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Report "Giustizia"   17-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

Rai, gli ex Ds chiedono spazio e lanciano Celli ( da "Stampa, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che però è stato smentito (assieme agli altri) dallo staff di Franceschini. Una smentita che non comprende un nome finora restato fuori da tutte le rose e da tutti i toto-presidente, e che invece sembrava ieri sera prender un po' di quota: quello dell'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky.

CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DEL CICLO DI LETTURE " ( da "WindPress.it" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Oscar Luigi Scalfaro, il Presidente della Corte Costituzionale, dott. Francesco Amirante, i Vice Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, sen. Domenico Nania e on. Rocco Buttiglione, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott.

servizio idrico e depurazione: pubblicata la legge sui rimborsi ( da "Tirreno, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: rimborsi della quota di depurazione in seguito alla recente sentenza della Corte costituzionale. La quota «è dovuta al gestore dall'utenza a decorrere dall'avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all'attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati».

il partito resta fuori ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Tutto al contrario, come ha affermato in più occasioni la Corte costituzionale, il principio di laicità non implica il disinteresse dello Stato dinanzi alle religioni, ma invece impone allo Stato di farsi garante della salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale.

wwf e legambiente bocciano chiodi ( da "Centro, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: criticano in particolare il fatto che Chiodi non abbia elaborato alcun disegno di legge per superare l'impugnativa del Governo dinanzi alla Corte Costituzionale sulla Legge Regionale che blocca il Centro oli. Il Consiglio Regionale, nella seduta di insediamento del 27 gennaio, all'unanimità, aveva dato mandato al Presidente Chiodi di elaborare, entro 45 giorni, un disegno di legge.

canoni non dovuti, cittadini da rimborsare ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: secondo le più recenti indicazioni della Corte costituzionale, alle famiglie fornesi spetterebbero circa 50 mila euro. «Queste tasse, oggi tariffe, però sono state incassate da Carniacque», dice Nassivera. Da un semplice calcolo a ognuna delle 340 famiglie di Forni di Sotto competerebbe quindi un rimborso di circa 758 euro, "interessi esclusi".

global service, pm contro cassazione - dario del porto ( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla Procura di Roma e al Csm. Il difensore di Laudadio e Di Mezza, l´avvocato Giuseppe Fusco, ha interrotto il pm prima dicendo di non comprendere la pertinenza del richiamo, tenuto conto che dell´argomento si stanno occupando gli inquirenti capitolini, poi affermando di essere a sua volta amico di Panico.

lazzàro: lascio un tribunale sano, ma con poco personale ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in attesa della nomina da parte del Csm SICUREZZA «A Pordenone è migliorata negli anni grazie al lavoro compiuto assieme alle forze dell'ordine» di LAURA PIGANI Il presidente del tribunale di Pordenone, Antonio Lazzàro, sta per andare in pensione. La sua carriera professionale si concluderà il 6 aprile, suo ultimo giorno di lavoro.

Gelmini-Formigoni: sì al diploma regionale ( da "Giornale di Brescia" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: intesa il Ministero ha ritirato il ricorso davanti alla Corte Costituzionale contro la legge regionale di riforma dell'istruzione e la Regione quello contro la legge finanziaria del 2007. La sperimentazione si attuerà sulla base dell'adesione volontaria degli Istituti professionali statali (circa 170) al sistema dell'Istruzione e formazione professionale regionale,

elettroshock, dalla regione regole più severe per cassano - michele bocci ( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Provò perché la Corte Costituzionale respinse la norma. Così è iniziato un lungo lavoro per arrivare ad una delibera che almeno permettesse di tenere sotto controllo quello che avviene nel centro di Cassano. Un gruppo di esperti ha stilato il consenso informato, ha scritto come deve essere fatto il trattamento (sempre in anestesia totale ad esempio)

"noi non segnaliamo" i medici scendono in strada - eleonora capelli ( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: incostituzionalità della norma di fronte alla Corte Costituzionale - ha detto Antonio Mumolo, presidente dell´associazione avvocati di strada - perché l´introduzione del reato di immigrazione clandestina viola il diritto alla salute. Noi ci offriamo di difendere tutti i medici che vorranno fare atto di disobbedienza civile rifiutandosi di segnalare gli immigrati irregolari»

Scuola, all'istituto professionale il diploma si ottiene in 4 anni ( da "Giornale.it, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: tecnici del Pirellone ma chiusa in un cassetto dopo il ricorso presentato dal governo alla Corte costituzionale. Finalmente sono state sciolte tutte le riserve e si può partire. Dall'anno scolastico 2010-2011, gli studenti potranno ottenere il diploma professionale in quattro anni. Solo quelli interessati a frequentare l'università dovranno iscriversi a un quinto anno integrativo.

"bar e negozi, spetta ai proprietari decidere che fare degli altri locali" ( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: esproprio che però è stato bocciato dalla Corte costituzionale" «I locali attigui al Petruzzelli sono di proprietà privata: piaccia o non piaccia all´architetto Amerigo Restucci, saranno i proprietari a decidere come utilizzarli». L´azione legale minacciata dal progettista che ha modificato il progetto di ricostruzione del Teatro Petruzzelli dopo il provvedimento d´

Segreti più forti della legge La protesta degli storici ( da "Manifesto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: già a capo della Corte costituzionale, ha dovuto ammettere che il lavoro della commissione naviga ancora su acque profondissime. Tanto che c'è il rischio concreto che la scadenza del 30 aprile passi senza che sia stato deciso alcunché. «Quel segreto va tolto al più presto perché la sua esistenza permette il fiorire di leggende su presunte trame occulte legate al delitto Moro»

È la Rai il nodo alla gola di Dario ( da "Italia Oggi" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ex presidente della corte costituzionale. A oggi, tuttavia, le chance di vederlo in sella al cavallo non sono molte. Tra l'altro il bizzarro equino di viale Mazzini ha già disarcionato anche Enzo Cheli. In verità a eliminarlo dalla contesa ci ha pensato più il Cavaliere che il cavallo, così come era stato per Claudio Petruccioli.

Passaporto diplomatico anche per il capo della Finanza ( da "Italia Oggi" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: o della Corte costituzionale o di ministro degli esteri il passaporto diplomatico veniva mantenuto dopo la fine dell'incarico e rinnovato ogni tre anni, Frattini a novembre sanciva una validità decennale, anche al presidente della Repubblica. Lì dove nel 1978 si stabiliva che il documento veniva rilasciato a personale della carriera diplomatica,

OSIMO SONO ormai cinquemila le richieste di rimborso della tarif... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: a seguito della sentenza della Corte Costituzionale seguita dal decreto legge poi convertito in legge il 27 febraio, già definita legge truffa «perché oltre a limitare la retroattività del rimborso da 10 a 5 anni come sottolinea una nota del Comitato ai fini della protezione dell'ambiente e della riscossione del canone dagli utenti,

Cambia il presidente Ecco i dodici candidati ( da "Giorno, Il (Como)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in Commissione incarichi e poi nel plenum del Csm, come nuovo presidente del tribunale civile e penale. Il neopresidnete sarà nominato di concerto con il ministro della giustizia Alfano. Si spera entro maggio, al più tardi giugno. SONO UNA DOZZINA infatti i giudici che ritengono di avere i titoli per poter ottenere l'àmbita nomina, come successore del presente Giampiero Sarangeli,

ABRUZZO, ENERGIA:FEBBO, DOPO OK A DDL, GIUNTA VARERA' REGOLAMENTO 125% IN PIU' DI ROYALTIES E COMUNI PARTECIPI DELLE DECISIONI ( da "marketpress.info" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Febbo quindi invita il capogruppo del Pd "a desistere dal chiedere al presidente Chiodi di intervenire sul Ministro Fitto per cercare di superare i limiti di inconstituzionalità della stessa legge o, peggio, di resistere al cospetto della Corte Costituzionale. Sarebbero solo tempo e danaro persi". . <<BACK

Il commiato di Fedele, presidente del tribunale ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: una rosa di noi tra i quali quelli del presidente della sezione lavoro del tribunale di Lecce, Mario Fiorella (già magistrato del lavoro a Brindisi), e del presidente ella seconda sezione civile dello stesso tribunale di Lecce, Francesco Giardino. La decisione del plenum del Csm non dovrebbe tardare. I finanzieri Il presidente Fedele al comando provinciale della Guardia di finanza

La formazione si fa regionale ( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fine anche al contenzioso tra la Regione e lo Stato in materia di istruzione: il Governo ritira il ricorso alla Corte costituzionale contro la legge regionale lombarda 19/ 2007 sul «sistema educativo di istruzione e formazione »e la Giunta della Lombardia si impegna a ritirare i ricorsi contro alcune disposizioni della Finanziaria 2007 ( legge 296/06) e contro la legge 40 del 2007.

Sanità, il governo impugna la legge ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 2 categoria: REDAZIONALE Ricorso alla Corte costituzionale su due articoli Sanità, il governo impugna la legge NAPOLI — Questa volta non è una minaccia. Il governo ha presentato ricorso presso la Corte costuzionale con il quale impugna due articoli della legge regionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario.

Il presidente Umberto Gafforini stila il bilancio dell'annata 2008 ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Una sentenza della corte costituzionale sulla legge lombarda sulle deroghe dell'anno 2007, ha indotto la Giunta Formigoni ad emanare una delibera, forse male interpretata, che evidenzia comunque l'impossibilità di legiferare in futuro sulla materia, in mancanza di una specifica delega che deve venire dal governo centrale.

Appello per l'asilo: sentenza attesa a ore ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: perchè uno dei giudici del collegio (Carmelo Sigillo) è stato nominato dal Csm nella commissione d'esame per uditori. Per questo motivo il processo ha dovuto essere ripreso dall'inizio. Il pg ha ripetuto la sua richiesta di condanna per ben due volte, perchè tutto il collegio giudicante aveva diritto ad assistere alla discussione.

La scuola regionale? Vale come quella statale ( da "Corriere della Sera" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale contro la riforma lombarda del 2007 Federalismo scolastico, si parte. Dopo due anni di contenziosi (con il precedente governo) sul titolo V della Costituzione, la Lombardia inaugura il «suo» modello di istruzione superiore: un accordo firmato ieri tra il ministro Mariastella Gelmini e il governatore Roberto Formigoni sancisce la parificazione tra corsi di formazione

Cavalli: Un festival diventato già grande ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: avvocati e persino un giudice della Corte Costituzionale (Giuseppe Frigo) che si alterneranno sui palchi dei «luoghi» del giallo. Cavalli ci ha scommesso, e ha vinto. In questo ultimo decennio ha visto il genere uscire definitivamente dalla «minorità» a cui si voleva relegato. E può dire che «sa raccontare la contemporaneità, adatto com'è alla tumultuosità della nostra vita quotidiana.

Berlusconi apre agli industriali <Accetto suggerimenti> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: regioni di sinistra facciano ricorsi alla corte costituzionale vanificando tutto. Dopo aver affrontato la questione con Napolitano, sarà la volta delle Regioni, il cui parere è decisivo per poi far approdare il piano al consiglio dei ministri di venerdì. Alla vigilia, dunque, del congresso di An, dove oramai è ufficiale che non ci sarà Berlusconi: per Forza Italia parlerà Verdini.

La Costituzione ad alta voce ( da "Affari Italiani (Online)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: anzi hanno costituito una fonte preziosa di conferma e di arricchimento degli indirizzi caratterizzanti la nostra carta costituzionale. La Costituzione è soprattutto una garanzia sulle leggi interne subordinate, che se in contrasto con essa vengono impugnate davanti alla Corte Costituzionale. tags: milano silvio ceci livia pomodoro

Arriva De Magistris insieme a Borsellino ( da "Corriere Adriatico" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il magistrato, che il Csm ha trasferito dalla procura di Catanzaro, dove aveva condotto le scottanti inchieste Poseidone, Why Not e Toghe Lucane, al Tribunale del riesame di Napoli, sarà intervistato sulla sua vicenda professonale dal giornalista del Corriere Adriatico Lorenzo Furlani.

BIOETICA: BEPPINO ENGLARO, NAPOLITANO POTREBBE NON FIRMARE LEGGE ( da "Adnkronos" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: BIOETICA: BEPPINO ENGLARO, NAPOLITANO POTREBBE NON FIRMARE LEGGE OPPURE POTREBBE INTERVENIRE CORTE COSTITUZIONALE commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 17 marzo, ore 13:42

PAOLO MAINIERO IL GOVERNO HA IMPUGNATO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE DUE ARTICOLI DEL PIANO O... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: PAOLO MAINIERO Il governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale due articoli del Piano ospedaliero approvato in consiglio regionale il 28 novembre scorso. Il primo (l'articolo 4) disciplina l'affidamento delle consulenze da parte delle Asl; il secondo (l'articolo 7) prevede i concorsi riservati al personale delle case di cura non più accreditate.

Madagascar, il presidente si dimette ( da "Stampaweb, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: aveva annunciato davanti alla Corte Costituzionale che «il Presidente della Repubblica, l?Assemblea Nazionale, il Senato e il governo» erano da considerarsi decaduti dalle loro funzioni. Leggendo una dichiarazione firmata dallo stesso Rajoelina, Monja - che insieme agli altri «Ministri» e a una trentina di militari aveva occupato gli uffici dell?

Europee, De Magistris in campo con Di Pietro ( da "Giornale.it, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: magistrato che ha chiesto oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm. De Magistris, che è stato trasferito d?ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.

Englaro: la vicenda di mia figlia non ha niente a che fare con l'eutanasia ( da "Rai News 24" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: qualora dovesse divenire legge, "intervenga la Corte Costituzionale". L'obiettivo dell'Associazione è quello di mettere "al servizio del Paese" l'esperienza maturata nelle battaglie giuridiche per ottenere che a Eluana Englaro venisse sospesa l'alimentazione e l'idratazione artificiale, morta dopo 17 anni di stato vegetativo.

Colombia, "corre" al Senato il terzo mandato di Uribe ( da "Velino.it, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Da quel momento la Corte Costituzionale ha a disposizione 90 giorni per verificare la congruità del testo. Ricevuto il via libera dalla Corte - che il governo dà quasi per scontato e che si attende tra maggio e agosto - iniziano a decorrere i sei mesi necessari per organizzare il referendum.

Pietra: Montaldo,al Tar non spetta scegliere modelli clinici ( da "Savona news" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: corte costituzionale: nel 2007 il Tar della Liguria ha annullato un provvedimento che la Giunta aveva assunto per definire le modalità di consumo dei farmaci protettori gastrici, quindi abbiamo inserito la norma in una legge che è stata impugnata dalle aziende farmaceutiche, infine la corte costituzione ci ha confermato che potevamo farlo a dimostrazione che si è trattato di una

De Magistris, da giudice a politico Candidato alle europee per Di Pietro ( da "Repubblica.it" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: stamani ha presentato personalmente la domanda di aspettativa al Csm. Titolare delle indagini Why not, Poseidone e Toghe lucane in cui inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati, De Magistris svolge ora il ruolo di magistrato giudicante presso il Tribunale di Napoli dopo il trasferimento da Catanzaro per "incompatibilità" ordinato al termine di un'indaginie interna dal Csm.

De Magistris: Ex pm si candida alle europee con l'idv ( da "KataWeb News" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: presentato una richiesta di aspettativa al Csm per potersi candidare alle prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. Il magistrato, ex pm a Catanzaro, oggi giudice del Riesame a Napoli, ha presentato questa mattina la sua richiesta a Palazzo dei Marescialli: nel pomeriggio, la Quarta Commissione la esaminerà e non si esclude che già domani il plenum dia il suo via libera.

EUROPEE, DE MAGISTRIS IN CAMPO CON DI PIETRO ( da "Wall Street Italia" del 17-03-2009)
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Abstract: De Magistris in campo con Di Pietro -->L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare

TESTAMENTO BIOLOGICO: QUAGLIARIELLO, DA BEPPINO ENGLARO ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
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Abstract: chiedere preventivamente il giudizio di incostituzionalita' al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale e' un atto di presunzione nei confronti della sovranita' popolare che nessun cittadino dovrebbe mai consentirsi. Soprattutto - conclude Quagliariello se si e' ai primi passi nella vita pubblica''.

CSM: EX PM DE MAGISTRIS CANDIDATO ALLE EUROPEE CON L'IDV ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
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Abstract:

Europee/ De Magistris si candida per l'Idv, chiede ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
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Abstract: reso famoso dall'inchiesta Why Not e dalle polemiche che l'hanno contraddistinta, ha chiesto oggi l'aspettativa alla IV commissione del Csm per candidarsi alle elezioni europee con L'Italia dei Valori. Lo si apprende da ambienti di palazzo dei Marescialli. La pratica verrà discussa oggi nel pomeriggio e, mani al plenum.

17/03/2009 15:36 EUROPEE: DE MAGISTRIS SI CANDIDA CON IDV, ATTENDE ASPETTATIVA DA CSM ( da "ITnews.it" del 17-03-2009)
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Abstract: De Magistris ha depositato oggi al Csm la richiesta di aspettativa, che verra' esaminata nel pomeriggio dalla quarta Commissione; se non ci saranno intoppi la Commissione approvera' la richiesta e domani stesso la delibera arrivera' in plenum.

De Magistris sceglie la politica. In lista alle europee per l'Italia dei Valori ( da "Adnkronos" del 17-03-2009)
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Abstract: Oggi ha depositato al Csm la richiesta di aspettativa. Il via libera potrebbe arrivare già domani dal plenum di Palazzo dei Marescialli leggi i commenti commenta 1 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 17 marzo, ore 15:54

EUROPEE: DE MAGISTRIS SI CANDIDA CON IDV, ATTENDE ASPETTATIVA DA CSM ( da "Adnkronos" del 17-03-2009)
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Abstract: EUROPEE: DE MAGISTRIS SI CANDIDA CON IDV, ATTENDE ASPETTATIVA DA CSM commenta 0 vota 1 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 17 marzo, ore 15:36

Testamento biologico, Englaro: Quirinale potrebbe bocciare legge ( da "Reuters Italia" del 17-03-2009)
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Abstract: Corte costituzionale, se venisse approvato nella versione con cui sarà votato da domani in aula al Senato. Lo ha detto oggi Beppino Englaro, il padre di Eluana, la donna in stato vegetativo per 17 anni morta per il distacco del sondino del nutrimento che la teneva in vita, dopo una serie di sentenze della magistratura e nonostante la levata di scudi della chiesa cattolica e del centrodestra.

DE MAGISTRIS: EX PM CANDIDATO A EUROPEE CON IDV ( da "Basilicanet.it" del 17-03-2009)
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Abstract: magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm. De Magistris, che è¨ stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.

L'ex pm De Magistris si candida alle europee con Di Pietro ( da "Rai News 24" del 17-03-2009)
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Abstract: magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm. De Magistris, che e' stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.

De Magistris si candida alle Europee con l'Idv ( da "Stampaweb, La" del 17-03-2009)
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Abstract: magistrato che ha chiesto oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm.De Magistris, che è stato trasferito d?ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli.

