CENACOLO
DEI COGITANTI |
La Giunta è stupefatta
( da "Settegiorni (Rho)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale che ha
dichiarato l'illegittimità di addebito della quota di tariffa di depurazione
dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura fosse sprovvista di
impianti centralizzati di depurazione, abbiamo inviato ad Amiacque l'elenco
delle utenze delle vie del territorio che non risultano allacciate alla
depurazione e per queste la richiesta di provvedere all'
Recuperano anche i team
della pianura ( da "Corriere
delle Alpi" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: In Seconda Q, successo dei locali,
che avvicinano il quarto posto. La graduatoria: Cisonese 56, Montegrappa 52,
Bessica 51, Caerano 47, Virtus Csm 45, Sp 2005 44, Maser 35, Tegorzo 34, Foen
32, Juventina 29, Lentiai, Castion 24, Agordina, Altivolese 23, Sernaglia 22,
Fiori Barp 15. (g.s.)
La Giustizia prova a
tornare alla normalità ( da "Tempo,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esponente del Csm, nel corso di un
incontro convocato a Pescara dall'Associazione nazionale magistrati. Riviezzo,
cui la notizia è stata comunicata dal Ministero della Giustizia, ha aggiunto
che nell'arco di 2-3 mesi, sempre nei pressi del Tribunale dei Minorenni
dell'Aquila verrà allestita una struttura provvisoria per le questioni
amministrative.
il comune fa i dispetti al
ministro brunetta - pablo sole ( da "Nuova
Sardegna, La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Su questo versante però la partita
è ancora da giocare, visto che la Corte costituzionale ha dichiarato
illegittime le sanzioni ma contemporaneamente il ministero scrive che sono
tuttora valide. Tant'è: anziché rischiare eventuali provvedimenti, non sarebbe
meglio puntare sulla trasparenza e l'osservanza delle norme?
inaugurato il centro
salute mentale ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: effetti il Csm di Gemona svolge
anche una funzione di accoglienza notturna - riferisce il dottor Mauro Asquini,
direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'Alto Friuli -. Siamo qui ora
a inaugurarlo formalmente (sebbene l'attività sia iniziata già a settembre),
con la messa a regime di tutte le funzioni e con la possibilità di trarre un
bilancio dei primi sei mesi di attività.
rifondazione si sbaglia
ecco la verità ( da "Tirreno,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: effetti della sentenza della Corte
Costituzionale, si tiene a precisare che le affermazioni del coordinatore
comunale di Rifondazione di San Giuliano non sono vere. Acque non ha mai
"indebitamente percepito il canone di depurazione", anzi, è vero
l'esatto contrario. Acque ha legittimamente e correttamente applicato le
normative per tempo vigenti e le tariffe come determinate dall'
caos csm, la procura senza
guida per altri 12 mesi - paola cascella
( da "Repubblica, La"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Pagina III - Bologna Il caso Caos
Csm, la Procura senza guida per altri 12 mesi PAOLA CASCELLA Il procuratore
della Repubblica sta per arrivare? Sarà l´attuale procuratore di Reggio Emilia
Italo Materia che la vincerà sul procuratore di Brescia Giancarlo Tarquini?
Contrordine compagni.
caos csm, la procura senza
guida per ... - paola cascella ( da "Repubblica,
La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Pagina VII - Bologna CAOS CSM, LA
PROCURA SENZA GUIDA PER ... PAOLA CASCELLA (segue dalla prima di cronaca)
Roberto Alfonso, 58 anni, pm della Direzione nazionale antimafia dal '93,
vicino a Mi (Magistratura indipendente) ma gradito anche ad alcune toghe di Md
(Magistratura democratica) è in magistratura dal '79.
Ronde, Berlusconi placa
l'ira della Lega ( da "Secolo
XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: i sospetti di incostituzionalità
evidenziati dal Csm (non si può delegare la tutela della sicurezza ad
organizzazioni private, n.d.r.) dovranno essere superati con una nuova stesura
del testo per non creare una nuova tensione con il Quirinale. Troppe incognite,
quindi, per sostenere che il sereno è già tornato nella maggioranza.
Trasferito a Napoliuno dei
gipdel processo stasi ( da "Secolo
XIX, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Trasferito a Napoliuno dei gipdel
processo stasi CSM diviso Roma. Il plenum del Csm ha deciso oggi, con
l'astensione della consigliera laica Letizia Vacca (centrosinistra) e con il
voto contrario dei togati Ezia Maccora (Magistratura democratica) e Fabio Roia
(Unicost), l'applicazione per sei mesi di un giudice del Tribunale di Vigevano,
dove si sta svolgendo il processo per l'
Pinatto fuori dalla
magistratura Impiegò 8 anni per una sentenza
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ecco perchè le sezioni unite civili
della Cassazione hanno respinto il ricorso dell'ex giudice di Gela, poi pm a
Milano, sospeso dal Csm per avere impiegato 8 anni per una sentenza su boss
mafiosi, scarcerati per decorrenza dei Image: 20090410/foto/5748.jpg
Trasferito Arnaldi Vitelli
resta solo ( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 9 Trasferito Arnaldi Vitelli resta
solo LA SITUAZIONE INTANTO ieri il Csm ha disposto il trasferimnto dell'altro
Gup-Gip Roberto Arnaldi, 51 anni, anni, al Tribunale di Napoli. Entro la
settimana prossima quindi il suo posto accanto al collega Stefano Vitelli dovrà
essere coperto.
Decreto sicurezza Pdl e
Lega trattano ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per evitare la rimessa in
circolazione dei clandestini, si possa pensare anche a un decreto ad hoc che
contenga, oltre a quella sui Cie, «anche altre norme sull'immigrazione». E
questo per evitare l'obiezione sulla reiterazione dei decreti sollevata più
volte dal Colle e dalla Corte Costituzionale. Anna Laura Bussa 10/04/2009
nascosto-->
Condoni, Fisco batte
edilizia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: edilizia Giovanni Negri MILANO La
Corte costituzionale promuove il condono fiscale deciso con Finanziaria
L'indeducibilità dell'Irap
ritorna alla Consulta ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 28 autore: Corte costituzionale.
Nuovo rinvio dopo il decreto legge
Gli esami già superati
restano validi ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: MENO POTERI AI TAR Gli esami già
superati restano validi La Corte costituzionale salva l'iscrizione all'Albo
forense da parte di chi ha superato le prove scritte e orali quando
l'ammissione o la ripetizione della valutazione da parte della commissione è la
diretta conseguenza di un intervento della magistratura amministrativa.
Giudice destituito per
inerzia ( da "Sole
24 Ore, Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La pronuncia della Cassazione
conferma la sanzione del Csm, che in precedenza aveva già sanzionato il Pm con
la perdita di mesi d'anzianità per i ritardi accumulati nella redazione delle
sentenze, e va ad affiancarsi al parallelo processo penale che, per gli stessi
fatti, ha visto nel luglio scorso, il Gup di Catania condannare Pinatto a otto
mesi di reclusione,
Dimenticate i muri
scrostati e le sedie di ferro. Qui ci sono pareti fiorite, tavoli semplici ma
di ... ( da "Unita,
L'" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ma il Csm da solo non basta. I
dipartimenti di salute mentale infatti hanno al loro interno un Servizio
Psichiatrico Diagnosi e Cura (Spdc), che si trova nell'ospedale ed è il luogo
dove vengono ricoverati i pazienti dal pronto soccorso psichiatrico e dove
vanno i trattamenti sanitari obbligatori.
Edifici crollati, la
procura acquisirà i verbali dei tecnici
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esponente del Csm, nel corso di un
incontro convocato a Pescara dall'Associazione nazionale magistrati. Riviezzo,
cui la notizia è stata comunicata dal ministero della Giustizia, ha aggiunto
che nell'arco di 2-3 mesi, sempre nei pressi del Tribunale dei Minorenni
dell'Aquila verrà allestita una struttura provvisoria per le questioni
amministrative.
Linate, nuovo esposto al
Tar per il volo Milano-Roma ( da "Corriere
della Sera" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La discussione nel merito davanti
al tribunale amministrativo, intanto, è stata riaggiornata al 20 maggio quando
verranno verificate tutte le contestazioni. L'obiettivo dei ricorrenti è quello
di arrivare alla Corte Costituzionale. A PAGINA
Monopolio sul Milano-Roma,
ricorso di Meridiana ed Eurofly ( da "Corriere
della Sera" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il ricorso fa infatti riferimento
sia al Diritto Comunitario che alla Costituzione per ribadire che i consumatori
si avvantaggiano, in termini di minori costi e di maggiore qualità dei servizi,
di una situazione di piena concorrenza fra più competitors. E l'obiettivo dei
ricorrenti è proprio quello di arrivare alla Corte Costituzionale. Elisabetta
Soglio
Giudice Pinatto
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm gli aveva inflitto la
durissima sanzione disciplinare della rimozione dall'ordine giudiziario, alla
luce dei suoi ripetuti ritardi, fino ad 8 anni, nel deposito di alcune
sentenze. Tra queste, quella del processo «Grande Oriente» di cui Pinatto si
era occupato quando rivestiva le funzioni di giudice a Gela (poi era passato a
Milano come pm)
PALERMO La procura di
Palermo ha iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di fittizia
in... ( da "Messaggero,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: indagine è stata comunicata anche
al Csm, che nelle scorse settimane, dopo alcune indiscrezioni pubblicate dai
giornali, aveva aperto un'inchiesta conoscitiva. L'ipotesi di reato si
riferisce al contenuto delle dichiarazioni del pentito Andrea Bonaccorso che
aveva detto che Sacco si sarebbe intestato alcuni cavalli di razza,
appartenenti in realtà al boss di Brancaccio Andrea Adamo.
Pinatto fuori dalla
magistratura Impiegò 8 anni per una sentenza
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ecco perchè le sezioni unite civili
della Cassazione hanno respinto il ricorso dell'ex giudice di Gela, poi pm a
Milano, sospeso dal Csm per avere impiegato 8 anni per una sentenza su boss
mafiosi, scarcerati per decorrenza dei Image: 20090410/foto/6375.jpg
Oviesse procede con il Tar
( da "Corriere del Veneto"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che potrebbero portare alla
richiesta di una pronuncia della Corte Costituzionale su una possibile
incostituzionalità della legislazione regionale sul commercio, Oviesse Spa ha
preferito richiedere al Tar una pronuncia nel merito della questione invece di una
semplice misura cautelare d'urgenza di sospensione immediata dell'efficacia
dell'ordinanza.
Oggi di Centri di salute
mentale aperti 24 ore al giorno per 7 giorni ce ne sono 4 a Trieste, 13...
( da "Unita, L'" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Avere un Csm aperto sempre vuol
dire dover ricorrere di meno all'ospedalizzazione coatta. In Italia i Csm di
quel tipo non sono più di una ventina. Perché? La prima spiegazione è che la
legge 180 non dà indicazioni su come organizzare l'assistenza. L'unica cosa che
viene regolamentata dalla 180 è il Tso, il ricovero contro la volontà del
paziente.
Luogo aperto a tutti il
modello di Trieste ( da "Unita,
L'" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: psichiatra e oggi direttore della
Asl durante la presentazione di una mostra sui progetti architettonici per i
Csm. «Quando a Barcola, uno dei quartieri bene della città, si propose di
aprire la prima struttura di questo genere nel 1976 la popolazione era
spaventata - continua Rotelli - poi organizzammo un'assemblea pubblica dove
spiegammo le nostre ragioni e i cittadini capirono».
Sulle ronde il Csm poteva
tacere ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2 Sulle ronde il Csm poteva tacere
Il parere espresso dal CSM in riferimento al decreto legge 23 febbraio 2009, n.
Pinatto fuori dalla
magistratura Impiegò 8 anni per una sentenza
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ecco perchè le sezioni unite civili
della Cassazione hanno respinto il ricorso dell'ex giudice di Gela, poi pm a
Milano, sospeso dal Csm per avere impiegato 8 anni per una sentenza su boss
mafiosi, scarcerati per decorrenza dei Image: 20090410/foto/634.jpg
Le indagini finanziarie,
armi micidiali del fisco ( da "Italia
Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sulle indagini finanziarie né la
paura che con tale procedimento si violasse l'articolo 53 della Corte
costituzionale. Nonostante una sentenza della Corte costituzionale tesa a
salvaguardare la norma di riferimento a condizione che l'accertamento non
produca un reddito mostruoso quale potrebbe scaturire dalla sommatoria di tutte
le entrate e le uscite finanziarie non giustificate.
Posti unici dell'organico,
progressione verticale ko ( da "Italia
Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale, con una
serie di sentenze, ha stabilito che in termini generali, le assunzioni
derivanti da concorsi integralmente riservati a soggetti già dipendenti dagli
enti non possono essere superiori al 50% delle assunzioni da effettuare mediante
concorso pubblico.
Avvocati abilitati pure
con sentenza ( da "Italia
Oggi" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: pag: 35 autore: di Debora Alberici
Sentenza della Corte costituzionale Avvocati abilitati pure con sentenza
Avvocati abilitati anche per sentenza. Infatti i candidati, che abbiano
superato tutte le prove, conseguono l'abilitazione professionale anche se
l'ammissione agli scritti e agli orali sia stata decisa da un giudice.
Vigevano perde un giudice
( da "Provincia Pavese, La"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: perde un giudice A Napoli per sei
mesi e il Csm si divide VIGEVANO. Nel giorno del processo per l'omicidio di
Garlasco, il tribunale di Vigevano è stato al centro di un altro caso. Ieri, il
plenum del Csm ha deliberato, con l'astensione della consigliera laica Letizia
Vacca (centrosinistra) e con i voti contrari dei togati, entrambi lombardi,
Ezia Maccora (Magistratura democratica)
Tariffe scontate: c'è un
tesoretto ( da "Denaro,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sentenza della Corte Costituzionale
n. 94 del primo aprile scorso, richiede l'applicazione della norma della
Finanziaria (articolo 1, comma 796, lettera o) legge 296 del 27 dicembre del
2006, con le "conseguenti previsioni delle determinazioni delle eventuali
compensazioni tra branche e macroaree e delle regressioni tariffarie così come
stabilito dal punto 6 della Delibera di giunta n.
MOLDAVIA: PRESIDENTE
CHIEDE RICONTEGGIO SCHEDE ELETTORALI.
( da "Asca" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale di ordinare il
riconteggio dei voti delle discusse elezioni che hanno consegnato la vittoria
al Partito Comunista e che hanno innescato una serie di violente proteste nella
capitale Chisinau. ''Sono convinto che un nuovo scrutinio diventera' una valida
ragione per il mantenimento della stabilita' politica e della pace in un clima
di reciproca fiducia in Moldavia'
Thailandia: Proteste
anti-Premier al summit asean ( da "KataWeb
News" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dopo la decisione della Corte
Costituzionale di destituire per frode elettorale l'ex premier, So
11:05 THAILANDIA: PROTESTE
ANTI-PREMIER AL SUMMIT DEI PAESI ASIATICI
( da "Agi" del
10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dopo la decisione della Corte
Costituzionale di destituire per frode elettorale l'ex premier, So
Moldova/ Voronin chiede
nuovo conteggio voti legislative -2-
( da "Virgilio Notizie"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il presidente moldavo ha chiesto
alla Corte Costituzionale di ordinare un nuovo conteggio delle schede delle
legislative che si sono svolte il 5 aprile. "Sono convinto che un pieno
riconteggio dei voti, svolto nel rispetto della legge e delle procedure stabilite,
sarà un punto cruciale a favore della stabilità politica, della pace e della
fiducia reciproca in Moldova"
00:02 INDAGATO COGNATO
PROCURATORE PALERMO, ATTI A CALTANISSETTA
( da "Agi" del
10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: stata data anche al Csm, che nelle
scorse settimane aveva aperto un'inchiesta conoscitiva sull'intera vicenda.
L'ipotesi di reato riguardante il fratello della moglie di Messineo e' relativa
alle dichiarazioni del pentito Andrea Bonaccorso, che aveva parlato
dell'intestazione da parte di Sacco di alcuni cavalli di razza,
MOLDOVA/ VORONIN CHIEDE
NUOVO CONTEGGIO VOTI LEGISLATIVE -2-
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il presidente moldavo ha chiesto
alla Corte Costituzionale di ordinare un nuovo conteggio delle schede delle
legislative che si sono svolte il 5 aprile. "Sono convinto che un pieno
riconteggio dei voti, svolto nel rispetto della legge e delle procedure
stabilite, sarà un punto cruciale a favore della stabilità politica, della pace
e della fiducia reciproca in Moldova"
Moldavia, presidente
chiede riconteggio voti elezioni parlamento
( da "Reuters Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha inoltrato una richiesta formale
alla Corte Costituzionale affinché disponga il riconteggio. "Io, in
qualità di presidente del partito che si è aggiudicato una vittoria indubbia in
una disputa giusta e democratica, chiedo alla Corte Costituzionale di prendere
una decisione chiara sulla necessità di un completo riconteggio dei voti
dell'elezione parlamentare del 5 aprile"
edifici crollati, perizie
in procura ( da "Centro,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: consigliere del Csm, durante
l'incontro promosso dall'Associazione nazionale magistrati per discutere
dell'emergenza giustizia scoppiata all'Aquila dopo il sisma di lunedì. A
coordinare l'incontro è stato Giampiero Di Florio (Anm Abruzzo), mentre il presidente
dell'Anm, Luca Palamara, ha sottolineato la vicinanza dell'associazione «a
tutto l'
Tondo inaugura sede del
Csm ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Tondo inaugura sede del Csm Il
centro di salute mentale sarà aperto e operativo 24 ore su 24 Venerdì 10 Aprile
2009, Gemona del Friuli Un forte appello da parte del presidente Tondo alla
coesione sociale, alla tensione morale e ideale nel momento del terremoto del
1976 e allo spirito della ricostruzione nel suo discorso all'inaugurazione del
nuovo Centro di Salute Mentale (
Inevitabile rimuovere il
giudice dalle sentenze lumaca ( da "Gazzettino,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: inflitta il 7 luglio del 2008 dalla
sezione disciplinare del Csm. Una vicenda avvenuta quando Pinatto era giudice a
Gela (ora invece è alla procura di Milano) e che aveva fatto indignare anche il
capo dello Stato, che definì «inaccettabile» il ritardo accumulato dal
magistrato per la stesura delle motivazioni della sentenza sul clan Madonia.
Giudice di Vigevano
spostato a Napoli ( da "Gazzettino,
Il" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il plenum del Csm ha deciso ieri,
con l'astensione della consigliera laica Letizia Vacca (centrosinistra) e con
il voto contrario dei togati Ezia Maccora (Magistratura democratica) e Fabio
Roia (Unicost), l'applicazione per sei mesi di un giudice del Tribunale di Vigevano,
dove si sta svolgendo il processo per l'omicidio di Garlasco,
Treviso (mic.mir.) Le
delibere del giudice sportivo dei dilettanti e giovanili. T...
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mazzocco (Soccer), Achek (Aurora
Treviso Due), Sakmaoui (Csm Resana). ESORDIENTI - Ammenda 30 euro al Csm
Resana. CALCIO A 5 - In Serie C2: sei gare ad Alessandro Pancot (S. Lucia
Mille) per tentata aggressione all'arbitro; una gara a Dall'Anese, Padoan (Prisma
S. Polo), Gardin (Miane), Zanatta (Montebelluna);
PRG DI GALLIPOLI, NUOVE
GRANE DAL CONSIGLIO DI STATO ( da "LeccePrima.it"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mentre ancor prima la Corte
Costituzionale aveva fugato (con sentenza n.241/08) ogni dubbio sulla
legittimità costituzionale della legge istitutiva del Parco naturale regionale
?Isola di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo?, rigettando le questioni di legittimità
costituzionali rimessele dal Tar di Lecce.
Moldova/ Arrestato romeno
coinvolto in scontri, Bucarest ( da "Virgilio
Notizie" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Oggi il capo di stato ha chiesto
alla Corte Costituzionale un nuovo conteggio dei voti delle elezioni per
garantire maggiore stabilità al Paese. Vorinin ha accusato i tre partiti
dell'opposizione di aver usato "giovani e studenti come scudi umani"
creando una situazione di caos vicina al "colpo di stato".
