CENACOLO DEI COGITANTI |
Doppio canone, blitz della
giunta ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: come ha stabilito la sentenza della
Corte di Cassazione. Non ancora contenti, per rafforzare il loro tentativo di
elusione del dettato della Corte costituzionale e per dilatare ulteriormente i
tempi, a gennaio il Comune avrebbe preteso che tutti gli utenti che hanno
pagato il doppio canone non abbiano diritto a ottenerne il rimborso, proprio
perché la pratica si è esaurita con l'
nelle carte le accuse al
cognato del procuratore "si è messo a disposizione di cosa nostra" - attilio bolzoni
( da "Repubblica, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Domani Messineo
sarà giudicato dal Csm. Anche il fratello Mario imputato per truffa Nelle carte
le accuse al cognato del procuratore "Si è messo a disposizione di Cosa
nostra" Tutte le "relazioni pericolose" di Sergio Maria Sacco,
membro di una potente "famiglia" ATTILIO BOLZONI ROMA - Ogni volta
che in un rapporto giudiziario è stato scritto il nome dei Bonanno,
regione, forza italia attacca "legge elettorale scorretta" - roberto fuccillo
( da "Repubblica, La"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, iniziativa
che va però chiesta al governo. Il primo punto è l´abolizione del listino, che
indebolirebbe il presidente entrando in conflitto con l´articolo 121 della
Costituzione e con la legge elettorale del 2004. Il secondo è la doppia
preferenza di cui una riservata alle donne: Forza Italia contesta sia il
profilo costrittivo della norma che la sua inefficacia,
Aziende innovative:osservatoriodell'economica Bilancio, la minoranza a Rapallopresenta 150 emendamenti
( da "Secolo XIX, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: secondo quando stabilito dalla
sentenza della Corte Costituzionale, impone agli Enti di rimborsare i canoni di
depurazione acque pagati dai cittadini nei Comuni senza depuratore». A Rapallo,
questa cifra è di 3 milioni di euro. Capurro
preannuncia che, se questo non avverrà, impugnerà il bilancio al Tar come già
fatto nel 2008.
ANIEP Informa: nuove
disposizioni in materia di disabilità
( da "Sanremo news" del
15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2009) della Corte Costituzionale ha
modificato la disciplina dei congedi retribuiti già prevista dal D.Lgs. n. 151 del 26.03.2001 e, prima ancora, dalla Legge
n. 53 del 08.03.2000. "Chiamata ad esprimersi dal Tribunale di Tivoli - si
legge nel comunicato - sulla legittimità costituzionale dell'art.
fvg, la sanità a rischio rosso: allarme fondi il pd a tondo: pretenda i tributi da roma
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quei soldi dal suo governo dopo la
sentenza della Corte costituzionale». Consulta che ha dato ragione a un ricorso
della giunta Illy stabilendo che Roma ci deve trasferire il gettito sulle
pensioni senza pretendere nuove competenze. Si tratta di circa 250 milioni di
euro, appunto. A chiedere un utilizzo di quella cifra in sanità per evitare il
rosso è anche il consigliere del Pdl,
<Non esiste il diritto
a fare uso di droga> ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ancor più preciso Giovanardi:
«Vogliamo ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle tossicodipendenze -
ha detto - o altrimenti finalizziamo per legge, Corte costituzionale
permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada obbligatoriamente alla
lotta alle tossicodipendenze». 15/03/2009 nascosto-->
droghe, giro di vite del
governo fini dal fvg: l'uso sarà più difficile
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ripristinare il fondo nazionale per
la lotta alle tossicodipendenze - ha detto - o altrimenti finalizziamo per
legge, Corte costituzionale permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria
vada obbligatoriamente alla lotta alle tossicodipendenze». Ma la Conferenza ha
fatto anche emergere il dialogo e la programmazione intermittente, quando non
assente, tra Regioni, Operatori e Governo.
come far annullare le
multe in auto ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: punti è bene conoscere quanto
disposto dalla sentenza della Corte costituzionale (24.01.2005 no 27)
sull'articolo 126 bis del Codice della strada. Essa riguarda la situazione in
cui il proprietario dell'auto non comunichi i dati del conducente con
giustificati motivi (semplificando e in estrema sintesi): in forza della
sentenza della Corte non si procederà a decurtazione di punti,
Bressa: <L'articolo 25 a noi non si può applicare>
( da "Corriere Alto Adige"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Trento e Bolzano farebbero ricorso
alla Corte costituzionale. Inoltre la normativa finanziaria per Trento e
Bolzano, come per esempio quella che riguarda la quota variabile, può essere
modificata da una legge ordinaria ma solo previa intesa con i consigli delle
province interessate ».
Fini: <Non esiste il
diritto a drogarsi> ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: In questo senso il sottosegretario
Giovanardi ha assunto impegni precisi da parte del governo e ha anticipato
l'intenzione di ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle
tossicodipendenze «o altrimenti ha aggiunto finalizziamo per legge, Corte costituzionale
permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada obbligatoriamente alla
lotta agli stupefacenti».
Il Pdl:
Bassolino eviti la tv e vada in aula
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: stiamo valutando di ricorrere alla
Corte Costituzionale contro una legge elettorale frutto di un metodo
antidemocratico». Ma dal Pd la risposta è dura. «La soppressione del listino »,
replica il segretario regionale Tino Iannuzzi, « nel recente
passato auspicata anche da alcuni degli attuali critici della nuova legge,
elimina la possibilità di nomine precostituite e calate dall'
Niente inciuci. Così Franceschini ribatte colpo su colpo a Berlusconi
( da "Unita, L'" del
15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Metterà mano alla Costituzione, ai
poteri del capo dello Stato, del Parlamento, del Csm, travolgerà giustizia,
libertà d'informazione, ogni cosa che possa dargli il minimo fastidio. La sua
pericolosa ambizione non ha né freni né limiti. Piccolo Cesare, quello vero, ai
suoi tempi non era chiamato il Nemico Pubblico n.1?
IL TEMA dell'acqua scalda
il consiglio comunale di Campi Bisenzio. Nell'...
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sentenza della Corte Costituzionale
spiega Carraresi ha giudicato illegittimo far pagare agli utenti la quota
dovuta per il servizio di depurazione anche nel caso in cui il depuratore non
esista o non funzioni. Poiché anche a Campi sono presenti nuclei abitati, come
Sant'Angelo a Lecore, con alcune centinaia di
famiglie prive di depurazione è necessario che la sentenza sia fatta valere»
Madagascar sull' orlo del
golpe. Presidente barricato nel suo palazzo
( da "Rai News 24" del
15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aveva annunciato davanti alla Corte
Costituzionale che "il Presidente della Repubblica, l'Assemblea Nazionale,
il Senato e il governo" erano da considerarsi decaduti dalle loro
funzioni. Leggendo una dichiarazione firmata dallo stesso Rajoelina,
Monja - che insieme agli altri "Ministri" e
a una trentina di militari ha occupato gli uffici dell'esecutivo -
"Drogarsi non è un
diritto". Conclusa a Trieste la Conferenza nazionale sulle politiche
antidroga ( da "AmericaOggi
Online" del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ancor più preciso Giovanardi:
"Vogliamo ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle
tossicodipendenze - ha detto - o altrimenti finalizziamo per legge, Corte
costituzionale permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada
obbligatoriamente alla lotta alle tossicodipendenze".
Madagascar/ Su orlo golpe:
continua duello Ravalomanana
( da "Virgilio Notizie"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aveva annunciato davanti alla Corte
Costituzionale che "il Presidente della Repubblica, l'Assemblea Nazionale,
il Senato e il governo" erano da considerarsi decaduti dalle loro
funzioni. Leggendo una dichiarazione firmata dallo stesso Rajoelina,
Monja - che insieme agli altri "Ministri" e
a una trentina di militari ha occupato gli uffici dell'esecutivo -
Madagascar/ Ravalomanana non lascia ma apre a referendum -
( da "Virgilio Notizie"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aveva annunciato davanti alla Corte
Costituzionale che "il Presidente della Repubblica, l'Assemblea Nazionale,
il Senato e il governo" erano da considerarsi decaduti dalle loro
funzioni. Leggendo una dichiarazione firmata dallo stesso Rajoelina,
Monja - che insieme agli altri "Ministri" e
a una trentina di militari ha occupato gli uffici dell'esecutivo -
Madagascar/ Presidente Ravalomanana alla folla: dimissioni?...
