CENACOLO DEI COGITANTI |
No depuratore? No party.
Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribu...
( da "Messaggero, Il (Viterbo)"
del 06-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Perché come dice la Corte
costituzionale - sentenza 335 dell'11 ottobre 2008 - il canone di depurazione
non è una tassa, ma una tariffa per un servizio. Che, se non erogato, non può
essere riscossa. In attuazione di quella sentenza, il 27 febbraio è stato convertito
in legge un articolo del decreto 208 del 30 dicembre del 2008.
Crisi, accordo con Regioni
su piano casa, fondi per 500 mln ( da "Reuters
Italia" del 06-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: "Questo accordo prevede non
solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle regioni di una
quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle regioni dei ricorsi alla Corte
costituzionale. Il Piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.
Irap, cala lo sconto e
aumenta l'aliquota ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 06-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: impugnazione da parte di Roma di
fronte alla Corte costituzionale Venerdì 6 Marzo 2009, Trieste L'aliquota Irap
passa dall' 1% allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008. Il disegno di
legge apposito è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da
evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale.
Tubone, scambio d'accuse
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 06-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla sentenza della Corte
costituzionale che a fine 2008 aveva bocciato i pagamenti della depurazione
qualora il servizio non fosse stato effettivamente reso. La legge 13 del 28
febbraio scorso ha escluso i consorzi dalla determinazione dei rimborsi, rinviando
all'autorità d'ambito questa valutazione, al cui interno dovrà essere tenuto
conto degli oneri derivanti da progettazione,
Cipe: Fitto, 4.2 mld
interventi al Sud,rispetto vincoli Fas
( da "Trend-online" del
06-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Abbiamo definito un accordo da 550
milioni di euro con le Regioni sul piano casa, in un clima di collaborazione
tra governo e Regioni, pur partito da posizioni conflittuali', che ha portato
allo 'sblocco immediato delle risorse, l'assegnazione di una quota iniziale di
200-250 milioni di euro e il ritiro dei ricorsi alla Corte Costituzionale da
parte delle Regioni'.(ANSA)
Cotidianul nu mai
colaboreaza cu Traian Ungureanu pentru ca acesta a ales viata politica
( da "Romania Libera"
del 06-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: consecinta preocuparii permanente
de a delimita ferm opiniile politice de activismul politic, principiu pe care
l-a aplicat si in cazul altor comentatori care au optat pentru viata de
partid". Din aceeasi categorie: Dacia Duster Concept, la Salonul auto de
la GenevaBasescu la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a
cheltuit doar 1Rusii, ingrijorati de Chimerica Voteaza
Il ministero non può
inasprire la sanzione al sottufficiale
( da "AziendaLex" del
07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale 62/2009) di
Ludovico Fraia È irragionevole che un'autorità superiore ma esterna alla
commissione di disciplina possa rendere più severa la sanzione prevista per un
sottufficiale delle Forze armate. I giudici costituzionali hanno così
dichiarato illegittimo l'articolo 75 della legge 31 luglio 1954 numero 99 (
la polizia dissuade le
donne dal presentare la denuncia ( da "Mattino
di Padova, Il" del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm, sono sconfortanti: c'è
«un'insufficiente sensibilità da parte delle forze di polizia nel momento della
raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia»; un fenomeno «che si
manifesta con il tentativo di dissuadere la donna a presentarla, con la
minimizzazione della vicenda e con la comunicazione dell'iniziativa al soggetto
denunciato per attuare un tentativo di conciliazione
VELLETRI Commiato di
Ferraro Si è tenut... ( da "Messaggero,
Il (Frosinone)" del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Chiudi VELLETRI Commiato di Ferraro
Si è tenuto ieri il commiato del presidente del Tribunale di Velletri Bruno
Ferraro, che dopo otto anni termina il suo incarico per andare a dirigere il
Tribunale di Tivoli. Il suo posto sarà affidato al presidente della sezione
penale Antonio Gannino, in attesa della nomina da parte del Csm. Ferraro era
arrivato a Velletri nel settembre del 2001.
ROMA <ENTRO QUINDICI -
venti giorni spero di portare il &#...
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ndr) in cambio della rinuncia ai
ricorsi alla Corte Costituzionale». «SONO PIENAMENTE soddisfatto dell'accordo
raggiunto ha commentato Fitto che impegna consistenti risorse per affrontare
l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte famiglie che versano
in condizioni di bisogno».
Allarme di Zingaretti:
<Guidonia, necessarie più forze dell'ordine>
( da "Corriere della Sera"
del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ministro della Giustizia, a Nicola
Mancino, vicepresidente del Csm». Per spiegare, senza polemica, che «la grave
situazione legata alla carenza di personale giudiziario e amministrativo e alla
insufficiente dotazione di forze dell'ordine in cui versa, ormai da tempo, il
circondario della procura di Tivoli.
CLAUDIO SARDO ROMA. SI STA
FACENDO STRADA NEL GOVERNO L'IDEA DI INDIRE IL REFERENDUM ELETTOR...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha la possibilità di sollevare un
conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale. Eventualità che
potrebbe costringere il governo a fare marcia indietro e tornare alla data del
15 giugno. Di certo, a fronte del patto Berlusconi-Bossi, il Pd insisterà per
l'election day. E Franceschini presto annuncerà anche il sì al quesito.
Tariceanu vrea sa fie
presedintele Romaniei ( da "Romania
Libera" del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in cursa pentru sefia partidului
dandu-se intre actualul presedinte al partidului, Calin Popescu Tariceanu, si
vicepresedintele Crin Antonescu. Din aceeasi categorie: OSCAR, in cifrePresa
ucraineana dezvaluie numele diplomatilor romani ce vor fi expulzatiBasescu la
CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1 Voteaza
40 de milioane lunar,
sporul de risc pentru magistrati ( da "Romania
Libera" del 07-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: magistrati de la instanta suprema
si alti 60 de la CSM - singurele institutii din justitie cu bugete independente
de Minister. Cateva mii de magistrati au castigat in ultimii doi ani, prin
actiuni in instanta, drepturi salariale restante de zeci de milioane de lei,
conturile Ministerulului Justitiei si ale Ministerului Public fiind periodic
blocate prin ordine de executare silita.
Cadore-Limana per i play
off Lentiai-Fiori Barp caldissima
( da "Corriere delle Alpi"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La bellunese più altolocata è il
Piavetegorzo, a metà graduatoria e ospite dell'Altivolese senza Scopel e Berra.
Turni interni per il Foen con il Bessica e per la Juventina Mugnai con la
Sernaglia, mentre l'Agordina è a Farra di Soligo dalla Virtus Csm. Negli
juventini, sono squalificati Comiotto e il guardalinee di parte Pauletti.
(g.s.)
Liapiave sfida la
capolista Ponzano-Union, vietato fallire
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Virtus Csm Farra-Agordina;
Foen-Bessica; Montegrappa-Calcio Caerano; Union Maser-Cisonese; Juventina
Ed.Polaris-La Sernaglia; Altivolese-Piave Tegorzo; Castion-SP Calcio 2005; San
Mihele Cerfim-Alpina Calcio Belluno; Calcio Sarmede-Cortina; Vittsangiacomo-Cortina;
tra san paolo e vigontina
il derby d'eccellenza ( da "Mattino
di Padova, Il" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Girone E: ArdSpera (41)-Union Csm
(18); Carpanedo (19)-Torre (42); Cervarese (39)-Pertichese (24); Curtarolese
(26)-Camponogarese (21); Limena (31)-Union Cadoneghe (23); Pionca
(18)-BassanelloGuizza (25); San Giorgio in Bosco (31)-Arzergrande (13);
Vigodarzere (39)-Thermal Abano (42).
Dalle foto osé agli slip
lanciati ai fan Ascesa e caduta di mister paparazzo
( da "Giornale.it, Il"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: trasformò in severo membro della
commissione disciplinare del Csm: «Woodcock, grazie a me, vuol farsi
pubblicità. Quando si scorprirà che la sua indagine è un bluff, dovrà essere
punito...». Quelle indagini, effettivamente, in parte si sono rivelate un
fiasco e così Fabrizio (dopo una breve soggiorno a San Vittore) divenne
stilista, lanciando una linea di abbigliamento griffata Corona'
Zeller: <Situazione
paradossale> ( da "Corriere
Alto Adige" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: REDAZIONALE Il deputato Svp «L'Alto
Adige sulla carta è favorito, ma i problemi restano» Zeller: «Situazione
paradossale» BOLZANO — Karl Zeller, deputato della Svp ed avvocato meranese,
conosce i problemi della giustizia altoatesina sia da politico che da libero
professionista. Onorevole Zeller, cosa sta succedendo?
Cavarzano in casa Riprende
la Terza ( da "Gazzettino,
Il (Belluno)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: VIRTUS CSM (33)-AGORDINA (22) Gli
agordini devono far punti, ma gli avversari sono lanciatissimi verso i playoff.
Arbitro Shvay Pavlodi Treviso. SECONDA CATEGORIA GIRONE R FULGOR
FARRA(30)-AURONZO (26) Alpagoti favoriti, Auronzo in fase negativa. Arbitro
Mauro Bontorin di Bassano.
Eccellenza e Promozione
Giornata ricca di derby ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Montegrappa-Caerano: Schuster (Tv),
Maser-Cisonese: Trisolini (Tv), Virtus Csm Farra-Agordina: Shvay (Tv),
Castion-Sp. Gir. R.Vazzolese-Gaiarine: Faraon (Co), Ponte nelle Alpi-S. Lucia
Mille: Costantin (Co), S. Michele Crefim-Alpina: Bertin (Bs), Sarmede-Cortina:
Peruzzo (Bs), Vitt Sangiacomo-Francenigo: Soster (Bs).
BERGAMO Vince alla
lotteria rapinato il giorno dopo Un operaio di 40 anni è stato aggredi...
( da "Giornale di Brescia"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: prenderà la Corte Costituzionale
dipenderà la sorte del processo in corso a carico dell'ex direttore del Sismi,
Nicolò Pollari, e altri 34 imputati tra cui 26 agenti Cia. Se infatti la
Consulta accoglierà i ricorsi presentati dal governo Prodi, prima, e dal
governo Berlusconi, poi, il processo - sospeso fino al 18 marzo - subirà
inevitabili contraccolpi,
Cisonese non perde colpi,
Csm a forza 5 ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: In una giornata con pochi sussulti
spiccano la doppietta di Zanon e il gol capolavoro di Haruna (Treville)
Cisonese non perde colpi, Csm a forza 5 Girone P, OlmiCallalta guadagna due punti
sulla Godigese: adesso è in scia L'Sp cala il tris al Castion Vazzolese ok con
Gaiarine Sarmede ferma il Cortina Girone O. La Gorghense guadagna un solo punto
pareggiando con Lastimma DB.
Seconda Cat. Parma girone
D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca Barco-Sorb...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Leo CSM-Viadana 1-4 Team
Frontiera-Sc S.Ilario 1-2 Tricolore Planet-Castelnovo 02 1-1 TotaleReti
SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana46181512441310Sc S.Ilario4317141233610 Boca
Barco4018124232146Campeginese32189543420-4 Rocca 6832189543120-4Team
Frontiera26188282623-12 Barcaccia21185672732-17Castelnovo 0218184682225-16
Vetto18175391222-
di RICCARDO JANNELLO
MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Ta...
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale. Gilmar
Mendes, il suo presidente, giudice integerrimo, ha espresso il suo giudizio
pubblicamente («sono per l'estradizione», ha detto in pratica), ma poi dovrà
attenersi a quelle che sono le leggi del suo Paese. E la discussione fino a ora
portata avanti deve ancora chiarire se la concessione dello status di rifugiato
politico blocchi o meno la richiesta di
A qualcuno piace giallo
edizione 2009 ( da "Blogosfere"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: autrice e conduttrice di Ombre sul
giallo e Storie Maledette) Giuseppe FRIGO (giudice della Corte Costituzionale)
Cipriana DALL?ORTO (Condirettore di Donna Moderna) Gianna SCHELOTTO (psicologa
e scrittrice) Conduce Mariano SABATINI (giornalista e scrittore, critico
televisivo di Metro e Radio Capital) Domenica 22 Marzo Auditorium Camera di
Commercio Ore 16.
Sartor - Facchin,
diciannove centri ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon
(Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio
(Castion), Binotto Montegrappa). GIRONE R 19 GOL: Facchin (Limana). 15: Soravia
(Auronzo). 14: N. Giovanelli (S. Lucia - Mille). 12: Collavino (Cadore), Mazzer
(Gaiarine), L.
C.S.M. Resana - Volpago3-0
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM RESANA: Furlan, Fagan, Tosetto,
Bussolin, D. Barichello, Rigo, Barban, Agello (st 1' Gl. Fabbian), Gobbo (st
25' A. Barichello), Ruffato (st 15' F. Carraro), Giacobbi. All. Fabrin.
VOLPAGO: Mazzolin, Bresolin, Pio Loco, Gagno (st 42' Gheller), Mattiuzzo,
Bonetti, Canella (st 25' Pizzolato), Marinello,
Soltanto Gelisio fa un bel
passo avanti ( da "Gazzettino,
Il (OgniSport)" del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon
(Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio
(Castion), Binotto Montegrappa). 6: Carretta (S.P.Calcio 2005), Merlo
(Caerano), Galanti (Montegrappa), Farenzena (Agordina), Cesca (Cisonese),
Cavesso (Fiori Barp), Tavarner (Lentiai), Bentivenga (Altivolese),
Caro mister, in società ci
sono molte cose che le tengono nascoste. Queste
( da "Foglio, Il" del
09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 000 firme e la Corte costituzionale
non lo dichiara non legittimo, a maggio raccogliamo le firme per tirar via
anche il II anello di S. Siro. I vecchi “distinti”. Torna a quando è stato
costruito: capienza 800 posti tutti in piedi. La putrella che tiene il III
anello come lei sa è la putrella più lunga del mondo.
CSM tine cu Adrian Nastase
in meciul contra judecatorilor ( da "Romania
Libera" del 09-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: independent considera ca fostul
premier a folosit o metoda clasica de intimidare si hartuire a magistratilor,
iar CSM i-a dat curs, chiar daca doar de forma. Nu exista sanctiuni pentru
incalcarea Codului Deontologic, dar abaterile sunt pastrate in mapa
profesionala a magistratului in cauza. Mai mult, CSM nu are atributii legale in
a face cercetari cu privire la incalcarea Codului.
Â<Sportiva...menteÂ>
Calcio per disabili ( da "Tempo,
Il" del 10-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Undici le squadre partecipanti: Csm
Pe, Airone, Araba Fenice Tocco Casauria, Il Castello Anversa degli Abruzzi, Csm
Vasto, Folletti
MADRID Bufera sul giudice
più famoso di Spagna: Baltasar Garzon (Reuters). Il gran...
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 10-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 000 dollari percepiti tra il marzo
del 2005 e il giugno del 2006 quando si trovava per un anno sabbatico a New
York, dove ha tenuto alcune lezioni all'Università. L'incartamento è già stato
girato al Consejo general del poder judicial, il Csm spagnolo.
Caso Abu Omar, attesa la
decisione della Consulta ( da "Reuters
Italia" del 10-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: la posizione del governo sarà
sostenuta dalla Corte costituzionale, certe prove diventeranno impossibili da
usare", ha spiegato a Reuters Ignazio Francesco Caramazza, che difende la
posizione dello Stato davanti alla Consulta. Caramazza ha aggiunto che lo Stato
vuole che la corte annulli il processo, poiché le accuse si basano almeno
parzialmente sulle prove messe in discussione.
Abu Omar, scontro tra
poteri ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 11-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Le domande cui da oggi è chiamata a
dare risposta la Corte Costituzionale sono spinose, potrebbero decidere il
destino del processo in corso a Milano, ora sospeso fino al prossimo 18 marzo.
Seguendo una linea «bi-partisan» il governo Prodi, prima, e quello Berlusconi,
poi, hanno sollevato tre conflitti (contro la procura, il gup e il giudice del
processo),
archivio genchi, una legge
a difesa degli 007 ( da "Tirreno,
Il" del 11-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm. E ancora il procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso "seguito" attraverso le tracce dei tabulati
per 24 mesi e addirittura il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Mai più» è
il coro dei senatori, guidati da Renato Schifani: «E' necessaria una attenta
riflessione sulla necessità urgente di colmare un vuoto legislativo per la
tutela non solo dei diritti garantiti dall'
Fine vita, sul consenso
informato il Pdl apre e il Pd si spacca
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 11-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: competenze alla Corte
costituzionale che però l'ha rigettato». Crede che quello di Firenze non sia un
comportamento da città evoluta? «Io penso che Firenze sia una città senza
bussola culturale; ha conosciuto una sintesi alta tra il pensiero comunista e
il pensiero cattolico in ambito sociale, ma nel momento in cui questa sintesi è
venuta meno per la fine del comunismo si è dispersa.
ROMA. UNA VICENDA DI
ENORME RILIEVO PER LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE E SULLA QUALE ...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 11-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: utenze di 14 numeri riferiti alla
presidenza della Repubblica e di 52 al Csm. E ancora il procuratore nazionale
Antimafia Piero Grasso «seguito» attraverso tracce dei tabulati per 24 mesi e
il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Incarichi professionali retribuiti,
a beneficio di una società privata controllata da Genchi - spiega Rutelli - che
ha fatturato milioni di euro».
Abu Omar, la Consulta:
segreto di Stato violato dai magistrati
( da "Stampaweb, La"
del 11-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale - secondo
quanto appreso dall?ANSA - avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i
ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.
Consulta: Abu Omar,
magistrati violarono il segreto di Stato
( da "Repubblica.it"
del 11-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale ha così
accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e
Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei poteri, mentre ha dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.
abu omar, violato il
segreto di stato ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale ha così
accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e
Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della
procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi
dinanzi al quale il processo è in corso.
Caso Abu Omar, violato dai
pm il segreto di Stato ( da "Arena,
L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aprile la Corte costituzionale
dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo
ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di
Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze:
nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis
poi apposti dal Sismi)
Clandestini, i medici in
rivolta ( da "Adige,
L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando
per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei
medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl,
Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione
(che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'
denuncia degli immigrati,
no dei medici ( da "Centro,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando
per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei
medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl,
Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione
(che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'
abu omar, il segreto fu
violato ( da "Tirreno,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale ha accolto
i due ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha
in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta
ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento,
rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone
il giudizio»
Immigrati, medici in
rivolta <Non faremo i delatori>
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 12-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando
per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle sindacali dei medici. Per
il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, è una situazione «che
rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di denuncia.
acciuffato un piromane
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm Piromane in azione nel primo
pomeriggio di ieri, prima nel Parco Basaglia, in via Vittorio Veneto, poi in
altre strade periferiche della zona nord della città. L'uomo, un cinquantenne
goriziano seguito dal Centro di salute mentale, ha prima appiccato il fuoco con
un accendino in più punti dell'ampia area dell'ex Opp e poi ha cominciato a
fare altrettanto in via Brigata Etna
<Caso Abu Omar, violato
dai pm il segreto di Stato> ( da "Arena.it,
L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aprile la Corte costituzionale
dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo
ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di
Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze:
nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis
poi apposti dal Sismi)
Clandestini, medici in
rivolta: <Troppi rischi> ( da "Arena.it,
L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ingaggiare una battaglia legale
usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue
passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle
sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm,
Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici
o convenzionati sarebbero «obbligati» alla denuncia.
VEDI ABU OMAR (QUANT'è
BRUTTO) LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE I RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I
MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE MAGI CHE INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTAT
( da "Dagospia.com" del
12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE I
RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE MAGI CHE
INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTATI (26 AGENTI CIA) HANNO VIOLATO IL SEGRETo
DI STATO? Da "ilvelino.it" Abu Omar I magistrati della procura della Repubblica
di Milano e il giudice del tribunale Oscar Magi che presiede il processo contro
Nicolò Pollari ed altri 32 imputati
Abu Omar/ Processo
rinviato in attesa motivazioni Consulta
( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: probabilità il processo per il
sequestro di Abu Omar fissato per il prossimo 18 marzo sarà rinviato in attesa
che la Corte Costituzionale depositi i motivi della sua decisione di ieri sulla
violazione del segreto di Stato e sugli atti ancora utilizzabili. Lo si
apprende negli ambienti giudiziari milanesi dove si esclude che le motivazioni
siano depositate nel giro di pochi giorni.
SILVIA BAROCCI ROMA. IL
PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34 IMP...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale che ha accolto
in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la
magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare
sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary
renditions» (sequestri di sospetti terroristi a opera di servizi segreti
internazionali al di fuori di procedure
LA VICENDA ABU OMAR INIZIA
NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN MUSTAFA OSAMA NASR, (...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Abu Omar viene liberato a inizio
2007 mentre in Italia viene rinviato a giudizio il generale Nicolò Pollari
assieme ad altri funzionari. Nell'aprile la Corte Costituzionale dichiara
ammissibile, il ricorso del governo Prodi contro la procura di Milano e nel
giugno 2008 arriva anche il ricorso del governo Berlusconi.
ROMA. IL DISEGNO DI LEGGE
SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: una battaglia legale usando tutti
gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la
Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici
(dall'Anaao assomed al Cimo, e così via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo
della questione, al quale i sindacati si oppongono, riguarda l'approvazione di
un emendamento della Lega nord,
Abu Omar/ Cossiga:
Sentenza Consulta abbatte tutela segreto...
( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: con la sentenza di ieri sul caso
Abu Omar la Corte Costituzionale ha dato "un consiglio al governo
Berlusconi: 'Lasciate andare alla deriva il generale Pollari e i suoi
collaboratori incriminati!'. Certo è - scrive Cossiga in una nota - che per
dimostrare che 'hanno vinto loro', i magistrati di Milano, compresi quelli
d'Appello e della Cassazione,
Procuratori aggiunti Tre
nuovi procuratori aggiunti a Torino: sono Annamar...
( da "Leggo" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: A nominarli all'unanimità è stato
il plenum del Csm. Muore carbonizzato Tragedia ieri pomeriggio a Lessolo, nel
Torinese: un anziano di 82 anni è morto carbonizzato mentre stava incendiando
delle sterpaglie. All'arrivo dei vigili del fuoco l'uomo era già senza vita.
Inutile l'intervento del 118.
più soldi agli enti che
aprono cantieri ( da "Nuova
Venezia, La" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: varato una legge che ricalca quella
regionale bocciata dalla Corte Costituzionale che prevedeva la trattativa
privata con tre aziende locali per appalti fino a 300 mila euro. Iniziativa
bocciata per questioni di competenza. «La normativa nazionale prevede che si
possa procedere con trattativa privata fino a 5 imprese per le opere fino a 500
mila euro - spiega soddisfatto l'assessore -
pronta la squadra di
caselli - sarah martinenghi ( da "Repubblica,
La" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Torino Borgna Loreto Beconi Pronta
la squadra di Caselli Il Csm nomina gli "aggiunti" Beconi, Borgna e
Loreto Prendono il posto di Saluzzo e Laudi passati ad altri incarichi e di Tinti
ora in pensione SARAH MARTINENGHI Il Csm ieri ha nominato i tre nuovi
procuratori aggiunti della procura di Torino: sono Anna Maria Loreto, Andrea
Beconi e Paolo Borgna.
NEO - DEM La sfida
riformista su casa e riqualificazione urbana
( da "Italia Oggi" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: degli interessi pubblici
costituzionali relativi a paesaggio e beni culturali, e dunque sussistono tutte
le competenze statali per intervenire (si veda la sentenza della Corte
Costituzionale n. 343 del 2005), tanto più in tempo di grave crisi economica. Non
è dunque necessario chiedere il permesso alle regioni per stabilire principi
fondamentali da parte di governo e parlamento,
Dirigenti epurati da
reintegrare ( da "Italia
Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: incarico dirigenziale illecitamente
revocato dai principi enunciati in molteplici decisioni della Corte
costituzionale in materia di cosiddetto spoil system e quindi in casi che,
benché innegabilmente diversi da quello in esame, fanno tuttavia comprendere
parametri entro i quali va collocata la tutela riservata al dirigente pubblico,
in termini di effettività.
Fasce orarie senza obbligo
( da "Italia Oggi" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 11 maggio 1992 della Corte
costituzionale, la quale ha precisato che:a) se le parti si accordano per un
orario giornaliero di lavoro inferiore a quello ordinario, deve esserne
determinata la collocazione nell'arco della giornata;b) se le parti hanno
invece convenuto che il lavoro debba svolgersi in un numero di giorni alla
settimana inferiore a quello normale,
il consiglio regionale
vara la legge elettorale "bisex" - roberto fuccillo
( da "Repubblica, La"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: «Norma illegittima - sbotta il
leader regionale Nicola Cosentino - somiglia più a copione per "Scherzi a
Parte". Potrebbe rendersi necessario un ricorso alla Corte
costituzionale». Idem il capogruppo Paolo Romano: «La partita non è chiusa. La
doppia preferenza di genere è una bufala».
canoni, il comune stanzia
60 mila euro ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Viene usato il condizionale in
quanto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale numero 355 del 10
ottobre 2008, non è dovuto il canone quando non ci sia la depurazione. Per i
rimborsi, messi a bilancio 60 mila euro, abbiamo chiesto un contributo alla
Regione in base alla legge finanziaria regionale».
nuova legge anti-violenze,
riva in carcere - davide carlucci
( da "Repubblica, La"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: cita una sentenza della corte
costituzionale che prevede, per casi di mafia, l´applicazione della legge anche
per reati precedenti alla sua entrata in vigore (purché le misure cautelari
siano ancora in corso). «Solleveremo l´eccezione di costituzionalità - annuncia
l´avvocato Michele Gentiloni Silverij, che assiste Riva con Guglielmo Gullotta
-
Fine vita, il Pd si fa in
tre Nuovo strappo dei teodem ( da "Manifesto,
Il" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: passando attraverso il dolore di
altre famiglie, che dovranno essere risolti dal tribunale. E il tribunale,
rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione, se si arriverà
ad affermare che la legge è contro la Costituzione». Foto: IL SEGRETARIO DEL
PARTITO DEMOCRATICO DARIO FRANCESCHINI /FOTO AP
merlini: quello che chiede
renzi nella costituzione c'è già - maria cristina carratu'
( da "Repubblica, La"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: I quali possono essere
«interpretati dalle diverse epoche attraverso l´intervento della Corte
Costituzionale». Niente di più. «Tutto il resto è strumentalizzazione
politica». Affermazioni di Renzi comprese. «Così generiche» dice Merlini, che
qualunque costituzionalista si sentirebbe «imbarazzato a costruirci sopra un
dibattito teorico».
Sette sedi in tutta la
provincia ( da "Nuova
Ferrara, La" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: fonte Csm) dei 4690 posti distribuiti
in 845 sedi, solo 2907 sono coperti, pari al 61.9%. Il giudice di pace
(avvocato o laureato in giurisprudenza) è nato per dare risposte veloci alla
richiesta di giustizia per reati di modesta entità. Avrebbe dovuto aiutare
tribunali ed ex preture a smaltire arretrati e rispondere ai cittadini.
ROMA- Alla procura di Roma
le richieste di revisione delle misure cautelari sono già...
( da "Messaggero, Il"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ma la vicenda potrebbe finire anche
alla Corte costituzionale, perché i pm della capitale chiederanno ai giudici di
valutare eventuali profili di incostituzionalità della norma. Sarà così per
tutte le procure, con un impatto numerico di detenuti che non è ancora possibile
quantificare.
Caso Abu Omar: incognite
sul processo ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in attesa delle motivazioni del
verdetto della Corte costituzionale (preso all'unanimità, secondo fonti
autorevoli) per le quali bisognerà attendere almeno un mese. La conferma
dell'inevitabile slittamento viene implicitamente da Oscar Magi, lo stesso giudice
che sta conducendo il dibattimento che vede imputati, tra gli altri l'ex
direttore del Sismi,
biotestamento, ignazio
marino apre a "per eluana"
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intervenire la Corte
Costituzionale: «Il cuore della partita è sulla tenuta del patto costituzionale
nell'assicurare le libertà e la possibilità di farle valere». Immediata la
replica del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella: «Non vorrei - ha dichiarato
- che la radicalizzazione catastrofica del Pd preparasse il terreno ad un
tentativo di chiamare in causa la Corte Costituzionale:
Curatevi, non vi
denunceremo L'Emilia dice no ai medici-spia
( da "Unita, L'" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: come un ricorso alla Corte
Costituzionale. Che in più di una sentenza ha stabilito che le ragioni di
tutela della salute pubblica hanno la priorità su tutto. L'Emilia Romagna dice
no alla norma sui medici-spia. Un manifesto multilingue affisso negli
ambulatori e negli ospedali invita gli immigrati a non avere paura e a
ricorrere alle cure.
In moldavo, arabo, cinese,
russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue per un u...
( da "Unita, L'" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Di più, per ora, non si dice: ma è
chiaro che dati molto negativi potrebbero fare da base a iniziative ancora più
clamorose, come un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una
sentenza ha stabilito che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la
priorità su tutto.
Bambini apolidi e medici
delatori Il doppio no del presidente Fini
( da "Unita, L'" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Norma che si estende anche al
marito convivente (sentenza della Corte Costituzionale 376 del 2000). Cosa che
non elimina del tutto il problema: chiedere il permesso come donna incinta
potrebbe destinare le persone ad un successivo allontanamento. Mantovano prima
che Fini andasse a Porta a Porta ha sbrogliato tutta la matassa.
Linate, volo Milano-Roma
Ricorso contro la Cai <Il monopolio è un danno>
( da "Corriere della Sera"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che nel giro di 40 giorni
verificherà l'ammissibilità del ricorso: se si ravvisassero estremi di
incostituzionalità, il procedimento verrebbe trasferito nelle mani della Corte
Costituzionale. Aeroporto Nel mirino della Federconsumatori il monopolio della
tratta Milano-Roma di Alitalia Elisabetta Soglio
Una pioggia di ricorsi
contro gli autovelox in serie La Corte dei Conti indaga
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tanto della prima che della seconda
circostanza si sono espresse rispettivamente la Cassazione (con sentenza
15348/2005) e la Corte Costituzionale (155/2007). In entrambi i casi i due
organismi giudiziari hanno affermato la legittimità di tali procedure (in
presenza dell'autorizzazione della prefetture) dando ossigeno alle
amministrazioni comunali sull'uso degli apparecchi.
Nessuno vuol fare il pm in
Sicilia: 4 domande per 55 posti ( da "Corriere
della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: A gennaio il Csm ha bandito un
concorso per 205 posti vacanti in 97 diversi uffici, un quarto dei quali è
scoperto nella sola Sicilia. I risultati sono stati deludenti per la regione,
per il Sud in generale, ma anche per alcune sedi del centro e del Nord.
Regione, la legge
elettorale apre <il gioco delle coppie>
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Potrebbe essere necessario il
ricorso alla Corte costituzionale». La nuova legge elettorale è stata approvata
ieri mattina all'alba, circa ventiquattr'ore dopo l'inizio della seduta. Con la
maggioranza hanno votato a favore anche Udc e Mpa. A PAGINA 5 Cuomo
Bioetica, primo sì al ddl.
Crepe nei due poli ( da "Corriere
della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Al referendum si rischia di
perdere, «ma sul testo dovrebbe intervenire la Corte Costituzionale». Eugenia
Roccella (Pdl) si inalbera: «Non vorrei che questa radicalizzazione
catastrofica preparasse il terreno a chiamare in causa la Consulta». Prima,
però, c'è l'Aula. Si comincia il 18 marzo. Alessandro Trocino
Ok alla legge elettorale,
ecco i candidati in coppia ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Potrebbe rendersi necessario il
ricorso alla Corte costituzionale ». Delusione per l'esito della maratona in
aula è stata espressa dal movimento «Azzurro Donna» che ha anche garantito che
proseguirà la mobilitazione. La presidente dell'assemblea Sandra Lonardo, invece,
ha definito la nuova legge «un importante passo in avanti sulla strada delle
pari opportunità».
Ma non per questo è venuto
meno il bisogno degli Stati di disporre di servizi di informazione e di
sicurezza leali ed efficienti. ( da "Tempo,
Il" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La macchina da guerra montata
contro di lui non aveva legittimazione a procedere ed il diritto-dovere del
segreto di stato doveva essere garantito. Torna ad onore della Corte Costituzionale
averlo detto: resta da auspicare possa essere così anche in altri casi. Luigi
Compagna
Brescia pronta a tingersi
di giallo con il festival del libro poliziesco
( da "Giornale.it, Il"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: mentre un talk show cui prenderà
parte anche il giudice della corte costituzionale Giuseppe Frigo farà il punto
su come i mass media devono operare nella diffusione delle brutte notizie.
Domenica 22 invece, è atteso in città Montalbano in persona, alias Luca
Zingaretti, pronto a ritirare il premio alla carriera.
Forza Italia boccia nuova
legge elettorale regionale ( da "Caserta
News" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: valuntando la possibilità di un
ricorso alla Corte Costituzionale. A illustare le ragioni dell'iniziativa, nel
corso di una conferenza stampa convocata per la giornata di sabato 14 marzo,
alle ore 11, presso la sede del Coordinamento regionale di Forza Italia,
saranno: Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia;
Previsioni illegittime ,
ricorso alla Consulta ( da "Denaro,
Il" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ricorso alla Consulta Forza Italia
annuncia ricorso alla Corte costituzionale sulla legge appena approvata in
Consiglio. "Alla base - spiega il capogruppo Paolo Romano - difetti
amministrativi che investono il profilo delle garanzie costituzionali. Uno per
tutti: la doppia preferenza condizionata. Una sorta di coercizione
arbitraria".
Fine vita, disco verde in
commissione Sanità ( da "Avvenire"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: intervento della Corte
costituzionale. Per Gianpiero D'Alia dell'Udc, invece si tratta di un testo
«convincente e incisivo», perché tra l'altro «non sono stati intaccati i
principi fondamentali di alimentazione e idratazione, su cui ci siamo sempre
battuti, perché venissero considerati sostegno vitale e non cure mediche».
