CENACOLO DEI COGITANTI |
Dossier
“G
IN EVIDENZA 2-4-2009
A
Londra, pacchetto di interventi contro la crisi. Nuove regole per stipendi e
bonus ai manager. Ai paesi poveri 50 miliardi di dollari di aiuti". Entro
dicembre nuovo summit in Giappone per verificare i progressi. Sui paradisi
fiscali raggiunto l'accordo. Sarkozy: "Il tempo del segreto bancario è
finito". Il premier italiano: "Non sforeremo il deficit".
Tremonti: "Nuovi strumenti contro la disoccupazione". Incontro
bilaterale Italia-Usa. Berlusconi: "Obama ha lo sguardo
acchiapponico..."
18:57
Gli Stati Uniti hanno
espresso "soddisfazione" per i risultati ottenuti dal vertice dei
paesi del G20. Lo riferiscono fonti della Casa Bianca
18:52
Il presidente russo
Medvedev si è detto soddisfatto dei risultati del vertice del G20 a Londra,
parlando di "un passo avanti", "un passo nella giusta
direzione"
18:44
Silvio Berlusconi ha
incontrato il presidente americano. Usando un modo di dire usato dall'attore
Gigi Proietti, ha detto: "Obama ha lo sguardo acchiapponico..."
18:39
"La crisi
internazionale dell'economia preoccupa tutti, ma per reagire serve ottimismo e
fiducia". Lo ha ribadito il presidente del consiglio Silvio Berlusconi al
termine del G20
18:30
Il ministro dell'Economia Giulio
Tremonti ha detto: "Il testo sui paradisi fiscali è molto più duro di
quanto si poteva prevedere"
18:26
Il ministro dell'Economia
Giulio Tremonti, ha detto: "Il governo italiano ha allo studio strumenti
addizionali, forse non costosi ma molto efficaci con un effetto di
anticipo" per la tutela dell'occupazione
18:22
Berlusconi ha detto:
"Non abbiamo intenzione di sforare il debito, già si sfora da solo con la
crisi"
18:18
Silvio Berlusconi ha detto:
"Nessuna contrapposizione" tra Italia, Francia e Germania da una
parte e Inghilterra e Usa dall'altra.
18:09
Silvio Berlusconi ha detto:
"Si è avviata la regolamentazione finanziaria che troverà compimento al G8
de La Maddalena"
18:07
Il premier inglese Brown ha
detto: "Faremo il necessario per far tornare a crescere
l'occupazione"
18:01
Il ministro dell'Economia
Giulio Tremonti ha detto: "E' molto efficace il testo sullo stop dei
paradisi fiscali"
17:56
Berlusconi ha detto:
"Ho detto ad Obama che si deve tirare su le maniche per far uscire il
mondo dalla crisi visto che la crisi arriva proprio dall'America. Lui mi ha
risposto che ho ragione e che l'importante è restare tutti insieme per
risolvere i problemi"
17:55
Berlusconi ha detto:
"Il prossimo G20 sarà in Giappone"
17:54
Berlusconi ha detto:
"Innovativo pubblicare la lista dei paradisi fiscali"
17:49
Silvio Berlusconi esprime
tutta la sua soddisfazione sull'esito del vertice di Londra. "E' stato varato
un piano globale per triplicare le risorse del Fmi. Si tratta di millecento
milioni di dollari"
17:45
Il cancelliere tedesco
Angela Merkel ha definito il risultato del G20 "molto, molto buono",
parlando di "un compromesso quasi storico"
17:44
Il presidente francese
Nicolas Sarkozy ha detto: "Le conclusioni del G20 sulla crisi economica
sono superiori a quanto potevamo sperare"
17:42
Il governatore di Bankitalia
Mario Draghi ha definito un "grande cambiamento" le pratiche
presentate al termine dei G20
17:40
Gordon Brown ha detto:
"Il nostro obiettivo prioritario durante il vertice sono stati i posti di
lavoro, le case, le aziende delle famiglie che lavorano, in questo e in tutti
gli altri paesi del mondo"
17:29
Brawn ha detto: "I
paesi poveri riceveranno 50 miliardi di dollari di aiuti"
17:18
Gordon Brown ha rivendicato
l'esito del summit del G20: "L'accordo rappresenta un passo significativo
per la ripresa"
17:15
Sarkozy ha detto: "Il
tempo del segreto bancario è finito"
17:12
Brown ha detto: "Ci
rivedremo entro l'anno per verificare i progressi"
17:11
Brown ha detto:
"Deciso uno stimolo fiscale da 5.000 miliardi di dollari entro il
2010"
17:10
Brown ha detto: "Nuove
regole per stipendi e bonus ai manager"
17:07
Brown ha detto:
"Decise risorse finanziarie per mille miliardi di dollari"
17:05
Brown
ha detto: "Faremo subito una lista dei paradisi fiscali"
17:04
Brown ha detto: "Dai
G20 il più grande stimolo all'economia mai visto"
17:02
Brown ha detto:
"Creeremo una nuova stabilità finanziaria internazionale"
Il primo ministro inglese
Gordon Brown ha iniziato a parlare ala conferenza stampa di fine lavori
17:00
Il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, si sta intrattenendo con il segretario generale
delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, a margine del summit del G20 di Londra. Ieri
il premier ha avuto un altro incontro bilaterale con il premier giapponese,
Taro Aso
16:43
Tra poco inizierà la conferenza
stampa che segnerà il termine dei lavori. Parlerà il primo ministro inglese
Gordon Brown. Al microfono anche Silvio Berlusconi
16:34
Il Financial Stability
Forum, presieduto dal governatore di Bankitalia Mario Draghi, chiede nuove
norme sulle retribuzioni dei vertici delle banche che devono essere allineate
alla redditività nel lungo termine della società
16:09
Il segretario generale
dell'Onu Ban Ki Moon, ai leader del G20, ha detto: "C'è un confine sottile
tra il fallimento delle banche e delle nazioni, temo un collasso globale. Temo
che il peggio possa venire - scrive il segretario generale dell'Onu in un
articolo per il Guardian in cui anticipa i contenuti del suo discorso al
vertice - una vera e propria crisi politica segnata da una crescente rivolta sociale,
governi indeboliti e opinioni pubbliche arrabbiate che hanno perso fiducia nei
propri leader e nel proprio futuro"
16:02
La somma che i G20 dovrebbe
destinare a sostegno dell'economia sembra essere lievitata a 1.000 miliardi di
dollari. Lo hanno riferito fonti citate dall'agenzia France presse. In
particolare, i fondi a disposizione del fondo monetario internazionale
dovrebbero essere triplicati da
15:19
Trichet, presidente della
Banca centrale europea, ha detto: "Attendo il comunicato del vertice G20.
Sono molto ottimista"
14:38
Il sottosegretario al
tesoro britannico, Stephen Timms, ha detto: "Ritengo che il G20 deciderà
una serie di sanzioni nei confronti di quei paesi che rifiutano di cooperare
contro i paradisi fiscali sui quali, a tempo debito, sarà diffusa una 'lista
nera'". Secondo fonti diplomatiche, su questi due ultimi punti ci sono
ancora grandi riserve da parte di alcuni stati del g20
14:26
Al termine della sessione
plenaria dei lavori del G20 a Londra i leader si sono riuniti nuovamente per
una seconda foto di gruppo prima della colazione di lavoro. All'appuntamento,
tuttavia, era assente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha
invece partecipato alla prima 'foto di famiglia'
13:46
I leader del G20 sono orientati
a fissare in 500 miliardi di dollari l'aumento delle risorse a disposizione del
Fondo monetario internazionale per andare in aiuto dei Paesi in crisi. E'
quanto si apprende da fonti del summit. L'accordo sarebbe ormai a portata di
mano, rilevano le stesse fonti. Se la decisione sarà formalizzata, il capitale
dell'Fmi sarà triplicato passando dagli attuali
12:51
Sulla lista dei paradisi
fiscali il G20 è ancora diviso. E' quanto si è appreso da fonti francesi prima
che il dossier venga affrontato dai leader del G20. E' una questione
"molto complicata", hanno rilevato le fonti. Francia e Germania,
sostenute anche dal Brasile e da altri paesi, vogliono la pubblicazione della
lista. Molti altri non sono di questo avviso. La discussione, hanno
sottolineato ancora le stesse fonti, si concentra su questioni come i criteri
in base ai quali deve essere compilata la lista e chi deve procedere alla
redazione.
12:25
I leader del G20 stanno
valutando la possibilità di accrescere le risorse del Fondo Monetario
Internazionale tramite la vendita delle sue riserve di oro. Lo ha dichiarato il
ministro dello Sviluppo Internazionale inglese, Douglas Alexander. "Sarà
argomento di discussione questo pomeriggio, ma non mi aspetterei una decisione
immediata per oggi" ha spiegato Alexander
12:20
I leader del G20 sono vicini
ad un accordo su un pacchetto di sostegno al commercio internazionale da 250
miliardi di dollari. Lo rende noto una fonte del summit. I fondi verranno
impiegati per fornire finanziamenti al settore tramite agenzie di credito e
banche di sviluppo multilaterali.
12:16
In mattinata un piccolo
gruppo di manifestanti ha assediato il London Stock Exchange, il palazzo della
Borsa: gli attivisti hanno portato con sè un Monopoli gigante ed enormi cesti
pieni di soldi finti. Secondo quanto riferisce la Bbc, alla manifestazione
erano presenti più poliziotti e giornalisti che dimostranti e non si sono
verificati episodi violenti.
12:15
Seconda giornata di
proteste a Londra per il summit del G20: centinaia di dimostranti contro la
guerra in Iraq e in Afghanistan stanno arrivando al centro congressi Excel -
nella periferia est di Londra, dove si tiene l'incontro dei leader mondiali -
per una manifestazione che dovrebbe iniziare intorno alle 11.00 (
12:12
Al G8 della Maddalena
"non tollereremo i violenti". Lo ha detto il ministro degli Esteri
Franco Frattini, commentando i disordini di Londra in occasione del G20, a
margine della presentazione degli strumenti messi a disposizione della
Farnesina per i viaggiatori.
12:11
Tutti i paesi del G20 sono
d'accordo nel rifiutare pratiche protezionistiche. Lo ha detto il primo
ministro britannico, Gordon Brown, a margine dei lavori del G20.
12:02
Arriva anche Bob Geldof al
vertice del G20 in corso a Londra. Il cantante, sostenitore dell'associazione
'One' fondata dal leader degli U2 Bono, si è presentato al centro Media
dell'Excel Centre per ricordare ai venti grandi quella parte del mondo della
quale oggi non si parla. ''Sono qui - ha detto - per ricordare ai leader del
G20 che oltre il 50% della popolazione mondiale vive con meno di due euro al
giorno''.
11:54
Un chiaro ed esplicito
riferimento al 'social summit' di Roma. Silvio Berlusconi, spiegano fonti
diplomatiche, è riuscito a far inserire nel documento finale la sua 'richiesta'
primaria al vertice di Londra. Il premier nei giorni scorsi ha spiegato di
voler portare sul tavolo del G20 la proposta di un 'social pact'. "Ci sarà
- riferiscono fonti diplomatiche - un richiamo alla dimensione umana della
crisi, Berlusconi insiste sulla necessità di proteggere e sostenere coloro che
soffrono la crisi e soprattutto chi perde il posto di lavoro".
11:51
E' iniziata a Londra la
seduta plenaria dei leader del gruppo dei venti. Seguirà una colazione di
lavoro. I lavori in seduta plenaria riprenderanno nel primo pomeriggio e si
concluderanno con la diffusione del comunicato stampa congiunto e con le
conferenze stampa della presidenza britannica e delle delegazioni nazionali.
11:41
Al vertice del G20 iniziato
questa mattina a Londra resistono le divergenze su molti temi e il premier
britannico Gordon Brown è stato forse "troppo ambizioso" nel
delineare i risultati del vertice. A dirlo, parlando con la Bbc, è stato il
ministro delle Attività produttive Peter Mandelson, secondo cui "i
disaccordi persistevano ancora nel corso della notte", in particolare per
quel che riguarda l'aumento dei finanziamenti al Fondo monetario
internazionale, i paradisi fiscali e le misure a sostegno del commercio.
11:33
Gli Obama reinventano anche
il protocollo di Buckingham Palace. Con un gesto che ha pochi precedenti,
Michelle Obama e la Regina hanno cinto l'una la vita dell'altra alla fine del
ricevimento per gli ospiti del G20 e le loro mogli.
11:24
Misure concrete contro i
paradisi fiscali, limiti comuni per i bonus ai banchieri, aumento delle risorse
dell'Fmi, nuovi meccanismi di sorveglianza sugli hedge fund: questi alcuni dei
principali contenuti delle conclusioni del G20 a cui stanno lavorando i leader
dei Paesi che, nel loro insieme, rappresentano oltre l'80% della ricchezza
mondiale.
11:12
Dopo la chiusura ufficiale
dei lavori del vertice del G20 di londra, il presidente Usa Obama avrà una
serie di incontri bilaterali e concluderà la sua giornata con una conferenza
stampa prevista alle 18.45 ora italiana. La conferenza stampa della presidenza
britannica del G20 per illustrare i risultati del vertice, tenuta dal premier
Gordon Brown, è prevista, per ora, intorno alle 16.30 ora italiana.
11:08
Nella bozza di comunicato
finale a cui hanno lavorato stanotte gli sherpa e che è all'attenzione dei
leader del G20 a Londra, emerge l'ipotesi di sottomettere per la prima volta
gli hedge fund alla supervisione di una nuova agenzia internazionale e di un
fondo dell'Fmi. Tuttavia non c'è ancora accordo sulla quantità di risorse da
assegnare al fondo monetario, sui soldi da destinare agli aiuti all'export e
sulla lotta ai paradisi fiscali.
11:05
E' prevista intorno alle
15.30 (16.30 ora italiana) la conferenza stampa del presidente del consiglio,
Berlusconi, al termine dei lavori del G20. Alla conferenza stampa parteciperà
anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
10:45
L'elenco dei paradisi
fiscali potrebbe non uscire oggi dal vertice di Londra. E' quanto si apprende
da fonti diplomatiche. Francia e Germania (in primis il presidnete francese
Nicolas Sarkozy) stanno insistendo - spiegano le stesse fonti all'Agi -
affinchè al G20 ci sia una 'black-list' in modo da mettere al bando i segreti
bancari. Ma l'ipotesi che sembra affacciarsi è che l'accordo possa essere
trovato non alla riunione di oggi, ma presumibilmente alla Maddalena, in
occasione del G8. Resistenze arrivano per esempio da Paesi come la Gran
Bretagna. "Non tutte le nazioni - riferiscono fonti diplomatiche -
vogliono che venga stilato un elenco, ci sono delle trattative in corso".
10:43
Scotland Yard è in allarme
per il timore di nuove violenze nelle zone di Londra che ospitano i lavori del
G20. I manifestanti hanno attaccato la polizia anche mentre cercava di
soccorrere un dimostrante colpito da un collasso e ora gli agenti in assetto
antisommossa sono dispiegati nei punti chiave della protesta: la borsa e
l'Excel Centre, dove si sono riuniti i leader dei 20 Paesi sviluppati.
10:38
Il premier Silvio
Berlusconi è giunto al vertice del G20 in programma oggi al centro Excel di
Londra. Al suo arrivo Berlusconi è stato accolto dal primo ministro britannico,
Gordon Brown. I due leader si sono salutati in italiano e Berlusconi ha letto e
poi consegnato un foglio al premier britannico.
10:28
Almeno 86 arresti. E' il
bilancio delle proteste anti-G20 che hanno messo sotto 'assedio' da ieri il
distretto finanziario della city londinese. A renderlo noto la polizia
britannica.
10:06
L'uomo morto ieri al
margine delle manifestazioni di protesta aveva circa 30 anni ed ha avuto un malore
per cause naturali: lo riferisce un manifestante presente quando l'uomo si è
accasciato, citato dal Times. Scotland Yard, nel comunicato diffuso in nottata,
ha detto che gli agenti sono stati allertati da alcune persone che hanno
segnalato la presenza di una persona che aveva perso i sensi in un vicolo in
prossimità delle dimostrazioni.
09:28
Anche oggi sono previste
manifestazioni di protesta a Londra. Ieri uno dei partecipanti alle
manifestazioni contro il G20 che inizia oggi a Londra è stato colto da collasso
ed è morto. Secondo la versione fornita dalla polizia, la tragedia sarebbe
avvenuta nei pressi della sede della Banca d'Inghilterra. Non è chiaro però se
il malore sia stato provocato dagli scontri tra manifestanti e forze
dell'ordine che hanno caratterizzato la giornata di ieri
09:25
Il presidente americano
Barack Obama ha cominciato oggi la sua seconda giornata di attività a Londra
con un incontro con il presidente della Corea del Sud Lee Myung-bak all'ExCel
Center, il complesso che ospita i lavori del G20.
09:25
Il negoziato si prevede
intenso, con Francia e Gran Bretagna che chiedono più stringenti regole per la
finanza internazionale, e Usa e Gb che premono per nuovi, massicci interventi
finanziari dei governi. Secondo la Bbc, un accordo sarebbe comunque
"vicino".
09:24
Alle 9,30 ora locale, le
09:22
Inzierà alle 8,30 ora
locale, le
"Il
testo è sbilanciato verso gli Usa" Francia e Germania: "Segnali
chiari". Londra blindata, già oltre 80 arresti
LONDRA
Misure concrete contro i paradisi fiscali, limiti comuni per i bonus ai
banchieri, aumento delle risorse dell’Fmi, nuovi meccanismi di sorveglianza
sugli hedge fund: questi alcuni dei principali contenuti delle conclusioni del
G20 a cui stanno lavorando i leader dei Paesi che, nel loro insieme,
rappresentano oltre l’80% della ricchezza mondiale. Profonda è la discussione
sui paradisi fiscali: in particolare rimane aperta la questione della lista dei
Paesi nel mirino. La sua compilazione potrebbe slittare ancora nel tempo mentre
a Londra verrebbero definiti solo criteri per la loro identificazione e le
future sanzioni.
La bozza delle conclusioni, secondo quanto si è appreso, è però ancora in fase
di revisione nonostante il lavoro di ’limaturà condotto dagli sherpa durante la
notte. «Troppi stimoli fiscali e poche regole: il documento è ancora troppo
sbilanciato verso gli Stati Uniti», ha osservato una fonte. Francia e Germania
chiedono di uscire da Londra con la nuova architettura del sistema finanziario
internazionale e la bozza delle conclusioni, così com’è entrata stamane nella
riunione dei leader del G20, non sarebbe ancora ritenuta soddisfacente.
L’asse franco-tedesco vuole in particolare che il G20 dia segnali molto chiari
e precisi sul fronte dell’identificazione dei paradisi fiscali, per arrivare
alla compilazione della cosiddetta ’lista-nerà, e delle misure ’punitivè da
adottare nei loro confronti, ovvero le sanzioni.
Prima dell’inizio del vertice, Barck Obama ha incontrato per la prima volta la
sua controparte sudcoreana, Lee Myung-bak, per discutere, tra le altre cose, di
alcuni rapporti dei servizi segreti secondo cui la Corea del Nord sta per
lanciare un missile di nuova generazione. Pyongyang ha dichiarato che si tratta
di un lancio di satelliti, ma Washington sospetta che si tratti di una
tecnologia nucleare e ha definito qualunque lancio «una provocazione».
Nell’agenda di Obama sono previsti anche incontri con il primo ministro indiano
Manmohan Singh e con il re saudita Abdullah. Con il primo dovrebbe parlare del
Pakistan, rassicurando sui progetti di aumentare gli aiuti al rivale storico
dell’India. Con il leader saudita, sul tavolo ci saranno principalmente i
prezzi del petrolio e gli sforzi per raggiungere la pace in Medio Oriente. È
possibile che venga affrontata anche una delicata questione riguardante la
successione di Abdullah.
Il vertice si sta tenendo in una Londra blindata: sono 86 le persone finora
arrestate dalla polizia nel corso delle proteste. La Polizia metropolitana ha
chiarito che in base ai dati aggiornati alle 3 di questa mattina, sedici
persone sono state arrestate per disordini, undici per possesso di uniformi
della polizia e tredici per reati inerenti l’ordine pubblico. Due persone sono
state arrestate per possesso di armi, altrettante per l’assalto a un’agenzia
della Royal Bank of Scotland e un’altra per incendio doloso contro la stessa
filiale.
Le forze dell’ordine hanno inoltre confermato che un uomo si è sentito male in
mezzo alla folla dei manifestanti ed è deceduto dopo il ricovero in ospedale:
le sue generalità non sono ancora state diffuse. Circa 4mila tra anarchici,
anti-capitalisti, ambientalisti e altri manifestanti si sono riversati ieri nel
distretto finanziario di Londra.
G20, questi i partecipanti (
da "Corriere.it"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Il vertice di Londra di
giovedì G20, questi i partecipanti Due gli italiani presenti: il premier
Berlusconi e Mario Draghi, presidente del Financial Stability Forum I
partecipanti al G20 di Londra di giovedì ARABIA SAUDITA: re Abdallah ARGENTINA:
presidente Cristina Kirchner AUSTRALIA: primo ministro Kevin Rudd BRASILE:
presidente Luiz Inacio Lula da Silva CANADA:
quel solco tra usa e europa -
federico rampini ( da "Repubblica, La" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina
QUEL SOLCO TRA USA E EUROPA FEDERICO RAMPINI I leader del G20 devono rappezzare
una finta concordia e un comunicato comune se vogliono evitare il panico sui
mercati. Ma alla fine conta tutto ciò che manca in questo vertice. SEGUE A
PAGINA 28
assalto al g20, muore un
manifestante ( da "Repubblica, La" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina
I grandi divisi sulla crisi: Sarkozy e Merkel contro Obama, che vede Medvedev e
Hu Jintao. Verso un nuovo trattato sulle armi nucleari Assalto al G20, muore un
manifestante Cortei e scontri a Londra: 32 fermati, un poliziotto ferito SEGUE
A PAGINA
"trascurata l'europa
dell'est - andrea tarquini ( da "Repubblica, La" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: al G20, al vertice
Nato, e qui a Praga dove la nuova amministrazione si presenterà alla Ue.
Verificheremo i livelli di consenso Non temo scontri al vertice». Ma allora
perché ha criticato la politica economica di Obama? «Insensato! Ho solo
espresso la mia preoccupazione per un possibile trend protezionista Usa
accoppiato a incentivi fiscali.
obama per il disarmo atomico
chiede l'aiuto di russia e cina - (segue dalla prima pagina) dal nostro inviato (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: e la cena a Downing
Street con i leader del G20. Un totale di 14 ore e 30 minuti di colloqui e
riunioni, in un giorno in cui gli incubi nucleari del passato, del presente e
del futuro si sono mescolati: prima Obama ha lanciato insieme al presidente
russo Medvedev un nuovo negoziato sulla riduzione delle armi strategiche (i
missili intercontinentali a testata atomica)
asse sarkozy-merkel contro gli
usa "qui e ora nuove regole sulla finanza" - enrico franceschini (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Qui e ora nuove regole
sulla finanza" G20 ad alta tensione. Obama: ognuno faccia la propria parte
L´economia Il vertice dei Grandi è iniziato con il ricevimento dalla regina e
la cena a Downing Street ENRICO FRANCESCHINI dal nostro corrispondente loNDRA -
Si chiama summit del Gruppo dei 20, ma a cena a Downing Street, ieri sera, i
posti a tavola erano 29,
dalla cina agli usa, valzer
delle debolezze così i grandi cercano la ricetta della ripresa - andrea bonanni (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Economia Tutti i paesi
del G20 si siedono al tavolo di Londra con problemi e obiettivi diversi Dalla
Cina agli Usa, valzer delle debolezze così i Grandi cercano la ricetta della
ripresa Scontro sulle colpe e sugli assetti di potere che usciranno alla fine
della recessione ANDREA BONANNI DAL NOSTRO INVIATO LONDRA - Non sarà un summit
facile.
berlusconi: le vere decisioni
al g8 - claudio tito ( da "Repubblica, La" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Derubricare il G20,
trasferire tutto al G8 della Maddalena e comunque insistere sulla necessità di
varare nuove regole. Silvio Berlusconi non è per niente convinto che il summit
in corso a Londra debba e possa realizzare il suo ordine del giorno.
Contemporaneamente annuncia che non avrà nessun faccia a faccia con il
presidente americano,
quel solco tra usa e europa -
(segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica, La" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ma un modello di
capitalismo illiberale e autoritario, la Cina, sta usando questa recessione per
rafforzare la sua influenza mondiale. è un paese che ha il vantaggio di saper
mobilitare investimenti statali a una velocità ineguagliabile. Sarebbe anche la
sede ideale di un prossimo G20, se lo si preferisce senza no global e senza
vetrine infrante.
nonviolenti, in casa o in
piazza arriva il mediatore di conflitti - michela bompani (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: a Londra per il G20:
gestire il conflitto si può e si impara all´Università di Genova, con il nuovo
master post-universitario (si accede dopo la laurea specialistica) in
"Gestione e trasformazione dei conflitti", finanziato dalla Regione e
frutto della collaborazione delle facoltà di Scienze della Formazione e
Giurisprudenza.
assalto alla city, muore un
dimostrante - enrico franceschini (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: andamento del summit
del G20, cominciato poco lontano con il ricevimento offerto dalla regina agli
illustri ospiti a Buckingham Palace e la cena di gala a Downing street, né
creano problemi al resto della città. Anche se quegli incidenti, ingigantiti
dalle telecamere di mezzo mondo, riecheggiano una rabbia popolare che cresce a
macchia d´olio in tutto l´
"non è una protesta
organizzata chiamiamola rivolta popolare" - anais ginori (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Nel giorno del G20, il
docente all´Istituto di studi politici di Parigi e presidente dell´Osservatorio
per le congiunture economiche, pronuncia un giudizio severo, e aggiunge anche
un allarme: «Le fondamenta della democrazia sono in pericolo». Da dove nasce
questa nuova collera popolare?
il piano del governatore draghi
un tetto agli stipendi per i manager (
da "Repubblica, La"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: G20 oggi. Perciò: per
assicurare una governance efficace dei compensi, occorre appunto allinearli a
quella che lo stesso Draghi chiama «una presa di rischio prudente e una analisi
di supervisione efficace». Tradotto in parole povere vuol dire che i sistemi
retributivi dei manager non devono in alcun modo essere in contrasto con una
sana e prudente gestione della banca e con le sue
G20. La nuova America e la
vecchia Europa ( da "AmericaOggi Online" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: G20. La nuova America e
la vecchia Europa 02-04-2009 LONDRA. I grandi in ordine sparso impegnati in una
corsa contro il tempo, costretti a dribblare diktat e paletti, avvertimenti e
minacce, ma comunque lanciati verso un accordo che domani ci sarà.
G20. La city sotto assedio (
da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: G20. La city sotto
assedio 02-04-2009 ONDRA - City sotto assedio per alcune ore per le proteste
contro il G20, in serata funestate dal ritrovamento di un manifestante morto,
in circostanze non chiare. Al momento è impossibiLe accertare se si sia
trattato di un malore o di una conseguenza degli scontri con la polizia.
Francia-Cina. Tibet addio.
Parigi si riallea con Pechino ( da "AmericaOggi Online" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: al G20 la Francia si
presenta con un pegno importante di fedeltà e amicizia con Pechino: di Tibet e
di velleità indipendentiste o soltanto autonomistiche non si parlerà più
"sotto nessuna forma". La Cina contraccambia con il disgelo delle
relazioni, che si erano bruscamente irrigidite già dagli incidenti durante il
passaggio della fiamma olimpica a Parigi,
Israele. Esordio di un governo
duro no di Liebernan ai due Stati (
da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: a margine della
riunione del G20, ribadendo a stretto giro l'impegno degli Stati Uniti per una
pace israelo-palestinese fondata sulla "soluzione dei due Stati" per
due popoli. Il messaggio è diretto evidentemente a Netanyahu, esortato oggi a
seguire la strada del processo di pace dallo stesso presidente israeliano
Shimon Peres, durante la cerimonia ufficiale d'
Guarda oltre l'Europa. I
vertici con Jintao e Medvedev rivelano le priorità di Obama (
da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ora di colazione col
premier britannico Gordon Brown, alla cena serale con i leader del G20. Due
appuntamenti però spiccavano nella sua agenda, in quella dell'America e in
quella del mondo: i due vertici bilaterali con il presidente russo Dmitri
Medvedev e con il presidente cinese Hu Jintao. Due eventi di peso, sia per il
presente sia per il futuro.
La recessione è imposta dalla
finanza globale ( da "Italia Oggi" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: che hanno segnato la
vigilia del G20 non stiano tanto a testimoniare differenze di valutazioni sulle
terapie da adottare per aggredire la crisi in atto (che pure ci sono), quanto
il segno che è in corso un confronto tra l'Europa e l'America, nel quadro della
modifica dei poteri che indubbiamente questa potente recessione sta
determinando.
