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Report "Giustizia"   13-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

No depuratore? No party. Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribu... ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Perché come dice la Corte costituzionale - sentenza 335 dell'11 ottobre 2008 - il canone di depurazione non è una tassa, ma una tariffa per un servizio. Che, se non erogato, non può essere riscossa. In attuazione di quella sentenza, il 27 febbraio è stato convertito in legge un articolo del decreto 208 del 30 dicembre del 2008.

Crisi, accordo con Regioni su piano casa, fondi per 500 mln ( da "Reuters Italia" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle regioni dei ricorsi alla Corte costituzionale. Il Piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

Irap, cala lo sconto e aumenta l'aliquota ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: impugnazione da parte di Roma di fronte alla Corte costituzionale Venerdì 6 Marzo 2009, Trieste L'aliquota Irap passa dall' 1% allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008. Il disegno di legge apposito è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale.

Tubone, scambio d'accuse ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla sentenza della Corte costituzionale che a fine 2008 aveva bocciato i pagamenti della depurazione qualora il servizio non fosse stato effettivamente reso. La legge 13 del 28 febbraio scorso ha escluso i consorzi dalla determinazione dei rimborsi, rinviando all'autorità d'ambito questa valutazione, al cui interno dovrà essere tenuto conto degli oneri derivanti da progettazione,

Cipe: Fitto, 4.2 mld interventi al Sud,rispetto vincoli Fas ( da "Trend-online" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Abbiamo definito un accordo da 550 milioni di euro con le Regioni sul piano casa, in un clima di collaborazione tra governo e Regioni, pur partito da posizioni conflittuali', che ha portato allo 'sblocco immediato delle risorse, l'assegnazione di una quota iniziale di 200-250 milioni di euro e il ritiro dei ricorsi alla Corte Costituzionale da parte delle Regioni'.(ANSA)

Cotidianul nu mai colaboreaza cu Traian Ungureanu pentru ca acesta a ales viata politica ( da "Romania Libera" del 06-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: consecinta preocuparii permanente de a delimita ferm opiniile politice de activismul politic, principiu pe care l-a aplicat si in cazul altor comentatori care au optat pentru viata de partid". Din aceeasi categorie: Dacia Duster Concept, la Salonul auto de la GenevaBasescu la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1Rusii, ingrijorati de Chimerica Voteaza

Il ministero non può inasprire la sanzione al sottufficiale ( da "AziendaLex" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale 62/2009) di Ludovico Fraia È irragionevole che un'autorità superiore ma esterna alla commissione di disciplina possa rendere più severa la sanzione prevista per un sottufficiale delle Forze armate. I giudici costituzionali hanno così dichiarato illegittimo l'articolo 75 della legge 31 luglio 1954 numero 99 (

la polizia dissuade le donne dal presentare la denuncia ( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm, sono sconfortanti: c'è «un'insufficiente sensibilità da parte delle forze di polizia nel momento della raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia»; un fenomeno «che si manifesta con il tentativo di dissuadere la donna a presentarla, con la minimizzazione della vicenda e con la comunicazione dell'iniziativa al soggetto denunciato per attuare un tentativo di conciliazione

VELLETRI Commiato di Ferraro Si è tenut... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Chiudi VELLETRI Commiato di Ferraro Si è tenuto ieri il commiato del presidente del Tribunale di Velletri Bruno Ferraro, che dopo otto anni termina il suo incarico per andare a dirigere il Tribunale di Tivoli. Il suo posto sarà affidato al presidente della sezione penale Antonio Gannino, in attesa della nomina da parte del Csm. Ferraro era arrivato a Velletri nel settembre del 2001.

ROMA <ENTRO QUINDICI - venti giorni spero di portare il &#... ( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ndr) in cambio della rinuncia ai ricorsi alla Corte Costituzionale». «SONO PIENAMENTE soddisfatto dell'accordo raggiunto ha commentato Fitto che impegna consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno».

Allarme di Zingaretti: <Guidonia, necessarie più forze dell'ordine> ( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ministro della Giustizia, a Nicola Mancino, vicepresidente del Csm». Per spiegare, senza polemica, che «la grave situazione legata alla carenza di personale giudiziario e amministrativo e alla insufficiente dotazione di forze dell'ordine in cui versa, ormai da tempo, il circondario della procura di Tivoli.

CLAUDIO SARDO ROMA. SI STA FACENDO STRADA NEL GOVERNO L'IDEA DI INDIRE IL REFERENDUM ELETTOR... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ha la possibilità di sollevare un conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale. Eventualità che potrebbe costringere il governo a fare marcia indietro e tornare alla data del 15 giugno. Di certo, a fronte del patto Berlusconi-Bossi, il Pd insisterà per l'election day. E Franceschini presto annuncerà anche il sì al quesito.

Tariceanu vrea sa fie presedintele Romaniei ( da "Romania Libera" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in cursa pentru sefia partidului dandu-se intre actualul presedinte al partidului, Calin Popescu Tariceanu, si vicepresedintele Crin Antonescu. Din aceeasi categorie: OSCAR, in cifrePresa ucraineana dezvaluie numele diplomatilor romani ce vor fi expulzatiBasescu la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1 Voteaza

40 de milioane lunar, sporul de risc pentru magistrati ( da "Romania Libera" del 07-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: magistrati de la instanta suprema si alti 60 de la CSM - singurele institutii din justitie cu bugete independente de Minister. Cateva mii de magistrati au castigat in ultimii doi ani, prin actiuni in instanta, drepturi salariale restante de zeci de milioane de lei, conturile Ministerulului Justitiei si ale Ministerului Public fiind periodic blocate prin ordine de executare silita.

Cadore-Limana per i play off Lentiai-Fiori Barp caldissima ( da "Corriere delle Alpi" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La bellunese più altolocata è il Piavetegorzo, a metà graduatoria e ospite dell'Altivolese senza Scopel e Berra. Turni interni per il Foen con il Bessica e per la Juventina Mugnai con la Sernaglia, mentre l'Agordina è a Farra di Soligo dalla Virtus Csm. Negli juventini, sono squalificati Comiotto e il guardalinee di parte Pauletti. (g.s.)

Liapiave sfida la capolista Ponzano-Union, vietato fallire ( da "Tribuna di Treviso, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Virtus Csm Farra-Agordina; Foen-Bessica; Montegrappa-Calcio Caerano; Union Maser-Cisonese; Juventina Ed.Polaris-La Sernaglia; Altivolese-Piave Tegorzo; Castion-SP Calcio 2005; San Mihele Cerfim-Alpina Calcio Belluno; Calcio Sarmede-Cortina; Vittsangiacomo-Cortina;

tra san paolo e vigontina il derby d'eccellenza ( da "Mattino di Padova, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Girone E: ArdSpera (41)-Union Csm (18); Carpanedo (19)-Torre (42); Cervarese (39)-Pertichese (24); Curtarolese (26)-Camponogarese (21); Limena (31)-Union Cadoneghe (23); Pionca (18)-BassanelloGuizza (25); San Giorgio in Bosco (31)-Arzergrande (13); Vigodarzere (39)-Thermal Abano (42).

Dalle foto osé agli slip lanciati ai fan Ascesa e caduta di mister paparazzo ( da "Giornale.it, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: trasformò in severo membro della commissione disciplinare del Csm: «Woodcock, grazie a me, vuol farsi pubblicità. Quando si scorprirà che la sua indagine è un bluff, dovrà essere punito...». Quelle indagini, effettivamente, in parte si sono rivelate un fiasco e così Fabrizio (dopo una breve soggiorno a San Vittore) divenne stilista, lanciando una linea di abbigliamento griffata Corona'

Zeller: <Situazione paradossale> ( da "Corriere Alto Adige" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: REDAZIONALE Il deputato Svp «L'Alto Adige sulla carta è favorito, ma i problemi restano» Zeller: «Situazione paradossale» BOLZANO — Karl Zeller, deputato della Svp ed avvocato meranese, conosce i problemi della giustizia altoatesina sia da politico che da libero professionista. Onorevole Zeller, cosa sta succedendo?

Cavarzano in casa Riprende la Terza ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: VIRTUS CSM (33)-AGORDINA (22) Gli agordini devono far punti, ma gli avversari sono lanciatissimi verso i playoff. Arbitro Shvay Pavlodi Treviso. SECONDA CATEGORIA GIRONE R FULGOR FARRA(30)-AURONZO (26) Alpagoti favoriti, Auronzo in fase negativa. Arbitro Mauro Bontorin di Bassano.

Eccellenza e Promozione Giornata ricca di derby ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 08-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Montegrappa-Caerano: Schuster (Tv), Maser-Cisonese: Trisolini (Tv), Virtus Csm Farra-Agordina: Shvay (Tv), Castion-Sp. Gir. R.Vazzolese-Gaiarine: Faraon (Co), Ponte nelle Alpi-S. Lucia Mille: Costantin (Co), S. Michele Crefim-Alpina: Bertin (Bs), Sarmede-Cortina: Peruzzo (Bs), Vitt Sangiacomo-Francenigo: Soster (Bs).

BERGAMO Vince alla lotteria rapinato il giorno dopo Un operaio di 40 anni è stato aggredi... ( da "Giornale di Brescia" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: prenderà la Corte Costituzionale dipenderà la sorte del processo in corso a carico dell'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, e altri 34 imputati tra cui 26 agenti Cia. Se infatti la Consulta accoglierà i ricorsi presentati dal governo Prodi, prima, e dal governo Berlusconi, poi, il processo - sospeso fino al 18 marzo - subirà inevitabili contraccolpi,

Cisonese non perde colpi, Csm a forza 5 ( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: In una giornata con pochi sussulti spiccano la doppietta di Zanon e il gol capolavoro di Haruna (Treville) Cisonese non perde colpi, Csm a forza 5 Girone P, OlmiCallalta guadagna due punti sulla Godigese: adesso è in scia L'Sp cala il tris al Castion Vazzolese ok con Gaiarine Sarmede ferma il Cortina Girone O. La Gorghense guadagna un solo punto pareggiando con Lastimma DB.

Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca Barco-Sorb... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Leo CSM-Viadana 1-4 Team Frontiera-Sc S.Ilario 1-2 Tricolore Planet-Castelnovo 02 1-1 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana46181512441310Sc S.Ilario4317141233610 Boca Barco4018124232146Campeginese32189543420-4 Rocca 6832189543120-4Team Frontiera26188282623-12 Barcaccia21185672732-17Castelnovo 0218184682225-16 Vetto18175391222-

di RICCARDO JANNELLO MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Ta... ( da "Giorno, Il (Milano)" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale. Gilmar Mendes, il suo presidente, giudice integerrimo, ha espresso il suo giudizio pubblicamente («sono per l'estradizione», ha detto in pratica), ma poi dovrà attenersi a quelle che sono le leggi del suo Paese. E la discussione fino a ora portata avanti deve ancora chiarire se la concessione dello status di rifugiato politico blocchi o meno la richiesta di

A qualcuno piace giallo edizione 2009 ( da "Blogosfere" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: autrice e conduttrice di Ombre sul giallo e Storie Maledette) Giuseppe FRIGO (giudice della Corte Costituzionale) Cipriana DALL?ORTO (Condirettore di Donna Moderna) Gianna SCHELOTTO (psicologa e scrittrice) Conduce Mariano SABATINI (giornalista e scrittore, critico televisivo di Metro e Radio Capital) Domenica 22 Marzo Auditorium Camera di Commercio Ore 16.

Sartor - Facchin, diciannove centri ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon (Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio (Castion), Binotto Montegrappa). GIRONE R 19 GOL: Facchin (Limana). 15: Soravia (Auronzo). 14: N. Giovanelli (S. Lucia - Mille). 12: Collavino (Cadore), Mazzer (Gaiarine), L.

C.S.M. Resana - Volpago3-0 ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM RESANA: Furlan, Fagan, Tosetto, Bussolin, D. Barichello, Rigo, Barban, Agello (st 1' Gl. Fabbian), Gobbo (st 25' A. Barichello), Ruffato (st 15' F. Carraro), Giacobbi. All. Fabrin. VOLPAGO: Mazzolin, Bresolin, Pio Loco, Gagno (st 42' Gheller), Mattiuzzo, Bonetti, Canella (st 25' Pizzolato), Marinello,

Soltanto Gelisio fa un bel passo avanti ( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon (Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio (Castion), Binotto Montegrappa). 6: Carretta (S.P.Calcio 2005), Merlo (Caerano), Galanti (Montegrappa), Farenzena (Agordina), Cesca (Cisonese), Cavesso (Fiori Barp), Tavarner (Lentiai), Bentivenga (Altivolese),

Caro mister, in società ci sono molte cose che le tengono nascoste. Queste ( da "Foglio, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 000 firme e la Corte costituzionale non lo dichiara non legittimo, a maggio raccogliamo le firme per tirar via anche il II anello di S. Siro. I vecchi “distinti”. Torna a quando è stato costruito: capienza 800 posti tutti in piedi. La putrella che tiene il III anello come lei sa è la putrella più lunga del mondo.

CSM tine cu Adrian Nastase in meciul contra judecatorilor ( da "Romania Libera" del 09-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: independent considera ca fostul premier a folosit o metoda clasica de intimidare si hartuire a magistratilor, iar CSM i-a dat curs, chiar daca doar de forma. Nu exista sanctiuni pentru incalcarea Codului Deontologic, dar abaterile sunt pastrate in mapa profesionala a magistratului in cauza. Mai mult, CSM nu are atributii legale in a face cercetari cu privire la incalcarea Codului.

Â<Sportiva...menteÂ> Calcio per disabili ( da "Tempo, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Undici le squadre partecipanti: Csm Pe, Airone, Araba Fenice Tocco Casauria, Il Castello Anversa degli Abruzzi, Csm Vasto, Folletti 99 l'Aquila, Csm Penne, Villa Pini Chieti, Filadelfia Giulianova, Real Vibrata, Csm Teramo. Duecento gli atleti in gara. Pao. Ren.

MADRID Bufera sul giudice più famoso di Spagna: Baltasar Garzon (Reuters). Il gran... ( da "Giorno, Il (Milano)" del 10-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: 000 dollari percepiti tra il marzo del 2005 e il giugno del 2006 quando si trovava per un anno sabbatico a New York, dove ha tenuto alcune lezioni all'Università. L'incartamento è già stato girato al Consejo general del poder judicial, il Csm spagnolo.

Caso Abu Omar, attesa la decisione della Consulta ( da "Reuters Italia" del 10-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: la posizione del governo sarà sostenuta dalla Corte costituzionale, certe prove diventeranno impossibili da usare", ha spiegato a Reuters Ignazio Francesco Caramazza, che difende la posizione dello Stato davanti alla Consulta. Caramazza ha aggiunto che lo Stato vuole che la corte annulli il processo, poiché le accuse si basano almeno parzialmente sulle prove messe in discussione.

Abu Omar, scontro tra poteri ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Le domande cui da oggi è chiamata a dare risposta la Corte Costituzionale sono spinose, potrebbero decidere il destino del processo in corso a Milano, ora sospeso fino al prossimo 18 marzo. Seguendo una linea «bi-partisan» il governo Prodi, prima, e quello Berlusconi, poi, hanno sollevato tre conflitti (contro la procura, il gup e il giudice del processo),

archivio genchi, una legge a difesa degli 007 ( da "Tirreno, Il" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm. E ancora il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso "seguito" attraverso le tracce dei tabulati per 24 mesi e addirittura il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Mai più» è il coro dei senatori, guidati da Renato Schifani: «E' necessaria una attenta riflessione sulla necessità urgente di colmare un vuoto legislativo per la tutela non solo dei diritti garantiti dall'

Fine vita, sul consenso informato il Pdl apre e il Pd si spacca ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: competenze alla Corte costituzionale che però l'ha rigettato». Crede che quello di Firenze non sia un comportamento da città evoluta? «Io penso che Firenze sia una città senza bussola culturale; ha conosciuto una sintesi alta tra il pensiero comunista e il pensiero cattolico in ambito sociale, ma nel momento in cui questa sintesi è venuta meno per la fine del comunismo si è dispersa.

ROMA. UNA VICENDA DI ENORME RILIEVO PER LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE E SULLA QUALE ... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: utenze di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 al Csm. E ancora il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso «seguito» attraverso tracce dei tabulati per 24 mesi e il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Incarichi professionali retribuiti, a beneficio di una società privata controllata da Genchi - spiega Rutelli - che ha fatturato milioni di euro».

Abu Omar, la Consulta: segreto di Stato violato dai magistrati ( da "Stampaweb, La" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale - secondo quanto appreso dall?ANSA - avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

Consulta: Abu Omar, magistrati violarono il segreto di Stato ( da "Repubblica.it" del 11-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei poteri, mentre ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

abu omar, violato il segreto di stato ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato ( da "Arena, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi)

Clandestini, i medici in rivolta ( da "Adige, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'

denuncia degli immigrati, no dei medici ( da "Centro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'

abu omar, il segreto fu violato ( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio»

Immigrati, medici in rivolta <Non faremo i delatori> ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 12-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di denuncia.

acciuffato un piromane ( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm Piromane in azione nel primo pomeriggio di ieri, prima nel Parco Basaglia, in via Vittorio Veneto, poi in altre strade periferiche della zona nord della città. L'uomo, un cinquantenne goriziano seguito dal Centro di salute mentale, ha prima appiccato il fuoco con un accendino in più punti dell'ampia area dell'ex Opp e poi ha cominciato a fare altrettanto in via Brigata Etna

<Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato> ( da "Arena.it, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi)

Clandestini, medici in rivolta: <Troppi rischi> ( da "Arena.it, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici o convenzionati sarebbero «obbligati» alla denuncia.

VEDI ABU OMAR (QUANT'è BRUTTO) LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE I RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE MAGI CHE INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTAT ( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE I RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE MAGI CHE INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTATI (26 AGENTI CIA) HANNO VIOLATO IL SEGRETo DI STATO? Da "ilvelino.it" Abu Omar I magistrati della procura della Repubblica di Milano e il giudice del tribunale Oscar Magi che presiede il processo contro Nicolò Pollari ed altri 32 imputati

Abu Omar/ Processo rinviato in attesa motivazioni Consulta ( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: probabilità il processo per il sequestro di Abu Omar fissato per il prossimo 18 marzo sarà rinviato in attesa che la Corte Costituzionale depositi i motivi della sua decisione di ieri sulla violazione del segreto di Stato e sugli atti ancora utilizzabili. Lo si apprende negli ambienti giudiziari milanesi dove si esclude che le motivazioni siano depositate nel giro di pochi giorni.

SILVIA BAROCCI ROMA. IL PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34 IMP... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi a opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure

LA VICENDA ABU OMAR INIZIA NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN MUSTAFA OSAMA NASR, (... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Abu Omar viene liberato a inizio 2007 mentre in Italia viene rinviato a giudizio il generale Nicolò Pollari assieme ad altri funzionari. Nell'aprile la Corte Costituzionale dichiara ammissibile, il ricorso del governo Prodi contro la procura di Milano e nel giugno 2008 arriva anche il ricorso del governo Berlusconi.

ROMA. IL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo, e così via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i sindacati si oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega nord,

Abu Omar/ Cossiga: Sentenza Consulta abbatte tutela segreto... ( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: con la sentenza di ieri sul caso Abu Omar la Corte Costituzionale ha dato "un consiglio al governo Berlusconi: 'Lasciate andare alla deriva il generale Pollari e i suoi collaboratori incriminati!'. Certo è - scrive Cossiga in una nota - che per dimostrare che 'hanno vinto loro', i magistrati di Milano, compresi quelli d'Appello e della Cassazione,

Procuratori aggiunti Tre nuovi procuratori aggiunti a Torino: sono Annamar... ( da "Leggo" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: A nominarli all'unanimità è stato il plenum del Csm. Muore carbonizzato Tragedia ieri pomeriggio a Lessolo, nel Torinese: un anziano di 82 anni è morto carbonizzato mentre stava incendiando delle sterpaglie. All'arrivo dei vigili del fuoco l'uomo era già senza vita. Inutile l'intervento del 118.

più soldi agli enti che aprono cantieri ( da "Nuova Venezia, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: varato una legge che ricalca quella regionale bocciata dalla Corte Costituzionale che prevedeva la trattativa privata con tre aziende locali per appalti fino a 300 mila euro. Iniziativa bocciata per questioni di competenza. «La normativa nazionale prevede che si possa procedere con trattativa privata fino a 5 imprese per le opere fino a 500 mila euro - spiega soddisfatto l'assessore -

pronta la squadra di caselli - sarah martinenghi ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Torino Borgna Loreto Beconi Pronta la squadra di Caselli Il Csm nomina gli "aggiunti" Beconi, Borgna e Loreto Prendono il posto di Saluzzo e Laudi passati ad altri incarichi e di Tinti ora in pensione SARAH MARTINENGHI Il Csm ieri ha nominato i tre nuovi procuratori aggiunti della procura di Torino: sono Anna Maria Loreto, Andrea Beconi e Paolo Borgna.

NEO - DEM La sfida riformista su casa e riqualificazione urbana ( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: degli interessi pubblici costituzionali relativi a paesaggio e beni culturali, e dunque sussistono tutte le competenze statali per intervenire (si veda la sentenza della Corte Costituzionale n. 343 del 2005), tanto più in tempo di grave crisi economica. Non è dunque necessario chiedere il permesso alle regioni per stabilire principi fondamentali da parte di governo e parlamento,

Dirigenti epurati da reintegrare ( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: incarico dirigenziale illecitamente revocato dai principi enunciati in molteplici decisioni della Corte costituzionale in materia di cosiddetto spoil system e quindi in casi che, benché innegabilmente diversi da quello in esame, fanno tuttavia comprendere parametri entro i quali va collocata la tutela riservata al dirigente pubblico, in termini di effettività.

Fasce orarie senza obbligo ( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 11 maggio 1992 della Corte costituzionale, la quale ha precisato che:a) se le parti si accordano per un orario giornaliero di lavoro inferiore a quello ordinario, deve esserne determinata la collocazione nell'arco della giornata;b) se le parti hanno invece convenuto che il lavoro debba svolgersi in un numero di giorni alla settimana inferiore a quello normale,

il consiglio regionale vara la legge elettorale "bisex" - roberto fuccillo ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: «Norma illegittima - sbotta il leader regionale Nicola Cosentino - somiglia più a copione per "Scherzi a Parte". Potrebbe rendersi necessario un ricorso alla Corte costituzionale». Idem il capogruppo Paolo Romano: «La partita non è chiusa. La doppia preferenza di genere è una bufala».

canoni, il comune stanzia 60 mila euro ( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Viene usato il condizionale in quanto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale numero 355 del 10 ottobre 2008, non è dovuto il canone quando non ci sia la depurazione. Per i rimborsi, messi a bilancio 60 mila euro, abbiamo chiesto un contributo alla Regione in base alla legge finanziaria regionale».

nuova legge anti-violenze, riva in carcere - davide carlucci ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: cita una sentenza della corte costituzionale che prevede, per casi di mafia, l´applicazione della legge anche per reati precedenti alla sua entrata in vigore (purché le misure cautelari siano ancora in corso). «Solleveremo l´eccezione di costituzionalità - annuncia l´avvocato Michele Gentiloni Silverij, che assiste Riva con Guglielmo Gullotta -

Fine vita, il Pd si fa in tre Nuovo strappo dei teodem ( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: passando attraverso il dolore di altre famiglie, che dovranno essere risolti dal tribunale. E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione, se si arriverà ad affermare che la legge è contro la Costituzione». Foto: IL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO DARIO FRANCESCHINI /FOTO AP

merlini: quello che chiede renzi nella costituzione c'è già - maria cristina carratu' ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: I quali possono essere «interpretati dalle diverse epoche attraverso l´intervento della Corte Costituzionale». Niente di più. «Tutto il resto è strumentalizzazione politica». Affermazioni di Renzi comprese. «Così generiche» dice Merlini, che qualunque costituzionalista si sentirebbe «imbarazzato a costruirci sopra un dibattito teorico».

Sette sedi in tutta la provincia ( da "Nuova Ferrara, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: fonte Csm) dei 4690 posti distribuiti in 845 sedi, solo 2907 sono coperti, pari al 61.9%. Il giudice di pace (avvocato o laureato in giurisprudenza) è nato per dare risposte veloci alla richiesta di giustizia per reati di modesta entità. Avrebbe dovuto aiutare tribunali ed ex preture a smaltire arretrati e rispondere ai cittadini.

ROMA- Alla procura di Roma le richieste di revisione delle misure cautelari sono già... ( da "Messaggero, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Ma la vicenda potrebbe finire anche alla Corte costituzionale, perché i pm della capitale chiederanno ai giudici di valutare eventuali profili di incostituzionalità della norma. Sarà così per tutte le procure, con un impatto numerico di detenuti che non è ancora possibile quantificare.

Caso Abu Omar: incognite sul processo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in attesa delle motivazioni del verdetto della Corte costituzionale (preso all'unanimità, secondo fonti autorevoli) per le quali bisognerà attendere almeno un mese. La conferma dell'inevitabile slittamento viene implicitamente da Oscar Magi, lo stesso giudice che sta conducendo il dibattimento che vede imputati, tra gli altri l'ex direttore del Sismi,

biotestamento, ignazio marino apre a "per eluana" ( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: intervenire la Corte Costituzionale: «Il cuore della partita è sulla tenuta del patto costituzionale nell'assicurare le libertà e la possibilità di farle valere». Immediata la replica del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella: «Non vorrei - ha dichiarato - che la radicalizzazione catastrofica del Pd preparasse il terreno ad un tentativo di chiamare in causa la Corte Costituzionale:

Curatevi, non vi denunceremo L'Emilia dice no ai medici-spia ( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: come un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una sentenza ha stabilito che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la priorità su tutto. L'Emilia Romagna dice no alla norma sui medici-spia. Un manifesto multilingue affisso negli ambulatori e negli ospedali invita gli immigrati a non avere paura e a ricorrere alle cure.

In moldavo, arabo, cinese, russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue per un u... ( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Di più, per ora, non si dice: ma è chiaro che dati molto negativi potrebbero fare da base a iniziative ancora più clamorose, come un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una sentenza ha stabilito che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la priorità su tutto.

Bambini apolidi e medici delatori Il doppio no del presidente Fini ( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Norma che si estende anche al marito convivente (sentenza della Corte Costituzionale 376 del 2000). Cosa che non elimina del tutto il problema: chiedere il permesso come donna incinta potrebbe destinare le persone ad un successivo allontanamento. Mantovano prima che Fini andasse a Porta a Porta ha sbrogliato tutta la matassa.

Linate, volo Milano-Roma Ricorso contro la Cai <Il monopolio è un danno> ( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che nel giro di 40 giorni verificherà l'ammissibilità del ricorso: se si ravvisassero estremi di incostituzionalità, il procedimento verrebbe trasferito nelle mani della Corte Costituzionale. Aeroporto Nel mirino della Federconsumatori il monopolio della tratta Milano-Roma di Alitalia Elisabetta Soglio

Una pioggia di ricorsi contro gli autovelox in serie La Corte dei Conti indaga ( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: tanto della prima che della seconda circostanza si sono espresse rispettivamente la Cassazione (con sentenza 15348/2005) e la Corte Costituzionale (155/2007). In entrambi i casi i due organismi giudiziari hanno affermato la legittimità di tali procedure (in presenza dell'autorizzazione della prefetture) dando ossigeno alle amministrazioni comunali sull'uso degli apparecchi.

Nessuno vuol fare il pm in Sicilia: 4 domande per 55 posti ( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: A gennaio il Csm ha bandito un concorso per 205 posti vacanti in 97 diversi uffici, un quarto dei quali è scoperto nella sola Sicilia. I risultati sono stati deludenti per la regione, per il Sud in generale, ma anche per alcune sedi del centro e del Nord.

Regione, la legge elettorale apre <il gioco delle coppie> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Potrebbe essere necessario il ricorso alla Corte costituzionale». La nuova legge elettorale è stata approvata ieri mattina all'alba, circa ventiquattr'ore dopo l'inizio della seduta. Con la maggioranza hanno votato a favore anche Udc e Mpa. A PAGINA 5 Cuomo

Bioetica, primo sì al ddl. Crepe nei due poli ( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Al referendum si rischia di perdere, «ma sul testo dovrebbe intervenire la Corte Costituzionale». Eugenia Roccella (Pdl) si inalbera: «Non vorrei che questa radicalizzazione catastrofica preparasse il terreno a chiamare in causa la Consulta». Prima, però, c'è l'Aula. Si comincia il 18 marzo. Alessandro Trocino

Ok alla legge elettorale, ecco i candidati in coppia ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Potrebbe rendersi necessario il ricorso alla Corte costituzionale ». Delusione per l'esito della maratona in aula è stata espressa dal movimento «Azzurro Donna» che ha anche garantito che proseguirà la mobilitazione. La presidente dell'assemblea Sandra Lonardo, invece, ha definito la nuova legge «un importante passo in avanti sulla strada delle pari opportunità».

Ma non per questo è venuto meno il bisogno degli Stati di disporre di servizi di informazione e di sicurezza leali ed efficienti. ( da "Tempo, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La macchina da guerra montata contro di lui non aveva legittimazione a procedere ed il diritto-dovere del segreto di stato doveva essere garantito. Torna ad onore della Corte Costituzionale averlo detto: resta da auspicare possa essere così anche in altri casi. Luigi Compagna

Brescia pronta a tingersi di giallo con il festival del libro poliziesco ( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: mentre un talk show cui prenderà parte anche il giudice della corte costituzionale Giuseppe Frigo farà il punto su come i mass media devono operare nella diffusione delle brutte notizie. Domenica 22 invece, è atteso in città Montalbano in persona, alias Luca Zingaretti, pronto a ritirare il premio alla carriera.

Forza Italia boccia nuova legge elettorale regionale ( da "Caserta News" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: valuntando la possibilità di un ricorso alla Corte Costituzionale. A illustare le ragioni dell'iniziativa, nel corso di una conferenza stampa convocata per la giornata di sabato 14 marzo, alle ore 11, presso la sede del Coordinamento regionale di Forza Italia, saranno: Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia;

Previsioni illegittime , ricorso alla Consulta ( da "Denaro, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricorso alla Consulta Forza Italia annuncia ricorso alla Corte costituzionale sulla legge appena approvata in Consiglio. "Alla base - spiega il capogruppo Paolo Romano - difetti amministrativi che investono il profilo delle garanzie costituzionali. Uno per tutti: la doppia preferenza condizionata. Una sorta di coercizione arbitraria".

Fine vita, disco verde in commissione Sanità ( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: intervento della Corte costituzionale. Per Gianpiero D'Alia dell'Udc, invece si tratta di un testo «convincente e incisivo», perché tra l'altro «non sono stati intaccati i principi fondamentali di alimentazione e idratazione, su cui ci siamo sempre battuti, perché venissero considerati sostegno vitale e non cure mediche».

Anm: <Procure del Sud sotto organico> ( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: di rivolgersi anche al Csm, per sottoporre «alcune possibili, anche se parziali, soluzioni» attuabili dall'organo di autogoverno, consentendo per esempio anche ai giudici che lo richiedono di essere «prestati» temporaneamente alle procure. Nella lettera inviata a Palazzo dei marescialli, l'Anm ribadisce che il trasferimento d'ufficio con cui il governo vuole coprire i vuoti nell'

Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni ( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la revoca di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?

Lazio/ Regione: Nuove regole per nomine direttori Asl ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: I commissari saranno cinque e saranno scelti tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo delle Supreme magistrature e professori ordinari, anche a riposo. La commissione selezionerà tre candidati, sulla base dei titoli e dei requisiti. Il presidente della Regione potrà scegliere soltanto uno di questi tre candidati.

Telefono rosa: nel 2008 aumentate le violenze domestiche ( da "Articolo21.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CSM. In seguito alla segnalazione dell'associazione “ Donne in rete contro la violenza” il CSM è stato costretto ad aprire un fascicolo di inchiesta. In seguito ad uno studio condotto su 28 città italiane a partire da Milano, Roma, Palermo e Napoli fino a piccoli centri come Tivoli, risulterebbe infatti che le donne che subiscono maltrattamenti o violenze sessuali in

Tribunale, nominato il procuratoreE' Francesco Puleio ( da "Sicilia, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Francesco Puleio il magistrato chiamato dal Csm a sostituire il collega Domenico Platania Consiglio comunale: il Tar di Catania ha sentenziato l'insediamento di Giorgio Zaccaria al posto di Massimiliano Baglieri, entrambi della lista "Antonello Buscema sindaco". La decisione è stata assunta a seguito ad un ricorso presentato da Zaccaria, assistito dall'avvocato Luca Cottone,

NICOLA COSENTINO, COORDINATORE REGIONALE DI FORZA ITALIA E SOTTOSEGRETARIO ALL'ECONOMIA: LA BAT... ( da "Mattino, Il (City)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: potrebbero rendere necessario un ricorso alla Corte Costituzionale». Il Pd immagina che Forza Italia faccia pressione sul governo per impugnare la legge. Lei è anche sottosegretario. Come risponde? Il governo impugnerà il testo? «Il governo valuterà con attenzione e senza pregiudizi il testo non appena lo avrà ricevuto.

Lancia in campo il bidone dei rifiuti, società multata ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: e Pasquale Biondi (CSM Resana) entrambi per offese all'arbitro. Due gare: Balestrieri (Casale), Franceschini (Giavera), Santin (Godega). Una gara: De Marchi (Csm Resana), Barbon, Moratti, Porato (Paese), Armellin (Cappella Maggiore), Marchesini, Fraccaro (Godigese), Giordano (Orsago), Frezza (Pro Mogliano), Marian (Salgareda),

EMANUELE IMPERIALI OGGI IL CONSIGLIO DEI MINISTRI AVVIA L'ESAME DEL PIANO CASA AL QUALE HANNO LAV... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ritireranno i ricorsi presentati alla Corte costituzionale. L'idea prevalente è quella, come ha spiegato Matteoli, di costruire nuove abitazioni di 60-70-80 metri quadri da dare in affitto a giovani coppie, anziani, studenti, con la possibilità di un riscatto dopo 12 anni. Ma intanto gli ambientalisti sono preoccupati e annunciano per oggi una manifestazione davanti Palazzo Chigi,

LA LINEA INDICATA DAL VERTICE DEL PD ERA QUELLA DELLA COMPATTEZZA: VOTARE TUTTI "CONTRO" I... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Intanto sulle posizioni della Finocchiaro c'è il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che paventa: «Non vorrei che la radicalizzazione catastrofica tracciata dalla Finocchiaro preparasse il terreno ad un tentativo di chiamare in causa la Corte Costituzionale».

Sanità Lazio, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari ( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo. Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per quanto riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione esterna composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario nazionale che verranno estratti a sorte:

Battisti/ Sentenza Corte Suprema rischia di slittare ad ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La corte costituzionale brasiliana è chiamata a esaminare la richiesta di estradizione di Cesare Battisti, ex leader dei Pac (Proletari armati per il comunismo) condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi commessi alla fine degli anni '70, dopo che il ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro gli ha concesso l'

Sicilia/ Schifani: Fiducioso sul concorso per posti da pm ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che avrà il bando emesso dal Csm a gennaio per l'assegnazione di 205 posti vacanti da Pm molti dei quali in territorio siciliano che, come ha denunciato oggi il Corriere della Sera, è andato deserto per il timore degli stessi magistrati di andare ad operare nell'isola. "Confido sul fatto che questi problemi vengano risolti - dice Schifani a margine del giuramento dei cadetti all'

TREMONTI "LICENZIA" DRAGHI: "IO DAREI LA VIGILANZA ALLA BCE" (CIOè, L'UNICO COMPITO DI BANKITALIA) SILVIO HA SCELTO, GALLI SINDACO A FIRENZE DI PIETRO FEDERALISTA (CALDEROLI GO ( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: con le quali la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dalla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai contro la revoca di Petroni disposta nel settembre del 2007 dall'allora ministro dell'Economia del governo Prodi, Tommaso Padoa-Schioppa, per disporne la sostituzione con Fabiano Fabiani.

Rai, la sentenza della Consulta ( da "Affari Italiani (Online)" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Lo rileva la Corte Costituzionale, spiegando perché, come reso noto nelle scorse settimane, ha deciso di annullare diverse note del Governo Prodi sulla revoca di Petroni, membro del Cda Rai nominato dall'azionista (il ministero dell'Economia), poi reintegrato per decisione della giustizia amministrativa.

CATANZARO: CASO DE MAGISTRIS, IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA SANZIONI ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: CATANZARO: CASO DE MAGISTRIS, IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA SANZIONI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 17:51

Perché Prodi non poteva revocare il consigliere Rai Petroni ( da "CittadinoLex" del 13-03-2009)
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Abstract: delle attribuzioni del Parlamento Perché Prodi non poteva revocare il consigliere Rai Petroni (Corte costituzionale 69/2009) Fu un'illegittima menomazione delle attribuzioni del Parlamento la proposta di revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni avanzata nel 2007 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa senza una previa delibera della Commissione di Vigilanza.

De Magistris/ Apicella e Iannelli a Csm: Revocate le ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: hanno chiesto alla sezione disciplinare del Csm la revoca delle sanzioni inflitte loro per lo scontro tra le due Procure sugli strascichi della vicenda De Magistris. Lunedì prossimo, quindi, il 'tribunale delle toghe' riesaminerà il trasferimento di sede imposto a Iannelli, mentre il lunedì successivo riesaminerà la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio inflitta ad Apicella.

Rai/ Morri: Da Pdl immotivate esultanze su sentenza Consulta ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: immotivata l'esultanza del Pdl sulle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sul caso Petroni: i giudici della Consulta non hanno affermato che la Gaparri è una buona legge, gli errori della normativa restano tutti sul tappeto. Lo sostiene il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, Fabrizio Morri.

Editoria/ Convegno su "Indipendenza dei media", 16 e 17 a ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida e il professor Giovanni Sartori l'esperto in politica comparata. Modererà l'incontro Bianca Berlinguer. Si prosegue analizzando alcune soluzioni adottate all'estero ("Le soluzioni inglesi, francesi e americane: alla ricerca di una via italiana"), "La classe dirigente,

Asl, la Regione elimina lo spoil system per la nomina dei direttori generali ( da "Dire" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: elenco verrà predisposto da una Commissione composta da cinque membri scelti tra ex giudici della Corte Costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature, professori ordinari anche a riposo. Il curriculum saranno tutti on-line e la Commissione proporrà una terna al presidente della Regione, che effettuerà la scelta. Iter simile per la nomina dei primari.

*Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni ( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
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Abstract: Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la revoca di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?

Sanità, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari ( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)
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Abstract: Corte costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo. Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per quanto riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione esterna composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario nazionale che verranno estratti a sorte:

Brasile: dopo Battisti, Bragaglia "Presto asilo politico all'ex Nar" ( da "Repubblica.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte costituzionale brasiliana ha preso altro tempo. "La Corte confermerà l'asilo politico". Ieri, nel Senato di Brasilia, il ministro Tarso Genro ha affermato che "l'Italia ha aggredito la sovranità del Brasile", dicendosi sicuro della scelta della suprema corte che "confermerà l'asilo a Battisti".


