CENACOLO DEI COGITANTI |
De Magistris candidato.
L'ex pm in lista con Di Pietro alle europee
( da "AmericaOggi Online"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm lo ha trasferito d'ufficio a
Napoli, dove ora fa il giudice) e di "riuscire a fare qualcosa di
importante come magistrato in questo Paese" :"Mi hanno attaccato,
sono stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare", ha spiegato il
magistrato, dicendo di voler portare ora la sua passione civile nella
"politica con la P maiuscola"
Europee, De Magistris si
candida con Di Pietro ( da "RomagnaOggi.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: De Magistris ha depositato martedì
al Csm la richiesta di aspettativa. Se non ci saranno intoppi la Commissione
approverà la richiesta e probabilmente già nella giornata di mercoledì stesso
la delibera arriverà in plenum. "La prima cosa in questo momento
importante per la mia storia personale e professionale è la ragione per la
quale ho scelto di impegnarmi in politica,
Lascia la toga per la
politica l'ex pm di Catanzaro, titolare delle inchieste "Why not" e
"Poseidone" ( da "Cittadino,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm lo ha trasferito d'ufficio a
Napoli, dove ora fa il giudice) e di «riuscire a fare qualcosa di importante
come magistrato in questo Paese»: «Mi hanno attaccato, sono stato fermato e
continuano a impedirmi di lavorare», ha spiegato il magistrato, dicendo di
voler portare ora la sua passione civile nella «politica con la P maiuscola»
Congedo parentale ampio
( da "Italia Oggi (Lavoro e Previdenza)"
del 18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: Indietro Congedo parentale ampio
LAVORO E PREVIDENZA Di Gigi Leonardi Circolare con le istruzioni dopo la
sentenza della Corte Costituzionale L'Inps: si allarga la platea degli aventi
diritto Anche il figlio convivente del portatore di handicap grave, qualora non
vi siano altri soggetti idonei a prendersene cura, ha diritto a fruire del
congedo previsto dal Tu sulla maternità.
Ue, un milione di bagagli
perduti Nel 2007 le compagnie aeree mondiali hanno perso...
( da "Leggo" del
18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: per potersti candidare, ha chiesto
al Csm l'aspettativa. Danimarca, adozioni per coppie gay Il parlamento danese
ha approvato un provvedimento che rende possibile l'adozione da parte di coppie
omosessuali. La Danimarca è stato il primo Paese del mondo ad adottare il
matrimonio civile fra omosessuali.
Europee, De Magistris in
lista con Di Pietro ( da "Arena,
L'" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Intanto dal Csm è arrivato il primo
via libera all'aspettativa chiesta dal l'ex pm, un via libera essenziale per la
sua candidatura. LE REAZIONI. De Magistris è l'ultimo dei molti magistrati che
hanno scelto di entrare in politica. Ne critica la discesa in campo l'ex
Guardasigilli Mastella che da lui venne indagato,
De Magistris si candida
con Di Pietro ( da "Arena,
L'" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm lo ha trasferito d'ufficio a
Napoli, dove ora fa il giudice) e di «riuscire a fare qualcosa di importante
come magistrato in questo Paese»: «Mi hanno attaccato, sono stato fermato e
continuano a impedirmi di lavorare», ha spiegato, dicendo di voler portare ora
la sua passione civile nella «politica con la P maiuscola»
Passa a Rajoelina il
comando del Madagascar ( da "Arena,
L'" del 18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: il giurista ed ex presidente della
Corte costituzionale, Norbert Ratsirahona, ha spiegato ai giornalisti che «per
dare attuazione a questa dichiarazione, visto che il trasferimento del potere
ai soldati è stato fatto attraverso un'ordinanza presidenziale, il comitato
militare deve emettere un'ordinanza per trasferire il potere» a Rajoelina.
L'ex pm De Magistris si
candida alle Europee con l'Italia dei Valori
( da "Giornale di Brescia"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ieri al Csm l'aspettativa per
potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta,
probabilmente già oggi dal plenum del Csm. «Mi sono, in sostanza, reso conto
che non ci sono più le condizioni per esercitare, almeno per quanto riguarda la
mia persona, le funzioni che amo e, quindi, di riuscire a fare qualcosa di
importante come magistrato in questo Paese»
Benetton si riscalda con i
rumeni, sei mete ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: Brussolo infortunato BENETTON - CSM
U BAIA MARE: 38 - 19 BENETTON TREVISO: Mulieri; Vilk, Waters, Sgarbi,
Sartoretto; Brussolo, Goosen; Filippucci, Louw, E. Pavanello; Van Zyl, A.
Pavanello; M. Barbieri, E. Ceccato, Allori. Entrati nel corso della partita:
Vidal, A. Ceccato, Hevia, Kingi, Sutto, Simion, Galon, Marconato, Neethling.
pubblica accusa, sono
scoperti quattro posti la preoccupazione del csm e di borraccetti
( da "Nuova Venezia, La"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: NESSUN MAGISTRATO CHIEDE VENEZIA
Pubblica accusa, sono scoperti quattro posti la preoccupazione del Csm e di
Borraccetti «La situazione è peggiore del previsto»: i dati definitivi sui 206
posti da pubblico ministero messi a concorso a febbraio in 44 uffici requirenti
di tutta Italia, hanno fatto crescere al Csm l'allarme per la fuga dalle
procure.
Cure ai migranti Una legge
regionale contro la norma leghista
( da "Unita, L'" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La battaglia potrebbe anche finire
davanti alla corte costituzionale - aggiunge Montino, che rilancia: - Noi
vorremmo estendere le cure di base, i servizi dei medici di famiglia anche agli
immigrati irregolari», i richiedenti asilo, quelli col tesserino di straniero
temporaneamente presente, i comunitari con tessera di sei mesi rinnovabile.
Rai, Berlusconi è il
padrone: dice no anche a Guglielmi
( da "Unita, L'" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Altri nomi possibili quelli dalla
ricca fonte degli autorevoli ex presidenti della Corte Costituzionale, come
Francesco Paolo Casavola. Ma anche Giovanni Maria Flick, presidente emerito che
ha finito da poco il suo mandato. O anche il costituzionalista Valerio Onida.
Sul fronte manageriale si parla sempre di Pier Luigi Celli, ex direttore
generale Rai.
Il pm De
magistriscandidato per l'idvalle europee
( da "Secolo XIX, Il"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il magistrato ha chiesto al
Consiglio superiore della magistratura l'aspettativa per potersi candidare. Il
via libera, secondo quanto riferiscono i media, potrebbe arrivare già oggi dal
plenum del Csm. Ieri la concessione dell'aspettativa ha già avuto il parere
favorevole dalla quarta commissione del Csm. 18/03/2009
La super lista Di Pietro
De Magistris fa la star ( da "Manifesto,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo scontro è stato risolto
salomonicamente dal Csm con la decisione di trasferire tutti i magistrati
coinvolti. In crescita nei sondaggi, Di Pietro ha dunque deciso di interrompere
il discorso avviato con Paolo Flores D'Arcais e gli altri organizzatori delle
giornate di piazza Navona a Roma contro il lodo Alfano.
Englaro: testo illegittimo
Napolitano non lo firmi ( da "Manifesto,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: non intervenga la Corte
Costituzionale o che sia lo stesso nostro Presidente della Repubblica a non
firmarla». Semplice buon senso, il suo. Eppure tanto basta per farlo tornare
nel mirino del centrodestra: «Un atto di presunzione nei confronti della sovranità
popolare che nessun cittadino dovrebbe mai consentirsi», spara il vice
presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello.
Costituzione da difendere
più che mai ( da "Manifesto,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: affermano i nostri massimi
costituzionalisti e numerose sentenze della corte Costituzionale. Gli
interventi di Betori e Renzi, purtroppo non isolati, confermano che l'attuale
fase di indifferenza o aperta avversione ai principi trova purtroppo origine
nell'opera diseducativa di chi da oltre un ventennio parla di
"revisione" e "aggiornamento" della seconda parte della
Costituzione,
Congedo parentale ampio
( da "Italia Oggi" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Istituto prende atto della recente
sentenza della Corte Costituzionale. La sentenza. La Corte Costituzionale, con
sentenza n. 19 del 26/1/2009, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale
dell'art. 42, comma 5, del d.lgs. n. 151/2001 (Tu della maternità) nella parte
in cui non include, nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo,
il figlio convivente,
Elezioni europee, l'ex pm
De Magistris si candida con Di Pietro
( da "Adige, L'" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm lo ha trasferito d'ufficio a
Napoli, dove ora fa il giudice) e di «riuscire a fare qualcosa di importante
come magistrato in questo Paese». «Mi hanno attaccato, sono stato fermato e
continuano a impedirmi di lavorare», ha spiegato il magistrato, dicendo di
voler portare ora la sua passione civile nella «politica con la P maiuscola»
Apriremo comunque una casa
da gioco nei saloni del Paradiso sul mare . Non ha dub...
( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)"
del 18-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: se ben regolamentata, la loro
apertura porterebbe importanti ricadute sul piano occupazionale, dello
sviluppo, dell'indotto turistico. Tra l'altro in relazione alla disorganica
normativa sulle case da gioco si è espressa la Corte Costituzionale che ha richiamato
la necessità di un nuovo sistema normativo».
Alloggi Iacp, non c'è
intesa sul piano Brunetta ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: Affermazioni subito rubricate in
serata a «suggerimenti alle Regioni, perché questo patrimonio immobiliare è
delle Regioni». Peraltro, le "indicazioni" per la vendita del
patrimonio contenute nella cosiddetta manovra estiva dello scorso giugno sono
state puntualmente impugnate alla corte Costituzionale da quasi tutte le
Regioni.
PIANO CASA PER L'EDILIZIA
RESIDENZIALE PUBBLICA ( da "marketpress.info"
del 18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: le Regioni si impegnano a
sospendere i procedimenti di ricorso alla Corte Costituzionale scaturiti dopo
l´entrata in vigore dell´art. 18 del decreto legge 185/08 che ha modificato in
parte - restrigendo i poteri delle regioni - le disposizioni contenute nella
manovra dell´estate scorsa. Nel contempo, il Governo si è impegnato a
modificare tale norme.
De Magistris candidato Idv
Impossibile fare il Pm ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm dovrebbe approvare la richiesta
di aspettativa avanzata da De Magistris. In tal senso si è già espressa ieri,
all'unanimità, la Quarta commissione di Palazzo dei Marescialli. Critiche sulla
decisione del magistrato napoletano sono giunte dal capogruppo del Pdl al
Senato, Maurizio Gasparri, che ha commentato: «La candidatura di De Magistris
alle Europee è la dimostrazione di come
Disabili, congedo ai figli
conviventi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la Corte costituzionale ha
dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 42, comma 5, del
decreto legislativo 151/ 01 («Testo Unico in materia di tutela e sostegno della
maternità e della paternità») nella parte nella quale non include, tra i
soggetti legittimati a fruire del congedo, il figlio convivente,
De Magistris candidato con
l'Idv: voglio coinvolgere la società civile
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Nel tardo pomeriggio arriva il
primo via libera da parte del Csm alla richiesta di aspettativa dell'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris. «Un atto dovuto», spiegano a Palazzo dei
Marescialli. De Magistris si candiderà alle Europee con l'Idv di Antonio Di
Pietro. Da giorni si rincorrevano le voci di una sua discesa in campo.
compartecipazioni al fvg
per 450 milioni di euro il pdl: specialità difesa. il pd: attuare la sentenza
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il giorno dopo la sentenza della
Corte Costituzionale che - riconoscendo il diritto della Regione alla
compartecipazione sui tributi dei redditi da pensione - ribadisce il principio
costituzionale della leale collaborazione e conferma la procedura conseguente
delle norme di attuazione dello Statuto, sarebbe stato davvero temerario
imporre una "ragion di stato"
quagliariello: atto di
presunzione ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 18-03-2009)
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Giustizia
Abstract: sul ddl sul testamento biologico al
presidente della Repubblica e alla Corte costituzionale «è un atto di
presunzione nei confronti della sovranità popolare che nessun cittadino
dovrebbe mai consentirsi, soprattutto se si è ai primi passi nella vita
pubblica»: è un atto di accusa il giudizio di Gaetano Quagliariello,
vicepresidente vicario dei senatori del Partito della libertà,
Depurazione, attende il
rimborso da 13 anni ( da "Nazione,
La (Pistoia)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale che ha sancito
l'incostituzionalità delle norme inserite nella cosiddetta «Legge Galli» dove
si stabiliva l'obbligo di pagare la tassa di depurazione anche per le utenze
non allacciate. Una decisione che mette in crisi i Comuni, gli Ato e le varie
ditte cui è affidata la gestione degli acquedotti e che ora si trovano a dover
procedere al rimborso delle somme
De Magistris sceglie Di
Pietro ( da "Nazione,
La (Firenze)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: De Magistris che nel frattempo ha
ottenuto il primo via libera del Csm all'aspettativa. Molti i commenti alla
«discesa in campo» del magistrato che fu trasferito dal Csm al tribunale del
Riesame di Napoli. Primo fra tutti quello di Clemente Mastella che dal
magistrato fu iscritto sul registro degli indagati quando era ministro della
Giustizia nel governo Prodi.
Amianto, sì ai benefici
Inps ( da "Nuova
Ferrara, La" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La perizia era stata affidata dal
giudice dopo che l'Inail non aveva esaminato le pratiche dei 7 manutentori, e
che l'Inps si era opposta al riconoscimento proprio perché non disponeva delle
pratiche Inail. Prassi consolidata e sulla quale si è pronunciata anche la
Corte Costituzionale che accoglie perizie a posteriori.
Tariffe al rialzo
nell'area Vesuviana ( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La decisone è stata adottata in
seguito alla sentenza della Corte Costituzionale del 14 ottobre scorso, che ha
dichiarato l'illegittimità dell'articolo 14, comma 1, della legge 36 del 5
gennaio 1994. In altre parole, per la Consulta, laddove non sono attivi
depuratori, la quota della bolletta destinata alla depurazione non deve essere
pagata dai cittadini.
Bologna e i fascicoli
spariti Saltano 2.321 processi ( da "Corriere
della Sera" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: reggente dell'ufficio in attesa che
il Csm trovi un successore a Enrico De Nicola, andato in pensione nel luglio
del 2008. Comunque sia, 2.321 fascicoli per i quali i processi sono stati
fissati, ma nessuno che in Procura abbia messo la firma per farli partire.
L'incombenza spetta all'ufficio notifiche, ovvero alla cancelleria.
l'indagine del procuratore
( da "Corriere della Sera"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corriere della Sera - NAZIONALE -
sezione: Cronache - data: 2009-03-18 num: - pag: 21 categoria: BREVI l'indagine
del procuratore Il procuratore Silverio Piro, reggente dell'ufficio in attesa
che il Csm nomini il nuovo capo, aveva avviato un'indagine interna sui
fascicoli «fantasma»
Depurazione, ecco i
rimborsi ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Tutto nasce da una sentenza della
Corte costituzionale dello scorso autunno, secondo la quale sarebbe illegittimo
il pagamento del canone di depurazione nel caso in cui la fognatura sia
sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano
temporaneamente inattivi.
Divortul, la moda printre
politicieni. Cel mai recent exemplu - Bogdan Olteanu
( da "Romania Libera"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM s-a autosesizat si si-a insusit
nota inspectiei judiciare care a constatat ca "au fost respectate
dispozitiile legale care reglementeaza procedura de inregistrare a cererii de
divort" in cazul Anei Birchall. Dupa 32 de ani de casatorie, la varsta de
61 de ani, Petre Roman a plecat de acasa inamorat de solista Silvia Chifiriuc.
Europee: De Magistris in
campo con Di Pietro ( da "Giornale.it,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: magistrato che ha chiesto oggi al
Csm l?aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a
stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm. De
Magistris, che è stato trasferito d?ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla
sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato
personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.
Rai, il Pd litiga con se
stesso, poi tenta l'accordo su Sorgi
( da "Giornale.it, Il"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex presidente della Corte
costituzionale. Ma il cavallo ha scalciato ancora prima che Flick si
avvicinasse alla sua criniera. Allora perché non puntare su Arrigo Levi, uno
che di giornalismo ne ha ruminato una vita? Ex direttore della Stampa, classe
1926, avrebbe lanciato il baio della tv di Stato verso i lidi giusti.
E' un ex dj 34 enne il
presidente golpista del Madagascar: lotterò contro la povertà
( da "Rai News 24" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: I disordini dei giorni scorsi La
Corte costituzionale del Madagascar ha confermato il leader dell'opposizione
Andry Rajoelina nell'incarico di presidente ad interim, dopo il golpe militare
che ha portato alle dimissioni del Capo dello Stato Marc Ravalomanana. Intanto
il trentaquattrenne neopresidente ha riunito i suoi ministri per mettere a
punto misure per la lotta alla poverta'
De Magistris sceglie la
politica e correra' per l'Idv ( da "Caserta
News" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ''Lo faro' come indipendente,
insieme ad altri esponenti della societa' civile'', dice il magistrato che ha
chiesto oggi al Csm l'aspettativa necessaria. Il via libera potrebbe arrivare a
stretto giro di posta, forse gia' domani dal plenum del Csm di domani.
Mancino su De Magistris
candidato "Poi non torni in magistratura"
( da "Repubblica.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E' questa l'opinione del vicepresidente
del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio
all'aspettativa dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà
alle europee con Antonio Di Pietro. (18 marzo 2009
18/03/2009 11:12 EUROPEE:
MANCINO SU CANDIDATURA DE MAGISTRIS, URGE RIFLESSIONE
( da "ITnews.it" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E' quanto ha dichiarato il
vicepresidente del Csm Nicola Mancino, questa mattina in plenum, prima di
esprimere il suo voto favorevole al collocamento in aspettativa richiesto
dall'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris per candidarsi alle elezioni europee
nell'Italia dei valori.
18/03/2009 10:54 EUROPEE:
DA PLENUM CSM SI' AD ASPETTATIVA PER DE MAGISTRIS CANDIDATO IDV
( da "ITnews.it" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: - (Adnkronos) - Il plenum del Csm
ha concesso all'unanimita' il collocamento in aspettativa all'ex pm di
Catanzaro, oggi giudice a Napoli, Luigi De Magistris, che ieri aveva presentato
richiesta di candidarsi alle elezioni europee con l'Italia dei valori.
18/03/2009 10:17
TERRORISMO: PROCESSO ABU OMAR RINVIATO AL 22 APRILE
( da "ITnews.it" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il giudice Oscar Magi, infatti, ha
subito disposto un rinvio al 22 aprile in attesa che le parti possano valutare,
entro quella data, le motivazioni con le quali la Corte Costituzionale ha
accolto parzialmente i ricorsi presentati dal governo Prodi e dall'esecutivo
guidato da Berlusconi sul segreto di Stato.
Abu Omar: Processo
aggiornato al 22 aprile ( da "KataWeb
News" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il giudice Oscar Magi ha motivato
il rinvio con la necessità di dare tempo alle parti, accusa e difese, di
conoscere le motivazioni con cui la corte costituzionale, nei giorni scorsi, ha
accolto parzialmente il ricorso del governo in merito al segreto di Stato che
sarebbe stato violato, per alcuni aspetti, dalla magistratura. AGI
MANCINO A DE MAGISTRIS:
"CHI SCENDE IN POLITICA NON RIENTRI IN MAGISTRATURA"
( da "Wall Street Italia"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: avviso è preferibile che sia
stabilito il divieto di rietrare nell'ordine giudiziario e sia garantita, a
domanda, la mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo
pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza". È quanto ha affermato
il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, sulla richiesta di aspettativa da
De Magistris per candidarsi alle europee con l'Idv
MANCINO SULLA CANDIDATURA
DI DE MAGISTRIS "CHI VA IN POLITICA NON TORNI IN MAGISTRATURA"
( da "Wall Street Italia"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mancino sulla candidatura di De
Magistris "Chi va in politica non torni in magistratura" -->L'ex
pm si candida alle Europee e ottiene l'aspettativa dal Csm. Il videpresidente Mancino:
«Una volta candidato, il giudice ammette di essere divenuto parte. Serve una
riflessione»
Bologna e il caso dei
fascicoli spariti Saltano 2.321 processi, uno ogni dieci
( da "Corriere.it" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: reggente dell'ufficio in attesa che
il Csm trovi un successore a Enrico De Nicola, andato in pensione nel luglio
del 2008. Comunque sia, 2.321 fascicoli per i quali i processi sono stati
fissati, ma nessuno che in Procura abbia messo la firma per farli partire.
L'incombenza spetta all'ufficio notifiche, ovvero alla cancelleria.
Mancino: "Chi fa
politica non indossi più la toga"
( da "Stampaweb, La"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: opinione del vicepresidente del
Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio
Superiore all?aspettativa dell?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si
candiderà alle europee con Antonio Di Pietro. Il vice presidente del Csm,
Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in
aspettativa dell?
Europee/ Mancino vota si'
a De Magistris: Ma no rientro in ( da "Virgilio
Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Si è espresso così il
vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, intervenendo in plenum prima di
esprimere il suo voto favorevole al collocamento in aspettativa richiesto da
Luigi De Magistris per candidarsi alle elezioni europee con l'Italia dei
valori. "La candidatura di Luigi De Magistris, ma non è e non sarà la
sola, pur legittima - chi può mai comprimere l'elettorato passivo?
RAI E TESTAMENTO
BIOLOGICO: DURA POCO LA TREGUA PD-PDL (IL
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex giudice della Corte
costituzionale. In assenza di una fumata bianca sull'identikit del nuovo
presidente dell'azienda di viale Mazzini, sono destinate a rivelarsi inutili le
convocazioni previste per oggi della Commissione di vigilanza sulla Rai e
dell'Assemblea dei soci del servizio pubblico presso il Ministero del Tesoro.
Azerbaigian/ Oggi
referendum per cancellare limite mandati
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: adottata dalla Corte costituzionale
della Repubblica dell'Azerbaigian sulla base della richiesta del corpo statale
che organizza le elezioni". Una formulazione che, essendo l'Azerbaigian
ancora tecnicamente in guerra con l'Armenia con il Nagorno-Karabakh (è però
vigente un cessate-il-fuoco dal 1994), lascia aperta la possibilità di
interpretare in senso ampio la lettera costituzionale.
Slovenia/ Verso flop
referendum su ingresso Croazia in Nato
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha intenzione di rivolgersi alla
Corte costituzionale per chiedere altri 35 giorni per la raccolta firme. Stando
a questa formazione, "è necessario comportarsi così perché la Croazia
compromette le frontiere della Slovenia". Zagabria doveva essere accolta
nella Nato ad aprile insieme a Tirana, in occasione del 60esimo compleanno
dell'Alleanza.
Abu Omar/ Pm: Non credo
che il processo possa fermarsi ( da "Virgilio
Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Corte Costituzionale sul
segreto di Stato. Per Spataro "la Consulta ha accertato la regolarità
delle intercettazioni nelle indagini sul sequestro di Abu Omar la cui validità
era stata messa in dubbio dal governo e da qualche difensore. Bisognerà
leggendo le motivazioni e studiandole attentamente capire come il segreto di
stato possa influire sulle prove ancora da raccogliere"
Abu Omar/ Processo
rinviato al 22 aprile in attesa Consulta
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex direttore del Sismi Nicolò
Pollari e 26 agenti della Cia è stato rinviato al prossimo 22 aprile in attesa
del deposito delle motivazioni riguardanti la decisione della Corte
Costituzionale sul segreto di Stato. "Mai come in questo caso è necessario
leggere le motivazioni per decidere cosa fare" ha detto il giudice Oscar
Magi.
MADAGASCAR: CORTE
COSTITUZIONALE RICONOSCE RAJOELINA PRESIDENTE
( da "Adnkronos" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: MADAGASCAR: CORTE COSTITUZIONALE
RICONOSCE RAJOELINA PRESIDENTE commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI
ultimo aggiornamento: 18 marzo, ore 11:36
Abu Omar, giudice Milano
rinvia processo al 22 aprile ( da "Reuters
Italia" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: con cui la Corte costituzionale la
scorsa settimana ha detto che i magistrati milanesi non potevano usare
documenti coperti dal segreto di Stato nel processo. La decisione della
Consulta dell'11 marzo non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano
contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che
ne hanno consentito il rinvio a giudizio.
caso messineo, il csm
convoca i pm ( da "Repubblica,
La" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm convoca i pm Il Consiglio
superiore della magistratura non si accontenta delle spiegazioni del
procuratore generale Luigi Croce e per valutare la posizione del capo della Dda
di Palermo Francesco Messineo, dopo le notizie di stampa che hanno rivelato un
ulteriore coinvolgimento del cognato in indagini di mafia,
Csm, Mancino chiude a De
Magistris:... ( da "Giornale.it,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 18 pagina 0 Csm, Mancino chiude a De
Magistris: "Chi si candida non torni magistrato" di Redazione "A
mio avviso è preferibile che sia stabilito il divieto di rietrare nell?ordine
giudiziario e sia garantita, a domanda, la mobilità nella pubblica
amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli
di provenienza"
Caso Abu Omar. I segreti
dell'agente Betulla ( da "Tempi"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Un caso piuttosto pubblico Pochi
giorni dopo la mia arci-radiazione (ricorrerò in Cassazione, e poi alla Corte
europea, esisterà pure un giudice da qualche parte), la Corte costituzionale
decide a proposito del conflitto sorto tra governo italiano (Prodi e
Berlusconi) e la procura, il gip e il giudice di Milano: il tutto a proposito
di Abu Omar e del processo al Sismi.
Mancino, Csm: vietiamo a
chi lascia la toga per la politica di rientrare in magistratura
( da "Rai News 24" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm: vietiamo a chi lascia la toga
per la politica di rientrare in magistratura Nicola Mancino Il vice presidente
del Csm, Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al
collocamento in aspettativa dell'ex pm Luigi De Magistris, ha letto al Plenum
la seguente dichiarazione:" L'esigenza che esprimo e' che venga
disciplinata l'
De Magistris in campo al
fianco di Di Pietro ( da "Avvenire"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: europee Via libera dalla IV
Commissione del Csm: all'ex pm di Catanzaro serve l'aspettativa per potersi
candidare «Ma lo farò come indipendente» Atteso per oggi il responso del plenum
De Magistris in campo al fianco di Di Pietro DA ROMA L' ex Pm di Catanzaro
Luigi De Magistris sceglie la politica: 'correrà', come era scontato e
prevedibile, per le prossime elezioni europee con l'
Rai, stop anche per
Guglielmi ( da "Avvenire"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Si parla dell'ex presidente della
Corte Costituzionale Pietro Paolo Casavola, dell'ex giudice della Corte ed ex
presidente dell'Autorità delle comunicazioni Enzo Cheli, dell'ex direttore
della Stampa, nonché direttore 'lampo' del Tg1 Marcello Sorgi e dell'ex
direttore generale della Rai Pier Luigi Celli.
Schifani: farò rispettare
i tempi Ed Englaro fa il costituzionalista
( da "Avvenire" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale ». «È un atto
di presunzione nei confronti della sovranità popolare che nessun cittadino
dovrebbe mai consentirsi, soprattutto se ai primi passi nella vita pubblica»,
gli replica Gaetano Quagliariello. Il vicecapogruppo del Pdl al Senato ricorda
che «Englaro aveva assicurato che dopo la conclusione della tragica vicenda di
sua figlia si sarebbe chiuso nel silenzio.
Fine vita, <principi
chiari per una legge necessaria>
( da "Avvenire" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: successivo della Corte
Costituzionale o, addirittura, preventivo del capo dello Stato, che secondo lui
non la firmerebbe. Come replica? Che è stata valutata da diversi
costituzionalisti, i quali l'hanno ritenuta rispondente alla Carta. Non penso
che qualsiasi cittadino, pur se ha vissuto pesanti problemi personali, possa
arrogarsi il titolo per una valutazione di ordine costituzionale,
petruzzelli, la lirica può
attendere ma dopo pasqua riapre il dona flor - lello parise
( da "Repubblica, La"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dalla Corte costituzionale,
cancella l´idea di trasformare quello spazio gastronomico nonché gaudente in
una sala per concerti di musica da camera. Come ricordava l´altro giorno
l´avvocato Ascanio Amenduni, il legale del 75% della famiglia Messeni Nemagna
ritornata proprietaria del Petruzzelli, le sentenze restituiscono una seconda
vita al contratto di locazione per il Dona Flor.
d'ambrosio, l'ex pm ora
senatore "rinunci alla toga per sempre"
( da "Repubblica, La"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: De Magistris ha ottenuto un prima
via libera dal Csm. «Sì, per l´aspettativa, è automatico. Ma con quale
credibilità tornerà a indossare la toga? Il magistrato deve essere al di sopra
delle parti, altrimenti si mette a rischio la credibilità dell´intera
categoria». Il Pdl si è già scagliato contro la candidatura.
europee, di pietro candida
de magistris - carmelo lopapa ( da "Repubblica,
La" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in corsa e ha ottenuto ieri il
primo via libera del Csm per l´aspettativa. L´ex pm di Catanzaro Luigi De
Magistris sarà in lista con l´Idv di Antonio Di Pietro per le Europee del 7
giugno. Il magistrato finito al centro di una bufera politico-giudiziaria lo
annuncia con un video di sette minuti sul sito del leader del partito che lo ha
difeso nella «campagna di delegittimazione»
berruti, suo esaminatore
al csm "sfrutta la notorietà in politica"
( da "Repubblica, La"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Pagina 12 - Interni Berruti, suo
esaminatore al Csm "Sfrutta la notorietà in politica" ROMA - è stato
uno dei suoi giudici al Csm nella disciplinare. Ora Giuseppe Maria Berruti,
Unicost, del caso De Magistris dice: «è una questione legata alla notorietà». Che
significa? «Che la notorietà di un giudice è inevitabile.
Giornalista CorSera,
schiaffo a Mieli">Europee, Carlo Vulpio con Di Pietro Giornalista
CorSera, schiaffo a Mieli ( da "Affari
Italiani (Online)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: opinione del vicepresidente del
Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio
all'aspettativa dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà
alle elezioni europee con Antonio Di Pietro. "A mio avviso è preferibile
che sia stabilito il divieto di rientrare nell'ordine giudiziario e sia
garantita,
Giornalista CorSera,
schiaffo a Mieli">Europee, Carlo Vulpio con Di Pietro Giornalista
CorSera, schiaffo a Mieli pag.1 ( da "Affari
Italiani (Online)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: DA PLENUM CSM OK AD ASPETTATIVA -
Il plenum del Csm all'unanimità ha concesso il collocamento in aspettativa a
Luigi De Magistris, l'ex pm di Catanzaro, oggi giudice a Napoli, che ha deciso
di candidarsi alle elezioni europee con l'Italia dei Valori. Il magistrato,
dunque, viene collocato fuori ruolo "fino alla scadenza del termine per la
presentazione della candidatura -
LO SFOGO DI SILVIO:
"IL LAVORO POLITICO MI FA SCHIFO" MANCINO: LE TOGHE ELETTE NON
TORNINO IN MAGISTRATURA DE MAGISTRIS: PER ME CAPITOLO CHIUSO (MASTELLA: ORA
CAPISCO MOLTE COS ( da "Dagospia.com"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quanto ha dichiarato il
vicepresidente del Csm Nicola Mancino, questa mattina in plenum, prima di
esprimere il suo voto favorevole al collocamento in aspettativa richiesto
dall'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris per candidarsi alle elezioni europee
nell'Italia dei valori. Mancino ha sottolineato che "e' urgente una
riflessione sui magistrati-parlamentari";
Dal tribunale alle
Europee: De Magistris corre con Di Pietro
( da "Panorama.it" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dice il magistrato che ha chiesto
oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe
arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm.
L'ex pm, [2] sul sito di Antonio Di Pietro, presenta la sua scelta così:
"Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni della vita e che è
stato il mio sogno,
De Magistris lascia la
magistratura: ''scelta di vita'' ( da "RomagnaOggi.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il vice presidente del Csm, Nicola
Mancino ha espresso la sua opinione in merito ai magistrati che scelgono la
politica. "A mio avviso è preferibile che venga stabilito il divieto di
rientrare nell'Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità
nella Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a poco
corrispondenti a quelli di provenienza"
Il Csm: De Magistris mai
più in toga L'ex pm: <Il mio addio è definitivo>
( da "Corriere.it" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il vicepresidente del Csm al plenum
Il Csm: De Magistris mai più in toga L'ex pm: «Il mio addio è definitivo»
Nicola Mancino: «La magistratura perde un giudice divenuto parte». La replica:
«Scelta irreversibile» Nicola Mancino (Ansa) ROMA - I magistrati che scelgono
la politica non dovrebbero più tornare in magistratura.
CSM: <A DE MAGISTRIS
MAI PIÙ LA TOGA> L'EX PM: <SCELTA IRREVERSIBILE>
( da "Wall Street Italia"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm: «A De Magistris mai più la
toga» L'ex pm: «Scelta irreversibile» -->Nicola Mancino: «La magistratura
perde un giudice divenuto parte». La replica: «Mai più giudice»
MANCINO SU DE MAGISTRIS
CANDIDATO "POI NON TORNI IN MAGISTRATURA"
( da "Wall Street Italia"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il vicepresidente del Csm ha dato
l'ok all'aspettativa per l'ex pm di Catanzaro che alle Europee correrà con Di
Pietro Mancino su De Magistris candidato "Poi non torni in
magistratura" Ma suggerisce: "Divieto di rientrare nell'ordine
giudiziario, preferibile la mobilità nella Pubblica Amministrazione"
(11:21 18/03/2009)
Giustizia/ Mancino:
Giustificato allarme per svuotamento
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Secondo il vicepresidente del Csm,
Nicola Mancino, è 'giustificato' l'allarme generale per lo 'svuotamento' delle
Procure che ha fatto seguito alla riforma dell'ordinamento giudiziario che
vieta ai magistrati di prima nomina di ricoprire incarichi monocratici.
Intervenendo al plenum di oggi a palazzo dei Marescialli, Mancino inoltre ha
sottolineato che "
Roma. Mancino: magistrati
in politica lascina ordine ( da "AudioNews.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Cosi' il vicepresidente del Csm
Mancino in occasione del via libera all'aspettativa di Luigi De Magistris, in
corsa alle Europee con l'Italia dei valori. L'ex pm di Catanzaro ha gia' fatto
sapere che, comunque vada, non tornera' in magistratura.
De Magistris si candida
alle europee con Di Pietro ( da "Denaro,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: magistrato che ha chiesto ieri al
Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto
giro di posta, probabilmente già oggi, dal plenum del Csm.De Magistris, che èà
stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione
disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato
personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.
Exporienta 2009, ad
Atripalda il salone dell'orientamento
( da "Denaro, Il" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: un corso di formazione per i
docenti e la presenza di personalità di spicco, come il giudice emerito della
Corte Costituzionale Ferdinando Imposimato sono solo alcune delle grandi novità
di Exporienta 2009, il Salone regionale dell'orientamento alla Formazione e al
lavoro che quest'anno si svolgerà tra il 25 e il 27 marzo prossimo presso il
Centro Pmi di Atripalda.
Il Csm: De Magistris mai
più in toga. L'ex pm: <Il mio addio è definitivo>. Candidati anche Carlo
Vulpio e Sonia Alfano ( da "Campaniapress"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2009 Il Csm: De Magistris mai più
in toga. L'ex pm: «Il mio addio è definitivo». Candidati anche Carlo Vulpio e
Sonia Alfano (Corriere della Sera) - I magistrati che scelgono la politica non
dovrebbero più tornare in magistratura. È questa l'opinione del vicepresidente
del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio
Superiore all'
Tribunale, in trenta per
il posto di presidente ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sono chiusi i termini per
presentare le domande al Csm per concorrere al posto lasciato libero da
Stellario Bruno, in pensione dal primo febbraio e - se i tempi verranno
rispettati - la «fumata bianca» potrebbe aversi entro l'estate. Attualmente
l'incarico è provvisoriamente rivestito dalla facente funzioni Eleonora Fiengo,
presidente della sezione penale dello stesso tribunale.
Il pm De Magistris in
lista con Di Pietro ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: POLITICA 18-03-2009 EUROPEE CHIESTA
L'ASPETTATIVA AL CSM Il pm De Magistris in lista con Di Pietro ROMA II Lascia
per ora la toga per entrare in politica l'ex pm di Catanzaro Luigi De
Magistris, che è stato il titolare delle inchieste «Why not» e «Poseidone» e
che in questi procedimenti ha coinvolto politici e imprenditori.
Si accende la guerra sul
servizio del <118> ( da "Sicilia,
La" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La decisione è stata comunicata
ieri al Csm, con una richiesta di aspettativa su cui potrebbe arrivare oggi
stesso il via libera. Ma la notizia non è del tutto imprevista. Era stato De
Magistris a ventilare, di recente, di non escludere un impegno politico. La
conferma è arrivata ieri, sul blog di Di Pietro, dove l'ex-pm di Catanzaro
argomenta le sue ragioni.
L'allarme del
Csm<Procure senza pminutili gli incentivi>
( da "Sicilia, La" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: allarme del Csm «Procure senza pm
inutili gli incentivi» ANDREA GAGLIARDUCCI Roma. L'Aids «non si può superare
con la distribuzione di preservativi». E poi l'economia, l'attenzione ai
poveri, il capitolo sette. Durante il volo papale, e poi a Yaoundé per il suo
primo viaggio da pontefice in Africa, Benedetto XVI parla di tutte le sfide
della Chiesa nel Continente Nero.
Il magistrato De
Magistratis alle Europee con Di Pietro
( da "Gazzettino, Il"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: magistrato che ha chiesto al Csm
l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto
giro di posta, probabilmente già oggi dal plenum del Csm. De Magistris, che è
stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione
disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato
personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.
TOLMEZZO Nel distretto
sanitario dell'Alto Friuli sono circa 1500 le persone soggette a disagi
psichici Non toglieteci la riforma Basaglia I pazienti seguiti dal centro di
salute m ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm di Tolmezzo - modifiche
radicali a quei principi sarebbero veramente deleterie ed interromperebbero un
percorso che negli anni sta portano a molti risultati positivi; per questo ci
dobbiamo impegnare il più possibile a rendere noto al pubblico ed alle
istituzioni che il nostro sistema ventennale di strutture assistenziali per la
cura e la riabilitazione delle varie forme di disagio
Il Benetton rifila sei
mete ai rumeni del Baia Mare ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM U BAIA MARE: Pop; Catuna,
Budusharui, Dinis, Rosca; Preda, Pantiru; Ene, Stoica, Danila; Ursache, Cirtiu;
Gorun, Radoi, Balan. Entrati nel corso della partita: Barlea, Botezatu,
Hristache, Bejan, Buzami, Eva, Manolache, Lazar e Gavriocopia.
