CENACOLO DEI COGITANTI |
Usa
( da "City" del
27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Usa Amnesty denuncia detenzione di
immigrati Più di 300mila immigrati (clandestini, richiedenti asilo, parenti di
regolari ecc.) sono detenuti nelle strutture dell'Immigrazione Usa. Una
violazione dei diritti umani per Amnesty International. 27 marzo 2009
Quell'inutile tortura
( da "EUROPA ON-LINE"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: inutile tortura MIMMO LUCÀ Questa
legge sul testamento biologico è profondamente sbagliata e ideologica,
contraddice la Costituzione e calpesta il diritto individuale alla libertà di
scelta delle cure. Ho seguito con attenzione l?iter di quel testo a Palazzo
Madama e condiviso con convinzione le ragioni del no dei senatori del gruppo
democratico.
Investiguen els espies
britànics per tortures
( da "Avui"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: investigui si membres
de l'MI-5 són còmplices de
tortura en el cas d'un ciutadà resident al Regne Unit que
va sortir de Guantánamo el mes passat després
de set anys de detenció. Binyam Mohamed, etíop que se'n va anar
a viure al Regne Unit quan era adolescent,
va ser detingut al Pakistan
el 2002 quan volia marxar del país amb un passaport
fals.
Balcani da oggi al centro
del vertice Ue ( da "Giornale
di Brescia" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: invitata insieme a Georgia,
Ucraina, Armenia, Azebargian e Moldavia al nuovo
partenariato orientale, che sarà lanciato al vertice Ue del 7 maggio prossimo.
Resta però in forse l'invito al summit del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, legato a progressi concreti in campo
democratico e dei diritti umani.
Sinistra per Sassuolo
Debutta la lista che appoggia Pattuzzi
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sassuolo ha bisogno della sinistra,
di laicità e libertà di tutte le manifestazioni artistiche, economiche, di
lavoro, sociali e religiose tenendo conto dei diritti umani". Tra le linee
programmatiche va segnalata anche anche la creazione
di una convivenza e interazione con gli immigrati, di uno sviluppo sostenibile.
Giustizia, l'Europa
condanna l'Italia ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: DURATA MEDIA PROCESSO IN
CASSAZIONE. È di 1.140 giorni nel settore civile, 990 se dal calcolo si
escludono le cause fiscali. Nel penale si aspettano 266 giorni. RICORSI ALLA
CORTE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI. Per l'Italia le cause pendenti sono 4.200.
la CINa
ALZA LA VOCE con gli Usa ( da "Unita,
L'" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: apprezzato a tal punto da mettere
tra parentesi il tradizionale idealismo del suo partito in materia di diritti
democratici e civili. Il rispetto dei diritti umani è una questione che «non
deve interferire» nella cooperazione bilaterale, ha detto, suscitando la
delusione di Amnesty International. Gli Usa hanno troppo bisogno della Cina per
permettersi un'eccessiva intransigenza etica.
Giustizia, l'Europa
condanna l'Italia ( da "Arena,
L'" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: DURATA MEDIA PROCESSO IN
CASSAZIONE. È di 1.140 giorni nel settore civile, 990 se dal calcolo si
escludono le cause fiscali. Nel penale si aspettano 266 giorni. RICORSI ALLA
CORTE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI. Per l'Italia le cause pendenti sono 4.200.
L'Italia vista dai Modena
City Ramblers
( da "Unita, L'" del
27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tra le migliori del folk italiano -
si esibirà stasera alle 22 all'Alpheus in via del
Commercio (ingresso 12 euro). Sempre oggi, alle 18,30, la Sezione Italiana di
Amnesty International conferirà agli stessi il premio «Arte e diritti umani».
L'incontro pubblico avrà luogo presso la libreria Rinascita (via Prospero
Alpino 48, zona Garbatella).
Il Consiglio d'Europa
accusa l'Italia: giustizia lumaca
( da "Unita, L'" del
27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ma Governo e Parlamento «non si
decidono a prendere provvedimenti per risolvere questo problema, anzi lo
aggravano». Italia ancora sotto accusa al consiglio d'Europa, che vigila sul
rispetto dei diritti umani nei 47 paesi membri: processi lunghi e tribunali ingolfati.
Da Strasburgo arriva un invito pressante: misure urgenti.
L'autoanalisi di un
marxista ( da "Manifesto,
Il" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il conservatorismo compassionevole
va così stucchevolmente in lacrime per i diritti umani (ma dei diritti dei
popoli «cattivi» all'autodeterminazione, magari nucleare, non parliamone
nemmeno), che se il cuore non è assistito da una «sostanza conoscitiva»
credibile, e incarnato non nel supereroe, ma in un dream
team di personaggi qualunque credibili, smette di battere.
No al doppiopesismo
mondiale sui diritti umani ( da "Italia
Oggi" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il commento No al doppiopesismo mondiale sui diritti umani Il Papa viene
attaccato per le parole sull'Aids, ma nessuno dice nulla sulla pena di morte in
Cina Mentre il dibattito sembrava focalizzarsi sul preservativo, la Cina ha
conquistato gli onori della cronaca, da par suo. La Cina ha il record mondiale
delle esecuzioni capitali, col 72 per cento dei 2390 giustiziati del 2008.
se il re è nudo ... è nudo
- guido guastalla
( da "Tirreno, Il" del
27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: compresa quella per i diritti umani
presieduta dalla Libia, vicepresidenti Siria e Iran, paesi che maggiormente
violano i diritti umani sanciti nella carta dell'Onu, abbiano a disposizione
mezzi finanziari in grande quantità che arrivano a chi ne ha bisogno in misura
molto limitata per non dire irrisoria è cosa nota.
IL PERCORSO
dell'integrazione. L'articolo 26 della Dichiarazione univer...
( da "Nazione, La (Pistoia)"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: L'articolo 26 della Dichiarazione
universale dei diritti umani recita: «Ogni individuo ha diritto all'istruzione
indirizzata al pieno sviluppo della personalità». E' soprattutto
nell'istruzione che i genitori dei figli immigrati ripongono le speranze per
una loro futura integrazione nella società ospitante.
Giovane curdo trovato
morto nel tir ( da "Corriere
del Veneto" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Martedì un convegno sui diritti
umani con Strada e Cacciari VENEZIA — Lo hanno trovato morto all'interno di un
semirimorchio sbarcato al porto commerciale di Marghera. E' stato un finanziere
ad accorgersi che qualcosa non andava: durante le fasi di controllo dei mezzi
in arrivo ha sentito un odore acre che usciva da un trailer parcheggiato.
Una simulazione
dell'assemblea generale dell'Onu si svolgerà, oggi e domani, a partir...
( da "Messaggero, Il (Ancona)"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: obiettivo di promuovere la pace e
il rispetto dei diritti umani. Parteciperanno, oltre allo stesso Itc, il liceo Rinaldini, l'Ipc Podesti, l'Itn Elia-Calzecchi e l'Itc Corridoni Campana di Osimo.
Ogni studente coinvolto rappresenterà uno stato aderente all'Onu e prenderà
parte ai lavori sia in sede plenaria che nelle singole commissioni.
Psichiatria, viaggio senza
ritorno ( da "Nazione,
La (Firenze)" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: attraverso documentazione
originale, porta i cittadini a conoscenza degli abusi della psichiatria dal
1700 sino ai giorni nostri. Promossa dal Comitato dei Cittadini per i Diritti
Umani insieme alle associazioni Gesef e Lidu, l'esposizione resterà aperta fino all'8 aprile con
orario continuato 9,30 19,30. L'ingresso è gratuito.
AMNESTY International
conferirà oggi ai Modena City Ramblers il premio
<... ( da "Nazione,
La (Arezzo)" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Arte e diritti umani» alla libreria
Rinascita alla presenza di Ugo Coccia di Rai International. Il gruppo si è
particolarmente distinto nella promozione dei diritti umani e nella
sensibilizzazione dell'opinione pubblica e da tempo sostiene le campagne
Amnesty, con il brano «Ebano» hanno vinto il Premio Amnesty Italia 2004 ed è
nella compilation «
Antonello Paladino
( da "superEva
notizie" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ampia e profonda riflessione sul
tema dei diritti umani. All'edizione del 2009 partecipa lo scultore Antonello
Paladino con un inedito linguaggio di marcata impostazione concettuale,
esponendo due installazioni N'diata nel cortile del
municipio di Bologna (Palazzo d'Accursio) ed Essere
senza cuore visibile in Cineteca.