Anm: <Procure del Sud
sotto organico> ( da "Avvenire"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di rivolgersi anche al Csm, per
sottoporre «alcune possibili, anche se parziali, soluzioni» attuabili
dall'organo di autogoverno, consentendo per esempio anche ai giudici che lo
richiedono di essere «prestati» temporaneamente alle procure. Nella lettera
inviata a Palazzo dei marescialli, l'Anm ribadisce che il trasferimento
d'ufficio con cui il governo vuole coprire i vuoti nell'
Rai, Consulta: perché
Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni
( da "Velino.it, Il"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sono state depositate oggi le
motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la revoca
di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex
ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si
legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?
Lazio/ Regione: Nuove
regole per nomine direttori Asl ( da "Virgilio
Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: I commissari saranno cinque e
saranno scelti tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo
delle Supreme magistrature e professori ordinari, anche a riposo. La
commissione selezionerà tre candidati, sulla base dei titoli e dei requisiti. Il
presidente della Regione potrà scegliere soltanto uno di questi tre candidati.
Telefono rosa: nel 2008
aumentate le violenze domestiche ( da "Articolo21.com"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM. In seguito alla segnalazione
dell'associazione “ Donne in rete contro la violenza” il CSM è stato costretto
ad aprire un fascicolo di inchiesta. In seguito ad uno studio condotto su 28
città italiane a partire da Milano, Roma, Palermo e Napoli fino a piccoli centri
come Tivoli, risulterebbe infatti che le donne che subiscono maltrattamenti o
violenze sessuali in
Tribunale, nominato il
procuratoreE' Francesco Puleio ( da "Sicilia,
La" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Francesco Puleio il magistrato
chiamato dal Csm a sostituire il collega Domenico Platania Consiglio comunale:
il Tar di Catania ha sentenziato l'insediamento di Giorgio Zaccaria al posto di
Massimiliano Baglieri, entrambi della lista "Antonello Buscema sindaco".
La decisione è stata assunta a seguito ad un ricorso presentato da Zaccaria,
assistito dall'avvocato Luca Cottone,
NICOLA COSENTINO,
COORDINATORE REGIONALE DI FORZA ITALIA E SOTTOSEGRETARIO ALL'ECONOMIA: LA BAT...
( da "Mattino, Il (City)"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: potrebbero rendere necessario un
ricorso alla Corte Costituzionale». Il Pd immagina che Forza Italia faccia
pressione sul governo per impugnare la legge. Lei è anche sottosegretario. Come
risponde? Il governo impugnerà il testo? «Il governo valuterà con attenzione e
senza pregiudizi il testo non appena lo avrà ricevuto.
Lancia in campo il bidone
dei rifiuti, società multata ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: e Pasquale Biondi (CSM Resana)
entrambi per offese all'arbitro. Due gare: Balestrieri (Casale), Franceschini
(Giavera), Santin (Godega). Una gara: De Marchi (Csm Resana), Barbon, Moratti,
Porato (Paese), Armellin (Cappella Maggiore), Marchesini, Fraccaro (Godigese),
Giordano (Orsago), Frezza (Pro Mogliano), Marian (Salgareda),
EMANUELE IMPERIALI OGGI IL
CONSIGLIO DEI MINISTRI AVVIA L'ESAME DEL PIANO CASA AL QUALE HANNO LAV...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ritireranno i ricorsi presentati
alla Corte costituzionale. L'idea prevalente è quella, come ha spiegato
Matteoli, di costruire nuove abitazioni di 60-70-
LA LINEA INDICATA DAL
VERTICE DEL PD ERA QUELLA DELLA COMPATTEZZA: VOTARE TUTTI "CONTRO"
I... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Intanto sulle posizioni della
Finocchiaro c'è il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che paventa: «Non
vorrei che la radicalizzazione catastrofica tracciata dalla Finocchiaro
preparasse il terreno ad un tentativo di chiamare in causa la Corte
Costituzionale».
Sanità Lazio, Nuovi
criteri per nomine dg Asl e primari
( da "Velino.it, Il"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, magistrati a
riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo.
Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per quanto
riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione esterna
composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario nazionale
che verranno estratti a sorte:
Battisti/ Sentenza Corte Suprema
rischia di slittare ad ( da "Virgilio
Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La corte costituzionale brasiliana
è chiamata a esaminare la richiesta di estradizione di Cesare Battisti, ex
leader dei Pac (Proletari armati per il comunismo) condannato in Italia a due
ergastoli per quattro omicidi commessi alla fine degli anni '70, dopo che il
ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro gli ha concesso l'
Sicilia/ Schifani:
Fiducioso sul concorso per posti da pm
( da "Virgilio Notizie"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che avrà il bando emesso dal Csm a
gennaio per l'assegnazione di 205 posti vacanti da Pm molti dei quali in
territorio siciliano che, come ha denunciato oggi il Corriere della Sera, è
andato deserto per il timore degli stessi magistrati di andare ad operare nell'isola.
"Confido sul fatto che questi problemi vengano risolti - dice Schifani a
margine del giuramento dei cadetti all'
TREMONTI
"LICENZIA" DRAGHI: "IO DAREI LA VIGILANZA ALLA BCE" (CIOè,
L'UNICO COMPITO DI BANKITALIA) SILVIO HA SCELTO, GALLI SINDACO A FIRENZE DI
PIETRO FEDERALISTA (CALDEROLI GO ( da "Dagospia.com"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: con le quali la Corte
Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dalla Commissione parlamentare
di Vigilanza sulla Rai contro la revoca di Petroni disposta nel settembre del
2007 dall'allora ministro dell'Economia del governo Prodi, Tommaso
Padoa-Schioppa, per disporne la sostituzione con Fabiano Fabiani.
Rai, la sentenza della
Consulta ( da "Affari
Italiani (Online)" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo rileva la Corte Costituzionale,
spiegando perché, come reso noto nelle scorse settimane, ha deciso di annullare
diverse note del Governo Prodi sulla revoca di Petroni, membro del Cda Rai
nominato dall'azionista (il ministero dell'Economia), poi reintegrato per
decisione della giustizia amministrativa.
CATANZARO: CASO DE
MAGISTRIS, IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA SANZIONI
( da "Adnkronos" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CATANZARO: CASO DE MAGISTRIS,
IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA SANZIONI commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 17:51
Perché Prodi non poteva
revocare il consigliere Rai Petroni
( da "CittadinoLex" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: delle attribuzioni del Parlamento
Perché Prodi non poteva revocare il consigliere Rai Petroni (Corte
costituzionale 69/2009) Fu un'illegittima menomazione delle attribuzioni del
Parlamento la proposta di revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni
avanzata nel 2007 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa
senza una previa delibera della Commissione di Vigilanza.
De Magistris/ Apicella e
Iannelli a Csm: Revocate le ( da "Virgilio
Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: hanno chiesto alla sezione
disciplinare del Csm la revoca delle sanzioni inflitte loro per lo scontro tra
le due Procure sugli strascichi della vicenda De Magistris. Lunedì prossimo,
quindi, il 'tribunale delle toghe' riesaminerà il trasferimento di sede imposto
a Iannelli, mentre il lunedì successivo riesaminerà la sospensione dalle
funzioni e dallo stipendio inflitta ad Apicella.
Rai/ Morri: Da Pdl
immotivate esultanze su sentenza Consulta
( da "Virgilio Notizie"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: immotivata l'esultanza del Pdl
sulle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sul caso Petroni: i
giudici della Consulta non hanno affermato che la Gaparri è una buona legge,
gli errori della normativa restano tutti sul tappeto. Lo sostiene il capogruppo
del Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, Fabrizio Morri.
Editoria/ Convegno su
"Indipendenza dei media", 16 e 17 a
( da "Virgilio Notizie"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex presidente della Corte
costituzionale Valerio Onida e il professor Giovanni Sartori l'esperto in
politica comparata. Modererà l'incontro Bianca Berlinguer. Si prosegue
analizzando alcune soluzioni adottate all'estero ("Le soluzioni inglesi,
francesi e americane: alla ricerca di una via italiana"), "La classe
dirigente,
Asl, la Regione elimina lo
spoil system per la nomina dei direttori generali
( da "Dire" del
13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: elenco verrà predisposto da una
Commissione composta da cinque membri scelti tra ex giudici della Corte
Costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature, professori
ordinari anche a riposo. Il curriculum saranno tutti on-line e la Commissione
proporrà una terna al presidente della Regione, che effettuerà la scelta. Iter
simile per la nomina dei primari.
*Rai, Consulta: perché
Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni
( da "Velino.it, Il"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sono state depositate oggi le
motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la revoca
di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex
ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si
legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?
Sanità, Nuovi criteri per
nomine dg Asl e primari ( da "Velino.it,
Il" del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale, magistrati a
riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo.
Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per
quanto riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione
esterna composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario
nazionale che verranno estratti a sorte:
Brasile: dopo Battisti,
Bragaglia "Presto asilo politico all'ex Nar"
( da "Repubblica.it"
del 13-03-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale brasiliana
ha preso altro tempo. "La Corte confermerà l'asilo politico". Ieri,
nel Senato di Brasilia, il ministro Tarso Genro ha affermato che "l'Italia
ha aggredito la sovranità del Brasile", dicendosi sicuro della scelta
della suprema corte che "confermerà l'asilo a Battisti".
( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 06 Marzo
2009 Chiudi di MASSIMO CHIARAVALLI No depuratore? No party. Chi non ce l'ha,
dovrà restituire i soldi a quei contribuenti che per anni se lo sono comunque
trovato da pagare in bolletta. Perché come dice la Corte costituzionale - sentenza 335 dell'11
ottobre 2008 - il canone di depurazione non è una tassa, ma una tariffa per un
servizio. Che, se non erogato, non può essere riscossa. In attuazione di quella
sentenza, il 27 febbraio è stato convertito in legge un articolo del decreto
208 del 30 dicembre del 2008. Morale: chi di bolletta ferisce, in
bolletta perisce. Almeno in certi casi, perché nel frattempo qualcuno si è
fatto furbo. A Civita Castellana da mesi l'opposizione ha aperto un fronte. «Ci
saranno da restituire ai contribuenti - dice Gianluca Angelelli del Pd - almeno
8 anni di tariffa pagata e non dovuta. Si tratta di circa 2 milioni di euro,
nonostante per gli ultimi due anni se ne dovrà occupare la Talete», alla quale
è stato affidato il servizio idrico. Oggi però Angelelli accusa.
«L'amministrazione ha fatto finta che il problema non esisteva». E Danilo
Corazza (Rifondazione) alza il tiro. Al piccione. «Dicevano che la materia era
confusa, che non era detto che bisognava pagare. Il Comune renda pubblico
l'importo da restituire: lo deve sapere chi amministrerà dopo di loro». O si
beve, o si affoga. L'assessore all'Ambiente, Francesco Urbanetti, cade dalle
nuvole e passa la palla alla collega al Bilancio, Luciana Sacchi. Che taglia
corto: «I conteggi non sono stati fatti, vediamo che succede». Sono molti i
Comuni in questa situazione. A Soriano nel Cimino, il sindaco Domenico
Tarantino non naviga però in cattive acque. «Siamo ligi alle sentenze, se ci
dovessero essere le condizioni rimborseremo». Ma non sembra ci siano: sono
infatti esentate quelle amministrazioni che hanno iniziato almeno a progettare
le opere per la depurazione. «I cui oneri comunque sono tutti accantonati».
Idem a Corchiano. «Quelle somme, come dice la legge - spiega il sindaco Bengasi
Battisti - sono state utilizzate per le opere in funzione del depuratore,
abbiamo un progetto generale dagli anni '80 per convogliare le fognature e
realizzare l'impianto. Cosa che va dimostrata, e lo faremo, anno per anno». A
Caprarola il primo cittadino Alessandro Cuzzoli ha precorso i tempi e fatto il
percorso inverso. «Dopo la sentenza della Corte costituzionale
ho tolto la depurazione dalla tariffa. Nessun problema: non abbiamo toccato un
soldo, anzi avanzano per la fognatura, in attesa di fare il depuratore. Ho un
avanzo di 250.000 euro». Quanto da restituire? Alla cassa, 450.000. «Io li ho -
conclude Cuzzoli - al contrario di altri Comuni che li hanno spesi. Anzi, ho
attaccato i manifesti per far chiedere il rimborso ai cittadini». Chapeau.
( da "Reuters Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA (Reuters) - Il
governo ha raggiunto un accordo con le regioni sul piano casa che consentirà di
mobilitare i 500 milioni iscritti a bilancio per l'iniziativa. Lo ha detto in
conferenza stampa a Palazzo Chigi il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto.
"Ieri sera abbiamo definito l'accordo sul piano casa, si sbloccano così
risorse per 500 milioni", ha detto Fitto. "Questo
accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle
regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle regioni dei ricorsi
alla Corte costituzionale.
Il Piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Irap, cala lo sconto
e aumenta l'aliquota L'intervento corregge di poco le percentuali per evitare
l'impugnazione da parte di Roma di fronte alla Corte costituzionale Venerdì 6 Marzo 2009,
Trieste L'aliquota Irap passa dall' 1% allo 0,9176 % a decorrere dal primo
gennaio 2008. Il disegno di legge apposito è stato approvato ieri dal Consiglio
regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte
Costituzionale. Una riparametrazione cui l'Aula ha dovuto dedicarsi
precipitosamente e che ha dato vita a un dibattito stizzoso. Lo sconto
sull'Irap era stato deciso nel dicembre
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Tubone, scambio
d'accuse Rigotto accusa Paviotti di scarsa informazione sulle bollette Venerdì
6 Marzo 2009, Cervignano. «E adesso la badilata di fuliggine si è trasformata
in acciaio pesante». Alberto Rigotto, capogruppo di opposizione, ha commentato
così la notizia dello stop alla riscossione delle bollette del Tubone dal 2000
al 2004, decisa dal consiglio d'amministrazione del consorzio. Il riferimento è
chiaro: nel corso dell'ultima seduta comunale, alla presenza della
presidentessa del Tubone Luisa De Marco, Mauro Travanut aveva invitato Rigotto
a non cavalcare la questione dei rimborsi perché c'era il rischio che ricevesse
"una badilata di fuliggine dal governo nazionale di centrodestra". «Cosa
diranno e faranno Paviotti e Travanut a fronte della decisione, corretta ma
purtroppo intempestiva, del Cda del Consorzio Laguna Spa di sospendere la
riscossione delle cartelle esattoriali relativi ai canoni 2000-2004? Credo che
i pudici valori che spero ancora abbiamo consentano loro di vergognarsi almeno
un po'»- ha tuonato Rigotto, sottolineando le mancanze dal punto di vista
dell'informazione e della trasparenza nella gestione della vicenda. «Quello che
ci preme è che alle 880 e più famiglie cervignanesi giunga velocemente la
notizia di non pagare le cartelle esattoriali, molte delle quali scadono
purtroppo oggi. Allora la proposta è che con ogni mezzo, dal cartellone
luminoso in piazza ad un volantino da recapitare nella buca delle lettere fino
a ulteriori articoli sulla stampa, la notizia della sospensione giunga a tutti
gli interessati». La disapprovazione da parte del principale esponente di
minoranza della città si è quindi concentrata non tanto sull'organo decisionale
del Cda, quanto sui soci di riferimento, nella sostanza i sindaci di Cervignano
e San Giorgio Paviotti e Del Frate: il loro è stato definito da Rigotto un «non
dialogo all'insegna della totale assenza di trasparenza, che sembra più che
altro un tentativo malriuscito di turlupinare per l'ennesima volta i
cittadini». Il Cda del Tubone ha scelto di demandare all'Ato territoriale ogni
decisione a riguardo dei rimborsi previsti in seguito alla
sentenza della Corte costituzionale che a fine 2008 aveva bocciato i pagamenti della depurazione
qualora il servizio non fosse stato effettivamente reso. La legge 13 del 28
febbraio scorso ha escluso i consorzi dalla determinazione dei rimborsi,
rinviando all'autorità d'ambito questa valutazione, al cui interno dovrà essere
tenuto conto degli oneri derivanti da progettazione, realizzazione e
completamento, nella maniera congrua e nel rispetto dei piani di ambito. Simone
Bearzot
( da "Trend-online" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Cipe: Fitto, 4.2 mld
interventi al Sud,rispetto vincoli Fas ANSA NEWS, clicca qui per leggere la
rassegna di Ansa , 06.03.2009 14:02 Scopri le migliori azioni per fare trading
questa settimana!! (ANSA) - BARI, 6 MAR - Andranno al Mezzogiorno circa 4.2 miliardi
di euro delle risorse pubbliche la cui spesa e' stata deliberata oggi dal Cipe.
Lo sottolinea il ministro Raffaele Fitto, precisando che si tratta del 49%
della risorse pubbliche che verranno spese per decisione del Cipe. Tra gli
stanziamenti ci sono 150 mln per gli schemi idrici, 130 mln per le aree
metropolitane di Bari e Cagliari, il finanziamento del terzo lotto per la Ss
106 Jonica per 537 mln e la Variante Nova Siri per 34 mln. Fitto rende noto
pure il finanziamento di 136 mln per la realizzazione della strada Maglie-Santa
Maria di Leuca. 'Tanto la Maglie-Santa Maria di Leuca, quanto la Statale 106
Jonica hanno un assoluto rilievo di carattere turistico essendo destinate,
soprattutto nel periodo estivo a smaltire una considerevole mole di traffico
veicolare', ha detto Fitto. 'I finanziamenti vanno ben oltre la soglia minima
richiesta dalla legge - aggiunge Fitto - e si rispetta inoltre il vincolo di
destinazione del Fas che va per l'85% al Sud'. Fitto al termine del Consiglio
dei ministri ha spiegato il piano casa: 'Abbiamo definito
un accordo da 550 milioni di euro con le Regioni sul piano casa, in un clima di
collaborazione tra governo e Regioni, pur partito da posizioni conflittuali',
che ha portato allo 'sblocco immediato delle risorse, l'assegnazione di una
quota iniziale di 200-250 milioni di euro e il ritiro dei ricorsi alla Corte
Costituzionale da parte delle Regioni'.(ANSA)
( da "Romania Libera" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: Cotidianul nu mai colaboreaza cu Traian
Ungureanu pentru ca acesta a ales viata politica Traian Ungureanu (stanga) dand
mana cu tizul sau de la Cotroceni, in vara lui 2006 Rl online Vineri, 06 Martie
2009 Potrivit unui comunicat de presa al conducerii editoriale a ziarului
Cotidianul, aceasta publicatie a renuntat la colaborarea cu jurnalistul Traian
Ungureanu, dupa ce acesta a confirmat ca a acceptat sa candideze pe listele
PD-L pentru alegerile europarlamentare. Potrivit comunicatului, citat de
HotNews.ro, "Cotidianul regreta faptul ca Traian Ungureanu a facut aceasta
alegere in defavoarea jurnalismului, ii multumeste pentru colaborarea de pana
acum si ii ureaza succes in noua activitate". In comunicat se mai
precizeaza ca decizia despartirii de Ungureanu, comentator la Cotidianul din
2005, "este consecinta preocuparii permanente de a
delimita ferm opiniile politice de activismul politic, principiu pe care l-a
aplicat si in cazul altor comentatori care au optat pentru viata de
partid". Din aceeasi categorie: Dacia Duster Concept, la Salonul auto de
la GenevaBasescu la CSM:
Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1Rusii,
ingrijorati de Chimerica Voteaza
( da "AziendaLex" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
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| Professioni | Testo Illegittima la legge che consentiva di rendere più
sfavorevole il giudizio della commissione di disciplina Il ministero non può inasprire
la sanzione al sottufficiale (Corte costituzionale 62/2009) di Ludovico
Fraia È irragionevole che un'autorità superiore ma esterna alla commissione di
disciplina possa rendere più severa la sanzione prevista per un sottufficiale
delle Forze armate. I giudici costituzionali hanno così dichiarato illegittimo
l'articolo 75 della legge 31 luglio 1954 numero 99 (Stato dei
sottufficiali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica), nella parte in
cui prevede la possibilità, per l'organo competente all'adozione delle sanzioni
disciplinari di stato, di discostarsi dal giudizio della Commissione di
disciplina non solo in senso più favorevole all'incolpato ma, sia pure soltanto
in casi di particolare gravità, anche a sfavore di questo. Proprio quest'ultima
previsione non è andata giù alla quarta sezione del Consiglio di Stato nel
corso di un giudizio avente ad oggetto la impugnazione della sentenza con la
quale il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva rigettato il
ricorso contro la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione
di un sottufficiale dell'Esercito. I supremi giudici amministrativi hanno
ritenuto che permettere al ministro o il responsabile della struttura
amministrativa di peggiorare la sanzione fosse una violazione dell'articolo 3
della Costituzione sull'uguaglianza e dell'articolo 97 sulla salvaguardia
dell'imparzialità e del buon andamento della amministrazione e la Corte costituzionale è stata d'accordo. Del resto l'inasprimento
della sanzione era proprio quello che era capitato ad A. C. condannato alla
pena detentiva di un anno a quattro mesi di reclusione, a seguito di
"patteggiamento", in relazione ad una imputazione di detenzione a
fini di "spaccio" di sostanze stupefacenti. Il sottufficiale aveva
impugnato il provvedimento col quale il direttore generale de ministero della
Difesa, nonostante il «parere favorevole a conservare il grado espresso dalla
Commissione di disciplina», aveva irrogato nei suoi confronti la sanzione
disciplinare della perdita del grado per rimozione. (06 marzo 2009)
( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ABUSI IN FAMIGLIA La
polizia dissuade le donne dal presentare la denuncia ROMA. Tante voci per dire
no alla violenza maschile, no alla strumentalizzazione che la politica fa delle
donne per ottenere consensi. E' il leit motiv che oggi, 7 marzo, legherà le migliaia
di donne che scenderanno in piazza in tante città italiane in occasione della
Festa della donna. Sotto accusa anche gli ultimi provvedimenti del governo
considerati «razzisti» ed «autoritari». E da uno studio dell'associazione
"Donne in rete contro la violenza" arriva un nuovo allarme. Le donne
sarebbero scoraggiate a presentare denuncia per maltrattamenti o violenza
sessuale in famiglia proprio dalle forze di polizia che le dovrebbero tutelare.
Lo studio è ritenuto «importante» dallo stesso Consiglio superiore della
magistratura, al punto da spingerlo ad avviare una propria ricerca tra i
presidenti di tribunale e i procuratori della Repubblica. Lo studio ha messo
insieme i dati raccolti dalla Rete di avvocati presenti in 28 città italiane e
i risultati, riportati in una delibera del Csm, sono
sconfortanti: c'è «un'insufficiente sensibilità da parte delle forze di polizia
nel momento della raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia»; un
fenomeno «che si manifesta con il tentativo di dissuadere la donna a
presentarla, con la minimizzazione della vicenda e con la comunicazione
dell'iniziativa al soggetto denunciato per attuare un tentativo di
conciliazione inopportuno anche per possibili ricadute negative sul
piano della protezione della vittima». Lo stesso avviene persino in presenza di
fatti ancora più gravi, quando ai maltrattamenti è connessa la violenza
sessuale.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del
07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Sabato 07 Marzo 2009
Chiudi VELLETRI Commiato di Ferraro Si è tenuto ieri il
commiato del presidente del Tribunale di Velletri Bruno Ferraro, che dopo otto
anni termina il suo incarico per andare a dirigere il Tribunale di Tivoli. Il
suo posto sarà affidato al presidente della sezione penale Antonio Gannino, in
attesa della nomina da parte del Csm. Ferraro era arrivato a Velletri nel
settembre del 2001.
( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO pag. 2
ROMA «ENTRO QUINDICI - venti giorni spero di portare il &#... ROMA «ENTRO
QUINDICI - venti giorni spero di portare il piano casa' in consiglio dei
ministri» osserva Altero Matteoli. Le premesse ci sono, grazie all'accordo
sottoscritto dal ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e dal
presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Palazzo Chigi è molto
soddisfatto. «Il piano ha commentato Silvio Berlusconi è importantissimo perchè
quando l'edilizia va, tutto va». «L'intesa osserva il ministro Raffaele Fitto
prevede lo sblocco immediato delle risorse e l'assegnazione alle regioni di una
quota pari a 200-250 milioni su 550 milioni (i fondi del vecchio piano per
l'edilizia abitativa, stanziati dal governo Prodi e dirottati sul nuovo piano
casa, di cui le regioni chiedevano la restituzione. ndr) in
cambio della rinuncia ai ricorsi alla Corte Costituzionale». «SONO PIENAMENTE
soddisfatto dell'accordo raggiunto ha commentato Fitto che impegna consistenti
risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte
famiglie che versano in condizioni di bisogno». a.f.
( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-07 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE Sicurezza Lettera a Maroni e Alfano Allarme di Zingaretti:
«Guidonia, necessarie più forze dell'ordine» Tutti pronti a indignarsi, dopo lo
stupro e le violenze di Guidonia, per la poca sicurezza della zona: poi,
lentamente, giorno dopo giorno, tutto torna com'era prima, cioè con magistrati,
poliziotti e carabinieri costretti a lavorare nell'emergenza quotidiana, poche
risorse, pochi mezzi, pochi uomini. Per questo il presidente della Provincia,
Nicola Zingaretti, ha scritto «a Roberto Maroni, ministro dell'Interno, ad
Angelino Alfano, ministro della Giustizia, a Nicola
Mancino, vicepresidente del Csm». Per spiegare, senza polemica, che «la grave
situazione legata alla carenza di personale giudiziario e amministrativo e alla
insufficiente dotazione di forze dell'ordine in cui versa, ormai da tempo, il
circondario della procura di Tivoli. Numeri e dati segnalano una
condizione di crescente criticità». Eccoli, i dati: una procura che serve
cinquecentomila persone - gli abitanti della zona, divisi in 75 comuni - e ha
un organico «mai adeguato alle previsioni di legge: otto magistrati e 34
amministrativi». Tre sostituti procuratori saranno presto trasferiti e nessun
rimpiazzo è stato deciso. Tutto ciò, secondo Nicola Zingaretti, «rischia di
condizionare e pregiudicare l'attività di controllo del territorio, di
prevenzione e repressione dei reati in una zona caratterizzata, per altro, da
significative infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. è stato lo
stesso procuratore di Tivoli, Luigi De Ficchy, a parlare di una situazione che
appare, per alcuni aspetti, non più tollerabile, e a sottolineare, in particolar
modo, la gravità della perdurante assenza di un commissario di polizia nella
città di Guidonia, la seconda città del Lazio per numero di abitanti, e di un
comando di Gruppo dei carabinieri in tutto il circondario». Situazione, dunque,
a dir poco rischiosa: «Ad oggi sono presenti solo cinque compagnie di
carabinieri con piccoli nuclei investigativi; una sola compagnia della Guardia
di Finanza; un solo commissariato di polizia di Stato con sede a Tivoli ed un
solo distaccamento a Guidonia. Forze evidentemente inadeguate ai compiti che
vengono loro richiesti. Altrettanto gravi e preoccupanti appaiono i dati
relativi al funzionamento degli uffici della Procura». Si noti che «diretta
conseguenza di questa cronica carenza di personale è un numero dei procedimenti
pendenti in costante aumento». Zingaretti, a questo punto, scrive chiaramente
che «a questo punto è evidente il rischio di una deriva emergenziale
difficilmente sostenibile. Per tali ragioni, riterrei, utile e opportuno
organizzare al più presto singoli incontri su questi temi con i più autorevoli
referenti istituzionali per discutere insieme le possibili soluzioni. Sono
convinto che, a fronte di numeri e dati così allarmanti, sia doveroso assumere
quanto prima decisioni adeguate». La lettera è stata inviata qualche giorno fa.
Adesso, in molti aspettano le risposte. Alessandro Capponi Nicola Zingaretti
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CLAUDIO SARDO Roma.
Si sta facendo strada nel governo l'idea di indire il referendum elettorale per
il 21 e 22 giugno, nel giorno degli eventuali ballottaggi delle amministrative.
Fin qui sembravano scontate le date del 14 e del 15. Ma la scelta del Pd si
sposare l'election-day, proposto dai referendari, e soprattutto la campagna del
segretario Dario Franceschini sui «460 milioni di euro che il governo è pronto
a buttare dalla finestra», hanno messo in imbarazzo la maggioranza. Celebrare
il referendum il 6 e 7 giugno, insieme alle elezioni europee e al primo turno
delle amministrative, consentirebbe un indubbio risparmio in tempi di crisi.
Viceversa, fissando il referendum nella domenica successiva alle europee, i
cittadini di qualche Comune o Provincia corrono persino il rischio di essere
chiamati alle urne per tre settimane consecutive: e in questi casi l'astensione
potrebbe alterare il responso stesso dei ballottaggi. Da qui il ripensamento
del governo. Di cui ieri si è fatto interprete il ministro Ignazio La Russa:
«Spostando il referendum nel giorno dei ballottaggi si possono realizzare
comunque dei risparmi». Sarebbero risparmi inconsistenti, hanno replicato dal
Pd. Tuttavia, il Pdl disporebbe di un'arma di difesa in più. Del resto
l'election day è un'ipotesi impraticabile per la maggioranza. Il veto della
Lega è assoluto. E Silvio Berlusconi ha più volte assicurato Umberto Bossi che
la consultazione fallirà. Se vincesse il sì al referendum, le coalizioni
verrebbero cancellate e il premio di maggioranza assegnato per intero alla
lista con più voti. Alla Lega non resterebbe che scegliere se confluire nel Pdl
(rinunciando al simbolo) o uscire dalla maggioranza. Far slittare il referendum
dal 15 al 21 giugno comunque non è semplicissimo. La legge istitutiva prevede
che il referendum debba tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno. Dunque, per
consentire l'accorpamento con i ballottaggi è necessaria una specifica
previsione di legge. La norma potrebbe essere inserita come emendamento nel
decreto, ora in discussione alla Camera, che consente in via eccezionale di
votare per le europee e le amministrative nel pomeriggio di sabato 6 giugno e
per l'intera giornata di domenica 7. Già una volta, nel novembre 1987, si votò
per un referendum (sul nucleare) in un tempo non canonico. Allora però il
comitato promotore era favorevole allo spostamento. Mentre oggi Giovanni
Guzzetta, promotore del referendum elettorale, è contrarissimo. E il comitato,
in quanto «potere dello Stato», ha la possibilità di
sollevare un conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale. Eventualità che potrebbe
costringere il governo a fare marcia indietro e tornare alla data del 15
giugno. Di certo, a fronte del patto Berlusconi-Bossi, il Pd insisterà per
l'election day. E Franceschini presto annuncerà anche il sì al quesito.
Tra i democrat, a dire il vero, sono molti ad essere contrari al merito della
proposta Guzzetta-Segni. Tanto più i sostenitori del modello tedesco. Tuttavia,
lo stesso Franceschini si prepara a sostenere il sì con l'argomento che la
legge Calderoli va cambiata e che il referendum va inteso come uno strumento
per riportare la riforma in Parlamento.
( da "Romania Libera" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: Tariceanu vrea sa fie presedintele
Romaniei Rl online Sambata, 07 Martie 2009 Presedintele PNL Calin Popescu
Tariceanu si-a anuntat sambata, la Brasov, intentia de a candida la presedintia
Romaniei, motivand ca il recomanda lupta dusa vreme de patru ani cu seful
statului, din care partidul a "iesit intarit", transmite
corespondentul NewsIn. "Trebuie sa gasim cea mai buna solutie pentru a-l
detrona pe Traian Basescu la alegerile prezidentiale, pentru ca el nu si-a
indeplinit rolul de mediator in societatea romaneasca, fiind primul care a
provocat conflictele in societatea romaneasca. Trebuie sa gasim un presedinte
care, in loc sa dezbine, sa-i uneasca pe romani. Sunt gata sa-mi asum aceasta misiune,
daca voi fi sustinut de colegii de partid", a declarat Calin Popescu
Tariceanu. Anuntul este facut in plina campanie interna pentru sefia PNL, in
care contracandidatul sau, vicepresedintele Crin Antonescu si-a declarat drept
atu faptul ca-si doreste presedintia partidului pentru ca, din aceasta
calitate, sa candideze impotriva lui Traian Basescu. Prezent la sedinta
Delegatiei Permanente a PNL Brasov, unde si-a prezentat opiniile in legatura cu
privire la viitorul partidului, fostul premier si-a facut publica intentia de a
intra in cursa pentru Cotroceni. Tariceanu a argumentat ca are experienta
confruntarilor cu Traian Basescu, cu care a dus o permanenta lupta in perioada
in care a condus Guvernul. "M-am luptat in fiecare zi cu el si din aceasta
lupta PNL-ul a iesit intarit. Am trecut prin momente dificile, dar le-am
depasit si am obtinut la alegerile din toamna trecuta cel mai bun scor al
partidului din 1990 incoace", a precizat Tariceanu. Presedintele PNL a
subliniat ca si-ar fi dorit un sprijin mai mare din partea colegilor de partid,
atunci cand se afla singur in fata lui Traian Basescu, facand aluzie si la
contracanditatul sau pentru sefia partidului Crin Antonescu. Congresul
Extraordinar al PNL va avea loc pe 20-21 martie, in cursa
pentru sefia partidului dandu-se intre actualul presedinte al partidului, Calin
Popescu Tariceanu, si vicepresedintele Crin Antonescu. Din aceeasi categorie:
OSCAR, in cifrePresa ucraineana dezvaluie numele diplomatilor romani ce vor fi
expulzatiBasescu la CSM:
Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1 Voteaza
( da "Romania Libera" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: 40 de milioane lunar, sporul de risc
pentru magistrati Rl online Sambata, 07 Martie 2009 Aproape 6.000 de
magistrati, judecatori si procurori vor incasa, in luna aprilie, si sporul de
risc si cel de suprasolicitare neuropsihica, adica inca 50% din salariul de
baza. Potrivit Realitatea TV, decizia a fost comunicata zilele trecute de
ministrul Justitiei catre Curtile de Apel din toata tara. Sporul se aplica
incepand cu 1 martie, ceea ce inseamna ca magistratii, procurori si judecatori
cu rang de judecatorii, tribunale si curti de apel vor incasa acesti bani de
luna viitoare. Este vorba despre mult discutatul spor de suprasolicitare
neuropsihica, din cauza caruia a izbucnit la sfarsitul anului trecut un
adevarat razboi in justitie. Recunoscut printr-un act normativ si eliminat
printr-un altul, sporul de risc a fost incasat pana acum doar de 500 de magistrati de la instanta suprema si alti 60 de la CSM - singurele institutii din justitie
cu bugete independente de Minister. Cateva mii de magistrati au castigat in
ultimii doi ani, prin actiuni in instanta, drepturi salariale restante de zeci
de milioane de lei, conturile Ministerulului Justitiei si ale Ministerului
Public fiind periodic blocate prin ordine de executare silita. Obligat
prin hotarari judecatoresti definitive, Ministerul Justitiei a cerut o alocare
speciala pentru acest fond in
( da "Corriere delle Alpi" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
SECONDA CATEGORIA
Cadore-Limana per i play off Lentiai-Fiori Barp caldissima BELLUNO. Tre derby
in Seconda R. Il più importante è Cadore - Limana, che vale per i play off. Uno
scalino più in basso Fulgor Farra - Auronzo, con i cadorini senza Andrea Da Corte
e piena zona salvezza in Piave - Sois. Qui si gioca in riva al fiume. Molto
interessante anche la sfida tra il Ponte Alpi e il Santa Lucia padrone del
girone e lanciato verso la promozione diretta. I pontalpini sono in un grande
momento e mercoledì hanno anche vinto il recupero con l'Alpina: non avranno
Lucchini per squalifica e Galli per infortunio. Un'assenza pesante anche nei
trevigiani: il cervello di centrocampo Tonino Tessariol, uno che ha passato la
quarantina, non è velocissimo come quando giocava tra i professionisti, ma fa
correre il pallone. L'Alpina è a San Michele, dove non può fare meno di tre
punti se intende continuare a inseguire la salvezza, malgrado che assenze di
Basso e Cian, mentre il Cortina a Sarmede senza Boldrin. Ultima contro penultima.