Obama, agire subito contro la
crisi ( da "Italia Oggi" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ai grandi della Terra
alla vigilia del G20 che si apre oggi a Londra Obama, agire subito contro la
crisi Asse tra Francia e Germania: nuove regole per la finanza «Agire con
urgenza» contro la crisi senza cedere alle tentazioni del protezionismo. È
l'invito rivolto ieri ai grandi della Terra dal presidente degli Stati Uniti,
Barack Obama, alla vigilia dei lavori del summit del G20,
Il G20 e i vostri soldi Non
stop su Class Cnbc ( da "Italia Oggi" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: pag: 20 autore: Il G20
e i vostri soldi Non stop su Class Cnbc Class Cnbc, il canale di finanza
globale di Class Editori, in onda sul 505 di Sky, su www.yalp.it, AliceHome TV
e sul veideocenter di www.milanofinanza.it e www.italiaoggi.it, dedica l'intera
giornata di oggi a una copertura straordinaria del G20 di Londra.
Paradisi fiscali, è corsa
all'accordo ( da "Italia Oggi" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: i tax heaven promettono
dati alle autorità finanziarie del G20 Paradisi fiscali, è corsa all'accordo Un
vero boom di protocolli per gli scambi di informazioni Si allunga la lista dei
Paesi in cerca di escamotage dell'ultima ora per evitare di finire sulla lista
nera dei paradisi fiscali che verrà stilata oggi nel corso del G20 di Londra.
ROMA Il G20, ovvero il vertice
dei 20 Paesi più importanti del mondo, si è aperto a Londr... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Giovedì 02 Aprile 2009
Chiudi ROMA Il G20, ovvero il vertice dei 20 Paesi più importanti del mondo, si
è aperto a Londra ed è stato subito assediato da ottomila manifestanti. Un uomo
è morto durante l'assalto alla City che ha fatto registrare ore di scontri con
la polizia e numerosi arresti.
G20, assalto alla City: un
morto ( da "Messaggero, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Giovedì 02 Aprile 2009
Chiudi Il vertice di Londra/Assedio di ottomila manifestanti. Scontri con la
polizia, feriti e arresti G20, assalto alla City: un morto Crisi, braccio di
ferro Usa-Europa. Berlusconi: al G8 le nuove regole per la finanza
LA GRAVITÀ dei problemi
economici esistenti richiede che dal G20 che si tiene oggi a Londra... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: economici esistenti
richiede che dal G20 che si tiene oggi a Londra esca con chiarezza un messaggio
unitario convincente e coeso capace di riportare la fiducia sui mercati
finanziari globali. La crisi coinvolge tutti, anche se con radici e modalità
diverse. Ma vi è un comune interesse, una sorta di bene pubblico, che
l'incontro esprima alcuni indirizzi condivisi sui temi essenziali.
ROMA - Le regole messe a punto
dal Financial Stability Forum per limitare l'indebitamento e i rischi... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Fsf saranno presentate
oggi al G20. «Se si tratta di una banca, di un hedge fund o di un soggetto
importante a livello sistemico dovrà sottostare alla supervisione» ha detto.
«Ci attendiamo un sostegno da parte del G20 per un mandato istituzionale
forte». Ma ha aggiunto di «non vedere al momento l'FSF come un'autorità di
regolamentazione a livello globale»
I paradisi fiscali sono quei
paesi che offrono condizioni fiscali particolarmente attraenti a ch... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: La questione dei
paradisi fiscali è tornata sul tavolo del G20 perché, in questo momento di
crisi dei mercati e di difficoltà per le economie globali, i governi mal
sopportano fughe di capitali nei vari "paradisi" sparsi per il mondo.
E' soprattutto in Europa che si è tronati a discutere del problema.
LONDRA - Con una Londra
attraversata da migliaia di manifestanti infuriati, i leader dei due... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: dal padrone di casa del
G20 Gordon Brown e dal presidente statunitense Barack Obama dovrà confrontarsi
oggi con la prova dei fatti. Col risultato che il compromesso finale
difficilmente potrà essere all'altezza delle aspettative. Obama, alla sua prima
apparizione europea, si è detto "assolutamente fiducioso" che la
riunione riuscirà a sanare le divergenze tra i paesi partecipanti,
Berlino - C'è bisogno di una
sorta di Nazioni Unite anche per l'economia . N... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Ma riusciranno i Paesi
del G20 ad accordarsi su di un piano d'azione comune? «Il G20 è sicuramente
meglio di un G8 ma le differenze e gli interessi tra i vari Paesi che lo
compongono sono ancora troppo distanti. Sarebbe già tanto se il vertice
riuscisse a dare più fiducia e credibilità ad un'economia di mercato
ingiustamente screditata.
LONDRA - Tra la richiesta di
nuove e immediate regole per i mercati finanziari di fr... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: «Il G20 potrà fare
qualcosa - spiegava ieri pomeriggio Berlusconi poco prima di lasciare l'hotel
Claridge per Buckingam palace - potrà prendere «qualche decisione opportuna e
immediata, ma è al G8 che si pensa che verrà redatto il nuovo codice dei comportamenti
finanziari ed economici del mondo».
dal nostro corrispondente NEW
YORK - Per mesi, durante la campagna elettorale, uno de... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ha tenuto alla vigilia
del summit del G20 a Londra. Plauso ha riscosso soprattutto l'accordo stipulato
con il collega russo Dmitri Medvedev per la ripresa dei negoziati per la
riduzione degli arsenali strategici nucleari. «Importante», «significativa»,
sono stati i commenti a caldo degli esperti, davanti alla decisione dei due
giovani presidenti - Medvedev ha 43 anni e Obama 46 -
Preso atto dei mutati rapporti
di forza economica e politica dei diversi Paesi, si dovrebbe ... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: auspicabile che dal G20
esca anche la volontà di correggere attraverso adeguati interventi cooperativi
i costi della crisi economica per i nuovi disoccupati e più in generale per la
parte più povera della popolazione del pianeta. Una risposta adeguata alle
sfide sopra indicate non è facile da conseguire perché non vi è più un Paese
leader capace di offrire una soluzione condivisa.
C'È UNA tendenza negli ambienti
internazionali a considerare "superato" il G... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: e naturalmente di un
G20. Sono "formati" si argomenta dai più rappresentativi sotto il
profilo economico, demografico, di "civiltà", perché, ad esempio,
includono l'Africa e grandi Paesi (come l'Indonesia) a maggioranza musulmana.
Tuttavia, una cosa è il numero, altra cosa il metodo in base al quale il G8
lavora.
Benjamin Netanyahu e il suo
ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, non hanno atteso molto... (
da "Messaggero, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Un diplomatico
americano al seguito di Barack Obama, a Londra per il vertice G20, non ha
voluto commentare direttamente le parole di Lieberman ma ha insistito che per
Washington «la soluzione offerta di due Stati, israeliani e palestinesi che
convivono fianco a fianco in pace e sicurezza, è negli interessi nostri e della
regione».
Proteste e scontri nel cuore di
Londra C'è già un morto tra i manifestanti (
da "Giornale.it, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: è già un morto tra i
manifestanti di Redazione Decine di cariche della polizia e 32 arresti alla
vigilia del G20. Undici finiti in carcere indossano falkse divise della
polizia. Irruzione nella Royal Bank of Scotland. Il terrore dei dirigenti sotto
assedio: "Ci accusano della crisi e ci odiano" Londra - Qualcuno ha
già paragonato il G20 di Londra al G8 di Genova nel 2001.
Scia di sangue in Russia:
ucciso un altro giornalista Sergei Protazanov, 40 anni, denunciava brogli elettorali
e affari poco chiari sul quotidiano di un sobborgo di Mosca (
da "Giornale.it, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Se sia inaccettabile
anche per le autorità, lo dimostreranno le prossime azioni di Medvedev e Putin.
Quel che è certo è che nei giorni del G20 l'immagine della Russia si appanni di
nuovo. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
La caccia al ricco è... (
da "Giornale.it, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: In occasione del G20 va
in onda la ribellione contro il management e l?investment banking, ma non c?è
molta differenza, nelle facce e nei comportamenti, rispetto alle manifestazioni
no-global che si ripetono da oltre un decennio. Il minimo comun denominatore è
quello della violenza.
G20 a rischio flop, Obama in... (
da "Giornale.it, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: 02 pagina 2 G20 a
rischio flop, Obama in difficoltà ora cerca l'appoggio di russi e cinesi di
Marcello Foa Il presidente americano minimizza i contrasti con l'Europa: «Sulla
crisi c'è consenso» Intesa con Medvedev sul nucleare. In programma viaggi a
Pechino e Mosca Una nuova era nei rapporti con Mosca, ma soprattutto una nuova
America,
Sarkozy-Merkel, asse anti
Washington ( da "Giornale.it, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: gli affondi di Nicolas
Sarkozy e Angela Merkel agitano la vigilia del summit londinese del G20.
Davanti a una folla di giornalisti stipata in una sala del Berkeley Hotel, e
con le bandiere francese, tedesca ed europea alle spalle, il presidente e la
cancelliera mettono in guardia dai «falsi compromessi». «Sulle regole della
finanza non si tratta», afferma Sarkozy con durezza.
No-global scatenati, e c'è... (
da "Giornale.it, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Oggi il bis di Lorenzo
Amuso LondraC'è anche un morto nella convulsa vigilia del G20 a Londra dove gli
scontri hanno scosso la città per tutto il giorno. A tarda notte era ancora
incerto come abbia perso la vita un uomo, probabilmente uno dei manifestanti,
crollato a terra in una strada della City nelle vicinanze della Banca
d'Inghilterra.
Si chiama politica la ricetta
contro la... ( da "Giornale.it, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: La risposta del G20
deve, allora, essere globale e legata più alle esigenze di miliardi di
cittadini del mondo poveri da sempre o che stanno scivolando verso nuove
povertà di massa e molto meno alla potenza seducente di una finanza deviata e
in molti casi corrotta.
Vittima numero 48 nel mondo dei
media ( da "Giornale.it, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: il G20 a Londra) per
screditare il Cremlino agli occhi del mondo». «Chiediamo alle istituzioni
europee, ai partiti e alle associazioni - conclude il comunicato - di astenersi
da nuovi cordogli, condanne e inutili lavaggi di mani, che non trovano mai
traduzione concreta nell'atteggiamento tenuto nei confronti della politica
autoritaria della Federazione russa.
G20, tanto rumore per poco. E
l'America non fa più paura ( da "Giornale.it, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: dei preparativi della
cena del G20, ha mostrato fino alla nausea le immagini di Obama sorridente con
Medvedev e il presidente cinese Hu Jintao. E i disordini? Un collegamento di un
paio di minuti, come si trattasse di un fatto marginale. Le possibilità sono
due: o la Cnn ha commesso un grave errore giornalistico oppure ha volutamente
minimizzato i disordini di Londra.
Proteste e scontri nel cuore
di... ( da "Giornale.it, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: è già un morto tra i
manifestanti di Redazione Decine di cariche della polizia e 32 arresti alla
vigilia del G20. Undici finiti in carcere indossano false divise della polizia.
Irruzione nella Royal Bank of Scotland. Il terrore dei dirigenti sotto assedio:
"Ci accusano della crisi e ci odiano" Londra - Qualcuno ha già
paragonato il G20 di Londra al G8 di Genova nel 2001.
Proteste e scontri nel cuore di
Londra Un morto tra i manifestanti: malore (
da "Giornale.it, Il"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: malore di Redazione
Decine di cariche della polizia e 32 arresti alla vigilia del G20. Undici
finiti in carcere indossano false divise della polizia. Irruzione nella Royal
Bank of Scotland. Il terrore dei dirigenti sotto assedio: "Ci accusano
della crisi e ci odiano" Londra - Qualcuno ha già paragonato il G20 di
Londra al G8 di Genova nel 2001.
Seul agli Usa: rappresaglie se
toccate il satellite ( da "Giornale.it, Il" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Obama e Lee Myung-bak
si sono incontrati oggi a margine del vertice del G20 sull?economia mondiale.
L?ufficio del presidente sudcoreano ha diramato un comunicato dopo l?incontro
tra Obama e Lee spiegando che hanno raggiunto un accordo "per lavorare
insieme in vista di una reazione congiunta al lancio". La Corea del Nord
ha annunciato l?
Argomenti:
G 20
Abstract: G20: «Qualche decisione
sarà presa, ma solo alla Maddalena verrà redatto il nuovo codice per economia e
finanza». Il dispiacere per la morte del giovane manifestante: «Ma questi
vertici sono indispensabili» nostro inviato a Londra È quasi mezzanotte e mezzo
quando Silvio Berlusconi rientra all'Hotel Claridge's dopo la cena a Downing
Street con gli altri leader del G20 e la notizia
Hedge sorvegliati speciali dal
Fmi">G20, Sarkò: "E' necessario cooperare" Hedge sorvegliati
speciali dal Fmi ( da "Affari Italiani (Online)" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: > G20/ Sarkò:
"E' necessario cooperare". Hedge sorvegliati speciali dal Fmi Giovedí
02.04.2009 10:16 Parti più concilianti nel giorno dell'apertura del G20 a
Londra. ''Di fronte a una sfida di tale entità, la cooperazione non è una
scelta, ma una necessita''', ha affermato infatti il presidente francese
Nicolas Sarkozy.
Borse Ue toniche. Costo del
denaro verso l'1% ( da "Affari Italiani (Online)" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: Mentre a Londra è in
corso il G20 che dovrà mettere mano anche alle regole sulla finanza
internazionale, le Borse europee aprono toniche. L'indice Ftse di Londra
guadagna il 2,50% a 4.054,35 punti. Il Cac 40 di Parigi avanza del 2,01% a 2.896,67
punti e il Dax tedesco segna un +1,03% a 4.
Foto">Scontri a Londra,
un morto tra i manifestanti. Foto (
da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: G20/ Scontri a Londra,
un morto. Si temono nuovi incidenti Giovedí 02.04.2009 09:51 E' morto per cause
naturali, l'uomo trovato senza vita ieri durante le manifestazioni di protesta
e gli scontri a margine del vertice del G20 a Londra. E per oggi la polizia
teme nuovi incidenti.
Foto">Scontri a Londra,
un morto tra i manifestanti. Foto pag.1 (
da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: G20/ Scontri a Londra,
un morto. Si temono nuovi incidenti Giovedí 02.04.2009 09:51 GLI OSPITI. Fra le
ospiti, anche se si attende ancora conferma, la moglie del presidente russo,
Svetlana Medvedeva, amante della vita mondana, delle belle arti e della moda
nazionale.
Foto">Scontri a Londra,
un morto tra i manifestanti. Foto pag.2 (
da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: G20/ Scontri a Londra,
un morto. Menù low cost per i Grandi Giovedí 02.04.2009 09:51 Per i vegetariani
polpette di patata accompagnate con sedano di montagna. Il menù è stato
organizzato da Jamie Oliver, chef molto noto nel Regno Unito per aver
rivoluzionato i pasti che servono agli alunni delle scuole,
Black list dei paradisi
fiscali: niente intesa tra i 20 leader (
da "Corriere.it"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: è arrivato al centro
Excel nella zona dei Docklands a Londra, dove oggi si svolge il vertice dei G20
sulla crisi economica. Berlusconi è stato accolto dal padrone di casa, il
premier britannico Gordon Brown, al quale ha consegnato un articolo dalla sua
rassegna stampa. Dopo la foto di rito, i due si sono salutati con un «ciao
ciao» in italiano.
La prime à la casse crée un
rebond en trompe-l' il du marché automobile (
da "Monde, Le"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: il du marché automobile
Cadrage Régulation de la finance : ce que va proposer le G20 Les faits Airbus
Allemagne reconnaît à son tour avoir espionné ses salariés Reportage Ambiance
mouvementée au congrès de la FNSEA Mais si le bonus-malus et la prime à la casse
permettent aux constructeurs de passer le creux conjoncturel actuel, le
contrecoup risque d'être violent.
Envoyez vos photos du sommet de
l'OTAN ( da "Monde, Le" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract:
Obama aura lieu à Strasbourg Décryptage
G20, OTAN : le pari diplomatique de Nicolas Sarkozy CONDITIONS Pour nous
envoyer vos témoignages, merci de vous conformer à ces quelques conditions
techniques : Textes - Vos témoignages écrits doivent comporter 1 500 signes maximum
(espaces compris) Photos - 5 photos maximum par envoi.
Le constructeur français de
bateaux Bénéteau prépare un plan social (
da "Monde, Le"
del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ce que va proposer le
G20 Les faits Airbus Allemagne reconnaît à son tour avoir espionné ses salariés
Reportage Ambiance mouvementée au congrès de la FNSEA Fin janvier le
constructeur naval tablait sur une chute de "30 à 40 %" de son
chiffre d'affaires sur l'exercice 2008-2009 après avoir annoncé une chute de 48
% de son chiffre d'affaires au premier trimestre (
Des mesures visant à encadrer
les rémunérations des traders ( da "Monde, Le" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ce que va proposer le
G20 Compte rendu Le G20 entaché par la mort d'un manifestant Cadrage Les
principaux enjeux du G20 Portfolio G20 : les banquiers, cibles des manifestants
à Londres Infographie G20 : les pays qui participent au sommet Edition abonnés Thématique
: Les enjeux du G20 En dépit des réticences exprimées par les pays émergents,
Bataille sur la liste des
paradis fiscaux ( da "Monde, Le" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract:
Les dirigeants du G20 n'avaient pas
décidé, jeudi matin, s'ils publieraient le nom des paradis fiscaux qui refusent
d'échanger des informations avec le fisc ou la justice. La veille, Nicolas
Sarkozy avait exigé qu'une telle liste soit publiée "tout de suite ou dans
quelques jours".
Le G20 veut renforcer les moyens et les pouvoirs des institutions
internationales
( da "Monde, Le"
Argomenti:
G 20
Abstract: Le G20 demande
d'accélérer la discussion et veut que la réforme des droits de vote y soit
achevée d'ici au printemps 2011. Pékin aurait souhaité
un engagement précis sur ce sujet. Le G20 veut donner au FMI la capacité de
prévenir les crises. Actuellement, il intervient tard dans les cas désespérés,
comme il l'a fait pour l'
Le G20 entaché par la mort d'un
manifestant ( da "Monde, Le" del 02-04-2009)
Argomenti:
G 20
Abstract: ce que va proposer le
G20 Compte rendu Le G20 entaché par la mort d'un manifestant Cadrage Les
principaux enjeux du G20 Portfolio G20 : les banquiers, cibles des manifestants
à Londres Infographie G20 : les pays qui participent au sommet Edition abonnés
Thématique : Les enjeux du G20 La police indique l'avoir découvert dans une rue
près de la Banque d'
( da "Corriere.it" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Il vertice di Londra di giovedì G20,
questi i partecipanti Due gli italiani presenti: il premier Berlusconi e Mario
Draghi, presidente del Financial Stability Forum I partecipanti al G20 di Londra di giovedì
ARABIA SAUDITA: re Abdallah ARGENTINA: presidente Cristina Kirchner AUSTRALIA:
primo ministro Kevin Rudd BRASILE: presidente Luiz Inacio Lula da Silva CANADA: premier Stephen Harper
CINA: presidente Hu Jintao COREA DEL SUD: presidente Lee Myung-Bak FRANCIA:
presidente Nicolas Sarkozy GERMANIA: cancelliere Angela Merkel GIAPPONE:
premier Taro Aso GRAN BRETAGNA: primo ministro Gordon Brown INDIA: primo
ministro Manmohan Singh INDONESIA: presidente Susilo Bambang Yudhoyono ITALIA:
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi MESSICO: presidente Felipe Calderon
RUSSIA: presidente Dmitri Medvedev STATI UNITI: presidente Barack Obama
SUDAFRICA: presidente Kgalema Motlanthe TURCHIA: primo ministro Recep Tayyip
Erdogan UNIONE EUROPEA: Mirek Topolanek, premier della Repubblica Ceca e
presidente di turno dell'Ue. José Manuel Barroso, presidente della Commissione
europea Partecipano inoltre: SPAGNA: primo ministro José Luis Rodriguez
Zapatero OLANDA: primo ministro Jan Peter Balkenende ASEAN: Abhisit Vejjajiva,
premier della Thailandia e presidente di turno dell'Asean BANCA MONDIALE: il
presidente Robert Zoellick FONDO MONETARIO INTERNAIONALE: il direttore generale
Dominique Strauss-Kahn FINANCIAL STABILITY FORUM: il presidente Mario Draghi
WTO (Organizzazione mondiale del commercio): il direttore generale Pascal Lamy
ONU: il segretario generale Ban Ki-moon NEPAD: (Nuova partenariato per lo
sviluppo dell'Africa: Meles Zenawi, primo ministro dell'Etiopia e presidente di
turno del Nepad UNIONE AFRICANA: il presidente della commissione Jean Ping
stampa |
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 1 - Prima Pagina QUEL SOLCO TRA USA E EUROPA FEDERICO
RAMPINI I leader del G20
devono rappezzare una finta concordia e un comunicato comune se vogliono
evitare il panico sui mercati. Ma alla fine conta tutto ciò che manca in questo
vertice. SEGUE A PAGINA 28
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 1 - Prima Pagina I grandi divisi sulla crisi: Sarkozy e
Merkel contro Obama, che vede Medvedev e Hu Jintao. Verso un nuovo trattato
sulle armi nucleari Assalto al G20,
muore un manifestante Cortei e scontri a Londra: 32 fermati, un poliziotto
ferito SEGUE A PAGINA 6
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 8
- Esteri Parla il premier ceco Topolanek presidente di turno della Ue: ci sono
troppe barriere economiche e mentali tra di noi e la politica Usa non aiuta
"Trascurata l´Europa dell´Est rischiamo un nuovo Muro" La crisi di
governo a Praga non deve preoccupare Bruxelles Anche l´Italia negli anni
passati ha cambiato premier senza influire sulla presidenza di turno ANDREA
TARQUINI DAL NOSTRO INVIATO PRAGA - «Impariamo a capirci meglio, altrimenti
sullo sfondo della crisi internazionale un nuovo Muro, il Muro
dell´incomprensione, del sospetto, della diffidenza reciproci, sorgerà e
tornerà a dividere l´Europa. E i vincitori non saranno né l´Ovest né l´Est
della Ue, ma solo i nazionalismi, la xenofobia, la diffidenza verso la
democrazia e l´ideale di Europa». Così dice a Repubblica il presidente di turno
dell´Unione europea, il premier liberalconservatore cèco, Mirek Topolanek.
Signor primo ministro, la crisi politica a Praga, presidente di turno Ue, non le
sembra un grave problema per l´Europa? «Trovo divertente che la domanda venga
da un giornalista italiano: spesso da voi i governi duravano al massimo una
stagione. E nella Ue ciò non ha mai creato problemi. Regoleremo la situazione
nell´ambito della democrazia. Non è una situazione felice ma non avrà influenze
sulla presidenza Ue». Ma nel resto della Ue la preoccupazione è forte. «Certo,
su questo non ho certezze assolute. L´opposizione è stata irresponsabile a
causare la crisi nel mezzo della presidenza di turno cèca. Non ha reso un buon
servigio agli altri paesi piccoli e medi della Ue. Perché i paesi maggiori
ricevono un nuovo argomento contro il sistema di rotazione». Lei è sicuro di
restare premier fino alla fine del semestre? «Penso sia improbabile. Ma non è
il problema più serio». Ma non la allarma il timore che l´Est diventi il nuovo
focolaio d´instabilità della crisi economica internazionale? «Questa è una
grossa menzogna. L´epicentro della crisi internazionale sono gli Usa. La crisi
finanziaria ed economica colpisce alcuni paesi di più, e altri di meno, sia tra
i vecchi che tra i nuovi membri Ue. Noi al contrario dell´Italia non abbiamo
dovuto investire un soldo per salvare le banche. Vedo uno sforzo di trasferire
gli effetti della crisi altrove dalle sue origini. Il pregiudizio contro l´Est
è totalmente scorretto». Vent´anni dopo la caduta del Muro, non teme un nuovo
muro nelle teste, un muro di diffidenza, sfiducia verso le idee costitutive
della democrazia e dell´Europa? «Non a caso lo slogan della presidenza cèca
della Ue è `Europa senza barriere´. Non si tratta solo delle barriere nel
mercato unico, ma delle barriere mentali. La crisi è molteplice: finanziaria,
energetica, economica. E´uno dei maggiori test che da decenni per la Ue e il
progetto europeo». Teme cioè per il futuro dell´idea di Europa? ««Sì. L´Europa
può andare avanti solo senza nuove barriere interne. I Consigli europei hanno
detto chiari no al protezionismo e al nazionalismo economico. Ma la crisi ha
indebolito l´entusiasmo europeo: xenofobia, nazionalismo, problemi sociali
montano. Affrontarli insieme è una priorità». Il vertice Ue-Obama sarà un
fallimento? «Non è vero. Vedrò Obama tre volte nei prossimi giorni: al G20, al vertice Nato, e qui a Praga dove la nuova amministrazione si
presenterà alla Ue. Verificheremo i livelli di consenso Non temo scontri al
vertice». Ma allora perché ha criticato la politica economica di Obama?
«Insensato! Ho solo espresso la mia preoccupazione per un possibile trend
protezionista Usa accoppiato a incentivi fiscali. La Ue posa su pilastri
precisi: riforme strutturali, apertura, liberalizzazione dei mercati mondiali,
regulation, misure fiscali. Le discussioni al G20
saranno accese. Se l´economia Usa non riparte non c´è uscita dalla crisi». Bce
e fondo monetario sono in allarme per il centro-est europeo. «Spero che si
preoccupino anche della situazione dell´Italia. Ogni paese in difficoltà va
aiutato». (Ha collaborato Petr Pisa)
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 8
- Esteri Le colpe della recessione Il lancio del missile coreano Obama per il
disarmo atomico chiede l´aiuto di Russia e Cina E dopo una giornata di vertici
il presidente Usa regala un iPod alla Regina La diplomazia A questo punto, più
che discutere su chi sia colpevole della crisi economica globale preferisco
cercare di risolvere il problema, guardare avanti e non indietro Il lancio del
nuovo missile da parte della Corea del Nord, se avverrà, sarà una provocazione,
una violazione delle risoluzioni dell´Onu e un attentato alla stabilità e alla
sicurezza della regione (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) DAL NOSTRO INVIATO mario
calabresi Poi è entrato a Buckingham Palace e si è rilassato, tanto che alla
Regina ha regalato un i-pod carico di immagini e canzoni. La prima giornata del
viaggio europeo di Barack Obama è stata micidiale: tre faccia a faccia
internazionali, una conferenza stampa, un tè con Elisabetta II e il principe
Filippo, un incontro di cortesia con il leader dell´opposizione David Cameron
(probabile prossimo primo ministro britannico) e la cena a
Downing Street con i leader del G20. Un totale di
14 ore e 30 minuti di colloqui e riunioni, in un giorno in cui gli incubi
nucleari del passato, del presente e del futuro si sono mescolati: prima Obama
ha lanciato insieme al presidente russo Medvedev un nuovo negoziato sulla
riduzione delle armi strategiche (i missili intercontinentali a testata
atomica), la cui prima versione era stata firmata quando lui ancora
studiava legge ad Harvard. Si deve essere ricordato di quella visita nel 2005
al sito nucleare russo di Perm, la sua prima missione da neoeletto senatore al
seguito del più esperto Richard Lugar, quando imparò che la diplomazia è
pazienza: i russi li fecero aspettare per molte ore chiusi in una piccola
stanzetta, ma Obama non si scompose e si mise a dormire sul divano. Dopo aver
scongelato i rapporti con Mosca e aver tolto dal tavolo lo scudo antimissile
amato da Bush, ha usato il faccia a faccia con il presidente cinese Hu Jintao
per avvertire la Corea del Nord che considererà l´annunciato lancio del nuovo
missile Taepodong 2, capace di raggiungere le Hawaii e l´Alaska, «una
provocazione, una violazione delle risoluzioni dell´Onu e un attentato alla
stabilità e alla sicurezza della regione». Infine ha usato il suo primo
incontro con il leader russo e la decisione di lavorare per smontare quello che
resta della Guerra Fredda (l´idea è di ridurre le testate strategiche da
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 6
- Economia Asse Sarkozy-Merkel contro gli Usa "Qui e
ora nuove regole sulla finanza" G20 ad alta
tensione. Obama: ognuno faccia la propria parte L´economia Il vertice dei
Grandi è iniziato con il ricevimento dalla regina e la cena a Downing Street
ENRICO FRANCESCHINI dal nostro corrispondente loNDRA - Si chiama summit del
Gruppo dei 20, ma a cena a Downing Street, ieri sera, i posti a tavola erano
29, senza contare quelli per le signore in una sala separata, e la
disposizione è importante: Barack Obama sedeva accanto ad Angela Merkel, forse
nella speranza che il salmone scozzese (quello del menù, non Gordon Brown)
facesse fare la pace ai due litiganti, magari coadiuvato da Silvio Berlusconi,
che gli stava di fronte; mentre dell´altro «dissidente», il presidente francese
Nicolas Sarkozy, si occupava il premier britannico padrone di casa, lavorandolo
al fianco insieme al presidente cinese Hu Jintao. La diplomazia delle poltrone,
una volta tanto, potrebbe essere decisiva: perché il G20
iniziato ieri con il ricevimento a Buckingham Palace offerto dalla regina
Elisabetta appare seriamente spaccato. Da un parte il vecchio asse
franco-tedesco, che esige massima regulation sui mercati finanziari e respinge
nuove misure per stimolare l´economia, ossia nuovi pacchetti di aiuti pubblici
che indebitino governi e contribuenti; dall´altra i tradizionali alleati,
America e Regno Unito, più il Giappone, che preferirebbero il contrario. Di
solito i leader arrivano ai vertici internazionali quando tutto è stato già
deciso dal lavoro preparatorio dei cosiddetti sherpa. Ma questa volta non è
così. Nel carosello di colloqui bilaterali che ha riempito la giornata di ieri,
mentre dalla City arrivava l´eco della battaglia tra dimostranti
anti-capitalismo e polizia, il dissenso emerso alla vigilia è stato
riconfermato, nonostante gli sforzi di Brown e di Obama di gettare acqua sul
fuoco. «Il comunicato finale deve delineare con passi concreti la nuova
architettura dei mercati finanziari», ossia di una nuova severa regulation, «e
i paesi che non mantengono gli accordi vanno sbugiardati», ha tuonato Angela
Merkel dopo il suo incontro con Sarkozy. Il quale, forse piccato di passare in
secondo piano a causa della presenza della «stella» Obama, ha addirittura
alzato il tono rispetto alla già ventilata minaccia di andarsene prima della
fine: «Francia e Germania parleranno con una voce sola. Vogliamo risultati
concreti dal vertice. Vogliamo le basi di una nuova regulation finanziaria, e
questo obiettivo non è negoziabile. Non mi associerò con un summit che finisca
con un comunicato fatto di falsi compromessi». E ancora: «Al momento, l´accordo
non c´è. La conversazione prosegue, ma i progetti presentati non vanno bene a
Francia o Germania». Un fiume in piena. Ad arginarlo ci hanno provato,
anch´essi dopo un incontro a due, Obama e Brown. «La verità è che si sta
discutendo solo su questioni marginali. Comunque ognuno faccia la propria
parte, lo stimolo alla crescita non può dipendere solo dagli Usa», ha detto il
presidente americano. «Sulla sostanza non ci sono diverbi. E l´idea che alcuni
di noi stiano opponendo resistenza a chi preme per imporre maggiori regole è
fasulla». Gordon Brown ammette che raggiungere un accordo «non sarà semplice»,
ma si dice fiducioso di farcela. C´è da sperare che il salmone ai finocchi di
mare e cavoli, seguito da spalla d´agnello con funghi e salsa alla menta, per
finire con crostata calda con crema, tutti piatti preparati dal celebrity-chef
Jamie Oliver con ingredienti britannici, non siano rimasti sullo stomaco dei
commensali. Oggi dovranno consumare il summit vero e proprio, ed entro stasera
sapremo se qualcuno l´ha trovato indigesto.
