CENACOLO DEI COGITANTI |
Il viaggio di Kessler in
Israele: polemiche incomprensibili
( da "Trentino" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Coodinamento Nazionale degli Enti
Locali per la Pace i Diritti Umani, di rappresentare l'impegno e il volore
della comunità trentina. Anche se purtroppo la delegazione non è potuta entrare
a Gaza, ho fondato motivo di credere che gli incontri con il Sindaco della
città israeliana Sderot, con il mInistro delle infrastrutture del Governo
Israeliano, con il l'Ambasciatore a Tel Aviv,
Donne alla regia, chiuso
Sguardi Altrove ( da "City"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: chiuso Sguardi Altrove Si è
conclusa ieri la 14ma edizione del festival a regia femminile Sguardi Altrove:
la manifestazione ha registrato un +30% di presenze rispetto all'edizione 2008.
Tra i più visti, due film sui diritti umani: "Stories on human
rights" e "All human rights for all", firmato da un collettivo
di 30 registi italiani. 09 marzo 2009
Caso Bashir: ora i
dittatori-macellai sono senza rete (
da "Giornale di Brescia"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con grande soddisfazione dalle
organizzazioni per la tutela dei diritti umani (Amnesty International, Human
Right Watch e altri), mentre è stato in vario modo criticato e contestato da
stati quali la Cina, la Russia, la Libia e da organismi sovrannazionali quali
la Lega Araba e l'Ua (Unione Africana). Gli Stati Uniti, pur non avendo
ratificato la Cpi, hanno espresso soddisfazione.
Quel sondino che fa
discutere ( da "Nuova
Ferrara, La" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: pronti al referendum se passa una
legge liberticida Il neonato «Coordinamento per il testamento biologico e
contro la tortura di Stato» come prima uscita pubblica propone un confronto fra
tre persone in grado di offrire non solo punti di vista differenti, ma anche di
portare significative competenze derivanti dalle loro esperienze professionali.
Oggi alle 17.
La grande maggioranza dei
romeni in Italia è fatta di gente che è qui per costruirsi un futuro, lavorare,
tirare avanti la famiglia, partecipare alla vita sociale
( da "Adige, L'" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che il Comitato delle associazioni
per la pace e i diritti umani vuole dare oggi voce. In collaborazione con
l'Associazione Romeni del Trentino e della Lega degli studenti romeni
all'estero, sarà presentato oggi "CultuROmania", nell'ambito del
quale lo scrittore, poeta e giornalista Mihai Mircea Butcovan (in foto)
presenterà il suo libro "Allunaggio di un immigrato innamorato"
Barca alla deriva sul
Canalbianco ( da "Resto
del Carlino, Il (Rovigo)" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: assessorato ai Diritti Umani della
Provincia di Rovigo, le donne detenute hanno incontrato l'assessore Tiziana
Virgili. La Virgili ha invitato poi le donne detenute a non perdere mai la loro
dignità: «le prime che non devono svalutarsi devono essere proprio le donne,
che devono invece lottare con grinta e difendere i propri diritti».
<Cresce l'odio contro i
cristiani anche in Occidente> ( da "Corriere
della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ufficio per i diritti umani
dell'Osce), e per due giorni vi hanno partecipato cinquanta tra esperti,
ricercatori, membri di comunità religiose e associazioni cristiane, oltre a
rappresentanti di organizzazioni internazionali, sotto la presidenza del vicepresidente
del Parlamento europeo Mario Mauro, incaricato personale del presidente dell'
L'infinita questione
dell'integrazione alla pari delle persone Transessuali/ Transgender
( da "Articolo21.com"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per diffondere la cultura positiva
della pace e dei diritti umani, della legalità e della partecipazione,
promuovendo il dialogo, il libero confronto delle idee e il rispetto reciproco
...”. Pace. Diritti Umani. Legalità. Partecipazione. Dialogo. Confronto.
Rispetto. E' fuori discussione come attualmente i numerosi messaggi che ci
giungono da i mass-media,
Chi si ferma sulla via di
Ginevra ( da "Manifesto,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: restrizione dei diritti civili,
violazione dei diritti umani. Alcuni di questi «eccessi» sono gli stessi di cui
la bozza del documento finale proposto per la conferenza su razzismo e
xenofobia del 20-24 aprile a Ginevra fa carico ai governi israeliani nei
confronti dei palestinesi di territori occupati e di Gaza.
- ROMA,10 MARZO: INCONTRO
PUBBLICO CON ALESSANDRO ( da "WindPress.it"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la Sezione Italiana di Amnesty
International organizza un incontro pubblico intitolato "Del ragionevole
dubbio e altre riflessioni sui diritti umani".Oltre ad Alessandro Gassman,
interverranno Massimo Monaci, direttore del Teatro Eliseo, e Riccardo Noury, portavoce
della Sezione Italiana di Amnesty International. Saranno inoltre presenti tutti
gli attori de "La parola ai giurati".
Città: Questione
immigrazione e politiche di governo
( da "Sannio Online, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: immigrazione irregolare è
rappresentato dagli ordinamenti liberali e dalla concezione dei diritti umani;
concezione che impedisce di attuare provvedimenti drastici di deportazione,
ricorso alle armi per fermare chi attraversa illegalmente i confini, espulsioni
di massa senza garanzie giuridiche, irruzioni in abitazioni private alla
ricerca di immigrati irrego-lari e simili.
SALUTE. 11-12 marzo Vienna
2009 contro la droga. Le richieste del Forum Droghe all'Onu
( da "HelpConsumatori"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: molti governi la prevedono violando
il loro obbligo al rispetto dei diritti umani.È in corso una crisi umanitaria
causata dall'eradicazione forzata delle coltivazioni di coca e di oppio - i
governi devono porre fine alle eradicazioni forzate, rispettare l'eredità
culturale dei popoli indigeni e dare ai coltivatori i mezzi di sussistenza!
L'Iraq agli iracheni. E
l'Afghanistan? Ai talebani ( da "Gazzettino,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Che la cosiddetta battaglia
"per la civiltà e i diritti umani" sia ormai disperata anche in
Afghanistan - malgrado l'impiego di 55mila militari dell'Isaf-Nato (presente da
sei anni) e i 38mila sotto diretto comando Usa, che entro sei mesi cresceranno
di altri 17mila - lo dimostrano i piccoli episodi.
PER FAVORIRE
L'APPROFONDIMENTO SCIENTIFICO DELLA PROMOZIONE E DELLA TUTELA INTERNAZIONALE
DEI DIRITT... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: approfondimento scientifico della
promozione e della tutela internazionale dei diritti umani sia a livello
universale che regionale, nonché del diritto internazionale umanitario,
l'Istituto di studi politici «San Pio V» di Roma ha bandito un concorso a premi
per una tesi di dottorato che tratti tale tematica. Il premio, del valore di
euro 3.
09/03/2009 15:32 IT: AMD
si distingue per responsabilità aziendale
( da "ITnews.it" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: cambiamento climatico e dei diritti
umani. E' il secondo premio che AMD si aggiudica quest'anno. Nel mese di
gennaio è stata infatti nominata, per il terzo anno consecutivo, fra le cento
aziende più sostenibili del mondo in occasione del Global 100, presentato ogni
anno al World Economic Forum di Davos.
09/03/2009 15:27 CAMERA:
DOMANI PRIME VOTAZIONI CON NUOVO SISTEMA 'MINUZIE'
( da "ITnews.it" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: deputato del Pd Matteo Mecacci sul
rispetto dei diritti umani e delle liberta' democratiche in Tibet. Poi sara' la
volta di altre due mozioni: quella dell'ex presidente della Camera Pier
Ferdinando Casini sulle misure a favore dell'efficienza e della funzionalita'
delle Forze armate, e quella del leader del Pd Dario Franceschini sulla
situazione economico-finanziaria degli enti locali.
Onu/ Cgil: No Frattini a
Durban II inopportuno e ( da "Virgilio
Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: questo modo circostanziate e
documentate denunce delle violazioni dei diritti umani e delle convenzioni
internazionali operate dal governo di Israele nei territori palestinesi".
"Altri governi europei, pur critici con alcune delle formulazioni
contenute nella bozza di documento preparatorio - aggiungono le due dirigenti
sindacali - hanno mantenuto le proprie delegazioni al tavolo,
TIBET: FRATTINI,
INCORAGGIARE PECHINO A RIPRESA DIALOGO CON DALAI LAMA
( da "Adnkronos" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: TIBET: FRATTINI, INCORAGGIARE
PECHINO A RIPRESA DIALOGO CON DALAI LAMA 'DOVREMMO TROVARE IL MODO DI
IMPEGNARLA A NEGOZIATO TRASPARENTE SU DIRITTI UMANI' commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 09 marzo, ore 17:13
Durban 2: Francia e
Vaticano per il sì, Londra prende tempo
( da "Velino.it, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e non prevalgano sulla battaglia
per la difesa dei diritti umani. Anche il Vaticano ha confermato la propria
partecipazione all?appuntamento di Ginevra. Il primo Paese a dare forfait, già
nel gennaio 2008 è stato il Canada. Al quale si sono aggiunti nelle ultime
settimane prima Israele, poi gli Stati Uniti.