Caritas a Lampedusa:
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: pastorale elogiano il lavoro svolto
dal personale del centro e dalle forze di sicurezza in condizioni difficili per
tutelare i diritti umani. Il centro è sovraffollato. O- spita
729 persone mentre in condizioni di primo allarme può riceverne oltre 800. Ma durante
i tumulti sono state incendiate strutture facendo perdere 330 posti. In stanze
pensate per 12 unità ci dormono in 16.
I migranti viaggiano
peggio degli schiavi ( da "Avvenire"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani. C'è ancora un
particolare poco noto. «Con le università di Liverpool e Innsbruck annuncia il
primario romano abbiamo comparato le modalità di trasporto sulle navi negriere
dall'Africa al porto inglese e da lì agli Stati Uniti. E tre secoli fa persino
gli africani ridotti in schiavitù avevano più spazio e viaggiavano su
imbarcazioni più sicure di quelle che toccano
Cecenia, Mosca ordina il
dietrofront ( da "Avvenire"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, fa presente che in
queste due repubbliche attualmente «vengono uccisi o feriti più militari russi
che in Cecenia». Tra le ragioni del progressivo ritiro dalla regione del
Caucaso anche gli ingenti costi sostenuti per lo schieramento delle truppe
Militari russi a Grozny, in Cecenia: sono oltre
100mila le vittime registrate nei due conflitti che hanno sconvolto il Caucaso
Guantanamo, ex detenuto
rivela:
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Torturato dagli 007 britannici»
LONDRA. È bufera sugli 007 britannici dell'Mi5, sotto inchiesta per le accuse
di tortura formulate dall'ex detenuto di Guantanamo, Binyam
Mohamed. Il ministro della Giustizia, Janet Scotland, ha sottolineato che le
indagini dovranno seguire il loro corso, auspicando però che vengano portate
avanti «
- SRI LANKA: ESCALATION
DELLA GUERRA ( da "WindPress.it"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: organizzazione per i diritti umani,
di una clamorosa violazione del diritto umanitario. Secondo la maggior parte
degli osservatori indipendenti, tra 150.000 e 200.000 civili sarebbero cos
rimasti intrappolati in una zona dove sono in corso aspri combattimenti. L'Ltte avrebbe anche aperto il fuoco contro civili che
cercavano di fuggire.
GUANTANAMO/ BINYAM
MOHAMED: NO A CAPRI ESPIATORI ( da "Wall
Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: premier Brown
ha rimarcato che il governo non tollererà alcuna forma di tortura. Binyam Mohammed, venne arrestato nel
CIO: "MAI PIÙ LA
FIACCOLA OLIMPICA FUORI DAI CONFINI DEL PAESE OSPITANTE"
( da "Wall Street
Italia" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Mai più la fiaccola olimpica fuori
dai confini del Paese ospitante" -->SPORT Cio:
"Mai più la fiaccola olimpica fuori dai confini del Paese ospitante"
La decisione è stata presa a Denver. Prima dei Giochi di Pechino, la torcia
aveva attraversato il mondo, calamitando su di sé le proteste anti-Cina delle associazioni per la difesa dei diritti
umani (13:00 27/03/2009)
Santiago del Cile, il
posto delle rose ( da "Repubblica.it"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per torturarli. Davanti alle
piscine: quello era l'edificio dove torturavano le donne", indica la
sfilata di spogliatoi in cemento grezzo, illuminati da lugubri luci al neon.
"Nel velodromo, invece, torturavano gli uomini". Lo Stadio Nazionale
di Santiago (usato come centro di prigionia e tortura dal settembre al novembre
del 1973)
Italia, Turchia, con il
Governo Berlusconi una copia quasi perfetta
( da "Articolo21.com"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: visibilmente lontano dal voler
riconoscere i più elementari diritti umani, in corsa per far parte dell'Unione
Europea - su quest'ultimo punto l'Italia è in vantaggio, da anni, grazie, però,
a chi ha reso possibile i Trattati di Roma e non alle "politiche"
dissennate degli ultimi quindici anni del premier Berlusconi -, e dove sono
fortemente ostacolate riforme in senso liberale,
Santiago del Cile, il
posto delle rose ( da "KataWeb News"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Fonte: Esteri">repubblica.it — 0 commenti SU "D", LA REPUBBLICA
DELLE DONNE Diciannove anni dopo la fine della dittatura di Pinochet. I luoghi
della tortura si trasformano in parchi, musei e teatri. Per un futuro di pace
Gabriella Saba
Web, arriva la norma Ue
salva-pirati:
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la stessa direttiva dovrebbe anche
combattere l'incitamento alla cyber-violazione dei diritti di proprietà
intellettuale «comprese talune eccessive restrizioni di accesso (alle opere,
ndr) instaurate dagli stessi titolari dei diritti». Ora la parola spetta al
Consiglio che valuterà se e come procedere con l'iter legislativo.
TESTAMENTO BIOLOGICO:
CITTADINANZATTIVA, DDL OFFENDE ( da "Virgilio
Notizie" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: affinche' questa Legge, cosi'
come appare nel testo attuale, non sia approvata. E chiediamo che si ritorni a
parlare del tema, abbandonando la pura ideologia e l'emotivita'
della vicenda di Eluana, e riferendosi ai principi
sacrosanti gia' sanciti nelle migliori convenzioni
internazionali sui diritti umani''.
Colombia-Usa, missione dei democratici a Bogotà per il Tlc ( da "Velino.it, Il"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei lavori del Congresso per le eccezioni
che la maggioranza dei democratici muovono contro la situazione dei diritti
umani e dei lavoratori in Colombia. Hoyer, che si
recherà anche in Messico e Panama, sarà accompagnato dal deputato di New York
Gregory Meeks, parlamentare che insieme al californiano
Sam Farr propugna la creazione di una commissione
parlamentare ad hoc sul tema.
Megatruffa a Long Island
( da "AmericaOggi
Online" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: privato armonicamente decorato ed
equipaggiato anche con strumenti medievali di tortura, oltre ad una selezione
di fruste a piacimento. Come funzionava il giro di falsi mutui lo ha spiegato
il procuratore distrettuale della contea di Suffolk,
Thomas Spota che ha aperto dicendo "questi
individui incriminati per sette anni avevano imperversato con frodi su
mutui".
R.D.Congo/ Onu, no Consiglio diritti umani a inquirente
( da "Virgilio Notizie"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani delle Nazioni Unite
ha respinto la proposta europea di inviare un inquirente speciale per indagare
sugli abusi di diritti umani nel Congo orientale. Il Consiglio ha invece
approvato una risoluzione presentata dai Paesi africani che elogia il governo
congolese per la sua cooperazione con l'organismo globale e sprona la comunità
internazionale a fornire aiuti e assistenza
Immigrati/ Consiglio
italiano rifugiati: In Grecia nessun
( da "Virgilio Notizie"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: spiegando che in Grecia "non
vengono garantiti i loro diritti umani essenziali e la percentuale di
riconoscimento dello status di rifugiato si aggira intorno all'1%".
"Paese da cui i rifugiati - spiega il Consiglio - in gran parte afgani e
iracheni, sono costretti a scappare per trovare protezione in un altro dei
paesi dell'Unione europea.
IMMIGRATI/ CONSIGLIO
ITALIANO RIFUGIATI: IN GRECIA NESSUN DIRITTO
( da "Wall
Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: spiegando che in Grecia "non
vengono garantiti i loro diritti umani essenziali e la percentuale di
riconoscimento dello status di rifugiato si aggira intorno all'1%".
"Paese da cui i rifugiati - spiega il Consiglio - in gran parte afgani e
iracheni, sono costretti a scappare per trovare protezione in un altro dei
paesi dell'Unione europea.
R.D.CONGO/ ONU, NO CONSIGLIO DIRITTI UMANI A INQUIRENTE
SPECIALE ( da "Wall
Street Italia" del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: no Consiglio diritti umani a
inquirente speciale di Apcom Per indagare su diritti umani, proposto da Europa
-->Ginevra, 27 mar. (Ap) - Il Consiglio per i
diritti umani delle Nazioni Unite ha respinto la proposta europea di inviare un
inquirente speciale per indagare sugli abusi di diritti umani nel Congo
orientale.
