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Report "Diritti umani" 28-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Diritti a Pechino affare americano ( da "EUROPA ON-LINE" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani? e ?Tibet? non avrebbero interferito con le main issues in discussione: clima e crisi economica. Successivamente ? l?altroieri ? c?è stata la pubblicazione dell?annuale Human Rights Report del Dipartimento di stato Usa, che definisce «cattivo», e anche «peggiorato», il bilancio dei diritti umani in Cina,

Paura, botte e torture ( da "Alto Adige" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: le torture a coloro che erano ritenuti più pericolosi o in grado di far conoscere notizie preziose per i nazisti, anche qui erano torture, efferate, indicibili. Mi viene a mente una poesia che Mario Tobino ha dedicato all'eroico Mario Pasi, giunto all'impiccagione, forse già morto per le feroci torture, il 10 mano 1945 a Belluno:

Oggi l'addio ad Angeli ( da "Trentino" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Campodenno Diritti umani. Oggi alle 20.30, sala Pozza, serata su "Alexander Langer, profeta tra gli stupidi" con Brunello per la regia di Mirko Artuso. Organizza l'associazione "7x7 Comuninsieme" nell'ambito di un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sui temi della "Carta dei diritti umani".

In un continente a bassa tecnologia i giovani dispongono di mezzi sorprendenti per diffondere e ricevere informazioni ( da "Cittadino, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della censura e dei diritti umani negati, delle questioni linguistiche, del digital divide (il divario digitale che esclude gran parte del Sud del Mondo dalle innovazioni tecnologiche) e ovviamente è strettamente connesso alle situazioni sociali, politiche ed economiche delle singole aree territoriali.

Battisti alla Corte brasiliana: non ho ucciso ( da "Arena, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il sistema delle torture e dei pentiti era utilizzato correntemente». In un'altra parte della lettera, Battisti ricorda che durante un processo nel 1979 «ci furono numerosi casi di tortura, come il supplizio dell'acqua, anche se io non sono stato torturato». Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta brasiliana,

Paolo VI: No a inutili torture ( da "Arena, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: No a inutili torture» «Il carattere sacro della vita è ciò che impedisce al medico di uccidere e che lo obbliga nello stesso tempo a dedicarsi con tutte le risorse della sua arte a lottare contro la morte. Questo non significa tuttavia obbligarlo a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza instancabilmente creatrice.

vittorio bottoli: sono stupito l'abolizione di questo servizio ricadrà totalmente sui cittadini ( da "Mattino di Padova, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: spaziano dalla violazione dei diritti su territorio, studio, pensioni, concorsi e salute. «Per capire il paradosso che si sta consumando, è sufficiente sapere che l'Unione europea pretende che i nuovi stati membri si dotino del difensore civico - sostiene Bottoli - le nostre pratiche vengono istituite gratuitamente e garantiscono la tutela dei diritti dei cittadini in tempi brevi.

i preti contestano la chiesa dei no - claudia brunetto ( da "Repubblica, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: i diritti umani fuori e dentro la Chiesa, il pluralismo religioso, la laicità della politica e dello Stato. «è da tempo - continua Giuè - che sentiamo l´esigenza di aprire un dibattito. Sono moltissimi i sacerdoti che sentono addosso una grande responsabilità nei confronti dei loro fedeli e che cercano di essere per loro un punto di riferimento reale e presente.

mantenere la vocazione internazionale ( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sono preoccupato, anche perché ritengo giusto continuare a valorizzare la vocazione internazionale della città e della provincia. Non a caso ad aprile un'agenzia dell'Onu aprirà qui la propria sede. E non a caso cercheremo di organizzare un meeting su diritti umani dopo questa inaugurazione».

dai diritti umani ai grandi musicisti ( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: del Cinema organizza le nuove rassegne di primavera Dai diritti umani ai grandi musicisti LUCCA. Il Circolo del Cinema prosegue la stagione cinematografica con una doppia serie di appuntamenti: i giovedì al Centrale con il nuovo ciclo "Diritti" e i lunedì in S. Micheletto con la retrospettiva "Territori/Landscapes" divisa tra "Musicland" su alcuni grandi cantautori contemporanei (

A scuola si diventa artisti tra musica, pittura e teatro ( da "Stampa, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, gruppo sportivo e latino, quest'ultimo rivolto agli alunni delle classi terze. «Il personale docente è interamente di ruolo - dice il preside Pier Luigi Ferro - e l'orario di lezione è completo fin dall'inizio dell'anno. Mettiamo in atto un progetto di accoglienza per l'inserimento dei nuovi alunni ed offriamo tempi-

Una bandiera per il Tibet Martedì 24 febbraio è stato il sessantesimo anniversar... ( da "Stampa, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, il 25 febbraio tre persone si sono date fuoco nei pressi di piazza Tienanmen. Sono 5 mila le esecuzioni capitali, secondo le organizzazioni umanitarie, ogni anno; 500 mila i detenuti nei campi di lavoro; 30, secondo Amnesty International sono i giornalisti incarcerati per il loro lavoro e altre 50 persone sono finite in prigione per aver espresso il loro pensiero su

Nel mirino gli abusi della Cia ( da "Stampa, La" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: programmi di «rendition», collaborazioni pericolose con i servizi segreti di Paesi che ricorrono alla tortura e metodi di interrogatorio duri ai presunti terroristi. L'iniziativa è già stata paragonata al lavoro della Commissione Church, che nel 1975 portò alla luce gli abusi della Cia negli anni del Vietnam.

Campodenno ricorda Alex Langer Sul palco <Profeta tra gli stupidi> ( da "Adige, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ambito del progetto "7x7ComunInsieme", dedicati alla Dichiarazione universale dei diritti umani. Il primo appuntamento, stasera a Campodenno è dedicato ad Alexander Langer , «Profeta tra gli stupidi». In sala Pozza, alle 20.30, va in scena uno spettacolo che tratterà i temi dell'impegno e della partecipazione alla vita pubblica.

S. Donato, grande musical al teatro Due appuntamenti teatrali sono ... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Centro per la riabilitazione fisica e psicologica delle persone vittime di Tortura Info: 0773.887397; www.leonardo-onlus.it Premio Fiaba per te a S.Pietro Infine L'Associazione "Ad Flexum" di San Pietro Infine ha indetto la 3ª edizione del premio letterario "Una fiaba per te". Gli elaborati dovranno pervenire entro il 15 maggio.

A VENT'ANNI dalla caduta del muro di Berlino, com'è cambiata l ... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani che rappresenta la base su cui innestare i progetti di cooperazione e integrazione economica soprattutto con le realtà territorialmente vicine quali sono i paesi dell'est». De Boni ha quindi parlato diffusamente delle iniziative e dei progetti concreti che il Veneto sta portando avanti, dalla formazione degli amministratori al recupero dei comuni valori storici e culturali,

ALBERTO PICCIONI S e gli scimpanzé avessero la possibilità di dialogare tra loro, come fanno gli uomini, probabilmente elaborerebbero una forma di religiosità simile all'animismo ( da "Adige, L'" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Pensiamo ai diritti umani che vengono calpestati ogni giorno in molti luoghi del mondo. Ciò che desidero e per cui mi impegno oggi è che l'uomo, in grado di capire, con il suo meraviglioso intelletto di essere compassionevole e caritatevole, possa cambiare strada».

WASHINGTON - I metodi usati dalla Cia sotto la presidenza Bush hanno varcato evidentemente i limiti ... ( da "Messaggero, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: inchiesta che avrà al centro le detenzioni segrete ed metodi di interrogatorio in odore di tortura adottati con i sospetti combattenti nemici. Lo rivela il Los Angeles Times, citando fonti del Congresso che specificano che l'indagine della Commissione per l'Intelligence sarà tesa a scoprire nuove informazioni riguardo l'origine di questi metodi e la loro esecuzione.

Cisgiordania, Israele costruirà migliaia di nuove case nelle colonie ( da "Manifesto, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Intanto dalla Spagna arriva una notizia che galvanizzerà quanti (decine di associazioni per la difesa dei diritti umani e singoli individui) chiedono che i vertici militari e politici dello Stato ebraico siano processati per «crimini di guerra» per i massacri della recente operazione «Piombo fuso» che ha causato la morte di 1.285 palestinesi di Gaza.

<Per noi vittime la vita è un inferno> ( da "Giornale.it, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di Stefano Zurlo Parla la moglie di un commerciante ucciso a bruciapelo da un rapinatore: «I giudici non capiscono che così torturano chi ha già subìto una ferita devastante. Uno choc che ci si porta dietro per sempre» MilanoSi aggrappa ad un'immagine felice: «Presto nascerà la mia prima nipotina e io spero tanto che abbia gli occhi azzurri, bellissimi, del mio Ezio».

La falsa polemica Berlusconi a Sarkozy, battuta sulla Sorbona non su donna Carla ( da "Giornale.it, Il" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sono indignate al punto di promettere denuncia alla Corte di Strasburgo per «violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo». Che si siano fatte prendere la mano sta nelle cose, visto che la Convenzione è cosa seria e la violazione dei diritti umani è crimine grave. Però, tanto è surreale la vicenda che c'è quasi da augurarsi che il processo si faccia davvero.

09:42 USA-CINA, RIPRENDONO GLI SCAMBI MILITARI ( da "Agi" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: frizioni tra i due Paesi riemerse nei giorni scorsi a proposito della situazione dei diritti umani in Cina, gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare hanno raggiunto un accordo per la ripresa della collaborazione in campo militare: lo ha annunciato David Sedney, vice ministro della Difesa aggiunto americano, al termine di due giorni di colloqui a Pechino con esponenti governativi cinesi.

USA-CINA: RAGGIUNTO ACCORDO SU RIPRESA COLLABORAZION MILITARE ( da "Agi" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: frizioni tra i due Paesi riemerse nei giorni scorsi a proposito della situazione dei diritti umani in Cina, gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare hanno raggiunto un accordo per la ripresa della collaborazione in campo militare: lo ha annunciato David Sedney, vice ministro della Difesa aggiunto americano, al termine di due giorni di colloqui a Pechino con esponenti governativi cinesi.

Il Guatemala apre gli archivi sui desaparecidos ( da "Avvenire" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: causa contro dei militari accusati di genocidio e tortura. La battaglia legale è stata lunga: il tribunale aveva richiesto i fascicoli 4 anni fa, ma gli avvocati dei militari presentarono un ricorso. In particolare la difesa dell'ex dittatore Efraín Ríos Montt sostenne che custodivano «segreti di Stato»: l'apertura avrebbe messo a rischio la sicurezza nazionale.

<Tienanmen, chiediamo ancora giustizia> ( da "Avvenire" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Ieri intanto la Cina è tornata sulla polemica con gli Stati Uniti sul rispetto dei diritti umani. Con tanto di "contro-rapporto". La criminalità rappresenta una minaccia per tanti americani, per la loro vita, le loro proprietà e la loro sicurezza personale e la discriminazione razziale permea la vita sociale in molte zone degli Stati Uniti, si legge nel documento cinese.

PRAGA. IL MINISTRO CECO PER I DIRITTI UMANI E LE MINORANZE, MICHAEL KOCAB, DEI VERDI, PASSERà U... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il ministro ceco per i Diritti umani e le minoranze, Michael Kocab, dei Verdi, passerà una settimana in un condominio abitato da Rom a Chomutov, nel nord della Repubblica ceca. Il musicista ed ex dissidente Kocab ha accettato l'invito del sindaco di Chomutov, Ivana Rapkova (Ods, Civici democratici), a provare di persona a convivere con gente che,

UN'INDAGINE CONDOTTA DAL RELATORE DELL'ONU SUI DIRITTI UMANI NELLA GUERRA AL TERRORISMO, HA CONCLUSO... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu sui diritti umani nella guerra al terrorismo, ha concluso che agenti di servizi segreti stranieri inviati a Guantanamo per interrogare i detenuti della prigione americana hanno violato le leggi internazionali sui diritti umani. Nel rapporto vengono indicati 18 paesi - tra cui l'Italia - che nel corso degli anni avrebbero inviato addetti a interrogare detenuti a Guantanamo.

Valmaggia e Costa firmano appello per la democrazia in Iran ( da "Targatocn.it" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: numerose organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani hanno ripetutamente espresso la loro preoccupazione sulla crescente violazione dei diritti umani in Iran. Le impiccagioni pubbliche, nel solo mese di gennaio 2009, sono state 59, oltre ad impiccagioni di minorenni, amputazione degli arti, arresti arbitrari di massa delle donne e dei giovani.