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 6
- Economia Tutti i paesi del G20 si siedono al
tavolo di Londra con problemi e obiettivi diversi Dalla Cina agli Usa, valzer
delle debolezze così i Grandi cercano la ricetta della ripresa Scontro sulle
colpe e sugli assetti di potere che usciranno alla fine della recessione ANDREA
BONANNI DAL NOSTRO INVIATO LONDRA - Non sarà un summit facile. Lo ha
detto a chiare lettere Nicholas Sarkozy. Lo ha lasciato capire Angela Merkel.
Lo ha ammesso indirettamente perfino Barack Obama, che pure nella sua prima
missione europea è ben determinato a mostrare il volto di un´America tornata
sorridente, amichevole, all´occasione perfino umile nell´ascoltare e nel
cercare di capire le esigenze degli altri. Ma non sono tanto le divergenze,
pure importanti, che rendono difficile il colloqui tra i Grandi, quanto piuttosto
l´impossibilità di trovare una ricetta che ponga fine alla crisi e riporti
indietro le lancette dell´orologio a quegli anni di «sviluppo insostenibile»,
che però faceva comodo a tutti. Ben consapevoli di quanto sia impari il compito
che li aspetta, i capi di governo reagiscono in modo diverso ma tutti con il
medesimo obiettivo di nascondere la loro impotenza collettiva. C´è chi, come
gli americani e i cinesi, cerca di abbassare le aspettative sui risultati, si
sforza di accentuare i punti di accordo e di mettere la sordina ai dissidi. Ma
intanto Cina e Stati Uniti, legati a doppio filo dal gigantesco problema del
debito americano, hanno già stabilito un tavolo bilaterale di «Dialogo
strategico ed economico» che costituisce forse l´embrione di un «G2» destinato
a pilotare il Pianeta. E poi ci sono gli europei, Sarkozy e Merkel in prima
linea, che invece cercano di alzare le aspettative, perché sanno benissimo che,
con il G8 che non conta più nulla e con il G20 troppo
affollato ed eterogeneo per decidere davvero le sorti del mondo, l´Europa
rischia di essere marginalizzata dai tavoli dove si fanno le scelte veramente
importanti. Infine c´è il contorno degli altri Paesi. C´è la Russia, che ha
capito subito come gira il vento e spende il proprio peso militare, secondo
solo a quello degli Usa, per impegnare Obama in una trattativa di disarmo
bilaterale riaffermando così il ruolo di grande potenza mondiale che il crollo
dei prezzi energetici le ha tolto. C´è il Giappone, nella non invidiabile
situazione di una potenza economica che assomma i problemi di chi ha un debito
pubblico in crescita esponenziale (come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna) e
di chi ha un´economia basata su esportazioni ormai crollate ai minimi termini
(come la Germania o la Cina). E ci sono gli altri, i paesi emergenti come il
Brasile, l´India, la Turchia a cui la crisi sta tagliando sotto i piedi l´erba
dei capitali internazionali che avevano finanziato e sostenuto la loro
travolgente crescita economica. Otterranno da questo vertice un impegno a
lottare contro il protezionismo. Ma la vera corda che li sta strangolando è il
drenaggio dei canali di credito internazionale. I contrasti che arrivano a
questo vertice dei Venti hanno almeno due piani di lettura. Quello più palese,
e ormai ampiamente dibattuto, vede da una parte gli americani, che reclamano
dagli altri più investimenti pubblici per tornare a far girare il motore
dell´economia mondiale, ma che sono restii ad affidare ad organizzazioni
internazionali la governance dei mercati finanziari globali le cui regole fino
a ieri erano state decise a Wall Street in splendida solitudine. Dall´altra ci
sono gli europei, che non vogliono spendere più di quanto hanno già fatto anche
per non creare una ennesima bolla che renderebbe precaria pure la nuova ripresa
economica, ma che reclamano a gran voce un set di regole internazionali
condivise per governare i mercati finanziari. Ma parallelo a questo dibattito,
che al vertice si risolverà come sempre con una buona dose di compromesso, c´è
un altro contrasto che nasce dall´analisi delle presunte «colpe» della crisi e
investe già gli assetti di potere che usciranno al termine della recessione. E´
la polemica tra i Paesi come l´America che, con l´enorme deficit della loro
bilancia dei pagamenti, hanno alimentato la crescita forzosa ed illusoria di
questi anni, e quelli come la Germania o la Cina, che hanno accumulato un
enorme surplus di ricchezza traendo beneficio dall´indebitamento degli altri.
E´ la riedizione in forma globale dell´eterno scontro tra le cicale e le
formiche. Gli europei, con la notevole eccezione della Gran Bretagna, si
identificano piuttosto con le formiche, considerano gli americani come i primi
responsabili della crisi e trovano logico che siano loro a pagare il conto più
salato e ad accettare quelle regole che finora si erano limitati ad imporre al
resto del mondo. Dall´altra parte gli Usa rinfacciano all´Europa, alla Cina e
al Giappone di essersi arricchiti sulla pelle e sui debiti dei consumatori
americani. E reclamano da chi ha un forte surplus di bilancia dei pagamenti un
adeguato contributo a far ripartire l´economia. Il nuovo ordine mondiale
nascerà dalla soluzione di questo braccio di ferro. Ma è ancora presto per
capire dove si troverà il punto di compromesso.
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina 7
- Economia Berlusconi: le vere decisioni al G8 Il premier punta sul
"suo" summit. E intanto esplode il deficit italiano "Roma non ha
chiesto un incontro bilaterale con il presidente Usa, è tutto chiaro"
CLAUDIO TITO DAL NOSTRO INVIATO LONDRA - Derubricare il G20, trasferire tutto al G8 della Maddalena e comunque insistere
sulla necessità di varare nuove regole. Silvio Berlusconi non è per niente
convinto che il summit in corso a Londra debba e possa realizzare il suo ordine
del giorno. Contemporaneamente annuncia che non avrà nessun faccia a faccia con
il presidente americano, Barak Obama: «Non abbiamo chiesto un bilaterale
- dice il presidente del Consiglio al suo arrivo nella capitale inglese -
perché non ci sono argomenti nuovi su cui intrattenerci: abbiamo tutto chiaro».
Eppure nei giorni scorsi la diplomazia italiana si era attivata per organizzare
il primo incontro tra il Cavaliere e il successore di George Bush. Non è però
escluso che a Palazzo Chigi provino a mettere a punto in extremis una riunione
tra i due a Praga. Dove Obama e Berlusconi si rivedranno domenica prossima per
il vertice Usa-Ue. Del resto la linea che Washington sta sostenendo al G20 non è sovrapponibile a quella dell´Italia. A Londra, è
la previsione scettica del premier, «credo si adotterà qualche decisione
immediata, ma è al G8 che si pensa che verrà redatto il nuovo codice dei
comportamenti finanziari ed economici mondiali». Prima dell´incontro con la
Regina Elisabetta e la cena di lavoro con i 20 "grandi", il Cavaliere
ricorda che «al G8 di luglio noi porteremo come nostra proposta il Global
Standard e cioè una legislazione internazionale per il mondo della finanza e
dell´economia. Quindi il G20 qualche cosa la comincerà
a fare, ma è alla Maddalena che si pensa di redigere il nuovo codice dei
comportamenti finanziari ed economici del mondo». Nel giorno in cui da Roma
arrivano segnali di peggioramento della crisi, con il deficit statale che a
marzo è già arrivato a sfiorare i 30 miliardi (
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina
28 - Commenti QUEL SOLCO TRA USA E EUROPA (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) L´assenza
di una leadership riconosciuta. Di ricette condivise. Perfino di un´analisi
comune della crisi. Obama misura i limiti della sua influenza sul resto del
mondo. Ha un carisma universale paragonabile a John Kennedy. Ma la sua capacità
di dettare l´agenda internazionale è ai livelli di Jimmy Carter, un minimo
storico per l´America. Non solo deve fare i conti con il peso crescente della
Cina; perfino l´Europa è ben più riottosa del previsto. Obama credeva di avere
fatto abbastanza per soddisfare il Vecchio continente. Una settimana fa il suo
segretario al Tesoro annunciava una riforma drastica dei controlli sui mercati
finanziari: hedge fund e derivati finiranno sotto la stessa vigilanza che
disciplina le banche tradizionali. La lotta ai paradisi fiscali ha avuto una
svolta con la "profanazione" del segreto bancario svizzero da parte
del fisco americano. Ancora prima di aver varcato la soglia dei 100 giorni
Obama ha avviato lo smantellamento graduale di trent´anni di neoliberismo. In
cambio si aspettava un gesto da parte dell´Europa: più risorse pubbliche da
spendere per le manovre di rilancio della crescita. Invece l´asse
Sarkozy-Merkel incalza Obama chiedendogli di più: in particolare un´authority
globale per la regolazione dei mercati finanziari. è un´idea difficilmente
accettabile per Obama e soprattutto per il Congresso di Washington, riluttante
a qualsiasi passo che somigli ad una "cessione di sovranità". Ma si
inserisce perfettamente nell´atmosfera di processo al capitalismo finanziario
angloamericano. La Merkel e Sar-kozy sono gli interpreti moderati dello stesso
risentimento che ha riempito di manifestanti le vie di Londra. In fondo è la
stessa rivolta contro il modello anglosassone la ragione per cui l´Europa nega
a Obama nuove iniezioni di spesa pubblica. La Merkel denuncia il rischio di una
esplosione dei deficit foriera di futura inflazione. Una crisi provocata
dall´eccesso di debito finanziario non si cura con altre overdose di
indebitamento: è la linea della cancelliera che riscuote consensi in Europa. Le
incomprensioni sono quasi incolmabili. Gli americani non misurano l´importanza
del Welfare State europeo, che con le sue tanto deprecate "rigidità"
attutisce l´impatto sociale della recessione: basta confrontare le cifre dei
licenziamenti da una parte e dall´altra dell´Atlantico. D´altronde molti
europei non sembrano convinti che il rischio di una Grande Depressione sia
reale. Visti dagli Stati Uniti, dove quello scenario viene preso molto sul
serio, certi nostri governanti ricordano l´incoscienza di Herbert Hoover nel
1929. La Cina può aspirare a un ruolo di arbitro. Per la portata della sua
maximanovra di spesa pubblica (quasi 500 miliardi di euro) Hu Jintao è più in sintonia
con Obama. D´altra parte i dirigenti cinesi condividono l´aspirazione europea a
una riforma concertata delle regole della finanza. Vi aggiungono una richiesta
così radicale da suonare quasi come una provocazione: la fine del ruolo del
dollaro come valuta globale, per ridurne gli effetti destabilizzanti. Il ballon
d´essai lanciato dal governatore della banca centrale cinese ci ricorda che
dentro questo G-20 avvengono assestamenti sismici: il totale dei paesi
rappresentati fa l´85% del Pil del pianeta, ma la parte dell´Occidente si
rattrappisce a gran velocità. Certe divergenze sono quasi inconciliabili perché
derivano da ruoli opposti nella divisione internazionale del lavoro. Da una
parte ci sono paesi strutturalmente debitori che hanno usato la leva della
finanza per colmare l´insufficienza di risparmio interno: Obama e Brown
governano due di questi Stati. Dall´altra ci sono nazioni strutturalmente
esportatrici che hanno accumulato attivi commerciali: Hu Jintao e la Merkel da
questo punto di vista sono sullo stesso lato della barricata. Lo scontro
fondamentale verte su come andranno ripartiti i sacrifici per uscire dalla
Grande Recessione. Con quali livelli di tassazione delle generazioni attuali e
future. Con quali scappatoie di "consolidamento dei debiti"
attraverso svalutazioni e inflazioni. I leader riuniti al summit odierno
faranno di tutto per evitare che le apparenze ricordino il precedente storico
più infausto: la conferenza di Londra del 1933, finita con un clamoroso
fallimento, proprio mentre il mondo si avvitava nella Grande Depressione. è
utile rievocare anche il seguito. Tra i paesi più efficaci nel combattere la
disoccupazione di massa si segnalò la Germania di Hitler. Oggi non c´è un
Hitler all´orizzonte; ma un modello di capitalismo illiberale
e autoritario, la Cina, sta usando questa recessione per rafforzare la sua
influenza mondiale. è un paese che ha il vantaggio di saper mobilitare
investimenti statali a una velocità ineguagliabile. Sarebbe anche la sede
ideale di un prossimo G20, se lo si preferisce senza no global e senza vetrine infrante.
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina
XIII - Genova Spuntano sempre nuove forme di protesta All´Università di Genova
ora si insegna come trovare delle soluzioni condivise Nonviolenti, in casa o in
piazza Arriva il mediatore di conflitti MICHELA BOMPANI Dai comitati antigronda
agli scontri con il capoufficio, dalle liti in famiglia alle manifestazioni
antimoschea agli scontri di piazza, come quelli, ieri, a
Londra per il G20: gestire il conflitto si può e si impara all´Università di
Genova, con il nuovo master post-universitario (si accede dopo la laurea
specialistica) in "Gestione e trasformazione dei conflitti",
finanziato dalla Regione e frutto della collaborazione delle facoltà di Scienze
della Formazione e Giurisprudenza. Il corso comincia dalla marea di
comitati "contro" che stanno germinando in tutta la città e spesso
mettono sotto scacco la pubblica amministrazione. E svela perché i
"vecchi" metodi di protesta, come i cortei, non funzionino più. «Per
uscire dall´impasse, gli enti italiani devono guardare all´Europa: istituire un
ufficio di mediazione del conflitto, questo è il futuro e forse la salvezza
dell´amministrazione pubblica», spiega Mauro Palumbo, presidente del master, e
non a caso il Comune di Genova è nell´elenco dei molti enti e aziende (come
Caritas, comunità di Sant´Egidio, centro studi Medì) che offriranno possibilità
di stage o impiego agli studenti. «Vogliamo creare la figura del mediatore sul
territorio - spiega Carlo Schenone, docente del master di "Teoria e
pratica della nonviolenza - non esiste ancora in Italia, ma in molti paesi
europei sì. Lavora organizzando processi di partecipazione veri, conosce e
analizza il territorio, sa mediare tra i vari interessi trovando soluzioni
partecipate». Palumbo spiega come si sia arrivati a questa germinazione
inarrestabile del "comitatismo": «Una volta la mediazione era
affidata alla politica, oggi non vale più. Esisteva anche allora il conflitto,
ma si smorzava nelle Acli, nelle sezioni dei partiti, nei circoli, nelle
associazioni, oggi tutto questo mondo non esiste più, lo scontro con le
istituzioni è immediato e frontale». Come è accaduto al Comune di Genova, sulla
gronda. Palumbo spiega come sia caduto nella trappola della sindrome
"Dad", decisione, annuncio, difesa: l´amministrazione decide, poi fa
l´annuncio - e i cittadini immediatamente si rivoltano - poi si deve difendere.
«Abbiamo nuove forme di democrazie diretta - spiega - dobbiamo però imparare a
gestirne le regole». E questo vale per i conflitti interetnici (striscianti) in
quartieri della città, giù giù fino ai conflitti all´interno della famiglia.
Una decina di docenti (selezionati tra i luminari della materia, in Italia e
all´estero), stage in Europa, una prima sessione teorica, interrotta da un
workshop in aziende o enti, e poi una seconda tranche di corso nuovamente in
aula, a Genova e in viaggio: il master genovese mutua e supera l´esperienza
dell´Università di Pisa, con il corso di laurea in Scienze per la pace. Durerà
un anno, è gratuito, il corso concede sessanta crediti e il bando sta per
essere pubblicato (per ogni informazione: infoperform. unige. it). «I conflitti
sono profondamente cambiati negli ultimi tempi - analizza Schenone - negli anni
Ottanta un corteo di 300.000 persone veniva considerato dalla controparte e
rispettato anche a livello simbolico. Adesso non c´è più possibilità dello
scontro reale: il corteo, lo stesso sciopero non scalfiscono neppure più il
datore di lavoro». Schenone al master traccerà la storia della protesta
non-violenta da Gandhi a Rosa Luxemburg fino al nuovo fronte della lotta dei
lavoratori, con i sequestri pacifici di manager e dirigenti, in Francia. Nella
storia dei conflitti, un punto di svolta è stato il G8 di Genova: «L´acme della
mobilitazione pacifica, ma se non fosse successo quello che è successo, la
storia delle proteste sarebbe stata diversa e forse, oggi, non saremmo davanti
alla crisi di quei modelli perché gestire il conflitto non significa evitarlo,
ma affrontarlo con metodo non violento». SEGUE A PAGINA VIII
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina
10 - Esteri Assalto alla City, muore un dimostrante Guerriglia tra cinquemila
no-global e polizia: 32 fermati, ferito un agente Le proteste "Il
capitalismo non funziona" è lo slogan più gettonato dai manifestanti
ENRICO FRANCESCHINI dal nostro corrispondente londra - «Queste sono le nostre
strade!», grida uno. «Queste sono le nostre banche!», si sgola un altro.
«Questa è la nostra rivoluzione!», proclama un terzo. Calano il fazzoletto sul
volto, e parte l´attacco alla City di Londra, cuore del capitalismo: ma,
probabilmente durante gli scontri con la polizia, muore un manifestante
raccolto per strada senza vita da un´ambulanza, mentre un agente rimane ferito.
Nel pomeriggio è battaglia: un bombardamento di ortaggi, uova e proiettili di
vernice fa ondeggiare i cordoni della polizia davanti alla Banca d´Inghilterra,
permettendo a un drappello di giovani vestiti di nero, forse anarchici, forse
black bloc, di penetrare su Threadneedle street, dove subito una scarica di
mattoni sfonda una vetrata all´ingresso della Royal Bank of Scotland, la banca
con venti miliardi di sterline di debiti, salvata dalla nazionalizzazione e
diventata il simbolo dei bonus milionari ai banchieri, degli sprechi, della
cultura del rischio. Un drappello di giovani incappucciati si infila nella
crepa, irrompe nell´edificio, comincia a spaccare tutto, mentre altri scrivono
«ladri» con lo spray sulle pareti. Alle loro spalle, lo «square mile», il
miglio quadrato che contiene più ricchezza di ogni altro, è un finimondo,
invaso da migliaia di manifestanti e poliziotti che premono gli uni contro gli
altri. Manganellate, cavalli della polizia che scalpitano, dimostranti col
volto insanguinato, il frastuono degli elicotteri che volano bassi, i
fischietti dei no-global che segano l´aria, mentre banchieri e bancari, a cui
era stato consigliato di andare al lavoro senza cravatta per essere meno
identificabili come bersaglio, seguono la battaglia incuriositi dai piani alti
dei loro sontuosi palazzi. Se Karl Marx, sepolto un paio di chilometri più a
nord, potesse vedere, forse penserebbe che stanno per realizzarsi le sue
profezie, sebbene con un po´ in ritardo. Il padre del comunismo, beninteso,
sbaglierebbe. Le scene di violenza nella cittadella finanziaria coinvolgono in
fondo soltanto cinquemila dimostranti (e altrettanti agenti), si concludono con
ventiquattro arresti e una dozzina di feriti. Ma il bilancio, col morto,
diventa tragico, anche se gli scontri non scompigliano l´andamento
del summit del G20, cominciato poco lontano con il ricevimento offerto dalla regina
agli illustri ospiti a Buckingham Palace e la cena di gala a Downing street, né
creano problemi al resto della città. Anche se quegli incidenti, ingigantiti
dalle telecamere di mezzo mondo, riecheggiano una rabbia popolare che cresce a
macchia d´olio in tutto l´Occidente, anche se non si esprime con lo
stesso furore esibito nella City. Londra ha visto disordini e manifestazioni
maggiori, contro la «poll tax» ai tempi della Thatcher o contro la guerra in
Iraq ai tempi di Blair: mai, tuttavia, nel sacro tempio degli affari e del
profitto, fino a qualche decennio fa popolato esclusivamente da pallidi
gentiluomini in bombetta e gessato grigio. Le manifestazioni indette per il G20 in realtà sono tre. Una è organizzata dagli
ambientalisti, che si accampano con piccole tende da campeggio davanti allo
European Climate Exchange di Bishopgate per richiamare l´attenzione sui
disastri provocati dal cambiamento climatico, ancora peggiori - ammoniscono -
di quelli della recessione. Un´altra promossa dai pacifisti, che contestano la
guerra in Iraq, in Afghanistan, nei Territori Palestinesi, insomma la guerra
ovunque, convergendo su Trafalgar Square. Ma entrambe queste adunate raccolgono
meno dimostranti e di età più avanzata rispetto a quella nella City, e anche
per questo non producono violenze. Tutti i timori della polizia, del resto,
erano puntati sulla cittadella della finanza, dove ci si aspettava un confronto
duro: che puntualmente arriva. E che col passare delle ore si inasprisce, con
frequenti cariche della polizia in uniforme anti-sommosa, coadiuvata dagli
agenti a cavallo, e una militarizzazione dei no-global che la sfidano. In un
paio di momenti, le forze dell´ordine danno l´impressione di perdere il
controllo della folla e devono indietreggiare. Poi però prevalgono: sono ben
organizzate, usano la forza ma senza (quasi) mai diventare brutali. La città
dello Speaker´s Corner, l´angolo di Hyde Park dove da secoli chiunque può fare
un comizio, difende anche la libertà di marciare, manifestare, protestare, più
o meno civilmente. Al G8 di Genova, per citare un precedente, andò in modo ben
diverso. Stamattina si replica: i no-global ritornano nella City all´alba, per
un´altra dimostrazione di rabbia. «Il capitalismo non funziona», sentenzia uno
dei loro striscioni. «E´ un sistema ingiusto, crudele, antipopolare», ripetono
i giovani che per un giorno hanno provato a conquistarne il cuore. Neanche
loro, tuttavia, sembrano sapere bene con cosa sostituirlo. E dalla collina di
Highgate, dove giace Karl Marx, non giungono suggerimenti.
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina
10 - Esteri I salari Parla l´economista francese Fitoussi: "Ci vogliono
ripensamenti politici, economici e sociali" "Non è una protesta
organizzata chiamiamola rivolta popolare" La situazione è molto grave si
chiedono altri sforzi ai lavoratori e ci si accorge che il salario medio in
trent´anni s´è abbassato ANAIS GINORI «La chiamano in vari modi, ma le dico io
cos´è. E´ una rivolta. Questa è una rivolta popolare non coordinata, spontanea.
E molto pericolosa». Senza giri di parole, si tratta semplicemente di questo.
L´economista Jean-Paul Fitoussi battezza così gli ultimi incidenti in Francia e
il malcontento che sta esplodendo in altre parti d´Europa. «La gente ha avuto
la sensazione di essere stata presa in giro». Nel giorno
del G20, il docente all´Istituto di studi politici di Parigi e
presidente dell´Osservatorio per le congiunture economiche, pronuncia un
giudizio severo, e aggiunge anche un allarme: «Le fondamenta della democrazia
sono in pericolo». Da dove nasce questa nuova collera popolare? «L´attuale
crisi va esaminata nella sua triplice dimensione: economica, finanziaria e
intellettuale. Contrariamente a quello che si pensa, il vero ostacolo per una
ripresa è l´ultimo aspetto: quello intellettuale. La crisi proviene infatti da
una grande menzogna. Non soltanto dei finanzieri, ma anche di politici, forse
in buona fede, diventati prigionieri di una dottrina assolutista e che ha
prodotto effetti catastrofici». Era tutto una gigantesca illusione?
«Assolutamente sì. Le faccio un esempio. Ci dicevano che nuovi posti di lavoro
si potevano creare soltanto in relazione alla loro produttività marginale. I
lavoratori dovevano insomma essere pagati in proporzione al loro apporto
produttivo. Eppure scopriamo oggi che, in realtà, la classe dirigente di molte
imprese non veniva pagata con questa regola. Anzi, è stato esattamente il
contrario: la maggior parte dei dirigenti del sistema finanziario ha avuto una
produttività negativa, continuando però a incassare remunerazioni
astronomiche». Le proteste aumenteranno? «Ripeto: la gente ha capito di essere
stata raggirata. E´ questa la dimensione forte, pregnante della protesta. Gli
incidenti di oggi in alcune imprese sono manifestazioni di rivolta spontanea.
Per tre decenni è stato raccontato un sistema come verità assoluta.
Improvvisamente, ci si accorge che era un bugia altrettanto assoluta E´
comprensibile lo choc e la rivolta nella popolazione». Come si esce da questa
crisi? «La situazione è molto grave. Ora che si chiedono sforzi supplementari
ai lavoratori, ci si accorge che negli ultimi trent´anni il salario medio si è
globalmente abbassato. In sostanza, abbiamo permesso che fossero rafforzate le
discriminazioni economiche. La dottrina andava fino ad accettare che le
disuguaglianze fossero considerate un fattore positivo di crescita e dinamismo
economico. Questo ha provocato un´ovvia crisi della democrazia che, per sua
stessa definizione, non può sopportare l´aumento delle disuguaglianze». Quali
sono le responsabilità delle istituzioni? «Il credo della dottrina in vigore
fino al settembre 2008 era che la sfera politica dovesse essere ben distinta da
quella economica. Qualcuno si era convinto che la democrazia fosse
l´applicazione della legge della maggioranza. E´ profondamente sbagliato. La
legge della maggioranza deve sempre coniugarsi con la protezione delle
minoranze». Cosa si aspetta da questo G20? «Al di là
di quel che diranno i comunicati ufficiali, bisognerà capire se effettivamente
la democrazia sta ritornando. Non dobbiamo guardare solo ai rimedi economici e
finanziari immediati. Quello che si deve valutare con estrema attenzione è se
vi siano elementi nuovi che vadano verso un ripensamento permanente della
gestione degli affari politici, economici e sociali. Soltanto così si potrà
uscire dalla crisi».
( da "Repubblica, La" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Pagina
11 - Esteri Il retroscena Il piano del governatore Draghi un tetto agli
stipendi per i manager DAL NOSTRO INVIATO LONDRA - Basta con i super-compensi
dei manager. Le cosiddette "compensation", cioè i salari, le stock
options e i bonus di vario tipo, dovranno essere allineati alle performance
delle società, in modo da evitare di prendere rischi eccessivi. Mario Draghi,
governatore della Banca d´Italia, ne è convinto da sempre. Ora queste sue idee
sono racchiuse in tre documenti tecnici, scritti nella sua veste di presidente
del Financial Stability Forum, l´organismo anti-crisi voluto dai Grandi del
mondo. Li approverà il G20 oggi. Perciò: per assicurare una governance efficace dei
compensi, occorre appunto allinearli a quella che lo stesso Draghi chiama «una
presa di rischio prudente e una analisi di supervisione efficace». Tradotto in
parole povere vuol dire che i sistemi retributivi dei manager non devono in
alcun modo essere in contrasto con una sana e prudente gestione della banca e
con le sue strategie di lungo periodo. Il modello è quello già
utilizzato dalla Banca d´Italia e sfociato in apposite "istruzioni".