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No depuratore? No party. Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribu... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 06-03-2009)

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Venerdì 06 Marzo 2009 Chiudi di MASSIMO CHIARAVALLI No depuratore? No party. Chi non ce l'ha, dovrà restituire i soldi a quei contribuenti che per anni se lo sono comunque trovato da pagare in bolletta. Perché come dice la Corte costituzionale - sentenza 335 dell'11 ottobre 2008 - il canone di depurazione non è una tassa, ma una tariffa per un servizio. Che, se non erogato, non può essere riscossa. In attuazione di quella sentenza, il 27 febbraio è stato convertito in legge un articolo del decreto 208 del 30 dicembre del 2008. Morale: chi di bolletta ferisce, in bolletta perisce. Almeno in certi casi, perché nel frattempo qualcuno si è fatto furbo. A Civita Castellana da mesi l'opposizione ha aperto un fronte. «Ci saranno da restituire ai contribuenti - dice Gianluca Angelelli del Pd - almeno 8 anni di tariffa pagata e non dovuta. Si tratta di circa 2 milioni di euro, nonostante per gli ultimi due anni se ne dovrà occupare la Talete», alla quale è stato affidato il servizio idrico. Oggi però Angelelli accusa. «L'amministrazione ha fatto finta che il problema non esisteva». E Danilo Corazza (Rifondazione) alza il tiro. Al piccione. «Dicevano che la materia era confusa, che non era detto che bisognava pagare. Il Comune renda pubblico l'importo da restituire: lo deve sapere chi amministrerà dopo di loro». O si beve, o si affoga. L'assessore all'Ambiente, Francesco Urbanetti, cade dalle nuvole e passa la palla alla collega al Bilancio, Luciana Sacchi. Che taglia corto: «I conteggi non sono stati fatti, vediamo che succede». Sono molti i Comuni in questa situazione. A Soriano nel Cimino, il sindaco Domenico Tarantino non naviga però in cattive acque. «Siamo ligi alle sentenze, se ci dovessero essere le condizioni rimborseremo». Ma non sembra ci siano: sono infatti esentate quelle amministrazioni che hanno iniziato almeno a progettare le opere per la depurazione. «I cui oneri comunque sono tutti accantonati». Idem a Corchiano. «Quelle somme, come dice la legge - spiega il sindaco Bengasi Battisti - sono state utilizzate per le opere in funzione del depuratore, abbiamo un progetto generale dagli anni '80 per convogliare le fognature e realizzare l'impianto. Cosa che va dimostrata, e lo faremo, anno per anno». A Caprarola il primo cittadino Alessandro Cuzzoli ha precorso i tempi e fatto il percorso inverso. «Dopo la sentenza della Corte costituzionale ho tolto la depurazione dalla tariffa. Nessun problema: non abbiamo toccato un soldo, anzi avanzano per la fognatura, in attesa di fare il depuratore. Ho un avanzo di 250.000 euro». Quanto da restituire? Alla cassa, 450.000. «Io li ho - conclude Cuzzoli - al contrario di altri Comuni che li hanno spesi. Anzi, ho attaccato i manifesti per far chiedere il rimborso ai cittadini». Chapeau.

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Crisi, accordo con Regioni su piano casa, fondi per 500 mln (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 06-03-2009)

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ROMA (Reuters) - Il governo ha raggiunto un accordo con le regioni sul piano casa che consentirà di mobilitare i 500 milioni iscritti a bilancio per l'iniziativa. Lo ha detto in conferenza stampa a Palazzo Chigi il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto. "Ieri sera abbiamo definito l'accordo sul piano casa, si sbloccano così risorse per 500 milioni", ha detto Fitto. "Questo accordo prevede non solo lo sblocco delle risorse, ma anche l'assegnazione alle regioni di una quota da 200-250 mln e anche il ritiro delle regioni dei ricorsi alla Corte costituzionale. Il Piano casa potrà ora prendere il via", ha aggiunto.

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Irap, cala lo sconto e aumenta l'aliquota (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Irap, cala lo sconto e aumenta l'aliquota L'intervento corregge di poco le percentuali per evitare l'impugnazione da parte di Roma di fronte alla Corte costituzionale Venerdì 6 Marzo 2009, Trieste L'aliquota Irap passa dall' 1% allo 0,9176 % a decorrere dal primo gennaio 2008. Il disegno di legge apposito è stato approvato ieri dal Consiglio regionale, in modo da evitare il ricorso del Governo davanti alla Corte Costituzionale. Una riparametrazione cui l'Aula ha dovuto dedicarsi precipitosamente e che ha dato vita a un dibattito stizzoso. Lo sconto sull'Irap era stato deciso nel dicembre 2007 in sede di Finanziaria. Nel dettaglio, il ddl approvato ieri stabilisce che i riferimenti dell'aliquota del 2,9 % e del 3,1 % devono intendersi, rispettivamente, al 2,98 % e al 3,17 %, con una riduzione dello sconto che passa dall'1% allo 0,9176 %. L'aggravio per le imprese è stato stimato dal consigliere Asquini: «su un milione di imponibile non si pagheranno 29 mila euro, ma 29,8 mila". Laconico il commento al provvedimento dell'assessore Sandra Savino: «Si tratta di un adeguamento a una disposizione ministeriale». Tesi sostanzialmente condivisa dall'opposizione. Piero Colussi, capogruppo dei Cittadini, osserva che «il riallineamento dell'Irap è un atto dovuto e non da oggi». La polemica che è affiorata in Aula ha riguardato piuttosto l'individuazione del responsabile politico dell'"adeguamento" e l'eventuale ritardo con cui la Regione si è accorta che le aliquote andavano corrette. «È inaccettabile il tentativo di attribuire questa responsabilità al mese e mezzo di Giunta Illy prima delle dimissioni», gioca d'anticipo Colussi. «La questione non è su chi è in grado di aver il titolo sul giornale», ha ammonito Colautti per il Pdl e anche dal vicecapogruppo del partito di maggioranza relativa è giunto un invito a «mostrare senso di responsabilità». La questione politica è stata sollevata in realtà da Asquini del Gruppo Misto, che ha proposto di limitare al 2008 le nuove aliquote, in modo che «nessuno possa attribuire al centrodestra la decisione di aumentare le tasse». Ma il rilievo è stato giudicato irricevibile dalla coalizione di maggioranza. «La norma è chiara» ha dichiarato in Aula il capogruppo Pdl Galasso e «un rinvio delle decisioni sul 2009 aprirebbe un contenzioso con il Governo». Quella che doveva essere la seduta del Consiglio dedicata alle liste di attesa nella sanità e alle mozioni sul Noava è diventata la giornata dell'Irap, con buona pace di un altro disegno di legge atteso, relativo all'insegnamento dell'inglese e della seconda lingua comunitaria nelle scuole del Friuli Venezia Giulia. Le questioni inevase saranno all'ordine del giorno della seduta già convocata per giovedì prossimo, quando - l'ho ha annunciato il presidente Ballaman - i lavori procederanno a oltranza. Da rilevare infine che ieri l'Aula ha approvato con i voti della maggioranza la proposta di legge che stabilisce la nomina di un Commissario e di un Commissario sostituto per l'Autorità di bacino alla scadenza dell'incarico dell'attuale Segretario generale e per un periodo di un anno. Paolo Pichierri

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Tubone, scambio d'accuse (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Tubone, scambio d'accuse Rigotto accusa Paviotti di scarsa informazione sulle bollette Venerdì 6 Marzo 2009, Cervignano. «E adesso la badilata di fuliggine si è trasformata in acciaio pesante». Alberto Rigotto, capogruppo di opposizione, ha commentato così la notizia dello stop alla riscossione delle bollette del Tubone dal 2000 al 2004, decisa dal consiglio d'amministrazione del consorzio. Il riferimento è chiaro: nel corso dell'ultima seduta comunale, alla presenza della presidentessa del Tubone Luisa De Marco, Mauro Travanut aveva invitato Rigotto a non cavalcare la questione dei rimborsi perché c'era il rischio che ricevesse "una badilata di fuliggine dal governo nazionale di centrodestra". «Cosa diranno e faranno Paviotti e Travanut a fronte della decisione, corretta ma purtroppo intempestiva, del Cda del Consorzio Laguna Spa di sospendere la riscossione delle cartelle esattoriali relativi ai canoni 2000-2004? Credo che i pudici valori che spero ancora abbiamo consentano loro di vergognarsi almeno un po'»- ha tuonato Rigotto, sottolineando le mancanze dal punto di vista dell'informazione e della trasparenza nella gestione della vicenda. «Quello che ci preme è che alle 880 e più famiglie cervignanesi giunga velocemente la notizia di non pagare le cartelle esattoriali, molte delle quali scadono purtroppo oggi. Allora la proposta è che con ogni mezzo, dal cartellone luminoso in piazza ad un volantino da recapitare nella buca delle lettere fino a ulteriori articoli sulla stampa, la notizia della sospensione giunga a tutti gli interessati». La disapprovazione da parte del principale esponente di minoranza della città si è quindi concentrata non tanto sull'organo decisionale del Cda, quanto sui soci di riferimento, nella sostanza i sindaci di Cervignano e San Giorgio Paviotti e Del Frate: il loro è stato definito da Rigotto un «non dialogo all'insegna della totale assenza di trasparenza, che sembra più che altro un tentativo malriuscito di turlupinare per l'ennesima volta i cittadini». Il Cda del Tubone ha scelto di demandare all'Ato territoriale ogni decisione a riguardo dei rimborsi previsti in seguito alla sentenza della Corte costituzionale che a fine 2008 aveva bocciato i pagamenti della depurazione qualora il servizio non fosse stato effettivamente reso. La legge 13 del 28 febbraio scorso ha escluso i consorzi dalla determinazione dei rimborsi, rinviando all'autorità d'ambito questa valutazione, al cui interno dovrà essere tenuto conto degli oneri derivanti da progettazione, realizzazione e completamento, nella maniera congrua e nel rispetto dei piani di ambito. Simone Bearzot

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Cipe: Fitto, 4.2 mld interventi al Sud,rispetto vincoli Fas (sezione: Giustizia)

( da "Trend-online" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Cipe: Fitto, 4.2 mld interventi al Sud,rispetto vincoli Fas ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 06.03.2009 14:02 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) - BARI, 6 MAR - Andranno al Mezzogiorno circa 4.2 miliardi di euro delle risorse pubbliche la cui spesa e' stata deliberata oggi dal Cipe. Lo sottolinea il ministro Raffaele Fitto, precisando che si tratta del 49% della risorse pubbliche che verranno spese per decisione del Cipe. Tra gli stanziamenti ci sono 150 mln per gli schemi idrici, 130 mln per le aree metropolitane di Bari e Cagliari, il finanziamento del terzo lotto per la Ss 106 Jonica per 537 mln e la Variante Nova Siri per 34 mln. Fitto rende noto pure il finanziamento di 136 mln per la realizzazione della strada Maglie-Santa Maria di Leuca. 'Tanto la Maglie-Santa Maria di Leuca, quanto la Statale 106 Jonica hanno un assoluto rilievo di carattere turistico essendo destinate, soprattutto nel periodo estivo a smaltire una considerevole mole di traffico veicolare', ha detto Fitto. 'I finanziamenti vanno ben oltre la soglia minima richiesta dalla legge - aggiunge Fitto - e si rispetta inoltre il vincolo di destinazione del Fas che va per l'85% al Sud'. Fitto al termine del Consiglio dei ministri ha spiegato il piano casa: 'Abbiamo definito un accordo da 550 milioni di euro con le Regioni sul piano casa, in un clima di collaborazione tra governo e Regioni, pur partito da posizioni conflittuali', che ha portato allo 'sblocco immediato delle risorse, l'assegnazione di una quota iniziale di 200-250 milioni di euro e il ritiro dei ricorsi alla Corte Costituzionale da parte delle Regioni'.(ANSA)

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Cotidianul nu mai colaboreaza cu Traian Ungureanu pentru ca acesta a ales viata politica (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 06-03-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Cotidianul nu mai colaboreaza cu Traian Ungureanu pentru ca acesta a ales viata politica Traian Ungureanu (stanga) dand mana cu tizul sau de la Cotroceni, in vara lui 2006 Rl online Vineri, 06 Martie 2009 Potrivit unui comunicat de presa al conducerii editoriale a ziarului Cotidianul, aceasta publicatie a renuntat la colaborarea cu jurnalistul Traian Ungureanu, dupa ce acesta a confirmat ca a acceptat sa candideze pe listele PD-L pentru alegerile europarlamentare. Potrivit comunicatului, citat de HotNews.ro, "Cotidianul regreta faptul ca Traian Ungureanu a facut aceasta alegere in defavoarea jurnalismului, ii multumeste pentru colaborarea de pana acum si ii ureaza succes in noua activitate". In comunicat se mai precizeaza ca decizia despartirii de Ungureanu, comentator la Cotidianul din 2005, "este consecinta preocuparii permanente de a delimita ferm opiniile politice de activismul politic, principiu pe care l-a aplicat si in cazul altor comentatori care au optat pentru viata de partid". Din aceeasi categorie: Dacia Duster Concept, la Salonul auto de la GenevaBasescu la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1Rusii, ingrijorati de Chimerica Voteaza

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Il ministero non può inasprire la sanzione al sottufficiale (sezione: Giustizia)

( da "AziendaLex" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Professioni | Testo Illegittima la legge che consentiva di rendere più sfavorevole il giudizio della commissione di disciplina Il ministero non può inasprire la sanzione al sottufficiale (Corte costituzionale 62/2009) di Ludovico Fraia È irragionevole che un'autorità superiore ma esterna alla commissione di disciplina possa rendere più severa la sanzione prevista per un sottufficiale delle Forze armate. I giudici costituzionali hanno così dichiarato illegittimo l'articolo 75 della legge 31 luglio 1954 numero 99 (Stato dei sottufficiali dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica), nella parte in cui prevede la possibilità, per l'organo competente all'adozione delle sanzioni disciplinari di stato, di discostarsi dal giudizio della Commissione di disciplina non solo in senso più favorevole all'incolpato ma, sia pure soltanto in casi di particolare gravità, anche a sfavore di questo. Proprio quest'ultima previsione non è andata giù alla quarta sezione del Consiglio di Stato nel corso di un giudizio avente ad oggetto la impugnazione della sentenza con la quale il Tribunale amministrativo regionale del Lazio aveva rigettato il ricorso contro la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione di un sottufficiale dell'Esercito. I supremi giudici amministrativi hanno ritenuto che permettere al ministro o il responsabile della struttura amministrativa di peggiorare la sanzione fosse una violazione dell'articolo 3 della Costituzione sull'uguaglianza e dell'articolo 97 sulla salvaguardia dell'imparzialità e del buon andamento della amministrazione e la Corte costituzionale è stata d'accordo. Del resto l'inasprimento della sanzione era proprio quello che era capitato ad A. C. condannato alla pena detentiva di un anno a quattro mesi di reclusione, a seguito di "patteggiamento", in relazione ad una imputazione di detenzione a fini di "spaccio" di sostanze stupefacenti. Il sottufficiale aveva impugnato il provvedimento col quale il direttore generale de ministero della Difesa, nonostante il «parere favorevole a conservare il grado espresso dalla Commissione di disciplina», aveva irrogato nei suoi confronti la sanzione disciplinare della perdita del grado per rimozione. (06 marzo 2009)

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la polizia dissuade le donne dal presentare la denuncia (sezione: Giustizia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ABUSI IN FAMIGLIA La polizia dissuade le donne dal presentare la denuncia ROMA. Tante voci per dire no alla violenza maschile, no alla strumentalizzazione che la politica fa delle donne per ottenere consensi. E' il leit motiv che oggi, 7 marzo, legherà le migliaia di donne che scenderanno in piazza in tante città italiane in occasione della Festa della donna. Sotto accusa anche gli ultimi provvedimenti del governo considerati «razzisti» ed «autoritari». E da uno studio dell'associazione "Donne in rete contro la violenza" arriva un nuovo allarme. Le donne sarebbero scoraggiate a presentare denuncia per maltrattamenti o violenza sessuale in famiglia proprio dalle forze di polizia che le dovrebbero tutelare. Lo studio è ritenuto «importante» dallo stesso Consiglio superiore della magistratura, al punto da spingerlo ad avviare una propria ricerca tra i presidenti di tribunale e i procuratori della Repubblica. Lo studio ha messo insieme i dati raccolti dalla Rete di avvocati presenti in 28 città italiane e i risultati, riportati in una delibera del Csm, sono sconfortanti: c'è «un'insufficiente sensibilità da parte delle forze di polizia nel momento della raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia»; un fenomeno «che si manifesta con il tentativo di dissuadere la donna a presentarla, con la minimizzazione della vicenda e con la comunicazione dell'iniziativa al soggetto denunciato per attuare un tentativo di conciliazione inopportuno anche per possibili ricadute negative sul piano della protezione della vittima». Lo stesso avviene persino in presenza di fatti ancora più gravi, quando ai maltrattamenti è connessa la violenza sessuale.

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VELLETRI Commiato di Ferraro Si è tenut... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sabato 07 Marzo 2009 Chiudi VELLETRI Commiato di Ferraro Si è tenuto ieri il commiato del presidente del Tribunale di Velletri Bruno Ferraro, che dopo otto anni termina il suo incarico per andare a dirigere il Tribunale di Tivoli. Il suo posto sarà affidato al presidente della sezione penale Antonio Gannino, in attesa della nomina da parte del Csm. Ferraro era arrivato a Velletri nel settembre del 2001.

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ROMA <ENTRO QUINDICI - venti giorni spero di portare il &#... (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PRIMO PIANO pag. 2 ROMA «ENTRO QUINDICI - venti giorni spero di portare il &#... ROMA «ENTRO QUINDICI - venti giorni spero di portare il piano casa' in consiglio dei ministri» osserva Altero Matteoli. Le premesse ci sono, grazie all'accordo sottoscritto dal ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e dal presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Palazzo Chigi è molto soddisfatto. «Il piano ha commentato Silvio Berlusconi è importantissimo perchè quando l'edilizia va, tutto va». «L'intesa osserva il ministro Raffaele Fitto prevede lo sblocco immediato delle risorse e l'assegnazione alle regioni di una quota pari a 200-250 milioni su 550 milioni (i fondi del vecchio piano per l'edilizia abitativa, stanziati dal governo Prodi e dirottati sul nuovo piano casa, di cui le regioni chiedevano la restituzione. ndr) in cambio della rinuncia ai ricorsi alla Corte Costituzionale». «SONO PIENAMENTE soddisfatto dell'accordo raggiunto ha commentato Fitto che impegna consistenti risorse per affrontare l'emergenza di una tensione abitativa che colpisce molte famiglie che versano in condizioni di bisogno». a.f.

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Allarme di Zingaretti: <Guidonia, necessarie più forze dell'ordine> (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2009-03-07 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Sicurezza Lettera a Maroni e Alfano Allarme di Zingaretti: «Guidonia, necessarie più forze dell'ordine» Tutti pronti a indignarsi, dopo lo stupro e le violenze di Guidonia, per la poca sicurezza della zona: poi, lentamente, giorno dopo giorno, tutto torna com'era prima, cioè con magistrati, poliziotti e carabinieri costretti a lavorare nell'emergenza quotidiana, poche risorse, pochi mezzi, pochi uomini. Per questo il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, ha scritto «a Roberto Maroni, ministro dell'Interno, ad Angelino Alfano, ministro della Giustizia, a Nicola Mancino, vicepresidente del Csm». Per spiegare, senza polemica, che «la grave situazione legata alla carenza di personale giudiziario e amministrativo e alla insufficiente dotazione di forze dell'ordine in cui versa, ormai da tempo, il circondario della procura di Tivoli. Numeri e dati segnalano una condizione di crescente criticità». Eccoli, i dati: una procura che serve cinquecentomila persone - gli abitanti della zona, divisi in 75 comuni - e ha un organico «mai adeguato alle previsioni di legge: otto magistrati e 34 amministrativi». Tre sostituti procuratori saranno presto trasferiti e nessun rimpiazzo è stato deciso. Tutto ciò, secondo Nicola Zingaretti, «rischia di condizionare e pregiudicare l'attività di controllo del territorio, di prevenzione e repressione dei reati in una zona caratterizzata, per altro, da significative infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. è stato lo stesso procuratore di Tivoli, Luigi De Ficchy, a parlare di una situazione che appare, per alcuni aspetti, non più tollerabile, e a sottolineare, in particolar modo, la gravità della perdurante assenza di un commissario di polizia nella città di Guidonia, la seconda città del Lazio per numero di abitanti, e di un comando di Gruppo dei carabinieri in tutto il circondario». Situazione, dunque, a dir poco rischiosa: «Ad oggi sono presenti solo cinque compagnie di carabinieri con piccoli nuclei investigativi; una sola compagnia della Guardia di Finanza; un solo commissariato di polizia di Stato con sede a Tivoli ed un solo distaccamento a Guidonia. Forze evidentemente inadeguate ai compiti che vengono loro richiesti. Altrettanto gravi e preoccupanti appaiono i dati relativi al funzionamento degli uffici della Procura». Si noti che «diretta conseguenza di questa cronica carenza di personale è un numero dei procedimenti pendenti in costante aumento». Zingaretti, a questo punto, scrive chiaramente che «a questo punto è evidente il rischio di una deriva emergenziale difficilmente sostenibile. Per tali ragioni, riterrei, utile e opportuno organizzare al più presto singoli incontri su questi temi con i più autorevoli referenti istituzionali per discutere insieme le possibili soluzioni. Sono convinto che, a fronte di numeri e dati così allarmanti, sia doveroso assumere quanto prima decisioni adeguate». La lettera è stata inviata qualche giorno fa. Adesso, in molti aspettano le risposte. Alessandro Capponi Nicola Zingaretti

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CLAUDIO SARDO ROMA. SI STA FACENDO STRADA NEL GOVERNO L'IDEA DI INDIRE IL REFERENDUM ELETTOR... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

CLAUDIO SARDO Roma. Si sta facendo strada nel governo l'idea di indire il referendum elettorale per il 21 e 22 giugno, nel giorno degli eventuali ballottaggi delle amministrative. Fin qui sembravano scontate le date del 14 e del 15. Ma la scelta del Pd si sposare l'election-day, proposto dai referendari, e soprattutto la campagna del segretario Dario Franceschini sui «460 milioni di euro che il governo è pronto a buttare dalla finestra», hanno messo in imbarazzo la maggioranza. Celebrare il referendum il 6 e 7 giugno, insieme alle elezioni europee e al primo turno delle amministrative, consentirebbe un indubbio risparmio in tempi di crisi. Viceversa, fissando il referendum nella domenica successiva alle europee, i cittadini di qualche Comune o Provincia corrono persino il rischio di essere chiamati alle urne per tre settimane consecutive: e in questi casi l'astensione potrebbe alterare il responso stesso dei ballottaggi. Da qui il ripensamento del governo. Di cui ieri si è fatto interprete il ministro Ignazio La Russa: «Spostando il referendum nel giorno dei ballottaggi si possono realizzare comunque dei risparmi». Sarebbero risparmi inconsistenti, hanno replicato dal Pd. Tuttavia, il Pdl disporebbe di un'arma di difesa in più. Del resto l'election day è un'ipotesi impraticabile per la maggioranza. Il veto della Lega è assoluto. E Silvio Berlusconi ha più volte assicurato Umberto Bossi che la consultazione fallirà. Se vincesse il sì al referendum, le coalizioni verrebbero cancellate e il premio di maggioranza assegnato per intero alla lista con più voti. Alla Lega non resterebbe che scegliere se confluire nel Pdl (rinunciando al simbolo) o uscire dalla maggioranza. Far slittare il referendum dal 15 al 21 giugno comunque non è semplicissimo. La legge istitutiva prevede che il referendum debba tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno. Dunque, per consentire l'accorpamento con i ballottaggi è necessaria una specifica previsione di legge. La norma potrebbe essere inserita come emendamento nel decreto, ora in discussione alla Camera, che consente in via eccezionale di votare per le europee e le amministrative nel pomeriggio di sabato 6 giugno e per l'intera giornata di domenica 7. Già una volta, nel novembre 1987, si votò per un referendum (sul nucleare) in un tempo non canonico. Allora però il comitato promotore era favorevole allo spostamento. Mentre oggi Giovanni Guzzetta, promotore del referendum elettorale, è contrarissimo. E il comitato, in quanto «potere dello Stato», ha la possibilità di sollevare un conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale. Eventualità che potrebbe costringere il governo a fare marcia indietro e tornare alla data del 15 giugno. Di certo, a fronte del patto Berlusconi-Bossi, il Pd insisterà per l'election day. E Franceschini presto annuncerà anche il sì al quesito. Tra i democrat, a dire il vero, sono molti ad essere contrari al merito della proposta Guzzetta-Segni. Tanto più i sostenitori del modello tedesco. Tuttavia, lo stesso Franceschini si prepara a sostenere il sì con l'argomento che la legge Calderoli va cambiata e che il referendum va inteso come uno strumento per riportare la riforma in Parlamento.

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Tariceanu vrea sa fie presedintele Romaniei (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 07-03-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Tariceanu vrea sa fie presedintele Romaniei Rl online Sambata, 07 Martie 2009 Presedintele PNL Calin Popescu Tariceanu si-a anuntat sambata, la Brasov, intentia de a candida la presedintia Romaniei, motivand ca il recomanda lupta dusa vreme de patru ani cu seful statului, din care partidul a "iesit intarit", transmite corespondentul NewsIn. "Trebuie sa gasim cea mai buna solutie pentru a-l detrona pe Traian Basescu la alegerile prezidentiale, pentru ca el nu si-a indeplinit rolul de mediator in societatea romaneasca, fiind primul care a provocat conflictele in societatea romaneasca. Trebuie sa gasim un presedinte care, in loc sa dezbine, sa-i uneasca pe romani. Sunt gata sa-mi asum aceasta misiune, daca voi fi sustinut de colegii de partid", a declarat Calin Popescu Tariceanu. Anuntul este facut in plina campanie interna pentru sefia PNL, in care contracandidatul sau, vicepresedintele Crin Antonescu si-a declarat drept atu faptul ca-si doreste presedintia partidului pentru ca, din aceasta calitate, sa candideze impotriva lui Traian Basescu. Prezent la sedinta Delegatiei Permanente a PNL Brasov, unde si-a prezentat opiniile in legatura cu privire la viitorul partidului, fostul premier si-a facut publica intentia de a intra in cursa pentru Cotroceni. Tariceanu a argumentat ca are experienta confruntarilor cu Traian Basescu, cu care a dus o permanenta lupta in perioada in care a condus Guvernul. "M-am luptat in fiecare zi cu el si din aceasta lupta PNL-ul a iesit intarit. Am trecut prin momente dificile, dar le-am depasit si am obtinut la alegerile din toamna trecuta cel mai bun scor al partidului din 1990 incoace", a precizat Tariceanu. Presedintele PNL a subliniat ca si-ar fi dorit un sprijin mai mare din partea colegilor de partid, atunci cand se afla singur in fata lui Traian Basescu, facand aluzie si la contracanditatul sau pentru sefia partidului Crin Antonescu. Congresul Extraordinar al PNL va avea loc pe 20-21 martie, in cursa pentru sefia partidului dandu-se intre actualul presedinte al partidului, Calin Popescu Tariceanu, si vicepresedintele Crin Antonescu. Din aceeasi categorie: OSCAR, in cifrePresa ucraineana dezvaluie numele diplomatilor romani ce vor fi expulzatiBasescu la CSM: Aveti 110 milioane de dolari la dispozitie, s-a cheltuit doar 1 Voteaza

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40 de milioane lunar, sporul de risc pentru magistrati (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 07-03-2009)

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> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: 40 de milioane lunar, sporul de risc pentru magistrati Rl online Sambata, 07 Martie 2009 Aproape 6.000 de magistrati, judecatori si procurori vor incasa, in luna aprilie, si sporul de risc si cel de suprasolicitare neuropsihica, adica inca 50% din salariul de baza. Potrivit Realitatea TV, decizia a fost comunicata zilele trecute de ministrul Justitiei catre Curtile de Apel din toata tara. Sporul se aplica incepand cu 1 martie, ceea ce inseamna ca magistratii, procurori si judecatori cu rang de judecatorii, tribunale si curti de apel vor incasa acesti bani de luna viitoare. Este vorba despre mult discutatul spor de suprasolicitare neuropsihica, din cauza caruia a izbucnit la sfarsitul anului trecut un adevarat razboi in justitie. Recunoscut printr-un act normativ si eliminat printr-un altul, sporul de risc a fost incasat pana acum doar de 500 de magistrati de la instanta suprema si alti 60 de la CSM - singurele institutii din justitie cu bugete independente de Minister. Cateva mii de magistrati au castigat in ultimii doi ani, prin actiuni in instanta, drepturi salariale restante de zeci de milioane de lei, conturile Ministerulului Justitiei si ale Ministerului Public fiind periodic blocate prin ordine de executare silita. Obligat prin hotarari judecatoresti definitive, Ministerul Justitiei a cerut o alocare speciala pentru acest fond in 2009. A obtinut insa numai o parte din bani, asa ca, cel putin pana la rectificarea bugetara, 40 de milioane de lei vor pleca lunar catre judecatori pentru sporul de risc. Din aceeasi categorie: Cushman&Wakefield: Chiriile birourilor din Bucuresti vor scadea cu peste 10-12%Diaconescu: Declaratia consulului roman la Torino nu-si avea loculDoi marinari romani, rapiti de pirati somalezi Voteaza

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Cadore-Limana per i play off Lentiai-Fiori Barp caldissima (sezione: Giustizia)

( da "Corriere delle Alpi" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

SECONDA CATEGORIA Cadore-Limana per i play off Lentiai-Fiori Barp caldissima BELLUNO. Tre derby in Seconda R. Il più importante è Cadore - Limana, che vale per i play off. Uno scalino più in basso Fulgor Farra - Auronzo, con i cadorini senza Andrea Da Corte e piena zona salvezza in Piave - Sois. Qui si gioca in riva al fiume. Molto interessante anche la sfida tra il Ponte Alpi e il Santa Lucia padrone del girone e lanciato verso la promozione diretta. I pontalpini sono in un grande momento e mercoledì hanno anche vinto il recupero con l'Alpina: non avranno Lucchini per squalifica e Galli per infortunio. Un'assenza pesante anche nei trevigiani: il cervello di centrocampo Tonino Tessariol, uno che ha passato la quarantina, non è velocissimo come quando giocava tra i professionisti, ma fa correre il pallone. L'Alpina è a San Michele, dove non può fare meno di tre punti se intende continuare a inseguire la salvezza, malgrado che assenze di Basso e Cian, mentre il Cortina a Sarmede senza Boldrin. Ultima contro penultima. E nel girone Q attenzione a Lentiai - Fiori Barp. Un punto di vantaggio per gli ospiti e grande paura per entrambe le squadre. Negli ospiti, è squalificato Latti. La bellunese più altolocata è il Piavetegorzo, a metà graduatoria e ospite dell'Altivolese senza Scopel e Berra. Turni interni per il Foen con il Bessica e per la Juventina Mugnai con la Sernaglia, mentre l'Agordina è a Farra di Soligo dalla Virtus Csm. Negli juventini, sono squalificati Comiotto e il guardalinee di parte Pauletti. (g.s.)

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Liapiave sfida la capolista Ponzano-Union, vietato fallire (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

DILETTANTI. Tutte le partite e gli arbitri Liapiave sfida la capolista Ponzano-Union, vietato fallire Partite e arbitri di oggi (inizio ore 15). Eccellenza. Adriese-Liapiave; Moriago-Dolo Riv. Brenta, Sartori di Este; Edo Mestre-Romano d'Ezzelino, Michieli di Padova; Miranese-Giorgione 2000, Moraglia di Verona; Ponzano-Union CSV; Rossano 2004-Cordignano, Pizzol di San Donà; Vedelago 2008-Liventinagorghense, Xausa di Portogruaro. Promozione. Cappella Maggiore-Vittorio Veneto; Casierdosson-Luparense, Sprezzola di Mestre; Cavarzano-Zero Branco, Zulianello di San Donà; Cornuda Crocetta-Fontanelle, Milani di Portogruaro; Ceggia-Istrana, Gordiani di Este; Opitergina-Gruaro, Zanolla di Belluno; Preganziol, Caminotto di San Donà; Villorba-La Marenese, Marchetti di Vicenza. Prima categoria. Castagnole-Borgoricco, Penso di Mestre; Sile Ospedaletto-Robeganese, Gallo di Belluno; Concordia Fonte-Riese, Xausa di Portogruaro; Loreggia-Spineda, Bellato di Mestre; San Floriano-Martellago, Neri di Vicenza; Caorle-Mogliano, Giacometti di Padova; Mazzolada-Silea, Cagnin di Padova; Musile-Cessalto, Spezzati di Padova; Roncade-Eraclea, Canova di Vicenza; Eclisse Careni-Sanfiorese, Marzano di Mestre; Godega -Codognè, Benvenuti di San Donà; Montello-Ponte di Piave, Mareso di San Donà; Nervesa-Sedico, Fontana di Vicenza; Plavis-F.Trevignano, Zandinella di Venezia; Ripa Seren-Orsago, Ponso; San Giorgio-Fregona, Tatalo. Seconda categoria. Spf-Giovanile Ezzelina; Salgareda-Aurora San Nicolò; Gorghense-La Stimma Don Bosco; Cendon-Aurora Tv Due; S.Elena-Calcio Marcon; Monastier-Calcio Paese; Treville-Casale; Salvarosa-Ciprianocatron; Salvatronda-Dal Santo Fossalunga; Campigo-Godigese; Calcio Mignagola-Olmi Callalta; Virtus Csm Farra-Agordina; Foen-Bessica; Montegrappa-Calcio Caerano; Union Maser-Cisonese; Juventina Ed.Polaris-La Sernaglia; Altivolese-Piave Tegorzo; Castion-SP Calcio 2005; San Mihele Cerfim-Alpina Calcio Belluno; Calcio Sarmede-Cortina; Vittsangiacomo-Cortina; Vazzolese-Gaiarine; Ponte nelle Alpi-Santa Lucia Mille. Terza categoria. Tarzo-Breda; Basalghelle-Cimapiave; Barbisano-Feletto; Pero-S. Giustina; Follinese-Lovispresiano; Boccadistrada-Parè; Campolongo-Refrontolo; Vallata 1999-Suseganese; Padernello-Badoere; Vidor-San Giuseppe; S.Antonino-Fanzolo; Pederobba-Fontane; Vedelaghese-Milan Guarda; San Gaetano -Postioma; Rovere Sartorato-Valdosport; CSM Resana-Volpago CAM; Eagles Pedemontana-Palladiana Vigardolo; Fellette-Union 98 Borso del Grappa; Grassaga-Evolution Team; Zensonese-Fossalta Piave; Summaga- Biancade. (Emanuele Storgato)

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tra san paolo e vigontina il derby d'eccellenza (sezione: Giustizia)

( da "Mattino di Padova, Il" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 45 - Altre Tra San Paolo e Vigontina il derby d'Eccellenza Massanzago-Piombinese clou in Promozione. S'inizia alle 15 ECCELLENZA Girone A: Abano (31)-Camisano (14); Cerea (31)-Noventa (18); Monselice (39)-CastelnuovoSandrà (31); San Paolo (27)-Vigontina (32). PROMOZIONE Girone B: Belvedere (22)-Campetra (36); Massanzago (35)-Nuova Piombinese (36); Trebaseleghe (20)-Caldogno (38). Girone C: CasalserugoBovolenta (20)-GazzeraChirignago (22); Conselve (30)-Piovese (38); Legnarese (42)-Mestrina (20); SaonaraVillatora (26)-Solesinese (29). Girone D: Casier Dosson (12)-Luparense (38). PRIMA CATEGORIA Girone D: Badia Polesine (41)-Casale di Scodosia (22); Bagnoli (42)-Fiessese (30); Boara Pisani (26)-Atheste (29); Merlara (14)-Crespino (29); Porto (22)-Bassa Padovana (22); Vigo (18)-Pozzonovo (41). Girone E: ArdSpera (41)-Union Csm (18); Carpanedo (19)-Torre (42); Cervarese (39)-Pertichese (24); Curtarolese (26)-Camponogarese (21); Limena (31)-Union Cadoneghe (23); Pionca (18)-BassanelloGuizza (25); San Giorgio in Bosco (31)-Arzergrande (13); Vigodarzere (39)-Thermal Abano (42). Girone F: Campodarsego (45)-Calvi Noale (16); Castagnole (29)-Borgoricco (34); Loreggia (40)-Spineda (33); Virtus Villanova (20)-Campocroce (12). SECONDA CATEGORIA Girone F: Cartigliano (44)-Campetra (48); Juventina Laghi (34)-Campese (36). Girone G: Canaro (34)-Castelbaldo (28); Costa (40)-Aurora Granze (27); Quadrifoglio (37)-La Gazzella (16); Villanovese (26)-Deserto (15). Girone H: Battaglia Terme (38)-Arre (16); Civè (33)-Cavarzere (18); Patavina (27)-Bottrighe (33); San Pietro Viminario (28)-Due Stelle (19); San Pio X (23)-Pontecorr (42); Zona Marina (23)-La Rocca (40). Girone I: Corte (37)-Mellaredo (21); Cristoforo Colombo (12)-Casone (24); Esedra Don Bosco (29)-Sant'Agostino (23); Maserà (27)-Crocefisso (23); Sacra Famiglia (35)-Cus Padova (36); San Lorenzo Albignasego (5)-Rio (48); Santangiolese (30)-Fossò (39); Vigonza (37)-Petrarca (35). Girone L: Csr Teolo (41)-Selvazzano 2000 (25); Mestrino (30)-Rubano (17); Saccolongo (35)-Euganea Rovolon (20); Santa Maria Camisano (53)-Due Monti Abano (33); Vò (31)-Due Monti (35). Girone M: Arcella (25)-Fontanivese San Giorgio (32); Bolzano Vicentino (36)-Olympia (17); Borghetto (4)-Valsugana (33); Campodoro (12)-Virtus Villafranca (30); Fides San Pietro in Gu (26)-Fratte (40); Galliera (25)-San Giorgio Tremignon (48); Plateolese (33)-Mottinello Nuovo (36); San Domenico Savio (31)-Onara (33). Girone N: Maerne (49)-San Giacomo Trebaseleghe (21); Torreselle (17)-Sant'Erasmo (33); Alvisiana Venezia (25)-Ambrosiana (42). TERZA CATEGORIA Girone A: Cavinese (37)-Loreggiola (19); Facca (18)-Rambla (29); Gazzo (23)-Bronzola (23); Grantorto (42)-Campo San Martino (38); San Martino di Lupari (38)-Comitense (26); Sant'Andrea Campodarsego (15)-Justinense (29); Tombolo (3)-San Carlo Pontevi (34). Girone B: Armistizio (36)-Giarre (27); Atletico Teolo (31)-Torreglia (45); Brentella (28)-Galzignano (21); Lozzo (19)-Montà (49); Montegrotto (2)-San Giorgio Baone (16); Sarmeola (33)-Brusegana (8); Usma (42)-Veggiano 2007 (33). Girone C: Gregorense (31)-Real Padova (16); Lion (34)-Cartura (38); Mortise (25)-Murialdina (32); Nativitas (9)-Azzurra Terradura (25); Pernumia (25)-Union Voltaroncaglia (46); San Precario (36)-Atletico 2000 (14). Girone D: Bojon (28)-Arzerello (15); Pianiga (29)-Perarolo Vigontina (20); Real Sant'Anna (11)-S.Martino (41); San Marco (31)-Correzzola (35); VigonovoTombelle (30)-Codevigo (12); Vigorovea (43)-Arinese (19). Girone E: Due Torri Rovigo (11)-Città del Castello (18); Grignano (35)-Virtus Agna (41); Redentore (21)-Stanghella (19); Stroppare (44)-Italwin Conselve (40); Tribano (40)-Santelenese (24); Urbana (28)-Montagnana (24); Villa Estense (27)-Beverare (22). (A cura di Matteo Lunardi)