E nel girone Q attenzione a Lentiai - Fiori Barp. Un punto di vantaggio per gli
ospiti e grande paura per entrambe le squadre. Negli ospiti, è squalificato
Latti. La bellunese più altolocata è il Piavetegorzo, a
metà graduatoria e ospite dell'Altivolese senza Scopel e Berra. Turni interni
per il Foen con il Bessica e per la Juventina Mugnai con la Sernaglia, mentre
l'Agordina è a Farra di Soligo dalla Virtus Csm. Negli juventini, sono
squalificati Comiotto e il guardalinee di parte Pauletti. (g.s.)
( da "Tribuna di Treviso, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia
DILETTANTI. Tutte le
partite e gli arbitri Liapiave sfida la capolista Ponzano-Union, vietato
fallire Partite e arbitri di oggi (inizio ore 15). Eccellenza.
Adriese-Liapiave; Moriago-Dolo Riv. Brenta, Sartori di Este; Edo Mestre-Romano
d'Ezzelino, Michieli di Padova; Miranese-Giorgione 2000, Moraglia di Verona;
Ponzano-Union CSV; Rossano 2004-Cordignano, Pizzol di San Donà; Vedelago
2008-Liventinagorghense, Xausa di Portogruaro. Promozione. Cappella
Maggiore-Vittorio Veneto; Casierdosson-Luparense, Sprezzola di Mestre;
Cavarzano-Zero Branco, Zulianello di San Donà; Cornuda Crocetta-Fontanelle,
Milani di Portogruaro; Ceggia-Istrana, Gordiani di Este; Opitergina-Gruaro,
Zanolla di Belluno; Preganziol, Caminotto di San Donà; Villorba-La Marenese,
Marchetti di Vicenza. Prima categoria. Castagnole-Borgoricco, Penso di Mestre;
Sile Ospedaletto-Robeganese, Gallo di Belluno; Concordia Fonte-Riese, Xausa di
Portogruaro; Loreggia-Spineda, Bellato di Mestre; San Floriano-Martellago, Neri
di Vicenza; Caorle-Mogliano, Giacometti di Padova; Mazzolada-Silea, Cagnin di
Padova; Musile-Cessalto, Spezzati di Padova; Roncade-Eraclea, Canova di
Vicenza; Eclisse Careni-Sanfiorese, Marzano di Mestre; Godega -Codognè,
Benvenuti di San Donà; Montello-Ponte di Piave, Mareso di San Donà;
Nervesa-Sedico, Fontana di Vicenza; Plavis-F.Trevignano, Zandinella di Venezia;
Ripa Seren-Orsago, Ponso; San Giorgio-Fregona, Tatalo. Seconda categoria.
Spf-Giovanile Ezzelina; Salgareda-Aurora San Nicolò; Gorghense-La Stimma Don
Bosco; Cendon-Aurora Tv Due; S.Elena-Calcio Marcon; Monastier-Calcio Paese;
Treville-Casale; Salvarosa-Ciprianocatron; Salvatronda-Dal Santo Fossalunga;
Campigo-Godigese; Calcio Mignagola-Olmi Callalta; Virtus
Csm Farra-Agordina; Foen-Bessica; Montegrappa-Calcio Caerano; Union Maser-Cisonese;
Juventina Ed.Polaris-La Sernaglia; Altivolese-Piave Tegorzo; Castion-SP Calcio
2005; San Mihele Cerfim-Alpina Calcio Belluno; Calcio Sarmede-Cortina;
Vittsangiacomo-Cortina; Vazzolese-Gaiarine; Ponte nelle Alpi-Santa Lucia
Mille. Terza categoria. Tarzo-Breda; Basalghelle-Cimapiave; Barbisano-Feletto;
Pero-S. Giustina; Follinese-Lovispresiano; Boccadistrada-Parè;
Campolongo-Refrontolo; Vallata 1999-Suseganese; Padernello-Badoere; Vidor-San
Giuseppe; S.Antonino-Fanzolo; Pederobba-Fontane; Vedelaghese-Milan Guarda; San
Gaetano -Postioma; Rovere Sartorato-Valdosport; CSM
Resana-Volpago CAM; Eagles Pedemontana-Palladiana Vigardolo; Fellette-Union 98
Borso del Grappa; Grassaga-Evolution Team; Zensonese-Fossalta Piave; Summaga-
Biancade. (Emanuele Storgato)
( da "Mattino di Padova, Il" del 08-03-2009)
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Pagina 45 - Altre
Tra San Paolo e Vigontina il derby d'Eccellenza Massanzago-Piombinese clou in
Promozione. S'inizia alle 15 ECCELLENZA Girone A: Abano (31)-Camisano (14);
Cerea (31)-Noventa (18); Monselice (39)-CastelnuovoSandrà (31); San Paolo
(27)-Vigontina (32). PROMOZIONE Girone B: Belvedere (22)-Campetra (36);
Massanzago (35)-Nuova Piombinese (36); Trebaseleghe (20)-Caldogno (38). Girone
C: CasalserugoBovolenta (20)-GazzeraChirignago (22); Conselve (30)-Piovese
(38); Legnarese (42)-Mestrina (20); SaonaraVillatora (26)-Solesinese (29). Girone
D: Casier Dosson (12)-Luparense (38). PRIMA CATEGORIA Girone D: Badia Polesine
(41)-Casale di Scodosia (22); Bagnoli (42)-Fiessese (30); Boara Pisani
(26)-Atheste (29); Merlara (14)-Crespino (29); Porto (22)-Bassa Padovana (22);
Vigo (18)-Pozzonovo (41). Girone E: ArdSpera (41)-Union Csm
(18); Carpanedo (19)-Torre (42); Cervarese (39)-Pertichese (24); Curtarolese
(26)-Camponogarese (21); Limena (31)-Union Cadoneghe (23); Pionca
(18)-BassanelloGuizza (25); San Giorgio in Bosco (31)-Arzergrande (13); Vigodarzere
(39)-Thermal Abano (42). Girone F: Campodarsego (45)-Calvi Noale (16);
Castagnole (29)-Borgoricco (34); Loreggia (40)-Spineda (33); Virtus Villanova
(20)-Campocroce (12). SECONDA CATEGORIA Girone F: Cartigliano (44)-Campetra
(48); Juventina Laghi (34)-Campese (36). Girone G: Canaro (34)-Castelbaldo
(28); Costa (40)-Aurora Granze (27); Quadrifoglio (37)-La Gazzella (16);
Villanovese (26)-Deserto (15). Girone H: Battaglia Terme (38)-Arre (16); Civè
(33)-Cavarzere (18); Patavina (27)-Bottrighe (33); San Pietro Viminario
(28)-Due Stelle (19); San Pio X (23)-Pontecorr (42); Zona Marina (23)-La Rocca
(40). Girone I: Corte (37)-Mellaredo (21); Cristoforo Colombo (12)-Casone (24);
Esedra Don Bosco (29)-Sant'Agostino (23); Maserà (27)-Crocefisso (23); Sacra Famiglia
(35)-Cus Padova (36); San Lorenzo Albignasego (5)-Rio (48); Santangiolese
(30)-Fossò (39); Vigonza (37)-Petrarca (35). Girone L: Csr Teolo
(41)-Selvazzano 2000 (25); Mestrino (30)-Rubano (17); Saccolongo (35)-Euganea
Rovolon (20); Santa Maria Camisano (53)-Due Monti Abano (33); Vò (31)-Due Monti
(35). Girone M: Arcella (25)-Fontanivese San Giorgio (32); Bolzano Vicentino
(36)-Olympia (17); Borghetto (4)-Valsugana (33); Campodoro (12)-Virtus
Villafranca (30); Fides San Pietro in Gu (26)-Fratte (40); Galliera (25)-San
Giorgio Tremignon (48); Plateolese (33)-Mottinello Nuovo (36); San Domenico
Savio (31)-Onara (33). Girone N: Maerne (49)-San Giacomo Trebaseleghe (21);
Torreselle (17)-Sant'Erasmo (33); Alvisiana Venezia (25)-Ambrosiana (42). TERZA
CATEGORIA Girone A: Cavinese (37)-Loreggiola (19); Facca (18)-Rambla (29);
Gazzo (23)-Bronzola (23); Grantorto (42)-Campo San Martino (38); San Martino di
Lupari (38)-Comitense (26); Sant'Andrea Campodarsego (15)-Justinense (29);
Tombolo (3)-San Carlo Pontevi (34). Girone B: Armistizio (36)-Giarre (27);
Atletico Teolo (31)-Torreglia (45); Brentella (28)-Galzignano (21); Lozzo
(19)-Montà (49); Montegrotto (2)-San Giorgio Baone (16); Sarmeola
(33)-Brusegana (8); Usma (42)-Veggiano 2007 (33). Girone C: Gregorense (31)-Real
Padova (16); Lion (34)-Cartura (38); Mortise (25)-Murialdina (32); Nativitas
(9)-Azzurra Terradura (25); Pernumia (25)-Union Voltaroncaglia (46); San
Precario (36)-Atletico 2000 (14). Girone D: Bojon (28)-Arzerello (15); Pianiga
(29)-Perarolo Vigontina (20); Real Sant'Anna (11)-S.Martino (41); San Marco
(31)-Correzzola (35); VigonovoTombelle (30)-Codevigo (12); Vigorovea
(43)-Arinese (19). Girone E: Due Torri Rovigo (11)-Città del Castello (18);
Grignano (35)-Virtus Agna (41); Redentore (21)-Stanghella (19); Stroppare
(44)-Italwin Conselve (40); Tribano (40)-Santelenese (24); Urbana
(28)-Montagnana (24); Villa Estense (27)-Beverare (22). (A cura di Matteo
Lunardi)
( da "Giornale.it, Il" del 08-03-2009)
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n. 58 del 2009-03-08
pagina 11 Dalle foto osé agli slip lanciati ai fan Ascesa e caduta di mister
paparazzo di Nino Materi Uno, nessuno, centomila. Fabrizio Corona, da anni,
gioca a rimpiattino con se stesso. Senza mai trovarsi. Oppure trovandosi in
troppi ruoli contemporaneamente. «Sono un giornalista!», ha rivendicato qualche
giorno fa in tribunale, difendendo i suoi scoop fotografici: Adriano ubriaco a
una festa, Coco con amici gay su uno yacht, Lapo in discoteca con un
transessuale e via ravanando nel pattume. Spazzatura a prova di raccolta
differenziata che «piace alla gente che piace» e fa la fortuna dei giornali
gossippari. Ma anche la stampa «seria» ci ha dato dentro ai tempi
dell'inchiesta Vallettopoli: il «Re Fabrizio» contro Woodcock, «il Pm biondo
che fa impazzire il mondo». Metafore indimenticabili. Allora Corona - chiuso momentaneamente
il taccuino da reporter - si trasformò in severo membro
della commissione disciplinare del Csm: «Woodcock, grazie a me, vuol farsi
pubblicità. Quando si scorprirà che la sua indagine è un bluff, dovrà essere
punito...». Quelle indagini, effettivamente, in parte si sono rivelate un
fiasco e così Fabrizio (dopo una breve soggiorno a San Vittore) divenne
stilista, lanciando una linea di abbigliamento griffata Corona's; mitico
rimarrà il suo lancio degli slip dal balcone di casa dov'era agli arresti
domiciliari: a raccogliere, in delirio, la preziosa mutanda c'era sul
marciapiede una folla di oltre 2-3 fan. Ma tanto bastò ai rotocalchi fru-fru
per titolare: «Tutti pazzi per Fabrizio!». Ma «tutti» chi? Non certo i
carabinieri che, qualche tempo dopo, lo fermarono perché alla guida della sua
fuoriserie aveva pagato - distrattamente - un pieno di super con banconote così
mini da risultare false. Tempo qualche giorno, e Corona si stancò anche di
questo mestiere. Tornando al suo primo amore: la moda. In passerella a Milano
per i big dei défilé maschili vestito come un Padrino di rito ambrosiano. Ma
pure come cineoperatore autodidatta Fabrizio ha dimostrato di saperci fare: con
una telecamera nascosta, ad esempio, riprese i «momenti salienti» dell'udienza di
separazione dalla moglie Nina Moric. Del resto, le «notizie» sono notizie. In
americano lo chiamano infotainment; in italiano chisseneffotment. Una sola
professione Corona ha sempre rinnegato: quella di paparazzo. «Mai scattata una
foto in vita mia. A queste hanno sempre pensano i ragazzi della mia
agenzia...». Ora che l'agenzia è fallita, addio ragazzi. Non gli resta che Lele
Mora. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Corriere Alto Adige" del 08-03-2009)
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Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2009-03-08 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Il deputato Svp «L'Alto Adige sulla carta è favorito, ma
i problemi restano» Zeller: «Situazione paradossale»
BOLZANO — Karl Zeller, deputato della Svp ed avvocato meranese, conosce i problemi della giustizia altoatesina
sia da politico che da libero professionista. Onorevole Zeller, cosa sta
succedendo? «I problemi ci sono, ma credo che si stia
sbagliando mira. Il problema non è la prescrizione del processo Bertoluzza, o
meglio: essa è dovuta alle continue eccezioni sollevate finora dagli avvocati
della difesa sulle intercettazioni. Le eccezioni erano state accolte dai
giudici e così il processo è andato per le lunghe. Giunti a questo punto, con
la certezza di una futura prescrizione, allora bene ha fatto il presidente
Zanon a prendere la sua decisione. Non avrebbe avuto senso la celebrazione fine
a se stessa di quel processo, senza alcun beneficio per la giustizia».
Ma i problemi, diceva, restano. «Sì, indubbiamente al
tribunale di Bolzano c'è una carenza di personale, soprattutto amministrativo.
Ma è un po' paradossale, perché in parlamento io e il collega Siegfried Brugger
abbiamo fatto di tutto per migliorare la situazione: negli ultimi anni abbiamo
ottenuto con degli emendamenti diverse deroghe all'ordinamento giudiziario per salvaguardare le peculiarità dell'Alto
Adige. Siamo anche riusciti a far bandire concorsi per almeno 60 posti
amministrativi. E per i giudici è stata aumentata l'indennità di bilinguismo.
Di più non possiamo fare: non capisco dove sia l'intoppo». L'attuale governo ha
delle responsabilità? «Sì, ma non solo e non tanto per la situazione
altoatesina. Il problema della grave carenza del personale amministrativo è
nazionale». L. R. Avvocato Karl Zeller, parlamentare Svp
( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 08-03-2009)
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Cavarzano in casa
Riprende la Terza Fari su Ztll-Alpago e Cadore-Limana Domenica 8 Marzo 2009,
ECCELLENZA GIRONE B MAROSTICENSE (23)-FELTRESE (29) Trasferta abbordabile: i
vicentini, in tutta la stagione, hanno vinto solo cinque volte. Arbitro Fabio
Pozzobon di Vicenza. PROMOZIONE GIRONE D CAVARZANO (29)-ZEROBRANCO (20) Il
periodo è buono, bisogna puntare ai tre punti. Arbitro Alberto Zulianello di
San Donà. PRIMA CATEGORIA GIRONE H NERVESA (30)-SEDICO (32) Zitto zitto il
Sedico ha sorpassato anche la favorita del campionato. Ma oggi sarà dura...
Arbitro Diego Fontana di Vicenza. PLAVIS (23)- FULGOR TREVIGNANO (19) Partita
decisiva: una vittoria rimetterebbe le cose in odine. Arbitro Tommaso
Zandinella di Venezia. RIPA FENADORA(45)-ORSAGO (25) La capolista contro una
delle formazioni più fragili del torneo. Arbitro Laura Ponso di Bassano. SAN
GIORGIO (32)-FREGONA (26) La classifica dei trevigiani è forse la più falsa del
torneo. Arbitro Nicola Tatalo di Portogruaro. ZTLL SINISTRA PIAVE (18)-ALPAGO
(35) Due squadre di nuovo in salute. Assente De Bon, squalificato. Arbitro
Matteo Schiappa di Treviso. SECONDA CATEGORIA GIRONE Q LENTIAI (14)-FIORI BARP
(15) Di fronte le ultime della classe. Arbitro Federico Bardin di Conegliano.
ALTIVOLESE (17)-PIAVE TEGORZO (30) Vittoria alla portata degli alanesi che così
aiuterebbero le altre bellunesi. Arbitro Augusto Baruffi di Treviso. FOEN
(25)-BESSICA (40) Partita difficile, da evitare tattiche spregiudicate. Arbitro
Francesco Montali di Treviso. JUVENTINA (26)-SERNAGLIA (19) Tre punti per
mettersi al sicuro. Arbitro Ajdini Laurenc di Treviso. VIRTUS
CSM (33)-AGORDINA (22) Gli
agordini devono far punti, ma gli avversari sono lanciatissimi verso i playoff.
Arbitro Shvay Pavlodi Treviso. SECONDA CATEGORIA GIRONE R FULGOR
FARRA(30)-AURONZO (26) Alpagoti favoriti, Auronzo in fase negativa. Arbitro
Mauro Bontorin di Bassano. SAN MICHELE (7)-ALPINA (21) Vincere per
togliersi dai playout. Arbitro Matteo Bertin di Bassano. SARMEDE (29)-CORTINA
(27) La squadra di Michielli vuole riprendere a correre come a inizio stagione.
Arbitro Mattia Peruzzo di Bassano. CADORE (34)- LIMANA (42) Partita decisiva
per definire la griglia playoff. Arbitro Sandro Ceneda di Conegliano. PONTE
NELLE ALPI (32)-SANTA LUCIA (47) Una partita che vale una stagione e che
potrebbe riaprire il campionato. Arbitro Francesco Costantin di Conegliano.
PIAVE (23)-SOIS (21) Partita decisiva per le speranze di salvezza della squadra
di Borsato. Arbitro Alessandro Barba di Treviso. TERZA CATEGORIA Girone A:
Alpes-Coi (arbitro: Alessandro Zanon); Arsiè-Castion (Antonio Bassani);
Tomatico-Sospirolese; Mix-Cornei (Roberto Simonetti); San Vittore-Salce (Isaia
Stragliotto di Bassano); Schiara-Sovramonte (Daniele Fontanive). Girone B:
Amici di Fortogna-Valzoldana (Giovanni Unterberger); Claut-Danta (Edoardo
Cargnel); Ospitale-Longarone (Marco Zanella). CAMPIONATI FEMMINILI Serie C:
Castagnaro-Alpago; San Martino-Keralpen. Serie D: Dynamo-Spinea; Zensky-Cadore;
Passarella-Alpes Cesio.
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 08-03-2009)
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Eccellenza e
Promozione Giornata ricca di derby Domenica 8 Marzo 2009, Treviso (m.m.)
Settima giornata di ritorno dei campionati dilettanti di calcio dall'Eccellenza
alla Terza categoria. ECCELLENZA - Mentre il Lia Piave fa vista alla capolista
Adriese, in terra trevigiana sono in programma i derby Ponzano-Union CSV e
Vedelago-Liventina Gorghense, mentre l'Ardita Moriago Arredo House ospita il
Dolo Riviera Brenta. Trasferta a Mirano per il Giorgione e a Rossano per il
Cordignano. PROMOZIONE - Quattro i derby trevigiani in calendario. Il Cappella
Maggiore ospita il Vittorio Veneto, secondo della classe, il Villorba è opposto
alla Marenese, l'Union Preganziol al Porto Mansuè, mentre il Cornuda Crocetta
ospita il Fontanelle. Fra le mura di casa anche la capolista Opitergina con il
Gruaro e il Casier Dosson con la Luparense. Infine trasferte per Zero Branco a
Cavarzano e sul campo della Libertas Ceggia per l'Istrana. PRIMA CATEGORIA -
Programma e arbitri. Girone F.Castagnole-Borgoricco: Penso (Me), Comm. Sile
Ospedaletto-Robeganese: Gallo (Bel), Concordia Fonte-Riese Vallà: Xausa (Po),
Loreggia-Spineda: Bellato (Me), S. Floriano-Real Martellago: Neri (Vi). Girone
G. Pro Roncade-Città di Eraclea: Canova (Vi), Caorle-Pro Mogliano: Giacometti
(Pd), Mazzolada-Silea: Cagnin (Pd), Musile-Cessalto: Spezzati (Pd). Girone H.
Careni Pievigina-Sanfiorese: Manzano (Me), Godega-Codognè: Benvenuti (Sd),
Montello-Ponte di Piave: Mareso (Sd), Nervesa-Sedico: Fontana (Vi),
Plavis-Fulgor Trevignano: Zandinella (Ve), Ripa-Orsago: Laura Ponso (Bs), S.
Giorgio-Fregona: Tatalo (Po). SECONDA - Programma e arbitri. Girone F.
SPF-Giov. Ezzelina: Carraretto (Tv). Gir. O. Salgareda-Aurora S. Nicolò: Tasca
(Tv), Gorghense-La Stimma Don Bosco: Barracano (Tv). Gir. P. Cendon-Aurora
Treviso Due: Moretti (Tv), Monastier-Paese: Scepi (Tv), Salvarosa-Cipriano
Catron: Voltarel (Tv), Salvatronda-Fossalunga: Caramel (Tv), Mignagola-Olmi
Callalta: Daulle (Bl), Campigo-Godigese, S. Elena-Marcon, Treville-Casale. Gir.
Q. Altivolese-Piave Tegorzo: Baruffi (Tv), Foen-Bessica: Montali (Tv),
Juventina-La Sernaglia: Ajdini (Tv), Montegrappa-Caerano:
Schuster (Tv), Maser-Cisonese: Trisolini (Tv), Virtus Csm Farra-Agordina: Shvay
(Tv), Castion-Sp. Gir. R.Vazzolese-Gaiarine: Faraon (Co), Ponte nelle Alpi-S.
Lucia Mille: Costantin (Co), S. Michele Crefim-Alpina: Bertin (Bs),
Sarmede-Cortina: Peruzzo (Bs), Vitt Sangiacomo-Francenigo: Soster (Bs).
TERZA - Programma e arbitri. Gir. A. Campolongo-Pro Refrontolo: Cirillo (Co),
Vallata-Suseganese: Palmieri (Co), Ardita Pero-Itlas S. Giustina: Fratin (Cf),
Boccadistrada-Parè: Pirazzo (Cf), Barbisano-Feletto, Basalghelle-Cima Piave,
Follinese-Lovispresiano, Tarzo Revine Lago-Breda. Gir. B. Padernello-Badoere:
Menegaldo (Tv), Vedelaghese-Milan Guarda: Di Tomaso (Tv), Vidor-San Giuseppe:
Punchina (Tv), CSM Resana-Volpago: Grando (Co),
Pederobba-Fontane: Bosa (Cf), Rovere-Valdosport: Ongarato (Cf), S.
Antonino-Fanzolo: Duzel (Cf), S. Gaetano-Postioma: Bergamin (Cf). Gir. Basso
Piave. Zensonese-Fossalta: Dal Ben (Po), Grassaga-Evolution Team: Liotta (Sd),
Summaga-Morosini Biancade: Clementi (Sd). Gir. Bassano. Fellette-Union Borso:
Busiello (Vi), Pedemontana-Palladiana: Manzardo (Sc). FEMMINILE - Serie C.
Nettuno Lido Venezia-Vittorio Veneto: Casini (Ad), Villanova-S. Carlo:
Gasparini (Bs), Vis Gazzera-Musano: Campaci (Es). Serie D: Pedemontana-Real
Spinea, Maser-Cadore.
( da "Giornale di Brescia" del 09-03-2009)
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Edizione: 09/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:interno brevi dall'Interno BERGAMO Vince
alla lotteria rapinato il giorno dopo Un operaio di 40 anni è stato aggredito e
rapinato la notte scorsa nella sua abitazione di Bergamo da tre sconosciuti che
si sono presentati alla porta spacciandosi per addetti dell'azienda del gas.
L'uomo è stato costretto a consegnare loro i diecimila euro riscossi la sera
prima in un locale dopo una vittoria ad una lotteria istantanea. I tre
malviventi hanno suonato la notte scorsa alla porta dell'uomo dicendo che era
in corso un'evacuazione dell'edificio per una sospetta fuga di gas. Quando
l'operaio ha aperto la porta, i tre lo hanno strattonato e percosso,
chiedendogli di consegnare loro i soldi appena ritirati. I tre, che parlavano
con un accento dell'Europa dell'Est, hanno agito a volto scoperto e dopo aver
preso il denaro sono scappati. È probabile che la vittima sia stata
intercettata nel locale della vincita al momento della riscossione del denaro e
che poi i suoi aggressori lo abbiano seguito fino a casa. MILANO Il caso Abu
Omar approda alla Consulta I magistrati di Milano che hanno indagato sul caso
di Abu Omar, l'ex imam rapito vicino alla moschea di Viale Jenner il 17
febbraio del 2003, hanno violato o no il segreto di Stato? Dalla decisione che
domani, prenderà la Corte Costituzionale dipenderà la sorte
del processo in corso a carico dell'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, e
altri 34 imputati tra cui 26 agenti Cia. Se infatti la Consulta accoglierà i
ricorsi presentati dal governo Prodi, prima, e dal governo Berlusconi, poi, il
processo - sospeso fino al 18 marzo - subirà inevitabili contraccolpi, o
con un annullamento dell'ordinanza di rinvio a giudizio degli imputati, o con
l'inutilizzabilità di tutti gli atti ritenuti coperti dal segreto di Stato. Ma
la Corte è chiamata a decidere anche sui contro-ricorsi che la Procura di
Milano e il giudice del processo hanno presentato per chiedere l'annullamento
di tutte quelle note con cui i governi Berlusconi e Prodi, dal 2005 ad oggi,
hanno segretato notizie relative al rapimento di Abu Omar che, a detta dei pm
Spataro e Pomarici, rappresenta un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale» rispetto al quale non c'è segreto di Stato
che tenga trattandosi di un'operazione di «extraordinary rendition». I
conflitti all'esame della Corte sono cinque. E verranno discussi a porte
chiuse, così come chiesto dal Governo.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
In
una giornata con pochi sussulti spiccano la doppietta di Zanon e il gol
capolavoro di Haruna (Treville) Cisonese non perde colpi, Csm a forza 5 Girone
P, OlmiCallalta guadagna due punti sulla Godigese: adesso è in scia L'Sp cala
il tris al Castion Vazzolese ok con Gaiarine Sarmede ferma il Cortina Girone O.
La Gorghense guadagna un solo punto pareggiando con Lastimma DB. Nel primo tempo la squadra di
subisce le azioni avversarie, ma nella ripresa la reazione è decisiva.
Rammarico per la grande parata del portiere ospite nel recupero. Un risultato
di 2-2 anche per il Salgareda, contro l'Aurora San Nicolò, che non comporta
cambiamenti in classifica. Girone P. La capolista non realizza contro il
Campigo e prende solo pali: la partita si chiude a reti inviolate. L'Olmi
Callalta, grazie alla vittoria contro il Mignagola, accorcia la distanza dalla
Godigese. Il Cendon gioca una partita gagliarda con l'Aurora Tv Due, ma la
difese hanno la meglio sugli attacchi. Il Paese ottiene tre punti battendo il
Monastier. Anche la difesa del Marcon non lascia gioco al Sant'Elena, mentre i
suoi attaccanti concretizzano le azioni a disposizioni. Bravo il portiere
Pantaleone: sventa un paio di palle pericolose. Resta saldo al terzo posto il
Salvarosa, che porta a casa senza troppa fatica la vittoria contro il
Ciprianocatron. Il Salvatronda si allontana dalla terza poltrona: deve
accontentarsi del pareggio con il Fossalunga, che lamenta un gol annaullato nel
finale per un fuorigioco dubbio. Complimenti a Zanon per la sua doppietta. Il
golo più bello? Lo firma Haruna del Treville: scambio da metà campo, slalom tra
i difensori del Casale e segna. Girone Q. L'Altivolese fornisce un'ottima prestazione,
ma Bortolo manca due occasioni e perde l'opportunità di fare una tripletta.
L'Sp Calcio è troppo forte per il Castion che viene sepolto da tre reti senza
nemmeno reagire. Pareggio emozionante, fra gli applausi del pubblico, quello
tra Montegrappa e Caerano. La Cisonese non perde un colpo e guadagna tre punti
contro l'Union Maser, per consolidare il primato in classifica. Il Virtus Csm
non risparmia nulla all'Agordina, chiudendo la partita con ben 5 palle infilate
in porta: un match a senso unico. Girone R. Il fanalino di coda non si rialza:
il San Michele subisce 4 reti nella tana dell'Alpina Belluno. Nulla di fatto
per il Sarmede e il Cortina, che al fischio finale dell'arbitro si trovano
ancora sullo 0-0. La Vazzolese fa il suo dovere con il Gaiarine, mentre
avanzano di un punto in classifica il Vittsangiacomo e il Francenigo. (Monica
Spigariol)
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
09-03-2009)
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SECONDA CATEGORIA
pag. 27 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca
Barco-Sorb... Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca
Barco-Sorbolo 2-1 Campeginese-Real Bibbiano 1-1 Mezzani-Rocca 68 1-5 S.Leo CSM-Viadana
1-4 Team Frontiera-Sc S.Ilario 1-2 Tricolore Planet-Castelnovo 02 1-1
TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana46181512441310Sc
S.Ilario4317141233610 Boca Barco4018124232146Campeginese32189543420-4 Rocca
6832189543120-4Team Frontiera26188282623-12 Barcaccia21185672732-17Castelnovo
0218184682225-16 Vetto18175391222-17S.Leo CSM16183782340-20
Real Bibbiano161844101435-20Mezzani15183692132-23 Sorbolo121826101526-22Tricolore
Planet10182412733-26Prossimo turno: Boca Barco-Mezzani; Castelnovo 02-Team
Frontiera; Real Bibbiano-S.Leo CSM; Rocca
68-Barcaccia; Sc S.Ilario-Campeginese; Sorbolo-Tricolore Planet; Viadana-Vetto.
( da "Giorno, Il (Milano)" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO pag. 5
di RICCARDO JANNELLO MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Ta... di
RICCARDO JANNELLO MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Tarso
Genro, è stato «invitato» a presentarsi davanti alla commissione Affari esteri
del Senato federale, a Brasilia, per spiegare quali siano i motivi che lo hanno
condotto a concedere lo stato di rifugiato politico all'«assassino» Cesare
Battisti e non a due pugili cubani che volevano scappare dal regime castrista.
Visto che il presidente della commissione è un importante esponente della
opposizione di centrodestra, il «democrata» Heraclito Fortes, la convocazione
di Genro assume una forte valenza politica e dimostra come il Brasile non sia
assolutamente convinto che il terrorista italiano debba essere «salvato» dalla
giustizia italiana. E sottolineando che Battisti ha condanne per quattro
omicidi, Fortes fa capire che bisogna considerare questo lato della vicenda e
non solo quello squisitamente ideologico, come fu, invece, per Luciano Pessina
la cui estradizione non venne accettata. Se si pensasse nel caso Battisti solo
alla questione ideologica spiega Fortes «si rischierebbe di rompere i rapporti
con Paesi che sono amici». E fonti federali che vogliono rimanere anonime
dicono che il presidente Inacio Lula Da Silva sia il primo che, nonostante
abbia appoggiato la decisione di Genro, ora avanzi dubbi sulla opportunità di
tenersi il fuggiasco e metterlo in libertà sulle spiagge dorate di Rio.
Rischiando magari così di perdere, come hanno adombrato le associazioni
produttive del Sud dove la componente dei nostri emigrati è molto forte, un
partner economico di prima fascia. LA VICENDA Battisti deve trovare una
soluzione entro il mese di marzo: lo hanno ripetuto più volte sia il governo
brasiliano sia il presidente del Supremo tribunal federal, una sorta di Corte Costituzionale. Gilmar Mendes, il suo presidente, giudice
integerrimo, ha espresso il suo giudizio pubblicamente («sono per
l'estradizione», ha detto in pratica), ma poi dovrà attenersi a quelle che sono
le leggi del suo Paese. E la discussione fino a ora portata avanti deve ancora
chiarire se la concessione dello status di rifugiato politico blocchi o meno la
richiesta di estradizione. Il punto di partenza della maggioranza dei
giudici, e che viene sostenuta dalla memoria italiana allegata agli atti, è che
l'iter della causa deve andare comunque avanti. Un'ammissione che è un punto a
favore di Roma. MA LA VERA partita ormai si gioca a livello politico. Lula va
verso la fine del suo mandato e non può inimicarsi metà Paese per la quale
l'Italia non è certo un luogo dove i detenuti vengono torturati. Nello stesso
tempo, se vuole lasciare possibilità al prossimo candidato alla presidenza del
suo schieramento non deve estremizzare il confronto col centrodestra. E poi il
richiamo di Fortes al favore fatto a Castro, rimandandogli due pugili che ai
Giochi panamericani avevano chiesto asilo politico, apre le porte allo stesso
trattamento per Battisti. Che avrà anche motivato i suoi reati come «politici»,
ma è pur sempre stato condannato per quattro omicidi.