De Magistris, alle europee con di Pietro "Non mi lasciarono fare il pm" ( da "Repubblica.it" del 17-03-2009)
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Abstract: indaginie interna dal Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ne parlò anche con i suoi colleghi di Napoli che avviarono un'indagine sulla Procura di Catanzaro a sua volta mobilitata a scoprire la legittimità dei provvedimenti della giustizia partenopea.

Sanità Ligure/Montaldo:"Al Tar non spetta scegliere i modelli clinici" ( da "Cittàdellaspezia.com" del 17-03-2009)
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Abstract: corte costituzionale: nel 2007 il Tar della Liguria ha annullato un provvedimento che la Giunta aveva assunto per definire le modalità di consumo dei farmaci protettori gastrici, quindi abbiamo inserito la norma in una legge che è stata impugnata dalle aziende farmaceutiche, infine la corte costituzione ci ha confermato che potevamo farlo a dimostrazione che si è trattato di una

Azerbaigian/ A vigilia referendum Parlamento vota amnistia ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
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Abstract: adottata dalla Corte costituzionale della Repubblica dell'Azerbaigian sulla base della richiesta del corpo statale che organizza le elezioni". Una formulazione che, essendo l'Azerbaigian ancora tecnicamente in guerra con l'Armenia con il Nagorno-Karabakh (è però vigente un cessate-il-fuoco dal 1994), lascia aperta la possibilità di interpretare in senso ampio la lettera costituzionale.

Genchi/ Pittelli (Pdl) presenta denuncia contro il ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
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Abstract: in base a quanto acquisito dal Csm, di non sapere che Pittelli, che era coinvolto nelle inchieste di Luigi De Magistris 'Poseidone' e 'Why not', era un parlamentare. Anzitutto perché non lo conosceva, in secondo luogo perché molte delle schede su cui ha lavorato, erano intestate a società o a partite Iva professionali.

De Magistris lascia la toga per candidarsi con Di Pietro ( da "Reuters Italia" del 17-03-2009)
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Abstract: secondo quanto riferiscono i media, potrebbe arrivare già domani dal plenum del Csm. Le inchieste di De Magistris sono finite, su denuncia di quest'ultimo, anche al centro di uno scontro tra procure senza precedenti, che a gennaio ha portato il Csm a trasferire quattro magistrati degli uffici di Salerno e Catanzaro.

Europee: De Magistris scende in campo. L'ex pm <correrà> con Antonio Di Pietro ( da "Campaniapress" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Arriva intanto già il primo via libera da parte del Csm alla concessione dell'aspettativa all'ex pm. A pronunciare il primo sì all'unanimità è stata la Quarta Commissione di Palazzo dei marescialli, che chiederà al plenum di esprimersi sul caso con procedura d'urgenza, forse già domani o al massimo dopodomani.

C'è chi torna, chi arriva, chi innova ( da "AprileOnline.info" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: dal Csm e da cui derivò un conflitto senza precedenti fra la procura di Catanzaro (da cui De Magistris proveniva) e quella di Salerno (che sulla prima aveva indagato). Il via libera alla sua corsa per Strasburgo potrebbe arrivare a stretto giro, probabilmente già domani dal plenum del Consiglio a cui ha avanzato una richiesta di aspettativa.

Copii din Iasi, traficati cu acordul parintilor ( da "Romania Libera" del 17-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: coordonatorul Departamentului Urmariti-Prevenire din cadrul Inspectoratului Judetean de Politie Iasi. Din aceeasi categorie: PNL va avea prim-vicepresedinteNoul Cod Penal micsoreaza unele pedepse si este mai bland cu mituitorii "constransi"CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea Voteaza


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Rai, gli ex Ds chiedono spazio e lanciano Celli (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ORA SI PARLA DI ZAGREBELSKY DOPO LA BOCCIATURA DI DE RITA E FABIANI Rai, gli ex Ds chiedono spazio e lanciano Celli [FIRMA]FABIO MARTINI ROMA Nella snervante, paradossale trattativa sulla Rai è stato bruciato un altro nome di peso, quello di Fabiano Fabiani. Un nuovo «no», stavolta per vie informali, ma è comunque scoccata una seconda bocciatura, che va a sommarsi a quella squillante e pubblica già pronunciata da Silvio Berlusconi davanti alla proposta del Pd di una conferma di Claudio Petruccioli alla presidenza della Rai. In uno dei tanti contatti informali in corso in queste ore, Gianni Letta ha fatto sapere a Dario Franceschini che non andava bene neppure l'ipotesi di Fabiani, a suo tempo uno dei personaggi-chiave della Rai di Ettore Bernabei, ma che successivamente ha sempre galleggiato ai piani alti del potere, Iri, Autostrade, Finmeccanica. Certo, quello di Fabiani da parte del Pd è stato più un sondaggio che una proposta formale. Sta di fatto che da palazzo Chigi hanno alzato un muro di gomma e la trattativa, a 330 giorni dall'inizio della legislatura, resta ancora in alto mare. Con una difficoltà in più per Dario Franceschini, che sta conducendo in prima persona la trattativa: dentro il Pd Massimo D'Alema, sia pure con le dovute maniere, ha iniziato a «rumoreggiare». Caldeggiando la candidatura alla presidenza di Pierluigi Celli, già direttore della Rai quando a palazzo Chigi governava, per l'appunto, D'Alema. All'ex premier non piace una Rai nella quale i posti-chiave sinora se li sono divisi gli altri: nel Cda Nino Rizzo Nervo è da sempre vicinissimo agli ex popolari, mentre Giorgio Van Straten è stato letteralmente imposto da Veltroni: «E' l'ultima cosa che ci ha chiesto Walter...», ha ammesso lo stesso Franceschini in una riunione convocata d'urgenza con i commissari uscenti nel Cda Rai. Certo, a D'Alema andava benissimo la conferma di Petruccioli, ma caduto il presidente uscente sotto il veto berlusconiano, è rispuntato il nome di Celli, mai organico al gruppo dalemiano ma con un buon rapporto con l'ex premier. Certo, D'Alema non ha intenzione di impegnarsi in una guerra di religione per il «suo» candidato e neanche di interrompere platealmente il «magic moment» di Dario Franceschini; di sicuro l'atteggiamento guardingo degli ex ds è destinato a sbarrare la strada ad una personalità di connotazione cattolica, dopo che nel Pd ha preso il «potere» un ex Dc come Franceschini. Proprio per questo il nuovo leader del Pd sta provando ad uscire dalla morsa dei no berlusconiani e delle pressioni «ds» con una proposta il più possibile di alto profilo. Con questo schema di gioco in testa: poiché Berlusconi, per la prima volta in 15 anni, sembra intenzionato a prendersi tutta la Rai possibile, soltanto un presidente autorevole può rappresentare un argine a questo tentativo di «occupazione». E' per questo che Franceschini aveva puntato sul direttore del "Sole 24 Ore" Ferruccio De Bortoli, è per questo che aveva sondato l'ipotesi di una personalità autorevole come il presidente del Censis Giuseppe De Rita (bloccato dai mugugni ds) e quella di un personaggio energico come Fabiani. Ma i dopo i ripetuti no del Pdl e controproposte ritenute deboli (Giorgio Assumma, Enzo Cheli), l'altra sera Franceschini confidava: «Se continuano a bocciare tutte le ipotesi che facciamo, non ci resterà che andare su candidati di bandiera». Ovviamente, prima di arrivare ad un muro contro muro - col lancio di candidature provocatorie - il Pd proverà a chiudere. Ieri, tra i tanti, aveva preso a circolare anche il nome di Arrigo Levi, che però è stato smentito (assieme agli altri) dallo staff di Franceschini. Una smentita che non comprende un nome finora restato fuori da tutte le rose e da tutti i toto-presidente, e che invece sembrava ieri sera prender un po' di quota: quello dell'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky.

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CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DEL CICLO DI LETTURE " (sezione: Giustizia)

( da "WindPress.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

16-03-2009 Cerimonia di inaugurazione del ciclo di letture "L'eredità di Francesco De Sanctis. Un viaggio tra i capolavori della letteratura italiana"C o m u n i c a t o Si è svolta nel pomeriggio al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la cerimonia di inaugurazione del ciclo di letture "L'eredita di Francesco De Sanctis. Un viaggio tra i capolavori della letteratura italiana". Erano presenti il Presidente Emerito della Repubblica, sen. Oscar Luigi Scalfaro, il Presidente della Corte Costituzionale, dott. Francesco Amirante, i Vice Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, sen. Domenico Nania e on. Rocco Buttiglione, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dott. Gianni Letta, esponenti delle istituzioni, del mondo accademico e della cultura. Dopo gli interventi dell'arch. Francesco De Sanctis e del prof. Giorgio Ficara, rispettivamente presidente e direttore scientifico della "Fondazione De Sanctis", gli attori Anna Bonaiuto e Toni Servillo hanno letto alcune poesie di Giacomo Leopardi. Roma, 16 marzo 2009 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAI PRESIDENTILA COSTITUZIONEATTIVITA' DEL CAPO DELLO STATOGLI UFFICILE ONORIFICENZE

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servizio idrico e depurazione: pubblicata la legge sui rimborsi (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 2 - Cecina Servizio idrico e depurazione: pubblicata la legge sui rimborsi CECINA. Tariffa del servizio idrico integrato: pubblicata la legge sui rimborsi della quota di depurazione in seguito alla recente sentenza della Corte costituzionale. La quota «è dovuta al gestore dall'utenza a decorrere dall'avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all'attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati». Con riferimento alla competenza regolatoria dell'Aato 5, il termine iniziale da considerare per i rimborsi delle avvenute fatturazioni su tariffa unica di ambito da parte di Asa spa è il primo gennaio 2002, rimanendo l'obbligo per il periodo dal 3 ottobre 2000 al 31 dicembre 2001 a carico dei soggetti gestori preesistenti.

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il partito resta fuori (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

xIL BIOTESTAMENTO IL PARTITO RESTA FUORI di LEOPOLDO COEN Le dichiarazioni comuni ai due principali schieramenti parlamentari di lasciare libertà di voto ai propri componenti in occasione dell'approvazione del disegno di legge in tema di testamento biologico dicono allo stesso tempo troppo e troppo poco. Per un verso non fanno che ribadire un principio. Un principio già scritto nella Costituzione, secondo cui ogni parlamentare rappresenta la nazione, senza vincolo di mandato. Per un altro aspetto non risolvono un problema di fondo, che si pone ogniqualvolta il voto non si esprima su questioni riconducibili all'indirizzo politico di una o dell'altra parte, ma tocchi questioni etiche o legate a convinzioni di fede. In questi casi, infatti, si pone un problema che va al cuore della tutela dei diritti di libertà in ogni Stato costituzionale: come si rapporta la libertà di coscienza dei parlamentari alla libertà di coscienza che deve essere garantita a tutti i cittadini? La Costituzione italiana, si sa, prefigura un modello di Stato laico, in cui a ogni opinione e credo deve essere assicurata una pari dignità, in modo tale che questioni di fede non possano essere imposte autoritativamente a coloro che esprimono convenzioni personali diverse. Ciò tuttavia non significa che lo Stato mantenga un atteggiamento indifferente o agnostico in materia di libertà di coscienza. Tutto al contrario, come ha affermato in più occasioni la Corte costituzionale, il principio di laicità non implica il disinteresse dello Stato dinanzi alle religioni, ma invece impone allo Stato di farsi garante della salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale. È perciò compito specifico della repubblica tutelare e garantire la libertà di coscienza di ogni cittadino, sia come singolo individuo sia come parte di quelle formazioni sociali in cui si esplica la sua personalità: non indifferenza, appunto, ma tutto all'opposto una costante attenzione affinché nessuna convinzione religiosa o morale possa venire imposta per legge da gruppi di persone, eventualmente anche assai ampi, alla totalità dei cittadini. Se questa è l'accezione di laicità fatta propria dalla Corte costituzionale, allora ne derivano alcune conseguenze di carattere operativo anche sul piano dell'espressione del voto parlamentare. Ogni deputato e senatore, infatti, è parte di quelle istituzioni che, assieme ad altre, esprimono la sovranità popolare: è egli stesso un'istituzione della repubblica chiamata a esercitare un'autorità in nome del popolo italiano, nei modi e nei termini previsti dalla Costituzione. Quando sono in discussione norme che incidono direttamente sulle convinzioni etiche o religiose, la domanda che correttamente ogni parlamentare dovrebbe porsi non è perciò: «Cosa mi detta la coscienza?», bensì: «Come mi impone di votare la coscienza, affinché non venga lesa la libertà di coscienza dei cittadini?». Solo in questi termini, dunque, potrà dirsi esercitato in modo costituzionalmente coerente e in nome della nazione il mandato ricevuto dal corpo elettorale. Se invece il parlamentare privilegiasse una propria visione etica, pretendendo di tradurla in una disposizione normativa, non farebbe altro che attuare con un atto di imperio una vera e propria sopraffazione proprio nei confronti di quei diritti che è suo compito salvaguardare. Perché fintantoché una qualche opinione morale rimane oggetto di disputa, questa opinione non può mai essere utilizzata per giustificare, sulla base di una sua presunta superiorità, alcuna decisione politica.

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wwf e legambiente bocciano chiodi (sezione: Giustizia)

( da "Centro, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ECO-PAGELLE Wwf e Legambiente bocciano Chiodi PESCARA. Giudizio negativo delle associazioni ambientaliste Legambiente e Wwf sui primi impegni di legislatura del presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi circa le questioni ambientali. Le associazioni criticano in particolare il fatto che Chiodi non abbia elaborato alcun disegno di legge per superare l'impugnativa del Governo dinanzi alla Corte Costituzionale sulla Legge Regionale che blocca il Centro oli. Il Consiglio Regionale, nella seduta di insediamento del 27 gennaio, all'unanimità, aveva dato mandato al Presidente Chiodi di elaborare, entro 45 giorni, un disegno di legge. Legambiente e Wwf sottolineano anche il fatto che Chiodi, a titolo di consigliere regionale, ha firmato il ddl sulla «Disciplina della localizzazione di nuove infrastrutture energetiche» presentato dall'assessore regionale Mauro Febbo. GRANDI CRU D'ITALIA NOMINATION PER MASSIMO DI CINTIO Il giornalista abruzzese Massimo Di Cintio ha ricevuto la nomination per il premio istituito dal Comitato dei Grandi Cru d'Italia per la categoria "Miglior giovane giornalista dell'anno". La nomination, a firma di Vittorio Frescobaldi e di Paolo Panerai, rispettivamente presidente e vice presidente del comitato, è stata stabilita in base alla votazione dei soci della prima grande associazione spontanea di produttori italiani di eccellenza. La proclamazione del vincitore del concorso avverrà durante la cena di gala organizzato venerdì 3 aprile in occasione della 43ª edizione del Vinitaly a Verona.

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canoni non dovuti, cittadini da rimborsare (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Forni di Sotto. Presa di posizione dell'ex sindaco Nassivera: «Senza il depuratore prelievo non legale» Canoni non dovuti, cittadini da rimborsare FORNI DI SOTTO. Torna alla carica Giovanni Battista Nassivera, già sindaco e ora consigliere di minoranza a Forni di Sotto per i rimborsi da assegnare a quei contribuenti del proprio comune che hanno pagato il canone non dovuto per il depuratore, a suo avviso, essendo il paese sprovvisto da tale infrastruttura. Durante una delle tante riunioni con la cittadinanza, Nassivera ha spiegato come «Quando la legge ha imposto ai comuni, negli anni passati, di tassare le famiglie per il depuratore, anche se il paese non fosse dotato di tale infrastruttura abbiamo giustamente ritenuto (Nassivera allora era il primo cittadino ndr) che quel balzello non fosse da applicare. Abbiamo comunque dovuto adeguarci alle normative vigenti». Pur tassando le famiglie del paese, l'allora amministrazione comunale ha deliberato di aprire un fondo ove accantonare le somme pagate, secondo loro ingiustamente, in più dai cittadini fornesi. «Dal 1996 sino al 2006 - ha detto ancora Nassivera - sono stati accantonati in un apposito fondo 258 mila euro». Per gli altri due anni, secondo le più recenti indicazioni della Corte costituzionale, alle famiglie fornesi spetterebbero circa 50 mila euro. «Queste tasse, oggi tariffe, però sono state incassate da Carniacque», dice Nassivera. Da un semplice calcolo a ognuna delle 340 famiglie di Forni di Sotto competerebbe quindi un rimborso di circa 758 euro, "interessi esclusi". Le nuove disposizioni di legge in materia, emanate nel febbraio di quest'anno, vogliono che la restituzione dei canoni pagati ma non dovuti, siano retrattivi di 5 anni. E questo porterebbe la quota da restituire da parte dell'amministrazione pubblica a una media di 379 euro per famiglia. Rimane l'incertezza su un passo della legge, della quale si richiede un'interpretazione autentica da parte del legislatore. In sostanza la legge direbbe che il canone del depuratore sia comunque dovuto al gestore qualora fossero stati attivati i progetti per il depuratore stesso. A Forni di Sotto l'avvio della progettazione del depuratore comunale è iniziata nel 2006 e quindi questo dovrebbe far decadere le condizioni per il rimborso. Inoltre a stabilire la quota da restituire dovrà essere individuata e stabilita dal gestore stesso del servizio. A nulla varrebbero anche le repliche dal palazzo comunale che vogliono che alcune parti del paese siano già dotate di depuratore. (g.g.)

