CENACOLO DEI COGITANTI |
il dalai lama avverte che
il tibet è sul punto di una rivolta anticinese
( da "Centro, Il" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «è un quadro molto triste», ha
proseguito il premio Nobel per la Pace 1989. «Non appena le persone sono
arrestate, le sottopongono a tortura, e qualche volta le uccidono», ha
denunciato, seppure senza citare esplicitamente le
forze di sicurezza cinesi.
grillo il 9 marzo al
massimo di pescara con delirio tour
( da "Centro, Il" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ma di certo il suo blog è uno dei
più visitati al mondo, recentemente la rivista americana Forbes lo ha collocato
al settimo posto dei più seguiti in tutto il pianeta. Recentemente però
l'autorità le garanzie nelle comunicazioni ha sanzionato la Rai per violazione
dei diritti fondamentali della persona, con riferimento alla messa in onda di
filmati nel corso della trasmissione «
i presidi ancora in
trincea "il numero chiuso non passerà"
( da "Repubblica, La"
del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Anche se contro questa decisione le
famiglie e il preside Massimo Angelini l´altro ieri sera si sono rivolti ad un
avvocato, per presentare un ricorso al Tar. «Non capisco perché uno studente
che sceglie la nostra scuola, per qualità ed altro, debba poi essere costretto
a cambiarla - ripete il preside - questa è una violazione dei diritti».
Mumbai: Sospetto Torturato
sessualmente da donna Fbi ( da "KataWeb
News" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Torturato sessualmente da donna Fbi
12 febbraio 2009 alle 06:25 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Torturato e
abusato sessualmente da un agente Fbi donna: denudato e costretto a guardare
film pornografici.
È successo a un accusato della strage di Mumbai, Fahim Ansari, devoto
musulmano, che ha denunciato le molestie al suo legale che si è rivolto a una
corte della capitale
Tre associazioni fanno
scudo ai più deboli ( da "Nazione,
La (Arezzo)" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: avvocato inglese Benenson e si
occupa della lotta contro la tortura e ogni forma di violenza, fisica o morale,
che viola la dignità umana. Amnesty ha stilato un documento intitolato, «I
Dodici Punti per la prevenzione", che detta regole
di comportamento ai governi di tutto il mondo. Condannano la tortura, vietano
la detenzione illegale e segreta, proibiscono la tortura,
Ma l'oppositrice Jestina
resta in un carcere illegale ( da "Corriere
della Sera" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «Per estorcere le confessioni
filmate i prigionieri sono stati torturati». Jestina ha raccontato di essere
stata picchiata. L'hanno bastonata sulle piante dei piedi. «Le torture non sono
finite», denuncia Beatrice Mtetwa. «Come si può essere
così crudeli da tenere una donna legata mani e piedi 24 ore su 24?
Battisti tenta il tutto
per tutto e vuole presentarsi all'Alta Corte
( da "Tempo, Il" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Italia dicendo che c'è tortura ma
da noi anche dopo quindici anni i complici (di Battisti, ndr) sono in libertà,
di certo non sono torturati». Il ministro tifoso di calcio non ha dimenticato
si strigliare gli Azzurri che hanno perso con il Brasile a Londra. «Era meglio
non giocarla vista la figuraccia che ha fatto l'Italia»,
Giudizio di legittimita'
costituzionale in via incidentale. Previdenza e assistenza - Legge-quadro per
l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate -
( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte
Costituzionale)" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti delle persone handicappate
- Mancata inclusione del convivente more uxorio tra i
soggetti aventi diritto al permesso mensile retribuito per l'attivita' di
assistenza - Lamentata violazione dei diritti fondamentali dell'uomo, del
diritto alla salute e del principio di ragionevolezza - Omessa descrizione
della fattispecie e difetto di motivazione sulla rilevanza della questione
"In Tibet molta
rabbia e tensione Disordini possibili in ogni momento"
( da "Quotidiano.net"
del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: le persone vengono torturate, e
qualche volta uccise. Per il fatto che le esecuzioni pubbliche
sono difficili, si servono della tortura contro i prigionieri tibetani”.
Il capo spirituale dei Tibetani è arrivato ieri nella cittadina termale tedesca
di Baden-Baden dove ha ricevuto il Premio tedesco dei media, assegnato da una
giuria di giornalisti e di editori.
IL PROGETTO Lido, al via
oggi una rassegna cinematografica sui diritti umani
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: al via oggi una rassegna
cinematografica sui diritti umani Giovedì 12 Febbraio
2009, VENEZIA - (L.M.) Una rassegna cinematografica sul tema dei diritti umani.
Questa l'iniziativa, promossa al Lido per i 60 anni dalla Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani dall'associazione Centro "La Fontaine"
Cinit, l'associazione Il Villaggio, il circolo Arci Pablo Neruda,
Carlà-Sarkò, un amore
montato a prima vista. ( da "Giornale.it,
Il" del 12-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama,
ma come la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha
dichiarato ieri Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo
di civiltà, saldamente ancorato ai valori della democrazia e della
Costituzione.
Il leghista Bertarelli:
<Norma stupida, sono tentato di restituire la tessera>
( da "Settegiorni (Magenta)"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: della Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani e soprattutto del Giuramento di Ippocrate, che tutti i medici
devono prestare prima di iniziare la professione e che prevede l'impegno
irrinunciabile "...di curare tutti i pazienti con
eguale scrupolo e impegno, ...prescindendo da differenze di razza, religione,
nazionalità condizione sociale e ideologia politica"
una corazza contro la
dittatura nata da una guerra di popolo - (segue dalla prima pagina) giorgio
bocca ( da "Repubblica,
La" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: oltre che nella giustizia e nei
diritti umani. La guerra partigiana non fu una rivoluzione politica, ma come
guerra di popolo, a cui partecipavano italiani di ogni ceto, fu una rivoluzione
sociale, per fare finalmente del popolo italiano un popolo unito. I critici
della Costituzione si dividono fra quelli che la giudicano troppo prudente e
quelli per cui è troppo avanzata.
l'etica di fronte alla
vita vegetale - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 13-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: della vita produce una diversa
etica Ciò che per me è edificazione per altri è tortura (SEGUE DALLA PRIMA
PAGINA) Riguarda il controllo dei sentimenti e delle passioni. Un controllo che
la direzione spirituale sapeva insegnare agli uomini di Chiesa di un tempo, e
che invece oggi sembra smarrito. Assistiamo allo spettacolo di una Chiesa
isterica: che non è amareggiata ma arrabbiata,
Fine vita, dopo Eluana il
Pd abbia più coraggio ( da "Riformista,
Il" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: della Costituzione o del contenuto
della Convenzione sui diritti umani e la biomedicina del Consiglio d'Europa. In
questi principi non c'è un negare il valore della vita. C'è la scelta, al contrario, di un'educazione permanente alla vita. Per
questo, se nell'assecondare le convinzioni di una parte, religiosa o culturale,
la legge venisse meno a quei principi si condannerebbe un'
UNA SERENA INCHIESTA SU
GENOVA ( da "Unita,
L'" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: evidenziata dalla sentenza sui
saccheggi di quei giorni e anche al sapore di «tortura» emerso dalle
motivazioni della sentenza sui fatti della casema Bolzaneto. Ce n'è abbastanza,
di inquietanti spunti di riflessione, per mobilitare, appunto, la storia,
l'etica e soprattutto la politica con una serie di domande su perché sia
successo quello che è succeso e come si possa evitare in futuro.
tanti disperati piccoli
zaher un piano per i minori afghani
( da "Nuova Venezia, La"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Garantiamo i diritti umani» Nel nome di Zaher il progetto del Comune di Venezia di
accoglienza dei migranti e una mostra di arte contemporanea. Ma anche la
decisione di «non mollare, di fare tutto il possibile perché i diritti umani
vengano rispettati anche per questi ragazzi, per queste persone», come ha detto
l'assessore alle Politiche sociali Sandro Simionato.
<ABBIAMO saputo che il
sindaco di Palaia ha emesso ordinanza per l'abbattimento delle 48.0...
( da "Nazione, La (Pisa)"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una vera tortura, perché la natura
sterile e altamente restrittiva di queste gabbie non consente alle galline di
esprimere la maggior parte dei normali modelli di comportamento. Per questo
motivo invitiamo il sindaco e i titolari della ditta ad abolire l'allevamento
in batteria, anche in considerazione che dal 1° gennaio 2012 sarà vietato l'
<Respinti a Venezia,
picchiati a Patrasso: salvate i profughi>
( da "Corriere del Veneto"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La denuncia è stata fatta dalla
rete di associazioni umanitarie veneziane «Tutti i diritti umani per tutti» e
dal Comune di Venezia, dopo che un gruppo di operatori di Razzismo Stop è
andato a Patrasso a raccogliere le testimonianze dei respinti, degli operatori
delle associazioni greche e della rete di avvocati dei
richiedenti asilo.
Attratto dal legame tra
tortura e verità ( da "Manifesto,
Il" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: SU KAFKA Attratto dal legame tra
tortura e verità Nell'unico saggio di cui non si parla nell'articolo, quello
titolato «Kalumniator», Giorgio Agamben rilegge il «Processo» di Kafka usando
la chiave della calunnia, probabilmente - dice - efficace nell'aprire le porte
di tutto l'universo kafkiano.
Diritti umani nel Maghreb
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 13 num: - pag: 14
categoria: REDAZIONALE CONVEGNO / 2 Diritti umani nel Maghreb Al Castel
dell'Ovo al via la conferenza internazionale sul tema «Società civile e diritti
umani nel Maghreb». Parteciperanno, fra gli altri, il sindaco di Napoli Rosa
Russo Iervolino e l'assessore alle Politiche per l'immigrazione Isadora D'Aimmo.
I conti del professore: 17
mila morti ( da "Corriere
della Sera" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la polizia di Sihanouk lo catturò,
probabilmente venne torturato. Kaing divenne Duch e si diede alla macchia.
All'imputato numero uno del processo ai Khmer rossi furono affidate le prigioni
della guerriglia. Dopo il
Nuove Costituzioni
crescono a misura di natura ( da "Secolo
XIX, Il" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani in senso
squisitamente politico, suffragio universale, libertà di espressione erano
giustamente individuati come elementi cardine delle norme primarie di molti
stati, oggi in Ecuador assistiamo al superamento di questi valori in favore di
un nuovo sistema di valori che poggia sulla natura e sulla sua ineluttabile superiorità.
Festival del Cinema dei
diritti umani ( da "Napoli.com"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Festival del Cinema dei
diritti umani Al via la selezione di opere multimediali: destinazione Buenos
Aires L'associazione Cinema e diritti ha dato il via alla selezione di opere
multimediali. I
lavori selezionati parteciperanno a maggio prossimo alla Finestra su Napoli,
una sezione fuori concorso dell'XI Festival del Cinema dei diritti umani di
Buenos Aires.
Una Consulta per la
laicità ( da "Articolo21.com"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: libertà sanciti dalla Costituzione
e dalla Carta dei Diritti Umani, organizzare momenti di formazione e
informazione. La Consulta sarà anche un luogo di incontro e di scambio tra
visioni del mondo differenti, ma unite nella volontà
di difendere lo spazio pubblico da privilegi e fondamentalismi, e si batterà
per il primato della libertà di scelta e di coscienza individuale sui temi
&
Diritti umani nel Maghreb:
convegno a Napoli ( da "Denaro,
Il" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani nel Maghreb: convegno
a Napoli Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino interverrà oggi, alle ore
9,30, a Castel dell'Ovo all'apertura della Conferenza Internazionale ''Società
Civile e Diritti Umani nel Maghreb'' organizzata dall'Osservatorio
Internazionale (Ossin), una Onlus con sede a Napoli
che fa parte della rete europea di osservatori internazionali impegnati
QUELL'INUTILE LINEA DURA
SULL'IMMIGRAZIONE ( da "Lavoce.info"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: relative ai diritti umani e ad
altri aspetti controversi. Vorrei limitarmi ad alcune considerazioni relative
all?efficacia presumibile dei provvedimenti e quindi agli obiettivi perseguiti.
IL REATO DI IMMIGRAZIONE Cominciamo dalla definizione dell?immigrazione come
reato, non più punito con il carcere, ma con un?
Ordinanza anti-sbandati
C'è il no dei socialisti
( da "Corriere Adriatico"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: campagna di comunicazione tra i
cittadini immigrati sui loro diritti e i loro doveri e garantendo interventi
per la tutela dei diritti umani anche in materia di immigrazione illegale:
recuperando insomma quel gap che ci divide da molti stati europei e che si
chiama tolleranza e solidarietà". Secondo i socialisti la politica "ha la
responsabilità di non raccontare bugie ai cittadini,
Adesso che si è conclusa
la vicenda umana di Eluana Englaro, il Parlamento varerà una legg...
( da "Gazzettino, Il"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che invece che il diritto alla vita
stavano difendendo il diritto alla tortura? Perché Eluana Englaro è stata
torturata per diciassette anni. Non era sufficente»?