( da "Blogosfere" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Mar 09
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del
09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Sartor - Facchin,
diciannove centri Lunedì 9 Marzo 2009, GIRONE P-F-O 17 GOL: Rizzo (Mignagola).
14: Trentin (Godigese). 13: Zanon (Salvatronda), Pietrobon (Cendon). 11:
Cremasco (Godigese). 10: Mattiuzzo (S.Elena), Vettoretti (Salvarosa). 9:
Rizzato, Simonaggio (Casale), F. Bezzerra (OlmiCallalta). 8: Baldissin
(Salgareda), Maci (Salvatronda). 7: Smaniotto (S. Elena), Tadil Aziz (Aurora
Treviso Due), Salvador (Treville), R. Stocco (Paese). GIRONE Q 19 GOL: Sartor
(Montegrappa). 18: Bortot (Sernaglia), Buffon (Cisonese), F. Pellizzari
(Bessica). 16: Biasion (Foen). 12: Pastro (Bessica), Bacchetti (S.P. Calcio
2005). 11: Gelisio (Juventina), Pradetto (Cisonese), M. Alberton (Castion), E. Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon (Altivolese). 8: Bittante
(Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio (Castion), Binotto Montegrappa).
GIRONE R 19 GOL: Facchin (Limana). 15: Soravia (Auronzo). 14: N. Giovanelli (S.
Lucia - Mille). 12: Collavino (Cadore), Mazzer (Gaiarine), L. Giovanelli
(S. Lucia - Mille). 11: Soldano (Limana). 10: Bandiera (S.Lucia - Mille). 9: Boldrin
(Cortina), M. Ros (S. Lucia - Mille). 8: Lodeserto (Cortina), A. Cibien (F.
Farra). 7: Cerminara (Sarmede), Giazzon (Ponte Alpi).
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del
09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
C.S.M. Resana -
Volpago3-0 Lunedì 9 Marzo 2009, GOL: pt 37' Ruffato, 44' Gobbo, st 40' A.
Barichello. CSM RESANA: Furlan,
Fagan, Tosetto, Bussolin, D. Barichello, Rigo, Barban, Agello (st 1' Gl.
Fabbian), Gobbo (st 25' A. Barichello), Ruffato (st 15' F. Carraro), Giacobbi.
All. Fabrin. VOLPAGO: Mazzolin, Bresolin, Pio Loco, Gagno (st 42' Gheller),
Mattiuzzo, Bonetti, Canella (st 25' Pizzolato), Marinello, E. Rammairone
(st 5' Grosso), Bombarda (st 5' Fregolent), S. Rammairone. All. Cavasin.
ARBITRO: Grando di Conegliano. Espulso pt 40' Pio Loco. Netta vittoria della
capolista CSM Resana che domina e realizza tre gol:
apre Ruffato, quindi Gobbo e chiude A. Barichello su azione di Gl. Fabbian.
( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del
09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Soltanto Gelisio fa
un bel passo avanti Lunedì 9 Marzo 2009, GIRONE Q 19 GOL: Sartor (Montegrappa).
18: Bortot (Sernaglia), Buffon (Cisonese), F. Pellizzari (Bessica). 16: Biasion
(Foen). 12: Pastro (Bessica), Bacchetti (Sp Calcio). 11: Gelisio (Juventina),
Pradetto (Cisonese), M. Alberton (Castion), Simoni (Virtus
Csm). 9: D. Bortolon (Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà
(Bessica), L. Nussio (Castion), Binotto Montegrappa). 6: Carretta (S.P.Calcio
2005), Merlo (Caerano), Galanti (Montegrappa), Farenzena (Agordina), Cesca
(Cisonese), Cavesso (Fiori Barp), Tavarner (Lentiai), Bentivenga (Altivolese),
Robassa (Juventina). 5: Lise (Fiori Barp), Rahli, Colmanet (Piave Tegorzo),
Slongo (Foen).
( da "Foglio, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
9 marzo 2009 José
dll'altro mondo Caro mister, in società ci sono molte cose che le tengono
nascoste. Queste Il Primo blocco stradale organizzato dai mungitori portoghesi
per difendere il prezzo del latte fu organizzato dal trisnonno dell?allenatore
dell?Inter. Marciarono da Lisbona fino a Parma per bloccare la via Emilia.
Siccome il traffico nel 1903 non esisteva la manifestazione fallì. Riuscirono
però a fermare la carrozza di Giuseppe Verdi che bloccato dai Cobas del latte
portoghesi, arrivò alla Scala quando era già finito il II Atto di Rigoletto. Per
quel che mi riguarda devo ringraziare Mourinho, in quanto faccio il custode
alla villetta di Balotelli a Gallarate. Se il Mister avesse deciso a gennaio di
cedere Balotelli al Livorno, sarei stato licenziato dalla nuova proprietaria
della villetta (era già d?accordo Fiona May) che la comprava per 11.500 euro.
Senza serramenti, ma con pannelli solari che sono andati un mese poi li ho
smontati e li ho venduti al campo nomadi. Balotelli non si è accorto di niente.
Una volta alla settimana vado anche a fare le pulizie nella villetta di
Mourinho. Egli abita a Milano nella casa che fu di Mario Capanna, sono 1.800 mq
su 3 piani. Tutti i giorni suonano alla porta dei delegati di tutta Italia dei
vari Inter club e lasciano per Mourinho cestini con dentro salumi – mostarda –
caffè – coppe – cotechino. Mourinho mi ha detto di dare tutto alla mensa dei
poveri che c?è davanti alla sua casa. Io siccome sono già povero per mio conto
li tengo per me. Mourinho ha capito che imbosco la merce ma per non offendermi
non dice niente. Secondo me è troppo buono con i suoi dipendenti tanto infatti
gli dai un dito si prendono il braccio, una per tutti è la governante della
casa che ieri ha tirato giù tutte le tende e le ha vendute all?ex presidente
del Perugia Gaucci. Cosa ne fa lo sa appena lui, sono circa 2.000 mq di tende
le aveva fatte mettere giù Mario Capanna quando aveva occupato lo stabilimento
tessile della FACIS a Monza. Adesso Mourinho è senza tende e quando fa la
doccia la sua vicina lo vede e potrebbe anche chiederlo in sposo. Da una
verifica Inps alle sedi del Chelsea e del Benfica risulta che il lavoratore
Mourinho ha “giù” solo cinque bollini Inps. Se anche il presidente Moratti si
dimentica di versargli i bollini non è da escludere che il mister interista si
trovi nel 2040 senza pensione. Ieri non trovandolo in casa per l?ennesima volta
due tecnici dell?Enel gli hanno piombato il contatore. I due tecnici dell?Enel
sono stati rinviati a giudizio, in quanto hanno agito in modo arbitrario.
Mourinho ha sempre pagato tutte le bollette, ma loro siccome volevano un
autografo e lui non c?è mai in casa hanno fatto quella cazzata lì, subito si
sono pentiti e l?Enel li ha integrati in servizio. Una donna anziana di
Rogoredo, si è lamentata con l?allenatore dell?Inter perché non fa giocare suo
nipote. L?incontro è avvenuto al mercato rionale. Mourinho è stato gentile e cortese con la signora. Il problema è che la signora aveva
scambiato Mourinho per Walter Zenga che in effetti quando allenava il Brera
calcio non faceva mai giocare suo nipote che allora era Cassano. Adesso dopo il
mitico gol fatto all?Inter a Bari l?ha ripudiato e ha adottato come nipote Di Vaio.
Lui ha detto: per adesso no! Questa notizia nessuno ha avuto il coraggio di
comunicarla a Mourinho in 8 mesi di Inter. Lo faccio a malincuore. Mister, lei
sa che il sindaco di Kyoto è incazzato nero con le società di calcio
Milan-Inter in quanto ogni mese spendono 400.000 euro per rimettere l?erba sul
campo. Siccome l?erba è la cosa che cresce in modo naturale senza tanti
accorpamenti, il problema di S. Siro è che per i quattro mondiali di calcio del
1990 la FIFA obbligava a coprire tutti gli stadi coinvolti alla coppa Rimet.
Stiamo raccogliendo le firme noi del quotidiano il Foglio per far togliere la
copertura del III anello di S. Siro, anzi far togliere il III anello (che poi
uno spettatore non vede niente), lei ci sta? Se raggiungiamo le 500.000 firme e
la Corte costituzionale non lo dichiara non legittimo,
a maggio raccogliamo le firme per tirar via anche il II anello di S. Siro. I
vecchi “distinti”. Torna a quando è stato costruito: capienza 800 posti tutti
in piedi. La putrella che tiene il III anello come lei sa è la putrella più
lunga del mondo. E? favorevole a tagliarla in 5 parti fonderla e darla in
beneficenza? Piero Angela non vuole. E? al corrente che l?Inter mandò via
Roberto Carlos, perché si era innamorato di Emanuela Foliero? E? al corrente
che Pirlo è ancora dell? Inter fino al 2020? Mister in società le tengono
nascoste molte cose. La prima è questa: la civica arena (dove giocava l?Inter
negli anni Trenta) perché ha l?erba più bella di S. Siro e ci giocano su gli
amatori? Lei è al corrente che l?Inter ha 129 milioni di tifosi così ripartiti:
30 milioni in Italia (20 milioni in Puglia) 100 milioni in Russia e Cuba?
Mister è al corrente che la società Inter è contro la costruzione del Ponte
sullo Stretto di Messina? I soldi destinati per questo i tifosi come me infatti
vorrebbero fossero spesi per comprare Buffon, Camoranesi, Gilardino, Frey e
Mutu. Un?ultima cosa mister: sono interista da quando avevo 42 anni, oggi ne ho
47, prima tenevo la Juventus. Ma le sembra giusto che nel giro di una stagione
un calciatore come Aldo Serena negli anni Novanta ha indossato la maglia di
Torino, Juve, Inter, Milan in uno stesso campionato? P.S. al bar dove vado
alcuni rimpiangono Roberto Mancini, sbagliano!! Per me lei è più bravo come
allenatore!!! P.S. un?ultima cosa. A Milano c?è una tradizione che non cede. Al
circo Medini tutte le sere l?orso pugilatore, deve buttare per terra il
volontario che si presta entro 20 secondi. Mai nessuno in tanti anni è riuscito
a rimanere in piedi per più di qualche secondo davanti all?orso pugilatore.
Anche ieri mi ha buttato per terra in meno di 3 secondi. Però Adriano è
riuscito è stato in piedi, forse l?orso adesso è Adriano… comunque va bene. La
leggenda dice che quando qualcuno batterà l?orso l?Inter vincerà la Champions.
di Maurizio Milani
( da "Romania Libera" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia
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anunturile din ziarul ?Romania libera?: CSM tine cu
Adrian Nastase in meciul contra judecatorilor Andrei Luca Popescu Luni, 09
Martie 2009 Forul care protejeaza magistratii i-a dat partial dreptate lui
Adrian Nastase, care a cerut ca patru judecatori sa fie cercetati disciplinar
pentru ca si-au permis sa conteste public votul parlamentarilor de anul trecut,
prin care fostul premier a scapat de anchetele de coruptie. Consiliul Superior
al Magistraturii (CSM) a respins cererea fostului
premier Adrian Nastase de a cerceta disciplinar patru judecatori care au semnat
o contestatie, anul trecut, cand Parlamentul a votat sa interzica procurorilor
anticoruptie sa-l ancheteze pe Nastase. Judecatorii au contestat atunci faptul
ca parlamentarii isi asuma rolul de magistrati si blocheaza actele de justitie,
iar Comisia Europeana a confirmat acest lucru, in rapoartele periodice privind
justitia din Romania. Totusi, CSM a considerat ca
presedintele Uniunii Nationale a Judecatorilor din Romania (UNJR), judecatoarea
Dana Garbovan, trebuie sa fie cercetat pentru incalcarea Codului Deontologic al
magistratilor. Nastase i-a acuzat, in octombrie 2008, pe cei patru judecatori –
Dana Garbovan, Horatius Dumbrava, Adrian Neacsu si Marius Motolea – ca s-au
implicat politic prin gestul lor din vara anului trecut. Atat cei acuzati de
Nastase, cat si un expert independent considera ca fostul
premier a folosit o metoda clasica de intimidare si hartuire a magistratilor,
iar CSM i-a dat curs, chiar
daca doar de forma. Nu exista sanctiuni pentru incalcarea Codului Deontologic,
dar abaterile sunt pastrate in mapa profesionala a magistratului in cauza. Mai
mult, CSM nu are atributii
legale in a face cercetari cu privire la incalcarea Codului. Institutia
a dat o hotarare prin care s-a imputernicit singura in acest sens, dar actul a
fost anulat in instanta, la plangerea UNJR, ne-a declarat Dana Garbovan.
"Adrian Nastase ne-a acuzat ca actul nostru a insemnat o activitate
politica si ca am fi actionat la comanda politica. In plangerea sa, domnul
Nastase facea referire la pregatirea noastra profesionala, folosind un limbaj
de-a dreptul jignitor", ne-a spus judecatoarea Dana Garbovan. Presedinta
UNJR spune ca CSM nu a instiintat-o inca oficial de
cercetarea sa. Judecatorul Horatius Dumbrava, acuzat si el de Adrian Nastase,
dar impotriva caruia CSM nu va lua masuri, ne-a
declarat ca prin contestatia depusa la Parlament "am vrut sa dam un semnal
pentru justitie. Ea trebuie sa decida, nu Parlamentul, cine e vinovat si cine
nu. A fost un gest simbolic". Faptul ca Adrian Nastase s-a considerat
atacat, iar CSM i-a luat indirect partea, il face pe
judecatorul Dumbrava sa se intrebe: "A cui a fost presiunea? A domnului
Nastase asupra noastra sau a UNJR asupra lui?". Laura stefan, experta
anticoruptie a Societatii Academice din Romania, ne-a explicat ca metoda de a
depune sesizari la CSM, prin care se cere cercetarea
disciplinara a unor procurori sau judecatori se foloseste pentru hartuirea si
intimidarea magistratilor incomozi. "Este o incercare de intimidare. Ei nu
au incalcat nici o norma. Ca reprezentanti ai puterii judecatoresti, au spus
doar ca prin votul Parlamentului se blocheaza justitia", spune Laura
stefan, care considera ca CSM ar fi trebuit sa dea un
raspuns ferm si sa respinga integral cererea lui Nastase. Faptul ca CSM i-a aparat pe cei patru judecatori doar cu jumatate de
gura de un politician anchetat in prezent pentru coruptie are o singura
explicatie pentru Garbovan: "UNJR a criticat uneori vehement atat CSM, cat si pe unii politicieni. Nu atragem prea multe
simpatii si suntem mai expusi decat restul judecatorilor, care prefera sa nu se
implice in apararea valorilor sistemului judecatoresc". Din aceeasi
categorie: 11 arestati si o intrebare ramasa fara raspuns: unde sunt armele
furate?Executorii se bat pe rau-platniciSUA ar putea plasa Romania sub scutul
antiracheta Voteaza
( da "Tempo, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Città S.
Angelo Torneo con 11 squadre «Sportiva...mente» Calcio per disabili Torna
"Sportiva...mente", il campionato di calcio per disabili mentali,
organizzato dalla Uisp Abruzzo del presidente Alberto Carulli. Il progetto è
nato nel 2006 per iniziativa dell Uisp in collaborazione con Enrico Di Fonzo
(direttore del centro di salute mentale di Pescara) e le cooperative sociali
"Airone" e "Araba fenice". Il progetto ha ottenuto il
patrocinio dei Ministeri della Salute e della Gioventù. Il via oggi alle 12 al
Pala Castagna di Città S.Angelo dove si affronteranno in squadre miste medici,
infermieri e pazienti. Sportivamente è un progetto della Uisp teso al recupero
e alla socializzazione attraverso il gioco del calcio. Un vero e proprio
campionato, ma anche una campagna di promozione sociale che interviene sui modelli
culturali e sui pregiudizi. Undici le squadre partecipanti:
Csm Pe, Airone, Araba Fenice Tocco Casauria, Il Castello Anversa degli Abruzzi,
Csm Vasto, Folletti
( da "Giorno, Il (Milano)" del 10-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze))
Argomenti: Giustizia
ESTERI pag. 21
MADRID Bufera sul giudice più famoso di Spagna: Baltasar Garzon (Reuters). Il
gran... MADRID Bufera sul giudice più famoso di Spagna: Baltasar Garzon
(Reuters). Il grande inquisitore' denuncia la Corte di Cassazione di Madrid si
è «dimenticato» di dichiarare 203.000 dollari percepiti tra
il marzo del 2005 e il giugno del 2006 quando si trovava per un anno sabbatico
a New York, dove ha tenuto alcune lezioni all'Università. L'incartamento è già
stato girato al Consejo general del poder judicial, il Csm spagnolo.
( da "Reuters Italia" del 10-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO (Reuters) -
La Corte costituzionale è chiamata a decidere oggi sul
conflitto di attribuzione dei poteri tra governo e magistratura sull'estensione
del segreto di Stato, nel caso del rapimento dell'imam egiziano Abu Omar.
Trentatrè persone, tra cui gli ex-vertici dei servizi segreti italiani e diversi
agenti della Cia americana, sono infatti accusati davanti al tribunale di
Milano di aver rapito per le strade del capoluogo lombardo e trasferito in
Egitto, nel 2003, il religioso musulmano, considerato un sospettato di
terrorismo, durante una cosiddetta operazione di "rendition". Dal
canto suo Abu Omar -- che è stato poi rilasciato nel 2007 -- sostiene di essere
stato torturato e detenuto per anni senza accuse. Nel dicembre scorso, il
giudice di Milano ha sospeso il processo fino al prossimo 18 marzo in attesa
della decisione della Consulta, dopo la richiesta delle difese e l'opposizione
dell'esistenza del segreto di Stato, da parte del presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi, su ordini e direttive impartite dall'ex-direttore del Sismi
Nicolò Pollari, imputato nel procedimento, ai suoi uomini. I pubblici ministeri
durante il processo hanno sostenuto che l'attuale premier e il suo predecessore
Romano Prodi abbiano utilizzato il segreto di Stato per ostacolare la
giustizia, un'accusa respinta da uno dei legali di Berlusconi, che l'ha
definita un "intollerabile attacco". "Se la
posizione del governo sarà sostenuta dalla Corte costituzionale, certe prove diventeranno impossibili da usare", ha
spiegato a Reuters Ignazio Francesco Caramazza, che difende la posizione dello
Stato davanti alla Consulta. Caramazza ha aggiunto che lo Stato vuole che la corte annulli il processo, poiché le
accuse si basano almeno parzialmente sulle prove messe in discussione. I
magistrati dovrebbero ricostruire il caso, ha aggiunto Caramazza, sottolineando
che comunque lo Stato non si opporrebbe a qualsiasi futuro processo, sempre che
il segreto di Stato venga rispettato. Il legale che rappresenterà i magistrati
davanti alla Consulta, Alessandro Pace, ha spiegato invece che sosterrà che
nessuna regola sul segreto di Stato è stata infranta durante le indagini sul
rapimento. Se la Consulta darà ragione allo Stato, comunque, saranno necessarie
ulteriori indagini e prove e una nuova richiesta di rinvio a giudizio.
Continua...
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia
nazionale pag. 4 Abu
Omar, scontro tra poteri C'è stata violazione o meno del segreto di Stato da
parte dei magistrati di Milano che hanno indagato sul sequestro dell'ex imam
Abu Omar e che hanno rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari
assieme ad altre 24 persone (di cui 26 ex agenti Cia)? E ancora: chi ha opposto
il segreto, quando e in che termini? Le domande cui da oggi
è chiamata a dare risposta la Corte Costituzionale sono spinose, potrebbero
decidere il destino del processo in corso a Milano, ora sospeso fino al
prossimo 18 marzo. Seguendo una linea «bi-partisan» il governo Prodi, prima, e
quello Berlusconi, poi, hanno sollevato tre conflitti (contro la procura, il
gup e il giudice del processo), ai quali la Procura e il giudice Oscar
Magi hanno replicato con due contro-ricorsi. Trattandosi di segreto di Stato,
l'udienza di ieri pomeriggio a Palazzo della Consulta si è svolta a porte
chiuse ed è durata ben tre ore. Da oggi i giudici si ritireranno in camera di
consiglio per decidere. Presente in udienza, in toga, anche il procuratore
aggiunto di Milano, Armando Spataro, uno dei titolari dell'inchiesta, che ha
portato con sè in aula diversi faldoni contenenti 275 documenti a sostegno
delle tesi dell'avvocato difensore della procura, il profesor Alessandro Pace.
( da "Tirreno, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Attualità
Archivio Genchi, una legge a difesa degli 007 Rutelli rivela particolari
inquietanti: Pollari "seguito" per 20 mesi ROMA. Una vicenda di
«enorme rilievo per le istituzioni democratiche». Francesco Rutelli presenta al
Senato la relazione del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui
servizi di sicurezza, sulla bufera sollevata dall'archivio messo insieme da
Gioacchino Genchi, consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, nelle
indagini Why Not e Poseidone. Tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico
telefonico, dati di almeno 13 parlamentari, ministri e sottosegretari di Stato,
utenze di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 tra fissi
e mobili del Csm. E ancora il procuratore nazionale
antimafia Piero Grasso "seguito" attraverso le tracce dei tabulati
per 24 mesi e addirittura il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Mai più» è
il coro dei senatori, guidati da Renato Schifani: «E' necessaria una attenta
riflessione sulla necessità urgente di colmare un vuoto legislativo per la
tutela non solo dei diritti garantiti dall'articolo 68 della
Costituzione (che riguarda la tutela dei parlamentari nello svolgimento delle
loro funzioni, ndr), ma anche di tutti i cittadini», dice il presidente
dell'Assemblea di Palazzo Madama. E, alla fine, il ministro della Giustizia
Angelino Alfano annuncia la decisione del governo di varare una legge a tutela
degli 007, che conterrà «importanti modifiche all'art.270 del codice di
procedura penale, idonee a dare maggiori garanzie agli apparati di sicurezza
dello Stato». Con la proposta di legge, spiega il Guardasigilli, «verrà
affidata esclusivamente al procuratore della Repubblica la facoltà di disporre
le intercettazioni o di acquisire dati su tabulati telefonici relativi ai
servizi segreti di sicurezza (Dis, Aise, Aisi)». E «sarà cura del procuratore
disporre l'immediata secretazione della documentazione acquisita da inviare al
presidente del Consiglio per la verifica che non contenga dati sensibili per la
sicurezza dello Stato». Se poi entro 30 giorni non c'è una pronuncia, la
documentazione sarà «acquisita al fascicolo processuale». Alfano auspica che il
dibattito del Parlamento offra altri spunti utili alla stesura del disegno di
legge. Dal primo confronto, non può trarre però indicazioni unanimi. Se infatti
comune è la preoccupazione, diversi sono i punti oscuri che le opposizioni
chiedono al governo di chiarire. Anzitutto, sui possibili «legami sottili,
forse rivelatori tra l'archivio Genchi, l'outsourcing delle intercettazioni e
la security di Pirelli-Telecom potrebbero esserci legami sottili, forse
rivelatori», come dice il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
11-03-2009)
Argomenti: Giustizia
POLITICA pag. 10
Fine vita, sul consenso informato il Pdl apre e il Pd si spacca Intervista a
Quagliariello: «Englaro ha voluto la battaglia politica» di ANTONELLA COPPARI
ROMA «HANNO fatto un affronto al signor Englaro e alla sua volontà di mettere
un punto alla vicenda». Il giorno dopo la concessione della cittadinanza
onoraria al papà di Eluana, che ha spaccato il Pd e attirato le ire della Curia
sul consiglio comunale fiorentino, il presidente vicario dei senatori del Pdl
Gaetano Quagliariello è perentorio: è stato un errore. «O la vicenda di Eluana
aveva solo una dimensione privata, per cui era giusto che il padre chiedesse il
rispetto per il suo dolore, oppure attraverso quella vicenda passava una
battaglia politica per la conquista di alcuni diritti. Questa però è una scelta
di cui si deve assumere ogni responsabilità il signor Englaro, come peraltro ha
già fatto intervenendo alla manifestazioni pochi giorni dopo la fine della
vicenda, non spettava certo al comune di Firenze sollecitare la
politicizzazione di quella tragedia». Anche il Parlamento e il governo hanno
politicizzato quel caso, intervenendo con una legge ad hoc. «Siamo stati obbligati:
di fronte a un sentenza della Cassazione che diceva siccome c'è un vuoto
normativo, provvediamo noi', un Parlamento che si rispetti deve intervenire. E
l'ha fatto ad agosto, senza entrare nel merito della vicenda, elevando un
conflitto di competenze alla Corte costituzionale che però l'ha rigettato».
Crede che quello di Firenze non sia un comportamento da città evoluta? «Io
penso che Firenze sia una città senza bussola culturale; ha conosciuto una
sintesi alta tra il pensiero comunista e il pensiero cattolico in ambito
sociale, ma nel momento in cui questa sintesi è venuta meno per la fine del
comunismo si è dispersa. Un simbolo di questo smarrimento è il modo in
cui Firenze si è comportata ieri con Oriana Fallaci e oggi con Englaro».
Eppure, il signor Englaro è soddisfatto: non gioisco per me, ha detto, ma per
il tema delle libertà dell'uomo. «Con tutto il rispetto per la scelta, ho una
concezione differente dell'amore che ha ispirato i comportamenti del signor
Englaro. Ritengo che l'amore per le persone a cui si tiene di più come i figli
sia quello di amare incondizionatamente la persona nel suo destino, qualunque
sia, non quello di cercare di determinarlo». E la Chiesa? Ha fatto bene a
intervenire? «La Chiesa non deve rinunciare a una presenza pubblica: non solo
aveva il diritto ma il dovere di intervenire. Oggi ho letto anche dichiarazioni
sulla laicità dello stato provenienti dal presidente della Camera che avverte
deve esistere una distinzione netta fra quello che è proprio dello Stato e
quello che è della Chiesa'. Ma questa distinzione non può diventare nè
separazione nè reciproca indifferenza».
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma. Una vicenda di
«enorme rilievo per le istituzioni democratiche» e sulla quale «servono
interventi immediati». Francesco Rutelli presenta al Senato la relazione del
Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, sulla
bufera sollevata dall'archivio messo insieme da Gioacchino Genchi, consulente
dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, nelle indagini Why Not e Poseidone.
Tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico, dati di 13
parlamentari, ministri e sottosegretari, utenze di 14
numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 al Csm. E ancora il
procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso «seguito» attraverso tracce dei
tabulati per 24 mesi e il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Incarichi
professionali retribuiti, a beneficio di una società privata controllata da
Genchi - spiega Rutelli - che ha fatturato milioni di euro». «Mai più» è
il coro dei senatori, guidati dal presidente del Senato Renato Schifani. E,
alla fine, il ministro della Giustizia Angelino Alfano annuncia la decisione
del governo di varare una legge a tutela degli 007, che conterrà «importanti
modifiche all'art. 270 del codice di procedura penale, idonee a dare maggiori
garanzie agli apparati di sicurezza dello Stato». Con la proposta di legge,
spiega Alfano, «verrà affidata al procuratore della Repubblica la facoltà di
disporre le intercettazioni o di acquisire dati su tabulati telefonici relativi
ai servizi segreti di sicurezza». E «sarà cura del procuratore disporre la
secretazione della documentazione acquisita da inviare al presidente del Consiglio
per la verifica che non contenga dati sensibili per la sicurezza dello Stato».
E il Senato è stato anche teatro di uno scontro verbale tra Rutelli e il
senatore dell'Idv Luigi Li Gotti. Il battibecco è stato acceso dal parlamentare
dipietrista che ha parlato dell'indiscrezione sulla presenza di Rutelli
nell'archivio Genchi. Ma Rutelli ha reagito con toni duri.
( da "Stampaweb, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO Sul caso Abu
Omar, l?ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c?è stata
violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno
indagato e rinviato a giudizio l?ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34
persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale - secondo quanto
appreso dall?ANSA - avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi
presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.
( da "Repubblica.it" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - Sul caso Abu
Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata
violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno
indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34
persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha
così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e
Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei poteri, mentre ha dichiarato
inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del
giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.
Per la Consulta, che ha così annullato in parte il decreto di rinvio a giudizio
degli imputati, "non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento
della richiesta di rinvio a giudizio" di Pollari e degli altri imputati
"e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti all'esito
della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale
gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati
all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal
segreto di Stato". Inoltre, non spettava ai magistrati porre a fondamento
del rinvio a giudizio anche la "richiesta di svolgimento dell'incidente
probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo
verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006". Per questo,
tali atti processuali "nelle parti corrispondenti" sono stati
annullati. La Consulta ha respinto invece la richiesta del governo di annullare
anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la
sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati.
OAS_RICH('Middle'); I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel
2007 dall'allora Governo guidato da Romano Prodi. La Corte ha anche accolto in
parte il conflitto sollevato dal Governo Berlusconi nei confronti del giudice
monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, Oscar Magi.
Tale ricorso è stato accolto "limitatamente all'ordinanza del 14 maggio
2008, ammissiva di determinate prove" e respinto per il resto, vale a dire
la parte in cui si lamentava che il giudizio fosse ripreso nonostante
pendessero i conflitti dinanzi alla Consulta. Nell'ordinanza del 14 maggio 2008
il giudice Magi ammetteva tutti i testi indicati dal pm ma, allo stesso tempo,
enunciava come regola di cautela, per il rispetto del segreto di Stato sui
rapporti tra Sismi e Cia, il principio secondo cui tale segreto avrebbe ad
oggetto esclusivamente "la tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma mai
''specifici rapporti " idonei ad individuare "ambiti di
responsabilità personale". Bocciati infine dai giudici costituzionali
tutti e due i conflitti sollevati dalla magistratura milanese: respinto il
ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in relazione a
tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto di Stato
opposto da alcuni testimoni nel procedimento. Inammissibile, invece, è stato
dichiarato il conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano nel 2007, così
come il ricorso incidentale proposto dalla sezione gip del tribunale di Milano.
(11 marzo 2009
( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 4 - Attualità
«Abu Omar, violato il segreto di Stato» La Consulta accoglie i ricorsi dei
governi Prodi e Berlusconi contro i pm di Milano ROMA. Sul caso Abu Omar - l'ex
imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003 e trasferito in Egitto
dopo una "tappa" alla base americana di Aviano - c'è stata violazione
del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e
rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di
cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha così accolto
(anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi,
mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di
Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale
il processo è in corso. Per la Consulta, «non spettava alle autorità giudiziarie
porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che
dispone il giudizio, i documenti acquisiti dopo la perquisizione eseguita il 5
luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali
omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato, nonchè la richiesta di
svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha
disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre
2006». Per questo, tali atti processuali «nelle parti corrispondenti» sono
stati annullati. I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007
dall'allora governo guidato da Romano Prodi. Il governo, in quella circostanza,
accusò davanti alla Corte i pm Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di aver
illegittimamente e ripetutamente «violato il segreto di Stato» nella conduzione
delle indagini sul sequestro dell'ex imam egiziano, "bruciando"
uomini e strutture del controspionaggio. La procura di Milano fu inoltre
accusata di «aver violato le prerogative di secretazione del governo» in almeno
tre circostanze: con «l'acquisizione di documenti informativi, anche di
carattere documentale, attinenti l'identità di 85 appartenenti al Sismi; con
l'intercettazione delle utenze cellulari in loro us e l'acquisizione di
elementi attinenti la struttura e le logiche di funzionamento del Servizio non
direttamente afferenti l'indagine sul sequestro e riguardanti i rapporti con
agenti stranieri».
( da "Arena, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 12 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 2 LOTTA AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi
Pollari e agli altri imputati andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta «Caso
Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato» La Corte costituzionale
accoglie in parte i ricorsi di Prodi e Berlusconi contro la procura di Milano
ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati
(di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar
andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande
rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri.
Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale
che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi
contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato
nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una
«extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di
servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi
della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che,
tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il
segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar
Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva
l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad
agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando
loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto
tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o
collegabile con il fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano
nel febbraio 2003, si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono
ricercati 22 agenti della Cia, per i quali il governo non chiede
l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e
Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene liberato e per il suo sequestro
vengono rinviati a giudizio il generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi,
Mancini e funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il
ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal
governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il
segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli
atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un
documento sequestrato il 5 luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito
dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto
l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto
all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver
partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a
Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non
lo saranno le intercettazioni telefoniche (
( da "Adige, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il caso Protesta
contro la legge sulla sicurezza: non vogliamo denunciare nessuno Clandestini, i
medici in rivolta ROMA - Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa
«seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un
immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a
livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno
di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando
tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di
giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici
(Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid,
Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre
sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà
di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare
l'approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l'abrogazione del
divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista
dall'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286). Secondo
il presidente della Fno
( da "Centro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Quasi una ribellione
per il disegno di legge sulla sicurezza che prevede sia obbligatorio segnalare
i clandestini Denuncia degli immigrati, no dei medici «Siamo disposti a
ricorrere prima alla Consulta e poi alla Corte di giustizia Ue» ROMA. Il
disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa
«l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener
conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale.
Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a
ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino
«alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle
diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil,
Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il
nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di
clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati
si oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un emendamento della
Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati
clandestini all'autorità giudiziaria. Così stando le cose, insorgono i
sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio
sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse
avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i
dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una
babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i
dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità
del direttore sanitario. Il presidente della Fno
( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
La Consulta accoglie
in parte il ricorso del governo contro i pm di Milano Abu Omar, il segreto fu
violato ROMA. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato per ordine
della Cia il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte
dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del
Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal
governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il
decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non
spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della
richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di
Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della
perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via Nazionale gestito
dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr), con parziali omissioni relative
ai dati coperti dal segreto di Stato». I magistrati milanesi interpretano a
loro favore la sentenza. «Mi sembra che del ricorso del governo non sia stato
accolto quasi nulla»: ha detto il pm Ferdinando Pomarici.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
12-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze))
Argomenti: Giustizia
BREVI pag. 17
Immigrati, medici in rivolta «Non faremo i delatori» «RICORREREMO ALLA CORTE
UE» ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici:
in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza
tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e
professionale. Per ora, sperano non ci sia bisogno di uno sciopero, ma sono
pronti a una battaglia legale usando tutti gli strumenti: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle
sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco,
è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di
denuncia.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Le Volanti sono
intervenute dopo la segnalazione di due residenti nella zona nord. L'uomo bruciava
la sterpaglia con un accendino Acciuffato un piromane Aveva appiccato il fuoco
al parco Basaglia e in altri punti IERI POMERIGGIO Cinquant'anni, è seguito dal
Csm Piromane in azione nel primo pomeriggio di ieri, prima
nel Parco Basaglia, in via Vittorio Veneto, poi in altre strade periferiche
della zona nord della città. L'uomo, un cinquantenne goriziano seguito dal
Centro di salute mentale, ha prima appiccato il fuoco con un accendino in più
punti dell'ampia area dell'ex Opp e poi ha cominciato a fare altrettanto in via
Brigata Etna e via degli Scogli. È stato allora, però, che a notarlo
sono stati due residenti, padre e figlio, i quali hanno subito telefonato al
113, che ha spedito sul posto una pattuglia della Volante. I movimenti
dell'uomo nel Parco Basaglia non avevano avuto, infatti, testimoni e i vigili
del fuoco erano accorsi, verso le 14.30, soltanto quando qualcuno aveva notato
sterpaglia in fiamme, dando immediatamente l'allarme. I pompieri si erano
recati sul posto con due mezzi spegnendo rapidamente il fuoco (che peraltro, in
un punto, stava assumendo dimensioni piuttosto consistenti) e avvisando
contestualmente la polizia, avendo intuito l'origine dolosa degli incendi. Poco
più tardi, erano all'incirca le 15.30, mentre i vigili del fuoco stavano
portando a termine il loro lavoro, al 113 è pervenuta la segnalazione della
quale abbiamo parlato all'inizio. «C'è un uomo che sta appiccando il fuoco alla
sterpaglia con un accendino - ha detto, più o meno, un residente della zona
nord all'operatore in servizio alla centrale -: qualcosa siamo corsi già noi a
spegnere, ma sarebbe il caso che venisse una pattuglia». Immediatamente gli
agenti che stavano effettuando gli accertamenti di rito al Parco Basaglia sono
stati "dirottati" nella zona di via degli Scogli, dove hanno
rintracciato l'uomo. Quest'ultimo, alla vista dei poliziotti, ha tentato di
fuggire, ma è stato subito bloccato. Gli agenti hanno quindi provveduto a
identificarlo: hanno scoperto così che il cinquantenne - il quale non ha avuto
peraltro problemi ad ammettere di aver appiccato il fuoco - è seguito dagli operatori
del Centro di salute mentale. All'uomo è stato sequestrato l'accendino e ora la
polizia dovrà verificare le sue capacità d'intendere e volere per vedere se sia
perseguibile sotto il profilo penale. Per il momento è stato
"riconsegnato" ai familiari e un rapporto sul fatto sarà, come sempre
avviene in casi come questo, inoltrato alla Procura della repubblica.
( da "Arena.it, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
«Caso Abu Omar,
violato dai pm il segreto di Stato» LOTTA AL TERRORISMO. Il processo all'ex
capo del Sismi Pollari e agli altri imputati andrà avanti. Le toghe: non è una
sconfitta La Corte costituzionale accoglie in parte i
ricorsi di Prodi e Berlusconi contro la procura di Milano 12/03/2009 rss e-mail
print Hassan Mustafa Osama Nasr (Abu Omar) in una foto di repertorio ROMA Il
processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26
agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà
avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande
rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri.
Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale
che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi
contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato
nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una
«extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di
servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi
della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che,
tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il
segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar
Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva
l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad
agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando
loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto
tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o
collegabile con il fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano
nel febbraio 2003, si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono
ricercati 22 agenti della Cia, per i quali il governo non chiede
l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e
Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene liberato e per il suo sequestro vengono
rinviati a giudizio il generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e
funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il
ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal
governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il
segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli
atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un
documento sequestrato il 5 luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito
dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto
l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto
all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato
al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano.
Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo
saranno le intercettazioni telefoniche (
( da "Arena.it, L'" del 12-03-2009)
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Clandestini, medici
in rivolta: «Troppi rischi» SICUREZZA. Il ddl viola deontologia e diritti E a
Lampedusa sbarcano 300 immigrati dalla Libia 12/03/2009 rss e-mail print
Clandestini al Cie di Lampedusa ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza
preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di
un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e
a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno
di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una
battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di
giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici
(Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid,
Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici o convenzionati sarebbero
«obbligati» alla denuncia. La situazione potrebbe generare un effetto a
catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa
struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000). Tra i
rischi, la nascita di ambulatori clandestini, accesso in ritardo alle cure (con
rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di Tbc. Un altro
pericolo, secondo le associazioni dei pediatri, è la violazione dei diritti dei
bambini, in quanto i neonati stranieri di genitori senza permesso di soggiorno
non potrebbero essere registrati all'anagrafe e quindi sarebbero senza
identità. Intanto a Lampedusa, la «tregua» degli sbarchi è durata solo una
settimana: un altro barcone con oltre 300 migranti, partito dalle coste
libiche, è approdato la notte scorsa. Gli immigrati sono stati trasferiti nei
due Centri di contrada Imbriacola e Capo Ponente. Dal Viminale spiegano che si
sta procedendo «rapidamente» all'identificazione: la maggior parte «proviene da
Paesi con i quali esistono accordi di riammissione» perciò «saranno tutti
rimpatriati».
( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> VEDI ABU OMAR (QUANT?è BRUTTO) ? LA CORTE COSTITUZIONALE
ACCOGLIE I RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE
MAGI CHE INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTATI (26 AGENTI CIA) HANNO VIOLATO
IL SEGRETo DI STATO? Da "ilvelino.it" Abu Omar I magistrati della procura
della Repubblica di Milano e il giudice del tribunale Oscar Magi che presiede
il processo contro Nicolò Pollari ed altri 32 imputati del sequestro dell'ex
imam Abu Omar, hanno violato il segreto di Stato. La sentenza, relatore Alfonso
Quaranta, accoglie così i ricorsi dei presidenti del Consiglio Romano Prodi e
Silvio Berlusconi che sollevarono il conflitto di attribuzione fra poteri dello
Stato. "Non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della
richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio, i
documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e
successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni
relative ai dati coperti dal segreto di Stato, nonchè la richiesta di svolgimento
dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il
relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006" e
pertanto questi atti processuali "nelle parti corrispondenti" sono
stati annullati. E' quanto si legge nella sentenza. Romano Prodi I ricorsi
parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dal governo Prodi. Inoltre
la Corte ha anche accolto, in parte, il conflitto sollevato dal Governo
Berlusconi nei confronti del giudice monocratico della quarta sezione penale
del Tribunale di Milano, Oscar Magi, che sta processando l'ex direttore del
Sismi Nicolò Pollari, 26 agenti della Cia e funzionari dell'ex Sismi. Tale
ricorso è stato accolto "limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008,
ammissiva di determinate prove". La Corte, invece, ha bocciato i due
conflitti sollevati dalla magistratura milanese: respinto il ricorso del
giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in relazione a tre note del
premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto di Stato opposto da alcuni
testimoni nel procedimento. Inammissibile, ancora, è stato dichiarato il
conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano Manlio Minale nel 2007, e
respinto il ricorso incidentale proposto dal giudice per le indagini preliminari
del tribunale di Milano. L'affare Abu Omar (e il destino processuale dell'ex
direttore del Sismi, Nicolò Pollari) prese corpo quando, quasi
inaspettatamente, Romano Prodi, allora a Palazzo Chigi, sollevò la questione di
legittimità costituzionale per "conflitto di
attribuzione fra poteri dello Stato" in merito alle indagini fatte dalla
procura della Repubblica di Milano ed al conseguente processo, ancora in corso.
Spataro A spiegare il perché di quella iniziativa, confermata poi altre volte
sia dallo stesso Prodi, sia dal suo successore Silvio Berlusconi, un question
time alla Camera dell'ex vicepresidente del consiglio Francesco Rutelli.
Palazzo Chigi accusò i procuratori Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di
aver illegittimamente e ripetutamente "violato il segreto di Stato"
nella conduzione delle indagini sul sequestro dell'ex imam egiziano,
"bruciando" uomini e strutture del controspionaggio. E la procura di
Milano per "aver violato le prerogative di secretazione del governo"
in almeno tre circostanze: con "l'acquisizione di documenti informativi,
anche di carattere documentale, attinenti l'identità di 85 appartenenti al
Sismi; con "l'intercettazione delle utenze cellulari in loro uso" e
"l'acquisizione di elementi attinenti la struttura e le logiche di
funzionamento del Servizio non direttamente afferenti l'indagine sul
sequestro" e "riguardanti i rapporti con agenti stranieri".
Tutto aggravato, secondo Rutelli, dall'aver ignorato (la procura di Repubblica
di Milano) dolosamente, "l'acquisizione di materiale classificato e di
elementi informativi" su cui "il governo aveva provveduto ad apporre
il segreto di Stato". Nicolo Pollari Lo scontro che ne seguì fuori dalla
aule giudiziarie fu molto violento, alimentato da una lettera che i legali dei
magistrati milanesi che si sono costituiti davanti alla Consulta contro il
conflitto di attribuzione fra i poteri dello Stato, inviarono nel marzo di due
anni fa al capo della procura milanese Manlio Minale. Nella missiva l'avvocato
Alessandro Pace, definiva il comportamento del premier Romano Prodi
"discutibile". E ciò "sotto un duplice profilo: poiché il
ricorso è stato sollevato dal presidente del Consiglio Prodi e non dal governo
la valutazione se rinunciare o meno al ricorso spetta solo al presidente del
Consiglio; in secondo luogo, ritenere di scarsa importanza la sollecita
celebrazione di un processo penale, come quello di Milano, relativo al
rapimento di Abu Omar (avente delicate implicazioni politico-istituzionali) non
costituisce certo una manifestazione di leale collaborazione del presidente del
Consiglio con l'autorità giudiziaria". [12-03-2009]
( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 12 mar.
(Apcom) - Con ogni probabilità il processo per il sequestro
di Abu Omar fissato per il prossimo 18 marzo sarà rinviato in attesa che la
Corte Costituzionale depositi i motivi della sua decisione di ieri sulla
violazione del segreto di Stato e sugli atti ancora utilizzabili. Lo si
apprende negli ambienti giudiziari milanesi dove si esclude che le motivazioni
siano depositate nel giro di pochi giorni. La previsione è che ci vorrà
un mese.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
SILVIA BAROCCI Roma.
Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui
26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex Imam di Milano Abu Omar andrà
avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte
ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero
essere questi gli effetti della decisione della Corte
Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi
Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il
segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003
nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi
a opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali).
La Corte ha respinto i contro-ricorsi della magistratura di Milano:
inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che
sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato, trattandosi
di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non
accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento
riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre
scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati
a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato
opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e
stranieri, ancorchè in qualche modo collegato con il sequestro di Abu Omar.
Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in
almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento
(e senza gli «omissis» poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato nel 2006
durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex
funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente
probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo
e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro
di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due
atti dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni
telefoniche (
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
La vicenda Abu Omar
inizia nel febbraio 2003 quando scompare da Milano, Hassan Mustafa Osama Nasr,
(Abu Omar), 43 anni, imam della moschea di via Quaranta indagato per
terrorismo. Riappare tempo dopo in un carcere egiziano dove, secondo fonti,
viene sottoposto a durissimi interrogatori e torturato. È nel maggio dell'anno
successivo che nascono sospetti che sia stato sequestrato da agenti dei servizi
segreti e trasferito in basi Usa prima che nel carcere di Tora. Viene liberato
un anno dopo, ma viene nuovamente arrestato in Egitto su ordine della
magistratura italiana. Nel frattempo 13 agenti della Cia sono ricercati con
l'accusa di sequestro di persona. Agenti che alla fine diventeranno
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma. Il disegno di
legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa
«l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener
conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale.
Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare, ma sono pronti
a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti
a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle
diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo, e così via),
messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i sindacati si
oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega nord,
cioè l'abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini
all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del dl del 25 luglio 1998,
n. 286). Così, insorgono i sindacati, il medico di struttura pubblica è
«obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di
reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione
potrebbe generare «una babele di posizioni diverse nella stessa struttura» (i
dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120 mila). Amedeo Bianchi,
presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici), si dice
contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, dice, è «una
tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori». I rischi sono
diversi: mancanza di serenità, dovendo ogni volta scegliere tra seguire il
codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori
clandestini), rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc.
Ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia),
mentre ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'Ordine dei medici se
seguissero il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse
all'autorità. Solo tra Roma e Milano c'è una diminuzione di stranieri del 10%,
che arriva al 50% al Nord. Il deputato del Pd Jean-Leonard Touadi, parla di «un
quadro sconcertante e inumano», che ha già «prodotto un calo del 30% di
immigrati che si rivolgono agli ospedali». Il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, ha ieri sera precisato: «La norma del ddl sicurezza abolisce il divieto
di denunciare i clandestini per i medici, ma abolire il divieto non significa
introdurre l'obbligo». «In nessun Paese europeo - ha detto - esiste il divieto
di denuncia da parte dei medici, mentre in Germania c'è addirittura l'obbligo.
Noi vogliamo introdurre la norma che c'è in tutta Europa».
( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 12 mar.
(Apcom) - Secondo l'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, con la sentenza di ieri sul caso Abu Omar la Corte Costituzionale
ha dato "un consiglio al governo Berlusconi: 'Lasciate andare alla deriva
il generale Pollari e i suoi collaboratori incriminati!'. Certo è - scrive
Cossiga in una nota - che per dimostrare che 'hanno vinto loro', i magistrati
di Milano, compresi quelli d'Appello e della Cassazione, devono condurre
rapidamente il processo alla conclusione, con condanne esemplari nei confronti
di Pollari e degli altri agenti del Sismi". "In realtà - spiega il
senatore a vita - l'argomento che sarebbe stato usato, l'esercizio dell'azione
penale e, quindi, la piena possibilità di fare le indagini di polizia
giudiziaria e istruire il processo è garantito dalla Costituzione, mentre nella
così detta 'tutela del segreto di Stato' non vi è traccia nella carta
fondamentale. Ho l'impressione - conclude quindi Cossiga - che la sentenza
della Corte costituisca un definitivo vulnus alla tutela del segreto di Stato,
all'attività ed alla stessa esistenza dei servizi nazionali di intelligence e
di counter-intelligence, e alla definitiva affermazione del potere giudiziario
quale unico potere sovrano nello Stato repubblicano e forse anche al di sopra
di esso".
( da "Leggo" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Procuratori aggiunti
Tre nuovi procuratori aggiunti a Torino: sono Annamaria Loreto, Andrea Beconi e
Paolo Borgna. A nominarli all'unanimità è stato il plenum
del Csm. Muore carbonizzato Tragedia ieri pomeriggio a Lessolo, nel Torinese:
un anziano di 82 anni è morto carbonizzato mentre stava incendiando delle
sterpaglie. All'arrivo dei vigili del fuoco l'uomo era già senza vita. Inutile
l'intervento del 118. Due colpi in un'ora Due rapine in un'ora messe a
segno con la stessa tecnica, ossia strattonando e spintonando il personale del
negozio, da nomadi minorenni. Il primo colpo alle
( da "Nuova Venezia, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Patrimonio Ater in
vendita: allo studio un "leasing al contrario" per vendere agli
affittuari Più soldi agli enti che aprono cantieri Giorgetti: «Un 10% extra a
chi avvia i lavori entro il 2009» VENEZIA. La Regione vara il premio velocità.
Martedì, l'assessore all'Edilizia Massimo Giorgetti porterà in Giunta un
provvedimento che prevede l'incremento del 10% del finanziamento regionale agli
enti pubblici che apriranno i cantieri entro il 2009. Si comincia con gli
impianti sportivi per proseguire, a ricaduta, con tutti i settori del comparto
edile. Normalmente, la legge prevede che la Regione stanzi il 50% del valore
complessivo dell'intervento. Diversamente, con il nuovo provvedimento, tutti
gli enti locali che avvieranno i lavori entro la fine di dicembre, potranno
contare su un finanziamento complessivo del 60% da parte della Regione. Il
restante 10% è garantito e verrà assegnato nel 2010. «L'unico cantiere che
continua a lavorare in Veneto è l'assessorato all'Edilizia - garantisce
l'assessore Giorgetti - il concetto è che se sei bravo e ti attivi
immediatamente, prendi più soldi degli altri. Ora noi partiamo con l'edilizia
sportiva, perché è il primo riparto che approda in Giunta, già martedì, ma il
concetto sarà esteso a tutte le delibere di riparto nei settori di nostra
competenza, ovvero ristrutturazione di scuole, centri storici, cinte murarie».
La delibera va a braccetto con il "piano casa" varato un paio di
giorni fa dalla Giunta Galan: «La crisi è reale e il nostro sistema di imprese
ha bisogno di poter contare su un sostegno immediato - prosegue Giorgetti - ed
è per questo che mi auguro che il Consiglio regionale decida di adottare
immediatamente l'iniziativa a sostegno delle abitazioni, in modo tale da
mettere in moto tante delle nostre piccole imprese». Nel frattempo, il Governo
ha varato una legge che ricalca quella regionale bocciata
dalla Corte Costituzionale che prevedeva la trattativa privata con tre aziende
locali per appalti fino a 300 mila euro. Iniziativa bocciata per questioni di
competenza. «La normativa nazionale prevede che si possa procedere con
trattativa privata fino a 5 imprese per le opere fino a 500 mila euro - spiega
soddisfatto l'assessore - questo significa il 30% del valore degli
appalti che vengono assegnati in veneto ed il 70% del numero delle opere». Non
solo: l'assessorato all'Edilizia sta studiando con il presidente Galan un modo
per vendere le case Ater agli attuali inquilini. Sul tavolo, un patrimonio
immobiliare di 40 mila abitazioni. «Stiamo lavorando ad un sistema che prevede
una sorta di riscatto - conferma l'assessore regionale in quota ad An - la
questione è particolarmente complessa perché la tipologia di inquilini è
piuttosto variegata. C'è tuttavia un denominatore comune che è la
corresponsione di un affitto molto basso, in media 120 euro. Ed è impensabile
che una banca conceda mutui a rate così basse». Da qui il tentativo di trovare
un escamotage che consenta agli inquilini di riscattare comunque l'abitazione
in cui vivono. Il sistema che, al momento, sembra trovare maggior credito, è
quello del "leasing a rovescio". «Stiamo pensando ad un modulo
secondo cui l'aspirante proprietario potrebbe corrispondere all'Ater una somma
indicativa di circa 30.000 euro (anche se non è ancora stata fissata ndr)
all'atto di acquisto e continuare a pagare l'affitto per i successivi 5-10
anni. Una sorta di patto con i cittadini: alla fine, l'affittuario si
troverebbe ad aver acquistato una casa a un prezzo assolutamente vantaggioso».
Dal canto suo la Regione potrebbe monetizzare una cifra significativa «Facendo
un calcolo approssimativo - ipotizza Giorgetti - se anche riuscissimo a vendere
10 mila delle 40 mila abitazioni Ater, a una media di 30 mila euro, ci
ritroveremmo con 300 mila euro da investire immediatamente nel mercato immobiliare
esistente perdendo ad un tempo oneri come le spese di manutenzione. Questo
significa poter dare una casa a nuovi inquilini entro un anno». (Simonetta
Zanetti)
( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XVII - Torino Borgna Loreto Beconi Pronta la squadra di Caselli Il Csm
nomina gli "aggiunti" Beconi, Borgna e Loreto Prendono il posto di Saluzzo
e Laudi passati ad altri incarichi e di Tinti ora in pensione SARAH MARTINENGHI
Il Csm ieri ha nominato i tre nuovi procuratori aggiunti della procura di
Torino: sono Anna Maria Loreto, Andrea Beconi e Paolo Borgna. I tre
magistrati prenderanno i posti lasciati vacanti da Bruno Tinti (aggiunto nel
settore dei reati economici, ora in pensione), di Francesco Saluzzo (che
coordinava il pool dei reati contro la pubblica amministrazione, diventato
procuratore capo a Novara), e di Maurizio Laudi (che dirigeva i pm dei reati
della criminalità organizzata prima di diventare procuratore capo ad Asti).
Anna Maria Loreto sarà la prima donna a ricoprire l´incarico di procuratore
aggiunto a Torino, dove è entrata in servizio dal 1983. Le sue grandi capacità
investigative (ha nel suo curriculum anche un passato da poliziotta) l´hanno
portata ad occuparsi di importanti processi ed è stata una delle più strette
collaboratrici di Marcello Maddalena, ora neo procuratore generale. Tra le
inchieste più note da lei seguite figurano quella sui sassi di Tortona,
lanciati dal cavalcavia. Ma si era occupata dell´operazione «Cartagine»,
contrassegnata dal «più rilevante sequestro di cocaina che si ricordi in Italia
ed in Europa», come ha anche sottolineato la delibera del Csm. Andrea Beconi,
sostituto alla procura generale, è stato l´autore del ricorso per Cassazione
contro la sentenza della Corte d´appello di Torino nel procedimento nei
confronti dell´ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo e del
medico sociale bianconero Riccardo Agricola. Il pm Paolo Borgna invece dal 2003
è alla Dda, dove ha trattato alcuni rilevanti procedimenti relativi a traffico
internazionale di droga, tratta di donne nigeriane, traffico di donne bulgare.
Ha lavorato anche come esperto giuridico presso la Commissione Ue di Bruxelles.
( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Primo Piano data: 13/03/2009 - pag: 4 autore: di Pierluigi Mantini NEO - DEM La
sfida riformista su casa e riqualificazione urbana Le misure sull'edilizia e il
piano-casa, annunciate da Berlusconi, sono per ora idee di massima, occorre
esaminare i testi, che forse saranno al consiglio dei ministri di domani.La
prudenza è d'obbligo ma sarebbe sbagliato non confrontarsi con le idee in
circolazione perché i temi della riqualificazione urbana e del rilancio
dell'edilizia, in tempi di crisi di dimensione storica, sono maledettamente
seri. La prima questione, forse la più semplice, è quella del recupero di
volumi e superfici interne agli edifici, senza modifiche della sagoma. Ad
esempio, in caso di altezze sufficienti, il recupero di superfici tramite
soppalchi o solette o altre modifiche interne, certamente vanno favorite, con
il solo limite che aumenti consistenti di superfici, soprattutto commerciali,
devono farsi carico dello standard dei parcheggi. Ma in via generale è chiaro
che l'organismo edilizio, come il corpo umano, merita una sua manutenzione e
l'attenzione per questi interventi va incentivata, con misure fiscali e con
semplificazioni amministrative (per le opere interne non dovrebbe mai essere
richiesto il nullaosta paesaggistico che riguarda oltre il 60% del territorio
nazionale). Maggiore cautela è invece necessaria se si vogliono recuperare
balconi, verande e terrazze poiché qui si tratterebbe non di opere interne ma
di «addizioni», di «protuberanze», in grado di modificare le sagome e i
prospetti, di alterare i profili architettonici e perfino i requisiti
aereo-illuminanti e igienici. In questi interventi si dovranno rispettare i
regolamenti e le direttive dei comuni. Diversa, e più consistente, è l'idea del
«bonus volumetrico» del 30% per le ristrutturazioni, tramite demolizioni e
ricostruzione, di edifici fatiscenti o degradati. In sostanza, a voler tutto
ridurre ad esempi, se si demolisce una vecchia palazzina di tre piani, di alcun
pregio architettonico, sarebbe possibile ricostruirla con quattro piani, purché
con requisiti di qualità architettonica e di risparmio energetico. Anche questa
«densificazione», o costruzione in altezza, utile a evitare il consumo di altro
territorio, deve farsi carico di alcuni problemi (parcheggi, distanze tra
fabbricati ecc.) che potranno essere disciplinati a livello comunale.Ma il
principio, a queste condizioni, non è sbagliato ed è anzi già previsto in
diverse esperienze della cd. «urbanistica riformista». L'incentivo e il
sostegno alle riqualificazioni urbane, alla «rottamazione» delle periferie
degradate, agli interventi sul già edificato, sono punti necessari di una
grande politica nazionale per la valorizzazione delle nostre città e del nostro
immenso patrimonio edilizio. I pericoli e i rischi sono dietro l'angolo, e ben
visibili, ma il coraggio riformista richiede di accettare le sfide, anche
quelle difficili e complesse. È ben logico che nessuna filosofia «condonista»
dovrà accompagnare queste politiche se non si vuole rischiare davvero un nuovo
Far West edilizio e un trionfo dell'illegalità e delle mafie.Ma sono possibili
limiti precisi e garanzie, se si vuole. Il Pd si impegni in questo confronto,
come sollecitato da Massimo Cacciari e da altri suoi esponenti. Poco invece si
può dire sul piano-casa che resta ancora un po' nascosto nelle carte del Cipe.
Certamente sarebbe bene che restassero fermi due criteri delle politiche di
social housing e cioè l'edilizia sociale come standard urbanistico, per
reperire aree e risorse, e la cedolare secca del 20% sugli affitti, per
ampliare l'offerta. E, ma non sarebbe neppure necessario ricordarlo, nessuna
discriminazione è ammissibile nei confronti dei «nuovi cittadini» immigrati.
Infine si deve ricordare che stiamo trattando di regime civilistico delle
proprietà e dei diritti di impresa, oltre che degli
interessi pubblici costituzionali relativi a paesaggio e beni culturali, e
dunque sussistono tutte le competenze statali per intervenire (si veda la
sentenza della Corte Costituzionale n. 343 del 2005), tanto più in tempo di
grave crisi economica. Non è dunque necessario chiedere il permesso alle
regioni per stabilire principi fondamentali da parte di governo e parlamento,
men che meno ricorrendo alla cortesia delle regioni
politicamente amiche.Il coraggio delle riforme necessita di serietà e rigore e
di una vera disponibilità al confronto politico e culturale.
( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Enti Locali data: 13/03/2009 - pag: 14 autore: di Debora Alberici Dopo la
Consulta anche le sezioni unite bocciano lo spoils system. Tutela dal giudice
ordinario Dirigenti epurati da reintegrare Il manager illegittimamente
licenziato deve riavere il posto Si fanno sentire i primi effetti dopo la
bocciatura alla Consulta dello spoils system. I dirigenti pubblici hanno
diritto a riavere il posto se l'hanno perso in seguito a una modifica della
pianta organica del comune o dell'amministrazione, contraria a norme di legge.
È questo il principio affermato dalle sezioni unite civili della Cassazione con
la sentenza n. 3677 del 16 febbraio 2009. Ma non è finita qui. Nelle
motivazioni il Collegio esteso ha fatto anche un altro importante chiarimento
sulla giurisdizione: i cittadini e i dipendenti pubblici possono chiedere
tutela davanti all'autorità giudiziaria ordinaria quando sono stati vittima di
un atto illegittimo dell'amministrazione. Insomma le sezioni unite di piazza
Cavour hanno accolto i primi tre motivi del ricorso incidentale di un dirigente
del comune di Limbiate che, oltre ai danni, aveva chiesto di riavere il posto
(per il tempo residuo) perché la delibera della giunta di riorganizzazione
dell'organico celava una volontà di discriminatoria, «dovuta alla loro diversa
collocazione politica». I giudici di merito avevano riconosciuto al manager
solo una parte dei danni chiesti e non avevano accordato la reintegra per il
periodo di tempo rimanente.Ora la Corte d'appello di Milano dovrà riconsiderare
il caso seguendo i principi affermati in sede di legittimità: «in caso di
illegittimità, per contrarietà alla legge, del provvedimento di riforma della
pianta organica del comune», scrive la Cassazione, «con soppressione delle
posizioni dirigenziali, questo deve essere disapplicato dal giudice ordinario,
con conseguente perdita di effetti dei successivi atti di gestione del rapporto
di lavoro, costituiti dalla revoca dell'incarico dirigenziale, non sussistendo
la giusta causa per recesso ante tempus dal contratto a tempo che sorge a
seguito del relativo conferimento, con diritto del dirigente alla
riassegnazione di tale incarico precedentemente revocato, per il tempo residuo
di durata, detratto il periodo di illegittima revoca». La Suprema corte non fa mistero, in sentenza, del fatto che le
bocciature allo spoil system da parte del Giudice delle leggi (sentenza n. 103
del 2007) hanno pesato molto sulla decisione di prevedere la possibilità della
reintegra dei dirigenti nel loro posto. In proposito, scrivono i giudici di
piazza Cavour, «si trae conferma della possibilità di rassegnazione dell'incarico dirigenziale illecitamente revocato dai principi
enunciati in molteplici decisioni della Corte costituzionale in materia di cosiddetto spoil system e quindi in casi che,
benché innegabilmente diversi da quello in esame, fanno tuttavia comprendere
parametri entro i quali va collocata la tutela riservata al dirigente pubblico,
in termini di effettività. Sul fronte del danno esistenziale la risposta
della Suprema corte è stata ancora una volta negativa.
Ribadendo quanto affermato a novembre del 2008 con la sentenza n. 26972 (si
veda ItaliaOggi del 9 novembre 2008) il Collegio ha messo nero su bianco che
«il cosiddetto danno esistenziale, non costituendo categoria autonoma di
pregiudizio, ma rientrando del danno morale, non può essere liquidato
separatamente solo perché diversamente denominato. Il diritto al risarcimento
del danno morale, in tutti i casi in cui è ritenuto risarcibile, non può
prescindere dalla allegazione da parte del richiedente, degli elementi di fatto
dai quali desumere l'esistenza e l'entità del pregiudizio».
( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Consulenti del Lavoro data: 13/03/2009 - pag: 37 autore: di Luigi Piccolo
Interpello Lavoro sul part-time verticale Fasce orarie senza obbligo A seguito
dell'interpello n. 11/2009, del 20 febbraio 2009, il ministero del lavoro ha
fornito alcune indicazioni interpretative in ordine alla disposizione dell'art.
2, comma 2, del decreto legislativo del 25 febbraio del 2000, numero 61.Tale
disposizione recita come segue: «Nel contratto di lavoro a tempo parziale è
contenuta puntuale indicazione della durata della prestazione lavorativa e
della collocazione temporale dell'orario con riferimento al giorno, alla
settimana, al mese e all'anno».A tal proposito il Ministero del Lavoro,
interpretando la ratio della norma ha ritenuto che la previsione circa la
puntuale indicazione della collocazione temporale della prestazione debba
intendersi finalizzata esclusivamente a garantire una individuazione
preventiva, da parte del lavoratore, del tempo libero. Per contro, nell'arco di
tempo in cui la prestazione in termini di durata è parificata al tempo pieno,
non vige alcun obbligo di legge di predeterminare la precisa collocazione del
tempo di lavoro.A supporto ed in argomento sono state richiamate le conclusioni
della sentenza n. 210 dell'11 maggio 1992 della Corte costituzionale, la quale ha precisato
che:a) se le parti si accordano per un orario giornaliero di lavoro inferiore a
quello ordinario, deve esserne determinata la collocazione nell'arco della
giornata;b) se le parti hanno invece convenuto che il lavoro debba svolgersi in
un numero di giorni alla settimana inferiore a quello normale, la
distribuzione di tali giorni nell'arco della settimana deve essere
predefinita;c) se infine le parti hanno pattuito che la prestazione lavorativa
occupi solo alcune settimane o alcuni mesi, il contratto deve riportare quali
(e non solo quante) siano le settimane e i mesi in cui l'impegno lavorativo sia
richiesto.In conclusione, il ministero del lavoro conferma che non risponde ad
un obbligo di legge, nell'ipotesi di un contratto part-time di tipo verticale,
indicare le fasce orarie in cui la prestazione deve essere svolta nell'ambito
della singola giornata.
( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina II - Napoli
Salerno Il Pdl candida transgender Il consiglio regionale vara la legge
elettorale "bisex" Doppia preferenza di genere: 30% di donne in lista
ROBERTO FUCCILLO DOPO il Mattarellum e l´uninominale, la lista bloccata e il
maggioritario, arriva la legge bisex. è la novità con la quale la Campania si
impone sulla scena nazionale, varando un nuovo sistema elettorale che inserisce
la doppia preferenza, ma con l´obbligo di coppia. Escamotage trovato in
extremis per dare soluzione al cruccio generale, che era quello di garantire
adeguata presenza femminile in aula. Obiettivo che si pensava raggiungibile
mantenendo il listino del presidente, dentro cui garantire almeno metà dei
posti alle donne. Peccato che sul listino si era formata da tempo una opinione
generale avversa, tesa a farne a meno perché ormai vissuto come carrozzone su
cui far salire i «raccomandati» senza forza elettorale propria. L´aveva
riproposto di recente Forza Italia, come si addice a chi sente più prossima la
vittoria e dunque ha più interesse a offrire posti a possibili alleati. Non a
caso si vociferava ad esempio dell´offerta del listino anche per la presidente
Sandra Lonardo, dopo il riavvicinamento al Pdl dei Mastella. E infatti l´Udeur
si è schierata con Forza Italia. Ma tutti gli altri erano contrari al listino.
Sicché al termine di una estenuante nottata di discussioni, è nato il sistema
delle due preferenze, con la clausola che il secondo nome, se espresso, deve
essere del sesso diverso dal primo, pena l´annullamento di questa seconda
preferenza. Il tutto accompagnato da liste con almeno un terzo di uno dei due
generi, nonché dalla già confermata elezione diretta del presidente della
giunta e dal premio di maggioranza che scatta all´interno delle singole liste e
non più col listino presidenziale. Soluzione salutata con favore dall´intero
centrosinistra più Mpa e Udc. Contrari invece Forza Italia e Udeur, più An che
alla fine ha votato contro specie per evitare traumi nel nascente Pdl. Plaude
naturalmente il Pd, con il suo capogruppo Pietro Ciarlo, col segretario
regionale Tino Iannuzzi che promette ora «candidature femminili autorevoli e
rappresentative», con le senatrici che intravvedono «l´attuazione piena
dell´articolo 51 della Costituzione». Il vicepresidente della giunta parla di
«testo fortemente innovativo». Di «passo avanti» parla anche la Lonardo, che
pure aveva il suo partito schierato contro. E infatti ecco anche un dubbio: «Mi
auguro che il meccanismo della doppia preferenza funzioni». Dall´Mpa ecco
invece Salvatore Ronghi, nemico acerrimo del listino, anche nell´ultima
versione mini proposta da Forza Italia, quattro soli nomi: «Sarebbe stato solo
un elenco di nomi da premiare - dice Ronghi - dispiace che Forza Italia non
abbia colto il grande elemento democratico e innovativo della nuova legge».
