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Report "Giustizia"   19-21 aprile 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

"Dovete salvare i miei risparmi Come le banche" ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: depositando un ricorso alla Corte costituzionale. Il suo obiettivo: essere «protetta», al pari di Commerzbank o Hypo Real Estate, dal fondo salva-banche di quasi 500 miliardi varato in autunno da Berlino. Come gli istituti possono dirottare i loro titoli tossici in quel fondo, argomentano i suoi avvocati, anche i privati caduti nella stessa trappola devono poterlo fare.

Derby rosa Keralpen-Alpago In Seconda c'è Limana-Ponte ( da "Corriere delle Alpi" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: con la Virtus Csm e il Foen con la Cisonese. Il Piavetegorzo ha il Montegrappa, mentre il quasi retrocesso Fiori Barp affronta il Caerano. Terza categoria. Passata la festa per la vittoria in Coppa delle Dolomiti, il San Vittore capolista del girone A è ospite del Monte Tomatico, mentre gli inseguitori del Mix Esse Elle aspettano il Sovramonte.

SERIE D (ORE 15) ( da "Corriere delle Alpi" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Carraretto di Treviso) Bessica - Union Maser (Shvay di Treviso) Juventina - Virtus Csm (Grando di Conegliano) Classifica: Cisonese 56; Montegrappa 52; Bessica 51; Caerano 49; Virtus Csm 45; Sp Calcio 44; Union Maser 35; Tegorzo 34; Foen 32; Juventina 29; Lentiai 27; Castion Loria 24; Agordina 26; Altivolese 23; La Sernaglia 22;

Referendum, si allontana il rinvio al 2010 ( da "Giornale di Brescia" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta»,

DILETTANTI. Vittorio Veneto e Opitergina, una corsa a due ( da "Tribuna di Treviso, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Juventina -CSM Farra; Piave-Sarmede; Cortina-Francenigo; Vazzolese-Farra; Gaiarine-San Michele; Sois-Vittsangiacomo; S.Lucia Mille-Cadore. Terza categoria. Suseganese-Pero; Cimapiave-Barbisano; TarzoR.-Boccadistrada; Breda-Campolongo; Lovispresiano-Feletto;

LA COSTITUZIONE VA ATTUATA, NON RIFORMATA ( da "Tribuna di Treviso, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: avesse rinunciato a questo privilegio prima del responso della Corte Costituzionale, che, vogliamo credere, ripristinerà presto la supremazia della Costituzione. Per questo dobbiamo rinnovare il nostro impegno non solo per difendere la Costituzione ma anche perché i suoi dettami vengano compiutamente attuati.

dirigenti di diritto torna l'emendamento ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: recente sentenza della corte costituzionale, che aveva impugnato un provvedimento della Regione, giudica aberranti le promozioni d´ufficio. Ma il consiglio regionale ci prova comunque. In aula, la prossima settimana, sarà portato anche un emendamento di Dario Stefàno (Pd) che chiede la nomina a dirigente per tutti gli infermieri e i dipendenti della sanità in possesso della laurea.

scuola, la scure sui docenti diecimila i precari a rischio - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: devono accettare di andare oltre le 18 ore settimanali in questo momento" Resta ancora in piedi il giudizio di merito della Corte costituzionale A Roma, Milano, Bologna e Napoli i rettori hanno ignorato le lamentele degli anziani FRANCESCA SAVINO Diecimila docenti in attesa di una chiamata che non arriverà. Oltre la metà dei nomi in graduatoria fermo e senza possibilità di incarico.

quelle notizie vere che sembrano inventate - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che avrebbe dovuto girarlo a CSM. Il Gip del gup conferma che doveva esprimersi il Csm. Il gup, intanto se la prende col gip e il boss se la ride di csm, gup e gip. E della DDA, dei CC, della GdF, della PS, dei VU (Vigili Urbani) e di CFF (Cittadini fatti fessi). Va al ristorante ordina C e P (crudo e provolone) e brinda alla democrazia.

( da "Adige, L'" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta»,

telecom, altro rinvio sui dossier illeciti ma giovedì parte il processo a tavaroli ( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Nuovo rinvio alla Corte costituzionale. Per l´ennesima volta, giudici, pm e avvocati chiedono ai membri della Consulta di pronunciarsi sulla legge che impone la distruzione dei dossier raccolti in modo illecito e usati come prove nel caso Telecom. Sono ormai oltre due anni che il processo contro Giuliano Tavaroli, ex capo della Security di Telecom e Pirelli,

"Mamma e papà di bamboccioni non rispondano dei debiti dei figli" ( da "Stampa, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: IL CASO UN GIUDICE CIVILE RICORRE ALLA CORTE COSTITUZIONALE "Mamma e papà di bamboccioni non rispondano dei debiti dei figli" [FIRMA]ALBERTO GAINO Attenzione a chi ci si mette in casa: si rischia di dover rispondere dei suoi debiti, a maggior ragione quando si tratti dei propri figli trentenni e «bamboccioni», per ricordare la definizione iconoclasta di Padoa Schioppa,

di Massimiliano Di Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il contestato voto parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti e di comuni cittadini prot ( da "Riformista, Il" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Presenteremo le nostre prove alla Corte Costituzionale e chiederemo l'annullamento del voto e la ripetizione delle elezioni. Il presidente Voronin ha interrotto le relazioni diplomatiche con la Romania accusando Bucarest di fomentare la rivolta in Moldova. Lei cosa ne pensa? Voronin ha tenuto un atteggiamento isterico nei confronti della Romania,

Farmacia di Prato Smeraldo A maggio ci sarà la decisione del Tar ( da "Nazione, La (Umbria)" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: nella Sala conferenze di Palazzo Trinci, il professor Daniele Mantucci ha organizzato una tavola rotonda dal tema: «Destra, Sinistra e Governo Locale». Relatore il professor Antonio Baldassarre, già presidente della Rai e della Corte Costituzionale, nonché candidato sindaco del Pdl al Comune di Terni.

Non è giusto parlare sempre male dei servizi di salute mentale dell'Asl, come hanno ... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: nonchè sono stati fissati i protocolli di collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni e del Distretto socio-assistenziale, con il materno-infantile, con l'Ares 118 e con le forze dell'ordine». La strenua difesa dell'operato del Csm arriva dal dirigente psicologo presso il Csm di Poggio Mirteto, Franca Cupelli.

Al Partito sardo non piace l'assessore ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: LA STATUTARIA Martedì 21 alla Corte Costituzionale si discute il ricorso presentato dal Governo contro l'atto di promulgazione della legge Statutaria. E sembrerebbe che ora il presidente Ugo Cappellacci, temendo che la Statutaria possa cadere - vedremo perché - abbia fatto pressioni verso il Governo perché rinunci al ricorso.

Giudice licenziato: non era abbastanza ( da "Giornale.it, Il" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: di Csm in chiave locale) chiede al presidente del tribunale un parere sul lavoro svolto fino a quel momento dal giudice Contrastano. Ed ecco la lettera che il presidente di allora, Vincenzo Cardaci, manda al consiglio: «Ho appreso dal coordinatore dell'ufficio del giudice di pace di Milano che il dottor Contrastano ha esercitato le sue funzioni dimostrando una buona produttività.

Referendum. Più remota l'ipotesi di rinvio. Berlusconi: "Io voterò" ( da "AmericaOggi Online" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta",

Referendum elettorale, il rinvio vacilla ( da "Brescia Oggi" del 19-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico, Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010,

Schifani: speranza per il mondo ( da "Avvenire" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale gli auguri al Papa nel quarto anniversario della sua elezione. Come informa un comunicato del Palazzo della Consulta, nel messaggio, inviato a Benedetto XVI attraverso il cardinale Bertone, Francesco Amirante esprime a nome suo e dei giudici costituzionali, «i più fervidi auguri per l'alto magistero e la costante azione svolta a difesa della pace tra i popoli

Referendum elettorale, il rinvio vacilla ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico, Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010,

Referendum, rinvio in forse. Il premier: "Voterò" ( da "Corriere Adriatico" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta",

Tutti in campo alle 16 a Ponzano gara cruciale ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Piave Tegorzo-Montegrappa: Caramel (Tv), Juventina-Virtus Csm Farra: Grando (Co). Gir. R. S. Lucia Mille-Cadore: Di Filippo (Tv), Vazzolese-Fulgor Farra: Agostini (Bs), Piave-Sarmede: Bertin (Bs), Cortina-Francenigo: Peruzzo (Bs), Gaiarine-S. Michele: Vanzella (Co), Sois-Vitt Sangiacomo: C. Calabrò (Co).

Aumento delle tariffe idriche: Greco Vella ( da "Sicilia, La" del 19-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: è una sentenza della Corte Costituzionale ? ha concluso Orazio Rinelli ? in cui è illegittimo il pagamento della rete fognaria a Manfria, dove non esiste né la rete idrica né la fogna ed i cittadini si sono attrezzati con le fosse biologiche?. L'ultima parola adesso spetta ai cittadini chiamati dall'Idv a sottoscrivere la richiesta di referendum consultivo.

Magistrati sconcertati Il Pd: Basta insulti ( da "Manifesto, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: «Sconcerto» anche dal Csm. «E' assurdo che il dramma del terremoto in Abruzzo diventi l'occasione per un'ulteriore delegittimazione della magistratura e che queste parole vengano pronunciate a un livello istituzionale così alto», commenta la consigliera del Csm Ezia Maccora.

Ondata di arresti, in galera i dirigenti del partito kurdo per il dialogo ( da "Manifesto, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: altro giungono in un momento particolare per il Dtp, che sta ancora attendendo il verdetto della Corte costituzionale sulla sua eventuale chiusura. Il procedimento non si è concluso e questa operazione (gli arrestati sono accusati a vario titolo di collaborazione, collegamento e sostegno del Pkk) va a sostegno di chi vorrebbe la chiusura del Dtp.

AURORA TREVISO DUE- SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44' st Ouattara), ... ( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ) JUVENTINA-VIRTUS CSM 0-1 JUVENTINA MUGNAI: De Cia, De Marchi, Marin, Dal Zotto, d'Alberto, Fuss, Tamburlin, Robassa, Tomasi, Monestier, Curto. Allenatore: Zatta. VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto, Simoni, Puppetti, Bittante.

La Follinese guarda le inseguitrici a più 13: promossa Ardita, Cima, Campolongo e S. Giustina sognano i playoff ( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm Resana e Valdosport in testa a pari merito. Ieri si sono viste l'una contro l'altra a Valdobbiadene, ma non hanno portato a stravolgimenti della classifica, la partita finisce in pareggio. A cinque punti il Fontane tiene testa, strappa la vittoria al Padernello e si prepara al big match in casa contro il Resana la prossima domenica.

Le regine della Terza firmano un pari ( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Valdosport e Csm Resana dominano la classifica del girone B da parecchie domeniche, ambedue a sessanta punti aspettano l'una la defaillance dell'altra. Il due a due lo dimostra, nessuna ha intenzione di mollare la presa. La squadra di Valdobbiadene spera nel percorso difficile che deve affrontare il Resana nelle prossime domeniche.

VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 ( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 VALDOSPORT: Minute, Poloni, Gallina, Dallanese, Frare (1' st Dal Molin), Main, Miotto (20' st Binotto), Sanvito, Fornasier, Menegazzo (1' st Fedato), El Jabli (35' st Nespolo). Allenatore Cesca.

"gli ambrosio morti come eroi" - conchita sannino ( da "Repubblica, La" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: il cavaliere Gianni Punzo, l´ex ministro Pomicino, il componente del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi. E poi Benito Benedini, presidente nazionale dei Cavalieri del lavoro; Cosimo Rummo, leader degli industriali di Benevento. E ancora, i volti noti di Enzo Giustino, Francesco Serao, Pasquale Casillo, Carmine e Antimo Caputo.

Ultimo Attuale Corpo Sonoro col nuovo cd ( da "Arena, L'" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Ingresso libero. G.BR. In occasione dei 50 anni dell'etichetta discografica Motown di Detroit (quella di Marvin Gaye, Stevie Wonder, Jackson 5), gli allievi del CSM di Verona propongono lo spettacolo «Disco Motown», giovedì alle 21 al teatro Camploy. G.BR.

richiamo del pdl all'unità, ma il psd'az insiste - filippo peretti ( da "Nuova Sardegna, La" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Domani la Corte costituzionale si pronuncerà sul ricorso del governo contro la promulgazione della legge statutaria da parte dell'allora presidente Renato Soru. Se la legge dovesse cadere, cadrebbe anche la norma sulla incompatibilità consiglieri-assessori, con la possibilità di un'offensiva dei gruppi politici per la conquista dei posti in giunta attualmente ricoperti dai tecnici.

Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Caste... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Leo CSM-Tricolore Planet 1-1 Team Frontiera-Campeginese 1-2 Vetto-Boca Barco 1-2 Viadana-Sorbolo 4-1 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana5423173351177Boca Barco5123156238166 Sc S.Ilario502315533595Campeginese4723145446242 Rocca 68392311664026-8Team Frontiera342310493126-13 Castelnovo 0224235992328-23Barcaccia232358103141-

Fini: ( da "Secolo XIX, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Non manca giorno in cui un presidente emerito della Corte Costituzionale non ci spieghi che è una sciocchezza sostenere la ilegittimità dell'abbinamento». Il nodo della data sarà sciolto entro venerdì, prima della riunione del Consiglio dei Ministri: l'ipotesi prevalente è che la data fissata sia il 14 per poi farla slittare eventualmente al 21.

Petali di solidarietà. Un cespuglio di canditi fiori primaverili, nascosto tra il via v... ( da "Messaggero, Il" del 20-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale Annibale Marini e l'attrice Donatella Pompadour con l'ex "Carramba boy" Billo. Sfoggio di un ottimo spagnolo da parte dell'effervescente Filangieri, accompagnata dalla mamma boema Sissy - autrice di icone e gioielli esposti nella hall - che ha tradotto all'impronta qualche verso delle belle canzoni argentine cantate con passione da Giulietta De Lagarda con

Caso Telecom, gli atti di nuovo alla Consulta ( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Due anni dopo aver già sollevato la legittimità costituzionale della legge che impone la distruzione dei documenti frutto di indagini illegali, il Gip Giuseppe Gennari chiama in causa di nuovo la Corte Costituzionale. Che ancora non si è pronunciata. Quei dossier sono «il corpo di reato» e l'eliminazione cancellerebbe «la prova», scrive il Gip.

Ridurre i magistrati fuori ruolo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Parlamento e Csm. Oltre al taglio delle toghe fuori ruolo ( attualmente sono oltre 300), l'Associazione magistrati chiede di ridurre a due anni (ora è il doppio) il periodo di divieto di svolgimento delle funzioni monocratiche penali, cioè quelle di Pm e di giudice unico, che vale per i magistrati a inizio carriera.

Statutaria, il Governo non ritira il ricorso ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla Corte Costituzionale per difendere il ricorso. Ieri sera si sono confrontati il presidente della Giunta, quello del Consiglio, Lombardo, il coordinatore Pdl Delogu, quello dell'Udc Oppi, i Riformatori Cossa e Vargiu e Floris, leader Uds. SOSTEGNO «L'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Prato gode del pieno appoggio della maggioranza»

Cade la confisca per equivalente ante 2008 ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: attesa decisione della Corte costituzionale sulla legittimità o meno della confisca per equivalente estesa ai reati tributari (articolo 1, comma 143, legge 244/2008, Finanziaria 2008), sollevata dal Tribunale di Trento, è stata risolta nel senso dell'irretroattività della disposizione non con una sentenza, ma con un'ordinanza (n.

Un meccanismo che permette premi ai virtuosi ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il tutto senza dimenticare che la riconosciuta natura patrimoniale della Tia potrebbe portare la Corte Costituzionale, in analogia con gli interventi adottati nel 2008 su Cosap e tariffa di depurazione, ad attribuire la giurisdizione in materia al giudice ordinario, cosa che comporterebbe evidenti problemi nella gestione dei relativi contenziosi.

Referendum, appello del Pdl al Pd "Rinviare la consultazione al 2010" ( da "Affari Italiani (Online)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci pensino.

A scuola di filosofia, etica e giustizia ( da "Caserta News" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale in occasione dei 60 anni della Costituzione, con la visita del Palazzo della Consulta e l'incontro con il Giudice costituzionale Sua Eccellenza Paolo Maria Napolitano e nasce nell'ambito di un Progetto quinquennale di Filosofia con i bambini dal titolo "Imparare a pensare, tra ragione e passione: didattiche relazionali e ricerca di senso nella comunicazione filosofica

Il Quadro C del modello 730/2009 ( da "superEva notizie" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: dai giudici della Corte costituzionale e dagli amministratori locali nonché i conseguenti assegni vitalizi percepiti in dipendenza della cessazione delle suddette cariche elettive e funzioni, e l'assegno del Presidente della Repubblica. Rendite vitalizie e le rendite a tempo determinato, costituite a titolo oneroso.

American Axle, Magna May Lose Most Revenue in GM, Chrysler Bankruptcies ( da "Bloomberg" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: according to research firm CSM Worldwide, based in Northville, Michigan. The interconnectedness may mean a bankruptcy court would assure that the most important suppliers to the automakers get paid, said Rick Mikels, chairman of the bankruptcy, restructuring and commercial-law practice at Mintz Levin PC.

Referendum, appello a Franceschini: rinviamolo ( da "Affari Italiani (Online)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci pensino.

China automakers ride hybrid, electric roads ( da "Usa Today" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: The Chinese makers really don't have them," said Yale Zhang, a Shanghai-based analyst at CSM Worldwide. As for meeting rigorous U.S. and European safety and emissions standards, as well as the exacting expectations of Western consumers? "Simply put, it is still a no," he said.

Guernieri: Perchè non si sono mossi prima? Bonifacio: Siamo sconcertati per questi silenzi ( da "Gazzettino, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Perchè il pubblico ministero doveva aspettare di essere convocata dal Csm, ovvero 15 mesi, per comunicarci tutte queste notizie?. Romolo Guernieri è il papà di Bruna e il nonno di Emma Viola e Sofia. Da più di un anno sta combattendo una battaglia titanica contro i silenzi e l'inerzia delle diplomazie, per trovare la verità su quanto è accaduto a Los Roques.

Los Roques, il Venezuela non risponde ( da "Gazzettino, Il" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Csm si era mosso tempestivamente dopo aver ricevuto un esposto dei congiunti del trevigiano Paolo Durante e della veneziana Bruna Guernieri, nonchè delle loro due figliolette, Emma Viola e Sofia. Lamentavano che la Procura di Roma non avesse mai sentito i consulenti della famiglia, come richiesto dagli avvocati.

Juventina - Csm Farra 0-1 ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Juventina - Csm Farra 0-1 Lunedì 20 Aprile 2009, JUVENTINA POLARIS: De Cia, De Marchi (st 38' Sacchet), Marin, Dal Zotto, D'Alberto, Fuss, Tamburlin (st 35' Rech), Robassa, Tommasi (st 27' A. Gelisio), Monestier, Curto. All. Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M.

Miotto (in gol anche nel recupero) si riprende la vetta. 23 gol: ... ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 21: Ruffato (CSM Resana). 16: Gobbo (Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13: Scaboro (S. Antonino), Fornasier (Valdosport). 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane). 11: Schiavon (Rovere), Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda). 10: Favaro (Badoere), Spagnol (Vidor).

Follinese promossa con 3 giornate di anticipo ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Follinese promossa con 3 giornate di anticipo Nel girone B, pari spettacolo fra Valdosport e Csm Resana che continuano il loro braccio di ferro in testa alla classifica Lunedì 20 Aprile 2009,

A rischio il primato di Roberto Facchin ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Simone (Virtus Csm). 11: Gelisio (Juventina). 10: Puppetti (Virtus Csm), Zandonà (Bessica)Binotto (Montegrappa). 9: Bittante (Virtus Csm), Merlo (Caerano). 8: Tavarner (Lentiai), L. Nussio (Castion). 7: Carretta (S.P. Calcio 2005), Farenzena (Agordina), Pincin (Maser), Nadir (Cisonese).

Virtus Farra Csm1 ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto (st 45' N. Nardi), Simoni (st 31' Di Girolamo), Puppetti (st 19' Zandonà), Bittante. All. C. Mognon ARBITRO: Grando di Conegliano NOTE. Ammoniti: Fuss, Ferronato, M.

'Incostituzionale rinviare il referendum di un anno'">'Incostituzionale rinviare il referendum di un anno' ( da "Affari Italiani (Online)" del 20-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: L'ex presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, interpellato da Affaritaliani.it, afferma senza mezzi termini che non si può rinviare di un anno il referendum elettorale. "A mio avviso non è possibile, perché il problema di costituzionalità è se è ragionevole o meno il rinvio.

Al lavoro le imprese modenesi ( da "Gazzetta di Modena,La" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Ite Group e Consorzio Stabile Modenese (Csm), tutte e tre queste ultime con sede a Modena. Il Ccc e il Csm hanno a loro volta affidato l'esecuzione delle opere alla Cdc di Modena (capogruppo), alla Cmb di Carpi, alla Coopsette di Reggio Emilia, all'impresa Scianti Costruzioni di Modena e alla Costruzioni Generali Due.

Contributi scolastici solo ai veneti ( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Se la Corte Costituzionale reputa illecita la nostra iniziativa, dovrebbe infatti esprimersi anche sull'operato delle Regioni che non hanno adottato alcun provvedimento». Il progetto di legge rientra nel pacchetto di "precedenze ai veneti" assieme al sostegno alle famiglie per l'acquisto di libri ed il pagamento del trasporto scolastico,

LA LEGA E IL PARTITO UNICO ( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: firmata dal Presidente della Repubblica e rispettosa degli indirizzi ricevuti dalla Corte Costituzionale, il cosiddetto «lodo Alfano», Alfano»,la legge che sospende da alcuni processi le alte cariche dello Stato. Quasi sicuramente entrambi i prossimi referendum non serviranno a nulla per la volontà dei cittadini di bocciarli per mancato raggiungimento del quorum.

Venezia Dal Tribunale di Venezia direttamente alla Corte costituzionale. Al centro del contender... ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Venezia Dal Tribunale di Venezia direttamente alla Corte costituzionale. Al centro del contendere la richiesta di pubblicazione di un matrimonio tra due uomini che è stata negata dal Comune di Venezia. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione "Certi diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle unioni civili tra coppie dello stesso sesso.

Venezia: negate nozze a coppia gay Ora deciderà la Corte costituzionale ( da "Gazzettino, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Venezia: negate nozze a coppia gay Ora deciderà la Corte costituzionale Bonzio a pagina 7 Martedì 21 Aprile 2009,

la consulta decide sulla statutaria resta in piedi il ricorso del governo ( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Oggi potrebbe essere il giorno della Statutaria che è al vaglio della Corte costituzionale. Non ci sono certezze se non che il governo ha deciso di non ritirarsi e anzi di continuare a contestare l'incostituzionalità della legge. Norme che sono passate indenni da un referendum e che, tra mille incertezze giuridiche, sono state promulgate dalla giunta Soru.

Il trionfo di De Benedetti ( da "Italia Oggi" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Solo che l'atto fu illegittimo per ogni grado di giudizio, perfino per la Corte Costituzionale. Con Berlusconi al potere il consiglio di amministrazione Rai è stato in regime di prorogatio, perché scaduto, dieci mesi. Ma tanto si dirà sempre il contrario...

Uniti su obiettivi comuni ( da "Italia Oggi" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale 27/12/1996, n° 418).E questo assunto fa da eco alla sentenza n° 15530dell'11/6/2008 della Corte di cassazione che tra l'altro afferma: «Nelle materie commerciali, economiche finanziarie e di ragioneria, le prestazioni di assistenza e/o consulenza aziendale non sono riservate per legge in esclusiva ai dottori commercialisti,

"a due giudici 200 fascicoli a testa" - gabriella de matteis ( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: disposta dal ministero della Giustizia e nelle audizioni avviate dal Csm, all´indomani delle polemiche sul caso delle 21 scarcerazioni. Nella difesa del giudice Rosa Anna De Palo che non ha depositato le motivazioni della sentenza "Eclissi", con ogni probabilità, peseranno le cifre sul numero dei procedimenti, assegnati nel 2008.

No del Comune, coppia gay alla Consulta ( da "Corriere del Veneto" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: tribunale di Venezia ha infatti chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulla legittimità del provvedimento con cui Ca' Farsetti aveva negato ai due uomini le pubblicazioni matrimoniali sull'albo comunale, ovvero l'atto che precede le nozze. È il primo caso in Italia ed è per questo che l'associazione radicale CertiDiritti, che aveva lanciato la campagna «Affermazione civile»

In Sicilia gli immigrati della Pinar Maroni: Malta irresponsabile ( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: u pagina 17 Sul «no» alle nozze gay deciderà la Consulta La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla legittimità del divieto ai matrimoni tra omosessuali. Secondo il Tribunale di Venezia, infatti, le disposizioni del Codice civile contrarie ai matrimoni tra gay potrebbero contrastare con la Costituzione.

Troppi bilanci sfuggono al Ragioniere ( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: e si tratta delle spese sostenute dagli organi costituzionali o a rilevanza costituzionale, dalla Presidenza della Repubblica a quella del Consiglio dei ministri, dal Senato alla Camera, dalla Corte costituzionale alla Corte dei conti, dal Consiglio di Stato alle Autorità indipendenti, dalle Agenzie fiscali all'Università.

In campagna la corsa ai minivan ( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Sembra che il Governo voglia trasformare questo sogno in realtà», dice Yale Zhang, analista di Csm Asia. Mao Tse-tung si rivolterebbe nella tomba se sapesse che, proprio mentre la grande crisi sta mettendo con le spalle al muro il capitalismo planetario, alcune grandi multinazionali si reggono ancora in piedi grazie al sostegno delle campagne cinesi.

Europee Pd alla stretta finale sui candidati Nel Nordest spunta il nome di Berlinguer ( da "Eco di Bergamo, L'" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ex ministro ed ex membro del Csm Luigi Berlinguer, che ci starebbe riflettendo, mentre in caso di no la scelta sarebbe tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha invece ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco Follini, ma c'è tempo fino a questa mattina per chiudere una casella fondamentale per trainare consensi in regioni,

Un pool di magistrati per la ricostruzione ( da "Corriere della Sera" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: chiede udienza al Csm Un pool di magistrati per la ricostruzione Grasso: monitorerà gli appalti. Fondi, tra le ipotesi lo scudo fiscale Proseguono i controlli sui palazzi: agibile il 57 per cento degli edifici. Riaperti 204 istituti scolastici su 294 DA UNO DEI NOSTRI INVIATI L'AQUILA Oggi indaga sugli edifici crollati per il terremoto,

Zagrebelsky: l'inganno della vox populi ( da "Giornale di Brescia" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Giudice costituzionale dal 1995, dal 2004 presidente della Corte Costituzionale fino allo scadere del suo mandato, attualmente è docente di Giustizia costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza di Torino e docente a contratto all'università degli studi «Suor Orsola Benincasa» a Napoli.

pd, a nord-est capolista luigi berlinguer ( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ex ministro ed ex membro del Csm Luigi Berlinguer, che ci starebbe riflettendo mentre in caso di no la scelta sarebbe tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha invece ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco Follini ma c'è tempo fino a stamattina per chiudere una casella fondamentale per trainare consensi in regioni,

Messaggi d'auguri dall'Italia e dal mondo ( da "Avvenire" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: della Corte costituzionale, Francesco Amirante, ecco quelli del vicepresidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Rosi Mauro, che ha scritto: «La profondità e la ricchezza della sua parola e della sua testimonianza sono insegnamento prezioso per quanti si adoperano per il bene comune, per il rispetto della dignità dell'uomo e per la costruzione di una società più giusta e solidale»

Letta: ( da "Avvenire" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tutta la Pubblica amministrazione ha detto Letta deve fare i conti con le decisioni della Corte europea, sempre più numerose e sempre più, tra virgolette, 'invasive'», ma non sempre le amministrazioni sanno accogliere tali decisioni «così come la legge e la Corte costituzionale ci hanno invitato a fare». Gianni Letta (Ansa)

Il sultanato democratico ( da "EUROPA ON-LINE" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la Corte costituzionale cupola del regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza regole, la stampa come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da Sartori in editoriali del Corriere della Sera, riuniti nel saggio Il sultanato (

Diritto al referendum ( da "EUROPA ON-LINE" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: a opporsi con il ricorso alla corte costituzionale, negato, alle scorribande ripristinatrici del parlamento. Il parlamento contro i cittadini, un bel paradosso. In Italia si può. Nel valutare se esiste una disaffezione dei cittadini nei confronti del referendum abrogativo, nell'interpretare in questo senso la calante partecipazione,

Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay ( da "Riformista, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay. Di fronte al vuoto legislativo in materia, il Tribunale di Venezia ha infatti rimesso alla Consulta il problema,

Anche la democrazia può degenerare ( da "EUROPA ON-LINE" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: presidente emerito della corte costituzionale e giurista di fama internazionale, presiede il Comitato scientifico della Biennale Democrazia, che prenderà il via mercoledì prossimo a Torino con l'obiettivo dichiarato di «formare e diffondere una cultura della democrazia che si traduca in pratica democratica».

Assemblea pubblica antinucleare a Bosco Marengo ( da "inalessandria.it" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: del decreto 27/11/2008 del Ministero stesso, eventualmente previa rimessione alla Corte Costituzionale. Infatti tale decreto autorizzerebbe la demolizione dell?impianto di fabbricazione di combustibili nucleari di Bosco Marengo (Alessandria) e la conseguente costituzione di un deposito di rifiuti radioattivi: definito ?temporaneo?

I giudici dicono sì ai matrimoni gay: "C'è una nuova società da tutelare" ( da "Affari Italiani (Online)" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Tribunale ha sospeso il procedimento in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci. Tra le argomentazioni addotte quelle che "nuovi bisogni, legati anche all'evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela" e che nel matrimonio fra persone dello stesso sesso non si "individua alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati.

Il sultano democratico ( da "Articolo21.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ripetuti da Pannella come una delenda Carthago e non sempre con toni moderati: la Corte costituzionale cupola del regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza regole, l?informazione come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da Sartori in editoriali del Corriere della sera,

Oligarchie e segreto ( da "Articolo21.com" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: al già presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, a lungo professore di diritto Costituzionale nell?Università di Torino, merita di essere sottolineata perché l?intervistato ha detto con chiarezza cose che ormai non leggiamo più, con qualche rara eccezione, nei quotidiani e tanto meno nei telegiornali da cui siamo invasi ad ogni ora.

Il bilancio impone il taglio dei costi naccio ( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale n.335 del 2008. La nuova legge, però, offre non pochi dubbi interpretativi, innanzitutto perché pur stabilendo che il canone è dovuto anche nel caso in cui manchi l'impianto di depurazione o risulti inattivo, stabilisce che è dovuto a partire «dalle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie alla attivazione

Due veneziani "apripista" per le nozze gay ( da "Gazzettino, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fatto ricorso al Tribunale che ha inviato tutto alla Consulta Martedì 21 Aprile 2009, Venezia Sarà direttamente la Corte costituzionale a decidere sulla richiesta di un matrimonio tra una coppia di uomini. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione "Certi diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle unioni civili tra coppie dello stesso sesso.

Nonostante le sollecitazioni degli avvocati il Tribunale di Latina probabilmente resterà aperto... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 21-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Csm - spiega Cerasoli - mi ha chiesto un parere. Io ho espresso parere negativo ribadendo le ragioni di difficoltà che si trova a vivere la struttura pontina: evidentemente non sono bastate e le esigenze dell'ufficio Gip di Napoli sono più urgenti» Intanto, sempre in tema di alpini, ieri si è riunito presso la sala consiliare del Comune il Comitato per l'

Una legge che cancella la possibilità di chiedere rimborsi per la quota di depurazione che la C... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: chiedere rimborsi per la quota di depurazione che la Corte costituzionale, in mancanza del relativo servizio, aveva dichiarato illegittima. L'allarme arriva dal movimento Iniziativa sociale, che spiega come la legge 13/2009, approvata dal Parlamento lo scorso 26 febbraio, attribuisca agli utenti il pagamento degli oneri relativi alla progettazione e realizzazione dei depuratori.

ROMA - Il presidente emerito della Corte costituzionale Annibale Marini ha un'opinione ... ( da "Messaggero, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il presidente emerito della Corte costituzionale Annibale Marini ha un'opinione precisa sulla vicenda giudiziaria "Saccà-Berlusconi": «Non c'erano i presupposti fin dall'inizio per l'esercizio dell'azione penale, tanto è vero che un procuratore ha chiesto l'archiviazione e la distruzione delle intercettazioni e un giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta»

Cultura e Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura ( da "Sannio Online, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: siano esclusi dal controllo di legittimità costituzionale della Corte Costituzionale creando così una grave incongruenza. Discorrendo di autonomia della magistratura ha detto della contraddizione derivante dalla previsione dell?autonomia per la magistratura amministrativa. Perlingieri ha invitato tutti a conoscere la Costituzione e i suoi principi.

Il referendum elettorale si terrà il 21 giugno">Il referendum elettorale si terrà il 21 giugno ( da "Affari Italiani (Online)" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: anche perché pure in questo caso ci sarebbero problemi di costituzionalità, come ha autorevolmente sostenuto ad Affaritaliani.it il presidente emerito della Corte Costituzionale Baldassarre". REFERENDUM/ SORO (PD): OK 21 GIUGNO, SI RIDUCE DANNO "Noi chiediamo chiarezza. Il governo ha già colpevolmente sprecato denaro pubblico negando l'accorpamento il 7 giugno.

Carceri, 60 anni di storia raccontati dalla parte dei detenuti "Camosci e girachiavi", libro di Christian G. De Vito, a lungo volontario negli istituti di Firenze e Prato. Due le c ( da "Dire" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: vicepresidente della Corte Costituzionale, che ha presentato il libro nella sede della Fondazione Basso, assieme a Patrizio Gonnella dell'associazione Antigone e al criminologo Massimo Pavarini. "La violenza costante tra detenuti e agenti di custodia e tra i detenuti stessi e l'emarginazione", sono i due temi sociali sullo sfondo delle tante trasformazioni penitenziarie.

Abu Omar, difese chiedono azzeramento processo ( da "Reuters Italia" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: motivazioni della sentenza con cui la Corte costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.

Venezia, sentenza choc: "Possibili le nozze gay" Ora parola alla Consulta ( da "Giornale.it, Il" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tutto rimesso alla Corte Costituzionale Il tribunale, a cui si era rivolta una coppia gay che si era vista negare dal comune le pubblicazioni matrimoniali, ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale, chiedendole di dichiarare l'illegittimità di alcuni articoli del codice civile che, in violazione della la Costituzione,

Bani putini pentru performanta ( da "Romania Libera" del 21-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: singurul fara domiciliu in Bucuresti este Petrut Dragan, dar fostul sef al CSM Oradea a spus ca ar fi dispus sa se mute oricand in Capitala daca actuala conducere a FRP va dori sa colaboreze cu el. Din aceeasi categorie: FRF se pregateste de alegeri anticipate!Lucescu&Rat vs Ghioane&CernatNicolae Grigorescu, seful Comisiei cercetate penal Voteaza


Articoli

"Dovete salvare i miei risparmi Come le banche" (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

IL RICORSO La storia La pensionata in tribunale contro Berlino "Dovete salvare i miei risparmi Come le banche" «I miei titoli tossici vanno garantiti dal fondo di Stato» ALESSANDRO ALVIANI BERLINO È giusto che uno Stato spenda miliardi per salvare le banche che hanno acquistato titoli tossici ma lasci a mani vuote i cittadini che hanno puntato sugli stessi titoli? Hannelore Sporberg non ci ha pensato su due volte: non solo non è giusto, ma è addirittura incostituzionale. Così, a 68 anni, dopo aver perso metà del suo patrimonio in certificati-spazzatura firmati Lehman Brothers, questa pensionata di Monaco di Baviera è scesa in campo contro lo Stato tedesco, depositando un ricorso alla Corte costituzionale. Il suo obiettivo: essere «protetta», al pari di Commerzbank o Hypo Real Estate, dal fondo salva-banche di quasi 500 miliardi varato in autunno da Berlino. Come gli istituti possono dirottare i loro titoli tossici in quel fondo, argomentano i suoi avvocati, anche i privati caduti nella stessa trappola devono poterlo fare. Del resto l'articolo 3 della Costituzione federale parla chiaro: «tutti i cittadini sono uguali». Nonostante un annuncio messo sui giornali, però, la Sporberg non ha trovato nessun altro risparmiatore disposto a sostenerla e ha così deciso di intraprendere da sola la sua battaglia legale. L'incubo, per questa ex dipendente di uno studio dentistico, inizia nel marzo del 2007 con una telefonata. All'altro capo della cornetta un giovane impiegato di Dresdner Bank le suggerisce di acquistare certificati di Lehman Brothers. La Sporberg è cliente di Dresdner da quarant'anni, non ha motivo di dubitare. E non sospetta dei possibili rischi. Così sceglie di acquistare titoli per 40 mila euro, metà del suo patrimonio. Un anno e mezzo dopo la Lehman fallisce e Hannelore Sporberg si ritrova tra le mani dei certificati senza alcun valore. Proprio come gli altri 50 mila tedeschi che avevano affidato i loro risparmi all'istituto statunitense o i 30 mila ammaliati dagli alti interessi promessi dalla Kaupthing, la prima banca islandese, nazionalizzata lo scorso ottobre. Per la prima volta la Sporberg, che vive da sola dopo la morte del marito e non ha mai avuto problemi economici, è costretta a rivedere le sue spese. E negli stessi giorni in cui la crisi finanziaria bussava alla sua porta, Berlino metteva su in fretta e furia un programma da 480 miliardi di euro per salvare le banche in crisi. A gestire gli aiuti è un apposito fondo, il Soffin, che, oltre a offrire garanzie e misure di ricapitalizzazione, può anche riacquistare titoli-spazzatura fino a un massimo di cinque miliardi di euro per ogni istituto di credito. Il fondo è già andato in soccorso di big come Commerzbank o Ikb. Ma non di Hannelore Sporberg: la legge non prevede infatti che a usufruirne siano anche i clienti delle banche. Un ostacolo che potrebbe restare immutato: per gli esperti il ricorso della Sporberg alla Corte costituzionale non ha molte chance di successo. La pensionata-pasionaria di Monaco di Baviera, però, non ha intenzione di mollare.

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Derby rosa Keralpen-Alpago In Seconda c'è Limana-Ponte (sezione: Giustizia)

( da "Corriere delle Alpi" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Le altre. Il Cadore cerca il colpaccio a Santa Lucia Derby rosa Keralpen-Alpago In Seconda c'è Limana-Ponte LIMANA. Ponte... radio. Il Limana riceve il Ponte Alpi, nel girone R di Seconda categoria ed è in contatto con la Fulgor Farra, che è ospite di quella Vazzolese capace di battere i gialloblù nel recupero pasquale e d'installarsi da sola al secondo posto. Quello di La Cal non è l'unico derby della giornata: l'Auronzo torna a casa, per affrontare l'Alpina. Gioca a Calalzo, invece, il Cortina contro il Francenigo. Punti pesanti in palio a Borgo Piave, dove i neroverdi ricevono il Sarmede e a Salce, dove il Sois se la vede con il Vittsangiacomo. Quanto al Cadore, è ospite della capolista Santa Lucia. Nel girone Q, le bellunesi giocano tutte in casa: Lentiai - Altivolese e Agordina - Sp 2005 valgono per la salvezza. Un piano più in alto l'incompleta Juventina (Cappellin, Comiotto e Fontana squalificati) con la Virtus Csm e il Foen con la Cisonese. Il Piavetegorzo ha il Montegrappa, mentre il quasi retrocesso Fiori Barp affronta il Caerano. Terza categoria. Passata la festa per la vittoria in Coppa delle Dolomiti, il San Vittore capolista del girone A è ospite del Monte Tomatico, mentre gli inseguitori del Mix Esse Elle aspettano il Sovramonte. Nel girone B, il Comelico affronta il Valboite e l'Ospitale scende a Fortogna. I punti di differenza sono solo tre. Femminile. C'è il derby tra Keralpen e Alpago, in serie C femminile. Mentre in serie D si giocano soltanto i recuperi Maser - Favaro e Pedemontana - Passarella: se il Favaro non fa risultato, la Dynamo Vellai è promossa in C. (g.s.)

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SERIE D (ORE 15) (sezione: Giustizia)

( da "Corriere delle Alpi" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

SERIE D (ORE 15) SERIE D (ORE 15) Montecchio - Montebelluna (Petrini di Fermo) Bolzano - Chioggia (Fabozzi di Gallarate) Virtus Vecomp - Jesolo (Bucchino di Torino) Union Quinto - Domegliara (Abisso di Palermo) Belluno - Eurotezze (Mangialardi di Pistoia) Somma - Sacilese (Saia di Palermo) Pordenone - Sagittaria Julia (Rizzo di Siena) Sandonà - Sanvitese (Pieralisi di Jesi) Tamai - Trento (Piromallo di Torre del Greco) Classifica: Sacilese, Eurotezze 58; Union Quinto, Domegliara 54; Chioggia 48; Pordenone 44; Tamai 40; Belluno 38; Virtus Vecomp, Sanvitese 37; Jesolo 33; Trento 32; Sagittaria Julia 31; Somma, Montebelluna 29; Sandonà 28; Montecchio 24; Bolzano 18 ECCELLENZA (ORE 16) Edo Mestre - Adriese Giorgione - Ardita (Sprezzola di Mestre) Liapiave - Cordignano (Xausa di Portogruaro) Liventina - Feltrese (Michieli di Padova) Union Csv - Marosticense (Zanolla di Belluno) Dolo Riviera - Miranese Romano Ezz. - Rossano (Cal di Conegliano) Ponzano - Vedelago (Capovilla di Verona) Classifica: Adriese 54; Edo Mestre 45; Liapiave 44; Romano Ezzelino 43; Ardita 42; Feltrese 36; Marosticense 34; Miranese 32; Giorgione 31; Union Csv, Ponzano 30; Liventina, Rossano 28; Cordignano 27; Vedelago 26; Dolo Riviera 25. PROMOZIONE D Zero Branco - Casier Dosson (Ferrante di Schio) Istrana - Cornuda (La Pietra di Portogruaro) Fontanelle - Libertas Ceggia (Rossini di Verona) Cappella Magg. - Opitergina (Posado di Schio) Gruaro - Portomansuè (Spezzati di Padova) La Marenese - Luparense (Perissinotto di S.Donà) Vittorio Veneto - Preganziol (Marchetti di Vicenza) Cavarzano - Villorba (Xausa di Portogruaro) Classifica: Opitergina 61; Vittorio Veneto 56; Portomansuè 52; Luparense, Cappella Maggiore, Cornudacrocetta 43; Cavarzano 37; Gruaro, Preganziol 36; Villorba, Istrana 31; Zero Branco 23; Fontanelle 21; La Marenese 20; Casierdosson 18; Libertas Ceggia 14. PRIMA CATEGORIA Ponte di Piave - Careni (D'Amico di Bassano) Fregona - Godega (Lena di Portogruaro) Orsago - Nervesa (Gobbato di Portogruaro) Montello - Plavis (Vaia di Bassano) S.Giorgio - Codognè (Zandinella di Venezia) Fulgor T. - Sanfiorese (Tatalo di Portogruaro) Alpago - Sedico (Spillare di Schio) Ripa Fenadora - Ztll Sx Piave (Zamuner di S.Donà) Classifica: Ripa Fenadora 52; Codognè 47; San Giorgio 42; Alpago, Carenipievigina, Nervesa 39; Montello, Sanfiorese, Godega 37; Orsago 35; Sedico, Fregona 34; Plavis 27; Fulgor Trevignano, Ztll Sinistra Piave 24; Ponte Piave 19. SECONDA CATEGORIA - Q Fiori Barp Sosp. - Caerano (Barracano di Treviso) La Sernaglia - Castion Loria (Voltarel di Treviso) Foen - Cisonese Lentiai - Altivolese (Zoia di Treviso) Tegorzo - Montegrappa (Caramel di Treviso) Agordina - Sp Calcio (Carraretto di Treviso) Bessica - Union Maser (Shvay di Treviso) Juventina - Virtus Csm (Grando di Conegliano) Classifica: Cisonese 56; Montegrappa 52; Bessica 51; Caerano 49; Virtus Csm 45; Sp Calcio 44; Union Maser 35; Tegorzo 34; Foen 32; Juventina 29; Lentiai 27; Castion Loria 24; Agordina 26; Altivolese 23; La Sernaglia 22; Fioribarp 15. SECONDA CATEGORIA - R Auronzo - Alpina (Zampese di Bassano) Piave - Sarmede (Bertin di Bassano) Cortina - Francenigo (Peruzzo di Bassano) Vazzolese - Fulgor Farra (Agostini di Bassano) Limana - Ponte Alpi (Palmieri di Conegliano) Gaiarine - San Michele (Vanzella di Conegliano) Sois - Vitt Sangiacomo (Calabrò di Conegliano) Santa Lucia - Cadore (Di Filippo di Treviso) Classifica: Santa Lucia 60; Vazzolese 57; Limana 54; Fulgor Farra 42; Ponte Alpi 40; Gaiarine, Cadore 38; Sarmede 36; Cortina 34; Auronzo, Vittsangiacomo 32; Alpina 31; Francenigo, Piave 25; Sois 17; San Michele 7. TERZA CATEGORIA - A Cornei - Alpes Cesio (Giovanni Unterberger) Coi de Pera - Arsiè (Eros Faoro) Monte Tomatico - San Vittore Castion - Salce (Gabriele Corcillo) Sospirolese - Schiara (Edoardo Cargnel) Mix Esse Elle - Sovramonte Classifica: San Vittore 39; Mix Esse Elle 33; Coi de Pera 25; Monte Tomatico, Arsiè 24; Alpes cesio 20; Sovramonte 19; Sospirolese 17; Castion 16; Schiara 13; Salce 11; Cornei 8. TERZA CATEGORIA - B Fortogna - Ospitale (Franco Turrin) Comelico - Valboite (Antonio Bassani) Longarone - Claut (Daniele Fontanive) Real Damos - Danta (Alessandro Zanon) Valpadola - Domegge (Giancarlo Darman) Oltrepiave - Valzoldana (Roberto Simonetti) Classifica: Comelico, Ospitale 34; Longarone 33; Valboite 24; Domegge 23; Claut 20; Fortogna 13; Danta, Oltrepiave 11; Valzoldana 9; Valpadola 7; Real Damos 6. SERIE C FEMMINILE Keralpen Belluno - Alpago (Dal Pan di Belluno) Lido Venezia - Musano (Fiorentin di Padova) Castagnaro - Fortitudo Vr (Hubacech di Verona) Padova - Salara (Andriolo di Vicenza) San Martino - San Carlo (Maraschin di Schio) Gazzera - Villanova (Morato di Este) Due Monti - V.Veneto (Bellinato di Castelfranco) Classifica: Padova 63; Villanova 57; Vittorio Veneto 46; Alpago 43; San Martino, Lido Venezia 40; Keralpen Belluno 38; Castagnaro 27; Fortitudo Vr 25; San Carlo 23; gazzera 21; Due Monti 15; Musano, Salara 7. SERIE D FEMMINILE Maser - Favaro Pedemontana - Passarella (Anna Baron di Bassano) Classifica: Padova (f.cl.) 47; Dynamo Vellai 40; Favaro 34; Real Spinea 32; Passarella 30; Pedemontana 29; Lughetto 21; Maser 20; Cadore 19; Alpes Cesio 6; Treporti 3. (r.f.)

