CENACOLO
DEI COGITANTI |
Ogni cinque anni viene
celebrata con un raduno internazionale presieduto dal Papa. L'anno ...
( da "Trentino" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In Argentina aveva subito l'arresto
e la tortura e si era dedicato già dentro il carcere, al recupero psicologico
dei torturati. Fuggito in Francia, si occupa da anni dei giovani e delle loro
malattie. Ma la malattia più diffusa nei giovani delle società occidentali,
diceva Benasayag, sta nel fatto che "percepiscono il futuro come
minaccia".
Capossela premiato
( da "Alto Adige" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Capossela premiato Vinicio
Capossela, con «Lettere di soldati», è il vincitore della settima edizione del
Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sezione Italiana di Amnesty
International e dall'Associazione culturale Voci per la libertà per premiare il
migliore brano sui diritti umani pubblicato l'anno precedente.
Karzai fa marcia indietro
sulla legge che legalizza gli stupri coniugali
( da "Corriere.it" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che truppe straniere muoiano in
difesa dei diritti umani in Afghanistan, quando questi diritti vengono violati
dalle stesse leggi in vigore nel paese. In reazione alle critiche
internazionali, Karzai ha quindi ordinato al ministro della giustizia di
rivedere la legge, che riguarda il diritto di famiglia interno della comunità
sciita afghana, minoritaria nel paese,
Il danese Rasmussen
segretario ( da "Giornale
di Brescia" del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritto di perdere - ha
sottolineato -. È in Afghanistan che si gioca una parte della libertà del
mondo». La comunità internazionale non intende però restare in silenzio di
fronte alle derive sui diritti delle donne e sui diritti umani. Merkel e
Sarkozy, padroni di casa di questo Vertice, hanno definito «inaccettabile» la
legge afghana che potrebbe introdurre di fatto lo stupro in
Incontri sui diritti dei
bambini ( da "Giornale
di Brescia" del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Per l'occasione, la Carovana dei
Diritti Umani di Vallecamonica ha organizzato due incontri all'oratorio di
Edolo. Il primo, in programma oggi, è rivolto a bambini e ragazzi. Il secondo,
domenica 10 maggio, sarà indirizzato anche ai genitori. In entrambi i casi,
l'appuntamento è per le 14.
Pena di morte, una buona
chance per l'Università di Feltre
( da "Corriere delle Alpi"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Tortura I (teoria e pratica su
volontari); Tortura II (danni collaterali); Storia della tecnologia (Louisette
e Guillottin); Tortura III (tecnica applicata); Tortura IV (torturologia
destrutturata, esercizi di laboratorio); Elementi di impalamento morale;
l'afghanistan del burqa
( da "Centro, Il" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dalla Costituzione italiana alla
Convenzione per la tutela dei diritti umani, passando per il codice civile e
per quello penale. Il coma irreversibile è un giudizio clinico e come tale non
è infallibile, in base al grado di conoscenza raggiunto dalla scienza. Non si
può legiferare a favore del consenso a morire prematuramente.
da lampedusa a vittoria la
via crucis dei migranti - amelia crisantino
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: documento che denuncia le
violazioni dei diritti umani in Europa. Attività sempre praticate con spirito
militante, che permettono a Giusto Catania di osservare la logica della
globalizzazione che tutto travolge al di là delle retoriche obbligate. Mondo
bastardo denuncia la guerra di civiltà che si consuma in Iraq, in Afghanistan o
in Libano,
NEBBIe intorno all'export
( da "Unita, L'" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: export a paesi in guerra o che non
rispettano i diritti umani, il fatturato dell'industria militare italiana
conosce una nuova primavera. Ma diversi sono gli aspetti oscuri di questo nuovo
boom. In primo luogo va ricordato che la 185 nel corso degli anni è stata
"svuotata": in nome della "privacy" non si hanno più chiare
informazioni su cosa venga esportato a chi e per quale valore.
RITA ATRIA DIVENTA CARTOON
La storia di Rita Atria, la ragazza che denunciò gli assassini de...
( da "Unita, L'" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Amnesty Italia dedicato al miglior
brani sui diritti umani. ARREVUOTO È ANCHE LIBRO Un viaggio letterario nei
primi tre anni di una esperienza teatrale nata nel quartiere napoletano di
Scampia. Si tratta di Arrevuoto, un volume (edito da L'Ancora del Mediterraneo)
che raccoglie i testi dei tre spettacoli messi in scena dal laboratorio che dal
2006 coinvolge i ragazzi di Scampia nell'
Human Rights, gran finale
con Mozart ( da "Resto
del Carlino, Il (Forlì)" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dedicata ai diritti umani. Tre gli
appuntamenti finali: alle 17.30 al Diagonàl Loft Club' di viale Salinatore 101
concerti, dj set e aperitivo con ingresso gratuito. Si terrà così Cittadini nel
mondo', con lo skreamo punk di Raein, il folk di Nance e la musica
alternative-progressive di Ederalaneve.
VINICIO Capossela, con
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: uomo perde la propria identità e
umanità. Amnesty International e Voci per la libertà hanno conferito il Premio
Amnesty a questo brano perchè porta a riflettere sulla negazione dei diritti
umani implicita in ogni guerra, in questo primo decennio del XXI secolo ancora
attraversato da conflitti sanguinosi e spesso, apparentemente, senza
soluzione».
Retrato de una vergüenza
( da "Clarin, El" del
05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Estados Unidos no tortura",
dijo el presidente Obama ante el Congreso de los Estados Unidos. Ya había
ordenado el cierre de la más que polémica cárcel de Guantánamo. Poco antes, las
cámaras de National Geographic ingresaron a la prisión, dentro de la base
militar estadounidense enclavada en la isla de Cuba, para realizar el
documental Guantánamo al descubierto,
Afghanistan, Obama ottiene
più soldati ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Noi non abbiamo il diritto di
perdere - ha sottolineato -. È in Afghanistan che si gioca una parte della
libertà del mondo». La comunità internazionale non intende però restare in
silenzio di fronte alle derive sui diritti delle donne e sui diritti umani.
Merkel e Sarkozy, padroni di casa di questo Vertice che ha celebrato i 60 anni
della Nato,
SI CHIUDE alle 13 di oggi
la mostra dei pittori Fontana, Navarro Sanchez e Ros per i diritti umani a...
( da "Nazione, La (Siena)"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Navarro Sanchez e Ros per i diritti
umani a... SI CHIUDE alle 13 di oggi la mostra dei pittori Fontana, Navarro
Sanchez e Ros per i diritti umani allestita nel Cortile del Podestà. Alle 17
nel salone di Palazzo Patrizi incontro con la comunità peruviana organizzato da
"Solidarietà in Movimento " per illustrare le attività
dell'associazone in Perù,
I diritti umani ispirano
opere d'arte ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I diritti umani ispirano opere
d'arte --> Domenica 05 Aprile 2009 CRONACA, pagina 17 e-mail print Successo
per la terza edizione della manifestazione «L'Arte per l'Accademia, L'Accademia
per l'arte». L'iniziativa, nata dalla collaborazione tra l'Istituto di
formazione del Corpo della Guardia di Finanza e l'Accademia Carrara con il
patrocinio del Comune di Bergamo,
QUALCUNO tra noi, delle
generazioni anziane, quando nelle antologie scolastiche si leggevano pag...
( da "Messaggero, Il (Metropolitana)"
del 05-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di diritti umani, di solidarietà,
di sviluppo, di etica economica, politica, ecologica e di altri consimili temi,
quando esseri umani sono degradati a vivere come animali sotterranei? Tutto
questo non capita in deserti o in aree remote da insediamenti umani anche
appena e rudimentalmente civilizzati.
Nella gelida primavera del
1832, a Parigi, quel rifugio poteva apparire come la riso...
( da "Messaggero, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di diritti umani, di solidarietà,
di sviluppo, di etica economica, politica, ecologica e di altri consimili temi,
quando esseri umani sono degradati a vivere come animali sotterranei? Tutto
questo non capita in deserti o in aree remote da insediamenti umani anche
appena e rudimentalmente civilizzati.
ROMA - Stasera alle 21 lo
speciale Inside: Guantanamo in onda su National Geograp...
( da "Messaggero, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Accuse di tortura, incarcerazione
illegale, abusi dei diritti umani, lo hanno trasformato in un simbolo della
guerra al terrore. Il Presidente Obama ha confermato l'intenzione di chiuderlo,
e il mondo s'interroga sull'eredità di "Gitmo", sul destino dei circa
250 detenuti che vi sono tuttora reclusi.
A Capossela il premio
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: CULTURA & SPETTACOLI pag.
GIACOMO BATTIATO (nella
foto), vincitore della Festa del Cinem...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Nel giorno delle premiazioni del
festival dedicato ai diritti umani anche Africa Unite, documentario sul concerto
per il 60° anniversario della nascita di Bob Marley (ore 20.30, cinema
Lumière), scelto come film di chiusura della manifestazione.
A Capossela il premio
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: CULTURA E SPETTACOLI pag.
Pakistan, choc e rabbia
per la ragazza frustata Passo della Corte suprema
( da "Corriere della Sera"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Le associazioni pachistane per i
diritti umani e delle donne, gruppi studenteschi, partiti islamici hanno
manifestato ieri a Karachi e Lahore: «I talebani sono la nostra maledizione»,
«Fermate la talibanizzazione », «A Swat le donne non possono andare a scuola».
Una bambina vestita di rosso: «Salvate il mio futuro ».
Spara all'impazzata e
uccide tre agenti ( da "Stampa,
La" del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diceva di non poter permettere una
simile violazione dei diritti», spiega Edward Perkovic, l'amico al quale
Poplawski ha chiamato durante l'assedio dicendo: «Sto per morire, vi voglio
bene». La perdita del lavoro aveva fatto scattare un'insofferenza profonda su
un giovane già caratterialmente irrequieto: anni fa fu mandato via dai Marine
per aver tirato un vassoio a un sergente.
Abstract: Guantanamo è il simbolo del ritorno alla tortura. «Non ho trovato prove evidenti di torture. Persino gli ex detenuti riferiscono di trattamenti duri, assimilabili alla tortura, ma nessuno riferisce di pratiche come il "waterboarding", l'annegamento simulato, dentro Guantanamo. L'hanno subito altrove, non lì».
Argomenti: Diritti umani
Abstract: la libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nell?anno precedente. ?Ho iniziato a scrivere questa canzone al tempo della prima guerra del Golfo?, ha dichiarato l'artista: ?Tutti noi tremavamo, era la prima volta che la guerra dava l?impressione di arrivare in casa di ognuno, in diretta, per mezzo della televisione, rendendoci partecipi come a un evento"
Sudamerica
( da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Unesco hanno firmato un accordo per
creare nella stessa Esma un Centro Internazionale per la promozione dei diritti
umani, che sarà inaugurato il prossimo anno. Il direttore dell'Unesco, Koichiro
Matsuura, ha sottolineato l'importanza di trasformare «un centro di detenzione,
tortura e morte in un centro per coltivare la vita, i diritti umani e la pace»
.
ESERCITO E SENDERO
LUMINOSO: È POLEMICA A LIMA ( da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ma anche le forze armate peruviane
diedero un contributo decisivo agli orrori, uccidendo e violando i diritti
umani più elementari. La Commissione della Verità guidata dal filosofo Salomon
Lerner, allora rettore dell'Università Cattolica partorì nel 2003 un rapporto
finale, che è sempre stato criticato da alcuni settori della società peruviana.
SANTIAGO
( da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: luoghi della tortura e il centro
per i diritti umani di Paolo VI Il governo cileno ha creato recentemente a
Santiago un 'percorso della memoria' attraverso i luoghi più emblematici degli
anni della dittatura di Pinochet. Grazie ad una 'guida' pubblicata dal
ministero dei Beni Nazionali, gli interessati possono visitare la capitale,
seguendo il filo della memoria di quel periodo.
Iraq/ Buttiglione:
Fermiamo gli omicidi contro cristiani e
( da "Virgilio Notizie"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fermare queste violazioni
gravissime dei diritti umani che sono in diretta e flagrante contraddizione con
le ragioni stesse della sua esistenza e anche del sostegno che gli viene dalle
nazioni occidentali". Per questo, "chiediamo al ministro Frattini, di
cui conosciamo la sensibilità su questi temi, di intervenire presso i suoi
colleghi per assicurare un'azione decisa ed efficace.
IRAQ/ BUTTIGLIONE:
FERMIAMO GLI OMICIDI CONTRO CRISTIANI E GAY
( da "Wall Street Italia"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Fermiamo gli omicidi contro
cristiani e gay di Apcom Siamo per i diritti umani sempre e verso chiunque
-->Roma, 5 apr. (Apcom) - Il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione chiede al
"governo italiano e alle altre potenze occidentali" di
"intervenire con grande energia contro l'ondata di omicidi mirati di
cristiani e di omosessuali che sta avendo luogo in Iraq".
la vignetta
( da "Sicilia, La"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: quella maniera di trattare i
prigionieri era inconciliabile con i principi di rispetto «antropologico e dei
diritti umani», con la Costituzione, con l'avversione alla tortura. Decideva
per la riduzione della presenza militare in Iraq. Anche questo era un indice
della volontà del cambiamento, nella presenza e nella politica, verso le aree
di conflitto e di tensione.