Forza Italia intanto annuncia battaglia. «Norma illegittima
- sbotta il leader regionale Nicola Cosentino - somiglia più a copione per
"Scherzi a Parte". Potrebbe rendersi necessario un ricorso alla Corte
costituzionale». Idem il
capogruppo Paolo Romano: «La partita non è chiusa. La doppia preferenza di
genere è una bufala».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Porpetto. Nel
bilancio di previsione la cifra per i rimborsi, ma si attende di conoscere le
modalità Canoni, il Comune stanzia 60 mila euro PORPETTO. Il Comune di Porpetto
ha inserito nel bilancio di previsione 2009 sessantamila euro per i rimborsi
dei canoni di depurazione, ma l'amministrazione resta però in attesa di
indicazioni degli organi superiori circa le modalità ed i tempi di
restituzione. Come sottolinea il sindaco Cecilia Schiff (nella foto) per quanto
concerne il ciclo integrato delle acque, è stato provato definitivamente il
passaggio di funzioni di attività dai comuni all'Ambito Friuli Centrale. Sono
state approvate le convenzioni tra l'Autorità d'Ambito e i vari soggetti
salvaguardati, «per quanto ci concerne con il Consorzio Depurazione Laguna Spa.
Sono stati definiti per ogni comuni i segmenti del ciclo integrato affidati al
gestore- afferma-: per quanto ci riguarda l'acquedotto zona Pip, fognatura e
depurazione. È stato approvato il programma degli investimenti e le tariffe a
carico dei clienti. Dato l'aumento rilevante delle stesse, calcolate secondo il
metodo normalizzato, fino ad ora non in vigore nella nostra provincia, la
Regione ha autorizzato una dilazione dello stesso in tre anni partendo dal
2009». Per i cittadini di Porpetto, il canone di fognatura con
approvvigionamento autonomo comprenderà una quota annuale fissa (12 euro per i
possessori di fontane, ndr.) per nucleo familiare con l'aggiunta della quota
derivante dal consumo forfetario giornaliero calcolato per ogni persona. «Il
canone di depurazione sarebbe di 21,8, 27,7, 28,1 euro pro capite,
rispettivamente per il 2009, 2010 e 2011. Viene usato il
condizionale in quanto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale
numero 355 del 10 ottobre 2008, non è dovuto il canone quando non ci sia la
depurazione. Per i rimborsi, messi a bilancio 60 mila euro, abbiamo chiesto un
contributo alla Regione in base alla legge finanziaria regionale».
(f.a.)
( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina XIII - Milano
Il critico d´arte, dopo la condanna in primo grado a 9 anni di detenzione, era
agli arresti domiciliari Nuova legge anti-violenze, Riva in carcere DAVIDE
CARLUCCI Il critico d´arte Alessandro Riva è in carcere. Il pm Laura Amato ha
chiesto di applicare il decreto legge 11 del
( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
SENATO Dorina
Bianchi si astiene su un voto tecnico. Ora rischia sanzioni Fine vita, il Pd si
fa in tre Nuovo strappo dei teodem Daniela Preziosi ROMA Anna Finocchiaro non è
donna propensa a mascherare i sentimenti, ma stavolta - e cioè ieri - era
veramente arrabbiata. Seccata, irritata per l'ennesimo cambio di carte in
tavola che Dorina Bianchi, la capogruppo Pd in commissione sanità del senato
dove si licenziava la legge sul biotestamento, ha deciso in beata solitudine. E
stavolta su un voto 'tecnico', uno di quelli in cui, spiegano i funzionari, un
capogruppo assolve semplicemente al suo ruolo istituzionale di rappresentare la
linea politica di un gruppo. Certo, sul disegno di legge Calabrò la linea del
Pd non c'è: c'è l'orientamento prevalente, al quale la capogruppo in
commissione non aderisce. I fatti: ieri pomeriggio la commissione ha licenziato
il ddl, che arriverà in aula il 18 marzo. Tecnicamente, la commissione ha
votato il mandato al relatore Raffaele Calabrò (Pdl) di illustrare il testo ai
senatori. In una riunione della tarda mattinata la presidenza del gruppo,
ovvero Finocchiaro e Luigi Zanda, avevano concordato con Dorina Bianchi il voto
contrario. Ma al momento del voto Bianchi si astiene, e con lei la nuova area
teodem, Claudio Gustavino e Daniele Bosone. Votano no la radicale Donatella
Poretti e Vincenzo Vita, quest'ultimo al posto di Ignazio Marino assente per
altro impegno (c'è anche un no dipietrista e un no 'da destra' di Laura
Bianconi). Un pasticcio: a questo punto tre senatori Pd non partecipano al
voto. Sono Franca Chiaromonte, Fiorenza Bassoli e Lionello Cosentino. E non
manca il giallo: è assente il democratico Leopoldo Di Girolamo: ma la
capogruppo Bianchi non si preoccupa di chiederne la sostituzione. Risultato:
primo, il Pd si fa in tre. Secondo, Calabrò celebra la sua «grande
soddisfazione» e avverte che in aula «il punto dell'idratazione e
dell'alimentazione non si tocca, perché non siamo disposti a snaturare certo il
testo». Dorina Bianchi minimizza l'accaduto, improvvisando che si è astenuta
«come avviene al solito quando si dà mandato al relatore» e assicurando che la
compattezza Pd tornerà «in aula, vedremo se e come la maggioranza recepirà i
nostri emendamenti». Anche se le parole di Calabrò su questo tema da giorni
suonano come definitive. Terzo, Finocchiaro è arrabbiatissima è ai cronisti che
parlano di voto di coscienza risponde: «Non era un voto di merito». Subito dopo
nel suo ufficio, con Luigi Zanda, si riunisce un gruppetto di senatori
esasperati che esplodono contro la teodem, accusata di una «gestione confusa»,
che avrebbe «disorientato» i colleghi. Lo scontro sul fine vita ora è rimandato
all'aula, ma è chiaro che il comportamento della capogruppo in commissione, che
di recente ha sostituito Ignazio Marino, rischia di segnare - in senso teodem -
tutte le battaglie dei democratici in quella ridotta. È quello su cui starebbe
riflettendo Anna Finocchiaro, spinta dall'insofferenza di molti senatori, e
perplessa per l'ultimo strappo di ieri. Ammesso che sia l'ultimo. La battaglia
riprende mercoledì prossimo in aula, Finocchiaro promette che il Pd si spenderà
«per miglioramenti anche piccoli, almeno entrerà in vigore una legge che ha
almeno una cosa meno dannosa». Un testo che, ha ribadito ancora ieri Ignazio
Marino ci trasforma «nell'unico paese al mondo che indica in una legge a quali
terapie una persona può essere sottoposta e a quali non può sottrarsi». «La nutrizione
artificiale - spiega - è obbligatoria, quindi nessuno, se si trovasse un giorno
in stato vegetativo, potrà dire 'non la voglio'. Per quanto riguarda le altre
terapie, un cittadino potrà lasciare un suo orientamento, ma nella legge è
scritto che potrà essere disatteso dal medico. L'unica vittoria, se così
vogliamo chiamarla, è che non è stata tolta la possibilità a chi è ancora in
grado di parlare di opporsi a una terapia. Chi può parlare può ancora
difendersi». La conclusione è amara ma non rassegnata: toccherà ai cittadini
«riportare il paese all'interno di un percorso di libertà», «non so se
arriveremo al referendum, ma ci saranno nuovi conflitti, passando
attraverso il dolore di altre famiglie, che dovranno essere risolti dal
tribunale. E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione, se si arriverà ad affermare che la legge
è contro la Costituzione». Foto: IL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO DARIO
FRANCESCHINI /FOTO AP
( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII - Firenze
Merlini: quello che chiede Renzi nella Costituzione c´è già Secondo il docente
il vero problema è come dare piena attuazione a tutta la Carta MARIA CRISTINA
CARRATU´ (segue dalla prima di cronaca) D´altra parte, è vero che la
Costituzione «non è immodificabile». Si può toccare, cioè. Ma, avverte Merlini,
«attraverso tecniche che non ne prefigurino un cambiamento radicale e globale,
ma, molto più modestamente e concretamente, un suo emendamento in sede
parlamentare». E solo «in certe sue parti, quelle che riguardano gli assetti
dei poteri, e con l´obiettivo di rendere migliori e più funzionali le forme di
governo». Nel procedere in questo senso, però, «il Parlamento non potrà mai
concepirsi come nuova Costituente», bensì per quello che è, e cioè «un potere
costituito», come fu immaginato dai padri della Repubblica. Insomma: a meno di
non trovarsi in una situazione di assoluta eccezionalità, come un cambiamento
di regime, resta, sottolinea Merlini, «l´intangibilità dei principi
fondamentali». I quali possono essere «interpretati dalle
diverse epoche attraverso l´intervento della Corte Costituzionale». Niente di
più. «Tutto il resto è strumentalizzazione politica». Affermazioni di Renzi
comprese. «Così generiche» dice Merlini, che qualunque costituzionalista si
sentirebbe «imbarazzato a costruirci sopra un dibattito teorico». Se
proprio si volesse provare a prenderle sul serio, ci vorrebbe poco a svelarne
l´infondatezza. Il candidato sindaco del Pd sostiene che è necessario riformare
la Costituzione per dare spazio a questioni «attuali» come i nuovi lavori,
l´Unione europea, il pluralismo religioso e via dicendo? «Renzi ha ragione»
dice Merlini, «ci sono diritti fondamentali non attuati. Ma semplicemente
perché la Costituzione non è stata applicata». All´epoca dei costituenti non
esisteva l´Unione Europea? Vero, ma l´articolo 11 («l´Italia consente alle
limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri pace e
giustizia fra nazioni?») «non ne è forse una premessa»? E se è giusto dare
spazio al pluralismo religioso, «gli articoli 8 e 19 non prevedono forse già
che tutte le confessioni abbiano un loro luogo di culto?». Il candidato a
sindaco del Pd vorrebbe anche mettere mano alla riforma dei sindacati, ma la
Carta fondamentale, fosse stata realizzata sul serio, avrebbe risposto anche a
questo: all´articolo 39, che prevede «un ordinamento interno a base
democratica» in cui gli iscritti dovrebbero contare più degli apparati. E´
vero: di fronte all´emergere di nuovi diritti senza diretti riscontri nella
Costituzione, negli anni ´80 il Parlamento esaminò alcune ipotesi di intervento
anche sui principi fondamentali. «Ma per rendersi conto ben presto di come
tutto vi fosse in realtà già compreso» ricorda Merlini. E, di nuovo, «di come
si sarebbe trattato solo di dar loro piena attuazione. Non di cambiarli».
( da "Nuova Ferrara, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Sette sedi in tutta
la provincia La legge che ha istituito il giudice di pace è del 1991. Ma solo
nel giugno 1995, è diventata operativa: si fa per dire, visto che oggi (fonte Csm) dei 4690 posti distribuiti in 845 sedi, solo 2907 sono
coperti, pari al 61.9%. Il giudice di pace (avvocato o laureato in giurisprudenza)
è nato per dare risposte veloci alla richiesta di giustizia per reati di
modesta entità. Avrebbe dovuto aiutare tribunali ed ex preture a smaltire
arretrati e rispondere ai cittadini. Invece. In provincia sono 7 le
sedi: Ferrara, Cento, Copparo, Portomaggiore, Argenta, Comacchio e Codigoro.
Secondo il ministero (il presidente del tribunale è molto più realista), i
giudici dovrebbero essere
( da "Messaggero, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 13 Marzo
2009 Chiudi ROMA- Alla procura di Roma le richieste di «revisione» delle misure
cautelari sono già partite. Perché le porte delle celle adesso dovranno aprirsi
per tutti gli indagati accusati di violenza sessuale, ai quali i gip abbiano
concesso gli arresti domiciliari o misure restrittive diverse dalla detenzione,
anche il divieto di frequentare un luogo o l'obbligo di firma. E'
l'applicazione del decreto legge su misure urgenti in materia di sicurezza e
contro la violenza sessuale, convertito a febbraio. Ma la
vicenda potrebbe finire anche alla Corte costituzionale, perché i pm della capitale chiederanno ai giudici di valutare
eventuali profili di incostituzionalità della norma. Sarà così per tutte le
procure, con un impatto numerico di detenuti che non è ancora possibile
quantificare. Perché nel reato di violenza sessuale rientrano anche le
molestie sessuali. Nella capitale, l'11 marzo il procuratore Giovanni Ferrara
ha inviato una circolare agli aggiunti e ai sostituti, sollecitandoli a
«valutare i casi pertinenti e assumere le conseguenti determinazioni», in base
a una sentenza della Corte Suprema: «Le sezioni unite della Cassazione, con la
sentenza numero 8 del '92 - scrive Ferrara - in una fattispecie simile, hanno
ritenuto l'immediata applicazione della riforma normativa, anche ai
procedimenti in corso». In pratica la legge è retroattiva, in qualunque grado
di giudizio, quando i giudici abbiano ritenuto di applicare misure cautelari
diverse dall'arresto.A Roma, le porte del carcere dovranno aprirsi per Davide
Franceschini, il ventenne accusato dello stupro di Capodanno. Ma anche per don
Ruggero Conti, il parroco oggi ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale
continuata e aggravata per abusi sui giovani affidati alle sue cure. I giudici
dovranno scegliere: restituire la piena libertà agli indagati o spedirli in cella.
Oppure rivolgersi alla Consulta. Eppure ieri, a Messina, un medico accusato di
abusi su un ragazzo è finito ai "domiciliari". Non tutti si sono già
adeguati. Val.Err.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Italiana
Pagina 108 milano Caso Abu Omar: incognite sul processo Milano --> MILANO Il
giorno dopo la decisione della Consulta sul segreto di Stato nella vicenda del
sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar, a Milano, ma anche a Roma, ci si
interroga sugli effetti che il provvedimento avrà sul processo in corso. Quel
che è certo è che il dibattimento, la cui ripresa è prevista il prossimo 18
marzo, slitterà, in attesa delle motivazioni del verdetto
della Corte costituzionale
(preso all'unanimità, secondo fonti autorevoli) per le quali bisognerà attendere
almeno un mese. La conferma dell'inevitabile slittamento viene implicitamente
da Oscar Magi, lo stesso giudice che sta conducendo il dibattimento che vede
imputati, tra gli altri l'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari e 26
agenti Cia: «Sarà necessario attendere le motivazioni, e non è una
dichiarazione di stile», spiega nel suo ufficio mentre legge attentamente il
comunicato diffuso dalla Consulta. Un comunicato sulla scorta del quale, per i
pm milanesi, «sono stati respinti i primi due e più gravi motivi di doglianza
del governo, così risultando confermata la correttezza dell'operato della
Procura di Milano». Primi due oggetti dei ricorsi dei governi Prodi e
Berlusconi, le intercettazioni telefoniche e le modalità di alcuni
interrogatori.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 6 - Attualità
Biotestamento, Ignazio Marino apre a "Per Eluana" Il senatore ieri a
Trieste: iniziativa utile. In Senato primo sì al biotestamento, Pd in ordine
sparso Dibattito sul fine-vita TRIESTE. Procede l'iter della legge sul
testamento biologico al Senato. La Commissione Sanità ha licenziato ieri il
disegno di legge del Pdl, che andrà all'esame dell'aula il 18 marzo. Sempre
ieri, a Trieste, il senatore del Pd Ignazio Marino ha fatto sapere che studierà
con attenzione le carte della Fondazione Per Eluana. Da Marino, poi, l'avviso:
«Gli italiani cambieranno questa legge antilibertaria». La Commissione ha
votato il mandato al relatore Raffele Calabrò (Pdl) di illustrare il testo in
aula al Senato. Nel voto il Pd si è però diviso registrando tre voti di
astensione. Il testo è stato licenziato con 11 voti a favore (Pdl, Udc, Lega) 4
voti contrari di senatori Pd, Idv e Pdl e 3 astenuti del Pd. Ma la Commissione,
oltre a dimostrare una «libertà di scelta» trasversale dei senatori, ha sancito
lo stop ad alcuni emendamenti chiave dell'opposizione. I medici non potranno
esercitare l'obiezione di coscienza e l'azienda sanitaria non sarà obbligata a
garantire l'esecuzione delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat).
L'emendamento bocciato prevedeva infatti che «la volontà espressa dal paziente
nella dat è tenuta in considerazione dal medico in accordo con il fiduciario;
che al personale medico-sanitario è garantito il diritto all'obiezione di
coscienza, e che l'azienda sanitaria garantisce comunque l'esecuzione della dat».
Nel ddl, invece, si delinea quella che di fatto sembra un'obiezione di
coscienza del medico, ma senza mai chiamarla tale, e non si prevede comunque la
chiamata in causa della struttura sanitaria. Infuocata la polemica tra i due
poli: secondo il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, Il ddl Calabrò
biologico è un testo «orrendo e inutile che sfascia la Costituzione» e crea «un
ribaltamento tra Stato e persona nell'ambito dell'amministrazione del proprio
corpo e della salute dando la primazia allo Stato sull'individuo». Secondo la
Finocchiaro, prima di arrivare a un referendum, dovrebbe intervenire
la Corte Costituzionale: «Il cuore della partita è sulla tenuta del patto costituzionale nell'assicurare le
libertà e la possibilità di farle valere». Immediata la replica del
sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella: «Non vorrei - ha dichiarato - che
la radicalizzazione catastrofica del Pd preparasse il terreno ad un tentativo
di chiamare in causa la Corte Costituzionale: mi sembra l'ultima
spiaggia di chi ha perso il contatto con l'opinione pubblica ed il consenso. Se
un politico pensa che ci sia distanza tra una legge e il paese dovrebbe
ricorrere a referendum». Il chirurgo e senatore del Pd Ignazio Marino, intanto,
si avvicina alla Fondazione Per Eluana. Ha ricevuto i documenti, e li valuterà
con attenzione. Ponendo l'accento sul rischio di un boom di ricorsi contro la
legge del Pdl, Marino si è detto fiducioso che i «cittadini italiani abbiano
molto buon senso. Alla fine - ha detto ieri, a Trieste per un incontro del Pd
giuliano - gli italiani riporteranno l'Italia all'interno di un percorso di
libertà del quale sono stati privati da un gruppo di parlamentari». Beniamino
Pagliaro
( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
«Curatevi, non vi
denunceremo» L'Emilia dice no ai medici-spia ADRIANA COMASCHI In moldavo,
arabo, cinese, russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue
per un unico messaggio, curato dall'assessorato regionale alla Sanità e rivolto
a tutti gli stranieri che vivono a Bologna: qui siete al sicuro, potete curarvi
senza il timore di essere denunciati anche se clandestini. Uno dei primi
manifesti multilingue è già affisso all'interno del pronto soccorso
dell'ospedale S.Orsola, il testo scorre sui monitor della sala d'attesa. Ma
presto campeggerà in qualsiasi struttura del servizio sanitario dell'Emilia
Romagna. «NORMA RAZZISTA» Dopo la rivolta di medici, infermieri, associazioni è
la Regione guidata da Vasco Errani a schierarsi contro il disegno di legge
targato Lega, passato al Senato, con cui si vorrebbe trasformare i camici
bianchi in delatori di immigrati non in regola. Il ddl 773 infatti cancella il
divieto di denuncia, da parte dei medici, per chi commette un reato, e insieme
introduce il reato di clandestinità. L'assessore Giovanni Bissoni non usa giri
di parole. «È una norma incredibile, pazzescamente razzista. Un esempio: se
diventasse legge un mafioso, coinvolto in un accoltellamento, che si rivolgesse
al pronto soccorso non potrebbe venire denunciato, perché l'obbligo di referto
non scatta se mette in pericolo il paziente. Un clandestino che non avesse
fatto nulla invece sì, perché per lui si seguirebbe un altro percorso». E
riassume: «La nostra è un'assunzione di responsabilità politica molto chiara».
Oltre che un segnale forte ai medici del territorio. Errani del resto lo aveva
annunciato, «difenderemo la loro libertà». E subito aveva attivato l'ufficio
legale regionale. «Abbiamo voluto fare chiarezza - spiega Bissoni - perché da
un lato si propone una legge gravissima, dall'altro si tenta di sminuirla
dicendo che darebbe solo la "possibilità" di denunciare gli
irregolari. Non è così, i medici sarebbero obbligati a rivolgersi all'autorità
giudiziaria» pena le sanzioni previste agli articoli 361 e 362 del Codice Penale.
LA STRATEGIA Ora arriva il manifesto, che ogni Ausl dovrà tradurre negli idiomi
presenti sul territorio (ci sono anche l'albanese, l'hurdu, l'hindi, il
portoghese). «Nessuna denuncia di cittadini stranieri senza permesso di
soggiorno», recita, «la legislazione italiana vigente lo vieta», dunque
«possono continuare a rivolgersi ai servizi sanitari in Emilia Romagna con
tranquillità e fiducia». La campagna è capillare: interesserà Ausl, ospedali,
poliambulatori, Consultori, centri di salute mentale. A Bologna coinvolgerà
anche Sokos (ambulatorio che da 15 anni assiste clandestini), i dormitori
pubblici più frequentati, il Centro per la salute delle donne straniere. Il
primo obiettivo è scongiurare il pesante «effetto annuncio» del ddl: già oggi
confusione e paura possono «ostacolare il ricorso degli immigrati non regolari
ai pronto soccorso e alle altre strutture del servizio sanitario regionale»,
spiega la circolare inviata a tutti i presìdi. Con conseguenze devastanti «per
la salute degli immigrati»: in discussione ci sarebbero anche le prestazioni a
tutela di maternità e dell'infanzia, a cominciare dalle vaccinazioni». Negarle,
aggiunge Bissoni, «sarebbe immorale». Senza contare «un concreto rischio di
danni irreparabili per la salute di tutta la collettività»: per ogni
clandestino che rimane lontano dagli ospedali per paura di essere denunciato
aumenta il pericolo della diffusione di malattie come «tubercolosi, Hiv,
meningiti, Chikunguya». PRONTI AL RICORSO? C'è poi una strategia a lungo
termine. La Regione chiede a tutte le strutture di avviare un monitoraggio
degli accessi giornalieri di immigrati con tesserino Stp (quello distribuito ai
clandestini che permette loro di accedere alle cure del servizio sanitario
pubblico, ndr). E se da questo monitoraggio risultasse che gli stranieri
irregolari disertano sempre più la sanità pubblica in regione «è chiaro che
dovremmo prendere misure più ampie e ancora più incisive», annuncia
l'assessore. Di più, per ora, non si dice: ma è chiaro che dati molto negativi
potrebbero fare da base a iniziative ancora più clamorose, come
un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una sentenza ha stabilito
che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la priorità su tutto.
L'Emilia Romagna dice no alla norma sui medici-spia. Un manifesto multilingue
affisso negli ambulatori e negli ospedali invita gli immigrati a non avere
paura e a ricorrere alle cure. Bissoni: norma razzista.
( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
In moldavo, arabo,
cinese, russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue per un
unico messaggio, curato dall'assessorato regionale alla Sanità e rivolto a
tutti gli stranieri che vivono a Bologna: qui siete al sicuro, potete curarvi
senza il timore di essere denunciati anche se clandestini. Uno dei primi
manifesti multilingue è già affisso all'interno del pronto soccorso
dell'ospedale S.Orsola, il testo scorre sui monitor della sala d'attesa. Ma
presto campeggerà in qualsiasi struttura del servizio sanitario dell'Emilia
Romagna. «NORMA RAZZISTA» Dopo la rivolta di medici, infermieri, associazioni è
la Regione guidata da Vasco Errani a schierarsi contro il disegno di legge
targato Lega, passato al Senato, con cui si vorrebbe trasformare i camici
bianchi in delatori di immigrati non in regola. Il ddl 773 infatti cancella il
divieto di denuncia, da parte dei medici, per chi commette un reato, e insieme
introduce il reato di clandestinità. L'assessore Giovanni Bissoni non usa giri
di parole. «È una norma incredibile, pazzescamente razzista. Un esempio: se
diventasse legge un mafioso, coinvolto in un accoltellamento, che si rivolgesse
al pronto soccorso non potrebbe venire denunciato, perché l'obbligo di referto
non scatta se mette in pericolo il paziente. Un clandestino che non avesse
fatto nulla invece sì, perché per lui si seguirebbe un altro percorso». E
riassume: «La nostra è un'assunzione di responsabilità politica molto chiara».
Oltre che un segnale forte ai medici del territorio. Errani del resto lo aveva
annunciato, «difenderemo la loro libertà». E subito aveva attivato l'ufficio
legale regionale. «Abbiamo voluto fare chiarezza - spiega Bissoni - perché da
un lato si propone una legge gravissima, dall'altro si tenta di sminuirla
dicendo che darebbe solo la "possibilità" di denunciare gli
irregolari. Non è così, i medici sarebbero obbligati a rivolgersi all'autorità
giudiziaria» pena le sanzioni previste agli articoli 361 e 362 del Codice
Penale. LA STRATEGIA Ora arriva il manifesto, che ogni Ausl dovrà tradurre
negli idiomi presenti sul territorio (ci sono anche l'albanese, l'hurdu,
l'hindi, il portoghese). «Nessuna denuncia di cittadini stranieri senza
permesso di soggiorno», recita, «la legislazione italiana vigente lo vieta»,
dunque «possono continuare a rivolgersi ai servizi sanitari in Emilia Romagna
con tranquillità e fiducia». La campagna è capillare: interesserà Ausl,
ospedali, poliambulatori, Consultori, centri di salute mentale. A Bologna
coinvolgerà anche Sokos (ambulatorio che da 15 anni assiste clandestini), i
dormitori pubblici più frequentati, il Centro per la salute delle donne
straniere. Il primo obiettivo è scongiurare il pesante «effetto annuncio» del
ddl: già oggi confusione e paura possono «ostacolare il ricorso degli immigrati
non regolari ai pronto soccorso e alle altre strutture del servizio sanitario
regionale», spiega la circolare inviata a tutti i presìdi. Con conseguenze
devastanti «per la salute degli immigrati»: in discussione ci sarebbero anche
le prestazioni a tutela di maternità e dell'infanzia, a cominciare dalle
vaccinazioni». Negarle, aggiunge Bissoni, «sarebbe immorale». Senza contare «un
concreto rischio di danni irreparabili per la salute di tutta la collettività»:
per ogni clandestino che rimane lontano dagli ospedali per paura di essere
denunciato aumenta il pericolo della diffusione di malattie come «tubercolosi,
Hiv, meningiti, Chikunguya». PRONTI AL RICORSO? C'è poi una strategia a lungo
termine. La Regione chiede a tutte le strutture di avviare un monitoraggio
degli accessi giornalieri di immigrati con tesserino Stp (quello distribuito ai
clandestini che permette loro di accedere alle cure del servizio sanitario
pubblico, ndr). E se da questo monitoraggio risultasse che gli stranieri
irregolari disertano sempre più la sanità pubblica in regione «è chiaro che
dovremmo prendere misure più ampie e ancora più incisive», annuncia
l'assessore. Di più, per ora, non si dice: ma è chiaro che
dati molto negativi potrebbero fare da base a iniziative ancora più clamorose,
come un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una sentenza ha
stabilito che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la priorità su
tutto.
( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Bambini apolidi e
medici delatori Il doppio «no» del presidente Fini MARISTELLA IERVASI «Se fosse
impedita la registrazione anagrafica dei bambini nati in Italia da genitori
clandestini, sarebbbe gravissimo. Che facciamo, questo bambino lo trasformiamo
in un apolide o in un fantasma»?. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini,
interviene dal solotto di Bruno Vespa - e prende posizione su almeno due norme
contenute nel disegno di legge sulla sicurezza: il rischio dei neonati
invisibili se figli di immigrati senza permesso di soggiorno; e la possibilità
da parte dei medici di denunciare gli irregolari. «È immorale imporre ai medici
la denuncia dei clandestini ha ribadito Fini -. Il rispetto della persona viene
sempre prima: uno prima è uomo e poi un clandestino. Nei pronto soccorsi ci
sono poliziotti e carabinieri, al limite potranno farlo loro, non certo il
medico il cui compito rimane quello di curare». La lettura di alcuni quotidiani
di ieri ha fatto sobbalzare il presidente Fini dalla poltrona di Montecitorio.
Soprattutto per i neonati figli di immigrati invisibili e senza identità. Il
caso è nato dalla denuncia del rischio paventata da associazioni di giuristi e
pediatri per via dell'art.45, comma 1, lettera f, del disegno di legge sulla
sicurezza, approvato al Senato ed ora alla Camera. Che introduce l'obbligo per
il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno per ogni atto
amministrativo di stato civile. Quindi anche per la registrazione delle nascite
e il riconoscimento del figlio naturale da parte di un irregolare? Un norma che
se fosse vera sarebbe vergognosa a prescindere, oltre che xenofoba: i neonati
di immigrati irregolari sarebbero discrimanti alla nascita, diventando
invisibili senza identità, esposti ad ogni violazione e contro la Convenzione
Onu dei diritti del minore, perché le coppie per non correre il rischio di finire
espulse ricorerebbero alle nasite clandestine. Ma potrebbe accadere anche di
peggio: il bimbo immigrato che nascerebbe in ospedale verrebbe allontanato dai
genitori naturali solo perchè figlio di irregolari e quindi dato in adozione.
Discriminati, dunque, fin dalla nascita. Fini è impallidito ed ha subito
cercato il ministro Maroni, senza successo. Ma poi è stato il sottosegretario
Alfredo Mantovano a rassicurarlo: «È solo un equivoco... A nessuno nel governo
è mai venuto in mente di precludere una cosa del genere». Del resto, l'articolo
19 del Testo unico sull'immigrazione non modificato dal ddl sulla sicurezza
consente alla donna incinta irregolare di un ottenere un permesso di soggiorno
per gravidanza fino 6 mesi di vita del bambino. Norma che
si estende anche al marito convivente (sentenza della Corte Costituzionale 376
del 2000). Cosa che non elimina del tutto il problema: chiedere il permesso
come donna incinta potrebbe destinare le persone ad un successivo
allontanamento. Mantovano prima che Fini andasse a Porta a Porta ha sbrogliato
tutta la matassa. «La norma del ddl del comma dell'art.45 inibisce allo
straniero irregolare la possibilità di ricevere una licenza di commercio e
autoririzzazioni che preparino provvedimenti in suo favore. Non prevede alcun
divieto d'iscrizione all'anagrafe. Nessun neonato invisibile». E con un
comunicato diffuso alle agenzie di stampa è stato costretto ad ammettere che in
caso di dubbi «l'esame alla Camera del provvedimento permetterà a chiarire la
questione, per renderla più incontrovertibile». Le distanze di Fini dal governo
su alcuni aspetti dell'immigrazione contenute nel pacchetto sicurezza restano.
«La denuncia del medico contro l'immigrato clandestino non mi convince - ha
ripetuto ieri il presidente della Camera -. Questo provvedimento comporta dei
rischi: i clandestini potrebbero rivolgersi a circuiti di medicina alternativa
con il serio rischio di diffondere patologie e contagi. È un rischio per la
società. Mi sembra una legge immorale». Neonati fantasma se figli di immigrati
irregolari e medici delatori: ancora una volta il presidente della Camera Fini
prende le distanze dal governo. «Legge immorale imporre ai medici la denuncia
dei clandestini».
( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-13 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE La denuncia I legali del caso derivati: «Garantire la
libera concorrenza» Linate, volo Milano-Roma Ricorso contro la Cai «Il
monopolio è un danno» «Violate le nome comunitarie e la Costituzione» Il
documento, presentato al Tar del Lazio, impugna il provvedimento firmato
dall'Autorità garante della Concorrenza Un ricorso contro il monopolio di Cai
sulla tratta Milano- Roma. Un ricorso nel nome della libera concorrenza e per
tutelare i diritti e gli interessi di tutti i cittadini. Non è un caso che
questa iniziativa sia stata studiata ed elaborata a Milano e dallo stesso pool
di esperti e legali, guidati dall'avvocato Daniele Portinaro, che ha seguito il
caso dei derivati, altro episodio in cui gli interessi della collettività sono
stati scavalcati da logiche diverse. Il documento, che è stato fatto proprio e
presentato formalmente dalla Federconsumatori al Tar del Lazio, impugna il
provvedimento del 3 dicembre scorso firmato dal-l'Autorità garante della
Concorrenza e del mercato: un testo che di fatto autorizza l'operazione di
concentrazione Cai-Alitalia fissata nel decreto governativo. Si stabilisce poi
che solo il 3 dicembre 2011 (fra tre anni, insomma) sarà deciso il successivo
termine entro il quale le posizioni di monopolio eventualmente determinatesi a
seguito dell'operazione devono cessare». Insomma: per tre anni numerose rotte,
tra cui il Linate-Fiumicino, sono roba di Cai e nessuna Autorità può
intervenire per evitare che vengano sfruttati a danno degli utenti gli effetti
della mancanza di concorrenza. è vero che l'Autorità, interpellata sul tema
anche dalle segnalazioni di Easy Jet e Meridiana, ha posto alcuni vincoli «ma
di fatto ha accettato e autorizzato il regime di monopolio », ribadisce il
consigliere comunale del Pd, Davide Corritore che, come sui derivati, ha
lavorato con il pool di legali. E il danno per i cittadini non è da poco: il
ricorso fa riferimento sia al Diritto Comunitario che alla Costituzione per
ribadire che i consumatori si avvantaggiano, in termini di minori costi e di
maggiore qualità dei servizi, di una situazione di piena concorrenza fra più
competitors. Corritore incalza: «Milano dovrebbe essere la città della libera
impresa e della libera concorrenza. Invece si trova a dover subire, in prima
persona, le conseguenze di una scelta che va nel segno contrario anche rispetto
a quanto alcuni degli stessi imprenditori della cordata di Cai vanno predicando
da sempre». Ora la parola è al Tar, che nel giro di 40
giorni verificherà l'ammissibilità del ricorso: se si ravvisassero estremi di
incostituzionalità, il procedimento verrebbe trasferito nelle mani della Corte
Costituzionale. Aeroporto Nel mirino della Federconsumatori il monopolio della
tratta Milano-Roma di Alitalia Elisabetta Soglio
( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO FIRENZE
pag. 8 Una pioggia di ricorsi contro gli autovelox in serie La Corte dei Conti
indaga SENTENZE DI CONSULTA E CASSAZIONE AUTOVELOX, dannazione degli
automobilisti. Non tanto per lo strumento in sè è giusto che chi 'pesta'
sull'acceleratore venga sanzionato quanto per la dislocazione degli apparecchi.