In sintesi: i compensi devono essere «parametrati» ai rischi assunti dalla
società e «strutturati» in modo da evitare il prodursi di incentivi in
conflitto con l´interesse della company in un´ottica di lungo termine. Sulla
loro entità e anche sulla loro composizione, serve la massima trasparenza. Gli
organi di supervisione devono esserne informati. A loro tocca il compito di
vigilare e se necessario di intervenire a correzione. Regole e paletti precisi
saranno comunque definiti proprio dagli organi di supervisione entro ottobre.
Si sa che Draghi vuole anche spingere le banche a dotarsi di maggiori capitali
in tempi di vacche grasse, in modo da tutelarsi nelle fasi di congiuntura
avversa. E si sa pure che intende insistere su quella che chiama la «vigilanza
macroprudenziale» sulle istituzioni «sistemiche», ovvero di grandi dimensioni e
diffuse in vari paesi, che in caso di fallimento possono arrecare danni
generali. Parlando a margine del G20, Draghi annuncia
che le regole messe a punto dal Financial Stability Forum per limitare
l´indebitamento e i rischi delle maggiori società finanziarie saranno applicate
anche agli hedge fund e alle banche. In pratica, a «tutti i soggetti importanti
a livello sistemico». Il governatore si aspetta dal G20
«un sostegno a un mandato istituzionale più incisivo» per il suo Fsf. Sulla
crisi, Draghi avverte che «è´ presto per dire che il peggio è passato». (e. p.)
( da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
G20. La nuova America e la
vecchia Europa 02-04-2009 LONDRA. I grandi in ordine sparso impegnati in una
corsa contro il tempo, costretti a dribblare diktat e paletti, avvertimenti e
minacce, ma comunque lanciati verso un accordo che domani ci sarà. Un accordo al ribasso,
un piccolo accordo, ma comunque un'intesa che non può mancare e domani sarà
probabilmente presentata come un successo. Questo è il fermo-immagine della
vigilia dell'atteso G20 anticrisi di Londra. Un treno
in affanno che oggi è stato alimentato solo dall'entusiasmo di Barack Obama che
ha lanciato un appello alla vecchia Europa a superare le divisioni cercando le
convergenze, dando così una lezione di sano pragmatismo a stelle e strisce. Una
fotografia che il premier Silvio Berlusconi ha di fatto confermato assicurando
che domani saranno sicuramente prese delle decisioni "opportune" ma
che molto resterà da fare fino al G8 sotto presidenza italiana. Sarà a luglio,
alla Maddalena, che saranno varate le regole vere, "il nuovo codice dei
comportamenti finanziari ed economici", ha assicurato Berlusconi. Una
linea questa che lo colloca fuori dagli schieramenti forti che si stanno
delineando in vista della battaglia negoziale di domani: l'Italia infatti non
sembra schierata né sul fronte franco-tedesco, né su quello anglo-britannico.
E' stata comunque una vigilia di tensione, con la City della capitale assediata
per ore e ore, una filiale della bank of Scotland attaccata, diversi scontri e
23 fermati. I londinesi hanno seguito con sconcerto le immagini delle proteste,
a volte vivaci, ma perlopiù civili, degenerate per l'assalto di una ventina di
incappucciati. Il popolo di Londra poco aveva a che vedere con quello
dell'ormai lontano G8 di Genova, così come gli agenti britannici -
rigorosamente disarmati - sembravano distanti secoli da quelli in tenuta
antisommossa visti nelle strade di Genova nel 2001. Dal punto di vista politico
la scena oggi è stata rubata dal duo Merkel-Sarkozy che si è presentato
particolarmente aggressivo e sufficientemente unito da far parlare gli analisti
di un rinato asse franco-tedesco. La bozza delle conclusioni del G20 "non è sufficiente", le nuove regole del
sistema finanziario mondiale vanno varate ora e qui e non sono
"negoziabili". Condizioni che sono sembrati macigni sulla strada già
tortuosa dell'intesa e che il presidente francese ha appesantito reiterando la
minaccia di lasciare il tavolo in assenza di "decisioni concrete".
Eppure la giornata era cominciata non male, con il presidente americamo Barack
Obama - al suo debutto sulla scena europea - molto in sintonia con il padrone
di casa, il premier britannico Gordon Brown: bisogna "agire subito" e
guardare ai punti che "ci uniscono piuttosto che a quelli che ci dividono
perché non possiamo trovare un'intesa su tutti i punti", aveva detto
profeticamente il presidente americano. Anche Gordon Brown ha riconosciuto che
i negoziati sono tutt'altro che chiusi e che si aspettava dei round
"duri". Il presidente di turno del G20 ha
attaccato le banche sottolineando che è proprio giunta l'ora di
"ripulirle". "E' uno dei test per misurare il successo di questo
vertice: gli altri sono - ha spiegato Brown - il no al protezionismo, la
creazione delle basi per un'economia a basse emissioni, il sostegno ai più
bisognosi". Questo vertice, ha concluso, è "molto importante, perché
il mondo si riunisce per agire di fronte a questo momento senza precedenti
della finanza globale".
( da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
G20. La city sotto assedio
02-04-2009 ONDRA - City sotto assedio per alcune ore per le proteste contro il G20, in serata funestate
dal ritrovamento di un manifestante morto, in circostanze non chiare. Al
momento è impossibiLe accertare se si sia trattato di un malore o di una
conseguenza degli scontri con la polizia. Secondo Scotland Yard, il personale
medico è stato chiamato dagli stessi dimostranti, che alla polizia schierata
hanno segnalato un uomo finito in terra e che non respirava nella stradina
chiamata St Michael Alley, alle spalle della manifestazione nella City.
Trasportato in ospedale, l'uomo è stato dichiarato morto. Le proteste - durante
le quali ci sono stati 32 arresti - sono cominciate come un grande carnevale,
con cornamuse, maschere ed un clima di festa e sono sfociate in un'irruzione in
una filiale della Royal Bank of Scotland e migliaia di persone bloccate tra i
cordoni di polizia, le manifestazioni organizzate oggi a Londra in occasione
del vertice del G20. I quattro Cavalieri
dell'Apocalisse, ovvero i quattro cortei partiti alle 11 da altrettante
stazioni ferroviarie del centro della città - in segno di protesta contro la
guerra, il problema della casa, i crimini della finanza ed i cambiamenti
climatici - sono riusciti a raggiungere senza grossi problemi la loro
destinazione finale, la Banca d'Inghilterra, dove per circa un'ora i
manifestanti circondati da polizia e moltissimi fotografi e telecamere, hanno
dimostrato pacificamente. Un'altra manifestazione intanto prendeva corpo pochi
isolati più a nord, nei pressi della stazione ferroviaria di Liverpool Street,
dove centinaia di ambientalisti di Climate Camp - il gruppo responsabile in
passato delle azioni di protesta contro l'espansione dell'aeroporto di Heathrow
- hanno organizzato un sit in di fronte agli uffici della European Climate
Exchange, una sorta di 'borsa' dove i paesi europei si scambiano le emissioni
di anidride carbonica in modo da rispettare le loro quote nazionali. La
polizia, ansiosa di evitare che le varie manifestazioni si mescolassero e che i
dimostranti si disperdessero tra le strade della City, ha messo in atto la sua
usuale tattica contenitiva, isolando i vari gruppi di dimostranti impedendo a
quelli nei pressi della Banca d'Inghilterra di spostarsi. E poi, verso le
14.00, quando per le strade della City si contavano circa 4.000 persone, è
scoppiato il caos: un gruppo di manifestanti dal volto coperto è riuscita a
penetrare in una filiale della Royal Bank of Scotland nei pressi della Banca
d'Inghilterra vandalizzandone l'interno. Agenti in tenuta antisommossa e
protetti da scudi sono entrati nella banca e sono riusciti a rimuovere i
manifestanti, circa una ventina, al suo interno. Inevitabile a quel punto
l'aumento della tensione: i circa 3.000 dimostranti bloccati nei pressi della
Banca d'Inghilterra hanno cominciato a prendere di mira la polizia gettando
lattine, frutta e farina contro gli agenti. Alcuni manifestanti sono rimasti
feriti negli scontri, terminati poi intorno alle 15.30 quando la maggior parte
dei dimostranti e riuscita ad attraversare i cordoni della polizia. Un'altra
manifestazione - organizzata dai gruppi pacifisti Stop the War, Campaign for
Nulear Disarmament, Palestine Solidarity Campaign e dalla British Muslim
Initiative - si è svolta, a partire dalle 14.00, nel centro di Londra. I
manifestanti si sono dati appuntamento dinanzi all'ambasciata statunitense a
Grosvenor Square ed hanno sfilato fino a Trafalgar dove circa 5.000 persone -
secondo le stime degli organizzatori - hanno ascoltato i comizi di diversi
esponenti del movimento pacifista. Tra i 32 arrestati, ci sono undici persone
fermate dopo essere state fermate a bordo di un veicolo blindato con indosso
uniformi false della polizia.
( da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
Francia-Cina.
Tibet addio. Parigi si riallea con Pechino 02-04-2009 PARIGI. Il Tibet? La
Francia, dopo mesi di gelo con Pechino per aver dato udienza al Dalai Lama, ha
fatto sapere ieri come la pensa: "Fa parte integrante del territorio
cinese". Rapporti subito più caldi, fin da ieri sera, quindi. Nicolas
Sarkozy e Hu Jintao, i due presidenti, saranno seduti uno accanto all'altro
alla cena di Buckingham Palace. E oggi si riparleranno. Era da qualche
settimana che il Quai d'Orsay aveva ripreso la strada "maestra" dei
rapporti concilianti con la Cina, indicando la via. Ieri, il bivio: Parigi si
lascia alle spalle l'incontro di dicembre in Polonia di Sarkozy con il Dalai
Lama, capo spirituale dei tibetani, la cordialissima visita di agosto in Francia
della stessa alta personalità, che pur non incontrando Sarkozy fu accolto dalla
premiere dame Carla Bruni e dal calore di diverse città francesi. Da oggi, e
per il futuro, si legge in un comunicato diffuso a Parigi e a Pechino, vale
"la decisione presa dal generale de Gaulle, che non è cambiata e non
cambierà". Il padre della repubblica è stato scomodato, nell'occasione,
per sancire che il Tibet fa parte della Cina. Parte "integrante". E
per aggiungere che la Francia "respinge" ogni sostegno
all'indipendenza dei tibetani, "sotto qualsiasi forma". Il documento
viene, fra l'altro, aperto da un omaggio al "principio di non
ingerenza" che sgombra il campo da qualsiasi ombra di dubbio ancora
sussistesse. La svolta diplomatica è stata talmente accelerata che da fonti del
Quai d'Orsay, in mattinata, trapelava la voce di un incontro immediato a Londra
fra i due numeri 1, già in giornata. Più tardi, Luc Chatel, portavoce del
governo, correggeva: "Sicuramente domani". Ma ancora in serata non ci
sono certezze. In sostanza, al G20 la Francia si
presenta con un pegno importante di fedeltà e amicizia con Pechino: di Tibet e
di velleità indipendentiste o soltanto autonomistiche non si parlerà più
"sotto nessuna forma". La Cina contraccambia con il disgelo delle
relazioni, che si erano bruscamente irrigidite già dagli incidenti durante il
passaggio della fiamma olimpica a Parigi, e si erano quasi interrotte
dall'estate in poi, culminando con l'annullamento del vertice Ue-Cina a
novembre, con la Francia presidente di turno. Resta da capire, osservano oggi
gli analisti a Parigi, il motivo di un atteggiamento di Sarkozy sul Tibet che
era già stato accusato di essere ondivago prima del documento di ieri con
l'allegato della pacificazione immediata con Pechino. Intanto, è stato reso noto
che entro la fine di aprile si recheranno in visita in Cina l'ex capo dello
stato Jacques Chirac con il suo ex delfino premier Jean-Pierre Raffarin. Due
personalità che a Pechino non avevano mai sollevato dubbi sulla linea di
amicizia della Francia.
( da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
Israele.
Esordio di un governo duro no di Liebernan ai due Stati 02-04-2009 TEL AVIV.
Uno schiaffo all'Autorità nazionale palestinese (Anp) del moderato Abu Mazen
(Mahmud Abbas) e uno all'alleato americano in un colpo solo e con poche parole.
Quelle necessarie a dire che il nuovo governo israeliano delle destre - con
ruota di scorta laburista - non si ritiene impegnato dalla dichiarazione
congiunta di Annapolis, sottoscritta nel 2007 su suggerimento di Washington per
ribadire l'orizzonte dei due Stati quale traguardo finale del processo di pace
in Medio Oriente. Non poteva essere più scoppiettante l'esordio al dicastero
degli Esteri di Avigdor Lieberman, l'alfiere ultranazionalista del partito
Israel Beitenu asceso al timone della diplomazia israeliana nella
mega-compagine del premier Benyamin Netanyahu, presentata ieri in parlamento ed
entrata oggi nel pieno delle sue funzioni. Un esordio rumoroso che non ha
mancato di suscitare la reazione dell'Anp - a un tempo allarmata e irritata -,
né le inquietudini di molte cancellerie e le secche puntualizzazioni della Casa
Bianca. Ma a cui non è seguita alcuna presa di distanza da parte di Netanyahu.
L'occasione per fare esplodere i primi fuochi di artificio è stato il rituale
passaggio di consegne al ministero fra Lieberman e Tzipi Livni, la leader
centrista di Kadima che al nuovo esecutivo ha promesso una ferma opposizione da
sponde moderate. Le intese di Annapolis, ha detto Lieberman a un certo punto,
"non hanno valore" per il gabinetto entrante. Che - ha chiarito - si
ritiene obbligato al rispetto della road map', il tracciato di pace delineato
dai mediatori del Quartetto (Usa, Russia, Ue e Onu), non certo della
dichiarazione del 2007: un documento formalmente "mai ratificato da alcun
governo israeliano, né dal parlamento". Parole che hanno lasciato il
segno. Tanto più che il tribuno di Israel Beitenu non si è fermato qui,
aggiungendo a muso duro che "sbaglia chi pensa che per mezzo di rinunce e
concessioni si possa ottenere rispetto e pace. Al contrario si avranno ancora
guerre e più faremo rinunce più la situazione peggiorerà". "Dopo
queste affermazioni, sono ancora più convinta ad aver fatto bene a restar fuori
dal vostro governo", non ha potuto fare a meno di sussurragli Livni a
microfoni ancora aperti. La replica vera, tuttavia, è riecheggiata qualche
minuto più tardi dal quartier generale di Abu Mazen a Ramallah. Per bocca del
portavoce Nabil Abu Rudeina il quale ha sollecitato la comunità internazionale
e Washington in primis a prendere subito "una posizione chiara contro
queste provocazioni, prima che le cose vadano di male in peggio". Un
invito a cui una fonte dell'amministrazione di Barack Obama ha risposto da
Londra, a margine della riunione del G20, ribadendo a stretto giro l'impegno degli Stati Uniti per una
pace israelo-palestinese fondata sulla "soluzione dei due Stati" per
due popoli. Il messaggio è diretto evidentemente a Netanyahu, esortato oggi a
seguire la strada del processo di pace dallo stesso presidente israeliano
Shimon Peres, durante la cerimonia ufficiale d'investitura del suo
governo, ma rimasto poi silente sulle affermazioni di Lieberman. Affermazioni
che lo staff del premier - impegnato a valutare concretamente un'opzione
militare contro i piani nucleari dell'Iran, stando al giornale Haaretz - ha
anzi definito "largamente" condivisibili. Per Abu Mazen, del resto,
il problema non è solo il controverso Lieberman, quanto l'intero nuovo
esecutivo israeliano. A cominciare dal primo ministro Netanyahu, chiamato in
causa direttamente in una nota del presidente palestinese come un uomo che
"non crede alla pace, non accetta la soluzione dei due Stati e non vuole
fermare gli insediamenti" ebraici in Cisgiordania e a Gerusalemme est. Un
uomo - opina Abu Mazen - che solo una decisa "pressione internazionale"
potrà forse riportare sulla via del negoziato.
( da "AmericaOggi Online"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
Guarda
oltre l'Europa. I vertici con Jintao e Medvedev rivelano le priorità di Obama
di Jean-Luc Giorda 02-04-
( da "Italia Oggi" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
ItaliaOggi
sezione: I commenti data: 02/04/2009 - pag: 2 autore: di Giovanni Cossiga IL
PUNTO La recessione è imposta dalla finanza globale È probabile che le
«scaramucce» che hanno segnato la vigilia del G20 non stiano tanto a testimoniare differenze di valutazioni sulle
terapie da adottare per aggredire la crisi in atto (che pure ci sono), quanto
il segno che è in corso un confronto tra l'Europa e l'America, nel quadro della
modifica dei poteri che indubbiamente questa potente recessione sta
determinando. Ma è indubbio che è un successo, al di là delle concrete
decisioni, il fatto che i paesi del G20 si riuniscano
per discutere comportamenti comuni. Decisioni che non saranno di capitale
importanza anche per la durata limitata del summit. Ma di certo saranno
l'embrione per un meno evanescente metodo di consultazione a livello globale.
Ciò detto, si deve sottolineare che la crisi che stiamo vivendo viene imputata
genericamente alla Stati Uniti, per l'eccesso di deregolamentazione nel settore
finanziario, la carenza dei controlli e la sicumera sul laisser-faire al
mercato. Tuttavia, la tesi che gli Stati Uniti siano gli untori della crisi
mondiale con la finanza facile e fuori controllo sembra un po' semplicistica.
Non v'è dubbio, ora, che la fiammata che ha scosso le fondamenta della finanza
globale nasca oltre Atlantico, ma questo non vuol dire che le responsabilità
siano tutte lì. In realtà, la finanza mondiale non ha patria, è del tutto
apolide e la crisi è scoppiata negli Usa perché il paese nordamericano ha una
strumentazione finanziaria che non ha uguali, quanto a forza creativa e
organizzativa. La finanza poiché apolide e senza terra non crea specifiche
responsabilità a livello territoriale o locale ma coinvolge il mondo in tutte
le sue rappresentanze. Questa caratteristica extraterritoriale della crisi
finanziaria in atto impone ai governanti, quelli del G20
riuniti a Londra, di trovare una metodologia e un'organizzazione, a livello
sovrannazionale, in grado di monitorare e governare, ove necessario, la
violenza di movimenti finanziari che purtroppo sono in grado di mettere alle
corde e infliggere una recessione all'economia globale. Da questo punto di
vista, è certo necessario cercare una via per l'uscita, la più rapida
possibile, dalla più grave crisi economica del dopoguerra. Ma per fare questo
occorre prima individuare le cause della crisi finanziaria e trovare la strada
per non subire ancora l'aggressione di inaudita violenza di una finanza senza
scrupoli di bandiera e di coscienza. La «way to hell» evocata dal primo
ministro ceco Mirek Topolanek davanti al Parlamento europeo, di fronte
all'eccesso di spesa pubblica messa in capo per fronteggiare la crisi, potrebbe
divenire concreta se dopo tutto non si cercasse di controllare i flussi
invasivi della speculazione globale.
( da "Italia Oggi" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
ItaliaOggi
sezione: Economia e Politica data: 02/04/2009 - pag: 9 autore: Appello del
presidente Usa ai grandi della Terra alla vigilia del G20 che si apre oggi a Londra Obama, agire subito contro la crisi
Asse tra Francia e Germania: nuove regole per la finanza «Agire con urgenza»
contro la crisi senza cedere alle tentazioni del protezionismo. È l'invito
rivolto ieri ai grandi della Terra dal presidente degli Stati Uniti, Barack
Obama, alla vigilia dei lavori del summit del G20, in una
Londra messa a ferro e fuoco dai manifestanti.«Sono assolutamente fiducioso che
questa riunione rifletterà un enorme consenso sulla necessità di lavorare per
affrontare questi problemi», ha detto Obama nel corso della conferenza stampa a
Downing Street con il premier britannico, Gordon Brown. Pur non negando che sia
«improbabile che ci possa essere consenso su tutti i punti», il presidente Usa
ha auspicato che i leader mondiali si concentrino su «un terreno comune» e non
sulle «differenze occasionali. Abbiamo la responsabilità di coordinare le
nostre azioni», ha spiegato, sottolineando che il 2009 «non c'è dubbio sarà un
anno difficile». Francia e Germania però non sono ancora soddisfatte della
bozza di documento redatta in vista dei lavori di oggi. Ieri il presidente
francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, in una
conferenza congiunta, hanno annunciato una decisa posizione comune e chiesto
una nuova regolamentazione dei mercati finanziari. «Germania e Francia», ha
detto Sarkozy, «parlano con un'unica lingua. Abbiamo gli stessi obiettivi. Da
questo G20 vogliamo dei risultati». Parigi chiede una
nuova regolamentazione dei mercati a partire dall'abolizione dei paradisi
fiscali e dalla regolamentazione degli hedge found e delle agenzie di rating.
Sulla stessa linea d'onda Merkel che ha dichiarato: «Quello su cui siamo
d'accordo è che servono degli standard unici e vanno definiti subito. Il
messaggio che vogliamo portare a questo summit, ha spiegato Merkel, «è che è
successo qualcosa di disastroso nel mondo e che dobbiamo uscirne senza
dimenticarci come siamo entrati in questa crisi. Il messaggio centrale che
vogliamo lanciare è quello che dobbiamo elaborare una nuova architettura per i
mercati finanziari. Deve essere chiaro che non vogliamo lasciare nessuna nazione
senza regole e dunque dobbiamo costringere chi non vuole delle regole a
darsele. Tutti i mercati finanziari devono essere regolati in modo da ripartire
meglio i rischi. Diciamo questo in modo costruttivo, ma vogliamo dei risultati
concreti in modo da cambiare il mondo in cui viviamo».Sarkozy gioca sulla sua
minaccia di lasciare al vertice una sedia vuota se non arriveranno risultati
concreti. «Sarebbe un peccato», ha detto, «andarmene adesso che sono appena
arrivato. Io e Angela Merkel siamo sulla stessa linea. Vogliamo andare avanti
sui principi stabiliti a Washington. Diciamo che questo è un momento storico e
che dobbiamo affrontarlo adesso, a partire da domani (oggi per chi legge,
ndr)».Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che ieri a Londra ha
partecipato a un incontro bilaterale con il primo ministro giapponese Taro Aso,
ha detto che «per questo vertice hanno lavorato molto bene i nostri uomini e
credo che qualche conclusione immediata e decisione opportuna verrà presa». In
merito poi alla possibilità di approvare nuove regole per la finanza,
Berlusconi ha ricordato che «al prossimo G8 noi porteremo come nostra proposta
il Global standard, cioè una legislazione internazionale per il mondo della
finanza e dell'economia. Quindi al G20 qualcosa si
comincerà a fare, ma è al G8 che si pensa che verrà redatto il nuovo codice dei
comportamenti finanziari ed economici nel mondo».
( da "Italia Oggi" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
ItaliaOggi
sezione: Media data: 02/04/2009 - pag: 20 autore: Il G20 e i vostri soldi Non stop su Class Cnbc Class Cnbc, il canale di
finanza globale di Class Editori, in onda sul 505 di Sky, su www.yalp.it,
AliceHome TV e sul veideocenter di www.milanofinanza.it e www.italiaoggi.it,
dedica l'intera giornata di oggi a una copertura straordinaria del G20 di Londra.Cronaca in diretta non stop, dibattiti e
interviste esclusive si alterneranno alla analisi delle reazioni dei mercati e
delle conseguenze per chi investe.I collegamenti con gli inviati nella City
inizieranno alle 7.00 del mattino e proseguiranno durante tutto l'arco della
giornata, fino alle 23: economisti, investitori e politici commenteranno i
momenti più rilevanti del summit, dagli arrivi dei leader alle conferenze
stampa.Alle 19.00, inoltre, una edizione speciale di Partita Doppia, il talk
show condotto da Andrea Cabrini e dedicato all'economia reale, analizzerà a
caldo i risultati del vertice con ospiti illustri in studio per fornire ai
telespettatori la più completa analisi. Fra gli altri, parteciperanno alla
puntata speciale di Partita Doppia, Angelo Tantazzi, presidente di Borsa
Italiana; GianMaria Gros Pietro, economista dell'Università Luiss Guido Carli;
Pier Carlo Padoan, vicesegretario generale dell'Ocse; Gian Luca Clementi della
New York University e Stefano Rossi, a.d. di Edmond de Rotschild.Class Cnbc è
trasmesso sul canale 505 di Sky, sul portale Internet www.yalp.it e su Alice
Home Tv. Inoltre, i contributi più significativi della programmazione
quotidiana sono disponibili in modalità on-demand sul videocenter di Class
Editori (che partecipa al capitale di questo giornale), cui si accede
direttamente dalle home page di www.milanofinanza.it e www.italiaoggi.it.
( da "Italia Oggi" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
ItaliaOggi
sezione: Imposte e Tasse data: 02/04/2009 - pag: 28 autore: di Gabriele
Frontoni Da Gibilterra a Bermuda, i tax heaven promettono
dati alle autorità finanziarie del G20 Paradisi
fiscali, è corsa all'accordo Un vero boom di protocolli per gli scambi di
informazioni Si allunga la lista dei Paesi in cerca di escamotage dell'ultima
ora per evitare di finire sulla lista nera dei paradisi fiscali che verrà
stilata oggi nel corso del G20 di Londra. Ieri è stata
la volta di Gibilterra che ha siglato un accordo bilaterale con gli Stati Uniti
per lo scambio di informazioni fiscali sui correntisti delle proprie banche.
Sempre ieri il Liechtenstein ha fatto sapere di avere allo studio un simile
accordo con le autorità finanziarie del Regno Unito, mentre i paesi del Nord
Europa (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Faroe Islands,
Groenlandia e Åland) sarebbero pronti a firmare un'intesa per lo scambio di
informazioni sensibili per gli accertamenti fiscali con le Bermuda (entro il
mese di aprile) e con le Isole Vergini britanniche di qui alla fine di maggio.
Si tratta soltanto della punta dell'iceberg dei numerosi interventi bilaterali
e multilaterali messi in atto nelle ultime settimane dai Paesi che a tutt'oggi
garantiscono ai propri investitori il totale anonimato nelle inchieste
internazionali delle autorità fiscali. E' per questa ragione che il G20 rappresenta una tappa cruciale nella lotta al segreto
bancario, dopo che Usa, Francia e Germania, spalleggiati dalla Cina, hanno
unito le proprie forze usando una determinazione senza precedenti per debellare
il virus dell'elusione delle tasse, in grado di convogliare verso i paradisi
fiscali un fiume senza fine di denaro, stimato dall'Oecd in una cifra compresa
tra i 5mila e i 7mila miliardi di dollari. «Ad oggi ci troviamo a combattere
contro un muro di gomma nelle inchieste transnazionali», ha ricordato ieri da
Perugia il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. «Se la malavita può
contare su strumenti informatici che le consentono di spostare i capitali in
pochi secondi da un angolo all'altro del Pianeta, la magistratura non dispone
ancora degli strumenti necessari per ottenere informazioni sui patrimoni
detenuti all'estero, nei paradisi fiscali. E così i tempi delle indagini si
allungano e i reati cadono in prescrizione». Da questa lotta senza quartiere
alle frodi fiscali, nessun paese può sentirsi veramente al riparo. E' così che
nonostante la protezione dell'ombrello dell'Unione europea, nelle scorse
settimane l'Austria ha dovuto allentare le norme che regolano il segreto
bancario accogliendo gli standard Oecd per lo scambio di informazioni fiscali.
Si tratta di una serie di regole definite dall'Organizzazione di Parigi nel
corso del Global Forum 2005 che vengono utilizzate dai governi di tutto il
mondo come linee guida per negoziare accordi bilaterali e multilaterali. Quegli
stessi accordi sottoscritti in gran fretta dai principali paradisi fiscali nel
corso dell'ultimo mese. Ma non è stato soltanto il governo di Vienna a
dichiarare l'intenzione di conformarsi agli standard dell'Oecd. Anche la
Svizzera ha rotto con le tradizioni adeguandosi alle linee guida di Parigi.
Stesso destino per il Principato di Monaco, San Marino, Hong Kong, Singapore.
Senza contare gli staterelli più piccoli ma non per questo meno importanti
nella lotta all'elusione fiscale come Isle of Man, Guernsey, Bermuda, Isole
Vergini e Macao, tanto per citare i più famosi.
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì 02 Aprile 2009 Chiudi ROMA Il G20, ovvero il vertice dei
20 Paesi più importanti del mondo, si è aperto a Londra ed è stato subito
assediato da ottomila manifestanti. Un uomo è morto durante l'assalto alla City
che ha fatto registrare ore di scontri con la polizia e numerosi arresti. Il vertice era
iniziato all'insegna del braccio di ferro fra Usa da una parte e Francia e
Germania dall'altra. Sul fronte politico ed economico Washington chiede che
l'Europa spenda di più per far ripartire l'economia globale. Parigi e Berlino
insistono perché vengano varati immediatamente più controlli. Berlusconi
sottolinea che «sarà il G8, in Italia, a varare il nuovo codice internazionale
per la finanza».