09/03/2009 17:13 TIBET:
FRATTINI, INCORAGGIARE PECHINO A RIPRESA DIALOGO CON DALAI LAMA
( da "ITnews.it" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani nel quadro del
seminario "Quale futuro per le relazioni tra Unione Europea e Cina?".
"Dovremmo trovare il modo per impegnare la Cina alla ripresa seria di un
negoziato trasparente sulla questione dei diritti fondamentali", ha
dichiarato Frattini, toccando il tema della pena di morte, della ripresa dei
negoziati tra rappresentanti del Dalai Lama e il governo di Pechino
Ue-Cina/ D'Alema: No a
critica su diritti umani,noi poco
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: "Gli Usa non starebbero con
noi" e quanto ai diritti umani D'Alema fa notare che "la capacità
dell'Occidente di portare avanti certe battaglie si è appannata: non sempre ci
siamo comportati in maniera coerente. Sui diritti umani applichiamo doppi
standard". Ed ha ricordato il caso di Guantanamo.
Tibet/ Marcenaro: Governo
e Ue si dichiarino contro la ( da "Virgilio
Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Lo ha dichiarato il Senatore Pietro
Marcenaro, presidente della Commissione diritti umani di Palazzo Madama, alla
vigilia delle manifestazioni previste domani a Roma sul Tibet e a margine del
convegno a Montecitorio insieme a Martti Ahtisaari, premio Nobel della Pace
2008 e co-presidente dell'European Council on Foreign Relations.
BIELORUSSIA: SI SUICIDA
ATTIVISTA OPPOSIZIONE CONDANNATA AL CARCERE
( da "ITnews.it" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ne ha dato notizia la procura di
Minsk, citata dall'agenzia di stampa russa Interfax, secondo cui la donna,
un'affermata giurista sempre in prima linea nella difesa dei diritti umani, la
settimana scorsa era stata condannata a due anni e mezzo di carcere in quello
che l'opposizione aveva definito un "processo farsa".
Cina/ Frattini: Diventi
partner politico non solo economico
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: solo così sarà possibile spingere
la Cina a compiere passi avanti su temi come il rispetto dei diritti umani, la
questione tibetana e la libertà d'espressione. Lo ha sottolineato il ministro
degli Esteri Franco Frattini, intervenendo al seminario sulle relazioni tra Ue
e Cina organizzato dallo European Council on foreign relations alla Camera dei
Deputati.
Russia/ Missione Consiglio
d'Europa: rispetto diritti sotto...
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: interrogativo sul sesto protocollo
della Convenzione europea sui diritti umani, relativa alla completa abolizione
della pena di morte. A Mosca per ora e' in vigore una moratoria. L'assemblea ha
anche severamente criticato le azioni della Russia nel Caucaso durante gli
eventi del mese di agosto 2008, e ha condannato il riconoscimento della
indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud.
AMD nella classifica
annuale '100 Best Corporate Citizens'di Cro Magazine
( da "FullPress.it" del
09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: statunitensi quotate in borsa
vengono valutate in base alle prestazioni ottenute in 7 settori chiave:
ambiente, cambiamenti climatici, diritti umani, filantropia, relazioni con i
dipendenti, Financial e Governance. AMD ha ottenuto il più alto punteggio in
ambito ambientale, cambiamento climatico e dei diritti umani. Questo
rappresenta per AMD il secondo premio che si è aggiudicata quest?
Nuova ondata di arresti in
Tibet. Cosa farà Obama? ( da "Blogosfere"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Pubblicato da Rosario Mastrosimone
alle 18:48 in Diritti umani Alla vigilia della 50ima ricorrenza della fallita
insurrezione tibetana, il regime cinese ha dato avvio ad una nuova campagna di
sterilizzazione del dissenso. Sono già 109 i monaci arrestati, e destinati ad
una non meglio precisata procedura di "rieducazione politica" Un anno
fa, di questi tempi,
Staminali/ Volonte'(Udc):
Obama oggi paga cambiale ( da "Virgilio
Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: anche gli embrioni siano persone
umane e che i diritti umani valgano anche per loro. Neanche al presidente degli
Stati Uniti e al suo staff sfuggirà che gli esperimenti sugli embrioni sono
l'obiettivo delle grandi aziende farmaceutiche. Fino ad ora non esiste alcun
protocollo scientifico che dimostri l'efficacia terapeutica su qualsiasi
malattia delle cellule staminali embrionali"
##Tibet/ 50 anni di
esilio: Pechino e il Dalai Lama -2
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani nella regione ad
opera dei cinesi e il diritto dei tibetani all'autodeterminazione, ma
provocarono la delusione del popolo di Lhasa per la mancanza di azioni concrete
contro un paese di cui già si profilava il peso strategico. Accusati di aver
violato i termini di un accordo in 17 punti in cui si concedeva autonomia
religiosa ed organizzativa alle istituzioni locali,
Tibet/ Amnesty chiede alle
autorita' cinesi di "aprire il
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: negazione del diritto di
espressione, associazione e riunione nonché del diritto dei tibetani di
preservare cultura, linguaggio e religione. "Le autorità cinesi devono
immediatamente aprire il Tibet, consentire l'ingresso agli osservatori sui
diritti umani e alla stampa internazionale e invitare gli esperti dell'Onu sui
diritti umani a visitare la regione"
Immigrazione, Corbelli:
"Maroni chiuda l'ex cartiera di Rosarno"
( da "Giornale di Calabria, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il massacro dei diritti umani, la
negazione della civiltà e della solidarietà, di fronte a cui un popolo civile
non può e non deve restare immobile e silente, ma deve reagire e ribellarsi?.
Il leader di Diritti civili giudica ?la vicenda, coraggiosamente denunciata
oggi ancora una volta dal Tg Rai Calabria, diretto da Pino Nano,
( da "Trentino" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
di Franca Bazzanella
* Il viaggio di Kessler in Israele: polemiche incomprensibili Spiace dover
apprendere il disappunto, dei responsabili della Lega Nord e dell'Italia dei
Valori, rispetto alla missione a Gaza del Presidente del Consiglio della
Provincia Autonoma di Trento, Giovanni Kessler. Dispiace soprattutto dopo aver
apprezzato il rilevante segnale politico espresso nella mozione congiunta tra
minoranze e maggioranza votata i giorni scorsi in Consiglio e che vedeva la
Provincia Autonoma di Trento impegnata in una triste realtà che, seppur
lontana, riguarda ognuno. Mozione, nella quale si chiedeva l'impegno del
Consiglio Provinciale, tra le altre cose, ad esprimere "...la solidarietà
del popolo trentino e delle istituzioni dell'autonomia ai popoli israeliano e
palestinese e a tutte le vittime del conflitto israelo-palestinese" e a
favorire "...la partecipazione degli enti locali trentini nell'ambito
della prossima delegazione degli Enti locali italiani per la pace in Medio
Oriente, anche al fine di creare le condizioni per agevolare l'attivazione di
collaborazioni e di gemellaggi tra enti locali ed associazioni trentine e
corrispondenti enti ed associazioni israeliani e palestinesi". Il nostro
Trentino, dopo l'appello della Tavola per la Pace Nazionale nel quale si
invitavano tutte le Regioni d'Italia, tutte le Province a far nascere sul
proprio territorio comitati impegnati nella pace in Medio Oriente, si è
mobilitato per primo. La risposta da parte delle Associazioni, degli Enti
Locali e persino di singoli cittadini, è stata immediata con adesioni
autorevoli e importanti. Una risposta, diretta e spontanea che ha evidenziato,
ancora una volta, da parte della nostra gente, una cultura partecipativa e
solidale. L'impegno chiesto al Presidente del Consiglio, nella missione oggi
tanto discussa, era quello di verificare la situazione attuale, al fine di
poter mirare in modo efficiente ed efficace eventuali interventi di solidarietà
verso la riduzione delle condizioni di povertà che questa tragedia ha portato,
ma anche e soprattutto, era quello favorire ponti di dialogo fra la popolazione
israeliana palestinese e trentina individuando occasioni di incontro e di
confronto. Per questi motivi, io stessa, in qualità di referente del Comitato
Pace in Medio Oriente, in accordo gli Enti locali Nazionali e il Tavolo
Nazionale della Pace, ho chiesto, al Presidente la Sua disponibilità a far
parte della ristrettissima delegazione composta dal Vicepresidente del
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace, dal Coordinatore dell ONG per
il Medio Oriente e dal Coordinatore della Tavola Nazionale per la Pace, nonché
direttore del Coodinamento Nazionale degli Enti Locali per
la Pace i Diritti Umani, di
rappresentare l'impegno e il volore della comunità trentina. Anche se purtroppo
la delegazione non è potuta entrare a Gaza, ho fondato motivo di credere che
gli incontri con il Sindaco della città israeliana Sderot, con il mInistro
delle infrastrutture del Governo Israeliano, con il l'Ambasciatore a Tel Aviv,
e i numerosi altri appuntamenti in agenda, non abbiano vanificato l'importanza
di questo viaggio. Di tutto questo, saremo messi al corrente nella conferenza
stampa che il Comitato per la pace per il Medio Oriente intende convocare,
nella giornata di mercoledì 11 marzo alle ore
( da "City" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Donne alla regia, chiuso Sguardi Altrove Si è conclusa ieri la 14ma edizione del
festival a regia femminile Sguardi Altrove: la manifestazione ha registrato un
+30% di presenze rispetto all'edizione 2008. Tra i più visti, due film sui
diritti umani:
"Stories on human rights" e "All human rights for all",
firmato da un collettivo di 30 registi italiani. 09 marzo 2009
( da "Giornale di Brescia" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 09/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:finestra sul mondo finestra sul mondo Caso
Bashir: ora i dittatori-macellai sono senza rete Il mandato di arresto della
Corte penale dell'Aja contro il presidente del Sudan è un evento a suo modo
storico. Le differenze tra la Cpi e gli altri tribunali internazionali. «La
giustizia dà dignità alle vittime ed evita altri conflitti». Intervista alla
professoressa Francesca Graziani Il presidente sudanese Al Bashir. In spregio
al mandato di cattura del Cpi ieri si è recato in Darfur, la regione messa a
ferro e fuoco dalla sua politica: 300mila morti in sei anni Mercoledì scorso,
la Corte Penale Internazionale, con sede all'Aja, ha emesso un mandato
d'arresto per il presidente del Sudan, Omar Hassan Al Bashir, 64 anni, da venti
al potere. L'accusa: crimini di guerra e crimini contro l'umanità,
in relazione al conflitto nel Darfur. In questa regione, in sei anni, sono
state uccise e spesso massacrate 300mila persone, mentre due milioni e mezzo di
abitanti sono stati costretti a fuggire, profughi. L'incriminazione di
genocidio non ha avuto seguito perché le prove non sono state ritenute
sufficienti a sostenerla. Il provvedimento della Cpi è stato salutato con grande soddisfazione dalle organizzazioni per la tutela dei
diritti umani (Amnesty
International, Human Right Watch e altri), mentre è stato in vario modo
criticato e contestato da stati quali la Cina, la Russia, la Libia e da
organismi sovrannazionali quali la Lega Araba e l'Ua (Unione Africana). Gli
Stati Uniti, pur non avendo ratificato la Cpi, hanno espresso soddisfazione.