Per dirla con le parole dei cittadini: gli autovelox sono così tanti che
s'ingenera un sospetto. E cioè che servano non soltanto come deterrente per
aumentare sicurezza, ma anche come 'multificio'. Anche perché c'è un dato
statistico che contrasta con le installazioni in serie: ancora oggi la gran
parte dei sinistri mortali (60-70%, secondo alcune fonti) si verifica in ambito
urbano, non in autostrada o nelle strade di grande comunicazione. Da qui la
nutrita serie di ricorsi presentati dagli automobilisti a prefetti e giudici di
pace. Soprattutto in relazione a due punti: la legittimità dell'utilizzo degli
apparecchi automatici di rilevamento della velocità, pur in assenza dei vigili
urbani o di altre forze dell'ordine e le mancate contestazioni immediate, poi
differite. SULLA LEGITTIMITA' tanto della prima che della
seconda circostanza si sono espresse rispettivamente la Cassazione (con
sentenza 15348/2005) e la Corte Costituzionale (155/2007). In entrambi i casi i
due organismi giudiziari hanno affermato la legittimità di tali procedure (in
presenza dell'autorizzazione della prefetture) dando ossigeno alle
amministrazioni comunali sull'uso degli apparecchi. L'impiego di
autovelox non controllati periodicamente, presi in affitto dai comuni che
corrispondono una percentuale su ogni multa alla ditta installatrice, la
pioggia di ricorsi dei cittadini, hanno viceversa determinato l'apertura di
un'inchiesta della Corte dei Conti per danni erariali e d'immagine. g.sp.
( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-13 num: - pag: 21 categoria:
REDAZIONALE Antimafia Una gip da Milano a Palermo: «Colleghi esposti, andare è
un dovere morale». L'Anm: «Numeri drammatici» Nessuno vuol fare il pm in
Sicilia: 4 domande per 55 posti MILANO — Nessuno, o quasi, vuole andare a fare
il pubblico ministero in Sicilia. Nella terra dove sono morti ammazzati dalla
mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il concorso per coprire 55 posti di
sostituto vacanti in quattordici Procure è stato un insuccesso totale. Si sono
fatti avanti appena quattro magistrati: tre per Palermo, uno per Catania. «Un
disastro dalle tante e profonde ragioni», commenta Luca Palamara, presidente
dell'Associazione nazionale magistrati. A gennaio il Csm ha
bandito un concorso per 205 posti vacanti in 97 diversi uffici, un quarto dei
quali è scoperto nella sola Sicilia. I risultati sono stati deludenti per la
regione, per il Sud in generale, ma anche per alcune sedi del centro e del
Nord. Le ragioni sono note e, per la Sicilia si aggravano: oltre
all'esposizione di chi fa il magistrato lì, distanza e difficoltà nei
collegamenti con il resto della nazione scoraggiano i trasferimenti. C'è poi il
fatto che coloro che ora fanno i giudici non sono propensi a diventare pm
perché in caso di ripensamento non possono tornare sui propri passi se non dopo
cinque anni trascorsi in una regione diversa da quella di provenienza
professionale e talvolta neppure confinante. Nello sconsigliare i movimenti,
giocano un ruolo decisivo anche la carenza di mezzi tecnici e investigativi in
molte aree del Sud e la norma che impedisce di lavorare in Procura ai
magistrati di prima nomina, un tempo vero bacino in cui le Procure delle
Meridione traevano linfa vitale. Molti, infine, restano alla finestra in attesa
di capire fino a che punto la politica arriverà nei progetti di separazione
delle carriere e di riforma della figura del pm e degli strumenti di indagine.
La conseguenza è che per i 12 posti di Palermo si sono fatti avanti in 23, ma
20 magistrati si sono ritirati all'ultimo momento dopo aver «saggiato»
posizione e punteggio personale, mentre a Catania un solo posto su 7 è stato
coperto e ritirate ben 11 domande. Per gli altri 12 uffici è stato il vuoto pneumatico.
Non è arrivata neppure una domanda, zero. Secondo dati non ufficiali,
resteranno senza titolare 7 posti a Caltanissetta,
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: 1PAGINA - data: 2009-03-13 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE La svolta Doppia preferenza, un uomo e una donna
Regione, la legge elettorale apre «il gioco delle coppie» Abolito il listino
bloccato. Alle prossime regionali il premio di maggioranza per la coalizione
vincente sarà attribuito pescando nelle liste, nelle quali sarà presente almeno
un terzo di donne. E si apre il «gioco delle coppie »: doppia preferenza, ma
solo per candidati di genere diverso. Queste le novità contenute nella legge
elettorale approvata ieri all'alba dal Consiglio. Il Pd esulta: «Risultato
innovativo». FI replica: «Legge incostituzionale. Potrebbe essere necessario il ricorso alla Corte costituzionale». La nuova legge
elettorale è stata approvata ieri mattina all'alba, circa ventiquattr'ore dopo
l'inizio della seduta. Con la maggioranza hanno votato a favore anche Udc e
Mpa. A PAGINA 5 Cuomo
( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-03-13 num: - pag: 12 categoria:
REDAZIONALE Testamento biologico Via libera in commissione. Avvenire attacca:
legge manomessa. Finocchiaro: si sfascia la Costituzione Bioetica, primo sì al ddl.
Crepe nei due poli «Perplesso» il sottosegretario Mantovano. Democratici in
ordine sparso ROMA — Via libera della commissione Sanità del Senato al disegno
di legge sul testamento biologico. Un voto che vede polemiche interne su
entrambi i fronti, con il Pd che vota in ordine sparso e il Pdl che subisce una
contestazione da «destra» per aver «ammorbidito » il testo. Come previsto, il
testamento biologico in versione Pdl resta svuotato del contenuto principale,
ovvero la possibilità di mettere per iscritto il rifiuto di alimentazione e
idratazione artificiale. Ma Alfredo Mantovano non è ancora soddisfatto. Il
sottosegretario all'Interno aggiunge alle «motivate perplessità» della vigilia,
il rischio di «applicazioni confuse e discordanti». Impensierito dal fatto che
le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) siano considerate vincolanti
per il medico. Il relatore Raffaele Calabrò si precipita a spiegare che non è
così, perché il medico dovrà confrontare la Dat con i progressi scientifici.
Spiegazione che non soddisfa Mantovano. Un emendamento del senatore Bosone (Pd)
introduce la vincolatività della Dat e l'obiezione di coscienza: passa a
sorpresa, con l'astensione di Stefano De Lillo (Pdl). Ma il voto viene fatto
ripetere. De Lillo viene convinto e vota con la maggioranza, rafforzata questa
volta anche dal voto del presidente Antonio Tomassini. Risultato:
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-13 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Ok alla legge elettorale, ecco i candidati in coppia
Regione, via il listino e spazio ai sindaci candidati Il Pd: grande
innovazione. Fi: è incostituzionale Il testo
definitivo approvato al termine di una maratona che si è conclusa solo ieri
all'alba. Hanno votato contro An, Fi e Udeur NAPOLI — Alle prime luci dell'alba
di ieri, dopo quasi ventiquattr'ore di rinvii e schermaglie, il Consiglio
regionale ha approvato la nuova legge elettorale, cancellando il vituperato
listino bloccato che in tre diverse tornate (1995, 2000 e 2005) ha consentito
l'ingresso nell'assemblea di trenta privilegiati (docenti universitari,
esponenti della società civile, ma anche di parenti di dirigenti politici)
esentati dalla caccia alle preferenze. Il premio di maggioranza verrà d'ora in
poi assegnato pescando nelle stesse liste della coalizione vincente, mentre per
favorire la presenza delle donne nell'assemblea è stato adottato un espediente
diverso: nelle liste dovrà essere presente almeno un terzo di candidate;
inoltre, gli spazi televisivi dedicati alla propaganda saranno divisi in parti
uguali tra uomini e donne; sarà possibile, inoltre, esprimere due preferenze,
ma solo per candidati di genere diverso, a pena della cancellazione della
seconda. Nessuna quota prestabilita di elette, dunque, come pure chiedevano le
donne. E nemmeno un minilistino bloccato di quattro candidati (di cui due
donne) che a un certo punto è sembrato il compromesso in grado di sbloccare
l'impasse. Le donne dovranno comunque entrare in Consiglio dalla porta
principale, anche se, come si è subito ironizzato nei corridoi del palazzo, «al
traino» di qualche recordman delle preferenze, in pratica si è aperto il «gioco
delle coppie». La legge è passata con 32 voti a favore (Pd, La Sinistra, Verdi,
Socialisti, Movimento per l'autonomia, Unione di centro), 4 astensioni (la
presidente dell'assemblea Sandra Lonardo, Vito Nocera del Prc, la vendoliana
Antonella Cammardella, e Massimo Grimaldi del Nuovo Psi). Hanno votato contro
Udeur, Forza Italia, che avrebbe voluto mantenere il listino, seguita infine da
Alleanza nazionale, che pure si era battuta per cancellare la corsia
preferenziale di accesso al Consiglio. Un altro punto cruciale sul quale l'iter
di approvazione della legge elettorale ha rischiato di naufragare è stato il
voto (a scrutinio segreto) sugli emendamenti che prevedevano l'obbligo per il
sindaco che avesse voluto concorrere alle regionali di dimettersi,
rispettivamente, centottanta giorni prima del voto ovvero al momento della
presentazione della candidatura. Evidente il tentativo di alcuni consiglieri
uscenti di restringere l'ambito dei possibili concorrenti eliminando dalla
corsa pericolosi competitori, come sarebbero i primi cittadini soprattutto dei
centri medi e grandi, costringendoli al ruolo di semplici portatori d'acqua. Dopo
l'approvazione della legge, ha esultato il Pd che, dopo le lacerazioni sulle
quote rose, ha ritrovato l'unità. Sia il segretario regionale Tino Iannuzzi che
il capogruppo Pietro Ciarlo hanno sottolineato il carattere innovativo della
nuova normativa. «Si è voluto — ha detto quest'ultimo a proposito
dell'abolizione del listino — restituire alla volontà popolare la costituzione
degli organi». Ciarlo ha anche esplicitamente ringraziato per il contributo i
gruppi di opposizione Mpa e Udc; ha invece accusato An e FI di aver perso
un'occasione per contribuire «a una legge di alto valore istituzionale». Ma
dagli azzurri è arrivata una replica durissima. «Questa legge — ha tuonato il
coordinatore regionale di FI NIcola Cosentino — è illegittima. Assomiglia a uno
sketch di "Scherzi a parte". Potrebbe rendersi
necessario il ricorso alla Corte costituzionale ». Delusione per l'esito della maratona in aula è stata espressa
dal movimento «Azzurro Donna» che ha anche garantito che proseguirà la
mobilitazione. La presidente dell'assemblea Sandra Lonardo, invece, ha definito
la nuova legge «un importante passo in avanti sulla strada delle pari
opportunità». Il vice-governatore Antonio Valiante ha ricordato che
«l'abolizione del listino, auspicata da tempo dal presidente Bassolino, fa sì
che il premio di maggioranza verrà ora attribuito ai candidati eletti». Gimmo
Cuomo L'aula I banchi della presidenza con il governatore Bassolino e la
presidente Lonardo
( da "Tempo, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Ma non per
questo è venuto meno il bisogno degli Stati di disporre di servizi di
informazione e di sicurezza leali ed efficienti. Il che viene meno quando leale
ed efficiente non è più il "terzo potere". Esso non deve apparire
potere dei poteri, come in molte occasioni ha voluto atteggiarsi la procura
milanese nei confronti di Pollari. Forme più o meno striscianti di
«privatizzazione» dei sistemi di sicurezza, oltre che incostituzionali, sono
odiose, a prescindere da coloro contro i quali vengano utilizzate. Dalla ormai
cronica privatizzazione di importanti pezzi del nostro sistema di sicurezza
uomini come Pollari si trovano esposti a ogni sorta di perfidia. Banche dati
con informazioni altamente sensibili sono nella piena disponibilità di
consulenti-periti chiamati a collaborare alle indagini relative anche a più
procedimenti e la sorte del materiale raccolto, una volta terminata l'indagine,
non è quasi mai quella prevista dalla legge. Il sistema delle intercettazioni
telefoniche viene affidato in outsourcing dall'amministrazione della giustizia
ad operatori telefonici privati. Ogni abuso diventa lecito. Se lo Stato non c'è
più, tutto è permesso ed il ricatto diventa l'unico rapporto possibile. Almeno
su Pollari lo Stato sembra aver finalmente formulato un suo dignitoso «non ci sto».
La macchina da guerra montata contro di lui non aveva
legittimazione a procedere ed il diritto-dovere del segreto di stato doveva
essere garantito. Torna ad onore della Corte Costituzionale averlo detto: resta
da auspicare possa essere così anche in altri casi. Luigi Compagna
( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 62 del 2009-03-13
pagina 13 Brescia pronta a tingersi di giallo con il festival del libro
poliziesco di Lucia Galli Da lunedì tutti brividi, da Scerbanenco a Zingaretti
(alias Montalbano) La leonessa ama il brivido e Brescia si tinge di giallo per
un'intera settimana: torna in città, dal 16 al 22 marzo, l'appuntamento con il
festival della letteratura poliziesca, un'occasione di suspence in più per
coniugare la passione per il giallo con la visita della città (Per organizzare
una visita della città, call centre associazione Guide, 030.3749916, pacchetti
con pernottamenti e prima colazione da 60 euro). Quest'anno la manifestazione è
molto ricca sia per la varietà dei temi trattati, sia per i diversi registri
stilistici con cui si articolano gli incontri, da quelli pensati per i bambini,
a quelli studiati per i neofiti del genere a quelli realizzati per assecondare
il gusto dei grandi esperti del poliziesco. Il ricco menù è stato cucinato da
un pool di conoscitori delle cose cittadine come Magda Biglia, Carla Boroni,
Milena Moneta e Sonia Mangoni, con l'appoggio della Provincia e la
collaborazione del Comune di Brescia e della Regione. Partendo da un omaggio
alla figura di Giorgio Scerbanenco, la rassegna chiama a raccolta autori
italiani e stranieri, personaggi del mondo investigativo e attori di fiction tv
e di cinema. Si comincia lunedì e l'ouverture è in rosa perché affidata a un
drappello di scrittrici noir capitanato da Barbara Garlaschelli insieme a
Nicoletta Vallorani, Elisabetta Bucciarelli per citare alcune delle penne del
mistero al femminile. Ad aprire la kermesse un ospite d'eccezione: direttamente
dai libri di Carlo Lucarelli arriva in carne e ossa il commissario De Luca,
interpretato in tv da Alessandro Preziosi. Martedì
( da "Caserta News" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 13 Marzo
2009 Forza Italia boccia nuova legge elettorale regionale POLITICA | Napoli
Forza Italia boccia per illegittimità la nuova legge elettorale regionale, valuntando la possibilità di un ricorso alla Corte
Costituzionale. A illustare le ragioni dell'iniziativa, nel corso di una
conferenza stampa convocata per la giornata di sabato 14 marzo, alle ore 11,
presso la sede del Coordinamento regionale di Forza Italia, saranno: Nicola
Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia; Paolo Romano,
presidente del Gruppo di Forza Italia in consiglio Regionale.
( da "Denaro, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Campania Intervista.
Paolo Romano Previsioni illegittime , ricorso alla Consulta
Forza Italia annuncia ricorso alla Corte costituzionale sulla legge appena approvata in Consiglio. "Alla base -
spiega il capogruppo Paolo Romano - difetti amministrativi che investono il
profilo delle garanzie costituzionali. Uno per tutti: la doppia preferenza
condizionata. Una sorta di coercizione arbitraria". antonella
autero Fi ha annunciato il ricorso alla Corte costituzionale
sulla legge elettorale appena approvata. Quali sono i profili di illegittimità
a cui vi riferite? Insieme a una lunga serie di criticità che attengono a
profili relativi alle procedure adottate in Commissione e in Aula, questa legge
presenta forti difetti amministrativi che investono anche il profilo delle
garanzie costituzionali. Una per tutte: la doppia preferenza condizionata. Una
sorta di coercizione arbitraria. Si può dire a un libero elettore: se non voti
donna, ti annullo il voto? Per le donne è stato previsto un doppio meccanismo
di garanzia: presenza di almeno un terzo in lista e doppia preferenza, di cui
una da assegnare a un candidato di sesso femminile. Un passo avanti, non crede?
Assolutamente no. Il primo è un meccanismo di partecipazione e speranza, che
non dà nessuna certezza di accesso al Consiglio perché in questo momento e in
questa regione le donne, ed è cosa nota, partono svantaggiate. Poi, francamente
credo che quante più donne si inseriscano in una lista meno possibilità hanno
di essere elette. Il secondo andrebbe intanto verificato nella sua legittimità costituzionale per le ragioni che ho espresso prima. Il
listino ha mai garantito veramente le donne visto che la maggior parte dei
componenti sono sempre stati uomini? Le donne del listino, in questa
consiliatura le colleghe Mastella e Cammardella, sono entrate in Consiglio. Il
listino è uno strumento di certezza, seppur minima ma di certezza. Viceversa
siamo alla lotteria. Nel listino a sei che avevamo previsto questa volta le
donne sarebbero state protagoniste. Ant. Aut. del 13-03-2009 num.
( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 13-03-2009
BIOETICA E POLITICA Il provvedimento è stato licenziato con 18 voti a favore
(Pdl, Udc, Lega) e 4 contrari (Poretti eVita del Pd,Astore dell'Idv e Laura
Bianconi del Pdl). Nel Pd anche 3 astenuti (Bianchi, Bosone e Gustavino) Fine
vita, disco verde in commissione Sanità Dal 18 marzo confronto in Aula sul
testo unificato DA ROMA PIER LUIGI FORNARI L a commissione Sanità del Senato ha
licenziato, ieri, con vari emendamenti, il testo unificato sul fine vita,
approvando il mandato al relatore Raffaele Calabrò di riferirne favorevolmente
in aula il 18 marzo. Nuovo strappo con tre astensioni nel Pd (Dorina Bianchi,
Daniele Bosone e Claudio Gustavino). I voti a favore sono stati 11 (Pdl, Udc,
Lega), 4 i contrari (per il Pd la radicale Donatella Poretti e Vincenzo Vita,
per l'Idv Giuseppe A- store, e, per motivi opposti, Laura Bianconi del Pdl).
Del Pd non hanno partecipato al voto, pur presenti in commissione, Franca
Chiaromonte, Fiorenza Bassoli e Lionello Cosentino. Secondo il sottosegretario
al Welfare, Ferruccio Fazio, l'iter dei lavori «si è sostanzialmente svolto
all'insegna della correttezza e i risultati sono sicuramente in linea con le
aspettative del governo». «Ora andiamo in aula per difendere le ragioni della
vita e dire no all'introduzione nel nostro paese di alcuna forma di eutanasia
», ha assicurato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.
«Sull'eccellente impianto del ddl ha aggiunto il suo vice, Gaetano Quagliariello
è stato così raggiunto un alto compromesso», in grado «di tutelare e garantire
il diritto alla vita e la libertà della persona, ribadendo il no ad ogni forma
di eutanasia e all'accanimento terapeutico». In aula, ha assicurato, «vi sarà
anche lo spazio per ulteriori miglioramenti qualora ve ne fosse necessità ».
Anche Calabrò ha ribadito che se vi sono emendamenti che, pur non snaturando
l'impianto della legge, «possono dare adito a dubbi interpretativi» si
procederà «ad ogni rivisitazione tecnico-stilistica necessaria». Un'analoga
assicurazione è venuta da Roberto Centaro del Pdl, a proposito del suo discusso
emendamento che ha introdotto il carattere vincolante delle dichiarazioni
anticipate di trattamento. Nella seduta della mattinata c'è stata polemica per
la verifica di un voto, che ha portato alla bocciatura (11 contro 10) di un
emendamento a firma di Bosone del Pd (prevedeva l'obbligo per le strutture
sanitarie di garantire comunque l'esecuzione delle volontà del paziente con la
possibilità dell'obiezione di coscienza del medico). Ignazio Marino del Pd ha
accusato: «È incredibile che si faccia rivotare un emendamento perché l'esito
della votazione non è piaciuto». Critiche anche per il fatto che il presidente
della commissione, Antonio Tomassini, abbia votato. «Nervosismo della
maggioranza» ha commentato la capogruppo in commissione del Pd, Bianchi. «Non
vedo nessun clima di nervosismo è un lavoro che sta procedendo con la massima
regolarità», ha replicato Calabrò. «Stamattina ha riferito il relatore c'è
stato un intervento di un senatore che chiedeva che ci fosse il concetto
dell'obiezione di coscienza all'interno del ddl. Ma l'obiezione di coscienza
non può esserci perché il medico ha la libertà delle proprie scelte, già la
legge lo dice con molta chiarezza». Su questo, ha precisato il relatore, «il
senatore De Lillo si è poi convinto e ha votato come tutta la maggioranza». La
nuova spaccatura nel Pd, non è rimasta senza conseguenze. Dopo la seduta si è
tenuta presso il gruppo del Senato una riunione dei membri della commissione
con Anna Finocchiaro, ed il vice Luigi Zanda. La presidente dei senatori
democratici, che già mercoledì aveva fatto pesare la sua presenza in
commissione per difendere l'emendamento di cui era prima firmataria, non avrebbe
nascosto una certa irritazione nei confronti della Bianchi. In precedenza ieri
aveva anticipato durissime critiche al ddl: «Sgretola il patto alla base della
Costituzione. È un testo orrendo e inutile». Ma non crede «in un voto segreto
salvifico» in aula. E più che in un referendum confida nell'intervento della Corte costituzionale. Per Gianpiero D'Alia dell'Udc, invece si tratta di un testo
«convincente e incisivo», perché tra l'altro «non sono stati intaccati i
principi fondamentali di alimentazione e idratazione, su cui ci siamo sempre
battuti, perché venissero considerati sostegno vitale e non cure mediche».
( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 13-03-2009
Anm: «Procure del Sud sotto organico» ROMA. È «drammatica» la situazione delle
procure, soprattutto in Sicilia, Calabria e Sardegna: sono «numerosi» gli
uffici che «rischiano la paralisi se non addirittura la chiusura». Una
«gravissima emergenza» che i benefici economici introdotti con la riforma del
governo sulle sedi disagiate non sono «assolutamente» in grado di
fronteggiare». È per questo che l'Associazione nazionale magistrati, dopo aver
più volte lanciato l'allarme con il ministro della Giustizia, ha deciso di rivolgersi anche al Csm, per sottoporre «alcune possibili,
anche se parziali, soluzioni» attuabili dall'organo di autogoverno, consentendo
per esempio anche ai giudici che lo richiedono di essere «prestati»
temporaneamente alle procure. Nella lettera inviata a Palazzo dei marescialli,
l'Anm ribadisce che il trasferimento d'ufficio con cui il governo vuole coprire
i vuoti nell'organico delle procure è «un intervento incoerente e inefficace»,
e che l'unica soluzione reale al problema è «una deroga, anche temporanea, al
divieto di destinare a funzioni requirenti i magistrati di prima nomina».
Inoltre viene suggerito di introdurre benefici legati alla carriera e di
consentire anche ai magistrati in servizio presso uffici giudicanti di offrire
la propria disponibilità a coprire i vuoti degli uffici di procura.
( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL -
Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni Roma, 13 mar
(Velino) - Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza della Corte
costituzionale che ha bocciato la revoca di Angelo
Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex ministro
dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si legge:
"In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?economia del potere
di richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI, per il tramite
del suo rappresentante, la revoca di un consigliere di amministrazione, in
assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare di
vigilanza, deve essere annullata la nota del Ministro dell?economia,
indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007,
con la quale il Ministro stesso ha informato quest?ultimo della decisione di
revocare il predetto consigliere". Inoltre, si legge nella sentenza,
"deve essere accolta la richiesta della Commissione ricorrente di
annullare tutti gli atti 'connessi e conseguenti' alla suddetta nota del
Ministro. In particolare, questa Corte, sulla base di quanto detto sopra,
individua come lesivi e quindi annulla i seguenti atti: la nota, in data 11
maggio 2007, con la quale il Presidente del Consiglio dei ministri ha
comunicato al Presidente della Commissione di vigilanza la decisione del
Ministro dell?economia di revocare il consigliere Petroni; la nota, in pari
data, con la quale il Ministro dell?economia ha invitato il Direttore generale
del Dipartimento del Tesoro 'a porre in essere le conseguenti iniziative per
attivare il percorso di revoca del Prof. Petroni e di nomina di un nuovo
Consigliere di Amministrazione'; la nota, in pari data, con la quale il
Direttore generale del Tesoro ha chiesto al Presidente del Consiglio di
amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della RAI S.p.A. di
convocare senza ritardi l?Assemblea ordinaria dei soci ai sensi dell?art. 2367
cod. civ., con il seguente ordine del giorno: '1. Revoca di un amministratore e
nomina di un nuovo amministratore della Società'" . Per tuti questi motivi
la Corte Costituzionale " dichiara che non spettava al Ministro
dell?economia e delle finanze, d?intesa con il Presidente del Consiglio dei
ministri, richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI – Radio
Televisione Italiana S.p.a., la revoca di un consigliere di amministrazione in
assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare per
l?indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;annulla, per
l?effetto:a) la nota del Ministro dell?economia e delle finanze, indirizzata al
Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007;b) la nota, in
pari data, del Presidente del Consiglio dei ministri, indirizzata al Presidente
della Commissione parlamentare per l?indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi; c) la nota, in pari data, del Ministro dell?economia e
delle finanze, indirizzata al Direttore generale del Dipartimento del Tesoro;
d) la nota, in pari data, del Direttore generale del Dipartimento del Tesoro,
indirizzata al Presidente del Consiglio di amministrazione ed al Presidente del
Collegio sindacale della RAI S.p.A.". (vum) 13 mar 2009 12:47
( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 13 mar.
(Apcom) - Più trasparenza e meno politica. E' questo l'obiettivo della proposta
di legge che sarà discussa domani nel Consiglio della Regione Lazio per
stabilire nuove regole sulla nomina di direttori generali delle Asl e primari.
Secondo l'ipotesi formulata nel testo il presidente della Regione non potrà più
attingere all'elenco generale degli specialisti che avrebbero titolo per
diventare direttore generale, dove in genere sono elencati centinaia di
nominativi, ma dovrà fare una scelta soltanto su tre persone. Sarà invece una
commissione tecnica a estrarre dall'elenco generale i tre candidati. In questo
modo il potere discrezionale del presidente della Regione sulla nomina dei
direttori delle Asl si riduce drasticamente. Per la nomina dei primari la legge
prevede un meccanismo analogo. Non sarà più il direttore generale a nominare
direttamente il primario. Lo farà invece una commissione composta da cinque
dirigenti estratti a sorte (due dall'elenco regionale e tre dal resto
d'Italia), sulla base esclusivamente dei titoli. "Questo è un passo avanti
verso la trasparenza e la legalità - ha commentato il presidente della Regione
Lazio, Piero Marrazzo - e uno indietro della politica. Questa è una di quelle
giornate che mi fa capire che non stiamo perdendo tempo. Il testo della
proposta di legge, già approvato dalla Giunta, sarà adesso esaminato dal
Consiglio. Con le nuove regole il potere di nomina sarà vincolato da griglie
strettissime per fare in modo che prevalga sempre il merito". Con le nuove
regole la nomina di ciascun direttore di Asl sarà preceduta da un bando. Il
bando produrrà un elenco di nominativi. Non sarà più il presidente della
Regione a scegliere tra quei nominativi, perchè quest'incarico sarà affidato a
un'apposita commissione. I commissari saranno cinque e
saranno scelti tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo delle Supreme magistrature e professori
ordinari, anche a riposo. La commissione selezionerà tre candidati, sulla base
dei titoli e dei requisiti. Il presidente della Regione potrà scegliere
soltanto uno di questi tre candidati. Per quanto riguarda invece la
nomina dei primari verrà adottato un meccanismo simile: il direttore dell'Asl
non potrà più nominare direttamente i primari, perchè l'incarico sarà affidato
a una commissione tecnica formata da specialisti del settore per il quale il
primario deve essere nominato. Il direttore dell'Asl non potrà fare altro che
prendere atto della scelta della commissione. Il testo della proposta di legge
istituisce poi anche, presso la presidenza della Regione, una commissione di
garanzia per i controlli sanitari che, tra gli altri compiti, avrà quello di
controllare e monitorare le attività complessive svolte per conto del servizio
sanitario regionale. Le Asl, gli enti e le aziende del sistema sanitario
regionali saranno tenuti a fornire tutte le informazioni richieste e l'accesso
alle loro banche dati.
( da "Articolo21.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Telefono rosa: nel
2008 aumentate le violenze domestiche di Bruna Iacopino I dati resi noti oggi
dall'Associazione nazionale Telefono rosa dovrebbero portare a nuovi livelli di
allarme per quanto concerne la sicurezza delle donne. Infatti, pur non
contraddicendo quelli relativi agli stupri, forniti quasi un mese fa dal
Minitero delle pari opportunità che evidenziava un calo considerevole, pari
all'8,4% nel 2008, ripsetto al 2007, evidenziano un aspetto troppo spesso
dimenticato, o comunque taciuto dalla maggior parte dei media: il fenomeno
delle violenze domestiche. Stando alle segnalazioni ricevute lo scorso anno, in
concomitanza con il ventennale dell'associazione, risulta infatti un sensibile
aumento del fenomeno della violenza all'interno delle mura domestiche: 1.744
richieste di aiuto ( di cui 1.457 italiane e 287 straniere) contro le 1.492 del
2007. Nel 52% dei casi l'autore della violenza è dunque il marito o il partner,
in ogni caso una persona conosciuta. La violenza sulle donne non è dunque
diminuita, ma aumentata, il punto è che ha molta meno visibilità. Casi simili
difficilemnte possono approdare alle pagine della cronaca o infiammare i
palinsesti televisivi: la privacy in questi casi è condizione indispensabile
affinchè altre donne trovino ill coraggio di denunciare apertamente.
Un'indagine Istat condotta nel 2007 su un campione di 25.000 donne aveva
evidenziato che solo il 7,5% delle donne che subivano violenza all'interno
delle mure domestiche aveva anche il coraggio di denunciare, mentre nel caso di
stupro subito dal marito o dal partner la percentuale si abbassava al 5,3%. Un
altro dato preoccupante approda alle agenzie giusto la scorsa settimana, e
proviene direttamente dal CSM. In seguito alla
segnalazione dell'associazione “ Donne in rete contro la violenza” il CSM è stato costretto ad aprire un fascicolo di inchiesta.
In seguito ad uno studio condotto su 28 città italiane a partire da Milano,
Roma, Palermo e Napoli fino a piccoli centri come Tivoli, risulterebbe infatti
che le donne che subiscono maltrattamenti o violenze sessuali in famiglia
vengano spesso scoraggiate a denunciare tali episodi dalle forze di polizia che
dovrebbero invece tutelarle. Nella delibera del Csm si sottolinea, dunque, come
ci sia una "insufficiente sensibilita' da parte delle forze di polizia nel
momento della raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia". E
il fenomeno si manifesta "con il tentativo di dissuadere la donna a
presentarla, con la minimizzazione della vicenda e la comunicazione dell'iniziativa
al soggetto denunciato per attuare un tentativo di conciliazione inopportuno
anche per possibili ricadute negative sul piano della protezione della
vittima". Con dati simili impossibile giocare la carta del
sensazionalismo, mentre continua a rimanere invece alta l'attenzione sul
binomio “rumeni-stupratori” e si moltiplicano le illazioni su possibili
complici, coperture, confessioni e smentite da dare in pasto ad un pubblico
ormai assuefatto alla notizia formato televisivo.
( da "Sicilia, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Tribunale, nominato
il procuratoreE' Francesco Puleio il magistrato chiamato
dal Csm a sostituire il collega Domenico Platania Consiglio comunale: il Tar di
Catania ha sentenziato l'insediamento di Giorgio Zaccaria al posto di
Massimiliano Baglieri, entrambi della lista "Antonello Buscema
sindaco". La decisione è stata assunta a seguito ad un ricorso presentato
da Zaccaria, assistito dall'avvocato Luca Cottone, contro Baglieri e
contro Vincenzo Zacco, altro candidato della stessa lista. Il ricorrente
lamentava la mancata attribuzione di quattro voti nella sezione elettorale n.
15, "dirottati" su Zacco. La lista che sosteneva l'attuale sindaco
Buscema conquistò nelle ultime elezioni amministrative due seggi: il primo
andato a Carmelo Cerruto che aveva riportato 173 preferenze, il secondo a
Baglieri. Giorgio Zaccaria aveva ottenuto 136 voti. Quest' ultimo era risultato
il primo dei non eletti per pochi voti tant'è che con l'attribuzione dei 4
mancanti, erroneamente attribuito a Zacco, ora supera proprio Baglieri. E'
risultato che nei verbali di sezione risultavano attribuiti questi voti allo
Zaccaria, ma nel prospetto delle liste dell'Ufficio Elettorale Centrale
risultavano invece erroneamente assegnati allo Zacco. Lo scorso mese di
dicembre il Tar di Catania aveva ammesso il ricorso dell'avvocato Cottone. Era
stata disposta la verifica delle schede affidandola alla Prefettura di Ragusa.
Ora si è discusso il ricorso e alla fine in base alle risultanze delle indagini
Giorgio Zaccaria è risultato eletto al posto di Massimiliano Baglieri. GI. BU.
