CENACOLO
DEI COGITANTI |
"Dovete salvare i
miei risparmi Come le banche"
( da "Stampa, La" del
19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: depositando un ricorso alla Corte
costituzionale. Il suo obiettivo: essere «protetta», al pari di Commerzbank o
Hypo Real Estate, dal fondo salva-banche di quasi 500 miliardi varato in
autunno da Berlino. Come gli istituti possono dirottare i loro titoli tossici
in quel fondo, argomentano i suoi avvocati, anche i privati caduti nella stessa
trappola devono poterlo fare.
Derby rosa Keralpen-Alpago
In Seconda c'è Limana-Ponte ( da "Corriere
delle Alpi" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: con la Virtus Csm e il Foen con la
Cisonese. Il Piavetegorzo ha il Montegrappa, mentre il quasi retrocesso Fiori
Barp affronta il Caerano. Terza categoria. Passata la festa per la vittoria in
Coppa delle Dolomiti, il San Vittore capolista del girone A è ospite del Monte
Tomatico, mentre gli inseguitori del Mix Esse Elle aspettano il Sovramonte.
SERIE D (ORE 15)
( da "Corriere delle Alpi"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Carraretto di Treviso) Bessica -
Union Maser (Shvay di Treviso) Juventina - Virtus Csm (Grando di Conegliano)
Classifica: Cisonese 56; Montegrappa 52; Bessica 51; Caerano 49; Virtus Csm 45;
Sp Calcio 44; Union Maser 35; Tegorzo 34; Foen 32; Juventina 29; Lentiai 27;
Castion Loria 24; Agordina 26; Altivolese 23; La Sernaglia 22;
Referendum, si allontana
il rinvio al 2010 ( da "Giornale
di Brescia" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il cui consenso sulla data è
indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere
stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla
decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è
in Abruzzo, quella scelta grida vendetta»,
DILETTANTI. Vittorio
Veneto e Opitergina, una corsa a due
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Juventina -CSM Farra;
Piave-Sarmede; Cortina-Francenigo; Vazzolese-Farra; Gaiarine-San Michele;
Sois-Vittsangiacomo; S.Lucia Mille-Cadore. Terza categoria. Suseganese-Pero;
Cimapiave-Barbisano; TarzoR.-Boccadistrada; Breda-Campolongo;
Lovispresiano-Feletto;
LA COSTITUZIONE VA
ATTUATA, NON RIFORMATA ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: avesse rinunciato a questo
privilegio prima del responso della Corte Costituzionale, che, vogliamo
credere, ripristinerà presto la supremazia della Costituzione. Per questo
dobbiamo rinnovare il nostro impegno non solo per difendere la Costituzione ma
anche perché i suoi dettami vengano compiutamente attuati.
dirigenti di diritto torna
l'emendamento ( da "Repubblica,
La" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: recente sentenza della corte
costituzionale, che aveva impugnato un provvedimento della Regione, giudica
aberranti le promozioni d´ufficio. Ma il consiglio regionale ci prova comunque.
In aula, la prossima settimana, sarà portato anche un emendamento di Dario
Stefàno (Pd) che chiede la nomina a dirigente per tutti gli infermieri e i
dipendenti della sanità in possesso della laurea.
scuola, la scure sui
docenti diecimila i precari a rischio - francesca savino
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: devono accettare di andare oltre le
18 ore settimanali in questo momento" Resta ancora in piedi il giudizio di
merito della Corte costituzionale A Roma, Milano, Bologna e Napoli i rettori
hanno ignorato le lamentele degli anziani FRANCESCA SAVINO Diecimila docenti in
attesa di una chiamata che non arriverà. Oltre la metà dei nomi in graduatoria
fermo e senza possibilità di incarico.
quelle notizie vere che
sembrano inventate - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che avrebbe dovuto girarlo a CSM.
Il Gip del gup conferma che doveva esprimersi il Csm. Il gup, intanto se la
prende col gip e il boss se la ride di csm, gup e gip. E della DDA, dei CC,
della GdF, della PS, dei VU (Vigili Urbani) e di CFF (Cittadini fatti fessi).
Va al ristorante ordina C e P (crudo e provolone) e brinda alla democrazia.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il cui consenso sulla data è
indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere
stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza
che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta»,
telecom, altro rinvio sui
dossier illeciti ma giovedì parte il processo a tavaroli
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Nuovo rinvio alla Corte
costituzionale. Per l´ennesima volta, giudici, pm e avvocati chiedono ai membri
della Consulta di pronunciarsi sulla legge che impone la distruzione dei
dossier raccolti in modo illecito e usati come prove nel caso Telecom. Sono
ormai oltre due anni che il processo contro Giuliano Tavaroli, ex capo della
Security di Telecom e Pirelli,
"Mamma e papà di
bamboccioni non rispondano dei debiti dei figli"
( da "Stampa, La" del
19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: IL CASO UN GIUDICE CIVILE RICORRE
ALLA CORTE COSTITUZIONALE "Mamma e papà di bamboccioni non rispondano dei
debiti dei figli" [FIRMA]ALBERTO GAINO Attenzione a chi ci si mette in
casa: si rischia di dover rispondere dei suoi debiti, a maggior ragione quando
si tratti dei propri figli trentenni e «bamboccioni», per ricordare la
definizione iconoclasta di Padoa Schioppa,
di Massimiliano Di
Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il contestato voto
parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti e di comuni
cittadini prot ( da "Riformista,
Il" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Presenteremo le nostre prove alla
Corte Costituzionale e chiederemo l'annullamento del voto e la ripetizione
delle elezioni. Il presidente Voronin ha interrotto le relazioni diplomatiche
con la Romania accusando Bucarest di fomentare la rivolta in Moldova. Lei cosa
ne pensa? Voronin ha tenuto un atteggiamento isterico nei confronti della
Romania,
Farmacia di Prato Smeraldo
A maggio ci sarà la decisione del Tar
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: nella Sala conferenze di Palazzo
Trinci, il professor Daniele Mantucci ha organizzato una tavola rotonda dal
tema: «Destra, Sinistra e Governo Locale». Relatore il professor Antonio
Baldassarre, già presidente della Rai e della Corte Costituzionale, nonché
candidato sindaco del Pdl al Comune di Terni.
Non è giusto parlare
sempre male dei servizi di salute mentale dell'Asl, come hanno ...
( da "Messaggero, Il (Rieti)"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: nonchè sono stati fissati i
protocolli di collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni e del Distretto
socio-assistenziale, con il materno-infantile, con l'Ares 118 e con le forze
dell'ordine». La strenua difesa dell'operato del Csm arriva dal dirigente
psicologo presso il Csm di Poggio Mirteto, Franca Cupelli.
Al Partito sardo non piace
l'assessore ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: LA STATUTARIA Martedì 21 alla Corte
Costituzionale si discute il ricorso presentato dal Governo contro l'atto di
promulgazione della legge Statutaria. E sembrerebbe che ora il presidente Ugo
Cappellacci, temendo che la Statutaria possa cadere - vedremo perché - abbia
fatto pressioni verso il Governo perché rinunci al ricorso.
Giudice licenziato: non
era abbastanza
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di Csm in chiave locale) chiede al
presidente del tribunale un parere sul lavoro svolto fino a quel momento dal
giudice Contrastano. Ed ecco la lettera che il presidente di allora, Vincenzo
Cardaci, manda al consiglio: «Ho appreso dal coordinatore dell'ufficio del
giudice di pace di Milano che il dottor Contrastano ha esercitato le sue
funzioni dimostrando una buona produttività.
Referendum. Più remota
l'ipotesi di rinvio. Berlusconi: "Io voterò"
( da "AmericaOggi Online"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il cui consenso sulla data è
indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere
stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga
emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta",
Referendum elettorale, il
rinvio vacilla ( da "Brescia
Oggi" del 19-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: cui consenso sulla data è
indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere
stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico, Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza
che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si rammarica di non
essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010,
Schifani: speranza per il
mondo ( da "Avvenire"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale gli auguri al
Papa nel quarto anniversario della sua elezione. Come informa un comunicato del
Palazzo della Consulta, nel messaggio, inviato a Benedetto XVI attraverso il
cardinale Bertone, Francesco Amirante esprime a nome suo e dei giudici
costituzionali, «i più fervidi auguri per l'alto magistero e la costante azione
svolta a difesa della pace tra i popoli
Referendum elettorale, il
rinvio vacilla ( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: cui consenso sulla data è
indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere
stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico, Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza
che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si rammarica di non
essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010,
Referendum, rinvio in
forse. Il premier: "Voterò"
( da "Corriere Adriatico"
del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il cui consenso sulla data è
indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere
stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla
decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga emergenza che
c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta",
Tutti in campo alle 16 a
Ponzano gara cruciale ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 19-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Piave Tegorzo-Montegrappa: Caramel
(Tv), Juventina-Virtus Csm Farra: Grando (Co). Gir. R. S. Lucia Mille-Cadore:
Di Filippo (Tv), Vazzolese-Fulgor Farra: Agostini (Bs), Piave-Sarmede: Bertin
(Bs), Cortina-Francenigo: Peruzzo (Bs), Gaiarine-S. Michele: Vanzella (Co),
Sois-Vitt Sangiacomo: C. Calabrò (Co).
Aumento delle tariffe
idriche: Greco
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è una sentenza della Corte
Costituzionale ? ha concluso Orazio Rinelli ? in cui è illegittimo il pagamento
della rete fognaria a Manfria, dove non esiste né la rete idrica né la fogna ed
i cittadini si sono attrezzati con le fosse biologiche?. L'ultima parola adesso
spetta ai cittadini chiamati dall'Idv a sottoscrivere la richiesta di
referendum consultivo.
Magistrati sconcertati Il
Pd: Basta insulti ( da "Manifesto,
Il" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: «Sconcerto» anche dal Csm. «E'
assurdo che il dramma del terremoto in Abruzzo diventi l'occasione per
un'ulteriore delegittimazione della magistratura e che queste parole vengano
pronunciate a un livello istituzionale così alto», commenta la consigliera del
Csm Ezia Maccora.
Ondata di arresti, in
galera i dirigenti del partito kurdo per il dialogo
( da "Manifesto, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: altro giungono in un momento
particolare per il Dtp, che sta ancora attendendo il verdetto della Corte
costituzionale sulla sua eventuale chiusura. Il procedimento non si è concluso
e questa operazione (gli arrestati sono accusati a vario titolo di
collaborazione, collegamento e sostegno del Pkk) va a sostegno di chi vorrebbe
la chiusura del Dtp.
AURORA TREVISO DUE-
SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44' st Ouattara), ...
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ) JUVENTINA-VIRTUS CSM 0-1
JUVENTINA MUGNAI: De Cia, De Marchi, Marin, Dal Zotto, d'Alberto, Fuss,
Tamburlin, Robassa, Tomasi, Monestier, Curto. Allenatore: Zatta. VIRTUS CSM:
Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto,
Simoni, Puppetti, Bittante.
La Follinese guarda le
inseguitrici a più 13: promossa Ardita, Cima, Campolongo e S. Giustina sognano
i playoff ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm Resana e Valdosport in testa a
pari merito. Ieri si sono viste l'una contro l'altra a Valdobbiadene, ma non
hanno portato a stravolgimenti della classifica, la partita finisce in
pareggio. A cinque punti il Fontane tiene testa, strappa la vittoria al Padernello
e si prepara al big match in casa contro il Resana la prossima domenica.
Le regine della Terza
firmano un pari ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Valdosport e Csm Resana dominano la
classifica del girone B da parecchie domeniche, ambedue a sessanta punti
aspettano l'una la defaillance dell'altra. Il due a due lo dimostra, nessuna ha
intenzione di mollare la presa. La squadra di Valdobbiadene spera nel percorso
difficile che deve affrontare il Resana nelle prossime domeniche.
VALDOSPORT - CSM RESANA: 2
- 2 ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2
VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 VALDOSPORT: Minute, Poloni, Gallina, Dallanese,
Frare (1' st Dal Molin), Main, Miotto (20' st Binotto), Sanvito, Fornasier,
Menegazzo (1' st Fedato), El Jabli (35' st Nespolo). Allenatore Cesca.
"gli ambrosio morti
come eroi" - conchita sannino
( da "Repubblica, La"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il cavaliere Gianni Punzo, l´ex
ministro Pomicino, il componente del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi. E poi
Benito Benedini, presidente nazionale dei Cavalieri del lavoro; Cosimo Rummo,
leader degli industriali di Benevento. E ancora, i volti noti di Enzo Giustino,
Francesco Serao, Pasquale Casillo, Carmine e Antimo Caputo.
Ultimo Attuale Corpo
Sonoro col nuovo cd ( da "Arena,
L'" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ingresso libero. G.BR. In occasione
dei 50 anni dell'etichetta discografica Motown di Detroit (quella di Marvin
Gaye, Stevie Wonder, Jackson 5), gli allievi del CSM di Verona propongono lo
spettacolo «Disco Motown», giovedì alle 21 al teatro Camploy. G.BR.
richiamo del pdl
all'unità, ma il psd'az insiste - filippo peretti
( da "Nuova Sardegna, La"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Domani la Corte costituzionale si
pronuncerà sul ricorso del governo contro la promulgazione della legge
statutaria da parte dell'allora presidente Renato Soru. Se la legge dovesse
cadere, cadrebbe anche la norma sulla incompatibilità consiglieri-assessori,
con la possibilità di un'offensiva dei gruppi politici per la conquista dei
posti in giunta attualmente ricoperti dai tecnici.
Seconda Cat. Parma girone
D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Caste...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Leo CSM-Tricolore Planet 1-1 Team
Frontiera-Campeginese 1-2 Vetto-Boca Barco 1-2 Viadana-Sorbolo 4-1 TotaleReti
SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana5423173351177Boca Barco5123156238166 Sc
S.Ilario502315533595Campeginese4723145446242 Rocca 68392311664026-8Team
Frontiera342310493126-13 Castelnovo 0224235992328-23Barcaccia232358103141-
Fini:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non manca giorno in cui un
presidente emerito della Corte Costituzionale non ci spieghi che è una
sciocchezza sostenere la ilegittimità dell'abbinamento». Il nodo della data
sarà sciolto entro venerdì, prima della riunione del Consiglio dei Ministri:
l'ipotesi prevalente è che la data fissata sia il 14 per poi farla slittare
eventualmente al 21.
Petali di solidarietà. Un
cespuglio di canditi fiori primaverili, nascosto tra il via v...
( da "Messaggero, Il"
del 20-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale Annibale
Marini e l'attrice Donatella Pompadour con l'ex "Carramba boy" Billo.
Sfoggio di un ottimo spagnolo da parte dell'effervescente Filangieri,
accompagnata dalla mamma boema Sissy - autrice di icone e gioielli esposti
nella hall - che ha tradotto all'impronta qualche verso delle belle canzoni
argentine cantate con passione da Giulietta De Lagarda con
Caso Telecom, gli atti di
nuovo alla Consulta ( da "Sole
24 Ore, Il" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Due anni dopo aver già sollevato la
legittimità costituzionale della legge che impone la distruzione dei documenti
frutto di indagini illegali, il Gip Giuseppe Gennari chiama in causa di nuovo
la Corte Costituzionale. Che ancora non si è pronunciata. Quei dossier sono «il
corpo di reato» e l'eliminazione cancellerebbe «la prova», scrive il Gip.
Ridurre i magistrati fuori
ruolo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Parlamento e Csm. Oltre al taglio
delle toghe fuori ruolo ( attualmente sono oltre 300), l'Associazione
magistrati chiede di ridurre a due anni (ora è il doppio) il periodo di divieto
di svolgimento delle funzioni monocratiche penali, cioè quelle di Pm e di
giudice unico, che vale per i magistrati a inizio carriera.
Statutaria, il Governo non
ritira il ricorso ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla Corte Costituzionale per
difendere il ricorso. Ieri sera si sono confrontati il presidente della Giunta,
quello del Consiglio, Lombardo, il coordinatore Pdl Delogu, quello dell'Udc
Oppi, i Riformatori Cossa e Vargiu e Floris, leader Uds. SOSTEGNO «L'assessore
regionale all'Agricoltura, Andrea Prato gode del pieno appoggio della
maggioranza»
Cade la confisca per
equivalente ante 2008 ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: attesa decisione della Corte costituzionale
sulla legittimità o meno della confisca per equivalente estesa ai reati
tributari (articolo 1, comma 143, legge 244/2008, Finanziaria 2008), sollevata
dal Tribunale di Trento, è stata risolta nel senso dell'irretroattività della
disposizione non con una sentenza, ma con un'ordinanza (n.
Un meccanismo che permette
premi ai virtuosi ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il tutto senza dimenticare che la
riconosciuta natura patrimoniale della Tia potrebbe portare la Corte
Costituzionale, in analogia con gli interventi adottati nel 2008 su Cosap e
tariffa di depurazione, ad attribuire la giurisdizione in materia al giudice ordinario,
cosa che comporterebbe evidenti problemi nella gestione dei relativi
contenziosi.
Referendum, appello del
Pdl al Pd "Rinviare la consultazione al 2010"
( da "Affari Italiani (Online)"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non a caso la Corte Costituzionale
ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di
ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo
che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio
andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito
Democratico sia i promotori ci pensino.
A scuola di filosofia,
etica e giustizia ( da "Caserta
News" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale in occasione
dei 60 anni della Costituzione, con la visita del Palazzo della Consulta e
l'incontro con il Giudice costituzionale Sua Eccellenza Paolo Maria Napolitano
e nasce nell'ambito di un Progetto quinquennale di Filosofia con i bambini dal
titolo "Imparare a pensare, tra ragione e passione: didattiche relazionali
e ricerca di senso nella comunicazione filosofica
Il Quadro C del modello
730/2009 ( da "superEva
notizie" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dai giudici della Corte
costituzionale e dagli amministratori locali nonché i conseguenti assegni
vitalizi percepiti in dipendenza della cessazione delle suddette cariche
elettive e funzioni, e l'assegno del Presidente della Repubblica. Rendite
vitalizie e le rendite a tempo determinato, costituite a titolo oneroso.
American Axle, Magna May Lose Most Revenue in GM, Chrysler Bankruptcies ( da "Bloomberg"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: according
to research firm CSM Worldwide, based in
Referendum, appello a
Franceschini: rinviamolo ( da "Affari
Italiani (Online)" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non a caso la Corte Costituzionale
ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di
ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo
che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio
andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito
Democratico sia i promotori ci pensino.
China automakers ride hybrid, electric roads ( da "Usa Today"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: The
Chinese makers really don't have them," said Yale Zhang, a Shanghai-based
analyst at CSM Worldwide. As for meeting rigorous
Guernieri: Perchè non si
sono mossi prima? Bonifacio: Siamo sconcertati per questi silenzi
( da "Gazzettino, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Perchè il pubblico ministero doveva
aspettare di essere convocata dal Csm, ovvero 15 mesi, per comunicarci tutte
queste notizie?. Romolo Guernieri è il papà di Bruna e il nonno di Emma Viola e
Sofia. Da più di un anno sta combattendo una battaglia titanica contro i silenzi
e l'inerzia delle diplomazie, per trovare la verità su quanto è accaduto a Los
Roques.
Los Roques, il Venezuela
non risponde ( da "Gazzettino,
Il" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm si era mosso tempestivamente
dopo aver ricevuto un esposto dei congiunti del trevigiano Paolo Durante e
della veneziana Bruna Guernieri, nonchè delle loro due figliolette, Emma Viola
e Sofia. Lamentavano che la Procura di Roma non avesse mai sentito i consulenti
della famiglia, come richiesto dagli avvocati.
Juventina - Csm Farra 0-1
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Juventina - Csm Farra 0-1 Lunedì 20
Aprile 2009, JUVENTINA POLARIS: De Cia, De Marchi (st 38' Sacchet), Marin, Dal
Zotto, D'Alberto, Fuss, Tamburlin (st 35' Rech), Robassa, Tommasi (st 27' A.
Gelisio), Monestier, Curto. All. Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato,
M.
Miotto (in gol anche nel
recupero) si riprende la vetta. 23 gol: ...
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 21: Ruffato (CSM Resana). 16: Gobbo
(Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13: Scaboro (S. Antonino), Fornasier
(Valdosport). 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane). 11: Schiavon (Rovere),
Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda). 10: Favaro (Badoere), Spagnol
(Vidor).
Follinese promossa con 3
giornate di anticipo ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Follinese promossa con 3 giornate
di anticipo Nel girone B, pari spettacolo fra Valdosport e Csm Resana che
continuano il loro braccio di ferro in testa alla classifica Lunedì 20 Aprile
2009,
A rischio il primato di
Roberto Facchin ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Simone
(Virtus Csm). 11: Gelisio (Juventina). 10: Puppetti (Virtus Csm), Zandonà (Bessica)Binotto
(Montegrappa). 9: Bittante (Virtus Csm), Merlo (Caerano). 8: Tavarner
(Lentiai), L. Nussio (Castion). 7: Carretta (S.P. Calcio 2005), Farenzena
(Agordina), Pincin (Maser), Nadir (Cisonese).
Virtus Farra Csm1
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon,
Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto (st 45' N. Nardi),
Simoni (st 31' Di Girolamo), Puppetti (st 19' Zandonà), Bittante. All. C.
Mognon ARBITRO: Grando di Conegliano NOTE. Ammoniti: Fuss, Ferronato, M.
'Incostituzionale rinviare
il referendum di un anno'">'Incostituzionale rinviare il referendum di
un anno' ( da "Affari
Italiani (Online)" del 20-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: L'ex presidente della Corte Costituzionale
Antonio Baldassarre, interpellato da Affaritaliani.it, afferma senza mezzi
termini che non si può rinviare di un anno il referendum elettorale. "A
mio avviso non è possibile, perché il problema di costituzionalità è se è
ragionevole o meno il rinvio.
Al lavoro le imprese
modenesi ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ite Group e Consorzio Stabile
Modenese (Csm), tutte e tre queste ultime con sede a Modena. Il Ccc e il Csm
hanno a loro volta affidato l'esecuzione delle opere alla Cdc di Modena
(capogruppo), alla Cmb di Carpi, alla Coopsette di Reggio Emilia, all'impresa
Scianti Costruzioni di Modena e alla Costruzioni Generali Due.
Contributi scolastici solo
ai veneti ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Se la Corte Costituzionale reputa
illecita la nostra iniziativa, dovrebbe infatti esprimersi anche sull'operato
delle Regioni che non hanno adottato alcun provvedimento». Il progetto di legge
rientra nel pacchetto di "precedenze ai veneti" assieme al sostegno
alle famiglie per l'acquisto di libri ed il pagamento del trasporto scolastico,
LA LEGA E IL PARTITO UNICO
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: firmata dal Presidente della Repubblica
e rispettosa degli indirizzi ricevuti dalla Corte Costituzionale, il cosiddetto
«lodo Alfano», Alfano»,la legge che sospende da alcuni processi le alte cariche
dello Stato. Quasi sicuramente entrambi i prossimi referendum non serviranno a
nulla per la volontà dei cittadini di bocciarli per mancato raggiungimento del
quorum.
Venezia Dal Tribunale di
Venezia direttamente alla Corte costituzionale. Al centro del contender...
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Venezia Dal Tribunale di Venezia
direttamente alla Corte costituzionale. Al centro del contendere la richiesta
di pubblicazione di un matrimonio tra due uomini che è stata negata dal Comune
di Venezia. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione
"Certi diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle
unioni civili tra coppie dello stesso sesso.
Venezia: negate nozze a
coppia gay Ora deciderà la Corte costituzionale
( da "Gazzettino, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Venezia: negate nozze a coppia gay
Ora deciderà la Corte costituzionale Bonzio a pagina 7 Martedì 21 Aprile 2009,
la consulta decide sulla
statutaria resta in piedi il ricorso del governo
( da "Nuova Sardegna, La"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Oggi potrebbe essere il giorno
della Statutaria che è al vaglio della Corte costituzionale. Non ci sono
certezze se non che il governo ha deciso di non ritirarsi e anzi di continuare
a contestare l'incostituzionalità della legge. Norme che sono passate indenni
da un referendum e che, tra mille incertezze giuridiche, sono state promulgate
dalla giunta Soru.
Il trionfo di De Benedetti
( da "Italia Oggi" del
21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Solo che l'atto fu illegittimo per
ogni grado di giudizio, perfino per la Corte Costituzionale. Con Berlusconi al
potere il consiglio di amministrazione Rai è stato in regime di prorogatio, perché
scaduto, dieci mesi. Ma tanto si dirà sempre il contrario...
Uniti su obiettivi comuni
( da "Italia Oggi" del
21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale 27/12/1996, n°
418).E questo assunto fa da eco alla sentenza n° 15530dell'11/6/2008 della
Corte di cassazione che tra l'altro afferma: «Nelle materie commerciali,
economiche finanziarie e di ragioneria, le prestazioni di assistenza e/o
consulenza aziendale non sono riservate per legge in esclusiva ai dottori
commercialisti,
"a due giudici 200
fascicoli a testa" - gabriella de matteis
( da "Repubblica, La"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: disposta dal ministero della
Giustizia e nelle audizioni avviate dal Csm, all´indomani delle polemiche sul
caso delle 21 scarcerazioni. Nella difesa del giudice Rosa Anna De Palo che non
ha depositato le motivazioni della sentenza "Eclissi", con ogni
probabilità, peseranno le cifre sul numero dei procedimenti, assegnati nel
2008.
No del Comune, coppia gay
alla Consulta ( da "Corriere
del Veneto" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tribunale di Venezia ha infatti
chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulla legittimità del
provvedimento con cui Ca' Farsetti aveva negato ai due uomini le pubblicazioni
matrimoniali sull'albo comunale, ovvero l'atto che precede le nozze. È il primo
caso in Italia ed è per questo che l'associazione radicale CertiDiritti, che
aveva lanciato la campagna «Affermazione civile»
In Sicilia gli immigrati
della Pinar Maroni: Malta irresponsabile
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: u pagina 17 Sul «no» alle nozze gay
deciderà la Consulta La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla
legittimità del divieto ai matrimoni tra omosessuali. Secondo il Tribunale di
Venezia, infatti, le disposizioni del Codice civile contrarie ai matrimoni tra
gay potrebbero contrastare con la Costituzione.
Troppi bilanci sfuggono al
Ragioniere ( da "Sole
24 Ore, Il" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: e si tratta delle spese sostenute
dagli organi costituzionali o a rilevanza costituzionale, dalla Presidenza
della Repubblica a quella del Consiglio dei ministri, dal Senato alla Camera,
dalla Corte costituzionale alla Corte dei conti, dal Consiglio di Stato alle
Autorità indipendenti, dalle Agenzie fiscali all'Università.
In campagna la corsa ai
minivan ( da "Sole
24 Ore, Il" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sembra che il Governo voglia
trasformare questo sogno in realtà», dice Yale Zhang, analista di Csm Asia. Mao
Tse-tung si rivolterebbe nella tomba se sapesse che, proprio mentre la grande
crisi sta mettendo con le spalle al muro il capitalismo planetario, alcune
grandi multinazionali si reggono ancora in piedi grazie al sostegno delle
campagne cinesi.
Europee Pd alla stretta
finale sui candidati Nel Nordest spunta il nome di Berlinguer
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex ministro ed ex membro del Csm
Luigi Berlinguer, che ci starebbe riflettendo, mentre in caso di no la scelta
sarebbe tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha
invece ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco
Follini, ma c'è tempo fino a questa mattina per chiudere una casella
fondamentale per trainare consensi in regioni,
Un pool di magistrati per
la ricostruzione ( da "Corriere
della Sera" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: chiede udienza al Csm Un pool di
magistrati per la ricostruzione Grasso: monitorerà gli appalti. Fondi, tra le
ipotesi lo scudo fiscale Proseguono i controlli sui palazzi: agibile il 57 per
cento degli edifici. Riaperti 204 istituti scolastici su 294 DA UNO DEI NOSTRI
INVIATI L'AQUILA Oggi indaga sugli edifici crollati per il terremoto,
Zagrebelsky: l'inganno
della vox populi ( da "Giornale
di Brescia" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Giudice costituzionale dal 1995,
dal 2004 presidente della Corte Costituzionale fino allo scadere del suo
mandato, attualmente è docente di Giustizia costituzionale alla facoltà di
Giurisprudenza di Torino e docente a contratto all'università degli studi «Suor
Orsola Benincasa» a Napoli.
pd, a nord-est capolista
luigi berlinguer ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex ministro ed ex membro del Csm
Luigi Berlinguer, che ci starebbe riflettendo mentre in caso di no la scelta
sarebbe tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha
invece ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco Follini
ma c'è tempo fino a stamattina per chiudere una casella fondamentale per
trainare consensi in regioni,
Messaggi d'auguri
dall'Italia e dal mondo ( da "Avvenire"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Corte costituzionale,
Francesco Amirante, ecco quelli del vicepresidente dell'assemblea di Palazzo
Madama, Rosi Mauro, che ha scritto: «La profondità e la ricchezza della sua
parola e della sua testimonianza sono insegnamento prezioso per quanti si adoperano
per il bene comune, per il rispetto della dignità dell'uomo e per la
costruzione di una società più giusta e solidale»
Letta:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Tutta la Pubblica amministrazione
ha detto Letta deve fare i conti con le decisioni della Corte europea, sempre
più numerose e sempre più, tra virgolette, 'invasive'», ma non sempre le
amministrazioni sanno accogliere tali decisioni «così come la legge e la Corte
costituzionale ci hanno invitato a fare». Gianni Letta (Ansa)
Il sultanato democratico
( da "EUROPA ON-LINE"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte costituzionale cupola del
regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza regole, la
stampa come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli denunciati
dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da Sartori in
editoriali del Corriere della Sera, riuniti nel saggio Il sultanato (
Diritto al referendum
( da "EUROPA ON-LINE"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a opporsi con il ricorso alla corte
costituzionale, negato, alle scorribande ripristinatrici del parlamento. Il
parlamento contro i cittadini, un bel paradosso. In Italia si può. Nel valutare
se esiste una disaffezione dei cittadini nei confronti del referendum
abrogativo, nell'interpretare in questo senso la calante partecipazione,
Alla fine potrebbe essere
la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle
unioni tra gay ( da "Riformista,
Il" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Alla fine potrebbe essere la Corte
costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay
Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla
vexata quaestio delle unioni tra gay. Di fronte al vuoto legislativo in
materia, il Tribunale di Venezia ha infatti rimesso alla Consulta il problema,
Anche la democrazia può
degenerare ( da "EUROPA
ON-LINE" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presidente emerito della corte
costituzionale e giurista di fama internazionale, presiede il Comitato
scientifico della Biennale Democrazia, che prenderà il via mercoledì prossimo a
Torino con l'obiettivo dichiarato di «formare e diffondere una cultura della
democrazia che si traduca in pratica democratica».
Assemblea pubblica
antinucleare a Bosco Marengo ( da "inalessandria.it"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: del decreto 27/11/2008 del
Ministero stesso, eventualmente previa rimessione alla Corte Costituzionale.
Infatti tale decreto autorizzerebbe la demolizione dell?impianto di
fabbricazione di combustibili nucleari di Bosco Marengo (Alessandria) e la
conseguente costituzione di un deposito di rifiuti radioattivi: definito
?temporaneo?
I giudici dicono sì ai
matrimoni gay: "C'è una nuova società da tutelare"
( da "Affari Italiani (Online)"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Tribunale ha sospeso il
procedimento in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci. Tra le
argomentazioni addotte quelle che "nuovi bisogni, legati anche
all'evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela" e che nel
matrimonio fra persone dello stesso sesso non si "individua alcun pericolo
di lesione a interessi pubblici o privati.
Il sultano democratico
( da "Articolo21.com"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ripetuti da Pannella come una delenda
Carthago e non sempre con toni moderati: la Corte costituzionale cupola del
regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza regole,
l?informazione come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli
denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da
Sartori in editoriali del Corriere della sera,
Oligarchie e segreto
( da "Articolo21.com"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: al già presidente della Corte Costituzionale,
Gustavo Zagrebelsky, a lungo professore di diritto Costituzionale
nell?Università di Torino, merita di essere sottolineata perché l?intervistato
ha detto con chiarezza cose che ormai non leggiamo più, con qualche rara
eccezione, nei quotidiani e tanto meno nei telegiornali da cui siamo invasi ad
ogni ora.
Il bilancio impone il
taglio dei costi naccio ( da "Sicilia,
La" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale n.335 del
2008. La nuova legge, però, offre non pochi dubbi interpretativi, innanzitutto
perché pur stabilendo che il canone è dovuto anche nel caso in cui manchi
l'impianto di depurazione o risulti inattivo, stabilisce che è dovuto a partire
«dalle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di
completamento delle opere necessarie alla attivazione
Due veneziani
"apripista" per le nozze gay
( da "Gazzettino, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: fatto ricorso al Tribunale che ha
inviato tutto alla Consulta Martedì 21 Aprile 2009, Venezia Sarà direttamente
la Corte costituzionale a decidere sulla richiesta di un matrimonio tra una
coppia di uomini. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali
dell'associazione "Certi diritti" che da tempo si battono per il
riconoscimento delle unioni civili tra coppie dello stesso sesso.
Nonostante le
sollecitazioni degli avvocati il Tribunale di Latina probabilmente resterà
aperto... ( da "Messaggero,
Il (Latina)" del 21-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm - spiega Cerasoli - mi ha
chiesto un parere. Io ho espresso parere negativo ribadendo le ragioni di
difficoltà che si trova a vivere la struttura pontina: evidentemente non sono
bastate e le esigenze dell'ufficio Gip di Napoli sono più urgenti» Intanto,
sempre in tema di alpini, ieri si è riunito presso la sala consiliare del
Comune il Comitato per l'
Una legge che cancella la
possibilità di chiedere rimborsi per la quota di depurazione che la C...
( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: chiedere rimborsi per la quota di
depurazione che la Corte costituzionale, in mancanza del relativo servizio,
aveva dichiarato illegittima. L'allarme arriva dal movimento Iniziativa
sociale, che spiega come la legge 13/2009, approvata dal Parlamento lo scorso
26 febbraio, attribuisca agli utenti il pagamento degli oneri relativi alla
progettazione e realizzazione dei depuratori.
ROMA - Il presidente
emerito della Corte costituzionale Annibale Marini ha un'opinione ...
( da "Messaggero, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il presidente emerito della Corte
costituzionale Annibale Marini ha un'opinione precisa sulla vicenda giudiziaria
"Saccà-Berlusconi": «Non c'erano i presupposti fin dall'inizio per
l'esercizio dell'azione penale, tanto è vero che un procuratore ha chiesto
l'archiviazione e la distruzione delle intercettazioni e un giudice per le
indagini preliminari ha accolto la richiesta»
Cultura e Spettacoli: La
conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura
( da "Sannio Online, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: siano esclusi dal controllo di
legittimità costituzionale della Corte Costituzionale creando così una grave
incongruenza. Discorrendo di autonomia della magistratura ha detto della
contraddizione derivante dalla previsione dell?autonomia per la magistratura
amministrativa. Perlingieri ha invitato tutti a conoscere la Costituzione e i
suoi principi.
Il referendum elettorale
si terrà il 21 giugno">Il referendum elettorale si terrà il 21 giugno
( da "Affari Italiani (Online)"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche perché pure in questo caso ci
sarebbero problemi di costituzionalità, come ha autorevolmente sostenuto ad
Affaritaliani.it il presidente emerito della Corte Costituzionale
Baldassarre". REFERENDUM/ SORO (PD): OK 21 GIUGNO, SI RIDUCE DANNO
"Noi chiediamo chiarezza. Il governo ha già colpevolmente sprecato denaro
pubblico negando l'accorpamento il 7 giugno.
Carceri, 60 anni di storia
raccontati dalla parte dei detenuti "Camosci e girachiavi", libro di
Christian G. De Vito, a lungo volontario negli istituti di Firenze e Prato. Due
le c ( da "Dire"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: vicepresidente della Corte
Costituzionale, che ha presentato il libro nella sede della Fondazione Basso,
assieme a Patrizio Gonnella dell'associazione Antigone e al criminologo Massimo
Pavarini. "La violenza costante tra detenuti e agenti di custodia e tra i
detenuti stessi e l'emarginazione", sono i due temi sociali sullo sfondo delle
tante trasformazioni penitenziarie.
Abu Omar, difese chiedono
azzeramento processo ( da "Reuters
Italia" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: motivazioni della sentenza con cui
la Corte costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati
milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La
decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a
Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i
documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.
Venezia, sentenza choc:
"Possibili le nozze gay" Ora parola alla Consulta
( da "Giornale.it, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Tutto rimesso alla Corte
Costituzionale Il tribunale, a cui si era rivolta una coppia gay che si era
vista negare dal comune le pubblicazioni matrimoniali, ha rimesso la questione
alla Corte Costituzionale, chiedendole di dichiarare l'illegittimità di alcuni
articoli del codice civile che, in violazione della la Costituzione,
Bani putini pentru
performanta ( da "Romania
Libera" del 21-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: singurul fara domiciliu in
Bucuresti este Petrut Dragan, dar fostul sef al CSM Oradea a spus ca ar fi
dispus sa se mute oricand in Capitala daca actuala conducere a FRP va dori sa
colaboreze cu el. Din aceeasi categorie: FRF se pregateste de alegeri
anticipate!Lucescu&Rat vs Ghioane&CernatNicolae Grigorescu, seful
Comisiei cercetate penal Voteaza
( da "Stampa, La" del
19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
IL RICORSO La storia
La pensionata in tribunale contro Berlino "Dovete salvare i miei risparmi
Come le banche" «I miei titoli tossici vanno garantiti dal fondo di Stato»
ALESSANDRO ALVIANI BERLINO È giusto che uno Stato spenda miliardi per salvare
le banche che hanno acquistato titoli tossici ma lasci a mani vuote i cittadini
che hanno puntato sugli stessi titoli? Hannelore Sporberg non ci ha pensato su
due volte: non solo non è giusto, ma è addirittura incostituzionale.
Così, a 68 anni, dopo aver perso metà del suo patrimonio in
certificati-spazzatura firmati Lehman Brothers, questa pensionata di Monaco di
Baviera è scesa in campo contro lo Stato tedesco, depositando
un ricorso alla Corte costituzionale. Il suo obiettivo: essere «protetta», al pari di Commerzbank o
Hypo Real Estate, dal fondo salva-banche di quasi 500 miliardi varato in
autunno da Berlino. Come gli istituti possono dirottare i loro titoli tossici
in quel fondo, argomentano i suoi avvocati, anche i privati caduti nella stessa
trappola devono poterlo fare. Del resto l'articolo 3 della Costituzione
federale parla chiaro: «tutti i cittadini sono uguali». Nonostante un annuncio
messo sui giornali, però, la Sporberg non ha trovato nessun altro risparmiatore
disposto a sostenerla e ha così deciso di intraprendere da sola la sua
battaglia legale. L'incubo, per questa ex dipendente di uno studio dentistico,
inizia nel marzo del 2007 con una telefonata. All'altro capo della cornetta un
giovane impiegato di Dresdner Bank le suggerisce di acquistare certificati di
Lehman Brothers. La Sporberg è cliente di Dresdner da quarant'anni, non ha
motivo di dubitare. E non sospetta dei possibili rischi. Così sceglie di
acquistare titoli per 40 mila euro, metà del suo patrimonio. Un anno e mezzo dopo
la Lehman fallisce e Hannelore Sporberg si ritrova tra le mani dei certificati
senza alcun valore. Proprio come gli altri 50 mila tedeschi che avevano
affidato i loro risparmi all'istituto statunitense o i 30 mila ammaliati dagli
alti interessi promessi dalla Kaupthing, la prima banca islandese,
nazionalizzata lo scorso ottobre. Per la prima volta la Sporberg, che vive da
sola dopo la morte del marito e non ha mai avuto problemi economici, è
costretta a rivedere le sue spese. E negli stessi giorni in cui la crisi
finanziaria bussava alla sua porta, Berlino metteva su in fretta e furia un
programma da 480 miliardi di euro per salvare le banche in crisi. A gestire gli
aiuti è un apposito fondo, il Soffin, che, oltre a offrire garanzie e misure di
ricapitalizzazione, può anche riacquistare titoli-spazzatura fino a un massimo
di cinque miliardi di euro per ogni istituto di credito. Il fondo è già andato
in soccorso di big come Commerzbank o Ikb. Ma non di Hannelore Sporberg: la
legge non prevede infatti che a usufruirne siano anche i clienti delle banche.