Un'ultima considerazione. «Nel Medioevo le agonie erano molto dolorose ma molto
brevi, due o tre giorni al massimo» scrive Philippe Ariès in "Storie della
morte in Occidente".
Diritti umani e pace nel
Maghreb, presidente Donini a Bologna per incontro
( da "Sestopotere.com"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani e pace nel Maghreb,
presidente Donini a Bologna per incontro (13/2/2009 14:51) | (Sesto Potere) -
Bologna - 13 febbraio 2009 - Lunedì 16 febbraio
ROMA. NON VOGLIO I
DETENUTI DI GUANTANAMO: GLI STATI UNITI SONO GRANDI, POSSONO SPOSTARLI ALTR...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: hanno il dovere di cooperazione
leale e di consultarsi fra di loro sui possibili
effetti sulla sicurezza sul territorio Ue», derivanti dall'accoglimento dei
detenuti. I deputati sottolineavano inoltre che a Guantanano sono stati negati
i diritti umani fondamentali dei prigionieri, che «sono stati sottoposti a
tecniche di interrogatorio dure che equivalgono alla tortura».
Bandito il XIX Helios
Festival - Settimana di amicizia tra i popoli
( da "Quotidiano.it, Il"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con le parole introduttive della
Dichiarazione dei diritti dell'Uomo (ONU, 1948): "L'istruzione deve essere
indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del
rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la
comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali
e religiosi.
Immigrati/ Mons.
Marchetto: Leggi rispettino diritti umani
( da "Virgilio Notizie"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In altre parole, ha affermato,
quando "lo Stato deve esercitare il suo dovere-diritto di garantire la
legalità, reprimendo la criminalità e la delinquenza e gestendo le persone in
situazione irregolare, lo deve sempre fare nel rispetto della dignità umana,
dei diritti umani e delle convenzioni internazionali".
Zimbabwe/ Unhcr a nuovo
governo: Stop a violazioni diritti
( da "Virgilio Notizie"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: raggiungimento di una stabilità
politica è stato segnato da una serie di violazioni dei diritti umani e ha
causato danni incalcolabili allo stato di diritto. Tutti gli
occhi saranno dunque puntati sul nuovo governo, che dovrà rimediare ai danni
commessi e ripristinare la giustizia". Dopo un periodo di forti
tensioni politiche, a seguito delle elezioni presidenziali tenutesi lo scorso
marzo,
APADOR-CH critica
proiectele Codului penal si al Codului de procedura
penala ( da "Romania
Libera" del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: inclusiv prin tortura,
incalcandu-se flagrant atat principiul preeminentei legii, cat si interdictia
absoluta de a folosi tortura", sustine sursa citata. APADOR-CH a transmis comentariile
sale pe marginea proiectelor Codului penal si Codului de procedura penala
presedintilor Senatului si Camerei Deputatilor, liderilor grupurilor politice
din Parlament,
Immigrati/ Lampedusa,
Arci: Isola è Guantanamo Italiana
( da "Virgilio Notizie"
del 13-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Da alcuni giorni l'Arci sta
ricevendo al numero verde 800 99 99 77 Sos Diritti, le
denunce dei familiari di molti dei migranti trattenuti nel Centro dell'isola
che denunciano una situazione gravissima di violazione dei diritti umani e di
condizioni igienico-sanitarie allarmanti.
( da "Centro, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il monito durante
una visita in Germania Il Dalai Lama avverte che il Tibet è sul punto di una
rivolta anticinese BADEN BADEN. In Tibet la tensione è
alle stelle, al punto che è possibile vi scoppi una rivolta: è il monito del
Dalai Lama (foto), in visita nella città tedesca di Baden
Baden. «In questo momento c'è troppa rabbia», ha affermato della
madrepatria il leader spirituale dei buddhisti tibetani, «e
la situazione è estremamente tesa. Un'esplosione potrebbe verificarsi in
qualsiasi momento». Il Dalai Lama non ha nascosto che l'eventualità costituisce
per lui motivo di «preoccupazione», in quanto «più ci sarà insurrezione,
maggiore sarà la repressione»: come quelle che lo scorso anno, in marzo,
stroncò nel sangue le manifestazioni di protesta guidate dai monaci buddhisti. «è un quadro molto triste», ha proseguito il premio Nobel per la
Pace 1989. «Non appena le persone sono arrestate, le sottopongono a tortura, e
qualche volta le uccidono», ha denunciato, seppure senza
citare esplicitamente le forze di sicurezza cinesi.
( da "Centro, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 34 - Cultura
e Spettacoli Grillo il 9 marzo al Massimo di Pescara con «Delirio tour» Il
comico genovese al centro delle polemiche per le dichiarazioni sul presidente
Napolitano PESCARA. Beppe Grillo si esibirà al teatro Massimo di Pescara lunedì
9 marzo alle 21,30 nel suo nuovo spettacolo «Delirio». Organizzazione della Elite agency. Grillo è sempre al centro delle
polemiche ma di certo il suo blog è uno dei più visitati al
mondo, recentemente la rivista americana Forbes lo ha collocato al settimo
posto dei più seguiti in tutto il pianeta. Recentemente però l'autorità le
garanzie nelle comunicazioni ha sanzionato la Rai per violazione dei diritti fondamentali della persona, con riferimento alla messa in onda
di filmati nel corso della trasmissione «Anno zero» del
primo maggio 2008 contenenti interventi di Beppe Grillo con offese
rivolte al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al professor
Umberto Veronesi, oncologo e leader dell'associazione per la ricerca contro il
cancro. Non certo ridotto al silenzio per questa sentenza proprio pochi giorni
fa Grillo è tornato ad attaccare il presidente Napolitano «Pertini
non avrebbe mai firmato il Lodo Alfano. Napolitano aveva trenta giorni di
tempo, lo ha firmato in 18 ore». E' una delle frasi dell'attore comico genovese
durante la tappa del Delirio tour al Gran Teatro di Roma. Il comico ha poi
ribadito che a piazza Farnese non aveva nessuna intenzione di offendere il
presidente della Repubblica ma che ha esercitato solo un normale diritto di
critica. Info 0871 685020 - 393 9838663, e-mail elite@eliteagency.it, -
www.eliteagency.it.
( da "Repubblica, La" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina IX - Genova
La battaglia I presidi ancora in trincea "Il numero chiuso non
passerà" Poche parole, poi poche righe, scritte e firmate ieri dopo l´una e mezza: in cui si comunica "che per
mero errore materiale nell´allegato alla delibera regionale risultavano
indicazioni... non rispondenti alla reale volontà del Consiglio
Regionale". Così la Direzione Scolastica Regionale ha liquidato la vicenda
del trasferimento delle succursali dei licei Leonardo Da Vinci e Cassini al Convitto
Colombo. Inoltre, si procederà con criteri di gradualità. "Il dirigente
dell´Ufficio Scolastico Provinciale, sentiti i presidi, determinerà il numero
di classi prime che a partire dal prossimo settembre funzioneranno nei due
istituti". «I licei scientifici Da Vinci e Cassini comunque non potranno
avere più di 10, 11 classi complessive - ripete Sara Pagano, direttrice
dell´Ufficio Scolastico Provinciale - l´eccedenza potrà scegliere se iscriversi
al Convitto Colombo o se andare in altre scuole». Si andrà a numero chiuso. Anche se contro questa decisione le famiglie e il preside Massimo
Angelini l´altro ieri sera si sono rivolti ad un avvocato, per presentare un
ricorso al Tar. «Non capisco perché uno studente che sceglie la nostra scuola,
per qualità ed altro, debba poi essere costretto a cambiarla - ripete il
preside - questa è una violazione dei diritti».
( da "KataWeb News" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mumbai:
Sospetto Torturato sessualmente da donna Fbi 12
febbraio 2009 alle 06:25 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Torturato
e abusato sessualmente da un agente Fbi donna: denudato e costretto a guardare
film pornografici.
È successo a un accusato della strage di Mumbai, Fahim Ansari, devoto
musulmano, che ha denunciato le molestie al suo legale che si è rivolto a una
corte della capitale finanziaria indiana. Secondo il
racconto fatto dall'avvocato difensore, Ejad Naqvi, e riportato dal quotidiano
inglese "The Sun" l'agente lo avrebbe denudato e "molestato
sessualmente" per tutta la notte. L'uomo, esaminato da un pronto soccorso
locale, avrebbe riportato "ferite sui genitali e su tutto il corpo".
Ansari, membro del gruppo terroristico Lashkar-e-Taiba,
era stato arrestato per la strage di Mumbai insieme ad altri cinque sospetti in
relazione agli attacchi negli Hotel Taj e Oberoi. L'umiliazione sessuale come
mezzo di tortura per fedeli musulmani era stata già applicata nel carcere di
Abu Ghraib dove una soldatessa aveva partecipato agli abusi su prigionieri
denudati. AGI
( da "Nazione, La (Arezzo)" del
12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMPIONATO DI
GIORNALISMO pag. 10 Tre associazioni fanno scudo ai più deboli GLI OPERATORI
ALLA SCOPERTA DI AMNESTY INTERNATIONAL, MEDICI SENZA FRONTIERE ED EMERGENCY LA
STORIA PASSATA e l'esperienza attuale ci dicono che nel mondo, purtroppo, non
sempre vengono rispettati i diritti dell'uomo. Ma c'è qualcuno che si preoccupa
di farli rispettare? Sì, esistono varie associazioni, come Amnesty
International, Medici senza Frontiere, Emergency, Caritas, Croce Rossa, Save
the Children. Noi ci soffermeremo sulle prime tre. «Amnesty International» è
stata fondata nel 1961 dall'avvocato inglese Benenson e si
occupa della lotta contro la tortura e ogni forma di violenza, fisica o morale,
che viola la dignità umana. Amnesty ha stilato un documento intitolato, «I
Dodici Punti per la prevenzione", che detta regole
di comportamento ai governi di tutto il mondo. Condannano la tortura, vietano
la detenzione illegale e segreta, proibiscono la tortura, risarciscono
le vittime. «Medici senza Frontiere» è un'associazione internazionale, che ha
lo scopo di portare soccorso sanitario e assistenza medica in tutte le regioni
del globo, in cui il diritto alle cure non sia garantito. È stata creata nel
1971 da alcuni medici francesi; oggi è attiva in 19 paesi industrializzati e
assicura l'assistenza in più di 80 paesi sottosviluppati o esposti a calamità
naturali. È costituita da 5 sezioni operative, che si occupano dei progetti
nelle aree di intervento e da 14 sezioni-partner. Ha ricevuto il Nobel per la
pace. «Emergency» è stata fondata nel
( da "Corriere della Sera" del
12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-12 num: - pag: 17
categoria: REDAZIONALE La denuncia L'avvocatessa Mtetwa: «Rapita e
torturata» Ma l'oppositrice Jestina resta in un carcere illegale DAL NOSTRO
INVIATO HARARE — Mani sempre legate, catena alla caviglia, una benda sugli
occhi quando la fanno uscire di cella per andare in bagno. Per Jestina Mukoko,
51 anni, ieri è stata una giornata come le altre. In isolamento, chiusa da
quasi tre mesi nel carcere di massima sicurezza di Chikurubi. Jestina è l'anima
dell'associazione per i diritti umani Zimbabwe Peace Project. è stata rapita il
3 dicembre dalla polizia, davanti al figlio adolescente e alla nipote. Era in
camicia da notte, scalza. Non le hanno dato il tempo di prendere le scarpe e un
vestito. Per 19 giorni le autorità hanno negato. E se poi hanno dovuto
ammettere che Jestina era nelle loro mani, molto del merito va a questa donna
minuta ed elegante che siede dietro una scrivania piena di carte, in un ufficio
nel centro della capitale. Beatrice Mtetwa fa l'avvocato. Anni fa ha lasciato
l'associazione delle Donne dello Zimbabwe perché «passavano il tempo a bere il
tè». Anche Jestina nella sua vita ha lasciato qualcosa: negli anni Ottanta
leggeva le notizie alla Zbc, la tv (l'unica del Paese) che da anni è il
megafono del presidente. Poi ha abbandonato lo schermo, diventando
un'implacabile paladina della libertà. Dal gennaio al settembre
( da "Tempo, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa dieci giorni all'Italia e alla
difesa del terrorista Battisti tenta il tutto per tutto e vuole presentarsi
all'Alta Corte Il Supremo tribunale federale ha iniziato a valutare la
legittimità dell'asilo politico concesso a Cesare Battisti e della richiesta
d'estradizione presentata dall'Italia. E con mossa a sorpresa, fatto irrituale,
il protagonista della vicenda chiede di presentarsi in aula per «difendere la
sua innocenza». A informare l'Stf della disponibilità
di Battisti a presentarsi di fronte ai ministri-giudici della Corte
costituzionale brasiliana è stato il senatore Eduardo Matarazzo Suplicy,
esponente del Partito dei Lavoratori (Pt) del presidente brasiliano Luis Inacio
Lula da Silva e tra i principali sostenitori della concessione dell'asilo
politico a Battisti. Il terrorista condannato in Italia per due omicidi tenta
il tutto per tutto dopo che in Brasile le dichiarzaioni a favore della sua
estradizione si vanno moltiplicando. Soprattutto tra i giudici che devono
giudicare la fondatezza dello status di rifugiato politico. Il presidente della
camera penale, Cesar Brito, ha detto senza mezzi termini: «Ogni
Paese ha le sue leggi e vanno rispettate. Dire che Battisti rischia la vita in
un Paese democratico come l'Italia non solo è
ingiusto, ma soprattutto offensivo». Antonio Nabor Areias Bulhoes, l'avvocato
che rappresenta il governo italiano, ha dichiarato ai media brasiliani che la
decisione di Peluso che aveva respinto la misura d'urgenza con cui Roma
chiedeva la sospensione dell'asilo politico all'ex militante dei Pac condannato
all'ergastolo in Italia, rappresenta «una vittoria» per l'Italia. Se il
giudice, ha osservato, non ha «accettato la misura d'urgenza, che per la prima
volta è stata presentata da uno Stato straniero, e ha chiesto misure come la
ricerca di nuove informazioni, significa che sarà valutata la possibilità di
rivedere la decisione di concedere l'asilo». Peluso, il relatore del caso al
Supremo Tribunale, ha, però, sollecitato al governo italiano e ai legali di
Battisti, un supplemento di informazioni per quanto riguarda la richiesta di
estradizione. E ha fissato una scadenza di dieci giorni per la presentazione
della memoria. La decisione quindi arriverà a marzo. In Italia a tenere alta
l'attenzione c'è sempre il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Ieri in un
intervento sulla video chat sul sito di An è tornato
sull'argomento. «Questa vicenda non passerà di moda.
