CENACOLO DEI COGITANTI |
Guantanamo/ Frattini:
Spirito positivo su questione ex
( da "Virgilio
Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: I commenti di Fini, insomma, "si riferiscono a un caso diverso, che evidentemente non è quello che ci interessa": "Non è una questione di tipo giuridico - ha concluso Frattini - è una questione di solidarietà verso gli Stati Uniti d'America nella lotta al terrorismo nel rispetto dei diritti umani".
20:48 GUANTANAMO: FRATTINI, DA GOVERNO SPIRITO POSITIVO
VERSO USA ( da "Agi"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: ma custodite e protette perche' nel loro Paese correrebbero il rischio di condanna a morte", oppure di tortura. "Quindi", ha concluso il ministro degli Esteri italiano, "non e' una questione di tipo giuridico ma di solidarieta' verso gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, rispettosa dei diritti umani".
Guantanamo: Frattini, da governo spirito positivo con Usa
( da "KataWeb
News" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: ma custodite e protette perché nel loro Paese correrebbero il rischio di condanna a morte", oppure di tortura. "Quindi", ha concluso il ministro degli Esteri italiano, "non è una questione di tipo giuridico ma di solidarietà verso gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, rispettosa dei diritti umani". AGI
Khmer Rossi, al via il processo per genocidio
( da "Cittadino,
Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: il più terribile centro di detenzione e tortura del regime dei Khmer Rossi a Phnom Penh. Dal 1975 al 1979 sono stati 1,7 milioni i cambogiani giustiziati, torturati o morti di fame e di stenti. Ex insegnante di matematica, il 66enne "Duch" si è convertito al cristianesimo ed è stato arrestato nel 1999;
Un tribunale ibrido per gli ultimi Khmer Rouge
( da "Manifesto,
Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Molte organizzazioni internazionali per i diritti umani vorrebbero vedere indagini nella catena delle responsabilità che ampli il quadro. Il pubblico ministero cambogiano ha tagliato corto: ulteriori incriminazioni, ha detto, sono inopportune considerata «la passata instabilità della Cambogia e la necessità di riconciliazione nazionale».
Siamo stati noi ad uccidere otto indigeni Awa
( da "Manifesto,
Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 000 indios, i cui diritti umani sono costantemente violati - secondo quanto denunciato dall'Agenzia per i rifugiati dell'Onu. Lo stato di Narino, stato chiave per la produzione e esportazione di cocaina, è anche teatro di scontro tra le gangs di narcos e i gruppi ribelli.
Vienna, le colombe resistono aspettando Obama
( da "Manifesto,
Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: insufficiente la denuncia della violazione del diritto alla salute dei consumatori come di altri diritti umani (cfr. Zuffa, il manifesto del 7 gennaio). Il 12 febbraio è la volta del direttore dell'agenzia per l'Aids (Unaids) a manifestare il suo sconcerto. La riduzione del danno è già stata sancita fra gli impegni assunti dall'Assemblea generale sull'Aids del 2001,
di MILENA MONTEFIORI SI COMINCIA dai pensieri del biologo
Jean Hamburger per c... ( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Tutte le sfaccettature della dura e complessa battaglia per i diritti umani avvenuta nel secolo scorso sono contenute nel libro Voci contro le barbarie. La battaglia per i diritti umani attraverso i suoi protagonisti' che il giurista Antonio Cassese presenterà oggi alle 17 all'auditorium Cariromagna di via Flavio Biondo 16.
Sessant'anni di diritti umani: Studenti ascolani al Senato
( da "Resto
del Carlino, Il (Ascoli)" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: promuovere nelle nuove generazioni le tematiche legate ai diritti umani e ha attribuito ai partecipanti il ruolo di testimoni dei diritti umani', consegnando simbolicamente alla più giovane e al più grande dei ragazzi presenti la spilla di testimoni della Dichiarazione. Dodici studenti hanno preso la parola in aula, illustrando i contenuti di dodici dei trenta articoli del documento.
Lavoro minorile: da Ugl via a campagna Scream
( da "Denaro,
Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: sicurezza e dignità umana per uomini e donne. I suoi principali obiettivi sono: promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l'occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro. La campagna di sensibilizzazione è attuata attraverso il programma Scream e l'Iniziativa "
Francesco Régis Clet, martire
( da "Avvenire"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Nel 1818 un cristiano rinnegato lo denuncia per soldi. Davanti al carcere e alla tortura padre Régis non cede. Per questo verrà ucciso. Gli altri santi. Letture. chiaramente ogni cosa»). Ambrosiano. Sapienza 13, 1-9; Salmo 52; Marco 11, 12-14. 20-25.
Terrorismo/ Gb, approvata estradizione Abu Qatada in... -2-
( da "Virgilio
Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: poiché prove suscettibili di essere state ottenute sotto tortura potrebbero essere utilizzati contro di lui in un futuro processo. Il ministro degli Interni Jacqui Smith si è dichiarata "felice" per la decisione dei Law Lords. Abu Qatada era in carcere da dicembre, per avere violato i termini della sua libertà condizionale ottenuta nel maggio 2008.
Il caso del giornalista Parwiz Kambakhsh e l'impegno
italiano ( da "Articolo21.com"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: ma a seguito di una grande mobilitazione internazionale - di personalità politiche, media, organizzazioni dei diritti umani -, il 3 febbraio 2008, il Senato afghano ritira la conferma della condanna a morte del giornalista. In un comunicato la Camera alta afghana definisce un "errore tecnico" la sua precedente decisione di approvare la condanna a morte.
Birmania: servono aiuti veri, non buone intenzioni
( da "Articolo21.com"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: è il silenzio sulle violazioni dei diritti umani, sulla pena di morte, sui traffici d?armi e sulle mine antiuomo. E sappiamo quanto la violazione di questi diritti sia diffusa nel pianeta. Ma, torniamo alla mozione sul Myanmar (ex-Birmania per l?appunto). In questo caso, tutti abbiamo sufficiente conoscenza della drammatica e sistematica violazione dei diritti fondamentali dell?
Kosovo indipendente: dai serbi ancora un no
( da "Gazzettino,
Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: rispetto dei diritti umani, la libertà di movimento, il diritto di rientrare e la restituzione delle proprietà non porta nella direzione che serbi e non albanesi vorrebbero», ha dichiarato il ministro serbo per il Kosovo, Goran Bogdanovic. A Pristina, l'attuale premier kosovaro ed ex capo della guerriglia indipendentista dell'Uck nella lotta contro i serbi alla fine degli anni 90,
Militari coinvolti nel delitto Dink
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: critiche da vari ambienti europei e da non pochi gruppi per i diritti umani. In particolare, come ha precisato la Dogan, il colonnello (in pensione) Albay Oz e gli altri cinque militari sono accusati di «negligenza in servizio» perché avrebbero mancato di dare la protezione al giornalista. Nelle settimane precedenti la sua uccisione, Dink, 52 anni, aveva ricevuto minacce di morte.
Il forum per il diritto alla salute: i medici devono curare
gli immigrati ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: È una norma in palese violazione della carta dei diritti umani - ha scritto Francesco Carta, medico del forum della salute - ed è incompatibile col codice deontologico dei medici. Inoltre il nostro compito è curare chiunque lo richieda, compresi gli immigrati che in questo modo vengono allontanati dalle strutture sanitarie».
