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Report "Diritti umani"    30-31 marzo 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Se l'Europa rinuncia al diritto d'ospitalità ( da "Manifesto, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della violazione da parte di persone internate di una legalità rispettosa dei diritti umani. Si tratta piuttosto della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri centri di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita,

Africa, la crisi picchia i giovani partono ( da "Manifesto, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: darà vita a ulteriori conflitti e violazioni dei diritti umani, perciò produrrà nuovi flussi di migranti e di rifugiati». È la premessa di uno studio appena pubblicato dall'Harvard international review, a firma di Arno Tanner, docente di Immigrazione internazionale all'università di Helsinki ed ex senior expert al Consiglio d'Europa.

Legalità, i bimbi incontrano le forze dell'ordine ( da "Tempo, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: del rispetto dei diritti umani, della tolleranza, della solidarietà. L'obiettivo è crescere nel rispetto delle regole, cominciando dalla scuola dell'infanzia». La manifestazione, aperta dall'intervento della dirigente scolastica Annunziata Marciano, è iniziata con un incontro con i Vigili del fuoco sul tema della sicurezza;

Risultati e cose ancora da fare ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: che descriveva situazioni in atto poco prima delle guerre di secessione, quando un bianco aveva diritto di vita e di morte su qualsiasi individuo di pelle scura... Schiavo! Ma oggi la parte migliore dell'umanità può essere fiera dei risultati raggiunti, perché è bene in vista la prova concreta dei risultati raggiunti in tema di parità dei diritti umani.

Nostra Signora dei diritti umani ( da "Sole 24 Ore, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Crimini di guerra Nostra Signora dei diritti umani di Giorgio Sacerdoti I tribunali penali internazionali sono all'ordine del giorno. Non si è spenta l'eco del mandato di cattura della Corte penale internazionale dell'Aja contro il presidente in carica del Sudan Omar al-Bashir, che viene annunciato, con la presidenza del nostro Antonio Cassese,

Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il... ( da "Nazione, La (Pisa)" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 15 Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il... Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il suo Bari è uguale (pari-pari) al Pisa di Cerciana memoria. E la sua squadra se la gioca alla pari con la prima della classe.

INAUGURATA nel Cortile del Podestà la ( da "Nazione, La (Siena)" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Arte Contemporanea per i diritti umani». Tre pittori, Eugenio Maria Fontana, Juan Navarro Sanchez e Francesco Roselli (Ros), espongono sul tema della solidarietà e la salvaguardia dei diritti calpestati nell'America Latina. «Fontana ha commentato il critico Giuseppe Ferro rappresenta una grande varietà di temi narrativi, come la natura e la realtà circense.>

ROMA Le schede scrutinate sono circa il 60% quando il partito del premier Erdogan, Akp, sce... ( da "Messaggero, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: in primo luogo quelle sui diritti umani. Tra l'altro, una vittoria ampia, darebbe a Erdogan la forza di concludere i negoziati con il Fondo monetario internazionale (Fmi) finalizzati alla concessione alla Turchia di un prestito da 25 miliardi di dollari e di far digerire al popolo turco le relative condizioni.

PARLAMENTO EUROPEO: CON OBAMA NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO EURO-ATLANTICO ( da "marketpress.info" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: e rinnovare le strategie di difesa e promozione dei diritti umani e della democrazia nella regione. Confermano la disponibilità dell´Ue a partecipare alla ricostruzione dell´Iraq, con particolare impegno rivolto alla tutela dello Stato di diritto, al rispetto dei diritti umani e allo sviluppo economico della paese.

Verso l'Ue: le questioni che scottano Gli armeni Lo sterminio negato ( da "Corriere della Sera" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: anni chiede invano diritti che in Europa sono basilari: la tutela della propria lingua e l'autonomia Diritti umani IlritardodiAnkara In Turchia si può essere processati e incarcerati per reati d'opinione («attività antiturche»). Le donne non hanno ancora raggiunto la parità I militari Democrazia fragile Una lunga storia di colpi di Stato caratterizza le vicende recenti del Paese.

Se l'Europa rinuncia al ( da "Manifesto, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della violazione da parte di persone internate di una legalità rispettosa dei diritti umani. Si tratta piuttosto della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri centri di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita,>

Usa, un fondo per salvare il giornalismo ( da "Affari Italiani (Online)" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: altro di diritti umani, e altri donatori. A guadagnarci saranno tutti: la squadra sarà rigorosamente nonpartisan e le inchieste saranno a disposizione e riproducibili da chiunque nel momento stesso in cui saranno pubblicate sul sito. Il motivo è che il giornalismo investigativo sta morendo, ha spiegato la fondatrice dell'Huffington Post,

TESTAMENTO BIOLOGICO: GASPARRI, FINI SA CHE SUA POSIZIONE ( da "Virgilio Notizie" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: tortura'', spiega Gasparri. Allo stesso tempo, prosegue il senatore Pdl, ''crediamo che l'alimentazione, l'idratazione debbano essere considerate un diritto e non una cura ne discuteranno adesso i colleghi alla Camera ma credo che alcuni paletti di fondo siano largamente prevalenti nel Pdl, anche Fini onestamente nel suo intervento ha detto ci possono essere posizioni minoritarie

Doha/ Gruppi umanitari contro protezione araba a leader ( da "Virgilio Notizie" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Una coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani ha lanciato un'appello ai membri della Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar per un vertice annuale, affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir,

All'Itc De Franchis Assemblea con Ginocchio ( da "Caserta News" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la Pace e i Diritti umani, quali: l'Acqua bene comune, ( da poco si era appena celebrata la giornata mondiale dell' acqua) risorsa che a causa degli enormi sprechi e dell'uso improprio che ne fa l' uomo si va sempre più esaurendo, con il rischio che si arriverà un giorno a fare le guerre per l' Acqua, già considerata per le multinazionali che vorrebbero privatizzarla,

Doha, incurante del mandato d'arresto Bashir partecipa a summit Lega Araba ( da "Stampaweb, La" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani ha intanto lanciato un?appello ai membri della Lega araba affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro l?

DOHA/ GRUPPI UMANITARI CONTRO PROTEZIONE ARABA A LEADER SUDANESE ( da "Wall Street Italia" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Una coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani ha lanciato un'appello ai membri della Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar per un vertice annuale, affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir,

Disabilità, una mostra a Palazzo Giordani ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani. Attraverso scritti, immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa, proiettando uno sguardo verso il futuro. All?inaugurazione saranno presenti il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma Danilo Amadei e il presidente dell?

GB/ NUOVI LEGGI PER AUMENTARE CONGEDI PARENTALI DEI PAPÀ ( da "Wall Street Italia" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Commissione per i diritti umani e le uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi sui congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella conquista di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e che presto arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo la nascita di un figlio rappresenta una "

Dall'esclusione all'inclusione. La situazione dell'integrazione delle persone disabili in una mostra a Parma ( da "Sestopotere.com" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani. Attraverso scritti, immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa, proiettando uno sguardo verso il futuro. All?inaugurazione saranno presenti il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma Danilo Amadei e il presidente dell?

La legge della vita ( da "Foglio, Il" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della difesa dei diritti umani. Però in Spagna quando si dibattono questi temi viene sempre tirata in ballo la chiesa. Mi piacerebbe che ci fosse una classe intellettuale, se non politica, meno ideologizzata”. Invece fa molta notizia il fatto che un consigliere comunale socialista di un paesotto in provincia di Siviglia abbia aderito alla manifestazione.

Gb/ Nuovi leggi per aumentare congedi parentali dei papà ( da "Virgilio Notizie" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Commissione per i diritti umani e le uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi sui congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella conquista di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e che presto arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo la nascita di un figlio rappresenta una "

Articolo 21 insieme a noi per i Diritti Umani ( da "Articolo21.com" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Articolo 21 insieme a noi per i Diritti Umani di Barbara Terenzi* Articolo 21. Liberi di ha nominato Tana De Zulueta rappresentante dell'associazione all'interno del Comitato per la Promozione dei Diritti Umani. Alla nostra comunicazione risponde Barbara Terenzi, coordinatrice del comunicato stesso.

CAMBOGIA/ KHMER ROSSI, IL TORTURATORE 'DUCH' DI FRONTE A GIUDICI ( da "Wall Street Italia" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il torturatore 'Duch' di fronte a giudici di Apcom Per accusa, partecipò a torture inflitte ad almeno 12.380 persone -->Roma, 30 mar. (Apcom) - E' cominciata la fase finale, nella capitale cambogiana Phnom Penh, del processo a Kaing Guek Eav, meglio noto come 'Duch', capo del centro torture S21 durante il regime dei khmer rossi in Cambogia.

Moraru: "Il batem pe Cioaca pana spune unde este Elodia" ( da "Romania Libera" del 30-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: obtinerea de probe prin tortura si alte aberatii sunt condamnate de organizatiile neguvernamentale Tatiana Dabija Marti, 31 Martie 2009 » In noul Cod de Procedura Penala se prevede ca probele ce decurg din probe obtinute nelegal, chiar si prin tortura, pot fi folosite in procesele penale, constata cu indignare mai multe ONG-uri din domeniul justitiei.

Contestò Olimpiadi condannato a 6 mesi ( da "City" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Contestò Olimpiadi condannato a 6 mesi È stato condannato a sei mesi di prigione Matt Pearce, l'inglese che il giorno dell'inaugurazione contestò le Olimpiadi cinesi arrampicandosi sul ponte Tsing Ma di Hong Kong ed esponendo due striscioni rossi su cui era scritto: "Il popolo della Cina vuole la libertà dall'oppressione" e "Vogliamo diritti umani e democrazia". 31 marzo 2009

Cambogia/ Khmer Rossi, il torturatore 'Duch' di fronte a ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: capo del centro torture S21 durante il regime dei khmer rossi in Cambogia. L'imputato, accusato di crimini contro l'umanità, omicidio e tortura, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini.

Si inaugura questa sera al cinema Lumière (via Azzo Gardino 65, ore 21; infoline: tel. 051 2194... ( da "Leggo" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 051 2194808) la sezione cinema del festival Human rights nights. Sullo schermo I Bring What I Love, con il cantante senegalese Youssou Ndour, star del panorama musicale mondiale e icona della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a inaugurare il concorso della nona edizione del festival.

I medici: Denunciare i clandestini? Inaccettabile ( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità. Si sostiene che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di vaccinazione.

eletti i delegati all'assemblea nazionale ( da "Nuova Sardegna, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: associazione per la difesa dei diritti umani Paolo Pobbiati (nella foto). Durante la riunione sono state discusse le mozioni che animeranno il confronto interno durante l'assemblea nazionale. Dal suo canto Paolo Pobbiati ha illustrato il piano strategico internazionale di Amnesty per i prossimi sei anni e il collegato programma di attività a livello nazionale.

marcello buiatti incontra i ragazzi delle medie superiori ( da "Tirreno, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ambito del progetto regionale "Razza Umana, tutti i diritti umani per tutti" - è parte del programma preparatorio al concorso per studenti bandito dalla Tavola della Pace. Gli studenti vincitori del concorso potranno partecipare al meeting nazionale delle scuole di pace "Stelle di Pace" che si svolgerà ad Assisi l'8 e il 9 maggio.

Il governone delle colonie inquieta Usa ed Europa ( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: organizzazioni israeliane e palestinesi e il rapporto presentato dal relatore speciale dell'Onu per i diritti umani Richard Falk. Il governo della trojka Netanyahu-Barak-Lieberman, include una trentina di ministri e sette vice ministri: un numero così elevato che ci sarà bisogno di un nuovo tavolo per le riunioni di governo, ha notato con sarcasmo il sito web del quotidiano Ha'aretz.

Guantanamo, garzòn apre un'inchiesta sui casi di tortura ( da "Eco di Bergamo, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sottoposto alla giustizia spagnola da un'associazione locale che si occupa di diritti umani, è stato assegnato a Baltazar Garzón, l'agguerrito giudice diventato famoso in tutto il mondo nel 1998 per l'arresto del Generale Pinochet. I sei esponenti del precedente governo americano sono Alberto Gonzales, ex Ministro della Giustizia;

UE, PIANO D'AZIONE PER I DIRITTI D'AUTORE ( da "marketpress.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: AZIONE PER I DIRITTI D´AUTORE Bruxelles, 31 marzo 2009 - Il Consiglio Affari generali e Relazioni esterne della Ue ha adottato il nuovo piano d´azione 2009-2012 per la lotta alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale, rende noto l´Ice. La Commissione e gli Stati membri Ue si sono accordati sulla necessità della concentrazione sulle aree principali del piano d´

LA CAMPAGNA ITALIANA CONTRO LE MINE CELEBRA LA IV GIORNATA INTERNAZIONALE SULLE MINE ( da "marketpress.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 00-12. 00: incontro ?Gioventù in azione: i giovani in difesa dei diritti umani?, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio con il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e circa 200 studenti. Campagna Italiana Contro le Mine ? Onlus. . <<BACK

C'È CHI FA del proprio talento l'ambasciatore delle proprie ide... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: star del panorama musicale mondiale e icona della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a inaugurare il concorso filmico della nona edizione del festival "Human Rights Nights": appuntamento alle 21 al Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65) con la proiezione di "Youssou N' Dour: I Bring What I Love" di Elizabeth Chai Vasarhelyi.

Amnesty ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Maria Rosaria De Miglio di Sassari e Bonaria Piras di Tortolì, nonché del responsabile di Amnesty per Sardegna, Gian Mario Manca. Questo è quanto scaturito dalla riunione tenuto domenica a Oristano, alla quale ha partecipato anche il presidente nazionale dell'associazione per la difesa dei diritti umani, Paolo Pobbiati.

TEATRO Mario Perrotta al Testori con lo spettacolo Italiani cincali! ( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Alle 21, presso il teatro Testori di viale Vespucci, sarà presentato lo spettacolo teatrale Italiani cìncali! (Parte prima: minatori in Belgio)' di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta (nella foto). Lo spettacolo è inserito all'interno della manifestazione Forlì per i diritti umani'. Ingresso gratuito.

Londra, maternità più brevi A casa resta papà ( da "Unita, L'" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: uguaglianza ed i diritti umani. Al momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove mesi di congedo, con le prime sei settimane retribuite con il 90% della paga ed un contributo base di 117,18 sterline alla settimana per il periodo rimanente. Per i padri è previsto soltanto un congedo breve di due settimane retribuito settimanalmente con 117,

Economia ( da "Libertà" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: uguaglianza ed i diritti umani secondo la quale le attuali norme sul congedo di maternità discriminano contro le donne e scoraggiano i datori di lavoro ad impiegarle. Al momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove mesi di congedo, con le prime sei settimane retribuite con il 90% della paga ed un contributo ordinario di 117,

Liceo Farnesina Per cinque giorni gli studenti fanno i delegati Onu ( da "Giornale.it, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani. Le risoluzioni dei ragazzi sono state proposte, discusse, modificate. E quelle approvate arriveranno oggi in plenum, per il voto finale. Proprio come avviene nel vero Palazzo di vetro. «All'estero - spiega Francesco Donat, 22 anni, ex-allievo del "Farnesina", studente universitario di Economia - da 60 anni si organizza questo tipo di simulazioni nelle scuole,

Pavia, il tema dei diritti umani nel mondo in una rassegna di film al cinema Corallo ( da "Provincia Pavese, La" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il tema dei diritti umani nel mondo in una rassegna di film al cinema Corallo PAVIA. I diritti umani nel mondo. E' il tema anche della rassegna organizzata al cinema Corallo dal Centro Servizi Volontariato per sensibilizzare il pubblico sull'argomento e documentare qual è la situazione nei cinque continenti attraverso pellicole e video (

Povertà, appello al G20: servono misure urgenti ( da "Affari Italiani (Online)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e della giustizia economica e sociale, con una particolare attenzione alla difesa dei diritti dell'infanzia e si rivolge ai governi del G20 che il 2 aprile si incontreranno a Londra. "La crisi globale va guardata in faccia. Ha un volto umano insiste l'organizzazione -, quello dei 46 milioni di poveri che si aggiungono ai 100 milioni già previsti entro il prossimo anno

Erdogan e la nuova Turchia ( da "Avvenire" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ai sostenitori dei diritti umani che si possono cercare le ragioni dell' «avvertimento» ( come titolano alcuni giornali) inviato domenica dagli elettori al primo ministro. Ma le ragioni principali stanno probabilmente nell'irritazione crescente con la quale lavoratori ( i disoccupati sono aumentati di circa 800mila nel giro di un anno),

Cambogia, alla sbarra: è entrato nel vivo il dibattimento ( da "Avvenire" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: è imputato per crimini contro l'umanità, crimini di guerra, tortura e omicidio premeditato. Ieri in aula si è presentato con una camicia bianca a righe: ha salutato i giudici all'orientale, con le mani giunte, quindi ha risposto cortesemente alle domande sulla sua identità e ha ascoltato la lettura del capo di imputazione.

Gaeta abbraccia la Palestina ( da "Denaro, Il" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: è risvegliata ai valori che tre secoli di coscienza laica avevano creato: i diritti umani e sociali, la pace tra le nazioni, il dialogo invece della guerra e l'assenso collettivo contro le derive individuali. Certo il mondo è pieno di governi tiranni. Ma lo è soprattutto dove la spogliazione nei secoli ha portato la degradazione della vita, della società e della politica.

COMUNICAZIONE. Si apre domani a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo ( da "HelpConsumatori" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il post giornalismo e i nuovi linguaggi della comunicazione, e la libertà dei giornalisti in rapporto alla pubblicità. Saranno poi dedicati ampi spazi all'informazione in prima linea contro le mafie, ai new media e alle nuove frontiere dell'informazione, e al "giornalismo degli altri", su diritti umani e libertà di stampa. 2009 - redattore: VC

CAMBOGIA/ LEADER KHMER ROSSI DUCH AMMETTE I SUOI CRIMINI ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti.

SOCIALE/CAMERA: CRIMINALITA', GIOVEDI' SEGUITO AUDIZIONE ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la connessa pdl 1780 firmata da Di Pietro sulla revisione di sentenze di giudici italiani a seguito di pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell'uomo. L'apposito Comitato sui diritti umani della Esteri domani pomeriggio sviluppera' l'indagine conoscitiva condotta da tempo in merito ascoltando Osvaldo Alfonso Valdes, ex presidente del partito liberale democratico cubano.

Cambogia/ leader Khmer rossi Duch ammette i suoi crimini ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti.

Immigrati, 500 dispersi nel Mediterraneo: "No all'indifferenza" Dolore e sconcerto per la tragedia al largo delle coste libiche. Padre Giovanni La Manna (Centro Astalli): "È indisp ( da "Dire" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dove migliaia di persone non riescono a sopravvivere a causa della mancanza dei piu' elementari diritti umani. C'e' un'umanita' che chiede all'Europa aiuto e protezione da guerre e sanguinose dittature alla quale non si puo' restare indifferenti. È indispensabile creare un canale umanitario, sicuro e fuori dai traffici clandestini che permetta di esercitare il diritto d'asilo".

"Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia": è questo i titolo d... ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: affermazione dei diritti umani. In questi mesi, in particolare, si sta interrogando sul rispetto dei diritti delle popolazioni migranti che giungono al Porto di Venezia. L'ultimo dramma della disperazione risale appena alla scorsa settimana, quando allo scalo commerciale di Marghera un afghano di trent'anni è stato ritrovato cadavere,

IMMIGRATI/ DI GIOVAN PAOLO: CEI PARLA MA GOVERNO NON SENTE ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate -

"La Scuola adotta i diritti umani" alla Pascoli ( da "Caserta News" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Pace e i Diritti umani, a cura dell'ospite testimonial della giornata: l' Ambasciatrice e cantautrice internazionale della Pace Agnese Ginocchio, con la presentazione del video-canzone dal titolo: "Tutti i Diritti Umani di e per tutti gli uomini". Agnese Ginocchio inoltre ha espresso parole di compiacimento alla Dirigente scolastica Clemente e alle docenti Menditto e Gravante per l'

L'ANPI SOLIDALE CON MILANO MEDAGLIA D'ORO DELLA RESISTENZA ( da "Articolo21.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e serena convivenza civile, misconosciuti e contrastati da “Forza Nuova” con fomentazioni di odio, razzismo e violenza contro persone, simboli e luoghi della memoria della Resistenza. La Segreteria Nazionale dell?ANPI si rivolge a tutti i suoi Comitati provinciali e regionali,

Immigrati/ Di Giovan Paolo: Cei parla ma governo non sente ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo -.

Immigrati/ Di Giovan Paolo: Cei parla ma Governo non sente. ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate -

Onu: "Legge afghana autorizza lo stupro delle mogli ". Frattini: "Va bloccata" ( da "Rai News 24" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ottenuto dagli attivisti per i diritti umani solo con grandi difficoltà. Clinton: preoccupazione per i diritti delle donne I diritti delle donne in Afghanistan sono un motivo di "assoluta preoccupazione" per gli Usa. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, in un incontro stampa all'Aja.

Rapporto Ue: allarme omofobia. Discriminazioni e attacchi ( da "Rai News 24" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Agenzia europea per i diritti umani, che lancia un appello ai responsabili politici dell'Ue affinchè migliorino la legislazione sull'uguaglianza. "L'attuale situazione in Europa rappresenta un problema", afferma il rapporto, che mette in risalto come omosessuali e transgender siano oggetto di commenti umilianti, insultanti e atteggiamenti che possono arrivare agli attacchi fisici.

Sequestro di merce contraffatta a Verona ( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La violazione dei diritti di proprietà intellettuale è stata confermata, attraverso specifiche perizie tecniche, da parte delle società legittime titolari dei marchi e dei disegni industriali. La società importatrice è stata denunciata alla competente Autorità Giudiziaria.

Il "mea culpa" di Duch ( da "AprileOnline.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dove oltre 15 mila prigionieri furono torturati e uccisi. Duch, 66 anni, ha parlato brevemente nel secondo giorno del processo che lo vede accusato di crimini di guerra e contro l'umanità, tortura e omicidio premeditato. Oltre alla piena assunzione di responsabilità, ha colto l'occasione per scusarsi: "Non vi chiedo di perdonarmi ora ma spero che lo farete in seguito"

Le donne di Bush e quelle di Obama ( da "AprileOnline.info" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: hanno autorizzato la tortura e la creazione di carceri segrete, hanno giudicato "obsolete" le convenzioni di Ginevra, hanno permesso le intercettazioni abusive, hanno ampliato i poteri del presidente fino a farne una sorta di dittatore latinoamericano. Fin dai primi giorni della sua presidenza Barack Obama ha ripudiato tutte queste dottrine (

Europee/ Giulietto Chiesa corre in Lettonia per minoranza ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa"

India/ Dalai Lama: i giornalisti devono poter andare in ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: disperata del rispetto dei diritti umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi)

IMMIGRATI/ MARCENARO: GOVERNO RIFERISCA SU TRAGEDIA DI IERI ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: presidente della commissione Diritti umani, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama dove ha chiesto "al Presidente di invitare il governo a riferire al più presto nell'Aula del Senato su quanto è accaduto e di dar luogo a una discussione che veda il Senato italiano pronunciare una parola su queste tragedie dell'immigrazione".