( da "Virgilio Notizie"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aveva annunciato davanti alla Corte
Costituzionale che "il Presidente della Repubblica, l'Assemblea Nazionale,
il Senato e il governo" erano da considerarsi decaduti dalle loro
funzioni. Leggendo una dichiarazione firmata dallo stesso Rajoelina,
Monja - che insieme agli altri "Ministri" e
a una trentina di militari ha occupato gli uffici dell'esecutivo -
De Magistris
svela la nuova P2 ( da "Corriere
Adriatico" del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm per iniziativa dell'ex ministro
Mastella, martedì 17 sarà a Fano invitato dell'associazione Res
Publica per parlare di giustizia, libertà e verità.
L'appuntamento è alle 21 nella sala parrocchiale di Sant'Orso, in via Montesi. Intervistato dal giornalista Lorenzo Furlani, De Magistris ricostruirà
le sue indagini che nella ripartizione di fondi pubblici avevano scoperto un
intreccio
a napoli
e in sicilia
( da "Sicilia, La" del
15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm e, per conoscenza,
all'Associazione Nazionale Magistrati, 14 giudici di sorveglianza della
capitale hanno messo nero su bianco la loro bocciatura delle novità - contenute
nel ddl sicurezza approvato dal Senato e ora all'esame della Camera -
sostenendo che l'accentramento della competenza su Roma «costituirebbe una
ingiustificata rottura del sistema con evidenti profili di incostituzionalità»
Giovanardi: <Drogatabelle da rivedere e soglie da abbassare>
( da "Sicilia, La" del
15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ripristinare il fondo nazionale per
la lotta alle tossicodipendenze o altrimenti finalizziamo per legge, Corte costituzionale
permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada obbligatoriamente alla
lotta alle tossicodipendenze». Mentre si svolgeva la quinta Conferenza
governativa antidroga, circa 350 persone hanno manifestato a Trieste «per un
antiproibizionismo consapevole».
CON IL SISTEMA DELLA
DOPPIA PREFERENZA, UNA PER GENERE, SI Dà ALLE DONNE SOLO LA POSSIBIL...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: «Poi valuteremo un ricorso alla
Corte Costituzionale - ha aggiunto Luigi Cesaro,
deputato e candidato del Pdl alla presidenza della
Provincia di Napoli - perchè non possiamo accettare
una legge che è frutto di un metodo antidemocratico». A difendere il nuovo
sistema è invece il segretario regionale Pd Tino Iannuzzi.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Doppio canone, blitz
della giunta Calesso: aveva chiesto alla Corte dei
conti di non pagare «Ca' Sugana non voleva rimborsare
il doppio canone fognario, ma per fortuna la Corte dei conti ha sventato il
tentativo». A parlare è Gigi Calesso di Un'Altra
Treviso, che accusa l'assessore al Bilancio Fulvio Zugno
di aver cercato di evitare la restituzione dei soldi ai cittadini che hanno
ingiustamente pagato il doppio canone, formulando due questiti
alla Corte dei conti. «Lo scorso dicembre - dice Calesso
- l'amministrazione comunale ha posto un quesito alla sezione veneta della
Corte dei Conti in merito alla restituzione del canone di fognatura agli utenti
non allacciati al depuratore. Il quesito è stato successivamente integrato a
gennaio con una ulteriore richiesta di chiarimenti. Speravamo che i quesiti,
alle cui risposte l'assessore Zugno condizionava
l'avvio delle operazioni di rimborso ai cittadini, fossero stati formulati per
sapere se l'amministrazione comunale potesse di propria iniziativa provvedere
ai calcoli e alla liquidazione delle somme dovute, senza cioé
attendere le richieste degli utenti interessati». Nulla di tutto questo. Anzi:
«Con i quesiti alla Corte dei conti, Ca' Sugana ha
invece tentato di evitare la restituzione di quanto dovuto a migliaia di
trevigiani. Nel primo quesito, infatti, la giunta ha messo ancora in dubbio il
dovere di rimborsare ai cittadini i canoni di depurazione pagati senza esservi
tenuti, come ha stabilito la sentenza della Corte di
Cassazione. Non ancora contenti, per rafforzare il loro tentativo di elusione
del dettato della Corte costituzionale e per dilatare ulteriormente i tempi, a gennaio il Comune
avrebbe preteso che tutti gli utenti che hanno pagato il doppio canone non
abbiano diritto a ottenerne il rimborso, proprio perché la pratica si è
esaurita con l'avvenuto pagamento. La pretestuosità
dell'argomento è evidente. E infatti la risposta della sezione veneta della
Corte dei conti ha dato torto al Comune su tutta la linea». (a.z.)
( da "Repubblica, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 18 - Cronaca
Palermo, ecco tutti gli atti dei pm. Domani Messineo sarà giudicato dal Csm. Anche il fratello Mario
imputato per truffa Nelle carte le accuse al cognato del procuratore "Si è
messo a disposizione di Cosa nostra" Tutte le "relazioni pericolose"
di Sergio Maria Sacco, membro di una potente "famiglia" ATTILIO
BOLZONI ROMA - Ogni volta che in un rapporto giudiziario è stato scritto il
nome dei Bonanno, a seguire c´era sempre il
suo. Di padre in figlio, generazione dopo generazione. Sempre là in mezzo,
coinvolto o sfiorato o citato a vario titolo. Come favoreggiatore, amico, anche
come uomo d´onore. L´hanno sempre espulso dall´indagine. è un uomo dal
fortunato destino Sergio Maria Sacco, 64 anni, padrone di una fabbrica di
sacchetti di plastica nella borgata palermitana di Resuttana,
rampollo di quei Sacco di Camporeale che hanno fatto
la storia di Cosa Nostra nel dopoguerra. Ed è inessenziale chiedersi se lui sia
organico alla «famiglia» dei Bonanno o piuttosto sia
a disposizione nei paraggi, il fatto è che Sergio Maria Sacco ha un cognato che
non è un palermitano qualunque. è Francesco Messineo:
il procuratore capo della Repubblica. Domani il Consiglio Superiore della
Magistratura probabilmente deciderà, dopo avere aperto un´istruttoria su notizie
apparse su due quotidiani (Repubblica e La Stampa) e dopo aver convocato il
procuratore generale Luigi Croce, sull´ "opportunità" che quel capo -
magistrato irreprensibile, è giusto ricordare - continui a dirigere l´ufficio
che ha sotto indagine il fratello di sua moglie. Per di più lo stesso fratello
del procuratore, Mario Messineo, è attualmente
imputato per una truffa ai danni della Regione. Per spiegare meglio ciò che
capita nel torpore di Palermo: c´è un sostituto del procuratore che, a ogni
udienza che si celebra per quella truffa, sostiene l´accusa contro il fratello
del suo capo. E ce n´è un altro che indaga per reati di mafia sugli amici del
cognato. Tutto normale? Per alcuni (compresi pubblici ministeri) pare di sì.
Comunque tutte le «carte» sono agli atti. Tutte di pubblico dominio. Carte che
parlano, soprattutto quelle di Sergio Maria Sacco. Un salto indietro. La prima
volta il suo nome - a parte quello della «famiglia» di origine che negli anni
50 era più famigerata dei Corleonesi di Liggio - entra in un´indagine nella seconda metà degli anni
( da "Repubblica, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IX - Napoli
Bagarre sulla norma. Incostante: "Costituzione rispettata" Regione,
Forza Italia attacca "Legge elettorale scorretta" ROBERTO FUCCILLO
NON c´è pace sulla nuova legge elettorale della Regione. Ieri Forza Italia ha
esposto le ragioni che potrebbero sostenere un ricorso alla Corte costituzionale, iniziativa che va però chiesta al governo. Il primo punto è
l´abolizione del listino, che indebolirebbe il presidente entrando in conflitto
con l´articolo 121 della Costituzione e con la legge elettorale del 2004. Il
secondo è la doppia preferenza di cui una riservata alle donne: Forza Italia
contesta sia il profilo costrittivo della norma che la sua inefficacia,
ritenendo che il listino avrebbe garantito molto di più le donne. Poi c´è il
barrage alla maggioranza: «Una coalizione - dice il leader regionale Nicola
Cosentino - anche se vince l´80 per cento dei seggi, non può averne più del
60». In realtà quel limite è fissato al 65 per certo, ma questo non altera di
molto la conclusione di Cosentino: «Forse si sentono già in minoranza». In
sostanza Forza Italia attacca una legge che ritiene limitativa di quella
maggioranza che il Pdl conta di ottenere l´anno
prossimo. Il grosso dell´attenzione resta però sulla doppia preferenza. «I
dubbi di incostituzionalità - replica dal Pd Maria Fortuna Incostante,
vicepresidente della commissione Affari costituzionali del Senato - non paiono
avere sostanziale fondatezza. No c´è infatti alcun vincolo e la soluzione ha
pieno rispetto degli articoli 3, 51 e 117 della Costituzione». Idem per le
«quote rosa» nelle singole liste, «già riconosciute ammissibili dalla
Consulta». Ecco poi il segretario regionale del Pd, Tino Iannuzzi:
«Assurde, infondate e del tutto strumentali le polemiche che il Pdl continua a sollevare». In realtà il punto principale di
scontro resta quel listino nel quale il Pdl potrebbe
infilare alleati tipo l´Udeur della presidente del Consiglio Sandra Mastella.