Truffava gli automobilisti
erogando meno carburante ( da "Sicilia,
La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sancito dalla Carta Costituzionale
e da numerose disposizioni internazionali. Conseguentemente, il Cga ha
trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di
incostituzionalità della legge, disponendo che - in attesa della decisione della
Consulta - le norme censurate devono essere disapplicate;
Il significato, la
sorpresa e il gusto unico ( da "Sicilia,
La" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ho scritto al Csm - dice però Di
Lorenzo - per spingerli a velocizzare l'iter». La questione è stata affrontata
nell'ultima conferenza dei capigruppo, quando il consigliere Grasso ha proposto
di esprimersi senza aspettare il referendum per evitare il rischio di essere
citati in giudizio per l'allungamento dei tempi che portano a una decisione.
Le tesi del segretario
Francesco Motolese ( da "Merateonline.it"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Giurisprudenza: Corte
Costituzionale Sent. n. 282 del 2002; Corte Costituzionale Sent. n. 303 del
2003; Cassazione Civile Sez. I, sent. n. 6362 del 01-04-2004; Cassazione Civile
Sez. II, sent. n. 11965 del 22-05-2006 ; Tar Milano Sez. III Sent. 5462 del
1/12/2003.
Gli strumenti di
protezione del patrimonio familiare: Fondo Patrimoniale e Trust
( da "AltaLex" del
10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il risalente ed ormai consolidato
orientamento della Corte Costituzionale (sentenze n. 94/1973 e n. 5/1974), pur
ammettendo diversificazioni e limitazioni del sistema di tutela
giurisdizionale, ha sempre affermato che l'evenienza va circoscritta alle
ipotesi in cui si ponga l?esigenza di salvaguardare interessi razionalmente
ritenuti degni di tutela.
Biotestamento/ Bonino: Mi
aspetto che la legge cambi alla ( da "Virgilio
Notizie" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dopo la decisione della Corte
costituzionale che ne ha bocciato alcune norme, "non c'è nessun vuoto
legislativo, quindi si applica così. Per ora - ha spiegato l'esponente radicale
- sono saltate le parti più inaccettabili, oggi cominciano a rendere evidente
ciò che decidevamo noi radicali sulla legge 40.
## Moldova/ Pronti a nuovo
conteggio voti, scintille con ( da "Virgilio
Notizie" del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Spetta alla Corte costituzionale
moldava adesso decidere sul nuovo conteggio dei voti delle elezioni legislative
di domenica scorsa, dopo che il presidente Vladimir Voronin ha chiesto
ufficialmente di ripetere il computo per dare "stabilità" al Paese e
nello stesso tempo accettare l'appello dell'opposizione che è scesa in piazza
ed è stata coinvolta negli scontri con la polizia.
BIOTESTAMENTO/BONINO: MI
ASPETTO CHE LA LEGGE CAMBI ALLA CAMERA
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dopo la decisione della Corte
costituzionale che ne ha bocciato alcune norme, "non c'è nessun vuoto
legislativo, quindi si applica così. Per ora - ha spiegato l'esponente radicale
- sono saltate le parti più inaccettabili, oggi cominciano a rendere evidente
ciò che decidevamo noi radicali sulla legge 40.
## MOLDOVA/ PRONTI A NUOVO
CONTEGGIO VOTI, SCINTILLE CON BUCAREST
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: scintille con Bucarest di Apcom
Corte Costituzionale deciderà se effettuare computo schede -->Roma, 10 apr.
(Apcom-Nuova Europa) - Spetta alla Corte costituzionale moldava adesso decidere
sul nuovo conteggio dei voti delle elezioni legislative di domenica scorsa,
dopo che il presidente Vladimir Voronin ha chiesto ufficialmente di ripetere il
computo per dare "
( da "Settegiorni (Rho)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
MIRANDOLA «à
una strumentalizzazione» LA GIUNTA è STUPEFATTA L'assessore Vanni Mirandola
Pero - Stupore da parte dell'amministrazione comunale in merito all'iniziativa
proposta dal Comitato composto da Stefano Totaro , Andrea Bartolini e Vincenzo
Di Risio , che venerdì
3 aprile ha organizzato un'assemblea pubblica per parlare delle reti fognarie
di Cerchiarello. Stupore, perchè poco più di una decina di giorni prima
l'assessore ai lavori Pubblici, Vanni Mirandola , aveva incontrato i promotori
dell'iniziativa per spiegare loro la situazione delle reti fognarie e le
decisioni prese dalla Giunta per risolvere il problema. «Come già
spiegato ai promotori dell'assemblea, abbiamo inviato ad Amiacque una lettera
di richiesta di sgravio sulla tariffa di depurazione - spiega Mirandola -. Dopo
la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'illegittimità
di addebito della quota di tariffa di depurazione dovuta dagli utenti anche nel
caso in cui la fognatura fosse sprovvista di impianti centralizzati di depurazione,
abbiamo inviato ad Amiacque l'elenco delle utenze delle vie del territorio che
non risultano allacciate alla depurazione e per queste la richiesta di
provvedere all'esonero del pagamento della tariffa di depurazione. Inoltre
abbiamo già incontrato due volte Amiacque per la gestione e la relativa
definizione di piano-programma per il sistema fognario del nostro Comune. Gli
usi strumentali non risolvono i problemi - continua l'assessore -; la questione
fognatura, reti e gestione, sono argomenti complessi che richiedono l'impiego
di risorse umane e finanziarie. Vorrei ricordare che nel 2008 abbiamo rifatto
le fogne di via Verdi e via Puccini. E che nel 2009, oltre al lavoro sulla via
Battisti, per eliminare lo sversamento nell'Olona con il collegamento al
collettore consortile e il previsto rifacimento del tratto su via Battisti
verso il Sempione, abbiamo anticipato il rifacimento di quella di via Basso e
che c'è in programma l'intervento su quella di vicolo san Martino».. Articolo
pubblicato il 10/04/09
( da "Corriere delle Alpi"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Recuperano anche i
team della pianura PONZANO. I recuperi degli altri. Pari tra Ponzano e Miranese
e il Caerano batte il Sp 2005. Spostato a sabato Istrana - Casier di
Promozione. Ponzano - Miranese 2-2. E' finito pari l'arretrato di Eccellenza.
La classifica: Adriese 54, Edo 45, Liapiave 44, Romano 43, Ardita 42, Feltrese
35, Marosticense 34, Miranese 32, Giorgione 31, Union Csv, Ponzano 30,
Liventina, Rossano 28, Cordignano 27, Vedelago 26, Dolo Riviera 24. Caerano -
Sp 2005 1-
( da "Tempo, Il" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
stampa Ripresa La
Giustizia prova a tornare alla normalità Anche camper e strutture di emergenza
per cercare di far tornare alla normalità l'organizzazione giudiziaria e
forense dell'Aquila, messa a dura prova dal terremoto e che ha reso
inutilizzabili gran parte degli uffici giudiziari. Lo stesso presidente della
Corte d'Appello, Mario Della Porta ha lamentato la situazione in cui versa
attualmente il tribunale del capoluogo abruzzese, completamente distrutto, con
tramezzi caduti e pavimenti rigonfiati. Il presidente ha detto di non avere a
disposizione più nulla, né personale, né strutture. «L'unica cosa che ho - ha
sottolineato - è il mio cellulare». Della Porta ha inoltre definito «molto
deludente» l'incontro avuto mercoledì con il ministro Angelino Alfano. Sia per
la forma, in quanto il ministro ha incontrato lui e altri magistrati nel prato
laterale del Palazzo di Giustizia, ma anche nella sostanza «perché non ha
ascoltato niente di quello che avevamo da dirgli, preferendo le interviste con
i giornalisti». Oggi comunque verrà istituito, presso una struttura del
Tribunale dei Minorenni dell'Aquila, un presidio per i servizi più urgenti di
procura, tribunale e presidenza della corte d'Appello, rimasti danneggiati dal
terremoto. Ad annunciarlo è stato Ciro Riviezzo, esponente
del Csm, nel corso di un incontro convocato a Pescara dall'Associazione
nazionale magistrati. Riviezzo, cui la notizia è stata comunicata dal Ministero
della Giustizia, ha aggiunto che nell'arco di 2-3 mesi, sempre nei pressi del
Tribunale dei Minorenni dell'Aquila verrà allestita una struttura provvisoria
per le questioni amministrative. «È un segnale forte - ha commentato -
che di servizi essenziali ripartono e ripartono all'Aquila». Sempre oggi il
Consiglio nazionale forense provvederà a inviare all'Aquila un camper in cui
gli avvocati avranno la possibilità di riunirsi. Per le esigenze degli
avvocati, il consiglio nazionale ha previsto uno stanziamento di 150mila euro.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 1 - Cagliari
Il Comune fa i dispetti al ministro Brunetta Mai inviato un documento sulla
partecipazione negli enti I funzionari romani confermano: «è inammissibile»
PABLO SOLE CAGLIARI. C'è una falla grande come il municipio di via Roma nella
pur meritoria "operazione trasparenza" lanciata dal ministro per la
Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Una falla che, stando alle direttive
di Roma, potrebbe diventare presto un esempio di danno erariale. I fatti. Pochi
giorni fa sul sito del ministero sono comparsi i documenti relativi alle
società e consorzi compartecipati da comuni e amministrazioni provinciali di
tutta Italia, con relativi emolumenti sborsati dagli enti per un posto nei vari
consigli di amministrazione. I dati sono stati inviati dagli stessi enti, così
come previsto dalla Finanziaria del 2007 e la lista è lunga. Ma incompleta.
Perché qualcuno si è dimenticato di questo piccolo obbligo. E chi c'è tra gli
sbadati? Il Comune Peraltro non si tratta di una distrazione dell'ultima ora,
come testimoniano dagli uffici romani del dipartimento della Funzione pubblica:
Da Cagliari non hanno inviato alcun documento, né per via
telematica, né tramite supporto dvd. Non parliamo solo del 2007, ma anche degli
anni precedenti. Le verifiche. Insomma: niente di
niente. Tanto che a una verifica sul sito www.consoc.it, il portale per la
"Gestione della partecipazione
di pubbliche amministrazioni a consorzi e società", i documenti del Comune
sono bianchi: tabula rasa. Eppure le poltrone occupate a nome
dell'amministrazione non mancano, tra Ctm, Casic e Consorzio di gestione del
parco di Molentargius-Saline. Il problema nasce quando la
"distrazione" degli uffici municipali - e della parte politica che in
merito dovrebbe fissare le direttive e saggiarne la loro osservanza - potrebbe
costare alle casse comunali un bel po' di denari. Le sanzioni. Cosa contempla,
oltre l'obbligo di presentare l'elenco delle compartecipazioni, la Finanziaria
del 2007? Le sanzioni per le amministrazioni inadempienti così come segnalato
sul sito del ministero per la Pubblica amministrazione, sono queste: nel caso
di mancata o incompleta comunicazione dei dati al dipartimento della Funzione
pubblica è vietata l'erogazione di somme a qualsivoglia titolo
(...) a favore del consorzio o società, o a favore dei propri rappresentanti
negli organi di
governo degli stessi. Ora: ipotizzare che i delegati del Comune seduti nei
vari consigli d'amministrazione abbiano lavorato per almeno tre anni senza
intascare lo stipendio è inverosimile. Il problema è che quei soldi non
avrebbero dovuto essere erogati e, in seconda istanza, se il ministero avesse
effettuato i dovuti controlli sarebbero partite le sanzioni previste dalle
norme, con uno stop ai trasferimenti statali. Lo stabilisce il comma seguente,
che inaugura una serie di multe a cascata e rammenta che in caso di mancata
osservanza delle disposizioni, una cifra pari alle spese da
ciascuna amministrazione sostenuta nell'anno viene detratta dai fondi a
qualsiasi titolo trasferiti a quella amministrazione dallo Stato
medesimo. Tradotto: si chiudono i rubinetti. E su questo versante è
utile ricordare come
la legislazione tenda a ravvisare, nel caso di una detrazione di fondi operata
dallo Stato nei confronti dell'ente locale a causa di un inadempimento
amministrativo, i profili tipici della responsabilità per danno erariale. Su questo versante però la partita è ancora da giocare, visto che
la Corte costituzionale ha
dichiarato illegittime le sanzioni ma contemporaneamente il ministero scrive
che sono tuttora valide. Tant'è: anziché rischiare eventuali provvedimenti, non
sarebbe meglio puntare sulla trasparenza e l'osservanza delle norme? Il
Comune non risponde: è tabula rasa.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Gemona. Nei primi
mesi ha già accolto 30 persone con una degenza media di 13 giorni Inaugurato il
centro salute mentale Alla presenza del presidente Tondo e dell'assessore Kosic
GEMONA. È stato tagliato ieri mattina a Gemona il nastro che inaugura il nuovo
centro di salute mentale della città pedemontana, l'unico attivo sulle 24 ore
nell'intero territorio dell'Alto Friuli. All'inaugurazione, oltre al sindaco
Gabriele Marini e al direttore generale dell'azienda sanitaria n° 3, Luciano Zanelli,
hanno preso parte il presidente della Regione, Renzo Tondo, e l'assessore alla
sanità, Vladimir Kosic che hanno sottolineato la rilevanza del servizio
ospitato oggi in una struttura rimessa a nuovo la cui sistemazione è costata
circa 360 mila euro. Si è trattato di una vera e propria festa, iniziata in
presenza della autorità e poi proseguita all'interno del centro coinvolgendo
oltre 200 persone tra pazienti, familiari, operatori e volontari. "Il
centro - ha detto a margine dell'inaugurazione il sindaco - aveva ormai da
tempo bisogno d'essere ristrutturato anche in virtù dell'esigenza di disporre
di una parte residenziale dove accogliere persone bisognose di assistenza
continua, 24 ore su 24, che oggi conta ben 6 posti letto". "In effetti il Csm di Gemona svolge anche una funzione di accoglienza
notturna - riferisce il dottor Mauro Asquini, direttore del Dipartimento di
Salute Mentale dell'Alto Friuli -. Siamo qui ora a inaugurarlo formalmente
(sebbene l'attività sia iniziata già a settembre), con la messa a regime di
tutte le funzioni e con la possibilità di trarre un bilancio dei primi sei mesi
di attività. In questi primi mesi abbiamo infatti accolto 30 persone, 21
del distretto di Gemona-Val Canale-Canal del Ferro, 9 del distretto della
Carnia, con prevalenza di disturbi dell'umore con sintomi psicotici. Le
giornate di degenza sono state 420 con una degenza media di 13 giorni».
(m.d.c.)
( da "Tirreno, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sui canoni di Acque
Spa «Rifondazione si sbaglia Ecco la verità» SAN GIULIANO. Acque Spa replica
agli interventi di Rifondazione Comunista apparsi sulla stampa ieri e l'altro
ieri, «ribadendo per l'ennesima volta che la determinazione delle tariffe non è
di sua competenza ma dell'Autorità di Ambito. Tale Autorità - spiega Acque Spa
- che è un consorzio obbligatorio dei Comuni ha il compito di programmare e controllare
la gestione e di stabilire le tariffe del servizio idrico, che devono essere
elaborate in base al "Metodo normalizzato" previsto dalla legge Galli
del
( da "Repubblica, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina
III - Bologna Il caso Caos Csm, la Procura senza guida per altri 12 mesi PAOLA
CASCELLA Il procuratore della Repubblica sta per arrivare? Sarà l´attuale
procuratore di Reggio Emilia Italo Materia che la vincerà sul procuratore di
Brescia Giancarlo Tarquini? Contrordine compagni. Il Consiglio superiore della
magistratura è in procinto di cambiare idea. Tutto quando i giochi sembravano
ormai chiusi: la commissione incarichi direttivi ha indicato con tre preferenze
ciascuno, un testa a testa all´ultimo voto tra Materia e Tarquini, il ministro
ha dato a entrambi il suo gradimento (il concerto) e il plenum si è già riunito
(mercoledì scorso) per dire l´ultima parola sull´annosa vicenda che va avanti
dal luglio scorso, quando l´ex procuratore Enrico Di Nicola lasciò per andare
in pensione. Invece niente di fatto, la Procura di Bologna rischia di restare
senza guida per un altro anno. Infatti i 24 consiglieri di Palazzo dei
Marescialli non hanno deciso, rinviando di nuovo la scelta. Ufficialmente per
motivi tecnici (mancava una consigliera), ma le ragioni sarebbero altre. I
candidati arrivati al traguardo, ora non convincono completamente neppure i
loro stessi sostenitori della prima ora (la corrente di Unicost per Materia, i
consiglieri Pdl per Tarquini). Il risultato è che qualcuno propone di ripartire
da zero, recuperando il nome del pm Roberto Alfonso. SEGUE A PAGINA V
( da "Repubblica, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VII - Bologna
CAOS CSM, LA PROCURA SENZA GUIDA PER ... PAOLA
CASCELLA (segue dalla prima di cronaca) Roberto Alfonso, 58 anni, pm della
Direzione nazionale antimafia dal ´93, vicino a Mi (Magistratura indipendente)
ma gradito anche ad alcune toghe di Md (Magistratura democratica) è in
magistratura dal ´79. E´ stato giudice e pm: a Pachino, in Sicilia, a Novara, e
a Trapani. Il Csm ha rinviato il caso Bologna al 29 aprile. Intanto si lavora
dietro le quinte per cercare alleanze e sostenitori. Ma se l´idea del
ripescaggio del nome del pm dell´antimafia nazionale raccoglierà consensi - una
congrua maggioranza, altrimenti non se ne fa nulla - potrebbe aprirsi uno
scenario inedito. Qualcosa tipo: amici, abbiamo scherzato, si ritorna in
commissione col candidato Alfonso, ripercorrendo la trafila di cui sopra.
Motivazione della proposta, richiesta di concerto al ministro e infine
riconvocazione del plenum, tutto da rifare. Passeranno mesi, forse un anno,
prima che il nuovo procuratore possa varcare il cancello di piazza Trento e
Trieste. La Procura è senza un capo dal luglio scorso. L´attuale procuratore
reggente Silverio Piro è stato appena nominato alla guida della Procura di
Velletri, mentre i due posti di aggiunto sono vacanti. Una situazione di
disagio che rischia di peggiorare.
( da "Secolo XIX, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Ronde, Berlusconi
placa l'ira della Lega decreto sicurezza Ma l'ipotesi di accorpare elezioni
europee e referendum riattizza la polemica e la fronda nella maggioranza Roma.
«Con Bossi e Maroni è tutto chiarito: nella maggioranza c'è piena condivisione
sulle politiche della sicurezza»: Silvio Berlusconi, dopo due ore di colloqui
fitti con i vertici della Lega, è riuscito a ricucire lo strappo provocato
dalla clamorosa bocciatura, due giorni fa a Montecitorio, di una parte del
"pacchetto sicurezza". Un'intesa non facile: il decreto non potrà
essere più ritoccato pena la decadenza (entro il 25 aprile deve essere
convertito definitivamente dal Senato). Il Presidente del Consiglio, allora, ha
messo sul piatto la promessa di ripresentare le due delle norme più care al
"Carroccio" (l'allungamento dei tempi di detenzione dei clandestini
nei centri di identificazione e la istituzione delle Ronde) in un apposito
disegno di legge. Sui quali, se necessario, il governo porrà anche la fiducia.
Di fronte alla possibilità che entro la fine del mese, migliaia di ospiti dei
centri possano essere rimessi in libertà senza controllo, il premier ha messo
la faccia. Si impegnerà personalmente con il governo di Tunisi perché siano
accelerate al massimo le pratiche del rientro dei clandestini provenienti da
quel paese: sono circa 900. «Ho preso su di me la responsabilità di accelerare
i rimpatri - ha spiegato il premier - Con alcuni paesi (la Tunisia, appunto,
n.d.r.) ci sono tali rapporti di amicizia per cui non ci saranno problemi a
rendere più rapidi i rimpatri». Sul piano politico, però, Berlusconi ha imposto
a Bossi un dazio gravoso: «Stiamo riflettendo: l'ipotesi di indire una sola
giornata di elezioni per europee e referendum va attentamente valutata».