EUROPEE/ GIULIETTO CHIESA CORRE IN LETTONIA PER MINORANZA RUSSA ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa"

INDIA/ DALAI LAMA: I GIORNALISTI DEVONO POTER ANDARE IN TIBET ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: disperata del rispetto dei diritti umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi)

DAI VESCOVI 300 MLN A FAMIGLIE POVERE BERLUSCA AL SUMMIT: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010 20 MLN DI POSTI DI LAVORO IN MENO LA CASSAZIONE: NIENTE IMMUNITÀ PER BOSSI CHIESA ( da "Dagospia.com" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dei Diritti Umani in una Lettonia Unita'". "Si tratta di una decisione - spiega l'eurodeputato indipendente nel gruppo Pse - che mi consente di portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa. Nel caso specifico, delle minoranze prevalentemente di lingua russa che non hanno ancora ottenuto pieno diritto di cittadinanza nei paesi del Baltico"

Afghanistan/ Pollastrini: Notizie agghiaccianti, ora ( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sui diritti umani delle donne non è permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e istituzioni". Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione internazionale a sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro Paese perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'

AFGHANISTAN/ POLLASTRINI: NOTIZIE AGGHIACCIANTI, ORA MOBILITARSI ( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sui diritti umani delle donne non è permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e istituzioni". Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione internazionale a sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro Paese perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'


Articoli

Se l'Europa rinuncia al diritto d'ospitalità (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

UE Lampedusa simbolo della negazione Se l'Europa rinuncia al «diritto d'ospitalità» Gilbert Achcar Il centro di identificazione ed espulsione di immigranti «illegali» a Lampedusa è diventato il simbolo del trattamento riservato ai «boat people» del continente africano da parte della Fortezza Europa. Questa «illegalità» degli immigranti non è ciò che viene proclamato o fatto passare attraverso formule come «stranieri in situazione irregolare». È un'illegalità decretata in virtù di una categorizzazione frutto di un'Europa che ha quasi abolito l'immigrazione «legale» delle persone provenienti dal continente africano. Non si tratta della violazione da parte di persone internate di una legalità rispettosa dei diritti umani. Si tratta piuttosto della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri centri di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita, quello che Emmanuel Kant definiva «il diritto dello straniero, una volta arrivato in un territorio di altri, a non essere trattato come un nemico». Il «diritto di visita», ossia il diritto alla libera circolazione, che l'Europa riconosce ai cittadini dei paesi ricchi accolti senza bisogno di visto, viene negato ai cittadini dei paesi poveri - quegli stessi paesi che aveva annesso come colonie, solo qualche decennio fa, assoggettandone le popolazioni. Certo, il diritto di visita non equivale a un diritto d'accoglienza, come spiegava Kant, cioè il visitatore non può invocare il diritto di stabilirsi nel paese visitato e di beneficiare dei vantaggi riservati agli autoctoni. Notiamo tuttavia che quanti sono contrari al diritto all'immigrazione in virtù di questa distinzione non fanno in generale nulla affinché sia effettivamente riconosciuto il diritto di visita, o «il diritto di ospitalità». Inoltre, per i cittadini di paesi africani non si tratta di un diritto d'accoglienza generico - che pure viene riconosciuto de facto ai cittadini dei paesi ricchi. Per questi ultimi, lo fa con il pretesto di una reciprocità che pure non viene accettata come condizione sufficiente nel caso dei paesi poveri, che accorderebbero volentieri un diritto d'accoglienza reciproco agli europei. Si tratta piuttosto di un diritto alla riparazione, in compensazione del saccheggio del continente africano da parte degli europei, tanto sottoforma del saccheggio diretto esercitato durante il lungo calvario coloniale che sotto forma del saccheggio indiretto per mezzo dello scambio ineguale a partire dalla decolonizzazione Un saccheggio e una soggiogazione che hanno creato il «sotto-sviluppo», come condizione durevole di cui l'Africa, come il resto del mondo già colonizzato, possono difficilmente uscire attraverso i loro soli sforzi nel quadro di un sistema mondiale di essenza gerarchica. In riparazione del lungo saccheggio e dei crimini contro l'umanità che l'Europa e le sue propaggini nelle Americhe hanno commesso nei confronti dei paesi e delle popolazioni dei continenti colonizzati, la giustizia elementare esige la combinazione di due azioni: un diritto di visita senza restrizioni per i cittadini dei continenti più poveri (oltre che il rigido rispetto del diritto d'asilo per i perseguitati) e un piano massiccio di finanziamento dello sviluppo e di trasferimento di tecnologia agli ex paesi colonizzati, accompagnato dalla formazione massiccia dei loro cittadini, sia all'interno dei paesi interessati che in Europa. Non potendo riconoscere un diritto d'accoglienza agli ex colonizzati, ossia l'obbligo di fornire loro un lavoro o un reddito minimo, l'Europa ha il dovere di fornire a questi paesi un aiuto massiccio, e non le misere briciole che concede loro oggi per farli uscire dal sottosviluppo. Ponendo come uniche condizioni a questo aiuto massiccio il rispetto dei diritti umani e la democrazia, l'Europa finirebbe per realizzare quella «missione civilizzatrice» che si era ipocritamente attribuita quando imponeva il suo barbaro giogo alle colonie. Lo sviluppo delle ex colonie è l'unico modo, giusto ed efficace, di ridurre l'emorragia umana di questi paesi - un'emorragia tanto più grave in quanto coloro che emigrano sono im maggioranza persone utili allo sviluppo locale. Un Piano Marshall per le ex colonie sarebbe nello stesso interesse dell'Europa e dell'umanità tutta. In questi tempi di grave crisi dell'economia mondiale - una crisi che molti ritengono tanto profonda, se non di più, della Grande depressione tra la prima e la seconda guerra mondiale - ci sono due vie certe d'uscita: o una nuova guerra mondiale come quella che ha messo fine alla depressione degli anni Trenta, strada fortunatamente impossibile perché annienterebbe l'umanità; oppure «una guerra contro la povertà» su scala mondiale, uno sforzo della stessa ampiezza di una guerra mondiale, e non la buffonata così battezzata da Tony Blair e dai suoi pari - una «guerra» molto particolare, dal momento che dovrebbe cominciare dalla riduzione massiccia delle spese militari e dalla loro riconversione per lo sviluppo mondiale. Un'Europa che ritrovasse gli antichi livelli di crescita potrebbe poi accogliere di nuovo le masse di immigrati del terzo mondo che la sua demografia rende indispensabili al suo sviluppo.

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Africa, la crisi picchia i giovani partono (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

FORTEZZA SCHENGEN Africa, la crisi picchia i giovani partono Dall'Egitto alla Somalia, il peggioramento delle condizioni economiche e l'aumento dei prezzi causerà nuove fughe. E nuovi arrivi in un'Europa sempre più chiusa Rifugiati figli della recessione mondiale. Uno studio prevede un aumento dei flussi migratori nei prossimi mesi Vittorio Longhi Mentre il governo italiano adotta politiche sempre più restrittive e repressive nei confronti degli immigrati, gli esperti internazionali avvertono che bisogna prepararsi a nuovi, inevitabili esodi dal continente africano, il più colpito dalla recessione economica, e che bisogna riconsiderare le politiche di accoglienza. «La crisi mondiale sta incidendo pesantemente sull'economia africana e sulle risorse alimentari, con forti aumenti dei prezzi, calo delle esportazioni, difficoltà a trovare investimenti e finanziamenti dall'estero, crollo del mercato del lavoro. Tutto questo, vista l'instabilità sociale e politica in Africa, darà vita a ulteriori conflitti e violazioni dei diritti umani, perciò produrrà nuovi flussi di migranti e di rifugiati». È la premessa di uno studio appena pubblicato dall'Harvard international review, a firma di Arno Tanner, docente di Immigrazione internazionale all'università di Helsinki ed ex senior expert al Consiglio d'Europa. Tanner descrive alcune delle situazioni in cui la crisi sta avendo gli effetti più drammatici, come in Somalia, dove il prezzo dei cereali è raddoppiato e il valore dello scellino si è dimezzato negli ultimi mesi, rendendo quasi impossibile accedere ai generi di prima necessità per vasti strati di una popolazione già stremata dalla guerra. O come in Egitto, dove il governo ha mandato la polizia con i manganelli e i gas lacrimogeni per fermare le manifestazioni contro il rincaro della farina e impedire gli assalti ai granai. È ovvio che, in mancanza di cibo e lavoro, le tensioni sono destinate ad aumentare, aggravando le condizioni di povertà ed esasperando i conflitti interni. Perciò l'unica alternativa è scappare, verso nord, per quei migranti che Tanner descrive come «i rifugiati della crisi economica» e che in Europa non dovrebbero essere trattati indistintamente da irregolari, da «clandestini», ma trovare le stesse forme di protezione riservate ai rifugiati e alle vittime delle crisi umanitarie. «I programmi europei di accoglienza vanno riconsiderati e ampliati per prepararsi alla possibilità di crisi migratorie dall'Africa - spiega -, così come le politiche europee di asilo devono essere pronte a ulteriori flussi, assicurando almeno tutele temporanee». Tra le proposte del professore c'è «l'estensione del mandato dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) o l'istituzione di un'organizzazione mondiale sulla Convenzione di Ginevra, che decida sui diritti dei rifugiati e coordini un sistema adeguato di suddivisione dell'onere, nell'attribuzione delle quote di reinsediamento, basate anche sugli indicatori di ricchezza, come il Pil, dei potenziali paesi di destinazione». Inoltre, Tanner invita a non tagliare gli aiuti e i fondi destinati alla cooperazione internazionale, come invece sta facendo il governo Berlusconi: «Una scelta miope quella dei paesi europei che riducono gli aiuti a causa delle crisi finanziarie interne, perché a lungo andare questo produrrà flussi di migrazione ancora più elevati verso quegli stessi paesi». Le previsioni e le osservazioni del docente di Helsinki concordano con quanto dichiarato dal vicepresidente della Commissione europea e commissario per Giustizia, Libertà e Sicurezza, Jacques Barrot, dopo l'ultima visita a Lampedusa e a Malta: «L'aggravarsi della crisi e i suoi primi effetti reali in Africa avranno un impatto diretto sulle categorie di popolazione più inclini all'immigrazione», cioè uomini e donne giovani, relativamente istruiti ma senza prospettive. E in Italia, finora, il persistere dei conflitti africani ha già fatto raddoppiare le domande di asilo. In base agli ultimi dati diffusi dall'Unhcr, dal 2007 al 2008 il numero delle richieste è passato da 14mila a oltre 31mila, facendo raggiungere al nostro paese, per la prima volta, il quarto posto tra le principali destinazioni dei richiedenti, dopo Stati uniti, Canada e Francia. L'agenzia Onu precisa che due terzi dei 36mila migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 hanno presentato domanda d'asilo e la metà ha ottenuto una forma di protezione. I paesi di provenienza sono soprattutto Nigeria, Somalia, Eritrea, Afghanistan, Costa d'Avorio e Ghana. Tutti luoghi già martoriati da guerre e violenze, che la crisi economica di certo non risparmierà. 31MILA Tante le richieste d'asilo presentate nel 2008 in Italia, diventato quarto paese, dopo Stati uniti, Canada e Francia Foto: SPAGNA, IMMIGRATI AL LAVORO NEI CANTIERI EDILI /FOTO REUTERS

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Legalità, i bimbi incontrano le forze dell'ordine (sezione: Diritti umani)

( da "Tempo, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

stampa Formia Legalità, i bimbi incontrano le forze dell'ordine FORMIA Incontri con i vigili del fuoco, con la polizia di Stato di Formia e con i carabinieri per parlare della legalità, un tema scottante e sempre più sentito in questa provincia. Questo è quanto è stato fatto dagli alunni del primo circolo scolastico di Formia diretto dalla professoressa Annunziata Marciano, nell'ambito del progetto «Educazione alla legalità- il poliziotto, il carabiniere..un amico in più». «Un'iniziativa -ha spiegato la dirigente Annunziata Marciano- che punta a favorire lo sviluppo della legalità, del rispetto dei diritti umani, della tolleranza, della solidarietà. L'obiettivo è crescere nel rispetto delle regole, cominciando dalla scuola dell'infanzia». La manifestazione, aperta dall'intervento della dirigente scolastica Annunziata Marciano, è iniziata con un incontro con i Vigili del fuoco sul tema della sicurezza; i ragazzi inoltre sono stati ospiti del Commissariato della Polizia di Stato di Formia e il 27 marzo scorso, come tappa conclusiva, hanno incontrato i Carabinieri presso la palestra Fabiani di Formia, nella quale erano stati affissi i cartelloni disegnati dagli stessi studenti.

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Risultati e cose ancora da fare (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

DIGNITÀ E DIRITTI Risultati e cose ancora da fare Questa mattina, i miei pensieri hanno varcato i confini e sono volati oltre oceano, mentre mi sembrava di vedere Martin Luther King che, sorridendo, osservava Obama! Un nero alla Casa Bianca! Sorrido all'idea che questo nostro pazzo mondo abbia fatto, pian piano, conquiste tanto positive premiando la speranza che ho sempre posto alla base del mio vivere. E plaudo alla folta umanità nera che sta vincendo la sua battaglia, con risultati impensabili soltanto trent'anni fa! Ricordo ancora, nitidamente, la proiezione televisiva a puntate di «Radici» che descriveva situazioni in atto poco prima delle guerre di secessione, quando un bianco aveva diritto di vita e di morte su qualsiasi individuo di pelle scura... Schiavo! Ma oggi la parte migliore dell'umanità può essere fiera dei risultati raggiunti, perché è bene in vista la prova concreta dei risultati raggiunti in tema di parità dei diritti umani. Gli sbarchi a Lampedusa e in ogni costa del Mediterraneo parlano di un cammino ancora lungo e impervio, ma danno forza ai seguaci di Madre Teresa, Ghandi, Martin Luther King e a tutti quelli che si sono schierati dalla parte giusta. Renata Mucci BRESCIA

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Nostra Signora dei diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-03-29 - pag: 37 autore: Crimini di guerra Nostra Signora dei diritti umani di Giorgio Sacerdoti I tribunali penali internazionali sono all'ordine del giorno. Non si è spenta l'eco del mandato di cattura della Corte penale internazionale dell'Aja contro il presidente in carica del Sudan Omar al-Bashir, che viene annunciato, con la presidenza del nostro Antonio Cassese, il prossimo inizio del processo pure davanti all'apposito tribunale istituito per giudicare l'assassinio del premier libanese Hariri nel 2005. In entrambi i casi è stato il Consiglio di sicurezza dell'Onu ad aver dato il via. Anche per dirottare alla giustizia quelle questioni su cui i Paesi membri non arrivavano a mettersi d'accordo sul piano politico (leggi Darfur), salvo criticare poi le conseguenti azioni giudiziarie. I nuovi Tribunali non sono più giustizia dei vincitori, che fu comunque a Norimberga e Tokyo equa e doverosa. Si fondano su chiari elenchi di reati universalemente accettati e applicano regole di procedura che tutelano i diritti degli accusati. La svolta è avvenuta nel 1998 con l'istituzione della Corte penale internazionale quale tribunale permanente con competenze sui «crimini internazionali » ovunque commessi nel mondo, quando il coinvolgimento dei governi e l'instabilità degli stati non consente l'opera della giustizia ordinaria. Battistrada è stata l'istituzione da parte dell'Onu nel 1994 del Tribunale penale per la ex- Jugoslavia (e per il Ruanda) che ha dimostrato tra mille difficoltà la possibilità di perseguire i maggiori responsabili, fare giustizia di orribili crimini di massa, dare soddisfazione alle vittime. Dietro questi successi c'è l'impegno di una donna minuta ma decisa, già procuratore del Ticino e della Svizzera, e procuratore del Tribunale per la exJugoslavia dal 1999 al 2007. Non sono "memorie" quelle di Carla del Ponte ma piuttosto una coraggiosa e schietta testimonianza, sempre appassionata, spesso accorata, messa nero su bianco a conclusione dei suoi otto anni, quale "Madame Prosecutor". Un ruolo fondamentale nel portare i maggiori responsabili alla sbarra e poi in galera. Determinanti sono state la tenacia di questa«lombarda d'oltre confine » nell'assolvere a un compito sentito prima di tutto come un impegno di civiltà. A ragione il libro da lei scritto è intitolato La caccia. Io e i criminali di guerra (Feltrinelli, pagg. 416, à 20,00): a Miloaevic´, Karad~ic´, Mladic´, al croato Gotovina e al loro seguito di alti papaveri degli stati, degli eserciti e delle milizie coinvolte, che pianificarono il terrore, le stragi, le pulizie etniche, perseguendo da opposti versanti il comune proposito di disfare con la violenza lo stato jugoslavo. Per non parlare delle complicità e protezioni occulte fuori dallo scacchiere balcanico e dall'influenza dei variabili atteggiamenti delle diverse potenze verso Croazia, Serbia, albanesi del Kosovo. Non dimentichiamoci che il Tribunale si deve appoggiare agli stati e alle forze Nato sul terreno per ricercare gli imputati, privo come è di propria polizia. La parte più coivolgente del libro è proprio quella dei rapporti della protagonista con i grandi della terra, dal capo della Cia, George Tenet (che si difendeva dall'appunto di non essere in grado – o non volere – scovare Karad~ic´, rispondendo «ma se non siamo neanche capaci di trovare Bin Laden!»), ai nostri D'Alema (allora agli Esteri) e Berlusconi, perché la caccia fosse seria e perché la politica del bastone e della carota, soprattutto verso la Serbia, non significasse di fatto abbandono delle ricerche e quindi impunità. «Muro di gomma» chiama Carla le risposte che le furono spesso date, comprese quelle del Vaticano, quando la procuratrice chiese in alta sede ecclesiastica che cessasse la protezione dei conventi ai latitanti croati.L'attivismo di Carla,concreta e per nulla diplomatica, ha disturbato molti potenti. Compresa da ultimo la sua Svizzera, che l'ha spedita a fine mandato quale ambasciatrice nella lontana Argentina. Alla fine i principali responsabili sono finiti sotto processo all'Aja,pur se Miloaevic´sièsottratto alla giustizia degli uominipoco prima che il suo processo si concludesse. Al lascito della Del Ponte si deve anche la successiva cattura di Karad~ic´. Quando finirà la latitanza anche per Mladic´ il Tribunale coronerà la sua opera, prima di chiudere i battenti, come deciso dal Consiglio di Sicurezza con insistenza un po' sospetta. La lezione di questi processi va ben oltre alle condanne, all'accertamento della verità anche sul piano storico, al risarcimento morale offerto alle povere vittime nonostante le difficoltà delle investigazioni. La loro dinamica è una nuova variabile di cui la diplomazia, che ha istituito questi tribunali, dovrà sempre più tenere conto, a volte suo malgrado. Il rispetto dei diritti fondamentali non è ancora una componente integrale della politica estera dei Paesi democratici, con un effetto dissuasivo ex ante e non solo di condanna ex post. Sarkozy ha dato prova di coraggio ricevendo il Dalai Lama nonostante le proteste cinesi. E Barack Obama è ora sotto esame, da Guantanamo all'atteggiamento verso la Cina. Anche per l'attualità di questa sfida dobbiamo essere grati a Carla Del Ponte. Dopo Carla Del Ponte, la giustizia internazionale prosegue la sua marcia: dal Darfur alla nomina di Cassese per il Libano

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Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CALCIO SERIE B pag. 15 Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il... Già pronta una citazione in tribunale contro Conte per violazione dei diritti d'autore. Il suo Bari è uguale (pari-pari) al Pisa di Cerciana memoria. E la sua squadra se la gioca alla pari con la prima della classe.

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INAUGURATA nel Cortile del Podestà la (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Siena)" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACA SIENA pag. 2 INAUGURATA nel Cortile del Podestà la «Mostra d'Arte Contemporanea... INAUGURATA nel Cortile del Podestà la «Mostra d'Arte Contemporanea per i diritti umani». Tre pittori, Eugenio Maria Fontana, Juan Navarro Sanchez e Francesco Roselli (Ros), espongono sul tema della solidarietà e la salvaguardia dei diritti calpestati nell'America Latina. «Fontana ha commentato il critico Giuseppe Ferro rappresenta una grande varietà di temi narrativi, come la natura e la realtà circense.>Sanchez rivolge l'attenzione al mondo della donna peruviana, alla sua condizione di lavoratrice e di madre di famiglia spesso abbandonata dal suo uomo, in un tripudio di colori forti. Ros con la sua pittura astratta colpisce per l'uso dei colori che rimandano a situazioni primordiali della natura». La mostra, organizzata dall'associazione Solidarietà in Movimento, resterà aperta fino al 5 aprile con orario giornaliero 9-19. Il ricavato dalla vendita dei quadri sarà devoluto ai progetti di sviluppo in Perù e Guatemala, dove l'associazione ha già lavorato con profitto grazie anche all'aiuto della Fondazione Mps. Sono intervenuti il presidente dell'associazione, Sergio Pinciani, l'ambasciatore peruviano Walter Negreiro, esponenti delle missioni religiose in Guatemala, della Comunità Peruviana, della Coop e l'assessore Massimo Bianchi. Mario Ciofi

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ROMA Le schede scrutinate sono circa il 60% quando il partito del premier Erdogan, Akp, sce... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lunedì 30 Marzo 2009 Chiudi di MARCO BERTI ROMA Le schede scrutinate sono circa il 60% quando il partito del premier Erdogan, Akp, scende sotto quota 40%. Margine tranquillo per la vittoria ma delicato per un premier che puntava al 47%. Pochi minuti dopo ecco la notizia che fa impennare la tensione, già alta per una giornata elettorale macchiata dal sangue di sei omicidi, tra cui quello di un candidato a sindaco, e una cinquantina di feriti. Il computer centrale dell'Alto comitato elettorale turco (Ysk), preposto alla supervisione delle operazioni di voto, si blocca. Il candidato a sindaco di Istanbul del partito di opposizione del Popolo Repubblicano (Chp), Kemal Kilicdaroroglu, parlando in una conferenza stampa trasmessa in diretta da tutte le tv turche annuncia che il sistema «è crollato». Allo stesso tempo, il candidato del Chp a sindaco di Ankara, Murat Karayalcin, dichiara che «il nostro partito è in vantaggio di due punti sull'Akp e abbiamo gravi sospetti di possibili brogli elettorali. Tant'è che, all'improvviso, è venuta a mancare la corrente elettrica proprio nel quartiere della capitale dove si trovano gli uffici per il conteggio del voti». Karayalcin esorta i responsabili di seggio nominati dal suo partito nei seggi di Ankara «di controllare con attenzione le urne» con le schede votate. L'emittente Ntv, nel confermare i problemi esistenti a Istanbul e Ankara, rende noto pure che - pur non precisandone la natura - «vi sono problemi» nei dati elettorali ricevuti dall'Alto Comitato elettorale che da parte sua conferma di avere avuto un blocco operativo di 45 minuti. E così quella che doveva essere una notte di festa, si trasforma per Erdogan in una notte piena di fantasmi e interrogativi. Una giornata vittoriosa, nessuno nutriva dubbi, ma non di grande soddisfazione. Il suo partito vince nettamente le elezioni amministrative ma restando di oltre sette punti al di sotto di quanto il premier sperava. Il suo partito islamico moderato "della giustizia e dello sviluppo" (Akp), si ferma infatti poco sopra il 39%, due punti in meno rispetto alle politiche del 2004 e ben sette rispetto a quelle del 2007. Il suo diretto avversario, il Partito repubblicano del popolo (Chp), laico e repubblicano, al quale i sondaggi attribuivano un 15 per cento, ottiene invece un brillante 21%, in linea (20,8%) con quanto ottenuto nelle ultime politiche. Intorno al 13% il Partito movimento nazionalista (Mhp). Incertissima la sfida a Istanbul, la più importante città turca con i due partiti principali testa a testa, con l'Akp in leggero vantaggio. Per i repubblicani del Chp sarebbe politicamente un'enorme vittoria riconquistare la poltrona di sindaco della metropoli, persa 15 anni fa con l'allora sfidante partito islamico Refah (Partito del Benessere), che dette l'incarico di sindaco al suo candidato, proprio Erdogan. Ma, al di là dei risultati elettorali e delle ragioni per cui Erdogan punta a un consenso stratosferico, la tornata elettorale turca di ieri è stata funestata da violenti scontri tra opposte fazioni con un bilancio di sei morti, tra cui un candidato a sindaco ucciso da sostenitori del candidato rivale. Erdogan ha fatto di tutto per stravincere queste amministrative. In campagna elettorale ha battuto a tappeto tutto il paese, facendo più comizi che tutti i suoi oppositori messi insieme, e ha acquistato nuove ondate di consensi, non solo fra le fila islamiche, sferrando duri attacchi a Israele per l'aggressione a Gaza. Né ha dimenticato la Turchia e i turchi di Kemal Ataturk. Ma perché Erdogan vuole un consenso forte e non si accontenta di una semplice maggioranza? Nella sua agenda ci sono molti impegni, interni ed esterni, che necessitano di processi operativi certi, veloci, senza intoppi. Ankara è in corsa per entrare in Europa, e ha fretta, ma per farlo sono necessarie riforme democratiche, in primo luogo quelle sui diritti umani. Tra l'altro, una vittoria ampia, darebbe a Erdogan la forza di concludere i negoziati con il Fondo monetario internazionale (Fmi) finalizzati alla concessione alla Turchia di un prestito da 25 miliardi di dollari e di far digerire al popolo turco le relative condizioni. La giornata elettorale è infine stata utile alle forze di polizia alle quali ha dato una mano il forte desiderio di adempiere al proprio dovere-diritto di voto. 590 cittadini turchi ricercati per reati vari - dal furto all'omicidio - sono stati arrestati dopo aver consegnato il documento al seggio.