Quest´ultima ieri ha convocato via Facebook una
convention di donne Udeur per stamattina a Benevento. Invece il candidato Pdl alla Provincia di Napoli, Luigi Cesaro,
visiterà oggi il carcere di Nisida, dove conta di
incontrare anche Angelica, la giovane rom condannata per il sequestro di una
bimba.
( da "Secolo XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Aziende innovative:osservatoriodell'economica Bilancio, la minoranza a Rapallopresenta 150 emendamenti l'iniziativa in consiglio
si preannuncia una seduta "calda" CHIAVARI. Nasce l'Osservatorio dei
fenomeni economici. Lo crea la Società Economica di Chiavari con l'obiettivo di
censire, valorizzare e monitorare le aziende innovative del territorio.
«Creiamo un osservatorio economico in questo momento di particolare congiuntura
internazionale sfavorevole - spiega Roberto Napolitano, presidente
dell'Economica - Il nostro, però, non vuol essere un osservatorio sulla crisi,
ma sullo sviluppo, per valorizzare tutto ciò che il territorio può offrire.
Vogliamo diventare un punto di riferimento - aggiunge - e coinvolgere anche le
scuole. Verranno attivati diversi gruppi di studio per esaltare le eccellenze».
Napolitano sottolinea le carenze che ostacolano lo sviluppo di aziende
tecnologiche, di nuova generazione, in particolare le difficoltà di avere un
collegamento internet veloce nelle vallate interne. «Oggi il mondo sta in un
computer, non avere un'efficiente rete di comunicazione è un grave handicap -
spiega Napolitano - Con una serie di iniziative che favoriscano il confronto
tra aziende, istituzioni e territorio vogliamo stimolare e dare risalto a
coloro che hanno idee, le realizzano e creano brevetti. Attività che intendiamo
allargare anche ad altre realtà - prosegue - per ispirarci, imparare e crescere
guardando a modelli extraterritoriali». L'intenzione è quella di creare una
banca delle idee e del sapere a livello «ultralocale per scambiare idee e
informazioni con altre realtà». Ieri, presso la sede di via Ravaschieri,
si è svolto il secondo incontro propedeutico alla nascita dell'osservatorio che
andrà ad affiancarsi a un altro organismo attivo in seno alla Società
Economica, l'Osservatorio dei fenomeni urbani, Ofu.
Alcune delle persone che faranno parte dell'organismo economico, infatti, sono
già componenti di Ofu. D. BAD. .x/15/0903 RAPALLO.
Centocinquanta emendamenti presentati dall'opposizione e una seduta di
consiglio comunale, quella per l'esame del bilancio, che si preannuncia
incandescente. Il consigliere comunale di minoranza Armando Ezio Capurro, con una nota inviata anche alla Procura della
Corte dei Conti, ha già chiesto un riesame della bozza di bilancio e un nuovo
parere dei revisori dei conti, con la richiesta di rinviare la data (ancora da
fissare) dell'approvazione in consiglio comunale perché nel bilancio «manca la
previsione di spesa per i rimborsi che, secondo quando
stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale, impone agli Enti di
rimborsare i canoni di depurazione acque pagati dai cittadini nei Comuni senza
depuratore». A Rapallo, questa cifra è di 3 milioni di euro. Capurro preannuncia che, se questo non avverrà, impugnerà
il bilancio al Tar come già fatto nel
( da "Sanremo news" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ANIEP Informa: nuove
disposizioni in materia di disabilità La Sezione di Imperia dell'Associazione
Riconosciuta ANIEP ONLUS comunica che una recente sentenza (n.19 del 30.01.2009) della Corte Costituzionale ha modificato la disciplina dei
congedi retribuiti già prevista dal D.Lgs. n. 151 del
26.03.2001 e, prima ancora, dalla Legge n. 53 del 08.03.2000. "Chiamata ad
esprimersi dal Tribunale di Tivoli - si legge nel comunicato - sulla
legittimità costituzionale dell'art. 42, comma 5 del D.Lgs.
citato poc'anzi, la Consulta ha segnato una importante svolta sul piano dei
congedi retribuiti concessi ai soggetti che accudiscono familiari affetti da
gravi disabilità, stabilendo la illegittimiità costituzionale del predetto art. 42 e sancendo la
possibilità di accedere a tale servizio anche per i figli conviventi di persone
affette da handicap gravi. Dice, infatti, la Corte che l'art. 42, comma 5 del D.Lgs. 151/2001 è da considerarsi illegittimo
costituzionalmente nella parte in cui non include nel novero dei soggetti
legittimati a fruire del congedo ivi previsto il figlio convivente, in assenza
di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di
disabilità grave. C'è da dire che la Consulta - come essa stessa ricorda nel
recente disposto in esame - si era già occupata di tale tematica nel 2005
(sentenza n. 233) e nel 2007 (sentenza n. 158), e già in tali occasioni le
decisioni della Corte Costituzionale avevano ovviato alle mancanze del
legislatore, garantendo il beneficio del congedo anche ai fratelli o alle
sorelle conviventi [e successivamente anche al coniuge convivente],
nell'ipotesi in cui i genitori siano impossibilitati a provvedere
all'assistenza del figlio in situazione di disabilità grave perchè
totalmente inabili. La Consulta, con un gesto a nostro avviso storico, apre le
porte a una società più equa e più attenta alle esigenze del disabile, spesso
dimenticate o sottovalutate. Questa Associazione, radicata sul territorio ormai
dal 1964, è a completa disposizione per assistere gratuitamente coloro che
intendessero avvalersi del diritto sancito dalla sentenza della Corte
Costituzionale, garantendo pieno supporto nel disbrigo delle pratiche
necessarie". La Sede dell'associazione è ubicata in Piazza Cassini,
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il governatore frena
sul patto fra "Speciali" «Siamo tutti diversi» «Quella sentenza cade
alla vigilia della riforma federale, non sfruttarla significa compromettere la
Regione» Fvg, la sanità a rischio rosso: allarme
fondi Il Pd a Tondo: pretenda i tributi da Roma L'APPELLO DI
TESINI La riforma - di PAOLO MOSANGHINI UDINE. Più tributi da Roma grazie alla
Consulta. Oltre 250 milioni di euro l'anno capaci, da soli, di mettere in
sicurezza la sanità regionale che è in bilico da anni. E se il presidente del
Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, difende la specialità della Regione e
ricorda che le cinque autonomie esistenti «sono molto diverse le une dalle
altre», come scrive sul proprio blog in vista dell'incontro che avrà domani, a
Roma, con i colleghi delle Regioni a Statuto speciale e il ministro Roberto
Calderoli, dal Pd giunge un monito: «Pretenda quei soldi
dal suo governo dopo la sentenza della Corte costituzionale».
Consulta che ha dato ragione a un ricorso della giunta Illy stabilendo che Roma
ci deve trasferire il gettito sulle pensioni senza pretendere nuove competenze.
Si tratta di circa 250 milioni di euro, appunto. A chiedere un utilizzo di
quella cifra in sanità per evitare il rosso è anche il consigliere del Pdl, Massimo Blasoni: «Se il trasferimento dallo
Stato di nuovi 250 milioni di euro l'anno fosse confermato, una parte di quei
fondi andrebbe impegnato per finanziare la sanità regionale», dice il
vicepresidente della terza commissione: «Quella friulana è una delle migliori
sanità italiane ma rimane comunque il problema della crescita dei costi e delle
compatibilità economico-finanziarie. A fronte di un aumento medio del gettito
fiscale del 3.5% annuo, i costi del comparto sanitario crescono almeno del
6.5%: è evidente che corriamo il rischio di non avere sufficienti risorse per
finanziarie la nostra sanità e di vedere il bilancio regionale completamente
ingessato da questa voce. Oltretutto- aggiunge il consigliere del Pdl- è ragionevole ritenere che la crisi economica in atto
farà diminuire sensibilmente il gettito fiscale, allargando ulteriormente la
forbice tra gettito fiscale incamerato e costi sostenuti». Sull'incontro romano
di domani interviene il già presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, consigliere del Pd. «L'incontro di lunedì tra il
ministro Calderoli e i presidenti delle Regioni autonome è un punto di snodo
molto importante e cade per tutti, in particolare per il Friuli Venezia Giulia,
in un momento decisivo - afferma il consigliere regionale -. Sono sicuro che il
presidente della Regione, Renzo Tondo, nel rappresentare le nostre posizioni e
nel tutelare gli interessi e le aspettative della Regione, nel quadro della
solidarietà nazionale e delle strategie europee per reagire alla crisi, avrà
ben presente la mozione che il consiglio regionale ha approvato a larghissima
maggioranza proprio su questi temi a ridosso della finanziaria 2009 e che
costituisce già un anticipo di indirizzo all'appena insediata commissione
Paritetica», continua. «Il ddl sul federalismo fiscale va in discussione alla
Camera poche ore dopo la sentenza della Corte sul ricorso della Regione
relativamente alla compartecipazione anche al reddito delle pensioni, cosí brillantemente concluso», ricorda Tesini.