Forlì: "Human Rights Nights"
per i diritti umani ( da "RomagnaOggi.it"
del 27-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: arte e musica dedicato ai diritti
umani, giunto quest'anno alla 9° edizione, che attraverso l'espressione
artistica di registi, artisti e musicisti si pone come obiettivo la
presentazione di diverse realtà della società contemporanea. Il festival è
promosso e realizzato dalla Cineteca di Bologna, dal Comune e dall'Università
di Bologna,
( da "City" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Usa
Amnesty denuncia detenzione di immigrati Più di 300mila immigrati (clandestini,
richiedenti asilo, parenti di regolari ecc.) sono detenuti nelle strutture
dell'Immigrazione Usa. Una violazione dei diritti umani per Amnesty
International. 27 marzo 2009
( da "EUROPA ON-LINE"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Quell’inutile
tortura MIMMO LUCÀ Questa legge sul testamento biologico è profondamente
sbagliata e ideologica, contraddice la Costituzione e calpesta il diritto
individuale alla libertà di scelta delle cure. Ho seguito con attenzione
l’iter di quel testo a Palazzo Madama e condiviso con convinzione le ragioni del no dei
senatori del gruppo democratico. Credo che anche alla camera il Pd, a meno di
un radicale cambiamento del testo, si debba pronunciare altrettanto nettamente
in modo contrario. Una legge su questa materia è certamente necessaria oggi che
il progresso medico-scientifico ci sottopone rilevanti questioni etiche legate
alla fine della vita. Sempre più frequentemente la medicina è in grado di
ritardare artificialmente la conclusione dell’esistenza, senza per questo poter prolungare
la vita. Accade per le persone in stato vegetativo permanente, delle quali
diciamo che «sono mantenute in vita». Più propriamente, si potrebbe dire che
sono corpi sottratti alla morte grazie all’impiego
di risorse tecnologiche
straordinarie, a volte profondamente invasive, che consentono agli organi
vitali di proseguire nel loro funzionamento anche in assenza di attività
cerebrale. In questi casi il confine tra la vita e la morte si fa meno chiaro
per lasciare spazio ad una zona grigia di incerta definizione. Si tratta ancora
di vita, anche se irrimediabilmente compromessa, o di un’agonia
innaturalmente prolungata? E qual è, in questi casi, il dovere del medico e dei
familiari: trattenere il più a lungo possibile il paziente in questo limbo o lasciarlo
andare? Non è possibile rispondere in modo generale e astratto a interrogativi
di questa portata. Occorre una legge che consenta all’individuo
di scegliere liberamente e secondo la propria coscienza se lottare strenuamente
e a qualsiasi prezzo
contro la fine della vita o accettarne serenamente il naturale epilogo,
indicando in una dichiarazione quali terapie ritiene di non poter accettare. È
del resto la nostra Costituzione a prevedere, all’articolo
32, che nessun individuo possa vedersi imporre un trattamento sanitario se non per legge, a tutela
dell’interesse della collettività, e
comunque senza mai violare «i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
La nostra Carta garantisce il diritto del singolo a una scelta libera, ricomprendendovi la facoltà
opposta di rifiutare le cure che si ritengano insostenibili, intollerabili,
inutili o lesive della propria dignità. Una norma alla cui stesura contribuì in
modo significativo in Assemblea costituente un cattolico come Aldo Moro e che
oggi trova attuazione quotidiana nella subordinazione al consenso informato di
ogni prestazione terapeutica o diagnostica. Un principio ribadito dalla
normativa comunitaria con la Carta di Nizza e dalla nostra giurisprudenza e
che, inteso nella sua pienezza, implica anche la possibilità di rifiutare la
terapia o decidere consapevolmente di abbandonarla e che non può essere ridotto
o limitato neanche di fronte alla più grave delle malattie. Mai possono essere
ammessi il dovere o l’obbligo di curarsi. Il testo Calabrò
contraddice invece palesemente i principi della nostra Carta costituzionale
laddove prevede che il consenso del paziente non abbia rilievo quando possa
incidere sulla sua sopravvivenza. Nell’impostazione
di quel testo, il diritto alla libera autodeterminazione del paziente non è più pieno e
inviolabile ma «condizionato ». Viene riconosciuto, sì, ma solo finché non è in
gioco la vita del paziente stesso. Nelle fasi estreme della vita, nelle
patologie più gravi, alla libertà di decisione del singolo si sostituisce l’obbligatorietà
del trattamento sanitario, o degli interventi di idratazione e nutrizione.
(Sulla natura assistenziale o sanitaria di questi si è a lungo discusso e ha
prevalso l’orientamento della maggioranza di centrodestra, che li considera cosa diversa dai
trattamenti sanitari, nonostante l’orientamento di larga
parte della comunità scientifica, fondato anche sul fatto che sono
somministrati da personale medico e su prescrizione). Al malato terminale e
irrecuperabile questa legge,
se approvata, impedisce di dire no alle terapie, di fermare un accanimento
terapeutico insostenibile, di accettare serenamente che la malattia prosegua il
suo corso naturale fino al termine dell’esistenza.
L’alimentazione, l’idratazione, la ventilazione artificiale o ogni altro
intervento, potranno essere imposti al paziente “per il suo
bene” e contro la sua volontà (anche se manifestata in maniera univoca,
magari attraverso un testamento biologico redatto in un momento precedente). Si
legittimerebbero così
pratiche coercitive che negano il rispetto della persona promosso dalla
Costituzione secondo la quale il rifiuto delle cure è invece un diritto
incomprimibile anche nel momento finale dell’esistenza.
Una rinuncia che non ha nulla a che vedere con l’eutanasia, che attivamente provoca o
accelera l’interruzione della vita, ma al contrario può derivare dal
legittimo desiderio di non opporsi alla naturale evoluzione della malattia. Per
effetto di una legge così concepita tanti medici si troverebbero domani nella sciagurata condizione di
dover trasgredire alle sue disposizioni o vedersi costretti a infliggere
ostinatamente prestazioni mediche di nessuna efficacia. Una «inutile tortura»,
come scrisse già nel 1970 il papa Paolo VI in una
lettera ai medici cattolici riferendosi all’ipotesi
di «imporre la rianimazione vegetativa nella fase terminale di una malattia
incurabile ». E proseguiva chiedendosi se nei casi più gravi non fosse «dovere
del medico impegnarsi ad alleviare la sofferenza» piuttosto che «voler prolungare il più a lungo
possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è
più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo». Quella
domanda, che potrebbe essere fatta propria anche da un laico, può essere ancora
oggi il punto da cui partire per elaborare una legge differente da quella che
ci troviamo a discutere in parlamento: giusta, equilibrata, in linea con i
principi della nostra Costituzione e che consenta a ogni individuo di trovare
la sua risposta in piena libertà e autodeterminazione. Una legge diversa che
tuteli allo stesso modo chi rifiuta l’accanimento terapeutico
e chi sceglie di ricorrere ad ogni risorsa disponibile, che ribadisca il
diritto all’assistenza e alla cura anche nell’ultima stagione della vita, che concretamente favorisca la
diffusione delle cure palliative. Nulla deve restare intentato per consentire
ad ognuno di condurre fino all’ultimo
la propria vita in pace e dignità.
( da "Avui"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Investiguen els espies britànics per tortures Redacció La fiscal general britànica, Patricia
Scotland, va autoritzar ahir
que s'investigui si membres de l'MI-5 són còmplices de tortura en el cas d'un ciutadà
resident al Regne Unit que va sortir de Guantánamo el mes
passat després de set anys de detenció. Binyam Mohamed, etíop que se'n va anar
a viure al Regne Unit quan era adolescent,
va ser detingut al Pakistan
el 2002 quan volia marxar del país amb un passaport
fals. Mohamed diu que va estar detingut
al Pakistan, on va ser torturat
pels pakistanesos amb el coneixement
de l'espionatge britànic. Després el van
dur al Marroc, on, segons ell, també
va ser maltractat amb la connivència de Londres.
( da "Giornale di Brescia"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 27/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:estero Balcani da oggi al centro del
vertice Ue L'Italia spinge per la candidatura serba all'ingresso nell'Unione.
Ankara partecipa BRUXELLESUn segnale al Montenegro,
una richiesta alla Bosnia a non cedere a tensioni interetniche e la possibilità
di una nuova apertura alla Serbia: di questo e poco altro dovranno
probabilmente accontentarsi i Paesi dei Balcani che discuteranno delle loro
prospettive europee con i ministri degli Esteri della Ue, alla riunione
informale Esteri (Gymnich) oggi e domani a Hluboka, a sud di Praga, nella Repubblica Ceca. L'Italia,
con il titolare della Farnesina Franco Frattini, che ha insistito per avere il
confronto, chiederà ai colleghi di inviare un «segnale forte» a questi Paesi.
