CENACOLO
DEI COGITANTI |
Guai se la forma divora la
sostanza ( da "Articolo21.com"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ombra di discredito sul CSM e su
chi fece pendere la bilancia da quel lato. Adesso alcuni esponenti dell?Ordine
dicono che Maniaci deve pagare pegno per non aver seguito la trafila; altri
dicono non possumus perché non ha presentato la domanda. La prima obiezione,
non merita commento.
Materia potrebbe ritornare
in sella ( da "Gazzetta
di Reggio" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in cui il vicepresidente del Csm -
Nicola Mancino - è sceso in campo a difesa del magistrato dimissionario. Il
numero due del Csm ha specificato che Materia è stato sentito telefonicamente
per saperne di più sulle sue dimissioni, per poi osservare come sia in
discussione «l'onorabilità di un magistrato» e come la lettera di dimissioni
presentata dal procuratore di Reggio sia «
"Sinistra addio Nuova
giunta o tutti a casa" ( da "Stampa,
La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ingusto atteggiamento persecutorio
assunto dal Csm» nei confronti della Forleo. Il trasferimento d'ufficio per
incompatibilità ambientale deliberato dal Csm nel luglio scorso nei confronti
del Gip dell'inchiesta milanese sulle scalate bancarie, Clementina Forleo, è
stato deliberato «in carenza dei presupposti di causa ed effetto previsti dalla
norma vigente».
Rompiamo il silenzio,
tutti insieme Con Libertà e Giustizia per reagire
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale,
magistratura), l'occupazione e il controllo dell'informazione, la
destrutturazione (tagli di fondi e di servizi) degli elementi chiave che
costituiscono e fondano la socialità e l'eguaglianza quali la scuola e la
sanità in favore del privato, l'indebolimento della capacità sindacale del
cittadino attraverso contratti di lavoro sempre meno tutelanti,
"Why not",
chiesto il rinvioa giudizio per 98 persone
( da "Secolo XIX, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: chiese al Consiglio superiore della
magistratura l'immediato trasferimento dal capoluogo calabrese e l'avvio di un
procedimento disciplinare a carico di De Magistris. Il Csm non agì in via
cautelare, non ravvisando alcuna urgenza, ma il procedimento si concluse il 18
gennaio con il trasferimento di De Magistris di sede e di funzioni. 01/05/2009
FORLEO: TAR ACCOGLIE
RICORSO E ANNULLA TRASFERIMENTO /ANSA
( da "Secolo XIX, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Tar del Lazio ha accolto il suo
ricorso contro il provvedimento del Csm che le aveva imposto di lasciare Milano
per incompatibilità ambientale, dopo il tumulto seguito alle sue dichiarazioni
su presunte interferenze di poteri forti nelle inchieste sulle scalate
bancarie. «Sono molto commossa, la giustizia ha trionfato» ha detto il giudice
subito dopo aver appreso della sentenza.
Fondo mobilità dei
disabili solo d'intesa con le regioni
( da "Italia Oggi" del
01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ripartizione delle competenze
legislative è stata la Corte costituzionale che, con sentenza n. 124 di ieri,
ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 2, comma 474, legge 244/07 nella parte
in cui non prevede che il dm dei Trasporti, emanato di concerto con i ministri
dell'economia, della salute e della solidarietà sociale, sia adottato previa
intesa con la Conferenza permanente Stato-
Albergati, l'accordo con i
socialisti ( da "Provincia
Pavese, La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ex vicepresidente del Csm, Virginio
Rognoni. Altro nome che circola con insistenza è quello di Italo Arella,
componente della giunta di Ascom, l'associazione commercianti, e del consiglio
di amministrazione della fondazione Vittadini. Luigi Boffini, volontario della
Caritas, potrebbe far parte dell'elenco dei candidati in rappresentanza degli
ambienti cattolici.
Il Tar annulla il
trasferimento dell'ex gip Forleo ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il Csm infatti potrebbe ricorrere
al Consiglio di Stato. La sentenza, infatti, dovrà essere notificata al Csm
dalla stessa Forleo. Poi, l'organo di autogoverno dei magistrati avrà due
possibilità: prendere atto e dare esecuzione alla sentenza, oppure impugnare il
provvedimento davanti al Consiglio di Stato,
PENSATE se venisse
riformato il fuorigioco; e se si dovesse rigiocare una certa p...
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: LA Corte Costituzionale è il
guardiano della legge-pilastro che tiene in equilibrio la Repubblica, e quindi
la società: la Costituzione. Se chi fa le leggi (Parlamento o Governo) sgarra
da quella via aurea, paga penitenza. Adesso succede che i giudici-guardiani di
Palazzo della Consulta danno ragione a Michele Leoni,
Argomenti:
Giustizia
Abstract: In particolare la nostra Regione,
che ne ha la facoltà, dovrebbe ricorrere alla Corte costituzionale, per
impugnare una norma chiaramente lesiva delle prerogative che la Costituzione
assegna alle Regioni nel campo della pianificazione territoriale».
Filse progetta il nuovo
ospedale ( da "Nazione,
La (La Spezia)" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: davanti alla Corte Costituzionale».
«L'obiettivo ha continuato Burlando è quello di avviare al più presto alcuni
interventi strategici per la Liguria, come l'ospedale spezzino, per il quale
sono stati stanziati 188 milioni di euro. In particolare la società avrà come
compito l'accelerazione di nuovi progetti, l'incremento delle infrastrutture e
lo sviluppo della progettazione per l'
Non vestirò mai più la
toga Mi batterò per la legalità ( da "Unita,
L'" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: «Sono stato fermato dalla politica,
che ha fatto il suo, ma con il concorso determinante di settori della
magistratura. Maggior responsabile è il Csm, che rispetto come istituzione, ma
di cui vedo la degenerazione». Intervista a Luigi De Magistris
Giustizia Per Tar del
Lazio la Forleo può restare a Milano Il Tar del Lazio ha acc...
( da "Unita, L'" del
01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Giustizia Per Tar del Lazio la
Forleo può restare a Milano Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del gip di
Milano Clementina Forleo contro la decisione del Csm di trasferirla d'ufficio a
Cremona. Il Csm, che aveva deliberato il trasferimento d'ufficio della Forleo
per incompatibilità ambientale, farà ricorso.
Il Tar: no al
trasferimento della Forleo ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lazio ha accolto il suo ricorso
contro il provvedimento del Csm che le aveva imposto di lasciare Milano per
incompatibilità ambientale, dopo il tumulto seguito alle sue dichiarazioni su
presunte interferenze di poteri forti nelle inchieste sulle scalate bancarie.
«Sono molto commossa, la giustizia ha trionfato» dice il giudice, dimenticando
per un attimo le amarezze dei mesi scorsi.
il procuratore capo pronto
a difendersi ( da "Centro,
Il" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Cassazione e quindi interessato la
prima sezione disciplinare del Csm. All'indomani della notizia della decisione
del Csm, in tribunale da una parte si respira un clima di sorpresa attorno
all'effetto avuto da un esposto, comunque sia, anonimo, da un'altra a
dimostrazione di come qualcosa non andasse per il verso giusto si ricorda
quando un mese fa arrivarono gli ispettori ministeriali.
la sua strategia
( da "Centro, Il" del
01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sott'inchiesta da parte del Csm,
baserà la propria difesa. A differenza del giudice, che ha l'obbligo di
astensione (articolo 36), al pm viene data la possibilità di esimersi. I casi
sono gli stessi e fra questi c'è anche il grado di parentela. Moffa è accusato
di non essersi astenuto nel processo che riguardava un parente.
ecco il caso del parente
su cui è nata l'inchiesta ( da "Centro,
Il" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Moffa nel processo sosteneva la pubblica
accusa e secondo il Csm, che l'ha trasferito d'ufficio, non si è astenuto dal
dare un parere in merito alla richiesta di patteggiamento della pena avanzata
dall'imputato- suo parente. Il procuratore capo, come ha ribadito anche davanti
ai giudici della sezione disciplinare del Csm, sostiene che non aveva, quale
pm, l'obbligo di astenersi.
villa segni, non c'era
alternativa ( da "Nuova
Sardegna, La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Asl 1 si riserva di avviare
ulteriori programmi riabilitativi di inserimento lavorativo e di
socializzazione per gli utenti del Csm che arricchiranno l'offerta di servizi
ad Alghero, avvalendosi del personale educativo della cooperativa attualmente
convenzionata». Dagli operatori sanitari di Villa Segni è invece arrivato un
articolato intervento sulla smobilitazione di Villa Segni.
Materia può tornare in
corsa per Bologna ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ma il Csm 'frena' TIZIANO SORESINA
REGGIO. Materia pronto a ritirare le dimissioni, ritornando così
sorprendentemente in gioco per la poltrona di capo della procura di Bologna. Il
rumors - più che insistente - piomba a Reggio dagli ambienti romani del Csm e
la «retromarcia» di Materia avrebbe del clamoroso.
quel parere
dell'avvocatura che seppellisce il protocollo - (segue dalla prima pagina)
nicola colaianni ( da "Repubblica,
La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dopo la sentenza della Corte
costituzionale, s´è comportata come se fosse ancora proprietaria del bene. Ha
continuato perciò a spendere soldi pubblici per un bene ridiventato privato.
Con lieta incoscienza ma indisturbata dal proprietario parvenu. Il quale s´è
limitato ad una generica letterina di diffida.
i figli assenti dalla
scuola, genitori puniti con un'oblazione di 34 euro
( da "Nuova Sardegna, La"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Per chi ieri invece non si è
presentato davanti al giudice rimane aperto il contenzioso legale perché
ignorata la possibilità di mandare in archivio il problema con l'oblazione si
dovrà arrivare al dibattimento. La seconda parte di questa battagli giudiziaria
è prevista per il 16 luglio prossimo. In quell'occasione dovrà essere sentito
anche il dirigente scolastico. (ea)
organici all'osso e
giustizia al tracollo ( da "Nuova
Sardegna, La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esercizio della giustizia penale,
come gli assistenti giudiziari, che svolgono funzioni come la verbalizzazione
delle udienze. E il governo che promette di sistemare i problemi della
giustizia? Per ora si fa sentire con la legge Brunetta che prevede un ulteriore
taglio del dieci per cento del personale e con provvedimenti che aprono le
porte all'
laudati nuovo procuratore
nomina all'unanimità del csm ( da "Repubblica,
La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: unanimità del Csm Mobilitazione
generale degli agenti e manifestazione di piazza a Bari. Le annuncia la
segreteria provinciale del Siap se la situazione di chi lavora nella squadra
mobile non dovesse migliorare: «I colleghi sono costretti a tirare a dadi per
poter uscire di servizio con un´auto e devono fare i conti anche con ore di
straordinario non indennizzato»
forleo, il tar annulla il
trasferimento ( da "Repubblica,
La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: annullando così il provvedimento
del Csm. «Sono commossa, la giustizia ha trionfato», ha commentato Forleo. Alla
base del trasferimento le sue dichiarazioni pubbliche sui "poteri
forti" che avrebbero interferito nelle inchieste sulle scalate bancarie.
Ora il Csm dovrà decidere se rivolgersi al Consiglio di Stato: se anche questo
ricorso dovesse essere respinto,
nasce la camera civile
( da "Tirreno, Il" del
01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: mobilitati soprattutto per
stimolare anche nella nostra città il dibattito sul problema giustizia con
particolare riferimento al settore della giustizia civile. Presidente della
Camera è stato eletto l'avvocato Giovanni Giovannelli, vicepresidente Franco
Ballati, tesoriere Fernando Paggetti, segretario lo stesso Franco Ballati e
membri gli avvocati Caterina Silvestri, Lorenzo Franchini,
Il Tar dà ragione alla
Forleo Lei:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: spiega che il Tar del Lazio ha
accolto il suo ricorso contro il Csm, che le aveva imposto di lasciare Milano
per Cremona dopo le polemiche seguite alle sue frasi riguardo i poteri forti
nelle scalate bancarie. Ma, per essere sicura di lasciare Cremona, Forleo dovrà
attendere ancora: il Csm potrebbe impugnare la sentenza.
MENTRE le rappresentanze
sindacali della Centrale di Porto Tolle festeggiano dopo...
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ricorrere alla Corte costituzionale
per impugnare una norma chiaramente lesiva delle prerogative che la
Costituzione assegna alle Regioni nel campo della pianificazione territoriale».
La lista "Sinistra Unita"con Rifondazione Comunista, Sinistra
Democratica ex Ds di Adria, considera «il sì al carbone per la centrale di
Porto Tolle,
PERUGIA LA BASAGLIA ha
chiuso le porte ai manicomi. Era il 13 m...
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ma anche gli affidamenti ai Centri
di salute mentale (Csm) o gli inserimenti in comunità o in strutture di
recupero». Chi stabilisce il trattamento? «Le aziende sanitarie di riferimento,
sulla base della patologia e della gravità del soggetto». E se il malato
diventa pericoloso? «Si ricorre al Tso».
LANCIANO - Non ho
scheletri nell'armadio, è una macchinazione . E' la chiosa...
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: con un provvedimento cautelare
urgente del Csm che ne ha disposto l'immediato trasferimento provvisorio ad
altra sede contigua a Lanciano, sempre con incarichi requirenti. Moffa potrebbe
finire anche alla Procura Generale. Certo è che deve andare via, subito. Poi si
attenderà l'esito dei procedimenti amministrativi e disciplinare che potrà
avere qualsiasi altro tipo di sentenza.
Paolo Franci Roma L'ALTA
CORTE di Giustizia del Coni riapre lo stadio Olimpico a...
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il collegio del Foro Italico
presieduto da Riccardo Chieppa, presidente emerito della Corte Costituzionale,
ha sospeso il verdetto della Corte di Giustizia federale che aveva rigettato il
ricorso juventini confermando di fatto quanto deciso dal giudice sportivo Tosel
in attesa delle motivazioni della stessa Corte che saranno discusse il 14
maggio.
Il Tar dà ragione al gip
Forleo: illegittimo il trasferimento da Milano deciso dal Csm
( da "Messaggero, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Venerdì 01 Maggio 2009 Chiudi Il
Tar dà ragione al gip Forleo: illegittimo il trasferimento da Milano deciso dal
Csm
ROMA - Il Tar dà ragione
all'ex gip milanese Clementina Forleo e boccia la decisione del C...
( da "Messaggero, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Clementina Forleo e boccia la
decisione del Csm che a luglio aveva trasferito per incompatibilità ambientale
il magistrato da Milano a Cremona. La prima sezione del Tribunale
amministrativo, presieduto da Giorgio Giovannini, ha ritenuto che il trasferimento
d'ufficio disposto dal Csm sia stato deliberato «in carenza dei presupposti di
causa ed effetto previsti dalla norma vigente»
Le sezioni per i brevetti
perdono le vecchie liti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI
GIUSTIZIA data: 2009-05-01 - pag: 31 autore: Corte costituzionale. In materia
di misure cautelari Le sezioni per i brevetti perdono le vecchie liti Giovanni
Negri MILANO Si alleggerisce il carico di lavoro delle sezioni specializzate in
proprietà industriale. La Corte costituzionale, con la sentenza n.
Laudati è il nuovo
procuratore ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corriere del Mezzogiorno sezione:
BARI data: 01/05/2009 - pag: 11 Lo ha deciso il Csm Laudati è il nuovo
procuratore BARI Il Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso la nomina
di Antonio Laudati (nella foto) a nuovo procuratore di Bari. Il plenum del Csm
ha approvato all'unanimità la proposta della commissione per gli incarichi
direttivi.
Spazio alle Regioni sul
trasporto disabili ( da "Sole
24 Ore, Il" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale, con la
sentenza n. 124, depositata ieri e scritta da Maria Rita Saulle, ha infatti
dichiarato l'illegittimità costituzionale di quella parte della Finanziaria
2008 (articolo 2, comma 474, della legge n. 244 del 2007) che istituisce un
parco ferroviario per favorire la mobilità dei disabili.
Centrale a carbone
impugnare la sentenza ( da "Nuova
Ferrara, La" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Regione Emilia Romagna dovrebbe
ricorrere alla Corte costituzionale per impugnare una norma chiaramente lesiva
delle prerogative che la Costituzione assegna alle Regioni nel campo della
pianificazione territoriale». La Provincia si scaglia contro la decisione del
Governo di autorizzare la riconversione a carbone della centrale elettrica di
Porto Tolle,
Il Tar
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm. La gip: commossa MILANO Il Tar
del Lazio dà ragione a Clementina Forleo e annulla la decisione con cui il Csm
il 28 luglio
Izzo, Zuccarelli e
Melillo: ecco i tre nuovi aggiunti
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 9 Nomina ufficializzata dal Csm
Izzo, Zuccarelli e Melillo: ecco i tre nuovi aggiunti ROMA Il plenum del
Consiglio superiore della magistratura ha ufficializzato la nomina dei tre
nuovi procuratori aggiunti a Napoli: si tratta di Luciana Izzo, attualmente procuratore
capo presso il Tribunale dei minorenni, e di Fausto Zuccarelli e Giovanni
Melillo,
Csm, il pm Vitello da Roma
a Lamezia ( da "Corriere
della Sera" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 2009 - pag: 6 NOMINE Csm, il pm
Vitello da Roma a Lamezia Il pm Salvatore Vitello è il nuovo procuratore della
Repubblica di Lamezia Terme (Catanzaro). La nomina è stata decisa all'unanimità
dal plenum del Csm. Vitello, in magistratura dal
Argomenti:
Giustizia
Abstract: vicepresidente dell'Unione delle
Camere penali italiane al Csm, al Procuratore generale della Corte di
Cassazione e al suo Ordine. Il giudice Giovanni De Donato ha a sua volta
trasmesso gli atti al consiglio dell'Ordine degli avvocati e al Procuratore, affinché
si accerti se l'avvocato Borzone si sia macchiato di qualche reato.
Accolto il ricorso di
Clementina Forleo ( da "AudioNews.it"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Tar del Lazio ha accolto il suo
ricorso contro la decisione del Csm di trasferirla d'ufficio a Cremona
riconoscendo la "carenza di presupposti". "Sono commossa",
commenta il gip, nel mirino del Csm e di parte del mondo politico dopo le
dichiarazioni sull'ingerenza di "poteri forti" nelle sue inchieste
sulle scalate bancarie.
Toyota Partmakers Hire Detectives to Probe Suppliers as Bankruptcies
Rise ( da "Bloomberg"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a
Tokyo-based supply chain analyst at CSM Worldwide, which advises the auto
industry. "This would change the balance of power and could become
reflected in prices," Miyao said.
Gip non incompatibile
Forleo torna a Milano ( da "Giornale.it,
Il" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Csm aspetta la notifica e,
probabilmente, farà ricorso al Consiglio di Stato. Il trasferimento era stato
deciso dal plenum del Csm a luglio per le dichiarazioni fatte dalla Forleo a
stampa e tv su poteri forti che avrebbero interferito nella sua attività
giurisdizionale relativa alle inchieste sulle scalate bancarie.
La lunga corsa
all'euroseggio, duello per duello
( da "Giornale.it, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ieri la Alfano ha nuovamente accusato
il vicepresidente del Csm Nicola Mancino di mentire riguardo all'incontro tra
l'allora ministro dell'Interno e Paolo Borsellino alle ore 19 e 30 del 1º
luglio 1992, che per Mancino «non ci fu mai». La sorella del pm ucciso in Via
d'Amelio, forse per non irritare il Pd, ha preferito glissare.
1 MAGGIO/ AL QUIRINALE
STELLE AL MERITO LAVORO PER ABRUZZESI
( da "Wall Street Italia"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Erano presenti il Vice Presidente
della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in
rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera
dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo,
autorità civili ed esponenti del mondo del lavoro.
IL MAGISTRATO AVELLINESE
ANTONIO LAUDATI è IL NUOVO PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI BARI. LO HA...
( da "Mattino, Il (Avellino)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: unanimità ieri mattina il plenum
del Csm. Un ulteriore riconoscimento al valente magistrato irpino. A proporre
il nome di Laudati era stata la quinta commissione del Csm. Il nuovo
procuratore capo rientra in ruolo dopo che ha ricoperto l'incarico di direttore
generale della Giustizia penale-Dipartimento degli Affari di Giustizia al
Ministero di via Arenula,
ROMA. IL TRASFERIMENTO
D'UFFICIO DA MILANO A CREMONA, PER INCOMPATIBILITà AMBIENTALE DELIBERATO...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: incompatibilità ambientale
deliberato dal Csm nel luglio scorso nei confronti del gip dell'inchiesta
milanese sulle scalate bancarie, Clementina Forleo, è stato deliberato «in
carenza dei presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma vigente». È
questa una delle principali motivazioni in base alle quali il Tar del Lazio ha
accolto il ricorso del magistrato e annullato il provvedimento.