Un ostacolo che potrebbe restare immutato: per gli esperti il ricorso della
Sporberg alla Corte costituzionale non ha molte chance
di successo. La pensionata-pasionaria di Monaco di Baviera, però, non ha intenzione
di mollare.
( da "Corriere delle Alpi"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Le altre. Il Cadore
cerca il colpaccio a Santa Lucia Derby rosa Keralpen-Alpago In Seconda c'è
Limana-Ponte LIMANA. Ponte... radio. Il Limana riceve il Ponte Alpi, nel girone
R di Seconda categoria ed è in contatto con la Fulgor Farra, che è ospite di quella
Vazzolese capace di battere i gialloblù nel recupero pasquale e d'installarsi
da sola al secondo posto. Quello di La Cal non è l'unico derby della giornata:
l'Auronzo torna a casa, per affrontare l'Alpina. Gioca a Calalzo, invece, il
Cortina contro il Francenigo. Punti pesanti in palio a Borgo Piave, dove i
neroverdi ricevono il Sarmede e a Salce, dove il Sois se la vede con il
Vittsangiacomo. Quanto al Cadore, è ospite della capolista Santa Lucia. Nel
girone Q, le bellunesi giocano tutte in casa: Lentiai - Altivolese e Agordina -
Sp 2005 valgono per la salvezza. Un piano più in alto l'incompleta Juventina
(Cappellin, Comiotto e Fontana squalificati) con la Virtus
Csm e il Foen con la Cisonese. Il Piavetegorzo ha il Montegrappa, mentre il
quasi retrocesso Fiori Barp affronta il Caerano. Terza categoria. Passata la
festa per la vittoria in Coppa delle Dolomiti, il San Vittore capolista del
girone A è ospite del Monte Tomatico, mentre gli inseguitori del Mix Esse Elle
aspettano il Sovramonte. Nel girone B, il Comelico affronta il Valboite
e l'Ospitale scende a Fortogna. I punti di differenza sono solo tre. Femminile.
C'è il derby tra Keralpen e Alpago, in serie C femminile. Mentre in serie D si
giocano soltanto i recuperi Maser - Favaro e Pedemontana - Passarella: se il
Favaro non fa risultato, la Dynamo Vellai è promossa in C. (g.s.)
( da "Corriere delle Alpi"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
SERIE D (ORE 15)
SERIE D (ORE 15) Montecchio - Montebelluna (Petrini di Fermo) Bolzano -
Chioggia (Fabozzi di Gallarate) Virtus Vecomp - Jesolo (Bucchino di Torino)
Union Quinto - Domegliara (Abisso di Palermo) Belluno - Eurotezze (Mangialardi
di Pistoia) Somma - Sacilese (Saia di Palermo) Pordenone - Sagittaria Julia
(Rizzo di Siena) Sandonà - Sanvitese (Pieralisi di Jesi) Tamai - Trento
(Piromallo di Torre del Greco) Classifica: Sacilese, Eurotezze 58; Union
Quinto, Domegliara 54; Chioggia 48; Pordenone 44; Tamai 40; Belluno 38; Virtus
Vecomp, Sanvitese 37; Jesolo 33; Trento 32; Sagittaria Julia 31; Somma,
Montebelluna 29; Sandonà 28; Montecchio 24; Bolzano 18 ECCELLENZA (ORE 16) Edo
Mestre - Adriese Giorgione - Ardita (Sprezzola di Mestre) Liapiave - Cordignano
(Xausa di Portogruaro) Liventina - Feltrese (Michieli di Padova) Union Csv -
Marosticense (Zanolla di Belluno) Dolo Riviera - Miranese Romano Ezz. - Rossano
(Cal di Conegliano) Ponzano - Vedelago (Capovilla di Verona) Classifica:
Adriese 54; Edo Mestre 45; Liapiave 44; Romano Ezzelino 43; Ardita 42; Feltrese
36; Marosticense 34; Miranese 32; Giorgione 31; Union Csv, Ponzano 30;
Liventina, Rossano 28; Cordignano 27; Vedelago 26; Dolo Riviera 25. PROMOZIONE
D Zero Branco - Casier Dosson (Ferrante di Schio) Istrana - Cornuda (La Pietra
di Portogruaro) Fontanelle - Libertas Ceggia (Rossini di Verona) Cappella Magg.
- Opitergina (Posado di Schio) Gruaro - Portomansuè (Spezzati di Padova) La
Marenese - Luparense (Perissinotto di S.Donà) Vittorio Veneto - Preganziol
(Marchetti di Vicenza) Cavarzano - Villorba (Xausa di Portogruaro) Classifica:
Opitergina 61; Vittorio Veneto 56; Portomansuè 52; Luparense, Cappella
Maggiore, Cornudacrocetta 43; Cavarzano 37; Gruaro, Preganziol 36; Villorba,
Istrana 31; Zero Branco 23; Fontanelle 21; La Marenese 20; Casierdosson 18;
Libertas Ceggia 14. PRIMA CATEGORIA Ponte di Piave - Careni (D'Amico di
Bassano) Fregona - Godega (Lena di Portogruaro) Orsago - Nervesa (Gobbato di
Portogruaro) Montello - Plavis (Vaia di Bassano) S.Giorgio - Codognè
(Zandinella di Venezia) Fulgor T. - Sanfiorese (Tatalo di Portogruaro) Alpago -
Sedico (Spillare di Schio) Ripa Fenadora - Ztll Sx Piave (Zamuner di S.Donà)
Classifica: Ripa Fenadora 52; Codognè 47; San Giorgio 42; Alpago,
Carenipievigina, Nervesa 39; Montello, Sanfiorese, Godega 37; Orsago 35;
Sedico, Fregona 34; Plavis 27; Fulgor Trevignano, Ztll Sinistra Piave 24; Ponte
Piave 19. SECONDA CATEGORIA - Q Fiori Barp Sosp. - Caerano (Barracano di
Treviso) La Sernaglia - Castion Loria (Voltarel di Treviso) Foen - Cisonese
Lentiai - Altivolese (Zoia di Treviso) Tegorzo - Montegrappa (Caramel di
Treviso) Agordina - Sp Calcio (Carraretto di Treviso)
Bessica - Union Maser (Shvay di Treviso) Juventina - Virtus Csm (Grando di
Conegliano) Classifica: Cisonese 56; Montegrappa 52; Bessica 51; Caerano 49;
Virtus Csm 45; Sp Calcio 44; Union Maser 35; Tegorzo 34; Foen 32; Juventina 29;
Lentiai 27; Castion Loria 24; Agordina 26; Altivolese 23; La Sernaglia 22;
Fioribarp 15. SECONDA CATEGORIA - R Auronzo - Alpina (Zampese di Bassano) Piave
- Sarmede (Bertin di Bassano) Cortina - Francenigo (Peruzzo di Bassano)
Vazzolese - Fulgor Farra (Agostini di Bassano) Limana - Ponte Alpi (Palmieri di
Conegliano) Gaiarine - San Michele (Vanzella di Conegliano) Sois - Vitt Sangiacomo
(Calabrò di Conegliano) Santa Lucia - Cadore (Di Filippo di Treviso)
Classifica: Santa Lucia 60; Vazzolese 57; Limana 54; Fulgor Farra 42; Ponte
Alpi 40; Gaiarine, Cadore 38; Sarmede 36; Cortina 34; Auronzo, Vittsangiacomo
32; Alpina 31; Francenigo, Piave 25; Sois 17; San Michele 7. TERZA CATEGORIA -
A Cornei - Alpes Cesio (Giovanni Unterberger) Coi de Pera - Arsiè (Eros Faoro)
Monte Tomatico - San Vittore Castion - Salce (Gabriele Corcillo) Sospirolese -
Schiara (Edoardo Cargnel) Mix Esse Elle - Sovramonte Classifica: San Vittore
39; Mix Esse Elle 33; Coi de Pera 25; Monte Tomatico, Arsiè 24; Alpes cesio 20;
Sovramonte 19; Sospirolese 17; Castion 16; Schiara 13; Salce 11; Cornei 8.
TERZA CATEGORIA - B Fortogna - Ospitale (Franco Turrin) Comelico - Valboite
(Antonio Bassani) Longarone - Claut (Daniele Fontanive) Real Damos - Danta
(Alessandro Zanon) Valpadola - Domegge (Giancarlo Darman) Oltrepiave -
Valzoldana (Roberto Simonetti) Classifica: Comelico, Ospitale 34; Longarone 33;
Valboite 24; Domegge 23; Claut 20; Fortogna 13; Danta, Oltrepiave 11;
Valzoldana 9; Valpadola 7; Real Damos 6. SERIE C FEMMINILE Keralpen Belluno -
Alpago (Dal Pan di Belluno) Lido Venezia - Musano (Fiorentin di Padova)
Castagnaro - Fortitudo Vr (Hubacech di Verona) Padova - Salara (Andriolo di
Vicenza) San Martino - San Carlo (Maraschin di Schio) Gazzera - Villanova
(Morato di Este) Due Monti - V.Veneto (Bellinato di Castelfranco) Classifica:
Padova 63; Villanova 57; Vittorio Veneto 46; Alpago 43; San Martino, Lido
Venezia 40; Keralpen Belluno 38; Castagnaro 27; Fortitudo Vr 25; San Carlo 23;
gazzera 21; Due Monti 15; Musano, Salara 7. SERIE D FEMMINILE Maser - Favaro
Pedemontana - Passarella (Anna Baron di Bassano) Classifica: Padova (f.cl.) 47;
Dynamo Vellai 40; Favaro 34; Real Spinea 32; Passarella 30; Pedemontana 29;
Lughetto 21; Maser 20; Cadore 19; Alpes Cesio 6; Treporti 3. (r.f.)
( da "Giornale di Brescia"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione: 19/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Referendum, si allontana il
rinvio al 2010 La contrarietà della Lega fa sì che la data più plausibile resti
il 21 giugno. Pd critico ROMA Nessuna «sintonia». Nessun accordo sulla data.
Accuse reciproche di «sciacallaggio» e di «responsabilità gravissime» sui
costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Roberto Maroni con i leader
dell'opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale
sembra ancora lontana. Perché se il segretario del Pd, Dario Franceschini, dice
che un rinvio al 2010 «avrebbe avuto anche un senso», la Lega continua a
proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro
dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si
mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum,
Berlusconi. «L'ho sempre fatto» ha detto ai cronisti in Abruzzo. Ma di fronte
alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il
premier si mostra ancora una volta disponibile a mediare. Un rinvio del
referendum? «Stanno esaminando questa ipotesi - dice -. Io ho visto i conti
ieri sera: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta milioni». Ma poi aggiunge:
«Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto». Al momento, dunque, l'ipotesi più
probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno.
Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il
leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti «un
imbroglio». Ma la «sintonia» necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore
del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile
pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non
essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza
che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», dice. E si rammarica
di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che secondo lui
«avrebbe avuto anche un senso», perchè «avrebbe consentito di tentare una
riforma della legge elettorale». Ma è quando apre il capitolo dei costi,
ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election
day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl lo
accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di «speculare con le menzogne».
Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di «sciacallaggio», con
il capogruppo Roberto Cota, ma soprattutto con Roberto Calderoli. Il ministro
per la Semplificazione parla di «meschine azioni», messe in atto soltanto «per
un ritorno elettorale, o peggio ancora per i rimborsi elettorali legati al
referendum» da «sciacalli e avvoltoi che giocano col sangue». Ma i referendari
rispediscono al mittente l'accusa: «Sciacallo è chi paralizza e ricatta
l'intero Governo».
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
DILETTANTI. Vittorio
Veneto e Opitergina, una corsa a due Dilettanti, inizio partite ore 16.
Eccellenza. Giorgione 2000-Moriago, Sprezzola; Liapiave-Cordignano, Xausa;
LiventinaG.-Feltreseprealpi, Michieli; Ponzano-Vedelago 2008, Capovilla; Union
CSV-Marosticense, Zanolla. Promozione. Cappella M.-Opitergina, Posado;
Cavarzano-Villorba, Comune; Istrana-CornudaCr, La Pietra; Fontanelle- Ceggia,
Rossini; Gruaro-Portomansuè, Spezzati; La Marenese-R.B. Luparense,
Perissinotto; Vittorio SMC-Preganziol, Marchetti; Zero Branco-Casierdosson,
Ferrante. Prima categoria. Spineda-San Floriano, Cocco; Noale-Castagnole,
Colombo; ConcordiaF.-Villanova, Sciretti; Riese-Ospedaletto, Marzano;
Cessalto-Silea, Tessaro; Mogliano-Jesolo, Zonta; Roncade-Caorle, Saccone;
Codognè-S.Giorgio, Zandinella; Fregona-Godega, Lena; Trevignano-Sanfiorese,
Tatalo; Montello-Plavis, Vaia; Orsago-Nervesa, Gobbato; Ponte Piave-Careni,
D'Amico. Seconda categoria. Lusiana Conco-Ezzelina; Lugugnana-Gorghense;
Sindacale-Salgareda; Cendon-Mignagola; Paese-Casale; OlmiC.-Ciprianocatron;
Campigo-Monastier; Fossalunga-S.Elena; Aurora Tv Due-Salvarosa;
Marcon-Salvatronda; Godigese-Treville; Sospirolo-Caerano; La Sernaglia-Castion;
Cisonese-Foen; Altivolese-Lentiai; Piave Tegorzo-Montegrappa; Agordina-SP
Calcio 2005; Bessica-Maser; Juventina -CSM Farra; Piave-Sarmede; Cortina-Francenigo; Vazzolese-Farra;
Gaiarine-San Michele; Sois-Vittsangiacomo; S.Lucia Mille-Cadore. Terza
categoria. Suseganese-Pero; Cimapiave-Barbisano; TarzoR.-Boccadistrada;
Breda-Campolongo; Lovispresiano-Feletto; Basalghelle-Follinese;
Parè-Refrontolo; S.Giustina-Vallata; Valdosport-Resana; Milan G.-Badoere;
Fontane-Padernello; Rovere-S.Antonino; Calcio San Giuseppe-San Gaetano Calcio;
Calcio Pederobba-Vedelaghese; Postioma-Vidor; Fanzolo-Volpago; Biancade-Passarella;
Evolution Team-Ponte Crepaldo; Villanova-Zensonese; Longa 90-Pedemontana;
Borso-Palladiana. (em.st.)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
DALLA
PRIMA/LORENZONI LA COSTITUZIONE VA ATTUATA, NON RIFORMATA SEGUE DALLA PRIMA che
si alternavano al microfono a recitare i loro diligenti compitini, non si
capisce perché, con la faccia arrabbiata. Per il momento non siamo arrivati
«all'Uomo mandato dalla Divina Provvidenza» ma ci è mancato poco. Non possiamo
però soffermarci troppo ad irridere questo congresso o pensare, come fa
qualcuno, che tutto passerà presto, perché non sarà facile smontare il blocco
sociale che si è consolidato attorno al Pdl. Esso rappresenta, nella società
italiana attuale, interessi diffusi, che vanno da tante piccole imprese,
insofferenti delle regole, ai molti evasori fiscali, grandi e piccoli, dal
lavoro autonomo, che disdegna le fatture e gli scontrini fiscali, alle
clientele diffuse in tutta Italia, da coloro e sono tanti, che credono ancora
nella favola dei comunisti, che mangiano i bambini e rubano la terra ai
contadini, alla gerarchia Vaticana che sogna, nella attuale debolezza della
politica, di allungare pesantemente le mani sulla laicità dello Stato. E tutti
questi credono di aver trovato la loro tutela in Berlusconi e nel suo sorriso.
Nel discorso di apertura, Berlusconi ha fatto del termine «popolo» il pilastro
centrale della sua concezione politica. e ha fatto intravedere le sue
preferenze istituzionali. Il popolo, opportunamente addomesticato dalle
televisioni, può esercitare la sua sovranità esprimendo il leader e, da quel
momento, tra il popolo e il leader, il dialogo deve essere diretto. Il modello
di Stato, caro a Berlusconi, non è, pertanto, lo Stato di Diritto ma la vecchia
monarchia di Diritto Divino, collegata al popolo senza poteri intermedi, che
fanno solo perdere tempo. Non è un caso che il nostro eroe, abbia iniziato una
violenta offensiva mediatica e colga ogni occasione, anche quella del terremoto
in Abruzzo, per amplificare e diffondere la leggenda metropolitana di una
Costituzione, che, secondo lui, ostacola e impedisce di governare il Paese, in
modo rapido ed efficiente e che, pertanto rende urgente una sua profonda
riforma. Non passa giorno che dall'esecutivo non si levino lamentazioni contro
i lacci e laccioli della nostra Carta fondamentale e, purtroppo, c'è sempre
qualche anima bella che alberga nei partiti di opposizione, che si dice
disposta a sostenere i trombettieri che guidano la carica della controriforma costituzionale. Questa subdola e pericolosa manovra esige
una pronta e decisa risposta. Con questa Costituzione, in un Paese uscito
sconfitto e distrutto materialmente e moralmente da una tragica guerra, i
partiti della cosi detta prima repubblica, in poco più di quaranta anni, prima
di venire travolti dalla degenerazione di tangentopoli, giustamente falcidiata
dalla Magistratura, nonostante i fermenti politici antagonisti, che scuotevano
il corpo sociale del Paese e in presenza di un Parlamento eletto con la
proporzionale, che li obbligava a una continua ricerca del consenso, hanno
realizzato fondamentali riforme quali l'Ordinamento Regionale, la Scuola Media
Unica, obbligatoria, gratuita e aperta a tutti, il Servizio Sanitario
Nazionale, presidio gratuito della salute di tutti i cittadini.
Contemporaneamente hanno trasformato radicalmente la struttura economica e
sociale del Paese, mutuando il passaggio di milioni di lavoratori
dall'agricoltura, all'industria e ai servizi e sono riusciti anche a collocare
l'Italia fra le prime cinque potenze economiche del mondo e concorrere
attivamente alla costruzione dell'Unità Europea. Tutti questi obiettivi sono
stati raggiunti con l'indispensabile e decisivo concorso del mondo del lavoro e
del senso di responsabilità delle sue rappresentanze sindacali. Non possono,
perciò, essere imputate alla Costituzione le difficoltà nelle quali si dibatte
attualmente la politica italiana ma all'impreparazione e alla debolezza dei
partiti. Pochi Paesi al mondo, affrontano l'attuale crisi economica e sociale
in un impoverimento etico e istituzionale come quello che stiamo vivendo.
Assistiamo a segni di decadimento sociale, si aggrava la corruzione, aumenta il
disprezzo per l'uguaglianza, la libertà viene intesa come privilegi di pochi da
consolidare non come diritti uguali per tutti da assicurare, la laicità dello
Stato è sottoposta a tensioni continue. Purtroppo quando i legami sociali si
allentano, insorgono idee secessioniste, pulsioni razziste e xenofobe,
volgarità, arroganza e violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Ci
ritroviamo con un'Italia spaccata e pericolosamente divaricante. Invece di
farneticare sulla necessità di riformare la Costituzione è necessario e urgente
riparare i vulnus che essa, negli ultimi anni, ha subito in alcune prerogative
sancite nei suoi articoli 1 e
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina II - Bari
Regione Dirigenti di diritto torna l´emendamento Dirigenti di diritto. Antonio
Scalera, capogruppo dell´Udc, ha deciso di non mollare la presa. E riproporrà
in consiglio l´emendamento che il presidente della commissione Bilancio,
Vittorio Potì, aveva bollato come inammissibile. Il politico tarantino,
funzionario dello Iacp, ha proposto la nomina automatica a dirigente per tutti
i consiglieri regionali che, al termine della legislatura, rientreranno al loro
incarico di dipendenti regionali. Il suo emendamento non è stato ritirato e lo
stesso Scalera, raccontano molti esponenti di spicco della prima commissione,
ha annunciato la sua intenzione di ripresentarlo in consiglio. «E´ una
questione di principio - ha detto ieri - in passato qualcuno aveva usufruito di
una simile possibilità». Il riferimento è ad Alberto Tedesco e Mario De
Cristoforo che spuntarono un aumento di qualifica per rendere più agevole il
loro esodo. Ma la norma "ad personam" di Scalera ieri ha creato un
pesante imbarazzo nelle sedi regionali dell´Udc. Pare che anche alcuni
dirigenti nazionali del partito si siano mossi per chiedere al capogruppo di
resistere alla tentazione di "auto promuoversi". Per questo motivo,
in serata, l´esponente dell´Unione di centro ha cambiato le carte in tavola.
«La mia è stata solo una provocazione - ha raccontato - una questione che si è
chiusa ieri prima di cominciare». Ma, agli atti, risulta che Antonio Scalera in
commissione ha chiesto di rinviare all´aula la discussione sul suo emendamento.
Che, di fatti, non è stato ritirato. Una recente sentenza
della corte costituzionale, che aveva impugnato un provvedimento della Regione, giudica
aberranti le promozioni d´ufficio. Ma il consiglio regionale ci prova comunque.
In aula, la prossima settimana, sarà portato anche un emendamento di Dario
Stefàno (Pd) che chiede la nomina a dirigente per tutti gli infermieri e i
dipendenti della sanità in possesso della laurea. Mal di pancia anche a
sinistra, dove gli assessori del governo Vendola si sono chiusi dietro un
eloquente silenzio e non commentano la prossima assunzione, da parte del Mps,
del primo portaborse della Regione. (p.rus.)
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IV - Bari Il
caso Il provvedimento I precedenti Il lavoro della commissione insediata
all´Università s´è concluso con la scelta di non applicare la nuova legge
Scuola, la scure sui docenti diecimila i precari a rischio Le classi diventano
più numerose 8 istituti su 10 sono fuori norma L´allarme dei sindacati: è
guerra per le graduatorie L´Ateneo salva i baroni dalla pensione restano in
servizio i professori over 70 "Gli altri non devono
accettare di andare oltre le 18 ore settimanali in questo momento" Resta
ancora in piedi il giudizio di merito della Corte costituzionale A
Roma, Milano, Bologna e Napoli i rettori hanno ignorato le lamentele degli
anziani FRANCESCA SAVINO Diecimila docenti in attesa di una chiamata che non
arriverà. Oltre la metà dei nomi in graduatoria fermo e senza possibilità di
incarico. Il grido d´allarme per il prossimo anno in provincia di Bari
arriva dai sindacati del mondo della scuola. «è una stima ottimistica, se così
si può dire» mette le mani avanti Lena Gissi, dalla segreteria generale della
Cisl Puglia, scorrendo le più recenti proiezioni sulla disoccupazione nelle
scuole baresi. «Più della metà dei docenti in graduatoria non ha lavorato
quest´anno, e il prossimo sarà persino peggio: le nomine dei precari, se si
faranno, saranno ridotte a poche unità» conferma Claudio Menga, segretario
barese della Flc Cgil. La scorsa settimana si è aperta la corsa alle
graduatorie ad esaurimento: ci sarà tempo fino all´11 maggio per presentare
domanda e inserire le preferenze per altre tre province, oltre a quella di
appartenenza, in cui sperare che si apra un varco per una cattedra. L´area di
provenienza, però, resta vincolante: una notizia che potrebbe non essere
negativa per i docenti baresi. Dall´Ufficio scolastico provinciale continuano
infatti le rassicurazioni sul futuro dei precari: «Riusciremo a salvare le
cattedre e addirittura a fare delle immissioni in ruolo» calcola il dirigente
Giovanni Lacoppola sulla base delle ultime elaborazioni sugli organici. Nella
provincia di Bari il numero complessivo degli insegnanti fra quelli di ruolo, i
supplenti e i precari quest´anno è stato di 23mila 132 unità. Un dato dal quale
vanno sottratti i circa quattromila docenti presenti in più di una graduatoria:
in base alla stima dei sindacati sui pensionamenti e i nuovi ingressi, l´anno
prossimo ci saranno circa18mila persone a caccia di un posto di lavoro. «Negli
anni ci siamo preoccupati di dare a tutti il diritto di accesso alle
graduatorie, ma adesso siamo nella situazione paradossale per cui non tutti
avranno diritto al lavoro» riflette Lena Gissi. «Solo chi è nelle vette alte
della graduatoria potrà lavorare: circa il 30 per cento. Poi c´è un 20 per
cento che ha lavorato l´anno scorso e forse prenderà qualche spezzone di
cattedra nel corso dell´anno, e infine oltre il 50 per cento di chi è in
graduatoria che potrà avere solo disoccupazione: fra loro almeno uno su tre non
ha mai insegnato» spiega la segretaria provinciale della Cisl scuola. Per
questo dai sindacati parte un appello preciso ai docenti di ruolo: «Non devono
accettare di andare oltre le 18 ore settimanali in questo momento» spiega Lena
Gissi. «Gli insegnanti che hanno la garanzia di una cattedra devono essere i
primi a esprimere solidarietà ai precari, lasciando loro le 2, 4 o 6 ore a
settimana di servizio che danno la doppia possibilità di un lavoro e di un
piccolo aumento di punteggio: sarà una prova di solidarietà reale da collega a
collega, un´azione di alta responsabilità in un momento buio per la scuola».
Nelle sedi dei sindacati si stanno lavorando a tempo pieno per dare consigli a
chi deve fare domanda entro l´11 maggio. «Al momento ci sono i dati su 1346
posti in meno nella provincia di Bari, di cui 485 nella scuola primaria e altri
161 perdenti posto che saranno costretti a trasferimenti d´ufficio» ricorda
Claudio Menga dalla Flc: «Purtroppo i numeri finora non hanno smentito le
nostre peggiori previsioni».
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina X - Bari
QUELLE NOTIZIE VERE CHE SEMBRANO INVENTATE (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) (segue
dalla prima di cronaca) iL QUALE "concede al Presidente del Consiglio la
facoltà di assumere un solo assistente personale su richiesta dei presidenti
dei gruppi consiliari che non abbiano in utilizzo personale in missione".
Attualmente l�unico gruppo sguarnito di missionari è il Movimento per la
sinistra. (�) E� così che ieri è stato ufficialmente istituito in Puglia il
ruolo dell�assistente personale del politico, a carico del
contribuente." E i missionari? Cos´è, crisi delle vocazioni? Sulla
vocazione alla politica deve esserci, visto che c´è chi chiede un provvedimento
per agevolare il funzionario pubblico sceso in campo che ritorni a casa,
"un giusto riconoscimento per i dipendenti pubblici eletti consiglieri
regionali: una promozione automatica a dirigente, da acquisire al rientro in
servizio." Insomma fargli far carriera anche se se n´è stato a fare il
consigliere o l´assessore per cinque anni. Pare che la trovata non sia passata.
Sembrano scherzi, ma sono notizie, notizie vere. Come quella della fazzolettata
di delinquenti scarcerati per un ritardo nella stesura di carte da parte del
gup. Il gup scarica la responsabilità scrivendo che già da un anno avrebbe
richiesto l´esonero al gip che lo detto al PdT (Presidente del Tribunale) che avrebbe dovuto girarlo a CSM. Il Gip del
gup conferma che doveva esprimersi il Csm. Il gup, intanto se la prende col gip
e il boss se la ride di csm, gup e gip. E della DDA, dei CC, della GdF, della
PS, dei VU (Vigili Urbani) e di CFF (Cittadini fatti fessi). Va al ristorante
ordina C e P (crudo e provolone) e brinda alla democrazia. Sembrano
notizie inventate dal gusto del paradosso, ma, ripeto, sono vere. Anche questa.
I Baresi devono ancora sopportare la bugia continua e reiterata che sostiene, a
proposito dell´esproprio del Teatro Petruzzelli, restaurato coi soldi nostri,
che la Corte Costituzionale lo avrebbe annullato in quanto tale. E´ falso: la
Corte annullò l´esproprio per come era stato formulato non per la sostanza
sulla quale non si espresse. Negò le circostanze d´urgenza e di emergenza, non
la liceità del provvedimento. Liceità che non può che essere condivisa dalle
persone in buona fede e dai cittadini di buon senso. Eppure la vicenda continua
assumendo aspetti ridicoli: a causa del ritardo della conclusione dei lavori, i
padroni chiedono, a tenore dell´accordo del 2002, un risarcimento ingentissimo
in denaro. Il Sindaco, giustamente, e finalmente, rifiuta. L´avvocato che cura
gli interessi dei padroni del teatro osserva: "Il sindaco, in qualità di
presidente della Fondazione, chiama in causa il sindaco, in qualità di primo
cittadino del Comune di Bari per il pagamento delle somme dovute ai legittimi
proprietari del teatro. Ma poi il sindaco-primo cittadino si costituisce in
giudizio contro il sindaco-presidente della Fondazione. Non ci sono
parole". Ci sono, ci sono: qualcuno pretende che un soggetto, la
Fondazione, rispetti patti atroci e ingiusti, stipulati da amministratori in
vena di scherzi, dannosi per la comunità a tutto vantaggio di privati, pagando
lo scotto della vergogna e i denari della compravendita. Solo che, al tempo
dell´iniquo commercio, la Fondazione, non esisteva. Non perda tempo il sindaco:
denunci quell´accordo del 2002, lo stesso faccia il Presidente della Provincia,
visto che quello della Regione pare lo abbia già fatto e non se ne parli più.
Anche se ci sono le elezioni, lo facciano. In attesa, anelo notizie sulle
bietole.
( da "Adige, L'" del
19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
referendum
Franceschini attacca duro sul mancato accorpamento con le elezioni europee del
7 giugno «Voto, inaccettabile quei soldi sprecati» ROMA - Nessuna «sintonia».
Nessun accordo sulla data. Accuse reciproche di «sciacallaggio» e di
«responsabilità gravissime» sui costi. All'indomani dei primi contatti del
ministro Roberto Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della
questione del referendum elettorale sembra ancora lontana. Perché se il
segretario del Pd, Dario Franceschini, dice che un rinvio al 2010 «avrebbe
avuto anche un senso», la Lega continua a proclamarsi fermamente contraria
all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei
suoi colloqui. E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva
ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a
votare per il referendum, Berlusconi. «L'ho sempre fatto» dice ai cronisti in
Abruzzo. Ma di fronte alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in
un momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta disponibile a
mediare. Un rinvio del referendum? «Stanno esaminando questa ipotesi - dice - Io
ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta milioni». Al
momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di
ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e,
dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier Ferdinando
Casini, che pure definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia»
necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla
Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio
Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito
democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election
day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida
vendetta», dice. Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i
400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il
segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare
«polemiche demagogiche» e di «speculare con le menzogne». Ma la più dura è la
Lega, che contesta le cifre e parla di «sciacallaggio». 19/04/2009
( da "Repubblica, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 26 - Economia
La Consulta dovrà decidere sulla possibilità di utilizzare il materiale: in
ballo i risarcimenti di 4000 parti lese Telecom, altro rinvio sui dossier
illeciti ma giovedì parte il processo a Tavaroli MILANO - Nuovo
rinvio alla Corte costituzionale. Per l´ennesima volta, giudici, pm e avvocati chiedono ai membri
della Consulta di pronunciarsi sulla legge che impone la distruzione dei
dossier raccolti in modo illecito e usati come prove nel caso Telecom. Sono
ormai oltre due anni che il processo contro Giuliano Tavaroli, ex capo della
Security di Telecom e Pirelli, pende in attesa che la Consulta si svegli
dal suo letargo. Ieri il giudice per l´udienza preliminare, Giuseppe Gennari,
ha rinviato tutto alla Corte Costituzionale, sottolineando che «ciò di cui si
imporrebbe la distruzione costituisce il corpo di reato dei fatti penali». Il
che comporterebbe non solo un indebolimento dell´accusa, ma anche «un
pregiudizio del diritto di difesa». Alla sorte dei dossier sono legati il
processo contro Tavaroli e i suoi complici, ma soprattutto le richieste danni
di chi è stato "oggetto" di quei dossier, gli spiati dalla ex
Security Telecom. è un esercito di oltre 4200 persone e 132 società. Se il
giudice dovesse applicare la legge e cancellare quelle parti dei supporti
informatici (oltre 200) che contengono i dossier raccolti illegalmente,
impiegherebbe un tempo biblico. L´adempimento «potrebbe avvenire - scrive il
giudice - solo in tempi incompatibili con una ragionevole durata del processo»
e non «prima dell´intervento della prescrizione». La Consulta si riunisce il 22
aprile, l´argomento non è neanche in calendario. Il giorno dopo, inizierà il
processo contro Tavaroli, portato avanti anche senza i corpi di reato. (w.g.)
( da "Stampa, La" del
19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
IL
CASO UN GIUDICE CIVILE RICORRE ALLA CORTE COSTITUZIONALE "Mamma e papà di
bamboccioni non rispondano dei debiti dei figli" [FIRMA]ALBERTO GAINO
Attenzione a chi ci si mette in casa: si rischia di dover rispondere dei suoi
debiti, a maggior ragione quando si tratti dei propri figli trentenni e
«bamboccioni», per ricordare la definizione iconoclasta di Padoa Schioppa, quando, da ministro dell'Economia,
cercò di scuotere la tradizionale rete di protezione familiare dei figli
maggiorenni, tutta italiana rispetto ai costumi degli altri paesi, avanzati e
arretrati che siano. Il codice civile non tiene conto di questa specificità di
casa nostra e condanna impietosamente e regolarmente i maturi genitori di figli
adulti e indebitati che siano tornati a convivere con mamma e papà a risarcire
i creditori dei propri pargoli di trent'anni e più. Anzi, la giurisprudenza è
stata sinora talmente netta sulla questione da consentire il regolare ricorso
al pignoramento di beni di padri e madri che non siano stati in grado di
documentarne l'acquisto con propri mezzi (problematico se non si conservano
fatture e ricevute fiscali). Le testimonianze dei diretti interessati, tanto
meno la «prova presuntiva» che elettrodomestici o librerie si trovassero nella
propria abitazione di residenza sono state sinora ritenute inammissibili.
Sinora, perché il giudice Vincenzo Toscano, dell'ottava sezione civile del
tribunale torinese, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale nel merito,
ritiene che d'ora in poi vi sia un diverso spazio giurisprudenziale per
l'utilizzo della prova logica che il possesso di beni di arredamento di un
immobile sia di chi abbia la proprietà dell'appartamento. «Con l'ordinanza 95
del 2009, recentissima, la Corte Costituzionale ha formalmente rigettato la mia
questione di legittimità delle norme vigenti - fa presente il dottor Toscano -
tuttavia, nella motivazione del provvedimento i giudici condividono
l'ammissibilità della testimonianza dei genitori qualora il creditore non vi si
sia formalmente opposto. Esattamente il caso di cui mi sono occupato». Il
giudice Toscano si è deciso ad approfondire la questione al quarto pignoramento
di beni mobili a genitori o conviventi di debitori. «Il primo è stato veramente
singolare: si trattava di un ex marito, anch'esso sui trent'anni, che nella
causa di separazione dalla moglie, aveva deciso di pignorare parte
dell'arredamento dell'abitazione dei genitori dell'ex consorte che era tornata
a vivere con loro». «Non so se il fenomeno sia nuovo - aggiunge il giudice -.
In tanti anni non mi era mai capitato di affrontare casi simili, uno dopo
l'altro, pochi, è vero, eppure significativi di qualcosa che prima non
accadeva. C'è stato anche il caso di una anziana signora torinese che, avendo
sposato un signore pieno di debiti, ha dovuto risponderne a colpi di
pignoramenti subìti. L'ultimo, quello per cui mi sono rivolto alla Corte
Costituzionale, riguarda l'opposizione di una madre al pignoramento di parte
dell'arredamento della sua abitazione proposto da una società finanziaria che vanta
crediti nei confronti del figlio della donna tornato a vivere sotto il tetto
dei genitori».
( da "Riformista, Il"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
di Massimiliano Di
Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il contestato voto
parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti e di comuni
cittadini protestare contro il governo del Presidente Voronin hanno riportato
alla memoria le rivoluzioni colorate di Georgia e Ucraina del recente passato
di Massimiliano Di Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il
contestato voto parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti
e di comuni cittadini protestare contro il governo del Presidente Voronin hanno
riportato alla memoria le rivoluzioni colorate di Georgia e Ucraina del recente
passato. Dopo tre giorni di proteste il 9 aprile la Commissione Elettorale
Centrale moldava ha rivisto il risultato elettorale, aggiudicando al partito
Comunista (Pcrm) 60 seggi su 101 anziché i 61 annunciati precedentemente. E se
una parte dell'opposizione vuole il riconteggio dei voti, il partito
Liberal-Democratico di Vladimir Filat chiede invece l'annullamento del voto e
nuove elezioni. Filat, cosa è successo dopo l'annuncio dei primi risultati?
Subito dopo gli exit poll è parso chiaro che le elezioni erano state
falsificate. Esiste una enorme differenza a favore del Pcrm fra gli ultimi
sondaggi e i primi risultati. Il 15% in più in favore del Pcrm. Paradossalmente
gli stessi exit poll hanno indicato con pochissimo errore lo score degli altri
partiti. Ho sempre saputo che la chiave dei brogli sta nelle liste elettorali.
L'ho urlato, quanto più forte possibile, ma non sono stato ascoltato. La
Moldova è uno Stato con natalità decrescente da 20 anni, ma il numero degli
elettori, negli ultimi 4 anni, è cresciuto di circa 400 mila unità! Come mai
gli osservatori internazionali hanno sostenuto che le elezioni si sono svolte
in maniera corretta? Quelli del Csi non hanno fatto obiezioni ed era normale.
Per quanto riguarda gli osservatori internazionali il discorso è più
complicato. Loro si sono concentrati sugli aspetti tecnici del processo
elettorale il giorno degli scrutinii, ma gravi violazioni erano avvenute già
prima. Il rapporto favorevole è stato influenzato anche dal diritto di veto
della Russia in particolare e dell'Osce. Il riconteggio delle schede non ha
portato a sostanziali cambiamenti rispetto al risultato delle urne... Noi non
abbiamo chiesto il riconteggio dei voti. L'unica cosa che chiediamo è la
verifica delle liste elettorali, poiché solo lì ci sono le prove delle frodi e
lo dimostreremo. Nelle liste ci sono persone morte da oltre 15 anni che però
hanno votato, una marea di iscritti con nomi e cognomi senza nessun documento
che attesti chi sono. Abbiamo scoperto gente con più carte di identità. Qualche
centinaia di migliaia di votanti fantomatici hanno assicurato la vittoria del
Pcrm. Abbiamo soltanto bisogno di un po' di tempo. Presenteremo
le nostre prove alla Corte Costituzionale e chiederemo l'annullamento del voto
e la ripetizione delle elezioni. Il presidente Voronin ha interrotto le
relazioni diplomatiche con la Romania accusando Bucarest di fomentare la
rivolta in Moldova. Lei cosa ne pensa? Voronin ha tenuto un atteggiamento
isterico nei confronti della Romania, accusandola di volere annettere i
nostri territori. L'attuale territorio della Moldova è stato annesso all'Unione
Sovietica attraverso un patto Hitler - Stalin. La Romania è stata la prima
Nazione a riconoscere la sovranità della Moldova dopo la fine dell'Urss.