Secondo quanto ha più volte richiesto il leader dell'opposizione, Franceschini,
accorpare le due votazioni farebbe risparmiare 460 milioni di euro da destinare
alle zone colpite dal terremoto. La Lega si era sempre opposta a questa
soluzione, nella speranza che il referendum naufragasse per il mancato
raggiungimento del quorum: ma la gravità della situazione in Abruzzo non
consente più irrigidimenti. Bossi, a quel punto, ha chiesto a Berlusconi due
contropartite politiche: la conferma del candidato leghista alla Provincia di
Bergamo (nonostante l'ostracismo di ampi settori del Pdl locale), ed almeno una
delle Presidenze delle Regioni del Nord che rinnoveranno i Consigli a
primavera. Tutto risolto, quindi? No. La decisione di riproporre la norma sulle
ronde e sui clandestini in un disegno di legge ad hoc potrebbe incontrare serie
difficoltà parlamentari. «Se ci riprovano, il Pd contrasterà la maggioranza e
riusciremo a far fare un secondo passo indietro. Gli italiani hanno diritto
alla sicurezza, ma la sicurezza può arrivare solo dalle forze dell'ordine e non
dalle ronde che sono solo proposte demagogiche», ha sostenuto il segretario dei
Democratici, Dario Franceschini. E l'opposizione, in via cautelativa, si è già
rivolta ai presidenti delle due Camere perché il governo non tenti di
ripresentare norme già bocciate dal Parlamento. Pier Ferdinando Casini, ieri,
ha invece fatto una piccola apertura al centrodestra: «Il periodo di detenzione
nei centri deve essere "ragionevole"». L'ipotesi cui sta lavorando la
maggioranza, anche di fronte allo spiraglio offerto dall'Udc, prevede il
prolungamento della detenzione per un periodo diverso da quello bocciato dal
parlamento (sei mesi), limitandosi a 120 giorni, proprio per non creare un
precedente istituzionale. Diversa la questione delle ronde: i sospetti di incostituzionalità evidenziati dal Csm (non si può
delegare la tutela della sicurezza ad organizzazioni private, n.d.r.) dovranno
essere superati con una nuova stesura del testo per non creare una nuova tensione
con il Quirinale. Troppe incognite, quindi, per sostenere che il sereno è già
tornato nella maggioranza. E la conferma di questo stato di "quiete
apparente" arriva proprio dalle attività parlamentari di queste ore. Ieri,
la commissione Affari Costituzionali del Senato ha esaminato il testo del
decreto appena trasmesso da Montecitorio, ed ha espresso il parere di
Costituzionalità. I senatori della Lega, però, hanno disertato la riunione, ed
il "via libera"è arrivato solo grazie all'astensione dei rappresentanti
dell'opposizione. «La Lega - hanno accusato due senatrici del Pd in
commissione, Marilena Adamo e Mariangela Bastico - non ha preso parte ai lavori
perché ha perduto interesse al provvedimento. Eppure, in quel decreto ci sono
norme contro le molestie sessuali (stalking) e le violenze sulle donne che non
possono decadere». Altra indiretta conferma delle tensioni che covano è
arrivata dal silenzio che gli esponenti della Lega hanno tenuto con i
giornalisti, al termine del vertice con Berlusconi. «Alla fine la soluzione si
trova», sono le uniche parole che Umberto Bossi ha affidato ai suoi
collaboratori perché fossero, poi, riferiti ai cronisti. Ma non tutti hanno
scelto il profilo basso: «Le imboscate d'aula contro le misure volute dal
Ministro Maroni, sono frutto del comportamento di alcuni "pagliacci"
della politica», ha commentato Mario Borghezio, eurodeputato del Carroccio.
Angelo Bocconetti bocconetti@ilsecoloxix.it 10/04/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Trasferito
a Napoliuno dei gipdel processo stasi CSM diviso Roma.
Il plenum del Csm ha deciso oggi, con l'astensione della consigliera laica
Letizia Vacca (centrosinistra) e con il voto contrario dei togati Ezia Maccora
(Magistratura democratica) e Fabio Roia (Unicost), l'applicazione per sei mesi
di un giudice del Tribunale di Vigevano, dove si sta svolgendo il processo per
l'omicidio di
Garlasco, al Tribunale di Napoli. «Questo - si legge in una nota firmata da
Roia e Maccora - comporterà una inevitabile sofferenza del Tribunale di
Vigevano ed in particolare dell'Ufficio Gip-Gup». Il voto contrario espresso
dai due togati, prosegue la nota, «non esprime alcuna sottovalutazione delle
esigenze degli uffici napoletani, ma evidenzia la necessità che la comparazione
tra le diverse esigenze degli uffici non si fermi all'analisi dei dati
quantitativi e non prescinda dalla valutazione specifica della complessità dei
processi in trattazione nelle diverse realtà giudiziarie». Vigevano è un
ufficio giudiziario di piccole dimensioni «che dovrebbe essere coinvolto nella
auspicabile revisione delle circoscrizioni, impegnato oggi nella celebrazione
del processo per l'omicidio di Chiara Poggi, processo indiziario, complesso,
che merita la massima attenzione». 10/04/2009
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
BREVI pag. 20
Pinatto fuori dalla magistratura Impiegò 8 anni per una sentenza CASSAZIONE: NO
AL RICORSO ROMA Edi Pinatto (Emmevi) non farà mai più il magistrato in quanto,
avendo impiegato 8 anni per scrivere una sentenza di mafia, ha gettato
«discredito sul prestigio della magistratura». Ecco perchè
le sezioni unite civili della Cassazione hanno respinto il ricorso dell'ex
giudice di Gela, poi pm a Milano, sospeso dal Csm per avere impiegato 8 anni
per una sentenza su boss mafiosi, scarcerati per decorrenza dei Image:
20090410/foto/5748.jpg
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
VETRINA pag. 9 Trasferito Arnaldi Vitelli resta solo LA SITUAZIONE INTANTO
ieri il Csm ha disposto il trasferimnto dell'altro Gup-Gip Roberto Arnaldi, 51
anni, anni, al Tribunale di Napoli. Entro la settimana prossima quindi il suo
posto accanto al collega Stefano Vitelli dovrà essere coperto.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Decreto sicurezza
Pdl e Lega trattano --> Dichiarazioni ottimistiche ma la «quadra» non c'è Al
lavoro per ridurre la permanenza nei Cie a 4 mesi Venerdì 10 Aprile 2009
GENERALI, pagina 13 e-mail print ROMAIl leader della Lega Umberto Bossi ostenta
ottimismo: «Sul fronte della sicurezza faremo tutto. Con Berlusconi, una
soluzione si troverà». Ma la situazione, a quanto si apprende in ambienti della
maggioranza, al di là delle dichiarazioni ufficiali che parlano di «una
condivisione politica» del problema immigrazione e di un chiarimento «che
soddisfa» il ministro dell'Interno Roberto Maroni, risulterebbe ancora aperta.
L'intenzione, al momento, sembra sia quella di far votare al Senato il decreto,
che ora contiene per lo più norme «anti-stupro» e «anti-stalking», così com'è,
e di inserire la norma che prolunga il tempo di permanenza degli stranieri nei
Cie - Centri di identificazione ed espulsione - nel disegno di legge sulla
sicurezza, dal 27 aprile all'esame dell'Aula di Montecitorio. TEMPI
STRETTISSIMI PER MODIFICARE IL DECRETO Dopo lo schiaffo ricevuto mercoledì alla
Camera dal Carroccio, che prima ha dovuto rinunciare alla norma sulle ronde e
poi si è visto bocciare («con un'imboscata del Pdl», dicono i leghisti) la
misura che prolungava a sei mesi la permanenza degli irregolari nei Cie, una
via d'uscita certa, per ricucire i rapporti con Maroni e per impedire che si
aprano le porte dei Centri dal 26 aprile rimettendo in circolazione oltre 1.038
irregolari, non sembra sia stata ancora individuata con certezza. Dopo due
incontri a palazzo Chigi, prima e dopo il Consiglio dei ministri, e un'altra
riunione a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, i vertici della Lega e il
ministro della Difesa Ignazio La Russa, le soluzioni sul tappeto sono tre. La
prima è che si modifichi il decreto al Senato reintroducendo la norma sui Cie a
quattro mesi e non più a sei; ma questo significherebbe una affannosa corsa
contro il tempo e il ricorso alla fiducia sia alla Camera sia al Senato. LO
STRALCIO NEL DDL SICUREZZA La seconda strada, che sembra più plausibile,
prevede che appunto si lasci il decreto così com'è e si inserisca il capitolo
Cie nel ddl sicurezza da far marciare a spron battuto. Berlusconi, infatti, ha
assicurato che riuscirà, attraverso «i rapporti di particolare amicizia» che ha
con alcuni presidenti dei Paesi di provenienza degli irregolari, «ad accelerare
i rimpatri». Evitando così che tornino in circolazione i 1.038 clandestini. Ma
benché questa risulti la soluzione più agevole, osservano nel Pdl, di fatto
suona come un altro «no» alla Lega, in particolare a Maroni. E non darebbe
certezze sui clandestini visto che l'attuale accordo bilaterale tra Italia e
Tunisia (i 1.038 sono quasi tutti tunisini), racconta il sottosegretario
all'Interno Alfredo Mantovano, prevede il rimpatrio di non più di sette
irregolari al giorno. «È chiaro - replica La Russa - che si tratterebbe di
un'intesa straordinaria con questi Paesi stranieri solo per evitare la scadenza
del 26 aprile». Ma al momento, per il coordinatore del Pdl, questa sarebbe la
soluzione migliore perché forzare i tempi con il decreto implicherebbe «uno
stress parlamentare» di notevole entità. Il che, traducono nel centrodestra,
significa che la maggioranza potrebbe risentire di due voti di fiducia in tre
giorni. LA RUSSA PENSA A DECRETO AD HOC In più la Lega sull'altro piatto della
bilancia ha messo un altro «peso da 90»: il secco no all'election day per il
referendum. E Bossi starebbe ben attento a non alterare troppo gli equilibri
per non compromettere questo risultato. Tra i vantaggi della scelta dei quattro
mesi di permanenza nei Cie anziché sei, c'è per la maggioranza la possibilità
di contare anche sul «sì» di Udc e Idv. «E se poi entrambe le ipotesi dovessero
trovare un qualche intoppo», La Russa (la terza soluzione) non esclude che, per
evitare la rimessa in circolazione dei clandestini, si possa pensare anche a un
decreto ad hoc che contenga, oltre a quella sui Cie, «anche altre norme
sull'immigrazione». E questo per evitare l'obiezione sulla reiterazione dei
decreti sollevata più volte dal Colle e dalla Corte Costituzionale. Anna Laura
Bussa 10/04/2009 nascosto-->
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-10 - pag: 28 autore: La sentenza.
Presupposti meno rigidi Condoni, Fisco «batte» edilizia
Giovanni Negri MILANO La Corte costituzionale promuove il condono fiscale deciso con Finanziaria
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-10 - pag: 28 autore:
Corte costituzionale. Nuovo
rinvio dopo il decreto legge
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-04-10 - pag: 35 autore: MENO POTERI AI TAR Gli esami già superati restano validi La Corte
costituzionale salva
l'iscrizione all'Albo forense da parte di chi ha superato le prove scritte e
orali quando l'ammissione o la ripetizione della valutazione da parte della
commissione è la diretta conseguenza di un intervento della magistratura
amministrativa. Lo ha stabilito la sentenza n. 108 depositata ieri e
scritta da Sabino Cassese. A sollevare la questione di legittimità era stato il
Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia che aveva contestato
l'articolo 4, comma 2 bis del decreto legge n. 115 del 2005 (poi convertito
dalla legge n. 168 del 2005). Per i giudici amministrativi a essere violati
sarebbero stati soprattutto gli articoli 3 e 11 della Costituzione. La Corte ha
considerato legittima la disposizione spiegando che «ha lo scopo di evitare che
il superamento delle prove di un esame di abilitazione venga reso inutile dalle
vicende processuali successive al provvedimento, con il quale un giudice o la
stessa amministrazione, in via di autotutela, abbiano disposto l'ammissione
alle prove di esame o la ripetizione della valutazione. Per raggiungere questo
scopo, la disposizione rende irreversibili – secondo la giurisprudenza
amministrativa – gli effetti del superamento delle prove scritte e orali
previste dal bando». © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-04-10 - pag: 35 autore:
Cassazione. Il grave ritardo nel deposito delle sentenze provoca la rimozione
dalla magistratura Giudice destituito per inerzia Edi Pinatto sanzionato per le
scarcerazioni dei boss a Gela Giovanni Negri MILANO Ritardi di anni nel
deposito delle sentenze costituiscono una lesione grave del prestigio sia del
magistrato sia dell'ordine giudiziario. Si pongono in contrasto con il
principio di ragionevole durata del processo. E per giustificarli non serve
fare riferimento ai carichi di lavoro, almeno quando quei ritardi finiscono per
assumere le caratteristiche di un vero e proprio diniego di giustizia. A
stabilirlo sono state le Sezioni unite civili della Corte di cassazione, con la
sentenza n. 8615 depositata l'8 aprile (pubblicata sul sito www.guidaaldiritto.
ilsole24ore.com), che ha confermato la sanzione della rimozione, la più grave
in assoluto, per Edi Pinatto, ex giudice al tribunale di Gela (oggi Pm alla
Procura di Milano), che aveva impiegato circa otto anni per completare il
deposito delle nove sentenze con cui erano stati condannati numerosi esponenti
del clan Madonia. Un maxiritardo nel deposito delle motivazioni che aveva
provocato la scarcerazione di sette delle persone condannate. La pronuncia della Cassazione conferma la sanzione del Csm, che
in precedenza aveva già sanzionato il Pm con la perdita di mesi d'anzianità per
i ritardi accumulati nella redazione delle sentenze, e va ad affiancarsi al
parallelo processo penale che, per gli stessi fatti, ha visto nel luglio
scorso, il Gup di Catania condannare Pinatto a otto mesi di reclusione,
pena sospesa, per omissione o ritardo in atti d'ufficio. Pinatto aveva provato
a farsi scudo delle difficoltà del nuovo incarico alla Procura milanese, della
corposità della motivazione delle sentenze in questione, della contemporaneità
del lavoro quotidiano. Argomentazioni che però sono cadute nel vuoto. Le
Sezioni unite hanno innanzitutto fatto rilevare che quando il ritardo (che
rappresentata statisticamente la ragione più frequente di sanzione disciplinare
del Csm nei confronti del magistrato) è veramente eccessivo, il danno per il
prestigio della magistratura è pressoché automatico. Danno per cui non serve
una specifica dimostrazione, visto che è avvertito «dalla coscienza sociale
come sintomo di inefficienza intollerabile». Se il ritardo è poi protratto per
anni non ha senso accampare il motivo dei gravi carichi di lavoro. Questo vale
per la maggioranza dei magistrati: così «è punibile come lesivo del prestigio
del magistrato e dell'ordine giudiziario il comportamento del giudice che
ritardi di depositare le motivazioni dei suoi provvedimenti in una misura che,
per quantità dei casi ed entità dei tempi di deposito, è tale da violare la
soglia di ragionevolezza e giustificabilità ». Una soglia che è possibile, a
giudizio della Cassazione, identificare attraverso vari parametri, ma è sempre
superata, in concreto, quando il tempo di ritardo è tale da compromettere il
diritto delle parti alla durata ragionevole del processo. La preoccupazione
della Corte di cassazione va nella direzione di assicurare all'ordine
giudiziario quel prestigio di cui deve godere da parte dell'opinione pubblica e
che viene meno se il magistrato si espone a condotte che sono di tale gravità
da prevalere anche sulla produttività dello stesso magistrato dimostrata in
altri settori della sua attività. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE RAGIONI Le
Sezioni unite chiariscono che un vuoto di otto anni non può essere giustificato
dai carichi di lavoro e dal peso delle motivazioni
( da "Unita, L'" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Dimenticate i muri
scrostati e le sedie di ferro. Qui ci sono pareti fiorite, tavoli semplici ma
di design, poltrone bianche, una cucina in acciaio, una sala cinema con il
soffitto in legno, camere con uno o due letti, ognuno dotato di un comodino e
un armadietto, dove, chi vuole, può rimanere a dormire o può riposare anche
durante il giorno. Tutto come in una vera casa. Una casa bella e semplice. Ma il Csm da solo non basta. I dipartimenti di salute mentale
infatti hanno al loro interno un Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (Spdc),
che si trova nell'ospedale ed è il luogo dove vengono ricoverati i pazienti dal
pronto soccorso psichiatrico e dove vanno i trattamenti sanitari obbligatori.
A Trieste questo servizio ha solo 6 posti letto, «ma funziona la rete
territoriale» commenta Dell'Acqua. Qui da 35 anni non si lega più nessuno, ma
altrove non è così: «Da un'indagine dell'Istituto superiore di sanità - ci
spiega Dell'Acqua - in 6 Spdc italiani su 10 si usa ancora la contenzione,
almeno in modo sporadico». Nella rete territoriale c'è poi la terza gamba del
dipartimento: il Servizio abilitazione e residenze. Il suo compito è quello di
coordinare le strutture residenziali (dove vivono le persone che non possono
rimanere nella casa di famiglia) e le attività riabilitative. In città ci sono
6 strutture residenziali con 40 posti e un centro diurno con 6 laboratori. Nel
centro diurno hanno la loro sede le cooperative sociali all'interno delle quali
lavorano la persone con disagio mentale. Si occupano di sartoria, edilizia,
pulizie, giardinaggio, ristorazione, piccola editoria. I laboratori fanno corsi
di arti visive, musica, tessuti. Il modello triestino ha avuto molti
riconoscimenti. L'Oms ha indicato il dipartimento triestino come centro per la
formazione dei «mental health center community based» in Europa. E tuttavia,
sono in molti ad osteggiarlo. Recentemente il suo operato è stato oggetto di un
attacco da parte del quotidiano Libero e di una interrogazione di Paolo
Guzzanti al ministro Sacconi in cui si accusa gli psichiatri di Trieste di
«atteggiamenti disumani» e si chiede con urgenza di modificare la legge 180
(Guzzanti, peraltro, è firmatario di una delle proposte di legge di riforma).
Peppe Dell'Acqua è preoccupato. Da che? «Da una psichiatria che vede solo
malattia, che fonda la sua credibilità sulla promessa della sicurezza e
dell'ordine, sull'industria del farmaco. Questa psichiatria è tornata nei
servizi psichiatrici di diagnosi e cura ospedalieri blindati, nelle affollate e
immobili strutture residenziali, nei Centri di salute mentale vuoti e ridotti a
miseri ambulatori. Non a caso le ultime proposte di modifica della legge 180 si
muovono in questa direzione. Propongono adeguate strutture di cura «ad alta
protezione» e procedura più restrittive, più rapide e meno garantite di
obbligatorietà alla cura». Ma questo non lo vogliono neppure i familiari.