IL PRESIDENTE NAPOLITANO
HA INCONTRATO I NUOVI MA ( da "WindPress.it"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Erano presenti il Vice Presidente
della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in
rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera
dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo,
autorità civili ed esponenti del mondo del lavoro.
Rappresentativa Juniores
Treviso inizia senza gol ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Iacobucci (Caerano), Busetti (Virtus
Csm Farra). Risultati: Padova-Belluno 1-1 (2-1 ai rig.), Venezia-Verona 2-0,
Rovigo-Verona 1-0, Rovigo-Venezia 0-1, Vicenza-Basso Piave 1-0, Bassano-Basso
Piave 0-2, Bassano-Vicenza 0-2. Classifica: Venezia, Vicenza 6, Belluno,
Padova, Treviso, Basso Piave 3, Bassano, Verona 0.
1 Maggio/ Al Quirinale
stelle al merito lavoro per abruzzesi
( da "Virgilio Notizie"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Erano presenti il Vice Presidente
della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in
rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera
dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo,
autorità civili ed esponenti del mondo del lavoro.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: incompatibilità ambientale
deliberato dal Csm nel luglio scorso nei confronti del Gip dell'inchiesta
milanese sulle scalate bancarie, Clementina Forleo, è giunto «in carenza dei
presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma vigente». Questa una delle
principali motivazioni per cui il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della
Forleo e annullato il provvedimento del plenum del Csm.
Quali poterial premier
( da "Sicilia, La" del
01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in qual modo potrebbe rientrare nel
disegno di riforma in tale maniera auspicato, la Corte costituzionale, la quale
in quanto giudice, ancorché costituzionale, dovrebbe riacquistare (per la parte
che già ha perso) con pienezza la condizione di neutralità e di assoluta
soggezione alla legge, anche perché giudice in unica istanza.
Chavigné n'a
Argomenti:
Giustizia
Abstract: D'une
part, le CSM n'a rien reproché à Fabrice Burgaud concernant la détention des
mis en examen. D'autre
part, je rappelle que ce magistrat n'était plus en poste dans le Nord depuis un
an lorsque j'ai été amené à statuer. Les faits débattus devant le
CSM n'avaient aucun lien avec l'audience du 26 août 2003.
Ford, Toyota, Nissan U.S. Sales Trail Estimates as Recession Cuts Demand ( da "Bloomberg"
Argomenti:
Giustizia
Abstract: an
analyst at CSM Worldwide in
1 maggio, Napolitano :
"Menzione speciale alla memoria lavoratori egiziani deceduti a Settimo
Milanese" ( da "Sestopotere.com"
del 01-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Erano presenti il Vice Presidente
della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in
rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera
dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del Lazio e dell?Abruzzo,
autorità civili ed esponenti del mondo del lavoro.
Il Tar
Argomenti:
Giustizia
Abstract: decisione del Csm. La gip: commossa
MILANO Il Tar del Lazio dà ragione a Clementina Forleo e annulla la decisione
con cui il Csm il 28 luglio
Primo Maggio. La consegna
delle "Stelle al merito del lavoro" al Quirinale
( da "AmericaOggi Online"
del 02-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Erano presenti il Vice Presidente
della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in
rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera
dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo,
autorità civili ed esponenti del mondo del lavoro.
Le favolette sull'unità
resistenziale sono finite a Onna, il 25 aprile
( da "Foglio, Il" del 02-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: dalla formazione della Corte
costituzionale a quella del Consiglio superiore della magistratura al decollo
delle regioni). Una “trappola”, la definiva Scelba. Principe senza scettro,
democrazia senza Costituzione, chiamò Lelio Basso quella stagione. Per tener
saldi principi e simboli, e insieme innovare profondamente,
Affaire Burgaud : vives
tensions au Conseil de la magistrature
( da "Figaro, Le" del
02-05-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: de
ne plus siéger au CSM. Maudite.
L'affaire d'Outreau aura jusqu'au bout divisé la magistrature. Cette fois, les
soubresauts de ce fiasco judiciaire ont atteint l'instance judiciaire suprême,
le Conseil supérieur de la magistrature (CSM), aujourd'hui ouvertement divisé
sur l'attitude à tenir vis-à-vis de l'un des siens, Xavier Chavigné.
( da "Articolo21.com"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Guai se la forma
divora la sostanza di Alberto Spampinato* Come si fa a negare che Pino Maniaci
sia un giornalista? Non si può. Di fronte al processo dufficio
che il tribunale di Palermo gli ha intentato con laccusa di esercizio
abusivo della professione
si deve semplicemente tributargli solidarietà e, doverosamente, iscriverlo dufficio
allOrdine dei Giornalisti, e magari dargli un altro premio per il
coraggio con cui fa questo mestiere su una frontiera tanto esposta. Invece si
obietta che lOrdine dei Giornalisti è frenato da insuperabili impedimenti formali e
addirittura si ipotizza che lo stesso Ordine si possa costituire parte civile
presentandosi al processo come parte lesa. La costituzione in giudizio sarebbe
un fatto abnorme e spero che non si arrivi a tanto, perché sarebbe difficile
respingere le accuse di chi già parla di oltranzismo corporativo. La
costituzione in giudizio getterebbe discredito sullorgano
di autogoverno della categoria. Mi auguro che si rifletta prima di compiere
questo passo e si
proceda con saggezza, evitando di cadere nella trappola di chi vorrebbe ridurre
il caso Maniaci a un casus belli per regolare altre partite di natura
imprecisata fra persone, fra componenti giornalistiche, fra Roma e Palermo. Ci
vuole molto cinismo per ragionare così: in questa partita “tutti” i giornalisti
e i loro organismi rappresentativi rischiano di perdere credibilità. Vorrei
perciò proporre una via duscita. La tessera. Conosco le obiezioni di
forma e di sostanza rispetto alla soluzione che ho formulato, ma siamo noi che fissiamo
le procedure più adatte per raggiungere risultati sostanziali. E' da
azzeccagarbugli far prevalere la forma sulla sostanza e sul merito delle cose.
In Sicilia, purtroppo, accade spesso ed è un grosso problema anche per la lotta
alla mafia. So di citare fatti noti ricordando che accadde, ad esempio, quando
si voleva promuovere capo dei giudici istruttori Giovanni Falcone, che lo aveva
meritato inequivocabilmente sul campo. Era il 1988. Invece, nel rispetto delle
forme, fu promosso un giudice di cui non ricordo il nome, che non aveva le sue
capacità ma aveva più anni di anzianità. Quella scelta creò un solco nel mondo
dei giudici e dopo 21 anni getta ancora unombra di discredito sul CSM e su
chi fece pendere la bilancia da quel lato. Adesso alcuni esponenti dellOrdine
dicono che Maniaci deve pagare pegno per non aver seguito la trafila; altri
dicono non possumus perché non ha presentato la domanda. La prima obiezione,
non merita commento. La seconda ha un fondamento, ma non può essere insuperabile in un Paese
in cui non è necessario presentare domanda neppure per ottenere la grazia dal
presidente della Repubblica. La questione va al di là del caso Maniaci e credo
che, con la saggezza che ho invocato, debbano farsene carico in modo solidale lOrdine
Nazionale dei Giornalisti e gli Ordini regionali , a cominciare da quello della
Sicilia. Come per i militari è previsto che divengano ufficiali sul campo senza
aver frequentato laccademia e senza aver presentato alcuna domanda, si stabilisca una volte per tutte che
oltre ai canali codificati di accesso alla professione ce nè
uno ad honorem, magari vincolandone lesercizio a un consenso condiviso
pluriregionale. A proposito: perché non abbiamo ancora iscritto dufficio
Roberto Saviano allOrdine
dei Giornalisti? Sul caso Maniaci non possiamo trincerarci dietro
liniziativa della magistratura che ha aperto un procedimento
dufficio per esercizio abusivo della professione con una iniziativa che,
con il dovuto rispetto, fa vacillare la fede nellobbligatorietà dellazione
penale. Spero che in udienza i giudici tengano nel dovuto conto lo spirito
della legge e il valore sociale del comportamento di Pino. Purtroppo è già
accaduto in Sicilia che le leggi sulla stampa siano valse a colpire proprio chi si impegnava a fare
circolare notizie che non trovavano spazio e visibilità su altri media: è
accaduto lanno scorso con la condanna della corte dappello di
Catania contro Carlo Ruta per il reato di stampa clandestina per aver
pubblicato una serie
di documenti sul suo blog. Una sentenza che ha fatto scalpore e ha destato
allarme in vari paesi europei e che avrebbe meritato più attenzione in Sicilia.
Ruta è un giornalista irregolare come Pino Maniaci, ma è uno che tira fuori le
notizie. Non possiamo accettare che i Ruta e i Maniaci e tutti gli altri grilli
parlanti siano ridotti al silenzio perché non hanno seguito la trafila per
iscriversi allOrdine. *responsabile di OSSIGENO -
Osservatorio permanente sullinformazione giornalistica e le notizie oscurate e sui cronisti minacciati
e sotto scorta promosso congiuntamente dalla Fnsi e dallOrdine
nazionale dei Giornalisti con il sostegno di Liberainformazione, Articolo21 e
UNCI
( da "Gazzetta di Reggio"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
L'indiscrezione
«rimbalza» dal Csm: i giochi per Bologna non sono chiusi Materia potrebbe
ritornare in sella Il magistrato sarà presto sentito a Roma e «incassa» la
solidarietà di Mancino REGGIO. Il procuratore Italo Materia pronto a ritirare
le dimissioni, ritornando così sorprendentemente in gioco per la poltrona di
capo della procura di Bologna. Il rumors - più che insistente - piomba a Reggio
dagli ambienti romani del Csm e la «retromarcia» di Materia avrebbe del
clamoroso se solo pensiamo alla lettera-shock d'addio alla magistratura, alla
conferenza-stampa in lacrime, alla querelle in odore di querela con il «suo» pm
Luciano Padula. Eppure un ripensamento ci può stare, perché «tecnicamente» la
corsa alla procura felsinea è tutt'altro che chiusa. Come ha deciso mercoledì
il plenum, Materia rimane con il reggiano Giancarlo Tarquini (ex procuratore di
Brescia) formalmente in lizza per il vertice della procura di Bologna, in
quanto la discussione per la nomina è stata rinviata a data da destinarsi,
legandola però al termine dei lavori sulle due pratiche «a tutela» relative
proprio al procuratore dimissionario. Delle due pratiche, una è relativa alle
dimissioni di Materia ed è in mano alla Quarta Commissione, mentre l'altra
aperta dalla Prima Commissione «a tutela degli uffici giudiziari di Reggio»
riguarda le «ombre» lanciate dall'Alfano e dai grillini di Bologna nei
confronti del procuratore. Il Csm stabilirà chi nominare a capo dell'ufficio
giudiziario bolognese solo quando si sarà pronunciato in forma «non
burocratica» su queste due pratiche a tutela. Il che significa, anche, che
presto Materia (da ieri in ferie sino a metà giugno) sarà sentito a Palazzo dei
Marescialli. E se tutto questo complesso iter verrà completato - com'è
possibile - prima dell'annunciato decorrere delle dimissioni di Materia (primo
luglio, con possibilità di slittamento se non c'è l'ok ministeriale), con tanto
di rinnovato appoggio alla sua candidatura, ecco che il procuratore potrebbe
ritirare l'addio alla magistratura. Inoltre che la solidarietà «caduta a
pioggia» su Materia dopo le clamorose dimissioni abbia «rafforzato» il
procuratore lo si è toccato con mano mercoledì nella seduta del plenum, in cui il vicepresidente del Csm - Nicola Mancino - è sceso in
campo a difesa del magistrato dimissionario. Il numero due del Csm ha
specificato che Materia è stato sentito telefonicamente per saperne di più
sulle sue dimissioni, per poi osservare come sia in discussione «l'onorabilità
di un magistrato» e come la lettera di dimissioni presentata dal procuratore di
Reggio sia «una reazione ad un'aggressione subita». Per Mancino vi sono
state «interferenze esterne deprecabili e il Csm non può limitarsi a prendere
atto burocraticamente». E le parole del vicepresidente dell'organo di
autogoverno della magistratura hanno rispecchiato l'umore dell'assemblea.
Insomma i «presupposti» per un rilancio di Materia vi sono a prima vista tutti,
ma lui sarebbe capace di ritornare sui suoi passi? Sul punto i tre «suoi»
sostituti fuori dal coro (Maria Rita Pantani, Valentina Salvi e Luciano Padula)
gli hanno «consigliato», nell'ormai famoso comunicato-stampa, di non fare
marcia indietro «per la convinzione che un passo di segno contrario avrebbe
potuto cagionare effetti ancor più lesivi della credibilità del singolo
magistrato e dell'ordine giudiziario, nonché ingenerare ulteriore confusione
nell'ambito forense e cittadino». E su questo «invito» Materia si è soffermato,
più volte, con tono deciso nella convulsa conferenza stampa di martedì: «Non
avrei mai rivisto la mia posizione - ha puntualizzato - le dimissioni non sono
un contratto, ma una dichiarazione di recesso unilaterale. Bisogna solo prenderne
atto». Parole forti, ma sono ancora valide?
( da "Stampa, La" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
La vicenda POPULISMO
I GRILLINI Intervista Sergio Chiamparino Decisione del Tar "Sinistra addio
Nuova giunta o tutti a casa" Crisi a Torino, il sindaco apre all'Udc «È il
vero nemico anche nella forma del sinistrismo» «In aula applaudivano i discorsi
di An o dei leghisti» LUIGI LA SPINA No al trasferimento di Forleo a Cremona
TORINO Tar del Lazio ha accolto il ricorso del gip di Milano Clementina Forleo
(foto) contro la decisione del Csm di trasferirla d'ufficio a Cremona. Lo rende
noto il sito lagazzettadelmezzogiorno.it, sottolineando come a dare la notizia
sia stato uno dei difensori dell'ex gip di Milano, l'avvocato Giovanni Pesce
che ha così commentato: «Finalmente un giudice terzo imparziale ha riconosciuto
l'ingusto atteggiamento persecutorio assunto dal Csm» nei
confronti della Forleo. Il trasferimento d'ufficio per incompatibilità
ambientale deliberato dal Csm nel luglio scorso nei confronti del Gip
dell'inchiesta milanese sulle scalate bancarie, Clementina Forleo, è stato
deliberato «in carenza dei presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma
vigente». È questa una delle principali motivazioni in base alle quali
il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del magistrato e annullato il
provvedimento del plenum dell'organo di autogoverno della magistratura.A poco
più di un mese dalle elezioni amministrative ed europee, il centrosinistra
rischia la crisi in una delle ultime sue roccaforti del Nord d'Italia, al
comune di Torino. Con possibili conseguenze devastanti per le alleanze
elettorali che, in quello schieramento, si dovrebbero presentare unite sul
territorio, a cominciare dalla provincia torinese. Dopo il voto sulla fusione
Iride-Enìa, che ha visto parte della maggioranza su cui si regge la giunta
Chiamparino contraria ad approvare l'immediata esecutività dell'operazione, il
sindaco ha deciso l'apertura di una verifica che prevede solo due ipotesi: o
una modifica dell'attuale maggioranza o il voto anticipato. Sindaco, è davvero
possibile, al Comune di Torino, una crisi tale da dover ricorrere alle urne, a
due anni dalla scadenza naturale del suo mandato? «Non posso escluderlo. Quel
voto che, peraltro, non ha effetti pratici, costituisce un gesto di pura
ostilità politica. E' difficile pensare che si possa andare avanti con una
parte della maggioranza che su tutte le delibere più importanti si esprime
contro. C'è meno lealtà e fiducia con una parte della mia maggioranza che con
l'opposizione». Adesso che cosa succederà? «Andremo a una verifica, ma una cosa
è certa: non si può proseguire così per altri due anni, un periodo in cui
dobbiamo varare delibere importanti: dalla variante sulla spina Nord della
città, al 2011, al riordino dell'assetto delle partecipate. Non possiamo
permetterci un altro percorso di guerra». I contrasti non sono solo con una parte
della sinistra radicale, ma anche con il partito di Di Pietro. Il Pd deve
pensare a un cambio di alleati se vuole governare, a Torino oggi, e in sede
nazionale, in futuro più o meno lontano? «In consiglio c'è stato un episodio
significativo: i simpatizzanti di Attac, un gruppo di sinistra vicino a Grillo,
hanno applaudito i discorsi del rappresentante di An, Ravello e dei leghisti.
Questo vuol dire che la vera discriminante, il vero avversario, ormai, è il
populismo che riguarda un pezzo della sinistra, Di Pietro e buona parte della
destra. Se si vuole fare davvero un nuovo progetto per l'Italia è da lì che
bisogna prendere le distanze. Dal populismo, sia che si ammanti di sinistrismo
sia che si ammanti di perbenismo, al centro o a destra. Questo è il nemico del
Paese che vuole affrontare la sfida della modernità». Sindaco, quando parla di
modernità, lei si riferisce alla battaglia sull'inserimento, nello statuto
della nuova società di servizi, del principio secondo cui il 51 per cento deve
essere assicurato all'azionista pubblico? «Quella è stata una battaglia sul
nulla. Sull'acqua nessuno mette in dubbio che la maggioranza sia pubblica. Si
tratta di una pretesa ideologica: non si capisce che il problema non riguarda
il pubblico o il privato, ma la contendibilità di qualsiasi comando. Qualsiasi
potere, se non è contendibile, rischia di diventare opaco e inefficiente, non
innovativo. Sono queste le diverse concezioni sulle quali si devono distinguere
i progetti politici». In concreto, per evitare le elezioni anticipate in un
momento di crisi economica come questa, è possibile un ingresso in maggioranza
dell'Udc? «Con l'Udc c'è un dialogo aperto, trasparente. A questo punto, loro
sono nostri interlocutori, se lo vogliono essere. Comunque, gli scenari sono tutti
aperti: questo con l'Udc può essere uno, come un governo di unità cittadina,
vista la gravità della crisi, oppure un restringimento dell'attuale
maggioranza. Ma non posso escludere anche il voto anticipato. Una cosa è certa:
non vedo le condizioni per continuare così, con l'attuale maggioranza
nell'attuale composizione». In caso di nuove elezioni, poichè si è superata la
metà della legislatura, lei non si potrebbe ricandidare. C'è il sospetto che
questa norma costituisca, in un certo senso, un ricatto nei confronti del suo
partito. «Non voglio parlare di questioni personali, anche perchè tutti sanno
quali sono le mie intenzioni sul mio futuro. Non voglio parlare di ricatti.
Possiamo dire che forse questa situazione viene vista, da qualcuno, come
un'opportunità».
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Rompiamo il silenzio,
tutti insieme Con Libertà e Giustizia per reagire Credo che il documento
«Rompiamo il silenzio» con cui Libertà e Giustizia è tornata a farsi sentire a
livello nazionale rappresenti qualcosa che trascende l'associazione stessa e
coglie tutta la drammaticità acuta di una situazione politica, culturale e
sociale che attanaglia il paese. La cultura politica che esprime la classe
dirigente che ci governa, l'assenza di un'opposizione in grado di proporre temi
e valori capaci di contrastare questa deriva e l'acquiescenza, l'indifferenza,
il qualunquismo e la ricerca dell'interesse personale fuori da ogni contesto
del bene comune che prevale nella maggioranza dei cittadini, innescano non solo
un corto circuito della vita sociale del paese, ma mettono anche in gioco le
stesse istituzioni, le regole e i contrappesi che ne assicurano il
funzionamento e, in definitiva, la democrazia. Il quadro può essere
sconfortante, ma è questo e occorre guardarlo in faccia: il populismo sempre
più demagogico che rincorre e solletica la «pancia» della gente, la concezione
«padronale» dello Stato e dei suoi organismi che si giustifica con l'avere
avuto la maggioranza, una delegittimazione di ogni altro organismo di garanzia
(presidente della Repubblica, Parlamento, Corte Costituzionale,
magistratura), l'occupazione e il controllo dell'informazione, la
destrutturazione (tagli di fondi e di servizi) degli elementi chiave che
costituiscono e fondano la socialità e l'eguaglianza quali la scuola e la
sanità in favore del privato, l'indebolimento della capacità sindacale del
cittadino attraverso contratti di lavoro sempre meno tutelanti, il
mantenimento del precariato diffuso, l'affossamento della class-action, le
leggi in favore dell'alta finanza e delle imprese (si pensi a quella sugli
infortuni sul lavoro), il bene comune del territorio sempre più asservito agli
interessi economici di pochi e dei più forti, gli interventi di regolazione dei
flussi migratori sempre più con espliciti connotati di razzismo, gli interventi
di stampo neo clericale sui temi etici (testamento biologico, fecondazione
assistita, coppie di fatto, ecc.) che vanno a intaccare i diritti fondamentali
di ciascuna persona. Di fatto la Costituzione, le regole a garanzia dei diritti
di ciascuno di noi e della convivenza sociale, viene, senza nemmeno più dirlo
esplicitamente come lo fu nel caso della proposta di riforma costituzionale
fermata con il referendum, non applicata, svuotata, distorta, snaturata. Quando
riemergerà finalmente un briciolo di sana indignazione di fronte a quanto
avviene nel nostro povero paese? E «se non ora, quando?» si domandava Primo
Levi ripensando ai giorni tragici del 1943 quando «un muto bisogno di decenza»
sconfisse la rassegnazione che regnava nell'animo della maggior parte degli
italiani e portato al riscatto dal fascismo. Libertà e Giustizia vuole farsi
punto di raccolta di quanti si sentono «dispersi e smarriti», vuole impegnarsi
a divenire osservatorio attento e puntuale di quanto avviene ogni giorno e
soprattutto vorrebbe riuscire a farsi «voce» che denuncia, fa conoscere, aiuta
a riflettere, costruisce una controinformazione e se è possibile, una
opposizione. Da soli non abbiamo le forze e le possibilità di fare molto.