Chimerica per amore o per forza ( da "KataWeb News" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: assai discreta su Tibet e diritti umani), un effetto della crisi economica sembra essere quello di spingere Cina e America a smussare gli angoli. Meglio mettere da parte (per ora) i punti di potenziale conflitto, e dare la priorità all' interesse obiettivamente convergente e prioritario: uscire fuori dalla recessione al più presto.

Editoriale / Le scuse per tacere sempre di Piero Ostellino ( da "Corriere.it" del 28-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: pare non sia mai venuto il momento di parlare dei diritti sistematicamente violati dal regime comunista. Prevalgono le «ragioni degli Stati». E' vero che, nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo, Washington afferma che «la loro promozione è un passaggio essenziale della nostra politica estera».


Articoli

Diritti a Pechino affare americano (sezione: Diritti umani)

( da "EUROPA ON-LINE" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Nel Pd nasce una non-corrente di parlamentari nel nome della continuità con il Lingotto. Sullo sciopero virtuale i democratici non si dividono: la via maestra resta la concertazione. Dopo la visita di Hillary, la Cina prende le misure alla nuova America di Obama e della crisi. Diritti a Pechino affare americano VALENTINA LONGO Il trentesimo anno del nuovo corso delle relazioni diplomatiche cino-americane, celebrato un mese fa, è stato recentemente messo alla prova da due eventi. La prima missione all?estero del neosegretario di stato Usa è stata accompagnata dalle polemiche, avendo Hillary Clinton dichiarato ? prima di atterrare a Pechino ? che le questioni ?diritti umani? e ?Tibet? non avrebbero interferito con le main issues in discussione: clima e crisi economica. Successivamente ? l?altroieri ? c?è stata la pubblicazione dell?annuale Human Rights Report del Dipartimento di stato Usa, che definisce «cattivo», e anche «peggiorato», il bilancio dei diritti umani in Cina, citando tra l?altro la repressione delle minoranze etniche nello Xinjiang e in Tibet e denunciando «eliminazioni e torture » inflitte agli oppositori. La reazione di Pechino («gli Usa smettano di farci da guardiani »), sebbene «caustica», secondo il New York Times non è stata poi troppo diversa da quella avuta in occasione del precedente report, tanto che in qualche caso cita le stesse parole di un anno fa. Secondo il sinologo francese Jean-Luc Domenach, autore del recente La Cina inquieta (Perrin 2008), i due episodi raccontano molto dello stato attuale dei rapporti cino-americani. Pesano i 400 miliardi di dollari di scambi annuali, ma anche i gemellaggi siglati (coinvolgono 145 coppie di città) o l?interesse degli studenti americani di università come Yale per il paese asiatico. I cinesi, però, spiega Domenach a Europa, oggi sono «molto preoccupati di quello che farà la nuova amministrazione americana », e hanno molte ragioni per non fidarsi ora che è anche finita l?era Bush: «Con i repubblicani i rapporti erano di maggiore sfiducia, ma i ruoli erano chiari», afferma il professore di Sciences Po. Inoltre, i cinesi diffidano ancora dell?ex first lady che nel 2003, pubblicato il suo Living History, contesto i tagli «censori » operati dall?editore Yilin Press nel tradurre l?opera. Ma la diffidenza di Pechino coinvolge anche altri aspetti. Manterrà, si chiede la Cina, il suo ruolo strategico rispetto agli Stati Uniti e alla loro presenza nel Sudest asiatico, lì dove si gioca la lotta per il potere del futuro, che è ancora con l?India? Per ora non è noto, non avendo ancora Barack Obama delineato a pieno la sua strategia in Afghanistan, né il futuro dei rapporti Usa con il Pakistan. E il ruolo della Cina come player nella regione dipenderà da come Obama intende proseguire la lotta contro il terrorismo. Su questa speciale relationship pesano anche altre due questioni: il Tibet, innanziutto. Questo è il mese in cui si celebra il cinquantesimo anniversario dell?insurrezione ? ricordato anche da una grande mostra appena inaugurata a Pechino ? eppure il capodanno tibetano non è mai stato tanto sottotono. Peggio. I turisti sono stati invitati a restare fuori dalla regione per tutto il mese di marzo e intanto si avvicina anche il primo anniversario della protesta dei monaci a Lahsa (sulla cui gestione il report del Dipartimento Usa è seriamente critica). Diverso, ma altrettanto imponderabile, sarà anche il peso che giocherà la crisi economica, che sta coinvolgendo enormemente la Cina, anche se è difficile prevedere cosa comporterà in termini di nuove esigenze della popolazione. Effetti contrastanti difficili da prevedere, secondo Jean-Luc Domenach: a muovere le proteste oggi potrebbe essere il malcontento per i problemi, nuovi o mai risolti, o solo il desiderio di libertà. Ma resta una realtà fuori dal controllo, sia cinese che americano.

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Paura, botte e torture (sezione: Diritti umani)

( da "Alto Adige" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il racconto di Nella: nel blocco celle una violenza bestiale «Paura, botte e torture» «Un dovere morale continuare a raccontare quello che ho visto» Misha e Otto erano due criminali la notte ubriachi entravano nelle celle e facevano di tutto Non posso dimenticare NELLA MASCAGNI Centri di scientifica criminalità ben più perfezionati nelle tecniche di utilizzazione del corpo umano, vivo o morto. Ma la fame più nera era fame anche qui, le torture a coloro che erano ritenuti più pericolosi o in grado di far conoscere notizie preziose per i nazisti, anche qui erano torture, efferate, indicibili. Mi viene a mente una poesia che Mario Tobino ha dedicato all'eroico Mario Pasi, giunto all'impiccagione, forse già morto per le feroci torture, il 10 mano 1945 a Belluno: «Lo impiccarono -, dice Tobino, - dopo sevizie che non ho piacere si sappiano». Erano le sevizie che avevano fatto scrivere a Pasi, in un pezzo di carta che si conserva, «Compagni mandatemi del veleno, non resisto più». Anch'io non ho piacere che si sappiano quelle sevizie, non voglio ripeterle. Io sono stata solo picchiata, tante volte. Ma ricordo i compagni e le compagne delle celle che tornavano da interrogatori al corpo d'armata sfiniti, tumefatti, incapaci di aprire bocca, persino di gemere. E ricordo la paura infinita, incontrollabile, paralizzante, troppo favorevolmente alimentata dallo stato di prostrazione totale, nient'altro che la conseguenza della fame. Una paura che si esaltava di una terribile componente psicologica: la imprevedibilità di quel che poteva avvenire, delle reazioni dei nostri aguzzini, capaci di divertirsi con le trovate estemporanee, le più impensate. Come non ricordare l'inventiva del maggiore Schiffer, capo della Gestapo, pronto a offrire una sigaretta, a fare un, complimento, a pestare dl botte, a ordinare la tortura? Come non avere davanti agli occhi il biondo alto Stimpfl, SS aggregato alla Gestapo, la cui ferocia ben è ricordata dal nostro caro Luigi Emer, il comandante "Avio"? Impossibile far uscire di mente i due criminali Otto e Mischa, i quali agivano come padroni di vita e di morte sui confinati nel blocco delle celle. Rientravano di notte in preda agli effetti allucinanti dell'alcool, e per tutti noi erano incubi indicibili; poteva toccare ad ognuno di conoscere la loro violenza che si affidava al massiccio bastone o al nerbo di bue; Erano giovanissimi, Otto e Mischa, esseri asociali reclutati da precoci esperienze di perversione. Agivano di loro prevalente iniziativa, o erano facile strumento in mano di volontà più raffinatamente perverse? Come rispondere a domande di questo tipo, che allora, nello stato di angoscia in cui ci trovavamo, neppure ci si dava il caso di porre. Certo la criminalità non si esauriva nei due bestiali guardiani del blocco celle. E sufficiente che io ricordi un episodio tra i tanti che mi si affollano nella mente: l'incontro sconvolgente che feci con Tea Palman di Trecchiana, in provincia di Belluno. Io ero stata trasferita nella sua cella il giorno dopo che Tea era rientrata al campo dopo alcuni giorni di permanenza nei sotterranei del corpo d'armata: lunghi interrogatori e torture l'avevano ridotta in condizioni disperate; il suo corpo era stato martoriato dalle percosse. Feci del mio meglio per alleviare, più con il conforto che con altro, le sue sofferenze. Divenimmo amiche, ci confidammo le nostre esperienze di lotta. E come non ricordare le tristi condizioni di Quintino Corradini. Era stato ferito in uno scontro a fuoco a Molina di Fiemme. Soffriva indicibilmente per una gamba rotta. Era riuscito a fasciarla alla meglio. Null'altro era possibile per Quintino. Mi adoperai per giorni e giorni a sorreggerlo nei brevi periodi quotidiani di uscita all'aria aperta, ad aiutarlo come mi era possibile."Fagioli" - questo il suo nome di battaglia - denuncia ancor oggi i segni di quelle ferite che si dovevano rimarginare solo per la giovane età. Avevo saputo che nel blocco celle qualche tempo prima del mio arrivo erano state uccise con getti d'acqua gelata (in pieno inverno) e con sevizie d'ogni genere madre e figlia ebree, di nome Voghera. Il giorno di Pasqua veniva finito con fredda ferocia un giovane friulano, Bortolo Pissuti, a cui Egidio Meneghetti doveva dedicare versi commossi: «No voi morir, no voi morir», aveva implorato per tre giorni Bortolo, «tri giorni l'à ciamado la so mama». Così ricorda il compagno dl campo Meneghetti, che la notte di Pasqua rammenta di aver udito «un sigo stofegado in rantolar». «L'è Pasqua. De matina. E lu l'è en tera longo, tirado, duro come el giasso, ocio sbarado nella facia nera, nuda la pansa, co la carne in basso ingrumà de sangue rosegà. Nela pace de Pasqua tase tuti. Imobili, e nela cela nera tase el pianto del Bortolo Pissuti». Così, Egidio Meneghetti, che mi ha voluto bene come una figlia, al quale sono rimasta unita ed affezionata come ad un padre. Ricordo Dal Fabbro e Gilardi, sottoposti a torture che ancora una volta non voglio dire perché non ho piacere che si sappiano, Ada Buffulini, sempre calma, con tutti prodiga di cure; colui che doveva essere mio suocero che stava per essere ucciso perché nella indicibile confusione degli ultimi tempi era stato scambiato per l'uomo che doveva divenire a guerra finita mio marito. Ed ancora Senio Visentin, tanto forte di carattere, che avevo conosciuto, così volitivo nel comportamento di resistente; don Daniele Longhi, sereno al punto di saper pronunciare un pacato e rassicurante discorso da buon pastore il giorno in cui ci fecero ammassare dinanzi al blocco con le mitragliatrici puntate, e noi aspettavamo, senza più connettere, il momento fatale. Ed "Avio": nel corso di un'azione in Val di Fiemme era stato gravemente ferito, catturato, torturato. Avevano infierito nelle piaghe aperte del suo corpo, che doveva conservare la dura impronta della menomazione. Enrico Pedrotti, l'indimenticabile "Marco", composto e dignitoso, senza mai un cedimento. Longon non l'ho conosciuto. Sono entrata in campo dopo la sua uccisione, avvenuta il 31 dicembre 1944 nelle celle della Gestapo al corpo d'armata; e ancora Mario Leoni, Aldo Pantozzi, l'avvocato Loew. Le mie impressioni, i miei ricordi sono carichi di tensione. L'angoscia e il terrore, che ho patito al campo, al blocco celle, sono stati duri, lancinanti. Questi ricordi si devono far conoscere soprattutto alle giovani generazioni. Non si deve dimenticare. Non sono controllata e distaccata come Ada Buffulini. Per anni ho avuto incubi notturni di SS, di facce feroci della Gestapo, di maggiori Schiffer che bastonavano mentre le segretarie indifferenti fumavano. Non è stato possibile. Quando la mia mente va all'una o all'altra cella da me abitata, sento l'incubo indicibile del tre metri per uno e mezzo, quanto approssimativamente era la loro paurosa ristrettezza. Non potersi muovere, rimanere per ore e ore, di giorno, di notte, costretta in uno squallido giaciglio, col pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere il giorno dopo, da un momento all'altro, con l'angoscia per le sofferenze di mia madre, di mio padre. Nel 1944 mi avevano presa e rinchiusa nelle carceri di Trento: ero stata certo male, avevo avuto paura, ma non ho conosciuto, nemmeno lontanamente, il clima allucinante del blocco celle. Perché ho accettato di dire nella più cruda semplicità, come si affollano nella mia mente, queste cose? Ne ho sentito una sorta di dovere morale. Ho sempre cercato di far sapere a quante più persone possibile, a quanti più giovani possibile, che cosa ci hanno dato il fascismo, il nazismo. Ho raccontato e racconto queste mie modeste, limitate ma intense esperienze perché so che come quelle di tutti coloro che hanno avuto la ventura di partecipare alla Resistenza, possono e debbono essere il supporto, la premessa, lo spunto per riflettere, per ragionare su quegli eventi; intenderne il significato, per capire le forze che allora si sono misurate, le forze della barbarie" della disumanità, del terrore scientificamente promosso, al servizio di interessi esattamente costituiti; ma di contro a queste le forze, le classi, i movimenti politici, ideali, religiosi, che hanno saputo tenere alto il senso della vita, hanno fatto proprio il concetto dell'uomo che è uguale al suo simile, che costruisce il proprio destino nella esaltazione dei valori creativi, nei valori della libertà, della cultura, della ricerca al servizio dell'umanità. * Testimonianza rilasciata sul sito web dell'Aned