RESTA CONFERMATO PER
MOMENTO IL TRASFERIMENTO A REGGIO CALABRIA DELL'EX PG DI CATANZARO ENZO
IANNELL... ( da "Mattino,
Il (Salerno)" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm, con assegnazione della sede il
24 febbraio scorso. La prima sezione del Tar del Lazio in composizione
collegiale si occuperà nuovamente del ricorso mercoledì 25 marzo. Intanto, a
quanto si è appreso, anche l'ex sostituto procuratore di Salerno, Gabriella
Nuzzi, ha proposto ricorso al Tar del Lazio per chiedere l'annullamento della
decisione con la quale il Csm ha disposto il
RAFFAELE INDOLFI SCELGO LA
POLITICA PERCHè NON MI HANNO LASCIATO FARE IL PM . COS...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E dal Csm è già arrivato il primo
via libera alla concessione dell'aspettativa essenziale per la sua candidatura.
A pronunciare il primo sì all'unanimità è stata la quarta Commissione di
Palazzo dei marescialli, che chiederà al plenum di esprimersi sul caso con
procedura d'urgenza, forse già oggi o al massimo domani.
ALMERICO DI MEGLIO SI APRE
NEL POMERIGGIO A PALAZZO MADAMA IL DIBATTITO SUL TESTAMENTO BIOLOGICO:...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale» a vagliarla.
Ieri mattina proprio al Senato è stata formalizzata la costituzione
dell'associazione "Per Eluana" da parte di Beppino Englaro e del
comitato scientifico della stessa associazione. Il vicecapogruppo Pdl al
Senato, Gaetano Quagliariello, ha stigmatizzato la sollecitazione del papà di
Eluana al presidente della Repubblica perché eventualemente non
IL MAGISTRATO HA CHIESTO
L'ASPETTATIVA, OK DEL CSM IN POLITICA PERCHé NON POSSO FARE PIù IL PM
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 18-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il magistrato ha chiesto
l'aspettativa, ok del Csm «In politica perché non posso fare più il pm»
CONFERENZA. OGGI ALLE 14 A
PALAZZO CORIGLIANO, BIBLIOTECA MAURIZIO TADDEI, PIAZZA SAN DOMENICO MAGGI...
( da "Mattino, Il (City)"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il chiodo nella sabbia» di Luigi
Mazzella, giudice della Corte Costituzionale. A seguire convegno su «L'universo
femminile», intervengono Giuseppe Spina, Eduardo De Bellis, Lucia Ascione, Dino
Falconio, Flora Scelza, Faffaele Sibilio. Coordina Antonio Tajani. Conclude
Ermanno Bocchini, direttore internazionale lions Associazione Gorki.
Mancino: "Chi si
candida non... ( da "Giornale.it,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: vice presidente del Csm a De Magistris,
candidato con l'Idv alle Europee: "Preferibile che sia stabilito il
divieto di rientrare nell?ordine giudiziario e sia garantita, a domanda, la
mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco
corrispondenti a quelli di provenienza" Roma - "A mio avviso è
preferibile che sia stabilito il divieto di rietrare nell?
Impugnata legge su
consulenze e concorsi ( da "Napoli.com"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: impugnato presso la Corte
Costituzionale due articoli della legge regionale sulla riorganizzazione del
sistema sanitario. Gli articoli sono il 4 che riguarda le consulenze che Asl e
ospedali possono assegnare anche in presenza di deficit e l?art. 7 che riguarda
i concorsi riservati ai dipendenti delle cliniche private che hanno perso il
lavoro.
Salò e la Resistenza
( da "Articolo21.com"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Un giurista di grande peso come
Giuliano Vassalli, ex presidente della Corte Costituzionale, più volte ministro
della repubblica, ha dichiarato qualche giorno fa che non deve esserci” nessun
riconoscimento ai repubblichini. Erano e restano nemici dello Stato.” E ha
ricordato :”Che cosa vogliono ancora?
EUROPEE: GASPARRI, DA DI
PIETRO LISTA INQUIETANTE ( da "Virgilio
Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non si accontenta delle decisioni
della Corte Costituzionale che ha bocciato il suo modo di agire, ed invece di
collaborare allo sforzo nazionale ed internazionale nella lotta al terrorismo
fondamentalista vorrebbe proseguire in processi che servono soltanto ai
seminatori di morte.
Europee/ Gasparri:
Inquietanti liste Di Pietro, manca solo
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non si accontenta delle decisioni
della Corte Costituzionale che ha bocciato il suo modo di agire, ed invece di collaborare
allo sforzo nazionale ed internazionale nella lotta al terrorismo
fondamentalista vorrebbe proseguire in processi che servono soltanto ai
seminatori di morte.
Il Csm: "De Magistris
mai più in toga" ( da "Stampaweb,
La" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: opinione del vicepresidente del
Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via libera del Consiglio
Superiore all?aspettativa dell?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si
candiderà alle europee con Antonio Di Pietro. Il vice presidente del Csm,
Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in
aspettativa dell?
De Magistris, addio alla
magistratura. Mancino avverte: chi si candida non torni ad indossare la toga
( da "Adnkronos" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il vicepresidente del Csm, Mancino,
contrario al rientro dei parlamentari nel ruolo di magistrati: ''Venga
disciplinata questa ipotesi''. Mastella: ''Ora capisco molte cose: qualcuno
utilizza la magistratura per fare cose diverse''. Via libera del plenum al
collocamento in aspettativa del giudice di Napoli.
Higher Used-Car Prices May
Prompt Drivers to Consider Buying New Vehicles
( da "Bloomberg" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: consulting firms CSM Worldwide Inc.
and IHS Global Insight Inc. lowered last week their estimates for U.S. new-car
sales in 2009 to fewer than 10 million. Sales in the U.S. averaged more than 16
million this decade before falling to 13.2 million last year. Used-car prices
often rise and fall in tandem with sales of new models,
Abuso d'ufficio, indagato
De... ( da "Giornale.it,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E il vice presidente del Csm
Mancino attacca: "Chi si candida in politica non rientri poi in
magistratura" Roma - Candidato e indagato. L?ex pm di Catanzaro Luigi De
Magistris è indagato per le ipotesi di reato di concorso in abuso d?ufficio e interruzione
di pubblico servizio, in relazione all?
Prosecutor De Magistris
leaves the Bar, joins Di Pietro's party
( da "Velino.it, Il"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a clear sign he was making his own
the remarks by CSM vice President Nicola Mancino according to which it would
not be advisable to go back to the law after having been a politician. Mr De
Magistris will be a candidate for another former prosecutor, Antonio Di Pietro,
and his Italia dei Valori, the opposition party distinguishing itself for its
strong positions on justice.
Guerra tra Procure, De
Magistris indagato Abuso d'ufficio insieme a 7 colleghi
( da "Repubblica.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sospeso dal Csm. La vicenda si
riferisce alla cosidetta guerra tra le procure di Catanzaro e Salerno. Gli atti
che riguardano De Magistris e i pm salernitani sono stati trasmessi da
Catanzaro alla procura di Roma nello scorso mese di febbraio. Per competenza
territoriale avrebbero dovuto svolgere le indagini i magistrati di Napoli,
La Corte costituzionale ha
confermato Rajoelina nell'incarico di presidente ad interim
( da "Quotidiano.net"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale ha confermato
Rajoelina nell'incarico di presidente ad interim Intanto il trentaquattrenne
neopresidente ha riunito i suoi ministri per mettere a punto misure per la
lotta alla povertà e rispondere alle critiche internazionali sulla legittimità
della sua nomina Antananarivo, 18 marzo 2009 - La Corte costituzionale del
Madagascar ha confermato il leader dell?
18/03/2009 17:52
GIUSTIZIA: TENAGLIA (PD), NORME SU RIENTRO MAGISTRATI-PARLAMENTARI GIA' MOLTO
EQUILIBRATE ( da "ITnews.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: (Adnkronos) - "Le norme in
vigore sul rientro dei magistrati nel loro ruolo dopo il mandato parlamentare
sono gia' molto equilibrate". Lo dice all'ADNKRONOS il deputato del Pd
Lanfranco Tenaglia, gia' magistrato d'appello, commentando le parole del vice
presidente del Csm Nicola Mancino sui magistrati-parlamentari.
DE MAGISTRIS, MANCINO:
<CHI ENTRA IN POLITICA NON TORNI A FARE IL MAGISTRATO>
( da "Wall Street Italia"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: De Magistris, Mancino: «Chi entra
in politica non torni a fare il magistrato» -->Il vicepresidente del Csm si
esprime a favore del collocamento in aspettativa dell'ex pm, ma chiede che sia
disciplinata «l'ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il
magistrato»...
TESTAMENTO BIOLOGICO:
PORETTI, SE PASSA DDL VA SUBITO A
( da "Virgilio Notizie"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: una legge siffatta andrebbe subito
alla Corte costituzionale''. E' quanto sostenuto dalla senatrice radicale del
Pd Donatella Poretti, nel suo intervento al Senato per presentare le
pregiudiziali dei radicali sul testamento biologico. Nel suo discorso in Aula
la Poretti ha ribadito le perplessita' sul nodo fondamentale del provvedimento,
quello relativo al divieto di stop per l'
Biotestamento/ Poretti:
Questa legge andrebbe subito a ( da "Virgilio
Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: perché una legge siffatta andrebbe
subito alla Corte costituzionale", secondo la senatrice radicale del Pd
Donatella Poretti. Presentando la seconda questione di costituzionalità
nell'aula del Senato, prima dell'avvio della discussione generale, Poretti ha
puntato il dito contro la definizione di alimentazione e idratazione
artificiali come sostegno vitale,
Roma. De Magistris
indagato per abuso d'ufficio ( da "AudioNews.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Candidato con l'Idv alle Europee,
oggi l'ex pm di Catanzaro ha annunciato che non tornerà in magistratura, anche
se non verrà eletto. 'I magistrati che scelgono la politica non dovrebbero
indossare più la toga', il monito del vicepresidente del Csm Mancino.
De Magistris: prima
candidato, poi indagato ( da "AprileOnline.info"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm l'ha approvata, ma preceduta
da una dichiarazione del vicepresidente Nicola Mancino che esprimeva l'esigenza
di disciplinare situazioni simili e si schierava per vietare in assoluto i
rientri nell'Ordine dei giudici parlamentari eventualmente non rieletti.
De Magistris si candida e
dà l'addio alla magistratura. Ma a Roma viene indagato per abuso d'ufficio
( da "Adnkronos" del
18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il vicepresidente del Csm, Mancino
avverte: i candidati non tornino ad indossare la toga. Mastella: ''Ora capisco
molte cose. Via libera del plenum al collocamento in aspettativa del giudice di
Napoli. La Procura capitolina: indagati anche altri 7 pm per la cosiddetta
'guerra di procure' tra Catanzaro e Salerno.
Abuso d'ufficio, indagato
De Magistris a Roma ( da "Giornale.it,
Il" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è quanto ha affermato il vice
presidente del Csm, Nicola Mancino, durante la discussione in plenum
sull?aspettativa richiesta da De Magistris per candidarsi alle europee con
l?Italia dei Valori. Necessario disciplinare la materia "L?esigenza che
esprimo - ha detto Mancino, che si è espresso a favore del collocamento in
aspettativa dell?
De Magistris indagato a
Roma ( da "Corriere.it"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sulla candidatura di De Magistris,
il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, aveva dichiarato in mattinata che i
magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura.
Mancino ha espresso la sua opinione in occasione del via libera del Consiglio
Superiore all'aspettativa dell'ex pm di Catanzaro.
"GUERRA TRA
PROCURE", INDAGATO DE MAGISTRIS IL CSM: MAI PIÙ IN MAGISTRATURA CHI SI
CANDIDA ( da "Wall
Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: "Guerra tra procure",
indagato De Magistris Il Csm: mai più in magistratura chi si candida -->L'ex
pm di Catanzaro sotto inchiesta per abuso d'ufficio a Roma insieme a sette
colleghi. Mancino: «La toga che sceglie la politica non torni indietro». Lui:
«Il mio addio è definitivo»
10 miliarde euro, sprijin
de urgenta al UE pentru tarile estice
( da "Romania Libera"
del 18-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Romania negociaza in prezent cu
Uniunea Europeana si cu Fondul Monetar International (FMI) acordarea unui
credit, potrivit unor surse guvernamentale. Din aceeasi categorie: CSM a avizat
revocarea din functie a generalului Dan Voinea Washington DC, capitala SIDABoc:
In Romania exista un singur Guvern, sustinut de doua partide politice Voteaza
( da "AmericaOggi Online" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
De Magistris
candidato. L'ex pm in lista con Di Pietro alle europee 18-03-2009 ROMA. Lascia
per ora la toga per entrare in politica l'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris
(nella foto Ansa), che è stato il titolare delle inchieste Why not e Poseidone
e che in questi procedimenti ha coinvolto politici e imprenditori. Sarà
candidato alle elezioni europee con il partito di Antonio Di Pietro, l'Italia
dei Valori, come indipendente, con altri esponenti della società civile. Una
scelta dettata dall'impossibilità di svolgere le funzioni che
"amava", quelle di pubblico ministero (il Csm lo
ha trasferito d'ufficio a Napoli, dove ora fa il giudice) e di "riuscire a
fare qualcosa di importante come magistrato in questo Paese" :"Mi
hanno attaccato, sono stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare",
ha spiegato il magistrato, dicendo di voler portare ora la sua passione civile
nella "politica con la P maiuscola". Critica la sua discesa in
campo l'ex Guardasigilli Clemente Mastella che da lui venne indagato e che chiese
e poi ottenne il trasferimento del magistrato da parte del Csm: "Ora
capisco tante cose", dice l'ex ministro. Più esplicito il presidente dei
senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che vede nella candidatura di De Magistris
"la dimostrazione di come alcuni usino la toga per fare carriera
politica" e che si chiede se l'obiettivo sia "ottenere l'immunità,
visto quanto sta emergendo dallo scandalo Genchi", il consulente delle
inchieste dell'ex pm. Mentre la Lega con Carolina Lussana, vice presidente
della commissione Giustizia della Camera, si augura che "De Magistris sia
coerente e che una volta lasciata la magistratura eletto o non eletto non vi
faccia più rientro". De Magistris ha presentato proprio ieri al Csm la
richiesta di aspettativa per candidarsi alle elezioni, incassando già un primo
sì (la pronuncia definitiva ci sarà probabilmente oggi,ma il via libera è
scontato). Il tutto poche ore prima di spiegare sul blog di Di Pietro le
ragioni della sua scelta. "Non mi è stato consentito di esercitare le funzioni
che amavo, quelle di Pubblico Ministero. Ma quello che mi inquieta di più è
l'attività di delegittimazione di ostacolo e di attacco nei miei confronti e
della mia professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato, in
questi mesi, in queste settimane, e in questi anni di accertare i fatti".
Con Di Pietro De Magistris è stato sin da ora esplicito: "Gli ho detto
chiaramente che sono uno spirito libero".
( da "RomagnaOggi.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
17 marzo 2009 -
23.39 (Ultima Modifica: 17 marzo 2009) ROMA - L'ex pubblico ministero di
Catanzaro ed attuale giudice a Napoli, Luigi De Magistris, ha deciso di darsi
alla politica, candidandosi alle europee come indipendente nell'Italia dei
Valori, insieme ad altri esponenti della società civile. De
Magistris ha depositato martedì al Csm la richiesta di aspettativa. Se non ci
saranno intoppi la Commissione approverà la richiesta e probabilmente già nella
giornata di mercoledì stesso la delibera arriverà in plenum. "La prima
cosa in questo momento importante per la mia storia personale e professionale è
la ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica, la politica
con la P maiuscola", ha motivato De Magistris la sua decisione sul sito
Antonio Di Pietro. "Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni
della mia vita e che è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione
di questi anni", ha continuato. "Ritengo - ha aggiunto - che non mi
sia stato consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella
di Pubblico Ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i
fatti, di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita. Sono stato in
qualche modo ostacolato in questa attività che non mi è più possibile
esercitare da alcuni mesi". "Quello che ancora mi inquieta di più, in
questo momento storico, è l'attività di delegittimazione, di ostacolo e di
attacco nei miei confronti e della mia professione, e nei confronti di tutti
coloro che hanno cercato, in questi mesi, in queste settimane, e in questi anni
di accertare i fatti", ha proseguito. "Sono contento - ha concluso -
del progetto che mi è stato proposto da Antonio Di Pietro e dall'Italia dei
Valori e dell'impegno richiestomi dalla società civile. E' l'impegno della
società civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di
concreto. Un progetto che vorrà mettere le prime fondamenta, le prime basi
nelle elezioni europee, ma che di certo punta ad una nuova politica in
Italia".
( da "Cittadino, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Europee, De
Magistris con Di Pietro n Lascia per ora la toga per entrare in politica l'ex
pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che è stato il titolare delle inchieste Why
not e Poseidone e che in questi procedimenti ha coinvolto politici e
imprenditori. Sarà candidato alle elezioni europee con il partito di Antonio Di
Pietro, l'Italia dei Valori, come indipendente, con altri esponenti della
società civile.Una scelta dettata dall'impossibilità di svolgere le funzioni
che «amava», quelle di pubblico ministero (il Csm lo ha
trasferito d'ufficio a Napoli, dove ora fa il giudice) e di «riuscire a fare
qualcosa di importante come magistrato in questo Paese»: «Mi hanno attaccato,
sono stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare», ha spiegato il
magistrato, dicendo di voler portare ora la sua passione civile nella «politica
con la P maiuscola». Critica la sua discesa in campo l'ex Guardasigilli
Clemente Mastella che da lui venne indagato e che chiese e poi ottenne il
trasferimento del magistrato da parte del Csm: «Ora capisco tante cose», dice
l'ex ministro. Più esplicito il presidente dei senatori del Pdl Maurizio
Gasparri, che vede nella candidatura di De Magistris «la dimostrazione di come
alcuni usino la toga per fare carriera politica» e che si chiede se l'obiettivo
sia «ottenere l'immunità, visto quanto sta emergendo dallo scandalo Genchi», il
consulente delle inchieste dell'ex pm. Mentre la Lega con Carolina Lussana,
vice presidente della commissione Giustizia della Camera, si augura che «De
Magistris sia coerente e che una volta lasciata la magistratura eletto o non
eletto non vi faccia più rientro». De Magistris ha presentato proprio oggi al
Csm la richiesta di aspettativa per candidarsi alle elezioni, incassando già un
primo sì (la pronuncia definitiva ci sarà probabilmente domani,ma il via libera
è scontato). Il tutto poche ore prima di spiegare sul blog di Di Pietro le
ragioni della sua scelta. «Non mi è stato consentito di esercitare le funzioni
che amavo, quelle di Pubblico Ministero. Ma quello che mi inquieta di più è
l'attività di delegittimazione di ostacolo e di attacco nei miei confronti e
della mia professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato, in
questi mesi, in queste settimane, e in questi anni di accertare i fatti». Con
Di Pietro De Magistris è stato sin da ora esplicito: «Gli ho detto chiaramente
che sono uno spirito libero».
( da "Italia Oggi (Lavoro e Previdenza)" del
18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi Numero
065 pag. 33 del 18/3/2009 | Indietro
Congedo parentale ampio LAVORO E PREVIDENZA Di Gigi Leonardi Circolare con le
istruzioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale L'Inps: si allarga la
platea degli aventi diritto Anche il figlio convivente del portatore di
handicap grave, qualora non vi siano altri soggetti idonei a prendersene cura,
ha diritto a fruire del congedo previsto dal Tu sulla maternità. Lo
sottolinea l'Inps nella circolare n. 41/2009, con la quale l'Istituto prende
atto della recente [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per
Registrati: 6
( da "Leggo" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Ue, un milione di
bagagli perduti Nel 2007 le compagnie aeree mondiali hanno perso
definitivamente più di un milione di bagagli. Le statistiche, pubblicate dalla
Bbc, sono le peggiori mai registrate per il Consiglio degli Utenti del
Trasporto Aereo. Fritzl, il martirio nel video in aula Al secondo giorno del
processo a Fritzl, il mostro che per anni ha segregato e violentato la figlia,
è la volta della video-testimonianza della figlia. Il video contiene il
racconto del martirio patito fino alla liberazione. De Magistris alle Europee
L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris correrà con l'Italia dei valori alle
prossime elezioni europee. Il magistrato, per potersti
candidare, ha chiesto al Csm l'aspettativa. Danimarca, adozioni per coppie gay
Il parlamento danese ha approvato un provvedimento che rende possibile
l'adozione da parte di coppie omosessuali. La Danimarca è stato il primo Paese
del mondo ad adottare il matrimonio civile fra omosessuali.
( da "Arena, L'" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 18 Marzo
2009 PRIMAPAGINA Pagina 1 GIUSTIZIA E POLITICA. L'ex pm di Catanzaro Europee,
De Magistris in lista con Di Pietro LA CANDIDATURA. «Mi hanno attaccato, sono
stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare, per questo mi presenterò
alle europee». Lo ha detto in una intervista al settimanale Left, in edicola
domani, l'ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, che ieri ha annunciato la sua
candidatura come indipendente nelle liste dell'Italia dei Valori. «Ho detto
chiaramente a Di Pietro», ha spiegato il magistrato da poco trasferito al
tribunale di Napoli, «che sono uno spirito libero. Mi ha convinto la prospettiva
di coinvolgere la società civile, in particolare al Sud». Intanto
dal Csm è arrivato il primo via libera all'aspettativa chiesta dal l'ex pm, un
via libera essenziale per la sua candidatura. LE REAZIONI. De Magistris è
l'ultimo dei molti magistrati che hanno scelto di entrare in politica. Ne
critica la discesa in campo l'ex Guardasigilli Mastella che da lui venne
indagato, mentre Gasparri (Pdl) si chiede se l'obiettivo sia «ottenere
l'immunità, visto quanto emerso dallo scandalo Genchi», il consulente dell'ex
pm per le intercettazioni.2
( da "Arena, L'" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 18 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 2 TOGHE E POLITICA. L'ex pm corre alle Europee De
Magistris si candida con Di Pietro Indipendente per l'Idv: «Non mi lasciavano
più fare il mio lavoro» Critici Mastella e Pdl ROMA Lascia la toga per entrare
in politica, l'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, già titolare delle
inchieste «Why not» e «Poseidone» che coinvolgevano politici e imprenditori.
Sarà candidato alle elezioni europee come indipendente col partito di Antonio
Di Pietro, l'Italia dei Valori. Una scelta dettata dall'impossibilità di
svolgere le funzioni che «amava» di pubblico ministero (il
Csm lo ha trasferito d'ufficio a Napoli, dove ora fa il giudice) e di «riuscire
a fare qualcosa di importante come magistrato in questo Paese»: «Mi hanno
attaccato, sono stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare», ha
spiegato, dicendo di voler portare ora la sua passione civile nella «politica
con la P maiuscola». Critico l'ex Guardasigilli Clemente Mastella, che
da lui venne indagato e che chiese e poi ottenne il trasferimento del
magistrato da parte del Csm: «Ora capisco tante cose». Per il presidente dei
senatori del Pdl Maurizio Gasparri è «la dimostrazione di come alcuni usino la
toga per fare carriera politica» e che si chiede se l'obiettivo sia «ottenere l'immunità,
visto quanto sta emergendo dallo scandalo Genchi», il consulente delle
inchieste dell'ex pm. Mentre la Lega con Carolina Lussana, vice presidente
della commissione Giustizia della Camera, si augura che «De Magistris sia
coerente e che una volta lasciata la magistratura non vi faccia più rientro».
De Magistris ha presentato ieri al Csm la richiesta di aspettativa, incassando
già un primo sì, la risposta definitiva ci sarà probabilmente oggi.
( da "Arena, L'" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 18 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 6 CAMBIO. Lascia il presidente Ravalomanana Passa a
Rajoelina il comando del Madagascar I militari hanno affidato la guida
temporanea del Paese al giovane leader dell'opposizione ANTANARIVO Il
presidente del Madagascar, Marc Ravalomanana, ha ceduto. Di fronte alle
pressioni sempre più pesanti della piazza schierata con l'opposizione e,
soprattutto, dopo l'intervento armato dei militari che lunedì avevano occupato
il palazzo presidenziale della capitale. Il direttorio militare, istituito dopo
le dimissioni del presidente, ha quindi trasmesso con un'ordinanza «pieni poteri»
al leader dell'opposizione Andry Rajoelina. Lo ha annunciato lo stesso
direttorio. È stato lo stesso vice-ammiraglio Hippolyte Rarison Ramaroson,
incaricato dal presidente Marc Ravalomanana di guidare il direttorio militare,
ad affidare pieni poteri a Rajoelina. «Abbiamo rifiutato in maniera categorica
il direttorio che il presidente ci ha chiesto di creare dopo le sue
dimissioni», ha detto il vice-ammiraglio alla stampa. «Noi lo avevamo sempre
rifiutato e conferiamo pieni poteri a Andry Rajoelina perchè presieda la
transizione». Poco dopo, il giurista ed ex presidente della
Corte costituzionale,
Norbert Ratsirahona, ha spiegato ai giornalisti che «per dare attuazione a
questa dichiarazione, visto che il trasferimento del potere ai soldati è stato
fatto attraverso un'ordinanza presidenziale, il comitato militare deve emettere
un'ordinanza per trasferire il potere» a Rajoelina. «L'ordinanza che
conferisce pieni poteri ad Andry Rajoelina è stata firmata», ha poi aggiunto il
giurista. I suoi più influenti sostenitori avevano fin dal primo pomeriggio
dichiarato che Rajoelina sarà il capo di una «autorità di transizione», che
elezioni presidenziali e legislative saranno organizzate entro 24 mesi e che
sarà riscritta la Costituzione per dare vita ad una «Quarta Repubblica». La
modifica della Costituzione è indispensabile per permettere a Rajoelina di
candidarsi alla carica di capo dello stato. Attualmente infatti i
candidati-presidente devono avere almeno 40 anni, il leader dell'opposizione ne
ha 34 e tra due anni ne avrà soltanto 36. Pochi per essere eleggibile.
( da "Giornale di Brescia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Edizione: 18/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano L'ex pm De Magistris si
candida alle Europee con l'Italia dei Valori ROMAL'ex pm di Catanzaro Luigi De
Magistris sceglie la politica: «correrà» per le prossime elezioni europee con
l'Italia dei Valori. «Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti
della società civile», ha detto il magistrato che ha chiesto ieri al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera
potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già oggi dal plenum
del Csm. «Mi sono, in sostanza, reso conto che non ci sono più le condizioni
per esercitare, almeno per quanto riguarda la mia persona, le funzioni che amo
e, quindi, di riuscire a fare qualcosa di importante come magistrato in questo
Paese». Per questo Luigi De Magistris ha annunciato la sua candidatura
alle Europee con Idv con l'intento di cercare «di portare la mia esperienza
personale, la mia passione civile e il mio amore per la giustizia e la mia
attenzione ideale in quella che è la realtà principale in cui si possono
modificare le cose, i fatti e anche la storia di un Paese, che è appunto la
politica con la P maiuscola». «Ho detto chiaramente a Di Pietro - ha concluso
De Magistris - che io sono uno spirito libero».
( da "Tribuna di Treviso, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Benetton si
«riscalda» con i rumeni, sei mete Rugby, amichevole a Monigo aspettando il
campionato. Brussolo infortunato BENETTON - CSM U BAIA MARE: 38 - 19 BENETTON
TREVISO: Mulieri; Vilk, Waters, Sgarbi, Sartoretto; Brussolo, Goosen;
Filippucci, Louw, E. Pavanello; Van Zyl, A. Pavanello; M. Barbieri, E. Ceccato,
Allori. Entrati nel corso della partita: Vidal, A. Ceccato, Hevia, Kingi,
Sutto, Simion, Galon, Marconato, Neethling. All. Smith. CSM U BAIA MARE: Pop; Catuna, Budusharui, Dinis, Rosca;
Preda, Pantiru; Ene, Stoica, Danila; Ursache, Cirtiu; Gorun, Radoi, Balan.
Entrati nel corso della partita: Barlea, Botezatu, Hristache, Bejan, Buzami,
Eva, Manolache, Lazar, Gavriocopia. All. Calin. MARCATORI: pt 12' Sgarbi meta
tr. Brussolo; 15' Mulieri meta tr. Brussolo; 29' Ene meta tr. Budusharui; 38'
Sartoretto meta; st 5' Filippucci meta; 14' Sartoretto meta tr. Goosen; 26'
Botezatu meta tr. Budusharui; 33' Ursache meta; 36' Mulieri meta tr. Goosen.
ARBITRO: M. Dordolo di Udine. NOTE: pt 19-7; spettatori 200 circa. Più che
un'amichevole è stato un allenamento, voluto da Franco Smith per spezzare la
monotonia degli allenamenti nelle tre settimane di vuoto dopo l'eliminazione
dalla Coppa Italia e prima della ripresa del campionato. I romeni sono qui a
«svernare» sfuggendo alle temperature rigide delle loro zone ed hanno offerto
una discreta resistenza in una partita comunque giocata a ritmi bassi. Smith
naturalmente ne ha approfittato per far muovere coloro che per vari motivi
ultimamente non si erano visti molto, vedi Van Zyl, Waters, Mike Barbieri,
Goosen, Allori. Da registrare il solito infortunio, si spera non serio, al
mediano di mischia, nella fattispecie Gabriele Brussolo. (Si.Fo.)
( da "Nuova Venezia, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
NESSUN
MAGISTRATO CHIEDE VENEZIA Pubblica accusa, sono scoperti quattro posti la
preoccupazione del Csm e di Borraccetti «La situazione è peggiore del
previsto»: i dati definitivi sui 206 posti da pubblico ministero messi a
concorso a febbraio in 44 uffici requirenti di tutta Italia, hanno fatto
crescere al Csm l'allarme per la fuga dalle procure. Oltre la metà (116), cioè il 55
per cento di quei posti, rimarranno senza titolare perchè nessun magistrato ha
presentato domanda per andarci e perchè non possono più essere coperti, come accadeva
in passato, con i magistrati di prima nomina. E questo non accade solo al Sud,
ma anche a Venezia dove su 4 posti, tre sono rimasti scoperti perchè soltanto
uno è stato coperto con l'arrivo della dottoressa Carlotta Franceschetti da
Gorizia. Ad andarsene già sono stati Francesco Saverio Pavone (in Procura
generale) e Antonio Pastore (a Milano) mentre altri due se ne andranno prima
dell'estate, Gianni Pipeschi (a Bassano) e Alessia Tavarnesi (a Perugia). «Non
solo - aggiunge il procuratore veneziano Vittorio Borraccetti - ci manca uno
dei due procuratori aggiunti dopo che Michele Dalla Costa è andato a Triste e
quando Carlo Nordio, proposto dalla Commissione del Csm per ricoprire
quell'incarico, sarà nominato ci mancherà il posto di pm lasciato scoperto da
lui». La situazione, dunque, preoccupa non solo il Csm, ma anche il procuratore
lagunare, che si troverà tra poco con quattro pubblici ministeri in meno.
(g.c.)
( da "Unita, L'" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Cure ai migranti Una
legge regionale contro la norma leghista Fuggono dai pronto soccorso degli
ospedali, si rifugiano negli ambulatori pubblici preposti alla loro cura:
quello del San Gallicano, il centro di medicina migrante della Caritas di
Termini. Sono gli effetti dell'emendamento al pacchetto sicurezza, che chiede
ai medici ospedalieri di denunciare gli immigrati irregolari. «Un emendamento
che sa di razzismo», ha detto il presidente della Associazione medici stranieri
in Italia, un emendamento contro cui la Regione Lazio annuncia battaglia. Ieri
il vicepresidente Esterino Montino ha fatto sapere che «Arriverà una legge
regionale per dire si all'obiezione etica alla denuncia», qualora non venga
abolito l'emendamento. La legge seguirà un'ordinanza, già in vigore, che impone
ai medici del Lazio di non denunciare: ogni individuo in base all'articolo 32
della Costituzione, ha diritto alle cure. «La battaglia
potrebbe anche finire davanti alla corte costituzionale - aggiunge Montino, che rilancia: - Noi vorremmo estendere le
cure di base, i servizi dei medici di famiglia anche agli immigrati
irregolari», i richiedenti asilo, quelli col tesserino di straniero
temporaneamente presente, i comunitari con tessera di sei mesi rinnovabile.
L'annuncio è stato fatto ieri nell'ambito del «noi non segnaliamo day», la
giornata di mobilitazione contro l'obbligo di denuncia degli irregolari da
parte degli operatori sanitari. GIOIA SALVATORI
( da "Unita, L'" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Rai, Berlusconi è il
padrone: dice no anche a Guglielmi I veti del premier condizionano la trattativa
con l'opposizione Franceschini: così chi possiede la tv privata controlla tutto
NATALIA LOMBARDO Bocciati uno dopo l'altro i nomi per la presidenza Rai, anche
quello che, nel pomeriggio di ieri, sembrava l'ultima proposta avanzata dal Pd:
Angelo Gugliemi, critico letterario, storico «inventore» di RaiTre e ora
assessore alla Cultura della giunta Cofferati a Bologna. Una figura adatta ma
troppo di sinistra e quindi rifutata da Berlusconi (anche se qualcuno ieri sera
confidava in uno spiraglio). All'ennesimo veto, Dario Franceschini ieri sera a
Ballarò ha elencato i vari «no» di Berlusconi, anche «sul padre del servizio
pubblico televisivo qual è Angelo Guglielmi. Non vorrei che ci fosse un
disegno, che la famiglia che possiede la televisione privata voglia controllare
direttamente anche la televisione pubblica, togliere spazi di pluralismo. Se
c'è questo disegno, e credo ci sia,, è inutile fare altri nomi, «Troverà un
muro da parte delle opposizione se il suo progetto è quello di controllare la
Rai attraverso il governo e Mediaset attraverso la sua famiglia», conclude il
segretario Pd, che ha spiegato anche le difficoltà, in queste condizioni, di
seguire la legge Gasparri. Il quale ha bollato Guglielmi come un «lottizzato»
perché «era in piazza con Veltroni». E il no a Guglielmi, ha spiegato ancora
Franceschini, ha avuto «una motivazione che mi vergogno di riferire, come, per
esempio, quella dell'età. Al posto del presidente del Consiglio non lo fareì
perchè ha cinque anni più di Guglielmi». Le trattative erano andate avanti
tutto il giorno. In serata è tornato in prima fila il nome di Enzo Cheli, ex
presidente dell'Autorità per le Comunicazioni fino a quattro anni fa, quindi
non a rischio incompatibilità. Nome sul quale non sarebbe ancora arrivato il niet
da Palazzo Chigi, anche se l'interessato afferma di non essere stato contattato
dai vertici del Pd. Nel pomeriggio sono risalite (a tratti) le «quotazioni» di
Marcello Sorgi, ex direttore de La Stampa e del Tg1, anche se in ambienti Pd
dicevano che l'attenzione non sia puntata su un giornalista. Una partita,
quella per il vertice di Viale Mazzini, che da due settimane è nello stallo,
dopo il rifiuto di Ferruccio De Bortoli, unica candidatura condivisa. Il tempo
per trovare un accordo ci sarebbe, fino alle 16 di oggi, quando è convocata
l'assemblea degli azionisti Rai: dovrebbe indicare il presidente da votare in
commissione di Vigilanza e del nono consigliere (Angelo Maria Petroni. Ieri
mattina c'è stata una prima telefonata tra Dario Franceschini e Gianni Letta.
Poi un incontro di dieci minuti nella sede Pd a Via del Nazareno, dalla quale
il gran consigliere di Berlusconi è uscito senza dire una parola, in attesa del
responso del premier. Angelo Guglielmi, contattato, aveva confermato la sua
«disponibilità generica». figura di garanziA CERCANSI Molte le docce fredde da
Palazzo Chigi: hanno gelato Fabiano Fabiani e, prima ancora, l'attuale
presidente Claudio Petruccioli. Arrigo Levi, invece, si è tirato indietro. Altri nomi possibili quelli dalla ricca fonte degli autorevoli ex
presidenti della Corte Costituzionale, come Francesco Paolo Casavola. Ma anche
Giovanni Maria Flick, presidente emerito che ha finito da poco il suo mandato.
O anche il costituzionalista Valerio Onida. Sul fronte manageriale si parla
sempre di Pier Luigi Celli, ex direttore generale Rai. Svanite invece le
ipotesi Paolo Ruffini, quella di Gianni Riotta sembra sia stato un trabocchetto
del Pdl per scalzarlo dal Tg1. Fra i giornalisti un mone possibile è Stefano
Folli, editorialista del Sole24Ore. Il presidente fai da te In serata Paolo
Romani, sottosegretario e uomo di tele-fiducia del premier, è andato a Palazzo
Chigi. Un nome gradito sarebbe Giorgio Assumma, presidente della Siae. Se entro
le quattro di oggi non si trova un accordo l'Assemblea dei soci Rai potrebbe
slittare di una settimana. Altrimenti, in caso positivo, potrebbe riunirsi il
Cda a tambur battente per nominare il presidente indicato dal governo, per
rafforzarlo di fronte al successivo voto della Vigilanza. Il presidente Zavoli,
infatti, ha convocato per oggi alle 14,30 la commissione, che potrebbe restare
«aperta» per votare. Lo scontro
( da "Secolo XIX, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il pm De
magistriscandidato per l'idvalle europee elezioni ROMA. Luigi De Magistris ha
annunciato che lascerà la magistratura per candidarsi con l'Italia dei Valori
di Antonio Di Pietro alle prossime elezioni europee. L'ex pm - protagonista di
un'aspra vicenda giudiziaria quando era titolare a Catanzaro di delicate
inchieste sugli intrecci tra affari e politica, prima di essere trasferito
d'ufficio a Napoli - ha annunciato la sua decisione senza risparmiare
conclusioni amare sulla magistratura. «Lascio un lavoro al quale ho dedicato
quindici anni della mia vita e che è stato il mio sogno», ha detto De Magistris
come riportato dal blog di Di Pietro. Il magistrato ha
chiesto al Consiglio superiore della magistratura l'aspettativa per potersi
candidare. Il via libera, secondo quanto riferiscono i media, potrebbe arrivare
già oggi dal plenum del Csm. Ieri la concessione dell'aspettativa ha già avuto
il parere favorevole dalla quarta commissione del Csm. 18/03/2009
( da "Manifesto, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
TOGA PARTY L'ex pm:
mi hanno fermato La super lista Di Pietro De Magistris fa la star Andrea
Fabozzi ROMA Dalle inchieste sui fondi europei al parlamento europeo. Luigi De
Magistris sarà candidato per la lista di Antonio Di Pietro alle elezioni del 6
e 7 giugno. Con lui in una lista all star che Di Pietro ha messo insieme e che
presenterà ufficialmente oggi ci saranno anche l'ex vicesegretario dell'Onu
Pino Arlacchi, l'ex senatore della sinistra democratica Paolo Brutti e la
presidente dell'associazione nazionale familiari vittime della mafia Sonia
Alfano. Dovrebbero esserci anche un altro ex senatore Ds, Stefano Passigli
grande esperto di conflitto di interessi e soprattutto avrebbe accettato Rita
Borsellino. «L'Italia dei valori si comporterà come una lista civica, non
candideremo politici di professione, non so nemmeno se mi candiderò io» ha
detto ieri Di Pietro. Il vero colpo al momento è De Magistris che attualmente è
a Napoli a fare il giudice alla dodicesima sezione del tribunale del riesame.