E sottolinea: «È una sentenza che fa giurisprudenza e che aiuta a impostare
l'incontro perché, oltre agli argomenti di merito specifico, vengono ribaditi
alcuni principi basilari che da piú parti si stavano
rimettendo in discussione, a partire da quello pregiudiziale della leale
collaborazione a quello molto piú circoscritto e
puntuale che assegna alle norme di attuazione lo strumento per adattare alle
Regioni autonome i principi generali dell'ordinamento della Repubblica. Alla
luce di ciò, la questione di fondo posta dall'articolo 25 del ddl sul
federalismo fiscale, che i relatori di maggioranza proponevano di abrogare e
poi hanno rinviato alla discussione di domani, diventa una questione di
principio dirimente», dice ancora il consigliere regionale. Tesini
condivide le posizioni del presidente della Provincia di Trento Dellai «quando sostiene che, fermi restando i vincoli che
valgono anche per la Regioni a statuto speciale, le modalità debbano essere
istituite nel modello di attuazione». Detto tutto ciò ha, comunque, «ragione
Tondo quando sostiene che le Regioni autonome non sono tutte uguali, ma a
questo riguardo bisogna tenere ben distinti gli aspetti di ordine strettamente
giuridico con le condizioni peculiari dell'autonomia finanziaria». Quanto alle
prime, è «bene che le Regioni ad autonomia speciale parlino la stessa lingua e
si muovano in piena sintonia tra loro; quanto all'autonomia finanziaria, la
storia ci dice che le 5 regioni nel tempo hanno costruito condizioni tra loro a
volte anche sensibilmente diverse. Il Friuli Venezia Giulia è in sostanziale
equilibrio tra quanto spende complessivamente in termini di risorse pubbliche e
capacità fiscale. Alla luce della recente sentenza della Corte, che dice
chiaramente che la compartecipazione sulle pensioni ci spetta e ci sarebbe
spettata da sempre, vuol dire che siamo stati molto virtuosi dal momento che
oggi siamo in equilibrio senza i 450 milioni di euro circa l'anno che, invece,
adesso ci spettano e che saranno essenziali per compensare la contrazione del
gettito fiscale determinato dalla crisi e che si farà sentire già dal 2009 i
cui dati di bilancio saremo costretti a rivedere».
( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
«Non esiste il
diritto a fare uso di droga» --> Fini e Giovanardi: le terapie puntino al
recupero della persona Allarme per le nuove sostanze, le tabelle saranno
aggiornate Domenica 15 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print
TRIESTENon esiste un diritto a drogarsi, esiste
semmai un diritto a essere liberi dalla droga: è questo il messaggio finale
della Conferenza nazionale sulle politiche antidroga, che si è conclusa ieri a
Trieste. Il principio, lanciato in apertura dei lavori quattro giorni fa dal
sottosegretario Carlo Giovanardi, è stato infatti ripreso e sottolineato ieri
dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Insieme al fatto che ogni terapia
rivolta ai tossicodipendenti «deve essere finalizzata al pieno recupero della
persona». La difesa della legge Fini ha rivendicato la positività della legge
sulla droga in vigore, che porta anche il suo nome: «Non mi sono mai pentito di
aver fatto, insieme a Giovanardi nell'altro governo di centrodestra, una legge
che parte dal presupposto che detenere sostanze stupefacenti è illegale». E
della legge ha parlato anche Giovanardi, che raccogliendo le sollecitazioni
degli esperti e degli operatori intervenuti alla Conferenza, ha preannunciato
un aggiornamento delle tabelle, per introdurre le nuove sostanze che sono
comparse sul mercato degli stupefacenti, come ad esempio le spice
drug, il popper o il Gbl. Il titolare delle politiche antidroga si è detto anche
disponibile a rivedere in senso restrittivo, come è stato sollecitato nel corso
della Conferenza, le «soglie» che determinano se la quantità di droga detenuta
è per uso personale o per spaccio: la revisione potrebbe riguardare in
particolare le sostanze stimolanti, cioè la cocaina e l'ecstasy, perché secondo
alcuni le quantità consentite a uso personale di queste sostanze sono troppo
alte rispetto alla pericolosità e agli effetti. «Ne parleremo con i
tossicologi», ha precisato. Il no alla legalizzazione Pieno accordo tra Fini e
Giovanardi anche sulla contrarietà alla legalizzazione delle droghe, un tema
che ciclicamente ritorna all'attenzione e che è emerso negli ultimi giorni
anche sulla stampa straniera. «Io - ha detto Fini - rimango dell'idea che
considerare la produzione, lo spaccio e il consumo di droghe illecito,
ovviamente con livelli diversi di illegalità, sia un dovere se si vuole per
davvero combattere quella che viene chiamata la cultura della morte». «Tra
l'altro - ha aggiunto - quegli Stati che nel passato avevano sperimentato
politiche antiproibizioniste, oggi le stanno ripensando, perché si sono resi
conto che l'unico effetto che è stato determinato è stato quello di
propagandare ancor di più la droga e non si è certo combattuto il
narcotraffico». Il presidente della Camera ha comunque invitato a non puntare
solo sulla repressione, ma a riflettere anche sulle motivazioni che portano
giovani e non giovani a usare le sostanze stupefacenti. «Molte volte - ha detto
- l'uso della droga è favorito da comportamenti, dall'abbinamento con sostanze
psicotrope o altre sostanze lecite, da questa tendenza a valutare la persona
per la sua capacità di essere sempre molto presente a se stessa, molto
efficiente, dinamica». «Fino a qualche tempo fa - ha aggiunto - si diceva che
la droga è un fenomeno che riguarda le categorie più deboli e disagiate, il
dramma della miseria nelle periferie; oggi c'è ancora quell'aspetto, ma c'è
anche l'aspetto collegato alla diffusione di sostanze eccitanti tra i manager,
i professionisti, i giovani che vogliono fare bella figura, superare un esame».
E anche, ha detto sollecitato dalla stampa - tra i politici e gli stessi
giornalisti. Rispetto al passato, ha detto ancora, «la percezione sociale del
fenomeno droga è oggi più tollerata culturalmente. C'è meno scandalo e allarme.
Questo processo di "normalizzazione" culturale va fortemente
contrastato, rialzando la soglia della consapevolezza diffusa circa la
pericolosità delle droghe». Il tema spinoso delle risorse Infine, il tema
spinoso delle risorse, «ineludibile» secondo Gianfranco Fini, e senza le quali
«la guerra è ad armi impari»: «Mi auguro - ha spiegato Fini - che ci sia una maggiore
consapevolezza perché se vogliamo combattere, non dico ad armi pari, ma con
possibilità di vincere la droga oggi dobbiamo partire dal presupposto che la
cultura della morte dispone di mezzi illimitati. La cultura della vita, il
recupero, la prevenzione, Sert o associazioni di carattere privato-sociale, non
faccio distinzioni tra pubblico e privato, purtroppo non hanno le risorse
necessarie. Compito di reperire le risorse deve essere delle istituzioni».
Ancor più preciso Giovanardi: «Vogliamo ripristinare il fondo nazionale per la
lotta alle tossicodipendenze - ha detto - o altrimenti finalizziamo per legge,
Corte costituzionale permettendo, che un'aliquota
della spesa sanitaria vada obbligatoriamente alla lotta alle
tossicodipendenze». 15/03/2009 nascosto-->
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il presidente della
Camera e il sottosegretario Giovanardi ieri a Trieste hanno chiuso il quinto
summit nazionale «Resta un dovere considerare produzione, consumo e spaccio
illeciti pur in maniera diversa» Droghe, giro di vite del governo Fini dal Fvg: l'uso sarà più difficile LA CONFERENZA " TRIESTE.
