Sezione
principale: Diritti umani
Se l'Europa rinuncia al
diritto d'ospitalità ( da "Manifesto,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: della violazione da parte di
persone internate di una legalità rispettosa dei diritti umani. Si tratta
piuttosto della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della
potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri centri
di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di
ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita,
Africa, la crisi picchia i
giovani partono ( da "Manifesto,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: darà vita a ulteriori conflitti e
violazioni dei diritti umani, perciò produrrà nuovi flussi di migranti e di
rifugiati». È la premessa di uno studio appena pubblicato dall'Harvard
international review, a firma di Arno Tanner, docente di Immigrazione
internazionale all'università di Helsinki ed ex senior expert al Consiglio
d'Europa.
Legalità, i bimbi
incontrano le forze dell'ordine ( da "Tempo,
Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: del rispetto dei diritti umani,
della tolleranza, della solidarietà. L'obiettivo è crescere nel rispetto delle
regole, cominciando dalla scuola dell'infanzia». La manifestazione, aperta
dall'intervento della dirigente scolastica Annunziata Marciano, è iniziata con
un incontro con i Vigili del fuoco sul tema della sicurezza;
Risultati e cose ancora da
fare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che descriveva situazioni in atto
poco prima delle guerre di secessione, quando un bianco aveva diritto di vita e
di morte su qualsiasi individuo di pelle scura... Schiavo! Ma oggi la parte
migliore dell'umanità può essere fiera dei risultati raggiunti, perché è bene
in vista la prova concreta dei risultati raggiunti in tema di parità dei
diritti umani.
Nostra Signora dei diritti
umani ( da "Sole
24 Ore, Il" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Crimini di guerra Nostra Signora
dei diritti umani di Giorgio Sacerdoti I tribunali penali internazionali sono
all'ordine del giorno. Non si è spenta l'eco del mandato di cattura della Corte
penale internazionale dell'Aja contro il presidente in carica del Sudan Omar
al-Bashir, che viene annunciato, con la presidenza del nostro Antonio Cassese,
Già pronta una citazione
in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il...
( da "Nazione, La (Pisa)"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 15 Già pronta una citazione in
tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il... Già pronta
una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il
suo Bari è uguale (pari-pari) al Pisa di Cerciana memoria. E la sua squadra se
la gioca alla pari con la prima della classe.
INAUGURATA nel Cortile del Podestà la
(
da "Nazione, La (Siena)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umaniAbstract: Arte Contemporanea per i diritti umani». Tre pittori, Eugenio Maria Fontana, Juan Navarro Sanchez e Francesco Roselli (Ros), espongono sul tema della solidarietà e la salvaguardia dei diritti calpestati nell'America Latina. «Fontana ha commentato il critico Giuseppe Ferro rappresenta una grande varietà di temi narrativi, come la natura e la realtà circense.>
ROMA Le schede scrutinate
sono circa il 60% quando il partito del premier Erdogan, Akp, sce...
( da "Messaggero, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in primo luogo quelle sui diritti
umani. Tra l'altro, una vittoria ampia, darebbe a Erdogan la forza di
concludere i negoziati con il Fondo monetario internazionale (Fmi) finalizzati
alla concessione alla Turchia di un prestito da 25 miliardi di dollari e di far
digerire al popolo turco le relative condizioni.
PARLAMENTO EUROPEO: CON
OBAMA NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO EURO-ATLANTICO
( da "marketpress.info"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e rinnovare le strategie di difesa
e promozione dei diritti umani e della democrazia nella regione. Confermano la
disponibilità dell´Ue a partecipare alla ricostruzione dell´Iraq, con
particolare impegno rivolto alla tutela dello Stato di diritto, al rispetto dei
diritti umani e allo sviluppo economico della paese.
Verso l'Ue: le questioni
che scottano Gli armeni Lo sterminio negato
( da "Corriere della Sera"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: anni chiede invano diritti che in
Europa sono basilari: la tutela della propria lingua e l'autonomia Diritti
umani IlritardodiAnkara In Turchia si può essere processati e incarcerati per
reati d'opinione («attività antiturche»). Le donne non hanno ancora raggiunto
la parità I militari Democrazia fragile Una lunga storia di colpi di Stato
caratterizza le vicende recenti del Paese.
Se l'Europa rinuncia al
(
da "Manifesto, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umaniAbstract: della violazione da parte di persone internate di una legalità rispettosa dei diritti umani. Si tratta piuttosto della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri centri di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita,>
Usa, un fondo per salvare
il giornalismo ( da "Affari
Italiani (Online)" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: altro di diritti umani, e altri
donatori. A guadagnarci saranno tutti: la squadra sarà rigorosamente
nonpartisan e le inchieste saranno a disposizione e riproducibili da chiunque
nel momento stesso in cui saranno pubblicate sul sito. Il motivo è che il giornalismo
investigativo sta morendo, ha spiegato la fondatrice dell'Huffington Post,
TESTAMENTO BIOLOGICO:
GASPARRI, FINI SA CHE SUA POSIZIONE
( da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura'', spiega Gasparri. Allo
stesso tempo, prosegue il senatore Pdl, ''crediamo che l'alimentazione,
l'idratazione debbano essere considerate un diritto e non una cura ne
discuteranno adesso i colleghi alla Camera ma credo che alcuni paletti di fondo
siano largamente prevalenti nel Pdl, anche Fini onestamente nel suo intervento
ha detto ci possono essere posizioni minoritarie
Doha/ Gruppi umanitari
contro protezione araba a leader ( da "Virgilio
Notizie" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Una coalizione mediorientale di
gruppi per la difesa dei diritti umani ha lanciato un'appello ai membri della
Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar per un vertice annuale, affinché non
proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il
documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente
Omar al-Bashir,
All'Itc De Franchis
Assemblea con Ginocchio ( da "Caserta
News" del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la Pace e i Diritti umani, quali:
l'Acqua bene comune, ( da poco si era appena celebrata la giornata mondiale
dell' acqua) risorsa che a causa degli enormi sprechi e dell'uso improprio che
ne fa l' uomo si va sempre più esaurendo, con il rischio che si arriverà un
giorno a fare le guerre per l' Acqua, già considerata per le multinazionali che
vorrebbero privatizzarla,
Doha, incurante del
mandato d'arresto Bashir partecipa a summit Lega Araba
( da "Stampaweb, La"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: coalizione mediorientale di gruppi
per la difesa dei diritti umani ha intanto lanciato un?appello ai membri della
Lega araba affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità
commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur
non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte penale
internazionale di crimini di guerra e contro l?
DOHA/ GRUPPI UMANITARI
CONTRO PROTEZIONE ARABA A LEADER SUDANESE
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Una coalizione mediorientale di
gruppi per la difesa dei diritti umani ha lanciato un'appello ai membri della
Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar per un vertice annuale, affinché non
proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il
documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente
Omar al-Bashir,
Disabilità, una mostra a
Palazzo Giordani ( da "Gazzetta
di Parma Online, La" del
30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani. Attraverso scritti,
immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e
ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa,
proiettando uno sguardo verso il futuro. All?inaugurazione saranno presenti il
presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma
Danilo Amadei e il presidente dell?
GB/ NUOVI LEGGI PER
AUMENTARE CONGEDI PARENTALI DEI PAPÀ
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Commissione per i diritti umani e
le uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi
sui congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella
conquista di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e
che presto arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo
la nascita di un figlio rappresenta una "
Dall'esclusione
all'inclusione. La situazione dell'integrazione delle persone disabili in una
mostra a Parma ( da "Sestopotere.com"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani. Attraverso scritti,
immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e
ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa,
proiettando uno sguardo verso il futuro. All?inaugurazione saranno presenti il
presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma
Danilo Amadei e il presidente dell?
La legge della vita
( da "Foglio, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: della difesa dei diritti umani.
Però in Spagna quando si dibattono questi temi viene sempre tirata in ballo la
chiesa. Mi piacerebbe che ci fosse una classe intellettuale, se non politica,
meno ideologizzata”. Invece fa molta notizia il fatto che un consigliere
comunale socialista di un paesotto in provincia di Siviglia abbia aderito alla
manifestazione.
Gb/ Nuovi leggi per
aumentare congedi parentali dei papà
( da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Commissione per i diritti umani e
le uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi
sui congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella
conquista di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e
che presto arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo
la nascita di un figlio rappresenta una "
Articolo 21 insieme a noi
per i Diritti Umani ( da "Articolo21.com"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Articolo 21 insieme a noi per i
Diritti Umani di Barbara Terenzi* Articolo 21. Liberi di ha nominato Tana De
Zulueta rappresentante dell'associazione all'interno del Comitato per la
Promozione dei Diritti Umani. Alla nostra comunicazione risponde Barbara
Terenzi, coordinatrice del comunicato stesso.
CAMBOGIA/ KHMER ROSSI, IL
TORTURATORE 'DUCH' DI FRONTE A GIUDICI
( da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il torturatore 'Duch' di fronte a
giudici di Apcom Per accusa, partecipò a torture inflitte ad almeno 12.380
persone -->Roma, 30 mar. (Apcom) - E' cominciata la fase finale, nella
capitale cambogiana Phnom Penh, del processo a Kaing Guek Eav, meglio noto come
'Duch', capo del centro torture S21 durante il regime dei khmer rossi in
Cambogia.
Moraru: "Il batem pe
Cioaca pana spune unde este Elodia"
( da "Romania Libera"
del 30-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: obtinerea de probe prin tortura si
alte aberatii sunt condamnate de organizatiile neguvernamentale Tatiana Dabija
Marti, 31 Martie 2009 » In noul Cod de Procedura Penala se prevede ca probele
ce decurg din probe obtinute nelegal, chiar si prin tortura, pot fi folosite in
procesele penale, constata cu indignare mai multe ONG-uri din domeniul
justitiei.
Contestò Olimpiadi
condannato a 6 mesi ( da "City"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Contestò Olimpiadi condannato a 6
mesi È stato condannato a sei mesi di prigione Matt Pearce, l'inglese che il
giorno dell'inaugurazione contestò le Olimpiadi cinesi arrampicandosi sul ponte
Tsing Ma di Hong Kong ed esponendo due striscioni rossi su cui era scritto:
"Il popolo della Cina vuole la libertà dall'oppressione" e
"Vogliamo diritti umani e democrazia". 31 marzo 2009
Cambogia/ Khmer Rossi, il
torturatore 'Duch' di fronte a ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: capo del centro torture S21 durante
il regime dei khmer rossi in Cambogia. L'imputato, accusato di crimini contro
l'umanità, omicidio e tortura, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal
Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie
responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini.
Si inaugura questa sera al
cinema Lumière (via Azzo Gardino 65, ore 21; infoline: tel. 051 2194...
( da "Leggo"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 051 2194808) la sezione cinema del
festival Human rights nights. Sullo schermo I Bring What I Love, con il
cantante senegalese Youssou Ndour, star del panorama musicale mondiale e icona
della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a inaugurare il
concorso della nona edizione del festival.
I medici: Denunciare i
clandestini? Inaccettabile ( da "Giornale
di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: quando potrai renderti conto di
come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in
particolare dell'infanzia e della maternità. Si sostiene che questo ddl non
obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per
essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di
vaccinazione.
eletti i delegati
all'assemblea nazionale ( da "Nuova
Sardegna, La" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: associazione per la difesa dei
diritti umani Paolo Pobbiati (nella foto). Durante la riunione sono state
discusse le mozioni che animeranno il confronto interno durante l'assemblea
nazionale. Dal suo canto Paolo Pobbiati ha illustrato il piano strategico internazionale
di Amnesty per i prossimi sei anni e il collegato programma di attività a
livello nazionale.
marcello buiatti incontra
i ragazzi delle medie superiori ( da "Tirreno,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ambito del progetto regionale
"Razza Umana, tutti i diritti umani per tutti" - è parte del
programma preparatorio al concorso per studenti bandito dalla Tavola della
Pace. Gli studenti vincitori del concorso potranno partecipare al meeting nazionale
delle scuole di pace "Stelle di Pace" che si svolgerà ad Assisi l'8 e
il 9 maggio.
Il governone delle colonie
inquieta Usa ed Europa ( da "Manifesto,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: organizzazioni israeliane e
palestinesi e il rapporto presentato dal relatore speciale dell'Onu per i
diritti umani Richard Falk. Il governo della trojka Netanyahu-Barak-Lieberman,
include una trentina di ministri e sette vice ministri: un numero così elevato
che ci sarà bisogno di un nuovo tavolo per le riunioni di governo, ha notato
con sarcasmo il sito web del quotidiano Ha'aretz.
Guantanamo, garzòn apre
un'inchiesta sui casi di tortura ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sottoposto alla giustizia spagnola
da un'associazione locale che si occupa di diritti umani, è stato assegnato a
Baltazar Garzón, l'agguerrito giudice diventato famoso in tutto il mondo nel
1998 per l'arresto del Generale Pinochet. I sei esponenti del precedente
governo americano sono Alberto Gonzales, ex Ministro della Giustizia;
UE, PIANO D'AZIONE PER I
DIRITTI D'AUTORE ( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: AZIONE PER I DIRITTI D´AUTORE
Bruxelles, 31 marzo 2009 - Il Consiglio Affari generali e Relazioni esterne
della Ue ha adottato il nuovo piano d´azione 2009-2012 per la lotta alla
violazione dei diritti di proprietà intellettuale, rende noto l´Ice. La
Commissione e gli Stati membri Ue si sono accordati sulla necessità della
concentrazione sulle aree principali del piano d´
LA CAMPAGNA ITALIANA
CONTRO LE MINE CELEBRA LA IV GIORNATA INTERNAZIONALE SULLE MINE
( da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 00-12. 00: incontro ?Gioventù in
azione: i giovani in difesa dei diritti umani?, presso la Sala della
Protomoteca in Campidoglio con il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e circa 200
studenti. Campagna Italiana Contro le Mine ? Onlus. . <<BACK
C'È CHI FA del proprio
talento l'ambasciatore delle proprie ide...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: star del panorama musicale mondiale
e icona della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a
inaugurare il concorso filmico della nona edizione del festival "Human
Rights Nights": appuntamento alle 21 al Cinema Lumière (via Azzo Gardino,
65) con la proiezione di "Youssou N' Dour: I Bring What I Love" di
Elizabeth Chai Vasarhelyi.
Amnesty
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Maria Rosaria De Miglio di Sassari e
Bonaria Piras di Tortolì, nonché del responsabile di Amnesty per Sardegna, Gian
Mario Manca. Questo è quanto scaturito dalla riunione tenuto domenica a
Oristano, alla quale ha partecipato anche il presidente nazionale
dell'associazione per la difesa dei diritti umani, Paolo Pobbiati.
TEATRO Mario Perrotta al
Testori con lo spettacolo Italiani cincali!
( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Alle 21, presso il teatro Testori
di viale Vespucci, sarà presentato lo spettacolo teatrale Italiani cìncali!
(Parte prima: minatori in Belgio)' di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta (nella
foto). Lo spettacolo è inserito all'interno della manifestazione Forlì per i
diritti umani'. Ingresso gratuito.
Londra, maternità più
brevi A casa resta papà ( da "Unita,
L'" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: uguaglianza ed i diritti umani. Al
momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove mesi di congedo, con
le prime sei settimane retribuite con il 90% della paga ed un contributo base
di 117,18 sterline alla settimana per il periodo rimanente. Per i padri è
previsto soltanto un congedo breve di due settimane retribuito settimanalmente
con 117,
Economia
( da "Libertà"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: uguaglianza ed i diritti umani
secondo la quale le attuali norme sul congedo di maternità discriminano contro
le donne e scoraggiano i datori di lavoro ad impiegarle. Al momento in Gran
Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove mesi di congedo, con le prime sei
settimane retribuite con il 90% della paga ed un contributo ordinario di 117,
Liceo Farnesina Per cinque
giorni gli studenti fanno i delegati Onu
( da "Giornale.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani. Le risoluzioni dei
ragazzi sono state proposte, discusse, modificate. E quelle approvate
arriveranno oggi in plenum, per il voto finale. Proprio come avviene nel vero
Palazzo di vetro. «All'estero - spiega Francesco Donat, 22 anni, ex-allievo del
"Farnesina", studente universitario di Economia - da 60 anni si
organizza questo tipo di simulazioni nelle scuole,
Pavia, il tema dei diritti
umani nel mondo in una rassegna di film al cinema Corallo
( da "Provincia Pavese, La"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il tema dei diritti umani nel mondo
in una rassegna di film al cinema Corallo PAVIA. I diritti umani nel mondo. E'
il tema anche della rassegna organizzata al cinema Corallo dal Centro Servizi
Volontariato per sensibilizzare il pubblico sull'argomento e documentare qual è
la situazione nei cinque continenti attraverso pellicole e video (
Povertà, appello al G20:
servono misure urgenti ( da "Affari
Italiani (Online)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e della giustizia
economica e sociale, con una particolare attenzione alla difesa dei diritti
dell'infanzia e si rivolge ai governi del G20 che il 2 aprile si incontreranno
a Londra. "La crisi globale va guardata in faccia. Ha un volto umano insiste
l'organizzazione -, quello dei 46 milioni di poveri che si aggiungono ai 100
milioni già previsti entro il prossimo anno
Erdogan e la nuova Turchia
( da "Avvenire"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ai sostenitori dei diritti umani
che si possono cercare le ragioni dell' «avvertimento» ( come titolano alcuni
giornali) inviato domenica dagli elettori al primo ministro. Ma le ragioni
principali stanno probabilmente nell'irritazione crescente con la quale
lavoratori ( i disoccupati sono aumentati di circa 800mila nel giro di un
anno),
Cambogia, alla
sbarra: è entrato nel vivo il dibattimento
( da "Avvenire"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è imputato per crimini contro
l'umanità, crimini di guerra, tortura e omicidio premeditato. Ieri in aula si è
presentato con una camicia bianca a righe: ha salutato i giudici all'orientale,
con le mani giunte, quindi ha risposto cortesemente alle domande sulla sua identità
e ha ascoltato la lettura del capo di imputazione.
Gaeta abbraccia la
Palestina ( da "Denaro,
Il" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è risvegliata ai valori che tre
secoli di coscienza laica avevano creato: i diritti umani e sociali, la pace
tra le nazioni, il dialogo invece della guerra e l'assenso collettivo contro le
derive individuali. Certo il mondo è pieno di governi tiranni. Ma lo è
soprattutto dove la spogliazione nei secoli ha portato la degradazione della
vita, della società e della politica.
COMUNICAZIONE. Si apre
domani a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo
( da "HelpConsumatori"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il post giornalismo e i nuovi
linguaggi della comunicazione, e la libertà dei giornalisti in rapporto alla
pubblicità. Saranno poi dedicati ampi spazi all'informazione in prima linea
contro le mafie, ai new media e alle nuove frontiere dell'informazione, e al
"giornalismo degli altri", su diritti umani e libertà di stampa. 2009
- redattore: VC
CAMBOGIA/ LEADER KHMER
ROSSI DUCH AMMETTE I SUOI CRIMINI
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ex professore di matematica
supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra
uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai
torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro
con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti.
SOCIALE/CAMERA:
CRIMINALITA', GIOVEDI' SEGUITO AUDIZIONE
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la connessa pdl 1780 firmata da Di
Pietro sulla revisione di sentenze di giudici italiani a seguito di
pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell'uomo. L'apposito Comitato
sui diritti umani della Esteri domani pomeriggio sviluppera' l'indagine conoscitiva
condotta da tempo in merito ascoltando Osvaldo Alfonso Valdes, ex presidente
del partito liberale democratico cubano.
Cambogia/ leader Khmer
rossi Duch ammette i suoi crimini
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ex professore di matematica
supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra
uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai
torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al
centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei
vietnamiti.
Immigrati, 500 dispersi
nel Mediterraneo: "No all'indifferenza" Dolore e sconcerto per la
tragedia al largo delle coste libiche. Padre Giovanni La Manna (Centro
Astalli): "È indisp ( da "Dire"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dove migliaia di persone non
riescono a sopravvivere a causa della mancanza dei piu' elementari diritti
umani. C'e' un'umanita' che chiede all'Europa aiuto e protezione da guerre e
sanguinose dittature alla quale non si puo' restare indifferenti. È indispensabile
creare un canale umanitario, sicuro e fuori dai traffici clandestini che
permetta di esercitare il diritto d'asilo".
"Fronte del porto.
Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia": è questo i titolo
d... ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: affermazione dei diritti umani. In
questi mesi, in particolare, si sta interrogando sul rispetto dei diritti delle
popolazioni migranti che giungono al Porto di Venezia. L'ultimo dramma della
disperazione risale appena alla scorsa settimana, quando allo scalo commerciale
di Marghera un afghano di trent'anni è stato ritrovato cadavere,
IMMIGRATI/ DI GIOVAN
PAOLO: CEI PARLA MA GOVERNO NON SENTE
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: stenti e molte volte di tortura nel
Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo
è stato del tutto snaturato". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di
Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. "Serve offrire
l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre
ambasciate -
"La Scuola adotta i
diritti umani" alla Pascoli ( da "Caserta
News" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Pace e i Diritti umani, a cura
dell'ospite testimonial della giornata: l' Ambasciatrice e cantautrice
internazionale della Pace Agnese Ginocchio, con la presentazione del
video-canzone dal titolo: "Tutti i Diritti Umani di e per tutti gli
uomini". Agnese Ginocchio inoltre ha espresso parole di compiacimento alla
Dirigente scolastica Clemente e alle docenti Menditto e Gravante per l'
L'ANPI SOLIDALE CON MILANO
MEDAGLIA D'ORO DELLA RESISTENZA ( da "Articolo21.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e serena convivenza
civile, misconosciuti e contrastati da “Forza Nuova” con fomentazioni di odio,
razzismo e violenza contro persone, simboli e luoghi della memoria della
Resistenza. La Segreteria Nazionale dell?ANPI si rivolge a tutti i suoi
Comitati provinciali e regionali,
Immigrati/ Di Giovan
Paolo: Cei parla ma governo non sente
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: cercando di sfuggire ad un destino
di fame, stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi
molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato".
"Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese,
attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo -.
Immigrati/ Di Giovan
Paolo: Cei parla ma Governo non sente.
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: stenti e molte volte di tortura nel
Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo
è stato del tutto snaturato". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di
Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. "Serve offrire
l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre
ambasciate -
Onu: "Legge afghana
autorizza lo stupro delle mogli ". Frattini: "Va bloccata"
( da "Rai News 24"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ottenuto dagli attivisti per i
diritti umani solo con grandi difficoltà. Clinton: preoccupazione per i diritti
delle donne I diritti delle donne in Afghanistan sono un motivo di
"assoluta preoccupazione" per gli Usa. Lo ha detto il segretario di
Stato Usa Hillary Clinton, in un incontro stampa all'Aja.
Rapporto Ue: allarme
omofobia. Discriminazioni e attacchi
( da "Rai News 24"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Agenzia europea per i diritti
umani, che lancia un appello ai responsabili politici dell'Ue affinchè
migliorino la legislazione sull'uguaglianza. "L'attuale situazione in
Europa rappresenta un problema", afferma il rapporto, che mette in risalto
come omosessuali e transgender siano oggetto di commenti umilianti, insultanti
e atteggiamenti che possono arrivare agli attacchi fisici.
Sequestro di merce
contraffatta a Verona ( da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La violazione dei diritti di
proprietà intellettuale è stata confermata, attraverso specifiche perizie
tecniche, da parte delle società legittime titolari dei marchi e dei disegni
industriali. La società importatrice è stata denunciata alla competente Autorità
Giudiziaria.
Il "mea culpa"
di Duch ( da "AprileOnline.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dove oltre 15 mila prigionieri
furono torturati e uccisi. Duch, 66 anni, ha parlato brevemente nel secondo
giorno del processo che lo vede accusato di crimini di guerra e contro
l'umanità, tortura e omicidio premeditato. Oltre alla piena assunzione di
responsabilità, ha colto l'occasione per scusarsi: "Non vi chiedo di
perdonarmi ora ma spero che lo farete in seguito"
Le donne di Bush e quelle
di Obama ( da "AprileOnline.info"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: hanno autorizzato la tortura e la
creazione di carceri segrete, hanno giudicato "obsolete" le
convenzioni di Ginevra, hanno permesso le intercettazioni abusive, hanno
ampliato i poteri del presidente fino a farne una sorta di dittatore latinoamericano.
Fin dai primi giorni della sua presidenza Barack Obama ha ripudiato tutte
queste dottrine (
Europee/ Giulietto Chiesa
corre in Lettonia per minoranza ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Per la Difesa dei Diritti Umani in
una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo
riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata
sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di
Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il
rispetto dei diritti delle minoranze in Europa"
India/ Dalai Lama: i
giornalisti devono poter andare in
( da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: disperata del rispetto dei diritti
umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un
pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi
attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà
in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs
Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi)
IMMIGRATI/ MARCENARO:
GOVERNO RIFERISCA SU TRAGEDIA DI IERI
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: presidente della commissione
Diritti umani, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama dove ha chiesto
"al Presidente di invitare il governo a riferire al più presto nell'Aula
del Senato su quanto è accaduto e di dar luogo a una discussione che veda il
Senato italiano pronunciare una parola su queste tragedie
dell'immigrazione".