Voronin ha usato come pretesto, per accusare la Romania di un tentativo di
colpo di Stato, l'innalzamento della bandiera rumena sui palazzi del Parlamento
e della Presidenza. E per la prima volta nella storia dell'Ue, l'ambasciatore
di uno stato membro di questa organizzazione è stato espulso. Le immagini
dimostrano che chi ha issato la bandiera lo ha fatto con l'aiuto delle forze di
polizia. Si tratta di un'azione orchestrata per allontanare la Moldova dall'Ue
e per instaurare un regime dittatoriale e criminale. Cosa chiedono gli studenti
scesi nelle piazze? Prima di tutto libertà e rispetto delle regole, visto che
le elezioni sono state falsificate. Gli studenti anticomunisti pretendono un
trattamento uguale a chi vota il Pcrm. Voronin è riuscito nei suoi due mandati
a polarizzare in modo estremo la società moldava. La sua dichiarazione ad urne
chiuse di non volere accordare nessuna chance all'opposizione ha accesso gli
animi. I giovani si sono visti ancora una volta nella situazione di dover
cercare una vita migliore all'estero. Come giudica l'atteggiamento di Ue e Usa?
Nel corso di otto anni di governo comunista in Moldova sia la Ue sia gli Usa
hanno tenuto un atteggiamento troppo blando verso questo regime. Speriamo che
adesso dimostrino attaccamento ai valori democratici. Siamo parte dell'Europa e
vogliamo vivere in un mondo libero. 19/04/2009
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
FOLIGNO pag. 13
Farmacia di Prato Smeraldo A maggio ci sarà la decisione del Tar di PATRIZIA
PEPPOLONI FOLIGNO LA CAMPAGNA elettorale si accende, i toni si alzano. Tra il
candidato del Pd, Nando Mismetti, attuale vicesindaco, e quello della lista
civica «Cambiare Foligno», appoggiata dal Pdl, Daniele Mantucci, comincia il
fuoco incrociato. Alcune le ha riprese e «rimpallate» ieri Mismetti, in
occasione della presentazione della nuova lista «Sinistra per Foligno», messa
insieme dal vendoliano Mario Gammarota e dal suo «team», a sostegno del
candidato del Pd. E visto che Mantucci aveva pubblicamente parlato di una
«battaglia per liberare Foligno» e della necessità di «rompere la rete di
potere e clientele», Mismetti non ha risparmiato qualche altro fendente. E con
al fianco Gammarota e il sindaco Manlio Marini, intervenuto alla presentazione
di «Sinistra per Foligno», Mismetti ha cominciato facendo notare che mentre la
sinistra è unita, il centrodestra si presenta frantumato in due o tre
schieramenti. «E' il risultato ha detto il candidato del Pd della loro assenza
da questa città, che dura da 15 anni. un'assenza totale, che non ha prodotto
idee e progetti di sviluppo, è il risultato di una totale mancanza di
opposizione, il cui ruolo è fondamentale in un sistema di governo democratico.
E' il risultato del fatto che i due precedenti candidati-sindaci o non hanno
varcato per nulla le scale del Palazzo comunale o lo hanno fatto per pochi
mesi. SE SONO frammentati è perchè non hanno saputo costruire il loro tessuto politico.
E ora addirittura il candidato Mantucci sembra quasi vergognarsi' dei partiti
che lo sostengono e non è direttamente candidato del Pdl ma di una lista
civica. La nostra gestione ha aggiunto è stata cristallina, e il terremoto lo
dimostra: col sisma sono passati miliardi di euro, amministrati con rigore ed
onestà». Ieri, agli Orti Orfini, Gammarota ha presentato il programma della
nuova lista, improntata alle non discriminazioni (da quelle in materia sessuale
alle famiglie di fatto, da quelle contro le donne a quelle nei confronti degli
stranieri), a nuovi modelli di consumo e sviluppo, alla giustizia sociale, allo
stop alla cementificazione, alla solidarietà. Annunciate anche iniziative a
sostegno dei terremotati abruzzesi («tre dei nostri ragazzi partiranno a breve
ha detto Gammarota per L'Aquila». Intanto, sull'altro fronte, lunedì alle 21, nella Sala conferenze di Palazzo Trinci, il professor Daniele
Mantucci ha organizzato una tavola rotonda dal tema: «Destra, Sinistra e
Governo Locale». Relatore il professor Antonio Baldassarre, già presidente
della Rai e della Corte Costituzionale, nonché candidato sindaco del Pdl al
Comune di Terni.
( da "Messaggero, Il (Rieti)"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Domenica 19 Aprile
2009 Chiudi «Non è giusto parlare sempre male dei servizi di salute mentale
dell'Asl, come hanno fatto i segretari di categoria di Cisl e Uil, Gunnella e
Teodori. Facciamo invece parlare i fatti relativi all'operato del Csm di Poggio
Mirteto, dove è stata definita e istituzionalizzata la prassi relativa
all'accoglienza delle domande dell'utenza, dove sono stati definiti i criteri
pr la presa in carico dei pazienti e dei piani terapeutici personalizzati per
gli utenti gravi, nonchè sono stati fissati i protocolli di
collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni e del Distretto
socio-assistenziale, con il materno-infantile, con l'Ares 118 e con le forze
dell'ordine». La strenua difesa dell'operato del Csm arriva dal dirigente
psicologo presso il Csm di Poggio Mirteto, Franca Cupelli.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Regionale
Pagina 109 Al Partito sardo non piace l'assessore Statutaria, sentenza vicina:
la Giunta preme perché resti in piedi --> Statutaria, sentenza vicina: la
Giunta preme perché resti in piedi Duro comunicato del Psd'Az contro
l'assessore all'Agricoltura: «Imbarazzanti inerzie di esponenti della Giunta
regionale». Il Partito sardo d'Azione, alleato del centrodestra alle recenti,
trionfali elezioni regionali, mostra il cartellino giallo all'assessore Andrea
Prato. Presa di posizione poco morbida, quella del presidente del partito,
Giacomo Sanna: «Spiace constatare che sulle politiche agricole di scala locale
e globale, come pure sulla valutazione dell'operato di amministratori di nomina
politica impegnati in settori strategici della società sarda, si registra, alla
luce di dichiarazioni pubbliche e di imbarazzanti inerzie di esponenti della
giunta regionale, una preoccupante distanza dall'accordo programmatico e dal
metodo partecipativo che hanno garantito l'importante e recente vittoria
elettorale». In sintesi: non piace la linea dell'assessore a un partito che è
anche espressione della pastorizia, dell'agricoltura. Non c'è sintonia - oggi -
con un rappresentante dell'esecutivo fra i più attivi, anche dal punto di vista
della comunicazione. LA STATUTARIA Martedì 21 alla Corte
Costituzionale si discute il ricorso presentato dal Governo contro l'atto di
promulgazione della legge Statutaria. E sembrerebbe che ora il presidente Ugo
Cappellacci, temendo che la Statutaria possa cadere - vedremo perché - abbia
fatto pressioni verso il Governo perché rinunci al ricorso. Se la Corte
dovesse accogliere il ricorso e dichiarare incostituzionale
l'atto di promulgazione per violazione dello Statuto sardo, cesserebbero gli
effetti della Statutaria. In base alla quale, però, si sono svolte le recenti
elezioni regionali. Ecco i motivi dei timori regionali . Ma la paura di un
annullamento del voto è da ritenersi infondata per tre motivi. Primo: le
sentenze della Corte Costituzionale hanno efficacia retroattiva, ma sono
esclusi i procedimenti ormai esauriti, e quindi le
elezioni. Secondo: la legge non contiene norme che hanno disciplinato le
elezioni, se non
quello del voto da tenersi entro 60 giorni dalle dimissioni del presidente. In
realtà, l'interesse perché la Statutaria resti in piedi è legato alla norma sostanziale
che prevede l'incompatibilità fra le cariche di consigliere regionale e
assessore. L'eventuale
incostituzionalità della Statutaria farebbe cadere questa norma, con probabili
ripercussioni sull'assetto della Giunta. ENRICO PILIA
( da "Giornale.it, Il"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 94 del 2009-04-19
pagina 6 Giudice licenziato: non era abbastanza «Azzeccagarbugli» di Luca Fazzo
Bocciato dal tribunale e rimosso dall'incarico Un solo neo in carriera:
sentenze troppo brevi Contrastano lavora per anni come giudice di pace a
Milano. Quando, alla fine del 2005, il suo mandato arriva alla scadenza, il
consiglio giudiziario (che è una specie di Csm in chiave
locale) chiede al presidente del tribunale un parere sul lavoro svolto fino a
quel momento dal giudice Contrastano. Ed ecco la lettera che il presidente di
allora, Vincenzo Cardaci, manda al consiglio: «Ho appreso dal coordinatore
dell'ufficio del giudice di pace di Milano che il dottor Contrastano ha esercitato
le sue funzioni dimostrando una buona produttività. Ha depositato nel
quadriennio 140 sentenze. É stato puntuale nella celebrazione delle udienze e
ha sempre rispettato, nel deposito dei provvedimenti, i termini previsti. Il
suo comportamento, nell'espletamento dei suoi compiti, è stato corretto sia
verso le parti che verso gli avvocati ed il personale amministrativo. Nei suoi
confronti non risulta che siano stati presentati esposti. Non ha pendenze
disciplinari». Sembra la premessa per una conferma cum laude del giudice
nell'incarico. Invece Cardaci conclude segnalando che «le sentenze da lui
redatte presentano gravi carenze nelle motivazioni». Come esempio, il
presidente cita alcune sentenze per guida in stato di ebbrezza in cui
Contrastano si limita a scrivere che «dalla documentazione acquisita emerge la
penale responsabilità dell'imputato in ordine al reato contestato». In un
processo per ingiurie, Contrastano condanna l'imputato motivando così:
«Dall'esame dei testi è emerso il fatto reato e la addebitabilità dello stesso
all'imputato». Probabilmente non è che ci fosse molto da aggiungere. Ma secondo
il presidente del tribunale, quelle sentenze sono comunque troppo sintetiche.
Per questo motivo, scrive Cardaci, «esprimo parere contrario all'istanza di
conferma» nell'incarico. Il consiglio giudiziario fa suo il parere di Cardaci.
Il Consiglio superiore della magistratura anche. Il ministro controfirma. La
carriera di Contrastano come giudice si chiude qui. Ma il giudice licenziato è
uno che non si arrende facilmente. Insiste, si appella, fa ricorso:
dimostrando, carte alla mano, che anche giudici di professione, davanti a
processi tanto modesti quanto chiari, se la cavano con motivazioni anche più
brevi. Dimostra che la sentenza «abbreviata» è prevista dalla legge che ha
istituito i giudici di pace, per evitare «sovrabbondanti esposizioni dello
svolgimento del processo e digressioni non necessarie in punto di diritto, del
tutto inappropriate in relazione alla natura ed alla competenza penale del giudice
di pace». Niente da fare. Fa ricorso contro il ministro, e se lo vede
respingere. Fa ricorso al presidente della Repubblica contro la decisione del
ministro, Napolitano prima di rispondere chiede il parere del Consiglio di
Stato. Poi decide. Tre giorni fa, dal Quirinale arriva a Contrastano il
provvedimento: ricorso respinto, licenziamento confermato. Sarà anche serio,
sarà vero che produce tanto: ma quelle sentenze sono troppo corte! Luca Fazzo ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "AmericaOggi Online"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Referendum. Più
remota l'ipotesi di rinvio. Berlusconi: "Io voterò" 19-04-2009 ROMA.
Nessuna "sintonia". Nessun accordo sulla data. Accuse reciproche di
"sciacallaggio" e di "responsabilità gravissime" sui costi.
All'indomani dei primi contatti del ministro Roberto Maroni con i leader
dell'opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale
sembra ancora lontana. Perché se il segretario del Pd, Dario Franceschini, dice
che un rinvio al 2010 "avrebbe avuto anche un senso", la Lega
continua a proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi, tant'è vero che il
ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si
mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum,
Berlusconi. "L'ho sempre fatto" dice ai cronisti in Abruzzo. Ma di
fronte alla "responsabilità" di tenere unita la maggioranza in un
momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta disponibile a mediare.
Un rinvio del referendum? "Stanno esaminando questa ipotesi - dice - Io ho
visto i conti ieri sera: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta
milioni". Ma poi aggiunge: "Rinviarlo forse tiene in sospeso
tutto". Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella
dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già
detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier
Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti "un imbroglio". Ma la
"sintonia" necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del
referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile
pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non
essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga
emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta", dice.
E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che
secondo lui "avrebbe avuto anche un senso", perché "avrebbe
consentito di tentare una riforma della legge elettorale". Ma è quando
apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero
risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni
più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare "polemiche demagogiche"
e di "speculare con le menzogne". Ma la più dura è la Lega, che
contesta le cifre e parla di "sciacallaggio", con il capogruppo
Roberto Cota, ma soprattutto con Roberto Calderoli. Il ministro per la
Semplificazione parla di "meschine azioni", messe in atto soltanto
"per un ritorno elettorale, o peggio ancora per i rimborsi elettorali
legati al referendum" da "sciacalli e avvoltoi che giocano col
sangue". Ma i referendari rispediscono al mittente l'accusa:
"Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo".
( da "Brescia Oggi"
del 19-04-2009)
Pubblicato anche in: (Arena.it,
L')
Argomenti: Giustizia
Referendum
elettorale, il rinvio vacilla LA BATTAGLIA. Si fa largo l'ipotesi 21 giugno
19/04/2009 rss e-mail print Dario Franceschini (Pd): «Inaccettabile il no all'election-day»
ROMA Nessuna «sintonia». Nessun accordo sulla data. Accuse di «sciacallaggio» e
di «responsabilità gravissime» sui costi. All'indomani dei primi contatti del
ministro Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della questione del
referendum elettorale è lontana. Se il segretario del Pd Franceschini dice che
un rinvio al 2010 «avrebbe avuto anche un senso», la Lega continua a
proclamarsi contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno
neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio Berlusconi,
che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad
accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi: «L'ho sempre fatto»
dice. Ma di fronte alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un
momento di crisi, il premier si mostra ancora disponibile a mediare. Un rinvio
del referendum? «Stanno esaminando l'ipotesi. Io ho visto i conti: i risparmi
sarebbero intorno ai 50 milioni». Poi aggiunge: «Rinviarlo forse tiene in sospeso
tutto». Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella
dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già
detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc,
Casini, che pure definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia» ancora
non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui
consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Quanto al
Partito democratico, Franceschini torna sulla decisione di accantonare
l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta
grida vendetta», E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il
rinvio al 2010, che secondo lui «avrebbe avuto anche un senso»: «Avrebbe
consentito di tentare una riforma della legge elettorale». Ma è quando apre il
capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero
risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più
accese. Dal Pdl invece lo accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di
«speculare con le menzogne». Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e
parla di «sciacallaggio», con il capogruppo Roberto Cota, Il ministro Calderoli
parla di «meschine azioni soltanto per un ritorno elettorale». Ma i referendari
replicano: «Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo».
( da "Avvenire" del
19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CHIESA 19-04-2009
GLI AUGURI Schifani: speranza per il mondo « I l suo alto e illuminato
magistero possano sempre rappresentare nel mondo un segno di speranza per tutti
i popoli della terra». Lo auspica il presidente del Senato Renato Schifani nel
messaggio al segretario di Stato Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, per
il quarto anniversario di pontificato di Benedetto XVI. Di seguito il testo:
«Eminenza reverendissima, in occasione dell'anniversario dell'ascesa di sua
santità Benedetto XVI al soglio pontificio, voglia farsi partecipe presso il
Santo Padre del rinnovato augurio del Senato della Repubblica italiana e mio
personale perché la sua autentica testimonianza di carità cristiana, l'instancabile
opera pastorale, il suo alto e illuminato Magistero possano sempre
rappresentare nel mondo un segno di speranza per tutti i popoli della terra».
AMIRANTE: SEMPRE PER LA PACE E DALLA PARTE DEI DEBOLI Anche dal presidente
della Corte Costituzionale gli auguri al Papa nel quarto
anniversario della sua elezione. Come informa un comunicato del Palazzo della
Consulta, nel messaggio, inviato a Benedetto XVI attraverso il cardinale
Bertone, Francesco Amirante esprime a nome suo e dei giudici costituzionali, «i
più fervidi auguri per l'alto magistero e la costante azione svolta a difesa
della pace tra i popoli e a protezione dei deboli e bisognosi».
( da "Giornale di Vicenza.it, Il"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
LA BATTAGLIA. Si fa
largo l'ipotesi 21 giugno 19/04/2009 rss e-mail print Dario Franceschini (Pd):
«Inaccettabile il no all'election-day» ROMA Nessuna «sintonia». Nessun accordo
sulla data. Accuse di «sciacallaggio» e di «responsabilità gravissime» sui
costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Maroni con i leader dell'
opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale è lontana.
Se il segretario del Pd Franceschini dice che un rinvio al 2010 «avrebbe avuto
anche un senso», la Lega continua a proclamarsi contraria all'ipotesi, tant'è
vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il
presidente del Consiglio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile
rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il
referendum, Berlusconi: «L'ho sempre fatto» dice. Ma di fronte alla
«responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier
si mostra ancora disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? «Stanno
esaminando l'ipotesi. Io ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai 50
milioni». Poi aggiunge: «Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto». Al momento,
dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di
ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e,
dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Casini, che pure
definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia» ancora non c'è. Il
comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla
data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale,
lamenta di non essere stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico,
Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla
lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si
rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che
secondo lui «avrebbe avuto anche un senso»: «Avrebbe consentito di tentare una
riforma della legge elettorale». Ma è quando apre il capitolo dei costi,
ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election
day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl invece
lo accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di «speculare con le
menzogne». Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di
«sciacallaggio», con il capogruppo Roberto Cota, Il ministro Calderoli parla di
«meschine azioni soltanto per un ritorno elettorale». Ma i referendari
replicano: «Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo».
( da "Corriere Adriatico"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
L'election day
riscalda il segretario dei democratici che accusa: "E' una scelta che
grida vendetta" Referendum, rinvio in forse. Il premier:
"Voterò" Roma Nessuna "sintonia". Nessun accordo sulla
data. Accuse reciproche di "sciacallaggio" e di "responsabilità
gravissime" sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro
Roberto Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della questione
del referendum elettorale sembra ancora lontana. Perchè se il segretario del
Pd, Dario Franceschini, dice che un rinvio al 2010 "avrebbe avuto anche un
senso", la Lega continua a proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi,
tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui.
E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un
possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il
referendum, Berlusconi. "L'ho sempre fatto" dice ai cronisti in
Abruzzo. Ma di fronte alla "responsabilità" di tenere unita la
maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta
disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? "Stanno esaminando questa
ipotesi - dice - Io ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta
milioni". Ma poi aggiunge: "Rinviarlo forse tiene in sospeso
tutto". Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella
dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già
detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier
Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti "un imbroglio". Ma la
"sintonia" necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del
referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile
pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non
essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver
risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna
sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga
emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta", dice.
E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che
secondo lui "avrebbe avuto anche un senso", perchè "avrebbe
consentito di tentare una riforma della legge elettorale". Ma è quando
apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero
risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni
più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare "polemiche demagogiche"
e di "speculare con le menzogne". Ma la più dura è la Lega, che
contesta le cifre e parla di "sciacallaggio", con il capogruppo
Roberto Cota, ma soprattutto con Roberto Calderoli. Il ministro per la
Semplificazione parla di "meschine azioni". Ma i referendari
rispediscono al mittente l'accusa: "Sciacallo è chi paralizza e ricatta
l'intero governo". SERENELLA MATTERA ,
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Tutti in campo alle
( da "Sicilia, La"
del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Aumento delle
tariffe idriche: Greco «attacca» Vella No all'acqua come
merce, ma come bene primario da erogare a tutti i cittadini. Con questo
motto l'Italia dei Valori si appresta a raccogliere le firme per un referendum
consultivo per far sentire la voce di quanti vorrebbero la municipalizzata in città e
"mandare a casa" Caltaqua. Ritieni che la gestione
dell'acqua debba essere affidata ai privati?: è questo il quesito al
quale i cittadini, sottoscrivendo la petizione, chiederanno all'amministrazione
comunale una presa di posizione nei confronti di Caltaqua. Nella nostra città
ha detto Orazio Rinelli la gestione idrica è stata affidata a due
carrozzoni: prima l'Eas ed ora Caltaqua. La vecchia società aveva però cinque
dipendenti che gestivano l'erogazione, con la nuova invece le assunzioni sono cresciute
vertiginosamente. Questa raccolta di firme per giungere al referendum
sicuramente darà fastidio a quanti hanno trovato un'occupazione. La nostra è
una battaglia per i cittadini, per dare loro giustizia.
Il quesito che verrà sottoposto
ai cittadini per la sottoscrizione verrà domani depositato al Comune dove la
commissione garante per il referendum (composta dal segretario generale, il
difensore civico, il legale del comune e tre legali iscritti all'ordine da
oltre 10 anni) dovrà dare il proprio giudizio. Poi la raccolta di firme porta a
porta e l'istallazione del gazebo in Piazza Umberto I già martedì mattina. Durante
il week end ha proseguito Orazio Rinelli allestiremo gli stand
anche a Caposoprano e a Macchitella. Per il 25 aprile, nonostante sia la giornata della Liberazione e
la città vorrebbe liberarsi una volta per sempre di Caltaqua, non allestiremo
nessun gazebo». Servono 10 mila firme per il referendum. Già
in passato ha detto il segretario cittadino dell'Idv Fabrizio Morello
ci siamo prodigati a realizzare uno stampato contro l'Eas adesso è giunto anche
il momento di chiudere anche con l'attuale società che gestisce il
servizio. I rappresentanti dell'Italia dei Valori contestano le bollette
recapitate da Caltaqua:
C'è una sentenza della Corte Costituzionale ha concluso
Orazio Rinelli in cui è illegittimo il pagamento della rete fognaria a
Manfria, dove non esiste né la rete idrica né la fogna ed i cittadini si sono
attrezzati con le fosse biologiche. L'ultima parola adesso spetta ai cittadini chiamati
dall'Idv a sottoscrivere la richiesta di referendum consultivo. L.M.
( da "Manifesto, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
LE REAZIONI
Magistrati «sconcertati» Il Pd: «Basta insulti» «Sono inaccettabili gli insulti
e le denigrazioni, soprattutto se provengono da chi riveste una delle massime
cariche istituzionali. Noi siamo e vogliamo essere vicino ai colleghi chiamati
a accertare e verificare eventuali responsabilità in relazione ai disastri
conseguenti al terremoto». Il presidente dell'Anm Luca Palamara replica così
alle dichiarazioni del presidente del Consiglio sui pubblici ministeri. «Sconcerto» anche dal Csm. «E' assurdo che il dramma del
terremoto in Abruzzo diventi l'occasione per un'ulteriore delegittimazione
della magistratura e che queste parole vengano pronunciate a un livello
istituzionale così alto», commenta la consigliera del Csm Ezia Maccora.
Ed esprime un sentimento diffuso tra i consiglieri di Palazzo dei marescialli.
In molti restano «senza parole» di fronte alle parole del presidente del
Consiglio. Ma il dissenso arriva anche dal mondo politico. Secca la replica del
segretario del Pd Franceschini: «Berlusconi aveva detto che sarebbe andato in
Abruzzo solo per coordinare i lavori. Mi pare che ci vada ogni due giorni per
fare conferenze stampa ed attaccare tutto e tutti. Il presidente del Consiglio
pensi all'emergenza e alla ricostruzione e provi ad usare, se ci riesce, un po'
di senso di responsabilità, come stanno facendo tutti: l'opposizione, gli enti
locali e la magistratura». Nessuna novità per Di Pietro: «Ecco la riprova di
quel che l'Italia dei Valori sostiene da tempo: per Berlusconi sono criminali
coloro che indagano su chi commette i reati e non chi li commette».
( da "Manifesto, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
TURCHIA Il «partito
della società democratica», della minoranza kurda, aveva avuto ottimi risultati
alle recenti elezioni amministrative Ondata di arresti, in galera i dirigenti
del partito kurdo per il dialogo Orsola Casagrande Un'ondata di arresti in diverse
città della Turchia ha preso di mira la dirigenza del Partito della società
democratica (Dtp), forza politica espressione della minoranza kurda e che il
governo di Ankara accusa di legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan
(Pkk), illegale. Centinaia di arresti, perquisizioni, fermi in tutta la regione
kurda e poi negli ultimi due giorni anche a Istanbul e Ankara. Cinquantuno
fermi sono stati convalidati. Ma ieri mattina nuove perquisizioni e nuovi
arresti. In carcere sono finiti militanti e dirigenti del Dtp, che nelle ultime
elezioni amministrative aveva avuto un ottimo risultato nella sud est del
paese, la regione kurda. Gli arresti sono scattati a conclusione di
un'inchiesta avviata dalla magistratura turca un anno fa sui legami tra Dtp e organizzazioni
kurde e il Pkk, hanno detto i vertici della polizia. Ma i dirigenti del Partito
della società democratica vedono negli arresti la risposta dell'establishment
turco alle proposte di dialogo avanzate in questi mesi proprio dal Dtp. Il
presidente del partito, Ahmet Turk ha detto che «questa operazione di
repressione è uno degli strumenti utilizzati per estromettere i kurdi dalla
politica democratica. E' un indicatore di intolleranza, ma è un gioco che non
farà bene alla Turchia». Secondo Sirri Sakik, parlamentare del Dtp, «questa
operazione è la vendetta per i risultati ottenuti dal nostro partito alle
scorse amministrative». Certo è che il segnale lanciato dal governo dell'Akp
non è rassicurante. Solo il giorno proma della grande retata il Pkk aveva
annunciato l'estensione di un cessate il fuoco unilaterale proclamato in
occasione delle elezioni amministrative (29 marzo) fino al 1 giugno: un gesto
di distensione. Gli arresti tra l'altro giungono in un
momento particolare per il Dtp, che sta ancora attendendo il verdetto della
Corte costituzionale sulla sua eventuale chiusura. Il procedimento non si è concluso
e questa operazione (gli arrestati sono accusati a vario titolo di
collaborazione, collegamento e sostegno del Pkk) va a sostegno di chi vorrebbe
la chiusura del Dtp. Questo poi è un momento particolare anche nella
vita della Turchia più in generale. La crisi economica pesa anche qui, e la
disoccupazione è aumentata vertiginosamente negli ultimi mesi. Il partito del
premier Erdogan, pur riconfermato primo partito alle recenti elezioni, deve
fare però i conti con un calo netto nei consensi. Erdogan sta cercando di
ricollocare la Turchia sul piano internazionale. Da una parte c'è l'Europa,
tiepida nei confronti dell'ingresso di Ankara nella Ue ma vergognosamente muta
di fronte alle violazioni di diritti basilari che si compiono sotto i suoi
occhi anche in questi giorni. Dall'altra parte c'è l'America di Obama. Il
presidente americano nella sua visita in Turchia ha sottolineato i forti
rapporti con Ankara, per la quale vorrebbe un ruolo protagonista soprattutto ai
confini con l'Iraq. Le truppe Usa si ritirano progressivamente ma la guerra
rimane e la Turchia diventa ancora più cruciale nel (tentativo di) controllo
esterno che gli americani sperano di esercitare sull'Iraq sfasciato. Un momento
delicato in cui l'ipotesi di avviare un dialogo sul conflitto interno potrebbe
essere la carta vincente, anche per il governo Erdogan. Ma Erdogan non è Blair
e la Turchia non è il nord Irlanda. La reazione scomposta con gli arresti di
massa di chi, nei fatti, parla di dialogo e di pace, dimostra che il nervo
scoperto di Ankara è sempre più la questione kurda. La conferenza da tenere nel
Kurdistan iracheno, con al tavolo tutte le parti coinvolte, (turchi, kurdi ma anche
iracheni, siriani e iraniani) continua a essere rinviata.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
AURORA TREVISO DUE-
SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44' st Ouattara), ...
AURORA TREVISO DUE- SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44'
st Ouattara), Renosto, Essija, Coppe, Gumier, Awuku, Dotto (1' st Camatta),
Mella, Dalla Tor, Sponchiado (18' st N'Donau). All. Gardiman. SALVAROSA:
Franchetto, Piovesan, Basso, Brazzarotto, Antonello, Danella, Torresan,
Sibillin, Vettoretti (44' st Bortolin), Racerro (22' st Visentin), Baldassa
(35' st Iozzino). Allenatore Scapin. ARBITRO: Grisolini di Treviso RETI: 9'pt
Torresan PAESE-CASALE 0-3 PAESE: Pozzobon, Bovino, Alessandrini (37' st
M.Poratto), Orlando, Lipomi, Valcarenghi, Carlesso, R.Stocco, M. Porato, Tronchin
(8' st A.Miglioranza), Mattiazzi (24' st Barbon). Allenatore Pavan. CASALE:
Andreuzza, Berton, Vallotto, Dal Ben, Vanin, Dotto, Calza (30' st Racchieru),
Carlon, Rizzato, Simonaggio (43' st Scantamburlo), Leopizzi. Allenatore Favaro.
ARBITRO: Lemonato di Bassano. RETI: 20' pt (su rigore), 33' st e 43' st
Rizzato. CAMPIGO-MONASTIER 1-2 CAMPIGO: Dario, Bertoldo, Gabbin, Pizzato, Raso,
Zorzi, Enti (10' st Bortolotto), Prior, Bordignon, Favaro, Bergamin (22' st
Favarotto). Allenatore Turcato. MONASTIER: Criveller, Fracas, Gobbo (20' st
Tomasi), Pietrobon, Montagner, Toniolo, Pasqual, Bortolan, Rubin, Pietropolli,
Cremonese (14' st Tonon). Allenatore Dotto. ARBITRO: Baggio di Bassano. RETI:
30'pt Pietrobon, 31'pt Pietropolli, 5'st Gabbin. CENDON-MIGNAGOLA 2-1 CENDON:
Marcuzzo, Bin, Vanin (40' pt Caldato), Viale, Mocci, Bessegato, Sartori,
Lorenzon (20' st Romano), Pietrobon, Favaro (30' st Cavallarin), Cecino.
Allenatore Patete. MIGNAGOLA: Biffis, Bonotto, Merotto, Tommasi, Pillon,
Poloni, Favaro (20' st Zanolli), Fossaluzza, Rizzo, Biasuzzi, Marton (10' st
Pinto). Allenatore Pavan. ARBITRO: Forenza di Bassano. RETI: 13' pt Fossaluzza,
41' pt Pietrobon, 23' st Bin. NOTE: espulso Bin al 40' st per fallo.
FOSSALUNGA-S.ELENA 2-2 FOSSALUNGA: Soligo, A.Gazzola, Minotto, A.La Rocca,
Pastro, Fighera, Gambarotto (18' st Dal Zotto), Bandiera, L.Gazzola, Ruota (35'
st Castellan), Simionato (23' st L. La Rocca). Allenatore Grigni. S.ELENA:
Erpini, S.Moro, Abruscia, M.Moro, Marostica, De Benetti, Grosso (15' st
Tomasella), Cappellazzo, Smaniotto (40' st Paro), Scomparin (29' st Zanardo),
Mattiuzzo. All. Ghedin. ARBITRO: Schuster di Treviso. RETI: 32' pt Simionato,
33' pt Mattiuzzo (rig.), 45' pt Smaniotto, 9' st L.Gazzola. NOTE: espulso
Minotto al 45' st. OLMI CALLALTA-CIPRIANO CATRON 0-0 OLMI CALLALTA: Graziati,
Marcigot, Buosi, M.Bettiol, Biscaro, Vicino, Brondolin, Visentin (12' st
Mezzano), Nan, F. Bezera (25' pt Bruno), Edo (22' st G.Bettiol). All. Carniato.
CIPRIANOCATRON: Toffolo, Ragno, Gasparini, Dal Ben (25' st Rossi), Crozzolin,
Battistella, Pauletto (32' st Begotto), Di Stefano, Scaramal, Cendron,
Barbierato. Allenatore Rizza. ARBITRO: Mirarco di Treviso. SINDACALE-SALGAREDA
2-1 SINDACALE: Zanforlin, Faggiani, Marchese, Furlanetto (5' st Flaborea),
Zanotel, Macan, A. Fratter (16' st Zavattin), F. Fratter, Padovese (16' st
Battiston), Gusso, Battistutta. SALGAREDA: Izzo, Bozzetto, Candosin, Casonato,
Rosolen (16' pt Salvadori), Ostanello, Drusian, Baccini, Bonotto, Boma (1' st
Boem), Giabardo. Allenatore Cavezzan. ARBITRO: Vendramin di Treviso. RETI: pt
23' Battistutta; st 10' Baccini, 29' Battistutta. LUGUGNANA-GORGHENSE 0-1
LUGUGNANA: Belluzzo, Vaccari, F. Morsanutto (1' st Caminotto), Guglielmini, M.
Morsanutto, Sibau, Adami, Filippi, Rossetto, Rossignoli, Riva. Allenatore
Piasentin. GORGHENSE: Visentin, Massarotto, Candosin, Da Dalt (11' pt
Battistel, 30' st Bianco), Antoniazzi, Rusalen, Magnan, Favero, Paladin,
Anzanello (36' st Paro), Nan. All. Garbin. ARBITRO: Tasca di Treviso. RETI: st
2' Caminotto (aut.). NOTE: ammoniti Favero, Adami e Rossignoli.
MARCON-SALVATRONDA 2-1 SALVATRONDA: G. Campagnaro, M. Campagnaro, Bertolo,
Cremasco, Salvadori (20' pt M. Graziotto), Fedato, Milani (22' st Zampieri),
Martinelli (33' st Beltrame), Zanon, Cosma, Pozzobon. Allenatore A. Graziotto.
ARBITRO: Pavotto di Treviso. RETI: 5' pt Martinelli, 10' Carraretto, 30'
Tagliapietra. LUSIANA CONCO-GIOVANILE EZZELINA 2-2 GIOVANILE EZZELINA:
Giacometti, Brunello, Dal Mina, Pellizzari M., Bordignon L. (31' st Bordignon
H.), Zen, Pellizzari P., Citton R., Moscheni, Citton A. (34' st Guadagnin),
Facchinello (43' st Reginato). All. Alberton. ARBITRO: Rasera di Castelfranco.
RETI: 7' pt Garzotto, 43' Moscheni, 44' Busa; 37' st Pellizzari M.
BESSICA-UNION MASER 4-1 BESSICA: Di Stefano,Giordan (22' st Andreola),
Tarraran, Parise, Meda, Roncato, Zandonà, Pastro, Pellizzari, Favaro (10'st
Baggio), Favero (33'st Torresin). UNION MASER: Cimolin, Facchin, Casagrande,
Santinello, Boschierato, De Zen, Favretto, Cunial, Bastasin, Toscan, Pincin.
ARBITRO: Shwaj di Treviso. RETI: 16'pt Pellizzari, 18'pt Pastro, 44'pt Toscan
su rigore, 39'st Zandonà, 45'st Pastro. NOTE: espulsi al 35'pt Pincin e al
46'st Cunial. LA SERNAGLIA-CASTION 1-1 LA SERNAGLIA: Buzzala, Casagrande,
Alessio (1'st Cietto), Bazzo, Saccon, MOdenese (1'st Giacomin), Bicente (15'st
Gerlin), Bellini, Bottega, Bortot, Benincà. CASTION: Toniolo, Stefano Simeoni
(25'st Parisotto), Daldin, Simionato, Sergio Simeoni, Sior, Alberetton,
Gazzola, Nussio, Favaro, Pegoraro. ARBITRO: Voltarel di Treviso. RETI: 5'pt
Favaro, 40'st Benincà. NOTE: espulso al 33' st Gazzola. GAIARINE-SAN MICHELE
3-1 GAIARINE: Pessotto, Zanetti, Ghirardo, M.Dardengo (22'pt Sartor), Lot,
Bottecchia, G.Dardengo (37'st Cescon), Carlet, Mazzer, Battistuzzi (33'st Dal
Bo), Carnelos. SAN MICHELE: Poloni, Tonon, Varaschin, Grillo, Garbellotto, G.Da
Ros, Ceschin, Grava (10'st Sari), Soldan, Sansoni, A.Da Ros. ARBITRO: Vanzella
di Conegliano. RETI: 7' pt Zanetti, 29'pt Carnelos, 6'st Sansoni, 43'st Mazzer.
S.LUCIA DEI MILLE-CADORE 5-0 S.LUCIA DEI MILLE: Lazzer, Bressan (36'st
Aryeetey), M.Pillonetto, Rizzardo, Lorenzon, Sambugaro, N.Giovannelli,
Tessariol, Vacilotto (42'st Barbaresso), L.Giovannelli (23'st E.Pillonetto),
M.Ros. Allenatore: Canal ARBITRO: Di Filippo di Treviso. RETI: 4'pt Vacilotto,
28'pt L.Giovannelli, 22'st Vacilotto, 23'st e 45' st M.Ros. NOTE: espulso al
33' st A.Larcher per fallo FULGOR FARRA-VAZZOLESE 1-0 VAZZOLESE: Baradello,
Fornasier, Cais, Vettorel, Montagner, Coppola, Fall, Battistel, Franceschet
(21'st Da Ros), Battaglini (40'st Corazza), Bortolotto (42'pt Zulian).
Allenatore Paladin. ARBITRO: Agostini di Bassano. RETE: 19'st Fall.
FOEN-CISONESE 1-4 CISONESE: Bellotto, Gallina, De Vecchi, Cesca, Marostica,
Baggioli, Bianco, Nadir, Pradetto, Buffon, Trinca. All. Walter De Vecchi.
ARBITRO: Grando di Conegliano. RETI: 18' pt Nadir, 22' pt Buffon, 36' pt Ren,
27' st Buffon (rig), 43' st Buffon. AGORDINA-SP CALCIO 2-1 SP CALCIO: Specia,
Tessaro (70' Pizzaia), Carretta, Raduano, Franceschin, Roncalli (46' Sefa),
Sacco (46' Forato), Caeran, De Biasio, Bacchetti, Premaor. A disp. Secci,
Felline, Scremin, Coppe. All. Merlo. ARBITRO: Carraretto di Treviso. RETI: 29'
Farenzena, 39' De Zaiacomo, 75' Bacchetti (rig.)
JUVENTINA-VIRTUS CSM 0-1 JUVENTINA MUGNAI: De Cia, De Marchi, Marin, Dal Zotto,
d'Alberto, Fuss, Tamburlin, Robassa, Tomasi, Monestier, Curto. Allenatore:
Zatta. VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti,
Vassalli, Baratto, Simoni, Puppetti, Bittante. Allenatore R. Mognon.
ARBITRO:Grando di Conegliano. RETE: 29' st Simoni. CORTINA- FRANCENIGO 3-0
FRANCENIGO: Zaia, Mazzuccato, Corazza, Nadal, Zampol, De Marchi, Muner, Nardin,
Nardellotto, Vidotto, Avologno. Sono entrati: Dario, Ferraro, Manfè.
Allenatore: Sozza. ARBITRO: Peruzzo di Bassano. RETI: 41' e 45' st Del Favero,
37' st Lodeserto. SOIS-VITT 2-3 VITT: Vitale, Rui, Piccin, Moz, Dal Col,
Piccin, Mazzon, Rossoni, Pin, Frassinelli, Modolo. Sono entrati: Ferri, Dal
Cin, Pasquali. Allenatore: Sottana. ARBITRO: Calabro di Conegliano. RETI: 20'
Rossoni, 15' st e 25' st Michele Bettio (rig), 44' st Ferri, 47' st Pin (rig).