Droga, l'uso personale d'ora in avanti sarà più difficile. La soglia minima che
definisce se la quantità detenuta è per uso personale o per spaccio verrà
ritoccata in breve in senso restrittivo. Lo ha annunciato il sottosegretario
Carlo Giovanardi, che presto metterà mano alle tabelle, anche per introdurre
nuovi stupefacenti, raccogliendo una sollecitazione giunta dagli esperti e
dagli operatori che per tre giorni, a Trieste, si sono confrontati nell'ambito
della Quinta Conferenza nazionale sulle politiche antidroga. Un giro di vite
sostenuto con convinzione dallo stesso presidente della Camera, Gianfranco
Fini, che ha rivendicato l'efficacia della legge in vigore che porta il suo
nome: «Non mi sono mai pentito di aver fatto insieme a Giovanardi - ha detto
ieri a Trieste - nell'altro governo di centrodestra, una legge che parte dal
presupposto che detenere sostanze stupefacenti è illegale». Tra le nuove droghe
che faranno il loro ingresso nelle tabelle, ci sono, ad esempio, le spice drug, il popper e il Gbl. Il messaggio
emerso dalla Conferenza - i cui esiti sono stati giudicati un "flop"
dalla controconferenza organizzata contemporaneamente
a Trieste da operatori e unità di strada, che ieri hanno anche sfilato in corteo - è che non esiste un diritto a drogarsi, «esiste
semmai un diritto a essere liberi dalla droga». Mancanza di dialogo tra
operatori, regioni e Governo, indisponibilità cronica di risorse, evoluzione
del quadro sociale in cui maturano le dipendenze: questi i temi critici emersi
dai tavoli di lavoro. Fini e Giovanardi, alla chiusura dei lavori che hanno
impegnato centinaia di operatori - hanno evidenziato la contrarietà alla
legalizzazione delle droghe, spegnendo un tema ciclicamente di cronaca. «Io -
ha detto Fini - rimango dell'idea che considerare la produzione, lo spaccio e
il consumo di droghe illecito, ovviamente con livelli diversi di illegalità,
sia un dovere se si vuole per davvero combattere quella che viene chiamata la
cultura della morte». «Fino a qualche tempo fa - ha aggiunto il presidente
della Camera - si diceva che la droga è un fenomeno che riguarda le categorie
più deboli e disagiate, il dramma della miserie nelle periferie; oggi c'é
ancora quell'aspetto, ma c'é anche l'aspetto collegato alla diffusione di
sostanze eccitanti tra i manager, i professionisti, i giovani che vogliono fare
bella figura, superare un esame». E anche, ha detto sollecitato dalla stampa -
tra i politici e gli stessi giornalisti. Rispetto al passato, ha detto ancora,
«la percezione sociale del fenomeno droga è oggi più tollerata culturalmente.
C'é meno scandalo e allarme. Questo processo di "normalizzazione"
culturale va fortemente contrastato, rialzando la soglia della consapevolezza
diffusa circa la pericolosità delle droghe». Infine, il tema spinoso delle
risorse, "ineludibile" secondo Gianfranco Fini, e senza le quali «la
guerra è ad armi impari». Ancor più dettagliato Giovanardi: «Vogliamo ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle
tossicodipendenze - ha detto - o altrimenti finalizziamo per legge, Corte costituzionale permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada
obbligatoriamente alla lotta alle tossicodipendenze». Ma la Conferenza ha fatto
anche emergere il dialogo e la programmazione intermittente, quando non
assente, tra Regioni, Operatori e Governo. E' infatti emerso un forte
clima di disagio per l' obsolescenza di servizi. Sonia Sicco
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 20 - Udine
Come far annullare le multe in auto Noi consumatori di RITA BERTOSSI Nella
nostra regione sono stati moltissimi i casi di multe che potrebbero, alla luce
di approfondimenti e indagini in corso, come riportato dalle cronache recenti,
essere annullate. In provincia di Gorizia e in quella di Udine, in un comune ai
confini con la provincia di Pordenone, numerosi ricorsi al Giudice di pace
riguardavano il fatto che il guidatore passasse con il rosso. La violazione
veniva confermata dalla documentazione fotografica prodotta da
un'apparecchiatura elettronica riportante anche la velocità, spesso moderata.
Per tale violazione è prevista la decurtazione di sei punti oltre alla sanzione
pecuniaria. Ora, l'ipotesi di riflessi non prontissimi potrebbe avere
fondamento se le violazioni fossero state tutte accertate a carico di guidatori
di età più che matura, ma così non è e inoltre non è verificabile se il veicolo
avesse iniziato l'attraversamento dell'incrocio con il giallo (non potendosi
arrestare in tempo utile in prossimità della linea di stop senza arrecare
pericolo alla circolazione e alla tutela delle persone) né quale fosse nel
periodo dell'accertamento il tempo del "giallo" negli impianti
semaforici di cui trattasi. Questo il motivo che, in caso di accertato
montaggio di un certo tipo di dispositivo, potrebbe portare all'annullamento
delle multe. È bene sapere che il cittadino ha il diritto di accedere alla
documentazione fotografica relativa al suo autoveicolo, anche ai fini
dell'individuazione del conducente per l'applicazione della decurtazione dei
punti della patente, in considerazione del fatto che la notifica del verbale
avviene in date abbastanza procrastinate rispetto all'accertamento. E, a
proposito dell'obbligo di comunicazione dei dati del conducente, se diverso dal
proprietario, per quanto attiene alla decurtazione dei punti
è bene conoscere quanto disposto dalla sentenza della Corte costituzionale (24.01.2005 no 27) sull'articolo 126 bis del Codice della
strada. Essa riguarda la situazione in cui il proprietario dell'auto non
comunichi i dati del conducente con giustificati motivi (semplificando e in
estrema sintesi): in forza della sentenza della Corte non si procederà a
decurtazione di punti, ma si applicherà al proprietario la pesante
sanzione di cui all'articolo 180-8° comma. La circolare 4.2.2005 (nº 300/A/1/41236/109/16/1) invece al punto a) sottolinea
l'obbligo della richiesta dei dati del conducente nel caso in cui non sia
possibile identificarlo al momento dell'infrazione e al punto c) ribadisce
l'obbligo di applicazione della sanzione anche nel caso in cui la risposta del
proprietario non permetta l'identificazione del conducente. Ma se il
proprietario dell'auto non comunica i dati del conducente precisando di non
poterne fornire i dati a causa dell'impossibilità di accertare i movimenti
dell'auto all'epoca della violazione? In forza della sentenza della Corte non
si dovrebbe procedere a decurtazione di punti, ma ad applicare al proprietario
la (multa) sanzione di cui all'articolo 180-8° comma (fino a oltre 1.559) da
comminarsi a «chiunque senza giustificato motivo non ottempera...». Quello
dell'impossibilità dell'individuazione certa del conducente è un caso frequente
che riguarda soprattutto, ma non solo, le cosiddette auto aziendali o comunque
intestate a persone giuridiche. L'ipotesi di un giustificato motivo,
trattandosi di violazioni accertate senza contestazione immediata vista la
possibilità di notifica del verbale entro 150 giorni, non è trascurabile,
perché è certamente difficile ricordare esattamente i propri movimenti a
distanza di mesi. Del resto come si potrebbe ricordare il passaggio
inconsapevole con semaforo rosso avendo iniziato tra il verde e il giallo e in
totale assenza della contestazione immediata o di segnali luminosi o acustici
che evidenzino l'infrazione? La giustificazione di non poter fornire i dati del
conducente in considerazione del tempo trascorso resta, quindi, tutta da
valutare: ai Giudici di pace, nel concreto, l'onere e l'onore della decisione.
( da "Corriere Alto Adige" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: REGIONE - data: 2009-03-15 num:
- pag: 8 categoria: REDAZIONALE L'intervista Il parlamentare del Pd: nessun
rischio reale Bressa: «L'articolo
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
BREVI pag. 17 Fini:
«Non esiste il diritto a drogarsi» E GIOVANARDI: «NUOVE SOSTANZE PERICOLOSE,
TABELLE STUPEFACENTI DA RIVEDERE» ROMA «DROGARSI non è un diritto. Drogarsi è
da considerarsi illecito per i danni alla persona e alla società». E' un
diritto, invece, quello di liberarsi dalla droga. E' toccato al presidente
della Camera, Gianfranco Fini, chiudere i lavori della quinta conferenza
governativa sugli stupefacenti a Trieste. Fini, nel suo intervento, ha
sottolineato di non essere pentito di aver voluto la legge che porta il suo
nome insieme a quello di Carlo Giovanardi. Quest'ultimo, sottosegretario alla
Famiglia, ha annunciato l'intenzione del governo di rivedere le tabelle sia per
inserire le nuove sostanze, come spice drug, popper, Gbl,
sia per abbassare i limiti delle sostanze detenute per uso personale. Nel
mirino soprattutto quegli «stimolanti», come la cocaina e l'ectasy,
i cui quantitativi sarebbero considerati «pericolosi» rispetto agli effetti. In questo senso il sottosegretario Giovanardi ha assunto impegni
precisi da parte del governo e ha anticipato l'intenzione di ripristinare il
fondo nazionale per la lotta alle tossicodipendenze «o altrimenti ha aggiunto
finalizziamo per legge, Corte costituzionale permettendo, che
un'aliquota della spesa sanitaria vada obbligatoriamente alla lotta agli
stupefacenti».