Città: Abstract: falso e illusorio il discorso sui diritti umani come ad esempio il diritto alla salute, alla casa, al lavoro, alla cultura se non si difende con la massima risolutezza il diritto alla vita quale diritto primo?. CONCLUSIONI ?Ma di fronte a tele preoccupante deriva ? conclude Mugione ?
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Arcivescovo sottolinea come sia del
tutto "falso e illusorio il discorso sui diritti umani come ad esempio il
diritto alla salute, alla casa, al lavoro, alla cultura se non si difende con
la massima risolutezza il diritto alla vita quale diritto primo". CONCLUSIONI
"Ma di fronte a tele preoccupante deriva conclude Mugione la Chiesa non si
dà per vinta.
MARISA OSTOLANI
STRASBURGO. LA NATO HA RIAFFERMATO LA SUA DETERMINAZIONE A VINCERE LA GUERRA IN
A... ( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Noi non abbiamo il diritto di
perdere - ha sottolineato - È in Afghanistan che si gioca una parte della
libertà del mondo». La comunità internazionale non intende però restare in
silenzio di fronte alle derive sui diritti delle donne e sui diritti umani. Merkel
e Sarkozy, padroni di casa di questo Vertice che ha celebrato i 60 anni della
Nato,
FRANCESCO PAOLO CASAVOLA
QUALCUNO TRA NOI, DELLE GENERAZIONI ANZIANE, QUANDO NELLE ANTOLOGIE SCOL...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 05-04-2009) + 4 altre fonti
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di diritti umani, di solidarietà,
di sviluppo, di etica economica, politica, ecologica e di altri consimili temi,
quando esseri umani sono degradati a vivere come animali sotterranei? Tutto
questo non capita in deserti o in aree remote da insediamenti umani anche
appena e rudimentalmente civilizzati.
Un mondo senza atomiche
( da "AprileOnline.info"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che ha già firmato la chiusura di
Guantanamo e messo al bando la tortura nelle prigioni della Cia, ha detto oggi
a Praga che gli Stati Uniti, come 'unica potenza nucleare ad avere usato la
bomba atomica', hanno 'la responsabilità morale di agire' per liberare il
pianeta dagli arsenali nucleari Un mondo senza armi nucleari.
Cartoon on the bay: i
drammi del mondo nei film per bambini. I cartoni animati del 2009 parlano di
mafia, guerra, immigrazione, diritti delle donne
( da "Blogosfere"
del 05-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: globalizzazione e gli scambi
internazionali crescesse la civiltà e si radicassero i valori della Carta dei
diritti umani scritta sessanta anni fa. Questa legge di Karzai ci deprime e ci
preoccupa: ancora una volta la speculazione politica e la strumentalizzazione
religiosa calpestano la dignità e l'integrità della donna". D'Alò, che a
Rapallo ha presentare la sua ultima opera per l'infanzia ,?
( da "Trentino" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ogni cinque anni
viene celebrata con un raduno internazionale presieduto dal Papa. L'anno ...
Ogni cinque anni viene celebrata con un raduno internazionale presieduto dal
Papa. L'anno scorso è toccata a Sydney e nel 2011 toccherà a Madrid. Negli anni
intermedi viene celebrata a livello diocesano, ma il tema viene sempre
annunciato da un messaggio pontificio. Quello di quest'anno è improntato alla
speranza. Ed appare di fremente attualità. Dacché mondo è mondo gioventù è
sinonimo di speranza. Tutti i popoli fin dall'antichità considerarono le
giovani generazioni la speranza di futuro. E quando calamità naturali o, per la
Bibbia, lo stesso intervento di Dio, colpivano i giovani, era dramma sociale
assoluto. Perché venivano meno le speranze. Charles Peguy, volendo
rappresentare le tre virtù cardinali, descrive la fede e la carità come dame
prosperose e mature che tengono per mano la speranza, rappresentata come una
tenera bambina. A guardar bene però, osserva Peguy, è la bambina che trascina
le due dame e cioè la speranza che apre la strada del futuro. Una società in
cui le giovani generazioni soffrono un deficit di speranza e anziché essere
trainati sono parcheggiate in disparte in attesa di essere ricuperate, è una
società malata. E il problema è addirittura antropologico. Ma questa è per
tanti segni la nostra società di oggi. Qualche anno fa è venuto a parlare al
Santa Chiara di Trento Manuel Benasayag, psicoterapeuta francese di origine
argentina. In Argentina aveva subito l'arresto e la tortura
e si era dedicato già dentro il carcere, al recupero psicologico dei torturati.
Fuggito in Francia, si occupa da anni dei giovani e delle loro malattie. Ma la
malattia più diffusa nei giovani delle società occidentali, diceva Benasayag,
sta nel fatto che "percepiscono il futuro come minaccia".
Questa è patologia. Ed è impressionante sentire lo psicoterapeuta dichiarare
che per curare questi giovani adotta con successo lo stesso protocollo medico
che usava in Argentina per curare i torturati. Il Papa nel suo messaggio parte
pure lui dall'identificazione della gioventù con la speranza. «La giovinezza -
dice - è tempo di speranze». E così lo motiva: perché è quando si è giovani che
si nutrono ideali, sogni e progetti. è nella gioventù che maturano scelte
decisive per il resto della vita. Scelte che rispondono a domande profonde,
esistenziali come: che senso ha vivere? Come raggiungere la felicità? Perché la
sofferenza? Perché la malattia e la morte? E che cosa c'è oltre la morte?
Domande che diventano pressanti quando ci si deve misurare con ostacoli che
sembrano insormontabili. E qui annovera le difficoltà negli studi, la mancanza
di lavoro, le incomprensioni in famiglia, le crisi nelle relazioni di amicizia
o nella costruzione di un'intesa di coppia. E pure la carenza di risorse come
conseguenza dell'attuale e diffusa crisi economica e sociale. E non ignora i
drammi della fuga alienante verso comportamenti a rischio e violenti o verso la
dipendenza da droghe e alcool. *** La domanda, che si impone sia alla società
che alla Chiesa è inesorabilmente questa: "Come annunciare speranza a
questi giovani?" Il Papa, ricordano che la Chiesa sta celebrando
l'"Anno paolino" nel bimillenario della nascita dell'Apostolo delle
Genti, riporta quello che Paolo scriveva ai cristiani perseguitati nella Roma
di allora: «Il Dio della speranza vi riempia, nel credere, di ogni gioia e
pace, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo».
Approfondendo poi il discorso, sempre sulla scia di San Paolo, arriva
all'affermazione categorica ed essenziale: «Per Paolo la speranza non è solo un
ideale o un sentimento, ma è una persona: Gesù Cristo». Infatti, Paolo diceva:
«Per me vivere è Cristo». Una scoperta da proporre ai giovani quella di Gesù
Cristo, che non ha solo la pur innegabile dimensione spirituale, ma anche una
valenza sociale. Lo dice espressamente il Papa quando li invita a comunicare
questa scoperta anche agli altri e con coerenza logica li invita a non cedere
alla logica dell'interesse egoistico, ma di coltivare l'amore del prossimo e di
porre loro stessi e le loro capacità umane e professionali al servizio del bene
comune. Esemplare mi è parsa in questi giorni la testimonianza del noto
giornalista televisivo Paolo Brosio. Caduto in grave depressione con momenti di
tentazioni autolesionistiche per la morte del padre e il fallimento del suo
matrimonio, è riuscito ad uscire dal pelago alla riva della speranza tuffandosi
nella fede in Cristo e nella preghiera. Alla collega che gli chiedeva quali
consigli volesse dare ai giovani, tentati dalla droga e dall'alcool, rispose:
«Fatevi dosi di Spirito Santo». Resta però, anzi acuisce il problema di una
società, che magari si definisce cristiana, ma è in ascolto di tutt'altre
sirene. Vittorio Cristelli
( da "Alto Adige" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Capossela
premiato Vinicio Capossela, con «Lettere di soldati», è il vincitore della
settima edizione del Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sezione
Italiana di Amnesty International e dall'Associazione culturale Voci per la
libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato
l'anno precedente.
( da "Corriere.it"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
afghanistan, I
diritti delle donne a rischio Karzai fa marcia indietro sulla legge che
legalizza gli stupri coniugali Dopo le proteste internazionali il presidente
afghano si dice pronto a rivedere la controversa legge Il presidente Hamid
Karzai MILANO - Il presidente afghano Hamid Karzai ha ordinato un' urgente
revisione della legge che legalizza lo stupro all'interno del matrimonio e
proibisce alle donne di uscire senza il permesso del marito. Una legge che è
stata definita «talebana» dagli attivisti per i diritti umani
e ha provocato forti proteste da parte dell'Onu e della comunità
internazionale. Pur annunciando la modifica della legge, Karzai ha affermato in
una conferenza stampa a Kabul che «Le preoccupazioni dei nostri alleati e della
comunità internazionale sono comprensibili, ma possono essere dovuti a una
traduzione imprecisa o a un'errata interpretazione della legge». I critici
hanno affermato che il presidente Karzai ha firmato in fretta la legge allo
scopo di garantirsi l'incerto voto della comunità sciita -determinate per la
vittoria- nelle cruciali elezioni del 20 agosto. LE PROTESTE - La decisione
segue le pressioni internazionali e le dichiarazioni di Jaap de Hoop Scheffer,
ex-segretario generale della Nato, che in un'intervista di venerdì alla BBC
aveva espresso la sua preoccupazione per l'approvazione della legge affermando
che non è possibile giustificare presso l'opinione pubblica occidentale, che truppe straniere muoiano in difesa dei diritti umani in Afghanistan, quando questi
diritti vengono violati dalle stesse leggi in vigore nel paese. In reazione
alle critiche internazionali, Karzai ha quindi ordinato al ministro della
giustizia di rivedere la legge, che riguarda il diritto di famiglia interno della
comunità sciita afghana, minoritaria nel paese, con circa il 10% della
popolazione. Il presidente ha garantito che se la legge contiene elementi
contrari alla costituzione afghana o alla Sharia ( la legge islamica) «verranno
prese delle misure e dopo aver consultato gli ulema il provvedimento sarà
rinviato in Parlamento ». Sabato il primo ministro inglese Gordon Brown ha
discusso della questione in una telefonata al presidente Karzai, esprimendo la
sua «preoccupazione». Anche il ministro degli esteri italiano Frattini ha
condannato la legge e il presidente francese Sarkozy ha dichiarato al summit
della Nato che «non transigeremo su questo: chiediamo una nuova delibera del
parlamento che si conformi alla costituzione afgana". Tra i più severi anche
il presidente americano Barack Obama che aveva chiesto a Karzai di ritirarla.
stampa |
( da "Giornale di Brescia"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
05/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Vertice Nato I
risultati Il danese Rasmussen segretario Afghanistan, passa la strategia di
Obama: 5.000 soldati in più, 524 dei quali italiani Il primo ministro danese
Rasmussen riceve i complimenti della cancelliera Merkel dopo la designazione
unanime al ruolo di segretario generale della Nato STRASBURGOAnders Fogh
Rasmussen, 56 anni, sarà dal primo agosto prossimo il dodicesimo segretario
generale della Nato e il primo danese a ricoprire questa carica, in
sostituzione dell'olandese Jaap de Hoop Scheffer, il cui mandato scade a fine
luglio. «È un uomo con un'eccellente reputazione, sono sicuro che è l'uomo
giusto per guidare la Nato», ha commentato il presidente Usa, Barack Obama,
indicato dal premier turco Recep Tayyip Erdogan e dal presidente turco Abdullah
Gul come l'artefice dell'accordo, assieme a Berlusconi. «Le garanzie date da
Obama alla Turchia hanno permesso questo risultato», ha detto Gul in un incontro
stampa a Strasburgo, nel corso del quale ha ringraziato anche il premier Silvio
Berlusconi che «ha lavorato molto» per raggiungere l'intesa. Le promesse alla
Turchia Secondo diverse fonti diplomatiche, la Turchia avrebbe ottenuto la
promessa di ricoprire «un'alta carica» nella Nato futura di Rasmussen. In
questo vertice, tenutosi per celebrare il 60° anniversario, la Nato ha anche
riaffermato la sua determinazione a vincere la guerra in Afghanistan. Almeno
dieci membri hanno annunciato «contributi aggiuntivi consistenti». Il vertice
ha poi lanciato un monito al presidente afghano Hamid Karzai a non accettare
leggi che mortificano i diritti delle donne, come quella che concede libertà di
stupro ai mariti. «Al Qaeda non vincerà, siamo forti ed uniti e non ci faremo
logorare», ha detto il presidente Usa Barack Obama, che a Strasburgo ha
raccolto dagli alleati il pieno sostegno alla sua nuova strategia globale in
Afghanistan e impegni concreti: fino a cinquemila uomini, tra soldati e
addestratori, di cui tremila entro luglio per garantire lo svolgimento pacifico
delle elezioni presidenziali afghane di agosto; 100 milioni di dollari per
finanziare l'esercito afghano; 500 milioni di dollari per sostenere la
ricostruzione civile. Elogi al presidente Usa «Un risultato eccellente», ha
commentato il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer, riferendo
che sono almeno dieci i Paesi che hanno promesso «contributi consistenti». Tra
questi l'Italia: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato che
metterà a disposizione degli alleati 524 uomini in più, tra soldati che saranno
dispiegati solo per il periodo elettorale, equipaggi di nuovi aerei ed
elicotteri e carabinieri per l'addestramento delle forze di sicurezza locali.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso riconoscenza per la nuova
strategia americana che «rende più facile» la cooperazione tra Usa ed Europa.