In particolare, Roma appoggia la richiesta della Serbia di ottenere lo status
di candidato, ritenendolo un «traguardo meritato» che deve essere «raggiunto
presto», e chiede di procedere in tempi rapidi anche all'abolizione del regime
dei visti. In generale, l'Italia spinge per fare passi in avanti ad una
prospettiva europea per tutta l'area dei Balcani occidentali: Roma, ha spiegato
ieri infatti il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, «è uno dei
principali sponsor della piena integrazione degli Stati di questa regione nella
Nato e nell'Unione europea. E dopo l'intervento di apertura dell'Alto
rappresentante Javier Solana, sarà proprio il
ministro Frattini - ha sottolineato Massari - ad introdurre la discussione».
Germania e Francia «perplesse» Ma c'è anche chi oppone resistenze. A parte le
perplessità dell'Olanda sulla Serbia, per via della non piena cooperazione con
il Tribunale penale dell'Aja, a pesare sulle
prospettive dell'allargamento futuro della Ue è la crisi economica che ha fatto
aumentare le prudenze a più di uno Stato membro. Solo dieci giorni fa, il
cancelliere tedesco Angela Merkel ha sottolineato la
necessità di «una pausa» nell'allargamento della Ue, dopo l'ingresso della
Croazia previsto tra il 2010 e il 2011. Mentre la Francia mantiene le
perplessità a procedere con nuovi ingressi se il Trattato di Lisbona sulle
riforme istituzionali non fosse ratificato. La discussione su questo punto
avverrà domani alla presenza dei ministri degli Esteri di tutti i Paesi
interessati (Serbia, Kosovo, Bosnia, Montenegro, Croazia e Macedonia) e dei
rappresentanti speciali della Ue in Kosovo (Peter Feith)
e in Bosnia (Valentin Inzko). La riunione coi Balcani
sarà preceduta da un Forum con i Paesi candidati, al quale sarà presente anche
la Turchia, rappresentata dal ministro degli Esteri Ali Babacan.
La prima giornata del Gymnich si aprirà invece con un
confronto sul Medio Oriente, alla luce dell'accordo sul nuovo governo di
coalizione guidato dal leader del Likud (destra) Benyamin Netanyahu, al fianco di partiti di estrema destra.
«Sarà un confronto molto ampio, su tutta la situazione della regione, che
includerà anche la Siria e l'Iran, in particolare dopo il messaggio video
inviato dal presidente Usa alle autorità di Teheran», riferiscono fonti. Missioni
civili più incisive Ai capi delle diplomazie dei
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Elezioni. Domani la
presentazione Sinistra per Sassuolo Debutta la lista che appoggia Pattuzzi Si presenterà domani ai cittadini la lista
"Sinistra per Sassuolo" che appoggerà la candidatura dell'attuale
sindaco Graziano Pattuzzi alle amministrative di
giugno. Laicità, diritti, ambiente, lavoro, socialismo europeo i punti portanti
e la scelta di unità come unica via per una vittoria del centro sinistra.
L'incontro si terrà alle 17,30 presso il salone dei Cocchieri (all'ex Paggeria di piazzale della Rosa) in cui interverrà anche
Gianfranco Pasquino, professore di scienza politica all'università di Bologna.
Hanno aderito al progetto Patrizia Barbolini, Mauro
Sentimenti, Nicola Caserta "perché la dignità delle persone è un diritto,
non una concessione come pensa il centro destra", Stefano Cardillo, Maria Ferrante (responsabile del consultorio di
Vignola), Omar Lelli (delegato sindacale della Cigl) "per il diritto e il riconoscimento del
lavoro" e Filippa de Massi (consigliere
sassolese del'Associazione Italiana Sclerosi Multipla)"perché si continui
nella direzione presa da questa amministrazione verso le associazioni di
volontariato"; a breve saranno ufficializzati tutti i 30 nominativi
(saranno metà donne e metà uomini, da diverse realtà dai sindacati al
volontariato) insieme alla scheda di programma. "Abbiamo scelto l'unità -
ha spiegato Sentimenti - perché Pattuzzi è l'unico
candidato che può far vincere la sinistra e per la condivisione del programma
su temi importanti come l'immigrazione, il settore ceramico e la
sicurezza". "Non ci interessano i giochi, ma i risultati - ha
continuato la Barbolini - non proponiamo un sindaco
alternativo, chi lo sta facendo da sinistra sta commettendo un errore politico
gravissimo per non rinunciare ai simboli ormai superati, creando una
frammentazione che non permette di governare. Sassuolo ha
bisogno della sinistra, di laicità e libertà di tutte le manifestazioni
artistiche, economiche, di lavoro, sociali e religiose tenendo conto dei
diritti umani". Tra le
linee programmatiche va segnalata anche anche la
creazione di una convivenza e interazione con gli immigrati, di uno sviluppo
sostenibile.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROMA. Il Comitato di
ministri del Consiglio d'Europa ha richiamato il nostro Paese sui tempi
Giustizia, l'Europa «condanna» l'Italia ROMA Il Consiglio d'Europa richiama
nuovamente l'Italia a risolvere il problema dell'eccessiva durata dei processi.
Nell'ultima risoluzione adottata dal Comitato dei ministri, organo esecutivo
dell'organismo paneuropeo, il cui contenuto è stato reso noto ieri, si invita
l'Italia ad agire con celerità per porre fine a un problema che si trascina
davanti allo stesso Comitato da quasi 30 anni. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano dice che «l'Europa ha ragione». E promette
misure per accelerare. A tutt'oggi rimangono inevase approssimativamente 5
milioni e mezzo di cause civili e 3 milioni e 200 mila penali. Per la lentezza dei
processi, l' Italia è al 156.mo posto su 181 paesi presi in considerazione
dalla Banca Mondiale. E stando al rapporto Doing
Business della World Bank un processo civile in
Italia dura in media 1.210 giorni; in Germania 394 giorni. . NEL SUD ITALIA
ANCORA PIÙ LENTI. Nel Nord Ovest una causa di lavoro dura (in primo grado) 369
giorni, nel Nord Est 609, nel Centro 591 e nel Sud 1031. Ogni giorno vengono
rinviati 7 processi su 10. INDENNIZZI. Nel 2008 sono costati più 32 milioni di
euro all'erario dello Stato i risarcimenti ai cittadini per la lentezza dei
processi, in base alla legge Pinto. NAPOLI, CAPITALE
DEI RITARDI; BRESCIA VIRTUOSA. Il capoluogo campano conduce la classifica dei
tribunali più lenti: 11 mila le richieste di indennizzo. Segue Roma con 3992,
Potenza con 2149, Venezia con 1474, Salerno e Firenze con 1100, Catanzaro con
894, Genova con 793, Catania con 694, Ancona con 666, Milano con 661. Brescia
«fanalino di coda in positivo» con 561. DURATA MEDIA
PROCESSO IN CASSAZIONE. È di 1.140 giorni nel settore civile, 990 se dal
calcolo si escludono le cause fiscali. Nel penale si aspettano 266 giorni.
RICORSI ALLA CORTE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI. Per l'Italia le cause pendenti
sono 4.200.
( da "Unita, L'" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
la CINa ALZA LA VOCE con gli Usa IL NODO DEL RIARMO Si apre un
nuovo fronte polemico fra Cina e Stati Uniti, in aggiunta agli antichi
contenziosi sui diritti umani violati e sulla
concorrenza commerciale sleale. Il Pentagono lancia l'allarme sul riarmo nella
Repubblica popolare, che avviene in maniera «non trasparente» e provoca «rischi
alla stabilità». Pechino risponde a muso duro, liquidando la posizione
americana come «una grave distorsione dei fatti» ed una «interferenza negli
affari interni della Cina». Il portavoce del ministero degli Esteri ricorda che
il suo governo «ha sempre seguito la strada dello sviluppo pacifico, della pace
e di una politica militare difensiva per natura». Ed esorta gli Usa ad
«abbandonare la mentalità da guerra fredda». Desideroso di raggiungere intese
con Mosca e Teheran, e rimediare all'eredità dei cattivi rapporti ereditati
dall'amministrazione precedente, Barack Obama si è
forse dimenticato della più popolosa nazione al mondo, terza potenza economica
del pianeta? La risposta è negativa, e se non ci fosse altro a dimostrarlo,
basterebbe considerare il modo in cui Hillary Clinton ha impostato la sua
visita a Pechino in febbraio. La segretaria di Stato ha insistito sulla
necessità di una collaborazione sinergica tra i due Paesi per far fronte alla
crisi economica globale. E i suoi interlocutori gli hanno assicurato che
continueranno ad investire nei buoni del Tesoro americani. Clinton ha apprezzato a tal punto da mettere tra parentesi il tradizionale
idealismo del suo partito in materia di diritti democratici e civili. Il
rispetto dei diritti umani è
una questione che «non deve interferire» nella cooperazione bilaterale, ha
detto, suscitando la delusione di Amnesty International. Gli Usa hanno troppo
bisogno della Cina per permettersi un'eccessiva intransigenza etica. Ma
è indubbio che sia più facile chiudere un occhio sulle libertà negate ai cinesi
che non ignorare il pericolo dei cannoni puntati verso l'esterno. E dunque la
contesa sui crescenti arsenali di Pechino è destinata a occupare un posto fisso
negli sviluppi diplomatici del prossimo futuro.