La guerra al terrore erode i diritti umani
( da "AprileOnline.info"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: in guardia dal rischio di danni permanenti al prezioso impianto dei diritti umani e chiede una rapida azione correttiva La "guerra al terrorismo" ha gravemente danneggiato le norme internazionali per i diritti umani e del diritto umanitario. è il tragico risultato di una ricerca svolta da un gruppo di otto eminenti giuristi internazionali e presentata qualche giorno fa a Ginevra.
L'assessore Stamboulis incontra la vedova di Omar
Venturelli, ucciso in Cile dal regime Pinochet
( da "Sestopotere.com"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: tesi sostenuta da numerose associazioni di diritti umani cilene e mapuche, essendo stata la popolazione indigena particolarmente colpita dalla rete criminale del "Condor". Durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina in Municipio, l'assessore Elettra Stamboulis ha dichiarato di aver accolto con grande favore la proposta di sostenere la causa della vedova Venturelli.
Immigrati/ Calipari: A Lampedusa emergenza ignorata dal
( da "Virgilio
Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: la quale aggiunge che "la gestione del centro dimostra il fallimento di tutta la politica del Governo in materia di emigrazione. L'incapacità del centrodestra di gestire i flussi migratori - conclude - ha trasformato Lampedusa in un lager per migranti costretti a vivere in condizioni disumane e con evidenti violazioni dei diritti umani".
## Hillary Clinton attesa in Cina tra nuove sfide e vecchi
( da "Virgilio
Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: ai diritti umani, argomento personalmente a cuore alla Clinton. Gli Stati Uniti intendono premere per una maggiore partecipazione della Cina ai temi globali, primo fra tutti quello ambientale. "Cercheremo maniere per collaborare su questioni che vanno al di là del semplice interesse reciproco, per rivolgerci a problemi veramente globali"
Cina-Usa/ A Pechino alto apprezzamento per Hillary Clinton
( da "Virgilio
Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: contente una feroce accusa alle violazioni dei diritti umani da parte del governo cinese. "E' una violazione dei diritti umani quando un bambino viene privato del cibo, o soffocato, o annegato, o le sue ossa sono spezzate solo perché nasce femmina" disse l'allora first lady, aggiungendo che "la libertà è il diritto delle persone a riunirsi, organizzarsi e parlare apertamente"
Se l'alunno pugnala il professore la colpa primaria è della
famiglia ( da "EUROPA ON-LINE"
del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: tortura scientifica imposti a Eluana. Ma, nell?interesse dello stesso ragazzo che nasce alla vita, e di chi gli sta attorno, non sarebbe necessario fare qualcosa, anche se non è maggiorenne? DORA SALVINI, VENEZIA Cara signora, del tristissimo episodio di Mestre, cioè del tredicenne che pianta un coltello nella schiena del professore di musica perché costretto a suonare il violino
( da "Virgilio
Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
17 feb. (Apcom) - Il ministro degli Esteri Franco Frattini conferma che il
governo valuterà "con spirito positivo" l'ipotesi del trasferimento
di alcuni ex detenuti di Guantanamo in Italia. "Abbiamo ricevuto una lista
di nomi, di richieste da parte dell'amministrazione americana che stiamo
verificando" ha ribadito il capo della diplomazia, a margine di un
incontro a Roma con la presidente della Camera dei
Rappresentanti Usa Nancy Pelosi. "Confermo che noi valuteremo
queste richieste con spirito positivo" ha dichiarato Frattini, osservando
che "giustamente il presidente Pelosi ha detto 'noi non imponiamo', ma
evidentemente è una richiesta di indicazioni: tutti i Paesi d'Europa lo stanno
facendo, la maggioranza di loro si è detta non disponibile l'Italia si è detta
disponibile a valutare con spirito positivo". Il presidente della Camera
Gianfranco Fini aveva dichiarato ieri che l'Italia non può accogliere detenuti
nelle proprie carceri se non dopo una sentenza della magistratura o dopo
accordi bilaterali tra due paesi. Oggi Frattini ha fatto notare che "non
c'è stata - da parte degli Usa - una richiesta di considerare persone che non
sono state processate né sono processabili" perché questo "sarebbe
contrario alla nostra Costituzione". "Le richieste - ha proseguito il
titolare della Farnesina - si riferiscono a persone che non solo non saranno
processate e che si richiede di tenere in Italia non in galera ma custodite e
protette, perché nel loro Paese correrebbero il rischio di condanne a
morte". I commenti di Fini, insomma, "si
riferiscono a un caso diverso, che evidentemente non è quello che ci interessa":
"Non è una questione di tipo giuridico - ha concluso Frattini - è una
questione di solidarietà verso gli Stati Uniti d'America nella lotta al
terrorismo nel rispetto dei diritti umani".
( da "Agi" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
GUANTANAMO:
FRATTINI, DA GOVERNO SPIRITO POSITIVO VERSO USA (AGI) - Roma, 17 feb. - Franco
Frattini ha confermato che il governo italiano valutera' "con spirito
positivo" le richieste dell'amministrazione di Barack Obama di accogliere
ex detenuti nella prigione di Guantanamo. "Noi abbiamo ricevuto da parte
dell'amministrazione statunitense una lista di richieste, che stiamo
verificando", ha spiegato il ministro degli Esteri ai giornalisti, prima
di un incontro a Roma con la presidente della Camera dei Rappresentanti Usa,
Nancy Pelosi. Frattini ha osservato come si riferissero "a un caso diverso,
che evidentemente non e' quello che ci interessa", le dichiarazioni del
numero della Camera, Gianfranco Fini, il quale ieri aveva frenato
sull'eventualita' che l'Italia potesse accogliere gli ex prigionieri del
super-carcere americano a Cuba. "Noi", ha chiarito il titolare della
Farnesina, "non immaginiamo la detenzione in Italia di persone non
processate e non processabili: questo sarebbe contrario alla nostra
Costituzione". Le richieste statunitensi, ha continuato, si
"riferiscono a persone che non sono e non saranno processabili, e che si
richiede di tenere non in galera, ma custodite e protette
perche' nel loro Paese correrebbero il rischio di condanna a morte",
oppure di tortura. "Quindi", ha concluso il ministro degli Esteri
italiano, "non e' una questione di tipo giuridico ma di solidarieta' verso
gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, rispettosa dei diritti umani".
( da "KataWeb News" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Guantanamo: Frattini, da governo spirito positivo con Usa
17 febbraio 2009 alle 21:34 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Franco Frattini
ha confermato che il governo italiano valuterà "con spirito positivo"
le richieste dell'amministrazione di Barack Obama di accogliere ex detenuti
nella prigione di Guantanamo. "Noi abbiamo ricevuto da parte dell'amministrazione
statunitense una lista di richieste, che stiamo verificando", ha spiegato
il ministro degli Esteri ai giornalisti, prima di un incontro a Roma con la
presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. Frattini ha
osservato come si riferissero "a un caso diverso, che evidentemente non è
quello che ci interessa", le dichiarazioni del numero della Camera,
Gianfranco Fini, il quale ieri aveva frenato sull'eventualità che l'Italia
potesse accogliere gli ex prigionieri del super-carcere americano a Cuba.