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Dalle foto osé agli slip lanciati ai fan Ascesa e caduta di mister paparazzo (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 58 del 2009-03-08 pagina 11 Dalle foto osé agli slip lanciati ai fan Ascesa e caduta di mister paparazzo di Nino Materi Uno, nessuno, centomila. Fabrizio Corona, da anni, gioca a rimpiattino con se stesso. Senza mai trovarsi. Oppure trovandosi in troppi ruoli contemporaneamente. «Sono un giornalista!», ha rivendicato qualche giorno fa in tribunale, difendendo i suoi scoop fotografici: Adriano ubriaco a una festa, Coco con amici gay su uno yacht, Lapo in discoteca con un transessuale e via ravanando nel pattume. Spazzatura a prova di raccolta differenziata che «piace alla gente che piace» e fa la fortuna dei giornali gossippari. Ma anche la stampa «seria» ci ha dato dentro ai tempi dell'inchiesta Vallettopoli: il «Re Fabrizio» contro Woodcock, «il Pm biondo che fa impazzire il mondo». Metafore indimenticabili. Allora Corona - chiuso momentaneamente il taccuino da reporter - si trasformò in severo membro della commissione disciplinare del Csm: «Woodcock, grazie a me, vuol farsi pubblicità. Quando si scorprirà che la sua indagine è un bluff, dovrà essere punito...». Quelle indagini, effettivamente, in parte si sono rivelate un fiasco e così Fabrizio (dopo una breve soggiorno a San Vittore) divenne stilista, lanciando una linea di abbigliamento griffata Corona's; mitico rimarrà il suo lancio degli slip dal balcone di casa dov'era agli arresti domiciliari: a raccogliere, in delirio, la preziosa mutanda c'era sul marciapiede una folla di oltre 2-3 fan. Ma tanto bastò ai rotocalchi fru-fru per titolare: «Tutti pazzi per Fabrizio!». Ma «tutti» chi? Non certo i carabinieri che, qualche tempo dopo, lo fermarono perché alla guida della sua fuoriserie aveva pagato - distrattamente - un pieno di super con banconote così mini da risultare false. Tempo qualche giorno, e Corona si stancò anche di questo mestiere. Tornando al suo primo amore: la moda. In passerella a Milano per i big dei défilé maschili vestito come un Padrino di rito ambrosiano. Ma pure come cineoperatore autodidatta Fabrizio ha dimostrato di saperci fare: con una telecamera nascosta, ad esempio, riprese i «momenti salienti» dell'udienza di separazione dalla moglie Nina Moric. Del resto, le «notizie» sono notizie. In americano lo chiamano infotainment; in italiano chisseneffotment. Una sola professione Corona ha sempre rinnegato: quella di paparazzo. «Mai scattata una foto in vita mia. A queste hanno sempre pensano i ragazzi della mia agenzia...». Ora che l'agenzia è fallita, addio ragazzi. Non gli resta che Lele Mora. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Zeller: <Situazione paradossale> (sezione: Giustizia)

( da "Corriere Alto Adige" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere dell'Alto Adige - BOLZANO - sezione: PRIMOPIANO - data: 2009-03-08 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Il deputato Svp «L'Alto Adige sulla carta è favorito, ma i problemi restano» Zeller: «Situazione paradossale» BOLZANO — Karl Zeller, deputato della Svp ed avvocato meranese, conosce i problemi della giustizia altoatesina sia da politico che da libero professionista. Onorevole Zeller, cosa sta succedendo? «I problemi ci sono, ma credo che si stia sbagliando mira. Il problema non è la prescrizione del processo Bertoluzza, o meglio: essa è dovuta alle continue eccezioni sollevate finora dagli avvocati della difesa sulle intercettazioni. Le eccezioni erano state accolte dai giudici e così il processo è andato per le lunghe. Giunti a questo punto, con la certezza di una futura prescrizione, allora bene ha fatto il presidente Zanon a prendere la sua decisione. Non avrebbe avuto senso la celebrazione fine a se stessa di quel processo, senza alcun beneficio per la giustizia». Ma i problemi, diceva, restano. «Sì, indubbiamente al tribunale di Bolzano c'è una carenza di personale, soprattutto amministrativo. Ma è un po' paradossale, perché in parlamento io e il collega Siegfried Brugger abbiamo fatto di tutto per migliorare la situazione: negli ultimi anni abbiamo ottenuto con degli emendamenti diverse deroghe all'ordinamento giudiziario per salvaguardare le peculiarità dell'Alto Adige. Siamo anche riusciti a far bandire concorsi per almeno 60 posti amministrativi. E per i giudici è stata aumentata l'indennità di bilinguismo. Di più non possiamo fare: non capisco dove sia l'intoppo». L'attuale governo ha delle responsabilità? «Sì, ma non solo e non tanto per la situazione altoatesina. Il problema della grave carenza del personale amministrativo è nazionale». L. R. Avvocato Karl Zeller, parlamentare Svp

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Cavarzano in casa Riprende la Terza (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Cavarzano in casa Riprende la Terza Fari su Ztll-Alpago e Cadore-Limana Domenica 8 Marzo 2009, ECCELLENZA GIRONE B MAROSTICENSE (23)-FELTRESE (29) Trasferta abbordabile: i vicentini, in tutta la stagione, hanno vinto solo cinque volte. Arbitro Fabio Pozzobon di Vicenza. PROMOZIONE GIRONE D CAVARZANO (29)-ZEROBRANCO (20) Il periodo è buono, bisogna puntare ai tre punti. Arbitro Alberto Zulianello di San Donà. PRIMA CATEGORIA GIRONE H NERVESA (30)-SEDICO (32) Zitto zitto il Sedico ha sorpassato anche la favorita del campionato. Ma oggi sarà dura... Arbitro Diego Fontana di Vicenza. PLAVIS (23)- FULGOR TREVIGNANO (19) Partita decisiva: una vittoria rimetterebbe le cose in odine. Arbitro Tommaso Zandinella di Venezia. RIPA FENADORA(45)-ORSAGO (25) La capolista contro una delle formazioni più fragili del torneo. Arbitro Laura Ponso di Bassano. SAN GIORGIO (32)-FREGONA (26) La classifica dei trevigiani è forse la più falsa del torneo. Arbitro Nicola Tatalo di Portogruaro. ZTLL SINISTRA PIAVE (18)-ALPAGO (35) Due squadre di nuovo in salute. Assente De Bon, squalificato. Arbitro Matteo Schiappa di Treviso. SECONDA CATEGORIA GIRONE Q LENTIAI (14)-FIORI BARP (15) Di fronte le ultime della classe. Arbitro Federico Bardin di Conegliano. ALTIVOLESE (17)-PIAVE TEGORZO (30) Vittoria alla portata degli alanesi che così aiuterebbero le altre bellunesi. Arbitro Augusto Baruffi di Treviso. FOEN (25)-BESSICA (40) Partita difficile, da evitare tattiche spregiudicate. Arbitro Francesco Montali di Treviso. JUVENTINA (26)-SERNAGLIA (19) Tre punti per mettersi al sicuro. Arbitro Ajdini Laurenc di Treviso. VIRTUS CSM (33)-AGORDINA (22) Gli agordini devono far punti, ma gli avversari sono lanciatissimi verso i playoff. Arbitro Shvay Pavlodi Treviso. SECONDA CATEGORIA GIRONE R FULGOR FARRA(30)-AURONZO (26) Alpagoti favoriti, Auronzo in fase negativa. Arbitro Mauro Bontorin di Bassano. SAN MICHELE (7)-ALPINA (21) Vincere per togliersi dai playout. Arbitro Matteo Bertin di Bassano. SARMEDE (29)-CORTINA (27) La squadra di Michielli vuole riprendere a correre come a inizio stagione. Arbitro Mattia Peruzzo di Bassano. CADORE (34)- LIMANA (42) Partita decisiva per definire la griglia playoff. Arbitro Sandro Ceneda di Conegliano. PONTE NELLE ALPI (32)-SANTA LUCIA (47) Una partita che vale una stagione e che potrebbe riaprire il campionato. Arbitro Francesco Costantin di Conegliano. PIAVE (23)-SOIS (21) Partita decisiva per le speranze di salvezza della squadra di Borsato. Arbitro Alessandro Barba di Treviso. TERZA CATEGORIA Girone A: Alpes-Coi (arbitro: Alessandro Zanon); Arsiè-Castion (Antonio Bassani); Tomatico-Sospirolese; Mix-Cornei (Roberto Simonetti); San Vittore-Salce (Isaia Stragliotto di Bassano); Schiara-Sovramonte (Daniele Fontanive). Girone B: Amici di Fortogna-Valzoldana (Giovanni Unterberger); Claut-Danta (Edoardo Cargnel); Ospitale-Longarone (Marco Zanella). CAMPIONATI FEMMINILI Serie C: Castagnaro-Alpago; San Martino-Keralpen. Serie D: Dynamo-Spinea; Zensky-Cadore; Passarella-Alpes Cesio.

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Eccellenza e Promozione Giornata ricca di derby (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 08-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Eccellenza e Promozione Giornata ricca di derby Domenica 8 Marzo 2009, Treviso (m.m.) Settima giornata di ritorno dei campionati dilettanti di calcio dall'Eccellenza alla Terza categoria. ECCELLENZA - Mentre il Lia Piave fa vista alla capolista Adriese, in terra trevigiana sono in programma i derby Ponzano-Union CSV e Vedelago-Liventina Gorghense, mentre l'Ardita Moriago Arredo House ospita il Dolo Riviera Brenta. Trasferta a Mirano per il Giorgione e a Rossano per il Cordignano. PROMOZIONE - Quattro i derby trevigiani in calendario. Il Cappella Maggiore ospita il Vittorio Veneto, secondo della classe, il Villorba è opposto alla Marenese, l'Union Preganziol al Porto Mansuè, mentre il Cornuda Crocetta ospita il Fontanelle. Fra le mura di casa anche la capolista Opitergina con il Gruaro e il Casier Dosson con la Luparense. Infine trasferte per Zero Branco a Cavarzano e sul campo della Libertas Ceggia per l'Istrana. PRIMA CATEGORIA - Programma e arbitri. Girone F.Castagnole-Borgoricco: Penso (Me), Comm. Sile Ospedaletto-Robeganese: Gallo (Bel), Concordia Fonte-Riese Vallà: Xausa (Po), Loreggia-Spineda: Bellato (Me), S. Floriano-Real Martellago: Neri (Vi). Girone G. Pro Roncade-Città di Eraclea: Canova (Vi), Caorle-Pro Mogliano: Giacometti (Pd), Mazzolada-Silea: Cagnin (Pd), Musile-Cessalto: Spezzati (Pd). Girone H. Careni Pievigina-Sanfiorese: Manzano (Me), Godega-Codognè: Benvenuti (Sd), Montello-Ponte di Piave: Mareso (Sd), Nervesa-Sedico: Fontana (Vi), Plavis-Fulgor Trevignano: Zandinella (Ve), Ripa-Orsago: Laura Ponso (Bs), S. Giorgio-Fregona: Tatalo (Po). SECONDA - Programma e arbitri. Girone F. SPF-Giov. Ezzelina: Carraretto (Tv). Gir. O. Salgareda-Aurora S. Nicolò: Tasca (Tv), Gorghense-La Stimma Don Bosco: Barracano (Tv). Gir. P. Cendon-Aurora Treviso Due: Moretti (Tv), Monastier-Paese: Scepi (Tv), Salvarosa-Cipriano Catron: Voltarel (Tv), Salvatronda-Fossalunga: Caramel (Tv), Mignagola-Olmi Callalta: Daulle (Bl), Campigo-Godigese, S. Elena-Marcon, Treville-Casale. Gir. Q. Altivolese-Piave Tegorzo: Baruffi (Tv), Foen-Bessica: Montali (Tv), Juventina-La Sernaglia: Ajdini (Tv), Montegrappa-Caerano: Schuster (Tv), Maser-Cisonese: Trisolini (Tv), Virtus Csm Farra-Agordina: Shvay (Tv), Castion-Sp. Gir. R.Vazzolese-Gaiarine: Faraon (Co), Ponte nelle Alpi-S. Lucia Mille: Costantin (Co), S. Michele Crefim-Alpina: Bertin (Bs), Sarmede-Cortina: Peruzzo (Bs), Vitt Sangiacomo-Francenigo: Soster (Bs). TERZA - Programma e arbitri. Gir. A. Campolongo-Pro Refrontolo: Cirillo (Co), Vallata-Suseganese: Palmieri (Co), Ardita Pero-Itlas S. Giustina: Fratin (Cf), Boccadistrada-Parè: Pirazzo (Cf), Barbisano-Feletto, Basalghelle-Cima Piave, Follinese-Lovispresiano, Tarzo Revine Lago-Breda. Gir. B. Padernello-Badoere: Menegaldo (Tv), Vedelaghese-Milan Guarda: Di Tomaso (Tv), Vidor-San Giuseppe: Punchina (Tv), CSM Resana-Volpago: Grando (Co), Pederobba-Fontane: Bosa (Cf), Rovere-Valdosport: Ongarato (Cf), S. Antonino-Fanzolo: Duzel (Cf), S. Gaetano-Postioma: Bergamin (Cf). Gir. Basso Piave. Zensonese-Fossalta: Dal Ben (Po), Grassaga-Evolution Team: Liotta (Sd), Summaga-Morosini Biancade: Clementi (Sd). Gir. Bassano. Fellette-Union Borso: Busiello (Vi), Pedemontana-Palladiana: Manzardo (Sc). FEMMINILE - Serie C. Nettuno Lido Venezia-Vittorio Veneto: Casini (Ad), Villanova-S. Carlo: Gasparini (Bs), Vis Gazzera-Musano: Campaci (Es). Serie D: Pedemontana-Real Spinea, Maser-Cadore.

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BERGAMO Vince alla lotteria rapinato il giorno dopo Un operaio di 40 anni è stato aggredi... (sezione: Giustizia)

( da "Giornale di Brescia" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Edizione: 09/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno brevi dall'Interno BERGAMO Vince alla lotteria rapinato il giorno dopo Un operaio di 40 anni è stato aggredito e rapinato la notte scorsa nella sua abitazione di Bergamo da tre sconosciuti che si sono presentati alla porta spacciandosi per addetti dell'azienda del gas. L'uomo è stato costretto a consegnare loro i diecimila euro riscossi la sera prima in un locale dopo una vittoria ad una lotteria istantanea. I tre malviventi hanno suonato la notte scorsa alla porta dell'uomo dicendo che era in corso un'evacuazione dell'edificio per una sospetta fuga di gas. Quando l'operaio ha aperto la porta, i tre lo hanno strattonato e percosso, chiedendogli di consegnare loro i soldi appena ritirati. I tre, che parlavano con un accento dell'Europa dell'Est, hanno agito a volto scoperto e dopo aver preso il denaro sono scappati. È probabile che la vittima sia stata intercettata nel locale della vincita al momento della riscossione del denaro e che poi i suoi aggressori lo abbiano seguito fino a casa. MILANO Il caso Abu Omar approda alla Consulta I magistrati di Milano che hanno indagato sul caso di Abu Omar, l'ex imam rapito vicino alla moschea di Viale Jenner il 17 febbraio del 2003, hanno violato o no il segreto di Stato? Dalla decisione che domani, prenderà la Corte Costituzionale dipenderà la sorte del processo in corso a carico dell'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, e altri 34 imputati tra cui 26 agenti Cia. Se infatti la Consulta accoglierà i ricorsi presentati dal governo Prodi, prima, e dal governo Berlusconi, poi, il processo - sospeso fino al 18 marzo - subirà inevitabili contraccolpi, o con un annullamento dell'ordinanza di rinvio a giudizio degli imputati, o con l'inutilizzabilità di tutti gli atti ritenuti coperti dal segreto di Stato. Ma la Corte è chiamata a decidere anche sui contro-ricorsi che la Procura di Milano e il giudice del processo hanno presentato per chiedere l'annullamento di tutte quelle note con cui i governi Berlusconi e Prodi, dal 2005 ad oggi, hanno segretato notizie relative al rapimento di Abu Omar che, a detta dei pm Spataro e Pomarici, rappresenta un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale» rispetto al quale non c'è segreto di Stato che tenga trattandosi di un'operazione di «extraordinary rendition». I conflitti all'esame della Corte sono cinque. E verranno discussi a porte chiuse, così come chiesto dal Governo.

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Cisonese non perde colpi, Csm a forza 5 (sezione: Giustizia)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

In una giornata con pochi sussulti spiccano la doppietta di Zanon e il gol capolavoro di Haruna (Treville) Cisonese non perde colpi, Csm a forza 5 Girone P, OlmiCallalta guadagna due punti sulla Godigese: adesso è in scia L'Sp cala il tris al Castion Vazzolese ok con Gaiarine Sarmede ferma il Cortina Girone O. La Gorghense guadagna un solo punto pareggiando con Lastimma DB. Nel primo tempo la squadra di subisce le azioni avversarie, ma nella ripresa la reazione è decisiva. Rammarico per la grande parata del portiere ospite nel recupero. Un risultato di 2-2 anche per il Salgareda, contro l'Aurora San Nicolò, che non comporta cambiamenti in classifica. Girone P. La capolista non realizza contro il Campigo e prende solo pali: la partita si chiude a reti inviolate. L'Olmi Callalta, grazie alla vittoria contro il Mignagola, accorcia la distanza dalla Godigese. Il Cendon gioca una partita gagliarda con l'Aurora Tv Due, ma la difese hanno la meglio sugli attacchi. Il Paese ottiene tre punti battendo il Monastier. Anche la difesa del Marcon non lascia gioco al Sant'Elena, mentre i suoi attaccanti concretizzano le azioni a disposizioni. Bravo il portiere Pantaleone: sventa un paio di palle pericolose. Resta saldo al terzo posto il Salvarosa, che porta a casa senza troppa fatica la vittoria contro il Ciprianocatron. Il Salvatronda si allontana dalla terza poltrona: deve accontentarsi del pareggio con il Fossalunga, che lamenta un gol annaullato nel finale per un fuorigioco dubbio. Complimenti a Zanon per la sua doppietta. Il golo più bello? Lo firma Haruna del Treville: scambio da metà campo, slalom tra i difensori del Casale e segna. Girone Q. L'Altivolese fornisce un'ottima prestazione, ma Bortolo manca due occasioni e perde l'opportunità di fare una tripletta. L'Sp Calcio è troppo forte per il Castion che viene sepolto da tre reti senza nemmeno reagire. Pareggio emozionante, fra gli applausi del pubblico, quello tra Montegrappa e Caerano. La Cisonese non perde un colpo e guadagna tre punti contro l'Union Maser, per consolidare il primato in classifica. Il Virtus Csm non risparmia nulla all'Agordina, chiudendo la partita con ben 5 palle infilate in porta: un match a senso unico. Girone R. Il fanalino di coda non si rialza: il San Michele subisce 4 reti nella tana dell'Alpina Belluno. Nulla di fatto per il Sarmede e il Cortina, che al fischio finale dell'arbitro si trovano ancora sullo 0-0. La Vazzolese fa il suo dovere con il Gaiarine, mentre avanzano di un punto in classifica il Vittsangiacomo e il Francenigo. (Monica Spigariol)

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Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca Barco-Sorb... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

SECONDA CATEGORIA pag. 27 Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca Barco-Sorb... Seconda Cat. Parma girone D Risultati Barcaccia-Vetto 0-1 Boca Barco-Sorbolo 2-1 Campeginese-Real Bibbiano 1-1 Mezzani-Rocca 68 1-5 S.Leo CSM-Viadana 1-4 Team Frontiera-Sc S.Ilario 1-2 Tricolore Planet-Castelnovo 02 1-1 TotaleReti SquadraPuntiM.I. GVNPTF Viadana46181512441310Sc S.Ilario4317141233610 Boca Barco4018124232146Campeginese32189543420-4 Rocca 6832189543120-4Team Frontiera26188282623-12 Barcaccia21185672732-17Castelnovo 0218184682225-16 Vetto18175391222-17S.Leo CSM16183782340-20 Real Bibbiano161844101435-20Mezzani15183692132-23 Sorbolo121826101526-22Tricolore Planet10182412733-26Prossimo turno: Boca Barco-Mezzani; Castelnovo 02-Team Frontiera; Real Bibbiano-S.Leo CSM; Rocca 68-Barcaccia; Sc S.Ilario-Campeginese; Sorbolo-Tricolore Planet; Viadana-Vetto.

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di RICCARDO JANNELLO MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Ta... (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PRIMO PIANO pag. 5 di RICCARDO JANNELLO MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Ta... di RICCARDO JANNELLO MERCOLEDÌ il ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, è stato «invitato» a presentarsi davanti alla commissione Affari esteri del Senato federale, a Brasilia, per spiegare quali siano i motivi che lo hanno condotto a concedere lo stato di rifugiato politico all'«assassino» Cesare Battisti e non a due pugili cubani che volevano scappare dal regime castrista. Visto che il presidente della commissione è un importante esponente della opposizione di centrodestra, il «democrata» Heraclito Fortes, la convocazione di Genro assume una forte valenza politica e dimostra come il Brasile non sia assolutamente convinto che il terrorista italiano debba essere «salvato» dalla giustizia italiana. E sottolineando che Battisti ha condanne per quattro omicidi, Fortes fa capire che bisogna considerare questo lato della vicenda e non solo quello squisitamente ideologico, come fu, invece, per Luciano Pessina la cui estradizione non venne accettata. Se si pensasse nel caso Battisti solo alla questione ideologica spiega Fortes «si rischierebbe di rompere i rapporti con Paesi che sono amici». E fonti federali che vogliono rimanere anonime dicono che il presidente Inacio Lula Da Silva sia il primo che, nonostante abbia appoggiato la decisione di Genro, ora avanzi dubbi sulla opportunità di tenersi il fuggiasco e metterlo in libertà sulle spiagge dorate di Rio. Rischiando magari così di perdere, come hanno adombrato le associazioni produttive del Sud dove la componente dei nostri emigrati è molto forte, un partner economico di prima fascia. LA VICENDA Battisti deve trovare una soluzione entro il mese di marzo: lo hanno ripetuto più volte sia il governo brasiliano sia il presidente del Supremo tribunal federal, una sorta di Corte Costituzionale. Gilmar Mendes, il suo presidente, giudice integerrimo, ha espresso il suo giudizio pubblicamente («sono per l'estradizione», ha detto in pratica), ma poi dovrà attenersi a quelle che sono le leggi del suo Paese. E la discussione fino a ora portata avanti deve ancora chiarire se la concessione dello status di rifugiato politico blocchi o meno la richiesta di estradizione. Il punto di partenza della maggioranza dei giudici, e che viene sostenuta dalla memoria italiana allegata agli atti, è che l'iter della causa deve andare comunque avanti. Un'ammissione che è un punto a favore di Roma. MA LA VERA partita ormai si gioca a livello politico. Lula va verso la fine del suo mandato e non può inimicarsi metà Paese per la quale l'Italia non è certo un luogo dove i detenuti vengono torturati. Nello stesso tempo, se vuole lasciare possibilità al prossimo candidato alla presidenza del suo schieramento non deve estremizzare il confronto col centrodestra. E poi il richiamo di Fortes al favore fatto a Castro, rimandandogli due pugili che ai Giochi panamericani avevano chiesto asilo politico, apre le porte allo stesso trattamento per Battisti. Che avrà anche motivato i suoi reati come «politici», ma è pur sempre stato condannato per quattro omicidi.

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A qualcuno piace giallo edizione 2009 (sezione: Giustizia)

( da "Blogosfere" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Mar 09 9 A qualcuno piace giallo edizione 2009 Pubblicato da Alessandra Buccheri alle 08:34 in Eventi Torna, più vivace che mai, la rassegna sul giallo di Brescia. Dal 16 al 22 marzo A qualcuno piace giallo dà il via alla primavera (e ben venga, che quest'inverno è durato fin troppo!). Quest'anno l'omaggio è a Giorgio Scerbanenco, il grandissimo giallista milanese. Anche per questa edizione, la nona, rimane preponderante la parte letteraria, con numerosissimi incontri con autori italiani e stranieri, ma come di consueto sono previste presenze di rilievo relative alla televisione e al cinema. Segnalo, in particolare, la presenza del grande Loriano Macchiavelli, il decano dei giallisti italiani; di Giuseppe Ayala, magistrato; delle signore a cui piace il nero della quasi omonima antologia; di Arne Dahl, Ben Pastor e Andrew Taylor, fra gli stranieri. Ogni sera proiezioni cinematografiche o spettacoli teatrali (segnalo in particolare "Delitti e Canzoni", il cabaret giallo di Canciani e Covri). Altre manifestazioni collaterali sono dedicate alle scuole, ai commercianti, alla musica. Il premio alla carriera gialla sarà assegnato a Luca Zingaretti. Il programma completo in "Continua a leggere" Lunedì 16 Marzo Auditorium Camera di Commercio Ore 17.30 Saluto delle Autorità Alberto Cavalli Presidente della Provincia di Brescia Massimo Zanello Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Riccardo Minini Assessore alle Attività e Beni culturali e alle Identità, Culture e Lingue locali della Provincia di Brescia Andrea Arcai Assessore alla Cultura del Comune di Brescia Ore 18.00 Alle signore piace il nero (Sperling & Kupfer) Le gialliste italiane festeggiano l?8 marzo e il festival Elisabetta BUCCIARELLI â?ª Carmen COVITO â?ª Barbara GARLASCHELLI â?ª Licia GIAQUINTO â?ª Diana LAMA â?ª Daniela LOSINI â?ª Adele MARINI â?ª Daniela PIEGAI â?ª Nicoletta VALLORANI Conduce Biagio PROIETTI (scrittore, autore e sceneggiatore) Ore 19.00 Alessandro PREZIOSI da “Elisa di Rivombrosa” a “Il commissario De Luca” Intervista Lilia Gentili (giornalista, Radio Corriere TV) Martedì 17 Marzo Auditorium Camera di Commercio Ore 16.00 Ida FERRARI e Patrizio PACIONI “Dal teatro narrativo alla sceneggiatura: due giallisti si raccontano fra cinema e internet” Intervista Massimo Tedeschi (BresciaOggi) Ore 16.30 Aldo UNGARI Quadri e ladri (Gam Editrice) Intervista Massimo Venturelli (La Voce del Popolo) Ore 17.00 Claudia REGHENZI Giallo all?ombra del vescovado (Zephiro Edizioni) Intervista Sara Centenari (BresciaPuntoTV) Ore 17.30 Rosario TRILLOCCO Carosello (Tarantola) Intervista Egidio Bonomi (giornalista e scrittore) Ore 18.00 “OMAGGIO A GIORGIO SCERBANENCO” In collaborazione con Garzanti Editore Cecilia SCERBANENCO â?ª Nunzia MONANNI SCERBANENCO â?ª Ermanno PACCAGNINI â?ª Piero COLAPRICO â?ª Biagio PROIETTI â?ª Mariano DAMMACCO â?ª Conduce Andrea BOSCO (RaiTre) Ore 19.00 Fabrizio CANCIANI â?ª Stefano COVRI â?ª “Delitti e canzoni” Teatro-canzone a tinte gialle Quadriportico Ore 21.00 “OMAGGIO A GIORGIO SCERBANENCO” Mariano DAMMACCO “Amore di Donatella” Monologo teatrale tratto dal romanzo I milanesi ammazzano al sabato di Giorgio Scerbanenco pubblicato in Italia da Garzanti, Milano. I diritti delle opere di Giorgio Scerbanenco sono trattati in esclusiva da Agenzia Letteraria Internazionale, Milano. Scritto, diretto e interpretato da Mariano Dammacco Una produzione “A qualcuno piace giallo” in prima rappresentazione assoluta Si ringrazia Quadriportico Mercoledì 18 Marzo Teatro Sancarlino ore 11.00 Scuole in festival “Le regole del giallo: gli strumenti del delitto” Storia del giallo italiano Giuseppe FARINELLI (docente di Letteratura Italiana Università Cattolica Milano) Introduce Carla Boroni Auditorium Camera di Commercio Ore 16.00 KAI ZEN La strategia dell?ariete (Mondadori) Intervista Beppe Spatola (Corriere della Sera) Ore 17.00 Angelo PETRELLA La città perfetta (Garzanti) Piernicola SILVIS L?ultimo indizio (Fazi Editore) Intervista Mario Pari (Ansa, Il Giorno) Ore 17.30 Sergio “Alan D.” ALTIERI “Italian Thriller: The Next wave” In collaborazione con Mondadori Editore Ospite Giuseppe GENNA Con Patrick FOGLI â?ª Barbara BARALDI â?ª Simone SARASSO Ore 19.00 Danilo MAINARDI L?Acchiappacolombi (Cairo Editore) Intervista Luigi Bignami (collaboratore La Repubblica, Focus, Mediaste) Teatro Sancarlino Ore 20.30 “CITTà IN GIALLO” Premiazione del Concorso per le vetrine della città ore 21.00 Davide CORTESI “What about Anthony ?” Noir teatrale tratto dal romanzo di Davide Cortesi Chi ha ucciso Anthony Hosbourne Giovedì 19 Marzo Teatro Sancarlino ore 11.00 Scuole in festival “La Pista sassone” Storia del giallo tedesco Ernst KRETSCHMER (docente di Letteratura tedesca Università Modena e Reggio Emilia) Introduce Carla Boroni Auditorium Camera di Commercio Ore 16.00 Mark STRAINER La maledizione della dama bianca (Ave.it) Intervista Paolo Gualandris (La Provincia di Cremona) Ore 16.30 Santiago RONCAGLIOLO I delitti della settimana santa (Garzanti) Intervista Severino Colombo (Corriere della Sera) Ore 17.30 Arne DAHL Misterioso (Marsilio) Intervista Alessandro Bertante (La Repubblica) Ore 18.30 Flavio CAROLI “Giallo nell?arte: un dipinto svela Jack lo Squartatore” Nuovo Eden ore 20.30 “NERO DI FRANCIA” OMAGGIO A JEAN CLAUDE IZZO in compagnia del figlio Sébastien IZZO Intervista Nino Dolfo (BresciaOggi) Seguirà la proiezione del film “Tutte le ore feriscono, l'ultima uccide” di Jean Pierre Melville Evento in collaborazione con Nuovo Eden Venerdì 20 Marzo Teatro Sancarlino ore 11.00 Scuole in festival “La Novela negra” Storia del giallo spagnolo e ispano-americano Dante LIANO (docente di Letteratura spagnola Università Cattolica Milano) Introduce Carla Boroni Auditorium Camera di Commercio Ore 16.00 Dante LIANO “Dalla critica al romanzo” Intervista Paola Pasini (Teletutto) Ore 16.30 Loriano MACCHIAVELLI Via Crudes (Perdisa Editore) Intervista Lia Volpatti (scrittrice e giornalista) Ore 17.00 Ben PASTOR La morte, il diavolo e Martin Bora (Hobby & Work) Peter TREMAYNE Danzando con il diavolo (Hobby & Work) Intervista Marco Bertoldi (Giornale di Brescia) Ore 18.00 Andrew TAYLOR Il ragazzo americano (Editrice Nord) Intervista Jacob Gregorio (scrittore) Nuovo Eden ore 21.00 Danilo REA “GialloNoir MovieTrio” Alla riscoperta delle grandi melodie del cinema noir, giallo e mystery di ieri e di oggi Concerto in prima assoluta per il festival Danilo REA (pianoforte) Franco TESTA (basso) Elio RIVAGLI (batteria) Evento in collaborazione con Nuovo Eden Sabato 21 Marzo Teatro Sancarlino ore 11.00 Scuole in festival “Law and Order” - Storia del giallo inglese Elena UNGARI (docente di Letteratura inglese Università Cattolica Brescia) Introduce Carla Boroni Auditorium Camera di Commercio Ore 16.00 Romano SCHIAVI Tra bombe e veleni… una vita! (Edizioni romschi@tin.it) Intervista Marco Bencivenga (BresciaOggi) Ore 16.30 D. CARRISI Il suggeritore (Longanesi) Intervista Paolo Petroni (Ansa) Ore 17.00 Antonio STEFFENONI Vietato giocare con la palla (Carte scoperte) Intervista Cinzia Sasso (La Repubblica) Ore 17.30 Franca LEOSINI da “Ombre sul giallo” a “Storie maledette” Intervista Mariano Sabatini (giornalista e scrittore, critico televisivo di Metro e Radio Capital) Ore 18.00 Valerio Massimo MANFREDI Idi di marzo (Mondadori) Intervista Luca Crovi (Rai RadioDue “Tutti i colori del giallo”) Ore 18.30 Gisbert HAEFS Il centurione di Cesare (Tropea editore) Con Valerio Massimo Manfredi Intervista Paolo Petroni (Ansa) Ore 21.00 “GIALLO. NERO. MA NON TROPPO” Talk show Franca LEOSINI (giornalista, autrice e conduttrice di Ombre sul giallo e Storie Maledette) Giuseppe FRIGO (giudice della Corte Costituzionale) Cipriana DALL?ORTO (Condirettore di Donna Moderna) Gianna SCHELOTTO (psicologa e scrittrice) Conduce Mariano SABATINI (giornalista e scrittore, critico televisivo di Metro e Radio Capital) Domenica 22 Marzo Auditorium Camera di Commercio Ore 16.00 Giuseppe AYALA Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino (Mondadori) Intervista Claudio Baroni (Vice Direttore del Giornale di Brescia) Ore 16.30 Lorenzo BECCATI Il mistero degli incurabili (Kowalski) Intervista Mariano Sabatini (giornalista e scrittore, critico televisivo Metro e Radio Capital) Ore 17.00 IL GIALLO NEL GIALLO Anteprima nazionale di un autore besteller in Francia Intervista Paolo Petroni Ore 18.00 Andrea VITALI Dopo lunga e penosa malattia (Garzanti) “Canti & Racconti” con il gruppo musicale SULUTUMANA Conduce Luca CROVI (Rai RadioDue “Tutti i colori del giallo”) Ore 19.00 LUCA ZINGARETTI Premio Carriera Gialla Intervista Lilia Gentili (giornalista, Radio Corriere Tv) Da Martedì 17 a Domenica 22 Marzo Nuovo Eden “PARADISO NERO” Rassegna cinematografica correlata al festival A cura di Nuovo Eden Con il sostegno del Comune di Brescia - Assessorato alla Cultura In collaborazione con Cineteca Nazionale di Roma Cineteca Lanterna dell?Aquila Cineteca Griffith Cineteca di Bologna Si ringrazia l?Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia per la collaborazione nel percorso “Il neorealismo nero”. Informazioni 030.8379404 . 403 www.nuovoeden.it Martedì 17 Marzo ore 16.00 “IL NEOREALISMO NERO ” Lezione aperta a cura del prof. Massimo Locatelli A seguire “Il bandito” di Alberto Lattuada (Italia, 1946) con Anna Magnani, Amedeo Nazzari ore 21.00 “Blackmail” di Alfred Hitchcock (Gran Bretagna, 1929) sonorizzazione dal vivo di Corrado Guarino (pianoforte), Mario Tiraboschi (chitarra oud), Gino Zambelli (fisarmonica) Mercoledì 18 Marzo ore 21.00 “IL NEOREALISMO NERO” “Tombolo, Paradiso Nero” di Giorgio Ferroni (Italia, 1947) con Adriana Benetti, Aldo Fabrizi Giovedì 19 marzo ore 16.00 “IL NEOREALISMO NERO” lezione aperta a cura del prof. Massimo Locatelli A seguire “Senza pietà” di Alberto Lattuada (Italia, 1948) con Carla del Poggio, Giulietta Masina ore 20.30 “NERO DI FRANCIA” OMAGGIO A JEAN CLAUDE IZZO In compagnia del figlio Sébastien Izzo Intervista Nino Dolfo (BresciaOggi) A seguire “DA MELVILLE A MARCHAL: IL POLAR SI REINVENTA?” “Tutte le ore feriscono…l?ultima uccide” di Jean-Pierre Melville (Francia, 1966) con Paul Meurisse, Lino Ventura Venerdì 20 Marzo ore 21.00 Danilo REA “GialloNoir Movie Trio” Alla riscoperta delle grandi melodie del cinema noir, giallo e mystery di ieri e di oggi Concerto in prima assoluta per il festival Danilo Rea (pianoforte), Franco Testa (basso), Elio Rivagli (batteria) Sabato 21 marzo ore 17.00 “DA MELVILLE A MARCHAL: IL POLAR SI REINVENTA?” “Gangsters” di Olivier Marchal (Francia/Belgio, 2002) Con Richard Anconina, Anne Parillaud. ore 20.00 “36 Quai Des Orfevres ” di Olivier Marchal (Francia, 2004) Con Daniel Auteuil, Gérard Depardieu A seguire in anteprima a Brescia “L?ultima missione ” di Olivier Marchal (Francia, 2008) con Daniel Auteuil, Olivia Bonamy. Domenica 22 marzo “NON STOP SCERBANENCO” Dalle ore 11.00 “La morte risale a ieri sera” di Duccio Tessari (Italia,1970) Con Frank Wolff, Raf Vallone. “I ragazzi del massacro” di Fernando Di Leo (Italia 1969) Con Pier Paolo Capponi, Susan Scott. “Milano calibro nove” di Fernando Di Leo (Italia, 1973) Con Barbara Bouchet, Mario Adorf. “Scerbanenco by numbers” di Stefano Giulidori (Italia, 2006) con la partecipazione del regista (ore 18.00) “Il caso venere privata” di Yves Boisset (Francia, 1970) Con Raffaella Carrà. “Liberi armati e pericolosi” di Romolo Guerreri (Italia, 1976) Con Diego Abatantuono, Eleonora Giorgi. “Spara che ti passa” di Carlos Saura (Spagna, 1993) Con Antonio Banderas, Francesca Neri. Altri Eventi “AI BAMBINI PIACE GIALLO” Laboratorio didattico/ludico/creativo per le scuole primarie A cura di Brescia Mostre Grandi Eventi Gratuito nella settimana del festival Partecipazione solo su prenotazione Info e prenotazioni Palazzo Martinengo Sezione Didattica 030.2807934 “CITTà IN GIALLO” Concorso per le vetrine della città “A QUALCUNO PIACE GIALLO… E A VOI?” Concorso per le scuole e per le associazioni culturali Informazioni Ingresso libero a tutti gli appuntamenti (fino a esaurimento dei posti disponibili) Informazioni Provincia di Brescia Ufficio Cultura 030.3749.913 - 936 www.provincia.brescia.it/giallo Luoghi Brescia Auditorium Camera di Commercio Via Einaudi 23 - 030.3725315. 367 Teatro Sancarlino Corso Matteotti 6/a Quadriportico Piazza Vittoria, 2 - 030/2943778 - www.quadriportico.it Nuovo Eden Via Nino Bixio, 9 - 030.8379404 . 403 - www.nuovoeden.it Palazzo Martinengo Piazza Foro, 6 - 030. 2807934 - www.palazzomartinengo.it

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Sartor - Facchin, diciannove centri (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sartor - Facchin, diciannove centri Lunedì 9 Marzo 2009, GIRONE P-F-O 17 GOL: Rizzo (Mignagola). 14: Trentin (Godigese). 13: Zanon (Salvatronda), Pietrobon (Cendon). 11: Cremasco (Godigese). 10: Mattiuzzo (S.Elena), Vettoretti (Salvarosa). 9: Rizzato, Simonaggio (Casale), F. Bezzerra (OlmiCallalta). 8: Baldissin (Salgareda), Maci (Salvatronda). 7: Smaniotto (S. Elena), Tadil Aziz (Aurora Treviso Due), Salvador (Treville), R. Stocco (Paese). GIRONE Q 19 GOL: Sartor (Montegrappa). 18: Bortot (Sernaglia), Buffon (Cisonese), F. Pellizzari (Bessica). 16: Biasion (Foen). 12: Pastro (Bessica), Bacchetti (S.P. Calcio 2005). 11: Gelisio (Juventina), Pradetto (Cisonese), M. Alberton (Castion), E. Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon (Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio (Castion), Binotto Montegrappa). GIRONE R 19 GOL: Facchin (Limana). 15: Soravia (Auronzo). 14: N. Giovanelli (S. Lucia - Mille). 12: Collavino (Cadore), Mazzer (Gaiarine), L. Giovanelli (S. Lucia - Mille). 11: Soldano (Limana). 10: Bandiera (S.Lucia - Mille). 9: Boldrin (Cortina), M. Ros (S. Lucia - Mille). 8: Lodeserto (Cortina), A. Cibien (F. Farra). 7: Cerminara (Sarmede), Giazzon (Ponte Alpi).