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global service, pm contro cassazione - dario del porto (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina VII - Napoli Global Service, pm contro Cassazione Critiche alla bocciatura del reato di turbativa d´asta: "Paradossale" Botta e risposta quando la Procura cita il giudice Panico. Un legale: parole fuori luogo DARIO DEL PORTO «Sorprendente e paradossale»: così il pm Vincenzo D´Onofrio ha commentato la sentenza della Corte di Cassazione che ha ritenuto insussistente il reato di turbativa d´asta contestato dalla Procura per l´appalto sul Global Service per la manutenzione delle strade di Napoli. Gli ermellini avevano provveduto sul ricorso dei difensori dell´ex provveditore alle Opere pubbliche Mario Mautone, uno degli imputati del procedimento che ruota intorno all´imprenditore Alfredo Romeo, confermando invece l´ipotesi di corruzione. Secondo la Procura, la decisione presenta nella sua struttura anomalie tali da non poter soddisfare né l´accusa né la difesa. Per la prima volta dopo il deposito delle motivazioni, il pm D´Onofrio ha tracciato la linea dell´ufficio inquirente durante la discussione, durata oltre 90 minuti, all´udienza di Riesame fissata in seguito al ricorso con il quale la Procura chiede la custodia in carcere per il reato di associazione a delinquere nei confronti di tre ex assessori comunali, Enrico Cardillo, Felice Laudadio e Ferdinando Di Mezza (per i quali il gip Paola Russo aveva disposto, il 17 dicembre, ma non per il reato associativo, gli arresti domiciliari successivamente revocati) e per l´ex vicepresidente della Provincia, Antonio Pugliese (per il quale, difeso dall´avvocato Annalisa Stile, la richiesta di ordinanza era stata rigettata). Nel corso dell´udienza non sono mancati botta e risposta fra il pm e gli avvocati. Come quando il rappresentante della Procura ha fatto riferimento ai rapporti fra Romeo e alcuni magistrati napoletani come il giudice Antonio Panico, che compare in un paio di intercettazioni sulle quali la valutazione è affidata, come previsto dalla legge, alla Procura di Roma e al Csm. Il difensore di Laudadio e Di Mezza, l´avvocato Giuseppe Fusco, ha interrotto il pm prima dicendo di non comprendere la pertinenza del richiamo, tenuto conto che dell´argomento si stanno occupando gli inquirenti capitolini, poi affermando di essere a sua volta amico di Panico. Successivamente, durante la sua arringa, Fusco, ha espresso una considerazione provocatoria: «A questo punto sono preoccupato anche per il presidente del collegio della Cassazione che ha emesso la sentenza e per il relatore. Innanzitutto perché Romeo è titolare di appalti anche in Cassazione, poi perché il relatore ha prestato servizio come giudice del lavoro a Napoli». Il pm ha rinunciato all´appello nei confronti di altri quattro imputati, (l´ex assessore Giuseppe Gambale, il colonnello della Finanza Vincenzo Mazzucco, il docente universitario Guido Russo e la collaboratrice di Romeo, Paola Grittani) e ha insistito sul tasto dell´associazione per delinquere. Ha parlato di Cardillo come del «braccio finanziario del sistema Romeo» e di Laudadio come di quello «giuridico». Gli avvocati di Cardillo (Antonio Briganti e Edoardo Cardillo) hanno depositato indagini difensive, fra le quali il bilancio del Comune del 2007 dal quale emerge che l´allora assessore escluse dal documento contabile circa 130 milioni destinati sia alle spese correnti che agli investimenti straordinari per la manutenzione delle strade facendo tramontare in questo modo, secondo la difesa, il progetto Global Service quasi un anno prima della fuga di notizie che invece, a giudizio della Procura, bloccò la delibera. Il collegio si è riservato la decisione.

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lazzàro: lascio un tribunale sano, ma con poco personale (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 5 - Pordenone Lazzàro: «Lascio un tribunale sano, ma con poco personale» Il presidente sta per andare in pensione dopo vent'anni nella città del Noncello Per ora lo sostituirà il giudice Appierto, in attesa della nomina da parte del Csm SICUREZZA «A Pordenone è migliorata negli anni grazie al lavoro compiuto assieme alle forze dell'ordine» di LAURA PIGANI Il presidente del tribunale di Pordenone, Antonio Lazzàro, sta per andare in pensione. La sua carriera professionale si concluderà il 6 aprile, suo ultimo giorno di lavoro. Nato il 15 dicembre 1938 a Tropea, in Calabria, sposato con figli, il magistrato è stato ufficiale della Marina e funzionario del Provveditorato agli Studi prima di vestire la toga e avviare la carriera giudiziaria. Dal 1970 al 1989 Lazzaro ha ricoperto la carica di pretore a Portogruaro. Successivamente, dal 1989 al 31 dicembre 1999, è stato procuratore della repubblica presso l'allora pretura circondariale di Pordenone. Dopo l'entrata in vigore della riforma della giustizia, dal 2000 al 2001 Lazzaro è stato presidente di sezione del tribunale penale di Pordenone, poi dal 2001 ha ricoperto la carica di presidente del tribunale pordenonese. Presidente Lazzàro, com'è cambiata Pordenone da quando è arrivato, 20 anni fa, a oggi? È una città sicura? «Pordenone è notevolmente migliorata nell'organizzazione della città anche sotto il profilo della sicurezza, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e del Comune. Abbiamo sempre cercato di mantenere un buon coordinamento tra Prefettura, magistratura ed enti locali. Come risposta, anche la qualità sociale di vita a Pordenone è ottima» Qual è il rapporto con gli enti locali? «Direi ottimo. In questi giorni in tribunale stanno sistemando i segnali sonori e visivi antincendio: grazie all'interessamento dell'amministrazione comunale, che ha saputo garantire questa situazione ottimale, il palazzo di giustizia di Pordenone è uno dei più sicuri in Italia. Secondo uno studio dell'Eurispes, infatti, i due migliori tribunali italiani sono quelli di Pordenone e Torino. Ma anche con la Camera di commercio abbiamo avviato sinergie, come il laboratorio informatico ad uso degli avvocati. Se gli uffici pubblici funzionano, anche la città funziona bene». Come è cambiato il modo di fare giustizia? «Adesso si richiede che il giudice abbia una conoscenza più approfondita di problematiche sempre diverse che spesso comportano il collegamento con normative comunitarie e internazionali. Per esempio, se due cittadini cinesi si separano a Pordenone, lo devono fare secondo la propria legge. Il giudice quindi deve studiare la normativa sulla base di quanto previsto dal diritto internazionale privato. Il magistrato si trova a dover affrontare difficoltà e competenze sempre maggiori e si deve aggiornare continuamente» Quali sono le carenze che attualmente si trova ad affrontare il tribunale? «La mancanza di personale amministrativo costituisce un grandissimo problema. Chi va in pensione o chiede il trasferimento non viene sostituito e per chi rimane il carico di lavoro aumenta, così come l'età media. Non c'è ricambio e questo è un guaio anche per la formazione, perchè il bagaglio professionale dell'anziano non viene trasmesso al giovane (che non viene assunto). Tra due-tre anni andranno in pensione altri 5 cancellieri, ma non sono in programma sostituzioni. La situazione sarà critica. Per quanto riguarda i magistrati, invece, l'organico è completo: a settembre prenderà servizio un nuovo giudice al tribunale civile arrivando così a 18 magistrati» Che cosa le ha dato, professionalmente e umanamente, la sua esperienza al tribunale di Pordenone? «Un arricchimento. I giudici sono ogni giorno a contatto con la sofferenza, basti pensare alle separazioni, dove capita di trovare ex coniugi in lacrime. In questi casi è necessario far capire loro che un determinato provvedimento serve al bene dei figli, che il magistrato è al servizio delle loro cause e si impegna per risolvere le loro difficoltà alla luce della legge, della coscienza e del buon senso» Qual è il suo più grande cruccio? «Non credo di avere nessun cruccio... beh, forse uno, ovvero che dopo aver organizzato le procure presso le preture sono state chiuse: un lavoro buttato al vento. L'unificazione, non tanto a Pordenone quanto nelle grandi città, ha creato uno scollamento per alcuni reati, come per esempio quelli inerenti gli infortuni sul lavoro o l'urbanistica» E la sua più grande soddisfazione? «Il fatto di aver contribuito a costruire buoni rapporti con le istituzioni, i colleghi e l'ordine degli avvocati» Quale eredità lascia al suo successore? «Sono conscio di lasciare colleghi e personale molto preparati e una struttura che funziona. E anche rapporti validi di collaborazione con le pubbliche amministrazioni (Comune, Camera di commercio)». Quando sarà nominato il nuovo presidente dal Consiglio superiore della magistratura? «Il concorso per la successione è già stato bandito. I colleghi interessati entro lo scorso 13 febbraio dovevano presentare le domande, ma la graduatoria non è stata ancora pubblicata. Il dottor Gaetano Appierto sarà il presidente vicario finchè il Csm non nominerà il prossimo presidente del tribunale di Pordenone».

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Gelmini-Formigoni: sì al diploma regionale (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Brescia" del 17-03-2009)

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Edizione: 17/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Gelmini-Formigoni: sì al diploma regionale MILANO Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha siglato con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, un accordo sull'istruzione e la formazione professionale che prevede, al quarto anno, il diploma regionale e la possibilità di un anno integrativo per l'accesso all'università. Nel protocollo d'intesa il Ministero ha ritirato il ricorso davanti alla Corte Costituzionale contro la legge regionale di riforma dell'istruzione e la Regione quello contro la legge finanziaria del 2007. La sperimentazione si attuerà sulla base dell'adesione volontaria degli Istituti professionali statali (circa 170) al sistema dell'Istruzione e formazione professionale regionale, così da garantire la continuità e l'unitarietà dell'offerta. «È un grande accordo - ha spiegato Formigoni - che permette di superare il contenzioso che il governo precedente aveva aperto contro di noi ed avviare una sperimentazione innovativa che porterà più qualità alla scuola». «Il modello della Lombardia - ha precisato Gelmini - è uno dei migliori a livello nazionale e non a caso abbiamo deciso di partire con la sperimentazione proprio da qui». «Vogliamo creare - ha aggiunto Formigoni - percorsi di formazione il più possibile personalizzati dove l'alunno e la famiglia possano scegliere la strada che più ritengono adeguata per le proprie capacità. Una regione competitiva ha bisogno che ai propri studenti sia data questa strada per essere tra i migliori d'Europa e del mondo». Già dal prossimo anno scolastico verrà rilasciato il diploma professionale tecnico, mentre dall'anno 2010-2011 verrà attivato un quinto anno con l'esame di stato.

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elettroshock, dalla regione regole più severe per cassano - michele bocci (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina I - Firenze Lo psichiatra Elettroshock, dalla Regione regole più severe per Cassano MICHELE BOCCI In Toscana si continuerà a fare l´elettroshock ma seguendo le regole dettate dalla Regione. La "terapia elettroconvulsivante" viene praticata solo a Pisa nel centro del noto psichiatra Giovan Battista Cassano, che in passato è finito nelle polemiche proprio per quel trattamento. Già nel 2002 i consiglieri di Rifondazione Comunista chiesero di bloccare l´elettroshock e la Regione provò a fare una legge per sospendere la terapia. Provò perché la Corte Costituzionale respinse la norma. Così è iniziato un lungo lavoro per arrivare ad una delibera che almeno permettesse di tenere sotto controllo quello che avviene nel centro di Cassano. Un gruppo di esperti ha stilato il consenso informato, ha scritto come deve essere fatto il trattamento (sempre in anestesia totale ad esempio). I casi seguiti in quel modo a Pisa sono un centinaio all´anno, la gran parte dei quali provengono da fuori Toscana. La Regione chiede tra l´altro di avere ogni sei mesi i dati di tutte le persone seguite e i risultati del trattamento, sulla cui efficacia nella comunità scientifica non c´è una posizione unanime. Inoltre deve essere applicato esclusivamente sui casi gravissimi, quali stati maniacali, catatonia, problemi di depressione pesante, che non rispondono ad altre terapie. Insomma, deve essere considerato l´ultima spiaggia.

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"noi non segnaliamo" i medici scendono in strada - eleonora capelli (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina IV - Bologna "Noi non segnaliamo" i medici scendono in strada L´introduzione del reato di immigrazione clandestina viola il diritto alla salute. La Regione deve eccepirne l´incostituzionalità ELEONORA CAPELLI Un grande «girotondo» attorno a Palazzo D´Accursio per manifestare contro la segnalazione degli immigrati irregolari che si rivolgono al pronto soccorso. E al grido di «Noi non segnaliamo» che oggi alle 18 scendono in piazza medici, associazioni per l´integrazione culturale, sindacati e Arci per chiedere che venga bloccato l´iter dell´emendamento che cancella il divieto di denunciare gli immigrati irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie. Un mini-corteo da piazza Maggiore a piazza Roosevelt, da via Cesare Battisti a via Ugo Bassi e Rizzoli. «Chiediamo alla Regione di eccepire l´incostituzionalità della norma di fronte alla Corte Costituzionale - ha detto Antonio Mumolo, presidente dell´associazione avvocati di strada - perché l´introduzione del reato di immigrazione clandestina viola il diritto alla salute. Noi ci offriamo di difendere tutti i medici che vorranno fare atto di disobbedienza civile rifiutandosi di segnalare gli immigrati irregolari». Prima del corteo è previsto un volantinaggio davanti ai punti cui si rivolgono più spesso gli immigrati, dal Sant´Orsola al consultorio di via Zanolini.

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Scuola, all'istituto professionale il diploma si ottiene in 4 anni (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 65 del 2009-03-17 pagina 4 Scuola, all'istituto professionale il diploma si ottiene in 4 anni di Maria Sorbi Il governo ritira il ricorso contro la legge studiata dal Pirellone Dal 2011 via alle nuove regole contro gli abbandoni scolastici Pace fatta sulla scuola: governo e Regione Lombardia seppelliscono l'ascia di guerra. Il ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, hanno sottoscritto un accordo per dimenticare i contenziosi del passato. Che tradotto in termini pratici significa: via libera alla riforma lombarda sulla scuola. Quella stessa riforma studiata in ogni minimo dettaglio dai tecnici del Pirellone ma chiusa in un cassetto dopo il ricorso presentato dal governo alla Corte costituzionale. Finalmente sono state sciolte tutte le riserve e si può partire. Dall'anno scolastico 2010-2011, gli studenti potranno ottenere il diploma professionale in quattro anni. Solo quelli interessati a frequentare l'università dovranno iscriversi a un quinto anno integrativo. Un bell'antidoto contro la dispersione scolastica. «Abbiamo corsi di laurea - considera il ministro Gelmini - che sfornano disoccupati. Invece i corsi professionali hanno uno sbocco diretto nel mondo del lavoro». Al quarto anno gli studenti potranno decidere il da farsi: cominciare a spedire curriculum per cercare un'occupazione, frequentare stage nelle piccole e medie imprese della zona, o proseguire con gli studi. Il quinto anno dietro ai banchi, sarà realizzato d'intesa con le università e con l'alta formazione artistica e musicale per far sostenere ai ragazzi il classico esame di maturità. «La Lombardia - sostiene il presidente Formigoni - da tempo si è spinta avanti per trasformare il sistema. È nostro dovere avere scuole che diano il massimo della qualificazione e corsi personalizzati per i giovani. Vogliamo garantire una libertà di scelta vastissima». Ridurre di un anno il percorso di studi di chi ha scelto l'istituto professionale significa, secondo l'assessore all'Istruzione Gianni Rossoni, «non precludere nessuna strada ai ragazzi». Grazie a un accordo con Confartigianato si studieranno le reali possibilità di lavoro per i neo diplomati del 2014. Partirà già dall'anno prossimo la sperimentazione per unificare il sistema dell'istruzione professionale statale con la formazione professionale regionale. La direttrice dell'ufficio scolastico regionale Anna Maria Dominici riunirà presto i presidi degli istituti professionali statali e regionali per illustrare la riforma e studiare a tavolino il da farsi. In Lombardia gli istituti professionali sono 170: «Sui 40mila studenti che li frequentano - fa i conti l'assessore Rossoni - la dispersione scolastica è pari al due per cento, una percentuale già ridotta rispetto a quella delle altre scuole superiori». Percorsi di studio mirati e più brevi vorrà dire ancora meno abbandoni, in un Paese in cui, come sottolinea la stessa Gelmini «la dispersione scolastica è ancora un problema molto serio». La decisione del governo di ritirare il ricorso alla corte costituzionale contro la legge lombarda, ai tempi giudicata illegittima, piace anche al Pd: «Così - spiega il consigliere Carlo Spreafico - si pone fine a un periodo di conflitto istituzionale nato dall'opposizione della Regione contro il governo Prodi». Non mancano però le polemiche da parte dell'opposizione: «Rimangono aperti alcuni problemi - aggiunge l'esponente del Pd - come l'indeterminatezza di risorse e di standard formativi adeguati». Ci sarà tempo per discuterne. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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"bar e negozi, spetta ai proprietari decidere che fare degli altri locali" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina IV - Bari L´avvocato Amenduni replica al progettista della ricostruzione: i vecchi contratti sono validi "Bar e negozi, spetta ai proprietari decidere che fare degli altri locali" Il legale ricorda a Restucci: "Quell´idea era nata in base all´esproprio che però è stato bocciato dalla Corte costituzionale" «I locali attigui al Petruzzelli sono di proprietà privata: piaccia o non piaccia all´architetto Amerigo Restucci, saranno i proprietari a decidere come utilizzarli». L´azione legale minacciata dal progettista che ha modificato il progetto di ricostruzione del Teatro Petruzzelli dopo il provvedimento d´esproprio non preoccupa l´avvocato Ascanio Amenduni. Il legale del 75% della proprietà è convinto che quella annunciata da Restucci contro la proprietà privata, nel caso in cui quei locali fossero destinati ad attività commerciali, sia una tempesta in un bicchiere d´acqua. «L´architetto Restucci - dice Amenduni - avrebbe ragione se la Corte costituzionale non avesse annullato l´esproprio. Quel provvedimento ha fatto rivivere gli atti precedenti. A cominciare dai contratti di locazione. Ora i due contratti ancora validi sono quelli con il Circolo Unione e con il ristorante Dona Flor». Non esiste, invece, la possibilità che nel Petruzzelli possano ritornare il parrucchiere e il negozio di abbigliamento. «Se questa è la preoccupazione dell´architetto Restucci - osserva Amenduni - è un falso problema. Oltre a non esserci contratti da rispettare, in quei locali sono state apportate modifiche. Quello che ospitava il parrucchiere, per esempio, ha l´entrata che coincide con un´uscita di sicurezza. Non è escluso che venga concesso alla fondazione lirico-sinfonica. Così com´è, infatti, non è utilizzabile. Il sindaco ne ha chiesto l´uso. Noi riteniamo che la fondazione debba prenderlo a titolo di risarcimento danni per le modifiche apportate rispetto al progetto originario». La cessione alla fondazione farebbe salire, ovviamente, il canone di locazione annuale. Lo stesso discorso, secondo l´avvocato Amenduni, vale per il locale che ospitava il negozio di abbigliamento. «Potrebbe interessare al Circolo Unione, i cui spazi si sono notevolmente ristretti - dice il legale - Non mi pare che la presenza di una istituzione storica come il Circolo Unione e di un ristorante sia incompatibile con il teatro. Lo scandalo non è questo, ma la forzatura operata dal governo e dal parlamento con l´esproprio. è su questo aspetto che dovrebbe concentrare l´attenzione la Corte dei Conti, visti che i costi sono aumentati. Noi non rinunceremo a far valere le nostre ragioni». (r. lor.)