L'Unasam, che rappresenta oltre 150 associazioni di familiari, nella home page
del suo sito ha scritto a chiare lettere cosa vogliono e cosa non vogliono. Nel
primo elenco troviamo: un'assistenza adeguata sia in fase di cronicità sia in
quelle di emergenza; la riabilitazione psicosociale continuativa, cioè
abitativa, lavorativa e con servizi di supporto; la chiusura definitiva degli
ultimi ospedali psichiatrici. Tra le cose che non vogliono: una situazione
logora, in cui buone leggi rimangono inapplicate; i malati abbandonati con le
loro famiglie; le strutture neomanicomiali nelle quali si entra per non uscire
più; una università vecchia, ferma nel passato, che continua a sfornare giovani
psichiatri su modelli ormai desueti e criticabili, trascurando la nuova
psichiatria di comunità.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO
10-04-2009 CONTROLLI OCCHI PUNTATI SU STABILI PUBBLICI E COSTRUITI DI RECENTE
Edifici crollati, la procura acquisirà i verbali dei tecnici L'AQUILA II La
Procura dell'Aquila acquisirà i verbali degli accertamenti tecnici che verranno
svolti dagli organi competenti nei prossimi giorni sugli edifici crollati e
danneggiati dal terremoto, in particolare su quelli pubblici e quelli di più
recente costruzione. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, il primo
obiettivo dell'inchiesta aperta dalla Procura per verificare le eventuali
responsabilità nei crolli è «il monitoraggio completo di tutti gli immobili
che, spiegano le fonti, per loro natura dovrebbero essere a norma, in quanto
realizzati in epoca in cui era già vigente la normativa antisismica ». Un
monitoraggio che sarà svolto sia dalla polizia giudiziaria sia attraverso
l'acquisizione dei verbali che i 1.500 tecnici arrivati all'Aquila per fare le
verifiche di agibilità e stabilità degli edifici lesionati redigeranno nel
corso del loro lavoro. Ma la procura dell'Aquila si concentrerà anche su un
altro aspetto dell'inchiesta, al momento ancora lontano, ma che in futuro
diventerà predominante: la partita della ricostruzione. Per evitare che la
criminalità organizzata possa mettere le mani su una torta enorme, quella dei
fondi che arriveranno nel capoluogo abruzzese. Verranno dunque svolte «accurate
indagini», sottolineano fonti giudiziarie, su tutte le aziende e le società che
vorranno partecipare alle gare d'appalto. Intanto anche la macchina della
giustizia prova a rimettersi in moto. Ed è così che entrano in scena camper e
strutture di emergenza anche per cercare di far tornare alla normalità
l'organizzazione giudiziaria e forense dell'Aquila, messa a dura pro- va dal
terremoto e che ha reso inutilizzabili gran parte degli uffici giudiziari. Lo
stesso presidente della Corte d'appello, Mario Della Porta ha lamentato la
situazione in cui versa attualmente il tribunale dell'Aquila, completamente
distrutto, con tramezzi caduti e pavimenti rigonfiati. Il presidente ha detto
di non avere a disposizione più nulla, nè personale, nè strutture. «L'unica
cosa che ho ha sottolineato è il mio cellulare». Della Porta ha, inoltre,
definito «molto deludente» l'incontro avuto mercoledì con il ministro Angelino
Alfano. Per il presidente della Corte d'Appello è stato deludente sia per la
forma, in quanto il ministro ha incontrato lui e altri magistrati dell'Aquila
nel prato laterale di palazzo di Giustizia, ma anche nella sostanza «perchè non
ha ascoltato niente di quello che avevamo da dirgli, preferendo le interviste
con i giornalisti». Oggi verrà istituito, presso una struttura del Tribunale
dei Minorenni dell'Aquila, un presidio per i servizi più urgenti di procura,
tribunale e presidenza della corte d'Appello, rimasti danneggiati dal
terremoto. Ad annunciarlo è stato Ciro Riviezzo, esponente
del Csm, nel corso di un incontro convocato a Pescara dall'Associazione
nazionale magistrati. Riviezzo, cui la notizia è stata comunicata dal ministero
della Giustizia, ha aggiunto che nell'arco di 2-3 mesi, sempre nei pressi del
Tribunale dei Minorenni dell'Aquila verrà allestita una struttura provvisoria
per le questioni amministrative. «E' un segnale forte ha commentato che
di servizi essenziali ripartono e ripartono all'Aquila». Sempre oggi il
Consiglio nazionale forense provvederà a inviare all'Aquila un camper in cui
gli avvocati avranno la possibilità di riunirsi. Per le esigenze degli
avvocati, il consiglio nazionale ha previsto uno stanziamento di 150 mila euro.
Il presidente della Corte d'Appello Mario Della Porta ha reso noto che sulla
questione dei servizi giudiziari all'Aquila incontrerà oggi il capo
dipartimento dell'Organizzazio - ne giudiziaria Luigi Birritteri.
( da "Corriere della Sera"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: PRIMA PAGINA data: 10/04/2009 - pag: 1 Meridiana ed Eurofly Linate,
nuovo esposto al Tar per il volo Milano-Roma di ELISABETTA SOGLIO Si
moltiplicano i ricorsi contro il monopolio di Alitalia sulla tratta
Milano-Roma. Dopo quello di Federconsumatori, appoggiato da altre associazioni
di utenti e dalla Provincia di Milano, al Tar del Lazio sono arrivati negli
ultimi giorni altri due ricorsi, presentati dalle compagnie Meridiana ed
Eurofly. La discussione nel merito davanti al tribunale
amministrativo, intanto, è stata riaggiornata al 20 maggio quando verranno
verificate tutte le contestazioni. L'obiettivo dei ricorrenti è quello di
arrivare alla Corte Costituzionale. A PAGINA 3
( da "Corriere della Sera"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 10/04/2009 - pag: 3 Il caso In precedenza
anche alcune associazioni di consumatori avevano chiesto al Tar del Lazio di
pronunciarsi Monopolio sul Milano-Roma, ricorso di Meridiana ed Eurofly Adesso
i ricorsi sono più di uno e la morsa intorno a Cai, accusata di monopolio sulla
tratta Milano-Roma, e intorno all'Autorità per la Libera Concorrenza, accusata
di non aver difeso i diritti degli utenti, si fa sempre più stretta. Il Tar del
Lazio si è riunito l'altro giorno per discutere il ricorso presentato da
Federcomsumatori e studiato da un team di esperti e legali guidati
dall'avvocato Daniele Portinaro. A supporto del provvedimento era intervenuta
nelle scorse settimane la Provincia di Milano, che aveva firmato il ricorso ad
adiuvandum e che potrebbe essere seguita a ruota dalla Provincia di Cremona.
Hanno invece già ufficilizzato la decisione di sostenere il ricorso anche altre
associazioni di utenti, tra le quali Assoutenti, Movimento difesa del Cittadino,
Adusbef. Durante l'udienza dell'altro ieri, però, è stato comunicato ai legali
che sono pervenuti nel frattempo altri due ricorsi, presentati dalle compagnie
Meridiana ed Eurofly. Per questo, la discussione nel merito è stata fissata al
20 maggio e verranno verificate tutte le contestazioni, che di fondo si
equivalgono. Come si ricorderà, il ricorso impugna il provvedimento del 3
dicembre scorso firmato dall' Autorità garante della Concorrenza e del mercato:
un testo che di fatto autorizza l'operazione di concentrazione Cai-Alitalia
fissata nel decreto governativo. Si stabilisce poi che solo il 3 dicembre 2011
sarà «deciso il successivo termine entro il quale le posizioni di monopolio
eventualmente determinatesi a seguito dell'operazione devono cessare ». Insomma:
per tre anni numerose rotte, tra cui il Linate-Fiumicino, sono roba di Cai e
nessuna Autorità può intervenire per evitare che vengano sfruttati a danno
degli utenti gli effetti della mancanza di concorrenza. Secondo i legali, poco
conterebbe il fatto che l'Autorità ha imposto alcuni vincoli a Cai, perché i
danni per gli utenti resterebbero comunque: il ricorso fa
infatti riferimento sia al Diritto Comunitario che alla Costituzione per
ribadire che i consumatori si avvantaggiano, in termini di minori costi e di
maggiore qualità dei servizi, di una situazione di piena concorrenza fra più
competitors. E l'obiettivo dei ricorrenti è proprio quello di arrivare alla
Corte Costituzionale. Elisabetta Soglio
( da "Corriere della Sera"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Milano data: 10/04/2009 - pag: 5 Cassazione Giudice Pinatto
«No» al ricorso: via dalla magistratura Edi Pinatto non indosserà più la toga.
Lo ha deciso la Cassazione che, a sezioni unite civili, ha rigettato il ricorso
del magistrato contro la sentenza con cui, lo scorso luglio, il Csm gli aveva inflitto la durissima sanzione disciplinare
della rimozione dall'ordine giudiziario, alla luce dei suoi ripetuti ritardi,
fino ad 8 anni, nel deposito di alcune sentenze. Tra queste, quella del
processo «Grande Oriente» di cui Pinatto si era occupato quando rivestiva le
funzioni di giudice a Gela (poi era passato a Milano come pm): a seguito
del mancato deposito delle motivazioni del verdetto, alcuni boss mafiosi
condannati vennero scarcerati. Già in passato, Pinatto era stato condannato per
due volte dalla disciplinare di Palazzo dei Marescialli per la sua lentezza con
la sanzione della perdita di anzianità. I suoi ritardi sono stati anche oggetto
di un processo penale.
( da "Messaggero, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 10 Aprile
2009 Chiudi PALERMO La procura di Palermo ha iscritto nel registro degli
indagati, con l'ipotesi di fittizia intestazione di beni, Sergio Sacco, cognato
del Procuratore e capo della Dda di Palermo, Francesco Messineo. L'indagine non
verrà però condotta dai magistrati di Palermo: gli atti sono stati infatti
trasmessi a Caltanissetta, perchè Messineo si è astenuto. Per analogia alle
situazioni in cui i magistrati sono autori di reati o «persone offese», la
competenza è così passata alla procura nissena coordinata da Sergio Lari.
L'apertura dell'indagine è stata comunicata anche al Csm,
che nelle scorse settimane, dopo alcune indiscrezioni pubblicate dai giornali,
aveva aperto un'inchiesta conoscitiva. L'ipotesi di reato si riferisce al
contenuto delle dichiarazioni del pentito Andrea Bonaccorso che aveva detto che
Sacco si sarebbe intestato alcuni cavalli di razza, appartenenti in realtà al
boss di Brancaccio Andrea Adamo. Il cognato di Messineo era stato più
volte indagato, in passato, per mafia, ma è stato sempre scagionato.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
BREVI pag. 20
Pinatto fuori dalla magistratura Impiegò 8 anni per una sentenza CASSAZIONE: NO
AL RICORSO ROMA Edi Pinatto (Emmevi) non farà mai più il magistrato in quanto,
avendo impiegato 8 anni per scrivere una sentenza di mafia, ha gettato
«discredito sul prestigio della magistratura». Ecco perchè
le sezioni unite civili della Cassazione hanno respinto il ricorso dell'ex
giudice di Gela, poi pm a Milano, sospeso dal Csm per avere impiegato 8 anni
per una sentenza su boss mafiosi, scarcerati per decorrenza dei Image:
20090410/foto/6375.jpg
( da "Corriere del Veneto"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del Veneto
sezione: VICENZA data: 10/04/2009 - pag: 9 Negozi aperti Oviesse procede con il
Tar VICENZA - Nessuna marcia indietro. E' quello che precisa il gruppo Oviesse
in merito al ritiro della richiesta di sospensiva al Tar del Veneto. «Data la
complessità e delicatezza dei temi trattati spiegano i vertici del gruppo che
continua a ritenere "illegittima l'ordinanza del Comune berico che limita
l'apertura festiva dei negozi" -, che potrebbero
portare alla richiesta di una pronuncia della Corte Costituzionale su una
possibile incostituzionalità della legislazione regionale sul commercio,
Oviesse Spa ha preferito richiedere al Tar una pronuncia nel merito della
questione invece di una semplice misura cautelare d'urgenza di sospensione
immediata dell'efficacia dell'ordinanza. E' questo l'unico motivo per
cui ha ritirato la richiesta di una procedura d'urgenza ». Si continua, dunque,
a sostenere «che la liberalizzazione delle aperture domenicali possa dare un
contributo importante all'occupazione e alle economie locali, senza danneggiare
in alcun modo il dettaglio tradizionale, anzi favorendo anche tale canale
distributivo ». Non solo: «Soltanto in un giudizio di merito il ricorso di
Oviesse spa e le memorie delle altre parti potranno essere discussi in modo
approfondito esaminandone tutte le sfaccettature precisa Oviesse - . E soltanto
un giudizio di merito potrà permettere di adire la Corte Costituzionale.
Andando oltre il singolo caso, infatti, la questione deve essere risolta non
affrontando l'applicazione della legge da parte di questo o quel comune, ma
l'impianto della legge stessa».
( da "Unita, L'" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Oggi di Centri di
salute mentale aperti 24 ore al giorno per 7 giorni ce ne sono
( da "Unita, L'" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Luogo aperto a tutti
il modello di Trieste CRISTIANA PULCINELLI Peppe, dobbiamo andare in America».
«A che fare, Mauro?». «A levarci l'età». «Quanto costa?». «Un milione di
dollari». «Ma io non ce li ho tutti 'sti soldi. Senti a me, Mauro, l'unico modo
per levarti l'età è goderti la vita di più». «Non posso, Peppe». Quando Mauro
dice «non posso», lascia trasparire un mondo di sofferenza che Peppe conosce e
noi possiamo solo intuire. Peppe è lo psichiatra, Mauro il matto. Ma quando si
incontrano nel corridoio di uno dei padiglioni dell'ex ospedale psichiatrico
San Giovanni di Trieste sono solo due vecchi amici. Si conoscono dai primi anni
Settanta, quando entrambi avevano poco più di vent'anni. Peppe era appena
laureato e arrivava da Salerno accolto da Basaglia che stava radunando attorno
a sé giovani psichiatri. Mauro aveva avuto le sue prime crisi. Oggi, Peppe è il
direttore del dipartimento di salute mentale della città e Mauro fa il custode
in una delle strutture del dipartimento. Con Peppe Dell'Acqua, ci incontriamo al
Posto delle fragole, un piccolo ristorante all'interno dell'ex manicomio. Un
luogo bellissimo in cima a una collina, circondato da un meraviglioso parco
dove sorgono le palazzine che un tempo ospitavano i malati, divisi in categorie
precise: i sudici, i violenti, gli incontinenti. Il ristorante è gestito da una
cooperativa di tipo B, ovvero all'interno della quale ci deve essere il 30% di
persone svantaggiate, e propone dei piatti deliziosi. «L'anno scorso il
manicomio di Trieste ha compiuto cento anni - racconta Dell'Acqua - È nato sul
modello austriaco: una cittadella separata dal resto del mondo, luogo di cura e
di reclusione». Prima ancora che fosse approvata la riforma psichiatrica e
cominciasse lo smantellamento dei manicomi, qui a Trieste si cominciò a pensare
a luoghi di cura diversi. Si ipotizzò che questi luoghi dovessero essere
inseriti nella città, ma dovessero anche essere aperti sempre: giorno e notte,
giorni feriali e domeniche. «Trent'anni fa ci inventammo questa macchina da
corsa: un Centro di Salute Mentale aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. E
ancora oggi credo sia uno strumento potente», racconta Franco Rotelli, psichiatra e oggi direttore della Asl durante la presentazione di
una mostra sui progetti architettonici per i Csm. «Quando a Barcola, uno dei
quartieri bene della città, si propose di aprire la prima struttura di questo
genere nel 1976 la popolazione era spaventata - continua Rotelli - poi
organizzammo un'assemblea pubblica dove spiegammo le nostre ragioni e i
cittadini capirono». L'idea era quella di costruire un luogo aperto, di
coinvolgimento. Un luogo dove chiunque fosse invitato ad entrare, dove le porte
fossero aperte anche la notte. L'esatto opposto del manicomio. «Certo, una
struttura di questo tipo costa - spiega Dell'Acqua - ci vuole più personale e
attenzione ai luoghi: l'architettura, i mobili». Siamo andati a visitare un Csm
a Trieste, anzi due: il vecchio, che stava per essere smantellato, e il nuovo,
che lo stava per sostituire. Il reportage
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
OPINIONI 10-04-2009
Opinioni / 2 Sulle ronde il Csm poteva tacere Il parere
espresso dal CSM in
riferimento al decreto legge 23 febbraio 2009, n.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
BREVI pag. 20
Pinatto fuori dalla magistratura Impiegò 8 anni per una sentenza CASSAZIONE: NO
AL RICORSO ROMA Edi Pinatto (Emmevi) non farà mai più il magistrato in quanto,
avendo impiegato 8 anni per scrivere una sentenza di mafia, ha gettato
«discredito sul prestigio della magistratura». Ecco perchè
le sezioni unite civili della Cassazione hanno respinto il ricorso dell'ex
giudice di Gela, poi pm a Milano, sospeso dal Csm per avere impiegato 8 anni
per una sentenza su boss mafiosi, scarcerati per decorrenza dei Image:
20090410/foto/634.jpg
( da "Italia Oggi"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
I commenti data: 10/04/2009 - pag: 2 autore: di Giuseppe Ripa IL PUNTO Le
indagini finanziarie, armi micidiali del fisco Le indagini finanziarie nei
confronti dei terzi diversi dal verificato e le conseguenti azioni cautelari
sono armi micidiali nelle mani dell'amministrazione finanziaria, alla quale
basta monitorare i movimenti finanziari per evitare defatiganti indagini sul
campo: se il contribuente non riesce a dimostrare la liceità del versamento o
del prelievo tutto questo si somma al reddito dichiarato. Non sono neppure
state ritenute sufficienti le osservazioni circa l'irretroattività della
disposizioni allargata sulle indagini finanziarie né la
paura che con tale procedimento si violasse l'articolo 53 della Corte costituzionale. Nonostante una sentenza
della Corte costituzionale
tesa a salvaguardare la norma di riferimento a condizione che l'accertamento
non produca un reddito mostruoso quale potrebbe scaturire dalla sommatoria di
tutte le entrate e le uscite finanziarie non giustificate. Nonostante tale
arresto giurisprudenziale ai massimi livelli (sentenza interpretativa di
rigetto), le cose non sono cambiate. Anzi. Dalla verifica del soggetto
sottoposto a controllo si è passati via via al controllo dei conti formalmente
intestati a terzi (mogli, figli, dipendenti, soci) al fine di ricondurre le
movimentazioni al contribuente. La logicità e la linearità di tutto questo
affannarsi in verità sfuggono. Non ci sono garanzie che tengano. Sia
l'amministrazione finanziaria, con la circolare n. 37/E del 2006, sia la
giurisprudenza di legittimità pare non guardino in faccia nessuno.
Sull'irretroattività o meno della norma di cui all'articolo 32 del dpr n. 600
del 1973 e all'analogo elaborato ai fini Iva si è parlato tanto. Ma a vuoto.
Come possa una disposizione così invasiva ai fini fiscali operare anche per il
passato resta e resterà un mistero giuridico. Nonostante, si badi bene, la
disposizione di cui al comma 2 dell'articolo 3 della legge n. 212 del 2000
specifichi con enfasi che, salvo la previsione di norme interpretative, le
disposizioni tributarie non possono avere effetto retroattivo. Nonostante
inoltre la portata di tale legge stante l'ormai riconosciuto suo carattere
autoreferenziale e rinforzato. C'è stato niente da fare: la giurisprudenza di
legittimità è andata per la sua strada e ha convalidato l'effetto retroattivo
sul presupposto che le indagini finanziarie attengono a norme procedurali e non
sostanziali e, quindi, ogni possibile sua retrodatazione è lecita. Ecco allora
che, per esempio, anche movimentazioni in entrata e in uscita riferite al 2003
possono essere sindacate; anche se difficilmente, per chi non sia dotato di una
contabilità collaterale, possa essere in grado, con sufficiente chiarezza, di
specificare il soggetto destinatario dei prelievi e quello che ha contribuito
ai versamenti.