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Referendum, si allontana il rinvio al 2010 (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Brescia" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Edizione: 19/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Referendum, si allontana il rinvio al 2010 La contrarietà della Lega fa sì che la data più plausibile resti il 21 giugno. Pd critico ROMA Nessuna «sintonia». Nessun accordo sulla data. Accuse reciproche di «sciacallaggio» e di «responsabilità gravissime» sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Roberto Maroni con i leader dell'opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale sembra ancora lontana. Perché se il segretario del Pd, Dario Franceschini, dice che un rinvio al 2010 «avrebbe avuto anche un senso», la Lega continua a proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi. «L'ho sempre fatto» ha detto ai cronisti in Abruzzo. Ma di fronte alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? «Stanno esaminando questa ipotesi - dice -. Io ho visto i conti ieri sera: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta milioni». Ma poi aggiunge: «Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto». Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia» necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», dice. E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che secondo lui «avrebbe avuto anche un senso», perchè «avrebbe consentito di tentare una riforma della legge elettorale». Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di «speculare con le menzogne». Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di «sciacallaggio», con il capogruppo Roberto Cota, ma soprattutto con Roberto Calderoli. Il ministro per la Semplificazione parla di «meschine azioni», messe in atto soltanto «per un ritorno elettorale, o peggio ancora per i rimborsi elettorali legati al referendum» da «sciacalli e avvoltoi che giocano col sangue». Ma i referendari rispediscono al mittente l'accusa: «Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero Governo».

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DILETTANTI. Vittorio Veneto e Opitergina, una corsa a due (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

DILETTANTI. Vittorio Veneto e Opitergina, una corsa a due Dilettanti, inizio partite ore 16. Eccellenza. Giorgione 2000-Moriago, Sprezzola; Liapiave-Cordignano, Xausa; LiventinaG.-Feltreseprealpi, Michieli; Ponzano-Vedelago 2008, Capovilla; Union CSV-Marosticense, Zanolla. Promozione. Cappella M.-Opitergina, Posado; Cavarzano-Villorba, Comune; Istrana-CornudaCr, La Pietra; Fontanelle- Ceggia, Rossini; Gruaro-Portomansuè, Spezzati; La Marenese-R.B. Luparense, Perissinotto; Vittorio SMC-Preganziol, Marchetti; Zero Branco-Casierdosson, Ferrante. Prima categoria. Spineda-San Floriano, Cocco; Noale-Castagnole, Colombo; ConcordiaF.-Villanova, Sciretti; Riese-Ospedaletto, Marzano; Cessalto-Silea, Tessaro; Mogliano-Jesolo, Zonta; Roncade-Caorle, Saccone; Codognè-S.Giorgio, Zandinella; Fregona-Godega, Lena; Trevignano-Sanfiorese, Tatalo; Montello-Plavis, Vaia; Orsago-Nervesa, Gobbato; Ponte Piave-Careni, D'Amico. Seconda categoria. Lusiana Conco-Ezzelina; Lugugnana-Gorghense; Sindacale-Salgareda; Cendon-Mignagola; Paese-Casale; OlmiC.-Ciprianocatron; Campigo-Monastier; Fossalunga-S.Elena; Aurora Tv Due-Salvarosa; Marcon-Salvatronda; Godigese-Treville; Sospirolo-Caerano; La Sernaglia-Castion; Cisonese-Foen; Altivolese-Lentiai; Piave Tegorzo-Montegrappa; Agordina-SP Calcio 2005; Bessica-Maser; Juventina -CSM Farra; Piave-Sarmede; Cortina-Francenigo; Vazzolese-Farra; Gaiarine-San Michele; Sois-Vittsangiacomo; S.Lucia Mille-Cadore. Terza categoria. Suseganese-Pero; Cimapiave-Barbisano; TarzoR.-Boccadistrada; Breda-Campolongo; Lovispresiano-Feletto; Basalghelle-Follinese; Parè-Refrontolo; S.Giustina-Vallata; Valdosport-Resana; Milan G.-Badoere; Fontane-Padernello; Rovere-S.Antonino; Calcio San Giuseppe-San Gaetano Calcio; Calcio Pederobba-Vedelaghese; Postioma-Vidor; Fanzolo-Volpago; Biancade-Passarella; Evolution Team-Ponte Crepaldo; Villanova-Zensonese; Longa 90-Pedemontana; Borso-Palladiana. (em.st.)

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LA COSTITUZIONE VA ATTUATA, NON RIFORMATA (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

DALLA PRIMA/LORENZONI LA COSTITUZIONE VA ATTUATA, NON RIFORMATA SEGUE DALLA PRIMA che si alternavano al microfono a recitare i loro diligenti compitini, non si capisce perché, con la faccia arrabbiata. Per il momento non siamo arrivati «all'Uomo mandato dalla Divina Provvidenza» ma ci è mancato poco. Non possiamo però soffermarci troppo ad irridere questo congresso o pensare, come fa qualcuno, che tutto passerà presto, perché non sarà facile smontare il blocco sociale che si è consolidato attorno al Pdl. Esso rappresenta, nella società italiana attuale, interessi diffusi, che vanno da tante piccole imprese, insofferenti delle regole, ai molti evasori fiscali, grandi e piccoli, dal lavoro autonomo, che disdegna le fatture e gli scontrini fiscali, alle clientele diffuse in tutta Italia, da coloro e sono tanti, che credono ancora nella favola dei comunisti, che mangiano i bambini e rubano la terra ai contadini, alla gerarchia Vaticana che sogna, nella attuale debolezza della politica, di allungare pesantemente le mani sulla laicità dello Stato. E tutti questi credono di aver trovato la loro tutela in Berlusconi e nel suo sorriso. Nel discorso di apertura, Berlusconi ha fatto del termine «popolo» il pilastro centrale della sua concezione politica. e ha fatto intravedere le sue preferenze istituzionali. Il popolo, opportunamente addomesticato dalle televisioni, può esercitare la sua sovranità esprimendo il leader e, da quel momento, tra il popolo e il leader, il dialogo deve essere diretto. Il modello di Stato, caro a Berlusconi, non è, pertanto, lo Stato di Diritto ma la vecchia monarchia di Diritto Divino, collegata al popolo senza poteri intermedi, che fanno solo perdere tempo. Non è un caso che il nostro eroe, abbia iniziato una violenta offensiva mediatica e colga ogni occasione, anche quella del terremoto in Abruzzo, per amplificare e diffondere la leggenda metropolitana di una Costituzione, che, secondo lui, ostacola e impedisce di governare il Paese, in modo rapido ed efficiente e che, pertanto rende urgente una sua profonda riforma. Non passa giorno che dall'esecutivo non si levino lamentazioni contro i lacci e laccioli della nostra Carta fondamentale e, purtroppo, c'è sempre qualche anima bella che alberga nei partiti di opposizione, che si dice disposta a sostenere i trombettieri che guidano la carica della controriforma costituzionale. Questa subdola e pericolosa manovra esige una pronta e decisa risposta. Con questa Costituzione, in un Paese uscito sconfitto e distrutto materialmente e moralmente da una tragica guerra, i partiti della cosi detta prima repubblica, in poco più di quaranta anni, prima di venire travolti dalla degenerazione di tangentopoli, giustamente falcidiata dalla Magistratura, nonostante i fermenti politici antagonisti, che scuotevano il corpo sociale del Paese e in presenza di un Parlamento eletto con la proporzionale, che li obbligava a una continua ricerca del consenso, hanno realizzato fondamentali riforme quali l'Ordinamento Regionale, la Scuola Media Unica, obbligatoria, gratuita e aperta a tutti, il Servizio Sanitario Nazionale, presidio gratuito della salute di tutti i cittadini. Contemporaneamente hanno trasformato radicalmente la struttura economica e sociale del Paese, mutuando il passaggio di milioni di lavoratori dall'agricoltura, all'industria e ai servizi e sono riusciti anche a collocare l'Italia fra le prime cinque potenze economiche del mondo e concorrere attivamente alla costruzione dell'Unità Europea. Tutti questi obiettivi sono stati raggiunti con l'indispensabile e decisivo concorso del mondo del lavoro e del senso di responsabilità delle sue rappresentanze sindacali. Non possono, perciò, essere imputate alla Costituzione le difficoltà nelle quali si dibatte attualmente la politica italiana ma all'impreparazione e alla debolezza dei partiti. Pochi Paesi al mondo, affrontano l'attuale crisi economica e sociale in un impoverimento etico e istituzionale come quello che stiamo vivendo. Assistiamo a segni di decadimento sociale, si aggrava la corruzione, aumenta il disprezzo per l'uguaglianza, la libertà viene intesa come privilegi di pochi da consolidare non come diritti uguali per tutti da assicurare, la laicità dello Stato è sottoposta a tensioni continue. Purtroppo quando i legami sociali si allentano, insorgono idee secessioniste, pulsioni razziste e xenofobe, volgarità, arroganza e violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Ci ritroviamo con un'Italia spaccata e pericolosamente divaricante. Invece di farneticare sulla necessità di riformare la Costituzione è necessario e urgente riparare i vulnus che essa, negli ultimi anni, ha subito in alcune prerogative sancite nei suoi articoli 1 e 3. L'articolo 1 recita testualmente: «la sovranità appartiene al popolo» e quindi, per ripristinare questo dettame, diventa urgente l'approvazione di una nuova legge elettorale, che sostituisca quella votata qualche anno fa, ancora in vigore per le elezioni politiche e cancelli la vergogna delle liste bloccate con le quali una ristretta oligarchia partitica ha potuto nominare preventivamente i membri del nostro Parlamento, scippando agli elettori il diritto di scegliere i propri rappresentanti. L'articolo 3, nel suo primo comma, stabilisce, che: «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge» mentre con il lodo Alfano, approvato con il voto della sola maggioranza e che ha spaccato il Parlamento, quattro cittadini sono diventati più uguali di tutti gli altri. Ingenuamente avevamo sperato che qualcuno dei quattro, che non aveva mai avuto pendenze giudiziarie, avesse rinunciato a questo privilegio prima del responso della Corte Costituzionale, che, vogliamo credere, ripristinerà presto la supremazia della Costituzione. Per questo dobbiamo rinnovare il nostro impegno non solo per difendere la Costituzione ma anche perché i suoi dettami vengano compiutamente attuati. Difendere oggi la Costituzione significa anche ribadire con chiarezza la necessità di salvaguardare l'equilibrio dei poteri che i Padri Costituenti hanno posto a garanzia della nostra libertà. Questo equilibrio sta alla base di uno Stato di diritto e stabilisce, nei confronti del potere esecutivo, i poteri di controllo del Parlamento, i poteri di controllo di costituzionalità del Capo dello Stato e della Corte, i poteri di controllo di legalità della Magistratura. Se qualcuno pensa di poter, impunemente, cancellare questo equilibrio deve sapere che troverà a difenderlo, come già avvenne nel referendum della primavera del 2006, il voto di tutti coloro che credono nel sistema democratico, disegnato nella nostra Costituzione repubblicana, come a uno strumento indispensabile per l'avanzamento civile e sociale del Paese. Dopo oltre sessanta anni di vita democratica, la nostra Costituzione non è ancora compiutamente realizzata, in parte, è ancora un programma, un ideale, una speranza un impegno e un lavori per noi e per le giovani generazioni. Dobbiamo richiamare, con forza, tutte le forze politiche, che si riconoscono nei principi della Resistenza, all'impegno per un progetto di ampio respiro che ci faccia uscire dalle secche attuali, riportando in primo piano i valori permanenti della libertà, dell'uguaglianza, della giustizia sociale, della solidarietà e della Pace. Il popolo italiano ha già sperimentato la scorciatoia «dell'uomo solo al comando» e, nel 1943, si è risvegliato da un brutto sogno che non vuol più replicare. Dalla attuale crisi economica e sociale dobbiamo uscire salvaguardando i valori per i quali abbiamo combattuto la guerra partigiana, e, certamente, non rinunciando ai diritti di libertà che sono stati conquistati con tanti sacrifici. Umberto Lorenzoni (Presidente Anpi provinciale - Treviso)

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dirigenti di diritto torna l'emendamento (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina II - Bari Regione Dirigenti di diritto torna l´emendamento Dirigenti di diritto. Antonio Scalera, capogruppo dell´Udc, ha deciso di non mollare la presa. E riproporrà in consiglio l´emendamento che il presidente della commissione Bilancio, Vittorio Potì, aveva bollato come inammissibile. Il politico tarantino, funzionario dello Iacp, ha proposto la nomina automatica a dirigente per tutti i consiglieri regionali che, al termine della legislatura, rientreranno al loro incarico di dipendenti regionali. Il suo emendamento non è stato ritirato e lo stesso Scalera, raccontano molti esponenti di spicco della prima commissione, ha annunciato la sua intenzione di ripresentarlo in consiglio. «E´ una questione di principio - ha detto ieri - in passato qualcuno aveva usufruito di una simile possibilità». Il riferimento è ad Alberto Tedesco e Mario De Cristoforo che spuntarono un aumento di qualifica per rendere più agevole il loro esodo. Ma la norma "ad personam" di Scalera ieri ha creato un pesante imbarazzo nelle sedi regionali dell´Udc. Pare che anche alcuni dirigenti nazionali del partito si siano mossi per chiedere al capogruppo di resistere alla tentazione di "auto promuoversi". Per questo motivo, in serata, l´esponente dell´Unione di centro ha cambiato le carte in tavola. «La mia è stata solo una provocazione - ha raccontato - una questione che si è chiusa ieri prima di cominciare». Ma, agli atti, risulta che Antonio Scalera in commissione ha chiesto di rinviare all´aula la discussione sul suo emendamento. Che, di fatti, non è stato ritirato. Una recente sentenza della corte costituzionale, che aveva impugnato un provvedimento della Regione, giudica aberranti le promozioni d´ufficio. Ma il consiglio regionale ci prova comunque. In aula, la prossima settimana, sarà portato anche un emendamento di Dario Stefàno (Pd) che chiede la nomina a dirigente per tutti gli infermieri e i dipendenti della sanità in possesso della laurea. Mal di pancia anche a sinistra, dove gli assessori del governo Vendola si sono chiusi dietro un eloquente silenzio e non commentano la prossima assunzione, da parte del Mps, del primo portaborse della Regione. (p.rus.)

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scuola, la scure sui docenti diecimila i precari a rischio - francesca savino (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina IV - Bari Il caso Il provvedimento I precedenti Il lavoro della commissione insediata all´Università s´è concluso con la scelta di non applicare la nuova legge Scuola, la scure sui docenti diecimila i precari a rischio Le classi diventano più numerose 8 istituti su 10 sono fuori norma L´allarme dei sindacati: è guerra per le graduatorie L´Ateneo salva i baroni dalla pensione restano in servizio i professori over 70 "Gli altri non devono accettare di andare oltre le 18 ore settimanali in questo momento" Resta ancora in piedi il giudizio di merito della Corte costituzionale A Roma, Milano, Bologna e Napoli i rettori hanno ignorato le lamentele degli anziani FRANCESCA SAVINO Diecimila docenti in attesa di una chiamata che non arriverà. Oltre la metà dei nomi in graduatoria fermo e senza possibilità di incarico. Il grido d´allarme per il prossimo anno in provincia di Bari arriva dai sindacati del mondo della scuola. «è una stima ottimistica, se così si può dire» mette le mani avanti Lena Gissi, dalla segreteria generale della Cisl Puglia, scorrendo le più recenti proiezioni sulla disoccupazione nelle scuole baresi. «Più della metà dei docenti in graduatoria non ha lavorato quest´anno, e il prossimo sarà persino peggio: le nomine dei precari, se si faranno, saranno ridotte a poche unità» conferma Claudio Menga, segretario barese della Flc Cgil. La scorsa settimana si è aperta la corsa alle graduatorie ad esaurimento: ci sarà tempo fino all´11 maggio per presentare domanda e inserire le preferenze per altre tre province, oltre a quella di appartenenza, in cui sperare che si apra un varco per una cattedra. L´area di provenienza, però, resta vincolante: una notizia che potrebbe non essere negativa per i docenti baresi. Dall´Ufficio scolastico provinciale continuano infatti le rassicurazioni sul futuro dei precari: «Riusciremo a salvare le cattedre e addirittura a fare delle immissioni in ruolo» calcola il dirigente Giovanni Lacoppola sulla base delle ultime elaborazioni sugli organici. Nella provincia di Bari il numero complessivo degli insegnanti fra quelli di ruolo, i supplenti e i precari quest´anno è stato di 23mila 132 unità. Un dato dal quale vanno sottratti i circa quattromila docenti presenti in più di una graduatoria: in base alla stima dei sindacati sui pensionamenti e i nuovi ingressi, l´anno prossimo ci saranno circa18mila persone a caccia di un posto di lavoro. «Negli anni ci siamo preoccupati di dare a tutti il diritto di accesso alle graduatorie, ma adesso siamo nella situazione paradossale per cui non tutti avranno diritto al lavoro» riflette Lena Gissi. «Solo chi è nelle vette alte della graduatoria potrà lavorare: circa il 30 per cento. Poi c´è un 20 per cento che ha lavorato l´anno scorso e forse prenderà qualche spezzone di cattedra nel corso dell´anno, e infine oltre il 50 per cento di chi è in graduatoria che potrà avere solo disoccupazione: fra loro almeno uno su tre non ha mai insegnato» spiega la segretaria provinciale della Cisl scuola. Per questo dai sindacati parte un appello preciso ai docenti di ruolo: «Non devono accettare di andare oltre le 18 ore settimanali in questo momento» spiega Lena Gissi. «Gli insegnanti che hanno la garanzia di una cattedra devono essere i primi a esprimere solidarietà ai precari, lasciando loro le 2, 4 o 6 ore a settimana di servizio che danno la doppia possibilità di un lavoro e di un piccolo aumento di punteggio: sarà una prova di solidarietà reale da collega a collega, un´azione di alta responsabilità in un momento buio per la scuola». Nelle sedi dei sindacati si stanno lavorando a tempo pieno per dare consigli a chi deve fare domanda entro l´11 maggio. «Al momento ci sono i dati su 1346 posti in meno nella provincia di Bari, di cui 485 nella scuola primaria e altri 161 perdenti posto che saranno costretti a trasferimenti d´ufficio» ricorda Claudio Menga dalla Flc: «Purtroppo i numeri finora non hanno smentito le nostre peggiori previsioni».

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quelle notizie vere che sembrano inventate - (segue dalla prima pagina) (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina X - Bari QUELLE NOTIZIE VERE CHE SEMBRANO INVENTATE (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) (segue dalla prima di cronaca) iL QUALE "concede al Presidente del Consiglio la facoltà di assumere un solo assistente personale su richiesta dei presidenti dei gruppi consiliari che non abbiano in utilizzo personale in missione". Attualmente l�unico gruppo sguarnito di missionari è il Movimento per la sinistra. (�) E� così che ieri è stato ufficialmente istituito in Puglia il ruolo dell�assistente personale del politico, a carico del contribuente." E i missionari? Cos´è, crisi delle vocazioni? Sulla vocazione alla politica deve esserci, visto che c´è chi chiede un provvedimento per agevolare il funzionario pubblico sceso in campo che ritorni a casa, "un giusto riconoscimento per i dipendenti pubblici eletti consiglieri regionali: una promozione automatica a dirigente, da acquisire al rientro in servizio." Insomma fargli far carriera anche se se n´è stato a fare il consigliere o l´assessore per cinque anni. Pare che la trovata non sia passata. Sembrano scherzi, ma sono notizie, notizie vere. Come quella della fazzolettata di delinquenti scarcerati per un ritardo nella stesura di carte da parte del gup. Il gup scarica la responsabilità scrivendo che già da un anno avrebbe richiesto l´esonero al gip che lo detto al PdT (Presidente del Tribunale) che avrebbe dovuto girarlo a CSM. Il Gip del gup conferma che doveva esprimersi il Csm. Il gup, intanto se la prende col gip e il boss se la ride di csm, gup e gip. E della DDA, dei CC, della GdF, della PS, dei VU (Vigili Urbani) e di CFF (Cittadini fatti fessi). Va al ristorante ordina C e P (crudo e provolone) e brinda alla democrazia. Sembrano notizie inventate dal gusto del paradosso, ma, ripeto, sono vere. Anche questa. I Baresi devono ancora sopportare la bugia continua e reiterata che sostiene, a proposito dell´esproprio del Teatro Petruzzelli, restaurato coi soldi nostri, che la Corte Costituzionale lo avrebbe annullato in quanto tale. E´ falso: la Corte annullò l´esproprio per come era stato formulato non per la sostanza sulla quale non si espresse. Negò le circostanze d´urgenza e di emergenza, non la liceità del provvedimento. Liceità che non può che essere condivisa dalle persone in buona fede e dai cittadini di buon senso. Eppure la vicenda continua assumendo aspetti ridicoli: a causa del ritardo della conclusione dei lavori, i padroni chiedono, a tenore dell´accordo del 2002, un risarcimento ingentissimo in denaro. Il Sindaco, giustamente, e finalmente, rifiuta. L´avvocato che cura gli interessi dei padroni del teatro osserva: "Il sindaco, in qualità di presidente della Fondazione, chiama in causa il sindaco, in qualità di primo cittadino del Comune di Bari per il pagamento delle somme dovute ai legittimi proprietari del teatro. Ma poi il sindaco-primo cittadino si costituisce in giudizio contro il sindaco-presidente della Fondazione. Non ci sono parole". Ci sono, ci sono: qualcuno pretende che un soggetto, la Fondazione, rispetti patti atroci e ingiusti, stipulati da amministratori in vena di scherzi, dannosi per la comunità a tutto vantaggio di privati, pagando lo scotto della vergogna e i denari della compravendita. Solo che, al tempo dell´iniquo commercio, la Fondazione, non esisteva. Non perda tempo il sindaco: denunci quell´accordo del 2002, lo stesso faccia il Presidente della Provincia, visto che quello della Regione pare lo abbia già fatto e non se ne parli più. Anche se ci sono le elezioni, lo facciano. In attesa, anelo notizie sulle bietole.

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(sezione: Giustizia)

( da "Adige, L'" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

referendum Franceschini attacca duro sul mancato accorpamento con le elezioni europee del 7 giugno «Voto, inaccettabile quei soldi sprecati» ROMA - Nessuna «sintonia». Nessun accordo sulla data. Accuse reciproche di «sciacallaggio» e di «responsabilità gravissime» sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Roberto Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale sembra ancora lontana. Perché se il segretario del Pd, Dario Franceschini, dice che un rinvio al 2010 «avrebbe avuto anche un senso», la Lega continua a proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi. «L'ho sempre fatto» dice ai cronisti in Abruzzo. Ma di fronte alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? «Stanno esaminando questa ipotesi - dice - Io ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta milioni». Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia» necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», dice. Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di «speculare con le menzogne». Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di «sciacallaggio». 19/04/2009

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telecom, altro rinvio sui dossier illeciti ma giovedì parte il processo a tavaroli (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 26 - Economia La Consulta dovrà decidere sulla possibilità di utilizzare il materiale: in ballo i risarcimenti di 4000 parti lese Telecom, altro rinvio sui dossier illeciti ma giovedì parte il processo a Tavaroli MILANO - Nuovo rinvio alla Corte costituzionale. Per l´ennesima volta, giudici, pm e avvocati chiedono ai membri della Consulta di pronunciarsi sulla legge che impone la distruzione dei dossier raccolti in modo illecito e usati come prove nel caso Telecom. Sono ormai oltre due anni che il processo contro Giuliano Tavaroli, ex capo della Security di Telecom e Pirelli, pende in attesa che la Consulta si svegli dal suo letargo. Ieri il giudice per l´udienza preliminare, Giuseppe Gennari, ha rinviato tutto alla Corte Costituzionale, sottolineando che «ciò di cui si imporrebbe la distruzione costituisce il corpo di reato dei fatti penali». Il che comporterebbe non solo un indebolimento dell´accusa, ma anche «un pregiudizio del diritto di difesa». Alla sorte dei dossier sono legati il processo contro Tavaroli e i suoi complici, ma soprattutto le richieste danni di chi è stato "oggetto" di quei dossier, gli spiati dalla ex Security Telecom. è un esercito di oltre 4200 persone e 132 società. Se il giudice dovesse applicare la legge e cancellare quelle parti dei supporti informatici (oltre 200) che contengono i dossier raccolti illegalmente, impiegherebbe un tempo biblico. L´adempimento «potrebbe avvenire - scrive il giudice - solo in tempi incompatibili con una ragionevole durata del processo» e non «prima dell´intervento della prescrizione». La Consulta si riunisce il 22 aprile, l´argomento non è neanche in calendario. Il giorno dopo, inizierà il processo contro Tavaroli, portato avanti anche senza i corpi di reato. (w.g.)

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"Mamma e papà di bamboccioni non rispondano dei debiti dei figli" (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

IL CASO UN GIUDICE CIVILE RICORRE ALLA CORTE COSTITUZIONALE "Mamma e papà di bamboccioni non rispondano dei debiti dei figli" [FIRMA]ALBERTO GAINO Attenzione a chi ci si mette in casa: si rischia di dover rispondere dei suoi debiti, a maggior ragione quando si tratti dei propri figli trentenni e «bamboccioni», per ricordare la definizione iconoclasta di Padoa Schioppa, quando, da ministro dell'Economia, cercò di scuotere la tradizionale rete di protezione familiare dei figli maggiorenni, tutta italiana rispetto ai costumi degli altri paesi, avanzati e arretrati che siano. Il codice civile non tiene conto di questa specificità di casa nostra e condanna impietosamente e regolarmente i maturi genitori di figli adulti e indebitati che siano tornati a convivere con mamma e papà a risarcire i creditori dei propri pargoli di trent'anni e più. Anzi, la giurisprudenza è stata sinora talmente netta sulla questione da consentire il regolare ricorso al pignoramento di beni di padri e madri che non siano stati in grado di documentarne l'acquisto con propri mezzi (problematico se non si conservano fatture e ricevute fiscali). Le testimonianze dei diretti interessati, tanto meno la «prova presuntiva» che elettrodomestici o librerie si trovassero nella propria abitazione di residenza sono state sinora ritenute inammissibili. Sinora, perché il giudice Vincenzo Toscano, dell'ottava sezione civile del tribunale torinese, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale nel merito, ritiene che d'ora in poi vi sia un diverso spazio giurisprudenziale per l'utilizzo della prova logica che il possesso di beni di arredamento di un immobile sia di chi abbia la proprietà dell'appartamento. «Con l'ordinanza 95 del 2009, recentissima, la Corte Costituzionale ha formalmente rigettato la mia questione di legittimità delle norme vigenti - fa presente il dottor Toscano - tuttavia, nella motivazione del provvedimento i giudici condividono l'ammissibilità della testimonianza dei genitori qualora il creditore non vi si sia formalmente opposto. Esattamente il caso di cui mi sono occupato». Il giudice Toscano si è deciso ad approfondire la questione al quarto pignoramento di beni mobili a genitori o conviventi di debitori. «Il primo è stato veramente singolare: si trattava di un ex marito, anch'esso sui trent'anni, che nella causa di separazione dalla moglie, aveva deciso di pignorare parte dell'arredamento dell'abitazione dei genitori dell'ex consorte che era tornata a vivere con loro». «Non so se il fenomeno sia nuovo - aggiunge il giudice -. In tanti anni non mi era mai capitato di affrontare casi simili, uno dopo l'altro, pochi, è vero, eppure significativi di qualcosa che prima non accadeva. C'è stato anche il caso di una anziana signora torinese che, avendo sposato un signore pieno di debiti, ha dovuto risponderne a colpi di pignoramenti subìti. L'ultimo, quello per cui mi sono rivolto alla Corte Costituzionale, riguarda l'opposizione di una madre al pignoramento di parte dell'arredamento della sua abitazione proposto da una società finanziaria che vanta crediti nei confronti del figlio della donna tornato a vivere sotto il tetto dei genitori».

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di Massimiliano Di Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il contestato voto parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti e di comuni cittadini prot (sezione: Giustizia)

( da "Riformista, Il" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

di Massimiliano Di Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il contestato voto parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti e di comuni cittadini protestare contro il governo del Presidente Voronin hanno riportato alla memoria le rivoluzioni colorate di Georgia e Ucraina del recente passato di Massimiliano Di Pasquale Le manifestazioni di piazza a Chisinau dopo il contestato voto parlamentare del 5 aprile che hanno visto migliaia di studenti e di comuni cittadini protestare contro il governo del Presidente Voronin hanno riportato alla memoria le rivoluzioni colorate di Georgia e Ucraina del recente passato. Dopo tre giorni di proteste il 9 aprile la Commissione Elettorale Centrale moldava ha rivisto il risultato elettorale, aggiudicando al partito Comunista (Pcrm) 60 seggi su 101 anziché i 61 annunciati precedentemente. E se una parte dell'opposizione vuole il riconteggio dei voti, il partito Liberal-Democratico di Vladimir Filat chiede invece l'annullamento del voto e nuove elezioni. Filat, cosa è successo dopo l'annuncio dei primi risultati? Subito dopo gli exit poll è parso chiaro che le elezioni erano state falsificate. Esiste una enorme differenza a favore del Pcrm fra gli ultimi sondaggi e i primi risultati. Il 15% in più in favore del Pcrm. Paradossalmente gli stessi exit poll hanno indicato con pochissimo errore lo score degli altri partiti. Ho sempre saputo che la chiave dei brogli sta nelle liste elettorali. L'ho urlato, quanto più forte possibile, ma non sono stato ascoltato. La Moldova è uno Stato con natalità decrescente da 20 anni, ma il numero degli elettori, negli ultimi 4 anni, è cresciuto di circa 400 mila unità! Come mai gli osservatori internazionali hanno sostenuto che le elezioni si sono svolte in maniera corretta? Quelli del Csi non hanno fatto obiezioni ed era normale. Per quanto riguarda gli osservatori internazionali il discorso è più complicato. Loro si sono concentrati sugli aspetti tecnici del processo elettorale il giorno degli scrutinii, ma gravi violazioni erano avvenute già prima. Il rapporto favorevole è stato influenzato anche dal diritto di veto della Russia in particolare e dell'Osce. Il riconteggio delle schede non ha portato a sostanziali cambiamenti rispetto al risultato delle urne... Noi non abbiamo chiesto il riconteggio dei voti. L'unica cosa che chiediamo è la verifica delle liste elettorali, poiché solo lì ci sono le prove delle frodi e lo dimostreremo. Nelle liste ci sono persone morte da oltre 15 anni che però hanno votato, una marea di iscritti con nomi e cognomi senza nessun documento che attesti chi sono. Abbiamo scoperto gente con più carte di identità. Qualche centinaia di migliaia di votanti fantomatici hanno assicurato la vittoria del Pcrm. Abbiamo soltanto bisogno di un po' di tempo. Presenteremo le nostre prove alla Corte Costituzionale e chiederemo l'annullamento del voto e la ripetizione delle elezioni. Il presidente Voronin ha interrotto le relazioni diplomatiche con la Romania accusando Bucarest di fomentare la rivolta in Moldova. Lei cosa ne pensa? Voronin ha tenuto un atteggiamento isterico nei confronti della Romania, accusandola di volere annettere i nostri territori. L'attuale territorio della Moldova è stato annesso all'Unione Sovietica attraverso un patto Hitler - Stalin. La Romania è stata la prima Nazione a riconoscere la sovranità della Moldova dopo la fine dell'Urss. Voronin ha usato come pretesto, per accusare la Romania di un tentativo di colpo di Stato, l'innalzamento della bandiera rumena sui palazzi del Parlamento e della Presidenza. E per la prima volta nella storia dell'Ue, l'ambasciatore di uno stato membro di questa organizzazione è stato espulso. Le immagini dimostrano che chi ha issato la bandiera lo ha fatto con l'aiuto delle forze di polizia. Si tratta di un'azione orchestrata per allontanare la Moldova dall'Ue e per instaurare un regime dittatoriale e criminale. Cosa chiedono gli studenti scesi nelle piazze? Prima di tutto libertà e rispetto delle regole, visto che le elezioni sono state falsificate. Gli studenti anticomunisti pretendono un trattamento uguale a chi vota il Pcrm. Voronin è riuscito nei suoi due mandati a polarizzare in modo estremo la società moldava. La sua dichiarazione ad urne chiuse di non volere accordare nessuna chance all'opposizione ha accesso gli animi. I giovani si sono visti ancora una volta nella situazione di dover cercare una vita migliore all'estero. Come giudica l'atteggiamento di Ue e Usa? Nel corso di otto anni di governo comunista in Moldova sia la Ue sia gli Usa hanno tenuto un atteggiamento troppo blando verso questo regime. Speriamo che adesso dimostrino attaccamento ai valori democratici. Siamo parte dell'Europa e vogliamo vivere in un mondo libero. 19/04/2009

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Farmacia di Prato Smeraldo A maggio ci sarà la decisione del Tar (sezione: Giustizia)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

FOLIGNO pag. 13 Farmacia di Prato Smeraldo A maggio ci sarà la decisione del Tar di PATRIZIA PEPPOLONI FOLIGNO LA CAMPAGNA elettorale si accende, i toni si alzano. Tra il candidato del Pd, Nando Mismetti, attuale vicesindaco, e quello della lista civica «Cambiare Foligno», appoggiata dal Pdl, Daniele Mantucci, comincia il fuoco incrociato. Alcune le ha riprese e «rimpallate» ieri Mismetti, in occasione della presentazione della nuova lista «Sinistra per Foligno», messa insieme dal vendoliano Mario Gammarota e dal suo «team», a sostegno del candidato del Pd. E visto che Mantucci aveva pubblicamente parlato di una «battaglia per liberare Foligno» e della necessità di «rompere la rete di potere e clientele», Mismetti non ha risparmiato qualche altro fendente. E con al fianco Gammarota e il sindaco Manlio Marini, intervenuto alla presentazione di «Sinistra per Foligno», Mismetti ha cominciato facendo notare che mentre la sinistra è unita, il centrodestra si presenta frantumato in due o tre schieramenti. «E' il risultato ha detto il candidato del Pd della loro assenza da questa città, che dura da 15 anni. un'assenza totale, che non ha prodotto idee e progetti di sviluppo, è il risultato di una totale mancanza di opposizione, il cui ruolo è fondamentale in un sistema di governo democratico. E' il risultato del fatto che i due precedenti candidati-sindaci o non hanno varcato per nulla le scale del Palazzo comunale o lo hanno fatto per pochi mesi. SE SONO frammentati è perchè non hanno saputo costruire il loro tessuto politico. E ora addirittura il candidato Mantucci sembra quasi vergognarsi' dei partiti che lo sostengono e non è direttamente candidato del Pdl ma di una lista civica. La nostra gestione ha aggiunto è stata cristallina, e il terremoto lo dimostra: col sisma sono passati miliardi di euro, amministrati con rigore ed onestà». Ieri, agli Orti Orfini, Gammarota ha presentato il programma della nuova lista, improntata alle non discriminazioni (da quelle in materia sessuale alle famiglie di fatto, da quelle contro le donne a quelle nei confronti degli stranieri), a nuovi modelli di consumo e sviluppo, alla giustizia sociale, allo stop alla cementificazione, alla solidarietà. Annunciate anche iniziative a sostegno dei terremotati abruzzesi («tre dei nostri ragazzi partiranno a breve ha detto Gammarota per L'Aquila». Intanto, sull'altro fronte, lunedì alle 21, nella Sala conferenze di Palazzo Trinci, il professor Daniele Mantucci ha organizzato una tavola rotonda dal tema: «Destra, Sinistra e Governo Locale». Relatore il professor Antonio Baldassarre, già presidente della Rai e della Corte Costituzionale, nonché candidato sindaco del Pdl al Comune di Terni.

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Non è giusto parlare sempre male dei servizi di salute mentale dell'Asl, come hanno ... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Domenica 19 Aprile 2009 Chiudi «Non è giusto parlare sempre male dei servizi di salute mentale dell'Asl, come hanno fatto i segretari di categoria di Cisl e Uil, Gunnella e Teodori. Facciamo invece parlare i fatti relativi all'operato del Csm di Poggio Mirteto, dove è stata definita e istituzionalizzata la prassi relativa all'accoglienza delle domande dell'utenza, dove sono stati definiti i criteri pr la presa in carico dei pazienti e dei piani terapeutici personalizzati per gli utenti gravi, nonchè sono stati fissati i protocolli di collaborazione con i Servizi sociali dei Comuni e del Distretto socio-assistenziale, con il materno-infantile, con l'Ares 118 e con le forze dell'ordine». La strenua difesa dell'operato del Csm arriva dal dirigente psicologo presso il Csm di Poggio Mirteto, Franca Cupelli.

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Al Partito sardo non piace l'assessore (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca Regionale Pagina 109 Al Partito sardo non piace l'assessore Statutaria, sentenza vicina: la Giunta preme perché resti in piedi --> Statutaria, sentenza vicina: la Giunta preme perché resti in piedi Duro comunicato del Psd'Az contro l'assessore all'Agricoltura: «Imbarazzanti inerzie di esponenti della Giunta regionale». Il Partito sardo d'Azione, alleato del centrodestra alle recenti, trionfali elezioni regionali, mostra il cartellino giallo all'assessore Andrea Prato. Presa di posizione poco morbida, quella del presidente del partito, Giacomo Sanna: «Spiace constatare che sulle politiche agricole di scala locale e globale, come pure sulla valutazione dell'operato di amministratori di nomina politica impegnati in settori strategici della società sarda, si registra, alla luce di dichiarazioni pubbliche e di imbarazzanti inerzie di esponenti della giunta regionale, una preoccupante distanza dall'accordo programmatico e dal metodo partecipativo che hanno garantito l'importante e recente vittoria elettorale». In sintesi: non piace la linea dell'assessore a un partito che è anche espressione della pastorizia, dell'agricoltura. Non c'è sintonia - oggi - con un rappresentante dell'esecutivo fra i più attivi, anche dal punto di vista della comunicazione. LA STATUTARIA Martedì 21 alla Corte Costituzionale si discute il ricorso presentato dal Governo contro l'atto di promulgazione della legge Statutaria. E sembrerebbe che ora il presidente Ugo Cappellacci, temendo che la Statutaria possa cadere - vedremo perché - abbia fatto pressioni verso il Governo perché rinunci al ricorso. Se la Corte dovesse accogliere il ricorso e dichiarare incostituzionale l'atto di promulgazione per violazione dello Statuto sardo, cesserebbero gli effetti della Statutaria. In base alla quale, però, si sono svolte le recenti elezioni regionali. Ecco i motivi dei timori regionali . Ma la paura di un annullamento del voto è da ritenersi infondata per tre motivi. Primo: le sentenze della Corte Costituzionale hanno efficacia retroattiva, ma sono esclusi i procedimenti ormai “esauriti”, e quindi le elezioni. Secondo: la legge non contiene norme che hanno disciplinato le elezioni, se non quello del voto da tenersi entro 60 giorni dalle dimissioni del presidente. In realtà, l'interesse perché la Statutaria resti in piedi è legato alla norma “sostanziale” che prevede l'incompatibilità fra le cariche di consigliere regionale e assessore. L'eventuale incostituzionalità della Statutaria farebbe cadere questa norma, con probabili ripercussioni sull'assetto della Giunta. ENRICO PILIA

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Giudice licenziato: non era abbastanza (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 94 del 2009-04-19 pagina 6 Giudice licenziato: non era abbastanza «Azzeccagarbugli» di Luca Fazzo Bocciato dal tribunale e rimosso dall'incarico Un solo neo in carriera: sentenze troppo brevi Contrastano lavora per anni come giudice di pace a Milano. Quando, alla fine del 2005, il suo mandato arriva alla scadenza, il consiglio giudiziario (che è una specie di Csm in chiave locale) chiede al presidente del tribunale un parere sul lavoro svolto fino a quel momento dal giudice Contrastano. Ed ecco la lettera che il presidente di allora, Vincenzo Cardaci, manda al consiglio: «Ho appreso dal coordinatore dell'ufficio del giudice di pace di Milano che il dottor Contrastano ha esercitato le sue funzioni dimostrando una buona produttività. Ha depositato nel quadriennio 140 sentenze. É stato puntuale nella celebrazione delle udienze e ha sempre rispettato, nel deposito dei provvedimenti, i termini previsti. Il suo comportamento, nell'espletamento dei suoi compiti, è stato corretto sia verso le parti che verso gli avvocati ed il personale amministrativo. Nei suoi confronti non risulta che siano stati presentati esposti. Non ha pendenze disciplinari». Sembra la premessa per una conferma cum laude del giudice nell'incarico. Invece Cardaci conclude segnalando che «le sentenze da lui redatte presentano gravi carenze nelle motivazioni». Come esempio, il presidente cita alcune sentenze per guida in stato di ebbrezza in cui Contrastano si limita a scrivere che «dalla documentazione acquisita emerge la penale responsabilità dell'imputato in ordine al reato contestato». In un processo per ingiurie, Contrastano condanna l'imputato motivando così: «Dall'esame dei testi è emerso il fatto reato e la addebitabilità dello stesso all'imputato». Probabilmente non è che ci fosse molto da aggiungere. Ma secondo il presidente del tribunale, quelle sentenze sono comunque troppo sintetiche. Per questo motivo, scrive Cardaci, «esprimo parere contrario all'istanza di conferma» nell'incarico. Il consiglio giudiziario fa suo il parere di Cardaci. Il Consiglio superiore della magistratura anche. Il ministro controfirma. La carriera di Contrastano come giudice si chiude qui. Ma il giudice licenziato è uno che non si arrende facilmente. Insiste, si appella, fa ricorso: dimostrando, carte alla mano, che anche giudici di professione, davanti a processi tanto modesti quanto chiari, se la cavano con motivazioni anche più brevi. Dimostra che la sentenza «abbreviata» è prevista dalla legge che ha istituito i giudici di pace, per evitare «sovrabbondanti esposizioni dello svolgimento del processo e digressioni non necessarie in punto di diritto, del tutto inappropriate in relazione alla natura ed alla competenza penale del giudice di pace». Niente da fare. Fa ricorso contro il ministro, e se lo vede respingere. Fa ricorso al presidente della Repubblica contro la decisione del ministro, Napolitano prima di rispondere chiede il parere del Consiglio di Stato. Poi decide. Tre giorni fa, dal Quirinale arriva a Contrastano il provvedimento: ricorso respinto, licenziamento confermato. Sarà anche serio, sarà vero che produce tanto: ma quelle sentenze sono troppo corte! Luca Fazzo © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Referendum. Più remota l'ipotesi di rinvio. Berlusconi: "Io voterò" (sezione: Giustizia)

( da "AmericaOggi Online" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Referendum. Più remota l'ipotesi di rinvio. Berlusconi: "Io voterò" 19-04-2009 ROMA. Nessuna "sintonia". Nessun accordo sulla data. Accuse reciproche di "sciacallaggio" e di "responsabilità gravissime" sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Roberto Maroni con i leader dell'opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale sembra ancora lontana. Perché se il segretario del Pd, Dario Franceschini, dice che un rinvio al 2010 "avrebbe avuto anche un senso", la Lega continua a proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi. "L'ho sempre fatto" dice ai cronisti in Abruzzo. Ma di fronte alla "responsabilità" di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? "Stanno esaminando questa ipotesi - dice - Io ho visto i conti ieri sera: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta milioni". Ma poi aggiunge: "Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto". Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti "un imbroglio". Ma la "sintonia" necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta", dice. E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che secondo lui "avrebbe avuto anche un senso", perché "avrebbe consentito di tentare una riforma della legge elettorale". Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare "polemiche demagogiche" e di "speculare con le menzogne". Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di "sciacallaggio", con il capogruppo Roberto Cota, ma soprattutto con Roberto Calderoli. Il ministro per la Semplificazione parla di "meschine azioni", messe in atto soltanto "per un ritorno elettorale, o peggio ancora per i rimborsi elettorali legati al referendum" da "sciacalli e avvoltoi che giocano col sangue". Ma i referendari rispediscono al mittente l'accusa: "Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo".