PIAVE-SARMEDE 1-2 SARMEDE: Brunetta, Cais, Vettorel (24' pt De Martin), Gava,
Peruc, Fedelli, Tres, Gaberlotto, Tellarolo (16' st Dal Cin), De Luca (35' st
Zanette), Botteon. All. Dal Cin. RETI: Dal Cin 23' st, Meneghini 40' st, 42' st
Fadelli. PIAVE TEGORZO-MONTEGRAPPA 0-4 MONTEGRAPPA: Codemo, De Martin,
Pandolfo, Gatto 6,5, Zen 5,5, Bandiera 6, Galanti 6, Sartori 6,5, Sartor 7,
Meneghin 6,5, Bigotto 6 (88' Baldo sv). All. Prosdocimo. ARBITRO: Caramel di
Conegliano 5. RETI: 25' pt Sartor, 16' st Meneghin, 37' Binotto, 45' Sartori.
NOTE: espulso Colmanet. LENTIAI-ALTIVOLESE 0-2 ALTIVOLESE: Zorzi, Bonetto (59'
Bressan), Zanet, Merlo 6,5, Bogana 6,5, Betivenga 6,5, Covolan 6,5, Bortolon G.
7, Bortolon D. 7, Riva 7 (90' Vudafieri sv), Pasqualetto 7,5 (86' Boin sv). A
disp: De Capua, Loro, Visentin. All. Martignon. ARBITRO: Stefano Zoia di
Treviso. RETI: 24' st Bortolon D., 39' Pasqualetto. FIORI BARP SOSPIROLO -
CAERANO 2-5 CAERANO: Perizzolo, Gobbo, Marinello, Brombal, Precoma,
Bortolamiol, Barp, Bresolin, Rizzardo, Corsaro, Merlo. Allenatore Carniello.
ARBITRO: Barraccano di Treviso. RETI: 5' e 11' Merlo, 18' Bresolin, 31' Pradel,
44' N. Da Canal, st 2' Barp, 32' Merlo.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
La Follinese guarda
le inseguitrici a più 13: promossa Ardita, Cima, Campolongo e S. Giustina
sognano i playoff Il portiere del Volpago in campo come punta e non ce n'è per
nessuno ANNA COLLAVO La dodicesima giornata del girone di ritorno decreta le
prime regine e chi si è aggiudicato le sfide dei playoff. Girone A. La
Follinese è ufficialmente in seconda categoria. Se la matematica non è
un'opinione, la squadra di Follina non può più essere scalzata dal primo
gradino del podio, è a ben 13 punti dalla seconda. Chi le sarà compagna nella
promozione? Ardita Pero, Cimapiave, Campolongo e Santa Giustina si stanno
giocando i posti per i playoff. Ardita Pero e Cimapiave però perdono colpi e
nelle ultime giornate, quando i tre punti sono troppo importanti, portano a
casa solo un pareggio. Santa Giustina dimostra, invece, la tenacia di chi vuole
tentare il tutto per tutto e porta a casa una splendida cinquina a discapito
del fanalino di coda Vallata 1999, tripletta del bomber Grava. Girone B. Csm Resana e Valdosport in testa a pari merito. Ieri si sono
viste l'una contro l'altra a Valdobbiadene, ma non hanno portato a
stravolgimenti della classifica, la partita finisce in pareggio. A cinque punti
il Fontane tiene testa, strappa la vittoria al Padernello e si prepara al big
match in casa contro il Resana la prossima domenica. Postioma e Rovere
si contendono l'ultimo posto libero per i playoff. San Gaetano, mercoledì sera,
ha vinto il torneo Lidio Carniato e conquista gli spareggi per la seconda
categoria. Vedelaghese e Volpago Cam calano il poker, rispettivamente contro
Pederobba e Fanzolo. La squadra di Volpago fa scendere in campo il proprio
portiere, Nicola Mazzolin, nell'insolita veste di punta e lui stupisce tutti.
Al 30' st segna la quarta e ultima rete. Girone S. Donà. Zensonese resta la
regina del girone veneziano ma deve aspettare ancora per festeggiare la
definitiva promozione. Evolution Team insegue il sogno della promozione con la
cugina di Zenson e per ora è in zona playoff, al terzo posto. Continua la
sfortuna del Morosini Biancade che spera nel prossimo anno. Girone Bassano. Per
l'Union 98 Borso del Grappa la promozione è vicinissima, con sette punti dalla
seconda, hanno bisogno di una sola vittoria per essere incoronati. Eagles
Pedemontana festeggia il sesto posto della classifica: «Un gran risultato
raggiunto per una squadra neonata, al suo primo campionato».
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Le regine della
«Terza» firmano un pari Valdobbiadene e Resana non mollano: il match finisce
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
VALDOSPORT
- CSM RESANA: 2 - 2 VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2
VALDOSPORT: Minute, Poloni, Gallina, Dallanese, Frare (1' st Dal Molin), Main,
Miotto (20' st Binotto), Sanvito, Fornasier, Menegazzo (1' st Fedato), El Jabli
(35' st Nespolo). Allenatore Cesca. CSM RESANA: Furlan, Pagnan,
Tosetto, Boscariol (40' st Pallaro), Canello, Rigo, Barban, Agnello, Gobbo (20'
st Giacobbi), Ruffato, Simionato (10' st Fabbian). Allenatore Fabbian. ARBITRO:
Coati di Castelfranco. RETI: 2' pt Simionato, 37' pt Ruffato, 45' pt Menegazzo,
25' st Fornasier. NOTE: espulso al 26' st Fornasier.
( da "Repubblica, La"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina III - Napoli
L´abbraccio "Gli Ambrosio morti come eroi" Oltre 1500 persone ai
funerali. Applausi alle due bare coperte di grano Dall´altare stoccata ai
magistrati "L´ottusità ha voluto spezzare le tue aziende" CONCHITA
SANNINO dal nostro inviato san giuseppe vesuviano - «Sono stati vittime della
barbarie cieca, quel mistero del male che la nostra mente non sa e non vuole
spiegarsi. Sono morti come due eroi shakespeariani in una metropoli dove ormai
è diventato così difficile vivere, o sopravvivere». Gli applausi dell´ultimo
cordoglio salutano l´omelia di padre Alfonso Mauro e accompagnano le salme di
Franco Ambrosio e della sua Giovanna Sacco nell´ora dell´addio, ieri a San
Giuseppe Vesuviano, dopo il sanguinario assalto avvenuto mercoledì nella loro
villa, sul mare della Gaiola. Una cerimonia composta, segnata da una profonda
partecipazione. Con i due figli della coppia, Massimo e Mauro, che leggono
abbracciati il commiato. «Mamma, ci hai trasmesso con eleganza il senso
dell´amore familiare. Tu, papà, sei stato un valoroso capitano. E noi seguiremo
il vostro esempio». Accento polemico dall´altare solo nell´addio del nipote
Mimmo: «Sei stato un grande imprenditore: e solo la testardaggine e l´ottusità
di qualcuno ha voluto spezzare le tue aziende». Un chiaro riferimento alle
vicende giudiziarie. Mentre lì accanto annuisce pallido, ampi cenni del capo e
mani giunte, l´ex ministro Paolo Cirino Pomicino. Alle 15, la piazza è già
gremita. Era partito da qui, Ambrosio. Suo padre aveva costruito la basilica in
cui si celebrano i funerali, suo nonno aveva ampliato il cimitero in cui
riposeranno i loro corpi. Era figlio di questa provincia ed era rimasto nel
mondo - anche dopo le inchieste, i tormenti, il fallimento - il "re del
grano". Così ieri non sono rose o orchidee, ma solo quel grano, adagiato
in suggestivi e caldi cuscini sopra le bare, ad accarezzare lui e la moglie
nell´ultimo viaggio. Anche nell´uscita dal sagrato ondeggiano sui feretri
quelle centinaia di piccole spighe bionde, intrecciate con calli bianche,
regalando un profumo che non appartiene ai funerali. è l´ultimo sapore di vita
per due coniugi anziani colti nel sonno dalla furia omicida di tre ladri
romeni. «Sono morti soli come Cristo in croce», dirà padre Alfonso. Una folla
eterogenea, sono oltre 1500, si stringe intorno ai figli Massimo e Mauro,
uomini adulti e composti accanto ai congiunti, ma scossi a tratti dalle lacrime
degli orfani. Li circonda un parterre di presenze istituzionali e facce
semplici. C´è il presidente degli industriali Gianni Lettieri, l´ingegnere
Corrado Ferlaino, il cavaliere Gianni Punzo, l´ex ministro
Pomicino, il componente del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi. E poi Benito
Benedini, presidente nazionale dei Cavalieri del lavoro; Cosimo Rummo, leader
degli industriali di Benevento. E ancora, i volti noti di Enzo Giustino,
Francesco Serao, Pasquale Casillo, Carmine e Antimo Caputo. Numerosi
anche gli stranieri, firmano il libro in russo, inglese, tedesco. Per un giorno
la grande impresa si mischia al piccolo (e ricco) centro, le anziane del paese
vicine alle aristocratiche e bionde ragazze dei capitani d´industria, scesi
quaggiù oggi perché vedevano in Ambrosio «un modello, un grande». Parla a nome
di molti, in fondo, la tristezza di Lettieri. «La rabbia è tanta. Ambrosio era
un imprenditore di valore e, qualità non diffusa a quei livelli, era un uomo
che non conosceva l´arroganza di chi è arrivato tanto in alto. Era rimasto con
i piedi per terra. Lo si vedeva anche da come aveva lottato per conservare,
oltre ogni traversìa, il nome e la storia di Italgrani, la sua creatura
arrivata a fatturare 2 mila miliardi di vecchie lire. Non eravamo amici, ma io
lo stimavo molto, e semplicemente lo ritenevo un grande simbolo della genialità
imprenditoriale. Fa troppa rabbia pensare che sia finita così, per mano di tre
belve».
( da "Arena, L'" del
20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 20 Aprile
2009 SPETTACOLI Pagina 52 ILLASI E VERONA Regina Mab, reading omaggio a Rita
Rosani Nella settimana della festa del 25 aprile, tre appuntamenti con il
reading «Col sole in fronte» dei Regina Mab, dedicato alla eroina veronese
della Resistenza, Rita Rosani. Il primo sarà alla sala parrocchiale di Illasi
giovedì 23; il secondo al Circolo della Rosa, in città, la sera del 24; e alla
sede veronese dell'Istituto della Resistenza il pomeriggio del 25 aprile. Per
non dimenticare le stragi naziste e vigilare contro la violenza fascista. G.BR.
La voce di un'artista, i suoni delle sue sculture. Accade giovedì sera alle 21
al Teatro Salieri di Legnago, dove si svolge il «Concerto in bronzo», un
progetto artistico di Patrizia Arduini Bogoni con la voce recitate
dell'attore/regista Massimo Totola, le sculture di Gino Bogoni (artista
veronese del '900) suonate dal percussionista Sbibu e le coreografie della
ballarina Maria Giuliana Gardoni. Il gruppo musicale che accompagnerà il tutto
è composto dai jazzisti Luca Donini (sax), David Cremoni (chitarra) e Zeno
Fatti (tromba). Il progetto ha già dato vita a due dischi, registrati nel 2008
all'atelier di Bogoni. L'ingresso è gratuito. G.BR. È arrivato il tempo del
nuovo cd dell'Ultimo Attuale Corpo Sonoro. Il gruppo post-rock/ post-punk
veronese presenterà l'album «Memorie e violenze di Sant'Isabella» venerdì alle
22 all'Emporio Malkovich. Tra suoni elettrici, declamazioni e parti cantate,
tra i CCCP e Pasolini, i Mogwai e Calvino, Hikmet, Rimbaud e i Goodspeed You.,
gli UACS hanno composto un capolavoro di intelligente rock moderno. G.BR.
Doppio «piatto» di rock eclettico per il Kroen. Il circolo privato di
Villafranca ospita venerdì alle 22 i francesi Le Singe Blanc e gli italiani Ada
Nuki. I primi sono, secondo le parole dei responsabili della programmazione del
Kroen, «stralunati, surreali e stravaganti. Non-sense, anti-pop,
destrutturanti, tra pop tropicala, strali funk, glam kitsch e sferzate
hardcore». Gli Ada Nuki sono Giorgio Maniglia e Stefano Spataro, due musicisti
di Taranto che hanno pubblicato da poco un album con la Whosbrain Records,
un'etichetta indipendente francese. La loro musica eclettica è basata su prog e
hardcore punk. G.BR. «Sono in tre, vengono da Verona, ma se anche fossero di
Liverpool, nessuno avrebbe da ridire». Sono gli Home, attesi sabato alle 22 al
Jack The Ripper di Roncà con il loro rock'n'roll beat che deve molto a Beatles,
Small Faces, Them e Kinks. Suonano irruenti, con melodie britanniche e stile
italiano. Ingresso libero. G.BR. In occasione dei 50 anni
dell'etichetta discografica Motown di Detroit (quella di Marvin Gaye, Stevie
Wonder, Jackson 5), gli allievi del CSM di Verona
propongono lo spettacolo «Disco Motown», giovedì alle 21 al teatro Camploy.
G.BR.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 7 - Sardegna
Richiamo del Pdl all'unità, ma il Psd'Az insiste Il capogruppo Diana difende
Prato, il malessere politico rischia di allargarsi Per Cappellacci c'è anche
l'incognita della legge statutaria FILIPPO PERETTI CAGLIARI. Il Pdl difende
l'assessore all'Agricoltura Andrea Prato e richiama il Psd'Az all'unità della
maggioranza. Monta la tensione politica nel Centrodestra. Anche perché i
sardisti non sembrano intenzionati a mollare la polemica. Rivolta, sul caso
delle imprese sardo e il G8, anche verso il presidente della giunta, Ugo
Cappellacci. Il quale è alle prese con le incognite della legge statutaria.
Sabato il presidente e capogruppo del Psd'Az, Giacomo Sanna, aveva rivolto, in
sette righe, un severo richiamo a Ugo Cappellacci sul rispetto del programma
concordato e aveva criticato, pur senza precisare il merito, l'attività di
Andrea Prato. Secondo Sanna è opportuno un immediato chiarimento politico, una
«messa a punto» del rapporto tra la giunta e gli alleati. Ieri pomeriggio è
arrivata la replica del capogruppo del Pdl, Mario Diana: «L'assessore
all'Agricoltura gode del pieno appoggio della maggioranza», ha innanzitutto
detto Diana. Il quale ha aggiunto: «L'Assessore, che in questi giorni è
impegnato in un'intensa opera di concertazione con le realtà produttive, le
parti sociali e tutti i soggetti portatori di interessi nel mondo agricolo
relativamente ai primi provvedimenti da adottare per il rilancio del comparto
ed in particolare per la programmazione delle ingenti risorse disponibili per
il Piano di sviluppo rurale e per i Gruppi di azione locale, lungi dallo stare
demeritando, si sta distinguendo per le grandi doti di ascolto e di dialogo,
marcando una netta discontinuità rispetto all'operato dell'esecutivo regionale
nel recente passato». Le critiche del Psd'Az - lo si era appreso ufficiosamente
- erano rivolte soprattutto al caso dei bandi dei Gal. Ci sarebbero anche
contrasti e dissensi sul coinvolgimento diretto di alcune organizzazioni
agricole nella gestione. La replica di Diana è andata oltre l'appoggio a Prato,
per toccare il punto politico posto da Sanna, vale a dire i rapporti nella
maggioranza. «In una fase in cui anche l'opposizione si sta distinguendo per
l'atteggiamento costruttivo con cui sta affrontando l'iter della manovra finanziaria
- ha detto il capogruppo del Pdl - appare sorprendente che l'operato della
giunta, che peraltro non ha ancora assunto provvedimenti relativi al comparto
agricolo proprio a causa dell'intenzione di concertare le decisioni con tutti i
soggetti interessati, possa diventare oggetto delle critiche di qualche partito
alleato. Anche alla luce della grave situazione di crisi in cui versa
l'agricoltura sarda, è necessario che il centrodestra serri le file e si
rimbocchi le maniche, collaborando ad affrontare i numerosi problemi del
comparto». Infine un'apertura distensiva verso i sardisti: «Se poi - ha
concluso Diana - dovesse emergere l'esigenza di un confronto politico nel
merito delle proposte avanzate dall'assessore, è bene che essa sia ricondotta in
seno al costante dialogo tra la maggioranza e l'esecutivo, altro punto che
vogliamo continui a contraddistinguere il metodo di governo del centrodestra».
Una disponibilità che potrebbe preludere a un imminente vertice di maggioranza.
Giacomo Sanna non ha voluto fare commenti. Riferendosi al caso Prato, si è
limitato a dire: «Lo difendano pure, poi vedremo». Si è appreso, tuttavia, che
il gruppo sardista sta predisponendo una mozione, che dovrebbe essere
illustrata domani in una conferenza stampa. Non è detto, però, che la mozione
riguardi i temi dell'agricoltura. Infatti, uno dei motivi della presa di
posizione del Psd'Az nei confronti di Cappellacci è il G8 della Maddalena,
appuntamento sul quale i sardisti si sono sempre detti contrari. Il caso che
avrebbe fatto crescere la tensione tra il Psd'Az e il presidente della Regione
si riferisce alla difesa che nei giorni scorsi Cappellacci ha fatto del
progetto della società di Emma Marcegaglia, che ha vinto il bando per
realizzare un albergo a cinque stella nell'ex arsenale della Maddalena.
Parlando sabato al consiglio nazionale sardista, Giacomo Sanna è stato
esplicito: «Le ricadute del G8 non sono quelle che erano state promesse, le
imprese sarde non sono tutelate e coinvolte». E' quindi possibile che la mozione
del gruppo dei 4 Mori sia su questo caso, politicamente più rilevante.
Cappellacci ha anche altri problemi delicati da affrontare. Domani la Corte costituzionale si pronuncerà sul
ricorso del governo contro la promulgazione della legge statutaria da parte
dell'allora presidente Renato Soru. Se la legge dovesse cadere, cadrebbe anche
la norma sulla incompatibilità consiglieri-assessori, con la possibilità di
un'offensiva dei gruppi politici per la conquista dei posti in giunta
attualmente ricoperti dai tecnici. Ma settori del centrodestra hanno
fatto trapelare l'ipotesi che Cappellacci avrebbe chiesto al governo di
ritirare in extremis il ricorso. Cosa che, se davvero dovesse succedere,
metterebbe Cappellacci in contrapposizione a quanti, nella passata legislatura,
hanno condotto la battaglia contro la legge statutaria.
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
SECONDA CATEGORIA
pag. 28 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Caste...
Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Castelnovo 02-Real
Bibbiano 1-0 Rocca 68-Sc S.Ilario 0-1 S.Leo CSM-Tricolore Planet 1-1 Team Frontiera-Campeginese 1-2 Vetto-Boca
Barco 1-2 Viadana-Sorbolo 4-1 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF
Viadana5423173351177Boca Barco5123156238166 Sc
S.Ilario502315533595Campeginese4723145446242 Rocca 68392311664026-8Team
Frontiera342310493126-13 Castelnovo 0224235992328-23Barcaccia232358103141-24
Vetto222357111831-25Sorbolo212356122232-24 Mezzani212349102738-24S.Leo CSM1923310102646-26 Real Bibbiano182346131542-29Tricolore
Planet152336141138-30Prossimo turno: Boca Barco-Castelnovo 02;
Campeginese-Viadana; Mezzani-Vetto; S.Leo CSM-Barcaccia;
Sc S.Ilario-Real Bibbiano; Sorbolo-Rocca 68; Tricolore Planet-Team Frontiera.
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Fini: «Servono
indagini accurate» il terremoto in abruzzo Nuovo scontro fra il presidente
della Camera e il premier. Sullo sfondo il caso referendum Roma. Gianfranco
Fini ancora di traverso sulla strada di Silvio Berlusconi. «E' giusto il
sentimento di chi chiede che si accertino eventuali responsabilità sulla
tragedia abruzzese. Se non si rispettano le regole, le conseguenze le vediamo
tutti». Le parole pronunciate, ieri, a Grosseto, dal Presidente della Camera
sono molto più simili a quelle del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano («Il
bilancio del sisma è stato aggravato dal disprezzo delle regole»), che a quelle
del presidente del Consiglio che aveva chiesto di indagare sulle cause dei
crolli ma senza intralciare l'opera di ricostruzione. Non è il primo caso in
cui l'ex leader di An ed il Premier si trovano su posizioni divergenti (come
ricostruiamo accanto), ma è la punta dell'iceberg che testimona un crescente
malessere all'interno del Pdl. La questione non si limita soltanto alla
questione "Abruzzo", ma riguarda, soprattutto, il tema del
referendum. Nel centrodestra sta vincendo la linea della Lega. Non solo nel
linguaggio: il primo ad accusare di "sciacallaggio" i promotori del
referendum contro la legge elettorale era stato, due giorni fa, il ministro
della Semplificazione, Roberto Calderoli, e ieri molti esponenti della
maggioranza hanno usato lo stesso vocabolo (da Maurizio Gasparri a Gaetano
Quagliariello per finire al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti). E neppure
nella polemica sui costi: ieri, ancora Tremonti, nel corso della trasmissione
"In mezz'ora" ha contestato le cifre stimate ed ha addirittura
suggerito di accollare al comitato promotore le eventuali spese per la
consultazione. Ma è soprattutto sulla data che l'indicazione della Lega sembra
prevalere: sembra sempre più lontana l'ipotesi di rinviare di un anno la
consultazione referendaria, ed è, invece, molto più probabile che si tenga o il
14 giugno (a cavallo tra i due turni delle amministrativa) o il 21 (assieme ai
ballottaggi). Con innegabili vantaggi per il Carroccio: difficilmente si
raggiungerebbe il quorum necessario alla modifica della legge attuale, ed il
partito di Bossi non sarebbe più costretto a confluire nel Pdl in occasioni
delle prossime politiche. «Questo Referendum non lo vuole nessuno. A parte
Fini, ma lo si può capire?»: Calderoli, in una intervista a La Stampa, è andato
giù duro nei confronti dell'ala del Pdl che arriva da An. «Se il Quirinale non
vuole un decreto per spostare il referendum, allora la consultazione si terrà
il 14 giugno, o in una terza data: solo Ignazio La Russa può pensare al 2010»,
ha continuato il ministro della Semplificazione. E Fabrizio Cicchitto,
presidente dei deputati del Pdl, è con lui: «Le ragioni che spinsero il
comitato a proporre il Referendum sono venute meno: quando raccolsero le firme
c'erano in campo 13 liste per il centrodestra e 9 per il centrosinistra. Ora ci
sono, in Parlamento, solo cinque gruppi. Il fatto che la maggioranza si sia
preoccupata della sua stabilità interna su una questione così delicata, non può
essere motivo di scandalo». E Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, rispedisce
al mittente le accuse: «Ma davvero qualcuno, nell'opposizione, pensa che il Pdl
possa essere contrario ad un referendum che, se approvato, assegnerebbe proprio
a questo partito il premio di maggioranza?». Il Comitato promotore del
Referendum, però, non ci sta. I costi del mancato abbinamento con le Europee
sarebbero "taroccati"? Ieri, il sito "Lavoce.info" (un pool
di economisti della Bocconi) ha confermato le proprie stime che indicano un
aggravio di spesa per le casse statali di quasi 400 milioni di euro in caso di
mancata convocazione dell' Election Day. Ma ha fatto di più; ha calcolato gli
eventuali benefici di un'eventuale tassa sui ricchi a favore dei terremotati: i
maggiori incassi per lo Stato sarebbero di 510 milioni,
( da "Messaggero, Il"
del 20-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il (Metropolitana))
Argomenti: Giustizia
Lunedì 20 Aprile
2009 Chiudi di LUCILLA QUAGLIA Petali di solidarietà. Un cespuglio di canditi
fiori primaverili, nascosto tra il via vai degli scintillanti preziosi abiti
dei tanti personaggi del mondo dello spettacolo, delle istituzioni e della
cultura intervenuti, ha fatto da cornice l'altra sera alla ventesima edizione
del "Gala delle margherite": ballo benefico capitolino organizzato
come sempre da Bianca Maria Caringi Lucibelli in uno stellato albergo di Via
Veneto. Presentato con classe da Nino Graziano Luca e Christiane Filangieri -
avvolta in un lungo tubino nero con scialle dorato - applausi per lo spettacolo
ouverture del gala ispirato al tango argentino, dal titolo "Verdadera
Emociòn", che nella Sala del Giardino d'inverno ha attratto tra gli altri
Simona Izzo con Ricky Tognazzi, l'affascinante Pamela Villoresi in compagnia
del fidanzato Raffaele Bracalenti, Anna Fendi, il presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini e l'attrice Donatella
Pompadour con l'ex "Carramba boy" Billo. Sfoggio di un ottimo
spagnolo da parte dell'effervescente Filangieri, accompagnata dalla mamma boema
Sissy - autrice di icone e gioielli esposti nella hall - che ha tradotto
all'impronta qualche verso delle belle canzoni argentine cantate con passione
da Giulietta De Lagarda con i virtuosismi della violoncellista Giovanna
Famulari, punta di diamante del suggestivo Tango Jazz Trio. Nel corso del
dinner a base di crespelline di melanzane all'Emmental - animato da un riffa
benefica con ricchi premi -, scambio di saluti nelle Sale Borghese e Ludovisi
tra la principessa Marina Pignatelli con il pierre Umberto Masci, il professor
Franco Ceriati con la moglie Paola e il presentatore Marco Senise. «Sognando da
soli è solo un sogno - dice la Lucibelli avvolta in un abito nero griffato
Balestra - ma quando sogniamo insieme il sogno diventa realtà». Il ricavato
della kermesse verrà devoluto all'Associazione volontari per i minori in
difficoltà (Kim) presieduta da Paolo Cespa e al Comune abruzzese di Rocca di
Cambio, distrutto dal terremoto, rappresentato dal sindaco Antonio Pace. Taglio
di una golosa e immensa torta a forma di margherita allo scoccare della
mezzanotte e piccoli ciondoli in murano per le dame in ricordo della serata.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-04-19 - pag: 16 autore: LE INDAGINI
ILLEGALI Caso Telecom, gli atti di nuovo alla Consulta Nuovo rinvio alla
Consulta, sui dossier illeciti Telecom. Due anni dopo aver
già sollevato la legittimità costituzionale della legge che
impone la distruzione dei documenti frutto di indagini illegali, il Gip
Giuseppe Gennari chiama in causa di nuovo la Corte Costituzionale. Che ancora
non si è pronunciata. Quei dossier sono «il corpo di reato» e l'eliminazione
cancellerebbe «la prova», scrive il Gip. D'altra parte «inattuabile »
sarebbe scremare i documenti da distruggere, tra gli 83 faldoni, con 200
supporti informatici e 700 cartelle cartecee. Un lavoro che non terminerebbe
«prima della prescrizione» dei reati-nota- con «tempi incompatibili con la
ragionevole durata del processo». Il 23-24 aprile intanto davanti al gup
Mariolina Panasiti riprende l'udienza preliminare: 4.200 le persone, 132 le
soscietà spiate. E cominciano a definirsi i patteggiamenti: tre quelli ufficializzati
(Rossi, Leuzzi, Mazzocca), molti di più gli imputati che stanno trattando per
uscire dal procedimento. Ad un patteggiamento lavorano anche Pirelli e Telecom,
indagate per la responsabilità d'impresa. Raf. Cal.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-19 - pag: 20 autore: Emergenza Procure.
La richiesta dell'Anm sulla fuga dei Pm dal Mezzogiorno Ridurre i magistrati
fuori ruolo MILANO Ridurre drasticamente il numero dei magistrati fuori ruolo,
quelli cioè che non esercitano funzioni giudiziarie ma svolgono incarichi di
collaborazione con le istituzioni, come Governo e Parlamento. Da tempo lo
chiedono gli avvocati penalisti e da ieri con forza anche i magistrati. è
infatti questa una delle tante misure-tampone che l'Associazione nazionale
magistrati sollecita per far fronte alla «drammatica situazione di scopertura
degli organici delle procure ed in particolare di quelle meridionali». Una
situazione che provoca la «massima preoccupazione » perchè «rischia nel breve
periodo di provocare una vera e propria paralisi della giurisdizione in
situazioni territoriali particolarmente delicate». Il grave allarme dell'Anm è
contenuto in un documento approvato ieri all'unanimità dal suo «parlamentino».
Un testo in cui si ribadisce che i trasferimenti d'ufficio dei magistrati con
cui il ministero della Giustizia intende ( prima nel decreto legge sicurezza e
ora nel disegno di legge sul processo penale) coprire i vuoti nelle procure non
sono misure «idonee a soddisfare le esigenze di copertura delle sedi disagiate,
oltre a presentare evidenti profili di incostituzionalità con riferimento
soprattutto alle garanzie di inamovibilità del magistrato». L'unico intervento
strutturale per garantire «stabilmente il corretto funzionamento degli uffici
giudiziari è una rigorosa revisione delle circoscrizioni giudiziarie con
l'abolizione o l'accorpamento degli uffici minori», ed è necessario anche
abrogare l'attuale divieto di assegnazione dei giovani magistrati ad uffici
requirenti e funzioni monocratiche penali. Nel frattempo, però, bisogna
«tamponare il disastro». In attesa dunque di interventi strutturali, l'Anm
avanza proposte di modifica normativa e di iniziative sul piano amministrativo
a Governo, Parlamento e Csm. Oltre al taglio delle toghe
fuori ruolo ( attualmente sono oltre 300), l'Associazione magistrati chiede di
ridurre a due anni (ora è il doppio) il periodo di divieto di svolgimento delle
funzioni monocratiche penali, cioè quelle di Pm e di giudice unico, che vale per
i magistrati a inizio carriera. Una misura che ha contribuito in maniera
determinante a provocare i vuoti di organico delle piccole e medie Procure del
Sud. Inoltre, il sindacato delle toghe vuole che sia possibile inviare "in
prestito" alle procure anche chi fa il giudice nello stesso circondario,
magari con benefici economici se va nelle sedi disagiate. Dall'Anm arriva anche
la richiesta di limitare al circondario (ora è esteso al distretto, che in
certi casi equivale al cambio di regione) l'obbligo di trasferirsi per chi
passa dalle funzioni di giudice a quelle di pm. Tra le altre misure
sollecitate, anche la previsione di agevolazioni nel reperimento dell'alloggio
e nelle tariffe di trasporto per i magistrati destinati a sedi disagiate. «La
estrema drammaticità della situazione –conclude il documento dell'Anm – rende
necessario denunciare con forza i rischi per il corretto funzionamento della
giustizia in molte zone del paese». G. Ne.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Regionale
Pagina 105 giunta Statutaria, il Governo non ritira il ricorso Giunta --> Il
Governo non si ritira e si opporrà, domani, alla legge Statutaria,
contestandone l'incostituzionalià di fronte alla Consulta. Questa la notizia
forte emersa ieri dal vertice dei partiti di maggioranza. Al confronto,
convocato ieri sera in viale Trento, non si sono presentati i sardisti: lo strappino
è figlio delle censure di due giorni fa, firmate dal presidente del Psd'Az
Giacomo Sanna e dirette all'assessore all'Agricoltura. Se il presidente della
Regione Ugo Cappellacci smentisce di aver fatto qualsiasi tipo di pressione nei confronti del
Governo perché venisse ritirato il ricorso contro la Statutaria, la conferma
arriva dalla sintesi del vertice di ieri: i rappresentanti legali del Governo
si presenteranno, domani mattina, alla Corte Costituzionale
per difendere il ricorso. Ieri sera si sono confrontati il presidente della
Giunta, quello del Consiglio, Lombardo, il coordinatore Pdl Delogu, quello
dell'Udc Oppi, i Riformatori Cossa e Vargiu e Floris, leader Uds. SOSTEGNO
«L'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Prato gode del pieno appoggio
della maggioranza», dice il capogruppo del Pdl Mario Diana. Dopo le
critiche arrivate dal presidente del Partito sardo, Giacomo Sanna, scatta la
difesa della forza trainante della maggioranza: «L'assessore, impegnato in
un'intensa opera di concertazione con le realtà produttive, le parti sociali e
i protagonisti del mondo agricolo sui primi provvedimenti da adottare per il
rilancio del settore, si sta distinguendo per le grandi doti di ascolto e di
dialogo, marcando una netta discontinuità rispetto all'operato dell'esecutivo
regionale precedente». Secondo Diana «appare sorprendente che l'operato della
Giunta, che peraltro non ha ancora assunto provvedimenti sul comparto agricolo
proprio a causa dell'intenzione di concertare le decisioni con tutti gli
interessati, possa diventare oggetto delle critiche di qualche partito
alleato». Secondo il capogruppo «se dovesse emergere l'esigenza di un confronto
politico sulle proposte avanzate dall'assessore, è bene che essa sia ricondotta
all'interno del costante dialogo tra la maggioranza e l'esecutivo». ( e. p. )
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: FISCO E SENTENZE data: 2009-04-20 - pag: 36 autore: Cade la
confisca per equivalente ante 2008 . ULTIMO COMMA . di Ivo Caraccioli L' attesa decisione della Corte costituzionale
sulla legittimità o meno della confisca per equivalente estesa ai reati
tributari (articolo 1, comma 143, legge 244/2008, Finanziaria 2008), sollevata
dal Tribunale di Trento, è stata risolta nel senso dell'irretroattività della
disposizione non con una sentenza, ma con un'ordinanza (n. 97/09,
relatore Franco Gallo). Ciò quasi a significare che si tratti di punto ovvio,
non necessitante di particolare motivazione. Secondo questa ordinanza la norma
– contrariamente a quanto fin qui applicato in sede di sequestro preventivo
finalizzato alla confisca, con una prassi assai diffusa ed estesa, e senza
specifica proporzionalità, in molti casi, tra beni confiscati e danno arrecato
all'Erario - non può essere retroattiva, in quanto l'istituto non va qualificato
come «misura di sicurezza» in senso stretto, ma come istituto avente una natura
prevalentemente «afflittiva e sanzionatoria». Essa dunque vale soltanto per i
reati fiscali commessi dopo l'entrata in vigore della legge 244/07. Sotto un
profilo strettamente tecnico-giuridico, non può essere negato che la confisca
comune prevista nell'articolo 240 Cp sia una misura di sicurezza (rientrante,
assieme alla pena, nel genus delle sanzioni criminali) e quindi, in base alla
regola generale dell'articolo 200 del Cp, applicabile al momento della sentenza
o addirittura dell'esecuzione (quindi anche retroattivamente). La Corte,
peraltro, opportunamente sottolinea che quella "per equivalente" non
è riconducibile alla categoria generale delle misure di sicurezza, non essendo
richiesto, come è ben noto e come la prassi applicativa ha fin qui
abbondantemente dimostrato, alcun collegamento funzionale ( cosiddetto
"nesso di pertinenzialità") tra i beni confiscati (o sequestrati) e
il reato commesso. L'insegnamento della Consulta, in sostanza, oltre che
muoversi nel solco di talune sentenze nello stesso senso della Cassazione,
sottolinea che non basta la denominazione di "confisca" per
ricondurre gli istituti così chiamati dal legislatore alla disciplina del Codice
penale, essendovi tanteconfische aventi natura amministrativa (quella dei beni
appartenenti a soggetti indiziati di far parte di organizzazioni mafiose, per
fare un esempio). Gli effetti pratici di tale ordinanza sono imponenti. Tutti i
provvedimenti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente
(non, si badi, alla confisca del «profitto del reato», come talvolta la
giurisprudenza ha qualificato discutibilmente beni acquistati con il provento
dell'evasione fiscale penalmente rilevante) per reati tributari commessi
anteriormente al 2008 dovranno cadere, e al più presto. A seconda della fase in
cui si trova il procedimento dovranno intervenire opportuni provvedimenti del
giudice,ovviamente a seguito di apposite istanze difensive, se non d'ufficio.
Qui – è chiaro – non si tratta, infatti, di sentenza "interpretativa"
della Corte che debba richiedere meditati approfondimenti del giudice circa i
limiti dell'applicabilità. Siamo, invece, sicuramente in presenza di una
decisione immediatamente operativa: la confisca per equivalente (e quindi anche
il sequestro preventivo a essa finalizzato) è istituto che può trovare
applicazione solo per i reati tributari commessi dopo l'entrata in vigore della
"Finanziaria 2008". Poiché nell'applicazione pratica di tale istituto
(sub specie di sequestro) si sono avute tante distorsioni, soprattutto per
quanto concerne l'inesistenza del computo della proporzionalità tra i beni
sequestrati e il danno erariale (tutto da dimostrare), almeno le stesse non si
potranno più avere per quanto riguarda i "vecchi" (e sono la maggior
parte) reati fiscali. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: AUTONOMIE LOCALI E PA data: 2009-04-20 - pag: 43 autore: Le
scelte possibili dopo la sentenza Un meccanismo che permette premi ai
«virtuosi» Maurizio Fogagnolo La sentenza 750/2009 del Consiglio di Stato, con
cui è stata prevista la possibilità per i Comuni di avvalersi in parte del
metodo normalizzato quale criterio per la definizione delle tariffe della
Tarsu, rappresenta una pronuncia di grande rilievo proprio perché intervenuta
nel momento in cui il legislatore ha introdotto, dopo tre anni di blocco, una
previsione mirata a eliminare l'obbligo per gli enti locali di mantenere
invariato il regime di prelievo adottato per il 2006. La norma con cui si
stabilisce che, se entro il 30 giugno non sarà emanato il regolamento attuativo
della tariffa introdotta dall'articolo 238 del Dlgs 152/2006, i Comuni potranno
passare a tariffa dal
( da "Affari Italiani (Online)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica Referendum/
Appello del Pdl al Pd: rinvio al 2010 Lunedí 20.04.2009 09:59 Daniele
Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, sceglie Affaritaliani.it per
lanciare un appello al Pd e ai promotori del referendum elettorale: valutare
con attenzione e positività la possibilità di rimandare la consultazione di un
anno. "In campo ci sono tutte e due le ipotesi. C'è il 21 giugno oppure il
rinvio. Credo che Ignazio La Russa abbia molte ragioni e che sarebbe molto
interessante valutare bene la sua ipotesi, cioè il rinvio di un anno. Credo
inoltre che sia il Partito Democratico sia i promotori farebbero bene a
considerare con positività anche questa ipotesi. Trovo sbagliato che Dario
Franceschini abbia usato i verbi al passato parlando dell'ipotesi del rinvio.
Non capisco la fretta che il Pd ha di liquidare una possibilità che invece c'è.