In questa veste ha da poco firmato l'ordinanza con la quale si respingeva la
prima richiesta di scarcerazione dell'imprenditore Alfredo Romeo, arrestato
nell'inchiesta «Magnanapoli». Un'ordinanza in cui si parlava di Romeo come vero
«dominus dell'amministrazione comunale napoletana» che irritò i molti politici
coinvolti nell'inchiesta che, scriveva il magistrato, «posseggono identica
sensibilità alla commissione dei illeciti quando si debbono perseguire affari».
Tra i politici coinvolti in quell'inchiesta napoletana, è noto, c'è anche
Francesco Rutelli, sentito in procura a Napoli come persona informata sui
fatti. Ed è stato proprio Rutelli in veste di presidente del comitato
parlamentare sui servizi segreti a polemizzare da ultimo con De Magristris a
proposito del caso di Gioacchino Genchi, consulente di De Magistris e secondo
Rutelli custode in maniera illecita di centinaia di migliaia di tabulati
telefonici tra i quali quelli dell'ex capo del servizio segreto militare
Niccolò Pollari. Sulle consulenze di Genchi a De Magistris quando era pm a Catanzaro
sta indagando la procura di Roma. Ieri De Magistris ha presentato la sua
candidatura con un lungo videocomunicato sul sito di Di Pietro, spiegando che
«non mi è stato consentito di esercitare le funzioni che amavo, quelle di
pubblico ministero». Il Consiglio superiore della magistratura aveva deciso
all'unanimità di trasferire De Magistris a Napoli da Catanzaro al termine di
una procedura disciplinare iniziata dell'ex ministro della giustizia Clemente
Mastella e proseguita dal procuratore generale della Cassazione. Trasferimento
per incompatibilità ambientale e funzionale: una decisione che ha
sostanzialmente messo fine alle inchieste nate in Calabria su politica, mafia,
massoneria e corruzione nell'utilizzo dei fondi europei. Generando però uno scontro
senza precedenti tra le procure di Catanzaro (che dovrebbe proseguire il lavoro
di De Magistris), Potenza (che era diventata l'oggetto delle indagini di De
Magistris) e Salerno (titolare dell'inchiesta sui magistrati accusati di aver
ostacolato il battagliero pm). Lo scontro è stato risolto
salomonicamente dal Csm con la decisione di trasferire tutti i magistrati
coinvolti. In crescita nei sondaggi, Di Pietro ha dunque deciso di interrompere
il discorso avviato con Paolo Flores D'Arcais e gli altri organizzatori delle
giornate di piazza Navona a Roma contro il lodo Alfano. Presenterà
dunque il simbolo dell'Italia dei valori «perché non si fa più in tempo a
cambiarlo» ma è sicuro di aver accolto «la sostanza di quello che ci chiedevano
Andrea Camilleri e altri» come il direttore di Micromega Flores. È tramontata
così la possibile candidatura del premio Nobel (portoghese, ma sono elezioni
europee) José Saramago, sotto il segno dell'Idv e dunque la candidatura che fa
più rumore è quella di De Magistris. Che ieri ha ricevuto il primo via libera
del Csm alla concessione dell'aspettativa elettorale. E non ha voluto replicare
alle accuse di Clemente Mastella - indagato da De Magistris nell'inchiesta Why
Not - che ha detto di spiegarsi «tante cose» ora che l'ex pm è «sceso» in
politica.
( da "Manifesto, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
AL SENATO Il papà di
Eluana lancia un'associazione. E chiama il Colle Englaro: testo illegittimo
Napolitano non lo firmi Eleonora Martini ROMA «Ci sono voluti 6203 giorni per
venire a capo del problema di Eluana». Un periodo così lungo che avrebbe
depresso anche l'ottimista più incallito. Eppure Beppino Englaro - che ieri ha
presentato nella sala Nassiriya del Senato l'associazione «Per Eluana», nata
per difendere la libertà di cura depennata dalla legge sul testamento biologico
che oggi approda nell'Aula di Palazzo Madama - ha ancora coraggio da vendere.
«La nostra vicenda dimostra che niente è impossibile, non è vero che non se ne
verrà mai a capo - incoraggia i senatori, presenti all'affollatissima
conferenza stampa, appartenenti a entrambi gli schieramenti politici - Non è
detto che in Parlamento non decidano di dedicare ulteriore tempo alla
discussione o che al Senato non si rendano conto che piuttosto è meglio nessuna
legge sul fine vita. E, se anche questa legge anticostituzionale
dovesse passare, non è detto che non intervenga la Corte
Costituzionale o che sia lo stesso nostro Presidente della Repubblica a non
firmarla». Semplice buon senso, il suo. Eppure tanto basta per farlo tornare
nel mirino del centrodestra: «Un atto di presunzione nei confronti della
sovranità popolare che nessun cittadino dovrebbe mai consentirsi», spara il
vice presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello. «Beppino Englaro
aveva assicurato che dopo la conclusione della tragica vicenda di sua figlia si
sarebbe chiuso nel silenzio - incalza il senatore, ormai noto come esponente
della "banda dei quattro" - ma se si decide di scendere nell'agone
pubblico bisogna almeno farlo con correttezza». Englaro però, che a Palazzo
Madama è arrivato su invito dei senatori friulani Ferruccio Saro (dissenziente
Pdl) e Carlo Pegorer (Pd), ha negato che sarà mai "testimonial" di
qualunque movimento politico - «Non c'entro niente, assolutamente» con la neo
formazione di Nichi Vendola, ha precisato - e ha assicurato «l'assoluta
indipendenza dalla politica» dell'associazione «Per Eluana». Il cui primo scopo
è usare argomentazioni scientifiche per «chiarire la confusione e la
disinformazione che sono state prodotte sulla vicenda di Eluana» e che hanno
spianato la strada al ddl Calabrò. Non a caso a presiedere il comitato
scientifico c'è un esperto di cure palliative, Giandomenico Borasio, docente
dell'Università di Monaco, secondo il quale una legge siffatta non sarebbe
accettabile per la Corte europea dei diritti dell'uomo: «Non credo che a
Strasburgo sarebbe lasciata passare - dice - e sarebbe una figuraccia
internazionale che spero che il Parlamento si eviterà, perlomeno per senso di
pudore». Borasio - che ha presentato l'associazione assieme a Beppino Englaro e
al neurologo di Eluana, Carlo Alberto Defanti, alla presenza dei democratici
Anna Finocchiaro, Ignazio Marino e Franca Chiaromonte, del radicale Marco
Perduca, del Pdl Antonio Paravia e di Francesco Pardi (Idv) - ha spiegato che
in nessun paese d'Europa è in discussione se la nutrizione e l'idratazione forzate
siano o meno terapie mediche e quindi, in quanto tali, rifiutabili. Anzi, in
alcuni casi, «l'idratazione forzata, praticata per incompetenza, può causare la
morte - tra atroci sofferenze - per edema polmonare». Quindi addirittura «in
ambito palliativo, sono da considerarsi pratiche contro il paziente». Mentre
una buona legge «dovrebbe rendere le cure palliative obbligatorie» (e invece
l'emendamento ad hoc firmato da Marino è stato respinto in Commissione sanità)
che consistono nel curare «non solo i bisogni fisici ma anche quelli
psicologici, psicosociali e spirituali». Solo così, aggiunge Defanti, il malato
terminale o in stato vegetativo «arriva a una morte pacifica». Per questo,
verso la fine della vita di una persona, «il rapporto medico-paziente deve
diventare il più possibile paritario, garantendo al malato un'informazione
accurata in modo che si riesca ad accompagnarlo nel percorso e con la modalità
che sceglie». Ovviamente, come è stato riconosciuto perfino dalla Chiesa in
Germania, le direttive anticipate (Dat) devono essere vincolanti per il medico.
Mentre invece, fa notare Ignazio Marino (e confermano fonti vicine al relatore
Calabrò), il ddl del centrodestra prevede (comma 7 dell'articolo 5) che il
testamento biologico sia «rilevante» solo «nel momento in cui è accertato» lo
«stato vegetativo del soggetto». Come a dire, tre anni di lavoro in Commissione
del Senato e mesi di laceranti discussioni pubbliche per arrivare a una legge
che dispone la possibilità di lasciare un testamento biologico (non vincolante)
solo per lo 0,05% dei pazienti in fine vita (tremila in tutta Italia). Tanto
per fare un esempio, la Dat non sarebbe nemmeno presa in considerazione per chi
malauguratamente dovesse condividere la sorte del deputato Beniamino Andreatta
- ricordato da Defanti - che rimase in coma per quasi otto anni in seguito ad
un infarto. Insomma, per usare le parole del professor Borasio, «il mio
consiglio per chi vuole una morte naturale e senza sofferenza è di emigrare il
prima possibile. Spero che non ci sia mai nessun Paese civile in cui i sondini
hanno più diritti dei malati». Foto: IL PAPÀ DI ELUANA ENGLARO, BEPPINO. /FOTO
AP
( da "Manifesto, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Costituzione da
difendere più che mai *** Le recenti dichiarazioni di esponenti politici e del
mondo religioso fiorentino suscitano gravi preoccupazioni per la leggerezza e
l'approssimazione culturale con cui si sono ignorati i fondamenti della nostra
democrazia. L'arcivescovo Giuseppe Betori ha criticato con toni aspri la
decisione del Consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria a
Beppino Englaro, cittadino che nella lunga sofferenza della sua famiglia ha
lottato con gli strumenti del diritto per l'affermazione dei principi di
libertà e dignità della persona contenuti negli articoli 2 e 32 della
Costituzione. Si tratta di una inaccettabile ingerenza del potere ecclesiastico
nell'attività di una istituzione elettiva dello Stato. A sua volta il
presidente provinciale Matteo Renzi ha dichiarato di sognare di riscrivere la
Costituzione a partire dai suoi principi fondamentali, espressione poi condita
con riferimenti all'articolo 1, ai diritti dei lavoratori, alla tutela
dell'ambiente, alle confessioni religiose e molto altro. Vogliamo ricordare,
come cittadini che non intendono rinunciare ai principi e alle coordinate
essenziali della loro democrazia nata dalla liberazione dalla dittatura fascista
e dall'occupazione nazista, che i principi supremi della Costituzione espressi
rispettivamente nei principi fondamentali (artt. 1-12) e in tutta la sua prima
parte (artt. 1-54), di cui si prevede l'attuazione negli istituti della seconda
parte (artt. 55 - 139), sono immodificabili nel loro nucleo essenziale, come affermano i nostri massimi costituzionalisti e numerose sentenze
della corte Costituzionale.
Gli interventi di Betori e Renzi, purtroppo non isolati, confermano che
l'attuale fase di indifferenza o aperta avversione ai principi trova purtroppo
origine nell'opera diseducativa di chi da oltre un ventennio parla di
"revisione" e "aggiornamento" della seconda parte della
Costituzione, come se non vi fossero anche lì principi immodificabili e
che caratterizzano la nostra democrazia: basti pensare all'indipendenza del
pubblico ministero dal potere esecutivo o alla centralità del parlamento e ai
diritti delle minoranze, due principi che non sono espliciti nella prima parte,
ma che se cancellati ci restituirebbero un regime illiberale. Ribadiamo però
che anzitutto i principi fondamentali della Carta del '48 sono intangibili,
anche se compatibili con diverse modalità di attuazione. E che un sessantennio
di vita repubblicana ha dimostrato come i primi undici articoli, come del resto
tutta la prima parte (artt. 1-54 Cost.) esprimono in modo chiaro, comprensibile
ai più ed efficace norme e principi in grado di resistere al trascorrere dei
decenni e al mutare delle condizioni materiali, culturali e tecnologiche del
nostro Paese. Invitiamo così tutti i cittadini, le realtà associative e le
forze democratiche a respingere gli strumentali attacchi alla Costituzione e a
impegnarsi con urgenza, in tutte le sedi istituzionali e nella società, nella
scuola e nell'informazione, a trovare modi di valorizzazione e di opportuno
rilancio della cultura e dell'attuazione della Costituzione in tutte le sue
parti: nei suoi principi fondamentali e, in questo contesto di crisi economica,
sociale e democratica, nelle sue illuminanti previsioni in tema di rapporti
economici e sociali.. Comitato fi orentino in difesa della Costituzione (info@
fi renzeperlacostituzione.it)
( da "Italia Oggi" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Lavoro e Previdenza data: 18/03/2009 - pag: 33 autore: di Gigi Leonardi
Circolare con le istruzioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale Congedo
parentale ampio L'Inps: si allarga la platea degli aventi diritto Anche il
figlio convivente del portatore di handicap grave, qualora non vi siano altri
soggetti idonei a prendersene cura, ha diritto a fruire del congedo previsto
dal Tu sulla maternità. Lo sottolinea l'Inps nella circolare n. 41/2009, con la
quale l'Istituto prende atto della recente sentenza della
Corte Costituzionale. La sentenza. La Corte Costituzionale, con sentenza n. 19
del 26/1/2009, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 42, comma 5, del d.lgs. n. 151/2001 (Tu della
maternità) nella parte in cui non include, nel novero dei soggetti legittimati
a fruire del congedo, il figlio convivente, in assenza di altri soggetti
idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave.
Secondo il dispositivo della sentenza, pertanto, il congedo di cui
trattasi (assenza dal lavoro fino a due anni con diritto alla conservazione del
posto) può essere riconosciuto al figlio convivente del portatore di
handicap grave, qualora non vi siano altri soggetti idonei a prendersene
cura.La nuova mappa. Alla luce della sentenza, dunque, hanno titolo a
fruire del congedo i lavoratori dipendenti secondo il seguente ordine di
priorità: a) coniuge della persona gravemente disabile qualora
convivente con la stessa;b) genitori, naturali o adottivi e
affidatari, del portatore di handicap grave nel caso in cui si verifichi
una delle seguenti condizioni:*il figlio non sia coniugato o non conviva con il
coniuge;*il coniuge del figlio non presti attività lavorativa o sia lavoratore
autonomo; *l coniuge del figlio abbia espressamente rinunciato a godere per lo
stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo;c) fratelli o
sorelle, alternativamente, conviventi con il soggetto portatore di
handicap grave, in caso si verifichino le seguenti due condizioni:1) il
fratello portatore di handicap grave non sia coniugato o non conviva col
coniuge, oppure, laddove sia coniugato e convivente col coniuge, ricorra
una delle seguenti situazioni:* il coniuge non presti attività lavorativa
o sia lavoratore autonomo; *il coniuge abbia espressamente rinunciato a godere
per lo stesso soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame;2)
entrambi i genitori siano deceduti o totalmente inabili; c)
figlio convivente con la persona in situazione di disabilità grave, in caso si
verifichino le seguenti quattro condizioni: 1) il genitore portatore di
handicap grave non sia coniugato o non conviva col coniuge, oppure, laddove sia
coniugato e convivente col coniuge, ricorra una delle seguenti
situazioni:* il coniuge non presti attività lavorativa o sia lavoratore
autonomo, *il coniuge abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso
soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame; 2) entrambi i
genitori del portatore di handicap siano deceduti o totalmente
inabili; 3) il genitore portatore di disabilità grave non abbia
altri figli o non conviva con alcuno di essi, oppure laddove abbia altri figli
conviventi, ricorra una delle seguenti situazioni:*tali figli (diversi dal
richiedente il congedo) non prestino attività lavorativa o siano lavoratori
autonomi;*i figli conviventi (diversi dal richiedente il congedo) abbiano
espressamente rinunciato a godere del congedo per il suddetto genitore nel
medesimo periodo; 4) il portatore di disabilità grave non abbia
fratelli o non conviva con alcuno di essi, oppure, laddove abbia un
fratello convivente, ricorra una delle seguenti situazioni:*il fratello
convivente non presti attività lavorativa o sia lavoratore autonomo; *il
fratello convivente abbia espressamente rinunciato a godere per lo stesso
soggetto e nei medesimi periodi del congedo in esame. Sono in corso di
aggiornamento su ?modulistica on line? i modelli di domanda che tengono conto
delle innovazioni introdotte dalla sentenza costituzionale.
( da "Adige, L'" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
La scelta Il
magistrato avviò a Catanzaro le inchieste Why not e Poseidone. Mastella: «Ora
capisco tante cose» Elezioni europee, l'ex pm De Magistris si candida con Di
Pietro ROMA - Lascia la toga per entrare in politica l'ex pm di Catanzaro Luigi
De Magistris, che è stato il titolare delle inchieste Why not e Poseidone e che
in questi procedimenti ha coinvolto politici e imprenditori. Sarà candidato
alle elezioni europee con il partito di Antonio Di Pietro, l'Italia dei Valori,
come indipendente, con altri esponenti della società civile. Una scelta dettata
dall'impossibilità di svolgere le funzioni che «amava», quelle di pubblico
ministero (il Csm lo ha trasferito d'ufficio a Napoli, dove
ora fa il giudice) e di «riuscire a fare qualcosa di importante come magistrato
in questo Paese». «Mi hanno attaccato, sono stato fermato e continuano a
impedirmi di lavorare», ha spiegato il magistrato, dicendo di voler portare ora
la sua passione civile nella «politica con la P maiuscola». Critica la sua
discesa in campo l'ex Guardasigilli Clemente Mastella che da lui venne indagato
e che chiese e poi ottenne il trasferimento del magistrato da parte del Csm:
«Ora capisco tante cose», dice l'ex ministro. Più esplicito il presidente dei
senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che vede nella candidatura di De Magistris
«la dimostrazione di come alcuni usino la toga per fare carriera politica» e
che si chiede se l'obiettivo sia «ottenere l'immunità, visto quanto sta
emergendo dallo scandalo Genchi», il consulente delle inchieste dell'ex pm.
Mentre la Lega con Carolina Lussana, vice presidente della commissione
Giustizia della Camera, si augura che «De Magistris sia coerente e che una
volta lasciata la magistratura eletto o non eletto non vi faccia più rientro». 18/03/2009
( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del
18-03-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Ostia))
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 18 Marzo
2009 Chiudi di IVO IANNOZZI «Apriremo comunque una casa da gioco nei saloni del
Paradiso sul mare». Non ha dubbi il sindaco di Anzio Luciano Bruschini. Qualora
non dovesse essere modificata la legge che oggi non consente l'apertura dei
casinò in Italia, entro due anni l'amministrazione comunale anziate intende
comunque aprire l'edifico liberty sulla riviera Zanardelli realizzato negli
anni '20 dal commerciante Giuseppe Polli proprio per ospitare una casa da
gioco. A ridare attualità a un'idea che fa capolino a ogni Finanziaria, è la
proposta di legge presentata dal senatore Candido De Angelis, ex sindaco di
Anzio, che è stata ripresa e sostenuta dal presidente del Senato Renato
Schifani. «In un momento in cui si consente di scommettere on line praticamente
su tutto, è assurdo consentire a soli quattro comuni in Italia di avere un
casinò - spiega Bruschini - Per questo credo che nelle pieghe della normativa
ci sia la possibilità di aprire una casa gioco al Paradiso sul mare, magari non
identificandolo come casinò. E' comunque positiva la proposta di legge del
senatore De Angelis e bene ha fatto il presidente del Senato a riprenderla e a
porre l'attenzione sulla necessità di una legge per l'apertura dei casinò, che
ad Anzio attendiamo dal 1926. Per noi avrebbe un'importante ricaduta
occupazionale, sull'indotto turistico e sulla promozione del territorio». Nelle
intenzioni del Comune la realizzazione del nuovo porto turistico e l'apertura
del casinò avrebbero insieme un indotto diretto di mille posti di lavoro. I 18
articoli della proposta di legge presentata dal senatore De Angelis prevedono
norme per l'istituzione e autorizzazione all'esercizio delle nuove case da
gioco, l'affidamento della concessione ai comuni che possono gestire
direttamente le strutture, formare società miste o affidarlo a terzi iscritti
in un albo nazionale, la ripartizione di parte dei proventi - il 50 per cento -
al Comune stesso che li destinerà alla riduzione delle imposte a carico dei
cittadini, al finanziamento di opere pubbliche, al potenziamento dei servizi
turistici. La proposta di legge prevede che un'altra parte degli introiti, il
25 per cento, vengano destinati al potenziamento di organici e mezzi delle
forze dell'ordine. «Con la finanziaria 2007 - spiega il senatoore De Angelis -
non c'è più alcun ostacolo al business dell'azzardo. Sulla nuova frontiera dei
giochi on-line gli italiani possono scommettere come vogliono, dove e con chi
vogliono; i giochi d'azzardo sono dunque entrati nelle case degli italiani
attraverso internet e sono il risultato di norme lacunose e cieche, approvate
con lo scopo dichiarato di combattere la raccolta abusiva e di tutelare il
consumatore. In questo contesto ritengo ingiustificato il diniego all'apertura
di nuovi casinò, mentre, se ben regolamentata, la loro
apertura porterebbe importanti ricadute sul piano occupazionale, dello
sviluppo, dell'indotto turistico. Tra l'altro in relazione alla disorganica
normativa sulle case da gioco si è espressa la Corte Costituzionale che ha
richiamato la necessità di un nuovo sistema normativo».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-18 - pag: 2 autore: La contrarietà degli
Enti locali Alloggi Iacp, non c'è intesa sul piano Brunetta Massimo Frontera
ROMA Non c'è ancora accordo sul "piano Brunetta" per la vendita in
blocco degli alloggi degli Iacp. L'indiscrezione circolata ieri su alcune
misure che sarebbero allo studio del Governo per incentivare la cessione agli
attuali inquilini dei circa 8-900mila alloggi popolari controllati dalle
Regioni è stata alla fine smentita in serata. «Non c'è nessun piano del governo
di dismissione del patrimonio immobiliare», ha detto il sottosegretario alle
Infrastrutture, Mario Mantovani, che in precedenza era intervenuto sul tema del
patrimonio Iacp. Un patrimonio il cui valore catastale è stato stimato
complessivamente in circa 25 miliardi (fonte Mattei-Reviglio-Rodotà 2007 su
dati del conto patrimoniale delle amministrazioni pubbliche) e il cui valore di
mercato potrebbe essere di almeno 3-4 volte questa cifra. Secondo il ministro
dell'Innovazione Renato Brunetta, principale sponsor dell'alienazione, si
tratta di un "capitale morto" che potrebbe invece produrre effetti
positivi sull'economia, se non altro perché eviterebbe i costi di un'improduttiva
gestione pubblica. Lo stesso Mantovani aveva parlato ieri di norme per
migliorare l'efficienza della gestione degli alloggi e anche di formule
contrattuali per vedere le case con la formula dell'affitto con riscatto a chi
volesse acquistarle. Affermazioni subito rubricate in
serata a «suggerimenti alle Regioni, perché questo patrimonio immobiliare è
delle Regioni». Peraltro, le "indicazioni" per la vendita del
patrimonio contenute nella cosiddetta manovra estiva dello scorso giugno sono
state puntualmente impugnate alla corte Costituzionale da quasi tutte le Regioni.
( da "marketpress.info" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 18 Marzo
2009 PIANO CASA PER L´EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Roma, 18 marzo 2009 - In
dirittura d´arrivo il Piano casa. Dopo una trattativa con le regioni durata 7
mesi l´accordo che sblocca il piano straordinario di edilizia residenziale
pubblica è stato firmato il 5 marzo scorso dal ministro per i Rapporti con le
regioni, Raffaele Fitto, e dal presidente della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome, Vasco Errani. La conferenza Unificata Stato, regioni e
comuni, nella riunione del 12 marzo scorso - ha dato il via libera al Piano.
´´Abbiamo definito un accordo da 550 milioni di euro con le Regioni sul piano
casa" ha dichiarato il ministro Fitto nel corso della conferenza stampa al
termine del Consiglio dei ministri del 6 marzo. Il governo finanzierà il Piano
inizialmente con 200 milioni e si impegnerà a reintegrare interamente il fondo
fino ad arrivare ai 550 milioni di euro previsti. Il Piano casa è previsto
dall´art. 11 del decreto legge 112/08, convertito nella legge 133/08 (manovra
finanziaria 2008). Con l´accordo firmato il 5 marzo, le
Regioni si impegnano a sospendere i procedimenti di ricorso alla Corte
Costituzionale scaturiti dopo l´entrata in vigore dell´art. 18 del decreto
legge 185/08 che ha modificato in parte - restrigendo i poteri delle regioni -
le disposizioni contenute nella manovra dell´estate scorsa. Nel contempo, il
Governo si è impegnato a modificare tale norme. Alle regioni, d?intesa
con gli enti locali, spetta dunque il compito di elaborare, nel rispetto degli
indirizzi generali fissati dallo Stato ed entro i finanziamenti assegnati, i
programmi di edilizia residenziale. ´´Sono pienamente soddisfatto dell´accordo
raggiunto - ha commentato il ministro Fitto - che impegna consistenti risorse
per affrontare l´emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte
famiglie che versano in condizioni di bisogno´´. . . <<BACK
( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-18 - pag: 15 autore: EUROPEE De
Magistris candidato Idv «Impossibile fare il Pm» Il plotone già fitto di
magistrati prestati alla politica sta per arricchiersi di un'altra unità: l'ex
Pm di Catanzaro e attuale componente del Tribunale del riesame di Napoli, Luigi
De Magistris, correrà alle Europee del 6 e 7 giugno prossimo con l'Idv. Ad
annunciarlo è stato lo stesso magistrato che, attraverso il blog del leader
dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha commentato: «Non mi è stato
consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella di
Pubblico ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i fatti,
di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita». Da qui la sua decisione
di dedicarsi a quella, ha aggiunto, «che è la realtà principale in cui si
possono modificare le cose, i fatti e anche la storia di un Paese, che è
appunto la politica con la P maiuscola ». A tal proposito, tra oggi e domani il
plenum del Csm dovrebbe approvare la richiesta di
aspettativa avanzata da De Magistris. In tal senso si è già espressa ieri,
all'unanimità, la Quarta commissione di Palazzo dei Marescialli. Critiche sulla
decisione del magistrato napoletano sono giunte dal capogruppo del Pdl al
Senato, Maurizio Gasparri, che ha commentato: «La candidatura di De Magistris
alle Europee è la dimostrazione di come alcuni usino la toga in maniera
assai opinabile, solo per fare carriera politica». Avanzando poi l'ipotesi che
la candidatura gli «serva a ottenere l'immunità, visto quanto sta emergendo
dallo scandalo Genchi».Laddove l'ex guardasigilli Clemente Mastella, a suo
tempo indagato da De Ma-gistris, ha dichiarato: «Ora capisco tante cose».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-03-18 - pag: 32 autore: L'Inps ha definito
le condizioni Disabili, congedo ai figli conviventi Giuseppe Rodà Definite le
regole per l'estensione del diritto al congedo straordinario, della durata
massima di due anni, al figlio convivente con persona in disabilità grave. Lo
ha fatto l'Inps, con la circolare 41 del 16 marzo. Con la sentenza 19 del 26
gennaio, la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo 151/ 01
(«Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della
paternità») nella parte nella quale non include, tra i soggetti legittimati a
fruire del congedo, il figlio convivente, in assenza di altri soggetti
idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave. Perché
il figlio convivente con la persona gravemente disabile possa usufruire del
congedo si devono verificare quattro condizioni: e il genitore portatore di handicap
grave non è coniugato o non convive col coniuge,oppure –se coniugato e
convivente col coniuge – si trova in una di queste situazioni: il coniuge non
presta attività lavorativa o è lavoratore autonomo; il coniuge ha espressamente
rinunciato al congedo, per lo stesso soggetto e negli stessi periodi; r
en-trambi i genitori del portatore di handicap risultano deceduti o totalmente
inabili; t il genitore portatore di disabilità grave non ha altri figli o non
convive con alcuno di essi, oppure – se ha altri figli conviventi - ricorre una
delle seguenti situazioni: questi figli (diversi da chi richiede il congedo)
non svolgono attività lavorativa o sono lavoratori autonomi; i figli conviventi
(diversi dal richiedente il congedo) hanno espressamente rinunciato a godere
del congedo per il genitore in questione, nello stesso periodo; u il portatore
di disabilità grave non ha fratelli o non convive con alcuno di essi, o, se ha
un fratello convivente, questo fratello non presta attività lavorativa o è
lavoratore autonomo oppure ha espressamente rinunciato al congedo per lo stesso
soggetto e negli stessi periodi. Le sedi Inps potranno riesaminare le richieste
già pervenute per i rapporti non esauriti (situazioni giuridiche per le quali
non è intervenuta sentenza passata in giudicato o prescrizione del diritto).
L'indennità si prescrive in un anno, dal giorno successivo alla fine del
periodo indennizzabile come congedo.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-18 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE De Magistris candidato con l'Idv: voglio coinvolgere la
società civile Il giudice in aspettativa per correre alle prossime europee Da
diversi giorni si accavallavano voci su una sua possibile discesa in campo Ieri
il giudice, in servizio a Napoli, ha sciolto la riserva NAPOLI — Nel tardo pomeriggio arriva il primo via libera da parte del Csm
alla richiesta di aspettativa dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris. «Un
atto dovuto», spiegano a Palazzo dei Marescialli. De Magistris si candiderà
alle Europee con l'Idv di Antonio Di Pietro. Da giorni si rincorrevano le voci
di una sua discesa in campo. Ebbene da ieri è una certezza. «Ho detto
chiaramente a Di Pietro che io sono uno spirito libero». Così il primo commento
del magistrato che da pochi mesi era a Napoli al Riesame. Giusto il tempo di
scrivere le motivazioni della mancata scarcerazione dell'imprenditore Alfredo
Romeo. «Mi hanno attaccato — ancora De Magistris —, sono stato fermato e
continuano a impedirmi di lavorare per questo mi presenterò alle elezioni europee.
Mi ha convinto la prospettiva di coinvolgere la società civile, specialmente
nel Sud Italia». Sul blog di Di Pietro è ancora più chiaro: «Non mi è stato
consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella di
pubblico ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i fatti,
di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita». E ancora: «La prima cosa
in questo momento importantissimo per me, per la mia storia personale e
professionale, è la ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica,
la politica con la P maiuscola. Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici
anni della vita e che è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione
di questi anni». De Magistris dice di essere stato «delegittimato» e di essersi
reso conto «che non ci sono più le condizioni per esercitare, almeno per quanto
riguarda la mia persona, le funzioni che amavo e, quindi, riuscire a fare
qualcosa di importante come magistrato in questo Paese. Quindi cercherò di
portare la mia esperienza personale, la mia passione civile e il mio amore per
la giustizia e la mia attenzione ideale in quella che è la realtà principale in
cui si possono modificare le cose, i fatti e anche la storia di un Paese, che è
appunto la politica con la P maiuscola ». Conclude: «Sono contento del progetto
che mi è stato proposto da Antonio Di Pietro e dall'Italia dei Valori e
dell'impegno richiestomi dalla società civile. Il mio è l'impegno della società
civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di concreto. Un
progetto che vorrà mettere le prime fondamenta, le prime basi nelle elezioni
europee, ma che di certo punta ad una nuova politica in Italia». Se, come si
dice da tempo, Di Pietro insieme a De Magistris candiderà anche il giornalista
Marco Travaglio nella circoscrizione meridionale darà non poco filo da torcere
agli avversari. E agli alleati, ovvero il Partito democratico, che non ha
ancora neanche cominciato a parlare di elezioni Europee. Proseguirà, invece e
fuori da un'aula di Tribunale, lo scontro con l'ex Guardasigilli Clemente
Mastella. R. P. \\ Non mi è stato consentito di fare il lavoro che amo Lascio
per dedicarmi alla politica con la P maiuscola Contento del progetto politico
che mi ha proposto Di Pietro Al Riesame di Napoli Luigi De Magistris era stato
trasferito da Catanzaro a Napoli
( da "Messaggero Veneto, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 2 - Attualità
Compartecipazioni al Fvg per 450 milioni di euro Il Pdl: specialità difesa. Il
Pd: attuare la sentenza UDINE. È polemica tra il Pdl e il Pd in Friuli Venezia
Giulia sui tributi delle compartecipazioni dopo che la Corte Costituzionale ha
accolto il ricorso del Friuli Venezia Giulia contro la legge Finanziaria del
2008. Un altro passo verso il federalismo fiscale è stato fatto poi lunedí
nell'incontro tra il ministro Calderoli e i presidenti delle Regioni autonome,
cui ha partecipato il governatore del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. Per il
vicecapogruppo consiliare del Pdl, Franco Baritussio, «emerge che la specialità
del Friuli Venezia Giulia è ancora viva». Per l'onorevole del Pdl, Isidoro
Gottardo, «il Fvg può sviluppare ulteriormente la sua specialità senza temere
di vedersi tagliato nelle risorse. L'esame da parte dell'Aula del testo di
legge - continua Gottardo - non è scevro da un clima a volte anche ostile verso
le Speciali, ma il Fvg ha dato prova di non aver nessun privilegio da
difendere, perché non ne ha. Affrontiamo, quindi, il dibattito e l'approvazione
con spirito costruttivo», conclude Gottardo. Il centro-sinistra sottolinea
l'azione svolta e il risultato ottenuto sulle compartecipazioni grazie all'ex
governatore Riccardo Illy. «L'incontro tra Governo e presidenti delle Regioni
ad autonomia speciale sul federalismo fiscale è finito nell'unico modo in cui
avrebbe potuto finire», ha sottolineato l'ex presidente del consiglio regionale
Alessandro Tesini. «Il giorno dopo la sentenza della Corte
Costituzionale che - riconoscendo il diritto della Regione alla compartecipazione
sui tributi dei redditi da pensione - ribadisce il principio costituzionale della leale
collaborazione e conferma la procedura conseguente delle norme di attuazione
dello Statuto, sarebbe stato davvero temerario imporre una "ragion di
stato" del tutto politica in spregio a regole ancora una volta
consacrate nella loro legittimità e riproposte come garanti di efficacia e
funzionalità», ha ribadito Tesini. Il consigliere regionale spiega poi che le
modalità di attuazione del federalismo «devono rispettare l'autonomia costituzionale previsto dal rango della autonomia speciale.
Non c'è alcunché da inventare, è una prassi consolidata e sempre applicata, a
partire dal patto di stabilità, ovviamente vincolante anche per le Regioni ad
autonomia speciale però attraverso scelte assunte in piena autonomia e
negoziate con il Governo». «Questo è ciò che voleva il presidente di Trento. E
giustamente - non avrebbe potuto essere altrimenti - l'ha ottenuto. Non è
chiaro ciò che avesse veramente in testa Tondo. Al termine dell'incontro ha
dichiarato soddisfazione. Come tutti gli altri. Tutto bene quel che finisce
bene. Si parte da qui, ma la curiosità sulla sua posizione rimane anche per
scrutare i suoi prossimi passi. Ora, però, per essere immediatamente conseguente,
Tondo deve evitare ogni possibile confusione tra il federalismo fiscale e la
compartecipazione al gettito Ires dei redditi da pensione», aggiunge Tesini.
«La sentenza della Corte non apre ad alcuna negoziazione, né suggerisce
mediazioni. È secca ed è immediatamente attuativa. Per di piú, riconosce i
diritti pregressi. La estensione della compartecipazione ai sei decimi del
gettito Ires dai redditi da pensione non necessita di alcuna norma di
attuazione. E basta con il balletto delle cifre: i milioni sono quelli che
saranno determinati dalla Direzione delle Entrate». «Attualmente, la
compartecipazione estesa all'Ires delle pensioni vale 450 milioni. Ciò consente
di compensare la contrazione complessiva del gettito fiscale e di recuperare
una quota importante per sostenere la crescita e lo sviluppo colpiti dalla
grave crisi in atto e dalla recessione ormai crescente», conclude Tesini. E
ieri a Roma si è riunita la commissione Paritetica Stato-regione. Le nuove
competenze derivanti dall'attuazione del federalismo fiscale, il trasferimento
dei beni demaniali, la sanità penitenziaria, il recupero Irpef sulle pensioni
Inps e le infrastrutture: sono queste le priorità che impegneranno già nella
prima decade d'aprile la Commissione, definite dal neopresidente dell'organo
misto, Giovanni Collino, e dal governatore Renzo Tondo.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Buttiglione: siamo
d'accordo sul no all'accanimento terapeutico ma qui c'è troppa ideologia
Quagliariello: atto di presunzione I CATTOLICI Il caso ROMA. La decisione di
Beppino Englaro di chiedere preventivamente il giudizio di incostituzionalità sul ddl sul testamento biologico al presidente della Repubblica e
alla Corte costituzionale
«è un atto di presunzione nei confronti della sovranità popolare che nessun
cittadino dovrebbe mai consentirsi, soprattutto se si è ai primi passi nella
vita pubblica»: è un atto di accusa il giudizio di Gaetano Quagliariello,
vicepresidente vicario dei senatori del Partito della libertà, sulle
affermazioni fatte da Beppino Englaro. «Beppino Englaro aveva assicurato che
dopo la conclusione della tragica vicenda di sua figlia - ha ricordato
Quagliariello - si sarebbe chiuso nel silenzio. Tutti possono cambiare idea,
perchè evidentemente la reale volontà di una persona non si può desumere
neanche da una dichiarazione. Ma se si decide di scendere nell'agone pubblico
bisogna almeno farlo con correttezza».
( da "Nazione, La (Pistoia)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MONTAGNA PISTOIA
pag. 10 Depurazione, attende il rimborso da 13 anni CUTIGLIANO di SILVIO
LENZINI TREDICI anni fa il geometra Pierluigi Tonarelli interpellò il
competente ufficio comunale in merito alla bolletta del servizio acquedotto
contenente l'addebito per la depurazione il servizio peraltro non usufruito
poiché la sua abitazione non era alloggiata a nessun depuratore. I funzionari
risposero affermando che l'obbligo scaturiva da quanto contenuto nel 1° comma
dell'art.14 della legge 36/94. Insoddisfatto dalle risposte fornite dal Comune
prese carta e penna e scrisse al sindaco allora in carica ed ai capogruppo del
Pds, del Ppi, di Forza Italia e di Alleanza Nazionale. Nella missiva il tecnico
( he fino a poco tempo prima aveva ricoperto la posizione di responsabile
dell'Ufficio Tecnico del Comune) comunicava che, letta e riletta la legge,
riteneva che il legislatore avesse fatto una netta distinzione tra fognature
bianche che raccolgono acque meteoriche esenti da tassazione mentre sono
tassate quelle che finiscono nelle fogne adibite alla raccolta degli scarichi
domestici. «Ma sosteneva Tonarelli semprechè queste ultime utenze siano
collegate alla fognatura nera. Impianto che non esisteva e non esiste tuttora
alla Forra ed in altre località del territorio del Comune». Questa
interpretazione ha recentemente trovato piena accoglienza da parte della Corte Costituzionale che ha sancito l'incostituzionalità delle
norme inserite nella cosiddetta «Legge Galli» dove si stabiliva l'obbligo di
pagare la tassa di depurazione anche per le utenze non allacciate. Una
decisione che mette in crisi i Comuni, gli Ato e le varie ditte cui è affidata
la gestione degli acquedotti e che ora si trovano a dover procedere al rimborso
delle somme illegittimamente fatturate.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO pag. 10
De Magistris sceglie Di Pietro L'EX PM CANDIDATO ALLE EUROPEE CON L'IDV.