La decisione della Cpi costituisce un evento storico, in ambito giuridico: per
la prima volta un capo di stato in carica è raggiunto da un ordine di cattura
penale. Un dittatore-macellaio viene privato del privilegio di farla franca.
Per valutare la portata dell'accaduto abbiamo interpellato la professoressa
Francesca Graziani, docente di diritto internazionale alla Facoltà di Scienze
politiche della Seconda Università di Napoli e consulente della commissione di
esperti che ha portato all'istituzione della Corte. «Questo è il primo atto
importante che ha addottato la Corte Penale Internazionale. Ricordo che i
lavori che hanno portato all'istituzione della Cpi sono stati avviati nel 1998
con la Conferenza di Roma, fortemente voluta dal nostro governo. Lo statuto che
l'ha resa operativa (un vero e proprio trattato internazionale) è stato siglato
sempre a Roma, nel 2002. La Corte è stata spesso accusata di essere lenta e
poco solerte. Ma va considerato che mettere in piedi un tribunale
internazionale comporta molte difficoltà. Occorre procedere all'elezione dei
giudici, concordare il regolamento di procedura, raccogliere le prove,
provvedere alla nomina del procuratore, nella fattispecie l'argentino Ocampo,
un uomo da molti contestato, ma che, all'atto pratico, ha dato ottima prova di
sé. Ora, mentre il tribunale internazionale per la ex Jugoslavia (istituito nel
1991 e operativo dal 1993) aveva iniziato i suoi lavori perseguendo i
cosiddetti "pesci piccoli" e solo dopo molto tempo era arrivato ad
occuparsi dei personaggi di maggior rilievo come i Milosevic, i Kardzic e i
Mladic, la Cpi, invece, è subito partita con capi d'accusa di gran peso e con
inquisiti di spicco, com'è appunto il presidente del Sudan. Un fatto di
assoluta rilevanza» Che relazione c'è tra la Cpi e, per esempio, il tribunale
per la ex Jugoslavia o quello per i crimini in Cambogia? «Sono cose del tutto
differenti. Il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia è stato
istituito una tantum dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu e quindi è un
tribunale ad hoc, che, tra l'altro, va esaurendo la sua attività e non c'entra
niente con la Corte Penale. Il Tribunale per la Cambogia è una Corte mista, una
cosa diversa ancora. Per capire questa materia è necessario fare un po' di
storia. Il primo tribunale penale internazionale è stato quello di Norimberga,
del 1945, seguito da quello di Tokyo, l'anno successivo. Questi due hanno
esaurito la loro attività nel 1946. Questo è il primo passaggio. Il secondo
passaggio ci porta alle Nazioni Unite. È il 1947. All'indomani delle sentenze
di Norimberga e di Tokyo, l'Assemblea Generale dell'Onu esprime l'auspicio di
creare una Corte penale internazionale permanente, quindi non tribunali ad hoc
com'erano stati Norimberga e Tokyo. Per questo scopo l'Assemblea assegnò a un
comitato il compito di elaborare un progetto di statuto della futura Cpi.
Questa Corte, tuttavia, ha visto la luce solo nel giugno del 1998 ed è entrata
in vigore nel 2002. Perché ci sono voluti tanti anni? Perché tra il 1947 e il
1989 c'è stato il buco nero della guerra fredda che ha segnato una battuta
d'arresto nei lavori per giungere alla Cpi» E nel frammentre? «Nel frammentre
sono stati creati altri tribunali ad hoc. Nel 1991 il Consiglio di Sicurezza,
con atto di autorità previsto dalla Carta dell'Onu, ha istituito il tribunale
per la ex Jugoslavia, autorizzato ad agire esclusivamente contro individui
macchiatisi di crimini sul territorio jugoslavo. Nel
( da "Nuova Ferrara, La" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Quel sondino che fa
discutere Oggi all'«Arengo» confronto sul testamento biologico Zamorani: pronti al referendum se passa una legge liberticida Il neonato
«Coordinamento per il testamento biologico e contro la tortura di Stato» come
prima uscita pubblica propone un confronto fra tre persone in grado di offrire
non solo punti di vista differenti, ma anche di portare significative
competenze derivanti dalle loro esperienze professionali. Oggi alle 17.45
nella Sala dell'Arengo (palazzo municipale) sono chiamati a dibabattere Bruno
Di Lascio, presidente dell'Ordine dei medici di Ferrara, e due docenti della
nostra Università, Piero Stefani, che insegna Filosofia della religione, e
Paolo Veronesi, professore di Diritto costituzionale. Il loro compito è
informare sui provvedimenti in corso di approvazione al Senato, sulle
conseguenze dei trattamenti di fine vita, sui gradi di libertà che vanno
concessi al cittadino che si trovi in condizioni simili a quelle di Eluana
Englaro. Il confronto sarà regolato da Mario Zamorani, che fa parte del
Coordinamento per il testamento biologico. «Questo gruppo formato da esponenti
di varie associazioni e forze politiche - spiega Zamorani - è nato sulla scia
della manifestazione Lasciate libero il corpo di Eluana che si è tenuta il 7
febbraio davanti alla Prefettura. Due sono i cardini attornao ai quali ruota la
nostra azione. Il primo è che nessuno può imporre l'idratazione e
l'alimentazione artificiale a un paziente che la rifiuta o l'ha rifiutata». «Il
secondo punto unificante del nostro gruppo - continua Zamorani - è che se
dovesse essere approvata una legge che impone il sondino a chi non lo vuole,
tutti ci impegniamo a raccogliere le firme per un referendum che abroghi una
norma non solo ingiusta, ma illiberale, che va contro i principi costituzionali
che difendono la libertà di ogni cittadino di rifiutare una terapia». Zamorani
rivolge una sollecitazione «assolutamente non polemica» al Pd: «Mi dispiace sinceramente
che al coordinamento non abbia aderito il Pd. Leggendo posizioni come quella
espressa D'Alema, che ha parlato di tortura di Stato, mi auguro e spero che
l'adesione possa arrivare nelle prossime ore».
( da "Adige, L'" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
La grande
maggioranza dei romeni in Italia è fatta di gente che è qui per costruirsi un
futuro, lavorare, tirare avanti la famiglia, partecipare alla vita sociale La
grande maggioranza dei romeni in Italia è fatta di gente che è qui per
costruirsi un futuro, lavorare, tirare avanti la famiglia, partecipare alla
vita sociale. È a questa maggioranza, spesso silenziosa, che
il Comitato delle associazioni per la pace e i diritti umani vuole dare oggi voce. In
collaborazione con l'Associazione Romeni del Trentino e della Lega degli
studenti romeni all'estero, sarà presentato oggi "CultuROmania",
nell'ambito del quale lo scrittore, poeta e giornalista Mihai Mircea Butcovan
(in foto) presenterà il suo libro "Allunaggio di un immigrato innamorato".