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PARLAMENTO EUROPEO: CON OBAMA NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO EURO-ATLANTICO (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lunedì 30 Marzo 2009 PARLAMENTO EUROPEO: CON OBAMA NUOVO IMPULSO AL PARTENARIATO EURO-ATLANTICO Strasburgo, 30 marzo 2009 - L’elezione di Obama è l’occasione per rinnovare le relazioni Ue-usa. E´ quanto sostiene il Parlamento auspicando il coordinamento sistematico in tema di politica estera e sicurezza, il rafforzamento della cooperazione su diritti umani, lotta al terrorismo, disarmo nucleare e crisi regionali. Chiede poi di unificare il mercato e integrare quello finanziario. Invita però gli Usa a cessare le consegne straordinarie, ratificare lo statuto della Corte penale internazionale e abolire la pena di morte. Approvando con 503 voti favorevoli, 51 contrari e 10 astensioni la relazione di Millán Mon (Ppe/de, Es) il Parlamento rileva che «l’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti apre una nuova era nella storia del paese» e che «tale evento, può dare un nuovo impulso al partenariato transatlantico». Anche perché il rapporto Ue-usa rappresenta «il partenariato strategico più importante per l´Unione», e con l´elezione di Barack Obama vi è l´opportunità di rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche. In tale prospettiva, i deputati propongono di sostituire la Nuova Agenda Transatlantica (Nat) con un nuovo accordo che trasformi l´attuale dialogo legislativo in un´assemblea transatlantica che funga da strumento di dialogo parlamentare, di definizione degli obiettivi e di controllo dell’attuazione dell’accordo, nonché di coordinamento dell´attività del Parlamento europeo con quella del Congresso americano su temi d´interesse comune. Il Parlamento sollecita poi la creazione di un organismo per la consultazione e il coordinamento sistematico ad alto livello della politica estera e di sicurezza, suggerendo la denominazione di “Consiglio politico transatlantico”. Riguardo alle sfide globali che i due partner si trovano ad affrontare, li esorta a «impegnarsi in un multilateralismo efficace» e a promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Sottolinea poi la necessità di intensificare il coordinamento delle iniziative diplomatiche nella prevenzione e nella gestione delle crisi, e di dare una risposta efficiente e coordinata a pandemie ed emergenze umanitarie. Sicurezza, lotta al terrorismo e diritti umani - Il Parlamento accoglie con favore la decisione del Consiglio europeo di rafforzare il partenariato strategico Ue-nato e la costituzione di un gruppo ad alto livello che migliori la cooperazione tra le due organizzazioni. Invita poi Stati Uniti e Unione europea ad adottare una strategia comune in tutte le sedi internazionali, per il disarmo nucleare e gli armamenti convenzionali, ed esorta l´amministrazione Usa a riprendere l´impegno con la Russia in materia di controllo degli armamenti e disarmo, al fine di ampliare gli accordi bilaterali esistenti tra i due paesi. Sottolineando infine l´importanza di rafforzare la cooperazione atlantica nella lotta al terrorismo «sulla base del pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani», valuta positivamente la decisione di chiudere il carcere di Guantanamo. Allo stesso tempo, però, incoraggia l´amministrazione americana a chiudere «qualsiasi centro di detenzione situato all´esterno degli Stati Uniti e non conforme al diritto internazionale, e a porre esplicitamente fine alla politica delle consegne straordinarie». Sollecita poi la nuova amministrazione statunitense a ratificare e ad aderire allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale e ribadisce il proprio appello per l’abolizione della pena di morte. Pur considerando la condivisione di dati e di informazioni uno strumento efficace nella lotta al terrorismo e alla criminalità transnazionale, i deputati ritengono che tale strumento debba essere regolato «da un quadro normativo adeguato, che garantisca una valida protezione delle libertà civili», basato su un accordo internazionale vincolante. Un mercato transatlantico nel 2015, anche finanziario - Chiedendo di includere nel nuovo accordo transatlantico il Consiglio economico transatlantico (Cet), in qualità di organismo incaricato di potenziare l’integrazione economica e la cooperazione normativa, il Parlamento esorta entrambi i partner a superare gli ostacoli all´integrazione economica in vista di un mercato transatlantico unificato per il 2015. Per quanto riguarda l´attuale crisi finanziaria, il Parlamento esorta Stati Uniti e Unione europea a guidare congiuntamente gli sforzi multilaterali per affrontare il problema, e a riformare il sistema senza ricorrere a misure protezionistiche. In proposito si compiace dei progressi finora registrati nel migliorare la cooperazione in settori quali investimenti, aspetti normativi, sicurezza dei prodotti importati e applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Chiede poi una maggiore cooperazione tra le autorità di vigilanza per controllare le attività dei gruppi transfrontalieri e impedire determinate operazioni da parte di istituzioni finanziarie domiciliate in giurisdizioni poco trasparenti e non cooperative, e chiede l´abolizione dei paradisi fiscali. Appoggia anche una progressiva integrazione dei mercati finanziari, ricordando che «il libero accesso ai mercati, l´adeguamento delle norme agli standard mondiali, la loro applicazione uniforme e un dialogo costante con gli attori del mercato sono principi basilari per il suo successo». Ricorda però che tale integrazione «deve essere accompagnata da una revisione del quadro regolamentare e delle norme di vigilanza», e dall´adozione di regolamenti che «garantiscano la concorrenza, assicurino maggiore trasparenza e un´effettiva vigilanza su prodotti, istituzioni finanziarie e mercati, e creino modelli di gestione dei rischi comuni, in linea con gli accordi raggiunti nel vertice del G20 del novembre 2008». Pur riconoscendo che le autorità di vigilanza degli Usa hanno compiuto progressi nell´introduzione degli accordi di Basilea Ii per quanto riguarda le grandi banche, il Parlamento critica il persistere di discrepanze che impongono oneri supplementari alle filiali americane delle banche europee, riducendone così la competitività, e suggerisce quindi al Congresso statunitense di creare una struttura di vigilanza più coerente nei settori bancario e assicurativo per agevolare il coordinamento tra l´Ue e gli Usa. Questioni regionali - In merito alle questioni regionali che impegnano entrambi i partner, i deputati sostengono che nel conflitto israelo-palestinese «Stati Uniti e Unione dovrebbero adoperarsi per intensificare i negoziati (. ) al fine di approdare ad una soluzione che preveda l´esistenza di due Stati». Dovrebbero inoltre cooperare per rendere durevole il cessate il fuoco a Gaza, sostenere gli sforzi a favore della riconciliazione inter-palestinese, e rinnovare le strategie di difesa e promozione dei diritti umani e della democrazia nella regione. Confermano la disponibilità dell´Ue a partecipare alla ricostruzione dell´Iraq, con particolare impegno rivolto alla tutela dello Stato di diritto, al rispetto dei diritti umani e allo sviluppo economico della paese. Affermano poi che in Afghanistan «sono in gioco i valori, la sicurezza e la credibilità della comunità transatlantica» e che Ue, Stati Uniti, Nato e Onu dovrebbero impegnarsi a elaborare una nuova visione strategica comune che accresca la sicurezza e rafforzi le istituzioni statali e locali afgane. Sottolineando che il programma nucleare iraniano (Am 5)«rappresenta una minaccia . Per la stabilità della regione», il Parlamento appoggia l´intento comune di trovare una soluzione negoziata con l´Iran, adottando la duplice strategia del dialogo e delle sanzioni. In tale contesto accoglie con favore l´annuncio del Presidente Obama sulla possibilità di dare maggiore importanza ai contatti diretti con l´Iran. Chiede poi alle parti di sviluppare una strategia comune sul Pakistan per consolidare le sue istituzioni democratiche e la sua capacità di combattere il terrorismo. Usa e Ue sono infine chiamati a coordinare le rispettive politiche nei confronti della Russia e ad impostare con essa una cooperazione sulle questioni di reciproco interesse, quali la sicurezza, il disarmo e la non proliferazione delle armi nucleari, «senza compromettere l´osservanza dei principi democratici, dei diritti umani e del diritto internazionale». . <<BACK

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Verso l'Ue: le questioni che scottano Gli armeni Lo sterminio negato (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-30 num: - pag: 15 categoria: BREVI Verso l'Ue: le questioni che scottano Gli armeni Lo sterminio negato Nel 1915, il morente Impero ottomano si macchiò dello sterminio di un milione 500 mila armeni. La Turchia non ha ancora riconosciuto la responsabilità storica I curdi Minoranzarepressa La forte minoranza dei curdi (20 milioni) da anni chiede invano diritti che in Europa sono basilari: la tutela della propria lingua e l'autonomia Diritti umani IlritardodiAnkara In Turchia si può essere processati e incarcerati per reati d'opinione («attività antiturche»). Le donne non hanno ancora raggiunto la parità I militari Democrazia fragile Una lunga storia di colpi di Stato caratterizza le vicende recenti del Paese. I militari, anche se da dietro le quinte, continuano a mantenere la «guardia» al regime

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Se l'Europa rinuncia al (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

UE Se l'Europa rinuncia al «diritto d'ospitalità» Lampedusa simbolo della negazione Gilbert Achcar Il centro di identificazione ed espulsione di immigranti «illegali» a Lampedusa è diventato il simbolo del trattamento riservato ai «boat people» del continente africano da parte della Fortezza Europa. Questa «illegalità» degli immigranti non è ciò che viene proclamato o fatto passare attraverso formule come «stranieri in situazione irregolare». È un'illegalità decretata in virtù di una categorizzazione frutto di un'Europa che ha quasi abolito l'immigrazione «legale» delle persone provenienti dal continente africano. Non si tratta >della violazione da parte di persone internate di una legalità rispettosa dei diritti umani. Si tratta piuttosto della conseguenza di una negazione dei diritti umani da parte della potenza sovrana. Le persone «trattenute» a Lampedusa, come negli altri centri di detenzione europei, vengono private fin dall'arrivo del «diritto di ospitalità», elemento centrale del diritto cosmopolita, quello che Emmanuel Kant definiva «il diritto dello straniero, una volta arrivato in un territorio di altri, a non essere trattato come un nemico». Il «diritto di visita», ossia il diritto alla libera circolazione, che l'Europa riconosce ai cittadini dei paesi ricchi accolti senza bisogno di visto, viene negato ai cittadini dei paesi poveri - quegli stessi paesi che aveva annesso come colonie, solo qualche decennio fa, assoggettandone le popolazioni. Certo, il diritto di visita non equivale a un diritto d'accoglienza, come spiegava Kant, cioè il visitatore non può invocare il diritto di stabilirsi nel paese visitato e di beneficiare dei vantaggi riservati agli autoctoni. Notiamo tuttavia che quanti sono contrari al diritto all'immigrazione in virtù di questa distinzione non fanno in generale nulla affinché sia effettivamente riconosciuto il diritto di visita, o «il diritto di ospitalità». Inoltre, per i cittadini di paesi africani non si tratta di un diritto d'accoglienza generico - che pure viene riconosciuto de facto ai cittadini dei paesi ricchi. Per questi ultimi, lo fa con il pretesto di una reciprocità che pure non viene accettata come condizione sufficiente nel caso dei paesi poveri, che accorderebbero volentieri un diritto d'accoglienza reciproco agli europei. Si tratta piuttosto di un diritto alla riparazione, in compensazione del saccheggio del continente africano da parte degli europei, tanto sottoforma del saccheggio diretto esercitato durante il lungo calvario coloniale che sotto forma del saccheggio indiretto per mezzo dello scambio ineguale a partire dalla decolonizzazione Un saccheggio e una soggiogazione che hanno creato il «sotto-sviluppo», come condizione durevole di cui l'Africa, come il resto del mondo già colonizzato, possono difficilmente uscire attraverso i loro soli sforzi nel quadro di un sistema mondiale di essenza gerarchica. In riparazione del lungo saccheggio e dei crimini contro l'umanità che l'Europa e le sue propaggini nelle Americhe hanno commesso nei confronti dei paesi e delle popolazioni dei continenti colonizzati, la giustizia elementare esige la combinazione di due azioni: un diritto di visita senza restrizioni per i cittadini dei continenti più poveri (oltre che il rigido rispetto del diritto d'asilo per i perseguitati) e un piano massiccio di finanziamento dello sviluppo e di trasferimento di tecnologia agli ex paesi colonizzati, accompagnato dalla formazione massiccia dei loro cittadini, sia all'interno dei paesi interessati che in Europa. Non potendo riconoscere un diritto d'accoglienza agli ex colonizzati, ossia l'obbligo di fornire loro un lavoro o un reddito minimo, l'Europa ha il dovere di fornire a questi paesi un aiuto massiccio, e non le misere briciole che concede loro oggi per farli uscire dal sottosviluppo. Ponendo come uniche condizioni a questo aiuto massiccio il rispetto dei diritti umani e la democrazia, l'Europa finirebbe per realizzare quella «missione civilizzatrice» che si era ipocritamente attribuita quando imponeva il suo barbaro giogo alle colonie. Lo sviluppo delle ex colonie è l'unico modo, giusto ed efficace, di ridurre l'emorragia umana di questi paesi - un'emorragia tanto più grave in quanto coloro che emigrano sono im maggioranza persone utili allo sviluppo locale. Un Piano Marshall per le ex colonie sarebbe nello stesso interesse dell'Europa e dell'umanità tutta. In questi tempi di grave crisi dell'economia mondiale - una crisi che molti ritengono tanto profonda, se non di più, della Grande depressione tra la prima e la seconda guerra mondiale - ci sono due vie certe d'uscita: o una nuova guerra mondiale come quella che ha messo fine alla depressione degli anni Trenta, strada fortunatamente impossibile perché annienterebbe l'umanità; oppure «una guerra contro la povertà» su scala mondiale, uno sforzo della stessa ampiezza di una guerra mondiale, e non la buffonata così battezzata da Tony Blair e dai suoi pari - una «guerra» molto particolare, dal momento che dovrebbe cominciare dalla riduzione massiccia delle spese militari e dalla loro riconversione per lo sviluppo mondiale. Un'Europa che ritrovasse gli antichi livelli di crescita potrebbe poi accogliere di nuovo le masse di immigrati del terzo mondo che la sua demografia rende indispensabili al suo sviluppo.

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Usa, un fondo per salvare il giornalismo (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

MediaTech Huffington Post e l'Atlantic Philantropies lanciano un fondo da 1,75 milioni di dollari per rilanciare il giornalismo investigativo%0A%0D%0A%0Dhttp://www.affaritaliani.it/mediatech/giornalismo_investigativo300309.html"> Usa/ L'Huffington Post e l'Atlantic Philantropies lanciano un fondo da 1,75 milioni di dollari per rilanciare il giornalismo investigativo Lunedí 30.03.2009 11:12 Un fondo da 1,75 milioni di dollari per finanziare le inchieste di una squadra di dieci giornalisti investigativi, ai quali sarà inizialmente chiesto di indagare sull'economia Usa. Lo ha stanziato l'Huffington Post, uno dei blog pi letti e influenti d'America, insieme all'Atlantic Philanthropies, un'organizzazione filantropica che si occupa fra l'altro di diritti umani, e altri donatori. A guadagnarci saranno tutti: la squadra sarà rigorosamente nonpartisan e le inchieste saranno a disposizione e riproducibili da chiunque nel momento stesso in cui saranno pubblicate sul sito. Il motivo è che il giornalismo investigativo sta morendo, ha spiegato la fondatrice dell'Huffington Post, cui oggi partecipano diversi opinionisti. E la crisi sta aggravando quello che pare un malato terminale. Il giornalismo investigativo è un lusso, spiegarono meno di un anno fa i due miliardari democratici Herbert e Maion Sandler quando diedero vita a un fondo (30 milioni di dollari in tre anni) per consentire all'associazione non profit ProPublica di arruolare 20 giornalisti per condurre inchieste di interesse pubblico. tags: giornalismo investigativo usa

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TESTAMENTO BIOLOGICO: GASPARRI, FINI SA CHE SUA POSIZIONE (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

(ASCA) - Roma, 30 mar - ''Il presidente Fini ha introdotto elementi di riflessione, io credo che la legge che abbiamo approvato al Senato non solo perche' guido il gruppo del Pdl al Senato ma perche' ne abbiamo dibattuto a lungo sia una buona legge''. Il capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri, intervenuto questa mattina a Panorama del Giorno su Canale 5 commenta la posizione di Fini sul testamento biologico. Il ddl Calabro' ''e' perfettibile nei dettagli, negli emendamenti, nei singoli aspetti non modificabile nei principi di base che sono il no all'eutanasia in qualsiasi forma e ovviamente rispettiamo invece il divieto di accanimento terapeutico perche' protrarre le cure oltre il ragionevole sarebbe una tortura'', spiega Gasparri. Allo stesso tempo, prosegue il senatore Pdl, ''crediamo che l'alimentazione, l'idratazione debbano essere considerate un diritto e non una cura ne discuteranno adesso i colleghi alla Camera ma credo che alcuni paletti di fondo siano largamente prevalenti nel Pdl, anche Fini onestamente nel suo intervento ha detto ci possono essere posizioni minoritarie e quindi sa che c'e' una maggioranza di orientamenti nel Pdl che si rifa' ai principi che al Senato abbiamo votato piu' volte con convinzione''.

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Doha/ Gruppi umanitari contro protezione araba a leader (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Doha, 30 mar. (Ap) - Una coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani ha lanciato un'appello ai membri della Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar per un vertice annuale, affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione sudanese del Darfur, ma il riferimento al presidente del Sudan è chiaro. Bashir parteciperà al summit della Lega araba a Doha. I 22 Paesi membri della Lega Araba hanno già annunciato di non voler dare esecuzione al mandato di cattura del Cpi emesso il 4 marzio scorso per crimini di guerra commessi nel Darfur: nel corso dell'ultima settimana il Presidente sudanese ha già visitato Eritrea, Egitto e Libia. Secondo le Nazioni Uite il conflitto in Darfur ha già causato 300mila vittime e 2,7 milioni di sfollati in quasi sei anni.

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All'Itc De Franchis Assemblea con Ginocchio (sezione: Diritti umani)

( da "Caserta News" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lunedì 30 Marzo 2009 All'Itc De Franchis Assemblea con Ginocchio SCUOLA | Piedimonte M. Presso l'Istituto tecnico commerciale ITC De Franchis retto dal dott. Dante Bellofiore, si é svolta alcuni giorni fa presso l'auditorium scolastico l' assemblea studentesca promossa dai rappresentanti degli studenti: Paone Camillo, Ciallella Italo, Castaldo Francesco e Marina Monte (nella foto i primi due con Agnese Ginocchio) con la partecipazione della cantautrice ed Ambasciatrice internazionale della Pace Agnese Ginocchio. Gli argomenti trattati dalla Testimonial della Pace sono stati quelli riguardanti l'Ambiente, la Pace e i Diritti umani, quali: l'Acqua bene comune, ( da poco si era appena celebrata la giornata mondiale dell' acqua) risorsa che a causa degli enormi sprechi e dell'uso improprio che ne fa l' uomo si va sempre più esaurendo, con il rischio che si arriverà un giorno a fare le guerre per l' Acqua, già considerata per le multinazionali che vorrebbero privatizzarla, il nuovo petrolio, ovvero l'oro blu. L' appello che la testimonial della Pace ha rivolto ai giovani che rappresentano il futuro, un futuro così minacciato a causa dei tanti problemi in cui il mondo versa, é stato quello di non sottovalutare tutti i beni comuni che ci circondano ma di averne cura e quindi salvaguardarli come la nostra stessa vita. Quindi cercare di adottare uno stile di vita più equo sobrio e solidale. Restituire il mondo, l'ambiente ed i beni comuni che ci sono stati affidati in custodia così come li abbiamo conosciuti e cioé integri. Per questo occorre focalizzare una delle maggiori cause di spreco di acqua e di inquinamento dell'acqua- ha continuato l' Ambasciatrice dlella Pace- sulle nostre cattive abitudini alimentari. Per esempio un kg di manzo richiede tanta acqua quanta ne serve per farsi la doccia ogni giorno per un anno intero. E se per pranzo ordiniamo un hamburger da 150 grammi, dobbiamo sapere che per produrlo sono stati utilizzati 2.400 litri d'acqua ( l' acqua che serve per irrigare i campi che producono gli alimenti per sfamare e dissetare un manzo...etc..). I ragazzi dell'ITC De Franchis forse completamente disorientati o scossi per l'insolito argomento trattato, hanno ascoltato senza battere ciglio, tant'é che non sono riusciti a porgere neanche qualche domanda in merito all'argomento. Forse perché non se ne parla abbastanza nelle scuole. Ma la testimonial della Pace Agnese Ginocchio non si é arresa e prima di terminare il suo intervento, sietro il suggerimento di un rappresentante degli studenti ha trattato di un'altro argomento altrettanto delicato che riguarda in particolare: la violenza contro le donne e le pari opportunità, in particolare evidenziando la situazione delle donne in Afghanistan costrette a nascondersi con il Burqua, quella specie di tunica che le copre completamente. In Afghanistan i diritti e le pari opportunità della donne ancora non sono stati raggiunti. Molte di loro subiscono violenza dagli stessi mariti. Considerate oggetto di scandalo, di concupiscenza e di vergogna ecco perché sono costrette a coprirsi con il burqua. Vi è una cultura assurda, razziesta e maschilista. In occidente invece accade esattamente il contrario. Molte volte- ha ricordato Agnese- siamo anche noi provocatrici degli uomini a causa dei nostri atteggiamenti, forse troppo spinti. Eppure basterebbe comportarci bene, con misura equilibrio, cercare di usare sempre lo stesso atteggiamento cordiale e disponibile verso tutti, ovviamente facendo attenzione e guardandoci sempre alle spalle, per evitare che si verifichino fenomeni di violenza. Ma tutto dipende dallo stile di vita, dallesempio che diamo e dalle nostre scelte. Insomma una giornata carica, ma non voglio più appesantirvi perché mi rendo contro che parlare di impegno e di scelte di vita non é un argomento insolito. Vi lascio ringraziandovi per l'invito pervenutomi attraverso i vostri rappresentanti, ringrazio il prof. Antonio Santo, vostro referente, quì presente all' assemblea e ringrazio tutti voi che avete avuto 'pazienza' ad ascoltarmi, lo so, mi rendo contro non é facile sentire parlare di queste cose. Grazie a tutti voi e Auguri perché possiate far emergere in voi la vita, la speranza e costruire con il vostro impegno la Pace di cui il mondo, il futuro , ma soprattutto i giovani ne ha tanto bisogno". Nel congedarsi l' Ambasciatrice della Pace Agnese Ginocchio ha riproposto il suo video-canzone dal titolo: "Tutti i diritti umani di tutti gli uomini"(leggi), al termine del quale é seguito un fortissimo applauso da parte dell'intera platea studentesca. "Almeno siamo riusciti a farli sbloccare con la musica d'impegno per la Pace ..."- ha riferito Agnese al prof. Santo in segno di battuta- . Molto intensa la giornata. Al termine alcuni gruppi di giovani studenti si sono avvivinati in disparte ad Agnese ringraziandola per le sue parole e si sono intrattenuti ad ascoltare ancora la testimonial della Pace che nel corridoio stava dialogando con un giovane studente di Alife.

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Doha, incurante del mandato d'arresto Bashir partecipa a summit Lega Araba (sezione: Diritti umani)

( da "Stampaweb, La" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

DOHA Ancora una volta incurante del mandato d’arresto che pende sulla sua testa - la Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) lo ha condannato per le atrocità commesse in Darfur - il presidente sudanese Omar al-Bashir parteciperà al summit annuale della Lega Araba a Doha, in Sudan. La sua presenza sembra imbarazzare l’organizzazione araba tuttavia, scrive The Guardian, i 22 Paesi membri della Lega Araba si mostreranno uniti nel chiedere al Cpi di ritirare le accuse contro Bashir. La partecipazione del discusso capo di Stato sudanese non impedirà al Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon di assistere al vertice. Fonti dell’Onu hanno infatti spiegato che «il Sudan è un Paese membro delle Nazioni Unite mentre il Cpi è un organismo giuridico indipendente che non ha proibito all’Onu di trattare con il Sudan». Per Bashir si tratta del quarto viaggio all’estero dopo il mandato d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità in Darfur spiccato il 4 marzo dal Cpi. La settimana scorsa si è infatti recato in Eritrea, Egitto e Libia. Ieri il leader libico Muammar Gheddafi, presidente di turno dell’Unione africana, ha condannato il mandato d’arresto definendolo «una nuova forma di terrorismo mondiale». Se la Lega araba si mostra unita sull’affair "Bashir", tutt’altro che unitarie sono invece le posizioni dei partecipanti sugli altri argomenti che renderanno elettrica l’atmosfera di questo vertice: Iran e questione mediorientale. Sul vertice pesa inoltre il forfait dato dal presidente egiziano Hosni Mubarak. Mancano giustificazioni ufficiali, ma fonti diplomatiche riferiscono che l’Egitto non intende prendere parte al vertice in quanto rimprovera al Qatar le sue «posizioni anti-egiziane, tenute in particolare durante l’offensiva israeliana» nella Striscia di Gaza (27 dicembre-18 gennaio). Ed è proprio sul recente conflitto nella Striscia di Gaza, che li ha divisi in due fazioni, che i paesi arabi cercheranno di ritrovare l’unità. Al momento, infatti, da una parte si trovano schierati Siria e Qatar, che difendono gli estremisti islamici di Hamas che controllano Gaza con il sostegno dell’Iran, e dall’altra ci sono l’Arabia saudita e l’Egitto, che difendono invece il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, capo del movimento Fatah. La mediazione tra palestinesi e israeliani è affidata all’Egitto che vede però frustrati i propri sforzi dall’appoggio garantito dalla Siria ad Hamas. Il movimento estremista palestinese può inoltre contare sull’appoggio di Teheran che sostiene anche gli Hezbollah libanesi e le cui ambizioni nucleari contribuiscono a creare parecchie preoccupazioni nella regione. Amr Moussa, segretario generale della Lega Araba, ha invitato a lavorare per «colmare le crepe esistenti o quantomeno allentare le tensioni». Al summit i paesi arabi dovranno anche pronunciarsi sull’avvenire del piano di pace proposto nel 2002 a Israele che prevede il riconoscimento dello Stato israeliano e la normalizzazione dei rapporti col mondo arabo in cambio del ritiro dai territori occupati dal 1967, la legittimazione dello stato palestinese, e una soluzione pacifica alla questione dei profughi. Al termine del summit, previsto per domani pomeriggio, i partecipanti dovranno incontrare i dirigenti di 12 paesi sudamericani per un secondo vertice destinato a gettare le basi per una collaborazione tra i due blocchi. Una coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani ha intanto lanciato un’appello ai membri della Lega araba affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro lumanità commessi nella regione sudanese del Darfur, ma il riferimento al presidente del Sudan è chiaro. I 22 Paesi membri della Lega Araba hanno già annunciato di non voler dare esecuzione al mandato di cattura del Cpi emesso il 4 marzo scorso.