"Noi", ha chiarito il titolare della Farnesina, "non immaginiamo
la detenzione in Italia di persone non processate e non processabili: questo
sarebbe contrario alla nostra Costituzione". Le richieste statunitensi, ha
continuato, si "riferiscono a persone che non sono e non saranno
processabili, e che si richiede di tenere non in galera, ma
custodite e protette perché nel loro Paese correrebbero il rischio di condanna
a morte", oppure di tortura. "Quindi", ha concluso il ministro
degli Esteri italiano, "non è una questione di tipo giuridico ma di
solidarietà verso gli Stati Uniti nella lotta al terrorismo, rispettosa dei
diritti umani". AGI
( da "Cittadino, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Khmer
Rossi, al via il processo per genocidio n Ha preso il via in Cambogia il
processo davanti a un tribunale internazionale per genocidio e crimini contro
l'umanità a carico di Kaing Guek Eav, detto "Duch", il responsabile
dell'S-21, il più terribile centro di detenzione e tortura
del regime dei Khmer Rossi a Phnom Penh. Dal 1975 al 1979 sono stati 1,7
milioni i cambogiani giustiziati, torturati o morti di fame e di stenti. Ex
insegnante di matematica, il 66enne "Duch" si è convertito al
cristianesimo ed è stato arrestato nel 1999; è l'unico dei cinque leader
dei Khmer Rossi in carcere ad aver espresso rimorso e aver deciso di
collaborare con la corte istituita nel 2006.
( da "Manifesto, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMBOGIA
Cominciato ieri un processo che nessuno davvero vuole Un tribunale ibrido per gli
ultimi Khmer Rouge Marina Forti È destinato a far discutere il processo che si
è aperto ieri nella capitale cambogiana Phnom Penh - anzi, nell'aula allestita
in una ex caserma circa mezz'ora fuori città. Si
tratta del primo processo ai massimi leader dei Khmer Rouge, il partito
comunista che ha preso il potere in Cambogia tra 1975 e il '79, alla fine della
guerra americana in Indocina, instaurando un regime estremamente duro: l'utopia
di una società agraria si è tradotto nell'evacuazione forzata degli abitanti
delle città, galera per i «nemici interni» e una società ridotta a grande campo
di lavoro. Secondo le stime più correnti, 1,7 o forse 2 milioni di persone sono
morte in quei tre anni, su una popolazione allora di 8 milioni. Trent'anni
dopo, alcuni leader Khmer Rouge approdano in tribunale. Il primo imputato
comparso ieri davanti ai giudici è Kaing Guek Eav, 66 anni, meglio noto come
Duch: è stato il comandante della prigione di Tuol Sleng, nota con la sigla
S-21, tristemente famosa come luogo di tortura e di esecuzioni (vi sono state
uccise tra 12mila e 17mila persone). Quando è stato arrestato, nove anni fa,
Duch aveva ammesso torture ed esecuzioni dicendo che stava eseguendo gli
ordini. Altri quattro imputati dovranno in futuro comparire in questo processo:
Nuon Chea, ormai 82enne, considerato il principale ideologo del partito; Khieu
Samphan, 76 anni, già capo dello stato; Ieng Sary, 82 anni, già ministro degli
esteri, e sua moglie Ieng Thirith, 75 anni, membro del comitato centrale. Ieri
decine di persone erano in fila davanti alla ex
caserma per assistere alla prima udienza, in realtà dedicata a questioni
procedurali: solo in marzo il processo entrarà nel vivo ascoltando testimoni.
Sembra che decine di vittime si siano registrate come parte civile. Quell'aula
di giustizia però è circondata di polemiche. Il tribunale, chiamato «Camera
straordinaria della corte di Cambogia» (Eccc, nell'acronimo in inglese), è un
ibrido istituito tre anni fa con il sostegno delle Nazioni unite; tribunale
misto, comprende giudici in larga parte cambogiani accanto a magistrati
stranieri, un co-pubblico ministero e un co-giudice investigatore cambogiani. E
questo, protestano organizzazioni come Human Rights Watch, nonostante rapporti
della stessa Onu giudicassero il sistema giudiziario cambogiano corrotto,
vulnerabile a pressioni politiche e inefficente. Tre anni di «istruttoria»
hanno portato a incriminare 5 imputati - quello più illustre, l'allora capo del
partito Pol Pot, è morto nel 1998. Molte organizzazioni
internazionali per i diritti umani vorrebbero vedere indagini
nella catena delle responsabilità che ampli il quadro. Il pubblico ministero
cambogiano ha tagliato corto: ulteriori incriminazioni, ha detto, sono
inopportune considerata «la passata instabilità della Cambogia e la necessità
di riconciliazione nazionale». Sul tribunale speciale aleggiano anche
storie di ordinaria corruzione. Le sue spese (circa 50 milioni di dollari
finora) sono sostenute dalla comunità internazionale, con Giappone, Francia,
Stati uniti e Australia in testa: ma sono state avanzate accuse di gestione
fraudolenta di questi fondi. Come accade con simili tribunali, la «Camera
straordinaria» istituita in Cambogia è un risultato della storia: anche se in
questo caso non vediamo potenze vincitrici ansiose di giudicare il perdente.
Anzi, è chiara la riluttanza sia dell'attuale governo di Phnom Penh, sia di
Stati uniti e Cina, a indagare troppo su cosa avvenne in Cambogia in quei tre
anni. Le ragioni sono strettamente geopolitiche. Il regime dei Khmer Rouge fu
rovesciato nel gennaio 1979 dalle truppe vietnamite che avevano invaso il
paese; i Khmer Rouge si ritirarono allora nella regione al confine thailandese,
sostenuti da Thailandia, Cina (da sempre alleata), Stati uniti e altri. Di là
hanno condotto una guerra interna contro il governo nazionalista (sostenuto da
Hanoi) durata ancora 12 anni. Su insistenza della Cina, i Khmer Rouge sono
stati parte degli accordi di Parigi che nel 1991 hanno messo fine al conflitto,
con un massiccio intervento dell'Onu - anche se la ribellione è finita davvero
solo tra il '96 e il '98. Nel 1997 il premier Hun Sen aveva chiesto all'Onu di
istituire un tribunale internazionale sulle atrocità dei Khmer Rouge (la Cina
minacciò il veto). Ma poi lo stesso Hun Sen (un ex Khmer Rouge, rientrato nel
paese con i vietnamiti che lo misero a capo di un loro governo) ha offerto
l'amnistia ai leader del vecchio regime e fatto appello a «seppellire il
passato». Gli equilibri geopolitici erano cambiati. Del resto, nella Cambogia
attuale decine di oppositori, giornalisti, attivisti sindacali e per i diritti umani sono stati uccisi. E la gran parte dei cambogiani,
rivela un sondaggio citato dal New York Times, non è neppure al corrente del
processo che si è aperto ieri.
( da "Manifesto, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
COLOMBIA,
IL COMUNICATO DELLE FARC «Siamo stati noi ad uccidere otto indigeni Awa» Le
Farc (forze armate rivoluzionarie della Colombia) hanno ammesso ieri con un
comunicato web di essere responsabili dell'uccisione di 8 indigeni Awa nei
pressi di Barbacoa, nello Stato di Narino. Secondo l'organizzazione ribelle, le
vittime avrebbero fornito informazioni spionistiche all'esercito colombiano, da
anni impegnato in una battaglia contro i guerriglieri. Il generale colombiano
Freddy Padilla ha negato che le vittime lavorassero come informatori per
l'esercito. Nella guerra tra governo Uribe e Farc è presa la popolazione
indigena Awa, una comunità di circa 21.000 indios, i cui
diritti umani sono costantemente violati - secondo quanto denunciato
dall'Agenzia per i rifugiati dell'Onu. Lo stato di Narino, stato
chiave per la produzione e esportazione di cocaina, è anche teatro di
scontro tra le gangs di narcos e i gruppi ribelli. Il nove febbraio era
stato reso noto il massacro di 27 indigeni Awa, ma le Farc non hanno menzionato
le altre 19 vittime.