MASTELLA: «ORA CAPISCO...» IN CAMPO Luigi De Magistris si candida per l'Idv
(LaPresse) ROMA «NON MI È STATO consentito di esercitare le funzioni che amavo,
in particolare quella di pubblico ministero». Per questo motivo l'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris ha deciso di accettare la candidatura alle Europee
nella lista dell'Italia dei valori. Una scelta che comunque, ha detto il
magistrato, ha fatto con gioia e con impegno per la «politica con la P
maiuscola». La notizia è stata annunciata da Antonio Di Pietro con grande
enfasi: «Torniamo in Europa ma con degli italiani di valore di cui essere
orgogliosi» come, appunto, De Magistris che nel frattempo
ha ottenuto il primo via libera del Csm all'aspettativa. Molti i commenti alla
«discesa in campo» del magistrato che fu trasferito dal Csm al tribunale del
Riesame di Napoli. Primo fra tutti quello di Clemente Mastella che dal
magistrato fu iscritto sul registro degli indagati quando era ministro della
Giustizia nel governo Prodi. «Ora capisco tante cose» ha detto il
segretario dei Popolari Udeur la cui posizione fu poi archiviata su richiesta
della procura generale di Catanzaro. «No comment», risponderà poi De Magistris.
L'ex pm insiste nel rivendicare la «missione» della sua scelta di prestarsi
alla politica in tempi in cui «dobbiamo e possiamo difendere la Costituzione»
perché «ci troviamo in una fase di autoritarismo molto forte che in alcune
circostanze ho definito di pre-fascismo», ma sono in molti a criticare la sua
scelta. SECONDO il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri la
candidatura «è la dimostrazione di come alcuni usino la toga in maniera
opinabile, solo per fare carriera politica». La Lega ritiene, invece, che la
scelta di campo debba comportare, per coerenza, le dimissioni dalla
magistratura. Sarcastico Pier Ferdinando Casini: «De Magistris ha sempre fatto
politica, quindi è giusto che scenda in campo così rompe ogni ipocrisia». Ma
anche il parlamentare del Pd Gerardo D'Ambrosio, ex capo della procura di
Milano, si pone dei dubbi: «Il vero problema è l'eventuale rientro
nell'attività di magistrato dice . Se si candida e non intende tornare non c'è
questione. Ma se uno decide successivamente di riprendere l'attività
precedente, può essere problematico sotto il profilo della credibilità del
magistrato».
( da "Nuova Ferrara, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Amianto, sì ai
benefici Inps Il riconoscimento a sette operai del Petrolchimico L'Inps è stata
condannata a riconoscere i benefici contributivi a sette manutentori residenti
in alto Polesine, alcuni già in pensione e altri prossimi, che al Petrolchimico
di Ferrara e Ravenna, hanno lavorato a stretto contatto con le fibre d'amianto
negli anni 70 e 80. Ovvero prima delle bonifiche dei primi anni 90 intervenute
a seguito della messa fuorilegge di questo materiale. Così ieri ha deciso il
giudice del lavoro di Rovigo Silvia Ferrari, che ha accolto, a vario titolo, i
ricorsi contro l'Inps degli operai che avevano chiesto di vedersi riconosciuti
i benefici previdenziali da esposizione alla sostanza cancerogena. La decisione
del giudice, che quasi certamente sarà impugnata in Corte d'Appello a Venezia,
comporterà che i sette manutentori si vedranno riconosciute le contribuzioni
per periodi variabili dai dieci ai quindici anni in più rispetto a prima.
Decisiva è stata la perizia a posteriori del medico del lavoro incaricato dal
giudice In base alla documentazione recuperata riguardo agli stabilimenti
ferraresi e ravennati tra gli anni 70 e i primi 90: il professionista ha
stabilito che l'esposizione alle fibre d'amianto è stata tale da rendere
plausibile la loro richiesta di vedersi riconosciuti i benefici contributivi. La perizia era stata affidata dal giudice dopo che l'Inail non
aveva esaminato le pratiche dei 7 manutentori, e che l'Inps si era opposta al
riconoscimento proprio perché non disponeva delle pratiche Inail. Prassi
consolidata e sulla quale si è pronunciata anche la Corte Costituzionale che
accoglie perizie a posteriori.
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Sud sezione: PRIMO
PIANO data: 2009-03-18 - pag: 3 autore: In bolletta. Aumenti previsti in 76
comuni Tariffe al rialzo nell'area Vesuviana Brunella Giugliano NAPOLI L'Ato3,
che riunisce i Comuni vesuviani, "minaccia" l'aumento delle tariffe
idriche. L'incremento servirebbe a far fronte sia ai rimborsi dovuti agli
utenti per le quote di depurazione versate laddove il servizio non è
assicurato, sia a sostituire le stesse quote cancellate dalle bollette da
ottobre in poi. L'Ato ha approvato il 30 dicembre 2008 una delibera, per ora
non operativa, che prevede l'incremento: l'incidenza sul consumatore potrà
variare da un minimo annuo di 32 euro a un massimo di 70 per le utenze
domestiche e da 69 a 115 per quelle non domestiche. L'incremento potrebbe
riguardare i cittadini dei 76 comuni ricadenti nell'Ambito Sarnese- Vesuviano. La decisone è stata adottata in seguito alla sentenza della Corte
Costituzionale del 14 ottobre scorso, che ha dichiarato l'illegittimità
dell'articolo 14, comma 1, della legge 36 del 5 gennaio 1994. In altre parole,
per la Consulta, laddove non sono attivi depuratori, la quota della bolletta
destinata alla depurazione non deve essere pagata dai cittadini. Una
decisione che pesa enormemente sulle casse del gestore idrico. La sentenza va
interpretata retroattivamente, pertanto Gori, la società mista (partecipata da
Ato e Acea) che gestisce il servizio, dovrà rimborsare le somme finora
indebitamente incassate che sono pari, secondo una prima stima a circa 60
milioni. Inoltre, la cancellazione della voce depurazione e fognatura dalle
bollette ha già ridotto le entrate di 3 milioni. Da qui il provvedimento del
dicembre scorso: la delibera approvata dal cda dell'Ato 3 precisa: «vista la
mole delle risorse economiche che vengono a mancare, si procede alla revisione
straordinaria del Piano d'ambito. La tariffa del Servizio idrico integrato è
destinata a incrementarsi, sia perché diminuisce il numero delle utenze sulle
quali dividere i costi di depurazione, sia per la necessità di raccogliere le
risorse sufficienti ai rimborsi». «Il cda dell'Ato3 che si è insediato a
febbraio – spiega Mario Sorrentino che ne è presidente – sta rivedendo la
delibera sull'aumento delle tariffe. In ogni caso introdurremo meccanismi di
tutela delle fasce deboli». Intanto, il Parlamento, con la legge del 27
febbraio 2009, n. 13, ha stabilito che, in attuazione della pronuncia della
Consulta, i gestori dovranno, anche in forma rateizzata, restituire le tariffe,
ma i rimborsi potranno essere effettuati solto a partire del primo ottobre
2009. In altre parole, saranno rimborsati tutti i cittadini automaticamente.
Pertanto, decadono gli oltre 8 mila ricorsi e le 500 citazioni presentate dagli
utenti vesuviani. LA MOTIVAZIONEL'Ato3 risponde così alla sentenza della
Consulta che impone di cancellare le quote di depurazione dove non assicurata
( da "Corriere della Sera" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-18 num: - pag: 21 categoria:
REDAZIONALE Giustizia Perso un procedimento ogni 10. Lite tra giudici e pm in
Tribunale Bologna e i fascicoli spariti Saltano 2.321 processi Dimenticati in
un armadio. La scoperta degli 007 di Alfano I documenti riguardano udienze a
citazione diretta con pena fino a 4 anni: furti, truffe, ricettazione, lesioni
colpose, infortuni sul lavoro DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — Chiamatelo pure
l'armadietto della vergogna. Un normale mobile da ufficio a due ante, addossato
ad un muro nella cancelleria della Procura di Bologna. Anonimo, probabilmente
grigio. A stupire è il contenuto, 2.321 fascicoli di indagine per i quali il
Tribunale aveva fissato la data d'inizio del processo. Ma invece di procedere
con le citazioni a giudizio, ovvero le notifiche alle parti interessate, quei
procedimenti sono stati messi sotto chiave. Ad ingiallire fino al
sopraggiungere, nella maggioranza dei casi, della morte naturale, ovvero la
prescrizione. Senza che nessun pubblico ministero sentisse la necessità di
chiedere dove fosse andata a finire la sua inchiesta. La somiglianza con
l'originale si limita al contenitore. Il vero armadio della vergogna, quello
che per quarant'anni nascose i fascicoli sulle stragi naziste in Italia, rivelò
una storia di connivenze e volontà politica. Ma nel suo piccolo, anche
l'omologo bolognese rappresenta qualcosa. La difficoltà della magistratura a
fronteggiare carichi di lavoro crescenti. Oppure, una certa incuria da parte
dei titolari di quei procedimenti e dei loro superiori che non può essere
spiegata soltanto con le carenze di personale amministrativo e di mezzi.
Dipende da come la si guarda. Come al solito, quando si tratta di giustizia. Quel
che colpisce è l'entità dello spreco nascosto dietro a quella cifra. Prendere i
2.321 fascicoli, che riguardano processi a citazione diretta, che prevedono
pene fino a quattro anni. C'è di tutto, furti, truffe, ricettazione,
appropriazioni indebite, lesioni colpose, infortuni sul lavoro. La gran massa
di quello che negli uffici giudiziari viene definito «ordinario », anche se le
definizione non è lusinghiera per chi li ha dovuti subire, quei reati. In
termini di «fatturato», è più di un decimo delle notizie di reato che si
accumulano in un anno. Ogni dieci procedimenti, ne è andato perso uno. Adesso,
moltiplicare 2.321 per il lavoro degli investigatori, i soldi spesi per perizie
e intercettazioni. Tutto evaporato, tutto inutile, perché nessuno ha sentito il
bisogno di prendere in mano quei fascicoli pronti per il processo. La scoperta
avviene alla fine del 2008, nel mezzo di una ispezione ordinaria disposta dal
ministero della Giustizia che si è conclusa soltanto a febbraio. La visita è
dovuta all'eterno conflitto tra la magistratura inquirente bolognese e quella
giudicante. La Procura accusa il Tribunale di lavorare a rilento, addirittura
ignorando le richieste sempre più pressanti di fissazione dei processi.
Addirittura quantifica il numero dei procedimenti per i quali ha chiuso le
indagini e predisposto al citazione a giudizio, senza che venisse mai fissata
l'udienza. Il Tribunale risponde con una parziale ammissione di colpa. Tutto
vero, dice. Ma a noi risultano «solo» 8-9000 fascicoli, antecedenti all'anno in
corso. Comunque tanti. Degli altri, quelli che mancano per arrivare a quota
11.000, non ne sappiamo nulla. Il mistero dura poco, anche se sul suo
scioglimento le versioni divergono. Quella più romanzata prevede la scoperta
dell'armadietto da parte degli ispettori ministeriali. In Procura sostengono
invece di che si tratti del risultato di una indagine interna, avviata dal
procuratore Silverio Piro, reggente dell'ufficio in attesa
che il Csm trovi un successore a Enrico De Nicola, andato in pensione nel
luglio del 2008. Comunque sia, 2.321 fascicoli per i quali i processi sono
stati fissati, ma nessuno che in Procura abbia messo la firma per farli
partire. L'incombenza spetta all'ufficio notifiche, ovvero alla cancelleria.
La spiegazione della responsabile è disarmante. Non ce la facciamo, dice, a
tenere questi ritmi di lavoro. E quindi ci siamo tenuti i fascicoli
nell'armadio. Il danno, e naturalmente pure la beffa. Perché la scelta di
«nascondere » alla vista gli incartamenti nasce dal ritorno sulla retta via del
tribunale, che dopo tanti solleciti della procura, e un nuovo presidente,
dall'inizio del 2008 ha cominciato a dedicarsi maggiormente al processo penale,
cercando di «smaltire» il più possibile l'arretrato. Il nuovo e più virtuoso
corso avrebbe però prodotto un curioso effetto collaterale, il crollo
dell'ufficio udienze. Dopo la scoperta, la responsabilità delle notifiche è
tornata di competenza dei pubblici ministeri. «A causa della delicatezza della
questione», Piro sceglie di non commentare, limitandosi a sottolineare come con
il tribunale «vi sia un clima di ritrovata armonia ». Le scuse ci sarebbero
anche, i tagli alla giustizia, eccetera. E queste cose succedono anche altrove.
Mai però con questi numeri, che lasciano lo spazio a parecchie domande. Per
quale ragione si è scelto di delegare la gestione delle notifiche dei
procedimenti «ordinari» alla cancelleria? Possibile che nessun magistrato abbia
mai chiesto conto della sorte dei suoi fascicoli? E infine, perché da parte dei
vertici della procura non è stato fatto alcun controllo? Gli ispettori del
ministero hanno sentito il bisogno di un supplemento di indagine, sottolineando
come il caso bolognese sia «abnorme». Vergogna forse no, ma le belle figure
sono decisamente un'altra cosa. Troppo lavoro La scoperta fatta alla fine del
2008. La difesa della responsabile della Cancelleria: colpa dei ritmi di lavoro
Marco Imarisio
( da "Corriere della Sera" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-18 num: - pag: 21
categoria: BREVI l'indagine del procuratore Il procuratore Silverio Piro,
reggente dell'ufficio in attesa che il Csm nomini il nuovo capo, aveva avviato
un'indagine interna sui fascicoli «fantasma»
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Provincia di
Oristano Pagina 4017 Ardauli. Il Comune restituirà ai cittadini i soldi del
servizio inattivo Depurazione, ecco i rimborsi Ardauli.. Il Comune restituirà
ai cittadini i soldi del servizio inattivo --> Rischia di dover rimborsare
90 mila euro il Comune di Ardauli per gli oneri di depurazione pagati gli
scorsi anni dai cittadini. Una questione spinosa per l'Amministrazione guidata
da Roberto Putzolu. Tutto nasce da una sentenza della Corte
costituzionale dello scorso
autunno, secondo la quale sarebbe illegittimo il pagamento del canone di
depurazione nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti
centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. È
quanto capitato ad Ardauli negli anni compresi tra il 1999 e il 2006, quando si
stava realizzando il depuratore. In Comune iniziano ad arrivare le richieste
dei cittadini che chiedono che gli venga rimborsato quanto pagato. Al momento
la Giunta non ha preso alcuna decisione e sta valutando la situazione. Certo è
che se il Comune fosse chiamato a rimborsare, secondo le stime fatte, dovrebbe
sborsare 90 mila euro. «L'Amministrazione sta cercando di capire se il rimborso
sia dovuto e in questo caso con quali modalità», spiega il sindaco. Nelle
scorse settimane l'esecutivo ha affondato l'argomento e deliberato (a
maggioranza) di prendere atto della sentenza della Corte Costituzionale. La
Giunta, contestualmente, ha dato indirizzi agli uffici perché «indichino i dati
dell'utenza, i dati anagrafici, il codice fiscale, le somme da rimborsare
distinte per anno di riferimento». In delibera si precisa che «si provvederà al
rimborso solo ed esclusivamente per gli utenti che dimostrino il pagamento
delle bollette idriche pregresse mediante esibizione delle fatture e dei
bollettini di versamento». Viene precisato che «il diritto agli interessi ai
sensi di legge sorge dalla data di protocollazione dell'istanza» e che «si
provvederà presumibilmente ad eseguire i rimborsi a conguaglio sul ruolo idrico
anno 2005 da emettere». A chiusura della delibera si legge inoltre: «L'Ente
rimane in attesa del provvedimento legislativo necessario a chiarire tempi e
modalità relativi ai rimborsi medesimi in quanto gli stessi potrebbero
comportare un esborso finanziario notevole tale da provocare un disequilibrio
difficilmente colmabile in questo particolare momento di congiuntura
economica». ALESSIA ORBANA
( da "Romania Libera" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: Divortul, la moda printre politicieni.
Cel mai recent exemplu - Bogdan Olteanu Familia Olteanu s-a destramat Rl online
Miercuri, 18 Martie 2009 Bogdan Olteanu s-a prezentat marti la Judecatoria sectorului
1 la primul termen al procesului de divort. Fostul presedinte al Camerei
Deputatilor a depus la sfarsitul lunii februarie cerere de desfacere a
casatoriei. Bogdan Olteanu a divortat de Cristina Andone dupa cinci ani de
casnicie in urma careia au rezultat doi copii. Motivul despartirii: relatiile
extraconjugale. Asta in ciuda negarilor repetate ale lui Olteanu. La bursa
zvonurilor s-au vehiculat mai multe nume: Ingrid Zaarur, membru PNL filiala
sector 1, deputatul Alina Gorghiu, Diana Tusa, fost sef al cancelariei Camerei
Deputatilor sau Cristina Pocora, fost secretar de stat pentru relatia cu
Parlamentul. Tot potrivit bursei zvonurilor, Diana Tusa este cotata cu cele mai
mari sanse sa aiba o relatie intima cu Olteanu. Idila pare a se fi nascut cat
timp ea a fost sefa Cancelariei Camerei, deci o apropiata colaboratoare a
politicianului. Actuala deputata PNL de Braila a fost discreta si s-a abtinut
sa comenteze situatia. Purtatorul de cuvant al PNL urmeaza sa plateasca lunar
1.500 euro pensie de intretinere pentru cei doi copii ai sai, care vor ramane
in custodia mamei, pana la implinirea majoratului. Olteanu poate sa isi vada
cei doi copii numai sub supravegherea mamei si doar in conditiile impuse de
aceasta. Divortul pare a fi devenit o doctrina in PNL. Seful liberalilor, Calin
Popescu Tariceanu, nasul de cununie al lui Olteanu, a ajuns la a patra
casatorie. In timpul mandatului de premier s-a zvonit ca Ioana Tariceanu a
parasit caminul conjugal si ca urmeaza divortul. Fostul prim-ministru, care are
un baiat cu actuala sotie, s-a grabit sa dezminta zvonul si sa spuna ca are o
relatie excenelta cu sotia sa. Prietenul lui Tariceanu, Dinu Patriciu este si
el la a doua casnicie. Prima sotie cu care are doua fete, Ana si Maria,
locuieste in Canada. Acum Patriciu este casatorit cu arhitecta Dana Patriciu.
Intre fostul ministru de Externe, Adrian Cioroianu si sporana Alexandra Coman a
fost dragoste la prima vedere la o petrecere. In 2003 Cioroianu a divortat de
Luminita, dar s-a judecat pana anul trecut pentru cuantumul pensiei alimentare.
Deputatul PNL Relu Fenechiu i-a spus adio dupa 13 ani Lilianei, fost manechin
in perioada comunista, cu care are un copil. In octombrie 2007, Fenechiu s-a
recasatorit la Viena cu Mariana Ivan, cantareata de muzica populara. O exceptie
de la aceasta "practica" din PNL este Dan Motreanu care a lansat teza
conform careia "In PNL daca nu esti divortat, nu esti promovat".
Motreanu este casatorit cu iubita sa din liceu. In cazul fostului liberal,
actuala pedelist Cristian Boureanu vorbim de o adevarata telenovela. Sebastian
Vladescu, nasul de cununie al lui cuplului Cristian si Irina Boureanu, a
facut-o pe fina sa sa se indragosteasca de el si sa se desparta de sot.
Vladescu s-a casatorit apoi cu Irina, dar mariajul nu a rezistat decat trei
luni, dupa care el a dorit sa se intoarca la fosta consoarta, Carmen. Si in
tabara PSD sunt mariaje destramate. Ministrul pentru Relatia cu Parlamentul,
Victor Ponta, s-a indragostit de colega sa de partid Daciana Sarbu. Povestea
lor de dragoste s-a concretizat prin casatorie. Ulterior, cei doi au devenit
parintii micutei Irina Octavia. In luna mai a anului trecut pe numele Anei
Birchall a fost inregistrata cerere de divort. Ea a spus public ca nu a facut
acest demers si ca totul este o inscenare. CSM s-a autosesizat si si-a insusit nota inspectiei judiciare care a
constatat ca "au fost respectate dispozitiile legale care reglementeaza
procedura de inregistrare a cererii de divort" in cazul Anei Birchall.
Dupa 32 de ani de casatorie, la varsta de 61 de ani, Petre Roman a plecat de
acasa inamorat de solista Silvia Chifiriuc. "Sotul meu a plecat de
acasa de doua saptamani. Divortam si basta", admite si Mioara Roman care a
refuzat sa faca prea multe comentarii pe acest subiect. Din aceeasi categorie:
Ministrul Muncii: Nu vom fi de acord ca FMI sa ne impuna inghetarea
pensiilorDin iunie, Sandero diesel pe piata romaneascaSalariile mici din
sistemul bugetar nu vor fi inghetate Voteaza
( da "Giornale.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 66 del 2009-03-18
pagina 0 Europee, De Magistris in campo con Di Pietro di Redazione L?ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le
prossime elezioni europee con l?Italia dei Valori. "Lo farò come
indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il
magistrato che ha chiesto oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare Roma
- Dall'aula di tribunale a quella di Strasburgo. Il passo è breve, e il taxi
più comodo per arrivare all'europarlamento è l'Idv. L?ex pm di Catanzaro Luigi
De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le prossime elezioni
europee con l?Italia dei Valori. "Lo farò come indipendente, insieme ad
altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto
oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe
arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm.
De Magistris, che è stato trasferito d?ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla
sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato
personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve
pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. Da tempo si parlava di una
sua candidatura Voci su una sua candidatura alle europee circolavano da tempo.
E in una recente intervista aveva detto di non poter escludere di scendere in
politica, ma di non aver ancora deciso: "sono stato messo ingiustamente
all?angolo, per non nuocere evidentemente. Continuano iniziative disciplinari
assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io
non escludo in questo momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle
decisioni". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Giornale.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 66 del 2009-03-18
pagina 6 Rai, il Pd litiga con se stesso, poi tenta l?accordo su Sorgi di
Francesco Cramer Franceschini in un solo pomeriggio propone Levi, Guglielmi e
Cheli. In serata la trattativa si concentra sull?ex direttore di Stampa e Tg1
Roma Più bizzoso che mai il cavallo di viale Mazzini disarciona candidati a
ripetizione. Il futuro presidente della Rai non fa a tempo a mettere un piede
nella staffa che oplà, vola per terra. In principio fu Ferruccio De Bortoli, il
direttore del Sole 24Ore arrivato a un passo da piazzarsi in sella. Eppure
aveva detto che le redini, lui, era disposto a prenderle in mano. Ma poi è
caduto pure lui sui piedi del povero seconDario Franceschini, desideroso di fare
un dispetto a Veltroni, segnalando il candidato giusto. E invece nisba. Alla
ricerca spasmodica di un fantino condiviso si bruciano nomi a ripetizione. S?è
pensato a «mister ex», Giovanni Maria Flick: ex ministro della Giustizia, ex presidente della Corte costituzionale. Ma il cavallo ha scalciato ancora prima che Flick si
avvicinasse alla sua criniera. Allora perché non puntare su Arrigo Levi, uno
che di giornalismo ne ha ruminato una vita? Ex direttore della Stampa, classe
1926, avrebbe lanciato il baio della tv di Stato verso i lidi giusti. E
sia. Peccato che Levi non abbia neppure voluto avvicinarsi al maneggio: «Io
alla presidenza della Rai? Ma nemmeno per sogno». Altro schiaffo in faccia al
leader piddino. E il cavallo di viale Mazzini ancora a brucare senza guida.
Oddio, proprio scosso il cavallo non è. In sella, oggi, c?è Claudio
Petruccioli. E alcuni, a sinistra, chiedono che sia ancora lui a far trottare
mamma Rai. Ma nel Pd non tutti fanno il tifo per l?attuale condottiero. I
dalemiani spingono perché il cavallo lo diriga uno come Pier Luigi Celli,
manager che conosce a menadito il «maneggio» di viale Mazzini. Lo spingono il
lÍder Massimo ma anche Pierluigi Bersani e perfino Luca Cordero di Montezemolo.
Ma anche lui ha ingrossato le fila dei fantini bruciati. Altra ipotesi: Sergio
Zavoli. Però: se si è già sudato sette camicie per piazzarlo sulla poltrona
della Vigilanza, che senso ha toglierlo da lì? Per poi affrontare la grana
della casella vuota in commissione? Meglio di no. Altro candidato incenerito.
Nel pomeriggio all?imbizzarrito cavallo s?è avvicinato Angelo Guglielmi, ex
direttore di Rai3 e oggi assessore di Sergio Cofferati: «Non posso dire nulla
ma la mia generica disponibilità c?è», ha valorosamente ammesso Guglielmi. E
Franceschini, per nascondere i dubbi tra i suoi, a scaricare la colpa sul Pdl:
«Il no a Guglielmi è un brutto segnale». Insomma, dopo aver litigato tutto il
giorno in casa Pd si reclama «chiarezza». A mettere le mani giunte per far
saltare in groppa il fantino giusto saranno Franceschini e Gianni Letta che
anche ieri si sono visti nel tentativo di sbrogliare la matassa. Dieci minuti
di summit fitto fitto. Finalmente trovato l?uomo giusto? Macché: i veti
incrociati sono molti, troppi. Nel momento in cui Guglielmi pareva essere
pronto per la galoppata ecco spuntare un altro concorrente: Marcello Sorgi, ex
direttore del Tg1 e del quotidiano La Stampa. Inviato, esperto di terrorismo
negli anni Settanta, cronista parlamentare, vicedirettore e poi numero uno del
giornale di Torino. In Rai è entrato nel 1996 per dirigere il giornale radio.
Qualche mese dopo è diventato responsabile del Tg1. Gli ultimi rumors lo danno
quasi in sella anche se il cavallo continua a nitrire. A lui si sono già
avvicinati Giorgio Assumma, presidente della Siae; Stefano Folli, Gianni
Riotta, Paolo Ruffini, Francesco Paolo Casavola, Fabiano Fabiani. Bocciati
tutti. Ma forse Sorgi... Sembra proprio pronto a salire in groppa anche se le
sue chances sono tallonate da un altro concorrente, già dato per incenerito
qualche ora prima: Enzo Cheli, ex presidente dell?autorità per le
comunicazioni. Una girandola di nomi che non vuole fermarsi e che trascina con
sé pure le future nomine dei Tg di Stato. Mauro Mazza, che oggi guida il Tg2,
con somma gioia di An potrebbe spostarsi al Tg1 o, più probabile, sedersi sulla
poltrona di direttore di Rai1. Si contende il ruolo di comando con Maurizio
Belpietro, attuale direttore di Panorama. La Lega, invece, esulterebbe se
vedesse Gianluigi Paragone a guidare il Tg2. Mentre alla vicedirezione generale
potrebbe approdare Antonio Marano, oggi direttore di Rai2. © SOCIETà EUROPEA DI
EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Rai News 24" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma | 18 marzo 2009
E' un ex dj 34 enne il presidente golpista del Madagascar: lotterò contro la
povertà I disordini dei giorni scorsi La Corte costituzionale del Madagascar ha
confermato il leader dell'opposizione Andry Rajoelina nell'incarico di
presidente ad interim, dopo il golpe militare che ha portato alle dimissioni
del Capo dello Stato Marc Ravalomanana. Intanto il trentaquattrenne
neopresidente ha riunito i suoi ministri per mettere a punto misure per la
lotta alla poverta' e rispondere alle critiche internazionali sulla
legittimita' della sua nomina.
( da "Caserta News" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 18 Marzo
2009 De Magistris sceglie la politica e correra' per l'Idv POLITICA | Napoli
L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica e correra' per le
prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori.Lo ha annunciato oggi egli
stesso. ''Lo faro' come indipendente, insieme ad altri
esponenti della societa' civile'', dice il magistrato che ha chiesto oggi al
Csm l'aspettativa necessaria. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di
posta, forse gia' domani dal plenum del Csm di domani.
( da "Repubblica.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - I magistrati
che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura. E' questa l'opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino,
espressa in occasione del via libera del Consiglio all'aspettativa dell'ex pm
di Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà alle europee con Antonio Di
Pietro. (18 marzo 2009
( da "ITnews.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar. -
(Adnkronos) - "La candidatura del dottor De Magistris, ma non e' e non
sara' la sola, pur legittima apre un dibattito (l'ennesimo) e una riflessione
(vecchia)". E' quanto ha dichiarato il vicepresidente
del Csm Nicola Mancino, questa mattina in plenum, prima di esprimere il suo
voto favorevole al collocamento in aspettativa richiesto dall'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris per candidarsi alle elezioni europee nell'Italia
dei valori.
( da "ITnews.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar. - (Adnkronos) - Il plenum del Csm ha concesso all'unanimita' il
collocamento in aspettativa all'ex pm di Catanzaro, oggi giudice a Napoli,
Luigi De Magistris, che ieri aveva presentato richiesta di candidarsi alle
elezioni europee con l'Italia dei valori.
( da "ITnews.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 18 mar. -
(Adnkronos) - E' durata solo pochi istanti l'udienza fissata per questa mattina
per il processo in corso a Milano sul rapimento di Abu Omar. Il giudice Oscar Magi, infatti, ha subito disposto un rinvio al
22 aprile in attesa che le parti possano valutare, entro quella data, le
motivazioni con le quali la Corte Costituzionale ha accolto parzialmente i
ricorsi presentati dal governo Prodi e dall'esecutivo guidato da Berlusconi sul
segreto di Stato.
( da "KataWeb News" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Abu Omar: Processo
aggiornato al 22 aprile 18 marzo 2009 alle 10:09 — Fonte: repubblica.it — 0
commenti È stato aggiornato al 22 aprile prossimo il processo per il sequestro
dell'ex imam di Milano, Abu Omar, in cui è imputato, tra gli altri, l'ex
direttore del Sismi, Nicolò Pollari. Il giudice Oscar Magi
ha motivato il rinvio con la necessità di dare tempo alle parti, accusa e
difese, di conoscere le motivazioni con cui la corte costituzionale, nei giorni scorsi, ha accolto parzialmente il ricorso del
governo in merito al segreto di Stato che sarebbe stato violato, per alcuni
aspetti, dalla magistratura. AGI
( da "Wall Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mancino a De
Magistris: "Chi scende in politica non rientri in magistratura"
-->"A mio avviso è preferibile che sia stabilito il
divieto di rietrare nell'ordine giudiziario e sia garantita, a domanda, la
mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco
corrispondenti a quelli di provenienza". È quanto ha affermato il vice
presidente del Csm, Nicola Mancino, sulla richiesta di aspettativa da De
Magistris per candidarsi alle europee con l'Idv
( da "Wall Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mancino sulla
candidatura di De Magistris "Chi va in politica non torni in
magistratura" -->L'ex pm si candida alle Europee e ottiene
l'aspettativa dal Csm. Il videpresidente Mancino: «Una volta candidato, il
giudice ammette di essere divenuto parte. Serve una riflessione»
( da "Corriere.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Dimenticati in un
armadio. La scoperta degli 007 di Alfano Bologna e i fascicoli spariti Saltano
2.321 processi Riguardano udienze a citazione diretta con pena fino a 4 anni:
furti, truffe, lesioni colpose, infortuni sul lavoro Dal nostro inviato Marco
Imarisio BOLOGNA - Chiamatelo pure l'armadietto della vergogna. Un normale
mobile da ufficio a due ante, addossato ad un muro nella cancelleria della
Procura di Bologna. Anonimo, probabilmente grigio. A stupire è il contenuto,
2.321 fascicoli di indagine per i quali il Tribunale aveva fissato la data
d'inizio del processo. Ma invece di procedere con le citazioni a giudizio,
ovvero le notifiche alle parti interessate, quei procedimenti sono stati messi
sotto chiave. Ad ingiallire fino al sopraggiungere, nella maggioranza dei casi,
della morte naturale, ovvero la prescrizione. Senza che nessun pubblico ministero
sentisse la necessità di chiedere dove fosse andata a finire la sua inchiesta.
La somiglianza con l'originale si limita al contenitore. Il vero armadio della
vergogna, quello che per quarant'anni nascose i fascicoli sulle stragi naziste
in Italia, rivelò una storia di connivenze e volontà politica. Ma nel suo
piccolo, anche l'omologo bolognese rappresenta qualcosa. La difficoltà della
magistratura a fronteggiare carichi di lavoro crescenti. Oppure, una certa
incuria da parte dei titolari di quei procedimenti e dei loro superiori che non
può essere spiegata soltanto con le carenze di personale amministrativo e di
mezzi. Dipende da come la si guarda. Come al solito, quando si tratta di
giustizia. Quel che colpisce è l'entità dello spreco nascosto dietro a quella
cifra. Prendere i 2.321 fascicoli, che riguardano processi a citazione diretta,
che prevedono pene fino a quattro anni. C'è di tutto, furti, truffe,
ricettazione, appropriazioni indebite, lesioni colpose, infortuni sul lavoro.
La gran massa di quello che negli uffici giudiziari viene definito «ordinario
», anche se le definizione non è lusinghiera per chi li ha dovuti subire, quei
reati. In termini di «fatturato», è più di un decimo delle notizie di reato che
si accumulano in un anno. Ogni dieci procedimenti, ne è andato perso uno.
Adesso, moltiplicare 2.321 per il lavoro degli investigatori, i soldi spesi per
perizie e intercettazioni. Tutto evaporato, tutto inutile, perché nessuno ha
sentito il bisogno di prendere in mano quei fascicoli pronti per il processo.
La scoperta avviene alla fine del 2008, nel mezzo di una ispezione ordinaria
disposta dal ministero della Giustizia che si è conclusa soltanto a febbraio.
La visita è dovuta all'eterno conflitto tra la magistratura inquirente
bolognese e quella giudicante. La Procura accusa il Tribunale di lavorare a
rilento, addirittura ignorando le richieste sempre più pressanti di fissazione
dei processi. Addirittura quantifica il numero dei procedimenti per i quali ha
chiuso le indagini e predisposto al citazione a giudizio, senza che venisse mai
fissata l'udienza. Il Tribunale risponde con una parziale ammissione di colpa.
Tutto vero, dice. Ma a noi risultano «solo» 8-9000 fascicoli, antecedenti
all'anno in corso. Comunque tanti. Degli altri, quelli che mancano per arrivare
a quota 11.000, non ne sappiamo nulla. Il mistero dura poco, anche se sul suo
scioglimento le versioni divergono. Quella più romanzata prevede la scoperta
dell'armadietto da parte degli ispettori ministeriali. In Procura sostengono
invece di che si tratti del risultato di una indagine interna, avviata dal
procuratore Silverio Piro, reggente dell'ufficio in attesa
che il Csm trovi un successore a Enrico De Nicola, andato in pensione nel
luglio del 2008. Comunque sia, 2.321 fascicoli per i quali i processi sono
stati fissati, ma nessuno che in Procura abbia messo la firma per farli
partire. L'incombenza spetta all'ufficio notifiche, ovvero alla cancelleria.
La spiegazione della responsabile è disarmante. Non ce la facciamo, dice, a
tenere questi ritmi di lavoro. E quindi ci siamo tenuti i fascicoli
nell'armadio. Il danno, e naturalmente pure la beffa. Perché la scelta di
«nascondere» alla vista gli incartamenti nasce dal ritorno sulla retta via del
tribunale, che dopo tanti solleciti della procura, e un nuovo presidente,
dall'inizio del 2008 ha cominciato a dedicarsi maggiormente al processo penale,
cercando di «smaltire» il più possibile l'arretrato. Il nuovo e più virtuoso
corso avrebbe però prodotto un curioso effetto collaterale, il crollo dell'ufficio
udienze. Dopo la scoperta, la responsabilità delle notifiche è tornata di
competenza dei pubblici ministeri. «A causa della delicatezza della questione»,
Piro sceglie di non commentare, limitandosi a sottolineare come con il
tribunale «vi sia un clima di ritrovata armonia ». Le scuse ci sarebbero anche,
i tagli alla giustizia, eccetera. E queste cose succedono anche altrove. Mai
però con questi numeri, che lasciano lo spazio a parecchie domande. Per quale
ragione si è scelto di delegare la gestione delle notifiche dei procedimenti
«ordinari» alla cancelleria? Possibile che nessun magistrato abbia mai chiesto
conto della sorte dei suoi fascicoli? E infine, perché da parte dei vertici
della procura non è stato fatto alcun controllo? Gli ispettori del ministero
hanno sentito il bisogno di un supplemento di indagine, sottolineando come il
caso bolognese sia «abnorme». Vergogna forse no, ma le belle figure sono
decisamente un'altra cosa. stampa |
( da "Stampaweb, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA I magistrati
che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura. È questa
l?opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione
del via libera del Consiglio Superiore all?aspettativa dell?ex pm di Catanzaro
Luigi De Magistris, che si candiderà alle europee con Antonio Di Pietro. Il
vice presidente del Csm, Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto
favorevole al collocamento in aspettativa dell?ex pm Luigi De Magistris, ha
letto al Plenum la seguente dichiarazione:« L?esigenza che esprimo è che venga
disciplinata l?ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato.
A mio avviso è preferibile che venga stabilito il divieto di rientrare
nell?Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità nella
Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press?a poco
corrispondenti a quelli di provenienza». «La Pubblica Amministrazione - ha
detto ancora Mancino -recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità
e la magistratura perde un giudice divenuto parte». «La candidatura del dott.
Luigi De Magistris, ma non è e non sarà la sola, pur legittima, chi può mai
comprimere l?elettorato passivo? - ha detto ancora il vice presidente del Csm,
Mancino - apre un dibattito (l?ennesimo) e una riflessione (vecchia)». «Una
volta candidato, il giudice ammette d?essere divenuto parte, non foss?altro perchè
si è schierato con una forza politica, e non certo per un solo giorno- ha
sottolineato - lo status di parlamentare è a termine, permane fino a quando gli
elettori lo confermano. Può anche accadere che il parlamentare spontaneamente
rinunci alla carica elettiva». «La questione è tutta intorno al rientro nel
ruolo di magistrato. È giusto che rientri?Ho sempre sostenuto di no - ha
concluso - anche se non sono mai riuscito, quando ero in Parlamento, ad avere
condivisione da molti colleghi parlamentari».
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar.