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Referendum elettorale, il rinvio vacilla (sezione: Giustizia)

( da "Brescia Oggi" del 19-04-2009)
Pubblicato anche in: (Arena.it, L')

Argomenti: Giustizia

Referendum elettorale, il rinvio vacilla LA BATTAGLIA. Si fa largo l'ipotesi 21 giugno 19/04/2009 rss e-mail print Dario Franceschini (Pd): «Inaccettabile il no all'election-day» ROMA Nessuna «sintonia». Nessun accordo sulla data. Accuse di «sciacallaggio» e di «responsabilità gravissime» sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale è lontana. Se il segretario del Pd Franceschini dice che un rinvio al 2010 «avrebbe avuto anche un senso», la Lega continua a proclamarsi contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi: «L'ho sempre fatto» dice. Ma di fronte alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? «Stanno esaminando l'ipotesi. Io ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai 50 milioni». Poi aggiunge: «Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto». Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Casini, che pure definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia» ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico, Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che secondo lui «avrebbe avuto anche un senso»: «Avrebbe consentito di tentare una riforma della legge elettorale». Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl invece lo accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di «speculare con le menzogne». Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di «sciacallaggio», con il capogruppo Roberto Cota, Il ministro Calderoli parla di «meschine azioni soltanto per un ritorno elettorale». Ma i referendari replicano: «Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo».

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Schifani: speranza per il mondo (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CHIESA 19-04-2009 GLI AUGURI Schifani: speranza per il mondo « I l suo alto e illuminato magistero possano sempre rappresentare nel mondo un segno di speranza per tutti i popoli della terra». Lo auspica il presidente del Senato Renato Schifani nel messaggio al segretario di Stato Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, per il quarto anniversario di pontificato di Benedetto XVI. Di seguito il testo: «Eminenza reverendissima, in occasione dell'anniversario dell'ascesa di sua santità Benedetto XVI al soglio pontificio, voglia farsi partecipe presso il Santo Padre del rinnovato augurio del Senato della Repubblica italiana e mio personale perché la sua autentica testimonianza di carità cristiana, l'instancabile opera pastorale, il suo alto e illuminato Magistero possano sempre rappresentare nel mondo un segno di speranza per tutti i popoli della terra». AMIRANTE: SEMPRE PER LA PACE E DALLA PARTE DEI DEBOLI Anche dal presidente della Corte Costituzionale gli auguri al Papa nel quarto anniversario della sua elezione. Come informa un comunicato del Palazzo della Consulta, nel messaggio, inviato a Benedetto XVI attraverso il cardinale Bertone, Francesco Amirante esprime a nome suo e dei giudici costituzionali, «i più fervidi auguri per l'alto magistero e la costante azione svolta a difesa della pace tra i popoli e a protezione dei deboli e bisognosi».

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Referendum elettorale, il rinvio vacilla (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

LA BATTAGLIA. Si fa largo l'ipotesi 21 giugno 19/04/2009 rss e-mail print Dario Franceschini (Pd): «Inaccettabile il no all'election-day» ROMA Nessuna «sintonia». Nessun accordo sulla data. Accuse di «sciacallaggio» e di «responsabilità gravissime» sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale è lontana. Se il segretario del Pd Franceschini dice che un rinvio al 2010 «avrebbe avuto anche un senso», la Lega continua a proclamarsi contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi: «L'ho sempre fatto» dice. Ma di fronte alla «responsabilità» di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? «Stanno esaminando l'ipotesi. Io ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai 50 milioni». Poi aggiunge: «Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto». Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Casini, che pure definisce i quesiti «un imbroglio». Ma la «sintonia» ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Quanto al Partito democratico, Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: «Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta», E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che secondo lui «avrebbe avuto anche un senso»: «Avrebbe consentito di tentare una riforma della legge elettorale». Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl invece lo accusano di sollevare «polemiche demagogiche» e di «speculare con le menzogne». Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di «sciacallaggio», con il capogruppo Roberto Cota, Il ministro Calderoli parla di «meschine azioni soltanto per un ritorno elettorale». Ma i referendari replicano: «Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo».

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Referendum, rinvio in forse. Il premier: "Voterò" (sezione: Giustizia)

( da "Corriere Adriatico" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

L'election day riscalda il segretario dei democratici che accusa: "E' una scelta che grida vendetta" Referendum, rinvio in forse. Il premier: "Voterò" Roma Nessuna "sintonia". Nessun accordo sulla data. Accuse reciproche di "sciacallaggio" e di "responsabilità gravissime" sui costi. All'indomani dei primi contatti del ministro Roberto Maroni con i leader dell' opposizione, una soluzione della questione del referendum elettorale sembra ancora lontana. Perchè se il segretario del Pd, Dario Franceschini, dice che un rinvio al 2010 "avrebbe avuto anche un senso", la Lega continua a proclamarsi fermamente contraria all'ipotesi, tant'è vero che il ministro dell'Interno neanche l'annovera nei suoi colloqui. E il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che pure aveva ventilato un possibile rinvio, si mostra disponibile ad accantonarlo. Andrà a votare per il referendum, Berlusconi. "L'ho sempre fatto" dice ai cronisti in Abruzzo. Ma di fronte alla "responsabilità" di tenere unita la maggioranza in un momento di crisi, il premier si mostra ancora una volta disponibile a mediare. Un rinvio del referendum? "Stanno esaminando questa ipotesi - dice - Io ho visto i conti: i risparmi sarebbero intorno ai cinquanta milioni". Ma poi aggiunge: "Rinviarlo forse tiene in sospeso tutto". Al momento, dunque, l'ipotesi più probabile è ancora quella dell'accorpamento di ballottaggi e referendum al 21 giugno. Il Carroccio ha già detto di sì e, dall'opposizione, si mostra disponibile il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, che pure definisce i quesiti "un imbroglio". Ma la "sintonia" necessaria ancora non c'è. Il comitato promotore del referendum, il cui consenso sulla data è indispensabile pena un ricorso alla Corte costituzionale, lamenta di non essere stato neanche contattato. Mentre Antonio Di Pietro assicura di non aver risposto a Maroni. Quanto al Partito democratico, Dario Franceschini torna sulla decisione di accantonare l'election day: "Davanti alla lunga emergenza che c'è in Abruzzo, quella scelta grida vendetta", dice. E si rammarica di non essersi neanche sentito proporre il rinvio al 2010, che secondo lui "avrebbe avuto anche un senso", perchè "avrebbe consentito di tentare una riforma della legge elettorale". Ma è quando apre il capitolo dei costi, ricordando i 400 milioni di euro che si sarebbero risparmiati con l'election day, che il segretario del Pd raccoglie le reazioni più accese. Dal Pdl lo accusano di sollevare "polemiche demagogiche" e di "speculare con le menzogne". Ma la più dura è la Lega, che contesta le cifre e parla di "sciacallaggio", con il capogruppo Roberto Cota, ma soprattutto con Roberto Calderoli. Il ministro per la Semplificazione parla di "meschine azioni". Ma i referendari rispediscono al mittente l'accusa: "Sciacallo è chi paralizza e ricatta l'intero governo". SERENELLA MATTERA ,

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Tutti in campo alle 16 a Ponzano gara cruciale (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Tutti in campo alle 16 a Ponzano gara cruciale Domenica 19 Aprile 2009, Treviso (mic.mir) Dopo la sosta di Pasqua, torna al gran completo il calcio dilettantistico con in programma, alle 16, la 27. giornata dei campionati dall'Eccellenza alla Terza categoria. ECCELLENZA - Tre i derby in programma a iniziare da quello per la salvezza al "Pizzolon" di Paderno fra Ponzano e Vedelago entrambe bisognose di punti per la salvezza come il Cordignano che gioca a San Polo contro il Lia Piave, mentre a Castelfranco è scontro fra Giorgione e Ardita Moriago. Fra le mura di casa altre due trevigiane in cerca di punti per mettersi ai ripari: la Liventina Gorghense a Motta ospita la Feltrese, l'Union Csv a Conegliano affronta la Marosticense. PROMOZIONE - La capolista Opitergina, reduce dai due recuperi, sarà a Cappella Maggiore contro la squadra di Bruno Gava che ha bisogno di punti per rimanere in zona playoff. Guarda da vicino come sempre l'inseguitrice Vittorio Veneto Falmec che al "Barison" ospita il Preganziol. E derby di Marca sono in programma a Istrana dove scende il Cornuda Crocetta e a Zero Branco nello scontro salvezza con il Casier Dosson. Fra le mura di casa anche il Fontanelle (con il Ceggia) e La Marenese (con la Luparense). Infine, trasferte per le tranquille Porto Mansuè a Gruaro e per il Villorba a Cavarzano. PRIMA CATEGORIA - Programma e arbitri. Girone F. Riese Vallà-Ospedaletto: Marzano (Me), Conc. Fonte-Villanova: Sciretti (Me), Spineda-San Floriano: Cocco (Sc), Noale-Castagnole: Colombo (Bl). Gir. G. Pro Mogliano-Jesolo: Zonta (Bs), Pro Roncade-Caorle: Saccone (Vi), Europeo Cessalto-Silea: Tessaro (Cf). Gir. H. Fulgor Trevignano-Sanfiorese: Tatalo (Po), S. Giorgio-Codognè: Zandinella (Ve), Fregona-Godega: Lena (Po), Montello-Plavis: Vaia (Bs), Orsago-Nervesa: Gobbato (Po), Ponte di Piave-Careni Pievigina: D'Amico (Bs). SECONDA - Programma e arbitri. Gir. F. Lusiana-Giov. Ezzelina: Rasera (Cf). Gir. O. Lugugnana-Gorghense: Tasca (Tv), Sindacale-Salgareda: Vendramin (Tv). Gir. P. Aurora Treviso 2-Salvarosa: Trisolini (Tv), Olmi Callalta-Cipriano Catron: Mirarco (Tv), Campigo-Monastier: Baggio (Bs), Cendon-Mignagola: Forenza (Bs), Paese-Casale: Bordignon (Bs), Godigese-Treville: Daulle (Bl), Fossalunga-S. Elena, Marcon-Salvatronda. Gir. Q. Bessica-Maser: Shvay (Tv), Sernaglia-Castion: Voltarel (Tv), Altivolese-Lentiai: Zopia (Tv), Agordina-SP: Carraretto (Tv), Fiori Barp-Caerano: Barracano (Tv), Piave Tegorzo-Montegrappa: Caramel (Tv), Juventina-Virtus Csm Farra: Grando (Co). Gir. R. S. Lucia Mille-Cadore: Di Filippo (Tv), Vazzolese-Fulgor Farra: Agostini (Bs), Piave-Sarmede: Bertin (Bs), Cortina-Francenigo: Peruzzo (Bs), Gaiarine-S. Michele: Vanzella (Co), Sois-Vitt Sangiacomo: C. Calabrò (Co). TERZA - Programma e arbitri. Gir. A. Basalghelle-Follinese: Dalla Zanna (Cf), Itlas S. Giustina-Vallata: Fratin (Cf), Parè-Pro Refrontolo: Squizzato (Cf), Lovispresiano-Feletto: Rosi (Co), Breda-Campolongo: Schuster (Tv), Cima Piave-Barbisano: Di Tomaso (Tv), Suseganese-Ardita Pero: Borgo (Tv), Tarzo Revine Lago-Boccadistrada: Bianchin (Tv). Gir. B: Valdosport-C.S.M. Resana: Ceneda (Co), Milan Guarda-Badoere: Giarratana (Co), Pederobba-Vedelaghese: Fatone (Cf), Postioma-Vidor: Martellozzo (Cf), S. Giuseppe Tv-S. Gaetano: Fior (Cf), Fanzolo-Volpago: Santillo (Tv), Fontane-Padernello: Spigariol (Tv), Rovere-S. Antonino: Freda (Tv). Gir. Basso Piave. Villanova-Zensonese: Selva (Po), Biancade-Passarella: Pantarotto (Po), Evolution Team- Pontecrepaldo: Moretto (Po). Gir. Bassano. Union Borso-Palladiana Vigardolo: Tognato (Vi), Longa-Eagles Pedemontana: Guglielmi (Sc). FEMMINILE - Serie C. Nettuno Lido Venezia-Musano: Fiorentin (Pd), Due Monti-Vittorio Veneto: Bellinato (Cf), Vis Gazzera-Villanova: Morato (Es). Serie D. Passarella-Maser, Dynamo Vellai-Nordest Pedemontana.

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Aumento delle tariffe idriche: Greco Vella (sezione: Giustizia)

( da "Sicilia, La" del 19-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Aumento delle tariffe idriche: Greco «attacca» Vella “No all'acqua come merce, ma come bene primario da erogare a tutti i cittadini”. Con questo motto l'Italia dei Valori si appresta a raccogliere le firme per un referendum consultivo per far sentire la voce di quanti vorrebbero la municipalizzata in città e "mandare a casa" Caltaqua. “Ritieni che la gestione dell'acqua debba essere affidata ai privati?”: è questo il quesito al quale i cittadini, sottoscrivendo la petizione, chiederanno all'amministrazione comunale una presa di posizione nei confronti di Caltaqua. “Nella nostra città – ha detto Orazio Rinelli – la gestione idrica è stata affidata a due carrozzoni: prima l'Eas ed ora Caltaqua. La vecchia società aveva però cinque dipendenti che gestivano l'erogazione, con la nuova invece le assunzioni sono cresciute vertiginosamente. Questa raccolta di firme per giungere al referendum sicuramente darà fastidio a quanti hanno trovato un'occupazione. La nostra è una battaglia per i cittadini, per dare loro giustizia”. Il quesito che verrà sottoposto ai cittadini per la sottoscrizione verrà domani depositato al Comune dove la commissione garante per il referendum (composta dal segretario generale, il difensore civico, il legale del comune e tre legali iscritti all'ordine da oltre 10 anni) dovrà dare il proprio giudizio. Poi la raccolta di firme porta a porta e l'istallazione del gazebo in Piazza Umberto I già martedì mattina. “Durante il week end – ha proseguito Orazio Rinelli – allestiremo gli stand anche a Caposoprano e a Macchitella. Per il 25 aprile, nonostante sia la giornata della Liberazione e la città vorrebbe liberarsi una volta per sempre di Caltaqua, non allestiremo nessun gazebo». Servono 10 mila firme per il referendum. “Già in passato – ha detto il segretario cittadino dell'Idv Fabrizio Morello – ci siamo prodigati a realizzare uno stampato contro l'Eas adesso è giunto anche il momento di chiudere anche con l'attuale società che gestisce il servizio”. I rappresentanti dell'Italia dei Valori contestano le bollette recapitate da Caltaqua: “C'è una sentenza della Corte Costituzionale – ha concluso Orazio Rinelli – in cui è illegittimo il pagamento della rete fognaria a Manfria, dove non esiste né la rete idrica né la fogna ed i cittadini si sono attrezzati con le fosse biologiche”. L'ultima parola adesso spetta ai cittadini chiamati dall'Idv a sottoscrivere la richiesta di referendum consultivo. L.M.

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Magistrati sconcertati Il Pd: Basta insulti (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

LE REAZIONI Magistrati «sconcertati» Il Pd: «Basta insulti» «Sono inaccettabili gli insulti e le denigrazioni, soprattutto se provengono da chi riveste una delle massime cariche istituzionali. Noi siamo e vogliamo essere vicino ai colleghi chiamati a accertare e verificare eventuali responsabilità in relazione ai disastri conseguenti al terremoto». Il presidente dell'Anm Luca Palamara replica così alle dichiarazioni del presidente del Consiglio sui pubblici ministeri. «Sconcerto» anche dal Csm. «E' assurdo che il dramma del terremoto in Abruzzo diventi l'occasione per un'ulteriore delegittimazione della magistratura e che queste parole vengano pronunciate a un livello istituzionale così alto», commenta la consigliera del Csm Ezia Maccora. Ed esprime un sentimento diffuso tra i consiglieri di Palazzo dei marescialli. In molti restano «senza parole» di fronte alle parole del presidente del Consiglio. Ma il dissenso arriva anche dal mondo politico. Secca la replica del segretario del Pd Franceschini: «Berlusconi aveva detto che sarebbe andato in Abruzzo solo per coordinare i lavori. Mi pare che ci vada ogni due giorni per fare conferenze stampa ed attaccare tutto e tutti. Il presidente del Consiglio pensi all'emergenza e alla ricostruzione e provi ad usare, se ci riesce, un po' di senso di responsabilità, come stanno facendo tutti: l'opposizione, gli enti locali e la magistratura». Nessuna novità per Di Pietro: «Ecco la riprova di quel che l'Italia dei Valori sostiene da tempo: per Berlusconi sono criminali coloro che indagano su chi commette i reati e non chi li commette».

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Ondata di arresti, in galera i dirigenti del partito kurdo per il dialogo (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

TURCHIA Il «partito della società democratica», della minoranza kurda, aveva avuto ottimi risultati alle recenti elezioni amministrative Ondata di arresti, in galera i dirigenti del partito kurdo per il dialogo Orsola Casagrande Un'ondata di arresti in diverse città della Turchia ha preso di mira la dirigenza del Partito della società democratica (Dtp), forza politica espressione della minoranza kurda e che il governo di Ankara accusa di legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), illegale. Centinaia di arresti, perquisizioni, fermi in tutta la regione kurda e poi negli ultimi due giorni anche a Istanbul e Ankara. Cinquantuno fermi sono stati convalidati. Ma ieri mattina nuove perquisizioni e nuovi arresti. In carcere sono finiti militanti e dirigenti del Dtp, che nelle ultime elezioni amministrative aveva avuto un ottimo risultato nella sud est del paese, la regione kurda. Gli arresti sono scattati a conclusione di un'inchiesta avviata dalla magistratura turca un anno fa sui legami tra Dtp e organizzazioni kurde e il Pkk, hanno detto i vertici della polizia. Ma i dirigenti del Partito della società democratica vedono negli arresti la risposta dell'establishment turco alle proposte di dialogo avanzate in questi mesi proprio dal Dtp. Il presidente del partito, Ahmet Turk ha detto che «questa operazione di repressione è uno degli strumenti utilizzati per estromettere i kurdi dalla politica democratica. E' un indicatore di intolleranza, ma è un gioco che non farà bene alla Turchia». Secondo Sirri Sakik, parlamentare del Dtp, «questa operazione è la vendetta per i risultati ottenuti dal nostro partito alle scorse amministrative». Certo è che il segnale lanciato dal governo dell'Akp non è rassicurante. Solo il giorno proma della grande retata il Pkk aveva annunciato l'estensione di un cessate il fuoco unilaterale proclamato in occasione delle elezioni amministrative (29 marzo) fino al 1 giugno: un gesto di distensione. Gli arresti tra l'altro giungono in un momento particolare per il Dtp, che sta ancora attendendo il verdetto della Corte costituzionale sulla sua eventuale chiusura. Il procedimento non si è concluso e questa operazione (gli arrestati sono accusati a vario titolo di collaborazione, collegamento e sostegno del Pkk) va a sostegno di chi vorrebbe la chiusura del Dtp. Questo poi è un momento particolare anche nella vita della Turchia più in generale. La crisi economica pesa anche qui, e la disoccupazione è aumentata vertiginosamente negli ultimi mesi. Il partito del premier Erdogan, pur riconfermato primo partito alle recenti elezioni, deve fare però i conti con un calo netto nei consensi. Erdogan sta cercando di ricollocare la Turchia sul piano internazionale. Da una parte c'è l'Europa, tiepida nei confronti dell'ingresso di Ankara nella Ue ma vergognosamente muta di fronte alle violazioni di diritti basilari che si compiono sotto i suoi occhi anche in questi giorni. Dall'altra parte c'è l'America di Obama. Il presidente americano nella sua visita in Turchia ha sottolineato i forti rapporti con Ankara, per la quale vorrebbe un ruolo protagonista soprattutto ai confini con l'Iraq. Le truppe Usa si ritirano progressivamente ma la guerra rimane e la Turchia diventa ancora più cruciale nel (tentativo di) controllo esterno che gli americani sperano di esercitare sull'Iraq sfasciato. Un momento delicato in cui l'ipotesi di avviare un dialogo sul conflitto interno potrebbe essere la carta vincente, anche per il governo Erdogan. Ma Erdogan non è Blair e la Turchia non è il nord Irlanda. La reazione scomposta con gli arresti di massa di chi, nei fatti, parla di dialogo e di pace, dimostra che il nervo scoperto di Ankara è sempre più la questione kurda. La conferenza da tenere nel Kurdistan iracheno, con al tavolo tutte le parti coinvolte, (turchi, kurdi ma anche iracheni, siriani e iraniani) continua a essere rinviata.

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AURORA TREVISO DUE- SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44' st Ouattara), ... (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

AURORA TREVISO DUE- SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44' st Ouattara), ... AURORA TREVISO DUE- SALVAROSA 0-1 AURORA TREVISO DUE: Cavarzerani, Nikolli (44' st Ouattara), Renosto, Essija, Coppe, Gumier, Awuku, Dotto (1' st Camatta), Mella, Dalla Tor, Sponchiado (18' st N'Donau). All. Gardiman. SALVAROSA: Franchetto, Piovesan, Basso, Brazzarotto, Antonello, Danella, Torresan, Sibillin, Vettoretti (44' st Bortolin), Racerro (22' st Visentin), Baldassa (35' st Iozzino). Allenatore Scapin. ARBITRO: Grisolini di Treviso RETI: 9'pt Torresan PAESE-CASALE 0-3 PAESE: Pozzobon, Bovino, Alessandrini (37' st M.Poratto), Orlando, Lipomi, Valcarenghi, Carlesso, R.Stocco, M. Porato, Tronchin (8' st A.Miglioranza), Mattiazzi (24' st Barbon). Allenatore Pavan. CASALE: Andreuzza, Berton, Vallotto, Dal Ben, Vanin, Dotto, Calza (30' st Racchieru), Carlon, Rizzato, Simonaggio (43' st Scantamburlo), Leopizzi. Allenatore Favaro. ARBITRO: Lemonato di Bassano. RETI: 20' pt (su rigore), 33' st e 43' st Rizzato. CAMPIGO-MONASTIER 1-2 CAMPIGO: Dario, Bertoldo, Gabbin, Pizzato, Raso, Zorzi, Enti (10' st Bortolotto), Prior, Bordignon, Favaro, Bergamin (22' st Favarotto). Allenatore Turcato. MONASTIER: Criveller, Fracas, Gobbo (20' st Tomasi), Pietrobon, Montagner, Toniolo, Pasqual, Bortolan, Rubin, Pietropolli, Cremonese (14' st Tonon). Allenatore Dotto. ARBITRO: Baggio di Bassano. RETI: 30'pt Pietrobon, 31'pt Pietropolli, 5'st Gabbin. CENDON-MIGNAGOLA 2-1 CENDON: Marcuzzo, Bin, Vanin (40' pt Caldato), Viale, Mocci, Bessegato, Sartori, Lorenzon (20' st Romano), Pietrobon, Favaro (30' st Cavallarin), Cecino. Allenatore Patete. MIGNAGOLA: Biffis, Bonotto, Merotto, Tommasi, Pillon, Poloni, Favaro (20' st Zanolli), Fossaluzza, Rizzo, Biasuzzi, Marton (10' st Pinto). Allenatore Pavan. ARBITRO: Forenza di Bassano. RETI: 13' pt Fossaluzza, 41' pt Pietrobon, 23' st Bin. NOTE: espulso Bin al 40' st per fallo. FOSSALUNGA-S.ELENA 2-2 FOSSALUNGA: Soligo, A.Gazzola, Minotto, A.La Rocca, Pastro, Fighera, Gambarotto (18' st Dal Zotto), Bandiera, L.Gazzola, Ruota (35' st Castellan), Simionato (23' st L. La Rocca). Allenatore Grigni. S.ELENA: Erpini, S.Moro, Abruscia, M.Moro, Marostica, De Benetti, Grosso (15' st Tomasella), Cappellazzo, Smaniotto (40' st Paro), Scomparin (29' st Zanardo), Mattiuzzo. All. Ghedin. ARBITRO: Schuster di Treviso. RETI: 32' pt Simionato, 33' pt Mattiuzzo (rig.), 45' pt Smaniotto, 9' st L.Gazzola. NOTE: espulso Minotto al 45' st. OLMI CALLALTA-CIPRIANO CATRON 0-0 OLMI CALLALTA: Graziati, Marcigot, Buosi, M.Bettiol, Biscaro, Vicino, Brondolin, Visentin (12' st Mezzano), Nan, F. Bezera (25' pt Bruno), Edo (22' st G.Bettiol). All. Carniato. CIPRIANOCATRON: Toffolo, Ragno, Gasparini, Dal Ben (25' st Rossi), Crozzolin, Battistella, Pauletto (32' st Begotto), Di Stefano, Scaramal, Cendron, Barbierato. Allenatore Rizza. ARBITRO: Mirarco di Treviso. SINDACALE-SALGAREDA 2-1 SINDACALE: Zanforlin, Faggiani, Marchese, Furlanetto (5' st Flaborea), Zanotel, Macan, A. Fratter (16' st Zavattin), F. Fratter, Padovese (16' st Battiston), Gusso, Battistutta. SALGAREDA: Izzo, Bozzetto, Candosin, Casonato, Rosolen (16' pt Salvadori), Ostanello, Drusian, Baccini, Bonotto, Boma (1' st Boem), Giabardo. Allenatore Cavezzan. ARBITRO: Vendramin di Treviso. RETI: pt 23' Battistutta; st 10' Baccini, 29' Battistutta. LUGUGNANA-GORGHENSE 0-1 LUGUGNANA: Belluzzo, Vaccari, F. Morsanutto (1' st Caminotto), Guglielmini, M. Morsanutto, Sibau, Adami, Filippi, Rossetto, Rossignoli, Riva. Allenatore Piasentin. GORGHENSE: Visentin, Massarotto, Candosin, Da Dalt (11' pt Battistel, 30' st Bianco), Antoniazzi, Rusalen, Magnan, Favero, Paladin, Anzanello (36' st Paro), Nan. All. Garbin. ARBITRO: Tasca di Treviso. RETI: st 2' Caminotto (aut.). NOTE: ammoniti Favero, Adami e Rossignoli. MARCON-SALVATRONDA 2-1 SALVATRONDA: G. Campagnaro, M. Campagnaro, Bertolo, Cremasco, Salvadori (20' pt M. Graziotto), Fedato, Milani (22' st Zampieri), Martinelli (33' st Beltrame), Zanon, Cosma, Pozzobon. Allenatore A. Graziotto. ARBITRO: Pavotto di Treviso. RETI: 5' pt Martinelli, 10' Carraretto, 30' Tagliapietra. LUSIANA CONCO-GIOVANILE EZZELINA 2-2 GIOVANILE EZZELINA: Giacometti, Brunello, Dal Mina, Pellizzari M., Bordignon L. (31' st Bordignon H.), Zen, Pellizzari P., Citton R., Moscheni, Citton A. (34' st Guadagnin), Facchinello (43' st Reginato). All. Alberton. ARBITRO: Rasera di Castelfranco. RETI: 7' pt Garzotto, 43' Moscheni, 44' Busa; 37' st Pellizzari M. BESSICA-UNION MASER 4-1 BESSICA: Di Stefano,Giordan (22' st Andreola), Tarraran, Parise, Meda, Roncato, Zandonà, Pastro, Pellizzari, Favaro (10'st Baggio), Favero (33'st Torresin). UNION MASER: Cimolin, Facchin, Casagrande, Santinello, Boschierato, De Zen, Favretto, Cunial, Bastasin, Toscan, Pincin. ARBITRO: Shwaj di Treviso. RETI: 16'pt Pellizzari, 18'pt Pastro, 44'pt Toscan su rigore, 39'st Zandonà, 45'st Pastro. NOTE: espulsi al 35'pt Pincin e al 46'st Cunial. LA SERNAGLIA-CASTION 1-1 LA SERNAGLIA: Buzzala, Casagrande, Alessio (1'st Cietto), Bazzo, Saccon, MOdenese (1'st Giacomin), Bicente (15'st Gerlin), Bellini, Bottega, Bortot, Benincà. CASTION: Toniolo, Stefano Simeoni (25'st Parisotto), Daldin, Simionato, Sergio Simeoni, Sior, Alberetton, Gazzola, Nussio, Favaro, Pegoraro. ARBITRO: Voltarel di Treviso. RETI: 5'pt Favaro, 40'st Benincà. NOTE: espulso al 33' st Gazzola. GAIARINE-SAN MICHELE 3-1 GAIARINE: Pessotto, Zanetti, Ghirardo, M.Dardengo (22'pt Sartor), Lot, Bottecchia, G.Dardengo (37'st Cescon), Carlet, Mazzer, Battistuzzi (33'st Dal Bo), Carnelos. SAN MICHELE: Poloni, Tonon, Varaschin, Grillo, Garbellotto, G.Da Ros, Ceschin, Grava (10'st Sari), Soldan, Sansoni, A.Da Ros. ARBITRO: Vanzella di Conegliano. RETI: 7' pt Zanetti, 29'pt Carnelos, 6'st Sansoni, 43'st Mazzer. S.LUCIA DEI MILLE-CADORE 5-0 S.LUCIA DEI MILLE: Lazzer, Bressan (36'st Aryeetey), M.Pillonetto, Rizzardo, Lorenzon, Sambugaro, N.Giovannelli, Tessariol, Vacilotto (42'st Barbaresso), L.Giovannelli (23'st E.Pillonetto), M.Ros. Allenatore: Canal ARBITRO: Di Filippo di Treviso. RETI: 4'pt Vacilotto, 28'pt L.Giovannelli, 22'st Vacilotto, 23'st e 45' st M.Ros. NOTE: espulso al 33' st A.Larcher per fallo FULGOR FARRA-VAZZOLESE 1-0 VAZZOLESE: Baradello, Fornasier, Cais, Vettorel, Montagner, Coppola, Fall, Battistel, Franceschet (21'st Da Ros), Battaglini (40'st Corazza), Bortolotto (42'pt Zulian). Allenatore Paladin. ARBITRO: Agostini di Bassano. RETE: 19'st Fall. FOEN-CISONESE 1-4 CISONESE: Bellotto, Gallina, De Vecchi, Cesca, Marostica, Baggioli, Bianco, Nadir, Pradetto, Buffon, Trinca. All. Walter De Vecchi. ARBITRO: Grando di Conegliano. RETI: 18' pt Nadir, 22' pt Buffon, 36' pt Ren, 27' st Buffon (rig), 43' st Buffon. AGORDINA-SP CALCIO 2-1 SP CALCIO: Specia, Tessaro (70' Pizzaia), Carretta, Raduano, Franceschin, Roncalli (46' Sefa), Sacco (46' Forato), Caeran, De Biasio, Bacchetti, Premaor. A disp. Secci, Felline, Scremin, Coppe. All. Merlo. ARBITRO: Carraretto di Treviso. RETI: 29' Farenzena, 39' De Zaiacomo, 75' Bacchetti (rig.) JUVENTINA-VIRTUS CSM 0-1 JUVENTINA MUGNAI: De Cia, De Marchi, Marin, Dal Zotto, d'Alberto, Fuss, Tamburlin, Robassa, Tomasi, Monestier, Curto. Allenatore: Zatta. VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto, Simoni, Puppetti, Bittante. Allenatore R. Mognon. ARBITRO:Grando di Conegliano. RETE: 29' st Simoni. CORTINA- FRANCENIGO 3-0 FRANCENIGO: Zaia, Mazzuccato, Corazza, Nadal, Zampol, De Marchi, Muner, Nardin, Nardellotto, Vidotto, Avologno. Sono entrati: Dario, Ferraro, Manfè. Allenatore: Sozza. ARBITRO: Peruzzo di Bassano. RETI: 41' e 45' st Del Favero, 37' st Lodeserto. SOIS-VITT 2-3 VITT: Vitale, Rui, Piccin, Moz, Dal Col, Piccin, Mazzon, Rossoni, Pin, Frassinelli, Modolo. Sono entrati: Ferri, Dal Cin, Pasquali. Allenatore: Sottana. ARBITRO: Calabro di Conegliano. RETI: 20' Rossoni, 15' st e 25' st Michele Bettio (rig), 44' st Ferri, 47' st Pin (rig). PIAVE-SARMEDE 1-2 SARMEDE: Brunetta, Cais, Vettorel (24' pt De Martin), Gava, Peruc, Fedelli, Tres, Gaberlotto, Tellarolo (16' st Dal Cin), De Luca (35' st Zanette), Botteon. All. Dal Cin. RETI: Dal Cin 23' st, Meneghini 40' st, 42' st Fadelli. PIAVE TEGORZO-MONTEGRAPPA 0-4 MONTEGRAPPA: Codemo, De Martin, Pandolfo, Gatto 6,5, Zen 5,5, Bandiera 6, Galanti 6, Sartori 6,5, Sartor 7, Meneghin 6,5, Bigotto 6 (88' Baldo sv). All. Prosdocimo. ARBITRO: Caramel di Conegliano 5. RETI: 25' pt Sartor, 16' st Meneghin, 37' Binotto, 45' Sartori. NOTE: espulso Colmanet. LENTIAI-ALTIVOLESE 0-2 ALTIVOLESE: Zorzi, Bonetto (59' Bressan), Zanet, Merlo 6,5, Bogana 6,5, Betivenga 6,5, Covolan 6,5, Bortolon G. 7, Bortolon D. 7, Riva 7 (90' Vudafieri sv), Pasqualetto 7,5 (86' Boin sv). A disp: De Capua, Loro, Visentin. All. Martignon. ARBITRO: Stefano Zoia di Treviso. RETI: 24' st Bortolon D., 39' Pasqualetto. FIORI BARP SOSPIROLO - CAERANO 2-5 CAERANO: Perizzolo, Gobbo, Marinello, Brombal, Precoma, Bortolamiol, Barp, Bresolin, Rizzardo, Corsaro, Merlo. Allenatore Carniello. ARBITRO: Barraccano di Treviso. RETI: 5' e 11' Merlo, 18' Bresolin, 31' Pradel, 44' N. Da Canal, st 2' Barp, 32' Merlo.

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La Follinese guarda le inseguitrici a più 13: promossa Ardita, Cima, Campolongo e S. Giustina sognano i playoff (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

La Follinese guarda le inseguitrici a più 13: promossa Ardita, Cima, Campolongo e S. Giustina sognano i playoff Il portiere del Volpago in campo come punta e non ce n'è per nessuno ANNA COLLAVO La dodicesima giornata del girone di ritorno decreta le prime regine e chi si è aggiudicato le sfide dei playoff. Girone A. La Follinese è ufficialmente in seconda categoria. Se la matematica non è un'opinione, la squadra di Follina non può più essere scalzata dal primo gradino del podio, è a ben 13 punti dalla seconda. Chi le sarà compagna nella promozione? Ardita Pero, Cimapiave, Campolongo e Santa Giustina si stanno giocando i posti per i playoff. Ardita Pero e Cimapiave però perdono colpi e nelle ultime giornate, quando i tre punti sono troppo importanti, portano a casa solo un pareggio. Santa Giustina dimostra, invece, la tenacia di chi vuole tentare il tutto per tutto e porta a casa una splendida cinquina a discapito del fanalino di coda Vallata 1999, tripletta del bomber Grava. Girone B. Csm Resana e Valdosport in testa a pari merito. Ieri si sono viste l'una contro l'altra a Valdobbiadene, ma non hanno portato a stravolgimenti della classifica, la partita finisce in pareggio. A cinque punti il Fontane tiene testa, strappa la vittoria al Padernello e si prepara al big match in casa contro il Resana la prossima domenica. Postioma e Rovere si contendono l'ultimo posto libero per i playoff. San Gaetano, mercoledì sera, ha vinto il torneo Lidio Carniato e conquista gli spareggi per la seconda categoria. Vedelaghese e Volpago Cam calano il poker, rispettivamente contro Pederobba e Fanzolo. La squadra di Volpago fa scendere in campo il proprio portiere, Nicola Mazzolin, nell'insolita veste di punta e lui stupisce tutti. Al 30' st segna la quarta e ultima rete. Girone S. Donà. Zensonese resta la regina del girone veneziano ma deve aspettare ancora per festeggiare la definitiva promozione. Evolution Team insegue il sogno della promozione con la cugina di Zenson e per ora è in zona playoff, al terzo posto. Continua la sfortuna del Morosini Biancade che spera nel prossimo anno. Girone Bassano. Per l'Union 98 Borso del Grappa la promozione è vicinissima, con sette punti dalla seconda, hanno bisogno di una sola vittoria per essere incoronati. Eagles Pedemontana festeggia il sesto posto della classifica: «Un gran risultato raggiunto per una squadra neonata, al suo primo campionato».

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Le regine della Terza firmano un pari (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Le regine della «Terza» firmano un pari Valdobbiadene e Resana non mollano: il match finisce 2 a 2 VALDOBBIADENE. Sfida tra regine nella dodicesima giornata di ritorno del campionato provinciale di terza categoria. Non poteva che finire in un sudato pareggio il match di ieri: entrambe le squadre erano agguerrite e decise a vincere. Valdosport e Csm Resana dominano la classifica del girone B da parecchie domeniche, ambedue a sessanta punti aspettano l'una la defaillance dell'altra. Il due a due lo dimostra, nessuna ha intenzione di mollare la presa. La squadra di Valdobbiadene spera nel percorso difficile che deve affrontare il Resana nelle prossime domeniche. «Per noi è meno in salita», fa notare. I ragazzi di Fabbian devono infatti ancora scontrarsi con Fontane e Postioma: entrambe in lizza per i playoff. Gli ospiti dimostrano grinta fin dai primissimi minuti e segnano il vantaggio già al secondo minuto del primo tempo. Simionato segna di testa intercettando il calcio d'angolo del compagno Ruffato. Al 37' pt arriva l'allungo dello stesso numero dieci Ruffato che realizza un'incornata copiando in tutto per tutto il gol del compagno, Simionato rende il favore e il passaggio dal corner è perfetto. E' il 45', ma il primo tempo non è ancora finito, arriva il rigore per i locali e non viene sprecato. Menegazzo realizza la punizione e accorcia le distanze. Al 18' st arriva il primo tentativo di pareggio del Valdosport: Dal Molin, entrato al 1' st in sostituzione del numero 5, è troppo impreciso e prende l'incrocio dei pali. Bisogna aspettare il 25' della ripresa per raggiungere il 2 a 2. Incursione di Binotto sulla fascia, serve il compagno Fornasier che realizza di testa. I festeggiamenti troppo impetuosi del numero nove locale portano a una decisione drastica, forse eccessiva, del giudice di gara che decreta l'espulsione. La partita, fin ora giocata con entusiasmo e sportività, si fa quindi nervosa. Il tabellino non porta però cambiamenti e le due compagini si accontentano di un meritato equilibrio. Il Csm Resana, mercoledì sera, ha perso la finale del torneo Provincia di Treviso contro il San Gaetano per l'entrata diretta ai playoff, nell'ambito del torneo Lidio Carniato. Poco male, era un match di poca importanza per gli undici di Fabbian che hanno ben altro a cui sperare: la promozione diretta. (a.c.)

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VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 VALDOSPORT - CSM RESANA: 2 - 2 VALDOSPORT: Minute, Poloni, Gallina, Dallanese, Frare (1' st Dal Molin), Main, Miotto (20' st Binotto), Sanvito, Fornasier, Menegazzo (1' st Fedato), El Jabli (35' st Nespolo). Allenatore Cesca. CSM RESANA: Furlan, Pagnan, Tosetto, Boscariol (40' st Pallaro), Canello, Rigo, Barban, Agnello, Gobbo (20' st Giacobbi), Ruffato, Simionato (10' st Fabbian). Allenatore Fabbian. ARBITRO: Coati di Castelfranco. RETI: 2' pt Simionato, 37' pt Ruffato, 45' pt Menegazzo, 25' st Fornasier. NOTE: espulso al 26' st Fornasier.

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"gli ambrosio morti come eroi" - conchita sannino (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina III - Napoli L´abbraccio "Gli Ambrosio morti come eroi" Oltre 1500 persone ai funerali. Applausi alle due bare coperte di grano Dall´altare stoccata ai magistrati "L´ottusità ha voluto spezzare le tue aziende" CONCHITA SANNINO dal nostro inviato san giuseppe vesuviano - «Sono stati vittime della barbarie cieca, quel mistero del male che la nostra mente non sa e non vuole spiegarsi. Sono morti come due eroi shakespeariani in una metropoli dove ormai è diventato così difficile vivere, o sopravvivere». Gli applausi dell´ultimo cordoglio salutano l´omelia di padre Alfonso Mauro e accompagnano le salme di Franco Ambrosio e della sua Giovanna Sacco nell´ora dell´addio, ieri a San Giuseppe Vesuviano, dopo il sanguinario assalto avvenuto mercoledì nella loro villa, sul mare della Gaiola. Una cerimonia composta, segnata da una profonda partecipazione. Con i due figli della coppia, Massimo e Mauro, che leggono abbracciati il commiato. «Mamma, ci hai trasmesso con eleganza il senso dell´amore familiare. Tu, papà, sei stato un valoroso capitano. E noi seguiremo il vostro esempio». Accento polemico dall´altare solo nell´addio del nipote Mimmo: «Sei stato un grande imprenditore: e solo la testardaggine e l´ottusità di qualcuno ha voluto spezzare le tue aziende». Un chiaro riferimento alle vicende giudiziarie. Mentre lì accanto annuisce pallido, ampi cenni del capo e mani giunte, l´ex ministro Paolo Cirino Pomicino. Alle 15, la piazza è già gremita. Era partito da qui, Ambrosio. Suo padre aveva costruito la basilica in cui si celebrano i funerali, suo nonno aveva ampliato il cimitero in cui riposeranno i loro corpi. Era figlio di questa provincia ed era rimasto nel mondo - anche dopo le inchieste, i tormenti, il fallimento - il "re del grano". Così ieri non sono rose o orchidee, ma solo quel grano, adagiato in suggestivi e caldi cuscini sopra le bare, ad accarezzare lui e la moglie nell´ultimo viaggio. Anche nell´uscita dal sagrato ondeggiano sui feretri quelle centinaia di piccole spighe bionde, intrecciate con calli bianche, regalando un profumo che non appartiene ai funerali. è l´ultimo sapore di vita per due coniugi anziani colti nel sonno dalla furia omicida di tre ladri romeni. «Sono morti soli come Cristo in croce», dirà padre Alfonso. Una folla eterogenea, sono oltre 1500, si stringe intorno ai figli Massimo e Mauro, uomini adulti e composti accanto ai congiunti, ma scossi a tratti dalle lacrime degli orfani. Li circonda un parterre di presenze istituzionali e facce semplici. C´è il presidente degli industriali Gianni Lettieri, l´ingegnere Corrado Ferlaino, il cavaliere Gianni Punzo, l´ex ministro Pomicino, il componente del Csm Vincenzo Maria Siniscalchi. E poi Benito Benedini, presidente nazionale dei Cavalieri del lavoro; Cosimo Rummo, leader degli industriali di Benevento. E ancora, i volti noti di Enzo Giustino, Francesco Serao, Pasquale Casillo, Carmine e Antimo Caputo. Numerosi anche gli stranieri, firmano il libro in russo, inglese, tedesco. Per un giorno la grande impresa si mischia al piccolo (e ricco) centro, le anziane del paese vicine alle aristocratiche e bionde ragazze dei capitani d´industria, scesi quaggiù oggi perché vedevano in Ambrosio «un modello, un grande». Parla a nome di molti, in fondo, la tristezza di Lettieri. «La rabbia è tanta. Ambrosio era un imprenditore di valore e, qualità non diffusa a quei livelli, era un uomo che non conosceva l´arroganza di chi è arrivato tanto in alto. Era rimasto con i piedi per terra. Lo si vedeva anche da come aveva lottato per conservare, oltre ogni traversìa, il nome e la storia di Italgrani, la sua creatura arrivata a fatturare 2 mila miliardi di vecchie lire. Non eravamo amici, ma io lo stimavo molto, e semplicemente lo ritenevo un grande simbolo della genialità imprenditoriale. Fa troppa rabbia pensare che sia finita così, per mano di tre belve».

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Ultimo Attuale Corpo Sonoro col nuovo cd (sezione: Giustizia)

( da "Arena, L'" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 20 Aprile 2009 SPETTACOLI Pagina 52 ILLASI E VERONA Regina Mab, reading omaggio a Rita Rosani Nella settimana della festa del 25 aprile, tre appuntamenti con il reading «Col sole in fronte» dei Regina Mab, dedicato alla eroina veronese della Resistenza, Rita Rosani. Il primo sarà alla sala parrocchiale di Illasi giovedì 23; il secondo al Circolo della Rosa, in città, la sera del 24; e alla sede veronese dell'Istituto della Resistenza il pomeriggio del 25 aprile. Per non dimenticare le stragi naziste e vigilare contro la violenza fascista. G.BR. La voce di un'artista, i suoni delle sue sculture. Accade giovedì sera alle 21 al Teatro Salieri di Legnago, dove si svolge il «Concerto in bronzo», un progetto artistico di Patrizia Arduini Bogoni con la voce recitate dell'attore/regista Massimo Totola, le sculture di Gino Bogoni (artista veronese del '900) suonate dal percussionista Sbibu e le coreografie della ballarina Maria Giuliana Gardoni. Il gruppo musicale che accompagnerà il tutto è composto dai jazzisti Luca Donini (sax), David Cremoni (chitarra) e Zeno Fatti (tromba). Il progetto ha già dato vita a due dischi, registrati nel 2008 all'atelier di Bogoni. L'ingresso è gratuito. G.BR. È arrivato il tempo del nuovo cd dell'Ultimo Attuale Corpo Sonoro. Il gruppo post-rock/ post-punk veronese presenterà l'album «Memorie e violenze di Sant'Isabella» venerdì alle 22 all'Emporio Malkovich. Tra suoni elettrici, declamazioni e parti cantate, tra i CCCP e Pasolini, i Mogwai e Calvino, Hikmet, Rimbaud e i Goodspeed You., gli UACS hanno composto un capolavoro di intelligente rock moderno. G.BR. Doppio «piatto» di rock eclettico per il Kroen. Il circolo privato di Villafranca ospita venerdì alle 22 i francesi Le Singe Blanc e gli italiani Ada Nuki. I primi sono, secondo le parole dei responsabili della programmazione del Kroen, «stralunati, surreali e stravaganti. Non-sense, anti-pop, destrutturanti, tra pop tropicala, strali funk, glam kitsch e sferzate hardcore». Gli Ada Nuki sono Giorgio Maniglia e Stefano Spataro, due musicisti di Taranto che hanno pubblicato da poco un album con la Whosbrain Records, un'etichetta indipendente francese. La loro musica eclettica è basata su prog e hardcore punk. G.BR. «Sono in tre, vengono da Verona, ma se anche fossero di Liverpool, nessuno avrebbe da ridire». Sono gli Home, attesi sabato alle 22 al Jack The Ripper di Roncà con il loro rock'n'roll beat che deve molto a Beatles, Small Faces, Them e Kinks. Suonano irruenti, con melodie britanniche e stile italiano. Ingresso libero. G.BR. In occasione dei 50 anni dell'etichetta discografica Motown di Detroit (quella di Marvin Gaye, Stevie Wonder, Jackson 5), gli allievi del CSM di Verona propongono lo spettacolo «Disco Motown», giovedì alle 21 al teatro Camploy. G.BR.  