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C.S.M. Resana - Volpago3-0 (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

C.S.M. Resana - Volpago3-0 Lunedì 9 Marzo 2009, GOL: pt 37' Ruffato, 44' Gobbo, st 40' A. Barichello. CSM RESANA: Furlan, Fagan, Tosetto, Bussolin, D. Barichello, Rigo, Barban, Agello (st 1' Gl. Fabbian), Gobbo (st 25' A. Barichello), Ruffato (st 15' F. Carraro), Giacobbi. All. Fabrin. VOLPAGO: Mazzolin, Bresolin, Pio Loco, Gagno (st 42' Gheller), Mattiuzzo, Bonetti, Canella (st 25' Pizzolato), Marinello, E. Rammairone (st 5' Grosso), Bombarda (st 5' Fregolent), S. Rammairone. All. Cavasin. ARBITRO: Grando di Conegliano. Espulso pt 40' Pio Loco. Netta vittoria della capolista CSM Resana che domina e realizza tre gol: apre Ruffato, quindi Gobbo e chiude A. Barichello su azione di Gl. Fabbian.

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Soltanto Gelisio fa un bel passo avanti (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (OgniSport)" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Soltanto Gelisio fa un bel passo avanti Lunedì 9 Marzo 2009, GIRONE Q 19 GOL: Sartor (Montegrappa). 18: Bortot (Sernaglia), Buffon (Cisonese), F. Pellizzari (Bessica). 16: Biasion (Foen). 12: Pastro (Bessica), Bacchetti (Sp Calcio). 11: Gelisio (Juventina), Pradetto (Cisonese), M. Alberton (Castion), Simoni (Virtus Csm). 9: D. Bortolon (Altivolese). 8: Bittante (Virtus Csm). 7: Zandonà (Bessica), L. Nussio (Castion), Binotto Montegrappa). 6: Carretta (S.P.Calcio 2005), Merlo (Caerano), Galanti (Montegrappa), Farenzena (Agordina), Cesca (Cisonese), Cavesso (Fiori Barp), Tavarner (Lentiai), Bentivenga (Altivolese), Robassa (Juventina). 5: Lise (Fiori Barp), Rahli, Colmanet (Piave Tegorzo), Slongo (Foen).

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Caro mister, in società ci sono molte cose che le tengono nascoste. Queste (sezione: Giustizia)

( da "Foglio, Il" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

9 marzo 2009 José dll'altro mondo Caro mister, in società ci sono molte cose che le tengono nascoste. Queste Il Primo blocco stradale organizzato dai mungitori portoghesi per difendere il prezzo del latte fu organizzato dal trisnonno dell?allenatore dell?Inter. Marciarono da Lisbona fino a Parma per bloccare la via Emilia. Siccome il traffico nel 1903 non esisteva la manifestazione fallì. Riuscirono però a fermare la carrozza di Giuseppe Verdi che bloccato dai Cobas del latte portoghesi, arrivò alla Scala quando era già finito il II Atto di Rigoletto. Per quel che mi riguarda devo ringraziare Mourinho, in quanto faccio il custode alla villetta di Balotelli a Gallarate. Se il Mister avesse deciso a gennaio di cedere Balotelli al Livorno, sarei stato licenziato dalla nuova proprietaria della villetta (era già d?accordo Fiona May) che la comprava per 11.500 euro. Senza serramenti, ma con pannelli solari che sono andati un mese poi li ho smontati e li ho venduti al campo nomadi. Balotelli non si è accorto di niente. Una volta alla settimana vado anche a fare le pulizie nella villetta di Mourinho. Egli abita a Milano nella casa che fu di Mario Capanna, sono 1.800 mq su 3 piani. Tutti i giorni suonano alla porta dei delegati di tutta Italia dei vari Inter club e lasciano per Mourinho cestini con dentro salumi – mostarda – caffè – coppe – cotechino. Mourinho mi ha detto di dare tutto alla mensa dei poveri che c?è davanti alla sua casa. Io siccome sono già povero per mio conto li tengo per me. Mourinho ha capito che imbosco la merce ma per non offendermi non dice niente. Secondo me è troppo buono con i suoi dipendenti tanto infatti gli dai un dito si prendono il braccio, una per tutti è la governante della casa che ieri ha tirato giù tutte le tende e le ha vendute all?ex presidente del Perugia Gaucci. Cosa ne fa lo sa appena lui, sono circa 2.000 mq di tende le aveva fatte mettere giù Mario Capanna quando aveva occupato lo stabilimento tessile della FACIS a Monza. Adesso Mourinho è senza tende e quando fa la doccia la sua vicina lo vede e potrebbe anche chiederlo in sposo. Da una verifica Inps alle sedi del Chelsea e del Benfica risulta che il lavoratore Mourinho ha “giù” solo cinque bollini Inps. Se anche il presidente Moratti si dimentica di versargli i bollini non è da escludere che il mister interista si trovi nel 2040 senza pensione. Ieri non trovandolo in casa per l?ennesima volta due tecnici dell?Enel gli hanno piombato il contatore. I due tecnici dell?Enel sono stati rinviati a giudizio, in quanto hanno agito in modo arbitrario. Mourinho ha sempre pagato tutte le bollette, ma loro siccome volevano un autografo e lui non c?è mai in casa hanno fatto quella cazzata lì, subito si sono pentiti e l?Enel li ha integrati in servizio. Una donna anziana di Rogoredo, si è lamentata con l?allenatore dell?Inter perché non fa giocare suo nipote. L?incontro è avvenuto al mercato rionale. Mourinho è stato gentile e cortese con la signora. Il problema è che la signora aveva scambiato Mourinho per Walter Zenga che in effetti quando allenava il Brera calcio non faceva mai giocare suo nipote che allora era Cassano. Adesso dopo il mitico gol fatto all?Inter a Bari l?ha ripudiato e ha adottato come nipote Di Vaio. Lui ha detto: per adesso no! Questa notizia nessuno ha avuto il coraggio di comunicarla a Mourinho in 8 mesi di Inter. Lo faccio a malincuore. Mister, lei sa che il sindaco di Kyoto è incazzato nero con le società di calcio Milan-Inter in quanto ogni mese spendono 400.000 euro per rimettere l?erba sul campo. Siccome l?erba è la cosa che cresce in modo naturale senza tanti accorpamenti, il problema di S. Siro è che per i quattro mondiali di calcio del 1990 la FIFA obbligava a coprire tutti gli stadi coinvolti alla coppa Rimet. Stiamo raccogliendo le firme noi del quotidiano il Foglio per far togliere la copertura del III anello di S. Siro, anzi far togliere il III anello (che poi uno spettatore non vede niente), lei ci sta? Se raggiungiamo le 500.000 firme e la Corte costituzionale non lo dichiara non legittimo, a maggio raccogliamo le firme per tirar via anche il II anello di S. Siro. I vecchi “distinti”. Torna a quando è stato costruito: capienza 800 posti tutti in piedi. La putrella che tiene il III anello come lei sa è la putrella più lunga del mondo. E? favorevole a tagliarla in 5 parti fonderla e darla in beneficenza? Piero Angela non vuole. E? al corrente che l?Inter mandò via Roberto Carlos, perché si era innamorato di Emanuela Foliero? E? al corrente che Pirlo è ancora dell? Inter fino al 2020? Mister in società le tengono nascoste molte cose. La prima è questa: la civica arena (dove giocava l?Inter negli anni Trenta) perché ha l?erba più bella di S. Siro e ci giocano su gli amatori? Lei è al corrente che l?Inter ha 129 milioni di tifosi così ripartiti: 30 milioni in Italia (20 milioni in Puglia) 100 milioni in Russia e Cuba? Mister è al corrente che la società Inter è contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina? I soldi destinati per questo i tifosi come me infatti vorrebbero fossero spesi per comprare Buffon, Camoranesi, Gilardino, Frey e Mutu. Un?ultima cosa mister: sono interista da quando avevo 42 anni, oggi ne ho 47, prima tenevo la Juventus. Ma le sembra giusto che nel giro di una stagione un calciatore come Aldo Serena negli anni Novanta ha indossato la maglia di Torino, Juve, Inter, Milan in uno stesso campionato? P.S. al bar dove vado alcuni rimpiangono Roberto Mancini, sbagliano!! Per me lei è più bravo come allenatore!!! P.S. un?ultima cosa. A Milano c?è una tradizione che non cede. Al circo Medini tutte le sere l?orso pugilatore, deve buttare per terra il volontario che si presta entro 20 secondi. Mai nessuno in tanti anni è riuscito a rimanere in piedi per più di qualche secondo davanti all?orso pugilatore. Anche ieri mi ha buttato per terra in meno di 3 secondi. Però Adriano è riuscito è stato in piedi, forse l?orso adesso è Adriano… comunque va bene. La leggenda dice che quando qualcuno batterà l?orso l?Inter vincerà la Champions. di Maurizio Milani

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CSM tine cu Adrian Nastase in meciul contra judecatorilor (sezione: Giustizia)

( da "Romania Libera" del 09-03-2009)

Argomenti: Giustizia

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: CSM tine cu Adrian Nastase in meciul contra judecatorilor Andrei Luca Popescu Luni, 09 Martie 2009 Forul care protejeaza magistratii i-a dat partial dreptate lui Adrian Nastase, care a cerut ca patru judecatori sa fie cercetati disciplinar pentru ca si-au permis sa conteste public votul parlamentarilor de anul trecut, prin care fostul premier a scapat de anchetele de coruptie. Consiliul Superior al Magistraturii (CSM) a respins cererea fostului premier Adrian Nastase de a cerceta disciplinar patru judecatori care au semnat o contestatie, anul trecut, cand Parlamentul a votat sa interzica procurorilor anticoruptie sa-l ancheteze pe Nastase. Judecatorii au contestat atunci faptul ca parlamentarii isi asuma rolul de magistrati si blocheaza actele de justitie, iar Comisia Europeana a confirmat acest lucru, in rapoartele periodice privind justitia din Romania. Totusi, CSM a considerat ca presedintele Uniunii Nationale a Judecatorilor din Romania (UNJR), judecatoarea Dana Garbovan, trebuie sa fie cercetat pentru incalcarea Codului Deontologic al magistratilor. Nastase i-a acuzat, in octombrie 2008, pe cei patru judecatori – Dana Garbovan, Horatius Dumbrava, Adrian Neacsu si Marius Motolea – ca s-au implicat politic prin gestul lor din vara anului trecut. Atat cei acuzati de Nastase, cat si un expert independent considera ca fostul premier a folosit o metoda clasica de intimidare si hartuire a magistratilor, iar CSM i-a dat curs, chiar daca doar de forma. Nu exista sanctiuni pentru incalcarea Codului Deontologic, dar abaterile sunt pastrate in mapa profesionala a magistratului in cauza. Mai mult, CSM nu are atributii legale in a face cercetari cu privire la incalcarea Codului. Institutia a dat o hotarare prin care s-a imputernicit singura in acest sens, dar actul a fost anulat in instanta, la plangerea UNJR, ne-a declarat Dana Garbovan. "Adrian Nastase ne-a acuzat ca actul nostru a insemnat o activitate politica si ca am fi actionat la comanda politica. In plangerea sa, domnul Nastase facea referire la pregatirea noastra profesionala, folosind un limbaj de-a dreptul jignitor", ne-a spus judecatoarea Dana Garbovan. Presedinta UNJR spune ca CSM nu a instiintat-o inca oficial de cercetarea sa. Judecatorul Horatius Dumbrava, acuzat si el de Adrian Nastase, dar impotriva caruia CSM nu va lua masuri, ne-a declarat ca prin contestatia depusa la Parlament "am vrut sa dam un semnal pentru justitie. Ea trebuie sa decida, nu Parlamentul, cine e vinovat si cine nu. A fost un gest simbolic". Faptul ca Adrian Nastase s-a considerat atacat, iar CSM i-a luat indirect partea, il face pe judecatorul Dumbrava sa se intrebe: "A cui a fost presiunea? A domnului Nastase asupra noastra sau a UNJR asupra lui?". Laura stefan, experta anticoruptie a Societatii Academice din Romania, ne-a explicat ca metoda de a depune sesizari la CSM, prin care se cere cercetarea disciplinara a unor procurori sau judecatori se foloseste pentru hartuirea si intimidarea magistratilor incomozi. "Este o incercare de intimidare. Ei nu au incalcat nici o norma. Ca reprezentanti ai puterii judecatoresti, au spus doar ca prin votul Parlamentului se blocheaza justitia", spune Laura stefan, care considera ca CSM ar fi trebuit sa dea un raspuns ferm si sa respinga integral cererea lui Nastase. Faptul ca CSM i-a aparat pe cei patru judecatori doar cu jumatate de gura de un politician anchetat in prezent pentru coruptie are o singura explicatie pentru Garbovan: "UNJR a criticat uneori vehement atat CSM, cat si pe unii politicieni. Nu atragem prea multe simpatii si suntem mai expusi decat restul judecatorilor, care prefera sa nu se implice in apararea valorilor sistemului judecatoresc". Din aceeasi categorie: 11 arestati si o intrebare ramasa fara raspuns: unde sunt armele furate?Executorii se bat pe rau-platniciSUA ar putea plasa Romania sub scutul antiracheta Voteaza

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Â<Sportiva...menteÂ> Calcio per disabili (sezione: Giustizia)

( da "Tempo, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Giustizia

stampa Città S. Angelo Torneo con 11 squadre «Sportiva...mente» Calcio per disabili Torna "Sportiva...mente", il campionato di calcio per disabili mentali, organizzato dalla Uisp Abruzzo del presidente Alberto Carulli. Il progetto è nato nel 2006 per iniziativa dell Uisp in collaborazione con Enrico Di Fonzo (direttore del centro di salute mentale di Pescara) e le cooperative sociali "Airone" e "Araba fenice". Il progetto ha ottenuto il patrocinio dei Ministeri della Salute e della Gioventù. Il via oggi alle 12 al Pala Castagna di Città S.Angelo dove si affronteranno in squadre miste medici, infermieri e pazienti. Sportivamente è un progetto della Uisp teso al recupero e alla socializzazione attraverso il gioco del calcio. Un vero e proprio campionato, ma anche una campagna di promozione sociale che interviene sui modelli culturali e sui pregiudizi. Undici le squadre partecipanti: Csm Pe, Airone, Araba Fenice Tocco Casauria, Il Castello Anversa degli Abruzzi, Csm Vasto, Folletti 99 l'Aquila, Csm Penne, Villa Pini Chieti, Filadelfia Giulianova, Real Vibrata, Csm Teramo. Duecento gli atleti in gara. Pao. Ren.

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MADRID Bufera sul giudice più famoso di Spagna: Baltasar Garzon (Reuters). Il gran... (sezione: Giustizia)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 10-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze))

Argomenti: Giustizia

ESTERI pag. 21 MADRID Bufera sul giudice più famoso di Spagna: Baltasar Garzon (Reuters). Il gran... MADRID Bufera sul giudice più famoso di Spagna: Baltasar Garzon (Reuters). Il grande inquisitore' denuncia la Corte di Cassazione di Madrid si è «dimenticato» di dichiarare 203.000 dollari percepiti tra il marzo del 2005 e il giugno del 2006 quando si trovava per un anno sabbatico a New York, dove ha tenuto alcune lezioni all'Università. L'incartamento è già stato girato al Consejo general del poder judicial, il Csm spagnolo.

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Caso Abu Omar, attesa la decisione della Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 10-03-2009)

Argomenti: Giustizia

MILANO (Reuters) - La Corte costituzionale è chiamata a decidere oggi sul conflitto di attribuzione dei poteri tra governo e magistratura sull'estensione del segreto di Stato, nel caso del rapimento dell'imam egiziano Abu Omar. Trentatrè persone, tra cui gli ex-vertici dei servizi segreti italiani e diversi agenti della Cia americana, sono infatti accusati davanti al tribunale di Milano di aver rapito per le strade del capoluogo lombardo e trasferito in Egitto, nel 2003, il religioso musulmano, considerato un sospettato di terrorismo, durante una cosiddetta operazione di "rendition". Dal canto suo Abu Omar -- che è stato poi rilasciato nel 2007 -- sostiene di essere stato torturato e detenuto per anni senza accuse. Nel dicembre scorso, il giudice di Milano ha sospeso il processo fino al prossimo 18 marzo in attesa della decisione della Consulta, dopo la richiesta delle difese e l'opposizione dell'esistenza del segreto di Stato, da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, su ordini e direttive impartite dall'ex-direttore del Sismi Nicolò Pollari, imputato nel procedimento, ai suoi uomini. I pubblici ministeri durante il processo hanno sostenuto che l'attuale premier e il suo predecessore Romano Prodi abbiano utilizzato il segreto di Stato per ostacolare la giustizia, un'accusa respinta da uno dei legali di Berlusconi, che l'ha definita un "intollerabile attacco". "Se la posizione del governo sarà sostenuta dalla Corte costituzionale, certe prove diventeranno impossibili da usare", ha spiegato a Reuters Ignazio Francesco Caramazza, che difende la posizione dello Stato davanti alla Consulta. Caramazza ha aggiunto che lo Stato vuole che la corte annulli il processo, poiché le accuse si basano almeno parzialmente sulle prove messe in discussione. I magistrati dovrebbero ricostruire il caso, ha aggiunto Caramazza, sottolineando che comunque lo Stato non si opporrebbe a qualsiasi futuro processo, sempre che il segreto di Stato venga rispettato. Il legale che rappresenterà i magistrati davanti alla Consulta, Alessandro Pace, ha spiegato invece che sosterrà che nessuna regola sul segreto di Stato è stata infranta durante le indagini sul rapimento. Se la Consulta darà ragione allo Stato, comunque, saranno necessarie ulteriori indagini e prove e una nuova richiesta di rinvio a giudizio. Continua...

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Abu Omar, scontro tra poteri (sezione: Giustizia)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 11-03-2009)

Argomenti: Giustizia

nazionale pag. 4 Abu Omar, scontro tra poteri C'è stata violazione o meno del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato sul sequestro dell'ex imam Abu Omar e che hanno rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari assieme ad altre 24 persone (di cui 26 ex agenti Cia)? E ancora: chi ha opposto il segreto, quando e in che termini? Le domande cui da oggi è chiamata a dare risposta la Corte Costituzionale sono spinose, potrebbero decidere il destino del processo in corso a Milano, ora sospeso fino al prossimo 18 marzo. Seguendo una linea «bi-partisan» il governo Prodi, prima, e quello Berlusconi, poi, hanno sollevato tre conflitti (contro la procura, il gup e il giudice del processo), ai quali la Procura e il giudice Oscar Magi hanno replicato con due contro-ricorsi. Trattandosi di segreto di Stato, l'udienza di ieri pomeriggio a Palazzo della Consulta si è svolta a porte chiuse ed è durata ben tre ore. Da oggi i giudici si ritireranno in camera di consiglio per decidere. Presente in udienza, in toga, anche il procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro, uno dei titolari dell'inchiesta, che ha portato con sè in aula diversi faldoni contenenti 275 documenti a sostegno delle tesi dell'avvocato difensore della procura, il profesor Alessandro Pace.

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archivio genchi, una legge a difesa degli 007 (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 11-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 5 - Attualità Archivio Genchi, una legge a difesa degli 007 Rutelli rivela particolari inquietanti: Pollari "seguito" per 20 mesi ROMA. Una vicenda di «enorme rilievo per le istituzioni democratiche». Francesco Rutelli presenta al Senato la relazione del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, sulla bufera sollevata dall'archivio messo insieme da Gioacchino Genchi, consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, nelle indagini Why Not e Poseidone. Tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico, dati di almeno 13 parlamentari, ministri e sottosegretari di Stato, utenze di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 tra fissi e mobili del Csm. E ancora il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso "seguito" attraverso le tracce dei tabulati per 24 mesi e addirittura il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Mai più» è il coro dei senatori, guidati da Renato Schifani: «E' necessaria una attenta riflessione sulla necessità urgente di colmare un vuoto legislativo per la tutela non solo dei diritti garantiti dall'articolo 68 della Costituzione (che riguarda la tutela dei parlamentari nello svolgimento delle loro funzioni, ndr), ma anche di tutti i cittadini», dice il presidente dell'Assemblea di Palazzo Madama. E, alla fine, il ministro della Giustizia Angelino Alfano annuncia la decisione del governo di varare una legge a tutela degli 007, che conterrà «importanti modifiche all'art.270 del codice di procedura penale, idonee a dare maggiori garanzie agli apparati di sicurezza dello Stato». Con la proposta di legge, spiega il Guardasigilli, «verrà affidata esclusivamente al procuratore della Repubblica la facoltà di disporre le intercettazioni o di acquisire dati su tabulati telefonici relativi ai servizi segreti di sicurezza (Dis, Aise, Aisi)». E «sarà cura del procuratore disporre l'immediata secretazione della documentazione acquisita da inviare al presidente del Consiglio per la verifica che non contenga dati sensibili per la sicurezza dello Stato». Se poi entro 30 giorni non c'è una pronuncia, la documentazione sarà «acquisita al fascicolo processuale». Alfano auspica che il dibattito del Parlamento offra altri spunti utili alla stesura del disegno di legge. Dal primo confronto, non può trarre però indicazioni unanimi. Se infatti comune è la preoccupazione, diversi sono i punti oscuri che le opposizioni chiedono al governo di chiarire. Anzitutto, sui possibili «legami sottili, forse rivelatori tra l'archivio Genchi, l'outsourcing delle intercettazioni e la security di Pirelli-Telecom potrebbero esserci legami sottili, forse rivelatori», come dice il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.

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Fine vita, sul consenso informato il Pdl apre e il Pd si spacca (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 11-03-2009)

Argomenti: Giustizia

POLITICA pag. 10 Fine vita, sul consenso informato il Pdl apre e il Pd si spacca Intervista a Quagliariello: «Englaro ha voluto la battaglia politica» di ANTONELLA COPPARI ROMA «HANNO fatto un affronto al signor Englaro e alla sua volontà di mettere un punto alla vicenda». Il giorno dopo la concessione della cittadinanza onoraria al papà di Eluana, che ha spaccato il Pd e attirato le ire della Curia sul consiglio comunale fiorentino, il presidente vicario dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello è perentorio: è stato un errore. «O la vicenda di Eluana aveva solo una dimensione privata, per cui era giusto che il padre chiedesse il rispetto per il suo dolore, oppure attraverso quella vicenda passava una battaglia politica per la conquista di alcuni diritti. Questa però è una scelta di cui si deve assumere ogni responsabilità il signor Englaro, come peraltro ha già fatto intervenendo alla manifestazioni pochi giorni dopo la fine della vicenda, non spettava certo al comune di Firenze sollecitare la politicizzazione di quella tragedia». Anche il Parlamento e il governo hanno politicizzato quel caso, intervenendo con una legge ad hoc. «Siamo stati obbligati: di fronte a un sentenza della Cassazione che diceva siccome c'è un vuoto normativo, provvediamo noi', un Parlamento che si rispetti deve intervenire. E l'ha fatto ad agosto, senza entrare nel merito della vicenda, elevando un conflitto di competenze alla Corte costituzionale che però l'ha rigettato». Crede che quello di Firenze non sia un comportamento da città evoluta? «Io penso che Firenze sia una città senza bussola culturale; ha conosciuto una sintesi alta tra il pensiero comunista e il pensiero cattolico in ambito sociale, ma nel momento in cui questa sintesi è venuta meno per la fine del comunismo si è dispersa. Un simbolo di questo smarrimento è il modo in cui Firenze si è comportata ieri con Oriana Fallaci e oggi con Englaro». Eppure, il signor Englaro è soddisfatto: non gioisco per me, ha detto, ma per il tema delle libertà dell'uomo. «Con tutto il rispetto per la scelta, ho una concezione differente dell'amore che ha ispirato i comportamenti del signor Englaro. Ritengo che l'amore per le persone a cui si tiene di più come i figli sia quello di amare incondizionatamente la persona nel suo destino, qualunque sia, non quello di cercare di determinarlo». E la Chiesa? Ha fatto bene a intervenire? «La Chiesa non deve rinunciare a una presenza pubblica: non solo aveva il diritto ma il dovere di intervenire. Oggi ho letto anche dichiarazioni sulla laicità dello stato provenienti dal presidente della Camera che avverte deve esistere una distinzione netta fra quello che è proprio dello Stato e quello che è della Chiesa'. Ma questa distinzione non può diventare nè separazione nè reciproca indifferenza».

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ROMA. UNA VICENDA DI ENORME RILIEVO PER LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE E SULLA QUALE ... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 11-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma. Una vicenda di «enorme rilievo per le istituzioni democratiche» e sulla quale «servono interventi immediati». Francesco Rutelli presenta al Senato la relazione del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi di sicurezza, sulla bufera sollevata dall'archivio messo insieme da Gioacchino Genchi, consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, nelle indagini Why Not e Poseidone. Tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico, dati di 13 parlamentari, ministri e sottosegretari, utenze di 14 numeri riferiti alla presidenza della Repubblica e di 52 al Csm. E ancora il procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso «seguito» attraverso tracce dei tabulati per 24 mesi e il capo del Sismi Niccolò Pollari per 20. «Incarichi professionali retribuiti, a beneficio di una società privata controllata da Genchi - spiega Rutelli - che ha fatturato milioni di euro». «Mai più» è il coro dei senatori, guidati dal presidente del Senato Renato Schifani. E, alla fine, il ministro della Giustizia Angelino Alfano annuncia la decisione del governo di varare una legge a tutela degli 007, che conterrà «importanti modifiche all'art. 270 del codice di procedura penale, idonee a dare maggiori garanzie agli apparati di sicurezza dello Stato». Con la proposta di legge, spiega Alfano, «verrà affidata al procuratore della Repubblica la facoltà di disporre le intercettazioni o di acquisire dati su tabulati telefonici relativi ai servizi segreti di sicurezza». E «sarà cura del procuratore disporre la secretazione della documentazione acquisita da inviare al presidente del Consiglio per la verifica che non contenga dati sensibili per la sicurezza dello Stato». E il Senato è stato anche teatro di uno scontro verbale tra Rutelli e il senatore dell'Idv Luigi Li Gotti. Il battibecco è stato acceso dal parlamentare dipietrista che ha parlato dell'indiscrezione sulla presenza di Rutelli nell'archivio Genchi. Ma Rutelli ha reagito con toni duri.

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Abu Omar, la Consulta: segreto di Stato violato dai magistrati (sezione: Giustizia)

( da "Stampaweb, La" del 11-03-2009)

Argomenti: Giustizia

MILANO Sul caso Abu Omar, l?ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c?è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l?ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale - secondo quanto appreso dall?ANSA - avrebbe così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso.

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Consulta: Abu Omar, magistrati violarono il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 11-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi sui conflitti di attribuzione dei poteri, mentre ha dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. Per la Consulta, che ha così annullato in parte il decreto di rinvio a giudizio degli imputati, "non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio" di Pollari e degli altri imputati "e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr) e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato". Inoltre, non spettava ai magistrati porre a fondamento del rinvio a giudizio anche la "richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006". Per questo, tali atti processuali "nelle parti corrispondenti" sono stati annullati. La Consulta ha respinto invece la richiesta del governo di annullare anche le intercettazioni telefoniche su alcune utenze del Sismi e la sollecitata censura su presunte pressioni compiute sugli indagati. OAS_RICH('Middle'); I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dall'allora Governo guidato da Romano Prodi. La Corte ha anche accolto in parte il conflitto sollevato dal Governo Berlusconi nei confronti del giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, Oscar Magi. Tale ricorso è stato accolto "limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, ammissiva di determinate prove" e respinto per il resto, vale a dire la parte in cui si lamentava che il giudizio fosse ripreso nonostante pendessero i conflitti dinanzi alla Consulta. Nell'ordinanza del 14 maggio 2008 il giudice Magi ammetteva tutti i testi indicati dal pm ma, allo stesso tempo, enunciava come regola di cautela, per il rispetto del segreto di Stato sui rapporti tra Sismi e Cia, il principio secondo cui tale segreto avrebbe ad oggetto esclusivamente "la tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma mai ''specifici rapporti " idonei ad individuare "ambiti di responsabilità personale". Bocciati infine dai giudici costituzionali tutti e due i conflitti sollevati dalla magistratura milanese: respinto il ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in relazione a tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto di Stato opposto da alcuni testimoni nel procedimento. Inammissibile, invece, è stato dichiarato il conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano nel 2007, così come il ricorso incidentale proposto dalla sezione gip del tribunale di Milano. (11 marzo 2009

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abu omar, violato il segreto di stato (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 4 - Attualità «Abu Omar, violato il segreto di Stato» La Consulta accoglie i ricorsi dei governi Prodi e Berlusconi contro i pm di Milano ROMA. Sul caso Abu Omar - l'ex imam di Milano sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003 e trasferito in Egitto dopo una "tappa" alla base americana di Aviano - c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha così accolto (anche se solo in parte) i ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi, mentre avrebbe dichiarato inammissibile il contro-conflitto della procura di Milano e respinto quello del giudice del tribunale Oscar Magi dinanzi al quale il processo è in corso. Per la Consulta, «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti dopo la perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato, nonchè la richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006». Per questo, tali atti processuali «nelle parti corrispondenti» sono stati annullati. I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dall'allora governo guidato da Romano Prodi. Il governo, in quella circostanza, accusò davanti alla Corte i pm Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente «violato il segreto di Stato» nella conduzione delle indagini sul sequestro dell'ex imam egiziano, "bruciando" uomini e strutture del controspionaggio. La procura di Milano fu inoltre accusata di «aver violato le prerogative di secretazione del governo» in almeno tre circostanze: con «l'acquisizione di documenti informativi, anche di carattere documentale, attinenti l'identità di 85 appartenenti al Sismi; con l'intercettazione delle utenze cellulari in loro us e l'acquisizione di elementi attinenti la struttura e le logiche di funzionamento del Servizio non direttamente afferenti l'indagine sul sequestro e riguardanti i rapporti con agenti stranieri».

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Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato (sezione: Giustizia)

( da "Arena, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Giovedì 12 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 2 LOTTA AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi Pollari e agli altri imputati andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta «Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato» La Corte costituzionale accoglie in parte i ricorsi di Prodi e Berlusconi contro la procura di Milano ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano nel febbraio 2003, si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono ricercati 22 agenti della Cia, per i quali il governo non chiede l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene liberato e per il suo sequestro vengono rinviati a giudizio il generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto e non 180 come sostenuto dall'avvocatura generale dello Stato). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioè che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su «specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale». Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi per conto del governo, esulta. Di tutt'altro avviso Alessandro Pace, secondo cui l'annullamento è su «due punti per noi non rilevanti». Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: «Mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla», anche se «il nodo - ammette - sarà la valutazione sull'incidente probatorio». E solo dalla lettura della sentenza del giudice Alfonso Quaranta si capirà come sia stato inteso il segreto di Stato e quali sviluppi potrà avere il processo Abu Omar.  

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Clandestini, i medici in rivolta (sezione: Giustizia)

( da "Adige, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il caso Protesta contro la legge sulla sicurezza: non vogliamo denunciare nessuno Clandestini, i medici in rivolta ROMA - Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l'approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l'abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286). Secondo il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici), Amedeo Bianco, che ha inviato una lettera alla Camera che sta esaminando il testo, si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, secondo Bianco, rappresenta «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori», con «un vulnus deontologico e professionale ma anche tecnico sul piano della sicurezza». 12/03/2009

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denuncia degli immigrati, no dei medici (sezione: Giustizia)

( da "Centro, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Quasi una ribellione per il disegno di legge sulla sicurezza che prevede sia obbligatorio segnalare i clandestini Denuncia degli immigrati, no dei medici «Siamo disposti a ricorrere prima alla Consulta e poi alla Corte di giustizia Ue» ROMA. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione (che corre sul binario dell'introduzione del reato di clandestinità e dell'obbligatorietà di denuncia), al quale i sindacati si oppongono, riguarda in particolare l' approvazione di un emendamento della Lega nord, ovvero l' abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria. Così stando le cose, insorgono i sindacati, il medico di enti pubblici e di enti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000) fino alla responsabilità del direttore sanitario. Il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), Amedeo Bianco, che ha inviato una lettera ai presidenti e ai componenti delle commissioni della Camera che stanno esaminando il testo, si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, secondo Bianco, rappresenta «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori», con «un vulnus deontologico e professionale ma anche tecnico sul piano della sicurezza». I rischi sono diversi: mancanza di tranquillità dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), pericolo di un accesso in ritardo in ambulatorio (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc, già 4.400 casi nel 2005), ripercussioni a livello economico. A livello professionale, ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia) mentre, a livello personale, ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'ordine dei medici nel caso non si seguisse il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità. Intanto anche ieri 350 sbarchi di clandestini a Lampedusa. «Ancora per poco», dice il iministro Maroni, fiducioso in un accordo a breve con la Libia. (a.g.)

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abu omar, il segreto fu violato (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

La Consulta accoglie in parte il ricorso del governo contro i pm di Milano Abu Omar, il segreto fu violato ROMA. Sul caso Abu Omar, l'ex imam di Milano sequestrato per ordine della Cia il 17 febbraio 2003, c'è stata violazione del segreto di Stato da parte dei magistrati di Milano che hanno indagato e rinviato a giudizio l'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e altre 34 persone (di cui 26 agenti Cia). La Corte Costituzionale ha accolto i due ricorsi promossi dal governo Prodi contro procura e Gip di Milano ed ha in parte annullato il decreto di rinvio a giudizio degli imputati. La Consulta ha dichiarato che «non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento, rispettivamente, della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio» di Pollari e degli altri imputati «i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 (nell'ufficio di Via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, ndr), con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato». I magistrati milanesi interpretano a loro favore la sentenza. «Mi sembra che del ricorso del governo non sia stato accolto quasi nulla»: ha detto il pm Ferdinando Pomarici.

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Immigrati, medici in rivolta <Non faremo i delatori> (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 12-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze))

Argomenti: Giustizia

BREVI pag. 17 Immigrati, medici in rivolta «Non faremo i delatori» «RICORREREMO ALLA CORTE UE» ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per ora, sperano non ci sia bisogno di uno sciopero, ma sono pronti a una battaglia legale usando tutti gli strumenti: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale», è la linea delle sigle sindacali dei medici. Per il presidente degli Ordini dei medici, Amedeo Bianco, è una situazione «che rischia di farci percepire come delatori». Ma il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha replicato che non c'è nessun obbligo di denuncia.

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acciuffato un piromane (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Le Volanti sono intervenute dopo la segnalazione di due residenti nella zona nord. L'uomo bruciava la sterpaglia con un accendino Acciuffato un piromane Aveva appiccato il fuoco al parco Basaglia e in altri punti IERI POMERIGGIO Cinquant'anni, è seguito dal Csm Piromane in azione nel primo pomeriggio di ieri, prima nel Parco Basaglia, in via Vittorio Veneto, poi in altre strade periferiche della zona nord della città. L'uomo, un cinquantenne goriziano seguito dal Centro di salute mentale, ha prima appiccato il fuoco con un accendino in più punti dell'ampia area dell'ex Opp e poi ha cominciato a fare altrettanto in via Brigata Etna e via degli Scogli. È stato allora, però, che a notarlo sono stati due residenti, padre e figlio, i quali hanno subito telefonato al 113, che ha spedito sul posto una pattuglia della Volante. I movimenti dell'uomo nel Parco Basaglia non avevano avuto, infatti, testimoni e i vigili del fuoco erano accorsi, verso le 14.30, soltanto quando qualcuno aveva notato sterpaglia in fiamme, dando immediatamente l'allarme. I pompieri si erano recati sul posto con due mezzi spegnendo rapidamente il fuoco (che peraltro, in un punto, stava assumendo dimensioni piuttosto consistenti) e avvisando contestualmente la polizia, avendo intuito l'origine dolosa degli incendi. Poco più tardi, erano all'incirca le 15.30, mentre i vigili del fuoco stavano portando a termine il loro lavoro, al 113 è pervenuta la segnalazione della quale abbiamo parlato all'inizio. «C'è un uomo che sta appiccando il fuoco alla sterpaglia con un accendino - ha detto, più o meno, un residente della zona nord all'operatore in servizio alla centrale -: qualcosa siamo corsi già noi a spegnere, ma sarebbe il caso che venisse una pattuglia». Immediatamente gli agenti che stavano effettuando gli accertamenti di rito al Parco Basaglia sono stati "dirottati" nella zona di via degli Scogli, dove hanno rintracciato l'uomo. Quest'ultimo, alla vista dei poliziotti, ha tentato di fuggire, ma è stato subito bloccato. Gli agenti hanno quindi provveduto a identificarlo: hanno scoperto così che il cinquantenne - il quale non ha avuto peraltro problemi ad ammettere di aver appiccato il fuoco - è seguito dagli operatori del Centro di salute mentale. All'uomo è stato sequestrato l'accendino e ora la polizia dovrà verificare le sue capacità d'intendere e volere per vedere se sia perseguibile sotto il profilo penale. Per il momento è stato "riconsegnato" ai familiari e un rapporto sul fatto sarà, come sempre avviene in casi come questo, inoltrato alla Procura della repubblica.

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<Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato> (sezione: Giustizia)

( da "Arena.it, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

«Caso Abu Omar, violato dai pm il segreto di Stato» LOTTA AL TERRORISMO. Il processo all'ex capo del Sismi Pollari e agli altri imputati andrà avanti. Le toghe: non è una sconfitta La Corte costituzionale accoglie in parte i ricorsi di Prodi e Berlusconi contro la procura di Milano 12/03/2009 rss e-mail print Hassan Mustafa Osama Nasr (Abu Omar) in una foto di repertorio ROMA Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi ad opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte costituzionale ha invece respinto tutti i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorché in qualche modo collegato o collegabile con il fatto storico» del sequestro. Abu Omar scomparve da Milano nel febbraio 2003, si sospetta rapito dai servizi segreti. Nel 2005 vengono ricercati 22 agenti della Cia, per i quali il governo non chiede l'estradizione. Nel luglio 2006 vengono arrestati i dirigenti Sismi Mancini e Pignero. Nel febbraio 2007 Abu Omar viene liberato e per il suo sequestro vengono rinviati a giudizio il generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi, Mancini e funzionari e agenti Cia. Nell'aprile la Corte costituzionale dichiara ammissibile il ricordo del governo Prodi, nel giugno 2008 nuovo ricorso alla Consulta dal governo Berlusconi. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli omissis poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato il 5 luglio 2006 nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti processuali dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto e non 180 come sostenuto dall'avvocatura generale dello Stato). Ma la Corte ha accolto in parte anche l'ultimo ricorso del governo Berlusconi che - in una logica bipartisan di tutela della sicurezza dello Stato come barriera all'accertamento giudiziario - ha continuato ad opporre il segreto di Stato: la Consulta ha pertanto annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui il giudice Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioè che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi, ma solo su «specifici rapporti idonei ad individuare ambiti di responsabilità personale». Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi per conto del governo, esulta. Di tutt'altro avviso Alessandro Pace, secondo cui l'annullamento è su «due punti per noi non rilevanti». Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta assieme al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: «Mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla», anche se «il nodo - ammette - sarà la valutazione sull'incidente probatorio». E solo dalla lettura della sentenza del giudice Alfonso Quaranta si capirà come sia stato inteso il segreto di Stato e quali sviluppi potrà avere il processo Abu Omar.