Anche Sarkozy ha detto di apprezzare molto le nuove concezioni
dell'Amministrazione americana. «Noi non abbiamo il diritto
di perdere - ha sottolineato -. È in Afghanistan che si gioca una parte della
libertà del mondo». La comunità internazionale non intende però restare in
silenzio di fronte alle derive sui diritti delle donne e sui diritti umani. Merkel e Sarkozy, padroni di casa
di questo Vertice, hanno definito «inaccettabile» la legge afghana che potrebbe
introdurre di fatto lo stupro in famiglia. «Non siamo disposti a
transigere». In buona sostanza la riunione di Strasburgo-Kehl, sul confine
franco-tedesco ha tenuto a battesimo la nascita della nuova Nato, di
un'organizzazione che, per più di un motivo, ieri ha trovato nuovi stimoli,
nuove idee e anche due volti nuovi ai quali fare riferimento. Il primo volto è
quello di Barack Obama, il presidente che al termine delle conferenze stampa
riceve l'applauso dei giornalisti (è successo a Londra e si è ripetuto a
Strasburgo) e che sembra davvero avere il carisma e lo spessore per poter
indicare la strada da seguire per affrontare le sfide di inizio millennio. Il
secondo è quello aperto del premier danese Anders Fogh Rasmussen, che dal primo
agosto prenderà il testimone di Jaap de Hoop Scheffer alla guida della Nato.
Questa Alleanza - che ritrova, dopo 45 anni, la Francia nel comando integrato e
che accoglie come sui nuovi membri l'Albania e la Croazia - ha un duro banco di
prova sul quale testare le sue nuove ambizioni globali. Sarà proprio in
Afghanistan che la Nato dovrà dimostrare di poter reggere l'urto di una sfida
quasi impossibile, sarà lì che si gioca un pezzo del futuro che ha cominciato a
costruire ieri. L'obiettivo prioritario rimane la sconfitta di Al Qaeda.
( da "Giornale di Brescia"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
05/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:valcamonica Incontri sui
diritti dei bambini EDOLOCade quest'anno il ventennale della «Convenzione
internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza», documento
approvato dall'Assemblea generale dell'Onu riunitasi il 20 novembre del
( da "Corriere delle Alpi"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pena di morte,
una buona chance per l'Università di Feltre Nel mondo c'è sempre molto lavoro
per i boia. Sono 59 i paesi che mantengono la pena di morte anche se non tutti
l'anno scorso l'hanno concretamente applicata. E' la fotografia scattata da
Amnesty International nel rapporto 2008. Ogni giorno nel mondo sono state
giustiziate in media sette persone, per un totale di 2390 uomini e donne. Nella
Repubblica popolare cinese la morte viaggia anche su autobus attrezzati a bordo
del quale il boia esegue la sentenza con l'iniezione letale. Le camere della
morte mobili sono state rese necessarie anche dal progressivo abbandono del
colpo di pistola alla testa. Il cambiamento è stato introdotto su insistenza
dei militari preposti. Infatti molti dei condannati in Cina sono trafficanti di
droga sieropositivi all'Hiv che con il loro sangue infetto rischiano di
contaminare il boia. Il metodo dell'iniezione letale, portato grazie ai bus fin
anche nelle località più sperdute, è più pulito e sicuro. Il mezzo è dotato anche
di una telecamera che filma l'esecuzione in modo che rimanga una registrazione
da visionare in caso di eventuali contestazioni procedurali. A futura memoria.
In Iran tra i metodi più in voga ci sono l'impiccagione e la lapidazione, in
Arabia Saudita la decapitazione pubblica. Rimane tuttavia in ombra il ruolo del
boia, al quale sempre si richiede una propensione spirituale, ma non
necessariamente un'alta specializzazione. Accade così talvolta che un boia
maldestro faccia soffrire inutilmente il condannato, prolungando spesso i tempi
dell'esecuzione oltre un corretto equilibrio tra costi e benefici e sforando il
budget. Ma forse non tutto il male vien per nuocere. Potrebbe essere una chance
per garantire un futuro all'Università di Feltre, che molti si ostinano a
definire inutile. Il futuro dell'università di Feltre è quello di diventare
interessante per gli studenti di altre province e regioni. Perché sia
possibile, servono dei corsi di eccellenza che abbiano un richiamo nazionale ed
internazionale. Lo aveva detto anche Sergio Reolon, presidente della Provincia,
già il 13 marzo 2007. di Nino Stria Finalmente è stato trovato un accordo
sull'università. Era ora. Stabilisce che: punto uno, l'università bisogna farla
per sottrarre i giovani bellunesi al triste destino della fabbrica e della
birra; punto due, l'università deve accrescere l'attrattività del territorio,
cioè far arrivare a Belluno tanta gente per studiare e insegnare. C'è un solo
modo: avviare un corso di laurea raro e di eccellenza. Oggi nel mondo se non
sei raro non esisti. Li chiamano così: servizi rari e di eccellenza. Furono
perciò subito scartati i soliti corsi di dolomitologia, idroglaciologia,
epistemologia del formaggio, critica della region pura, autonomia patologica e
simili: tutte cose già note, già esistenti. Si optò su una materia unica al
mondo: un corso di laurea per la formazione di carnefici. Si era discusso a
lungo se il corso di laurea fosse morale o no. Sul sentimento prevalse la
ragione: la pena di morte esisteva de facto, dunque esisteva anche la figura
professionale del carnefice. C'era una grande richiesta di carnefici preparati,
soprattutto dopo alcuni sgradevoli incidenti. Nel Texas un addetto impreparato
aveva sbagliato voltaggio carbonizzando inutilmente un condannato, mentre in
Iraq un famoso impiccando era stato praticamente decapitato dalla corda. Era
certo che i giovani laureati avrebbero trovato subito lavoro. Quell'università
non sarebbe stata una fabbrica di disoccupati, come succede spesso con lauree
in materie improbabili come scienze della comunicazione. Nel mondo c'erano un
mucchio di Stati che applicavano la pena di morte ed avevano bisogno di boia, e
anche lì dove era proibita si usava di nascosto, insieme alla tortura, però
esisteva. Eppure in nessuna parte del mondo si insegnava come fare. Un corso di
laurea in pena di morte possedeva in sè anche un alto valore umanitario perché
avrebbe sfornato tecnici esperti che avrebbero garantito esecuzioni capitali
veloci e indolori, senza inutili spargimenti di sangue. Tra le materie
fondamentali del piano di studi vennero previste: La pena di morte nella
storia; Gasologia; Cappiologia comparata; Tortura I (teoria e pratica su volontari); Tortura II (danni collaterali); Storia della tecnologia (Louisette e
Guillottin); Tortura III
(tecnica applicata); Tortura IV (torturologia destrutturata, esercizi di laboratorio);
Elementi di impalamento morale; Fucilazione come pena umanitaria; Teoria
e pratica del colpo di grazia; Pena di morte come riduzione del danno I
(impiccarne uno per educarne cento); Pena di morte come riduzione del danno II
(il metodo Ruk-Zuk e la teoria della velocità di esecuzione); Pena di morte e
teoria dei quanti (melius abundare quam deficere); Morte per fuoco nel Medioevo
(con annesso campionato sportivo di caccia alle streghe); Morte per acqua
all'epoca di Noè; Iniezione fatale; Storia dei movimenti contemporanei:
"boia chi molla"; Ludologia comparata: tiro di fune e tiro alla fune.
Feltre riuscì così ad avere una università unica al mondo. Vennero a studiare
da ogni angolo del pianeta, ma in particolare da Alabama, Ossetia e Uganda. Il
primo anno si erano iscritti anche alcuni cinesi, ma l'anno dopo non si videro
più. Forse furono espulsi perché copiavano oppure si erano accorti che non
avevano niente da imparare.
( da "Centro, Il" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 14 -
Pagina Aperta L'Afghanistan del burqa L'Afghanistan del burqa tutto come con i
talebani Una legge recentemente approvata dal Parlamento afghano obbliga le
mogli ad avere rapporti sessuali con il marito e vieta loro di cercare lavoro,
istruirsi o farsi visitare da un medico, senza aver prima il permesso del
consorte. Il premier afghano Karzai compiace gli integralisti e quindi i
talebani. Oppio e burqa, insomma: è questo l'Afghanistan? Sessanta anni fa, al
tempo del ponte aereo, si diceva «morire per Berlino». Oggi si può dire «morire
per Kabul»? Lucio Di Nisio Montesilvano Passo dopo passo verso un nuovo
medioevo Signor direttore, all'inizio fu l'habeas corpus (1215 dopo Cristo), e
gli europei cominciarono ad avere qualche diritto; non era più solo medioevo.