( da "Manifesto, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
FUORILUOGO
Vienna, le colombe resistono aspettando Obama Grazia Zuffa All'Onu è in corso
una partita decisiva sulla droga, con le colombe europee decise a contrastare i
falchi americani (che ancora imperversano nelle more di nuove direttive
esplicite dalla presidenza Obama). L'occasione è la stesura della dichiarazione
politica che sarà approvata l'11 e 12 marzo, quando i ministri e i capi di
governo di tutto il mondo si riuniranno a Vienna per decidere le politiche
globali della droga. E' un evento chiave, come lo fu
il precedente, l'Assemblea generale delle Nazioni unite del 1998 (Ungass):
allora vinsero i falchi e fu stabilito l'obiettivo di «eliminare o ridurre
significativamente» le principali sostanze illegali in dieci anni. Fu sancita
così la priorità della repressione, in nome di un mondo «libero dalla droga». I
paesi politicamente forti, Europa, Canada, Australia, hanno potuto esercitare a
casa propria una certa autonomia dai vincoli internazionali. Non così i paesi
produttori, più deboli, costretti a subire alla lettera la «guerra alla droga»:
pagando il prezzo dei territori avvelenati dalle fumigazioni,
dell'impoverimento e dell'esodo forzato di migliaia di contadini. Per non dire
che la linea dura ha portato a pene sproporzionate per i reati di droga
(perfino la pena di morte in diversi paesi) e alla violazione di molti diritti umani. A distanza di dieci anni, il re è nudo. Secondo le
stime della stessa agenzia Onu sulla droga (Unodc), dal 1998 la produzione
globale di oppio è raddoppiata e la produzione di cocaina è aumentata del 20
per cento. Non solo le droghe non sono state eliminate, ma in tutto il mondo è
facile trovare sostanze a un prezzo più basso di dieci
anni fa. L'appuntamento di Vienna 2009 potrebbe rappresentare una svolta, o
almeno una correzione di tiro. Passerà stavolta la linea «mite» dell'Unione
europea? Con l'obiettivo principale di tutelare la salute, prendendo atto con
realismo che eliminare le droghe è impresa impossibile, oltre che dai costi umani insopportabili. E'ancora difficile fare previsioni,
per la durezza dello scontro in atto. Il dissidio si concentra sulla riduzione
del danno, fra chi vorrebbe menzionarla come strategia cardine nella lotta alle
infezioni come l'Hiv, e chi invece si oppone ritenendola un cedimento nella
«lotta alla droga». La partita è anche interna alle Nazioni
unite: in dicembre il Rapporteur sulla tortura scriveva una lettera ufficiale
alla presidenza di Vienna 2009 dichiarando la sua insoddisfazione per la bozza
proposta: insufficiente la denuncia della violazione del
diritto alla salute dei consumatori come di altri diritti umani (cfr. Zuffa, il manifesto del 7 gennaio). Il 12 febbraio è la volta del direttore dell'agenzia per l'Aids
(Unaids) a manifestare il suo sconcerto. La riduzione del danno è già stata
sancita fra gli impegni assunti dall'Assemblea generale sull'Aids del 2001,
solennemente ribadita alla successiva Assemblea del 2006: occorre dunque
«ricercare una più ampia coerenza di sistema nell'ambito delle Nazioni unite»,
scrive il direttore Michel Sidibé. Un modo gentile per dire che l'attuale
schizofrenia non porta da nessuna parte. Senza precedenti è la determinazione
dell'Unione europea a sostenere le proprie posizioni. Alla fine di gennaio, il
rappresentante ceco a nome della Ue ribadiva «la sua
delusione per il fatto che un numero limitato di paesi non accettassero il
compromesso raggiunto» sulla riduzione del danno (il riferimento è alla
pattuglia di stati autoritari guidata dagli Stati uniti). Non abbiamo altra
scelta che insistere - aggiungeva il diplomatico ceco. Non è finita. Pochi
giorni fa un editoriale del New York Times lamentava che i negoziatori di
Vienna ignorassero le correzioni di Obama: il presidente ha ribadito il suo
impegno a togliere il veto federale ai programmi di scambio siringhe. Dal canto
suo il fronte dei «duri» si è dato da fare per sfondare l'unità del fronte
europeo. Trovando orecchi sensibili - guarda caso- dalle parti di casa nostra.
E così nei giorni scorsi il sottosegretario, zar antidroga, Carlo Giovanardi
avrebbe impartito l'ordine di dietro front e voltato la faccia all'Unione europea.
Complimenti sottosegretario, davvero un bel viatico per la prossima conferenza
nazionale sulla droga di Trieste! (Il dossier Vienna
2009 su www.fuoriluogo.it)
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
VETRINA
GIORNO & NOTTE pag. 9 di MILENA MONTEFIORI SI COMINCIA dai pensieri del biologo
Jean Hamburger per c... di MILENA MONTEFIORI SI COMINCIA dai pensieri del
biologo Jean Hamburger per continuare con alcune grandi vergogne della storia e
finire con le prospettive future. Tutte le sfaccettature
della dura e complessa battaglia per i diritti umani avvenuta nel
secolo scorso sono contenute nel libro Voci contro le barbarie. La battaglia
per i diritti umani attraverso i suoi protagonisti' che il giurista Antonio Cassese
presenterà oggi alle 17 all'auditorium Cariromagna di via Flavio Biondo 16.