(Apcom) - La scelta dei magistrati di candidarsi alle elezioni è
"legittima", ma bisogna aprire una riflessione per decidere se è
giusto che una volta terminata l'esperienza politica è giusto che tornino ad
indossare la toga. "Io ho sempre sostenuto di no". Si è espresso così il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino,
intervenendo in plenum prima di esprimere il suo voto favorevole al
collocamento in aspettativa richiesto da Luigi De Magistris per candidarsi alle
elezioni europee con l'Italia dei valori. "La candidatura di Luigi De
Magistris, ma non è e non sarà la sola, pur legittima - chi può mai comprimere
l'elettorato passivo? - apre un dibattito (l'ennesimo) e una riflessione
(vecchia) - ha esordito il 'numero due' di Palazzo dei Marescialli -. Una volta
candidato il giudice ammette d'essere divenuto parte non foss'altro perché si è
schierato con una forza politica, e non certo per un solo giorno. La
riflessione: lo status di parlamentare è a termine, permane fino a quando gli
elettori lo confermano - può anche accadere che il parlamentare spontaneamente
rinunci alla carica elettiva. La questione - ha osservato - è tutta intorno al
rientro nel ruolo di magistrato". Dunque è "giusto che
rientri?", si è domandato Mancino. E subito ha dato la sua risposta:
"Ho sempre sostenuto di no, anche se non sono mai riuscito, quando ero in
Parlamento, ad avere condivisione da molti colleghi parlamentari. L'esigenza
che esprimo è che venga disciplinata l'ipotesi del parlamentare che vuole
tornare a fare il magistrato. A mio avviso - ha spiegato il vicepresidente del
Csm - è preferibile che venga stabilito il divieto di rientrare nell'ordine
giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità nella pubblica
amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a poco corrispondenti a
quelli di provenienza. La pubblica amministrazione - ha concluso Mancino -
recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità e la magistratura
perde un giudice divenuto parte. Naturalmente voto a favore del collocamento in
aspettativa".
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
(ASCA) - Roma, 18
mar - C'e' stato appena il tempo di segnalare un certo disgelo tra Pd e Pdl,
dopo che la Camera ha approvato ieri con 491 si' e 33 astenuti la mozione di
Dario Franceschini che prevede l'allentamento del patto di stabilita' interno
per permettere agli enti locali di sbloccare risorse disponibili, ma gia' oggi
e' lo scontro a prevalere su due questioni non secondarie: il testamento
biologico e la presidenza della Rai. ''Finalmente, dopo una lunga serie di no,
e' arrivato il si' della maggioranza a un problema sentito da tutti i comuni.
Saranno sbloccati 14, 5 miliardi di crediti verso le imprese'', dichiara
soddisfatto il segretario Franceschini che pero' non anticipa quale sara' il
voto finale del Pd sul federalismo fiscale in discussione alla Camera. La Lega,
che ha lavorato dietro le quinte per favorire il voto positivo della
maggioranza sulla mozione di Franceschini, spera che la mano tesa possa essere
contraccambiata con il voto favorevole del Pd sul federalismo fiscale in
discussione nell'Aula della Camera. Restano intanto molto distanti le posizioni
di Pd e Pdl sul disegno di legge sul testamento biologico che inizia oggi il
suo iter nell'Aula del Senato. Il Pd ha presentato 179 emendamenti: 75 sono del
Gruppo, 82 dei singoli parlamentari, 16 di Ignazio Marino e 6 di Francesco
Rutelli. I senatori radicali Donatella Poretti e Marco Perduca, eletti nelle
file del Pd, hanno consegnato alla presidenza del Senato addirittura 2500
emendamenti e due pregiudiziali di costituzionalita'. Un invito a sospendere i
lavori del Senato sul testamento biologico e' venuto da Massimo D'Alema, nel
corso di un seminario promosso dalla Fondazione Italianieuropei sul testo in
discussione a Palazzo Madama: ''Apriamo un dibattito pubblico e andiamo a
discutere nelle universita'. Ascoltiamo la societa' italiana prima di andare
avanti a carro armato su una questione che rischia di spaccare il paese''.
Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, ha subito chiuso la porta al
dialogo: ''Su alcuni punti del disegno di legge sul testamento biologico non e'
possibile alcuna mediazione, tanto meno una sintesi''. Sul problema
dell'idratazione e alimentazione forzate la maggioranza non ha intenzione di
incontrarsi a meta' strada con l'opposizione che chiede la loro sospensione
''nel caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente
oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento''. Posizioni lontane
anche sulla presidenza della Rai. La maggioranza, dopo aver bocciato l'ipotesi
della conferma del presidente in carica Claudio Petruccioli, ha detto no pure
sul nome di Angelo Guglielmi, ex direttore di Rai tre dal 1987 al 1994,
proposto dal Pd come prevede la legge Gasparri che da' all'opposizione il
compito di indicare il presidente del servizio pubblico. Il segretario Franceschini,
intervenendo ieri sera nella trasmissione televisiva ''Ballaro''', ha
accentuato i toni della polemica: ''Prima di fare altri nomi, serve fare
chiarezza. Non vorrei che ci fosse il disegno di controllare anche la
televisione pubblica attraverso la maggioranza''. La replica e' venuta da
Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, presente anche lui nella
trasmissione televisiva. Dopo aver ricordato che la legge per la nomina del Cda
della Rai e in particolare del suo presidente ''riprende il principio della
maggioranza qualificata per stringere accordi'', ha auspicato un negoziato tra
maggioranza e opposizione per designare una personalita' che garantisca
entrambe. Dopo la bocciatura di Guglielmi, tornano a circolare i nomi di alcuni
giornalisti per la presidenza della Rai. I piu' accreditati sono quelli di
Marcello Sorgi, ex direttore della ''Stampa'', e di Gianni Riotta, direttore
del Tg1. Negli ultimi giorni le indiscrezioni non escludono anche i nomi di
Giuseppe De Rita, tra i fondatori del Censis ed ex presidente del Cnel dal 1989
al 2000, e di Enzo Cheli, ex giudice della Corte costituzionale. In assenza di una fumata
bianca sull'identikit del nuovo presidente dell'azienda di viale Mazzini, sono
destinate a rivelarsi inutili le convocazioni previste per oggi della
Commissione di vigilanza sulla Rai e dell'Assemblea dei soci del servizio pubblico
presso il Ministero del Tesoro.
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar.
(Apcom-Nuova Europa) - Gli elettori azeri si stanno recando oggi alle urne per
votare pro o contro una serie di emendamenti alla Costituzione, il più
rilevante dei quali è la cancellazione dei limite di due mandati per il
Presidente della Repubblica. Secondo quanto scrive l'agenzia di stampa Trend
News, alle ore 10 locali (ore 7 in Italia) l'affluenza alle urne era già al
15-16 per cento. Perché il referendum sia valido si dovrà raggiungere il 25 per
cento. Gli osservatori dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa
(Pace), secondo Trend News, avrebbero confermato l'elevata affluenza alle urne.
Secondo le autorità, non ci sarebbero state rilevanti irregolarità al momento.
Il presidente Ilham Aliev, succeduto nella carica di capo dello Stato al padre
Haidar, ha votato presto in mattinata. Le schede utilizzate, presentate sul
sito internet della Commissione elettorale centrale, sono estremamente confuse.
Ben 29 sono le modifiche su cui viene chiesto il parere della popolazione,
sulla base della richiesta fatta a dicembre da parte di Yeni Azerbaijan (Nuovo
Azerbaigian), il partito di Aliev. Alcuni di questi emendamenti sono semplici
aggiornamenti stilistici della Costituzione del 1995, già emendata nel 2002.
Altri sono di sostanza. Tuttavia, l'emendamento costituzionale
più forte è quello che riguarda il presidente, eletto a ottobre scorso per il
secondo mandato consecutivo, dopo essere succeduto nel 2003 al padre, rimasto
presidente fino alla morte. L'Articolo 101, comma V, della Costituzione contava
di una sola, semplice frase: "Nessuno può essere eletto come presidente
della Repubblica dell'Azerbaigian per più di due volte". Ora, secondo
quanto riferisce la commissione, se il referendum passerà, reciterà: "Nel
caso in cui la celebrazione delle elezioni presidenziali non venga tenuta a
causa di operazioni di guerra in base a uno stato di guerra, il mandato del
Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian sarà esteso fino al termine delle
operazioni militari. La decisione su questa materia sarà adottata
dalla Corte costituzionale
della Repubblica dell'Azerbaigian sulla base della richiesta del corpo statale
che organizza le elezioni". Una formulazione che, essendo l'Azerbaigian
ancora tecnicamente in guerra con l'Armenia con il Nagorno-Karabakh (è però
vigente un cessate-il-fuoco dal 1994), lascia aperta la possibilità di
interpretare in senso ampio la lettera costituzionale. (segue)
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar.
(Apcom-Nuova Europa) - L'iniziativa referendaria del partito del popolo sloveno
(Ssn) sull'ingresso della Croazia nella Nato sta andando verso il fallimento:
la raccolta firme si chiude il prossimo 26 marzo e sinora ne sono state
raccolte solo 1.200; per andare alla consultazione ne servono 40mila. L'Ssn -
che è una piccola formazione extraparlamentare di destra - ha
intenzione di rivolgersi alla Corte costituzionale per chiedere altri 35 giorni per la raccolta firme. Stando a
questa formazione, "è necessario comportarsi così perché la Croazia
compromette le frontiere della Slovenia". Zagabria doveva essere accolta
nella Nato ad aprile insieme a Tirana, in occasione del 60esimo compleanno
dell'Alleanza. Ma la decisione del Partito del popolo sloveno ha
rovinato la festa. Il sì del Parlamento è già arrivato, non senza difficoltà;
ma prima di depositare la ratifica a Washington, depositaria del Trattato
Nordatlantico, Lubiana deve aspettare la fine del periodo di raccolta firme.
Dopodiché - come confermano fonti diplomatiche Nato - non ci sarà più tempo per
completare tutta la procedura prima di Strasburgo. Il tutto nonostante
opposizione di centro-destra e governo di centro-sinistra abbiano preso le
distanze, condannando l'iniziativa referendaria al fallimento. Perlomeno, il
danno non è irreparabile: intorno a fine aprile la l'adesione croata dovrebbe
comunque essere formalizzata. Zagabria e Lubiana sono divise da una disputa
territoriale che riguarda soprattutto le acque della baia di Pirano. A causa di
questo braccio di ferro, la Slovenia ha bloccato il cammino d'integrazione
europea della Croazia.
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 18 mar.
(Apcom) - "Non credo che il processo possa fermarsi, il processo andrà avanti"
dice il pm Armando Spataro dopo la decisione del giudice Oscar Magi di
aggiornare le udienze al 22 aprile in attesa del deposito dellle motivazioni
della sentenza della Corte Costituzionale sul segreto di
Stato. Per Spataro "la Consulta ha accertato la regolarità delle
intercettazioni nelle indagini sul sequestro di Abu Omar la cui validità era
stata messa in dubbio dal governo e da qualche difensore. Bisognerà leggendo le
motivazioni e studiandole attentamente capire come il segreto di stato possa influire
sulle prove ancora da raccogliere".
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 18 mar.
(Apcom) - Il processo per il rapimento dell'ex imam Abu Omar di cui rispondono
tra gli altri l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e 26
agenti della Cia è stato rinviato al prossimo 22 aprile in attesa del deposito
delle motivazioni riguardanti la decisione della Corte Costituzionale sul
segreto di Stato. "Mai come in questo caso è necessario leggere le
motivazioni per decidere cosa fare" ha detto il giudice Oscar Magi.
( da "Adnkronos" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MADAGASCAR:
CORTE COSTITUZIONALE RICONOSCE RAJOELINA PRESIDENTE commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 18 marzo, ore 11:36
( da "Reuters Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO (Reuters) -
Il giudice di Milano Oscar Magi ha rinviato oggi il processo per il presunto
rapimento dell'ex imam di Milano, Abu Omar, al prossimo 22 aprile per
permettere alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui la Corte costituzionale la scorsa settimana ha detto che i magistrati milanesi non
potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato nel processo. La
decisione della Consulta dell'11 marzo non ha direttamente annullato il
processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal
dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.
Ventisei americani e sette italiani sono accusati di aver rapito il religioso
musulmano -- sospettato di terrorismo -- per strada a Milano nel 2003 e di averlo
deportato in Egitto, durante una cosiddetta operazione di
"rendition". Dal canto suo Abu Omar -- che è stato poi rilasciato nel
2007 -- sostiene di essere stato torturato e detenuto per anni senza accuse.
"Non credo che il processo possa fermarsi. La Corte (Costituzionale) ha
affermato la regolarità delle intercettazioni, la cui validità era stata messa
in dubbio dal governo e da qualche difensore. Bisogna vedere in che termini la
decisione inciderà sulle prove ancora da raccogliere. Certamente individuerà
dei limiti che bisognerà rispettare quando si tratterà di porre le domande ai
testimoni sul segreto di Stato", ha detto il pm di Milano Armando Spataro.
Commentando la decisione del giudice di rinviare il processo ad aprile, Nicola
Madia, avvocato dell'ex direttore del Sismi Niccolò Pollari, imputato nel
procedimento, ha detto che "il giudice ha rinviato il processo perché
finché non si conoscono le motivazioni è impossibile prevedere le conseguenze
sul processo. Il comunicato diffuso dalla Consulta lascia immaginare che la
decisione inciderà su atti relativi all'indagine preliminare e
all'istruttoria". Nel dicembre scorso, il tribunale di Milano aveva
sospeso il processo fino al prossimo 18 marzo in attesa della decisione della
Consulta, dopo la richiesta delle difese e l'opposizione dell'esistenza del
segreto di Stato, da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su
ordini e direttive impartite da Pollari ai suoi uomini. I pubblici ministeri
durante il processo hanno sostenuto che l'attuale premier e il suo predecessore
Romano Prodi abbiano utilizzato il segreto di Stato per ostacolare la
giustizia. Un'accusa respinta da uno dei legali di Berlusconi, che l'ha
definita un "intollerabile attacco". Washington ha difeso le
rendition come un valido strumento di anti-terrorismo che ha prodotto
importanti informazioni di intelligence e ha respinto le accuse di tortura.
( da "Repubblica, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina X - Palermo
Saranno ascoltati i tre magistrati che si sono occupati dell´inchiesta in cui è
emerso il nome del cognato del procuratore Caso Messineo, il
Csm convoca i pm Il Consiglio superiore della magistratura non si accontenta
delle spiegazioni del procuratore generale Luigi Croce e per valutare la
posizione del capo della Dda di Palermo Francesco Messineo, dopo le notizie di
stampa che hanno rivelato un ulteriore coinvolgimento del cognato in indagini
di mafia, convoca tre magistrati della Procura. All´aggiunto Antonio
Ingroia e ai sostituti Annamaria Picozzi e Gaetano Paci, titolari
dell´inchiesta su San Lorenzo nella quale è venuto fuori il nome di Sergio
Sacco, i consiglieri della prima commissione chiederanno ulteriori chiarimenti
sulla posizione del cognato dell´imprenditore ma anche in base a quali elementi
il suo nome (stando a quanto annunciato dalla stessa Procura) non è iscritto
nel registro degli indagati dopo che alcune conversazioni della vedova del boss
Giovanni Bonanno e le recentissime dichiarazioni del pentito Maurizio Spataro
lo indicano come persone informata di quanto avveniva ai vertici della famiglia
mafiosa di San Lorenzo. I tre magistrati palermitani sono stati convocati per
le 15 di oggi. E se Annamaria Picozzi si è imbattuta solo di recente nel nome
di Sergio Sacco (forse senza neanche sapere che si trattasse di un familiare
del suo capo) il pm Gaetano Paci conosce bene i trascorsi dell´imprenditore
visto che nel 97 fu lui a firmare la richiesta di arresto nei confronti di
Sacco, poi respinta dal gip. Sembra invece che il Csm non abbia intenzione di
sentire lo stesso Messineo che ha inviato una nota al Consiglio in cui afferma
di non aver più nessun tipo di rapporto da 30 anni con il cognato e di essersi
astenuto dalla trattazione del procedimento che riguarda suo fratello Mario,
imputato a Palermo per truffa ai danni della Regione: il pm del processo
risponde alla Procura di Caltanissetta. a.z.
( da "Giornale.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 66 del 2009-03-18
pagina 0 Csm, Mancino chiude a De Magistris: "Chi si candida non torni
magistrato" di Redazione "A mio avviso è preferibile che sia
stabilito il divieto di rietrare nell?ordine giudiziario e sia garantita, a
domanda, la mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo
pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza". è quanto ha affermato
il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, sulla richiesta di aspettativa da
De Magistris per candidarsi alle europee con l?Idv Roma - "A mio avviso è
preferibile che sia stabilito il divieto di rietrare nell?ordine giudiziario e
sia garantita, a domanda, la mobilità nella pubblica amministrazione nella
funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza". è
quanto ha affermato il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, durante la
discussione in plenum sull?aspettativa richiesta da De Magistris per candidarsi
alle europee con l?Italia dei Valori. Necessario disciplinare la materia
"L?esigenza che esprimo - ha detto Mancino, che si è espresso a favore del
collocamento in aspettativa dell?ex pm - è che sia disciplinata l?ipotesi del
parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato". Con la mobilità
nella pubblica amministrazione, invece secondo Mancino, "la pubblica
amministrazione recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità e la
magistratura perde un giudice divenuto parte". © SOCIETà EUROPEA DI
EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Tempi" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Per una giusta causa
Come può un magistrato cantar vittoria quando la Corte costituzionale
sentenzia che ha violato il segreto di Stato? di Renato Farina Molte cose
istruttive accadono in Italia e in Europa. È bello impararle. Il fatto è che
purtroppo si apprendono meglio quando te le scrivono addosso con un artiglio.
Senza esagerare con i lamenti, è il mio caso. E non sarebbe in fondo che un
minuscolo fatto personale se non riguardasse l'Italia intera e ormai il nostro
continente e oltre. Parlo della giustizia. Della formidabile mandibola
stritolatrice di cui è dotato il Partito dei Procuratori e dei Giudici, e di
cui fornirò qui il racconto di qualche impresa. Un caso molto personale Nel
2006, mentre stavo in una locanda a Kamen, vicino a Dortmund, con il mio figlio
minore, all'alba venni svegliato da una telefonata. Ero prima di quell'istante
un uomo felice. Con il proprio figlio, veder l'Italia battere allo stadio la
Germania nella semifinale dei mondiali di calcio è il massimo. Mia moglie Vanda
mi annunciò, come se fosse arrivato il fiorista, così da non spaventarmi,
l'arrivo di polizia e carabinieri. Sequestri, notifiche. Ero lì catalogato come
la fonte Betulla del Sismi, i servizi segreti, accusato di favoreggiamento nei
confronti del Sismi. C'era di mezzo un presunto rapimento, di un certo imam Abu
Omar, realizzato dalla Cia. Vi risparmio i dettagli. Sono forse anche troppo
noti. Io ho sostenuto, e lo credo in coscienza, di aver agito per il bene, sia
nel coinvolgermi con il Sismi durante il sequestro in Iraq di nostri
connazionali, sia nel difendere la nostra intelligence, che è essenziale per la
sicurezza nazionale in tempo di terrorismo islamico, dal lavoro di
delegittimazione gestito da numerose centrali di potere e a mio giudizio in
buona fede portato a compimento dalla magistratura di Milano. Ci ho scritto un
libro su questa storia: Alias agente Betulla. Storia di uno 007 italiano,
edizione Piemme. L'ho fatto per la mia sperabile posterità. Perché nipoti e
pronipoti non credano agli insulti deturpanti a me riservati su internet. Sono
certo un misero peccatore, ma non ho tradito né l'Italia, né la giustizia, né i
miei lettori di Libero, di cui ero allora vicedirettore. Insomma, lì trovate la
storia (quasi) completa. Di tutto quel che più mi doleva è stata la necessità
molto materiale di tirarmi fuori da un processo infinito e costoso, che riguardava
uno scontro all'interno dello Stato, e che avrebbe stritolato la mia famiglia.
Ho patteggiato una pena (non una condanna!) di sei mesi tradotta in multa. Ma
soprattutto mi ha ferito, quasi ucciso, il trattamento subìto dall'Ordine dei
giornalisti. La radiazione. Ma accompagnata da una campagna preventiva e da
dichiarazioni come se ci fosse un mostro davanti. Per questo ho pensato di
dimettermi. Il motivo l'ho scritto proprio a Tempi (nr. 11 del 15 marzo 2007).
Sarebbe stato un Tribunale del popolo con 130 giornalisti pronti a fucilarmi
alla schiena. Facevano fede le dichiarazioni contro di me pronunciate sui
sentito dire. Il consiglio regionale ratifica le mie dimissioni. Sono fuori.
Invece l'Ordine nazionale insiste. Mi convoca ugualmente. Mi prendo una
settimana per pensare. Poi decido. Non vado. Non posso essere processato dopo
che mi sono dimesso. E per di più ho avuto la ratifica ufficiale di questa mia
uscita. Vedevo qui la prova della decisione già presa. Non mi sono presentato.
Sono stato giudicato in contumacia. Ho presentato appello in tribunale.
Radiazione ribadita in primo grado. Lo prevedevo. Il professor Gianfranco
Garancini, presidente dei giuristi cattolici, aveva scritto nella sua memoria
contro di me e a tutela dell'Ordine autentiche falsità, e ancora oggi ne sono
offeso. Il relatore della sentenza, cioè il protagonista di essa, era un leader
di Magistratura democratica Poi eccomi all'appello. Nella corte
chi c'è? Dio mio, non è possibile! Avevo appena finito di polemizzare aspramente
con lui in Parlamento e sui giornali. Chi? Il giudice Filippo Lamanna. Sono
certo della sua onestà e del mio pregiudizio, ma non posso fare a meno di
riferire entrambi. Lui doveva stendere la sentenza su di me, lo stesso che
aveva scritto quella su io direi contro Eluana Englaro! Capirete che mi rendo
conto di essere vittima di un errore giudiziario, come minimo il secondo, e non
certo il più grave del dottor Lamanna, che rispetto, ma perché me l'hanno fatto
capitare a me? Ri-radiazione, e una montagna di spese processuali. Soprattutto
però l'onta di motivazioni infamanti, ma anche abbastanza comiche. Si sostiene,
ad esempio, che traduco in italiano se proprio fossi stato costretto dalla
necessità a dovermi coinvolgere con il Sismi per salvare degli ostaggi (loro
dicono: non è provato. Chiedano ai colleghi di Roma ) avrei dovuto
contestualmente dimettermi dall'Ordine dei giornalisti. Magari con un
comunicato? Magari scrivendo: siccome devo dare una mano ai servizi segreti per
salvare dei giornalisti in pericolo mi dimetto dall'Ordine? Insomma, questo è
il caso personale. Permettetemi di dire che è andata peggio a Eluana. Un caso piuttosto pubblico Pochi giorni dopo la mia
arci-radiazione (ricorrerò in Cassazione, e poi alla Corte europea, esisterà
pure un giudice da qualche parte), la Corte costituzionale decide a proposito del conflitto sorto tra governo italiano
(Prodi e Berlusconi) e la procura, il gip e il giudice di Milano: il tutto a
proposito di Abu Omar e del processo al Sismi. Risultato: 5 e mezzo a 0.
Il comunicato ufficiale della Corte costituzionale è
cristallino. Una paginetta dove si scrive che sono accolti (parzialmente) i tre
ricorsi del governo. E sono dichiarati inammissibili o respinti quelli della
magistratura di Milano. Il segreto di Stato è un bene che non confligge con lo
Stato di diritto, ma è un limite alla giurisdizione in funzione di un bene
intangibile quale è la sicurezza nazionale. E questo bene è stato violato dalla
procura di Milano. La quale invece canta vittoria. Sostiene con comunicati
ufficiali che ha stravinto. Com'è possibile? Il procuratore Manlio Minale e i
procuratori aggiunti Armando Spataro e Federico Pomarici si dicono soddisfatti.
Ma allora che bisogno c'era di dar lavoro alla Corte costituzionale
per poi essere contenti di aver avuto torto? Se non gli davano torto ma
ragione, che cosa dovevano dire allora? Non è questo un modo di ridicolizzare
il lavoro serio di un organo costituzionale? E come si
fa a essere compiaciuti per aver appreso di aver violato il Codice penale
laddove si tutela il segreto di Stato? È un reato o se lo fanno i pm è un
motivo di giubilo? Questa è l'Italia oggi. Se un cittadino viene sfiorato dalla
magistratura è un uomo morto, ma se la magistratura infrange, secondo il
giudizio della Corte costituzionale, le prerogative
del governo quanto alla sicurezza nazionale, esplode di gioia. C'è da restare
interdetti. Un caso europeo Per chi ha la fortuna di non averlo saputo, rivelo
di essere un deputato italiano del Popolo della libertà (grazie a Berlusconi,
Letta e Feltri). E sono anche delegato all'assemblea parlamentare del Consiglio
d'Europa. Il quale non c'entra con l'Unione Europea, e raccoglie paesi ben
oltre i confini dell'Ue: sono 47, compresa la Russia, l'Armenia, la Turchia, la
Bosnia e soprattutto la Svizzera! La Svizzera! Questo paese, insieme agli Stati
nordici, fa la parte del leone. C'è un senatore ticinese che è stato presidente
della Commissione più importante (forse) del Consiglio d'Europa (da cui dipende
la famosa Corte dei diritti umani di Strasburgo), ed è Dick Marty. Un uomo
colto e capace. È stato procuratore a Bellinzona. Appartiene ai radicali
liberali elvetici. È lui che ha scritto il rapporto dove si condanna l'Italia
per il rapimento di Abu Omar, senza aspettare gli esisti del processo: per lui
le prove contro il direttore del Sismi generale Nicolò Pollari «sono
eclatanti». Nel suo rapporto approvato nel 2006 cita ampiamente il pm Spataro,
il quale lo ha chiamato a testimoniare dalla parte dell'accusa, in un circuito
di magistrati d'accordo tra loro. Per combinazione sono stato nominato membro
della Commissione diritti umani. Riunione a Mosca in novembre 2008. Rapporto
sulla corruzione giudiziaria. Vedo tra gli esperti il nome di Piercamillo
Davigo. L'unico paese degno di attenzione in sé quanto al fenomeno è l'Italia,
e si sceglie come esperto Davigo. Il relatore del rapporto è un finlandese,
domando ragione di questa scelta. Risposta (informale): me lo ha consigliato
Dick Marty, a cui lo aveva raccomandato Spataro. Davigo cita come caso
scandaloso il fatto che il Senato italiano ha votato una risoluzione per
tutelare il diritto-dovere di un suo membro a presenziare ai lavori
parlamentari quando coincidano con una convocazione a un processo. Lo contesto.
Violando la riservatezza dovuta a queste riunioni, uscendo dall'aula lo vedo
confabulare con il corrispondente da Mosca dell'Ansa, che, infatti, fornisce
una cronaca di una riunione non-pubblica con la versione tutta dalla parte di
Davigo. 1 marzo 2009, riunione nel Principato di Monaco. Dick Marty propone una
risoluzione dove si attacca il segreto di Stato. Si attacca l'Italia perché lo
vuole mantenere. Cita una frase di Sandro Pertini sul terrorismo sconfitto
nelle aule giudiziarie e non negli stadi, pronunciata una settimana prima da
Spataro. Marty accusa i governi Prodi e Berlusconi, con le stesse parole di
Spataro. Mi rendo conto che i diritti umani sono ormai un campo nelle mani dei
pm. Lo Stato di diritto è ciò che essi stabiliscono, la loro penetrazione è
universale. E penso che trovandomi come accusatore il loro capo, cioè Armando
Spataro, dinanzi a cui mi levo il cappello, mi è andata ancora bene
( da "Rai News 24" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma | 18 marzo 2009
Mancino, Csm: vietiamo a chi lascia la toga per la politica
di rientrare in magistratura Nicola Mancino Il vice presidente del Csm, Nicola
Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in
aspettativa dell'ex pm Luigi De Magistris, ha letto al Plenum la seguente
dichiarazione:" L'esigenza che esprimo e' che venga disciplinata l'ipotesi
del parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato. A mio avviso e'
preferibile che venga stabilito il divieto di rientrare nell'Ordine
Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilita' nella Pubblica
Amministrazione, nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli
di provenienza". "La Pubblica Amministrazione - ha detto ancora
Mancino -recupera un patrimonio di esperienze e di professionalita' e la
magistratura perde un giudice divenuto parte".
( da "Avvenire" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 18-03-2009 europee Via libera dalla IV Commissione del Csm: all'ex pm di
Catanzaro serve l'aspettativa per potersi candidare «Ma lo farò come
indipendente» Atteso per oggi il responso del plenum De Magistris in campo al
fianco di Di Pietro DA ROMA L' ex Pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la
politica: 'correrà', come era scontato e prevedibile, per le prossime elezioni
europee con l'Italia dei Valori. «Lo farò come indipendente, insieme ad
altri esponenti della società civile», dice il magistrato che ha chiesto al Csm
l'aspettativa per potersi candidare. Voci su una sua candidatura alle europee
circolavano da tempo. E in una recente intervista aveva detto di non poter
escludere di scendere in politica, ma di non aver ancora deciso. Subito arri-
va il primo via libera, essenziale per candidarsi, da parte del Csm: a
pronunciarlo all'unanimità è stata la Quarta Commissione di Palazzo dei
marescialli, che chiederà al plenum di esprimersi sul caso con procedura
d'urgenza, forse già oggi o al massimo domani. «Tutti i nostri candidati
saranno della società civile, come se fossimo una lista civica, visto che ci
sono dei problemi di nome e simbolo. Io dovrei essere il candidato di bandiera,
ma non so se mi presenterò», dice Antonio Di Pietro lanciando la candidatura di
De Magistris. Insomma nessuno politico, ma solo esponenti della società civile
correranno per l'Idv alle europee. E l'ex Pm annuncia che ci saranno altre «due
persone che rappresentano aree tematiche del Paese, come l'informazione ». Il
cuore della questione è che Idv alle Europee non avrà 'politici di professione'
in lista. «Siccome non facciamo in tempo a cambiare nome e simbolo facciamo la
sostanza di quello che chiedono Camilleri ed altri. Non candido politici ma
solo esponenti della società civile». Durissimo Maurizio Gasparri. «Tutti i
salmi finiscono in gloria. La candidatura di De Magistris alle Europee è la
dimostrazione di come alcuni usino la toga in maniera assai opinabile, solo per
fare carriera politica. La notizia non ci sorprende e dimostra quanto fossero
poco credibili le iniziative assunte da certi personaggi. Ma è anche possibile
che la candidatura serva ad ottenere l'immunità, visto quanto sta emergendo
dallo scandalo Genchi», commenta il capogruppo al senato del Pdl. Il leader dell'Udeur,
Clemente Mastella, invece si limita ad un «ora capisco tante cose». E Carolina
Lussana della Lega chiede una legge che impedisca ad «un ex magistrato cessato
dalla carica elettiva» di rientrare in magistratura. Luigi De Magistris (Ansa)
( da "Avvenire" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 18-03-2009
Rai, stop anche per Guglielmi DA ROMA ROBERTO I. ZANINI S arebbe stato il
ritorno pieno alla Rai del passato. Dopo Sergio Zavoli alla presidenza della
Commissione di vigilanza poteva arrivare Angelo Guglielmi a quella di Viale
Mazzini. Il no di Silvio Berlusconi alla proposta formulata da Dario
Franceschini di candidare alla presidenza dell'azienda l'ex direttore di Rai3,
ha evitato questa sorta di viaggio a ritroso nel tempo. Il leader del Pd ieri
sera è comunque apparso ottimista e convinto di poter chiudere la partita entro
oggi. Franceschini teme di essere logorato da questo braccio di ferro e la
voglia di evitare ulteriori rinvii dell'assemblea degli azionisti convocata per
questo pomeriggio (sempre comunque rinviabile) è testimoniata dagli incontri
ormai quotidiani con Gianni Letta. Quest'ultimo, oltre ai colloqui telefonici,
si è recato alle 18 presso la segreteria del Pd. Per tutta la giornata in casa
del Pd si è ribadito che la partita era a buon punto e che sarebbe stata
questione di ore. Dopo i no ricevuti nei giorni scorsi su un paio di candidati
ufficiali (ce ne sarebbero stati altri, anche prima della formulazione del nome
di Ferruccio De Bortoli), la strategia di Franceschini sarebbe quella di
mettere il Pdl con le spalle al muro. Una lunga lista di veti farebbe ricadere
la responsabilità sulla maggioranza di governo. In questo senso, forse, è da
leggere la proposta di Guglielmi che, per storia personale, oltre che per età,
non poteva certo essere considerato una prima scelta. Di lui, del resto, si era
già parlato altre volte per quell'incarico negli anni passati, senza mai
giungere a una parvenza di intesa. La sua figura, inoltre, non sembrava
corrispondere agli identikit da 'candidato cercasi' diffusi dal Pd anche ieri,
nei quali si indicava una persona non chiaramente identificabile dal punto di
vista politico o di una qualche valenza istituzionale. Incassato l'ennesimo no,
quindi, il Pd potrebbe giocarsi la carta buona nelle prossime ore. Si parla dell'ex presidente della Corte Costituzionale Pietro
Paolo Casavola, dell'ex giudice della Corte ed ex presidente dell'Autorità
delle comunicazioni Enzo Cheli, dell'ex direttore della Stampa, nonché
direttore 'lampo' del Tg1 Marcello Sorgi e dell'ex direttore generale della Rai
Pier Luigi Celli. Nomi che hanno resistito indomiti e per tante
settimane al frullatore del totonomine. Non è comunque escluso che alla fine
dal cilindro di Franceschini e Letta ne esca fuori un quarto e del tutto
inatteso. Ieri sera, tanto per capire, era dato in prima fila Sorgi. Qualche
ora dopo si parlava di candidatura tramontata e veniva indicato come probabile
il nome di Cheli. Resta da considerare il fatto che non tutto si esaurisce con
la scelta del presidente. Così come è accaduto altre volte, ogni candidato sul
quale si tratta seriamente si porta dietro una serie di altre nomine, a
cominciare dai principali direttori di testata e di rete. È quello che in gergo
si chiama 'ticket'. Una questione di equilibri da manuale Cencelli, che ben fa
comprendere le ragioni di veti e controveti, spesso incrociati. L'ex direttore
della Rete Tre proposto da Franceschini Restano in lizza Casavola, Cheli, Sorgi
e Celli. La partita potrebbe essere chiusa presto Angelo Guglielmi (Ansa)
( da "Avvenire" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 18-03-2009
Schifani: farò rispettare i tempi Ed Englaro fa il costituzionalista DA ROMA
LUCA LIVERANI I l testamento biologico fa il suo ingresso oggi in aula al
Senato, tra le insidie parlamentari dei 2.500 emendamenti dei radicali del Pd,
e le pressioni esterne di Beppino Englaro che già preconizza profili di incostituzionalità.
E se per l'ostruzionismo il presidente Schifani assicura il rispetto del
calendario fissato, al padre di Eluana replicano da destra a sinistra,
Quagliariello come D'A- lema. ra della valanga di emendamenti: «Gli uffici
stanno verificando quanti di questi possono essere ammessi Il presidente del
Senato non ha nessuna intenzione di lasciar bloccare l'esame del ddl Calabrò:
«I tempi spiega Renato Schifani sono stati già contingentati. È già previsto un
calendario che intendo far rispettare in modo da arrivare al voto finale nella
prossima settimana. È una scelta condivisa da tutti i gruppi e se ci sarà
ostruzionismo ci attrezzeremo». Il voto finale è previsto entro il 26 marzo,
con inizio della discussione generale già da domani, giovedì 19.
«L'ostruzionismo aggiunge il presidente del Senato limita il diritto di parola
e di confronto. E io sono pronto ad assumermi le mie responsabilità e a far
rispettare il calendario». Probabile anche una scrematu- ». Poi c'è chi fa
lobbing . Beppino Englaro sceglie proprio il Senato per presentare
l'associazione-fondazione 'Per Eluana', alla vigilia del dibattito in aula. «Se
fanno una legge incostituzionale dice che non rispetta
i diritti fondamentali dell'uomo, non è detto che il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano non intervenga, non firmandola». Englaro non esclude nemmeno
che a fermare la legge «intervenga la Corte Costituzionale
». «È un atto di presunzione nei confronti della sovranità popolare che nessun
cittadino dovrebbe mai consentirsi, soprattutto se ai primi passi nella vita
pubblica», gli replica Gaetano Quagliariello. Il vicecapogruppo del Pdl al
Senato ricorda che «Englaro aveva assicurato che dopo la conclusione della
tragica vicenda di sua figlia si sarebbe chiuso nel silenzio. Tutti
possono cambiare idea, perché evidentemente la reale volontà di una persona non
si può desumere neanche da una dichiarazione. Ma se si decide di scendere
nell'agone pubblico bisogna almeno farlo con correttezza» . Stessi toni dal
capogruppo Maurizio Gasparri, che pure non lo cita: «In materia di
bio-testamento qualcuno che diceva che sarebbe rimasto in silenzio interviene
con libri, televisioni, esternazioni, affermando quali norme siano
costituzionali, cosa possa o no firmare il Presidente. Il rispetto per le
recenti drammatiche vicende ci porta a frenare i giudizi. Ma non ci faremo
intimidire da palesi speculazioni politiche». Lo stesso Massimo D'Alema, che
pure dichiara che voterà «a favore delle le pregiudiziali di incostituzionalità
» su una legge a suo dire «inaccettabile», dice che «nessuno può parlare di
quello che deve fare o non deve fare il capo dello Stato, che sa benissimo cosa
fare». Dunque «è prematuro dire che il ddl è incostituzionale.