( da "Italia Oggi"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Enti Locali data: 10/04/2009 - pag: 14 autore: di Luigi Oliveri Lo dice un
parere della sezione lombarda della Corte dei conti Posti unici dell'organico,
progressione verticale ko Vietata la progressione verticale su posti unici
della dotazione organica. Col parere 30 marzo 2009, n. 64, la Sezione regionale
di controllo per la Lombardia della Corte dei conti chiarisce un punto dolente
della disciplina delle progressioni verticali, le procedure destinate, cioè, a
far acquisire ai dipendenti pubblici una categoria di inquadramento superiore,
mediante prove selettive interamente riservate.La magistratura contabile
ribadisce l'avvisto ormai predominante nella giurisprudenza, sia
amministrativa, sia ordinaria: le progressioni verticali determinano una
novazione del rapporto di lavoro. Infatti, il dipendente che supera la prova
selettiva accede a una nuova categoria o livello di inquadramento e a mansioni
diverse da quelle di provenienza. Pertanto, come ha sancito la Corte di
cassazione con la sentenza delle Sezioni Unite 15 ottobre 2003, n. 15403, si
tratta di vere e proprie nuove assunzioni. Peraltro, rilevanti sia ai fini del
rispetto delle regole del patto di stabilità, sia ai fini delle norme poste a
garanzia del rispetto di tetti di spesa per il personale. Poiché la
configurazione della progressione verticale comporta, nella sostanza, la
realizzazione di concorsi interamente riservati a personale interno, va in
contrasto col principio generale posto dall'articolo 97, comma 3, della Costituzione,
ai sensi del quale si accede agli impieghi presso le amministrazioni pubbliche
solo mediante concorso pubblico, aperto a tutti. Tale contrasto con la
Costituzione può essere appianato, solo se le selezioni riservate agli interni
siano contenute entro limiti compatibili col principio del concorso pubblico e
della prevalenza delle procedure concorsuali pubbliche rispetto alle
progressioni, disposta dall'articolo 35 del dlgs 165/2001. La
Corte costituzionale, con
una serie di sentenze, ha stabilito che in termini generali, le assunzioni
derivanti da concorsi integralmente riservati a soggetti già dipendenti dagli
enti non possono essere superiori al 50% delle assunzioni da effettuare
mediante concorso pubblico.Questa soglia del 50%, tuttavia, è solo
teorica: in effetti, le assunzioni per concorso aperto a tutti debbono essere
prevalenti. Di fatto, se un ente ha la possibilità di effettuare una sola
assunzione, laddove procedesse con progressione verticale assumerebbe mediante
procedure riservate il 100% dei posti disponibili. In ogni caso, se oggetto
della progressione fosse un posto unico della dotazione, si avrebbe egualmente
una riserva interna del 100%, contraria all'interpretazione costituzionalmente
orientata, fornita dalla giurisprudenza. Occorre ricordare che, in merito alle
progressioni verticali, la legge 15/2009 porrà definitivo rimedio. Infatti,
l'articolo 5, comma 2, lettera f), prevede il criterio di delega legislativa
posto a «stabilire che le progressioni di carriera avvengano per concorso pubblico,
limitando le aliquote da destinare al personale interno ad una quota comunque
non superiore al 50%». Pertanto, una volta attuata la «legge Brunetta» le
progressioni verticali saranno disapplicate e gli avanzamenti di carriera
saranno possibili esclusivamente superando concorsi pubblici, con riserva di
posti al personale interno.Luigi Oliveri
( da "Italia Oggi"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Professioni data: 10/04/2009 - pag: 35 autore: di Debora
Alberici Sentenza della Corte costituzionale Avvocati abilitati pure con sentenza Avvocati abilitati anche
per sentenza. Infatti i candidati, che abbiano superato tutte le prove,
conseguono l'abilitazione professionale anche se l'ammissione agli scritti e
agli orali sia stata decisa da un giudice. Hanno superato con successo
il vaglio della Corte costituzionale (sentenza n. 108
di ieri) le norme contenute nell'articolo 4 del dl 115 del 2005 emesse per
assicurare la funzionalità della pubblica amministrazione. È infatti infondata
la questione di legittimità sollevata in relazione a questa disposizione
secondo cui «conseguono ad ogni effetto l'abilitazione professionale o il
titolo per il quale concorrono i candidati, in possesso dei titoli per
partecipare al concorso, che abbiano superato le prove d'esame scritte ed orali
previste dal bando, anche se l'ammissione alle medesime o la ripetizione della
valutazione da parte della commissione sia stata operata a seguito di
provvedimenti giurisdizionali o di autotutela». In questo modo, assicura il
Collegio, è comunque assicurata la par condicio fra gli esaminandi. Ma non
solo. Il bilanciamento degli interessi contrapposti nelle prove per
l'abilitazione professionale operato dal legislatore, ha precisato la Consulta,
con la disposizione denunciata, non è irragionevole. Il diritto di difesa
dell'amministrazione è sì compresso, ma non eliminato, in quanto esso può
comunque esplicarsi fino all'eventuale superamento delle prove. E la sua
compressione è giustificata dal fatto che dell'interesse pubblico
all'accertamento dell'idoneità del candidato, di cui l'amministrazione stessa è
portatrice, la disposizione si fa comunque carico, richiedendo il superamento
della prova: è solo a seguito della ripetizione della stessa o della nuova
valutazione, con esito positivo, e non semplicemente sulla base di un
provvedimento giurisdizionale, che il candidato consegue l'abilitazione. I
giudici di Palazzo della Consulta fanno poi un'altra importante precisazione:
la norma sospettata di illegittimità non si applica ai concorsi pubblici, ma
solo agli esami di abilitazione. Insomma si applica solo alle prove che hanno
lo scopo di «accertare l'idoneità dei candidati a svolgere una determinata
attività professionale». Fra l'altro, accertata questa idoneità la professione
deve potersi svolgere liberamente.
( da "Provincia Pavese, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Vigevano perde un giudice A Napoli per sei mesi e il Csm si divide
VIGEVANO. Nel giorno del processo per l'omicidio di Garlasco, il tribunale di
Vigevano è stato al centro di un altro caso. Ieri, il plenum del Csm ha
deliberato, con l'astensione della consigliera laica Letizia Vacca
(centrosinistra) e con i voti contrari dei togati, entrambi lombardi, Ezia
Maccora (Magistratura democratica) e Fabio Roia (Unicost) il
trasferimento per sei mesi a Napoli di Roberto Arnaldi, uno dei due giudici
delle indagini preliminari di Vigevano. «Questo - si legge in una nota di Roia
e Maccora - comporterà una sofferenza del tribunale di Vigevano. Pur non
sottovalutando le esigenze degli uffici napoletani, la comparazione tra le
esigenze degli uffici non si fermi ai dati quantitativi. Vigevano, infatti, è
un ufficio giudiziario di piccole dimensioni, impegnato nella celebrazione del processo
per l'omicidio Poggi. Quindi, sarebbe stato possibile utilizzare giudici
appartenenti a tribunali diversi». Arnaldi, a Vigevano dal dicembre 2006,
prenderà servizio a Napoli subito dopo Pasqua. E' stato lo stesso Arnaldi a
dare la disponibilità per un'applicazione in altre sedi, indicando Napoli tra
le possibili scelte. (l.g.)
( da "Denaro, Il" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Campania sanità
Tariffe scontate: c'è un tesoretto La Consulta conferma i tagli: l'Anisap
chiede di redistribuire circa 25 mln "Alla luce della recente sentenza
della Consulta, che conferma la legittimità dei tagli alle tariffe, del 20 per
cento, previsti dalla Finanziaria del 2007, le Asl dovranno ricalcolare il case
mix e il volume delle prestazioni erogate negli utlimi due anni dai centri
specialistici accreditati". E' quanto sostiene Ciro Oliviero, presidente
regionale dell'Anisap, associazione di categoria della Sanità privata
accreditata. ettore mautone Una delle principali conseguenze della
rideterminazione delle tariffe della specialistica ambulatoriale, (dal 2007
applicate in Campania senza lo sconto del 20 per cento, per le prestazioni di
laboratorio, e del 2 per cento per le altre branche, radiologia, riabilitazione
ecc.) potrebbe essere la individuazione di un tesoretto di circa 25 milioni di
euro che, fermo restando il tetto di spesa già attribuito al settore,
comporterebe l'abbassamento del valore medio attribuito a ciascuna prestazione
e, dunque, la rideterminazione del volume di prestazioni contrattualmente
definito ogni anno per ciascuna area della Sanità privata accreditata. "Lo
stop all'erogazione delle prestazioni scattato nell'ottobre scorso - argomenta
Nando Mariniello, vice presidente dell'Anisap - da parte dei laboratori di
analisi, centri radiologici e strutture ambulatoriali di altre associazioni, fu
motivato dall'esaurimento dei volumi di prestazioni contrattualizzati con le
Asl, calcolati in base al valore unitario attribuito a ciascuna prestazione
fino al raggiungimento del tetto di spesa annualmente stabilito. Quello stop
oggi potrebbe non essere stato legittimo o quanto meno intempestivo. A parità
di budget, infatti, se diminuisce il valore unitario della prestazione si
allunga il numero delle prestazioni erogabili all'interno della soglia del
tetto prefissato. Visto che l'Anisap è stata l'unica associazione di categoria
ad aver sostenuto - quando tutti gli altri chiudevano le porte alle prestazioni
a carico del Ssn - la necessità di continuare ad erogare (pur a fronte del
rischio che, quelle valutate extra budget, non venissero poi remunerate ndr)
oggi rivendichiamo fermamente la necessità che le Asl provvedano a ricalcolare
i volumi di prestazioni contrattualizzati nel 2008 con i centri accreditati per
rimettere sul piatto le risorse drenate dalla rivisitazione delle tariffe in
termini di volumi erogabili". Considerando pari a circa 150 milioni di
euro il budget dei laboratori di analisi, il taglio delle tariffe (calcolando
il 15 per cento anzichè il
( da "Asca" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
MOLDAVIA: PRESIDENTE
CHIEDE RICONTEGGIO SCHEDE ELETTORALI (ASCA-AFP) - Chisinau, 10 apr - Il
presidente moldavo Vladimir Voronin ha chiesto alla Corte costituzionale di ordinare il
riconteggio dei voti delle discusse elezioni che hanno consegnato la vittoria
al Partito Comunista e che hanno innescato una serie di violente proteste nella
capitale Chisinau. ''Sono convinto che un nuovo scrutinio diventera' una valida
ragione per il mantenimento della stabilita' politica e della pace in un clima
di reciproca fiducia in Moldavia'', ha spiegato Voronin in una nota
ufficiale inviata alla Corte. ghi/cam/bra
( da "KataWeb News"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Thailandia: Proteste
anti-Premier al summit asean 10 aprile 2009 alle 11:15 — Fonte: repubblica.it —
0 commenti A otto mesi dai violenti scontri che paralizzarono il Paese, torna a
infiammarsi la protesta in Thailandia. Centinaia di manifestanti hanno
circondato l'albergo di Pattaya, sulla costa nordorientale, dove è in corso il
summit dei Paesi asiatici, chiedendo le dimissioni del primo ministro, Abhisit
Vejjajiva. Al vertice partecipano, tra i capi di Stato e di governo, quelli di
Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia e Nuova Zelanda. I
manifestanti, sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra, deposto nel 2006
da un golpe militare, ritengono che il neopremier, eletto da appena quattro mesi,
sia arrivato al potere in modo "antidemocratico". Abhisit fu infatti
votato dalla Camera dei Rappresentanti, dopo la decisione
della Corte Costituzionale di destituire per frode elettorale l'ex premier, So
( da "Agi" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
THAILANDIA: PROTESTE
ANTI-PREMIER AL SUMMIT DEI PAESI ASIATICI (AGI) - Pattaya (Thailandia), 10 apr.
- A otto mesi dai violenti scontri che paralizzarono il Paese, torna a
infiammarsi la protesta in Thailandia. Centinaia di manifestanti hanno
circondato l'albergo di Pattaya, sulla costa nordorientale, dove e' in corso il
summit dei Paesi asiatici, chiedendo le dimissioni del primo ministro, Abhisit
Vejjajiva. Al vertice partecipano, tra i capi di Stato e di governo, quelli di
Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia e Nuova Zelanda. I
manifestanti, sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra, deposto nel 2006
da un golpe militare, ritengono che il neopremier, eletto da appena quattro
mesi, sia arrivato al potere in modo "antidemocratico". Abhisit fu
infatti votato dalla Camera dei Rappresentanti, dopo la
decisione della Corte Costituzionale di destituire per frode elettorale l'ex
premier, So
( da "Virgilio Notizie"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 10 apr.
(Apcom-Nuova Europa) - Il presidente moldavo ha chiesto
alla Corte Costituzionale di ordinare un nuovo conteggio delle schede delle
legislative che si sono svolte il 5 aprile. "Sono convinto che un pieno
riconteggio dei voti, svolto nel rispetto della legge e delle procedure stabilite,
sarà un punto cruciale a favore della stabilità politica, della pace e della
fiducia reciproca in Moldova", ha dichiarato il presidente moldavo
nel suo messaggio inviato all'Alta corte.
( da "Agi" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
INDAGATO COGNATO
PROCURATORE PALERMO, ATTI A CALTANISSETTA (AGI) - Palermo, 9 apr. - La Procura
di Palermo ha iscritto nel registro degli indagati Sergio Sacco, cognato del
capo della Direzione distrettuale antimafia, Francesco Messineo. L'ipotesi di
accusa e' di fittizia intestazione di beni. Gli atti sono stati pero' trasmessi
a Caltanissetta, perche' Messineo si e' immediatamente astenuto e l'inchiesta
e' passata, per competenza, alla Procura che puo' indagare sui reati commessi
dai magistrati palermitani o se gli stessi giudici sono 'persone offese'. La
competenza nissena si estende anche al caso di un'inchiesta su un prossimo
congiunto o su un 'affine' del procuratore. La notizia e' stata confermata in
ambienti giudiziari. Comunicazione dell'apertura dell'indagine su Sacco e' stata data anche al Csm, che nelle scorse settimane aveva aperto
un'inchiesta conoscitiva sull'intera vicenda. L'ipotesi di reato riguardante il
fratello della moglie di Messineo e' relativa alle dichiarazioni del pentito
Andrea Bonaccorso, che aveva parlato dell'intestazione da parte di Sacco di
alcuni cavalli di razza, appartenenti in realta' al boss di Brancaccio
Andrea Adamo.
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Moldova/ Voronin
chiede nuovo conteggio voti legislative -2- di Apcom Presidente moldavo:
aiuterà stabilità Paese e fiducia reciproca -->Roma, 10 apr. (Apcom-Nuova
Europa) - Il presidente moldavo ha chiesto alla Corte
Costituzionale di ordinare un nuovo conteggio delle schede delle legislative
che si sono svolte il 5 aprile. "Sono convinto che un pieno riconteggio
dei voti, svolto nel rispetto della legge e delle procedure stabilite, sarà un
punto cruciale a favore della stabilità politica, della pace e della fiducia
reciproca in Moldova", ha dichiarato il presidente moldavo nel suo
messaggio inviato all'Alta corte.
( da "Reuters Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CHISINAU (Reuters) -
Il presidente moldavo Vladimir Voronin ha chiesto un completo riconteggio dei
voti delle elezioni parlamentari di domenica. Lo riporta oggi l'agenzia di
stampa moldava Omega. Voronin, il cui partito comunista ha vinto le elezioni
secondo i risultati ufficiali, ha inoltrato una richiesta
formale alla Corte Costituzionale affinché disponga il riconteggio. "Io,
in qualità di presidente del partito che si è aggiudicato una vittoria indubbia
in una disputa giusta e democratica, chiedo alla Corte Costituzionale di
prendere una decisione chiara sulla necessità di un completo riconteggio dei
voti dell'elezione parlamentare del 5 aprile" ha detto Voronin
secondo quanto riferito da Omega. "Sono convinto che un riconteggio
completo... sarà importante per riportare la stabilità politica, la pace e la
fiducia reciproca nella Repubblica moldava", ha aggiunto. La Commissione
per l'Elezione Centrale ha confermato questa settimana i risultati delle
elezioni del weekend scorso, provocando proteste dell'opposizione degenerate in
episodi violenti nel centro di Chisinau. La decisione della Commissione
implicava che non ci sarebbe stato il riconteggio chiesto dall'opposizione. I
risultati devono essere consegnati entro domenica alla Corte Costituzionale,
che avrà poi 10 giorni per dare la propria conferma. I comunisti hanno ricevuto
poco meno del 50% dei voti e 60 seggi all'assemblea da 101 membri, un solo
seggio in meno rispetto al numero necessario per assicurare la vittoria del
candidato del partito quando l'assemblea eleggerà il presidente. Voronin è al
potere dal 2001 e non può essere eletto per un terzo mandato.
( da "Centro, Il" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 23 - Altre
Edifici crollati, perizie in procura I magistrati vogliono acquisire i verbali:
«I processi restino qui» Il presidente della Corte d'appello polemico col
ministro PESCARA. Il tribunale dell'Aquila prova a ripartire, nonostante il
terremoto che ha reso inagibile il Palazzo di giustizia e seppellito migliaia
di fascicoli. Mentre la procura aquilana vuol acquisire i verbali delle perizie
sui palazzi per verificare se siano state rispettate le norme antisismiche per
quelli di più recente costruzione, già da oggi sarà istituito un presidio negli
spazi del tribunale per i minorenni e al suo interno saranno assicurati i
servizi più urgenti anche della Procura e della presidenza della Corte
d'appello. La notizia si è appresa ieri, a Pescara, da Ciro Riviezzo, consigliere del Csm, durante l'incontro promosso
dall'Associazione nazionale magistrati per discutere dell'emergenza giustizia
scoppiata all'Aquila dopo il sisma di lunedì. A coordinare l'incontro è stato
Giampiero Di Florio (Anm Abruzzo), mentre il presidente dell'Anm, Luca
Palamara, ha sottolineato la vicinanza dell'associazione «a tutto l'Abruzzo
e ai colleghi». Riviezzo, informato dal capo dipartimento dell'organizzazione
giudiziaria, Luigi Birritteri, ha anche annunciato che in due o tre mesi sarà
allestita una struttura provvisoria dove ripristinare la funzionalità di tutti
gli uffici giudiziari, magari vicino al tribunale dei minori. Questo vuol dire,
ha detto Riviezzo, che i servizi essenziali non saranno interrotti e saranno
ripristinati all'Aquila e non altrove, nonostante che si temesse il
trasferimento. Si è attivato anche il Consiglio nazionale forense, ha
annunciato Celestina Tinelli (Csm), e oggi arriverà un camper all'Aquila per
consentire al Consiglio dell'Ordine degli avvocati di riprendere alcune
attività. La categoria potrà anche contare su un sostegno di 150mila euro per
affrontare le esigenze immediate. Qualcosa di più si potrebbe sapere oggi,
visto che il presidente della Corte d'Appello, Mario Della Porta, incontrerà
Birritteri per discutere di tutti i problemi esistenti. Della Porta non vuole,
però, essere «trattato di nuovo male» come è avvenuto col ministro della
Giustizia, Angelino Alfano. Il presidente della Corte d'appello sostiene che
l'incontro con il rappresentante del governo sia stato «molto deludente»
essendo avvenuto «in un prato, e solo dopo che il ministro ha rilasciato un'intervista.
Poi Alfano si è chiuso in un gabbiotto di legno, non ci ha ascoltati e un suo
rappresentante ha avanzato delle proposte, come quella di usare il personale
dei nostri uffici in altri tribunali, ma non riteniamo che sia opportuno». E'
poi da scartare, ha aggiunto Della Porta, «l'ipotesi di un trasferimento, anche
per rispetto degli aquilani che non meritano di vedersi togliere gli uffici
della Corte d'appello». Dal presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati
dell'Aquila, Antonello Carbonara, è arrivato un appello accorato affinché si
lavori per «restituire la speranza alla città, ancora viva. Non vedo perché il
Palazzo di giustizia non debba continuare a lavorare in locali diversi, come
sta avvenendo per tutti quegli uffici che sono stati trasferiti nelle tende.