Parecchio tempo dopo, e piano piano, ci si liberò anche della condizione
servile, per diventare «solo» sudditi. Poi ci fu la rivoluzione francese e quei
sudditi divennero (quasi) cittadini. E si disse anche: «la legge sia uguale per
tutti». E' la legge che fa l'uomo libero, infatti, non la sua mancanza, o
peggio la sua elusione. E' la legge che libera, non la concessione del
privilegio da parte del monarca di turno. Siamo stati convinti dall'ideologia
del Progresso che dall'habeas corpus fino al Paradiso perenne, sarebbe stata
tutta un'autostrada. Invece nel nostro Paese non abbiamo mai sperimentato «la
legge uguale per tutti»; e inoltre adesso stiamo velocemente regredendo al
medioevo: quando lo Stato non c'era ancora, e la comunità era regolata non
dalla norma, ma dal foedus; cioè dal patto fiduciario tra l'imperatore e il
vassallo; e tra questi e il valvassore.fino alla servitù della gleba. Oggi con
la crisi delle ideologie non abbiamo superato la parzialità indotta in noi
dalla «falsa coscienza», per approdare alla verità. A qualcosa cioè capace di
trascendere i nostri piccoli interessi di bottega. No, con la crisi delle
ideologie il rapporto tra gestori del potere sociale, e i subordinati, non si è
aperto alla legge-uguale-per-tutti, ma si sta tornando velocemente ai rapporti
di fiducia personali. E questa condizione di fiducia personalizzata all'inizio
«legava» i militanti di uno schieramento contro l'altro. Poi si è ridotto tra
gli aderenti ad uno stesso ex-partito, contro quelli dei partiti coalizzati, e
infine tra l'elettore e uno specifico «padrino» contro gli elettori dello
stesso partito. Mentre un tempo si era, per esempio, socialisti e (quasi)
basta; oggi bisogna legarsi ad un capopopolo; non ad un ideale; ad un gestore
di tessere, non più al nostro bisogno di utopia. Non esiste più un principio
trascendente il politico capace di legittimarlo, ma esistono solo piccoli
satrapi di quartiere, ai quali bisogna giurare fedeltà per partecipare un
giorno alla spartizione del bottino. Nel medioevo erano i rapporti di fiducia
personale a «legittimare» la vita sociale; abbiamo «lottato» tanto e siamo
tornati a quei vincoli. Povero homo italicus come si è ridotto: aspirava alla
Giustizia, ed è invece obbligato a diventare suddito di qualcuno per sperare di
avere visibilità sociale. Neanche sogna più di diventare cittadino; la sua
massima ambizione è quella di accodarsi alla clientela-casta vincente. Tino Di
Cicco Pescara Testamento biologico i rischi che corriamo Signor direttore,
alcune riflessioni sul testamento biologico in fase di approvazione dal
Parlamento. Il caso di Eluana Englaro, in coma vegetativo per 17 anni dopo un
terribile incidente stradale, è solo la punta di un iceberg che investe
migliaia di essere umani. Da tempo, si assiste ad un
affannoso interesse da parte della politica italiana per risolvere, in tutta
fretta, sotto il profilo legislativo, un problema assai delicato come quello
delle persone in stato di coma vegetativo, che richiederebbe una più attenta
valutazione sotto molteplici aspetti. Alcuni capisaldi giuridici sono in netto
contrasto con la legge in via di approvazione, dalla
Costituzione italiana alla Convenzione per la tutela dei diritti umani, passando per il codice civile e
per quello penale. Il coma irreversibile è un giudizio clinico e come tale non
è infallibile, in base al grado di conoscenza raggiunto dalla scienza. Non si
può legiferare a favore del consenso a morire prematuramente. Non
possiamo parlare di vita indegna e di morte dignitosa. A mio avviso con la
legge sul testamento biologico in discussione alle Camere, temo che si possa
arrivare alla «eliminazione incontrollata» delle persone malate e disabili, non
solo, quindi, di chi è in coma vegetativo, ma anche di chi è malato di
Alzheimer, di tumore nella fase terminale o malato di mente. La storia ci
fornisce dei chiari esempi. A mio avviso, si rende, invece, necessario
individuare come dare più sostegno alle persone vicine ai pazienti in coma
vegetativo, che si vedono cambiare, da un giorno all'altro, soprattutto sotto
l'aspetto psicologico, la propria vita; come anche si rende indispensabile, un
intervento equilibrato teso a sviluppare ulteriormente la ricerca scientifica
al fine di trovare valide alternative alla morte del paziente. Fabio Rispoli
Presidente dell'associazione «La rinascita dei valori» Chieti
( da "Repubblica, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina XVI -
Palermo Si presenta "Mondo bastardo", il saggio di Giusto Catania
sullo scontro fra civiltà DA LAMPEDUSA A VITTORIA LA VIA CRUCIS DEI MIGRANTI
Una guerra dei poveri si consuma fra i maghrebini e gli immigrati dell´Est
europeo che accettano paghe ancora più basse AMELIA CRISANTINO «Occidente e
Islam sono in guerra? Pare che la risposta debba essere positiva»: è l´incipit
finto-ingenuo di Mondo Bastardo (due punti edizioni, 234 pagine, 12 euro), che
domani alle 18,30 si presenta alla libreria Feltrinelli. Il libro mette a
frutto le competenze maturate da Giusto Catania al Parlamento europeo, dove si
è occupato soprattutto di giustizia, diritti civili, politiche di immigrazione:
promotore delle visite del Parlamento Europeo nelle strutture di detenzione
amministrativa per migranti - a partire da Lampedusa - e relatore sulla
«situazione dei diritti fondamentali dentro l´Unione Europea», documento che denuncia le violazioni dei diritti umani in Europa. Attività sempre
praticate con spirito militante, che permettono a Giusto Catania di osservare
la logica della globalizzazione che tutto travolge al di là delle retoriche
obbligate. Mondo bastardo denuncia la guerra di civiltà che si consuma in Iraq,
in Afghanistan o in Libano, e l´ancora più pericolosa offensiva
mediatica che tende a criminalizzare gli stranieri. In un mondo
«spettacolarmente ricco e disperatamente povero» il terrorista è il nemico
planetario che bisogna sconfiggere: la guerra è preventiva e permanente, si
scatena per il controllo delle risorse e l´Europa è una fortezza assediata dove
si può entrare solo illegalmente. Sono tutti aspetti della stessa logica
distruttiva, che in maniera miope continua a seminare disastri. A cui Catania
contrappone un´Europa e un mondo bastardi, per superare la società
multiculturale che per gli immigrati ha costruito modelli di integrazione
sempre sostanzialmente sottomessi. Il suo mondo bastardo «è l´unica soluzione
per affermare la pace perpetua», dove non esistono culture e sottoculture ma
«il mondo umano è l´unica civiltà possibile». C´è una buona carica di utopia in
questa proposta di superare le paure con la contaminazione, sino a costruire
una civiltà meticcia che naturalmente superi la prospettiva dello «scontro di
civiltà». Coi suoi chilometri di coste e l´avamposto di Lampedusa, la Sicilia è
una delle porte d´Europa per chi arriva dal mare. E ancora una volta è
frontiera. Può limitarsi a essere frontiera disarmata nel cui mare annega un
numero imprecisato di clandestini, stazione terminale di un sistema dove i
migranti vengono criminalizzati in massa e singolarmente sfruttati: per
comprendere la dimensione del fenomeno, per restare nell´Isola «basterebbe fare
un giro tra aprile e giugno a Cassibile, alle porte di Siracusa, per vedere le
condizioni terrificanti di lavoro e di alloggio dei raccoglitori di patate». O
a Trapani per la vendemmia, o nelle serre di Vittoria dove da anni è in corso
una mai divulgata guerra tra i poveri: da un lato i maghrebini di vecchia
immigrazione che sono ormai naturalizzati, dall´altro i nuovi immigrati rumeni,
polacchi o bulgari che si accontentano di paghe ancora più basse. Ed è dopo
l´ispezione al centro di Lampedusa che la delegazione ufficiale del Parlamento
europeo ha nel 2005 denunciato «il trattamento inumano e degradante riservato
ai migranti», ridotti a non-persone, soggetti a una «detenzione amministrativa»
che sistematicamente viola ogni minimo diritto umano. Oppure con uno scatto
d´orgoglio, ricordando le sue tradizioni di terra dove diverse civiltà
riuscivano a convivere mentre altrove infierivano le guerre, chissà che proprio
in Sicilia non possa reinventarsi una prospettiva di educazione interculturale che
educhi alla complessità. In Sicilia la costruzione di un´identità meticcia che
supera lo scontro di civiltà è radice profonda anche se trascurata. Antica di
secoli.
( da "Unita, L'" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
NEBBIe intorno
all'export l'analisi Il boom dell'export militare italiano non sorprende
affatto gli addetti ai lavori. Dopo la crisi dei primi anni '90, conseguente
alla fine della Guerra Fredda e all'adozione della legge 185/90 che vieta l'export a paesi in guerra o che non rispettano i diritti umani, il fatturato dell'industria
militare italiana conosce una nuova primavera. Ma diversi sono gli aspetti oscuri
di questo nuovo boom. In primo luogo va ricordato che la 185 nel corso degli
anni è stata "svuotata": in nome della "privacy" non si
hanno più chiare informazioni su cosa venga esportato a chi e per quale valore.
Circa i diritti umani, si è riscritto il paragrafo
esigendo solo "gravi" violazioni, per di più accertate dai competenti
organi esclusivamente dell'Onu o della Ue (non Amnesty International, Caritas o
altri organismi internazionali). Inoltre, i materiali non dovrebbero essere
destinati a Paesi in stato di conflitto armato, mentre continuano ad affluire,
ad esempio, a Israele, Turchia, India e Pakistan. Poi con la recente adozione
della Posizione Comune del Consiglio Europeo (dicembre 2008), tesa ad una
giusta normativa comune del settore a livello di UE, altra nebbia si addensa
sul controllo e sulla trasparenza. Tra l'altro, mentre sono state approvate
varie facilitazioni per le coproduzioni UE non si prevedono chiare sanzioni per
eventuali illeciti, né alcuno strumento informativo sull'export.
( da "Unita, L'" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
RITA ATRIA
DIVENTA CARTOON La storia di Rita Atria, la ragazza che denunciò gli assassini
del padre e del fratello e si tolse la vita dopo la morte di Paolo Borsellino,
continua a ispirare il cinema, questa volta di animazione. Antonino Pirrotta e
Giampiero Randazzo hanno annunciato la realizzazione del lungometraggio La
favola di Palermo. una favola a lieto fine che «mostrerà la lotta di Rita e
Paolo che con la loro forza riescono a sconfiggere la strega mafiosa». PREMIO
AMNESTY A CAPOSSELA Vinicio Capossela, con Lettere di soldati, è il vincitore
della settima edizione del Premio Amnesty Italia dedicato
al miglior brani sui diritti umani. ARREVUOTO È ANCHE LIBRO Un viaggio letterario nei primi tre
anni di una esperienza teatrale nata nel quartiere napoletano di Scampia. Si
tratta di Arrevuoto, un volume (edito da L'Ancora del Mediterraneo) che
raccoglie i testi dei tre spettacoli messi in scena dal laboratorio che dal
2006 coinvolge i ragazzi di Scampia nell'allestimento di testi teatrali.
Si va dalla messa in scena di Pace!, riscrittura da Aristofane a Ubu sotto
tiro, riscrittura da Jarry, fino a L'immaginario malato, affresco da Molière.
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
FORLI' SPETTACOLI
pag. 11 Human Rights, gran finale con Mozart CHIUDE oggi la rassegna Human
rights', dedicata ai diritti umani. Tre gli appuntamenti finali: alle 17.30 al Diagonàl Loft Club'
di viale Salinatore 101 concerti, dj set e aperitivo con ingresso gratuito. Si
terrà così Cittadini nel mondo', con lo skreamo punk di Raein, il folk di Nance
e la musica alternative-progressive di Ederalaneve. Al dj set Barra +
Flavio. ALLE 21 il concerto di chiusura al teatro Diego Fabbri' di corso Diaz.
Suona la European Union Chamber Orchestra, che riunisce i migliori giovani
musicisti del continente. Il repertorio spazia su tre secoli di storia: saranno
eseguite musiche di Mozart (il Divertimento in Fa maggiore), Walton (due brani
dall'Enrico V), Bach (concerto il sol minore per violino e oboe) e di
Tchajkoskij (serenata in do maggiore). In questo caso, l'ingresso costa 15
euro, ridotto 13, universitari e Club Giovani 6 euro. IN CONTEMPORANEA, al
centro per la pace Annalena Tonelli' di via Andrelini 59 ci sarà Voci da Gaza':
un incontro con EducAid, organizzazione non governativa internazionale
impegnata con i bambini di Gaza. Ci saranno filmati e un tavolo del commercio
equo e solidale.
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROVIGO CULTURA
SPETTACOLI pag. 19 VINICIO Capossela, con «Lettere di soldati», ... VINICIO
Capossela, con «Lettere di soldati», è il vincitore della settima edizione del
Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sezione Italiana di Amnesty
International e dall'Associazione culturale Voci per la libertà per premiare il
migliore brano sui diritti umani pubblicato l'anno
precedente. La premiazione di Capossela avrà luogo a Villadose nel corso della
serata finale della dodicesima edizione del concorso musicale dal vivo «Voci
per la libertà - Una canzone per Amnesty», in programma dal 16 al 19 luglio.
«Ho iniziato a scrivere questa canzone al tempo della prima guerra del Golfo»,
racconta il vincitore. «Tutti noi tremavamo, era la prima volta che la guerra dava
l'impressione di arrivare in casa di ognuno, in diretta, per mezzo della
televisione, rendendoci partecipi come a un evento. Quella sera, al Teatro
Storchi di Modena, Ivano Fossati concluse il suo concerto cantando «Il
disertore» di Boris Vian. Io tornai a casa e pensavo a tutta questa gente
sull'orlo della catastrofe. Ognuno si sentiva impaurito qui più che al fronte.
Fui vittima, come tutti, della Paura, la Paura minacciata ad arte, che da
sempre trova la più grande cassa di risonanza». «Sono passati anni, e a quella
guerra ne sono seguite altre, per quanto possibile ancora peggiori», aggiunge
Capossela. «Dopo la paura, ho voluto provare a mettere a fuoco l'impersonalità
dell'uccidere. La gente che salta in aria da lontano, senza vedersi. E
soprattutto il meccanismo della regola d'ingaggio. Il regolamento
dell'uccidere. Lo stabilire quando è legale ammazzare. La freddezza della
tecnologia delle armi. L'applicazione della chirurgia per cambiare i pezzi
rotti, i crani, gli arti a chi salta in aria. L'ho fatto a mezzo di una canzone
e di un battito del cuore, cercando di rendere oggettivamente la negazione
dell'uomo, l'affidare la sua anima alle lettere. Le lettere, più vere di ogni
retorica, che sono quelle che non arrivano a destinazione, nella grande Paura
videodiffusa. Una canzone non è nulla confrontata a quanto fanno le persone che
lavorano in organizzazioni come Amnesty International. Ringrazio Amnesty per il
lavoro che svolge e per l'attenzione che ha dedicato al mio lavoro». «La
canzone Lettere di soldati di Vinicio Capossela ci racconta immagini di guerra
crude e realistiche, prive di ogni retorica romantica e senza alcuna traccia di
eroismo - sottolinea Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di
Amnesty International - Descrive la guerra come luogo della spersonalizzazione
assoluta e ci porta in una dimensione in cui l'uomo perde
la propria identità e umanità.
Amnesty International e Voci per la libertà hanno conferito il Premio Amnesty a
questo brano perchè porta a riflettere sulla negazione dei diritti umani implicita in ogni guerra, in
questo primo decennio del XXI secolo ancora attraversato da conflitti
sanguinosi e spesso, apparentemente, senza soluzione». Il Premio è parte
integrante di Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty, manifestazione
dedicata ai musicisti emergenti il cui bando di concorso scadrà il 15 aprile
2009 (www.vociperlaliberta.it).