Sappiamo bene che altre molte persone e altri gruppi da tempo già lavorano su
temi specifici e sono impegnati sul territorio. Con la proposta di costituire i
«Comitati per la democrazia» vorremmo metterci in rete con loro per far
conoscere meglio e di più il lavoro di ciascuno e avere così più voce per farci
sentite e più forza per provare a cambiare la rotta. Questo appello lo abbiamo
lanciato nella lettera del 29 marzo, lo ribadiamo con questo intervento e lo
vogliamo cominciare a concretizzare nell'incontro pubblico che si terrà a
Mantova giovedì 7 maggio, alle 21, presso la sala degli Stemmi con la nostra
Presidente Sandra Bonsanti. Già alcune associazioni, oltre che singoli
cittadini, hanno fatto sapere il loro interesse e la loro disponibilità a
parlarne ed a ricercarne le modalità per realizzarlo: l'incontro del 7 può
quindi divenire il primo momento di incontro. Si deve porre mano a ricostruire
una cultura civica che è stata già pesantemente intaccata ed che ogni giorno
risulta oggetto di nuovi attacchi: insieme possiamo farcela. Alessandro
Monicelli Coord. Circolo mantovano di Libertà e Giustizia
( da "Secolo XIX, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
"Why not",
chiesto il rinvioa giudizio per 98 persone chiusa l'inchiesta Vennero indagati
anche Romano Prodi e Clemente Mastella. Il pm Luigi De Magistris venne
trasferito ad altra sede 01/05/2009 CATANZARO. La Procura generale di Catanzaro
ha chiesto il rinvio a giudizio di 98 persone sulle 106 che nei mesi scorsi
avevano ricevuto l'avviso di conclusione dell'inchiesta "Why not".
Per altre sette è stato deciso lo stralcio con l'invio degli atti alla procura
di Milano, mentre un indagato è morto. La Procura ha anche chiesto
l'archiviazione per alcuni reati di imputati per i quali è stato comunque
chiesto il rinvio a giudizio per altri illeciti. È il caso del presidente della
Regione, Agazio Loiero e del suo predecessore, Giuseppe Chiaravalloti, per i
quali è stata chiesta l'archiviazione per l'associazione per delinquere, ma il
rinvio a giudizio per gli altri reati ipotizzati nell'avviso di conclusione
delle indagini. Tra gli indagati figurano assessori e consiglieri regionali in
carica ed ex, funzionari regionali e imprenditori, tra i quali Antonio
Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, e la
superteste Caterina Merante, che con le sue dichiarazioni aveva dato il via
all'inchiesta aperta dall'allora pm Luigi De Magistris. L'inchiesta "Why
not", avviata dall'allora sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De
Magistris, puntava a svelare un presunto comitato d'affari «coperto», un
sodalizio complesso, in cui precisi ruoli sarebbero stati rivestiti da
imprenditori, professionisti e pubblici amministratori, finalizzato a ottenere
e gestire illecitamente finanziamenti pubblici, per milioni di euro, sborsati
dalla Regione Calabria, dallo Stato, dall'Ue. Le prime «avvisaglie» di
"Why not" arrivarono nel settembre del 2006, quando all'allora vice
presidente della Regione Calabria, Nicola Adamo, e a sua moglie Enza Bruno
Bossio venne notificato un avviso di garanzia. Associazione a delinquere, abuso
d'ufficio, truffa furono le ipotesi inizialmente formulate da De Magistris. Nel
luglio 2007 sul registro delle notizie di reato venne iscritto il nome
dell'allora presidente del consiglio Romano Prodi (per cui è stata presentata
una richiesta di archiviazione). L'ipotesi a carico del premier era quella di
abuso d'ufficio in concorso, e fa riferimento al periodo in cui era impegnato a
Bruxelles come presidente della Commissione europea. Il 14 ottobre del 2007
anche il ministro della giustizia Clemente Mastella venne iscritto nel registro
degli indagati, per le ipotesi di truffa, finanziamento illecito ai partiti e
abuso d'ufficio (la sua posizione è stata archiviata il primo aprile 2008). Lo
stesso guardasigilli - che peraltro aveva inviato gli ispettori del ministero a
Catanzaro - chiese al Consiglio superiore della
magistratura l'immediato trasferimento dal capoluogo calabrese e l'avvio di un
procedimento disciplinare a carico di De Magistris. Il Csm non agì in via
cautelare, non ravvisando alcuna urgenza, ma il procedimento si concluse il 18
gennaio con il trasferimento di De Magistris di sede e di funzioni. 01/05/2009
( da "Secolo XIX, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
FORLEO: TAR ACCOGLIE
RICORSO E ANNULLA TRASFERIMENTO /ANSA MILANO. Clementina Forleo ha spiegato
ieri, commossa, che il Tar del Lazio ha accolto il suo
ricorso contro il provvedimento del Csm che le aveva imposto di lasciare Milano
per incompatibilità ambientale, dopo il tumulto seguito alle sue dichiarazioni
su presunte interferenze di poteri forti nelle inchieste sulle scalate
bancarie. «Sono molto commossa, la giustizia ha trionfato» ha detto il giudice
subito dopo aver appreso della sentenza. «Sono soddisfatta - ha aggiunto
in serata - non tanto per la mia persona quanto per l'affermazione del
principio dell' indipendenza e dell'autonomia del giudice». «Sono soddisfatta -
ha proseguito - anche per l'affermazione del rispetto delle regole che l'organo
di autogoverno della magistratura, costituito da magistrati e da persone
altamente qualificate, dovrebbe, in ogni momento e in ogni occasione,
affermare, a prescindere dagli interessi in gioco». «Mi riservo di valutare nei
prossimi giorni se chiedere l'ottemperanza immediata della sentenza del Tar -
ha detto ancora Clementina Forleo - o se decidere di rimanere a Cremona, dove
l'ambiente giudiziario, tutto, mi ha consentito e mi consente di far valere la
mia indipendenza e la mia autonomia, qualunque sia il colore degli interessi toccati
nell'esercizio delle mie funzioni, senza pregiudizio alcuno». La sentenza con
la quale il Tar ha annullato il provvedimento disciplinare di trasferimento è
esecutiva ma ciò non comporta che il giudice lascerà subito il tribunale dove
esercita ora, a Cremona (salvo l' eccezione di ottemperanza immediata che la
Forleo sta valutando) per far ritorno a Milano. La sentenza dovrà comunque
essere notificata al Csm dalla stessa Forleo. Poi, l'organo di autogoverno dei
magistrati avrà due possibilità: prendere atto e dare esecuzione alla sentenza,
deliberando il suo ritorno, oppure impugnare il provvedimento davanti al
Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva. La I Sezione del Tar del
Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, parla di un trasferimento deciso «in
carenza dei presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma vigente».
01/05/2009
( da "Italia Oggi"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione:
Imposte e Tasse data: 01/05/2009 - pag: 26 autore: Debora Alberici Fondo
mobilità dei disabili solo d'intesa con le regioni Fondo per la mobilità dei
disabili solo d'intesa con le regioni. È infatti incostituzionale
una norma statale che prevede l'istituzione di finanziamenti a destinazione
vincolata. A ristabilire la ripartizione delle competenze
legislative è stata la Corte costituzionale che, con sentenza n.
124 di ieri, ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 2, comma 474, legge 244/07
nella parte in cui non prevede che il dm dei Trasporti, emanato di concerto con
i ministri dell'economia, della salute e della solidarietà sociale, sia
adottato previa intesa con la Conferenza permanente Stato-regioni. I
motivi della decisione presa dai giudici di Palazzo della Consulta sono
radicato in un'altra decisione della Corte, la sentenza n. 287 del 2004,
secondo cui «tutte le attività, come quella in esame, relative alla
predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti e a pagamento, o di
prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di
bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita,
escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello
sanitario», rientrano nel più generale ambito dei servizi sociali attribuito
alla competenza legislativa residuale delle Regioni». Proprietà intellettuale-
Competenze ristrette per le sezioni specializzate in materia di proprietà
industriale ed intellettuale. Non potranno più decidere sulle procedure di
reclamo, iniziate dopo il codice, ma riguardanti misure cautelari concesse
secondo le vecchie norme. La sentenza 123 della Consulta di ieri dichiara l
'illegittimità dell'art. 245, comma 3, dlgs 30/2005 (Codice proprietà
industriale), nella parte in cui stabilisce che sono devolute alla cognizione
delle sezioni specializzate le procedure di reclamo iniziate dopo l'entrata in
vigore del codice, anche se riguardano misure cautelari concesse secondo le
norme precedentemente in vigore. Ciò perché le norme bocciate hanno
disciplinato un oggetto estraneo al contenuto della delega, determinando, così,
una scelta incoerente. Tale scelta, infatti, non potrebbe essere ricondotta
alla discrezionalità del legislatore delegato, «poiché la devoluzione alla
cognizione delle sezioni specializzate delle procedure di reclamo si pone
evidentemente in posizione eccentrica rispetto al richiamato principio
direttivo in materia di disposizioni transitorie».
( da "Provincia Pavese, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Albergati, l'accordo
con i socialisti Ma nella lista in appoggio al candidato Pd non ci sarà
Portolan Con il presidente di Asm i medici Dionigi e Bottoni FABRIZIO MERLI
PAVIA. Il Partito socialista appoggerà la candidatura di Andrea Albergati con
una propria lista e con il proprio simbolo. L'accordo tra socialisti e Pd è
stato raggiunto ieri. Capolista dovrebbe essere l'avvocato Alessandra Morlotti,
mentre non comparirà il nome dell'ex assessore Roberto Portolan. Intanto, a
poche ore dall'ufficialità, filtrano nomi di candidati, da una parte e
dall'altra. «Dopo una serie di incontri con Albergati - spiega Alessandra
Morlotti - e dopo avere affrontato e discusso vari punti programmatici, abbiamo
raggiunto un accordo». Oltre al Partito socialista, l'ex presidente di Asm
potrà contare sull'appoggio anche di altre liste. Oltre a quella legata al
candidato, e che vedrà la partecipazione di esponenti della società civile, vi
saranno anche quelle del Partito democratico (il simbolo è stato presentato
ieri) dell'Italia dei Valori e una lista di pensionati. Tra i nomi che
filtrano, oltre a quelli di alcuni ex consiglieri comunali, ve ne sono anche di
inediti. Iniziando dal centrosinistra, indiscrezioni parlano dell'impegno di
Mariella Rognoni, nipote dell'ex vicepresidente del Csm,
Virginio Rognoni. Altro nome che circola con insistenza è quello di Italo
Arella, componente della giunta di Ascom, l'associazione commercianti, e del
consiglio di amministrazione della fondazione Vittadini. Luigi Boffini,
volontario della Caritas, potrebbe far parte dell'elenco dei candidati in
rappresentanza degli ambienti cattolici. Nei "si dice" della
vigilia, affiora anche il nome di Roberto Dionigi, medico, attualmente primario
di anestesia e rianimazione all'Asp (l'Azienda servizi alla persona) di
Melegnano. Sempre declinato al condizionale, circola anche il nome di Paolo
Bottoni, ex direttore sanitario del Santa Margherita. Infine, restando
all'elenco delle persone pronte ad appoggiare l'esponente Pd Andrea Albergati,
c'è da registrare anche una voce che riguarda il professor Gianni Pavan,
impegnato a studiare la comunicazione tra le balene con il Centro
interdisciplinare di bioacustica e ricerche ambientali dell'Università di
Pavia. Passando al centrodestra, invece, accanto a nomi già citati in passato
ne compaiono, sulla scena, di nuovi. Ad esempio quello di Franco Martini,
medico ed ex assessore provinciale - per un breve tempo - nella prima giunta
Beretta. Molti gli esponenti dei medici. Accanto a Sergio Pellegrino, titolare
di un poliambulatorio a Mirabello, figurano anche Giuseppe Arcuri e Bruno
Mazzacane. Molti i giovani voluti in lista dal Pdl: tra di loro, Eva Imparato,
figlia dell'ex primario di Ostetricia e ginecologia al policlinico San Matteo.
Altro cognome noto è quello di Maurizio Malinverni, figlio del presidente
dell'Associazione artigiani di Pavia. Restando sulla stessa linea, dai
"vivai" di Alleanza nazionale dovrebbe arrivare anche Antonio Longo,
figlio del presidente onorario di Confesercenti, Giuseppe Longo. Stessa provenienza
per l'avvocato Cristiano Facciotto, vicino a Vittorio Pesato, e per due
candidature caldeggiate dall'onorevole Carlo Nola: Francesca Pini, capoufficio
stampa di An in Regione Lombardia e dell'imprenditore Francesco Irianni. Certa
anche la riproposizione di Marco Galandra, consigliere comunale uscente di
Alleanza nazionale.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 01 Maggio
2009 NAZIONALE Pagina 6 GIUSTIZIA. Accolto il ricorso contro il Csm Il Tar
annulla il trasferimento dell'ex gip Forleo Il magistrato dell'inchiesta
Unipol: «Sono commossa» De Magistris: «Pagine buie per l'autonomia dei giudici»
MILANO Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell'ex gip di Milano Clementina
Forleo contro il provvedimento del Csm che le aveva imposto di lasciare Milano
per incompatibilità ambientale, dopo le sue dichiarazioni su presunte
interferenze di poteri forti nelle inchieste sulle scalate bancarie. «Sono
molto commossa, la giustizia ha trionfato» dice il giudice. La sentenza del Tar
parla di «carenza di presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma
vigente», è esecutiva, ma ciò non comporta che il giudice lascerà subito il
tribunale di Cremona, dove esercita ora, per far ritorno a Milano, il Csm infatti potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato. La
sentenza, infatti, dovrà essere notificata al Csm dalla stessa Forleo. Poi, l'organo
di autogoverno dei magistrati avrà due possibilità: prendere atto e dare
esecuzione alla sentenza, oppure impugnare il provvedimento davanti al
Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva. «Esprimo gioia per
questa decisione del Tar» commenta l'ex pm di Catanzaro Luigi de Magistris,
candidato alle Europee nelle liste dell'Idv. «Clementina Forleo è un giudice di
elevata preparazione professionale, onesto, dall'apprezzabile passione civile e
coraggioso. È stata colpita ingiustamente, dopo essersi occupata della vicenda
Unipol in cui erano coinvolti anche noti politici». «In questa settimana»
ricorda de Magistris, «sono state anche archiviate le infamanti accuse nei miei
confronti e accertata l'assoluta correttezza del mio operato e le gravi interferenze
esercitate per fermarmi. Credo che questo Csm, abbia scritto pagine davvero
buie».
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
FORLI' PRIMO PIANO
pag. 2 PENSATE se venisse riformato il fuorigioco; e se si dovesse rigiocare
una certa p... SETTEMBRE 2004 I carabinieri del Nas di Bologna arrestarono 20
persone: così esplose Rifiutopoli (repertorio) PENSATE se venisse riformato il
fuorigioco; e se si dovesse rigiocare una certa partita. Ovvero: immaginatevi
molto più che per assurdo che dopo 28 anni fossero accolte le doglianze del
presidente giallorosso Dino Viola, e di colpo arriva uno e dice che il gol di
Turone era valido, e Juve-Roma (zero a zero) del 10 maggio dell'81 va rifatta
(con gli stessi protagonisti!). Tradotto in immagini giudiziarie: grazie a una
sentenza del 20 aprile (pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 24) una porzione
del procedimento penale di Rifiutopoli (scandalo forlivese del 2004 legato allo
smaltimento dei rifiuti) va ripetuto. LA Corte
Costituzionale è il guardiano della legge-pilastro che tiene in equilibrio la
Repubblica, e quindi la società: la Costituzione. Se chi fa le leggi
(Parlamento o Governo) sgarra da quella via aurea, paga penitenza. Adesso
succede che i giudici-guardiani di Palazzo della Consulta danno ragione a
Michele Leoni, un loro collega del tribunale di Forlì, che su richiesta
ufficiale del pm Filippo Santangelo nel novembre 2007 sollevò la cosiddetta
questione di legittimità'. Viene così annullato per incostituzionalità il comma
1-bis dell'articolo 405 del codice di procedura penale; quello che ordinava al
pubblico ministero, al termine delle indagini, di formulare la «richiesta di
archiviazione quando la Corte di Cassazione si pronuncia per l'insussistenza
dei gravi indizi di colpevolezza... senza ulteriori e nuovi elementi...». Una
linea di frontiera. Perché dal 24 aprile per magistrati e avvocati di tutta
Italia cambia la strategia di gioco. NELLO specifico per otto indagati di
Rifiutopoli scagionati nel 2005 grazie a un'ordinanza della Cassazione che
costrinse poi il pm Santangelo a formulare l'archiazione torna l'incubo del
processo. A dire il vero per quattro di loro si tratta di una scocciatura
formale: Giacomo, Roberto e Raffaele Laghi, e con loro Tolmino Giunchi gli
imputati principali hanno già patteggiato la pena su tutti i capi
d'imputazione. La richiesta di fissazione di una nuova udienza preliminare per
alcuni punti d'accusa richiesta già arrivata da Roma e ora sul tavolo del
giudice Leoni sarà solo una pura formalità. Per Deri e Andrea Gorzanelli (padre
e figlio, titolari di un'azienda di smaltimento rifiuti), Milena Mugnai
(dirigente dell'inceneritore di Mengozzi) e Alceo Sbaragli (di Romagnola
Strade) si tratterà invece di fare i conti coi fantasmi del passato. (Come se
il gol di Turone fosse dichiarato valido). Ora Leoni fisserà l'udienza e
chiederà al pm (sempre Filippo Santangelo) la dichiarazione d'imputabilità
coatta'. A quel punto s'affaccerà il rischio del rinvio a giudizio. E del
processo. Maurizio Burnacci Image: 20090501/foto/4033.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
COMACCHIO E LIDI
pag. 20 «Contro la riconversione la regione faccia ricorso» CENTRALE DI PORTO
TOLLE SERGIO GOLINELLI (VERDI) DOPO L'OK DEL MINISTERO Il ministero
dell'ambiente ha autorizzato la riconversione a carbone della centrale di Porto
Tolle «nonostante il giudizio negativo di due diverse perizie acquisite dalla
Procura di Rovigo dice Sergio Golinelli, assessore provinciale all'ambiente ,
prima tentando di scavalcare la Via, poi introducendo nel decreto-incentivi una
norma che consente di procedere in deroga alle disposizioni di legge nazionali
e regionali. Un provvedimento ad hoc, inserito in un testo nato con finalità
totalmente diverse, che ha l'unico scopo di superare la legge regionale del
Veneto, che, per ovvi motivi, vieta l'uso di combustibili più inquinanti del
gas naturale negli impianti termoelettrici collocati nei comuni del Parco
regionale. La scelta del carbone è in netta contraddizione sia con la necessità
di ridurre la CO2, sia con l'impegno a rientrare nei limiti di qualità
dell'aria, sempre superati nella pianura padana. Ora occorre che enti locali,
della Regione Emilia Romagna e degli Enti Parco, che in questi anni hanno
coerentemente contrastato questo progetto, una azione incisiva per impugnare il
Decreto del Governo e gli atti ad esso connessi. In
particolare la nostra Regione, che ne ha la facoltà, dovrebbe ricorrere alla
Corte costituzionale, per impugnare una norma chiaramente lesiva delle prerogative
che la Costituzione assegna alle Regioni nel campo della pianificazione
territoriale».