( da "Mattino, Il (City)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Nicola Cosentino,
coordinatore regionale di Forza Italia e sottosegretario all'Economia: la
battaglia sul listino è stata persa? «Questa legge è illegittima, come
illegittimo è l'esecutivo che governa la Campania». Se ritiene la legge
illegittima vuol dire che Forza Italia farà ricorso? «Senza voler entrare nel
merito di un provvedimento che assomiglia a un copione per "Scherzi a
parte", riteniamo che il progetto di riforma presenti diversi profili di
illegittimità che, stando così le cose, potrebbero rendere
necessario un ricorso alla Corte Costituzionale». Il Pd immagina che Forza
Italia faccia pressione sul governo per impugnare la legge. Lei è anche
sottosegretario. Come risponde? Il governo impugnerà il testo? «Il governo
valuterà con attenzione e senza pregiudizi il testo non appena lo avrà
ricevuto. L'esame sarà attento così come attentamente si sta valutando
il comma dello Statuto che prevede il riconoscimento delle unioni familiari».
La doppia preferenza non la convince? «Presunti profili di incostituzionalità a
parte, mi sembra un'idea bizzarra che peraltro non garantisce affatto le donne.
Anzi, la loro elezione dipenderà dalla volontà degli uomini di trainarle.
Semmai, questa norma mi sembra anche offensiva, immorale, volgare». Ma il
listino, obiettano i contrari, avrebbe comportato l'elezione di nominati? «Il
listino è l'unico strumento garantisce le pari opportunità. Con questa legge mi
sembra chiara l'intenzione del centrosinistra di sbarrare la strada alle
donne». Lei parla anche di esecutivo illegittimo. «Al di là dei profili di
legittimità della legge, appaiono sempre più inappropriate le iniziative che
continua ad assumere una giunta priva di consenso popolare e della necessaria
autorevolezza politica». p.mai.
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Lancia in campo il
bidone dei rifiuti, società multata Ci va di mezzo il Godega Sant'Urbano. Tra
gli Allievi squalifica di sette mesi e mezzo ad un giocatore del Città di Asolo
Venerdì 13 Marzo 2009, Treviso Codognè-Godega, derby del campionato provinciale
Juniores è terminato, dopo il 4-
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
EMANUELE IMPERIALI
Oggi il Consiglio dei ministri avvia l'esame del piano casa al quale hanno
lavorato ieri sera fino a tarda ora i ministri Tremonti, Matteoli, Maroni,
Bondi e Alfano. Si tratterà di un disegno di legge, una sorta di testo cornice
redatto sulla falsariga di quello già approvato dalla Regione Veneto appena due
giorni fa. «Sarebbe stato più efficace un decreto legge - spiega Silvio Berlusconi
- visto che abbiamo un sondaggio che rivela che il 50% delle famiglie vive in
un bilocale ed il 30% ha l'esigenza di dotarsi di una stanza in più».
Innanzitutto, come ha spiegato il ministro Raffaele Fitto ai governatori nel
corso della Conferenza unificata di ieri, sarà una norma quadro che lascerà
alle Regioni, le quali hanno la competenza in materia, la libertà di decidere
se e come utilizzare quest'opportunità. Oltre alla Regione Veneto che l'ha già
varata, anche la Lombardia si appresta ad approvarla, come ha anticipato il
Presidente Roberto Formigoni. La bozza in discussione dovrebbe prevedere alcuni
punti fermi, il più significativo dei quali sarebbe la possibilità, in deroga
ai Piani regolatori, di ampliare gli edifici esistenti nei limiti del 20% del
volume. Ma, mentre per le abitazioni monofamiliari non vi sono problemi, cosa
accadrà per quelle in condominio? Chi ha la possibilità di farlo, magari
coprendo terrazze e balconi, dovrà acquistare i diritti edificatori dagli altri
condomini? Altro punto fermo della bozza sarebbe quello in base al quale è
consentito il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, attraverso la
demolizione e la successiva ricostruzione, anche in area diversa, degli edifici
realizzati prima del 1989 che debbano essere adeguati agli attuali standard
qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza. Per
incentivare questi ultimi interventi si potrà aumentare la cubatura fino al 30%
del volume esistente o fino al 35% in caso di utilizzo delle tecniche
costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile. Inoltre non
concorrerebbero a formare la cubatura dell'edificio le pensiline e le tettoie
realizzate su abitazioni esistenti finalizzate a favorire l'installazione di
impianti a risparmio energetico. Per quanto riguarda gli oneri di costruzione
dovrebbero essere abbattuti del 60% per le prime case, così come sarebbe
introdotto un contributo agevolato molto cospicuo nel caso di l'installazione
di impianti fotovoltaici. Naturalmente sarà previsto che i Comuni possano
escludere dai benefici aree di particolare rilevanza sotto l'aspetto edilizio,
paesaggistico o ambientale. La richiesta di ampliamento dovrà essere presentata
entro il 31 dicembre 2010. La semplificazione procedurale consentirebbe di
sostituire l'attuale licenza edilizia con un certificato di conformità giurata
rilasciato progettista. Per di più dovrebbe essere inserita una norma in base
alla quale sarebbe concessa agli inquilini delle case popolari la possibilità
di acquistarle, diventando proprietari: a conti fatti si tratta di un milione
di persone per circa seimila alloggi di proprietà degli Iacp. «Bisogna trovare
il modo di snellire le procedure - anticipa il ministro delle Infrastrutture
Altero Matteoli - dando la possibilità a chi amplia la casa di farlo senza
scontrarsi con la burocrazia». Lo sblocco ieri in Conferenza unificata del
piano nazionale di edilizia abitativa è già passo avanti che va incontro alle
famiglie più bisognose. Ora i primi 200 milioni potranno essere ripartiti tra
le Regioni per costruire case popolari, in attesa che il governo reintegri il
fondo fino a 550 milioni, cosa che avverrà non appena le Regioni ritireranno i ricorsi presentati alla Corte costituzionale. L'idea prevalente è
quella, come ha spiegato Matteoli, di costruire nuove abitazioni di 60-70-
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
La linea indicata
dal vertice del Pd era quella della compattezza: votare tutti
"contro" il ddl Calabrò sul testamento biologico. Ma al momento del
dunque, in commissione Sanità al Senato, è avvenuto il contrario. Il ddl è
stato licenziato con 11 voti favorevoli (Pdl e Udc), ma il Pd si è nuovamente
spaccato, con due voti contrari, tre astenuti e tre senatori che non hanno
partecipato al voto. Una frattura che non attenua il proposito di rinviare lo
scontro vero all'aula, dove il ddl approderà il 18 marzo. Incassato, infatti,
il "successo" per la modifica dell'articolo 1 del provvedimento con
l'introduzione del concetto di consenso informato, richiesta definita
«irrinunciabile», il Pd annuncia battaglia sul nodo della nutrizione e
idratazione artificiale. Il ddl Calabrò definisce tali trattamenti
"sostegni vitali" e dunque non oggetto delle dichiarazioni anticipate
di trattamento (Dat), mentre l'opposizione li ritiene atti medici ai quali il
soggetto ha diritto di decidere se vuole o meno essere sottoposto nel caso in
cui si trovasse in futuro in condizioni di incapacità di intendere. Un punto su
cui i poli hanno annunciato che non "molleranno". Intanto i propositi
di dialogo sono stati ribaditi: «Nella nostra mozione - ha affermato la
capogruppo Pd in commissione, Dorina Bianchi - nutrizione e idratazione sono
considerate sostegno vitale, ma abbiamo introdotto un concetto di eccezionalità
su cui stiamo lavorando e su cui vorremmo continuare il dialogo». Non passa
invece l'emendamento-Bosone che avrebbe aperto al medico la possibilità di
esercitare l'obiezione di coscienza. Primo via libera al ddl, dunque, in attesa
ora degli emendamenti che gli schieramenti presenteranno per l'Aula (termine
ultimo per la presentazione è lunedì alle 15). Ma i riflettori sono stati
puntati soprattutto sulla nuova divisione consumatasi nel Pd. A fronte di una
indicazione di voto precisa, di fatto i componenti Pd in commissione hanno
assunto posizioni differenziate. Un pomeriggio di votazioni all'insegna della
fibrillazione, culminato con una richiesta di sospensione di 20 minuti da parte
del Pd prima del voto finale. Poi l'esito: votano contro il ddl la radicale
Donatella Poretti e Vincenzo Vita (che ha sostituito Ignazio Marino assente);
si astengono la capogruppo Dorina Bianchi, Claudio Gustavino e Daniele Bosone;
non partecipano al voto Fiorenza Bassoli, Lionello Cosentino e Franca
Chiaromonte. Hanno votato contro anche la senatrice del Pdl Laura Bianconi e il
senatore dell'Idv Giuseppe Astore. Assente anche il senatore del Pd Leopoldo Di
Girolamo (non sostituito). Quindi, subito dopo il voto, un incontro convocato
nell'ufficio di presidenza del partito con la capogruppo dei senatori Pd Anna
Finocchiaro, il vicepresidente Zanda e vari componenti in commissione. Fonti
parlamentari annunciano anche un vertice in serata tra Finocchiaro e il
segretario Pd Dario Franceschini, poi smentito dall'ufficio stampa. L'unico
dato certo è che la divisione nel Pd è evidente. Ma la Finocchiaro taglia
corto: «Non è un voto di merito». Chiarisce l'accaduto anche Dorina Bianchi:
«Non c'è stata unione, ma non enfatizzerei. Forse è stato un mio errore, di
questo mi dispiace molto». E cosa accadrà in aula? «Ognuno deve avere la
possibilità di esprimere la propria posizione. Credo sia un punto di forza del
Pd». Intanto sulle posizioni della Finocchiaro c'è il
sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che paventa: «Non vorrei che la
radicalizzazione catastrofica tracciata dalla Finocchiaro preparasse il terreno
ad un tentativo di chiamare in causa la Corte Costituzionale».
( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL -
Sanità Lazio, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari Roma, 13 mar (Velino) -
Nel Lazio i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere non
saranno più nominati direttamente dalla Regione, ma verranno scelti tenendo
conto della valutazione di una apposita commissione. A stabilirlo è una
delibera approvata oggi dalla giunta regionale, che tra l?altro prevede alcune
novità anche per la nomina dei primari. In pratica, i Dg d?ora in poi verranno
selezionati in un apposito Albo regionale, al quale potranno chiedere di essere
iscritti tutti quelli che saranno in possesso dei requisiti richiesti. Alla
scelta sarà preposta una commissione, composta da cinque membri, che saranno
scelti dal presidente della Regione tra ex giudici della Corte
costituzionale, magistrati
a riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo.
Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per
quanto riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione
esterna composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario
nazionale che verranno estratti a sorte: tre dagli elenchi di altre
regioni e due dall'elenco regionale. “è un passo in avanti verso la
trasparenza, la legalità, ma soprattutto è un passo indietro della politica –
ha spiegato il presidente della Regione, Piero Marrazzo -. Oggi è una giornata
che mi fa capire che il tempo lo stiamo usando bene. Ci troviamo di fronte a
criteri molto più selettivi per la decisione di chi sarà direttore generale. I
nomi saranno decisi per merito e non per una scelta politica. Oggi chi ha
un'altra visione delle nomine sarà scontento, ma avevo chiesto che ci fossero
restrizioni altissime e ora voltiamo pagina. Ci abbiamo messo un po? di tempo,
ma siamo riusciti a fare quello che chiedono i cittadini”. La proposta di legge
istituisce anche presso la presidenza della Regione una commissione di garanzia
per i controlli sanitari, tra i cui compiti c'è quello di monitorare le
attività svolte per conto del servizio sanitario regionale. A questa
commissione Asl, enti e aziende del sistema sanitario dovranno fornire tutte le
informazioni richieste e l'accesso alle loro banche dati. (Concetta Chiarella)
13 mar 2009 15:55
( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Rio de Janeiro, 13
mar. (Apcom) - Potrebbe slittare ad aprile la decisione sul caso di Cesare
Battisti, che per il momento resta in carcere. Ieri il procuratore della
Repubblica Antonio Fernando Souza ha inviato al Supremo Tribunale Federale
(Stf) un nuovo parere negativo alla richiesta di scarcerazione inoltrata dagli
avvocati dell'ex terrorista italiano, che è in prigione a Brasilia dal marzo
del 2007. La corte costituzionale brasiliana è chiamata a esaminare la richiesta di estradizione
di Cesare Battisti, ex leader dei Pac (Proletari armati per il comunismo)
condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi commessi alla fine
degli anni '70, dopo che il ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro gli
ha concesso l'asilo. La Corte deve pronunciarsi non tanto in merito al
contenuto del decreto con cui Genro ha concesso lo status di rifugiato all'ex
terrorista (che risale al 13 gennaio scorso), quanto sulla sua legalità. Ma i
tempi per la decisione potrebbero essere più lunghi del previsto. Secondo il
senatore José Nery, vice-presidente della commissione Diritti umani, che fa
parte dei parlamentari che appoggiano la decisione del ministro Genro e che
ieri ha partecipato all'udienza in senato del ministro, la data potrebbe
spostarsi ad aprile. Il calendario dei processi pubblicato nel sito del Stf non
riporta ancora quella relativa alla discussione del caso Battisti. Fonti
interne al senato confermano però che si potrebbe andare al mese prossimo. Ieri
il ministro Genro ha spiegato alla commissione Relazioni esterne del Senato
(Cre) i motivi alla base della concessione dell'asilo all'italiano e ha
affermato che "l'Italia ha aggredito la sovranità del Brasile". Nei
giorni scorsi il ministro aveva dichiarato che il Supremo "confermerà l'asilo
a Battisti". Tarso ha sottolineato, nel suo discorso, che la sua decisione
si basa su "valutazioni giuridiche e non ideologiche". A conferma di
questo, ha poi annunciato, potrebbe concedere parimenti l'asilo "a un
fascista detenuto attualmente in Brasile e in attesa di estradizione qualora
facesse richiesta di asilo", riferendosi a Perluigi Bragaglia,
ex-appartenente ai Nar, arrestato a San Paolo lo scorso anno. Sul fronte di
Battisti, anche il senatore Nery si dice "ottimista" sul giudizio del
Supremo tribunale. "Spero che il Supremo confermerà la decisione del
ministro: si tratterebbe altrimenti di un'anomalia, un procedimento che va
contro la tradizione del Brasile. Appoggiamo la concessione dell'asilo a
Battisti perché così verrebbe rispettato l'ordinamento giuridico
brasiliano" ha dichiarato il senatore ad Apcom. "Inoltre - ha
concluso - sarebbe una occasione del Brasile di affermare la sua sovranità, che
deve essere rispettata dagli altri Paesi. Nello stesso modo in cui il Brasile
rispetta la sovranità altrui".
( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Modena, 13 mar.
(Apcom) - Il presidente del Senato, Renato Schifani, è fiducioso sull'esito che avrà il bando emesso dal Csm a gennaio per l'assegnazione di
205 posti vacanti da Pm molti dei quali in territorio siciliano che, come ha
denunciato oggi il Corriere della Sera, è andato deserto per il timore degli
stessi magistrati di andare ad operare nell'isola. "Confido sul fatto che
questi problemi vengano risolti - dice Schifani a margine del giuramento dei
cadetti all'Accademia militare di Modena - il provvedimento del ministro
Alfano ha creato degli incentivi per queste sedi definite disagiate, anche se
come siciliano duole manifestare questo tipo di espressione". La seconda
carica dello Stato si dice ottimista perché "penso che ci sia la forte
volontà di tanti giovani di occupare tanti presidi dove si combatte a viso
aperto la criminalità organizzata". Le mafie, ricorda ancora Schifani,
stanno subendo dei colpi pesanti anche "grazie ad una società che è
cambiata e attraverso la sinergia di tanti imprenditori che si ribellano al
pizzo, che denunciano e fanno arrestare". "E' di oggi - continua - la
notizia dell'arresto in Sicilia di un pericolosissimo latitante indicato fra i
primi cento latitanti più pericolosi. La criminalità organizzata la sta sconfiggendo
lo stesso Mezzogiorno insieme alle forze dell'ordine e alla magistratura",
per questo "sono fiducioso".
( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> TREMONTI "LICENZIA" DRAGHI: ?IO DAREI LA VIGILANZA
ALLA BCE? (CIOè, L?UNICO COMPITO DI BANKITALIA) ? SILVIO HA SCELTO, GALLI
SINDACO A FIRENZE ? DI PIETRO FEDERALISTA (CALDEROLI GODE) ? LE MOTIVAZIONI
DELLA CONSULTA: CON REVOCA PETRONI MENOMATO IL PARLAMENTO? 1 - PROPRIO... Jena
per "La Stampa" - «Se vince le europee Berlusconi farà cose
inimmaginabili». Purtroppo Franceschini ha torto: Berlusconi vincerà le europee
proprio perché ha già fatto cose inimmaginabili. Giulio Tremonti 2 - TREMONTI:
DAREI TUTTA LA VIGILANZA ALLA BCE... (Agi) - "Io darei tutto alla
Bce". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti riferendosi
alla vigilanza delle banche europee. "Se quelli che devi controllare hanno
la Ferrari - ha spiegato in un intervento all'ambasciata italiana a Londra - i
controllori non possono avere la bicicletta. Se la dimensione e' sistemica
anche la vigilanza deve essere sistemica. A occhio - ha detto ancora - direi
che la vigilanza dei mercati finanziaria europei dovrebbe essere fatta a
livello europeo. Se vai al bar e dici questo, ti dicono che hai ragione".
Poi ha specificato: "penso che in Europa il sistema di vigilanza debba
essere europeo, almeno per le banche sistemiche. I modi e le forme con cui
procedere si vedranno". 3 - BOSSI: "SERVE UN ACCORDO" NON TUTTI
PREFETTI CAPISCONO DI ECONOMIA... (Agi) - "Serve un accordo". Umberto
Bossi, parlando con i cronisti in Transatlantico, sottolinea la necessita' di
arrivare ad un'intesa sul ruolo dei prefetti che, nei progetti del governo,
dovrebbero vigilare sulla gestione del credito che le banche concedono alle
imprese. La vigilanza "deve avvenire in Prefettura ma non con i prefetti.
Gli imprenditori - dice il leader del Carroccio - si fidano delle associazioni
di categoria, perche' non tutti i prefetti ci capiscono di economia". Mario
Draghi 4 - FIRENZE, BERLUSCONI CHIAMA GALLI PER CANDIDATURA... (Apcom) -
Giovanni Galli sarà il candidato del Pdl a sindaco di Firenze: lo affermano
oggi alcuni quotidiani locali, che citando fonti vicine al presidente del
Consiglio e leader del Pdl, Silvio Berlusconi, rivelano che il premier avrebbe
chiamato ieri in tarda serata l'ex calciatore, da tempo fra i papabili per la
candidatura su input dello stesso Berlusconi e del coordinatore di Fi Denis
Verdini. Il premier, secondo quanto si apprende, avrebbe chiamato anche il
deputato fiorentino Gabriele Toccafondi, un altro dei nomi in lizza per la
candidatura, ringraziandolo per aver tenuto un profilo basso evitando
polemiche, nei giorni in cui c'era maggiore incertezza sulla scelta del
candidato. Secondo la stampa, a sostenere l'ex portiere di Fiorentina e Milan,
oltre che della Nazionale al mondiale messicano dell'86, ci sarà una
"Lista Galli" composta da uomini della società civile vicini al
centrodestra. 5 - IL GOVERNO VARA GLI AIUTI AI PRECARI... (Agi) - Il Consiglio
dei ministri ha varato una serie di misure per venire incontro alle difficolta'
dei precari che perdono il lavoro. "L'indennita' di reinserimento per i
lavoratori a progetto con un solo committente sale al 20% di quanto percepito
l'anno precedente, in un intervallo che va da
( da "Affari Italiani (Online)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
MediaTech Rai/ La
Consulta: con la revoca di Petroni, menomati i poteri del Parlamento Venerdí
13.03.2009 16:28 La proposta di revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni
avanzata nel 2007 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa
senza una previa delibera della Vigilanza determinò una "illegittima
menomazione delle attribuzioni, che discendono dall'articolo 21, del
Parlamento". Lo rileva la Corte Costituzionale,
spiegando perché, come reso noto nelle scorse settimane, ha deciso di annullare
diverse note del Governo Prodi sulla revoca di Petroni, membro del Cda Rai
nominato dall'azionista (il ministero dell'Economia), poi reintegrato per
decisione della giustizia amministrativa. La Consulta, nella sentenza
n.69 depositata oggi, illustra le ragioni che l'hanno portata ad accogliere il
conflitto sollevato dalla Commissione di vigilanza sul caso Petroni: "La
proposta di revoca del consigliere nominato dal ministro - scrivono i giudici delle
leggi - non preceduta da conforme deliberazione della Commissione parlamentare
per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi non è una
mera applicazione della legge vigente", cioè il Testo unico della
radiotelevisione, "ma si pone, al contrario, come una violazione della
stessa, se interpretata secondo un criterio sistematico costituzionalmente
orientato". Tale proposta, di conseguenza "determina una illegittima
menomazione delle attribuzioni, che discendono dall'art. 21 della Costituzione,
del Parlamento, il quale agisce, nella materia del servizio pubblico
radiotelevisivo, per il tramite della Commissione di vigilanza". Per
questo, dunque, "non spettava al ministro dell'Economia e delle Finanze,
d'intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri - conclude la Corte -
richiedere e votare nell'Assemblea degli azionisti della Rai la revoca di un
consigliere di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata
dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi". tags: rai consulta petroni
( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
CATANZARO:
CASO DE MAGISTRIS, IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA
SANZIONI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13
marzo, ore 17:51
( da "CittadinoLex" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
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| Comunicazione | Testo Fu un'illegittima menomazione delle
attribuzioni del Parlamento Perché Prodi non poteva revocare il consigliere Rai
Petroni (Corte costituzionale 69/2009) Fu un'illegittima menomazione delle attribuzioni del
Parlamento la proposta di revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni avanzata
nel 2007 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa senza una
previa delibera della Commissione di Vigilanza. Lo ha deciso la Consulta
spiegando perché ha deciso di annullare diverse note del Governo Prodi sulla
revoca di Petroni, membro del consiglio di amministrazione della Rai nominato
dal ministero dell'Economia e poi reintegrato per decisione della giustizia
amministrativa. La proposta di revoca del consigliere nominato dal ministro non
preceduta da conforme deliberazione della Commissione parlamentare per
l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - dice in
sostanza la sentenza - non è una mera applicazione della legge vigente, cioè il
Testo unico della radiotelevisione, ma si pone, al contrario, come una violazione
della stessa, se interpretata secondo un criterio sistematico
costituzionalmente orientato". Tale proposta, di conseguenza
"determina una illegittima menomazione delle attribuzioni, che discendono
dall'articolo 21 della Costituzione, del Parlamento, il quale agisce, nella
materia del servizio pubblico radiotelevisivo, per il tramite della Commissione
di vigilanza". In conclusione "non spettava al ministro dell'Economia
e delle Finanze, d'intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri richiedere
e votare nell'Assemblea degli azionisti della Rai la revoca di un consigliere
di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata dalla
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi
radiotelevisivi". (13 marzo 2009)
( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 13 mar.
(Apcom) - L'ex procuratore generale di Catanzaro, Enzo Iannelli, e l'ex
procuratore capo di Salerno, Luigi Apicella, hanno chiesto
alla sezione disciplinare del Csm la revoca delle sanzioni inflitte loro per lo
scontro tra le due Procure sugli strascichi della vicenda De Magistris. Lunedì
prossimo, quindi, il 'tribunale delle toghe' riesaminerà il trasferimento di
sede imposto a Iannelli, mentre il lunedì successivo riesaminerà la sospensione
dalle funzioni e dallo stipendio inflitta ad Apicella. Iannelli,
inoltre, ha presentato ricorso anche alle Sezioni unite civili della Cassazione
contro il suo trasferimento d'ufficio.
( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 13 mar.
(Apcom) - E' immotivata l'esultanza del Pdl sulle
motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sul caso Petroni: i giudici della Consulta non hanno affermato
che la Gaparri è una buona legge, gli errori della normativa restano tutti sul
tappeto. Lo sostiene il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza sulla
Rai, Fabrizio Morri. "Non capisco perché - osserva in una nota
l'esponente democratico - i Romani, i Landolfi, i Gasparri rilascino
dichiarazioni come se la Corte Costituzionale avesse detto che la legge
Gasparri è una buona legge. La Consulta invece si limita ad affermare che il
consigliere Rai espresso dall'azionista e privo di qualsiasi vaglio
parlamentare non può tuttavia essere revocato se non acquisendo un parere in
tal senso dalla commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. Su questo e
solo questo la Corte si è pronunciata". "Restano tutti sul tappeto -
sostiene Morri - gli errori e le distorsioni di una legge che per la prima
volta in Italia ha sancito il principio di un consigliere d'amministrazione Rai
nominato dall'azionista senza il vaglio del Parlamento e che condanna la Rai
all'impossibilità di una vera autonomia dai governi in carica".
( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 13 mar.
(Apcom) - L'indipendenza dei mezzi di comunicazione in Italia: questo il tema
del convegno organizzato dall'Istituto per la formazione al Giornalismo e
dall'Università di Urbino il 16 e 17 marzo nella Città ducale. Tra i nomi
importanti ad intervenire lunedì, al tavolo di discussione su: "Come
salvare il giornalismo? L'indipendenza di giornali e tv e il funzionamento
della democrazia", ci sono lo storico Franco Cardini, il politologo Ilvo
Diamanti, il vice-direttore ad personam del Corriere della Sera Massimo
Mucchetti, l'ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida e il
professor Giovanni Sartori l'esperto in politica comparata. Modererà l'incontro
Bianca Berlinguer. Si prosegue analizzando alcune soluzioni adottate all'estero
("Le soluzioni inglesi, francesi e americane: alla ricerca di una via
italiana"), "La classe dirigente, l'informazione e i
cambiamenti dei media" e si chiuderà con "Giovani giornalisti per un
giornalismo che non c'è", dedicato alla scuole di formazione al giornalismo.
Il convegno si terrà nell'aula D1 della facoltà di Sociologia in via Saffi
( da "Dire" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Asl, la Regione
elimina lo spoil system per la nomina dei direttori generali ROMA - La giunta
regionale ha approvato una proposta di legge che elimina il meccanismo dello
spoil system per i direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere, e prevede
criteri più selettivi per la loro nomina e per quella dei primari. In
particolare viene istituito un albo regionale a cui potranno chiedere di essere
iscritti tutti quelli che saranno in possesso dei requisiti richiesti. L'elenco verrà predisposto da una Commissione composta da cinque
membri scelti tra ex giudici della Corte Costituzionale, magistrati a riposo
delle supreme magistrature, professori ordinari anche a riposo. Il curriculum
saranno tutti on-line e la Commissione proporrà una terna al presidente della
Regione, che effettuerà la scelta. Iter simile per la nomina dei primari.
Saranno nominati da una commissione terza che valuterà in base ai titoli,
eliminando quindi il colloquio. La commissione sarà nominata dal direttore
dell'Azienda sanitaria e sarà composta da cinque dirigenti in servizio presso
il sistema sanitario regionale estratti a sorte: tre dagli elenchi di altre
regioni e due dall'elenco regionale. Con questa proposta di legge, infine,
viene istituita presso la presidenza della Regione la commissione di garanzia
per i controlli sanitari che tra gli altri compiti avrà quello di controllare e
monitorare le attività complessive svolte per conto del servizio sanitario
regionale. Le Asl, gli enti e le Aziende saranno tenute a fornire tutte le
informazioni richieste e l'accesso alle loro banche dati. 13 marzo 2009
( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL -
*Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni --IL VELINO
SERA-- Roma, 13 mar (Velino) - Sono state depositate oggi le motivazioni della
sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la
revoca di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa
dall'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra
l'altro si legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro
dell?economia del potere di richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti
della RAI, per il tramite del suo rappresentante, la revoca di un consigliere
di amministrazione, in assenza di previa deliberazione adottata dalla
Commissione parlamentare di vigilanza, deve essere annullata la nota del
Ministro dell?economia, indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri in
data 11 maggio 2007, con la quale il Ministro stesso ha informato quest?ultimo
della decisione di revocare il predetto consigliere". Inoltre, si legge nella
sentenza, "deve essere accolta la richiesta della Commissione ricorrente
di annullare tutti gli atti 'connessi e conseguenti' alla suddetta nota del
Ministro. In particolare, questa Corte, sulla base di quanto detto sopra,
individua come lesivi e quindi annulla i seguenti atti: la nota, in data 11
maggio 2007, con la quale il Presidente del Consiglio dei ministri ha
comunicato al Presidente della Commissione di vigilanza la decisione del
Ministro dell?economia di revocare il consigliere Petroni; la nota, in pari
data, con la quale il Ministro dell?economia ha invitato il Direttore generale
del Dipartimento del Tesoro 'a porre in essere le conseguenti iniziative per
attivare il percorso di revoca del Prof. Petroni e di nomina di un nuovo
Consigliere di Amministrazione'; la nota, in pari data, con la quale il
Direttore generale del Tesoro ha chiesto al Presidente del Consiglio di
amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della RAI S.p.A. di
convocare senza ritardi l?Assemblea ordinaria dei soci ai sensi dell?art. 2367
cod. civ., con il seguente ordine del giorno: '1. Revoca di un amministratore e
nomina di un nuovo amministratore della Società'" . Per tuti questi motivi
la Corte Costituzionale " dichiara che non spettava al Ministro dell?economia
e delle finanze, d?intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri,
richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI – Radio
Televisione Italiana S.p.a., la revoca di un consigliere di amministrazione in
assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare per
l?indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;annulla, per
l?effetto:a) la nota del Ministro dell?economia e delle finanze, indirizzata al
Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007;b) la nota, in
pari data, del Presidente del Consiglio dei ministri, indirizzata al Presidente
della Commissione parlamentare per l?indirizzo generale e la vigilanza dei
servizi radiotelevisivi; c) la nota, in pari data, del Ministro dell?economia e
delle finanze, indirizzata al Direttore generale del Dipartimento del Tesoro;
d) la nota, in pari data, del Direttore generale del Dipartimento del Tesoro,
indirizzata al Presidente del Consiglio di amministrazione ed al Presidente del
Collegio sindacale della RAI S.p.A.". (vum) 13 mar 2009 12:47
( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL -
Sanità, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari Roma, 13 mar (Velino) - Nel
Lazio i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere non saranno
più nominati direttamente dalla Regione, ma verranno scelti tenendo conto della
valutazione di una apposita commissione. A stabilirlo è una delibera approvata
oggi dalla giunta regionale, che tra l?altro prevede alcune novità anche per la
nomina dei primari. In pratica, i Dg d?ora in poi verranno selezionati in un
apposito Albo regionale, al quale potranno chiedere di essere iscritti tutti
quelli che saranno in possesso dei requisiti richiesti. Alla scelta sarà
preposta una commissione, composta da cinque membri, che saranno scelti dal
presidente della Regione tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo
delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo. Questa
proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per quanto
riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione esterna
composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario nazionale
che verranno estratti a sorte: tre dagli elenchi di altre regioni e due
dall'elenco regionale. (segue) (ala) 13 mar 2009 15:55
( da "Repubblica.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - Dopo Cesare
Battisti, militante di estrema sinistra, il Brasile apre a un ex attivista di
estrema destra, Luigi Bragaglia. Il ministro della Giustizia brasiliano
annuncia che intende dare lo status di rifugiato politico a "un ex
militante di un gruppo fascista", e la stampa brasiliana oggi lo
identifica come l'ex militante dei Nuclei armati rivoluzionari condannato dalla
magistratura italiana a 13 anni di reclusione per banda armata. Slitta la
sentenza su Battisti. E intanto si allontana l'ipotesi di estradizione del
terrorista Cesare Battisti. L'ultima parola sulla richiesta avanzata dalla
magistratura italiana che ha condannato l'ex leader dei Proletari armati per il
comunismo a due ergastoli, potrebbe slittare ad aprile. La
Corte costituzionale brasiliana
ha preso altro tempo. "La Corte confermerà l'asilo politico". Ieri,
nel Senato di Brasilia, il ministro Tarso Genro ha affermato che "l'Italia
ha aggredito la sovranità del Brasile", dicendosi sicuro della scelta
della suprema corte che
"confermerà l'asilo a Battisti". E prima di lasciare l'aula
della commissione Relazionie esterne del Senato, il ministro della Giustizia ha
annunciato che potrebbe concedere parimenti l'asilo "ad un fascista,
attualmente detenuto in Brasile dallo scorso anno e in attesa di
estradizione". Bragaglia, 26 anni di latitanza. Secondo il quotidiano O
Globo quel "fascista" è Pier Luigi Bragaglia, 49 anni, arrestato a
San Paolo nel luglio scorso dopo 26 anni di latitanza, condannato in Italia a
12 anni e 11 mesi per rapina, sequestro di persona , banda armata e
associazione sovversiva. OAS_RICH('Middle'); Aggressioni contro la sinistra.
Comincia agli inizi degli anni '70 - in alcuni quartieri a nord di Roma, un
contesto ambientale all'epoca "fertile" - il percorso eversivo dell'ex
leader dei Nar, gruppo eversivo di destra ritenuto responsabile di una serie di
aggressioni e intimidazioni nei confronti di extraparlamentari di sinistra.
Amico di Fioravanti e Mambro. L'amicizia con esponenti di spicco della
formazione terroristica, tra cui i fratelli Fioravanti e Francesca Mambro, ha
determinato una svolta nella carriera eversiva di Bragaglia e ne ha favorito lo
stabile inserimento nei Nuclei Armati Rivoluzionari, "in cui si
evidenzierà - sottolineano i carabinieri del Ros - per capacità militari e
determinazione". Rifugiato in Brasile. Nel 9 novembre 1977 i pm di Roma
Franco Marrone e Luciano Infelisi emettono un ordine di cattura nei suoi
confronti e di altri appartenenti ai Nar, ma dall'82, scarcerato, Bragaglia fa
perdere le sue tracce. E' ricomparso solo l'anno scorso, in Brasile, dopo 26
anni di latitanza. (13 marzo 2009