Agli amici brasiliani dico che noi non dimenticheremo - sottolinea La Russa -
Un esponente del Brasile ha insultato l'Italia dicendo che
c'è tortura ma da noi anche dopo quindici anni i complici (di Battisti, ndr)
sono in libertà, di certo non sono torturati». Il ministro tifoso di calcio non
ha dimenticato si strigliare gli Azzurri che hanno perso con il Brasile a Londra.
«Era meglio non giocarla vista la figuraccia che ha fatto l'Italia», ha
detto La Russa.
( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte
Costituzionale)" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
N. 35 ORDINANZA
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Previdenza e
assistenza - Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate - Mancata inclusione del convivente more uxorio tra i soggetti aventi diritto al
permesso mensile retribuito per l'attivita' di assistenza - Lamentata
violazione dei diritti fondamentali dell'uomo, del diritto alla salute e del principio
di ragionevolezza - Omessa descrizione della fattispecie e difetto di motivazione
sulla rilevanza della questione e ..........
( da "Quotidiano.net" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Durante la visita in
Germania il leader spirituale dei buddisti parla della situazione nella sua
madrepatria, quasi un anno dopo la rivolta
"
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Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta IL MONITO DEL DALAI LAMA "In Tibet
molta rabbia e tensione Disordini possibili in ogni momento" Durante la
visita in Germania il leader spirituale dei buddisti parla della situazione
nella sua madrepatria, quasi un anno dopo la rivolta Baden
Baden (Germania), 11 febbraio 2009 - In Tibet la tensione è sempre più
alle stelle, al punto che è possibile vi scoppi una rivolta: è il monito
lanciato oggi dal Dalai Lama, a margine di una visita nella città tedesca di
Baden Baden. «In questo momento c?è troppa rabbia», ha affermato della
madrepatria il leader spirituale dei buddhisti tibetani, «e
la situazione è estremamente tesa. Un?esplosione potrebbe verificarsi in
qualsiasi momento». "Sono preoccupato perché nuove
rivolte, porteranno ancora più repressione e tutto questo è molto triste”, ha
aggiunto il Dalai Lama che ha spiegato: “Una volta arrestate, le persone
vengono torturate, e qualche volta uccise. Per il
fatto che le esecuzioni pubbliche sono difficili, si servono della tortura
contro i prigionieri tibetani”. Il capo spirituale dei Tibetani è
arrivato ieri nella cittadina termale tedesca di Baden-Baden dove ha ricevuto
il Premio tedesco dei media, assegnato da una giuria di giornalisti e di
editori. Dopo la visita a Baden-Baden, il Dalai Lama, 73 anni, farà ritorno a
Dharamsala, nel nord dell?India, suo luogo di residenza da quando fuggì in esilio
nel
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL PROGETTO Lido, al via oggi una rassegna cinematografica sui diritti umani Giovedì 12 Febbraio 2009, VENEZIA -
(L.M.) Una rassegna cinematografica sul tema dei diritti umani. Questa l'iniziativa, promossa al Lido per i 60 anni dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dall'associazione
Centro "La Fontaine" Cinit, l'associazione Il Villaggio, il circolo
Arci Pablo Neruda, Agesci Lido 1 e Masci "La
Civetta". Si inizia questa sera con la proiezione del film "Il
cacciatore di aquiloni". Tutte le proiezioni inizieranno alle 21 al
patronato della Parrocchia di Santa Maria Elisabetta (ingresso con tessera
Cinit). Nel programma, poi, giovedì 26 febbraio "In questo mondo
libero" e il 12 marzo "Persepolis". La
rassegna cinematografica è originata dal primo articolo della Dichiarazione che
spiega come " Tutti gli esseri umani nascono
liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono
dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in
spirito di fratellanza".
( da "Giornale.it, Il" del 12-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lo sospettavo da tempo, ma ora c'è la certezza: quella tra Carla Bruni e
Nicolas Sarkozy non era una storia d'amore, ma un'operazione di spin ovvero di
manipolazione mediatica. Lo rivela, nel libro Autobiographie non autorisée e
usando un artificio letterario, lo spin doctor che ha ideato il montaggio,
Jacques Séguéla, un tempo comunicatore di Mitterrand e ora consulente di
Sarkozy. La sorpresa è che non è stata Carla a prendere l'iniziativa bensì lo
stesso Sarko, che ha bruciato i tempi e l'ha chiesta in sposa già la sera del
primo incontro, avvenuto, non a caso, a casa di Séguéla. Il presidente ha usato
argomenti formidabili come questi: "Sarai la mia Marilyn e io il tuo
Jfk". E ancora: "Io ho la reputazione di donnaiolo,
ma la tua non è migliore della mia. Ti conosco bene senza averi mai incontrata. Fai l'amore con tutti, perché nessuno
ti ha dato vero amore. So tutto di te, perchè sono uguale a
te". O: "Scommetto che non hai il coraggio di baciarmi sulla
bocca davanti a tutti". Dal che deduco: - come aveva analizzato lo
psicologo della Nato (vedi questo articolo che ho scritto prima delle elezioni) , Sarko ha il profilo di una persona ambiziosa-dominante,
caratterizzata, negativamente, da un narcisismo compensatorio determinato da un
sentimento di insicurezza e di inferiorità maturato nell'infanzia. Ha molte
qualità - tenacia, dinamismo, capacità di leadership - ma è fondamentalmente
instabile e non sa cosa sia la saggezza. Il che ridimensiona la sua statura
politica. - La vicenda dimostra, una volta di più, come sia facile per uno
spregiudicato spin doctor orientare l'insieme dei media, che per mesi hanno
raccontato con toni lirici, commossi, appassionati l'incredibile favola tra il
presidente di destra e l'ex modella di sinistra. Pochissimi ebbero il coraggio
di andare controcorrente e di sollevare qualche dubbio. Men che meno i giornali
italiani che, anzi, diedero fiato alla retorica più zuccherosa. Insomma: poveri
francesi, in che mani sono.. E poveri anche noi,
giornalisti, che cadiamo in queste trappole, amabilmente assecondati da un pubblico
sempre più assetato di informazione frivola. Quando fu svelata la storia tra
Sarkò e Carla, nell'autunno 2007, il mondo finanziario stava già crollando, ma
pochi giornali tirarono il campanello d'allarme. Insomma, la stampa non svolse
adeguatamente il proprio ruolo di cane da guardia. Era meglio distrarre e
spettegolare, con quali conseguenze lo vediamo ogni giorno. - Scritto in
società, manipolazione, spin, democrazia, notizie nascoste, francia, Italia,
giornalismo Commenti ( 5 ) » (1 voti, il voto medio è:
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 10Feb 09 Ma il caso
di Eluana ci sta davvero a cuore? Lo confesso: non ne posso più della
straripante retorica che accompagna la morte di Eluana Englaro. "Ci
auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per tutti di
riflessione pacata e di ricerca responsabile", ha dichiarato subito il
direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
"Questo è un momento di dolore e turbamento nazionale che può diventare
occasione di una sensibile e consapevole riflessione comune", ha
rilanciato stamattina il presidente Napolitano. Dopo giorni di polemiche, il
messaggio è univoco e improntato al buon senso. Invece la caciara continua.
Anzi, aumenta di volume. La direttrice dell'Unità, Concita de
Gregorio, con il consueto lirismo scrive: "Tu vai, per fortuna. Noi restiamo, ci tocca farlo". Ma come: si rammarica di
essere in vita? Secondo il senatore Giovanni Collino (Pdl) la morte di Eluana è
«per il Friuli Venezia Giulia una morte collettiva, come nel terremoto del
1976». Addirittura Salvatore Martinez, presidente nazionale del Rinnovamento
nello Spirito Santo (Rns) ammonisce che è "a rischio la democrazia",
un'opinione condivisa a sinistra da Margherita Hack, mentre sul sito del
Manifesto Iaia Vantaggiato titola "il miracolo di Eluana che ha beffato
Berlusconi", con ilare, soave delicatezza. Sembra una gara a chi la spara
più grossa, e chi pensa che l'Italia sia sconvolta e commossa, dia un'occhiata
all'audience televisiva di ieri. Gli speciali dedicati alla vicenda della Englaro sono stati seguiti da 5,6 milioni di persone,
mentre il Grande Fratello è stato visto da quasi 9 milioni di telespettatori e
altri tre milioni hanno preferito X factor. Il rapporto è di uno a due a favore
dei reality. Giorgio Gaber nella canzone Il tutto è falso, scriveva: Ma noi
siamo talmente toccati da chi sta soffrendo ci fa orrore la fame, la guerra le
ingiustizie del mondo. Com'è bello occuparsi dei dolori di tanta, tanta gente
dal momento che in fondo non ce ne frega niente. Che avesse ragione Gaber? Agli
italiani importa davvero la vicenda di Eluana? Scritto in società, democrazia,
notizie nascoste, Italia, giornalismo Commenti ( 31 ) »
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09Feb
( da "Settegiorni (Magenta)" del
13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MEDICI E CLANDESTINI
Tra i contrari il Comitato pace e l'ex sindaco di Magenta IL LEGHISTA
BERTARELLI: «NORMA STUPIDA, SONO TENTATO DI RESTITUIRE LA TESSERA» Bertarelli è
anche medico oculista Magenta - Fa discutere anche in zona la norma approvata
di recente in base alla quale i medici potranno, in base alla loro libera
coscienza, segnalare all'autorità i cittadini irregolari che si presentassero
per ricevere delle cure, esponendoli di fatto
all'espulsione. Aperta condanna al provvedimento viene dal Comitato intercomunale
per la pace del Magentino che rifiuta decisamente la figura del
«medico-poliziotto», giudicata dal Comitato come «l'ennesima trovata becera e
razzista della Lega Nord . È scesa in campo persino la
Cei (cioè i vescovi italiani) che ha dichiarato: " ..le
leggi sono votate secondo le regole della democrazia, ma la Chiesa continuerà
ad aiutare i poveri migranti non regolari". Acli, Arci, Cgil, e la
stragrande maggioranza dei medici italiani denunciano la violazione del Diritto
Universale alla Salute. Secondo queste associazioni democratiche "...si va contro l'etica e la deontologia e vi è il rischio
di un boomerang sul piano della salute pubblica. Si può creare una sanità
clandestina e parallela, alla fine dannosa per i malati e per tutti i cittadini,
con la possibilità di diffusione di patologie non più controllabili..." Insomma, come afferma anche Emergency,
"questa è l'ennesima prova del degrado valoriale ,culturale
e politico della destra di casa nostra che sta marciando verso un vero e
proprio regime di apartheid nei confronti dei cittadini stranieri". Le stesse associazione indicano nella disobbedienza civile
l'unica via per combattere questa grave iniziativa del Governo Berlusconi -
disobbedire, in questo caso vuol dire chiedere ai medici di agire nel rispetto
della Costituzione Italiana, della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani e soprattutto del Giuramento di Ippocrate, che tutti i
medici devono prestare prima di iniziare la professione e che prevede l'impegno
irrinunciabile "...di curare tutti i pazienti con eguale scrupolo e
impegno, ...prescindendo da differenze di razza, religione, nazionalità
condizione sociale e ideologia politica"». E a trovare addirittura
«sgradevole e dannosa» l'iniziativa del governo è Franco Bertarelli, ex sindaco
di Magenta ora capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, medico oculista.