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
PRIMO PIANO pag. 2
Filse progetta il nuovo ospedale OPERA LA GIUNTA BURLANDO AFFIDA L'INTERVENTO
ALLA FINANZIARIA E' STATO affidato dalla giunta regionale ligure a Filse, la
Finanziaria regionale, l'incarico di partecipare alla costituenda società per
le infrastrutture della Liguria. Lo ha comunicato ieri il presidente della
Regione Liguria, Claudio Burlando al termine della seduta di giunta. «La
società ha spiegato il presidente Burlando si occuperà della progettazione e
realizzazione di una serie di opere di interesse regionale, a cominciare
dall'ospedale della Spezia, al posto di Sviluppo Genova, su cui pende
l'impugnativa del Governo davanti alla Corte
Costituzionale». «L'obiettivo ha continuato Burlando è quello di avviare al più
presto alcuni interventi strategici per la Liguria, come l'ospedale spezzino,
per il quale sono stati stanziati 188 milioni di euro. In particolare la
società avrà come compito l'accelerazione di nuovi progetti, l'incremento delle
infrastrutture e lo sviluppo della progettazione per l'attuazione di
nuove strutture ospedaliere». Filse parteciperà quindi alla costituzione della
nuova società per conto della Regione sottoscrivendo, con risorse proprie,
l'intero capitale pari a 100.000 euro.
( da "Unita, L'" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
«Non vestirò mai più
la toga Mi batterò per la legalità» Il disegno neoautoritario di Berlusconi va
contrastato, il Pd riscopra la questione morale Ho lasciato la magistratura
quando politica e alcuni colleghi mi hanno sbarrato la strada FEDERICA FANTOZZI
Luigi De Magistris, lasciata la toga, è in campo per le europee con l'Idv di Di
Pietro. Ha detto «potevo essere una risorsa per la sinistra». E invece è
candidato in tutte le circoscrizioni per Italia dei Valori. C'è amarezza nella
sua scelta? «No, è un'analisi. In questi anni la sinistra ha disperso un
patrimonio molto forte: la berlingueriana questione morale si è andata
disperdendo». Quando e dove? «A livello locale in quasi tutto il Mezzogiorno:
Abruzzo, Campania, Calabria, Basilicata. Non mi pare un tema centrale nel Pd.
Comunque, da sinistra nessuno mi ha proposto niente». La scelta di correre con
Di Pietro è un ripiego? «No. Mi sento molto a mio agio nel suo progetto perché
è aperto alla società civile in modo ampio e apprezzo la difesa netta della Costituzione.
È giusto che sia patrimonio di sensibilità diverse: di sinistra ma anche
conservatori». Quindi Berlusconi ha fatto bene a celebrare il 25 aprile? «È in
politica da vent'anni e se ne ricorda solo ora. Vorrà trasformarla in Festa
della Libertà. Soprattutto, vuole andare al Quirinale. Ma vedo forte
contraddizione con i continui attacchi alla Carta. Con reazioni tiepide da
parte del Pd». Lei ritiene la difesa della Costituzione patrimonio di IdV e
distante dal Pd. Ma il primo atto di Franceschini segretario è stato giurare
sulla Carta. «Non mi permetto di parlare di lontananza. Ma non ho visto
un'opposizione netta al disegno neoautoritario di Berlusconi. In particolare
sull'indipendenza della magistratura e il pluralismo dell'informazione».
D'Alema spara a zero: siete velleitari, funzionali al centrodestra, prigionieri
di una logica minoritaria. A settembre l'alleanza con il Pd arriverà al
capolinea? «Non scopriamo ora che D'Alema è più vicino all'Udc. Forse vuole
spostarsi in quell'ottica, e mi preoccupa: IdV ha un altro patrimonio di
valori. Non considero finita l'alleanza, ma spero in un Pd diverso». Lei ha
detto che la politica è una scelta di vita e non tornerà indietro. Non dovrebbe
valere per tutti i magistrati e i giornalisti che si candidano? «Per me è
doveroso stabilire una netta cesura con il passato. È necessario per sgombrare
il campo da equivoci vista la mia vicenda personale. Ma avrei perplessità su
una legge che vieti di tornare in toga a un giudice di processo civile o
amministrativo divenuto europarlamentare». Perché questa improvvisa scelta di
vita? Si è disamorato della magistratura? «È stata una scelta
"spintanea": in parte spontanea, in parte obbligata. Il mio sogno è
sempre stato fare il magistrato. Quando ho capito di non poterlo fare, che mi
impedivano di farlo, ho lasciato. Ma se non mi fosse accaduto quello che è
accaduto non avrei mai pensato di fare politica». I suoi nemici la accusano di
non avere mai ottenuto una condanna. Si sente professionalmente incapace? «È
falso. Ho fatto il Pm per 15 anni occupandomi di mafia, 'ndrangheta, droga,
omicidi. Come tutti, ho avuto condanne e assoluzioni». Tranne che nelle
inchieste a sfondo politico? «No, anche in quelle. Poi alcune mi sono state
sottratte illegalmente e alcuni processi sono stati "aggiustati". Se
tocchi i poteri politici e istituzionali scatta anche l'inquinamento della
magistratura». Lei è stato prosciolto nell'inchiesta Toghe Lucane. A chi
attribuisce le responsabilità di averla ostacolata? «Sono
stato fermato dalla politica, che ha fatto il suo, ma con il concorso
determinante di settori della magistratura. Maggior responsabile è il Csm, che
rispetto come istituzione, ma di cui vedo la degenerazione». Intervista a Luigi
De Magistris
( da "Unita, L'" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Giustizia
Per Tar del Lazio la Forleo può restare a Milano Il Tar del Lazio ha accolto il
ricorso del gip di Milano Clementina Forleo contro la decisione del Csm di
trasferirla d'ufficio a Cremona. Il Csm, che aveva deliberato il trasferimento
d'ufficio della Forleo per incompatibilità ambientale, farà ricorso.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Italiana
Pagina 111 milano Il Tar: no al trasferimento della Forleo Milano --> MILANO
È la stessa Clementina Forleo a spiegare commossa che il Tar del Lazio ha accolto il suo ricorso contro il provvedimento del Csm
che le aveva imposto di lasciare Milano per incompatibilità ambientale, dopo il
tumulto seguito alle sue dichiarazioni su presunte interferenze di poteri forti
nelle inchieste sulle scalate bancarie. «Sono molto commossa, la giustizia ha
trionfato» dice il giudice, dimenticando per un attimo le amarezze dei mesi
scorsi. Le fa eco un suo collega che per molti anni ha condiviso gli
uffici del settimo piano di Palazzo di Giustizia di Milano, dove si trova
l'ufficio gip. «Sono molto contento - dice Fabio Paparella, da qualche mese in
Corte d'appello a Milano -: ho sempre ritenuto ingiusto quel provvedimento
perché non esistevano i presupposti per il trasferimento per incompatibilità
ambientale». La sentenza con la quale il Tar ha annullato il provvedimento
disciplinare di trasferimento è esecutiva ma ciò non comporta che il giudice
lascerà subito il tribunale di Cremona, dove esercita ora, per far ritorno a
Milano. La sentenza, infatti, dovrà essere notificata al Csm dalla stessa
Forleo.
( da "Centro, Il" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
di Andrea Mori Il
procuratore capo pronto a difendersi Moffa impugna il trasferimento, un mese fa
la visita degli ispettori del ministero Ritiene di essersi comportato
correttamente e incassa la solidarietà degli avvocati I controlli di Roma sugli
incarichi interni LANCIANO. Incassa la solidarietà di amici, collaboratori e
avvocati ma già sa che la "battaglia" è all'inizio. Perché Tullio
Moffa, il procuratore capo sotto inchiesta che il Consiglio superiore della
magistratura (Csm) ha deciso di trasferire d'ufficio, vuole difendersi fino in
fondo. Non appena gli sarà notificato il provvedimento disciplinare, farà ricorso
in Cassazione (sezioni unite) e ripeterà le sue ragioni alla terza commissione
deputata a decidere sui trasferimenti. Un caso che aveva comunque avuto della
avvisaglie, quando un mese fa il ministero aveva inviato in tribunale gli
ispettori. L'inchiesta avviata dal Csm si basa sulla mancata astensione da
parte di Moffa (in qualità di sostituto procuratore) in un processo che ha
visto per imputato un suo stretto parente (vedi articolo accanto). Un esposto
anonimo ha innescato l'azione della Procura generale della Cassazione
e quindi interessato la prima sezione disciplinare del Csm. All'indomani della
notizia della decisione del Csm, in tribunale da una parte si respira un clima
di sorpresa attorno all'effetto avuto da un esposto, comunque sia, anonimo, da un'altra
a dimostrazione di come qualcosa non andasse per il verso giusto si ricorda
quando un mese fa arrivarono gli ispettori ministeriali. In realtà,
secondo quanto è stato possibile accertare, l'ispezione ministeriale era legata
a uno specifico fatto interno dell'ufficio della Procura e non troverebbe
quindi appendici alla successiva contestazione sollevata contro Moffa. Il
ministero decise infatti di accertare, su esplicita richiesta, un cambio di
incarichi e di mansioni da parte di un magistrato. A questa ispezione non
sarebbe seguita alcuna decisione. Ciò non toglie che l'interesse del ministero
incominciò ad agitare le acque nella Procura. Ieri il procuratore capo è
arrivato come sempre, alle 9, per buttarsi sulle carte che da due anni occupano
il suo tavolo. Nell'uffico al secondo piano di Palazzo di giustizia, Moffa ha
incassato la solidarietà di amici e collaboratori: forze dell'ordine, avvocati
e qualche collega. C'è chi ha telefonato e chi gli ha fatto visita. L'ambiente
giudiziario appare comunque scosso, come si intuisce dalle parole del
presidente del consiglio dell'Ordine forense, Sandro Sala: «Siamo sorpresi,
dispiace anche dal lato umano perché Moffa lavora qui da tanti anni. D'altra
parte anche i rapporti tra l'Ordine degli avvocati e la Procura sono sempre
stati buoni». (ha collaborato Stefania Sorge)
( da "Centro, Il" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Chieti LA
SUA STRATEGIA IL pubblico ministero ha la facoltà, non l'obbligo, di astenersi
quando esistono gravi ragioni di convenienza: è quanto stabilisce l'articolo 52
del codice di procedura penale, sul quale il procuratore capo, Tullio Moffa, sott'inchiesta da parte del Csm, baserà la propria difesa. A
differenza del giudice, che ha l'obbligo di astensione (articolo 36), al pm
viene data la possibilità di esimersi. I casi sono gli stessi e fra questi c'è
anche il grado di parentela. Moffa è accusato di non essersi astenuto nel
processo che riguardava un parente. Il procuratore ha già avuto modo di
difendersi davanti alla prima commissione disciplinare del Csm, successivamente
quest'ultima ha chiesto il suo trasferimento.
( da "Centro, Il" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Chieti
Ecco il caso del parente su cui è nata l'inchiesta LANCIANO. Ha patteggiato 100
euro di ammenda: si è chiuso così il processo dal quale si è innescata
l'inchiesta sul procuratore capo, Tullio Moffa, poiché imputato era un suo
congiunto. Il patteggiamento si è svolto davanti al giudice per le udienze
preliminari (Gup) del tribunale, Massimo Canosa. Il capo di imputazione era per
molestie telefoniche e ingiuria, entrambi reati punibili con l'arresto fino a
sei mesi o con l'ammenda fino a 516 euro. Moffa nel
processo sosteneva la pubblica accusa e secondo il Csm, che l'ha trasferito
d'ufficio, non si è astenuto dal dare un parere in merito alla richiesta di
patteggiamento della pena avanzata dall'imputato- suo parente. Il procuratore
capo, come ha ribadito anche davanti ai giudici della sezione disciplinare del
Csm, sostiene che non aveva, quale pm, l'obbligo di astenersi.
L'obbligo, sostiene il procuratore, è del giudice; al pubblico ministero è
concessa la facoltà di astenersi, come prevede l'articolo 52 del codice di
procedura penale. Del resto, nel caso finito sotto inchiesta, il giudice
avrebbe potuto ritenere non congrua la pena stabilita fra le parti e rigettare
così la richiesta. Cosa che il Gup Massimo Canosa non ha rilevato e non ha
quindi fatto.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 30 - Sassari
«Villa Segni, non c'era alternativa» Il direttore generale dell'Asl 1 spiega i
motivi della chiusura L'amarezza degli operatori sanitari: «Evitabile il
trasferimento di massa che è stato un trauma per i pazienti» ALGHERO. «Ferma
determinazione dell'Azienda sanitaria di realizzare il progettato potenziamento
delle strutture psichiatriche presenti nel territorio algherese, come
testimonia il progetto di realizzazione del nuovo Centro di salute mentale in
via Manzoni, che realizza le necessarie sinergie tra questa Azienda e
l'Amministrazione Comunale». A sostenerlo è il direttore generale dell'Asl 1,
Giovanni Battista Mele, che così risponde al sindaco Marco Tedde, intervenuto a
proposito della chiusura di Villa Segni, l'impianto riabilitativo per i degenti
con problemi di salute mentale a Maria Pia. A questo proposito Giovanni Mele
spiega al sindaco che «è stato già pubblicato il bando "Budget di
salute" finalizzato a reperire soluzioni abitative per i pazienti che si
avvalgono dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale. Il bando consentirà
all'Asl 1 di individuare un congruo numero di posti letto ad Alghero, nei quali
i pazienti potranno trovare collocazione nel rispetto della migliore prassi
riabilitativa e delle inderogabili norme sull'accreditamento». E Giovanni Mele
sottolinea che l'Azienda sanitaria non poteva agire diversamente in quanto,
come ente pubblico, è tenuta per legge a procurarsi solo strutture in possesso
dei requisiti per l'accreditamento da reperirsi nell'ambito di una pubblica
gara e Villa Segni era ormai una struttura fatiscente e inidonea per supportare
gli adeguamenti resi necessari dalle normative, come si è potuto constatare in
occasione del sopralluogo del 15 aprile. «La principale preoccupazione del
Dipartimento di salute mentale, in questa fase di riorganizzazione del
servizio, - prosegue il direttore generale dell'Asl 1 - è stata ed è quella di
assicurare il minor disagio possibile ai pazienti coinvolti e ai loro familiari
- ha aggiunto il direttore generale -. Su questo presupposto si è proceduto al
loro inserimento in strutture recentemente rinnovate e a norma con l'accreditamento
nelle quali i nuovi ospiti ricevono i medesimi servizi riabilitativi di cui
godevano ad Alghero; ciò fino al loro rientro in città, che presumibilmente
avverrà entro l'estate. «Il personale aziendale già impiegato nella struttura
di Villa Segni - ha concluso Giovanni Mele - è stato interamente collocato nel
Centro di salute mentale e nell'annesso Centro diurno di Alghero, che resta
pienamente operativo. L'Asl 1 si riserva di avviare
ulteriori programmi riabilitativi di inserimento lavorativo e di
socializzazione per gli utenti del Csm che arricchiranno l'offerta di servizi
ad Alghero, avvalendosi del personale educativo della cooperativa attualmente
convenzionata». Dagli operatori sanitari di Villa Segni è invece arrivato un
articolato intervento sulla smobilitazione di Villa Segni. «Il
superamento della struttura era previsto, ma si è attuata esclusivamente la
chiusura senza offrire alternative nel contesto di appartenenza degli utenti.
Come mai, se nell'arco di questi anni ci si è attivati per reperire altre sedi
che potessero rispondere ai bisogni di residenzialità, si è arrivati a optare
per il trasferimento delle persone a Sassari? Questa situazione era evitabile,
in quanto sono disponibili in città un appartamento, una villetta e un residence
centrali. Ma è invece emersa la scarsa volontà di provvedere in tempi brevi a
un accreditamento di queste sedi, soprattutto se le strutture sono a norma.
Questa soluzione sarebbe stata più idonea per garantire una reale continuità
assistenziale, terapeutica e riabilitativa tra operatori di riferimento e
utenti, per alcuni dei quali il trasferimento a Sassari è un "traumatico
ritorno al passato". «E non si vorrebbe mai assistere a spettacoli come
quello del trasferimento di massa nella mattina del 29 aprile da Villa Segni,
nè a quello di chi viene prelevato con la scusa di andare a fare una
passeggiata, nè a quello di chi non ha avuto il tempo di salutare i propri
familiari - hanno concluso con amarezza gli operatori -. Difficile pensare, in
un simile stato di cose, a un rientro nel territorio di appartenenza, sia degli
utenti sia degli operatori».
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Materia può tornare
in corsa per Bologna Il procuratore di Reggio si è dimesso dopo il caso Alfano,
ma il Csm 'frena' TIZIANO SORESINA REGGIO. Materia pronto a
ritirare le dimissioni, ritornando così sorprendentemente in gioco per la
poltrona di capo della procura di Bologna. Il rumors - più che insistente -
piomba a Reggio dagli ambienti romani del Csm e la «retromarcia» di Materia
avrebbe del clamoroso. Se solo pensiamo alla lettera-shock d'addio alla
magistratura, alla conferenza-stampa in lacrime, alla querelle in odore di
querela con il «suo» pm Luciano Padula. Eppure un ripensamento ci può stare,
perché «tecnicamente» la corsa alla procura felsinea è tutt'altro che chiusa.
Come ha deciso mercoledì il plenum, Materia rimane con il reggiano Giancarlo
Tarquini (ex procuratore di Brescia) formalmente in lizza per il vertice della
procura di Bologna, in quanto la discussione per la nomina è stata rinviata a
data da destinarsi, legandola però al termine dei lavori sulle due pratiche «a
tutela». Una relativa alle dimissioni di Materia in mano alla 4ª Commissione,
l'altra «a tutela degli uffici giudiziari di Reggio» riguarda le «ombre»
lanciate dall'Alfano e dai grillini di Bologna nei confronti del procuratore.
Il Csm stabilirà chi nominare a Bologna solo quando si sarà pronunciato in
forma «non burocratica» sulle due 'tutele'. Quindi Materia (da ieri in ferie
sino a metà giugno) sarà sentito a Palazzo dei Marescialli. E se tutto il
complesso iter verrà completato prima prima delle dimissioni di Materia (1º
luglio, con possibilità di slittamento se non c'è l'ok ministeriale), con tanto
di rinnovato appoggio alla sua candidatura, il procuratore potrebbe ritirare
l'addio alla magistratura. Inoltre che Materia si sia rafforzato con la
solidarietà «caduta a pioggia» dopo le clamorose dimissioni lo si è toccato con
mano mercoledì nella seduta del plenum, in cui è sceso in campo il
vicepresidente del Csm Nicola Mancino. Ha detto che Materia è stato sentito
telefonicamente per saperne di più sulle sue dimissioni, per poi osservare come
sia in discussione «l'onorabilità di un magistrato» e come la lettera di
dimissioni presentata dal procuratore di Reggio sia «una reazione ad
un'aggressine subita». Per Mancino vi sono state «interferenze esterne
deprecabili e il Csm non può limitarsi a prendere atto burocraticamente».
Insomma i «presupposti» per un rilancio di Materia vi sono, ma lui tornerebbe
sui suoi passi? Sul punto i tre «suoi» sostituti fuori dal coro (Maria Rita
Pantani, Valentina Salvi e Luciano Padula) gli hanno «consigliato» nell'ormai
famoso comunicato-stampa di non fare marcia indietro «per la convinzione che un
passo di segno contrario avrebbe potuto cagionare effetti ancor più lesivi
della credibilità del singolo magistrato e dell'ordine giudiziario, nonché
ingenerare ulteriore confusione nell'ambito forense e cittadino». E su questo
«invito» Materia si è soffermato, più volte, con tono deciso nella convulsa
conferenza stampa di martedì: «Non avrei mai rivisto la mia posizione - ha
puntualizzato - le dimissioni non sono un contratto, ma una dichiarazione di
recesso unilaterale. Bisogna solo prenderne atto». Parole forti, ma sono ancora
valide?
( da "Repubblica, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IV - Bari In
una parentesi i legali dello Stato spiegano che quell´accordo non vale più Quel
parere dell´Avvocatura che seppellisce il protocollo (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)
NICOLA COLAIANNI (segue dalla prima di cronaca) Vale a dire: in seguito all´esproprio
a favore del Comune. Illegittima per ragioni formali, quella norma ha comunque
innovato la situazione. Tant´è che da essa, e non dal protocollo, è venuta ad
esistenza la Fondazione che ha fatto i lavori. E che, dopo
la sentenza della Corte costituzionale, s´è comportata come se fosse ancora proprietaria del bene. Ha
continuato perciò a spendere soldi pubblici per un bene ridiventato privato.