Oltre a parlare di questa raccolta antologica che contiene le voci più
significative dei difensori' dei diritti umani,
durante l'appuntamento che inaugura la XIV edizione degli Incontri con
l'Autore' organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e curata dal
professor Giovanni Tesio è previsto uno dei fuori programma della rassegna con
letture di brani sul tema dei diritti umani
interpretate dagli attori forlivesi Daniela Piccari e
Giampiero Bartolini. IL PROTAGONISTA di questo incontro, Antonio
Cassese, è uno dei massimi esperti di diritto a livello internazionale con una
vastissima serie di esperienze. A cominciare dall'insegnamento presso
prestigiosi atenei come l'Università di Firenze dove tutt'ora è ordinario di
Diritto internazionale, all'Istituto universitario europeo dal 1987 al 1993 e
ad Oxford. Membro dell'Institut de Droit International e dottore honoris causa
all'Università Erasmus a Rotterdam, Parigi-X e Ginevra (2000), Cassese è membro
del Comitato di direzione dell'European Journal of International Law. Quanto
agli impegni istituzionali, il giurista campano ha ricoperto diversi ruoli
significativi come presidente del Comitato del Consiglio d'Europa per la
prevenzione della tortura dal 1989 al 1993 e presidente al Tribunale penale
internazionale per l'ex Jugoslavia dal 1993 al
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del
18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
AGENDA
E LETTERE pag. 7 Sessant'anni di diritti umani:
Studenti ascolani al Senato IL LICEO CLASSICO STABILI-TREBBIANI RICEVUTO DA
SCHIFANI IL LICEO classico Stabili-Trebbiani di Ascoli, insieme ad altre dodici
scuole, ha preso parte venerdì 30 gennaio alla seduta straordinaria nell'aula
del Senato a Roma, dedicata ai diritti umani nel 60°
anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale da parte
dell'assemblea generale dell'Onu. In rappresentanza dell'istituto ascolano la
classe
( da "Denaro, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Avellino
politiche sociali Lavoro minorile: da Ugl via a campagna Scream Marina D'Apice
L'Ugl Costruzioni di Avellino ha aderito alla Campagna Globale di
sensibilizzazione e informazione sullo sfruttamento del lavoro minorile
lanciata in tutto il mondo dal programma internazionale dell'Ilo per
l'eliminazione del lavoro minorile (Ipec International programme for the
elimination of child labour). L'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro)
è l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso
e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza
e dignità umana per uomini e donne. I suoi principali obiettivi sono:
promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l'occupazione in condizioni
dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle
problematiche del lavoro. La campagna di sensibilizzazione è attuata attraverso
il programma Scream e l'Iniziativa "12 to 12" nelle quali si
afferma che ogni bambino ha diritto a giocare, andare a scuola, e sognare. Gli
adulti, in quanto custodi dell'infanzia, hanno la responsabilità di rendere
tutto ciò possibile. Il programma Scream offre l'occasione unica di coinvolgere
un ampio spettro di soggetti e organizzazioni nella promozione della giustizia
sociale e dei diritti umani e del lavoro
universalmente riconosciuti. Il programma contribuisce inoltre a rafforzare il
lavoro dell'Ilo/Ipec, dando corso ad attività di cooperazione a diversi
livelli, ivi compresa la costruzione e il consolidamento di partenariati con
altre agenzie delle Nazioni Unite, governi, organizzazioni rappresentative
degli imprenditori e dei lavoratori, organizzazioni non governative
amministrazioni comunali e sindaci, istituzioni accademiche, comunità
artistiche e altri soggetti, in un lavoro comune di lotta contro il lavoro
minorile e nella prospettiva più ampia di una globalizzazione giusta fondata
sui diritti umani e sul lavoro produttivo e dignitoso.
e istituzioni accademiche, nell'ambito del movimento mondiale contro il lavoro
minorile. "Siamo molto contenti -afferma il segretario provinciale
dell'Ugl Costruzioni Gerardo Santoli - di aderire ad un'iniziativa a carattere
mondiale e di poter dare il nostro piccolo contributo affinché la piaga del
lavoro minorile venga sanata in Italia e nel mondo. Quello delle Costruzioni è
un settore dove in passato si è abusato e non poco del lavoro minorile, questo
non è più accettabile e come sempre noi saremo in campo oltre che per tenere
alta l'attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro anche per segnalare casi
di lavoro minorile in edilizia e negli altri settori". Ma. D'Ap. del
18-02-2009 num.
( da "Avvenire" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ECONOMIA
18-02-2009 IL SANTO DEL GIORNO Francesco Régis Clet, martire Nato a Grenoble,
in Francia, viene ordinato sacerdote nel
( da "Virgilio Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Londra,
18 feb. (Ap) - La sentenza dei "Law Lords" (giudici) ha fatto seguito
all'appello del ministero degli Interni britannico su una decisione della Corte
d'appello nell'aprile 2008. La Corte aveva respinto l'estradizione
dell'estremista religioso in Giordania, dove è stato condannato per terrorismo,
poiché prove suscettibili di essere state ottenute sotto
tortura potrebbero essere utilizzati contro di lui in un futuro processo. Il
ministro degli Interni Jacqui Smith si è dichiarata "felice" per la
decisione dei Law Lords. Abu Qatada era in carcere da dicembre, per avere
violato i termini della sua libertà condizionale ottenuta nel maggio 2008.
Arrivato nel Regno Unito nel 1993 dove ha ottenuto lo status di rifugiato un
anno più tardi, Abu Qatada è stato arrestato una prima volta nel 2002, quindi
recluso nel 2005. E' stato condannato due volte in Giordania, nel 1998 e
( da "Articolo21.com" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
caso del giornalista Parwiz Kambakhsh e l'impegno italiano di CISDA*
Nell?ottobre del 2007 è stato incarcerato, nella provincia di Balkh (nel nord
dell?Afghanistan), il giovane giornalista Parwiz Kambakhsh. Parwiz è stato accusato
di blasfemia per aver distribuito un articolo, stampato da Internet, nel quale
si parlava dei diritti delle donne nell?Islam. Inizialmente condannato a morte
dall?oscurantista consiglio dei religiosi di Balkh, Parwiz ha aspettato per un
anno, in galera, la sentenza della corte d?appello e ora la sua esecuzione è
stata trasformata in 20 anni di reclusione. I suoi avvocati vogliono ricorrere
alla corte suprema, ma senza una mobilitazione internazionale a favore di
Parwiz la condanna sarà probabilmente confermata. Le infamanti accuse nei
confronti di Parwiz da parte dei tribunali afghani dimostrano come in
Afghanistan, a sette anni dall?invasione militare americana, la libertà di
stampa sia totalmente negata e come non sia in vigore una giustizia che possa
definirsi tale. Un altro esempio è quello di Naseer Fayyaz, un altro coraggioso
giornalista, che per aver criticato il governo è stato minacciato di morte e
perseguitato dai servizi segreti afghani (KHAD), finché si è trovato costretto
a lasciare il Paese. In Afghanistan quella in vigore è solo la legge del più
forte, e chiunque osi opporsi ai fondamentalisti al potere e alle autorità
religiose viene punito con condanne esemplari, minacciato, costretto ad
allontanarsi dal paese, ucciso, indagato dai servizi segreti. Durante la
legislatura di centrodestra (2005-2006), il governo italiano - secondo le
direttive varate dopo le conferenze di Bonn (2001) e di Londra (2006) - ha
messo in piedi un costosissimo programma giustizia (71 milioni di euro, spesi dai
contribuenti italiani) al quale hanno lavorato centinaia di esperti italiani, e
con cui si sarebbe dovuto ricostruire il sistema giuridico afghano. L?assurda
condanna di Parwiz Kambakhsh dimostra quanto il programma giustizia promosso
dal nostro governo sia stato fallimentare, soprattutto a fronte dell?enorme
spesa sostenuta. è anche un?ulteriore disfatta per Karzai e per i governi
occidentali che hanno vestito dei noti criminali di guerra in giacca e cravatta
definendoli democratici e portandoli al potere. Chiediamo che tutti i sinceri