A seguire il dibattito sulla lettera al presidente del Consiglio scritta dagli
studenti romeni. Interverranno Gabriella Borgovan, ambasciatrice per la Lega
italiana degli studenti romeni all'estero, Dan Ion, segretario consolare al
consolato onorario di Romania a Trento e Maurizio Passerotti, console onorario
di Romania per il Trentino. L'appuntamento è per le ore 17.30 al centro di
educazione permanente alla pace. 09/03/2009
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del
09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROVIGO pag. 4 Barca
alla deriva sul Canalbianco INTERVENTO DEI POMPIERI VOCI da dentro. Ieri, nella
sezione femminile del carcere di Rovigo, promossa dal Gruppo di lavoro a
progetto e dall'assessorato ai Diritti Umani della Provincia di Rovigo, le donne detenute hanno
incontrato l'assessore Tiziana Virgili. La Virgili ha invitato poi le donne
detenute a non perdere mai la loro dignità: «le prime che non devono svalutarsi
devono essere proprio le donne, che devono invece lottare con grinta e
difendere i propri diritti». L'incontro che era iniziato con la messa
celebrata dal cappellano del carcere don Marino Zorzan, è proseguito con le
testimonianze delle detenute e si è concluso con un brindisi ed una torta
gialla offerta dall'assessore Virgili.
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-09 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE L'allarme dell'Osce Tavola rotonda a Vienna sull'intolleranza,
sempre più diffusa nell'Europa laica «Cresce l'odio contro i cristiani anche in
Occidente» Casi in Gran Bretagna e Usa. Le chiese distrutte a Cipro,
discriminazioni in Turchia Cristiani «vittime di crimini di odio», non in
Africa, in Medio Oriente, o in Asia, ma nel Nord del mondo, sviluppato e
industria-lizzato, con al centro la vecchia e nuova Europa. Sarebbe stato
impensabile anche solo dieci anni fa, una tavola rotonda in sede Osce a Vienna
per accendere — ed è la prima volta— un faro su questo fenomeno nuovo e
preoccupante: l'«intolleranza e la discriminazione contro i cristiani »,
l'«esclusione, marginalizzazione e negazione dei diritti» nei loro confronti,
nei 56 Paesi che fanno parte dell'organizzazione che si estende dal Nord
Atlantico agli Urali (dal Canada, passando per gli Usa, fino alla Turchia e
alla Federazione Russa). I lavori sono stati organizzati a Vienna dall'Odhir (l'ufficio per i diritti umani dell'Osce), e per due giorni vi hanno partecipato cinquanta tra
esperti, ricercatori, membri di comunità religiose e associazioni cristiane,
oltre a rappresentanti di organizzazioni internazionali, sotto la presidenza
del vicepresidente del Parlamento europeo Mario Mauro, incaricato personale del
presidente dell'Ocse per la lotta al razzismo e alla xenofobia. La
necessità di mettere a tema il problema della discriminazione dei cristiani è
nata dalla valutazione del Rapporto Osce 2008 sui «crimini d'odio» in cui molte
pagine raccolgono purtroppo le notizie di violenze e assassinii di cui sono
stati vittime appartenenti alle varie confessioni cristiane (non solo
cattolici, quindi). Ma le testimonianze raccolte la scorsa settimana a Vienna
(sotto la clausola diplomatica della garanzia di riservatezza nei confronti dei
governi coinvolti) sono state addirittura più allarmanti, secondo tre
direttrici: una più evidente nell'Est ex sovietico, la seconda nell'Europa
«laicizzata », la terza infine nei Paesi sempre più penetrati (anche per motivi
demografici e non solo migratori) dalla avanzata islamica. Eccone alcuni
esempi. Il vescovo greco-ortodosso di Cipro, Porfirios, ha lamentato ad esempio
la distruzione o la riconversione in moschee o locali pubblici di 550 chiese
ortodosse nella parte turca dell'isola. Il patriarcato di Costantinopoli ha
sottolineato inoltre che in Turchia vige ancora la legge di Maometto III per
cui non ci possono essere sulla pubblica via altri luoghi di culto se non moschee:
alla basilica del Patriarcato si accede tramite un ristorante. Ma se passiamo
in Gran Bretagna, l'avvocato Paul Diamond, ha reso noti tutti i dettagli del
clamoroso caso dell'infermiera inglese di 45 anni, Caroline Petrie licenziata
all'inizio del mese scorso (ma poi reintegrata) per aver consegnato
un'immaginetta sacra ad una paziente ammalata. Andrea Morigi, dell'Associazione
«Aiuto alla Chiesa che soffre», da parte sua, ha messo in evidenza alcune
conseguenze «discriminatorie » della legislazione spagnola, nell'era Zapatero:
impossibilità dell'obiezione di coscienza per i medici obbligati alla
prescrizione di contraccettivi e abortivi e impossibilità per i genitori di
esonerare i figli dalle lezioni di educazione sessuale. In Romania vige l'esproprio
per legge dei beni delle confessioni greco- cattoliche in favore della chiesa
ortodossa. Mentre nelle ex repubbliche sovietiche, è ancor oggi richiesto ai
cristiani, per compiere atti di proprietà o di credito, una dichiarazione
scritta che espliciti la fede religiosa professata. «L'iniziativa dell'Osce—
afferma Mauro — ha il pregio di rompere un tabù tipico del politicamente
corretto: questo fenomeno è riuscito finalmente ad emergere ». Aggiunge però
subito dopo: «Non si tratta di una esibizione identitaria dei cristiani, come
contraltare a quanto emerso in questi anni con l'islamofobia o con il
risorgente antisemitismo. La mancanza di libertà religiosa, come diceva
Giovanni Paolo II è la cartina al tornasole delle altre libertà». M.Antonietta
Calabrò
( da "Articolo21.com" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'infinita questione
dell'integrazione alla pari delle persone Transessuali/ Transgender di Federica
Pezzoli E' di questi giorni la pubblicazione su youtube di un'inchiesta
condotta dal giornalista Francesco Palese per l'emittente tv Retesole che
rappresenta la forte discriminazione subita ovunque in Italia dalle persone
Transessuali/Transgender (clika qui per vedere i filmati: 1 parte
http://www.youtube.com/watch?v=Kzi_PZ1LRBw - 2 parte:
http://www.youtube.com/watch?v=3lKi7_mmnx8), e dell'altro ieri l'interrogazione
parlamentare urgente depositata dai deputati Radicali del Pd Rita Bernardini,
Marco Beltrandi, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Marzio
Turco, Elisabetta Zamparutti (clika qui per il testo:
http://www.radicali.it/view.php?id=138218), alla quale - alquanto dubbiosi -
speriamo che seguano risposte adeguate e concrete dal Governo Berlusconi che
mettano il punto fine ad anni di ostracismo, e persecuzione - più o meno velata
-, a danno delle persone Trans*. Il problema, in vero, viene denunciato da
lungo tempo, in ogni dove, dalle maggiori associazioni Trans* Italiane, come
anche dalle persone Trans* che, in particolare, da anni militano all'interno
del Coordinamento "Sylvia Riveira" (http://www.sylviarivera.org/). Il
13 giugno
(
da ">Manifesto,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
RAZZISMO Chi si
ferma sulla via di Ginevra Maurizio Matteuzzi Negli Stati uniti cambiano (in
meglio) le amministrazioni e in Israele i governi (se possibile in peggio) ma
l'Italia è sempre la mosca cocchiera del servilismo più grezzo verso Washington
e Tel Aviv. Il presidente Obama - sbagliando, a nostro avviso - ha annunciato
il boicottaggio della imminente conferenza dell'Onu su razzismo e xenofobia per
via di una bozza di documento finale dai connotati fortemente critici sulla
politica israeliana rispetto ai palestinesi dei territori occupati. Con il
Canada - la solita appendice -, il ministro L'allineamento di Frattini, il
primo fra gli europei, ha avuto il plauso del portavoce del governo a Tel Aviv,
delle lobbies filo-Israele degli Stati uniti, del presidente della comunità
ebraica italiana e di quel bollettino dell'ambasciata israeliana che è
diventato il Corriere della sera. La crisi economica e la luna di miele hanno
spinto Obama a entrare alla Casa bianca con piglio ciclonico. Vuol negoziare
con l'Iran e perfino - l'ha detto ieri - con i taleban dell'Afghanistan. Forse
un presidente americano infine si è reso conto che finché non sarà risolto il
nodo israelo-palestinese non ci sarà pace in Medio Oriente e non si toglierà
l'acqua al fondamentalismo islamico. Grazie a Obama a Washington l'aria è cambiata
e anche il Congresso sembra essersene accorto. Il presidente della Commissione
per gli affari giudiziari del senato ha proposto un'investigazione indipendente
- chiamata «commissione per la verità» - sugli «eccessi» dell'amministrazione
Bush nelle sue «guerre contro il terrorismo» - torture, carceri segrete, restrizione dei diritti civili, violazione dei diritti umani.