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Clandestini, medici in rivolta: <Troppi rischi> (sezione: Giustizia)

( da "Arena.it, L'" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Clandestini, medici in rivolta: «Troppi rischi» SICUREZZA. Il ddl viola deontologia e diritti E a Lampedusa sbarcano 300 immigrati dalla Libia 12/03/2009 rss e-mail print Clandestini al Cie di Lampedusa ROMA Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (Anaao assomed, Cimo asmd, Aaroi, fp Cgil, Fvm, Federazione Cisl, Fassid, Fesmed, Uil fpl) in quanto i medici di enti pubblici o convenzionati sarebbero «obbligati» alla denuncia. La situazione potrebbe generare un effetto a catena con «una babele di posizioni differenti all'interno della stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120.000). Tra i rischi, la nascita di ambulatori clandestini, accesso in ritardo alle cure (con rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di Tbc. Un altro pericolo, secondo le associazioni dei pediatri, è la violazione dei diritti dei bambini, in quanto i neonati stranieri di genitori senza permesso di soggiorno non potrebbero essere registrati all'anagrafe e quindi sarebbero senza identità. Intanto a Lampedusa, la «tregua» degli sbarchi è durata solo una settimana: un altro barcone con oltre 300 migranti, partito dalle coste libiche, è approdato la notte scorsa. Gli immigrati sono stati trasferiti nei due Centri di contrada Imbriacola e Capo Ponente. Dal Viminale spiegano che si sta procedendo «rapidamente» all'identificazione: la maggior parte «proviene da Paesi con i quali esistono accordi di riammissione» perciò «saranno tutti rimpatriati».

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VEDI ABU OMAR (QUANT'è BRUTTO) LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE I RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE MAGI CHE INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTAT (sezione: Giustizia)

( da "Dagospia.com" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

HomePage | Segnala articolo --> VEDI ABU OMAR (QUANT?è BRUTTO) ? LA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE I RICORSI DI PRODI E BERLUSCONI: I MAGISTRATI MILANESI E IL GIUDICE MAGI CHE INDAGARONO POLLARI E ALTRI 32 IMPUTATI (26 AGENTI CIA) HANNO VIOLATO IL SEGRETo DI STATO? Da "ilvelino.it" Abu Omar I magistrati della procura della Repubblica di Milano e il giudice del tribunale Oscar Magi che presiede il processo contro Nicolò Pollari ed altri 32 imputati del sequestro dell'ex imam Abu Omar, hanno violato il segreto di Stato. La sentenza, relatore Alfonso Quaranta, accoglie così i ricorsi dei presidenti del Consiglio Romano Prodi e Silvio Berlusconi che sollevarono il conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. "Non spettava alle autorità giudiziarie porre a fondamento della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto che dispone il giudizio, i documenti acquisiti all'esito della perquisizione eseguita il 5 luglio 2006 e successivamente inviati all'autorità giudiziaria, con parziali omissioni relative ai dati coperti dal segreto di Stato, nonchè la richiesta di svolgimento dell'incidente probatorio e con essa, sia l'ordinanza che lo ha disposto sia il relativo verbale di acquisizione della prova del 30 settembre 2006" e pertanto questi atti processuali "nelle parti corrispondenti" sono stati annullati. E' quanto si legge nella sentenza. Romano Prodi I ricorsi parzialmente accolti sono quelli presentati nel 2007 dal governo Prodi. Inoltre la Corte ha anche accolto, in parte, il conflitto sollevato dal Governo Berlusconi nei confronti del giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, Oscar Magi, che sta processando l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari, 26 agenti della Cia e funzionari dell'ex Sismi. Tale ricorso è stato accolto "limitatamente all'ordinanza del 14 maggio 2008, ammissiva di determinate prove". La Corte, invece, ha bocciato i due conflitti sollevati dalla magistratura milanese: respinto il ricorso del giudice Oscar Magi, risalente al dicembre scorso, in relazione a tre note del premier Berlusconi, con cui si confermava il segreto di Stato opposto da alcuni testimoni nel procedimento. Inammissibile, ancora, è stato dichiarato il conflitto sollevato dal procuratore capo di Milano Manlio Minale nel 2007, e respinto il ricorso incidentale proposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano. L'affare Abu Omar (e il destino processuale dell'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari) prese corpo quando, quasi inaspettatamente, Romano Prodi, allora a Palazzo Chigi, sollevò la questione di legittimità costituzionale per "conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato" in merito alle indagini fatte dalla procura della Repubblica di Milano ed al conseguente processo, ancora in corso. Spataro A spiegare il perché di quella iniziativa, confermata poi altre volte sia dallo stesso Prodi, sia dal suo successore Silvio Berlusconi, un question time alla Camera dell'ex vicepresidente del consiglio Francesco Rutelli. Palazzo Chigi accusò i procuratori Ferdinando Pomarici e Armando Spataro di aver illegittimamente e ripetutamente "violato il segreto di Stato" nella conduzione delle indagini sul sequestro dell'ex imam egiziano, "bruciando" uomini e strutture del controspionaggio. E la procura di Milano per "aver violato le prerogative di secretazione del governo" in almeno tre circostanze: con "l'acquisizione di documenti informativi, anche di carattere documentale, attinenti l'identità di 85 appartenenti al Sismi; con "l'intercettazione delle utenze cellulari in loro uso" e "l'acquisizione di elementi attinenti la struttura e le logiche di funzionamento del Servizio non direttamente afferenti l'indagine sul sequestro" e "riguardanti i rapporti con agenti stranieri". Tutto aggravato, secondo Rutelli, dall'aver ignorato (la procura di Repubblica di Milano) dolosamente, "l'acquisizione di materiale classificato e di elementi informativi" su cui "il governo aveva provveduto ad apporre il segreto di Stato". Nicolo Pollari Lo scontro che ne seguì fuori dalla aule giudiziarie fu molto violento, alimentato da una lettera che i legali dei magistrati milanesi che si sono costituiti davanti alla Consulta contro il conflitto di attribuzione fra i poteri dello Stato, inviarono nel marzo di due anni fa al capo della procura milanese Manlio Minale. Nella missiva l'avvocato Alessandro Pace, definiva il comportamento del premier Romano Prodi "discutibile". E ciò "sotto un duplice profilo: poiché il ricorso è stato sollevato dal presidente del Consiglio Prodi e non dal governo la valutazione se rinunciare o meno al ricorso spetta solo al presidente del Consiglio; in secondo luogo, ritenere di scarsa importanza la sollecita celebrazione di un processo penale, come quello di Milano, relativo al rapimento di Abu Omar (avente delicate implicazioni politico-istituzionali) non costituisce certo una manifestazione di leale collaborazione del presidente del Consiglio con l'autorità giudiziaria". [12-03-2009]

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Abu Omar/ Processo rinviato in attesa motivazioni Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Milano, 12 mar. (Apcom) - Con ogni probabilità il processo per il sequestro di Abu Omar fissato per il prossimo 18 marzo sarà rinviato in attesa che la Corte Costituzionale depositi i motivi della sua decisione di ieri sulla violazione del segreto di Stato e sugli atti ancora utilizzabili. Lo si apprende negli ambienti giudiziari milanesi dove si esclude che le motivazioni siano depositate nel giro di pochi giorni. La previsione è che ci vorrà un mese.

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SILVIA BAROCCI ROMA. IL PROCESSO ALL'EX CAPO DEL SISMI NICOLò POLLARI E AD ALTRI 34 IMP... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

SILVIA BAROCCI Roma. Il processo all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e ad altri 34 imputati (di cui 26 agenti Cia) accusati del sequestro dell'ex Imam di Milano Abu Omar andrà avanti. Ma perderà due fonti di prova e non potrà proseguire con domande rivolte ai testi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. Dovrebbero essere questi gli effetti della decisione della Corte Costituzionale che ha accolto in parte i tre ricorsi presentati dai governi Prodi e Berlusconi contro la magistratura di Milano, «rea» di aver violato il segreto di Stato nell'indagare sul rapimento di Abu Omar, avvenuto nel 2003 nell'ambito di una «extraordinary renditions» (sequestri di sospetti terroristi a opera di servizi segreti internazionali al di fuori di procedure legali). La Corte ha respinto i contro-ricorsi della magistratura di Milano: inammissibile quello della procura di Milano che, tra l'altro, sosteneva che sul sequestro Abu Omar non si poteva opporre il segreto di Stato, trattandosi di un fatto «eversivo dell'ordine costituzionale»; non accolto il conflitto del giudice Oscar Magi, davanti al quale il dibattimento riprenderà il 18 marzo, che chiedeva l'annullamento della nota del novembre scorso inviata dal premier Berlusconi ad agenti ed ex agenti dei servizi chiamati a testimoniare al processo, ricordando loro che il segreto di Stato è stato opposto in relazione a «qualsiasi rapporto tra servizi segreti italiani e stranieri, ancorchè in qualche modo collegato con il sequestro di Abu Omar. Secondo la Corte, i magistrati di Milano hanno violato il segreto di Stato in almeno due circostanze: nell'acquisire integralmente agli atti del procedimento (e senza gli «omissis» poi apposti dal Sismi) un documento sequestrato nel 2006 durante la perquisizione nell'ufficio di via Nazionale gestito dall'ex funzionario del Sismi Pio Pompa; nell'aver chiesto e disposto l'incidente probatorio di Luciano Pironi, il carabiniere del Ros addetto all'antiterrorismo e ai rapporti con la Cia che aveva confessato di aver partecipato al sequestro di Abu Omar su richiesta di Bob Lady, capo della Cia a Milano. Solo questi due atti dovranno essere annullati, mentre non lo saranno le intercettazioni telefoniche (15 in tutto su otto agenti del Sismi, ribadiva ieri la procura). La Corte ha anche annullato l'ordinanza del 14 maggio 2008 con cui Magi ammetteva i testi indicati dall'accusa pur enunciando una regola di cautela e cioè che non erano consentire domande sulla tela dei più ampi rapporti Cia-Sismi. Ignazio Francesco Caramazza, avvocato generale dello Stato e autore dei ricorsi alla Consulta per conto del governo, esulta: «È un sei a zero, mentre mi aspettavo un tre a due», dice. Di tutt'altro avviso il professor Alessandro Pace, che ieri per tre ore ha difeso la procura di Milano dinanzi ai giudici costituzionali: «La Corte ha annullato l'ordinanza di rinvio a giudizio su due punti per noi non rilevanti: il documento sequestrato nell'ufficio di Pio Pompa, peraltro già sostituito in dibattimento con quello omissato; e l'incidente probatorio a Luciano Pironi, ma non la precedente deposizione da lui resa in istruttoria. Questa resta valida». Secondo Pace «questi sono gli unici nei» della decisione dei giudici costituzionali, mentre «per il resto è stata respinta la pretesa del presidente del Consiglio di far retroagire il segreto di Stato fin all'inizio dell'inchiesta». Concorda il pm Ferdinando Pomarici, titolare dell'inchiesta con il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro: «Mi sembra che del ricorso del Governo non sia stato accolto quasi nulla». E Spataro: «Siamo soddisfatti, è stata riconosciuta la correttezza del nostro comportamento».

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LA VICENDA ABU OMAR INIZIA NEL FEBBRAIO 2003 QUANDO SCOMPARE DA MILANO, HASSAN MUSTAFA OSAMA NASR, (... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

La vicenda Abu Omar inizia nel febbraio 2003 quando scompare da Milano, Hassan Mustafa Osama Nasr, (Abu Omar), 43 anni, imam della moschea di via Quaranta indagato per terrorismo. Riappare tempo dopo in un carcere egiziano dove, secondo fonti, viene sottoposto a durissimi interrogatori e torturato. È nel maggio dell'anno successivo che nascono sospetti che sia stato sequestrato da agenti dei servizi segreti e trasferito in basi Usa prima che nel carcere di Tora. Viene liberato un anno dopo, ma viene nuovamente arrestato in Egitto su ordine della magistratura italiana. Nel frattempo 13 agenti della Cia sono ricercati con l'accusa di sequestro di persona. Agenti che alla fine diventeranno 26. A novembre la procura presenta al ministero di Giustizia la richiesta di estradizione per gli agenti e il mese dopo emette i relativi mandati d'arresto europeo con l'accusa di aver rapimento. L'allora ministro Castelli deciderà comunque di non inoltrare a Washington la richiesta. Tre mesi dopo vengono arrestati due alti dirigenti del Sismi: Marco Mancini e Gustavo Pignero. Abu Omar viene liberato a inizio 2007 mentre in Italia viene rinviato a giudizio il generale Nicolò Pollari assieme ad altri funzionari. Nell'aprile la Corte Costituzionale dichiara ammissibile, il ricorso del governo Prodi contro la procura di Milano e nel giugno 2008 arriva anche il ricorso del governo Berlusconi.

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ROMA. IL DISEGNO DI LEGGE SULLA SICUREZZA PREOCCUPA SERIAMENTE I MEDICI: IN TESTA ... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma. Il disegno di legge sulla sicurezza preoccupa «seriamente» i medici: in testa «l'obbligatorietà della denuncia» di un immigrato clandestino, senza tener conto dei rischi per la salute pubblica e a livello personale e professionale. Per il momento, sperano non ci sia bisogno di dover scioperare, ma sono pronti a ingaggiare una battaglia legale usando tutti gli strumenti a disposizione: fino «alla Corte di giustizia Ue, passando per la Corte costituzionale». Questa la linea delle diverse sigle sindacali dei medici (dall'Anaao assomed al Cimo, e così via), messa a punto ieri a Roma. Il nodo della questione, al quale i sindacati si oppongono, riguarda l'approvazione di un emendamento della Lega nord, cioè l'abrogazione del divieto di denuncia di immigrati clandestini all'autorità giudiziaria (prevista dall'articolo 35 del dl del 25 luglio 1998, n. 286). Così, insorgono i sindacati, il medico di struttura pubblica è «obbligato a denunciare», anche soltanto se dovesse avvertire per «il fumus di reato» (e a denunciare dovranno essere tutti i dipendenti). La situazione potrebbe generare «una babele di posizioni diverse nella stessa struttura» (i dipendenti coinvolti potrebbero essere oltre 120 mila). Amedeo Bianchi, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici), si dice contrario all'equazione «ti curo poi ti consegno». La situazione, dice, è «una tenaglia» che rischia di farci percepire come «delatori». I rischi sono diversi: mancanza di serenità, dovendo ogni volta scegliere tra seguire il codice deontologico o la legge, nascita di una sanità parallela (ambulatori clandestini), rischio di ritorno di malattie scomparse, come i focolai di tbc. Ricaduta sull'organizzazione del lavoro (un'ora e mezza per una denuncia), mentre ci si troverebbe esposti all'espulsione dall'Ordine dei medici se seguissero il codice deontologico o a un reato penale nel caso non ci si rivolgesse all'autorità. Solo tra Roma e Milano c'è una diminuzione di stranieri del 10%, che arriva al 50% al Nord. Il deputato del Pd Jean-Leonard Touadi, parla di «un quadro sconcertante e inumano», che ha già «prodotto un calo del 30% di immigrati che si rivolgono agli ospedali». Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha ieri sera precisato: «La norma del ddl sicurezza abolisce il divieto di denunciare i clandestini per i medici, ma abolire il divieto non significa introdurre l'obbligo». «In nessun Paese europeo - ha detto - esiste il divieto di denuncia da parte dei medici, mentre in Germania c'è addirittura l'obbligo. Noi vogliamo introdurre la norma che c'è in tutta Europa».

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Abu Omar/ Cossiga: Sentenza Consulta abbatte tutela segreto... (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 12 mar. (Apcom) - Secondo l'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, con la sentenza di ieri sul caso Abu Omar la Corte Costituzionale ha dato "un consiglio al governo Berlusconi: 'Lasciate andare alla deriva il generale Pollari e i suoi collaboratori incriminati!'. Certo è - scrive Cossiga in una nota - che per dimostrare che 'hanno vinto loro', i magistrati di Milano, compresi quelli d'Appello e della Cassazione, devono condurre rapidamente il processo alla conclusione, con condanne esemplari nei confronti di Pollari e degli altri agenti del Sismi". "In realtà - spiega il senatore a vita - l'argomento che sarebbe stato usato, l'esercizio dell'azione penale e, quindi, la piena possibilità di fare le indagini di polizia giudiziaria e istruire il processo è garantito dalla Costituzione, mentre nella così detta 'tutela del segreto di Stato' non vi è traccia nella carta fondamentale. Ho l'impressione - conclude quindi Cossiga - che la sentenza della Corte costituisca un definitivo vulnus alla tutela del segreto di Stato, all'attività ed alla stessa esistenza dei servizi nazionali di intelligence e di counter-intelligence, e alla definitiva affermazione del potere giudiziario quale unico potere sovrano nello Stato repubblicano e forse anche al di sopra di esso".

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Procuratori aggiunti Tre nuovi procuratori aggiunti a Torino: sono Annamar... (sezione: Giustizia)

( da "Leggo" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Procuratori aggiunti Tre nuovi procuratori aggiunti a Torino: sono Annamaria Loreto, Andrea Beconi e Paolo Borgna. A nominarli all'unanimità è stato il plenum del Csm. Muore carbonizzato Tragedia ieri pomeriggio a Lessolo, nel Torinese: un anziano di 82 anni è morto carbonizzato mentre stava incendiando delle sterpaglie. All'arrivo dei vigili del fuoco l'uomo era già senza vita. Inutile l'intervento del 118. Due colpi in un'ora Due rapine in un'ora messe a segno con la stessa tecnica, ossia strattonando e spintonando il personale del negozio, da nomadi minorenni. Il primo colpo alle 12,30 in una boutique di via Calvi (800 euro il bottino), il secondo in un bar di piazza Villari (500 euro). Auto come ariete Hanno usato un'auto come ariete, sfondato la vetrata di un negozio di ottica in via Luini e si sono portati via il registratore di cassa.

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più soldi agli enti che aprono cantieri (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Patrimonio Ater in vendita: allo studio un "leasing al contrario" per vendere agli affittuari Più soldi agli enti che aprono cantieri Giorgetti: «Un 10% extra a chi avvia i lavori entro il 2009» VENEZIA. La Regione vara il premio velocità. Martedì, l'assessore all'Edilizia Massimo Giorgetti porterà in Giunta un provvedimento che prevede l'incremento del 10% del finanziamento regionale agli enti pubblici che apriranno i cantieri entro il 2009. Si comincia con gli impianti sportivi per proseguire, a ricaduta, con tutti i settori del comparto edile. Normalmente, la legge prevede che la Regione stanzi il 50% del valore complessivo dell'intervento. Diversamente, con il nuovo provvedimento, tutti gli enti locali che avvieranno i lavori entro la fine di dicembre, potranno contare su un finanziamento complessivo del 60% da parte della Regione. Il restante 10% è garantito e verrà assegnato nel 2010. «L'unico cantiere che continua a lavorare in Veneto è l'assessorato all'Edilizia - garantisce l'assessore Giorgetti - il concetto è che se sei bravo e ti attivi immediatamente, prendi più soldi degli altri. Ora noi partiamo con l'edilizia sportiva, perché è il primo riparto che approda in Giunta, già martedì, ma il concetto sarà esteso a tutte le delibere di riparto nei settori di nostra competenza, ovvero ristrutturazione di scuole, centri storici, cinte murarie». La delibera va a braccetto con il "piano casa" varato un paio di giorni fa dalla Giunta Galan: «La crisi è reale e il nostro sistema di imprese ha bisogno di poter contare su un sostegno immediato - prosegue Giorgetti - ed è per questo che mi auguro che il Consiglio regionale decida di adottare immediatamente l'iniziativa a sostegno delle abitazioni, in modo tale da mettere in moto tante delle nostre piccole imprese». Nel frattempo, il Governo ha varato una legge che ricalca quella regionale bocciata dalla Corte Costituzionale che prevedeva la trattativa privata con tre aziende locali per appalti fino a 300 mila euro. Iniziativa bocciata per questioni di competenza. «La normativa nazionale prevede che si possa procedere con trattativa privata fino a 5 imprese per le opere fino a 500 mila euro - spiega soddisfatto l'assessore - questo significa il 30% del valore degli appalti che vengono assegnati in veneto ed il 70% del numero delle opere». Non solo: l'assessorato all'Edilizia sta studiando con il presidente Galan un modo per vendere le case Ater agli attuali inquilini. Sul tavolo, un patrimonio immobiliare di 40 mila abitazioni. «Stiamo lavorando ad un sistema che prevede una sorta di riscatto - conferma l'assessore regionale in quota ad An - la questione è particolarmente complessa perché la tipologia di inquilini è piuttosto variegata. C'è tuttavia un denominatore comune che è la corresponsione di un affitto molto basso, in media 120 euro. Ed è impensabile che una banca conceda mutui a rate così basse». Da qui il tentativo di trovare un escamotage che consenta agli inquilini di riscattare comunque l'abitazione in cui vivono. Il sistema che, al momento, sembra trovare maggior credito, è quello del "leasing a rovescio". «Stiamo pensando ad un modulo secondo cui l'aspirante proprietario potrebbe corrispondere all'Ater una somma indicativa di circa 30.000 euro (anche se non è ancora stata fissata ndr) all'atto di acquisto e continuare a pagare l'affitto per i successivi 5-10 anni. Una sorta di patto con i cittadini: alla fine, l'affittuario si troverebbe ad aver acquistato una casa a un prezzo assolutamente vantaggioso». Dal canto suo la Regione potrebbe monetizzare una cifra significativa «Facendo un calcolo approssimativo - ipotizza Giorgetti - se anche riuscissimo a vendere 10 mila delle 40 mila abitazioni Ater, a una media di 30 mila euro, ci ritroveremmo con 300 mila euro da investire immediatamente nel mercato immobiliare esistente perdendo ad un tempo oneri come le spese di manutenzione. Questo significa poter dare una casa a nuovi inquilini entro un anno». (Simonetta Zanetti)

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pronta la squadra di caselli - sarah martinenghi (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina XVII - Torino Borgna Loreto Beconi Pronta la squadra di Caselli Il Csm nomina gli "aggiunti" Beconi, Borgna e Loreto Prendono il posto di Saluzzo e Laudi passati ad altri incarichi e di Tinti ora in pensione SARAH MARTINENGHI Il Csm ieri ha nominato i tre nuovi procuratori aggiunti della procura di Torino: sono Anna Maria Loreto, Andrea Beconi e Paolo Borgna. I tre magistrati prenderanno i posti lasciati vacanti da Bruno Tinti (aggiunto nel settore dei reati economici, ora in pensione), di Francesco Saluzzo (che coordinava il pool dei reati contro la pubblica amministrazione, diventato procuratore capo a Novara), e di Maurizio Laudi (che dirigeva i pm dei reati della criminalità organizzata prima di diventare procuratore capo ad Asti). Anna Maria Loreto sarà la prima donna a ricoprire l´incarico di procuratore aggiunto a Torino, dove è entrata in servizio dal 1983. Le sue grandi capacità investigative (ha nel suo curriculum anche un passato da poliziotta) l´hanno portata ad occuparsi di importanti processi ed è stata una delle più strette collaboratrici di Marcello Maddalena, ora neo procuratore generale. Tra le inchieste più note da lei seguite figurano quella sui sassi di Tortona, lanciati dal cavalcavia. Ma si era occupata dell´operazione «Cartagine», contrassegnata dal «più rilevante sequestro di cocaina che si ricordi in Italia ed in Europa», come ha anche sottolineato la delibera del Csm. Andrea Beconi, sostituto alla procura generale, è stato l´autore del ricorso per Cassazione contro la sentenza della Corte d´appello di Torino nel procedimento nei confronti dell´ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo e del medico sociale bianconero Riccardo Agricola. Il pm Paolo Borgna invece dal 2003 è alla Dda, dove ha trattato alcuni rilevanti procedimenti relativi a traffico internazionale di droga, tratta di donne nigeriane, traffico di donne bulgare. Ha lavorato anche come esperto giuridico presso la Commissione Ue di Bruxelles.

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NEO - DEM La sfida riformista su casa e riqualificazione urbana (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 13/03/2009 - pag: 4 autore: di Pierluigi Mantini NEO - DEM La sfida riformista su casa e riqualificazione urbana Le misure sull'edilizia e il piano-casa, annunciate da Berlusconi, sono per ora idee di massima, occorre esaminare i testi, che forse saranno al consiglio dei ministri di domani.La prudenza è d'obbligo ma sarebbe sbagliato non confrontarsi con le idee in circolazione perché i temi della riqualificazione urbana e del rilancio dell'edilizia, in tempi di crisi di dimensione storica, sono maledettamente seri. La prima questione, forse la più semplice, è quella del recupero di volumi e superfici interne agli edifici, senza modifiche della sagoma. Ad esempio, in caso di altezze sufficienti, il recupero di superfici tramite soppalchi o solette o altre modifiche interne, certamente vanno favorite, con il solo limite che aumenti consistenti di superfici, soprattutto commerciali, devono farsi carico dello standard dei parcheggi. Ma in via generale è chiaro che l'organismo edilizio, come il corpo umano, merita una sua manutenzione e l'attenzione per questi interventi va incentivata, con misure fiscali e con semplificazioni amministrative (per le opere interne non dovrebbe mai essere richiesto il nullaosta paesaggistico che riguarda oltre il 60% del territorio nazionale). Maggiore cautela è invece necessaria se si vogliono recuperare balconi, verande e terrazze poiché qui si tratterebbe non di opere interne ma di «addizioni», di «protuberanze», in grado di modificare le sagome e i prospetti, di alterare i profili architettonici e perfino i requisiti aereo-illuminanti e igienici. In questi interventi si dovranno rispettare i regolamenti e le direttive dei comuni. Diversa, e più consistente, è l'idea del «bonus volumetrico» del 30% per le ristrutturazioni, tramite demolizioni e ricostruzione, di edifici fatiscenti o degradati. In sostanza, a voler tutto ridurre ad esempi, se si demolisce una vecchia palazzina di tre piani, di alcun pregio architettonico, sarebbe possibile ricostruirla con quattro piani, purché con requisiti di qualità architettonica e di risparmio energetico. Anche questa «densificazione», o costruzione in altezza, utile a evitare il consumo di altro territorio, deve farsi carico di alcuni problemi (parcheggi, distanze tra fabbricati ecc.) che potranno essere disciplinati a livello comunale.Ma il principio, a queste condizioni, non è sbagliato ed è anzi già previsto in diverse esperienze della cd. «urbanistica riformista». L'incentivo e il sostegno alle riqualificazioni urbane, alla «rottamazione» delle periferie degradate, agli interventi sul già edificato, sono punti necessari di una grande politica nazionale per la valorizzazione delle nostre città e del nostro immenso patrimonio edilizio. I pericoli e i rischi sono dietro l'angolo, e ben visibili, ma il coraggio riformista richiede di accettare le sfide, anche quelle difficili e complesse. È ben logico che nessuna filosofia «condonista» dovrà accompagnare queste politiche se non si vuole rischiare davvero un nuovo Far West edilizio e un trionfo dell'illegalità e delle mafie.Ma sono possibili limiti precisi e garanzie, se si vuole. Il Pd si impegni in questo confronto, come sollecitato da Massimo Cacciari e da altri suoi esponenti. Poco invece si può dire sul piano-casa che resta ancora un po' nascosto nelle carte del Cipe. Certamente sarebbe bene che restassero fermi due criteri delle politiche di social housing e cioè l'edilizia sociale come standard urbanistico, per reperire aree e risorse, e la cedolare secca del 20% sugli affitti, per ampliare l'offerta. E, ma non sarebbe neppure necessario ricordarlo, nessuna discriminazione è ammissibile nei confronti dei «nuovi cittadini» immigrati. Infine si deve ricordare che stiamo trattando di regime civilistico delle proprietà e dei diritti di impresa, oltre che degli interessi pubblici costituzionali relativi a paesaggio e beni culturali, e dunque sussistono tutte le competenze statali per intervenire (si veda la sentenza della Corte Costituzionale n. 343 del 2005), tanto più in tempo di grave crisi economica. Non è dunque necessario chiedere il permesso alle regioni per stabilire principi fondamentali da parte di governo e parlamento, men che meno ricorrendo alla cortesia delle regioni politicamente amiche.Il coraggio delle riforme necessita di serietà e rigore e di una vera disponibilità al confronto politico e culturale.

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Dirigenti epurati da reintegrare (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Enti Locali data: 13/03/2009 - pag: 14 autore: di Debora Alberici Dopo la Consulta anche le sezioni unite bocciano lo spoils system. Tutela dal giudice ordinario Dirigenti epurati da reintegrare Il manager illegittimamente licenziato deve riavere il posto Si fanno sentire i primi effetti dopo la bocciatura alla Consulta dello spoils system. I dirigenti pubblici hanno diritto a riavere il posto se l'hanno perso in seguito a una modifica della pianta organica del comune o dell'amministrazione, contraria a norme di legge. È questo il principio affermato dalle sezioni unite civili della Cassazione con la sentenza n. 3677 del 16 febbraio 2009. Ma non è finita qui. Nelle motivazioni il Collegio esteso ha fatto anche un altro importante chiarimento sulla giurisdizione: i cittadini e i dipendenti pubblici possono chiedere tutela davanti all'autorità giudiziaria ordinaria quando sono stati vittima di un atto illegittimo dell'amministrazione. Insomma le sezioni unite di piazza Cavour hanno accolto i primi tre motivi del ricorso incidentale di un dirigente del comune di Limbiate che, oltre ai danni, aveva chiesto di riavere il posto (per il tempo residuo) perché la delibera della giunta di riorganizzazione dell'organico celava una volontà di discriminatoria, «dovuta alla loro diversa collocazione politica». I giudici di merito avevano riconosciuto al manager solo una parte dei danni chiesti e non avevano accordato la reintegra per il periodo di tempo rimanente.Ora la Corte d'appello di Milano dovrà riconsiderare il caso seguendo i principi affermati in sede di legittimità: «in caso di illegittimità, per contrarietà alla legge, del provvedimento di riforma della pianta organica del comune», scrive la Cassazione, «con soppressione delle posizioni dirigenziali, questo deve essere disapplicato dal giudice ordinario, con conseguente perdita di effetti dei successivi atti di gestione del rapporto di lavoro, costituiti dalla revoca dell'incarico dirigenziale, non sussistendo la giusta causa per recesso ante tempus dal contratto a tempo che sorge a seguito del relativo conferimento, con diritto del dirigente alla riassegnazione di tale incarico precedentemente revocato, per il tempo residuo di durata, detratto il periodo di illegittima revoca». La Suprema corte non fa mistero, in sentenza, del fatto che le bocciature allo spoil system da parte del Giudice delle leggi (sentenza n. 103 del 2007) hanno pesato molto sulla decisione di prevedere la possibilità della reintegra dei dirigenti nel loro posto. In proposito, scrivono i giudici di piazza Cavour, «si trae conferma della possibilità di rassegnazione dell'incarico dirigenziale illecitamente revocato dai principi enunciati in molteplici decisioni della Corte costituzionale in materia di cosiddetto spoil system e quindi in casi che, benché innegabilmente diversi da quello in esame, fanno tuttavia comprendere parametri entro i quali va collocata la tutela riservata al dirigente pubblico, in termini di effettività. Sul fronte del danno esistenziale la risposta della Suprema corte è stata ancora una volta negativa. Ribadendo quanto affermato a novembre del 2008 con la sentenza n. 26972 (si veda ItaliaOggi del 9 novembre 2008) il Collegio ha messo nero su bianco che «il cosiddetto danno esistenziale, non costituendo categoria autonoma di pregiudizio, ma rientrando del danno morale, non può essere liquidato separatamente solo perché diversamente denominato. Il diritto al risarcimento del danno morale, in tutti i casi in cui è ritenuto risarcibile, non può prescindere dalla allegazione da parte del richiedente, degli elementi di fatto dai quali desumere l'esistenza e l'entità del pregiudizio».

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Fasce orarie senza obbligo (sezione: Giustizia)

( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ItaliaOggi sezione: Consulenti del Lavoro data: 13/03/2009 - pag: 37 autore: di Luigi Piccolo Interpello Lavoro sul part-time verticale Fasce orarie senza obbligo A seguito dell'interpello n. 11/2009, del 20 febbraio 2009, il ministero del lavoro ha fornito alcune indicazioni interpretative in ordine alla disposizione dell'art. 2, comma 2, del decreto legislativo del 25 febbraio del 2000, numero 61.Tale disposizione recita come segue: «Nel contratto di lavoro a tempo parziale è contenuta puntuale indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell'orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all'anno».A tal proposito il Ministero del Lavoro, interpretando la ratio della norma ha ritenuto che la previsione circa la puntuale indicazione della collocazione temporale della prestazione debba intendersi finalizzata esclusivamente a garantire una individuazione preventiva, da parte del lavoratore, del tempo libero. Per contro, nell'arco di tempo in cui la prestazione in termini di durata è parificata al tempo pieno, non vige alcun obbligo di legge di predeterminare la precisa collocazione del tempo di lavoro.A supporto ed in argomento sono state richiamate le conclusioni della sentenza n. 210 dell'11 maggio 1992 della Corte costituzionale, la quale ha precisato che:a) se le parti si accordano per un orario giornaliero di lavoro inferiore a quello ordinario, deve esserne determinata la collocazione nell'arco della giornata;b) se le parti hanno invece convenuto che il lavoro debba svolgersi in un numero di giorni alla settimana inferiore a quello normale, la distribuzione di tali giorni nell'arco della settimana deve essere predefinita;c) se infine le parti hanno pattuito che la prestazione lavorativa occupi solo alcune settimane o alcuni mesi, il contratto deve riportare quali (e non solo quante) siano le settimane e i mesi in cui l'impegno lavorativo sia richiesto.In conclusione, il ministero del lavoro conferma che non risponde ad un obbligo di legge, nell'ipotesi di un contratto part-time di tipo verticale, indicare le fasce orarie in cui la prestazione deve essere svolta nell'ambito della singola giornata.

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il consiglio regionale vara la legge elettorale "bisex" - roberto fuccillo (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina II - Napoli Salerno Il Pdl candida transgender Il consiglio regionale vara la legge elettorale "bisex" Doppia preferenza di genere: 30% di donne in lista ROBERTO FUCCILLO DOPO il Mattarellum e l´uninominale, la lista bloccata e il maggioritario, arriva la legge bisex. è la novità con la quale la Campania si impone sulla scena nazionale, varando un nuovo sistema elettorale che inserisce la doppia preferenza, ma con l´obbligo di coppia. Escamotage trovato in extremis per dare soluzione al cruccio generale, che era quello di garantire adeguata presenza femminile in aula. Obiettivo che si pensava raggiungibile mantenendo il listino del presidente, dentro cui garantire almeno metà dei posti alle donne. Peccato che sul listino si era formata da tempo una opinione generale avversa, tesa a farne a meno perché ormai vissuto come carrozzone su cui far salire i «raccomandati» senza forza elettorale propria. L´aveva riproposto di recente Forza Italia, come si addice a chi sente più prossima la vittoria e dunque ha più interesse a offrire posti a possibili alleati. Non a caso si vociferava ad esempio dell´offerta del listino anche per la presidente Sandra Lonardo, dopo il riavvicinamento al Pdl dei Mastella. E infatti l´Udeur si è schierata con Forza Italia. Ma tutti gli altri erano contrari al listino. Sicché al termine di una estenuante nottata di discussioni, è nato il sistema delle due preferenze, con la clausola che il secondo nome, se espresso, deve essere del sesso diverso dal primo, pena l´annullamento di questa seconda preferenza. Il tutto accompagnato da liste con almeno un terzo di uno dei due generi, nonché dalla già confermata elezione diretta del presidente della giunta e dal premio di maggioranza che scatta all´interno delle singole liste e non più col listino presidenziale. Soluzione salutata con favore dall´intero centrosinistra più Mpa e Udc. Contrari invece Forza Italia e Udeur, più An che alla fine ha votato contro specie per evitare traumi nel nascente Pdl. Plaude naturalmente il Pd, con il suo capogruppo Pietro Ciarlo, col segretario regionale Tino Iannuzzi che promette ora «candidature femminili autorevoli e rappresentative», con le senatrici che intravvedono «l´attuazione piena dell´articolo 51 della Costituzione». Il vicepresidente della giunta parla di «testo fortemente innovativo». Di «passo avanti» parla anche la Lonardo, che pure aveva il suo partito schierato contro. E infatti ecco anche un dubbio: «Mi auguro che il meccanismo della doppia preferenza funzioni». Dall´Mpa ecco invece Salvatore Ronghi, nemico acerrimo del listino, anche nell´ultima versione mini proposta da Forza Italia, quattro soli nomi: «Sarebbe stato solo un elenco di nomi da premiare - dice Ronghi - dispiace che Forza Italia non abbia colto il grande elemento democratico e innovativo della nuova legge». Forza Italia intanto annuncia battaglia. «Norma illegittima - sbotta il leader regionale Nicola Cosentino - somiglia più a copione per "Scherzi a Parte". Potrebbe rendersi necessario un ricorso alla Corte costituzionale». Idem il capogruppo Paolo Romano: «La partita non è chiusa. La doppia preferenza di genere è una bufala».

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canoni, il comune stanzia 60 mila euro (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Porpetto. Nel bilancio di previsione la cifra per i rimborsi, ma si attende di conoscere le modalità Canoni, il Comune stanzia 60 mila euro PORPETTO. Il Comune di Porpetto ha inserito nel bilancio di previsione 2009 sessantamila euro per i rimborsi dei canoni di depurazione, ma l'amministrazione resta però in attesa di indicazioni degli organi superiori circa le modalità ed i tempi di restituzione. Come sottolinea il sindaco Cecilia Schiff (nella foto) per quanto concerne il ciclo integrato delle acque, è stato provato definitivamente il passaggio di funzioni di attività dai comuni all'Ambito Friuli Centrale. Sono state approvate le convenzioni tra l'Autorità d'Ambito e i vari soggetti salvaguardati, «per quanto ci concerne con il Consorzio Depurazione Laguna Spa. Sono stati definiti per ogni comuni i segmenti del ciclo integrato affidati al gestore- afferma-: per quanto ci riguarda l'acquedotto zona Pip, fognatura e depurazione. È stato approvato il programma degli investimenti e le tariffe a carico dei clienti. Dato l'aumento rilevante delle stesse, calcolate secondo il metodo normalizzato, fino ad ora non in vigore nella nostra provincia, la Regione ha autorizzato una dilazione dello stesso in tre anni partendo dal 2009». Per i cittadini di Porpetto, il canone di fognatura con approvvigionamento autonomo comprenderà una quota annuale fissa (12 euro per i possessori di fontane, ndr.) per nucleo familiare con l'aggiunta della quota derivante dal consumo forfetario giornaliero calcolato per ogni persona. «Il canone di depurazione sarebbe di 21,8, 27,7, 28,1 euro pro capite, rispettivamente per il 2009, 2010 e 2011. Viene usato il condizionale in quanto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale numero 355 del 10 ottobre 2008, non è dovuto il canone quando non ci sia la depurazione. Per i rimborsi, messi a bilancio 60 mila euro, abbiamo chiesto un contributo alla Regione in base alla legge finanziaria regionale». (f.a.)