democratici, coloro che credono che non esista una giustizia di serie A, per
gli occidentali, e una di serie B, per tutti gli altri, alzino la loro voce
mobilitandosi in tutti i modi possibili e a tutti i livelli, per assicurare la
libertà a Parwiz Kambakhsh e la libertà di espressione e la legalità a tutti i
giornalisti e democratici afghani. Cosa possiamo fare? - Informare sulla
situazione - Sollecitare la stampa affinchè non abbandoni Parwiz al suo destino
continuando a denunciare il caso e a informare l'opinione pubblica - Chiedere
al rappresentante del Governo italiano che si impegni a fare rispettare la
giustizia in Afghanistan - Inviare la seguente lettera di protesta alle
istituzioni afgane e alle organizzazioni internazionali impegnate nel paese. Testo
in inglese da inviare: Release Parwiz Kambakhsh Parwiz Kambakhsh, a young
afghan journalist, is imprisoned since October 2007. He was sentenced to death
by the obscurantist Council of the Elders from
( da "Articolo21.com" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Birmania:
servono aiuti veri, non buone intenzioni di Fabio Evangelisti* Solidarietà e diritti umani d?accordo, ma non sempre
e non a tutti i costi. E? sembrato questo l?approccio di alcuni fra i miei
colleghi che ieri, nell?Aula di Montecitorio, hanno discusso e approvato, con
un consenso amplissimo, una mozione di condanna del regime militare birmano e
per il ripristino dei diritti umani
in quel Paese. Una bella pagina di politica, per davvero. Forse, perché di
mezzo c?erano né gas né petrolio! Perché, ormai lo sappiamo, quando in
discussione ci sono i nostri approvvigionamenti energetici, allora anche il
nostro Paese è disponibile a pagare in quella valuta pregiata che è il silenzio
sulle violazioni dei diritti umani,
sulla pena di morte, sui traffici d?armi e sulle mine antiuomo. E sappiamo
quanto la violazione di questi diritti sia diffusa nel
pianeta. Ma, torniamo alla mozione sul Myanmar (ex-Birmania per l?appunto). In
questo caso, tutti abbiamo sufficiente conoscenza della drammatica e
sistematica violazione dei diritti fondamentali
dell?uomo in quella realtà. Soprattutto, sappiamo Aung San Suu Kyi, premio
Nobel per la pace, è agli arresti domiciliari da oltre 13 anni per la sua
determinata opposizione al regime militare. Il gruppo de l?Italia dei Valori,
ovviamente, ha votato a favore della mozione. Pur tuttavia, chi scrive ha
voluto evidenziare alcune contraddizioni contenute in quel documento,
soprattutto là dove si fa cenno a iniziative non solo di aiuto umanitario ma anche di sostegno alle organizzazioni
democratiche in esilio attraverso lo strumento della cooperazione allo
sviluppo. Ma, come si può fare fronte a tali impegni dopo che l?ultima
finanziaria ha ridotto a 320 milioni di euro il contributo alla Cooperazione
rispetto ai circa 732 previsti dalla manovra precedente, con una riduzione di
oltre il 56%? Come? Dopo che è stata aggiunta una decurtazione di 490 milioni
di euro alla cosiddetta “cooperazione a dono”. Un fatto, questo, che allontana
ulteriormente l?Italia dai suoi impegni verso la comunità internazionale. Come?
Dopo che l'Italia aveva assunto, a livello internazionale, impegni vincolanti
per stanziare entro il 2010 lo 0,51% del PIL, per poi raggiungere lo 0,7% entro
per il 2015 (considerato come Obiettivo del Millennio) e invece siamo a uno
stringato 0,19%! E allora: di cosa stiamo parlando? Una dichiarazione di buone
intenzioni si fa presto a scriverla e a votarla perché inserita in un contesto
condivisibile. Ma, poi, resta da chiedersi, come la si trasforma in azione
concreta, sapendo che le attività della cooperazione italiana in Myanmar hanno
subito un brusco arresto dopo la grave crisi interna verificatasi in quel Paese
nell?autunno del
( da "Gazzettino, Il" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Kosovo
indipendente: dai serbi ancora un no Si invoca la riannessione a Belgrado
Mercoledì 18 Febbraio 2009, Pristina «Il 17 febbraio 2008, un anno fa, i
rappresentanti del popolo del Kosovo hanno proclamato l'indipendenza: un
momento storico, dopo tanto lavoro, sacrificio e determinazione di tante generazioni».
Così il presidente kosovaro albanese Fatmir Sejdiu si è rivolto ai parlamentari
a Pristina nella sessione straordinaria indetta èer l'anniversario
dell'indipendenza. I parlamentari della minoranza serba del Kosovo erano
assenti: hanno preferito partecipare alla riunione delle loro municipalità, a
Zvecan, nel nord del Kosovo, per denunciare la secessione dalla Serbia,
respingere all'unanimità l'indipendenza proclamata unilateralmente e ribadire
l'appartenenza alla Serbia. Ai serbi kosovari si sono uniti - facendo gridare
alla provocazione - anche parlamentari e altri politici dei partiti serbi di
opposizione, provenienti da Belgrado. «L'indipendenza ha accresciuto le
tensioni. Il rispetto dei diritti umani, la libertà di
movimento, il diritto di rientrare e la restituzione delle proprietà non porta
nella direzione che serbi e non albanesi vorrebbero», ha dichiarato il ministro
serbo per il Kosovo, Goran Bogdanovic. A Pristina, l'attuale premier kosovaro
ed ex capo della guerriglia indipendentista dell'Uck nella lotta contro i serbi
alla fine degli anni 90, Hashim Thaci, si è invece detto certo che tutti
i Paesi del mondo riconosceranno l'indipendenza del Kosovo, grazie alla quale
Pristina è entrata nella comunità mondiale degli Stati liberi e democratici.
Finora 54 paesi sul totale di circa 180, hanno riconosciuto il Kosovo
indipendente, compresi gli Usa e 22 dei 27 Paesi dell'Ue fra cui l'Italia.
Resta contraria la Serbia appoggiata dalla Russia suo alleato storico, che continua
a considerare il Kosovo una sua provincia meridionale. Il Kosovo entro
quest'anno dovrebbe essere accolto nella Banca mondiale e nel Fondo monetario
internazionale (Fmi).
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri
Pagina 133 Militari coinvolti nel delitto Dink --> Ankara Continua ad
allungarsi la lista delle oltre 20 persone già coinvolte nelle indagini
sull'assassinio del giornalista turco-armeno Hrant Dink avvenuto ad Istanbul il
19 gennaio 2007. Ieri è stata la volta di un colonnello dell'esercito e cinque
soldati che il giudice di un tribunale di Trebzon ha deciso debbano essere
processati in relazione a quel caso di omicidio, capace di attirare sul governo
di Ankara dure critiche da vari ambienti europei e da non
pochi gruppi per i diritti umani. In particolare, come ha
precisato la Dogan, il colonnello (in pensione) Albay Oz e gli altri cinque
militari sono accusati di «negligenza in servizio» perché avrebbero mancato di
dare la protezione al giornalista. Nelle settimane precedenti la sua uccisione,
Dink, 52 anni, aveva ricevuto minacce di morte.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Oristano
e Provincia Pagina 4048 Marmilla Il forum per il diritto alla salute: i medici
devono curare gli immigrati Marmilla --> «I medici non possono e non devono
denunciare gli immigrati irregolari». È un pensiero condiviso dal Forum per il
diritto alla salute di Oristano e dal circolo di Rifondazione comunista
dell'Alta Marmilla che in due documenti hanno criticato l'emendamento contenuto
nel decreto sulla sicurezza del Governo che obbliga i medici a denunciare i
clandestini che si rivolgono a loro per farsi curare. Ma hanno anche invitato
le associazioni, i sindacati ed i parlamentari sardi perché questo stesso
emendamento venga respinto. «È una norma in palese
violazione della carta dei diritti umani - ha scritto
Francesco Carta, medico del forum della salute - ed è incompatibile col codice
deontologico dei medici. Inoltre il nostro compito è curare chiunque lo
richieda, compresi gli immigrati che in questo modo vengono allontanati dalle
strutture sanitarie». «Il governo, nel suo insieme, dimostra come Giano,
dio manicheo per eccellenza, la sua ambivalenza», ha aggiunto Palmiro Pilloni,
segretario del circolo di Rifondazione dell'Alta Marmilla, «da un lato la
strumentalizzazione del diritto alla vita per il caso Englaro, dall'altra
disconoscimento delle regole di convivenza civile contro gli immigrati». ( an.