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richiamo del pdl all'unità, ma il psd'az insiste - filippo peretti (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 7 - Sardegna Richiamo del Pdl all'unità, ma il Psd'Az insiste Il capogruppo Diana difende Prato, il malessere politico rischia di allargarsi Per Cappellacci c'è anche l'incognita della legge statutaria FILIPPO PERETTI CAGLIARI. Il Pdl difende l'assessore all'Agricoltura Andrea Prato e richiama il Psd'Az all'unità della maggioranza. Monta la tensione politica nel Centrodestra. Anche perché i sardisti non sembrano intenzionati a mollare la polemica. Rivolta, sul caso delle imprese sardo e il G8, anche verso il presidente della giunta, Ugo Cappellacci. Il quale è alle prese con le incognite della legge statutaria. Sabato il presidente e capogruppo del Psd'Az, Giacomo Sanna, aveva rivolto, in sette righe, un severo richiamo a Ugo Cappellacci sul rispetto del programma concordato e aveva criticato, pur senza precisare il merito, l'attività di Andrea Prato. Secondo Sanna è opportuno un immediato chiarimento politico, una «messa a punto» del rapporto tra la giunta e gli alleati. Ieri pomeriggio è arrivata la replica del capogruppo del Pdl, Mario Diana: «L'assessore all'Agricoltura gode del pieno appoggio della maggioranza», ha innanzitutto detto Diana. Il quale ha aggiunto: «L'Assessore, che in questi giorni è impegnato in un'intensa opera di concertazione con le realtà produttive, le parti sociali e tutti i soggetti portatori di interessi nel mondo agricolo relativamente ai primi provvedimenti da adottare per il rilancio del comparto ed in particolare per la programmazione delle ingenti risorse disponibili per il Piano di sviluppo rurale e per i Gruppi di azione locale, lungi dallo stare demeritando, si sta distinguendo per le grandi doti di ascolto e di dialogo, marcando una netta discontinuità rispetto all'operato dell'esecutivo regionale nel recente passato». Le critiche del Psd'Az - lo si era appreso ufficiosamente - erano rivolte soprattutto al caso dei bandi dei Gal. Ci sarebbero anche contrasti e dissensi sul coinvolgimento diretto di alcune organizzazioni agricole nella gestione. La replica di Diana è andata oltre l'appoggio a Prato, per toccare il punto politico posto da Sanna, vale a dire i rapporti nella maggioranza. «In una fase in cui anche l'opposizione si sta distinguendo per l'atteggiamento costruttivo con cui sta affrontando l'iter della manovra finanziaria - ha detto il capogruppo del Pdl - appare sorprendente che l'operato della giunta, che peraltro non ha ancora assunto provvedimenti relativi al comparto agricolo proprio a causa dell'intenzione di concertare le decisioni con tutti i soggetti interessati, possa diventare oggetto delle critiche di qualche partito alleato. Anche alla luce della grave situazione di crisi in cui versa l'agricoltura sarda, è necessario che il centrodestra serri le file e si rimbocchi le maniche, collaborando ad affrontare i numerosi problemi del comparto». Infine un'apertura distensiva verso i sardisti: «Se poi - ha concluso Diana - dovesse emergere l'esigenza di un confronto politico nel merito delle proposte avanzate dall'assessore, è bene che essa sia ricondotta in seno al costante dialogo tra la maggioranza e l'esecutivo, altro punto che vogliamo continui a contraddistinguere il metodo di governo del centrodestra». Una disponibilità che potrebbe preludere a un imminente vertice di maggioranza. Giacomo Sanna non ha voluto fare commenti. Riferendosi al caso Prato, si è limitato a dire: «Lo difendano pure, poi vedremo». Si è appreso, tuttavia, che il gruppo sardista sta predisponendo una mozione, che dovrebbe essere illustrata domani in una conferenza stampa. Non è detto, però, che la mozione riguardi i temi dell'agricoltura. Infatti, uno dei motivi della presa di posizione del Psd'Az nei confronti di Cappellacci è il G8 della Maddalena, appuntamento sul quale i sardisti si sono sempre detti contrari. Il caso che avrebbe fatto crescere la tensione tra il Psd'Az e il presidente della Regione si riferisce alla difesa che nei giorni scorsi Cappellacci ha fatto del progetto della società di Emma Marcegaglia, che ha vinto il bando per realizzare un albergo a cinque stella nell'ex arsenale della Maddalena. Parlando sabato al consiglio nazionale sardista, Giacomo Sanna è stato esplicito: «Le ricadute del G8 non sono quelle che erano state promesse, le imprese sarde non sono tutelate e coinvolte». E' quindi possibile che la mozione del gruppo dei 4 Mori sia su questo caso, politicamente più rilevante. Cappellacci ha anche altri problemi delicati da affrontare. Domani la Corte costituzionale si pronuncerà sul ricorso del governo contro la promulgazione della legge statutaria da parte dell'allora presidente Renato Soru. Se la legge dovesse cadere, cadrebbe anche la norma sulla incompatibilità consiglieri-assessori, con la possibilità di un'offensiva dei gruppi politici per la conquista dei posti in giunta attualmente ricoperti dai tecnici. Ma settori del centrodestra hanno fatto trapelare l'ipotesi che Cappellacci avrebbe chiesto al governo di ritirare in extremis il ricorso. Cosa che, se davvero dovesse succedere, metterebbe Cappellacci in contrapposizione a quanti, nella passata legislatura, hanno condotto la battaglia contro la legge statutaria.

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Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Caste... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

SECONDA CATEGORIA pag. 28 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Caste... Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Mezzani 1-2 Castelnovo 02-Real Bibbiano 1-0 Rocca 68-Sc S.Ilario 0-1 S.Leo CSM-Tricolore Planet 1-1 Team Frontiera-Campeginese 1-2 Vetto-Boca Barco 1-2 Viadana-Sorbolo 4-1 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana5423173351177Boca Barco5123156238166 Sc S.Ilario502315533595Campeginese4723145446242 Rocca 68392311664026-8Team Frontiera342310493126-13 Castelnovo 0224235992328-23Barcaccia232358103141-24 Vetto222357111831-25Sorbolo212356122232-24 Mezzani212349102738-24S.Leo CSM1923310102646-26 Real Bibbiano182346131542-29Tricolore Planet152336141138-30Prossimo turno: Boca Barco-Castelnovo 02; Campeginese-Viadana; Mezzani-Vetto; S.Leo CSM-Barcaccia; Sc S.Ilario-Real Bibbiano; Sorbolo-Rocca 68; Tricolore Planet-Team Frontiera.

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Fini: (sezione: Giustizia)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Fini: «Servono indagini accurate» il terremoto in abruzzo Nuovo scontro fra il presidente della Camera e il premier. Sullo sfondo il caso referendum Roma. Gianfranco Fini ancora di traverso sulla strada di Silvio Berlusconi. «E' giusto il sentimento di chi chiede che si accertino eventuali responsabilità sulla tragedia abruzzese. Se non si rispettano le regole, le conseguenze le vediamo tutti». Le parole pronunciate, ieri, a Grosseto, dal Presidente della Camera sono molto più simili a quelle del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano («Il bilancio del sisma è stato aggravato dal disprezzo delle regole»), che a quelle del presidente del Consiglio che aveva chiesto di indagare sulle cause dei crolli ma senza intralciare l'opera di ricostruzione. Non è il primo caso in cui l'ex leader di An ed il Premier si trovano su posizioni divergenti (come ricostruiamo accanto), ma è la punta dell'iceberg che testimona un crescente malessere all'interno del Pdl. La questione non si limita soltanto alla questione "Abruzzo", ma riguarda, soprattutto, il tema del referendum. Nel centrodestra sta vincendo la linea della Lega. Non solo nel linguaggio: il primo ad accusare di "sciacallaggio" i promotori del referendum contro la legge elettorale era stato, due giorni fa, il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, e ieri molti esponenti della maggioranza hanno usato lo stesso vocabolo (da Maurizio Gasparri a Gaetano Quagliariello per finire al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti). E neppure nella polemica sui costi: ieri, ancora Tremonti, nel corso della trasmissione "In mezz'ora" ha contestato le cifre stimate ed ha addirittura suggerito di accollare al comitato promotore le eventuali spese per la consultazione. Ma è soprattutto sulla data che l'indicazione della Lega sembra prevalere: sembra sempre più lontana l'ipotesi di rinviare di un anno la consultazione referendaria, ed è, invece, molto più probabile che si tenga o il 14 giugno (a cavallo tra i due turni delle amministrativa) o il 21 (assieme ai ballottaggi). Con innegabili vantaggi per il Carroccio: difficilmente si raggiungerebbe il quorum necessario alla modifica della legge attuale, ed il partito di Bossi non sarebbe più costretto a confluire nel Pdl in occasioni delle prossime politiche. «Questo Referendum non lo vuole nessuno. A parte Fini, ma lo si può capire?»: Calderoli, in una intervista a La Stampa, è andato giù duro nei confronti dell'ala del Pdl che arriva da An. «Se il Quirinale non vuole un decreto per spostare il referendum, allora la consultazione si terrà il 14 giugno, o in una terza data: solo Ignazio La Russa può pensare al 2010», ha continuato il ministro della Semplificazione. E Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, è con lui: «Le ragioni che spinsero il comitato a proporre il Referendum sono venute meno: quando raccolsero le firme c'erano in campo 13 liste per il centrodestra e 9 per il centrosinistra. Ora ci sono, in Parlamento, solo cinque gruppi. Il fatto che la maggioranza si sia preoccupata della sua stabilità interna su una questione così delicata, non può essere motivo di scandalo». E Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, rispedisce al mittente le accuse: «Ma davvero qualcuno, nell'opposizione, pensa che il Pdl possa essere contrario ad un referendum che, se approvato, assegnerebbe proprio a questo partito il premio di maggioranza?». Il Comitato promotore del Referendum, però, non ci sta. I costi del mancato abbinamento con le Europee sarebbero "taroccati"? Ieri, il sito "Lavoce.info" (un pool di economisti della Bocconi) ha confermato le proprie stime che indicano un aggravio di spesa per le casse statali di quasi 400 milioni di euro in caso di mancata convocazione dell' Election Day. Ma ha fatto di più; ha calcolato gli eventuali benefici di un'eventuale tassa sui ricchi a favore dei terremotati: i maggiori incassi per lo Stato sarebbero di 510 milioni, 110 in più di quanto si sarebbe risparmiato accoppiando le consultazioni elettorali. «Qualcuno sta prendendo in giro gli italiani, ed è in malafede. Noi chiediamo, formalmente, che il governo venga a riferire in Parlamento, dati e tabelle alla mano, a spiegare quanto costerebbe votare assieme alle europee, una settimana dopo, o addirittura il 21 giugno. E' una soluzione trasparente. Ma che ci consentirebbe di scoprire chi bara», è la proposta provocatoria di Silvana Mura, Idv. «Dopo Maroni, anche il ministro Tremonti, probabilmente condizionato dalle sue frequentazioni leghista, fa dichiarazioni da ignorante -è l'accusa di Giovanni Guzzetta, presidente del comitato referendario - Non manca giorno in cui un presidente emerito della Corte Costituzionale non ci spieghi che è una sciocchezza sostenere la ilegittimità dell'abbinamento». Il nodo della data sarà sciolto entro venerdì, prima della riunione del Consiglio dei Ministri: l'ipotesi prevalente è che la data fissata sia il 14 per poi farla slittare eventualmente al 21. Maroni, incaricato di sondare le opinioni dell'opposizione, potrebbe riferire al presidente del Consiglio già questa mattina: tra le opzioni non c'è quella dello slittamento del voto al 2010. Angelo Bocconetti bocconetti@ilsecoloxix.it 20/04/2009 i PRECEDENTI 20/04/2009 IMMIGRAZIONE 4 settembre 2008. Fini rilanciò la sua vecchia proposta di dare la possibilità di voto, agli immigrati regolari. «Non è una priorità»: lo gelò il Cavaliere. GIUSTIZIA 10 gennaio 2009. Al governo che stava mettendo a punto il disegno di legge di riforma della giustizia,Fini replicò con una lettera aperta al Corriere della Sera. E escluse tassativamente che potessero essere vietate le intercettazioni per i reati contro la Pubblica Amministrazione. CASO ELUANA 3 febbraio 2009. Berlusconi decise di intervenire, con un decreto, per imporre la idratazione e l'alimentazione forzata di Eluana Englaro. «Penso che solo i genitori della ragazza possano dare risposte e fare delle scelte. E dovremmo rispettarle» gli replicò Fini. QUIRINALE 5/6 febbraio 2009.Berlusconi rivendicò all'esecutivo la titolarità della emanazione dei decreti legge, arrivando fino ai ferri corti con il Presidente della Repubblica. «Desta preoccupazione - così Fini si schierò al fianco di Napolitano - che il governo non abbia accolto l'invito del Capo dello Stato». CRAXI 15 febbraio 2009. Il sindaco di Roma, Alemanno presentò in Campidoglio un documentario sulla figura di Bettino Craxi: «Questo film andrebbe proiettato in tutte le scuole» sentenziò Berlusconi. «Non fa parte della nostra storia», è stata la replica di Fini. PARLAMENTO 10 marzo 2009. Berlusconi ha sostenuto la necessità di arrivare ad una modifica dei regolamenti fare in modo che i capigruppo votino a nome di tutti i deputati o senatori di un partito. Fini l'ha subito stoppato: «E' impossibile che ciò accada. La proposta era già stata avanzata negli anni precedenti e non se n'è mai fatto nulla». 20/04/2009

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Petali di solidarietà. Un cespuglio di canditi fiori primaverili, nascosto tra il via v... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il" del 20-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il (Metropolitana))

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Lunedì 20 Aprile 2009 Chiudi di LUCILLA QUAGLIA Petali di solidarietà. Un cespuglio di canditi fiori primaverili, nascosto tra il via vai degli scintillanti preziosi abiti dei tanti personaggi del mondo dello spettacolo, delle istituzioni e della cultura intervenuti, ha fatto da cornice l'altra sera alla ventesima edizione del "Gala delle margherite": ballo benefico capitolino organizzato come sempre da Bianca Maria Caringi Lucibelli in uno stellato albergo di Via Veneto. Presentato con classe da Nino Graziano Luca e Christiane Filangieri - avvolta in un lungo tubino nero con scialle dorato - applausi per lo spettacolo ouverture del gala ispirato al tango argentino, dal titolo "Verdadera Emociòn", che nella Sala del Giardino d'inverno ha attratto tra gli altri Simona Izzo con Ricky Tognazzi, l'affascinante Pamela Villoresi in compagnia del fidanzato Raffaele Bracalenti, Anna Fendi, il presidente emerito della Corte Costituzionale Annibale Marini e l'attrice Donatella Pompadour con l'ex "Carramba boy" Billo. Sfoggio di un ottimo spagnolo da parte dell'effervescente Filangieri, accompagnata dalla mamma boema Sissy - autrice di icone e gioielli esposti nella hall - che ha tradotto all'impronta qualche verso delle belle canzoni argentine cantate con passione da Giulietta De Lagarda con i virtuosismi della violoncellista Giovanna Famulari, punta di diamante del suggestivo Tango Jazz Trio. Nel corso del dinner a base di crespelline di melanzane all'Emmental - animato da un riffa benefica con ricchi premi -, scambio di saluti nelle Sale Borghese e Ludovisi tra la principessa Marina Pignatelli con il pierre Umberto Masci, il professor Franco Ceriati con la moglie Paola e il presentatore Marco Senise. «Sognando da soli è solo un sogno - dice la Lucibelli avvolta in un abito nero griffato Balestra - ma quando sogniamo insieme il sogno diventa realtà». Il ricavato della kermesse verrà devoluto all'Associazione volontari per i minori in difficoltà (Kim) presieduta da Paolo Cespa e al Comune abruzzese di Rocca di Cambio, distrutto dal terremoto, rappresentato dal sindaco Antonio Pace. Taglio di una golosa e immensa torta a forma di margherita allo scoccare della mezzanotte e piccoli ciondoli in murano per le dame in ricordo della serata.

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Caso Telecom, gli atti di nuovo alla Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-04-19 - pag: 16 autore: LE INDAGINI ILLEGALI Caso Telecom, gli atti di nuovo alla Consulta Nuovo rinvio alla Consulta, sui dossier illeciti Telecom. Due anni dopo aver già sollevato la legittimità costituzionale della legge che impone la distruzione dei documenti frutto di indagini illegali, il Gip Giuseppe Gennari chiama in causa di nuovo la Corte Costituzionale. Che ancora non si è pronunciata. Quei dossier sono «il corpo di reato» e l'eliminazione cancellerebbe «la prova», scrive il Gip. D'altra parte «inattuabile » sarebbe scremare i documenti da distruggere, tra gli 83 faldoni, con 200 supporti informatici e 700 cartelle cartecee. Un lavoro che non terminerebbe «prima della prescrizione» dei reati-nota- con «tempi incompatibili con la ragionevole durata del processo». Il 23-24 aprile intanto davanti al gup Mariolina Panasiti riprende l'udienza preliminare: 4.200 le persone, 132 le soscietà spiate. E cominciano a definirsi i patteggiamenti: tre quelli ufficializzati (Rossi, Leuzzi, Mazzocca), molti di più gli imputati che stanno trattando per uscire dal procedimento. Ad un patteggiamento lavorano anche Pirelli e Telecom, indagate per la responsabilità d'impresa. Raf. Cal.

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Ridurre i magistrati fuori ruolo (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-19 - pag: 20 autore: Emergenza Procure. La richiesta dell'Anm sulla fuga dei Pm dal Mezzogiorno Ridurre i magistrati fuori ruolo MILANO Ridurre drasticamente il numero dei magistrati fuori ruolo, quelli cioè che non esercitano funzioni giudiziarie ma svolgono incarichi di collaborazione con le istituzioni, come Governo e Parlamento. Da tempo lo chiedono gli avvocati penalisti e da ieri con forza anche i magistrati. è infatti questa una delle tante misure-tampone che l'Associazione nazionale magistrati sollecita per far fronte alla «drammatica situazione di scopertura degli organici delle procure ed in particolare di quelle meridionali». Una situazione che provoca la «massima preoccupazione » perchè «rischia nel breve periodo di provocare una vera e propria paralisi della giurisdizione in situazioni territoriali particolarmente delicate». Il grave allarme dell'Anm è contenuto in un documento approvato ieri all'unanimità dal suo «parlamentino». Un testo in cui si ribadisce che i trasferimenti d'ufficio dei magistrati con cui il ministero della Giustizia intende ( prima nel decreto legge sicurezza e ora nel disegno di legge sul processo penale) coprire i vuoti nelle procure non sono misure «idonee a soddisfare le esigenze di copertura delle sedi disagiate, oltre a presentare evidenti profili di incostituzionalità con riferimento soprattutto alle garanzie di inamovibilità del magistrato». L'unico intervento strutturale per garantire «stabilmente il corretto funzionamento degli uffici giudiziari è una rigorosa revisione delle circoscrizioni giudiziarie con l'abolizione o l'accorpamento degli uffici minori», ed è necessario anche abrogare l'attuale divieto di assegnazione dei giovani magistrati ad uffici requirenti e funzioni monocratiche penali. Nel frattempo, però, bisogna «tamponare il disastro». In attesa dunque di interventi strutturali, l'Anm avanza proposte di modifica normativa e di iniziative sul piano amministrativo a Governo, Parlamento e Csm. Oltre al taglio delle toghe fuori ruolo ( attualmente sono oltre 300), l'Associazione magistrati chiede di ridurre a due anni (ora è il doppio) il periodo di divieto di svolgimento delle funzioni monocratiche penali, cioè quelle di Pm e di giudice unico, che vale per i magistrati a inizio carriera. Una misura che ha contribuito in maniera determinante a provocare i vuoti di organico delle piccole e medie Procure del Sud. Inoltre, il sindacato delle toghe vuole che sia possibile inviare "in prestito" alle procure anche chi fa il giudice nello stesso circondario, magari con benefici economici se va nelle sedi disagiate. Dall'Anm arriva anche la richiesta di limitare al circondario (ora è esteso al distretto, che in certi casi equivale al cambio di regione) l'obbligo di trasferirsi per chi passa dalle funzioni di giudice a quelle di pm. Tra le altre misure sollecitate, anche la previsione di agevolazioni nel reperimento dell'alloggio e nelle tariffe di trasporto per i magistrati destinati a sedi disagiate. «La estrema drammaticità della situazione –conclude il documento dell'Anm – rende necessario denunciare con forza i rischi per il corretto funzionamento della giustizia in molte zone del paese». G. Ne.

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Statutaria, il Governo non ritira il ricorso (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca Regionale Pagina 105 giunta Statutaria, il Governo non ritira il ricorso Giunta --> Il Governo non si ritira e si opporrà, domani, alla legge Statutaria, contestandone l'incostituzionalià di fronte alla Consulta. Questa la notizia forte emersa ieri dal vertice dei partiti di maggioranza. Al confronto, convocato ieri sera in viale Trento, non si sono presentati i sardisti: lo “strappino” è figlio delle censure di due giorni fa, firmate dal presidente del Psd'Az Giacomo Sanna e dirette all'assessore all'Agricoltura. Se il presidente della Regione Ugo Cappellacci smentisce di aver fatto qualsiasi tipo di pressione nei confronti del Governo perché venisse ritirato il ricorso contro la Statutaria, la conferma arriva dalla sintesi del vertice di ieri: i rappresentanti legali del Governo si presenteranno, domani mattina, alla Corte Costituzionale per difendere il ricorso. Ieri sera si sono confrontati il presidente della Giunta, quello del Consiglio, Lombardo, il coordinatore Pdl Delogu, quello dell'Udc Oppi, i Riformatori Cossa e Vargiu e Floris, leader Uds. SOSTEGNO «L'assessore regionale all'Agricoltura, Andrea Prato gode del pieno appoggio della maggioranza», dice il capogruppo del Pdl Mario Diana. Dopo le critiche arrivate dal presidente del Partito sardo, Giacomo Sanna, scatta la difesa della forza trainante della maggioranza: «L'assessore, impegnato in un'intensa opera di concertazione con le realtà produttive, le parti sociali e i protagonisti del mondo agricolo sui primi provvedimenti da adottare per il rilancio del settore, si sta distinguendo per le grandi doti di ascolto e di dialogo, marcando una netta discontinuità rispetto all'operato dell'esecutivo regionale precedente». Secondo Diana «appare sorprendente che l'operato della Giunta, che peraltro non ha ancora assunto provvedimenti sul comparto agricolo proprio a causa dell'intenzione di concertare le decisioni con tutti gli interessati, possa diventare oggetto delle critiche di qualche partito alleato». Secondo il capogruppo «se dovesse emergere l'esigenza di un confronto politico sulle proposte avanzate dall'assessore, è bene che essa sia ricondotta all'interno del costante dialogo tra la maggioranza e l'esecutivo». ( e. p. )

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Cade la confisca per equivalente ante 2008 (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: FISCO E SENTENZE data: 2009-04-20 - pag: 36 autore: Cade la confisca per equivalente ante 2008 . ULTIMO COMMA . di Ivo Caraccioli L' attesa decisione della Corte costituzionale sulla legittimità o meno della confisca per equivalente estesa ai reati tributari (articolo 1, comma 143, legge 244/2008, Finanziaria 2008), sollevata dal Tribunale di Trento, è stata risolta nel senso dell'irretroattività della disposizione non con una sentenza, ma con un'ordinanza (n. 97/09, relatore Franco Gallo). Ciò quasi a significare che si tratti di punto ovvio, non necessitante di particolare motivazione. Secondo questa ordinanza la norma – contrariamente a quanto fin qui applicato in sede di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, con una prassi assai diffusa ed estesa, e senza specifica proporzionalità, in molti casi, tra beni confiscati e danno arrecato all'Erario - non può essere retroattiva, in quanto l'istituto non va qualificato come «misura di sicurezza» in senso stretto, ma come istituto avente una natura prevalentemente «afflittiva e sanzionatoria». Essa dunque vale soltanto per i reati fiscali commessi dopo l'entrata in vigore della legge 244/07. Sotto un profilo strettamente tecnico-giuridico, non può essere negato che la confisca comune prevista nell'articolo 240 Cp sia una misura di sicurezza (rientrante, assieme alla pena, nel genus delle sanzioni criminali) e quindi, in base alla regola generale dell'articolo 200 del Cp, applicabile al momento della sentenza o addirittura dell'esecuzione (quindi anche retroattivamente). La Corte, peraltro, opportunamente sottolinea che quella "per equivalente" non è riconducibile alla categoria generale delle misure di sicurezza, non essendo richiesto, come è ben noto e come la prassi applicativa ha fin qui abbondantemente dimostrato, alcun collegamento funzionale ( cosiddetto "nesso di pertinenzialità") tra i beni confiscati (o sequestrati) e il reato commesso. L'insegnamento della Consulta, in sostanza, oltre che muoversi nel solco di talune sentenze nello stesso senso della Cassazione, sottolinea che non basta la denominazione di "confisca" per ricondurre gli istituti così chiamati dal legislatore alla disciplina del Codice penale, essendovi tanteconfische aventi natura amministrativa (quella dei beni appartenenti a soggetti indiziati di far parte di organizzazioni mafiose, per fare un esempio). Gli effetti pratici di tale ordinanza sono imponenti. Tutti i provvedimenti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente (non, si badi, alla confisca del «profitto del reato», come talvolta la giurisprudenza ha qualificato discutibilmente beni acquistati con il provento dell'evasione fiscale penalmente rilevante) per reati tributari commessi anteriormente al 2008 dovranno cadere, e al più presto. A seconda della fase in cui si trova il procedimento dovranno intervenire opportuni provvedimenti del giudice,ovviamente a seguito di apposite istanze difensive, se non d'ufficio. Qui – è chiaro – non si tratta, infatti, di sentenza "interpretativa" della Corte che debba richiedere meditati approfondimenti del giudice circa i limiti dell'applicabilità. Siamo, invece, sicuramente in presenza di una decisione immediatamente operativa: la confisca per equivalente (e quindi anche il sequestro preventivo a essa finalizzato) è istituto che può trovare applicazione solo per i reati tributari commessi dopo l'entrata in vigore della "Finanziaria 2008". Poiché nell'applicazione pratica di tale istituto (sub specie di sequestro) si sono avute tante distorsioni, soprattutto per quanto concerne l'inesistenza del computo della proporzionalità tra i beni sequestrati e il danno erariale (tutto da dimostrare), almeno le stesse non si potranno più avere per quanto riguarda i "vecchi" (e sono la maggior parte) reati fiscali. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un meccanismo che permette premi ai virtuosi (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: AUTONOMIE LOCALI E PA data: 2009-04-20 - pag: 43 autore: Le scelte possibili dopo la sentenza Un meccanismo che permette premi ai «virtuosi» Maurizio Fogagnolo La sentenza 750/2009 del Consiglio di Stato, con cui è stata prevista la possibilità per i Comuni di avvalersi in parte del metodo normalizzato quale criterio per la definizione delle tariffe della Tarsu, rappresenta una pronuncia di grande rilievo proprio perché intervenuta nel momento in cui il legislatore ha introdotto, dopo tre anni di blocco, una previsione mirata a eliminare l'obbligo per gli enti locali di mantenere invariato il regime di prelievo adottato per il 2006. La norma con cui si stabilisce che, se entro il 30 giugno non sarà emanato il regolamento attuativo della tariffa introdotta dall'articolo 238 del Dlgs 152/2006, i Comuni potranno passare a tariffa dal 2010, ha infatti riacceso in molti Comuni l'interesse per il passaggio a Tia, che appare peraltro giustificato più che altro da esigenze legate al Patto di stabilità. La Tia infatti permetterebbe di esternalizzare completamente la gestione dell'entrata, eliminando tale voce dal bilancio del Comune. La previsione secondo cui il passaggio a Tia dovrebbe intervenire sulla base delle norme e dei regolamenti vigenti genera peraltro molti dubbi su quali possano essere le disposizioni applicabili dai Comuni per disciplinare la nuova tariffa. In mancanza delle norme attuative del Codice dell'ambiente, l'unica disposizione regolamentare applicabile è quella del Dpr 158/1999, che porterebbe peraltro a introdurre una tariffa del tutto analoga a quella disciplinata dall'abrogato Dlgs 22/1997. Sotto questo profilo, il passaggio a tariffa espone il Comune e il gestore a dei rischi, in particolare alla luce del dibattito sulla natura di entrata tributaria o patrimoniale della Tia, recentemente riaccesosi a seguito delle indicazioni fornite dall'agenzia delle Entrate nella risoluzione 250E/2008. L'Agenzia ha infatti confermato, sulla base di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite nella sentenza 25551/2007, la natura di «entrata patrimoniale extratributaria » della Tia, con conseguente applicabilità dell'Iva, a prescindere dalla scelta operata dal legislatore fiscale di devolvere le controversie al giudice tributario, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, del Dlgs 546/1992. L'inquadramento della Tia come entrata patrimoniale rende quindi molto più complessa la gestione della tariffa, perché la perdita della natura tributaria rende difficile stabilire, in mancanza di espresse disposizioni normative in materia, se il futuro gestore potrebbe ancora imporre all'occupante la presentazione di una denuncia, oppure accertaree sanzionare il mancato versamento della tariffa ovvero ancora iscrivere a ruolo coattivo le somme dovute e non versate a tale titolo. Il tutto senza dimenticare che la riconosciuta natura patrimoniale della Tia potrebbe portare la Corte Costituzionale, in analogia con gli interventi adottati nel 2008 su Cosap e tariffa di depurazione, ad attribuire la giurisdizione in materia al giudice ordinario, cosa che comporterebbe evidenti problemi nella gestione dei relativi contenziosi. Per tutte queste ragioni, la sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato assume una valenza ancora più importante. Essa permette infatti ai Comuni di mantenere la Tarsu (con tutte le garanzie legate alla natura tributaria dell'entrata), introducendo però alcuni profili del regime tariffario per la determinazione delle tariffe e definendo una forma di tassazione non più basata solo sulla superficie quale base imponibile. Questo meccanismo permette inoltre di riconoscere incentivi a forme virtuose di gestione dei rifiuti da parte dei contribuenti, per allinearsi al principio di tassazione proporzionata alla quantità di rifiuti prodotta. Sull'esperto risponde Anche le case vuote pagano la Tarsu SISTEMA «SICURO» I Comuni possono rendere più evoluto il prelievo evitando le difficoltà legate alla mancata attuazione del Codice ambiente

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Referendum, appello del Pdl al Pd "Rinviare la consultazione al 2010" (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Politica Referendum/ Appello del Pdl al Pd: rinvio al 2010 Lunedí 20.04.2009 09:59 Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, sceglie Affaritaliani.it per lanciare un appello al Pd e ai promotori del referendum elettorale: valutare con attenzione e positività la possibilità di rimandare la consultazione di un anno. "In campo ci sono tutte e due le ipotesi. C'è il 21 giugno oppure il rinvio. Credo che Ignazio La Russa abbia molte ragioni e che sarebbe molto interessante valutare bene la sua ipotesi, cioè il rinvio di un anno. Credo inoltre che sia il Partito Democratico sia i promotori farebbero bene a considerare con positività anche questa ipotesi. Trovo sbagliato che Dario Franceschini abbia usato i verbi al passato parlando dell'ipotesi del rinvio. Non capisco la fretta che il Pd ha di liquidare una possibilità che invece c'è. Lo ha detto il presidente Berlusconi venerdì, lo ha ribadito oggi La Russa: anche quella ipotesi è in campo". Ma la Lega ha chiesto che si voti il 21 giugno... "Ripeto, sono in campo tutte e due le ipotesi". Rinvio del referendum al 2010 per fare una legge elettorale in Parlamento, come ha detto Massimo D'Alema, o per tenere effettivamente il referendum? "Una cosa alla volta. Non mettiamo troppa carne al fuoco, anche perché la legge elettorale che uscirebbe da una vittoria dei sì è una legge già immediatamente funzionante. Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci pensino. E' grave che Franceschini abbia provato a liquidare questa ipotesi". tags: referendum pdl capezzone berlusconi rinvio pd

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A scuola di filosofia, etica e giustizia (sezione: Giustizia)

( da "Caserta News" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 20 Aprile 2009 A scuola di filosofia, etica e giustizia SCUOLA | Mondragone A scuola di filosofia, etica e giustizia: gli alunni della Scuola Media "Buonarroti" di Mondragone nell'ambito delle attività promosse dall'Associazione "Amica Sofia" parteciperanno il 25 aprile 2009 al "Fantasio Festival 2009" di Perugia. Il Prof. Giuseppe Limone, Ordinario di Filosofia del Diritto dell'Università degli Studi di Napoli ha così curato la presentazione del palinsesto delle attività promosse dall'Associazione "AMICA SOFIA", www.amicasofia.it , di cui è Presidente il Prof. Livio Rossetti dell'Università degli Studi di Perugia, nell'ambito del "Fantasio Festival 2009", http://www.fantasiofestival.it/fantasio_2009/index.php , una manifestazione nazionale dedicata all'arte e alla creatività studentesca che si svolgerà a Perugia dal 23 al 26 aprile 2009: "AMICASOFIA, associazione Italiana per la Filosofia con i Bambini e i Ragazzi, mostra la sua vocazione plurale nella disponibilità a dialogare con la molteplicità di tendenze e di approcci del filosofare con i bambini e i ragazzi. Per il terzo anno consecutivo, nell'ambito del Fantasio Festival, AMICA SOFIA promuove le sue sessioni di filosofia nell'auletta "Siamo in... pensiero" alla Rocca Paolina. Cosa succederà? I bambini e i ragazzi vengono da più regioni, sentiremo parlare un italiano con coloriture dialettali diverse, li vedremo fare filosofia in modi sensibilmente differenti. Vi possiamo assistere, purché con la dovuta discrezione. La filosofia innestata nel mondo dei bambini semplicemente trova lì la sua origine. E' uno spazio dialogico in cui io mi faccio insegnare da colui che non sa di sapere quali sono le domande fondamentali che io ho dimenticato. Tutto ciò comporta una modalità specifica, un'attenzione specifica. Il bambino deve sapere che può dire delle cose, ne può dire delle altre, può entrare in discussione con altri. Appaiono così alla luce linee e modalità diverse. Il bambino ha questa capacità e noi dobbiamo poterci adeguare a questo livello di un tempo rallentato, di uno spazio ingrandito e di una modalità diversa di guardare. Tutto ciò, significa in realtà, aprire lo spazio originario della filosofia. Che è custodito, paradossalmente, proprio dai bambini". All'evento parteciperà una delegazione di studenti dell'Istituto di istruzione secondaria di I grado "Buonarroti" di Mondragone, il giorno 25 aprile alle ore 15.00 presso Piazza del Circo di Perugina, con una rappresentazione teatrale dal titolo "Ominis determinatio est negatio?" di Roberta Martullo nell'ambito di una sessione curata dall'Associazione "Amica Sofia". Successivamente, il Prof. Bruno Schettini del Dipartimento di Psicologia della Seconda Università degli Studi di Napoli interverrà sul tema "Una scuola per la democrazia cognitiva". La performance teatrale prende spunto da un viaggio d'istruzione svolto in data 22 febbraio 2008 presso la Corte Costituzionale in occasione dei 60 anni della Costituzione, con la visita del Palazzo della Consulta e l'incontro con il Giudice costituzionale Sua Eccellenza Paolo Maria Napolitano e nasce nell'ambito di un Progetto quinquennale di Filosofia con i bambini dal titolo "Imparare a pensare, tra ragione e passione: didattiche relazionali e ricerca di senso nella comunicazione filosofica con i bambini", che si è avvalso delle seguenti professionalità: Roberta Martullo, che ne ha curato l'ideazione e la supervisione, negli aspetti organizzativi e realizzativi, ivi comprese le attività integrative e complementari all'iter formativo (visite d'istruzione alla redazione del quotidiano "Il Mattino" di Caserta e presso la Corte Costituzionale) e la stesura dei testi teatrali; Emilia Giustiniano, referente del progetto; Gravante Palma, collaboratrice della referente del progetto; Graziella Marona, esperta di musica; Lucia Ferrara, Maria De Martino, componenti del gruppo di progetto; Pina Montesarchio, consulente per l'Associazione "Amica Sofia" e membro del Direttivo Nazionale; Francesco Miraglia, formatore del corso di Giornalismo e responsabile dell'ideazione e della realizzazione del giornalino "La Banda dell'Arcobaleno"; Lina Marcantonio, formatrice nell'ambito dei seminari di Filosofia con i bambini; Lilly Viccaro Theo, giornalista vincitrice del 1° Premio "Giancarlo Siani 2008". La Dirigente scolastica Rosa Alba Veneruso dell'Istituto di istruzione secondaria di I grado "Buonarroti" di Mondragone ha seguito e sostenuto gli studenti e le loro famiglie, rendendo disponibile ogni apporto logistico e organizzativo per la realizzazione dell'iniziativa, nella convinzione che "la formazione degli studenti debba essere fondata sui presupposti etici alla base dei comportamenti sociali, sull'educazione al valore delle norme e sulla promozione del rafforzamento del costume democratico attraverso l'esercizio al dibattito e all'ascolto delle ragioni altrui". Gli alunni delle classi prime coinvolti nella manifestazione sono: Bibbò Simona, Corrente Pasquale, Di Fusco Giuseppe, Gattone Angela, Lampitiello Arianna, Montella Vincenzo, Mul Dmytro, Palumbo Rosa, Persechino Alessandra, Saulle Virgilio, Semprebuono Antonio, Varone Gianfranco, Campoli Alfredo, Campoli Chiara, Capuano Mario, Di Gennaro Piergennaro, Filosa Crescenzo, Fusco Daniele, Georgieva Donika, Miraglia Luca, Montano Roberto, Pagliuca Elia, Romano Rosa, Saulle Natalia, Zevoli Luca.

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Il Quadro C del modello 730/2009 (sezione: Giustizia)