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nuova legge anti-violenze, riva in carcere - davide carlucci (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina XIII - Milano Il critico d´arte, dopo la condanna in primo grado a 9 anni di detenzione, era agli arresti domiciliari Nuova legge anti-violenze, Riva in carcere DAVIDE CARLUCCI Il critico d´arte Alessandro Riva è in carcere. Il pm Laura Amato ha chiesto di applicare il decreto legge 11 del 2009 in materia di violenza sessuale, che prevede la custodia cautelare in un istituto penitenziario per chi è accusato, con gravi indizi di colpevolezza, di violenza sessuale. L´ex consulente di Vittorio Sgarbi all´assessorato alla Cultura di Milano era stato condannato il 21 novembre a 9 anni di carcere, ma con la sentenza di primo grado, non essendoci preoccupazioni per la pericolosità dell´imputato, il giudice lo aveva condannato a scontare la pena ai domiciliari. Ora però - anche se nel frattempo il critico non è incorso in nuovi reati - il magistrato ha chiesto l´adozione della misura più severa. è una delle prime applicazioni della legge approvata il 23 febbraio: il tribunale, nell´ordinare l´arresto di Riva - avvenuto mentre era con i figli per un colloquio protetto - cita una sentenza della corte costituzionale che prevede, per casi di mafia, l´applicazione della legge anche per reati precedenti alla sua entrata in vigore (purché le misure cautelari siano ancora in corso). «Solleveremo l´eccezione di costituzionalità - annuncia l´avvocato Michele Gentiloni Silverij, che assiste Riva con Guglielmo Gullotta - e porteremo il caso anche davanti alla corte di giustizia europea. Non c´è analogia tra mafia e violenza sessuale».

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Fine vita, il Pd si fa in tre Nuovo strappo dei teodem (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

SENATO Dorina Bianchi si astiene su un voto tecnico. Ora rischia sanzioni Fine vita, il Pd si fa in tre Nuovo strappo dei teodem Daniela Preziosi ROMA Anna Finocchiaro non è donna propensa a mascherare i sentimenti, ma stavolta - e cioè ieri - era veramente arrabbiata. Seccata, irritata per l'ennesimo cambio di carte in tavola che Dorina Bianchi, la capogruppo Pd in commissione sanità del senato dove si licenziava la legge sul biotestamento, ha deciso in beata solitudine. E stavolta su un voto 'tecnico', uno di quelli in cui, spiegano i funzionari, un capogruppo assolve semplicemente al suo ruolo istituzionale di rappresentare la linea politica di un gruppo. Certo, sul disegno di legge Calabrò la linea del Pd non c'è: c'è l'orientamento prevalente, al quale la capogruppo in commissione non aderisce. I fatti: ieri pomeriggio la commissione ha licenziato il ddl, che arriverà in aula il 18 marzo. Tecnicamente, la commissione ha votato il mandato al relatore Raffaele Calabrò (Pdl) di illustrare il testo ai senatori. In una riunione della tarda mattinata la presidenza del gruppo, ovvero Finocchiaro e Luigi Zanda, avevano concordato con Dorina Bianchi il voto contrario. Ma al momento del voto Bianchi si astiene, e con lei la nuova area teodem, Claudio Gustavino e Daniele Bosone. Votano no la radicale Donatella Poretti e Vincenzo Vita, quest'ultimo al posto di Ignazio Marino assente per altro impegno (c'è anche un no dipietrista e un no 'da destra' di Laura Bianconi). Un pasticcio: a questo punto tre senatori Pd non partecipano al voto. Sono Franca Chiaromonte, Fiorenza Bassoli e Lionello Cosentino. E non manca il giallo: è assente il democratico Leopoldo Di Girolamo: ma la capogruppo Bianchi non si preoccupa di chiederne la sostituzione. Risultato: primo, il Pd si fa in tre. Secondo, Calabrò celebra la sua «grande soddisfazione» e avverte che in aula «il punto dell'idratazione e dell'alimentazione non si tocca, perché non siamo disposti a snaturare certo il testo». Dorina Bianchi minimizza l'accaduto, improvvisando che si è astenuta «come avviene al solito quando si dà mandato al relatore» e assicurando che la compattezza Pd tornerà «in aula, vedremo se e come la maggioranza recepirà i nostri emendamenti». Anche se le parole di Calabrò su questo tema da giorni suonano come definitive. Terzo, Finocchiaro è arrabbiatissima è ai cronisti che parlano di voto di coscienza risponde: «Non era un voto di merito». Subito dopo nel suo ufficio, con Luigi Zanda, si riunisce un gruppetto di senatori esasperati che esplodono contro la teodem, accusata di una «gestione confusa», che avrebbe «disorientato» i colleghi. Lo scontro sul fine vita ora è rimandato all'aula, ma è chiaro che il comportamento della capogruppo in commissione, che di recente ha sostituito Ignazio Marino, rischia di segnare - in senso teodem - tutte le battaglie dei democratici in quella ridotta. È quello su cui starebbe riflettendo Anna Finocchiaro, spinta dall'insofferenza di molti senatori, e perplessa per l'ultimo strappo di ieri. Ammesso che sia l'ultimo. La battaglia riprende mercoledì prossimo in aula, Finocchiaro promette che il Pd si spenderà «per miglioramenti anche piccoli, almeno entrerà in vigore una legge che ha almeno una cosa meno dannosa». Un testo che, ha ribadito ancora ieri Ignazio Marino ci trasforma «nell'unico paese al mondo che indica in una legge a quali terapie una persona può essere sottoposta e a quali non può sottrarsi». «La nutrizione artificiale - spiega - è obbligatoria, quindi nessuno, se si trovasse un giorno in stato vegetativo, potrà dire 'non la voglio'. Per quanto riguarda le altre terapie, un cittadino potrà lasciare un suo orientamento, ma nella legge è scritto che potrà essere disatteso dal medico. L'unica vittoria, se così vogliamo chiamarla, è che non è stata tolta la possibilità a chi è ancora in grado di parlare di opporsi a una terapia. Chi può parlare può ancora difendersi». La conclusione è amara ma non rassegnata: toccherà ai cittadini «riportare il paese all'interno di un percorso di libertà», «non so se arriveremo al referendum, ma ci saranno nuovi conflitti, passando attraverso il dolore di altre famiglie, che dovranno essere risolti dal tribunale. E il tribunale, rivolgendosi alla Corte costituzionale risolverà la questione, se si arriverà ad affermare che la legge è contro la Costituzione». Foto: IL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO DARIO FRANCESCHINI /FOTO AP

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merlini: quello che chiede renzi nella costituzione c'è già - maria cristina carratu' (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina VII - Firenze Merlini: quello che chiede Renzi nella Costituzione c´è già Secondo il docente il vero problema è come dare piena attuazione a tutta la Carta MARIA CRISTINA CARRATU´ (segue dalla prima di cronaca) D´altra parte, è vero che la Costituzione «non è immodificabile». Si può toccare, cioè. Ma, avverte Merlini, «attraverso tecniche che non ne prefigurino un cambiamento radicale e globale, ma, molto più modestamente e concretamente, un suo emendamento in sede parlamentare». E solo «in certe sue parti, quelle che riguardano gli assetti dei poteri, e con l´obiettivo di rendere migliori e più funzionali le forme di governo». Nel procedere in questo senso, però, «il Parlamento non potrà mai concepirsi come nuova Costituente», bensì per quello che è, e cioè «un potere costituito», come fu immaginato dai padri della Repubblica. Insomma: a meno di non trovarsi in una situazione di assoluta eccezionalità, come un cambiamento di regime, resta, sottolinea Merlini, «l´intangibilità dei principi fondamentali». I quali possono essere «interpretati dalle diverse epoche attraverso l´intervento della Corte Costituzionale». Niente di più. «Tutto il resto è strumentalizzazione politica». Affermazioni di Renzi comprese. «Così generiche» dice Merlini, che qualunque costituzionalista si sentirebbe «imbarazzato a costruirci sopra un dibattito teorico». Se proprio si volesse provare a prenderle sul serio, ci vorrebbe poco a svelarne l´infondatezza. Il candidato sindaco del Pd sostiene che è necessario riformare la Costituzione per dare spazio a questioni «attuali» come i nuovi lavori, l´Unione europea, il pluralismo religioso e via dicendo? «Renzi ha ragione» dice Merlini, «ci sono diritti fondamentali non attuati. Ma semplicemente perché la Costituzione non è stata applicata». All´epoca dei costituenti non esisteva l´Unione Europea? Vero, ma l´articolo 11 («l´Italia consente alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri pace e giustizia fra nazioni?») «non ne è forse una premessa»? E se è giusto dare spazio al pluralismo religioso, «gli articoli 8 e 19 non prevedono forse già che tutte le confessioni abbiano un loro luogo di culto?». Il candidato a sindaco del Pd vorrebbe anche mettere mano alla riforma dei sindacati, ma la Carta fondamentale, fosse stata realizzata sul serio, avrebbe risposto anche a questo: all´articolo 39, che prevede «un ordinamento interno a base democratica» in cui gli iscritti dovrebbero contare più degli apparati. E´ vero: di fronte all´emergere di nuovi diritti senza diretti riscontri nella Costituzione, negli anni ´80 il Parlamento esaminò alcune ipotesi di intervento anche sui principi fondamentali. «Ma per rendersi conto ben presto di come tutto vi fosse in realtà già compreso» ricorda Merlini. E, di nuovo, «di come si sarebbe trattato solo di dar loro piena attuazione. Non di cambiarli».

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Sette sedi in tutta la provincia (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Ferrara, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sette sedi in tutta la provincia La legge che ha istituito il giudice di pace è del 1991. Ma solo nel giugno 1995, è diventata operativa: si fa per dire, visto che oggi (fonte Csm) dei 4690 posti distribuiti in 845 sedi, solo 2907 sono coperti, pari al 61.9%. Il giudice di pace (avvocato o laureato in giurisprudenza) è nato per dare risposte veloci alla richiesta di giustizia per reati di modesta entità. Avrebbe dovuto aiutare tribunali ed ex preture a smaltire arretrati e rispondere ai cittadini. Invece. In provincia sono 7 le sedi: Ferrara, Cento, Copparo, Portomaggiore, Argenta, Comacchio e Codigoro. Secondo il ministero (il presidente del tribunale è molto più realista), i giudici dovrebbero essere 22 a ruolo, in realtà ne mancano 9.

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ROMA- Alla procura di Roma le richieste di revisione delle misure cautelari sono già... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 13 Marzo 2009 Chiudi ROMA- Alla procura di Roma le richieste di «revisione» delle misure cautelari sono già partite. Perché le porte delle celle adesso dovranno aprirsi per tutti gli indagati accusati di violenza sessuale, ai quali i gip abbiano concesso gli arresti domiciliari o misure restrittive diverse dalla detenzione, anche il divieto di frequentare un luogo o l'obbligo di firma. E' l'applicazione del decreto legge su misure urgenti in materia di sicurezza e contro la violenza sessuale, convertito a febbraio. Ma la vicenda potrebbe finire anche alla Corte costituzionale, perché i pm della capitale chiederanno ai giudici di valutare eventuali profili di incostituzionalità della norma. Sarà così per tutte le procure, con un impatto numerico di detenuti che non è ancora possibile quantificare. Perché nel reato di violenza sessuale rientrano anche le molestie sessuali. Nella capitale, l'11 marzo il procuratore Giovanni Ferrara ha inviato una circolare agli aggiunti e ai sostituti, sollecitandoli a «valutare i casi pertinenti e assumere le conseguenti determinazioni», in base a una sentenza della Corte Suprema: «Le sezioni unite della Cassazione, con la sentenza numero 8 del '92 - scrive Ferrara - in una fattispecie simile, hanno ritenuto l'immediata applicazione della riforma normativa, anche ai procedimenti in corso». In pratica la legge è retroattiva, in qualunque grado di giudizio, quando i giudici abbiano ritenuto di applicare misure cautelari diverse dall'arresto.A Roma, le porte del carcere dovranno aprirsi per Davide Franceschini, il ventenne accusato dello stupro di Capodanno. Ma anche per don Ruggero Conti, il parroco oggi ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale continuata e aggravata per abusi sui giovani affidati alle sue cure. I giudici dovranno scegliere: restituire la piena libertà agli indagati o spedirli in cella. Oppure rivolgersi alla Consulta. Eppure ieri, a Messina, un medico accusato di abusi su un ragazzo è finito ai "domiciliari". Non tutti si sono già adeguati. Val.Err.

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Caso Abu Omar: incognite sul processo (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca Italiana Pagina 108 milano Caso Abu Omar: incognite sul processo Milano --> MILANO Il giorno dopo la decisione della Consulta sul segreto di Stato nella vicenda del sequestro dell'ex imam di Milano Abu Omar, a Milano, ma anche a Roma, ci si interroga sugli effetti che il provvedimento avrà sul processo in corso. Quel che è certo è che il dibattimento, la cui ripresa è prevista il prossimo 18 marzo, slitterà, in attesa delle motivazioni del verdetto della Corte costituzionale (preso all'unanimità, secondo fonti autorevoli) per le quali bisognerà attendere almeno un mese. La conferma dell'inevitabile slittamento viene implicitamente da Oscar Magi, lo stesso giudice che sta conducendo il dibattimento che vede imputati, tra gli altri l'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari e 26 agenti Cia: «Sarà necessario attendere le motivazioni, e non è una dichiarazione di stile», spiega nel suo ufficio mentre legge attentamente il comunicato diffuso dalla Consulta. Un comunicato sulla scorta del quale, per i pm milanesi, «sono stati respinti i primi due e più gravi motivi di doglianza del governo, così risultando confermata la correttezza dell'operato della Procura di Milano». Primi due oggetti dei ricorsi dei governi Prodi e Berlusconi, le intercettazioni telefoniche e le modalità di alcuni interrogatori.

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biotestamento, ignazio marino apre a "per eluana" (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 6 - Attualità Biotestamento, Ignazio Marino apre a "Per Eluana" Il senatore ieri a Trieste: iniziativa utile. In Senato primo sì al biotestamento, Pd in ordine sparso Dibattito sul fine-vita TRIESTE. Procede l'iter della legge sul testamento biologico al Senato. La Commissione Sanità ha licenziato ieri il disegno di legge del Pdl, che andrà all'esame dell'aula il 18 marzo. Sempre ieri, a Trieste, il senatore del Pd Ignazio Marino ha fatto sapere che studierà con attenzione le carte della Fondazione Per Eluana. Da Marino, poi, l'avviso: «Gli italiani cambieranno questa legge antilibertaria». La Commissione ha votato il mandato al relatore Raffele Calabrò (Pdl) di illustrare il testo in aula al Senato. Nel voto il Pd si è però diviso registrando tre voti di astensione. Il testo è stato licenziato con 11 voti a favore (Pdl, Udc, Lega) 4 voti contrari di senatori Pd, Idv e Pdl e 3 astenuti del Pd. Ma la Commissione, oltre a dimostrare una «libertà di scelta» trasversale dei senatori, ha sancito lo stop ad alcuni emendamenti chiave dell'opposizione. I medici non potranno esercitare l'obiezione di coscienza e l'azienda sanitaria non sarà obbligata a garantire l'esecuzione delle dichiarazioni anticipate di trattamento (dat). L'emendamento bocciato prevedeva infatti che «la volontà espressa dal paziente nella dat è tenuta in considerazione dal medico in accordo con il fiduciario; che al personale medico-sanitario è garantito il diritto all'obiezione di coscienza, e che l'azienda sanitaria garantisce comunque l'esecuzione della dat». Nel ddl, invece, si delinea quella che di fatto sembra un'obiezione di coscienza del medico, ma senza mai chiamarla tale, e non si prevede comunque la chiamata in causa della struttura sanitaria. Infuocata la polemica tra i due poli: secondo il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, Il ddl Calabrò biologico è un testo «orrendo e inutile che sfascia la Costituzione» e crea «un ribaltamento tra Stato e persona nell'ambito dell'amministrazione del proprio corpo e della salute dando la primazia allo Stato sull'individuo». Secondo la Finocchiaro, prima di arrivare a un referendum, dovrebbe intervenire la Corte Costituzionale: «Il cuore della partita è sulla tenuta del patto costituzionale nell'assicurare le libertà e la possibilità di farle valere». Immediata la replica del sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella: «Non vorrei - ha dichiarato - che la radicalizzazione catastrofica del Pd preparasse il terreno ad un tentativo di chiamare in causa la Corte Costituzionale: mi sembra l'ultima spiaggia di chi ha perso il contatto con l'opinione pubblica ed il consenso. Se un politico pensa che ci sia distanza tra una legge e il paese dovrebbe ricorrere a referendum». Il chirurgo e senatore del Pd Ignazio Marino, intanto, si avvicina alla Fondazione Per Eluana. Ha ricevuto i documenti, e li valuterà con attenzione. Ponendo l'accento sul rischio di un boom di ricorsi contro la legge del Pdl, Marino si è detto fiducioso che i «cittadini italiani abbiano molto buon senso. Alla fine - ha detto ieri, a Trieste per un incontro del Pd giuliano - gli italiani riporteranno l'Italia all'interno di un percorso di libertà del quale sono stati privati da un gruppo di parlamentari». Beniamino Pagliaro

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Curatevi, non vi denunceremo L'Emilia dice no ai medici-spia (sezione: Giustizia)

( da "Unita, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

«Curatevi, non vi denunceremo» L'Emilia dice no ai medici-spia ADRIANA COMASCHI In moldavo, arabo, cinese, russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue per un unico messaggio, curato dall'assessorato regionale alla Sanità e rivolto a tutti gli stranieri che vivono a Bologna: qui siete al sicuro, potete curarvi senza il timore di essere denunciati anche se clandestini. Uno dei primi manifesti multilingue è già affisso all'interno del pronto soccorso dell'ospedale S.Orsola, il testo scorre sui monitor della sala d'attesa. Ma presto campeggerà in qualsiasi struttura del servizio sanitario dell'Emilia Romagna. «NORMA RAZZISTA» Dopo la rivolta di medici, infermieri, associazioni è la Regione guidata da Vasco Errani a schierarsi contro il disegno di legge targato Lega, passato al Senato, con cui si vorrebbe trasformare i camici bianchi in delatori di immigrati non in regola. Il ddl 773 infatti cancella il divieto di denuncia, da parte dei medici, per chi commette un reato, e insieme introduce il reato di clandestinità. L'assessore Giovanni Bissoni non usa giri di parole. «È una norma incredibile, pazzescamente razzista. Un esempio: se diventasse legge un mafioso, coinvolto in un accoltellamento, che si rivolgesse al pronto soccorso non potrebbe venire denunciato, perché l'obbligo di referto non scatta se mette in pericolo il paziente. Un clandestino che non avesse fatto nulla invece sì, perché per lui si seguirebbe un altro percorso». E riassume: «La nostra è un'assunzione di responsabilità politica molto chiara». Oltre che un segnale forte ai medici del territorio. Errani del resto lo aveva annunciato, «difenderemo la loro libertà». E subito aveva attivato l'ufficio legale regionale. «Abbiamo voluto fare chiarezza - spiega Bissoni - perché da un lato si propone una legge gravissima, dall'altro si tenta di sminuirla dicendo che darebbe solo la "possibilità" di denunciare gli irregolari. Non è così, i medici sarebbero obbligati a rivolgersi all'autorità giudiziaria» pena le sanzioni previste agli articoli 361 e 362 del Codice Penale. LA STRATEGIA Ora arriva il manifesto, che ogni Ausl dovrà tradurre negli idiomi presenti sul territorio (ci sono anche l'albanese, l'hurdu, l'hindi, il portoghese). «Nessuna denuncia di cittadini stranieri senza permesso di soggiorno», recita, «la legislazione italiana vigente lo vieta», dunque «possono continuare a rivolgersi ai servizi sanitari in Emilia Romagna con tranquillità e fiducia». La campagna è capillare: interesserà Ausl, ospedali, poliambulatori, Consultori, centri di salute mentale. A Bologna coinvolgerà anche Sokos (ambulatorio che da 15 anni assiste clandestini), i dormitori pubblici più frequentati, il Centro per la salute delle donne straniere. Il primo obiettivo è scongiurare il pesante «effetto annuncio» del ddl: già oggi confusione e paura possono «ostacolare il ricorso degli immigrati non regolari ai pronto soccorso e alle altre strutture del servizio sanitario regionale», spiega la circolare inviata a tutti i presìdi. Con conseguenze devastanti «per la salute degli immigrati»: in discussione ci sarebbero anche le prestazioni a tutela di maternità e dell'infanzia, a cominciare dalle vaccinazioni». Negarle, aggiunge Bissoni, «sarebbe immorale». Senza contare «un concreto rischio di danni irreparabili per la salute di tutta la collettività»: per ogni clandestino che rimane lontano dagli ospedali per paura di essere denunciato aumenta il pericolo della diffusione di malattie come «tubercolosi, Hiv, meningiti, Chikunguya». PRONTI AL RICORSO? C'è poi una strategia a lungo termine. La Regione chiede a tutte le strutture di avviare un monitoraggio degli accessi giornalieri di immigrati con tesserino Stp (quello distribuito ai clandestini che permette loro di accedere alle cure del servizio sanitario pubblico, ndr). E se da questo monitoraggio risultasse che gli stranieri irregolari disertano sempre più la sanità pubblica in regione «è chiaro che dovremmo prendere misure più ampie e ancora più incisive», annuncia l'assessore. Di più, per ora, non si dice: ma è chiaro che dati molto negativi potrebbero fare da base a iniziative ancora più clamorose, come un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una sentenza ha stabilito che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la priorità su tutto. L'Emilia Romagna dice no alla norma sui medici-spia. Un manifesto multilingue affisso negli ambulatori e negli ospedali invita gli immigrati a non avere paura e a ricorrere alle cure. Bissoni: norma razzista.

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In moldavo, arabo, cinese, russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue per un u... (sezione: Giustizia)

( da "Unita, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

In moldavo, arabo, cinese, russo. E ovviamente in inglese, francese, spagnolo. Sette lingue per un unico messaggio, curato dall'assessorato regionale alla Sanità e rivolto a tutti gli stranieri che vivono a Bologna: qui siete al sicuro, potete curarvi senza il timore di essere denunciati anche se clandestini. Uno dei primi manifesti multilingue è già affisso all'interno del pronto soccorso dell'ospedale S.Orsola, il testo scorre sui monitor della sala d'attesa. Ma presto campeggerà in qualsiasi struttura del servizio sanitario dell'Emilia Romagna. «NORMA RAZZISTA» Dopo la rivolta di medici, infermieri, associazioni è la Regione guidata da Vasco Errani a schierarsi contro il disegno di legge targato Lega, passato al Senato, con cui si vorrebbe trasformare i camici bianchi in delatori di immigrati non in regola. Il ddl 773 infatti cancella il divieto di denuncia, da parte dei medici, per chi commette un reato, e insieme introduce il reato di clandestinità. L'assessore Giovanni Bissoni non usa giri di parole. «È una norma incredibile, pazzescamente razzista. Un esempio: se diventasse legge un mafioso, coinvolto in un accoltellamento, che si rivolgesse al pronto soccorso non potrebbe venire denunciato, perché l'obbligo di referto non scatta se mette in pericolo il paziente. Un clandestino che non avesse fatto nulla invece sì, perché per lui si seguirebbe un altro percorso». E riassume: «La nostra è un'assunzione di responsabilità politica molto chiara». Oltre che un segnale forte ai medici del territorio. Errani del resto lo aveva annunciato, «difenderemo la loro libertà». E subito aveva attivato l'ufficio legale regionale. «Abbiamo voluto fare chiarezza - spiega Bissoni - perché da un lato si propone una legge gravissima, dall'altro si tenta di sminuirla dicendo che darebbe solo la "possibilità" di denunciare gli irregolari. Non è così, i medici sarebbero obbligati a rivolgersi all'autorità giudiziaria» pena le sanzioni previste agli articoli 361 e 362 del Codice Penale. LA STRATEGIA Ora arriva il manifesto, che ogni Ausl dovrà tradurre negli idiomi presenti sul territorio (ci sono anche l'albanese, l'hurdu, l'hindi, il portoghese). «Nessuna denuncia di cittadini stranieri senza permesso di soggiorno», recita, «la legislazione italiana vigente lo vieta», dunque «possono continuare a rivolgersi ai servizi sanitari in Emilia Romagna con tranquillità e fiducia». La campagna è capillare: interesserà Ausl, ospedali, poliambulatori, Consultori, centri di salute mentale. A Bologna coinvolgerà anche Sokos (ambulatorio che da 15 anni assiste clandestini), i dormitori pubblici più frequentati, il Centro per la salute delle donne straniere. Il primo obiettivo è scongiurare il pesante «effetto annuncio» del ddl: già oggi confusione e paura possono «ostacolare il ricorso degli immigrati non regolari ai pronto soccorso e alle altre strutture del servizio sanitario regionale», spiega la circolare inviata a tutti i presìdi. Con conseguenze devastanti «per la salute degli immigrati»: in discussione ci sarebbero anche le prestazioni a tutela di maternità e dell'infanzia, a cominciare dalle vaccinazioni». Negarle, aggiunge Bissoni, «sarebbe immorale». Senza contare «un concreto rischio di danni irreparabili per la salute di tutta la collettività»: per ogni clandestino che rimane lontano dagli ospedali per paura di essere denunciato aumenta il pericolo della diffusione di malattie come «tubercolosi, Hiv, meningiti, Chikunguya». PRONTI AL RICORSO? C'è poi una strategia a lungo termine. La Regione chiede a tutte le strutture di avviare un monitoraggio degli accessi giornalieri di immigrati con tesserino Stp (quello distribuito ai clandestini che permette loro di accedere alle cure del servizio sanitario pubblico, ndr). E se da questo monitoraggio risultasse che gli stranieri irregolari disertano sempre più la sanità pubblica in regione «è chiaro che dovremmo prendere misure più ampie e ancora più incisive», annuncia l'assessore. Di più, per ora, non si dice: ma è chiaro che dati molto negativi potrebbero fare da base a iniziative ancora più clamorose, come un ricorso alla Corte Costituzionale. Che in più di una sentenza ha stabilito che le ragioni di tutela della salute pubblica hanno la priorità su tutto.

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Bambini apolidi e medici delatori Il doppio no del presidente Fini (sezione: Giustizia)

( da "Unita, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Bambini apolidi e medici delatori Il doppio «no» del presidente Fini MARISTELLA IERVASI «Se fosse impedita la registrazione anagrafica dei bambini nati in Italia da genitori clandestini, sarebbbe gravissimo. Che facciamo, questo bambino lo trasformiamo in un apolide o in un fantasma»?. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, interviene dal solotto di Bruno Vespa - e prende posizione su almeno due norme contenute nel disegno di legge sulla sicurezza: il rischio dei neonati invisibili se figli di immigrati senza permesso di soggiorno; e la possibilità da parte dei medici di denunciare gli irregolari. «È immorale imporre ai medici la denuncia dei clandestini ha ribadito Fini -. Il rispetto della persona viene sempre prima: uno prima è uomo e poi un clandestino. Nei pronto soccorsi ci sono poliziotti e carabinieri, al limite potranno farlo loro, non certo il medico il cui compito rimane quello di curare». La lettura di alcuni quotidiani di ieri ha fatto sobbalzare il presidente Fini dalla poltrona di Montecitorio. Soprattutto per i neonati figli di immigrati invisibili e senza identità. Il caso è nato dalla denuncia del rischio paventata da associazioni di giuristi e pediatri per via dell'art.45, comma 1, lettera f, del disegno di legge sulla sicurezza, approvato al Senato ed ora alla Camera. Che introduce l'obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno per ogni atto amministrativo di stato civile. Quindi anche per la registrazione delle nascite e il riconoscimento del figlio naturale da parte di un irregolare? Un norma che se fosse vera sarebbe vergognosa a prescindere, oltre che xenofoba: i neonati di immigrati irregolari sarebbero discrimanti alla nascita, diventando invisibili senza identità, esposti ad ogni violazione e contro la Convenzione Onu dei diritti del minore, perché le coppie per non correre il rischio di finire espulse ricorerebbero alle nasite clandestine. Ma potrebbe accadere anche di peggio: il bimbo immigrato che nascerebbe in ospedale verrebbe allontanato dai genitori naturali solo perchè figlio di irregolari e quindi dato in adozione. Discriminati, dunque, fin dalla nascita. Fini è impallidito ed ha subito cercato il ministro Maroni, senza successo. Ma poi è stato il sottosegretario Alfredo Mantovano a rassicurarlo: «È solo un equivoco... A nessuno nel governo è mai venuto in mente di precludere una cosa del genere». Del resto, l'articolo 19 del Testo unico sull'immigrazione non modificato dal ddl sulla sicurezza consente alla donna incinta irregolare di un ottenere un permesso di soggiorno per gravidanza fino 6 mesi di vita del bambino. Norma che si estende anche al marito convivente (sentenza della Corte Costituzionale 376 del 2000). Cosa che non elimina del tutto il problema: chiedere il permesso come donna incinta potrebbe destinare le persone ad un successivo allontanamento. Mantovano prima che Fini andasse a Porta a Porta ha sbrogliato tutta la matassa. «La norma del ddl del comma dell'art.45 inibisce allo straniero irregolare la possibilità di ricevere una licenza di commercio e autoririzzazioni che preparino provvedimenti in suo favore. Non prevede alcun divieto d'iscrizione all'anagrafe. Nessun neonato invisibile». E con un comunicato diffuso alle agenzie di stampa è stato costretto ad ammettere che in caso di dubbi «l'esame alla Camera del provvedimento permetterà a chiarire la questione, per renderla più incontrovertibile». Le distanze di Fini dal governo su alcuni aspetti dell'immigrazione contenute nel pacchetto sicurezza restano. «La denuncia del medico contro l'immigrato clandestino non mi convince - ha ripetuto ieri il presidente della Camera -. Questo provvedimento comporta dei rischi: i clandestini potrebbero rivolgersi a circuiti di medicina alternativa con il serio rischio di diffondere patologie e contagi. È un rischio per la società. Mi sembra una legge immorale». Neonati fantasma se figli di immigrati irregolari e medici delatori: ancora una volta il presidente della Camera Fini prende le distanze dal governo. «Legge immorale imporre ai medici la denuncia dei clandestini».

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Linate, volo Milano-Roma Ricorso contro la Cai <Il monopolio è un danno> (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-13 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE La denuncia I legali del caso derivati: «Garantire la libera concorrenza» Linate, volo Milano-Roma Ricorso contro la Cai «Il monopolio è un danno» «Violate le nome comunitarie e la Costituzione» Il documento, presentato al Tar del Lazio, impugna il provvedimento firmato dall'Autorità garante della Concorrenza Un ricorso contro il monopolio di Cai sulla tratta Milano- Roma. Un ricorso nel nome della libera concorrenza e per tutelare i diritti e gli interessi di tutti i cittadini. Non è un caso che questa iniziativa sia stata studiata ed elaborata a Milano e dallo stesso pool di esperti e legali, guidati dall'avvocato Daniele Portinaro, che ha seguito il caso dei derivati, altro episodio in cui gli interessi della collettività sono stati scavalcati da logiche diverse. Il documento, che è stato fatto proprio e presentato formalmente dalla Federconsumatori al Tar del Lazio, impugna il provvedimento del 3 dicembre scorso firmato dal-l'Autorità garante della Concorrenza e del mercato: un testo che di fatto autorizza l'operazione di concentrazione Cai-Alitalia fissata nel decreto governativo. Si stabilisce poi che solo il 3 dicembre 2011 (fra tre anni, insomma) sarà deciso il successivo termine entro il quale le posizioni di monopolio eventualmente determinatesi a seguito dell'operazione devono cessare». Insomma: per tre anni numerose rotte, tra cui il Linate-Fiumicino, sono roba di Cai e nessuna Autorità può intervenire per evitare che vengano sfruttati a danno degli utenti gli effetti della mancanza di concorrenza. è vero che l'Autorità, interpellata sul tema anche dalle segnalazioni di Easy Jet e Meridiana, ha posto alcuni vincoli «ma di fatto ha accettato e autorizzato il regime di monopolio », ribadisce il consigliere comunale del Pd, Davide Corritore che, come sui derivati, ha lavorato con il pool di legali. E il danno per i cittadini non è da poco: il ricorso fa riferimento sia al Diritto Comunitario che alla Costituzione per ribadire che i consumatori si avvantaggiano, in termini di minori costi e di maggiore qualità dei servizi, di una situazione di piena concorrenza fra più competitors. Corritore incalza: «Milano dovrebbe essere la città della libera impresa e della libera concorrenza. Invece si trova a dover subire, in prima persona, le conseguenze di una scelta che va nel segno contrario anche rispetto a quanto alcuni degli stessi imprenditori della cordata di Cai vanno predicando da sempre». Ora la parola è al Tar, che nel giro di 40 giorni verificherà l'ammissibilità del ricorso: se si ravvisassero estremi di incostituzionalità, il procedimento verrebbe trasferito nelle mani della Corte Costituzionale. Aeroporto Nel mirino della Federconsumatori il monopolio della tratta Milano-Roma di Alitalia Elisabetta Soglio

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Una pioggia di ricorsi contro gli autovelox in serie La Corte dei Conti indaga (sezione: Giustizia)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

PRIMO PIANO FIRENZE pag. 8 Una pioggia di ricorsi contro gli autovelox in serie La Corte dei Conti indaga SENTENZE DI CONSULTA E CASSAZIONE AUTOVELOX, dannazione degli automobilisti. Non tanto per lo strumento in sè è giusto che chi 'pesta' sull'acceleratore venga sanzionato quanto per la dislocazione degli apparecchi. Per dirla con le parole dei cittadini: gli autovelox sono così tanti che s'ingenera un sospetto. E cioè che servano non soltanto come deterrente per aumentare sicurezza, ma anche come 'multificio'. Anche perché c'è un dato statistico che contrasta con le installazioni in serie: ancora oggi la gran parte dei sinistri mortali (60-70%, secondo alcune fonti) si verifica in ambito urbano, non in autostrada o nelle strade di grande comunicazione. Da qui la nutrita serie di ricorsi presentati dagli automobilisti a prefetti e giudici di pace. Soprattutto in relazione a due punti: la legittimità dell'utilizzo degli apparecchi automatici di rilevamento della velocità, pur in assenza dei vigili urbani o di altre forze dell'ordine e le mancate contestazioni immediate, poi differite. SULLA LEGITTIMITA' tanto della prima che della seconda circostanza si sono espresse rispettivamente la Cassazione (con sentenza 15348/2005) e la Corte Costituzionale (155/2007). In entrambi i casi i due organismi giudiziari hanno affermato la legittimità di tali procedure (in presenza dell'autorizzazione della prefetture) dando ossigeno alle amministrazioni comunali sull'uso degli apparecchi. L'impiego di autovelox non controllati periodicamente, presi in affitto dai comuni che corrispondono una percentuale su ogni multa alla ditta installatrice, la pioggia di ricorsi dei cittadini, hanno viceversa determinato l'apertura di un'inchiesta della Corte dei Conti per danni erariali e d'immagine. g.sp.