EUROPEE/ GIULIETTO CHIESA
CORRE IN LETTONIA PER MINORANZA RUSSA
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Per la Difesa dei Diritti Umani in
una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo
riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata
sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di Pietro-Occhetto
- afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei
diritti delle minoranze in Europa"
INDIA/ DALAI LAMA: I
GIORNALISTI DEVONO POTER ANDARE IN TIBET
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: disperata del rispetto dei diritti
umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un
pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi
attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà
in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs
Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi)
DAI VESCOVI 300 MLN A
FAMIGLIE POVERE BERLUSCA AL SUMMIT: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010 20 MLN DI
POSTI DI LAVORO IN MENO LA CASSAZIONE: NIENTE IMMUNITÀ PER BOSSI CHIESA
( da "Dagospia.com"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei Diritti Umani in una Lettonia
Unita'". "Si tratta di una decisione - spiega l'eurodeputato
indipendente nel gruppo Pse - che mi consente di portare avanti la mia
battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa. Nel caso
specifico, delle minoranze prevalentemente di lingua russa che non hanno ancora
ottenuto pieno diritto di cittadinanza nei paesi del Baltico"
Afghanistan/ Pollastrini:
Notizie agghiaccianti, ora ( da "Virgilio
Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sui diritti umani delle donne non è
permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e istituzioni".
Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione internazionale a
sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro
Paese perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'
AFGHANISTAN/ POLLASTRINI:
NOTIZIE AGGHIACCIANTI, ORA MOBILITARSI
( da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sui diritti umani delle donne non è
permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e istituzioni".
Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione internazionale a
sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro
Paese perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'
( da "Manifesto, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
UE Lampedusa
simbolo della negazione Se l'Europa rinuncia al «diritto d'ospitalità» Gilbert
Achcar Il centro di identificazione ed espulsione di immigranti «illegali» a
Lampedusa è diventato il simbolo del trattamento riservato ai «boat people» del
continente africano da parte della Fortezza Europa. Questa «illegalità» degli
immigranti non è ciò che viene proclamato o fatto passare attraverso formule
come «stranieri in situazione irregolare». È un'illegalità decretata in virtù
di una categorizzazione frutto di un'Europa che ha quasi abolito l'immigrazione
«legale» delle persone provenienti dal continente africano. Non si tratta della violazione da parte di persone internate di una legalità
rispettosa dei diritti umani. Si tratta piuttosto della conseguenza di una negazione dei
diritti umani da parte
della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri
centri di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di
ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita, quello che
Emmanuel Kant definiva «il diritto dello straniero, una volta arrivato in un
territorio di altri, a non essere trattato come un nemico». Il «diritto di
visita», ossia il diritto alla libera circolazione, che l'Europa riconosce ai
cittadini dei paesi ricchi accolti senza bisogno di visto, viene negato ai
cittadini dei paesi poveri - quegli stessi paesi che aveva annesso come
colonie, solo qualche decennio fa, assoggettandone le popolazioni. Certo, il
diritto di visita non equivale a un diritto d'accoglienza, come spiegava Kant,
cioè il visitatore non può invocare il diritto di stabilirsi nel paese visitato
e di beneficiare dei vantaggi riservati agli autoctoni. Notiamo tuttavia che
quanti sono contrari al diritto all'immigrazione in virtù di questa distinzione
non fanno in generale nulla affinché sia effettivamente riconosciuto il diritto
di visita, o «il diritto di ospitalità». Inoltre, per i cittadini di paesi
africani non si tratta di un diritto d'accoglienza generico - che pure viene
riconosciuto de facto ai cittadini dei paesi ricchi. Per questi ultimi, lo fa
con il pretesto di una reciprocità che pure non viene accettata come condizione
sufficiente nel caso dei paesi poveri, che accorderebbero volentieri un diritto
d'accoglienza reciproco agli europei. Si tratta piuttosto di un diritto alla
riparazione, in compensazione del saccheggio del continente africano da parte
degli europei, tanto sottoforma del saccheggio diretto esercitato durante il
lungo calvario coloniale che sotto forma del saccheggio indiretto per mezzo
dello scambio ineguale a partire dalla decolonizzazione Un saccheggio e una
soggiogazione che hanno creato il «sotto-sviluppo», come condizione durevole di
cui l'Africa, come il resto del mondo già colonizzato, possono difficilmente uscire
attraverso i loro soli sforzi nel quadro di un sistema mondiale di essenza
gerarchica. In riparazione del lungo saccheggio e dei crimini contro l'umanità che l'Europa e le sue propaggini nelle Americhe
hanno commesso nei confronti dei paesi e delle popolazioni dei continenti
colonizzati, la giustizia elementare esige la combinazione di due azioni: un
diritto di visita senza restrizioni per i cittadini dei continenti più poveri
(oltre che il rigido rispetto del diritto d'asilo per i perseguitati) e un piano
massiccio di finanziamento dello sviluppo e di trasferimento di tecnologia agli
ex paesi colonizzati, accompagnato dalla formazione massiccia dei loro
cittadini, sia all'interno dei paesi interessati che in Europa. Non potendo
riconoscere un diritto d'accoglienza agli ex colonizzati, ossia l'obbligo di
fornire loro un lavoro o un reddito minimo, l'Europa ha il dovere di fornire a
questi paesi un aiuto massiccio, e non le misere briciole che concede loro oggi
per farli uscire dal sottosviluppo. Ponendo come uniche condizioni a questo
aiuto massiccio il rispetto dei diritti umani e la
democrazia, l'Europa finirebbe per realizzare quella «missione civilizzatrice»
che si era ipocritamente attribuita quando imponeva il suo barbaro giogo alle
colonie. Lo sviluppo delle ex colonie è l'unico modo, giusto ed efficace, di
ridurre l'emorragia umana di questi paesi - un'emorragia tanto più grave in
quanto coloro che emigrano sono im maggioranza persone utili allo sviluppo
locale. Un Piano Marshall per le ex colonie sarebbe nello stesso interesse
dell'Europa e dell'umanità tutta. In questi tempi di
grave crisi dell'economia mondiale - una crisi che molti ritengono tanto
profonda, se non di più, della Grande depressione tra la prima e la seconda
guerra mondiale - ci sono due vie certe d'uscita: o una nuova guerra mondiale
come quella che ha messo fine alla depressione degli anni Trenta, strada
fortunatamente impossibile perché annienterebbe l'umanità;
oppure «una guerra contro la povertà» su scala mondiale, uno sforzo della
stessa ampiezza di una guerra mondiale, e non la buffonata così battezzata da
Tony Blair e dai suoi pari - una «guerra» molto particolare, dal momento che
dovrebbe cominciare dalla riduzione massiccia delle spese militari e dalla loro
riconversione per lo sviluppo mondiale. Un'Europa che ritrovasse gli antichi
livelli di crescita potrebbe poi accogliere di nuovo le masse di immigrati del
terzo mondo che la sua demografia rende indispensabili al suo sviluppo.
Torna all'inizio
( da "Manifesto, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
FORTEZZA SCHENGEN
Africa, la crisi picchia i giovani partono Dall'Egitto alla Somalia, il peggioramento
delle condizioni economiche e l'aumento dei prezzi causerà nuove fughe. E nuovi
arrivi in un'Europa sempre più chiusa Rifugiati figli della recessione
mondiale. Uno studio prevede un aumento dei flussi migratori nei prossimi mesi
Vittorio Longhi Mentre il governo italiano adotta politiche sempre più
restrittive e repressive nei confronti degli immigrati, gli esperti
internazionali avvertono che bisogna prepararsi a nuovi, inevitabili esodi dal
continente africano, il più colpito dalla recessione economica, e che bisogna
riconsiderare le politiche di accoglienza. «La crisi mondiale sta incidendo
pesantemente sull'economia africana e sulle risorse alimentari, con forti
aumenti dei prezzi, calo delle esportazioni, difficoltà a trovare investimenti
e finanziamenti dall'estero, crollo del mercato del lavoro. Tutto questo, vista
l'instabilità sociale e politica in Africa, darà vita a
ulteriori conflitti e violazioni dei diritti umani, perciò produrrà nuovi flussi di migranti e di rifugiati». È la
premessa di uno studio appena pubblicato dall'Harvard international review, a
firma di Arno Tanner, docente di Immigrazione internazionale all'università di
Helsinki ed ex senior expert al Consiglio d'Europa. Tanner descrive
alcune delle situazioni in cui la crisi sta avendo gli effetti più drammatici,
come in Somalia, dove il prezzo dei cereali è raddoppiato e il valore dello
scellino si è dimezzato negli ultimi mesi, rendendo quasi impossibile accedere
ai generi di prima necessità per vasti strati di una popolazione già stremata
dalla guerra. O come in Egitto, dove il governo ha mandato la polizia con i
manganelli e i gas lacrimogeni per fermare le manifestazioni contro il rincaro
della farina e impedire gli assalti ai granai. È ovvio che, in mancanza di cibo
e lavoro, le tensioni sono destinate ad aumentare, aggravando le condizioni di
povertà ed esasperando i conflitti interni. Perciò l'unica alternativa è
scappare, verso nord, per quei migranti che Tanner descrive come «i rifugiati
della crisi economica» e che in Europa non dovrebbero essere trattati
indistintamente da irregolari, da «clandestini», ma trovare le stesse forme di
protezione riservate ai rifugiati e alle vittime delle crisi umanitarie.
«I programmi europei di accoglienza vanno riconsiderati e ampliati per
prepararsi alla possibilità di crisi migratorie dall'Africa - spiega -, così
come le politiche europee di asilo devono essere pronte a ulteriori flussi,
assicurando almeno tutele temporanee». Tra le proposte del professore c'è
«l'estensione del mandato dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati
(Unhcr) o l'istituzione di un'organizzazione mondiale sulla Convenzione di
Ginevra, che decida sui diritti dei rifugiati e coordini un sistema adeguato di
suddivisione dell'onere, nell'attribuzione delle quote di reinsediamento,
basate anche sugli indicatori di ricchezza, come il Pil, dei potenziali paesi
di destinazione». Inoltre, Tanner invita a non tagliare gli aiuti e i fondi destinati
alla cooperazione internazionale, come invece sta facendo il governo
Berlusconi: «Una scelta miope quella dei paesi europei che riducono gli aiuti a
causa delle crisi finanziarie interne, perché a lungo andare questo produrrà
flussi di migrazione ancora più elevati verso quegli stessi paesi». Le
previsioni e le osservazioni del docente di Helsinki concordano con quanto
dichiarato dal vicepresidente della Commissione europea e commissario per
Giustizia, Libertà e Sicurezza, Jacques Barrot, dopo l'ultima visita a
Lampedusa e a Malta: «L'aggravarsi della crisi e i suoi primi effetti reali in
Africa avranno un impatto diretto sulle categorie di popolazione più inclini
all'immigrazione», cioè uomini e donne giovani, relativamente istruiti ma senza
prospettive. E in Italia, finora, il persistere dei conflitti africani ha già
fatto raddoppiare le domande di asilo. In base agli ultimi dati diffusi
dall'Unhcr, dal 2007 al 2008 il numero delle richieste è passato da 14mila a
oltre 31mila, facendo raggiungere al nostro paese, per la prima volta, il
quarto posto tra le principali destinazioni dei richiedenti, dopo Stati uniti,
Canada e Francia. L'agenzia Onu precisa che due terzi dei 36mila migranti
sbarcati sulle coste italiane nel 2008 hanno presentato domanda d'asilo e la
metà ha ottenuto una forma di protezione. I paesi di provenienza sono
soprattutto Nigeria, Somalia, Eritrea, Afghanistan, Costa d'Avorio e Ghana.
Tutti luoghi già martoriati da guerre e violenze, che la crisi economica di
certo non risparmierà. 31MILA Tante le richieste d'asilo presentate nel 2008 in Italia, diventato
quarto paese, dopo Stati uniti, Canada e Francia Foto: SPAGNA, IMMIGRATI AL
LAVORO NEI CANTIERI EDILI /FOTO REUTERS
Torna all'inizio
( da "Tempo, Il" del
30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa Formia
Legalità, i bimbi incontrano le forze dell'ordine FORMIA Incontri con i vigili del
fuoco, con la polizia di Stato di Formia e con i carabinieri per parlare della
legalità, un tema scottante e sempre più sentito in questa provincia. Questo è
quanto è stato fatto dagli alunni del primo circolo scolastico di Formia
diretto dalla professoressa Annunziata Marciano, nell'ambito del progetto
«Educazione alla legalità- il poliziotto, il carabiniere..un amico in più».
«Un'iniziativa -ha spiegato la dirigente Annunziata Marciano- che punta a
favorire lo sviluppo della legalità, del rispetto dei
diritti umani, della
tolleranza, della solidarietà. L'obiettivo è crescere nel rispetto delle
regole, cominciando dalla scuola dell'infanzia». La manifestazione, aperta
dall'intervento della dirigente scolastica Annunziata Marciano, è iniziata con
un incontro con i Vigili del fuoco sul tema della sicurezza; i ragazzi
inoltre sono stati ospiti del Commissariato della Polizia di Stato di Formia e
il 27 marzo scorso, come tappa conclusiva, hanno incontrato i Carabinieri
presso la palestra Fabiani di Formia, nella quale erano stati affissi i
cartelloni disegnati dagli stessi studenti.
Torna all'inizio
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIGNITÀ E DIRITTI
Risultati e cose ancora da fare Questa mattina, i miei pensieri hanno varcato i
confini e sono volati oltre oceano, mentre mi sembrava di vedere Martin Luther
King che, sorridendo, osservava Obama! Un nero alla Casa Bianca! Sorrido
all'idea che questo nostro pazzo mondo abbia fatto, pian piano, conquiste tanto
positive premiando la speranza che ho sempre posto alla base del mio vivere. E
plaudo alla folta umanità nera che sta vincendo la sua
battaglia, con risultati impensabili soltanto trent'anni fa! Ricordo ancora,
nitidamente, la proiezione televisiva a puntate di «Radici» che descriveva situazioni in atto poco prima delle guerre di
secessione, quando un bianco aveva diritto di vita e di morte su qualsiasi
individuo di pelle scura... Schiavo! Ma oggi la parte migliore dell'umanità può essere fiera dei risultati
raggiunti, perché è bene in vista la prova concreta dei risultati raggiunti in
tema di parità dei diritti umani. Gli sbarchi a Lampedusa e in ogni costa del Mediterraneo
parlano di un cammino ancora lungo e impervio, ma danno forza ai seguaci di
Madre Teresa, Ghandi, Martin Luther King e a tutti quelli che si sono schierati
dalla parte giusta. Renata Mucci BRESCIA
Torna all'inizio
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-03-29 - pag: 37 autore: Crimini
di guerra Nostra Signora dei diritti umani di Giorgio Sacerdoti I tribunali penali internazionali sono
all'ordine del giorno. Non si è spenta l'eco del mandato di cattura della Corte
penale internazionale dell'Aja contro il presidente in carica del Sudan Omar
al-Bashir, che viene annunciato, con la presidenza del nostro Antonio Cassese,
il prossimo inizio del processo pure davanti all'apposito tribunale istituito
per giudicare l'assassinio del premier libanese Hariri nel 2005. In entrambi i casi è
stato il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad aver dato il via. Anche per
dirottare alla giustizia quelle questioni su cui i Paesi membri non arrivavano
a mettersi d'accordo sul piano politico (leggi Darfur), salvo criticare poi le
conseguenti azioni giudiziarie. I nuovi Tribunali non sono più giustizia dei
vincitori, che fu comunque a Norimberga e Tokyo equa e doverosa. Si fondano su
chiari elenchi di reati universalemente accettati e applicano regole di
procedura che tutelano i diritti degli accusati. La svolta è avvenuta nel 1998
con l'istituzione della Corte penale internazionale quale tribunale permanente
con competenze sui «crimini internazionali » ovunque commessi nel mondo, quando
il coinvolgimento dei governi e l'instabilità degli stati non consente l'opera
della giustizia ordinaria. Battistrada è stata l'istituzione da parte dell'Onu
nel 1994 del Tribunale penale per la ex- Jugoslavia (e per il Ruanda) che ha
dimostrato tra mille difficoltà la possibilità di perseguire i maggiori
responsabili, fare giustizia di orribili crimini di massa, dare soddisfazione
alle vittime. Dietro questi successi c'è l'impegno di una donna minuta ma
decisa, già procuratore del Ticino e della Svizzera, e procuratore del
Tribunale per la exJugoslavia dal 1999 al 2007. Non sono "memorie"
quelle di Carla del Ponte ma piuttosto una coraggiosa e schietta testimonianza,
sempre appassionata, spesso accorata, messa nero su bianco a conclusione dei
suoi otto anni, quale "Madame Prosecutor". Un ruolo fondamentale nel
portare i maggiori responsabili alla sbarra e poi in galera. Determinanti sono
state la tenacia di questa«lombarda d'oltre confine » nell'assolvere a un
compito sentito prima di tutto come un impegno di civiltà. A ragione il libro
da lei scritto è intitolato La caccia. Io e i criminali di guerra (Feltrinelli,
pagg. 416, à 20,00): a Miloaevic´, Karad~ic´, Mladic´, al croato Gotovina e al
loro seguito di alti papaveri degli stati, degli eserciti e delle milizie
coinvolte, che pianificarono il terrore, le stragi, le pulizie etniche,
perseguendo da opposti versanti il comune proposito di disfare con la violenza
lo stato jugoslavo. Per non parlare delle complicità e protezioni occulte fuori
dallo scacchiere balcanico e dall'influenza dei variabili atteggiamenti delle
diverse potenze verso Croazia, Serbia, albanesi del Kosovo. Non dimentichiamoci
che il Tribunale si deve appoggiare agli stati e alle forze Nato sul terreno
per ricercare gli imputati, privo come è di propria polizia. La parte più
coivolgente del libro è proprio quella dei rapporti della protagonista con i
grandi della terra, dal capo della Cia, George Tenet (che si difendeva
dall'appunto di non essere in grado – o non volere – scovare Karad~ic´,
rispondendo «ma se non siamo neanche capaci di trovare Bin Laden!»), ai nostri
D'Alema (allora agli Esteri) e Berlusconi, perché la caccia fosse seria e
perché la politica del bastone e della carota, soprattutto verso la Serbia, non
significasse di fatto abbandono delle ricerche e quindi impunità. «Muro di
gomma» chiama Carla le risposte che le furono spesso date, comprese quelle del
Vaticano, quando la procuratrice chiese in alta sede ecclesiastica che cessasse
la protezione dei conventi ai latitanti croati.L'attivismo di Carla,concreta e
per nulla diplomatica, ha disturbato molti potenti. Compresa da ultimo la sua
Svizzera, che l'ha spedita a fine mandato quale ambasciatrice nella lontana
Argentina. Alla fine i principali responsabili sono finiti sotto processo
all'Aja,pur se Miloaevic´sièsottratto alla giustizia degli uominipoco prima che
il suo processo si concludesse. Al lascito della Del Ponte si deve anche la
successiva cattura di Karad~ic´. Quando finirà la latitanza anche per Mladic´
il Tribunale coronerà la sua opera, prima di chiudere i battenti, come deciso
dal Consiglio di Sicurezza con insistenza un po' sospetta. La lezione di questi
processi va ben oltre alle condanne, all'accertamento della verità anche sul
piano storico, al risarcimento morale offerto alle povere vittime nonostante le
difficoltà delle investigazioni. La loro dinamica è una nuova variabile di cui
la diplomazia, che ha istituito questi tribunali, dovrà sempre più tenere
conto, a volte suo malgrado. Il rispetto dei diritti fondamentali non è ancora
una componente integrale della politica estera dei Paesi democratici, con un
effetto dissuasivo ex ante e non solo di condanna ex post. Sarkozy ha dato
prova di coraggio ricevendo il Dalai Lama nonostante le proteste cinesi. E
Barack Obama è ora sotto esame, da Guantanamo all'atteggiamento verso la Cina.
Anche per l'attualità di questa sfida dobbiamo essere grati a Carla Del Ponte.
Dopo Carla Del Ponte, la giustizia internazionale prosegue la sua marcia: dal
Darfur alla nomina di Cassese per il Libano
Torna all'inizio
( da "Nazione, La (Pisa)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CALCIO SERIE B
pag. 15 Già pronta una citazione in tribunale contro Conte
per violazione dei diritti
d'autore. Il... Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per
violazione dei diritti
d'autore. Il suo Bari è uguale (pari-pari) al Pisa di Cerciana memoria. E la
sua squadra se la gioca alla pari con la prima della classe.
Torna all'inizio
(
da "Nazione, La (Siena)"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA SIENA pag. 2 INAUGURATA nel Cortile del Podestà la «Mostra d'Arte Contemporanea... INAUGURATA nel Cortile del Podestà la «Mostra d'Arte Contemporanea per i diritti umani». Tre pittori, Eugenio Maria Fontana, Juan Navarro Sanchez e Francesco Roselli (Ros), espongono sul tema della solidarietà e la salvaguardia dei diritti calpestati nell'America Latina. «Fontana ha commentato il critico Giuseppe Ferro rappresenta una grande varietà di temi narrativi, come la natura e la realtà circense.>Sanchez
rivolge l'attenzione al mondo della donna peruviana, alla sua condizione di
lavoratrice e di madre di famiglia spesso abbandonata dal suo uomo, in un
tripudio di colori forti. Ros con la sua pittura astratta colpisce per l'uso
dei colori che rimandano a situazioni primordiali della natura». La mostra,
organizzata dall'associazione Solidarietà in Movimento, resterà aperta fino al
5 aprile con orario giornaliero 9-19. Il ricavato dalla vendita dei quadri sarà
devoluto ai progetti di sviluppo in Perù e Guatemala, dove l'associazione ha
già lavorato con profitto grazie anche all'aiuto della Fondazione Mps. Sono
intervenuti il presidente dell'associazione, Sergio Pinciani, l'ambasciatore
peruviano Walter Negreiro, esponenti delle missioni religiose in Guatemala,
della Comunità Peruviana, della Coop e l'assessore Massimo Bianchi. Mario Ciofi
(
da "Messaggero, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì
30 Marzo 2009 Chiudi di MARCO BERTI ROMA Le schede scrutinate sono circa il 60%
quando il partito del premier Erdogan, Akp, scende sotto quota 40%. Margine
tranquillo per la vittoria ma delicato per un premier che puntava al 47%. Pochi
minuti dopo ecco la notizia che fa impennare la tensione, già alta per una
giornata elettorale macchiata dal sangue di sei omicidi, tra cui quello di un
candidato a sindaco, e una cinquantina di feriti. Il computer centrale
dell'Alto comitato elettorale turco (Ysk), preposto alla supervisione delle
operazioni di voto, si blocca. Il candidato a sindaco di Istanbul del partito
di opposizione del Popolo Repubblicano (Chp), Kemal Kilicdaroroglu, parlando in
una conferenza stampa trasmessa in diretta da tutte le tv turche annuncia che
il sistema «è crollato». Allo stesso tempo, il candidato del Chp a sindaco di
Ankara, Murat Karayalcin, dichiara che «il nostro partito è in vantaggio di due
punti sull'Akp e abbiamo gravi sospetti di possibili brogli elettorali. Tant'è
che, all'improvviso, è venuta a mancare la corrente elettrica proprio nel
quartiere della capitale dove si trovano gli uffici per il conteggio del voti».
Karayalcin esorta i responsabili di seggio nominati dal suo partito nei seggi
di Ankara «di controllare con attenzione le urne» con le schede votate.
L'emittente Ntv, nel confermare i problemi esistenti a Istanbul e Ankara, rende
noto pure che - pur non precisandone la natura - «vi sono problemi» nei dati
elettorali ricevuti dall'Alto Comitato elettorale che da parte sua conferma di
avere avuto un blocco operativo di 45 minuti. E così quella che doveva essere
una notte di festa, si trasforma per Erdogan in una notte piena di fantasmi e
interrogativi. Una giornata vittoriosa, nessuno nutriva dubbi, ma non di grande
soddisfazione. Il suo partito vince nettamente le elezioni amministrative ma
restando di oltre sette punti al di sotto di quanto il premier sperava. Il suo
partito islamico moderato "della giustizia e dello sviluppo" (Akp),
si ferma infatti poco sopra il 39%, due punti in meno rispetto alle politiche
del 2004 e ben sette rispetto a quelle del 2007. Il suo diretto avversario, il
Partito repubblicano del popolo (Chp), laico e repubblicano, al quale i
sondaggi attribuivano un 15 per cento, ottiene invece un brillante 21%, in
linea (20,8%) con quanto ottenuto nelle ultime politiche. Intorno al 13% il
Partito movimento nazionalista (Mhp). Incertissima la sfida a Istanbul, la più
importante città turca con i due partiti principali testa a testa, con l'Akp in
leggero vantaggio. Per i repubblicani del Chp sarebbe politicamente un'enorme
vittoria riconquistare la poltrona di sindaco della metropoli, persa 15 anni fa
con l'allora sfidante partito islamico Refah (Partito del Benessere), che dette
l'incarico di sindaco al suo candidato, proprio Erdogan. Ma, al di là dei
risultati elettorali e delle ragioni per cui Erdogan punta a un consenso
stratosferico, la tornata elettorale turca di ieri è stata funestata da
violenti scontri tra opposte fazioni con un bilancio di sei morti, tra cui un
candidato a sindaco ucciso da sostenitori del candidato rivale. Erdogan ha
fatto di tutto per stravincere queste amministrative. In campagna elettorale ha
battuto a tappeto tutto il paese, facendo più comizi che tutti i suoi
oppositori messi insieme, e ha acquistato nuove ondate di consensi, non solo
fra le fila islamiche, sferrando duri attacchi a Israele per l'aggressione a
Gaza. Né ha dimenticato la Turchia e i turchi di Kemal Ataturk. Ma perché
Erdogan vuole un consenso forte e non si accontenta di una semplice
maggioranza? Nella sua agenda ci sono molti impegni, interni ed esterni, che
necessitano di processi operativi certi, veloci, senza intoppi. Ankara è in
corsa per entrare in Europa, e ha fretta, ma per farlo sono necessarie riforme
democratiche, in primo luogo quelle sui diritti umani. Tra l'altro, una vittoria ampia,
darebbe a Erdogan la forza di concludere i negoziati con il Fondo monetario internazionale
(Fmi) finalizzati alla concessione alla Turchia di un prestito da 25 miliardi
di dollari e di far digerire al popolo turco le relative condizioni. La
giornata elettorale è infine stata utile alle forze di polizia alle quali ha
dato una mano il forte desiderio di adempiere al proprio dovere-diritto di
voto. 590 cittadini turchi ricercati per reati vari - dal furto all'omicidio -
sono stati arrestati dopo aver consegnato il documento al seggio.