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Oggi l'addio ad Angeli (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Oggi l'addio ad Angeli CROVIANA. Sono stati fissati per oggi alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio i funerali di Enrico Angeli, il giovane medico morto mercoledì, dopo essere stato travolto da una valanga in Val Pusteria. Taio Pace. Oggi alle 20.30, auditorium comunale, serata su "Gerusalemme tra venti di guerra e sogni di pace", con relatore il giornalista Luigi Sandri. Organizza il Comune in collaborazione con il gruppo Cultura. Campodenno Diritti umani. Oggi alle 20.30, sala Pozza, serata su "Alexander Langer, profeta tra gli stupidi" con Brunello per la regia di Mirko Artuso. Organizza l'associazione "7x7 Comuninsieme" nell'ambito di un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sui temi della "Carta dei diritti umani". Rallo Teatro. Oggi alle 21, nel teatro parrocchiale, il gruppo Amici di Castelfondo presenta la sua nuova commedia brillante dal titolo: "Cercasi disperatamente l'amore". Coredo Sci. Per domani lo sci Club Predaia organizza una trasferta per una sciata in compagnia a Plan de Corones (Bolzano). Informazioni: 0463 538065 e 0463 536450 (Coredo), 0463 463163 e 0463 463107 (Vervò), 0463 468704 (Tres). Coredo Teatro. Oggi alle 21, teatro parrocchiale, sipario sulla Improvvisata Filodrammatica di Pavillo nella commedia inedita in dialetto noneso "Giochi di riflessione", con testi a cura della stessa filo. Entrata ad offerta libera. Ronzone Musica. Oggi al Guinness Pub musica live con il gruppo "Radiobix". Inizio alle 23. Smarano Poesia. Oggi alle 20.30, sala comunale, presentazione della raccolta di poesie di Giorgio De Biasi "Non fermarti a sognare". Partecipa il coro Sette Larici. Dimaro Teatro. Oggi alle 21 nel teatro comunale, "L'eredità dela pora Sunta", commedia brillante di Loredana Cont a cura della Filodrammatica di Dimaro. Tuenno Teatro. Oggi alle 21, nel teatro parrocchiale, "l'Uovo, Teatro stabile di Innovazione" presenta "Parole Incrociate", scritto e diretto da Andrea Castelli, interprete in coppia con Nicoletta Girardi. Cagnò Teatro. Oggi alle 21, teatro comunale, sipario su "Paolo meti la vesta!", di Loredana Cont nell'interpretazione della filodramamtica R.a.l. di Rallo.

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In un continente a bassa tecnologia i giovani dispongono di mezzi sorprendenti per diffondere e ricevere informazioni (sezione: Diritti umani)

( da "Cittadino, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Le vie africane della comunicazione Computer, tv e internet sono un lusso, eppure il sistema funziona Danielle ride. «Arrivo in un albergo nel centro di Roma mi racconta accendo la televisione e non ci sono i canali satellitari! Non ci volevo credere, qui da noi anche l'ultimo degli ultimi, anche chi non ha il letto può guardarsi la televisione via cavo». Danielle fa la giornalista, ha poco più di vent'anni e abita a Douala, la capitale economica del Camerun. Douala è una città portuale, talmente vicina all'equatore e talmente umida che anche le pareti delle case sudano. La osservo un po' perplessa. A casa mia, a Milano, non ho i canali satellitari, non posso guardare la Bbc né la Cnn. Il mio potere televisivo rotea tra Rai, Mediaset, La 7, qualche canale locale e il videoregistratore. Ogni tanto però, se non c'è vento, prendo anche la televisione svizzera. «Poi esco continua Danielle un'ora per trovare un Internet Point. E quanto costa! Qui da noi ce n'è uno in ogni quartiere, ma che dico, in ogni isolato; e non è mica così caro».Ora che ci penso una volta sul lago di Como una delle aree geografiche più ricche d'Italia ho passato una giornata a cercare un posto dove connettermi a Internet. Finalmente, quando ne ho trovato uno, il responsabile mi ha fatto pagare 12 euro per una connessione di un'ora! Ride Danielle, c'è qualcosa che non quadra. n L'accesso alle informazioni Effettivamente c'è qualcosa che non quadra. Il sistema dei mezzi di comunicazione in Africa funziona spesso in modo molto diverso rispetto al nostro, soprattutto per quanto riguarda l'accesso alle informazioni. Accesso significa saper leggere, conoscere il francese o l'inglese o l'arabo classico o la lingua nazionale per ascoltare i notiziari, vivere in un luogo non soltanto con una connessione a Internet ma con una buona connessione telefonica (altrimenti è impossibile consultare siti web e scaricare documenti), non avere un controllo statale che censura le fonti di informazione e perseguita i giornalisti, avere i soldi per comprare un giornale, le radio, la televisione, poter trovare una biblioteca con testi aggiornati..Il tema dell'accesso è quindi collegato alla diffusione in Africa dell'analfabetismo, della censura e dei diritti umani negati, delle questioni linguistiche, del digital divide (il divario digitale che esclude gran parte del Sud del Mondo dalle innovazioni tecnologiche) e ovviamente è strettamente connesso alle situazioni sociali, politiche ed economiche delle singole aree territoriali. n Soluzioni geniali Per quanto riguarda l'accesso ai mezzi di comunicazione e alle informazioni, l'Africa a differenza dell'Occidente presenta un panorama estremamente vario, con incommensurabili picchi verso il basso (anche all'interno della stessa nazione, provincia e città), con alcuni picchi verso l'alto e con notevoli soluzioni alternative. Caratteristiche di molte grandi città dell'Africa sono infatti la capillare diffusione della telefonia mobile che sta prepotentemente sostituendo quella fissa (la telefonia mobile non richiede l'installazione di cavi, è svincolata dalla burocrazia statale e permette l'utilizzo di tessere prepagate che rateizzano le spese), i call-box (delle specie di cabine telefoniche all'aria aperta), il sistema dell'accesso condiviso (un televisore può servire a numerose famiglie, giornali e riviste possono essere consultati da molti lettori, Internet è accessibile tramite Internet Point, si può telefonare da centri telefonici spesso distribuiti in modo capillare nei quartieri, la televisione via cavo può essere distribuita abusivamente in un intero isolato.) e, non ultimo, l'intramontabile passaparola. In alcune aree del continente sono poi stati avviati progetti sperimentali di connessione satellitare e reti wireless (come per esempio nel progetto dell'orfanotrofio di Jirapa nel nord del Ghana, attivato dall'associazione italiana Ray Foundation) che permettono infatti l'accesso ad Internet in regioni distanti dai centri urbani, combattendo lo spopolamento delle aree rurali, facilitando l'accesso alla medicina a distanza e dando degli strumenti di informazione ai contadini e agli operatori agricoli (per esempio per il controllo sui prezzi dei prodotti, per la creazione di canali di vendita e di esportazione, per la condivisione e lo scambio di buone pratiche.). n La comunicazione dei giovani Al tema dell'accesso è anche strettamente collegato quello della produzione, spesso molto difficile in Africa. I problemi legati al budget, i vincoli imposti dai finanziatori internazionali, gli ostacoli burocratici nazionali e l'impostazione spesso molto rigida delle scuole fanno sì che in particolare le autoproduzioni indipendenti siano poco diffuse. Ci sono però alcune interessanti eccezioni. Trendsetters è una rivista mensile specializzata in temi legati alla prevenzione dall'Aids e realizzata dall'associazione Youth Media di Lusaka in Zambia. Il progetto nasce nel 1995 su iniziativa di tre ragazze intraprendenti e curiose, che creano uno strumento di informazione chiaro, attendibile e scientifico indirizzato specificatamente ai giovani, le vittime principali del contagio Hiv/Aids e delle gravidanze indesiderate. La rivista pubblica articoli, reportage, lettere e testimonianze di star locali che incoraggiano i ragazzi ad essere informati. Altri casi di autoproduzioni molto interessanti sono quelli di radio Bessengué City (un progetto nato a Douala in Camerun come intervento urbano a cura del centro d'arte Doual'Art e dell'artista Goddy Leye, che è poi proseguito dando vita ad una piccola emittente di quartiere gestita dai ragazzi della zona durante le vacanze scolastiche), di radio Oxy-Jeunes (una stazione creata a Pikine nella periferia di Dakar in Senegal grazie anche all'utilizzo di Internet) e dei fumetti di strada prodotti a Kinshasa. n I progetti "di sviluppo" In Africa non ci sono soltanto produzioni destinate allo sviluppo del continente, ma i prodotti mediatici con finalità di sviluppo sono sicuramente quelli più visibili e meglio comunicati a livello internazionale. Numerosi siti Internet, giornali, trasmissioni e radio on-line prodotti in Africa sono sostenuti da finanziamenti internazionali destinati alla promozione della cittadinanza attiva, del dialogo interculturale e dell'educazione alla salute e ai diritti umani. Molti sostenitori della cooperazione ritengono infatti che il modo migliore per avere un impatto nel continente africano sia usare la comunicazione come strumento di sviluppo; così realizzano programmi in questo settore e poi pubblicizzano il loro operato. I progetti di comunicazione locali indipendenti, non finanziati da enti internazionali e non finalizzati allo sviluppo del continente, raramente hanno gli strumenti per essere altrettanto visibili. I media africani visti da Internet appaiono così quasi esclusivamente concentrati in campagne di prevenzione, informazione, di lotta alla povertà e all'Aids. Un aspetto curioso è che anche la pubblicità si trasforma spesso in Africa in progetto di sviluppo: la Coca-Cola per esempio regala dei frigoriferi (in cui ovviamente si possono solo collocare Fanta, Sprite e Coca e in cui il marchio è inequivocabilmente ben visibile) con l'obiettivo, o meglio, con l'ideale di promuovere e sostenere il piccolo commercio locale. La nostra percezione dell'Africa non coincide quindi necessariamente con la realtà. n Il "Grande Fratello" E allora cosa si legge in Africa? Cosa si guarda alla tv? Cosa si ascolta alla radio? E dove va la gente quando naviga online? Cercare di rispondere brevemente a queste domande è impossibile come cercare di determinare il vero reddito pro-capite nel continente. Quello che è certo è che anche le trasmissioni-immondizia hanno molto successo. Il caso che ha fatto più scalpore in Europa è senza dubbio quello del "Big Brother Africa", ovvero la terza versione sudafricana del "Grande Fratello" distribuita via satellite e con partecipanti provenienti da numerosi paesi anglofoni dell'Africa. In Occidente il programma é stato considerato da molti un affronto ai drammi del continente e un'invasione globalizzante.In particolare alcuni attacchi sono stati mossi alla leggerezza con la quale gli ospiti della casa sudafricana affrontavano le questioni di cuore: un candore superficiale ritenuto diseducativo per un pubblico attanagliato dall'Aids. Per quanto il "Grande Fratello" non sia in nessuna nazione una rappresentazione realistica dei giovani, ma piuttosto una noiosa caricatura orchestrata dalle reti a pagamento, è comunque interessante notare il successo che ha avuto il programma in Africa. Il network satellitare che lo trasmetteva 24 ore su 24, è stato per mesi il secondo canale più richiesto dopo la Cnn. Dal Cairo a Johannesburg, 25 milioni di persone sono rimaste incollate al video per non perdersi il reality show. Evidentemente l'industria dell'intrattenimento (senza finalità educative o di sviluppo, ma sfruttando l'illusione di diventare ricco e famoso) funziona in ogni luogo del mondo, un po' come la lotteria. Iolanda Pensa

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Battisti alla Corte brasiliana: non ho ucciso (sezione: Diritti umani)

( da "Arena, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sabato 28 Febbraio 2009 NAZIONALE Pagina 6 L'EX TERRORISTA Battisti alla Corte brasiliana: non ho ucciso BRASILIA «Sono disposto a dichiarare davanti ai familiari delle quattro vittime che non ho ucciso i loro cari»: è uno dei passaggi di una nuova lettera di Cesare Battisti, che nel ricordare i quattro omicidi per i quali è stato condannato in Italia, ribadisce la propria innocenza, sottolineando di non essere mai stato «un uomo sanguinario». Qualche giorno fa, Battisti aveva reso nota una lettera nella quale, ricordando la tradizione «cristiana» dell'Italia, chiedeva a Roma di concedere il perdono. Questa volta Battisti afferma, tra l'altro, che in Italia «durante i processi degli anni di piombo, il sistema delle torture e dei pentiti era utilizzato correntemente». In un'altra parte della lettera, Battisti ricorda che durante un processo nel 1979 «ci furono numerosi casi di tortura, come il supplizio dell'acqua, anche se io non sono stato torturato». Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta brasiliana, è indirizzata agli 11 giudici del Tribunale Supremo Federale che, probabilmente alla fine di marzo, dovranno pronunciarsi sul suo caso, decidendo sulla richiesta di estradizione fatta dall'Italia. «So che la giustizia brasiliana prenderà in considerazione tutti gli elementi che dimostrano la mia innocenza» aggiunge, precisando di essere stato coinvolto quale responsabile dei quattro omicidi dai suoi ex compagni di lotta armata.  