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-15 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE La polemica Cosentino:
«Legge elettorale incostituzionale». Iannuzzi e Armato: «No, donne garantite» Il Pdl: Bassolino eviti la tv e vada in aula NAPOLI — Il Pdl ribadisce la propria contrarietà alla nuova legge
elettorale senza listino collegato al presidente e invita il presidente della
Regione, Antonio Bassolino, ad affontare il dibattito
in consiglio regionale, così come aveva annunciato più volte nei mesi scorsi.
«Piuttosto che andare ad Annozero o in tv — ha
dichiarato Nicola Cosentino, sottosegretario all'Economia e coordinatore
regionale di Forza Italia — Bassolino deve recarsi in Consiglio e spiegare
quali misure adottare a sostegno dei problemi dei campani acuiti dalla crisi
internazionale». Sono molte, secondo Cosentino, le «criticità» della nuova
legge. A partire dall'abolizione del listino che rappresenta «un
depotenziamento dei poteri del presidente». No anche al sistema della doppia
preferenza: «Sono sevite creatività e fantasia per
immaginare un sistema vincolato alle donne o l'introduzione di un premio di
minoranza, perché una coalizione, anche se vince con l'80% dei seggi, non può
averne più del 60. Forse si sentono già in minoranza ». Il capogruppo di Forza
Italia, Paolo Romano, ha incalzato: «Se non avessimo presentato gli oltre mille
emendamenti, la legge sarebbe stata approvata nel giro di mezz'ora: la sinistra
sta cercando di conservare il posto che occupano». Secondo Luigi Cesaro, candidato alla presidenza della Provincia di
Napoli, «stiamo valutando di ricorrere alla Corte
Costituzionale contro una legge elettorale frutto di un metodo
antidemocratico». Ma dal Pd la risposta è dura. «La soppressione del listino »,
replica il segretario regionale Tino Iannuzzi, « nel
recente passato auspicata anche da alcuni degli attuali critici della nuova
legge, elimina la possibilità di nomine precostituite e calate dall'alto,
restituendo l'elezione dell'intero consiglio regionale ai cittadini». Infine,
secondo la senatrice Teresa Armato «si tratta di una legge che risponde positivamente
all'esigenza di attuare con pienezza di effetti l'articolo 51 della
Costituzione, per l'introduzione della doppia preferenza di genere; perché
assicura la quota di donne candidate che non potranno essere al di sotto del
30% e, infine, perché stabilisce una vera pari opportunità nell'assegnazione
degli spazi tv». A. A. I vertici Pdl Luici Cesaro, Paolo Romano e
Nicola Cosentino
( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Niente inciuci. Così
Franceschini ribatte colpo su colpo a Berlusconi
SAVERIO LODATO Camilleri, de profundis per l'inciucio. Chissà cosa combinerebbe
Berlusconi se dovesse vincere le europee. È il concetto espresso da Dario Franceschini che ha definito «clerico
fascista» Berlusconi, il quale lo aveva definito «catto
comunista». Franceschini ci fa correre un brivido
gelido lungo la schiena, visto ciò che dice, dichiara, propone, progetta,
congettura, almanacca, fa, trama, dispone, ordina, smentisce, Berlusconi, che
ancora non ha vinto. Ma Franceschini ha il merito,
quasi rivoluzionario, di non cedere alla tentazione dell'inciucio. Tante uova
di Colombo sono state scoperte quasi per caso. che ne pensa? Penso che Franceschini stia mettendo a fuoco il giusto modo di fare
opposizione. Da un lato fa proposte concrete che mettono il governo in
imbarazzo, come l'assegno ai disoccupati, reperendo la copertura necessaria con
una dura lotta all'evasione fiscale. Il no del governo è stato stupefacente:
sarebbe un incentivo per i licenziamenti. Come dire: non diamo soldi alla
sanità se no le malattie aumentano. Dall'altro Franceschini
reagisce colpo su colpo alle ingiurie di Piccolo Cesare, non gliene lascia
passare una. Dato che Piccolo Cesare parla a ruota libera, è bene che le
risposte che gli vengono date sottolineino il suo sproloquiare. Franceschini trema all'idea di quello che farà Berlusconi
se stravincerà le europee. E c'è da esserne seriamente preoccupati. Il suo
delirio di onnipotenza è ormai pericolosamente vicino all'incontrollabilità. Metterà mano alla Costituzione, ai poteri del capo dello Stato,
del Parlamento, del Csm, travolgerà giustizia, libertà d'informazione, ogni
cosa che possa dargli il minimo fastidio. La sua pericolosa ambizione non ha né
freni né limiti. Piccolo Cesare, quello vero, ai suoi tempi non era chiamato il
Nemico Pubblico n.1?
( da "Nazione, La (Firenze)" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CAMPI
BISENZIO/CALENZANO/SIGNA/LASTRA A SIGNA pag. 17 IL TEMA dell'acqua scalda il
consiglio comunale di Campi Bisenzio. Nell'... IL TEMA dell'acqua scalda il
consiglio comunale di Campi Bisenzio. Nell'ultima seduta si è spaccato il Pd su
una proposta del PdL inerente la comunicazione delle
agevolazioni tariffarie di Publiacqua. «Il documento
- spiega Matteo Biagiotti, capogruppo PdL - impegnava
il sindaco Chini a informare i cittadini che versano in condizioni disagiate,
della possibilità di richiedere il rimborso di una parte della quota annuale
versata a Publiacqua. Dopo un apatico atteggiamento
del Pd in fase di dibattito si è giunti al voto. Il documento è stato respinto
con uno scarto minimo e ha spaccato non solo la maggioranza ma lo stesso Pd. Il
documento del PdL non era a sfondo politico ma
sostanziale: aiutare le fasce più deboli della popolazione campigiana». La
mozione di Marco Carraresi (Udc) sui rimborsi invece è stata approvata
all'unanimità. «Una sentenza della Corte Costituzionale
spiega Carraresi ha giudicato illegittimo far pagare agli utenti la quota
dovuta per il servizio di depurazione anche nel caso in cui il depuratore non
esista o non funzioni. Poiché anche a Campi sono presenti nuclei abitati, come
Sant'Angelo a Lecore, con alcune centinaia di
famiglie prive di depurazione è necessario che la sentenza sia fatta valere».
M. Serena Quercioli Image: 20090315/foto/214.jpg
( da "Rai News 24" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma | 15 marzo 2009
Madagascar sull' orlo del golpe. Presidente barricato nel suo palazzo
Madagascar Continua il duello a distanza fra il presidente malgascio Marc Ravalomanana e il leader dell'opposizione Andry Rajoelina, che ieri -
ricevuto il via libera dall'esercito - aveva dato un ultimatum al Capo dello
Stato per dare le dimissioni e lasciare il potere: Ravalomanana
ha rifiutato qualsiasi imposizione e ha ribadito di mantenere il controllo del
governo. Il Paese resta sull'orlo del golpe, ma le forze armate non appaiono
disposte ad assumere l'iniziativa e sperano piuttosto in un accordo fra i due
leader, sebbene al momento non vi sia alcuna ipotesi di una spartizione del
potere. Rajoelina accusa il Presidente di malversazione
e di occuparsi di suoi interessi imprenditoriali; Ravalomanana
- giunto al potere nel
( da "AmericaOggi Online" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
"Drogarsi non è
un diritto". Conclusa a Trieste la Conferenza nazionale sulle politiche
antidroga di Angela Abbrescia 15-03-2009 TRIESTE. Non
esiste un diritto a drogarsi, esiste semmai un diritto a essere liberi dalla
droga: è questo il messaggio finale della Conferenza nazionale sulle politiche
antidroga, che si è conclusa ieri a Trieste. Il principio, lanciato in apertura
dei lavori tre giorni fa dal sottosegretario Carlo Giovanardi, è stato infatti
ripreso e sottolineato oggi dal presidente della Camera Gianfranco Fini.
Assieme al fatto che ogni terapia rivolta ai tossicodipendenti "deve
essere finalizzata al pieno recupero della persona". Fini ha rivendicato
la positività della legge sulla droga in vigore, che porta anche il suo nome:
"non mi sono mai pentito di aver fatto, insieme a Giovanardi nell'altro
governo di centrodestra, una legge che parte dal presupposto che detenere
sostanze stupefacenti è illegale". E della legge ha parlato anche
Giovanardi, che raccogliendo le sollecitazioni degli esperti e degli operatori
intervenuti alla Conferenza ha preannunciato un aggiornamento delle tabelle,
per introdurre le nuove sostanze che sono comparse sul mercato degli
stupefacenti, come ad esempio le spice drug, il popper o il Gbl. Il titolare delle politiche antidroga si è detto anche
disponibile a rivedere in senso restrittivo, come è stato sollecitato nel corso
della Conferenza, le "soglie" che determinano se la quantità di droga
detenuta è per uso personale o per spaccio: la revisione potrebbe riguardare in
particolare le sostanze stimolanti, cioé la cocaina e
l'ecstasy, perché secondo alcuni le quantità consentite a uso personale di
queste sostanze sono troppo alte rispetto alla pericolosità e agli effetti.