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Segreti più forti della legge La protesta degli storici (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

SERVIZI Archivi aperti dopo trent'anni. Ma manca il regolamento Segreti più forti della legge La protesta degli storici Sara Menafra ROMA Niente di meglio di una bella cerimonia, per dimenticare le promesse passate. Così ieri, in giorno di corone fiorite per l'anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell'uccisione della sua scorta, a nessun esponente politico in carica è venuto in mente di ricordare che la nuova legge sui servizi segreti prevede di strappar via i sigilli da tutti gli atti che abbiano compiuto trent'anni. E che, quindi, quelli posti durante il sequestro di trentun'anni fa, dovrebbero essere spariti da un pezzo. Almeno in teoria. In pratica, dell'attuazione della legge votata all'unanimità nel 2007, non c'è ancora traccia. E, un mese fa, la commissione che dovrebbe occuparsi di stendere il regolamento attuativo sul limite temporale al segreto di stato si è presentata al Copasir alzando le braccia e ammettendo le divisioni interne. «È sconfortante», dice Giovanni De Luna, docente di Storia contemporanea all'università di Torino: «La desecretazione è un gesto concreto per restituire alla trasparenza, e quindi alla democrazia, un campo ancora occulto. Una norma che dovrebbe bonificare dai misteri il nostro vivere civile e consentire a noi storici di fare un passo avanti». Miguel Gotor, che l'anno scorso ha firmato un accuratissimo studio delle missive del leader democristiano, (Aldo Moro. Lettere dalla prigionia, ed. Einaudi), spiega che il problema è più largo: «Mi auguro che la commissione riesca presto a elaborare un testo utile, ma gli archivi coperti da segreto sono solo uno dei mali. La maggior parte dei documenti della pubblica amministrazione sono conservati alla rinfusa e vengono riversati in ritardo all'archivio di stato. Con la conseguenza che anche quando gli atti arrivano, bisogna aspettare tempi lunghissimi perché siano riordinati». In tema di riservatezza, poi, c'è il paradosso delle commissioni di inchiesta, tra cui quella sulle Stragi che molto si è occupata molto del rapimento Moro. Una parte dei documenti rintracciati durante i lavori è rimasta «coperta», perché il Senato (il presidente della Commissione per la biblioteca e l'archivio è Marcello Dell'Utri) non ha ancora scritto un regolamento che disciplini l'accesso, pari a quello in vigore per gli archivi di stato: «Con la conseguenza - spiega ancora Gotor - che il silenzio su quegli atti rischia di essere eterno». E dire che l'articolo 7 della legge 124 che ha riformato i Servizi segreti è limpido: «Decorsi quindici anni (rinnovabili una volta ndr) dall'apposizione del segreto di stato, chiunque vi abbia interesse può richiedere al presidente del consiglio di avere accesso alle informazioni, ai documenti, agli atti, alle attività, alle cose e ai luoghi coperti da segreto di stato». Un bel passo in avanti rispetto al precedente testo che metteva un segreto senza tempo su tutti «gli atti, i documenti, le notizie, le attività e ogni altra cosa la cui diffusione sia idonea a recar danno alla integrità dello Stato democratico, anche in relazione ad accordi internazionali». Dall'approvazione della legge voluta dal governo Prodi, però, gli archivi sono rimasti sempre sigillati. Per il primo anno, gli 007 nostrani hanno dibattuto a lungo su come dovesse essere applicata la legge. Finché, poco prima di lasciare palazzo Chigi, l'8 aprile 2008, l'ex presidente dell'Iri ha firmato la sua ultima circolare in merito, piazzando due paletti: il primo, stabilisce che la cancellazione del segreto non è affatto «automatica», come sperava qualcuno. Il secondo, dice che i trent'anni «si computano a decorrere dalla apposizione del vincolo o, in mancanza di essa, dalla conferma della sua opposizione secondo le norme vigenti», per far tacere quel qualcun'altro che, sempre tra le spie nostrane, aveva chiesto che la nuova regola del segreto a scadenza dovesse valere solo dal 2007 in avanti. Per i futuri scheletri. Più nulla fino al 3 ottobre 2008, quando un decreto ha istituito una commissione «per definire, entro e non oltre sei mesi, le procedure di accesso alla documentazione per la quale viene a cadere il segreto di stato». Un mesetto fa i commissari si sono presentati al Copasir. E qui il presidente, Renato Granata, già a capo della Corte costituzionale, ha dovuto ammettere che il lavoro della commissione naviga ancora su acque profondissime. Tanto che c'è il rischio concreto che la scadenza del 30 aprile passi senza che sia stato deciso alcunché. «Quel segreto va tolto al più presto perché la sua esistenza permette il fiorire di leggende su presunte trame occulte legate al delitto Moro», annota Andrea Colombo, giornalista e autore del libro Un affare di Stato. Il delitto Moro e la fine della prima repubblica: «Caduto il segreto cadrebbe anche l'ultimo alibi di chi si appassiona alla teoria del complotto. È proprio perché non c'è più molto da scoprire, che andrebbe tolto immediatamente».

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È la Rai il nodo alla gola di Dario (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 17/03/2009 - pag: 4 autore: di Marco Castoro Cheli come Petruccioli bocciato dal premier. Spunta il prodiano Flick, ma in corsa c'è sempre Celli È la Rai il nodo alla gola di Dario Franceschini non esce dal tunnel: anche Levi ha rifiutato Gira la graticola che è cotto. In pratica non si fa in tempo a fare un nome possibile per la presidenza della Rai che il candidato viene bruciato. O dalle correnti interne del Pd, o da Berlusconi e Tremonti. Sta di fatto che Dario Franceschini non sa più a chi santo rivolgersi. Qualcuno pensa che il ritorno di Prodi sulla scena possa illuminare un tunnel che continua a sembrare senza uscita. Non a caso, in concomitanza con il riavvicinamento dell'ex premier, è spuntato un nome di un suo ex ministro della giustizia, Giovanni Maria Flick, ex presidente della corte costituzionale. A oggi, tuttavia, le chance di vederlo in sella al cavallo non sono molte. Tra l'altro il bizzarro equino di viale Mazzini ha già disarcionato anche Enzo Cheli. In verità a eliminarlo dalla contesa ci ha pensato più il Cavaliere che il cavallo, così come era stato per Claudio Petruccioli. Franceschini sta guardando molto tra gli ex inquilini della consulta, forse perché già in passato un ex-presidente della corte costituzionale, Antonio Baldassarre, è stato presidente della Rai. A riguardo un altro nome pronunciato è quello di Francesco Casavola.Un candidato cotto e mangiato invece è stato il giornalista Arrigo Levi, il quale non se l'è sentita di accettare la proposta di Franceschini. L'ennesimo candidato che si è perso per strada. Su tutti Ferruccio de Bortoli, il cui gran rifiuto ancora pesa come un macigno per Franceschini. È invece ancora in corsa Giorgio Assumma, presidente della Siae. Il leader del Pd ha trascorso la giornata di ieri tra una riunione e l'altra. Ha incontrato prima Marini e D'Alema, poi nella sede della fondazione italianieuropei è stato ricevuto dai dalemiani e da Bersani. In pratica la questione della Rai è diventata una specie di cartina tornasole in vista del congresso di ottobre. Il candidato di D'Alema (ma anche di Montezemolo) è Pier Luigi Celli, ex dg della Rai, un tecnico che conosce molto bene viale Mazzini. Inoltre Celli non è sgradito a Tremonti e Letta. Ieri Franceschini è stato a palazzo Chigi.Come tecnico l'altro nome più in voga è Sergio Zavoli. Nel Pd però si teme che se dovesse lasciare la Vigilanza si tornerebbe al caos in commissione. Ma non sarebbe stato meglio lasciare Villari in Vigilanza e scegliere Zavoli per la presidenza della Rai? Mah. Forse, sarebbe stato troppo facile. Domani all'assemblea degli azionisti il Tesoro indicherà il consigliere fiduciario (Angelo Maria Petroni) e il presidente. Poi toccherà alla Vigilanza far insediare il cda, che anche senza presidente (per l'elezione ci vogliono i due-terzi dei voti) potrà diventare operativo. Anche perché Cappon continua a suonare tutti i campanelli d'allarme a disposizione. La crisi c'è (e si vede).

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Passaporto diplomatico anche per il capo della Finanza (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 17/03/2009 - pag: 6 autore: Emilio Gioventù il caso Passaporto diplomatico anche per il capo della Finanza Il ministro Frattini dopo tre mesi modifica il regolamento per il rilascio dei documenti Il ministero degli esteri non trova pace sui passaporti diplomatici. Si tratta di quei documenti che conferiscono immunità diplomatica a coloro ai quali viene rilasciato e garantiscono l'esenzione da tutta una serie di noiose formalità burocratiche, tipo il controllo dei bagagli negli aeroporti e perquisizioni varie. Ebbene il titolare della Farnesina aveva già messo mano alla materia lo scorso novembre. Ma a inizio marzo ha dato un'ulteriore ritoccatina alle norme sui passaporti. Intervento mirato soprattutto ad allargare la lista dei beneficiari. Le ulteriori modifiche firmate da Franco Frattini, infatti, concedono il passaporto diplomatico non più soltanto al capo della polizia e dei carabinieri, ma anche al comandante generale della Guardia di Finanza, oggi il generale Cosimo D'Arrigo. E pure al primo presidente della Corte di cassazione. Due new entry nello status diplomatico, anche loro godranno del prezioso documento per la durata dell'incarico oppure per un triennio. Sono queste le due sostanziali modifiche a una disciplina che Frattini aveva già modificato più o meno tre mesi fa. Porta la data del 21 novembre 2008, infatti, il decreto del ministero degli Affari esteri che modificava quello emanato il 30 dicembre 1978 dal democristiano Arnaldo Forlani. Già allora, tre mesi fa, il ministero aveva quasi riscritto il regolamento per il rilascio dei passaporti diplomatici e di servizio, dilatando i tempi per i quali venivano rilasciati e l'elenco dei destinatari, nel quale trovava posto per esempio anche il presidente dell'Ice (l'istituto nazionale per il commercio estero). veniva confermato comunque il rilascio dei documenti diplomatici al capo dello stato, del governo, ai presidenti delle camere e ai loro vice, ai presidenti delle commissioni Esteri e delle commissioni parlamentari permanenti con particolare rilevanza nell'ambito delle relazioni internazionali. Passaporti diplomatici intaccati anche per il vice presidente della Consiglio superiore della magistratura, ai presidenti di Cnel, consiglio di Stato, Corte dei conti e per l'avvocato generale dello Stato, per i capi di stato maggiore della Difesa e delle tre forze armate e per il governatore e il direttore generale della Banca d'Italia.Ebbene, lì dove era stabilito che a coloro che avevano rivestito la carica di presidente della Camera, del Senato, del Consiglio, o della Corte costituzionale o di ministro degli esteri il passaporto diplomatico veniva mantenuto dopo la fine dell'incarico e rinnovato ogni tre anni, Frattini a novembre sanciva una validità decennale, anche al presidente della Repubblica. Lì dove nel 1978 si stabiliva che il documento veniva rilasciato a personale della carriera diplomatica, agli addetti militari, agli esperti utilizzati nelle rappresentanze diplomatiche, a quelle personalità italiane che ricoprono massime cariche nell'Onu, nella Cee, nell'Ueo e nell'Ocse, per la durata di un triennio, a novembre Frattini decideva di estendere la validità tra i cinque e i sei anni a seconda dei ruoli per i quali vengono rilasciati i documenti. Così come è stata data validità decennale e non più quindi rinnovabile ogni tre anni al passaporto diplomatico che viene mantenuto al termine del servizio agli ambasciatori d'Italia e ai loro coniugi, anche superstiti, nonché ai funzionari della carriera diplomatica e di quella direttiva. Confermato il rilascio dei documenti speciali anche per i figli minori e ai coniugi.

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OSIMO SONO ormai cinquemila le richieste di rimborso della tarif... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

OSIMO pag. 10 OSIMO SONO ormai cinquemila le richieste di rimborso della tarif... OSIMO SONO ormai cinquemila le richieste di rimborso della tariffa di depurazione da parte degli utenti che presumibilmente non fruiscono di tale servizio e che invece è stato conteggiato in bolletta. E il Comitato Rimborso Depurazione, di cui è presidente Pierluigi Agostinelli, è sommerso dalle richieste, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale seguita dal decreto legge poi convertito in legge il 27 febraio, già definita legge truffa «perché oltre a limitare la retroattività del rimborso da 10 a 5 anni come sottolinea una nota del Comitato ai fini della protezione dell'ambiente e della riscossione del canone dagli utenti, assimila la semplice progettazione su carta di un depuratore, all'effettiva erogazione del servizio». E lo stesso Comitato aggiunge che l'Astea interpreta la legge in modo ancor più coercitivo nei confronti dell'utenza, aggiungendo la parola «eventuali» dinanzi a rimborsi che dovranno iniziare a far data dal 1 ottobre 2009, come recita l'art 2 della legge 13/09. Intanto Astea ritiene che le richieste di rimborso pervenute sono irrecivibili perché ignorano le successive disposizioni della legge 13/09. Eppure anche ieri mattina i cittadini hanno continuato a presentare richieste di rimborso presso la sede del Comitato, la cui sede per fortuita coincidenza è proprio dinanzi a quella di Astea spa, il quale ha procrastinato di una settimana il termine di presentazione. Quanto all'entità del rimborso spetterà all'Ato decidere entro la fine di aprile e dovrà anche stabilire come comportarsi nei confronti di chi ha una depurazione propria, per cui sarà necessario che l'Astea fornisca dettagliata mappatura della rete fognaria per individuare gli utenti non collegati alla depurazione. Per ora sembra che sia maggiormente interessata alla questione la parte nord della città. La stessa Astea, però, non ha ancora fornito indicazioni e anzi ha invitato l'utenza a presentare le domande di rimborso dopo giugno, mentre il Comitato è deciso a consegnarle fin da ora. Tutta la questione depurazione-rimborso ha scatenato anche risvolti politici, con l'accusa diretta al presidente del Comitato di strumentalizzarla in periodo di campagna elettorale. Le liste civiche, pur non entrando nel merito del rimborso, ricordano che il Comune aveva assunto precise posizioni, sia nelle assemblee di Astea che con gli enti competenti (Ambito) per sollecitare l'approvazione dei progetti di completamento dei collettori fognari in Osimo, i quali dovevano passare prima nell'ambito Astea e successivamente per l'approvazione definitiva all'Ato. Valeria Dentamaro

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Cambia il presidente Ecco i dodici candidati (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Como)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

LECCO E HINTERLAND pag. 6 Cambia il presidente Ecco i dodici candidati Giampiero Serangeli lascerà a fine di maggio di UMBERTO FILACCHIONE LECCO GIORNI DECISIVI per conoscere chi sarà proposto, prima in Commissione incarichi e poi nel plenum del Csm, come nuovo presidente del tribunale civile e penale. Il neopresidnete sarà nominato di concerto con il ministro della giustizia Alfano. Si spera entro maggio, al più tardi giugno. SONO UNA DOZZINA infatti i giudici che ritengono di avere i titoli per poter ottenere l'àmbita nomina, come successore del presente Giampiero Sarangeli, che a maggio sarà alla conclusione degli otto anni di incarico direttivo. Non sono previste deroghe. Si teme il rischio di una «vacanza» nell'incarico tra chi cessa e chi potrà poi essere nominato. Ma sulle nomine di giudici e magistrati ad incarichi direttivi pesano tuttora vari ricorsi ai Tar, Consiglio di Stato e alla Corte costizionale. Per il tribunale di via Cornelio la gara appare molto incerta, tenuto conto che tutti i candidati vantano titoli, meriti e carriera degni di ambiziosi piazzamenti, anche in palazzi di giustizia di maggiore peso o più blasonati di quello cittadino. Tra coloro che possono sbarcare sulle rive del Lario si indicano già giudici ora in organico a Bergamo, Brescia e Milano. AL CONTRARIO si sono autoesclusi due autorevoli giudici di Como. Il superlavoro che tocca ai giudici civili e penali del capoluogo non incoraggia affatto traslochi, come emerge anche dalle difficoltà di acquisire domande per altri settori. A sua volta il presidente uscente Giampiero Serangeli potrà ottenere la meritata e attesa progressione di carriera anche in Corte di Cassazione a Roma. Spera di poter ottenere l'ambito risultato di fare ripartire il cantiere per la ristrutturazione e l'ampliamento del palazzo di giustizia, considerato che troppi impegni e promesse lo hanno deluso, scoraggiato e amareggiato in questi anni di forte impegno. Si attende l'arrivo dei tecnici e maestranze della «Nessi & Majocchi spa» di Como, alla quale sono stati assegnati lavori. La loro ripresa può suonare smentita a tutti coloro che sperano di riscoprire una «torre» al Caleotto. Image: 20090317/foto/1277.jpg

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ABRUZZO, ENERGIA:FEBBO, DOPO OK A DDL, GIUNTA VARERA' REGOLAMENTO 125% IN PIU' DI ROYALTIES E COMUNI PARTECIPI DELLE DECISIONI (sezione: Giustizia)

( da "marketpress.info" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Martedì 17 Marzo 2009 ABRUZZO, ENERGIA:FEBBO, DOPO OK A DDL, GIUNTA VARERA´ REGOLAMENTO 125% IN PIU´ DI ROYALTIES E COMUNI PARTECIPI DELLE DECISIONI Pescara, 17 marzo 2009 - "Anziché continuare a criticare a priori il mio disegno di legge, forse il consigliere D´Alessandro farebbe meglio a leggerselo con più attenzione. Si renderebbe sicuramente conto del fatto che, oltre ad innalzare le royalties del 125% ed a rendere gli enti locali compartecipi delle decisioni relative alla costruzione e all´ampliamento degli stabilimenti di lavorazione e stoccaggio degli oli minerali, questo ddl prevede che, entro 60 giorni dalla sua pubblicazione sul Bura, la Giunta regionale sia chiamata ad emanare un regolamento di attuazione ed è con questo strumento che si andrà ad incidere sullo scenario complessivo". L´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, in merito alle polemiche sul ddl che disciplina la localizzazione di nuove infrastrutture energetiche, ribadisce che "è la legge presentata da D´Alessandro ad essere incostituzionale senza possibilità di appello sia a causa del conflitto che genera con norme nazionali e comunitarie come quella a tutela della concorrenza del mercato sia, se non soprattutto, perché il Consiglio regionale, ad ottobre dello scorso anno, quando approvò quella legge, era già sciolto e non poteva legiferare". Febbo quindi invita il capogruppo del Pd "a desistere dal chiedere al presidente Chiodi di intervenire sul Ministro Fitto per cercare di superare i limiti di inconstituzionalità della stessa legge o, peggio, di resistere al cospetto della Corte Costituzionale. Sarebbero solo tempo e danaro persi". . <<BACK

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Il commiato di Fedele, presidente del tribunale (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 17-03-2009)

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Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: BRINDISI - data: 2009-03-17 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Due nomi per la successione Il commiato di Fedele, presidente del tribunale BRINDISI — Giro istituzionale di commiato ieri per il presidente del tribunale Vincenzo Fedele (tra le tappe, quella al comando provinciale della Guardia di finanza, dove è stato ricevuto dal colonnello Vincenzo Mangia e dagli altri ufficiali). Resta così vacante a Brindisi anche l'altro ufficio direttivo dell'amministrazione giudiziaria, dopo quello della procura della Repubblica. Nel secondo caso, l'apposita commissione del Consiglio superiore della magistratura ha ristretto le candidature a quella del procuratore aggiunto di Bari, Marco De Napoli, e al procuratore aggiunto di Brindisi, Cosimo Bottazzi. Per quanto riguarda la presidenza del tribunale, la scelta sembra ormai ristretta ad una rosa di noi tra i quali quelli del presidente della sezione lavoro del tribunale di Lecce, Mario Fiorella (già magistrato del lavoro a Brindisi), e del presidente ella seconda sezione civile dello stesso tribunale di Lecce, Francesco Giardino. La decisione del plenum del Csm non dovrebbe tardare. I finanzieri Il presidente Fedele al comando provinciale della Guardia di finanza