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DOHA/ GRUPPI UMANITARI CONTRO PROTEZIONE ARABA A LEADER SUDANESE (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Doha/ Gruppi umanitari contro protezione araba a leader sudanese di Apcom Riferimento a Omar al Bashir atteso al summit -->Doha, 30 mar. (Ap) - Una coalizione mediorientale di gruppi per la difesa dei diritti umani ha lanciato un'appello ai membri della Lega araba, riuniti oggi e domani in Qatar per un vertice annuale, affinché non proteggano il leader sudanese dalle accuse di atrocità commesse in Darfur. Il documento diffuso dalla Coalizione araba per il Darfur non nomina direttamente Omar al-Bashir, accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione sudanese del Darfur, ma il riferimento al presidente del Sudan è chiaro. Bashir parteciperà al summit della Lega araba a Doha. I 22 Paesi membri della Lega Araba hanno già annunciato di non voler dare esecuzione al mandato di cattura del Cpi emesso il 4 marzio scorso per crimini di guerra commessi nel Darfur: nel corso dell'ultima settimana il Presidente sudanese ha già visitato Eritrea, Egitto e Libia. Secondo le Nazioni Uite il conflitto in Darfur ha già causato 300mila vittime e 2,7 milioni di sfollati in quasi sei anni.

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Disabilità, una mostra a Palazzo Giordani (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Disabilità, una mostra a Palazzo Giordani Una mostra che documenta la situazione nel campo dell’integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità della nostra provincia, per testimoniarne la ricchezza delle esperienze e l’impegno per migliorale. è il cammino fatto e quello ancora da fare verso la piena uguaglianza e partecipazione il filo conduttore della mostra “Dall’esclusione all’inclusione. Ripercorrere, ricordare migliorare” che sarà inaugurata oggi, lunedì 30 marzo, alle 16 a Palazzo Giordani (viale Martiri della Libertà, 15). L’esposizione, curata da Provincia, Centro provinciale di documentazione per l’integrazione scolastica, lavorativa e sociale e Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, è inserita nell’ambito del Festival dei Diritti umani. Attraverso scritti, immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa, proiettando uno sguardo verso il futuro. All’inaugurazione saranno presenti il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma Danilo Amadei e il presidente dell’Anmic Alberto Mutti. La mostra è stata realizzata dalla rete dei Centri di documentazione per l’Integrazione della Regione in occasione dei trent’anni dalla promulgazione della legge 517, che ha sancito l’integrazione scolastica di tutte le persone con diversamente abili. Con questo obiettivo, e per costruire una memoria condivisa delle esperienze, la Regione, in collaborazione con la Rete CDI - Centri di Documentazione per l’Integrazione, ha promosso questa mostra itinerante in tutte le province dell’Emilia Romagna. Inoltre, in occasione della tappa parmigiana dell’iniziativa, è stato aggiunto anche materiale relativo alla situazione locale per radicare l’iniziativa alla realtà del territorio. La mostra, che rientra nella rassegna “Arte a Palazzo Giordani”, rimarrà aperta tutti i giorni fino al 3 aprile, dalle 8 alle 19 (venerdì dalle 8 alle 17).

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GB/ NUOVI LEGGI PER AUMENTARE CONGEDI PARENTALI DEI PAPÀ (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Gb/ Nuovi leggi per aumentare congedi parentali dei papà di Apcom I padri sempre più coinvolti nelle cure dei neonati -->Roma, 30 mar. (Apcom) - Padri alle prese con cambio di pannolini e visite pediatriche: ormai non è più un'eccezione eppure la legge non sembra essersi adeguata al cambio di costume. La mamma non è più la sola ad offrire cure e accudimento nei primi anni di vita di un bambino eppure il congedo parentale per i papà resta un traguardo lontano a cui pochi ricorrono. Per questo la Commissione per i diritti umani e le uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi sui congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella conquista di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e che presto arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo la nascita di un figlio rappresenta una "stigmatizzazione" dei ruoli. "A livello internazionale, la Gran Bretagna spicca per i suoi lunghi congedi riservati alle madri - gran parte a stipendio ridotto - e per una scarsa legislazione in materia di congedo parentale per i padri" si legge in un rapporto della commissione. La ricerca indica che il divario tra i sessi in materia di stipendio triplica quando le donne raggiungono i 30 anni di età, risultato dei compromessi effettuati per conciliare maternità e carriera. In base alle proposte della commissione, il congedo parentale verrà riservato alle madri per le prime 26 settimane, con uno stipendio al 90 per cento, dunque superiore a quello attuale. I padri avranno comunque l'opportunità di prendere due settimane di paternità a cui hanno diritto sotto le leggi vigenti, ma anche in questo caso lo stipendio sarà pari al 90 per cento del totale. Successivamente - e qui entra in ballo un'altra importante novità - i genitori avranno a disposizione "tre blocchi" di congedo parentale a cui accedere entro i primi cinque anni di vita del bambino, di quattro mesi ciascuno. Uno sarà riservato alle madri, un altro ai padri e un terzo indistintamente a uno dei genitori. Le prime otto settimane di ciascun blocco verranno pagate al 90 per cento. Un modo per incoraggiare i legami tra padri e figli e per riconoscere una trasformazione sociale ormai in atto da tempo.

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Dall'esclusione all'inclusione. La situazione dell'integrazione delle persone disabili in una mostra a Parma (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Dall’esclusione all’inclusione. La situazione dell’integrazione delle persone disabili in una mostra a Parma (30/3/2009 16:04) | (Sesto Potere) - Parma - 30 marzo 2009 - Una mostra che documenta la situazione nel campo dell’integrazione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con disabilità della nostra provincia, per testimoniarne la ricchezza delle esperienze e l’impegno per migliorale. è il cammino fatto e quello ancora da fare verso la piena uguaglianza e partecipazione il filo conduttore della mostra “Dall’esclusione all’inclusione. Ripercorrere, ricordare migliorare”, che sarà inaugurata oggi, lunedì 30 marzo, alle 16 a Palazzo Giordani (viale Martiri della Libertà, 15). L’esposizione, curata da Provincia, Centro provinciale di documentazione per l’integrazione scolastica, lavorativa e sociale e Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, è inserita nell’ambito del Festival dei Diritti umani. Attraverso scritti, immagini e interviste, la mostra propone un bilancio sulla situazione attuale e ricostruisce alcune tappe fondamentali della strada fin qui intrapresa, proiettando uno sguardo verso il futuro. All’inaugurazione saranno presenti il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli il presidente del CePDI di Parma Danilo Amadei e il presidente dell’Anmic Alberto Mutti. La mostra è stata realizzata dalla rete dei Centri di documentazione per l’Integrazione della Regione in occasione dei trent’anni dalla promulgazione della Legge 517, che ha sancito l’integrazione scolastica di tutte le persone con diversamente abili. Con questo obiettivo, e per costruire una memoria condivisa delle esperienze, la Regione, in collaborazione con la Rete CDI - Centri di Documentazione per l’Integrazione, ha promosso questa mostra itinerante in tutte le province dell’Emilia Romagna. Inoltre, in occasione della tappa parmigiana dell’iniziativa, è stato aggiunto anche materiale relativo alla situazione locale per radicare l’iniziativa alla realtà del territorio. La mostra, che rientra nella rassegna “Arte a Palazzo Giordani”, rimarrà aperta tutti i giorni fino al 3 aprile, dalle 8 alle 19 (venerdì dalle 8 alle 17).

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La legge della vita (sezione: Diritti umani)

( da "Foglio, Il" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

30 marzo 2009 La legge della vita I prolife spagnoli preparano una battaglia di piazza contro "la peggior violenza di genere" La Settimana della vita spagnola si è conclusa ieri con una marcia a Madrid tra il ministero della Uguaglianza e il Congresso. Le associazioni che la promuovono, Derecho a vivir, HazteOir, Médicos por la vida e ProVida Madrid, insieme con circa cento altri movimenti, si sono attivate contro l’annunciata “ley de plazos”, una riforma in senso permissivo della legge sull’aborto. Già una decina di giorni fa un gruppo di scienziati, medici e professori ha firmato la Dichiarazione di Madrid in cui si forniscono le ragioni scientifiche della convinzione secondo cui la vita inizia con il concepimento. Le adesioni a questo documento sono circa 1500. Uno dei più illustri firmatari, NicolÁs Jouve de la Barreda, professore di Genetica della Università di AlcalÁ de Henares, dice al Foglio che una delle prime istanze è quella di farsi ascoltare, “perché la legge non è ancora stata scritta. Per il momento ci sono soltanto alcune conclusioni derivate da una Commissione parlamentare che ha terminato il suo lavoro in dicembre, ma non ha consultato praticamente nessuno scienziato, nessun medico ginecologo specialista, ma soltanto un po’ di esperti affini alla forma mentis del governo”. Intanto i provida hanno già strappato qualcosa: “Il 2 aprile saremo ricevuti dal ministro dell’Uguaglianza, Bibiana AÍdo – spiega Jouve – Almeno abbiamo ottenuto un incontro. Chiederemo al ministro che consideri la Dichiarazione come un documento importante nel momento in cui sarà redatta la legge”. I prolife sono contrari all’aborto in generale, ma c’è la consapevolezza che sarà molto difficile ottenere addirittura l’abrogazione della legge attualmente in vigore. Quindi se ne chiede un’applicazione rigorosa che, dicono, ridurrebbe moltissimo il numero degli aborti. Come altro obiettivo, dice Jouve, “noi insistiamo sulla sindrome post-aborto che colpisce in percentuali importanti le madri che abortiscono. Perciò chiediamo che, se verrà approvata questa legge, almeno si obblighino le cliniche al consenso informato della madre sulla sindrome post-aborto e a spiegare come tecnicamente si estirpa il bambino”. La “guerra di guerrilla” Il primo passo è stata la marcia di ieri. “Una festa con musica”, spiegano i promotori, che speravano in 70-100 mila partecipanti (come sempre le cifre tra chi manifestava e le forze dell'ordine erano molto discrodanti). Perché, spiega JesÚs Poveda, medico e portavoce di ProVida Madrid, se le manifestazioni prolife precedenti sono state “modestas pero molestas”, questa si prefigge di coniugare qualità e quantità. Certo, in Spagna la sensibilizzazione sull’aborto fatica a uscire dal mondo cattolico, a far breccia a sinistra, fra i laici e i non credenti, benché – dice Proveda al Foglio – ora “sulla stampa si siano fatti avanti alcuni commentatori non prevedibilmente catalogabili”. Pochi. “Qui – ci conferma RaÚl Mayoral della Fondazione Ceu-San Pablo – non si tratta di una questione di sacerdoti e di chiesa, ma della decenza morale di una società, della difesa dei diritti umani. Però in Spagna quando si dibattono questi temi viene sempre tirata in ballo la chiesa. Mi piacerebbe che ci fosse una classe intellettuale, se non politica, meno ideologizzata”. Invece fa molta notizia il fatto che un consigliere comunale socialista di un paesotto in provincia di Siviglia abbia aderito alla manifestazione. Eppure, parlando con il Foglio, la portavoce di Derecho a vivir (e pediatra) GÁdor Joya ricorda che, secondo un sondaggio pubblicato in autunno dal Mundo, circa il 53 per cento degli elettori socialisti e il 51 di quelli di Izquierda Unida sarebbero contrari alla “ley de plazos”. Però, lamenta Joya, i difensori della maternità sono trattati come fanatici ultracattolici da destra franchista. E anche questo è il frutto di un dibattito ideologizzato. Come ricorda la dottoressa Joya, nel programma tv “Tengo una pregunta para usted”, in cui i cittadini pongono domande ai politici, Zapatero – a cui era stato chiesto se considera l’embrione un essere umano – ha risposto che si trattava di una domanda dottrinale. “Sinistra e destra soffrono di complessi – dice Joya – La sinistra non vuol essere confusa con la chiesa e la destra imita quelli che si ritengono atteggiamenti progressisti”. Ed è per questo che il capo dei Popolari Mariano Rajoy “che pure ha dichiarato che si sta attentando al diritto alla vita, non dice che se il Pp vincerà le elezioni abrogherà la legge”. E in effetti non erano attesi in piazza i big del Pp che sfilarono contro il matrimonio gay. Soltanto qualche deputato a titolo personale. Anche i vescovi, che pure appoggiano con simpatia l’iniziativa prolife, non hanno aderito ufficialmente e quindi questa volta non scenderanno in piazza. Gli organizzatori però sono fiduciosi e puntano su una “buona guerra di guerriglia”, tesa a sensibilizzare la società. Perché, dicono, “l’aborto è la peggiore violenza di genere e la cosa veramente progressista è difendere la maternità”. di Guido De Franceschi

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Gb/ Nuovi leggi per aumentare congedi parentali dei papà (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 30 mar. (Apcom) - Padri alle prese con cambio di pannolini e visite pediatriche: ormai non è più un'eccezione eppure la legge non sembra essersi adeguata al cambio di costume. La mamma non è più la sola ad offrire cure e accudimento nei primi anni di vita di un bambino eppure il congedo parentale per i papà resta un traguardo lontano a cui pochi ricorrono. Per questo la Commissione per i diritti umani e le uguaglianze del Regno Unito presenterà oggi una riforma in materia di leggi sui congedi per entrambi mamma e papà. Sebbene un passo in avanti nella conquista di maggiori diritti per le mamme, l'estensione da sei a nove mesi e che presto arriverà a 12 mesi, del congedo parentale previsto per le madri dopo la nascita di un figlio rappresenta una "stigmatizzazione" dei ruoli. "A livello internazionale, la Gran Bretagna spicca per i suoi lunghi congedi riservati alle madri - gran parte a stipendio ridotto - e per una scarsa legislazione in materia di congedo parentale per i padri" si legge in un rapporto della commissione. La ricerca indica che il divario tra i sessi in materia di stipendio triplica quando le donne raggiungono i 30 anni di età, risultato dei compromessi effettuati per conciliare maternità e carriera. In base alle proposte della commissione, il congedo parentale verrà riservato alle madri per le prime 26 settimane, con uno stipendio al 90 per cento, dunque superiore a quello attuale. I padri avranno comunque l'opportunità di prendere due settimane di paternità a cui hanno diritto sotto le leggi vigenti, ma anche in questo caso lo stipendio sarà pari al 90 per cento del totale. Successivamente - e qui entra in ballo un'altra importante novità - i genitori avranno a disposizione "tre blocchi" di congedo parentale a cui accedere entro i primi cinque anni di vita del bambino, di quattro mesi ciascuno. Uno sarà riservato allemadri, un altro ai padri e un terzo indistintamente a uno dei genitori. Le prime otto settimane di ciascun blocco verranno pagate al 90 per cento. Un modo per incoraggiare i legami tra padri e figli e per riconoscere una trasformazione sociale ormai in atto da tempo.

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Articolo 21 insieme a noi per i Diritti Umani (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Articolo 21 insieme a noi per i Diritti Umani di Barbara Terenzi* Articolo 21. Liberi di ha nominato Tana De Zulueta rappresentante dell'associazione all'interno del Comitato per la Promozione dei Diritti Umani. Alla nostra comunicazione risponde Barbara Terenzi, coordinatrice del comunicato stesso. Carissimi, grazie infinite per la comunicazione che provvederemo ad inserire nel file di Articolo 21. Stiamo riordinando la corrispondenza degli aderenti al Comitato ed abbiamo il piacere di informarvi che abbiamo ricevuto una ulteriore richiesta di adesione che sarà prossimamente portata in Assemblea Generale, come previsto dal nostro Statuto. Questo porta il nostro Comitato ad aver raggiunto la quota di 80 aderenti! Vi ringraziamo sempre per tutto il supporto che date al Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani e vi riconfermiamo la nostra grande soddisfazione nell'avervi con noi. Siamo oggi, ancor più di prima, nel mezzo di un guado difficile da traversare, ma confidiamo che solo nell'essere uniti come società civile si possa in qualche modo continuare a spingere affinchè si abbia un domani più pluralistico e democratico. Avervi con noi, ci dà la conferma di stare lottando insieme per un ideale reale che ha bisogno del contributo di tutte le componenti della società civile. Speriamo dunque di poter lavorare insieme presto alla realizzazione del secondo monitoraggio della situazione italiana in materia di promozione e protezione dei diritti umani anche alla luce delle imminenti scadenze a livello internazionale che attendono il nostro Paese. La UPR delle Nazioni Unite costituisce un importante appuntamento e crediamo che per allora sia essenziale riuscire ad approntare lo stesso tipo di informazione che ha già dato significativi ritorni in termini di sensibilizzazione sia a livello nazionale che a livello internazionale sulla situazione effettiva dei diritti umani nella loro trasversalità e indivisibilità anche in Italia. Ancora grazie e sperando di poterlo esprimere personalmente, *Barbara Terenzi (Fondazione Basso Sezione Internazionale) Coordinatore Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani

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CAMBOGIA/ KHMER ROSSI, IL TORTURATORE 'DUCH' DI FRONTE A GIUDICI (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Cambogia/ Khmer Rossi, il torturatore 'Duch' di fronte a giudici di Apcom Per accusa, partecipò a torture inflitte ad almeno 12.380 persone -->Roma, 30 mar. (Apcom) - E' cominciata la fase finale, nella capitale cambogiana Phnom Penh, del processo a Kaing Guek Eav, meglio noto come 'Duch', capo del centro torture S21 durante il regime dei khmer rossi in Cambogia. L'imputato, accusato di crimini contro l'umanità, omicidio e tortura, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini. Circa 500 persone hanno assisto, dietro a uno spesso vetro che divideva in due l'aula, all'avvio del processo contro di lui, dopo l'escussione dei testimoni. Lo riferisce l'agenzia Misna. Nel liceo Tuol Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero altri 189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta oggi c'erano anche gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura. L'avvocato di 'Duch' ha detto nelle udienza preliminari che il suo assistito intende chiedere perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999 dopo essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non era uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire davanti alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra cui Nuon Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il 1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol Pol, nel 1998.

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Moraru: "Il batem pe Cioaca pana spune unde este Elodia" (sezione: Diritti umani)

( da "Romania Libera" del 30-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

> Cititi online anunturile din ziarul “Romania libera”: Moraru: "Il batem pe Cioaca pana spune unde este Elodia" Operatiunea Opriti Codurile!: obtinerea de probe prin tortura si alte aberatii sunt condamnate de organizatiile neguvernamentale Tatiana Dabija Marti, 31 Martie 2009 » In noul Cod de Procedura Penala se prevede ca probele ce decurg din probe obtinute nelegal, chiar si prin tortura, pot fi folosite in procesele penale, constata cu indignare mai multe ONG-uri din domeniul justitiei. » Persoanele suspecte de a comite o infractiune pot fi supravegheate prin mijloace audio, video, pot fi urmarite prin GPS si li s-ar putea controla tranzactiile financiare, se arata in noul Cod. » Pentru a preveni trecerea superficiala prin Parlament a proiectelor de Coduri, 20 de organizatii civice si de presa au lansat ieri Campania "Opriti Codurile!". Atat de multe nereguli grave au descoperit specialistii din societatea civila in proiectele noilor Coduri – Civil, Penal, de Procedura Civila, respectiv Penala –, incat s-au unit intr-o campanie al carei scop este ca proiectele de Coduri sa fie supuse dezbaterii publice, pentru evitarea unor calamitati in procesul de justitie. Una dintre prevederile considerate aberante de catre specialisti este Art. 100 din proiectul noului Cod de Procedura Penala, prin care se da mana libera anchetatorilor sa foloseasca tortura, tratamente inumane sau degradante pentru a obtine nelegal probe care pot conduce la probe legale. Acestea, in conditii exceptionale, pot fi folosite in procesele penale, atrag atentia mai multe organizatii neguvernamentale active in domeniul justitiei, printre care Centrul de Resurse Juridice (CRJ), APADOR-CH, Transparency International Romania si Institutul pentru Politici Publice (IPP). "Acest articol vorbeste aparent despre un lucru bun, dar are exceptii, si aici apar problemele", ne-a explicat directorul executiv al organizatiei APADOR-CH, Diana Hatneanu. Una dintre nereguli este ca tocmai cei care trebuie sa respecte legea sunt cei care pot obtine nelegal acele probe. Reprezentanti ai Ministerului Justitiei au explicat ca prevederile respective sunt acceptate si de catre Curtea Europeana a Drepturilor Omului (CEDO), insa – subliniaza Diana Hatneanu – CEDO a acceptat numai uneori acest fel de probe: "A face un principiu din aceste fapte nu e in regula". si mai observa ceva directorul APADOR-CH: "Din prevederi rezulta ca proba derivata din proba obtinuta ilegal sau prin tortura se ia in considerare in procesul penal doar daca putea fi obtinuta si prin alte modalitati. Deci de ce sa torturezi un om daca poti obtine aceeasi proba si prin metode legale?". Directorul adjunct al IPP, Adrian Moraru, spune ca Art. 100, "aceasta aberatie", a pornit de la o hotarare a Curtii Constitutionale (CCR): cand s-a invocat o exceptie privind o proba obtinuta nelegal, CCR a decis ca se accepta. "Pe principiul acesta, il luam pe Cioaca, ii zdrobim degetele la usa si-l batem pana ne spune unde este Elodia", subliniaza Moraru, care atrage insa atentia: "Daca totusi Cioaca nu stie? L-am batut degeaba!". O alta problema grava este articolul privind folosirea tehnicilor de supraveghere pentru urmarirea unei persoane care n-a facut inca nici o infractiune, iar cei care fac abuzurile se pot justifica. Sa asculti cuiva telefonul 5-6 ani, sa-l urmaresti si sa-i stochezi datele pentru ca stiai ca va face o infractiune este aberant, spune Moraru: "Motivul invocat, acela al suspiciunii, este prea general pentru a incalca, in numele lui, drepturile omului". "Articolul privind folosirea tehnicilor de supraveghere este un dezastru", accentueaza Diana Hatneanu, care a observat ca prevederile din proiectul de Cod contrazic Legea stocarii datelor. "Folosirea unora dintre tehnici este autorizata doar in cazuri foarte grave si numai de catre judecator, a altor tehnici de catre procuror, cum ar fi obtinerea listei convorbirilor telefonice. Dar, dupa noul Cod de Procedura Penala, pot cere identificarea abonatului sau listingul pentru orice fel de infractiune, nu doar pentru cele grave", spune directorul APADOR-CH. In plus, atrage aceasta atentia, supravegherea tehnica este definita, mai nou, foarte cuprinzator: "Interceptari si inregistrari ale convorbirilor telefonice sau de alta natura, a comunicatiilor de orice tip, filmare, fotografiere in spatii private, localizare prin GPS, supravegherea tranzactiilor financiare, tot. si toate acestea, pentru o persoana care n-a comis nici o infractiune! Doar este suspectata ca ar avea de gand sa comita o fapta pedepsita cu peste 5 ani de inchisoare". Diana Hatneanu ne-a dat un exemplu pentru a intelege gravitatea prevederilor din noul Cod de Procedura Penala: o persoana care cumpara scule pentru reparat prin casa poate fi suspectata ca vrea sa dea o spargere si poate fi pusa sub supraveghere, sau poate chiar are in plan o spargere, dar se razgandeste. "De ce sa ii fie incalcat dreptul la viata privata daca nu a comis nici o infractiune?", intreaba Hatneanu. Aceasta atrage atentia si asupra unui alt aspect surprinzator: "Daca, din greseala, un infractor greseste numarul de telefon si ma suna, eu intru automat pe lista de suspecti, deci, fara nici un temei, imi vor fi ascultate telefoanele si voi fi urmarit". »"Grav e ca Guvernul nu a reactionat deloc" Reprezentantii ONG-urilor solicita retragerea Codurilor din Parlament si supunerea lor unor dezbateri publice. Gravele nereguli vor avea repercusiuni asupra dreptului la viata privata, dar si asupra institutiilor judiciare, precizeaza CRJ intr-un comunicat. "Este foarte grav faptul ca Guvernul nu da nici un semn ca ar intelege cat de grava este situatia. Nu a avut nici o reactie la numeroasele critici pe Coduri", isi arata ingrijorarea Laura stefan, expert in cadrul Societatii Academice Romane. Din aceeasi categorie: Cum se ia, pas cu pas, un carnet auto cu 4.000 de euro si 1 kg de branzaCocioabe de 3 milioane de euroAmbasade ale Romaniei, spionate informatic Voteaza

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Contestò Olimpiadi condannato a 6 mesi (sezione: Diritti umani)

( da "City" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Contestò Olimpiadi condannato a 6 mesi È stato condannato a sei mesi di prigione Matt Pearce, l'inglese che il giorno dell'inaugurazione contestò le Olimpiadi cinesi arrampicandosi sul ponte Tsing Ma di Hong Kong ed esponendo due striscioni rossi su cui era scritto: "Il popolo della Cina vuole la libertà dall'oppressione" e "Vogliamo diritti umani e democrazia". 31 marzo 2009

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Cambogia/ Khmer Rossi, il torturatore 'Duch' di fronte a (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 30 mar. (Apcom) - E' cominciata la fase finale, nella capitale cambogiana Phnom Penh, del processo a Kaing Guek Eav, meglio noto come 'Duch', capo del centro torture S21 durante il regime dei khmer rossi in Cambogia. L'imputato, accusato di crimini contro l'umanità, omicidio e tortura, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini. Circa 500 persone hanno assisto, dietro a uno spesso vetro che divideva in due l'aula, all'avvio del processo contro di lui, dopo l'escussione dei testimoni. Lo riferisce l'agenzia Misna. Nel liceo Tuol Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero altri 189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta oggi c'erano anche gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura. L'avvocato di 'Duch' ha detto nelle udienza preliminari che il suo assistito intende chiedere perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999 dopo essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non era uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire davanti alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra cui Nuon Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il 1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol Pol, nel 1998.