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Nessuno vuol fare il pm in Sicilia: 4 domande per 55 posti (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-03-13 num: - pag: 21 categoria: REDAZIONALE Antimafia Una gip da Milano a Palermo: «Colleghi esposti, andare è un dovere morale». L'Anm: «Numeri drammatici» Nessuno vuol fare il pm in Sicilia: 4 domande per 55 posti MILANO — Nessuno, o quasi, vuole andare a fare il pubblico ministero in Sicilia. Nella terra dove sono morti ammazzati dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il concorso per coprire 55 posti di sostituto vacanti in quattordici Procure è stato un insuccesso totale. Si sono fatti avanti appena quattro magistrati: tre per Palermo, uno per Catania. «Un disastro dalle tante e profonde ragioni», commenta Luca Palamara, presidente dell'Associazione nazionale magistrati. A gennaio il Csm ha bandito un concorso per 205 posti vacanti in 97 diversi uffici, un quarto dei quali è scoperto nella sola Sicilia. I risultati sono stati deludenti per la regione, per il Sud in generale, ma anche per alcune sedi del centro e del Nord. Le ragioni sono note e, per la Sicilia si aggravano: oltre all'esposizione di chi fa il magistrato lì, distanza e difficoltà nei collegamenti con il resto della nazione scoraggiano i trasferimenti. C'è poi il fatto che coloro che ora fanno i giudici non sono propensi a diventare pm perché in caso di ripensamento non possono tornare sui propri passi se non dopo cinque anni trascorsi in una regione diversa da quella di provenienza professionale e talvolta neppure confinante. Nello sconsigliare i movimenti, giocano un ruolo decisivo anche la carenza di mezzi tecnici e investigativi in molte aree del Sud e la norma che impedisce di lavorare in Procura ai magistrati di prima nomina, un tempo vero bacino in cui le Procure delle Meridione traevano linfa vitale. Molti, infine, restano alla finestra in attesa di capire fino a che punto la politica arriverà nei progetti di separazione delle carriere e di riforma della figura del pm e degli strumenti di indagine. La conseguenza è che per i 12 posti di Palermo si sono fatti avanti in 23, ma 20 magistrati si sono ritirati all'ultimo momento dopo aver «saggiato» posizione e punteggio personale, mentre a Catania un solo posto su 7 è stato coperto e ritirate ben 11 domande. Per gli altri 12 uffici è stato il vuoto pneumatico. Non è arrivata neppure una domanda, zero. Secondo dati non ufficiali, resteranno senza titolare 7 posti a Caltanissetta, 6 a Trapani, 4 a Gela e Ragusa, 3 ad Enna, Marsala e Termini Imerese (dove, dopo il trasferimento a Palermo di due pm, rimangono solo il procuratore e un sostituto), due ad Agrigento e Nicosia, e uno a Barcellona Pozzo di Gotto, Sciacca e alla Procura dei minori di Caltanissetta. «Numeri drammatici. Scontiamo gli attacchi al pm e il fatto che in questo momento la sorte di questa figura non è chiara », conferma Palamara che con la giunta dell'Associazione ha partecipato nei giorni scorsi in Sicilia a un'assemblea dei magistrati della regione dopo la quale è stato mandato al Csm un documento con una piattaforma di proposte. Resta che «in zone a forte presenza della criminalità organizzata — denuncia — ci sono Procure che rischiano la chiusura per mancanza di magistrati ». Una «emergenza gravissima » contro la quale rischiano di essere inutili gli incentivi (2.500 euro al mese per 4 anni) previsti nel prossimo concorso per 100 Procure le quali, proprio perché non ambite, ora diventeranno sedi disagiate. Ma per il presidente dell'Anm gli incentivi dovrebbero andare «anche a chi resta lì a lavorare nei sacrifici». Dei tre nuovi pm palermitani, l'unico ad arrivare da fuori regione è Alessandra Cerreti, che è anche uno dei soli tre giudici in Italia che in questo giro sono diventati pm. Gip a Milano, lunga esperienza in tribunale in processi di criminalità organizzata ed economica e di terrorismo internazionale, prima di trasferirsi a Palermo andrà anche in applicazione per 6 mesi a Reggio Calabria dove la forte carenza di giudici ha causato di recente alcune scarcerazioni. Non è la nostalgia a farla tornare nella sua terra (è messinese), ma, dice, lo «spirito di servizio e una sorta di dovere morale nei confronti di uffici giudiziari particolarmente esposti, in cui i colleghi sono costretti a operare in situazione di difficoltà». Anni Novanta Giovanni Falcone con Giacomo Conte e Paolo Borsellino Giuseppe Guastella gguastella@corriere.it

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Regione, la legge elettorale apre <il gioco delle coppie> (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-03-2009)

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Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: 1PAGINA - data: 2009-03-13 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE La svolta Doppia preferenza, un uomo e una donna Regione, la legge elettorale apre «il gioco delle coppie» Abolito il listino bloccato. Alle prossime regionali il premio di maggioranza per la coalizione vincente sarà attribuito pescando nelle liste, nelle quali sarà presente almeno un terzo di donne. E si apre il «gioco delle coppie »: doppia preferenza, ma solo per candidati di genere diverso. Queste le novità contenute nella legge elettorale approvata ieri all'alba dal Consiglio. Il Pd esulta: «Risultato innovativo». FI replica: «Legge incostituzionale. Potrebbe essere necessario il ricorso alla Corte costituzionale». La nuova legge elettorale è stata approvata ieri mattina all'alba, circa ventiquattr'ore dopo l'inizio della seduta. Con la maggioranza hanno votato a favore anche Udc e Mpa. A PAGINA 5 Cuomo

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Bioetica, primo sì al ddl. Crepe nei due poli (sezione: Giustizia)

( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-03-13 num: - pag: 12 categoria: REDAZIONALE Testamento biologico Via libera in commissione. Avvenire attacca: legge manomessa. Finocchiaro: si sfascia la Costituzione Bioetica, primo sì al ddl. Crepe nei due poli «Perplesso» il sottosegretario Mantovano. Democratici in ordine sparso ROMA — Via libera della commissione Sanità del Senato al disegno di legge sul testamento biologico. Un voto che vede polemiche interne su entrambi i fronti, con il Pd che vota in ordine sparso e il Pdl che subisce una contestazione da «destra» per aver «ammorbidito » il testo. Come previsto, il testamento biologico in versione Pdl resta svuotato del contenuto principale, ovvero la possibilità di mettere per iscritto il rifiuto di alimentazione e idratazione artificiale. Ma Alfredo Mantovano non è ancora soddisfatto. Il sottosegretario all'Interno aggiunge alle «motivate perplessità» della vigilia, il rischio di «applicazioni confuse e discordanti». Impensierito dal fatto che le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) siano considerate vincolanti per il medico. Il relatore Raffaele Calabrò si precipita a spiegare che non è così, perché il medico dovrà confrontare la Dat con i progressi scientifici. Spiegazione che non soddisfa Mantovano. Un emendamento del senatore Bosone (Pd) introduce la vincolatività della Dat e l'obiezione di coscienza: passa a sorpresa, con l'astensione di Stefano De Lillo (Pdl). Ma il voto viene fatto ripetere. De Lillo viene convinto e vota con la maggioranza, rafforzata questa volta anche dal voto del presidente Antonio Tomassini. Risultato: 11 a 10 per la maggioranza. «Voto e procedure inusuali», contesta il Pd. «Parlamentari Pdl intimiditi», denuncia Ignazio Marino. Che il clima non fosse facile, si era capito la mattina leggendo Avvenire. A proposito dell'emendamento che rende vincolante la Dat, il quotidiano della Cei parlava di «un inserimento maldestro che può manomettere la legge», di «spensieratezza all'opera», di «sbadataggine» o, peggio, di un «rompete le righe» e di un «rompete la legge». Il sigillo finale al dissenso lo dà la senatrice Laura Bianconi, che vota contro, come Giuseppe Astore (Idv). Una tensione che fa passare in subordine, per un attimo, la puntuale spaccatura del Pd. Più profonda del solito, come si vede al voto. Che vede due contrari, la radicale Donatella Poretti e Vincenzo Vita (che sostituisce Marino); tre astenuti, Dorina Bianchi, Claudio Gustavino e Daniele Bosone; e tre che non partecipano al voto, Lionello Cosentino e Fiorenza Bassoli e Franca Chiaromonte. Assente, non sostituito, Leopoldo Di Girolamo. Un caos cominciato poco prima. L'indicazione di Anna Finocchiaro sembra sia per votare no. Ma la Bianchi, poco prima del voto, annuncia l'astensione dei tre. Gli altri cercano di convincerli, ma non c'è verso. La Chiaromonte, a quel punto, si chiama fuori, «imbarazzata » dalla confusione. La Poretti parla di «gestione disastrosa ». La Finocchiaro, dopo il voto, chiama tutti a raccolta, striglia il gruppo e la Bianchi fa mea culpa: «C'è stata mancanza di dialogo, è un mio errore ». Si parla di un incontro tra Finocchiaro e Franceschini, ma viene smentito. Poi la Finocchiaro parla alle agenzie. Definisce il ddl «orrendo e inutile: sfascia la Costituzione ». Parla di «uno sgretolamento della gerarchia dei valori », di «una primazia dello Stato». Al referendum si rischia di perdere, «ma sul testo dovrebbe intervenire la Corte Costituzionale». Eugenia Roccella (Pdl) si inalbera: «Non vorrei che questa radicalizzazione catastrofica preparasse il terreno a chiamare in causa la Consulta». Prima, però, c'è l'Aula. Si comincia il 18 marzo. Alessandro Trocino

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Ok alla legge elettorale, ecco i candidati in coppia (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-13 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Ok alla legge elettorale, ecco i candidati in coppia Regione, via il listino e spazio ai sindaci candidati Il Pd: grande innovazione. Fi: è incostituzionale Il testo definitivo approvato al termine di una maratona che si è conclusa solo ieri all'alba. Hanno votato contro An, Fi e Udeur NAPOLI — Alle prime luci dell'alba di ieri, dopo quasi ventiquattr'ore di rinvii e schermaglie, il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge elettorale, cancellando il vituperato listino bloccato che in tre diverse tornate (1995, 2000 e 2005) ha consentito l'ingresso nell'assemblea di trenta privilegiati (docenti universitari, esponenti della società civile, ma anche di parenti di dirigenti politici) esentati dalla caccia alle preferenze. Il premio di maggioranza verrà d'ora in poi assegnato pescando nelle stesse liste della coalizione vincente, mentre per favorire la presenza delle donne nell'assemblea è stato adottato un espediente diverso: nelle liste dovrà essere presente almeno un terzo di candidate; inoltre, gli spazi televisivi dedicati alla propaganda saranno divisi in parti uguali tra uomini e donne; sarà possibile, inoltre, esprimere due preferenze, ma solo per candidati di genere diverso, a pena della cancellazione della seconda. Nessuna quota prestabilita di elette, dunque, come pure chiedevano le donne. E nemmeno un minilistino bloccato di quattro candidati (di cui due donne) che a un certo punto è sembrato il compromesso in grado di sbloccare l'impasse. Le donne dovranno comunque entrare in Consiglio dalla porta principale, anche se, come si è subito ironizzato nei corridoi del palazzo, «al traino» di qualche recordman delle preferenze, in pratica si è aperto il «gioco delle coppie». La legge è passata con 32 voti a favore (Pd, La Sinistra, Verdi, Socialisti, Movimento per l'autonomia, Unione di centro), 4 astensioni (la presidente dell'assemblea Sandra Lonardo, Vito Nocera del Prc, la vendoliana Antonella Cammardella, e Massimo Grimaldi del Nuovo Psi). Hanno votato contro Udeur, Forza Italia, che avrebbe voluto mantenere il listino, seguita infine da Alleanza nazionale, che pure si era battuta per cancellare la corsia preferenziale di accesso al Consiglio. Un altro punto cruciale sul quale l'iter di approvazione della legge elettorale ha rischiato di naufragare è stato il voto (a scrutinio segreto) sugli emendamenti che prevedevano l'obbligo per il sindaco che avesse voluto concorrere alle regionali di dimettersi, rispettivamente, centottanta giorni prima del voto ovvero al momento della presentazione della candidatura. Evidente il tentativo di alcuni consiglieri uscenti di restringere l'ambito dei possibili concorrenti eliminando dalla corsa pericolosi competitori, come sarebbero i primi cittadini soprattutto dei centri medi e grandi, costringendoli al ruolo di semplici portatori d'acqua. Dopo l'approvazione della legge, ha esultato il Pd che, dopo le lacerazioni sulle quote rose, ha ritrovato l'unità. Sia il segretario regionale Tino Iannuzzi che il capogruppo Pietro Ciarlo hanno sottolineato il carattere innovativo della nuova normativa. «Si è voluto — ha detto quest'ultimo a proposito dell'abolizione del listino — restituire alla volontà popolare la costituzione degli organi». Ciarlo ha anche esplicitamente ringraziato per il contributo i gruppi di opposizione Mpa e Udc; ha invece accusato An e FI di aver perso un'occasione per contribuire «a una legge di alto valore istituzionale». Ma dagli azzurri è arrivata una replica durissima. «Questa legge — ha tuonato il coordinatore regionale di FI NIcola Cosentino — è illegittima. Assomiglia a uno sketch di "Scherzi a parte". Potrebbe rendersi necessario il ricorso alla Corte costituzionale ». Delusione per l'esito della maratona in aula è stata espressa dal movimento «Azzurro Donna» che ha anche garantito che proseguirà la mobilitazione. La presidente dell'assemblea Sandra Lonardo, invece, ha definito la nuova legge «un importante passo in avanti sulla strada delle pari opportunità». Il vice-governatore Antonio Valiante ha ricordato che «l'abolizione del listino, auspicata da tempo dal presidente Bassolino, fa sì che il premio di maggioranza verrà ora attribuito ai candidati eletti». Gimmo Cuomo L'aula I banchi della presidenza con il governatore Bassolino e la presidente Lonardo

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Ma non per questo è venuto meno il bisogno degli Stati di disporre di servizi di informazione e di sicurezza leali ed efficienti. (sezione: Giustizia)

( da "Tempo, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

stampa Ma non per questo è venuto meno il bisogno degli Stati di disporre di servizi di informazione e di sicurezza leali ed efficienti. Il che viene meno quando leale ed efficiente non è più il "terzo potere". Esso non deve apparire potere dei poteri, come in molte occasioni ha voluto atteggiarsi la procura milanese nei confronti di Pollari. Forme più o meno striscianti di «privatizzazione» dei sistemi di sicurezza, oltre che incostituzionali, sono odiose, a prescindere da coloro contro i quali vengano utilizzate. Dalla ormai cronica privatizzazione di importanti pezzi del nostro sistema di sicurezza uomini come Pollari si trovano esposti a ogni sorta di perfidia. Banche dati con informazioni altamente sensibili sono nella piena disponibilità di consulenti-periti chiamati a collaborare alle indagini relative anche a più procedimenti e la sorte del materiale raccolto, una volta terminata l'indagine, non è quasi mai quella prevista dalla legge. Il sistema delle intercettazioni telefoniche viene affidato in outsourcing dall'amministrazione della giustizia ad operatori telefonici privati. Ogni abuso diventa lecito. Se lo Stato non c'è più, tutto è permesso ed il ricatto diventa l'unico rapporto possibile. Almeno su Pollari lo Stato sembra aver finalmente formulato un suo dignitoso «non ci sto». La macchina da guerra montata contro di lui non aveva legittimazione a procedere ed il diritto-dovere del segreto di stato doveva essere garantito. Torna ad onore della Corte Costituzionale averlo detto: resta da auspicare possa essere così anche in altri casi. Luigi Compagna

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Brescia pronta a tingersi di giallo con il festival del libro poliziesco (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 62 del 2009-03-13 pagina 13 Brescia pronta a tingersi di giallo con il festival del libro poliziesco di Lucia Galli Da lunedì tutti brividi, da Scerbanenco a Zingaretti (alias Montalbano) La leonessa ama il brivido e Brescia si tinge di giallo per un'intera settimana: torna in città, dal 16 al 22 marzo, l'appuntamento con il festival della letteratura poliziesca, un'occasione di suspence in più per coniugare la passione per il giallo con la visita della città (Per organizzare una visita della città, call centre associazione Guide, 030.3749916, pacchetti con pernottamenti e prima colazione da 60 euro). Quest'anno la manifestazione è molto ricca sia per la varietà dei temi trattati, sia per i diversi registri stilistici con cui si articolano gli incontri, da quelli pensati per i bambini, a quelli studiati per i neofiti del genere a quelli realizzati per assecondare il gusto dei grandi esperti del poliziesco. Il ricco menù è stato cucinato da un pool di conoscitori delle cose cittadine come Magda Biglia, Carla Boroni, Milena Moneta e Sonia Mangoni, con l'appoggio della Provincia e la collaborazione del Comune di Brescia e della Regione. Partendo da un omaggio alla figura di Giorgio Scerbanenco, la rassegna chiama a raccolta autori italiani e stranieri, personaggi del mondo investigativo e attori di fiction tv e di cinema. Si comincia lunedì e l'ouverture è in rosa perché affidata a un drappello di scrittrici noir capitanato da Barbara Garlaschelli insieme a Nicoletta Vallorani, Elisabetta Bucciarelli per citare alcune delle penne del mistero al femminile. Ad aprire la kermesse un ospite d'eccezione: direttamente dai libri di Carlo Lucarelli arriva in carne e ossa il commissario De Luca, interpretato in tv da Alessandro Preziosi. Martedì 17 l'omaggio a Scerbanenco e al suo personaggio, Duca Lamberti: presente Cecilia, la figlia del celebre giallista, all'incontro moderato da Andrea Bosco partecipano anche il critico letterario Ermanno Paccagnini e gli scrittoti Pietro Colaprico e Biagio Proietti. Mercoledì 18 si parla invece di una nuova forma di narrativa, il romanzo totale: quattro scrittori che risiedono in città diverse, riescono, attraverso internet, a comunicare e dare un'unica stesura condivisa del loro romanzo. Giovedì poi, il noir abbraccia l'arte, in una sorta di nuovo Codice Da Vinci, con Flavio Caroli che indaga sull'identità del sanguinario Jack lo Squartatore a partire da un dipinto ne "Giallo nell'arte: un dipinto svela Jack lo Squartatore". Da segnalare, infine, i due appuntamenti clou del prossimo fine settimana: a Brescia sbarcano le storie maledette della giornalista Franca Leosini, mentre un talk show cui prenderà parte anche il giudice della corte costituzionale Giuseppe Frigo farà il punto su come i mass media devono operare nella diffusione delle brutte notizie. Domenica 22 invece, è atteso in città Montalbano in persona, alias Luca Zingaretti, pronto a ritirare il premio alla carriera. I luoghi dei vari incontri del festival costituiscono già di per sé un piccolo itinerario: da Palazzo Martinengo, 030. 2807934, palazzomartinengo.it, con i suoi percorsi archeologici a ridosso della Piazza Foro, al Quadriportico di Piazza Vittoria, 030.2943778, quadriportico.com. Per informazioni e organizzazione di visite guidate rivolgersi all'ufficio cultura del Comune, 030.3749913, provincia.brescia.it/giallo. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Forza Italia boccia nuova legge elettorale regionale (sezione: Giustizia)

( da "Caserta News" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Venerdì 13 Marzo 2009 Forza Italia boccia nuova legge elettorale regionale POLITICA | Napoli Forza Italia boccia per illegittimità la nuova legge elettorale regionale, valuntando la possibilità di un ricorso alla Corte Costituzionale. A illustare le ragioni dell'iniziativa, nel corso di una conferenza stampa convocata per la giornata di sabato 14 marzo, alle ore 11, presso la sede del Coordinamento regionale di Forza Italia, saranno: Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia; Paolo Romano, presidente del Gruppo di Forza Italia in consiglio Regionale.

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Previsioni illegittime , ricorso alla Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Denaro, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Campania Intervista. Paolo Romano Previsioni illegittime , ricorso alla Consulta Forza Italia annuncia ricorso alla Corte costituzionale sulla legge appena approvata in Consiglio. "Alla base - spiega il capogruppo Paolo Romano - difetti amministrativi che investono il profilo delle garanzie costituzionali. Uno per tutti: la doppia preferenza condizionata. Una sorta di coercizione arbitraria". antonella autero Fi ha annunciato il ricorso alla Corte costituzionale sulla legge elettorale appena approvata. Quali sono i profili di illegittimità a cui vi riferite? Insieme a una lunga serie di criticità che attengono a profili relativi alle procedure adottate in Commissione e in Aula, questa legge presenta forti difetti amministrativi che investono anche il profilo delle garanzie costituzionali. Una per tutte: la doppia preferenza condizionata. Una sorta di coercizione arbitraria. Si può dire a un libero elettore: se non voti donna, ti annullo il voto? Per le donne è stato previsto un doppio meccanismo di garanzia: presenza di almeno un terzo in lista e doppia preferenza, di cui una da assegnare a un candidato di sesso femminile. Un passo avanti, non crede? Assolutamente no. Il primo è un meccanismo di partecipazione e speranza, che non dà nessuna certezza di accesso al Consiglio perché in questo momento e in questa regione le donne, ed è cosa nota, partono svantaggiate. Poi, francamente credo che quante più donne si inseriscano in una lista meno possibilità hanno di essere elette. Il secondo andrebbe intanto verificato nella sua legittimità costituzionale per le ragioni che ho espresso prima. Il listino ha mai garantito veramente le donne visto che la maggior parte dei componenti sono sempre stati uomini? Le donne del listino, in questa consiliatura le colleghe Mastella e Cammardella, sono entrate in Consiglio. Il listino è uno strumento di certezza, seppur minima ma di certezza. Viceversa siamo alla lotteria. Nel listino a sei che avevamo previsto questa volta le donne sarebbero state protagoniste. Ant. Aut. del 13-03-2009 num.

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Fine vita, disco verde in commissione Sanità (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 13-03-2009 BIOETICA E POLITICA Il provvedimento è stato licenziato con 18 voti a favore (Pdl, Udc, Lega) e 4 contrari (Poretti eVita del Pd,Astore dell'Idv e Laura Bianconi del Pdl). Nel Pd anche 3 astenuti (Bianchi, Bosone e Gustavino) Fine vita, disco verde in commissione Sanità Dal 18 marzo confronto in Aula sul testo unificato DA ROMA PIER LUIGI FORNARI L a commissione Sanità del Senato ha licenziato, ieri, con vari emendamenti, il testo unificato sul fine vita, approvando il mandato al relatore Raffaele Calabrò di riferirne favorevolmente in aula il 18 marzo. Nuovo strappo con tre astensioni nel Pd (Dorina Bianchi, Daniele Bosone e Claudio Gustavino). I voti a favore sono stati 11 (Pdl, Udc, Lega), 4 i contrari (per il Pd la radicale Donatella Poretti e Vincenzo Vita, per l'Idv Giuseppe A- store, e, per motivi opposti, Laura Bianconi del Pdl). Del Pd non hanno partecipato al voto, pur presenti in commissione, Franca Chiaromonte, Fiorenza Bassoli e Lionello Cosentino. Secondo il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, l'iter dei lavori «si è sostanzialmente svolto all'insegna della correttezza e i risultati sono sicuramente in linea con le aspettative del governo». «Ora andiamo in aula per difendere le ragioni della vita e dire no all'introduzione nel nostro paese di alcuna forma di eutanasia », ha assicurato il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. «Sull'eccellente impianto del ddl ha aggiunto il suo vice, Gaetano Quagliariello è stato così raggiunto un alto compromesso», in grado «di tutelare e garantire il diritto alla vita e la libertà della persona, ribadendo il no ad ogni forma di eutanasia e all'accanimento terapeutico». In aula, ha assicurato, «vi sarà anche lo spazio per ulteriori miglioramenti qualora ve ne fosse necessità ». Anche Calabrò ha ribadito che se vi sono emendamenti che, pur non snaturando l'impianto della legge, «possono dare adito a dubbi interpretativi» si procederà «ad ogni rivisitazione tecnico-stilistica necessaria». Un'analoga assicurazione è venuta da Roberto Centaro del Pdl, a proposito del suo discusso emendamento che ha introdotto il carattere vincolante delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Nella seduta della mattinata c'è stata polemica per la verifica di un voto, che ha portato alla bocciatura (11 contro 10) di un emendamento a firma di Bosone del Pd (prevedeva l'obbligo per le strutture sanitarie di garantire comunque l'esecuzione delle volontà del paziente con la possibilità dell'obiezione di coscienza del medico). Ignazio Marino del Pd ha accusato: «È incredibile che si faccia rivotare un emendamento perché l'esito della votazione non è piaciuto». Critiche anche per il fatto che il presidente della commissione, Antonio Tomassini, abbia votato. «Nervosismo della maggioranza» ha commentato la capogruppo in commissione del Pd, Bianchi. «Non vedo nessun clima di nervosismo è un lavoro che sta procedendo con la massima regolarità», ha replicato Calabrò. «Stamattina ha riferito il relatore c'è stato un intervento di un senatore che chiedeva che ci fosse il concetto dell'obiezione di coscienza all'interno del ddl. Ma l'obiezione di coscienza non può esserci perché il medico ha la libertà delle proprie scelte, già la legge lo dice con molta chiarezza». Su questo, ha precisato il relatore, «il senatore De Lillo si è poi convinto e ha votato come tutta la maggioranza». La nuova spaccatura nel Pd, non è rimasta senza conseguenze. Dopo la seduta si è tenuta presso il gruppo del Senato una riunione dei membri della commissione con Anna Finocchiaro, ed il vice Luigi Zanda. La presidente dei senatori democratici, che già mercoledì aveva fatto pesare la sua presenza in commissione per difendere l'emendamento di cui era prima firmataria, non avrebbe nascosto una certa irritazione nei confronti della Bianchi. In precedenza ieri aveva anticipato durissime critiche al ddl: «Sgretola il patto alla base della Costituzione. È un testo orrendo e inutile». Ma non crede «in un voto segreto salvifico» in aula. E più che in un referendum confida nell'intervento della Corte costituzionale. Per Gianpiero D'Alia dell'Udc, invece si tratta di un testo «convincente e incisivo», perché tra l'altro «non sono stati intaccati i principi fondamentali di alimentazione e idratazione, su cui ci siamo sempre battuti, perché venissero considerati sostegno vitale e non cure mediche».

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Anm: <Procure del Sud sotto organico> (sezione: Giustizia)

( da "Avvenire" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACA 13-03-2009 Anm: «Procure del Sud sotto organico» ROMA. È «drammatica» la situazione delle procure, soprattutto in Sicilia, Calabria e Sardegna: sono «numerosi» gli uffici che «rischiano la paralisi se non addirittura la chiusura». Una «gravissima emergenza» che i benefici economici introdotti con la riforma del governo sulle sedi disagiate non sono «assolutamente» in grado di fronteggiare». È per questo che l'Associazione nazionale magistrati, dopo aver più volte lanciato l'allarme con il ministro della Giustizia, ha deciso di rivolgersi anche al Csm, per sottoporre «alcune possibili, anche se parziali, soluzioni» attuabili dall'organo di autogoverno, consentendo per esempio anche ai giudici che lo richiedono di essere «prestati» temporaneamente alle procure. Nella lettera inviata a Palazzo dei marescialli, l'Anm ribadisce che il trasferimento d'ufficio con cui il governo vuole coprire i vuoti nell'organico delle procure è «un intervento incoerente e inefficace», e che l'unica soluzione reale al problema è «una deroga, anche temporanea, al divieto di destinare a funzioni requirenti i magistrati di prima nomina». Inoltre viene suggerito di introdurre benefici legati alla carriera e di consentire anche ai magistrati in servizio presso uffici giudicanti di offrire la propria disponibilità a coprire i vuoti degli uffici di procura.

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Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni (sezione: Giustizia)

( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni Roma, 13 mar (Velino) - Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la revoca di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?economia del potere di richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI, per il tramite del suo rappresentante, la revoca di un consigliere di amministrazione, in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare di vigilanza, deve essere annullata la nota del Ministro dell?economia, indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007, con la quale il Ministro stesso ha informato quest?ultimo della decisione di revocare il predetto consigliere". Inoltre, si legge nella sentenza, "deve essere accolta la richiesta della Commissione ricorrente di annullare tutti gli atti 'connessi e conseguenti' alla suddetta nota del Ministro. In particolare, questa Corte, sulla base di quanto detto sopra, individua come lesivi e quindi annulla i seguenti atti: la nota, in data 11 maggio 2007, con la quale il Presidente del Consiglio dei ministri ha comunicato al Presidente della Commissione di vigilanza la decisione del Ministro dell?economia di revocare il consigliere Petroni; la nota, in pari data, con la quale il Ministro dell?economia ha invitato il Direttore generale del Dipartimento del Tesoro 'a porre in essere le conseguenti iniziative per attivare il percorso di revoca del Prof. Petroni e di nomina di un nuovo Consigliere di Amministrazione'; la nota, in pari data, con la quale il Direttore generale del Tesoro ha chiesto al Presidente del Consiglio di amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della RAI S.p.A. di convocare senza ritardi l?Assemblea ordinaria dei soci ai sensi dell?art. 2367 cod. civ., con il seguente ordine del giorno: '1. Revoca di un amministratore e nomina di un nuovo amministratore della Società'" . Per tuti questi motivi la Corte Costituzionale " dichiara che non spettava al Ministro dell?economia e delle finanze, d?intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri, richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI – Radio Televisione Italiana S.p.a., la revoca di un consigliere di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare per l?indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;annulla, per l?effetto:a) la nota del Ministro dell?economia e delle finanze, indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007;b) la nota, in pari data, del Presidente del Consiglio dei ministri, indirizzata al Presidente della Commissione parlamentare per l?indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi; c) la nota, in pari data, del Ministro dell?economia e delle finanze, indirizzata al Direttore generale del Dipartimento del Tesoro; d) la nota, in pari data, del Direttore generale del Dipartimento del Tesoro, indirizzata al Presidente del Consiglio di amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della RAI S.p.A.". (vum) 13 mar 2009 12:47

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Lazio/ Regione: Nuove regole per nomine direttori Asl (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 13 mar. (Apcom) - Più trasparenza e meno politica. E' questo l'obiettivo della proposta di legge che sarà discussa domani nel Consiglio della Regione Lazio per stabilire nuove regole sulla nomina di direttori generali delle Asl e primari. Secondo l'ipotesi formulata nel testo il presidente della Regione non potrà più attingere all'elenco generale degli specialisti che avrebbero titolo per diventare direttore generale, dove in genere sono elencati centinaia di nominativi, ma dovrà fare una scelta soltanto su tre persone. Sarà invece una commissione tecnica a estrarre dall'elenco generale i tre candidati. In questo modo il potere discrezionale del presidente della Regione sulla nomina dei direttori delle Asl si riduce drasticamente. Per la nomina dei primari la legge prevede un meccanismo analogo. Non sarà più il direttore generale a nominare direttamente il primario. Lo farà invece una commissione composta da cinque dirigenti estratti a sorte (due dall'elenco regionale e tre dal resto d'Italia), sulla base esclusivamente dei titoli. "Questo è un passo avanti verso la trasparenza e la legalità - ha commentato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo - e uno indietro della politica. Questa è una di quelle giornate che mi fa capire che non stiamo perdendo tempo. Il testo della proposta di legge, già approvato dalla Giunta, sarà adesso esaminato dal Consiglio. Con le nuove regole il potere di nomina sarà vincolato da griglie strettissime per fare in modo che prevalga sempre il merito". Con le nuove regole la nomina di ciascun direttore di Asl sarà preceduta da un bando. Il bando produrrà un elenco di nominativi. Non sarà più il presidente della Regione a scegliere tra quei nominativi, perchè quest'incarico sarà affidato a un'apposita commissione. I commissari saranno cinque e saranno scelti tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo delle Supreme magistrature e professori ordinari, anche a riposo. La commissione selezionerà tre candidati, sulla base dei titoli e dei requisiti. Il presidente della Regione potrà scegliere soltanto uno di questi tre candidati. Per quanto riguarda invece la nomina dei primari verrà adottato un meccanismo simile: il direttore dell'Asl non potrà più nominare direttamente i primari, perchè l'incarico sarà affidato a una commissione tecnica formata da specialisti del settore per il quale il primario deve essere nominato. Il direttore dell'Asl non potrà fare altro che prendere atto della scelta della commissione. Il testo della proposta di legge istituisce poi anche, presso la presidenza della Regione, una commissione di garanzia per i controlli sanitari che, tra gli altri compiti, avrà quello di controllare e monitorare le attività complessive svolte per conto del servizio sanitario regionale. Le Asl, gli enti e le aziende del sistema sanitario regionali saranno tenuti a fornire tutte le informazioni richieste e l'accesso alle loro banche dati.

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Telefono rosa: nel 2008 aumentate le violenze domestiche (sezione: Giustizia)

( da "Articolo21.com" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Telefono rosa: nel 2008 aumentate le violenze domestiche di Bruna Iacopino I dati resi noti oggi dall'Associazione nazionale Telefono rosa dovrebbero portare a nuovi livelli di allarme per quanto concerne la sicurezza delle donne. Infatti, pur non contraddicendo quelli relativi agli stupri, forniti quasi un mese fa dal Minitero delle pari opportunità che evidenziava un calo considerevole, pari all'8,4% nel 2008, ripsetto al 2007, evidenziano un aspetto troppo spesso dimenticato, o comunque taciuto dalla maggior parte dei media: il fenomeno delle violenze domestiche. Stando alle segnalazioni ricevute lo scorso anno, in concomitanza con il ventennale dell'associazione, risulta infatti un sensibile aumento del fenomeno della violenza all'interno delle mura domestiche: 1.744 richieste di aiuto ( di cui 1.457 italiane e 287 straniere) contro le 1.492 del 2007. Nel 52% dei casi l'autore della violenza è dunque il marito o il partner, in ogni caso una persona conosciuta. La violenza sulle donne non è dunque diminuita, ma aumentata, il punto è che ha molta meno visibilità. Casi simili difficilemnte possono approdare alle pagine della cronaca o infiammare i palinsesti televisivi: la privacy in questi casi è condizione indispensabile affinchè altre donne trovino ill coraggio di denunciare apertamente. Un'indagine Istat condotta nel 2007 su un campione di 25.000 donne aveva evidenziato che solo il 7,5% delle donne che subivano violenza all'interno delle mure domestiche aveva anche il coraggio di denunciare, mentre nel caso di stupro subito dal marito o dal partner la percentuale si abbassava al 5,3%. Un altro dato preoccupante approda alle agenzie giusto la scorsa settimana, e proviene direttamente dal CSM. In seguito alla segnalazione dell'associazione “ Donne in rete contro la violenza” il CSM è stato costretto ad aprire un fascicolo di inchiesta. In seguito ad uno studio condotto su 28 città italiane a partire da Milano, Roma, Palermo e Napoli fino a piccoli centri come Tivoli, risulterebbe infatti che le donne che subiscono maltrattamenti o violenze sessuali in famiglia vengano spesso scoraggiate a denunciare tali episodi dalle forze di polizia che dovrebbero invece tutelarle. Nella delibera del Csm si sottolinea, dunque, come ci sia una "insufficiente sensibilita' da parte delle forze di polizia nel momento della raccolta della denuncia per maltrattamenti in famiglia". E il fenomeno si manifesta "con il tentativo di dissuadere la donna a presentarla, con la minimizzazione della vicenda e la comunicazione dell'iniziativa al soggetto denunciato per attuare un tentativo di conciliazione inopportuno anche per possibili ricadute negative sul piano della protezione della vittima". Con dati simili impossibile giocare la carta del sensazionalismo, mentre continua a rimanere invece alta l'attenzione sul binomio “rumeni-stupratori” e si moltiplicano le illazioni su possibili complici, coperture, confessioni e smentite da dare in pasto ad un pubblico ormai assuefatto alla notizia formato televisivo.

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Tribunale, nominato il procuratoreE' Francesco Puleio (sezione: Giustizia)

( da "Sicilia, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Tribunale, nominato il procuratoreE' Francesco Puleio il magistrato chiamato dal Csm a sostituire il collega Domenico Platania Consiglio comunale: il Tar di Catania ha sentenziato l'insediamento di Giorgio Zaccaria al posto di Massimiliano Baglieri, entrambi della lista "Antonello Buscema sindaco". La decisione è stata assunta a seguito ad un ricorso presentato da Zaccaria, assistito dall'avvocato Luca Cottone, contro Baglieri e contro Vincenzo Zacco, altro candidato della stessa lista. Il ricorrente lamentava la mancata attribuzione di quattro voti nella sezione elettorale n. 15, "dirottati" su Zacco. La lista che sosteneva l'attuale sindaco Buscema conquistò nelle ultime elezioni amministrative due seggi: il primo andato a Carmelo Cerruto che aveva riportato 173 preferenze, il secondo a Baglieri. Giorgio Zaccaria aveva ottenuto 136 voti. Quest' ultimo era risultato il primo dei non eletti per pochi voti tant'è che con l'attribuzione dei 4 mancanti, erroneamente attribuito a Zacco, ora supera proprio Baglieri. E' risultato che nei verbali di sezione risultavano attribuiti questi voti allo Zaccaria, ma nel prospetto delle liste dell'Ufficio Elettorale Centrale risultavano invece erroneamente assegnati allo Zacco. Lo scorso mese di dicembre il Tar di Catania aveva ammesso il ricorso dell'avvocato Cottone. Era stata disposta la verifica delle schede affidandola alla Prefettura di Ragusa. Ora si è discusso il ricorso e alla fine in base alle risultanze delle indagini Giorgio Zaccaria è risultato eletto al posto di Massimiliano Baglieri. GI. BU.

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NICOLA COSENTINO, COORDINATORE REGIONALE DI FORZA ITALIA E SOTTOSEGRETARIO ALL'ECONOMIA: LA BAT... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (City)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia e sottosegretario all'Economia: la battaglia sul listino è stata persa? «Questa legge è illegittima, come illegittimo è l'esecutivo che governa la Campania». Se ritiene la legge illegittima vuol dire che Forza Italia farà ricorso? «Senza voler entrare nel merito di un provvedimento che assomiglia a un copione per "Scherzi a parte", riteniamo che il progetto di riforma presenti diversi profili di illegittimità che, stando così le cose, potrebbero rendere necessario un ricorso alla Corte Costituzionale». Il Pd immagina che Forza Italia faccia pressione sul governo per impugnare la legge. Lei è anche sottosegretario. Come risponde? Il governo impugnerà il testo? «Il governo valuterà con attenzione e senza pregiudizi il testo non appena lo avrà ricevuto. L'esame sarà attento così come attentamente si sta valutando il comma dello Statuto che prevede il riconoscimento delle unioni familiari». La doppia preferenza non la convince? «Presunti profili di incostituzionalità a parte, mi sembra un'idea bizzarra che peraltro non garantisce affatto le donne. Anzi, la loro elezione dipenderà dalla volontà degli uomini di trainarle. Semmai, questa norma mi sembra anche offensiva, immorale, volgare». Ma il listino, obiettano i contrari, avrebbe comportato l'elezione di nominati? «Il listino è l'unico strumento garantisce le pari opportunità. Con questa legge mi sembra chiara l'intenzione del centrosinistra di sbarrare la strada alle donne». Lei parla anche di esecutivo illegittimo. «Al di là dei profili di legittimità della legge, appaiono sempre più inappropriate le iniziative che continua ad assumere una giunta priva di consenso popolare e della necessaria autorevolezza politica». p.mai.