( da "Clarin, El" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
TELEVISION:
"GUANTANAMO AL DESCUBIERTO", POR NAT GEO Retrato de una vergüenza
Poco antes del cierre de la polémica prisión, un equipo pasó tres semanas allí
realizando este documental. 1 de 1 "Estados Unidos no
tortura", dijo el presidente Obama ante el Congreso de los Estados Unidos.
Ya había ordenado el cierre de la más que polémica cárcel de Guantánamo. Poco
antes, las cámaras de National Geographic ingresaron a la prisión, dentro de la
base militar estadounidense enclavada en la isla de Cuba, para realizar el
documental Guantánamo al descubierto, que la señal estrena hoy a las 21.
"Gran parte de lo que en la última década nos definió como nación está
cristalizado en Guantánamo. Esa historia tiene que ser preservada de alguna
manera y espero que este documento ayude a lograrlo", sostiene Jon Else,
director de especial. Creada como centro de detención después de los ataques
terroristas del 11 de septiembre, rápidamente comenzaron a caer sobre Guantánamo
denuncias de tortura, encarcelamiento ilegal de cualquier tipo de sospechoso
(musulmanes de distintos países), y otras diversas violaciones a los derechos
humanos. El destino de sus más de 200 detenidos, el día a día dentro de la
prisión, quiénes son y cómo viven los encargados de la seguridad, cómo manejan
las críticas sobre sus prácticas... son algunas de las cuestiones que plantea y
devela Guantánamo al descubierto. Sus realizadores -que estuvieron casi tres
semanas dentro de la prisión- tuvieron limitaciones tales como la prohibición
de entrevistar o tomar imágenes de los detenidos, razón por la que sólo se
escuchan en el documental sus voces, y las discusiones con los oficiales que
dan cuenta de una interacción cargada de tensiones. El especial de dos horas,
que se estrena aquí en simultáneo con los Estados Unidos, incluye entrevistas a
oficiales de Guantánamo convencidos de que hay una célula activa de Al Qaeda en
el lugar, a soldados, a ex detenidos -por error evidente-, a interrogadores,
abogados y personalidades políticas. TamaÑo de textoEnviar
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Afghanistan,
Obama ottiene più soldati --> Domenica 05 Aprile 2009 GENERALI, pagina 2
e-mail print StrasburgoLa Nato ha riaffermato la sua determinazione a vincere
la guerra in Afghanistan al termine di un vertice - quello di Strasburgo - che
ha registrato «contributi aggiuntivi consistenti» da parte di almeno dieci
Paesi e ha lanciato un monito al presidente afghano Hamid Karzai a non
accettare leggi che mortificano i diritti delle donne, come quella che concede
libertà di stupro ai mariti. Obama: la vera sfida è in Afghanistan «Al Qaeda
non vincerà, siamo forti ed uniti e non ci faremo logorare», ha detto il
presidente Usa Barack Obama, che a Strasburgo ha raccolto dagli alleati il
pieno sostegno alla sua nuova strategia globale in Afghanistan e impegni concreti:
fino a cinquemila uomini, tra soldati e addestratori, di cui tremila entro
luglio per garantire lo svolgimento pacifico delle elezioni presidenziali;
cento milioni di dollari per finanziare l'esercito di Kabul e altri cinquecento
per sostenere la ricostruzione civile. «Un risultato eccellente», ha commentato
il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer, riferendo che sono
almeno dieci i Paesi che hanno promesso «contributi consistenti». Tra questi
l'Italia: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato che
metterà a disposizione degli alleati 524 uomini in più ma anche nuovi equipaggi
di aerei ed elicotteri e carabinieri per l'addestramento delle forze di
sicurezza locali. Ma forze aggiuntive saranno messe a disposizione anche dalla
Spagna (un battaglione intero), dalla Germania e dalla Polonia, che si sono
impegnate per altri seicento uomini in più, oltre che dalla Gran Bretagna.
Cinquemila soldati in più da 10 Paesi Altri mezzi e altri soldati saranno
inviati anche da Bulgaria, Grecia, Portogallo e Slovacchia. La Francia invierà
gendarmi nell'ambito di una missione Nato-Usa per la formazione della polizia
di Kabul, sull'esempio di quella già condotta in Iraq. «La missione in
Afghanistan è una prova della verità per la Nato», ha sottolineato il
cancelliere tedesco Angela Merkel, esprimendo riconoscenza per la nuova
strategia americana che «rende più facile» la cooperazione e la collaborazione
strategica tra Usa ed Europa. Anche Sarkozy ha detto di apprezzare molto le
nuove concezioni e il nuovo spirito di collaborazione dell'Amministrazione
americana. «Noi non abbiamo il diritto di perdere - ha
sottolineato -. È in Afghanistan che si gioca una parte della libertà del
mondo». La comunità internazionale non intende però restare in silenzio di
fronte alle derive sui diritti delle donne e sui diritti umani. Merkel e Sarkozy, padroni di casa
di questo Vertice che ha celebrato i 60 anni della Nato, hanno definito
«inaccettabile» la legge afghana che potrebbe introdurre di fatto lo stupro in
famiglia. «Non siamo disposti a transigere. Nessuno di noi lo è», ha precisato
Sarkozy, includendo quindi anche la musulmana Turchia. L'Italia - che sta
valutando il ritiro delle sue donne soldato dall'Afghanistan - ha lavorato per
includere nella dichiarazione finale una frase sui diritti delle donne e sulla
tutela della democrazia. Marisa Ostolani 05/04/2009 nascosto-->
( da "Nazione, La (Siena)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
AGENDA SIENA pag.
10 SI CHIUDE alle 13 di oggi la mostra dei pittori Fontana, Navarro Sanchez e Ros per i diritti umani a... SI CHIUDE alle 13 di oggi la mostra dei pittori Fontana,
Navarro Sanchez e Ros per i diritti umani allestita nel Cortile del Podestà. Alle 17 nel salone di Palazzo
Patrizi incontro con la comunità peruviana organizzato da "Solidarietà in
Movimento " per illustrare le attività dell'associazone in Perù, a
cui seguirà un Concerto della Corale della Pro Loco Sovicille diretto dal
maestro Attilio Botarelli, coltenore Umberto Ceccherini.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
I diritti umani ispirano opere d'arte --> Domenica 05 Aprile 2009
CRONACA, pagina 17 e-mail print Successo per la terza edizione della
manifestazione «L'Arte per l'Accademia, L'Accademia per l'arte». L'iniziativa,
nata dalla collaborazione tra l'Istituto di formazione del Corpo della Guardia
di Finanza e l'Accademia Carrara con il patrocinio del Comune di Bergamo, ha
visto la partecipazione di 73 opere in concorso e 14 opere fuori concorso,
accomunate dal tema legato all'anniversario della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo. Le opere sono state esposte nella mattinata di ieri nella
sede dell'Accademia in via Statuto. Gremite le sale di esposizione allestite
per l'occasione, in un mix di cadetti e ufficiali, allievi dell'Accademia
Carrara, studenti, insegnati e presidi delle scuole d'arte, del liceo artistico
e di istituti di Bergamo e provincia. Nel corso della mattinata si è svolta la
cerimonia di premiazione, a cui hanno partecipato il generale Michele Calandro,
comandante dell'Accademia, Fabio Rustico, assessore allo Sport e alle politiche
giovanili del Comune, Maria Grazia Recanati, direttore artistico dell'Accademia
Carrara, Marco Carminati, segretario generale della Fondazione Cassa Rurale di
Treviglio e Paolo Calenda, comandante dei corsi dell'Accademia. Premiati in
quattro distinte sezioni Mario Cornali, Erica Battello, Anna Belussi e Alberto
Cruciata. Il generale Calandro nel suo discorso ha sottolineato che «questa
iniziativa corrisponde all'attuazione di un nostro impegno: quello di un'apertura
della nostra Accademia alla città e alla provincia, per il rafforzamento di un
legame che desideriamo tenere vivo a 25 anni dalla data di insediamento del
nostro Istituto in città». Alessandro Belotti 05/04/2009 nascosto-->
( da "Messaggero, Il (Metropolitana)"
del 05-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Ostia)) (Messaggero, Il)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 05
Aprile 2009 Chiudi di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA QUALCUNO tra noi, delle
generazioni anziane, quando nelle antologie scolastiche si leggevano pagine di
classici stranieri, ricorderà de I miserabili di Victor Hugo il piccolo
Gavroche che porta due bambini al riparo dal freddo e dalla pioggia, ma non dai
topi, nel ventre di quel rudere napoleonico che era l'elefante della Bastiglia.
Nella gelida primavera del
( da "Messaggero, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 05
Aprile 2009 Chiudi di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA Nella gelida primavera del
( da "Messaggero, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 05
Aprile 2009 Chiudi ROMA - Stasera alle 21 lo speciale Inside: Guantanamo in
onda su National Geographic Channel (canale 402 di SKY) porta, per la prima
volta, le telecamere all'interno del centro di detenzione più noto al mondo. Accuse di tortura, incarcerazione illegale, abusi dei diritti umani, lo hanno trasformato in un
simbolo della guerra al terrore. Il Presidente Obama ha confermato l'intenzione
di chiuderlo, e il mondo s'interroga sull'eredità di "Gitmo", sul
destino dei circa 250 detenuti che vi sono tuttora reclusi.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
CULTURA
& SPETTACOLI pag.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
BOLOGNA
SPETTACOLI pag. 27 GIACOMO BATTIATO (nella foto), vincitore della Festa del
Cinem... GIACOMO BATTIATO (nella foto), vincitore della Festa del Cinema di
Roma, al festival Human Rights Nights per presentare Resolution 819, sui fatti
di Srebrenica (ore 18, cinema Lumière). La Risoluzione 819 delle Nazioni Unite
garantiva all'enclave di Srebrenica, in Bosnia, la sicurezza e la protezione
delle popolazioni musulmane. Nel luglio 1985, le truppe serbo-bosniache del
generale Mladic conquistano la zona protetta. Tutto avviene sotto lo sguardo
completamente passivo delle forze dell'Onu. Migliaia di persone vengono
deportate e ottomila tra queste, per lo più anziani e ragazzi, scompaiono
misteriosamente. Nel giorno delle premiazioni del festival
dedicato ai diritti umani
anche Africa Unite, documentario sul concerto per il 60° anniversario della
nascita di Bob Marley (ore 20.30, cinema Lumière), scelto come film di chiusura
della manifestazione.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 05-04-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno,
Il (Milano))
Argomenti: Diritti umani
CULTURA
E SPETTACOLI pag.
( da "Corriere della Sera"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della
Sera sezione: Esteri data: 05/04/2009 - pag: 14 Legge islamica Le conseguenze
della Sharia nelle aree «talebane» Pakistan, choc e rabbia per la ragazza
frustata Passo della Corte suprema Il video della flagellazione fa il giro del
mondo La diciassettenne colpita 34 volte con una cinghia per due lunghi minuti.
Gridava: «Basta, sto morendo» «Tenetele fermi i piedi. Sollevate un po' il
burqa», dice un uomo fuori campo. Una ragazza giace a terra, distesa a pancia
in giù, il burqa blu la copre fino al sedere, pantaloni rosa sotto. Un uomo le
tiene fermo il busto, un altro le cinge i piedi, avvolti in un drappo, senza
toccarli. Un terzo, inturbantato e barbuto, la picchia sul fondoschiena con una
cinghia, 34 volte, per due lunghi minuti. «Vi prego strilla lei in lingua
pashto . Basta, vi prego. Per Dio, basta, sto morendo ». È giorno. Decine di
uomini intorno osservano immobili. Poi la donna viene scortata in un edificio
da uomini armati. Flagellazione di una diciassettenne pachistana. La scena è
stata ripresa con un telefonino nella valle di Swat, nel Nord Ovest del
Pakistan, forse nel villaggio di Kala Kalae. Diffuso l'altro ieri da
un'attivista locale, Samar Minallah, il video è stato mandato in onda non-stop
dalla tv pachistana, poi ha fatto il giro del mondo. E ha sollevato un'ondata
di choc, rabbia e frustrazione in tutto il Pakistan. Opera nostra: ha detto
Muslim Khan, portavoce di un gruppo talebano che controlla Swat. La ragazza, ha
aggiunto, è stata punita perché si trovava in compagnia di un uomo che non era
suo marito: atto «non islamico». La famiglia dell'uomo nega: era andato in casa
di lei per riparare un guasto elettrico. Le associazioni
pachistane per i diritti umani e delle donne, gruppi studenteschi, partiti islamici hanno
manifestato ieri a Karachi e Lahore: «I talebani sono la nostra maledizione»,
«Fermate la talibanizzazione », «A Swat le donne non possono andare a scuola».