È un ragionamento che si farà dopo e che spetta alla Corte Costituzionale». Sul
merito della legge poi D'Alema cambia strategia: «Faccio una proposta politica:
dopo la prova muscolare al Senato si prenda una pausa di riflessione, si pensi
ad altre priorità, si apra un dibattito con medici, giuristi, filosofi,
ascoltando la società civile». Sarcastica Eugenia Roccella: per il
sottosegretario «D'Alema ha annichilito lo sforzo di Ignazio Marino in tutti
questi anni di fare una legge, parlando di altre urgenze. Fare una legge
corrisponde invece alle esigenze del Paese, per dare una risposta dopo il
trauma del caso Eluana». Voto finale entro il 26 marzo D'Alema propone di
fermarsi Roccella: no, è un'esigenza dopo il trauma del caso Eluana
( da "Avvenire" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 18-03-2009
ETICA E POLITICA «Sarà modificato il testo sulla vincolatività delle
dichiarazioni per rendere chiaro che non si intende inficiare il ruolo del
medico» Fine vita, «principi chiari per una legge necessaria» Calabrò: un voto
di coscienza, con responsabilità DA ROMA GIANNI SANTAMARIA N on è spaventato
dalla mole di emendamenti che attendono il ddl a sua firma sul fine vita, il
senatore Raffaele Calabrò. Anzi, il medico e parlamentare del Pdl, relatore del
provvedimento, si dice «sicuro» che la legge possa divenire realtà, dopo il
passaggio alla Camera, prima dell'estate. Una legge che «è necessaria ». E «il
Paese l'aspetta dopo le vicende che si sono succedute negli ultimi tempi. Non
possiamo certo immaginare che le decisioni su vita e morte vengano regolate da
un magistrato, un presidente di Regione o da un direttore di Asl». Come giudica
il lavoro svolto sin qui e cosa si aspetta per il prosieguo del ddl che oggi
approda all'aula di Palazzo Madama? È stato un lavoro serio e costruttivo,
perché c'è stato l'apporto di audizioni molto qualificate e quello di colleghi,
sia della maggioranza che dell'opposizione, sia di formazione laica sia
cattolica. Il testo esprime con chiarezza un «no» a eutanasia, accanimento
terapeutico, suicidio assistito. Mi aspetto che non ci saranno modifiche
rispetto a questa filosofia di fondo, che è non solo del testo, ma dell'intera
maggioranza che lo sostiene. Ci possono, invece, essere ulteriori miglioramenti
in direzione di semplificazione e scorrevolezza, per far sì che la legge possa
essere di facile e immediata applicazione. Beppino Englaro l'ha già definita
«anticostituzionale» e ritiene possibile, dopo
l'approvazione, un intervento successivo della Corte
Costituzionale o, addirittura, preventivo del capo dello Stato, che secondo lui
non la firmerebbe. Come replica? Che è stata valutata da diversi
costituzionalisti, i quali l'hanno ritenuta rispondente alla Carta. Non penso
che qualsiasi cittadino, pur se ha vissuto pesanti problemi personali, possa
arrogarsi il titolo per una valutazione di ordine costituzionale, né tantomeno per quelle che sono le prerogative del capo
dello Stato. C'è una pioggia di emendamenti. E il presidente del Senato Renato
Schifani annuncia che farà di tutto per arrivare al voto finale la prossima
settimana. Condivide l'ottimismo? Mi meraviglia che si sia arrivati da parte di
una componente del Pd a una tattica di fatto ostruzionistica, con la
presentazione di 2.500 emendamenti. Perché c'è un impegno assunto con la
mozione votata in assemblea per arrivare in tempi brevi a una legge. E uno
preso dalla capogruppo del Pd. Sono, comunque, fiducioso, perché il presidente
Schifani saprà far rispettare i tempi stabiliti. Oltre alla posizione del Pd su
idratazione e nutrizione, ci sono tentativi di mediazione, come quello della
Lega. Cosa ne pensa? Il «no» alla sospensione nel ddl è chiaro. Sono sostegno
vitale e non hanno niente a che vedere con la capacità e la possibilità da
parte di un soggetto di poter scegliere le proprie terapie. Il che significa
lasciare andare avanti, o meno, la storia naturale di una patologia. Su idratazione
e nutrizione invece la scelta è su vita e morte. E ciò non lo riteniamo
ammissibile. Se può essere precisato meglio, indicando con chiarezza gli àmbiti
di questa impossibilità di sospensione, siamo disponibili. Ma fino a oggi non è
stato così e riteniamo che la formulazione attuale sia idonea. Anche Berlusconi
ha detto: «No all'eutanasia di Stato». E molti esponenti del Pdl rassicurano
sulla tenuta della maggioranza. In essa, però, c'è chi ritiene vaghe alcune
formulazioni, come quella sull'accanimento terapeutico. La maggioranza è
decisamente compatta, proprio perché la legge e basata su principi etici
condivisi, in particolare nel Pdl, come la libertà e la dignità della persona.
Ci sono singoli senatori che, per vari motivi, ritengono di non condividere
tutto il testo. Però siamo di fronte a pochissime unità, che non inficiano la
compattezza. C'è libertà di coscienza, ma questa impone anche un grande senso
di responsabilità. Sull'accanimento c'è stata una riformulazione che mi sembra
fughi ogni possibile dubbio. Ha fatto discutere l'accoglimento dell'emendamento
del suo collega di partito Centaro sul carattere vincolante delle
dichiarazioni. Avete già annunciato modifiche. Quali? Il principio è
assolutamente chiaro ed è la non vincolabilità delle dichiarazioni, unito
all'importanza del ruolo del medico, che deve poter fare le proprie scelte con
il paziente o il fiduciario. Per la dizione attuale è stato sollevato, forse a
ragione, il rischio di problemi interpretativi. Perciò, come relatore, ritengo
che la frase vada riformulata in modo che non ci sia assolutamente alcun dubbio
su quella che è stata, è e rimane l'intenzionalità della legge. «Mi meraviglia
che il Pd sia arrivato a una tattica di fatto ostruzionistica presentando 2500
emendamenti» Il senatore Calabrò (a sinistra) è stato relatore in commissione
Igiene e sanità del Senato del disegno di legge sul fine vita
( da "Repubblica, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IV - Bari Il
ministro Petruzzelli, la lirica può attendere ma dopo Pasqua riapre il Dona
Flor Il locale era stato inaugurato nel 2000 tra le rovine del politeama.
Potrebbe segnare l´inizio della rinascita LELLO PARISE Qualcosa si muove
all´ombra del Petruzzelli. Anzi, s´inaugura. Lo smoking, come quello che il
sindaco Emiliano sogna dal 6 dicembre dell´anno scorso di fare indossare a
tutti i baresi destinati ad affacciarsi alla prima nel teatro riveduto e
corretto, lo smoking, dicevamo, non servirà. Ma non per questo l´avvenimento
sarà disertato da modaioli e presenzialisti della città. Si tratterà di un
appuntamento da inchiodare al calendario di aprile come una farfalla a uno
spillo. Riapre il Dona Flor, nella via Cognetti tuttora transennata anche e,
forse, soprattutto dai tentennamenti del ministro dei Beni culturali che non si
decide ad alzare il sipario del politeama. Riapre «dopo Pasqua» racconta
Vincenzo Lopriore, il ragazzo diventato uomo e padre che continua ad inventare
la vita notturna di generazioni vecchie e nuove. E che per primo, nel 2000, si
era messo in testa di accendere le luci di un bar «tra le rovine del
Petruzzelli». Così aveva preso forma il Dona Flor, che richiama il titolo di
uno dei romanzi più famosi dello scrittore brasiliano Jorge Amado. Faceva
sapere, all´epoca, l´eclettico Vincenzo: «La nostra è una provocazione. Se
abbiamo potuto fare quello che abbiamo fatto, non è che potrà rimanere ancora
per molto tempo a veder le stelle uno dei più famosi palcoscenici italiani».
Nove anni più tardi, invece, non cambia granché. Lopriore scuote la testa:
«Volevamo inaugurare il Dona Flor insieme con il Petruzzelli. Ma le cose vanno per
le lunghe e, a questo punto, non possiamo più aspettare». L´attesa, per la
precisione, va avanti da «cinque anni e quattro mesi». Da quando,
inevitabilmente, uno dei locali cult della movida chiude i battenti perché
l´isolato rosso non poteva essere restaurato un pezzo sì e l´altro no.
L´esproprio ordinato dal governo Prodi e poi ridotto ad un fagotto di carta
straccia dalla Corte costituzionale, cancella l´idea di trasformare quello spazio gastronomico
nonché gaudente in una sala per concerti di musica da camera. Come ricordava
l´altro giorno l´avvocato Ascanio Amenduni, il legale del 75% della famiglia
Messeni Nemagna ritornata proprietaria del Petruzzelli, le sentenze
restituiscono una seconda vita al contratto di locazione per il Dona Flor.
Sempre che Bondi non stabilisca di infilare i bastoni perfino tra le ruote dei
nottambuli, il taglio del nastro è questione di settimane. «Ristorante al primo
piano, american bar al piano terra» spiega Lopriore, per metà emozionato e per
metà impaziente. La potenza della pancia, non quella dello spirito, veglierà
sopra il mondo muto e immobile del Petruzzelli.
( da "Repubblica, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 12 - Interni
D´Ambrosio, l´ex pm ora senatore "Rinunci alla toga per sempre" ROMA
- «Ancora con la storia dei magistrati in politica? L´elettorato passivo è un
diritto di tutti i cittadini, qualunque lavoro abbiano fatto». Gerardo
D´Ambrosio, ex procuratore a Milano, ora senatore Pd: nel caso di De Magistris
si tratta di un magistrato nel pieno delle sue funzioni. «Questo attiene alla
scelta del singolo e del partito. C´è invece un problema più generale: se ci si
candida, allora bisogna rinunciare al proprio ruolo in magistratura». De Magistris ha ottenuto un prima via libera dal Csm. «Sì, per
l´aspettativa, è automatico. Ma con quale credibilità tornerà a indossare la
toga? Il magistrato deve essere al di sopra delle parti, altrimenti si mette a
rischio la credibilità dell´intera categoria». Il Pdl si è già scagliato contro
la candidatura. «Sempre sbagliato demonizzare i magistrati in politica,
li si giudichi sul loro operato da parlamentari. Sono tecnici, portano un
bagaglio di cui si avvale tutto il Parlamento. A patto, ripeto, che la scelta
sia definitiva». (c.l.)
( da "Repubblica, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 12 - Interni
Europee, Di Pietro candida De Magistris Contatti anche con la Borsellino. Il
giudice: mi hanno impedito di fare il pm Mastella: ora capisco tante cose
Ancora aperta la trattativa tra Idv, Camilleri e Flores CARMELO LOPAPA ROMA -
Lo slogan c´è già, «la legalità in Europa». Il candidato è in
corsa e ha ottenuto ieri il primo via libera del Csm per l´aspettativa. L´ex pm
di Catanzaro Luigi De Magistris sarà in lista con l´Idv di Antonio Di Pietro
per le Europee del 7 giugno. Il magistrato finito al centro di una bufera
politico-giudiziaria lo annuncia con un video di sette minuti sul sito del
leader del partito che lo ha difeso nella «campagna di delegittimazione».
Fare sbarazzino, giacca beige e camicia bianca, simbolo dell´idv alle spalle,
l´ex titolare delle inchieste "Why not" e "Poseidone" che
hanno passato ai raggi x politici, imprenditori e toghe, oggi giudice a Napoli
dopo essere stato trasferito d´ufficio dal Csm, si dice pronto a compiere il
gran salto verso la «politica con la P maiuscola». A Di Pietro però ha
premesso: «Sarò uno spirito libero». Sul sito parla di scelta quasi obbligata:
«Non mi è stato consentito di esercitare le funzioni che amavo, quelle di
pubblico ministero. Ma quello che mi inquieta di più è l´attività di
delegittimazione di ostacolo e di attacco nei miei confronti e della mia
professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato di accertare i
fatti». Da Palermo, il suo ex consulente informatico Gioacchino Genchi rivela:
«Mi ha chiesto cosa pensassi, l´ho incoraggiato a fare questa scelta, visto
l´andamento delle cose». La candidatura nell´Italia dei valori era nell´aria da
tempo, oggi Di Pietro la presenterà ufficialmente assieme ad altre provenienti
dalla società civile. Dice: «Torniamo in Europa, con degli italiani di valore
di cui essere orgogliosi, De Magistris rappresenterà l´Italia migliore». Ma
l´ex pm che è stato al centro dello scontro tra le procure di Salerno e
Catanzaro è solo il primo della lista. «Non candido politici, ma solo esponenti
della società civile, faremo in sostanza quello che chiedono Camilleri e altri,
ci comporteremo come una lista civica» annuncia il leader Idv che ha bocciato la
proposta (ma non i nomi) del direttore di Micromega, Paolo Flores D´Arcais, e
dello scrittore siciliano: una lista parallela e doppio simbolo. Analoga
esperienza era fallita 5 anni fa con Occhetto e Veltri. Ma le porte del partito
restano aperte alle candidature indipendenti. Imminente sembra sia l´annuncio
della corsa per le Europee del sociologo Pino Arlacchi e di Stefano Passigli,
ex ds e Pd, come quella di Paolo Brutti, ex ds, tutti e tre già al fianco di Di
Pietro da qualche mese. Trattativa ben avviata anche con Rita Borsellino e
Sonia Alfano, figlia del giornalista ucciso a Messina. Il 30 marzo l´esecutivo
nazionale per formalizzare i nomi. Il Pdl già all´attacco di De Magistris. A
cominciare dal più illustre indagato (poi archiviato) dell´ex pm, Clemente
Mastella: «Ora capisco tante cose». Gasparri parla di «candidatura che serve
per l´immunità». Ironico l´Udc Casini: «Coerente, ha sempre fatto politica».
( da "Repubblica, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina
12 - Interni Berruti, suo esaminatore al Csm "Sfrutta la notorietà in
politica" ROMA - è stato uno dei suoi giudici al Csm nella disciplinare.
Ora Giuseppe Maria Berruti, Unicost, del caso De Magistris dice: «è una
questione legata alla notorietà». Che significa? «Che la notorietà di un
giudice è inevitabile. In taluni casi è che un´indagine o una decisione possano provocare
clamore, e quindi fama». Uno come De Magistris, così famoso, che avrebbe dovuto
fare? «è evidente, poiché la politica è percezione, che l´elettorato può
confondere la notorietà, che è una semplice conseguenza di un´inchiesta, con
una che è espressamente perseguita. Dunque, è un problema di democrazia». Lei è
contro giudici e pm che si fanno eleggere? «Se, come sarebbe giusto e
perfettamente costituzionale, fosse consentito loro di far politica e
guadagnarsi con la politica un´elezione, non avrei nulla da dire. I giudici non
possono fare politica, ma di fatto, talvolta, vanno in Parlamento perché la
loro attività giudiziaria viene percepita come "politica"». (l.mi.)
( da "Affari Italiani (Online)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Europee/ Di Pietro
candida il giornalista Carlo Vulpio Mercoledí 18.03.2009 10:16 Come anticipato
da Affaritaliani.it, l'Italia dei Valori candida alle elezioni europee Carlo
Vulpio, l'inviato del Corriere della Sera che per due anni aveva seguito le
inchieste sul caso De Magistris, prima di essere sollevato dall'incarico da Paolo
Mieli. La scelta di correre con Di Pietro è uno schiaffo al direttore del
quotidiano di via Solferino. "La mia è una candidatura indipendente ma
anche di legittima difesa". Così Carlo Vulpio ha spiegato la sua decisione
di candidarsi con l'Italia dei Valori alle prossime elezioni europee. In una
conferenza stampa con Antonio Di Pietro, Vulpio ha raccontato la sua vicenda
personale: "Negli ultimi anni per me è stato difficile fare questo lavoro
senza scendere a compromessi, senza addomesticarmi. E ho anche pagato perché
sono stato messo in 'panchina'. Ma non è solo un fatto personale, è un fatto
che ci riguarda tutti". E ha accusato: "Siamo stati messi tutti sotto
controllo. Non era mai accaduto nella storia d'Italia. E' stato intercettato un
intero giornale, il mio". Il pm Luigi de Magistris, Sonia Alfano, figlia
del giornalista Bebbe Alfano ucciso dalla mafia e il giornalista Carlo Vulpio
sono le tre candididature Europee presentate dal leader dell'Idv, Antonio di
Pietro, in una conferenza stampa. L'ex pm ha annunchiato che sono
"indipendenti". Quella dell'ex pm è una strategia ben precisa, che
prevede due conferenze stampa alla settimana per presentare di volta in volta
candidati di diversa estrazione sociale. MANCINO SU DE MAGISTRIS CANDIDATO: "POI
NON TORNI IN MAGISTRATURA" - I magistrati che scelgono la politica non
dovrebbero più tornare in magistratura. E' questa l'opinione
del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione del via
libera del Consiglio all'aspettativa dell'ex pm di Catanzaro Luigi De
Magistris, che si candiderà alle elezioni europee con Antonio Di Pietro.
"A mio avviso è preferibile che sia stabilito il divieto di rientrare
nell'ordine giudiziario e sia garantita, a domanda, la mobilità nella
Pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a
quelli di provenienza", spiega Mancino. pagina successiva >>
( da "Affari Italiani (Online)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Europee/ Di Pietro
candida il giornalista Carlo Vulpio Mercoledí 18.03.2009 10:16 "L'esigenza
che esprimo - ha detto ancora Mancino, che ha dato parere favorevole al
collocamento in aspettativa dell'ex pm - è che sia disciplinata l'ipotesi del
parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato". Con la mobilità
nella pubblica amministrazione, invece, "la pubblica amministrazione
recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità e la magistratura
perde un giudice divenuto parte". "La legittima candidatura di De
Magistris - continua Mancino - apre l'ennesimo dibattito e una vecchia
riflessione. Il giudice che ammette di essere divenuto parte non fosse altro
perchè si è schierato con una forza politica, è giusto che poi rientri? Ho
sempre sostenuto di no, anche se non sono mai riuscito, quando ero in
Parlamento, ad avere condivisione da molti colleghi parlamentari". DE
MAGISTRIS: SE NON ELETTO NON TORNO IN MAGISTRATURA - "Per me questa è una
scelta di vita. Ho passato da poco i 40 anni e finora ho fatto il magistrato.
Adesso seguo un nuovo progetto di vita e la mia è una scelta irreversibile,
anche qualora non dovessi essere eletto". Così il pm Luigi de Magistris in
conferenza stampa spiega che non tornerà in magistratura anche se non dovesse
essere eletto con l'Idv alle prossime elezioni europee. "La mia scelta -
ha spiegato de Magistris - è una sorta di sconfitta della magistratura. Il mio
sogno è sempre stato di fare il magistrato. Ma da un'apparente sconfitta - ha
sottolineato - ho capito di avere una grande opportunità. Candidandomi con
l'Idv posso fare qualcosa per il mio Paese, per il bene pubblico. Anche perché
- ha accusato - stanno svuotando la Costituzione e c'è bisogno di fare
comprendere all'Europa com'è a rischio la nostra democrazia dove ormai c'è la
criminalizzazione del dissenso e si tende al pensiero unico". DE
MAGISTRIS/ DA PLENUM CSM OK AD ASPETTATIVA - Il plenum del Csm all'unanimità ha concesso
il collocamento in aspettativa a Luigi De Magistris, l'ex pm di Catanzaro, oggi
giudice a Napoli, che ha deciso di candidarsi alle elezioni europee con
l'Italia dei Valori. Il magistrato, dunque, viene collocato fuori ruolo
"fino alla scadenza del termine per la presentazione della candidatura -
si legge nella delibera approvata - e in caso di accettazione della medesima,
fino alla proclamazione dei risultati della consultazione elettorale del 6
giugno 2009". < < pagina precedente
( da "Dagospia.com" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> LO SFOGO DI SILVIO: "IL LAVORO POLITICO MI FA SCHIFO"
? MANCINO: LE TOGHE ELETTE NON TORNINO IN MAGISTRATURA ? DE MAGISTRIS: PER ME
CAPITOLO CHIUSO (MASTELLA: ORA CAPISCO MOLTE COSE) ? 100 DEPUTATI PDL AL CAV.:
?NO ALLA FIDUCIA SUL DDL SICUREZZA?? 1 - PREGHIERE... Jena per "La
Stampa" - ... dacci oggi il nostro aids quotidiano, rimetti a noi i nostri
virus come noi li rimettiamo ai nostri untori, non ci indurre in tentazione, ma
liberaci dal preservativo. Amen 2 - SFOGO DI BERLUSCONI A TEATRO, IL MIO
LAVORO? SONO DISPERATO ... Repubblica.it - Si dice "disperato". E
torna a ripetere quanto il lavoro del politico gli "faccia schifo".
Serata di svago per Silvio Berlusconi al teatro Quirino di Roma. Ieri sera tra
il primo e il secondo atto il premier si concede un bagno di folla. "Sono
otto settimane che non faccio un giorno di riposo" scherza nel foier con
il pubblico. "Ma lei si diverte", lo punzecchia una signora.
"No, a me non piace quello che faccio - replica il Cavaliere - lo faccio
solo per senso di responsabilità. Mi fa schifo quello che faccio. Sono
disperato...". Silvio Berlusconi "Sono abituato a lavorare - riprende
Berlusconi sorridendo - pensi che per 21 giorni non ho mai dormito due notti
consecutive nello stesso letto". "E' stata una tourneè", ribatte
un signore. "No - risponde il Cavaliere - perché in tourneè si recita
sempre la stessa parte. Io ogni giorno devo invece cambiarla". Non è la
prima volta che Berlusconi tocca il tasto del "sacrificio" che gli
costerebbe fare il lavoro del politico. Quello stesso che più volte ha
sbeffeggiato pubblicamente, attaccando "i politici di professione",
quelli "solo chiacchiere" e "niente fatti". Opponendoli a
quelli come lui, gli uomini "del fare". Ricordando, con orgoglio, la
sua ascesa imprenditoriale. Sospirando quando, elenca le sue innumerevoli case
al mare, dalla Sardegna ai Caraibi, che non si può "godere".
Elencando minuziosamente i tempi sempre più stretti della sua giornata.
"Dormo poche ore al giorno e il resto lavoro" ha ripetuto più volte. "Sono
uno di voi" non perde occasione per dire ogni volta che si presenta
davanti ad una platea di industriali. Uno di loro che però da 15 anni resta
tenacemente attaccato a quel lavoro che, di tanto in tanto, dice di detestare.
Ma di cui, evidentemente, non può fare a meno. "Ma solo per il bene degli
altri". Ovviamente. 3 - BERLUSCONI A SENATORI PDL: SUL BIOTESTAMENTO CONTO
SU VOSTRA LEALTÀ... (Apcom) - A ridosso dell'avvio della votazione del disegno
di legge sul testamento biologico nell'aula del Senato, il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi ha scritto una lettera ai senatori del Pdl per chiedere di
"contemperare l'etica della convinzione con quella della
responsabilità". Luigi De Magistris "So bene che su questa questione
così complessa esistono nel nostro partito e nei nostri gruppi parlamentari
voci dissenzienti che, tra l'altro, vanno in direzioni tra loro opposte",
afferma Berlusconi nella missiva resa nota da alcuni parlamentari. "Non è
mia intenzione chiedere a nessuno di contravvenire alla libertà di coscienza che
su questi temi resta per tutti noi un principio non negoziabile", premette
il premier, spiegando che il senso della sua lettera è quello di segnalare
"l'importanza e il significato politico dell'appuntamento" che i
senatori si preparano "a vivere da protagonista". Quello che
Berlusconi chiede è "di contemperare l'etica della convinzione con quella
della responsabilità, così come noi liberali, cristiani, socialisti umanitari,
credenti e non credenti, appartenenti alla grande famiglia dei moderati siamo
abituati a fare in ogni atto e momento della nostra vita. Sicuro di poter
contare, come sempre, sulla tua lealtà - conclude il premier - ti invio i più
cordiali saluti". 4 - MANCINO: LE TOGHE ELETTE NON RIENTRINO IN
MAGISTRATURA... (Adnkronos) - "La candidatura del dottor De Magistris, ma
non e' e non sara' la sola, pur legittima apre un dibattito (l'ennesimo) e una
riflessione (vecchia)". E' quanto ha dichiarato il
vicepresidente del Csm Nicola Mancino, questa mattina in plenum, prima di
esprimere il suo voto favorevole al collocamento in aspettativa richiesto
dall'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris per candidarsi alle elezioni europee
nell'Italia dei valori. Mancino ha sottolineato che "e' urgente una
riflessione sui magistrati-parlamentari"; sul dibattito Mancino ha
sottolineato che una volta candidato "il giudice ammette di essere
divenuto parte non foss'altro perche' si e' schierato con una forza politica e
non certo per un solo giorno". Il numero due di Palazzo dei Marescialli fa
una riflessione: "Lo status di parlamentare e' a termine -ha sottolineato-
permane fino a quando gli elettori lo confermano e puo' anche accadere che il
parlamentare spontaneamente rinunci alla carica elettiva. La questione e' tutta
intorno al rientro nel ruolo di magistrato. Umberto Bossi e Giulio Tremonti E'
giusto che rientri? Ho sempre sostenuto di no -ha ribadito Mancino- anche se
non sono mai riuscito quando ero in Parlamento ad avere condivisione da molti
colleghi parlamentari. L'esigenza che esprimo e' che venga disciplinata
l'ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato". Ad
avviso di Mancino e' preferibile che "venga stabilito il divieto di
rientrare nel mondo giudiziario e garantita, a domanda, la mobilita' nella
pubblica amministrazione, nella funzione e nel ruolo piu' o meno corrispondenti
a quelli di provenienza. La pubblica amministrazione -conclude- recupera un
patrimonio di esperienze e professionalita' e la magistratura perde un giudice
divenuto parte. Naturalmente voto a favore del collocamento in
aspettativa". 5 - MASTELLA: DE MAGISTRIS SI CANDIDA? ORA CAPISCO MOLTE
COSE... (Adnkronos) - La candidatura di Luigi De Magistris alle europee
"mi fa capire molte cose. Anche dei rapporti tra Di Pietro e De
Magistris". Lo dice Clemente Mastella, leader Udeur, che in un'intervista
a 'Libero' aggiunge: "Da questa vicenda si capisce che qualcuno utilizza
la magistratura per fare cose diverse, mettendo a repentaglio la liberta' e la
vita delle persone. In quella vicenda giudiziaria se c'e' stata una vittima
sono stato io". 6 - DE MAGISTRIS, SE NON ELETTO NON TORNO IN
MAGISTRATURA... (Agi) - "Per me questa e' una scelta di vita. Ho passato
da poco i 40 anni e finora ho fatto il magistrato. Adesso seguo un nuovo
progetto di vita e la mia e' una scelta irreversibile, anche qualora non
dovessi essere eletto". Cosi' il pm Luigi de Magistris in conferenza
stampa spiega che non tornera' in magistratura anche se non dovesse essere
eletto con l'Idv alle prossime elezioni europee. "La mia scelta - ha spiegato
de Magistris - e' una sorta di sconfitta della magistratura. Il mio sogno e'
sempre stato di fare il magistrato. Ma da un'apparente sconfitta - ha
sottolineato - ho capito di avere una grande opportunita'. Candidandomi con
l'Idv posso fare qualcosa per il mio paese, per il bene pubblico. Anche perche'
- ha accusato - stanno svuotando la Costituzione e c'e' bisogno di fare
comprendere all'Europa com'e' a rischio la nostra democrazia dove ormai c'e' la
criminalizzazione del dissenso e si tende al pensiero unico". MARCEGAGLIA
E SILVIO 7 - 100 DEPUTATI PDL A BERLUSCONI, NO FIDUCIA A DDL SICUREZZA... (Agi)
- Cento deputati del Pdl - Alessandra Mussolini in testa - scrivono a Silvio
Berlusconi per chiedergli di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla
sicurezza "In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili,
che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai
anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada
contro i piu' elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della
maternita'" Nella lettera si legge anche: "tutto questo va contro la
nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste
gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile. Ti chiediamo di dare
la possibilita' a noi parlamentari di rimettere mano a queste norme offensive
per i valori che anche tu professi" 8 - E SULLE BANCHE CARROCCIO E PD
«BATTONO» IL GOVERNO... Dal "Corriere della Sera" - Sulle banche, il
Carroccio «manda sotto» il governo. Il Senato ha approvato un emendamento di
Sergio Divina e Mario Pittoni che impone alle banche di fornire al cliente,
prima della stipula di qualsiasi contratto, un gran numero di informazioni
necessarie a una scelta consapevole. Dopo il parere contrario del governo,
tuttavia, il centrodestra ha votato contro. Tranne la Lega, che ha votato a
favore insieme al Partito democratico: e così, l'emendamento è stato approvato.
Divina scuote la testa: «Non capiamo l'atteggiamento del centrodestra. Forse
non sono state approfondite le esigenze dei clienti». 9 - CORTEO SIMBOLICO
ALL'ALTARE DELLA PATRIA MA ALEMANNO FERMA I «DURI»... Dal "Corriere della
Sera" - L'idea arrivava da un gruppo di militanti duri e puri della
federazione romana di An: giurare simbolicamente fedeltà alla fiamma di An
nella notte di sabato prossimo sotto l'Altare della Patria, poco prima che la
Fiamma stessa venga oscurata in vista della nascita del Pdl. Ma l'idea ha fatto
sobbalzare Gianni Alemanno, che si è infuriato con l'assessore al IV municipio di
Roma che l'aveva pensata (e che poi si è scusato, annullando l'iniziativa): «Il
passaggio di An al Pdl è un atto politico troppo importante per essere segnato
con gesti che sanno più che altro di un carnevale fuori stagione - ha tuonato
il sindaco - . E soprattutto l'Altare della Patria non può essere usato come
scenario per simili trovate». 10 - BOSSI, PROBLEMA SONO BANCHE. TREMONTI TROVI
SOLUZIONE... (Agi) - "Il problema sono le banche: se chiedono alle imprese
di rientrare le mettono in grave difficolta': speriamo che il governo e
Tremonti trovino un sistema per cui le imprese vengano sostenute". Cosi'
Umberto Bossi, ai giornalisti che gli chiedono un commento ai provvedimenti del
governo per le piccole e medie imprese. "Il problema - conclude Bossi - e'
l'economia reale: se tiene bene, altrimenti, altrimenti andiamo a casa tutti
quanti...". [18-03-2009]
( da "Panorama.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Dal tribunale alle Europee: De Magistris corre
con Di Pietro Posted By redazione On 17/3/2009 @ 17:57 In Headlines,
NotiziaHome | 3 Comments Dall'aula di tribunale a quella di Strasburgo. E la
strada passa dall'[1] Idv. L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la
politica: "correrà" per le prossime elezioni europee con l'Italia dei
Valori, "governata" da un altro ex pm, Antonio Di Pietro. "Lo
farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per
potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta,
probabilmente già domani dal plenum del Csm. L'ex pm, [2] sul sito di Antonio
Di Pietro, presenta la sua scelta così: "Lascio un lavoro al quale ho
dedicato quindici anni della vita e che è stato il mio sogno, come ha
detto qualcuno, la missione di questi anni. Ritengo che non mi è stato
consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella di
Pubblico Ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i fatti,
di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita. [.] Sono contento del
progetto che mi è stato proposto da Antonio Di Pietro e dall'Italia dei Valori
e dell'impegno richiestomi dalla società civile. Il mio è l'impegno della
società civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di
concreto". Titolare delle [3] indagini "Why not", "Poseidone"
e "Toghe lucane" in cui inquisì uomini politici, imprenditori e
magistrati, [4] De Magistris svolge ora il ruolo di magistrato giudicante
presso il Tribunale di Napoli dopo il trasferimento da Catanzaro per
"incompatibilità" ordinato al termine di un'indaginie interna dal
Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla
volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Sul
suo trasferimento, i colleghi di Napoli avviarono un'indagine sulla Procura di
Catanzaro a sua volta mobilitata a scoprire la legittimità dei provvedimenti
della giustizia partenopea. [5] Una guerra tra procure che si concluse con la
[6] sospensione del procuratore di Salerno Luigi Apicella, e il trasferimento
d'ufficio di quattro toghe di Catanzaro e Salerno. Voci su una sua candidatura
alle europee circolavano da tempo. E in una recente intervista aveva detto di
non poter escludere di scendere in politica, ma di non aver ancora deciso:
"sono stato messo ingiustamente all'angolo, per non nuocere evidentemente.
Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e
incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo momento nulla.
Ma questo non significa che ho preso delle decisioni". E oggi la decisione
è stata resa pubblica. Con questo VIDEO su YouTube:
( da "RomagnaOggi.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
18 marzo 2009 -
12.41 (Ultima Modifica: 18 marzo 2009) Europee, De Magistris si candida con Di
Pietro ROMA - L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris lascia la magistratura,
sposando la causa politica. "La mia una scelta di vita - ha dichiarato
durante una conferenza stampa con Antonio Di Pietro che ha presentato la
candidatura del giudice alle prossime europee come indipendente Idv -. Ho da
poco superato i quarant'anni e intendo iniziare una nuova esperienza da cui non
tornero' indietro. La mia e' una scelta irreversibile anche qualora non dovessi
essere eletto". LA SCELTA - "Il mio sogno è sempre stato di fare il
magistrato - ha continuato -. Ma da un'apparente sconfitta ho capito di avere
una grande opportunità. Candidandomi con l'Idv posso fare qualcosa per il mio
paese, per il bene pubblico". Secondo De Magistris "c'è bisogno di
fare comprendere all'Europa com'è a rischio la nostra democrazia dove ormai c'è
la criminalizzazione del dissenso e si tende al pensiero unico".
L'OPINIONE DI MANCINO - Prima della conferenza stampa di De Magistris, il vice presidente del Csm, Nicola Mancino ha espresso la sua
opinione in merito ai magistrati che scelgono la politica. "A mio avviso è
preferibile che venga stabilito il divieto di rientrare nell'Ordine
Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità nella Pubblica
Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a poco corrispondenti a
quelli di provenienza". "La Pubblica Amministrazione - ha
aggiunto - recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità e la
magistratura perde un giudice divenuto parte".
( da "Corriere.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il
vicepresidente del Csm al plenum Il Csm: De Magistris mai più in toga L'ex pm:
«Il mio addio è definitivo» Nicola Mancino: «La magistratura perde un giudice
divenuto parte». La replica: «Scelta irreversibile» Nicola Mancino (Ansa) ROMA
- I magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in
magistratura. È
questa l'opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, espressa in
occasione del via libera del Consiglio Superiore all'aspettativa dell'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà alle elezioni europee con
Antonio Di Pietro. LA DICHIARAZIONE - Il vice presidente del Csm, Nicola
Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in
aspettativa dell'ex pm Luigi De Magistris, ha letto al Plenum la seguente
dichiarazione: «A mio avviso è preferibile che venga stabilito il divieto di
rientrare nell'Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità
nella Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a poco
corrispondenti a quelli di provenienza». «La Pubblica Amministrazione - ha
detto ancora Mancino - recupera un patrimonio di esperienze e di
professionalità e la magistratura perde un giudice divenuto parte». DE
MAGISTRIS: NON TORNO IN MAGISTRATURA - La risposta di De Magistris non è tardata
ad arrivare: «Per me questa è una scelta di vita. Ho passato da poco i 40 anni
e finora ho fatto il magistrato. Adesso seguo un nuovo progetto di vita e la
mia è una scelta irreversibile, anche qualora non dovessi essere eletto». Così
il pm Luigi de Magistris in conferenza stampa spiega che non tornerà in
magistratura anche se non dovesse essere eletto con l'Idv alle prossime
elezioni europee. «La mia scelta - ha spiegato de Magistris - è una sorta di
sconfitta della magistratura. Il mio sogno è sempre stato di fare il
magistrato. Ma da un'apparente sconfitta - ha sottolineato - ho capito di avere
una grande opportunità. Candidandomi con l'Idv posso fare qualcosa per il mio
paese, per il bene pubblico. Anche perché - ha accusato - stanno svuotando la Costituzione
e c'è bisogno di fare comprendere all'Europa com'è a rischio la nostra
democrazia dove ormai c'è la criminalizzazione del dissenso e si tende al
pensiero unico». GLI ALTRI CANDIDATI DELL'IDV - Ma l'ex pm Luigi De Magistris
non è l'unica candidatura «nota» nelle file dell'Idv. Ci sono anche Sonia
Alfano, figlia del giornalista Bebbe Alfano ucciso dalla mafia e il giornalista
Carlo Vulpio. Le tre candidature, presentate dal leader dell'Idv, Antonio di
Pietro in una conferenza stampa, sono «indipendenti». «Altre - ha detto Antonio
Di Pietro - seguiranno». stampa |
( da "Wall Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Csm: «A De Magistris
mai più la toga» L'ex pm: «Scelta irreversibile» -->Nicola Mancino: «La
magistratura perde un giudice divenuto parte». La replica: «Mai più giudice»
( da "Wall Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mancino su De
Magistris candidato "Poi non torni in magistratura" -->Il vicepresidente del Csm ha dato l'ok all'aspettativa per l'ex
pm di Catanzaro che alle Europee correrà con Di Pietro Mancino su De Magistris
candidato "Poi non torni in magistratura" Ma suggerisce:
"Divieto di rientrare nell'ordine giudiziario, preferibile la mobilità
nella Pubblica Amministrazione" (11:21 18/03/2009)
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar.
(Apcom) - Secondo il vicepresidente del Csm, Nicola
Mancino, è 'giustificato' l'allarme generale per lo 'svuotamento' delle Procure
che ha fatto seguito alla riforma dell'ordinamento giudiziario che vieta ai
magistrati di prima nomina di ricoprire incarichi monocratici. Intervenendo al
plenum di oggi a palazzo dei Marescialli, Mancino inoltre ha sottolineato che
"non c'è un trasferimento d'ufficio convincente". Risolvere il
problema è "competenze di Governo e Parlamento": certo è, ha concluso
il presidente del Csm, che "questi vuoti sono pericolosi. Qualcuno
potrebbe dire che giovano al discredito dell'autorità giudiziaria".
( da "AudioNews.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
mercoledì 18 marzo
2009 14.40 Politica Roma. Mancino: magistrati in politica lascina ordine 12.07:
I magistrati che entrano in politica non dovrebbero piu' tornare nell'ordine
giudiziario. Cosi' il vicepresidente del Csm Mancino in
occasione del via libera all'aspettativa di Luigi De Magistris, in corsa alle
Europee con l'Italia dei valori. L'ex pm di Catanzaro ha gia' fatto sapere che,
comunque vada, non tornera' in magistratura.
( da "Denaro, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Napoli politica De
Magistris si candida alle europee con Di Pietro L'ex pm di Catanzaro, il
napoletano Luigi De Magistris, sceglie la politica: "correrà " per le
prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. "Lo farò come
indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", annuncia
il magistrato che ha chiesto ieri al Csm l'aspettativa per
potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta,
probabilmente già oggi, dal plenum del Csm.De Magistris, che èà stato
trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del
Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua
domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve pronunciarsi in
prima istanza la Quarta Commissione. Voci su una sua candidatura alle europee
circolavano da tempo. "La prima cosa in questo momento importantissimo per
me - dice De Magistris - per la mia storia personale e professionale, è la
ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica, la politica con la P
maiuscola. Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni della vita e che
è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione di questi anni".
De Magistris spiega di essersi reso conto "che non ci sono più le
condizioni per esercitare, almeno per quanto riguarda la mia persona, le
funzioni che amavo e, quindi, riuscire a fare qualcosa di importante come
magistrato in questo Paese". del 18-03-2009 num.
( da "Denaro, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Avellino formazione
Exporienta 2009, ad Atripalda il salone dell'orientamento Marina D'Apice Una
tavola rotonda sulla sicurezza, un corso di formazione per
i docenti e la presenza di personalità di spicco, come il giudice emerito della
Corte Costituzionale Ferdinando Imposimato sono solo alcune delle grandi novità
di Exporienta 2009, il Salone regionale dell'orientamento alla Formazione e al
lavoro che quest'anno si svolgerà tra il 25 e il 27 marzo prossimo presso il
Centro Pmi di Atripalda. La manifestazione, partendo dalla formazione e
giungendo al sistema delle imprese e al quadro del Welfare vuole riflettere
attorno al tema del rapporto tra giovani e mezzogiorno. L'offerta della quarta
edizione è rivolta ai giovani e agli studenti chiamati a riflettere
sull'esigenza di mettere in campo una concreta azione riformatrice che risulti
incidente sull'economia del Mezzogiorno. Tra le innumerevoli attività del
Salone spicca quest'anno un percorso di formazione sull'orientamento destinato
ai docenti della Campania. Accanto al percorso di formazione per docenti, da
quest'anno anche un programma di tavole rotonde che è finalizzato a determinare
un confronto organico tra le parti sociali. Il programma prevede anche una
serie di conferenze sui grandi temi del momento tra cui la legalità. del
18-03-2009 num.