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La formazione si fa regionale (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-03-17 - pag: 35 autore: Istruzione. Intesa Stato-Lombardia sugli istituti tecnici La formazione si fa regionale Valentina Melis MILANO Dall'anno scolastico 2009-2010 gli Istituti di formazione professionale della Lombardia potranno rilasciare agli studenti, alla fine del quarto anno («a seguito di appositi esami»), un diploma di tecnico, in sostituzione dell'attuale certificazione di competenze. Un diploma che costituirà titolo per l'accesso ai concorsi pubblici. E dall'anno scolastico 2010-2011, gli istituti professionali statali che vorranno aderire alla sperimentazione (in Lombardia sono in tutto 170) potranno offrire, in aggiunta ai loro tradizionali percorsi, la formazione professionale di stampo «regionale». Sono questi i due punti cardine dell'intesa, firmata ieri a Milano, tra il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. L'accordo mette la parola fine anche al contenzioso tra la Regione e lo Stato in materia di istruzione: il Governo ritira il ricorso alla Corte costituzionale contro la legge regionale lombarda 19/ 2007 sul «sistema educativo di istruzione e formazione »e la Giunta della Lombardia si impegna a ritirare i ricorsi contro alcune disposizioni della Finanziaria 2007 ( legge 296/06) e contro la legge 40 del 2007. Il ministero dell'Istruzione fa sapere che l'intesa si inserisce nel quadro della riforma degli istituti tecnici (si veda «Il Sole 24 Ore» del 3 e del 4 marzo) e «ne anticipa l'architettura di sistema ». Punto centrale della sperimentazione sarà infatti la riduzione degli indirizzi offerti agli studenti, che oggi sono 34 per l'istruzione professionale statale e 19 per la formazione professionale della Regione Lombardia. L'obiettivo è evitare duplicazioni tra i due sistemi, coordinando l'offerta formativa. Quanto alle risorse necessarie, soprattutto per gli insegnanti che dovranno garantire il " doppio binario" formativo statale e regionale negli istituti tecnici statali, il ministero dell'Istruzione aggiunge che «sta lavorando nell'ambito del master plan sul titolo V della Costituzione, per cui è già stato istituito un tavolo presso il ministero degli Affari regionali». E il tema, fa sapere sempre Viale Trastevere, «sarà trattato congiuntamente al federalismo fiscale ». Tutto fa pensare, insomma, a una progressiva «regionalizzazione » del sistema dell'istruzione e formazione professionale in Lombardia. Nell'intesa firmata ieri al Pirellone, rientra anche l'attivazione, dall'anno scolastico 2010-2011, di un quinto anno di formazione professionale regionale «finalizzato a sostenere l'esame di Stato valido anche per l'ammissione all'Università». «L'accordo sottoscritto tra il ministro Gelmini e il presidente Formigoni è vuoto nelle risorse e pericoloso negli effetti», ha commentato Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd. «Il nostro obiettivo - replica Gianni Rossoni, assessore all'Istruzione,formazione e lavoro della Regione Lombardia - è quello di garantire pari dignità al canale della formazione professionale nel solo interesse degli allievi che la frequentano». APRIPISTA Dal prossimo anno scolastico gli studenti di quarta potranno ottenere il diploma per l'accesso ai concorsi pubblici

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Sanità, il governo impugna la legge (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-17 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Ricorso alla Corte costituzionale su due articoli Sanità, il governo impugna la legge NAPOLI — Questa volta non è una minaccia. Il governo ha presentato ricorso presso la Corte costuzionale con il quale impugna due articoli della legge regionale sulla riorganizzazione del sistema sanitario. La notizia è presa pari pari dall'ultimo Bollettino regionale. Gli articoli sotto esame sono il 4 che riguarda le consulenze che Asl e aziende ospedaliere potrebbero tranquillamente assegnare anche in presenza di deficit. E il 7 che riguarda consorsi riservati ai dipendenti delle cliniche private che hanno perso il lavoro. Per il governo la Regione ha violato il «principio di leale collaborazione», secondo il quale ogni provvedimento campano dovrebbe passare sotto la lente dei ministeri dell'Economia e della Salute. Inoltre sarebbe venuta meno ai «vincoli strumentali al conseguimento del piano di rientro del deficit sanitario». Infine sarebbe andata contro la legge Brunetta che disciplina le consulenze e l'articolo 81 della Costituzione che prevede per ogni legge la copertura finanziaria. Insomma disastri su disastri.

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Il presidente Umberto Gafforini stila il bilancio dell'annata 2008 (sezione: Giustizia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)

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ALL'ASSEMBLEA PROVINCIALE CHE SI È TENUTA L'8 MARZO Il presidente Umberto Gafforini stila il bilancio dell'annata 2008 Ecco la relazione del presidente Umberto Gafforini all'assemblea provinciale dell'8 marzo. «Il 2008 è da ricordare per l'eccezionale passo di tordi e per una legge regionale sul prelievo in deroga che ha tra l'altro consentito di cacciare fringuelli e peppole anche a cacciatori vaganti, con tempi ampi e quantitativi discreti. La nostra associazione conferma un aumento di associati che hanno raggiunto i 5.212 con un incremento di circa il 3%, ancora una volta lumezzane si è distinta con 61 nuovi associati (9,80%). Il prelievo in deroga ha introdotto l'escamoutage del monitoraggio quindicinale "che si è rivelato comunque troppo macchinoso" già sperimentato nel vicino Veneto, mentre per la cattura di presicci vi è stata una sentenza del Tar di Brescia che ha anticipato la chiusura degli impianti, cosa che non si verificava da anni. Una sentenza della corte costituzionale sulla legge lombarda sulle deroghe dell'anno 2007, ha indotto la Giunta Formigoni ad emanare una delibera, forse male interpretata, che evidenzia comunque l'impossibilità di legiferare in futuro sulla materia, in mancanza di una specifica delega che deve venire dal governo centrale. Le motivazioni del Tar sulla sospensione delle catture di richiami vivi si basano sulla mancanza di dati certi sul quantitativo dei richiami che detengono i cacciatori per cui la provincia ha disposto il loro censimento in modo da non trovarsi impreparata in futuro. ricordo che le province di Milano e Bergamo hanno superato lo scoglio del Tar proprio perché in possesso di specifici dati sul quantitativo di richiami vivi posseduti dai loro cacciatori. Il comitato di gestione dell'Atc Unico pianura bresciana è stato ricostituito, dopo che alcuni fatti, già denunciati dal nostro rappresentante Domenico Grandini che hanno portato alle sue dimissioni da vice presidente vicario, avevano prodotto l'azzeramento del comitato di gestione precedente. C'è voluto comunque il pronunciamento dell'avvocatura provinciale che sanciva l'illegittimità di alcune procedure in materia di appalti per l'acquisto di lepri per arrivare all'inevitabile scioglimento. Il contenzioso aperto con la ditta fornitrice delle lepri incriminate, è stato risolto contestualmente con l'accordo su una fornitura gratuita di 600 lepri di cattura in due anni e questo è la prova inconfutabile dell'irregolarità delle forniture contestate. Il nuovo comitato di gestione sta operando bene con impegno e soprattutto collegialità anche se subito dopo le prossime elezioni provinciali dovrà essere ricostituito così come l'assemblea dei delegati. Abbiamo dovuto nuovamente intervenire con una nostra delegazione presso la Provincia di Pavia per alcuni atteggiamenti assunti dalla locale vigilanza venatoria, e riteniamo che l'incontro abbia prodotto i chiarimenti necessari. Il decreto dell'ex ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio sui siti Natura 2000 che ha condizionato la stagione venatoria 2008 in queste zone, è stato emendato dal ministro Prestigiacomo, ma solo in alcuni punti irrilevanti, per cui ritengo che si debba continuare la battaglia affinché alcune norme penalizzanti oltre misura vengano rimosse. L'assessore alla Polizia provinciale Guido Bonomelli, nella scorsa primavera si è visto riconfermare da parte del Tar il regolamento sulla vigilanza venatoria che è stato censurato solo in alcuni passaggi irrilevanti, confermando che spetta alla Provincia il coordinamento delle guardie volontarie. Grazie all'impegno del sottosegretario Marini è stato reintrodotto l'uso di richiami vivi di anatidi e pavoncella, dopo due anni di interdizione complice l'aviaria, con grande soddisfazione di chi pratica la caccia a questa affascinante selvaggina. Nel corso del 2008 i nostri gruppi hanno organizzato giornate ecologiche, corsi per aspiranti cacciatori, manifestazioni sportive a vario livello sempre più numerose e hanno gestito con riconosciuta professionalità centri di raccolta e distribuzione presicci, oltre ad impegnarsi nel sociale. È d'obbligo ricordare le giornate della festa del cacciatore a Nave, con la partecipazione di migliaia di cittadini, e che gli organizzatori hanno voluto ricordare con sostanziose elargizioni in beneficenza. Il 2009 dovrebbe essere l'anno dell'auspicata modifica della legge 157/92. Il senatore Orsi, relatore al Senato, ha già predisposto un primo assemblamento che onestamente non ci convince affatto. Mentre l'Anuu, Liberacaccia e Confavi hanno presentato un loro disegno di legge accompagnato da poco meno di un milione di firme, dobbiamo purtroppo prendere atto con rammarico che Federcaccia, Arcicaccia e Italcaccia, non hanno condiviso l'iniziativa ma hanno addirittura istituito un tavolo alternativo in compagnia di Confagricoltura, Cia, Fare Verde, Amici della terra, Legambiente, Wwf e Lipu, che vista la sua composizione, non riteniamo proprio possa produrre qualcosa di utile per il mondo venatorio. Da circa due anni la lega nordo ha istituito un tavolo con le associazioni venatorie che si riunisce periodicamente per trattare ogni tematica inerente la caccia. assidua e propositiva è sempre stata la nostra presenza e importanti risultati sono stati raggiunti. Anche in questo caso la maggiore associazione venatoria non ha ritenuto di partecipare, lamentando il fatto che le riunioni si tengono nella sede di un partito. questi pregiudizi non ci toccano; anzi quando ci viene offerta la possibilità di intervenire a iniziative concrete in favore della caccia, la nostra presenza è garantita. Abbiamo rinnovato anche quest'anno la convenzione con lo studio dell'avv. Roberto Bonardi per l'assistenza legale gratuita per ogni contravvenzione commessa da nostri associati nel corso della stagione venatoria. Il bilancio consuntivo che l'amico Domenico Grandini ha illustrato che si chiude sostanzialmente in pareggio e che l'assemblea ha approvato, ci consente di confermare anche per quest'anno un consolidato intenso programma associativo. Termino la relazione, che non ha certo la pretesa di essere stata esauriente in tutti i settori, ringraziando tutta l'organizzazione per il grande lavoro svolto nel corso dello scorso anno. Un rigraziamento particolare va a Domenico Grandini e ai suoi collaboratori per la disponibilità che ci viene concessa di usufruire della loro stupenda sede ogni qualvolta chiamiamo a raccolta i nostri dirigenti e a Attilio Bonomi e Pierangelo Sandrini per la preziosa collaborazione alla nostra Fabiana nella gestione dell'informatica. Un invito infine a leggere e divulgare la nostra rubrica del martedì sul quotidiano Bresciaoggi, vero fiore all'occhiello della nostra associazione.

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Appello per l'asilo: sentenza attesa a ore (sezione: Giustizia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PEDOFILIA. Sei maestre, un bidello e il sacerdote accusati di abusi sui bambini della scuola materna «Sorelli» sono stati assolti in primo grado. Oggi il nuovo verdetto Appello per l'asilo: sentenza attesa a ore di Wilma Petenzi Solo poche ore di attesa, poi arriverà il verdetto. È prevista per oggi la sentenza d'appello per le sei maestre, il bidello e il sacerdote assolti il 6 aprile del 2007 dall'accusa di aver abusato dei bambini della scuola materna comunale «Sorelli», dove lavoravano. Dopo l'assoluzione in primo grado, gli otto imputati sono stati richiamati davanti ai giudici con un ricorso di oltre mille pagine firmato dall'allora procuratore della Repubblica Giancarlo Tarquini. Oggi la loro attesa termina, oggi sapranno se anche per i giudici d'appello nella materna non c'è stato alcun abuso nè dentro nè fuori la scuola o se, al contrario, accoglieranno la richiesta di condanna (centoventicinque anni complessivi per gli otto imputati) avanzata dal pg Nicoletta Omboni. Il giorno del verdetto arriva dopo un lungo processo. L'appello è iniziato il 6 ottobre, ma a novembre il procedimento ha subito un colpo di freno improvviso, perchè uno dei giudici del collegio (Carmelo Sigillo) è stato nominato dal Csm nella commissione d'esame per uditori. Per questo motivo il processo ha dovuto essere ripreso dall'inizio. Il pg ha ripetuto la sua richiesta di condanna per ben due volte, perchè tutto il collegio giudicante aveva diritto ad assistere alla discussione. Per questa ripresa, il processo è durato più del previsto. Questa mattina nell'aula della corte d'appello è atteso l'ultimo intervento delle difese, poi verrà dato spazio alle repliche. I giudici dovrebbero andare in camera di consiglio fin dalla tarda mattinata. Un rinvio è possibile solo se l'intervento difensivo e le repliche occuperanno più tempo del previsto, ma i giudici pare siano intenzionati a non prendere altro tempo, a entrare in camera di consiglio, per uscire entro oggi con il verdetto.

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La scuola regionale? Vale come quella statale (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-17 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Federalismo in classe Il ministro: qui la realtà più virtuosa d'Italia. Il governatore: alunni e famiglie potranno scegliere la strada che ritengono più adeguata La scuola regionale? Vale come quella statale Accordo Gelmini-Formigoni. Parte la sperimentazione in Lombardia. Il Pd: illegittimo Il Governo ha annunciato il ritiro del ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma lombarda del 2007 Federalismo scolastico, si parte. Dopo due anni di contenziosi (con il precedente governo) sul titolo V della Costituzione, la Lombardia inaugura il «suo» modello di istruzione superiore: un accordo firmato ieri tra il ministro Mariastella Gelmini e il governatore Roberto Formigoni sancisce la parificazione tra corsi di formazione professionale regionali e statali. «Ma questa scelta — commenta Mariangela Bastico, fino all'anno scorso vice di Giuseppe Fioroni — presenta profili di illegittimità: viene sperimentata in deroga alla legislazione nazionale vigente». Devolution in classe. E un passaggio di competenze — dallo Stato alla Regione — immediato: da settembre il sistema di istruzione professionale statale (circa 170 istituti) e quello regionale saranno unificati «sotto il governo» del Pirellone. Patto indolore, anzi «di pace »: con la sigla di ieri, il Governo ritira il ricorso alla Corte Costituzionale contro la riforma lombarda del 2007, e a sua volta Formigoni straccia il ricorso contro le finanziaria del 2007 e la legge n. 40 del 2007. «Questa decisione - sottolinea Formigoni - chiude un contenzioso lungo due anni, durante i quali la Lombardia aveva contestato al Governo il tentativo di ricondurre l'intera materia dell'istruzione professionale nella sfera delle competenze statali». Via alla sperimentazione. Nella prima fase (2009-2010), l'Istruzione professionale regionale (Ifp) verrà offerta anche dagli istituti statali (su base volontaria), in aggiunta ai loro percorsi didattici. Già da settembre la Regione (prima in Italia) rilascerà il diploma profess ionale e tecnico. Dal 2010-2011, infine, l'accordo sarà ancora più stretto: dopo il quadriennio «regionale» (valido per assolvere l'obbligo scolastico) gli studenti potranno accedere a un ultimo anno di studi superiori, sostenere l'esame di maturità e iscriversi, eventualmente, all'università. In vero e proprio regime di «passerelle ». Obiettivo: «Vogliamo creare - spiega Formigoni - percorsi di formazione il più possibile personalizzati. L'alunno e la famiglia potranno scegliere la strada che più ritengono adeguata ». Un occhio al mercato del lavoro, soprattutto in una stagione di crisi: «Una Regione competitiva deve dare ai propri giovani la possibilità di essere i migliori». Conferma il ministro: «Vogliamo combattere la dispersione scolastica (nei corsi regionali al 3 per cento, in quelli statali al 25, sottolinea l'assessore Gianni Rossoni) e offrire al sistema produttivo profili tecnici adeguati». Tanto più che «il modello lombardo è uno dei migliori a livello nazionale» e che la sperimentazione potrebbe essere estesa nel resto d'Italia. Stoccata a Fioroni, suo predecessore: «Abbiamo sostituito la collaborazione istituzionale all'incomprensibile conflitto di competenze aperto dal precedente Governo. Questo accordo può essere la risposta migliore alle richieste del mondo produttivo». E i docenti? La Regione, «limitatamente al personale degli istituti professionali», interverrà nella contrattazione territoriale integrativa, nella «premialità in rapporto a risultati conseguiti », nei criteri di utilizzo di risorse attribuite alle scuole. Commento dell'opposizione: «L'accordo sottoscritto con la Lombardia è vuoto nelle risorse e pericoloso negli effetti». Lo afferma Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd: «Ci sono evidenti profili di illegittimità: l'intesa affida alla Lombardia la titolarità dell'istruzione professionale. Trasferire alle Regioni gli oltre 1.400 istituti professionali di Stato, con quasi un terzo degli studenti, significa spezzare l'ordinamento nazionale dell'istruzione superiore». Il consigliere regionale Prc, Luciano Muhlabauer, conclude: «Gli istituti pubblici finiscono sotto giurisdizione del Pirellone e vengono dunque inseriti in un sistema pubblico-privato ». A. Sac. Ministro Mariastella Gelmini, titolare dell'Istruzione

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Cavalli: Un festival diventato già grande (sezione: Giustizia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

cronaca pag. 15 Cavalli: «Un festival diventato già grande» Lo ha ideato, e per nove anni lo ha visto crescere, affidato alle cure delle quattro signore del giallo bresciano, che rispondono ai nomi di Magda Biglia, Carla Boroni, Sonia Mangoni e Milena Moneta. Ieri, dal palco della Camera di commercio, il presidente Alberto Cavalli le ha ringraziate pubblicamente per l'ultima volta. Per lui è stato il momento dell'ultima inaugurazione. «Dalla prossima volta sarò con voi, dalla parte del pubblico», dice rivolto alla platea che affolla l'auditorium di via Einaudi in attesa di Alessandro Preziosi, «il bello». E nel taglio del nastro della nona edizione insieme all'assessore alla Cultura Riccardo Minini, gli piace ripercorrere la vita della sua «creatura» nata piccola, cresciuta tra le pareti del Sancarlino fino a diventare «una vera antologia di luoghi espositivi - dice - allargandosi a questo auditorium, al Nuovo Eden grazie alle sinergie con il Comune, al Quadriportico, a palazzo Martinengo, alla città e alla provincia con proposte per tutte le età». TANTI LUOGHI per un «tamburellare» di eventi diversi, con autori, registi, critici, investigatori, magistrati, avvocati e persino un giudice della Corte Costituzionale (Giuseppe Frigo) che si alterneranno sui palchi dei «luoghi» del giallo. Cavalli ci ha scommesso, e ha vinto. In questo ultimo decennio ha visto il genere uscire definitivamente dalla «minorità» a cui si voleva relegato. E può dire che «sa raccontare la contemporaneità, adatto com'è alla tumultuosità della nostra vita quotidiana. Dunque lascia un'avventura di successo. «A qualcuno piace giallo» è apprezzato dalle case editrici - ricorda il presidente della Provincia -, è diventato punto di riferimento nazionale e internazionale... e la «nostalgia» dell'ultimo saluto è da mettere in conto. MI.VA.