Una bambina vestita di rosso: «Salvate il mio futuro ». Donne velate:
«Stop alla violenza». Accusano il governo è di aver venduto il Pakistan ai
talebani. Il 16 febbraio l'amministrazione della Provincia della Frontiera del
Nord Ovest (di cui Swat fa parte) ha firmato un accordo di pace: porterà a
stabilire la Sharia (la legge islamica) nella valle di Swat in cambio della
fine della guerra tra l'esercito e i miliziani costata centinaia di morti negli
ultimi due anni. Il presidente Ali Asif Zardari ha detto che approverà
l'accordo, se ci sarà una pace effettiva. Zardari si è detto choccato dal
video. Promette un'inchiesta. Ma molti scettici notano che polizia e leader
moderati sono già fuggiti da Swat. Il giudice della Corte suprema Iftikhar
Mohammad Chaudhry (appena reintegrato dopo proteste pubbliche) ha ordinato al
ministro dell'Interno di portare la ragazza fustigata al suo tribunale domani,
per esaminare gli eventi. «L'amministrazione non sta facendo nulla. E la
magistratura si trova costretta a svolgere le funzioni del governo e della
polizia», dice al Corriere Aitzaz Ahsan, ex avvocato difensore di Chaudhry e
vicecapo della Commissione per i diritti umani. Il
governo provinciale assicura che quando la Sharia entrerà in vigore non
consentirà punizioni come queste; sostiene che la fustigazione è avvenuta prima
dell'accordo di febbraio (ma fonti locali dicono dopo) e accusa gli autori del
video di tentare di sabotare la pace. Il portavoce dei talebani ha però difeso
la fustigazione, notando qualche pecca: avrebbe dovuto essere un ragazzo
prepubescente a eseguirla (in privato). Ahsan dice che stabilire la Sharia a
Swat viola la Costituzione. Per Ia Rahaman, direttore dell'Organizzazione
Pachistana per i Diritti Umani, «la Sharia prevede
corti che esaminano le punizioni, prove estremamente precise. Non voglio dire
che la approvo, ma che questa non è Sharia: è terrorismo. Ci sono dei criminali
che tengono in ostaggio la popolazione e con questo accordo possono fare ciò
che vogliono». I politici pachistani fanno questo per la pace? «Se c'è la pace
a Swat propone l'attivista Asma Jahangir perché non ci portano le loro
famiglie, solo per una settimana? » Viviana Mazza
( da "Stampa, La" del
05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Spara
all'impazzata e uccide tre agenti Francesco Semprini NEW YORK. Un nuovo
episodio di follia omicida innescata dal disagio economico e sociale sconvolge
gli Stati Uniti. Un uomo ha ucciso tre poliziotti che accorrevano nei pressi
della sua abitazione dopo aver risposto a una chiamata effettuata al 911, il
113 americano. Il fatto avvenuto a Pittsburgh, in Pennsylvania, arriva a meno
di ventiquattro ore dalla strage consumata venerdì a Binghamton, nello Stato di
New York, dove un cittadino di origini vietnamite ha ucciso tredici persone in
un centro di sostegno per immigrati prima di togliersi la vita. A rendere la
scia di sangue ancor più drammatica è il fatto che dietro ai due gesti di
follia omicida sembra esserci lo stesso movente, ovvero la disperazione per
aver perso il posto di lavoro. Sono da poco passate le sette del mattino e al
numero di pronto intervento della polizia arriva una telefonata della signora
Popwlaski che chiede di intervenire per una lite nella sua abitazione. A
prendere la chiamata sono gli agenti Stephen Mayhle e Paul Sciullo che si
recano immediatamente all'indirizzo segnalato. Ad attenderli c'è Richard
Poplawski, 23 anni, che dopo aver rinchiuso la madre nel sottoscala si è
barricato in casa con un fucile d'assalto e un giubbetto antiproiettile. Appena
vede gli agenti apre il fuoco e li colpisce fatalmente alla testa. «Sembra che
li stesse aspettando come in un'imboscata», spiega più tardi il capo della
polizia locale Nate Harper. Un terzo agente, Eric Kelly, di ritorno al termine
del turno di notte, accorre in aiuto dei colleghi, ma anche per lui non c'è
nulla da fare: viene freddato con un altro colpo alla testa. La zona è
immediatamente circondata dalle squadre speciali Swat che assediano
l'abitazione per circa quattro ore durante le quali vengono sparati oltre cento
colpi. Il bilancio è di tre agenti morti, un quarto poliziotto colpito a una
mano, e un quinto ferito a una gamba. Inutili i tentativi di negoziato, le forze
speciali sono entrate nell'abitazione dopo aver ferito Popwlaski a una gamba,
mentre gli altri colpi sono stati fermati dal giubbetto che il ragazzo
indossava. Tratto in arresto è stato incriminato con tre capi di imputazione
per omicidio, aggressione aggravata e reiterata e violazione delle norme sulla
detenzione di armi da fuoco. «E' un giorno triste per Pittsburgh - dice Harper
- tanta violenza l'abbiamo visto altrove, ma non pensavamo potesse accadere
nella nostra città». Il riferimento è alla sparatoria di Oakland, California,
avvenuta due settimane fa e dove quattro poliziotti hanno perso la vita,
segnando per le forze dell'ordine il bilancio più grave dall'11 settembre 2001.
Nella città della Pennsylvania erano 18 anni che un agente non moriva in servizio.
Mentre si consumava la tragedia di Pittsburgh, le tv mandavano ancora in onda
la cronaca di Binghamton dove ieri Jiverly Wong - questo il vero nome svelato
stamane dalla polizia - ha ucciso 13 persone che stavano frequentando un corso
d'inglese all'American Civic Association, per prendere la cittadinanza
americana. Mentre l'Fbi ha giudicato priva di credibilità la rivendicazione del
leader talebano del Pakistan Baitullah Mehsud, nuovi particolari sono emersi
dalla vicenda di ieri come il fatto che l'uomo di origini vetnamite indossava
un giubbetto antiproiettile. Questa non è l'unica analogia con Pittsburgh
perché come l'odio di Wong nasceva dalla disperazione per il licenziamento da
Ibm, la follia di Poplawski trae origine dall'aver perso il suo posto di lavoro
in un'azienda produttrice di vetro, oltre all'ossessione per la decisione del
presidente Barack Obama di voler vietare la vendita di armi. «Diceva di non poter permettere una simile violazione dei diritti», spiega Edward Perkovic,
l'amico al quale Poplawski ha chiamato durante l'assedio dicendo: «Sto per
morire, vi voglio bene». La perdita del lavoro aveva fatto scattare
un'insofferenza profonda su un giovane già caratterialmente irrequieto: anni fa
fu mandato via dai Marine per aver tirato un vassoio a un sergente. Il
carattere irruento unito alla passione ossessiva per le armi - possedeva un
AK-47, e diverse pistole tra cui la 357 magnum - hanno reso possibile un altro
episodio di sangue che sempre di più trova terreno fertile nella crisi economica.
(
da "Giornale.it, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 82 del 2009-04-05 pagina 13 «Son stata a Guantanamo e ora vi racconto com'è» di Gian Micalessin Una giornalista americana entra per la prima volta nel carcere di massima sicurezza. E gira un documentario «Siamo al braccio 5, quello di massima sicurezza e li riprendiamo mentre discutono da una parte all'altra della cella, dai due lati di quella lastra d'acciaio tra due mondi. Il detenuto ripete i titoli, chiede consigli. Il bibliotecario, un nero gentile, scrupoloso, li spiega uno ad uno, fino ad «It» di Stephen King. Raccontare quel librone di mille pagine, descrivere la figura del clown non è facile. Da dentro, la voce chiede: "il clown? Cos'è un clown?" Il bibliotecario ci prova, si ferma, s'affaccia alla feritoia: "Senti, su due piedi non ci riesco, è un libro complesso, complicato, ma tu qui ci resterai a lungo quindi è la storia che fa per te. Perché prende tempo". Il modo in cui lo dice, la partecipazione, crea un momento di profonda umanità tra quella guardia e il prigioniero. Osservando quella scena mi sono convinta che Guantanamo oggi è un'altra cosa da quella che ci hanno raccontato». Bonni Cohen è la «numero uno». La prima regista e giornalista ad entrare dentro Guantanamo. La prima a filmare per tre settimane, lo scorso agosto, la vita di guardie e detenuti. La prima a raccontare - in un documentario in onda in contemporanea mondiale stasera alle 21 sul National Geografic Channel (canale 402 di Sky) - la vita nel campo di detenzione. In questa intervista esclusiva a Il Giornale, Bonni Cohen spiega perchè oggi Guantanamo è un mondo diverso da quello conosciuto dall'opinione pubblica internazionale. «Le immagini di Guantanamo e quanto è stato scritto risalgono ai primi anni dopo l'Afghanistan quando le condizioni del centro di detenzione erano completamente diverse. Le vecchie gabbie, i canili del campo X Ray non esistono più dal 2004, al loro posto c'è un centro di detenzione d'alta sicurezza replica di altre due moderne prigioni americane dove i detenuti possono pregare in comune». Ma come li trattano? «È quello che più colpisce. Sono rimasta stupita dalla grandissima professionalità con cui gestiscono la prigione. Non trovi i problemi dei primi anni. Durante le proteste alcuni prigionieri vengono trattati in maniera dura, ma nulla che possa venir definito maltrattamento o tortura». La accuseranno di rappresentare un Guantanamo edulcorato, preparato ad arte. «Lo scorso agosto siamo stati lì dentro per tre settimane, abbiamo filmato quello che nessun giornalista ha mai visto. Abbiamo filmato avvenimenti che nessuno poteva prevedere. Siamo testimoni di un codice giallo durante un'emergenza medica, filmiamo l'esplosione della protesta e dello sciopero della fame dopo un cambiamento di regole. Sfido chiunque a dire che quelle situazioni erano preparate. È verità pura in diretta». Ma i detenuti non parlano. «La Convenzione di Ginevra impedisce d'intervistare i prigionieri, ma la voce dei detenuti c'è. Emerge con chiarezza dai discorsi improvvisati, urlati, mentre passiamo davanti alle celle, dalle denunce, dagli atti d'accusa alla democrazia americana. E una volta fuori da Guantanamo andiamo in Inghilterra e Afghanistan, diamo voce agli ex detenuti». Sarà cambiata, ma Guantanamo resta il lato oscuro dell'America. «È un luogo che fa parte di un problema complesso. Là dentro c'è gente molto pericolosa che non si può lasciare libera, ma le testimonianze degli ex detenuti ci fanno anche capire che abbiamo finito con l'alimentare sentimenti anti americani. Guantanamo era buco nero, un'ambiguità legale, un territorio dove non tener conto delle leggi». Guantanamo è il simbolo del ritorno alla tortura. «Non ho trovato prove evidenti di torture. Persino gli ex detenuti riferiscono di trattamenti duri, assimilabili alla tortura, ma nessuno riferisce di pratiche come il "waterboarding", l'annegamento simulato, dentro Guantanamo. L'hanno subito altrove, non lì». Se tutto funziona bene perché aspettare sette anni per farlo vedere? «È stato un clamoroso errore di comunicazione perpetrare quel clima di segretezza che ha contribuito all'immagine negativa». I militari come si giustificano? «Per loro in una guerra non c'è posto per il pubblico. Hanno incominciato a pensarci quando sono finiti gli interrogatori». Lo chiamano uno dei fronti della guerra al terrore, è d'accordo? «Molti ne sono convinti. A Guantanamo non si spara, ma si svolgono vere e proprie battaglie tra guardie e detenuti. E là dentro, dicono, continua ad operare e lavorare una cellula di Al Qaida». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano>Torna all'inizio
(
da "Musicaitaliana.com"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Avvenire"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Virgilio Notizie"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Wall Street Italia"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Sicilia, La"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
(
da "Sannio Online, Il"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città: «La criminalità diffonde la cultura della morte, ma c?è la resurrezione» Pubblicato il 05-04-2009 L?Arcivescovo Andrea Mugione ha presentato ieri il suo messaggio pasquale rivolto ai fedeli della Diocesi (a.t.) ?Dalla cultura della Morte alla cultura della Vita?, un percorso che passa per il dialogo, l?accettazione delle proprie responsabilità e la volontà di mutamento. E? questo il cammino che l?Arcivescovo Andrea Mugione suggerisce di compiere ai suoi fedeli. Un suggerimento che è contenuto nel messaggio pasquale diffuso ieri nel corso di un?apposita conferenza e pubblicato anche in versione video sul sito dell?Arcidiocesi. Il tema è di quelli che ti aspetti per una festività, qual?è quella pasquale, che ricorda il sacrificio compiuto da Gesù morendo in croce, ma è anche una comunicazione che si rivela intrisa delle implicazioni che l?attualità delle cronache locali consegnano ai fedeli ogni giorno: la cultura della morte che vive e si presenta insieme alla cultura della criminalità. PARTE I Nella prima parte del suo messaggio Mugione si sofferma sul mistero della Pasqua, ovvero sul progetto disegnato da Dio per gli uomini; il sacrifico compiuto da Gesù morto in croce. ?Parlare di Pasqua ? ha spiegato l?Arcivescovo ? significa parlare di sofferenza, di morte e nello stesso tempo di vita. La nostra vita, infatti, non si conclude con la fine ? spiega ?, ma con il raggiungimento del fine. E la Pasqua ? continua Mugione nel suo messaggio ? è proprio il senso della vita, poiché essa è il superamento della definitività della morte. Gesù si stende sulla croce, portando con se il carico di tutto il male del mondo, delle colpe degli uomini e le espia. Muore e risorge per noi?. PARTE II La seconda parte del messaggio è tutto incentrato sull?analisi della cultura della morte nel momento attuale, con particolare riferimento ai segnali che giungono copiosi dalle cronache nazionali e locali. Tanto copiosi che ? spiega l?Arcivescovo ? ?se apriamo gli occhi sul mondo in questo momento storico in cui viviamo, se ci guardiamo attorno e dentro, la Pasqua appare come un sogno, un?utopia. Proprio in questi ultimi tempi assistiamo ad immagini forti di guerra, violenza, disperazione, criminalità, poco rispetto per la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale?. Mugione si sofferma quindi sulla realtà locale, sulle difficoltà che vivono i fedeli della sua Arcidiocesi. ?Una forte manifestazione dell?imperante cultura della morte ? dice ? è la presenza della criminalità organizzata nella nostra regione, che, purtroppo, non risparmia neppure il nostro Sannio. Mugione ripercorre, attraverso le prime pagine dei quotidiani, gli ultimi episodi di cronaca che hanno palesato una recrudescenza del fenomeno malavitoso nel nostro territorio. ?Sono tutti episodi ? spiega Mugione ? che ci riguardano da vicino. Vittime e autori dei reati ? continua ? sono uomini e fratelli nostri. Per questo ? dice l?Arcivescovo ? auspichiamo un cambiamento sia nella responsabilità delle istituzioni, sia nella responsabilità delle singole persone. Le mafie non moriranno se ciascuno di noi non cambia?. PARTE III Mugione ha poi sottolineato anche la necessità di fare chiarezza in merito alla questione, quella sollevata dal caso Englaro, dell?accanimento terapeutico e dell?eutanasia chiamando in causa anche la questione dell?aborto. ?La vita è dono ? dice Mugione nella terza parte del suo messaggio pasquale ai fedeli ? ed è inviolabile. Ricordando le parole di Giovanni Paolo II l?Arcivescovo sottolinea come sia del tutto ?falso e illusorio il discorso sui diritti umani come ad esempio il diritto alla salute, alla casa, al lavoro, alla cultura se non si difende con la massima risolutezza il diritto alla vita quale diritto primo?. CONCLUSIONI ?Ma di fronte a tele preoccupante deriva ? conclude Mugione ? la Chiesa non si dà per vinta. Se non ci fosse stato quel terzo giorno del Cristo Risorto, avremmo dichiarato il fallimento dell?umanità, ma occorre accettare la resurrezione di Cristo e risorgere con lui perché nasce nel sangue di Cristo l?aurora di un mondo nuovo. E? un giorno di grandi prodigi. La colpa cerca il perdono, l?amore vince il timore, la morte dona la vita. Auguri a tutti?.