«Sorprendenti per incompetenza le parole del
sottosegretario alla Salute Francesca Martini afferma Bertarelli -, che sì è
dichiarata soddisfatta del provvedimento in quanto lascia "decidere i
camici bianchi, perché dietro ogni medico c'è anche un cittadino". E io
dico che questi medici e questi cittadini vorrebbero essere rappresentati in
Parlamento da persone un poco più qualificate della signora Martini. Infatti il reato di immigrazione clandestina è diventato un
reato perseguibile d'ufficio. I medici di Pronto soccorso sono ufficiali
sanitari. I medici di pronto soccorso devono denunciare gli immigrati
clandestini che si rivolgono per cure e assistenza al Pronto Soccorso. Pena la
denuncia per omissione d'atti d'ufficio. Altro che libertà di decidere in piena
coscienza! Da un punto di vista della logica aristotelica il ragionamento non
fa una grinza. Da un punto di vista morale trovo la cosa squallida al punto da
essere tentato di restituire la tessera di militante della Lega. Ho fino ad
oggi condiviso tutte le scelte della Lega sull'immigrazione. Trovo
che l'immigrazione clandestina vada combattuta in tutti i modi sia per la
conservazione della convivenza civile del nostro Paese e dell' Europa intera,
sia per la dignità degli immigrati. I ragionamenti buonisti, della Chiesa e
della Sinistra, in base ai quali l'immigrazione
clandestina si combatte in primo luogo favorendone la regolarizzazione, sono
viziati dal fatto che la domanda di immigrazione è un pozzo senza fondo. Ma
arrivare a colpire l'immigrazione nel momento del bisogno sanitario (il più
sacrosanto dei bisogni, ampiamente garantito dalla nostra Costituzione) e per
di più attraverso i medici, che hanno doveri diversi e ben più elevati che
combattere questo genere di reati, è a dir poco sgradevole e per sovrapprezzo
inutile, controproducente e quindi stupido. È pur vero che i cittadini italiani
sono arcistufi di vedere i pronto-soccorsi intasati da extracomunitari che non
pagano mai un ticket, che si comportano come se fossero loro i padroni
dell'ospedale. Ma rimane il fatto che il compito di combattere l'immigrazione
clandestina non spetta ai medici, ma alle Forze dell'Ordine. Gli sfruttatori
dei derelitti sono avvoltoi che vanno messi in galera possibilmente
dimenticandosi del luogo dove si è riposta la chiave. Importante e doveroso
individuare le vie più corrette per far pervenire aiuti al terzo mondo in modo
da migliorare le condizioni di vita di quei paesi e ridurre, negli anni a
venire, il desiderio di fuga verso l'Occidente opulento. Queste vie sono
rappresentate in primo luogo dalle missioni cristiane e dalle
organizzazioni laiche quali "Medici senza frontiere" che
arrivano sul territorio con minimo dispendio di denaro. Le grandi
organizzazioni quali la Fao o le altre che fanno capo alle Nazioni Unite
spendono oltre l'80% del denaro raccolto per le loro spese generali. Una
vergogna. Ma tornando a noi, la normativa or ora approvata, oltre ad essere
sgradevole è anche dannosa. La stragrande maggioranza dei medici si rifiuterà
di effettuare la denuncia anche a rischio di essere denunciati loro stessi per
omissione di doveri d'ufficio e quindi il provvedimento non porterà
all'individuazione che di una minima parte dei clandestini che si dovessero
ancora rivolgere alle strutture sanitarie pubbliche italiane. Per converso la
norma riuscirà a tenere lontani i clandestini da tali strutture, con danno per
la loro e la nostra salute grazie alla diffusione di malattie contagiose, quali
la tubercolosi, che eravamo quasi riusciti a debellare. In conclusione, a mio
parere, un brutto passo falso del Governo e della Lega. Si dice che si sia voluto uniformare la legislazione a quella esistente nel
resto d'Europa. Avremmo potuto continuare a distinguerci anche per quel senso
di umanità che, anche negli anni più difficili della
nostra storia, ci ha consentito di non trasformare l'errore in orrore».
Articolo pubblicato il 13/02/09
( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 6 - Interni
Una corazza contro la dittatura nata da una guerra di popolo (SEGUE DALLA PRIMA
PAGINA) GIORGIO BOCCA Generazioni di comunisti europei hanno saputo benissimo,
sin dalla sua promulgazione nel ´36, che la costituzione staliniana era un
sogno e un´impostura per coprire la dittatura, che il socialismo reale era
quello dei piani quinquennali e della modernizzazione forzata, ma nella
convinzione e nella speranza che quello fosse il solo percorso possibile. Come
Togliatti scrisse in risposta alle critiche di Gramsci: «Dobbiamo
riconoscere che l´azione del partito comunista russo, la rivoluzione russa sono
stati il più grande fatto di organizzazione e di propulsione delle forze
rivoluzionarie. Oggi questa propulsione è ancora attiva e crescente nel
proletariato mondiale, all´evidenza è ancora attiva nelle classi operaie del
mondo, nel mondo intero c´è la convinzione che in Russia, dopo la conquista del
potere, il proletariato può costruire il socialismo e sta costruendolo». Nella
generazione dei comunisti dell´era staliniana restava cioè la profonda
convinzione che con tutte le sue deviazioni autoritarie Stalin restava nel
profondo un socialista, e che la dittatura sovietica, nonostante i suoi
spaventosi prezzi, aveva tenuta aperta la via al socialismo, come era stato
confermato dalla vittoria contro il nazismo. Siamo cioè di fronte a uno dei
grandi paradossi della storia: i comunisti europei sanno che il socialismo in
un solo paese si è trasformato in una dittatura spietata, ma pensano che sia
ancora possibile riparare l´errore di percorso, costruire un socialismo
democratico. Togliatti è il testimone politico più autorevole di questa ambiguità. Rappresentante del Comintern in Spagna
durante la guerra civile, detta i tredici punti di una costituzione
repubblicana che entrerà in vigore a guerra vinta contro il franchismo:
autonomie regionali, rispetto della proprietà e dell´iniziativa private, e dei
diritti civili, libertà di coscienza e di fede religiosa, assistenza alla
piccola proprietà, riforma agraria per la creazione di una democrazia rurale,
rispetto delle proprietà straniere non compromesse con il franchismo, ingresso
della Spagna nella Società delle Nazioni, amnistia per tutti gli spagnoli che
hanno partecipato alla guerra di liberazione. In sintesi il progetto di
rimettere assieme un paese diviso fra anarchici, socialisti, comunisti e
conservatori, un paese, si badi, dove la polizia politica stalinista continuava
ad arrestare e fucilare i nemici, presunti o reali. La costituzione
togliattiana fu naturalmente criticata sia dalla sinistra trozkista come un
tradimento della rivoluzione, sia dai conservatori come un cavallo di Troia
dello stalinismo. Ma essa resta nel 1938 come uno dei punti più alti del
rilancio democratico. Aggiungiamo che anche il cinico Togliatti si era illuso sulla
possibilità di correggere lo stalinismo: è proprio di quell´anno la svolta
machiavellica di Stalin, che cessa gli aiuti alla rivoluzione spagnola per
preparare le nuove alleanze con le grandi democrazie minacciate dal nazismo. Sconfitto in Spagna il riformismo togliattiano ritorna nell´Italia
democratica dopo il ´45, e questa volta è l´intero arco costituzionale, dai
comunisti ai democristiani ai liberali, in un paese che ha conosciuto la
ferocia nazista, a volere una costituzione democratica, di cui Piero
Calamandrei può dire "lo spirito della Costituzione deve tradursi in
questi caratteri essenziali: la democrazia come sistema politico delle libertà,
e il lavoro come sostanza di una libertà non solo formale. In sostanza il programma dei fratelli Rosselli e del movimento
Giustizia e libertà". Il progetto spagnolo di costituzione scritto
da Togliatti deve adattarsi al mutamento della società italiana: il partito
comunista e le sue pretese egemoniche sono state fortemente ridimensionate
dalle elezioni, il primo partito italiano è il socialista seguito dal
democristiano, il peso dei cattolici nella società italiana è determinante, e
il partito comunista ne prende atto facendo approvare anche ai compagni più
riottosi l´articolo sette, cioè la conferma dei patti lateranensi che
riconoscono alla chiesa una posizione di assoluto privilegio. Due compagni, La
Noce e Terracini, negano il loro voto, ma il partito compatto approva. E qui si
chiude il mito del partito della rivoluzione o della "terza ondata",
che ancora turba i sogni del nostro premier, e che viene ripetuto sino
all´ossessione nella sua propaganda elettorale. La Costituzione repubblicana e
democratica non è nata solo da un accordo politico fra i partiti. è nata dalla guerra di liberazione, dalla presa di coscienza
che il paese era socialmente imperfetto e antico, che l´Italia regia e fascista
aveva compiuto una modernizzazione tecnica e in parte economica, ma non aveva
risolto le divisioni sociali, restava una società divisa in cui gli operai, i
contadini e in genere i poveri restavano diversi anche nel modo di vestire, di
parlare, e persino nel pubblico passeggio, oltre che nella
giustizia e nei diritti umani. La guerra partigiana non fu una rivoluzione politica, ma come
guerra di popolo, a cui partecipavano italiani di ogni ceto, fu una rivoluzione
sociale, per fare finalmente del popolo italiano un popolo unito. I critici
della Costituzione si dividono fra quelli che la giudicano troppo prudente e
quelli per cui è troppo avanzata. è difficile
però disconoscerne i meriti, essa è stata nel dopoguerra una corazza che ha
protetto il paese da cedimenti autoritari, da ipocrisie populistiche e
demagogiche, cioè dalle tentazioni cui il nostro premier spesso cede.
( da "Repubblica, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 37 - Commenti
L´etica di fronte alla vita vegetale Una diversa concezione della vita produce una diversa etica Ciò che per me è
edificazione per altri è tortura (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) Riguarda il
controllo dei sentimenti e delle passioni. Un controllo che la direzione
spirituale sapeva insegnare agli uomini di Chiesa di un tempo, e che invece
oggi sembra smarrito. Assistiamo allo spettacolo di una Chiesa isterica: che
non è amareggiata ma arrabbiata, che non parla ma grida, anzi talora
insulta, che non suggerisce ma ordina, che non critica ma impone alzando la
voce, o facendo pressioni su chi tiene il bastone del comando. Non discuto la
buona intenzione di combattere per la giusta causa, mi permetto però di
dubitare sullo stile e più ancora sull´efficacia evangelizzatrice di tale
battaglia. L´unico "cardinale" che ha pronunciato parole sagge e
coraggiose è stato Giulio Andreotti, quando ha giudicato il decreto governativo
un´indebita invasione nella sfera privata delle persone. Andreotti è uno dei rari
cattolici che ancora ricorda e pratica la capitale distinzione tra etica e
diritto, che è, a mio avviso, il punto decisivo di tutta la questione.
Personalmente ero contrario all´interruzione dell´idratazione di Eluana. Se mi
trovassi io a vivere una condizione del genere (o peggio ancora uno dei miei
figli) vorrei che mi si lasciasse al mio posto di combattimento nel grande
ventre della vita anche con la sola vita vegetale: nessun accanimento
terapeutico, ma vivere fino in fondo la vita lasciandomi portare dall´immenso
respiro dell´essere, secondo la tradizionale visione della morale della vita
fisica non solo del cattolicesimo ma anche delle altre grandi tradizioni
spirituali. Chissà poi che cosa significa "vita vegetale": da precisi
esperimenti è risaputo che anche le piante provano emozioni, e reagiscono con
fastidio a un certo tipo di musica e con favore a un altro (dicono che la
preferita sia la musica sacra indù della tradizione vedica). La vita vegetale è
una cosa seria, ognuno di noi la sta vivendo in questo momento, basta
considerare la circolazione del sangue, il metabolismo, il sistema linfatico.