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Paolo VI: No a inutili torture (sezione: Diritti umani)

( da "Arena, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sabato 28 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 15 Paolo VI: «No a inutili torture» «Il carattere sacro della vita è ciò che impedisce al medico di uccidere e che lo obbliga nello stesso tempo a dedicarsi con tutte le risorse della sua arte a lottare contro la morte. Questo non significa tuttavia obbligarlo a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza instancabilmente creatrice. In molti casi non sarebbe forse un'inutile tortura imporre la rianimazione vegetativa nella fase terminale di una malattia incurabile? In quel caso, il dovere del medico è piuttosto di impegnarsi ad alleviare la sofferenza, invece di voler prolungare il più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo: l'ora ineluttabile e sacra dell'incontro dell'anima con il suo Creatore, attraverso un passaggio doloroso che la rende partecipe della passione di Cristo. Anche in questo il medico deve rispettare la vita». Paolo VI LETTERA PONTIFICALE AI MEDICI CATTOLICI, 1970  

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vittorio bottoli: sono stupito l'abolizione di questo servizio ricadrà totalmente sui cittadini (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Nel 2007 l'attuale titolare ha esaminato 10 mila istanze Vittorio Bottoli: «Sono stupito L'abolizione di questo servizio ricadrà totalmente sui cittadini» VENEZIA. La proposta di cancellare il difensore civico regionale raggiunge Vittorio Bottoli come un fulmine a ciel sereno: «Sono rimasto talmente stupefatto che fatico a trovare le parole» commenta il difensore in carica. Il suo ufficio (formato da cinque istruttori, con un sesto in arrivo proprio per far fronte all'aumento delle richieste) nel 2007 ha ricevuto 10.000 istanze, con una media di riscontri positivi dell'80%. Non solo: il 90% delle istanze arriva da Comuni privi del difensore, circa 470, secondo i dati riportati da Bottoli. I temi affrontati spaziano dalla violazione dei diritti su territorio, studio, pensioni, concorsi e salute. «Per capire il paradosso che si sta consumando, è sufficiente sapere che l'Unione europea pretende che i nuovi stati membri si dotino del difensore civico - sostiene Bottoli - le nostre pratiche vengono istituite gratuitamente e garantiscono la tutela dei diritti dei cittadini in tempi brevi. Quindi, se quello che preoccupa i consiglieri regionali è la spesa che il servizio comporta, basta fare una proporzione tra spese e ricavi e pensare quanto costerebbe alla collettività in termini di tempi e costi, se ciascuno dei 10.000 istanti dovesse trovarsi un avvocato e presentare un ricorso in via giurisdizionale per ottenere giustizia. Teniamo infatti conto che, proprio a causa dei suddetti tempi e costi, in Italia questo tipo di tutela è pressoché assente». Il difensore civico guadagna quanto un assessore regionale: «Siamo sui 10.000 euro al mese» conferma vago Bottoli. L'incarico, conferito con nomina del Consiglio regionale a maggioranza dei due terzi, ha una durata di 5 anni, con un massimo di due mandati: «Io sono a fine corsa - conferma - la prossima volta sarò ineleggibile, quindi non parlo per portare acqua al mio mulino. Mi pongo semplicemente il problema derivante dalla cancellazione di un ente di garanzia e di cosa succederà ai ricorsi pendenti quando l'ufficio cesserà di esistere. In fondo, ferma restando la sovranità del Consiglio regionale, io in aula ho giurato solennemente di difendere gli interessi dei cittadini». Il destino dell'ufficio è in mano al Consiglio, cui la legge dà piena facoltà di abolire una normativa precedentemente varata. «E' stato un colpo forte, oltre che inatteso - conclude Bottoli - per cui non so ancora cosa farò, se deciderò di andare a parlarne in aula o meno. Mi chiedo solo come reagirà l'Unione europea di fronte a questa iniziativa, dato che l'Italia è l'unico Paese membro a non avere un difensore civico nazionale». La cancellazione della figura del difensore civico regionale è già stata recentemente adottata dal Friuli Venezia Giulia che ne ha disposto la soppressione con l'articolo 12 della legge regionale numero 9 del 14 agosto 2008 "assestamento di bilancio e bilancio pluriennale per gli anni 2008-2010 ai sensi dell'articolo 34 della legge regionale numero 21 dell'8 agosto 2007". (s.zan.)

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i preti contestano la chiesa dei no - claudia brunetto (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina XVII - Palermo I PRETI CONTESTANO LA CHIESA DEI NO CLAUDIA BRUNETTO E RANO TEMPI IN CUI I CREDENTI - ricorda padre Fasullo «erano mossi da un forte senso di responsabilità nei confronti della loro Palermo. Ma anche oggi accadono molti fatti di fronte ai quali sarebbe bene prendere una posizione forte». A partire da questa riflessione, più di trecento fra laici e sacerdoti hanno firmato un accorato appello e lo hanno presentato all´arcivescovo Paolo Romeo (ma si può ancora aderire inviando un´e-mail a chiesacittalibero.it). Fra i promotori, oltre a Fasullo, altri sacerdoti come Rosario Giuè, Franco Romano, Cosimo Scordato e Francesco Michele Stabile. E laici come Giuseppe Barbera, Rosellina Garbo, Tommaso Impellitteri, Teresa Passarello, Teresa Restivo, Zina Romeo e Rosanna Rumore. Lo slogan di testa «Per una Chiesa più solidale e compassionevole» lascia pensare che la spinta di rinnovamento degli anni Ottanta potrebbe tornare. Di certo c´è il disagio di constatare giornalmente, parlando con i ragazzi, con le coppie separate, con i giovani sposi che la Chiesa è spesso sorda e disattenta di fronte alle esigenze della società di oggi. Un problema di rilevanza nazionale che anche in Sicilia incontra i suoi muri insormontabili e le sue emergenze scottanti e mai risolte: i senza casa, i disoccupati, i giovani, gli immigrati. «Su diciotto alunni ai quali insegno Diritto - dice Giuè, sacerdote e docente all´istituto tecnico commerciale Pio La Torre - soltanto uno va a messa la domenica. Questo mi fa capire che i ragazzi non si ritrovano in molte posizioni della Chiesa. Con questo appello vogliamo promuovere una Chiesa più attenta e vicina alle reali esigenze degli uomini e delle donne contemporanee. Vogliamo infrangere le visioni e le norme anti-storiche, non biblicamente fondate o, talvolta, anti-cristiane, che non aiutano la credibilità ecclesiale nell´annuncio del regno di Dio». Un documento che non intende fornire soluzioni, ma rompere il silenzio a favore di un dialogo che si tradurrà presto in un calendario di incontri per trattare i temi più importanti: la libertà di coscienza, i diritti umani fuori e dentro la Chiesa, il pluralismo religioso, la laicità della politica e dello Stato. «è da tempo - continua Giuè - che sentiamo l´esigenza di aprire un dibattito. Sono moltissimi i sacerdoti che sentono addosso una grande responsabilità nei confronti dei loro fedeli e che cercano di essere per loro un punto di riferimento reale e presente. Non a caso questo appello è trasversale e raccoglie anche molti laici. Sono loro che possono dare una chiave di lettura diversa delle cose». Fra i temi da ripensare - a detta dei firmatari dell´appello - ci sono anche l´esercizio della collegialità episcopale e del primato papale, la condizione dei divorziati, dei separati e delle persone omosessuali, l´accesso delle donne ai ministeri ecclesiali e la dignità del morire «non terrorizzati». «Siamo disorientati - dice padre Stabile, parroco della chiesa San Giovanni Bosco a Bagheria - di fronte a molte scelte conservatrici della Chiesa. Noi cattolici non dobbiamo avere paura del mondo e del diverso. Dobbiamo guardare al futuro, non rimanere ancorati a un´etica rigorosa senza sfumature. Se vogliamo avvicinare le nuove generazioni, per esempio, dobbiamo iniziare a parlare la loro lingua. Recentemente non ho accettato il tono di severità e di accusa con cui è stata trattata la vicenda del testamento biologico, a partire dalla vicenda Englaro. La Chiesa deve prima di tutto mostrare umanità nel rispetto delle parole che Giovanni XXIII incise sul frontone dell´aula del Concilio». Segnali in questa direzione arrivano anche dalla chiesa di San Francesco Saverio, all´Albergheria, dove sull´onda del dramma di Eluana si è tenuto un referendum sul testamento biologico. Preceduto, mesi prima, da un´altra consultazione dei fedeli, sul celibato dei preti. Non a caso padre Cosimo Scordato, guida spirituale del San Saverio, è tra i firmatari dell´appello. «è importante che la Chiesa intervenga nella nostra società - conclude padre Fasullo - che parli, che agisca a favore degli umili, dei più poveri. E in città c´è molto da fare in questo senso. Sono tanti i settori in cui la Chiesa deve prendere ancora una volta posizione».

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mantenere la vocazione internazionale (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Questa è la priorità per Baccelli che ricorda l'apertura di una sede Onu ad aprile in città «Mantenere la vocazione internazionale» LUCCA. «Il vero danno non è solo all'immagine o all'economia della città. Il danno sta nell'impegno non mantenuto». Il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, non si rassegna alla perdita del G8 della Scienza che, in parte, sarebbe stato ospitato anche a palazzo Ducale «dove erano state lasciate le sale per ospitare le delegazioni, dopo la mostra di Pompeo Batoni». Invece le sale affrescate resteranno vuote, nonostante la macchina organizzativa si fosse già messa in moto per accogliere i ministri della Scienza. «Il danno che subiamo con questa decisione della presidenza del Consiglio - sottolinea Baccelli - è anche sulla programmazione. Fra l'altro ho scoperto io sul sito ufficiale del G8 che la nuova sede del vertice della Scienza e della Tecnologia sarebbe stato a Lesmo, in Brianza. Anche questo è un aspetto che ne ufficiale, cosa che lascia sorpresi e amareggiati, nonostante, poi, sia arrivata la lettera del sottosegretario Giuseppe Pizza a ufficializzare la decisione di trasferire tutto nel milanese». L'altro aspetto che è preoccupante, però - aggiunge Baccelli - è il fatto che continuino i tagli alle risorse (i soldi per il Duomo o per Santa Maria Bianca) e ai servizi (la sede locale della Soprintendenza e i fondi per il Boccherini). «Questo - conclude il presidente - non mi sembra un buon segnale. Sono preoccupato, anche perché ritengo giusto continuare a valorizzare la vocazione internazionale della città e della provincia. Non a caso ad aprile un'agenzia dell'Onu aprirà qui la propria sede. E non a caso cercheremo di organizzare un meeting su diritti umani dopo questa inaugurazione».