Lo ha detto il presidente Berlusconi venerdì, lo ha ribadito oggi La Russa:
anche quella ipotesi è in campo". Ma la Lega ha chiesto che si voti il 21
giugno... "Ripeto, sono in campo tutte e due le ipotesi". Rinvio del
referendum al 2010 per fare una legge elettorale in Parlamento, come ha detto
Massimo D'Alema, o per tenere effettivamente il referendum? "Una cosa alla
volta. Non mettiamo troppa carne al fuoco, anche perché la legge elettorale che
uscirebbe da una vittoria dei sì è una legge già immediatamente funzionante. Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio
per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono
due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia
molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e
positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci
pensino. E' grave che Franceschini abbia provato a liquidare questa
ipotesi". tags: referendum pdl capezzone berlusconi rinvio pd
( da "Caserta News" del
20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 20 Aprile
( da "superEva notizie"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Quadro C del
modello 730/2009 Le Istruzioni per i Redditi Lavoro Dipendente 730/2009 -Quadro
C -3 Parte- Ed ecco il terzo appuntamento dedicato alle istruzione del modello
730/2009 relativo all'esatta compilazione del quadro C -Redditi di lavoro dipendente
e assimilati- QUADRO C - REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE Il quadro C si compone
delle quattro sezioni indicate: Prima sezione: Punti da C1 a C5 Redditi di
lavoro dipendente, di pensione ed assimilati per i quali la detrazione è
rapportata al periodo di lavoro nell'anno. Seconda sezione: Punti da C6 a C8
Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione non
è rapportata al periodo di lavoro nell'anno. Terza sezione: Punti da C9 e C10
Ritenute IRPEF e addizionale regionale all'IRPEF su redditi di lavoro
dipendente, di pensione e assimilati. Quarta sezione: Punti da C11 a C13
Ritenute addizionale comunale all'IRPEF su redditi di lavoro dipendente, di
pensione e assimilati. Redditi che concorrono alla formazione della base
imponibile Redditi di lavoro dipendente Sono redditi di lavoro dipendente
quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro,
con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri,
compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo
le norme della legislazione sul lavoro (art. 49, comma 1, T.U.I.R.). Sono
considerati altresì redditi di lavoro dipendente i redditi indicati: -Somme
percepite a titolo di interessi e rivalutazione per crediti di lavoro -Redditi
di lavoro dipendente prestato all'estero nelle zone di frontiera -Pensioni di
ogni genere e gli assegni ad esse equiparati Ai fini della determinazione della
base imponibile, si considerano alla stregua di redditi di lavoro dipendente
tutte le somme e i valori che il dipendente percepisce nel periodo d'imposta, a
qualunque titolo, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al
rapporto di lavoro. In base a quanto disposto dall'art. 51 del T.U.I.R., si
considerano percepiti nel periodo d'imposta anche le somme e i valori in genere
corrisposti dai datori di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio del
periodo d'imposta successivo a quello a cui si riferiscono. Redditi assimilati
a lavoro dipendente Costituiscono redditi assimilati a quello di lavoro
dipendente (art. 50 T.U.I.R.) i redditi indicati: -Compensi percepiti dai
lavoratori soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e
di prima trasformazione dei prodotti agricoli e della piccola pesca, entro i
limiti dei salari correnti maggiorati del 20%. -Indennità e compensi percepiti
a carico di terzi da lavoratori dipendenti per incarichi inerenti il rapporto
subordinato (ad eccezione di quelli che per clausola contrattuale devono essere
riversati ai datori di lavoro e di quelli che per legge devono essere riversati
allo Stato); tali redditi sono conguagliati dal soggetto che li eroga e non più
dal datore di lavoro principale del percipiente. Come precisato nella C.M. 22
dicembre 2000, n. 238/E, tale modifica comporta che i soggetti terzi sono
tenuti a consegnare al percipiente il CUD relativo ai redditi erogati nel
periodo d'imposta entro il termine ordinario (15 marzo di ogni anno) o, in caso
di cessazione del rapporto in corso d'anno, entro 12 dodici giorni dalla richiesta.
-Le indennità e le somme da assoggettare a tassazione corrisposte a qualunque
titolo ai lavoratori dipendenti da parte dell'INPS o di altri Enti (ad esempio,
mobilità, maternità ed allattamento, disoccupazione ordinaria e straordinaria,
ecc.). -Somme corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o
sussidio per fini di studio e di addestramento professionale (tra le quali
rientrano le somme corrisposte ai soggetti impegnati in piani di inserimento
professionale), se erogate al di fuori di un rapporto di lavoro dipendente e
sempre che non sia prevista una specifica esenzione. -Remunerazioni ai
sacerdoti della Chiesa Cattolica, gli assegni corrisposti dall'Unione delle
Chiese cristiane avventiste del 7 giorno per il sostenimento dei ministri del
culto e dei missionari, gli assegni corrisposti alle Assemblee di Dio in Italia
per il sostenimento dei propri ministri di culto, gli assegni corrisposti per
il sostentamento totale o parziale dei ministri di culto della Chiesa
Evangelica Luterana in Italia e delle Comunità ad essa collegate; le congrue ed
i supplementi di congrua. Compensi per l'attività libero professionale
intramuraria svolta dalle seguenti categorie professionali: personale
appartenente ai profili di medico chirurgo, odontoiatra e veterinario o altre
professionalità della dirigenza del ruolo sanitario dipendente del Servizio
sanitario nazionale; personale docente universitario e ricercatori che
esplicano attività assistenziale presso cliniche e istituti universitari di
ricovero e cura; personale laureato, medico di ruolo in servizio nelle
strutture delle facoltà di medicina e chirurgia delle aree tecnico-scientifica
e socio sanitaria; personale dipendente degli istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico con personalità giuridica di diritto privato, degli enti
ed istituti ex art. 4, D.Lgs. n. 502/1992, delle istituzioni pubbliche di
assistenza e beneficenza, che svolgono attività sanitaria, e degli enti
pubblici che già applicano al proprio personale l'istituto dell'attività libero
professionale intramuraria della dirigenza del SSN. Indennità , i gettoni di
presenza e gli altri compensi corrisposti dallo Stato, dalle regioni, dalle
province e dai comuni per l'esercizio di pubbliche funzioni, nonché i compensi
corrisposti ai membri delle commissioni tributarie, ai giudici di pace e agli
esperti del Tribunale di sorveglianza, ad esclusione di quelli che per legge
debbono essere riversati allo Stato. Retribuzioni corrisposte dai privati agli
autisti, giardinieri, collaboratori familiari ed altri addetti alla casa e le
altre retribuzioni sulle quali, in base alla legge, non sono state effettuate
ritenute d'acconto. Compensi corrisposti ai medici specialisti ambulatoriali e
ad altre figure operanti nelle AA.SS.LL. con contratto di lavoro dipendente.
Indennità percepite dai membri del Parlamento nazionale ed europeo, dai
consiglieri regionali provinciali e comunali, dai giudici
della Corte costituzionale e dagli amministratori locali nonché i conseguenti assegni
vitalizi percepiti in dipendenza della cessazione delle suddette cariche
elettive e funzioni, e l'assegno del Presidente della Repubblica. Rendite
vitalizie e le rendite a tempo determinato, costituite a titolo oneroso.
Si precisa che le rendite derivanti da contratti stipulati sino al 31 dicembre
2000 costituiscono reddito per il 60% dell'ammontare lordo percepito. Altri
assegni periodici corrisposti al coniuge in conseguenza di separazione legale
ed effettiva, di scioglimento o annullamento di matrimonio, o di cessazione dei
suoi effetti civili, nella misura in cui risultano da provvedimenti
dell'autorità giudiziaria. Trattamenti periodici integrativi corrisposti dai
Fondi Pensione di cui al D.Lgs. n. 124/1993. Assegni periodici corrisposti al
beneficiario in forza di testamento, in adempimento di oneri modali a carico
del donatario e nella misura in cui risultano da provvedimenti dell'autorità
giudiziaria, nonché gli assegni alimentari corrisposti alle persone indicate
nell'art. 433 del Codice Civile. Compensi percepiti dai soggetti impegnati in
lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative.
Collaborazione coordinate e continuative Tra i redditi assimilati a quelli di
lavoro dipendente rientrano anche quelli derivanti da collaborazioni coordinate
e continuative. Si tratta di somme e valori in genere, a qualunque titolo
percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in
relazione a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, svolti anche
per attività manuali ed operative, senza vincolo di subordinazione e di impiego
di mezzi organizzati con retribuzione periodica prestabilita. Tra tali compensi
sono compresi anche quelli indicati: Cariche di amministratori, sindaci o
revisori di società , associazioni ed altri enti con o senza personalità
giuridica, salvo che rientrino nell'oggetto proprio dell'attività (ad esempio i
compensi percepiti da dottori commercialisti o ragionieri per l'ufficio di
sindaco o revisore ricoperto in società od enti). Collaborazioni a giornali,
riviste, enciclopedie e simili, con esclusione di quelli corrisposti a titolo
di diritto d'autore. Partecipazione a collegi ed a commissioni (art. 50, comma
1, lett. c-bis, D.P.R. n. 917/1986). Tra i suddetti redditi rientrano anche le
indennità per la cessazione di rapporti di collaborazione coordinata e
continuativa non assoggettabili a tassazione separata. In base a quanto
previsto dalla Circolare dell'Agenzia delle Entrate del 12 dicembre 2001, n.
105, invece, non costituiscono redditi derivanti da rapporti di collaborazione
coordinata e continuativa i compensi percepiti per uffici e collaborazione che
rientrino: nell'oggetto proprio dell'attività professionale esercitata dal
contribuente in ragione di una previsione specifica dell'orientamento
professionale (ad esempio compensi percepiti da ragionieri o dottori
commercialisti per l'ufficio di amministratore, sindaco o revisore di società o
enti) o di una connessione oggettiva con l'attività di libero professionista
resa (compensi percepiti da un ingegnere per l'amministrazione di una società
edile). I compensi in tal caso rientreranno nella fattispecie dei redditi di
lavoro autonomo e devono essere indicati nel quadro RE del modello UNICO 2006.
La riconduzione dei compensi agli amministratori nella sfera dell'attività di
lavoro autonomo comporta inoltre l'assoggettabilità di tali redditi all'imposta
regionale sulle attività produttive; nei compiti istituzionali compresi
nell'attività di lavoro dipendente resa dal contribuente; nell'ambito di
prestazione di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale
rese in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche e di cori,
bande e filodrammatiche da parte del direttore e dei collaboratori tecnici.
Lavoro a progetto Gli artt. 61-69 del D.Lgs. n. 276/2003 hanno riformato i
rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, resi in forma
prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione, stabilendo che
devono essere riconducibili a uno o più progetti specifici o programmi di lavoro
o fasi di esso determinati dal committente e gestiti autonomamente dal
collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con
l'organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per
l'esecuzione dell'attività lavorativa" (c.d. "lavoro a
progetto"). Per progetto si intende un'attività produttiva ben
identificabile e funzionalmente collegata ad un determinato risultato finale
cui il collaboratore partecipa direttamente con la sua prestazione. Per "programma
di lavoro" si intende, invece, un tipo di attività cui non è direttamente
riconducibile un risultato finale. Il programma di lavoro o la fase di esso si
caratterizzano, infatti, per la produzione di un risultato solo parziale
destinato ad essere integrato, in vista di un risultato finale, da altre
lavorazioni e risultati parziali". Il raggiungimento del progetto o il
termine del programma di lavoro o di una fase dello stesso determina
l'estinzione del contratto. I rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
instaurati senza l'individuazione di uno specifico progetto sono considerati
rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dalla data di
instaurazione del rapporto. Somme che non concorrono alla formazione del
reddito complessivo In base a quanto disposto dall'art. 51, comma 2, del D.P.R.
n. 917/1986 non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente le
somme evidenziate nella Tavola n. 5. Contributi previdenziali e assistenziali
versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di
legge. Contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal
lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in
conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale,
per un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20 euro per l'anno
2005, diminuiti negli anni successivi in ragione di euro 258,23 annui fino ad
euro 1.807,60. Fermi restando i suddetti limiti, a decorrere dal 1 gennaio 2003
il suddetto importo è determinato dalla differenza tra euro 3.356,97 e
l'importo dei contributi versati, entro i valori fissati dalla lett. e-ter) del
comma 1 dell'articolo 10 ai Fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale
(per gli anni 2005 e 2006 euro 1.807,60 ed euro
( da "Bloomberg" del
20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
By Alex Ortolani
April 20 (Bloomberg) -- American Axle & Manufacturing Holdings Inc. and
Magna International Inc. may be most at risk for billions of dollars in lost
payments to partsmakers in a General Motors Corp. or Chrysler LLC bankruptcy.
American Axle relies on GM for more of its revenue than any other publicly
traded supplier, and Magna is the most reliant on Chrysler, according to data
from research company Connexiti. GM and Chrysler, which acknowledge bankruptcy
is an option, said hundreds of suppliers are interested in securing payment
guarantees through a government-aid program. The Obama administration gave GM a
June 1 deadline to cut debt and labor costs or restructure in court-protected
bankruptcy. Chrysler has until April 30 to meet the same goals. Partsmakers are
preparing for such a scenario by trying to win better contract terms such as
faster payments. "We're negotiating like crazy," said Greg Liautaud,
chief executive officer of Capsonic Group LLC, based in Elgin, Illinois, a
maker of wiring harnesses and solenoids that gets half its revenue of about $70
million from automakers and component makers. Bankruptcies would put at risk
automaker payments that totaled more than $40 billion in the U.S. last year for
parts ranging from door handles to fuel-injectors. While unemployment is the
highest since 1983, about 1 million jobs may be at risk if the auto supply base
collapses, according to the Motor & Equipment Manufacturers Association, a
trade group based in Research Triangle Park, North Carolina, that lobbied for
the supplier-aid program in Washington. The automakers are probably developing
a list of suppliers that are most critical and will need the bankruptcy court
to make sure they get paid, according to bankruptcy lawyers. Protect the
Suppliers' "If the suppliers hiccup and GM can't get its just-in-time
deliveries, there will be a major reduction in units," said Michael Haber,
an Atlanta-based partner in the bankruptcy group of law firm Smith, Gambrell
& Russell LLP. Dave Elshoff, a Chrysler spokesman, and Dan Flores, a
spokesman for GM, declined to comment. American Axle wouldn't speculate on any
bankruptcies, said Renee Rogers, a spokeswoman. Tracy Fuerst, a Magna
spokeswoman, would only say the company is monitoring the situation. GM shares
more than half its suppliers with Chrysler, Ford Motor Co., and Toyota Motor
Corp., according to research firm CSM Worldwide,
based in Northville, Michigan. The interconnectedness may mean a bankruptcy
court would assure that the most important suppliers to the automakers get
paid, said Rick Mikels, chairman of the bankruptcy, restructuring and
commercial-law practice at Mintz Levin PC. "I don't believe that
anyone is going to let this thing go into Chapter 11 without something to
protect the suppliers," Mikels said. "It's critical for the economy
and it's critical for GM and Chrysler to produce cars." Imminent Financial
Distress' Financial guarantees aren't likely to protect all of the more than
4,000 makers of auto parts in the U.S., Haber said. About one-third of all
suppliers are in "imminent financial distress," according to MEMA,
the trade group. "If the tsunami's
( da "Affari Italiani (Online)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica Referendum/
Appello del Pdl al Pd: rinvio al 2010 Lunedí 20.04.2009 09:59 Daniele
Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, sceglie Affaritaliani.it per
lanciare un appello al Pd e ai promotori del referendum elettorale: valutare
con attenzione e positività la possibilità di rimandare la consultazione di un
anno. "In campo ci sono tutte e due le ipotesi. C'è il 21 giugno oppure il
rinvio. Credo che Ignazio La Russa abbia molte ragioni e che sarebbe molto
interessante valutare bene la sua ipotesi, cioè il rinvio di un anno. Credo
inoltre che sia il Partito Democratico sia i promotori farebbero bene a
considerare con positività anche questa ipotesi. Trovo sbagliato che Dario
Franceschini abbia usato i verbi al passato parlando dell'ipotesi del rinvio.
Non capisco la fretta che il Pd ha di liquidare una possibilità che invece c'è.
Lo ha detto il presidente Berlusconi venerdì, lo ha ribadito oggi La Russa:
anche quella ipotesi è in campo". Ma la Lega ha chiesto che si voti il 21
giugno... "Ripeto, sono in campo tutte e due le ipotesi". Rinvio del
referendum al 2010 per fare una legge elettorale in Parlamento, come ha detto
Massimo D'Alema, o per tenere effettivamente il referendum? "Una cosa alla
volta. Non mettiamo troppa carne al fuoco, anche perché la legge elettorale che
uscirebbe da una vittoria dei sì è una legge già immediatamente funzionante. Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio
per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono
due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia
molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e
positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci
pensino. E' grave che Franceschini abbia provato a liquidare questa
ipotesi". REFERENDUM/ RUTELLI (PD): CONSEGNEREBBE L'ITALIA A BERLUSCONI
"La mia posizione sul referendum è in minoranza oggi nel Pd. Io credo che
il bipartitismo consegnerebbe l'Italia al populismo della destra e quello che
uscirebbe dal referendum sarebbe peggio di quello che abbiamo oggi. Pare
peraltro che Berlusconi si stia predisponendo per il 'sì', questo è indicativo
e servirà ad aprire gli occhi a ualcuno". o ha detto Francesco Rutelli a Red
Tv. Rutelli ha poi aggiunto: "La nascita del Partito democratico ha
significato per me la nascita di un nuovo pensiero, un nuovo progetto per il
paese, una nuova idea per l'opposizione la dove Berlusconi ha costruito una
larga maggioranza. Questo non c'è ancora, ma io oggi non ho una responsabilità
di partito da quasi due anni, posso solo dare un contributo di idee e lo
darò". tags: referendum pdl capezzone berlusconi rinvio pd
( da "Usa Today" del
20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
China automakers
ride hybrid, electric roads Auto show focuses on 'new energy' vehicles By
Elaine Kurtenbach The Associated Press SHANGHAI As global
automakers agonize about survival strategies, China's upstarts are racing to
launch homegrown hybrid and electric vehicles in the only major auto market still growing.
Shanghai's biennial auto show, which opens today, will showcase these "new
energy" vehicles, as the Chinese call them, alongside a cornucopia of
conventional compacts, luxury and midrange vehicles. No purely electric
vehicles, apart from a few experimental buses, are on Chinese roads yet.
Automakers still are working on developing products with prices and performance
that are competitive with conventional cars. Yet the focus on innovation reflects
China's desire to curb its growing dependence on imported crude oil and to
clear its polluted city skies. Beijing is plowing $1.5 billion into new energy
vehicle technologies in the next three years. "There's a lot of interest
in electric vehicles because it's a technology that's emerging from China's
strong research and development base for lithium-ion batteries," said Ray
Bierzynski, vice president for engineering in the Asia-Pacific for General
Motors. "China has grown very dramatically, but it still has a relatively
young infrastructure, so the move to battery technology is very interesting for
China." Chinese consumers, most of them still first-time car buyers, are
relatively open to electric vehicles, since many already own electric scooters and
motorbikes, said Thomas Schiller, managing director for consultant Arthur D.
Little China. Meanwhile, the shake-up in the worldwide auto industry in the
economic slump offers Chinese automakers a chance to move ahead in an area not
yet dominated by foreign technology. "They see it would take five to 10
years to catch up with Western and Japanese manufacturers, so they are jumping
to the next technology by investing in electric vehicles," Schiller said.
A recent McKinsey & Co. study estimates the Chinese electric vehicle market
could be worth up to 1.5 trillion yuan ($220 billion) by 2030. Shifting from
gas to electric could help China wean itself from dependence on foreign auto
technology, create new business opportunities for parts makers and providers of
infrastructure, and make the most of its low business costs, the report says.
So far, only Chinese battery maker turned automaker BYD has launched mass
production of a plug-in hybrid vehicle that can be charged off a home outlet.
Of China's domestic automakers, it appears closest to bridging the gap between
battery technology and vehicle technology that has hindered the hybrid efforts
of even the biggest automakers. Founded in 1995, BYD (for Build Your Dreams)
only branched into automaking in this decade. But its ambitions won over
investor Warren Buffett: MidAmerican Energy Holdings, the utility division of
his Berkshire Hathaway, took a 9.9% stake in Hong Kong-traded BYD in September.
Other domestic competitors are joining the fray. Chery Automobile, China's biggest
domestic maker, says its new S18 hybrid with iron phosphate-based lithium-ion
batteries can run up to
( da "Gazzettino, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Guernieri: «Perchè
non si sono mossi prima?» Bonifacio: «Siamo sconcertati per questi silenzi»
Lunedì 20 Aprile 2009, «Perchè il pubblico ministero doveva
aspettare di essere convocata dal Csm, ovvero 15 mesi, per comunicarci tutte
queste notizie?. Romolo Guernieri è il papà di Bruna e il nonno di Emma Viola e
Sofia. Da più di un anno sta combattendo una battaglia titanica contro i
silenzi e l'inerzia delle diplomazie, per trovare la verità su quanto è
accaduto a Los Roques. «Mi domando anche perchè non si è mossa prima del
nostro esposto e perchè non abbia risposto alla nostra richiesta di interrogare
i consulenti che si sono recati in Venezuela». In effetti la relazione del
sostituto Sgrò dimostra che la Procura di Roma si è limitata a chiedere
informazioni alla Farnesina e verifiche sui tabulati telefoni. Solo le
pressioni degli avvocati hanno portato nello scorso autunno a una richiesta di
rogatoria internazionale e di acquisizione dei documenti relativi al volo. «Le
informazioni ufficiali comunicate al Csm, non possono che
"sconcertare", per usare un termine eufemistico», sostiene in una
lettera inviata alla Farnesina l'avvocato veneziano Giovanni Bonifacio che
assiste le famiglie Durante e Guernieri. A fine marzo, durante un incontro a
Palazzo Chigi per fare il punto sulle ricerche era invece emerso che i
venezuelani erano piuttosto contrariati per la pressione della diplomazia
italiana. «Le notizie che abbiamo appreso davanti al Csm stanno invece a
testimoniare che quel paese, non solo non ha chiarito alcunchè di quanto
accaduto ai nostri connazionali, ma non ha alcuna intenzione nemmeno di
collaborare con l'autorità giudiziaria Italiana». Conclusione dell'avvocato:
«Se ogni richiesta, inoltrata in via ufficiale, non ha avuto esito, forse è il
caso di ipotizzare che sia necessario un'intervento energico di ferma protesta
da parte del nostro Governo e del competente Ministero degli Esteri». G. P.
( da "Gazzettino, Il"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Los Roques, il
Venezuela non risponde Inascoltate le richieste del Pm di Roma per fare luce
sulla tragedia in cui persero la vita otto italiani Lunedì 20 Aprile 2009,
(Segue dalla prima pagina) Ha sostenuto di aver compiuto tutti i passi necessari
per cercare la verità sul destino del velivolo YV2081 partito da Caracas e mai
giunto nel paradiso dei Caraibi, svelando per la prima volta che cosa è stato
fatto (e non fatto) per dare una risposta alla richiesta dei familiari degli
scomparsi, tra cui una famiglia di trevigiani. L'audizione del Pm Sgrò è
avvenuta prima di Pasqua davanti alla commissione presieduta dall'avvocato
veneziano Ugo Bergamo. Il Csm si era mosso tempestivamente
dopo aver ricevuto un esposto dei congiunti del trevigiano Paolo Durante e
della veneziana Bruna Guernieri, nonchè delle loro due figliolette, Emma Viola
e Sofia. Lamentavano che la Procura di Roma non avesse mai sentito i consulenti
della famiglia, come richiesto dagli avvocati. Davanti al Csm il
magistrato ha depositato una relazione sullo stato del procedimento contro
ignoti. LE TELEFONATE. A dare avvio all'inchiesta romana è stato un fax
dell'avvocato Fabio Bencivelli, per conto del padre di Annalisa Molinari, che
si trovava sull'aereo asseritamente precipitato in mare il 4 gennaio
precedente. Il legale (che era in vacanza alle Maldive) sosteneva di aver
provato a chiamare il cellulare della donna il 5 gennaio, 24 ore dopo la
caduta. Il telefono risultava suonare libero. Un fatto sconcertante. La Procura
ha aperto un'inchiesta l'11 gennaio. Ha chiesto i tabulati dei cellulari e le
informazioni in possesso al Ministero degli Esteri. «FUNZIONAVA SOLO LA
SEGRETERIA». Come può funzionare un cellulare sul fondo dell'oceano? La
risposta sarebbe arrivata al Pm nel marzo 2008, dopo un complesso lavoro di
controllo con i gestori telefonici (Vodafone e Tim). La tracciatura riguardava
solo il percorso delle chiamate fino ai ponti radio esistenti in Italia. Ma da
lì in poi restava il mistero. Colmato però da una dichiarazione di Tim secondo
cui (a dispetto del segnale "libero", legato forse a un combinatore
telefonico di antifurto, che collegava i cellulari dell'avvocato e della
Molinari) dopo il 4 gennaio 2008 non vi era stato traffico telefonico.
Eventuali segnali andavano riferiti alla semplice segreteria telefonica. LE
CARTE DEL MINISTERO. La Farnesina ha inviato al Pm alcuni documenti.
Innanzitutto una relazione dell'autorità venezuelana che si occupa di
protezione civile e di disastri, con i dati del volo, il numero di navi impiegate
nelle ricerche e il ritrovamento del corpo identificato per quello del
co-pilota lungo le coste dello stato di Falcon. Dai tabulati dei venezuelani
non risultavano flussi telefonici dai cellulari dei cittadini sudamericani che
erano a bordo dell'aereo. IL DRAMMATICO SOS. Il Pm ha anche acquisito un Cd-Rom
con la registrazione delle conversazioni tra l'equipaggio dell'aereo e la torre
di controllo dell'aeroporto di Maiquetia. Inoltre, un documento importante che
porta la data del 2 aprile 2008, ovvero una nota del direttore della Protezione
Civile venezuelana che smentiva il "giallo" della presenza a bordo di
18 anzichè di 14 persone. Sono infatti diverse le cifre che compaiono nei
registri delle due torri di controllo di Maiquetia e di Los Roques. I venezuelani
concludevano un anno fa «che vi erano scarsi indizi o elementi che potessero
ricondurre ad un presunto sequestro dell'aeromobile». Per loro «l'unica ipotesi
valida è quella dell'incidente aereo». LA ROGATORIA SENZA ESITO. I legali dei
familiari avevano sollecitato una rogatoria internazionale, non potendosi
appagare di quella verità ufficiale, visto che dell'aereo non è stata trovata
(se si esclude il corpo del copilota) alcuna traccia. È anche per questo che il
Pm firma il 29 settembre 2008 una istanza alle autorità venezuelane. Chiese
copia di tutti gli atti dell'inchiesta aperta a Caracas. Ma non ha ancora avuto
risposta. Negativa anche un'altra pista, battuta su pressioni degli avvocati.
Il Pm ha ordinato alla polizia di acquisire gli atti presenti anche all'Agenzia
Nazionale Sicurezza Volo. I rappresentanti italiani dell'Ansv hanno risposto di
aver partecipato come osservatori a rilievi tecnici in Venezuela, di aver
ricevuto copia di documentazione, ma di averla riconsegnata, in base alla
Convenzione di Chicago. Per poterla ottenere serve il consenso dello Stato che
indaga, ovvero del Venezuela. Anche in questo caso «l'espressa richiesta del
consenso non ha avuto esito». L'INTERPOL NON RISPONDE. Nessuna notizia è
arrivata neppure dall'Interpol venezuelana più volte interpellata sull'esame
del Dna effettuato su resti umani trovati su un isolotto dell'arcipelago di Los
Roques. Giuseppe Pietrobelli
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Juventina
- Csm Farra 0-1 Lunedì 20 Aprile 2009, JUVENTINA POLARIS: De Cia, De Marchi (st
38' Sacchet), Marin, Dal Zotto, D'Alberto, Fuss, Tamburlin (st 35' Rech), Robassa,
Tommasi (st 27' A. Gelisio), Monestier, Curto. All. Zatta VIRTUS CSM: Gosetto,
Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto (st 45' N. Nardi),
Simoni (st 31' Di Girolamo), Puppetti (st 19' Zandonà), Bittante. All. C.
Mognon. ARBITRO: Grando di Conegliano NOTE. Ammoniti: Fuss, Ferronato, M.
Nardi, Gallon. Angoli:
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Lunedì 20 Aprile
2009, Miotto (in gol anche nel recupero) si riprende la vetta. 23 gol: Miotto
(Vedelaghese). 21: Ruffato (CSM Resana). 16:
Gobbo (Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13: Scaboro (S. Antonino),
Fornasier (Valdosport). 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane). 11: Schiavon
(Rovere), Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda). 10: Favaro (Badoere),
Spagnol (Vidor). 9: Bertuola (Fontane), Q. Tessaro, Filippi (Vidor),
Possamai, Canonico (S. Gaetano), Menegazzo (Valdosport), Conte (Rovere).
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Follinese
promossa con 3 giornate di anticipo Nel girone B, pari spettacolo fra
Valdosport e Csm Resana che continuano il loro braccio di ferro in testa alla
classifica Lunedì 20 Aprile 2009,
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
A rischio il primato
di Roberto Facchin Lunedì 20 Aprile 2009, GIRONE Q 24 GOL: Buffon (Cisonese),
Sartor (Montegrappa). 21: F. Pellizzari (Bessica. 20: Biasion (Foen). 18:
Bortot (Sernaglia). 14: Pastro (Bessica). 13: Bacchetti (S.P. Calcio 2005) 12:
M. Alberton (Castion), Pradetto (Cisonese), D. Bortolon (Altivolese), E. Simone (Virtus Csm). 11: Gelisio (Juventina). 10: Puppetti
(Virtus Csm), Zandonà (Bessica)Binotto (Montegrappa). 9: Bittante (Virtus Csm),
Merlo (Caerano). 8: Tavarner (Lentiai), L. Nussio (Castion). 7: Carretta (S.P.
Calcio 2005), Farenzena (Agordina), Pincin (Maser), Nadir (Cisonese). 6:
Lise, Cavesso (Fiori Barp), Robassa (Juventina), Rahli (Piave Tegorzo).
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Virtus Farra Csm1
Lunedì 20 Aprile 2009, GOL: st 29' Simoni JUVENTINA POLARIS: De Cia, De Marchi
(st 38' Sacchet), Marin, Dal Zotto, D'Alberto, Fuss, Tamburlin (st 35' Rech),
Robassa, Tommasi (st 27' A. Gelisio), Monestier, Curto. All. Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M.
Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto (st 45' N. Nardi), Simoni (st 31'
Di Girolamo), Puppetti (st 19' Zandonà), Bittante. All. C. Mognon ARBITRO:
Grando di Conegliano NOTE. Ammoniti: Fuss, Ferronato, M. Nardi, Gallon.
Angoli:
( da "Affari Italiani (Online)"
del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica Referendum/
Appello del Pdl al Pd: rinvio al 2010 Lunedí 20.04.2009 09:59 Una dichiarazione
choc. Destinata a sconvolgere il quadro politico. L'ex
presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, interpellato da
Affaritaliani.it, afferma senza mezzi termini che non si può rinviare di un
anno il referendum elettorale. "A mio avviso non è possibile, perché il
problema di costituzionalità è se è ragionevole o meno il rinvio. In
questo caso il rinvio non è giustificato da elezioni politiche nazionali,
ovvero l'unico caso che potrebbe far rimandare il referendum di dodici
mesi", afferma il presidente emerito della Consulta. Che aggiunge:
"Si può fare una legge che rinvia la consultazione al 21 giugno ma non che
la rinvia di un anno, perché sarebbe anti-costituzionale".
REFERENDUM/ APPELLO DEL PDL AL PD: RINVIO AL 2010 Daniele Capezzone, portavoce
del Popolo della Libertà, sceglie Affaritaliani.it per lanciare un appello al
Pd e ai promotori del referendum elettorale: valutare con attenzione e
positività la possibilità di rimandare la consultazione di un anno. "In
campo ci sono tutte e due le ipotesi. C'è il 21 giugno oppure il rinvio. Credo
che Ignazio La Russa abbia molte ragioni e che sarebbe molto interessante
valutare bene la sua ipotesi, cioè il rinvio di un anno. Credo inoltre che sia
il Partito Democratico sia i promotori farebbero bene a considerare con
positività anche questa ipotesi. Trovo sbagliato che Dario Franceschini abbia
usato i verbi al passato parlando dell'ipotesi del rinvio. Non capisco la
fretta che il Pd ha di liquidare una possibilità che invece c'è. Lo ha detto il
presidente Berlusconi venerdì, lo ha ribadito oggi La Russa: anche quella
ipotesi è in campo". Ma la Lega ha chiesto che si voti il 21 giugno...
"Ripeto, sono in campo tutte e due le ipotesi". Rinvio del referendum
al 2010 per fare una legge elettorale in Parlamento, come ha detto Massimo
D'Alema, o per tenere effettivamente il referendum? "Una cosa alla volta.
Non mettiamo troppa carne al fuoco, anche perché la legge elettorale che
uscirebbe da una vittoria dei sì è una legge già immediatamente funzionante.
Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio per questa
ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi
serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia molte
ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e
positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci
pensino. E' grave che Franceschini abbia provato a liquidare questa
ipotesi". REFERENDUM/ RUTELLI (PD): CONSEGNEREBBE L'ITALIA A BERLUSCONI
"La mia posizione sul referendum è in minoranza oggi nel Pd. Io credo che
il bipartitismo consegnerebbe l'Italia al populismo della destra e quello che
uscirebbe dal referendum sarebbe peggio di quello che abbiamo oggi. Pare
peraltro che Berlusconi si stia predisponendo per il 'sì', questo è indicativo
e servirà ad aprire gli occhi a ualcuno". o ha detto Francesco Rutelli a
Red Tv. Rutelli ha poi aggiunto: "La nascita del Partito democratico ha
significato per me la nascita di un nuovo pensiero, un nuovo progetto per il
paese, una nuova idea per l'opposizione la dove Berlusconi ha costruito una
larga maggioranza. Questo non c'è ancora, ma io oggi non ho una responsabilità
di partito da quasi due anni, posso solo dare un contributo di idee e lo
darò". tags: referendum pdl capezzone berlusconi rinvio pd
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Al lavoro le imprese
modenesi Il concept architettonico è stato sviluppato dallo studio Future
Systems di Londra, di cui era titolare l'architetto jan Kaplicky, scomparso
prematuramente nel gennaio scorso che è stato ricordato ieri dal presidente
Tedeschini e dal segretario della Fondazione Adriana Zini. Ingegneria del
progetto e direzione lavori sono state affidate alla società modenese
Politecnica. L'appalto per la costruzione, pubblicato nel 2008 sulla Gazzetta
Ufficiale Europea, è stato aggiudicato a una cordata di imprese emiliane:
Consorzio Cooperative di Costruzioni di Bologna (Ccc), Ing. ferrari spa, Ite Group e Consorzio Stabile Modenese (Csm), tutte e tre queste
ultime con sede a Modena. Il Ccc e il Csm hanno a loro volta affidato
l'esecuzione delle opere alla Cdc di Modena (capogruppo), alla Cmb di Carpi,
alla Coopsette di Reggio Emilia, all'impresa Scianti Costruzioni di Modena e
alla Costruzioni Generali Due.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il provvedimento
prevede la precedenza a chi risiede in territorio regionale da quindici anni.
Rivolta dell'opposizione. Ora tocca al Consiglio Contributi scolastici solo ai
veneti Approvato in Commissione Cultura il progetto di legge della Lega
VENEZIA. Buoni scuola, precedenza ai veneti. La commissione Cultura del
Consiglio regionale ha approvato ieri a maggioranza - ovvero con i voti della
Lega e, per delega, del Pdl - un progetto di legge del Carroccio che definisce
come titolo di precedenza assoluta per accedere ai contributi a favore delle
famiglie degli studenti delle scuole statali e paritarie, la residenza
anagrafica da almeno 15 anni o la prestazione di attività lavorativa
ininterrotta per lo stesso periodo sul territorio da parte di almeno un
genitore. Un pacchetto che in Veneto per il 2009 vale 9,5 milioni di euro. Gli
interventi riguardano le famiglie di studenti che devono sostenere spese
relative a tasse, rette, contributi di iscrizione e frequenza (ma non libri e
trasporti) per spese di importo minimo di 200 euro e solo se il nucleo
familiare del richiedente ha una situazione economica inferiore o uguale a 40
mila euro annui. L'attenzione è quindi focalizzata sui nuclei familiari
compresi in fasce di reddito basse, tra cui, inevitabilmente, gli immigrati. E
sulla questione, ieri, in commissione Cultura, si è consumato l'ennesimo
scontro tra ideologie opposte tra maggioranza e opposizione. E,
inevitabilmente, sono volate parole grosse. Il nodo, è sempre quello della
discriminazione, come ha sottolineato il consigliere del Partito democratico
Andrea Causin. O di vero e proprio razzismo, secondo l'accusa lanciata dal
consigliere dell'Idv Gustavo Franchetto. «Non si tratta di razzismo, ma di
semplice definizione delle priorità - sostiene il primo firmatario del pdl
Gianpaolo Bottacin - e in questo senso un senegalese che risiede in Veneto da
16 anni ha la precedenza rispetto ad un bresciano che vive qui da tre anni». La
logica, spiegano i leghisti è, in qualche modo, ancora una volta federalista,
poiché restituisce un servizio a chi, più a lungo di altri, ha pagato le tasse
in Veneto: «E' una scelta politica che mira a dare risposte laddove le risorse
non riescono a coprire tutte le necessità - prosegue il capogruppo del
Carroccio in Consiglio - ma non per questo è incostituzionale,
come solitamente vengono bollate le nostre iniziative. E questo perché il
nostro pdl non lede diritti fondamentali come, in questo caso, l'istruzione, ma
semplicemente fornisce un servizio aggiuntivo. Se la Corte
Costituzionale reputa illecita la nostra iniziativa, dovrebbe infatti
esprimersi anche sull'operato delle Regioni che non hanno adottato alcun
provvedimento». Il progetto di legge rientra nel pacchetto di "precedenze
ai veneti" assieme al sostegno alle famiglie per l'acquisto di libri ed il
pagamento del trasporto scolastico, asili, case popolari e finanziamenti
per prima casa alle giovani coppie. Prima di diventare operativo, il
provvedimento dovrà passare il Consiglio per il voto finale. Ed è evidente che
sarà battaglia. «Abbiamo assistito ad una forzatura - ribatte Causin - dato che
la Lega si è presentata da sola in Commissione e ne ha approfittato per votare
una leggina discriminatoria e, a mio avviso, anche incostituzionale
poiché pone cittadini uguali su piani diversi. Il problema è che il fondo
regionale copre solo il 70% delle domande. Per coprire il restante 30% delle
famiglie basterebbe distrarre fondi destinati a capitoli inutili come la caccia
o la fiera del lusso. Inoltre è gravissimo che, in una situazione di crisi come
questa, la Lega impegni l'ultima parte della legislatura per far passare leggi
di propaganda elettorale».
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
DALLA PRIMA/DUSSIN
LA LEGA E IL PARTITO UNICO SEGUE DALLA PRIMA verso un governo monopartitico del
Paese. Il pluralismo per i proponenti di questo referendum è semplicemente un
«optional» passato di moda. Per loro, evidentemente, è meglio un comandante
unico. Ovviamente per non discutere nel merito della proposta usano gli spot
devianti, un esempio per tutti: i costi del mancato accorpamento della loro
iniziativa con le altre elezioni, quelle europee e quelle amministrative. Si
farebbe presto a ricordare loro che in 39 anni di referendum, con 15 tornate
elettorali referendarie, mai queste sono state accorpate ad altre elezioni. I
motivi sono semplici: partecipare alle elezioni è un dovere civile, partecipare
ai referendum no - le elezioni non hanno bisogno di raggiungere i quorum dei
partecipanti al voto, i referendum sì - la segretezza della scelta di non
partecipare al voto referendario deve essere sempre e comunque garantita, cosa
questa resa impossibile se ci fosse un accorpamento con altre elezioni.
Ricordiamo che ogni tornata referendaria, finora sono state quindici, ha avuto
gli stessi costi, e quella che si preannuncia nel 2010 per iniziativa di Di
Pietro per abrogare il «lodo Alfano» avrà gli stessi costi delle altre. Ma,
guarda caso si parla della Bossi Tax, e non si preannuncia la Di Pietro Tax.