(
da "marketpress.info"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì
30 Marzo 2009 PARLAMENTO EUROPEO: CON OBAMA NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO
EURO-ATLANTICO Strasburgo, 30 marzo 2009 - Lelezione
di Obama è loccasione per rinnovare le relazioni Ue-usa. E´ quanto
sostiene il Parlamento auspicando il coordinamento sistematico in tema di
politica estera e sicurezza, il rafforzamento della cooperazione su diritti umani, lotta al terrorismo, disarmo nucleare e crisi
regionali. Chiede poi di unificare il mercato e integrare quello finanziario.
Invita però gli Usa a cessare le consegne straordinarie, ratificare lo statuto
della Corte penale internazionale e abolire la pena di morte. Approvando con
503 voti favorevoli, 51 contrari e 10 astensioni la relazione di Millán Mon
(Ppe/de, Es) il Parlamento rileva che «linsediamento
del nuovo Presidente degli Stati Uniti apre una nuova era nella storia del
paese» e che «tale evento, può dare un nuovo impulso al partenariato
transatlantico». Anche perché il rapporto Ue-usa rappresenta «il partenariato
strategico più importante per l´Unione», e con l´elezione di Barack Obama vi è
l´opportunità di rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche. In tale
prospettiva, i deputati propongono di sostituire la Nuova Agenda Transatlantica
(Nat) con un nuovo accordo che trasformi l´attuale dialogo legislativo in
un´assemblea transatlantica che funga da strumento di dialogo parlamentare, di
definizione degli obiettivi e di controllo dellattuazione
dellaccordo, nonché di coordinamento dell´attività del Parlamento europeo
con quella del Congresso americano su temi d´interesse comune. Il Parlamento
sollecita
poi la creazione di un organismo per la consultazione e il coordinamento
sistematico ad alto livello della politica estera e di sicurezza, suggerendo la
denominazione di Consiglio politico
transatlantico. Riguardo alle sfide globali che i due partner si trovano ad
affrontare, li esorta a «impegnarsi in un multilateralismo efficace» e a
promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo.
Sottolinea poi la necessità di intensificare il coordinamento delle iniziative
diplomatiche nella prevenzione e nella gestione delle crisi, e di dare una
risposta efficiente e coordinata a pandemie ed emergenze umanitarie.
Sicurezza, lotta al terrorismo e diritti umani - Il
Parlamento accoglie con favore la decisione del Consiglio europeo di rafforzare
il partenariato strategico Ue-nato e la costituzione di un gruppo ad alto
livello che migliori la cooperazione tra le due organizzazioni. Invita poi
Stati Uniti e Unione europea ad adottare una strategia comune in tutte le sedi
internazionali, per il disarmo nucleare e gli armamenti convenzionali, ed
esorta l´amministrazione Usa a riprendere l´impegno con la Russia in materia di
controllo degli armamenti e disarmo, al fine di ampliare gli accordi bilaterali
esistenti tra i due paesi. Sottolineando infine l´importanza di rafforzare la
cooperazione atlantica nella lotta al terrorismo «sulla base del pieno rispetto
del diritto internazionale e dei diritti umani»,
valuta positivamente la decisione di chiudere il carcere di Guantanamo. Allo
stesso tempo, però, incoraggia l´amministrazione americana a chiudere
«qualsiasi centro di detenzione situato all´esterno degli Stati Uniti e non
conforme al diritto internazionale, e a porre esplicitamente fine alla politica
delle consegne straordinarie». Sollecita poi la nuova amministrazione
statunitense a ratificare e ad aderire allo Statuto di Roma della Corte penale
internazionale e ribadisce il proprio appello per labolizione della pena di morte. Pur considerando la
condivisione di dati e di informazioni uno strumento efficace nella lotta al terrorismo
e alla criminalità transnazionale, i deputati ritengono che tale strumento
debba essere regolato «da un quadro normativo adeguato, che garantisca una
valida protezione delle libertà civili», basato su un accordo internazionale
vincolante. Un mercato transatlantico nel 2015, anche finanziario - Chiedendo
di includere nel nuovo accordo transatlantico il Consiglio economico
transatlantico (Cet), in qualità di organismo incaricato di potenziare lintegrazione economica e la cooperazione normativa, il Parlamento
esorta entrambi i partner a superare gli ostacoli all´integrazione economica in
vista di un mercato transatlantico unificato per il 2015. Per quanto riguarda
l´attuale crisi finanziaria, il Parlamento esorta Stati Uniti e Unione europea a
guidare congiuntamente gli sforzi multilaterali per affrontare il problema, e a
riformare il sistema senza ricorrere a misure protezionistiche. In proposito si
compiace dei progressi finora registrati nel migliorare la cooperazione in
settori quali investimenti, aspetti normativi, sicurezza dei prodotti importati
e applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Chiede poi una maggiore
cooperazione tra le autorità di vigilanza per controllare le attività dei
gruppi transfrontalieri e impedire determinate operazioni da parte di
istituzioni finanziarie domiciliate in giurisdizioni poco trasparenti e non
cooperative, e chiede l´abolizione dei paradisi fiscali. Appoggia anche una
progressiva integrazione dei mercati finanziari, ricordando che «il libero accesso
ai mercati, l´adeguamento delle norme agli standard mondiali, la loro
applicazione uniforme e un dialogo costante con gli attori del mercato sono
principi basilari per il suo successo». Ricorda però che tale integrazione
«deve essere accompagnata da una revisione del quadro regolamentare e delle
norme di vigilanza», e dall´adozione di regolamenti che «garantiscano la
concorrenza, assicurino maggiore trasparenza e un´effettiva vigilanza su
prodotti, istituzioni finanziarie e mercati, e creino modelli di gestione dei
rischi comuni, in linea con gli accordi raggiunti nel vertice del G20 del
novembre 2008». Pur riconoscendo che le autorità di vigilanza degli Usa hanno
compiuto progressi nell´introduzione degli accordi di Basilea Ii per quanto
riguarda le grandi banche, il Parlamento critica il persistere di discrepanze
che impongono oneri supplementari alle filiali americane delle banche europee,
riducendone così la competitività, e suggerisce quindi al Congresso
statunitense di creare una struttura di vigilanza più coerente nei settori
bancario e assicurativo per agevolare il coordinamento tra l´Ue e gli Usa.
Questioni regionali - In merito alle questioni regionali che impegnano entrambi
i partner, i deputati sostengono che nel conflitto israelo-palestinese «Stati
Uniti e Unione dovrebbero adoperarsi per intensificare i negoziati (. ) al fine
di approdare ad una soluzione che preveda l´esistenza di due Stati». Dovrebbero
inoltre cooperare per rendere durevole il cessate il fuoco a Gaza, sostenere
gli sforzi a favore della riconciliazione inter-palestinese, e rinnovare le strategie di difesa e promozione dei diritti umani e della democrazia nella regione.
Confermano la disponibilità dell´Ue a partecipare alla ricostruzione dell´Iraq,
con particolare impegno rivolto alla tutela dello Stato di diritto, al rispetto
dei diritti umani e allo
sviluppo economico della paese. Affermano poi che in Afghanistan «sono
in gioco i valori, la sicurezza e la credibilità della comunità transatlantica»
e che Ue, Stati Uniti, Nato e Onu dovrebbero impegnarsi a elaborare una nuova
visione strategica comune che accresca la sicurezza e rafforzi le istituzioni
statali e locali afgane. Sottolineando che il programma nucleare iraniano (Am
5)«rappresenta una minaccia . Per la stabilità della regione», il Parlamento
appoggia l´intento comune di trovare una soluzione negoziata con l´Iran,
adottando la duplice strategia del dialogo e delle sanzioni. In tale contesto
accoglie con favore l´annuncio del Presidente Obama sulla possibilità di dare
maggiore importanza ai contatti diretti con l´Iran. Chiede poi alle parti di
sviluppare una strategia comune sul Pakistan per consolidare le sue istituzioni
democratiche e la sua capacità di combattere il terrorismo. Usa e Ue sono
infine chiamati a coordinare le rispettive politiche nei confronti della Russia
e ad impostare con essa una cooperazione sulle questioni di reciproco
interesse, quali la sicurezza, il disarmo e la non proliferazione delle armi
nucleari, «senza compromettere l´osservanza dei principi democratici, dei
diritti umani e del diritto internazionale». .
<<BACK
(
da "Corriere della Sera"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-30 num: - pag: 15
categoria: BREVI Verso l'Ue: le questioni che scottano Gli armeni Lo sterminio
negato Nel 1915, il morente Impero ottomano si macchiò dello sterminio di un
milione 500 mila armeni. La Turchia non ha ancora riconosciuto la
responsabilità storica I curdi Minoranzarepressa La forte minoranza dei curdi
(20 milioni) da anni chiede invano diritti che in Europa
sono basilari: la tutela della propria lingua e l'autonomia Diritti umani IlritardodiAnkara In
Turchia si può essere processati e incarcerati per reati d'opinione («attività
antiturche»). Le donne non hanno ancora raggiunto la parità I militari
Democrazia fragile Una lunga storia di colpi di Stato caratterizza le vicende
recenti del Paese. I militari, anche se da dietro le quinte, continuano
a mantenere la «guardia» al regime
(
da "Manifesto, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
UE Se l'Europa rinuncia al «diritto d'ospitalità» Lampedusa simbolo della negazione Gilbert Achcar Il centro di identificazione ed espulsione di immigranti «illegali» a Lampedusa è diventato il simbolo del trattamento riservato ai «boat people» del continente africano da parte della Fortezza Europa. Questa «illegalità» degli immigranti non è ciò che viene proclamato o fatto passare attraverso formule come «stranieri in situazione irregolare». È un'illegalità decretata in virtù di una categorizzazione frutto di un'Europa che ha quasi abolito l'immigrazione «legale» delle persone provenienti dal continente africano. Non si tratta >della
violazione da parte di persone internate di una legalità rispettosa dei diritti
umani. Si tratta piuttosto
della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a
Lampedusa, come negli altri centri di detenzione europei, vengono private fin
dall'arrivo del «diritto di ospitalità», elemento centrale del diritto
cosmopolita, quello che Emmanuel Kant definiva «il diritto dello
straniero, una volta arrivato in un territorio di altri, a non essere trattato
come un nemico». Il «diritto di visita», ossia il diritto alla libera
circolazione, che l'Europa riconosce ai cittadini dei paesi ricchi accolti
senza bisogno di visto, viene negato ai cittadini dei paesi poveri - quegli
stessi paesi che aveva annesso come colonie, solo qualche decennio fa,
assoggettandone le popolazioni. Certo, il diritto di visita non equivale a un
diritto d'accoglienza, come spiegava Kant, cioè il visitatore non può invocare
il diritto di stabilirsi nel paese visitato e di beneficiare dei vantaggi
riservati agli autoctoni. Notiamo tuttavia che quanti sono contrari al diritto
all'immigrazione in virtù di questa distinzione non fanno in generale nulla
affinché sia effettivamente riconosciuto il diritto di visita, o «il diritto di
ospitalità». Inoltre, per i cittadini di paesi africani non si tratta di un
diritto d'accoglienza generico - che pure viene riconosciuto de facto ai
cittadini dei paesi ricchi. Per questi ultimi, lo fa con il pretesto di una
reciprocità che pure non viene accettata come condizione sufficiente nel caso
dei paesi poveri, che accorderebbero volentieri un diritto d'accoglienza
reciproco agli europei. Si tratta piuttosto di un diritto alla riparazione, in
compensazione del saccheggio del continente africano da parte degli europei,
tanto sottoforma del saccheggio diretto esercitato durante il lungo calvario
coloniale che sotto forma del saccheggio indiretto per mezzo dello scambio
ineguale a partire dalla decolonizzazione Un saccheggio e una soggiogazione che
hanno creato il «sotto-sviluppo», come condizione durevole di cui l'Africa,
come il resto del mondo già colonizzato, possono difficilmente uscire
attraverso i loro soli sforzi nel quadro di un sistema mondiale di essenza
gerarchica. In riparazione del lungo saccheggio e dei crimini contro l'umanità che l'Europa e le sue propaggini nelle Americhe
hanno commesso nei confronti dei paesi e delle popolazioni dei continenti
colonizzati, la giustizia elementare esige la combinazione di due azioni: un
diritto di visita senza restrizioni per i cittadini dei continenti più poveri
(oltre che il rigido rispetto del diritto d'asilo per i perseguitati) e un
piano massiccio di finanziamento dello sviluppo e di trasferimento di
tecnologia agli ex paesi colonizzati, accompagnato dalla formazione massiccia
dei loro cittadini, sia all'interno dei paesi interessati che in Europa. Non
potendo riconoscere un diritto d'accoglienza agli ex colonizzati, ossia
l'obbligo di fornire loro un lavoro o un reddito minimo, l'Europa ha il dovere
di fornire a questi paesi un aiuto massiccio, e non le misere briciole che
concede loro oggi per farli uscire dal sottosviluppo. Ponendo come uniche
condizioni a questo aiuto massiccio il rispetto dei diritti umani
e la democrazia, l'Europa finirebbe per realizzare quella «missione
civilizzatrice» che si era ipocritamente attribuita quando imponeva il suo
barbaro giogo alle colonie. Lo sviluppo delle ex colonie è l'unico modo, giusto
ed efficace, di ridurre l'emorragia umana di questi paesi - un'emorragia tanto
più grave in quanto coloro che emigrano sono im maggioranza persone utili allo
sviluppo locale. Un Piano Marshall per le ex colonie sarebbe nello stesso
interesse dell'Europa e dell'umanità tutta. In questi
tempi di grave crisi dell'economia mondiale - una crisi che molti ritengono
tanto profonda, se non di più, della Grande depressione tra la prima e la
seconda guerra mondiale - ci sono due vie certe d'uscita: o una nuova guerra
mondiale come quella che ha messo fine alla depressione degli anni Trenta,
strada fortunatamente impossibile perché annienterebbe l'umanità;
oppure «una guerra contro la povertà» su scala mondiale, uno sforzo della
stessa ampiezza di una guerra mondiale, e non la buffonata così battezzata da
Tony Blair e dai suoi pari - una «guerra» molto particolare, dal momento che
dovrebbe cominciare dalla riduzione massiccia delle spese militari e dalla loro
riconversione per lo sviluppo mondiale. Un'Europa che ritrovasse gli antichi
livelli di crescita potrebbe poi accogliere di nuovo le masse di immigrati del
terzo mondo che la sua demografia rende indispensabili al suo sviluppo.
(
da "Affari Italiani
(Online)" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
MediaTech
Huffington Post e l'Atlantic Philantropies lanciano un fondo da 1,75 milioni di
dollari per rilanciare il giornalismo
investigativo%0A%0D%0A%0Dhttp://www.affaritaliani.it/mediatech/giornalismo_investigativo300309.html">
Usa/ L'Huffington Post e l'Atlantic Philantropies lanciano un fondo da 1,75
milioni di dollari per rilanciare il giornalismo investigativo Lunedí
30.03.2009 11:12 Un fondo da 1,75 milioni di dollari per finanziare le
inchieste di una squadra di dieci giornalisti investigativi, ai quali sarà
inizialmente chiesto di indagare sull'economia Usa. Lo ha stanziato l'Huffington
Post, uno dei blog pi letti e influenti d'America, insieme all'Atlantic
Philanthropies, un'organizzazione filantropica che si occupa fra l'altro di diritti umani, e altri donatori. A guadagnarci saranno tutti: la squadra sarà
rigorosamente nonpartisan e le inchieste saranno a disposizione e riproducibili
da chiunque nel momento stesso in cui saranno pubblicate sul sito. Il motivo è
che il giornalismo investigativo sta morendo, ha spiegato la fondatrice
dell'Huffington Post, cui oggi partecipano diversi opinionisti. E la
crisi sta aggravando quello che pare un malato terminale. Il giornalismo
investigativo è un lusso, spiegarono meno di un anno fa i due miliardari democratici
Herbert e Maion Sandler quando diedero vita a un fondo (30 milioni di dollari
in tre anni) per consentire all'associazione non profit ProPublica di arruolare
20 giornalisti per condurre inchieste di interesse pubblico. tags: giornalismo
investigativo usa
(
da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ASCA) -
Roma, 30 mar - ''Il presidente Fini ha introdotto elementi di riflessione, io
credo che la legge che abbiamo approvato al Senato non solo perche' guido il
gruppo del Pdl al Senato ma perche' ne abbiamo dibattuto a lungo sia una buona
legge''. Il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, intervenuto questa
mattina a Panorama del Giorno su Canale 5 commenta la posizione di Fini sul
testamento biologico. Il ddl Calabro' ''e' perfettibile nei dettagli, negli
emendamenti, nei singoli aspetti non modificabile nei principi di base che sono
il no all'eutanasia in qualsiasi forma e ovviamente rispettiamo invece il
divieto di accanimento terapeutico perche' protrarre le cure oltre il
ragionevole sarebbe una tortura'', spiega Gasparri. Allo
stesso tempo, prosegue il senatore Pdl, ''crediamo che l'alimentazione,
l'idratazione debbano essere considerate un diritto e non una cura ne
discuteranno adesso i colleghi alla Camera ma credo che alcuni paletti di fondo
siano largamente prevalenti nel Pdl, anche Fini onestamente nel suo intervento
ha detto ci possono essere posizioni minoritarie e quindi sa che c'e'
una maggioranza di orientamenti nel Pdl che si rifa' ai principi che al Senato
abbiamo votato piu' volte con convinzione''.
(
da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Doha, 30
mar. (Ap) - Una coalizione mediorientale di gruppi per la
difesa dei diritti umani ha
lanciato un'appello ai membri della Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar
per un vertice annuale, affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse
di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per
il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte
penale internazionale di crimini di guerra e contro l'umanità
commessi nella regione sudanese del Darfur, ma il riferimento al presidente del
Sudan è chiaro. Bashir parteciperà al summit della Lega araba a Doha. I 22
Paesi membri della Lega Araba hanno già annunciato di non voler dare esecuzione
al mandato di cattura del Cpi emesso il 4 marzio scorso per crimini di guerra
commessi nel Darfur: nel corso dell'ultima settimana il Presidente sudanese ha
già visitato Eritrea, Egitto e Libia. Secondo le Nazioni Uite il conflitto in
Darfur ha già causato 300mila vittime e 2,7 milioni di sfollati in quasi sei
anni.
(
da "Caserta News"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì
30 Marzo 2009 All'Itc De Franchis Assemblea con Ginocchio SCUOLA | Piedimonte
M. Presso l'Istituto tecnico commerciale ITC De Franchis retto dal dott. Dante
Bellofiore, si é svolta alcuni giorni fa presso l'auditorium scolastico l'
assemblea studentesca promossa dai rappresentanti degli studenti: Paone
Camillo, Ciallella Italo, Castaldo Francesco e Marina Monte (nella foto i primi
due con Agnese Ginocchio) con la partecipazione della cantautrice ed
Ambasciatrice internazionale della Pace Agnese Ginocchio. Gli argomenti
trattati dalla Testimonial della Pace sono stati quelli riguardanti l'Ambiente,
la Pace e i Diritti umani, quali: l'Acqua bene comune, ( da poco si era appena celebrata
la giornata mondiale dell' acqua) risorsa che a causa degli enormi sprechi e
dell'uso improprio che ne fa l' uomo si va sempre più esaurendo, con il rischio
che si arriverà un giorno a fare le guerre per l' Acqua, già considerata per le
multinazionali che vorrebbero privatizzarla, il nuovo petrolio, ovvero
l'oro blu. L' appello che la testimonial della Pace ha rivolto ai giovani che
rappresentano il futuro, un futuro così minacciato a causa dei tanti problemi
in cui il mondo versa, é stato quello di non sottovalutare tutti i beni comuni
che ci circondano ma di averne cura e quindi salvaguardarli come la nostra
stessa vita. Quindi cercare di adottare uno stile di vita più equo sobrio e
solidale. Restituire il mondo, l'ambiente ed i beni comuni che ci sono stati
affidati in custodia così come li abbiamo conosciuti e cioé integri. Per questo
occorre focalizzare una delle maggiori cause di spreco di acqua e di
inquinamento dell'acqua- ha continuato l' Ambasciatrice dlella Pace- sulle
nostre cattive abitudini alimentari. Per esempio un kg di manzo richiede tanta
acqua quanta ne serve per farsi la doccia ogni giorno per un anno intero. E se
per pranzo ordiniamo un hamburger da 150 grammi, dobbiamo sapere che per produrlo
sono stati utilizzati 2.400
litri d'acqua ( l' acqua che serve per irrigare i campi
che producono gli alimenti per sfamare e dissetare un manzo...etc..). I ragazzi
dell'ITC De Franchis forse completamente disorientati o scossi per l'insolito
argomento trattato, hanno ascoltato senza battere ciglio, tant'é che non sono
riusciti a porgere neanche qualche domanda in merito all'argomento. Forse
perché non se ne parla abbastanza nelle scuole. Ma la testimonial della Pace
Agnese Ginocchio non si é arresa e prima di terminare il suo intervento, sietro
il suggerimento di un rappresentante degli studenti ha trattato di un'altro
argomento altrettanto delicato che riguarda in particolare: la violenza contro
le donne e le pari opportunità, in particolare evidenziando la situazione delle
donne in Afghanistan costrette a nascondersi con il Burqua, quella specie di
tunica che le copre completamente. In Afghanistan i diritti e le pari
opportunità della donne ancora non sono stati raggiunti. Molte di loro
subiscono violenza dagli stessi mariti. Considerate oggetto di scandalo, di
concupiscenza e di vergogna ecco perché sono costrette a coprirsi con il
burqua. Vi è una cultura assurda, razziesta e maschilista. In occidente invece
accade esattamente il contrario. Molte volte- ha ricordato Agnese- siamo anche
noi provocatrici degli uomini a causa dei nostri atteggiamenti, forse troppo
spinti. Eppure basterebbe comportarci bene, con misura equilibrio, cercare di
usare sempre lo stesso atteggiamento cordiale e disponibile verso tutti,
ovviamente facendo attenzione e guardandoci sempre alle spalle, per evitare che
si verifichino fenomeni di violenza. Ma tutto dipende dallo stile di vita,
dallesempio che diamo e dalle nostre scelte. Insomma una giornata carica, ma
non voglio più appesantirvi perché mi rendo contro che parlare di impegno e di
scelte di vita non é un argomento insolito. Vi lascio ringraziandovi per
l'invito pervenutomi attraverso i vostri rappresentanti, ringrazio il prof.
Antonio Santo, vostro referente, quì presente all' assemblea e ringrazio tutti
voi che avete avuto 'pazienza' ad ascoltarmi, lo so, mi rendo contro non é
facile sentire parlare di queste cose. Grazie a tutti voi e Auguri perché
possiate far emergere in voi la vita, la speranza e costruire con il vostro
impegno la Pace di cui il mondo, il futuro , ma soprattutto i giovani ne ha
tanto bisogno". Nel congedarsi l' Ambasciatrice della Pace Agnese
Ginocchio ha riproposto il suo video-canzone dal titolo: "Tutti i diritti umani di tutti gli uomini"(leggi), al termine del quale
é seguito un fortissimo applauso da parte dell'intera platea studentesca.
"Almeno siamo riusciti a farli sbloccare con la musica d'impegno per la
Pace ..."- ha riferito Agnese al prof. Santo in segno di battuta- . Molto
intensa la giornata. Al termine alcuni gruppi di giovani studenti si sono
avvivinati in disparte ad Agnese ringraziandola per le sue parole e si sono
intrattenuti ad ascoltare ancora la testimonial della Pace che nel corridoio
stava dialogando con un giovane studente di Alife.