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Berlusconi apre agli industriali <Accetto suggerimenti> (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PRIMO PIANO pag. 10 Berlusconi apre agli industriali «Accetto suggerimenti» Oggi da Napolitano e Marcegaglia. Bossi: «Aiutiamo le imprese» SHOW IN MONTENEGRO Silvio Berlusconi con il presidente del Montenegro, Filip Vujanovic (Ansa). Nel corso della visita di Stato, parlando a un gruppo di studenti montenegrini, il premier ha elogiato la bellezza delle donne locali, ha recitato Dante e sbeffeggiato la sinistra di ANTONELLA COPPARI ROMA «IL GOVERNO è aperto a cogliere tutti i suggerimenti che vengono dagli operatori sempre ove il bilancio ne dia la possibilità». Silvio Berlusconi mostra la faccia dialogante: questo pomeriggio incontra Emma Marcegaglia e lui dopo il botta e risposta del weekend ritiene opportuno non entrare in rotta di collisione con la sua base'. ANCHE PERCHÉ non può escludere che Bossi cerchi l'invasione di campo visto che poco prima aveva appoggiato le istanze della leader degli industriali: «Le piccole e medie imprese vanno aiutate. Se non si investe lì, chiuderanno un sacco di fabbriche». Nè è l'unico fronte che il Senatùr apre, perché spinge per la revisione del patto di stabilità interno che frena la spesa dei comuni (anche quelli con i bilanci in regola) in sostanziale sintonia con la mozione del Pd che verrà votata oggi alla Camera. In questo quadro, non stupisce se il premier smorzi un po' le attese sull'incontro con la Marcegaglia: è «uno dei tanti», sottolinea. Per poi fare una mezza apertura, non escludendo nuovi interventi a sostegno dell'econonia «compatibilmente» con le scarse disponibilità finanziarie. Nel frattempo, continua a lavorare a quel piano-casa ritenuto decisivo per rimettere in moto l'edilizia. Oggi ne parlerà con il capo dello Stato subito dopo il pranzo in vista del vertice europeo di Bruxelles. E proprio per rispondere alla preoccupazioni del Quirinale che un decreto legge possa entrare in conflitto con le prerogative delle regioni, nel Governo crescono le quotazioni dell'ipotesi di sdoppiare il provvedimento: nel decreto legge andrebbero i principi generali che spetta allo Stato emanare, mentre si affiderebbe il resto a un disegno di legge. Un'iniziativa caldeggiata dal ministro Fitto per evitare che, fatto il provvedimento, le regioni di sinistra facciano ricorsi alla corte costituzionale vanificando tutto. Dopo aver affrontato la questione con Napolitano, sarà la volta delle Regioni, il cui parere è decisivo per poi far approdare il piano al consiglio dei ministri di venerdì. Alla vigilia, dunque, del congresso di An, dove oramai è ufficiale che non ci sarà Berlusconi: per Forza Italia parlerà Verdini. NON È UNO SGARBO all'alleato anche perché il premier è stato chiaro: «Sono impegnato, ma se pensate che sia una scortesia vengo». Nessuna scortesia, gli hanno fatto sapere da via della Scrofa: così i riflettori restano puntati su Fini. Piuttosto c'è fermento in An sulla leadership duale. «Oltre a Berlusconi c'è Fini avverte Ronchi Ci ha preoccupato il silenzio di Forza Italia dopo gli attacchi comparsi sul blog». Replica Matteoli: «Non ci può essere una diarchia nel Pdl». Resta aperta anche la questione delle amministrative. Altro che aspettare il voto sul federalismo, come chiede la Lega: An vorrebbe chiudere la partita prima del congresso, sospettando che Bossi utilizzi quel voto solo per rilanciare la posta. Più variegate le posizioni dentro Fi che preferirebbe tener fuori l'assise del 27 marzo dalla questione. Deciderà, come al solito, il premier. Image: 20090317/foto/5236.jpg

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La Costituzione ad alta voce (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

MilanoItalia Milano/ Conferenza di Livia Pomodoro e Silvio Ceci sulla Costituzione Italiana Martedí 17.03.2009 11:38 In occasione delle giornate della lettura organizzate dal comune di Milano il 20, 21 e 22 Marzo "ALZA IL VOLUME, se leggi fatti sentire", si terrà l'evento di Domenica 22 marzo ore 10,30 organizzato nel Palazzo di Giustizia, "La piu' affascinante delle Letture -la Costituzione Italiana" a cura di Livia Pomodoro e di Silvio Ceci, con gli attori Giulia Lazzarini e Alessandro Quasimodo. Nel programma ci sarà la lettura di articoli della costituzione, di brani e testimonianze importanti dei padri costituenti, Terracini, Moro, Fanfani, LaPira, Laconi, Togliatti, Calamandrei, Ruini. La Carta Costituzionale Italiana, riferimento unitario della Repubblica e legge fondamentale dello Stato, è stata ricordata nel duemilaotto per l'anniversario del sessantesimo anno della sua entrata in vigore. Essa rappresenta la conclusione di un periodo della nostra storia recente, che è individuato nel secondo dopo guerra dove l'Italia aveva bisogno di una totale ricostruzione, soprattutto istituzionale. Superata la scelta tra forma di governo Monarchica o Repubblicana, con il riconoscimento di quest'ultima tramite la volontà popolare, le forze politiche di allora si riunirono convenzionalmente per redigere un documento che garantisse i principi fondamentali dell'uomo, assicurasse diritti e doveri dei cittadini e desse una struttura solida all'ordinamento della Repubblica. Il fattore che caratterizza la straordinarietà della nostra costituzione, è che si presenta ancora oggi in maniera chiara e moderna, nonostante i sessanta anni che sono trascorsi dalla promulgazione da parte del Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola. I principi fondamentali che troviamo nella parte iniziale di tale documento sono considerati validi e conformi a quanto stabilito dalla carta per i diritti dell'uomo convalidando i principi inalienabili, diritti civili, politici ed i diritti economici,sociali e culturali. Le modifiche sono state effettuate in particolare nella seconda parte che riguarda l'Ordinamento della Repubblica, modifiche giustificate dal progresso che in questi ultimi anni ha caratterizzato la società moderna ed ha contribuito ad un miglioramento delle istituzioni pubbliche per renderle più efficienti, - in particolare si può citare l'ampliamento dell'autonomia degli statuti regionali, e altre sfaccettature che si sono contraddistinte nel sessantennio -, non si escludono altre modifiche nel medio periodo, per altri punti, come avviene per tutte le cose. Ma ancora più sorprendente e stata la soddisfazione del superamento di nuovi vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali senza apportare modifiche consistenti, anzi hanno costituito una fonte preziosa di conferma e di arricchimento degli indirizzi caratterizzanti la nostra carta costituzionale. La Costituzione è soprattutto una garanzia sulle leggi interne subordinate, che se in contrasto con essa vengono impugnate davanti alla Corte Costituzionale. tags: milano silvio ceci livia pomodoro

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Arriva De Magistris insieme a Borsellino (sezione: Giustizia)

( da "Corriere Adriatico" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Invitato dall'associazione Res Publica Arriva De Magistris insieme a Borsellino Fano Dopo due appuntamenti annullati per inderogabili impegni professionali, l'occasione di stasera dovrebbe essere quella buona per la venuta a Fano di Luigi De Magistris. Il magistrato più scomodo d'Italia, che con le sue inchieste sulle connessioni tra politica, affari e massoneria ha provocato uno scontro istituzionale senza precedenti esterno e interno alla magistratura, alle 21 interverrà all'incontro "Quel fresco profumo di libertà" organizzato dall'associazione Res Publica nella sala parrocchiale di Sant'Orso, in via Montesi 1. Il magistrato, che il Csm ha trasferito dalla procura di Catanzaro, dove aveva condotto le scottanti inchieste Poseidone, Why Not e Toghe Lucane, al Tribunale del riesame di Napoli, sarà intervistato sulla sua vicenda professonale dal giornalista del Corriere Adriatico Lorenzo Furlani. Ci saranno anche Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso dalla mafia insieme alla sua scorta il 19 luglio 1992 (sua la frase che dà il titolo alla serata), e i giornalisti Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, autori del libro "La società sparente" edito da Neftasia di Pesaro sul caso Calabria. Si svilupperà una riflessione utile a comprendere, combattere o prevenire le dinamiche di un certo potere deviato.

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BIOETICA: BEPPINO ENGLARO, NAPOLITANO POTREBBE NON FIRMARE LEGGE (sezione: Giustizia)

( da "Adnkronos" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

BIOETICA: BEPPINO ENGLARO, NAPOLITANO POTREBBE NON FIRMARE LEGGE OPPURE POTREBBE INTERVENIRE CORTE COSTITUZIONALE commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 17 marzo, ore 13:42

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PAOLO MAINIERO IL GOVERNO HA IMPUGNATO DAVANTI ALLA CORTE COSTITUZIONALE DUE ARTICOLI DEL PIANO O... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PAOLO MAINIERO Il governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale due articoli del Piano ospedaliero approvato in consiglio regionale il 28 novembre scorso. Il primo (l'articolo 4) disciplina l'affidamento delle consulenze da parte delle Asl; il secondo (l'articolo 7) prevede i concorsi riservati al personale delle case di cura non più accreditate. Nel ricorso, il governo osserva che i due articoli comportano «impegni di spesa che sono in contrasto» con il Patto per la salute. L'accordo, ricordiamo, prevede che «i provvedimenti regionali di spesa e programmazione sanitaria» vanno sottoposti «alla preventiva approvazione» da parte dei ministeri dell'Economia e della Salute. Per il governo, i provvedimenti su consulenze e concorsi sono stati assunti «in violazione» del Patto e dunque «in violazione del fondamentale principio di leale collaborazione». È la seconda volta in poche settimane che il governo impugna leggi regionali: recentemente ha opposto ricorso avverso l'articolo della finanziaria 2009 che prevede la non pignorabilità dei beni delle Asl. L'articolo 4 prevede che, in assenza di personale interno competente, l'assessorato alla Sanità può autorizzare le Asl a stipulare contratti di consulenza con soggetti esterni. «Queste previsioni - si legge nel ricorso - reintroducendo surretiziamente la facoltà incondizionata delle Asl di affidare nuove consulenze o di rinnovare quelle in corso, eccedono dalla competenza attribuita alla Regione in materia di coordinamento della finanza pubblica». In particolare, si obietta che non sono state seguite le prescrizioni previste dalla legge 133 del 2008 che fissa condizioni per il contenimento della spesa e stabilisce parametri per l'assegnazione di consulenze. L'articolo 7 introduce l'obbligo per le Asl e le aziende ospedaliere di bandire concorsi riservati ai lavoratori che abbiano prestato servizio presso strutture sanitarie private provvisoriamente accreditate e che siano stati licenziati o posti in mobilità per la revoca dell'accreditamento. Per il governo, questa disposizione viola le norme che disciplinano i concorsi pubblici, comporta un impegno di spesa che «non è in linea con gli obiettivi di rientro dal disavanzo» e implica «inevitabilmente maggiori costi per il personale, privi di copertura finanziaria».

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Madagascar, il presidente si dimette (sezione: Giustizia)

( da "Stampaweb, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ANTANANARIVO Di fronte al tentivo di colpo di stato dell?opposizione che ha conquistato uno dei palazzi presidenziali, il presidente del Madagascar Marc Ravalomanana, asserragliato in un altro palazzo, aveva affermato in un primo momento di essere pronto a resistere fino alla morte, ma evidentemente a un certo punto non ce l'ha più fatta. Secondo le fonti il presidente ha infatti firmato un?ordinanza che trasferisce i suoi poteri e quelli del Primo ministro a un non meglio specificato direttorio militare. Il consolato francese ha invitato i propri connazionali residenti ad Antananarivo a rimanere nelle loro abitazioni dopo il tramonto, avvertendo del rischio di manifestazioni anche violente. Poco prima il leader dell?opposizione malgascia Andy Rajoelina aveva ringraziato l?esercito per aver occupato ieri sera gli uffici della presidenza ad Antananarivo, nel corso di una manifestazione organizzata oggi nel centro della capitale e alla quale hanno partecipato migliaia di persone; Rajoelina ha poi fatto il suo ingresso negli uffici della presidenza, accompagnato da numerosi militari. Ravalomanana si trova tuttavia nel palazzo presidenziale di Ivaloha, a una decina di chilometri da Antananarivo, protetto dalla Guardia presidenziale rimasta fedele al Capo dello Stato; ieri - secondo quanto reso noto dal suo portavoce Andry Ralijaona - aveva confidato di essere «pronto a morire»con i suoi soldati. Sembra essersi dunque consumato il colpo di Stato, anche se non è ancora chiaro l?esatto ruolo delle forze armate, che hanno finora scelto di schierarsi con l?opposizione - che ha chiesto l?arresto per «alto tradimento» del Capo dello Stato - ma senza azioni dirette contro il Presidente. L?ex sindaco della capitale accusa il Presidente di malversazione e di occuparsi di suoi interessi imprenditoriali; Ravalomanana - giunto al potere nel 2001 in circostanze molto simili, dopo che l?isola rimase di fatto divisa per sei mesi in due Stati - ribatte tacciando Rajoelina di populista senza alcuna esperienza politica. Sabato scorso Roindefo Zafistimivalo Monja, il «Primo ministro» dell?autoproclamata «Alta Autorità di transizione», aveva annunciato davanti alla Corte Costituzionale che «il Presidente della Repubblica, l?Assemblea Nazionale, il Senato e il governo» erano da considerarsi decaduti dalle loro funzioni. Leggendo una dichiarazione firmata dallo stesso Rajoelina, Monja - che insieme agli altri «Ministri» e a una trentina di militari aveva occupato gli uffici dell?esecutivo - aveva inoltre reso noto di aver preso l?impegno di «organizzare le elezioni presidenziali e legislative» entro i prossimi due anni. Dall?inizio della crisi politica, nel gennaio scorso, fino ad oggi circa un centinaio di persone sono rimaste vittima delle violenze (una trentina abbattute dalla Guardia presidenziale, che aveva aperto il fuoco sulla folla): crisi che si riflette anche sull?economia, dato il crollo del settore turistico rimasto da due mesi senza ricavi economici. L?Unione Africana ha comunque condannato il tentato golpe ed ha chiesto che in Madagascar venga ripristanato il rispetto della costituzione.

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Europee, De Magistris in campo con Di Pietro (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 65 del 2009-03-17 pagina 0 Europee, De Magistris in campo con Di Pietro di Redazione L?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le prossime elezioni europee con l?Italia dei Valori. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare Roma - Dall'aula di tribunale a quella di Strasburgo. Il passo è breve, e il taxi più comodo per arrivare all'europarlamento è l'Idv. L?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le prossime elezioni europee con l?Italia dei Valori. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm. De Magistris, che è stato trasferito d?ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. Da tempo si parlava di una sua candidatura Voci su una sua candidatura alle europee circolavano da tempo. E in una recente intervista aveva detto di non poter escludere di scendere in politica, ma di non aver ancora deciso: "sono stato messo ingiustamente all?angolo, per non nuocere evidentemente. Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle decisioni". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Englaro: la vicenda di mia figlia non ha niente a che fare con l'eutanasia (sezione: Giustizia)

( da "Rai News 24" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma | 17 marzo 2009 Englaro: la vicenda di mia figlia non ha niente a che fare con l'eutanasia Beppino Englaro "Se fanno una legge incostituzionale, che non rispetta i diritti fondamentali dell'uomo, non e' detto che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non intervenga, non firmandola". Lo afferma il papa' di Eluana, Beppino Englaro, partecipando al Senato a una conferenza stampa per la presentazione dell'associazione-fondazione Per Eluana, intitolata alla figlia. Englaro non esclude nemmeno che, a fermare il Ddl Calabro' qualora dovesse divenire legge, "intervenga la Corte Costituzionale". L'obiettivo dell'Associazione è quello di mettere "al servizio del Paese" l'esperienza maturata nelle battaglie giuridiche per ottenere che a Eluana Englaro venisse sospesa l'alimentazione e l'idratazione artificiale, morta dopo 17 anni di stato vegetativo. "L'esperienza di questa vicenda e' al servizio del Paese", ha detto Beppino Englaro. "La confusione e la disinformazione hanno raggiunto il loro apice in questi mesi. Lo scopo dell'associazione e' contribuire alla chiarezza scientifica su queste problematiche ancora irrisolte", ha spiegato Englaro. Il padre di Eluana ha peraltro precisato che "l'eutanasia non ha niente a che vedere con la vicenda di mia figlia. Non impedire che la natura faccia il suo corso non ha nulla a che fare con l'eutanasia. Significa accettare la finitudine". Promossa dai senatori del Friuli Venezia-Giulia Ferruccio Saro (Pdl) e Carlo Pegorer (Pd), l'associazione avra' come presidente del comitato scientifico il palliativologo Giandomenico Borasio e il neurologo Carlo Defanti tra i suoi membri.