Alcuni di questi «eccessi» sono gli stessi di cui la bozza del documento finale
proposto per la conferenza su razzismo e xenofobia del 20-24 aprile a Ginevra
fa carico ai governi israeliani nei confronti dei palestinesi di territori
occupati e di Gaza. «Una violazione dei diritti
umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid», «le
discriminazioni razziali contro i palestinesi e i cittadini siriani del Golan
occupato», «tortura, blocco economico, gravi restrizioni di movimento e
chiusura arbitraria dei territori». Deliri «anti-semiti» di libici, iraniani e
cubani che presiedono il «Comitato preparatorio» e, per dirla chiara, non sono
il massimo quanto alla garanzia dei diritti? No.
Fatti, evidenza, prove, denunce sotto gli occhi di tutti. Di Amnesty (che anche
ieri ha accusato Israele per la «wanton destruction», la distruzione deliberata
e vandalica di «migliaia» di case durante l'offensiva a Gaza, ciò che per il
diritto internazionale «qualifica un crimine di guerra»: un altro) e
dell'americano Richard Falk, il rappresentante speciale dell'Onu sulla
Palestina; dell'ex presidente Usa Jimmy Carter e dello svizzero Jean Zigler
fino alla giudice sudafricana Navanethem Pillay, alto commissario delle Nazioni
unite per i diritti dell'uomo. Per quanto a presiedere
i lavori per la bozza siano Libia, Iran e Cuba, non c'è traccia di
anti-semitismo in quelle critiche e denunce. Non c'è neppure
quell'equiparazione fra razzismo e sionismo che a Durban nel 2001, la prima
edizione della conferenza dell'Onu sul razzismo, fece infuriare e ritirare Usa
e Israele. A confondere i piani e rimestare nel torbido sono gli israeliani
nell'infinito e sempre più disperato tentativo di usare l'impronunciabile
parola «anti-semitismo» per impedire che si parli dell'occupazione coloniale e
dell apartheid sociale. E' il bollettino dell'ambasciata israeliana che un
tempo era il Corsera con i suoi pasdaran Bernard Henry-Levy e P.G. Battista. E'
il ministro Frattini a denunciare le «frasi razziste e anti-semite» per
giustificare il boicottaggio italiano, smentito perfino da noti estremisti
quali la Francia di Sarkozy e il Vaticano di Ratzinger. E' l'immarcescibile
Piero Fassino che «non ha dubbi sulla necessità» di respingere quel testo e
rimprovera al governo Berlusconi solo di aver preso un'iniziativa unilaterale
indebolendo il fronte europeo anziché dire «veniamo solo se si è disponibili a
emendarlo» (quali sono le critiche mosse a Israele nella bozza che Fassino
trova false e antisemite?). Sfortunatamente è anche il fiammeggiante Obama che
vuol negoziare con i taleban e vede con favore la commissione verità del
Congresso Usa sugli eccessi di Bush ma continua a non vedere le bavures di
Israele in Palestina.
( da "WindPress.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
09-03-2009 Sei in:
Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Marzo > Roma,
10 marzo: incontro pubblico con Alessandro GassmanContenuto della paginaRoma,
marted10 marzo: incontro pubblico con Alessandro Gassman e presentazione della
campagna "5x1000" di Amnesty InternationalCS033: 09/03/2009Marted 10
marzo a Roma (Libreria Feltrinelli, Galleria Alberto Sordi, ore 17.30), in
occasione dello spettacolo "La parola ai giurati", di e con Alessandro
Gassman, in scena al Teatro Eliseo fino al 22 marzo, la
Sezione Italiana di Amnesty International organizza un incontro pubblico
intitolato "Del ragionevole dubbio e altre riflessioni sui diritti umani".Oltre ad Alessandro Gassman,
interverranno Massimo Monaci, direttore del Teatro Eliseo, e Riccardo Noury,
portavoce della Sezione Italiana di Amnesty International. Saranno inoltre
presenti tutti gli attori de "La parola ai giurati". Durante
l'incontro, verr presentata la campagna per il 5x1000 in favore di Amnesty
International, di cui Alessandro Gassman testimonial. L'ingresso libero fino a
esaurimento dei posti disponibili. FINE DEL COMUNICATO Roma, 9 marzo 2009 Per
ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International
Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail:
press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg
( da "Sannio Online, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città: Questione
immigrazione e politiche di governo Pubblicato il 09-03-2009 di Giovanni Zarro
Il tema dell?immigrazione irregolare occupa da qualche tempo un posto di
rilievo nell?agenda politica, e non soltanto in Italia. In Italia, però, il
presunto legame tra l?immigrazione e la criminalità rappresenta un fattore di
inquietudine sociale particolarmente avvertito... di Giovanni Zarro Il tema
dell?immigrazione irregolare occupa da qualche tempo un posto di rilievo
nell?agenda politica, e non soltanto in Italia. In Italia, però, il presunto
legame tra l?immigrazione e la criminalità rappresenta un fattore di
inquietudine sociale particolarmente avvertito. La questione è in realtà
complessa e mal si presta alle semplificazioni proprie del discorso politico e
mediatico; è complessa, a cominciare dalla definizione, dal nomen: i migranti
come ?clandestini?, un termine carico di connotazioni morali e politiche
negative. Clandestino, in effetti, è colui che viaggia furtivamente o sotto
mentite spoglie, violando le norme che regolano il passaggio dei confini
nazionali. Gli immigrati irregolari non integrano tale figura! Il grosso
dell?immigrazione irregolare non arriva via mare, o nascosta in un camion o con
documenti falsi. In larga maggioranza i migranti irregolari rientrano nella
categoria dei cosiddetti overstayer: persone entrate regolarmente, con un visto
turistico e poi rimangono sul territorio. Gli sbarcati a Lampedusa o altrove,
che attirano la maggiore attenzione mediatica, viceversa, sono una piccola
minoranza; complessivamente erano: 20.967 al 24 ottobre 2008. Per contro, gli
immigrati di cui è stata richiesta l?autorizzazione all?ingresso a fine
( da "HelpConsumatori" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
News SALUTE. 11-12
marzo Vienna 2009 contro la droga. Le richieste del Forum Droghe all'Onu
09/03/2009 - 12:47 Dovevano essere dieci anni di guerra globale alla droga,
quella lanciata dall'Onu con lo slogan "Un mondo libero dalla droga; possiamo
farcela!" e invece in questi dieci anni la domanda e l'offerta di droga
sono aumentate sempre di più. Secondo dati ufficiali ONU, la produzione di
cocaina è aumentata del 20% e la produzione di eroina del 120%. I consumatori
di droghe illegali non sono mai stati così tanti e alcune politiche restrittive
hanno prodotto conseguenze, forse "inaspettatamente", negative. L'11
e 12 marzo prossimi a Vienna ci sarà un incontro delle Nazioni Unite per
discutere l'implementazione degli obiettivi strategici adottati nel corso della
Sessione Speciale dell'Assemblea Generale dell'Onu sulle droghe del
( da "Gazzettino, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Iraq agli
iracheni. E l'Afghanistan? Ai talebani Lunedì 9 Marzo 2009, di Maurizio Cerruti
Il piano di ritiro delle forze Usa dall'Iraq procederà secondo i piani
annunciati dalla Casa Bianca. Ieri il Pentagono ha fatto sapere che, dagli
attuali 135mila militari il contingente calerà di 12mila a settembre per
ridursi poi a 35-50mila - "zoccolo" a supporto dei governativi
iracheni - entro l'agosto 2010. Resta dunque solo da aspettare per sapere se il
precario equilibrio politico ottenuto spartendo il potere tra sunniti, sciiti
moderati e curdi, resisterà. E per l'Afghanistan? Là le cose sembrano
complicarsi. Obama ha detto di voler convincere i cosiddetti "talebani
moderati" - contraddizione in termini: o si è talebani o si è moderati,
almeno nel senso che noi diamo alla parola - ad aderire ai progetti di
pacificazione dell'Afghanistan. L'annuncio è stato accolto ieri come «un'ottima
notizia» dal presidente afghano Hamid Karzai - che pure i talebani vedrebbero
volentieri penzolare dalla forca - mentre non sembra aver suscitato reazioni
dei diretti interessati. Il motivo sta probabilmente nel fatto che i talebani
sanno che il tempo gioca a loro favore e che il potere se lo stanno riprendendo
da soli, senza mediazioni e senza concessioni. La Casa Bianca, a sua volta, è
consapevole che dati i limiti autoimposti alla guerra, l'Isaf non è in grado di
annientare militarmente gli insorti. Si spera di tenerli sulla corda quanto
basta per convincere le loro frange meno fanatizzate e meno infiltrate da Al
Qaida - i cosiddetti "moderati" appunto - a deporre le armi. Se
accetteranno di non fornire più supporto e asilo alle forze del terrorismo
islamico internazionale - come ai tempi del mullah Omar, con Bin Laden e
compagnia - saranno ricompensati con la riconsegna del Paese alle sue
ancestrali usanze tribali e feudali, che a noi possono sembrare barbare, ma
alle quali gran parte degli afghani, quelli non urbanizzati e meno acculturati,
sembrano assolutamente affezionati. Ma tra i costumi ancestrali c'è quello che
non si deve negare ospitalità e assistenza a un "fratello nell'islam"
sia o no un combattente di Al Qaida. Sembra il genere di patto che il debole
governo Gilani-Sharif a Islamabad, ha appena stretto con le comunità tribali -
chiamiamole pure talebane - della grande provincia nordoccidentale pachistana.