Il fatto, però, è che non si trattava di me, ma di Eluana, e che ciò che è un
valore per me, non lo era per lei. Una diversa concezione della vita produce
una diversa etica, e da una diversa etica discende una diversa modalità di
percepire e di vivere le situazioni concrete, così che ciò che per uno può
essere edificazione, per un altro si può trasformare in tortura. Si pensi alla
castità, alla clausura, al martirio e ad altri valori religiosi, che per alcuni
non sono per nulla valori ma un incubo spaventoso solo a pensarli. Il padre di
Eluana ha lottato per liberarla da ciò che per lei era una tortura, ed è
probabile che la conoscesse un po´ meglio del ministro Sacconi e del cardinal
Barragan. Grazie allo stato di diritto, alla fine l´ha liberata. Io non sono
d´accordo? è un problema mio, non si trattava di me,
ma di lei. Tutto molto semplice, come sempre è
semplice la verità. Ora aspettiamo una legge sul testamento biologico, e io
penso che il compito dello Stato sia precisamente quello di produrre, a partire
dalle diverse etiche dei cittadini, una legge ove tutti vedano riconosciuta la
possibilità di vivere e di morire secondo la propria concezione del mondo. Se
lo Stato fa questo, realizza la giustizia, che, com´è noto, consiste nel dare a
ciascuno il suo. La distinzione tra etica e diritto è decisiva. A questo punto
però sento la voce di Benedetto XVI che rimprovera questa mia prospettiva di
"relativismo" in quanto privilegia la libertà del singolo a scapito
della verità oggettiva. è mio dovere cercare di
rispondere e lo faccio ponendo una domanda: Dio ha voluto oppure no l´incidente
stradale del 18 gennaio 1992 che ha coinvolto Eluana? A seconda della risposta
discende una particolare teologia e una particolare etica. Io rispondo che Dio
non ha voluto l´incidente. L´incidente, però, è avvenuto. In che modo allora il
mio negare che Dio abbia voluto l´incidente non contraddice il principio
dell´onnipotenza divina? Solo pensando che Dio voglia sopra ogni cosa la
libertà del mondo, e precisamente questa è la mia profonda convinzione. Il fine
della creazione è la libertà, perché solo dalla libertà può nascere il frutto
più alto dell´essere che è l´amore. Ne viene che la libertà è la logica della
creazione e che la più alta dignità dell´uomo è l´esercizio della libertà
consapevole deliberando anche su di sé e sul proprio corpo. è
verissimo che la vita è un dono di Dio, ma è un dono totale, non un dono a
metà, e Dio non è come quelli che ti regalano una cosa o ti fanno un favore per
poi rinfacciartelo in ogni momento a mo´ di sottile ricatto. Vi sono uomini di
Chiesa che negano al singolo il potere di autodeterminazione. Perché lo fanno?
Perché ospitano nella mente una visione del mondo all´insegna non della libertà
ma dell´obbedienza a Dio, e quindi sono necessariamente costretti se vogliono
ragionare (cosa che non sempre avviene, però) a ricondurre alla volontà di Dio
anche l´incidente stradale di Eluana. Delle due infatti
l´una: o il principio di autodeterminazione è legittimo perché conforme alla
logica del mondo che è la libertà (e quindi l´incidente di Eluana non è stato
voluto da Dio); oppure il principio di autodeterminazione non è legittimo
perché la logica del mondo è l´obbedienza a Dio (e quindi l´incidente è stato
voluto da Dio). Tertium non datur. Per questo io ritengo che la deliberazione
della libertà sulla propria vita non solo non sia
relativismo, ma sia la condizione per essere conformi al volere di Dio. Il
senso dell´esistenza umana è una continua ripetizione dell´esercizio della
libertà, a partire da quando abbiamo mosso i primi passi, con nostra madre
dietro, incerta se sorreggerci o lasciarci, e nostro padre davanti, pronto a
prenderci tra le sue braccia. In questa prospettiva ricordo alcune parole del
cardinal Martini: «è importante riconoscere che la
prosecuzione della vita umana fisica non è di per sé il principio primo e
assoluto. Sopra di esso sta quello della dignità umana, dignità che nella
visione cristiana e di molte religioni comporta una apertura
alla vita eterna che Dio promette all´uomo. Possiamo dire che sta qui la
definitiva dignità della persona� La vita fisica va dunque rispettata e
difesa, ma non è il valore supremo e assoluto». Il valore assoluto è la dignità
della vita umana che si compie come libertà. Sarebbe un immenso regalo a questa
nazione lacerata se qualche esponente della gerarchia ecclesiastica seguisse
l´esempio della saggia scuola democristiana di un tempo esortando gli smemorati
politici cattolici dei nostri giorni al senso della laicità dello stato. Li
aiuterebbe tra l´altro a essere davvero quanto dicono di essere, il partito
"della libertà". Che lo siano davvero e la garantiscano a tutti, così
che ognuno possa vivere la sua morte nel modo più conforme all´intera sua vita.
( da "Riformista, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Fine vita, dopo
Eluana il Pd abbia più coraggio Caro direttore - Eluana ha scosso sentimenti e
riflessioni. Per l'epilogo di una ragazza che si è consumata dentro una corazza
di assenza e immobilità. Per l'amore di un padre che ha mutato una tragedia
privata in un tema di responsabilità pubblica. Ora il Parlamento non può
sfuggire e le sue scelte peseranno sul destino di tanti. Servirebbe una
soluzione saggia e condivisa. Non è facile, ma neppure impossibile se
accettiamo l'idea che esiste una storia di pensieri e principi a fare da
lanterna, quella Costituzione che assegna alla "persona" diritti e
doveri certi nel diritto alla salute, nella libertà di cura, nella propria
dignità e responsabilità. Negli anni la medicina ha schiuso grandi opportunità
e uno spirito di precauzione si è mescolato a speranze nuove. Ma il punto
rimane lo stesso. Il riconoscimento dell'autodeterminazione di sé anche sui
temi che attengono alla propria sfera più intima. Tema che ha
attraversato in particolare il cammino delle donne. Dunque quando si
riflette sulla cura o sulla fine della vita, tenere unite libertà del singolo e
responsabilità verso gli altri significa assumere a fondamento lo Stato di
diritto. In altri termini, pesano la famiglia, i medici, le istituzioni, ma
alla fine sulla mia vita l'ultima parola è la mia e nessuno può procedere in
mio nome. È questo il valore di quel consenso informato che ci accompagna nelle
malattie. Come degli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione
o del contenuto della Convenzione sui diritti umani e la
biomedicina del Consiglio d'Europa. In questi principi non c'è un negare il
valore della vita. C'è la scelta, al contrario, di
un'educazione permanente alla vita. Per questo, se nell'assecondare le
convinzioni di una parte, religiosa o culturale, la legge venisse meno a quei
principi si condannerebbe un'altra parte a una disuguaglianza di fatto
persino nei momenti più bui dell'esistenza. Ma la democrazia senza uguaglianza
può scivolare nell'autoritarismo. Oppure nell'opacità. Come avviene nel turismo
procreativo o nell'indifferenza verso i diritti umani.
E come può avvenire nel risolvere, in solitudine, un dramma cui le istituzioni
non hanno dato risposta. Allora non basta dire,
"subito la legge". E tantomeno si può ignorare l'intento di imporre,
sull'onda di eventi drammatici, una norma "ideologica" e di
rivincita. Il nodo è la qualità di una legge mite, essenziale, da monitorare.
Che mi consenta di rifiutare ciò che ritengo un accanimento verso la mia dignità
e il mio corpo. "Garantire" una cura - questo è il nodo - non
significa "obbligarmi" a una cura. Leggo che la politica dovrebbe
fare un passo indietro. Anche due se la politica ha il volto di un Governo che
usa la partecipazione del Paese per scardinare l'equilibrio tra i poteri
facendosi interprete dell'ala oltranzista della gerarchia cattolica. Ma per
quanto riguarda noi, penso che la politica debba fare un passo avanti, sul
piano dei valori e di una battaglia delle idee. Dobbiamo capire che la
consistenza storica di un partito è nella capacità di tenere uniti principi e
proposta. Nel senso che tra economia e democrazia, tra temi etici e misure
sociali non c'è un "prima" e un
"dopo". Perché le persone non sono frazionabili. Vogliono un lavoro,
il rispetto della loro dignità. E anche una speranza nei momenti duri che la
vita riserva. Ma soprattutto perché è solo in nome dei "tuoi" valori
che puoi contrastare lo sfondamento culturale di una destra spregiudicata e
cinica. Ecco perché più chiaro doveva essere il nostro richiamo allo Stato di
diritto quando il Governo ha avviato il suo assalto a una sentenza della
Cassazione. Per la stessa ragione è vigile oggi la nostra difesa della
Costituzione e massima la solidarietà al presidente Napolitano. Poi è ovvio,
per la nostra storia, riconoscere libertà di coscienza su temi come questi. Ma
non può essere un modo per eludere la discussione. Sempre che vogliamo
diventare un partito vero. Ecco perché mi ha fatto riflettere che esponenti del
Pd potessero prescindere nel loro eventuale Sì alla "legge su Eluana"
dalle motivazioni proposte e da anatemi così lontani da quella Costituzione che
continua a essere la nostra "bibbia laica". Quando ho aderito al
nuovo partito pensavo che culture diverse dovessero porre al centro proprio il
valore della persona, per avanzare nella ricerca di soluzioni sagge anche su
temi difficili, soprattutto in Italia. Ma per questo è richiesto a quelle
culture di fare ciò che il vecchio riformismo non ha mai fatto, investire fino
in fondo nella libertà e responsabilità di ognuno come risorsa per il progresso
di tutti. Nei giorni scorsi, si è scritto che non dobbiamo regalare i voti
cattolici al Pdl o all'Udc. Sento un altro dovere. Creare riferimenti ideali
capaci di parlare ai cattolici e a chi non lo è. Anni
fa a Milano il cardinale Martini volle la Cattedra dei non credenti, insegnando
che una comunità per esser tale deve coltivare virtù civiche e morali
condivise. Ho avuto conferma anche da quelle lezioni che la laicità è un bene
prezioso per la convivenza e il dialogo, soprattutto nell'epoca di nuovi e
vecchi fondamentalismi. E che l'autonomia della politica non è sinonimo di
rinuncia, ma di coraggio e limpidezza. Viviamo tempi che impongono di non
scordarlo mai. Barbara Pollastrini 13/02/2009
( da "Unita, L'" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
UNA SERENA INCHIESTA
SU GENOVA VOCI D'AUTORE Ritorno sulle motivazioni delle sentenze, che sono
importantissime al di là delle assoluzioni o degli anni di galera che
distribuiscono. Perché le motivazioni stabiliscono dei fatti, accertano delle
verità e soprattutto offrono spunti di riflessione che chiedono risposte più
profonde. Che qualcuno che se lo merita vada dietro le sbarre è importante ma
non cambia le cose, le cose cambiano se la storia, l'etica e la politica se ne
occupano in maniera efficace. Sono state pubblicate da poco le motivazioni del
terzo grande processo - anche questo ancora di primo grado - sui fatti del G8
di Genova. Questo riguardava il massacro della scuola Diaz e si era concluso
con molte assoluzioni piuttosto discusse, che però, adesso, non ci interessano.
Ci interessa una parte delle motivazioni che riconosce che molti agenti agirono
in modo violento avendo avuto la promessa da parte dei superiori dell'impunità.
Ci sono anche tante altre cose nelle motivazioni, ma per ora ci basta questa,
da aggiungere alla colpevole «disorganizzazione» dell'ordine pubblico evidenziata dalla sentenza sui saccheggi di quei giorni e anche
al sapore di «tortura» emerso dalle motivazioni della sentenza sui fatti della
casema Bolzaneto. Ce n'è abbastanza, di inquietanti spunti di riflessione, per
mobilitare, appunto, la storia, l'etica e soprattutto la politica con una serie
di domande su perché sia successo quello che è succeso e come si possa evitare
in futuro. La magistratura, a queste domande, non può e non deve
rispondere. La società civile sì. La politica sì. Magari con una serena,
obbiettiva ed efficace commissione parlamentare d'inchiesta.
( da "Nuova Venezia, La" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 20 - Cronaca
Tanti disperati piccoli Zaher Un piano per i minori afghani IL COMUNE «Garantiamo i diritti umani» Nel nome di
Zaher il progetto del Comune di Venezia di accoglienza dei migranti e una
mostra di arte contemporanea. Ma anche la decisione di «non mollare, di fare
tutto il possibile perché i diritti umani vengano
rispettati anche per questi ragazzi, per queste persone», come ha detto
l'assessore alle Politiche sociali Sandro Simionato. Ieri è stato
presentato il viaggio inchiesta nel campo profughi a Patrasso dei ragazzi che
quotidianamente tentano di raggiungere Venezia e l'Italia da clandestini
infilandosi dentro i traghetti. Ieri al centro civico di via Sernaglia è stata
l'occasione per un parente e i connazionali del giovane afghano morto
schiacciato dal tir sotto al quale si era legato, di ringraziare la città e
tutti quelli che si sono impegnati per rimpatriare la salma del ragazzo. E come
avviene nella tradizione afghana, dopo ogni funerale, alla fine c'è stato un
pranzo. L'associazione «tuttiidirittipertutti» presenterà nei prossimi giorni,
a livello europeo, esposti per denunciare come «sistematicamente
non vengano garantiti i diritti a questi migranti quando arrivano nei nostri
porti del medio e alto Adriatico. Nessuno li mette in condizione di chiedere
asilo per motivi umanitari. Vengono respinti dopo aver
fatto firmare loro dei documenti che non sanno leggere. Alcuni hanno raccontato
di essere stati anche picchiati dalla nostra polizia», spiega Alessandra
Sciurba di «Razzismo Stop» appena tornata dal famigerato «Afghanistan camp» di Patrasso. «Di sicuro quando
vengono respinti e vengono caricati nelle navi prima vengono picchiati
dall'equipaggio delle navi e poi dalla polizia greca. L'Italia non può
continuare a respingere in questo modo persone che hanno tutti i titoli per
rimanere da noi con un permesso umanitario. Questi
ragazzi rischiano di tornare in Afghanistan da dove sono scappati per non
essere costretti a diventare kamikaze per conto dei talebani che li costringono
a trasformarsi in bombe umane. La gente deve sapere che fine fanno quando
vengono respinti illegalmente alle nostre frontiere», sottolinea
Alessandra Sciurba. E le storie di questi ragazzi che sembrano tutte uguali
sono pugni nello stomaco. Alì ha dodici anni. Al confine tra Iran e Turchia
hanno rapito suo fratello maggiore. Lui invece in Turchia ci è arrivato, e ha
lavorato per mesi come piccolo schiavo nella casa dei contrabbandieri. Con
altri due ragazzini è arrivato ad Ancona. E' stato respinto quando la polizia
lo ha trovato dentro un camion. Alì piangeva ma non diceva niente perché al suo
amico che urlava di essere minorenne e che in Grecia, al campo, non ci voleva
tornare, avevano già dato un pugno sullo sterno. (Carlo
Mion)
( da "Nazione, La (Pisa)" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PONTEDERA / VALDERA
pag. 18 «ABBIAMO saputo che il sindaco di Palaia ha emesso ordinanza per
l'abbattimento delle 48.0... «ABBIAMO saputo che il sindaco di Palaia ha emesso
ordinanza per l'abbattimento delle 48.000 galline ovaiole rimaste intrappolate
nell'incendio forse doloso del capannone industriale in località Montanelli,
perché "andava salvaguardato il benessere degli animali che ora non si
trovano in condizioni ottimali e che quasi sicuramente non potranno più
produrre uova"». Scrive Antonella Pandolfi della Lav Pontedera. «Nelle parole del sindaco sembra di scorgere una qualche
preoccupazione per il benessere delle galline, ma in realtà la vera motivazione
è che non saranno più produttive e quindi vanno... licenziate, cioè uccise.