Potremo anche ricordare che i famosi 460 milioni di euro di costi stimati per
questo referendum sono in realtà 170, perché alla fine il voto sarà accorpato
ai ballottaggi del 21 giugno. Ma i ragionamenti non servono a nulla. Loro,
continuano con gli spot, mica parlano del partito unico che prospettano alla
guida del Paese. Diciamoci la verità, i referendari per mestiere hanno stancato
tutti, prova ne è che i referendum non raggiungono i quorum di partecipazione
da ben quattordici anni, l'ultima l'ultimavolta che lo raggiunsero fu nel 1995.
Seguirono inutilmente, con i relativi 460 milioni di costi sociali inutilmente
spesi ogni volta, i referendum del 1997, 1999, 2000, 2003,
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Martedì 21 Aprile
2009, Venezia Dal Tribunale di Venezia direttamente alla
Corte costituzionale. Al centro del contendere la richiesta di pubblicazione di un
matrimonio tra due uomini che è stata negata dal Comune di Venezia. Il caso è
stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione "Certi
diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle unioni civili
tra coppie dello stesso sesso. Si tratta di una svolta di un certo peso,
visto che in precedenza molti Comuni bocciavano senza tanti problemi queste
richieste di unioni. Per quanto riguarda la coppia che ha formulato l'istanza
di matrimonio va detto che si tratta di persone della provincia di Venezia che
lavorano a Milano. «Davanti alla bocciatura della richiesta dell'unione tra due
persone dello stesso sesso - spiega il segretario nazionale dell'associazione
Certi diritti, Sergio Rovasio - i nostri legali hanno assistito la coppia
promuovendo un ricorso al Tribunale, visto poi che in altre città Europee non
ci sono problemi. A questo punto il Tribunale di Venezia, per la prima volta,
ha deciso di inviare tutta la documentazione direttamente alla Corte costituzionale». Per l'associazione "Certi
diritti", che su questo argomento ha avviato una battaglia di
"affermazione civile", la svolta potrebbe aprire nuovi scenari in
vista del riconoscimento effettivo del matrimonio civile tra persone dello
stesso sesso. Gli avvocati della rete Lenford ricordano che la vicenda
interessa diverse coppie. «Ci auguriamo - aggiunge Rovasio - che si arrivi
presto ad una regolamentazione che sancisca, una volta per tutte, l'assoluta
regolarità del matrimonio gay o di altre forme che diano garanzie alle unioni
tra le coppie dello stesso sesso». «Crediamo fermamente che escludere le coppie
dello stesso sesso dalle tutele che discendono dal matrimonio, sia contrario
alla nostra Costituzione - afferma Francesco Billotta, il legale della coppia -
ma anche agli impegni che l'Italia ha assunto entrando nell'Unione europea».
Bonzio a pagina 7
( da "Gazzettino, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Venezia:
negate nozze a coppia gay Ora deciderà la Corte costituzionale Bonzio a
pagina 7 Martedì 21 Aprile 2009,
( da "Nuova Sardegna, La"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 6 - Sardegna
La Consulta decide sulla Statutaria resta in piedi il ricorso del governo
CAGLIARI. Oggi potrebbe essere il giorno della Statutaria
che è al vaglio della Corte costituzionale. Non ci sono certezze
se non che il governo ha deciso di non ritirarsi e anzi di continuare a
contestare l'incostituzionalità della legge. Norme che sono passate indenni da
un referendum e che, tra mille incertezze giuridiche, sono state promulgate
dalla giunta Soru. Norme che poi sarebbero entrate in conflitto con la
legge 1 (che regola tutta l'organizzazione della Regione), da modificare. Tanto
che l'esecutivo Cappellacci è nato applicando a metà la Statutaria che, ad
esempio, prevedeva i numero degli assessori compreso tra gli otto e i dieci. I
legali della Regione non chiederanno al governo di ritirare il ricorso ma
questo non significa automaticamente che la legge Statutaria debba essere
bocciata. Se lo fosse, le ripercussioni per la giunta potrebbero avere la
portata di uno tzunami: verrebbe a cadere, infatti, l'incompatibilità tra il
mandato di assessore e la carica di consigliere regionale che finora aveva
tenuto lontani dal governo moltissimi big. In ogni caso, anche se la Statutaria
fosse bocciata, il presidente Cappellacci ha fatto capire che il rimpasto
potrebbe avvenire solo nel prossimo autunno. Intanto è polemica sulla manovra
finanziaria che approderà all'esame dell'aula martedì 28 con il proposio di
chiudere entro la prima decade di maggio anche perché va in scadenza
l'esercizio provvisorio. Ad accendere i toni era stato il consigliere del Pd
Chicco Porcu: «La Finanziaria del centrodestra è debole di idee e per molti
aspetti inadeguata a fronteggiare la crisi economica», aveva sostenuto. «La
disponibilità a procedere rapidamente in commissione Bilancio per evitare il
quinto mese di esercizio provvisorio è stato un segnale di apertura, ha
chiarito Porcu. Ieri la replica dal Centrodestra: «è evidente che il
consigliere del Pd Chicco Porcu non ha ancora capito che la campagna elettorale
è finita ed ha perso un'altra occasione per stare zitto», affermano i
consiglieri regionali del Pdl Mariano Contu e Sisinnio Piras rispondendo alle
critiche dell'esponente dell'opposizione sulla Manovra Finanziaria. «Porcu
avrebbe certamente fatto più bella figura tacendo e ricordandosi che se la
Regione è giunta ad aprile senza una Finanziaria la colpa è soltanto del suo
partito. Come abbiamo sempre sostenuto - sottolineano in una nota congiunta
Piras e Contu - questa è una Finanziaria di emergenza, per di più fatta
accogliendo l'impianto di base presentato dalla precedente Giunta regionale.
Criticando la manovra critica se stesso. Agli adeguamenti ed alle necessità
della Sardegna ci penserà la maggioranza. Per ora - concludono - sarebbe meglio
che si occupasse della crisi del suo partito». Oggi in commissione riprende la
discussione sul Bilancio dopo che c'era stato il via libera della Finanziaria.
Il pacchetto degli emendamenti presentati dal Pd - si legge in una nota - si
apre con gli interventi di sostegno al reddito, sollecitando un incremento di
25 milioni di euro a favore di almeno 5.000 persone che hanno perso il lavoro
dal 1 ottobre 2008. Si chiede il reinserimento delle dotazioni per il fondo per
l'infanzia e sulle non autosufficienze (circa 21 milioni di euro); la
reintroduzione della tassa di soggiorno, 2000-3000 posti di lavoro in più
grazie alle ricadute sui servizi offerti ai turisti; altri venticinque milioni
di euro «per far fronte alle esigenze di ristoro di beni mobili ed immobili di
imprese e famiglie colpiti dai fenomeni alluvionali». R. R.
( da "Italia Oggi"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Primo Piano data: 21/04/2009 - pag: 1 autore: di Franco Bechis Il trionfo di De
Benedetti Rai, Ansa, giornali. Nell'era Berlusconi tutto agli ex di Repubblica
Giulio Anselmi, attuale direttore de La Stampa ed ex direttore dell'Espresso (dal
cui gruppo che controlla Repubblica è stato sostenuto), diventerà dopodomani
presidente della più importante agenzia di stampa italiana, l'Ansa, battendo il
candidato voluto da palazzo Chigi: Marcello Sorgi. Entro l'estate direttore
della stessa agenzia diventerà Luigi Contu, caporedattore di Repubblica.
Direttore de La Stampa diventerà Mario Calabresi, corrispondente da New York
per Repubblica. Presidente della Rai è già diventato Paolo Garimberti, ex
vicedirettore di Repubblica. In corsa per un Tg Rai c'è Mario Orfeo, nato e
cresciuto a Repubblica. Con Silvio Berlusconi al potere sui media stravince
Carlo De Benedetti...(...) Naturalmente non ci sarebbe nulla di strano nella
carriera fatta da chi ha lavorato in uno dei due più importanti quotidiani italiani,
non fosse che quel quotidiano, Repubblica, è stato sia un giornale che un vero
e proprio partito politico. Un partito a sè che è esistito con il suo
fondatore, Eugenio Scalfari, anche nella Prima Repubblica in cui ha provato ed
è perfino riuscito a influenzare la vita pubblica italiana e sceglierne i
principali attori, dal presidente del Consiglio (Ciriaco De Mita), ai manager
pubblici (Romano Prodi, Fabiano Fabiani, i vertici della Rai). Ma che finita
quell'epoca è stato- prima per ragioni industriali e finanziarie, poi per
ragioni politiche- il principale avversario di Berlusconi. Fa specie quindi che
nel momento di massimo potere e popolarità dell'attuale premier la presa sui
media del vero partito avversario, quello di casa De Benedetti, sia cresciuta
esponenzialmente e divenuta così forte. I casi che abbiamo qui citato sono già
eclatanti, ma non sono i soli. Ricordiamo tutti le continue doglianze di
Berlusconi sulla linea dei principali quotidiani italiani. Non c'è mai stato un
momento in cui il governo italiano avesse davanti a sè così deboli altri
poteri, fra cui quelli del mondo industriale e finanziario che controlla gran
parte della carta stampata. Con la crisi internazionale in corso mai negli
ultimi quindici anni le banche italiane sono state così deboli e bisognose
dell'intervento pubblico (i cosiddetti Tremonti bond, fra l'altro). Raramente
anche le imprese, che hanno chiesto e ottenuto provvedimenti di incentivazione
ai consumi. Molti, anche esplicitamente nelle fila dell'opposizione, temevano
che in questa condizione Berlusconi facesse strike, piegando qualsiasi voce
dissenziente alla normalizzazione di un dolce regime. Poi si è scelto il nuovo
direttore del Corriere della Sera. È Ferruccio De Bortoli, nell'ultimo anno il
commensale più gradito di De Benedetti, che lo avrebbe voluto alla direzione di
Repubblica, e poche settimane fa candidato del centro sinistra alla presidenza
della Rai. Nello stesso giorno si è scelto anche il nuovo direttore del Sole 24
Ore, il quotidiano degli industriali, quelli da cui Berlusconi dice di sentirsi
a casa sua. E' Gianni Riotta, viene dal Tg1 dove lo ha voluto e nominato pochi
mesi dopo essersi insediato a palazzo Chigi, Romano Prodi. E via tutti gli
altri incarichi. Perfino nella Rai berlusconiana ci sarà posto in primissima
fila, come sembra e già è per chi è stato allevato e cresciuto nel partito di
Repubblica. Eppure, nonostante questa sia la realtà, Berlusconi è per tutti
ancora l'invasore, il dittatore dolce, il politico che porta all'estremo e senza
vergogna il suo conflitto di interessi irrisolto. Un sultano come sostiene il
professore Giovanni Sartori che ho incontrato ieri mattina nel salotto tv di
Omnibus, la trasmissione ideata e condotta su La7 da Antonello Piroso. Lo
stesso Sartori ieri ha sostenuto che il povero Romano Prodi non ha pensato alla
Rai, mentre il sultano Berlusconi come primo pensiero anche questa volta l'ha
subito occupata. Gli slogan sono duri da morire, e anche un professore di lunga
esperienza e assai informato come Sartori ne ha pronunciato uno assai lontano
dal vero. Perché Prodi ha provato fra le prime cose a cambiare maggioranza nel
cda Rai, facendo saltare il consigliere Angelo Maria Petroni e sostituendolo
con Fabiano Fabiani. Solo che l'atto fu illegittimo per
ogni grado di giudizio, perfino per la Corte Costituzionale. Con Berlusconi al
potere il consiglio di amministrazione Rai è stato in regime di prorogatio,
perché scaduto, dieci mesi. Ma tanto si dirà sempre il contrario...
( da "Italia Oggi"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Tributaristi - Ancot data: 21/04/2009 - pag: 47 autore: di Luciano Giorgetti
L'Associazione guidata da Arvedo Marinelli analizza 25 anni di battaglie Uniti
su obiettivi comuni L'appello: sul riconoscimento bisogna insistere Un percorso
di venticinque anni dalla costituzione della nostra associazione. Dieci anni
dall'avvento alla presidenza di Arvedo Marinelli e quattro dall'ultimo
congresso di Riccione che ha battezzato una nuova organizzazione ed
impostazione della associazione che avrebbe dovuto garantire una operatività
più snella e funzionale e rendere l'associazione più moderna e dinamica. Il
riferimento all'elemento temporale vuole essere soltanto una testimonianza
della collaudata e «argentata» attività svolta dall'associazione e l'occasione
per ricordare i presidenti che si sono succeduti nel periodo. Giuseppe Oca, per
la costruzione e il faticoso avvio; Massimo Pighetti per il consolidamento e
Arvedo Marinelli per lo sviluppo e la crescita. Tornando al congresso di
Riccione, a proposito delle novità strutturali introdotte, è necessario
ricordare quanto fu detto: «Non ci nascondiamo che potrebbero sorgere delle
difficoltà di prima attuazione ma saremo pronti e disponibilissimi nel cercare
di superarle. Noi crediamo nella bontà e nella efficacia di questo progetto:
tanti saranno chiamati all'impegno e, si spera, il coinvolgimento di tutti».
Ebbene dopo quattro anni di prove, di aggiustamenti, di tentativi ed anche di
disagi, la nuova «filosofia» organizzativa dell'associazione sembra aver dato
prova di adeguatezza e funzionalità. Moltissime le persone coinvolte che hanno
dato un contributo essenziale e valido per la crescita e l'affermazione della
nostra associazione. Si dovrebbero perfezionare ancora alcune scelte tra
cui:-riportare e consolidare il consiglio nazionale a sette membri;-indicare,
da parte del candidato presidente, dei consiglieri scelti;-ridefinire ruoli e
compiti delle sedi regionali anche in ottica federalista;-rivisitare e
armonizzare le norme statutarie alla luce delle direttive europee e ridefinire
al meglio i rapporti tra il «nazionale» e le sedi periferiche. Sicuramente la
perfezione non si potrà mai raggiungere anche perché il veloce accadimento di
novità porta inevitabilmente ad invecchiare norme e regolamenti, ma la volontà
e la disponibilità all'integrazione e all'adattamento c'è e ci dovrà essere
sempre. Ma questi ultimi quattro anni sono stati caratterizzati anche da altri
avvenimenti politico-sindacali che hanno visto la nostra associazione sempre in
prima fila e recitare un convincente ed apprezzato ruolo di stimolo e di
proposizione a difesa e conquista di diritti per i propri associati e per il
mondo delle associazioni professionali non regolamentate. È fondamentale in
questo senso il nostro impegno nel Colap (abbiamo una vicepresidenza) che
abbiamo contribuito a fondare e che sosteniamo con forza e convinzione. Ma al
di là della fredda e ripetitiva elencazione delle riunioni e tavole rotonde sul
tema della riforma delle professioni, sono cinque gli avvenimenti di spessore
che hanno caratterizzato questa ultima legislatura associativa:Dicembre 2006 -
costituzione della «Fondazione centro studi e formazione Ancot»Ottobre 2008 -
collaborazione Fondazione - Ssef (Scuola superiore economia e finanze)Decreto
legislativo 206/2007 - in specie l'art. 26Giugno 2008 - sentenza corte di Cassazione n° 15530Febbraio 2009 - pronunciamento
Tar Lazio nella sentenza sul ricorso n° 7753 del 2008 proposto dal consiglio
nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e da altri .La
Fondazione Ancot è l'evento più importante, un progetto ambizioso diventato
realtà e destinato a crescere sempre più. Da non dimenticare il comitato
scientifico di primissimo ordine e la collaborazione con la Ssef (Scuola
superiore economia e finanze). Indirizzare, curare, promuovere, realizzare,
sostenere, e sviluppare formazione, cultura giuridico-economica, eventi, studi
e ricerche a vantaggio ed a favore prevalentemente dei nostri associati e di
tutti coloro che volessero servirsene: queste le sue funzioni. La scelta che la
Ssef ha fatto di avviare una collaborazione con la nostra Fondazione ci rende
orgogliosi e consapevoli di prospettive rilevanti.Politicamente il fatto
determinante è stato sicuramente il decreto legislativo 206/2007 che nell'art.
26 riconosce alle associazioni non regolamentate, in regola con i requisiti
richiesti per l'iscrizione nel registro presso il ministero della Giustizia, di
concorrere alla definizione delle piattaforme comuni in materia di qualifiche
professionali: è la prima volta che viene ufficialmente riconosciuta la
funzione e la valenza delle associazioni non regolamentate. È vero che il Tar
Lazio con le due sentenze, che rispettivamente appoggiano e annullano il dm
28/4/08, ha creato un po' di confusione ma è certo che il dm annullato deriva
da un articolo del dlgs 206/2007 che rimane pienamente in vigore.Ma la sentenza
del Tar Lazio del febbraio 2009 che rigetta il ricorso dei «commercialisti» nel
merito ribadisce con estrema chiarezza un principio fondamentale, che è alla
base della costituzione dell'Ancot e delle altre associazioni similari e cioè
che «le attività svolte dai dottori commercialisti e dagli esperti contabili
non sono espressamente riservate loro dalla legge, il che rende possibile la
presenza di associazioni i cui iscritti svolgono una o più di quelle attività».
Ma ancor di più il Tar ribadisce il concetto che al di fuori delle attività
professionali «riservate» esclusivamente dalla legge per tutte le altre
attività di professione intellettuale vige il principio generale di libertà
(cfr. Corte costituzionale 27/12/1996,
n° 418).E questo assunto fa da eco alla sentenza n° 15530dell'11/6/2008 della
Corte di cassazione che tra l'altro afferma: «Nelle materie commerciali,
economiche finanziarie e di ragioneria, le prestazioni di assistenza e/o
consulenza aziendale non sono riservate per legge in esclusiva ai dottori
commercialisti, ai ragionieri e ai periti commerciali non rientrando fra
le attività che possono essere svolte esclusivamente da soggetti iscritti ad
apposito albo professionale o provvisti di specifica abilitazione».Pertanto:
una norma che stabilisce e riconosce diritti alle associazioni non
regolamentate ed un pronunciamento giurisprudenziale che rafforza e legittima
l'esistenza di tali associazioni. Non resta che unire le forze; l'augurio è che
tutte la associazioni interessate possano trovare forme e strumenti condivisi
per il raggiungimento di obiettivi comuni.
( da "Repubblica, La"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII - Bari
"A due giudici 200 fascicoli a testa" Boss liberi, i numeri
dell´ufficio gip-gup: il record a De Palo e Guida Tra incompatibilità,
esenzioni e carriere direttive l´ufficio ha un organico allo stremo GABRIELLA
DE MATTEIS I dati dei fascicoli pendenti all´ufficio gip gup del Tribunale di
Bari diventeranno materia di discussione nell´ispezione, disposta
dal ministero della Giustizia e nelle audizioni avviate dal Csm, all´indomani
delle polemiche sul caso delle 21 scarcerazioni. Nella difesa del giudice Rosa
Anna De Palo che non ha depositato le motivazioni della sentenza
"Eclissi", con ogni probabilità, peseranno le cifre sul numero dei
procedimenti, assegnati nel 2008. La De Palo, l´anno scorso, si è
occupata di almeno duecento fascicoli, casi che sono approdati in udienza
preliminare o in un processo. Un numero eguagliato dal giudice Marco Guida.
L´ufficio gip gup, da anni, oramai, è alle prese con il problema della carenza
di organico, aggravato da altri fatti contingenti. I gup in servizio sono
sette. Una, sino a pochi mesi fa, era la De Palo, passata al Tribunale per i
Minorenni e sostituita da Savina Toscani. Poi c´è Marco Guida. Entrambi, negli
ultimi anni, hanno istruito i processi contro la criminalità organizzata.
Giovanni Leonardi che guida l´ufficio e il suo vice Antonio Lovecchio, proprio
per le loro funzioni, sono esonerati dai maxiprocessi contro la mafia, che sino
ad un anno fa, di fatto, non hanno potuto presiedere neanche due altri gup,
Giuseppe De Benedictis e Anna Rosa Nettis. Il primo, per anni, ha ricoperto
l´incarico di gip. Sue le ordinanze, ad esempio, contro il clan degli
Strisciuglio. Da giudice dell´udienza preliminare non si può pronunciare sugli
stessi indagati per i quali ha disposto il carcere. E´ incompatibile. Come lo è
il gup Anna Rosa Nettis che, invece, all´ufficio gip, è arrivata dal Riesame:
così non può essere assegnataria di fascicoli in cui compaiono le stesse
persone che ha, precedentemente, giudicato. C´è poi il gup Rosa Calia Di Pinto
che fa parte del consiglio giudiziario e che ha un esonero del 30 per cento e
alla quale sono stati assegnati già due maxiprocessi oltre che il procedimento
la Fiorita (con più di novanta imputati). Il caso dei maxiprocessi è anche al
centro della relazione del capo dell´ufficio Giovanni Leonardi. Alla sezione
gip gup di Bari fanno capo tutti i procedimenti, istruiti dalla Dda che ha
competenza anche sulla provincia di Foggia. Un carico di lavoro, fanno sapere
dal Palazzo di Giustizia di via Nazariantz, a fronte di un potenziamento
dell´organico mai avvenuto.
( da "Corriere del Veneto"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del Veneto
sezione: VENEZIAMESTRE data: 21/04/2009 - pag: 10 Il caso Ca' Farsetti ha
negato le pubblicazioni. Atto del tribunale di Venezia No del Comune, coppia
gay alla Consulta VENEZIA Uno ha 27 anni, l'altro trenta. Abitano entrambi a
Venezia. Si amano e vorrebbero sposarsi, ovviamente con rito civile. Ma la
legge italiana glielo vieta. La storia di un normale amore omosessuale nato in
laguna potrebbe però diventare uno storico precedente: il tribunale
di Venezia ha infatti chiesto alla Corte costituzionale di
esprimersi sulla legittimità del provvedimento con cui Ca' Farsetti aveva
negato ai due uomini le pubblicazioni matrimoniali sull'albo comunale, ovvero
l'atto che precede le nozze. È il primo caso in Italia ed è per questo che
l'associazione radicale CertiDiritti, che aveva lanciato la campagna
«Affermazione civile», esulta per bocca del suo segretario nazionale
Sergio Rovasio: «Si tratta di una sentenza importantissima, la prima tra le
decine di cause in corso in cui non vengono rigettate le nostre ragioni ma si
chiede alla Corte costituzionale di esprimersi spiega
Rovasio . Affermazione civile è una campagna di disobbedienza civile per
denunciare la situazione di centinaia di coppie che si amano e non possono
sposarsi». La Consulta dovrà dunque stabilire se il rifiuto da parte di un
Comune di pubblicare i nomi dei promessi sposi sia coerente con i principi di
uguaglianza e non discriminazione sanciti dall'articolo 3 della carta fondamentale
del nostro paese. A lanciare la battaglia, insieme a CertiDiritti, era stata
anche l'«Avvocatura per i diritti Lgbt (sigla che sta per Lesbian, gay,
bisexual, tran gender, ndr) Rete Lenford », che con il legale Francesco Bilotta
ha patrocinato nella causa di fronte al tribunale veneziano i due conviventi
gay. A.Zo. Matrimonio Due gay volevano sposarsi
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-04-21 - pag: 1 autore: ... PANORAMA ... In Sicilia
gli immigrati della Pinar Maroni: Malta irresponsabile Sono sbarcati in
Sicilia, a Porto Empedocle, i "migranti della Pinar", i 144
clandestini soccorsi nel Canale di Sicilia dal cargo turco, diventati
protagonisti involontari di un litigio diplomatico fra Italia e Malta.La
Valletta parla di un «disguido tra amici» ma attacca il ministro dell'Intero
Maroni che aveva parlato di«irresponsabilità ». Il caso sarà discusso oggi
dalla commissione Ue. u pagina 16 Dalla Tunisia elettricità solare per l'Italia
Intesa tra Italia e Tunisia per produrre nel deserto elettricità fotovoltaica e
importarla in Sicilia con una linea sottomarina di alta tensione che sarà
realizzata da Terna. Il progetto interessa anchea Francia e Germania. u pagina
23 Sulla data del referendum An contro la Lega Il ministro Roberto Maroni
porterà in Consiglio dei ministri una proposta sulla data del referendum,
probabilmente il 21 giugno. Una soluzione sgradita ad An che attacca: «In
Parlamento non ci sarà vincolo di coalizione». u pagina 17 con il Punto di
Stefano Folli Pd: alle Europee Follini rinuncia, Berlinguer candidato Marco Follini
non sarà candidato del Pd nella circoscrizione Sud per le elezioni europee; al
suo posto l'ex ministro Paolo De Castro. Al Nord -Est probabile candidatura di
Luigi Berlinguer. Tensione tra Pd e Idv sulle candidature per le
amministrative. u pagina 17 Sul «no» alle nozze gay
deciderà la Consulta La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi
sulla legittimità del divieto ai matrimoni tra omosessuali. Secondo il
Tribunale di Venezia, infatti, le disposizioni del Codice civile contrarie ai
matrimoni tra gay potrebbero contrastare con la Costituzione. u pagina
32 Scontro a Londra sull'aumento delle tasse ai ricchi Il progetto del Governo
britannico di aumentare le tasse ai redditi superiori a 150mila sterline
solleva forti polemiche. Domani il Cancelliere dello Scacchiere Alistair
Darling presenterà il nuovo budget, che punta anche a tagliare la spesa. u
pagina8 Obama ringrazia la Cia: difendete la libertà Barack Obama ha promesso
agli agenti Cia che proteggerà la loro sicurezza e identità con tutte le forze.
Il presidente Usa, dopo le polemiche per le torture sui terroristi detenuti, ha
ringraziato l'agenzia per il lavoro in difesa della libertà. u pagina 10,
commento u pagina 14
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-21 - pag: 14 autore: PIT STOP ...
Troppi bilanci sfuggono al Ragioniere di Guido Gentili N iente tasse per il
terremoto d'Abruzzo: una doppia buona notizia. Perché non si cede al riflesso
condizionato dell'una tantum, uno degli sciagurati capisaldi fiscali di decenni
di politica economica. E perché, allo stesso tempo,il ministro dell'Economia
Giulio Tremonti ha chiarito che i soldi (diversi miliardi, ancora non esiste un
calcolo preciso) per l'emergenza post-terremoto e per la ricostruzione ci sono,
ancorché da spalmare non in un colpo solo ma in un orizzonte pluriennale. Si
torna così a scrutare meglio nelle pieghe del bilancio dello Stato italiano e,
più in generale, in quelle della contabilità nazionale, oggetto di revisione
dopo la riforma del 1978, che portò alla nascita della "legge
finanziaria". Al Senato si sta discutendo il disegno di legge (A.S. 1397)
che presenta come primo firmatario il presidente della Commissione bilancio
Antonio Azzolini: dopo anni di confronti inutili pomposamente aperti (e poi
subito richiusi) al termine dell'annuale, disastroso rito della
Finanziaria-ominibus, qualcosa si muove. E va detto che una spinta decisiva
verso la riforma è arrivata nell'estate 2008, quando il Governo (a titolo
sperimentale) decise per decreto, neutralizzando gli effetti del consueto
"assalto alla diligenza", di varare una Finanziaria leggera e
raccordata agli obiettivi fissati per l'intero triennio di programmazione.
Naturalmente c'è ancora molto da lavorare,soprattutto se si guarda alla
scommessa del federalismo fiscale. Come ha spiegato il Ragioniere generale
dello Stato, Mario Canzio, il nostro è un bilancio "rigido" e poco
manovrabile, visto che sono bloccate per legge (a titolo di "oneri
inderogabili" e "fattori legislativi") ben il 93% delle risorse
stanziate. Per il 2009 sono stati ampliati per decreto i margini di
flessibilità concessi alle amministrazioni, ma è chiaro che la riforma dovrà
risolvere il problema. Non vanno poi perse di vista alcune curiose peculiarità,
per non dire altro. Come quella per cui la Ragioneria generale non vigila sugli
enti locali, fatte salve le verifiche sulle spese di personale. O come quella
per cui una bella fetta (3%, circa 17 miliardi) delle spese di bilancio - ha
detto Canzio «non è assoggettata ad alcuna forma di monitoraggio o controllo da
parte della Ragioneria». Possibile? Sì, e si tratta delle
spese sostenute dagli organi costituzionali o a rilevanza costituzionale, dalla Presidenza della Repubblica a quella del Consiglio dei
ministri, dal Senato alla Camera, dalla Corte costituzionale
alla Corte dei conti, dal Consiglio di Stato alle Autorità indipendenti, dalle
Agenzie fiscali all'Università. Sul tema, il Ragioniere generale, in
Senato, ha presentato un'esauriente tabella. E ha aggiunto che a seguito della
spinta autonomistica e della proliferazione degli enti pubblici, «i
tradizionali organi di riscontro (ministero dell'Economia e Ragioneria) hanno
man mano perduto il controllo su larga parte della spesa, nonché sulle entrate
». Vi sono così enti pubblici, come le Autorità indipendenti, «che pur
ricevendo risorse dal bilancio dello Stato non sono attualmente soggetti a
forme di controllo/conoscenza/vigilanza». Accade in Italia, Paese ad altissima
inflazione legislativa, normativa e procedurale. Paradossale ma, come spesso
capita, reale e dimenticato in un angolo. guido.gentili@ilsole24ore.com ©
RIPRODUZIONE RISERVATA RECUPERO RISORSE Alte istituzioni e molti enti non
vengono sottoposti a controlli di spesa
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMO PIANO data: 2009-04-21 - pag: 2 autore: Nelle aree rurali
rimborsi fino al 10% del prezzo per chi acquista camioncini In campagna la
corsa ai minivan CHANGXING. Dal nostro inviato Il vecchio triciclo si ferma nel
piazzale facendo un baccano assordante. Il signor Huang, sua moglie e suo padre
scendono dalla vettura, si scuotono la polvere di dosso, e cominciano a
curiosare tra le offerte della concessionaria. «Questo ormai è tutto scassato
», dice il contadino, indicando il suo ferrovecchio a tre ruote corroso dalla
ruggine e annerito dagli anni. «Giù al villaggio - spiega - ci hanno detto che
gli agricoltori possono usufruire di un sussidio per comprare un nuovo minivan.
Così, siamo venuti qui per farci un'idea». Non c'è che l'imbarazzo della
scelta. Le case automobilistiche hanno preso al volo l'opportunità offerta loro
dal Governo all'inizio dell'anno,quando è stato varato il piano di rilancio per
l'industria automobilistica nazionale. E hanno riempito subito i saloni dei loro
rivenditori sparsi in ogni angolo della Cina di minivan, veicoli commerciali di
piccola taglia e camioncini ultraleggeri destinati alle popolazioni rurali. «In
Cina ci sono 800 milioni di contadini, e ognuno di loro sogna di guidare
un'auto. Sembra che il Governo voglia trasformare questo
sogno in realtà», dice Yale Zhang, analista di Csm Asia. Mao Tse-tung si
rivolterebbe nella tomba se sapesse che, proprio mentre la grande crisi sta
mettendo con le spalle al muro il capitalismo planetario, alcune grandi multinazionali
si reggono ancora in piedi grazie al sostegno delle campagne cinesi. Può
sembrare un paradosso, ma se finora General Motors non è affondata miseramente
anche in Cina è grazie ai contadini come il signor Huang che nelle ultime
settimane si sono precipitati dai concessionari per cambiare i loro automezzi
vecchi, obsoleti e inquinanti: a marzo, le vendite della casa automobilistica
americana sul mercato cinese sono aumentate del 25 per cento. Alla base di
questa crescita controtendenza, c'è proprio la straordinaria performance della
joint venture costituita da General Motors con Saic e Wuling che ha portato
alla creazione del maggiore produttore cinese di minivan. Il mese scorso, la
società mista ha venduto oltre 90mila veicoli commerciali, registrando un
incremento record del 38 per cento. Ma, di questi tempi, General Motors non è
l'unica a fare cassa grazie ai quattrini dei contadini cinesi. Un po' tutte le
case automobilistiche del Dragone stanno traendo vantaggio dagli incentivi alla
rottamazione dei vecchi mezzi agricoli, come dimostra il boom delle vendite
totali di autoveicoli registrato a marzo (oltre 1,1 milioni di unità). «Grazie
a questi provvedimenti, nel primo trimestre 2009 abbiamo triplicato le nostre
vendite», spiega il direttore commerciale della concessionaria di Changxing,
una cittadina nella provincia dello Zhejiang, dove si aggira curiosando la
famiglia Huang. La legge, con cui Pechino ha messo sul tappeto 730 miliardi di
dollari di incentivi all'economia, parla chiaro: i contadini che entro il 31
dicembre 2009 decideranno di rottamare i loro automezzi- perlopiù grossi
treruote a motore come quello del signor Huang, e camioncini di bassa potenza -
con nuovi light truck o minibus di cilindrata inferiore a
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Europee Pd alla
stretta finale sui candidati Nel Nordest spunta il nome di Berlinguer -->
Martedì 21 Aprile 2009 GENERALI, pagina 3 e-mail print ROMAUltimi scogli per
Dario Franceschini, che oggi dovrà portare al voto della Direzione i 72
candidati alle elezioni europee. È quella la «deadline» che i Democratici si
sono dati per chiudere liste e polemiche e partire per la campagna elettorale,
che il leader Pd aprirà simbolicamente domani sul «treno per l'Europa». Ma se
sembra vicino il sì dell'ex ministro Luigi Berlinguer come capolista nel
Nordest, non c'è ancora soluzione per il Sud, dopo che Marco Follini ha
respinto il pressing per una sua candidatura e i nomi in pista di Paolo De
Castro e Gianni Pittella non convincono del tutto il vertice. rutelli attacca
sul referendum Non sarà il via libera alle liste l'unico tema della direzione
di oggi. Da più parti nel partito si chiede una discussione sul referendum sia
sui suoi tempi sia sul merito, tema che sarebbe stato al centro del «caminetto»
di ieri sera, poi non più convocato. Certo, si osserva ai vertici del Pd, non è
il caso di aprire una discussione interna se prima il governo non scopre le
carte e non sceglie tra il 21 giugno e il rinvio, che il Pd non ostacolerebbe a
condizione che ci sia il consenso del comitato promotore. Nel caso in cui,
invece, si andasse a votare nel giorno dei ballottaggi, l'orientamento
prevalente tra i Democratici sarebbe votare sì per cancellare il «porcellum»
anche se c'è chi, come Francesco Rutelli, è fieramente contrario al sistema
bipartitico che uscirebbe dalla consultazione. In ogni caso Franceschini non ha
intenzione di farsi trascinare in campagna elettorale in un polemica politica
che abbia al centro la riforma della legge elettorale, convinto che solo
battendo sul tema della crisi economica e delle misure ai più deboli il Pd può
recuperare il terreno perduto negli ultimi mesi. Un impegno non semplice, visto
che ieri il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro, in versione
operaia a Brescia, si è confermato come spina nel fianco dell'(ex) alleato per
le Europee e soprattutto per le Amministrative: «A Bergamo come a Brescia il Pd
è già rassegnato a una sconfitta», ha detto l'ex pm annunciando il suo
candidato alla Provincia di Brescia, Giampiero De Toni. Circoscrizione sud,
follini risponde picche Ma prima di pensare alla campagna elettorale,
Franceschini punta a chiudere le liste con una settimana d'anticipo rispetto ai
termini di legge. Ieri nella sede del Pd, a Roma, è stato un viavai di incontri
con i vari segretari delle cinque circoscrizioni elettorali per limare le
liste, ma soprattutto scegliere i due capilista vacanti nel Sud e nel Nordest.
Per il Triveneto e l'Emilia il segretario avrebbe sondato l'ex ministro ed ex membro del Csm Luigi Berlinguer, che ci
starebbe riflettendo, mentre in caso di no la scelta sarebbe tra il segretario
emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha invece ribadito il suo no a una
candidatura come capolista al Sud Marco Follini, ma c'è tempo fino a questa
mattina per chiudere una casella fondamentale per trainare consensi in regioni,
come la Campania e la Calabria, da mesi attraversate da tensioni interne.
21/04/2009 nascosto-->
( da "Corriere della Sera"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 21/04/2009 - pag: 19 Terremoto Il sindaco dell'Aquila
dai pm. Il procuratore, convocato dal Senato, chiede
udienza al Csm Un pool di magistrati per la ricostruzione Grasso: monitorerà
gli appalti. Fondi, tra le ipotesi lo scudo fiscale Proseguono i controlli sui
palazzi: agibile il 57 per cento degli edifici. Riaperti 204 istituti
scolastici su 294 DA UNO DEI NOSTRI INVIATI L'AQUILA Oggi indaga sugli edifici
crollati per il terremoto, ma fino a poche settimane fa il pm aquilano
Fabio Picuti dava la caccia agli affari della criminalità organizzata in
Abruzzo. L'ultima operazione aveva portato in cella tre imprenditori, accusati
di aver reinvestito in terreni e in un villaggio turistico soldi provenienti
dal tesoro del boss di Palermo Vito Ciancimino. Ora, per vigilare sugli appalti
legati alla ricostruzione, arriva in Abruzzo un pool di magistrati antimafia.
Il procuratore nazionale Piero Grasso li ha nominati ieri. Ci sono due
protagonisti della lotta alla 'ndrangheta come Alberto Cisterna e Vincenzo
Macrì, c'è Olga Capasso, che dopo gli omicidi di Falcone e Borsellino chiese il
trasferimento a Palermo, e infine Gianfranco Donadio, già titolare di inchieste
sulla ricostruzione in zone terremotate. Proprio come l'Abruzzo. Qui, due
settimane dopo, la terra continua a tremare. Ieri, scosse tra il 2.5 e il 3.1
Richter hanno messo paura al popolo degli sfollati. Poco importa se l'ultimo
dato dice che il 56% dei 7.457 edifici controllati è agibile: nessuno si fida,
nessuno vuole dormire in luoghi chiusi. E nemmeno mandare i figli a scuola. Su
294 istituti, 204 hanno riaperto. «Una grande vittoria » dice il direttore
dell'Ufficio scolastico regionale Carlo Petracca. Da Lanciano a Pratola
Peligna, però, le aule sono vuote. «Ci vorrà tempo sospira il sindaco
dell'Aquila Massimo Cialente . Ora, dopo i lutti e l'emergenza, inizia la fase
più difficile. Ma non si dica più che questa era una città di cartone: le case
a posto sono tante». Ieri il sindaco è stato convocato dal procuratore Rossini:
oggetto della deposizione, il telegramma con cui Cialente chiedeva lo stato di
emergenza 5 giorni prima del sisma. Gli inquirenti volevano sapere se la
lettera serviva a lanciare un allarme, poi ignorato. Cialente ha spiegato che
lo scopo era «accedere a fondi per intervenire su immobili colpiti da scosse
precedenti, magari sfondando il patto di stabilità. Ma non si è sottovalutato
l'allarme». In procura si è presentato anche il manager dell'Asl aquilana
Roberto Marzetti. Ha messo a verbale spontanee dichiarazioni sull'ospedale San
Salvatore. «Ho chiesto dice per quanto saranno sotto sequestro parti del
presidio sanitario: sale operatorie, apparecchi diagnostici, reparti che
potrebbero essere presto riaperti ». Una commissione del Senato ha convocato il
procuratore Rossini per parlare di sanità: il magistrato, che indaga anche
sull'ospedale aquilano, ha chiesto di essere ricevuto dal Csm prima di
quell'incontro. Venerdì mattina, consiglio dei ministri all'Aquila: all'ordine
del giorno c'è il decreto per finanziare la prima fase della ricostruzione.