Non è il momento delle polemiche tra L'Aquila e Pescara per la sede della Corte
d'appello, dobbiamo essere tutti uniti». I parlamentari presenti alla riunione
si sono dimostrati pronti a collaborare, al di là delle casacche, e nessuno ha
preso in considerazione l'ipotesi di un trasferimento. Maurizio Scelli ha
invitato Della Porta a «presentare lui stesso delle soluzioni concrete e una
lista delle priorità, e Roma non potrà respingerle». Giovanni Legnini ha
sollecitato invece «la collaborazione di tutti per scrivere una norma sulla
sospensione dei termini», mentre Lanfranco Tenaglia ha proposto un «tavolo
permanente» che è stato subito istituito. Flavia Buccilli
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Tondo
inaugura sede del Csm Il centro di salute mentale sarà aperto e operativo 24
ore su 24 Venerdì 10 Aprile 2009, Gemona del Friuli Un forte appello da parte
del presidente Tondo alla coesione sociale, alla tensione morale e ideale nel
momento del terremoto del 1976 e allo spirito della ricostruzione nel suo
discorso all'inaugurazione del nuovo Centro di Salute Mentale (CSM), a Gemona. Una struttura che può
rappresentare l'emblema delle capacità e della forza interiore che
caratterizzano e animano la nostra gente. «Qualità, queste- ha detto Tondo- che
devono consentire alla comunità del Friuli Venezia Giulia di guardare con
fiducia al futuro per superare l'attuale congiuntura economica negativa». Il CSM di Gemona, che sarà aperto 'h.24' per soddisfare i bisogni
dei una delle fasce della popolazione più sfortunata, è stato realizzato, come
ha evidenziato il direttore generale, Luciano Zanelli, grazie ai 'risparmi'
dell'Azienda sanitaria n.3 'Alto Friuli'. Ma anche all'impegno del direttore
del Dipartimento di salute mentale, Mauro Asquini, e degli operatori, nonché
alla messa a disposizione dello stabile, un prefabbricato del terremoto, da
parte del Comune di Gemona. La vicinanza delle genti terremotate del gemonese e
friulane è stata ribadita dal sindaco, Gabriele Marini, che ha invitato i
presenti a osservare un minuto di raccoglimento, ribadendo che la Regione è
vicina alle genti terremotate dell'Abruzzo, ma non dimentica le famiglie del
Friuli Venezia Giulia che si trovano in difficoltà, a causa della chiusura di
numerosi stabilimenti. Nel suo intervento, Tondo si era anche soffermato sugli
aspetti più 'scomodi' e difficili del rapporto tra la società e le malattie
mentali. Aspetti che interessano le famiglie di coloro che sono colpiti da tali
patologie. Un settore che merita un'attenzione crescente da parte
dell'Amministrazione, ha rilevato Kosic, ma anche della società, proprio per le
difficoltà emergenti nella comunità, che si accompagnano all'invecchiamento
della popolazione, ma anche alla disoccupazione, alla ricerca del lavoro e
all'abbandono.
( da "Gazzettino, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
«Inevitabile
rimuovere il giudice dalle sentenze lumaca» Venerdì 10 Aprile 2009, ROMA - Non
sono in alcun modo «giustificabili» i ritardi - anche di sette, otto anni -
accumulati, nel depositare sentenze sulla mafia, dal giudice Edi Pinatto, che
con la sua lentezza nello scrivere le motivazioni determinò la scarcerazione di
diversi componenti del clan Madonia, che erano stati condannati a 90 anni
complessivi di carcere. Un comportamento che «ha provocato nella pubblica
opinione una assoluta caduta di stima sulla sua persona gettando discredito
anche sul prestigio della magistratura tutta». La Cassazione spiega così
(sentenza 8615), nelle motivazioni che ha depositato ieri, le ragioni per le
quali il 10 marzo scorso ha confermato la rimozione dall'ordine giudiziario del
giudice, inflitta il 7 luglio del 2008 dalla sezione
disciplinare del Csm. Una vicenda avvenuta quando Pinatto era giudice a Gela
(ora invece è alla procura di Milano) e che aveva fatto indignare anche il capo
dello Stato, che definì «inaccettabile» il ritardo accumulato dal magistrato
per la stesura delle motivazioni della sentenza sul clan Madonia. Nel
processo davanti al Csm, Pinatto tentò di spiegare le ragioni del suo clamoroso
ritardo: il trasferimento alla procura di Milano e la difficoltà di conciliare
il carico di lavoro legato alla nuova funzione con l'eliminazione
dell'arretrato di Gela, a cominciare dalla stesura di quella sentenza sul clan
Madonia. E raccontò di aver «utilizzato tutte le ferie disponibili» per
portarla a termine. Spiegazioni che non hanno convinto né il tribunale delle
toghe né la Cassazione. A pesare è stato anche il fatto - di cui dà conto la
Suprema Corte nelle sue motivazioni- che sempre a causa del ritardo nei
depositi, a Pinatto erano già state inflitte due sanzioni che si erano rivelate
«inutili» dal momento che il magistrato ha continuato nella sua condotta «non
scusabile» specie in una «materia sensibile cone la mafia».
( da "Gazzettino, Il"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Giudice di Vigevano
spostato a Napoli Venerdì 10 Aprile 2009, ROMA - Il plenum
del Csm ha deciso ieri, con l'astensione della consigliera laica Letizia Vacca
(centrosinistra) e con il voto contrario dei togati Ezia Maccora (Magistratura
democratica) e Fabio Roia (Unicost), l'applicazione per sei mesi di un giudice
del Tribunale di Vigevano, dove si sta svolgendo il processo per l'omicidio di
Garlasco, al Tribunale di Napoli. «Questo - si legge in una nota firmata
da Roia e Maccora - comporterà una inevitabile sofferenza del Tribunale di
Vigevano ed in particolare dell'Ufficio Gip-Gup». Il voto contrario espresso
dai due togati, prosegue la nota, «non esprime alcuna sottovalutazione delle
esigenze degli uffici napoletani, ma evidenzia la necessità che la comparazione
tra le diverse esigenze degli uffici non si fermi all'analisi dei dati
quantitativi e non prescinda dalla valutazione specifica della complessità dei
processi in trattazione nelle diverse realtà giudiziarie». Vigevano, infatti, è
un ufficio giudiziario di piccole dimensioni «che dovrebbe essere coinvolto
nella auspicabile revisione delle circoscrizioni - spiegano - impegnato oggi
nella celebrazione del processo per l'omicidio di Chiara Poggi, processo
indiziario, complesso, che merita la massima attenzione».
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 10 Aprile
2009, Treviso (mic.mir.) Le delibere del giudice sportivo dei dilettanti e
giovanili. TERZA CATEGORIA - Tre gare: Michele Dassiè (Parè) per insulto e
offese all'arbitro. Due gare: Bresolin (Volpago). Una gara: Lazzer (Barbisano),
Ceccato (Pederobba), Pavanetto, Zaupa (S. Giuseppe), Rossi, Franchetto
(Fanzolo), Stocco, Sartori, Bertuola (Fontane), Barattin (Parè), De Silvestro,
Schiavon (Badoere), Todesco (Cima Piave), M. Dal Pont (Follinese), Scottà
(Itlas S. Giustina), Luise (Milan Guarda), Martinelli (Padernello), Carraretto
(S. Antonino), Fellet, Rossetto (Suseganese). Inibizione fino al 21 aprile:
Cuppone (dir. Parè), Galli (all. Milan Guarda). Del. Basso Piave: Una gara a
Febas (Zensonese), Cagnato (Biancade). Del. Bassano: Una gara a Baggio (Union
Borso), Martin (Eagles Pedemontana). JUNIORES - Tre gare: Nicolò Carelle (Milan
Guarda) ed Enrico Sartor (Padernello) per offese all'arbitro, Kone (Cima
Piave). Due gare: Campagnolo (Bessica), Pivato (Godigese), Lamghaili (S.
Gaetano), Sbrissa, Favaro (Csm Resana), Bernardi (Badoere), Cozzi (Fontane),
Carella (Montello), Girgenti (Milan Guarda), Esposito (Orsago), Citron (S.
Vendemiano), Spagnolo (Zero Branco), Zampou (Campolongo), Parin, Parisotto (S.
Floriano), Trevisiol (SP), Stefani (Pro Mogliano). Inibizione a dirigenti: fino
al 21 aprile a Gian (Csm Resana), fino al
( da "LeccePrima.it"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Nuove grane in
arrivo per lo strumento di Pianificazione Urbanistica del Comune di Gallipoli?
Alla vigilia di Pasqua ecco la sentenza del Consiglio di Stato a cui si erano
appellati numerosi imprenditori e proprietari privati per contestare le nuove
prescrizioni del Prg gallipolino in particolare nella zona ricadente larea
della litoranea sud e a ridosso del parco di Punta Pizzo. A quanto riferito dal
legale dei ricorrenti privati la recente sentenza del Consiglio di Stato
definisce che: Sono illegittimi gli atti di approvazione del Piano regolatore generale del
Comune di Gallipoli con riferimento alle aree di proprietà di numerosi privati
che ne avevano contestato il procedimento di formazione.
È quanto emergerebbe dalla lettura del dispositivo giuridico disposto dalla seconda Sezione del
Consiglio di Stato che, in sede di esame dei ricorsi straordinari al Capo dello
Stato proposti da numerosi proprietari di vaste aree site in zona Pizzo, tra
cui la Smav Immobiliare Srl, Costa Salentina Srl e Praja del Sud S.p.A, ha
fissato un importante paletto nella querelle giuridica instauratasi tra i
privati ricorrenti da un lato e lente civico gallipolino
e la Regione Puglia dallaltro. Nello specifico i ricorrenti, patrocinati
dal legale professor Ernesto Sticchi Damiani, avevano chiesto lannullamento del
nuovo Prg del Comune di Gallipoli poiché in sede di approvazione
regionale dello strumento pianificatorio e di successivo recepimento comunale
dello stesso, erano state introdotte, senza alcun contraddittorio con i privati, rilevanti modifiche
della disciplina urbanistica delle aree in loro proprietà.
In particolare, i ricorrenti avevano evidenziato come tali modifiche del Prg,
apportate nella fase conclusiva del procedimento, fossero chiaramente
peggiorative delle
situazioni preesistenti, perché comportanti un cambiamento sfavorevole della
precedente destinazione urbanistica delle aree di loro proprietà. A
fronte di tali doglianze spiegano dallo studio Sticchi Damiani, i
giudici di Palazzo Spada si sono chiaramente espressi in favore delle argomentazioni giuridiche
prospettate dalla difesa dei ricorrenti, stabilendo che nessuna modificazione
peggiorativa delle previsioni contenute nelliniziale provvedimento
di adozione del Prg poteva essere introdotta senza la garanzia di una adeguato
contraddittorio con i privati, da assicurarsi attraverso il coinvolgimento e la
partecipazione di questi ultimi anche nellultimo stadio del
procedimento di approvazione del Prg. Lattesa pronuncia del Consiglio di
Stato conduce dunque
allannullamento delle previsioni del Prg riguardanti numerose aree
in zona Pizzo nella proprietà dei ricorrenti. La vicenda, è inutile dirlo
è di quelle contraddittorie i cui esiti stando, a quanto espresso dai legali
dei ricorrenti dovrebbero
portare allo stralcio delle previsioni del Prg su
numerose zone dellarea Pizzo e quindi, in buona sostanza, ad una
ripubblicazione del Piano per consentire le eventuali controdeduzioni dei
soggetti privati penalizzati dalle nuove prescrizioni pianificatorie. Vicenda che richiama e
ripercorre quella dellestate scorsa portata avanti dalla
Torre del Pizzo Investimenti contro le riconversioni
urbanistiche dettate dal nuovo Prg gallipolino e la relativa perimetrazione del
Parco naturale Isola di SantAndrea- litorale Punta Pizzo.
Nellagosto scorso il Tar di Lecce aveva accolto (con sentenza n. 2388/08)
il ricorso proposto dalla Torre Pizzo, annullando, nei limiti
dellinteresse fatto valere in giudizio, lapprovazione del Prg ed
ordinando la ripubblicazione
dello strumento urbanistico per consentire alla società ricorrente di
interloquire con gli enti titolari del potere di pianificazione, presentando
osservazioni sulla declassificazione (rispetto al Prg adottato) dei terreni di
sua proprietà. Mentre ancor prima la Corte Costituzionale aveva fugato (con
sentenza n.241/08) ogni dubbio sulla legittimità costituzionale
della legge istitutiva del Parco naturale regionale Isola
di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo, rigettando le questioni di
legittimità costituzionali
rimessele dal Tar di Lecce. Come spiegò già allora lavvocato
del Comune di Gallipoli, Andrea Angelelli: il Tar di Lecce in quel caso
non ha mosso alcuna censura di merito alle scelte pianificatorie della Regione
Puglia e del Comune di Gallipoli, ma ha solo stabilito che deve esser reintegrata la pienezza del
contraddittorio nella fase di approvazione del Prg. Ora il Comune di Gallipoli
e la Regione Puglia potevano decidere se impugnare tale pronuncia, ponendosi la
stessa in contrasto con altre statuizioni dei giudici amministrativi, secondo
cui invece nella fase di approvazione del Prg non è necessaria losservanza
di particolari garanzie partecipative.
( da "Virgilio Notizie"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 10 apr.
(Apcom-Nuova Europa) - La Procura generale moldava ha annunciato di aver fermato
e arrestato un romeno, il cui cognome è Jordan, che è sospettato di essere
coinvolto nell'organizzazione delle manifestazioni anti-comuniste di questi
giorni e negli scontri che sono seguiti. Il ministero degli Esteri romeno,
però, ha smentito la notizia, sottolineando che non c'è nessuna conferma
ufficiale di quanto riportato dalla stampa. La Procura moldava ha dichiarato in
un comunicato di aver rinvenuto nell'abitazione del romeno arrestato mappe di
Chisinau, degli edifici amministrativi, incluso il Parlamento e la residenza
del presidente e il materiale per confezionare bombe molotov. "La Procura
sta valutando le misure da intraprendere per provare in maniera piena, rapida e
oggettiva tutti i fatti, quello che è accaduto e le responsabilità del sospettato",
continua la nota. Continua così la guerra diplomatica e di accuse tra Chisinau
e Bucarest, dopo la denuncia del presidente moldavo Vladimir Voronin del
coinvolgimento diretto della Romania nell'organizzazione delle proteste. Oggi il capo di stato ha chiesto alla Corte Costituzionale un
nuovo conteggio dei voti delle elezioni per garantire maggiore stabilità al
Paese. Vorinin ha accusato i tre partiti dell'opposizione di aver usato
"giovani e studenti come scudi umani" creando una situazione di caos
vicina al "colpo di stato". Gli eventi, ha aggiunto, hanno
causato "gravi danni all'immagine dell'intero processo democratico in
Moldova".
( da "Sicilia, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
denunciato benzinaio
di trecastagni Truffava gli automobilisti erogando meno carburante Gli alunni
disabili dovranno avere un insegnante di sostegno in numero di ore adeguato
alla loro patologia. Il Consiglio di giustizia amministrativa (presidente
Riccardo Virgilio, relatore Pietro Ciani) ha rigettato gli appelli proposti dal
direttore dell'ufficio scolastico regionale Guido Di Stefano e dal ministero
contro le sentenze del Tar di Catania che - nello scorso dicembre - avevano
accolto i ricorsi presentati da numerosi genitori di alunni disabili, difesi
dall'avv. Fabio Rossi, per l'assegnazione di un insegnante di sostegno in
numero di ore adeguato alla patologia dei propri figli. Il Cga ha ritenuto che
la legge 244 del 24 dicembre 2007, nella parte in cui fa divieto ai dirigenti
scolastici di nominare - anche nei casi di grave patologia degli alunni -
docenti di sostegno in deroga al contingente di posti assegnati dal ministro,
viola gravemente il diritto allo studio dei disabili, sancito
dalla Carta Costituzionale e da numerose disposizioni internazionali.
Conseguentemente, il Cga ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale per la
dichiarazione di incostituzionalità della legge, disponendo che - in attesa
della decisione della Consulta - le norme censurate devono essere disapplicate;
con le relative ricadute in campo nazionale. A questo punto, non sussiste alcun
rischio, almeno per il presente anno scolastico, che gli alunni disabili - che
si erano visti integrare le ore di sostegno in virtù delle sentenze del Tar -
possano avere revocato tale beneficio. Lo stesso deve dirsi per i docenti di
sostegno nominati in deroga all'organico ministeriale; docenti che, ove fossero
stati accolti gli appelli dell'amministrazione, avrebbero rischiato la revoca
dell'incarico. Come detto, circa 100 genitori catanesi, a dicembre, assistiti
dall'avv. Rossi, hanno ottenuto un gruppo di ordinanze dal Tar di Catania che
sancirono il diritto degli alunni disabili a una piena integrazione scolastica
non subordinata alle economie di spesa perseguite dall'amministrazione. Secondo
il legale, «il Cga ha ribadito che dinanzi ai diritti dei cittadini, quale è
quello dell'integrazione degli alunni disabili, lo Stato non può trincerarsi
dietro impedimenti di carattere finanziario; impedimenti, che ove esistenti,
vanno risolti con una più oculata e razionale gestione delle risorse pubbliche
e non certo con provvedimenti in danno delle categorie sociali più deboli. Devo
fare presente - conclude l'avv. Rossi - che i miei assistiti stanno valutando
la possibilità di agire anche in sede penale nei confronti di alcuni dirigenti
scolastici coinvolti nel contenzioso che, sulla base di una nota del direttore
generale regionale Di Stefano, hanno ritenuto di potere risolvere il problema
dell'esecuzione delle pronunzie del Tar di Catania, rese in favore dei miei
assistiti, privando del docente di sostegno alunni in uguale condizione di
disabilità, piuttosto che procedere alla nomina di ulteriore personale». MARIO
CASTRO
( da "Sicilia, La"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il significato, la
sorpresa e il gusto unico «Il referendum non è in bilico». Il presidente della
circoscrizione Neapolis, Giovanni Di Lorenzo non ha dubbi sul modo di procedere
riguardo il villaggio turistico di Terrauzza. Il presidente del Tribunale pare
abbia provveduto a nominare il giudice Salvatore Polto quale componente del
comitato (cui farebbero parte anche il difensore civico e il segretario
generale del Comune) che dovrà decidere sulla legittimità del referendum
consultivo. La nomina dovrà ancora essere sottoposta al vaglio del Consiglio
superiore della magistratura, ma saranno necessari circa sei mesi. «Ho scritto al Csm - dice però Di Lorenzo - per spingerli a
velocizzare l'iter». La questione è stata affrontata nell'ultima conferenza dei
capigruppo, quando il consigliere Grasso ha proposto di esprimersi senza
aspettare il referendum per evitare il rischio di essere citati in giudizio per
l'allungamento dei tempi che portano a una decisione. «Non ci sarebbe
alcun risarcimento danni - sottolinea il presidente di Neapolis - perché il
privato attende solo dallo scorso maggio l'approvazione del nuovo progetto. Non
si rappresenta così la popolazione e se i capigruppo non vogliono rispettare lo
statuto comunale, allora lo cambino. Usare il potere di rappresentanza come
un'arma è disonorevole, io voglio essere il notaio del volere dei miei
concittadini». La prossima settimana è previsto un incontro con il responsabile
dell'ufficio legale del Comune per giungere a una soluzione, una riunione a cui
Di Lorenzo vuole partecipare, ma non solo. «Ho intenzione di convocare la
soprintendenza per spiegare le ragioni che hanno portato all'approvazione del
progetto - conclude Di Lorenzo - e ho anche chiesto agli uffici competenti di
accertare la regolarità nella presentazione del progetto del villaggio». Luca
Signorelli
( da "Merateonline.it"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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Merate politica 10 / 4 / 2009 Le tesi del segretario Francesco Motolese Parere
di legittimità sul testo regolamentare del commercio su aree pubbliche A
seguito di richiesta della Giunta Comunale avanzatami nella seduta del 2 Aprile
u.s. redigo in qualità di Segretario Generale il presente parere di legittimità
sul testo regolamentare portato in approvazione nel Consiglio Comunale tenutosi
il 31 Marzo u.s., limitatamente alle questioni di legittimità evidenziate
durante il dibattito consiliare e relative ad alcuni articoli del testo portato
in approvazione con lausilio del file audio della registrazione
degli interventi effettuati. Mi corre lobbligo di evidenziare
preliminarmente che il Segretario non rilascia più pareri di legittimità sugli
atti amministrativi
collegiali del Comune già dal lontano Maggio 1997 e cioè allindomani
della riforma c.d. “Bassanini” entrata in vigore con la legge 127/1997. Il
Segretario quindi non firma più, come invece avveniva nel previgente regime
della L. 142/1990, il
parere preventivo di legittimità sulle proposte di deliberazione di Giunta e
Consiglio Comunale. Tale riforma ha di fatto eliminato il controllo di
legittimità interno, anche al fine di uno snellimento amministrativo, ma
prevedendo ancora lapposizione del parere preventivo di regolarità tecnica di
competenza dei dirigenti ovvero, nei comuni privi di dirigenza, dei
Responsabili di servizio tuttora previsto dallart. 49 del D.