Vorremo ricordare che la vita delle galline ovaiole è quanto di peggio possa
esistere, una vera tortura, perché la natura sterile e
altamente restrittiva di queste gabbie non consente alle galline di esprimere
la maggior parte dei normali modelli di comportamento. Per questo motivo
invitiamo il sindaco e i titolari della ditta ad abolire l'allevamento in
batteria, anche in considerazione che dal 1° gennaio 2012 sarà vietato l'allevamento
delle galline nelle gabbie di batteria, prevedendo alternative».
( da "Corriere del Veneto" del
13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2009-02-13 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Come Lampedusa Si moltiplicano gli
arrivi, il Comune chiede al governo fondi: rispedirli indietro è una condanna
«Respinti a Venezia, picchiati a Patrasso: salvate i profughi» Le associazioni
di volontariato accusano la polizia greca: «Anche qui, al porto, casi sospetti»
VENEZIA – Picchiati a sangue per ore, chiusi in container di metallo sotto il
sole, lasciati senza acqua e cibo, feriti, sanguinanti. Samir ha perso un dito,
spaccato a manganellate. Alì, Rahmat, Andra e Muhamat sono stati legati e
massacrati di botte dalla polizia greca nel campo profughi di Patrasso dopo
essere stati respinti al porto di Venezia. I loro sono racconti di un viaggio in
un girone infernale. Racconti così agghiaccianti che anche il consiglio
italiano per i rifugiati (Cir) ha chiesto alle autorità italiane che nessun
richiedente asilo venga più rimandato in Grecia. La
denuncia è stata fatta dalla rete di associazioni umanitarie
veneziane «Tutti i diritti umani per tutti» e dal Comune di
Venezia, dopo che un gruppo di operatori di Razzismo Stop è andato a Patrasso a
raccogliere le testimonianze dei respinti, degli operatori delle associazioni
greche e della rete di avvocati dei richiedenti asilo.
«Queste sono storie e immagini che interrogano la
politica – spiega l'assessore alla Pace di Venezia Luana Zanella – Non possiamo
limitarci a guardare. C'è bisogno di una risposta nazionale per un problema che
è internazionale». I centri di accoglienza del veneziano
infatti sono già pieni adesso e non sono più in grado di accettare nuovi
profughi, minorenni o maggiorenni. «L'anno scorso ci
erano stati accordati fondi statali per centomila euro – dice l'assessore alle
politiche sociali Sandro Simionato – ma quest'anno non ci sono più stati
trasferimenti. Il governo deve capire che la politica sull'immigrazione va
rivista perché non si possono scaricare le difficoltà solo sulla polizia di
frontiera e sui comuni che hanno accesso al mare ». La polizia di frontiera
veneziana infatti si limita a respingere i
clandestini. E, stando ai racconti dei migranti, gli agenti usano metodi
sbrigativi: costringono i profughi a firmare pezzi di carta scritti in una
lingua che non conoscono e li spingono a forza dentro una cabina dove attendono
per ore, fino al viaggio di ritorno. E chi si rifiuta di cooperare racconta di
aver ricevuto sberle, pugni e qualche manganellata. «Ciò
che avviene nel porto di Venezia è illegale – spiega Alessandra Sciurba di Razzismo
Stop di ritorno dal campo profughi di Patrasso – abbiamo parlato con persone
che hanno diritto all'asilo politico perché il loro paese è in guerra e invece
vengono respinte con violenza alla frontiera senza che le loro domande vengano
prese in considerazione. E' per questo che i ragazzini si nascondono sotto i
camion. Hanno paura della reazione della polizia italiana». Questa volta le
associazioni hanno deciso di raccogliere le fotografie e le testimonianze
ottenute a Patrasso e presentare un'esposto alla
magistratura. Non è la prima volta infatti che
qualcuno racconta agli operatori di aver subito violenze da parte delle forze
dell'ordine veneziane, ma finora nessuno aveva mai trasformato il sospetto in
una denuncia. Gli stessi minorenni afghani che sono ospiti delle strutture di
accoglienza messe a disposizione dal Comune di Venezia avevano sempre
ritrattato al momento di formalizzare la testimonianza. «E' capitato che
qualcuno ci descrivesse situazioni ed episodi di violenza al porto di Venezia –
spiega Rosanna Marcato del servizio immigrati del Comune – ma non abbiamo mai
potuto accertarli, dunque non posso dire che siano avvenuti». Dopo la morte di
Zaher Rezai, il ragazzino afghano che ha perso la vita cadendo dal camion sotto
il quale era aggrappato, la situazione è però cambiata. Ieri un parente di
Zaher, invitato dal Comune di Venezia, ha descritto la situazione dei profughi
e ha spiegato che vivono nella paura costante di essere rimandati nell'inferno
dell'Afghanistan. «I profughi vivono nella paura e quando si tratta di fare una
denuncia si tirano indietro – conclude Sciurba – Ma il problema del porto di
Venezia rimane, c'è biosgno di interpreti e assistenza giuridica». Alessio
Antonini
( da "Manifesto, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
SU
KAFKA Attratto dal legame tra tortura e verità Nell'unico saggio di cui non si
parla nell'articolo, quello titolato «Kalumniator», Giorgio Agamben rilegge il
«Processo» di Kafka usando la chiave della calunnia, probabilmente - dice -
efficace nell'aprire le porte di tutto l'universo kafkiano. La situazione paradigmaticamente
kafkiana è riassunta da Agamben in questi termini: «l'accusato,
in quanto si autocalunnia, sa perfettamente di essere innocente ma, in quanto
si accusa, sa altrettanto bene di essere colpevole di calunnia, di meritare il
suo marchio. Ma la calunnia è anche, se non soprattutto, un'arma di difesa
nella lotta con le autorità, come viene detto con chiarezza dall'altro K. il
protagonista del «Castello». Mentre è impegnato nella stesura del «Processo»,
Kafka si interrompe per scrivere «Nella colonia penale», dove si rivela - dice
Agamben - tutta la sua attrazione verso il legame tra tortura e verità.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-02-13 num: - pag: 14 categoria: REDAZIONALE
CONVEGNO / 2 Diritti
umani nel Maghreb Al Castel dell'Ovo al via
la conferenza internazionale sul tema «Società civile e diritti umani nel Maghreb». Parteciperanno, fra gli altri, il sindaco di
Napoli Rosa Russo Iervolino e l'assessore alle Politiche per l'immigrazione
Isadora D'Aimmo. La manifestazione durerà due giorni. ........................................................
Castel dell'Ovo, Napoli, ore 9.30
( da "Corriere della Sera" del
13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-02-13 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE L'imputato I conti del professore: 17 mila morti
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — A Kaing Guek Eav piacevano i numeri, amava
la loro esattezza, l'ordine che sapevano dare al mondo. Kaing era un bravo
professore khmer di origine cinese. Ma erano gli anni Sessanta, e la
rivoluzione correva sotto la pelle della Cambogia, Kaing ci credette, si fece
comunista, la polizia di Sihanouk lo catturò, probabilmente
venne torturato. Kaing divenne Duch e si diede alla macchia. All'imputato
numero uno del processo ai Khmer rossi furono affidate le prigioni della
guerriglia. Dopo il
( da "Secolo XIX, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Nuove Costituzioni
crescono a misura di natura alessandro leto I tempi che viviamo sono forieri di
cambiamenti profondi, epocali sotto tutte le latitudini, non solo per la nostra
vita individuale, ma anche per le istituzioni che sono chiamate a prendere atto
del superamento dei modelli di riferimento, messi a dura prova dallo scorrere
del tempo e dal consolidarsi di nuove forme di aggregazione sociale. A questo
proposito, di particolare interesse, non solo per gli studiosi del diritto
costituzionale, appare la proclamazione della nuova costituzione dell'Ecuador.
Dopo la Bolivia di Evo Morales e l'annunciata riforma in Paraguay, anche in
questo Paese andino assistiamo all'inizio di un nuovo corso istituzionale. Se
prima, pace, diritti umani in senso
squisitamente politico, suffragio universale, libertà di espressione erano
giustamente individuati come elementi cardine delle norme primarie di molti
stati, oggi in Ecuador assistiamo al superamento di questi valori in favore di
un nuovo sistema di valori che poggia sulla natura e sulla sua ineluttabile superiorità.
La seconda parte della Costituzione ecuadoriana, si
caratterizza con un riferimento preciso al buen vivir, cioè al diritto di
accesso all'acqua e alla sicurezza alimentare, come diritti inalienabili non
meno importanti di quelli espressi in termini di libertà e sociali. Alcuni lo
hanno chiamato "Diritto della Natura" e lo fanno risalire al recupero
della tradizione india che individua in Madre Natura, l'origine di ogni cosa.