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dai diritti umani ai grandi musicisti (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il circolo del Cinema organizza le nuove rassegne di primavera Dai diritti umani ai grandi musicisti LUCCA. Il Circolo del Cinema prosegue la stagione cinematografica con una doppia serie di appuntamenti: i giovedì al Centrale con il nuovo ciclo "Diritti" e i lunedì in S. Micheletto con la retrospettiva "Territori/Landscapes" divisa tra "Musicland" su alcuni grandi cantautori contemporanei (Fabrizio De André, Neil Young e Bob Dylan) e "Outsiders" su due grandi autori del cinema: Gus Van Sant e Peter Bogdanovich. "Diritti" è il titolo della rassegna che, dal 5 marzo al 23 aprile, raccoglie vari film che hanno come denominatore comune i diritti (alla memoria, alla diversità, alla pace). Si tratta di pellicole che hanno ottenuto successo di critica a festival internazionali o candidature agli Oscar. Il ciclo, dunque, si apre con un omaggio al poeta livornese Piero Ciampi con l'opera prima del regista Ezio Alovisi "Adius- Piero Ciampi e altre storie". Per l'occasione saranno presenti in sala il regista e la cantattrice Rossella Seno. Tra i film in programmazione si segnalano Tony Manero di Pablo Larrain, vincitore del Torino Film Festival 2008 e vera testimonianza di quanto la cultura pop americana abbia influenzato la realtà sudamericana; "Valzer" con Bashir di Ari Folman, candidato all'Oscar come miglior film straniero, è un cartoon che ricostruisce, come un documentario, il massacro dei palestinesi avvenuto in Libano nel 1982; grande ritorno del genere western con "Appaloosa" di Ed Harris dove tra campi lunghissimi e campi medi, figure intere e primi piani i due protagonisti proteggono la comunità dai fuori legge con forte riferimento alla metafora dell'intera storia americana; "Lasciami entrare" di Tomas Alfredson è, invece, la storia di un ragazzino di 12 anni che nella spettrale e monotona periferia di Stoccolma si innamora di una bambina vampiro. Il ciclo "Diritti" (che si riferisce anche al diritto alla terra) si conclude il 23 aprile con "Vuoti a rendere" di Jan Sverak, terzo capitolo della trilogia resa celebre da Kolya (Oscar nel 1996) e vincitore del Premio del Pubblico e della migliore sceneggiatura al Karlovy Vary International Film Festival nel 2007. Ambientato nella Praga neocapitalista di oggi il film si sofferma sul tema della vecchiaia affrontato da un professore di letteratura che decide di andare in pensione. Dal 5 marzo al 23 aprile al cinema Centrale LUCCA Melosi via Roma, 14, tel. 0583 491463; Comunale S. Quirico via per Camaiore, 1099, Monte S. Quirico, tel. 0583 341567; Comunale 24 ore piazza Curtatone, 7, Lucca, tel. 0583 491398. PIANA Piegaia via Capannori, 18, Porcari, tel. 0583 299007; Baldacci via Mazzei, 22, Spianate, tel. 0583 20870; MEDIAVALLE E GARFAGNANA S. Anna piazza S. Giacomo, Camporgiano, tel. 0583 618973; Lemmi snc via IV Novembre, 11/a, Villa Collemandina, tel. 0583 68326; Betti via Umberto I, 150/158, Bagni di Lucca, tel. 0583 87287; D'isa via G. Galilei, 2, Fornaci di Barga, tel. 0583 75016; Lemmi via Valmaira 12/b, Castelnuovo, tel. 0583 62159. DANZA. Domenica 15 marzo alle 16 al teatro "Nieri" di Ponte a Moriano spettacolo di danza dello studio "Le silfidi": "Universo rosa: dalla donna angelicata alla donna cibernetica".

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A scuola si diventa artisti tra musica, pittura e teatro (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ISTITUTO AYCARDI-GHIGLIERI A scuola si diventa artisti tra musica, pittura e teatro Si caratterizza come scuola ad indirizzo musicale l'Istituto di primo grado Aycardi-Ghiglieri di Finale. L'insegnamento di uno strumento costituisce infatti «integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio dell'educazione musicale». Gli studenti possono seguire corsi di pianoforte, flauto, violino e chitarra. La scuola propone, inoltre, l'insegnamento di un'altra lingua europea oltre all'inglese (francese o tedesco) e una lunga serie di laboratori facoltativi pomeridiani: pittura, ceramica, ambiente, informatica, teatro, produzione televisiva, scienze sperimentali, telaio, diritti umani, gruppo sportivo e latino, quest'ultimo rivolto agli alunni delle classi terze. «Il personale docente è interamente di ruolo - dice il preside Pier Luigi Ferro - e l'orario di lezione è completo fin dall'inizio dell'anno. Mettiamo in atto un progetto di accoglienza per l'inserimento dei nuovi alunni ed offriamo tempi-scuola diversificati. Alla programmazione didattica si aggiungono attività integrative come le uscite didattiche e le gite d'istruzione. La scuola dispone inoltre di un servizio mensa e di una biblioteca per la consultazione e il prestito di libri». I moduli proposti sono tre: 36 ore settimanali sabato compreso, 30 ore settimanali sabato compreso e 30 ore settimanali con sabato libero.\

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Una bandiera per il Tibet Martedì 24 febbraio è stato il sessantesimo anniversar... (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Una bandiera per il Tibet Martedì 24 febbraio è stato il sessantesimo anniversario dell'invasione del Tibet da parte dell'esercito della Repubblica Popolare Cinese, mentre il 10 marzo sarà il cinquantesimo dell'insurrezione di Lhasa: sono giorni difficili per il governo cinese sia per le ricorrenza tibetane sia sul lato dei diritti umani, il 25 febbraio tre persone si sono date fuoco nei pressi di piazza Tienanmen. Sono 5 mila le esecuzioni capitali, secondo le organizzazioni umanitarie, ogni anno; 500 mila i detenuti nei campi di lavoro; 30, secondo Amnesty International sono i giornalisti incarcerati per il loro lavoro e altre 50 persone sono finite in prigione per aver espresso il loro pensiero su Internet. Noi Radicali, da sempre impegnati sul fronte dei diritti umani, rinnoviamo l'invito a non dimenticare il problema dell'autonomia tibetana, della democrazia in Cina e della libertà religiosa ovunque nel mondo e per questo abbiamo chiesto al Comune di Asti di aderire all'Associazione di Comuni, Province, Regioni per il Tibet, che ha sede presso il Consiglio Regionale della Regione Piemonte e, per questo, chiediamo ai cittadini astigiani di esporre alle finestre la bandiera tibetana reperibile contattandoci a radicali.asti@gmail.com. SALVATORE GRIZZANTI coordinatore provinciale Associazione Radicale Adelaide Aglietta Gli italiani non hanno pregiudizi Vorrei rispondere alla signora Alina Iacobescu, autrice della lettera «Quanti legami tra romeni e italiani» pubblicata il 14 febbraio da La Stampa. Più leggo la sua lettera e più mi convinco che abbia sbagliato indirizzo per lanciare i suoi anatemi contro l'Italia e contro i ministri della Repubblica. Si dà il caso che gli italiani non abbiano pregiudizi contro quei romeni o contro quegli albanesi o contro altre etnie, purché dimostrino di essere fatti con uno stampo simile al suo. Purtroppo hanno qualcosa da dire in merito a coloro che fanno dell'Italia un terreno di conquista, che compiono ogni tipo di misfatto e che dimostrano di non apprezzare le leggi permissive che caratterizzano il nostro paese. Se mi permette, l'Italia e i suoi cittadini, per comportarsi come dice la signora in fatto di repressione, dovrebbero spendere delle barcate di soldini pubblici e questo solo perché persone che non possono essere definite la quintessenza dell'onestà o della correttezza, decidono, inaspettati ospiti, di comportarsi come animali selvaggi fuori dal loro paese d'origine. Ringraziamo per il pensiero ma occorrerebbe far opera di persuasione o attivarsi presso il governo romeno affinché si faccia carico dei misfatti compiuti a casa d'altri da suoi cittadini che, anche se oppressi da anni di regime, probabilmente cercano di dare sfogo alle loro frustrazioni represse in patria a casa d'altri. A conferma di quanto asserito, prenda visione dei dati relativi alla popolazione carceraria e, si renderà conto di quanti «cittadini» stranieri sia composta in raffronto ai numeri di quella locale. Non vorremmo essere cornuti e razziati! A. MARCHISIO Servono interventi per il sistema moda Servono provvedimenti d'urgenza per salvare il sistema moda anche nella Provincia Astigiana. Per consentire alle 150 imprese del settore tessile, abbigliamento, calzature, che danno lavoro a circa 240 addetti, di fronteggiare l'emergenza della crisi, auspico che il Governo prenda misure temporanee che permettano alle aziende di superare la difficile fase congiunturale. Non vogliamo essere costretti a chiudere o a licenziare i nostri dipendenti. Gli interventi che ci aspettiamo dal Governo rappresentano una boccata d'ossigeno per i nostri imprenditori e non avranno peso sulla collettività. Infatti, consentendo alle nostre aziende di continuare a operare e garantire il mantenimento dei posti di lavoro, si assicura gettito alle casse dello Stato e non si sottraggono risorse per interventi di cassa integrazione. CINZIA SAVINA presidente Confartigianato Moda Asti

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Nel mirino gli abusi della Cia (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Inchiesta negli Usa Nel mirino gli abusi della Cia La Commissione Intelligence del Senato Usa, guidata dalla democratica Diane Feinstein, si appresta a lanciare un'inchiesta che durerà almeno un anno, per ricostruire le modalità con cui la Cia ha gestito prigioni segrete, programmi di «rendition», collaborazioni pericolose con i servizi segreti di Paesi che ricorrono alla tortura e metodi di interrogatorio duri ai presunti terroristi. L'iniziativa è già stata paragonata al lavoro della Commissione Church, che nel 1975 portò alla luce gli abusi della Cia negli anni del Vietnam.

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Campodenno ricorda Alex Langer Sul palco <Profeta tra gli stupidi> (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Bassa Val di Non In scena stasera alle 20.30 Campodenno ricorda Alex Langer Sul palco «Profeta tra gli stupidi» BASSA VAL DI NON - «Non solo Carta» è il titolo di una serie di incontri che rientrano nell'ambito del progetto "7x7ComunInsieme", dedicati alla Dichiarazione universale dei diritti umani. Il primo appuntamento, stasera a Campodenno è dedicato ad Alexander Langer , «Profeta tra gli stupidi». In sala Pozza, alle 20.30, va in scena uno spettacolo che tratterà i temi dell'impegno e della partecipazione alla vita pubblica. Mercoledì 11 marzo ci si sposta a Terres, dove la sala riunioni del municipio ospiterà Franca Bazzanella , vice presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani, e Giulia Schirò , in rappresentanza dell'associazione Pace per Gerusalemme. La dissoluzione della Jugoslavia e la pulizia etnica sono invece al centro della serata in programma mercoledì 25 nella sala blu del municipio di Vigo di Ton: sul palco dei relatori vi sarà Luisa Chiodi (Osservatorio Balcani e Caucaso) che relazionerà sulla delicata situazione dell'Europa dell'Est. Temi che saranno affrontati anche il 1° marzo a Sporminore, in sala civica, nel corso di un incontro che vedrà la proiezione del film «No man's Land» e l'intervento di Francesca Vanoni (Osservatorio Balcani e Caucaso). Mercoledì 22 nel teatro comunale di Cunevo verrà presentato il viaggio, rivolto ai ragazzi, che verrà organizzato in Bosnia Erzegovina, mentre a maggio (la data non è ancora stata fissata) l'ospite del dibattito conclusivo sarà monsignor Giancarlo Bregantini . L. Io. 28/02/2009

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S. Donato, grande musical al teatro Due appuntamenti teatrali sono ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi S. Donato, grande musical al teatro Due appuntamenti teatrali sono in programma a San Donato Val di Comino oggi alle 21 e domani alle 17 presso il Teatro Comunale "Cellucci". Ad esibirsi sul palcoscenico per l'opera "Musical, che spettacolo" saranno i cantanti e i ballerini dei cast di "Notre Dame de Paris" e di "Giulietta e Romeo", musical presentati nelle più importanti città europee. L'assessore alla Cultura, Carlo Rufo, esprime tutta la soddisfazione per un evento unico che «sicuramente rappresenta il coronamento dei tanti investimenti culturali fatti dall'Amministrazione Comunale in questi anni e che hanno fatto del nostro paese un punto di riferimento per tutto il territorio provinciale». Per i due spettacolo è previsto il tutto esaurito. Sezze/Ron concerto di beneficenza Domani, dalle 18, presso l'Auditorium di Sezze si potrà assistere al nuovo spettacolo di Ron: "L'altra parte di Ron", prima data del nuovo tour. L'evento è organizzato dalla Leonardo onlus di Sezze. Il costo del biglietto è di 25 euro: il ricavato del concerto, al netto delle spese, sarà devoluto all'Associazione Terre des hommes che si occupa di «aiuto diretto all'infanzia in difficoltà, senza discriminazioni di ordine politico, razziale o religioso», indicando come prioritario il Progetto Colombia, Centro per la riabilitazione fisica e psicologica delle persone vittime di Tortura Info: 0773.887397; www.leonardo-onlus.it Premio Fiaba per te a S.Pietro Infine L'Associazione "Ad Flexum" di San Pietro Infine ha indetto la 3ª edizione del premio letterario "Una fiaba per te". Gli elaborati dovranno pervenire entro il 15 maggio. Per informazioni tel. 0823.901361, o e-mail: adflexum.sanpietroin@libero.it.