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì 02 Aprile 2009 Chiudi Il vertice di Londra/Assedio di
ottomila manifestanti. Scontri con la polizia, feriti e arresti G20, assalto alla City: un
morto Crisi, braccio di ferro Usa-Europa. Berlusconi: al G8 le nuove regole per
la finanza
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi di FRANCO REVIGLIO LA GRAVITÀ dei problemi economici esistenti richiede che dal G20 che si tiene
oggi a Londra esca con chiarezza un messaggio unitario convincente e coeso capace
di riportare la fiducia sui mercati finanziari globali. La crisi coinvolge
tutti, anche se con radici e modalità diverse. Ma vi è un comune interesse, una
sorta di bene pubblico, che l'incontro esprima alcuni indirizzi condivisi sui
temi essenziali. Essi devono ricevere una risposta forte e urgente per
il superamento della crisi e per la ripresa dell'economia. Ovviamente è dalla
finanza che può (e deve) ripartire quel segnale di maggiori controlli e rigore
che stacchi nettamente con il passato e trasmetta un flusso di fiducia
indispensabile per attenuare l'impatto contagioso della crisi sull'economia
reale e le tante (troppe) disuguaglianze. Il primo indirizzo dovrebbe esprimere
la volontà di fare emergere i titoli tossici che inquinano i bilanci delle istituzioni
finanziarie che sono particolarmente ingenti soprattutto negli Stati Uniti e
nel Regno Unito. Perché questa emersione possa avvenire con successo, deve
ripartire la leva finanziaria che si è eccessivamente ridotta. Senza l'aumento
della leva i rendimenti dei nuovi fondi creati dal ministro del Tesoro
americano per fare scoprire il valore dei titoli tossici non attrarrebbero
nessuno e quindi i titoli tossici non emergerebbero. D'altro canto, la ripresa
della leva è necessaria per riportare la trasparenza dei bilanci delle banche e
quindi la fiducia, entrambe condizioni indispensabili per fare ripartire la
concessione di crediti per la ripresa dei consumi e degli investimenti. Un
secondo indirizzo dovrebbe garantire ai mercati che gli squilibri fondamentali
che sono alla base della crisi finanziaria, in primo luogo gli squilibri dei
conti pubblici e dei conti con l'estero americani, saranno gradualmente
contenuti, evitando che i debiti che essi producono siano svalutati esportando
inflazione. Un terzo indirizzo dovrebbe esprimere la volontà condivisa di
riformare le regole che guidano la finanza mondiale. La strada da percorrere
passa attraverso l'introduzione di una sorta di legal standard della moneta,
sulla linea più volte sostenuta dal ministro Tremonti. Preso atto dei mutati
rapporti di forza economica e politica dei diversi Paesi, si dovrebbe disegnare
la volontà di definire una nuova unità monetaria di conto e di riserva,
rilanciare con maggiori risorse il ruolo del Fondo Monetario e nello stesso
tempo consentire una regolazione e una supervisione sovranazionale dei mercati
finanziari per impedire che nuove "bolle" possano ancora prodursi in
futuro. Un quarto indirizzo dovrebbe esprimere la volontà di sostenere
l'economia con un adeguato sostegno della domanda. Si dovrebbe disegnare uno
sforzo cooperativo capace di superare in via transitoria i vincoli esistenti
che nell'Unione Europea sembrano paralizzare l'adozione di misure congrue di
rilancio. Infine è auspicabile che dal G20 esca anche
la volontà di correggere attraverso adeguati interventi cooperativi i costi
della crisi economica per i nuovi disoccupati e più in generale per la parte
più povera della popolazione del pianeta. Una risposta adeguata alle sfide
sopra indicate non è facile da conseguire perché non vi è più un Paese leader
capace di offrire una soluzione condivisa. Nel nuovo contesto è più difficile
superare insieme gli egoismi nazionali e i diversi interessi, nonché le
differenze ideologiche. Ma l'interesse comune è il banco di prova della
capacità della classe dirigente del pianeta di esprimere un messaggio unitario
per governare e superare la crisi economica e sociale. Solo con un messaggio
unitario si potrà superare la crisi e nello stesso tempo anche le tensioni e i
diffusi contrasti che oggi dividono il mondo, costruendo una nuova e condivisa
sicurezza collettiva.
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi ROMA - Le regole messe a punto dal Financial Stability
Forum per limitare l'indebitamento e i rischi delle maggiori società
finanziarie saranno applicate anche agli hedge fund. Lo ha chiarito da Londra
lo stesso presidente dell'Fsf, Mario Draghi. Il piano di riforma delle regole
finanziarie internazionali messe a punto dall'Fsf saranno
presentate oggi al G20. «Se si tratta di una banca, di un hedge fund o di un soggetto
importante a livello sistemico dovrà sottostare alla supervisione» ha detto.
«Ci attendiamo un sostegno da parte del G20 per un mandato
istituzionale forte». Ma ha aggiunto di «non vedere al momento l'FSF come
un'autorità di regolamentazione a livello globale». Potrebbe invece
essere un organo che stabilisce standard internazionali e coordina le autorità
nazionali. Draghi apprezza il piano annunciato dal governo Obama per ripulire i
bilanci delle banche dai titoli tossici.
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi I paradisi fiscali sono quei paesi che offrono condizioni
fiscali particolarmente attraenti a chi trasferisce lì i propri capitali.
Garantiscono l'assoluto anonimato il che rende molto difficile agli Stati di origine
controllare l'evasione fiscale dei contribuenti fuggitivi. La
questione dei paradisi fiscali è tornata sul tavolo del G20 perché, in questo momento di crisi dei mercati e di difficoltà
per le economie globali, i governi mal sopportano fughe di capitali nei vari
"paradisi" sparsi per il mondo. E' soprattutto in Europa che si è
tronati a discutere del problema. Il presidente francese Sarkozy è sceso
in campo con parole dure nei giorni scorsi invocando regole certe. Il premier
inglese Gordon Brown e lo spagnolo Zapatero ne hanno parlato in Cile in un
vertice bilaterale che ha preceduto il G20. E il
Lussemburgo, regno del segreto bancario, alla vigilia del vertice di Londra ha
messo sotto accusa gli Stati Uniti . Il premier Jean Claude Juncker ha replicato
alla crociata anti-paradisi fiscali europea chiedendo un analogo rigore anche
nei confronti degli Usa. «Il G20 ha affermato prima di
partire per Londra non ha alcuna credibilità se sulla lista "nera"
dei paradisi fiscali non compaiono il Deleware, nè il Wyoming, il Nevada, o
alcune isole americane ancora piu lontane degli stati menzionati. Se deve esserci
un elenco, anche gli Usa devono trovarvi il loro buon posto».
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi di CRISTINA MARCONI LONDRA - Con una Londra attraversata
da migliaia di manifestanti infuriati, i leader dei due più grandi paesi
europei decisi a portare a casa risultati concreti e non "falsi
compromessi" e delle divergenze abissali tra le varie delegazioni,
l'ottimismo ostentato questa mattina dal padrone di casa
del G20 Gordon Brown e dal presidente statunitense Barack Obama dovrà
confrontarsi oggi con la prova dei fatti. Col risultato che il compromesso
finale difficilmente potrà essere all'altezza delle aspettative. Obama, alla
sua prima apparizione europea, si è detto "assolutamente fiducioso"
che la riunione riuscirà a sanare le divergenze tra i paesi partecipanti,
poiché la situazione attuale non consente di accontentarsi di "mezze
misure" e per raggiungere gli obiettivi bisogna "concentrarsi sui
punti in comune, piuttosto che sulle divergenze" e agire con urgenza. Ma
il leader francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, nel
corso di una conferenza stampa congiunta per mettere in evidenza l'asse di
ferro che hanno deciso di formare in questa circostanza hanno considerato la
bozza troppo debole. "Quello su cui siamo d'accordo è che servono degli
standard unici e vanno definiti subito, non domani", ha messo in chiaro
Merkel. Facendo eco all'inquilino dell'Eliseo, che già dall'altroieri ha
minacciato di abbandonare la riunione se questa non porterà ai risultati
sperati. Il pomo della discordia resta quello dei maggiori stimoli che gli Usa
ma anche il Giappone, ritengono necessari per far ripartire il motore
dell'economia mondiale. Il premier giapponese Taro Aso, con cui il premier
Berlusconi ha avuto un bilaterale ieri, ha dichiarato in un'intervista che la
Germania "non capisce" l'importanza di iniettare denaro nell'economia
e Obama ha ribadito che gli Stati Uniti non possono essere "l'unico
motore" della crescita. L'Unione europea, sottoposta alle stringenti
regole di bilancio del Patto di stabilità e di crescita, è riluttante ad
allentare i cordoni della borsa e a far correre i deficit più di quanto già
avvenga da quando è esplosa la crisi economica. Motivo per cui aspetta di
vedere quali saranno i risultati dei piani già varati fino ad ora. Anche se il
presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha ammesso che è
"una questione di credibilità non parlare di nuovi piani",
aggiungendo: "Non escludiamo di cambiare in corso d'opera le misure che
sono state già prese". Il risultato è che si potrebbe arrivare ad un
compromesso in cui si dice che ogni paese è pronto a fare "tutto quanto
necessario". Il Vecchio Continente, fatta eccezione per una Gran Bretagna
recalcitrante, è invece inamovibile su un punto: serve più regolazione per
risanare un sistema capitalistico che, per dirla con Sarkozy, "non ha
principi" né "morale". Un'esigenza, questa, che ha già portato
ad un primo risultato, ancorché circoscritto, nella lotta ai paradisi fiscali.
La minaccia di stilare una lista dei paesi non cooperativi ha portato Stati finora
storicamente molto riluttanti come la Svizzera, l'Austria e il Lussemburgo ad
annunciare delle revisioni delle norme sul segreto bancario. Lo stesso rischia
di essere più difficile in sede di G20, poiché la Cina
non vuole rinunciare ai privilegi di Macao e Hong Kong. Sul tema il presidente
dell'Eurogruppo, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, ha sottolineato come
anche gli Stati Uniti dovrebbero mostrare "coraggio" per affrontare
una situazione che riguarda, ad esempio, anche il Nevada, il Delaware e
Wyoming. Il premier britannico Gordon Brown ha garantito inoltre che verranno
poste le basi per regolare il sistema di "bonus" dei manager. Uno dei
rari temi su cui ci sarà un sicuro consenso è quello dell'aumento dei mezzi
dell'Fmi, che dovrebbero essere raddoppiati. Anche il protezionismo dovrebbe
suscitare la consueta levata di scudi e un coro di condanne formali, anche se
nella pratica pochi leader sembrano immuni da questo peccato.
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi di WALTER RAHUE Berlino - «C'è bisogno di una sorta di
Nazioni Unite anche per l'economia». Ne è convinto Joerg Kraemer, capo
economista del secondo colosso bancario tedesco Commerzbank, che dai capi di
stato e di governo del G20 riuniti a Londra chiede
soprattutto la formazione di un forte organismo internazionale in grado di
governare i mercati globali. Ma all'insegna delle forti divergenze che hanno
caratterizzato la vigilia del summit, si attende risultati concreti dal G 20?
«Esiste una grande differenza tra quello che mi augurerei da questo vertice e
quello che invece realisticamente ne può uscire. La cosa davvero più urgente
che andrebbe fatta è quella di trovare una vera unità e coordinazione nella
gestione dell'attuale crisi e nello sviluppo di nuove regole globali per i
mercati finanziari. Fino a quando non esiste questa unità o questa sorta di
governo economico internazionale, di ONU per l'economia, ogni sforzo e ogni
misura per contrastare la crisi potrebbe risultare inutile». Teme che senza
un'azione comune e un documento firmato da tutti i Paesi del G20
possano rafforzarsi le tendenze protezionistiche di alcuni governi? «Il
protezionismo è un veleno per i nostri mercati e purtroppo alcune tendenze
verso la renazionalizzazione delle economie sono già riscontrabili nelle
polemiche di Sarkozy contro le nuove fabbriche automobilistiche aperte in
Repubblica ceca». Secondo lei sono auspicabili nuovi piani congiunturali come
quelli invocati da Obama o Brown? «Barack Obama commette un grave errore
aspettandosi troppo da questi investimenti pubblici miliardari. Nessun
pacchetto d'emergenza, per quanto costoso e gigantesco esso sia, è in grado di
bloccare una crisi di queste dimensioni. Gli stimoli ci vogliono, ma da soli
non sono in grado di scongiurare la recessione. Molti cittadini negli Stati
Uniti sono indebitati fino al collo e non hanno più un Cent da spendere. Lo
stesso vale per molte imprese. Gli stati devono stare attenti a non immettere
sui mercati troppi soldi che rischiano di far crescere a dismisura i deficit
pubblici. I governi fanno già molto per contrastare la crisi, ma non devono
fare troppo. Nei prossimi 12-24 mesi il pericolo è quello di una deflazione. Ma
dopo potrebbe incombere un'inflazione molto alta». Ma
riusciranno i Paesi del G20 ad accordarsi su di un piano d'azione comune? «Il G20 è sicuramente meglio di un G8 ma le differenze e gli interessi
tra i vari Paesi che lo compongono sono ancora troppo distanti. Sarebbe già
tanto se il vertice riuscisse a dare più fiducia e credibilità ad un'economia
di mercato ingiustamente screditata. Non vorrei che un riflesso di
questa crisia sia un'iper regolarizzazione dei mercati. Ci vogliono regole
giuste ma non troppe regole».
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi dal nostro inviato MARCO CONTI LONDRA - Tra la richiesta
di nuove e immediate regole per i mercati finanziari di francesi e tedeschi e
la cautela di inglesi e americani, Silvio Berlusconi preferisce non schierarsi
e rimanda al G8 di luglio della Maddalena il varo di un nuovo pacchetto norme
internazionali che dovranno regolare i mercati finanziari. «Il
G20 potrà fare qualcosa - spiegava ieri pomeriggio Berlusconi poco
prima di lasciare l'hotel Claridge per Buckingam palace - potrà prendere
«qualche decisione opportuna e immediata, ma è al G8 che si pensa che verrà
redatto il nuovo codice dei comportamenti finanziari ed economici del mondo».
Certo, aggiunge, rientrando dalla cena a Buckingam Palace, quella
franco-tedesca «è la nostra linea, siamo noi che stiamo preparando il
cosiddetto "legal standard act" che deve trovare il suo compimento al
G8 della Maddalena». Nessuna fretta però, e nessuna forzatura rispetto alla
posizione anglo-americana. In una Londra blindata e sotto assedio, con i
principali esponenti del G20 che si rinfacciano
responsabilità e mancate prese di posizione necessarie a combattere la
speculazione finanziaria, l'Italia si presenta al summit di oggi con una buona
dose di realismo. Il rischio di una rottura e di una rovinosa corsa
protezionista, spingono il Cavaliere alla cautela e a rinviare quel momento
decisivo che potrebbe spingere qualcuno dei Venti a rifare anzitempo le
valigie. Per Berlusconi, più delle regole conta «il messaggio conclusivo del G20» che sarà, anticipa il Cavaliere - «non abbiate paura,
gli stati ci sono e faranno la loro parte». Ancora una volta Berlusconi tenta
una mediazione, mentre a pochi metri di distanza Angela Merkel e Nicolas
Sarkozy lanciano ultimatum, definiscono «non negoziabile l'obiettivo» del
vertice di nuove regole per la finanza internazionale, e Gordon Brown e Barack
Obama chiedono all'Europa maggiori risorse per sostenere la domanda e il Fondo
Monetario Internazionale. Nel riproporre il G8 della Maddalena, il presidente del
Consiglio tenta anche di acquistare un ruolo di interlocuzione con il nuovo
inquilino della Casa Bianca, che nel lungo giro europeo di questi giorni non ha
trovato il modo per organizzare un faccia a faccia con il premier italiano,
malgrado abbia deciso di incontrare a quattr'occhi tutti i leader europei
presenti, compreso lo spagnolo Zapatero con il quale ha anche riattivato la
linea telefonica segreta Madrid-Washington che Bush aveva messo fuori uso.
«L'agenda del presidente non può essere modificata», spiegava ieri un portavoce
della Casa Bianca sollecitato sull'argomento. Berlusconi fa buon viso a cattivo
gioco sostenendo che «non abbiamo chiesto» un incontro bilaterale con il
presidente Usa Barack Obama «perchè non ci sono argomenti nuovi su cui intrattenerci.
Abbiamo tutto chiaro». Durante a cena a Buckingam Palace, «abbiamo scambiato
battute simpatiche, e ho detto che come "kid" non è andato male».
Fatto sta che, con la vicenda ancora aperta degli elicotteri che Finmeccanca
dovrebbe consegnare alla Casa Bianca, e malgrado quattro giorni di continue
riunioni (il G20 di Londra, il vertice Nato di domani
e l'incontro Usa-Ue a Praga di dopodomani), le due diplomazie non sono riuscite
a ritagliare uno spazio nelle agende. Alla necessità di una nuova regolamentazione
della finanza globale e, in particolare, dei paradisi fiscali crede invece il
ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che ieri ha incontrato all'hotel
Claridge di Londra il leader della Cisl Bonanni. «Tremonti è deciso e d'accordo
con noi. E' paradossale - spiega Bonanni - che siano i governi di destra in
Europa a sollecitare nuove regole e forme di protezione per i lavoratori».
D'altra parte Berlusconi, annunciando che oggi illustrerà ai leader mondiali
«il risultato del G8 sociale», conclude: «People first».
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Per mesi,
durante la campagna elettorale, uno dei dubbi più pungenti che i rivali
esprimevano su Obama riguardava la sua scarsa preparazione in politica estera.
Ma in questi suoi primi passi sul palcoscenico mondiale, Obama è riuscito a
presentarsi con un'autorevolezza degna di un diplomatico consumato. Sarà che il
resto del mondo è ben disposto verso di lui e vuole rendergli la strada più
facile, ma ieri i media americani sembravano d'accordo nel promuovere a pieni
voti i risultati dei primi incontri che Obama ha tenuto
alla vigilia del summit del G20 a Londra. Plauso ha riscosso
soprattutto l'accordo stipulato con il collega russo Dmitri Medvedev per la
ripresa dei negoziati per la riduzione degli arsenali strategici nucleari.
«Importante», «significativa», sono stati i commenti a caldo degli esperti,
davanti alla decisione dei due giovani presidenti - Medvedev ha 43 anni e Obama
46 - di rinnovare il trattato prima della sua scadenza, fissata al
prossimo dicembre. Dalle indiscrezioni raccolte dalla stampa, si capisce che i
due presidenti vogliono ottenere una riduzione di almeno un terzo delle testate
nucleari, da
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi di FRANCO REVIGLIO Preso atto dei mutati rapporti di
forza economica e politica dei diversi Paesi, si dovrebbe disegnare la volontà
di definire una nuova unità monetaria di conto e di riserva, rilanciare con
maggiori risorse il ruolo del Fondo Monetario e nello stesso tempo consentire
una regolazione e una supervisione sovranazionale dei mercati finanziari per
impedire che nuove "bolle" possano ancora prodursi in futuro. Un
quarto indirizzo dovrebbe esprimere la volontà di sostenere l'economia con un
adeguato sostegno della domanda. Si dovrebbe disegnare uno sforzo cooperativo
capace di superare in via transitoria i vincoli esistenti che nell'Unione
Europea sembrano paralizzare l'adozione di misure congrue di rilancio. Infine è
auspicabile che dal G20 esca anche la
volontà di correggere attraverso adeguati interventi cooperativi i costi della
crisi economica per i nuovi disoccupati e più in generale per la parte più
povera della popolazione del pianeta. Una risposta adeguata alle sfide sopra
indicate non è facile da conseguire perché non vi è più un Paese leader capace
di offrire una soluzione condivisa. Nel nuovo contesto è più difficile
superare insieme gli egoismi nazionali e i diversi interessi, nonché le
differenze ideologiche. Ma l'interesse comune è il banco di prova della
capacità della classe dirigente del pianeta di esprimere un messaggio unitario
per governare e superare la crisi economica e sociale. Solo con un messaggio
unitario si potrà superare la crisi e nello stesso tempo anche le tensioni e i
diffusi contrasti che oggi dividono il mondo, costruendo una nuova e condivisa
sicurezza collettiva.
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi di FRANCO FRATTINI C'È UNA tendenza negli ambienti
internazionali a considerare "superato" il G8. Si discute di un
G13/G14, di un G16, e naturalmente di un G20. Sono "formati" si argomenta dai più rappresentativi
sotto il profilo economico, demografico, di "civiltà", perché, ad
esempio, includono l'Africa e grandi Paesi (come l'Indonesia) a maggioranza
musulmana. Tuttavia, una cosa è il numero, altra cosa il metodo in base al
quale il G8 lavora. Quanto al numero dei partecipanti, l'approccio
italiano al G8 tiene conto di questo dibattito. In particolare, il Vertice
della Maddalena renderà manifesta un'articolazione a geometria variabile,
funzionale ai dossier in esame. Il Vertice della Maddalena si distaccherà già
dal formato tradizionale G8, perché il coinvolgimento di diversi attori in
diverse fasi va oltre l'idea di un semplice "G8+". L'agenda del
Vertice, dopo una prima riunione del "nucleo storico" (il G8
tradizionale) sarà affrontata sostanzialmente assieme ai Paesi del "G5"
(India, Cina, Sudafrica, Brasile e Messico), considerati anch'essi Paesi
ospitanti e non semplici invitati, più l'Egitto, e la riunione si estenderà
anche ad un gruppo rappresentativo di Paesi africani. Ciò premesso, io credo
che il metodo delle riunioni "tipo G8" sia importante almeno quanto
il numero dei Paesi coinvolti. Da questo punto di vista, credo che il G8 abbia
tuttora qualcosa da insegnare. La sua flessibilità ci ha consentito e
consentirà ancor più in futuro di articolare in maniera creativa il rapporto
tra strutture, funzioni ed obiettivi. Sono anzitutto gli obiettivi di policy
che devono suggerire i formati (le strutture), partendo in ogni caso da un
"gruppo fondativo" (che comprenda il G8, esteso al G5), il cui ruolo
propulsivo rimane essenziale. In questo senso, il "G8" non dovrebbe
diventare un generico e fluttuante "GX". Il G8 del futuro avrà una
funzione strategica in termini di "sostegno" alla governance mondiale
attuata, sia in senso economico che politico, nelle sedi istituzionali (Fmi,
Banca mondiale,Wto, Nazioni Unite). In sostanza, sarà più simile ad un foro
"pre-negoziale" per far avanzare l'esame di dossier di rilevanza
globale che non ad un elitario "Governo mondiale". Esso avrà
l'obiettivo di favorire ed accelerare il processo decisionale nelle
organizzazioni internazionali. Questo gruppo "funzionale" sarà di
natura inclusiva e non esclusiva, e sarà al servizio di cause comuni di
rilevanza mondiale. In altri termini, il G8 sarà sempre più simile ad un gruppo
di iniziativa e di pressione e per il consenso globale, un "Global
consensus group" ("Gcg"). La partecipazione ai lavori del
gruppo, al di là del semplice "posto al tavolo", dovrebbe rispondere
anzitutto al principio di responsabilità. Il "Gcg", in quanto
"evoluzione" del G8, rappresenterebbe un luogo di esercizio della
"democrazia deliberativa" a livello globale, consentendo cioè il
confronto di opinioni, l'esame delle proposte, la discussione sulle priorità
dell'agenda mondiale, in vista del loro formale esame ed eventuale adozione nei
fori istituzionali multilaterali o regionali. La differenza rispetto ad altri
consessi a partecipazione universale, come ad esempio l'Assemblea generale
delle Nazioni Unite, sta anzitutto nella possibilità di sviluppo e di
approfondimento di singole tematiche tra un numero limitato di Paesi senza che
ciò impedisca che essi siano anche rappresentativi di un contesto
internazionale più vasto. Le sue "competenze" potrebbero comprendere
la trattazione sia di questioni inerenti ad esempio all'agenda globale e di
stampo economico-finanziario che argomenti di carattere politico o di
sicurezza. Non si dovrebbe tuttavia escludere la possibilità che esso affronti
anche questioni di rilevanza politico-internazionale, specie in relazione a
gravi crisi in atto o ad iniziative riguardanti la sicurezza in senso più
ampio. Da questo punto di vista, il "Gcg" dovrebbe trattare anche
temi riguardanti la global security, vale a dire l'insieme dei fattori
molteplici e diversificati che, combinati assieme, pongono una sfida alla
sicurezza mondiale (ad esempio, cambiamenti climatici, desertificazione e
migrazioni di massa; mobilità e rischi di pandemie; diffusione di armi di
distruzione di massa e loro eventuale disponibilità da parte di formazioni
terroristiche; questione dello "scontro di civiltà" in rapporto al
radicalismo religioso, ecc.). Ciò che è importante, è che il G8
"evoluto" non sia legato a situazioni emergenziali o ad erratiche
esigenze di inclusione, ma che risponda alle reali esigenze di indirizzo
politico-economico di un mondo in rapidissimo cambiamento.
( da "Messaggero, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Giovedì
02 Aprile 2009 Chiudi di ERIC SALERNO Benjamin Netanyahu e il suo ministro
degli Esteri, Avigdor Lieberman, non hanno atteso molto per mettere un freno al
cosiddetto processo di pace con i palestinesi proprio mentre, secondo fonti di
stampa, un attacco preventivo contro l'Iran diventa più probabile di prima. E'
stato il nuovo capo della diplomazia israeliana, il leader di Israel Beitenu,
noto per le sue affermazioni razziste, a lanciare la prima pietra in ciò che potrebbe
essere uno scontro frontale con l'Amministrazione americana. Il «governo non si
considera vincolato dagli accordi raggiunti» nel 2007 alla Conferenza di pace
di Annapolis, ha detto Lieberman ricordando che le intese non furono ratificate
dall'allora governo Olmert o dal Parlamento. Nessun problema, secondo un
portavoce del premier: vale ancora il percorso tracciato dalla cosiddetta road
map, concordata anni prima dal Quartetto (Usa, Ue, Russia e Onu). La differenza
non è soltanto formale. Ad Annapolis, in un incontro voluto dal presidente Bush
e organizzato dall'allora Segretario di Stato Condoleezza Rice, fu deciso di
premere sull'acceleratore e tentare di chiudere un negoziato su un accordo di
pace basato sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente accanto a
Israele entro la fine del 2008. Non è accaduto e la formulazione del documento
di Annapolis evidentemente non piace a Netanyahu. Non soltanto il premier si
rifiuta di confermare l'ipotesi ormai universalmente accettata di "Stato palestinese
indipendente" accanto a Israele ma non vuole nemmeno riconoscere l'urgenza
di agire per frenare l'effetto destabilizzante di oltre quaranta anni di
occupazione militare della Cisgiordania e di Gerusalemme Est. «Quelli che
pensano che attraverso le concessioni guadagneremo pace e rispetto si
sbagliano. E' il contrario - ha insistito Lieberman durante la cerimonia del
suo insediamento - condurranno ad altre guerre». «Pronunciare la parola pace 20
volte al giorno non ci farà fare la pace». E ancora: «Quelli che vogliono la
pace dovrebbero prepararsi per la guerra ed essere forti. Dal 1967 abbiamo
abbandonato un territorio che è tre volte le dimensioni di Israele». Il neo
premier si riferiva al Sinai, restituito all'Egitto e ad alcune terre tornate
alla Giordania nel contesto dell'accordo di pace con il regno hascemita. Un diplomatico americano al seguito di Barack Obama, a Londra per
il vertice G20, non ha voluto commentare direttamente le parole di Lieberman ma
ha insistito che per Washington «la soluzione offerta di due Stati, israeliani
e palestinesi che convivono fianco a fianco in pace e sicurezza, è negli
interessi nostri e della regione». Dura, invece, la reazione di Mahmoud
Abbas (Abu Mazen). «Vogliamo dire che quest'uomo non crede nella pace e dunque
non possiamo trattare con lui. Il mondo dovrebbe premere su di lui». Nabil Abu
Radainah, portavoce del presidente, ritiene che le parole del nuovo ministro
degli Esteri sono «provocazioni che possono minare la sicurezza e la stabilità
in questa regione». Costituiscono «una sfida alla comunità internazionale e
agli Stati Uniti, che hanno adottato la soluzione dei due Stati». Netanyahu ha
esortato i suoi ministri a «mettersi al lavoro subito» senza, però, definire
pubblicamente le priorità. Si sa che la questione iraniana è in cima alla sua
agenda e che sta aspettando di incontrare, probabilmente a maggio, Obama per
parlarne. Il premier, secondo Aluf Ben, il noto commentatore militare del
quotidiano Haaretz, avrebbe già deciso di attaccare gli impianti nucleari
iraniani perché convinto che le pressioni diplomatiche e le sanzioni non
riusciranno a impedire a Teheran di armarsi.