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Colombia, "corre" al Senato il terzo mandato di Uribe (sezione: Giustizia)

( da "Velino.it, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Colombia, “corre” al Senato il terzo mandato di Uribe Bogotà, 17 mar (Velino/Velino Latam) - Il terzo mandato consecutivo di Alvaro Uribe è un?ipotesi sempre più vicina. Lo sostiene il giornale colombiano El Tiempo facendo il punto sulle condizioni che dovrebbero aprire le porte al referendum per la rielezione del capo di Stato. Nel parlamento prima, e nell?elettorato poi, ci dovrebbero essere infatti i numeri per rendere possibile la novità Un cambio che porterebbe anche la Colombia a seguire la strada battuta da Venezuela, Ecuador e Bolivia. Il progetto di legge, messo in moto dalla raccolta di firme effettuata lo scorso agosto, inizia il suo iter in Senato. Il passaggio alla Camera fu piuttosto incidentato: il piano recava l?indicazione di un terzo mandato ma escludeva di fatto la possibilità che fosse consecutivo ai due che si stanno per terminare. Un intervento in commissione al primo articolo, che la testata definisce “chirurgico”, potrebbe ridefinire la norma chiarendo nero su bianco che la rielezioni potrebbe darsi sin dal 2010. La carta degli “uribisti” viene calata dopo che il ministro dell?Interno Fabio Valencia CossÍo, la scorsa settimana, aveva rotto gli indugi spiegando che era necessario dare ai colombiani la possibilità di poter rieleggere il presidente. Una esternazione chiara, che rompeva il tradizionale riserbo del governo sul tema e che secondo gli osservatori è riflesso diretta della volontà dello stesso Uribe. Fatti i conti, El Tiempo spiega che nella commissione ci sono i numeri perché il progetto possa essere approvato. La presidenza del gruppo di lavoro ha dato 15 giorni ai senatori per preparare la documentazione, fissando l?avvio del dibattito al 15 di aprile. Il progetto potrebbe dunque arrivare in aula il 28 aprile ed essere approvato nel giro di due settimane. Da quel momento la Corte Costituzionale ha a disposizione 90 giorni per verificare la congruità del testo. Ricevuto il via libera dalla Corte - che il governo dà quasi per scontato e che si attende tra maggio e agosto - iniziano a decorrere i sei mesi necessari per organizzare il referendum. Quindi, al più tardi, entro la fine di febbraio del 2010 i colombiani potranno decidere se consentire a Uribe di tornare alla guida del governo una terza volta o meno. In tempo per la fine dell?attuale mandato, che scade ad agosto del 2010. Per essere approvata, la riforma costituzionale dovrà essere votata dal 25 per cento degli aventi diritto ed approvata dalla maggioranza assoluta dei votanti. Sul quorum, il governo ha pochi dubbi: i sondaggi dicono che i colombiani disposti a tornare alle urne sono circa il 60 per cento. D?altro canto, buona parte dell?accelerazione che ha subito i processo è dovuta al fatto che Uribe, continua a registrare forti consensi nell?elettorato locale. Lo stesso motivo che spinge gli ambienti presidenziali a valutare con ottimismo il risultato del voto. Ma sull?intera questione pesa l?esito della sentenza che emetterà il Consejo nacional electoral (Cne), l?organo incaricato di verificare se le firme depositate per promuovere il progetto di legge sono tutte autentiche e se nella campagna di raccolta non ci siano state irregolarità. Molte accuse su presunte violazioni della legge, rendono questo segmento del percorso molto incerto. (red/fae) 17 mar 2009 15:31

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Pietra: Montaldo,al Tar non spetta scegliere modelli clinici (sezione: Giustizia)

( da "Savona news" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pietra: Montaldo,al Tar non spetta scegliere modelli clinici ?Non spetta al tribunale amministrativo regionale scegliere un modello clinico o un altro, la deaziendalizzazione dell?ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è stata approvata dal tavolo di monitoraggio dei Ministeri della Salute e delle Finanze e dal Governo, ed è stata valutata opportuna dal punto di vista strutturale e del rispetto dei livelli di assistenza?. Lo ha detto l?assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo rispondendo oggi alle minoranze in consiglio regionale in merito alla recente sentenza del Tar ligure contro lo stralcio del piano socio-sanitario relativo all?accorpamento alla ASL 2 Savonese dell?ospedale Santa Corona di Pietra ligure. ?Noi riteniamo ? ha detto Montaldo ? che il consiglio regionale abbia agito in piena legittimità e scegliendo in modo conforme alla legislazione che questa assemblea si è data come la legge 41 del dicembre 2006 che prevede che il consiglio regionale, su proposta della Giunta, possa istituire o sopprimere aziende, definire le loro dimensioni e missioni?. ?Noi siamo già reduci da una vicenda un po? bizzarra, giunta fino alla corte costituzionale: nel 2007 il Tar della Liguria ha annullato un provvedimento che la Giunta aveva assunto per definire le modalità di consumo dei farmaci protettori gastrici, quindi abbiamo inserito la norma in una legge che è stata impugnata dalle aziende farmaceutiche, infine la corte costituzione ci ha confermato che potevamo farlo a dimostrazione che si è trattato di una grave svista del Tar?. Per quanto riguarda la deaziendalizzazione del Santa Corona l?assessore alla Salute ha sottolineato come ? abbiamo discusso a lungo sul provvedimento e sulla portata di tale misura, l?allora direttore generale del Santa Corona, Neirotti formulò un?ipotesi di 4 milioni di euro di riduzione di costi a seguito dell?integrazione dei servizi diagnostici, dei servizi tecnici e amministrativi, dei premi assicurativi. Pertanto è stata una scelta motivata da ragioni economiche oltre che strutturali. Oggi se confrontiamo i costi omogenei abbiamo avuto un risparmio nel 2008 di 1 milione di euro e la previsione di un risparmio nel 2009 di 2,6 milioni?. ?A questo ? ha continuato Montaldo ? si deve aggiungere l?elemento della validità assistenziale che è stato sempre rispettato e che ha portato a nuovi servizi e ad un miglioramento dell?assistenza grazie ad una migliore integrazione ospedale-territorio?. ?Risulta contraddittorio, a questo punto ? ha concluso Montaldo ? invocare una riduzione degli sprechi e poi voler ripristinare ciò che si è smantellato per questo abbiamo fatto ricorso al consiglio di stato, perché una situazione di incertezza sarebbe lesiva dell?organizzazione sanitaria?. ?Per quanto riguarda poi la richiesta di ritiro del piano sanitario ? ha aggiunto l?assessore ? che il Tar non mette in discussione, si tratta di una richiesta poco responsabile perché noi abbiamo ereditato una situazione drammatica dal punto di vista dei conti sanitari, con 300 milioni di disavanzo l?anno, abbiamo ripianato 851 milioni in tre anni e portato in equilibrio i conti del 2007-2008 certificati dal tavolo di monitoraggio e dallo stesso Governo. Misure che hanno consentito di ridurre le tasse?.

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De Magistris, da giudice a politico Candidato alle europee per Di Pietro (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" alle europee per l'Italia dei Valori di Di Pietro, come lui, ex magistrato. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile". Il via libera alla candidatura potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Consiglio. Voci su una candidatura alle Europee di De Magistris circolavano da tempo. In una recente intervista, il magistrato si era lamentato: "Sono stato messo ingiustamente all'angolo, evidentemente per non nuocere. Contro di me continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti. Potrei scendere in politica". E stamani ha presentato personalmente la domanda di aspettativa al Csm. Titolare delle indagini Why not, Poseidone e Toghe lucane in cui inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati, De Magistris svolge ora il ruolo di magistrato giudicante presso il Tribunale di Napoli dopo il trasferimento da Catanzaro per "incompatibilità" ordinato al termine di un'indaginie interna dal Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ne parlò anche con i suoi colleghi di Napoli che avviarono un'indagine sulla Procura di Catanzaro a sua volta mobilitata a scoprire la legittimità dei provvedimenti della giustizia partenopea. Una guerra tra procure che si concluse con la sospensione del procuratore di Salerno Luigi Apicella, e il trasferimento d'ufficio di quattro toghe di Catanzaro e Salerno. OAS_RICH('Middle'); (17 marzo 2009

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De Magistris: Ex pm si candida alle europee con l'idv (sezione: Giustizia)

( da "KataWeb News" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

De Magistris: Ex pm si candida alle europee con l'idv 17 marzo 2009 alle 16:06 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Luigi De Magistris ha presentato una richiesta di aspettativa al Csm per potersi candidare alle prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. Il magistrato, ex pm a Catanzaro, oggi giudice del Riesame a Napoli, ha presentato questa mattina la sua richiesta a Palazzo dei Marescialli: nel pomeriggio, la Quarta Commissione la esaminerà e non si esclude che già domani il plenum dia il suo via libera. AGI

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EUROPEE, DE MAGISTRIS IN CAMPO CON DI PIETRO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Europee, De Magistris in campo con Di Pietro -->L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" per le prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare

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TESTAMENTO BIOLOGICO: QUAGLIARIELLO, DA BEPPINO ENGLARO (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

(ASCA) - Roma, 17 mar - ''Beppino Englaro aveva assicurato che dopo la conclusione della tragica vicenda di sua figlia si sarebbe chiuso nel silenzio. Tutti possono cambiare idea, perche' evidentemente la reale volonta' di una persona non si puo' desumere neanche da una dichiarazione. Ma se si decide di scendere nell'agone pubblico bisogna almeno farlo con correttezza''. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl. ''Dopo che al Parlamento e' stato impedito di sollevare un conflitto di attribuzioni perche' dichiarato inammissibile, dopo che la stessa sorte e' toccata al ricorso della Procura generale di Milano, dopo che un decreto non ha avuto esito e la successiva riunione del Parlamento e' stata interrotta dal sopraggiungere della morte di Eluana, chiedere preventivamente il giudizio di incostituzionalita' al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale e' un atto di presunzione nei confronti della sovranita' popolare che nessun cittadino dovrebbe mai consentirsi. Soprattutto - conclude Quagliariello se si e' ai primi passi nella vita pubblica''.

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CSM: EX PM DE MAGISTRIS CANDIDATO ALLE EUROPEE CON L'IDV (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

(ASCA) - Roma, 17 mar - Ha presentato questa mattina una domanda di ''aspettativa'' l'ex pm Luigi De Magistris, oggi magistrato di tribunale a Napoli dopo una dura sanzione disciplinare seguita alla gestione dell'inchiesta Why not a Catanzaro. La domanda, che, se accettata, porra' solo temporaneamente fuori ruolo il magistrato, deve essere valutata dalla quarta commissione del Consiglio superiore della magistratura. De Magistris correra' nella lista di Italia dei Valori, guidata, come e' noto da un altro ex pm: Antonio Di Pietro.

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Europee/ De Magistris si candida per l'Idv, chiede (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 17 mar. (Apcom) - L'ex Pm di Catanzaro Luigi De Magistris, reso famoso dall'inchiesta Why Not e dalle polemiche che l'hanno contraddistinta, ha chiesto oggi l'aspettativa alla IV commissione del Csm per candidarsi alle elezioni europee con L'Italia dei Valori. Lo si apprende da ambienti di palazzo dei Marescialli. La pratica verrà discussa oggi nel pomeriggio e, mani al plenum.

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17/03/2009 15:36 EUROPEE: DE MAGISTRIS SI CANDIDA CON IDV, ATTENDE ASPETTATIVA DA CSM (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 17 mar. - (Adnkronos) - L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris si candida alle europee come indipendente nell'Italia dei Valori, insieme ad altri esponenti della societa' civile. De Magistris ha depositato oggi al Csm la richiesta di aspettativa, che verra' esaminata nel pomeriggio dalla quarta Commissione; se non ci saranno intoppi la Commissione approvera' la richiesta e domani stesso la delibera arrivera' in plenum.

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De Magistris sceglie la politica. In lista alle europee per l'Italia dei Valori (sezione: Giustizia)

( da "Adnkronos" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

De Magistris sceglie la politica. In lista alle europee per l'Italia dei Valori L'ex pm di Catanzaro si candida come indipendente per un seggio a Strasburgo. Oggi ha depositato al Csm la richiesta di aspettativa. Il via libera potrebbe arrivare già domani dal plenum di Palazzo dei Marescialli leggi i commenti commenta 1 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 17 marzo, ore 15:54

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EUROPEE: DE MAGISTRIS SI CANDIDA CON IDV, ATTENDE ASPETTATIVA DA CSM (sezione: Giustizia)

( da "Adnkronos" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

EUROPEE: DE MAGISTRIS SI CANDIDA CON IDV, ATTENDE ASPETTATIVA DA CSM commenta 0 vota 1 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 17 marzo, ore 15:36

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Testamento biologico, Englaro: Quirinale potrebbe bocciare legge (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA (Reuters) - Il disegno di legge sul testamento biologico, che rende obbligatoria l'idratazione e l'alimentazione artificiale, potrebbe non essere approvato dal presidente della Repubblica e, comunque, non superare l'esame della Corte costituzionale, se venisse approvato nella versione con cui sarà votato da domani in aula al Senato. Lo ha detto oggi Beppino Englaro, il padre di Eluana, la donna in stato vegetativo per 17 anni morta per il distacco del sondino del nutrimento che la teneva in vita, dopo una serie di sentenze della magistratura e nonostante la levata di scudi della chiesa cattolica e del centrodestra. Il punto centrale della legge, voluta da governo e maggioranza perché "non ci sia un'altra Eluana" -- come è stato detto dopo la sua morte il mese scorso -- è proprio quello che stabilisce che "alimentazione e idratazione... non possono formare oggetto di Dichiarazione anticipata di trattamento", cioè del testamento biologico. "Piuttosto che fare una legge così, meglio non fare alcuna legge", ha detto Englaro in una conferenza stampa al Senato, in cui ha presentato una nuova associazione, "Per Eluana". Se tale ddl fosse approvato, "non è detto che non possa essere bocciato dalla Corte costituzionale o respinto dal Presidente della Repubblica". Il padre di Eluana si è battuto pubblicamente per far autorizzare dalla magistratura la morte della figlia, in un atto che lui ha detto essere stato conforme alle volontà della ragazza. Ma per la chiesa cattolica e il centrodestra interrompere l'alimentazione e l'idratazione a pazienti non più in grado di provvedere da sé, perché in coma o in stato vegetativo, equivale all'eutanasia, e quindi è un atto condannabile senza appello. Lo scopo dell'associazione è quello di "contribuire a fare chiarezza e diffondere la conoscenza scentifica sul fine vita e lo stato della conoscenza sulle cure palliative", ha detto Englaro, rifiutando di equiparare il caso di sua figlia a quello di un'eutanasia. "Voglio mettere l'esperienza di Eluana al servizio del Paese", ha aggiunto. Continua...

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DE MAGISTRIS: EX PM CANDIDATO A EUROPEE CON IDV (sezione: Giustizia)

( da "Basilicanet.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

DE MAGISTRIS: EX PM CANDIDATO A EUROPEE CON IDV 17/03/2009 17.16.11 [Basilicata] (ANSA) - L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà  " per le prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. "Lo farò² come indipendente, insieme ad altri esponenti della società  civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già  domani dal plenum del Csm. De Magistris, che è¨ stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. Voci su una sua candidatura alle europee circolavano da tempo. E in una recente intervista aveva detto di non poter escludere di scendere in politica, ma di non aver ancora deciso: "sono stato messo ingiustamente all'angolo, per non nuocere evidentemente. Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle decisioni". (ANSA).

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L'ex pm De Magistris si candida alle europee con Di Pietro (sezione: Giustizia)

( da "Rai News 24" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma | 17 marzo 2009 L'ex pm De Magistris si candida alle europee con Di Pietro Luigi De Magistris L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica e si candidato alle prossime elezioni europee con Italia dei Valori. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm. De Magistris, che e' stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. "Non mi e' stato consentito di esercitare le funzioni che amavo, in particolare quella di Pubblico Ministero, che mi consentivano di investigare, di accertare i fatti, di fare quello che ho sempre sognato nella mia vita". Cosi' l' ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris spiega sul Blog di Antonio Di Pietro i motivi della scelta. "La prima cosa in questo momento importantissimo per me, per la mia storia personale e professionale, è la ragione per la quale ho scelto di impegnarmi in politica, la politica con la P maiuscola. Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni della vita e che e' stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione di questi anni". “Sono stato in qualche modo ostacolato in questa mia attivita' che non posso piu' esercitare da alcuni mesi, ma quello che ancora mi inquieta di piu', in questo momento storico, e' l'attività di delegittimazione di ostacolo e di attacco nei miei confronti e della mia professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato, in questi mesi, in queste settimane, e in questi anni di accertare i fatti. Da ultimo, quello che è accaduto ai magistrati di Salerno che sono stati o sospesi o esiliati in altre parti del territorio nazionali".

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De Magistris si candida alle Europee con l'Idv (sezione: Giustizia)

( da "Stampaweb, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA L?ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: «correrà » per le prossime elezioni europee con l?Italia dei Valori. «Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile», dice il magistrato che ha chiesto oggi al Csm l?aspettativa per potersi candidare. Il via libera potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Csm.De Magistris, che è stato trasferito d?ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. Voci su una sua candidatura alle europee circolavano da tempo. E in una recente intervista aveva detto di non poter escludere di scendere in politica, ma di non aver ancora deciso: «sono stato messo ingiustamente all?angolo, per non nuocere evidentemente. Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle decisioni».

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De Magistris, alle europee con di Pietro "Non mi lasciarono fare il pm" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - L'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris sceglie la politica: "correrà" alle europee per l'Italia dei Valori di Di Pietro, come lui, ex magistrato. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile". Il via libera alla candidatura potrebbe arrivare a stretto giro di posta, probabilmente già domani dal plenum del Consiglio. Amaro lo sfogo di De Magistris: "Sono stato in qualche modo ostacolato nella mia attività di magistrato che non posso più esercitare da alcuni mesi, ma quello che ancora mi inquieta di più, in questo momento storico, è l'attività di delegittimazione di ostacolo e di attacco nei miei confronti, della mia professione, e di tutti coloro che hanno cercato in questi anni di accertare i fatti". Sul blog di Antonio Di Pietro, De Magistris spiega che cercherà di portare la sua esperienza personale, la sua passione civile e il suo amore per la giustizia "in quella che è la realtà principale in cui si possono modificare le cose, i fatti e anche la storia di un Paese. Il mio - conclude de Magistris - è l'impegno della società civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di concreto. Un progetto che vorrà mettere le prime fondamenta, le prime basi nelle elezioni europee, ma che di certo punta ad una nuova politica in Italia". Titolare delle indagini Why not, Poseidone e Toghe lucane in cui inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati, De Magistris svolge ora il ruolo di magistrato giudicante presso il Tribunale di Napoli dopo il trasferimento da Catanzaro per "incompatibilità" ordinato al termine di un'indaginie interna dal Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ne parlò anche con i suoi colleghi di Napoli che avviarono un'indagine sulla Procura di Catanzaro a sua volta mobilitata a scoprire la legittimità dei provvedimenti della giustizia partenopea. Una guerra tra procure che si concluse con la sospensione del procuratore di Salerno Luigi Apicella, e il trasferimento d'ufficio di quattro toghe di Catanzaro e Salerno. OAS_RICH('Middle'); (17 marzo 2009

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Sanità Ligure/Montaldo:"Al Tar non spetta scegliere i modelli clinici" (sezione: Giustizia)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sanità Ligure/Montaldo:"Al Tar non spetta scegliere i modelli clinici" "Non spetta al tribunale amministrativo regionale scegliere un modello clinico o un altro, la deaziendalizzazione dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure è stata approvata dal tavolo di monitoraggio dei Ministeri della Salute e delle Finanze e dal Governo, ed è stata valutata opportuna dal punto di vista strutturale e del rispetto dei livelli di assistenza". Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo rispondendo oggi alle minoranze in consiglio regionale in merito alla recente sentenza del Tar ligure contro lo stralcio del piano socio-sanitario relativo all'accorpamento alla ASL 2 Savonese dell'ospedale Santa Corona di Pietra ligure. "Noi riteniamo ha detto Montaldo che il consiglio regionale abbia agito in piena legittimità e scegliendo in modo conforme alla legislazione che questa assemblea si è data come la legge 41 del dicembre 2006 che prevede che il consiglio regionale, su proposta della Giunta, possa istituire o sopprimere aziende, definire le loro dimensioni e missioni". "Noi siamo già reduci da una vicenda un po' bizzarra, giunta fino alla corte costituzionale: nel 2007 il Tar della Liguria ha annullato un provvedimento che la Giunta aveva assunto per definire le modalità di consumo dei farmaci protettori gastrici, quindi abbiamo inserito la norma in una legge che è stata impugnata dalle aziende farmaceutiche, infine la corte costituzione ci ha confermato che potevamo farlo a dimostrazione che si è trattato di una grave svista del Tar". Per quanto riguarda la deaziendalizzazione del Santa Corona l'assessore alla Salute ha sottolineato come " abbiamo discusso a lungo sul provvedimento e sulla portata di tale misura, l'allora direttore generale del Santa Corona, Neirotti formulò un'ipotesi di 4 milioni di euro di riduzione di costi a seguito dell'integrazione dei servizi diagnostici, dei servizi tecnici e amministrativi, dei premi assicurativi. Pertanto è stata una scelta motivata da ragioni economiche oltre che strutturali. Oggi se confrontiamo i costi omogenei abbiamo avuto un risparmio nel 2008 di 1 milione di euro e la previsione di un risparmio nel 2009 di 2,6 milioni". "A questo ha continuato Montaldo si deve aggiungere l'elemento della validità assistenziale che è stato sempre rispettato e che ha portato a nuovi servizi e ad un miglioramento dell'assistenza grazie ad una migliore integrazione ospedale-territorio". "Risulta contraddittorio, a questo punto ha concluso Montaldo invocare una riduzione degli sprechi e poi voler ripristinare ciò che si è smantellato per questo abbiamo fatto ricorso al consiglio di stato, perché una situazione di incertezza sarebbe lesiva dell'organizzazione sanitaria". "Per quanto riguarda poi la richiesta di ritiro del piano sanitario ha aggiunto l'assessore che il Tar non mette in discussione, si tratta di una richiesta poco responsabile perché noi abbiamo ereditato una situazione drammatica dal punto di vista dei conti sanitari, con 300 milioni di disavanzo l'anno, abbiamo ripianato 851 milioni in tre anni e portato in equilibrio i conti del 2007-2008 certificati dal tavolo di monitoraggio e dallo stesso Governo. Misure che hanno consentito di ridurre le tasse".