"Ne parleremo con i tossicologi" ha precisato. Pieno accordo tra Fini
e Giovanardi anche sulla contrarietà alla legalizzazione delle droghe, un tema
che ciclicamente ritorna all'attenzione e che è emerso negli ultimi giorni
anche sulla stampa straniera. "Io - ha detto Fini - rimango dell'idea che
considerare la produzione, lo spaccio e il consumo di droghe illecito,
ovviamente con livelli diversi di illegalità, sia un dovere se si vuole per
davvero combattere quella che viene chiamata la cultura della morte". "Tra
l'altro - ha aggiunto - quegli Stati che nel passato avevano sperimentato
politiche antiproibizioniste, oggi le stanno ripensando, perché si sono resi
conto che l'unico effetto che è stato determinato è stato quello di
propagandare ancor di più la droga e non si è certo combattuto il
narcotraffico". Il presidente della Camera ha comunque invitato a non
puntare solo sulla repressione, ma a riflettere anche sulle motivazioni che
portano giovani e non giovani a usare le sostanze stupefacenti. "Molte volte
- ha detto - l'uso della droga è favorito da comportamenti, dall'abbinamento
con sostanze psicotrope o altre sostanze lecite, da questa tendenza a valutare
la persona per la sua capacità di essere sempre molto presente a se stessa,
molto efficiente, dinamica". "Fino a qualche tempo fa - ha aggiunto -
si diceva che la droga è un fenomeno che riguarda le categorie più deboli e
disagiate, il dramma della miserie nelle periferie; oggi c'é ancora
quell'aspetto, ma c'é anche l'aspetto collegato alla diffusione di sostanze
eccitanti tra i manager, i professionisti, i giovani che vogliono fare bella
figura, superare un esame". E anche, ha detto sollecitato dalla stampa -
tra i politici e gli stessi giornalisti. Rispetto al passato, ha detto ancora,
"la percezione sociale del fenomeno droga è oggi più tollerata
culturalmente. C'é meno scandalo e allarme. Questo processo di normalizzazionè culturale va fortemente contrastato,
rialzando la soglia della consapevolezza diffusa circa la pericolosità delle
droghe". Infine, il tema spinoso delle risorse, "ineludibile"
secondo Gianfranco Fini, e senza le quali "la guerra è ad armi
impari". Ancor più preciso Giovanardi: "Vogliamo
ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle tossicodipendenze - ha detto
- o altrimenti finalizziamo per legge, Corte costituzionale
permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada obbligatoriamente alla
lotta alle tossicodipendenze".
( da "Virgilio Notizie" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Antananarivo, 15
mar. (Ap-Apcom) - Continua il duello a distanza fra
il presidente malgascio Marc Ravalomanana e il leader
dell'opposizione Andry Rajoelina,
che ieri - ricevuto il via libera dall'esercito - aveva dato un ultimatum al
Capo dello Stato per dare le dimissioni e lasciare il potere: Ravalomanana ha rifiutato qualsiasi imposizione e ha
ribadito di mantenere il controllo del governo. Il Paese resta sull'orlo del
golpe, ma le forze armate non appaiono disposte ad assumere l'iniziativa e
sperano piuttosto in un accordo fra i due leader, sebbene al momento non vi sia
alcuna ipotesi di una spartizione del potere. Rajoelina
accusa il Presidente di malversazione e di occuparsi di suoi interessi
imprenditoriali; Ravalomanana - giunto al potere nel
( da "Virgilio Notizie" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Antananarivo, 15
mar. (Apcom) - "Non darò mai le dimissioni": il presidente malgascio
Marc Ravalomanana ha escluso qualsiasi ipotesi di
abbandono del potere, come chiesto ieri dal leader dell'opposizione Abdry Rajoelina, che ha affermato
di avere il controllo dell'esercito; il Capo dello Stato si è tuttavia detto
disposto "se necessario" a organizzare un referendum per uscire dalla
crisi politica in cui versa il Paese. Ravalomanana,
scortato da civili armati, è uscito per breve tempo dal palazzo presidenziale
per partecipare a una cerimonia religiosa e incontrare i suoi sostenitori,
circa 5mila, radunati davanti alla residenza ufficiale situata a una decina di
chilometri dal centro della capitale, Antananarivo; dove invece sono riuniti
circa 3mila seguaci di Rajoelina, anch'egli -
protetto da una scorta militare e circondato dai membri del suo autoproclamato
"governo" - presente a una cerimonia religiosa. Continua così il
duello a distanza fra Ravalomanana e il leader
dell'opposizione: il Paese resta sull'orlo del golpe, ma le forze armate non
appaiono disposte ad assumere l'iniziativa e sperano piuttosto in un accordo
fra i due leader, sebbene al momento non vi sia alcuna ipotesi di una
spartizione del potere. L'ex sindaco della capitale accusa il Presidente di
malversazione e di occuparsi di suoi interessi imprenditoriali; Ravalomanana - giunto al potere nel
( da "Virgilio Notizie" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 15 mar.
(Apcom) - Il presidente malgascio Marc Ravalomanana è
stato acclamato da 5.000 sostenitori davanti alla sua residenza alla periferia
di Antananarivo, e ha dichiarato che non presenterà "mai le
dimissioni". Il capo di stato, a cui ieri il leader dell'opposizione Andry Rajoelina aveva lanciato un
ultimatum, ribadisce così l'intenzione di non cedere. La tensione è alta: il
presidente è uscito dal palazzo situato a circa
( da "Corriere Adriatico" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Martedì sarà a Fano
invitato dall'associazione Res Publica
De Magistris svela la nuova P2 Fano Insieme ai miei
più stretti collaboratori avevo scoperto, in modo esattamente preciso, quella
che con gergo giornalistico si potrebbe definire la nuova P2. Sono le recenti
dichiarazioni di Luigi De Magistris, ex pm di
Catanzaro al centro della più controversa vicenda giudiziaria e professionale
che ha scosso l'intera magistratura italiana. Luigi De Magistris,
trasferito l'anno scorso al Tribunale di Napoli dal Csm per
iniziativa dell'ex ministro Mastella, martedì 17 sarà a Fano invitato
dell'associazione Res Publica
per parlare di giustizia, libertà e verità. L'appuntamento è alle 21 nella sala
parrocchiale di Sant'Orso, in via Montesi.
Intervistato dal giornalista Lorenzo Furlani, De Magistris ricostruirà le sue indagini che nella
ripartizione di fondi pubblici avevano scoperto un intreccio perverso
tra politica, affari e massoneria. Un'analisi di estrema attualità sui pericoli
per la democrazia, utile a comprendere, combattere o prevenire le dinamiche di
un certo potere deviato anche al di fuori della Calabria. Alla serata
parteciperà Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo. Sui rischi di
assuefazione e perdita del rigore etico da parte della società civile,
porteranno un'interessante testimonianza i giornalisti Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, autori del libro
"La società sparente" edito da Neftasia.
( da "Sicilia, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
a napoli e in sicilia Roma. I
magistrati di sorveglianza contestano le nuove norme sull' applicazione per i
mafiosi del regime di carcere duro previsto dal 41 bis che concentrano le
competenze sul tribunale di sorveglianza di Roma. In un documento inviato nei
giorni scorsi al Csm e, per conoscenza, all'Associazione
Nazionale Magistrati, 14 giudici di sorveglianza della capitale hanno messo
nero su bianco la loro bocciatura delle novità - contenute nel ddl sicurezza
approvato dal Senato e ora all'esame della Camera - sostenendo che
l'accentramento della competenza su Roma «costituirebbe una ingiustificata
rottura del sistema con evidenti profili di incostituzionalità». Il
documento ha avuto ieri l'approvazione unanime dai giudici di sorveglianza
riuniti a Bologna per un seminario al quale hanno partecipato magistrati giunti
da tutta Italia. In sostanza, il nuovo sistema sarebbe criticabile sotto il
profilo della ragionevolezza e violerebbe il principio di uguaglianza dei
cittadini di fronte alla legge stabilito dall'articolo 3 della Costituzione.