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A VENT'ANNI dalla caduta del muro di Berlino, com'è cambiata l ... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ADRIA E DELTA DEL PO pag. 8 A VENT'ANNI dalla caduta del muro di Berlino, com'è cambiata l ... A VENT'ANNI dalla caduta del muro di Berlino, com'è cambiata l'idea di Europa e che ruolo sta avendo il Veneto in questo processo? A questa domanda ha cercato di dare una risposta l'incontro promosso da Ipsia e Istituto comprensivo che si è tenuto ieri nella sala della musica. A fare da relatori, dopo l'introduzione del direttore dell'Ipsia, Vincenzo Boscolo Bariga, e i saluti del dirigente scolastico, Antonio Dimer Manzolli e dell'assessore alla cultura, Silvana Mantovani, sono state l'assessore regionale Maria Luisa Coppola e la funzionaria regionale Alessia De Boni. «La vostra è la generazione nata dopo il crollo del muro ha esordito Coppola ed è perciò difficile trasmettervi le emozioni provate in quel momento di cesura. Posso però dirvi che da lì è partita un'idea di Europa che, pur tra tentativi ed errori, è quella che il Veneto sta portando avanti con convinzione: quella della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti umani che rappresenta la base su cui innestare i progetti di cooperazione e integrazione economica soprattutto con le realtà territorialmente vicine quali sono i paesi dell'est». De Boni ha quindi parlato diffusamente delle iniziative e dei progetti concreti che il Veneto sta portando avanti, dalla formazione degli amministratori al recupero dei comuni valori storici e culturali, passando per i rapporti economici.

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ALBERTO PICCIONI S e gli scimpanzé avessero la possibilità di dialogare tra loro, come fanno gli uomini, probabilmente elaborerebbero una forma di religiosità simile all'animismo (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ALBERTO PICCIONI S e gli scimpanzé avessero la possibilità di dialogare tra loro, come fanno gli uomini, probabilmente elaborerebbero una forma di religiosità simile all'animismo ALBERTO PICCIONI S e gli scimpanzé avessero la possibilità di dialogare tra loro, come fanno gli uomini, probabilmente elaborerebbero una forma di religiosità simile all'animismo. Sono capaci di aiutarsi, comprendere i bisogni dell'altro: egoismo e aggressività non sono «scritti» nel loro patrimonio genetico che condividono con l'uomo per il 99%. In questo risiedono molte delle «Ragioni della speranza» che Jane Goodall (la cui ricerca sugli scimpanzé iniziata negli anni '60 l'ha consacrata una delle maggiori figure scientifiche dell'etologia mondiale) ha portato ieri a Trento di fronte al pubblico dell'Auditorium Santa Chiara, invitata dal Museo Tridentino di Scienze Naturali in occasione del «Darwin Year». Il suo incontro con Louis Leakey, antropologo e paleontologo britannico, è all'origine del suo lavoro e lo stimolo che la portò in Tanzania per molti anni ad osservare gli scimpanzé. Perché proprio loro? «Dobbiamo tornare agli studi di Leakey per poter capire i motivi del mio interesse per gli scimpanzé - dice Jane Goodall - lui credeva fermamente che bisognasse conoscere più da vicino e attentamente il comportamento di queste scimmie. Con loro abbiamo degli antenati in comune: per Leakey studiare il comportamento degli scimpanzé sarebbe stato molto utile per capire quello umano. Ancora oggi credo sia estremamente importante una ulteriore indagine su di loro per capire il nostro sviluppo, come è avvenuto che l'uomo sia diventato ciò che è oggi. Dato che gli scimpanzé ci assomigliano più di ogni altro animale, sono un ottimo punto di partenza. Dopo il confronto con loro possiamo affermare che siamo unici, che l'uomo non ha eguali. Ma perché, cosa abbiamo di particolare? La risposta si trova nel nostro intelletto». Nel suo libro «Le ragioni della speranza» scrive di un «anello mancante» tra uomo e scimmia, di cui abbiamo solo tracce: i vari crani di progenitori, che i paleontologi hanno scoperto. Esiste la prova sicura della nostra parentela con le scimmie? «Innanzitutto bisogna ricordare che noi non discendiamo direttamente dagli scimpanzé. La teoria dell'evoluzione ci suggerisce che abbiamo un antenato comune, vissuto circa sette milioni di anni fa. In effetti però la paleontologia ci ha offerto un record di crani che testimoniano l'esistenza di vari rami evolutivi. La cosa interessante è che il cervello delle grandi scimmie e quello dell'uomo si sono sviluppati in una maniera molto simile, quasi parallela. Direi quindi che l'anello che mancava è possibile individuarlo nel record di crani che i paleontologi hanno classificato». Cosa pensa della teoria del «progetto intelligente» sostenuta da alcuni creazionisti? «Ho studiato da vicino i fossili ed ho potuto constatare in loro il cambiamento delle specie, dagli organismi più semplici fino all'homo sapiens: credo proprio che Darwin avesse ragione. Quando vado negli Usa, nella "cintura della Bibbia" (gli stati del sud a favore del creazionismo, ndr), la gente spesso mi chiede cosa penso del creazionismo. Rispondo loro che oggi, dato quello che siamo diventati, è molto più importante stabilire come possiamo andare d'accordo tra uomini che fissare le nostre origini. Sia che crediamo di essere stati creati da un dio, sia che pensiamo di essere frutto del big bang (che potrebbe essere Dio stesso!) sta di fatto che oggi siamo così mal messi... Dobbiamo fare di tutto per ritornare sui binari giusti, questo è il nostro impegno». S tando accanto agli scimpanzé per tanti anni ha mai notato, nel loro comportamento, qualcosa di simile a ciò che noi definiamo «dimensione spirituale» dell'uomo? «La cosa più vicina che ho osservato avveniva all'interno della foresta, dove ci sono delle cascate. L'acqua scende e c'è sempre una corrente molto forte. Quando gli scimpanzé si avvicinavano alle cascate restavano ad ascoltare il suono dell'acqua, facendo una specie di danza, saltando da un piede all'altro. Gettavano anche dei sassi nella cascata. Poi tornavano a sedersi, assorti nella visione dell'acqua che scendeva. Credo che le loro domande fossero: cosa succede qui? L'acqua passa, tutto si muove, però sembra tutto fermo allo stesso tempo. Ho sentito molto fortemente che se gli scimpanzé avessero un linguaggio, se si potessero sedere a discutere dei loro sentimenti, avrebbero elaborato qualcosa di simile ad una religione animistica. Una adorazione degli elementi». Gli scimpanzé meritano più rispetto di altri animali? «No, non credo che siano più degni dei cani o degli elefanti, dal punto di vista dell'uomo. Sono però degli ambasciatori eccezionali, perché sono così simili a noi, geneticamente diversi solo per 1%. Il loro cervello è come il nostro, solamente un pochino più piccolo. Ci hanno aiutato a capire che la linea di demarcazione tra noi e il resto del regno animale non è così forte». Qual è la sua posizione sui diritti degli animali? «Gli animalisti ci hanno aiutato a comprendere che gli animali non sono delle cose, ma esseri che provano emozioni e sentimenti. Personalmente i miei sforzi non sono indirizzati alla difesa dei diritti degli animali, quanto piuttosto a rendere più responsabili gli uomini. Pensiamo ai diritti umani che vengono calpestati ogni giorno in molti luoghi del mondo. Ciò che desidero e per cui mi impegno oggi è che l'uomo, in grado di capire, con il suo meraviglioso intelletto di essere compassionevole e caritatevole, possa cambiare strada». Guardando all'Africa di oggi: come possono delle persone che vivono nell'indigenza totale preoccuparsi dell'ambiente? «Noi, con i nostri progetti (nel 1977 la Goodall ha fondato il "Jane Goodall Institute for Wildlife Research, Education and Conservation", con sedi in 20 Paesi del mondo, ndr) cerchiamo di migliorare la vita delle persone povere delle aree rurali. Dobbiamo trovare una strada sostenibile che permetta loro di aiutare noi: perché preservare le foreste, limitare la desertificazione, aiuta entrambi, serve a tutti». Stando a contatto tanto tempo con gli scimpanzé ha mai desiderato di essere una di loro? «No, ma ho desiderato guardare il mondo con i loro occhi». Pensa che gli scimpanzé potrebbero essere orgogliosi di avere dei parenti come noi? «Assolutamente no!». 28/02/2009

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WASHINGTON - I metodi usati dalla Cia sotto la presidenza Bush hanno varcato evidentemente i limiti ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sabato 28 Febbraio 2009 Chiudi WASHINGTON - I metodi usati dalla Cia sotto la presidenza Bush hanno varcato evidentemente i limiti della legalità e del rispetto dei diritti umani. Ed ecco che il Senato americano è pronto a lanciare un'inchiesta sull'operato dalla Cia durante quegli anni bui. In particolare, l'inchiesta che avrà al centro le detenzioni segrete ed metodi di interrogatorio in odore di tortura adottati con i sospetti combattenti nemici. Lo rivela il Los Angeles Times, citando fonti del Congresso che specificano che l'indagine della Commissione per l'Intelligence sarà tesa a scoprire nuove informazioni riguardo l'origine di questi metodi e la loro esecuzione. Ma, aggiungono, non sarà finalizzata a stabilire comportamenti illeciti da parte di singoli agenti dell'agenzia di intelligence. È indubbio, comunque, che un'inchiesta del genere accenderà finalmente i riflettori su pratiche e operazioni, tra le quali le tristemente note extraordinary rendition, in questi anni obiettivo di critiche e polemiche in tutto il mondo. Voluta dalla maggioranza democratica, in linea con quanto affermato più volte dal presidente Obama che ancora martedì al Congresso ha ribadito che «senza equivoci ed eccezioni gli Stati Uniti non torturano», si tratterà, spiegano le fonti del Senato, «di un'inchiesta conoscitiva tesa ad imparare dagli errori commessi e vedere se vi sono raccomandazioni per le detenzioni e gli interrogatori in futuro». Agli esperti ricorda quella che venne condotta nel 1975, sotto la guida del senatore democratico Frank Church, il cui rapporto finale, e soprattutto le rivelazioni contenute, portarono a varare un maggiore controllo e possibilità di intervento da parte del Congresso nelle operazioni di intelligence. Da parte sua, Leon Panetta, l'ex capo dello staff di Bill Clinton scelto da Obama per guidare l'agenzia, ha già assicurato la massima disponibilità con un'eventuale inchiesta e promesso maggiore trasparenza rispetto agli anni di Bush. «Se le commissioni vorranno avere informazioni in alcune aree, noi coopereremo - ha detto - credo che noi abbiamo la responsabilità di essere trasparenti e fornire informazioni». Ma si è detto sicuro che nessun agente della Cia potrà essere perseguito per azioni compiute per ordine dell'amministrazione. «Credo che stessero facendo il loro lavoro nel modo in cui gli era stato indicato, che fossero d'accordo o no» ha detto.