Con lieta incoscienza ma indisturbata dal proprietario parvenu. Il quale s´è
limitato ad una generica letterina di diffida. Ma s´è guardato bene dal
rivendicare il bene. Gli conveniva lasciar fare. Ma se faccio gestire i miei
affari ad altri, al possessore del bene, la legge stabilisce che lo indennizzi
delle spese sostenute, se non del maggior valore eventualmente acquisito dal
bene. Nel caso, poi, le spese sono state sostenute con danaro pubblico. E
perciò non si possono semplicemente abbonare. In mancanza di contropartite
giustificative si tratterebbe di elargizioni senza causa a privati cittadini.
Infatti, nonostante la sua funzione pubblica, il teatro è in mani private.
Certo, quello dell´Avvocatura è un parere tecnico. La volontà politica può fare
miracoli. Ma l´esperienza insegna che quando si tratta di responsabilità
contabile gli amministratori non sono molto disinvolti. La Corte dei conti è in
agguato. Tanto più in una vicenda come questa che per il Comune ha del
kafkiano. Doveva tornare pieno proprietario a seguito dell´incendio e della
mancata ricostruzione. Così stabiliva il contratto di concessione del 1896. E
così, nonostante il contenzioso aperto dagli eredi, il Comune aveva deciso di
fare nel 1996. La procedura era già pronta: suggerita dal prof. Barile,
chiamato ebbene, sì - dal sindaco Di Cagno Abbrescia. Con il protocollo
del 2002 si ritrova, invece,
ad essere un semplice affittuario, dopo aver pagato
insieme a Stato, Provincia e Regione le ingenti spese della
ricostruzione. All´inizio del secolo scorso aveva concesso il suolo perché
privati allestissero spettacoli teatrali. All´inizio di questo secolo sono gli eredi di quei
privati ad affittargli il teatro perché allestisca lui gli spettacoli. Solo il
teatro, beninteso, perché altro è poi il business dell´affitto delle
pertinenze: bar, circoli ricreativi e quant´altro. I conti, chiaramente, non
tornano. Da tutti condiviso il desiderio di riaprire quanto prima il teatro. Ma
non è conveniente che la Fondazione continui a reclamarne l´affidamento non si
sa più dopo il parere dell´Avvocatura a quale titolo. La realtà
è che, dopo la sentenza della
Corte costituzionale, è venuto meno il fine per cui
era stata creata: l´uso esclusivo del teatro. Se l´è visto sfilare di mano. Il
nodo gordiano che si è venuto a creare può essere sciolto in tempi
relativamente rapidi (la class action è di lunga durata) solo con l´esproprio.
Se una insensibile maggioranza parlamentare non vuole provvedere con legge, lo
faccia in via amministrativa il Comune. Un bell´impegno per il sindaco che
uscirà dalle elezioni.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 22 - Cagliari
I figli assenti dalla scuola, genitori puniti con un'oblazione di 34 euro
GIUDICE DI PACE Sott'accusa trenta famiglie IGLESIAS. Si è conclusa ieri
mattina davanti al giudice di pace del tribunale di Iglesias, una parte dei
trenta processi a carico di parecchi genitori che
avevano impedito, per vari motivi, ai loro figli di adempiere agli obblighi
scolastici. Davanti al giudice, Luigia Frau, sono sfilate mamme e papà che
hanno preferito, tramite i loro legali, chiedere l'oblazione per un reato che
poteva avere ben più gravi conseguenze dal punto di vista penale. Di fatto i
genitori distratti e poco interessati al profitto scolastico dei propri figli
hanno preferito versare alle casse del ministero della giustizia,
come oblazione, 34 euro, oltre alle spese processuali che saranno notificate in
separata sede, cancellando ogni macchia di carattere penale. Non tutti gli
imputati, però, si sono presentati davanti al giudice e ai loro avvocati
d'ufficio e per una decina di genitori, si dovrà andare al processo, con ben
più gravi conseguenze. L'inchiesta della procura della repubblica di Cagliari
era partita nel 2008 quanto il dirigente scolastico, Giuseppe Scano,
rispettando rigorosamamente le disposizioni di legge, nel corso delle verifiche
delle presenze degli studenti delle scuole medie e dietro anche delle
segnalazioni degli insegnanti aveva notato che molti ragazzini e ragazzine non
erano mai entrati in aula e non avevano pertanto partecipato alle lezioni.
Anche i solleciti del preside erano serviti a poco e dopo le raccomandate sono
scattate le richieste di intervento dei carabinieri. Tutta la vicenda si è
concluda con il rinvio a giudizio di una sessantina di persone, anche se le
famiglie interessate sono poco più di trenta. I motivi dell' inadempienza
scolastica sarebbero molteplici: Si va dall'assenza di qualsiasi controllo da
parte dei genitori, e alla loro indifferenza per l'educazione scolastica dei
figli, alle assenza strategiche degli studenti che, approfittando della
mancanza dei controlli, da parte dei genitori, scorazzavano in città senza
meta. Ci sono anche motivi di natura psicologica: alcune ragazzine si sarebbero
vergognate per il loro aspetto fisico e le mamme le avrebbero assecondate.
Insomma assenze, alle lezioni, diffuse che hanno indotto le autorità
scolastiche ad intervenire per evitare che il fenomeno dilagasse. Per chi ieri invece non si è presentato davanti al giudice rimane
aperto il contenzioso legale perché ignorata la possibilità di mandare in
archivio il problema con l'oblazione si dovrà arrivare al dibattimento. La
seconda parte di questa battagli giudiziaria è prevista per il 16 luglio
prossimo. In quell'occasione dovrà essere sentito anche il dirigente
scolastico. (ea)
( da "Nuova Sardegna, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 25 - Cagliari
Organici all'osso e giustizia al tracollo Da anni
nessun sostituto per chi va in pensione Negli uffici carenze per trenta unità
lavorative ORISTANO. Ci pensa lui a risolvere i problemi
della giustizia. Sul come ci riuscirà per ora nessuno
si sbilancia. Anche perché ogni giorno che passa la situazione diventa sempre
peggiore. E il tribunale di Oristano di certo non fa eccezione. Le speranze
residue ora sono riposte su un incontro che si terrà a Roma. Doveva svolgersi
la settimana prossima, invece slitterà a fine mese. Poco cambia, visto che
l'emergenza non è certo figlia di questi giorni ma va avanti da diversi anni.
Semmai è vero che proprio in questi ultimi mesi si è aggravata notevolmente,
perché la saggia decisione del governo nazionale è stata quella di non
sostituire il personale che va in pensione. Così pezzo dopo pezzo il mosaico risulta
decisamente incompleto. E non si dica che non sono suonati ripetuti campanelli
d'allarme. Da tempo infatti viene segnalato che i dipendenti che vanno in
pensione non vengono sostituiti. è successo praticamente sempre per cui, al
momento, in organico risulta esserci una carenza di circa una trentina di
unità. I ruoli sono i più disparati e coprono l'intero arco delle
specializzazioni del personale. «Mancano gli assistenti e gli operatori
giudiziari - spiega Pietro Sale, rappresentante della Cisl -, ma le cose non
vanno meglio per i responsabili di cancelleria. Ovviamente le carenze hanno
ripercussioni notevoli sia in tribunale, sia dal giudice di pace, sia negli
uffici». Nelle scorse settimane c'è stato un incontro sulla questione della
mobilità, poi il tutto è stato rinviato all'incontro di fine mese. Dove le
questioni sul piatto saranno più di una. «Fondamentale - prosegue Pietro Sale
nella sua analisi - è anche la questione della riqualificazione del personale.
Su questo versante c'è stato un primo incontro poi la trattativa si è arenata
per problemi strettamente contrattuali». I continui
rinvii e le mancate coperture delle carenze di personale, hanno ovvie ricadute.
Una sorta di effetto domino che frena in un colpo solo il lavoro della procura
e delle varie sezioni del tribunale. Mancando i funzionari infatti rallenta
l'intera attività e di conseguenza anche le udienze si svolgono ad un ritmo
ridotto. Chi protesta ovviamente sono i sindacati che minacciano di aprire
immediatamente una vertenza e del resto ce ne sarebbero gli estremi, visto che
le assunzioni sono ferme da quindici anni. A Roma non si discuterà solo della
situazione oristanese, visto che altri tribunali sono ormai alla canna del gas
e rischiano seriamente di veder ulteriormente rallentata la propria attività.
Insomma, una sorta di bancarotta giudiziaria. Ritornando alle cifre, un dato
chiarisce meglio degli altri quanto sta accadendo. Solo negli ultimi dodici
mesi i pensionamenti sono stati dieci, ovviamente senza l'attesa contropartita che
rinvigorisse la truppa che attualmente è di ottanta unità, comprendendo il
Tribunale, la Procura della Repubblica e anche le sezioni distaccate di Macomer
e Sorgono. Spingendo più nel dettaglio l'obiettivo, si scopre che a mancare
sono soprattutto alcune figure professionali indispensabili per l'esercizio della giustizia penale, come gli
assistenti giudiziari, che svolgono funzioni come la verbalizzazione delle
udienze. E il governo che promette di sistemare i problemi della giustizia? Per ora si fa sentire con la legge Brunetta che prevede un
ulteriore taglio del dieci per cento del personale e con provvedimenti che
aprono le porte all'assunzione di 7 esperti informatici, 34 statistici e
17 cancellieri. Ad Oristano? No, in tutta Italia. Enrico Carta
( da "Repubblica, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IX - Bari
Tribunale Laudati nuovo procuratore nomina all´unanimità
del Csm Mobilitazione generale degli agenti e manifestazione di piazza a Bari.
Le annuncia la segreteria provinciale del Siap se la situazione di chi lavora
nella squadra mobile non dovesse migliorare: «I colleghi sono costretti a
tirare a dadi per poter uscire di servizio con un´auto e devono fare i conti
anche con ore di straordinario non indennizzato» denuncia il sindacato.
( da "Repubblica, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 18 - Cronaca
Milano Forleo, il Tar annulla il trasferimento MILANO - Non c´erano i
«presupposti di causa ed effetto» nella decisione di trasferire il gip
Clementina Forleo per incompatibilità ambientale. A dirlo è il Tar del Lazio
che ieri ha accolto il ricorso del giudice, annullando così
il provvedimento del Csm. «Sono commossa, la giustizia ha trionfato», ha
commentato Forleo. Alla base del trasferimento le sue dichiarazioni pubbliche
sui "poteri forti" che avrebbero interferito nelle inchieste sulle
scalate bancarie. Ora il Csm dovrà decidere se rivolgersi al Consiglio di
Stato: se anche questo ricorso dovesse essere respinto, Forleo potrà,
volendo, tornare a Milano.
( da "Tirreno, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 8 -
Montecatini Nasce la Camera civile L'iniziativa di un gruppo di professionisti
PISTOIA. è stata costituita anche a Pistoia la Camera civile degli avvocati.
L'iniziativa è stata assunta da alcuni professionisti del foro di Pistoia che
si sono mobilitati soprattutto per stimolare anche nella
nostra città il dibattito sul problema giustizia con
particolare riferimento al settore della giustizia civile.
Presidente della Camera è stato eletto l'avvocato Giovanni Giovannelli,
vicepresidente Franco Ballati, tesoriere Fernando Paggetti, segretario lo
stesso Franco Ballati e membri gli avvocati Caterina Silvestri, Lorenzo
Franchini, Fabio Nannotti e Ezio Tonfoni. Gli scopi della Camera Civile
sono innanzitutto quello di «promuovere - si legge in una nota diffusa dalla
stessa Camera civile - in tutte le sedi l'adeguamento dell'ordinamento civile
alle esigenze della società e contribuire al migliore funzionamento della giustizia civile, anche attraverso l'istituzione e
l'organizzazione di centri di risoluzione delle controversie, quali la
costituzione di camere arbitrali e di conciliazione». Altro obiettivo
fondamentale, «mantenere alto il prestigio degli operatori, diffondere e sviluppare
i principi della deontologia professionale, sia nei rapporti con le parti che
nella colleganza professionale». Inoltre «promuovere iniziative utili per
l'attività giudiziaria civile, anche mediante conferenze, dibattiti, congressi,
pubblicazioni e corsi d'aggiornamento professionale». La prima assemblea della
Camera civile
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
BREVI pag. 21 Il Tar
dà ragione alla Forleo Lei: «Giustizia ha trionfato» POTREBBE TORNARE A MILANO
MILANO «Sono commossa, la giustizia ha trionfato». Il giudice, Clementina
Forleo (foto Ansa), spiega che il Tar del Lazio ha accolto
il suo ricorso contro il Csm, che le aveva imposto di lasciare Milano per
Cremona dopo le polemiche seguite alle sue frasi riguardo i poteri forti nelle
scalate bancarie. Ma, per essere sicura di lasciare Cremona, Forleo dovrà
attendere ancora: il Csm potrebbe impugnare la sentenza. Image:
20090501/foto/5520.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
VENETO pag. 15
MENTRE le rappresentanze sindacali della Centrale di Porto Tolle festeggiano
dopo... MENTRE le rappresentanze sindacali della Centrale di Porto Tolle
festeggiano dopo il sì con prescrizione della commissione Via (Valutazione di
impatto ambientale) del ministero dell'Ambiente per la conversione a carbone
della centrale Enel di Porto Tolle, sottolineando che sonsiderano questo solo
il primo passo', piovono i commenti sulla scelta che determinerà il futuro
energetico e ambientale del Polesine. Il segretario generale della Cisl,
Raffaele Bonanni, esprime grande "soddisfazione" per il via libera al
progetto di riconversione della centrale di Porto Tolle. «Dopo anni di
tentennamenti, rinvii, opposizioni ambiental-ideologiche ed imboscate pratiche
dalla politica - ha detto Bonanni - è un risultato positivo fortemente voluto
dalla Cisl nazionale e da quella locale di Rovigo che si è sempre battuta con
coraggio e determinazione per questo progetto di sviluppo». Ma non mancano le
voci contrarie. La Provincia di Ferrara si scaglia contro la decisione del
Governo di autorizzare la riconversione a carbone della centrale elettrica di
Porto Tolle, in provincia di Rovigo. L'assessore all'Ambiente, il verde Sergio
Golinelli, chiede alla Regione Emilia Romagna di «ricorrere
alla Corte costituzionale per impugnare una norma chiaramente lesiva delle prerogative che
la Costituzione assegna alle Regioni nel campo della pianificazione
territoriale». La lista "Sinistra Unita"con Rifondazione Comunista,
Sinistra Democratica ex Ds di Adria, considera «il sì al carbone per la
centrale di Porto Tolle, pericolo di inquinamento, di veleni, di
distruzione e morte»,. E chiede « che la giunta comunale di Adria deliberi
subito un provvedimento urgente per ricorrere in tutte le sedi contro le
decisioni del Governo e dell'Enel». Critico anche il polesano Vanni Destro
della Liste civiche per il Polesine che scrive in una nota: «Ieri si è
presentato ufficialmente il candidato per l'alleanza Pdl Lega alle provinciali
Antonello Contiero, segretario della Lega, e già si realizza il via libera alla
riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini. Se non ci si
sbriga a fare le elezioni si realizzerà la fine del Parco del Delta del Po».
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACHE pag. 18
PERUGIA LA BASAGLIA ha chiuso le porte ai manicomi. Era il
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 01 Maggio
2009 Chiudi di WALTER BERGHELLA LANCIANO - «Non ho scheletri nell'armadio, è
una macchinazione». E' la chiosa del procuratore Tullio Moffa sul ciclone
disciplinare che lo ha investito con un provvedimento
cautelare urgente del Csm che ne ha disposto l'immediato trasferimento
provvisorio ad altra sede contigua a Lanciano, sempre con incarichi requirenti.
Moffa potrebbe finire anche alla Procura Generale. Certo è che deve andare via,
subito. Poi si attenderà l'esito dei procedimenti amministrativi e disciplinare
che potrà avere qualsiasi altro tipo di sentenza. L'accusa è che il
procuratore non si è astenuto su un procedimento a carico di un congiunto,
tanto che in una denuncia anonima la "talpa" ha inviato alla procura
generale della Cassazione e allo stesso Csm la fotocopia del fascicolo. Il
procuratore ammise, come per ogni indagato, il famigliare a patteggiamento,
regolarmente chiuso dinanzi al gup, in camera di consiglio. «Moffa si sarebbe
dovuto astenere», rimarca l'accusa. Moffa, difeso dall'avvocato Aldo La Morgia,
attende le motivazioni del Consiglio Superiore della Magistratura per ricorre
in Cassazione e poi chiarire la vicenda dinanzi allo stesso Csm, difeso da un
magistrato. «Il fascicolo, che mi è giunto a fine indagini - spiega Moffa - è
stato seguito con rigore estremo e diligenza. Tutto è stato fatto alla luce del
sole. Un fatto però che è stato sfruttato a dovere e poi ingigantito. Non ho
idea di cosa abbia scritto l'anonimo». Un caso precipitato durante la Pasqua e
che nulla ha che vedere con le avvenute ispezioni ministeriali, compresi i noti
dissidi con le sostitute, come la ex Mirvana Di Serio e Rosaria Vecchi, sui
carichi di lavori, ferie e quant'altro. Nessuno sa chi abbia preso il fascicolo
"sospetto", fotocopiato e spedito a Roma. A Palazzo di Giustizia, non
solo nella "Procura dei Veleni", c'è sconcerto e sentimenti diversi.
I reali contorni della vicenda saranno comunque verificati dalla competente
sezione disciplinare del Csm.
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
CALCIO pag. 4 Paolo
Franci Roma L'ALTA CORTE di Giustizia del Coni riapre lo stadio Olimpico a...
Paolo Franci Roma L'ALTA CORTE di Giustizia del Coni riapre lo stadio Olimpico
ai tifosi. Juventus-Lecce, dunque, si giocherà con bandiere, striscioni e cori,
con i bianconeri all'inseguoimento del secondo posto. Il
collegio del Foro Italico presieduto da Riccardo Chieppa, presidente emerito
della Corte Costituzionale, ha sospeso il verdetto della Corte di Giustizia
federale che aveva rigettato il ricorso juventini confermando di fatto quanto
deciso dal giudice sportivo Tosel in attesa delle motivazioni della stessa
Corte che saranno discusse il 14 maggio. A questo punto, le ipotesi sono
due: Juve-Atalanta, in programma il 17 maggio, senza tifosi se i giudici del
Foro Italico dovessero respingere l'istanza juventina o verdetto della Cgf
ribaltato per la gioia del clan bianconero. Per i legali della Juventus è
comunque una vittoria: «E' il segnale che le nostre rimostranze non erano
pretestuose», spiega l'avvocato Michele Briamonte, che con i colleghi Luigi Chiappero
e Franzo Grande Stevens aveva dato battaglia prima in Figc e poi al Coni,
puntando su quella che, nel ricorso all'Alta Corte, avevano definito
un'«abnormità giuridica». Il contropiede bianconero era partito proprio perché
era stato ritenuto inaccettabile digerire un verdetto senza le motivazioni dei
giudici del calcio. E non solo. C'era stato anche il giallo della fuga di
notizie, con la decisione della Corte di Giustizia federale pubblicata sulle
agenzie in anticipo rispetto alla conclusione della camera di consiglio. La
società bianconera aveva dunque chiesto la sospensiva della decisione ai
giudici del Coni, in nome del principio della legalità, del giusto processo,
che prevede sì una sentenza ma anche delle motivazioni che, con Juve-Lecce alle
porte, dovevano essere garantite. I legali della Figc hanno puntato sulla
ileggittimità dell'Alta Corte a giudicare, ma è stato un tentativo che
evidentemente è andato a vuoto. Il ragionamento dei legali bianconeri, invece,
aveva trovato origine dall'impossibilità sancita dal codice di giustizia
sportiva di potersi appellare contro le decisioni della Corte di Giustizia
Federale. Una variabile non accettabile dalla Juve, in assenza delle
motivazioni dei giudici del calcio.
( da "Messaggero, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì
01 Maggio 2009 Chiudi Il Tar dà ragione al gip Forleo: illegittimo il
trasferimento da Milano deciso dal Csm
( da "Messaggero, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 01 Maggio
2009 Chiudi ROMA - Il Tar dà ragione all'ex gip milanese Clementina
Forleo e boccia la decisione del Csm che a luglio aveva trasferito per
incompatibilità ambientale il magistrato da Milano a Cremona. La prima sezione
del Tribunale amministrativo, presieduto da Giorgio Giovannini, ha ritenuto che
il trasferimento d'ufficio disposto dal Csm sia stato deliberato «in carenza
dei presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma vigente».