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 0 Proteste e scontri nel cuore di Londra C'è già un morto tra i manifestanti di Redazione Decine di cariche
della polizia e 32 arresti alla vigilia del G20. Undici finiti
in carcere indossano falkse divise della polizia. Irruzione nella Royal Bank of
Scotland. Il terrore dei dirigenti sotto assedio: "Ci accusano della crisi
e ci odiano" Londra - Qualcuno ha già paragonato il G20 di Londra al G8 di Genova nel 2001. E' troppo presto per
fare bilanci ma si segnala già una vittima per gli scontri di piazza tra
manifestanti e polizia. L'uomo sarebbe morto per collasso cardiaco. Secondo
quanto riferisce Scotland Yard i soccorsi sono stati chiamati dagli stessi
dimostranti, che alla polizia schierata hanno segnalato un uomo sdraiato per
terra in una stradina, la St Michael Alley, alle spalle della manifestazione
nella City. L'uomo non respirava più. In quei momenti concitati sono proseguiti
i lanci di bottiglie contro la polizia che tentava di fare un cordone di
sicurezza per agevolare i soccorsi. Trasportato poi all'ospedale l'uomo è
deceduto. La City sotto assedio Le proteste - durante le quali ci sono stati 32
arresti - erano cominciate in modo spettacolare e festoso, come un grande
carnevale. C'erano cornamuse, maschere e un clima di allegria. Poi però sono
scoppiate le violenze, con un'irruzione in una filiale della Royal Bank of
Scotland e migliaia di persone bloccate tra i cordoni di polizia. Quattro
cortei Li hanno ribattezzati i quattro Cavalieri dell'Apocalisse: sono i
quattro cortei partiti ieri mattina da altrettante stazioni ferroviarie del
centro della città - in segno di protesta contro la guerra, il problema della
casa, i crimini della finanza ed i cambiamenti climatici - sono riusciti a
raggiungere senza grossi problemi la loro destinazione finale, la Banca
d'Inghilterra, dove per circa un'ora i manifestanti circondati da polizia e
moltissimi fotografi e telecamere, hanno dimostrato pacificamente. Un'altra
manifestazione intanto prendeva corpo pochi isolati più a nord, nei pressi
della stazione ferroviaria di Liverpool Street, dove centinaia di ambientalisti
di Climate Camp - il gruppo responsabile in passato delle azioni di protesta
contro l'espansione dell'aeroporto di Heathrow - hanno organizzato un sit in di
fronte agli uffici della European Climate Exchange, una sorta di 'borsa' dove i
paesi europei si scambiano le emissioni di anidride carbonica in modo da
rispettare le loro quote nazionali. Il caos nel primo pomeriggio Verso le 14,
quando per le strade della City si contavano circa quattromila persone, è
scoppiato il caos: un gruppo di manifestanti dal volto coperto è riuscita a
penetrare in una filiale della Royal Bank of Scotland nei pressi della Banca
d'Inghilterra vandalizzandone l'interno. Agenti in tenuta antisommossa e
protetti da scudi sono entrati nella banca e sono riusciti a rimuovere i
manifestanti, circa una ventina, al suo interno. Inevitabile a quel punto
l'aumento della tensione: i circa tremila dimostranti bloccati nei pressi della
Banca d'Inghilterra hanno cominciato a prendere di mira la polizia gettando
lattine, frutta e farina contro gli agenti. Alcuni manifestanti sono rimasti
feriti negli scontri, terminati poi intorno alle 15.30 quando la maggior parte
dei dimostranti e riuscita ad attraversare i cordoni della polizia. Proteste a
Trafalgar Un'altra manifestazione - organizzata dai gruppi pacifisti Stop the
War, Campaign for Nulear Disarmament, Palestine Solidarity Campaign e dalla
British Muslim Initiative - si è svolta, a partire dalle 14, nel centro di
Londra. I manifestanti si sono dati appuntamento dinanzi all'ambasciata
statunitense a Grosvenor Square ed hanno sfilato fino a Trafalgar dove circa
5.000 persone - secondo le stime degli organizzatori - hanno ascoltato i comizi
di diversi esponenti del movimento pacifista. Tra i 32 arrestati, ci sono
undici persone fermate dopo essere state fermate a bordo di un veicolo blindato
con indosso uniformi false della polizia. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 16 Scia di sangue in Russia: ucciso un altro giornalista
Sergei Protazanov, 40 anni, denunciava brogli elettorali e affari poco chiari
sul quotidiano di un sobborgo di Mosca di Matteo Buffolo Se mai li aveva abbandonati,
la paura è tornata prepotente fra i giornalisti russi e gli attivisti per i
diritti umani. Dopo che anche il presidente Dmitry Medvedev aveva ammesso che
in Russia ci sono stati omicidi politici che hanno visto vittime dei
giornalisti, l'opinione pubblica della terra degli zar è stata colpita da altri
due casi: la morte di Sergei Protazanov, un giornalista-tipografo-impaginatore
del giornale «Il Consenso Civile» del sobborgo moscovita di Khimki e
l'aggressione a Lev Ponomariov, leader del movimento per i diritti umani russo,
famoso nella capitale già dai tempi del regime sovietico. «Ci sono stati
omicidi politici, ne sono certo. Non in tutti i casi è così, ma in alcuni di
sicuro», aveva detto Medvedev. E fra i casi controversi è destinato anche a rientrare
quello della morte del quarantenne Protazanov: fonti investigative sostengono
che sia morto a causa di un'intossicazione da farmaci, altri invece dicono che
è successo tutto in seguito a un'aggressione subita domenica da parte di
sconosciuti. E a sostenere questa tesi non ci sarebbero soltanto attivisti, ma
anche una figura istituzionale come Oleg Mitvol, numero due del servizio russo
per il controllo dell'ambiente. Perché proprio un problema ambientale sarebbe
al centro del "giallo": la municipalità di Khimki e gruppi di
ambientalisti si scontrano da mesi sul passaggio di un'autostrada. E a Khimki,
già nei mesi scorsi, per gli stessi temi era stato minacciato Mikhail Beketov,
direttore del quotidiano di opposizione Khimkinskaja Pravda («La verità di Khimki»).
Minacce culminate in novembre con una feroce aggressione che lo ha mandato in
coma e in seguito alla quale ha subito l'amputazione di una gamba. Ma alcuni
sostengono anche che Protazanov stesse per pubblicare una sua inchiesta su
presunti brogli elettorali. È andata "meglio" a Lev Ponomariov, che è
stato aggredito martedì sera a Mosca da "ignoti" ed è già stato
dimesso dall'ospedale. Avvicinato col pretesto di una sigaretta, è stato
malmenato e anche se le sue condizioni non sembrano gravi dovrà sottoporsi ad
esami più approfonditi. «Quello che mi inquieta di più - ha detto la moglie - è
che da tempo sosteneva di essere pedinato». Di certo Ponomariov è sempre stato
molto critico con il Cremlino e nel passato aveva collaborato anche con
Stanislav Markelov, l'avvocato difensore delle cause cecene, ucciso nei mesi
scorsi insieme alla giornalista Anastasia Baburova della Novaya Gazeta, lo
stesso giornale di Anna Politkovskaia. «Sono fermamente convinto che sia una
vendetta e non la semplice aggressione di alcuni balordi - ha spiegato
Ponomariov -. Al tempo stesso, tuttavia, non saprei dire chi potrebbe essere
dietro a questo attacco su commissione, anche se sicuramente ho dato fastidio a
qualcuno. Di certo non fermeranno la mia attività: non perché io sia un eroe ma
perché è la mia vita», ha concluso auspicando che lo Stato intervenga per
fermare le aggressioni. «L'aggressione contro Ponomariov è un segnale
allarmante», ha commentato Aleksandr Verkhvski, direttore dell'ong Sova. E gli
ha fatto eco Tatiana Lokshina, responsabile della sede di Mosca
dell'organizzazione statunitense Human Rights Watch: «È vergognoso, questo
incidente testimonia che l'atmosfera nella quale opera la società civile russa
è inaccettabile». Se sia inaccettabile anche per le autorità,
lo dimostreranno le prossime azioni di Medvedev e Putin. Quel che è certo è che
nei giorni del G20 l'immagine della Russia si appanni di nuovo. © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 6 La "caccia al ricco" è una barbarie ma certi
stipendi non sono giustificabili di Marcello Zacche' «Eat the rich», mangiamo i
ricchi. è lo stile «gastronomia operaia» che si sta imponendo in questo nuovo 68 improvvisato, che prende di mira i manager e i banchieri supposti
responsabili della crisi. Anche se le scene di questi giorni, a ben guardare,
sono le stesse di sempre. In occasione del G20 va in
onda la ribellione contro il management e linvestment
banking, ma non cè molta differenza, nelle facce e nei comportamenti, rispetto
alle manifestazioni no-global che si ripetono da oltre un decennio. Il minimo
comun denominatore è quello della violenza. Va da sé che nessuna condivisione,
simpatia o solidarietà può essere fornita a movimenti di questa sorta. Nessuna
comprensione nemmeno a chi tra questi manifestanti, a Parigi come a Londra o a
Roma, sia sinceramente rivolto contro i disastri causati dagli eccessi della
finanza, simbolicamente rappresentati dai super stipendi dei grandi manager. Si
parla di milioni di euro lanno. Magari pagati con i soldi
pubblici, come è accaduto nel caso dellassicurazione Aig, negli Usa. Ciò
che non può essere accettato è il metodo, composto di giustizia sommaria,
piuttosto che di violenza o intimidazione. Detto questo, però, sarebbe sbagliato fermarsi
qui e non trattare la questione che, in realtà, rischia di essere trattata nel
modo sbagliato. Perché le super-retribuzioni dei bramini delleconomia urtano il buon senso e non da ieri. La classifica, provvisoria, dei
compensi 2008 (qui a fianco) parte dagli 8,3 milioni di Roberto Tunioli (nella
foto), numero uno di Datalogic, società che ha chiuso con 17,8 milioni di utile
su 380 di ricavi. Non a caso il Giornale ne ha scritto in tempi non sospetti e
a più riprese. Sia chiaro: nessuna tentazione verso lappiattimento dei meriti, la parificazione delle qualifiche.
è sacrosanto che chi ha responsabilità maggiori e specifiche competenze
pretenda una reddito adeguato. Ma non è questo il punto di partenza dal quale, negli
ultimi 20 anni, il sistema delle grandi corporate, prima in Usa poi in Europa,
ha generato al suo interno una casta di manager autoreferenziale; e soprattutto
auto-super-stipendiata, attraverso il meccanismo, diventato perverso, dei bonus
e delle stock option: automatismi per moltiplicare i redditi dei manager
legandoli al raggiungimento di determinati parametri e obiettivi di bilancio,
piuttosto che allandamento dei titoli azionari.
Obiettivi, parametri, bilancio e prezzi che lo stesso manager può manipolare.
Come i casi Enron e Parmalat avevano dimostrato con 6-7 anni di anticipo. Ma
senza per forza pensare alle truffe più clamorose, i segnali di una qualche
sproporzione erano sotto gli occhi di tutti. Senza che gli interessati ce ne
vogliano, se un amministratore delegato come Luca Majocchi, alla guida di Seat
Pagine Gialle oggi alle prese con un aumento di capitale necessario per
sopravvivere, nel
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 2 G20 a rischio
flop, Obama in difficoltà ora cerca l'appoggio di russi e cinesi di Marcello
Foa Il presidente americano minimizza i contrasti con l'Europa: «Sulla crisi
c'è consenso» Intesa con Medvedev sul nucleare. In programma viaggi a Pechino e
Mosca Una nuova era nei rapporti con Mosca, ma soprattutto una nuova America,
più umile, disposta ad ascoltare gli altri, a tratti arrendevole. Bush ha
lasciato la Casa Bianca nemmeno due mesi fa, ma è come se fosse passato un
decennio. E se è innegabile che con Obama l'immagine degli Stati Uniti è
migliorata straordinariamente, l'impressione è che l'autorevolezza e la
capacità di incidere sui destini del mondo sia diminuita in modo marcato. Il nuovo
presidente non ne ha colpa, ma è costretto a subire gli effetti di una crisi
finanziaria nata negli Usa e che gli Usa, da soli, non possono risolvere.
L'America è costretta a chiedere e dunque a concedere. Alla Russia, ed era
previsto; ma anche alla Cina, con un gesto simbolico poco mediatico ma,
politicamente, molto significativo. Nella prima giornata a Londra Obama ha
incontrato il presidente Dmitri Medvedev in un clima di grande cordialità e di
simpatia reciproca, agevolato dall'età; sono entrambi giovani e insieme fanno
90 anni. Facile auspicare la fine dei toni da guerra fredda, e più in generale,
l'inizio di una nuova relazione tra i due Paesi, che conviene a entrambi.
Washington deve ridimensionare i piani per il controllo dello scacchiere
euroasiatico e non vuole tensioni geostrategiche, Mosca a sua volta può
ripristinare l'influenza in alcune zone ex sovietiche ed è ben lieta di dare
una mano alla stabilizzazione dei mercati finanziari. Il summit ha sancito la
ripresa di negoziati per la riduzione degli armamenti nucleari strategici, con
l'obettivo di sostituire il Trattato Start 1 che scade a fine anno. È l'unico
risultato concreto, mentre su altri temi, rimangono le differenze; ma è un
primo passo, a cui presto seguiranno altri; probabilmente già a luglio, quando
Obama si recherà in visita a Mosca. L'obiettivo è di giungere a soluzioni
condivise su tutti i dossier "caldi": Washington vuole trovare
un'intesa sull'Iran, Mosca sull'Ucraina, entrambi sono preoccupati dalla Corea
del Nord e si dicono pronti a cooperare in Afghanistan. Ed è verosimile che
alla fine lo scudo spaziale nell'Europa dell'est venga congelato. Insomma, la
via è segnata. Obama ha incontrato anche il presidente cinese Hu Jintao, che, a
conclusione del G20, tornerà a Pechino con un accordo
che alza il profilo internazionale del suo governo. Già, perché Washington ha
accettato la creazione di un «gruppo congiunto per il dialogo strategico ed
economico», a cui parteciperanno i ministri del Tesoro e degli Esteri, per
collaborare su temi come la crescita economica, la denuclearizzazione della
penisola coreana, il programma nucleare dell'Iran, l'emergenza umanitaria nel
Sudan, le questioni ambientali. Washington riconosce così l'importanza di
Pechino e svela un atteggiamento che non è più quello della superpotenza,
dall'alto in basso, ma tendenzialmente sempre più paritario e che la visita a
Pechino del capo della Casa Bianca, nella seconda metà dell'anno, accentuerà
ulteriormente. Non è un caso che i diritti umani siano scivolati in secondo
piano. In questo momento conta solo l'economia e con Pechino l'intesa, per ora,
regge. I dissapori sono soprattutto con l'Europa. Ieri il premier britannico
Gordon Brown e lo stesso Obama, in conferenza stampa, hanno tentato di
ridimensionare le aspettative per l'odierno G20.
Nonostante le forti pressioni esercitate dagli americani, la Ue ha già bocciato
l'idea di una manovra coordinata mondiale. Ma Obama minimizza i contrasti. Su
come superare la crisi, dice, c'è un «enorme consenso». http://blog.ilgiornale.it/foa
© SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 2 Sarkozy-Merkel, asse anti Washington di Gian Battista
Bozzo nostro inviato a Londra Prima dei sorrisi, delle strette di mano e dello
champagne a Buckingham Palace con la Regina Elisabetta, gli
affondi di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel agitano la vigilia del summit
londinese del G20. Davanti a una folla di giornalisti stipata in una sala del
Berkeley Hotel, e con le bandiere francese, tedesca ed europea alle spalle, il
presidente e la cancelliera mettono in guardia dai «falsi compromessi». «Sulle
regole della finanza non si tratta», afferma Sarkozy con durezza. E la
Merkel non è da meno: «Chi non rispetta le regole - ribadisce - deve essere
identificato». Un modo molto diretto per dire che i due Paesi vogliono una
lista dei paradisi fiscali, un elenco «dei cattivi» per mettere ognuno, nel
mondo, di fronte alle proprie responsabilità. Nel mirino di Merkel e Sarkozy,
evidentemente, gli Stati Uniti. «Il presidente Obama è stato eletto con lo slogan
"yes we can" - ricorda l'inquilino dell'Eliseo - e noi gli diamo
fiducia, ma anche la sua amministrazione deve seguirlo». E la Merkel aggiunge
che è venuto il momento delle «decisioni concrete» dopo che nel vertice del G20 a Washington, lo scorso novembre, si erano individuati i
principi riformatori della finanza globale. La crisi è dura, occorrono risposte
effettive, sostengono i due statisti europei. Ma Barack Obama - al difficile
esordio sulla scena internazionale - ridimensiona le differenze con Francia e
Germania, parlando di «enorme consenso» all'interno del G20.
«Che qualcuno spinga per più regole e altri no - osserva il presidente
americano - è smentito dai fatti». Né Obama crede che le differenti visioni sui
pacchetti di stimolo fiscale per l'economia possano far fallire il vertice. «Il
fatto che i governi debbano promuovere la ripresa economica non è in dubbio»,
afferma. Ma al contrario, il premier giapponese Taro Aso accusa la Germania di
non comprendere l'importanza di adeguate misure di stimolo per uscire dalla
crisi. L'Europa ha detto chiaramente d'aver fatto abbastanza per la ripresa,
Stati Uniti e Giappone non concordano. Al primo ministro britannico Gordon
Brown il difficilissimo compito di comporre le divergenze fra le due sponde
dell'Atlantico, senza dimenticare i malumori di molti Paesi emergenti come
l'India e il Brasile, che si trovano a dover fronteggiare un gravissimo aumento
della disoccupazione a causa della crisi. Brown, ieri sera, ha riunito i venti
leader più numerosi ospiti - fra cui spicca J.K. Rawling, l'autrice miliardaria
di Harry Potter - in una cena al numero 10 di Downing street. Brown non ha la
bacchetta magica del «maghetto» Potter, ma deve ugualmente compiere
l'incantesimo più difficile: trovare il consenso generale su un comunicato
finale convincente, non un semplice rimando a nuovi summit e a nuove regole dei
mercati per il futuro. Ci sono in ballo cifre importanti, dai 100 miliardi di
pacchetto per il commercio globale ai 500 miliardi da assegnare al Fondo
monetario internazionale per il sostegno ai Paesi in difficoltà. «La sfida -
chiave del G20 - spiega Mario Draghi, a Londra come
presidente del Financial Stability Forum - è di ripristinare la fiducia sui
mercati e nelle economie». Sfida difficile perché Draghi stesso non sa ancora
se la restrizione del credito si sta allentando. «Non ho ancora una risposta su
questo - osserva - ma ricordo che molte cose sono state fatte da tutti i Paesi
e fra breve saranno operative: vedremo presto i benefici». Sul fronte regolatorio,
Draghi dice sì al piano Geithner sulle banche Usa, e conferma che le nuove
regole finanziarie - compresi i limiti al leverage - dovranno valere anche per
gli hedge fund. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 3 No-global scatenati, e c'è anche un morto Dopo un
pomeriggio di scontri, uno dei manifestanti trovato senza vita dalla polizia
per un possibile collasso. Irruzione alla Royal Bank of Scotland: vetrine
sfondate. Nel primo giorno di proteste 32 arresti. Oggi il
bis di Lorenzo Amuso LondraC'è anche un morto nella convulsa vigilia del G20 a Londra dove gli scontri hanno scosso la città per tutto il
giorno. A tarda notte era ancora incerto come abbia perso la vita un uomo,
probabilmente uno dei manifestanti, crollato a terra in una strada della City
nelle vicinanze della Banca d'Inghilterra. Immediati i soccorsi, ma
all'arrivo dell'ambulanza l'uomo aveva già smesso di respirare. Secondo una
prima ricostruzione sembra che egli sia stato vittima di un collasso cardiaco
ma solo nelle prossime ore se ne saprà di più. Per tutto ieri Londra è stata
teatro di scontri e tensioni. Vetrine infrante, gli uffici della Royal Bank of
Scotland violati dai vandali. Tafferugli con lancio di ortaggi, uova e qualche
sasso contro la polizia, mura imbrattate da graffiti. Trentadue arresti tra
attivisti anti-guerra, ambientalisti, no global anti-capitalisti. E alcuni
feriti, anche fra le forze dell'ordine. Questo il bilancio della prima giornata
di cortei contro il vertice dei G20 a Londra.
Puntuali, come temuto, gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti. Solito
rituale: cortei pacifici nelle intenzioni che nel corso della giornata si sono
caricati di spunti violenti. Fino a raggiungere l'apice poco dopo mezzogiorno
quando una folla di 4mila persone s'è radunata di fronte alla Bank of England.
Immediato l'intervento della polizia che ha cercato di disperdere l'adunata con
cariche d'alleggerimento e l'uso di lacrimogeni. Una manciata di manifestanti con
il volto coperto è riuscita a smarcarsi e fare irruzione nella vicina Bank of
Scotland, sfondando le vetrine dell'entrata su Bartholomew Lane. Dalle finestre
sono piovuti in strada mobili e suppellettili fino a quando la polizia non è
intervenuta. Tutta l'area circostante è stata prontamente isolata e la banca ha
deciso l'immediata chiusura di tutte le filiali londinesi. Neppure le imponenti
misure di sicurezza della Metropolitan Police - oltre 5mila gli agenti
impegnati per un investimento di otto milioni di euro - sono comunque bastate
per proteggere la Rbs, bersaglio dichiarato. Salvata dalla bancarotta in
ottobre tramite la parziale nazionalizzazione, la banca era tornata d'attualità
le scorse settimane per i maxi-bonus riconosciuti ai suoi banchieri. Quasi una
provocazione in tempi di recessione e licenziamenti. Al di là di qualche
episodio (infrante le vetrine anche di una filiale della Hsbc), la polizia è
riuscita ad arginare i quattro diversi cortei, partiti da altrettante stazioni
ferroviarie. Differenti i colori della protesta: circa 4mila manifestanti che
si sono dati appuntamento in strada nel «Financial Fool's Day», il pesce
d'aprile finanziario. Slogan d'antan («Guerra di classe» e «Ladri»), fumogeni,
lancio di sassi e di qualche bottiglia all'indirizzo del cordone di polizia.
Per un pomeriggio la City è rimasta paralizzata e qualche negozio si è
ritrovato con le vetrine infrante. Da qualche ufficio i lavoratori della City
hanno reagito agli slogan anti-finanza sventolando banconote da 10 sterline. La
protesta è stata limitata sia nello spazio, circoscritta in una zona della
città, sia nel tempo. Eppure per qualche minuto ha rischiato di degenerare in
guerriglia urbana. Alla fine l'emergenza è rientrata. Merito del piano di
prevenzione studiato nei dettagli. Cecchini sopra i tetti, tombini bullonati,
quasi 3mila telecamere a ogni angolo delle strade. Chi non ha disertato la City
ha seguito il consiglio di vestire casual per non dare nell'occhio ed evitare
tensioni. Nei giorni scorsi le vetrine di negozi e ristoranti erano state
sbarrate con assi di legno. A calmare i più esagitati ci hanno pensato i
reparti speciali in assetto anti-sommossa. «I manifestanti hanno lanciato
diversi oggetti contundenti contro gli agenti e ci sono stati scatti d'ira contro
i cordoni di poliziotti, siamo intervenuti quando è cresciuto il livello di
violenza», ha fatto sapere Scotland Yard dopo il fermo di un gruppo di
anarchici. Nel tardo pomeriggio un folto corteo si è diretto verso Trafalgar
Square per una manifestazione contro la guerra. Oggi si bissa: stesso copione
stesso palcoscenico. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 0 Si chiama politica la ricetta contro la rabbia di
Redazione Il rischio è grande perché grande è la posta in gioco. La riunione di
Londra dei 20 Paesi espressioni delle maggiori economie del mondo è chiamata a
dare risposte concrete per contenere e superare la grave crisi finanziaria ed
economica che ci affligge. Troppe riunioni a vuoto, tanti annunci di misure in
parte poi disattese, molte previsioni sbagliate hanno caratterizzato la vita di
questi ultimi due anni testimoniando, così, un'incertezza grave della politica
mondiale dinanzi alla più grande crisi dal
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 16 Vittima numero 48 nel mondo dei media di Redazione
«Sergei Protazanov, giornalista e tipografo di un piccolo giornale di
opposizione della municipalità di Khimki, nell'hinterland di Mosca, è il 48°
giornalista ucciso nella Federazione Russa dal 2000, anno di insediamento al
potere di Vladimir Putin. Forse qualcuno dovrebbe dire basta!». Lo sostiene in
un comunicato l'associazione Information Safety and Freedom (Isf). «Le autorità
russe già tentano di insabbiare il caso, - continua Isf - diffondendo voci su
una presunta overdose di droga come causa della morte e si rilancerà, anche in
questo caso, la tesi del complotto: giornalisti e dissidenti russi verrebbero
uccisi in concomitanza di importanti avvenimenti internazionali (il G20 a Londra) per screditare il Cremlino agli occhi del mondo».
«Chiediamo alle istituzioni europee, ai partiti e alle associazioni - conclude
il comunicato - di astenersi da nuovi cordogli, condanne e inutili lavaggi di
mani, che non trovano mai traduzione concreta nell'atteggiamento tenuto nei
confronti della politica autoritaria della Federazione russa. Se nessuno
riprende e rilancia le denunce che hanno condannato a morte quei colleghi è
come ucciderli una seconda volta». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Ieri
pomeriggio decine di migliaia di persone hanno preso d'assalto la City,
spaccando vetrine delle banche, accerchiando la Banca d'Inghilterra; ci sono
stati tafferugli, feriti e un morto. Ieri pomeriggio mi sono sintonizzato sulla
Cnn: da sempre in questi frangenti è la più rapida e la più completa; ma ieri
sembrava stesse su un altro pianeta. Mentre la protesta esplodeva, la Cnn ci ha
parlato di Obama dalla regina, del menu preparato dallo chef dei vip, dei preparativi della cena del G20, ha mostrato
fino alla nausea le immagini di Obama sorridente con Medvedev e il presidente
cinese Hu Jintao. E i disordini? Un collegamento di un paio di minuti, come si
trattasse di un fatto marginale. Le possibilità sono due: o la Cnn ha commesso
un grave errore giornalistico oppure ha volutamente minimizzato i disordini di
Londra. Propoendo per la seconda ipotesi e vi spiego perchè: da quando
negli Usa è esplosa la protesta contro i bonus dei manager Aig, l'establishment
finanziario e politico teme che le proteste, per ora isolate, possano
estendersi; dunque il messaggio che gli spin doctor trasmettono ai media è di
essere cauti, di non infiammare gli animi, di minimizzare. E la Cnn si è
adeguata, come se fosse una tv di regime. Da notare che nessun media europeo ha
fatto altrettanto, sebbene molti governi siano assai preoccupati e abbiano
inviato messaggi analoghi: tutti i mezzi d'informazione, di destra e di
sinistra, hanno dato spazio alle proteste, giudicandole, giustamente, una notizia
importante. Che tristezza, la Cnn e, purtroppo, non è l'unico episodio negativo
che riguarda la stampa americana che negli ultimi anni ha assecondato senza
critiche la guerra in Irak, ha censurato inchieste su Madoff (è successo al
Wall Street Journal), e per oltre un decennio non ha analizzato, nè denunciato
gli abusi e le storture della casta finanziaria di Wall Street, di cui, anzi,
era diventata il megafono. E questi non sono che alcuni esempi. La stampa
europea (e quella italiana) ha molti difetti, ma per anni abbiamo considerato
quella americana come un modello da imitare. Ora non più. Il livellamento, è
verso il basso e non è una buona notizia per il giornalismo occidentale.