( da "superEva notizie" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Quadro C del modello 730/2009 Le Istruzioni per i Redditi Lavoro Dipendente 730/2009 -Quadro C -3 Parte- Ed ecco il terzo appuntamento dedicato alle istruzione del modello 730/2009 relativo all'esatta compilazione del quadro C -Redditi di lavoro dipendente e assimilati- QUADRO C - REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE Il quadro C si compone delle quattro sezioni indicate: Prima sezione: Punti da C1 a C5 Redditi di lavoro dipendente, di pensione ed assimilati per i quali la detrazione è rapportata al periodo di lavoro nell'anno. Seconda sezione: Punti da C6 a C8 Redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione non è rapportata al periodo di lavoro nell'anno. Terza sezione: Punti da C9 e C10 Ritenute IRPEF e addizionale regionale all'IRPEF su redditi di lavoro dipendente, di pensione e assimilati. Quarta sezione: Punti da C11 a C13 Ritenute addizionale comunale all'IRPEF su redditi di lavoro dipendente, di pensione e assimilati. Redditi che concorrono alla formazione della base imponibile Redditi di lavoro dipendente Sono redditi di lavoro dipendente quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro (art. 49, comma 1, T.U.I.R.). Sono considerati altresì redditi di lavoro dipendente i redditi indicati: -Somme percepite a titolo di interessi e rivalutazione per crediti di lavoro -Redditi di lavoro dipendente prestato all'estero nelle zone di frontiera -Pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati Ai fini della determinazione della base imponibile, si considerano alla stregua di redditi di lavoro dipendente tutte le somme e i valori che il dipendente percepisce nel periodo d'imposta, a qualunque titolo, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro. In base a quanto disposto dall'art. 51 del T.U.I.R., si considerano percepiti nel periodo d'imposta anche le somme e i valori in genere corrisposti dai datori di lavoro entro il giorno 12 del mese di gennaio del periodo d'imposta successivo a quello a cui si riferiscono. Redditi assimilati a lavoro dipendente Costituiscono redditi assimilati a quello di lavoro dipendente (art. 50 T.U.I.R.) i redditi indicati: -Compensi percepiti dai lavoratori soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e della piccola pesca, entro i limiti dei salari correnti maggiorati del 20%. -Indennità e compensi percepiti a carico di terzi da lavoratori dipendenti per incarichi inerenti il rapporto subordinato (ad eccezione di quelli che per clausola contrattuale devono essere riversati ai datori di lavoro e di quelli che per legge devono essere riversati allo Stato); tali redditi sono conguagliati dal soggetto che li eroga e non più dal datore di lavoro principale del percipiente. Come precisato nella C.M. 22 dicembre 2000, n. 238/E, tale modifica comporta che i soggetti terzi sono tenuti a consegnare al percipiente il CUD relativo ai redditi erogati nel periodo d'imposta entro il termine ordinario (15 marzo di ogni anno) o, in caso di cessazione del rapporto in corso d'anno, entro 12 dodici giorni dalla richiesta. -Le indennità e le somme da assoggettare a tassazione corrisposte a qualunque titolo ai lavoratori dipendenti da parte dell'INPS o di altri Enti (ad esempio, mobilità, maternità ed allattamento, disoccupazione ordinaria e straordinaria, ecc.). -Somme corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio e di addestramento professionale (tra le quali rientrano le somme corrisposte ai soggetti impegnati in piani di inserimento professionale), se erogate al di fuori di un rapporto di lavoro dipendente e sempre che non sia prevista una specifica esenzione. -Remunerazioni ai sacerdoti della Chiesa Cattolica, gli assegni corrisposti dall'Unione delle Chiese cristiane avventiste del 7 giorno per il sostenimento dei ministri del culto e dei missionari, gli assegni corrisposti alle Assemblee di Dio in Italia per il sostenimento dei propri ministri di culto, gli assegni corrisposti per il sostentamento totale o parziale dei ministri di culto della Chiesa Evangelica Luterana in Italia e delle Comunità ad essa collegate; le congrue ed i supplementi di congrua. Compensi per l'attività libero professionale intramuraria svolta dalle seguenti categorie professionali: personale appartenente ai profili di medico chirurgo, odontoiatra e veterinario o altre professionalità della dirigenza del ruolo sanitario dipendente del Servizio sanitario nazionale; personale docente universitario e ricercatori che esplicano attività assistenziale presso cliniche e istituti universitari di ricovero e cura; personale laureato, medico di ruolo in servizio nelle strutture delle facoltà di medicina e chirurgia delle aree tecnico-scientifica e socio sanitaria; personale dipendente degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico con personalità giuridica di diritto privato, degli enti ed istituti ex art. 4, D.Lgs. n. 502/1992, delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, che svolgono attività sanitaria, e degli enti pubblici che già applicano al proprio personale l'istituto dell'attività libero professionale intramuraria della dirigenza del SSN. Indennità , i gettoni di presenza e gli altri compensi corrisposti dallo Stato, dalle regioni, dalle province e dai comuni per l'esercizio di pubbliche funzioni, nonché i compensi corrisposti ai membri delle commissioni tributarie, ai giudici di pace e agli esperti del Tribunale di sorveglianza, ad esclusione di quelli che per legge debbono essere riversati allo Stato. Retribuzioni corrisposte dai privati agli autisti, giardinieri, collaboratori familiari ed altri addetti alla casa e le altre retribuzioni sulle quali, in base alla legge, non sono state effettuate ritenute d'acconto. Compensi corrisposti ai medici specialisti ambulatoriali e ad altre figure operanti nelle AA.SS.LL. con contratto di lavoro dipendente. Indennità percepite dai membri del Parlamento nazionale ed europeo, dai consiglieri regionali provinciali e comunali, dai giudici della Corte costituzionale e dagli amministratori locali nonché i conseguenti assegni vitalizi percepiti in dipendenza della cessazione delle suddette cariche elettive e funzioni, e l'assegno del Presidente della Repubblica. Rendite vitalizie e le rendite a tempo determinato, costituite a titolo oneroso. Si precisa che le rendite derivanti da contratti stipulati sino al 31 dicembre 2000 costituiscono reddito per il 60% dell'ammontare lordo percepito. Altri assegni periodici corrisposti al coniuge in conseguenza di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento di matrimonio, o di cessazione dei suoi effetti civili, nella misura in cui risultano da provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Trattamenti periodici integrativi corrisposti dai Fondi Pensione di cui al D.Lgs. n. 124/1993. Assegni periodici corrisposti al beneficiario in forza di testamento, in adempimento di oneri modali a carico del donatario e nella misura in cui risultano da provvedimenti dell'autorità giudiziaria, nonché gli assegni alimentari corrisposti alle persone indicate nell'art. 433 del Codice Civile. Compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative. Collaborazione coordinate e continuative Tra i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente rientrano anche quelli derivanti da collaborazioni coordinate e continuative. Si tratta di somme e valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, svolti anche per attività manuali ed operative, senza vincolo di subordinazione e di impiego di mezzi organizzati con retribuzione periodica prestabilita. Tra tali compensi sono compresi anche quelli indicati: Cariche di amministratori, sindaci o revisori di società , associazioni ed altri enti con o senza personalità giuridica, salvo che rientrino nell'oggetto proprio dell'attività (ad esempio i compensi percepiti da dottori commercialisti o ragionieri per l'ufficio di sindaco o revisore ricoperto in società od enti). Collaborazioni a giornali, riviste, enciclopedie e simili, con esclusione di quelli corrisposti a titolo di diritto d'autore. Partecipazione a collegi ed a commissioni (art. 50, comma 1, lett. c-bis, D.P.R. n. 917/1986). Tra i suddetti redditi rientrano anche le indennità per la cessazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa non assoggettabili a tassazione separata. In base a quanto previsto dalla Circolare dell'Agenzia delle Entrate del 12 dicembre 2001, n. 105, invece, non costituiscono redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa i compensi percepiti per uffici e collaborazione che rientrino: nell'oggetto proprio dell'attività professionale esercitata dal contribuente in ragione di una previsione specifica dell'orientamento professionale (ad esempio compensi percepiti da ragionieri o dottori commercialisti per l'ufficio di amministratore, sindaco o revisore di società o enti) o di una connessione oggettiva con l'attività di libero professionista resa (compensi percepiti da un ingegnere per l'amministrazione di una società edile). I compensi in tal caso rientreranno nella fattispecie dei redditi di lavoro autonomo e devono essere indicati nel quadro RE del modello UNICO 2006. La riconduzione dei compensi agli amministratori nella sfera dell'attività di lavoro autonomo comporta inoltre l'assoggettabilità di tali redditi all'imposta regionale sulle attività produttive; nei compiti istituzionali compresi nell'attività di lavoro dipendente resa dal contribuente; nell'ambito di prestazione di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale rese in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche e di cori, bande e filodrammatiche da parte del direttore e dei collaboratori tecnici. Lavoro a progetto Gli artt. 61-69 del D.Lgs. n. 276/2003 hanno riformato i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, resi in forma prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione, stabilendo che devono essere riconducibili a uno o più progetti specifici o programmi di lavoro o fasi di esso determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con l'organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l'esecuzione dell'attività lavorativa" (c.d. "lavoro a progetto"). Per progetto si intende un'attività produttiva ben identificabile e funzionalmente collegata ad un determinato risultato finale cui il collaboratore partecipa direttamente con la sua prestazione. Per "programma di lavoro" si intende, invece, un tipo di attività cui non è direttamente riconducibile un risultato finale. Il programma di lavoro o la fase di esso si caratterizzano, infatti, per la produzione di un risultato solo parziale destinato ad essere integrato, in vista di un risultato finale, da altre lavorazioni e risultati parziali". Il raggiungimento del progetto o il termine del programma di lavoro o di una fase dello stesso determina l'estinzione del contratto. I rapporti di collaborazione coordinata e continuativa instaurati senza l'individuazione di uno specifico progetto sono considerati rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato sin dalla data di instaurazione del rapporto. Somme che non concorrono alla formazione del reddito complessivo In base a quanto disposto dall'art. 51, comma 2, del D.P.R. n. 917/1986 non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente le somme evidenziate nella Tavola n. 5. Contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza a disposizioni di legge. Contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro o dal lavoratore ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, per un importo non superiore complessivamente ad euro 3.615,20 euro per l'anno 2005, diminuiti negli anni successivi in ragione di euro 258,23 annui fino ad euro 1.807,60. Fermi restando i suddetti limiti, a decorrere dal 1 gennaio 2003 il suddetto importo è determinato dalla differenza tra euro 3.356,97 e l'importo dei contributi versati, entro i valori fissati dalla lett. e-ter) del comma 1 dell'articolo 10 ai Fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale (per gli anni 2005 e 2006 euro 1.807,60 ed euro 2.065,83 a decorrere dal 2007). Qualora tale limite venga superato, l'eccedenza concorre alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Erogazioni liberali concesse, in occasione di festività o ricorrenze, alla generalità o a categorie di dipendenti, nel limite di un importo pari, nel periodo d'imposta, ad euro 258,23. Sussidi occasionali concessi in occasione di rilevanti esigenze personali o familiari del dipendente, nonché quelli corrisposti a dipendenti vittime dell'usura, o ammessi a fruire delle erogazioni pecuniarie a ristoro dei danni conseguenti a rifiuto opposto a richieste estorsive (erogati fino al 29 maggio 2008). Somministrazioni di vitto da parte del datore di lavoro, nonché quelle in mense organizzate direttamente dal datore di lavoro o gestite da terzi fino all'importo complessivo giornaliero di euro 5,29; le prestazioni ad esse sostitutive e, per gli addetti ai cantieri edili, ad altre strutture lavorative a carattere temporaneo o ad unità produttive ubicate in zone dove manchino strutture o servizi di ristorazione, la corresponsione di indennità sostitutive di mensa, sempre nel limite suddetto. Prestazioni di servizi di trasporto collettivo alla generalità o a categorie di dipendenti, anche se affidate a terzi, compresi gli esercenti servizi pubblici. Compensi che per clausola contrattuale devono essere riversati al datore di lavoro e quelli che per legge devono essere riversati allo Stato. Utilizzazione delle opere e dei servizi per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione o culto. Somme erogate dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per frequenza di asili nido e di colonie climatiche da parte dei familiari, nonché per borse di studio a favore dei medesimi familiari. Valore delle azioni offerte alla generalità dei dipendenti per un importo non superiore complessivamente nel periodo d'imposta ad euro 2.065,83 a condizione che non siano riacquistate dalla società emittente o dal datore di lavoro o comunque cedute prima che siano trascorsi almeno tre anni dalla percezione; qualora le azioni siano cedute prima del predetto termine, l'importo che non ha concorso a formare il reddito al momento dell'acquisto è assoggettato a tassazione nel periodo d'imposta in cui avviene la cessione. Detta differenza non è più esclusa dalla formazione del reddito complessivo in relazione alle azioni assegnate ai dipendenti a decorrere dal 25 giugno 2008 (art. 82, comma 23, D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133). Differenza tra il valore delle azioni al momento dell'assegnazione e l'ammontare corrisposto dal dipendente, a condizione che il predetto ammontare sia almeno pari al valore delle azioni stesse alla data dell'offerta (tale disposizione non si applica in presenza di quote superiori al 10% del capitale). Somme trattenute al dipendente per oneri deducibili dal reddito ai sensi dell'art. 10 del T.U.I.R. e alle condizioni ivi previste, nonché le erogazioni effettuate dal datore di lavoro in conformità a contratti collettivi o ad accordi e regolamenti aziendali a fronte delle spese mediche e di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione; gli importi delle predette somme ed erogazioni devono essere attestate dal datore di lavoro. Compensi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa corrisposti dall'artista o professionista al coniuge, ai figli, affidati o affiliati, minori di età o permanentemente inabili al lavoro e agli ascendenti. Mance percepite dagli impiegati tecnici delle case da gioco (croupiers) direttamente o per effetto del riparto a cura di appositi organismi costituiti all'interno dell'impresa nella misura del 25% dell'ammontare percepito nel periodo d'imposta. Le quote di retribuzione derivanti dall'esercizio, da parte del lavoratore, della facoltà di rinuncia all'accredito contributivo presso l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti e le forme sostitutive della medesima, per il periodo successivo alla prima scadenza utile per il pensionamento di anzianità, dopo aver maturato i requisiti minimi secondo la vigente normativa. Novità per le erogazioni liberali A seguito dell'abrogazione della lett. b) del comma 2 dell'art. 51 del T.U.I.R. ad opera dell'art. 2, comma 6, del D.L. 27 maggio 2008, n. 93 convertito, con modificazioni dalla Legge 24 luglio 2008, n.126 a decorrere dal 29 maggio 2008 le erogazioni liberali concesse in occasione di festività o di ricorrenze alla generalità o ad intere categorie di dipendenti concorrono interamente alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Per effetto di tale soppressione, dunque, le erogazioni liberali concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente per l'intero importo, ferme restando le specifiche eccezioni previste nell'art. 51 del T.U.I.R. In particolare, il comma 3 dell'art. 51 del T.U.I.R. esclude dal reddito di lavoro dipendente il valore normale dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore, nel periodo d'imposta, a 258,23 euro. Se detto importo dovesse superare il limite indicato lo stesso concorre interamente a formare il reddito. Pertanto, a seguito di tale disposizione, le liberalità, ove siano erogate in natura, possono rientrare nella previsione di esclusione dal reddito se di importo non superiore, nel periodo d'imposta, a 258,23 euro, inoltre, nel rispetto del suddetto limite, l'esclusione dal reddito opera anche se la liberalità è erogata ad un solo dipendente non essendo più richiesto che l'erogazione liberale sia concessa in occasione di festività o ricorrenze alla generalità o a categorie di dipendenti (cfr. Circ. 22 ottobre 2008, n. 59/E, par. 16). Compilazione del quadro Prima sezione Nei righi da C1 a C3 devono essere indicati i redditi di lavoro dipendente, di pensione ed assimilati percepiti dal dichiarante per i quali è possibile fruire delle deduzioni dal reddito. Ogni rigo è diviso in tre colonne nelle quali vanno indicati: Colonna 1 "13, qualora si indichino redditi di pensione. Si precisa che i titolari di trattamenti pensionistici integrativi devono riportare il codice 2. "23, qualora si indichino redditi di lavoro dipendente o assimilati. "33, in presenza di compensi percepiti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili che hanno raggiunto l'età prevista dalle vigenti legislazioni per la pensione di vecchiaia, in conformità a specifiche disposizioni normative. In tale ipotesi, se il reddito complessivo del contribuente risulta superiore ad euro 9.296,22, al netto della deduzione per l'abitazione principale e le relative pertinenze, i suddetti compensi saranno assoggettati normalmente ad IRPEF e all'addizionale regionale e comunale all'IRPEF. La compilazione della casella di colonna 1 è obbligatoria, pertanto, il contribuente deve indicarvi uno dei predetti codici. Colonna 2 La casella di colonna 2 dev'essere compilata nei casi di redditi di lavoro dipendente o di compensi per lavori socialmente utili indicando il codice: "13 se il contratto di lavoro è a tempo indeterminato; "23 se il contratto di lavoro è a tempo determinato. Colonna 3 Indicare l'ammontare dei redditi percepiti come desunti dal punto 1 del Mod. CUD 2009 e/o del Mod. CUD 2008. Il rigo C4 si compone di due colonne così come riportato nella Tavola n. 7. Tavola n. 7 - Rigo C4 Colonna 1 Va indicato il periodo di lavoro per il quale spettano le detrazioni per lavoro dipendente o assimilato. In presenza di un'unica certificazione, tale dato può essere desunto dal punto 3 del CUD 2009 e/o del modello CUD 2008. Colonna 2 Va indicato il numero dei giorni relativi al periodo di pensione, per il quale è prevista la deduzione per i pensionati (365 per l'intero anno). In particolare, se è stato indicato un solo reddito di pensione, si può tenere conto del numero dei giorni indicato nel punto 4 del CUD 2009. Se sono stati indicati più redditi di pensione, è necessario esporre in tale colonna il numero totale dei giorni, tenendo conto che i giorni compresi in periodi contemporanei vanno indicati una volta sola. Qualora il contribuente abbia indicato oltre a redditi di lavoro dipendente anche redditi di pensione, la somma dei giorni riportati in colonna 1 ed in colonna 2 non può superare 365, tenendo conto che quelli compresi in periodi contemporanei vanno indicati una volta sola e che per i redditi di lavoro dipendente la deduzione è più favorevole rispetto a quella per redditi di pensione. Il nuovo rigo C5 Il Mod. 730/2009 permette ai lavoratori a tempo indeterminato del settore privato di optare per una modalità di tassazione dei compensi percepiti per lavoro straordinario, supplementare o premi di produttività differente rispetto a quella applicata dal sostituto d'imposta. L'art. 2 del D.L. 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 luglio 2008, n. 126 ha, infatti, previsto una tassazione sperimentale per l'incremento della produttività del lavoro. Più precisamente, le somme erogate a livello aziendale a titolo di straordinario o di premi di produttività nel periodo compreso dal 1 luglio al 31 dicembre 2008 possono essere assoggettate ad un'imposta sostitutiva dell'IRPEF e delle addizionali regionale e comunale al 10% entro il limite complessivo di 3.000 euro lordi. I soggetti interessati alla disposizione agevolativa sono tutti i lavoratori del settore privato che nel 2007 hanno prodotto redditi da lavoro dipendente, comprese le pensioni e gli assegni a queste equiparati, non superiori complessivamente a 30.000 euro lordi. In presenza dei suddetti requisiti, l'imposta sostitutiva doveva essere applicata dal datore di lavoro, salva espressa rinuncia scritta del lavoratore, sin dalla prima erogazione effettuata successivamente al 1 luglio 2008. Il sostituto d'imposta, ove avesse riscontrato che la tassazione sostitutiva risultava meno favorevole per il dipendente, pur in assenza di rinuncia da parte di questi, poteva procedere con l'applicazione della tassazione ordinaria, portandone a conoscenza il dipendente. Con il Mod. 730/2009, il lavoratore dipendente può ancora decidere, in presenza dei requisiti di legge, di optare, ove lo ritenga più conveniente, per una modalità di tassazione dei compensi percepiti per lavoro straordinario differente rispetto a quella applicata dal sostituto d'imposta: assoggettando detti compensi a tassazione sostitutiva qualora il datore di lavoro avesse applicato la tassazione ordinaria; assoggettando detti compensi a tassazione ordinaria qualora il datore di lavoro avesse applicato la tassazione sostitutiva. A tal fine è necessario compilare l'apposito rigo C5, di nuova istituzione, denominato "Lavoro straordinario e/o supplementare e premi di produttività", del quadro C. Si tenga comunque presente che il contribuente è tenuto obbligatoriamente alla compilazione del rigo C5 qualora: abbia fruito dell'imposizione sostitutiva agevolata su un ammontare di compensi complessivamente percepiti eccedenti il limite di 3.000 euro; abbia fruito dell'imposizione sostitutiva anche se nel 2007 aveva percepito un reddito di lavoro dipendente superiore a 30.000 euro e dunque non ne aveva i requisiti. Compilazione obbligatoria Il contribuente obbligato alla compilazione deve compilare il rigo C5 nel seguente modo: Colonna 2: va indicato l'importo risultante dal punto 77 del CUD 2009 ovvero, in presenza di più CUD, la somma degli importi indicati nei punti 77 del CUD 2009 nei quali risulta compilato il punto 78; Colonna 3: va indicato l'importo risultante dal punto 78 del CUD 2009 ovvero, in presenza di più CUD, la somma degli importi indicati nei punti 78 dei CUD 2009; Colonna 4: la casella di colonna 4 "Tassazione ordinaria" va barrata dal contribuente che ha fruito dell'imposizione sostitutiva in mancanza dei requisiti; Colonna 5: la casella di colonna 5 "Tassazione sostitutiva" va barrata dal contribuente che ha fruito dell'imposizione sostitutiva agevolata su un ammontare di compensi complessivamente percepiti eccedenti il limite di 3.000 euro ma intende confermare la tassazione con imposta sostitutiva. Le caselle di colonna 4 e di colonna 5 non possono essere barrate contemporaneamente. Compilazione facoltativa Il contribuente che intende cambiare il regime di tassazione degli straordinari e dei premi di produttività rispetto a quello applicato dal sostituto d'imposta deve compilare il rigo C5 nel seguente modo: Colonna 1: va indicato l'importo risultante dal punto 77 del CUD 2009 nei quali risulta compilato anche il punto 80, ovvero in presenza di più CUD, la somma degli importi indicati nei punti 77 del CUD 2009 nei quali risulta compilato anche il punto 80; Colonna 2: va indicato l'importo risultante dal punto 77 del CUD 2009 nei quali risulta anche compilato il punto 78, ovvero in presenza di più CUD, la somma degli importi indicati nei punti 77 del CUD 2009 nei quali risulta compilato anche il punto 78; Colonna 3: va indicato l'importo risultante dal punto 78 del CUD 2009 ovvero, in presenza di più CUD la somma degli importi indicati nei punti 78 dei CUD 2009; Colonna 4: barrare la casella di colonna 4 "Tassazione ordinaria", se si vuole optare per la tassazione ordinaria. Colonna 5: barrare la casella di colonna 5 "Tassazione sostitutiva", se si vuole optare per la tassazione sostitutiva. Seconda sezione Nei righi da C6 a C8 devono essere indicati i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; ogni rigo è diviso in due colonne nelle quali vanno indicati i seguenti dati: Colonna 1 Indicare il codice 12 se vengono dichiarati gli assegni periodici percepiti dal coniuge. Colonna 2 Vanno indicati i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente percepiti dal dichiarante per i quali la detrazione non è rapportata al periodo di lavoro, cioè: gli assegni periodici percepiti dal coniuge, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli, in conseguenza di separazione legale, divorzio o annullamento del matrimonio; gli assegni periodici comunque denominati alla cui produzione non concorrono né capitale né lavoro (escluse le rendite perpetue), compresi gli assegni testamentari, quelli alimentari, ecc.; i compensi e le indennità corrisposte dalle amministrazioni statali ed enti pubblici territoriali per l'esercizio di pubbliche funzioni (salvo che le prestazioni non siano rese da soggetti che esercitano un'arte o professione, di cui all'art. 53, comma 1, del T.U.I.R., e non siano state effettuate nell'esercizio di impresa commerciale). Sono tali, ad esempio, anche quelli corrisposti ai componenti delle commissioni la cui costituzione è prevista dalla legge (commissioni edilizie comunali, commissioni elettorali comunali, ecc.); i compensi corrisposti ai giudici tributari, ai giudici di pace e agli esperti del tribunale di sorveglianza; le indennità e gli assegni vitalizi percepiti per l'attività parlamentare e le indennità percepite per le cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali), nonché quelle percepite dai giudici costituzionali; le rendite vitalizie e le rendite a tempo determinato costituite a titolo oneroso; i compensi corrisposti per l'attività libero professionale intramuraria svolta dal personale dipendente del Servizio sanitario nazionale. Terza sezione Nella terza sezione, righi da C9 a C10, vanno riportati gli importi: Rigo C9 Deve essere indicato l'ammontare complessivo delle ritenute applicate sui redditi di lavoro dipendente ed assimilati indicati nelle sezioni I e II. Tale ammontare può essere desunto dal punto 5 del CUD 2009 e/o del CUD 2008; in presenza di più redditi non conguagliati dall'ultimo sostituto d'imposta, occorre sommare gli importi dei punti suddetti delle CUD rilasciate dai diversi sostituti. Rigo C10 Deve essere indicato l'ammontare complessivo dell'addizionale regionale IRPEF, di cui all'art. 50, del D.Lgs. n. 446/1997, applicata sui redditi di lavoro dipendente ed assimilati indicati nelle sezioni I e II. Tale ammontare può essere desunto dal punto 6 del CUD 2009 e/o del CUD 2008; in presenza di più redditi non conguagliati dall'ultimo sostituto d'imposta, occorre sommare gli importi indicati nelle singole certificazioni rilasciate dai diversi sostituti. Quarta sezione Nella terza sezione, righi da C11 a C13, vanno riportati gli importi: Rigo C11 Dev'essere indicato l'importo dell'acconto dell'addizionale comunale all'IRPEF 2008. Tale ammontare può essere desunto dal punto 10 del CUD 2009 o del CUD 2008. Rigo C12 Dev'essere indicato l'importo del saldo dell'addizionale comunale all'IRPEF 2008. Tale ammontare può essere desunto dal punto 11 del CUD 2009 o del CUD 2008. Rigo C13 Dev'essere indicato l'acconto dell'addizionale comunale per l'anno 2009 sui redditi di lavoro dipendente e assimilato (punto 13 del CUD 2009) PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 20 aprile 2009 in: Fisco Facile Fisco On-Line fisco e casa Speciale 730 Dichiarazioni 2008 » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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American Axle, Magna May Lose Most Revenue in GM, Chrysler Bankruptcies (sezione: Giustizia)

( da "Bloomberg" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

By Alex Ortolani April 20 (Bloomberg) -- American Axle & Manufacturing Holdings Inc. and Magna International Inc. may be most at risk for billions of dollars in lost payments to partsmakers in a General Motors Corp. or Chrysler LLC bankruptcy. American Axle relies on GM for more of its revenue than any other publicly traded supplier, and Magna is the most reliant on Chrysler, according to data from research company Connexiti. GM and Chrysler, which acknowledge bankruptcy is an option, said hundreds of suppliers are interested in securing payment guarantees through a government-aid program. The Obama administration gave GM a June 1 deadline to cut debt and labor costs or restructure in court-protected bankruptcy. Chrysler has until April 30 to meet the same goals. Partsmakers are preparing for such a scenario by trying to win better contract terms such as faster payments. "We're negotiating like crazy," said Greg Liautaud, chief executive officer of Capsonic Group LLC, based in Elgin, Illinois, a maker of wiring harnesses and solenoids that gets half its revenue of about $70 million from automakers and component makers. Bankruptcies would put at risk automaker payments that totaled more than $40 billion in the U.S. last year for parts ranging from door handles to fuel-injectors. While unemployment is the highest since 1983, about 1 million jobs may be at risk if the auto supply base collapses, according to the Motor & Equipment Manufacturers Association, a trade group based in Research Triangle Park, North Carolina, that lobbied for the supplier-aid program in Washington. The automakers are probably developing a list of suppliers that are most critical and will need the bankruptcy court to make sure they get paid, according to bankruptcy lawyers. Protect the Suppliers' "If the suppliers hiccup and GM can't get its just-in-time deliveries, there will be a major reduction in units," said Michael Haber, an Atlanta-based partner in the bankruptcy group of law firm Smith, Gambrell & Russell LLP. Dave Elshoff, a Chrysler spokesman, and Dan Flores, a spokesman for GM, declined to comment. American Axle wouldn't speculate on any bankruptcies, said Renee Rogers, a spokeswoman. Tracy Fuerst, a Magna spokeswoman, would only say the company is monitoring the situation. GM shares more than half its suppliers with Chrysler, Ford Motor Co., and Toyota Motor Corp., according to research firm CSM Worldwide, based in Northville, Michigan. The interconnectedness may mean a bankruptcy court would assure that the most important suppliers to the automakers get paid, said Rick Mikels, chairman of the bankruptcy, restructuring and commercial-law practice at Mintz Levin PC. "I don't believe that anyone is going to let this thing go into Chapter 11 without something to protect the suppliers," Mikels said. "It's critical for the economy and it's critical for GM and Chrysler to produce cars." Imminent Financial Distress' Financial guarantees aren't likely to protect all of the more than 4,000 makers of auto parts in the U.S., Haber said. About one-third of all suppliers are in "imminent financial distress," according to MEMA, the trade group. "If the tsunami's 100 miles off the coast, which countries is it going to hit?" Capsonic's Liautaud said. "You can't predict it until its 50 miles away, and then it may be too late." Concern that widespread collapse in the auto-supply chain could cripple auto production prompted the government to provide as much as $5 billion for GM and Chrysler to distribute to partsmakers. GM, largest U.S. automaker, has said it will use $2 billion of the funding, and Chrysler, the third-largest, will take $1.5 billion. GM and Chrysler said they spent at least $48.2 billion on parts in North America last year, about $30 billion for GM in the U.S. and $18.2 for Chrysler in the U.S. and Canada. Sales Down U.S. auto sales fell last year to the lowest since 1992. Accounts receivable, or bills to customers, for the 10 largest U.S.-based partsmakers slid 37 percent in the second half of 2008, according to data compiled by Bloomberg. American Axle, which shed over 2,000 workers after a three- month strike last year, plunged 94 percent in the 12 months ended April 17 in New York Stock Exchange composite trading, while Magna tumbled 38 percent in Toronto. Aid Option American Axle, based in Detroit, and Aurora, Ontario-based Magna each said they are still looking into the aid program. Magna, the second-largest auto supplier in North America, is eligible because it has U.S. subsidiaries. The companies relied on GM and Chrysler for $9.59 billion globally in combined revenue last year. GM generated 74 percent of American Axle's $2.11 billion in revenue from GM last year, according to a regulatory filing. Auditors told the company March 13 it may not be able to continue as a "going concern" because of uncertainty of the survival of GM and Chrysler. GM declined 91 percent in the year through April 17; Cerberus Capital Management LP owns 80.1 percent of Chrysler. Magna's 12 percent of sales from Chrysler makes it the supplier the most reliant on the automaker, according to New York-based Connexiti. Rochester Hills, Michigan-based Dura Automotive Systems Inc., a maker of shifter systems that emerged from bankruptcy in June 2008, follows Magna in reliance on Chrysler at 9 percent of revenue. Superior Industries International Inc., a Van Nuys, California-based maker of aluminum wheels, is the second-most reliant on GM at 40 percent of sales, according to Connexiti. Connexiti's data doesn't include all closely held partsmakers. To contact the reporters on this story: Alex Ortolani in Southfield, Michigan, at aortolani1@bloomberg.net Last Updated: April 19, 2009 21:13 EDT

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Referendum, appello a Franceschini: rinviamolo (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Politica Referendum/ Appello del Pdl al Pd: rinvio al 2010 Lunedí 20.04.2009 09:59 Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, sceglie Affaritaliani.it per lanciare un appello al Pd e ai promotori del referendum elettorale: valutare con attenzione e positività la possibilità di rimandare la consultazione di un anno. "In campo ci sono tutte e due le ipotesi. C'è il 21 giugno oppure il rinvio. Credo che Ignazio La Russa abbia molte ragioni e che sarebbe molto interessante valutare bene la sua ipotesi, cioè il rinvio di un anno. Credo inoltre che sia il Partito Democratico sia i promotori farebbero bene a considerare con positività anche questa ipotesi. Trovo sbagliato che Dario Franceschini abbia usato i verbi al passato parlando dell'ipotesi del rinvio. Non capisco la fretta che il Pd ha di liquidare una possibilità che invece c'è. Lo ha detto il presidente Berlusconi venerdì, lo ha ribadito oggi La Russa: anche quella ipotesi è in campo". Ma la Lega ha chiesto che si voti il 21 giugno... "Ripeto, sono in campo tutte e due le ipotesi". Rinvio del referendum al 2010 per fare una legge elettorale in Parlamento, come ha detto Massimo D'Alema, o per tenere effettivamente il referendum? "Una cosa alla volta. Non mettiamo troppa carne al fuoco, anche perché la legge elettorale che uscirebbe da una vittoria dei sì è una legge già immediatamente funzionante. Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci pensino. E' grave che Franceschini abbia provato a liquidare questa ipotesi". REFERENDUM/ RUTELLI (PD): CONSEGNEREBBE L'ITALIA A BERLUSCONI "La mia posizione sul referendum è in minoranza oggi nel Pd. Io credo che il bipartitismo consegnerebbe l'Italia al populismo della destra e quello che uscirebbe dal referendum sarebbe peggio di quello che abbiamo oggi. Pare peraltro che Berlusconi si stia predisponendo per il 'sì', questo è indicativo e servirà ad aprire gli occhi a ualcuno". o ha detto Francesco Rutelli a Red Tv. Rutelli ha poi aggiunto: "La nascita del Partito democratico ha significato per me la nascita di un nuovo pensiero, un nuovo progetto per il paese, una nuova idea per l'opposizione la dove Berlusconi ha costruito una larga maggioranza. Questo non c'è ancora, ma io oggi non ho una responsabilità di partito da quasi due anni, posso solo dare un contributo di idee e lo darò". tags: referendum pdl capezzone berlusconi rinvio pd

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China automakers ride hybrid, electric roads (sezione: Giustizia)

( da "Usa Today" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

China automakers ride hybrid, electric roads Auto show focuses on 'new energy' vehicles By Elaine Kurtenbach The Associated Press SHANGHAI — As global automakers agonize about survival strategies, China's upstarts are racing to launch homegrown hybrid and electric vehicles in the only major auto market still growing. Shanghai's biennial auto show, which opens today, will showcase these "new energy" vehicles, as the Chinese call them, alongside a cornucopia of conventional compacts, luxury and midrange vehicles. No purely electric vehicles, apart from a few experimental buses, are on Chinese roads yet. Automakers still are working on developing products with prices and performance that are competitive with conventional cars. Yet the focus on innovation reflects China's desire to curb its growing dependence on imported crude oil and to clear its polluted city skies. Beijing is plowing $1.5 billion into new energy vehicle technologies in the next three years. "There's a lot of interest in electric vehicles because it's a technology that's emerging from China's strong research and development base for lithium-ion batteries," said Ray Bierzynski, vice president for engineering in the Asia-Pacific for General Motors. "China has grown very dramatically, but it still has a relatively young infrastructure, so the move to battery technology is very interesting for China." Chinese consumers, most of them still first-time car buyers, are relatively open to electric vehicles, since many already own electric scooters and motorbikes, said Thomas Schiller, managing director for consultant Arthur D. Little China. Meanwhile, the shake-up in the worldwide auto industry in the economic slump offers Chinese automakers a chance to move ahead in an area not yet dominated by foreign technology. "They see it would take five to 10 years to catch up with Western and Japanese manufacturers, so they are jumping to the next technology by investing in electric vehicles," Schiller said. A recent McKinsey & Co. study estimates the Chinese electric vehicle market could be worth up to 1.5 trillion yuan ($220 billion) by 2030. Shifting from gas to electric could help China wean itself from dependence on foreign auto technology, create new business opportunities for parts makers and providers of infrastructure, and make the most of its low business costs, the report says. So far, only Chinese battery maker turned automaker BYD has launched mass production of a plug-in hybrid vehicle that can be charged off a home outlet. Of China's domestic automakers, it appears closest to bridging the gap between battery technology and vehicle technology that has hindered the hybrid efforts of even the biggest automakers. Founded in 1995, BYD (for Build Your Dreams) only branched into automaking in this decade. But its ambitions won over investor Warren Buffett: MidAmerican Energy Holdings, the utility division of his Berkshire Hathaway, took a 9.9% stake in Hong Kong-traded BYD in September. Other domestic competitors are joining the fray. Chery Automobile, China's biggest domestic maker, says its new S18 hybrid with iron phosphate-based lithium-ion batteries can run up to 150 kilometers (94 miles) on a charge. Chery has not said when it will market the S18 or at what price. State-owned automaker Shanghai Automotive Industrial, a partner with both GM and Volkswagen, says a purely electric vehicle, a fuel-cell-powered vehicle and its Roewe hybrid will be among the 90 models on display in Shanghai. BYD's F3DM, launched only for fleet sales in December, runs up to 100 kilometers (62 miles) on a charge before reverting to its gas engine. It says the price of 150,000 yuan ($22,000) may drop to about 110,000 yuan ($16,000) once it ramps up scale. A U.S. electric-only Tesla Roadster, by comparison, can run 220 miles on a full plug-in charge depending on driving conditions, but costs $109,000. Toyota Prius hybrids currently can run only about 3 to 6 miles before reverting to gasoline fuel, and cannot be charged from electrical outlets. BYD says it plans to begin exporting vehicles to the United States by 2011. In the meantime, it has become one of China's biggest domestic automakers, ranking 10th in passenger car sales last year. Its F3 compact, powered with a conventional engine, was China's second-best-selling car in March. China's domestic brands are proving their mettle mainly in the small-car segment, a main driver of the industry's rebound from a slump late last year. Auto sales in China hit a monthly record of 1.11 million vehicles in March, exceeding U.S. sales for the third month in a row, as tax cuts and rebates for small cars lured buyers back into showrooms. But while they're whittling away at the market share held by global automakers, China's own car companies are still far from taking on the American and European markets, analysts say. Mainstream automakers such as GM, Ford and Toyota are struggling to shift from conventionally powered cars to energy-efficient, smaller vehicles. Meanwhile, newcomers such as BYD are working to integrate battery know-how with sophisticated systems controlling modern automobiles. "You have the battery, the motor. You need the control systems to make them work together. Control systems are very difficult. The Chinese makers really don't have them," said Yale Zhang, a Shanghai-based analyst at CSM Worldwide. As for meeting rigorous U.S. and European safety and emissions standards, as well as the exacting expectations of Western consumers? "Simply put, it is still a no," he said.

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Guernieri: Perchè non si sono mossi prima? Bonifacio: Siamo sconcertati per questi silenzi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Guernieri: «Perchè non si sono mossi prima?» Bonifacio: «Siamo sconcertati per questi silenzi» Lunedì 20 Aprile 2009, «Perchè il pubblico ministero doveva aspettare di essere convocata dal Csm, ovvero 15 mesi, per comunicarci tutte queste notizie?. Romolo Guernieri è il papà di Bruna e il nonno di Emma Viola e Sofia. Da più di un anno sta combattendo una battaglia titanica contro i silenzi e l'inerzia delle diplomazie, per trovare la verità su quanto è accaduto a Los Roques. «Mi domando anche perchè non si è mossa prima del nostro esposto e perchè non abbia risposto alla nostra richiesta di interrogare i consulenti che si sono recati in Venezuela». In effetti la relazione del sostituto Sgrò dimostra che la Procura di Roma si è limitata a chiedere informazioni alla Farnesina e verifiche sui tabulati telefoni. Solo le pressioni degli avvocati hanno portato nello scorso autunno a una richiesta di rogatoria internazionale e di acquisizione dei documenti relativi al volo. «Le informazioni ufficiali comunicate al Csm, non possono che "sconcertare", per usare un termine eufemistico», sostiene in una lettera inviata alla Farnesina l'avvocato veneziano Giovanni Bonifacio che assiste le famiglie Durante e Guernieri. A fine marzo, durante un incontro a Palazzo Chigi per fare il punto sulle ricerche era invece emerso che i venezuelani erano piuttosto contrariati per la pressione della diplomazia italiana. «Le notizie che abbiamo appreso davanti al Csm stanno invece a testimoniare che quel paese, non solo non ha chiarito alcunchè di quanto accaduto ai nostri connazionali, ma non ha alcuna intenzione nemmeno di collaborare con l'autorità giudiziaria Italiana». Conclusione dell'avvocato: «Se ogni richiesta, inoltrata in via ufficiale, non ha avuto esito, forse è il caso di ipotizzare che sia necessario un'intervento energico di ferma protesta da parte del nostro Governo e del competente Ministero degli Esteri». G. P.

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Los Roques, il Venezuela non risponde (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Los Roques, il Venezuela non risponde Inascoltate le richieste del Pm di Roma per fare luce sulla tragedia in cui persero la vita otto italiani Lunedì 20 Aprile 2009, (Segue dalla prima pagina) Ha sostenuto di aver compiuto tutti i passi necessari per cercare la verità sul destino del velivolo YV2081 partito da Caracas e mai giunto nel paradiso dei Caraibi, svelando per la prima volta che cosa è stato fatto (e non fatto) per dare una risposta alla richiesta dei familiari degli scomparsi, tra cui una famiglia di trevigiani. L'audizione del Pm Sgrò è avvenuta prima di Pasqua davanti alla commissione presieduta dall'avvocato veneziano Ugo Bergamo. Il Csm si era mosso tempestivamente dopo aver ricevuto un esposto dei congiunti del trevigiano Paolo Durante e della veneziana Bruna Guernieri, nonchè delle loro due figliolette, Emma Viola e Sofia. Lamentavano che la Procura di Roma non avesse mai sentito i consulenti della famiglia, come richiesto dagli avvocati. Davanti al Csm il magistrato ha depositato una relazione sullo stato del procedimento contro ignoti. LE TELEFONATE. A dare avvio all'inchiesta romana è stato un fax dell'avvocato Fabio Bencivelli, per conto del padre di Annalisa Molinari, che si trovava sull'aereo asseritamente precipitato in mare il 4 gennaio precedente. Il legale (che era in vacanza alle Maldive) sosteneva di aver provato a chiamare il cellulare della donna il 5 gennaio, 24 ore dopo la caduta. Il telefono risultava suonare libero. Un fatto sconcertante. La Procura ha aperto un'inchiesta l'11 gennaio. Ha chiesto i tabulati dei cellulari e le informazioni in possesso al Ministero degli Esteri. «FUNZIONAVA SOLO LA SEGRETERIA». Come può funzionare un cellulare sul fondo dell'oceano? La risposta sarebbe arrivata al Pm nel marzo 2008, dopo un complesso lavoro di controllo con i gestori telefonici (Vodafone e Tim). La tracciatura riguardava solo il percorso delle chiamate fino ai ponti radio esistenti in Italia. Ma da lì in poi restava il mistero. Colmato però da una dichiarazione di Tim secondo cui (a dispetto del segnale "libero", legato forse a un combinatore telefonico di antifurto, che collegava i cellulari dell'avvocato e della Molinari) dopo il 4 gennaio 2008 non vi era stato traffico telefonico. Eventuali segnali andavano riferiti alla semplice segreteria telefonica. LE CARTE DEL MINISTERO. La Farnesina ha inviato al Pm alcuni documenti. Innanzitutto una relazione dell'autorità venezuelana che si occupa di protezione civile e di disastri, con i dati del volo, il numero di navi impiegate nelle ricerche e il ritrovamento del corpo identificato per quello del co-pilota lungo le coste dello stato di Falcon. Dai tabulati dei venezuelani non risultavano flussi telefonici dai cellulari dei cittadini sudamericani che erano a bordo dell'aereo. IL DRAMMATICO SOS. Il Pm ha anche acquisito un Cd-Rom con la registrazione delle conversazioni tra l'equipaggio dell'aereo e la torre di controllo dell'aeroporto di Maiquetia. Inoltre, un documento importante che porta la data del 2 aprile 2008, ovvero una nota del direttore della Protezione Civile venezuelana che smentiva il "giallo" della presenza a bordo di 18 anzichè di 14 persone. Sono infatti diverse le cifre che compaiono nei registri delle due torri di controllo di Maiquetia e di Los Roques. I venezuelani concludevano un anno fa «che vi erano scarsi indizi o elementi che potessero ricondurre ad un presunto sequestro dell'aeromobile». Per loro «l'unica ipotesi valida è quella dell'incidente aereo». LA ROGATORIA SENZA ESITO. I legali dei familiari avevano sollecitato una rogatoria internazionale, non potendosi appagare di quella verità ufficiale, visto che dell'aereo non è stata trovata (se si esclude il corpo del copilota) alcuna traccia. È anche per questo che il Pm firma il 29 settembre 2008 una istanza alle autorità venezuelane. Chiese copia di tutti gli atti dell'inchiesta aperta a Caracas. Ma non ha ancora avuto risposta. Negativa anche un'altra pista, battuta su pressioni degli avvocati. Il Pm ha ordinato alla polizia di acquisire gli atti presenti anche all'Agenzia Nazionale Sicurezza Volo. I rappresentanti italiani dell'Ansv hanno risposto di aver partecipato come osservatori a rilievi tecnici in Venezuela, di aver ricevuto copia di documentazione, ma di averla riconsegnata, in base alla Convenzione di Chicago. Per poterla ottenere serve il consenso dello Stato che indaga, ovvero del Venezuela. Anche in questo caso «l'espressa richiesta del consenso non ha avuto esito». L'INTERPOL NON RISPONDE. Nessuna notizia è arrivata neppure dall'Interpol venezuelana più volte interpellata sull'esame del Dna effettuato su resti umani trovati su un isolotto dell'arcipelago di Los Roques. Giuseppe Pietrobelli

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Juventina - Csm Farra 0-1 (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Juventina - Csm Farra 0-1 Lunedì 20 Aprile 2009, JUVENTINA POLARIS: De Cia, De Marchi (st 38' Sacchet), Marin, Dal Zotto, D'Alberto, Fuss, Tamburlin (st 35' Rech), Robassa, Tommasi (st 27' A. Gelisio), Monestier, Curto. All. Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto (st 45' N. Nardi), Simoni (st 31' Di Girolamo), Puppetti (st 19' Zandonà), Bittante. All. C. Mognon. ARBITRO: Grando di Conegliano NOTE. Ammoniti: Fuss, Ferronato, M. Nardi, Gallon. Angoli: 4 a 2 per la Juventina. Brutta sconfitta per la Juventina che affonda sempre più nella zona play - out.

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Miotto (in gol anche nel recupero) si riprende la vetta. 23 gol: ... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Lunedì 20 Aprile 2009, Miotto (in gol anche nel recupero) si riprende la vetta. 23 gol: Miotto (Vedelaghese). 21: Ruffato (CSM Resana). 16: Gobbo (Csm Resana). 14: Gashi (S. Antonino). 13: Scaboro (S. Antonino), Fornasier (Valdosport). 12: Fregolent (Volpago), Zago (Fontane). 11: Schiavon (Rovere), Vettor (Fanzolo), Tiziani (Milan Guarda). 10: Favaro (Badoere), Spagnol (Vidor). 9: Bertuola (Fontane), Q. Tessaro, Filippi (Vidor), Possamai, Canonico (S. Gaetano), Menegazzo (Valdosport), Conte (Rovere).

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Follinese promossa con 3 giornate di anticipo (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Follinese promossa con 3 giornate di anticipo Nel girone B, pari spettacolo fra Valdosport e Csm Resana che continuano il loro braccio di ferro in testa alla classifica Lunedì 20 Aprile 2009,

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A rischio il primato di Roberto Facchin (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)

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A rischio il primato di Roberto Facchin Lunedì 20 Aprile 2009, GIRONE Q 24 GOL: Buffon (Cisonese), Sartor (Montegrappa). 21: F. Pellizzari (Bessica. 20: Biasion (Foen). 18: Bortot (Sernaglia). 14: Pastro (Bessica). 13: Bacchetti (S.P. Calcio 2005) 12: M. Alberton (Castion), Pradetto (Cisonese), D. Bortolon (Altivolese), E. Simone (Virtus Csm). 11: Gelisio (Juventina). 10: Puppetti (Virtus Csm), Zandonà (Bessica)Binotto (Montegrappa). 9: Bittante (Virtus Csm), Merlo (Caerano). 8: Tavarner (Lentiai), L. Nussio (Castion). 7: Carretta (S.P. Calcio 2005), Farenzena (Agordina), Pincin (Maser), Nadir (Cisonese). 6: Lise, Cavesso (Fiori Barp), Robassa (Juventina), Rahli (Piave Tegorzo).

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Virtus Farra Csm1 (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Virtus Farra Csm1 Lunedì 20 Aprile 2009, GOL: st 29' Simoni JUVENTINA POLARIS: De Cia, De Marchi (st 38' Sacchet), Marin, Dal Zotto, D'Alberto, Fuss, Tamburlin (st 35' Rech), Robassa, Tommasi (st 27' A. Gelisio), Monestier, Curto. All. Zatta VIRTUS CSM: Gosetto, Gallon, Ferronato, M. Mognon, M. Nardi, Busetti, Vassalli, Baratto (st 45' N. Nardi), Simoni (st 31' Di Girolamo), Puppetti (st 19' Zandonà), Bittante. All. C. Mognon ARBITRO: Grando di Conegliano NOTE. Ammoniti: Fuss, Ferronato, M. Nardi, Gallon. Angoli: 4 a 2 per la Juventina Brutta sconfitta per la Juventina che affonda sempre più nella zona playout. La misera rete che condanna gli uomini di Zatta è frutto dell'unico svarione difensivo che l'undici di casa si è permesso nei novanta minuti di gioco. Questo per indicare che la posizione in classifica che distanzia di molto poco effetto ha sortito sul terreno di gioco. Poco spettacolo calcistico da entrambe le parti e il reparto difensivo della formazione di casa ha fatto la parte da leone considerando l'emergenza, dovuta a squalifiche, in cui trova. In quanto a numero di occasioni il primo parziale termina in parità. I primi a farsi avanti, dopo soli 2 minuti, sono gli ospiti con Simoni in solitaria davanti a De Cia. L'estremo di casa è bravo a fermare la conclusione avversaria. Venti minuti di buio calcistico e lo scossone arriva da Puppetti che però non è freddo e si affretta alla conclusione mettendo alto dal limite area. Pochi istanti dopo è la Juventina ad affacciarsi alla porta difesa da Gesetto: Tommasi entra in area e spara alto. Il gioco si concentra per lo più sulla metà campo fino al termine del parziale quando D'Alberto dal disco centrale imbecca Robassa in area. La punta di casa però, al volo, non riesce ad indirizzare nella miglior maniera. Nel secondo tempo Vassalli chiama subito in causa De Cia, colpendo il pallone in scivolata. L'estremo difensore in pronta risposta calma le velleità avversarie. Al quarto d'ora arrivano le proteste della Juventina per un fallo in area su Tommasi da parte di Busetti, ma l'arbitro non concede il rigore. Alla mezz'ora sale in cattedra Bittante. Il giocatore della Virtus scende sulla sinistra, entra in area superando 2 difensori e serve Simoni che insacca. Poi più nulla. I padroni di casa ci provano ma la rete del pareggio non arriva. L'allenatore Zatta non sprizza felicità: «La prestazione non è stata malvagia, anzi una la migliore degli ultimi tempi. In classifica siamo messi male e sabato con il Lentiai bisogna iniziare a fare punti e abbiamo ancora l'emergenza dovuta alle squalifiche». Daniele Mammani

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'Incostituzionale rinviare il referendum di un anno'">'Incostituzionale rinviare il referendum di un anno' (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 20-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Politica Referendum/ Appello del Pdl al Pd: rinvio al 2010 Lunedí 20.04.2009 09:59 Una dichiarazione choc. Destinata a sconvolgere il quadro politico. L'ex presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, interpellato da Affaritaliani.it, afferma senza mezzi termini che non si può rinviare di un anno il referendum elettorale. "A mio avviso non è possibile, perché il problema di costituzionalità è se è ragionevole o meno il rinvio. In questo caso il rinvio non è giustificato da elezioni politiche nazionali, ovvero l'unico caso che potrebbe far rimandare il referendum di dodici mesi", afferma il presidente emerito della Consulta. Che aggiunge: "Si può fare una legge che rinvia la consultazione al 21 giugno ma non che la rinvia di un anno, perché sarebbe anti-costituzionale". REFERENDUM/ APPELLO DEL PDL AL PD: RINVIO AL 2010 Daniele Capezzone, portavoce del Popolo della Libertà, sceglie Affaritaliani.it per lanciare un appello al Pd e ai promotori del referendum elettorale: valutare con attenzione e positività la possibilità di rimandare la consultazione di un anno. "In campo ci sono tutte e due le ipotesi. C'è il 21 giugno oppure il rinvio. Credo che Ignazio La Russa abbia molte ragioni e che sarebbe molto interessante valutare bene la sua ipotesi, cioè il rinvio di un anno. Credo inoltre che sia il Partito Democratico sia i promotori farebbero bene a considerare con positività anche questa ipotesi. Trovo sbagliato che Dario Franceschini abbia usato i verbi al passato parlando dell'ipotesi del rinvio. Non capisco la fretta che il Pd ha di liquidare una possibilità che invece c'è. Lo ha detto il presidente Berlusconi venerdì, lo ha ribadito oggi La Russa: anche quella ipotesi è in campo". Ma la Lega ha chiesto che si voti il 21 giugno... "Ripeto, sono in campo tutte e due le ipotesi". Rinvio del referendum al 2010 per fare una legge elettorale in Parlamento, come ha detto Massimo D'Alema, o per tenere effettivamente il referendum? "Una cosa alla volta. Non mettiamo troppa carne al fuoco, anche perché la legge elettorale che uscirebbe da una vittoria dei sì è una legge già immediatamente funzionante. Non a caso la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito proprio per questa ragione, perché non avrebbe bisogno di ulteriori modifiche. Ci sono due ipotesi serie in campo, personalmente credo che il ministro La Russa abbia molte ragioni, cioè che l'ipotesi del rinvio andrebbe valutata con attenzione e positività e mi auguro che sia il Partito Democratico sia i promotori ci pensino. E' grave che Franceschini abbia provato a liquidare questa ipotesi". REFERENDUM/ RUTELLI (PD): CONSEGNEREBBE L'ITALIA A BERLUSCONI "La mia posizione sul referendum è in minoranza oggi nel Pd. Io credo che il bipartitismo consegnerebbe l'Italia al populismo della destra e quello che uscirebbe dal referendum sarebbe peggio di quello che abbiamo oggi. Pare peraltro che Berlusconi si stia predisponendo per il 'sì', questo è indicativo e servirà ad aprire gli occhi a ualcuno". o ha detto Francesco Rutelli a Red Tv. Rutelli ha poi aggiunto: "La nascita del Partito democratico ha significato per me la nascita di un nuovo pensiero, un nuovo progetto per il paese, una nuova idea per l'opposizione la dove Berlusconi ha costruito una larga maggioranza. Questo non c'è ancora, ma io oggi non ho una responsabilità di partito da quasi due anni, posso solo dare un contributo di idee e lo darò". tags: referendum pdl capezzone berlusconi rinvio pd

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Al lavoro le imprese modenesi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Al lavoro le imprese modenesi Il concept architettonico è stato sviluppato dallo studio Future Systems di Londra, di cui era titolare l'architetto jan Kaplicky, scomparso prematuramente nel gennaio scorso che è stato ricordato ieri dal presidente Tedeschini e dal segretario della Fondazione Adriana Zini. Ingegneria del progetto e direzione lavori sono state affidate alla società modenese Politecnica. L'appalto per la costruzione, pubblicato nel 2008 sulla Gazzetta Ufficiale Europea, è stato aggiudicato a una cordata di imprese emiliane: Consorzio Cooperative di Costruzioni di Bologna (Ccc), Ing. ferrari spa, Ite Group e Consorzio Stabile Modenese (Csm), tutte e tre queste ultime con sede a Modena. Il Ccc e il Csm hanno a loro volta affidato l'esecuzione delle opere alla Cdc di Modena (capogruppo), alla Cmb di Carpi, alla Coopsette di Reggio Emilia, all'impresa Scianti Costruzioni di Modena e alla Costruzioni Generali Due.