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Azerbaigian/ A vigilia referendum Parlamento vota amnistia (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 17 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Il Parlamento dell'Azerbaigian ha adottato oggi un provvedimento d'amnistia richiesto dalla Fondanzione Haidar Aliev, dedicata al defunto presidente, padre dell'attuale capo dello stato. Lo riferisce l'agenzia di stampa azera Day.az. La decisione del Parlamento viene alla vigilia di un referendum di modifica costituzionale che, tra le altre cose, chiede la cancellazione del limite massimo di due mandati per il presidente della repubblica. Il documento è stato votato da 111 parlamentari, con un solo contrario. Prevede il rilascio delle detenute che non pongano un serio pericolo alla sicurezza pubblica e che non abbiano commesso gravi reati. Il provvedimento, inoltre, è esteso ai detenuti minorenni, a quelli disabili, e ai detenuti maschi con oltre 60 anni d'età. Le persone che dovrebbero essere rilasciate sono circa 1.700. Intanto domani si vota. Le schede che verranno utilizzate domani, presentate sul sito internet della commissione elettorale, sono estremamente confuse. Ben 29 sono le modifiche su cui viene chiesto il parere della popolazione, sulla base della richiesta fatta a dicembre da parte di Yeni Azerbaijan (Nuovo Azerbaigian), il partito di Aliev. Alcuni di questi emendamenti sono semplici aggiornamenti stilistici della Costituzione del 1995, già emendata nel 2002. Altri sono di sostanza. Tuttavia, l'emendamento costituzionale più forte è quello che riguarda il presidente, eletto a ottobre scorso per il secondo mandato consecutivo, dopo essere succeduto nel 2003 al padre, rimasto presidente fino alla morte. L'Articolo 101, comma V, della Costituzione contava di una sola, semplice frase: "Nessuno può essere eletto come presidente della Repubblica dell'Azerbaigian per più di due volte". Ora, secondo quanto riferisce la commissione, se il referendum passerà, reciterà: "Nel caso in cui la celebrazione delle elezioni presidenziali non venga tenuta a causa di operazioni di guerra in base a uno stato di guerra, il mandato del Presidente della Repubblica dell'Azerbaigian sarà esteso fino al termine delle operazioni militari. La decisione su questa materia sarà adottata dalla Corte costituzionale della Repubblica dell'Azerbaigian sulla base della richiesta del corpo statale che organizza le elezioni". Una formulazione che, essendo l'Azerbaigian ancora tecnicamente in guerra con l'Armenia con il Nagorno-Karabakh (è però vigente un cessate-il-fuoco dal 1994), lascia aperta la possibilità di interpretare in senso ampio la lettera costituzionale. (segue)

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Genchi/ Pittelli (Pdl) presenta denuncia contro il (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 17 mar. (Apcom) - Il senatore del Popolo della libertà Giancarlo Pittelli ha presentato una denuncia a carico di Gioacchino Genchi, il consulente indagato dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio e accesso illegittimo a sistema informativo dell'Agenzia delle entrate. Il parlamentare, che è anche un noto avvocato penalista calabrese, si è incontrato con il procuratore aggiunto Achille Toro ed ha depositato alcuni documenti. La scorsa settimana gli inquirenti romani hanno disposto la perquisizione degli uffici e dell'abitazione di Genchi. Una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori del Ros è che il consulente abbia violato la legge Boato, che garantisce e tutela, la realizzazione o l'utilizzo di intercettazioni e tabulati di parlamentari. Genchi da parte sua spiegò, in base a quanto acquisito dal Csm, di non sapere che Pittelli, che era coinvolto nelle inchieste di Luigi De Magistris 'Poseidone' e 'Why not', era un parlamentare. Anzitutto perché non lo conosceva, in secondo luogo perché molte delle schede su cui ha lavorato, erano intestate a società o a partite Iva professionali.

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De Magistris lascia la toga per candidarsi con Di Pietro (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA (Reuters) - Luigi De Magistris ha detto oggi che lascerà la magistratura per candidarsi con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro alle prossime elezioni europee. L'ex pm - protagonista di un'aspra vicenda giudiziaria quando era titolare a Catanzaro di delicate inchieste sugli intrecci tra affari e politica, prima di essere trasferito d'ufficio a Napoli - ha annunciato la sua decisione senza risparmiare conclusioni amare sulla magistratura. "Lascio un lavoro al quale ho dedicato quindici anni della mia vita e che è stato il mio sogno, come ha detto qualcuno, la missione di questi anni", ha detto De Magistris come riportato dal blog di Di Pietro. "Sono stato in qualche modo ostacolato in questa attività che non mi è più possibile esercitare da alcuni mesi". De Magistris ha denunciato una "attività di delegittimazione, di ostacolo e di attacco nei miei confronti e della mia professione, e nei confronti di tutti coloro che hanno cercato, in questi mesi, in queste settimane e in questi anni di accertare i fatti". "Mi sono, in sostanza, reso conto che non ci sono più le condizioni per esercitare, almeno per quanto riguarda la mia persona, le funzioni che amo e, quindi, di riuscire a fare qualcosa di importante come magistrato in questo Paese". Dicendo di aver scelto "la politica con la P maiuscola", il magistrato aggiunge di aver aderito a un progetto propostogli da Di Pietro e dall'Italia dei Valori a partire dalle prossime europee. "E' l'impegno della società civile che entra in politica e che, quindi, vuole fare qualcosa di concreto. Un progetto che vorrà mettere le prime fondamenta, le prime basi nelle elezioni europee, ma che di certo punta ad una nuova politica in Italia". Il magistrato ha chiesto al Consiglio superiore della magistratura l'aspettativa per potersi candidare. Il via libera, secondo quanto riferiscono i media, potrebbe arrivare già domani dal plenum del Csm. Le inchieste di De Magistris sono finite, su denuncia di quest'ultimo, anche al centro di uno scontro tra procure senza precedenti, che a gennaio ha portato il Csm a trasferire quattro magistrati degli uffici di Salerno e Catanzaro.

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Europee: De Magistris scende in campo. L'ex pm <correrà> con Antonio Di Pietro (sezione: Giustizia)

( da "Campaniapress" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Marzo 17th, 2009 Europee: De Magistris scende in campo. L'ex pm «correrà» con Antonio Di Pietro (Corriere del Mezzogiorno) - L'ex pm di Catanzaro, il napoletano Luigi De Magistris sceglie la politica: «correrà » per le prossime elezioni europee con l'Italia dei Valori. «Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile», dice il magistrato di «Why not». Arriva intanto già il primo via libera da parte del Csm alla concessione dell'aspettativa all'ex pm. A pronunciare il primo sì all'unanimità è stata la Quarta Commissione di Palazzo dei marescialli, che chiederà al plenum di esprimersi sul caso con procedura d'urgenza, forse già domani o al massimo dopodomani. «La concessione dell'aspettativa era un atto dovuto», spiegano a Palazzo dei marescialli. «Ho detto chiaramente a Di Pietro che io sono uno spirito liberò», dice l' ex pm Catanzaro in una intervista al settimanale «Left» - in edicola da venerdì prossimo - in cui spiega i motivi della sua scelta di entrare in politica. «Mi hanno attaccato - dice De Magistris - sono stato fermato e continuano a impedirmi di lavorare per questo mi presenterò alle elezioni europee. Mi ha convinto la prospettiva di coinvolgere la società civile, specialmente nel sud Italia». De Magistris, che è stato trasferito d'ufficio e dalle sue funzioni di pm dalla sezione disciplinare del Csm e che ora fa il giudice a Napoli, ha consegnato personalmente la sua domanda a Palazzo dei marescialli. Domanda su cui deve pronunciarsi in prima istanza la Quarta Commissione. Voci su una sua candidatura alle europee circolavano da tempo. E in una recente intervista aveva detto di non poter escludere di scendere in politica, ma di non aver ancora deciso: «Sono stato messo ingiustamente all'angolo, per non nuocere evidentemente. Continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti, quindi io non escludo in questo momento nulla. Ma questo non significa che ho preso delle decisioni». Posted in rassegna stampa | This entry was posted on Martedì, Marzo 17th, 2009 and is filed under rassegna stampa. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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C'è chi torna, chi arriva, chi innova (sezione: Giustizia)

( da "AprileOnline.info" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

C'è chi torna, chi arriva, chi innova Ma.Bo., 17 marzo 2009, 17:26 Politica Il pm De Magistris si candiderà con l'Idv. Sempre al partito di Di Pietro sembrano guardare l'ex Prc Zipponi, l'ex Sd Paolo Brutti, l'ex Pdci Tranfaglia. Mentre si studiano affinità fra i comunisti doc e l'associazione Socialismo 2000 di Salvi, tra i protagonisti del Correntone e della nascita del movimento di Mussi. In casa Pd si avanza un documento per svecchiare C'è chi ritorna al vecchio ovile, chi si affaccia per la prima volta ad un mondo nuovo, chi invece vira per approdare a posizioni non proprio omogenee con il suo percorso politico. Le elezioni europee cominciano a dipanare la nube di mistero sui possibili candidati, con i primi coming out e i primi annusamenti, alcuni prevedibili e vociferati da tempo, altri piuttosto insoliti. A sinistra come a destra. Di Mastella candidato Pdl si sapeva, del resto il suo è un tornare più che un cominciare. "Non potevo candidarmi coi comunisti", ha oggi ribadito l'ex Guardasigilli, glissando sul fatto che coi comunisti però ci ha governato nello scorso esecutivo, lo stesso di cui è stato il detonatore ufficiale (perché le micce vanno cercate altrove, è il refrain di tanti in queste ore in cui, dopo le dichiarazioni di Prodi a Fazio, lo sguardo torna a quei giorni di gennaio). E sempre con i comunisti ha manifestato recentemente contro lo scoglio che intralcia il cammino dei piccoli partiti sulla strada che conduce all'europarlamento. "Con lo sbarramento al 4% mi candidavo con quelli che erano comunisti e si mettono insieme? Io faccio parte del Ppe dove ci sono anche altri ed è più familiare per me. Avendo il Pd invocato a tutti i costi questa legge, evidentemente ognuno fa le sue scelte", ragiona a Radio24 l'uomo forte di Ceppaloni, che non fa sconti e non perdona: né Prodi né Veltroni. Tra i nuovi entranti, al loro debutto nella politica politicante, si segnala anche il pm Luigi De Magistris. L'ex pubblico ministero di Catanzaro, protagonista delle inchieste Why not, Poseidone, Toghe lucane, che non hanno risparmiato un'attenzione critica a politici, imprenditori e magistrati, correrà alle elezioni europee con il partito del collega Di Pietro. Una collocazione naturale, la sua, dovuta ad una convergenza di vedute ormai cristallizzata. "Lo farò come indipendente, insieme ad altri esponenti della società civile", dice il magistrato oggi in ruolo presso il tribunale di Napoli, a cui è approdato non senza polemiche dopo il trasferimento ordinato per "incompatibilità" dal Csm e da cui derivò un conflitto senza precedenti fra la procura di Catanzaro (da cui De Magistris proveniva) e quella di Salerno (che sulla prima aveva indagato). Il via libera alla sua corsa per Strasburgo potrebbe arrivare a stretto giro, probabilmente già domani dal plenum del Consiglio a cui ha avanzato una richiesta di aspettativa. Non stupisce comunque la scelta, che appare attesa da tempo. Del resto era lo stesso De Magistris ad aver dichiarato di recente: "Sono stato messo ingiustamente all'angolo, per non nuocere evidentemente. Contro di me continuano iniziative disciplinari assolutamente prive di fondamento e incredibili per certi aspetti. Potrei scendere in politica". Sempre all'Idv sembrano guardare, forse ricambiati con lo stesso interesse, anche l'ex responsabile economia del Prc Maurizio Zipponi, che ha lasciato il partito di Ferrero per seguire Vendola, evidentemente con non troppa convinzione; l'ex diessino poi Sinistra democratica Paolo Brutti; l'ex comunista italiano e storico di peso Nicola Tranfaglia. Sono rumors e bisognerà testarne la veridicità, ma il loro fondamento non dovrà aspettare molto a lungo per essere confermato o smentito. In casa comunista doc, dove ieri è partito ufficialmente il tavolo fra Prc, Pdci e Sinistra critica di Salvatore Cannavò, si avvertono manovre di accerchiamento interessanti di cui dava notizia anche Il manifesto. L'ex diessino, poi Sinistra democratica (di cui è stato padrino di nascita il 5 maggio del 2007 al Palazzo dei Congressi dell'Eur), Cesare Salvi, sembra in contatto diretto con via del Policlinico. Il referente di Socialismo 2000 ha infatti raccontato di essere stato chiamato dal segretario Ferrero che gli ha chiesto un incontro. Per ora "voglio capire se dietro c'è un progetto politico che vada oltre le europee", ha spiegato l'ex ministro del Lavoro, che però esclude sviluppi e conseguenze politiche "immediate". Salvi ha poi voluto ricordare i cardini politici della sua associazione, cioè unità a sinistra e critica del capitalismo: insomma, come a dire, materia per convergere ce né è. In casa Pd, il cui coordinamento lunedì 23 affronterà il tema delle candidature, spunta un appello. Prima richiesta: "Chiunque si candidi al Parlamento Europeo assuma l'impegno di dedicarsi pienamente ed esclusivamente al suo mandato per l'intera legislatura: chi viene eletto rimanga in Europa". Secondo desiderata: il partito applichi "nuovi criteri nella scelta delle candidature per le elezioni europee", privilegiando "la costruzione di una nuova classe politica motivata e le competenze internazionali, rispetto ai longevi curriculum istituzionali di rappresentanti già carichi di responsabilità". Si svecchi, dunque, per non "zavvorarre" le istituzioni Ue del "passato": è questo il senso del documento firmato da quattordici dirigenti, parlamentari e amministratori democratici delle varie anime interne. Alcuni nomi? Il candidato sindaco a Firenze Matteo Renzi, il senatore Gianrico Carofiglio, i deputati Gianni Cuperlo, Salvatore Vassallo, Francesco Boccia e Giovanni Bachelet. Oltre a Cristina Comencini e Luca Sofri.

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Copii din Iasi, traficati cu acordul parintilor (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 17-03-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Copii din Iasi, traficati cu acordul parintilor Catalin Dumitrescu Marti, 17 Martie 2009 - Douazeci si sase de copii din judetul Iasi au fost exploatati anul trecut in tari din vestul Europei dupa ce parintii si-au dat acordul scris ca ei sa paraseasca tara. - In majoritatea cazurilor, copiii au fost trimisi sa cerseasca sau au fost obligati sa se prostitueze. Oficial, ei au fost luati din sanul familiei pentru a munci legal peste granita. - Politia a reusit recuperarea a doar 21 dintre copii. Directia de Asistenta Sociala si Protectia Copilului (DGASPC) Iasi a dat publicitatii o statistica potrivit careia, in 2008, 26 de minori din acest judet au fost traficati in tari precum Italia sau Spania, cu acordul scris al propriilor parinti. "23 de copii sunt din mediul rural, din judet, iar trei sunt din municipiu. Persoanele care iau luat copiii pentru a-i scoate din tara promit parintilor ca vor lucra legal in Italia sau Spania, iar parintii completeaza procura la notariat. Minorii, fie sunt descoperiti la vama si sunt intorsi din drum daca persoanele care-i scot peste granita sunt urmarite pentru trafic de persoane sau alte infractiuni, fie reusesc sa ajunga in strainatate, dupa ce se verifica ca au fost date toate acordurile necesare", a declarat purtatorul de cuvant al Directiei pentru Protectia Drepturilor Copilului Iasi, Tiberiu Bantas. Odata ajunsi peste granita, copiii sunt trimisi la cersit sau sa se prostitueze. "Noi aflam de aceste cazuri daca suntem sesizati de diferite organizatii nonguvernamentale din tarile respective care-i duc in adaposturi sau de la organele de cercetare penala. Pentru toti cei 26 de copii avem informatii ca au fost prinsi la cersit sau ca practica prostitutia. Aceasta ultima problema se pune in cazul a sapte fete si trei baieti, care au fost surprinsi in Italia in timp ce se prostituau", a declarat Gabriela Catana, coordonatorul Serviciului pentru Situatii de Urgenta din cadrul DGASPC Iasi. Politia a reusit recuperarea a 21 dintre copii. "Noi suntem sesizati primii de depistarea acestor minori. Au fost 26 anul trecut, dar au fost recuperati deja 21 dintre ei, iar pentru alti patru, dosarele sunt in lucru. Toti cei 26 de copii au fost scosi cu forme legale din Romania, respectiv cu procura notariala din partea parintilor. Problema cea mai mare este cu minorii care nu sunt prinsi de autoritati sau de ONG-uri", a declarat Madalin Taranu, coordonatorul Departamentului Urmariti-Prevenire din cadrul Inspectoratului Judetean de Politie Iasi. Din aceeasi categorie: PNL va avea prim-vicepresedinteNoul Cod Penal micsoreaza unele pedepse si este mai bland cu mituitorii "constransi"CSM a avizat revocarea din functie a generalului Dan Voinea Voteaza

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