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Si inaugura questa sera al cinema Lumière (via Azzo Gardino 65, ore 21; infoline: tel. 051 2194... (sezione: Diritti umani)

( da "Leggo" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Si inaugura questa sera al cinema Lumière (via Azzo Gardino 65, ore 21; infoline: tel. 051 2194808) la sezione cinema del festival Human rights nights. Sullo schermo I Bring What I Love, con il cantante senegalese Youssou Ndour, star del panorama musicale mondiale e icona della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a inaugurare il concorso della nona edizione del festival.

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I medici: Denunciare i clandestini? Inaccettabile (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 31/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:brescia e provincia I medici: «Denunciare i clandestini? Inaccettabile» La norma nel «pacchetto-sicurezza». La legge sull'assistenza agli irregolari risale al Testo unico del 1998 Sono arrivate a quota 170 le firme dei deputati del Popolo della Libertà che chiedono al premier Silvio Berlusconi di non porre la fiducia sul ddl sicurezza perché nel provvedimento sono contenute «norme inaccettabili», come quella che obbliga i medici, «ma anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici» a denunciare gli immigrati clandestini. La richiesta è contenuta in una lettera inviata al presidente del Consiglio e diffusa da Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, e prima firmataria dell'appello. «Ti chiediamo - si legge nella lettera inviata a Berlusconi- di non porre la fiducia sul disegno di legge 2180. In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili e che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità. Si sostiene che questo ddl non obblighi il medico a denunciare l'immigrato clandestino che si presenti per essere curato ai posti di pronto soccorso, in ospedale, o nei centri di vaccinazione. Non è così. Anzi - scrivono i firmatari della lettera - l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici». All'appello ha aderito anche Gaetano Pecorella, che spiega: «Credo che su un voto di coscienza come questo ognuno debba essere libero. Come in altre occasioni ha detto Berlusconi, su alcune questioni deve valere il principio della libertà di coscienza». Contro il disegno di legge che abroga il divieto di denuncia da parte del medico degli immigrati irregolari si sono espresse molte realtà, in particolare la Federazione nazionale degli Ordini dei medici. Ma qual è la legge che prevede la cura degli irregolari? Si deve risalire al decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, il «testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero», rimasto invariato dalla legge Bossi-Fini del 2002 e già precedentemente modificato dal ministro Bindi che ha introdotto il codice Stp. «In sede di prima erogazione dell'assistenza, la prescrizione e la registrazione delle prestazioni, nei confronti di questi soggetti vengono effettuate assegnando un codice regionale a sigla STP (Straniero Temporaneamente Presente), che viene inserito al posto del codice fiscale». Dunque, di assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale si parla all'articolo 35 del Testo unico del 1998. Recita, al comma 2: «Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all'ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva. Sono, in particolare, garantiti: la tutela sociale della gravidanza e della maternità, a parità di trattamento con le cittadine italiane; la tutela della salute del minore in esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, ratificata e resa esecutiva ai sensi della legge 27 maggio 1991, n. 176; le vaccinazioni secondo la normativa e nell'ambito di interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni; gli interventi di profilassi internazionale; la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi focolai». Ancora: «Le prestazioni sono erogate senza oneri a carico dei richiedenti qualora privi di risorse economiche sufficienti, fatte salve le quote di partecipazione alla spesa a parità con i cittadini italiani. L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano». a.d.m.

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eletti i delegati all'assemblea nazionale (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Sardegna, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Amnesty International Eletti i delegati all'assemblea nazionale ORISTANO. Quattro delegati e il responsabile regionale rappresenteranno la Sardegna durante la XXIV Assemblea nazionale di Amnesty International, che si terrà i primi tre giorni di maggio a Trevi (Perugia). Si tratta di Monica Sganga di Olbia, Fabio Muselli di Cagliari, Maria Rosaria De Miglio di Sassari e Bonaria Piras di Tortolì, nonché del responsabile di Amnesty per l'isola Gian Mario Manca. Questo è quanto scaturito dalla riunione che gli amnistyani sardi hanno tenuto domenica in città e alla quale ha partecipato anche il presidente nazionale dell'associazione per la difesa dei diritti umani Paolo Pobbiati (nella foto). Durante la riunione sono state discusse le mozioni che animeranno il confronto interno durante l'assemblea nazionale. Dal suo canto Paolo Pobbiati ha illustrato il piano strategico internazionale di Amnesty per i prossimi sei anni e il collegato programma di attività a livello nazionale.

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marcello buiatti incontra i ragazzi delle medie superiori (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 7 - Pontedera Marcello Buiatti incontra i ragazzi delle medie superiori PONTEDERA. L'illustre genetista Marcello Buiatti, professore ordinario di genetica presso l'Università di Firenze e tra i firmatari del manifesto degli scienziati antirazzisti dell'ultima edizione del meeting internazionale di San Rossore contro ogni razzismo, incontrerà domani più di centocinquanta studenti delle scuole medie superiori. L'incontro - promosso dalla Tavola della Pace e della Cooperazione, nell'ambito del progetto regionale "Razza Umana, tutti i diritti umani per tutti" - è parte del programma preparatorio al concorso per studenti bandito dalla Tavola della Pace. Gli studenti vincitori del concorso potranno partecipare al meeting nazionale delle scuole di pace "Stelle di Pace" che si svolgerà ad Assisi l'8 e il 9 maggio.

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Il governone delle colonie inquieta Usa ed Europa (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ISRAELE 30 ministri, oggi nasce l'esecutivo Netanyahu. «Fosforo su Gaza? Solo voci» Il governone delle colonie inquieta Usa ed Europa Michele Giorgio GERUSALEMME GERUSALEMME Ritorna alla guida di Israele il leader del Likud Benyamin Netanyahu, già primo ministro tra il 1996 e il 1999, fautore della cosiddetta «pace economica» con i palestinesi, ai quali non riconosce il diritto all'indipendenza ma solo quello al miglioramento delle condizioni economiche e all'autonomia amministrativa. Grazie alla foglia di fico offerta dai laburisti di Ehud Barak pronti a far parte del governo, oggi Netanyahu, alle 16 ora italiana, presenterà alla Knesset il suo governo che include oltre al Likud e i laburisti anche il partito di estrema destra Yisrael Beitenu di Avigdor Lieberman, accusato da più parti di razzismo contro i cittadini arabi di Israele, e ciononostante destinato ad occupare la prestigiosa poltrona di ministro degli esteri. Altre due formazioni, Shas (ortodossi sefarditi) e Casa ebraica (vicino al movimento dei coloni), fanno parte di questo esecutivo di destra che mette in allarme i palestinesi, il mondo arabo e, almeno in apparenza, anche Stati Uniti ed Europa. Nubi nere e minacciose già si intravedono all'orizzonte e ieri, alla vigilia dell'insediamento del nuovo governo, l'avvocato generale dell'esercito israeliano, Avichai Mendelblit, ha ordinato la chiusura dell'inchiesta interna messa in moto dai racconti di alcuni soldati sulle uccisioni di civili palestinesi a Gaza, recentemente riportati dal quotidiano Ha'aretz. Secondo l'indagine interna gli episodi riferiti dalla stampa «erano basati su voci» e non su testimonianze dirette. I soldati, ha affermato Mendelblit, avrebbero ammesso di aver riferito questi fatti solo per sentito dire e di non avervi assistito. Solo «una voce» sarebbe stato anche l'uso di fosforo bianco contro i civili di Gaza, ha continuato l'avvocato dell'esercito, fondata sul sentito dire e notizie provenienti dai media. Non hanno alcun valore per Mendelblit le inchieste di Amnesty International, quelle di Human rights watch e di altre organizzazioni israeliane e palestinesi e il rapporto presentato dal relatore speciale dell'Onu per i diritti umani Richard Falk. Il governo della trojka Netanyahu-Barak-Lieberman, include una trentina di ministri e sette vice ministri: un numero così elevato che ci sarà bisogno di un nuovo tavolo per le riunioni di governo, ha notato con sarcasmo il sito web del quotidiano Ha'aretz. Un «governone» nato dalla necessità di accontentare i partner della coalizione e di placare le proteste nel Likud per la assegnazione dei ministeri più prestigiosi agli altri partiti. Netanyahu ieri sera appariva intenzionato a tenere per sé il dicastero delle finanze, fortemente richiesto dal suo compagno (e rivale) di partito Silvan Shalom, mentre altri esponenti del Likud che diventeranno ministri sono: Yaakov Neeman (giustizia), Gideon Saar (educazione), Yisrael Katz (trasporti), Moshe Yaalon (affari strategici), Gilad Erdan (protezione ambientale), Limor Livnat (sport e cultura) e Yuli Edelstein (probabile futuro ministro dei media e delle telecomunicazioni). Yisrael Beiteinu, terza forza alla Knesset con 15 seggi, oltre agli esteri, avrà altri quattro ministeri. Cinque invece sono i ministeri assegnati alla foglia di fico laburista con Barak che resta alla difesa. Kadima, che pure ha vinto le elezioni del 10 febbraio, invece passa all'opposizione che, ha annunciato la leader Tzipi Livni, sarà "combattiva e responsabile" allo stesso tempo. Netanyahu ieri alla Knesset ha lanciato messaggi «pacifisti» all'esterno ma da più parti si ritiene che il suo governo sia destinato a entrare in rotta di collisione non solo con i palestinesi, ma anche con Stati Uniti ed Europa, sulla colonizzazione ebraica della Cisgiordania occupata che è una priorità per le forze che formano la coalizione. Inclusi i laburisti, visto che Barak nelle scorse settimane ha approvato la costruzione di migliaia di alloggi per coloni tra Gerusalemme e l'insediamento di Maale Adumim. Secondo indiscrezioni l'Amministrazione Obama potrebbe congelare i cospicui prestiti agevolati garantiti a Israele. L'Ue potrebbe frenare lo sviluppo dei rapporti con lo Stato ebraico per costringere Netanyahu ad accettare la soluzione dei due stati. Si parla anche di un boicottaggio parziale di Lieberman. Foto: IL PREMIER INCARICATO NETANYAHU E, A FIANCO, LIEBERMAN /AP

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Guantanamo, garzòn apre un'inchiesta sui casi di tortura (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Guantanamo, garzòn apre un'inchiesta sui casi di tortura --> Martedì 31 Marzo 2009 SOCIETA, pagina 9 e-mail print Il tribunale di Madrid ha aperto un'indagine a carico di sei membri dell'amministrazione Bush, accusati di aver violato le leggi internazionali sulla tortura in relazione ai detenuti del carcere di Guantanamo. Il caso, sottoposto alla giustizia spagnola da un'associazione locale che si occupa di diritti umani, è stato assegnato a Baltazar Garzón, l'agguerrito giudice diventato famoso in tutto il mondo nel 1998 per l'arresto del Generale Pinochet. I sei esponenti del precedente governo americano sono Alberto Gonzales, ex Ministro della Giustizia; Douglas Feith, ex sottosegretario alla Difesa; David Addington, ex capo di gabinetto del vice-presidente Cheney; William Haynes, ex consigliere legale del Dipartimento di Giustizia; Jay Bybee e John Yoo, entrambi ex giuristi presso l'ufficio legale del Dipartimento di Giustizia. Tutti gli indagati sarebbero responsabili di aver assicurato un quadro di pseudo-legalità entro il quale veniva giustificato l'impiego di metodi di tortura negli interrogatori condotti a Guantanamo, tra cui la tecnica di «waterboarding» con cui viene simulato l'annegamento. Nonostante sia altamente improbabile che eventuali ordini di custodia possano avere più di un significato simbolico, l'indagine potrebbe contribuire a far luce sulle reali responsabilità dell'amministrazione Bush circa le violazioni dei diritti dei detenuti nella lotta al terrorismo. Il tribunale di Madrid ha motivato la propria giurisdizione sul caso in questione dal fatto che cinque cittadini spagnoli sono stati detenuti e presumibilmente sottoposti a tortura a Guantanamo. La documentazione sulla quale si baserà l'indagine di Garzón consiste in 98 pagine che fanno riferimento non solo alla Convenzione di Ginevra, ma anche alla Convenzione contro la Tortura approvata dalle Nazioni Unite nel 1984 e firmata da 146 Paesi, tra cui Spagna e Usa. Michele Paris 31/03/2009 nascosto-->

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UE, PIANO D'AZIONE PER I DIRITTI D'AUTORE (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 31 Marzo 2009 UE, PIANO D´AZIONE PER I DIRITTI D´AUTORE Bruxelles, 31 marzo 2009 - Il Consiglio Affari generali e Relazioni esterne della Ue ha adottato il nuovo piano d´azione 2009-2012 per la lotta alla violazione dei diritti di proprietà intellettuale, rende noto l´Ice. La Commissione e gli Stati membri Ue si sono accordati sulla necessità della concentrazione sulle aree principali del piano d´azione precedente: miglioramento della legislazione, controlli doganali mirati, coordinati a livello europeo, rafforzamento della cooperazione con l´industria ed a livello internazionale e, infine, aumentare la consapevolezza dei cittadini europei. Il commissario europeo alla Fiscalità e Unione doganale Laszlo Kovacs ha confermato che i servizi doganali presteranno maggiore attenzione ai prodotti contraffatti, allo smantellamento della criminalità organizzata che sta alla base del fenomeno di contraffazione, alle vendite on-line ed alla necessità di cooperare con il maggior numero di stakeholder possibile. . <<BACK

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LA CAMPAGNA ITALIANA CONTRO LE MINE CELEBRA LA IV GIORNATA INTERNAZIONALE SULLE MINE (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 31 Marzo 2009 LA CAMPAGNA ITALIANA CONTRO LE MINE CELEBRA LA IV GIORNATA INTERNAZIONALE SULLE MINE Roma, 31 marzo 2009 - In occasione del 4 aprile 2009, Iv Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sul problema delle mine e sostegno alla Mine Action indetta dalle Nazioni Unite, la Campagna Italiana Contro le Mine organizza a Roma dall’1 al 3 aprile una serie di eventi allo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulle conseguenze umanitarie dell’uso di mine e munizioni a grappolo. Le iniziative vedranno la partecipazione di Song Kosal, ventiquattrenne cambogiana rimasta vittima di una mina all’età di sei anni, Youth Ambassador della Campagna Internazionale per la messa al bando delle mine (Icbl) e fondatrice del Trattato dei Giovani contro la Guerra nel 1998. Song Kosal sarà presente a Roma dal 30 marzo al 5 aprile ed è disponibile a rilasciare interviste. Di apporto fondamentale sarà anche la partecipazione agli eventi delle scolaresche di alcune zone periferiche di Roma che hanno partecipato al Percorso di Educazione allo Sviluppo e alla Cooperazione “Non c’è pace con le mine” promosso dalla Campagna. 1 aprile 2009, ore 10. 30: partecipazione all´udienza generale in Vaticano e saluto a Sua Santità Benedetto Xvi. 2 aprile 2009: incontro presso il Ministero degli Affari Esteri con il Sottosegretario On. Vincenzo Scotti con il coinvolgimento di alcuni studenti romani. 3 aprile 2009, ore 10. 00-12. 00: incontro “Gioventù in azione: i giovani in difesa dei diritti umani”, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio con il Sindaco di Roma Gianni Alemanno e circa 200 studenti. Campagna Italiana Contro le Mine – Onlus. . <<BACK

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C'È CHI FA del proprio talento l'ambasciatore delle proprie ide... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

BOLOGNA SPETTACOLI pag. 28 C'È CHI FA del proprio talento l'ambasciatore delle proprie ide... C'È CHI FA del proprio talento l'ambasciatore delle proprie idee: così ha sempre fatto e continua a fare il cantante senegalese Youssou N' D our, star del panorama musicale mondiale e icona della lotta per i diritti umani. Sarà proprio la sua storia a inaugurare il concorso filmico della nona edizione del festival "Human Rights Nights": appuntamento alle 21 al Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65) con la proiezione di "Youssou N' Dour: I Bring What I Love" di Elizabeth Chai Vasarhelyi.

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Amnesty (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Cronaca di Oristano Pagina 4016 Amnesty --> Oristano Quattro delegati e il responsabile regionale rappresenteranno la Sardegna alla assemblea nazionale di Amnesty International (foto), a Trevi. Si tratta di Monica Sganga di Olbia, Fabio Muselli di Cagliari, Maria Rosaria De Miglio di Sassari e Bonaria Piras di Tortolì, nonché del responsabile di Amnesty per Sardegna, Gian Mario Manca. Questo è quanto scaturito dalla riunione tenuto domenica a Oristano, alla quale ha partecipato anche il presidente nazionale dell'associazione per la difesa dei diritti umani, Paolo Pobbiati.

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TEATRO Mario Perrotta al Testori con lo spettacolo Italiani cincali! (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Forlì)" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

VETRINA GIORNO & NOTTE pag. 8 TEATRO Mario Perrotta al Testori con lo spettacolo Italiani cincali! Alle 21, presso il teatro Testori di viale Vespucci, sarà presentato lo spettacolo teatrale Italiani cìncali! (Parte prima: minatori in Belgio)' di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta (nella foto). Lo spettacolo è inserito all'interno della manifestazione Forlì per i diritti umani'. Ingresso gratuito.

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Londra, maternità più brevi A casa resta papà (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Londra, maternità più brevi A casa resta papà LONDRA Congedo di maternità più breve per le mamme, ma più tempo per i papà per stare a casa ad occuparsi dei nuovi nati: è questa la proposta fatta al governo di Londra dalla commissione britannica per l'uguaglianza ed i diritti umani. Al momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove mesi di congedo, con le prime sei settimane retribuite con il 90% della paga ed un contributo base di 117,18 sterline alla settimana per il periodo rimanente. Per i padri è previsto soltanto un congedo breve di due settimane retribuito settimanalmente con 117,18 sterline. La proposta è di dare sia alle madri che ai padri quattro mesi di congedo dei quali almeno otto settimane dovrebbero essere retribuite con il 90% del salario ordinario. Per le restanti settimane i genitori continuerebbero a ricevere il contributo base.

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Economia (sezione: Diritti umani)

( da "Libertà" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Economia in breve gran bretagna Maternità più brevi e più tempo ai papà Congedo di maternità più breve per le mamme, ma più tempo per i papà per stare a casa ad occuparsi dei nuovi nati: è questa la proposta fatta al governo di Londra dalla commissione britannica per l'uguaglianza ed i diritti umani secondo la quale le attuali norme sul congedo di maternità discriminano contro le donne e scoraggiano i datori di lavoro ad impiegarle. Al momento in Gran Bretagna le neo mamme hanno diritto a nove mesi di congedo, con le prime sei settimane retribuite con il 90% della paga ed un contributo ordinario di 117,18 sterline alla settimana per il periodo rimanente. Per i padri è invece previsto soltanto un congedo breve di due settimane con il versamento settimanale di 117,18 sterline. Il governo aveva promesso di estendere la maternità da nove a 12 mesi entro il 2010, ma non aveva annunciato alcuna revisione del periodo di congedo per i padri. antitrust Wind sanzionata per pratiche scorrette L'Antitrust ha sanzionato Wind per 215 mila euro per «pratiche commerciali scorrette». Lo si legge nel Bollettino settimanale dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Nel mirino dell'Antitrust, la conclusione di contratti di utenza a distanza a mezzo contatto telefonico. Secondo l'Autorità, si tratta di una pratica «scorretta in quanto avvenuta secondo modalità contrarie alla diligenza professionale ed idonee a limitare considerevolmente, o addirittura escludere, la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio». posta elettronica Gmail, nuovo tasto evita errori d'invio Nuovo volto per Gmail, la posta di Google, che il primo aprile compie cinque anni: per il suo compleanno regalerà ai suoi utenti il servizio in 49 lingue e una serie di nuovi strumenti come quello che impedirà di inviare email per sbaglio: entro sei secondi si può recuperare la missiva senza tracce per il destinatario. Inoltre per evitare di inviare posta sconveniente sotto l'effetto di una bevuta, Google ha inventato una sistema che testa le facoltà mentali dell'utente. 31/03/2009

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Liceo Farnesina Per cinque giorni gli studenti fanno i delegati Onu (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 77 del 2009-03-31 pagina 1 Liceo Farnesina Per cinque giorni gli studenti fanno i delegati Onu di Anna Maria Greco I delegati Onu hanno tra i 16 e i 18 anni: propongono le risoluzioni, discutono con i colleghi degli altri Paesi degli emendamenti, si accalorano su una mozione, votano. Parlano (in inglese) di crescita dei Paesi dell'Est, problemi dell'Africa, crisi economica; in Consiglio di sicurezza di conflitto Israele-Palestina e operazioni di peacekeeping in Afghanistan e Iraq. Non è il Palazzo di Vetro, ma il liceo scientifico «Farnesina» di Roma. Per pochi giorni si è trasformato nel quartier generale delle Nazioni Unite a New York e con la massima serietà. Una simulazione, non un gioco. L'hanno chiamato Rimun 2009, Rome International Model United Nations, è la terza sessione. A Roma l'unica esperienza del genere, in Italia succede solo a Milano e Genova. Coinvolge un gruppetto di docenti ed universitari e 450 studenti: 180 romani e 180 stranieri (di Paesi come Arabia Saudita, Germania, Marocco, Ungheria, Spagna) come delegati e il resto per lo staff organizzativo. Partecipano anche studenti dei licei romani Tasso e Massimo e del Redi di Squinzano. Tutto è iniziato venerdì, con la cerimonia d'apertura in Campidoglio e si chiuderà stamattina, nell'aula magna dell'università Luiss, con l'Assemblea generale. Al «Farnesina» si sono riunite le commissioni, su Disarmo e sicurezza, Affari socio-culturali-umanitari, Economia e finanza, Ambiente, Diritti umani. Le risoluzioni dei ragazzi sono state proposte, discusse, modificate. E quelle approvate arriveranno oggi in plenum, per il voto finale. Proprio come avviene nel vero Palazzo di vetro. «All'estero - spiega Francesco Donat, 22 anni, ex-allievo del "Farnesina", studente universitario di Economia - da 60 anni si organizza questo tipo di simulazioni nelle scuole, per sensibilizzare i ragazzi. In Paesi come la Germania si fanno ogni anno e si tratta quasi di una materia di studio. In Italia, invece, la cosa non ha mai preso piede, manca una cultura di fondo. Ma il nostro liceo 10 anni fa ha incominciato a partecipare a queste esperienze all'estero. Io ero nel gruppo che è andato in Olanda e in Germania. Quando ero in V° liceo abbiamo incominciato a organizzare le simulazioni anche qui e con l'aiuto della preside, Olga Olivieri e di docenti come Anna Amato, ci siamo riusciti». Per questa sessione ci sono voluti otto mesi di preparazione. «Abbiamo cercato gli sponsor, stabilito i contatti con le istituzioni - dice Michele Conti, anche lui ex-allievo e oggi studente di Ingegneria - preparato i topics su cui aprire le discussioni». Far parte dell'Onu per 5 giorni non è cosa da poco. «È stata davvero una cosa entusiasmante per noi - dice Maria Luisa Calabresi, studentessa, 16 anni- speriamo che ne organizzino altre di cose tanto interessanti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Pavia, il tema dei diritti umani nel mondo in una rassegna di film al cinema Corallo (sezione: Diritti umani)

( da "Provincia Pavese, La" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pavia, il tema dei diritti umani nel mondo in una rassegna di film al cinema Corallo PAVIA. I diritti umani nel mondo. E' il tema anche della rassegna organizzata al cinema Corallo dal Centro Servizi Volontariato per sensibilizzare il pubblico sull'argomento e documentare qual è la situazione nei cinque continenti attraverso pellicole e video (lungometraggi, corti). L'apertura (domani, ore 20) è affidata ad "Australia" di Baz Luhrmann, il quale, coniugando avventura, epica, vendetta, amore, guerra, firma un melò romanzesco che si rifà ai classici dello schermo. Nicole Kidman è un'aristocratica inglese, che lascia Londra per raggiungere e vendere la tenuta lasciatale dal marito defunto. L'incontro con una terra selvaggia, l'affetto per un piccolo meticcio aborigeno e l'amore per un rude mandriano la convincono a restare. Seguirà (ore 22.45) "Dieci canoe" di Rolf De Heer, un film di estremo fascino e coraggio su un'Australia favolosa e fuori dal tempo. Con squarci di espressività visionaria alternati a scorci di ruvido documentarismo, sviluppa una storia compresa tra tre narrazioni concentriche che chiama in campo passato e presente, amori storti, rapimenti, stregonerie, vendette. Successivamente si potranno vedere "Afganistan: effetti collaterali?" di Fabrizio Lazzaretti e Alberto Vendemmiati, che riprendono le attività di Emergency in Afganistan, e "Shanghai Dreams" di Wang Xiaoshuai, ambientato nella Cina anni Sessanta, protagonista una ragazza che vede spenti dal regime i mini sogni di libertà e d'amore (8 aprile); "Venciu" di Santas Hevia, riflessione su un passato (la dittatura in Spagna) che nessuno vuole ricordare, "Workingman's death" di Michael Glawogger, che esplora i lavori manuali e disumani di cinque Paesi, e "A Est di Bucarest" di Corneliu Porumboiu, una commedia in cui dopo sedici anni si fanno i conti con la fine del regime di Ceausescu (15 aprile). Quindi saranno proiettati "Lonco/chupasesos" di Anna Recalde Miranda, confronto tra una scuola privata di Santiago ed una pubblica rurale; "La zona" di Rodrigo Plà, agghiacciante thriller sulla caccia a un ragazzino in un complesso residenziale "bene"; e "La dignità degli ultimi" di Fernando Solanas, documentario sulle conseguenze della rivolta popolare argentina iniziata con la presidenza di Kirchner (22 aprile). L'ultima giornata (il 29 aprile) prevede "Uganda Calling" di Valentina Monti, sei vicende sull'educazione in Uganda; "Louloumme" di Roberto Figazzolo, impressioni, risonanze, volti della terra africana; e "Afrique comment ca va avec la douleur?" di Raymond Depardon, viaggio in soggettiva attraverso 15 diverse nazioni del continente nero. (f. c.)