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Contributi scolastici solo ai veneti (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il provvedimento prevede la precedenza a chi risiede in territorio regionale da quindici anni. Rivolta dell'opposizione. Ora tocca al Consiglio Contributi scolastici solo ai veneti Approvato in Commissione Cultura il progetto di legge della Lega VENEZIA. Buoni scuola, precedenza ai veneti. La commissione Cultura del Consiglio regionale ha approvato ieri a maggioranza - ovvero con i voti della Lega e, per delega, del Pdl - un progetto di legge del Carroccio che definisce come titolo di precedenza assoluta per accedere ai contributi a favore delle famiglie degli studenti delle scuole statali e paritarie, la residenza anagrafica da almeno 15 anni o la prestazione di attività lavorativa ininterrotta per lo stesso periodo sul territorio da parte di almeno un genitore. Un pacchetto che in Veneto per il 2009 vale 9,5 milioni di euro. Gli interventi riguardano le famiglie di studenti che devono sostenere spese relative a tasse, rette, contributi di iscrizione e frequenza (ma non libri e trasporti) per spese di importo minimo di 200 euro e solo se il nucleo familiare del richiedente ha una situazione economica inferiore o uguale a 40 mila euro annui. L'attenzione è quindi focalizzata sui nuclei familiari compresi in fasce di reddito basse, tra cui, inevitabilmente, gli immigrati. E sulla questione, ieri, in commissione Cultura, si è consumato l'ennesimo scontro tra ideologie opposte tra maggioranza e opposizione. E, inevitabilmente, sono volate parole grosse. Il nodo, è sempre quello della discriminazione, come ha sottolineato il consigliere del Partito democratico Andrea Causin. O di vero e proprio razzismo, secondo l'accusa lanciata dal consigliere dell'Idv Gustavo Franchetto. «Non si tratta di razzismo, ma di semplice definizione delle priorità - sostiene il primo firmatario del pdl Gianpaolo Bottacin - e in questo senso un senegalese che risiede in Veneto da 16 anni ha la precedenza rispetto ad un bresciano che vive qui da tre anni». La logica, spiegano i leghisti è, in qualche modo, ancora una volta federalista, poiché restituisce un servizio a chi, più a lungo di altri, ha pagato le tasse in Veneto: «E' una scelta politica che mira a dare risposte laddove le risorse non riescono a coprire tutte le necessità - prosegue il capogruppo del Carroccio in Consiglio - ma non per questo è incostituzionale, come solitamente vengono bollate le nostre iniziative. E questo perché il nostro pdl non lede diritti fondamentali come, in questo caso, l'istruzione, ma semplicemente fornisce un servizio aggiuntivo. Se la Corte Costituzionale reputa illecita la nostra iniziativa, dovrebbe infatti esprimersi anche sull'operato delle Regioni che non hanno adottato alcun provvedimento». Il progetto di legge rientra nel pacchetto di "precedenze ai veneti" assieme al sostegno alle famiglie per l'acquisto di libri ed il pagamento del trasporto scolastico, asili, case popolari e finanziamenti per prima casa alle giovani coppie. Prima di diventare operativo, il provvedimento dovrà passare il Consiglio per il voto finale. Ed è evidente che sarà battaglia. «Abbiamo assistito ad una forzatura - ribatte Causin - dato che la Lega si è presentata da sola in Commissione e ne ha approfittato per votare una leggina discriminatoria e, a mio avviso, anche incostituzionale poiché pone cittadini uguali su piani diversi. Il problema è che il fondo regionale copre solo il 70% delle domande. Per coprire il restante 30% delle famiglie basterebbe distrarre fondi destinati a capitoli inutili come la caccia o la fiera del lusso. Inoltre è gravissimo che, in una situazione di crisi come questa, la Lega impegni l'ultima parte della legislatura per far passare leggi di propaganda elettorale».

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LA LEGA E IL PARTITO UNICO (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

DALLA PRIMA/DUSSIN LA LEGA E IL PARTITO UNICO SEGUE DALLA PRIMA verso un governo monopartitico del Paese. Il pluralismo per i proponenti di questo referendum è semplicemente un «optional» passato di moda. Per loro, evidentemente, è meglio un comandante unico. Ovviamente per non discutere nel merito della proposta usano gli spot devianti, un esempio per tutti: i costi del mancato accorpamento della loro iniziativa con le altre elezioni, quelle europee e quelle amministrative. Si farebbe presto a ricordare loro che in 39 anni di referendum, con 15 tornate elettorali referendarie, mai queste sono state accorpate ad altre elezioni. I motivi sono semplici: partecipare alle elezioni è un dovere civile, partecipare ai referendum no - le elezioni non hanno bisogno di raggiungere i quorum dei partecipanti al voto, i referendum sì - la segretezza della scelta di non partecipare al voto referendario deve essere sempre e comunque garantita, cosa questa resa impossibile se ci fosse un accorpamento con altre elezioni. Ricordiamo che ogni tornata referendaria, finora sono state quindici, ha avuto gli stessi costi, e quella che si preannuncia nel 2010 per iniziativa di Di Pietro per abrogare il «lodo Alfano» avrà gli stessi costi delle altre. Ma, guarda caso si parla della Bossi Tax, e non si preannuncia la Di Pietro Tax. Potremo anche ricordare che i famosi 460 milioni di euro di costi stimati per questo referendum sono in realtà 170, perché alla fine il voto sarà accorpato ai ballottaggi del 21 giugno. Ma i ragionamenti non servono a nulla. Loro, continuano con gli spot, mica parlano del partito unico che prospettano alla guida del Paese. Diciamoci la verità, i referendari per mestiere hanno stancato tutti, prova ne è che i referendum non raggiungono i quorum di partecipazione da ben quattordici anni, l'ultima l'ultimavolta che lo raggiunsero fu nel 1995. Seguirono inutilmente, con i relativi 460 milioni di costi sociali inutilmente spesi ogni volta, i referendum del 1997, 1999, 2000, 2003, 2005. In tutti questi anni l'unico referendum non annullato per la mancata partecipazione al voto dei cittadini, fu quello del 2001, che bocciò l'unica grande riforma costituzionale in senso federalistico della nostra storia, la cosiddetta «Devolution». Riforma che avrebbe anche tagliato i costi della politica diminuendo di duecento unità il numero dei parlamentari... In quel caso il quorum non era richiesto in quanto la nostra Costituzione, unico caso, non lo prevede in materia di pronunciamento popolare su quesiti di riforma costituzionale. Il resto è stato un costosissimo deserto. Nel 2010 Di Pietro ci farà spendere altri milioni di euro con un referendum per abrogare una legge votata dal Parlamento, firmata dal Presidente della Repubblica e rispettosa degli indirizzi ricevuti dalla Corte Costituzionale, il cosiddetto «lodo Alfano», Alfano»,la legge che sospende da alcuni processi le alte cariche dello Stato. Quasi sicuramente entrambi i prossimi referendum non serviranno a nulla per la volontà dei cittadini di bocciarli per mancato raggiungimento del quorum. Alla fine chi pagherà? Sarebbe da farli pagare ai proponenti, dato che nel caso di raggiungimento del quorum incassano i rimborsi elettorali, contrariamente dovrebbero farsi carico almeno delle spese. Tornando al merito di questo referendum possiamo ben dire che trattasi di una iniziativa che parte dai partiti interessati al bipartitismo. Non a caso il Pdl e il Pd con le loro recenti aggregazioni si sono già preparati allo scontro diretto, scontro che non prevede prigionieri di guerra. Avevano provato nel 1996 con la legge «Rebuffa», poi bocciata in parlamento, e nel 2001 con un referendum, anche questo naufragato per il quorum non raggiunto, ad eliminare la quota proporzionale della allora legge elettorale, quota che era l'unica possibilità di sopravvivenza per i partiti che non volevano omologarsi al disegno bipartitico. Ci riprovano oggi con questo referendum, peraltro sottoscritto da autorevoli esponenti dei due nuovi partiti interessati. Come mai i sottoscrittori non hanno proposto in parlamento questa novità senza bisogno di scomodare milioni di cittadini con un referendum? Segni e Guzzetta sono al corrente di questo gioco? Personalmente ritengo di sì. Una ultima considerazione: la semplificazione della rappresentanza politica in parlamento è garantita dall'attuale legge elettorale. La «porcata» era frutto nel 2006 delle responsabilità delle segreterie dei partiti che si allearono con decine di simboli di partiti inconsistenti, mentre, nel 2008, la stessa legge ha permesso di scendere da sedici gruppi parlamentari a soli cinque, quindi vuol dire che la legge Calderoli funziona bene così com'è. La legge Calderoli consente ai partiti di allearsi o presentarsi da soli, dopo, se passerà questo referendum, allearsi non sarà più possibile, e vincerà uno solo, il resto, dei partiti, fossero anche rappresentanti dell'80% degli italiani che hanno perso, non conterà assolutamente nulla. Certo, se si ritiene che cinque gruppi politici siano ancora troppi, che ne bastino due, e chi vince governi da solo, ad altri può andare bene, alla Lega Nord non va bene. Per finire, qualcuno spieghi a Franceschini che essendo sotto di quindici punti rispetto a Berlusconi rischia di consegnare il Paese per i prossimi cinquant'anni alla Pdl che governerà l'Italia in perfetta solitudine; il Pd che avevano in mente è naufragato nelle incoerenze interne, ed oggi non è più proponibile come antagonista unico al Pdl, che sia così difficile capire queste cose? Luciano Dussin Parlamentare della Lega

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Venezia Dal Tribunale di Venezia direttamente alla Corte costituzionale. Al centro del contender... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Martedì 21 Aprile 2009, Venezia Dal Tribunale di Venezia direttamente alla Corte costituzionale. Al centro del contendere la richiesta di pubblicazione di un matrimonio tra due uomini che è stata negata dal Comune di Venezia. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione "Certi diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Si tratta di una svolta di un certo peso, visto che in precedenza molti Comuni bocciavano senza tanti problemi queste richieste di unioni. Per quanto riguarda la coppia che ha formulato l'istanza di matrimonio va detto che si tratta di persone della provincia di Venezia che lavorano a Milano. «Davanti alla bocciatura della richiesta dell'unione tra due persone dello stesso sesso - spiega il segretario nazionale dell'associazione Certi diritti, Sergio Rovasio - i nostri legali hanno assistito la coppia promuovendo un ricorso al Tribunale, visto poi che in altre città Europee non ci sono problemi. A questo punto il Tribunale di Venezia, per la prima volta, ha deciso di inviare tutta la documentazione direttamente alla Corte costituzionale». Per l'associazione "Certi diritti", che su questo argomento ha avviato una battaglia di "affermazione civile", la svolta potrebbe aprire nuovi scenari in vista del riconoscimento effettivo del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. Gli avvocati della rete Lenford ricordano che la vicenda interessa diverse coppie. «Ci auguriamo - aggiunge Rovasio - che si arrivi presto ad una regolamentazione che sancisca, una volta per tutte, l'assoluta regolarità del matrimonio gay o di altre forme che diano garanzie alle unioni tra le coppie dello stesso sesso». «Crediamo fermamente che escludere le coppie dello stesso sesso dalle tutele che discendono dal matrimonio, sia contrario alla nostra Costituzione - afferma Francesco Billotta, il legale della coppia - ma anche agli impegni che l'Italia ha assunto entrando nell'Unione europea». Bonzio a pagina 7

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Venezia: negate nozze a coppia gay Ora deciderà la Corte costituzionale (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Venezia: negate nozze a coppia gay Ora deciderà la Corte costituzionale Bonzio a pagina 7 Martedì 21 Aprile 2009,

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la consulta decide sulla statutaria resta in piedi il ricorso del governo (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 6 - Sardegna La Consulta decide sulla Statutaria resta in piedi il ricorso del governo CAGLIARI. Oggi potrebbe essere il giorno della Statutaria che è al vaglio della Corte costituzionale. Non ci sono certezze se non che il governo ha deciso di non ritirarsi e anzi di continuare a contestare l'incostituzionalità della legge. Norme che sono passate indenni da un referendum e che, tra mille incertezze giuridiche, sono state promulgate dalla giunta Soru. Norme che poi sarebbero entrate in conflitto con la legge 1 (che regola tutta l'organizzazione della Regione), da modificare. Tanto che l'esecutivo Cappellacci è nato applicando a metà la Statutaria che, ad esempio, prevedeva i numero degli assessori compreso tra gli otto e i dieci. I legali della Regione non chiederanno al governo di ritirare il ricorso ma questo non significa automaticamente che la legge Statutaria debba essere bocciata. Se lo fosse, le ripercussioni per la giunta potrebbero avere la portata di uno tzunami: verrebbe a cadere, infatti, l'incompatibilità tra il mandato di assessore e la carica di consigliere regionale che finora aveva tenuto lontani dal governo moltissimi big. In ogni caso, anche se la Statutaria fosse bocciata, il presidente Cappellacci ha fatto capire che il rimpasto potrebbe avvenire solo nel prossimo autunno. Intanto è polemica sulla manovra finanziaria che approderà all'esame dell'aula martedì 28 con il proposio di chiudere entro la prima decade di maggio anche perché va in scadenza l'esercizio provvisorio. Ad accendere i toni era stato il consigliere del Pd Chicco Porcu: «La Finanziaria del centrodestra è debole di idee e per molti aspetti inadeguata a fronteggiare la crisi economica», aveva sostenuto. «La disponibilità a procedere rapidamente in commissione Bilancio per evitare il quinto mese di esercizio provvisorio è stato un segnale di apertura, ha chiarito Porcu. Ieri la replica dal Centrodestra: «è evidente che il consigliere del Pd Chicco Porcu non ha ancora capito che la campagna elettorale è finita ed ha perso un'altra occasione per stare zitto», affermano i consiglieri regionali del Pdl Mariano Contu e Sisinnio Piras rispondendo alle critiche dell'esponente dell'opposizione sulla Manovra Finanziaria. «Porcu avrebbe certamente fatto più bella figura tacendo e ricordandosi che se la Regione è giunta ad aprile senza una Finanziaria la colpa è soltanto del suo partito. Come abbiamo sempre sostenuto - sottolineano in una nota congiunta Piras e Contu - questa è una Finanziaria di emergenza, per di più fatta accogliendo l'impianto di base presentato dalla precedente Giunta regionale. Criticando la manovra critica se stesso. Agli adeguamenti ed alle necessità della Sardegna ci penserà la maggioranza. Per ora - concludono - sarebbe meglio che si occupasse della crisi del suo partito». Oggi in commissione riprende la discussione sul Bilancio dopo che c'era stato il via libera della Finanziaria. Il pacchetto degli emendamenti presentati dal Pd - si legge in una nota - si apre con gli interventi di sostegno al reddito, sollecitando un incremento di 25 milioni di euro a favore di almeno 5.000 persone che hanno perso il lavoro dal 1 ottobre 2008. Si chiede il reinserimento delle dotazioni per il fondo per l'infanzia e sulle non autosufficienze (circa 21 milioni di euro); la reintroduzione della tassa di soggiorno, 2000-3000 posti di lavoro in più grazie alle ricadute sui servizi offerti ai turisti; altri venticinque milioni di euro «per far fronte alle esigenze di ristoro di beni mobili ed immobili di imprese e famiglie colpiti dai fenomeni alluvionali». R. R.

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Il trionfo di De Benedetti (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 21/04/2009 - pag: 1 autore: di Franco Bechis Il trionfo di De Benedetti Rai, Ansa, giornali. Nell'era Berlusconi tutto agli ex di Repubblica Giulio Anselmi, attuale direttore de La Stampa ed ex direttore dell'Espresso (dal cui gruppo che controlla Repubblica è stato sostenuto), diventerà dopodomani presidente della più importante agenzia di stampa italiana, l'Ansa, battendo il candidato voluto da palazzo Chigi: Marcello Sorgi. Entro l'estate direttore della stessa agenzia diventerà Luigi Contu, caporedattore di Repubblica. Direttore de La Stampa diventerà Mario Calabresi, corrispondente da New York per Repubblica. Presidente della Rai è già diventato Paolo Garimberti, ex vicedirettore di Repubblica. In corsa per un Tg Rai c'è Mario Orfeo, nato e cresciuto a Repubblica. Con Silvio Berlusconi al potere sui media stravince Carlo De Benedetti...(...) Naturalmente non ci sarebbe nulla di strano nella carriera fatta da chi ha lavorato in uno dei due più importanti quotidiani italiani, non fosse che quel quotidiano, Repubblica, è stato sia un giornale che un vero e proprio partito politico. Un partito a sè che è esistito con il suo fondatore, Eugenio Scalfari, anche nella Prima Repubblica in cui ha provato ed è perfino riuscito a influenzare la vita pubblica italiana e sceglierne i principali attori, dal presidente del Consiglio (Ciriaco De Mita), ai manager pubblici (Romano Prodi, Fabiano Fabiani, i vertici della Rai). Ma che finita quell'epoca è stato- prima per ragioni industriali e finanziarie, poi per ragioni politiche- il principale avversario di Berlusconi. Fa specie quindi che nel momento di massimo potere e popolarità dell'attuale premier la presa sui media del vero partito avversario, quello di casa De Benedetti, sia cresciuta esponenzialmente e divenuta così forte. I casi che abbiamo qui citato sono già eclatanti, ma non sono i soli. Ricordiamo tutti le continue doglianze di Berlusconi sulla linea dei principali quotidiani italiani. Non c'è mai stato un momento in cui il governo italiano avesse davanti a sè così deboli altri poteri, fra cui quelli del mondo industriale e finanziario che controlla gran parte della carta stampata. Con la crisi internazionale in corso mai negli ultimi quindici anni le banche italiane sono state così deboli e bisognose dell'intervento pubblico (i cosiddetti Tremonti bond, fra l'altro). Raramente anche le imprese, che hanno chiesto e ottenuto provvedimenti di incentivazione ai consumi. Molti, anche esplicitamente nelle fila dell'opposizione, temevano che in questa condizione Berlusconi facesse strike, piegando qualsiasi voce dissenziente alla normalizzazione di un dolce regime. Poi si è scelto il nuovo direttore del Corriere della Sera. È Ferruccio De Bortoli, nell'ultimo anno il commensale più gradito di De Benedetti, che lo avrebbe voluto alla direzione di Repubblica, e poche settimane fa candidato del centro sinistra alla presidenza della Rai. Nello stesso giorno si è scelto anche il nuovo direttore del Sole 24 Ore, il quotidiano degli industriali, quelli da cui Berlusconi dice di sentirsi a casa sua. E' Gianni Riotta, viene dal Tg1 dove lo ha voluto e nominato pochi mesi dopo essersi insediato a palazzo Chigi, Romano Prodi. E via tutti gli altri incarichi. Perfino nella Rai berlusconiana ci sarà posto in primissima fila, come sembra e già è per chi è stato allevato e cresciuto nel partito di Repubblica. Eppure, nonostante questa sia la realtà, Berlusconi è per tutti ancora l'invasore, il dittatore dolce, il politico che porta all'estremo e senza vergogna il suo conflitto di interessi irrisolto. Un sultano come sostiene il professore Giovanni Sartori che ho incontrato ieri mattina nel salotto tv di Omnibus, la trasmissione ideata e condotta su La7 da Antonello Piroso. Lo stesso Sartori ieri ha sostenuto che il povero Romano Prodi non ha pensato alla Rai, mentre il sultano Berlusconi come primo pensiero anche questa volta l'ha subito occupata. Gli slogan sono duri da morire, e anche un professore di lunga esperienza e assai informato come Sartori ne ha pronunciato uno assai lontano dal vero. Perché Prodi ha provato fra le prime cose a cambiare maggioranza nel cda Rai, facendo saltare il consigliere Angelo Maria Petroni e sostituendolo con Fabiano Fabiani. Solo che l'atto fu illegittimo per ogni grado di giudizio, perfino per la Corte Costituzionale. Con Berlusconi al potere il consiglio di amministrazione Rai è stato in regime di prorogatio, perché scaduto, dieci mesi. Ma tanto si dirà sempre il contrario...

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Uniti su obiettivi comuni (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Tributaristi - Ancot data: 21/04/2009 - pag: 47 autore: di Luciano Giorgetti L'Associazione guidata da Arvedo Marinelli analizza 25 anni di battaglie Uniti su obiettivi comuni L'appello: sul riconoscimento bisogna insistere Un percorso di venticinque anni dalla costituzione della nostra associazione. Dieci anni dall'avvento alla presidenza di Arvedo Marinelli e quattro dall'ultimo congresso di Riccione che ha battezzato una nuova organizzazione ed impostazione della associazione che avrebbe dovuto garantire una operatività più snella e funzionale e rendere l'associazione più moderna e dinamica. Il riferimento all'elemento temporale vuole essere soltanto una testimonianza della collaudata e «argentata» attività svolta dall'associazione e l'occasione per ricordare i presidenti che si sono succeduti nel periodo. Giuseppe Oca, per la costruzione e il faticoso avvio; Massimo Pighetti per il consolidamento e Arvedo Marinelli per lo sviluppo e la crescita. Tornando al congresso di Riccione, a proposito delle novità strutturali introdotte, è necessario ricordare quanto fu detto: «Non ci nascondiamo che potrebbero sorgere delle difficoltà di prima attuazione ma saremo pronti e disponibilissimi nel cercare di superarle. Noi crediamo nella bontà e nella efficacia di questo progetto: tanti saranno chiamati all'impegno e, si spera, il coinvolgimento di tutti». Ebbene dopo quattro anni di prove, di aggiustamenti, di tentativi ed anche di disagi, la nuova «filosofia» organizzativa dell'associazione sembra aver dato prova di adeguatezza e funzionalità. Moltissime le persone coinvolte che hanno dato un contributo essenziale e valido per la crescita e l'affermazione della nostra associazione. Si dovrebbero perfezionare ancora alcune scelte tra cui:-riportare e consolidare il consiglio nazionale a sette membri;-indicare, da parte del candidato presidente, dei consiglieri scelti;-ridefinire ruoli e compiti delle sedi regionali anche in ottica federalista;-rivisitare e armonizzare le norme statutarie alla luce delle direttive europee e ridefinire al meglio i rapporti tra il «nazionale» e le sedi periferiche. Sicuramente la perfezione non si potrà mai raggiungere anche perché il veloce accadimento di novità porta inevitabilmente ad invecchiare norme e regolamenti, ma la volontà e la disponibilità all'integrazione e all'adattamento c'è e ci dovrà essere sempre. Ma questi ultimi quattro anni sono stati caratterizzati anche da altri avvenimenti politico-sindacali che hanno visto la nostra associazione sempre in prima fila e recitare un convincente ed apprezzato ruolo di stimolo e di proposizione a difesa e conquista di diritti per i propri associati e per il mondo delle associazioni professionali non regolamentate. È fondamentale in questo senso il nostro impegno nel Colap (abbiamo una vicepresidenza) che abbiamo contribuito a fondare e che sosteniamo con forza e convinzione. Ma al di là della fredda e ripetitiva elencazione delle riunioni e tavole rotonde sul tema della riforma delle professioni, sono cinque gli avvenimenti di spessore che hanno caratterizzato questa ultima legislatura associativa:Dicembre 2006 - costituzione della «Fondazione centro studi e formazione Ancot»Ottobre 2008 - collaborazione Fondazione - Ssef (Scuola superiore economia e finanze)Decreto legislativo 206/2007 - in specie l'art. 26Giugno 2008 - sentenza corte di Cassazione n° 15530Febbraio 2009 - pronunciamento Tar Lazio nella sentenza sul ricorso n° 7753 del 2008 proposto dal consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e da altri .La Fondazione Ancot è l'evento più importante, un progetto ambizioso diventato realtà e destinato a crescere sempre più. Da non dimenticare il comitato scientifico di primissimo ordine e la collaborazione con la Ssef (Scuola superiore economia e finanze). Indirizzare, curare, promuovere, realizzare, sostenere, e sviluppare formazione, cultura giuridico-economica, eventi, studi e ricerche a vantaggio ed a favore prevalentemente dei nostri associati e di tutti coloro che volessero servirsene: queste le sue funzioni. La scelta che la Ssef ha fatto di avviare una collaborazione con la nostra Fondazione ci rende orgogliosi e consapevoli di prospettive rilevanti.Politicamente il fatto determinante è stato sicuramente il decreto legislativo 206/2007 che nell'art. 26 riconosce alle associazioni non regolamentate, in regola con i requisiti richiesti per l'iscrizione nel registro presso il ministero della Giustizia, di concorrere alla definizione delle piattaforme comuni in materia di qualifiche professionali: è la prima volta che viene ufficialmente riconosciuta la funzione e la valenza delle associazioni non regolamentate. È vero che il Tar Lazio con le due sentenze, che rispettivamente appoggiano e annullano il dm 28/4/08, ha creato un po' di confusione ma è certo che il dm annullato deriva da un articolo del dlgs 206/2007 che rimane pienamente in vigore.Ma la sentenza del Tar Lazio del febbraio 2009 che rigetta il ricorso dei «commercialisti» nel merito ribadisce con estrema chiarezza un principio fondamentale, che è alla base della costituzione dell'Ancot e delle altre associazioni similari e cioè che «le attività svolte dai dottori commercialisti e dagli esperti contabili non sono espressamente riservate loro dalla legge, il che rende possibile la presenza di associazioni i cui iscritti svolgono una o più di quelle attività». Ma ancor di più il Tar ribadisce il concetto che al di fuori delle attività professionali «riservate» esclusivamente dalla legge per tutte le altre attività di professione intellettuale vige il principio generale di libertà (cfr. Corte costituzionale 27/12/1996, n° 418).E questo assunto fa da eco alla sentenza n° 15530dell'11/6/2008 della Corte di cassazione che tra l'altro afferma: «Nelle materie commerciali, economiche finanziarie e di ragioneria, le prestazioni di assistenza e/o consulenza aziendale non sono riservate per legge in esclusiva ai dottori commercialisti, ai ragionieri e ai periti commerciali non rientrando fra le attività che possono essere svolte esclusivamente da soggetti iscritti ad apposito albo professionale o provvisti di specifica abilitazione».Pertanto: una norma che stabilisce e riconosce diritti alle associazioni non regolamentate ed un pronunciamento giurisprudenziale che rafforza e legittima l'esistenza di tali associazioni. Non resta che unire le forze; l'augurio è che tutte la associazioni interessate possano trovare forme e strumenti condivisi per il raggiungimento di obiettivi comuni.

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"a due giudici 200 fascicoli a testa" - gabriella de matteis (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina VII - Bari "A due giudici 200 fascicoli a testa" Boss liberi, i numeri dell´ufficio gip-gup: il record a De Palo e Guida Tra incompatibilità, esenzioni e carriere direttive l´ufficio ha un organico allo stremo GABRIELLA DE MATTEIS I dati dei fascicoli pendenti all´ufficio gip gup del Tribunale di Bari diventeranno materia di discussione nell´ispezione, disposta dal ministero della Giustizia e nelle audizioni avviate dal Csm, all´indomani delle polemiche sul caso delle 21 scarcerazioni. Nella difesa del giudice Rosa Anna De Palo che non ha depositato le motivazioni della sentenza "Eclissi", con ogni probabilità, peseranno le cifre sul numero dei procedimenti, assegnati nel 2008. La De Palo, l´anno scorso, si è occupata di almeno duecento fascicoli, casi che sono approdati in udienza preliminare o in un processo. Un numero eguagliato dal giudice Marco Guida. L´ufficio gip gup, da anni, oramai, è alle prese con il problema della carenza di organico, aggravato da altri fatti contingenti. I gup in servizio sono sette. Una, sino a pochi mesi fa, era la De Palo, passata al Tribunale per i Minorenni e sostituita da Savina Toscani. Poi c´è Marco Guida. Entrambi, negli ultimi anni, hanno istruito i processi contro la criminalità organizzata. Giovanni Leonardi che guida l´ufficio e il suo vice Antonio Lovecchio, proprio per le loro funzioni, sono esonerati dai maxiprocessi contro la mafia, che sino ad un anno fa, di fatto, non hanno potuto presiedere neanche due altri gup, Giuseppe De Benedictis e Anna Rosa Nettis. Il primo, per anni, ha ricoperto l´incarico di gip. Sue le ordinanze, ad esempio, contro il clan degli Strisciuglio. Da giudice dell´udienza preliminare non si può pronunciare sugli stessi indagati per i quali ha disposto il carcere. E´ incompatibile. Come lo è il gup Anna Rosa Nettis che, invece, all´ufficio gip, è arrivata dal Riesame: così non può essere assegnataria di fascicoli in cui compaiono le stesse persone che ha, precedentemente, giudicato. C´è poi il gup Rosa Calia Di Pinto che fa parte del consiglio giudiziario e che ha un esonero del 30 per cento e alla quale sono stati assegnati già due maxiprocessi oltre che il procedimento la Fiorita (con più di novanta imputati). Il caso dei maxiprocessi è anche al centro della relazione del capo dell´ufficio Giovanni Leonardi. Alla sezione gip gup di Bari fanno capo tutti i procedimenti, istruiti dalla Dda che ha competenza anche sulla provincia di Foggia. Un carico di lavoro, fanno sapere dal Palazzo di Giustizia di via Nazariantz, a fronte di un potenziamento dell´organico mai avvenuto.

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No del Comune, coppia gay alla Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Veneto" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Veneto sezione: VENEZIAMESTRE data: 21/04/2009 - pag: 10 Il caso Ca' Farsetti ha negato le pubblicazioni. Atto del tribunale di Venezia No del Comune, coppia gay alla Consulta VENEZIA Uno ha 27 anni, l'altro trenta. Abitano entrambi a Venezia. Si amano e vorrebbero sposarsi, ovviamente con rito civile. Ma la legge italiana glielo vieta. La storia di un normale amore omosessuale nato in laguna potrebbe però diventare uno storico precedente: il tribunale di Venezia ha infatti chiesto alla Corte costituzionale di esprimersi sulla legittimità del provvedimento con cui Ca' Farsetti aveva negato ai due uomini le pubblicazioni matrimoniali sull'albo comunale, ovvero l'atto che precede le nozze. È il primo caso in Italia ed è per questo che l'associazione radicale CertiDiritti, che aveva lanciato la campagna «Affermazione civile», esulta per bocca del suo segretario nazionale Sergio Rovasio: «Si tratta di una sentenza importantissima, la prima tra le decine di cause in corso in cui non vengono rigettate le nostre ragioni ma si chiede alla Corte costituzionale di esprimersi spiega Rovasio . Affermazione civile è una campagna di disobbedienza civile per denunciare la situazione di centinaia di coppie che si amano e non possono sposarsi». La Consulta dovrà dunque stabilire se il rifiuto da parte di un Comune di pubblicare i nomi dei promessi sposi sia coerente con i principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dall'articolo 3 della carta fondamentale del nostro paese. A lanciare la battaglia, insieme a CertiDiritti, era stata anche l'«Avvocatura per i diritti Lgbt (sigla che sta per Lesbian, gay, bisexual, tran gender, ndr) Rete Lenford », che con il legale Francesco Bilotta ha patrocinato nella causa di fronte al tribunale veneziano i due conviventi gay. A.Zo. Matrimonio Due gay volevano sposarsi

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In Sicilia gli immigrati della Pinar Maroni: Malta irresponsabile (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-04-21 - pag: 1 autore: ... PANORAMA ... In Sicilia gli immigrati della Pinar Maroni: Malta irresponsabile Sono sbarcati in Sicilia, a Porto Empedocle, i "migranti della Pinar", i 144 clandestini soccorsi nel Canale di Sicilia dal cargo turco, diventati protagonisti involontari di un litigio diplomatico fra Italia e Malta.La Valletta parla di un «disguido tra amici» ma attacca il ministro dell'Intero Maroni che aveva parlato di«irresponsabilità ». Il caso sarà discusso oggi dalla commissione Ue. u pagina 16 Dalla Tunisia elettricità solare per l'Italia Intesa tra Italia e Tunisia per produrre nel deserto elettricità fotovoltaica e importarla in Sicilia con una linea sottomarina di alta tensione che sarà realizzata da Terna. Il progetto interessa anchea Francia e Germania. u pagina 23 Sulla data del referendum An contro la Lega Il ministro Roberto Maroni porterà in Consiglio dei ministri una proposta sulla data del referendum, probabilmente il 21 giugno. Una soluzione sgradita ad An che attacca: «In Parlamento non ci sarà vincolo di coalizione». u pagina 17 con il Punto di Stefano Folli Pd: alle Europee Follini rinuncia, Berlinguer candidato Marco Follini non sarà candidato del Pd nella circoscrizione Sud per le elezioni europee; al suo posto l'ex ministro Paolo De Castro. Al Nord -Est probabile candidatura di Luigi Berlinguer. Tensione tra Pd e Idv sulle candidature per le amministrative. u pagina 17 Sul «no» alle nozze gay deciderà la Consulta La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sulla legittimità del divieto ai matrimoni tra omosessuali. Secondo il Tribunale di Venezia, infatti, le disposizioni del Codice civile contrarie ai matrimoni tra gay potrebbero contrastare con la Costituzione. u pagina 32 Scontro a Londra sull'aumento delle tasse ai ricchi Il progetto del Governo britannico di aumentare le tasse ai redditi superiori a 150mila sterline solleva forti polemiche. Domani il Cancelliere dello Scacchiere Alistair Darling presenterà il nuovo budget, che punta anche a tagliare la spesa. u pagina8 Obama ringrazia la Cia: difendete la libertà Barack Obama ha promesso agli agenti Cia che proteggerà la loro sicurezza e identità con tutte le forze. Il presidente Usa, dopo le polemiche per le torture sui terroristi detenuti, ha ringraziato l'agenzia per il lavoro in difesa della libertà. u pagina 10, commento u pagina 14

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Troppi bilanci sfuggono al Ragioniere (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-21 - pag: 14 autore: PIT STOP ... Troppi bilanci sfuggono al Ragioniere di Guido Gentili N iente tasse per il terremoto d'Abruzzo: una doppia buona notizia. Perché non si cede al riflesso condizionato dell'una tantum, uno degli sciagurati capisaldi fiscali di decenni di politica economica. E perché, allo stesso tempo,il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha chiarito che i soldi (diversi miliardi, ancora non esiste un calcolo preciso) per l'emergenza post-terremoto e per la ricostruzione ci sono, ancorché da spalmare non in un colpo solo ma in un orizzonte pluriennale. Si torna così a scrutare meglio nelle pieghe del bilancio dello Stato italiano e, più in generale, in quelle della contabilità nazionale, oggetto di revisione dopo la riforma del 1978, che portò alla nascita della "legge finanziaria". Al Senato si sta discutendo il disegno di legge (A.S. 1397) che presenta come primo firmatario il presidente della Commissione bilancio Antonio Azzolini: dopo anni di confronti inutili pomposamente aperti (e poi subito richiusi) al termine dell'annuale, disastroso rito della Finanziaria-ominibus, qualcosa si muove. E va detto che una spinta decisiva verso la riforma è arrivata nell'estate 2008, quando il Governo (a titolo sperimentale) decise per decreto, neutralizzando gli effetti del consueto "assalto alla diligenza", di varare una Finanziaria leggera e raccordata agli obiettivi fissati per l'intero triennio di programmazione. Naturalmente c'è ancora molto da lavorare,soprattutto se si guarda alla scommessa del federalismo fiscale. Come ha spiegato il Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, il nostro è un bilancio "rigido" e poco manovrabile, visto che sono bloccate per legge (a titolo di "oneri inderogabili" e "fattori legislativi") ben il 93% delle risorse stanziate. Per il 2009 sono stati ampliati per decreto i margini di flessibilità concessi alle amministrazioni, ma è chiaro che la riforma dovrà risolvere il problema. Non vanno poi perse di vista alcune curiose peculiarità, per non dire altro. Come quella per cui la Ragioneria generale non vigila sugli enti locali, fatte salve le verifiche sulle spese di personale. O come quella per cui una bella fetta (3%, circa 17 miliardi) delle spese di bilancio - ha detto Canzio «non è assoggettata ad alcuna forma di monitoraggio o controllo da parte della Ragioneria». Possibile? Sì, e si tratta delle spese sostenute dagli organi costituzionali o a rilevanza costituzionale, dalla Presidenza della Repubblica a quella del Consiglio dei ministri, dal Senato alla Camera, dalla Corte costituzionale alla Corte dei conti, dal Consiglio di Stato alle Autorità indipendenti, dalle Agenzie fiscali all'Università. Sul tema, il Ragioniere generale, in Senato, ha presentato un'esauriente tabella. E ha aggiunto che a seguito della spinta autonomistica e della proliferazione degli enti pubblici, «i tradizionali organi di riscontro (ministero dell'Economia e Ragioneria) hanno man mano perduto il controllo su larga parte della spesa, nonché sulle entrate ». Vi sono così enti pubblici, come le Autorità indipendenti, «che pur ricevendo risorse dal bilancio dello Stato non sono attualmente soggetti a forme di controllo/conoscenza/vigilanza». Accade in Italia, Paese ad altissima inflazione legislativa, normativa e procedurale. Paradossale ma, come spesso capita, reale e dimenticato in un angolo. guido.gentili@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA RECUPERO RISORSE Alte istituzioni e molti enti non vengono sottoposti a controlli di spesa

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In campagna la corsa ai minivan (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMO PIANO data: 2009-04-21 - pag: 2 autore: Nelle aree rurali rimborsi fino al 10% del prezzo per chi acquista camioncini In campagna la corsa ai minivan CHANGXING. Dal nostro inviato Il vecchio triciclo si ferma nel piazzale facendo un baccano assordante. Il signor Huang, sua moglie e suo padre scendono dalla vettura, si scuotono la polvere di dosso, e cominciano a curiosare tra le offerte della concessionaria. «Questo ormai è tutto scassato », dice il contadino, indicando il suo ferrovecchio a tre ruote corroso dalla ruggine e annerito dagli anni. «Giù al villaggio - spiega - ci hanno detto che gli agricoltori possono usufruire di un sussidio per comprare un nuovo minivan. Così, siamo venuti qui per farci un'idea». Non c'è che l'imbarazzo della scelta. Le case automobilistiche hanno preso al volo l'opportunità offerta loro dal Governo all'inizio dell'anno,quando è stato varato il piano di rilancio per l'industria automobilistica nazionale. E hanno riempito subito i saloni dei loro rivenditori sparsi in ogni angolo della Cina di minivan, veicoli commerciali di piccola taglia e camioncini ultraleggeri destinati alle popolazioni rurali. «In Cina ci sono 800 milioni di contadini, e ognuno di loro sogna di guidare un'auto. Sembra che il Governo voglia trasformare questo sogno in realtà», dice Yale Zhang, analista di Csm Asia. Mao Tse-tung si rivolterebbe nella tomba se sapesse che, proprio mentre la grande crisi sta mettendo con le spalle al muro il capitalismo planetario, alcune grandi multinazionali si reggono ancora in piedi grazie al sostegno delle campagne cinesi. Può sembrare un paradosso, ma se finora General Motors non è affondata miseramente anche in Cina è grazie ai contadini come il signor Huang che nelle ultime settimane si sono precipitati dai concessionari per cambiare i loro automezzi vecchi, obsoleti e inquinanti: a marzo, le vendite della casa automobilistica americana sul mercato cinese sono aumentate del 25 per cento. Alla base di questa crescita controtendenza, c'è proprio la straordinaria performance della joint venture costituita da General Motors con Saic e Wuling che ha portato alla creazione del maggiore produttore cinese di minivan. Il mese scorso, la società mista ha venduto oltre 90mila veicoli commerciali, registrando un incremento record del 38 per cento. Ma, di questi tempi, General Motors non è l'unica a fare cassa grazie ai quattrini dei contadini cinesi. Un po' tutte le case automobilistiche del Dragone stanno traendo vantaggio dagli incentivi alla rottamazione dei vecchi mezzi agricoli, come dimostra il boom delle vendite totali di autoveicoli registrato a marzo (oltre 1,1 milioni di unità). «Grazie a questi provvedimenti, nel primo trimestre 2009 abbiamo triplicato le nostre vendite», spiega il direttore commerciale della concessionaria di Changxing, una cittadina nella provincia dello Zhejiang, dove si aggira curiosando la famiglia Huang. La legge, con cui Pechino ha messo sul tappeto 730 miliardi di dollari di incentivi all'economia, parla chiaro: i contadini che entro il 31 dicembre 2009 decideranno di rottamare i loro automezzi- perlopiù grossi treruote a motore come quello del signor Huang, e camioncini di bassa potenza - con nuovi light truck o minibus di cilindrata inferiore a 1.300 centimetri cubici riceveranno un sussidio L'IMPATTO Gli aiuti pubblici hanno consentito a General Motors (in società con Saic e Wuling) di incrementare i volumi nel Paese del 25% a marzo