Secondo i giudici «nell'ordinamento attuale», il trasferimento per
incompatibilità ambientale può ritenersi «integrato soltanto in una situazione
non attribuibile a colpa del magistrato». Il collegio ha ritenuto non
sussistente «nemmeno l'altro presupposto: l'impossibilità per il magistrato di
svolgere, nella sede occupata le proprie funzioni con piena indipendenza ed
imparzialità». Adesso il Consiglio superiore della magistratura potrà fare
appello davanti al Consiglio di Stato o rendere esecutivo il provvedimento.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-05-01 - pag:
31 autore: Corte costituzionale. In materia di misure cautelari Le sezioni per i brevetti
perdono le vecchie liti Giovanni Negri MILANO Si alleggerisce il carico di
lavoro delle sezioni specializzate in proprietà industriale. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 123, depositata ieri e scritta da
Giuseppe Tesauro, ha dichiarato l'illegittimità del Codice della proprietà
industriale nella parte in cui (articolo 245, comma 3 del decreto legislativo
n. 273 del 2002) stabilisce che sono affidate alla competenza delle sezioni
specializzate le procedure di reclamo iniziate dopo l'entrata in vigore del
Codice anche se riguardano misure cautelari concesse secondo le norme
precedentemente in vigore. A dubitare della legittimità della norma era stato
il tribunale di Napoli che aveva contestato la corrispondenza del decreto alla
legge delega per quanto riguarda in generale la disciplina della competenza
delle sezioni specializzate e la regolamentazione della relativa fase
transitoria. In altre parole, per i giudici napoletani, non esiste una norma
delegante in materia, o meglio era sbagliato il riferimento alla delega
contenuta nell'articolo 15 della legge 273 del 2002. Il riferimento corretto è,
invece, quello all'articolo 16, sulla cui base è stata effettivamente
introdotta nei tribunali la sezione specializzata in proprietà industriale. Una
ricostruzione che, in sostanza, è condivisa dalla Corte costituzionale.
Che ricorda il suo precedente intervento in materia (sentenza n. 112 del 2008),
nel quale già si affermava che tutti i profili riguardanti l'istituzione e la
disciplina delle sezioni specializzate dovevano essere considerati estranei
all'articolo 15 del Codice della proprietà industriale. Inoltre, nella stessa
pronuncia, la Corte ricordava anche che la delega dell'articolo 16 affidava al
Governo il compito, quanto alla fase transitoria, di evitare che le neonate
sezioni venissero rallentate da un eccessivo carico di lavoro iniziale. è in
attuazione di queste indicazioni, sottolinea la Consulta, che erano stati
attribuiti alla competenza delle sezioni specializzate solo i giudizi iscritti
a ruoloapartire dal1Úluglio 2003, stabilendo che tutte le altre controversie
restassero assegnate al giudice competente sulla base della vecchia normativa.
La norma del Codice oggetto di censura, perciò, nella lettura della Consulta,
ha disciplinato un oggetto estraneo alla delega, provocando una scelta
incoerente, che non può essere frutto della discrezionalità del legislatore,
rispetto al principio indicato per la fase transitoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I CHIARIMENTI La disposizione non ha rispettato i criteri di delega e le
indicazioni di riduzione delle cause assegnate
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere
del Mezzogiorno sezione: BARI data: 01/05/2009 - pag: 11 Lo ha deciso il Csm
Laudati è il nuovo procuratore BARI Il Consiglio Superiore della Magistratura
ha deciso la nomina di Antonio Laudati (nella foto) a nuovo procuratore di
Bari. Il plenum del Csm ha approvato all'unanimità la proposta della
commissione per gli incarichi direttivi. Laudati, che in passato è stato pm a Napoli e ha
poi lavorato nella Direzione Nazionale Antimafia, era attualmente Direttore
Generale della giustizia penale del Ministero della Giustizia. Laudati inoltre
ha seguito numerose e importanti inchieste tra cui quelle sul boss Pasquale
Galasso e su Carmine Alfieri e su esponenti del clan dei Casalesi. Laudati prende
il posto di Emilio Marzano il cui mandato a Bari è durato otto anni e terminerà
a giugno: poi il magistrato andrà in pensione. Durante il suo incarico barese
ha coordinato inchieste importantissime: l'ultima è quella su Francesco e
Salvatore Pappalardi, i fratellini di Gravina spariti da Gravina in Puglia nel
2006 e poi ritrovati morti nel
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI GIUSTIZIA data: 2009-05-01 - pag: 31 autore:
Competenze. Conflitto Stato-Enti locali Spazio alle Regioni sul trasporto
disabili ROMA Un round alle Regioni nell'eterno match con lo Stato sulle
competenze normative. La Corte costituzionale,
con la sentenza n. 124, depositata ieri e scritta da Maria Rita Saulle, ha
infatti dichiarato l'illegittimità costituzionale di
quella parte della Finanziaria 2008 (articolo 2, comma 474, della legge n. 244
del 2007) che istituisce un parco ferroviario per favorire la mobilità dei
disabili. A venire contestata dalla Regione Veneto era stata soprattutto
la mancata previsione dell'intesa della Conferenza Stato-Regioni sul decreto
del ministero dei Trasporti che deve disciplinare le modalità di realizzazione
del parco. La Corte chiarisce, richiamando un suo precedente del 2004, che
tutte le attività indirizzate a rimuovere o superare le situazioni di bisogno
della persona vanno collocate nell'ambito dei servizi sociali. Ambito che è
attribuito alla competenza legislativa residuale delle Regioni. Il
riconoscimento però non esclude, come nella fattispecie relativa alle
agevolazioni al trasporto di persone disabili,l'esercizio della competenza da
parte dello Stato in materia di trasporti pubblici non locali. si tratta però
di trovare un bilanciamento tra esigenze diverse, statali e locali, nella
disciplina di una materia delicata. La norma in questione non riconosce invece,
spiega la Corte costituzionale, una qualche forma di
partecipazione delle Regioni. Neppure attraverso il canale istituzionale della
Conferenza Stato-Regioni deputata a intervenire anche su situazioni come
questa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Nuova Ferrara, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Porto Tolle, la
protesta di Golinelli in Provincia «Centrale a carbone impugnare la sentenza»
PORTO TOLLE. «La Regione Emilia Romagna dovrebbe ricorrere
alla Corte costituzionale per impugnare una norma chiaramente lesiva delle prerogative che
la Costituzione assegna alle Regioni nel campo della pianificazione
territoriale». La Provincia si scaglia contro la decisione del Governo di
autorizzare la riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle,
in provincia di Rovigo. La voce è quella dell'assessore all'Ambiente Sergio
Golinelli il quale ricorda che il Governo ha sancito la riconversione della
centrale «nonostante il giudizio negativo di ben due diverse perizie acquisite
dalla procura di Rovigo». Prima «tentando di scavalcare la commissione nazionale
di Valutazione d'impatto ambientale», poi «introducendo nel decreto incentivi
una norma ad hoc». Quella che consente di procedere «in deroga alle
disposizioni di legge nazionali e regionali che prevedono limiti di
localizzazione territoriali per la riconversione degli impianti di produzione
di energia elettrica alimentati ad olio combustibile.
( da "Corriere della Sera"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Cronache data: 01/05/2009 - pag: 23 La sentenza Ma il magistrato
resterà ancora nella sede di Cremona Il Tar «riabilita» la Forleo: errori sul
trasferimento Annullata la decisione del Csm. La gip:
commossa MILANO Il Tar del Lazio dà ragione a Clementina Forleo e annulla la
decisione con cui il Csm il 28 luglio
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: NAPOLI data: 01/05/2009 - pag: 9
Nomina ufficializzata dal Csm Izzo, Zuccarelli e Melillo: ecco i tre nuovi
aggiunti ROMA Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha
ufficializzato la nomina dei tre nuovi procuratori aggiunti a Napoli: si tratta
di Luciana Izzo, attualmente procuratore capo presso il Tribunale dei
minorenni, e di Fausto Zuccarelli e Giovanni Melillo, fino ad oggi pm
alla Direzione nazionale antimafia. Entrambi hanno lavorato in passato a
Napoli, occupandosi di importanti inchieste su camorra e terrorismo. Nelle
prossime settimane si saprà quali sezioni della Procura coordineranno i nuovi
aggiunti: sono da assegnare quelle che si occupano di fasce deboli, colpe
professionali e infortuni sul lavoro e reati predatori. Sempre ieri, il Csm ha
designato all'unanimità alla guida della Procura di Bari l'ex pm di Napoli
Antonio Laudati.
( da "Corriere della Sera"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 01/05/2009 - pag: 6 NOMINE
Csm, il pm Vitello da Roma a Lamezia Il pm Salvatore Vitello è il nuovo
procuratore della Repubblica di Lamezia Terme (Catanzaro). La nomina è stata
decisa all'unanimità dal plenum del Csm. Vitello, in magistratura dal
( da "Corriere della Sera"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera
sezione: Cronaca di Roma data: 01/05/2009 - pag: 7 Lite in tribunale «Giudice,
lei non mi fa parlare» E l'avvocato rinunciò alla difesa È finita con una
raffica di esposti: dell'avvocato Renato Borzone, vicepresidente
dell'Unione delle Camere penali italiane al Csm, al Procuratore generale della
Corte di Cassazione e al suo Ordine. Il giudice Giovanni De Donato ha a sua
volta trasmesso gli atti al consiglio dell'Ordine degli avvocati e al
Procuratore, affinché si accerti se l'avvocato Borzone si sia macchiato di
qualche reato. Il fatto è all'apparenza minimo: durante le questioni
preliminari di un caso bancarotta fraudolenta, il gup De Donato chiede al
legale di non far durare il suo intervento più di cinque minuti. E scoppia la
lite. L'avvocato Borzone, appellandosi all'articolo 105 del codice di procedura
penale, sulla rinuncia alla difesa, si toglie la toga, obbligando così alla nomina
di un difensore d'ufficio. In tribunale compaiono manifesti di solidarietà con
l'avvocato, i colleghi assicurano solidarietà al giudice. Insomma, uno scontro
durissimo. «Violati i miei diritti e quelli dei colleghi», tuona Borzone.
«L'avvocato aveva avuto dieci minuti per esporre le ragioni della non
utilizzabilità di un cd rom - obietta De Donato - , dopodiché ne chiedeva altri
venti per sollevare in via subordinata l'eccezione d'incostituzionalità, e gli
ho chiesto di stringere. Questa rissosità è paradossale». Laura Martellini
( da "AudioNews.it"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
venerdì 1 maggio
2009 10.10 Cronaca Accolto il ricorso di Clementina Forleo 08.13: Torna a
Milano Clementina Forleo. Il Tar del Lazio ha accolto il
suo ricorso contro la decisione del Csm di trasferirla d'ufficio a Cremona
riconoscendo la "carenza di presupposti". "Sono commossa",
commenta il gip, nel mirino del Csm e di parte del mondo politico dopo le
dichiarazioni sull'ingerenza di "poteri forti" nelle sue inchieste
sulle scalate bancarie.
( da "Bloomberg" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
By Makiko Kitamura
and Masatsugu Horie May 1 (Bloomberg) -- Hironori Minezawa, a private
detective, spends his days investigating struggling autoparts makers in Toyota
City, Japan, as cuts by Toyota Motor Corp. end a 7-year expansion for the
city's thousands of parts suppliers. Toyota slashed production following the
automaker's first loss in 59 years, pushing some partsmakers into bankruptcy.
Minezawa said he is employed by Toyota suppliers to find out whether
subcontractors may fail, leaving his clients unable to fill their own orders.
"A rumor of a possible bankruptcy gets out, and we are called in to find
out what's going on," said Minezawa, who works for Tokyo Shoko Research,
based in nearby Nagoya. "These companies aren't getting any work and are
at the end of their tethers." Failure of the weak links in the chain may
force Toyota to turn to suppliers outside its traditional network, ending the
company's stranglehold over a procurement system that has driven down profit
margins at subcontractors to 1 percent or less, said Takeshi Miyao, a Tokyo-based supply chain analyst at CSM Worldwide,
which advises the auto industry. "This would change the balance of power
and could become reflected in prices," Miyao said. Toyota's supply network
consists of two groups: the 217 primary partsmakers that deal directly with the
carmaker and their subcontractors. Toyota spokeswoman Ririko Takeuchi
declined to comment on the company's pricing practices or negotiations between
its suppliers and their subcontractors. Minezawa expects bankruptcies to mount
over the next six months, particularly in the lower ranks of Toyota's supply
chain. Toyota's Grip "Profit is next to nothing," said Kazushi
Kawabata, president of Co
( da "Giornale.it, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 104 del
2009-05-01 pagina 10 Gip non incompatibile Forleo torna a Milano di Redazione
Clementina Forleo torna a Milano. Il Tar del Lazio ha accettato il ricorso
presentato dal gip contro il Csm che aveva deciso il suo trasferimento d'ufficio
a Cremona per incompatibilità ambientale. «Sono commossa, la giustizia ha
trionfato», le sue prime parole del magistrato che ha osservato come il
provvedimento sia immediatamente esecutivo. Di «carenza dei presupposti di
causa ed effetto previsti dalla norma vigente» parlano le motivazioni del Tar. Il Csm aspetta la notifica e, probabilmente, farà ricorso al
Consiglio di Stato. Il trasferimento era stato deciso dal plenum del Csm a
luglio per le dichiarazioni fatte dalla Forleo a stampa e tv su poteri forti
che avrebbero interferito nella sua attività giurisdizionale relativa alle
inchieste sulle scalate bancarie. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 104 del
2009-05-01 pagina 11 La lunga corsa all'euroseggio, duello per duello di Felice
Manti Strasburgo è lontana come il West. Sulla strada che conduce all'ambito
seggio di europarlamentare si annunciano duelli all'ultimo sangue, anche tra
cowboy della stessa «banda». Pensiamo, ad esempio, a Sergio Cofferati e
Salvatore Caronna, segretario regionale del Pd emiliano. Le scintille tra i due
divampano dopo l'addio dell'ex leader Cgil alla ricandidatura a sindaco di
Bologna. «Il suo successore dovrà essere giovane, competente e bolognese»
sibilò il segretario regionale democratico. «È razzismo politico», fu la
risposta del sindaco uscente, e poi «Caronna è siciliano», aggiunse acidamente.
Stessa guerra, ma con pallottole di carta, quella tra gli ex giornalisti Tg1
David Sassoli (Pd) e Francesco Pionati (Autonomie). Quando nel
( da "Wall Street Italia"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
1 Maggio/ Al
Quirinale stelle al merito lavoro per abruzzesi di Apcom Al Colle prima di
Napolitano un lavoratore su ricostruzione -->Roma, 1 mag. (Apcom) - Si è
svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale a Festa del Lavoro alla presenza
dei nuovi Maestri del Lazio e dell'Abruzzo insigniti della "Stella al
Merito del Lavoro". Dopo la consegna, da parte del Ministro del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali sen. Maurizio Sacconi, delle
onorificenze, nel Salone dei Corazzieri sono intervenuti il Presidente della
Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Cav. Lav. Benito Benedini, il
Presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani di Azienda, ing.
Riccardo Tucci, il Presidente della Federazione dei Maestri del Lavoro
d'Italia, dott. Gianluigi Diamantini, e il Ministro Sacconi. Un lavoratore
abruzzese ha testimoniato dell'impegno per la ripresa delle attività produttive
nelle aree colpite dal sisma. L'attrice Raffaella Rea ha letto alcuni brani
tratti dai discorsi di Amintore Fanfani e Giuseppe Di Vittorio all'Assemblea
Costituente sulle prime parole della Carta fondamentale: "L'Italia è una
Repubblica fondata sul lavoro". La cerimonia si è conclusa con
l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Erano presenti il Vice Presidente della Corte Costituzionale,
prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in rappresentanza del Senato
della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera dei Deputati, i Consoli
provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo, autorità civili ed esponenti
del mondo del lavoro. Nel segno della continuità dell'impegno contro le
morti bianche, al termine della celebrazione il Capo dello Stato, accompagnato
dal Ministro Sacconi, ha deposto una corona di alloro davanti al monumento ai
Caduti sul lavoro, inaugurato lo scorso anno in Piazza Pastore, antistante la
sede dell'INAIL di Roma, alla presenza dei familiari dei lavoratori che
quest'anno hanno ricevuto il riconoscimento alla memoria. Sono state conferite
le seguenti onorificenze : - Medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria del
sig. Stefano Miniussi - Giovane operaio, espostosi, con generoso slancio, a
grave rischio per prestare soccorso ad un collega scomparso sul fondo di una
vasca di un impianto di depurazione, veniva colto da malore per le forti
esalazioni nocive, sacrificando la vita ai più nobili ideali di altruismo ed
umana solidarietà. Luminosa testimonianza di coraggio ed elevato senso civico.
Trieste, 8 ottobre 2001; - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei
lavoratori italiani deceduti a seguito delle esplosioni verificatesi, il 6
dicembre 1907, nella miniera di carbone di Monongah - West Virginia negli Stati
Uniti d'America. - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei signori Valerio
Anchino, Marino Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello e Mario
Ricca, deceduti a causa dell'esplosione e del successivo incendio nello
stabilimento di molitura della ditta Molino Cordero. Fossano (CN), 16 luglio
2007 - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei signori Giuseppe Palermo,
Salvatore Pulici, Salvatore Smecca, Natale Sofia, Salvatore Tumino e Giuseppe
Zaccaria, deceduti a causa delle esalazioni sprigionatesi nel corso della
pulitura delle vasche dell'impianto di depurazione comunale. Mineo (CT), 11
giugno 2008 - Stella al Merito del Lavoro alla memoria del signor Domenico
Cagnina, deceduto a seguito di una caduta da una impalcatura mentre effettuava
lavori di manutenzione presso la centrale termoelettrica dell'ENEL. Termini
Imerese (PA), 13 giugno 2008 - Menzione speciale alla memoria dei signori
Ashour Maomhoud Mohamed Hassan e Salama Awad Omar Younes, lavoratori egiziani
deceduti a seguito del crollo di un ponteggio presso un cantiere edile.
Vighignolo frazione di Settimo Milanese (MI), 13 giugno 2008
( da "Mattino, Il (Avellino)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Il magistrato
avellinese Antonio Laudati è il nuovo procuratore della Repubblica di Bari. Lo
ha deciso all'unanimità ieri mattina il plenum del Csm. Un
ulteriore riconoscimento al valente magistrato irpino. A proporre il nome di
Laudati era stata la quinta commissione del Csm. Il nuovo procuratore capo
rientra in ruolo dopo che ha ricoperto l'incarico di direttore generale della
Giustizia penale-Dipartimento degli Affari di Giustizia al Ministero di via
Arenula, l'incarico che fu di Giovanni Falcone. Nella sua lunga
carriera, Antonio Laudati, 56 anni, è stato sostituto procuratore a Lecco, ad
Avellino, pm a Napoli e poi presso la Direzione nazionale antimafia. Laudati ha
seguito numerose inchieste, tra cui quelle sul boss Pasquale Galasso e su
Carmine Alfieri, e su esponenti di spicco del clan dei Casalesi. Laudati andrà
a occupare un prestigioso incarico, in una terra da sempre al centro dell'attenzione
sul piano della criminalità organizzata. L'esperienza e la preparazione
professionale del magistrato irpino consentiranno sicuramente al neo capo della
Procura barese di raggiungere brillanti risultati. Con l'arrivo di Laudati a
Bari si consolida anche la presenza di irpini nel capoluogo pugliese: da alcuni
mesi è in servizio, in qualità di comandante provinciale dei carabinieri a
Bari, Antonio Bacile, per anni comandante della Compagnia di Montella prima del
trasferimento a Roma.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma. Il trasferimento
d'ufficio da Milano a Cremona, per incompatibilità
ambientale deliberato dal Csm nel luglio scorso nei confronti del gip
dell'inchiesta milanese sulle scalate bancarie, Clementina Forleo, è stato
deliberato «in carenza dei presupposti di causa ed effetto previsti dalla norma
vigente». È questa una delle principali motivazioni in base alle quali il Tar
del Lazio ha accolto il ricorso del magistrato e annullato il provvedimento.
La prima sezione, nel decidere è partita dal fatto che «nell'ordinamento
attuale», il trasferimento per incompatibilità ambientale può ritenersi
«integrato solo in una situazione non attribuibile a colpa del magistrato, che
sia produttiva di un effetto costituito dall'impossibilità di svolgere nella
sede occupata le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialità». «Sono
commossa e contenta» così Clementina Forleo ha commentato la decisione del Tar
e definisce la decisione o un «trionfo della giustizia» più che di un successo
personale. Il provvedimento è immediatamente esecutivo e potrebbe quindi
decidere di rientrare subito a Milano. «Sto ancora valutando cosa fare» dice il
magistrato.