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Lancia in campo il bidone dei rifiuti, società multata (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Lancia in campo il bidone dei rifiuti, società multata Ci va di mezzo il Godega Sant'Urbano. Tra gli Allievi squalifica di sette mesi e mezzo ad un giocatore del Città di Asolo Venerdì 13 Marzo 2009, Treviso Codognè-Godega, derby del campionato provinciale Juniores è terminato, dopo il 4-0 in campo, con ammende alle due società, causa la presenza di un tifoso esagitato del Godega e le due società ne pagano le conseguenze. Inoltre inibizione a tre dirigenti del Godega e squalifiche a quattro giocatori da parte del giudice sportivo della Delegazione Figc di Treviso Leo Robazza assistito dai sostituti Mario Maschio e Paolo Bolla e dal delegato Aia Luigi De Mitri. Ecco le delibere anche dei colleghi del Basso Piave e calcio a 5 regionale. TERZA CATEGORIA - Quattro gare: Abdelilah Bachcharv (Pederobba) per gesto denigratorio verso l'arbirto e per aver sputato in sua direzione. Due gare: L. Visentin (Postioma). Una: Gallonetto (Barbisano), De Cia, Drusian (Pederobba), Quaggio, Zanchetta (Cima Piave), Morandin (Postioma), Berton, Giangreco (S. Antonino), Pederiva (S. Gaetano), Polloni, Pagnussat (Valdosport), Pio Loco, E. Rammairone (Volpago), Salvador (Feletto), Pozzebon (Padernello), Gobbo (CSM Resana), Pavanetto (S. Giuseppe), Cesero (Milan Guarda), Rigoni (Parè), Ferracin (Vidor). Squalifica fino al 30 aprile a Mario Mariotto, allenatore Lovispresiano, per offese a giocatore avversario, insulti, demigrazioni, urla e bestemmie verso l'arbitro oltre a minacce; fino al 24 marzo a Francesco Scarabel, allenatore Refrontolo per denigrazioni verso l'arbitro. Del. Basso Piave: due gare a De Biasi (Biancade); inibizione fino al 22 aprile a Danesin (dir. Biancade). JUNIORES - Quattro gare: Patrick Benedetti (Godega) per atteggiamento aggressivo, denigrazioni e minacce all'arbitro dopo l'espulsione. Tre gare: Demis Feletto (Godega) e Pasquale Biondi (CSM Resana) entrambi per offese all'arbitro. Due gare: Balestrieri (Casale), Franceschini (Giavera), Santin (Godega). Una gara: De Marchi (Csm Resana), Barbon, Moratti, Porato (Paese), Armellin (Cappella Maggiore), Marchesini, Fraccaro (Godigese), Giordano (Orsago), Frezza (Pro Mogliano), Marian (Salgareda), Campagnolo (Bessica), Bittante (Città di Asolo), Favaro (Fontane), Benedetti (Godega), Benedetti (Gorghense), Semenzin (Montello), Fantin (Milan Guarda), Pollesel (Porto Mansuè), Baccichetto (Salgareda), Francescato (S. Lucia Mille), Benedetti, Carraretto (Silea). Inibizione fino al 7 aprile aio dirigenti Feletto, Feltrin, Gava tutti del Godega. Ammende a società: 400 euro al Godega poichè un proprio sostenitore lanciava in campo il bidone dei rifiuti, la stessa persona a fine gara indebitamente presente davanti allo spogliatoio cercava di afferrare l'arbitro per un braccio e per averlo colpito con uno schiaffo all'orecchio quando era in macchina e stava per lasciare l'impianto. 150 euro al Codognè per negligenza di tutela verso l'arbitro sia al rientro allo spogliatoio e quando lasciava l'impianto. 100 euro all'Orsago per insulti all'arbitro. ALLIEVI - Squalifica fino al 31 ottobre 2009 (sette mesi e mezzo) a Edoardo Marcon (Città di Asolo) per espressione ironica a fine gara verso l'arbitro e all'atto dell'espulsione avergli calciato il pallone colpendolo al braccio e ingiurie e denigrazioni quando l'arbitro lasciava l'impianto. Due gare: El Hammoudi (Fossalunga). Una: Lucchetta (Cima Piave), El Kattani, Foschia (Ardita Pero), Da Re (Cappella Maggiore), Vincenzi (Casier Dosson), Martini, Boccalon (Castagnole), Chisini (Quartier del Piave), Brion, Visentin (Altivolese), Mantesso (Città di Asolo), Mazreku, Soldà (Condor), Toffolon (Idea Sport), Battistella (Loria), Mazzariol (S. Gaetano), Elouajdi (Team Biancorossi). Squalifica fino al 24 marzo a De Nardi (all. Nervesa). Inibizione fino al 17 marzo a Brino (dir. Suseganese). GIOVANISSIMI - Una gara: Dalla Cia (La Marenese), Durante (Postioma), Sidibe (Aurora Treviso Due), Vendramin (Basalghelle), Marchesan (Godigese), Jalloul (Vittorio Veneto), Garbin (Cima Piave). Ammenda 15 euro alla Fulgor. CALCIO A 5 - In Serie D: Una gara a Pattaro, Boscolo (Monigo), Bettiol (Nervesarcade), Soldà (Biancoceleste), Parolin (Brentanella), Dal Ben (Real Evolution). FEMMINILE - In C una gara a Soravia (Villanova). Michele Miriade

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EMANUELE IMPERIALI OGGI IL CONSIGLIO DEI MINISTRI AVVIA L'ESAME DEL PIANO CASA AL QUALE HANNO LAV... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

EMANUELE IMPERIALI Oggi il Consiglio dei ministri avvia l'esame del piano casa al quale hanno lavorato ieri sera fino a tarda ora i ministri Tremonti, Matteoli, Maroni, Bondi e Alfano. Si tratterà di un disegno di legge, una sorta di testo cornice redatto sulla falsariga di quello già approvato dalla Regione Veneto appena due giorni fa. «Sarebbe stato più efficace un decreto legge - spiega Silvio Berlusconi - visto che abbiamo un sondaggio che rivela che il 50% delle famiglie vive in un bilocale ed il 30% ha l'esigenza di dotarsi di una stanza in più». Innanzitutto, come ha spiegato il ministro Raffaele Fitto ai governatori nel corso della Conferenza unificata di ieri, sarà una norma quadro che lascerà alle Regioni, le quali hanno la competenza in materia, la libertà di decidere se e come utilizzare quest'opportunità. Oltre alla Regione Veneto che l'ha già varata, anche la Lombardia si appresta ad approvarla, come ha anticipato il Presidente Roberto Formigoni. La bozza in discussione dovrebbe prevedere alcuni punti fermi, il più significativo dei quali sarebbe la possibilità, in deroga ai Piani regolatori, di ampliare gli edifici esistenti nei limiti del 20% del volume. Ma, mentre per le abitazioni monofamiliari non vi sono problemi, cosa accadrà per quelle in condominio? Chi ha la possibilità di farlo, magari coprendo terrazze e balconi, dovrà acquistare i diritti edificatori dagli altri condomini? Altro punto fermo della bozza sarebbe quello in base al quale è consentito il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente, attraverso la demolizione e la successiva ricostruzione, anche in area diversa, degli edifici realizzati prima del 1989 che debbano essere adeguati agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza. Per incentivare questi ultimi interventi si potrà aumentare la cubatura fino al 30% del volume esistente o fino al 35% in caso di utilizzo delle tecniche costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile. Inoltre non concorrerebbero a formare la cubatura dell'edificio le pensiline e le tettoie realizzate su abitazioni esistenti finalizzate a favorire l'installazione di impianti a risparmio energetico. Per quanto riguarda gli oneri di costruzione dovrebbero essere abbattuti del 60% per le prime case, così come sarebbe introdotto un contributo agevolato molto cospicuo nel caso di l'installazione di impianti fotovoltaici. Naturalmente sarà previsto che i Comuni possano escludere dai benefici aree di particolare rilevanza sotto l'aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale. La richiesta di ampliamento dovrà essere presentata entro il 31 dicembre 2010. La semplificazione procedurale consentirebbe di sostituire l'attuale licenza edilizia con un certificato di conformità giurata rilasciato progettista. Per di più dovrebbe essere inserita una norma in base alla quale sarebbe concessa agli inquilini delle case popolari la possibilità di acquistarle, diventando proprietari: a conti fatti si tratta di un milione di persone per circa seimila alloggi di proprietà degli Iacp. «Bisogna trovare il modo di snellire le procedure - anticipa il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli - dando la possibilità a chi amplia la casa di farlo senza scontrarsi con la burocrazia». Lo sblocco ieri in Conferenza unificata del piano nazionale di edilizia abitativa è già passo avanti che va incontro alle famiglie più bisognose. Ora i primi 200 milioni potranno essere ripartiti tra le Regioni per costruire case popolari, in attesa che il governo reintegri il fondo fino a 550 milioni, cosa che avverrà non appena le Regioni ritireranno i ricorsi presentati alla Corte costituzionale. L'idea prevalente è quella, come ha spiegato Matteoli, di costruire nuove abitazioni di 60-70-80 metri quadri da dare in affitto a giovani coppie, anziani, studenti, con la possibilità di un riscatto dopo 12 anni. Ma intanto gli ambientalisti sono preoccupati e annunciano per oggi una manifestazione davanti Palazzo Chigi, perché ritengono che «la riqualificazione edilizia, con demolizione e ricostruzione promossa attraverso premi in cubatura, se prevista al di fuori di piani regolatori e dei regolamenti, rischia di coprire speculazioni».

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LA LINEA INDICATA DAL VERTICE DEL PD ERA QUELLA DELLA COMPATTEZZA: VOTARE TUTTI "CONTRO" I... (sezione: Giustizia)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

La linea indicata dal vertice del Pd era quella della compattezza: votare tutti "contro" il ddl Calabrò sul testamento biologico. Ma al momento del dunque, in commissione Sanità al Senato, è avvenuto il contrario. Il ddl è stato licenziato con 11 voti favorevoli (Pdl e Udc), ma il Pd si è nuovamente spaccato, con due voti contrari, tre astenuti e tre senatori che non hanno partecipato al voto. Una frattura che non attenua il proposito di rinviare lo scontro vero all'aula, dove il ddl approderà il 18 marzo. Incassato, infatti, il "successo" per la modifica dell'articolo 1 del provvedimento con l'introduzione del concetto di consenso informato, richiesta definita «irrinunciabile», il Pd annuncia battaglia sul nodo della nutrizione e idratazione artificiale. Il ddl Calabrò definisce tali trattamenti "sostegni vitali" e dunque non oggetto delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), mentre l'opposizione li ritiene atti medici ai quali il soggetto ha diritto di decidere se vuole o meno essere sottoposto nel caso in cui si trovasse in futuro in condizioni di incapacità di intendere. Un punto su cui i poli hanno annunciato che non "molleranno". Intanto i propositi di dialogo sono stati ribaditi: «Nella nostra mozione - ha affermato la capogruppo Pd in commissione, Dorina Bianchi - nutrizione e idratazione sono considerate sostegno vitale, ma abbiamo introdotto un concetto di eccezionalità su cui stiamo lavorando e su cui vorremmo continuare il dialogo». Non passa invece l'emendamento-Bosone che avrebbe aperto al medico la possibilità di esercitare l'obiezione di coscienza. Primo via libera al ddl, dunque, in attesa ora degli emendamenti che gli schieramenti presenteranno per l'Aula (termine ultimo per la presentazione è lunedì alle 15). Ma i riflettori sono stati puntati soprattutto sulla nuova divisione consumatasi nel Pd. A fronte di una indicazione di voto precisa, di fatto i componenti Pd in commissione hanno assunto posizioni differenziate. Un pomeriggio di votazioni all'insegna della fibrillazione, culminato con una richiesta di sospensione di 20 minuti da parte del Pd prima del voto finale. Poi l'esito: votano contro il ddl la radicale Donatella Poretti e Vincenzo Vita (che ha sostituito Ignazio Marino assente); si astengono la capogruppo Dorina Bianchi, Claudio Gustavino e Daniele Bosone; non partecipano al voto Fiorenza Bassoli, Lionello Cosentino e Franca Chiaromonte. Hanno votato contro anche la senatrice del Pdl Laura Bianconi e il senatore dell'Idv Giuseppe Astore. Assente anche il senatore del Pd Leopoldo Di Girolamo (non sostituito). Quindi, subito dopo il voto, un incontro convocato nell'ufficio di presidenza del partito con la capogruppo dei senatori Pd Anna Finocchiaro, il vicepresidente Zanda e vari componenti in commissione. Fonti parlamentari annunciano anche un vertice in serata tra Finocchiaro e il segretario Pd Dario Franceschini, poi smentito dall'ufficio stampa. L'unico dato certo è che la divisione nel Pd è evidente. Ma la Finocchiaro taglia corto: «Non è un voto di merito». Chiarisce l'accaduto anche Dorina Bianchi: «Non c'è stata unione, ma non enfatizzerei. Forse è stato un mio errore, di questo mi dispiace molto». E cosa accadrà in aula? «Ognuno deve avere la possibilità di esprimere la propria posizione. Credo sia un punto di forza del Pd». Intanto sulle posizioni della Finocchiaro c'è il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella che paventa: «Non vorrei che la radicalizzazione catastrofica tracciata dalla Finocchiaro preparasse il terreno ad un tentativo di chiamare in causa la Corte Costituzionale».

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Sanità Lazio, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari (sezione: Giustizia)

( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Sanità Lazio, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari Roma, 13 mar (Velino) - Nel Lazio i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere non saranno più nominati direttamente dalla Regione, ma verranno scelti tenendo conto della valutazione di una apposita commissione. A stabilirlo è una delibera approvata oggi dalla giunta regionale, che tra l?altro prevede alcune novità anche per la nomina dei primari. In pratica, i Dg d?ora in poi verranno selezionati in un apposito Albo regionale, al quale potranno chiedere di essere iscritti tutti quelli che saranno in possesso dei requisiti richiesti. Alla scelta sarà preposta una commissione, composta da cinque membri, che saranno scelti dal presidente della Regione tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo. Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per quanto riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione esterna composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario nazionale che verranno estratti a sorte: tre dagli elenchi di altre regioni e due dall'elenco regionale. “è un passo in avanti verso la trasparenza, la legalità, ma soprattutto è un passo indietro della politica – ha spiegato il presidente della Regione, Piero Marrazzo -. Oggi è una giornata che mi fa capire che il tempo lo stiamo usando bene. Ci troviamo di fronte a criteri molto più selettivi per la decisione di chi sarà direttore generale. I nomi saranno decisi per merito e non per una scelta politica. Oggi chi ha un'altra visione delle nomine sarà scontento, ma avevo chiesto che ci fossero restrizioni altissime e ora voltiamo pagina. Ci abbiamo messo un po? di tempo, ma siamo riusciti a fare quello che chiedono i cittadini”. La proposta di legge istituisce anche presso la presidenza della Regione una commissione di garanzia per i controlli sanitari, tra i cui compiti c'è quello di monitorare le attività svolte per conto del servizio sanitario regionale. A questa commissione Asl, enti e aziende del sistema sanitario dovranno fornire tutte le informazioni richieste e l'accesso alle loro banche dati. (Concetta Chiarella) 13 mar 2009 15:55

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Battisti/ Sentenza Corte Suprema rischia di slittare ad (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Rio de Janeiro, 13 mar. (Apcom) - Potrebbe slittare ad aprile la decisione sul caso di Cesare Battisti, che per il momento resta in carcere. Ieri il procuratore della Repubblica Antonio Fernando Souza ha inviato al Supremo Tribunale Federale (Stf) un nuovo parere negativo alla richiesta di scarcerazione inoltrata dagli avvocati dell'ex terrorista italiano, che è in prigione a Brasilia dal marzo del 2007. La corte costituzionale brasiliana è chiamata a esaminare la richiesta di estradizione di Cesare Battisti, ex leader dei Pac (Proletari armati per il comunismo) condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi commessi alla fine degli anni '70, dopo che il ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro gli ha concesso l'asilo. La Corte deve pronunciarsi non tanto in merito al contenuto del decreto con cui Genro ha concesso lo status di rifugiato all'ex terrorista (che risale al 13 gennaio scorso), quanto sulla sua legalità. Ma i tempi per la decisione potrebbero essere più lunghi del previsto. Secondo il senatore José Nery, vice-presidente della commissione Diritti umani, che fa parte dei parlamentari che appoggiano la decisione del ministro Genro e che ieri ha partecipato all'udienza in senato del ministro, la data potrebbe spostarsi ad aprile. Il calendario dei processi pubblicato nel sito del Stf non riporta ancora quella relativa alla discussione del caso Battisti. Fonti interne al senato confermano però che si potrebbe andare al mese prossimo. Ieri il ministro Genro ha spiegato alla commissione Relazioni esterne del Senato (Cre) i motivi alla base della concessione dell'asilo all'italiano e ha affermato che "l'Italia ha aggredito la sovranità del Brasile". Nei giorni scorsi il ministro aveva dichiarato che il Supremo "confermerà l'asilo a Battisti". Tarso ha sottolineato, nel suo discorso, che la sua decisione si basa su "valutazioni giuridiche e non ideologiche". A conferma di questo, ha poi annunciato, potrebbe concedere parimenti l'asilo "a un fascista detenuto attualmente in Brasile e in attesa di estradizione qualora facesse richiesta di asilo", riferendosi a Perluigi Bragaglia, ex-appartenente ai Nar, arrestato a San Paolo lo scorso anno. Sul fronte di Battisti, anche il senatore Nery si dice "ottimista" sul giudizio del Supremo tribunale. "Spero che il Supremo confermerà la decisione del ministro: si tratterebbe altrimenti di un'anomalia, un procedimento che va contro la tradizione del Brasile. Appoggiamo la concessione dell'asilo a Battisti perché così verrebbe rispettato l'ordinamento giuridico brasiliano" ha dichiarato il senatore ad Apcom. "Inoltre - ha concluso - sarebbe una occasione del Brasile di affermare la sua sovranità, che deve essere rispettata dagli altri Paesi. Nello stesso modo in cui il Brasile rispetta la sovranità altrui".

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Sicilia/ Schifani: Fiducioso sul concorso per posti da pm (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Modena, 13 mar. (Apcom) - Il presidente del Senato, Renato Schifani, è fiducioso sull'esito che avrà il bando emesso dal Csm a gennaio per l'assegnazione di 205 posti vacanti da Pm molti dei quali in territorio siciliano che, come ha denunciato oggi il Corriere della Sera, è andato deserto per il timore degli stessi magistrati di andare ad operare nell'isola. "Confido sul fatto che questi problemi vengano risolti - dice Schifani a margine del giuramento dei cadetti all'Accademia militare di Modena - il provvedimento del ministro Alfano ha creato degli incentivi per queste sedi definite disagiate, anche se come siciliano duole manifestare questo tipo di espressione". La seconda carica dello Stato si dice ottimista perché "penso che ci sia la forte volontà di tanti giovani di occupare tanti presidi dove si combatte a viso aperto la criminalità organizzata". Le mafie, ricorda ancora Schifani, stanno subendo dei colpi pesanti anche "grazie ad una società che è cambiata e attraverso la sinergia di tanti imprenditori che si ribellano al pizzo, che denunciano e fanno arrestare". "E' di oggi - continua - la notizia dell'arresto in Sicilia di un pericolosissimo latitante indicato fra i primi cento latitanti più pericolosi. La criminalità organizzata la sta sconfiggendo lo stesso Mezzogiorno insieme alle forze dell'ordine e alla magistratura", per questo "sono fiducioso".

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TREMONTI "LICENZIA" DRAGHI: "IO DAREI LA VIGILANZA ALLA BCE" (CIOè, L'UNICO COMPITO DI BANKITALIA) SILVIO HA SCELTO, GALLI SINDACO A FIRENZE DI PIETRO FEDERALISTA (CALDEROLI GO (sezione: Giustizia)

( da "Dagospia.com" del 13-03-2009)

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HomePage | Segnala articolo --> TREMONTI "LICENZIA" DRAGHI: ?IO DAREI LA VIGILANZA ALLA BCE? (CIOè, L?UNICO COMPITO DI BANKITALIA) ? SILVIO HA SCELTO, GALLI SINDACO A FIRENZE ? DI PIETRO FEDERALISTA (CALDEROLI GODE) ? LE MOTIVAZIONI DELLA CONSULTA: CON REVOCA PETRONI MENOMATO IL PARLAMENTO? 1 - PROPRIO... Jena per "La Stampa" - «Se vince le europee Berlusconi farà cose inimmaginabili». Purtroppo Franceschini ha torto: Berlusconi vincerà le europee proprio perché ha già fatto cose inimmaginabili. Giulio Tremonti 2 - TREMONTI: DAREI TUTTA LA VIGILANZA ALLA BCE... (Agi) - "Io darei tutto alla Bce". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti riferendosi alla vigilanza delle banche europee. "Se quelli che devi controllare hanno la Ferrari - ha spiegato in un intervento all'ambasciata italiana a Londra - i controllori non possono avere la bicicletta. Se la dimensione e' sistemica anche la vigilanza deve essere sistemica. A occhio - ha detto ancora - direi che la vigilanza dei mercati finanziaria europei dovrebbe essere fatta a livello europeo. Se vai al bar e dici questo, ti dicono che hai ragione". Poi ha specificato: "penso che in Europa il sistema di vigilanza debba essere europeo, almeno per le banche sistemiche. I modi e le forme con cui procedere si vedranno". 3 - BOSSI: "SERVE UN ACCORDO" NON TUTTI PREFETTI CAPISCONO DI ECONOMIA... (Agi) - "Serve un accordo". Umberto Bossi, parlando con i cronisti in Transatlantico, sottolinea la necessita' di arrivare ad un'intesa sul ruolo dei prefetti che, nei progetti del governo, dovrebbero vigilare sulla gestione del credito che le banche concedono alle imprese. La vigilanza "deve avvenire in Prefettura ma non con i prefetti. Gli imprenditori - dice il leader del Carroccio - si fidano delle associazioni di categoria, perche' non tutti i prefetti ci capiscono di economia". Mario Draghi 4 - FIRENZE, BERLUSCONI CHIAMA GALLI PER CANDIDATURA... (Apcom) - Giovanni Galli sarà il candidato del Pdl a sindaco di Firenze: lo affermano oggi alcuni quotidiani locali, che citando fonti vicine al presidente del Consiglio e leader del Pdl, Silvio Berlusconi, rivelano che il premier avrebbe chiamato ieri in tarda serata l'ex calciatore, da tempo fra i papabili per la candidatura su input dello stesso Berlusconi e del coordinatore di Fi Denis Verdini. Il premier, secondo quanto si apprende, avrebbe chiamato anche il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi, un altro dei nomi in lizza per la candidatura, ringraziandolo per aver tenuto un profilo basso evitando polemiche, nei giorni in cui c'era maggiore incertezza sulla scelta del candidato. Secondo la stampa, a sostenere l'ex portiere di Fiorentina e Milan, oltre che della Nazionale al mondiale messicano dell'86, ci sarà una "Lista Galli" composta da uomini della società civile vicini al centrodestra. 5 - IL GOVERNO VARA GLI AIUTI AI PRECARI... (Agi) - Il Consiglio dei ministri ha varato una serie di misure per venire incontro alle difficolta' dei precari che perdono il lavoro. "L'indennita' di reinserimento per i lavoratori a progetto con un solo committente sale al 20% di quanto percepito l'anno precedente, in un intervallo che va da 1.000 a 2.600 euro", ha spiegato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, al termine del Cdm. "Abbiamo stanziato ulteriori 100 milioni per i co.co.pro per il 2009", ha proseguito aggiungendo che "prolungheremo cio' anche al 2010", ma per il momento il governo non lo ha fatto "per ragioni di bilancio". Umberto Bossi "E' stato usato un fondo rotativo - ha evidenziato - nel corso di un'attivita' di riorientamento delle risorse". "Ci siamo attrezzati anche per le ipotesi peggiori, ora l'importante e' rendere il meccanismo della spesa quanto piu' fluido". Previsti, inoltre, tempi piu' brevi per gli ammortizzatori sociali: "Dai 120-140 giorni che servivano per l'erogazione degli strumenti ordinari - ha detto Sacconi - con le misure adottate oggi ci sara' una drastica semplificazione del provvedimento per arrivare a 20-30 giorni". 6 - PD, BERLUSCONI VUOLE STATUE ROMANE A PALAZZO CHIGI... (Agi) - Silvio Berlusconi "ha chiesto al ministero dei Beni Culturali di autorizzare il trasferimento di quattro statue romane dal Museo delle Terme di Diocleziano a Palazzo Chigi". E' la capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni, ad affermarlo nella nota in cui spiega che si tratta di "statue di alto valore artistico, attualmente non esposte al pubblico per una cronica carenza di fondi che, anche a seguito del taglio contenuto nell'ultima manovra Finanziaria, non consente la riapertura degli spazi espositivi che ospitarono il primo Museo nazionale di Roma, dopo l'unita' d'Italia". giovanni galli "Precludere al pubblico la fruizione di queste opere d'arte e usarle per il decoro degli spazi privati del presidente del Consiglio - prosegue - appare una scelta profondamente sbagliata, cosi' come errata sarebbe la decisione di smembrare collezioni archeologiche pubbliche per di piu' per soddisfare richieste che ricordano vezzi napoleonici". "Per questo - conclude - abbiamo presentato una interrogazione al ministro Bondi per fare luce sulla vicenda e chiedere l'apertura al pubblico degli spazi espositivi delle terme di Diocleziano di Roma" 7 - CALDEROLI: RIFORMA FEDERALISTA SEMPRE PIÙ CONDIVISA, DURERÀ... (Apcom) - "Stiamo costruendo insieme una grande riforma, e questo ci dà la garanzia che durerà nel tempo e che non sarà una riforma solo di legislatura come è successo in passato". Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli commenta così il via libera al mandato al relatore a riferire favorevolmente in Aula sul ddl in materia di federalismo fiscale, da parte delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. "C'è stato anche il sì dell'Italia dei Valori - registra favorevolmente Calderoli - che aumenta la condivisione da parte del Parlamento". 8 - CESA: DI PIETRO NUOVO ACQUISTO DEL PDL... (Apcom) - "Di Pietro segue la deriva demagogica della Lega e in commissione vota a favore del finto federalismo. Complimenti a Berlusconi per il nuovo acquisto del Popolo delle Libertà". Lo afferma in una nota il segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa. Roberto Calderoli 9 - CONSULTA: CON REVOCA PETRONI MENOMATA FUNZIONE PARLAMENTO... (Apcom) - Il fatto che il ministero dell'Economia abbia revocato il proprio consigliere di riferimento nel Cda Rai Angelo Maria Petroni in assenza di una delibera della Commissione parlamentare di Vigilanza configura "una violazione di legge" ed una "menomazione delle attribuzioni del Parlamento" . Sono le motivazioni, depositate oggi, con le quali la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dalla Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai contro la revoca di Petroni disposta nel settembre del 2007 dall'allora ministro dell'Economia del governo Prodi, Tommaso Padoa-Schioppa, per disporne la sostituzione con Fabiano Fabiani. "La presenza della Commissione di Vigilanza si fonda sull'articolo 21 della Costituzione - sottolinea fra l'altro la Corte ricordando la precedente sua giurisprudenza in tal senso - che garantisce il pluralismo dell'informazione" poichè "serve ad evitare che il servizio pubblico venga gestito dal Governo in modo 'esclusivo e preponderante'". Ed altresì è "garanzia dell'obbiettività e completezza dell'informazione" poichè espressione del Parlamento "che istituzionalmente rappresenta l'intera collettività nazionale". 10 - GASPARRI: DA SANTORO BASSOLINO SENZA CONTRADDITTORIO... (Agi) - "Schiavi si nasce. Non si puo' commentare diversamente l'appiattimento della Rai che ha difeso l'indifendibile. Bassolino senza controparte, autore di malefatte trasformato in eroe. Siamo all' 'Anno Zero' della decenza". Lo dichiara il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, in riferimento alla trasmissione 'Anno Zero' andata in onda ieri sera su Rai 2. [13-03-2009]

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Rai, la sentenza della Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

MediaTech Rai/ La Consulta: con la revoca di Petroni, menomati i poteri del Parlamento Venerdí 13.03.2009 16:28 La proposta di revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni avanzata nel 2007 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa senza una previa delibera della Vigilanza determinò una "illegittima menomazione delle attribuzioni, che discendono dall'articolo 21, del Parlamento". Lo rileva la Corte Costituzionale, spiegando perché, come reso noto nelle scorse settimane, ha deciso di annullare diverse note del Governo Prodi sulla revoca di Petroni, membro del Cda Rai nominato dall'azionista (il ministero dell'Economia), poi reintegrato per decisione della giustizia amministrativa. La Consulta, nella sentenza n.69 depositata oggi, illustra le ragioni che l'hanno portata ad accogliere il conflitto sollevato dalla Commissione di vigilanza sul caso Petroni: "La proposta di revoca del consigliere nominato dal ministro - scrivono i giudici delle leggi - non preceduta da conforme deliberazione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi non è una mera applicazione della legge vigente", cioè il Testo unico della radiotelevisione, "ma si pone, al contrario, come una violazione della stessa, se interpretata secondo un criterio sistematico costituzionalmente orientato". Tale proposta, di conseguenza "determina una illegittima menomazione delle attribuzioni, che discendono dall'art. 21 della Costituzione, del Parlamento, il quale agisce, nella materia del servizio pubblico radiotelevisivo, per il tramite della Commissione di vigilanza". Per questo, dunque, "non spettava al ministro dell'Economia e delle Finanze, d'intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri - conclude la Corte - richiedere e votare nell'Assemblea degli azionisti della Rai la revoca di un consigliere di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi". tags: rai consulta petroni

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CATANZARO: CASO DE MAGISTRIS, IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA SANZIONI (sezione: Giustizia)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

CATANZARO: CASO DE MAGISTRIS, IANNELLI E APICELLA CHIEDONO A CSM REVOCA SANZIONI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 17:51

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Perché Prodi non poteva revocare il consigliere Rai Petroni (sezione: Giustizia)

( da "CittadinoLex" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Comunicazione | Testo Fu un'illegittima menomazione delle attribuzioni del Parlamento Perché Prodi non poteva revocare il consigliere Rai Petroni (Corte costituzionale 69/2009) Fu un'illegittima menomazione delle attribuzioni del Parlamento la proposta di revoca del consigliere Rai Angelo Maria Petroni avanzata nel 2007 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa senza una previa delibera della Commissione di Vigilanza. Lo ha deciso la Consulta spiegando perché ha deciso di annullare diverse note del Governo Prodi sulla revoca di Petroni, membro del consiglio di amministrazione della Rai nominato dal ministero dell'Economia e poi reintegrato per decisione della giustizia amministrativa. La proposta di revoca del consigliere nominato dal ministro non preceduta da conforme deliberazione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi - dice in sostanza la sentenza - non è una mera applicazione della legge vigente, cioè il Testo unico della radiotelevisione, ma si pone, al contrario, come una violazione della stessa, se interpretata secondo un criterio sistematico costituzionalmente orientato". Tale proposta, di conseguenza "determina una illegittima menomazione delle attribuzioni, che discendono dall'articolo 21 della Costituzione, del Parlamento, il quale agisce, nella materia del servizio pubblico radiotelevisivo, per il tramite della Commissione di vigilanza". In conclusione "non spettava al ministro dell'Economia e delle Finanze, d'intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri richiedere e votare nell'Assemblea degli azionisti della Rai la revoca di un consigliere di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi". (13 marzo 2009)

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De Magistris/ Apicella e Iannelli a Csm: Revocate le (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 13 mar. (Apcom) - L'ex procuratore generale di Catanzaro, Enzo Iannelli, e l'ex procuratore capo di Salerno, Luigi Apicella, hanno chiesto alla sezione disciplinare del Csm la revoca delle sanzioni inflitte loro per lo scontro tra le due Procure sugli strascichi della vicenda De Magistris. Lunedì prossimo, quindi, il 'tribunale delle toghe' riesaminerà il trasferimento di sede imposto a Iannelli, mentre il lunedì successivo riesaminerà la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio inflitta ad Apicella. Iannelli, inoltre, ha presentato ricorso anche alle Sezioni unite civili della Cassazione contro il suo trasferimento d'ufficio.

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Rai/ Morri: Da Pdl immotivate esultanze su sentenza Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 13 mar. (Apcom) - E' immotivata l'esultanza del Pdl sulle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sul caso Petroni: i giudici della Consulta non hanno affermato che la Gaparri è una buona legge, gli errori della normativa restano tutti sul tappeto. Lo sostiene il capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, Fabrizio Morri. "Non capisco perché - osserva in una nota l'esponente democratico - i Romani, i Landolfi, i Gasparri rilascino dichiarazioni come se la Corte Costituzionale avesse detto che la legge Gasparri è una buona legge. La Consulta invece si limita ad affermare che il consigliere Rai espresso dall'azionista e privo di qualsiasi vaglio parlamentare non può tuttavia essere revocato se non acquisendo un parere in tal senso dalla commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai. Su questo e solo questo la Corte si è pronunciata". "Restano tutti sul tappeto - sostiene Morri - gli errori e le distorsioni di una legge che per la prima volta in Italia ha sancito il principio di un consigliere d'amministrazione Rai nominato dall'azionista senza il vaglio del Parlamento e che condanna la Rai all'impossibilità di una vera autonomia dai governi in carica".

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Editoria/ Convegno su "Indipendenza dei media", 16 e 17 a (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 13 mar. (Apcom) - L'indipendenza dei mezzi di comunicazione in Italia: questo il tema del convegno organizzato dall'Istituto per la formazione al Giornalismo e dall'Università di Urbino il 16 e 17 marzo nella Città ducale. Tra i nomi importanti ad intervenire lunedì, al tavolo di discussione su: "Come salvare il giornalismo? L'indipendenza di giornali e tv e il funzionamento della democrazia", ci sono lo storico Franco Cardini, il politologo Ilvo Diamanti, il vice-direttore ad personam del Corriere della Sera Massimo Mucchetti, l'ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida e il professor Giovanni Sartori l'esperto in politica comparata. Modererà l'incontro Bianca Berlinguer. Si prosegue analizzando alcune soluzioni adottate all'estero ("Le soluzioni inglesi, francesi e americane: alla ricerca di una via italiana"), "La classe dirigente, l'informazione e i cambiamenti dei media" e si chiuderà con "Giovani giornalisti per un giornalismo che non c'è", dedicato alla scuole di formazione al giornalismo. Il convegno si terrà nell'aula D1 della facoltà di Sociologia in via Saffi 15, a partire dalle 9.30. E' già in programma una seconda iniziativa, prevista per il 23 marzo, in cui si parlerà di "trasformazioni nei media e l'impresa giornalistica", sulla base di quanto sta emergendo dalle ultime ricerche della Columbia University.

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Asl, la Regione elimina lo spoil system per la nomina dei direttori generali (sezione: Giustizia)

( da "Dire" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Asl, la Regione elimina lo spoil system per la nomina dei direttori generali ROMA - La giunta regionale ha approvato una proposta di legge che elimina il meccanismo dello spoil system per i direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere, e prevede criteri più selettivi per la loro nomina e per quella dei primari. In particolare viene istituito un albo regionale a cui potranno chiedere di essere iscritti tutti quelli che saranno in possesso dei requisiti richiesti. L'elenco verrà predisposto da una Commissione composta da cinque membri scelti tra ex giudici della Corte Costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature, professori ordinari anche a riposo. Il curriculum saranno tutti on-line e la Commissione proporrà una terna al presidente della Regione, che effettuerà la scelta. Iter simile per la nomina dei primari. Saranno nominati da una commissione terza che valuterà in base ai titoli, eliminando quindi il colloquio. La commissione sarà nominata dal direttore dell'Azienda sanitaria e sarà composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario regionale estratti a sorte: tre dagli elenchi di altre regioni e due dall'elenco regionale. Con questa proposta di legge, infine, viene istituita presso la presidenza della Regione la commissione di garanzia per i controlli sanitari che tra gli altri compiti avrà quello di controllare e monitorare le attività complessive svolte per conto del servizio sanitario regionale. Le Asl, gli enti e le Aziende saranno tenute a fornire tutte le informazioni richieste e l'accesso alle loro banche dati. 13 marzo 2009

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*Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni (sezione: Giustizia)

( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - *Rai, Consulta: perché Padoa Schioppa non poteva revocare Petroni --IL VELINO SERA-- Roma, 13 mar (Velino) - Sono state depositate oggi le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato la revoca di Angelo Petroni da consigliere di amministrazione della Rai, decisa dall'ex ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. Nel dispositivo tra l'altro si legge: "In conseguenza della non spettanza al Ministro dell?economia del potere di richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI, per il tramite del suo rappresentante, la revoca di un consigliere di amministrazione, in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare di vigilanza, deve essere annullata la nota del Ministro dell?economia, indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007, con la quale il Ministro stesso ha informato quest?ultimo della decisione di revocare il predetto consigliere". Inoltre, si legge nella sentenza, "deve essere accolta la richiesta della Commissione ricorrente di annullare tutti gli atti 'connessi e conseguenti' alla suddetta nota del Ministro. In particolare, questa Corte, sulla base di quanto detto sopra, individua come lesivi e quindi annulla i seguenti atti: la nota, in data 11 maggio 2007, con la quale il Presidente del Consiglio dei ministri ha comunicato al Presidente della Commissione di vigilanza la decisione del Ministro dell?economia di revocare il consigliere Petroni; la nota, in pari data, con la quale il Ministro dell?economia ha invitato il Direttore generale del Dipartimento del Tesoro 'a porre in essere le conseguenti iniziative per attivare il percorso di revoca del Prof. Petroni e di nomina di un nuovo Consigliere di Amministrazione'; la nota, in pari data, con la quale il Direttore generale del Tesoro ha chiesto al Presidente del Consiglio di amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della RAI S.p.A. di convocare senza ritardi l?Assemblea ordinaria dei soci ai sensi dell?art. 2367 cod. civ., con il seguente ordine del giorno: '1. Revoca di un amministratore e nomina di un nuovo amministratore della Società'" . Per tuti questi motivi la Corte Costituzionale " dichiara che non spettava al Ministro dell?economia e delle finanze, d?intesa con il Presidente del Consiglio dei ministri, richiedere e votare nell?Assemblea degli azionisti della RAI – Radio Televisione Italiana S.p.a., la revoca di un consigliere di amministrazione in assenza di previa deliberazione adottata dalla Commissione parlamentare per l?indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;annulla, per l?effetto:a) la nota del Ministro dell?economia e delle finanze, indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri in data 11 maggio 2007;b) la nota, in pari data, del Presidente del Consiglio dei ministri, indirizzata al Presidente della Commissione parlamentare per l?indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi; c) la nota, in pari data, del Ministro dell?economia e delle finanze, indirizzata al Direttore generale del Dipartimento del Tesoro; d) la nota, in pari data, del Direttore generale del Dipartimento del Tesoro, indirizzata al Presidente del Consiglio di amministrazione ed al Presidente del Collegio sindacale della RAI S.p.A.". (vum) 13 mar 2009 12:47

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Sanità, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari (sezione: Giustizia)

( da "Velino.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. POL - Sanità, Nuovi criteri per nomine dg Asl e primari Roma, 13 mar (Velino) - Nel Lazio i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere non saranno più nominati direttamente dalla Regione, ma verranno scelti tenendo conto della valutazione di una apposita commissione. A stabilirlo è una delibera approvata oggi dalla giunta regionale, che tra l?altro prevede alcune novità anche per la nomina dei primari. In pratica, i Dg d?ora in poi verranno selezionati in un apposito Albo regionale, al quale potranno chiedere di essere iscritti tutti quelli che saranno in possesso dei requisiti richiesti. Alla scelta sarà preposta una commissione, composta da cinque membri, che saranno scelti dal presidente della Regione tra ex giudici della Corte costituzionale, magistrati a riposo delle supreme magistrature e professori ordinari anch'essi a riposo. Questa proporrà tre candidati al presidente, che poi effettuerà la scelta. Per quanto riguarda i primari, anche questi saranno nominati da una commissione esterna composta da cinque dirigenti in servizio presso il sistema sanitario nazionale che verranno estratti a sorte: tre dagli elenchi di altre regioni e due dall'elenco regionale. (segue) (ala) 13 mar 2009 15:55

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Brasile: dopo Battisti, Bragaglia "Presto asilo politico all'ex Nar" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - Dopo Cesare Battisti, militante di estrema sinistra, il Brasile apre a un ex attivista di estrema destra, Luigi Bragaglia. Il ministro della Giustizia brasiliano annuncia che intende dare lo status di rifugiato politico a "un ex militante di un gruppo fascista", e la stampa brasiliana oggi lo identifica come l'ex militante dei Nuclei armati rivoluzionari condannato dalla magistratura italiana a 13 anni di reclusione per banda armata. Slitta la sentenza su Battisti. E intanto si allontana l'ipotesi di estradizione del terrorista Cesare Battisti. L'ultima parola sulla richiesta avanzata dalla magistratura italiana che ha condannato l'ex leader dei Proletari armati per il comunismo a due ergastoli, potrebbe slittare ad aprile. La Corte costituzionale brasiliana ha preso altro tempo. "La Corte confermerà l'asilo politico". Ieri, nel Senato di Brasilia, il ministro Tarso Genro ha affermato che "l'Italia ha aggredito la sovranità del Brasile", dicendosi sicuro della scelta della suprema corte che "confermerà l'asilo a Battisti". E prima di lasciare l'aula della commissione Relazionie esterne del Senato, il ministro della Giustizia ha annunciato che potrebbe concedere parimenti l'asilo "ad un fascista, attualmente detenuto in Brasile dallo scorso anno e in attesa di estradizione". Bragaglia, 26 anni di latitanza. Secondo il quotidiano O Globo quel "fascista" è Pier Luigi Bragaglia, 49 anni, arrestato a San Paolo nel luglio scorso dopo 26 anni di latitanza, condannato in Italia a 12 anni e 11 mesi per rapina, sequestro di persona , banda armata e associazione sovversiva. OAS_RICH('Middle'); Aggressioni contro la sinistra. Comincia agli inizi degli anni '70 - in alcuni quartieri a nord di Roma, un contesto ambientale all'epoca "fertile" - il percorso eversivo dell'ex leader dei Nar, gruppo eversivo di destra ritenuto responsabile di una serie di aggressioni e intimidazioni nei confronti di extraparlamentari di sinistra. Amico di Fioravanti e Mambro. L'amicizia con esponenti di spicco della formazione terroristica, tra cui i fratelli Fioravanti e Francesca Mambro, ha determinato una svolta nella carriera eversiva di Bragaglia e ne ha favorito lo stabile inserimento nei Nuclei Armati Rivoluzionari, "in cui si evidenzierà - sottolineano i carabinieri del Ros - per capacità militari e determinazione". Rifugiato in Brasile. Nel 9 novembre 1977 i pm di Roma Franco Marrone e Luciano Infelisi emettono un ordine di cattura nei suoi confronti e di altri appartenenti ai Nar, ma dall'82, scarcerato, Bragaglia fa perdere le sue tracce. E' ricomparso solo l'anno scorso, in Brasile, dopo 26 anni di latitanza. (13 marzo 2009

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