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Europee Pd alla stretta finale sui candidati Nel Nordest spunta il nome di Berlinguer (sezione: Giustizia)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Europee Pd alla stretta finale sui candidati Nel Nordest spunta il nome di Berlinguer --> Martedì 21 Aprile 2009 GENERALI, pagina 3 e-mail print ROMAUltimi scogli per Dario Franceschini, che oggi dovrà portare al voto della Direzione i 72 candidati alle elezioni europee. È quella la «deadline» che i Democratici si sono dati per chiudere liste e polemiche e partire per la campagna elettorale, che il leader Pd aprirà simbolicamente domani sul «treno per l'Europa». Ma se sembra vicino il sì dell'ex ministro Luigi Berlinguer come capolista nel Nordest, non c'è ancora soluzione per il Sud, dopo che Marco Follini ha respinto il pressing per una sua candidatura e i nomi in pista di Paolo De Castro e Gianni Pittella non convincono del tutto il vertice. rutelli attacca sul referendum Non sarà il via libera alle liste l'unico tema della direzione di oggi. Da più parti nel partito si chiede una discussione sul referendum sia sui suoi tempi sia sul merito, tema che sarebbe stato al centro del «caminetto» di ieri sera, poi non più convocato. Certo, si osserva ai vertici del Pd, non è il caso di aprire una discussione interna se prima il governo non scopre le carte e non sceglie tra il 21 giugno e il rinvio, che il Pd non ostacolerebbe a condizione che ci sia il consenso del comitato promotore. Nel caso in cui, invece, si andasse a votare nel giorno dei ballottaggi, l'orientamento prevalente tra i Democratici sarebbe votare sì per cancellare il «porcellum» anche se c'è chi, come Francesco Rutelli, è fieramente contrario al sistema bipartitico che uscirebbe dalla consultazione. In ogni caso Franceschini non ha intenzione di farsi trascinare in campagna elettorale in un polemica politica che abbia al centro la riforma della legge elettorale, convinto che solo battendo sul tema della crisi economica e delle misure ai più deboli il Pd può recuperare il terreno perduto negli ultimi mesi. Un impegno non semplice, visto che ieri il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro, in versione operaia a Brescia, si è confermato come spina nel fianco dell'(ex) alleato per le Europee e soprattutto per le Amministrative: «A Bergamo come a Brescia il Pd è già rassegnato a una sconfitta», ha detto l'ex pm annunciando il suo candidato alla Provincia di Brescia, Giampiero De Toni. Circoscrizione sud, follini risponde picche Ma prima di pensare alla campagna elettorale, Franceschini punta a chiudere le liste con una settimana d'anticipo rispetto ai termini di legge. Ieri nella sede del Pd, a Roma, è stato un viavai di incontri con i vari segretari delle cinque circoscrizioni elettorali per limare le liste, ma soprattutto scegliere i due capilista vacanti nel Sud e nel Nordest. Per il Triveneto e l'Emilia il segretario avrebbe sondato l'ex ministro ed ex membro del Csm Luigi Berlinguer, che ci starebbe riflettendo, mentre in caso di no la scelta sarebbe tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha invece ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco Follini, ma c'è tempo fino a questa mattina per chiudere una casella fondamentale per trainare consensi in regioni, come la Campania e la Calabria, da mesi attraversate da tensioni interne. 21/04/2009 nascosto-->

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Un pool di magistrati per la ricostruzione (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 21/04/2009 - pag: 19 Terremoto Il sindaco dell'Aquila dai pm. Il procuratore, convocato dal Senato, chiede udienza al Csm Un pool di magistrati per la ricostruzione Grasso: monitorerà gli appalti. Fondi, tra le ipotesi lo scudo fiscale Proseguono i controlli sui palazzi: agibile il 57 per cento degli edifici. Riaperti 204 istituti scolastici su 294 DA UNO DEI NOSTRI INVIATI L'AQUILA Oggi indaga sugli edifici crollati per il terremoto, ma fino a poche settimane fa il pm aquilano Fabio Picuti dava la caccia agli affari della criminalità organizzata in Abruzzo. L'ultima operazione aveva portato in cella tre imprenditori, accusati di aver reinvestito in terreni e in un villaggio turistico soldi provenienti dal tesoro del boss di Palermo Vito Ciancimino. Ora, per vigilare sugli appalti legati alla ricostruzione, arriva in Abruzzo un pool di magistrati antimafia. Il procuratore nazionale Piero Grasso li ha nominati ieri. Ci sono due protagonisti della lotta alla 'ndrangheta come Alberto Cisterna e Vincenzo Macrì, c'è Olga Capasso, che dopo gli omicidi di Falcone e Borsellino chiese il trasferimento a Palermo, e infine Gianfranco Donadio, già titolare di inchieste sulla ricostruzione in zone terremotate. Proprio come l'Abruzzo. Qui, due settimane dopo, la terra continua a tremare. Ieri, scosse tra il 2.5 e il 3.1 Richter hanno messo paura al popolo degli sfollati. Poco importa se l'ultimo dato dice che il 56% dei 7.457 edifici controllati è agibile: nessuno si fida, nessuno vuole dormire in luoghi chiusi. E nemmeno mandare i figli a scuola. Su 294 istituti, 204 hanno riaperto. «Una grande vittoria » dice il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Carlo Petracca. Da Lanciano a Pratola Peligna, però, le aule sono vuote. «Ci vorrà tempo sospira il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente . Ora, dopo i lutti e l'emergenza, inizia la fase più difficile. Ma non si dica più che questa era una città di cartone: le case a posto sono tante». Ieri il sindaco è stato convocato dal procuratore Rossini: oggetto della deposizione, il telegramma con cui Cialente chiedeva lo stato di emergenza 5 giorni prima del sisma. Gli inquirenti volevano sapere se la lettera serviva a lanciare un allarme, poi ignorato. Cialente ha spiegato che lo scopo era «accedere a fondi per intervenire su immobili colpiti da scosse precedenti, magari sfondando il patto di stabilità. Ma non si è sottovalutato l'allarme». In procura si è presentato anche il manager dell'Asl aquilana Roberto Marzetti. Ha messo a verbale spontanee dichiarazioni sull'ospedale San Salvatore. «Ho chiesto dice per quanto saranno sotto sequestro parti del presidio sanitario: sale operatorie, apparecchi diagnostici, reparti che potrebbero essere presto riaperti ». Una commissione del Senato ha convocato il procuratore Rossini per parlare di sanità: il magistrato, che indaga anche sull'ospedale aquilano, ha chiesto di essere ricevuto dal Csm prima di quell'incontro. Venerdì mattina, consiglio dei ministri all'Aquila: all'ordine del giorno c'è il decreto per finanziare la prima fase della ricostruzione. Tremonti esclude nuove tasse. Fra le ipotesi addizionali sui giochi, forse una lotteria ad hoc, ritocchi alle accise sulle sigarette, tagli alla spesa pubblica. Più difficile, ma non è escluso, un piano per il rientro dei capitali dall'estero, il cosiddetto scudo fiscale, che darebbe un gettito di 1,5 o 2 miliardi di euro. Berlusconi ha ribadito che entro 6 mesi saranno pronte le nuove case. Mario Porqueddu

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Zagrebelsky: l'inganno della vox populi (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Brescia" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Edizione: 21/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Zagrebelsky: l'inganno della «vox populi» DEMOCRAZIA «La Democrazia critica è quella che mette in discussione se stessa» Se ne parla a Torino da domani a domenica con giuristi ed esperti A Torino, da domani al 26 aprile, in concomitanza con le celebrazioni del XXV Aprile e col centenario della nascita di Norberto Bobbio, si svolge la prima Biennale Democrazia con un nutrito programma di dibattiti, incontri, lezioni, forum, mostre e spettacoli incentrati sulla «cultura democratica» del nostro tempo. Il convegno, una sorta di anteprima delle celebrazioni del 2011, anno del 150° dell'Unità d'Italia, sarà inaugurato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e si avvarrà della presenza di giuristi, filosofi, storici e scrittori come Gustavo Zagrebelsky, Giuliano Amato, Andrea Bajani, Michelgugliemo Torri, Khaled Fouad Allam, Chiara Saraceno, Marco Revelli, Carlo Rossetti, Luciano Canfora e attori come Antonio Albanese, Luciana Littizzetto, Neri Marcorè e tanti altri che daranno vita ad un agguerrito dibattito attorno alla democrazia, esaminata e discussa in ogni suo aspetto, interesse e validità. Per approfondire il discorso incontriamo il giurista Gustavo Zagrebelsky (che oggi sarà ospite di Corrado Augias a «Le storie - Diario italiano» alle 12,45 su Raitre), presidente del Comitato scientifico del convegno. Giudice costituzionale dal 1995, dal 2004 presidente della Corte Costituzionale fino allo scadere del suo mandato, attualmente è docente di Giustizia costituzionale alla facoltà di Giurisprudenza di Torino e docente a contratto all'università degli studi «Suor Orsola Benincasa» a Napoli. Collabora ad alcuni dei maggiori quotidiani nazionali ed è socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei. Intensa la sua attività di saggista. Segnaliamo «La giustizia costituzionale», «La legge e la sua giustizia» (Il Mulino), «Il giudice delle leggi artefice del diritto» (Editoriale scientifica), «Giuda. Il tradimento fedele» (Morcelliana), «Contro l'etica della verità» (Laterza) e soprattutto «Il "Crucifige" e la democrazia» (Einaudi) saggio che in più parti rispecchia lo spirito del convegno torinese. In che contesto si colloca questo saggio? «Il "Crucifige" e la democrazia» è un libro scritto a metà degli anni Novanta quando le nostre convinzioni ferme sulla democrazia cominciavano ad essere sottoposte a ripensamenti. La politica, che per millenni, da Aristotele in poi, era considerata l'attività più nobile, cominciava ad essere squalificata come luogo dell'intrigo e di nefandezze di tipo personalistico: questa revisione ha fatto in modo che molti ora sono non attirati, ma allontanati dalla politica. Questo è un primo rovesciamento di valore. Perché il decadimento? Era l'epoca in cui si celebrava come grande conquista la fine delle ideologie che corrispondeva ad una grande trasformazione del mondo. Siamo a ridosso della caduta del muro di Berlino, ma con la fine delle ideologie sono state travolte anche le idealità nella politica. Ci troviamo in una situazione nella quale le contrapposizioni di ideali politici, dei grandi temi dell'uguaglianza e della giustizia, sembra non dividano più il mondo: ma quando si è tutti d'accordo bisogna cominciare a intervenire, perché vuol dire che la cosa ha perso di significato. Che cosa hanno in comune il «Crucifige» e la democrazia? Il libro si occupa di democrazia partendo da uno dei primi non felici esempi di governo popolare: il processo a Gesù, il «Crucifige» è sempre stato considerato nella teoria politica un grande evento ma anche uno scandalo della democrazia. Se Pilato di fronte a una scelta controversa (Gesù - Barabba), si rimette all'opinione della folla riunita davanti al Pretorio, e la scelta dei più cade sul ladrone Barabba, mentre il figlio di Dio, il Giusto per eccellenza, viene condannato, ecco che la democrazia dà una ben triste prova di sé. Perché? Quell'evento è una sfida, e il libro cerca di ragionare sulle diverse visioni della democrazia, partendo dalle narrazioni evangeliche e dai testi biblici che sono sempre miniere di spunti e di riflessioni. Poiché le fonti sono solo cristiane e del processo a Gesù c'è traccia solo nei Vangeli, mentre le fonti ebraiche dell'epoca tacciono completamente e le fonti romane comprendono solo piccoli accenni, anche se supponiamo, per assurdo, che quegli avvenimenti siano stati ricostruiti a posteriori per legittimare una religione nascente, quelle narrazioni, dal mio punto di vista, contengono profonde verità. Quali? Emergono due modi di concepire il rimettersi alla volontà popolare. Uno è quello impersonato dai capi religiosi del Sinedrio che alimentano nel popolo un fanatismo ideologico o religioso. Democrazia sì, perché le decisioni passano attraverso il popolo, ma dogmatica, quindi intollerante, incapace di ragionare, emotiva: la psicologia delle masse funziona in questi termini. Pilato nel rimettersi alle decisioni della maggioranza segue un atteggiamento opportunistico. Di suo, sarebbe stato favorevole a Gesù, ma se lo avesse liberato, sarebbe stato accusato di delazione all'imperatore, e per mantenere il potere Pilato è disposto a seguire la maggioranza nel fare il male. Chi è scettico, chi si dedica alla politica e non crede in nulla, in realtà crede ad una sola cosa: al proprio potere, ed è disposto a passare sopra qualunque convinzione. La «democrazia critica» è invece quella di coloro che credono in qualche cosa ma sottopongono le proprie convinzioni alla discussione e alla verifica, da cui escono conseguenze di ogni genere. La folla che urla non è democrazia: è populismo. Nella democrazia critica l'espressione «Vox populi Vox Dei» non ha cittadinanza. La democrazia in realtà, di cosa è fatta? La democrazia liberale, non fanatica, è fatta di procedure, confronti, di decisioni prese e di disponibilità a rivedere sempre queste decisioni, il che comporta tempo. La procedura più rapida è quella del «sì o no», del plebiscito. Rispetto alla democrazia critica le decisioni irrevocabili sono quelle sospette. Francesco Mannoni

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pd, a nord-est capolista luigi berlinguer (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Si voti il 21 giugno, oppure meglio il rinvio al 2010 Pd, a Nord-Est capolista Luigi Berlinguer Di Pietro: i democratici non combattono, mi sembrano rassegnati alla sconfitta REFERENDUM VERSO IL VOTO Il segretario Franceschini vuol chiudere le liste in anticipo, oggi il via libera della direzione Manca ancora una soluzione per il Sud, dopo il no di Marco Follini e dell'ex ministro De Castro ROMA. Ultimi scogli per Dario Franceschini che domani dovrà portare al voto della direzione i 72 candidati alle elezioni europee. È quella la "deadline" che i democratici si sono dati per chiudere liste e polemiche e partire per la campagna elettorale, che il leader Pd aprirà simbolicamente mercoledì a bordo del "treno per l'Europa". Ma se sembra vicino il sì dell'ex ministro Luigi Berlinguer come capolista nel Nord-est, non c'è ancora soluzione per il Sud dopo che Marco Follini ha respinto il pressing per una sua candidatura e i nomi in pista di Paolo De Castro e Gianni Pittella non convincono del tutto il vertice. Non sarà il via libera alle liste l'unico tema della direzione di oggi. Da più parti nel partito si chiede una discussione sul referendum sia sui suoi tempi sia sul merito, tema che sarebbe stato al centro del "caminetto di ieri sera poi sconvocato. Certo, si osserva ai vertici del Pd, non è il caso di aprire una discussione interna se prima il governo non scopre le carte e non sceglie tra il 21 giugno e il rinvio, che il Pd non ostacolerebbe a condizione che ci sia il consenso del comitato promotore. C'è da vedere la posizione che assumeranno i referendari. Giovanni Guzzetta, presidente del comitato, non si pronuncia sulla questione, visto che «nessuna proposta ufficiale ci è stata finora avanzata» e insiste nel chiedere un incontro con il presidente del Consiglio e con il ministro dell'Interno. Nel comitato però c'è chi non esclude il rinvio. Ovviamente, è la premessa del ragionamento, il governo dovrebbe indicare un percorso chiaro, una "road map blindata" da qui al 2010, ipotizzando magari l'abbinamento alle regionali e ottenendo così un effettivo risparmio. Altrimenti non se ne parla. Nel caso in cui, invece, si andasse a votare nel giorno dei ballottaggi, l'orientamento prevalente tra i democratici sarebbe votare sì per cancellare il "Porcellum" anche se c'è chi, come Francesco Rutelli, è fieramente contrario al sistema bipartitico che uscirebbe dalla consultazione. In ogni caso Franceschini non ha intenzione di farsi trascinare in campagna elettorale in un polemica politica che abbia al centro la riforma della legge elettorale, convinto che solo battendo sul tema della crisi economica e delle misure ai più deboli il Pd può recuperare il terreno perduto negli ultimi mesi. Un impegno non semplice visto che ieri il leader di Italia dei valor Antonio Di Pietro, in versione operaia a Brescia, si è confermato come spina nel fianco dell'(ex) alleato per le europee e soprattutto per le amministrative: «A Bergamo come a Brescia il Pd è già rassegnato ad una sconfitta», ha detto l'ex pm annunciando il suo candidato alla Provincia di Brescia Giampiero De Toni. Ma prima di pensare alla campagna elettorale, Franceschini punta a chiudere le liste con una settimana d'anticipo rispetto ai termini di legge. Ieri nella sede del Pd, a Roma, è stato un viavai di incontri con i vari segretari delle 5 circoscrizioni elettorali per limare le liste ma soprattutto scegliere i due capilista vacanti nel Sud e nel nord-est. Per il Triveneto e l'Emilia il segretario avrebbe sondato l'ex ministro ed ex membro del Csm Luigi Berlinguer, che ci starebbe riflettendo mentre in caso di no la scelta sarebbe tra il segretario emiliano Salvatore Caronna e Vittorio Prodi. Ha invece ribadito il suo no a una candidatura come capolista al Sud Marco Follini ma c'è tempo fino a stamattina per chiudere una casella fondamentale per trainare consensi in regioni, come la Campania e la Calabria, da mesi attraversate da tensioni interne.

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Messaggi d'auguri dall'Italia e dal mondo (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 21-04-2009)

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CHIESA 21-04-2009 Messaggi d'auguri dall'Italia e dal mondo Esponenti politici e religiosi ricordano il 4° anniversario dall'inizio del pontificato l'omaggio L eader politici, rappresentanti delle istituzioni, esponenti delle religioni. Continuano a giungere messaggi d'auguri a Benedetto XVI, tanto per il quarto anniversario della sua elezione al soglio pontificio il 19 aprile 2005 quanto per il suo 82° compleanno, che cadeva il 16 aprile scorso. Dopo gli auguri del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quelli del presidente del Senato, Renato Schifani e del presidente della Corte costituzionale, Francesco Amirante, ecco quelli del vicepresidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Rosi Mauro, che ha scritto: «La profondità e la ricchezza della sua parola e della sua testimonianza sono insegnamento prezioso per quanti si adoperano per il bene comune, per il rispetto della dignità dell'uomo e per la costruzione di una società più giusta e solidale». Messaggi d'auguri anche dal mondo. Come quelli giunti dalla presidenza della Repubblica iraniana. O come quelli formulati da esponenti di fedi diverse del Bangladesh, Paese a grande maggioranza islamica, raccolti dall'agenzia AsiaNews. «Benedetto XVI è il padre della pace, lavora per la pace e una religione di pace ha detto il venerabile Dhirbangsha Bikkhu, monaco buddista del monastero internazionale di Dhaka . «Vogliamo vederlo in mezzo a noi, desideriamo essere benedetti dalla sua presenza in Bangladesh che porterà pace e felicità alla nostra nazione e preghiamo perché viva a lungo». Per il musulmano Ubaidur Rahman Khan Nadwi, assistant editor del quotidiano Daily Inqilab, «abbiamo bisogno del- la sua voce di verità e di pace e preghiamo perché viva molto a lungo». Per l'indù B K Sreekanto, del Brahma Kumari Institute di Dhaka, «il Papa è santo», «lavora per il bene del popolo e per questo noi preghiamo per la sua vita ed il suo ministero». Non solo parole ma anche gesti. Come l'omaggio musicale offerto dal presidente Napolitano, in una data particolarmente significativa. Giovedì 30 aprile festa di santa Caterina da Siena, compatrona d'Italia e d'Europa con inizio alle 17,30 l'Aula Paolo VI ospiterà un concerto dell'Orchestra Sinfonica e del Coro Sinfonico «Giuseppe Verdi» di Milano diretti rispettivamente dai maestri Xian Zhang ed Erina Gambarini. Il programma prevede l'esecuzione della Sinfonia n. 95 di Haydn, la Sinfonia n. 35 «Haffner » e l' «Ave Verum Corpus» di Mozart e il Magnificat per soli coro e orchestra di Vivaldi. La profonda passione di Ratzinger per la musica è nota. È facile intuire il suo apprezzamento per questo omaggio che accompagna il messaggio augurale del 16 aprile scorso dello stesso Napolitano e che si svolgerà, come detto, in Aula Nervi due giorni dopo la visita del Pontefice alle zone terremotate dell'Abruzzo. Al dramma delle popolazioni ferite dal sisma aveva fatto riferimento il messaggio del capo dello Stato, riconoscendo come «la personale partecipazione» del Papa «al dolore delle famiglie colpite ha confortato l'intera comunità nazionale e ci ha incoraggiato ad accogliere con profondità il messaggio di speranza che accompagna la celebrazione della Pasqua».

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Letta: (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 21-04-2009 Letta: «Sui diritti seguire la Ue» ROMA. La Pubblica amministrazione deve conformarsi alle decisioni della Corte europea dei diritti umani e deve farlo in modo efficace, superando «qualche resistenza o ritardo», attraverso il Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio. Lo ha sottolineato il sottosegretario Gianni Letta, aprendo ieri il convegno «I diritti umani nella prospettiva transnazionale». «Tutta la Pubblica amministrazione ha detto Letta deve fare i conti con le decisioni della Corte europea, sempre più numerose e sempre più, tra virgolette, 'invasive'», ma non sempre le amministrazioni sanno accogliere tali decisioni «così come la legge e la Corte costituzionale ci hanno invitato a fare». Gianni Letta (Ansa)

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Il sultanato democratico (sezione: Giustizia)

( da "EUROPA ON-LINE" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Articolo Sei in Commenti 21 aprile 2009 Il sultanato democratico L'Italia è una democrazia? Nei giorni in cui il presidente della repubblica è costretto a prendere il megafono per ricordare che il governo pregiudica le funzioni di garanzia del Quirinale e quelle del potere legislativo abusando dei decreti e trasformandoli in decreti-omnibus, nonché quelle del potere giudiziario prima negando le responsabilità di chi ha costruito case di sabbia a L'Aquila. E poi demonizzando come intralcio le inchieste dei magistrati, Giovanni Sartori e Marco Pannella fanno uscire due libri che al nostro interrogativo "L'Italia è una democrazia?" rispondono sostanzialmente "No". Perché la trasformazione è avvenuta senza modificare le forme della democrazia e gli assetti istituzionali, ma ridicolizzandone e svuotandone le funzioni o piegandole al potere, prima partitocratrico poi del leader. Esempi, ripetuti da Pannella come una delenda Carthago e non sempre con toni moderati: la Corte costituzionale cupola del regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza regole, la stampa come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da Sartori in editoriali del Corriere della Sera, riuniti nel saggio Il sultanato (Laterza), che sembra scritto stamattina. Dei due saggi, quello dei partito radicale coordinato da Antonella Casu e Marco Cappato, La peste italiana, uscirà in settimana ma se ne sa abbastanza da quel che ne dice Marco Pannella nelle requisitorie di Radio radicale; quello di Sartori è stato commentato nel week end dallo stesso autore con Fabio Fazio. Si può dire che hanno obbiettivi diversi: una requisitoria contro sessant'anni di non rispetto della Costituzione, secondo Pannella, un'analisi della moderna trasformazione della democrazia nel suo opposto, secondo Sartori. Obbiettivi che convergono in una conclusione condivisa: il nuovo regime italiano non è più la dittatura del Novecento, che si autolegittimava come nemica della democrazia, perché oggi la "sovranità popolare" è l'unica moneta corrente e se vuoi stare sul mercato globale delle nazioni devi adattarti a sembrare uno che la rispetti, anche se sei un colonnello africano o un sultano arabo o europeo. Dunque, democrazie svuotate di democrazia. Pur diversi, i due saggi autorizzano perciò a concludere che, o per malgoverno diventato strutturale in sessant'anni, o per il suo naturale sbocco in tangentopoli più berlusconismo, oggi l'Italia ha abbandonato di fatto le nazioni con cui ha costruito il presidio delle libertà e dei diritti "atlantici" dal dopoguerra. E allora, posto che a differenza del Novecento oggi la strategia di conquista dittatoriale della democrazia consiste nello sviluppare Costituzioni incostituzionali, cioè nell'eliminarne le strutture garantiste senza dare all'occhio, Silvio Berlusconi è un dittatore? No risponde il politologo non viola la Costituzione. Lo può diventare? Sì, le riforme istituzionali che caldeggia sono tutte intese a depotenziare i contropoteri che lo intralciano. Ma vuole veramente diventare un dittatore? A mio fiuto conclude a Berlusconi interessa semplicemente fare quello che vuole E ciò fa dire al libro bianco dei radicali che «stiamo quasi peggio del fascismo, che gopvernò sotto un principio di legalità sia pur barbaro e aberrante, mentre oggi si vive sotto il principio, arrogantemente rivendicato, dell'illegalità». Il nostro premier infierisce Sartori risolti nei due precedenti periodi di governo i problemi di salvarsi dalla magistratura e di corazzare un impero tutto intriso di conflitti e di abusi d'interesse, si è dato a costruire un sultanato, termine islamico evocativo di potere fastoso e dispotico. Concede a Bossi ciò che Bossi vuole (vedi data del referendum), dà un contentino a Fini per meglio rimuoverlo da An, sultaneggia su un partito prostrato ai suoi piedi, nomina ministri e ministre chi vuole, caccia chi vuole, nessuno fiata, «non manca nel suo governo nemmeno un gradevole harem di belle donne». Sembra una pittura orientalista di Delacroix. A noi sembra che, tuttavia, il discorso resterebbe incompleto se ai comportamenti del sultano non venissero affiancati, con almeno altrettanta evidenza, quelli del blocco sociale antilegalitario che lo sostiene per interessi, e che diventa maggioritario grazie al plagio (il "costume") diffuso dalla tangentocrazia, dal voto di scambio e infine dai media commerciali. Così mi chiedo: il fatto che non siano state vinte, almeno finora, le ultime battaglie di minoranza liberale che Marco e il partito radicale e parecchi di noi, laici o cattolici adulti, abbiamo combattuto (referendum sulla legge 40, testamento biologico, diritto a riappropriarsi del corpo, controllo parlamentare sugli accessi alla Rai, ecc.), non chiama in causa, insieme a decenni di degenerazione istituzionale, la "tirannia della maggioranza" (Tocqueville, Stuart Mill)? La quale non spende tempo ed energie per i problemi delle minoranze, anche perché, se dovessero interessarla, li risolverebbe per vie private? Se la nostra democrazia diventa sultanato non è perché a troppi connazionali piace, come piacque il fascismo prima e anche dopo le estreme degenerazioni? Se così fosse, da coetaneo e correligionario chiederei a Pannella e a Sartori: ma noi democratici di minoranza, siamo sicuri d'aver fatto il possibile affinché le vittorie, che pure abbiamo conseguito dalla nascita della repubblica agli anni Ottanta, fossero anche non semplici sconfitte ma frane dei grandi blocchi d'ordine che a destra a sinistra e al centro hanno quasi bloccato la nostra democrazia? E oggi lo facciamo? Federico Orlando

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Diritto al referendum (sezione: Giustizia)

( da "EUROPA ON-LINE" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Articolo Sei in Commenti 18 aprile 2009 Diritto al referendum Che tra le comunità degli elettori e degli eletti non corra propriamente buon sangue non è un'opinione granché originale né sporadica. Del resto, è un fenomeno presente nelle democrazie in genere, vale a dire nei sistemi nei quali gli stati d'animo si possono esprimere. Un po' meno ovvia e scontata è un'altra considerazione, relativa a quale della due comunità ami o meglio,sopporti maggiormente l'altra. Meglio, al riguardo, non basarsi sulle apparenze e sulle dichiarazioni, che sarebbero fuorvianti, e attenersi strettamente ai comportamenti, agli atti. Il corpo elettorale, di buono o cattivo grado magari brontolando intorno ai privilegi presunti, spesso ingigantiti, e comunque gravi solo per l'abbinamento con la modesta qualità e l'insussistente autonomia del personale politico il suo dovere lo fa sempre fin troppo disciplinatamente. Dall'altro lato, dal lato della politica, al di là delle tante promesse, è in atto un'opera di escavazione ininterrotta, quasi sfacciata, degli elementi che formano la sovranità popolare, nobile formula costituzionale in via di estinzione. L'escavazione è ormai pressoché ultimata in ordine alle due funzioni di maggior contenuto costituzionale: la selezione della rappresentanza parlamentare, con chiari progetti di estensione alle altre rappresentanze, europee e amministrative; e l'ultimo grado di giudizio sulla legislazione, attraverso il referendum abrogativo. Oggi ci occupiamo di quest'ultimo, perché della prima si è parlato un bel po', e non resta che attendere che se ne accorgano, dell'espropriazione, gli elettori, i diretti interessati, che sembra osservino una questione che riguardi i partiti, e i rapporti tra gli stessi. Tralasciando, per amor di parlamento, due altri istituti di democrazia cosiddetta diretta: le proposte di legge di iniziativa popolare, sorellastre sfortunate del referendum, e le sconosciute petizioni. Parliamo di referendum abrogativi in generale, non segnatamente di quello appena calendarizzato; cominciando con il constatare che anche qui si pratica sempre più un inganno che gli elettori non sembrano avvertire come esercitato su di loro. Senza farla lunga, il referendum abrogativo è collocato, nella Costituzione, nella sezione dedicata alla formazione delle leggi. Siamo quindi dentro il procedimento legislativo, che si allunga fino a vedere un ultimo grado nel giudizio popolare, definitivo e decisivo, quando lo vogliano un bel po' di elettori. Non, quindi, un gruppo di scalmanati, pannelliani o segniani che siano, animati da furore antiparlamentare, quindi qualunquisti o chissà cos'altro. Nulla di tutto ciò: ma un bel po' ce ne vuole, per sicurezza, quasi un milioncino di cittadini che sanno che la Costituzione assegna al corpo elettorale un ruolo di chiusura della funzione legislativa, quello di decidere della sorte di una legge. C'è, in questa semplice, inoppugnabile lettura dell'articolo 75 della nostra Costituzione, qualcosa di più stridente con le pulsioni antipopolari che animano quasi tutte le diverse fasi del procedimento, fino al paradosso dell'invito all'astensione, cioè alla rinuncia all'esercizio di un dirittodovere che è una vera funzione costituzionale? Non si può pretendere, da chi fatica a ritrovarsi nella lettera della Costituzione, che risalga ai lavori che quella Costituzione hanno plasmato, per assorbire lo spirito dei diversi istituti. Ma è anche difficile accettare acquiescenti che la cautela della fissazione di un quorum di partecipanti diretta a stabilire il reale coinvolgimento del corpo elettorale sia manipolata fino a diventare procurato disinteresse, spesso per via di disinformazione, di mancata conoscenza, di competizione tra forze politiche. La breve storia dei referendum è una storia anche di soprusi, con la capziosa estensione della tassativa elencazione costituzionale degli oggetti da escludere; con violazioni dei deliberati referendari anche plateali ministeri abrogati e immediatamente rianimati, finanziamenti alla politica beffardamente mantenuti contro il volere schiacciante della stragrande maggioranza degli elettori, quorum negati per negligenza nella manutenzione delle liste degli aventi diritto e tanto d'altro, nello stesso senso. Senza che nessuno abbia titolo, nemmeno i comitati referendari, pomposamente definiti "potere dello stato" fino al giorno del voto, ma osservatori muti e spogliati dal giorno successivo, a opporsi con il ricorso alla corte costituzionale, negato, alle scorribande ripristinatrici del parlamento. Il parlamento contro i cittadini, un bel paradosso. In Italia si può. Nel valutare se esiste una disaffezione dei cittadini nei confronti del referendum abrogativo, nell'interpretare in questo senso la calante partecipazione, è corretto calcolare, oltre all'istigazione politica a disertare le urne, da quel fatidico invito balneare del 1991 e 1993, la consapevolezza dell'improduttività del risultato, quello vittorioso. Nel merito di questo referendum, appaiono non prive di sostanza le diffuse critiche al meccanismo ultrapremiante per la lista più votata. Nell'angolo, però, seminascosto e quasi ignorato, c'è un altro, piccolo quesito, che ci ricorda, per l'apparente esilità, quello sulla preferenza unica del 1991. Un quesito sul quale gli stessi promotori erano incerti se insistere o meno, dopo la falciata della corte costituzionale, e che fu il detonatore di quelli del 1993. Il quesito di oggi riguarda il divieto della candidature multiple, un malvezzo, quasi un raggiro nei confronti degli elettori, padre naturale, probabilmente, della lista bloccata. Suggeriamo, sommessamente, di darci un'occhiata prima di scartarlo. Montesquieu

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Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay (sezione: Giustizia)

( da "Riformista, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay Alla fine potrebbe essere la Corte costituzionale a doversi pronunciare sulla vexata quaestio delle unioni tra gay. Di fronte al vuoto legislativo in materia, il Tribunale di Venezia ha infatti rimesso alla Consulta il problema, sostenendo che le regole del nostro ordinamento civile, così come vengono sistematicamente interpretate, violano almeno quattro principi fondamentali regolati in altrettanti articoli della Carta, e cioè: parità, uguaglianza, diritto alla famiglia e potestà legislativa. Il caso nasce dal ricorso di due uomini cui l'ufficiale di stato civile del Comune di Venezia ha rifiutato di procedere alla pubblicazione delle nozze. La coppia è una delle venti coppie gay che nel centro-nord hanno tentato la strada del matrimonio. Si tratta di una novità rilevante. Non sappiamo se la Consulta accetterà di pronunciarsi in una materia che non è regolata al momento dalla legge ordinaria. Ma se lo facese ci troveremmo di fronte al secondo caso di intervento diretto della Consulta in materia di diritti civili dopo la sentenza sulla fecondazione assistita. Qualcosa di molto simile a quello che avviene negli Stati Uniti, anche se in Italia nasce più dai difetti del legislatore che dal peso del potere giudiziario. 21/04/2009

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Anche la democrazia può degenerare (sezione: Giustizia)

( da "EUROPA ON-LINE" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Articolo Sei in Cultura 18 aprile 2009 Anche la democrazia può degenerare L'ex presidente della Consulta, Zagrebelsky: l'unico antidoto è l'inclusione Solo ad ascoltare la sua voce pacata, si riscopre l'interesse (e il piacere) di prendersi del tempo per ragionare. Non a caso Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della corte costituzionale e giurista di fama internazionale, presiede il Comitato scientifico della Biennale Democrazia, che prenderà il via mercoledì prossimo a Torino con l'obiettivo dichiarato di «formare e diffondere una cultura della democrazia che si traduca in pratica democratica». Sembra facile. E infatti è consapevole di quanto l'iniziativa sia «una goccia nell'oceano», eppure necessaria. Allora professore: per quattro giorni filosofi, giuristi, scrittori e studenti "staccheranno la spina" per parlare dei principi della democrazia, capire cos'è e soprattutto come la si fa vivere. È così necessario, oggi, in Italia? Noi ci immaginiamo davvero che in quei quattro giorni ci sia uno stacco dalle abitudini quotidiane per raccoglierci e interrogarci sul modo e la qualità del nostro vivere comune. Quanto all'Italia di oggi, io rispondo: ognuno giudichi da sé. Dal '48 ad oggi, comunque, non c'è stato un momento in cui non si è parlato di "crisi della democrazia". Questo ci fa concludere che la democrazia è un regime perennemente in crisi. In che senso? È un ideale di vita comune. Credo che nessuno sappia indicare una democrazia pienamente realizzata. Cos'è che la pregiudica? La democrazia è un insieme di regole e principi rispetto ai quali è sempre all'opera il tarlo dell'oligarchia, che peraltro è prodotto al suo interno. È la creazione di ceti, gruppi chiusi che si alimentano di procedure della democrazia ma che in realtà tendono a svuotarla. Classicamente si è elaborata la teoria dei "cicli" delle forme di governo: dalla democrazia si passa all'oligarchia, poi alla monarchia per poi tornare alla democrazia. Joseph-Marie de Maistre, tra i portavoce del movimento controrivoluzionario che fece seguito alla Rivoluzione francese, diceva che "la democrazia è il regime solo del primo istante perché dopo deve appoggiarsi necessariamente su oligarchie". Ogni tipo di governo produce insomma dal suo interno i fattori di degenerazione. Quanto sono degenerati questi fattori, oggi in Italia? Ognuno giudichi da sé. Certo, tutta la polemica sulla casta fa ritenere che siano avvertiti come rilevanti. L'attuale sistema elettorale è la tipica espressione di questo rovesciamento: i cittadini sono chiamati a ratificare scelte di gruppi politici organizzati. Il problema è tutto politico ma nel programma non sono previsti interventi di politici. La scelta è voluta per evitare la "passerella". Ma soprattutto perché la Biennale aspirerebbe a essere un momento di "cultura" politica che deve obbedire a regole sue. Temevate accuse di partigianeria? La procedura attraverso la quale è maturata questa iniziativa è completamente diversa. Prima abbiamo scelto i temi, e poi individuato i soggetti che avessero qualcosa da dire su questi argomenti ritenendo che rispecchiassero la pluralità delle culture e dei punti di vista. A me dà fastidio che qualcuno prenda il programma e lo definisca più del Pd o del Pdl, come pure è avvenuto. Per fortuna il mondo della cultura è molto più vario. Uno dei dialoghi previsti è dedicato a "Polulismo e democrazia". Ad un certo tipo di populismo "naturale e spontaneo" ci stiamo già abituando in Italia. Populismo, demagogia, cesarismo o personalizzazione del potere... in realtà questa è una tendenza diffusa in tutte le democrazie. Anche Obama, dal punto di vista della personalizzazione, è un trionfo. E l'Italia, nel suo piccolo, dà il suo contributo. Si può esorcizzare questo populismo o si può imparare a sfruttarlo? Una certa quota di personalizzazione del potere come forma di autoriconoscimento già c'è, e va anche bene. Il problema è l'esclusione: il potere si concentra in centri che agiscono in luoghi invisibili. L'antidoto è agire per l'inclusione, il coinvolgimento, con politiche di espansione della partecipazione: sembrano ricette vecchie, ma a mio parere non c'è altro rimedio che la partecipazione, cercando di sfruttare le nuove tecnologie. Anche il voto elettronico sarà la naturale evoluzione della democrazia? Sì certo, se accompagnato da una discussione pubblica. Non ha senso, ad esempio, chiedere se la Turchia debba entrare nell'Ue se non è preceduto da una fase di "democrazia deliberativa" intesa come "confronto di argomenti", prima che come decisione. L'elettore crede di essere sovrano ma questa sovranità è vuota, in realtà non sa nulla. Gabriella Monteleone

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Assemblea pubblica antinucleare a Bosco Marengo (sezione: Giustizia)

( da "inalessandria.it" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

(0) 21 Aprile 2009 Assemblea pubblica antinucleare a Bosco Marengo Grazie ad una capillare sottoscrizione popolare (vedere nominativi in calce *), tramite gli avvocati Mattia Crucioli e Adelaide Piterà è stato presentato da Medicina democratica, Legambiente, Pro Natura, Associazione comitati Fraschetta ecc. al TAR Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte ricorso contro il Ministero dello Sviluppo Economico e l’ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e nei confronti della SOGIN Società Gestione Impianti Nucleari SpA (ex Fabbricazioni Nucleari), per l’annullamento, previa sospensione, del decreto 27/11/2008 del Ministero stesso, eventualmente previa rimessione alla Corte Costituzionale. Infatti tale decreto autorizzerebbe la demolizione dell’impianto di fabbricazione di combustibili nucleari di Bosco Marengo (Alessandria) e la conseguente costituzione di un deposito di rifiuti radioattivi: definito “temporaneo” ma a tempo indeterminato e in luogo assolutamente inidoneo allo scopo, cioè non sicuro. Invece il decreto legge 314/2003 dispone che la sistemazione in sicurezza dei rifiuti radioattivi debba avvenire garantendo la protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori nonché la tutela dell’ambiente dalle radiazioni ionizzanti esclusivamente presso Deposito nazionale: da individuare in zona con assolute caratteristiche geomorfologiche e antropiche. Che non sono quelle di Bosco Marengo: non a caso manca la VIA Valutazione di Impatto Ambientale. Si consideri, a proposito di “temporaneità”, che i tempi di decadimento radioattivo di tali rifiuti variano rispettivamente nell’ordine di alcune decine di anni (rifiuti di prima categoria), di alcune centinaia di anni (seconda categoria), di alcune migliaia di anni e oltre (terza categoria). Il decreto del Ministero dello Sviluppo economico è illegittimo perché, in contrasto con il decreto legge 17/3/95 n. 230, non prevede la definitiva bonifica del sito di Bosco Marengo, il suo rilascio privo di vincoli di natura radiologica, in quanto non prevede il conferimento in ottemperanza alla legge 314 dei rifiuti al Deposito nazionale: inesistente, neppure individuato. Dunque i materiali radioattivi già presenti a Bosco, insieme a quelli derivanti dallo smantellamento dell’impianto, verrebbero immobilizzati in una matrice cementizia collocata in fusti in acciaio e vasche di calcestruzzo armato, all’interno di locali assolutamente inidonei, ipotesi che una Valutazione di impatto ambientale escluderebbe, e rappresenterebbero un ulteriore e ingiustificato gravissimo pericolo per l’ambiente e per la salute di Bosco Marengo e Alessandria (ex articolo 32 della Costituzione). Perciò, oltre all’annullamento del procedimento di disattivazione, il ricorso chiede, con istanza cautelare, di sospendere immediatamente l’esecuzione del procedimento impegnato. (Il ricorso richiama la violazione in vari commi e articoli del D.L. 14/11/2003 n. 314 convertito dalla L. 24/12/2003 n. 368, in combinato disposto con la L. 23/8/2004 n. 239; del D.Lgs 17/3/95 n. 230; del D.Lgs 3/4/2006 n.152, degli artt. 3, 5, 9, 32, 97, 114, 118, 120 della Costituzione.) Martedì 21 aprile, alle ore 21, presso il Salone comunale (via Luigi Verde 3 a Bosco Marengo) è indetta una assemblea pubblica antinucleare. *promotori e sottoscrittori: Medicina democratica, Legambiente Piemonte, Associazione dei Comitati della Fraschetta, Pro Natura Piemonte, Rete ambientalista della provincia di Alessandria, Progetto ambiente, AFA Amici delle ferrovie e dell’ambiente, Gevam onlus, Rete nazionale Rifiuti zero, Circolo alessandrino movimento Decrescita Felice, Comitato civico per Rivalta vivibile, Forum ambientalista, CUB Alessandria, Gruppo regionale Rifondazione Comunista, Legambiente Tortona, Pro natura Alessandria, Associazione Sportiva Wwwlaghi, Confederazione Cobas Savona, Associazione Lib Lab, Legambiente Ovada, Rifondazione comunista provincia Alessandria, C. Consulting Srl, Comitato Acqua bene Comune Prato, Lia Chiara e Giorgio Forti, Giacomo Gola, Danilo Bottiroli, Valentina Berto, Sonny Alessandrini, Gianluca Minetto, Alberto Deambrogio, Alfonso Gatti, Emilio Pampaluna, Lino Balza, Carla Cavagna, Laura Gola, Gianni Bargelli, Andrea Bionda, Giuseppe Raggi, Dario Gemma, Gioacchino Cannizzaro, Marco Caldiroli, Giorgio Barberis, Patrizia Rocchetti, Federico Valerio, Franco Dell’Alba, Gennaro Varriale, Luciano Romagnano, Franco Casagrande, Gabriele Panizza, Raffaella e Danilo Fassola, Ferruccio Folli, Mabi Debenedetti, Fulvio Aurora, Domenico Manno, Mario Bavastro, Gianni Pezzotta, Luigi Di Carluccio, Lisa Raffaghello, Marta Parravidino, Lucia e Francesco Scomparin, Nicoletta Mensi, Marcella Corò, Paola Rampi, Angelo Repetti, Paolo Gagliano, Francesca Lagomarsini, Pierpaolo Pracca, Valentina e Rocco Contin, Neva Maroccolo, Laura Valsecchi, Maurizio Marchi, Maurizio Bardi, Gianni Naggi, Maddalena Berrino, , Renzo Gavio, Francesco Piacentino, Renato Zanoli, Marco Piantadosi, Giampiero Carbone e Mario, Fabiana Fabbri, Gianluca Reali, Luigi Mara, Stefano Debbia, Patrizia Gentilini, Paolo Fierro, Bruna Bellotti, Stefania Fusero, Antonio Valassina, Gianluigi Bugada, Chiara Fontana, Paolo D’Angiolillo, Caterina Camurri, Giulio Armano, Laura Sanfelici, Valerio Gennaro, Alessandro Hellmann , Laura Orsi, Maurizio Fava, Sabrina Caneva, Gino Carpentiero, Pier Paolo Poggio, Mazzacani Mariano, Charlotte Berg, Piero Panizza, Giandomenico Zucca, Piero Mandarino, Roberto Massa, Francesco Giraudi , Giovanni Giraudi, Emanuele Rini, Angelo Cairo, Tommaso Zezza, Benito Cosola, Maria Rita Mattu, Christian Fortuna, Angelo Oddone, Lorenzo Oddone, Efferino Barbazza, Mario Cena, Fernando Menichetti, , Claudio Pasero, Angela Donati, Irene Carbajal Diaz, Giovanni Iudicone, Alessio Del Sarto, Marcella Perotti, Alessio del Sarto, Elisabetta Orsi, Barbara Orsi, Giacomo Briata, Roberto Menichetti, Gino Stasi, Enrica Macciò, Lorenza Mantelli, Messi, Gabriele Jonah Bottazzi, Gianluca Minetto, Stefania Catoni, Assunta Di Tucci, Franco e Luigi Rimossi, Pier Giorgio Comella, Enrico Moriconi, Michele Boato,. GALLERIA FOTOGRAFICA Leggi i

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I giudici dicono sì ai matrimoni gay: "C'è una nuova società da tutelare" (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