(
da "Campaniapress"
del 05-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Aprile 5th, 2009 «La criminalità diffonde la cultura della morte, ma c'è la resurrezione» (Il Sannio Quotidiano) - (a.t.) Dalla cultura della Morte alla cultura della Vita', un percorso che passa per il dialogo, l'accettazione delle proprie responsabilità e la volontà di mutamento. E' questo il cammino che l'Arcivescovo Andrea Mugione suggerisce di compiere ai suoi fedeli. Un suggerimento che è contenuto nel messaggio pasquale diffuso ieri nel corso di un'apposita conferenza e pubblicato anche in versione video sul sito dell'Arcidiocesi. Il tema è di quelli che ti aspetti per una festività, qual'è quella pasquale, che ricorda il sacrificio compiuto da Gesù morendo in croce, ma è anche una comunicazione che si rivela intrisa delle implicazioni che l'attualità delle cronache locali consegnano ai fedeli ogni giorno: la cultura della morte che vive e si presenta insieme alla cultura della criminalità. PARTE I Nella prima parte del suo messaggio Mugione si sofferma sul mistero della Pasqua, ovvero sul progetto disegnato da Dio per gli uomini; il sacrifico compiuto da Gesù morto in croce. "Parlare di Pasqua ha spiegato l'Arcivescovo significa parlare di sofferenza, di morte e nello stesso tempo di vita. La nostra vita, infatti, non si conclude con la fine spiega , ma con il raggiungimento del fine. E la Pasqua continua Mugione nel suo messaggio è proprio il senso della vita, poiché essa è il superamento della definitività della morte. Gesù si stende sulla croce, portando con se il carico di tutto il male del mondo, delle colpe degli uomini e le espia. Muore e risorge per noi". PARTE II La seconda parte del messaggio è tutto incentrato sull'analisi della cultura della morte nel momento attuale, con particolare riferimento ai segnali che giungono copiosi dalle cronache nazionali e locali. Tanto copiosi che spiega l'Arcivescovo "se apriamo gli occhi sul mondo in questo momento storico in cui viviamo, se ci guardiamo attorno e dentro, la Pasqua appare come un sogno, un'utopia. Proprio in questi ultimi tempi assistiamo ad immagini forti di guerra, violenza, disperazione, criminalità, poco rispetto per la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale". Mugione si sofferma quindi sulla realtà locale, sulle difficoltà che vivono i fedeli della sua Arcidiocesi. "Una forte manifestazione dell'imperante cultura della morte dice è la presenza della criminalità organizzata nella nostra regione, che, purtroppo, non risparmia neppure il nostro Sannio. Mugione ripercorre, attraverso le prime pagine dei quotidiani, gli ultimi episodi di cronaca che hanno palesato una recrudescenza del fenomeno malavitoso nel nostro territorio. "Sono tutti episodi spiega Mugione che ci riguardano da vicino. Vittime e autori dei reati continua sono uomini e fratelli nostri. Per questo dice l'Arcivescovo auspichiamo un cambiamento sia nella responsabilità delle istituzioni, sia nella responsabilità delle singole persone. Le mafie non moriranno se ciascuno di noi non cambia". PARTE III Mugione ha poi sottolineato anche la necessità di fare chiarezza in merito alla questione, quella sollevata dal caso Englaro, dell'accanimento terapeutico e dell'eutanasia chiamando in causa anche la questione dell'aborto. "La vita è dono dice Mugione nella terza parte del suo messaggio pasquale ai fedeli ed è inviolabile. Ricordando le parole di Giovanni Paolo II l'Arcivescovo sottolinea come sia del tutto "falso e illusorio il discorso sui diritti >umani come ad esempio il diritto alla salute, alla casa,
al lavoro, alla cultura se non si difende con la massima risolutezza il diritto
alla vita quale diritto primo". CONCLUSIONI "Ma di fronte a tele preoccupante
deriva conclude Mugione la Chiesa non si dà per vinta. Se non ci fosse stato
quel terzo giorno del Cristo Risorto, avremmo dichiarato il fallimento dell'umanità, ma occorre accettare la resurrezione di Cristo e
risorgere con lui perché nasce nel sangue di Cristo l'aurora di un mondo nuovo.
E' un giorno di grandi prodigi. La colpa cerca il perdono, l'amore vince il
timore, la morte dona la vita. Auguri a tutti". Posted in rassegna stampa
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da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 05-04-2009) Argomenti: Diritti umani (
da "Mattino, Il
(Benevento)" del 05-04-2009) Argomenti: Diritti umani (
da "AprileOnline.info"
del 05-04-2009) Argomenti: Diritti umani (
da "Blogosfere"
del 05-04-2009) Argomenti: Diritti umaniTorna all'inizio
MARISA OSTOLANI STRASBURGO. LA NATO HA RIAFFERMATO LA
SUA DETERMINAZIONE A VINCERE LA GUERRA IN A... (sezione: Diritti
umani)
MARISA
OSTOLANI Strasburgo. La Nato ha riaffermato la sua determinazione a vincere la
guerra in Afghanistan al termine di un Vertice che ha registrato «contributi
aggiuntivi consistenti» da parte di almeno dieci paesi. «Al Qaida non vincerà,
siamo forti ed uniti e non ci faremo logorare», ha detto il presidente Usa
Barack Obama, che a Strasburgo ha raccolto dagli alleati il pieno sostegno alla
sua nuova strategia globale in Afghanistan e impegni concreti: fino a
cinquemila uomini, tra soldati e addestratori, di cui tremila entro luglio per
garantire lo svolgimento pacifico delle elezioni presidenziali; 100 milioni di
dollari per finanziare l'esercito afghano; 500 milioni di dollari per sostenere
la ricostruzione civile. «Un risultato eccellente», ha commentato il segretario
generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer, riferendo che sono almeno dieci i
paesi che hanno promesso «contributi consistenti». Tra questi l'Italia: il
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha annunciato che metterà a
disposizione degli alleati 524 uomini in più, tra soldati che saranno
dispiegati solo per il periodo elettorale, equipaggi di nuovi aerei ed
elicotteri e carabinieri per l'addestramento delle forze di sicurezza locali.
Ma forze aggiuntive saranno messe a disposizione anche dalla Spagna (un
battaglione), dalla Germania e dalla Polonia che si sono impegnate per altri
600 uomini in più rispettivamente e dalla Gran Bretagna. Altri mezzi e altri
soldati saranno inviati anche da Bulgaria, Grecia, Portogallo e Slovacchia. La
Francia invierà gendarmi nell'ambito di una missione Nato-Usa per la formazione
della polizia afghana, sull'esempio di quella già condotta in Iraq. «La
missione in Afghanistan è una prova della verità per la Nato», ha sottolineato
la cancelliera tedesca Angela Merkel, esprimendo riconoscenza per la nuova
strategia americana che «rende più facile» la cooperazione tra Usa ed Europa.
Anche Sarkozy ha detto di apprezzare molto le nuove concezioni
dell'Amministrazione americana. «Noi non abbiamo il diritto
di perdere - ha sottolineato - È in Afghanistan che si gioca una parte della
libertà del mondo». La comunità internazionale non intende però restare in
silenzio di fronte alle derive sui diritti delle donne e sui diritti umani. Merkel e Sarkozy, padroni di casa
di questo Vertice che ha celebrato i 60 anni della Nato, hanno definito
«inaccettabile» la legge afghana che potrebbe introdurre di fatto lo stupro in
famiglia. «Non siamo disposti a transigere. Nessuno di noi lo è», ha precisato
Sarkozy, includendo quindi anche la musulmana Turchia. Quanto alla presenza
italiana, è stato ieri il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a scendere
nei dettagli. I rinforzi, ha sottolineato, «per il solo periodo elettorale,
saranno 400, che salgono a 440 con gli equipaggi di due nuovi aerei (caccia
Tornado che si aggiungeranno agli altri due già schierati a Mazar-e-Sharif).
«Questi - ha aggiunto - saranno dispiegati entro la fine di luglio». L'Italia
si è impegnata, poi, a inviare tre elicotteri in assetto Medevac, per il soccorso
medico, con i 34 uomini di equipaggio entro la fine di giugno». Per la parte
addestramento l'Italia si è impegnata a portare a 100 il numero dei carabinieri
formatori, che attualmente sono 46. Ma - ha precisato La Russa - «se parte la
nuova struttura Nato di addestramento della polizia locale afghana, a doppio
cappello con gli Usa, l'Italia potrebbe impegnare altri 50 carabinieri, fino ad
un massimo totale di 150». Il totale dell'impegno supplementare italiano è
dunque di 524 uomini che si aggiungono ai 2.665 dispiegati in Afghanistan.
L'aumento del contingente avviene in un momento delicato per la sicurezza delle
forze Isaf, con gli attacchi della guerriglia in aumento man mano che si
avvicina la data delle elezioni. Risale alla settimana scorsa l'ultimo attentato
contro gli italiani: un'autobomba esplosa al passaggio di una pattuglia di
soldati nell'area di Shindand, nella provincia di Herat. Nessun ferito. Il
giorno dopo (sabato scorso) sei esplosioni sono state avvertite nei pressi
della base degli italiani ad Herat, ma non ci sono stati danni né a persone né
a cose.