Lgs. 267/2000. E purtuttavia vero che il Segretario rimane lorgano
di assistenza
giuridico-amministrativa degli organi dellEnte, con la
specificazione che tale funzione non può e non deve estendersi
indiscriminatamente a tutti gli atti amministrativi adottati dagli organi
politici e gestionali perché altrimenti ciò vorrebbe dire: 1. ripristinare il previgente
regime del parere preventivo di legittimità; 2. un indubbio rallentamento dellattività
amministrativa perché si creerebbe un collo di bottiglia per liter di
approvazione di delibere e determine (oltre che contratti e convenzioni) che sono circa 900 ogni
anno; 3. uninvasione di campo rispetto alle competenze degli altri organi.
E quindi consequenziale a tali considerazioni che il parere non può che
essere espresso solo su esplicita richiesta degli organi interessati. Da ultimo mi preme chiarire
preliminarmente che il presente parere si limita semplicemente ad esaminare il
testo regolamentare sotto il profilo della sua conformità allordinamento
giuridico vigente essendo tuttaltra cosa la valutazione
dellopportunità ovvero della discrezionalità amministrativa che non può che essere esercitata
se non dallorgano competente alla sua approvazione. Verifichiamo ora
liter seguito dal procedimento di approvazione del regolamento in
questione. Il testo regolamentare è stato preventivamente esaminato dalle associazioni di categoria
nelle seguenti riunioni: 11.02.2008 e 31.03.2008. In altre riunioni
(05.05.2008, 01.12.2008, 10.02.2009, 23.02.2009 e 9.03.2009) si sono riviste le
norme non modificate e trattate ulteriori tematiche inerenti il mercato e le
fiere. La bozza di regolamento è stata altresì preventivamente esaminata dalla
Conferenza dei capigruppo nella riunione del 19 Febbraio 2009. E
opportuno rilevare che il testo del regolamento è stato preventivamente inviato
ai capigruppo via
e-mail in data 17 Febbraio, al fine di una sua preventiva disamina. Le
osservazioni rilevate sono state discusse e recepite dal Responsabile della
Polizia Locale presente alla riunione. Quadro normativo di riferimento: Artt.
117 e 118 della Costituzione; D. Lgs. 114/1998; D. Lgs. 267/2000; L. R. 15/2000
come modificata dalle Leggi Regionali 6/2001, 8/2008 e 17/2008; Deliberazione
di Giunta Regionale della Lombardia n. 8/8570 del 3/12/2008. Giurisprudenza: Corte Costituzionale Sent. n. 282 del 2002; Corte
Costituzionale Sent. n. 303 del 2003; Cassazione Civile Sez. I, sent. n. 6362
del 01-04-2004; Cassazione Civile Sez. II, sent. n. 11965 del 22-05-2006 ; Tar
Milano Sez. III Sent. 5462 del 1/12/2003. Veniamo ora allesame
del merito degli articoli del regolamento modificati, infatti bisogna premettere che lattuale
regolamento è stato approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 27 del
10 luglio 2001, sottoposta allesame dellOrgano Regionale di
Controllo, con esito positivo del controllo successivo di legittimità, come da atto n. 113 del
23/07/2001 prot. 9915//2001 e che si è proceduto a modificare solo alcuni degli
articoli vigenti, rimanendo invariato limpianto generale.
Articoli esaminati nellordine degli interventi effettuati: 1. Art. 21: intervento del Consigliere
Robbiani che richiede di inserire espressamente la previsione della possibilità
di effettuare la propaganda politica allinterno dellarea
di mercato per evitare di sottoporla alla discrezionalità dellufficio,
non ritenendo sufficiente
la cancellazione del testo previgente che prevedeva: ”La propaganda religiosa,
politica o sindacale non è ammessa allinterno delle aree in
questione, ma, su autorizzazione della polizia municipale, è ammessa nella loro
prossimità”. Non si rilevano
profili di illegittimità nel testo proposto. Ad ogni buon conto può solo
giovare ricordare che vige il principio che ciò che non è proibito è ammesso
dallordinamento giuridico. 2. Art. 5: intervento del Consigliere
Robbiani che richiede di lasciare la competenza dellOsap allUfficio
tributi. Si veda il punto n. 5 successivo. 3. Art. 23: intervento del
Consigliere Robbiani che evidenzia che larticolo in esame nel testo così
come proposto lascia la discrezionalità della revoca alla polizia locale che la può disporre in virtù del
regolamento e non della legge ed inoltre che se la violazione è ad una norma di
legge deve essere questultima a disciplinare le sanzioni relative
e non il regolamento. Si vedano i punti n. 8, 10 e 11 successivi. 4. Art. 2
intervento del
Consigliere Perego che richiede di eliminare dal testo il riferimento al
demanio marittimo ed ai canali. Non si rilevano profili di illegittimità nel
testo proposto che ricalca pedissequamente il testo delle definizioni fornito
dalla legge. 5. Art. 5 intervento del Consigliere Perego che richiede di
lasciare la competenza sullOsap allufficio tributi. Non
si rinvengono profili di illegittimità. Laver eliminato il riferimento
del testo precedente: ”La competenza per quanto inerente lOSAP è demandata allUfficio
Tributi” non rispondeva affatto ad una presunta volontà di sottrarre alla
competenza dellufficio tributi la tassa occupazione suolo pubblico per
passarla alla gestione della polizia locale (nulla di tutto ciò è infatti detto
nel testo proposto),
ma semplicemente adeguare il testo del regolamento al mutato regime giuridico
della tassa. E infatti dal lontano 27.11.1998 (data a cui
risale lapprovazione del Regolamento per la concessione di spazi ed aree
pubbliche) che la tassa occupazione suolo pubblico per Merate non esiste più, essendo stata
sostituita dal Canone per loccupazione del suolo pubblico,
disciplinato dallapposito regolamento che fa chiarezza in ordine alla
competenza, mentre per quanto concerne la riscossione questa dal 01/01/2003 è demandata in regime di
concessione affidata con convenzione alla società Duomo Gpa. Non di tributo
pertanto si tratta ma di canone con tutto ciò che ne consegue. E appena il caso
di evidenziare pur fugare ogni dubbio interpretativo al riguardo che lart.
49 del testo regolamentare prevede: “Per quanto non espressamente previsto
dalle presenti norme, è fatto obbligo di osservare le disposizioni di tutte le
altre leggi e decreti che regolano la materia, nonché‚ i regolamenti comunali
vigenti ed in particolare
lo strumento urbanistico, le norme di polizia urbana e quelle
igienico-sanitarie.” 6. Art. 10 intervento del Consigliere Perego che richiede
di aggiungere “su decisione o previa decisione della giunta comunale” e quindi
non del responsabile del servizio allinterno del seguente
testo: “il mercato settimanale potrà essere svolto nelle giornate di domenica o
festive, salvo che lo stesso non coincida con particolari giornate festive di
interesse nazionale o locale e potrà essere recuperato in data da concordare;” Non si rinvengono
motivi di illegittimità. 7. Art. 21 intervento del Consigliere Perego che fa
riferimento allintervento del consigliere Robbiani di cui
al punto 1 per distinguere loccupazione del suolo con gazebo per la
propaganda politica dal
volantinaggio. Vedi punto n. 1. 8. Artt. 23 e 24 intervento del Consigliere
Perego che richiede di aggiungere “ricorrendone i presupposti di legge”, per
evitare uneccessiva discrezionalità dellufficio commercio, nel
seguente testo: “La revoca dellautorizzazione del posteggio può sempre essere disposta in
qualunque momento dal Servizio Commercio senza oneri a carico del Comune”. Non
si rinvengono motivi di illegittimità. E il caso di evidenziare
che il medesimo regolamento disciplina dettagliatamente le ipotesi che comportano la revoca
allart. 14 e che sono conformi alla disciplina legislativa vigente.
Si deve altresì evidenziare che la Deliberazione di Giunta Regionale della
Lombardia n. 8/8570 del 3/12/2008 in attuazione degli articoli 4 comma 2 e 18 comma 1 bis della L.R. 15/2000
prevede al punto IV.3 commi 1, 3 e 4: IV.3 Decadenza dal posteggio 1.Loperatore
decade dalla concessione del posteggio per il mancato rispetto delle norme
sullesercizio dellattività e quando il posteggio non viene utilizzato in ciascun anno solare per
periodi di tempo complessivamente superiori a quattro mesi, salvo il caso di
assenza per malattia, gravidanza, infortunio……..omissis……. 3. Accertato il
mancato utilizzo del posteggio nei termini suindicati, la decadenza è automatica
e va immediatamente comunicata allinteressato
dallorgano comunale competente. 4. Il Comune può revocare la concessione
del posteggio per motivi di pubblico interesse con esclusione di oneri a suo
carico. 9. Art. 31 intervento del Consigliere Perego che propone di introdurre una regola per ridurre
leccessiva discrezionalità del responsabile del procedimento nel
seguente testo: “Lassegnazione dei posti liberi è effettuata ad
insindacabile giudizio del Responsabile di procedimento, fatto salvo limpossibilità tecnica di
posizionamento valutata esclusivamente dal Responsabile del procedimento e leventuale
rinuncia sarà considerata come assenza dalla spunta”. Non si rinvengono motivi
di illegittimità in quanto il responsabile di procedimento deve rifarsi necessariamente alla
disciplina dettata in precedenza dal medesimo articolo che ricalca la normativa
vigente ed in particolare quella prevista dalla Deliberazione di Giunta
Regionale della Lombardia n. 8/8570 del 3/12/2008 che prevede al punto IV 4: “I
posteggi temporaneamente non occupati dai titolari delle relative concessioni
sono assegnati giornalmente, durante il periodo di non utilizzazione da parte
del titolare, ai soggetti legittimati ad esercitare il commercio su aree
pubbliche che vantino il più alto numero di presenze nel mercato di cui
trattasi riferibili allautorizzazione. A parità di presenze, si
tiene conto della maggior anzianità dellattività di commercio su aree
pubbliche attestata dal registro delle imprese. Lassegnazione dei posteggi liberi è effettuata
giornalmente entro lorario stabilito dal regolamento comunale,
sulla base dei criteri previsti dal comma precedente. Se il Comune ha
determinato le tipologie merceologiche dei posteggi, lassegnazione deve
avvenire riservando la priorità
alla medesima tipologia del posteggio non occupato.” 10. Art. 23 intervento del
Consigliere Perego che evidenzia come la Legge Regionale 15/2000 preveda la
sospensione dellautorizzazione quale sanzione per le
violazioni di minore gravità, mentre per quelle più rilevanti la revoca; inoltre evidenzia che il
regolamento prevede delle sanzioni per violazioni che non sono previste come
tali dalla legge regionale 15/2000. Si rimanda al punto successivo ma si
evidenzia a tal proposito che la Deliberazione di Giunta Regionale della
Lombardia n. 8/8570 del 3/12/2008 in attuazione degli articoli 4 comma 2 e 18
comma 1 bis della L.R. 15/2000 prevede al punto VII comma 2: “Il regolamento
dispone, in via generale, in ordine a: …… omissis…….. j) le ipotesi di decadenza
e di revoca delle concessioni di posteggio; 11. art. 48 intervento del
Consigliere Perego che evidenzia come le sanzioni ivi previste siano di importo
superiore rispetto a quelle di cui alla Legge Regionale 15/2000. Il testo della
bozza regolamentare non ha modificato nulla rispetto al vigente se non per
aggiornare i valori espressi ancora in lire per convertirli in Euro ed infatti
prevede: “Sono punite con la sanzione amministrativa da €
( da "AltaLex" del
10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Gli strumenti di
protezione del patrimonio familiare: Fondo Patrimoniale e Trust Articolo di
Romolo D'Argento 10.04.2009 Commenta | Stampa | Segnala | Condividi Gli
strumenti di protezione del patrimonio familiare: Fondo Patrimoniale e Trust di
Romolo D'Argento Sommario: 1. Aspetti generali del fondo patrimoniale - 2.
Portata del divieto di azioni esecutive sui beni ad esso destinati (art. 170
c.c.) - 3. Il concetto di estraneità del debito (esemplificazione pratica) - 4.
Critica al divieto di cui all'art. 170 c.c. - 5. Gli orientamenti
giurisprudenziali - 6. I dubbi di legittimità costituzionale
- 7. Il Trust (brevi cenni) 1. Aspetti generali del fondo patrimoniale Il fondo
patrimoniale, che consiste in un vincolo posto nellinteresse
della famiglia su di
un complesso di beni determinati (immobili, mobili registrati o titoli di
credito), realizza la costituzione di un patrimonio separato o di destinazione,
con limitazione dei poteri dispositivi dei costituenti (ciascuno o un ambedue i
coniugi, un terzo, anche per testamento). Funzione del vincolo è quella di
destinare i beni conferiti al soddisfacimento dei diritti di mantenimento, di
assistenza e di contribuzione esistenti nellambito della famiglia.
Nella collocazione codicistica, con la legge di riforma del diritto di famiglia (n. 151
del 19.05.1975), la normativa del fondo patrimoniale (artt. 167 - 171 c.c.) ha
sostituito quella del patrimonio familiare. La sostanziale differenza tra i due
istituti risiede nella intensità del vincolo di destinazione, assai rigido nel
secondo, così da assicurare a quel complesso di beni stabilità e durata in
armonia con quelli che erano un tempo anche i caratteri del matrimonio (potendo
i coniugi disporre dei beni soltanto previa autorizzazione del giudice nei casi
di necessità o utilità evidente e con lobbligo del reimpiego
della somma ricavata, ed i creditori agire soltanto sui frutti dei beni, purchè
non fossero stati a conoscenza che i debiti venivano contratti per scopi
estranei ai bisogni della famiglia); più tenue e labile nel primo, posto che i coniugi (art. 169
c.c.) possono disporre dei beni liberamente, senza obbligo di reimpiego, non
soltanto quando sia loro consentito dallatto di costituzione,
ma anche quando abbiano raggiunto laccordo sullatto di disposizione e, allorchè vi siano figli
minori, nei soli casi di necessità od utilità evidente e con lautorizzazione
del Tribunale, che provvede in Camera di consiglio sentito il Pubblico
ministero (art. 38, commi 2 e 3, disp. att. c.c.). 2. Portata del divieto di azioni esecutive sui beni ad esso
destinati (art. 170 c.c.) Tra gli ulteriori effetti del fondo, merita
particolare attenzione il divieto di esecuzione sui beni ad esso destinati (e
sui relativi frutti)
per debiti che il creditore
conosceva essere stati
contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia
(art. 170 c.c.): i beni del fondo ed i loro frutti rispondono soltanto per
obbligazioni assunte nellinteresse della famiglia (così come avveniva per
i frutti del patrimonio familiare). La consapevolezza del creditore della estraneità del debito
alle esigenze familiari deve sussistere al momento del perfezionamento della
fonte dellobbligazione e deve costituire oggetto di prova da parte di
colui che si oppone allespropriazione forzata. La prova può essere fornita anche mediante
presunzioni semplici, essendo sufficiente dimostrare che lo scopo dellobbligazione
appariva come normalmente estraneo ai bisogni della famiglia. In ordine al
significato ed alla portata dellart. 170 c.c., la giurisprudenza (Cass., Sez. I, 18.09.2001 n.
11683; conf. Cass., Sez. III, 7.01.1984 n. 134) ha chiarito che
In tema di esecuzione sui beni del fondo patrimoniale, il disposto dell'art.
170 c.c. -nel testo di cui alla legge 19 maggio 1975 n. 151- per il quale detta
esecuzione non può
aver luogo per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per
scopi estranei ai bisogni della famiglia, va inteso non in senso restrittivo,
come riferentesi cioè alla necessità di soddisfare lindispensabile
per lesistenza della
famiglia, bensì -analogamente a quanto, prima della riforma di cui alla
richiamata legge n. 151 del 1975, avveniva per i frutti dei beni dotali- nel
senso di ricomprendere in detti bisogni anche quelle esigenze volte al pieno
mantenimento ed allarmonico sviluppo della famiglia, nonché al potenziamento
della sua capacità lavorativa, restando escluse solo le esigenze voluttuarie o
caratterizzate da intenti meramente speculativi. Appare, quindi,
del tutto superato lorientamento restrittivo che considerava i bisogni familiari sinonimo
di esigenze indispensabili della famiglia, perché necessarie
alla sua stessa esistenza. Un aspetto importante e discusso è, invece, quello
se si possano annoverare nei bisogni familiari, al cui soddisfacimento sono
destinati i beni del
fondo, anche le spese e le obbligazioni assunte per lattività
dimpresa dei coniugi o di uno di essi o per limpresa familiare.
Alla stregua del principio giurisprudenziale testè enucleato, certamente non
potrebbero ritenersi contratti per scopi estranei i debiti inerenti
lattività di lavoro autonomo di un coniuge, allorquando da tale attività
la famiglia tragga i mezzi di mantenimento. Parimenti preferibile sembra
lopzione interpretativa che ritiene contratti per bisogni familiari i debiti dellimpresa
familiare nella quale prestino la loro attività i membri della famiglia, atteso
che in tal caso gli interessi di famiglia ed impresa sono totalmente
coincidenti, in ragione della destinazione degli utili di impresa anche e
soprattutto alle
esigenze familiari. 3. Il concetto di estraneità del debito (esemplificazione
pratica) (L'esemplificazione è riferita ad un imprenditore individuale che ha
destinato a fondo patrimoniale un immobile in comunione legale con la moglie).
Per le linee di credito concesse allimprenditore per far
fronte alle esigenze dellattività esercitata con Ditta individuale, e
nellipotesi in cui dai rapporti creditizi in essere derivino saldi
passivi, la Banca, previa revoca degli affidamenti e promosse le azioni del caso per conseguire un titolo
esecutivo, potrebbe sottoporre ad esecuzione forzata la sua quota per ½ dellimmobile
costituito in fondo patrimoniale, non applicandosi in via di principio il
divieto di esecuzione previsto dallart. 170 c.c. Il divieto in questione opera, difatti, solo
allorquando i debiti siano stati contratti per scopi estranei ai bisogni della
famiglia, bisogni che secondo il citato orientamento giurisprudenziale non
vanno intesi in senso restrittivo. Nel caso di specie, le linee di credito sono
state erogate in favore dellimprenditore per esigenze inerenti
la sua attività di lavoro autonomo esercitata con una Ditta individuale,
attività dalla quale si presume che la famiglia tragga i redditi necessari al
suo pieno ed adeguato mantenimento; ed il corrispondente suo debito verso la Banca
risulterebbe così contratto anche per soddisfare bisogni della famiglia, oltre
che per esigenze connesse allattività imprenditoriale. Per
converso, la stessa quota di proprietà immobiliare non potrebbe essere aggredita per un eventuale saldo
passivo derivante dal rapporto creditizio intrattenuto dalla S.r.l. di cui la
moglie dellimprenditore è socia, rapporto che lo stesso ha garantito con
fideiussione, trattandosi di linee di credito concesse ad una Società con personalità giuridica e con
conseguente autonomia patrimoniale perfetta, e senzaltro
destinate esclusivamente ad esigenze economiche, produttive e/o commerciali
della Società stessa. Per ragioni analoghe a quelle di cui sopra, la quota in
questione non potrebbe
essere aggredita per eventuali debiti contratti dalla S.a.s. di cui limprenditore
è socio accomandatario ed amministratore, debiti per i quali è, pertanto,
solidalmente ed illimitatamente responsabile con la S.a.s. stessa. Difatti,
anche la S.a.s.,
società di persone, benché in quanto tale sprovvista di personalità giuridica,
costituisce pur sempre un autonomo soggetto di diritto che può essere centro di
imputazione di rapporti contrattuali distinti rispetto alle posizioni dei
singoli soci, ed è altresì dotata di una propria parziale autonomia
patrimoniale. In conclusione, anche se lanno prossimo il fondo
patrimoniale già costituito si consoliderà, per il decorso del termine
quinquennale di prescrizione dellazione revocatoria ordinaria, permane il potenziale rischio di
espropriazione forzata per la quota di proprietà immobiliare dellimprenditore,
ma unicamente in relazione ad eventuali debiti contratti come Ditta
individuale, salvo fornire la prova rigorosa che il debito è del tutto estraneo
alle esigenze
familiari (prova peraltro diabolica se la famiglia non ha altri
redditi). 4. La critica al divieto di cui all'art. 170 c.c. Nel corso degli
anni, purtroppo, le finalità originarie dellistituto in esame sono state
in larga parte disattese, proprio in funzione del divieto di esecuzione forzata. E,
difatti, opinione comune in dottrina che il fondo patrimoniale, nella prassi,
sia stato assai raramente utilizzato per le originarie funzioni solidaristiche
che il codice civile gli attribuisce. Invero, si registra come la maggior parte dei fondi
patrimoniali siano stati e vengano tuttora costituiti in epoca
successiva al sorgere del credito e per una finalità strumentale (la
sottrazione di determinati beni alla generica garanzia di tutti i creditori), con conseguente deviazione dalla
funzione tipica che l'ordinamento attribuisce al negozio. Tale deviazione è
stata peraltro avvertita anche dal G.E. del Tribunale di Chieti, il quale, in
una propria ordinanza, nel respingere unistanza di sospensione
dellesecuzione,
ha così motivato
la Sig.ra Tizia, infatti, ebbe a costituire il
fondo patrimoniale l11.9.1995, e cioè -forse fu solo una mera
coincidenza- quattro giorni dopo che la Banca aveva iscritto su di essi ipoteca
giudiziale (il 7.9.1995), e quando erano trascorsi già 18 anni dalle nozze
.