Scritto in manipolazione, era obama, spin, crisi, comunicazione, società,
europa, gli usa e il mondo, notizie nascoste, democrazia, globalizzazione,
giornalismo Commenti ( 2 ) » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa
© 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico
31Mar 09 G20, tanto rumore per poco. E l'America non
fa più paura. Dunque, ci siamo. Obama arriva oggi a Londra e domani vedrà i
leader dei venti principali Paesi industrializzati; ma questo vertice, ritenuto
da tutti fondamentale, si concluderà con ogni probabilità con pochi risultati
concreti, che non è difficile prevedere: un impegno generico a una nuova
regolamentazione degli hedge funds, misure contro i paradisi fiscali, nuovi
fondi al Fmi. Le riforme strutturali resteranno nel cassetto e lo strapotere
della finanza sull'economia reale non verrà rimesso in discussione: questo
espone il mondo a nuovi choc. Una delle novità più importanti riguarda il
rapporto tra l'America e l'Europa. Come ho scritto in un pezzo sul Giornale,
l"'Europa ha deciso di non seguire l'America sulla via del rilancio
economico, perlomeno non secondo le modalità statunitensi. Obama, in circa due
mesi, ha approvato misure, che, inclusi i salvataggi delle banche e delle
industria in difficoltà, toccheranno l'astronomica cifra di 4500 miliardi di
dollari, pari quasi al 30% del Pil. E per settimane l'amministrazione Obama,
con il martellante sostegno della stampa, ha tentato di convincere l'Unione
europea ad uniformarsi agli Usa. Ma la cancelliera tedesca Merkel, spalleggiata
da Sarkozy, ha tenuto duro e ha vinto". I consiglieri della Casa Bianca
hanno annunciato che "Obama non insisterà con i leader dei venti Paesi più
importanti del pianeta sulla necessità di varare la prima, grande, coordinata
manovra mondiale. La bozza della risoluzione, trapelata su un giornale tedesco,
esprimerà un auspicio generico, senza alcun vincolo. Come dire: ognuno faccia
da sé". L'Europa ritiene più importante salvaguardare la solidità dei
conti pubblici e limitare i rischi di un'iperinflazione, l'America, invece, la
cui economia è basta al 75% sui consumi, deve far ripartire ad ogni costo
l'economia. Il viaggio confermerà la straordinaria popolarità di Obama, ma sarà
inconcludente anche su altri dossier, soprattutto sull'Afghanistan: fino a
poche settimane fa Washington pretendeva dagli europei l'invio di nuove truppe
al fianco dei marines, ma nella Ue questa eventualità è talmente impopolare da
indurre i governi a respingere le pressioni americance. E l'America è così
debole da abbozzare: al vertice della Nato la questione delle nuove truppe a
Kabul passerà sotto traccia. La mia impressione è che politicamente il viaggio
di Obama rischia di essere ricordato come il primo di un'America a cui il mondo
non riconosce più lo status di superpotenza. Perchè dire no aall'America oggi
si può, e non basta un presidente mediatico a ridare prestigio e credibiltà a
un Paese a cui il mondo, all'unanimità, rinfaccia la responsabilità della
crisi. Scritto in era obama, banche, capitalismo, crisi, economia, europa, gli
usa e il mondo, germania, democrazia, globalizzazione, francia Commenti ( 37 )
» (5 voti, il voto medio è: 4.8 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 28Mar 09 Nasce il Pdl, ma saprà darsi un'identità? Nasce il Pdl, bene.
E non è difficile prevedere che sarà vincente, perchè Berlusconi è la figura di
riferimento da oltre 15 anni e alla maggioranza degli italiani è assai gradira
e perchè i partiti conservatori, in Italia, ma non solo, affrontano la crisi
meglio di una sinistra moderata che, avendo fatto proprio il dogma liberista
(ricordate il libro di Giavazzi e Alesina?), ora appare meno credibile di un
centrodestra, dove nel corso degli anni non sono mancate le critiche allo
stapotere della finanza e alla deriva morale della società ( vedi Tremonti,
Bossi, certi esponenti di An). Tuttavia il Pdl corre lo stesso rischio del Pd,
che è fallito perchè non è riuscito a darsi una nuova identità ovvero non ha
saputo creare una sintesi innovativa tra i cattolici sociali e i post
comunisti. Al Pd, come già osservato su questo blog, manca il senso di
appartenenza. La domanda che mi pongo è la seguente: il popolo di Forza Italia
e, soprattutto, il popolo di An, che è più piccolo ma più coeso, saprà
riconoscersi nel Pdl? Ovvero: il nuovo partito sarà sentito come proprio dai
militanti? Avrà una coerenza ideologica, programmatica, sociale? Se la risposta
sarà negativa, non è difficile prevedere un aumento dei consensi a Lega e Udc,
che hanno già un profilo consolidato e sono facilmente riconoscibili dagli
elettori. Il successo del nuovo partito nel medio e lungo periodo si gioca
sull'identità. Che dovrà essere forte, autentica, condivisa. O sbaglio? Scritto
in politica, pdl, partito democratico, democrazia, Italia Commenti ( 70 ) » (4
voti, il voto medio è: 4.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello
Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico
25Mar 09 Ma il mercato distorce la realtà? Soros dice di sì. Di questi tempi
abbiamo parlato molto di economia e mi spiace dover restare in tema, ma sono
rimasto colpito da questa affermazione di George Soros, l'ex speculatore che
affossò la lira e la sterlina negli anni Novanta e che ora è diventato un guru
economico-filosofico-filantropico. Con i mercati ha guadagnato miliardi e i
fondi Hedge da lui creati continuano a guadagnarne molti (pare). Eppure ieri
durante un incontro con il minostro del Tesoro Usa Geithner ha pronunciato
questa frase che ha scioccato l'America: "L'idea che i mercati
(finanziari) siano in grado di correggersi da soli si è dimostrata falsa. I
mercati, anzichè rispecchiare la realtà sottostante, la distorgono
sempre". La mia prima reazione è stata di stizza: ma come, proprio lui fa
queste considerazioni? Il personaggio non è certo coerente.. ma, pensandoci
bene, forse non ha tutti i torti. Mi spiego: io sono da sempre un liberale e
penso che l'economia di mercato abbia consentito di portare sulla via del
benessere intere nazioni. Ma ho l'impressione - anzi, la certezza - che i
mercati finanziari oggi non siano il risultato del normale incrocio tra domanda
e offerta. E questo a causa dei derivati e dei prodotti di ingegneria
finanziaria. Qualcuno sa dirmi l'utilità di questi strumenti? Nati a fin di
bene ovvero per permettere agli operatori e agli industriali di cautelarsi
contro rischi di cambio o sbalzi nelle quotazioni, sono diventati dei mostri
che con l'effetto leva consentono profitti o perdite inimmaginabili. Ma servono
all'economia reale? Consentono una miglior valutazione delle società quotate?
La risposta a queste domande è no: non servono a nulla se non a una certa
finanza. E l'effetto leva è così vertiginoso da distorgere molte valutazioni,
accentuando spasmodicamente i movimenti al rialzo o al ribasso di borse,
valute, materie prime, obbligazioni. Ricordate il petrolio? Su su fino a 150
dollari, poi già sotto i 40, il dollaro che passa da
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 0 Proteste e scontri nel cuore di Londra C'è già un morto tra i manifestanti di Redazione Decine di cariche
della polizia e 32 arresti alla vigilia del G20. Undici finiti
in carcere indossano false divise della polizia. Irruzione nella Royal Bank of
Scotland. Il terrore dei dirigenti sotto assedio: "Ci accusano della crisi
e ci odiano" Londra - Qualcuno ha già paragonato il G20 di Londra al G8 di Genova nel 2001. E' troppo presto per
fare bilanci ma si segnala già una vittima per gli scontri di piazza tra
manifestanti e polizia. L'uomo sarebbe morto per collasso cardiaco. Secondo quanto
riferisce Scotland Yard i soccorsi sono stati chiamati dagli stessi
dimostranti, che alla polizia schierata hanno segnalato un uomo sdraiato per
terra in una stradina, la St Michael Alley, alle spalle della manifestazione
nella City. L'uomo non respirava più. In quei momenti concitati sono proseguiti
i lanci di bottiglie contro la polizia che tentava di fare un cordone di
sicurezza per agevolare i soccorsi. Trasportato poi all'ospedale l'uomo è
deceduto. La City sotto assedio Le proteste - durante le quali ci sono stati 32
arresti - erano cominciate in modo spettacolare e festoso, come un grande
carnevale. C'erano cornamuse, maschere e un clima di allegria. Poi però sono
scoppiate le violenze, con un'irruzione in una filiale della Royal Bank of Scotland
e migliaia di persone bloccate tra i cordoni di polizia. Quattro cortei Li
hanno ribattezzati i quattro Cavalieri dell'Apocalisse: sono i quattro cortei
partiti ieri mattina da altrettante stazioni ferroviarie del centro della città
- in segno di protesta contro la guerra, il problema della casa, i crimini
della finanza ed i cambiamenti climatici - sono riusciti a raggiungere senza
grossi problemi la loro destinazione finale, la Banca d'Inghilterra, dove per
circa un'ora i manifestanti circondati da polizia e moltissimi fotografi e
telecamere, hanno dimostrato pacificamente. Un'altra manifestazione intanto
prendeva corpo pochi isolati più a nord, nei pressi della stazione ferroviaria
di Liverpool Street, dove centinaia di ambientalisti di Climate Camp - il
gruppo responsabile in passato delle azioni di protesta contro l'espansione
dell'aeroporto di Heathrow - hanno organizzato un sit in di fronte agli uffici
della European Climate Exchange, una sorta di 'borsa' dove i paesi europei si
scambiano le emissioni di anidride carbonica in modo da rispettare le loro
quote nazionali. Il caos nel primo pomeriggio Verso le 14, quando per le strade
della City si contavano circa quattromila persone, è scoppiato il caos: un
gruppo di manifestanti dal volto coperto è riuscita a penetrare in una filiale
della Royal Bank of Scotland nei pressi della Banca d'Inghilterra
vandalizzandone l'interno. Agenti in tenuta antisommossa e protetti da scudi
sono entrati nella banca e sono riusciti a rimuovere i manifestanti, circa una ventina,
al suo interno. Inevitabile a quel punto l'aumento della tensione: i circa
tremila dimostranti bloccati nei pressi della Banca d'Inghilterra hanno
cominciato a prendere di mira la polizia gettando lattine, frutta e farina
contro gli agenti. Alcuni manifestanti sono rimasti feriti negli scontri,
terminati poi intorno alle 15.30 quando la maggior parte dei dimostranti e
riuscita ad attraversare i cordoni della polizia. Proteste a Trafalgar Un'altra
manifestazione - organizzata dai gruppi pacifisti Stop the War, Campaign for
Nulear Disarmament, Palestine Solidarity Campaign e dalla British Muslim
Initiative - si è svolta, a partire dalle 14, nel centro di Londra. I
manifestanti si sono dati appuntamento dinanzi all'ambasciata statunitense a
Grosvenor Square ed hanno sfilato fino a Trafalgar dove circa 5.000 persone -
secondo le stime degli organizzatori - hanno ascoltato i comizi di diversi
esponenti del movimento pacifista. Tra i 32 arrestati, ci sono undici persone
fermate dopo essere state fermate a bordo di un veicolo blindato con indosso
uniformi false della polizia. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri
4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 0 Proteste e scontri nel cuore di Londra Un morto tra i
manifestanti: malore di Redazione Decine di cariche della
polizia e 32 arresti alla vigilia del G20. Undici finiti
in carcere indossano false divise della polizia. Irruzione nella Royal Bank of
Scotland. Il terrore dei dirigenti sotto assedio: "Ci accusano della crisi
e ci odiano" Londra - Qualcuno ha già paragonato il G20 di Londra al G8 di Genova nel 2001. E' troppo presto per
fare bilanci ma si segnala già una vittima per gli scontri di piazza tra
manifestanti e polizia. L'uomo sarebbe morto per collasso cardiaco. Secondo
quanto riferisce Scotland Yard i soccorsi sono stati chiamati dagli stessi
dimostranti, che alla polizia schierata hanno segnalato un uomo sdraiato per
terra in una stradina, la St Michael Alley, alle spalle della manifestazione
nella City. L'uomo non respirava più. In quei momenti concitati sono proseguiti
i lanci di bottiglie contro la polizia che tentava di fare un cordone di
sicurezza per agevolare i soccorsi. Trasportato poi all'ospedale l'uomo è
deceduto. La City sotto assedio Le proteste - durante le quali ci sono stati 32
arresti - erano cominciate in modo spettacolare e festoso, come un grande
carnevale. C'erano cornamuse, maschere e un clima di allegria. Poi però sono
scoppiate le violenze, con un'irruzione in una filiale della Royal Bank of Scotland
e migliaia di persone bloccate tra i cordoni di polizia. Quattro cortei Li
hanno ribattezzati i quattro Cavalieri dell'Apocalisse: sono i quattro cortei
partiti ieri mattina da altrettante stazioni ferroviarie del centro della città
- in segno di protesta contro la guerra, il problema della casa, i crimini
della finanza ed i cambiamenti climatici - sono riusciti a raggiungere senza
grossi problemi la loro destinazione finale, la Banca d'Inghilterra, dove per
circa un'ora i manifestanti circondati da polizia e moltissimi fotografi e
telecamere, hanno dimostrato pacificamente. Un'altra manifestazione intanto
prendeva corpo pochi isolati più a nord, nei pressi della stazione ferroviaria
di Liverpool Street, dove centinaia di ambientalisti di Climate Camp - il
gruppo responsabile in passato delle azioni di protesta contro l'espansione
dell'aeroporto di Heathrow - hanno organizzato un sit in di fronte agli uffici
della European Climate Exchange, una sorta di 'borsa' dove i paesi europei si
scambiano le emissioni di anidride carbonica in modo da rispettare le loro
quote nazionali. Il caos nel primo pomeriggio Verso le 14, quando per le strade
della City si contavano circa quattromila persone, è scoppiato il caos: un
gruppo di manifestanti dal volto coperto è riuscita a penetrare in una filiale
della Royal Bank of Scotland nei pressi della Banca d'Inghilterra
vandalizzandone l'interno. Agenti in tenuta antisommossa e protetti da scudi
sono entrati nella banca e sono riusciti a rimuovere i manifestanti, circa una
ventina, al suo interno. Inevitabile a quel punto l'aumento della tensione: i
circa tremila dimostranti bloccati nei pressi della Banca d'Inghilterra hanno
cominciato a prendere di mira la polizia gettando lattine, frutta e farina
contro gli agenti. Alcuni manifestanti sono rimasti feriti negli scontri,
terminati poi intorno alle 15.30 quando la maggior parte dei dimostranti e
riuscita ad attraversare i cordoni della polizia. Proteste a Trafalgar Un'altra
manifestazione - organizzata dai gruppi pacifisti Stop the War, Campaign for
Nulear Disarmament, Palestine Solidarity Campaign e dalla British Muslim
Initiative - si è svolta, a partire dalle 14, nel centro di Londra. I
manifestanti si sono dati appuntamento dinanzi all'ambasciata statunitense a
Grosvenor Square ed hanno sfilato fino a Trafalgar dove circa 5.000 persone -
secondo le stime degli organizzatori - hanno ascoltato i comizi di diversi
esponenti del movimento pacifista. Tra i 32 arrestati, ci sono undici persone
fermate dopo essere state fermate a bordo di un veicolo blindato con indosso
uniformi false della polizia. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri
4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 0 Seul agli Usa: rappresaglie se toccate il satellite di
Redazione La Corea del Nord minaccia di ricorrere alla rappresaglia contro
Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud nell'eventualità che il proprio satellite
venisse intercettato dai sistemi antimissile dispiegati nell'area. Obama fa
muro: "La risposta sarà rigorosa" Seul - La Corea del Nord minaccia
di ricorrere alla rappresaglia contro Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud
nell'eventualità che il proprio satellite, il cui lancio è stato annunciato tra
il 4 e l'8 aprile, venisse intercettato dai sistemi antimissile dispiegati
nell'area. L'avvertimento è giunto oggi dall'agenzia di regime nordcoreana
Kcna, che ha citato le parole di un alto esponente dell'Armata del Popolo di
Pyongyang. La replica di Obama Al lancio di un missile della Corea del Nord,
fissato tra il 4 e l8 aprile, deve seguire una
"risposta rigorosa e unita". è il punto su cui hanno concordato il
presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e quello della Corea del Sud, Lee
Myung-bak, a Londra per il vertice. Obama e Lee Myung-bak si sono incontrati
oggi a margine del vertice del G20 sulleconomia mondiale. Lufficio del presidente sudcoreano
ha diramato un comunicato dopo lincontro tra Obama e Lee spiegando che
hanno raggiunto un accordo "per lavorare insieme in vista di una reazione
congiunta al lancio". La Corea del Nord ha annunciato limminente lancio, fra il 4 e l8 aprile, di un
"satellite per telecomunicazioni". Secondo Usa, Giappone e Corea del Sud,
si tratterebbe in realtà del test simulato di un vettore missilistico
intercontinentale, in grado di colpire lAlaska. ©
SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
n. 79
del 2009-04-02 pagina 5 «Il G8 fisserà le regole del mercato globale» di
Adalberto Signore Berlusconi nella capitale inglese anticipa gli esiti del G20: «Qualche decisione sarà presa, ma solo alla Maddalena verrà
redatto il nuovo codice per economia e finanza». Il dispiacere per la morte del
giovane manifestante: «Ma questi vertici sono indispensabili» nostro inviato a
Londra È quasi mezzanotte e mezzo quando Silvio Berlusconi rientra all'Hotel
Claridge's dopo la cena a Downing Street con gli altri leader del G20 e la notizia della morte di uno dei manifestanti è sulle
agenzie di stampa solo da pochi minuti. Il premier non nasconde il suo
disappunto perché, spiega, «lo abbiamo saputo adesso» e «sono molto
dispiaciuto». Le circostanze della morte non sono ancora chiare, ma la memoria
non può non andare al G8 del 2001. «Londra come Genova?», chiede un cronista.
Il Cavaliere scuote la testa: «Questa è la parte negativa di vertici che sono
comunque indispensabili». Un summit, quello che si apre oggi, nel quale si
cerca di conciliare le diverse ricette alla crisi economica messe sul piatto da
Sarkozy e Merkel da una parte e Brown ed Obama dall'altra. È anche per questo
che secondo il Cavaliere il G20 sarà «solo l'inizio».
Pur essendo convinto che nel vertice di Londra si «adotterà qualche decisione
immediata», infatti, Berlusconi è dell'idea che per mettere nero su bianco il
«nuovo codice dei comportamenti finanziari ed economici mondiali» sia
necessario un tavolo più ristretto. Perché è più facile prendere decisioni,
certo. Ma anche perché Europa e Stati Uniti ancora non sono sulla stessa
lunghezza d'onda. Per usare le parole del segretario generale della Farnesina
Giampiero Massolo, «il negoziato è in corso». Con i grandi dell'Ue che puntano
soprattutto sulle nuove regole e gli incentivi ai consumi, e Washington che
preferirebbe privilegiare un rifinanziamento del Fondo monetario. Che siano
queste le tre leve per uscire dalla crisi sono tutti d'accordo, il problema
resta come modulare gli interventi. Per questo il presidente del Consiglio è
convinto che «nuove regole» per evitare le speculazioni finanziarie e per fare
la guerra ai paradisi fiscali «arriveranno» solo «con il G8» in programma a
luglio a La Maddalena. Un tavolo al quale l'Italia porterà come sua proposta
proprio il Global Standard su cui «stiamo lavorando». Un punto, questo, su cui
il premier è deciso ad andare avanti, tanto quanto Giulio Tremonti che in
materia non esita a definirsi «interventista». «Il ministro dell'Economia -
spiega il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, anche lui a Londra - l'ho
visto sulla linea di Sarkozy». Quella franco-tedesca, dice Berlusconi a tarda
notte, «è la nostra linea». Il Cavaliere, poi, insiste anche sulla necessità di
dare un forte segnale di copertura sociale e conferma di voler proporre alla
riunione di oggi un Social Pact, così che «si possa sostituire al pessimismo
l'ottimismo e trasformare la paura in speranza». Il messaggio conclusivo di
questo G20, dice, sarà «non abbiate paura». Perché
«gli Stati ci sono e faranno la loro parte». Berlusconi parla anche di Obama e
spiega di aver risposto alla lettera del presidente americano e di aver accolto
la sua proposta di tenere a La Maddalena un vertice sui cambiamenti climatici.
Un argomento affrontato con Hillary Clinton anche durante la cena al numero 10
di Downing Street. Che per Berlusconi è stata anche l'occasione per scambiare
qualche idea con il nuovo inquilino della Casa Bianca, visto che un vero e
proprio bilaterale Italia-Usa non è in agenda. «Non lo abbiamo chiesto», spiega
il Cavaliere, perché «non ci sono argomenti nuovi su cui intrattenerci» e
«abbiamo tutto chiaro». Dopo l'incontro nel primo pomeriggio con il primo
ministro giapponese Taro Aso («abbiamo fondato un grande partito della libertà
e il mio gradimento è al 66,4%», gli ha raccontato il Cavaliere), il presidente
del Consiglio torna poi sul piano-casa che, spiega, «non ho mai chiamato così».
Per ora, dice, si tratta solo di un «piano-famiglia». Che nelle speranze del
governo riuscirà a immettere «nel circuito economico 60-70 miliardi di euro».
Poi verrà anche il «grande piano-casa per dare un'abitazione a chi non ce
l'ha». Per il momento, comunque, Berlusconi è «molto soddisfatto» visto che in
mattinata il governo ha incassato il via libera degli enti locali al decreto
sulla casa che sarà varato dal Consiglio dei ministri tra dieci giorni. Un
provvedimento, ha spiegato in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, che viene
soprattutto incontro alle esigenze delle famiglie che «potranno aumentare del
20% la volumetria» delle case mono e bifamiliari. Berlusconi fa anche due
conti: «Se il 10% dei proprietari di case approfittassero dell'offerta,
entrerebbero nel circuito economico 60-70 miliardi di euro, quasi tutti
provenienti da depositi bancari». Un provvedimento, spiega, che riguarda «anche
le villette a schiera che sono considerate monofamiliari» e che darà la
possibilità anche di abbattere e ricostruire gli edifici giudicati «obsoleti».
Insomma, i proprietari «possono chiamare già da oggi i progettisti e
commissionargli il lavoro». Il premier, però, è già pronto a rilanciare. E
spiega che il vero piano, quello con la P maiuscola, consisterà nella
«realizzazione in ogni capoluogo di provincia di un insediamento urbanistico»,
così da «dare una casa a chi una casa non ha» a cominciare dalle giovani coppie
«che oggi non si sposano perché non c'è un'offerta di locazione adeguata». ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
Economia
Hedge sorvegliati speciali dal Fmi%0A%0D%0A%0Dhttp://www.affaritaliani.it/economia/g2002042009.html">
G20/ Sarkò: "E' necessario cooperare". Hedge
sorvegliati speciali dal Fmi Giovedí 02.04.2009 10:16 Parti più concilianti nel
giorno dell'apertura del G20 a Londra. ''Di fronte a
una sfida di tale entità, la cooperazione non è una scelta, ma una
necessita''', ha affermato infatti il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il
vertice, ha spiegato, ''deve consentirci di andare oltre e dare concretamente
applicazione ai principi stabiliti a Washington'' nel G20
di novembre. A Washington furono indicati quattro principi, ricorda il
presidente francese, per guidare l'azione di fronte alla crisi: ''La necessita'
di un rilancio coordinato e concertato, il rifiuto del protezionismo, una
migliore regolamentazione dei mercati finanziari e una nuova governance
mondiale''. Sarkozy ha sottolineato che ''le principali economie del mondo
hanno fornito sforzi giganteschi per fare fronte alla crisi'', ma tutti
dovranno essere ''pronti a fare di piu' se le circostanze lo richiederanno''.
''Sara' questo principio di fare di tutto per la crescita mondiale - ha detto -
che chiederò a Londra''. Per Sarkozy è prioritario ''avanzare sulla questione
della regolamentazione dei mercati finanziari'' auspicando in questo senso
l'adozione di un documento che ''individui i paradisi fiscali, i cambiamenti
che da essi attendiamo e le conseguenze che il loro rifiuto di attenervisi
comporterebbe''. Sul tema della regolazione dei mercati finanziari, si è
espresso anche il ministro delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck che ha
raccolto con soddisfazione gli sforzi statunitensi per progredire su questo
terreno, che ha definito il tema più importante del G20
di Londra. "Le aspettative del vertice sulla regolamentazione - ha detto
alla radio Deutschlandfunk - non sono alte, sono realistiche". "Dal
mio punto di vista - ha aggiunto - la cosa più imortante è che riusciamo ad
accordarci, anche con gli Usa e i britannici, sul principio che nessun prodotto
finanziario, nessun soggetto che partecipa ai mercati e nessun mercato
finanziario resti senza regolamentazione e senza supervisione. Questo è il
nostro messaggio". Secondo quanto si apprende nella bozza di comunicato
finale i leader del G20 intendono sottomettere per la
prima volta i grossi hedge fund a supervisione attraverso una nuova agenzia
internazionale collegata al Fmi. "L'ammnistrazione Obama - ha spiegato
Steinbrueck - è più ambiziosa del governo britannico in materia di
regolamentazione dei mercati. Ma il governo britannico starà molta attento a
non lasciarsi isolare e osserverà molto da vicino quello che faranno gli
statunitensi". tags: g2002042009
( da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
Borse Ue
toniche. Tokyo ai massimi. E i mercati si aspettano i tassi all'1% Giovedí
02.04.2009 10:27 Ancora acquisti sui mercati. Mentre a
Londra è in corso il G20 che dovrà mettere mano anche alle regole sulla finanza
internazionale, le Borse europee aprono toniche. L'indice Ftse di Londra
guadagna il 2,50% a 4.054,35 punti. Il Cac 40 di Parigi avanza del 2,01% a
2.896,67 punti e il Dax tedesco segna un +1,03% a 4.173,62 punti. A
Piazza Affari il Mibtel sale del 2,3% a 13.272 punti. Nonostante lo scetticismo
di alcuni, gli operatori si attendono dei risultati concreti dalla riunione di
Londra, soprattutto in tema di trasparenza finanziaria. Cavallo di battaglia
dell'asse franco-tedesco. I mercati sono anche galvanizzati dal fatto che la
Banca Centrale Europea metterà nuovemente mano al costo del denaro, tagliandolo
di un altro mezzo punto e portandolo all'1%. Il livello più basso nella storia
dell'Eurotower. La leva dei tassi come antidoto alla crisi è stata peraltro
richiesta ieri dall'Ocse. La forbice nei confronti degli Stati Uniti, dove la
forchetta è compresa tra da zero e 0,25%, si va dunque accorciando. Jean-Claude
Trichet, numero uno della Bce, ha più volte ripetuto però di non voler seguire
la strada di politica monetaria intrapresa dal collega Ben Bernanke, perché
considerata "controproducente". L'Ocse, inoltre, ha chiesto anche
alla banca centrale di agire non solo sul versante tassi, ma anche con
"misure di accomodamento quantitativo" tese a sostenere la domanda.
In questo modo l'organizzazione di Parigi ha auspicato che la Bce proceda su
sentieri simili a quelli già intrapresi dalla Fed e dalla Banca d'Inghilterra.
Entrambe si sono impegnate a rilevare obbligazioni private e pubbliche
procedendo ad aumenti delle loro riserve (materialmente finanziando gli
acquisti stampando nuova moneta). Nei giorni scorsi, il vice presidente della
Bce, Lucas Papademos, aveva ipotizzato la possibilità di studiare manovre per l'eventuale
acquisto di obbligazioni societarie. pagina successiva >>
( da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
G20/ Scontri a Londra, un
morto. Si temono nuovi incidenti Giovedí 02.04.2009 09:51 E' morto per cause
naturali, l'uomo trovato senza vita ieri durante le manifestazioni di protesta
e gli scontri a margine del vertice del G20 a
Londra. E per oggi la polizia teme nuovi incidenti. Un manifestante,
presente quando l'uomo si è accasciato, ha riferito che l'uomo aveva circa
trentanni. Scotland Yard, nel comunicato diffuso in nottata, ha detto che gli
agenti sono stati allertati da alcune persone che hanno segnalato la presenza
di una persona che aveva perso i sensi in un vicolo, presso la Banca
d'Inghilterra, in prossimità delle dimostrazioni. Simon O'Brien, comandante
della squadra incaricata della sicurezza del G20, ha
raccontato a Sky News come sono andate le cose. "Una persona - ha detto
O'Brien - si è avvicinata al cordone di polizia in Birchin Lane per dire che
oltre l'angolo con Cornhill c'era un uomo a terra. Il funzionario ha mandato
due agenti medici e poichè la folla continuava un fitto lancio di pietre e
bottiglie contro di loro hanno spostato l'uomo svenuto da St Michael Alley
al'edificio della borsa per tentate la rianimazione". La persona è stata
quindi trasportata in ospedale dove è stata dichiarata morta. GLI SCONTRI NELLA
CAPITALE INGLESE: LA CRONACA Attivisti anti-guerra, ambientalisti, no global
anti-capitalisti. Londra a ferro e fuoco. Si infiamma la protesta anti-G20: i manifestanti si sono scontrati con la polizia e hanno
infranto numerose vetrine. Assediata anche la bank of England dove un
poliziotto è stato colpito con una grossa sbarra. I manifestanti hanno fatto
irruzione negli uffici londinesi della Bank of Scotland. Secondo testimoni,
sfondate le vetrine dell'edificio, si sono riversati all'interno e hanno iniziato
a lanciare mobili e sedie. Fino a poco tempo fa fiore all'occhiello del sistema
creditizio britannico, è uno degli istituti più colpiti dalla crisi. Cariche
della polizia anche a Cannon Street. Almeno 23 manifestanti sono stati fermati.