(
da "Stampaweb, La"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
DOHA
Ancora una volta incurante del mandato darresto
che pende sulla sua testa - la Corte penale internazionale dellAia (Cpi)
lo ha condannato per le atrocità commesse in Darfur - il presidente sudanese
Omar al-Bashir parteciperà al summit annuale della Lega Araba a Doha,
in Sudan. La sua presenza sembra imbarazzare lorganizzazione
araba tuttavia, scrive The Guardian, i 22 Paesi membri della Lega Araba si
mostreranno uniti nel chiedere al Cpi di ritirare le accuse contro Bashir. La
partecipazione del discusso capo di Stato sudanese non impedirà al Segretario
generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon di assistere al vertice. Fonti dellOnu hanno infatti spiegato che «il Sudan è un Paese
membro delle Nazioni Unite mentre il Cpi è un organismo giuridico indipendente che non ha
proibito allOnu di trattare con il Sudan». Per Bashir si
tratta del quarto viaggio allestero dopo il mandato darresto per
crimini di guerra e contro lumanità in Darfur
spiccato il 4 marzo dal Cpi. La settimana scorsa si è infatti recato in
Eritrea, Egitto e Libia. Ieri il leader libico Muammar Gheddafi, presidente di
turno dellUnione africana, ha condannato il mandato
darresto definendolo «una nuova forma di terrorismo mondiale». Se la Lega
araba si mostra unita sullaffair "Bashir", tuttaltro che unitarie sono invece le posizioni dei
partecipanti sugli altri argomenti che renderanno elettrica latmosfera di
questo vertice: Iran e questione mediorientale. Sul vertice pesa inoltre il
forfait dato dal presidente egiziano Hosni Mubarak. Mancano
giustificazioni ufficiali, ma fonti diplomatiche riferiscono che lEgitto non intende prendere parte al vertice in quanto
rimprovera al Qatar le sue «posizioni anti-egiziane, tenute in particolare
durante loffensiva israeliana» nella Striscia di Gaza (27
dicembre-18 gennaio). Ed è proprio sul recente conflitto nella Striscia di
Gaza, che li ha divisi in due fazioni, che i paesi arabi cercheranno di
ritrovare lunità. Al momento, infatti, da una parte si
trovano schierati Siria e Qatar, che difendono gli estremisti islamici di Hamas che
controllano Gaza con il sostegno dellIran,
e dallaltra ci sono lArabia saudita e lEgitto, che difendono
invece il presidente dellAutorità nazionale palestinese Abu Mazen, capo
del movimento Fatah. La mediazione tra palestinesi e israeliani è affidata
allEgitto che vede però frustrati i propri sforzi
dallappoggio garantito dalla Siria ad Hamas. Il movimento estremista
palestinese può inoltre contare sullappoggio di Teheran che sostiene
anche gli Hezbollah libanesi e le cui ambizioni nucleari contribuiscono a creare
parecchie preoccupazioni nella regione. Amr Moussa, segretario generale della
Lega Araba, ha invitato a lavorare per «colmare le crepe esistenti o quantomeno
allentare le tensioni». Al summit i paesi arabi dovranno anche pronunciarsi
sullavvenire del piano di pace proposto nel 2002 a Israele che prevede
il riconoscimento dello Stato israeliano e la normalizzazione dei rapporti col
mondo arabo in cambio del ritiro dai territori occupati dal 1967, la legittimazione
dello stato palestinese, e una soluzione pacifica alla questione dei profughi.
Al termine del summit, previsto per domani pomeriggio, i partecipanti dovranno
incontrare i dirigenti di 12 paesi sudamericani per un secondo vertice
destinato a gettare le basi per una collaborazione tra i due blocchi. Una
coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani
ha intanto lanciato unappello ai membri della
Lega araba affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità
commesse
in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina
direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte penale internazionale di
crimini di guerra e contro lumanità commessi nella
regione sudanese del Darfur, ma il riferimento al presidente del Sudan è
chiaro. I 22 Paesi membri della Lega Araba hanno già annunciato di non voler
dare esecuzione al mandato di cattura del Cpi emesso il 4 marzo scorso.
(
da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Doha/
Gruppi umanitari contro protezione araba a leader
sudanese di Apcom Riferimento a Omar al Bashir atteso al summit -->Doha, 30
mar. (Ap) - Una coalizione mediorientale di gruppi per la
difesa dei diritti umani ha
lanciato un'appello ai membri della Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar
per un vertice annuale, affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse
di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per
il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte
penale internazionale di crimini di guerra e contro l'umanità
commessi nella regione sudanese del Darfur, ma il riferimento al presidente del
Sudan è chiaro. Bashir parteciperà al summit della Lega araba a Doha. I 22
Paesi membri della Lega Araba hanno già annunciato di non voler dare esecuzione
al mandato di cattura del Cpi emesso il 4 marzio scorso per crimini di guerra
commessi nel Darfur: nel corso dell'ultima settimana il Presidente sudanese ha
già visitato Eritrea, Egitto e Libia. Secondo le Nazioni Uite il conflitto in
Darfur ha già causato 300mila vittime e 2,7 milioni di sfollati in quasi sei
anni.
(
da "Gazzetta di Parma
Online, La" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Disabilità,
una mostra a Palazzo Giordani Una mostra che documenta la situazione nel campo
dellintegrazione scolastica, lavorativa e sociale
delle persone con disabilità della nostra provincia, per testimoniarne la
ricchezza delle esperienze e limpegno per migliorale. è il cammino fatto e
quello ancora da fare verso la piena uguaglianza e partecipazione il filo
conduttore della mostra “Dallesclusione
allinclusione. Ripercorrere, ricordare migliorare” che sarà inaugurata
oggi, lunedì 30 marzo, alle 16
a Palazzo Giordani (viale Martiri della Libertà, 15). Lesposizione, curata da Provincia, Centro provinciale di
documentazione per lintegrazione scolastica, lavorativa e sociale e
Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, è inserita nellambito
del
Festival dei Diritti umani. Attraverso scritti,
immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e
ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa,
proiettando uno sguardo verso il futuro. Allinaugurazione saranno
presenti il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del
CePDI di Parma Danilo Amadei e il presidente dellAnmic
Alberto Mutti. La mostra è stata realizzata dalla rete dei Centri di
documentazione per lIntegrazione della Regione in occasione dei trentanni dalla promulgazione della legge 517, che ha
sancito lintegrazione scolastica di tutte le persone con diversamente
abili. Con questo obiettivo, e per costruire una memoria condivisa delle
esperienze, la Regione, in collaborazione con la Rete CDI - Centri di
Documentazione per lIntegrazione, ha promosso
questa mostra itinerante in tutte le province dellEmilia Romagna.
Inoltre, in occasione della tappa parmigiana delliniziativa, è stato
aggiunto anche materiale relativo alla situazione locale per radicare liniziativa alla realtà del territorio. La mostra, che
rientra nella rassegna “Arte a Palazzo Giordani”, rimarrà aperta tutti i giorni
fino al 3 aprile, dalle 8 alle 19 (venerdì dalle 8 alle 17).
(
da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gb/
Nuovi leggi per aumentare congedi parentali dei papà di Apcom I padri sempre
più coinvolti nelle cure dei neonati -->Roma, 30 mar. (Apcom) - Padri alle
prese con cambio di pannolini e visite pediatriche: ormai non è più
un'eccezione eppure la legge non sembra essersi adeguata al cambio di costume.
La mamma non è più la sola ad offrire cure e accudimento nei primi anni di vita
di un bambino eppure il congedo parentale per i papà resta un traguardo lontano
a cui pochi ricorrono. Per questo la Commissione per i
diritti umani e le
uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi sui
congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella conquista
di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e che presto
arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo la nascita
di un figlio rappresenta una "stigmatizzazione" dei ruoli.
"A livello internazionale, la Gran Bretagna spicca per i suoi lunghi
congedi riservati alle madri - gran parte a stipendio ridotto - e per una
scarsa legislazione in materia di congedo parentale per i padri" si legge
in un rapporto della commissione. La ricerca indica che il divario tra i sessi
in materia di stipendio triplica quando le donne raggiungono i 30 anni di età,
risultato dei compromessi effettuati per conciliare maternità e carriera. In
base alle proposte della commissione, il congedo parentale verrà riservato alle
madri per le prime 26 settimane, con uno stipendio al 90 per cento, dunque
superiore a quello attuale. I padri avranno comunque l'opportunità di prendere
due settimane di paternità a cui hanno diritto sotto le leggi vigenti, ma anche
in questo caso lo stipendio sarà pari al 90 per cento del totale.
Successivamente - e qui entra in ballo un'altra importante novità - i genitori
avranno a disposizione "tre blocchi" di congedo parentale a cui
accedere entro i primi cinque anni di vita del bambino, di quattro mesi
ciascuno. Uno sarà riservato alle madri, un altro ai padri e un terzo
indistintamente a uno dei genitori. Le prime otto settimane di ciascun blocco
verranno pagate al 90 per cento. Un modo per incoraggiare i legami tra padri e
figli e per riconoscere una trasformazione sociale ormai in atto da tempo.
(
da "Sestopotere.com"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Dallesclusione allinclusione. La situazione
dellintegrazione delle persone disabili in una mostra a Parma (30/3/2009
16:04) | (Sesto Potere) - Parma - 30 marzo 2009 - Una mostra che documenta la
situazione nel campo dellintegrazione scolastica, lavorativa e sociale
delle persone con disabilità della nostra provincia, per testimoniarne la
ricchezza delle esperienze e limpegno per
migliorale. è il cammino fatto e quello ancora da fare verso la piena
uguaglianza e partecipazione il filo conduttore della mostra “Dallesclusione allinclusione. Ripercorrere, ricordare
migliorare”, che sarà inaugurata oggi, lunedì 30 marzo, alle 16 a Palazzo Giordani (viale
Martiri della Libertà, 15). Lesposizione, curata da Provincia, Centro
provinciale di documentazione per lintegrazione
scolastica, lavorativa e sociale e Associazione nazionale mutilati e invalidi
civili, è inserita nellambito del Festival dei Diritti umani. Attraverso scritti, immagini e interviste, la
mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e ricostruisce alcune tappe
fondamentali della strada fin qui intrapresa, proiettando uno sguardo verso il
futuro. Allinaugurazione saranno presenti il presidente
della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma Danilo
Amadei e il presidente dellAnmic Alberto
Mutti. La mostra è stata realizzata dalla rete dei Centri di documentazione per
lIntegrazione della Regione in occasione dei trentanni dalla
promulgazione della Legge 517, che ha sancito lintegrazione scolastica di
tutte le persone
con diversamente abili. Con questo obiettivo, e per costruire una memoria
condivisa delle esperienze, la Regione, in collaborazione con la Rete CDI -
Centri di Documentazione per lIntegrazione, ha
promosso questa mostra itinerante in tutte le province dellEmilia Romagna. Inoltre, in occasione della tappa
parmigiana delliniziativa, è stato aggiunto anche materiale relativo alla
situazione locale per radicare liniziativa alla realtà del territorio. La
mostra, che rientra nella rassegna “Arte a Palazzo Giordani”, rimarrà aperta tutti i
giorni fino al 3 aprile, dalle 8 alle 19 (venerdì dalle 8 alle 17).
(
da "Foglio, Il"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
30 marzo
2009 La legge della vita I prolife spagnoli preparano una battaglia di piazza
contro "la peggior violenza di genere" La Settimana della vita
spagnola si è conclusa ieri con una marcia a Madrid tra il ministero della
Uguaglianza e il Congresso. Le associazioni che la promuovono, Derecho a vivir,
HazteOir, Médicos por la vida e ProVida Madrid, insieme con circa cento altri
movimenti, si sono attivate contro lannunciata
“ley de plazos”, una riforma in senso permissivo della legge sullaborto. Già una decina di giorni fa un gruppo di
scienziati, medici e professori ha firmato la Dichiarazione di Madrid in cui si
forniscono le ragioni scientifiche della convinzione secondo cui la vita inizia
con il concepimento. Le adesioni a questo documento sono circa 1500. Uno dei
più illustri firmatari, NicolÁs Jouve de la Barreda, professore di Genetica
della Università di AlcalÁ de Henares, dice al Foglio che una delle prime
istanze è quella di farsi ascoltare, “perché la legge non è ancora stata
scritta. Per il momento ci sono soltanto alcune conclusioni derivate da una
Commissione parlamentare che ha terminato il suo lavoro in dicembre, ma non ha
consultato praticamente nessuno scienziato, nessun medico ginecologo
specialista, ma soltanto un po di esperti affini
alla forma mentis del governo”. Intanto i provida hanno già strappato qualcosa:
“Il 2 aprile saremo ricevuti dal ministro dellUguaglianza, Bibiana AÍdo –
spiega Jouve – Almeno abbiamo ottenuto un incontro. Chiederemo al ministro che consideri la
Dichiarazione come un documento importante nel momento in cui sarà redatta la
legge”. I prolife sono contrari allaborto
in generale, ma cè la consapevolezza che sarà molto difficile ottenere
addirittura labrogazione della legge attualmente in vigore.
Quindi se ne chiede unapplicazione rigorosa che,
dicono, ridurrebbe moltissimo il numero degli aborti. Come altro obiettivo,
dice Jouve, “noi insistiamo sulla sindrome post-aborto che colpisce in
percentuali importanti le madri che abortiscono. Perciò chiediamo che, se verrà
approvata questa legge, almeno si obblighino le cliniche al consenso informato
della madre sulla sindrome post-aborto e a spiegare come tecnicamente si
estirpa il bambino”. La “guerra di guerrilla” Il primo passo è stata la marcia
di ieri. “Una festa con musica”, spiegano i promotori, che speravano in 70-100
mila partecipanti (come sempre le cifre tra chi manifestava e le forze
dell'ordine erano molto discrodanti). Perché, spiega JesÚs Poveda, medico e
portavoce di ProVida Madrid, se le manifestazioni prolife precedenti sono state
“modestas pero molestas”, questa si prefigge di coniugare qualità e quantità.
Certo, in Spagna la sensibilizzazione sullaborto
fatica a uscire dal mondo cattolico, a far breccia a sinistra, fra i laici e i non
credenti, benché – dice Proveda al Foglio – ora “sulla stampa si siano fatti
avanti alcuni commentatori non prevedibilmente catalogabili”. Pochi. “Qui – ci
conferma RaÚl Mayoral della Fondazione Ceu-San Pablo – non si tratta di una
questione di sacerdoti e di chiesa, ma della decenza morale di una società,
della difesa dei diritti umani. Però in Spagna quando
si dibattono questi temi viene sempre tirata in ballo la chiesa. Mi piacerebbe
che ci fosse una classe intellettuale, se non politica, meno ideologizzata”.
Invece fa molta notizia il fatto che un consigliere comunale socialista di un
paesotto in provincia di Siviglia abbia aderito alla manifestazione. Eppure,
parlando con il Foglio, la portavoce di Derecho a vivir (e pediatra) GÁdor Joya
ricorda che, secondo un sondaggio pubblicato in autunno dal Mundo, circa il 53
per cento degli elettori socialisti e il 51 di quelli di Izquierda Unida
sarebbero contrari alla “ley de plazos”. Però, lamenta Joya, i difensori della
maternità sono trattati come fanatici ultracattolici da destra franchista. E
anche questo è il frutto di un dibattito ideologizzato. Come ricorda la
dottoressa Joya, nel programma tv “Tengo una pregunta para usted”, in cui i
cittadini pongono domande ai politici, Zapatero – a cui era stato chiesto se
considera lembrione un essere umano – ha risposto che si
trattava di una domanda dottrinale. “Sinistra e destra soffrono di complessi –
dice Joya – La sinistra non vuol essere confusa con la chiesa e la destra imita
quelli che si ritengono atteggiamenti progressisti”. Ed è per questo che il
capo dei Popolari Mariano Rajoy “che pure ha dichiarato che si sta attentando
al diritto alla vita, non dice che se il Pp vincerà le elezioni abrogherà la
legge”. E in effetti non erano attesi in piazza i big del Pp che sfilarono
contro il matrimonio gay. Soltanto qualche deputato a titolo personale. Anche i
vescovi, che pure appoggiano con simpatia liniziativa
prolife, non hanno aderito ufficialmente e quindi questa volta non scenderanno
in piazza.
Gli organizzatori però sono fiduciosi e puntano su una “buona guerra di
guerriglia”, tesa a sensibilizzare la società. Perché, dicono, “laborto è la peggiore violenza di genere e la cosa
veramente progressista è difendere la maternità”. di Guido De Franceschi
(
da "Virgilio Notizie"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 30
mar. (Apcom) - Padri alle prese con cambio di pannolini e visite pediatriche:
ormai non è più un'eccezione eppure la legge non sembra essersi adeguata al
cambio di costume. La mamma non è più la sola ad offrire cure e accudimento nei
primi anni di vita di un bambino eppure il congedo parentale per i papà resta
un traguardo lontano a cui pochi ricorrono. Per questo la Commissione
per i diritti umani e le
uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi sui
congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella conquista
di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e che presto
arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo la nascita
di un figlio rappresenta una "stigmatizzazione" dei ruoli.
"A livello internazionale, la Gran Bretagna spicca per i suoi lunghi
congedi riservati alle madri - gran parte a stipendio ridotto - e per una
scarsa legislazione in materia di congedo parentale per i padri" si legge
in un rapporto della commissione. La ricerca indica che il divario tra i sessi
in materia di stipendio triplica quando le donne raggiungono i 30 anni di età,
risultato dei compromessi effettuati per conciliare maternità e carriera. In
base alle proposte della commissione, il congedo parentale verrà riservato alle
madri per le prime 26 settimane, con uno stipendio al 90 per cento, dunque
superiore a quello attuale. I padri avranno comunque l'opportunità di prendere
due settimane di paternità a cui hanno diritto sotto le leggi vigenti, ma anche
in questo caso lo stipendio sarà pari al 90 per cento del totale.
Successivamente - e qui entra in ballo un'altra importante novità - i genitori
avranno a disposizione "tre blocchi" di congedo parentale a cui
accedere entro i primi cinque anni di vita del bambino, di quattro mesi
ciascuno. Uno sarà riservato allemadri, un altro ai padri e un terzo
indistintamente a uno dei genitori. Le prime otto settimane di ciascun blocco
verranno pagate al 90 per cento. Un modo per incoraggiare i legami tra padri e
figli e per riconoscere una trasformazione sociale ormai in atto da tempo.
(
da "Articolo21.com"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Articolo 21 insieme a noi per i Diritti
Umani di Barbara Terenzi* Articolo 21. Liberi di ha nominato Tana De Zulueta
rappresentante dell'associazione all'interno del Comitato per la Promozione dei
Diritti Umani. Alla
nostra comunicazione risponde Barbara Terenzi, coordinatrice del comunicato
stesso. Carissimi, grazie infinite per la comunicazione che
provvederemo ad inserire nel file di Articolo 21. Stiamo riordinando la
corrispondenza degli aderenti al Comitato ed abbiamo il piacere di informarvi
che abbiamo ricevuto una ulteriore richiesta di adesione che sarà prossimamente
portata in Assemblea Generale, come previsto dal nostro Statuto. Questo porta
il nostro Comitato ad aver raggiunto la quota di 80 aderenti! Vi ringraziamo
sempre per tutto il supporto che date al Comitato per la Promozione e
Protezione dei Diritti Umani e vi riconfermiamo la
nostra grande soddisfazione nell'avervi con noi. Siamo oggi, ancor più di
prima, nel mezzo di un guado difficile da traversare, ma confidiamo che solo
nell'essere uniti come società civile si possa in qualche modo continuare a spingere
affinchè si abbia un domani più pluralistico e democratico. Avervi con noi, ci
dà la conferma di stare lottando insieme per un ideale reale che ha bisogno del
contributo di tutte le componenti della società civile. Speriamo dunque di
poter lavorare insieme presto alla realizzazione del secondo monitoraggio della
situazione italiana in materia di promozione e protezione dei diritti umani anche alla luce delle imminenti scadenze a livello
internazionale che attendono il nostro Paese. La UPR delle Nazioni Unite
costituisce un importante appuntamento e crediamo che per allora sia essenziale
riuscire ad approntare lo stesso tipo di informazione che ha già dato
significativi ritorni in termini di sensibilizzazione sia a livello nazionale
che a livello internazionale sulla situazione effettiva dei diritti umani nella loro trasversalità e indivisibilità anche in
Italia. Ancora grazie e sperando di poterlo esprimere personalmente, *Barbara
Terenzi (Fondazione Basso Sezione Internazionale) Coordinatore Comitato per la
Promozione e Protezione dei Diritti Umani
(
da "Wall Street Italia"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cambogia/
Khmer Rossi, il torturatore 'Duch' di fronte a giudici di Apcom Per accusa,
partecipò a torture inflitte ad almeno 12.380 persone -->Roma, 30 mar.
(Apcom) - E' cominciata la fase finale, nella capitale cambogiana Phnom Penh,
del processo a Kaing Guek Eav, meglio noto come 'Duch', capo del centro torture
S21 durante il regime dei khmer rossi in Cambogia. L'imputato, accusato di
crimini contro l'umanità, omicidio e tortura, è l'unico dei cinque ex-khmer
rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver
ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini. Circa
500 persone hanno assisto, dietro a uno spesso vetro che divideva in due
l'aula, all'avvio del processo contro di lui, dopo l'escussione dei testimoni.
Lo riferisce l'agenzia Misna. Nel liceo Tuol Sleng della capitale, trasformato
nella prigione S21, l'ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle
torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini
(questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le
vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli
americani, dei sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero
altri 189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta oggi c'erano
anche gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura.
L'avvocato di 'Duch' ha detto nelle udienza preliminari che il suo assistito
intende chiedere perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999 dopo
essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non era
uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire davanti
alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra cui Nuon
Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi
ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il
1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati
per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto
ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita
pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol
Pol, nel 1998.
(
da "Romania Libera"
del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
>
Cititi online anunturile din ziarul Romania
libera: Moraru: "Il batem pe Cioaca pana spune unde este
Elodia" Operatiunea Opriti Codurile!: obtinerea de probe
prin tortura si alte aberatii sunt condamnate de organizatiile neguvernamentale
Tatiana Dabija Marti, 31 Martie 2009 » In noul Cod de Procedura Penala se
prevede ca probele ce decurg din probe obtinute nelegal, chiar si prin tortura,
pot fi folosite in procesele penale, constata cu indignare mai multe ONG-uri
din domeniul justitiei. » Persoanele suspecte de a comite o infractiune
pot fi supravegheate prin mijloace audio, video, pot fi urmarite prin GPS si li
s-ar putea controla tranzactiile financiare, se arata in noul Cod. » Pentru a
preveni trecerea superficiala prin Parlament a proiectelor de Coduri, 20 de
organizatii civice si de presa au lansat ieri Campania "Opriti
Codurile!". Atat de multe nereguli grave au descoperit specialistii din
societatea civila in proiectele noilor Coduri – Civil, Penal, de Procedura
Civila, respectiv Penala –, incat s-au unit intr-o campanie al carei scop este
ca proiectele de Coduri sa fie supuse dezbaterii publice, pentru evitarea unor
calamitati in procesul de justitie. Una dintre prevederile considerate aberante
de catre specialisti este Art. 100 din proiectul noului Cod de Procedura
Penala, prin care se da mana libera anchetatorilor sa foloseasca tortura,
tratamente inumane sau degradante pentru a obtine nelegal probe care pot
conduce la probe legale. Acestea, in conditii exceptionale, pot fi folosite in
procesele penale, atrag atentia mai multe organizatii neguvernamentale active
in domeniul justitiei, printre care Centrul de Resurse Juridice (CRJ),
APADOR-CH, Transparency International Romania si Institutul pentru Politici
Publice (IPP). "Acest articol vorbeste aparent despre un lucru bun, dar
are exceptii, si aici apar problemele", ne-a explicat directorul executiv
al organizatiei APADOR-CH, Diana Hatneanu. Una dintre nereguli este ca tocmai
cei care trebuie sa respecte legea sunt cei care pot obtine nelegal acele
probe. Reprezentanti ai Ministerului Justitiei au explicat ca prevederile
respective sunt acceptate si de catre Curtea Europeana a Drepturilor Omului
(CEDO), insa – subliniaza Diana Hatneanu – CEDO a acceptat numai uneori acest
fel de probe: "A face un principiu din aceste fapte nu e in regula".
si mai observa ceva directorul APADOR-CH: "Din prevederi rezulta ca proba
derivata din proba obtinuta ilegal sau prin tortura se ia in considerare in
procesul penal doar daca putea fi obtinuta si prin alte modalitati. Deci de ce
sa torturezi un om daca poti obtine aceeasi proba si prin metode legale?".
Directorul adjunct al IPP, Adrian Moraru, spune ca Art. 100, "aceasta
aberatie", a pornit de la o hotarare a Curtii Constitutionale (CCR): cand
s-a invocat o exceptie privind o proba obtinuta nelegal, CCR a decis ca se
accepta. "Pe principiul acesta, il luam pe Cioaca, ii zdrobim degetele la
usa si-l batem pana ne spune unde este Elodia", subliniaza Moraru, care
atrage insa atentia: "Daca totusi Cioaca nu stie? L-am batut
degeaba!". O alta problema grava este articolul privind folosirea
tehnicilor de supraveghere pentru urmarirea unei persoane care n-a facut inca
nici o infractiune, iar cei care fac abuzurile se pot justifica. Sa asculti
cuiva telefonul 5-6 ani, sa-l urmaresti si sa-i stochezi datele pentru ca stiai
ca va face o infractiune este aberant, spune Moraru: "Motivul invocat,
acela al suspiciunii, este prea general pentru a incalca, in numele lui,
drepturile omului". "Articolul privind folosirea tehnicilor de supraveghere
este un dezastru", accentueaza Diana Hatneanu, care a observat ca
prevederile din proiectul de Cod contrazic Legea stocarii datelor.
"Folosirea unora dintre tehnici este autorizata doar in cazuri foarte
grave si numai de catre judecator, a altor tehnici de catre procuror, cum ar fi
obtinerea listei convorbirilor telefonice. Dar, dupa noul Cod de Procedura
Penala, pot cere identificarea abonatului sau listingul pentru orice fel de
infractiune, nu doar pentru cele grave", spune directorul APADOR-CH. In
plus, atrage aceasta atentia, supravegherea tehnica este definita, mai nou,
foarte cuprinzator: "Interceptari si inregistrari ale convorbirilor
telefonice sau de alta natura, a comunicatiilor de orice tip, filmare,
fotografiere in spatii private, localizare prin GPS, supravegherea
tranzactiilor financiare, tot. si toate acestea, pentru o persoana care n-a
comis nici o infractiune! Doar este suspectata ca ar avea de gand sa comita o
fapta pedepsita cu peste 5 ani de inchisoare". Diana Hatneanu ne-a dat un
exemplu pentru a intelege gravitatea prevederilor din noul Cod de Procedura
Penala: o persoana care cumpara scule pentru reparat prin casa poate fi
suspectata ca vrea sa dea o spargere si poate fi pusa sub supraveghere, sau
poate chiar are in plan o spargere, dar se razgandeste. "De ce sa ii fie
incalcat dreptul la viata privata daca nu a comis nici o infractiune?",
intreaba Hatneanu. Aceasta atrage atentia si asupra unui alt aspect
surprinzator: "Daca, din greseala, un infractor greseste numarul de telefon
si ma suna, eu intru automat pe lista de suspecti, deci, fara nici un temei,
imi vor fi ascultate telefoanele si voi fi urmarit". »"Grav e ca
Guvernul nu a reactionat deloc" Reprezentantii ONG-urilor solicita
retragerea Codurilor din Parlament si supunerea lor unor dezbateri publice.