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Cisgiordania, Israele costruirà migliaia di nuove case nelle colonie (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

PALESTINA «Crimini di guerra a Gaza», magistrato spagnolo va avanti col procedimento contro militari di Tel Aviv per un massacro del 2002 Cisgiordania, Israele costruirà migliaia di nuove case nelle colonie Michele Giorgio GERUSALEMME Il governo israeliano è ufficialmente impegnato a non ampliare le colonie ebraiche in Cisgiordania, ma da due anni un'agenzia governativa lavora senza sosta a un progetto per costruire migliaia di nuove case a est della «Linea verde», il confine tra Israele e i Territori occupati tracciato dopo l'armistizio del 1949. Il piano, rivelato ieri dal quotidiano Ha'aretz, prevede la costruzione di 550 appartamenti a Gvaot, nei pressi di Gush Etzion, tra Betlemme e Hebron. In un secondo momento ne verrebbero fabbricati altri 4.450, di cui 2.254 a Bat Ayn e Rimonim. Una pioggia di cemento lungo la «Linea verde» che viola il piano di pace noto come Road map e conferma il tentativo d'Israele di annettersi i principali blocchi di colonie della Cisgiordania, aree che secondo il diritto internazionale devono essere restituite ai palestinesi. Intanto la faticosa riconciliazione che Fatah e Hamas stanno tentando ai negoziati del Cairo appare più un matrimonio d'interessi che un sincero riavvicinamento. I finanziamenti per 2,8 miliardi di dollari (secondo le aspettative palestinesi) destinati alla ricostruzione di Gaza sono uno dei motivi principali che spingono gli islamisti e i seguaci di Abu Mazen a ricercare un'intesa. A Sharm el Sheikh il 2 marzo si terrà la Conferenza per la ricostruzione di Gaza - parteciperà anche il Segretario di stato Usa Hillary Clinton - e la costituzione di un governo palestinese formato da tecnici e non da rappresentanti politici è la soluzione sulla quale insistono Stati Uniti e Unione Europea per lo stanziamento dei fondi. «La ricostruzione è uno dei motivi principali del riavvicinamento tra Hamas e Fatah. Le due parti non possono deludere la popolazione di Gaza, in grave difficoltà dopo l'offensiva israeliana del mese scorso», spiega l'analista Ghassan Khatib, che ha partecipato al negoziato interpalestinese svoltosi al Cairo. Khatib però smentisce che le fazioni palestinesi si siano impegnate a formare un governo di unità nazionale entro la fine di marzo, come riferito giovedì sera dai giornali e televisioni. Le cinque commissioni che cominceranno a riunirsi in Egitto a partire dall'8 marzo sono chiamate a discutere anche della riorganizzazione dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), per decenni l'organismo rappresentantivo di tutti i palestinesi, nei Territori occupati e nella Diaspora. Dominato da Fatah, oggi l'Olp deve tenere conto dell'ingresso prepotente sulla scena di Hamas. Il movimento islamico chiede di entrare nell'Olp ma in posizione di parità con Fatah che però esclude categoricamente quest'ipotesi. Intanto dalla Spagna arriva una notizia che galvanizzerà quanti (decine di associazioni per la difesa dei diritti umani e singoli individui) chiedono che i vertici militari e politici dello Stato ebraico siano processati per «crimini di guerra» per i massacri della recente operazione «Piombo fuso» che ha causato la morte di 1.285 palestinesi di Gaza. Il magistrato Fernando Andreu ha annunciato che andrà avanti con la sua inchiesta per «crimini di guerra» contro 7 militari o ex militari per il bombardamento, nel 2002, della casa di Salah Sheahdeh. L'aviazione israeliana sganciò sull'appartamento del leader di Hamas una bomba da una tonnellata che uccise 14 persone, tra cui nove bambini. Tra gli indagati da Andreu l'ex ministro della difesa israeliano Ben-Eliezer, e l'ex capo di stato maggiore Halutz. Madrid aveva promesso a Tel Aviv di abrogare la legge che permette la perseguibilità - in Spagna come in altri paesi europei - di cittadini stranieri macchiatisi di reati come «crimini di guerra» o «crimini contro l'umanità».

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<Per noi vittime la vita è un inferno> (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 51 del 2009-02-28 pagina 7 «Per noi vittime la vita è un inferno» di Stefano Zurlo Parla la moglie di un commerciante ucciso a bruciapelo da un rapinatore: «I giudici non capiscono che così torturano chi ha già subìto una ferita devastante. Uno choc che ci si porta dietro per sempre» MilanoSi aggrappa ad un'immagine felice: «Presto nascerà la mia prima nipotina e io spero tanto che abbia gli occhi azzurri, bellissimi, del mio Ezio». Ezio che non c'è più dal 20 luglio '99, quando fu ucciso a bruciapelo da un rapinatore all'interno della sua gioielleria, alla periferia di Milano. Maria Rosa Bartocci, la vedova, (nella foto col marito) è gentilissima ma si capisce che quel dramma è un macigno che non si vuol spostare. «Io non so - riprende - come sia maturata la tragedia di Massimo Mastrolorenzi, ma dopo un fatto del genere la vita non è più la stessa». Un attimo. Suo marito fu ammazzato, Mastrolorenzi reagì e sparò a due rapinatori. Non è diverso? «Fino a un certo punto. Noi eravamo contrari all'uso delle armi, per me impugnare la pistola era e resta un errore. Però non si può criminalizzare una reazione forse eccessiva». A Mastrolorenzi era stato contestato il duplice omicidio volontario. «Ma come si fa? Io non sono un avvocato ma come si può contestare ad un uomo che viene aggredito mentre fa il suo lavoro un reato così grave? Questi giudici non si rendono conto che così torturano chi ha già subito un'esperienza devastante. Forse non sanno che uccidere è già una pena, un castigo che uno si è dato da solo, uno choc terribile che ci si porterà dietro per tutta la vita». L'orefice di Roma ripeteva che quei due potevano essere i suoi figli. «Appunto. Uno non è più lo stesso. Chi non è abituato a sparare, vede il proprio ordine andare a rotoli, capisce che forse ha sbagliato, non è un delinquente, ci mancherebbe, ma ormai quel che è fatto è fatto». Che cosa avrebbero dovuto fare i magistrati di Roma? «Va bene contestare l'eccesso di legittima difesa, ma poi dovevano chiuderla lì. Un errore si paga: è successo ai Maiocchi, qui a Milano, che ho anche conosciuto, e a Giovanni Petrali, il tabaccaio. Fine». Ma se le imputazioni cambiano e si susseguono nell'arco di cinque, sei anni? «È una tortura insostenibile, ma lo Stato che vuole da noi? Gli stupratori, invece, come quello di Napoli che l'altro giorno ha violentato un bambino, sono sempre in giro anche se hanno dei precedenti. Perché loro sì e noi onesti cittadini che abbiamo solo reagito, e glielo dice una che è contraria all'uso delle armi, no? Perché se la prendono sempre con noi?». Mastrolorenzi aveva picchiato a sangue la convivente prima di impiccarsi. È quella la causa scatenante? «Mah. Non credo. È solo la scintilla». Bisogna tornare indietro nel tempo? «Sì, perché la vita dopo una rapina di quel genere non è più come prima. Per tantissime ragioni. Io ho visto quel delinquente, David Moneypenny, appoggiare la canna della pistola alla spalla di mio marito e fare fuoco a bruciapelo, mentre Ezio era immobile. Mi è morto davanti. Ma è stato solo l'inizio». Poi? «A novembre, quattro mesi dopo, ho venduto, anzi svenduto la gioielleria. Non avevo più la testa, non volevo più parlare con i clienti, ero stufa. E dentro avevo e ho questo buco profondissimo. Però, per fortuna, insieme ai miei figli ho trovato la forza di andare avanti. Il dolore ci ha cementati e adesso la vita ricomincia con la nipotina in arrivo. Ma non sempre è così. Forse il povero orefice di Roma, davanti a questa disgrazia e a quel che ne è seguito, si è sfaldato, non ha retto, è andato alla deriva. Io stessa mi sono trovata in una situazione paradossale». Quale? Luciano Carmeli, uno della banda, ad un certo punto è stato scarcerato. Per motivi di salute». Lei come l'ha presa? «Male. Molto male. Lui era tornato, addirittura, nel nostro quartiere. In via Padova. Ho chiesto spiegazioni, mi hanno risposto che stava malissimo. Può morire, ho replicato, in un letto del carcere di Opera che è pure attrezzato. Niente da fare. È morto fuori. Mi dicono per ragioni umanitarie: ma la pietà senza giustizia non è più umana». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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La falsa polemica Berlusconi a Sarkozy, battuta sulla Sorbona non su donna Carla (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 51 del 2009-02-28 pagina 10 La falsa polemica Berlusconi a Sarkozy, battuta sulla Sorbona non su donna Carla di Redazione RomaIl paradosso, va detto, è ben strano. Perché tanta dev'essere l'assuefazione alle battute e allo stile a volte goliardico del Cavaliere che pure quando la gag non c'è si fa di tutto per scovarla. Con tanta pervicacia da arrivare a presentare una denuncia alla Corte europea di Strasburgo in base alla ricostruzione di un labiale su Canal+. Un paradosso che si attorciglia su se stesso quando Palazzo Chigi, vittima degli eventi, pur avendo cose più importanti da fare è costretto a smentire la versione accreditata dall'emittente francese. Ma andiamo con ordine. Il teatro dello scandalo è la conferenza stampa di Berlusconi e Sarkozy a Villa Madama e quell'attimo in cui il premier si avvicina all'inquilino dell'Eliseo sussurrandogli poche parole. Sarkò ride e chiosa: «Non sono sicuro di dover ripetere... ». Canal+ indaga e dà la sua versione: «Moi je t'ai donné la tua donna», avrebbe detto il Cavaliere con una chiara allusione all'italianità di Carla Bruni. Apriti cielo. Anna Paola Concia, deputata del Pd, e Donata Gottardi, parlamentare europea del Pd-Pse, sono indignate al punto di promettere denuncia alla Corte di Strasburgo per «violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo». Che si siano fatte prendere la mano sta nelle cose, visto che la Convenzione è cosa seria e la violazione dei diritti umani è crimine grave. Però, tanto è surreale la vicenda che c'è quasi da augurarsi che il processo si faccia davvero. D'altra parte, perché diavolo la Corte di giustizia dovrebbe continuare a perder tempo con la lentezza dei processi italiani, con i problemi legati alla libertà religiosa o con la sparizione in Russia di civili ceceni quando c'è da occuparsi della battuta - peraltro presunta e comunque smentita da Palazzo Chigi - di Berlusconi durante una conferenza stampa? E sì che sarebbe una bella processione davanti alla Corte di Strasburgo, con il Cavaliere a giurare che mai si sarebbe permesso di dire una cosa simile sulla Bruni e una schiera di logopedisti ad esercitarsi in memoriali e contromemoriali. E con Sarkò chiamato a testimoniare e difendere l'onorabilità della moglie. Uno spettacolo imperdibile. E decisamente meglio di quello visto ieri, con Canal+ a sentenziare, la Concia e la Gottardi a inseguire e Palazzo Chigi costretto a smentire la ricostruzione dell'emittente francese. Non è vero che ha detto «moi je t'ai donné la tua donna», si legge a sera in una nota del governo. E allora cosa? «Tu sais que j'ai étudié à la Sorbonne», tu sai che ho studiato alla Sorbona. Davvero un bel rompicapo. Anche se, non vogliatecene, in attesa della sentenza della Corte europea di giustizia dormiremo comunque sonni tranquilli. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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09:42 USA-CINA, RIPRENDONO GLI SCAMBI MILITARI (sezione: Diritti umani)

( da "Agi" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

USA-CINA, RIPRENDONO GLI SCAMBI MILITARI (AGI) - Pechino, 28 feb. - Malgrado le frizioni tra i due Paesi riemerse nei giorni scorsi a proposito della situazione dei diritti umani in Cina, gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare hanno raggiunto un accordo per la ripresa della collaborazione in campo militare: lo ha annunciato David Sedney, vice ministro della Difesa aggiunto americano, al termine di due giorni di colloqui a Pechino con esponenti governativi cinesi. "Abbiamo concordato di riprendere al piu' presto gli scambi militari ad alto livello", ha spiegato Sedney.

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USA-CINA: RAGGIUNTO ACCORDO SU RIPRESA COLLABORAZION MILITARE (sezione: Diritti umani)

( da "Agi" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

USA-CINA: RAGGIUNTO ACCORDO SU RIPRESA COLLABORAZION MILITARE (AGI) - Pechino, 28 feb. - Malgrado le frizioni tra i due Paesi riemerse nei giorni scorsi a proposito della situazione dei diritti umani in Cina, gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare hanno raggiunto un accordo per la ripresa della collaborazione in campo militare: lo ha annunciato David Sedney, vice ministro della Difesa aggiunto americano, al termine di due giorni di colloqui a Pechino con esponenti governativi cinesi. "Abbiamo concordato di riprendere al piu' presto gli scambi militari ad alto livello", ha spiegato Sedney.