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FRANCESCO PAOLO CASAVOLA QUALCUNO TRA NOI, DELLE
GENERAZIONI ANZIANE, QUANDO NELLE ANTOLOGIE SCOL... (sezione: Diritti
umani)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Nazionale)) (Mattino, Il (Circondario Sud1)) (Mattino, Il (Salerno))
(Mattino, Il (Circondario Sud2)) Francesco
Paolo Casavola Qualcuno tra noi, delle generazioni anziane, quando nelle
antologie scolastiche si leggevano pagine di classici stranieri, ricorderà de
«I miserabili» di Victor Hugo il piccolo Gavroche che porta due bambini al
riparo dal freddo e dalla pioggia, ma non dai topi, nel ventre di quel rudere
napoleonico che era l'elefante della Bastiglia. Nella gelida primavera del
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Un mondo senza atomiche (sezione: Diritti
umani)
Un mondo
senza atomiche L.C., 05 aprile 2009, 18:08 Il punto internazionale Affermando
che la 'leadership morale è più potente di qualsiasi arma', Barack Obama, che ha già firmato la chiusura di Guantanamo e messo al bando la
tortura nelle prigioni della Cia, ha detto oggi a Praga che gli Stati Uniti,
come 'unica potenza nucleare ad avere usato la bomba atomica', hanno 'la
responsabilità morale di agire' per liberare il pianeta dagli arsenali nucleari
Un mondo senza armi nucleari. Il presidente Barack Obama ha lanciato
oggi da Praga, davanti ad una folla entusiasta, un'altra delle sue sfide
apparentemente impossibili. E lo ha fatto evocando la Primavera di Praga e la
Rivoluzione di Velluto come simboli di sogni audaci (come era stata la sua
candidatura alla Casa Bianca) che sono poi diventati realtà. Affermando che la
'leadership morale è più potente di qualsiasi arma', il presidente, che ha già
firmato la chiusura di Guantanamo e messo al bando la tortura nelle prigioni
della Cia, ha proclamato oggi in un discorso ricco di valori simbolici - ha
citato anche il Muro di Berlino e il famoso viaggio di John Kennedy in Europa
nel 1961 - che gli Stati Uniti, come 'unica potenza nucleare ad avere usato la
bomba atomica', hanno 'la responsabilità morale di agire' per liberare il
pianeta dagli arsenali nucleari. 'La Guerra Fredda è finita, ma ci ha lasciato
in eredità migliaia di ordigni nucleari - ha detto Obama - mentre il pericolo
di una guerra nucleare è sparito, è paradossalmente aumentato quello di un
attacco nucleare' da parte di terroristi o di nazioni canaglia. Obama ha
annunciato una serie di 'passi concreti' per trasformare in realtà il sogno di
un mondo senza più bombe atomiche: la ripresa dei negoziati con la Russia per
un nuovo trattato sul disarmo entro la fine dell'anno (quando scadrà lo Start);
la ratifica negli Usa del Trattato sul Bando di ogni tipo di Test Nucleare; un
nuovo trattato internazionale che metta fine alla produzione di materiale
fissile utilizzabile per ordigni; un vertice globale sulla sicurezza nucleare.
E numerose altre iniziative. Il discorso di Obama contro la proliferazione
nucleare, programmato da tempo, è stato preceduto oggi a Praga, di poche ore,
dal test missilistico da parte della Corea del Nord che ha fatto scattare le
accuse Usa di 'provocazione' e la convocazione del consiglio di sicurezza
dell'Onu. Obama ha accusato la Corea del Nord di avere 'violato tutte le
regole' e ha sollecitato 'una forte risposta internazionale'. Il presidente Usa
ha avuto buon gioco nell' osservare che l'azione della Corea del Nord conferma
'quanto sia urgente' affrontare il tema della proliferazione nucleare. E quanto
resti attuale il progetto di uno scudo anti-missile (la Repubblica Ceca è
destinata ad ospitare la stazione radar del controverso programma). Obama ha
incluso nella equazione anche l'Iran: finché Teheran non avrà fatto 'una chiara
scelta' e non avrà rinunciato al suo programma nucleare gli Stati Uniti
'andranno avanti col sistema difensivo anti-missile'. Praga ha offerto uno
scenario perfetto a Obama per il suo discorso. Sia dal punto di vista
scenografico (tra gli striscioni sventolati sulla Piazza del Castello c'era
anche uno con la scritta tricolore 'Obama, Sorry for Berlusconi'), che sotto il
profilo del richiamo storico. Il paladino della audacia della speranza,
tornando alle immagini più efficaci della sua campagna elettorale, ha ricordato
il 'sogno impossibile' dei ragazzi della Primavera di Praga scesi nelle strade
per proclamare 'che la libertà è un diritto per tutti, a prescindere da quale
parte del Muro viviamo, a prescindere dall' aspetto che abbiamo'. Scesi nelle
strade per dimostrare che 'una protesta pacifica può scuotere le fondamenta di
un impero'. E così, intrecciando i sogni di libertà dallo stalinismo ai sogni
di libertà dal razzismo, evocando 'i fantasmi del '68' e la 'Rivoluzione di
Velluto' (ha incontrato anche l'ex-presidente Vaclav Havel), il candidato che
ha promesso di cambiare l'America e il mondo ha cercato oggi sulla Piazza del
Castello di mantenere la parola: liberare il mondo dall'incubo nucleare,
secondo Obama, non è più un sogno proibito.
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Cartoon on the bay: i drammi del mondo nei film per
bambini. I cartoni animati del 2009 parlano di mafia, guerra, immigrazione, diritti
delle donne (sezione: Diritti umani)
Apr 09 5
Cartoon on the bay: i drammi del mondo nei film per bambini. I cartoni animati
del 2009 parlano di mafia, guerra, immigrazione, diritti delle donne Pubblicato
da Ernesto Siciliano alle 21:36 in Nuovi media, Scenari dei Media Si è appena
concluso "Cartoon on the bay: Pulcinella awards 2009". Su
TvBoomerang, blog di Elena Redaelli, ci sono i nomi dei vincitori dei Pulcinella
Awards, concorso articolato in sedici categorie. In questa pagina, il servizio
che ho realizzato per 9 Colonne per raccontare la dimensione dell'impegno
sociale di questa tredicesima edizione del più importante festival italiano
dell'animazione e della multimedialità. (Le altre inchieste sul mondo della
televisione si trovano nella sezione Scenari dei Media) Lo spettacolo più amato
dai bambini salverà il mondo? L'impegno sociale trova spazio in una delle
vetrine commerciali più importanti della RAI. "Cartoon on the bay:
Pulcinella awards 2009", manifestazione che la società che gestisce gli
affari della TV pubblica, RAI Trade, ha organizzato quest'anno dal 2 al 5
aprile a Rapallo, Portofino e Santa Margherita ligure, ha lanciato anche messaggi
di valore civile su temi spinosi: la criminalità, l'immigrazione, la guerra, i
diritti delle donne. Il ruolo pedagogico è peraltro connaturato ad un festival
che si occupa di cartoni animati, fumetti e videogiochi e si rivolge ai bambini
ed ai ragazzi. Lo svolgono in modo istituzionale le sezioni educational del
concorso Pulcinella Awards, evento centrale della kermesse. La giuria della
tredicesima edizione della gara quest'anno era formata da Alice Cahn
,vicepresidente del canale Cartoon Network, Jens Opaz ,produttore esecutivo
dell'emittente tedesca KI.KA., Luis Alberto Gonzales Nieto, vicepresidente
dell'istituto cubano di arte e cinema, dal critico cinematografico Andrea
Piersanti e dallo scrittore Vincenzo Cerami. A loro è spettato il compito di
scegliere i programmi da premiare in 16 categorie, dalle serie TV ai progetti
multimediali ed interattivi. Tra le proposte, anche una serie di contenuti di
drammatica attualità, candidati a ricevere la statuetta Pulcinella Award ideata
dallo scenografo Emanuele Luttazzi come "miglior film educativo e
sociale-Premio Unicef" e "migliore pubblicità educativa". Due
fiction di queste sezioni trattano con il linguaggio poetico del disegno
animato il fenomeno sociale che sta cambiando gli equilibri demografici e
culturali del mondo: l'emigrazione dai paesi più poveri verso l'occidente. Il
corto irlandese Piroghe, di Alice Bohl, lo affronta in modo malinconico,
raccontando la vicenda di due sans papiers, immigrati senza documenti che
vivono a Parigi e sono costretti dalle autorità a rientrare nei loro paesi
d'origine. Infonde fiducia nel futuro invece Birima son of Africa, il film
creato da Giorgio Ghisolfi per segnalare un'alternativa all'esodo. Con la
collaborazione del musicista senegalese Youssou N'Dour, il regista italiano ha
realizzato un'originale spot per il Micro Credito, il prestito concesso ad
interessi zero agli africani che vogliono avviare un'attività nelle loro terre.
Lo stesso cantante è il testimonial ,stilizzato con la grafica animata, del
messaggio che promuove il filantropico sistema di finanziamento. Gli effetti
tragici della guerra nei Balcani sono denunciati da Nevai Vanec e Filip Rozic,
autori di un mini spot sulle mine antiuomo disseminate nella ex-Jugoslavia
durante i conflitti degli anni 90. Ancora oggi questi strumenti di morte
infestano il 2 per cento del territorio croato. Dal 1995, anno in cui è finita
la guerra, centinaia di persone, sopratutto bambini che giocavano, sono morti
calpestando i punti in cui sono sotterrate. Una calamità sociale italiana, la
mafia, è stata protagonista di un evento fuori concorso. Protagonisti della
conferenza sono stati gli animatori siciliani Antonino Pirrotta e Giampiero
Randazzo, titolari della Grafimated Cartoon. Da un quarto di secolo i due
autori conducono una battaglia contro la Piovra attraverso il loro lavoro. Il
progetto a cui stanno lavorando adesso è un lungometraggio animato sulla
vicenda di Paolo Borsellino e Rita Atria tratto dal fumetto di Silvestro
Nicolaci 'La favola di Palermo''. La storia reinventa il rapporto tra la
ragazza diciassettenne che denunciò gli assassini del padre e del fratello e si
tolse la vita dopo la strage di via D'Amelio morì Borsellino, con cui aveva
stabilito una collaborazione. Nella favola-cartone, la bambina Rita ed il suo
amico Paolo riescono a sconfiggere la strega mafiosa e a risvegliare le
coscienze dei palermitani. "E' quello che vorremmo fosse veramente
successo'', commenta Pirrotta. Gli appelli civili non sono partiti solo dai
film presentati alla rassegna, in o fuori concorso. La maggior parte degli
artisti giunti nel Golfo del Tigullio ha sottoscritto un originale
manifesto-fumetto per protestare contro una legge afghana che di fatto
autorizza lo stupro. Il disegno raffigura una Superdonna. E' il simbolo creato
per l'occasione per censurare la disposizione approvata dal governo del paese
asiatico che obbliga le donne ad avere rapporti sessuali con il marito e
impedisce loro di cercare lavoro, istruirsi o farsi visitare da un medico,
senza aver prima il permesso del consorte. Tra gli altri, hanno firmato questo
emblema di civiltà i disegnatori Enzo D'Alò e Anna Laura Cantone, lo
sceneggiatore Vincenzo Cerami, la delegata di RAI Cinema Caterina D'Amico e la
ballerina Liliana Cosi. "E' una legge, quella talebana', che purtroppo -ha detto Vincenzo Cerami- ci dice
quanto ancora sarà lunga e sanguinosa la guerra di liberazione della donna, in
quei territori, ma anche in gran parte del pianeta. Ci siamo illusi pensando
che con la globalizzazione e gli scambi internazionali crescesse la civiltà e
si radicassero i valori della Carta dei diritti umani scritta
sessanta anni fa. Questa legge di Karzai ci deprime e ci preoccupa: ancora una
volta la speculazione politica e la strumentalizzazione religiosa calpestano la
dignità e l'integrità della donna". D'Alò, che a Rapallo ha presentare la
sua ultima opera per l'infanzia ,Pipi,
Pupù e Rosmarina', ha affemato: "Finalmente, nel mondo, lo spazio delle
donne sta acquistando sempre più velocemente peso. Noi dobbiamo incoraggiare
questa onda', fare in modo che le donne si approprino con la loro fantasia
di spazi sempre maggiori per abbattere l'omologazione esistente. L'animazione è
un mezzo per comunicare con facilità lo stravolgimento e la rottura delle
barriere". E la missione di sostegno alle battaglie civili che può
svolgere il genere più amato dai bambini ritorna anche nelle parole di Alba
Calia, vice presidente di RAI Trade. "Ci sono Paesi- ha detto la
dirigente- dove ancora oggi i diritti delle donne sono allo stato embrionale: i
cartoni animati posso rappresentare uno straordinario veicolo per comunicare
messaggi positivi, modificare anche se in piccola parte gli atteggiamenti
discriminatori oggi presenti". Il sito del festivalIl Link all'emittente
ufficiale di Cartoon on the bay, Arcadia Tv, si trova in questa pagina che
parla dei canali on line di Romanimata
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