( da "Arena, L'" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 27 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 6 ROMA. Il Comitato di ministri del Consiglio d'Europa ha
richiamato il nostro Paese sui tempi Giustizia, l'Europa «condanna» l'Italia 5,
5 milioni le cause civili inevase, 3,2 quelle penali 1.210 giorni per un
processo L'Italia è al 156° posto ROMA Il Consiglio d'Europa richiama
nuovamente l'Italia a risolvere il problema dell'eccessiva durata dei processi.
Nell'ultima risoluzione adottata dal Comitato dei ministri, organo esecutivo
dell'organismo paneuropeo, il cui contenuto è stato reso noto ieri, si invita
l'Italia ad agire con celerità per porre fine a un problema che si trascina
davanti allo stesso Comitato da quasi 30 anni. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano dice che «l'Europa ha ragione». E promette
misure per accelerare. A tutt'oggi rimangono inevase approssimativamente 5
milioni e mezzo di cause civili e 3 milioni e 200 mila penali. Per la lentezza
dei processi, l' Italia è al 156.mo posto su 181 paesi presi in considerazione
dalla Banca Mondiale. E stando al rapporto Doing
Business della World Bank un processo civile in
Italia dura in media 1.210 giorni; in Germania 394 giorni. . NEL SUD ITALIA
ANCORA PIÙ LENTI. Nel Nord Ovest una causa di lavoro dura (in primo grado) 369
giorni, nel Nord Est 609, nel Centro 591 e nel Sud 1031. Ogni giorno vengono
rinviati 7 processi su 10. INDENNIZZI. Nel 2008 sono costati più 32 milioni di
euro all'erario dello Stato i risarcimenti ai cittadini per la lentezza dei
processi, in base alla legge Pinto. NAPOLI, CAPITALE
DEI RITARDI; BRESCIA VIRTUOSA. Il capoluogo campano conduce la classifica dei
tribunali più lenti: 11 mila le richieste di indennizzo. Segue Roma con 3992,
Potenza con 2149, Venezia con 1474, Salerno e Firenze con 1100, Catanzaro con
894, Genova con 793, Catania con 694, Ancona con 666, Milano con 661. Brescia
«fanalino di coda in positivo» con 561. DURATA MEDIA
PROCESSO IN CASSAZIONE. È di 1.140 giorni nel settore civile, 990 se dal
calcolo si escludono le cause fiscali. Nel penale si aspettano 266 giorni.
RICORSI ALLA CORTE EUROPEA PER I DIRITTI UMANI. Per l'Italia le cause pendenti
sono 4.200.
( da "Unita, L'" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Italia vista dai
Modena City Ramblers alpheus
La band emiliana - tra le migliori del folk italiano - si
esibirà stasera alle 22 all'Alpheus in via del
Commercio (ingresso 12 euro). Sempre oggi, alle 18,30, la Sezione Italiana di
Amnesty International conferirà agli stessi il premio «Arte e diritti umani». L'incontro pubblico avrà luogo
presso la libreria Rinascita (via Prospero Alpino 48, zona Garbatella).
( da "Unita, L'" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Consiglio
d'Europa accusa l'Italia: giustizia «lumaca» MARCO MONGIELLO Processi infiniti
e tribunali ingolfati. L'ennesimo richiamo per la lentezza kafkiana della
giustizia italiana arriva dal Consiglio d'Europa di Strasburgo,
l'organizzazione internazionale che vigila sulla democrazia e il rispetto dei
diritti fondamentali dei suoi 47 Stati membri. Dopo il richiamo del 2007, per
le stesse ragioni, il Consiglio d'Europa ha ricordato ieri che nei tribunali
italiani ci sono ancora 5,5 milioni di cause civili e 3,2 milioni di cause
penali pendenti, e che anche nel settore amministrativo «è necessario trovare
ancora una soluzione strutturale alle lentezza dei processi». L'organizzazione
di Strasburgo ha esortato le autorità italiane «ad assicurare l'adozione rapida
delle misure già previste riguardanti la procedura civile» e ad «adottare con
urgenza delle misure ad hoc volte a ridurre l'arretrato dei procedimenti civili
e penali», oltre a «stanziare le risorse economiche sufficienti a garantire
l'attuazione delle risorse». All'Italia si suggerisce anche la modifica della
legge Pinto del 2001, creata per risarcire le vittime
delle lungaggini processuali, in modo da accelerare l'indennizzo per le
sanzioni previste dalle numerose condanne dello Stato da parte della Corte
europea dei Diritti dell'uomo. Solo nel 2008 i
risarcimenti sono arrivati a 32 milioni di euro. Secondo uno studio della Banca
mondiale in Italia un processo civile dura in media 1.210 giorni, contro i 331
della Francia o i 394 della Germania. Per questo motivo nella classifica sui
Paesi dove conviene aprire delle imprese l'Italia risulta al posto 156 su 181,
dopo Angola, Gabon e Guinea. «È vero che in Italia i processi sono troppo
lenti» - ha commentato Antonio Di Pietro, ma Governo e
Parlamento «non si decidono a prendere provvedimenti per risolvere questo
problema, anzi lo aggravano». Italia ancora sotto accusa al consiglio d'Europa,
che vigila sul rispetto dei diritti umani nei 47 paesi membri: processi lunghi e tribunali ingolfati. Da
Strasburgo arriva un invito pressante: misure urgenti.
( da "Manifesto, Il"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'autoanalisi di un
marxista «Teza», l'autocritica di un rivoluzionario
etiope. Haile Gerima ai
sessantottini: abbiamo sbagliato non anteponendo alle nostre drastiche certezze
politiche l'individuo, la sensibilità, la scienza, il buon senso, l'etica e i
diritti delle donne Roberto Silvestri TEZA DI HAILE
GERIMA, CON ARON AREFE E ABEYE TEDLA, ETIOPIA 2008 Roberto Silvestri Che le
scene di tenerezza e amore, le metafore del sottosviluppo, i dialoghi toccanti,
le immagini oniriche che attraversano il visibile per scoprire il visionario,
siano la specialità dei filmaker d'Africa, si sa. Ma
pochi al mondo sanno competere con John Carpenter anche nel congegnare suspense
e violenza. Ecco la differenza. Una scena di violenza del cineasta e produttore
etiope Haile Gerima
traumatizza, lascia segni irreversibili... Una sequenza violenta tollerata dal
sistema censorio medio euro-hollywoodiano (scazzottata, regolamento di conti
armato, strangolamento, decapitazione, smembramento, stupro, sgozzamento,
aggressione razzista...) arriva in genere alla ricezione come anestetizzata,
impacchettata, sembra verdura già lavata nella plastica, «telefonata»,
disossata, devitalizzata. Ma chi vedrà questo film, per esempio la
defenestrazione del protagonista da parte dei nazisti, sarà costretto a pensare
alla violenza, sue origini e conseguenze, non a ingurgitarla, come olio di
ricino. Qual è il segreto di questo narratore per immagini liberatorie, di
questo Puskin che non dimentica gli antenati
coraggiosi? Di un patriarca del cinema africano (in diaspora in Usa) che per
decenni ha incarnato l'alterità del terzo cinema, contro il «primo» (Hollywood,
Mosfilm) e il «secondo» (il cinema d'autore
euroamericano, da Truffaut a Lynch), si vedano i
capolavori epici Childs of resistence, Bush Mama, Il
raccolto dei 3000 anni, restaurato da Scorsese, Ashes
and Embers e il dittico sulla doppia aggressione
italiana, Imperfect Journey
e Adwa? Il segreto è forse nell'avere più cuore? Non
basta. Il conservatorismo compassionevole va così
stucchevolmente in lacrime per i diritti umani (ma dei diritti dei popoli «cattivi» all'autodeterminazione,
magari nucleare, non parliamone nemmeno), che se il cuore non è assistito da
una «sostanza conoscitiva» credibile, e incarnato non nel supereroe, ma in un dream team di personaggi qualunque credibili, smette di
battere...Il segreto è dunque nel respiro epico? Forse. Il fatto è che Gerima (figlio di uno scrittore di Gondar)
è riuscito, come Sembene o Dijbril
Diop Mamberty, a
trasmettere (attraverso segnaletiche affascinanti, un'esperienza militante e
combattente dichiarata, da individuo non riconciliato con ortodossie né chiese)
le sofferenze degli sfruttati, che ormai in tutto il mondo hanno perduto i
«difensori d'ufficio», ma non perso la voglia di essere soggetti del proprio
destino, anche senza «griot» a fiancheggiarli, perché
gli artisti di professione (sono tutti «sul mercato»). Il cineasta etiope e
professore emerito a Howard, Washington D.C., reduce dai premi di Venezia,
Tunisi e Ouagadougou, firma dopo Sankofa, «spiritual»
sullo schiavismo negli Usa, questo altro capolavoro, Teza.