Stretto per tenerle buone, ma fino a quando? Intanto, il ripristino della
sharia - comprese mutilazioni e lapidazioni - e il divieto alle donne persino
di avere la carta di identità, perché «anti-islamica», sono chiari indizi di
quale deriva stia prendendo una vasta parte del Pakistan. Che
la cosiddetta battaglia "per la civiltà e i diritti umani" sia ormai disperata anche in
Afghanistan - malgrado l'impiego di 55mila militari dell'Isaf-Nato (presente da
sei anni) e i 38mila sotto diretto comando Usa, che entro sei mesi cresceranno
di altri 17mila - lo dimostrano i piccoli episodi. Come la sentenza con
cui la Corte suprema afghana, stante il governo del filoccidentale Karzai, ha
appena confermato una condanna in appello a vent'anni di carcere, al
giornalista Sayed Perwiz Kambakhsh, di 24 anni, per aver osato scrivere che
«nell'islam le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini». Sentenza, in
effetti, "moderata". In primo grado era stato condannato a morte.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Per favorire l'approfondimento scientifico della promozione e della tutela
internazionale dei diritti umani sia a livello universale che regionale, nonché del diritto
internazionale umanitario,
l'Istituto di studi politici «San Pio V» di Roma ha bandito un concorso a premi
per una tesi di dottorato che tratti tale tematica. Il premio, del valore di
euro 3.500,00, è destinato a giovani studiosi che abbiano conseguito il
titolo di dottorato di ricerca tra l'anno accademico 2006-2007, che alla data
di presentazione della domanda non abbiano superato i trentacinque anni di età.
Per partecipare al concorso le candidature dovranno pervenire entro il termine
del 9 aprile 2009 presso la sede dell'Istituto «San Pio V» in piazza Navona, 93
- 00186 Roma. Il bando di concorso è pubblicato sul sito www.istitutospiov.it
( da "ITnews.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. - (Ign)
- AMD annuncia che è stata segnalata dalla rivista americana Corporate
Responsibility Officers tra le prime cento imprese al mondo per responsabilità
aziendale, raggiungendo il 46esimo posto in classifica. La società ha ottenuto
il più alto punteggio in ambito ambientale, cambiamento
climatico e dei diritti umani. E' il secondo premio che AMD si aggiudica quest'anno. Nel mese
di gennaio è stata infatti nominata, per il terzo anno consecutivo, fra le
cento aziende più sostenibili del mondo in occasione del Global 100, presentato
ogni anno al World Economic Forum di Davos.
( da "ITnews.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. -
(Adnkronos) - Domani alla Camera prime votazioni con il nuovo sistema
anti-'pianisti' che utilizza le 'minuzie' del polpastrello. Il primo
provvedimento ad essere votato con il nuovo meccanismo sara', alle 18, la
mozione presentata dal deputato del Pd Matteo Mecacci sul
rispetto dei diritti umani
e delle liberta' democratiche in Tibet. Poi sara' la volta di altre due
mozioni: quella dell'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini sulle
misure a favore dell'efficienza e della funzionalita' delle Forze armate, e
quella del leader del Pd Dario Franceschini sulla situazione
economico-finanziaria degli enti locali.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. (Apcom)
- La decisione del ministro degli Esteri, Franco Frattini, di abbandonare i
lavori preparatori della conferenza Onu, la cosiddetta 'Durban II', contro il
razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l'intolleranza, in
calendario a Ginevra dal 20 al 24 aprile, appare "inopportuna e quantomeno
intempestiva". E' quanto affermano i segretarii confederali della Cgil,
Morena Piccinini e Nicoletta Rocchi. "E' chiara la nostra totale condanna
di qualsiasi posizione antisemita - proseguono - ma è altrettanto evidente che
non si possono definire in questo modo circostanziate e
documentate denunce delle violazioni dei diritti umani e delle convenzioni internazionali operate dal governo di
Israele nei territori palestinesi". "Altri governi europei, pur
critici con alcune delle formulazioni contenute nella bozza di documento preparatorio
- aggiungono le due dirigenti sindacali - hanno mantenuto le proprie
delegazioni al tavolo, anche con l'intento di apportarvi correzioni e
modifiche. Non vorremmo che la repentina mossa di Frattini nascondesse il
desiderio di sottrarre al possibile severo giudizio della conferenza anche
alcune delle iniziative legislative dell'attuale maggioranza di governo verso i
migranti e le minoranze residenti nel nostro paese".
( da "Adnkronos" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
TIBET:
FRATTINI, INCORAGGIARE PECHINO A RIPRESA DIALOGO CON DALAI LAMA 'DOVREMMO
TROVARE IL MODO DI IMPEGNARLA A NEGOZIATO TRASPARENTE SU DIRITTI UMANI'
commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 09 marzo,
ore 17:13
( da "Velino.it, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
Durban 2: Francia e Vaticano per il sì, Londra prende tempo Roma, 6 mar
(Velino) - L?Italia ha scelto di uscire da Durban 2. La Francia no. E non
sembra aver intenzione di farlo. Lo ha spiegato alla stampa il portavoce del
Quai d?Orsay Eric Chevallier. Parigi, ha spiegato, “ha preso nota della
decisione italiana”. Tuttavia la Francia, che pure ha più volte stigmatizzato
il rischio che Durban 2 si trasformi in un nuovo processo a Israele, non
rinuncia al processo di preparazione della conferenza che si terrà a fine
aprile a Ginevra. Chevallier ha argomentato la posizione francese auspicando
che “che le tensioni non degenerino” e non prevalgano sulla battaglia per la
difesa dei diritti umani. Anche il Vaticano ha confermato
la propria partecipazione all?appuntamento di Ginevra. Il primo Paese a dare
forfait, già nel gennaio 2008 è stato il Canada. Al quale si sono aggiunti
nelle ultime settimane prima Israele, poi gli Stati Uniti. Più pragmatica e
meno legata all?unità dei Ventisette la posizione britannica. Da Londra il
Foreign Office ha spiegato al VELINO di essere “al corrente” della decisione
del ministro degli Esteri Franco Frattini di ritirare la delegazione italiana
impegnata nei lavori di preparazione della conferenza di revisione di Durban.
“Siamo al corrente della scelta italiana che rispettiamo”, ha affermato una
portavoce da Londra per poi aggiungere: “Anche noi abbiamo preoccupazioni
simili sull?intero processo. Tuttavia speriamo che ci sia ancora tempo” per
tornare all?essenza della questione. E cioè “combattere il razzismo e
implementare la Dichiarazione di Durban e il suo Programma di azione”. Il Regno
Unito, ha concluso la funzionaria, “trova inaccettabile ogni uso del processo
di Durban per banalizzare l?Olocausto o per rinegoziare gli accordi sulla lotta
all?antisemitismo. La lezione dell?Olocausto deve rimanere radicata nelle
nostre coscienze come il prezzo del fallimento nella lotta contro l?odio e
l?intolleranza”. Richiesta di esprimere un parere sull?eventuale bisogno di una
posizione comune dell?Ue sulla vicenda la portavoce ha fornito una risposta
pragmatica: “Crediamo che stia al Regno Unito decidere per se stesso in
materia”. Giovedì un portavoce del ministero degli Esteri dei Paesi Bassi aveva
espresso la “comprensione” olandese per la decisione di ritirarsi dell?Italia.
Il 3 marzo era stato il capo della diplomazia, Maxime Verhagen, intervenuto al
Consiglio dei Diritti umani di Ginevra, a criticare i
contenuti dei documenti preparatori della conferenza di revisione di Durban.
”Tuttavia - aveva spiegato al VELINO il portavoce di Verhagen - stiamo ancora
lavorando affinché si possa lavorare sulla base di un testo accettabile.
L?Olanda deve ancora prendere una decisione definitiva sulla sua partecipazione
a Durban
( da "ITnews.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar.
(Adnkronos) - Il ministro degli Esteri Franco Frattini esorta la Cina a una
ripresa del dialogo con i rappresentanti del Dalai Lama, intervenendo a Roma ad
una discussione sul tema del rispetto dei diritti umani nel quadro del seminario
"Quale futuro per le relazioni tra Unione Europea e Cina?".
"Dovremmo trovare il modo per impegnare la Cina alla ripresa seria di un
negoziato trasparente sulla questione dei diritti fondamentali", ha
dichiarato Frattini, toccando il tema della pena di morte, della ripresa dei
negoziati tra rappresentanti del Dalai Lama e il governo di Pechino e
sulle limitazioni alla liberta' di espressione.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. (Apcom)
- "Se vogliamo influire sulle scelte del governo di Pechino non c'è altra
via che il partenariato politico ed economico, l'interdipendenza tra Ue e
Cina". Lo ha detto l'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema (Pd)
intervenendo al seminario dal titolo 'Quale futuro per le relazioni tra Ue e
Cina?' in corso nella sala Aldo Moro di Montecitorio. "L'Europa - ha
sottolineato D'Alema - non ha una grande influenza su quello che decidono i
cinesi, o comunque ne ha meno degli Stati Uniti, il che consiglierebbe una
strategia euro-americana. La Cina tra le grandi potenze emerse è la meno
orientata all'Europa, concetto per loro poco chiaro. I cinesi non fanno
investimenti in Europa, ci considerano un mercato dove venire a vendere i loro
prodotti mentre con gli Usa hanno un rapporto stretto che la crisi
rafforzerà". Inoltre Pechino "guarda alla Russia e all'Africa come
continenti essenziali per l'acquisto di materie prime strategiche".