( da "Campaniapress" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Marzo 18th, 2009 Il Csm: De Magistris mai più in toga. L'ex pm: «Il mio addio
è definitivo». Candidati anche Carlo Vulpio e Sonia Alfano (Corriere della
Sera) - I magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in
magistratura. È questa l'opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino,
espressa in occasione del via libera del Consiglio Superiore all'aspettativa
dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che si candiderà alle elezioni
europee con Antonio Di Pietro. LA DICHIARAZIONE - Il vice presidente del Csm,
Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in
aspettativa dell'ex pm Luigi De Magistris, ha letto al Plenum la seguente
dichiarazione: «A mio avviso è preferibile che venga stabilito il divieto di
rientrare nell'Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità
nella Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a poco
corrispondenti a quelli di provenienza». «La Pubblica Amministrazione - ha
detto ancora Mancino - recupera un patrimonio di esperienze e di
professionalità e la magistratura perde un giudice divenuto parte». DE
MAGISTRIS: NON TORNO IN MAGISTRATURA - La risposta di De Magistris non è
tardata ad arrivare: «Per me questa è una scelta di vita. Ho passato da poco i
40 anni e finora ho fatto il magistrato. Adesso seguo un nuovo progetto di vita
e la mia è una scelta irreversibile, anche qualora non dovessi essere eletto».
Così il pm Luigi de Magistris in conferenza stampa spiega che non tornerà in
magistratura anche se non dovesse essere eletto con l'Idv alle prossime
elezioni europee. «La mia scelta - ha spiegato de Magistris - è una sorta di
sconfitta della magistratura. Il mio sogno è sempre stato di fare il
magistrato. Ma da un'apparente sconfitta - ha sottolineato - ho capito di avere
una grande opportunità. Candidandomi con l'Idv posso fare qualcosa per il mio
paese, per il bene pubblico. Anche perché - ha accusato - stanno svuotando la
Costituzione e c'è bisogno di fare comprendere all'Europa com'è a rischio la
nostra democrazia dove ormai c'è la criminalizzazione del dissenso e si tende
al pensiero unico». GLI ALTRI CANDIDATI DELL'IDV - Ma l'ex pm Luigi De
Magistris non è l'unica candidatura «nota» nelle file dell'Idv. Ci sono anche
Sonia Alfano, figlia del giornalista Bebbe Alfano ucciso dalla mafia e il
giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio. «Noi - ha detto Vulpio- siamo
stati messi tutti sotto controllo. Non era mai accaduto nella storia d'Italia.
È stato intercettato un intero giornale, il mio. Io non faccio l'inviato
speciale ma l'osservato speciale.». Le tre candidature, presentate dal leader
dell'Idv, Antonio di Pietro in una conferenza stampa, sono «indipendenti».
«Altre - ha detto Antonio Di Pietro - seguiranno». Posted in rassegna stampa |
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( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 18-03-2009
GIUSTIZIA SCADUTO IL TERMINE PER LE DOMANDE: PISCOPO C'E' Tribunale, in trenta
per il posto di presidente Della pratica si occupa, come relatore, il membro
laico Vincenzo Siniscalchi II Sono una trentina i candidati per la poltrona di
presidente del tribunale di Parma. Fra di loro, in mezzo ai nomi di giudici di
ogni parte d'Italia, da Asti a Marsala, compare quello di Roberto Piscopo,
attuale presidente del tribunale di Reggio Emilia, ma in passato ai vertici
della sezione penale del tribunale di Parma e per due anni presidente del
tribunale facente funzioni dopo la morte di Lanfranco Mossini. Si sono chiusi i termini per presentare le domande al Csm per
concorrere al posto lasciato libero da Stellario Bruno, in pensione dal primo
febbraio e - se i tempi verranno rispettati - la «fumata bianca» potrebbe
aversi entro l'estate. Attualmente l'incarico è provvisoriamente rivestito
dalla facente funzioni Eleonora Fiengo, presidente della sezione penale dello
stesso tribunale. Ma il Csm, fissato per il 16 marzo il termine ultimo
per l'inoltro della relativa documentazione da parte dell'ufficio di
appartenenza, ora dovrà esaminare le candidature. Ora le domande devono ora
essere valutate in base ai titoli e alla carriera dei vari candidati: in
termine tecnico si devono preparare i cosiddetti «medaglioni». Della pratica
«tribunale di Parma» si occupa, come relatore, Vincenzo Siniscalchi, componente
laico del Csm: sarà la quinta commissione del Consiglio superiore della
magistratura - che si occupa specificamente del conferimento degli uffici
direttivi - una volta valutati i profili di tutti coloro che hanno avanzato
richiesta, a proporre al plenum del Consiglio superiore della magistratura una
rosa di nomi (ma potrebbe anche indicare un solo nome). A quel punto sarà
proprio il plenum a decidere chi verrà a guidare il tribunale della nostra
città. Una scelta che, verosimilmente, potrebbe arrivare nel giro di pochi
mesi, forse già entro l'estate prossima. Poi, per la presa in possesso del
posto, l'ultima parola spetta al ministero. E il rischio è che i tempi si
allunghino di due o tre mesi. da. ba. Poltrona vacante Si attende la nomina del
nuovo presidente del tribunale parmigiano.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
POLITICA
18-03-2009 EUROPEE CHIESTA L'ASPETTATIVA AL CSM Il pm De
Magistris in lista con Di Pietro ROMA II Lascia per ora la toga per entrare in
politica l'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, che è stato il titolare delle
inchieste «Why not» e «Poseidone» e che in questi procedimenti ha coinvolto
politici e imprenditori. Sarà candidato alle elezioni europee con il partito di Antonio Di
Pietro, l'Italia dei Valori, come indipendente, con altri esponenti della
società civile. Una scelta dettata dall'impossibilità di svolgere le funzioni
che «amava », quelle di pubblico ministero (il Csm lo ha trasferito d'uf -
ficio a Napoli, dove ora fa il giudice) e di «riuscire a fare qualcosa di
importante come magistrato in questo Paese»: «Mi hanno attaccato, sono stato
fermato e continuano a impedirmi di lavorare», ha spiegato il magistrato,
dicendo di voler portare ora la sua passione civile nella «politica con la P
maiuscola». Critica la sua discesa in campo l'ex Guardasigilli Clemente
Mastella che da lui venne indagato e che chiese e poi ottenne il trasferimento
del magistrato da parte del Csm: «Ora capisco tante cose», dice l'ex ministro.
Più esplicito il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, che vede
nella candidatura di De Magistris «la dimostrazione di come alcuni usino la
toga per fare carriera politica» e che si chiede se l'obiettivo sia «ottenere
l'immunità, visto quanto sta emergendo dallo scandalo Genchi », il consulente
delle inchieste dell'ex pm. De Magistris ha presentato ieri al Csm la richiesta
di aspettativa per candidarsi alle elezioni, incassando già un primo sì. Pm
Luigi De Magistris.
( da "Sicilia, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Si accende la guerra
sul servizio del «118» Gabriella Bellucci Roma. Luigi De Magistris smette la
toga di magistrato per candidarsi alle europee con Di Pietro. «Mi sono reso
conto che non ci sono più le condizioni per esercitare le funzioni che amo»,
dice motivando la scelta di dedicarsi alla «politica con la p maiuscola». La decisione è stata comunicata ieri al Csm, con una richiesta di
aspettativa su cui potrebbe arrivare oggi stesso il via libera. Ma la notizia
non è del tutto imprevista. Era stato De Magistris a ventilare, di recente, di
non escludere un impegno politico. La conferma è arrivata ieri, sul blog di Di
Pietro, dove l'ex-pm di Catanzaro argomenta le sue ragioni. «Lascio un
lavoro al quale ho dedicato quindici anni della mia vita e che è stato il mio
sogno, la mia missione. Ritengo che non mi sia stato consentito di svolgere le
funzioni di pm, che mi permettevano d'investigare, di accertare i fatti». Il
riferimento è alle inchieste Why not, Poseidone e Toghe lucane, condotte presso
la Procura di Catanzaro, che gli furono via via avocate, provocando un vespaio
di polemiche e di veleni, faide giudiziarie e politiche, fino al trasferimento
di De Magistris alla Procura di Napoli. Il seguito di quelle vicende è ancora
di attualità, con implicazioni legate all'allora consulente informatico del pm,
Gioacchino Genchi, e alla sua banca dati di utenze telefoniche e
d'intercettazioni. «Quello che ancora m'inquieta - prosegue De Magistris - è
l'attività di delegittimazione nei miei confronti e della mia professione e, da
ultimo, quello che è accaduto ai magistrati di Salerno: sospesi o esiliati». Di
qui la decisione di condividere «il progetto che mi è stato proposto da Di
Pietro, con l'impegno della società civile che entra in politica per modificare
i fatti e anche la storia di un Paese». Il Pdl non ci vede chiaro: «E'
possibile che la candidatura gli serva a ottenere l'immunità - afferma Gasparri
- visto quanto sta emergendo sullo scandalo Genchi».
( da "Sicilia, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
L'allarme del Csm «Procure senza pm inutili gli incentivi» ANDREA
GAGLIARDUCCI Roma. L'Aids «non si può superare con la distribuzione di
preservativi». E poi l'economia, l'attenzione ai poveri, il capitolo sette.
Durante il volo papale, e poi a Yaoundé per il suo primo viaggio da pontefice
in Africa, Benedetto XVI parla di tutte le sfide della Chiesa nel Continente
Nero. Benedetto XVI consegnerà ai vescovi africani l'Instrumentum
laboris del prossimo sinodo africano. Ma avrà anche l'occasione di discutere le
prospettive della Chiesa africana. Una Chiesa giovane (appena 150 anni di
evangelizzazione in Camerun, 500 in Angola), dove le tradizioni popolari spesso
si mescolano con la fede cristiana, in continua evoluzione, che subisce la
proliferazione delle sette. E che viene contestata per il rifiuto all'uso di
preservativi per prevenire l'Aids. Benedetto XVI, utilizzando per la prima
volta in pubblico la parola «preservativo», spiega che l'epidemia «non si può
superare con la distribuzione di preservativi, che, anzi, aumentano i
problemi». Ritiene «encomiabile» il fatto che in Camerun i malati di Adis
«siano curati gratuitamente». E spiega che per combattere l'Aids serve,
piuttosto un comportamento umano morale e corretto e una grande attenzione
verso i malati: «Soffrire con i sofferenti». I sofferenti, in Africa, sono
soprattutto poveri. Il continente conta 34 Stati in fondo alla classifica dei
Paesi meno sviluppati e 318 milioni di persone che vivono in povertà estrema.
Una povertà strozzata anche dalle continue guerre, dalla corruzione come prassi
politica, da un'economia che dipende, in maniera quasi totale, dagli aiuti del
Primo Mondo. «In un tempo ? dice Benedetto XVI ? di globale scarsità di cibo,
di scompiglio finanziario, di modelli disturbati, di cambiamenti climatici,
l'Africa soffre sproporzionatamente: un numero crescente di suoi abitanti è
preda della fame, della povertà, della malattia. Essi implorano a gran voce
riconciliazione, giustizia e pace, e questo è ciò che la Chiesa offre loro».
Benedetto chiede alla comunità internazionale di non lasciar sprofondare il
continente sotto il peso della crisi economica, e ribadisce che il mondo della
finanza e dell'economia devono ritrovare la centralità dell'etica. Un tema del
quale si tratterà nella prossima enciclica sociale, che ? rivela il Papa ? «era
quasi pronta, ma poi è intervenuta la recessione globale e abbiamo dovuto
rilavorarci proprio per offrire un messaggio all'umanità di questa
congiuntura». Un'enciclica nella quale l'opzione fondamentale per i poveri sarà
ribadita, e Benedetto XVI fa sapere che la Chiesa «di fronte al dolore o alla
violenza, alla povertà o alla fame, alla corruzione o all'abuso di potere, un
cristiano non può mai rimanere in silenzio». Ma nemmeno la Chiesa «è perfetta ?
ammonisce il Pontefice ? e occorre una purificazione dei cuori» più che delle
strutture. Si è parlato di un Papa solo, in questi ultimi tempi, dopo la
vicenda della revoca della scomunica ai lefevbriani. «A dire la verità ?
osserva ? devo ridere di fronte a questo mito della solitudine».
( da "Gazzettino, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il magistrato De
Magistratis alle Europee con Di Pietro Mercoledì 18 Marzo 2009, Roma L'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le
prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. «Lo farò come indipendente,
insieme ad altri esponenti della società civile», dice il magistrato
che ha chiesto al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera
potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già oggi dal plenum
del Csm. De Magistris, che è stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di
pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha
consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda
su cui deve pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. Voci su una
sua candidatura alle europee circolavano da tempo. E in una recente intervista
aveva detto di non poter escludere di scendere in politica, ma di non aver
ancora deciso: «sono stato messo ingiustamente all'angolo, per non nuocere
evidentemente. Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di
fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo
momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle decisioni».
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
TOLMEZZO Nel
distretto sanitario dell'Alto Friuli sono circa 1500 le persone soggette a
disagi psichici «Non toglieteci la riforma Basaglia» I pazienti seguiti dal
centro di salute mentale intervengono a difesa delle strutture di cura
Mercoledì 18 Marzo 2009, Tolmezzo Oltre 15 mila interventi in un anno tra
visite, assistenza domiciliare, consulenze, prestazioni varie in capo al
servizio; circa 500 persone soggette da disagi psichici visionate nel solo
distretto della Carnia da parte dei due psicologi preposti, oltre 1500
nell'intero Alto Friuli, area di competenza dell'Asl n. 3, comunque la più
sotto-finanziata in Regione per relativo budget di spesa. Sono i numeri
altamente significativi di realtà, quelle dei Centri di Salute Mentale locali,
sia di Tolmezzo che di Gemona, che a detta non solo degli stessi utenti
funzionano bene e svolgono un servizio fondamentale alle esigenze di una fetta
di popolazione la quale secondo le più recenti statistiche è in forte aumento.
Eppure operatori e degenti del territorio sono in allerta, preoccupati delle
crescenti proposte di legge in Parlamento che mirano alla revisione complessiva
della legge n. 180, comunemente ricordata come Legge Basaglia. Per questo si
vogliono far sentire. «Si fanno sempre più concrete le ipotesi di mettere mano
pesantemente alla normativa che ancor oggi garantisce l'esistenza dei nostri
centri - ha spiegato nei giorni scorsi durante un incontro pubblico la
dottoressa Tiziana Gon del Csm di Tolmezzo - modifiche
radicali a quei principi sarebbero veramente deleterie ed interromperebbero un
percorso che negli anni sta portano a molti risultati positivi; per questo ci
dobbiamo impegnare il più possibile a rendere noto al pubblico ed alle
istituzioni che il nostro sistema ventennale di strutture assistenziali per la
cura e la riabilitazione delle varie forme di disagio psichico
funzionano e funzionano bene, quindi vanno salvaguardate. La popolazione che
soffre a livello europeo di questi disturbi, su tutti la depressione - ha fatto
notare ancora la Gon - è in aumento, 1 soggetto su 4 ne risente almeno una
volta nella propria vita, 1 donna su 6 in Europa, entro il 2020 si presume sarà
la malattia più diffusa e la seconda causa di invalidità». Strutture
residenziali e centri di salute mentale, pensati per supportare, aggregare e
riabilitare coloro i quali cercano di uscirne, sempre e comunque in un ottica
di comunità, diventeranno quindi indispensabili, una loro chiusura quindi si
configurerebbe altamente dannosa e lo sono gli stessi utenti a ricordarlo. «Che
fine faremo - si è chiesto Giuliano, ospite del centro tolmezzino davanti ai
partecipanti del confronto - se ci chiudono questi centri sicuramente finiremo
in strada allo sbando e senza più guide». Con lui anche Marina, rimasta affetta
da disturbo bipolare, ma grazie agli aiuti ricevuti in fase di recupero,
"ognuno di noi anche inaspettatamente può durante la sua vita essere
vittima di questi imprevisti e necessitare di aiuto, io grazie agli aiuti
ricevuti da parte degli operatori ci sto riuscendo, a tutti deve arrivare il
messaggio "non si dimentichino di noi"». David Zanirato
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Benetton rifila
sei mete ai rumeni del Baia Mare Mercoledì 18 Marzo 2009, MARCATORI: pt 12'
Sgarbi meta tr. Brussolo; 15' Mulieri meta tr. Brussolo; 29' Ene meta tr.
Budusharui; 38' Sartoretto meta; st 5' Filippucci meta; 14' Sartoretto meta tr.
Goosen; 26' Botezatu meta tr. Budusharui; 33' Ursache meta; 36' Mulieri meta
tr. Goosen. BENETTON: Mulieri; Vilk, Waters, Sgarbi, Sartoretto; Brussolo,
Goosen; Filippucci, Louw, E. Pavanello; Van Zyl, A. Pavanello; M. Barbieri, E.
Ceccato, Allori. Entrati nel corso della partita: Vidal, A. Ceccato, Hevia,
Kingi, Sutto, Simion, Galon, Marconato e Neethling. All. Smith. CSM U BAIA MARE: Pop; Catuna,
Budusharui, Dinis, Rosca; Preda, Pantiru; Ene, Stoica, Danila; Ursache, Cirtiu;
Gorun, Radoi, Balan. Entrati nel corso della partita: Barlea, Botezatu,
Hristache, Bejan, Buzami, Eva, Manolache, Lazar e Gavriocopia. All.
Calin. ARBITRO: Mauro Dordolo di Udine. NOTE: Infortunio a Brussolo
(distorsione al ginocchio), spettatori 200; pt 19-7. TREVISO - Interessante
amichevole del Benetton in vista della ripresa del campionato. Il XV di Smith
ha vinto agevolmente contro il CSM U Baia Mare,
compagine rumena in tour in Italia alla terza partita in appena 10 giorni.
Formazione molto fisica, come tradizione per il rugby rumeno, il Baia Mare ha
creato qualche problema ai trevigiani nei minuti iniziali; il Benetton ha
cercato soprattutto il gioco e dopo una decina di minuti di studio ha creato il
primo break segnando due mete in appena 3'. Poco prima della mezz'ora il XV
ospite riusciva a dimezzare il divario, ma allo scadere del tempo il Benetton
trovava la terza meta e chiudeva il parziale sul 19-7. Nella ripresa era ancora
Treviso ad ergersi a protagonista ed emulava il primo tempo segnando altre tre
mete. Ennio Grosso
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Resta confermato per
momento il trasferimento a Reggio Calabria dell'ex Pg di Catanzaro Enzo
Iannelli, uno dei principali protagonisti dello «scontro» tra le procure di
Catanzaro e Salerno legato alle inchieste avocate all'ex pm del capoluogo
calabrese Luigi De Magistris. Lo ha deciso il Tar del Lazio, in composizione
monocratica, con un decreto presidenziale della prima sezione. Confermato,
quindi, il trasferimento d'ufficio di Iannelli alla Corte d'appello di Reggio
Calabria dove è stato incaricato come consigliere con destinazione alle
funzioni civili. Trasferimento deciso dal plenum del Csm,
con assegnazione della sede il 24 febbraio scorso. La prima sezione del Tar del
Lazio in composizione collegiale si occuperà nuovamente del ricorso mercoledì
25 marzo. Intanto, a quanto si è appreso, anche l'ex sostituto procuratore di
Salerno, Gabriella Nuzzi, ha proposto ricorso al Tar del Lazio per chiedere
l'annullamento della decisione con la quale il Csm ha disposto il suo
trasferimento nel tribunale di Latina, con funzione di giudice. Lo stesso
trasferimento è stato disposto per l'ex pm Verasani. Nelle prossime settimane
èprevista anche la discussione del ricorso dell'ex procuratore Apicella contro
la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio alla vigila del pensionamento.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
RAFFAELE INDOLFI
«Scelgo la politica perchè non mi hanno lasciato fare il pm». Così l'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris annuncia la sua «discesa in campo» per le europee
nelle liste dell'Italia dei valori, il partito di un altro ex pubblico
ministero, Antonio Di Pietro. E dal Csm è già arrivato il
primo via libera alla concessione dell'aspettativa essenziale per la sua
candidatura. A pronunciare il primo sì all'unanimità è stata la quarta
Commissione di Palazzo dei marescialli, che chiederà al plenum di esprimersi
sul caso con procedura d'urgenza, forse già oggi o al massimo domani. «La
concessione dell'aspettativa era un atto dovuto», dicono a Palazzo dei
marescialli. A spiegare le ragioni della sua candidatura è lo stesso De
Magistris sul blog di Di Pietro. «La prima cosa in questo momento
importantissimo per me - dice - per la mia storia personale e professionale, è
la ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica, la politica con la
P maiuscola. Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni della vita e
che è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione di questi anni».
De Magistris denuncia di essere stato ostacolato nella sua attività.
Un'attività, aggiunge, che «non posso più esercitare da alcuni mesi». Ma quello
che più lo inquieta, dice ancora l'ex pm, «è l'attività di delegittimazione di
ostacolo e di attacco nei miei confronti e della mia professione, e nei
confronti di tutti coloro che hanno cercato, in questi mesi, in queste
settimane, e in questi anni di accertare i fatti. Da ultimo, quello che è
accaduto ai magistrati di Salerno che sono stati o sospesi o esiliati in altre
parti del territorio nazionali». Titolare delle indagini Why not, Poseidone e
Toghe lucane in cui inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati, De
Magistris ora è magistrato giudicante presso il Tribunale di Napoli dopo il trasferimento
da Catanzaro per «incompatibilità» ordinato al termine di un'indaginie interna
dal Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e motivato solo dalla
volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il «potere». Ne parlò anche
con i suoi colleghi di Salerno che avviarono un'indagine sulla procura di
Catanzaro a sua volta mobilitata a verificare la legittimità dei provvedimenti
della giustizia salernitana. Indagini incrociate che innescarono una guerra tra
le due procure che si è conclusa con la sospensione del procuratore di Salerno
Luigi Apicella, e il trasferimento d'ufficio di quattro magistrati di Catanzaro
e Salerno. «Ora capisco tante cose»: è il commento di Clemente Mastella alla
notizia della candidatura di De Magistris. L'ex ministro della Giustizia fu
iscritto nel registro degli indagati dall'ex pm di Catanzaro per l'inchiesta
«Why not», ma in seguito la procura generale di Catanzaro chiese e ottenne dal
gip l'archiviazione. Gioacchino Genchi, il consulente informatico di De Magistris,
si dice favorevole alla candidatura. «L'ho pure - sottolinea - incoraggiato a
fare questa scelta».
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ALMERICO DI MEGLIO
Si apre nel pomeriggio a Palazzo Madama il dibattito sul testamento biologico:
la vigilia contrassegnata dalle polemiche e la prospettiva dell'ostruzionismo
preannunciato dai radicali - con migliaia di emendamenti al ddl del governo
predisposto da Raffaele Calabrò - ha spinto il presidente del Senato, Renato
Schifani, ad ammonire che farà rispettare il «previsto calendario» in modo da
«arrivare al voto finale nella prossima settimana», aggiungendo che «se vi sarà
ostruzionismo, ci attrezzeremo». Lo scontro verte sul trattamento di nutrizione
e idratazione artificiale: dev'essere sempre assicurato oppure ognuno deve
poterlo stabilire attraverso il testamento biologico o a decidere dev'essere il
medico? All'opposizione l'Udc si ritrova praticamente a fianco della
maggioranza, essendo contraria all'interruzione dell'alimentazione forzata. Il
Pd, con il capogruppo dei senatori Anna Finocchiaro, ha sottolineato che
«l'emendamento presentato» potrebbe rappresentare «un approdo ragionevole e
condiviso», e assicurato che «non c'è la volontà di fare ostruzionismo» a
differenza «del gruppo radicale». Ma anche a differenza dell'Idv: Antonio Di
Pietro ha ribadito che «staccare il sondino è un diritto» e che «anche Giovanni
Paolo II disse "lasciatemi tornare dal Signore" a chi gli stava
praticando l'accanimento terapeutico». E le dichiarazioni di Massimo D'Alema
sono parse riflettere la linea dell'equilibrio e della prudenza in un Pd con
una forte componente ex dc e un battagliero gruppo "teodem". «Il
parlamento si fermi - ha avvertito in un incontro della Fondazione
Italianieuropei - Diamo la parola ai cittadini. Apriamo un dibattito pubblico.
Finita questa prova ideologico-muscolare del Senato, si prenda una pausa di
riflessione. Un partito che vuole dare risposte ai problemi del Paese non può
cavarsela con la libertà di coscienza, che è un valore fondamentale ma non può
sostituire la linea politica su cui si forma il profilo di un partito». A
D'Alema ha replicato il sottosegretario Eugenia Roccella: il dibattito sul
testamento biologico «c'è stato e ci sarà ma non è necessaria una moratoria»,
nutrizione e idratazione artificiale «sono un diritto fondamentale e sostegno
vitale, impossibile arrivare ad un compromesso su questo». D'Alema ha,
tuttavia, chiarito che «nel momento in cui la legge verrà alla Camera, come
deputato» voterà «la pregiudiziale di incostituzionalità se il testo rimarrà questo».
E sulla possibilità prospettata da Beppino Englaro che il capo dello Stato non
firmi la futura legge, ha aggiunto: «Nessuno può parlare di quello che deve
fare o non deve fare il capo dello Stato, che sa benissimo cosa fare. Il
parlamento ha il dovere di fare una buona legge, poi sarà la Corte costituzionale» a vagliarla. Ieri mattina proprio al Senato è stata
formalizzata la costituzione dell'associazione "Per Eluana" da parte
di Beppino Englaro e del comitato scientifico della stessa associazione. Il
vicecapogruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, ha stigmatizzato la
sollecitazione del papà di Eluana al presidente della Repubblica perché
eventualemente non firmi la legge. Dai sondaggi, però, emergerebbe che
la grande maggioranza degli elettori di centrodestra sia favorevole al
testamento biologico, e anche su questo punterebbero radicali e Idv. Ma il
cenno fatto da Di Pietro a Papa Wojtyla ha provocato la reazione di Rocco
Buttiglione, il quale ha «invitato tutti a non strumentalizzarne la memoria».
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 18-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento))
Argomenti: Giustizia
Il
magistrato ha chiesto l'aspettativa, ok del Csm «In politica perché non posso
fare più il pm»
( da "Mattino, Il (City)" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Conferenza. Oggi
alle 14 a Palazzo Corigliano, Biblioteca Maurizio Taddei, piazza San Domenico
Maggiore, nell'ambito del ciclo di conferenze «Il grottesco e il sublime nelle
antiche tradizioni teatrali dell'Eurasia», organizzato da Giacomella Orofino e
Riccardo Palmisciano dell'Università L'Orientale, Giuliano Boccali,
dell'Università degli studi di Milano, terrà una lezione dal titolo «Orrore e
quiete nel teatro indiano». A seguire, Ferruccio Marotti terrà una lezione su
«Trance e dramma nel teatro balinese». Volume. Oggi alle ore 18 alla libreria
Feltrinelli, in via San Tommaso d'Aquino 70, il giornalista Gianni Ambrosino
presenterà il libro «Santa Teresa degli Scalzi» di Eugenio Russo, edito da
Grauseditore. Incontro. Domani alle 18, al centro di documentazione Think
Thanks, via Caio Mario 8, per il ciclo «Mezzogiorno e un quarto. Sette incontri
per un Mezzogiorno possibile» dialogo tra Osvaldo Cammarota e Amedeo Lepore sul
tema «Sviluppo. A ciascuno il suo», modera Alessio Postiglione. Libro. Venerdì
alle 18, saletta rossa della libreria Guida Portalba, Igor Righetti,
giornalista autore e conduttore del programma in onda su Radio1
«ComuniCattivo», presenta il suo ultimo libro «Felici come mosche in un paese
di stitici». Edizioni De Agostini. Veterinaria. «La medicina veterinaria
pubblica nel Mezzogiorno» è il tema della conferenza dell'Istituto
zooprofilattico in programma venerdì, ore 16, e sabato, ore 9.30, all'hotel
Cocumella di Sant'Agnello. Interverranno, tra gli altri, il commissario e il
direttore dell'Istituto Antonio Limone e Giuseppe Iovane, il preside della
facoltà di Medicina veterinaria Luigi Zicarelli, il dirigente del settore
Veterinario della Regione, i presidenti degli Ordini dei veterinari di Campania
e Calabria, l'assessore regionale alla Sanità Angelo Montemarano. Lions.
Venerdì alle 17, all'hotel palazzo Alabardieri, presentazione del libro «Il chiodo nella sabbia» di Luigi Mazzella, giudice della Corte
Costituzionale. A seguire convegno su «L'universo femminile», intervengono
Giuseppe Spina, Eduardo De Bellis, Lucia Ascione, Dino Falconio, Flora Scelza,
Faffaele Sibilio. Coordina Antonio Tajani. Conclude Ermanno Bocchini, direttore
internazionale lions Associazione Gorki. Domenica alle 16, presso
l'associazione Massimo Gorki, via Nardones 17, serata culturale della
Repubblica del Kirghizistan. Per informazioni è possibile telefonare allo
081/413564. Lucani. Domenica, alle 17,30, all'associazione lucana G. Fortunato
in via Tarantino 4, «La Napoli di ieri e di oggi» dal libro «Le ville di
Napoli» di Yvonne Carbonaro e Luigi Cosenza, nelle canzoni interpretate da
Enrico Mosiello e nelle poesie recitate da Giustina Petraroia. Conduce Yvonne
Carbonaro.
( da "Giornale.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 66 del 2009-03-18
pagina 0 Mancino: "Chi si candida non torni magistrato" De Magistris:
"La mia è una scelta irreversibile" di Redazione Il vice presidente
del Csm a De Magistris, candidato con l'Idv alle Europee: "Preferibile che
sia stabilito il divieto di rientrare nell?ordine giudiziario e sia garantita,
a domanda, la mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione e nel
ruolo pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza" Roma - "A
mio avviso è preferibile che sia stabilito il divieto di rietrare nell?ordine
giudiziario e sia garantita, a domanda, la mobilità nella pubblica
amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli
di provenienza". è quanto ha affermato il vice presidente del Csm, Nicola
Mancino, durante la discussione in plenum sull?aspettativa richiesta da De
Magistris per candidarsi alle europee con l?Italia dei Valori. Necessario
disciplinare la materia "L?esigenza che esprimo - ha detto Mancino, che si
è espresso a favore del collocamento in aspettativa dell?ex pm - è che sia
disciplinata l?ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il
magistrato". Con la mobilità nella pubblica amministrazione, invece
secondo Mancino, "la pubblica amministrazione recupera un patrimonio di
esperienze e di professionalità e la magistratura perde un giudice divenuto
parte". De Magistris: "Scelta irreversibile" "Per me questa
è una scelta di vita, irreversibile. Ora posso fare qualcosa per il paese in
pericolo con la democrazia a rischio". Così il pm Luigi de Magistris ha
spiegato che non tornerà in magistratura, in risposta alla richiesta di
Mancino. "La mia - ha spiegato - è una sconfitta della magistratura. La
svolta c?è stata quando ho capito che non si voleva andare a fondo nelle
inchieste. Ma da un?apparente sconfitta - ha aggiunto - ho capito di avere una
grande opportunita". "Candidandomi con l?Idv posso fare qualcosa per
il bene pubblico perchè c?è un grave pericolo per noi tutti: stanno svuotando
la Costituzione con leggi ordinarie, la stanno stravolgendo con la prassi e c?è
bisogno di fare comprendere all?Europa come rischi la nostra democrazia dove
ormai c?è criminalizzazione del dissenso. Siamo in una fase che precede una
svolta autoritaristica". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4
- 20123 Milano
( da "Napoli.com" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
18/3/2009 Impugnata
legge su consulenze e concorsi Ancora una bocciatuira per la sanità e la
Campania: il governo nazionale ha impugnato presso la Corte
Costituzionale due articoli della legge regionale sulla riorganizzazione del
sistema sanitario. Gli articoli sono il 4 che riguarda le consulenze che Asl e
ospedali possono assegnare anche in presenza di deficit e l?art. 7 che riguarda
i concorsi riservati ai dipendenti delle cliniche private che hanno perso il
lavoro. Secondo il governo nazionale, la Regione ha violato il ?principio di
leale collaborazione? secondo il quale ogni provvedimento campano dovrebbe
passare sotto la lente dei ministeri dell?Economia e della Salute. Inoltre la
Regione sarebbe venuta meno ai ?vincoli strumentali al conseguimento del piano
di rientro del deficit sanitario?. ?Dunque - dice il presidente del Gruppo AN
in Consiglio Regionale Enzo Rivellini - dopo la finanziaria regionale impugnata
per la norma capestro sulla impignorabilità dei beni delle Asl arriva
quest?altra bocciatura e su questioni che, in aula in fase di approvazione
delle modifiche al piano ospedaliero, sollevammo con molta determinazione?. La
sintesi di quanto sta accadendo in questi mesi in Campania è che la sanità
regionale un pezzo alla volta (a rate in pratica) viene commissariata senza
indugi dal governo e per le evidenti incapacità del centrosinistra.
( da "Articolo21.com" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Salò e la Resistenza
di Nicola Tranfaglia Siamo di nuovo al punto di prima. Durante il quinquennio
2001-2006 che ha visto la seconda, lunga esperienza di Silvio Berlusconi alla
guida del governo italiano abbiamo già assistito al tentativo di equiparare
giuridicamente (dal punto di vista storico l?operazione è ancora più difficile)
i combattenti della guerra partigiana, e i soldati, regolari e irregolari,
della repubblica sociale italiana, gli alleati consapevoli del Terzo Reich
sconfitti al termine di venti mesi feroci e terribili dalle truppe
angloamericane che risalivano la penisola e dalla resistenza italiana. Quel
tentativo fallì. Qualcuno direbbe: perché c?era ancora in Italia una opinione
pubblica democratica o perché l?opera di berlusconizzazione del paese era
ancora incompiuta? Non lo so. Fatto sta che quel parlamento alla fine aveva
bloccato il progetto di legge per equiparare partigiani e repubblichini. Ora
l?occasione si ripresenta e nel giugno scorso una carovana che vede in prima
linea alcuni socialisti che hanno scelto la destra (come l?on. Caldoro e l?on.
Barani), insieme con una truppa composta da deputati di Alleanza Nazionale che
sembrano in polemica aperta con le recenti dichiarazioni del loro leader,
attuale presidente della Camera, Gianfranco Fini. Quest?ultimo, infatti, è
ormai approdato all?idea che l?antifascismo è un requisito essenziale della
democrazia repubblicana. La carovana anzidetta è tornata alla carica con il
progetto numero 1360 che accentua l?assurdità del provvedimento della
precedente legislatura. Nella nuova proposta legislativa si ipotizza,infatti,
la costituzione di un Ordine Tricolore presieduto dal Capo dello Stato che
avrebbe al suo interno l?Istituto nazionale della Resistenza e quello storico della
Repubblica Sociale Italiana e prevede che combattenti siano considerati non
soltanto i soldati e gli ufficiali delle quattro divisioni di fanteria della
RSI ma anche i componenti della Guardia Nazionale Repubblicana, delle Brigate
Nere, di Bande feroci e crudeli,del tutto irregolari, come la Banda Carità e la
Banda Koch che, nei venti mesi di guerra contro i partigiani e i civili
italiani, oppositori dei nazisti, provocarono morti e lutti assai gravi
nell?Italia occupata dalle truppe del Terzo Reich. Un?offesa terribile per i
caduti nella guerra che liberò l?Italia dalla barbarie nazista e che vide
cadere quasi duecentomila persone tra partigiani e cittadini del nostro paese.
Di fronte a quello che ancora una volta, malgrado le parole recenti di Fini, Alleanza
Nazionale, sostenuta da Berlusconi, vuol fare nel nostro parlamento, c?è da
sperare che anche questa volta il progetto non vada avanti.(come invece sta
accadendo,a quanto pare). Un giurista di grande peso come Giuliano Vassalli, ex
presidente della Corte Costituzionale, più volte ministro della repubblica, ha
dichiarato qualche giorno fa che non deve esserci” nessun riconoscimento ai
repubblichini. Erano e restano nemici dello Stato.” E ha ricordato :”Che cosa
vogliono ancora? Hanno avuto tutto, l?amnistia di Togliatti, la legittimazione
democratica immediata, l?MSI in parlamento, adesso sono al potere. Eppure non
esiste paese in Europa in cui i collaborazionisti dei nazisti sono stati
premiati.” La verità è che le classi dirigenti italiane,a differenza di quelle
tedesche,non hanno in nessun modo meditato sulla catastrofe provocata dalla
dittatura fascista,sono riuscite per almeno vent?anni a reinserire nelle
strutture pubbliche e private vecchi arnesti fascisti ed ora vogliono a tutti i
costi che anche a livello ufficiale emerga con ogni chiarezza il legame del
megapartito berlusconiano con il regime di Mussolini alleato fino all?ultimo
con la barbarie nazista di Adolf Hitler. Che cosa aspettano gli italiani a
prender atto di una simile,drammatica situazione e a mobilitarsi in maniera
adeguata contro questo ennesimo oltraggio al nostro comune passato? E? una
domanda che occorrebbe girare al parlamento italiano,alle opposizioni e al
nostro presidente della repubblica Giorgio Napolitano. www.nicolatranfaglia.com
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
(ASCA) - Roma, 18
mar - ''Le liste di Di Pietro sono inquietanti. Prima De Magistris, che ha
agito per anni solo per preparare il suo salto in politica. Ora spunta il
giornalista Carlo Vulpio, che aveva accesso a materiali investigativi
teoricamente non accessibili a chiunque, anche attraverso procedure
telematiche. Manca solo Genchi, in una formazione che punta piu' all'immunita'
parlamentare che all'espressione di un'idea. Il partito di Di Pietro conferma,
con queste vicinanze e con i fatti inquietanti ben noti a molti, che lo
accompagna una autentica natura eversiva. Se ci fossero magistrati attenti e
disponibili ci sarebbe da indagare ampiamente. Altro esempio negativo e' quello
di Spataro. Non si accontenta delle decisioni della Corte
Costituzionale che ha bocciato il suo modo di agire, ed invece di collaborare
allo sforzo nazionale ed internazionale nella lotta al terrorismo
fondamentalista vorrebbe proseguire in processi che servono soltanto ai
seminatori di morte. Spataro si mette contro le decisioni della Corte costituzionale. Le toghe serie, che per fortuna sono il 90
per cento, dicano pubblicamente quello che va detto di persone come De
Magistris e Spataro''. Lo dichiara il presidente del Pdl al Senato, Maurizio
Gasparri.