Invitando il Csm ad esprimersi, i giudici ricordano che la previsione di
affidare la competenza al tribunale di sorveglianza di Roma è legata al fatto
che è il ministro della Giustizia, che ha sede nella capitale, a firmare
l'applicazione del 41 bis (sia quando viene disposta per la prima volta, sia
quando è rinnovata). Osservano, però, che la decisione può essere impugnata dal
detenuto davanti al suo giudice di sorveglianza territoriale, che ha maggiori
elementi per valutare la sussistenza degli elementi per giustificare il provvedimento.
Allo stesso modo nella lettera si farebbe riferimento al fatto che anche la
giurisdizione per i pentiti e per i testimoni di giustizia è concentrata a Roma
(se ne occupa la commissione centrale del Ministero dell'Interno) ma nel caso
in cui una persona non venga ammessa al programma, la competenza torna al
giudice di sorveglianza territoriale. Nel luglio scorso sull'applicazione del
41 bis si innescò una polemica a distanza tra i magistrati di sorveglianza e il
ministro della Giustizi, Angelino Alfano, che pochi
giorni prima aveva introdotto un giro di vite con una sua circolare. Il
Guardasigilli rimproverava alle toghe di non confermare spesso i provvedimenti
da lui stesso firmati; i giudici di rimando, sottolinearono che i decreti
annullati sono meno del 10%. Giovanni Tamburino, presidente del tribunale di
Venezia e coordinatore nazionale dei magistrati di sorveglianza, spiegò che per
il rinnovo dei decreti che dispongono il 41 bis alla scadenza dei due anni
occorre che vi sia una «motivazione adeguata, come hanno stabilito la Corte di
Cassazione, la Consulta e la Corte europea di Strasburgo; talora non è ritenuta
sufficiente dalla magistratura di sorveglianza, ma questo è fisiologico».
( da "Sicilia, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovanardi: «Droga
tabelle da rivedere e soglie da abbassare» Trieste. Non esiste un diritto a
drogarsi, esiste semmai un diritto a essere liberi dalla droga: è questo il
messaggio finale della Conferenza nazionale sulle politiche antidroga, che si è
conclusa ieri a Trieste. Il principio, lanciato in apertura dei lavori tre
giorni fa dal sottosegretario Carlo Giovanardi, è stato infatti ripreso e
sottolineato dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Insieme al fatto che
ogni terapia rivolta ai tossicodipendenti «deve essere finalizzata al pieno
recupero della persona». Fini ha rivendicato la positività della legge sulla
droga in vigore, che porta anche il suo nome: «Non mi sono mai pentito di aver
fatto, insieme a Giovanardi nell'altro governo di centrodestra, una legge che
parte dal presupposto che detenere sostanze stupefacenti è illegale». E della legge
ha parlato anche Giovanardi, che raccogliendo le sollecitazioni degli esperti e
degli operatori intervenuti alla Conferenza ha preannunciato un aggiornamento
delle tabelle, per introdurre le nuove sostanze che sono comparse sul mercato
degli stupefacenti, come ad esempio le spice drug, il popper o il Gbl. Tra le spice drug, una desta particolare preoccupazione: è venduta come
incenso per profumare gli ambienti, ma viene comperata per essere fumato. Si
chiama «Genie» (uno dei tanti nomi sotto i quali si nascondono mix di erbe
aromatiche) e contiene una nuova cannabis sintetica, molto più potente di
quella naturale. Ed è in vendita negli smart shop
italiani. L'Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha
appena scoperto, proprio in «Genie», un composto sconosciuto finora in Italia,
che funziona come il Thc, o tetraidrocannabinolo,
il principio attivo della cannabis. E' una molecola di sintesi, non ha niente a
che fare con i prodotti naturali». Il titolare delle politiche antidroga si è
detto anche disponibile a rivedere in senso restrittivo, come è stato
sollecitato nel corso della Conferenza, le «soglie» che determinano se la
quantità di droga detenuta è per uso personale o per spaccio: la revisione
potrebbe riguardare in particolare le sostanze stimolanti, cioè la cocaina e
l'ecstasy, perché secondo alcuni le quantità consentite a uso personale di
queste sostanze sono troppo alte rispetto alla pericolosità e agli effetti. «Ne
parleremo con i tossicologi» ha precisato. Pieno accordo tra Fini e Giovanardi
anche sulla contrarietà alla legalizzazione delle droghe, un tema che
ciclicamente ritorna all'attenzione e che è emerso negli ultimi giorni anche
sulla stampa straniera. «Io - ha detto Fini - rimango dell'idea che considerare
la produzione, lo spaccio e il consumo di droghe illecito, ovviamente con
livelli diversi di illegalità, sia un dovere se si vuole per davvero combattere
quella che viene chiamata la cultura della morte». «Tra l'altro - ha aggiunto -
quegli Stati che nel passato avevano sperimentato politiche antiproibizioniste,
oggi le stanno ripensando, perché si sono resi conto che l'unico effetto che è
stato determinato è stato quello di propagandare ancor di più la droga e non si
è certo combattuto il narcotraffico». Il presidente della Camera ha comunque invitato
a non puntare solo sulla repressione, ma a riflettere anche sulle motivazioni
che portano giovani e non giovani a usare le sostanze stupefacenti. «Fino a
qualche tempo fa si diceva che la droga è un fenomeno che riguarda le categorie
più deboli e disagiate; oggi c'è ancora quell'aspetto, ma c'è anche l'aspetto
collegato alla diffusione di sostanze eccitanti tra i manager, i
professionisti, i giovani che vogliono fare bella figura, superare un esame». E
anche, ha detto sollecitato dalla stampa, tra i politici e gli stessi
giornalisti. Rispetto al passato, ha detto ancora, «la percezione sociale del
fenomeno droga è oggi più tollerata culturalmente. C'è meno scandalo e allarme.
Questo processo di ?normalizzazione? culturale va fortemente contrastato, rialzando
la soglia della consapevolezza diffusa circa la pericolosità delle droghe».
Infine, il tema spinoso delle risorse, «ineludibile» secondo Gianfranco Fini, e
senza le quali «la guerra è ad armi impari». Ancor più preciso Giovanardi:
«Vogliamo ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle
tossicodipendenze o altrimenti finalizziamo per legge, Corte costituzionale permettendo, che un'aliquota della spesa sanitaria vada
obbligatoriamente alla lotta alle tossicodipendenze». Mentre si svolgeva la
quinta Conferenza governativa antidroga, circa 350 persone hanno manifestato a
Trieste «per un antiproibizionismo consapevole». La manifestazione, a
cui hanno preso parte operatori dei Sert e associazioni che hanno dato vita,
negli scorsi giorni, alla contro-conferenza sulla droga, ha fatto una simbolica
tappa sotto le finestre del carcere triestino del Coroneo,
lamentando gli effetti sanzionatori della legge Giovanardi-Fini.
Angela Abbrescia
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 15-03-2009)
Argomenti: Giustizia
«Con il sistema
della doppia preferenza, una per genere, si dà alle donne solo la possibilità
di concorrere ma non certo di essere elette. Una legge incostituzionale».
Il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino e l'intero gruppo dirigente
napoletano di Forza Italia scendono in campo contro la legge elettorale approvata
in consiglio regionale dopo una maratona notturna tra mercoledì e giovedì. Sono
molte, secondo Cosentino, le criticità della nuova legge. A partire
dall'abolizione del listino che rappresenta «un depotenziamento dei poteri del
presidente». Bocciato anche il sistema della doppia preferenza. «Sono servite
creatività e fantasia per immaginare un sistema vincolato alle donne - ha
sottolineato - è una cosa che non ha precedenti. Senza contare l'introduzione
di un premio di minoranza, perchè una coalizione,
anche se vince l'80% dei seggi, non può averne più del 65%. Si stanno
preparando - ironizza - a diventare forza d'opposizione e limitare i danni». Ma
gli azzurri tengono a sottolineare anche un altro dato: «È una legge passata
grazie a 2 voti dell'Udc e 4 dell'Mpa: il segnale che
Bassolino non ha più nemmeno una maggioranza che lo sostenga. E, infatti,
attendiamo ancora che venga in consiglio a chiarire cosa voglia fare contro la
crisi: invece preferisce i salotti di Ballarò e Annozero». Nel frattempo si aspetta la stesura della legge
per valutare le contromosse. «Poi valuteremo un ricorso
alla Corte Costituzionale - ha aggiunto Luigi Cesaro,
deputato e candidato del Pdl alla presidenza della
Provincia di Napoli - perchè non possiamo accettare
una legge che è frutto di un metodo antidemocratico». A difendere il nuovo
sistema è invece il segretario regionale Pd Tino Iannuzzi.
«Trovo assurde, infondate e del tutto strumentali le polemiche. La soppressione
del listino, nel recente passato auspicata anche da alcuni degli attuali
critici della nuova legge, elimina - spiega Iannuzzi
- la possibilità di nomine precostituite e calate dall'alto».