Un'ambiziosa ricognizione (condotta con il metodo maoista della «critica,
autocritica, trasformazione») della sua esperienza politica, intellettuale e
artistica negli ultimi 40 anni. Teza è la regione,
oggi desertificata, un tempo rigogliosa di frutteti in cui Gerima
è vissuto, accanto al fuoco e senza elettricità, nei primi anni di vita.
Dedicato alla famiglia, e per molte sequenze ambientato in un'Etiopia ancora
oscurantista e in lotta contro quella parte fascista di tradizioni che ovunque
il mondo combatte, altro che vitalità del folk («l'odierna Etiopia è per me un
incubo», dice il regista: tutto il mondo è paese), il film infatti intreccia
vita privata e Storia del paese, esilio e ritorno, lotta e disfatta,
distruzione e ricostruzione, con un virtuosismo registico raro. E racconta il
ritorno in Africa, e la folla di ricordi che ricompongono il puzzle di una
vita, di un intellettuale dissidente costretto all'esilio, e dell'amicizia con un
collega che è il primo a trascinarlo via da Berlino, con l'entusiasmante
progetto di salvare i bambini da malattie infettive curabilissime, ci fossero
solo medicine, volontà e know-how. Impossibile, però, utopistico il tutto.
L'Africa non è «sottosviluppata» per caso. E non conta la fraseologia al
potere, a parte le eccezioni Lumumba, Sankara, N'Krumah e Mandela. È
solo facciata. I ricchi del globo non vogliono salvare i bambini più neri dalla
fame e dalle malattie. Non sopporterebbero un continente in pieno possesso
delle sue ricchezze e facoltà. Infatti per Anberber e
per l'amico Tesfaye, il lavoro politico a Addis Abeba, già sotto Haile Selassie, sarebbe stato impossibile. E perfino gli studi,
visto che Anberber si laurea in medicina in Germania
e diventa lì rivoluzionario marxista. E tornerà a casa solo dopo il colpo di
stato militare (finanziato dall'Urss solo per ragioni strategiche) di Haile Mariam Menghistu,
il cui governo, dogmatico e controrivoluzionario, farà addirittura rimpiangere
il Negus, lo costringerà di nuovo alla fuga, mentre Tesfaye
verrà linciato dai più opportunisti chierici di regime. Il Negus e il suo
entourage escono riabilitati, nel film, e non certo per le strutture e gli
sfruttamenti feudali insiti in quel sistema di potere, e poco modificati dal
«socialismo militarizzato» di Menghistu. Ma certo
come patriota che ha combattuto l'orripilante colonialismo italiano e che, come
padre del panafricanismo, mai avrebbe scatenato guerre contro eritrei e somali.
E anche per il suo spessore umano, come si vede in un toccante reperto
d'archivio quando accoglie con dignità e serenità, le sue «dimissioni»
obbligate e l'esilio. La generazione ribelle di Gerima
(che è la nostra), ci spiega il film, ha compiuto un errore di dosaggio,
anteponendo con rigidezza degli schemi politici e la drasticità delle sue
ragioni, all'individuo, alla sensibilità, alla scienza, al buon senso,
all'etica e ai diritti delle donne. In una delle scene più intense Gerima entra quasi in polemica con il padre di Barack Obama che, dopo aver messo al mondo quel figlio in
Kansas, lascia la moglie bianca e decide di tornare in Kenya a «salvare la
rivoluzione mau mau» e a
farsi altre famiglie. Anberber, un poster di Lenin
alle spalle, rimprovera Tesfaye, l'amico del cuore,
il cui nome vuol dire coraggio. Nessuna rivoluzione sarà più possibile senza un
vero coraggio. Quel che inizia dal rispetto di sé prima che del prossimo. Foto:
FOTO GRANDE ARON AREFE IN «TEZA» DI HAILE GERIMA; IN
ALTO A SINISTRA LAURA CHIATTI E CLAUDIO SANTAMARIA IN UNA SCENA DE «IL CASO
DELL'INFEDELE KLARA» DI ROBERTO FAENZA. A DESTRA
LIBERO DE RIENZO IN «FORTAPÀSC» DI MARCO RISI
( da "Italia Oggi"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ItaliaOggi sezione: Primo Piano data:
27/03/2009 - pag: 6 autore: Piero Laporta
prlprt@gmail.com il commento No al doppiopesismo
mondiale sui diritti umani Il
Papa viene attaccato per le parole sull'Aids, ma nessuno dice nulla sulla pena
di morte in Cina Mentre il dibattito sembrava focalizzarsi sul preservativo, la
Cina ha conquistato gli onori della cronaca, da par suo. La Cina ha il record
mondiale delle esecuzioni capitali, col 72 per cento dei 2390 giustiziati del
2008. La Cina oscura il web. La rete si lascia oscurare volentieri.
Pechino si compiace col Sud Africa che nega l'ingresso al Dalai Lama. La
repressione cinese in Tibet continua più sanguinosa e crudele che mai. Il papa
non è il responsabile dell'Aids, almeno su questo si potrà concordare. Il Papa
si è limitato a dire «Non si può risolvere l'Aids con la distribuzione di
preservativi: al contrario, il rischio è di aumentare il problema». Si è scatenato
il finimondo. Quando, dopo poche ore, le agenzie battono cinque notizie sulla
Cina, come quelle che abbiamo dato, nessuno dei governanti tedeschi, francesi,
olandesi, intransigenti col Papa, dice una sola parola contro prolungata
condotta antidemocratica e delittuosa del governo cinese. In questo clima
scivola via nella generale distrazione, anche il fatto che in via MacMahon,
( da "Tirreno, Il"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
UNICEF SE IL RE è
NUDO ... è NUDO GUIDO GUASTALLA Se il re è nudo si deve dire o no? E in certe
circostanze non si deve dire? E se si dice, è un insulto? Allora, per evitare
ipocrisie, premetto un'altra affermazione politicamente scorretta: ogni anno,
dopo la richiesta dell'Unicef, si arriva a Livorno alla convocazione del
Consiglio comunale aperto con molti mal di pancia e, per così dire, obtorto collo. Non sono l'avvocato difensore di Tamburini
che sa difendersi da solo. Ma dire che ha sbagliato modi e tempi del suo
affondo polemico, mi sembra altrettanto irrituale dell'accusa di maleducazione
che gli viene mossa. Quale sarebbe la sede giusta per dire certe cose, e perché
ai bambini la verità si dovrebbe tenere nascosta? Forse è proprio facendogliela
conoscere che si aiutano a crescere con spirito critico e libero. Che Unicef,
Fao, miriadi di Ong, come le varie Commissioni Onu, compresa quella per i diritti umani presieduta dalla Libia, vicepresidenti Siria e Iran, paesi che
maggiormente violano i diritti umani sanciti nella carta dell'Onu, abbiano a disposizione mezzi
finanziari in grande quantità che arrivano a chi ne ha bisogno in misura molto
limitata per non dire irrisoria è cosa nota. Paola Bachini
sostiene che l'organizzazione assorbe il 7% delle risorse (ma il suo presidente
Spadafora dice il 15: mettetevi d'accordo!) mentre il
93% è investito nei progetti. Non discuto; mi domando quanto di questo 93%
viene a sua volta assorbito dal personale e quanto arriva direttamente a coloro
per cui l'Unicef è stata creata. Ci sono Ong
finanziate dall'Onu che erogano, nel Terzo mondo, stipendi da nababbi al
personale occidentale, da fame al personale locale, e quasi nulla a coloro per
i quali il progetto è nato. Ma forse dire queste cose è politicamente scorretto
e toglierebbe fondi a questi carrozzoni internazionali che si autoalimentano
con i soldi anche dei nostri bambini.