Tremonti esclude nuove tasse. Fra le ipotesi addizionali sui giochi, forse una
lotteria ad hoc, ritocchi alle accise sulle sigarette, tagli alla spesa
pubblica. Più difficile, ma non è escluso, un piano per il rientro dei capitali
dall'estero, il cosiddetto scudo fiscale, che darebbe un gettito di 1,5 o 2
miliardi di euro. Berlusconi ha ribadito che entro 6 mesi saranno pronte le
nuove case. Mario Porqueddu
( da "Giornale di Brescia"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione: 21/04/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Zagrebelsky: l'inganno della «vox
populi» DEMOCRAZIA «La Democrazia critica è quella che mette in discussione se
stessa» Se ne parla a Torino da domani a domenica con giuristi ed esperti A
Torino, da domani al 26 aprile, in concomitanza con le celebrazioni del XXV
Aprile e col centenario della nascita di Norberto Bobbio, si svolge la prima
Biennale Democrazia con un nutrito programma di dibattiti, incontri, lezioni,
forum, mostre e spettacoli incentrati sulla «cultura democratica» del nostro
tempo. Il convegno, una sorta di anteprima delle celebrazioni del 2011, anno
del 150° dell'Unità d'Italia, sarà inaugurato dal presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, e si avvarrà della presenza di giuristi, filosofi, storici
e scrittori come Gustavo Zagrebelsky, Giuliano Amato, Andrea Bajani, Michelgugliemo
Torri, Khaled Fouad Allam, Chiara Saraceno, Marco Revelli, Carlo Rossetti,
Luciano Canfora e attori come Antonio Albanese, Luciana Littizzetto, Neri
Marcorè e tanti altri che daranno vita ad un agguerrito dibattito attorno alla
democrazia, esaminata e discussa in ogni suo aspetto, interesse e validità. Per
approfondire il discorso incontriamo il giurista Gustavo Zagrebelsky (che oggi
sarà ospite di Corrado Augias a «Le storie - Diario italiano» alle 12,45 su
Raitre), presidente del Comitato scientifico del convegno. Giudice
costituzionale dal 1995, dal 2004 presidente della Corte Costituzionale fino
allo scadere del suo mandato, attualmente è docente di Giustizia costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza di Torino e docente a contratto
all'università degli studi «Suor Orsola Benincasa» a Napoli. Collabora
ad alcuni dei maggiori quotidiani nazionali ed è socio corrispondente
dell'Accademia nazionale dei Lincei. Intensa la sua attività di saggista.
Segnaliamo «La giustizia costituzionale», «La legge e
la sua giustizia» (Il Mulino), «Il giudice delle leggi artefice del diritto»
(Editoriale scientifica), «Giuda. Il tradimento fedele» (Morcelliana), «Contro
l'etica della verità» (Laterza) e soprattutto «Il "Crucifige" e la
democrazia» (Einaudi) saggio che in più parti rispecchia lo spirito del
convegno torinese. In che contesto si colloca questo saggio? «Il
"Crucifige" e la democrazia» è un libro scritto a metà degli anni
Novanta quando le nostre convinzioni ferme sulla democrazia cominciavano ad
essere sottoposte a ripensamenti. La politica, che per millenni, da Aristotele
in poi, era considerata l'attività più nobile, cominciava ad essere
squalificata come luogo dell'intrigo e di nefandezze di tipo personalistico:
questa revisione ha fatto in modo che molti ora sono non attirati, ma
allontanati dalla politica. Questo è un primo rovesciamento di valore. Perché
il decadimento? Era l'epoca in cui si celebrava come grande conquista la fine
delle ideologie che corrispondeva ad una grande trasformazione del mondo. Siamo
a ridosso della caduta del muro di Berlino, ma con la fine delle ideologie sono
state travolte anche le idealità nella politica. Ci troviamo in una situazione
nella quale le contrapposizioni di ideali politici, dei grandi temi dell'uguaglianza
e della giustizia, sembra non dividano più il mondo: ma quando si è tutti
d'accordo bisogna cominciare a intervenire, perché vuol dire che la cosa ha
perso di significato. Che cosa hanno in comune il «Crucifige» e la democrazia?
Il libro si occupa di democrazia partendo da uno dei primi non felici esempi di
governo popolare: il processo a Gesù, il «Crucifige» è sempre stato considerato
nella teoria politica un grande evento ma anche uno scandalo della democrazia.
Se Pilato di fronte a una scelta controversa (Gesù - Barabba), si rimette
all'opinione della folla riunita davanti al Pretorio, e la scelta dei più cade
sul ladrone Barabba, mentre il figlio di Dio, il Giusto per eccellenza, viene
condannato, ecco che la democrazia dà una ben triste prova di sé. Perché?
Quell'evento è una sfida, e il libro cerca di ragionare sulle diverse visioni
della democrazia, partendo dalle narrazioni evangeliche e dai testi biblici che
sono sempre miniere di spunti e di riflessioni. Poiché le fonti sono solo
cristiane e del processo a Gesù c'è traccia solo nei Vangeli, mentre le fonti
ebraiche dell'epoca tacciono completamente e le fonti romane comprendono solo
piccoli accenni, anche se supponiamo, per assurdo, che quegli avvenimenti siano
stati ricostruiti a posteriori per legittimare una religione nascente, quelle
narrazioni, dal mio punto di vista, contengono profonde verità. Quali? Emergono
due modi di concepire il rimettersi alla volontà popolare. Uno è quello
impersonato dai capi religiosi del Sinedrio che alimentano nel popolo un
fanatismo ideologico o religioso. Democrazia sì, perché le decisioni passano
attraverso il popolo, ma dogmatica, quindi intollerante, incapace di ragionare,
emotiva: la psicologia delle masse funziona in questi termini. Pilato nel rimettersi
alle decisioni della maggioranza segue un atteggiamento opportunistico. Di suo,
sarebbe stato favorevole a Gesù, ma se lo avesse liberato, sarebbe stato
accusato di delazione all'imperatore, e per mantenere il potere Pilato è
disposto a seguire la maggioranza nel fare il male. Chi è scettico, chi si
dedica alla politica e non crede in nulla, in realtà crede ad una sola cosa: al
proprio potere, ed è disposto a passare sopra qualunque convinzione. La
«democrazia critica» è invece quella di coloro che credono in qualche cosa ma
sottopongono le proprie convinzioni alla discussione e alla verifica, da cui
escono conseguenze di ogni genere. La folla che urla non è democrazia: è
populismo. Nella democrazia critica l'espressione «Vox populi Vox Dei» non ha
cittadinanza. La democrazia in realtà, di cosa è fatta? La democrazia liberale,
non fanatica, è fatta di procedure, confronti, di decisioni prese e di
disponibilità a rivedere sempre queste decisioni, il che comporta tempo. La
procedura più rapida è quella del «sì o no», del plebiscito. Rispetto alla
democrazia critica le decisioni irrevocabili sono quelle sospette. Francesco
Mannoni
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Si voti il 21
giugno, oppure meglio il rinvio al 2010 Pd, a Nord-Est capolista Luigi
Berlinguer Di Pietro: i democratici non combattono, mi sembrano rassegnati alla
sconfitta REFERENDUM VERSO IL VOTO Il segretario Franceschini vuol chiudere le
liste in anticipo, oggi il via libera della direzione Manca ancora una
soluzione per il Sud, dopo il no di Marco Follini e dell'ex ministro De Castro
ROMA. Ultimi scogli per Dario Franceschini che domani dovrà portare al voto
della direzione i 72 candidati alle elezioni europee. È quella la
"deadline" che i democratici si sono dati per chiudere liste e
polemiche e partire per la campagna elettorale, che il leader Pd aprirà simbolicamente
mercoledì a bordo del "treno per l'Europa". Ma se sembra vicino il sì
dell'ex ministro Luigi Berlinguer come capolista nel Nord-est, non c'è ancora
soluzione per il Sud dopo che Marco Follini ha respinto il pressing per una sua
candidatura e i nomi in pista di Paolo De Castro e Gianni Pittella non
convincono del tutto il vertice. Non sarà il via libera alle liste l'unico tema
della direzione di oggi. Da più parti nel partito si chiede una discussione sul
referendum sia sui suoi tempi sia sul merito, tema che sarebbe stato al centro
del "caminetto di ieri sera poi sconvocato. Certo, si osserva ai vertici
del Pd, non è il caso di aprire una discussione interna se prima il governo non
scopre le carte e non sceglie tra il 21 giugno e il rinvio, che il Pd non ostacolerebbe
a condizione che ci sia il consenso del comitato promotore. C'è da vedere la
posizione che assumeranno i referendari. Giovanni Guzzetta, presidente del
comitato, non si pronuncia sulla questione, visto che «nessuna proposta
ufficiale ci è stata finora avanzata» e insiste nel chiedere un incontro con il
presidente del Consiglio e con il ministro dell'Interno. Nel comitato però c'è
chi non esclude il rinvio. Ovviamente, è la premessa del ragionamento, il
governo dovrebbe indicare un percorso chiaro, una "road map blindata"
da qui al 2010, ipotizzando magari l'abbinamento alle regionali e ottenendo
così un effettivo risparmio. Altrimenti non se ne parla. Nel caso in cui,
invece, si andasse a votare nel giorno dei ballottaggi, l'orientamento
prevalente tra i democratici sarebbe votare sì per cancellare il
"Porcellum" anche se c'è chi, come Francesco Rutelli, è fieramente
contrario al sistema bipartitico che uscirebbe dalla consultazione. In ogni
caso Franceschini non ha intenzione di farsi trascinare in campagna elettorale
in un polemica politica che abbia al centro la riforma della legge elettorale,
convinto che solo battendo sul tema della crisi economica e delle misure ai più
deboli il Pd può recuperare il terreno perduto negli ultimi mesi. Un impegno non
semplice visto che ieri il leader di Italia dei valor Antonio Di Pietro, in
versione operaia a Brescia, si è confermato come spina nel fianco dell'(ex)
alleato per le europee e soprattutto per le amministrative: «A Bergamo come a
Brescia il Pd è già rassegnato ad una sconfitta», ha detto l'ex pm annunciando
il suo candidato alla Provincia di Brescia Giampiero De Toni. Ma prima di
pensare alla campagna elettorale, Franceschini punta a chiudere le liste con
una settimana d'anticipo rispetto ai termini di legge. Ieri nella sede del Pd,
a Roma, è stato un viavai di incontri con i vari segretari delle 5
circoscrizioni elettorali per limare le liste ma soprattutto scegliere i due
capilista vacanti nel Sud e nel nord-est. Per il Triveneto e l'Emilia il segretario
avrebbe sondato l'ex ministro ed ex membro del Csm Luigi
Berlinguer, che ci starebbe riflettendo mentre in caso di no la scelta sarebbe
tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha invece
ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco Follini ma c'è
tempo fino a stamattina per chiudere una casella fondamentale per trainare
consensi in regioni, come la Campania e la Calabria, da mesi
attraversate da tensioni interne.
( da "Avvenire" del
21-04-2009)
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CHIESA 21-04-2009
Messaggi d'auguri dall'Italia e dal mondo Esponenti politici e religiosi
ricordano il 4° anniversario dall'inizio del pontificato l'omaggio L eader
politici, rappresentanti delle istituzioni, esponenti delle religioni.
Continuano a giungere messaggi d'auguri a Benedetto XVI, tanto per il quarto
anniversario della sua elezione al soglio pontificio il 19 aprile 2005 quanto
per il suo 82° compleanno, che cadeva il 16 aprile scorso. Dopo gli auguri del
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quelli del presidente del
Senato, Renato Schifani e del presidente della Corte costituzionale, Francesco Amirante, ecco quelli del vicepresidente
dell'assemblea di Palazzo Madama, Rosi Mauro, che ha scritto: «La profondità e
la ricchezza della sua parola e della sua testimonianza sono insegnamento
prezioso per quanti si adoperano per il bene comune, per il rispetto della
dignità dell'uomo e per la costruzione di una società più giusta e solidale».
Messaggi d'auguri anche dal mondo. Come quelli giunti dalla presidenza della
Repubblica iraniana. O come quelli formulati da esponenti di fedi diverse del
Bangladesh, Paese a grande maggioranza islamica, raccolti dall'agenzia
AsiaNews. «Benedetto XVI è il padre della pace, lavora per la pace e una
religione di pace ha detto il venerabile Dhirbangsha Bikkhu, monaco buddista
del monastero internazionale di Dhaka . «Vogliamo vederlo in mezzo a noi,
desideriamo essere benedetti dalla sua presenza in Bangladesh che porterà pace
e felicità alla nostra nazione e preghiamo perché viva a lungo». Per il
musulmano Ubaidur Rahman Khan Nadwi, assistant editor del quotidiano Daily
Inqilab, «abbiamo bisogno del- la sua voce di verità e di pace e preghiamo
perché viva molto a lungo». Per l'indù B K Sreekanto, del Brahma Kumari
Institute di Dhaka, «il Papa è santo», «lavora per il bene del popolo e per
questo noi preghiamo per la sua vita ed il suo ministero». Non solo parole ma
anche gesti. Come l'omaggio musicale offerto dal presidente Napolitano, in una
data particolarmente significativa. Giovedì 30 aprile festa di santa Caterina
da Siena, compatrona d'Italia e d'Europa con inizio alle
( da "Avvenire" del
21-04-2009)
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CRONACA 21-04-2009
Letta: «Sui diritti seguire la Ue» ROMA. La Pubblica amministrazione deve
conformarsi alle decisioni della Corte europea dei diritti umani e deve farlo
in modo efficace, superando «qualche resistenza o ritardo», attraverso il
Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del
Consiglio. Lo ha sottolineato il sottosegretario Gianni Letta, aprendo ieri il
convegno «I diritti umani nella prospettiva transnazionale». «Tutta la Pubblica amministrazione ha detto Letta deve fare i
conti con le decisioni della Corte europea, sempre più numerose e sempre più,
tra virgolette, 'invasive'», ma non sempre le amministrazioni sanno accogliere
tali decisioni «così come la legge e la Corte costituzionale ci hanno
invitato a fare». Gianni Letta (Ansa)
( da "EUROPA ON-LINE"
del 21-04-2009)
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Commenti 21 aprile 2009 Il sultanato democratico L'Italia è una democrazia? Nei
giorni in cui il presidente della repubblica è costretto a prendere il megafono
per ricordare che il governo pregiudica le funzioni di garanzia del Quirinale e
quelle del potere legislativo abusando dei decreti e trasformandoli in
decreti-omnibus, nonché quelle del potere giudiziario prima negando le
responsabilità di chi ha costruito case di sabbia a L'Aquila. E poi
demonizzando come intralcio le inchieste dei magistrati, Giovanni Sartori e
Marco Pannella fanno uscire due libri che al nostro interrogativo
"L'Italia è una democrazia?" rispondono sostanzialmente
"No". Perché la trasformazione è avvenuta senza modificare le forme
della democrazia e gli assetti istituzionali, ma ridicolizzandone e svuotandone
le funzioni o piegandole al potere, prima partitocratrico poi del leader.
Esempi, ripetuti da Pannella come una delenda Carthago e non sempre con toni
moderati: la Corte costituzionale
cupola del regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza
regole, la stampa come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli
denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da
Sartori in editoriali del Corriere della Sera, riuniti nel saggio Il sultanato
(Laterza), che sembra scritto stamattina. Dei due saggi, quello dei
partito radicale coordinato da Antonella Casu e Marco Cappato, La peste
italiana, uscirà in settimana ma se ne sa abbastanza da quel che ne dice Marco
Pannella nelle requisitorie di Radio radicale; quello di Sartori è stato
commentato nel week end dallo stesso autore con Fabio Fazio. Si può dire che
hanno obbiettivi diversi: una requisitoria contro sessant'anni di non rispetto
della Costituzione, secondo Pannella, un'analisi della moderna trasformazione
della democrazia nel suo opposto, secondo Sartori. Obbiettivi che convergono in
una conclusione condivisa: il nuovo regime italiano non è più la dittatura del
Novecento, che si autolegittimava come nemica della democrazia, perché oggi la
"sovranità popolare" è l'unica moneta corrente e se vuoi stare sul
mercato globale delle nazioni devi adattarti a sembrare uno che la rispetti,
anche se sei un colonnello africano o un sultano arabo o europeo. Dunque, democrazie
svuotate di democrazia. Pur diversi, i due saggi autorizzano perciò a
concludere che, o per malgoverno diventato strutturale in sessant'anni, o per
il suo naturale sbocco in tangentopoli più berlusconismo, oggi l'Italia ha
abbandonato di fatto le nazioni con cui ha costruito il presidio delle libertà
e dei diritti "atlantici" dal dopoguerra. E allora, posto che a
differenza del Novecento oggi la strategia di conquista dittatoriale della
democrazia consiste nello sviluppare Costituzioni incostituzionali, cioè nell'eliminarne
le strutture garantiste senza dare all'occhio, Silvio Berlusconi è un
dittatore? No risponde il politologo non viola la Costituzione. Lo può
diventare? Sì, le riforme istituzionali che caldeggia sono tutte intese a
depotenziare i contropoteri che lo intralciano. Ma vuole veramente diventare un
dittatore? A mio fiuto conclude a Berlusconi interessa semplicemente fare
quello che vuole E ciò fa dire al libro bianco dei radicali che «stiamo quasi
peggio del fascismo, che gopvernò sotto un principio di legalità sia pur
barbaro e aberrante, mentre oggi si vive sotto il principio, arrogantemente
rivendicato, dell'illegalità». Il nostro premier infierisce Sartori risolti nei
due precedenti periodi di governo i problemi di salvarsi dalla magistratura e di
corazzare un impero tutto intriso di conflitti e di abusi d'interesse, si è
dato a costruire un sultanato, termine islamico evocativo di potere fastoso e
dispotico. Concede a Bossi ciò che Bossi vuole (vedi data del referendum), dà
un contentino a Fini per meglio rimuoverlo da An, sultaneggia su un partito
prostrato ai suoi piedi, nomina ministri e ministre chi vuole, caccia chi
vuole, nessuno fiata, «non manca nel suo governo nemmeno un gradevole harem di
belle donne». Sembra una pittura orientalista di Delacroix. A noi sembra che,
tuttavia, il discorso resterebbe incompleto se ai comportamenti del sultano non
venissero affiancati, con almeno altrettanta evidenza, quelli del blocco
sociale antilegalitario che lo sostiene per interessi, e che diventa maggioritario
grazie al plagio (il "costume") diffuso dalla tangentocrazia, dal
voto di scambio e infine dai media commerciali. Così mi chiedo: il fatto che
non siano state vinte, almeno finora, le ultime battaglie di minoranza liberale
che Marco e il partito radicale e parecchi di noi, laici o cattolici adulti,
abbiamo combattuto (referendum sulla legge 40, testamento biologico, diritto a
riappropriarsi del corpo, controllo parlamentare sugli accessi alla Rai, ecc.),
non chiama in causa, insieme a decenni di degenerazione istituzionale, la
"tirannia della maggioranza" (Tocqueville, Stuart Mill)? La quale non
spende tempo ed energie per i problemi delle minoranze, anche perché, se
dovessero interessarla, li risolverebbe per vie private? Se la nostra democrazia
diventa sultanato non è perché a troppi connazionali piace, come piacque il
fascismo prima e anche dopo le estreme degenerazioni? Se così fosse, da
coetaneo e correligionario chiederei a Pannella e a Sartori: ma noi democratici
di minoranza, siamo sicuri d'aver fatto il possibile affinché le vittorie, che
pure abbiamo conseguito dalla nascita della repubblica agli anni Ottanta,
fossero anche non semplici sconfitte ma frane dei grandi blocchi d'ordine che a
destra a sinistra e al centro hanno quasi bloccato la nostra democrazia? E oggi
lo facciamo? Federico Orlando
( da "EUROPA ON-LINE"
del 21-04-2009)
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Commenti 18 aprile 2009 Diritto al referendum Che tra le comunità degli
elettori e degli eletti non corra propriamente buon sangue non è un'opinione
granché originale né sporadica. Del resto, è un fenomeno presente nelle
democrazie in genere, vale a dire nei sistemi nei quali gli stati d'animo si
possono esprimere. Un po' meno ovvia e scontata è un'altra considerazione,
relativa a quale della due comunità ami o meglio,sopporti maggiormente l'altra.
Meglio, al riguardo, non basarsi sulle apparenze e sulle dichiarazioni, che
sarebbero fuorvianti, e attenersi strettamente ai comportamenti, agli atti. Il
corpo elettorale, di buono o cattivo grado magari brontolando intorno ai
privilegi presunti, spesso ingigantiti, e comunque gravi solo per l'abbinamento
con la modesta qualità e l'insussistente autonomia del personale politico il
suo dovere lo fa sempre fin troppo disciplinatamente. Dall'altro lato, dal lato
della politica, al di là delle tante promesse, è in atto un'opera di
escavazione ininterrotta, quasi sfacciata, degli elementi che formano la
sovranità popolare, nobile formula costituzionale in
via di estinzione. L'escavazione è ormai pressoché ultimata in ordine alle due
funzioni di maggior contenuto costituzionale: la
selezione della rappresentanza parlamentare, con chiari progetti di estensione
alle altre rappresentanze, europee e amministrative; e l'ultimo grado di
giudizio sulla legislazione, attraverso il referendum abrogativo. Oggi ci
occupiamo di quest'ultimo, perché della prima si è parlato un bel po', e non
resta che attendere che se ne accorgano, dell'espropriazione, gli elettori, i
diretti interessati, che sembra osservino una questione che riguardi i partiti,
e i rapporti tra gli stessi. Tralasciando, per amor di parlamento, due altri
istituti di democrazia cosiddetta diretta: le proposte di legge di iniziativa
popolare, sorellastre sfortunate del referendum, e le sconosciute petizioni.
Parliamo di referendum abrogativi in generale, non segnatamente di quello
appena calendarizzato; cominciando con il constatare che anche qui si pratica
sempre più un inganno che gli elettori non sembrano avvertire come esercitato
su di loro. Senza farla lunga, il referendum abrogativo è collocato, nella
Costituzione, nella sezione dedicata alla formazione delle leggi. Siamo quindi
dentro il procedimento legislativo, che si allunga fino a vedere un ultimo
grado nel giudizio popolare, definitivo e decisivo, quando lo vogliano un bel
po' di elettori. Non, quindi, un gruppo di scalmanati, pannelliani o segniani
che siano, animati da furore antiparlamentare, quindi qualunquisti o chissà
cos'altro. Nulla di tutto ciò: ma un bel po' ce ne vuole, per sicurezza, quasi
un milioncino di cittadini che sanno che la Costituzione assegna al corpo
elettorale un ruolo di chiusura della funzione legislativa, quello di decidere
della sorte di una legge. C'è, in questa semplice, inoppugnabile lettura
dell'articolo 75 della nostra Costituzione, qualcosa di più stridente con le
pulsioni antipopolari che animano quasi tutte le diverse fasi del procedimento,
fino al paradosso dell'invito all'astensione, cioè alla rinuncia all'esercizio
di un dirittodovere che è una vera funzione costituzionale?
Non si può pretendere, da chi fatica a ritrovarsi nella lettera della
Costituzione, che risalga ai lavori che quella Costituzione hanno plasmato, per
assorbire lo spirito dei diversi istituti. Ma è anche difficile accettare
acquiescenti che la cautela della fissazione di un quorum di partecipanti
diretta a stabilire il reale coinvolgimento del corpo elettorale sia manipolata
fino a diventare procurato disinteresse, spesso per via di disinformazione, di
mancata conoscenza, di competizione tra forze politiche. La breve storia dei
referendum è una storia anche di soprusi, con la capziosa estensione della
tassativa elencazione costituzionale degli oggetti da
escludere; con violazioni dei deliberati referendari anche plateali ministeri
abrogati e immediatamente rianimati, finanziamenti alla politica beffardamente
mantenuti contro il volere schiacciante della stragrande maggioranza degli
elettori, quorum negati per negligenza nella manutenzione delle liste degli
aventi diritto e tanto d'altro, nello stesso senso. Senza che nessuno abbia
titolo, nemmeno i comitati referendari, pomposamente definiti "potere
dello stato" fino al giorno del voto, ma osservatori muti e spogliati dal
giorno successivo, a opporsi con il ricorso alla corte costituzionale, negato, alle scorribande ripristinatrici del parlamento. Il
parlamento contro i cittadini, un bel paradosso. In Italia si può. Nel valutare
se esiste una disaffezione dei cittadini nei confronti del referendum
abrogativo, nell'interpretare in questo senso la calante partecipazione,
è corretto calcolare, oltre all'istigazione politica a disertare le urne, da
quel fatidico invito balneare del 1991 e 1993, la consapevolezza
dell'improduttività del risultato, quello vittorioso. Nel merito di questo
referendum, appaiono non prive di sostanza le diffuse critiche al meccanismo
ultrapremiante per la lista più votata. Nell'angolo, però, seminascosto e quasi
ignorato, c'è un altro, piccolo quesito, che ci ricorda, per l'apparente
esilità, quello sulla preferenza unica del 1991. Un quesito sul quale gli
stessi promotori erano incerti se insistere o meno, dopo la falciata della corte costituzionale, e che fu il
detonatore di quelli del 1993. Il quesito di oggi riguarda il divieto della
candidature multiple, un malvezzo, quasi un raggiro nei confronti degli
elettori, padre naturale, probabilmente, della lista bloccata. Suggeriamo,
sommessamente, di darci un'occhiata prima di scartarlo. Montesquieu
( da "Riformista, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Alla
fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi
pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay Alla fine potrebbe
essere la Corte costituzionale a doversi
pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay. Di fronte al vuoto
legislativo in materia, il Tribunale di Venezia ha infatti rimesso alla
Consulta il problema, sostenendo che le regole del nostro ordinamento civile, così come
vengono sistematicamente interpretate, violano almeno quattro principi
fondamentali regolati in altrettanti articoli della Carta, e cioè: parità,
uguaglianza, diritto alla famiglia e potestà legislativa. Il caso nasce dal
ricorso di due uomini cui l'ufficiale di stato civile del Comune di Venezia ha
rifiutato di procedere alla pubblicazione delle nozze. La coppia è una delle
venti coppie gay che nel centro-nord hanno tentato la strada del matrimonio. Si
tratta di una novità rilevante. Non sappiamo se la Consulta accetterà di
pronunciarsi in una materia che non è regolata al momento dalla legge
ordinaria. Ma se lo facese ci troveremmo di fronte al secondo caso di
intervento diretto della Consulta in materia di diritti civili dopo la sentenza
sulla fecondazione assistita. Qualcosa di molto simile a quello che avviene
negli Stati Uniti, anche se in Italia nasce più dai difetti del legislatore che
dal peso del potere giudiziario. 21/04/2009
( da "EUROPA ON-LINE"
del 21-04-2009)
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Cultura 18 aprile 2009 Anche la democrazia può degenerare L'ex presidente della
Consulta, Zagrebelsky: l'unico antidoto è l'inclusione Solo ad ascoltare la sua
voce pacata, si riscopre l'interesse (e il piacere) di prendersi del tempo per
ragionare. Non a caso Gustavo Zagrebelsky, presidente
emerito della corte costituzionale e giurista di fama internazionale, presiede il Comitato
scientifico della Biennale Democrazia, che prenderà il via mercoledì prossimo a
Torino con l'obiettivo dichiarato di «formare e diffondere una cultura della
democrazia che si traduca in pratica democratica». Sembra facile. E
infatti è consapevole di quanto l'iniziativa sia «una goccia nell'oceano»,
eppure necessaria. Allora professore: per quattro giorni filosofi, giuristi,
scrittori e studenti "staccheranno la spina" per parlare dei principi
della democrazia, capire cos'è e soprattutto come la si fa vivere. È così
necessario, oggi, in Italia? Noi ci immaginiamo davvero che in quei quattro
giorni ci sia uno stacco dalle abitudini quotidiane per raccoglierci e
interrogarci sul modo e la qualità del nostro vivere comune. Quanto all'Italia
di oggi, io rispondo: ognuno giudichi da sé. Dal '48 ad oggi, comunque, non c'è
stato un momento in cui non si è parlato di "crisi della democrazia".
Questo ci fa concludere che la democrazia è un regime perennemente in crisi. In
che senso? È un ideale di vita comune. Credo che nessuno sappia indicare una
democrazia pienamente realizzata. Cos'è che la pregiudica? La democrazia è un
insieme di regole e principi rispetto ai quali è sempre all'opera il tarlo
dell'oligarchia, che peraltro è prodotto al suo interno. È la creazione di
ceti, gruppi chiusi che si alimentano di procedure della democrazia ma che in
realtà tendono a svuotarla. Classicamente si è elaborata la teoria dei
"cicli" delle forme di governo: dalla democrazia si passa
all'oligarchia, poi alla monarchia per poi tornare alla democrazia.
Joseph-Marie de Maistre, tra i portavoce del movimento controrivoluzionario che
fece seguito alla Rivoluzione francese, diceva che "la democrazia è il
regime solo del primo istante perché dopo deve appoggiarsi necessariamente su
oligarchie". Ogni tipo di governo produce insomma dal suo interno i
fattori di degenerazione. Quanto sono degenerati questi fattori, oggi in Italia?
Ognuno giudichi da sé. Certo, tutta la polemica sulla casta fa ritenere che
siano avvertiti come rilevanti. L'attuale sistema elettorale è la tipica
espressione di questo rovesciamento: i cittadini sono chiamati a ratificare
scelte di gruppi politici organizzati. Il problema è tutto politico ma nel
programma non sono previsti interventi di politici. La scelta è voluta per
evitare la "passerella". Ma soprattutto perché la Biennale
aspirerebbe a essere un momento di "cultura" politica che deve
obbedire a regole sue. Temevate accuse di partigianeria? La procedura
attraverso la quale è maturata questa iniziativa è completamente diversa. Prima
abbiamo scelto i temi, e poi individuato i soggetti che avessero qualcosa da
dire su questi argomenti ritenendo che rispecchiassero la pluralità delle
culture e dei punti di vista. A me dà fastidio che qualcuno prenda il programma
e lo definisca più del Pd o del Pdl, come pure è avvenuto. Per fortuna il mondo
della cultura è molto più vario. Uno dei dialoghi previsti è dedicato a
"Polulismo e democrazia". Ad un certo tipo di populismo
"naturale e spontaneo" ci stiamo già abituando in Italia. Populismo,
demagogia, cesarismo o personalizzazione del potere... in realtà questa è una
tendenza diffusa in tutte le democrazie. Anche Obama, dal punto di vista della
personalizzazione, è un trionfo. E l'Italia, nel suo piccolo, dà il suo
contributo. Si può esorcizzare questo populismo o si può imparare a sfruttarlo?
Una certa quota di personalizzazione del potere come forma di autoriconoscimento
già c'è, e va anche bene. Il problema è l'esclusione: il potere si concentra in
centri che agiscono in luoghi invisibili. L'antidoto è agire per l'inclusione,
il coinvolgimento, con politiche di espansione della partecipazione: sembrano
ricette vecchie, ma a mio parere non c'è altro rimedio che la partecipazione,
cercando di sfruttare le nuove tecnologie. Anche il voto elettronico sarà la
naturale evoluzione della democrazia? Sì certo, se accompagnato da una
discussione pubblica. Non ha senso, ad esempio, chiedere se la Turchia debba
entrare nell'Ue se non è preceduto da una fase di "democrazia
deliberativa" intesa come "confronto di argomenti", prima che
come decisione. L'elettore crede di essere sovrano ma questa sovranità è vuota,
in realtà non sa nulla. Gabriella Monteleone
( da "inalessandria.it"
del 21-04-2009)
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(0) 21 Aprile 2009
Assemblea pubblica antinucleare a Bosco Marengo Grazie ad una capillare
sottoscrizione popolare (vedere nominativi in calce *), tramite gli avvocati
Mattia Crucioli e Adelaide Piterà è stato presentato da Medicina democratica,
Legambiente, Pro Natura, Associazione comitati Fraschetta ecc. al TAR Tribunale
Amministrativo Regionale del Piemonte ricorso contro il Ministero dello
Sviluppo Economico e lISPRA Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale, e nei confronti della SOGIN Società Gestione Impianti Nucleari SpA (ex
Fabbricazioni Nucleari), per lannullamento, previa sospensione,
del decreto 27/11/2008 del Ministero stesso, eventualmente previa rimessione
alla Corte Costituzionale. Infatti tale decreto autorizzerebbe la demolizione dellimpianto
di fabbricazione di combustibili nucleari di Bosco Marengo (Alessandria) e la
conseguente costituzione di un deposito di rifiuti radioattivi: definito
temporaneo ma a tempo indeterminato e in luogo assolutamente
inidoneo allo scopo,
cioè non sicuro. Invece il decreto legge 314/2003 dispone che la sistemazione
in sicurezza dei rifiuti radioattivi debba avvenire garantendo la protezione
sanitaria della popolazione e dei lavoratori nonché la tutela dellambiente
dalle radiazioni ionizzanti
esclusivamente presso Deposito nazionale: da individuare in zona con assolute
caratteristiche geomorfologiche e antropiche. Che non sono quelle di Bosco
Marengo: non a caso manca la VIA Valutazione di Impatto Ambientale. Si
consideri, a proposito di temporaneità, che i tempi di
decadimento radioattivo di tali rifiuti variano rispettivamente
nellordine di alcune decine di anni (rifiuti di prima categoria), di
alcune centinaia di anni (seconda categoria), di alcune migliaia di anni e
oltre (terza categoria).
Il decreto del Ministero dello Sviluppo economico è illegittimo perché, in
contrasto con il decreto legge 17/3/95 n. 230, non prevede la definitiva
bonifica del sito di Bosco Marengo, il suo rilascio privo di vincoli di natura
radiologica, in quanto non prevede il conferimento in ottemperanza alla legge
314 dei rifiuti al Deposito nazionale: inesistente, neppure individuato. Dunque
i materiali radioattivi già presenti a Bosco, insieme a quelli derivanti dallo
smantellamento dellimpianto, verrebbero immobilizzati in una matrice
cementizia collocata in fusti in acciaio e vasche di calcestruzzo armato, allinterno
di locali assolutamente inidonei, ipotesi che una Valutazione di impatto
ambientale escluderebbe, e rappresenterebbero un ulteriore e ingiustificato gravissimo pericolo per
lambiente e per la salute di Bosco Marengo e Alessandria (ex
articolo 32 della Costituzione). Perciò, oltre allannullamento del
procedimento di disattivazione, il ricorso chiede, con istanza cautelare, di
sospendere immediatamente
lesecuzione del procedimento impegnato. (Il ricorso richiama la
violazione in vari commi e articoli del D.L. 14/11/2003 n. 314 convertito dalla
L. 24/12/2003 n.
( da "Affari Italiani (Online)"
del 21-04-2009)
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L'altra sponda di
Marco Volante Diritto/ Il Tribunale di Venezia apre ai matrimoni gay: "Non
lede interessi pubblici e privati" Martedí 21.04.2009 12:15 Nove uomini
senegalesi sono stati assolti dalla Corte d'Appello di Dakar dopo essere stati condannati
a una lunga prigionia per atti omosessuali. I malcapitati erano attivisti nella
lotta all'HIV ed erano stati arrestati in dicembre a casa di un conosciuto
attivista gay, ma la Corte d'Appello ha rilevato che tutta la procedura, a
partire dall'arresto in orari non consentiti, era illegale, e così ha assolto
gli imputati. Anche in Senegal la magistratura tenta di smuovere una situazione
critica e ancora paludosa circa le discriminazioni delle persone omosessuali.
Molto peggio accadde all'avvocato Lenford, giamaicano, attivista nella lotta
contro l'HIV e per i diritti gay, il quale fu assassinato e divenne così un
simbolo della continua lotta tra il diritto e la prevaricazione. Il suo nome
oggi viene ricordato anche dall'associazione di giuristi Rete Lenford, fondata
su inziativa di tre avvocati Saveria Ricci, Francesco Bilotta e Antonio
Rotelli, per rispondere al bisogno di informazione e di diffusione della
cultura e del rispetto dei diritti delle persone omosessuali nel nostro Paese.
L'Avvocatura per i diritti LGBT promuove la costituzione di una Rete di
avvocati su tutto il territorio nazionale che si occupano della tutela
giudiziaria delle persone omosessuali. L'obiettivo dell'Avvocatura per i
diritti LGBT è quello di fare rete, mettere in contatto professionisti ed
operatori del settore giustizia interessati al tema dei diritti civili e allo
stesso tempo offrire formazione permanente con convegni in tutto il Paese,
campagne informative, presentazione di libri a tema, conferenze, insomma
un'attività frenetica che si interseca con la quotidiana professionalità messa
al servizio della causa. Infatti i componenti dell'associazione hanno
partecipato alla redazione tecnica di quasi tutte le proposte di legge a
proposito di riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, di matrimonio
omosessuale e di leggi antidiscriminatorie contro l'odio omofobico. La Rete
Lenford inoltre monitorizza la situazione dei diritti civili nel mondo, in
particolar modo la comparazione tra i diritti riconosciuti ai componenti delle
coppie dello stesso sesso in Italia e negli altri Paesi. Insomma
un'associazione militante a doppio binario, come si dice. Da un lato segue
l'evoluzione della legislazione nazionale e internazionale, e dall'altro
persegue la "via giudiziaria", assistendo i cittadini che si
appellano alla magistratura per ottenere giustizia di piccole e grandi
discriminazioni e negazioni di diritti. E' così con grande soddisfazione che
l'Associazione Avvocatura per i diritti LGBT - Rete Lenford, ha appreso la
notizia che il Tribunale di Venezia, il 3 aprile scorso ha sollevato la
questione di legittimità costituzionale sul matrimonio
gay. Il caso riguarda due uomini che hanno chiesto all'Ufficiale di Stato
Civile del Comune di Venezia la pubblicazione del loro matrimonio; il Comune aveva
risposto con un provvedimento di diniego contro il quale i due proponevano
ricorso presso il Tribunale di Venezia. Il ricorso, preparato dall'Avv.
Francesco Bilotta, ricercatore presso l'Università di Udine, e' solo uno dei
numerosi presentati negli ultimi mesi in diversi tribunali italiani,
nell'ambito dell'iniziativa di affermazione civile promossa congiuntamente
dall'Associazione Certi Diritti e dall'Associazione Avvocatura per i diritti
LGBT Rete Lenford, associazione composta da legali impegnati contro la
discriminazione a danno di lesbiche, gay, bisex e trans. Il
Tribunale ha sospeso il procedimento in attesa che la Corte Costituzionale si
pronunci. Tra le argomentazioni addotte quelle che "nuovi bisogni, legati
anche all'evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela" e che
nel matrimonio fra persone dello stesso sesso non si "individua alcun
pericolo di lesione a interessi pubblici o privati.".