Secondo D'Alema tuttavia non è tutto rose e fiori il futuro della Cina:
"Lo sviluppo capitalistico senza democrazia alla lunga apre problemi seri
e poi noi sottovalutiamo molto i conflitti religiosi presenti nel paese".
Al di là del Tibet, l'ex ministro degli Esteri ha ricordato il movimento
spirituale Falun Gong "verso cui il governo ha messo in atto una feroce
repressione nel sostanziale disinteresse della comunità internazionale".
Nonostante ciò, D'Alema non ritiene che la strada della critica e delle
sanzioni verso la Cina sia una strada percorribile. "Gli
Usa non starebbero con noi" e quanto ai diritti umani D'Alema fa notare che "la capacità dell'Occidente di
portare avanti certe battaglie si è appannata: non sempre ci siamo comportati
in maniera coerente. Sui diritti umani applichiamo doppi standard". Ed ha ricordato il caso di
Guantanamo. "Sul tema della lotta al terrorismo abbiamo sgarrato,
abbiamo perso credibilità".
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. (Apcom)
- "Quella che si configura in Cina, a 50 anni dall'esilio del Dalai Lama e
a poche settimane del ventesimo anniversario (4 giugno) della strage di Tien An
Men, è una nuova ondata di repressione". Lo ha
dichiarato il Senatore Pietro Marcenaro, presidente della Commissione diritti umani di Palazzo Madama, alla vigilia
delle manifestazioni previste domani a Roma sul Tibet e a margine del convegno
a Montecitorio insieme a Martti Ahtisaari, premio Nobel della Pace 2008 e
co-presidente dell'European Council on Foreign Relations. "Il
sequestro - continua Marcenaro - di decine e decine di monaci e le
intimidazioni nei confronti dei giornalisti stranieri, tra i quali due
italiani, sono un segnale grave e preoccupante. Aspettiamo - conclude - dal Governo
italiano e dall'Unione europea una presa di posizione chiara e la
manifestazione della preoccupazione per simili comportamenti".
( da "ITnews.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Minsk, 9 mar. -
(Adnkronos/Dpa) - Tragedia in Bielorussia. Un'attivista dell'opposizione, Jana
Polyakova, 36 anni, si e' suicidata nella sua sua abitazione, giorni dopo
essere stata condannata con l'accusa di "aver diffamato la polizia". Ne ha dato notizia la procura di Minsk, citata dall'agenzia di
stampa russa Interfax, secondo cui la donna, un'affermata giurista sempre in
prima linea nella difesa dei diritti umani, la settimana scorsa era stata condannata a due anni e mezzo di
carcere in quello che l'opposizione aveva definito un "processo
farsa".
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. (Apcom)
- L'Europa deve offrire alla Cina un "partenariato strategico", deve
discutere con la potenza asiatica temi "non solo di governance economica
ma anche di governance politica": solo così sarà
possibile spingere la Cina a compiere passi avanti su temi come il rispetto dei
diritti umani, la questione
tibetana e la libertà d'espressione. Lo ha sottolineato il ministro degli
Esteri Franco Frattini, intervenendo al seminario sulle relazioni tra Ue e Cina
organizzato dallo European Council on foreign relations alla Camera dei
Deputati. Il punto di partenza, per Frattini, è prima di tutto un'Europa
davvero unita anche in politica estera: "Spesso la Ue dimostra debolezza a
causa delle divisioni su temi politici, frutto di un percorso di integrazione
politica che ancora non si è compiuto". Divisione che si è mostrata spesso
"anche nei confronti della Cina", alla quale, propone Frattini,
"è arrivato il momento di offrire un partenariato strategico che non si
limiti a riconoscerle il ruolo solo di potenza economica". A giudizio del
titolare della Farnesina, "se vogliamo avere una prospettiva realistica di
incidere sui diritti umani, la Cina deve essere un
attore con cui si parla di tutto. Credo che su alcune tematiche la Cina sia
troppo poco consultata". Per questo Frattini rivendica il fatto che
"inviteremo la Cina al prossimo G8" che vedrà la presidenza affidata
all'Italia, e che "il prossimo vertice Ue-Cina vedrà una riflessione
congiunta sulla governance non solo economica ma anche politica". In
questo modo, è la convinzione di Frattini, "avremo una leva maggiore per
ragionare di diritti umani e per favorire una ripresa
del dialogo tra i la Cina e i rappresentanti del Dalai Lama". Dunque per
Frattini bisogna "insistere sulla trasparenza. Non si può arrivare domani
ad un cambiamento radicale, ma se la Cina viene riconosciuta come
attorepolitico possono essere fatti dei passi avanti". Trasparenza
"sulle violazioni individuali e sulla sistematica limitazione delle
libertà individuali". Per il ministro degli Esteri "considerare come
partner politico complessivo" è il modo per "far fare quel passo in
mancanza del quale nessun altro movimento sarebbe possibile", impegnando
la Cina "alla ripresa di un dialogo trasparente sui diritti fondamentali,
sul Tibet, sulla pena di morte, sulla libertà d'espressione".
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mosca, 9 mar.
(Apcom-Nuova Europa) - A Mosca è iniziata la visita dei relatori dell'Assemblea
Parlamentare del Consiglio d'Europa (Pace), Luc van den Brande et Theodoras
Pangalos. Lo scopo della visita e' verificare come la Russia rispetti i suoi
obblighi verso il Consiglio d'Europa, dopo le critiche severe della stessa Pace
all'Aquila Bicipite in merito alla crisi del Caucaso dello scorso agosto. E
dopo che una serie di omicidi nella capitale russa hanno visto come vittime
giornalisti e difensori dei diritti. I rappresentanti del Consiglio d'Europa
terranno una riunione alla Duma presso la Commissione per gli affari
internazionali, il 10-11 marzo, e ancora al Ministero degli Affari Esteri,
Ministero della Giustizia, alla Procura, all'Agenzia federale per la stampa e
le comunicazioni di massa. I principali argomenti di discussione saranno il
funzionamento delle istituzioni democratiche in Russia, il ruolo dei partiti
politici, la libertà di espressione e dei media, come pure la legge elettorale
e gli emendamenti alla Costituzione della Federazione russa. L'adesione russa
al Consiglio d'Europa risale al 1996, quando la Russia si e' impegnata a
rendere la legislazione nazionale in linea con le norme europee. Da allora, la
Federazione russa, insieme con altre 11 nazioni, tra cui l'Ucraina, la Moldova,
l'Armenia, l'Azerbaigian e la Georgia, sono sotto il controllo della PACE.
Resta ancora tuttavia un punto interrogativo sul sesto
protocollo della Convenzione europea sui diritti umani, relativa alla completa abolizione della pena di morte. A Mosca
per ora e' in vigore una moratoria. L'assemblea ha anche severamente criticato le
azioni della Russia nel Caucaso durante gli eventi del mese di agosto 2008, e
ha condannato il riconoscimento della indipendenza di Abkhazia e Ossezia del
Sud.
( da "FullPress.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
AMD annuncia che è stata
segnalata da CRO Magazine (la rivista americana CRO, Corporate Responsibility
Officers), tra le prime 100 aziende al mondo impegnate in politiche di
Corporate Responsability, raggiungendo il 46 posto nella classifica. Pubblicato
il: 09/03/2009 --> ?100 Best Corporate Citizens? è l?unico elenco in cui le
informazioni sono pubbliche e dove 1000 tra le maggiori aziende statunitensi
quotate in borsa vengono valutate in base alle prestazioni ottenute in 7
settori chiave: ambiente, cambiamenti climatici, diritti umani,
filantropia, relazioni con i dipendenti, Financial e Governance. AMD ha
ottenuto il più alto punteggio in ambito ambientale, cambiamento climatico e
dei diritti umani. Questo rappresenta per AMD il
secondo premio che si è aggiudicata quest?anno, come riconoscimento degli
sforzi compiuti nell?ambito della responsabilità aziendale. Nel mese di gennaio
AMD è stata infatti nominata, per il terzo anno consecutivo, fra le 100 aziende
più sostenibili del mondo (2009 Global 100 Most Sustainable Companies in the
World), in occasione del Global 100, presentato ogni anno al World Economic
Forum di Davos. SUNNYVALE, Calif. ?? Advanced Micro Devices (NYSE: AMD) today
announced it has been named to CRO Magazine?s ?100 Best Corporate Citizens?