( da "WindPress.it"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
01-05-2009 Il
Presidente Napolitano ha incontrato i nuovi Maestri del Lavoro in occasione
della celebrazione del 1 maggioelementi correlatiC o m u n i c a t o Si è
svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale la Festa del Lavoro alla
presenza dei nuovi Maestri del Lazio e dell'Abruzzo insigniti della
"Stella al Merito del Lavoro". Dopo la consegna, da parte del
Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sen. Maurizio Sacconi,
delle onorificenze, nel Salone dei Corazzieri sono intervenuti il Presidente
della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Cav. Lav. Benito
Benedini, il Presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani di
Azienda, ing. Riccardo Tucci, il Presidente della Federazione dei Maestri del
Lavoro d'Italia, dott. Gianluigi Diamantini, e il Ministro Sacconi. Un
lavoratore abruzzese ha testimoniato dell'impegno per la ripresa delle attività
produttive nelle aree colpite dal sisma. L'attrice Raffaella Rea ha letto
alcuni brani tratti dai discorsi di Amintore Fanfani e Giuseppe Di Vittorio
all'Assemblea Costituente sulle prime parole della Carta fondamentale:
"L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro". La cerimonia si è
conclusa con l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Erano presenti il Vice Presidente della Corte Costituzionale,
prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in rappresentanza del Senato
della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera dei Deputati, i Consoli
provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo, autorità civili ed esponenti
del mondo del lavoro. Nel segno della continuità dell'impegno contro le
morti bianche, al termine della celebrazione il Capo dello Stato, accompagnato
dal Ministro Sacconi, ha deposto una corona di alloro davanti al monumento ai
Caduti sul lavoro, inaugurato lo scorso anno in Piazza Pastore, antistante la
sede dell'INAIL di Roma, alla presenza dei familiari dei lavoratori che
quest'anno hanno ricevuto il riconoscimento alla memoria. Sono state conferite
le seguenti onorificenze: - Medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria del
sig. Stefano Miniussi Giovane operaio, espostosi, con generoso slancio, a grave
rischio per prestare soccorso ad un collega scomparso sul fondo di una vasca di
un impianto di depurazione, veniva colto da malore per le forti esalazioni
nocive, sacrificando la vita ai più nobili ideali di altruismo ed umana
solidarietà. Luminosa testimonianza di coraggio ed elevato senso civico.
Trieste, 8 ottobre 2001; - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei
lavoratori italiani deceduti a seguito delle esplosioni verificatesi, il 6
dicembre 1907, nella miniera di carbone di Monongah West Virginia negli Stati
Uniti d'America. - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei signori Valerio
Anchino, Marino Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello e Mario
Ricca, deceduti a causa dell'esplosione e del successivo incendio nello
stabilimento di molitura della ditta Molino Cordero. Fossano (CN), 16 luglio
2007 - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei signori Giuseppe Palermo,
Salvatore Pulici, Salvatore Smecca, Natale Sofia, Salvatore Tumino e Giuseppe
Zaccaria, deceduti a causa delle esalazioni sprigionatesi nel corso della
pulitura delle vasche dell'impianto di depurazione comunale. Mineo (CT), 11
giugno 2008 - Stella al Merito del Lavoro alla memoria del signor Domenico
Cagnina, deceduto a seguito di una caduta da una impalcatura mentre effettuava
lavori di manutenzione presso la centrale termoelettrica dell'ENEL. Termini
Imerese (PA), 13 giugno 2008 - Menzione speciale alla memoria dei signori
Ashour Maomhoud Mohamed Hassan e Salama Awad Omar Younes, lavoratori egiziani
deceduti a seguito del crollo di un ponteggio presso un cantiere edile. Vighignolo
frazione di Settimo Milanese (MI), 13 giugno 2008 Roma, 1 maggio 2009i discorsi
Intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione
della Festa del Lavoro i video Intervento del Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano in occasione del 1 Maggio "Festa del Lavoro" le
fotografie Il Presidente Giorgio Napolitano con il lavoratore abruzzese Arturo
Narducci intervenuto alla cerimonia del 1 maggio Il Presidente Giorgio
Napolitano rende omaggio al Monumento dedicato alle vittime sul lavoroIL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAI PRESIDENTILA COSTITUZIONEATTIVITA' DEL CAPO DELLO
STATOGLI UFFICILE ONORIFICENZE
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Rappresentativa
Juniores Treviso inizia senza gol Venerdì 1 Maggio 2009, (m.m.) È inizita con
due pareggi senza gol, quindi ai rigori una vittoria e una sconfitta, l'avventura
della rappresentativa Juniores di Treviso nel 12. Memorial Giuseppe Nicolli,
torneo fra le rappresentative (giocatori di Prima, Seconda e Terza categoria)
delle Delegazioni Figc del Veneto. Treviso nella prima gara contro il Belluno
dopo lo 0-0 i rigori hanno premiato 7-6 Belluno, nella seconda Treviso ha vinto
dagli
( da "Virgilio Notizie"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Si è svolta questa
mattina al Palazzo del Quirinale a Festa del Lavoro alla presenza dei nuovi
Maestri del Lazio e dell'Abruzzo insigniti della "Stella al Merito del
Lavoro". Dopo la consegna, da parte del Ministro del Lavoro, della Salute
e delle Politiche Sociali sen. Maurizio Sacconi, delle onorificenze, nel Salone
dei Corazzieri sono intervenuti il Presidente della Federazione Nazionale dei
Cavalieri del Lavoro, Cav. Lav. Benito Benedini, il Presidente
dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani di Azienda, ing. Riccardo Tucci,
il Presidente della Federazione dei Maestri del Lavoro d'Italia, dott.
Gianluigi Diamantini, e il Ministro Sacconi. Un lavoratore abruzzese ha
testimoniato dell'impegno per la ripresa delle attività produttive nelle aree
colpite dal sisma. L'attrice Raffaella Rea ha letto alcuni brani tratti dai
discorsi di Amintore Fanfani e Giuseppe Di Vittorio all'Assemblea Costituente
sulle prime parole della Carta fondamentale: "L'Italia è una Repubblica
fondata sul lavoro". La cerimonia si è conclusa con l'intervento del
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Erano
presenti il Vice Presidente della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il
sen. Benedetto Adragna, in rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on.
Renzo Lusetti per la Camera dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del
Lazio e dell'Abruzzo, autorità civili ed esponenti del mondo del lavoro.
Nel segno della continuità dell'impegno contro le morti bianche, al termine
della celebrazione il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro Sacconi, ha
deposto una corona di alloro davanti al monumento ai Caduti sul lavoro,
inaugurato lo scorso anno in Piazza Pastore, antistante la sede dell'INAIL di Roma,
alla presenza dei familiari dei lavoratori che quest'anno hanno ricevuto il
riconoscimento alla memoria. Sono state conferite le seguenti onorificenze : -
Medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria del sig. Stefano Miniussi -
Giovane operaio, espostosi, con generoso slancio, a grave rischio per prestare
soccorso ad un collega scomparso sul fondo di una vasca di un impianto di
depurazione, veniva colto da malore per le forti esalazioni nocive,
sacrificando la vita ai più nobili ideali di altruismo ed umana solidarietà.
Luminosa testimonianza di coraggio ed elevato senso civico. Trieste, 8 ottobre
2001; - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei lavoratori italiani
deceduti a seguito delle esplosioni verificatesi, il 6 dicembre 1907, nella
miniera di carbone di Monongah - West Virginia negli Stati Uniti d'America. -
Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei signori Valerio Anchino, Marino
Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello e Mario Ricca, deceduti a
causa dell'esplosione e del successivo incendio nello stabilimento di molitura
della ditta Molino Cordero. Fossano (CN), 16 luglio 2007 - Stella al Merito del
Lavoro alla memoria dei signori Giuseppe Palermo, Salvatore Pulici, Salvatore
Smecca, Natale Sofia, Salvatore Tumino e Giuseppe Zaccaria, deceduti a causa
delle esalazioni sprigionatesi nel corso della pulitura delle vasche
dell'impianto di depurazione comunale. Mineo (CT), 11 giugno 2008 - Stella al
Merito del Lavoro alla memoria del signor Domenico Cagnina, deceduto a seguito
di una caduta da una impalcatura mentre effettuava lavori di manutenzione
presso la centrale termoelettrica dell'ENEL. Termini Imerese (PA), 13 giugno
2008 - Menzione speciale alla memoria dei signori Ashour Maomhoud Mohamed
Hassan e Salama Awad Omar Younes, lavoratori egiziani deceduti a seguito del
crollo di un ponteggio presso un cantiere edile. Vighignolo frazione di Settimo
Milanese (MI), 13 giugno 2008
( da "Sicilia, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
«Addiopizzo» la Dda
chiede 524 anni carcere Roma. Il trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale deliberato dal Csm nel luglio scorso
nei confronti del Gip dell'inchiesta milanese sulle scalate bancarie,
Clementina Forleo, è giunto «in carenza dei presupposti di causa ed effetto
previsti dalla norma vigente». Questa una delle principali motivazioni per cui
il Tar del Lazio ha accolto il ricorso della Forleo e annullato il provvedimento
del plenum del Csm. Il Tar sottolinea che «nell'ordinamento attuale», il
trasferimento per incompatibilità ambientale può ritenersi «integrato solo in
una situazione non attribuibile a colpa del magistrato, che sia produttiva di
un effetto costituito dall'impossibilità di svolgere nella sede occupata le
proprie funzioni con piena indipendenza ed imparzialità». Non sussistente, poi,
«nemmeno l'impossibilità per il magistrato di svolgere, nella sede occupata, le
proprie funzioni con piena indipendenza ed imparzialità»
( da "Sicilia, La"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Quali poteri al
premier Angelo Panebianco sul Corriere della Sera del 28 aprile - prendendo
spunto dal discorso di Napolitano tenuto a Torino intorno alla esigenza di
rivedere l'assetto dell'organizzazione costituzionale,
ma precisando le condizioni cui legare la riforma - conduce un'analisi,
corretta sulle premesse, le quali rendono difficile l'avvio del processo di
mutamento auspicato, non condivisibile, invece, nella parte dei rimedi
proposti. Egli, combinando gli elementi culturali e politici, che impedirebbero
l'avvio della revisione costituzionale nel senso di
attribuire maggiori potestà al Premier, predilige la soluzione di individuare
precisi contrappesi, anziché nel Parlamento, nei poteri di garanzia; cioè a
dire conferendo al Capo dello Stato e alla Corte Costituente poteri più
incisivi ed aggiungendo, impropriamente, le Regioni in codesto quadro di
riforma. Non si può non essere d'accordo con Panebianco nel ritenere difficile
insediare nelle Camere (così come sono attualmente, mentre qualcosa potrebbe
sortire con la riforma del Senato) elementi su cui poggiare gli opportuni
contrappesi nei confronti dell'auspicata maggiore potestà da assegnare al
Presidente del Consiglio. E' difficile, infatti, dare alle Assemblee gli
adeguati contrappesi nella eventualità di maggioranze numericamente forti,
coese nel portare avanti il programma e con una leadership solida, perché
indiscussa. Pare, tuttavia, errato pensare di potere rendere più incisivi gli
interventi del Capo dello Stato e, soprattutto, della Corte costituzionale,
senza conferire al primo potestà di natura politica: senza, vale a dire,
attribuirgli capacità oppositive che non si configurino soltanto come
intercettazione dell'attività politica dell'Esecutivo, facendo leva sugli
strumenti di controllo della legittimità costituzionale.
Nel caso si volesse assegnare poteri diversi di quelli di cui attualmente
dispone il presidente della Repubblica occorrerebbe definire il suo ruolo, non
tanto come garante, ma dando fondamento differente e più consistente alla
legittimazione presidenziale, attraverso la previsione della sua elezione
popolare diretta. Il che comporterebbe una revisione totale dell'attuale forma
di governo in senso presidenziale o semipresidenziale, che non è nella agenda
di alcuna parte politica. Né va dimenticato il tentativo, uscito dalla proposta
della bicamerale D'Alema, inteso a mantenere il ruolo di garanzia al
Presidente, ma gravandolo di maggiori poteri di intervento; tentativo - come si
ricorda - naufragato assieme all'intera proposta di riforma. Non si vede, poi, in qual modo potrebbe rientrare nel disegno di riforma in tale
maniera auspicato, la Corte costituzionale, la quale in quanto
giudice, ancorché costituzionale, dovrebbe riacquistare (per la parte che già ha perso) con
pienezza la condizione di neutralità e di assoluta soggezione alla legge, anche
perché giudice in unica istanza. Più volte dalle colonne di questo
quotidiano, che ospita talune mie riflessioni, ho manifestato critiche alla
mutazione cui, in atto, sono soggetti i due poteri di garanzia. Essi, tra
l'altro, per una serie di circostanze, prime fra tutte la cadenza delle
elezioni del capo dello Stato ed il meccanismo di elezione e nomina dei giudici
della Consulta, tendono, per così dire, ad attrarsi nel contrastare - comunque
di fatto - i governi "forti". Pare più che ragionevole, infatti,
affermare che codesta tendenza non è fra le migliori per caldeggiare il
realizzarsi di contrappesi utili a compensare la crescita (ritenuta peraltro
necessaria) delle potestà del premier. Chiamare in causa presidente della
Repubblica e (soprattutto) Corte costituzionale, non è
l'itinerario da percorrere per aspirare al consolidamento della democrazia
dell'alternanza. La soluzione adombrata pare, se mai, favorire lo sviluppo di
una democrazia "sotto tutela" mentre, al contrario, serve dare pieno
respiro a strumenti della medesima democrazia coi quali alimentare meccanismi
di controllo di natura meramente politica. La democrazia dell'alternanza,
poggiata sul bipolarismo compiuto, contiene in sé gli strumenti di contrappeso
a poteri più incisivi dell'esecutivo. Questi si condensano e si esprimono nella
responsabilità politica dell'esecutivo di fronte all'uso del voto popolare con
cui è possibile rovesciare la maggioranza e il suo governo. Va, inoltre,
aggiunto il referendum abrogativo, strumento fino ad oggi non sempre ben
utilizzato, il quale, se aggiornato, riordinato ed a sua volta circoscritto,
può divenire utilissimo elemento di contropotere. Una democrazia che intenda
consolidarsi deve chiamare a raccolta le espressioni di consenso e di dissenso
degli elettori, manifestate con metodo democratico, per evitare di confinare
l'opposizione al governo nelle mani degli organi di garanzia, posti a presidio
di tutt'altro.
( da "Figaro, Le" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Outreau : Chavigné
n'a «jamais rien voulu cacher» Propos recueillis par Cyrille Louis 01/05/2009 |
Mise à jour : 20:13 | Ajouter à ma sélection . --> «Il s'agit d'une
polémique malheureuse», affirme Xavier Chavigné. Mis en cause par les avocats
du juge Burgaud, qui lui reprochent d'avoir siégé au sein de l'instance disciplinaire
du Conseil supérieur de la magistrature sans préciser ce qu'il avait eu à
connaître de l'affaire d'Outreau, le substitut général Xavier Chavigné
s'explique. LE FIGARO Les avocats du juge Burgaud mettent en cause votre
impartialité au motif que vous avez, par le passé, statué dans le cadre de
l'affaire d'Outreau. Que leur répondez-vous ? Xavier CHAVIGNE - Tout
d'abord, je souhaiterais préciser que je faisais partie de la chambre familiale
et non de la chambre de l'instruction lors de ma brève affectation à la cour
d'appel de Douai, il y a six ans. À titre exceptionnel, j'ai en revanche siégé
au sein de cette formation le 26 août 2003, c'est-à-dire le lendemain de mon
retour de congé estival, pour remplacer un collègue au pied levé. Ce jour-là,
parmi les nombreux dossiers qui nous étaient soumis, nous avons eu à statuer
sur deux demandes de remise en liberté formulées par Dominique Wiel. Je n'ai
pas eu à lire le dossier car ce rôle était celui du conseiller rapporteur. Par
ailleurs, je n'ai ni signé, ni rédigé l'arrêt. Le plus simple n'aurait-il pas
été d'évoquer cet épisode avant la comparution du juge Burgaud devant le CSM ? Mais je ne m'en souvenais pas ! À l'époque,
je pense que nous n'avons pas dû passer plus d'une vingtaine de minutes sur
cette affaire. L'examen de ces demandes de remise en liberté a quelque chose de
très répétitif, surtout lorsque la détention a déjà été confirmée peu
auparavant. En l'occurrence, le mis en examen n'a apporté aucun élément nouveau
à l'appui de sa demande. Il faut se rappeler que l'affaire d'Outreau, si elle
revêtait une certaine importance, n'avait pas à cette époque le relief qu'elle
a pris par la suite. Le père Dominique Wiel assure qu'il faisait tout pour
attirer l'attention des magistrats lorsqu'il comparaissait devant la chambre de
l'instruction. Comment avez-vous pu l'oublier ? J'avoue que, ces derniers
jours, je me suis posé la question. Mais lorsque j'ai interrogé les collègues
qui siégeaient alors à la chambre de l'instruction, nombre d'entre eux m'ont
attesté que ce mis en examen avait en fait bien souvent un comportement normal.
Rappelez-vous que l'instruction était clôturée et que le procès aux assises
approchait. Peut-être qu'à ce moment-là, il cherchait moins à attirer
l'attention. Vous estimez donc ne pas avoir commis de faute ? Absolument.
D'ailleurs, j'observe que la défense du juge Burgaud n'a jamais demandé ma
récusation, alors août 2003 est consignée dans le dossier de que mon intervention
du
( da "Bloomberg" del
01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
By Keith Naughton
and Alan Ohnsman May 1 (Bloomberg) -- Ford Motor Co., Toyota Motor Corp. and
Nissan Motor Co. posted U.S. auto sales declines that exceeded analysts'
estimates for April, a month that ended with Chrysler LLC filing for bankruptcy.
Ford's deliveries slid 32 percent including the Volvo brand. Toyota's total for
Toyota and Lexus vehicles slumped 42 percent, and Nissan tumbled 38 percent.
The results ran counter to analysts' expectations that April might signal a
bottom for a U.S. industry that has been shrinking since October 2007. Car
shoppers made decisions under the cloud of Chrysler's approaching Chapter 11
filing and its bid to forge an alliance with Italy's Fiat SpA. "Talk about
bankruptcy at GM and Chrysler is keeping people out of the showrooms,"
John Wolkonowicz, an IHS Global Insight analyst in Lexington, Massachusetts,
said in a Bloomberg Television interview. "Until people are comfortable
about their jobs, their ability to pay their bills and even their retirement,
things are going to remain slow." With Chrysler in court after falling
short of President Barack Obama's goals to find debt and labor savings and
complete the Fiat tie-up, Detroit-based General Motors Corp. still faces a June
1 deadline to avoid a U.S.-backed bankruptcy. Ford's slide exceeded the 30
percent average estimate among 5 analysts surveyed by Bloomberg. Toyota's
decline was greater than the 37 percent average of 4 estimates, while Nissan's
slump exceeded a projected drop of 28 percent. "We continue to operate in
a very challenging economic and competitive environment," Ken Czubay, vice
president of sales and marketing for Dearborn, Michigan-based Ford, said in a
statement. Nissan's Outlook April's second half showed an increase in dealer
business that may continue into this month, Al Castignetti, Nissan's U.S. vice
president, said in an interview. "I'm a lot more optimistic about May than
I've been about another month in a while," he said. GM, which is being
propped up with $15.4 billion in federal loans, probably will say April sales
fell 37 percent, and Auburn Hills, Michigan-based Chrysler likely will report
the same decline, based on the average of 5 analysts' estimates. Honda Motor
Co. may have fallen 27 percent, based on 4 estimates. New cars and light trucks
probably sold at an annual rate of 9.9 million vehicles in April, based on the
average of 7 analyst estimates compiled by Bloomberg. That would be unchanged
from March, after a 9.1 million rate in February that was the lowest since
1981. Sales totaled 13.2 million in 2008, and averaged 16.8 million this decade
through 2007. April had 26 selling days, the same as a year earlier.