( da "Nazione, La (Pistoia)"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMPIONATO
GIORNALISMO pag. 11 IL PERCORSO dell'integrazione. L'articolo 26 della
Dichiarazione univer... IL PERCORSO
dell'integrazione. L'articolo 26 della Dichiarazione
universale dei diritti umani recita: «Ogni individuo ha diritto all'istruzione indirizzata al
pieno sviluppo della personalità». E' soprattutto nell'istruzione che i
genitori dei figli immigrati ripongono le speranze per una loro futura
integrazione nella società ospitante. Per i bambini stranieri,
frequentare la scuola non significa solo istruirsi ma confrontarsi con i loro
coetanei senza rinunciare alla propria identità culturale. Gli attuali
programmi scolastici sperimentano, nuove strategie educative, più attente ai
valori dell'accoglienza, delle mutua accettazione e della prevenzione di
pregiudizi nei confronti degli immigrati. Al di fuori della famiglia, la scuola
è l'ambiente dove si ravvicinano le distanze sociali nel rispetto della
diversità e dove si acquisiscono quei valori che accompagnano l'individuo per
tutta la sua vita. Le presenze straniere all'interno dell'Ististuto
comprensivo Pasquini del Comune di Massa e Cozzile salgono a quarantadue iscritti. Gli alunni romeni,
albanesi e russi rappresentano la percentuale maggiore, quella minore è data
dai provenienti dal Senegal, dalle Filippine, dal Kenya e dalla Cina.
L'INTERVISTA a O. M., un ragazzo romeno del terzo anno della scuola media di
Margine Coperta, sottolinea come la scelta di trasferimento di una famiglia
possa offrire una garanzia per il futuro migliore del figlio ma anche come
resti ancor viva nei suoi ricordi l'atmosfera dei giochi all'aperto.
( da "Corriere del Veneto"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
- VENEZIA - sezione: VENEZIAMESTRE - data: 2009-03-27 num:
- pag: 9 categoria: REDAZIONALE La tragedia Ieri mattina la scoperta al porto,
si era nascosto nel rimorchio di un camion bulgaro Giovane curdo trovato morto
nel tir Partito dalla Grecia, è stato schiacciato da una balla di carta di 6
quintali Prima vittima del 2009 dei viaggi della speranza, disposta l'autopsia.
Martedì un convegno sui diritti umani con Strada e
Cacciari VENEZIA — Lo hanno trovato morto all'interno di un semirimorchio
sbarcato al porto commerciale di Marghera. E' stato un finanziere ad accorgersi
che qualcosa non andava: durante le fasi di controllo dei mezzi in arrivo ha
sentito un odore acre che usciva da un trailer parcheggiato. Quando ha aperto
la porta la scoperta: a terra c'era il corpo senza vita di uomo. La prima
vittima del 2009 dei viaggi della speranza è un clandestino curdo di circa 30
anni che aveva cercato di scappare dalla Grecia nascondendosi all'interno di un
semirimorchio bulgaro che conteneva balle di carta da macero e che era stato
imbarcato a bordo del traghetto greco «Hellenic
Master» partito da Corinto. Ma il suo viaggio della salvezza è durato appena
poche ore. La scoperta è avvenuta alle 11.30 di ieri mattina. Secondo i primi
accertamenti eseguiti dalla polizia di frontiera, sembra che il giovane
immigrato sia rimasto schiacciato da una delle balle di carta da macero— del
peso di circa 6 quintali — trasportate dal camion. Una disgrazia che secondo
gli agenti della Polaria sarebbe avvenuta almeno 48
ore prima del ritrovamento della salma. Praticamente durante le operazioni di
imbarco del mezzo nel porto greco. Dopo il rinvenimento la salma del
clandestino è stata trasportata all'obitorio dell'ospedale di Mestre. Per
chiarire le cause della morte, il pm di turno ha disposto l'autopsia mentre la
Polizia ha messo sotto sequestro il semirimorchio. E' solo l'ultima vittima dei
viaggi della speranza intrapresi quotidianamente da profughi afgani e curdi che
cercano di ricostruirsi una vita lontano dalle tragedie e dalla guerra dei loro
paesi. Nei primi tre mesi dell'anno al porto veneziano sono state sorprese e
rimpatriate circa sessanta persone. Una decina invece i minorenni che hanno
trovato rifugio nelle strutture protette del comune di Venezia. Un destino
crudele quello del 30enne, (per il momento senza nome) che prima aveva colpito
altri connazionali. Una lunga lista nera di lutti che ha colpito il porto
veneziano con in testa la triste storia del profugo poeta di appena 16 anni, Zaher Rezai, che lo scorso 10
dicembre è morto schiacciato dalle ruote del Tir che aveva usato come via di
fuga. Il piccolo clandestino stava cercando di ricostruirsi una vita lontano
dalla sua terra sognando un futuro migliore. Una speranza che affidava a delle
poesie che ha tenuto stretto a se fino alla morte. La scoperta di ieri mattina
intanto ha fatto scoppiare nuovamente le polemiche. Per ricordare le tragedie e
gli arrivi continui di profughi al porto veneziano che vengono reimbarcati, la
Rete Tuttidirittiumani
annuncia l'incontro «Fronte del porto. Migranti e richiedenti asilo alla
frontiera di Venezia» in programma per martedì prossimo alle 17.30 al centro
culturale di Santa Maria delle Grazie. Un appuntamento al quale prenderanno
parte tra gli altri anche il sindaco Massimo Cacciari, Gino Strada di Emergency e durante il quale verrà proiettato un video
reportage girato dalla delegazione della Rete a Patrasso. «Quasi ogni giorno,
persone in fuga da guerre e persecuzioni, persone vulnerabili, anche minorenni,
vengono rimandate indietro dai porti dell'Adriatico verso la Grecia, dopo aver
rischiato la vita nascoste dentro o sotto un tir, pur di andar via da un paese
dove non esiste l'asilo politico — hanno spiegato i portavoce di Tuttidirittiumani —. L'Onu ha
chiesto di non rimandare più nessun potenziale richiedente asilo in Grecia.
Amnesty ha denunciato la grave condizione dei diritti dei migranti in quel
paese. La polizia di frontiera italiana, però, dai porti di Venezia, di Bari,
di Ancona, continua con i respingimenti». Giorgia Gallina Disperazione Un altro
clandestino ha trovato la morte in uno dei cosiddetti viaggi della speranza
( da "Messaggero, Il (Ancona)"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 27 Marzo
2009 Chiudi Una simulazione dell'assemblea generale dell'Onu si svolgerà, oggi
e domani, a partire dalle ore 9, nell'aula magna dell'Itc
Benincasa. La XII edizione della "Model United Nations",
si propone l'obiettivo di promuovere la pace e il rispetto
dei diritti umani.
Parteciperanno, oltre allo stesso Itc, il liceo Rinaldini, l'Ipc Podesti, l'Itn Elia-Calzecchi e l'Itc Corridoni Campana di Osimo. Ogni studente coinvolto
rappresenterà uno stato aderente all'Onu e prenderà parte ai lavori sia in sede
plenaria che nelle singole commissioni. Protagonisti per due giorni di
un esperimento di partecipazione civile e democratica, i ragazzi si misureranno
con discussioni, dibattiti e proposte, formulando emendamenti su alcuni temi
specifici.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
GIORNO E NOTTE
FIRENZE pag. 32 Psichiatria, viaggio senza ritorno INAUGURA oggi a mezzogiorno
nella sala presidenziale della Stazione Santa Maria Novella, sulle note del
chitarrista-compositore Anthony Sidney, alla presenza di Giorgio Antonucci e Gennaro Oriolo Psichiatria - un viaggio senza ritorno', mostra multimediale che, attraverso
documentazione originale, porta i cittadini a conoscenza degli abusi della
psichiatria dal 1700 sino ai giorni nostri. Promossa dal Comitato dei Cittadini
per i Diritti Umani insieme
alle associazioni Gesef e Lidu,
l'esposizione resterà aperta fino all'8 aprile con orario continuato 9,30
19,30. L'ingresso è gratuito.
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
AGENDA AREZZO pag. 8
AMNESTY International conferirà oggi ai Modena City Ramblers
il premio «... AMNESTY International conferirà oggi ai Modena City Ramblers il premio «Arte e diritti umani» alla libreria Rinascita alla
presenza di Ugo Coccia di Rai International. Il gruppo si è particolarmente
distinto nella promozione dei diritti umani e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica e da tempo
sostiene le campagne Amnesty, con il brano «Ebano» hanno vinto il Premio
Amnesty Italia 2004 ed è nella compilation «17x60» del 2008.