L'altra sponda di Marco Volante Diritto/ Il Tribunale di Venezia apre ai matrimoni gay: "Non lede interessi pubblici e privati" Martedí 21.04.2009 12:15 Nove uomini senegalesi sono stati assolti dalla Corte d'Appello di Dakar dopo essere stati condannati a una lunga prigionia per atti omosessuali. I malcapitati erano attivisti nella lotta all'HIV ed erano stati arrestati in dicembre a casa di un conosciuto attivista gay, ma la Corte d'Appello ha rilevato che tutta la procedura, a partire dall'arresto in orari non consentiti, era illegale, e così ha assolto gli imputati. Anche in Senegal la magistratura tenta di smuovere una situazione critica e ancora paludosa circa le discriminazioni delle persone omosessuali. Molto peggio accadde all'avvocato Lenford, giamaicano, attivista nella lotta contro l'HIV e per i diritti gay, il quale fu assassinato e divenne così un simbolo della continua lotta tra il diritto e la prevaricazione. Il suo nome oggi viene ricordato anche dall'associazione di giuristi Rete Lenford, fondata su inziativa di tre avvocati Saveria Ricci, Francesco Bilotta e Antonio Rotelli, per rispondere al bisogno di informazione e di diffusione della cultura e del rispetto dei diritti delle persone omosessuali nel nostro Paese. L'Avvocatura per i diritti LGBT promuove la costituzione di una Rete di avvocati su tutto il territorio nazionale che si occupano della tutela giudiziaria delle persone omosessuali. L'obiettivo dell'Avvocatura per i diritti LGBT è quello di fare rete, mettere in contatto professionisti ed operatori del settore giustizia interessati al tema dei diritti civili e allo stesso tempo offrire formazione permanente con convegni in tutto il Paese, campagne informative, presentazione di libri a tema, conferenze, insomma un'attività frenetica che si interseca con la quotidiana professionalità messa al servizio della causa. Infatti i componenti dell'associazione hanno partecipato alla redazione tecnica di quasi tutte le proposte di legge a proposito di riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, di matrimonio omosessuale e di leggi antidiscriminatorie contro l'odio omofobico. La Rete Lenford inoltre monitorizza la situazione dei diritti civili nel mondo, in particolar modo la comparazione tra i diritti riconosciuti ai componenti delle coppie dello stesso sesso in Italia e negli altri Paesi. Insomma un'associazione militante a doppio binario, come si dice. Da un lato segue l'evoluzione della legislazione nazionale e internazionale, e dall'altro persegue la "via giudiziaria", assistendo i cittadini che si appellano alla magistratura per ottenere giustizia di piccole e grandi discriminazioni e negazioni di diritti. E' così con grande soddisfazione che l'Associazione Avvocatura per i diritti LGBT - Rete Lenford, ha appreso la notizia che il Tribunale di Venezia, il 3 aprile scorso ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sul matrimonio gay. Il caso riguarda due uomini che hanno chiesto all'Ufficiale di Stato Civile del Comune di Venezia la pubblicazione del loro matrimonio; il Comune aveva risposto con un provvedimento di diniego contro il quale i due proponevano ricorso presso il Tribunale di Venezia. Il ricorso, preparato dall'Avv. Francesco Bilotta, ricercatore presso l'Università di Udine, e' solo uno dei numerosi presentati negli ultimi mesi in diversi tribunali italiani, nell'ambito dell'iniziativa di affermazione civile promossa congiuntamente dall'Associazione Certi Diritti e dall'Associazione Avvocatura per i diritti LGBT Rete Lenford, associazione composta da legali impegnati contro la discriminazione a danno di lesbiche, gay, bisex e trans. Il Tribunale ha sospeso il procedimento in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci. Tra le argomentazioni addotte quelle che "nuovi bisogni, legati anche all'evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela" e che nel matrimonio fra persone dello stesso sesso non si "individua alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati.". "Crediamo fermamente ha dichiarato Saveria Ricci, presidente di Avvocatura per i diritti LGBT - che escludere le coppie dello stesso sesso dalle tutele che discendono dal matrimonio, sia contrario alla nostra Costituzione e agli impegni che l'Italia ha assunto entrando nell'Unione europea. Confidiamo che la Corte costituzionale prenda in considerazione le argomentazioni del Tribunale di Venezia, che brillano per accuratezza e per rigore giuridico". Insomma, un esempio di attivismo non eclatante ma "robusto" ed efficiente. marco.volante@affaritaliani.it tags: matrimoni gay tribunale

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Il sultano democratico (sezione: Giustizia)

( da "Articolo21.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il sultano democratico di Federico Orlando L’Italia è una democrazia? Nei giorni in cui il presidente della repubblica è costretto a prendere il megafono per ricordare che il governo pregiudica le funzioni di garanzia del Quirinale e quelle del potere legislativo abusando dei decreti e trasformandoli in decreti-omnibus, nonché quelle del potere giudiziario prima negando le responsabilità di chi ha costruito case di sabbia a L’Aquila e poi demonizzando come intralcio le inchieste dei magistrati, Giovanni Sartori e Marco Pannella fanno uscire due libri che al nostro interrogativo “L’Italia è una democrazia?” rispondono sostanzialmente “No”. Perché la trasformazione è avvenuta senza modificare le forme della democrazia e gli assetti istituzionali, ma ridicolizzandone e svuotandone le funzioni o piegandole al potere, prima partitocratrico poi del leader. Esempi, ripetuti da Pannella come una delenda Carthago e non sempre con toni moderati: la Corte costituzionale cupola del regime, la Rai nuova Eiar della partitocrazia, i sindacati senza regole, l’informazione come moloch divoratore di minoranze, ecc. Esempi come quelli denunciati dal presidente Napolitano o registrati negli ultimi due anni da Sartori in editoriali del Corriere della sera, riuniti nel saggio Il sultanato (Laterza), che sembra scritto stamattina. Dei due saggi, quello del partito radicale, coordinato da Antonella Casu e Marco Cappato, La peste italiana, uscirà in settimana ma se ne sa abbastanza da quel che ne dice Marco Pannella nelle requisitorie di Radio radicale; quello di Sartori è stato commentato nel week end dallo stesso autore con Fabio Fazio. Si puo’ dire che hanno obbiettivi diversi: una requisitoria contro sessant’anni di non rispetto della Costituzione, secondo Pannella, un’ analisi della moderna trasformazione della democrazia nel suo opposto, secondo Sartori. Obbiettivi che convergono in una conclusione condivisa: il nuovo regime italiano non è più la dittatura del Novecento, che si autolegittimava come nemica della democrazia, perché oggi la “sovranità popolare” è l’unica moneta corrente e se vuoi stare sul mercato globale delle nazioni devi adattarti a sembrare uno che la rispetti, anche se sei un colonnello africano o un sultano arabo o europeo. Dunque, democrazie svuotate di democrazia. Pur diversi, i due saggi autorizzano perciò a concludere che, o per malgoverno diventato strutturale in sessant’anni, o per il suo naturale sbocco in tangentopoli più berlusconismo, l’Italia ha abbandonato di fatto le nazioni con cui ha costruito il presidio delle libertà e dei diritti “atlantici” dal dopoguerra. E allora, posto che a differenza del Novecento oggi “la strategia di conquista dittatoriale della democrazia consiste nello sviluppare Costituzioni incostituzionali, cioè nell’ eliminarne le strutture garantiste senza dare all’occhio, Silvio Berlusconi è un dittatore? No – risponde il politologo -, non viola la Costituzione. Lo può diventare? Sì, le riforme istituzionali che caldeggia sono tutte intese a depotenziare i contropoteri che lo intralciano. Ma vuole veramente diventare un dittatore? A mio fiuto – conclude -, a Berlusconi interessa semplicemente fare quello che vuole…” E ciò fa dire al libro bianco dei radicali che “stiamo quasi peggio del fascismo, che governò sotto un principio di legalità sia pur barbaro e aberrante, mentre oggi si vive sotto il principio, arrogantemente rivendicato, dell’illegalità”. Il nostro premier – infierisce Sartori - , risolti nei due precedenti periodi di governo i problemi di salvarsi dalla magistratura e di corazzare un impero tutto intriso di conflitti e di abusi d’interesse, si è dato a costruire un sultanato”, termine islamico evocativo di potere fastoso e dispotico. Concede a Bossi ciò che Bossi vuole (vedi data del referendum), dà un contentino a Fini per meglio rimuoverlo da An, sultaneggia su un partito prostrato ai suoi piedi, nomina ministri e ministre chi vuole, caccia chi vuole, nessuno fiata, “non manca nel suo governo nemmeno un gradevole harem di belle donne”. Sembra una pittura orientalista di Delacroix. A noi sembra che, tuttavia, il discorso resterebbe incompleto se ai comportamenti del sultano non venissero affiancati, con almeno altrettanta evidenza, quelli del blocco sociale antilegalitario che lo sostiene per interessi, e che diventa maggioritario grazie al plagio (il “costume”) diffuso dalla tangentocrazia, dal voto di scambio e infine dai media commerciali. Così mi chiedo: il fatto che non siano state vinte, almeno finora, le ultime battaglie di minoranza liberale che Marco e il partito radicale e parecchi di noi, laici o cattolici adulti, abbiamo combattuto (referendum sulla legge 40, testamento biologico, diritto a riappropriarsi del corpo, controllo parlamentare sugli accessi alla Rai, ecc.), non chiama in causa, insieme a decenni di degenerazione istituzionale, la “tirannia della maggioranza” (Tocqueville, Stuart Mill)? La quale non spende tempo ed energie per i problemi delle minoranze, anche perché, se dovessero interessarla, li risolverebbe per vie private? Se la nostra democrazia diventa sultanato non è perché a troppi connazionali piace, come piacque il fascismo prima e anche dopo le estreme degenerazioni? Se così fosse, da coetaneo e correligionario chiederei a Pannella e a Sartori: ma noi liberaldemocratici di minoranza, siamo sicuri d’ aver fatto il possibile affinché le vittorie, che pure abbiamo conseguito dalla nascita della repubblica agli anni Ottanta, si trasformassero da sconfitte in frane dei grandi blocchi d’ordine che a destra a sinistra e al centro hanno ingessato la nostra democrazia? E oggi lo facciamo?

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Oligarchie e segreto (sezione: Giustizia)

( da "Articolo21.com" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Oligarchie e segreto di Nicola Tranfaglia Lintervista che il Sole 24 ore ha dedicato a pagina intera (la 13) al già presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, a lungo professore di diritto Costituzionale nell’Università di Torino, merita di essere sottolineata perché l’intervistato ha detto con chiarezza cose che ormai non leggiamo più, con qualche rara eccezione, nei quotidiani e tanto meno nei telegiornali da cui siamo invasi ad ogni ora. Zagrebelsky, di cui sono stato a lungo collega, ha puntato la sua attenzione su due caratteristiche fondamentali della democrazia moderna che non abbiamo in Italia e che sono la trasparenza della politica e la partecipazione della maggior parte dei cittadini alla medesima. Ha quindi aggiunto che ogni regime ha bisogno di un’etica pubblica e che la sua assenza ha il sicuro effetto di allontanare i cittadini dalla politica. Questa a me sembra una diagnosi limpida e inattaccabile della crisi politica in cui siamo dal momento in cui è crollato il vecchio sistema repubblicano nel 1992. Siamo ancora in una lunga transizione che dura ormai da 17 anni. Naturalmente, come gli storici hanno notato non da oggi ma dai tempi più antichi, esiste in politica una sorta di contagio e i vincitori tendono a influenzare negativamente anche quelli che competono con loro. In altri termini è sempre accaduto, in Italia come altrove, che l’assenza di etica pubblica come la tendenza ad usare il segreto e la cooptazione oligarchica si diffondono con grande facilità dall’uno all’altro schieramento, dall’uno all’altro colore. E, proprio in questo, sta la crisi della società italiana e la grande difficoltà di uscirne. La malattia della cattiva politica si diffonde in maniera inesorabile e l’unico modo per guarire è quello di battersi per una pratica che metta insieme la passione per la democrazia e le libertà dei cittadini, per la vittoria dell’interesse generale rispetto a quelli privati e particolari. Non è facile, per chi si impegna in politica, restare immune dai suoi vizi e soprattutto dalle caratteristiche che, con tanta chiarezza, l’ex presidente della Corte Costituzionale ha detto al giornale degli industriali. Ma, se si vuole farlo, occorre dirlo con chiarezza prima di essere eletti, qualunque sia l’istituzione di cui si farà parte. E’ necessario rendersi conto - come dicono non soltanto i pensatori democratici ma anche il messaggio cristiano - che il primo e fondamentale significato della democrazia è quello di difendere gli esclusi rispetto ai pochi inclusi. Di qui è nata la possibilità, più volte sperimentata anche nel nostro paese, di mettere insieme cattolici e agnostici (o atei) in politica sulla base dei valori fondamentali della democrazia. Quel che conta in effetti, in Italia sicuramente più che altrove, è la fede comune nella democrazia moderna, così come è andata affermandosi attraverso la lotta al fascismo e la guerra per la Liberazione dai tedeschi e dai fascisti di Salò.

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Il bilancio impone il taglio dei costi naccio (sezione: Giustizia)

( da "Sicilia, La" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il bilancio impone il taglio dei costi naccio @@I problemi di liquidità che affliggono il Comune non possono che indurre ad adottare misure restrittive Taglio dei costi è il leit motiv del bilancio di previsione 2009 il cui termine di scadenza è stato prorogato al 31 maggio 2009. I problemi di liquidità che affliggono il comune, connessi al mancato versamento da parte della regione della quarta trimestralità del 2008, pari a 926 mila euro, e al blocco di 720 mila euro presso le Poste italiane a seguito di procedimento giudiziario promosso contro l'ente, non possono che indurre ad adottare misure restrittive. «Le risorse sono scarse rispetto alle esigenze - commenta l'assessore al bilancio Corrado Bono, nonché vice sindaco- per questo abbiamo deciso di puntare sul taglio dei costi. Saranno salvaguardati i servizi essenziali come i servizi sociali, non ci sarà nessun aumento, né della spazzatura, di cui scende la percentuale della copertura del costo, pari al 73% circa, né dell'acqua, né dell'addizionale irpef ferma allo 0,8%, massimo consentito dalla legge. Dalle prossime bollette troveremo il canone della depurazione, componente che sarà dovuta anche per il passato. Verrà espressamente indicata la dicitura con riferimento all'art. 8 sexies della legge n.13 del 27 febbraio 2009". Grazie, quindi, alla legge salva comuni, l'ente riesce a bypassare il problema del rimborso del canone per il depuratore non dovuto a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.335 del 2008. La nuova legge, però, offre non pochi dubbi interpretativi, innanzitutto perché pur stabilendo che il canone è dovuto anche nel caso in cui manchi l'impianto di depurazione o risulti inattivo, stabilisce che è dovuto a partire «dalle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie alla attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati». Complicato per l'utente districarsi fra questi meandri non solo perché è difficile stabilire la data del progetto, dato che l'attuale sembrerebbe la rimodulazione di uno precedente, ma anche perché il cronoprogramma della costruzione del depuratore non sembra sia stato rispettato. E, comunque, nel caso in cui sia dovuto il rimborso, a cui l'ente gestore dovrà provvedere anche in forma rateizzata entro il termine massimo di cinque anni a decorrere dal 1° ottobre 2009, bisognerà dedurre dall'importo dovuto "gli oneri derivati dalle attività di progettazione, di realizzazione o di completamento avviate». L'importo dovrà essere individuato "entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto" ossia a fine giugno. Gabriella Tiralongo

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Due veneziani "apripista" per le nozze gay (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Due veneziani "apripista" per le nozze gay Dopo il rifiuto del Comune di procedere alle pubblicazioni hanno fatto ricorso al Tribunale che ha inviato tutto alla Consulta Martedì 21 Aprile 2009, Venezia Sarà direttamente la Corte costituzionale a decidere sulla richiesta di un matrimonio tra una coppia di uomini. Il caso è stato portato alla luce dai Radicali dell'associazione "Certi diritti" che da tempo si battono per il riconoscimento delle unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Si tratta di una svolta di un certo peso, visto che in precedenza molti Comuni bocciavano senza tanti problemi queste richieste di unioni. E invece in questo caso la vicenda ha seguito un percorso diverso. «Davanti alla bocciatura della richiesta di pubblicazione dell'unione tra due persone dello stesso sesso - spiega il segretario nazionale dell'associazione, Sergio Rovasio - i nostri legali hanno assistito la coppia promuovendo un ricorso al Tribunale, visto poi che in altre città europee non ci sono problemi. A questo punto il Tribunale di Venezia, per la prima volta, ha deciso di inviare tutta la documentazione direttamente alla Corte costituzionale». Per l'associazione "Certi diritti", che su questo argomento ha avviato una battaglia di "affermazione civile", la svolta potrebbe aprire nuovi scenari in vista del riconoscimento effettivo del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. Per quanto riguarda la coppia che ha formulato l'istanza di matrimonio va detto che si tratta di persone della provincia di Venezia che lavorano a Milano. Gli avvocati della rete Lenford ricordano che su questa battaglia sono impegnati diversi legali visto che il problema interessa numerose coppie. In questi mesi, inoltre, i professionisti hanno seguito diverse cause relative ai problemi che gli omosessuali hanno avuto in famiglia, nei posti di lavoro e anche a scuola. E secondo l'associazione "Certi diritti" nel nostro Paese è la prima volta che viene garantita una tutela a tutto campo. «Anche alla luce di questa decisione del Tribunale lagunare - aggiunge Rovasio - ci auguriamo che si arrivi presto ad una regolamentazione che sancisca, una volta per tutte, l'assoluta regolarità del matrimonio gay o di altre forme che diano garanzie alle unioni tra le coppie dello stesso sesso». L'avvocato difensore della coppia si dice ottimista e attende con molta fiducia il pronunciamento della Corte costituzionale. «Crediamo fermamente che escludere le coppie dello stesso sesso dalle tutele che discendono dal matrimonio, sia contrario alla nostra Costituzione - afferma Francesco Billotta, il legale della coppia - ma anche agli impegni che l'Italia ha assunto entrando nell'Unione europea. Qui, è bene precisarlo, non stiamo infatti parlando di coppia di fatto, ma di persone che si vogliono sposare, esattamente come qualsiasi coppia che intende essere riconosciuta quale portatrice di diritti e di doveri nei confronti dello Stato. Per i miei assistiti è una soddisfazione vedere che li si considera come una vera e propria famiglia». Gianpaolo Bonzio

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Nonostante le sollecitazioni degli avvocati il Tribunale di Latina probabilmente resterà aperto... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 21-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Frosinone))

Argomenti: Giustizia

Martedì 21 Aprile 2009 Chiudi Nonostante le sollecitazioni degli avvocati il Tribunale di Latina probabilmente resterà aperto durante il raduno degli alpini. Il presidente Guido Cerasoli si è già dichiarato contrario alla chiusura che comporterebbe il rinvio delle udienze. Tuttavia l'ultima parola spetta ora al presidente della Corte d'Appello di Roma, Giorgio Santacroce, che potrebbe disporre la chiusura dopo aver consultato i vertici del Palazzo di Giustizia. Gli avvocati auspicano una scelta di questo tipo in considerazione dei grandi disagi che si presenterebbero nei due giorni del raduno. A partire dalla difficoltà a raggiungere il Tribunale sia per gli avvocati che per le parti coinvolte nelle udienze, per non parlare del personale che lavora in piazza Buozzi. A proposito di personale e giudici, il presidente Guido Cerasoli ha commentato il recente trasferimento a Napoli del giudice Paola Di Nicola in un momento in cui la carenza di magistrati è al centro di una battaglia che va avanti da anni. «Il Csm - spiega Cerasoli - mi ha chiesto un parere. Io ho espresso parere negativo ribadendo le ragioni di difficoltà che si trova a vivere la struttura pontina: evidentemente non sono bastate e le esigenze dell'ufficio Gip di Napoli sono più urgenti» Intanto, sempre in tema di alpini, ieri si è riunito presso la sala consiliare del Comune il Comitato per l'ordine e la sicurezza in vista dell'adunata nazionale. «Nel corso degli interventi che si sono susseguiti - scrive il Comune in una nota - si è evidenziata la puntuale osservanza degli obiettivi prefissati. Nonostante il tragico terremoto che ha interessato l'Abruzzo c'è stata, insomma, la rassicurante conferma di tutti gli impegni assunti da governo, enti e istituzioni per il buon esito dell'adunata». M.Cus.

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Una legge che cancella la possibilità di chiedere rimborsi per la quota di depurazione che la C... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Martedì 21 Aprile 2009 Chiudi Una legge che cancella la possibilità di chiedere rimborsi per la quota di depurazione che la Corte costituzionale, in mancanza del relativo servizio, aveva dichiarato illegittima. L'allarme arriva dal movimento Iniziativa sociale, che spiega come la legge 13/2009, approvata dal Parlamento lo scorso 26 febbraio, attribuisca agli utenti il pagamento degli oneri relativi alla progettazione e realizzazione dei depuratori. Il provvedimento tocca da vicino i cittadini di Sezze, che da tempo devono convivere con il malfunzionamento degli impianti di Casali e di Sezze scalo. Il pronunciamento della Consulta, con la sentenza 335/2008, aveva aperto la strada alle richieste di rimborso per le somme dovute dagli utenti setini nonostante manchi un accertamento sul corretto funzionamento dei depuratori. Ora la beffa. «In pratica - spiega Iniziativa sociale in una nota - basterà far risultare, anche solo sulla carta, che gli impianti sono previsti e anche se gli utenti non avranno il servizio dovranno continuare a pagarlo. Come sempre. La scandalosa legge è stata approvata - sottolinea Is - anche da esponenti politici attivi nella provincia di Latina: da Claudio Fazzone, attuale presidente di Acqualatina, ad Alessandra Mussolini, consigliere provinciale a Latina con record di assenze, a Maria Teresa Amici, candidata presidente della Provincia di Latina. Come dire: quando si tratta di dare addosso ai contribuenti sono tutti d'accordo». Per la richiesta di rimborsi si è mossa anche l'opposizione consiliare, contro la quale Iniziativa sociale punta il dito: «Gli esponenti locali del Pdl, se fossero veramente in buona fede e non dei meri calcolatori quali sono e sono stati, dovrebbero prendere le distanze in maniera forte nei confronti dei loro referenti politici, criticando il loro operato che ha permesso l'approvazione di questa legge truffa». Ch.Cap.

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ROMA - Il presidente emerito della Corte costituzionale Annibale Marini ha un'opinione ... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Martedì 21 Aprile 2009 Chiudi di MARIO COFFARO ROMA - Il presidente emerito della Corte costituzionale Annibale Marini ha un'opinione precisa sulla vicenda giudiziaria "Saccà-Berlusconi": «Non c'erano i presupposti fin dall'inizio per l'esercizio dell'azione penale, tanto è vero che un procuratore ha chiesto l'archiviazione e la distruzione delle intercettazioni e un giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta». Come mai il giudice che ha archiviato non ha contemporaneamente accolto la richiesta della procura di distruggere le intercettazioni? «Io non lo so naturalmente. Posso soltanto dire che a mio modestissimo avviso avrebbe dovuto, accogliendo la richiesta di archiviazione, anche disporre la distruzione delle intercettazioni». Avrebbe "dovuto" nel senso di un obbligo di legge? «Secondo la legge, cito l'art. 269 del codice di procedura penale, le registrazioni sono conservate fino alla sentenza non più soggetta a impugnazione. Tuttavia gli interessati, quando la documentazione non è necessaria per il procedimento, possono chiederne la distruzione, a tutela della riservatezza, al giudice che ha autorizzato o convalidato l'intercettazione. Il giudice decide in camera di consiglio. Ora in questo caso specifico io penso che non essendoci parti civili sia davvero difficile immaginare che la decisione del gip di archiviare possa essere impugnata. Certo non lo faranno le persone che hanno visto riconosciuto la loro innocenza e chi altri? visto che la procura, cioè la pubblica accusa, ha già valutato tutto l'incartamento e ha deciso che non esistono elementi di reato». Ma le intercettazioni se non venissero distrutte sarebbero conservate nell'ufficio corpi di reato? «Ripeto per maggiore chiarezza. La procura dice, anzi scrive al giudice, il contenuto di queste intercettazioni è irrilevante penalmente. Il procuratore quindi, non un passante, ha valutato tutti gli elementi raccolti e quelli contenuti nelle intercettazioni ed ha concluso: non c'è assolutamente nulla che possa costituire reato. E chiede al Gip di archiviare l'indagine e distruggere le intercettazioni a tutela del diritto fondamentale della persona alla riservatezza. Perché? E' semplice, il contenuto di quelle intercettazioni riguarda dei cittadini, la loro libertà di comunicare è garantita dalla Costituzione. È un diritto primario e non ci sono più esigenze di giustizia da salvaguardare che giustifichino la loro conservazione. Non c'è reato e queste intercettazioni non costituiscono corpo di reato. Per questo la legge dice che vanno distrutte». Anche le persone coinvolte nell'indagine possono chiedere la distruzione delle intercettazioni irrilevanti? «Certamente la legge lo prevede. Ma si pensi alla gravissima violazione già compiuta con la parziale divulgazione del contenuto di quelle intercettazioni che ripeto non sono rilevanti penalmente. È stato violato il loro diritto alla riservatezza. E conservandole ulteriormente, senza motivi di giustizia, c'è il rischio di una reiterazione della violazione anche più grave perché il giudice ha archiviato. E questo vale per qualsiasi cittadino, figuriamoci quando il cittadino è anche un parlamentare e presidente del Consiglio. Bisogna che questo Paese esca dalla filosofia imperante che le vicende penali non finiscono mai».

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Cultura e Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura (sezione: Giustizia)

( da "Sannio Online, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cultura e Spettacoli: La conoscenza della Costituzione vivifica la Settimana della Cultura Pubblicato il 21-04-2009 La settimana della Cultura Scientifica e della Creatività Studentesca”, giunta all’undicesima edizione, vede con sempre maggiore intensità il mondo della scuola del Sannio prodursi in tante iniziative per esprimere e far conoscere le proprie potenzialità e energie creative... La settimana della Cultura Scientifica e della Creatività Studentesca”, giunta all’undicesima edizione, vede con sempre maggiore intensità il mondo della scuola del Sannio prodursi in tante iniziative per esprimere e far conoscere le proprie potenzialità e energie creative. Inaugurazione ufficiale, ieri all’auditorium Sant’Agostino, col convegno “Cittadinanza e Costituzione”, organizzato dal Dipartimento di Studi Giuridici, Politici e Sociali “Persona, Mercato, Istituzioni” (Pemeis) dell’Università degli Studi del Sannio, diretto da Antonella Tartaglia Polcini. Mario Pedicini, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento ha espresso soddisfazione per la crescita della Settimana della Cultura, consolidatasi sempre più negli anni. Rassegna dedicata quest’anno alla Scuola, alla sua storia, al suo presente, per raccontare funzione, ruolo, peso della Scuola nello sviluppo e nell’ammodernamento del Paese. Col convegno di ieri in un auditorium affollato di studenti, cittadini, docenti, si è discusso dell’area disciplinare introdotta con la legge n. 169/2008 denominata proprio “Cittadinanza e Costituzione” per far conoscere la Carta Fondamentale, i principi normativi e valoriali sanciti. Il dibattito, moderato da Antonella Tartaglia Polcini (dopo gli interventi di saluto del rettore Filippo Bencardino, di Ramona Iuliano, presidente della consulta studentesca, del sottosegretario Pasquale Viespoli, del presidente della Provincia Aniello Cimitile) ha visto relazionare: Rocco Carbone, presidente del Tribunale di Benevento; Mario Pedicini, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento; Paolo Ciocia, supervisore della Scuola Interuniversitaria Campana di Specializzazione all’Insegnamento; Pietro Perlingieri, preside della Facoltà di Economia. Un dibattito con il quale dare inizio - ha detto Antonella Tartaglia Polcini – in senso pieno alla sperimentazione dell’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, per attingere a significato e ruolo che la persona umana svolge nel suo percorso all’interno della società perché la Costituzione vive nella cittadinanza, nella partecipazione alla vita sociale, democratica, politica del Paese. Il presidente Rocco Carbone ha sottolineato la positività della introduzione dell’insegnamento Costituzione e Cittadinanza affinché i giovani studino Costituzione e principi fondamentali, le regole basilari del sistema, posizioni di diritto e di dovere di ogni cittadino. Il principio democratico, la separazione dei poteri, il valore di istituzioni come la Presidenza della Repubblica, Corte Costituzionale, Consiglio Superiore della Magistratura. Principi e temi che tutti devono conoscere per una partecipazione sociale, civile e politica autentica. Carbone ha sottolineato che un cittadino consapevole e corretto va formato fin dalla giovane età. Mario Pedicini ha concordato sull’importanza dell’introduzione della nuova area disciplinare, che richiederà l’impegno di tutti i docenti e uno sforzo di apertura alle energie culturali e intellettuali presenti sul territorio. Per avere quell’apertura mentale necessaria a capire temi giuridici, valoriali, culturali che consentano di capire il mondo d’oggi, confrontarsi con altre realtà del globo, guardare il futuro con ottimismo. Paolo Ciocia ha sottolineato che il nuovo insegnamento sottopone una stimolante sfida che deve far capire la centralità della cultura, del conoscere la complessità della realtà sociale, civile, politica che deve essere sostanziata secondo il disegno costituzionale dal valore fondante della centralità della persona umana, per contestualizzare il processo formativo a quello della costruzione comunitaria. Una sfida che il mondo della scuola italiana è capace di raccogliere, come dimostrano le attività sperimentali effettuate. Nel suo intervento conclusivo, Pietro Perlingieri ha osservato come sia fondamentale in un’epoca così complessa come l’odierna conoscere e custodire i valori e i principi della Costituzione, risultato dello sforzo di fusione nella mediazione di diversi apporti culturali, realizzato nel secondo dopoguerra con l’Assemblea Costituente dalla classe dirigente più nobile che abbia mai avuto il nostro Paese. Capace di lavorare per il futuro; superando statalismo, nazionalismo, dirigismo, corporativismo del precedente regime e d’essere straordinariamente preveggente con intuizioni ancora attuali. I Principi Fondamentali e la prima parte della Costituzione, “Diritti e doveri dei cittadini”, sono di straordinaria attualità e rendono la Carta Fondamentale tra le più avanzate al mondo. La seconda parte, “Ordinamento della Repubblica”, è invece suscettibile di interventi di riforma che tengano conto dei cambiamenti avvenuti nei decenni. Al riguardo Perlingieri ha avanzato diversi rilievi, ne ricordiamo alcuni. Dicendo del principio della divisione dei poteri ha detto che occorre considerare che anche l’informazione è oggi un potere che necessità di regole e controlli al punto da pensare all’istituzione di un consiglio superiore dell’informazione. Riflettendo sul principio di legalità ha rilevato come tanti atti normativi, quali direttive e regolamenti delle Autorità di Garanzia, siano esclusi dal controllo di legittimità costituzionale della Corte Costituzionale creando così una grave incongruenza. Discorrendo di autonomia della magistratura ha detto della contraddizione derivante dalla previsione dell’autonomia per la magistratura amministrativa. Perlingieri ha invitato tutti a conoscere la Costituzione e i suoi principi. Conoscenza carente purtroppo anche tra le persone “colte” e che spiega quell’assenza di senso civico diffuso nel nostro Paese, per cui non è considerato esecrabile, come dovrebbe, l’evadere i doveri di solidarietà contributiva. Da qui la necessità dell’impegno di tutti per avere “comportamenti coerenti con la Legalità Costituzionale in tutti i suoi contenuti” per una crescita civile e sociale del Paese. Presentata, sempre ieri, anche alla Rocca dei Rettori la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica. Presenti il Sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, e il Provveditore agli studi, Mario Pedicini, nonché docenti e studenti degli Istituti superiori che espongono propri lavori nelle sale che si affacciano nella Corte della Rocca.

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Il referendum elettorale si terrà il 21 giugno">Il referendum elettorale si terrà il 21 giugno (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Politica Referendum/ Cota (Lega) ad Affaritaliani.it: ok votare il 21, non all'ordine del giorno il rinvio di un anno Martedí 21.04.2009 16:00 "Stiamo decidendo". Silvio Berlusconi, al termine di una riunione in via dell'Umiltà, parla del referendum spiegando che "non ci sarà alcun rinvio". "Credo - aggiunge - che si farà adesso, immagino il 21 giugno". Il premier dice di essersi disinteressato della questione del referendum e ribadisce di avere investito il ministro dell'interno Roberto Maroni di verificare la possibilità di un'intesa con l'opposizione. "Ho detto - spiega il Cavaliere - occupatevene voi. Io sarei il più interessato al referendum perché in questo modo il Pdl potrebbe raggiungere il 55%, ma non sarebbe esteticamente apprezzabile che io me ne interessassi". Il presidente del Consiglio poi critica il modo in cui il Pd ha usato l'arma del referendum in chiave politica: "Se l'opposizione - osserva - volesse veramente evitare la spesa basterebbe presentare una leggina in Parlamento con il testo sul referendum, invece ne fanno una questione di occasione critica ma in realtà non lo vogliono affatto". NIENTE DECRETO. LEGGINA IN PARLAMENTO "Credo che la soluzione ottima sia fare una leggina in Parlamento che si approvi con l'accordo dei presidenti di Camera e Senato in quattro giorni. Credo che ci voglia questo, molto meglio che un decreto legge". E' quanto afferma Silvio Berlusconi parlando del referendum. "Spetta - dice il premier - al Parlamento prendere una decisione con l'accordo di tutti i gruppi". Referendum/ rOBERTO Cota (Lega) ad Affaritaliani.it: ok votare il 21, non all'ordine del giorno il rinvio di un anno "Sul referendum la verità viene a galla. Abbiamo assistito ad un'operazione di diffusione di dati falsi da parte del comitato referendario sui costi di un mancato abbinamento alle elezioni europee, tant'è che anche lunedì alcuni quotidiani hanno riportato questo, mettendo in luce che erano state conteggiate perfino le spese per benzina e baby sitter", afferma ad Affaritaliani.it il capogruppo della Lega Nord a Montecitorio Roberto Cota. "C'è stata un'operazione di sciacallaggio politico da parte del Pd, tirando in ballo il terremoto dell'Abruzzo ben sapendo che il referendum non si poteva abbinare alle elezioni europee perché sarebbe stato incostituzionale. Tale abbinamento avrebbe falsato la libertà di scelta degli elettori, che prevede anche la possibilità di scegliere di non andare a votare". "La verità viene a galla e questo è tanto più singolare quanto più non dovrebbero essere solo la Lega e la maggioranza a difendere la libertà di scelta dei cittadini, ma questo dovrebbe essere un valore caro anche all'opposizione. Tant'è che ci sono voci autotevoli al riguardo come quella dell'ex presidente della Camera Violante e anche dell'ex vicepremier Rutelli. Un ruolo tipico dell'opposizione quello di difendere la libertà dei cittadini. La strumentalizzazione di questa posizione, ripeto, è stata rivelata anche da personaggi autorevoli come Violante e Rutelli; i responsabili del Pd evidentemente hanno contato sul fatto che altri avrebbero svolto anche il loro ruolo. Per quanto riguarda la data, per noi va bene il 21 giugno però serve un provvedimento legislativo e i presidenti delle Camere stanno provando a calendarizzare una legge ad hoc in quanto bisogna che venga approvato entro il 29 di questo mese (termine ultimo per dare il via agli adempimenti). Il rinvio di un anno non è all'ordine del giorno, anche perché pure in questo caso ci sarebbero problemi di costituzionalità, come ha autorevolmente sostenuto ad Affaritaliani.it il presidente emerito della Corte Costituzionale Baldassarre". REFERENDUM/ SORO (PD): OK 21 GIUGNO, SI RIDUCE DANNO "Noi chiediamo chiarezza. Il governo ha già colpevolmente sprecato denaro pubblico negando l'accorpamento il 7 giugno. Ora bisogna ridurre il danno e chiediamo che si fissi per il 21 giugno i ballottaggi e il referendum. Per questo siamo disponibili alla veloce approvazione di una legge apposita. Ridurre il danno a questo punto è l'unica strada possibile". Così il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, spiega la linea del suo partito sulla data per il referendum elettorale. "L'ipotesi evocata di un rinvio al 2010 - aggiunge - è subordinata al parere favorevole del Comitato promotore dei referendum e all'iniziativa del governo, ma al momento non c'è né l'una, né l'altra". Il Pd, spiega meglio Soro, vuole che il referendum non si tenga il 14 perché "così si brucerebbero 450 milioni di euro, si aggiungerebbe la beffa al danno". Il segretario del Pd, Franceschini, durante la sua relazione alla direzione del Pd, riunita per il via libera alle liste europee, avrebbe proposto al partito di schierarsi per il sì al referendum sulla legge elettorale. Franceschini avrebbe precisato che la legge che uscirebbe dal referendum non soddisfa il Pd ma sarebbe il primo passo per poter lavorare ad una nuova legge elettorale. Contrari, tra gli altri, Rutelli e D'Alema. tags: referendum cota giugno

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Carceri, 60 anni di storia raccontati dalla parte dei detenuti "Camosci e girachiavi", libro di Christian G. De Vito, a lungo volontario negli istituti di Firenze e Prato. Due le c (sezione: Giustizia)

( da "Dire" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Carceri, 60 anni di storia raccontati dalla parte dei detenuti ROMA - Una scelta, innanzitutto. Raccontare la storia dei penitenziari dell'Italia democratica, dal 1943 in poi, dalla parte dei detenuti. Le vicende penitenziarie, come specchio della societa', viste da dietro le sbarre. É l'operazione di analisi dei documenti e sintesi dei processi storici compiuta da Christian G. De Vito con il saggio "Camosci e girachiavi. Storia del Carcere in Italia", edito da Laterza. È la prima volta che si tenta uno studio accurato di una mole di materiali su questo tema. "Una ricostruzione storica molto complessa per la diversita' e la frammentarieta' delle fonti", ammette lo stesso autore. In primo luogo le lettere scritte dai detenuti e mai arrivate a destinazione perche' sequestrate dalle direzioni carcerarie, le cartelle personali, i registri disciplinari. Il quadro che ne emerge e' un affresco delle condizioni di vita in cella, nei diversi passaggi storici, per quanto riguarda le carceri maschili. Restano fuori dallo studio di De Vito, a lungo volontario nelle prigioni di Firenze e Prato, le sezioni femminili e quelle dei minori. Due i meccanismi che emergono, secondo Guido Neppi Modona, ex- vicepresidente della Corte Costituzionale, che ha presentato il libro nella sede della Fondazione Basso, assieme a Patrizio Gonnella dell'associazione Antigone e al criminologo Massimo Pavarini. "La violenza costante tra detenuti e agenti di custodia e tra i detenuti stessi e l'emarginazione", sono i due temi sociali sullo sfondo delle tante trasformazioni penitenziarie. Dalle stagioni dei terrorismi alla modernizzazione degli anni Ottanta, alla nascita delle strutture di isolamento, che, afferma Neppi Modona, segna la divisione tra "gli irriducibili, terroristi e mafiosi, da una parte e i collaboratori di giustizia dall'altra". Secondo l'ex giudice costituzionale e' negli anni '90 che si gettano le basi per l'emergenza attuale: "Abbondano nuove forme di indulgenza di Stato. Con i condoni c'e' la fuga dalla sanzione, con l'estinzione dei reati per prescrizione c'e' la fuga dal processo". Le celle si svuotano di italiani e si riempiono, negli anni Duemila, di extracomunitari e tossicodipendenti a getto continuo. Per questo, secondo Neppi Modona, "non e' bastato l'indulto, servono nuovi modelli e strumenti di assistenza adeguati, come i corsi di lingua italiana". Dalla fase post-bellica all'indulto, "perche' in alcuni momenti la popolazione carceraria aumenta e in altri diminuisce? La causa sono le scelte politiche o le dinamiche strutturali?" si chiede Massimo Pavarini. Le prigioni scoppiavano nel 1943, con 180 detenuti ogni 100 mila abitanti, il rapporto e' sceso a 27 su 100 mila abitanti nel 1969, per poi risalire fino alle medie attuali di 100 su 100 mila abitanti. Il punto di svolta e' nell'epoca post-sessantottina. Prima la pena era inflessibile, poi vengono introdotti elementi di modernizzazione fino alla legge Gozzini del 1986. Ma, secondo Patrizio Gonnella, quello che emerge dalle vicende accontate in "Camosci e girachiavi" e' proprio "il fallimento del modello rieducativo e il carcere come luogo di rielaborazione del peggio". Lo stesso autore, De Vito, parla della "costanza dei processi involutivi". Negli ultimi venti anni, si e' affermata in termini di sicurezza, l'idea della "perenne emergenza": dal terrorismo alla droga, a tangentopoli alla criminalita' organizzata e adesso gli immigrati. "La pena si differenzia in fase esecutiva inseguendo l'emergenza del momento. Dallo Stato sociale allo stato penale, il prisonfare, con l'assenza di inclusione sociale", conclude Pavarini.(Dires - Redattore Sociale) 20 aprile 2009

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Abu Omar, difese chiedono azzeramento processo (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

MILANO (Reuters) - Alla vigilia della ripresa del processo per il presunto rapimento dell'ex imam di Milano Abu Omar, gli avvocati di alcuni degli imputati hanno sollecitato una sentenza di non luogo a procedere o la restituzione degli atti alla procura, in due richieste che di fatto chiedono di mettere fine al processo. Lo hanno riferito oggi fonti legali precisando che le richieste dei legali sono state inserite nelle memorie difensive presentate in questi giorni nella cancelleria del giudice Oscar Magi. Il processo riprenderà domani dopo che il giudice Magi, lo scorso 18 marzo, lo ha rinviato per permettere alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui la Corte costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio. Ventisei americani e sette italiani sono accusati di aver rapito il religioso musulmano -- sospettato di terrorismo -- per strada a Milano nel 2003 e di averlo deportato in Egitto, durante una cosiddetta operazione di "rendition". Chiedere una sentenza di non luogo a procedere equivale di fatto a chiedere la fine del processo mentre la richiesta di restituzione degli atti alla procura significa che, nel caso venisse accolta, le indagini dovrebbero ricominciare da capo. Abu Omar -- che è stato poi rilasciato nel 2007 -- sostiene di essere stato torturato e detenuto per anni senza accuse. Nel dicembre scorso, il tribunale di Milano aveva sospeso il processo in attesa della decisione della Consulta, dopo la richiesta delle difese e l'opposizione dell'esistenza del segreto di Stato, da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su ordini e direttive impartite da Pollari ai suoi uomini. I pubblici ministeri durante il processo hanno sostenuto che l'attuale premier e il suo predecessore Romano Prodi abbiano utilizzato il segreto di Stato per ostacolare la giustizia. Un'accusa respinta da uno dei legali di Berlusconi, che l'ha definita un "intollerabile attacco". Washington ha difeso le rendition come un valido strumento di anti-terrorismo che ha prodotto importanti informazioni di intelligence e ha respinto le accuse di tortura.

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Venezia, sentenza choc: "Possibili le nozze gay" Ora parola alla Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 95 del 2009-04-21 pagina 0 Venezia, sentenza choc: "Possibili le nozze gay" Ora parola alla Consulta di Redazione Una coppia omosessuale ha fatto ricorso perche si era vista negare le pubblicazioni. Per il tribunale la Costituzione non vieta le nozze tra persone dello stesso sesso. Ora la questione alla Corte Costituzionale Venezia - Fra le calle della Serenissima il matrimonio gay potrebbe diventare legittimo. E' una "decisione storica" del tribunale di Venezia che - spiega soddisfatto Franco Grillini, presidente di Gaynet. Tutto rimesso alla Corte Costituzionale Il tribunale, a cui si era rivolta una coppia gay che si era vista negare dal comune le pubblicazioni matrimoniali, ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale, chiedendole di dichiarare l'illegittimità di alcuni articoli del codice civile che, in violazione della la Costituzione, ostacolerebbero il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ritenuto legittimo sotto il profilo costituzionale. Grillini: "E' la prima volta che succede" "L`ordinanza del Tribunale - sottolinea Grillini - rappresenta un momento storico perché per la prima volta dei giudici italiani hanno ritenuto che la Costituzione italiana non solo non vieti il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma anzi lo ammetta e lo tuteli". Così - prosegue Grillini - "finalmente i giudici dicono che il matrimonio gay non rappresenta alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati ed esprimono con chiarezza che nell'articolo 29 della Costituzione viene tutelata la naturalezza dell'aspirazione di tutti gli esseri umani a costituire la propria famiglia e a sposarsi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale". "Quale che sarà - conclude il presidente di Gaynet - la decisione della Corte costituzionale, che speriamo dia piena attuazione al dettato costituzionale, si tratta già di una grande e storica vittoria". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Bani putini pentru performanta (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 21-04-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Federatia de Polo, fara secretar general de doua luni Bani putini pentru performanta Daniela Ionescu Miercuri, 22 Aprilie 2009 Federatia Romana de Polo functioneaza de mai bine de doua luni fara un conducator executiv, mai exact, fara secretar general. Fostul detinator al acestei functii Anatol Grintescu, ales presedinte al forului roman de polo de Adunarea Generala, a amanat sa numesca pe altcineva in locul sau pe motiv ca nu a gasit inca omul potrivit. "Este o mare problema sa gasesti persoana care sa revitalizeze polo-ul romanesc. In principiu, noul secretar general trebuie sa fie un tanar cu experienta manageriala, cu idei si cu putere de munca. Impreuna cu membrii Biroului Federal am decis ca cei interesati sa ocupe aceasta functie sa depuna cat mai curand cate un proiect pentru dezvoltarea polo-ului romanesc. Problemele se cunosc foarte bine si cei care au avut sau au tangente cu acest sport stiu ca exista o multime de lucruri care trebuie schimbate", a spus Anatol Grintescu. Seful FRP nu a fixat insa nici un termen-limita pentru depunerea respectivelor proiecte. "N-am stabilit o data certa pentru depunerea proiectelor pentru ca asteptam documentele pana in ziua urmatoarei sedinte a Biroului Federal (n.r. – a carei data de asemenea nu a fost fixata, dar se pare ca va avea loc la jumatatea lunii mai) in cadrul careia vor fi analizate. Tot atunci, vom numi si noul secretar general, direct, fara o perioada de proba de trei luni cum s-a vehiculat", a spus presedintele FR de Polo. Un alt aspect foarte important este salariul deloc motivant al noului secretar general al FR de Polo. "Vom vedea cine va fi dispus sa vina sa munceasca la Federatie 10-12 ore pe zi pentru 13-14 milioane de lei (n.r. – lei vechi) cat pot sa-i ofer. Sa zicem ca vom putea sa-i asiguram alte cateva milioane in plus din surse extrabugetare, dar cred ca noul secretar general nu va primi mai mult de 20-25 milioane de lei", a mai spus Anatol Grintescu. Printre potentialii ocupanti ai functiei de secretar general se numara Florin Ardeleanu si Bogdan Geambasu, fosti jucatori de polo care s-au retras de cativa ani din activitatea competitionala, Petrut Dragan, ex-director la Clubul Sportiv Municipal Oradea, sau Liviu Raducanu, antrenor la CS Dinamo. Dintre acestia, singurul fara domiciliu in Bucuresti este Petrut Dragan, dar fostul sef al CSM Oradea a spus ca ar fi dispus sa se mute oricand in Capitala daca actuala conducere a FRP va dori sa colaboreze cu el. Din aceeasi categorie: FRF se pregateste de alegeri anticipate!Lucescu&Rat vs Ghioane&CernatNicolae Grigorescu, seful Comisiei cercetate penal Voteaza

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