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Povertà, appello al G20: servono misure urgenti (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Economia Povertà/ Appello al G20: misure per i più vulnerabili Martedí 31.03.2009 09:21 Misure ad hoc per i più vulnerabili, in primis i bambini e le madri che vivono nei paesi a basso reddito. Perché non si può prescindere da loro, che più di tutti pagano il prezzo della crisi globale. L'appello è di World vision Italia organizzazione fondata nel 1950 dal missionario americano Bob Pierce, continuamente impegnata nell'emergenza, nella promozione dello sviluppo, dei diritti umani e della giustizia economica e sociale, con una particolare attenzione alla difesa dei diritti dell'infanzia e si rivolge ai governi del G20 che il 2 aprile si incontreranno a Londra. "La crisi globale va guardata in faccia. Ha un volto umano insiste l'organizzazione -, quello dei 46 milioni di poveri che si aggiungono ai 100 milioni già previsti entro il prossimo anno dalla Banca Mondiale". World Vision Italia chiede a tutti i governi del G20, in particolare a quello italiano, di mettere le popolazioni più vulnerabili al centro delle loro decisioni. "A pagare maggiormente per questa crisi saranno le popolazioni del Sud del mondo, quelle che già negli anni scorsi soffrivano per il rincaro dei generi alimentari, per l'assenza di servizi sociali di base e per gli effetti del cambiamento del clima. Le economie dei Paesi in via di sviluppo e i loro cittadini, spiega World vision Italia, risentiranno della riduzione dei consumi del mondo industrializzato e quindi delle esportazioni, del calo degli investimenti esteri diretti e del turismo. Per la prima volta diminuiranno anche le rimesse degli immigrati, che per molte famiglie nei paesi del Sud costituiscono la principale fonte di reddito. Come affermato dal Ministro della Cooperazione allo Sviluppo inglese, Douglas Alexander, se qui la gente rischia di perdere il posto di lavoro, nei Pvs la gente rischia di perdere la vita. Per questo l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo nei prossimi anni sarà ancora più necessario. La recessione avrà un impatto sociale a tutte le latitudini, molto più pesante sulle popolazioni che già oggi vivono in un grave stato di povertà. Riforme del sistema economico e finanziario internazionale sono necessarie per affrontare questo preoccupante momento storico. Affinché risultino efficaci però, devono essere formulate con l'obiettivo di migliorare la vita delle persone, prendendo atto e riducendo le forti disuguaglianze che spaccano l'umanità. Word Vision Italia crede che la crisi vada affrontata investendo nel capitale umano che abita il pianeta: "Invitiamo il G20 a concentrare la sua attenzione sulle singole persone e sulle comunità. E' dai bisogni degli individui che bisogna ripartire per costruire un assetto internazionale post-crisi più equo e giusto". Il passo più urgente da compiere è investire nell'assistenza sanitaria preventiva e di base, un modo per garantire il diritto alla salute ai bambini dei paesi poveri, ma anche un modo per uscire dalla crisi. E' ormai assodato, ma ancora ignorato nella pratica, che cittadini più sani costituiscono un motore di crescita economica (rapporto "Chi tiene il conto?" http://www.worldvision.it/news_pubblicazioni_chi-tiene-il-conto-.php) Infine, "questa crisi ci insegna che la povertà non è arginabile: gli effetti della miseria non si fermano alla frontiera, ma dilagano in un mondo sempre più interconnesso. La precarietà della vita che caratterizza i tanti Sud del mondo non può continuare a essere ignorata. Siamo di fronte a una crisi globale, ed è solo assumendo responsabilità globali che va affrontata". tags: povertà world vision g20 sud del mondo

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Erdogan e la nuova Turchia (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

POLITICA 31-03-2009 LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE E LE TENSIONI INTERNE Erdogan e la nuova Turchia «Imparare dalla sconfitta» ELIO MARAONE N on è stata una forte sberla, quella che gli elettori turchi hanno dato nelle amministrative di domenica a Recep Tayyip Erdogan, ma non è stata nemmeno la carezza che il primo ministro si aspettava, dopo aver trasformato la consultazione in una sorta di referendum sulla propria persona. Infatti la sua formazione, il suo partito islamico moderato della Giustizia e dello Sviluppo ( Akp), con il 39 per cento abbondante dei suffragi rimane il primo del Paese, ma è ridimensionato rispetto alle amministrative del 2004 ( 41,7 per cento) e soprattutto rispetto alle politiche del 2007 ( 46,6 per cento). E anche se ha conservato la maggior parte delle città, ha «cominciato a perdere sangue» ( per usare un'espressione dello stesso Erdogan) un po' ovunque, e particolarmente nel Sud- Est, dove la maggioranza curda non si è fidata delle promesse di nuove concessioni da parte del governo centrale. Non meno significativa appare, sul fronte dell'opposizione ' laica', l'affermazione del Partito repubblicano del popolo ( Chp), fondato dal padre della Turchia moderna, Kemal Atatürk, che con il 21,5 per cento guadagna sia rispetto al 2004 sia al 2007, riconquista nel Sud il centro nevralgico di Antalya, e nel complesso vede rafforzate le sue possibilità di opporsi ai progetti di riforma di Erdogan e di ottenere elezioni anticipate ( quelle politiche sono fissate per il 2011). Ma non sarà facile. Ciò che al momento manca al Chp è un leader dotato di un carisma in grado di competere con quello di Erdogan ( appannato, ma ancora solido) e capace di raccogliere dietro la propria bandiera le schiere del Movimento nazionalista ( Mhp, circa il 17 per cento dei suffragi) e dei gruppi che rappresentano il fondamentalismo islamico, come quello della Felicità ( Saadet, che con il 5,6 per cento delle preferenze ha raddoppiato il risultato del 2007). È anche nel risentimento dei nazionalisti e dei fondamentalisti, che a vario titolo hanno tacciato Erdogan di «tradimento» per le concessioni fatte o promesse in funzione dell'ingresso nella Ue ora ai curdi ora alle donne ora, e più in generale, ai sostenitori dei diritti umani che si possono cercare le ragioni dell' «avvertimento» ( come titolano alcuni giornali) inviato domenica dagli elettori al primo ministro. Ma le ragioni principali stanno probabilmente nell'irritazione crescente con la quale lavoratori ( i disoccupati sono aumentati di circa 800mila nel giro di un anno), imprenditori e mondo della finanza hanno accusato Erdogan di inerzia, e comunque di aver sottovalutato la portata della crisi economica. Sullo sfondo di un quadro sociale carico di tensioni ( per esempio, il voto è stato funestato da scontri e sparatorie che hanno fatto almeno sei morti, cosa che non accadeva da una trentina d'anni), si profilano anche le rischiose e talvolta contraddittorie scelte del governo. Le condizioni poste dall'Unione europea per l'ingresso della Turchia, specialmente in materia di diritti umani, sono state soddisfatte soltanto in parte, mentre nelle questioni regionali Erdogan si è sbilanciato non poco, ad esempio quando, sperando verosimilmente di guadagnarsi i favori dei Paesi arabi produttori di petrolio, si è lasciato andare a invettive contro Israele, arrivando a litigare, a Davos, con il presidente Shimon Peres. Vedremo presto, e probabilmente già nell'incontro che avrà con il presidente statunitense Barack Obama al termine della sua missione europea, se e quanto Erdogan avrà saputo, come ha detto egli stesso, «imparare dalla sconfitta» .

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Cambogia, alla sbarra: è entrato nel vivo il dibattimento (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

MONDO 31-03-2009 Cambogia, «Duch» alla sbarra: è entrato nel vivo il dibattimento PHNOM PENH. È entrato nel vivo ieri a Phnom Penh il primo processo del tribunale speciale formato da Onu e Cambogia per giudicare i crimini del regime comunista di Pol Pot degli anni Settanta. Il processo a Kaing Guek Eav, 66 anni, noto come il «compagno Duch», ex comandante della prigione «S21» di Tuol Seng, accusato della morte di oltre 15mila persone, era iniziato il 17 febbraio scorso, ma solo ieri (dopo alcune udienze su questioni procedurali) è cominciato il dibattimento sul merito delle accuse. Duch, ex professore di matematica, è imputato per crimini contro l'umanità, crimini di guerra, tortura e omicidio premeditato. Ieri in aula si è presentato con una camicia bianca a righe: ha salutato i giudici all'orientale, con le mani giunte, quindi ha risposto cortesemente alle domande sulla sua identità e ha ascoltato la lettura del capo di imputazione. Secondo l'accusa, nella prigione da lui diretta migliaia di prigionieri, fra i quali donne e bambini, furono torturati per estorcere confessioni (in genere di essere spie della Cia). Almeno 15.000 detenuti furono poi uccisi a bastonate in un campo vicino, uno dei «killing fields» del regime comunista, durato dal '76 al '79. Solo una decina di reclusi di S21 sono sopravvissuti. Nel campo gestito da Kaing Guek Eav furono torturate e uccise 15mila persone

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Gaeta abbraccia la Palestina (sezione: Diritti umani)

( da "Denaro, Il" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mediterraneo fondazione mediterraneo Gaeta abbraccia la Palestina In una bottiglia affidata al mare l'appello per due popoli in due Stati Di seguito si riportano i punti salienti dell'Appello lanciato, in una bottiglia, dalla barca "Megaride grande Mediterraneo": La Fondazione Mediterraneo ha espresso, in più occasioni, la sua preoccupazione per l'attuale situazione in Medio Oriente. In Iraq, in Israele, nel Libano e nei territori Palestinesi, in particolare modo nella striscia di Gaza. Il popolo di Gaza, già sotto assedio da mesi, è stato ed è vittima di attacchi alle infrastrutture civili e conta sempre maggiori perdite umane tra i civili. In Iraq una guerra civile quotidiana produce vittime innocenti destabilizzando la regione ed alimentando il proliferare di fondamentalisti e terroristi. Condanniamo fortemente tutte le aggressioni che rappresentano una evidente violazione del diritto internazionale, in particolar modo della Convenzione di Ginevra, e che possono solo portare ad una catastrofe umanitaria e soprattutto ad allontanare irrimediabilmente ogni progetto di pace. A queste aggressioni la Società Civile del Grande Mediterraneo ha detto di no. Ha detto di no perché dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, risultato d'una degenerazione del darwismo nell'eugenismo, dello spirito della libertà nazionale nel nazionalismo, della forza espansiva della civiltà nel colonialismo, l'Europa s'è risvegliata ai valori che tre secoli di coscienza laica avevano creato: i diritti umani e sociali, la pace tra le nazioni, il dialogo invece della guerra e l'assenso collettivo contro le derive individuali. Certo il mondo è pieno di governi tiranni. Ma lo è soprattutto dove la spogliazione nei secoli ha portato la degradazione della vita, della società e della politica. Di questi tiranni siamo responsabili tutti e non solo quegli Stati che li hanno sostenuti per un certo tempo secondo le convenienze del momento e ora mentre combattono l'uno si alleano con gli altri. Vogliamo adesso scrollarci da queste responsabilità, rivivificare l'Onu perché sottometta l'arbitrio d'uno solo alla decisione collettiva e perché nessuno invada, opprima, depauperi od offenda. Che i piccoli Stati siano rispettati quanto i grandi, che gli umili abbiano la stessa dignità dei potenti, che nessuno s'investa della rappresentanza divina e in nome del cielo porti stragi sulla terra. La richiesta di dialogo, giustizia e pace, redatta nella Dichiarazione di Barcellona e di cui hanno grande bisogno gli abitanti di queste regioni, è minata dalla burocrazia e da una scarsa sensibilità, come dimostrano i modesti ed effimeri risultati raggiunti. Facciamo appello all'Unione Europea ed ai suoi Stati membri affinché si metta fine a questa politica dissennata che, com'è noto, incoraggia la negazione al diritto di esistere di cui sono vittime tutte le parti in causa in un assurdo gioco al massacro: la popolazione palestinese, l'irachena, l'israeliana, la libanese. Facciamo appello agli organismi internazionali ed a tutti gli Stati della regione del Grande Mediterraneo affinché intervengano urgentemente per porre fine a questo stato di cose insostenibile. Gaeta, 27 marzo 2009 del 31-03-2009 num.

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COMUNICAZIONE. Si apre domani a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo (sezione: Diritti umani)

( da "HelpConsumatori" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

News COMUNICAZIONE. Si apre domani a Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo 31/03/2009 - 10:53 Al via domani la terza edizione del Festival Internazionale del Giornalismo che, fino a domenica 5 aprile, ospiterà a Perugia oltre 200 giornalisti da tutto il mondo. La manifestazione si apre con una welcome session che darà il benvenuto ai 200 volontari che sono stati selezionati per collaborare all'organizzazione dell'evento. Studenti e appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da diversi paesi: Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Tunisia, Lituania. Seymour Hersh, noto giornalista investigativo che scrive per il settimanale americano The New Yorker, e Sergio Romano, editorialista del Corriere della Sera, sono solo un esempio dei partecipanti ai numerosi appuntamenti, che si terranno nei teatri e nei palazzi storici del centro medievale di Perugia. Alcuni dei temi trattati dagli oltre 40 incontri-dibattiti in programma, saranno il problematico rapporto tra verità e realtà nell'informazione, il ruolo dei media nella crisi finanziaria internazionale, il post giornalismo e i nuovi linguaggi della comunicazione, e la libertà dei giornalisti in rapporto alla pubblicità. Saranno poi dedicati ampi spazi all'informazione in prima linea contro le mafie, ai new media e alle nuove frontiere dell'informazione, e al "giornalismo degli altri", su diritti umani e libertà di stampa. 2009 - redattore: VC

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CAMBOGIA/ LEADER KHMER ROSSI DUCH AMMETTE I SUOI CRIMINI (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Cambogia/ leader Khmer rossi Duch ammette i suoi crimini di Apcom E chiede scusa a sopravvissuti e parenti delle vittime -->Roma, 31 mar. (Apcom) - Kaing Guek Eav - il leader dei Khmer rossi meglio noto come Duch - ha ammesSo i suoi crimini e espresso "rincrescimento e pentimento di cuore" nella seconda giornata del processo a cui è sottoposto da parte di un tribunale delle Nazioni Unite. Duch è accusato di tortura, crimini contro l'umanità e omicidio premeditato per il suo ruolo nel massacro di oltre 10000 persone da parte dei Khmer rossi. "Mi sia concesso chiedere scusa ai sopravvissuti e anche ai cari di tutti quanti furono brutalmente uccisi durante il regime" ha detto Duch rivolgendosi alla corte. Duch è il primo dirigente dei Khmer rossi a esere sottoposto a processo. L'imputato, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini. Nel liceo Tuol Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero altri 189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta ieri c'erano anche gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura. L'avvocato di 'Duch' aveva anticipato nelle udienza preliminari che il suo assistito avrebbe chiesto perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999 dopo essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non era uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire davanti alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra cui Nuon Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il 1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol Pol, nel 1998.

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SOCIALE/CAMERA: CRIMINALITA', GIOVEDI' SEGUITO AUDIZIONE (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

(ASCA) - Roma, 31 mar - Un approfondimento dei problemi relativi alla criminalita' e delle misure varate dal governo in tema di sicurezza e contrasto della illegalita' e' programmato per giovedi' in Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia con il seguito dell'audizione del Ministro dell'Interno, Roberto Maroni. IMMIGRAZIONE: il Comitato di controllo su Schengen proseguira' domani l'indagine conoscitiva sulle politiche europee in materia di immigrazione con un'audizione di rappresentanti della Fondazione ''Iniziative e Studi sulla multietnicita'. DIRITTI UMANI: scaduto ieri pomeriggio il termine per la presentazione di emendamenti, la Commissione Giustizia riprendera' giovedi il testo base 1538 presentato da Gaetano Pecorella e la connessa pdl 1780 firmata da Di Pietro sulla revisione di sentenze di giudici italiani a seguito di pronunciamenti della Corte Europea dei diritti dell'uomo. L'apposito Comitato sui diritti umani della Esteri domani pomeriggio sviluppera' l'indagine conoscitiva condotta da tempo in merito ascoltando Osvaldo Alfonso Valdes, ex presidente del partito liberale democratico cubano.

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Cambogia/ leader Khmer rossi Duch ammette i suoi crimini (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 31 mar. (Apcom) - Kaing Guek Eav - il leader dei Khmer rossi meglio noto come Duch - ha ammesSo i suoi crimini e espresso "rincrescimento e pentimento di cuore" nella seconda giornata del processo a cui è sottoposto da parte di un tribunale delle Nazioni Unite. Duch è accusato di tortura, crimini contro l'umanità e omicidio premeditato per il suo ruolo nel massacro di oltre 10000 persone da parte dei Khmer rossi. "Mi sia concesso chiedere scusa ai sopravvissuti e anche ai cari di tutti quanti furono brutalmente uccisi durante il regime" ha detto Duch rivolgendosi alla corte. Duch è il primo dirigente dei Khmer rossi a esere sottoposto a processo. L'imputato, è l'unico dei cinque ex-khmer rossi indagati dal Tribunale speciale cambogiano riconosciuto dall'Onu ad aver ammesso le proprie responsabilità, pur sostenendo di eseguito gli ordini. Nel liceo Tuol Sleng della capitale, trasformato nella prigione S21, l'ex professore di matematica supervisionò e partecipò alle torture inflitte ad almeno 12.380 persone, tra uomini donne ma anche bambini (questo il numero dei nomi schedati dai torturatori, ma si sospetta che le vittime siano state 16.000) inviati al centro con l'accusa di essere spie degli americani, dei sovietici o dei vietnamiti. Si ritiene che nel paese ci fossero altri 189 centri come l'S21. Tra il pubblico dell'udienza aperta ieri c'erano anche gli unici tre ancora in vita dei nove sopravvissuti al campo di tortura. L'avvocato di 'Duch' aveva anticipato nelle udienza preliminari che il suo assistito avrebbe chiesto perdono per quello che ha fatto. Arrestato nel 1999 dopo essere stato individuato da un giornalista, Kaing Guek Eav, 66 anni, non era uno dei vertici del regime ma finora è l'unico khmer rosso a comparire davanti alla giustizia. Il tribunale ha incriminato altre quattro persone, tra cui Nuon Chea, ideologo e braccio destro del dittatore Pol Pot che, oggi ultraottantenne, ha più volte respinto l'accusa di genocidio. Tra il 1975 e il 1979, oltre un milione e 700mila persone in Cambogia morirono perché passati per le armi o di fame e sfinimento nei campi di lavoro, nel progetto ultramaoista del regime khmer di rifondare la nazione. L'occupazione vietnamita pose fine al regime, che proseguì in forma di guerriglia fino al morte di Pol Pol, nel 1998.

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Immigrati, 500 dispersi nel Mediterraneo: "No all'indifferenza" Dolore e sconcerto per la tragedia al largo delle coste libiche. Padre Giovanni La Manna (Centro Astalli): "È indisp (sezione: Diritti umani)

( da "Dire" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Immigrati, 500 dispersi nel Mediterraneo: "No all'indifferenza" ROMA - Il Centro Astalli esprime dolore e sconcerto per quanto sta accadendo in queste ore a largo della Libia. "Oltre 500 dispersi in mare- si legge in una nota- e' l'ennesima tragedia che si consuma ai danni di chi, in cerca di una vita libera e dignitosa, e' costretto ad affidarsi a trafficanti senza scrupoli per raggiungere l'Europa. Non si puo' piu' rimanere indifferenti a cosa sta accadendo in molto paesi africani, dove migliaia di persone non riescono a sopravvivere a causa della mancanza dei piu' elementari diritti umani. C'e' un'umanita' che chiede all'Europa aiuto e protezione da guerre e sanguinose dittature alla quale non si puo' restare indifferenti. È indispensabile creare un canale umanitario, sicuro e fuori dai traffici clandestini che permetta di esercitare il diritto d'asilo". "Ancora una volta - prosegue il Centro Astalli- le politiche cosiddette di sicurezza messe in atto da molti governi europei tra cui quello italiano risultano inefficaci nel gestire un fenomeno inarrestabile come quello delle migrazioni forzate". "Anche negli accordi con la Libia- sostiene padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli- il governo italiano non dovrebbe negoziare in alcun modo il rispetto dei diritti umani e la garanzia della possibilita' di accesso all'Europa a chi si mette in viaggio in cerca di protezione". Sconcerto viene espresso anche dall'agenzia Habeshia, impegnata nella cooperazione allo sviluppo. "Perche' non e' stato possibile evitare simili tragedie? Cosa fa l'Agenzia Frontex se non puo' prevenire queste tragedie? Il suo compito e' solo quello di impedire che gli immigrati arrivino vivi nel continente europeo? Non potrebbe fare prevenzione salvando vite umane dalla morte per annegamento nel mediterraneo, che gia' da tempo e' diventato la tomba dei disperati? L'Europa non si vergogna di fronte a simili tragedie della sua politica difensiva a danno delle vite umane che muoiono ai suoi confini. Di fronte alla disperazione, persecuzioni, miserie che spingono migliaia di immigrati verso l'Europa, non c'e' nessun accordo che tenga. L'Europa deve avviare una seria politica di programmazione di reinsediamento dei richiedenti asilo politico e rifugiati, apolidi, profughi. Non serve alzare barricate di navi, militari o accordi bilaterali che non prevedono la salva guardia della dignita' e vita umana". 31 marzo 2009

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"Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia": è questo i titolo d... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 31 Marzo 2009, "Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla frontiera di Venezia": è questo i titolo del dibattito, promosso dal Centro Pace del Comune di Venezia e dalla rete di associazioni "Tuttiidirittiumanipertutti", che si terrà oggi alle 17.30 al Centro culturale di Santa Maria delle Grazie in via Poerio. Interverranno il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, gli assessori comunali alle Politiche giovanili e alla Pace, Luana Zanella e alle Politiche sociali e Rapporti con il volontariato, Sandro Simionato, Giusy d'Alconzo di Amnesty International, Panagiotis Kanellakis e Mariani Papanikolaou dell'associazione Kinisi Patrasso, Gino Strada fondatore di Emergency, Fulvio Vassallo Paleologo dell'Università di Palermo, gli avvocati Luca Mandro e Alessandra Ballerini. L'incontro sarà moderato da Alessandra Sciurba, di Razzismo Stop Melting Pot Europa. La rete "Tuttiidirittiumanipertutti" è attiva dal 2008 con l'obiettivo di promuovere in città un ampio confronto sui temi dell'accoglienza, dell'integrazione, del dialogo e dell'affermazione dei diritti umani. In questi mesi, in particolare, si sta interrogando sul rispetto dei diritti delle popolazioni migranti che giungono al Porto di Venezia. L'ultimo dramma della disperazione risale appena alla scorsa settimana, quando allo scalo commerciale di Marghera un afghano di trent'anni è stato ritrovato cadavere, schiacciato dalle bobine di carta da macero all'intero del container dove si era nascosto, sul traghetto salpato da Corinto. L'appuntamento di oggi si prefigge lo scopo di ripercorrere virtualmente il viaggio di queste persone, un percorso lineare che ha inizio negli scenari di guerra dai quali esse fuggono, passa attraverso la Grecia, transito obbligato e porta d'ingresso in Europa, e giunge fino all'Italia, nei porti di Bari, di Ancona, e di Venezia. Nel corso dell'incontro sarà proiettato un estratto del video girato a Patrasso dalla delegazione della Rete.

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IMMIGRATI/ DI GIOVAN PAOLO: CEI PARLA MA GOVERNO NON SENTE (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Immigrati/ Di Giovan Paolo: Cei parla ma Governo non sente di Apcom Politica esecutivo è fallita -->Roma, 31 mar. (Apcom) - "Il governo prenda atto che la sua politica sull'immigrazione è fallita. Anche stavolta la Cei ha parlato ma al Governo non sentono. Intanto vite, famiglie, sogni vanno in fumo e si muore nei nostri mari, cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo - Chi può dimostrare con documentazione ufficiale la propria identità e ha intenzione di cercare un lavoro ed integrarsi nel nostro Paese può ricevere, pagando certamente meno di quanto dovrà offrire agli scafisti, un alloggio ufficiale, un passaggio nave ufficiale, la ricezione ufficiale in una capitaneria di porto o comando di polizia, la tessera sanitaria - conclude Di Giovan Paolo - Propongo che questi servizi siano a pagamento ma offerti dal nostro Stato alla fonte, cioè nei Paesi di partenza, previo accordo diplomatico".