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar.
(Apcom) - "Le liste di Di Pietro sono inquietanti. Prima De Magistris, che
ha agito per anni solo per preparare il suo salto in politica. Ora spunta il
giornalista Carlo Vulpio, che aveva accesso a materiali investigativi
teoricamente non accessibili a chiunque, anche attraverso procedure
telematiche. Manca solo Genchi, in una formazione che punta più all'immunità
parlamentare che all'espressione di un'idea". Lo dichiara in una nota il
presidente del senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. "Il partito di Di
Pietro conferma, con queste vicinanze e con i fatti inquietanti ben noti a
molti, che lo accompagna una autentica natura eversiva. Se ci fossero
magistrati attenti e disponibili ci sarebbe da indagare ampiamente. Altro
esempio negativo è quello di Spataro. Non si accontenta
delle decisioni della Corte Costituzionale che ha bocciato il suo modo di
agire, ed invece di collaborare allo sforzo nazionale ed internazionale nella
lotta al terrorismo fondamentalista vorrebbe proseguire in processi che servono
soltanto ai seminatori di morte. Spataro si mette contro le decisioni
della Corte costituzionale. Le toghe serie, che per
fortuna sono il 90 per cento, dicano pubblicamente quello che va detto di
persone come De Magistris e Spataro", conclude Gasparri.
( da "Stampaweb, La" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA I magistrati
che scelgono la politica non dovrebbero più tornare in magistratura. È questa
l?opinione del vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, espressa in occasione
del via libera del Consiglio Superiore all?aspettativa dell?ex pm di Catanzaro
Luigi De Magistris, che si candiderà alle europee con Antonio Di Pietro. Il
vice presidente del Csm, Nicola Mancino, prima di esprimere il suo voto
favorevole al collocamento in aspettativa dell?ex pm Luigi De Magistris, ha
letto al Plenum la seguente dichiarazione:« L?esigenza che esprimo è che venga
disciplinata l?ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato.
A mio avviso è preferibile che venga stabilito il divieto di rientrare
nell?Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la mobilità nella
Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press?a poco
corrispondenti a quelli di provenienza». «La Pubblica Amministrazione - ha
detto ancora Mancino -recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità
e la magistratura perde un giudice divenuto parte». «La candidatura del dott.
Luigi De Magistris, ma non è e non sarà la sola, pur legittima, chi può mai
comprimere l?elettorato passivo? - ha detto ancora il vice presidente del Csm,
Mancino - apre un dibattito (l?ennesimo) e una riflessione (vecchia)». «Una
volta candidato, il giudice ammette d?essere divenuto parte, non foss?altro
perchè si è schierato con una forza politica, e non certo per un solo giorno-
ha sottolineato - lo status di parlamentare è a termine, permane fino a quando
gli elettori lo confermano. Può anche accadere che il parlamentare
spontaneamente rinunci alla carica elettiva». «La questione è tutta intorno al
rientro nel ruolo di magistrato. È giusto che rientri? Ho sempre sostenuto di
no - ha concluso - anche se non sono mai riuscito, quando ero in Parlamento, ad
avere condivisione da molti colleghi parlamentari». Luigi De Magistris:
«Politica o no, non indosserò più la toga» «Eletto o no, lascio la magistratura
per sempre»: lo dice l?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, annunciando, in
una conferenza stampa alla Camera, la sua candidatura alle elezioni europee
come indipendente nelle liste dell?Italia dei valori. «Per me la politica
diventa una scelta di vita, una scelta irreversibile - spiega de Magistris - Ho
da poco passato i 40 anni e credo che questa esperienza occuperà i prossimi
anni perchè è un progetto che non si realizza in tre mesi o in un anno». De
Magistris ha spiegato ai giornalisti che quella di entrare in politica «è stata
una scelta difficile, perché il mio sogno era di fare il magistrato, però a un
certo punto ho preso atto del fatto che non si vuole fare chiarezza e totale
verità su alcuni procedimenti». Così il magistrato, noto per le inchieste
"Poseidon" e "Why not", ha scelto di trasformare «una
sconfitta, perché la mia vicenda è una sconfitta per la magistratura, in un
impegno civile». E per tratteggiare i contorni della sua militanza politica De
Magistris cita una frase di Paolo Borsellino: «Riprendiamoci questo paese». A
chi lo accusa già di aver ?usatò la sua visibilità di magistrato in prima linea
per fare il salto in politica, De Magistris risponde nettamente: «Questo è
ridicolo perché ho pagato prezzi alti per il mio impegno, dal trasferimento a
vari procedimenti che ho accettato con serenità». A dare man forte a De
Magistris, il leader dell?Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che spiega:
«Anche se non c?è una legge che vieta ai magistrati di fare politica, poiché
noi la riteniamo eticamente giusta la applichiamo innanzitutto a noi stessi e
la scelta di De Magistris verso la politica è irreversibile come lo è stata la
mia». Al tempo stesso Di Pietro invita «tutti coloro che sono incompatibili,
come i concessionari di pubblicità, a non candidarsi guardando anche a noi che
pur non essendo incompatibili ci siamo comunque dimessi».
( da "Adnkronos" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
De Magistris, addio
alla magistratura. Mancino avverte: chi si candida non torni ad indossare la
toga L'ex pm: ''E' un'esperienza dalla quale non tornerò indietro''. Il vicepresidente del Csm, Mancino, contrario al rientro dei
parlamentari nel ruolo di magistrati: ''Venga disciplinata questa ipotesi''.
Mastella: ''Ora capisco molte cose: qualcuno utilizza la magistratura per fare
cose diverse''. Via libera del plenum al collocamento in aspettativa del
giudice di Napoli. FORUM leggi i commenti commenta 3 vota 3 tutte le
notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 18 marzo, ore 15:12
( da "Bloomberg" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
By Mike Ramsey March
18 (Bloomberg) -- Higher prices and falling inventories for used vehicles in
the U.S. raise the possibility that more consumers may opt for new cars after
sales fell to a 27-year low last month. "You can look for positive signs,
and you can see the fact that used-car prices have not only firmed but actually
risen," Ford Motor Co. Chairman Bill Ford said in a March 9 interview.
"The inventory of used cars is dwindling." Auction pricing service Manheim
Consulting and Federal Reserve banks in three cities found that used-car sales
are climbing this year, drawing down inventory. A survey by Wachovia Securities
analyst Rich Kwas showed that 42 percent of dealers report "too
little" used-car inventory. Higher used-car prices can make new models a
better relative value. GM and Chrysler LLC, operating with $17.4 billion in
U.S. loans, are counting on new-car sales to rise from February's 9.1 million
annual rate, the lowest since December 1981. Their recovery plans submitted to
the U.S. Treasury on Feb. 17 assume full-year sales of more than 10 million.
The timing of any increase in new-car sales is difficult to forecast because
consumer credit remains tight and job losses are damping consumer confidence, said
Patrick Archambault, a Goldman Sachs Group Inc. analyst in New York.
"There is demand of some kind on the horizon," said Archambault, who
isn't predicting a rebound. "It's nice to see some sign that's not
red." Forecasts Vary U.S. sales will rise to 12 million to 14 million next
year, Grant Thornton LLP estimated last week. More pessimistic forecasts,
including from Jeffrey Rubin, chief economist of CIBC World Markets Inc.,
expect auto sales to remain at 8 million to 9 million for the next five years.
Auto demand in the U.S. has been running at a rate so far this year that would
deliver full-year sales of less than 10 million, about 6 million fewer than the
U.S. has averaged this decade. Chrysler has planned for the contingency that
auto sales may not rise above 10 million for four years. Its primary assumption
is that sales will increase to 10.1 million this year through 11.6 million in
2012. Higher used-car demand is a positive sign for sales of new models,
Chrysler President Jim Press said in a March 3 call with analysts and
reporters. Even so, auto executives won't declare that the positive signs mean
new-car demand may soon rebound. "We are not jumping to conclusions,"
George Pipas, Ford's sales analyst, also said March 3. "This doesn't form
the linchpin of a recovery hypothesis." Used-Car Demand Underscoring the
situation, consulting firms CSM Worldwide Inc. and IHS Global Insight Inc. lowered last week
their estimates for U.S. new-car sales in 2009 to fewer than 10 million. Sales
in the U.S. averaged more than 16 million this decade before falling to 13.2
million last year. Used-car prices often rise and fall in tandem with sales of
new models, Himanshu Patel, an analyst for JPMorgan Chase & Co. said
in a report to investors March 9. Those markets diverged in January and
February as auction prices climbed and new-model sales fell further. The
difference bodes well for new-car sales, Patel said. Manheim Consulting, based
in Atlanta, says its index based on used-vehicle auction prices rose in January
and in February to reach 105.5 from 98 in December, which was at least a
six-year low. New-car sales were the lowest in 27 years in February. Shrinking
Supply "Car prices at auction have skyrocketed," said Gordon Stewart,
who sells new and used cars at dealerships affiliated with Toyota Motor Corp.
and General Motors Corp. in Michigan, Florida, Georgia and Alabama.
"Trying to find a two-year-old Suburban or Tahoe is like trying to find a
needle in a haystack" as demand surges. The average price of a Chevrolet Suburban
large sport- utility vehicle advertised on JustGoodCars.com fell to $25,000 in
November from $38,700 a year later. It rose to $29,400 for the first 15 days of
March. Shoppers are focusing on resold models as a less-expensive option,
according to a survey on Cars.com. The survey, conducted from Feb. 19-25, found
that 32 percent of potential buyers are seeking a more affordable used model
because of the recession. Used cars are easier to finance because they cost
less, said Paul Taylor, chief economist for the National Automobile Dealers
Association in Washington. Any down payment covers a larger percentage of the
$15,000 average price of a used vehicle, compared with $28,000 for a new car or
truck. Durables Deferred New cars are among big-ticket items that shoppers are
deferring. U.S. consumer purchases of durable goods fell 6 percent in the
fourth quarter of 2008, while job losses in the U.S. have reached 4.4 million
since 2007. Federal Reserve banks in Dallas, Kansas City and St. Louis noted
higher used-car sales in their reports on the state of the economy in December,
January and March. The used-vehicle supply has fallen, boosting prices, as
fewer owners turn in cars or trucks for a new model, according to the Kansas
City Fed. Also pinching inventory, sales to rental-car companies have dropped,
putting fewer late-model vehicles into the market as those businesses wait more
than a year before replacing their stock. The practice will reduce supply
further in coming months, said Neil Abrams, president of Abrams Consulting.
New-car buyers still able to get credit or who are paying cash often see big
discounts. New cars sold for less than the price the dealer paid have increased
20 percent in the past six months, according to TrueCar.com, an automotive-sales
data- marketing company. It gathers transaction data from about 25 percent of
new-vehicle sales in the U.S. "There is a very, very interesting
inflection point where the financing on a new car becomes more attractive than
the financing on a used car," said Scott Painter, owner and founder of
TrueCar.com. To contact the reporter on this story: Mike Ramsey in Southfield,
Michigan, at mramsey6@bloomberg.net Last Updated: March 17, 2009 22:17 EDT
( da "Giornale.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 66 del 2009-03-18
pagina 0 Abuso d'ufficio, indagato De Magistris Mancino: "Via la toga a
chi si candida" di Redazione L'ex pm e sette magistrati di Salerno
indagati a Roma per abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio in
seguito alla guerra tra procure con il tribunale di Catanzaro. E il vice
presidente del Csm Mancino attacca: "Chi si candida in politica non
rientri poi in magistratura" Roma - Candidato e indagato. L?ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris è indagato per le ipotesi di reato di concorso in
abuso d?ufficio e interruzione di pubblico servizio, in relazione all?inchiesta
avviata lo scorso dicembre dalla procura generale di Catanzaro, che indagò per
i medesimi reati anche sette pm della procura di Salerno, tra cui l?ex
procuratore Luigi Apicella. Anche i sette magistrati salernitani sono indagati
a Roma. La vicenda si riferisce alla cosidetta guerra tra le procure di
Catanzaro e Salerno. Gli atti che riguardano De Magistris e i pm salernitani
sono stati trasmessi alla procura capitolina nello scorso mese di febbraio per
competenza territoriale, in quanto De Magistris, che ieri ha annunciato che si
candiderà alle elezioni europee con l?Italia dei Valori, è giudice al tribunale
del riesame di Napoli. Mancino contro l'ex pm "A mio avviso è preferibile
che sia stabilito il divieto di rietrare nell?ordine giudiziario e sia
garantita, a domanda, la mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione
e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza". è quanto
ha affermato il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, durante la discussione
in plenum sull?aspettativa richiesta da De Magistris per candidarsi alle
europee con l?Italia dei Valori. Necessario disciplinare la materia
"L?esigenza che esprimo - ha detto Mancino, che si è espresso a favore del
collocamento in aspettativa dell?ex pm - è che sia disciplinata l?ipotesi del
parlamentare che vuole tornare a fare il magistrato". Con la mobilità
nella pubblica amministrazione, invece secondo Mancino, "la pubblica
amministrazione recupera un patrimonio di esperienze e di professionalità e la
magistratura perde un giudice divenuto parte". De Magistris: "Scelta
irreversibile" "Per me questa è una scelta di vita, irreversibile.
Ora posso fare qualcosa per il paese in pericolo con la democrazia a
rischio". Così il pm Luigi de Magistris ha spiegato che non tornerà in
magistratura, in risposta alla richiesta di Mancino. "La mia - ha spiegato
- è una sconfitta della magistratura. La svolta c?è stata quando ho capito che
non si voleva andare a fondo nelle inchieste. Ma da un?apparente sconfitta - ha
aggiunto - ho capito di avere una grande opportunita". "Candidandomi
con l?Idv posso fare qualcosa per il bene pubblico perchè c?è un grave pericolo
per noi tutti: stanno svuotando la Costituzione con leggi ordinarie, la stanno
stravolgendo con la prassi e c?è bisogno di fare comprendere all?Europa come
rischi la nostra democrazia dove ormai c?è criminalizzazione del dissenso.
Siamo in una fase che precede una svolta autoritaristica". © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Velino.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL -
Prosecutor De Magistris leaves the Bar, joins Di Pietro's party Rome, 18 mar
(Velino) - Luigi De Magistris, a protagonist of the "prosecutors war"
between Catanzaro and Salerno and twice reprimanded or transferred by the
Supreme Council of Magistrates, announced today he is going to be a candidate
in the next European elections early in June. And he confirmed that in no case
he will go back to the judiciary career, even if not elected, a clear sign he was making his own the remarks by CSM vice President Nicola Mancino
according to which it would not be advisable to go back to the law after having
been a politician. Mr De Magistris will be a candidate for another former
prosecutor, Antonio Di Pietro, and his Italia dei Valori, the opposition party
distinguishing itself for its strong positions on justice. (gib) 18 mar
2009 16:13
( da "Repubblica.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - L'ex pm di
Catanzaro Luigi De Magistris è indagato a Roma per le ipotesi di reato di
concorso in abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio, in relazione
all'inchiesta avviata lo scorso dicembre dalla procura generale di Catanzaro,
che indagò per i medesimi reati anche sette pm della procura di Salerno, tra
cui l'ex procuratore capo Luigi Apicella, sospeso dal Csm.
La vicenda si riferisce alla cosidetta guerra tra le procure di Catanzaro e
Salerno. Gli atti che riguardano De Magistris e i pm salernitani sono stati
trasmessi da Catanzaro alla procura di Roma nello scorso mese di febbraio. Per
competenza territoriale avrebbero dovuto svolgere le indagini i magistrati di
Napoli, ma De Magistris è giudice proprio al Tribunale del riesame di
Napoli e quindi il faldone è stato indirizzato alla procura della capitale. De
Magistris che proprio ieri si è candidato con l'Italia dei Valori per le
prossime elezioni europee, era stato già indagato a Salerno sulla base delle
denunce presentate dal procuratore capo di Catanzaro Mariano Lombardi che si
era avocato l'inchiesta Why not del magistrato poi trasferito per
"incompatibilità" al Tribunale di Napoli. OAS_RICH('Middle'); (18
marzo 2009
( da "Quotidiano.net" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Intanto il
trentaquattrenne neopresidente ha riunito i suoi ministri per mettere a punto
misure per la lotta alla povertà e rispondere alle critiche internazionali
sulla legittimità della sua nomina
"
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ha confermato Rajoelina nell'incarico di presidente ad interim Intanto il
trentaquattrenne neopresidente ha riunito i suoi ministri per mettere a punto
misure per la lotta alla povertà e rispondere alle critiche internazionali
sulla legittimità della sua nomina Antananarivo, 18 marzo 2009 - La Corte costituzionale del Madagascar ha confermato il leader
dell?opposizione Andry Rajoelina nell?incarico di presidente ad interim, dopo
il golpe militare che ha portato alle dimissioni del Capo dello Stato Marc
Ravalomanana. Intanto il trentaquattrenne neopresidente ha riunito i suoi
ministri per mettere a punto misure per la lotta alla povertà e rispondere alle
critiche internazionali sulla legittimità della sua nomina. agi Ravalomanana si
arrende ai golpisti. L'oppositore Rajoelina: "Chiamatemi presidente"
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( da "ITnews.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Le norme in vigore sul rientro dei magistrati
nel loro ruolo dopo il mandato parlamentare sono gia' molto equilibrate".
Lo dice all'ADNKRONOS il deputato del Pd Lanfranco Tenaglia, gia' magistrato
d'appello, commentando le parole del vice presidente del Csm Nicola Mancino sui
magistrati-parlamentari.
( da "Wall Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
De Magistris,
Mancino: «Chi entra in politica non torni a fare il magistrato» -->Il
vicepresidente del Csm si esprime a favore del collocamento in aspettativa
dell'ex pm, ma chiede che sia disciplinata «l'ipotesi del parlamentare che
vuole tornare a fare il magistrato»...
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
(ASCA) - Roma, 18
mar - Se il disegno di legge sul testamento biologico in esame al Senato
venisse approvato cosi' com'e', ''aprirebbe l'intervento della magistratura e
una serie di contenziosi, perche' una legge siffatta
andrebbe subito alla Corte costituzionale''. E' quanto sostenuto dalla senatrice radicale del Pd Donatella
Poretti, nel suo intervento al Senato per presentare le pregiudiziali dei
radicali sul testamento biologico. Nel suo discorso in Aula la Poretti ha
ribadito le perplessita' sul nodo fondamentale del provvedimento, quello
relativo al divieto di stop per l'alimentazione. Si tratta di ''atti
medici, atti sanitari. Ce lo dicono tutti, e' cosi' in tutto il mondo tranne
che qui dentro. E se lo sono, la Costituzione ci dice che non possono essere
imposti contro la volonta' del paziente''.
( da "Virgilio Notizie" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 18 mar.
(Apcom) - Se il disegno di legge sul testamento biologico in esame al Senato
venisse approvato così com'è, "aprirebbe l'intervento della magistratura e
una serie di contenziosi, perché una legge siffatta
andrebbe subito alla Corte costituzionale", secondo la senatrice radicale del Pd Donatella Poretti.
Presentando la seconda questione di costituzionalità nell'aula del Senato,
prima dell'avvio della discussione generale, Poretti ha puntato il dito contro
la definizione di alimentazione e idratazione artificiali come sostegno vitale,
e non come terapie. "Sono atti medici, atti sanitari. Ce lo dicono tutti,
è così in tutto il mondo tranne che qui dentro. E se lo sono, la Costituzione
ci dice che non possono essere imposti contro la volontà del paziente".
( da "AudioNews.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
mercoledì 18 marzo
2009 19.27 Cronaca Roma. De Magistris indagato per abuso d'ufficio 18.33: Luigi
De Magistris è indagato a Roma per abuso d'ufficio insieme a 7 colleghi
salernitani. Candidato con l'Idv alle Europee, oggi l'ex pm
di Catanzaro ha annunciato che non tornerà in magistratura, anche se non verrà
eletto. 'I magistrati che scelgono la politica non dovrebbero indossare più la
toga', il monito del vicepresidente del Csm Mancino.
( da "AprileOnline.info" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
De Magistris: prima
candidato, poi indagato Andrea Scarchilli , 18 marzo 2009, 18:41 Politica Di
Pietro presenta la prima "tranche" di indipendenti che troveranno
ospitalità nelle liste dell'Idv per le elezioni europee. Sono la presidente
dell'associazione vittime della mafia Sonia Alfano, il giornalista Carlo Vulpio
e, soprattutto, il pm di "Poseidon" e "Why Not". Poche ore
dopo, l'annuncio dell'iscrizione nel registro degli indagati per la vicenda
della guerra tra le Procure di Salerno e Catanzaro L'Italia dei valori ha
offerto alla stampa un primo assaggio della squadra da lanciare verso il
Parlamento di Strasburgo. Il leader Antonio Di Pietro ha candidato il pm Luigi
De Magistris, la presidente dell'associazione nazionale vittime di mafia Sonia
Alfano e il giornalista Carlo Vulpio. Con Di Pietro, alla conferenza stampa
della Camera, c'erano tutti e tre i candidati. Inultile dire però che la star
era lui, Luigi De Magistris, il pubblico ministero di Catanzaro titolare delle
inchieste "Poseidon" e "Why not", trasferito d'ufficio a
Napoli e privato, dal Consiglio superiore della magistratura, di quelle
indagini che si erano occupate dei rapporti pochi chiari nella gestione dei
finanziamenti europei, toccando molti nervi scoperti, tra cui quelli
dell'allora ministro della Giustizia Clemente Mastella. Sulla scia della
rimozione di De Magistris, si sono aperti una serie di casi esplosivi.
Anzitutto la guerra tra le procure di Catanzaro e Salerno, con i pm campani a
contestare il metodo di conduzione seguito dai colleghi calabresi nelle
inchieste ereditate da De Magistris. E' poi finito sotto la lente di
ingrandimento della Procura di Roma e del Comitato parlamentare di controllo
sui servizi segreti l'operato di Gioacchino Genchi, consulente di De Magistris
accusato di aver creato, surrettiziamente, un vero e proprio archivio
informatico a partire dai dati e dalle utenze degli intercettati. De Magistris,
insomma, è quello che si dice un personaggio scomodo. Tanto per cambiare, anche
quest'ultima sua decisione, di scendere in politica, è stata accompagnata dalle
polemiche. Lui ha subito chiesto, come vogliono le regole, l'aspettativa dalla
magistratura. Il Csm l'ha approvata, ma preceduta da una
dichiarazione del vicepresidente Nicola Mancino che esprimeva l'esigenza di
disciplinare situazioni simili e si schierava per vietare in assoluto i rientri
nell'Ordine dei giudici parlamentari eventualmente non rieletti. La
preoccupazione è rivolta al dopo, al rischio che il Csm si trovi senza
strumenti per contrastare il rientro di giudici (in teoria De Magistris stesso)
ormai "marchiati" politicamente. Ma era ancora niente in confronto a
quello che sarebbe successo poche ore dopo. Nel pomeriggio è arrivata la
notizia dell'iscrizione di De Magistris nel registro degli indagati da parte
della Procura di Roma, proprio nell'ambito dell'accennato scontro tra gli
uffici giudiziari. Le accuse, partite da Catanzaro, sono interruzione di
pubblico servizio e abuso d'ufficio, le stesse che era già stato rivolte in
passato ai sette pm di Salerno. La posizione del candidato De Magistris diventa
ora un motivo d'imbarazzo per un partito che ha sempre sostenuto il principio
della trasparenza e della completa pulizia della "fedina" dei propri
candidati. Ma Di Pietro, ribadendo la conferma della candidatura, non ha
abbassato la testa: "Anche gli atti dovuti nascono quando incomincia la
campagna elettorale e sono sparati per attutire la notizia una candidatura di
qualità. Il tentativo è vecchio come il cucco, e anche questo ci fa solo sorridere.
Anzi, è un boomerang che si ritorcerà su coloro che lo vogliono utilizzare
strumentalmente". Lui in conferenza stampa, ancora prima dell'esplosione
della nuova bomba, aveva provato a sopire le polemiche precedenti presentando
l'entrata nell'agone politico come un passo definitivo: "La mia scelta è
irreversibile, anche qualora non dovessi essere eletto". Poi ha
argomentato: "La mia scelta è una sorta di sconfitta della magistratura.
Il mio sogno è sempre stato di fare il magistrato. Ma da un'apparente sconfitta
ho capito di avere una grande opportunità. Candidandomi con l'Idv posso fare
qualcosa per il mio paese, per il bene pubblico. Anche perché stanno svuotando
la Costituzione e c'è bisogno di fare comprendere all'Europa com'è a rischio la
nostra democrazia dove ormai c'è la criminalizzazione del dissenso e si tende
al pensiero unico". Non sono stati teneri neanche i compagni di lista di
De Magistris. La Alfano, figlia del giornalista Beppe ucciso dalla mafia:
"Nel momento in cui il ministro della Giustizia attuale, Alfano, ama
andare ai matrimoni delle figlie del boss Croce Napoli, allora questo non è un
paese corretto, non è un paese pulito, democratico". Ha aggiunto: "Se
il presidente del Senato Schifani è stato socio in affari del boss di mafia
Mandalà e la stampa fa finta di nulla, le istituzioni fanno finta di nulla
allora questo non è un paese legittimato a parlare di giustizia né di verità
perché questa gente non avrà mai interesse a sostenere la verità". Poi:
"L'Italia non è di queste persone ma di chi quotidianamente lotta per
difendere la Costituzione, la democrazia e la libertà d'informazione. Prima
ancora di separare le carriere dei magistrati sarebbe opportuno che intanto si
separasse la carriera di chi delinque, la carriera di chi fa il mafioso. Questo
paese ha bisogno di verità". Definisce invece la sua candidatura una
"legittima difesa" il giornalista del "Corriere della Sera"
Carlo Vulpio per il quale "i giornalisti sono sempre stati spiati ma per
la prima volta in Italia, io e altri giornalisti, un intero giornale sono stati
spiati e con i timbri della Procura. Eppure nessuno ha detto una parola"
ha spiegato Vulpio, che per il Corriere ha seguito le inchieste della procura
di Catanzaro e che ha aggiunto: "Sono stato messo in disparte anche per questo,
accomodato in panchina e invitato a fare riscaldamento per una partita che non
verrà mai". Di Pietro prosegue nella strategia, valorizzata nelle scorse
elezioni, che presenta l'Italia dei valori come un contenitore aperto alle
istanze, e ai nomi, della società civile, meglio se impegnata nei temi portanti
dell'informazione e della giustizia. La tendenza si è accentuata dopo
l'avvicinamento al gruppo di "Micromega", il cui direttore Paolo
Flores D'Arcais (assieme allo scrittore Andrea Camilleri) aveva proposto
un'alleanza con una lista "civile" da evidenziare modificando il logo
del Gabbiano. L'ex pm ha declinato pur proseguendo nella campagna acquisti in
quel mondo a cui ha sempre guardato con attenzione. Oggi lo ha ribadito,
dicendo che l'Idv "ha voluto raccogliere l'appello di personalità, di
italiani di valore che anche senza tessera possono rappresentare l'Italia
migliore. Le nostre candidature seguono i tre impegni fondamentali che l'Idv ha
portato avanti sin dal primo giorno: la giustizia, l'informazione, i diritti
civili e la lotta alla mafia e alla criminalità". Si attendono i prossimi
colpi. In lista, gli ex Ds Paolo Brutti e Stefano Passigli, Rita Borsellino e
l'ex vicepresidente dell'Onu Pino Arlacchi.
( da "Adnkronos" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
De Magistris si
candida e dà l'addio alla magistratura. Ma a Roma viene indagato per abuso
d'ufficio L'ex pm: ''E' un'esperienza dalla quale non tornerò indietro''. Il vicepresidente del Csm, Mancino avverte: i candidati non
tornino ad indossare la toga. Mastella: ''Ora capisco molte cose. Via libera del
plenum al collocamento in aspettativa del giudice di Napoli. La Procura
capitolina: indagati anche altri 7 pm per la cosiddetta 'guerra di procure' tra
Catanzaro e Salerno. FORUM leggi i commenti commenta 3 vota 3 tutte le
notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 18 marzo, ore 18:52
( da "Giornale.it, Il" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 66 del 2009-03-18
pagina 0 Abuso d'ufficio, indagato De Magistris a Roma di Redazione L'ex pm e 7
magistrati di Salerno indagati a Roma per abuso d'ufficio e interruzione di
pubblico servizio in seguito alla guerra tra procure con il tribunale di Catanzaro.
La replica: "Non mi lascio condizionare". Mancino attacca: "Chi
si candida in politica non rientri poi in magistratura" Roma - Candidato e
indagato. L?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris è indagato per le ipotesi di
reato di concorso in abuso d?ufficio e interruzione di pubblico servizio, in
relazione all?inchiesta avviata lo scorso dicembre dalla procura generale di
Catanzaro, che indagò per i medesimi reati anche sette pm della procura di
Salerno, tra cui l?ex procuratore Luigi Apicella. Anche i sette magistrati
salernitani sono indagati a Roma. La vicenda si riferisce alla cosidetta guerra
tra le procure di Catanzaro e Salerno. Gli atti che riguardano De Magistris e i
pm salernitani sono stati trasmessi alla procura capitolina nello scorso mese di
febbraio per competenza territoriale, in quanto De Magistris, che ieri ha
annunciato che si candiderà alle elezioni europee con l?Italia dei Valori, è
giudice al tribunale del riesame di Napoli. La replica De Magistris si candida
per difendersi dalle nuove indagini a suo carico? Per l?ex pm, che proprio oggi
ha presentato la sua candidatura a Roma per le europee, è il contrario:
"Prendo atto che la notizia esce proprio il giorno in cui viene presentata
la mia candidatura, ma sono abituato a questo e altro" è la sua risposta.
A proposito del suo futuro impegno politico, il magistrato conclude: "Non
mi faccio condizionare da vicende che non hanno alcun fondamento". Mancino
contro l'ex pm "A mio avviso è preferibile che sia stabilito il divieto di
rietrare nell?ordine giudiziario e sia garantita, a domanda, la mobilità nella
pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a
quelli di provenienza". è quanto ha affermato il vice presidente del Csm,
Nicola Mancino, durante la discussione in plenum sull?aspettativa richiesta da
De Magistris per candidarsi alle europee con l?Italia dei Valori. Necessario
disciplinare la materia "L?esigenza che esprimo - ha detto Mancino, che si
è espresso a favore del collocamento in aspettativa dell?ex pm - è che sia
disciplinata l?ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il
magistrato". Con la mobilità nella pubblica amministrazione, invece
secondo Mancino, "la pubblica amministrazione recupera un patrimonio di
esperienze e di professionalità e la magistratura perde un giudice divenuto
parte". De Magistris: "Scelta irreversibile" "Per me questa
è una scelta di vita, irreversibile. Ora posso fare qualcosa per il paese in
pericolo con la democrazia a rischio". Così il pm Luigi de Magistris ha
spiegato che non tornerà in magistratura, in risposta alla richiesta di
Mancino. "La mia - ha spiegato - è una sconfitta della magistratura. La
svolta c?è stata quando ho capito che non si voleva andare a fondo nelle
inchieste. Ma da un?apparente sconfitta - ha aggiunto - ho capito di avere una
grande opportunita". "Candidandomi con l?Idv posso fare qualcosa per
il bene pubblico perchè c?è un grave pericolo per noi tutti: stanno svuotando
la Costituzione con leggi ordinarie, la stanno stravolgendo con la prassi e c?è
bisogno di fare comprendere all?Europa come rischi la nostra democrazia dove
ormai c?è criminalizzazione del dissenso. Siamo in una fase che precede una
svolta autoritaristica". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri
4 - 20123 Milano
( da "Corriere.it" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MANCINO SULLA
CANDIDATURA CON IDV: sE HA SCELTO LA politica non INDOSSI PIù LA TOGA De
Magistris indagato a Roma L'ex pm: «Ipotesi di reato infondate» L'iscrizione al
registro per concorso in abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio
Nicola Mancino (Ansa) ROMA - Nelle stesse ore in cui tiene banco la sua
candidatura alle europee con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, l'ex pm
Luigi De Magistris viene iscritto nel registro degli indagati a Roma per le
ipotesi di reato di concorso in abuso d'ufficio e interruzione di pubblico
servizio. Ipotesi di reato che il diretto interessato ha apostrofato come «del
tutto infondate». Il provvedimento è relativo all'inchiesta avviata lo scorso
dicembre dalla procura generale di Catanzaro, che indagò per i medesimi reati
anche sette pm della procura di Salerno, tra cui l'ex procuratore Luigi
Apicella. Anche i sette magistrati salernitani sono indagati a Roma. La vicenda
si riferisce dunque alla cosiddetta guerra tra le procure di Catanzaro e
Salerno. Gli atti che riguardano De Magistris e i pm salernitani sono stati
trasmessi alla procura capitolina a febbraio per competenza territoriale, in
quanto De Magistris è giudice al Tribunale del riesame di Napoli. «Si tratta di
una vicenda che nasce dall'illegale contro-sequestro compiuto dalla Procura
generale di Catanzaro», ha spiegato l'ex pm. «Ritengo si tratti di una
iscrizione dovuta, e l'ipotesi di reato è del tutto infondata. Del resto - ha
concluso - rientra nelle plurime, reiterate, infondate segnalazioni di reato
che provengono dai magistrati di Catanzaro, indagati per fatti gravissimi dalla
Procura di Salerno». MANCINO - Sulla candidatura di De
Magistris, il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, aveva dichiarato in
mattinata che i magistrati che scelgono la politica non dovrebbero più tornare
in magistratura. Mancino ha espresso la sua opinione in occasione del via
libera del Consiglio Superiore all'aspettativa dell'ex pm di Catanzaro.
Prima di esprimere il suo voto favorevole al collocamento in aspettativa
dell'ex pm Luigi De Magistris, il vicepresidente del Csm ha letto al Plenum la
seguente dichiarazione: «A mio avviso è preferibile che venga stabilito il
divieto di rientrare nell'Ordine Giudiziario, e venga garantita, a domanda, la
mobilità nella Pubblica Amministrazione, nella funzione e nel ruolo press'a
poco corrispondenti a quelli di provenienza». «La Pubblica Amministrazione - ha
detto ancora Mancino - recupera un patrimonio di esperienze e di
professionalità e la magistratura perde un giudice divenuto parte». ANM - Il
segretario dell'Associazione magistrati Giuseppe Cascini, ha risposto al
vicepresidente del Csm: «Quella di Mancino - afferma Cascini - è una legittima
opinione, ha un ruolo istituzionale e può esprimere le sue valutazioni» ma
ntrare in politica e tornare poi in magistratura «sono scelte personali
rispetto a cui non c'è una posizione dell'Anm». Una riforma legislativa in
questa materia, aggiunge il segretario del sindacato delle toghe «deve tener
conto dei vincoli fissati dalla Costituzione. In questo momento - conclude -
non c'è una proposta legislativa, quando ci sarà diremo qualcosa». «NON TORNO
IN MAGISTRATURA» - Anche la risposta del diretto interessato, Luigi De
Magistris, non è tardata ad arrivare: «Per me questa è una scelta di vita. Ho
passato da poco i 40 anni e finora ho fatto il magistrato. Adesso seguo un nuovo
progetto di vita e la mia è una scelta irreversibile, anche qualora non dovessi
essere eletto». Così il pm Luigi de Magistris in conferenza stampa ha spiegato
che non tornerà in magistratura anche se non dovesse essere eletto con l'Idv
alle prossime elezioni europee. «La mia scelta - ha aggiunto De Magistris - è
una sorta di sconfitta della magistratura. Il mio sogno è sempre stato di fare
il magistrato. Ma da un'apparente sconfitta - ha sottolineato - ho capito di
avere una grande opportunità. Candidandomi con l'Idv posso fare qualcosa per il
mio paese, per il bene pubblico. Anche perché - ha accusato - stanno svuotando
la Costituzione e c'è bisogno di fare comprendere all'Europa com'è a rischio la
nostra democrazia dove ormai c'è la criminalizzazione del dissenso e si tende
al pensiero unico». GLI ALTRI CANDIDATI DELL'IDV - L'ex pm Luigi De Magistris
non è l'unica candidatura «nota» nelle file dell'Idv. Ci sono anche Sonia
Alfano, figlia del giornalista Bebbe Alfano ucciso dalla mafia e il giornalista
del Corriere della Sera Carlo Vulpio. «Noi - ha detto Vulpio- siamo stati messi
tutti sotto controllo. Non era mai accaduto nella storia d'Italia. È stato
intercettato un intero giornale, il mio. Io non faccio l'inviato speciale ma
l'osservato speciale...». Le tre candidature, presentate dal leader dell'Idv,
Antonio di Pietro in una conferenza stampa, sono «indipendenti». «Altre - ha
detto Antonio Di Pietro - seguiranno». stampa |
( da "Wall Street Italia" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
"Guerra tra
procure", indagato De Magistris Il Csm: mai più in magistratura chi si
candida -->L'ex pm di Catanzaro sotto inchiesta per abuso d'ufficio a Roma
insieme a sette colleghi. Mancino: «La toga che sceglie la politica non torni
indietro». Lui: «Il mio addio è definitivo»
( da "Romania Libera" del 18-03-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: 10 miliarde euro, sprijin de urgenta al
UE pentru tarile estice Rl online Miercuri, 18 Martie 2009 Liderii Uniunii
Europene (UE) ar putea decide saptamana aceasta sa puna la dispozitia
partenerilor estici afectati de dificultati financiare suma suplimentara de 10 miliarde
euro, potrivit declaratiilor de miercuri ale unor surse apropiate presedintiei
cehe a UE, scrie AFP, citat de ziare.com si NewsIn. Un proiect de lege ce va fi
inaintat aprobarii liderilor europeni in cadrul unui summit de la Bruxelles
mentioneaza ca reprezentantii "Comisiei Europene si ai Consiliului
(organism ce reprezinta statele membre ale UE) urmeaza sa analizeze fara sa mai
astepte posibilitatea de a majora plafonul mecanismului european de sustinere a
balantei de plati". Mecanismul european este destinat sustinerii in caz de
urgenta a tarilor membre ale UE, dar care nu fac parte si din zona euro. Surse
avizate, apropiate Cehiei, ce asigura presedintia rotativa a Uniunii Europene,
declarasera la sfarsitul saptamanii trecute ca vor decide majorarea
portofoliilor pentru sprijinul de urgenta disponibil pentru statele UE din
afara zonei euro, portofolii majorate deja de la 12 la 15 miliarde euro. Dupa
Letonia si Ungaria, Romania negociaza in prezent cu Uniunea
Europeana si cu Fondul Monetar International (FMI) acordarea unui credit,
potrivit unor surse guvernamentale. Din aceeasi categorie: CSM a avizat revocarea din functie a
generalului Dan Voinea Washington DC, capitala SIDABoc: In Romania exista un
singur Guvern, sustinut de doua partide politice Voteaza