Credo che questa rivoluzione risponda alla necessità di dare un segnale in
forte controtendenza rispetto ai valori fino a oggi dominanti nel mondo,
espressi dalla cultura occidentale tradizionalmente basata sull'interazione fra
il processo economico e la condizione sociale, e che purtroppo non è riuscita a
consentire un'equa distribuzione delle opportunità e delle risorse in quelle
terre. . Le popolazioni andine sembrano essersi
incamminate lungo una sorta di percorso della memoria capace di trasformarsi in
una prospettiva futura per le popolazioni da troppo tempo emarginate e ridotte
alla soglia della sopravvivenza. Se si tratta di un "sogno di una notte di
mezza estate" privo di quella durata temporale necessaria a definire
questo processo in maniera stabile, è ancora presto per dirlo. Di certo però
rappresenta un precedente che suscita un nuovo interesse da parte di molti, non
solo a livello politico, ma anche sociale e ben oltre i confini dell'America
Latina. La suggestione che evoca è molto forte proprio
perché siamo in molti ad avvertire ormai il crescente disagio di fronte ai
segni di cedimento di un sistema che ha generato una poderosa capacità di
produzione ben superiore alla possibilità di assorbimento, innescando un
pericoloso processo consumistico che ci costringe a ritmi e compromessi, con la
natura e con i nostri simili. La capacità di carico della terra ha limiti
prossimi alla soglia del superamento e proprio dalle comunità che meno hanno
accesso alla tecnologia che oggi ci consente di misurare tutto e tutti in tempi
rapidissimi, giungono forti segnali in controtendenza. Il presidente
ecuadoriano Rafael Correa Delgado, ha inteso inaugurare un nuovo patto sociale,
partendo - in una sorta di nuova fratellanza che corre lungo la Cordigliera -
dalla prospettiva di considerare nella carta costituzionale non solo i diritti degli
individui, ma anche quelli della natura, del suo territorio, posti sotto una
tutela senza precedenti. Correa dovrà però superare quella malcelata ostilità
antioccidentale che traspare non solo da alcune interpretazioni della Carta
costituzionale, ma anche dai toni accesi con i quali ha ispirato la campagna
elettorale per la sua adozione. Solo così potrà davvero posizionare il suo
Paese e l'intera area, in quel processo di sviluppo rivoluzionario che sembra
segnare questa nostra epoca. Basta pensare al fatto che le principali riserve
mondiali di litio si trovano proprio nelle aree andine e cogliere la
possibilità di utilizzarle insieme, da pari a pari, con le grandi industrie dei
Paesi avanzati per i processi produttivi dell'industria dei trasporti del futuro,
sarà il più grande servizio che il presidente potrà
fare al suo popolo come beneficio economico diretto e come insegnamento al
resto del mondo. Starà quindi a lui scegliere se proseguire sulla falsa riga
dei toni da crociata usati finora, oppure adottare toni concilianti in sede
internazionale traendo cospicui vantaggi anche politici in termini emulativi,
per aver varato una Costituzione senza precedenti. Se saprà farlo potrà
inaugurare un nuovo corso nella determinazione di valori, antichi e nuovi allo
stesso tempo, da tutelare nell'interesse delle future generazioni. Alessandro
Leto è docente di Relazioni internazionali e Sviluppo sostenibile alla Franklin University ed è Senior economic advisor
all'Unido (United Nations Industrial Development Organization). 13/02/2009
( da "Napoli.com" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
13/2/2009 Festival del Cinema dei diritti umani Al via la
selezione di opere multimediali: destinazione Buenos Aires L'associazione
Cinema e diritti ha dato il via alla selezione di opere multimediali. I lavori
selezionati parteciperanno a maggio prossimo alla Finestra su Napoli, una
sezione fuori concorso dell'XI Festival del Cinema dei diritti umani di Buenos Aires. Si partecipa al bando con opere di
fiction, documentari, videoclip, slideshow che descrivono alcuni aspetti della
realtà attuale della città di Napoli, delle sue periferie e della sua provincia
per offrire uno sguardo su problemi sociali e ambientali, ma anche su possibili
soluzioni e forme di resistenza al degrado che i cittadini mettono in pratica
ogni giorno. Tutte le opere presentate entro il 3 marzo saranno selezionate da
una giuria composta da tecnici dell'audiovisivo ed esperti nelle tematiche di
interesse del bando. La consegna si effettua dalle ore 10 alle ore 13 dal
lunedì al sabato presso il Teatro Tintadirosso, via
San Biagio dei librai, 39, Napoli. Per informazioni rivolgersi al numero
081 7901270 o alla sezione Presenta un'opera sul sito: www.cinemaediritti.org
( da "Articolo21.com" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Una Consulta per la
laicità di Samuele Bernardini* La preoccupazione per la laicità delle
istituzioni nel nostro Paese ha spinto a Milano più di venti associazioni a
costituire la Consulta Milanese per la Laicità delle Istituzioni . La Consulta – come quella torinese, ed analogamente ad
altre Consulte che stanno sorgendo in varie città – si propone di monitorare
l?attività delle istituzioni milanesi e lombarde, denunciare iniziative in
contrasto con i principi di laicità e libertà sanciti dalla Costituzione e
dalla Carta dei Diritti Umani, organizzare momenti di
formazione e informazione. La Consulta sarà anche un luogo di incontro e di
scambio tra visioni del mondo differenti, ma unite
nella volontà di difendere lo spazio pubblico da privilegi e fondamentalismi, e
si batterà per il primato della libertà di scelta e di coscienza individuale
sui temi “eticamente sensibili”, contrastando l?approvazione di leggi che
tendano a imporre a tutti la stessa morale. Le vicende sul caso di Eluana
Englaro dimostrano quali guasti istituzionali e umani
possano provocare le posizioni oltranziste di settori importanti della Chiesa
cattolica quando pretendono di imporre a tutti regole proprie
che potrebbero valere (forse) solo per la propria parte, senza neppure tener
conto delle diverse opinioni presenti nello stesso mondo cattolico, per non
dire di quello di altre chiese, come quella valdese. Posizioni per di più
accettate acriticamente da buona parte del mondo politico italiano che sembra
volerle semplicemente trasferire nelle leggi dello Stato. Noi invece pensiamo
che le diverse culture debbano avere pari dignità e pari possibilità di
espressione. La prima iniziativa della Consulta è in programma il 17 febbraio alle
( da "Denaro, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mediterraneo
area med Diritti umani nel Maghreb:
convegno a Napoli Il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino interverrà oggi,
alle ore 9,30, a Castel dell'Ovo all'apertura della Conferenza Internazionale
''Società Civile e Diritti Umani nel
Maghreb'' organizzata dall'Osservatorio Internazionale (Ossin), una Onlus con
sede a Napoli che fa parte della rete europea di osservatori internazionali
impegnati per
il rispetto dei diritti umani nell'area del
Mediterraneo. Nel corso della due giorni di lavori (in
occasione del convegno ''L'Immigrazione clandestina quali diritti?'' di sabato
14, ore 9,30) sarà annunciata la costituzione dell'Osservatorio Mediterraneo
dei Diritti (Omd) promosso da Ossin, Less assieme ad
associazioni per la tutela dei diritti umani in
Marocco, Tunisia, Algeria, Mauritania, Sahara Occidentale e Spagna, con il
sostegno del Comune e della Provincia di Napoli. La Conferenza internazionale -
che si avvale del patrocinio del Comune e della collaborazione del Cisp, Comitato
Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli - è frutto dell'ampia collaborazione
tra la rete europea degli osservatori internazionali e le realtà più
significative della società civile del Marocco, Tunisia, Algeria, Mauritania e
Sahara Occidentale. Partecipano l'assessore provinciale all'immigrazione
Isadora D'Aimmo, il presidente della Commissione Relazioni Internazionali del
Comune di Napoli Sandro Fucito, il direttore del Cisp Paolo Dieci ed il capo
ufficio Ong del Ministero Affari Esteri Laura Bottà. del
13-02-2009 num.
( da "Lavoce.info" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
>QUELL'INUTILE
LINEA DURA SULL'IMMIGRAZIONE di Maurizio Ambrosini 13.02.2009 Il pacchetto
sicurezza approvato in Senato contiene norme sull'immigrazione dal chiaro
significato: maggior controllo e maggiore severità. Al di là delle
considerazioni etiche sul diritto speciale riservato agli stranieri, sono
provvedimenti del tutto inefficaci. Non ci sono né le risorse, né le forze per
espellere davvero gli irregolari, che in gran parte sono donne occupate nelle
famiglie italiane. Dovremmo invece seguire l'esempio di altri paesi
occidentali, dove gli inasprimenti legislativi sono accompagnati da misure a
favore dell'integrazione. Del pacchetto sicurezza approvato nei giorni scorsi
dal Senato, fanno discutere in modo particolare le norme relative agli
immigrati: una serie di modifiche normative, che spaziano dalla definizione
dell?immigrazione irregolare come reato alla verifica dell?idoneità abitativa
degli alloggi, dal permesso di soggiorno a punti all?inasprimento della
tassazione sui permessi di soggiorno, fino alla norma più controversa, quella
della facoltà di denuncia degli immigrati senza documenti che si presentano ai
servizi sanitari pubblici. Il significato è univoco: una volontà asserita di
maggior controllo sull?immigrazione, di maggior rigore
e severità. Fino a istituire una sorta di diritto speciale a carico degli
immigrati, più esplicito nel caso degli irregolari, con i quali secondo il
ministro degli Interni ?bisogna essere cattivi?. È una
linea che sembra incontrare ampio consenso da parte della maggioranza degli
italiani, anche in seguito a recenti episodi di cronaca. In questo contributo
non intendo addentrarmi in considerazioni di natura etico-politica, relative ai
diritti umani e ad altri aspetti controversi. Vorrei
limitarmi ad alcune considerazioni relative all?efficacia presumibile dei
provvedimenti e quindi agli obiettivi perseguiti. IL REATO DI IMMIGRAZIONE
Cominciamo dalla definizione dell?immigrazione come reato, non più punito con
il carcere, ma con un?ammenda, comminata dal giudice
di pace. A costo di ripetere una constatazione già espressa su questo foglio, i
posti disponibili nei centri di identificazione ed espulsione (Cie) sono circa
( da "Corriere Adriatico" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Appello al sindaco
Ordinanza anti-sbandati C'è il no dei socialisti I socialisti
falconaresi invitano il sindaco Brandoni a non emanare le ordinanze
anti-sbandati. "La devianza originata dall'immigrazione clandestina - dice
la segretaria comunale Carla Giovagnoli - non si
argina con queste norme assurde, ma attraverso la prevenzione, facendo accordi
con i paesi di origine, sostenendo una campagna di
comunicazione tra i cittadini immigrati sui loro diritti e i loro doveri e
garantendo interventi per la tutela dei diritti umani anche in
materia di immigrazione illegale: recuperando insomma quel gap che ci divide da
molti stati europei e che si chiama tolleranza e solidarietà". Secondo i
socialisti la politica "ha la responsabilità di non raccontare bugie ai
cittadini, di non farli cadere nel tranello che immigrazione equivale a
criminalità: un netto no alle strumentalizzazioni che non fanno altro che peggiorare
la già difficile situazione". "Sarebbe meglio appellarsi al senso
civico dei cittadini - spiega la Giovagnoli - e chiedere loro di avere il
coraggio di denunciare, di non voltarsi dall'altra parte e di collaborare con
le forze dell'ordine".
( da "Gazzettino, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 13 Febbraio 2009, Adesso che si è conclusa la vicenda umana di
Eluana Englaro, il Parlamento varerà una legge sul testamento biologico. Non
vorrei che nelle more del provvedimento, in questo clima esagitato, saltasse un
fondamentale diritto, costituzionalmente garantito, dei cittadini che, a
differenza della Englaro, sono nel pieno possesso
delle loro facoltà mentali. La Costituzione all'articolo 32
recita: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento
sanitario». È quindi del tutto fuorviante quanto ha affermato Eugenia Roccella,
sottosegretario al Welfare, a "Porta a porta", e cioè che il diritto
del malato si limiterebbe alla scelta della cura. Io posso rifiutare qualsiasi
cura. Se vado in ospedale e mi diagnosticano un tumore posso uscire e andarmene
per i fatti miei. E se i medici cercassero di trattenermi sarebbero
responsabili di sequestro di persona («La libertà personale è inviolabile» art.
13 Cost.). Non esiste nessun obbligo in caso di malato cosciente di
somministrargli cibo e acqua se non li vuole, perché non esiste nessun obbligo
di alimentarsi. Tanto più se si pretende di farlo inserendomi un tubo nella
pancia. Quando Pannella fa lo sciopero della fame e della sete non interviene
nessun medico o polizia per impedirglielo. Affermare il contrario e cioè che il
malato cosciente ha l'obbligo di farsi curare o alimentare significa consegnare
il cittadino allo Stato o alle equipe mediche togliendogli la libertà su scelte
privatissime (che è l'esatto contrario di quanto sostiene Berlusconi). Richiamo
queste cose che dovrebbero essere elementari perché in questi giorni ho visto
fare strame di ogni principio dello stato di diritto, democratico e liberale.
Il decreto e il disegno di legge del governo sul caso Englaro sarebbe stato incostituzionale
se avesse preteso - come pretendeva - di annullare una sentenza definitiva
della Cassazione, passata in giudicato. Perché il governo si sarebbe costituito
come quarto grado di giudizio, violando il principio fondamentale della
separazione dei poteri dello Stato (sarebbe come se i magistrati pretendessero
di emanare una legge). Se passasse questa aberrante concezione domani il
governo non convinto, poniamo, delle motivazioni della sentenza che ha
condannato la Franzoni potrebbe annullarla o sospenderla mandando libera la
donna... La Procura di Udine aveva iniziato un'inchiesta sulla base di esposti
che la invitavano a verificare la reale volontà della Englaro.
A questi esposti la Procura di Udine, se proprio voleva essere gentile, avrebbe
potuto rispondere allegando la sentenza della Cassazione che su quella volontà
si era già pronunciata. Perché in diritto vale il principio "ne bis in idem": lo stesso fatto non può essere
giudicato due volte. In questi giorni l'Italia ha dato un desolante spettacolo
di sè. Destra e sinistra hanno inscenato indecorose gazzarre trincerandosi
entrambe dietro un improbabile, ipocrita amore per la Englaro.
Non si può amare una persona in astratto. Credo alle brave suorine che l'hanno
custodita per tanti anni, non posso credere a Maurizio Gasparri o a chi per
lui. Sotto le finestre dove agonizzava la Englaro si
sono radunati, appropriandosene, gruppi di cattolici e gruppi di laici,
schiamazzanti, bercianti, slogananti, senza nessun rispetto, senza nessuna
misericordia per la donna e i suoi familiari. Si è voluto dividere il Paese fra
i "difensori della vita" e "i cupi partigiani della morte".
Ai primi non è venuto il dubbio, perlomeno il dubbio, che
invece che il diritto alla vita stavano difendendo il diritto alla tortura?