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"La Scuola adotta i diritti umani" alla Pascoli (sezione: Diritti umani)

( da "Caserta News" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 31 Marzo 2009 "La Scuola adotta i diritti umani" alla Pascoli SCUOLA | Casagiove In occasione della giornata nazionale della Legalità e delle Pari opportunità, la scuola Secondaria di I grado "G. Pascoli" di Casagiove, retta dalla Dirigente scolastica dott.ssa Rosa Maria Clemente, ha organizzato una significativa manifestazione dal titolo: "La Scuola adotta i Diritti Umani". L'evento, patrocinato dall'Amministrazione comunale di Casagiove, si è tenuto lunedì 30 marzo nel Cineclub Vittoria ed ha visto impegnate tutte le classi della media. Si é aperto con i saluti delle principali autorità: della dirigente scolastica Clemente, del presidente del Consiglio d'istituto dott. Stefano Pontillo e dell'assessore alla cultura Raffaele Di Pippo, che ha portato anche i saluti del sindaco Vincenzo Melone, assente per impegni di lavoro Ogni classe ha affrontato diversi aspetti collegati ai i diritti umani, alle pari opportunità, alla Pace e alla memoria, frutto dei lavori e delle riflessioni svolte nei percorsi di educazione e formazione scolastica sui Diritti inviolabili dell'Uomo e del cittadino. In Italia, in Europa e nel mondo: "Tutti i Diritti sono per tutti gli uomini". La Dirigente scolastica Rosa Maria Clemente, é fortemente impegnata da anni sulle importantissime tematiche ambientali, della legalità, dei Diritti umani e della Pace. Il risultato ottenuto dalla manifestazione é stato più che eccellente. Grande partecipazione da parte dell'intero corpo docente e degli alunni tutti dell'intera scuola. In particolare é da evidenziare il lavoro svolto dalle referenti del progetto legalità: prof.ssa Rosanna Menditto e prof.ssa Savina Gravante, coordinatrici dell'intera manifestazione. Il primo argomento trattato é stato: "La Storia insegna il valore della Libertà" , Il valore dell'Identità nazionale dal Risorgimento alla Costituzione Repubblicana, con la performance delle classi III F e III H, la rappresentazione teatrale della classe III F e "Voci dal nostro passato " delle Classi III F e III H. Il secondo argomento è stato a cura delle classi I - II - IIIB: Diritto alla Dignità, "Il forestiero ( immigrato, clandestino) dimorante fra noi voi lo tratterete come colui che é nato fra voi ". E' seguito: Diritto alla PACE, Presentazione video sulla Pace e canzone "Girotondo" di De Andrè e poesia sul bambino soldato, a cura delle classi I e III I. A seguire l'Intervento d'impegno per la Pace e i Diritti umani, a cura dell'ospite testimonial della giornata: l' Ambasciatrice e cantautrice internazionale della Pace Agnese Ginocchio, con la presentazione del video-canzone dal titolo: "Tutti i Diritti Umani di e per tutti gli uomini". Agnese Ginocchio inoltre ha espresso parole di compiacimento alla Dirigente scolastica Clemente e alle docenti Menditto e Gravante per l'eccellente lavoro svolto sulla Pace, Legalità e sui Diritti Umani presentato dagli studenti della scuola Pascoli. A seguire il quarto argomento trattato: Diritto alla salute e all'Istruzione, "Il trenino dei diritti: salute e istruzione" a cura delle classi I C- I E-II C e III E. Quarto argomento trattato: Diritto ad essere difesi da prepotenze e soprusi, "l'amicizia é il sentimento più necessario per vivere. Intervista ad una camorrista, a cura delle classi I e III G. Quinto tema: Diritto alle Pari Opportunità. Gli alunni delle Classi I - II e III L hanno presentato il video: Donna e Costituzione. A seguire: "Breve storia dell'emancipazione femminile in Italia", a cura degli alunni delle Classi I- II e III A. Sesto argomento trattato: "Diritto alla Libera Espressione", canzone "Pensa" a cura della Classe II E. Settima tematica: "Diritto al Lavoro", "Dammece da fa, jamme tutt'a faticà", una rappresentazione teatrale a cura delle classi I e II H. Ottavo argomento trattato: "Libertà di Movimento", "Vivere insieme é un'opportunità" a cura delle classi I -II e III D. Nono argomento trattato: "Libertà di religione", "La preghiera di tutti", recita a quattro voci con sottofondo musicale a cura delle Classsi I e II F. Con la partecipazione del Coro della scuola 'G. Verdi' e 'G. Mameli' che hanno eseguito: "Nabucco " e "Fratelli d'Italia".

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L'ANPI SOLIDALE CON MILANO MEDAGLIA D'ORO DELLA RESISTENZA (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L’ANPI SOLIDALE CON MILANO MEDAGLIA D’ORO DELLA RESISTENZA di ANPI La Segreteria Nazionale dell’ANPI denuncia come provocatorio, vergognoso e inaccettabile il raduno internazionale nazifascista promosso da “Forza Nuova” a Milano per il 5 aprile. Esso costituisce una intollerabile offesa alla Città di Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione che sarà celebrata ancora una volta il 25 aprile, e che pose fine alla dittatura fascista ed alla occupazione straniera nazista, aprendo al Paese la stagione della libertà e della democrazia. La Segreteria Nazionale dell’ANPI chiede al governo ed al ministro degli Interni di vietare il raduno nazifascista in applicazione delle leggi dello Stato nel rispetto doveroso dei valori dell’antifascismo e dei principi e delle norme costituzionali di libertà, democrazia, diritti umani e serena convivenza civile, misconosciuti e contrastati da “Forza Nuova” con fomentazioni di odio, razzismo e violenza contro persone, simboli e luoghi della memoria della Resistenza. La Segreteria Nazionale dell’ANPI si rivolge a tutti i suoi Comitati provinciali e regionali, ai singoli cittadini, alle associazioni democratiche, alle forze politiche antifasciste, ai Sindacati e Istituzioni dello Stato affinché in ogni parte del Paese si susciti lo sdegno e la protesta contro il raduno nazifascista e con adeguate iniziative e manifestazioni popolari sia celebrato il 25 aprile a memoria di quanti, civili e militari, donne e uomini dettero la loro vita o combatterono per una Italia libera, democratica e repubblicana.

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Immigrati/ Di Giovan Paolo: Cei parla ma governo non sente (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 31 mar. (Apcom) - "Il governo prenda atto che la sua politica sull'immigrazione è fallita. Anche stavolta la Cei ha parlato ma al Governo non sentono". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della commissione Affari Europei. "Intanto vite, famiglie, sogni - dice in una nota - vanno in fumo e si muore nei nostri mari, cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo -. Chi può dimostrare con documentazione ufficiale la propria identità e ha intenzione di cercare un lavoro ed integrarsi nel nostro Paese può ricevere, pagando certamente meno di quanto dovrà offrire agli scafisti, un alloggio ufficiale, un passaggio nave ufficiale, la ricezione ufficiale in una capitaneria di porto o comando di polizia, la tessera sanitaria. Propongo - conclude - che questi servizi siano a pagamento ma offerti dal nostro Stato alla fonte, cioè nei Paesi di partenza, previo accordo diplomatico".

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Immigrati/ Di Giovan Paolo: Cei parla ma Governo non sente. (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 31 mar. (Apcom) - "Il governo prenda atto che la sua politica sull'immigrazione è fallita. Anche stavolta la Cei ha parlato ma al Governo non sentono. Intanto vite, famiglie, sogni vanno in fumo e si muore nei nostri mari, cercando di sfuggire ad un destino di fame, stenti e molte volte di tortura nel Paese dove si è nati. Avremmo poi molto da dire sull'uso dei Cie, il cui ruolo è stato del tutto snaturato". Lo afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. "Serve offrire l'ingresso legale e controllato da parte del nostro Paese, attraverso le nostre ambasciate - continua Di Giovan Paolo - Chi può dimostrare con documentazione ufficiale la propria identità e ha intenzione di cercare un lavoro ed integrarsi nel nostro Paese può ricevere, pagando certamente meno di quanto dovrà offrire agli scafisti, un alloggio ufficiale, un passaggio nave ufficiale, la ricezione ufficiale in una capitaneria di porto o comando di polizia, la tessera sanitaria - conclude Di Giovan Paolo - Propongo che questi servizi siano a pagamento ma offerti dal nostro Stato alla fonte, cioè nei Paesi di partenza, previo accordo diplomatico".

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Onu: "Legge afghana autorizza lo stupro delle mogli ". Frattini: "Va bloccata" (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma | 31 marzo 2009 Onu: "Legge afghana autorizza lo stupro delle mogli ". Frattini: "Va bloccata" Hamid Karzai Una legge che secondo un'agenzia dell'Onu legalizza lo stupro all'interno del matrimonio e vieta alle donne di uscire di casa senza il permesso del marito è stata firmata questo mese dal presidente Hamid Karzai, accusato da alcuni - scrivono oggi il Guardian e l'Independent online - di cercare di incassare consensi tra la comunità sciita in vista delle prossime elezioni presidenziali di agosto. La legge, che regola il diritto di famiglia per la comunità sciita, "è peggiore rispetto a quelle dei taleban", ha tuonato Humaira Namati, membro del Parlamento afghano. Il documento non è stato ancora pubblicato - scrive il giornale inglese - ma, secondo il fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne, contiene articoli che legalizzano di fatto lo stupro del marito nei confronti della moglie in quanto vieta a quest'ultima di rifiutarsi di avere rapporti sessuali con lui. Inoltre vieta alle donne di uscire di casa, sia per cercare lavoro che per andare dal medico, senza il permesso del coniuge. La Costituzione afghana - sottolinea il Guardian - consente agli sciiti, che rappresentano circa il 10% della popolazione, di avere un diritto di famiglia separato, basato sulla loro giurisprudenza tradizionale. a sia la Costituzione che diversi trattati internazionali firmati dall'Afghanistan garantiscono pari diritti alle donne. Il Fondo dell'Onu per le Donne ha lanciato l'allarme perché questa legge, fortemente discriminante nei confronti delle donne, garantisce inoltre la custodia dei figli esclusivamente ai padre e ai nonni. Shinkai Zahine Karokhail, cosi' come altre deputate afghane, hanno lamentato che la legge sia passata con una insolita rapidita' e scarso dibattito. Anche se il ministro della Giustizia ha confermato che il provvedimento è stato firmato da Karzai questo mese, c'è confusione sul contenuto completo della documento, ottenuto dagli attivisti per i diritti umani solo con grandi difficoltà. Clinton: preoccupazione per i diritti delle donne I diritti delle donne in Afghanistan sono un motivo di "assoluta preoccupazione" per gli Usa. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, in un incontro stampa all'Aja. "Non si può sviluppare un paese se meta' della sua popolazione viene oppresso", ha detto la Clinton. Frattini: Kabul smentisca Il governo afgano deve "smentire o chiarire" la questione della legge sulle donne che, secondo fonti di stampa britanniche, sarebbe stata recentemente firmata dal presidente Hamid Karzai. E' quanto ha osservato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, rispondendo alle domande dei giornalisti oggi all'Aja, dove si è svolta la conferenza internazionale sull'Afghanistan. Si tratta di una legge, ha osservato Frattini, che, se confermata, "mortifica il ruolo delle donne nella società". Quindi, quella legge deve "essere modificata o smentita" dalle autorita' afgane, ha detto ancora il titolare della Farnesina, sottolineando che "quando si parla di onorevole riconciliazione" ci sono comunque "limiti" che non possono essere superati. Non possono, cioè, essere messi in discussione i principi della Costituzione afgana. "Non vogliamo certo tornare indietro" ha detto Frattini.

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Rapporto Ue: allarme omofobia. Discriminazioni e attacchi (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma | 31 marzo 2009 Rapporto Ue: allarme omofobia. Discriminazioni e attacchi Gay pride a Roma Gay, bisessuali e transessuali sono vittime di discriminazione, se non di molestie, soprusi o veri e propri attacchi in Europa. E' il quadro allarmato tracciato in un rapporto sull'omofobia e sulla discriminazione sulla base degli orientamenti sessuali dall'Agenzia europea per i diritti umani, che lancia un appello ai responsabili politici dell'Ue affinchè migliorino la legislazione sull'uguaglianza. "L'attuale situazione in Europa rappresenta un problema", afferma il rapporto, che mette in risalto come omosessuali e transgender siano oggetto di commenti umilianti, insultanti e atteggiamenti che possono arrivare agli attacchi fisici. Il sondaggio condotto da Eurobarometro nel luglio 2008 indica che più della metà dei cittadini Ue ritiene che la discriminazione sulla base degli orientamenti sessuali sia molto diffusa. Il rapporto indica che gay, bisessuali e transgender nella vita di tutti i giorni sono oggetto di pregiudizio e di discriminazioni che colpiscono tutti gli ambiti sociali, dal posto di lavoro, alla scuola alla sanità. Secondo l'Eurobarometro, i cittadini europei si sentono generalmente a loro agio all'idea di avere come vicino un gay, ma le posizioni si irrigidiscono alla domanda se possa adottare un bambino. In genere l'Italia si colloca al di sotto della media Ue Il 42% degli europei è per il matrimonio gay, mentre lo sono il 31% degli italiani. La media europea scende al 31% per quanto riguarda la possibilità di adottare bambini, percentuale che in Italia cala al 24%. Il rapporto presentato oggi segnala inoltre come atteggiamenti e legislazioni varino da un Paese all'altro e come questo si rifletta anche sulla grado di accettazione di manifestazioni come il gay pride. In cinque Paesi, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Polonia e Romani, si sono verificati attacchi in contromanifestazioni. In questi, più altri cinque Paesi, Repubblica Ceca, Cipro, Ungheria, Italia e Malta "appelli a migliorare i diritti di omosessuali e transegender sono stati accolti da risposte negative da alcuni politici e da rappresentanti di istituzioni o di gruppi religiosi". Atteggiamento diverso c'è nei Paesi in cui invece, indica il rapporto, i gay pride si sono tenuti con la partecipazione di ministri e di partiti politici, come nel caso di Olanda, Austria, Svezia e Spagna. Il direttore dell'agenzia Morten Kjaerum ha sottolineato come in molti paesi Ue questi attacchi non vengono nemmeno denunciati e ha sollecitato un miglioramento del sistema di denunce. Secondo Giusto Catania, eurodeputato del Prc, la relazione sottolinea "l'effetto discriminatorio che hanno le dichiarazioni omofobiche di leader politici e religiosi" e critica esplicitamente "le scelte del governo che ha ostacolato lo svolgimento del gay pride".

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Sequestro di merce contraffatta a Verona (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sequestro di merce contraffatta a Verona (31/3/2009 17:59) | (Sesto Potere) - Verona - 31 marzo 2009 - I funzionari del Servizio Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Verona hanno sequestrato circa 6.000 teli mare contraffatti, riportanti immagini riconducibili ad alcuni modelli registrati. La violazione dei diritti di proprietà intellettuale è stata confermata, attraverso specifiche perizie tecniche, da parte delle società legittime titolari dei marchi e dei disegni industriali. La società importatrice è stata denunciata alla competente Autorità Giudiziaria.

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Il "mea culpa" di Duch (sezione: Diritti umani)

( da "AprileOnline.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il "mea culpa" di Duch ***, 31 marzo 2009, 16:16 Cambogia L'aguzzino khmer rosso guidò il campo di detenzione S-21 dove vennero massacrati 15 mila prigionieri. Oggi, sotto processo, ammette le sue responsabilità e chiede perdono Le parole che la Cambogia aspettava da trent'anni sono arrivate oggi, per bocca dell'aguzzino che comandava il luogo simbolo del genocidio. "Riconosco di essere responsabile per tutto quanto avvenuto a Tuol Sleng, per le torture e le esecuzioni; vorrei esprimere il mio pentimento e il mio sincero dispiacere per le perdite e tutti i crimini commessi sotto i Khmer rossi", ha detto Kaing Guek Eav, il "compagno Duch" che gestiva il centro di detenzione S-21, dove oltre 15 mila prigionieri furono torturati e uccisi. Duch, 66 anni, ha parlato brevemente nel secondo giorno del processo che lo vede accusato di crimini di guerra e contro l'umanità, tortura e omicidio premeditato. Oltre alla piena assunzione di responsabilità, ha colto l'occasione per scusarsi: "Non vi chiedo di perdonarmi ora ma spero che lo farete in seguito", ha detto rivolgendosi ai familiari delle vittime presenti in aula. Successivamente, illustrando un diagramma della struttura di comando da lui disegnato, l'ex insegnante di matematica ha aggiunto di aver solo eseguito gli ordini, senza altra scelta: "Ero io stesso, con la mia famiglia, in una situazione di vita o di morte", ha affermato. Il suo avvocato Kar Savuth lo ha poi definito un "capro espiatorio". A livello processuale, la confessione non cambia di molto la situazione. Il patteggiamento non è previsto dal tribunale misto, istituito dal governo cambogiano e dall'Onu, il cui obiettivo primario è di fare luce su quanto successo tra il 17 aprile 1975 e il 7 gennaio 1979, periodo nel quale morirono 1,7 milioni di cambogiani. Ma la collaborazione di Duch sarà utile nel processo contro gli altri quattro ex Khmer rossi in carcere: il "fratello numero due" e ideologo del regime Neon Chea, il capo di Stato Khieu Samphan, il ministro degli esteri Ieng Sary e la moglie Ieng Thirith. Al contrario di Duch, nessuno ha finora ammesso la propria responsabilità. Prima dell'intervento dell'imputato, l'accusa aveva terminato di esporre le prove a suo sostegno, documentando gli orrori di Tuol Sleng: elettroshock, soffocamenti, dissanguamento dei prigionieri fino alla morte. "Ogni detenuto portato al carcere S-21 era destinato all'esecuzione - ha affermato la co-procuratrice Chea Leang -. Giustizia sarà fatta. Lo esige la storia". Ma su questo punto vari osservatori esprimono dubbi: il governo cambogiano - in un Paese con una comprovata commistione tra politica e giustizia - conta al suo interno diversi esponenti con un passato nei Khmer rossi, e diversi scheletri nell'armadio. Proprio oggi il primo ministro Hun Sen - lui stesso un ex comandante dei guerriglieri di Pol Pot - ha evocato il rischio di un conflitto civile in caso di allargamento del processo ad altri esponenti del regime."Preferisco veder fallire questo tribunale, piuttosto che far tornare la guerra nel mio Paese", ha dichiarato. Difficilmente tali parole fugheranno i timori sull'imparzialità del tribunale, investito anche da accuse di corruzione e nepotismo. Già lo scorso dicembre, il tentativo del procuratore canadese Robert Petit di coinvolgere nel processo altri sei ex Khmer rossi fu bloccato da Chea, la sua collega cambogiana. Che a sua volta è nipote dell'attuale vice premier.

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Le donne di Bush e quelle di Obama (sezione: Diritti umani)

( da "AprileOnline.info" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Le donne di Bush e quelle di Obama Stefano Rizzo, 31 marzo 2009, 14:44 Politica e colore Non vogliamo fare dello psicologismo di seconda mano, ma ci sembra che per comprendere le azioni di un uomo politico, il suo stile di governo, è utile vedere di quali donne si circonda. Per l'inverso non sappiamo, ma per un uomo le sue predilezioni riguardo all'altro sesso sono spesso illuminanti George W. Bush amava circondarsi di due tipi di donne assai diversi tra loro: il tipo materno e protettivo, di mezza età o sue coetanee, di prestanza fisica modesta, che lo rassicurasse e confortasse nei momenti di difficoltà; e il tipo aggressivo, giovane, appariscente, ferocemente devoto al partito repubblicano e a lui personalmente. Alla prima categoria appartengono (oltre alla principale scelta in materia femminile - la moglie Laura) Harriett Miers, dapprima consigliera giuridica e poi politica alla Casa bianca, e Karen Hughes, ambasciatrice itinerante per la comunicazione, vecchia amica di famiglia fin da quando George era governatore del Texas. Alla seconda categoria appartiene uno stuolo di giovani avvocatesse e militanti di partito, tutte con i capelli lunghi, alte e magre, rampanti, di un eleganza appariscente e convenzionale Tailleur attillato, trucco perfetto, tacchi a spillo), come (per limitarci alle strette collaboratrici alla Casa bianca) Frances Townsend, Meghan O'Sulllivan e soprattutto Dana Perino, ultima portavoce del presidente. Nel mezzo la figura emblematica di Condoleezza Rice, che compendia entrambi i modelli femminili e li supera tutti di una testa. In entrambi i casi si è trattato di donne più o meno capaci e più o meno intelligenti a seconda dei casi, ma accomunate da una caratteristica: dare sempre ragione al capo, non contraddirlo mai, fare in modo che pensasse che le decisioni che prendeva erano le sue, nascevano dal suo intuito e dalla sua superiore visione delle cose. E' così che Bush ha finito per concepire se stesso come il grande "decisore", che vede giusto e più lontano degli altri: una caratteristica che accomuna i dittatori e i politici mediocri e li porta in genere al disastro, come in effetti è avvenuto. Un altro modo di dire la stessa cosa è che Bush si sente minacciato dalle donne, dalle donne e dagli uomini per la verità (molte di queste considerazioni valgono anche per le sue scelte maschili). E' una personalità insicura dominata da un padre autoritario, come sappiamo anche dal recente film su di lui di Oliver Stone, "W". Ma il fatto è che con le donne non funzionano i consueti strumenti di potere che valgono i genere con i maschi: è più difficile dominarle, ed è per questo che Bush ha sempre scelto quelle più rassicuranti, se non proprio sottomesse. Nel caso di Obama le cose stanno precisamente all'opposto. A partire dalla moglie, Michelle, che è una donna forte e autonoma (in famiglia viene chiamata "The Boss", il capo) e, a quanto si capisce, non gli dà sempre ragione. Quando si sono conosciuti era lei la più importante, anzi era il suo capo nello studio legale dove hanno lavorato. Si intuisce anche che è proprio per questa caratteristica psicologica - oltre che per la particolare avvenenza fisica - che Obama l'ha scelta (e probabilmente per gli stessi motivi lei ha scelto lui). Le altre figure femminili di cui si è circondato da quando è presidente - collaboratrici alla Casa bianca o ministre - seguono tutte questo modello. Sono donne molto autonome, spesso con una lunga carriera professionale e politica alle spalle, con capacità personali indiscutibili e opinioni a volte divergenti dalle sue. In alcuni casi sono amiche di vecchia data (come la consigliera politica Valerie Jarrett), in altri casi sono state determinanti alleate (come il ministro dell'interno Janet Napolitano), o al contrario strenue avversarie (come Hillary Clinton), o ancora soltanto conoscenti stimate per il loro impegno politico e civile e per le capacità professionali (come Dawn Johnsen, di cui parleremo tra poco, o Kathleen Sebelius, la ministra della salute, Lisa Jackson direttrice dell'agenzia per l'ambiente, Hilda Solis segretario del lavoro, e tante altre). Giovani o anziane, eleganti o trascurate (ma se eleganti di un'eleganza poco appariscente), democratiche, indipendenti e perfino repubblicane, questo le accomuna: non sono delle "yes-women", ma donne politiche, giuriste o professioniste che pensano con la loro testa e che sono animate da forti convincimenti personali. Questo è sicuramente il caso dell'ultima nomina fatta da Obama, quella di Dawn Johnsen a capo dell'Office of Legal Counsel, un ufficio importantissimo della Casa bianca a cavallo tra l'avvocatura dello stato, il consiglio di stato e l'ufficio legislativo. Si ricorderà che è dall'Office of Legal Counsel che dopo l'11 settembre sono partiti i "memo", i pareri legali che hanno costituito l'ossatura giuridica della guerra al terrorismo. E' lì che Alberto Gonzales (poi ministro della giustizia) e John Yoo (adesso professore a Berkely) hanno cucinato il Patriot Act, hanno autorizzato la tortura e la creazione di carceri segrete, hanno giudicato "obsolete" le convenzioni di Ginevra, hanno permesso le intercettazioni abusive, hanno ampliato i poteri del presidente fino a farne una sorta di dittatore latinoamericano. Fin dai primi giorni della sua presidenza Barack Obama ha ripudiato tutte queste dottrine (o pseudo dottrine) giuridiche. Di formazione Obama è un costituzionalista e presumibilmente sa di cosa parlava quando ha dichiarato che "gli Stati Uniti non torturano" e ha annunciato la chiusura del carcere di Guantanamo. I movimenti per i diritti civili si sono sentiti rassicurati, anche se non del tutto soddisfatti per i tempi - giudicati troppo lunghi - della chiusura di Guantanamo. Molti hanno anche criticato la decisione (almeno fin qui) di non processare i responsabili degli abusi, a partire dal presidente e dai capi del suo ufficio legale. Con la nomina del nuovo capo dell'Office of Legal Counsel Obama dimostra però di essere intenzionato a proseguire sulla strada del ripristino della legalità. Dawn Johnsen corrisponde in pieno al profilo femminile preferito da Obama. E' una signora di mezza età, che sfoggia con noncuranza i suoi capelli brizzolati. Ma non è per questo che è stata nominata, bensì perché è una stimata ed esperta giurista (ha già lavorato nell'Office of Legal Counsel sotto Bill Clinton); è un avvocato dei diritti civili e in passato si è espressa con fermezza contro gli abusi della presidenza Bush e per un ritorno al rispetto della costituzione. Pur non essendo una femminista impegnata ha difeso le organizzazioni femminili nelle cause per rivendicare il diritto di aborto. E' anche per questo, oltre che per tutto il resto, che i repubblicani le hanno dichiarato guerra e minacciano l'ostruzionismo per impedire la sua conferma da parte del senato. Ma anche Johnsen è una donna forte, una "boss" che sa il fatto suo, e non dubitiamo che ce la farà.