Automakers' spending on incentives averaged $3,031 for each vehicle, a 29
percent increase from a year earlier, according to automotive researcher
Edmunds.com of Santa Monica, California. Still, that was down from the record
of $3,165 in March. Industrywide Sales Industrywide sales may have benefited
from a rebound in consumer sentiment, which surged last month to its highest
since before the collapse of credit markets late last year, according to a
Reuters/University of Michigan index released today. "It's all about
credit and confidence," said Michael Robinet, an
analyst at CSM Worldwide in Northville, Michigan. "Credit continues to
free up, albeit at a slow pace, and we're not seeing confidence degrade like we
have in the past." While the government may say May 8 that unemployment
rose to 8.9 percent from 8.5 percent in March, job losses likely eased in
April, based on Bloomberg surveys of economists. The drop in nonfarm
payrolls was projected to be 610,000, 8 percent fewer than a month earlier.
Consumers also probably were buoyed by a 9.4 percent gain for the Standard
& Poor's 500 Index, the biggest monthly rally since March 2000. As of
yesterday, the benchmark index for U.S. stocks needed to rise only 3.5 percent
to erase its 2009 loss. Those signs of life for the stock market and confidence
will position auto sales for a modest second-half recovery, said Gary Dilts, an
analyst at market-research firm J.D. Power & Associates in Troy, Michigan.
"It's nothing to have a party over," Dilts said. "But we've
reached the point where there's just not much lower that you can go." To
contact the reporters on this story: Keith Naughton in Southfield, Michigan, at
Knaughton3@bloomberg.net; To contact the reporter on this story: Alan Ohnsman
in Los Angeles aohnsman@bloomberg.net Last Updated: May 1, 2009 13:34 EDT
( da "Sestopotere.com"
del 01-05-2009)
Argomenti: Giustizia
1° maggio,
Napolitano : "Menzione speciale alla memoria lavoratori egiziani deceduti
a Settimo Milanese" (1/5/2009 20:15) | (Sesto Potere) - Roma - 1 maggio
2009 - Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale la Festa del Lavoro
alla presenza dei nuovi Maestri del Lazio e dell'Abruzzo insigniti della
"Stella al Merito del Lavoro”. Dopo la consegna, da parte del Ministro del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sen. Maurizio Sacconi, delle
onorificenze, nel Salone dei Corazzieri sono intervenuti il Presidente della
Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Cav. Lav. Benito Benedini, il
Presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani di Azienda, ing.
Riccardo Tucci, il Presidente della Federazione dei Maestri del Lavoro d'Italia,
dott. Gianluigi Diamantini, e il Ministro Sacconi. Un lavoratore abruzzese ha
testimoniato dell'impegno per la ripresa delle attività produttive nelle aree
colpite dal sisma. L'attrice Raffaella Rea ha letto alcuni brani tratti dai
discorsi di Amintore Fanfani e Giuseppe Di Vittorio all'Assemblea Costituente
sulle prime parole della Carta fondamentale: "L'Italia è una Repubblica
fondata sul lavoro". La cerimonia si è conclusa con l'intervento del
Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Erano presenti il Vice
Presidente della Corte Costituzionale, prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto
Adragna, in rappresentanza del Senato della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per
la Camera dei Deputati, i Consoli provinciali e regionali del Lazio e dellAbruzzo,
autorità civili ed
esponenti del mondo del lavoro. Nel segno della continuità dell'impegno contro
le morti bianche, al termine della celebrazione il Capo dello Stato,
accompagnato dal Ministro Sacconi, ha deposto una corona di alloro davanti al
monumento ai Caduti sul lavoro, inaugurato lo scorso anno in Piazza Pastore,
antistante la sede dell'INAIL di Roma, alla presenza dei familiari dei
lavoratori che quest'anno hanno ricevuto il riconoscimento alla memoria. Fra le
altre sono state conferite anche queste onorificenze: - Medaglia doro
al Merito Civile alla memoria del sig. Stefano Miniussi – Giovane operaio,
espostosi, con generoso slancio, a grave rischio per prestare soccorso ad un
collega scomparso sul fondo di una vasca di un impianto di depurazione, veniva colto da malore per le forti
esalazioni nocive, sacrificando la vita ai più nobili ideali di altruismo ed
umana solidarietà. Luminosa testimonianza di coraggio ed elevato senso civico.
Trieste, 8 ottobre 2001; Menzione speciale alla memoria dei signori Ashour
Maomhoud Mohamed Hassan e Salama Awad Omar Younes, lavoratori egiziani deceduti
a seguito del crollo di un ponteggio presso un cantiere edile. Vighignolo
frazione di Settimo Milanese (MI), 13 giugno 2008
( da "Corriere.it"
del 02-05-2009)
Argomenti: Giustizia
La sentenza Ma il
magistrato resterà ancora nella sede di Cremona Il Tar «riabilita» la Forleo:
errori sul trasferimento Annullata la decisione del Csm. La
gip: commossa MILANO Il Tar del Lazio dà ragione a Clementina Forleo e annulla
la decisione con cui il Csm il 28 luglio
( da "AmericaOggi Online"
del 02-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Primo Maggio. La
consegna delle "Stelle al merito del lavoro" al Quirinale 02-05-2009
ROMA. Si è svolta ieri mattina al Palazzo del Quirinale la Festa del Lavoro
alla presenza dei nuovi Maestri del Lazio e dell'Abruzzo insigniti della
"Stella al Merito del Lavoro". Dopo la consegna, da parte del
Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali sen. Maurizio
Sacconi, delle onorificenze, nel Salone dei Corazzieri sono intervenuti il
Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Cav. Lav.
Benito Benedini, il Presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani
di Azienda, ing. Riccardo Tucci, il Presidente della Federazione dei Maestri
del Lavoro d'Italia, dott. Gianluigi Diamantini, e il Ministro Sacconi. Un
lavoratore abruzzese ha testimoniato dell'impegno per la ripresa delle attività
produttive nelle aree colpite dal sisma. L'attrice Raffaella Rea ha letto
alcuni brani tratti dai discorsi di Amintore Fanfani e Giuseppe Di Vittorio
all'Assemblea Costituente sulle prime parole della Carta fondamentale:
"L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro". La cerimonia si è
conclusa con l'intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Erano presenti il Vice Presidente della Corte Costituzionale,
prof. Ugo De Siervo, il sen. Benedetto Adragna, in rappresentanza del Senato
della Repubblica, l'on. Renzo Lusetti per la Camera dei Deputati, i Consoli
provinciali e regionali del Lazio e dell'Abruzzo, autorità civili ed esponenti
del mondo del lavoro. Stiamo attraversando "una crisi economica
globale senza precedenti" che richiede una risposta altrettanto globale,
ha detto Napolitano, indicando la necessità di una azione comune europea, di
una concertazione mondiale e, nel nostro Paese, della "lucida
consapevolezza"che il tessuto imprenditoriale e sociale è in grado di
reggere. La crisi potrebbe gonfiarsi, come è accaduto in America, solo se
dovesse attecchire "il virus" della sfiducia. E "in effetti
credo che non stia attecchendo", ha detto il capo dello Stato riprendendo
alcuni temi del suo messaggio di fine anno, ma ciò non basta: "Occorre trasformare
la crisi in una opportunità, in una occasione da non perdere per sciogliere
nodi che da troppo tempo impacciano in Italia il cammino della crescita
economica e sociale; tra questi l'attuale sistema normativo di regolazione dei
rapporti di lavoro, da considerarsi insoddisfacente da entrambe le parti
sociali, e in particolare per le categorie meno protette di lavoratori".
Un evidente riferimento ala riforma della contrattazione, della cui necessità
ha parlato anche il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, prendendo la parola
prima di Napolitano. Sotto i colpi della crisi finanziaria, la Festa del Lavoro
si celebra quest'anno con il tema dell'occupazione e della caduta dell'attività
produttiva "in primo piano anche in Italia", ha detto il presidente
della Repubblica, che ha parlato delle preoccupazioni di chi teme di perdere il
posto di lavoro, della caduta dell'attività produttiva,
"dell'insufficienza della protezione sociale, della debolezza delle
prospettive per i giovani in cerca di lavoro". Su questi temi, ha detto,
"molte toccanti lettere a me indirizzate richiamano l'attenzione".
Anche quest'anno Napolitano ha celebrato la Festa del Lavoro sottolineando
l'attualità drammatica degli incidenti mortali sul lavoro. E' "un segnale
positivo ma non ancora sufficiente", ha detto, il dato che indicato uno
scendere delle morti bianche sotto il livello di 1.200 casi l'anno. "Il
fenomeno rimane dolorosissimo e inquietante e si rischia di vederlo aggravarsi
di fronte alla crisi economica". Questo rischio, ha detto Napolitano, si
corre se di fronte alla crisi emergerà "qualche tendenza a ricorrere più
facilmente al sommerso e comunque al lavoro irregolare, in special modo
all'impiego illegale di immigrati. Occorre un più forte impegno a non abbassare
in alcun modo la guardia su questo versante sempre cruciale". Nel segno
della continuità dell'impegno contro le morti bianche, al termine della
celebrazione il Capo dello Stato, accompagnato dal Ministro Sacconi, ha deposto
una corona di alloro davanti al monumento ai Caduti sul lavoro, inaugurato lo
scorso anno in Piazza Pastore, antistante la sede dell'Inail di Roma, alla
presenza dei familiari dei lavoratori che quest'anno hanno ricevuto il
riconoscimento alla memoria. Sono state conferite le seguenti onorificenze. -
Medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria del sig. Stefano Miniussi -
Giovane operaio, espostosi, con generoso slancio, a grave rischio per prestare
soccorso ad un collega scomparso sul fondo di una vasca di un impianto di
depurazione, veniva colto da malore per le forti esalazioni nocive,
sacrificando la vita ai più nobili ideali di altruismo ed umana solidarietà.
Luminosa testimonianza di coraggio ed elevato senso civico. Trieste, 8 ottobre
2001. - Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei lavoratori italiani
deceduti a seguito delle esplosioni verificatesi, il 6 dicembre 1907, nella
miniera di carbone di Monongah - West Virginia negli Stati Uniti d'America. -
Stella al Merito del Lavoro alla memoria dei signori Valerio Anchino, Marino
Barale, Antonio Cavicchioli, Massimiliano Manuello e Mario Ricca, deceduti a
causa dell'esplosione e del successivo incendio nello stabilimento di molitura
della ditta Molino Cordero. Fossano (CN), 16 luglio 2007. - Stella al Merito
del Lavoro alla memoria dei signori Giuseppe Palermo, Salvatore Pulici,
Salvatore Smecca, Natale Sofia, Salvatore Tumino e Giuseppe Zaccaria, deceduti
a causa delle esalazioni sprigionatesi nel corso della pulitura delle vasche
dell'impianto di depurazione comunale. Mineo (CT), 11 giugno 2008. - Stella al
Merito del Lavoro alla memoria del signor Domenico Cagnina, deceduto a seguito
di una caduta da una impalcatura mentre effettuava lavori di manutenzione
presso la centrale termoelettrica dell'Enel. Termini Imerese (PA), 13 giugno
2008. - Menzione speciale alla memoria dei signori Ashour Maomhoud Mohamed
Hassan e Salama Awad Omar Younes, lavoratori egiziani deceduti a seguito del
crollo di un ponteggio presso un cantiere edile. Vighignolo frazione di Settimo
Milanese (MI), 13 giugno
( da "Foglio, Il" del
02-05-2009)
Argomenti: Giustizia
2 maggio 2009 Dopo
la celebrazione del Cav. Le favolette sull'unità resistenziale sono finite a
Onna, il 25 aprile La celebrazione berlusconiana del 25 aprile a Onna potrebbe
avere chiuso un ciclo della politica italiana: quello delluso
della Costituzione e
della Resistenza come strumenti di delegittimazione dellavversario.
Stagione spiegata con chiarezza da Marco Revelli su Liberazione: “Pensiamo al
1994, al primo governo Berlusconi. Quello fu un 25 aprile di lotta e vincente”.
In qualche modo è la tesi anche
di Adriano Prosperi sulla Repubblica quando sostiene che va difeso il nome di
festa della Liberazione e non della Libertà perché questa è la via “per tenere
aperta una ferita”. Esattamente il contrario del desiderio di tante persone di
buon senso e di validi sentimenti: chiudere “le ferite” e smetterla di
utilizzare la sacra guerra al maresciallo Kesserling e alleati saloini come
surrogato della normale lotta politica. In questo contesto due tasselli
fondamentali per ripartire sono stati fissati dal duo Giorgio
Napolitano-Gianfranco Fini: la democrazia italiana non può essere ridotta a
puro decisionismo legittimato dal voto, va impiantata in un sistema di
contrappesi, di poteri, diritti definiti costituzionalmente. E la base di
legittimità del sistema costituzionale italiano deriva
dalla Resistenza. Subito dopo – ha anche spiegato Napolitano – definita questa
cornice, viene lurgenza di innovare le istituzioni. Questo
il messaggio colto positivamente da Silvio Berlusconi. Lesigenza di
innovare è fortissima
anche perché la Costituzione nasce da un compromesso non sempre efficiente tra
forze politiche che uscivano da una guerra civile e temevano di precipitare in
unaltra. Un sentimento allora comprensibile che diventa però oggi
un ostacolo a una dispiegata
e libera democrazia: così per quel che riguarda il pasticcio corporativo del
sistema giudiziario italiano (la non separazione tra giudici e magistrati
inquirenti è quasi un unicum mondiale: anche il Portogallo ha superato questo
lascito salazariano), così nella distribuzione di poteri tra assemblee ed
esecutivo, tra stato centrale e sistema delle autonomie (e in prospettiva
federale). E importante quindi distinguere le questioni di metodo (la
procedura per modificare le coordinate istituzionali di uno stato deve essere una procedura
complessa, attenta agli equilibri di poteri e diritti, non solo alle regole
dellefficienza) e simboliche (il valore della nostra libertà poggia
sulla scelta dei partigiani che si opposero ai nazifascisti), dalle questioni
di merito che
richiedono unelaborazione articolata ma puntuale.
E lo stesso dibattito sullantifascismo sviluppatosi in questi
giorni che spiega come le soluzioni di domani non possano limitarsi in nessun
modo a un puro evolversi nella nostra realtà storica. Lasciamo perdere lestremismo
che pure ha un ruolo importante nel centrosinistra italiano, tanto è vero che i
suoi ultimi governi senza lapporto degli estremisti non si sarebbero
formati e vi sono ancora molte vedove dellUnione, cioè del raccordo con Rifondazione comunista. Dino Greco
spiega come lestrema sinistra consideri solo due anni
“italiani”, il 1947 e il 1948 (naturalmente fino al 18 aprile), veramente
antifascisti. Oscar Lugi Scalfaro su questo argomento, deplorando i fischi a
Roberto Formigoni per
il 25 aprile, assume una posizione non solo da sepolcro ma da intero cimitero
imbiancato, dice: “Non voglio credere che qualcuno usi le celebrazioni della
Resistenza per dividere”. Come non vuole credere? Ignora il dibattito sostenuto
innanzi tutto dai suoi attuali superlaudatores azionisti sulla Resistenza
tradita? Si dimentica i quaranta anni di giovanotti (oggi diventati vecchiotti)
che hanno sfilato a decine di migliaia gridando “la Resistenza è rossa, non è
democristiana”? Meno ipocrita, perché non molto informato, Michele Serra
sostiene che sulla Resistenza ci fu sempre una grande unità di tutta la
politica italiana tanto è vero che quando andava in sezione da iscritto al Pci
gli si diceva di difendere quelli degli altri partiti che venivano alla
manifestazioni del 25 aprile, persino i monarchici. A Serra sfugge il dibattito
che si è svolto per trenta anni su Fronte popolare, fronte unico e reale
riconoscimento della legittimità democratica. Probabilmente non conosce bene
quello splendido cominternista, inventore di fronti popolari che operò negli
anni Trenta, Willy Muenzenberg, e le sue tattiche per utilizzare i compagni di
viaggio (Lenin usò unespressione più brutale). Sfuggono i venti
anni precedenti a quando lui andava in sezione, la rottura dellunità
antifascista, le manifestazioni contrapposte, i giochi del Pci sul Movimento
sociale, lopposizione a Mario Scelba che voleva mettere fuori legge il
partito neofascista e i togliattiani che si opponevano anche per indebolire la
Dc. La complessità
della vicenda italiana non è colta in parte anche da Eugenio Scalfari,
naturalmente ben altrimenti informato, che sottolinea come la democrazia
italiana si trasformò in partitocrazia tra la metà degli anni Sessanta e gli
anni Ottanta. E questa una sommaria esecuzione del centrosinistra
che dimentica però come, nei decenni precedenti, la tenuta di una democrazia
non partitocratica da parte del centrismo fu praticata anche non attuando o
attuando molto al rallentatore la Costituzione (dalla formazione della Corte costituzionale a quella del Consiglio superiore della
magistratura al decollo delle regioni). Una “trappola”, la definiva Scelba.
Principe senza scettro, democrazia senza Costituzione, chiamò Lelio Basso
quella stagione. Per tener saldi principi e simboli, e insieme innovare
profondamente, la prima cosa da fare è non raccontarsi favolette. di Lodovico
Festa
( da "Figaro, Le" del
02-05-2009)
Argomenti: Giustizia
Outreau : vives
tensions au Conseil de la magistrature Laurence de Charette 01/05/2009 | Mise à
jour : 21:47 | Ajouter à ma sélection . --> Vincent Lamanda, premier
président de la Courde cassation et président de la formation chargée de juger
le dossier Burgaud, a demandé au subsitut général Xavier Chavigné, qui fait
l'objet d'une polémique, de ne plus siéger au CSM. Maudite. L'affaire d'Outreau aura jusqu'au bout divisé la
magistrature. Cette fois, les soubresauts de ce fiasco judiciaire ont atteint
l'instance judiciaire suprême, le Conseil supérieur de la magistrature (CSM), aujourd'hui ouvertement divisé sur l'attitude à tenir
vis-à-vis de l'un des siens, Xavier Chavigné. Au point même que jeudi,
Vincent Lamanda, premier président de la Cour de cassation et président de la
formation chargée de juger le dossier de Fabrice Burgaud, a été désavoué par
les siens. Il avait demandé à Xavier Chavigné, membre du CSM
de ne pas siéger, celui-ci a refusé d'obtempérer et la séance s'est déroulée
normalement. Une situation inédite dans l'univers en principe si feutré de la
haute magistrature. Les «sages» du CSM
sont en effet prisonniers d'un inextricable imbroglio. La sanction qu'ils ont
finalement prononcée - une simple réprimande - à l'égard de Fabrice
Burgaud la semaine dernière n'a satisfait personne. Ni l'opinion publique, pour qui
elle paraît trop faible, ni les magistrats, qui eux l'estiment injustifiée, ni
l'intéressé lui-même. La défense de ce dernier l'a contestée, lançant un ultime
scandale, puisque ses avocats ont relevé que Xavier Chavigné, membre du CSM, avait siégé lors de l'une des audiences de la chambre
de l'instruction de Douai. À cette époque, il y a environ six ans, celle-ci
avait étudié et rejeté l'une des multiples demandes de mise en liberté de
l'abbé Wiel, aujourd'hui acquitté. «Vacation» ponctuelle À leurs yeux, Xavier
Chavigné aurait donc été à la fois juge et partie, ce qui, selon la défense de
Fabrice Burgaud, remettrait en cause toute la décision du CSM.
Le Conseil d'État pourrait être amené à trancher. En attendant, c'est la
crédibilité du CSM, et par ricochet de toute
l'institution judiciaire, qui est en cause. Et, de
nouveau, les sages peinent à déterminer la bonne conduite à tenir : couper
une tête ou serrer les coudes. Mercredi soir, Xavier Chavigné, dans un
tête-à-tête avec Vincent Lamanda, a plaidé son dossier en rappelant les
faits : il n'a effectué qu'une «vacation» ponctuelle, c'est-à-dire un
simple remplacement, pendant l'été. Il n'a même siégé qu'au cours d'une seule
audience et n'a pas eu à traiter de l'instruction de Fabrice Burgaud. Il s'agissait d'une demande de mise
en liberté, or tout ce qui concerne la détention ne relève pas du domaine du
juge d'instruction. Fabrice Burgaud n'était d'ailleurs déjà plus
présent à Boulogne-sur-Mer depuis un an. Le lendemain, lors d'une réunion
informelle de crise, Vincent Lamanda a toutefois déclaré aux membres du conseil
qu'il recommandait à Xavier Chavigné de ne plus siéger en disciplinaire pour
l'instant. Une
déclaration qui est restée sans effet puisque, lors de la séance disciplinaire
qui a suivi, Xavier Chavigné, magistrat globalement apprécié et largement
soutenu au Conseil supérieur de la magistrature, est resté à sa place. Il
devrait d'ailleurs continuer à siéger. Rien ne l'obligeant juridiquement à
suivre la recommandation du premier président. » INTERVIEW - Chavigné : «Je
n'ai jamais rien voulu cacher»