list for 2009. AMD secured the #46 ranking. CRO?s 100 Best Corporate Citizens
List is the only list based on 100% publicly-available information and ranks
Russell 1000 companies on their performance in seven key areas: Environment,
Climate Change, Human Rights, Philanthropy, Employee Relations, Financial and
Governance. Etichette: AMD Segnala questa notizia: STAMPA
( da "Blogosfere" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mar 09 9 Nuova
ondata di arresti in Tibet. Cosa farà Obama? Pubblicato da
Rosario Mastrosimone alle 18:48 in Diritti umani Alla vigilia della 50ima ricorrenza della fallita insurrezione
tibetana, il regime cinese ha dato avvio ad una nuova campagna di
sterilizzazione del dissenso. Sono già 109 i monaci arrestati, e destinati ad
una non meglio precisata procedura di "rieducazione politica" Un anno
fa, di questi tempi, l'allora candidato alla Casa Bianca Barack Obama fu
il primo ed il piu' risoluto nel criticare la repressione cinese in Tibet,
segnando una chiara presa di distanza dai toni, piuttosto moderati, dell'allora
Presidente Bush. Ora che Barack Obama è il Presidente degli Stati Uniti, ha la
possibilità di fare la differenza. Ma per ora, sui recenti avvenimenti in Tibet
non ha pronunciato neppure una parola. Puo' darsi che questo silenzio sia
dettato dai tempi tecnici necessari per l'acquisizione di informazioni certe e
l'elaborazione di una strategia mirata, oppure che esso dipenda da
considerazioni di prudenza. Ma il timore è che questo silenzio si protragga
anche nei prossimi giorni e se sarà cosi', diverrà difficile dare torto a
coloro che sostenevano che i proclami di Obama sui diritti umani
non fossero altro che slogan elettorali da dimenticare una volta vinta
l'elezione.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. (Apcom)
- "Purtroppo Obama paga la cambiale 'anti-vita' firmata in campagna
elettorale. Dispiace che nemmeno Nancy Pelosi sia riuscita a convincerlo che anche gli embrioni siano persone umane e che i diritti umani valgano anche per loro. Neanche al
presidente degli Stati Uniti e al suo staff sfuggirà che gli esperimenti sugli
embrioni sono l'obiettivo delle grandi aziende farmaceutiche. Fino ad ora non
esiste alcun protocollo scientifico che dimostri l'efficacia terapeutica su
qualsiasi malattia delle cellule staminali embrionali". Lo afferma
il deputato dell'Udc Luca Volonté.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino, 9 mar.
(Apcom) - Nei cinquant'anni in cui è stato costretto ad abbandonare la propria
terra, la più alta autorità politica e religiosa del Tibet ha spinto
all'evoluzione le richieste della minoranza nei confronti del governo
comunista, anch'esso soggetto a fasi di maggiore o minore disponibilità nei
confronti del governo in esilio. Da quando il Dalai lama lasciò Lhasa nella
notte del 17 marzo 1959, dopo che una settimana prima gli abitanti della città
gli si erano stretti intorno per evitare che cadesse in quello che reputano un
tranello teso dai comunisti, i rapporti fra le due autorità sono stati tesi per
decenni. Nel corso di quello stesso anno due risoluzioni dell'ONU stabilirono
la violazione dei diritti umani nella regione ad opera dei cinesi
e il diritto dei tibetani all'autodeterminazione, ma provocarono la delusione
del popolo di Lhasa per la mancanza di azioni concrete contro un paese di cui
già si profilava il peso strategico. Accusati di aver violato i termini di un
accordo in 17 punti in cui si concedeva autonomia religiosa ed organizzativa
alle istituzioni locali, i cinesi sono anche ritenuti responsabili
dell'uccisione di 80 mila tibetani negli anni che seguirono il 1959 e della
distruzione di 6 mila monasteri nel quadro di una campagna di eradicazione
della religione, secondo gli storici tibetani. Solo alla morte di Mao Zedong il
dialogo fra le due entità riprese, culminando nelle visita in Tibet nel 1980
dell'allora capo del partito Hu Yaobang. Alla fine del decennio il nuovo
allontanamento fra le parti fu deciso da un'ascesa di violenze e diversi
tentativi di insurrezione a Lhasa nel 1987 e 1989. Gli anni '90 furono il
terreno fertile per l'offensiva della violenta propaganda anti-Dalai Lama. In
questo periodo furono coniate le espressioni "lupo travestito da
monaco", "cricca del Dalai Lama" e molta parte del linguaggio
bellicoso all'indirizzo del leader spirituale. Solo nel 2002 il governo
centrale ha deciso di riprendere le trattative con il rappresentanti del Dalai
Lama, interrotte però lo scorso anno. "Dopo 8 incontri dal 2002 la mia
fede nel governo cinese è sempre minore, ma la mia fede nel popolo cinese è
immutata" ha detto il capo del Buddismo. Sebbene la maggior parte dei
cinesi soccomba alla propaganda di regime, voci fuori dal coro hanno il
coraggio di sfidare il Partito anche fra gli Han. "Quanto più ho visto del
Tibet e dei danni che il governo cinese ha causato nel paese, tanto più sono
riuscito a capire la loro rabbia- scriveva nel 2005 Ma Jian, l'autore di 'Tira
fuori la lingua', collezione di racconti dal Tibet messa al bando dalla censura
comunista- ai tibetani, come ai cinesi, è stato negato il controllo del proprio
destino, ma essi sono costretti a sopportare in più il tormento di essere
stranieri nella propria terra".
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9 mar. (Apcom)
- Amnesty International ha chiesto oggi al governo cinese di consentire
l'ingresso in Tibet agli osservatori sui diritti umani
e ai giornalisti e di porre fine alla campagna "Colpire duro",
lanciata in vista delle proteste per il 50° anniversario della fallita rivolta
del 1959. Lo si legge in un comunicato dell'organizzazione. L'organizzazione
per i diritti umani ha sottolineato che le crescenti
misure di sicurezza poste in essere dalle autorita' cinesi rischiano di
esacerbare una situazione gia' tesa. "Misure estreme di sicurezza possono
solo aumentare la tensione e causare ulteriori violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Roseann Rife, vicedirettrice del
Programma Asia-Pacifico di Amnesty International. Negli ultimi 12 mesi il controllo
sulle informazioni provenienti dal Tibet è stato rigido. I giornalisti
stranieri hanno potuto visitare la regione solo in visite guidate di gruppo
organizzate dal governo, mentre agli osservatori dell'Onu sui diritti umani l'accesso è stato negato del tutto. Nonostante la
chiusura della regione e il recente aumento della presenza militare, Amnesty
International sta ricevendo segnalazioni di violazioni dei diritti umani ai danni della popolazione tibetana: detenzioni e
arresti arbitrari, prolungati periodi di carcere, negazione
del diritto di espressione, associazione e riunione nonché del diritto dei
tibetani di preservare cultura, linguaggio e religione. "Le autorità
cinesi devono immediatamente aprire il Tibet, consentire l'ingresso agli
osservatori sui diritti umani e alla stampa internazionale e invitare gli esperti dell'Onu sui
diritti umani a visitare la
regione", ha affermato Rife. In un "libro bianco" diffuso
un mese fa, il governo di Pechino ha sostenuto che tutte le proteste degli
ultimi mesi non sarebbero altro che tentativi, da parte di forze anti-cinesi
occidentali, di provocare disordini e di sostenere la "cricca del Dalai
Lama", con l'obiettivo di ostacolare e dividere la Cina. "Se questa è
la loro posizione, significa che le autorità cinesi non riescono a riconoscere
la profondità del radicato risentimento della popolazione tibetana", ha
concluso Rife.
( da "Giornale di Calabria, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrazione,
Corbelli: ?Maroni chiuda l?ex cartiera di Rosarno? COSENZA. Il leader del
Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ha rivolto
un nuovo appello al Ministro dell?Interno, Roberto Maroni, ?perché visiti -
afferma - l?ex cartiera vergogna di Rosarno, dove quasi mille immigrati, vivono
ammassati in condizioni disumane e allucinanti?. Corbelli chiede, in
particolare, a Maroni ?di visitare e chiudere questa ex fabbrica, una onta
immane, un caso di crudeltà, il massacro dei diritti umani,
la negazione della civiltà e della solidarietà, di fronte a cui un popolo
civile non può e non deve restare immobile e silente, ma deve reagire e
ribellarsi?. Il leader di Diritti civili giudica ?la
vicenda, coraggiosamente denunciata oggi ancora una volta dal Tg Rai Calabria,
diretto da Pino Nano, e nelle settimane scorse dagli altri più importanti media
calabresi, della ex cartiera di Rosarno, dove vivono ammassati come delle
bestie centinaia e centinaia di immigrati, un fatto indegno di un Paese
civile?, e chiede che ?venga realizzato un centro di prima accoglienza nella
piana di Gioia Tauro, requisendo qualcuno degli immobili confiscati alla mafia.
A Rosarno - aggiunge - purtroppo non è cambiato nulla. Si è avviata solo la
vaccinazione. La situazione degli immigrati ammassati come animali nell?ex
cartiera resta grave, disumana (e a forte rischio) per le condizioni brutali in
cui sono costretti a vivere centinaia di persone. Gli immigrati vanno
trasferiti in un luogo in cui venga rispettata la loro dignità di essere umani?. (09-03-09)