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Europee/ Giulietto Chiesa corre in Lettonia per minoranza (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Bruxelles, 31 mar. (Apcom) - Alle prossime elezioni europee di giugno Giulietto Chiesa si candiderà in Lettonia tra le fila del partito 'Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa", occupandosi dei 'non cittadini' lettoni, ovvero quei russi che trovandosi nel Paese baltico al momento della caduta dell'Urss, hanno perso la loro cittadinanza sovietica senza mai ottenerne una nuova dalle autorità di Riga. Il problema, spiega Chiesa, "avvelena e incancrenisce i rapporti tra i paesi del Baltico e la Russia e, quindi, i rapporti tra Russia ed Europa". L'eurodeputato del Pse conclude: "Ritengo che la mia presenza in quella campagna elettorale possa aiutare a costruire nuovi ponti di cooperazione e di buon vicinato tra Europa e Russia". Per quanto riguarda l'Italia, Chiesa chiarisce che la decisione di candidarsi in Lettonia "non comporta una riduzione del mio impegno politico sulla scena nazionale. Semplicemente non esistono in questa fase le condizioni per una mia presenza nelle istituzioni rappresentative del mio stesso paese. Ma io resto dell'idea - prosegue - che non ci si debba arrendere di fronte allo strapotere delle destre e alla insulsa politica rinunciataria delle sinistre".

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India/ Dalai Lama: i giornalisti devono poter andare in (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Nuova Delhi, 31 mar. (Apcom) - Era il 30 marzo del 1959 quando l'allora ventiquattrenne Dalai Lama attraversò in incognito il confine con l'India dopo un viaggio di 13 giorni attraverso i picchi dell'Himalaya. La notizia del suo arrivo si seppe solo il giorno dopo quando fu accolto dal primo ministro Jawaharlal Nehru e da altri leader della resistenza indiana. Dopo 50 anni da rifugiato nella patria del buddismo, il leader tibetano é ancora il nemico numero uno della Cina e il suo movimento non violento per i diritti di 6 milioni di tibetani é ancora una delle spine del fianco del governo di Pechino. Definendosi "figlio dell'India" per i profondi legami spirituali e religiosi e presentatosi alla stampa con il "tikka" sulla fronte che per gli induisti rappresenta il "terzo occhio" della conoscenza, il Dalai Lama ha fatto il punto oggi a Nuova Delhi sul suo mezzo secolo di esilio forzato e sui rapporti con la Cina soprattutto dopo il rifiuto del visto di ingresso da parte del Sudafrica e il recente attacco dei pirati informatici cinesi. "Mi dispiace di non aver potuto incontrare i miei vecchi amici Mandela e l'arcivescovo Tutu - ha detto - ma il rifiuto del visto ha sollevato un tale clamore nel mondo che mi trovo ora a dover ringraziare sinceramente i cinesi per tanta pubblicitá". La prevista conferenza dei premi Nobel in Sudafrica per la pace è infatti stata sospesa. Facendo poi un excursus storico degli otto round di negoziati con le autoritá cinesi finora infruttuosi, ha detto che la questione "non é il diritto al mio ritorno in Tibet", quanto "i diritti di 6 milioni di tibetani". "Se noi siamo rifugiati qui in India - ha aggiunto - non è perché siamo fuggiti ad un disastro naturale o a una guerra civile, ma per la situazione disperata del rispetto dei diritti umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi) che in realtà segna l'inizio della repressione della rivolta di Lhasa, ma che Pechino celebra come il rovesciamento dell'ordine feudale tibetano. "Se veramente la situazione è rosea come i cinesi la dipingono - ha detto - allora non vedo il bisogno di chiudere il Tibet agli osservatori stranieri e di schierare l'esercito e i carri armati in ogni angolo". Rivolgendosi ai giornalisti, il Dalai Lama, ha fatto appello al governo cinese perché permetta i giornalisti e ai turisti stranieri di visitare il Tibet. "Andate a vedere se veramente i tibetani sono contenti come i cinesi vogliono far intendere. Se è davvero così, se è vero che sono felici della loro condizione, allora noi rinunciamo alla nostra battaglia". Il settantatreenne leader spirituale è anche intervenuto a proposito della crisi economica mondiale, un tema che sarà al centro della riunione del G20 a Londra . "Sono ignorante in materia economica - ha ammesso - ma penso che le forze di mercato non piovano da cielo, ma sono frutto di azioni umane e non si possono quindi invocare come cause della crisi. E' una contraddizione". La vera causa invece "è la mancanza di principi, l'ipocrisia e la disonestà". Rispondendo invece ad una domanda se non avesse rimpianti in questi 50 anni di esilio, il Dalai Lama ha detto che "da quando ho 16 anni le decisioni che ho preso si sono rivelate corrette" e ha citato il suo approccio moderato della "via di mezzo" sull'autonomia per il Tibet, che era stato messo in discussione un anno fa, ma che la comunità tibetana ha di nuovo confermato come strumento di rivendicazione politica.

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IMMIGRATI/ MARCENARO: GOVERNO RIFERISCA SU TRAGEDIA DI IERI (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Immigrati/ Marcenaro: Governo riferisca su tragedia di ieri di Apcom Il paese deve sentire la responsabilità di quanto accaduto -->Roma, 31 mar. (Apcom) - "Nella giornata di ieri e stanotte è accaduta una tragedia immensa della quale non siamo ancora in grado di misurare le dimensioni. Centinaia di persone migranti, si dice, sarebbero disperse nel Mediterraneo, davanti alle coste libiche. E' una questione della quale, io penso, il nostro Paese e noi dobbiamo sentire la responsabilità". Lo ha detto il senatore Pietro Marcenaro, presidente della commissione Diritti umani, intervenendo nell'aula di Palazzo Madama dove ha chiesto "al Presidente di invitare il governo a riferire al più presto nell'Aula del Senato su quanto è accaduto e di dar luogo a una discussione che veda il Senato italiano pronunciare una parola su queste tragedie dell'immigrazione".

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EUROPEE/ GIULIETTO CHIESA CORRE IN LETTONIA PER MINORANZA RUSSA (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Europee/ Giulietto Chiesa corre in Lettonia per minoranza russa di Apcom Vuole contribuire a costruire "ponti di cooperazione" Ue-Russia -->Bruxelles, 31 mar. (Apcom) - Alle prossime elezioni europee di giugno Giulietto Chiesa si candiderà in Lettonia tra le fila del partito 'Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita', schierato per la tutela della minoranza russa. Lo riferisce lo stesso eurodeputato in un comunicato e in una lettera pubblicata sul suo sito. Chiesa - arrivato a Strasburgo nel 2004 con la Lista Di Pietro-Occhetto - afferma di voler "portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa", occupandosi dei 'non cittadini' lettoni, ovvero quei russi che trovandosi nel Paese baltico al momento della caduta dell'Urss, hanno perso la loro cittadinanza sovietica senza mai ottenerne una nuova dalle autorità di Riga. Il problema, spiega Chiesa, "avvelena e incancrenisce i rapporti tra i paesi del Baltico e la Russia e, quindi, i rapporti tra Russia ed Europa". L'eurodeputato del Pse conclude: "Ritengo che la mia presenza in quella campagna elettorale possa aiutare a costruire nuovi ponti di cooperazione e di buon vicinato tra Europa e Russia". Per quanto riguarda l'Italia, Chiesa chiarisce che la decisione di candidarsi in Lettonia "non comporta una riduzione del mio impegno politico sulla scena nazionale. Semplicemente non esistono in questa fase le condizioni per una mia presenza nelle istituzioni rappresentative del mio stesso paese. Ma io resto dell'idea - prosegue - che non ci si debba arrendere di fronte allo strapotere delle destre e alla insulsa politica rinunciataria delle sinistre".

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INDIA/ DALAI LAMA: I GIORNALISTI DEVONO POTER ANDARE IN TIBET (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

India/ Dalai Lama: i giornalisti devono poter andare in Tibet di Apcom Il leader da 50 anni di esilio: "verificate la propaganda cinese" -->Nuova Delhi, 31 mar. (Apcom) - Era il 30 marzo del 1959 quando l'allora ventiquattrenne Dalai Lama attraversò in incognito il confine con l'India dopo un viaggio di 13 giorni attraverso i picchi dell'Himalaya. La notizia del suo arrivo si seppe solo il giorno dopo quando fu accolto dal primo ministro Jawaharlal Nehru e da altri leader della resistenza indiana. Dopo 50 anni da rifugiato nella patria del buddismo, il leader tibetano é ancora il nemico numero uno della Cina e il suo movimento non violento per i diritti di 6 milioni di tibetani é ancora una delle spine del fianco del governo di Pechino. Definendosi "figlio dell'India" per i profondi legami spirituali e religiosi e presentatosi alla stampa con il "tikka" sulla fronte che per gli induisti rappresenta il "terzo occhio" della conoscenza, il Dalai Lama ha fatto il punto oggi a Nuova Delhi sul suo mezzo secolo di esilio forzato e sui rapporti con la Cina soprattutto dopo il rifiuto del visto di ingresso da parte del Sudafrica e il recente attacco dei pirati informatici cinesi. "Mi dispiace di non aver potuto incontrare i miei vecchi amici Mandela e l'arcivescovo Tutu - ha detto - ma il rifiuto del visto ha sollevato un tale clamore nel mondo che mi trovo ora a dover ringraziare sinceramente i cinesi per tanta pubblicitá". La prevista conferenza dei premi Nobel in Sudafrica per la pace è infatti stata sospesa. Facendo poi un excursus storico degli otto round di negoziati con le autoritá cinesi finora infruttuosi, ha detto che la questione "non é il diritto al mio ritorno in Tibet", quanto "i diritti di 6 milioni di tibetani". "Se noi siamo rifugiati qui in India - ha aggiunto - non è perché siamo fuggiti ad un disastro naturale o a una guerra civile, ma per la situazione disperata del rispetto dei diritti umani in Tibet". Il leader spirituale, che si è recato in mattinata in un pellegrinaggio interreligioso in otto centri di culto nella capitale, ha poi attaccato Pechino per la sua propaganda "rosa" che distorce la realtà in Tibet, come nel caso della commemorazione del 28 marzo del "Serfs Emancipation Day" (il giorno della liberazione dei servi) che in realtà segna l'inizio della repressione della rivolta di Lhasa, ma che Pechino celebra come il rovesciamento dell'ordine feudale tibetano. "Se veramente la situazione è rosea come i cinesi la dipingono - ha detto - allora non vedo il bisogno di chiudere il Tibet agli osservatori stranieri e di schierare l'esercito e i carri armati in ogni angolo". Rivolgendosi ai giornalisti, il Dalai Lama, ha fatto appello al governo cinese perché permetta i giornalisti e ai turisti stranieri di visitare il Tibet. "Andate a vedere se veramente i tibetani sono contenti come i cinesi vogliono far intendere. Se è davvero così, se è vero che sono felici della loro condizione, allora noi rinunciamo alla nostra battaglia". Il settantatreenne leader spirituale è anche intervenuto a proposito della crisi economica mondiale, un tema che sarà al centro della riunione del G20 a Londra . "Sono ignorante in materia economica - ha ammesso - ma penso che le forze di mercato non piovano da cielo, ma sono frutto di azioni umane e non si possono quindi invocare come cause della crisi. E' una contraddizione". La vera causa invece "è la mancanza di principi, l'ipocrisia e la disonestà". Rispondendo invece ad una domanda se non avesse rimpianti in questi 50 anni di esilio, il Dalai Lama ha detto che "da quando ho 16 anni le decisioni che ho preso si sono rivelate corrette" e ha citato il suo approccio moderato della "via di mezzo" sull'autonomia per il Tibet, che era stato messo in discussione un anno fa, ma che la comunità tibetana ha di nuovo confermato come strumento di rivendicazione politica.

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DAI VESCOVI 300 MLN A FAMIGLIE POVERE BERLUSCA AL SUMMIT: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010 20 MLN DI POSTI DI LAVORO IN MENO LA CASSAZIONE: NIENTE IMMUNITÀ PER BOSSI CHIESA (sezione: Diritti umani)

( da "Dagospia.com" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

HomePage | Segnala articolo --> DAI VESCOVI 300 MLN A FAMIGLIE POVERE – BERLUSCA AL SUMMIT: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010 20 MLN DI POSTI DI LAVORO IN MENO – LA CASSAZIONE: NIENTE IMMUNITà PER BOSSI – CHIESA SI CANDIDA IN LETTONIA – PIERFURBY MANDA RIVERA A STRASBURGO… 1 - CEI GARANTE CON BANCHE PER 300 MILIONI A FAMIGLIE POVERE... (Apcom) - I vescovi italiani intervengono a favore di famiglie povere e in difficoltà per aiutarle a far fronte alla crisi economica. La Conferenza episcopale italiana lancia, infatti, una colletta nelle parrocchie di tutto il territorio nazionale per raccogliere 30 milioni di euro che fungeranno da fondo di garanzia per l'Associazione banche italiane. Angelo Bagnasco Quest'ultima si è impegnata con la Cei a stanziare 300 milioni di euro di prestito per le famiglie con almeno tre figli o "gravate da malattia o disabilità" che "abbiano perso ogni forma di reddito". Lo ha annunciato il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, in una conferenza stampa che conclude i lavori del consiglio permanente dei vescovi italiani (23-26 marzo). Il prestito varrà un anno e sarà rinnovabile per un secondo anno. Ne potranno beneficiare tutte le famiglie, anche non cattoliche, purché fondate sul matrimonio (anche civile). Il sistema creditizio si farà carico di eventuali insolvenze, e, in contropartita, beneficerà di eventuali interessi. Questo prestito non è cumulabile con quelli già messi a disposizione da diverse diocesi italiane e da strutture come la Caritas. 2 - BERLUSCONI: ALTRI DUE ANNI DI CRISI, NEL 2010 20 MLN DI POSTI DI LAVORO IN MENO... (Agi) - L'economia mondiale e quella italiana dovranno affrontare "ancora almeno due anni, due anni e mezzo di difficolta'", a seguito della crisi. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ribadendo che "la crisi sara' piu' o meno lunga a seconda se riusciremo a vincere o meno la paura". Durante la conferenza stampa finale del G8 sul lavoro, il premier ha ripetuto che "il Governo comunque ha fatto tutto quello che doveva fare in una situazione in cui nessuno ha la ricetta per uscire dalla crisi". "Non sono spaventato e l'ho detto anche al ministro dell'Economia se dovessimo sfondare il tetto del deficit e del debito per affrontare spese importanti" per fronteggiare la crisi, "lo faremo" ha aggiunto il premier I numeri sull'occupazione "sono preoccupanti e le previsioni negative" ha detto ancora bBerlusconi, sottolineando che "ci saranno, secondo le previsioni, 20 milioni di posti di lavoro in meno nel 2010 e questo crea una grande preoccupazione in tutti i governi". Il governo, "pochi giorni prima dell'inizio dei lavori del G8" convochera' le parti sociali. 3 - FINOCCHIARO: BERLUSCONI AMMETTE MISURE GOVERNO INADEGUATE... (Agi) - 'Oggi ammette che misure suo governo sono inadeguate'. Lo dice la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. 'E' sempre sorprendente il Presidente del Consiglio. Tre giorni fa, in una sede importante come il Congresso del PDL, ha affrontato le questioni che riguardano la crisi economica in maniera superficiale, cercando come sempre di minimizzare e di spargere ottimismo. Ma li' eravamo di fronte ai 'missionari di liberta' ', ad eroi che non si potevano sporcare le mani con i problemi reali delle famiglie italiane. Silvio Berlusconi Perche' rovinare l'autocelebrazione della Fiera di Roma? Oggi, come spesso avviene, il premier -dice Anna Finocchiaro- si cambia di abito e in una situazione diversa, dove non affrontare la verita' sarebbe impossibile, visto il contesto del G8, dichiara che la situazione e' gravissima e ammette, di fatto, che le ricette del suo governo per affrontare la crisi sono inadeguate. Addirittura oggi si dice disposto a far aumentare il deficit per affrontare l'emergenza. Perche' allora quando il PD ha avanzato una serie di proposte che cercavano di rispondere alle urgenze di centinaia di migliaia di lavoratori e di famiglie Berlusconi e il suo governo hanno detto di no? E' bene che il Premier oggi finalmente si svegli. E' male, pero', il pressappochismo con cui lui, il suo governo e la sua maggioranza stanno affrontando la crisi che sta mordendo l'economia reale del nostro paese. E le reazioni stizzite ai dati dell'OCSE sono li' a confermarlo. Non ci interessa oggi dire che avevamo ragione. Ma e' stato da irresponsabili non confrontarsi con la realta' e non accettare il nostro contributo". 4 - SACCONI, VIA LIBERA DA UE PER IMPIEGO FONDO SOCIALE... (Agi) - Via libera dalla Ue per l'impiego del Fondo sociale europeo. Lo ha annunciato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nella conferenza stampa conclusiva del G8 del lavoro. "C'e' stato il via libera dall'Unione Europea - ha affermato - ora ci sono tutte le condizioni per sottoscrivere l'accordo quadro con le Regioni e poi le singole associazioni regionali". 5 - EUROPEE: GIULIETTO CHIESA SI CANDIDA, MA IN LETTONIA... (Agi) - Giulietto Chiesa sceglie la Lettonia, perche' in Italia "non vi sono liste politiche nelle quali potrei candidarmi senza contraddire le mie posizioni" o senza "avallare forme e modi con cui esse sono state concepite, e anche attenuare o stemperare la dura critica politica nei confronti dei comportamenti e delle scelte di tutti i partiti del centro sinistra e della sinistra in questi ultimi anni". Anna Finocchiaro Quindi, ecco la svolta:"Mi candidero' alle elezioni europee, ma - annuncia - in un altro paese. Ho accettato la proposta di candidatura del partito 'Per la Difesa dei Diritti Umani in una Lettonia Unita'". "Si tratta di una decisione - spiega l'eurodeputato indipendente nel gruppo Pse - che mi consente di portare avanti la mia battaglia per il rispetto dei diritti delle minoranze in Europa. Nel caso specifico, delle minoranze prevalentemente di lingua russa che non hanno ancora ottenuto pieno diritto di cittadinanza nei paesi del Baltico". 6 - EUROPEE: CASINI CANDIDA RIVERA (UMP) CAPOLISTA CENTRO... (Agi) - L'Udc candidera' Gianni Rivera capolista alle elezioni europee. "Partiamo con un gol fatto" ha detto con un sorriso Lorenzo Cesa, segretario del partito. L'ex golden boy e' europarlamentare uscente del gruppo misto eletto nelle liste della Margherita e ora e' presidente dell'Unione movimenti popolari. "Dobbiamo tenere la barra al centro" ha detto Rivera, citando una frase di don Luigi Sturzo. "In questi ultimi mesi si e' rafforzata la necessita' di far capire alla gente che c'e' bisogno di centro, Berlusconi oggi ci ripropone le ricette di sempre" ha detto Pierferdinando Casini, che ha poi regalato all'ex titolare del Milan la sciarpa di un altro giocatore della nazionale, bandiera del Bologna calcio, Giacomo Bulgarelli. GIULIETTO CHIESA Rivera, a differenza dell'Udc, ha detto di sperare che il referendum elettorale abbia successo "ho sostenuto la raccolta delle firme e il mio pensiero non cambia, spero che il referendum spinga il Parlamento a fare una legge seria e non una porcata". Quanto alla candidatura del premier alle europee come capolista, Rivera ha commentato di augurarsi che "qualcuno degli eletti ogni tanto vada qualche giorno a Strasburgo". E Casini ha spiegato di ritenere "stucchevole il dibattito sul premier: se la sinistra ritiene di metterlo cosi' in difficolta...". 7 - SENATO: ZANOLETTI SUBENTRA A MARTINAT... (Agi) - Tommaso Zanoletti subentra ad Ugo Martinat a Palazzo Madama. Ne ha dato notizia in apertura di seduta la presidente di turno Emma Bonino. Il seggio si e' reso vacante in Piemonte a seguito della morte del senatore Martinat. La Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari ha riscontrato che il primo dei non eletti e' Tommaso Zanoletti. La figura di Martinat sara' ricordata domani in aula nella seduta del pomeriggio. Zanoletti, gia' senatore con il Ccd prima e l'Udc dopo, nella quattordicesima legislatura fu presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. 8 - LA CASSAZIONE: «NO ALL'IMMUNITÀ PER IL SENATUR»... Dal "Corriere della Sera" - Umberto Bossi ha offeso in alcune interviste il giudice Paola Braggion, che lo aveva condannato per vilipendio alla bandiera, e per questo motivo non è giusto riconoscergli l'immunità parlamentare: lo ha stabilito la Cassazione. La Suprema Corte ha chiesto l'intervento della Consulta per annullare la delibera con la quale la Camera, nel luglio scorso, aveva salvato il Senatùr dal risarcire il giudice con 40 mila euro, come deciso dalla Corte di Appello di Brescia. Gianni Rivera 9 - BASILICATA, IN 1.500 ABBANDONANO IL PD: PROGETTO IN CRISI... (Apcom) - Dirigenti nazionali, regionali, provinciali, comunali, semplici iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico in Basilicata hanno scritto una lettera al segretario Dario Franceschini, per comunicare le motivazioni che hanno portato i 1.515 firmatari a prendere la decisione di abbandonare il partito per dar vita ad un nuovo movimento. "Il Pd di Basilicata - si legge nella missiva - rimane un partito a vocazione centralistica, incapace di coinvolgere e di comunicare con gli elettori, estremamente autoreferenziale. La crisi di progetto che lo caratterizza è, a nostro avviso, irreversibile. Non potevamo rassegnarci a un generale clima di sfiducia e di rassegnazione che si nota tra la gente e la classe dirigente. Occorre ripristinare - sostengono i 'dissidenti' lucani - un diverso rapporto con la società civile, tra rappresentanti e rappresentati, tra eletti ed elettori". "Caro segretario - concludono nella lettera - credici, non c'è alcuna nostalgia in ciò che ci proponiamo, ma solo la consapevolezza della modernità del nostro pensiero che è e rimane fondamento del nostro impegno". 10 - PD, SULL'EXPO GOVERNO INADEMPIENTE SERVE VOLTARE PAGINA... (Agi) - Il governo volti pagina sull'Expo 2015. Con una mozione a prima firma Dario Franceschini il Pd chiede all'esecutivo un cambio di rotta su una manifestazione che e' stata salutata un anno fa come un successo italiano. I preparativi per l'Expo di Milano del 2015 sono fermi e l'organizzazione e' paralizzata anche dalla "gazzarra" creata da Comune e Regione e il Governo deve a questo punto "voltare pagina e svegliarsi". Nella mozione che i democratici hanno presentato alla Camera, si aggiunge che c'e' il rischio che la malavita organizzata si infiltri negli appalti connessi all'Expo e il Governo dovrebbe istituire un "ente di controllo". In una conferenza stampa Antonello Soro, Marina Sereni, Enrico Letta e Vinicio Peluffo hanno presentato la mozione. "Abbiamo la sensazione, e anche piu' di una sensazione - ha detto il capogruppo Soro - che non si stia facendo ancora niente, che si stiano accumulando una serie di problemi, non tutti trasparenti, peraltro". [31-03-2009] Umberto Bossi

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Afghanistan/ Pollastrini: Notizie agghiaccianti, ora (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 31 mar. (Apcom) - "Le notizie che giungono dall'Afghanistan sono agghiaccianti". Così Barbara Pollastrini (Pd) commenta quanto scritto dalla stampa britannica, ovvero che il Presidente Karzai avrebbe firmato una nuova legge sul diritto di famiglia che legalizzerebbe lo stupro nell'ambito del matrimonio. La deputata democratica apprezza poi le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini secondo il quale Kabul deve smentire e assicurare che una norma del genere non verrà mai varata, quindi aggiunge: "Sui diritti umani delle donne non è permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e istituzioni". Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione internazionale a sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro Paese perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'avanzamento della democrazia e del benessere di tutti".

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AFGHANISTAN/ POLLASTRINI: NOTIZIE AGGHIACCIANTI, ORA MOBILITARSI (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 31-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Afghanistan/ Pollastrini: Notizie agghiaccianti, ora mobilitarsi di Apcom Sui diritti delle donne non è permesso alcun relativismo -->Roma, 31 mar. (Apcom) - "Le notizie che giungono dall'Afghanistan sono agghiaccianti". Così Barbara Pollastrini (Pd) commenta quanto scritto dalla stampa britannica, ovvero che il Presidente Karzai avrebbe firmato una nuova legge sul diritto di famiglia che legalizzerebbe lo stupro nell'ambito del matrimonio. La deputata democratica apprezza poi le dichiarazioni del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini secondo il quale Kabul deve smentire e assicurare che una norma del genere non verrà mai varata, quindi aggiunge: "Sui diritti umani delle donne non è permesso alcun 'relativismo etico' da parte di governi e istituzioni". Pollastrini infine auspica che cresca la mobilitazione internazionale a sostegno dei diritti umani e civili delle donne nell'intero pianeta e nel nostro Paese perchè questi - sottolinea - rappresentano "la condizione per l'avanzamento della democrazia e del benessere di tutti".

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