Gravele nereguli vor avea repercusiuni asupra dreptului la viata privata, dar
si asupra institutiilor judiciare, precizeaza CRJ intr-un comunicat. "Este
foarte grav faptul ca Guvernul nu da nici un semn ca ar intelege cat de grava
este situatia. Nu a avut nici o reactie la numeroasele critici pe Coduri",
isi arata ingrijorarea Laura stefan, expert in cadrul Societatii Academice
Romane. Din aceeasi categorie: Cum se ia, pas cu pas, un carnet auto cu 4.000
de euro si 1 kg
de branzaCocioabe de 3 milioane de euroAmbasade ale Romaniei, spionate
informatic Voteaza
(
da "City"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Contestò Olimpiadi condannato a 6 mesi È stato condannato a
sei mesi di prigione Matt Pearce, l'inglese che il giorno dell'inaugurazione
contestò le Olimpiadi cinesi arrampicandosi sul ponte Tsing Ma di Hong Kong ed
esponendo due striscioni rossi su cui era scritto: "Il popolo della Cina
vuole la libertà dall'oppressione" e "Vogliamo diritti umani
e democrazia". 31 marzo 2009
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 30
mar. (Apcom) - E' cominciata la fase finale, nella capitale cambogiana Phnom
Penh, del processo a Kaing Guek Eav, meglio noto come 'Duch', capo del centro torture S21 durante il regime dei khmer rossi in
Cambogia. L'imputato, accusato di crimini contro l'umanità, omicidio e tortura,
è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano
riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo
di eseguito gli ordini. Circa 500 persone hanno assisto, dietro a uno
spesso vetro che divideva in due l'aula, all'avvio del processo contro di lui,
dopo l'escussione dei testimoni. Lo riferisce l'agenzia Misna. Nel liceo Tuol
Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex professore di
matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380
persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati
dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al
centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei
vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero altri 189 centri come l'S21.
Tra il pubblico dell'udienza aperta oggi c'erano anche gli unici tre ancora in
vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura. L'avvocato di 'Duch' ha detto
nelle udienza preliminari che il suo assistito intende chiedere perdono per
quello che ha fatto. Arrestato nel 1999 dopo essere stato individuato da un
giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non era uno dei vertici del regime ma
finora è l'unico khmer rosso a comparire davanti alla giustizia. Il tribunale
ha incriminato altre quattro persone, tra cui Nuon Chea, ideologo e braccio
destro del dittatore Pol Pot che, oggi ultraottantenne, ha più volte respinto
l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il 1979, oltre un milione e 700mila
persone in Cambogia morirono perché passati per le armi o di fame e sfinimento
nei campi di lavoro, nel progetto ultramaoista del regime khmer di rifondare la
nazione. L'occupazione vietnamita pose fine al regime, che proseguì in forma di
guerriglia fino al morte di Pol Pol, nel 1998.
(
da "Leggo"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Si
inaugura questa sera al cinema Lumière (via Azzo Gardino 65, ore 21; infoline:
tel. 051 2194808) la sezione cinema del festival Human
rights nights. Sullo schermo I Bring What I Love, con il cantante senegalese
Youssou Ndour, star del panorama musicale mondiale e icona della lotta per i
diritti umani. Sarà proprio
la sua storia a inaugurare il concorso della nona edizione del festival.
(
da "Giornale di Brescia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
31/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:brescia e provincia I medici:
«Denunciare i clandestini? Inaccettabile» La norma nel «pacchetto-sicurezza».
La legge sull'assistenza agli irregolari risale al Testo unico del 1998 Sono
arrivate a quota 170 le firme dei deputati del Popolo della Libertà che
chiedono al premier Silvio Berlusconi di non porre la fiducia sul ddl sicurezza
perché nel provvedimento sono contenute «norme inaccettabili», come quella che
obbliga i medici, «ma anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi
pubblici» a denunciare gli immigrati clandestini. La richiesta è contenuta in
una lettera inviata al presidente del Consiglio e diffusa da Alessandra Mussolini,
presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, e prima firmataria
dell'appello. «Ti chiediamo - si legge nella lettera inviata a Berlusconi- di
non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono
contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di
indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo
vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità. Si sostiene
che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che
si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei
centri di vaccinazione. Non è così. Anzi - scrivono i firmatari della
lettera - l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e
chiunque eserciti incarichi pubblici». All'appello ha aderito anche Gaetano
Pecorella, che spiega: «Credo che su un voto di coscienza come questo ognuno
debba essere libero. Come in altre occasioni ha detto Berlusconi, su alcune
questioni deve valere il principio della libertà di coscienza». Contro il
disegno di legge che abroga il divieto di denuncia da parte del medico degli
immigrati irregolari si sono espresse molte realtà, in particolare la Federazione
nazionale degli Ordini dei medici. Ma qual è la legge che prevede la cura degli
irregolari? Si deve risalire al decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, il
«testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero», rimasto invariato dalla legge
Bossi-Fini del 2002 e già precedentemente modificato dal ministro Bindi che ha
introdotto il codice Stp. «In sede di prima erogazione dell'assistenza, la
prescrizione e la registrazione delle prestazioni, nei confronti di questi
soggetti vengono effettuate assegnando un codice regionale a sigla STP
(Straniero Temporaneamente Presente), che viene inserito al posto del codice
fiscale». Dunque, di assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio
sanitario nazionale si parla all'articolo 35 del Testo unico del 1998. Recita,
al comma 2: «Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in
regola con le norme relative all'ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei
presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o
comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono
estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute
individuale e collettiva. Sono, in particolare, garantiti: la tutela sociale
della gravidanza e della maternità, a parità di trattamento con le cittadine
italiane; la tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui
diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva ai
sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176; le vaccinazioni secondo la normativa
e nell'ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati
dalle regioni; gli interventi di profilassi internazionale; la profilassi, la
diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi
focolai». Ancora: «Le prestazioni sono erogate senza oneri a carico dei
richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le
quote di partecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani. L'accesso
alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme
sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo
i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il
cittadino italiano». a.d.m.
(
da "Nuova Sardegna, La"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Amnesty
International Eletti i delegati all'assemblea nazionale ORISTANO. Quattro
delegati e il responsabile regionale rappresenteranno la Sardegna durante la
XXIV Assemblea nazionale di Amnesty International, che si terrà i primi tre
giorni di maggio a Trevi (Perugia). Si tratta di Monica Sganga di Olbia, Fabio
Muselli di Cagliari, Maria Rosaria De Miglio di Sassari e Bonaria Piras di
Tortolì, nonché del responsabile di Amnesty per l'isola Gian Mario Manca.
Questo è quanto scaturito dalla riunione che gli amnistyani sardi hanno tenuto
domenica in città e alla quale ha partecipato anche il presidente nazionale
dell'associazione per la difesa dei diritti umani Paolo Pobbiati (nella foto).
Durante la riunione sono state discusse le mozioni che animeranno il confronto
interno durante l'assemblea nazionale. Dal suo canto Paolo Pobbiati ha
illustrato il piano strategico internazionale di Amnesty per i prossimi sei
anni e il collegato programma di attività a livello nazionale.
(
da "Tirreno, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 7
- Pontedera Marcello Buiatti incontra i ragazzi delle medie superiori
PONTEDERA. L'illustre genetista Marcello Buiatti, professore ordinario di
genetica presso l'Università di Firenze e tra i firmatari del manifesto degli
scienziati antirazzisti dell'ultima edizione del meeting internazionale di San
Rossore contro ogni razzismo, incontrerà domani più di centocinquanta studenti
delle scuole medie superiori. L'incontro - promosso dalla Tavola della Pace e
della Cooperazione, nell'ambito del progetto regionale
"Razza Umana, tutti i diritti umani per tutti" - è parte del programma preparatorio al concorso
per studenti bandito dalla Tavola della Pace. Gli studenti vincitori del
concorso potranno partecipare al meeting nazionale delle scuole di pace
"Stelle di Pace" che si svolgerà ad Assisi l'8 e il 9 maggio.
(
da "Manifesto, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ISRAELE
30 ministri, oggi nasce l'esecutivo Netanyahu. «Fosforo su Gaza? Solo voci» Il
governone delle colonie inquieta Usa ed Europa Michele Giorgio GERUSALEMME
GERUSALEMME Ritorna alla guida di Israele il leader del Likud Benyamin
Netanyahu, già primo ministro tra il 1996 e il 1999, fautore della cosiddetta
«pace economica» con i palestinesi, ai quali non riconosce il diritto
all'indipendenza ma solo quello al miglioramento delle condizioni economiche e
all'autonomia amministrativa. Grazie alla foglia di fico offerta dai laburisti
di Ehud Barak pronti a far parte del governo, oggi Netanyahu, alle 16 ora
italiana, presenterà alla Knesset il suo governo che include oltre al Likud e i
laburisti anche il partito di estrema destra Yisrael Beitenu di Avigdor
Lieberman, accusato da più parti di razzismo contro i cittadini arabi di
Israele, e ciononostante destinato ad occupare la prestigiosa poltrona di
ministro degli esteri. Altre due formazioni, Shas (ortodossi sefarditi) e Casa
ebraica (vicino al movimento dei coloni), fanno parte di questo esecutivo di
destra che mette in allarme i palestinesi, il mondo arabo e, almeno in
apparenza, anche Stati Uniti ed Europa. Nubi nere e minacciose già si
intravedono all'orizzonte e ieri, alla vigilia dell'insediamento del nuovo
governo, l'avvocato generale dell'esercito israeliano, Avichai Mendelblit, ha
ordinato la chiusura dell'inchiesta interna messa in moto dai racconti di
alcuni soldati sulle uccisioni di civili palestinesi a Gaza, recentemente
riportati dal quotidiano Ha'aretz. Secondo l'indagine interna gli episodi
riferiti dalla stampa «erano basati su voci» e non su testimonianze dirette. I
soldati, ha affermato Mendelblit, avrebbero ammesso di aver riferito questi
fatti solo per sentito dire e di non avervi assistito. Solo «una voce» sarebbe
stato anche l'uso di fosforo bianco contro i civili di Gaza, ha continuato
l'avvocato dell'esercito, fondata sul sentito dire e notizie provenienti dai
media. Non hanno alcun valore per Mendelblit le inchieste di Amnesty
International, quelle di Human rights watch e di altre organizzazioni
israeliane e palestinesi e il rapporto presentato dal relatore speciale
dell'Onu per i diritti umani Richard Falk. Il governo della trojka Netanyahu-Barak-Lieberman,
include una trentina di ministri e sette vice ministri: un numero così elevato
che ci sarà bisogno di un nuovo tavolo per le riunioni di governo, ha notato
con sarcasmo il sito web del quotidiano Ha'aretz. Un «governone» nato
dalla necessità di accontentare i partner della coalizione e di placare le
proteste nel Likud per la assegnazione dei ministeri più prestigiosi agli altri
partiti. Netanyahu ieri sera appariva intenzionato a tenere per sé il dicastero
delle finanze, fortemente richiesto dal suo compagno (e rivale) di partito
Silvan Shalom, mentre altri esponenti del Likud che diventeranno ministri sono:
Yaakov Neeman (giustizia), Gideon Saar (educazione), Yisrael Katz (trasporti),
Moshe Yaalon (affari strategici), Gilad Erdan (protezione ambientale), Limor
Livnat (sport e cultura) e Yuli Edelstein (probabile futuro ministro dei media
e delle telecomunicazioni). Yisrael Beiteinu, terza forza alla Knesset con 15
seggi, oltre agli esteri, avrà altri quattro ministeri. Cinque invece sono i
ministeri assegnati alla foglia di fico laburista con Barak che resta alla
difesa. Kadima, che pure ha vinto le elezioni del 10 febbraio, invece passa
all'opposizione che, ha annunciato la leader Tzipi Livni, sarà "combattiva
e responsabile" allo stesso tempo. Netanyahu ieri alla Knesset ha lanciato
messaggi «pacifisti» all'esterno ma da più parti si ritiene che il suo governo
sia destinato a entrare in rotta di collisione non solo con i palestinesi, ma
anche con Stati Uniti ed Europa, sulla colonizzazione ebraica della
Cisgiordania occupata che è una priorità per le forze che formano la
coalizione. Inclusi i laburisti, visto che Barak nelle scorse settimane ha
approvato la costruzione di migliaia di alloggi per coloni tra Gerusalemme e
l'insediamento di Maale Adumim. Secondo indiscrezioni l'Amministrazione Obama
potrebbe congelare i cospicui prestiti agevolati garantiti a Israele. L'Ue
potrebbe frenare lo sviluppo dei rapporti con lo Stato ebraico per costringere
Netanyahu ad accettare la soluzione dei due stati. Si parla anche di un
boicottaggio parziale di Lieberman. Foto: IL PREMIER INCARICATO NETANYAHU E, A
FIANCO, LIEBERMAN /AP
(
da "Eco di Bergamo, L'"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Guantanamo,
garzòn apre un'inchiesta sui casi di tortura --> Martedì 31 Marzo 2009
SOCIETA, pagina 9 e-mail print Il tribunale di Madrid ha aperto un'indagine a
carico di sei membri dell'amministrazione Bush, accusati di aver violato le
leggi internazionali sulla tortura in relazione ai detenuti del carcere di Guantanamo.
Il caso, sottoposto alla giustizia spagnola da
un'associazione locale che si occupa di diritti umani, è stato assegnato a Baltazar Garzón, l'agguerrito giudice
diventato famoso in tutto il mondo nel 1998 per l'arresto del Generale
Pinochet. I sei esponenti del precedente governo americano sono Alberto
Gonzales, ex Ministro della Giustizia; Douglas Feith, ex sottosegretario
alla Difesa; David Addington, ex capo di gabinetto del vice-presidente Cheney;
William Haynes, ex consigliere legale del Dipartimento di Giustizia; Jay Bybee
e John Yoo, entrambi ex giuristi presso l'ufficio legale del Dipartimento di
Giustizia. Tutti gli indagati sarebbero responsabili di aver assicurato un
quadro di pseudo-legalità entro il quale veniva giustificato l'impiego di
metodi di tortura negli interrogatori condotti a Guantanamo, tra cui la tecnica
di «waterboarding» con cui viene simulato l'annegamento. Nonostante sia
altamente improbabile che eventuali ordini di custodia possano avere più di un
significato simbolico, l'indagine potrebbe contribuire a far luce sulle reali
responsabilità dell'amministrazione Bush circa le violazioni dei diritti dei
detenuti nella lotta al terrorismo. Il tribunale di Madrid ha motivato la
propria giurisdizione sul caso in questione dal fatto che cinque cittadini
spagnoli sono stati detenuti e presumibilmente sottoposti a tortura a
Guantanamo. La documentazione sulla quale si baserà l'indagine di Garzón
consiste in 98 pagine che fanno riferimento non solo alla Convenzione di
Ginevra, ma anche alla Convenzione contro la Tortura
approvata dalle Nazioni Unite nel 1984 e firmata da 146 Paesi, tra cui Spagna e
Usa. Michele Paris 31/03/2009 nascosto-->
(
da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì
31 Marzo 2009 UE, PIANO D´AZIONE PER I DIRITTI D´AUTORE
Bruxelles, 31 marzo 2009 - Il Consiglio Affari generali e Relazioni esterne
della Ue ha adottato il nuovo piano d´azione 2009-2012 per la lotta alla
violazione dei diritti di
proprietà intellettuale, rende noto l´Ice. La Commissione e gli Stati membri Ue
si sono accordati sulla necessità della concentrazione sulle aree principali
del piano d´azione precedente: miglioramento della legislazione,
controlli doganali mirati, coordinati a livello europeo, rafforzamento della
cooperazione con l´industria ed a livello internazionale e, infine, aumentare
la consapevolezza dei cittadini europei. Il commissario europeo alla Fiscalità
e Unione doganale Laszlo Kovacs ha confermato che i servizi doganali
presteranno maggiore attenzione ai prodotti contraffatti, allo smantellamento
della criminalità organizzata che sta alla base del fenomeno di contraffazione,
alle vendite on-line ed alla necessità di cooperare con il maggior numero di
stakeholder possibile. . <<BACK
(
da "marketpress.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì
31 Marzo 2009 LA CAMPAGNA ITALIANA CONTRO LE MINE CELEBRA LA IV GIORNATA
INTERNAZIONALE SULLE MINE Roma, 31 marzo 2009 - In occasione del 4 aprile 2009,
Iv Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sul problema delle mine e
sostegno alla Mine Action indetta dalle Nazioni Unite, la Campagna Italiana
Contro le Mine organizza a Roma dall1 al 3
aprile una serie di eventi allo scopo di richiamare lattenzione
dellopinione pubblica e delle istituzioni sulle conseguenze umanitarie delluso di
mine e munizioni a grappolo. Le iniziative vedranno la partecipazione di Song
Kosal, ventiquattrenne cambogiana rimasta vittima di una mina alletà di
sei anni,
Youth Ambassador della Campagna Internazionale per la messa al bando delle mine
(Icbl) e fondatrice del Trattato dei Giovani contro la Guerra nel 1998. Song
Kosal sarà presente a Roma dal 30 marzo al 5 aprile ed è disponibile a
rilasciare interviste. Di apporto fondamentale sarà anche la partecipazione
agli eventi delle scolaresche di alcune zone periferiche di Roma che hanno
partecipato al Percorso di Educazione allo Sviluppo e alla Cooperazione Non cè pace con le mine promosso dalla
Campagna. 1 aprile 2009, ore 10. 30: partecipazione all´udienza generale in
Vaticano e saluto a Sua Santità Benedetto Xvi. 2 aprile 2009: incontro presso
il Ministero degli Affari Esteri con il Sottosegretario On. Vincenzo Scotti con
il coinvolgimento di alcuni studenti romani. 3 aprile 2009, ore 10. 00-12. 00:
incontro Gioventù in azione: i giovani in difesa dei
diritti
umani, presso la Sala
della Protomoteca in Campidoglio con il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e circa
200 studenti. Campagna Italiana Contro le Mine Onlus. .
<<BACK
(
da "Resto del Carlino,
Il (Bologna)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
BOLOGNA
SPETTACOLI pag. 28 C'È
CHI FA del proprio talento l'ambasciatore delle proprie ide... C'È CHI FA del
proprio talento l'ambasciatore delle proprie idee: così ha sempre fatto e
continua a fare il cantante senegalese Youssou N' D our, star
del panorama musicale mondiale e icona della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a
inaugurare il concorso filmico della nona edizione del festival "Human
Rights Nights": appuntamento alle 21 al Cinema Lumière (via Azzo Gardino,
65) con la proiezione di "Youssou N' Dour: I Bring What I Love" di
Elizabeth Chai Vasarhelyi.
(
da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cronaca
di Oristano Pagina 4016 Amnesty --> Oristano Quattro delegati e il
responsabile regionale rappresenteranno la Sardegna alla assemblea nazionale di
Amnesty International (foto), a Trevi. Si tratta di Monica Sganga di Olbia,
Fabio Muselli di Cagliari, Maria Rosaria De Miglio di
Sassari e Bonaria Piras di Tortolì, nonché del responsabile di Amnesty per
Sardegna, Gian Mario Manca. Questo è quanto scaturito dalla riunione tenuto
domenica a Oristano, alla quale ha partecipato anche il presidente nazionale
dell'associazione per la difesa dei diritti umani, Paolo Pobbiati.
(
da "Resto del Carlino,
Il (Forlì)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
VETRINA
GIORNO & NOTTE pag. 8 TEATRO Mario Perrotta al Testori con lo spettacolo
Italiani cincali! Alle 21, presso il teatro Testori di
viale Vespucci, sarà presentato lo spettacolo teatrale Italiani cìncali! (Parte
prima: minatori in Belgio)' di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta (nella foto). Lo
spettacolo è inserito all'interno della manifestazione Forlì per i diritti umani'. Ingresso gratuito.
(
da "Unita, L'"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Londra,
maternità più brevi A casa resta papà LONDRA Congedo di maternità più breve per
le mamme, ma più tempo per i papà per stare a casa ad occuparsi dei nuovi nati:
è questa la proposta fatta al governo di Londra dalla commissione britannica
per l'uguaglianza ed i diritti umani. Al momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove
mesi di congedo, con le prime sei settimane retribuite con il 90% della paga ed
un contributo base di 117,18 sterline alla settimana per il periodo rimanente.
Per i padri è previsto soltanto un congedo breve di due settimane retribuito
settimanalmente con 117,18 sterline. La proposta è di dare sia alle
madri che ai padri quattro mesi di congedo dei quali almeno otto settimane
dovrebbero essere retribuite con il 90% del salario ordinario. Per le restanti
settimane i genitori continuerebbero a ricevere il contributo base.
(
da "Libertà"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Economia
in breve gran bretagna Maternità più brevi e più tempo ai papà Congedo di
maternità più breve per le mamme, ma più tempo per i papà per stare a casa ad
occuparsi dei nuovi nati: è questa la proposta fatta al governo di Londra dalla
commissione britannica per l'uguaglianza ed i diritti umani secondo la quale le attuali norme
sul congedo di maternità discriminano contro le donne e scoraggiano i datori di
lavoro ad impiegarle. Al momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a
nove mesi di congedo, con le prime sei settimane retribuite con il 90% della
paga ed un contributo ordinario di 117,18 sterline alla settimana per il
periodo rimanente. Per i padri è invece previsto soltanto un congedo breve di
due settimane con il versamento settimanale di 117,18 sterline. Il governo
aveva promesso di estendere la maternità da nove a 12 mesi entro il 2010, ma
non aveva annunciato alcuna revisione del periodo di congedo per i padri.
antitrust Wind sanzionata per pratiche scorrette L'Antitrust ha sanzionato Wind
per 215 mila euro per «pratiche commerciali scorrette». Lo si legge nel
Bollettino settimanale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Nel mirino dell'Antitrust, la conclusione di contratti di utenza a distanza a
mezzo contatto telefonico. Secondo l'Autorità, si tratta di una pratica
«scorretta in quanto avvenuta secondo modalità contrarie alla diligenza
professionale ed idonee a limitare considerevolmente, o addirittura escludere,
la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio». posta
elettronica Gmail, nuovo tasto evita errori d'invio Nuovo volto per Gmail, la
posta di Google, che il primo aprile compie cinque anni: per il suo compleanno
regalerà ai suoi utenti il servizio in 49 lingue e una serie di nuovi strumenti
come quello che impedirà di inviare email per sbaglio: entro sei secondi si può
recuperare la missiva senza tracce per il destinatario. Inoltre per evitare di
inviare posta sconveniente sotto l'effetto di una bevuta, Google ha inventato
una sistema che testa le facoltà mentali dell'utente. 31/03/2009
(
da "Giornale.it, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 77
del 2009-03-31 pagina 1 Liceo Farnesina Per cinque giorni gli studenti fanno i
delegati Onu di Anna Maria Greco I delegati Onu hanno tra i 16 e i 18 anni:
propongono le risoluzioni, discutono con i colleghi degli altri Paesi degli
emendamenti, si accalorano su una mozione, votano. Parlano (in inglese) di
crescita dei Paesi dell'Est, problemi dell'Africa, crisi economica; in
Consiglio di sicurezza di conflitto Israele-Palestina e operazioni di
peacekeeping in Afghanistan e Iraq. Non è il Palazzo di Vetro, ma il liceo
scientifico «Farnesina» di Roma. Per pochi giorni si è trasformato nel quartier
generale delle Nazioni Unite a New York e con la massima serietà. Una
simulazione, non un gioco. L'hanno chiamato Rimun 2009, Rome International
Model United Nations, è la terza sessione. A Roma l'unica esperienza del
genere, in Italia succede solo a Milano e Genova. Coinvolge un gruppetto di
docenti ed universitari e 450 studenti: 180 romani e 180 stranieri (di Paesi
come Arabia Saudita, Germania, Marocco, Ungheria, Spagna) come delegati e il
resto per lo staff organizzativo. Partecipano anche studenti dei licei romani
Tasso e Massimo e del Redi di Squinzano. Tutto è iniziato venerdì, con la
cerimonia d'apertura in Campidoglio e si chiuderà stamattina, nell'aula magna
dell'università Luiss, con l'Assemblea generale. Al «Farnesina» si sono riunite
le commissioni, su Disarmo e sicurezza, Affari socio-culturali-umanitari, Economia e finanza, Ambiente, Diritti
umani. Le risoluzioni dei ragazzi sono state
proposte, discusse, modificate. E quelle approvate arriveranno oggi in plenum,
per il voto finale. Proprio come avviene nel vero Palazzo di vetro. «All'estero
- spiega Francesco Donat, 22 anni, ex-allievo del "Farnesina",
studente universitario di Economia - da 60 anni si organizza questo tipo di
simulazioni nelle scuole, per sensibilizzare i ragazzi. In Paesi come la
Germania si fanno ogni anno e si tratta quasi di una materia di studio. In
Italia, invece, la cosa non ha mai preso piede, manca una cultura di fondo. Ma il
nostro liceo 10 anni fa ha incominciato a partecipare a queste esperienze
all'estero. Io ero nel gruppo che è andato in Olanda e in Germania. Quando ero
in V° liceo abbiamo incominciato a organizzare le simulazioni anche qui e con
l'aiuto della preside, Olga Olivieri e di docenti come Anna Amato, ci siamo
riusciti». Per questa sessione ci sono voluti otto mesi di preparazione.