pin. )
( da "AprileOnline.info" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
guerra al terrore erode i diritti umani Leonardo
Carletti, 18 febbraio 2009, 13:40 La notizia In un rapporto senza precedenti
sulle misure adottate nel mondo per lottare contro il terrorismo dopo gli
attentati del 2001, il panel di otto esperti nominati dalla Commissioni
internazionale di giuristi (Icj) mette in guardia dal
rischio di danni permanenti al prezioso impianto dei diritti umani e chiede una rapida azione correttiva La "guerra al
terrorismo" ha gravemente danneggiato le norme internazionali per i
diritti umani e del diritto umanitario. è il tragico risultato
di una ricerca svolta da un gruppo di otto eminenti giuristi internazionali e
presentata qualche giorno fa a Ginevra. Il rapporto di 200 pagine,
frutto di tre anni di lavoro e di indagini condotte in più di 40 Paesi, cita
anche il caso italiano di Abu Omar, catturato a Milano e trasferito in Egitto
come indiziato di terrorismo. "Il rapimento è stato presumibilmente organizzato
dalla Cia con l'assistenza dei Servizi segreti militari italiani, ma gli sforzi
in Italia di intentare un'azione sul caso sono stati ostacolati", si legge
nel capitolo dello studio dedicato al ruolo dei servizi di intelligence. Il
governo italiano - scrive tra l'altro il rapporto - ha sottoposto il caso alla
Corte Costituzionale affermando che l'indagine violava le leggi sul segreto di
stato. "Molte misure introdotte per lottare contro il terrorismo sono
illegali e controproducenti; i danni causati alle fondamenta dei diritti umani sono più gravi del previsto", afferma il Comitato
di giuristi, tra i quali l'ex presidente irlandese ed Alto commissario dell'Onu
per i diritti umani Mary Robinson. "Durante i
lavori siamo rimasti sconvolti dall'entità dei danni causati negli ultimi sette
anni dall'uso eccessivo o l'abuso di misure anti-terrorismo in molti Paesi del
mondo", ha detto Arthur Chaskalson, presidente del Panel e primo
presidente della Corte costituzionale sudafricana. "Molti governi si sono
precipitati su risposte affrettate al terrorismo che hanno eroso valori
preziosi e violato i diritti umani", ha aggiunto
esprimendo stupore per quanto poco i governi abbiamo tratto insegnamento dalle
esperienze passate di lotta al terrore. Il rapporto illustra le conseguenze di
pratiche quali la tortura, le scomparse, la detenzione arbitraria e segreta,
l'impunità delle violazioni ed il loro impatto sull'opinione pubblica. Lo
studio denuncia inoltre lo strapotere dei servizi di intelligence e boccia il
paradigma della guerra al terrorismo. "Il segreto sta diventando una
caratteristica dilagante", ha detto Hina Jilani, legale della Corte
suprema del Pakistan. Il rapporto riconosce e sottolinea la gravità della
minaccia posta dai terroristi, ma critica il ricorso eccessivo a misure
"eccezionali" ed afferma che il diritto penale deve "essere il
primo strumento della lotta al terrorismo". Inoltre, le norme giuridiche
esistenti prima degli attentati dell'11 settembre 2001 "sono estremamente
solide, efficaci e adatte alle minacce attuali". E' assolutamente
necessaria un'azione correttiva e "le Nazioni Unite dovranno svolgere un
ruolo di leadership", ha detto Mary Robinson. "Se non si agisce
adesso, i danni al diritto internazionale potrebbe essere permanenti", ha
aggiunto. Il nostro rapporto giunge in un momento opportuno "poiché la
nuova amministrazione statunitense prende coscienza dei danni", ha
concluso. Una presentazione dello studio è prevista nei prossimi giorni a
Londra e a Washington.
( da "Sestopotere.com" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'assessore
Stamboulis incontra la vedova di Omar Venturelli, ucciso in Cile dal regime
Pinochet (18/2/2009 17:54) | (Sesto Potere) - Ravenna - 18 febbraio 2009 - La
Regione Emilia Romagna si è costituita parte civile nel processo contro Alfonso
Podlech Michaud, l'ex procuratore militare di Temuco accusato di essere stato
uno dei più feroci torturatori all'epoca della dittatura di Pinochet in Cile.
Podlech, 74 anni, è uno dei 140 indagati per cui la Procura di Roma ha emesso
un provvedimento di custodia cautelare per la sparizione di 25 desaparecidos di
origine italiana. Implicato nell'inchiesta "Piano Condor" sul
sequestro e l'uccisione di cittadini di origine italiana, Podlech, che in
patria ha sempre goduto dell'immunità arrivando addirittura ad insegnare
all'Università Mayor di Temuco, è stato arrestato lo scorso 27 luglio a Madrid,
dove aveva fatto scalo diretto a Praga con la moglie e i nipoti. In Spagna,
infatti, non vale l'immunità e il giudice Baltasar Garzòn ha subito autorizzato
la consegna dell'imputato alle autorità italiane, che l'anno tradotto al
carcere di Rebibbia. Tra le numerose vittime di Podlech c'era Omar Venturelli,
ex sacerdote originario di Verica nel modenese, professore di Pedagogia
all'Università di Temuco, scomparso pochi giorni dopo il golpe di Pinochet
dell'11 settembre 1973. Giocando d'anticipo sul giudizio del tribunale del
Riesame sulla scarcerazione, l'Assemblea legislativa della Regione Emilia
Romagna ha adottato una risoluzione, presentata dai gruppi PD e SD, primo
firmatario Gianluca Borghi, che impegna la Giunta regionale a costituirsi parte
civile a sostegno della famiglia di Omar Venturelli. A torturare e uccidere il
giovane modenese sarebbe stato, secondo l'accusa del pm romano Giancarlo
Capaldo, lo stesso Podlech: tesi sostenuta da numerose associazioni
di diritti umani cilene e mapuche, essendo stata la popolazione indigena
particolarmente colpita dalla rete criminale del "Condor". Durante la
conferenza stampa che si è svolta questa mattina in Municipio, l'assessore
Elettra Stamboulis ha dichiarato di aver accolto con grande favore la proposta
di sostenere la causa della vedova Venturelli. "Non possiamo avere
un ruolo attivo nella vicenda giudiziaria ma sarà un'occasione per testimoniare
la nostra volontà per affermare il nostro no all'impunità per i delitti contro
l'umanità commessi da Podlech. Solo così, infatti, si
possono definire le sue feroci persecuzioni soprattutto nei confronti dei
mapuche, gli indigeni della regione dell'Araucania del Cile". Dal toccante
racconto di Fresia Margherita Venturelli è emerso come anche dopo la caduta di
Pinochet siano rimasti impuniti i crimini commessi durante la sua dittatura. La
sua in Cile è l'unica denuncia avanzata contro Podlech, detto per la sua
ferocia il Condor: il silenzio delle vittime e dei sopravvissuti testimonia da
solo la paura che ancora vige. Oggi, dopo 35 anni di lotte e vicissitudini,
sostenuta anche da associazioni per i diritti umani e
tra queste, in particolare, dalla Rete internazionale Radiè Resch, Fresia
Venturelli chiede alla Regione Emilia Romagna di recuperare la memoria storica
di suo marito, di cui è stata fatta sparire ogni minima traccia, e degli altri
desaparecidos della sua regione. "Vorrei inoltre che - ha aggiunto - Omar
fosse ricordato e riconosciuto nei suoi luoghi di nascita: la provincia di
Modena e il Comune di Pavullo, paese d'origine della sua famiglia".