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Il Guatemala apre gli archivi sui desaparecidos (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

MONDO 28-02-2009 Il Guatemala apre gli archivi sui desaparecidos GUATEMALA. Fascicoli, documenti, operazioni clandestine. A 12 anni dalla fine della guerra civile, l'esercito del Guatemala ha consegnato alla giustizia parte dei suoi archivi segreti. Contengono i piani antisovversivi creati dai militari fra il 1978 e il 1983, nel pieno di uno dei più lunghi e sanguinari conflitti della storia latinoamericana. La data non è stata casuale: mercoledì il Guatemala ha ricordato il decimo anniversario del rapporto della Commissione della Verità. La guerra mise in ginocchio il Paese dal 1960 al 1996, provocando oltre 200mila morti e desaparecidos. Le vittime, per lo più, furono indigeni delle comunità contadine. Il 93% dei crimini contro l'umanità vennero compiuti dall'esercito. È stato il ministro della Difesa, il generale Abraham Valenzuela, a consegnare la documentazione ad un tribunale di prima istanza penale, nell'ambito di una maxi-causa contro dei militari accusati di genocidio e tortura. La battaglia legale è stata lunga: il tribunale aveva richiesto i fascicoli 4 anni fa, ma gli avvocati dei militari presentarono un ricorso. In particolare la difesa dell'ex dittatore Efraín Ríos Montt sostenne che custodivano «segreti di Stato»: l'apertura avrebbe messo a rischio la sicurezza nazionale. Ma lo scorso anno la Corte di Costituzionalità ha obbligato l'esercito a consegnare i documenti. «In questi archivi speriamo di trovare dati sul destino dei nostri fratelli, dei nostri familiari» ha detto Miguel Itzep del Movimento nazionale delle vittime della guerra. La declassificazione degli archivi militari permetterà l'identificazione di una parte dei responsabili di omicidi e torture, ma conoscere tutta la realtà storica di quegli anni non sarà facile: l'esercito ha consegnato soltanto due dei quattro piani creati per combattere la guerriglia. Gli altri due sono «spariti». Il presidente guatemalteco Alvaro Colom ha chiesto nuovamente perdono al Paese per il genocidio degli indigeni. Michela Coricelli

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<Tienanmen, chiediamo ancora giustizia> (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

MONDO 28-02-2009 «Tienanmen, chiediamo ancora giustizia» DA PECHINO A poco più di tre mesi dal ventesimo anniversario della repressione dei moti studenteschi per la democrazia in piazza Tienanmen a Pechino, nella notte fra il 3 e il 4 giugno '89, e a una settimana dall'apertura dell'annuale sessione plenaria dell'Assemblea del Popolo (il Parlamento cinese), le madri delle vittime hanno sollecitato ufficialmente la punizione dei colpevoli della strage, costata oltre quattrocento morti secondo le stime più attendibili, anche se un bilancio definitivo mai è stato stilato. In una lettera aperta inviata ai vertici del Partito Comunista cinese e ai deputati, le "madri" chiedono inoltre l'apertura di una formale inchiesta sul ruolo ricoperto dalle Forze armate nella carneficina, e l'accertamento del numero effettivo delle vittime. Il testo della missiva, che reca in calce le firme di 127 persone, è stato reso noto dall'organizzazione umanitaria americana Human Rights Watch. «Il massacro da tempo si è garantito un posto nella galleria delle vergogne della Storia», si legge nel messaggio, in realtà soltanto l'ultimo di una lunga serie di petizioni inviate al Parlamento, nessuna delle quali ha mai ricevuto la benché minima risposta. Le madri reclamano inoltre un pubblico riconoscimento dell'eccidio da parte del governo della Repubblica Popolare, scuse formali, ammissione di responsabilità politica e risarcimenti per le uccisioni dei pacifici manifestanti di allora. Ieri intanto la Cina è tornata sulla polemica con gli Stati Uniti sul rispetto dei diritti umani. Con tanto di "contro-rapporto". La criminalità rappresenta una minaccia per tanti americani, per la loro vita, le loro proprietà e la loro sicurezza personale e la discriminazione razziale permea la vita sociale in molte zone degli Stati Uniti, si legge nel documento cinese. Lo studio cinese denuncia una mancata corretta tutela dei diritti economici, sociali e culturali degli americani, a parla di molti giovani «affetti da disordini della personalità». Nuova lettera aperta delle «madri» delle vittime della repressione del '89: «I responsabili della strage vengano finalmente puniti»

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PRAGA. IL MINISTRO CECO PER I DIRITTI UMANI E LE MINORANZE, MICHAEL KOCAB, DEI VERDI, PASSERà U... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Praga. Il ministro ceco per i Diritti umani e le minoranze, Michael Kocab, dei Verdi, passerà una settimana in un condominio abitato da Rom a Chomutov, nel nord della Repubblica ceca. Il musicista ed ex dissidente Kocab ha accettato l'invito del sindaco di Chomutov, Ivana Rapkova (Ods, Civici democratici), a provare di persona a convivere con gente che, a suo dire, non paga l'affitto e disturba i vicini. «Sì, ci vado. Devo trovare la data giusta e risolvere i problemi tecnici per la connessione internet ed andrò» ha detto il ministro che lunedì si era rifiutato di accettare l'invito. Adesso ha cambiato idea ma a condizione di poter continuare a sbrigare il suo lavoro anche dal quartiere rom. «Quando ho visto che la gente ci tiene molto, ho cambiato idea» ha spiegato Kocab.

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UN'INDAGINE CONDOTTA DAL RELATORE DELL'ONU SUI DIRITTI UMANI NELLA GUERRA AL TERRORISMO, HA CONCLUSO... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Un'indagine condotta dal relatore dell'Onu sui diritti umani nella guerra al terrorismo, ha concluso che agenti di servizi segreti stranieri inviati a Guantanamo per interrogare i detenuti della prigione americana hanno violato le leggi internazionali sui diritti umani. Nel rapporto vengono indicati 18 paesi - tra cui l'Italia - che nel corso degli anni avrebbero inviato addetti a interrogare detenuti a Guantanamo.

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Valmaggia e Costa firmano appello per la democrazia in Iran (sezione: Diritti umani)

( da "Targatocn.it" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Valmaggia e Costa firmano appello per la democrazia in Iran Negli ultimi mesi, numerose organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani hanno ripetutamente espresso la loro preoccupazione sulla crescente violazione dei diritti umani in Iran. Le impiccagioni pubbliche, nel solo mese di gennaio 2009, sono state 59, oltre ad impiccagioni di minorenni, amputazione degli arti, arresti arbitrari di massa delle donne e dei giovani. Verso la fine del 2008, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato, per la cinquantacinquesima volta, il regime iraniano per aver violato palesemente i diritti umani. Il regime dei mullah, accanto alle continue violazioni dei più elementari diritti dell'uomo e violando le varie risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, porta avanti il suo progetto di armamento atomico. Le sue continue e frequenti interferenze in Iraq finalizzate a instaurare in quel Paese un regime islamico, il supporto e il sostegno al terrorismo in Libano, in Afghanistan e nei territori palestinesi mirano a creare nell?intera regione uno stato di guerra e di esplosione. I due decenni della politica di accondiscendenza e di dialogo, di concessione di incentivi finalizzati a cambiare il comportamento del regime iraniano, hanno prodotto un effetto contrario che ha incoraggiato maggiormente la classe politica iraniana a proseguire sulla strada della costruzione della bomba atomica, sulla strada della repressione delle libertà e sull'esportazione del terrorismo in medioriente, nonché in altri continenti della Terra. L'Europa, per evitare una nuova guerra nella regione, deve sostituire la sua politica di accondiscendenza con una politica di fermezza agevolando cosi il cambiamento democratico in Iran. Una politica realista per il ripristino della libertà e della democrazia in Iran, necessaria per l'instaurazione della pace e la serenità nella regione, esige il rifiuto della strada della guerra e della politica di accondiscendenza con il regime dei mullah e allo stesso tempo il sostegno alla terza via rappresentata dalla Presidente del Consiglio Nazionale della resistenza iraniana, Maryam Rajavi. Noi Sindaci e Presidenti delle Province italiani consideriamo il sostegno alla resistenza iraniana un nostro dovere democratico. Chiediamo al Governo italiano di riconoscere il Consiglio Nazionale della resistenza iraniana guidato dalla signora Maryam Rajavi come l'unica alternativa al regime fondamentalista iraniano. Chiediamo al Governo Italiano di schierarsi, insieme a numerosi politici e parlamentari rappresentanti i Paesi europei e del mondo, a fianco del popolo e della resistenza iraniana per ripristinare la democrazia e la libertà in Iran.

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Chimerica per amore o per forza (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Chimerica per amore o per forza 28 febbraio 2009 alle 19:35 — Fonte: rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti La Cina e gli Stati Uniti hanno deciso di ripristinare un " dialogo militare ai massimi livelli" , una forma di consultazione istituzionalizzata tra i vertici delle forze armate che era stata interrotta cinque mesi fa da parte di Pechino per protestare contro la vendita di armi americane a Taiwan. Un alto dirigente del Pentagono ha commentato di " non aver mai sentito un' atmosfera così positiva nei rapporti bilaterali" . Come già si è notato con la recente visita di Hillary Clinton a Pechino (assai discreta su Tibet e diritti umani), un effetto della crisi economica sembra essere quello di spingere Cina e America a smussare gli angoli. Meglio mettere da parte (per ora) i punti di potenziale conflitto, e dare la priorità all' interesse obiettivamente convergente e prioritario: uscire fuori dalla recessione al più presto. Poi nel lungo termine, naturalmente, chi avrà più tela da tessere. rampini

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Editoriale / Le scuse per tacere sempre di Piero Ostellino (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 28-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Le scuse per tacere sempre Martedì erano sessant'anni che la Repubblica popolare cinese aveva invaso militarmente il Tibet; che, ora, ne è una regione autonoma. Sono giorni «sensibili», per la Rpc, sia per la ricorrenza tibetana; sia per la questione dei diritti umani, acuitasi dopo che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, in visita ufficiale, ha evitato accuratamente di parlarne con i dirigenti cinesi. Contribuisce, inoltre, ad alimentare l'ipotesi di tensioni, l'«incidente» di ieri, non lontano da piazza Tienanmen, dove tre persone sono rimaste coinvolte nell'incendio della loro auto. I tre secondo la polizia erano venuti a Pechino per presentare una «petizione» all'Assemblea del popolo. Che il diritto dei tibetani alla propria indipendenza e quelli umani della stessa popolazione cinese siano, o no, in questi giorni, all'ordine del giorno delle autorità di sicurezza indipendentemente dalla reale natura dell' «incidente» della Tienanmen è un fatto che essi sono «il» problema irrisolto nei rapporti fra la Repubblica popolare e le democrazie liberali occidentali. Come la Clinton, per chiunque vada a Pechino, pare non sia mai venuto il momento di parlare dei diritti sistematicamente violati dal regime comunista. Prevalgono le «ragioni degli Stati». E' vero che, nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo, Washington afferma che «la loro promozione è un passaggio essenziale della nostra politica estera». Ma quali sono le «ragioni degli Stati » che impediscono agli uomini (di Stato) di conciliarli con le «ragioni della coscienza»? Secondo Giovanni Botero che nel 1589 licenziava il suo trattato Della Ragion di Stato è semplicemente l'arte del governo, la conoscenza dei mezzi necessari alla conservazione, alla fondazione e all'estensione, del dominio statuale, ispirata alla prudenza come «virtù pratica». Botero ubbidiva agli imperativi della Controriforma, che aveva messo al bando le opere di Nicolò Machiavelli, il quale aveva piegato l'etica alla politica, sostenendo che lo Stato aveva sue proprie «ragioni» che non si conciliavano con la morale e la religione. Scriveva già allora Botero: «I Greci e i Romani, per cavar qualche utilità da' nemici presi in guerra, li facevano schiavi e gl'impiegavano a lavorar la terra o ad altro esercizio; ma i Chinesi non gli ammazzano, né mettono loro taglia, non gl'incatenano, non li destinano a far altro finalmente, che a servir nella guerra nelle frontiere più lontane dalla patria loro, e in abito cinese». È la stessa spiegazione strategica che dà oggi Pechino del suo dominio sul Tibet. Ragioni di sicurezza. E, ancora: «La prudenza è una virtù il cui ufficio è cercare di ritrovare i mezzi convenienti per conseguire il fine, e l'astuzia tende al medesimo fine, ma differisce dalla prudenza in questo, che nell'elezione de' mezzi quella segue l'onesto più che l'utile, questa non tiene conto se non dell'interesse». È la stessa ragione che suggerisce alle democrazie liberali di non trovare mai il momento di parlare dei diritti umani. Il mondo, da allora, è cambiato. Ma non sono certamente cambiati gli uomini. Piero Ostellino stampa |

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