«Abbiamo cercato gli sponsor, stabilito i contatti con le istituzioni - dice
Michele Conti, anche lui ex-allievo e oggi studente di Ingegneria - preparato i
topics su cui aprire le discussioni». Far parte dell'Onu per 5 giorni non è
cosa da poco. «È stata davvero una cosa entusiasmante per noi - dice Maria
Luisa Calabresi, studentessa, 16 anni- speriamo che ne organizzino altre di cose
tanto interessanti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
(
da "Provincia Pavese,
La" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pavia, il tema dei diritti umani nel mondo in una rassegna di film al cinema Corallo PAVIA. I
diritti umani nel mondo. E'
il tema anche della rassegna organizzata al cinema Corallo dal Centro Servizi
Volontariato per sensibilizzare il pubblico sull'argomento e documentare qual è
la situazione nei cinque continenti attraverso pellicole e video (lungometraggi,
corti). L'apertura (domani, ore 20) è affidata ad "Australia" di Baz
Luhrmann, il quale, coniugando avventura, epica, vendetta, amore, guerra, firma
un melò romanzesco che si rifà ai classici dello schermo. Nicole Kidman è
un'aristocratica inglese, che lascia Londra per raggiungere e vendere la tenuta
lasciatale dal marito defunto. L'incontro con una terra selvaggia, l'affetto
per un piccolo meticcio aborigeno e l'amore per un rude mandriano la convincono
a restare. Seguirà (ore 22.45) "Dieci canoe" di Rolf De Heer, un film
di estremo fascino e coraggio su un'Australia favolosa e fuori dal tempo. Con
squarci di espressività visionaria alternati a scorci di ruvido documentarismo,
sviluppa una storia compresa tra tre narrazioni concentriche che chiama in
campo passato e presente, amori storti, rapimenti, stregonerie, vendette.
Successivamente si potranno vedere "Afganistan: effetti collaterali?"
di Fabrizio Lazzaretti e Alberto Vendemmiati, che riprendono le attività di
Emergency in Afganistan, e "Shanghai Dreams" di Wang Xiaoshuai,
ambientato nella Cina anni Sessanta, protagonista una ragazza che vede spenti
dal regime i mini sogni di libertà e d'amore (8 aprile); "Venciu" di
Santas Hevia, riflessione su un passato (la dittatura in Spagna) che nessuno vuole
ricordare, "Workingman's death" di Michael Glawogger, che esplora i
lavori manuali e disumani di cinque Paesi, e "A
Est di Bucarest" di Corneliu Porumboiu, una commedia in cui dopo sedici
anni si fanno i conti con la fine del regime di Ceausescu (15 aprile). Quindi
saranno proiettati "Lonco/chupasesos" di Anna Recalde Miranda,
confronto tra una scuola privata di Santiago ed una pubblica rurale; "La
zona" di Rodrigo Plà, agghiacciante thriller sulla caccia a un ragazzino
in un complesso residenziale "bene"; e "La dignità degli
ultimi" di Fernando Solanas, documentario sulle conseguenze della rivolta
popolare argentina iniziata con la presidenza di Kirchner (22 aprile). L'ultima
giornata (il 29 aprile) prevede "Uganda Calling" di Valentina Monti,
sei vicende sull'educazione in Uganda; "Louloumme" di Roberto
Figazzolo, impressioni, risonanze, volti della terra africana; e "Afrique
comment ca va avec la douleur?" di Raymond Depardon, viaggio in soggettiva
attraverso 15 diverse nazioni del continente nero. (f. c.)
(
da "Affari Italiani
(Online)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Economia
Povertà/ Appello al G20: misure per i più vulnerabili Martedí 31.03.2009 09:21
Misure ad hoc per i più vulnerabili, in primis i bambini e le madri che vivono
nei paesi a basso reddito. Perché non si può prescindere da loro, che più di
tutti pagano il prezzo della crisi globale. L'appello è di World vision Italia
organizzazione fondata nel 1950 dal missionario americano Bob Pierce,
continuamente impegnata nell'emergenza, nella promozione dello sviluppo, dei diritti umani
e della giustizia economica e sociale, con una particolare attenzione alla
difesa dei diritti dell'infanzia e si rivolge ai governi del G20 che il 2
aprile si incontreranno a Londra. "La crisi globale va guardata in faccia.
Ha un volto umano insiste l'organizzazione -, quello dei 46 milioni di poveri
che si aggiungono ai 100 milioni già previsti entro il prossimo anno
dalla Banca Mondiale". World Vision Italia chiede a tutti i governi del
G20, in particolare a quello italiano, di mettere le popolazioni più
vulnerabili al centro delle loro decisioni. "A pagare maggiormente per
questa crisi saranno le popolazioni del Sud del mondo, quelle che già negli
anni scorsi soffrivano per il rincaro dei generi alimentari, per l'assenza di
servizi sociali di base e per gli effetti del cambiamento del clima. Le
economie dei Paesi in via di sviluppo e i loro cittadini, spiega World vision
Italia, risentiranno della riduzione dei consumi del mondo industrializzato e
quindi delle esportazioni, del calo degli investimenti esteri diretti e del
turismo. Per la prima volta diminuiranno anche le rimesse degli immigrati, che
per molte famiglie nei paesi del Sud costituiscono la principale fonte di
reddito. Come affermato dal Ministro della Cooperazione allo Sviluppo inglese,
Douglas Alexander, se qui la gente rischia di perdere il posto di lavoro, nei
Pvs la gente rischia di perdere la vita. Per questo l'Aiuto Pubblico allo
Sviluppo nei prossimi anni sarà ancora più necessario. La recessione avrà un
impatto sociale a tutte le latitudini, molto più pesante sulle popolazioni che
già oggi vivono in un grave stato di povertà. Riforme del sistema economico e
finanziario internazionale sono necessarie per affrontare questo preoccupante
momento storico. Affinché risultino efficaci però, devono essere formulate con
l'obiettivo di migliorare la vita delle persone, prendendo atto e riducendo le
forti disuguaglianze che spaccano l'umanità. Word
Vision Italia crede che la crisi vada affrontata investendo nel capitale umano
che abita il pianeta: "Invitiamo il G20 a concentrare la sua attenzione
sulle singole persone e sulle comunità. E' dai bisogni degli individui che
bisogna ripartire per costruire un assetto internazionale post-crisi più equo e
giusto". Il passo più urgente da compiere è investire nell'assistenza sanitaria
preventiva e di base, un modo per garantire il diritto alla salute ai bambini
dei paesi poveri, ma anche un modo per uscire dalla crisi. E' ormai assodato,
ma ancora ignorato nella pratica, che cittadini più sani costituiscono un
motore di crescita economica (rapporto "Chi tiene il conto?"
http://www.worldvision.it/news_pubblicazioni_chi-tiene-il-conto-.php) Infine,
"questa crisi ci insegna che la povertà non è arginabile: gli effetti
della miseria non si fermano alla frontiera, ma dilagano in un mondo sempre più
interconnesso. La precarietà della vita che caratterizza i tanti Sud del mondo
non può continuare a essere ignorata. Siamo di fronte a una crisi globale, ed è
solo assumendo responsabilità globali che va affrontata". tags: povertà
world vision g20 sud del mondo
(
da "Avvenire"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
POLITICA
31-03-2009 LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE E LE TENSIONI INTERNE Erdogan e la nuova
Turchia «Imparare dalla sconfitta» ELIO MARAONE N on è stata una forte sberla,
quella che gli elettori turchi hanno dato nelle amministrative di domenica a
Recep Tayyip Erdogan, ma non è stata nemmeno la carezza che il primo ministro
si aspettava, dopo aver trasformato la consultazione in una sorta di referendum
sulla propria persona. Infatti la sua formazione, il suo partito islamico
moderato della Giustizia e dello Sviluppo ( Akp), con il 39 per cento
abbondante dei suffragi rimane il primo del Paese, ma è ridimensionato rispetto
alle amministrative del 2004 ( 41,7 per cento) e soprattutto rispetto alle
politiche del 2007 ( 46,6 per cento). E anche se ha conservato la maggior parte
delle città, ha «cominciato a perdere sangue» ( per usare un'espressione dello
stesso Erdogan) un po' ovunque, e particolarmente nel Sud- Est, dove la
maggioranza curda non si è fidata delle promesse di nuove concessioni da parte
del governo centrale. Non meno significativa appare, sul fronte
dell'opposizione ' laica', l'affermazione del Partito repubblicano del popolo (
Chp), fondato dal padre della Turchia moderna, Kemal Atatürk, che con il 21,5
per cento guadagna sia rispetto al 2004 sia al 2007, riconquista nel Sud il
centro nevralgico di Antalya, e nel complesso vede rafforzate le sue
possibilità di opporsi ai progetti di riforma di Erdogan e di ottenere elezioni
anticipate ( quelle politiche sono fissate per il 2011). Ma non sarà facile. Ciò
che al momento manca al Chp è un leader dotato di un carisma in grado di
competere con quello di Erdogan ( appannato, ma ancora solido) e capace di
raccogliere dietro la propria bandiera le schiere del Movimento nazionalista (
Mhp, circa il 17 per cento dei suffragi) e dei gruppi che rappresentano il
fondamentalismo islamico, come quello della Felicità ( Saadet, che con il 5,6
per cento delle preferenze ha raddoppiato il risultato del 2007). È anche nel
risentimento dei nazionalisti e dei fondamentalisti, che a vario titolo hanno
tacciato Erdogan di «tradimento» per le concessioni fatte o promesse in
funzione dell'ingresso nella Ue ora ai curdi ora alle donne ora, e più in
generale, ai sostenitori dei diritti umani che si possono cercare le ragioni
dell' «avvertimento» ( come titolano alcuni giornali) inviato domenica dagli
elettori al primo ministro. Ma le ragioni principali stanno probabilmente
nell'irritazione crescente con la quale lavoratori ( i disoccupati sono
aumentati di circa 800mila nel giro di un anno), imprenditori e mondo
della finanza hanno accusato Erdogan di inerzia, e comunque di aver
sottovalutato la portata della crisi economica. Sullo sfondo di un quadro
sociale carico di tensioni ( per esempio, il voto è stato funestato da scontri
e sparatorie che hanno fatto almeno sei morti, cosa che non accadeva da una
trentina d'anni), si profilano anche le rischiose e talvolta contraddittorie
scelte del governo. Le condizioni poste dall'Unione europea per l'ingresso
della Turchia, specialmente in materia di diritti umani,
sono state soddisfatte soltanto in parte, mentre nelle questioni regionali
Erdogan si è sbilanciato non poco, ad esempio quando, sperando verosimilmente
di guadagnarsi i favori dei Paesi arabi produttori di petrolio, si è lasciato andare
a invettive contro Israele, arrivando a litigare, a Davos, con il presidente
Shimon Peres. Vedremo presto, e probabilmente già nell'incontro che avrà con il
presidente statunitense Barack Obama al termine della sua missione europea, se
e quanto Erdogan avrà saputo, come ha detto egli stesso, «imparare dalla
sconfitta» .
(
da "Avvenire"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO
31-03-2009 Cambogia, «Duch» alla sbarra: è entrato nel vivo il dibattimento
PHNOM PENH. È entrato nel vivo ieri a Phnom Penh il primo processo del
tribunale speciale formato da Onu e Cambogia per giudicare i crimini del regime
comunista di Pol Pot degli anni Settanta. Il processo a Kaing Guek Eav, 66
anni, noto come il «compagno Duch», ex comandante della prigione «S21» di Tuol
Seng, accusato della morte di oltre 15mila persone, era iniziato il 17 febbraio
scorso, ma solo ieri (dopo alcune udienze su questioni procedurali) è
cominciato il dibattimento sul merito delle accuse. Duch, ex professore di
matematica, è imputato per crimini contro l'umanità,
crimini di guerra, tortura e omicidio premeditato. Ieri in aula si è presentato
con una camicia bianca a righe: ha salutato i giudici all'orientale, con le
mani giunte, quindi ha risposto cortesemente alle domande sulla sua identità e
ha ascoltato la lettura del capo di imputazione. Secondo l'accusa, nella
prigione da lui diretta migliaia di prigionieri, fra i quali donne e bambini,
furono torturati per estorcere confessioni (in genere di essere spie della
Cia). Almeno 15.000 detenuti furono poi uccisi a bastonate in un campo vicino,
uno dei «killing fields» del regime comunista, durato dal '76 al '79. Solo una
decina di reclusi di S21 sono sopravvissuti. Nel campo gestito da Kaing Guek
Eav furono torturate e uccise 15mila persone
(
da "Denaro, Il"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mediterraneo
fondazione mediterraneo Gaeta abbraccia la Palestina In una bottiglia affidata
al mare l'appello per due popoli in due Stati Di seguito si riportano i punti
salienti dell'Appello lanciato, in una bottiglia, dalla barca "Megaride
grande Mediterraneo": La Fondazione Mediterraneo ha espresso, in più
occasioni, la sua preoccupazione per l'attuale situazione in Medio Oriente. In
Iraq, in Israele, nel Libano e nei territori Palestinesi, in particolare modo
nella striscia di Gaza. Il popolo di Gaza, già sotto assedio da mesi, è stato
ed è vittima di attacchi alle infrastrutture civili e conta sempre maggiori
perdite umane tra i civili. In Iraq una guerra civile quotidiana produce
vittime innocenti destabilizzando la regione ed alimentando il proliferare di
fondamentalisti e terroristi. Condanniamo fortemente tutte le aggressioni che
rappresentano una evidente violazione del diritto internazionale, in particolar
modo della Convenzione di Ginevra, e che possono solo portare ad una catastrofe
umanitaria e soprattutto ad allontanare
irrimediabilmente ogni progetto di pace. A queste aggressioni la Società Civile
del Grande Mediterraneo ha detto di no. Ha detto di no perché dopo la tragedia
della seconda guerra mondiale, risultato d'una degenerazione del darwismo
nell'eugenismo, dello spirito della libertà nazionale nel nazionalismo, della
forza espansiva della civiltà nel colonialismo, l'Europa s'è
risvegliata ai valori che tre secoli di coscienza laica avevano creato: i
diritti umani e sociali, la
pace tra le nazioni, il dialogo invece della guerra e l'assenso collettivo
contro le derive individuali. Certo il mondo è pieno di governi tiranni. Ma lo
è soprattutto dove la spogliazione nei secoli ha portato la degradazione della
vita, della società e della politica. Di questi tiranni siamo
responsabili tutti e non solo quegli Stati che li hanno sostenuti per un certo
tempo secondo le convenienze del momento e ora mentre combattono l'uno si
alleano con gli altri. Vogliamo adesso scrollarci da queste responsabilità,
rivivificare l'Onu perché sottometta l'arbitrio d'uno solo alla decisione
collettiva e perché nessuno invada, opprima, depauperi od offenda. Che i
piccoli Stati siano rispettati quanto i grandi, che gli umili abbiano la stessa
dignità dei potenti, che nessuno s'investa della rappresentanza divina e in
nome del cielo porti stragi sulla terra. La richiesta di dialogo, giustizia e
pace, redatta nella Dichiarazione di Barcellona e di cui hanno grande bisogno
gli abitanti di queste regioni, è minata dalla burocrazia e da una scarsa
sensibilità, come dimostrano i modesti ed effimeri risultati raggiunti.
Facciamo appello all'Unione Europea ed ai suoi Stati membri affinché si metta
fine a questa politica dissennata che, com'è noto, incoraggia la negazione al
diritto di esistere di cui sono vittime tutte le parti in causa in un assurdo
gioco al massacro: la popolazione palestinese, l'irachena, l'israeliana, la
libanese. Facciamo appello agli organismi internazionali ed a tutti gli Stati
della regione del Grande Mediterraneo affinché intervengano urgentemente per
porre fine a questo stato di cose insostenibile. Gaeta, 27 marzo 2009 del
31-03-2009 num.
(
da "HelpConsumatori"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
News
COMUNICAZIONE. Si apre domani a Perugia il Festival Internazionale del
Giornalismo 31/03/2009 - 10:53 Al via domani la terza edizione del Festival
Internazionale del Giornalismo che, fino a domenica 5 aprile, ospiterà a
Perugia oltre 200 giornalisti da tutto il mondo. La manifestazione si apre con
una welcome session che darà il benvenuto ai 200 volontari che sono stati
selezionati per collaborare all'organizzazione dell'evento. Studenti e
appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da diversi paesi:
Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera, Inghilterra, Spagna,
Portogallo, Tunisia, Lituania. Seymour Hersh, noto giornalista investigativo
che scrive per il settimanale americano The New Yorker, e Sergio Romano,
editorialista del Corriere della Sera, sono solo un esempio dei partecipanti ai
numerosi appuntamenti, che si terranno nei teatri e nei palazzi storici del
centro medievale di Perugia. Alcuni dei temi trattati dagli oltre 40
incontri-dibattiti in programma, saranno il problematico rapporto tra verità e
realtà nell'informazione, il ruolo dei media nella crisi finanziaria internazionale,
il post giornalismo e i nuovi linguaggi della
comunicazione, e la libertà dei giornalisti in rapporto alla pubblicità.
Saranno poi dedicati ampi spazi all'informazione in prima linea contro le
mafie, ai new media e alle nuove frontiere dell'informazione, e al
"giornalismo degli altri", su diritti umani e libertà di stampa. 2009 - redattore: VC
(
da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cambogia/
leader Khmer rossi Duch ammette i suoi crimini di Apcom E chiede scusa a
sopravvissuti e parenti delle vittime -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Kaing Guek
Eav - il leader dei Khmer rossi meglio noto come Duch - ha ammesSo i suoi
crimini e espresso "rincrescimento e pentimento di cuore" nella
seconda giornata del processo a cui è sottoposto da parte di un tribunale delle
Nazioni Unite. Duch è accusato di tortura, crimini contro l'umanità e omicidio
premeditato per il suo ruolo nel massacro di oltre 10000 persone da parte dei
Khmer rossi. "Mi sia concesso chiedere scusa ai sopravvissuti e anche ai
cari di tutti quanti furono brutalmente uccisi durante il regime" ha detto
Duch rivolgendosi alla corte. Duch è il primo dirigente dei Khmer rossi a esere
sottoposto a processo. L'imputato, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati
dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le
proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini. Nel liceo Tuol
Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex
professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad
almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei
nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state
16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei
sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero altri
189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta ieri c'erano anche
gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura.
L'avvocato di 'Duch' aveva anticipato nelle udienza preliminari che il suo
assistito avrebbe chiesto perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999
dopo essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non
era uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire
davanti alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra
cui Nuon Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi
ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il
1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati
per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto
ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita
pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol
Pol, nel 1998.
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ASCA) -
Roma, 31 mar - Un approfondimento dei problemi relativi alla criminalita' e
delle misure varate dal governo in tema di sicurezza e contrasto della
illegalita' e' programmato per giovedi' in Commissione d'inchiesta sul fenomeno
della mafia con il seguito dell'audizione del Ministro dell'Interno, Roberto
Maroni. IMMIGRAZIONE: il Comitato di controllo su Schengen proseguira' domani
l'indagine conoscitiva sulle politiche europee in materia di immigrazione con
un'audizione di rappresentanti della Fondazione ''Iniziative e Studi sulla
multietnicita'. DIRITTI UMANI: scaduto ieri pomeriggio il termine per la
presentazione di emendamenti, la Commissione Giustizia riprendera' giovedi il
testo base 1538 presentato da Gaetano Pecorella e la
connessa pdl 1780 firmata da Di Pietro sulla revisione di sentenze di giudici
italiani a seguito di pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell'uomo.
L'apposito Comitato sui diritti umani della Esteri domani pomeriggio sviluppera' l'indagine
conoscitiva condotta da tempo in merito ascoltando Osvaldo Alfonso Valdes, ex
presidente del partito liberale democratico cubano.
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 31
mar. (Apcom) - Kaing Guek Eav - il leader dei Khmer rossi meglio noto come Duch
- ha ammesSo i suoi crimini e espresso "rincrescimento e pentimento di
cuore" nella seconda giornata del processo a cui è sottoposto da parte di
un tribunale delle Nazioni Unite. Duch è accusato di tortura, crimini contro
l'umanità e omicidio premeditato per il suo ruolo nel massacro di oltre 10000
persone da parte dei Khmer rossi. "Mi sia concesso chiedere scusa ai
sopravvissuti e anche ai cari di tutti quanti furono brutalmente uccisi durante
il regime" ha detto Duch rivolgendosi alla corte. Duch è il primo dirigente
dei Khmer rossi a esere sottoposto a processo. L'imputato, è l'unico dei cinque
ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu
ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli
ordini. Nel liceo Tuol Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture
inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il
numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano
state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani,
dei sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero
altri 189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta ieri c'erano
anche gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura.
L'avvocato di 'Duch' aveva anticipato nelle udienza preliminari che il suo
assistito avrebbe chiesto perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999
dopo essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non
era uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire
davanti alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra
cui Nuon Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi
ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il
1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati
per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto
ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita
pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol
Pol, nel 1998.
(
da "Dire"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrati,
500 dispersi nel Mediterraneo: "No all'indifferenza" ROMA - Il Centro
Astalli esprime dolore e sconcerto per quanto sta accadendo in queste ore a
largo della Libia. "Oltre 500 dispersi in mare- si legge in una nota- e'
l'ennesima tragedia che si consuma ai danni di chi, in cerca di una vita libera
e dignitosa, e' costretto ad affidarsi a trafficanti senza scrupoli per
raggiungere l'Europa. Non si puo' piu' rimanere indifferenti a cosa sta
accadendo in molto paesi africani, dove migliaia di persone
non riescono a sopravvivere a causa della mancanza dei piu' elementari diritti umani. C'e' un'umanita' che chiede all'Europa aiuto e protezione da guerre e
sanguinose dittature alla quale non si puo' restare indifferenti. È
indispensabile creare un canale umanitario, sicuro e fuori dai traffici clandestini che permetta di
esercitare il diritto d'asilo". "Ancora una volta - prosegue
il Centro Astalli- le politiche cosiddette di sicurezza messe in atto da molti
governi europei tra cui quello italiano risultano inefficaci nel gestire un
fenomeno inarrestabile come quello delle migrazioni forzate". "Anche
negli accordi con la Libia- sostiene padre Giovanni La Manna, presidente del
Centro Astalli- il governo italiano non dovrebbe negoziare in alcun modo il
rispetto dei diritti umani e la garanzia della
possibilita' di accesso all'Europa a chi si mette in viaggio in cerca di
protezione". Sconcerto viene espresso anche dall'agenzia Habeshia,
impegnata nella cooperazione allo sviluppo. "Perche' non e' stato
possibile evitare simili tragedie? Cosa fa l'Agenzia Frontex se non puo'
prevenire queste tragedie? Il suo compito e' solo quello di impedire che gli
immigrati arrivino vivi nel continente europeo? Non potrebbe fare prevenzione
salvando vite umane dalla morte per annegamento nel mediterraneo, che gia' da
tempo e' diventato la tomba dei disperati? L'Europa non si vergogna di fronte a
simili tragedie della sua politica difensiva a danno delle vite umane che
muoiono ai suoi confini. Di fronte alla disperazione, persecuzioni, miserie che
spingono migliaia di immigrati verso l'Europa, non c'e' nessun accordo che
tenga. L'Europa deve avviare una seria politica di programmazione di
reinsediamento dei richiedenti asilo politico e rifugiati, apolidi, profughi.
Non serve alzare barricate di navi, militari o accordi bilaterali che non
prevedono la salva guardia della dignita' e vita umana". 31 marzo 2009
(
da "Gazzettino, Il
(Venezia)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì
31 Marzo 2009, "Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla
frontiera di Venezia": è questo i titolo del dibattito, promosso dal
Centro Pace del Comune di Venezia e dalla rete di associazioni
"Tuttiidirittiumanipertutti", che si terrà
oggi alle 17.30 al Centro culturale di Santa Maria delle Grazie in via Poerio.
Interverranno il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, gli assessori comunali
alle Politiche giovanili e alla Pace, Luana Zanella e alle Politiche sociali e
Rapporti con il volontariato, Sandro Simionato, Giusy d'Alconzo di Amnesty
International, Panagiotis Kanellakis e Mariani Papanikolaou dell'associazione
Kinisi Patrasso, Gino Strada fondatore di Emergency, Fulvio Vassallo Paleologo
dell'Università di Palermo, gli avvocati Luca Mandro e Alessandra Ballerini. L'incontro
sarà moderato da Alessandra Sciurba, di Razzismo Stop Melting Pot Europa. La
rete "Tuttiidirittiumanipertutti" è attiva
dal 2008 con l'obiettivo di promuovere in città un ampio confronto sui temi
dell'accoglienza, dell'integrazione, del dialogo e dell'affermazione
dei diritti umani. In
questi mesi, in particolare, si sta interrogando sul rispetto dei diritti delle
popolazioni migranti che giungono al Porto di Venezia. L'ultimo dramma della
disperazione risale appena alla scorsa settimana, quando allo scalo commerciale
di Marghera un afghano di trent'anni è stato ritrovato cadavere,
schiacciato dalle bobine di carta da macero all'intero del container dove si
era nascosto, sul traghetto salpato da Corinto. L'appuntamento di oggi si
prefigge lo scopo di ripercorrere virtualmente il viaggio di queste persone, un
percorso lineare che ha inizio negli scenari di guerra dai quali esse fuggono,
passa attraverso la Grecia, transito obbligato e porta d'ingresso in Europa, e
giunge fino all'Italia, nei porti di Bari, di Ancona, e di Venezia. Nel corso
dell'incontro sarà proiettato un estratto del video girato a Patrasso dalla
delegazione della Rete.