Recentemente l'Anpi di Roma ha riconosciuto Omar Venturelli come partigiano
caduto fuori dall'Italia. "Ci faremo carico della richiesta della vedova
Venturelli - ha affermato l'assessora Stamboulis al termine della conferenza
stampa-. Spero che l'iter giudiziario in corso a Roma possa concludersi in modo
giusto. Ciò rappresenterà una garanzia anche per noi che viviamo in un paese
democratico ma che ha conosciuto per vent'anni la dittatura fascista."
( da "Virgilio Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
18 feb. (Apcom) - "Quello che è accaduto oggi a Lampedusa era prevedibile
e perciò evitabile: troppi sono stati gli allarmi sulla situazione del centro
di identificazione ed espulsione lanciati dal sindaco De Rubeis, dal
responsabile del centro, dalle Ong e dalle Forze dell'ordine sistematicamente
ignorati dal Governo". Lo dice in una nota la capogruppo del Pd in
commissione Difesa della Camera, Rosa Villecco Calipari, la
quale aggiunge che "la gestione del centro dimostra il fallimento di tutta
la politica del Governo in materia di emigrazione. L'incapacità del
centrodestra di gestire i flussi migratori - conclude - ha trasformato
Lampedusa in un lager per migranti costretti a vivere in condizioni disumane e
con evidenti violazioni dei diritti umani".
( da "Virgilio Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino,
18 feb. (Apcom) - La tappa finale in Cina del primo viaggio asiatico del nuovo
Segretario di Stato americano Hillary Clinton, dopo Giappone, Indonesia e Corea
del Sud, sarà anche la più importante per le relazioni bilaterali della
presidenza Obama alla luce della congiuntura internazionale corrente. L'agenda
delle relazioni bilaterali spazierà dagli ambiti tradizionali alle priorità
della nuova amministrazione americana, dalle questioni diplomatiche più
tecniche (come la nomina di un nuovo ambasciatore USA a Pechino) ai diritti umani, argomento personalmente a cuore alla Clinton. Gli Stati Uniti
intendono premere per una maggiore partecipazione della Cina ai temi globali,
primo fra tutti quello ambientale. "Cercheremo maniere per collaborare su
questioni che vanno al di là del semplice interesse reciproco, per rivolgerci a
problemi veramente globali" ha detto Hillary Clinton alla vigilia
della partenza per la missione in Asia. Pechino e Washington sono i principali
responsabili delle emissioni di anidride carbonica e i più restii
all'osservanza dei trattati internazionali in materia. Ma la collaborazione,
che vuol dire anche e soprattutto cooperazione scientifica, può essere
vantaggiosa ad ambo le parti: per la Cina significherebbe nuova immissione di
conoscenze scientifiche, per gli USA sarebbe una spinta all'esportazione di
prodotti con alto valore aggiunto, in una fase in cui le due economie soffrono
particolarmente. Proprio l'economia e il superamento della crisi internazionale
sono l'altro tema maggiore che gli Usa intendono mettere subito in chiaro. Per
i due paesi che da soli producono la metà del Pil del mondo intero, secondo un
modello estremamente interconnesso, le discussioni sull'argomento non saranno
indolore. Appena qualche giorno fa il Segretario al Tesoro Tim Geithner ha
avviato il suo mandato con una critica alla Cina e alla manipolazione dello
yuan da parte di Pechino. Dal canto suo il dragone ha risposto con l'accusa di
protezionismo a Washington, gettando subito le relazioni nel gelo. Un gelo dal
quale Hillary Clinton trarrà difficilmente l'ardore di puntare il dito contro
la situazione dei diritti umani nel paese. Con le
questioni commerciali delicate sulla bilancia, la possibilità di una
cooperazione ambientale e militare, anche con la partecipazione dell'esercito
cinese alle forze di pace internazionali, sembrano lontani oggi i tempi come il
1995. All'epoca, l'allora first lady Clinton, pronunciò un discorso alla
Conferenza Mondiale delle Donne in corso a Pechino, che la Cina ricorda ancora
oggi, nel timore che un attacco alla repressione dei dissidenti, agli arresti
arbitrari e alla limitazione della libertà di espressione possa segnare anche
questa prima visita della Clinton in veste di capo della diplomazia americana.
Oggi da molti viene la richiesta ad Hillary per un intervento presso il governo
cinese a favore di Liu Xiaobo, l'ideatore della Carta
( da "Virgilio Notizie" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino,
18 feb. (Apcom) - In Cina la conoscono con il solo nome Hillary, un segno che
il nuovo Segretario di Stato Americano non è affatto sconosciuto alla
popolazione del paese più grande del mondo. Sebbene la maggior parte la ricordi
come "la moglie di Bill Clinton", Hillary ha a lungo primeggiato
nelle preferenze dei cinesi durante l'ultima campagna elettorale. "Io
preferisco Hillary ad Obama, perché è una donna e le donne hanno tutte le
qualità per ricoprire degli incarichi politici di alto livello, come la nostra
vice premier Wu Yi" diceva Chen Xi, redattrice in una rivista cinese.
"Ha più esperienza, ha imparato dal marito e capisce come funziona la
politica" secondo Dou Jun, professore presso un liceo si Pechino. Più
difficile da richiamare alla memoria è, invece, lo storico discorso che Hillary
Clinton tenne nella capitale cinese nel
( da "EUROPA ON-LINE" del 18-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Se
l?alunno pugnala il professore la colpa primaria è della famiglia FEDERICO
ORLANDO RISPONDE Cara Europa, il governo che, sotto spinte autorevolissime e forse
?convincenti?, s?era affrettato a fare un decreto d?urgenza per impedire la
morte legale di una persona già morta in natura, non farebbe meglio a riunirsi
d?urgenza per sapere cosa debba fare la società, cioè lo stato, cioè il sistema
educazione-castigo-riabilitazione, quando un ragazzo di 13 anni pugnala il suo
professore di musica per vendetta? Per fortuna non viviamo in uno di quegli
stati islamici che, quando un ragazzino di 13 anni compie un delitto punito con
la morte, lo condannano e, al compimento della maggiore età, eseguono la
sentenza. Noi abbiamo altri tipi di crudeltà, vedi appunto i 17 anni di tortura
scientifica imposti a Eluana. Ma, nell?interesse dello stesso ragazzo che nasce
alla vita, e di chi gli sta attorno, non sarebbe necessario fare qualcosa,
anche se non è maggiorenne? DORA SALVINI, VENEZIA Cara signora, del tristissimo
episodio di Mestre, cioè del tredicenne che pianta un coltello nella schiena
del professore di musica perché costretto a suonare il violino mentre a lui
sarebbe piaciuta la chitarra, so quel che ho letto sui giornali: che aveva