"Crediamo fermamente ha dichiarato Saveria Ricci, presidente di Avvocatura
per i diritti LGBT - che escludere le coppie dello stesso sesso dalle tutele
che discendono dal matrimonio, sia contrario alla nostra Costituzione e agli
impegni che l'Italia ha assunto entrando nell'Unione europea. Confidiamo che la
Corte costituzionale prenda in considerazione le
argomentazioni del Tribunale di Venezia, che brillano per accuratezza e per
rigore giuridico". Insomma, un esempio di attivismo non eclatante ma
"robusto" ed efficiente. marco.volante@affaritaliani.it tags:
matrimoni gay tribunale
( da "Articolo21.com"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il sultano
democratico di Federico Orlando LItalia è una
democrazia? Nei giorni in cui il presidente della repubblica è costretto a
prendere il megafono per ricordare che il governo pregiudica le funzioni di
garanzia del Quirinale e quelle del potere legislativo abusando dei decreti e trasformandoli in
decreti-omnibus, nonché quelle del potere giudiziario prima negando le
responsabilità di chi ha costruito case di sabbia a LAquila
e poi demonizzando come intralcio le inchieste dei magistrati, Giovanni Sartori e Marco Pannella fanno uscire
due libri che al nostro interrogativo “LItalia è una
democrazia?” rispondono sostanzialmente “No”. Perché la trasformazione è
avvenuta senza modificare le forme della democrazia e gli assetti
istituzionali, ma ridicolizzandone e svuotandone le funzioni o piegandole al potere, prima
partitocratrico poi del leader. Esempi, ripetuti da Pannella come una delenda
Carthago e non sempre con toni moderati: la Corte costituzionale
cupola del regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza
regole, linformazione come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi
come quelli denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due
anni da Sartori in editoriali del Corriere della sera, riuniti nel saggio Il sultanato (Laterza), che sembra
scritto stamattina. Dei due saggi, quello del partito radicale, coordinato da
Antonella Casu e Marco Cappato, La peste italiana, uscirà in settimana ma se ne
sa abbastanza da quel che ne dice Marco Pannella nelle requisitorie di Radio
radicale; quello di Sartori è stato commentato nel week end dallo stesso autore
con Fabio Fazio. Si puo dire che hanno obbiettivi diversi: una
requisitoria contro sessantanni di non rispetto della Costituzione,
secondo Pannella, un analisi della moderna trasformazione della democrazia nel suo opposto,
secondo Sartori. Obbiettivi che convergono in una conclusione condivisa: il
nuovo regime italiano non è più la dittatura del Novecento, che si
autolegittimava come nemica della democrazia, perché oggi la “sovranità
popolare” è lunica moneta corrente e se vuoi stare sul
mercato globale delle nazioni devi adattarti a sembrare uno che la rispetti,
anche se sei un colonnello africano o un sultano arabo o europeo. Dunque,
democrazie svuotate di democrazia. Pur diversi, i due saggi autorizzano perciò a concludere che, o
per malgoverno diventato strutturale in sessantanni, o per il
suo naturale sbocco in tangentopoli più berlusconismo, lItalia ha
abbandonato di fatto le nazioni con cui ha costruito il presidio delle libertà e dei diritti
“atlantici” dal dopoguerra. E allora, posto che a differenza del Novecento oggi
“la strategia di conquista dittatoriale della democrazia consiste nello
sviluppare Costituzioni incostituzionali, cioè nell
eliminarne le strutture
garantiste senza dare allocchio, Silvio Berlusconi è un dittatore?
No – risponde il politologo -, non viola la Costituzione. Lo può diventare? Sì,
le riforme istituzionali che caldeggia sono tutte intese a depotenziare i
contropoteri che lo intralciano.
Ma vuole veramente diventare un dittatore? A mio fiuto – conclude -, a
Berlusconi interessa semplicemente fare quello che vuole…” E ciò fa dire al
libro bianco dei radicali che “stiamo quasi peggio del fascismo, che governò
sotto un principio di legalità sia pur barbaro e aberrante, mentre oggi si vive
sotto il principio, arrogantemente rivendicato, dellillegalità”.
Il nostro premier – infierisce Sartori - , risolti nei due precedenti periodi
di governo i problemi di salvarsi dalla magistratura e di corazzare un impero tutto intriso
di conflitti e di abusi dinteresse, si è dato a costruire un
sultanato”, termine islamico evocativo di potere fastoso e dispotico. Concede a
Bossi ciò che Bossi vuole (vedi data del referendum), dà un contentino a Fini per meglio rimuoverlo da An,
sultaneggia su un partito prostrato ai suoi piedi, nomina ministri e ministre
chi vuole, caccia chi vuole, nessuno fiata, “non manca nel suo governo nemmeno
un gradevole harem di belle donne”. Sembra una pittura orientalista di Delacroix.
A noi sembra che, tuttavia, il discorso resterebbe incompleto se ai
comportamenti del sultano non venissero affiancati, con almeno altrettanta
evidenza, quelli del blocco sociale antilegalitario che lo sostiene per
interessi, e che diventa maggioritario grazie al plagio (il “costume”) diffuso
dalla tangentocrazia, dal voto di scambio e infine dai media commerciali. Così
mi chiedo: il fatto che non siano state vinte, almeno finora, le ultime
battaglie di minoranza liberale che Marco e il partito radicale e parecchi di
noi, laici o cattolici adulti, abbiamo combattuto (referendum sulla legge 40,
testamento biologico, diritto a riappropriarsi del corpo, controllo
parlamentare sugli accessi alla Rai, ecc.), non chiama in causa, insieme a
decenni di degenerazione istituzionale, la “tirannia della maggioranza”
(Tocqueville, Stuart Mill)? La quale non spende tempo ed energie per i problemi
delle minoranze, anche perché, se dovessero interessarla, li risolverebbe per
vie private? Se la nostra democrazia diventa sultanato non è perché a troppi
connazionali piace, come piacque il fascismo prima e anche dopo le estreme
degenerazioni? Se così fosse, da coetaneo e correligionario chiederei a
Pannella e a Sartori: ma noi liberaldemocratici di minoranza, siamo sicuri d
aver fatto il possibile affinché le vittorie, che pure abbiamo conseguito dalla
nascita della repubblica agli anni Ottanta, si trasformassero da sconfitte in
frane dei grandi blocchi dordine che a destra a sinistra e al centro
hanno ingessato la nostra
democrazia? E oggi lo facciamo?
( da "Articolo21.com"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Oligarchie e segreto
di Nicola Tranfaglia Lintervista che il Sole 24 ore ha dedicato a pagina intera
(la 13) al già presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, a
lungo professore di diritto Costituzionale nellUniversità di
Torino, merita di essere sottolineata perché lintervistato ha detto con chiarezza cose che
ormai non leggiamo più, con qualche rara eccezione, nei quotidiani e tanto meno
nei telegiornali da cui siamo invasi ad ogni ora. Zagrebelsky, di cui sono
stato a lungo collega, ha puntato la sua attenzione su due caratteristiche
fondamentali della democrazia moderna che non abbiamo in Italia e che sono la
trasparenza della politica e la partecipazione della maggior parte dei
cittadini alla medesima. Ha quindi aggiunto che ogni regime ha bisogno di unetica
pubblica e che la sua
assenza ha il sicuro effetto di allontanare i cittadini dalla politica. Questa
a me sembra una diagnosi limpida e inattaccabile della crisi politica in cui
siamo dal momento in cui è crollato il vecchio sistema repubblicano nel 1992.
Siamo ancora in una lunga transizione che dura ormai da 17 anni. Naturalmente,
come gli storici hanno notato non da oggi ma dai tempi più antichi, esiste in
politica una sorta di contagio e i vincitori tendono a influenzare
negativamente anche quelli che competono con loro. In altri termini è sempre
accaduto, in Italia come altrove, che lassenza di etica
pubblica come la tendenza ad usare il segreto e la cooptazione oligarchica si
diffondono con grande facilità dalluno allaltro schieramento,
dalluno allaltro colore. E, proprio in questo, sta la crisi della società italiana e
la grande difficoltà di uscirne. La malattia della cattiva politica si diffonde
in maniera inesorabile e lunico modo per guarire è quello di battersi
per una pratica che metta insieme la passione per la democrazia e le libertà dei cittadini, per la
vittoria dellinteresse generale rispetto a quelli
privati e particolari. Non è facile, per chi si impegna in politica, restare
immune dai suoi vizi e soprattutto dalle caratteristiche che, con tanta chiarezza, lex
presidente della Corte Costituzionale ha detto al giornale degli industriali.
Ma, se si vuole farlo, occorre dirlo con chiarezza prima di essere eletti,
qualunque sia listituzione di cui si farà parte. E necessario
rendersi conto - come dicono non soltanto i pensatori democratici ma anche il messaggio cristiano
- che il primo e fondamentale significato della democrazia è quello di
difendere gli esclusi rispetto ai pochi inclusi. Di qui è nata la possibilità,
più volte sperimentata anche nel nostro paese, di mettere insieme cattolici e
agnostici (o atei) in politica sulla base dei valori fondamentali della
democrazia. Quel che conta in effetti, in Italia sicuramente più che altrove, è
la fede comune nella democrazia moderna, così come è andata affermandosi
attraverso la lotta al fascismo e la guerra per la Liberazione dai tedeschi e
dai fascisti di Salò.
( da "Sicilia, La"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il bilancio impone
il taglio dei costi naccio @@I problemi di liquidità che affliggono il Comune
non possono che indurre ad adottare misure restrittive Taglio dei costi è il
leit motiv del bilancio di previsione 2009 il cui termine di scadenza è stato
prorogato al 31 maggio 2009. I problemi di liquidità che affliggono il comune,
connessi al mancato versamento da parte della regione della quarta
trimestralità del 2008, pari a 926 mila euro, e al blocco di 720 mila euro
presso le Poste italiane a seguito di procedimento giudiziario promosso contro
l'ente, non possono che indurre ad adottare misure restrittive. «Le risorse
sono scarse rispetto alle esigenze - commenta l'assessore al bilancio Corrado
Bono, nonché vice sindaco- per questo abbiamo deciso di puntare sul taglio dei
costi. Saranno salvaguardati i servizi essenziali come i servizi sociali, non
ci sarà nessun aumento, né della spazzatura, di cui scende la percentuale della
copertura del costo, pari al 73% circa, né dell'acqua, né dell'addizionale
irpef ferma allo 0,8%, massimo consentito dalla legge. Dalle prossime bollette
troveremo il canone della depurazione, componente che sarà dovuta anche per il
passato. Verrà espressamente indicata la dicitura con riferimento all'art. 8
sexies della legge n.13 del 27 febbraio 2009". Grazie, quindi, alla legge
salva comuni, l'ente riesce a bypassare il problema del rimborso del canone per
il depuratore non dovuto a seguito della sentenza della Corte
Costituzionale n.335 del 2008. La nuova legge, però, offre non pochi dubbi
interpretativi, innanzitutto perché pur stabilendo che il canone è dovuto anche
nel caso in cui manchi l'impianto di depurazione o risulti inattivo, stabilisce
che è dovuto a partire «dalle procedure di affidamento delle prestazioni di
progettazione o di completamento delle opere necessarie alla attivazione
del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei
tempi programmati». Complicato per l'utente districarsi fra questi meandri non
solo perché è difficile stabilire la data del progetto, dato che l'attuale
sembrerebbe la rimodulazione di uno precedente, ma anche perché il
cronoprogramma della costruzione del depuratore non sembra sia stato
rispettato. E, comunque, nel caso in cui sia dovuto il rimborso, a cui l'ente
gestore dovrà provvedere anche in forma rateizzata entro il termine massimo di
cinque anni a decorrere dal 1° ottobre 2009, bisognerà dedurre dall'importo
dovuto "gli oneri derivati dalle attività di progettazione, di
realizzazione o di completamento avviate». L'importo dovrà essere individuato
"entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto" ossia a fine giugno. Gabriella Tiralongo
( da "Gazzettino, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Due veneziani
"apripista" per le nozze gay Dopo il rifiuto del Comune di procedere
alle pubblicazioni hanno fatto ricorso al Tribunale che ha
inviato tutto alla Consulta Martedì 21 Aprile 2009, Venezia Sarà direttamente
la Corte costituzionale a decidere sulla richiesta di un matrimonio tra una coppia di
uomini. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione
"Certi diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle
unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Si tratta di una svolta di
un certo peso, visto che in precedenza molti Comuni bocciavano senza tanti
problemi queste richieste di unioni. E invece in questo caso la vicenda ha
seguito un percorso diverso. «Davanti alla bocciatura della richiesta di
pubblicazione dell'unione tra due persone dello stesso sesso - spiega il
segretario nazionale dell'associazione, Sergio Rovasio - i nostri legali hanno
assistito la coppia promuovendo un ricorso al Tribunale, visto poi che in altre
città europee non ci sono problemi. A questo punto il Tribunale di Venezia, per
la prima volta, ha deciso di inviare tutta la documentazione direttamente alla
Corte costituzionale». Per l'associazione "Certi
diritti", che su questo argomento ha avviato una battaglia di
"affermazione civile", la svolta potrebbe aprire nuovi scenari in
vista del riconoscimento effettivo del matrimonio civile tra persone dello stesso
sesso. Per quanto riguarda la coppia che ha formulato l'istanza di matrimonio
va detto che si tratta di persone della provincia di Venezia che lavorano a
Milano. Gli avvocati della rete Lenford ricordano che su questa battaglia sono
impegnati diversi legali visto che il problema interessa numerose coppie. In
questi mesi, inoltre, i professionisti hanno seguito diverse cause relative ai
problemi che gli omosessuali hanno avuto in famiglia, nei posti di lavoro e
anche a scuola. E secondo l'associazione "Certi diritti" nel nostro
Paese è la prima volta che viene garantita una tutela a tutto campo. «Anche
alla luce di questa decisione del Tribunale lagunare - aggiunge Rovasio - ci
auguriamo che si arrivi presto ad una regolamentazione che sancisca, una volta
per tutte, l'assoluta regolarità del matrimonio gay o di altre forme che diano
garanzie alle unioni tra le coppie dello stesso sesso». L'avvocato difensore
della coppia si dice ottimista e attende con molta fiducia il pronunciamento
della Corte costituzionale. «Crediamo fermamente che
escludere le coppie dello stesso sesso dalle tutele che discendono dal
matrimonio, sia contrario alla nostra Costituzione - afferma Francesco
Billotta, il legale della coppia - ma anche agli impegni che l'Italia ha
assunto entrando nell'Unione europea. Qui, è bene precisarlo, non stiamo
infatti parlando di coppia di fatto, ma di persone che si vogliono sposare,
esattamente come qualsiasi coppia che intende essere riconosciuta quale
portatrice di diritti e di doveri nei confronti dello Stato. Per i miei
assistiti è una soddisfazione vedere che li si considera come una vera e
propria famiglia». Gianpaolo Bonzio
( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 21-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Frosinone))
Argomenti: Giustizia
Martedì 21 Aprile
2009 Chiudi Nonostante le sollecitazioni degli avvocati il Tribunale di Latina
probabilmente resterà aperto durante il raduno degli alpini. Il presidente
Guido Cerasoli si è già dichiarato contrario alla chiusura che comporterebbe il
rinvio delle udienze. Tuttavia l'ultima parola spetta ora al presidente della
Corte d'Appello di Roma, Giorgio Santacroce, che potrebbe disporre la chiusura
dopo aver consultato i vertici del Palazzo di Giustizia. Gli avvocati auspicano
una scelta di questo tipo in considerazione dei grandi disagi che si
presenterebbero nei due giorni del raduno. A partire dalla difficoltà a
raggiungere il Tribunale sia per gli avvocati che per le parti coinvolte nelle
udienze, per non parlare del personale che lavora in piazza Buozzi. A proposito
di personale e giudici, il presidente Guido Cerasoli ha commentato il recente
trasferimento a Napoli del giudice Paola Di Nicola in un momento in cui la
carenza di magistrati è al centro di una battaglia che va avanti da anni. «Il Csm - spiega Cerasoli - mi ha chiesto un parere. Io ho
espresso parere negativo ribadendo le ragioni di difficoltà che si trova a
vivere la struttura pontina: evidentemente non sono bastate e le esigenze
dell'ufficio Gip di Napoli sono più urgenti» Intanto, sempre in tema di alpini,
ieri si è riunito presso la sala consiliare del Comune il Comitato per l'ordine
e la sicurezza in vista dell'adunata nazionale. «Nel corso degli interventi che
si sono susseguiti - scrive il Comune in una nota - si è evidenziata la
puntuale osservanza degli obiettivi prefissati. Nonostante il tragico terremoto
che ha interessato l'Abruzzo c'è stata, insomma, la rassicurante conferma di
tutti gli impegni assunti da governo, enti e istituzioni per il buon esito
dell'adunata». M.Cus.
( da "Messaggero, Il (Latina)"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Martedì 21 Aprile
2009 Chiudi Una legge che cancella la possibilità di chiedere
rimborsi per la quota di depurazione che la Corte costituzionale, in
mancanza del relativo servizio, aveva dichiarato illegittima. L'allarme arriva
dal movimento Iniziativa sociale, che spiega come la legge 13/2009, approvata
dal Parlamento lo scorso 26 febbraio, attribuisca agli utenti il pagamento
degli oneri relativi alla progettazione e realizzazione dei depuratori.
Il provvedimento tocca da vicino i cittadini di Sezze, che da tempo devono
convivere con il malfunzionamento degli impianti di Casali e di Sezze scalo. Il
pronunciamento della Consulta, con la sentenza 335/2008, aveva aperto la strada
alle richieste di rimborso per le somme dovute dagli utenti setini nonostante
manchi un accertamento sul corretto funzionamento dei depuratori. Ora la beffa.
«In pratica - spiega Iniziativa sociale in una nota - basterà far risultare,
anche solo sulla carta, che gli impianti sono previsti e anche se gli utenti
non avranno il servizio dovranno continuare a pagarlo. Come sempre. La
scandalosa legge è stata approvata - sottolinea Is - anche da esponenti
politici attivi nella provincia di Latina: da Claudio Fazzone, attuale
presidente di Acqualatina, ad Alessandra Mussolini, consigliere provinciale a
Latina con record di assenze, a Maria Teresa Amici, candidata presidente della
Provincia di Latina. Come dire: quando si tratta di dare addosso ai
contribuenti sono tutti d'accordo». Per la richiesta di rimborsi si è mossa
anche l'opposizione consiliare, contro la quale Iniziativa sociale punta il
dito: «Gli esponenti locali del Pdl, se fossero veramente in buona fede e non
dei meri calcolatori quali sono e sono stati, dovrebbero prendere le distanze
in maniera forte nei confronti dei loro referenti politici, criticando il loro
operato che ha permesso l'approvazione di questa legge truffa». Ch.Cap.
( da "Messaggero, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Martedì 21 Aprile
2009 Chiudi di MARIO COFFARO ROMA - Il presidente emerito
della Corte costituzionale Annibale Marini ha un'opinione precisa sulla vicenda giudiziaria
"Saccà-Berlusconi": «Non c'erano i presupposti fin dall'inizio per
l'esercizio dell'azione penale, tanto è vero che un procuratore ha chiesto
l'archiviazione e la distruzione delle intercettazioni e un giudice per le
indagini preliminari ha accolto la richiesta». Come mai il giudice che
ha archiviato non ha contemporaneamente accolto la richiesta della procura di
distruggere le intercettazioni? «Io non lo so naturalmente. Posso soltanto dire
che a mio modestissimo avviso avrebbe dovuto, accogliendo la richiesta di
archiviazione, anche disporre la distruzione delle intercettazioni». Avrebbe
"dovuto" nel senso di un obbligo di legge? «Secondo la legge, cito
l'art. 269 del codice di procedura penale, le registrazioni sono conservate
fino alla sentenza non più soggetta a impugnazione. Tuttavia gli interessati,
quando la documentazione non è necessaria per il procedimento, possono
chiederne la distruzione, a tutela della riservatezza, al giudice che ha
autorizzato o convalidato l'intercettazione. Il giudice decide in camera di
consiglio. Ora in questo caso specifico io penso che non essendoci parti civili
sia davvero difficile immaginare che la decisione del gip di archiviare possa
essere impugnata. Certo non lo faranno le persone che hanno visto riconosciuto
la loro innocenza e chi altri? visto che la procura, cioè la pubblica accusa,
ha già valutato tutto l'incartamento e ha deciso che non esistono elementi di
reato». Ma le intercettazioni se non venissero distrutte sarebbero conservate
nell'ufficio corpi di reato? «Ripeto per maggiore chiarezza. La procura dice,
anzi scrive al giudice, il contenuto di queste intercettazioni è irrilevante
penalmente. Il procuratore quindi, non un passante, ha valutato tutti gli
elementi raccolti e quelli contenuti nelle intercettazioni ed ha concluso: non
c'è assolutamente nulla che possa costituire reato. E chiede al Gip di
archiviare l'indagine e distruggere le intercettazioni a tutela del diritto
fondamentale della persona alla riservatezza. Perché? E' semplice, il contenuto
di quelle intercettazioni riguarda dei cittadini, la loro libertà di comunicare
è garantita dalla Costituzione. È un diritto primario e non ci sono più
esigenze di giustizia da salvaguardare che giustifichino la loro conservazione.
Non c'è reato e queste intercettazioni non costituiscono corpo di reato. Per
questo la legge dice che vanno distrutte». Anche le persone coinvolte
nell'indagine possono chiedere la distruzione delle intercettazioni
irrilevanti? «Certamente la legge lo prevede. Ma si pensi alla gravissima
violazione già compiuta con la parziale divulgazione del contenuto di quelle
intercettazioni che ripeto non sono rilevanti penalmente. È stato violato il
loro diritto alla riservatezza. E conservandole ulteriormente, senza motivi di
giustizia, c'è il rischio di una reiterazione della violazione anche più grave
perché il giudice ha archiviato. E questo vale per qualsiasi cittadino,
figuriamoci quando il cittadino è anche un parlamentare e presidente del
Consiglio. Bisogna che questo Paese esca dalla filosofia imperante che le
vicende penali non finiscono mai».
( da "Sannio Online, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Cultura e
Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della
Cultura Pubblicato il 21-04-2009 La settimana della Cultura Scientifica e della
Creatività Studentesca, giunta allundicesima edizione, vede
con sempre maggiore intensità il mondo della scuola del Sannio prodursi in tante iniziative per
esprimere e far conoscere le proprie potenzialità e energie creative... La
settimana della Cultura Scientifica e della Creatività Studentesca,
giunta allundicesima edizione, vede con sempre maggiore intensità il mondo della
scuola del Sannio prodursi in tante iniziative per esprimere e far conoscere le
proprie potenzialità e energie creative. Inaugurazione ufficiale, ieri allauditorium
SantAgostino, col convegno Cittadinanza e Costituzione, organizzato dal
Dipartimento di Studi Giuridici, Politici e Sociali Persona, Mercato,
Istituzioni (Pemeis) dellUniversità degli Studi del Sannio, diretto
da Antonella Tartaglia Polcini. Mario Pedicini, dirigente dellUfficio
Scolastico Provinciale di
Benevento ha espresso soddisfazione per la crescita della Settimana della
Cultura, consolidatasi sempre più negli anni. Rassegna dedicata questanno
alla Scuola, alla sua storia, al suo presente, per raccontare funzione, ruolo,
peso della Scuola nello sviluppo
e nellammodernamento del Paese. Col convegno di ieri in un auditorium
affollato di studenti, cittadini, docenti, si è discusso dellarea
disciplinare introdotta con la legge n. 169/2008 denominata proprio
Cittadinanza e Costituzione per far conoscere la Carta Fondamentale, i
principi normativi e valoriali sanciti. Il dibattito, moderato da Antonella
Tartaglia Polcini (dopo gli interventi di saluto del rettore Filippo
Bencardino, di Ramona Iuliano, presidente della consulta studentesca, del sottosegretario
Pasquale Viespoli, del presidente della Provincia Aniello Cimitile) ha visto
relazionare: Rocco Carbone, presidente del Tribunale di Benevento; Mario
Pedicini, dirigente dellUfficio Scolastico Provinciale di
Benevento; Paolo Ciocia, supervisore della Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione
allInsegnamento; Pietro Perlingieri, preside della Facoltà di Economia. Un
dibattito con il quale dare inizio - ha detto Antonella Tartaglia Polcini
in senso pieno alla sperimentazione dellinsegnamento di Cittadinanza e
Costituzione, per attingere a significato e ruolo che la persona umana svolge
nel suo percorso allinterno della società perché la
Costituzione vive nella cittadinanza, nella partecipazione alla vita sociale,
democratica, politica
del Paese. Il presidente Rocco Carbone ha sottolineato la positività della
introduzione dellinsegnamento Costituzione e Cittadinanza
affinché i giovani studino Costituzione e principi fondamentali, le regole
basilari del sistema, posizioni di diritto e di dovere di ogni cittadino. Il principio
democratico, la separazione dei poteri, il valore di istituzioni come la
Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della
Magistratura. Principi e temi che tutti devono conoscere per una partecipazione
sociale, civile e politica autentica. Carbone ha sottolineato che un cittadino
consapevole e corretto va formato fin dalla giovane età. Mario Pedicini ha
concordato sullimportanza dellintroduzione della
nuova area disciplinare, che richiederà limpegno di tutti i docenti e uno
sforzo di apertura alle energie culturali e intellettuali presenti sul
territorio. Per avere quellapertura mentale necessaria a capire temi
giuridici, valoriali, culturali che consentano di capire il mondo doggi,
confrontarsi con altre
realtà del globo, guardare il futuro con ottimismo. Paolo Ciocia ha
sottolineato che il nuovo insegnamento sottopone una stimolante sfida che deve
far capire la centralità della cultura, del conoscere la complessità della
realtà sociale, civile, politica che deve essere sostanziata secondo il disegno
costituzionale dal valore fondante della centralità
della persona umana, per contestualizzare il processo formativo a quello della
costruzione comunitaria. Una sfida che il mondo della scuola italiana è capace
di raccogliere, come dimostrano le attività sperimentali effettuate. Nel suo
intervento conclusivo, Pietro Perlingieri ha osservato come sia fondamentale in
unepoca così complessa come lodierna conoscere e custodire i
valori e i principi
della Costituzione, risultato dello sforzo di fusione nella mediazione di
diversi apporti culturali, realizzato nel secondo dopoguerra con lAssemblea
Costituente dalla classe dirigente più nobile che abbia mai avuto il nostro
Paese. Capace di lavorare
per il futuro; superando statalismo, nazionalismo, dirigismo, corporativismo
del precedente regime e dessere straordinariamente preveggente con
intuizioni ancora attuali. I Principi Fondamentali e la prima parte della
Costituzione, Diritti e doveri dei cittadini, sono di straordinaria attualità e
rendono la Carta Fondamentale tra le più avanzate al mondo. La seconda parte,
Ordinamento della Repubblica, è invece suscettibile di interventi
di riforma che tengano conto dei cambiamenti avvenuti nei decenni. Al riguardo Perlingieri ha
avanzato diversi rilievi, ne ricordiamo alcuni. Dicendo del principio della
divisione dei poteri ha detto che occorre considerare che anche linformazione
è oggi un potere che necessità di regole e controlli al punto da pensare allistituzione
di un consiglio superiore dellinformazione. Riflettendo sul principio di
legalità ha rilevato come tanti atti normativi, quali direttive e regolamenti
delle Autorità di Garanzia, siano esclusi dal controllo di legittimità costituzionale
della Corte Costituzionale creando così una grave incongruenza. Discorrendo di
autonomia della magistratura ha detto della contraddizione derivante dalla
previsione dellautonomia per la magistratura
amministrativa. Perlingieri ha invitato tutti a conoscere la Costituzione e i suoi
principi. Conoscenza carente purtroppo anche tra le persone colte
e che spiega quellassenza di senso civico diffuso nel nostro Paese, per
cui non è considerato esecrabile, come dovrebbe, levadere i doveri di
solidarietà contributiva.
Da qui la necessità dellimpegno di tutti per avere
comportamenti coerenti con la Legalità Costituzionale in tutti i suoi
contenuti per una crescita civile e sociale del Paese. Presentata, sempre
ieri, anche alla Rocca dei Rettori la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica. Presenti
il Sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, il presidente della
Provincia, Aniello Cimitile, e il Provveditore agli studi, Mario Pedicini,
nonché docenti e studenti degli Istituti superiori che espongono propri lavori
nelle sale che si affacciano nella Corte della Rocca.
( da "Affari Italiani (Online)"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica Referendum/
Cota (Lega) ad Affaritaliani.it: ok votare il 21, non all'ordine del giorno il
rinvio di un anno Martedí 21.04.2009 16:00 "Stiamo decidendo". Silvio
Berlusconi, al termine di una riunione in via dell'Umiltà, parla del referendum
spiegando che "non ci sarà alcun rinvio". "Credo - aggiunge -
che si farà adesso, immagino il 21 giugno". Il premier dice di essersi
disinteressato della questione del referendum e ribadisce di avere investito il
ministro dell'interno Roberto Maroni di verificare la possibilità di un'intesa
con l'opposizione. "Ho detto - spiega il Cavaliere - occupatevene voi. Io
sarei il più interessato al referendum perché in questo modo il Pdl potrebbe
raggiungere il 55%, ma non sarebbe esteticamente apprezzabile che io me ne
interessassi". Il presidente del Consiglio poi critica il modo in cui il
Pd ha usato l'arma del referendum in chiave politica: "Se l'opposizione -
osserva - volesse veramente evitare la spesa basterebbe presentare una leggina
in Parlamento con il testo sul referendum, invece ne fanno una questione di
occasione critica ma in realtà non lo vogliono affatto". NIENTE DECRETO.
LEGGINA IN PARLAMENTO "Credo che la soluzione ottima sia fare una leggina
in Parlamento che si approvi con l'accordo dei presidenti di Camera e Senato in
quattro giorni. Credo che ci voglia questo, molto meglio che un decreto
legge". E' quanto afferma Silvio Berlusconi parlando del referendum.
"Spetta - dice il premier - al Parlamento prendere una decisione con
l'accordo di tutti i gruppi". Referendum/ rOBERTO Cota (Lega) ad
Affaritaliani.it: ok votare il 21, non all'ordine del giorno il rinvio di un
anno "Sul referendum la verità viene a galla. Abbiamo assistito ad
un'operazione di diffusione di dati falsi da parte del comitato referendario
sui costi di un mancato abbinamento alle elezioni europee, tant'è che anche
lunedì alcuni quotidiani hanno riportato questo, mettendo in luce che erano
state conteggiate perfino le spese per benzina e baby sitter", afferma ad
Affaritaliani.it il capogruppo della Lega Nord a Montecitorio Roberto Cota.
"C'è stata un'operazione di sciacallaggio politico da parte del Pd,
tirando in ballo il terremoto dell'Abruzzo ben sapendo che il referendum non si
poteva abbinare alle elezioni europee perché sarebbe stato incostituzionale.
Tale abbinamento avrebbe falsato la libertà di scelta degli elettori, che
prevede anche la possibilità di scegliere di non andare a votare".
"La verità viene a galla e questo è tanto più singolare quanto più non
dovrebbero essere solo la Lega e la maggioranza a difendere la libertà di
scelta dei cittadini, ma questo dovrebbe essere un valore caro anche
all'opposizione. Tant'è che ci sono voci autotevoli al riguardo come quella
dell'ex presidente della Camera Violante e anche dell'ex vicepremier Rutelli.
Un ruolo tipico dell'opposizione quello di difendere la libertà dei cittadini.
La strumentalizzazione di questa posizione, ripeto, è stata rivelata anche da personaggi
autorevoli come Violante e Rutelli; i responsabili del Pd evidentemente hanno
contato sul fatto che altri avrebbero svolto anche il loro ruolo. Per quanto
riguarda la data, per noi va bene il 21 giugno però serve un provvedimento
legislativo e i presidenti delle Camere stanno provando a calendarizzare una
legge ad hoc in quanto bisogna che venga approvato entro il 29 di questo mese
(termine ultimo per dare il via agli adempimenti). Il rinvio di un anno non è
all'ordine del giorno, anche perché pure in questo caso ci
sarebbero problemi di costituzionalità, come ha autorevolmente sostenuto ad
Affaritaliani.it il presidente emerito della Corte Costituzionale
Baldassarre". REFERENDUM/ SORO (PD): OK 21 GIUGNO, SI RIDUCE DANNO
"Noi chiediamo chiarezza. Il governo ha già colpevolmente sprecato denaro
pubblico negando l'accorpamento il 7 giugno. Ora bisogna ridurre il
danno e chiediamo che si fissi per il 21 giugno i ballottaggi e il referendum.
Per questo siamo disponibili alla veloce approvazione di una legge apposita.
Ridurre il danno a questo punto è l'unica strada possibile". Così il
capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, spiega la linea del suo partito
sulla data per il referendum elettorale. "L'ipotesi evocata di un rinvio
al 2010 - aggiunge - è subordinata al parere favorevole del Comitato promotore
dei referendum e all'iniziativa del governo, ma al momento non c'è né l'una, né
l'altra". Il Pd, spiega meglio Soro, vuole che il referendum non si tenga
il 14 perché "così si brucerebbero 450 milioni di euro, si aggiungerebbe
la beffa al danno". Il segretario del Pd, Franceschini, durante la sua
relazione alla direzione del Pd, riunita per il via libera alle liste europee,
avrebbe proposto al partito di schierarsi per il sì al referendum sulla legge elettorale.
Franceschini avrebbe precisato che la legge che uscirebbe dal referendum non
soddisfa il Pd ma sarebbe il primo passo per poter lavorare ad una nuova legge
elettorale. Contrari, tra gli altri, Rutelli e D'Alema. tags: referendum cota
giugno
( da "Dire" del
21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Carceri, 60 anni di
storia raccontati dalla parte dei detenuti ROMA - Una scelta, innanzitutto.
Raccontare la storia dei penitenziari dell'Italia democratica, dal
( da "Reuters Italia"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO (Reuters) -
Alla vigilia della ripresa del processo per il presunto rapimento dell'ex imam
di Milano Abu Omar, gli avvocati di alcuni degli imputati hanno sollecitato una
sentenza di non luogo a procedere o la restituzione degli atti alla procura, in
due richieste che di fatto chiedono di mettere fine al processo. Lo hanno
riferito oggi fonti legali precisando che le richieste dei legali sono state
inserite nelle memorie difensive presentate in questi giorni nella cancelleria
del giudice Oscar Magi. Il processo riprenderà domani dopo che il giudice Magi,
lo scorso 18 marzo, lo ha rinviato per permettere alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui la Corte costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non
potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della
Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33
imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno
consentito il rinvio a giudizio. Ventisei americani e sette italiani
sono accusati di aver rapito il religioso musulmano -- sospettato di terrorismo
-- per strada a Milano nel 2003 e di averlo deportato in Egitto, durante una
cosiddetta operazione di "rendition". Chiedere una sentenza di non
luogo a procedere equivale di fatto a chiedere la fine del processo mentre la
richiesta di restituzione degli atti alla procura significa che, nel caso
venisse accolta, le indagini dovrebbero ricominciare da capo. Abu Omar -- che è
stato poi rilasciato nel 2007 -- sostiene di essere stato torturato e detenuto
per anni senza accuse. Nel dicembre scorso, il tribunale di Milano aveva
sospeso il processo in attesa della decisione della Consulta, dopo la richiesta
delle difese e l'opposizione dell'esistenza del segreto di Stato, da parte del
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su ordini e direttive impartite da
Pollari ai suoi uomini. I pubblici ministeri durante il processo hanno
sostenuto che l'attuale premier e il suo predecessore Romano Prodi abbiano
utilizzato il segreto di Stato per ostacolare la giustizia. Un'accusa respinta
da uno dei legali di Berlusconi, che l'ha definita un "intollerabile
attacco". Washington ha difeso le rendition come un valido strumento di
anti-terrorismo che ha prodotto importanti informazioni di intelligence e ha
respinto le accuse di tortura.
( da "Giornale.it, Il"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 95 del 2009-04-21
pagina 0 Venezia, sentenza choc: "Possibili le nozze gay" Ora parola
alla Consulta di Redazione Una coppia omosessuale ha fatto ricorso perche si
era vista negare le pubblicazioni. Per il tribunale la Costituzione non vieta
le nozze tra persone dello stesso sesso. Ora la questione alla Corte
Costituzionale Venezia - Fra le calle della Serenissima il matrimonio gay
potrebbe diventare legittimo. E' una "decisione storica" del tribunale
di Venezia che - spiega soddisfatto Franco Grillini, presidente di Gaynet. Tutto rimesso alla Corte Costituzionale Il tribunale, a cui si
era rivolta una coppia gay che si era vista negare dal comune le pubblicazioni
matrimoniali, ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale, chiedendole di
dichiarare l'illegittimità di alcuni articoli del codice civile che, in
violazione della la Costituzione, ostacolerebbero il matrimonio tra
persone dello stesso sesso, ritenuto legittimo sotto il profilo costituzionale. Grillini: "E' la prima volta che
succede" "L`ordinanza del Tribunale - sottolinea Grillini -
rappresenta un momento storico perché per la prima volta dei giudici italiani
hanno ritenuto che la Costituzione italiana non solo non vieti il matrimonio
tra persone dello stesso sesso, ma anzi lo ammetta e lo tuteli". Così -
prosegue Grillini - "finalmente i giudici dicono che il matrimonio gay non
rappresenta alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati ed
esprimono con chiarezza che nell'articolo 29 della Costituzione viene tutelata
la naturalezza dell'aspirazione di tutti gli esseri umani a costituire la
propria famiglia e a sposarsi, indipendentemente dal loro orientamento
sessuale". "Quale che sarà - conclude il presidente di Gaynet - la decisione
della Corte costituzionale, che speriamo dia piena
attuazione al dettato costituzionale, si tratta già di
una grande e storica vittoria". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Romania Libera"
del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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anunturile din ziarul Romania libera: Federatia de Polo,
fara secretar general de doua luni Bani putini pentru performanta Daniela Ionescu Miercuri, 22
Aprilie 2009 Federatia Romana de Polo functioneaza de mai bine de doua luni
fara un conducator executiv, mai exact, fara secretar general. Fostul detinator
al acestei functii Anatol Grintescu, ales presedinte al forului roman de polo
de Adunarea Generala, a amanat sa numesca pe altcineva in locul sau pe motiv ca
nu a gasit inca omul potrivit. "Este o mare problema sa gasesti persoana
care sa revitalizeze polo-ul romanesc. In principiu, noul secretar general
trebuie sa fie un tanar cu experienta manageriala, cu idei si cu putere de
munca. Impreuna cu membrii Biroului Federal am decis ca cei interesati sa ocupe
aceasta functie sa depuna cat mai curand cate un proiect pentru dezvoltarea
polo-ului romanesc. Problemele se cunosc foarte bine si cei care au avut sau au
tangente cu acest sport stiu ca exista o multime de lucruri care trebuie
schimbate", a spus Anatol Grintescu. Seful FRP nu a fixat insa nici un
termen-limita pentru depunerea respectivelor proiecte. "N-am stabilit o
data certa pentru depunerea proiectelor pentru ca asteptam documentele pana in
ziua urmatoarei sedinte a Biroului Federal (n.r. – a carei data de asemenea nu
a fost fixata, dar se pare ca va avea loc la jumatatea lunii mai) in cadrul careia
vor fi analizate. Tot atunci, vom numi si noul secretar general, direct, fara o
perioada de proba de trei luni cum s-a vehiculat", a spus presedintele FR
de Polo. Un alt aspect foarte important este salariul deloc motivant al noului
secretar general al FR de Polo. "Vom vedea cine va fi dispus sa vina sa
munceasca la Federatie 10-12 ore pe zi pentru 13-14 milioane de lei (n.r. – lei
vechi) cat pot sa-i ofer. Sa zicem ca vom putea sa-i asiguram alte cateva
milioane in plus din surse extrabugetare, dar cred ca noul secretar general nu
va primi mai mult de 20-25 milioane de lei", a mai spus Anatol Grintescu.
Printre potentialii ocupanti ai functiei de secretar general se numara Florin
Ardeleanu si Bogdan Geambasu, fosti jucatori de polo care s-au retras de cativa
ani din activitatea competitionala, Petrut Dragan, ex-director la Clubul
Sportiv Municipal Oradea, sau Liviu Raducanu, antrenor la CS Dinamo. Dintre
acestia, singurul fara domiciliu in Bucuresti este Petrut
Dragan, dar fostul sef al CSM Oradea a spus ca ar fi dispus sa
se mute oricand in Capitala daca actuala conducere a FRP va dori sa colaboreze
cu el. Din aceeasi categorie: FRF se pregateste de alegeri
anticipate!Lucescu&Rat vs Ghioane&CernatNicolae Grigorescu, seful
Comisiei cercetate penal Voteaza