(
da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrati/
Di Giovan Paolo: Cei parla ma Governo non sente di Apcom Politica esecutivo è
fallita -->Roma, 31 mar. (Apcom) - "Il governo prenda atto che la sua
politica sull'immigrazione è fallita. Anche stavolta la Cei ha parlato ma al
Governo non sentono. Intanto vite, famiglie, sogni vanno in fumo e si muore nei
nostri mari, cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti
e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire
sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". Lo afferma il
senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari
Europei. "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del
nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo
- Chi può dimostrare con documentazione ufficiale la propria identità e ha
intenzione di cercare un lavoro ed integrarsi nel nostro Paese può ricevere,
pagando certamente meno di quanto dovrà offrire agli scafisti, un alloggio
ufficiale, un passaggio nave ufficiale, la ricezione ufficiale in una
capitaneria di porto o comando di polizia, la tessera sanitaria - conclude Di
Giovan Paolo - Propongo che questi servizi siano a pagamento ma offerti dal
nostro Stato alla fonte, cioè nei Paesi di partenza, previo accordo
diplomatico".
(
da "Caserta News"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì
31 Marzo 2009 "La Scuola adotta i diritti umani"
alla Pascoli SCUOLA | Casagiove In occasione della giornata nazionale della
Legalità e delle Pari opportunità, la scuola Secondaria di I grado "G.
Pascoli" di Casagiove, retta dalla Dirigente scolastica dott.ssa Rosa
Maria Clemente, ha organizzato una significativa manifestazione dal titolo:
"La Scuola adotta i Diritti Umani".
L'evento, patrocinato dall'Amministrazione comunale di Casagiove, si è tenuto
lunedì 30 marzo nel Cineclub Vittoria ed ha visto impegnate tutte le classi
della media. Si é aperto con i saluti delle principali autorità: della
dirigente scolastica Clemente, del presidente del Consiglio d'istituto dott.
Stefano Pontillo e dell'assessore alla cultura Raffaele Di Pippo, che ha
portato anche i saluti del sindaco Vincenzo Melone, assente per impegni di
lavoro Ogni classe ha affrontato diversi aspetti collegati ai i diritti umani, alle pari opportunità, alla Pace e alla memoria,
frutto dei lavori e delle riflessioni svolte nei percorsi di educazione e
formazione scolastica sui Diritti inviolabili
dell'Uomo e del cittadino. In Italia, in Europa e nel mondo: "Tutti i Diritti sono per tutti gli uomini". La Dirigente
scolastica Rosa Maria Clemente, é fortemente impegnata da anni sulle
importantissime tematiche ambientali, della legalità, dei Diritti
umani e della Pace. Il risultato ottenuto dalla manifestazione é stato
più che eccellente. Grande partecipazione da parte dell'intero corpo docente e
degli alunni tutti dell'intera scuola. In particolare é da evidenziare il
lavoro svolto dalle referenti del progetto legalità: prof.ssa Rosanna Menditto
e prof.ssa Savina Gravante, coordinatrici dell'intera manifestazione. Il primo
argomento trattato é stato: "La Storia insegna il valore della
Libertà" , Il valore dell'Identità nazionale dal Risorgimento alla
Costituzione Repubblicana, con la performance delle classi III F e III H, la
rappresentazione teatrale della classe III F e "Voci dal nostro passato
" delle Classi III F e III H. Il secondo argomento è stato a cura delle
classi I - II - IIIB: Diritto alla Dignità, "Il forestiero ( immigrato,
clandestino) dimorante fra noi voi lo tratterete come colui che é nato fra voi
". E' seguito: Diritto alla PACE, Presentazione video sulla Pace e canzone
"Girotondo" di De Andrè e poesia sul bambino soldato, a cura delle
classi I e III I. A seguire l'Intervento d'impegno per la Pace
e i Diritti umani, a cura
dell'ospite testimonial della giornata: l' Ambasciatrice e cantautrice
internazionale della Pace Agnese Ginocchio, con la presentazione del
video-canzone dal titolo: "Tutti i Diritti Umani di e per tutti gli uomini". Agnese Ginocchio inoltre
ha espresso parole di compiacimento alla Dirigente scolastica Clemente e alle
docenti Menditto e Gravante per l'eccellente lavoro svolto sulla Pace,
Legalità e sui Diritti Umani presentato dagli studenti
della scuola Pascoli. A seguire il quarto argomento trattato: Diritto alla
salute e all'Istruzione, "Il trenino dei diritti: salute e
istruzione" a cura delle classi I C- I E-II C e III E. Quarto argomento
trattato: Diritto ad essere difesi da prepotenze e soprusi, "l'amicizia é
il sentimento più necessario per vivere. Intervista ad una camorrista, a cura
delle classi I e III G. Quinto tema: Diritto alle Pari Opportunità. Gli alunni
delle Classi I - II e III L hanno presentato il video: Donna e Costituzione. A
seguire: "Breve storia dell'emancipazione femminile in Italia", a
cura degli alunni delle Classi I- II e III A. Sesto argomento trattato:
"Diritto alla Libera Espressione", canzone "Pensa" a cura
della Classe II E. Settima tematica: "Diritto al Lavoro",
"Dammece da fa, jamme tutt'a faticà", una rappresentazione teatrale a
cura delle classi I e II H. Ottavo argomento trattato: "Libertà di
Movimento", "Vivere insieme é un'opportunità" a cura delle
classi I -II e III D. Nono argomento trattato: "Libertà di
religione", "La preghiera di tutti", recita a quattro voci con
sottofondo musicale a cura delle Classsi I e II F. Con la partecipazione del
Coro della scuola 'G. Verdi' e 'G. Mameli' che hanno eseguito: "Nabucco
" e "Fratelli d'Italia".
(
da "Articolo21.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
LANPI SOLIDALE CON MILANO MEDAGLIA DORO DELLA
RESISTENZA di ANPI La Segreteria Nazionale dellANPI denuncia come
provocatorio, vergognoso e inaccettabile il raduno internazionale nazifascista
promosso da “Forza Nuova” a Milano per il 5 aprile. Esso costituisce una
intollerabile offesa alla Città di Milano, Medaglia dOro della Resistenza e capitale della Guerra di
Liberazione che sarà celebrata ancora una volta il 25 aprile, e che pose fine
alla dittatura fascista ed alla occupazione straniera nazista, aprendo al Paese la
stagione della libertà e della democrazia. La Segreteria Nazionale dellANPI chiede al governo ed al ministro degli Interni di
vietare il raduno nazifascista in applicazione delle leggi dello Stato nel
rispetto doveroso dei valori dellantifascismo e dei principi e delle norme
costituzionali di libertà, democrazia, diritti umani e
serena convivenza civile, misconosciuti e contrastati da “Forza Nuova” con
fomentazioni di odio, razzismo e violenza contro persone, simboli e luoghi
della memoria della Resistenza. La Segreteria Nazionale dellANPI si rivolge a tutti i suoi Comitati provinciali e
regionali, ai singoli cittadini, alle associazioni democratiche, alle forze
politiche antifasciste, ai Sindacati e Istituzioni dello Stato affinché in ogni parte del
Paese si susciti lo sdegno e la protesta contro il raduno nazifascista e con
adeguate iniziative e manifestazioni popolari sia celebrato il 25 aprile a
memoria di quanti, civili e militari, donne e uomini dettero la loro vita o
combatterono per una Italia libera, democratica e repubblicana.
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 31
mar. (Apcom) - "Il governo prenda atto che la sua politica
sull'immigrazione è fallita. Anche stavolta la Cei ha parlato ma al Governo non
sentono". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo,
segretario della commissione Affari Europei. "Intanto vite, famiglie,
sogni - dice in una nota - vanno in fumo e si muore nei nostri mari, cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti e molte volte
di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie,
il cui ruolo è stato del tutto snaturato". "Serve offrire l'ingresso
legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate
- continua Di Giovan Paolo -. Chi può dimostrare con documentazione
ufficiale la propria identità e ha intenzione di cercare un lavoro ed
integrarsi nel nostro Paese può ricevere, pagando certamente meno di quanto
dovrà offrire agli scafisti, un alloggio ufficiale, un passaggio nave
ufficiale, la ricezione ufficiale in una capitaneria di porto o comando di polizia,
la tessera sanitaria. Propongo - conclude - che questi servizi siano a
pagamento ma offerti dal nostro Stato alla fonte, cioè nei Paesi di partenza,
previo accordo diplomatico".
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 31
mar. (Apcom) - "Il governo prenda atto che la sua politica
sull'immigrazione è fallita. Anche stavolta la Cei ha parlato ma al Governo non
sentono. Intanto vite, famiglie, sogni vanno in fumo e si muore nei nostri
mari, cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti e
molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire
sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". Lo afferma il
senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari
Europei. "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del
nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo
- Chi può dimostrare con documentazione ufficiale la propria identità e ha
intenzione di cercare un lavoro ed integrarsi nel nostro Paese può ricevere,
pagando certamente meno di quanto dovrà offrire agli scafisti, un alloggio
ufficiale, un passaggio nave ufficiale, la ricezione ufficiale in una
capitaneria di porto o comando di polizia, la tessera sanitaria - conclude Di
Giovan Paolo - Propongo che questi servizi siano a pagamento ma offerti dal
nostro Stato alla fonte, cioè nei Paesi di partenza, previo accordo
diplomatico".
(
da "Rai News 24"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma |
31 marzo 2009 Onu: "Legge afghana autorizza lo stupro delle mogli ".
Frattini: "Va bloccata" Hamid Karzai Una legge che secondo un'agenzia
dell'Onu legalizza lo stupro all'interno del matrimonio e vieta alle donne di
uscire di casa senza il permesso del marito è stata firmata questo mese dal
presidente Hamid Karzai, accusato da alcuni - scrivono oggi il Guardian e
l'Independent online - di cercare di incassare consensi tra la comunità sciita
in vista delle prossime elezioni presidenziali di agosto. La legge, che regola
il diritto di famiglia per la comunità sciita, "è peggiore rispetto a
quelle dei taleban", ha tuonato Humaira Namati, membro del Parlamento
afghano. Il documento non è stato ancora pubblicato - scrive il giornale
inglese - ma, secondo il fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne,
contiene articoli che legalizzano di fatto lo stupro del marito nei confronti
della moglie in quanto vieta a quest'ultima di rifiutarsi di avere rapporti
sessuali con lui. Inoltre vieta alle donne di uscire di casa, sia per cercare
lavoro che per andare dal medico, senza il permesso del coniuge. La
Costituzione afghana - sottolinea il Guardian - consente agli sciiti, che
rappresentano circa il 10% della popolazione, di avere un diritto di famiglia
separato, basato sulla loro giurisprudenza tradizionale. a sia la Costituzione
che diversi trattati internazionali firmati dall'Afghanistan garantiscono pari
diritti alle donne. Il Fondo dell'Onu per le Donne ha lanciato l'allarme perché
questa legge, fortemente discriminante nei confronti delle donne, garantisce
inoltre la custodia dei figli esclusivamente ai padre e ai nonni. Shinkai
Zahine Karokhail, cosi' come altre deputate afghane, hanno lamentato che la
legge sia passata con una insolita rapidita' e scarso dibattito. Anche se il
ministro della Giustizia ha confermato che il provvedimento è stato firmato da
Karzai questo mese, c'è confusione sul contenuto completo della documento, ottenuto dagli attivisti per i diritti umani solo con grandi difficoltà. Clinton: preoccupazione per i
diritti delle donne I diritti delle donne in Afghanistan sono un motivo di
"assoluta preoccupazione" per gli Usa. Lo ha detto il segretario di
Stato Usa Hillary Clinton, in un incontro stampa all'Aja. "Non si
può sviluppare un paese se meta' della sua popolazione viene oppresso", ha
detto la Clinton. Frattini: Kabul smentisca Il governo afgano deve
"smentire o chiarire" la questione della legge sulle donne che,
secondo fonti di stampa britanniche, sarebbe stata recentemente firmata dal
presidente Hamid Karzai. E' quanto ha osservato il ministro degli Esteri,
Franco Frattini, rispondendo alle domande dei giornalisti oggi all'Aja, dove si
è svolta la conferenza internazionale sull'Afghanistan. Si tratta di una legge,
ha osservato Frattini, che, se confermata, "mortifica il ruolo delle donne
nella società". Quindi, quella legge deve "essere modificata o
smentita" dalle autorita' afgane, ha detto ancora il titolare della
Farnesina, sottolineando che "quando si parla di onorevole
riconciliazione" ci sono comunque "limiti" che non possono
essere superati. Non possono, cioè, essere messi in discussione i principi
della Costituzione afgana. "Non vogliamo certo tornare indietro" ha
detto Frattini.
(
da "Rai News 24"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma |
31 marzo 2009 Rapporto Ue: allarme omofobia. Discriminazioni e attacchi Gay
pride a Roma Gay, bisessuali e transessuali sono vittime di discriminazione, se
non di molestie, soprusi o veri e propri attacchi in Europa. E' il quadro
allarmato tracciato in un rapporto sull'omofobia e sulla discriminazione sulla
base degli orientamenti sessuali dall'Agenzia europea per i
diritti umani, che lancia
un appello ai responsabili politici dell'Ue affinchè migliorino la legislazione
sull'uguaglianza. "L'attuale situazione in Europa rappresenta un
problema", afferma il rapporto, che mette in risalto come omosessuali e
transgender siano oggetto di commenti umilianti, insultanti e atteggiamenti che
possono arrivare agli attacchi fisici. Il sondaggio condotto da Eurobarometro
nel luglio 2008 indica che più della metà dei cittadini Ue ritiene che la
discriminazione sulla base degli orientamenti sessuali sia molto diffusa. Il
rapporto indica che gay, bisessuali e transgender nella vita di tutti i giorni
sono oggetto di pregiudizio e di discriminazioni che colpiscono tutti gli
ambiti sociali, dal posto di lavoro, alla scuola alla sanità. Secondo
l'Eurobarometro, i cittadini europei si sentono generalmente a loro agio
all'idea di avere come vicino un gay, ma le posizioni si irrigidiscono alla
domanda se possa adottare un bambino. In genere l'Italia si colloca al di sotto
della media Ue Il 42% degli europei è per il matrimonio gay, mentre lo sono il
31% degli italiani. La media europea scende al 31% per quanto riguarda la possibilità
di adottare bambini, percentuale che in Italia cala al 24%. Il rapporto
presentato oggi segnala inoltre come atteggiamenti e legislazioni varino da un
Paese all'altro e come questo si rifletta anche sulla grado di accettazione di
manifestazioni come il gay pride. In cinque Paesi, Bulgaria, Estonia, Lettonia,
Polonia e Romani, si sono verificati attacchi in contromanifestazioni. In
questi, più altri cinque Paesi, Repubblica Ceca, Cipro, Ungheria, Italia e
Malta "appelli a migliorare i diritti di omosessuali e transegender sono
stati accolti da risposte negative da alcuni politici e da rappresentanti di
istituzioni o di gruppi religiosi". Atteggiamento diverso c'è nei Paesi in
cui invece, indica il rapporto, i gay pride si sono tenuti con la partecipazione
di ministri e di partiti politici, come nel caso di Olanda, Austria, Svezia e
Spagna. Il direttore dell'agenzia Morten Kjaerum ha sottolineato come in molti
paesi Ue questi attacchi non vengono nemmeno denunciati e ha sollecitato un
miglioramento del sistema di denunce. Secondo Giusto Catania, eurodeputato del
Prc, la relazione sottolinea "l'effetto discriminatorio che hanno le
dichiarazioni omofobiche di leader politici e religiosi" e critica
esplicitamente "le scelte del governo che ha ostacolato lo svolgimento del
gay pride".
(
da "Sestopotere.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sequestro
di merce contraffatta a Verona (31/3/2009 17:59) | (Sesto Potere) - Verona - 31
marzo 2009 - I funzionari del Servizio Antifrode dellUfficio delle Dogane di Verona hanno sequestrato circa
6.000 teli mare contraffatti, riportanti immagini riconducibili ad alcuni
modelli registrati. La violazione dei diritti di proprietà intellettuale è
stata confermata, attraverso specifiche perizie tecniche, da parte delle
società legittime titolari dei marchi e dei disegni industriali. La società
importatrice è stata denunciata alla competente Autorità Giudiziaria.
(
da "AprileOnline.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
"mea culpa" di Duch ***, 31 marzo 2009, 16:16 Cambogia L'aguzzino
khmer rosso guidò il campo di detenzione S-21 dove vennero massacrati 15 mila
prigionieri. Oggi, sotto processo, ammette le sue responsabilità e chiede
perdono Le parole che la Cambogia aspettava da trent'anni sono arrivate oggi,
per bocca dell'aguzzino che comandava il luogo simbolo del genocidio.
"Riconosco di essere responsabile per tutto quanto avvenuto a Tuol Sleng,
per le torture e le esecuzioni; vorrei esprimere il mio pentimento e il mio
sincero dispiacere per le perdite e tutti i crimini commessi sotto i Khmer
rossi", ha detto Kaing Guek Eav, il "compagno Duch" che gestiva
il centro di detenzione S-21, dove oltre 15 mila
prigionieri furono torturati e uccisi. Duch, 66 anni, ha parlato brevemente nel
secondo giorno del processo che lo vede accusato di crimini di guerra e contro
l'umanità, tortura e omicidio premeditato. Oltre alla piena assunzione di
responsabilità, ha colto l'occasione per scusarsi: "Non vi chiedo di
perdonarmi ora ma spero che lo farete in seguito", ha detto
rivolgendosi ai familiari delle vittime presenti in aula. Successivamente,
illustrando un diagramma della struttura di comando da lui disegnato, l'ex
insegnante di matematica ha aggiunto di aver solo eseguito gli ordini, senza
altra scelta: "Ero io stesso, con la mia famiglia, in una situazione di
vita o di morte", ha affermato. Il suo avvocato Kar Savuth lo ha poi
definito un "capro espiatorio". A livello processuale, la confessione
non cambia di molto la situazione. Il patteggiamento non è previsto dal
tribunale misto, istituito dal governo cambogiano e dall'Onu, il cui obiettivo
primario è di fare luce su quanto successo tra il 17 aprile 1975 e il 7 gennaio
1979, periodo nel quale morirono 1,7 milioni di cambogiani. Ma la
collaborazione di Duch sarà utile nel processo contro gli altri quattro ex
Khmer rossi in carcere: il "fratello numero due" e ideologo del
regime Neon Chea, il capo di Stato Khieu Samphan, il ministro degli esteri Ieng
Sary e la moglie Ieng Thirith. Al contrario di Duch, nessuno ha finora ammesso
la propria responsabilità. Prima dell'intervento dell'imputato, l'accusa aveva
terminato di esporre le prove a suo sostegno, documentando gli orrori di Tuol
Sleng: elettroshock, soffocamenti, dissanguamento dei prigionieri fino alla
morte. "Ogni detenuto portato al carcere S-21 era destinato all'esecuzione
- ha affermato la co-procuratrice Chea Leang -. Giustizia sarà fatta. Lo esige
la storia". Ma su questo punto vari osservatori esprimono dubbi: il governo
cambogiano - in un Paese con una comprovata commistione tra politica e
giustizia - conta al suo interno diversi esponenti con un passato nei Khmer
rossi, e diversi scheletri nell'armadio. Proprio oggi il primo ministro Hun Sen
- lui stesso un ex comandante dei guerriglieri di Pol Pot - ha evocato il
rischio di un conflitto civile in caso di allargamento del processo ad altri
esponenti del regime."Preferisco veder fallire questo tribunale, piuttosto
che far tornare la guerra nel mio Paese", ha dichiarato. Difficilmente
tali parole fugheranno i timori sull'imparzialità del tribunale, investito
anche da accuse di corruzione e nepotismo. Già lo scorso dicembre, il tentativo
del procuratore canadese Robert Petit di coinvolgere nel processo altri sei ex
Khmer rossi fu bloccato da Chea, la sua collega cambogiana. Che a sua volta è
nipote dell'attuale vice premier.
(
da "AprileOnline.info"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Le donne
di Bush e quelle di Obama Stefano Rizzo, 31 marzo 2009, 14:44 Politica e colore
Non vogliamo fare dello psicologismo di seconda mano, ma ci sembra che per
comprendere le azioni di un uomo politico, il suo stile di governo, è utile
vedere di quali donne si circonda. Per l'inverso non sappiamo, ma per un uomo
le sue predilezioni riguardo all'altro sesso sono spesso illuminanti George W.
Bush amava circondarsi di due tipi di donne assai diversi tra loro: il tipo
materno e protettivo, di mezza età o sue coetanee, di prestanza fisica modesta,
che lo rassicurasse e confortasse nei momenti di difficoltà; e il tipo
aggressivo, giovane, appariscente, ferocemente devoto al partito repubblicano e
a lui personalmente. Alla prima categoria appartengono (oltre alla principale
scelta in materia femminile - la moglie Laura) Harriett Miers, dapprima
consigliera giuridica e poi politica alla Casa bianca, e Karen Hughes,
ambasciatrice itinerante per la comunicazione, vecchia amica di famiglia fin da
quando George era governatore del Texas. Alla seconda categoria appartiene uno
stuolo di giovani avvocatesse e militanti di partito, tutte con i capelli
lunghi, alte e magre, rampanti, di un eleganza appariscente e convenzionale
Tailleur attillato, trucco perfetto, tacchi a spillo), come (per limitarci alle
strette collaboratrici alla Casa bianca) Frances Townsend, Meghan O'Sulllivan e
soprattutto Dana Perino, ultima portavoce del presidente. Nel mezzo la figura
emblematica di Condoleezza Rice, che compendia entrambi i modelli femminili e
li supera tutti di una testa. In entrambi i casi si è trattato di donne più o
meno capaci e più o meno intelligenti a seconda dei casi, ma accomunate da una
caratteristica: dare sempre ragione al capo, non contraddirlo mai, fare in modo
che pensasse che le decisioni che prendeva erano le sue, nascevano dal suo
intuito e dalla sua superiore visione delle cose. E' così che Bush ha finito
per concepire se stesso come il grande "decisore", che vede giusto e
più lontano degli altri: una caratteristica che accomuna i dittatori e i
politici mediocri e li porta in genere al disastro, come in effetti è avvenuto.
Un altro modo di dire la stessa cosa è che Bush si sente minacciato dalle
donne, dalle donne e dagli uomini per la verità (molte di queste considerazioni
valgono anche per le sue scelte maschili). E' una personalità insicura dominata
da un padre autoritario, come sappiamo anche dal recente film su di lui di
Oliver Stone, "W". Ma il fatto è che con le donne non funzionano i
consueti strumenti di potere che valgono i genere con i maschi: è più difficile
dominarle, ed è per questo che Bush ha sempre scelto quelle più rassicuranti,
se non proprio sottomesse. Nel caso di Obama le cose stanno precisamente
all'opposto. A partire dalla moglie, Michelle, che è una donna forte e autonoma
(in famiglia viene chiamata "The Boss", il capo) e, a quanto si
capisce, non gli dà sempre ragione. Quando si sono conosciuti era lei la più
importante, anzi era il suo capo nello studio legale dove hanno lavorato. Si
intuisce anche che è proprio per questa caratteristica psicologica - oltre che
per la particolare avvenenza fisica - che Obama l'ha scelta (e probabilmente
per gli stessi motivi lei ha scelto lui). Le altre figure femminili di cui si è
circondato da quando è presidente - collaboratrici alla Casa bianca o ministre
- seguono tutte questo modello. Sono donne molto autonome, spesso con una lunga
carriera professionale e politica alle spalle, con capacità personali indiscutibili
e opinioni a volte divergenti dalle sue. In alcuni casi sono amiche di vecchia
data (come la consigliera politica Valerie Jarrett), in altri casi sono state
determinanti alleate (come il ministro dell'interno Janet Napolitano), o al
contrario strenue avversarie (come Hillary Clinton), o ancora soltanto
conoscenti stimate per il loro impegno politico e civile e per le capacità
professionali (come Dawn Johnsen, di cui parleremo tra poco, o Kathleen
Sebelius, la ministra della salute, Lisa Jackson direttrice dell'agenzia per
l'ambiente, Hilda Solis segretario del lavoro, e tante altre). Giovani o
anziane, eleganti o trascurate (ma se eleganti di un'eleganza poco
appariscente), democratiche, indipendenti e perfino repubblicane, questo le
accomuna: non sono delle "yes-women", ma donne politiche, giuriste o
professioniste che pensano con la loro testa e che sono animate da forti
convincimenti personali. Questo è sicuramente il caso dell'ultima nomina fatta
da Obama, quella di Dawn Johnsen a capo dell'Office of Legal Counsel, un
ufficio importantissimo della Casa bianca a cavallo tra l'avvocatura dello
stato, il consiglio di stato e l'ufficio legislativo. Si ricorderà che è
dall'Office of Legal Counsel che dopo l'11 settembre sono partiti i "memo",
i pareri legali che hanno costituito l'ossatura giuridica della guerra al
terrorismo. E' lì che Alberto Gonzales (poi ministro della giustizia) e John
Yoo (adesso professore a Berkely) hanno cucinato il Patriot Act, hanno autorizzato la tortura e la creazione di carceri segrete,
hanno giudicato "obsolete" le convenzioni di Ginevra, hanno permesso
le intercettazioni abusive, hanno ampliato i poteri del presidente fino a farne
una sorta di dittatore latinoamericano. Fin dai primi giorni della sua presidenza
Barack Obama ha ripudiato tutte queste dottrine (o pseudo dottrine)
giuridiche. Di formazione Obama è un costituzionalista e presumibilmente sa di
cosa parlava quando ha dichiarato che "gli Stati Uniti non torturano"
e ha annunciato la chiusura del carcere di Guantanamo. I movimenti per i
diritti civili si sono sentiti rassicurati, anche se non del tutto soddisfatti
per i tempi - giudicati troppo lunghi - della chiusura di Guantanamo. Molti
hanno anche criticato la decisione (almeno fin qui) di non processare i responsabili
degli abusi, a partire dal presidente e dai capi del suo ufficio legale. Con la
nomina del nuovo capo dell'Office of Legal Counsel Obama dimostra però di
essere intenzionato a proseguire sulla strada del ripristino della legalità.