5. Gli orientamenti giurisprudenziali Sul fronte della giurisprudenza di
legittimità, si sottolinea come la funzione strumentale che il fondo
patrimoniale ha nella prassi assunto sia stata di fatto avallata. Difatti, la Corte di Cassazione,
nell'unico precedente esistente (Cass., Sez. III, 9.04.1996 n. 3251) ha così
statuito: Con riguardo a beni conferiti in fondo patrimoniale, lart.
170 c.c. -secondo cui lesecuzione sui beni del fondo e sui frutti non può
aver luogo per debiti
che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni
della famiglia- non limita il divieto di esecuzione forzata ai soli crediti
(estranei ai bisogni della famiglia) sorti successivamente alla costituzione del
fondo. Ne consegue che detto divieto estende la sua efficacia anche ai crediti
sorti prima di tale data, ferma restando in questo caso la possibilità del
creditore di agire in revocatoria ordinaria, qualora ne ricorrano i
presupposti, al fine di far dichiarare linefficacia nei propri
confronti dellatto costitutivo del fondo patrimoniale. Il principio
giurisprudenziale testè enucleato, seppure di fonte autorevole, se accolto sic
et simpliciter, suscita perplessità e, difatti, ad esso si contrappongono alcune pronunce di merito. Di
particolare interesse, per i pregievoli argomenti critici alla citata sentenza
della S.C., è la sentenza del Tribunale Ragusa 21.12.1999, nella quale si
afferma testualmente che: La costituzione del fondo patrimoniale in
epoca successiva al
sorgere del o dei debiti personali dei coniugi confligge ragionevolmente con il
sistema della responsabilità patrimoniale (artt. 2740 e 2741 c.c.), per cui non
è consentito -in mancanza di dati obiettivi e coerenti- restringere la difesa dei
terzi creditori allazione ex art. 2901 e ss. c.c.,
linespropriabilità sancita dallart. 170 dovendo collegarsi con i
crediti successivi alla pubblicità della convenzione matrimoniale (nello
stesso senso, anche Tribunale Milano 5.11.1990: Lart. 170 c.c., nel porre un limite allazione
dei creditori, postula necessariamente che la costituzione del fondo sia
avvenuta prima del sorgere
del credito per il cui soddisfacimento essi agiscono).
Le argomentazioni utilizzate dal Tribunale di Ragusa per discostarsi dal precedente della S.C.
possono così riassumersi: - all'affermazione secondo cui l'espropriabilità dei
beni del fondo patrimoniale va ricollegata esclusivamente alla natura
dell'obbligazione (se inerente o meno ai bisogni familiari), "essendo
ininfluente il tempo della sua nascita", il Giudice ragusano ha obiettato
che "Il rischio dell'inespropriabilità del bene per effetto -riguardo i
rapporti estranei ai bisogni familiari- della eventuale successiva costituzione
del fondo, ben può indurre il terzo a non prestare credito, e pertanto
introduce una variabile di grande incertezza nel delicato bilanciamento degli
interessi delle parti (coniugi/terzi)"; - ed ancora che "...
all'infuori della convenzione la natura dell'obbligazione non ha rilievo; e se
allora l'acquista con la convenzione, non può essere svalutato il principio
della sua opponibilità ai terzi se e in quanto sia espletata la relativa
pubblicità". All'ulteriore argomentazione (dedotta dal previgente art. 169
com-ma 3 c.c.) secondo cui l'art. 170 c.c. "... non riproduce la regola
secondo cui la inalienabilità dei beni costituenti il patrimonio familiare non
era opponibile ai terzi il cui diritto fosse sorto anteriormente alla
trascrizione dell'atto o alla nascita del vincolo sui titoli di credito
...", il Giudice ragusano ha poi replicato che "... la sua
plausibilità è apparente, poichè secondo dottrina pressochè unanime l'istituto
del fondo patrimoniale è qualitativamente diverso dal patrimonio familiare e
questa disomogeneità pertanto esclude una valida possibilità di raffronto. Il
novum consiste nella iniziativa di entrambi i coniugi, nella titolarità comune
dei beni, nella uguaglianza dei poteri di amministrazione: tanto è sufficiente
per recidere ogni legame con l'abrogato istituto del patrimonio familiare
(pensato e realizzato in ben altre temperie storico-sociali). Se si considera
che ognuno dei coniugi ha facoltà di conferire i propri beni nel fondo e che
l'annotazione della convenzione si inscrive in un sistema incardinato sulla
comunione legale familiare, che viene derogata appunto dal fondo patrimoniale;
se si aggiunge che l'art. 166, comma 3, abr. coesisteva, all'origine, con il
divieto di donazione tra i coniugi, è difficilmente contestabile la
insignificanza, sul piano sistematico, della abrogata disciplina del patrimonio
familiare". 6. I dubbi di legittimità costituzionale
Le pertinenti osservazioni appena esposte privilegiano, dunque, l'opzione
interpretativa che esclude l'applicabilità dellart. 170 c.c.
qualora il debito sia stato contratto in epoca precedente alla costituzione del fondo patrimoniale,
interpretazione che, peraltro, appare maggiormente in linea con i principi
fondamentali del nostro ordinamento. Ed invero, nellipotesi
si accedesse alla contrapposta tesi (secondo cui le limitazioni di cui allart.
170 c.c. avrebbero carattere assoluto e generalizzato, colpendo indistintamente
non soltanto i crediti successivi, ma anche quelli precedenti alla costituzione
del fondo), si introdurrebbe e legittimerebbe un mezzo per eludere il sistema della responsabilità
patrimoniale del debitore. Si cita lesempio di un Istituto
di credito, il quale -confidando nella solvibilità dellutente, poiché
proprietario di immobile libero da iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli-
conceda le richieste
linee di credito. Se si consentisse a colui che abbia così ottenuto affidamenti
di cautelarsi da preordinate insolvenze e conseguenti azioni esecutive,
mediante destinazione successiva dei propri beni al fondo patrimoniale, si
introdurrebbe appunto un mero espediente elusivo e lesivo, che vieppiù
prospetterebbe la q.l.c. dellart. 170 c.c., in relazione agli
artt. 3 e 24 Cost., nella parte in cui estende linespropriabilità dei
beni destinati al fondo patrimoniale anche allipotesi in cui i crediti siano sorti in epoca precedente
alla costituzione del fondo medesimo. Il dubbio di contrasto con lart.
3 Cost. (per violazione del principio di uguaglianza) si fonda sul rilievo che
mentre per i creditori successivi vi sarebbe la previa possibilità di acquisire informazioni sulla
destinazione del credito ovvero di cautelarsi dagli effetti della costituzione
medesima, concedendo unicamente finanziamenti da destinare a ben determinate
esigenze familiari, quali le cure mediche del figlio, per i creditori precedenti
una siffatta indagine oppure, in alternativa, l'adozione di un siffatto
strumento di "autotutela" (quale, appunto, il c.d. prestito
finalizzato o finanziamento di scopo), in assenza del fondo patrimoniale, non
avrebbero, invece, significato alcuno. In altri termini, non avrebbe senso
richiedere la conoscenza della estraneità del debito ai bisogni familiari se
già non risultasse trascritto il fondo patrimoniale, posto che l'eventuale
estraneità potrebbe incidere sul diritto di agire in executivis solo in
presenza della convenzione, mentre in sua assenza assumerebbe una valenza
neutra, cioè priva di rilievo ai fini delloperazione creditizia,
sempre che non si voglia imporre al creditore lonere di preconizzare
lintenzione dei coniugi contraenti di costituire in futuro un fondo patrimoniale. Parimenti
fondato è il vulnus allart. 3 Cost. per irragionevolezza
sopravvenuta e/o anacronismo delle scelte legislative, atteso che -come
peraltro osservato dal Tribunale di Ragusa- la limitazione al diritto di agire in executivis di cui all'art.
170 c.c. confliggerebbe con il sistema della responsabilità patrimoniale (artt.
2740 e 2741 c.c.), introducendo un regime derogatorio ingiustificato ed
incoerente. Ed invero, proprio in ragione del disposto di cui allart. 170 c.c., il fondo patrimoniale ha
ormai assunto -nella prassi- una funzione strumentale e distorta rispetto alla
sua originaria finalità solidaristica (il soddisfacimento delle esigenze
familiari), rappresentando -come accennato- un mero espediente successivo
all'erogazione del credito, posto in essere per sottrarre determinati beni alla
generica garanzia di tutti i creditori, conservandone peraltro la piena
proprietà. In relazione alla violazione dell'art. 24 Cost., pure prospettata,
si rileva che la limitazione de quo restringerebbe la difesa dei terzi
creditori allazione revocatoria che, pertanto, pur
presentando complessi profili probatori, costituirebbe lunico rimedio per
evitare gli irreversibili pregiudizi (sopravvenuta assenza di garanzie) della costituzione successiva del fondo
patrimoniale. Sul punto, il risalente ed ormai consolidato orientamento della
Corte Costituzionale (sentenze n. 94/1973 e n. 5/1974), pur ammettendo
diversificazioni e limitazioni del sistema di tutela giurisdizionale, ha sempre
affermato che l'evenienza va circoscritta alle ipotesi in cui si ponga lesigenza
di salvaguardare interessi razionalmente ritenuti degni di tutela. Tale
esigenza, seppure sussistente allepoca della legge di riforma del diritto
di famiglia (che ha appunto
introdotto il fondo patrimoniale in sostituzione del patrimonio familiare) in
ragione del carattere ancora patriarcale della famiglia e del diverso contesto
storico-sociale esistente, ha da anni assunto connotazioni marginali e
residuali, riconducibili alla crisi ed alla dissoluzione della famiglia
legittima (si pensi al recente scontro politico sulla regolamentazione delle
coppie di fatto). 7. Il Trust (brevi cenni) La parola Trust in lingua inglese
significa affidamento. Ed è proprio sulla fiducia che si basa questo innovativo
strumento di pianificazione patrimoniale, conosciuto ed utilizzato in Italia
solo da pochi anni, precisamente da quando il nostro Paese ha ratificato la
Convenzione dell'Aja (art. 2 della L. 16.10.1989 n.
( da "Virgilio Notizie"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 10 apr.
(Apcom) - La legge sul testamento biologico cambierà alla Camera: la previsione
è della vicepresidente del Senato Emma Bonino. "Mi aspetto - ha detto
intervenendo a 'Otto e mezzo' su La7 - una legge cambiata alla Camera sul
testamento biologico. Penso che questo obbligo di vivere a qualunque costo,
quando alla fine l'hanno visto scritto nero su bianco abbia fatto serpeggiare
un po' di disagio, tanto che la Camera ha deciso di rivedere un po' tutto, non
solo di fare una pausa per riflettere un pochino". Quanto alla legge 40, dopo la decisione della Corte costituzionale che ne ha bocciato alcune norme, "non c'è nessun vuoto
legislativo, quindi si applica così. Per ora - ha spiegato l'esponente radicale
- sono saltate le parti più inaccettabili, oggi cominciano a rendere evidente
ciò che decidevamo noi radicali sulla legge 40. Però intanto quanti
dolori e quante tragedie". "Sui temi della laicità - ha detto ancora
Bonino - penso abbiamo fatto passi indietro, non solo per le ingerenze della
Chiesa, ma anche per la fragilità della classe politica che si sente così poco
portatrice di valori che li mutua da qualche altra parte. Scambia i credenti
con i votanti, per un alleanza di potere, come se solo i credenti o le
gerarchie vaticane avessero dei valori".
( da "Virgilio Notizie"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 10 apr.
(Apcom-Nuova Europa) - Spetta alla Corte costituzionale moldava adesso decidere
sul nuovo conteggio dei voti delle elezioni legislative di domenica scorsa,
dopo che il presidente Vladimir Voronin ha chiesto ufficialmente di ripetere il
computo per dare "stabilità" al Paese e nello stesso tempo accettare
l'appello dell'opposizione che è scesa in piazza ed è stata coinvolta negli
scontri con la polizia. E mentre a Chisinau diverse centinaia attivisti
protestano pacificamente contro il governo, scoppiano nuove scintille nella
crisi diplomatica tra la Moldova e la Romania. L'accusa lanciata da Voronin nei
giorni scorsi su una regia romena dietro agli scontri di piazza a Chisinau non
si sgonfia e oggi il capo di stato ha dichiarato di averne "le prove"
incontrovertibili mentre la Procura generale ha annunciato di aver arrestato un
cittadino romeno, che sarebbe coinvolto nelle proteste. La smentita ufficiale
da parte di Bucarest non si è fatta attendere e anzi il ministero degli Esteri
romeno ha chiesto di conoscere l'identità del sospettato, di cui si conosce il
cognome Jordan, per dare assistenza consolare. La Procura moldava ha dichiarato
in un comunicato di aver rinvenuto nell'abitazione del romeno mappe di
Chisinau, degli edifici amministrativi, incluso il Parlamento e la residenza
del presidente e il materiale per confezionare bombe molotov. "La Procura
sta valutando le misure da intraprendere per provare in maniera piena, rapida e
oggettiva tutti i fatti, quello che è accaduto e le responsabilità del
sospettato". E il presidente moldavo ha rilanciato la teora del complotto
sostenendo legami tra l'opposizione moldava e l'ambasciata di Romania a
Chisinau. Gli incidenti diplomatici e non che hanno coinvolto romeni in questi
giorni sono diversi. Secondo le notizie diffuse dalla stampa tre giornalisti
romeni sono stati espulsi e il corrispondente della tv romena Tvr da Chisinau,
Doru Dendiu, è stato arrestato e poi rilasciato. Nell'ultima settimana un
cameraman di Pro TV è stato aggredito e altri colleghi hanno subito intimidazioni.
L'associazione stampa romena si è detta molto preoccupata dalla situazione in
cui si trovano a lavorare i colleghi che sono in Moldova e ha chiesto alle
autorità moldave di "garantire la sicurezza dei giornalisti". Ieri
anche Reporter senza frontiere aveva protestato contro il mancato ingresso dei
giornalisti romeni in Moldova e il ripristino del regime di visti da parte
delle autorità moldave. (segue)
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Biotestamento/Bonino:
Mi aspetto che la legge cambi alla Camera di Apcom "Obbligo vivere a
qualunque costo ha fatto serpeggiare disagio" -->Roma, 10 apr. (Apcom)
- La legge sul testamento biologico cambierà alla Camera: la previsione è della
vicepresidente del Senato Emma Bonino. "Mi aspetto - ha detto intervenendo
a 'Otto e mezzo' su La7 - una legge cambiata alla Camera sul testamento
biologico. Penso che questo obbligo di vivere a qualunque costo, quando alla
fine l'hanno visto scritto nero su bianco abbia fatto serpeggiare un po' di
disagio, tanto che la Camera ha deciso di rivedere un po' tutto, non solo di
fare una pausa per riflettere un pochino". Quanto alla legge 40, dopo la decisione della Corte costituzionale che ne ha bocciato alcune norme, "non c'è nessun vuoto
legislativo, quindi si applica così. Per ora - ha spiegato l'esponente radicale
- sono saltate le parti più inaccettabili, oggi cominciano a rendere evidente
ciò che decidevamo noi radicali sulla legge 40. Però intanto quanti
dolori e quante tragedie". "Sui temi della laicità - ha detto ancora
Bonino - penso abbiamo fatto passi indietro, non solo per le ingerenze della
Chiesa, ma anche per la fragilità della classe politica che si sente così poco
portatrice di valori che li mutua da qualche altra parte. Scambia i credenti
con i votanti, per un alleanza di potere, come se solo i credenti o le
gerarchie vaticane avessero dei valori".
( da "Wall Street Italia"
del 10-04-2009)
Argomenti: Giustizia
## Moldova/ Pronti a
nuovo conteggio voti, scintille con Bucarest di Apcom Corte Costituzionale
deciderà se effettuare computo schede -->Roma, 10 apr. (Apcom-Nuova Europa)
- Spetta alla Corte costituzionale moldava adesso
decidere sul nuovo conteggio dei voti delle elezioni legislative di domenica
scorsa, dopo che il presidente Vladimir Voronin ha chiesto ufficialmente di
ripetere il computo per dare "stabilità" al Paese e nello stesso
tempo accettare l'appello dell'opposizione che è scesa in piazza ed è stata
coinvolta negli scontri con la polizia. E mentre a Chisinau diverse centinaia
attivisti protestano pacificamente contro il governo, scoppiano nuove scintille
nella crisi diplomatica tra la Moldova e la Romania. L'accusa lanciata da
Voronin nei giorni scorsi su una regia romena dietro agli scontri di piazza a
Chisinau non si sgonfia e oggi il capo di stato ha dichiarato di averne
"le prove" incontrovertibili mentre la Procura generale ha annunciato
di aver arrestato un cittadino romeno, che sarebbe coinvolto nelle proteste. La
smentita ufficiale da parte di Bucarest non si è fatta attendere e anzi il
ministero degli Esteri romeno ha chiesto di conoscere l'identità del
sospettato, di cui si conosce il cognome Jordan, per dare assistenza consolare.
La Procura moldava ha dichiarato in un comunicato di aver rinvenuto
nell'abitazione del romeno mappe di Chisinau, degli edifici amministrativi,
incluso il Parlamento e la residenza del presidente e il materiale per confezionare
bombe molotov. "La Procura sta valutando le misure da intraprendere per
provare in maniera piena, rapida e oggettiva tutti i fatti, quello che è
accaduto e le responsabilità del sospettato". E il presidente moldavo ha
rilanciato la teora del complotto sostenendo legami tra l'opposizione moldava e
l'ambasciata di Romania a Chisinau. Gli incidenti diplomatici e non che hanno
coinvolto romeni in questi giorni sono diversi. Secondo le notizie diffuse
dalla stampa tre giornalisti romeni sono stati espulsi e il corrispondente
della tv romena Tvr da Chisinau, Doru Dendiu, è stato arrestato e poi
rilasciato. Nell'ultima settimana un cameraman di Pro TV è stato aggredito e
altri colleghi hanno subito intimidazioni. L'associazione stampa romena si è
detta molto preoccupata dalla situazione in cui si trovano a lavorare i
colleghi che sono in Moldova e ha chiesto alle autorità moldave di
"garantire la sicurezza dei giornalisti". Ieri anche Reporter senza
frontiere aveva protestato contro il mancato ingresso dei giornalisti romeni in
Moldova e il ripristino del regime di visti da parte delle autorità moldave.
(segue)