Il Times ha descritto il clima e le misure pre-vertice, definendo Londra come
una ''fortezza'', mentre il quotidiano City AM titola la sua prima pagina ''G20: Una città sotto assedio''. LONDRA BLINDATA. Cecchini
sopra i tetti, tombini bullonati, quasi 3.000 telecamere di sicurezza ad ogni
angolo delle strade (costo previsto 7,5 milioni di sterline, circa 8,4 milioni
di euro). CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO DEGLI SCONTRI LA PROTESTA. Al centro
della protesta la City di Londra, vista da molti come l'ombelico dell'attuale
crisi. Quattro marce di protesta, "I Cavalieri dell'Apocalisse' sono
arrivati nelle sedi della Bank of England e l'ambasciata Usa: da Moorgate il
rosso, che rappresenta gli orrori della guerra; da Liverpool Street, il verde,
che simboleggia i cambiamenti climatici; da London Bridge, l'argento, simbolo
dei guai creati dai finanzieri; e da Cannon Street, il nero, che ricorda quanti
hanno perso il lavoro per la crisi. Giovedì le manifestazioni si concentreranno
all'ExCel Centre a Docklands, nella parte orientale della città, dove avverrà
il vertice. Manifestazione a Londra contro il G20, le
immagini degli scontri GUARDA LA GALLERY I gruppi della coalizione "G20 Meltdown" (in riferimento alla catastrofe che
risulterebbe dalla fusione di un reattore nucleare) si sono dati appuntamento
dinanzi alla Bank of England, trasformata in fortezza, "il ventre della
bestia". Nel primo pomeriggio, invece, la Coalizione contro la Guerra ha
manifestato dinanzi all'ambasciata statunitense a Londra per chiedere il ritiro
delle truppe da Iraq e Afghanistan e il disarmo nucleare. La cosiddetta
"Campagna per il Cambiamento climatico", programmata a Square Mile,ha
porato nel pomeriggio un blocco di ghiaccio fino al recinto di Ex-Cel. Gli
organizzatori hanno detto ai loro accoliti di muoversi in continuazione,
rimanere in piccoli gruppi ed essere pronti ad "obbedire" agli sms
che indicheranno gli "obiettivi". Nell'ultima settimana, gruppi come
Whitechapel Anarchist Group, Class War e Wombles, hanno avuto riunione
carbonare per coordinare le tattiche. La gente prima di tutto. Londra, Berlino,
Francoforte: manifestazioni contro il G20 GUARDA LA
GALLERY GIORNATA FITTA PER OBAMA. Dopo i colloqui con Gordon Brown a Downing
Street, in vista del summit del G20 che si aprirà
giovedì a Londra, il presidente statunitense ha incontra a margine del summit
anche il collega cinese Hu Jintao e l'omologo russo Dmitry Medvedev. Poi il
leader americano e consorte saranno ricevuti a Buckingam Palace dalla Regina
Elisabetta II. Infine parteciperanno alla cena di apertura del G20 dove sono attesi i leader mondiali che cercheranno di
trovare una soluzione coordinata alla crisi economica. CENA A DOWNING STREET. I
diecimilia poliziotti schierati a Londra saranno messi a dura prova. Le
autorità infatti devono garantire protezione a 40 delegazioni dei leader
mondiali e nel frattempo gestire le manifestazioni di protesta organizzate in
tutta la città. In serata i leader mondiali e le first lady saranno a cena a
Downing Street. Cene separate, da una parte Brown con i Grandi, dall'altra
Sarah Brown che farà da anfitriona alle mogli. La grande assente sarà Carla
Bruni che non accompagnerà il marito al G20. Il Times
non lascia cadere la vicenda nel vuoto e parla di un "grave
affronto". La premier dame solitamente accompagna il marito nei suoi
spostamenti all'estero e la sua assenza al G20 verrà
"inevitabilmente considerata come un affronto a Londra". Segue/ Gli
ospiti, il menù e i regali. Le curiosità pagina successiva >>
( da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
G20/ Scontri a Londra, un
morto. Si temono nuovi incidenti Giovedí 02.04.2009 09:51 GLI OSPITI. Fra le
ospiti, anche se si attende ancora conferma, la moglie del presidente russo,
Svetlana Medvedeva, amante della vita mondana, delle belle arti e della moda
nazionale. Spicca di meno, invece, l'assenza di due consorti maschi, Joachim
Sauer, marito del cancelliere tedesco Angela Merkel, e l'ex capo di stato
argentino, marito dell'attuale presidente, Nestor Kirchner. La First Lady
statunitense, Michelle Obama, avrà occasione di conoscere Jk Rowling, l'autrice
di Harry Potter. Tra gli ospiti anche l'atleta britannica Kelly Holmes,
medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Atene nel 2004, Naomi Campbell, Martha
Lane Fox, la geniale fondatrice di lastminute.com (il sito che consente
l'acquisto all'ultimo minuto di vacanze a prezzi stracciati) e rappresentanti
del mondo della moda, dello sport, delle aziende e delle arti. IL MENU'.
Antipasco: salmone scozzese servito con cavolo marinato e una selezione di
verdure provenienti dal Sussex e dal Surrey. Piatto principale: costolette di
agnello della valle di Elwy nel Galles del nord, contorno patate reali della
Jerse e funghi selvatici in salsa di menta. Infine torta con la crema. <
< pagina precedente pagina successiva >>
( da "Affari Italiani (Online)"
del 02-04-2009)
Argomenti: G 20
G20/ Scontri a Londra, un
morto. Menù low cost per i Grandi Giovedí 02.04.2009 09:51 Per i vegetariani
polpette di patata accompagnate con sedano di montagna. Il menù è stato
organizzato da Jamie Oliver, chef molto noto nel Regno Unito per aver
rivoluzionato i pasti che servono agli alunni delle scuole, sottolineando la
necessità di evitare cibi precotti e sceglie ingredienti naturali a prezzi
accessibili. A differenza delle altre volte, il menù questa volta sarà
all'insegna dell'austerity. Soltanto sei portate cucinate come potrebbe fare
una buona casalinga, evitando ingredienti pretenziosi. Bandito il maiale per
non offendere la sensibilità dei musulmani come il premier turco Erdogan. I
REGALI. E' un momento particolarmente delicato questo soprattutto dopo la geffe
di Brown. Quando era andato a trovarlo a Washington qualche settimana fa, il
premier inglese aveva regalato a Obama un prezioso portapenne ricavato dalla
scafo della "Gannet", una celebre nave antischiavista della marina
britannica. In cambio, Obama se n'era uscito con "il meglio del cinema
americano" in 25 Dvd. Mancanza di tatto o di rispetto hanno detto in
molto. FoxNews non si è lasciata scappare la gaffe ci ha ricamato sopra
un'agguerrita campagna stampa convincendo centinaia di americani a spedire una
lettera di scuse a Brown. Il portavoce della Casa Bianca Gibbs, finora, ha
mantenuto il più stretto riserbo sul dono che verrà fatto. Brown invece ha già
scoperto le sue carte. Gli omaggi scelti sono tutti nel segno della
"creatività britannica": una cravatta disegnata da tre sarti di
grido, una tovaglietta da tè in lino, candele firmate e cioccolata finissima.
< < pagina precedente
( da "Corriere.it" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Francia
e Germania: nessun atto finanziario sia sottratto al controllo dei governi Oggi
a Londra i leader cercano una sintesi Dopo le violenze in strada della vigilia,
i capi dei 20 Paesi lavorano a una ricetta per uscire dalla crisi economica
LONDRA - E' il giorno del vertice. Dopo una vigilia contrassegnata dagli
scontri nella City tra manifestanti anti-capitalismo e polizia - che portano un
bilancio di un morto (per cause naturali) e di alcune decine di arrestati tra i
dimostranti - i capi di stato e di governo stabiliranno oggi una linea comune
per affrontare le nuove sfide dell'economia, in particolare in tempi di crisi.
Un'operazione non scontata viste le divergenze di opinione sulle ricette da
adottare. In particolare, l'asse franco-tedesco chiede che non vi siano
allentamenti nei controlli da parte dei governi. BERLUSCONI DISTACCATO - Il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è arrivato al
centro Excel nella zona dei Docklands a Londra, dove oggi si svolge il vertice
dei G20 sulla crisi economica. Berlusconi è stato accolto dal padrone di
casa, il premier britannico Gordon Brown, al quale ha consegnato un articolo
dalla sua rassegna stampa. Dopo la foto di rito, i due si sono salutati con un
«ciao ciao» in italiano. Berlusconi affronta il vertice da una posizione
distaccata. In più di un'occasione ha fatto sapere di riporre le proprie
aspettative soprattutto nel vertice del G8 che si terrà a luglio alla Maddalena
e che sarà da lui stesso presieduto. LA DIPLOMAZIA A TAVOLA - Il vertice è
stato preceduto ieri sera da una cena a Downing Street tra i leader del summit.
Barack Obama è stato seduto accanto alla cancelliera tedesca Angela Merkel, il
leader europeo che con più vigore in queste settimane si è opposto alla ricetta
americana per uscire dalla crisi. E che ieri ha lanciato un vero e proprio
ultimatum sulle regole a Stati Uniti, ed al suo alleato speciale britannico,
insieme al Nicolas Sarkozy, con cui in questa occasione ha rinsaldato e
rilanciato un solido asse franco-tedesco. E, naturalmente non a caso, il
presidente francese ieri sera al tavolo di Downing Street, imbandito
esclusivamente del «meglio della cucina britannica» dallo chef star televisiva
Jamie Oliver, sedeva vicino a Gordon Brown, a cui evidentemente era stato
affidato il compito di cercare, tra una portata e l'altra, di ridurre le
differenze, apparse quanto mai ampie nelle conferenze stampa delle due coppie
di leader ieri, in vista del summit di oggi. In effetti, tra Brown e Sarkozy
l'attento protocollo del premier britannico ha messo - secondo il piano dei
posti a tavola che è stato diffuso alla stampa - il presidente cinese Hu
Jintao. Silvio Berlusconi, invece, era seduto tra il premier olandese Jan Peter
Balkenende e il primo ministro indiano Manmohan Singh, che aveva al suo fianco
la 'presidentá argentina Cristina Kirchner. stampa |
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
La prime
à la casse crée un rebond en trompe-l'il du
marché automobile LE MONDE | 02.04.09 | 10h18 * Mis à jour le 02.04.09 | 10h59
Réagissez Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Euphorie sur le marché
automobile ? Ce serait un peu osé pour résumer les ventes du mars. Certes, après
cinq mois de baisse continue, les immatriculations de voitures particulières
neuves sont reparties à la hausse (+ 8,1 % sur un an). Toutefois, sur le
trimestre, elles restent en baisse de 3,9 %. Les constructeurs français sont
les premiers bénéficiaires de cette embellie printanière : leurs ventes ont
bondi de 14,6 %, tandis que celles des marques étrangères sont quasi stables (+
0,5 %). PSA Peugeot Citroën progresse de 15,9 %, Renault de 12,8 %. La prime à
la casse, instaurée en janvier
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Vous
Envoyez vos photos du sommet de l'OTAN LEMONDE.FR | 02.04.09 | 10h41 Réagissez
Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Habitant de Strasbourg,
manifestant anti-OTAN, ou voyageur de passage dans la capitale alsacienne,
envoyez-nous vos photos par e-mail à focus@lemonde.fr, en précisant vos
nom et prénom. Une séléction d'images sera publiée par Le Monde.fr Sur le même
sujet Vidéo Sommet de l'OTAN : Alliot-Marie défend le dispositif de sécurité
Vous Envoyez vos photos du sommet de l'OTAN Les faits Vivre à Strasbourg
pendant le sommet de l'OTAN Les faits Des clowns paradent contre le
"cirque sécuritaire" à Strasbourg Les faits Incidents à Strasbourg
entre policiers et manifestants anti-OTAN Les faits Un tête-à-tête Sarkozy-Obama aura lieu à Strasbourg Décryptage G20, OTAN : le
pari diplomatique de Nicolas Sarkozy CONDITIONS Pour nous envoyer vos
témoignages, merci de vous conformer à ces quelques conditions techniques :
Textes - Vos témoignages écrits doivent comporter 1 500 signes maximum (espaces
compris) Photos - 5 photos maximum par envoi. Les ensembles de photos
devront être compactés aux formats .zip ou .rar - Format : JPEG, 72 dpi, 1 200
pixels de largeur maximum - Poids : 500 Ko maximum par photo Légendes des
photos - Précisez le prénom et le nom de l'auteur - La légende de chaque photo
ou vidéo comprendra 300 signes maximum. Elle devra indiquer notamment le lieu
et la date de la situation photographiée. - En envoyant votre témoignage par
courrier électronique, vous devrez écrire en toutes lettres : "Je certifie
être l'auteur de cette photo et j'accepte l'ensemble des conditions de dépôt
stipulées sur Le Monde.fr." AUTORISATIONS - Les déposants autorisent
l'utilisation de leurs textes et photographies par Le Monde interactif pour une
publication sur Le Monde.fr et dans le groupe Dailymotion du Monde.fr. - Les
témoignages seront toujours utilisés avec mention du nom de l'auteur.
L'utilisation de ces éléments ne pourra donner lieu à un versement de droits
d'auteur ou à une rétribution sous quelque forme que ce soit. - Le Monde
interactif s'engage à prendre le plus grand soin des uvres confiées dans le cadre de ce service, mais ne pourra
en aucun cas être tenu pour responsable des pertes ou dommages occasionnés aux uvres.
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Le
constructeur français de bateaux Bénéteau prépare un plan social LEMONDE.FR
avec AFP | 02.04.09 | 07h47 * Mis à jour le 02.04.09 | 07h49 Réagissez Classez
Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Touché, mais pas encore coulé. Le
constructeur français de bateaux Bénéteau prépare "un plan social qui
pourrait entraîner la suppression de 700 à 800 emplois" après avoir vu son
carnet de commandes chuter "de 50 % par rapport à la même période en
2008", indique Le Figaro, jeudi 2 avril. Sur le même sujet Les faits Logements
: les mises en chantier diminuent, les ventes frémissent Entretien Jacques
Delors : "Il faut réhabiliter limpôt
citoyen" Pour l'économiste Michel Dollé, l'emploi est "en
miettes" Infographie L'évolution du PIB français depuis 1990 Edition
abonnés
Archive : Récession d'une ampleur inédite pour la France Sur le même sujet
Compte rendu Le constructeur français de bateaux Bénéteau prépare un plan
social Décryptage La prime à la casse crée un rebond en trompe-l'il du marché automobile Cadrage Régulation de la finance : ce que va proposer le G20 Les faits
Airbus Allemagne reconnaît à son tour avoir espionné ses salariés Reportage
Ambiance mouvementée au congrès de la FNSEA Fin janvier le constructeur naval
tablait sur une chute de "30 à 40 %" de son chiffre d'affaires sur
l'exercice 2008-2009 après avoir annoncé une chute de 48 % de son chiffre
d'affaires au premier trimestre (clos fin novembre) de son exercice. Le
groupe basé en Vendée avait reconduit des mesures de chômage partiel pour les
15 premiers jours de février pour un millier de salariés, selon la CGT. Le
Figaro indique que "dès janvier, Bénéteau avait dû recourir au chômage
partiel pour plus de 3 000 de ses salariés" [2 000 salariés de Bénéteau et
1 500 de Jeanneau]."Nous avons récemment partagé avec notre personnel
notre inquiétude sur la chute du marché" explique Bruno Cathélinas,
président du directoire, dans les colonnes du quotidien. "Il s'agit
dit-il, de trouver le bon équilibre entre le sauvetage du maximum d'emplois et
la pérennité du groupe". Au début de l'année, le groupe reconnaissait
qu'il était "prématuré de prévoir à quel moment interviendra la
reprise", mais prévoyait "dès la saison 2010 une croissance à deux
chiffres de son activité bateaux". D'après un document interne que se sont
procuré les syndicats, les difficultés actuelles auraient fait perdre 2,7
millions d'heures de travail, rapporte le quotidien. "Ce volume représente
2 000 emplois", selon la CGT de Bénéteau. Le groupe confirmait également
son intention de se diversifier dans les grands bateaux à moteur et l'habitat
résidentiel à ossature de bois, dont la production devait débuter en
"septembre 2009". "Sur leurs douze premiers mois, ces deux
activités généreront un chiffre d'affaires supplémentaire de 25 millions
d'euros", assurait alors Bénéteau.
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Des
mesures visant à encadrer les rémunérations des traders LE MONDE | 02.04.09 |
08h20 * Mis à jour le 02.04.09 | 10h50 Réagissez Classez Imprimez Envoyez
Partagez Partagez : Londres, envoyés spéciaux Sous la pression de l'opinion
publique internationale, les membres du G20 devaient
annoncer, le 2 avril, une série de mesures internationales pour réglementer les
bonus des traders. Les chefs d'Etat et de gouvernement souhaitaient limiter les
rémunérations excessiveset éviter que celles-ci n'encouragent des prises de
risques inconsidérées, comme cela a été le cas dans la crise financière
mondiale commencée à l'été 2007. Sur le même sujet Son Le FMI, embryon d'un
ministère de l'économie mondiale Cadrage Régulation de la finance : ce que va proposer le G20 Compte rendu
Le G20 entaché par la mort d'un manifestant Cadrage Les principaux enjeux
du G20 Portfolio G20 : les banquiers, cibles des manifestants à Londres Infographie G20 : les pays qui participent au sommet Edition abonnés Thématique
: Les enjeux du G20 En dépit des réticences exprimées par les pays émergents,
récemment convertis au capitalisme et désireux de profiter du marché libre, un
consensus a pu être trouvé, lors des réunions préparatoires entre les
"sherpas". Il devait être officiellement entériné, jeudi. Moteur dans
ces discussions en Europe, la France est notamment parvenue à rallier à sa
position le Royaume-Uni, un allié essentiel du fait du poids de la City. Mardi
31 mars, le premier ministre britannique Gordon Brown avait promis que cet
appel à la moralisation serait entendu, que le sommet permettrait de s'accorder
pour encadrer les primes des "princes de la finance". Le G20 a ainsi décidé de prendre à son compte des propositions
spécialement élaborées pour le sommet par le Forum de stabilité financière
(FSF). Selon un participant aux négociations, les membres du G20
se sont entendus pour "s'assurer que la structure de rémunération [des
traders] récompense la performance actuelle [et non pas une promesse de gain
hypothétique futur], soutienne une croissance durable et évite toute prise de
risques excessive". Voilà pour les principes. Concrètement, les bonus des
traders, qu'ils soient employés par des banques, des compagnies d'assurances ou
des sociétés de courtage, ne pourront plus être discrétionnaires. Ils devront
être approuvés par les conseils d'administration de ces établissements. De
plus, les rémunérations devront tenir compte des risques, et à cet effet, une
partie du paiement des bonus, en espèces ainsi qu'en titres, pourrait
n'intervenir qu'une fois le gain constaté. Les établissements devront s'engager
à rendre leur politique de rémunération publique. Enfin, pour contrôler la mise
en uvre de ces principes, le G20
prévoit, dans chacun des pays membres, l'assistance des autorités de contrôle
du secteur financier. Celles-ci devront tenir compte des salaires octroyés aux
traders dans leur évaluation de la solidité financière d'un établissement.
Elles pourraient ainsi demander à une institution qui prendrait trop de risques
d'augmenter le niveau de ses fonds propres. En février, la France fut le premier
pays à adopter un "code éthique" pour ses traders, que les banques
françaises se sont engagées à appliquer dès 2010. Arnaud Leparmentier, Virginie
Malingre et Anne Michel
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Bataille
sur la liste des paradis fiscaux LE MONDE | 02.04.09 | 08h17 * Mis à jour le
02.04.09 | 11h04 Réagissez (1) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez :
Londres, envoyés spéciaux Liste ou pas liste ? Les
dirigeants du G20 n'avaient pas décidé, jeudi matin, s'ils publieraient le nom des
paradis fiscaux qui refusent d'échanger des informations avec le fisc ou la
justice. La veille, Nicolas Sarkozy avait exigé qu'une telle liste soit publiée
"tout de suite ou dans quelques jours". Mais la position du président
français suscite des réticences. Pour trois raisons. Les pays émergents Chine et Brésil notamment contestent la légitimité
d'une liste établie par l'OCDE, organisation qui réunit essentiellement les
pays occidentaux. Ensuite, de nombreux paradis fiscaux dont la Suisse, le Luxembourg, la
Belgique et l'Autriche, mais aussi Andorre, Monaco et le Liechtenstein, se sont
engagés à coopérer. Beaucoup estiment qu'il faut leur donner le temps de se
mettre en règle avant de les stigmatiser. Ils suggèrent de soumettre leurs
engagements à contrôle dans quelques mois et de reporter à la prochaine réunion
des ministres des finances du G20, dans six mois, la
publication d'une éventuelle liste. L'OCDE tient cette liste prête. Elle
établit trois catégories de paradis fiscaux : les "blancs", qui
respectent les règles, les "gris" qui se sont engagés à le faire et
les "noirs" qui ont refusé de s'ajuster. Ces derniers sont au nombre
de six : les Philippines, Brunei, le Costa Rica, le Guatemala, la Malaisie et
l'Uruguay. Le principe d'un enregistrement et d'un contrôle des fonds
spéculatifs ils recourent à un endettement massif et sont peu
régulés a été entériné. Paris et Berlin veulent surveiller tous ces fonds
spéculatifs. Les Anglo-Saxons veulent se focaliser sur ceux qui font courir un
risque systémique. Le débat portait, jeudi matin, sur l'ampleur des contrôles à
effectuer. De même, les agences de notation elles
évaluent les risques de crédit des firmes et des Etats seront
enregistrées auprès d'une autorité chargée de les surveiller. Elles ont été accusées
de ne pas avoir vu venir la crise et d'avoir accéléré la chute de certains
établissements en dégradant brutalement leur note. Arnaud Leparmentier,
Virginie Malingre et Anne Michel
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Le G20 veut renforcer les moyens et les pouvoirs des
institutions internationales LE MONDE | 02.04.09 | 07h58 * Mis à jour le
02.04.09 | 11h08 Réagissez (3) Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez :
Londres, envoyés spéciaux La crise financière fait naître un nouvel ordre
économique mondial. Le pouvoir est passé des seuls pays occidentaux, réunis au
sein du G7 (Etats-Unis, Japon, Canada, Allemagne, France, Royaume-Uni, Italie),
à un club élargi aux puissances émergentes du G20 (Chine,
Inde, Brésil, etc.). Elle a remis en selle les institutions internationales,
décriées pendant les années de dérégulation. Réunis mercredi 1er et jeudi 2
avril à Londres, les dirigeants des principales puissances mondiales
s'efforcent de refonder la gouvernance de la planète. C'est ce qui ressort du
communiqué rédigé dans la nuit de mercredi à jeudi par les "sherpas"
et qui devait être approuvé définitivement au petit déjeuner par les chefs
d'Etat et de gouvernement. Le FSF, nouveau gendarme des marchés Fondation. Le
Forum de stabilité financière a été créé en 1999 à linitiative des ministres des finances et des gouverneurs des
banques centrales du G7 après la crise asiatique de1997 et 1998. Périmètre. Il
rassemble autorités monétaires et financières, superviseurs et régulateurs des
grandes places financières et diverses institutions ou organisations
internationales. Mission. Il vise à promouvoir la stabilité financière
internationale, à améliorer le fonctionnement des marchés et à réduire les
risques systémiques. Le Fonds monétaire international (FMI), la Banque
mondiale, le Forum de stabilité financière (FSF) et l'Organisation mondiale du
commerce (OMC) vont constituer les quatre piliers de cette nouvelle
architecture. Leurs moyens seront renforcés, leurs pouvoirs élargis. Les pays
émergents sont appelés à y jouer un rôle à la hauteur de leur poids économique.
Le FMI est le grand gagnant de la réforme : il va voir ses moyens passer de 250
à 750 milliards de dollars (jusqu'à 565milliards d'euros), ce qui lui permettra
d'exercer un nouveau rôle de vigie des déséquilibres macro-économiques mondiaux
et de soutenir plus activement les pays en difficulté. Ce sont 250 milliards de
dollars qui seront apportés par les Etats et 250 autres milliards créés par des
"droits de tirage spéciaux". A l'origine, il était simplement prévu
de doubler les moyens du FMI, mais le président américain, Barack Obama, a
voulu aller plus loin. Par ailleurs, le G20, soucieux
de montrer qu'il se préoccupe aussi des pays les plus démunis, doit autoriser
le FMI à vendre une partie de son stock d'or. Cela lui permettra de prêter 20
milliards de dollars aux pays les plus démunis, comme la République
centrafricaine et la Côte d'Ivoire. Le renforcement du FMI était bloqué par la
querelle sur le partage du pouvoir en son sein
défavorable aux pays émergents. Le G20 demande
d'accélérer la discussion et veut que la réforme des droits de vote y soit
achevée d'ici au printemps 2011. Pékin aurait souhaité un engagement précis sur
ce sujet. Le G20 veut donner au FMI la capacité de prévenir les crises.
Actuellement, il intervient tard dans les cas désespérés, comme il l'a fait
pour l'Islande, la Hongrie et l'Ukraine. Il aura un rôle de surveillance
des déséquilibres macroéconomique qu'il partagera avec le FSF. (Cliquez ici
pour écouter également l'analyse d'Alain Faujas, du service Economie du
"Monde", sur ce renforcement du FMI) Créé dans la foulée de la crise
asiatique, le FSF regroupe depuis 1999 les autorités de tutelle du secteur
financier des pays du G7. Présidé par l'italien Mario Draghi, il était censé
alerter sur les pratiques dangereuses pour l'équilibre du système financier
international. Il n'a pas eu le poids suffisant pour prévenir la crise
financière : ses mises en garde n'ont pas été entendues. A l'avenir, il va
accueillir tous les pays membres du G20, l'Espagne et
la Commission européenne. Il s'agit d'en faire le gendarme mondial des marchés
et des institutions financières. Créé à l'initiative de l'ancien président de
la Bundesbank, Hans Tietmeyer, pour permettre aux banquiers centraux d'empiéter
sur les pouvoirs du FMI, le FSF est désormais invité à travailler avec lui.
Pour asseoir son pouvoir, le G20 souhaite
l'institutionnaliser. Le FSF devrait se transformer en Conseil de stabilité
financière, avec une structure permanente, même si les Chinois ont fait part de
leurs réticences. La Banque mondiale, présidée par Robert Zoellick, est
invitée, avec les autres banques de développement régional, à augmenter, à
ressources constantes au moins pour l'instant, sa capacité de prêts, qui
passera de 200 à 300 milliards de dollar sur la période 2009-2011. La réforme
de ses droits de vote doit être conclue avant le printemps 2010. Quatrième
institution, l'OMC va être invitée à clore le cycle de libéralisation
commerciale de Doha, engagé dans la foulée des attentats du 11 septembre 2001,
aujourd'hui en panne. M.Obama donne ainsi un signal après le récent "Buy
American Act", jugé protectionniste. Le directeur général de l'OMC, Pascal
Lamy, nouveau gendarme du libre-échange, est invité à surveiller les pays qui
érigent de nouvelles barrières commerciales. Les pays conservent le droit de
relever leurs protections dans les limites permises par l'OMC. La réforme de la
gouvernance de l'organisation n'est pas à l'ordre du jour. Arnaud Leparmentier,
Virginie Malingre et Anne Michel
( da "Monde, Le" del
02-04-2009)
Argomenti: G 20
Le G20 entaché par la mort d'un manifestant LEMONDE.FR avec AFP
et Reuters | 02.04.09 | 06h58 * Mis à jour le 02.04.09 | 09h47 Réagissez (2)
Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : REUTERS/Stringer/Uk Plusieurs
personnes ont été blessées lors de heurts avec des manifestants contenus par un
cordon de police qui s'étaient massés contre des barrières de sécurité, près de
la Banque d'Angleterre. Le sommet des chefs d'Etat du G20
s'ouvre, jeudi 2 avril, à Londres pour une journée de travaux qui se veut
historique. Mais le sommet est entaché par la mort d'un manifestant, dans des
circonstances non élucidées. L'homme est mort à l'intérieur d'un cordon
policier sur St Michael's Alley, non loin de la Banque d'Angleterre, où des
milliers de manifestants convergeaient. Sur le même sujet Son Le FMI, embryon
d'un ministère de l'économie mondiale Cadrage Régulation de la finance : ce que va proposer le G20 Compte rendu
Le G20 entaché par la mort d'un manifestant Cadrage Les principaux
enjeux du G20 Portfolio G20 : les banquiers, cibles des manifestants à Londres Infographie G20 : les pays qui participent au sommet Edition abonnés Thématique
: Les enjeux du G20 La police indique l'avoir découvert dans une rue près de la
Banque d'Angleterre. Selon les forces de l'ordre, il est vraisemblable
qu'il soit mort en raison de son état médical, mais que cela ne pourra être
confirmé qu'après autopsie. Les policiers disent
avoir tenté de ranimer l'homme mais avoir aussi fait face à une pluie de
projectiles. Il a été évacué vers un hôpital voisin où il a été déclaré mort.
Plusieurs personnes ont été blessées lors de heurts avec des manifestants
contenus par un cordon de police qui s'étaient massés contre des barrières de
sécurité, près de la Banque d'Angleterre. De nouvelles manifestations sont
prévues jeudi aux alentours de l'Excel, le centre de conférences de l'est
londonien où se déroule le sommet, placé sous très haute surveillance. La
police a indiqué avoir procédé à 63 arrestations, et a ajouté qu'au moins un
policier blessé avait été hospitalisé. Une autre manifestation, de moindre
ampleur, contre l'implication militaire de Londres en Irak et en Afghanistan, a
rassemblé quelques centaines de personnes à Trafalgar Square. Jeudi, le sommet
tentera de trouver les moyens de sortir de la pire crise mondiale depuis les
années 30. Il devrait s'engager sur plusieurs fronts, en premier lieu la
volonté commune des pays de faire leur possible pour sortir leurs pays de la
crise, et un renforcement mondial de la régulation financière pour éviter
qu'elle ne se répète.