Dawn Johnsen corrisponde in pieno al profilo femminile preferito da Obama. E'
una signora di mezza età, che sfoggia con noncuranza i suoi capelli brizzolati.
Ma non è per questo che è stata nominata, bensì perché è una stimata ed esperta
giurista (ha già lavorato nell'Office of Legal Counsel sotto Bill Clinton); è
un avvocato dei diritti civili e in passato si è espressa con fermezza contro
gli abusi della presidenza Bush e per un ritorno al rispetto della
costituzione. Pur non essendo una femminista impegnata ha difeso le
organizzazioni femminili nelle cause per rivendicare il diritto di aborto. E'
anche per questo, oltre che per tutto il resto, che i repubblicani le hanno
dichiarato guerra e minacciano l'ostruzionismo per impedire la sua conferma da
parte del senato. Ma anche Johnsen è una donna forte, una "boss" che
sa il fatto suo, e non dubitiamo che ce la farà.
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Bruxelles,
31 mar. (Apcom) - Alle prossime elezioni europee di giugno Giulietto Chiesa si
candiderà in Lettonia tra le fila del partito 'Per la
Difesa dei Diritti Umani in
una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo
riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata
sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di
Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il
rispetto dei diritti delle minoranze in Europa", occupandosi dei
'non cittadini' lettoni, ovvero quei russi che trovandosi nel Paese baltico al
momento della caduta dell'Urss, hanno perso la loro cittadinanza sovietica
senza mai ottenerne una nuova dalle autorità di Riga. Il problema, spiega
Chiesa, "avvelena e incancrenisce i rapporti tra i paesi del Baltico e la
Russia e, quindi, i rapporti tra Russia ed Europa". L'eurodeputato del Pse
conclude: "Ritengo che la mia presenza in quella campagna elettorale possa
aiutare a costruire nuovi ponti di cooperazione e di buon vicinato tra Europa e
Russia". Per quanto riguarda l'Italia, Chiesa chiarisce che la decisione
di candidarsi in Lettonia "non comporta una riduzione del mio impegno
politico sulla scena nazionale. Semplicemente non esistono in questa fase le
condizioni per una mia presenza nelle istituzioni rappresentative del mio
stesso paese. Ma io resto dell'idea - prosegue - che non ci si debba arrendere
di fronte allo strapotere delle destre e alla insulsa politica rinunciataria
delle sinistre".
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Nuova
Delhi, 31 mar. (Apcom) - Era il 30 marzo del 1959 quando l'allora
ventiquattrenne Dalai Lama attraversò in incognito il confine con l'India dopo
un viaggio di 13 giorni attraverso i picchi dell'Himalaya. La notizia del suo
arrivo si seppe solo il giorno dopo quando fu accolto dal primo ministro
Jawaharlal Nehru e da altri leader della resistenza indiana. Dopo 50 anni da
rifugiato nella patria del buddismo, il leader tibetano é ancora il nemico
numero uno della Cina e il suo movimento non violento per i diritti di 6
milioni di tibetani é ancora una delle spine del fianco del governo di Pechino.
Definendosi "figlio dell'India" per i profondi legami spirituali e
religiosi e presentatosi alla stampa con il "tikka" sulla fronte che per
gli induisti rappresenta il "terzo occhio" della conoscenza, il Dalai
Lama ha fatto il punto oggi a Nuova Delhi sul suo mezzo secolo di esilio
forzato e sui rapporti con la Cina soprattutto dopo il rifiuto del visto di
ingresso da parte del Sudafrica e il recente attacco dei pirati informatici
cinesi. "Mi dispiace di non aver potuto incontrare i miei vecchi amici
Mandela e l'arcivescovo Tutu - ha detto - ma il rifiuto del visto ha sollevato
un tale clamore nel mondo che mi trovo ora a dover ringraziare sinceramente i
cinesi per tanta pubblicitá". La prevista conferenza dei premi Nobel in
Sudafrica per la pace è infatti stata sospesa. Facendo poi un excursus storico
degli otto round di negoziati con le autoritá cinesi finora infruttuosi, ha
detto che la questione "non é il diritto al mio ritorno in Tibet",
quanto "i diritti di 6 milioni di tibetani". "Se noi siamo
rifugiati qui in India - ha aggiunto - non è perché siamo fuggiti ad un
disastro naturale o a una guerra civile, ma per la situazione disperata del rispetto dei diritti umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in
mattinata in un pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella
capitale, ha poi attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che
distorce la realtà in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo
del "Serfs Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi)
che in realtà segna l'inizio della repressione della rivolta di Lhasa, ma che
Pechino celebra come il rovesciamento dell'ordine feudale tibetano. "Se
veramente la situazione è rosea come i cinesi la dipingono - ha detto - allora
non vedo il bisogno di chiudere il Tibet agli osservatori stranieri e di
schierare l'esercito e i carri armati in ogni angolo". Rivolgendosi ai
giornalisti, il Dalai Lama, ha fatto appello al governo cinese perché permetta
i giornalisti e ai turisti stranieri di visitare il Tibet. "Andate a
vedere se veramente i tibetani sono contenti come i cinesi vogliono far
intendere. Se è davvero così, se è vero che sono felici della loro condizione,
allora noi rinunciamo alla nostra battaglia". Il settantatreenne leader
spirituale è anche intervenuto a proposito della crisi economica mondiale, un
tema che sarà al centro della riunione del G20 a Londra . "Sono ignorante
in materia economica - ha ammesso - ma penso che le forze di mercato non
piovano da cielo, ma sono frutto di azioni umane e non si possono quindi
invocare come cause della crisi. E' una contraddizione". La vera causa
invece "è la mancanza di principi, l'ipocrisia e la disonestà". Rispondendo
invece ad una domanda se non avesse rimpianti in questi 50 anni di esilio, il
Dalai Lama ha detto che "da quando ho 16 anni le decisioni che ho preso si
sono rivelate corrette" e ha citato il suo approccio moderato della
"via di mezzo" sull'autonomia per il Tibet, che era stato messo in
discussione un anno fa, ma che la comunità tibetana ha di nuovo confermato come
strumento di rivendicazione politica.
(
da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrati/
Marcenaro: Governo riferisca su tragedia di ieri di Apcom Il paese deve sentire
la responsabilità di quanto accaduto -->Roma, 31 mar. (Apcom) - "Nella
giornata di ieri e stanotte è accaduta una tragedia immensa della quale non
siamo ancora in grado di misurare le dimensioni. Centinaia di persone migranti,
si dice, sarebbero disperse nel Mediterraneo, davanti alle coste libiche. E' una
questione della quale, io penso, il nostro Paese e noi dobbiamo sentire la
responsabilità". Lo ha detto il senatore Pietro Marcenaro, presidente della commissione Diritti
umani, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama dove
ha chiesto "al Presidente di invitare il governo a riferire al più presto
nell'Aula del Senato su quanto è accaduto e di dar luogo a una discussione che
veda il Senato italiano pronunciare una parola su queste tragedie
dell'immigrazione".
(
da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Europee/
Giulietto Chiesa corre in Lettonia per minoranza russa di Apcom Vuole
contribuire a costruire "ponti di cooperazione" Ue-Russia
-->Bruxelles, 31 mar. (Apcom) - Alle prossime elezioni europee di giugno
Giulietto Chiesa si candiderà in Lettonia tra le fila del partito 'Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita', schierato per la tutela della
minoranza russa. Lo riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una
lettera pubblicata sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la
Lista Di Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia
battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa",
occupandosi dei 'non cittadini' lettoni, ovvero quei russi che trovandosi nel
Paese baltico al momento della caduta dell'Urss, hanno perso la loro
cittadinanza sovietica senza mai ottenerne una nuova dalle autorità di Riga. Il
problema, spiega Chiesa, "avvelena e incancrenisce i rapporti tra i paesi
del Baltico e la Russia e, quindi, i rapporti tra Russia ed Europa".
L'eurodeputato del Pse conclude: "Ritengo che la mia presenza in quella
campagna elettorale possa aiutare a costruire nuovi ponti di cooperazione e di
buon vicinato tra Europa e Russia". Per quanto riguarda l'Italia, Chiesa
chiarisce che la decisione di candidarsi in Lettonia "non comporta una
riduzione del mio impegno politico sulla scena nazionale. Semplicemente non
esistono in questa fase le condizioni per una mia presenza nelle istituzioni
rappresentative del mio stesso paese. Ma io resto dell'idea - prosegue - che
non ci si debba arrendere di fronte allo strapotere delle destre e alla insulsa
politica rinunciataria delle sinistre".
(
da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
India/
Dalai Lama: i giornalisti devono poter andare in Tibet di Apcom Il leader da 50
anni di esilio: "verificate la propaganda cinese" -->Nuova Delhi,
31 mar. (Apcom) - Era il 30 marzo del 1959 quando l'allora ventiquattrenne
Dalai Lama attraversò in incognito il confine con l'India dopo un viaggio di 13
giorni attraverso i picchi dell'Himalaya. La notizia del suo arrivo si seppe
solo il giorno dopo quando fu accolto dal primo ministro Jawaharlal Nehru e da
altri leader della resistenza indiana. Dopo 50 anni da rifugiato nella patria
del buddismo, il leader tibetano é ancora il nemico numero uno della Cina e il
suo movimento non violento per i diritti di 6 milioni di tibetani é ancora una
delle spine del fianco del governo di Pechino. Definendosi "figlio
dell'India" per i profondi legami spirituali e religiosi e presentatosi
alla stampa con il "tikka" sulla fronte che per gli induisti
rappresenta il "terzo occhio" della conoscenza, il Dalai Lama ha
fatto il punto oggi a Nuova Delhi sul suo mezzo secolo di esilio forzato e sui
rapporti con la Cina soprattutto dopo il rifiuto del visto di ingresso da parte
del Sudafrica e il recente attacco dei pirati informatici cinesi. "Mi
dispiace di non aver potuto incontrare i miei vecchi amici Mandela e
l'arcivescovo Tutu - ha detto - ma il rifiuto del visto ha sollevato un tale
clamore nel mondo che mi trovo ora a dover ringraziare sinceramente i cinesi
per tanta pubblicitá". La prevista conferenza dei premi Nobel in Sudafrica
per la pace è infatti stata sospesa. Facendo poi un excursus storico degli otto
round di negoziati con le autoritá cinesi finora infruttuosi, ha detto che la
questione "non é il diritto al mio ritorno in Tibet", quanto "i
diritti di 6 milioni di tibetani". "Se noi siamo rifugiati qui in
India - ha aggiunto - non è perché siamo fuggiti ad un disastro naturale o a
una guerra civile, ma per la situazione disperata del
rispetto dei diritti umani
in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un
pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi
attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà
in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs
Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi) che in
realtà segna l'inizio della repressione della rivolta di Lhasa, ma che Pechino
celebra come il rovesciamento dell'ordine feudale tibetano. "Se veramente
la situazione è rosea come i cinesi la dipingono - ha detto - allora non vedo
il bisogno di chiudere il Tibet agli osservatori stranieri e di schierare
l'esercito e i carri armati in ogni angolo". Rivolgendosi ai giornalisti,
il Dalai Lama, ha fatto appello al governo cinese perché permetta i giornalisti
e ai turisti stranieri di visitare il Tibet. "Andate a vedere se veramente
i tibetani sono contenti come i cinesi vogliono far intendere. Se è davvero
così, se è vero che sono felici della loro condizione, allora noi rinunciamo
alla nostra battaglia". Il settantatreenne leader spirituale è anche
intervenuto a proposito della crisi economica mondiale, un tema che sarà al
centro della riunione del G20 a Londra . "Sono ignorante in materia
economica - ha ammesso - ma penso che le forze di mercato non piovano da cielo,
ma sono frutto di azioni umane e non si possono quindi invocare come cause
della crisi. E' una contraddizione". La vera causa invece "è la
mancanza di principi, l'ipocrisia e la disonestà". Rispondendo invece ad
una domanda se non avesse rimpianti in questi 50 anni di esilio, il Dalai Lama
ha detto che "da quando ho 16 anni le decisioni che ho preso si sono
rivelate corrette" e ha citato il suo approccio moderato della "via
di mezzo" sull'autonomia per il Tibet, che era stato messo in discussione
un anno fa, ma che la comunità tibetana ha di nuovo confermato come strumento
di rivendicazione politica.
(
da "Dagospia.com"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
HomePage
| Segnala articolo --> DAI VESCOVI 300 MLN A FAMIGLIE POVERE BERLUSCA AL SUMMIT: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010
20 MLN DI POSTI DI LAVORO IN MENO LA
CASSAZIONE: NIENTE IMMUNITà PER BOSSI CHIESA SI CANDIDA IN LETTONIA
PIERFURBY MANDA RIVERA A STRASBURGO
1 - CEI GARANTE CON BANCHE PER
300 MILIONI A FAMIGLIE POVERE... (Apcom) - I vescovi italiani intervengono a favore
di famiglie povere e in difficoltà per aiutarle a far fronte alla crisi
economica. La Conferenza episcopale italiana lancia, infatti, una colletta
nelle parrocchie di tutto il territorio nazionale per raccogliere 30 milioni di
euro che fungeranno da fondo di garanzia per l'Associazione banche italiane.
Angelo Bagnasco Quest'ultima si è impegnata con la Cei a stanziare 300 milioni
di euro di prestito per le famiglie con almeno tre figli o "gravate da
malattia o disabilità" che "abbiano perso ogni forma di
reddito". Lo ha annunciato il segretario generale della Cei, mons. Mariano
Crociata, in una conferenza stampa che conclude i lavori del consiglio
permanente dei vescovi italiani (23-26 marzo). Il prestito varrà un anno e sarà
rinnovabile per un secondo anno. Ne potranno beneficiare tutte le famiglie,
anche non cattoliche, purché fondate sul matrimonio (anche civile). Il sistema
creditizio si farà carico di eventuali insolvenze, e, in contropartita,
beneficerà di eventuali interessi. Questo prestito non è cumulabile con quelli
già messi a disposizione da diverse diocesi italiane e da strutture come la
Caritas. 2 - BERLUSCONI: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010 20 MLN DI POSTI DI
LAVORO IN MENO... (Agi) - L'economia mondiale e quella italiana dovranno
affrontare "ancora almeno due anni, due anni e mezzo di difficolta'",
a seguito della crisi. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, ribadendo che "la crisi sara' piu' o meno lunga a seconda se
riusciremo a vincere o meno la paura". Durante la conferenza stampa finale
del G8 sul lavoro, il premier ha ripetuto che "il Governo comunque ha
fatto tutto quello che doveva fare in una situazione in cui nessuno ha la
ricetta per uscire dalla crisi". "Non sono spaventato e l'ho detto
anche al ministro dell'Economia se dovessimo sfondare il tetto del deficit e
del debito per affrontare spese importanti" per fronteggiare la crisi,
"lo faremo" ha aggiunto il premier I numeri sull'occupazione
"sono preoccupanti e le previsioni negative" ha detto ancora
bBerlusconi, sottolineando che "ci saranno, secondo le previsioni, 20
milioni di posti di lavoro in meno nel 2010 e questo crea una grande
preoccupazione in tutti i governi". Il governo, "pochi giorni prima
dell'inizio dei lavori del G8" convochera' le parti sociali. 3 -
FINOCCHIARO: BERLUSCONI AMMETTE MISURE GOVERNO INADEGUATE... (Agi) - 'Oggi
ammette che misure suo governo sono inadeguate'. Lo dice la presidente dei
senatori del Pd, Anna Finocchiaro. 'E' sempre sorprendente il Presidente del
Consiglio. Tre giorni fa, in una sede importante come il Congresso del PDL, ha
affrontato le questioni che riguardano la crisi economica in maniera
superficiale, cercando come sempre di minimizzare e di spargere ottimismo. Ma
li' eravamo di fronte ai 'missionari di liberta' ', ad eroi che non si potevano
sporcare le mani con i problemi reali delle famiglie italiane. Silvio
Berlusconi Perche' rovinare l'autocelebrazione della Fiera di Roma? Oggi, come
spesso avviene, il premier -dice Anna Finocchiaro- si cambia di abito e in una
situazione diversa, dove non affrontare la verita' sarebbe impossibile, visto
il contesto del G8, dichiara che la situazione e' gravissima e ammette, di
fatto, che le ricette del suo governo per affrontare la crisi sono inadeguate.
Addirittura oggi si dice disposto a far aumentare il deficit per affrontare
l'emergenza. Perche' allora quando il PD ha avanzato una serie di proposte che
cercavano di rispondere alle urgenze di centinaia di migliaia di lavoratori e
di famiglie Berlusconi e il suo governo hanno detto di no? E' bene che il
Premier oggi finalmente si svegli. E' male, pero', il pressappochismo con cui
lui, il suo governo e la sua maggioranza stanno affrontando la crisi che sta
mordendo l'economia reale del nostro paese. E le reazioni stizzite ai dati
dell'OCSE sono li' a confermarlo. Non ci interessa oggi dire che avevamo
ragione. Ma e' stato da irresponsabili non confrontarsi con la realta' e non
accettare il nostro contributo". 4 - SACCONI, VIA LIBERA DA UE PER IMPIEGO
FONDO SOCIALE... (Agi) - Via libera dalla Ue per l'impiego del Fondo sociale
europeo. Lo ha annunciato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nella
conferenza stampa conclusiva del G8 del lavoro. "C'e' stato il via libera
dall'Unione Europea - ha affermato - ora ci sono tutte le condizioni per
sottoscrivere l'accordo quadro con le Regioni e poi le singole associazioni
regionali". 5 - EUROPEE: GIULIETTO CHIESA SI CANDIDA, MA IN LETTONIA...
(Agi) - Giulietto Chiesa sceglie la Lettonia, perche' in Italia "non vi
sono liste politiche nelle quali potrei candidarmi senza contraddire le mie
posizioni" o senza "avallare forme e modi con cui esse sono state
concepite, e anche attenuare o stemperare la dura critica politica nei confronti
dei comportamenti e delle scelte di tutti i partiti del centro sinistra e della
sinistra in questi ultimi anni". Anna Finocchiaro Quindi, ecco la
svolta:"Mi candidero' alle elezioni europee, ma - annuncia - in un altro
paese. Ho accettato la proposta di candidatura del partito 'Per la Difesa dei Diritti Umani
in una Lettonia Unita'". "Si tratta di una decisione - spiega
l'eurodeputato indipendente nel gruppo Pse - che mi consente di portare avanti
la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa. Nel
caso specifico, delle minoranze prevalentemente di lingua russa che non hanno
ancora ottenuto pieno diritto di cittadinanza nei paesi del Baltico".
6 - EUROPEE: CASINI CANDIDA RIVERA (UMP) CAPOLISTA CENTRO... (Agi) - L'Udc
candidera' Gianni Rivera capolista alle elezioni europee. "Partiamo con un
gol fatto" ha detto con un sorriso Lorenzo Cesa, segretario del partito.
L'ex golden boy e' europarlamentare uscente del gruppo misto eletto nelle liste
della Margherita e ora e' presidente dell'Unione movimenti popolari.
"Dobbiamo tenere la barra al centro" ha detto Rivera, citando una
frase di don Luigi Sturzo. "In questi ultimi mesi si e' rafforzata la
necessita' di far capire alla gente che c'e' bisogno di centro, Berlusconi oggi
ci ripropone le ricette di sempre" ha detto Pierferdinando Casini, che ha
poi regalato all'ex titolare del Milan la sciarpa di un altro giocatore della
nazionale, bandiera del Bologna calcio, Giacomo Bulgarelli. GIULIETTO CHIESA
Rivera, a differenza dell'Udc, ha detto di sperare che il referendum elettorale
abbia successo "ho sostenuto la raccolta delle firme e il mio pensiero non
cambia, spero che il referendum spinga il Parlamento a fare una legge seria e
non una porcata". Quanto alla candidatura del premier alle europee come
capolista, Rivera ha commentato di augurarsi che "qualcuno degli eletti
ogni tanto vada qualche giorno a Strasburgo". E Casini ha spiegato di
ritenere "stucchevole il dibattito sul premier: se la sinistra ritiene di
metterlo cosi' in difficolta...". 7 - SENATO: ZANOLETTI SUBENTRA A
MARTINAT... (Agi) - Tommaso Zanoletti subentra ad Ugo Martinat a Palazzo
Madama. Ne ha dato notizia in apertura di seduta la presidente di turno Emma
Bonino. Il seggio si e' reso vacante in Piemonte a seguito della morte del
senatore Martinat. La Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari ha
riscontrato che il primo dei non eletti e' Tommaso Zanoletti. La figura di
Martinat sara' ricordata domani in aula nella seduta del pomeriggio. Zanoletti,
gia' senatore con il Ccd prima e l'Udc dopo, nella quattordicesima legislatura
fu presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. 8 - LA CASSAZIONE:
«NO ALL'IMMUNITÀ PER IL SENATUR»... Dal "Corriere della Sera" -
Umberto Bossi ha offeso in alcune interviste il giudice Paola Braggion, che lo
aveva condannato per vilipendio alla bandiera, e per questo motivo non è giusto
riconoscergli l'immunità parlamentare: lo ha stabilito la Cassazione. La
Suprema Corte ha chiesto l'intervento della Consulta per annullare la delibera
con la quale la Camera, nel luglio scorso, aveva salvato il Senatùr dal
risarcire il giudice con 40 mila euro, come deciso dalla Corte di Appello di
Brescia. Gianni Rivera 9 - BASILICATA, IN 1.500 ABBANDONANO IL PD: PROGETTO IN
CRISI... (Apcom) - Dirigenti nazionali, regionali, provinciali, comunali, semplici
iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico in Basilicata hanno scritto
una lettera al segretario Dario Franceschini, per comunicare le motivazioni che
hanno portato i 1.515 firmatari a prendere la decisione di abbandonare il
partito per dar vita ad un nuovo movimento. "Il Pd di Basilicata - si
legge nella missiva - rimane un partito a vocazione centralistica, incapace di
coinvolgere e di comunicare con gli elettori, estremamente autoreferenziale. La
crisi di progetto che lo caratterizza è, a nostro avviso, irreversibile. Non
potevamo rassegnarci a un generale clima di sfiducia e di rassegnazione che si
nota tra la gente e la classe dirigente. Occorre ripristinare - sostengono i
'dissidenti' lucani - un diverso rapporto con la società civile, tra rappresentanti
e rappresentati, tra eletti ed elettori". "Caro segretario -
concludono nella lettera - credici, non c'è alcuna nostalgia in ciò che ci
proponiamo, ma solo la consapevolezza della modernità del nostro pensiero che è
e rimane fondamento del nostro impegno". 10 - PD, SULL'EXPO GOVERNO
INADEMPIENTE SERVE VOLTARE PAGINA... (Agi) - Il governo volti pagina sull'Expo
2015. Con una mozione a prima firma Dario Franceschini il Pd chiede
all'esecutivo un cambio di rotta su una manifestazione che e' stata salutata un
anno fa come un successo italiano. I preparativi per l'Expo di Milano del 2015
sono fermi e l'organizzazione e' paralizzata anche dalla "gazzarra"
creata da Comune e Regione e il Governo deve a questo punto "voltare
pagina e svegliarsi". Nella mozione che i democratici hanno presentato
alla Camera, si aggiunge che c'e' il rischio che la malavita organizzata si
infiltri negli appalti connessi all'Expo e il Governo dovrebbe istituire un
"ente di controllo". In una conferenza stampa Antonello Soro, Marina
Sereni, Enrico Letta e Vinicio Peluffo hanno presentato la mozione.
"Abbiamo la sensazione, e anche piu' di una sensazione - ha detto il
capogruppo Soro - che non si stia facendo ancora niente, che si stiano
accumulando una serie di problemi, non tutti trasparenti, peraltro".
[31-03-2009] Umberto Bossi
(
da "Virgilio Notizie"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 31
mar. (Apcom) - "Le notizie che giungono dall'Afghanistan sono
agghiaccianti". Così Barbara Pollastrini (Pd) commenta quanto scritto
dalla stampa britannica, ovvero che il Presidente Karzai avrebbe firmato una
nuova legge sul diritto di famiglia che legalizzerebbe lo stupro nell'ambito
del matrimonio. La deputata democratica apprezza poi le dichiarazioni del
ministro degli Esteri italiano Franco Frattini secondo il quale Kabul deve
smentire e assicurare che una norma del genere non verrà mai varata, quindi
aggiunge: "Sui diritti umani delle donne non è permesso alcun 'relativismo etico' da parte di
governi e istituzioni". Pollastrini infine auspica che cresca la
mobilitazione internazionale a sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro Paese
perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'avanzamento
della democrazia e del benessere di tutti".
(
da "Wall Street Italia"
del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Afghanistan/
Pollastrini: Notizie agghiaccianti, ora mobilitarsi di Apcom Sui diritti delle
donne non è permesso alcun relativismo -->Roma, 31 mar. (Apcom) - "Le
notizie che giungono dall'Afghanistan sono agghiaccianti". Così Barbara
Pollastrini (Pd) commenta quanto scritto dalla stampa britannica, ovvero che il
Presidente Karzai avrebbe firmato una nuova legge sul diritto di famiglia che
legalizzerebbe lo stupro nell'ambito del matrimonio. La deputata democratica
apprezza poi le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano Franco
Frattini secondo il quale Kabul deve smentire e assicurare che una norma del
genere non verrà mai varata, quindi aggiunge: "Sui
diritti umani delle donne
non è permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e
istituzioni". Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione
internazionale a sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro Paese
perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'avanzamento
della democrazia e del benessere di tutti".