Perché Eluana Englaro è stata torturata per diciassette anni. Non era
sufficente»? Un'ultima considerazione. «Nel Medioevo
le agonie erano molto dolorose ma molto brevi, due o tre giorni al massimo»
scrive Philippe Ariès in "Storie della morte in Occidente". La
medicina tecnologia avrà anche allungato la vita ma al prezzo, molto spesso, di
inutili, atroci, lunghissime agonie. Che possono durare anche diciassette anni.
www.massimofini.it
( da "Sestopotere.com" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti
umani e pace
nel Maghreb, presidente Donini a Bologna per incontro (13/2/2009 14:51) |
(Sesto Potere) - Bologna - 13 febbraio 2009 - Lunedì 16 febbraio
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma. «Non voglio i
detenuti di Guantanamo: gli Stati Uniti sono grandi, possono spostarli
altrove». È quanto afferma il ministro dell'Interno Roberto Maroni in
un'intervista al settimanale Panorama nel numero in edicola da oggi. Nell'intervista
il titolare del Viminale torna a ribadire la necessita di rinforzare i
controlli dei clandestini provenienti dalla Libia e di voler risolvere entro
l'anno il problema degli sbarchi a Lampedusa. E quanto ai minorenni accusati di
gravi reati, tra cui gli stupri, il ministro sottolinea: «Preferisco
la prevenzione. A titolo personale sono favorevole a colpire duramente chi
commette certi reati, anche se minorenne». Eppure, aproposito di Guantanamo,
nei giorni scorsi Il Parlamento Europeo aveva sollecitato gli Stati Ue a
collaborare con gli Usa, se ne dovessero fare richiesta, nel trovare soluzioni
e accettando di accogliere detenuti di Guantanamo, puntualizzando che la
chiusura del controverso carcere per presunti terroristi e il futuro dei suoi prigionieri
è un impegno «primario» degli Stati Uniti. «La responsabilità per il rispetto
della legge internazionale e dei diritti fondamentali appartiene a tutti i
Paesi democratici, in particolare l'Ue e i suoi Stati», sottolineava il
Parlamento Europeo ricordando che i Ventisette «hanno il
dovere di cooperazione leale e di consultarsi fra di
loro sui possibili effetti sulla sicurezza sul territorio Ue», derivanti
dall'accoglimento dei detenuti. I deputati sottolineavano inoltre che a
Guantanano sono stati negati i diritti umani fondamentali
dei prigionieri, che «sono stati sottoposti a tecniche di interrogatorio dure
che equivalgono alla tortura».
( da "Quotidiano.it, Il" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Bandito il XIX
Helios Festival - Settimana di amicizia tra i popoli Ripatransone | Dedicato al
pedagogo ripano Emidio Consorti (1841-1913), fondatore della prima scuola
italiana di lavoro manuale educativo, il trofeo che l??Helios
Festival assegnerà al ?Maestro d?Italia?. di Emiliano
Corradetti Bandito il 19° Trofeo Helios che vedrà studenti delle scuole
italiane ed estere cimentarsi in attività creative (poesia, narrativa) e
giornalistiche (giornalini scolastici). Il tema è libero. La scadenza per
l'invio dei lavori è il 20 marzo 2009 alla Redazione Helios, contrada Fonte
Abeceto 3, 63038 Ripatransone. Le sezioni riservate agli studenti dai 6 ai 20
anni sono: a. XIX Rassegna Internazionale "Piccolo Poeta" (dai 6 ai
20 anni), b. narrativa e saggistica (scuole
superiori), c. giornalini scolastici, d. il Trofeo allo studente sportivo. Da
quest'anno parte anche il progetto di una Borsa di Studio per gli studenti
delle università per una tesina (di minimo 10 cartelle)
sul tema "Arte, scienza e diritti umani, tra
universalismo e relativismo, per un dialogo interculturale". Il bando è
pubblicato sul sito http://xoomer.alice.it/heliosnews/ e su facebook. E stato
fissato per venerdì 24 Aprile
( da "Virgilio Notizie" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città del Vaticano,
13 feb. (Apcom) - Politiche migratorie 'aperte' e rispettose della dignità
umana, piuttosto che misure che in nome della sicurezza tendono a chiudere gli
Stati agli immigrati. Con questo concetto, l'arcivescovo Agostino Marchetto,
segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti, difende il "diritto
allo spostamento migratorio", nel corso del suo intervento al Simposio
della Fondazione Konrad Adenauer, organizzato in collaborazione con la Comunità
di Sant'Egidio. La Convenzione internazionale per la protezione dei diritti di
tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, entrata in vigore
il primo luglio 2003, è uno strumento che finora si è scontrato "con
l'atteggiamento di alcuni Paesi, non pochi, nelle aree maggiormente
'sviluppate' del mondo, che stanno attuando - ha rilevato il presule - una
progressiva politica di chiusura, quando invece le Nazioni
più povere danno prova di accoglienza, ad esempio nei confronti dei
profughi e dei rifugiati". "Nazionalismo esasperato, connesso
all'odio o all'emarginazione sistematica o violenta delle popolazioni
minoritarie", ha notato monsignor Marchetto, sono le derive che si
riscontrano in alcuni Paesi, dove l'immigrazione tende ad essere osteggiata. Il
fenomeno, ha riconosciuto, "porta in sé un complesso di doveri e di
diritti, primo tra i quali il diritto allo spostamento migratorio,
contestualmente, però, al diritto di ogni Paese a gestire una politica
migratoria che corrisponda al bene comune". Bisogna ribadire, ha
proseguito Marchetto, che "il diritto degli Stati alla gestione
dell'immigrazione deve, in ogni caso, prevedere misure chiare e fattibili di
ingressi regolari nel Paese, vegliare sul mercato del lavoro per ostacolare
coloro che sfruttano i lavoratori migranti, mettere in atto misure di integrazione
quotidiana, contrastare comportamenti di xenofobia, promuovere quelle forme di
convivenza sociale, culturale e religiosa che ogni società plurale pur identica
esige". In altre parole, ha affermato, quando "lo
Stato deve esercitare il suo dovere-diritto di garantire la legalità,
reprimendo la criminalità e la delinquenza e gestendo le persone in situazione
irregolare, lo deve sempre fare nel rispetto della dignità umana, dei diritti umani e delle convenzioni internazionali".
( da "Virgilio Notizie" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 13 feb.
(Apcom) - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti
Umani ha sollecitato il nuovo governo di unità nazionale dello Zimbabwe a
impegnarsi immediatamente per il ripristino della legalità e a far fronte agli
abusi commessi durante la recente crisi politica. Navi Pillay
ha recentemente affermato che "il lungo processo per il raggiungimento di una stabilità politica è stato segnato da una
serie di violazioni dei diritti umani e ha causato
danni incalcolabili allo stato di diritto. Tutti gli occhi saranno dunque puntati sul nuovo governo, che dovrà
rimediare ai danni commessi e ripristinare la giustizia". Dopo un
periodo di forti tensioni politiche, a seguito delle elezioni presidenziali
tenutesi lo scorso marzo, il leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai
ha assunto recentemente il ruolo di Primo Ministro accanto al Presidente Robert
Mugabe nel nuovo Governo di Unità Nazionale. Pillay ha espresso preoccupazione
per i numerosi casi di scomparse tra i membri dell'opposizione, l'uso frequente
della tortura per estorcere false confessioni e la violazione dell'autonomia
della magistratura. Negli ultimi mesi gli arresti arbitrari e le sparizioni -
dei i quali il governo ha già ammesso la propria
responsabilità - hanno terrorizzato non solo gli ufficiali dell'opposizione ma
anche i difensori dei diritti umani e la stampa
indipendente. Pillay sostiene che una forte pressione è stata esercitata sulla
magistratura affinché fossero trattenuti in carcere alcuni membri
dell'opposizione tra cui l'attivista Jestina Mukoko e il giornalista Shadreck
Anderson Manyere. Secondo Pillay "è un chiaro esempio della violazione
dell'autonomia della magistratura, in particolare nei casi in cui la Corte
aveva concesso precedentemente alle vittime di torture il permesso di ricevere
cure mediche". Pillay inoltre ha invitato il nuovo Governo a rispettare
tutti i doveri gli obblighi del diritto internazionale, quali la proibizione
delle torture e il rispetto dell'autonomia della magistratura. "E'
fondamentale che si dia la massima priorità alla prevenzione e che venga assicurato
ai difensori dei diritti umani e alla stampa
indipendente di operare senza il rischio di arresti o minacce", ha
affermato. "Ho chiesto il rilascio immediato di tutti coloro che sono
trattenuti in carcere illegalmente". Inoltre è stata espressa preoccupazione
per la politicizzazione della polizia che non ha potuto nè condurre indagini
attendibili nè arrestare i colpevoli delle gravi violazioni durante il violento
periodo elettorale della scorsa estate. Queste includono centinaia di casi di
esecuzioni sommarie, torture, violenza sessuali e stupri, la maggior parte dei quali sono stati commessi dai sostenitori del partito di
Mugabe - il PF. Pillay inoltre ha aggiunto che "il Governo ha la
responsabilità primaria di fare giustizia a nome di
tutte le vittime".
( da "Romania Libera" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: APADOR-CH critica proiectele Codului
penal si al Codului de procedura penala Rl online
Vineri, 13 Februarie 2009 Asociatia pentru Apararea Drepturilor Omului in
Romania - Comitetul Helsinki (APADOR-CH) atrage atentia asupra faptului ca
proiectele Codului penal si Codului de procedura penala contin prevederi care
incalca drepturile omului. "In proiectul Codului penal
exista prevederi care incalca dreptul la libera exprimare si libertatea presei,
care limiteaza posibilitatea unei persoane de a actiona in legitima aparare
impotriva unui atacator, care afecteaza drepturile copilului sau care
discrimineaza persoanele lipsite de resurse financiare. De asemenea, exista pevederi care intra in contradictie cu legislatia
specifica din domeniul protectiei informatiilor clasificate si a accesului la
informatiile de interes public", afirma APADOR-CH, intr-un comunicat dat
publicitatii vineri si citat de Agerpres. De asemenea, "in
proiectul Codului de procedura penala, a carui forma finala nu a fost supusa
unei reale dezbateri publice pana in prezent, exista prevederi care limiteaza
nejustificat dreptul la aparare, care incalca dreptul
la viata privata sau care incurajeaza supunerea la rele tratamente a
persoanelor acuzate de comiterea unor infractiuni. Mai mult,
proiectul prevede posibilitatea folosirii, in procesul penal, a probelor
obtinute in mod ilegal, inclusiv prin tortura,
incalcandu-se flagrant atat principiul preeminentei legii, cat si interdictia
absoluta de a folosi tortura", sustine sursa citata. APADOR-CH a transmis comentariile sale pe marginea proiectelor
Codului penal si Codului de procedura penala presedintilor Senatului si Camerei
Deputatilor, liderilor grupurilor politice din Parlament, presedintilor Comisiilor
juridice, primului-ministru si ministrului Justitiei, ca urmare a declaratiilor
publice ale presedintilor celor doua camere legislative, conform carora cele
doua proiecte vor intra in dezbatere parlamentara. APADOR-CH subliniaza ca este
necesara o reala consultare pe marginea tuturor celor patru Coduri - penal,
civil, de procedura penala si de procedura civila.
Importanta consultarii publice pe aceasta tema a fost sublinata, aminteste
asociatia, si de catre Comisia Europeana in Raportul intermediar privind
progresele realizate de Romania in cadrul Mecanismului de cooperare si
verificare, din 12 februarie. In opinia APADOR-CH, consultarea trebuie sa
includa indispensabil si dezbaterea parlamentara, varianta asumarii raspunderii
Guvernului nefiind acceptabila, din acest punct de vedere. Din aceeasi
categorie: Liviu Mihaiu, revocat din functia de Guvernator al Deltei
DunariiGorbunov, transferat la Penitenciarul CodleaTraian Basescu, preocupat de
problemele comunitatii din Harghita si Covasna Voteaza
( da "Virgilio Notizie" del 13-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Palermo, 13 feb.
(Apcom) - L'Arci è vicina "alla protesta che la popolazione di Lampedusa e
ai migranti stanno portando avanti contro una scelta del governo che trasforma di fatto l'isola in una Guantanamo italiana". Lo dice Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci, in
visita nei centri di detenzione per stranieri a Lampedusa che parla di
"un'isola prigione dove vengono quotidianamente calpestati i diritti umani e dove la giusta
rabbia di centinaia di persone che, illegittimamente vengono trattenuti per un
periodo così lungo senza alcuna speranza, si trasforma in rivolta. Facciamo appello al Governo affinché riveda le sue scelte,
trasferisca dall'isola di Lampedusa i circa 1000 migranti detenuti nel Cie e
consenta l'accesso al centro alle organizzazioni di tutela non
governative". "Stamattina - aggiunge
Miraglia - c'è stata l'ennesima rivolta nel centro di identificazione ed
espulsione di Imbriacola dove alcuni migranti, provati da una permanenza di
oltre un mese nella struttura, non hanno voluto firmare i decreti di convalida
dei provvedimenti di trattenimento. Da alcuni giorni
l'Arci sta ricevendo al numero verde 800 99 99 77 Sos Diritti, le denunce dei familiari di molti dei
migranti trattenuti nel Centro dell'isola che denunciano una situazione
gravissima di violazione dei diritti umani e di
condizioni igienico-sanitarie allarmanti.