( da "superEva notizie" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Antonello Paladino
Due installazioni nell'ambito dello Human Rights Nights Il Film Festival Human Rights Nights
che anima Bologna e Forli' tra il 27 marzo e il 5
aprile, non esime ad aprire la partecipazione anche al linguaggio non
specificatamente cinematografico facendo dei luoghi della manifestazione lo
scenario ideale per accogliere opere d'arte e installazioni che, nella propria
ontologia, coinvolgono la città sollecitando una piu'
ampia e profonda riflessione sul tema dei diritti umani. All'edizione del 2009 partecipa
lo scultore Antonello Paladino con un inedito linguaggio di marcata
impostazione concettuale, esponendo due installazioni N'diata
nel cortile del municipio di Bologna (Palazzo d'Accursio)
ed Essere senza cuore visibile in Cineteca. Seppur giovane artista, il
linguaggio di Antonello Paladino si imposta su una solida prolazione
scultorea che, generata da un'interpretazione -meta-fisica-
del presente, ne caratterizza il lavoro marcando con forza l'identità propria
dell'artista. Nonostante cio', e senza pretesa
neoterica da parte di Paladino, e' possibile vedere un inedito ruolo dello
stesso che partecipa al Film Festival -Human Rights Nights- con due
installazioni e si affida alla piu' pura
elucubrazione intelleggibile giocando su una tropologia
in cui lo scarto tra reale e -mimesi straniata- crea l'effetto Riflessione.
Dalla facciata della Cineteca di Bologna un cuore di piombo dalle dimensioni
pletoriche sospende il battito vitale in attesa di tornare carne pulsante e
dunque -Humana-: con Essere senza cuore, palesemente
l'artista afferma il proprio disappunto di fronte alla incapacità collettiva di
rispettare i diritti umani e affida la chiave di
lettura alla fosca materia plumbea che dà forma ma non sostanza al cuore. Come
non citare, a questo punto, il boscaiolo di latta, protagonista del famoso film
fantasy -The Wizard Of Oz- e il suo affanno per essere senza cuore? Se il desiderio
di possedere un anima spinge metaforicamente ad una palingenesi affidata alle virtu' magiche di Oz, Antonello
Paladino lascia aperto uno spiraglio di vita che si genera dal suono di una
goccia d'acqua e dal suo sordo tonfo come segno d'origine primordiale. Con
altrettanta -facondia concettuale- l'opera esposta nel cortile di Palazzo d'Accursio N'diata costituisce,
nella sua essenza, il paradigma di una problematica di civilizzazione in cui e'
la categoria dell'Accoglienza ad essere il bersaglio a favore di una
riconsiderazione del valore minimo di dignità -Humana-.
Il mito del nido, carico della simbologia tanto cara a Pascoli di intimo
rifugio, viene sviscerato dalla sua ontologia protettiva per divenire l'emblema
di un -anti-nido- che espelle ma anche di un luogo
che, dal principio, non e' disposto ad accogliere l'altro violando lo spirito
etico e comunitario alla base di ogni diritto umano in questo vernacolo globale
chiamato terra diviso, purtroppo, in una classificazione in cui e' il benessere
a dichiarare l'appartenenza al primo o terzo mondo; un nido irto, giaciglio di
filo spinato che, sia dal punto di vista materico che delle dimensioni
titaniche, si riallaccia ad Essere senza cuore con un cortocircuito poetico che
coinvolge la città verso un'introspezione . Cosi',
con il macro-effetto delle installazioni e con l'ossimoro fondante
(piombo-cuore; filo spinato-nido) Paladino -edifica- la propria interpretazione
di -Humano-, tema del Film Festival, senza
dimenticare che alla base della poiesi resta sempre quel principio evolutivo
che prima di rendere Artista fa Uomo, Homo etimologicamente da humus, terra
fertile principio dell'esistenza e dunque, oggi, del futuro; in attesa di una umanità coscientemente piu'
fertile mi affido, per concludere, alle parole di Joseph Beuys
che ben si adattano, in questo frangente di ricerca, all'opera di Antonello
Paladino: -Sono arrivato alla conclusione che per far qualcosa per l'umanità non ci sia altra via che arte-. (Alice Zannoni) SEDI N'diata: Chiostro
di Palazzo d'Accursio Piazza Maggiore (Bo) Cuore di
piombo Cineteca di Bologna, via Riva di Reno n 69 PUBBLICITà
PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la
STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato
ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di
Roma--> Pubblicato il 27 marzo 2009 in: Artisti creativi: scultura » Invia
tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni
( da "Avvenire" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA 27-03-2009
LA VITA DEI MIGRANTI Sollecitata un'ampia riflessione sui recenti provvedimenti
per regolare l'immigrazione e sull'adeguatezza dei Centri di identificazione ed
espulsione per fronteggiare il fenomeno Caritas a Lampedusa: «Legalità e umanità» Tre vescovi hanno visitato ieri la "porta
d'Europa" DAL NOSTRO INVIATO A LAMPEDUSA PAOLO LAMBRUSCHI T re vescovi che
attraversano la porta meridionale d'Europa. È accaduto ieri a punta Maluk, punto più meridionale di Lampedusa, dove lo scultore
Mimmo Paladino ha eretto l'anno scorso un monumento offerto dall'associazione Amani per ricordare che questa porta è aperta per
l'accoglienza e la speranza. L'arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, il vescovo
di Lodi e presidente di Caritas italiana, Giuseppe Merisi
e il vescovo di A- grigento, Francesco Montenegro,
della cui diocesi l'isola fa parte, hanno compiuto l'importante gesto simbolico
al termine di un momento di preghiera per rendere omaggio alle 6mila vittime
ignote che hanno perso la vita in mare dal 1988 nel tentativo di varcare i
confini dell'Ue. Li hanno accompagnati 70 delegati degli uffici immigrazione
delle Caritas diocesane italiane, che fino ad oggi prendono parte al direttivo
nazionale organizzato a
( da "Avvenire" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA 27-03-2009 I
migranti viaggiano peggio degli schiavi DAL NOSTRO INVIATO A LAMPEDUSA L ampedusa peggio di Ellis Island,
i trafficanti di uomini del ventunesimo secolo più spietati dei negrieri del
1700. La porta più meridionale d'Italia e d'Europa da anni accoglie barconi
carichi di disperati. Tutti provengono dalla Libia dopo viaggi della speranza
durante i quali vivono in condizioni peggiori dei nostri migranti del 1800 e
1900 e persino degli schiavi neri portati via dall'Africa. Sono i mercanti di
corpi della tratta a decidere le rotte a ad applicare con meticolosità tariffe
differenziate. La dignità umana non è evidentemente compresa nel prezzo. A Ellis Island, l'isola davanti alla costa di New York dove
fino ai primi del secolo scorso approdavano i nostri "cafoni" che
migravano verso il sogno americano, i migranti italiani si presentavano alle
visite mediche d'ingresso almeno con una valigia, dopo che le altre due, il
bagaglio di una vita, venivano sistematicamente sottratte durante la
traversata. «Chi invece arriva oggi dalla Libia afferma Aldo Morrone, primario dell'ospedale romano San Gallicano e
presidente dell'istituto nazionale di promozione della salute per i poveri e i
migranti, titolare di una convenzione con il ministero dell'Interno che ha
portato quattro medici a operare dentro al Cie di
Lampedusa per i triage porta con sè solo i vestiti.
Indossano tre o quattro paia di pantaloni alla partenza perché durante la
traversata stipati nei barconi si fanno i propri bisogni addosso, non essendoci
lo spazio per muoversi. Per non parlare delle donne mestruate, arrivano in
condizioni igieniche indicibili. In ogni caso sfatiamo alcuni miti. Arrivano
persone stremate, ma sane e giovani, con un'età media che varia dai 16 ai 34 anni.
In realtà la prima causa di morte dei migranti in Europa è l'annegamento in
queste acque. Secondo i calcoli dell'organizzazione Fortress
Europe, nel 2008 sono sparite nel Mediterraneo 642
persone contro le 550 del 2007 e le 302 del 2006. I governi si scaricano la
responsabilità di queste tragedie». Morrone,
scienziato cattolico secondo il quale «non esiste un codice genetico della
clandestinità, condiviamo lo stesso passato e lo
stesso futuro » e per cui «la povertà è la malattia più fortemente infettiva»,
sta preparando uno studio ricavato da 700 interviste fatte da psicologi e
antropologi ad altrettante persone transitate per le strutture di accoglienza lampedusane. Dai racconti si evince che le tariffe pagate
agli smugglers libici, i trafficanti, per l'ultimo
tratto in mare che porta a Lampedusa variano a seconda dell'etnia. «Più l'etnia
di provenienza è ricca e potente spiega il medico e può vendicare eventuali
sparizioni in mare, più il viaggio diventa sicuro e costoso. Come ad esempio
gli eritrei. I più disperati, in genere maghrebini e bangladesi, per contro,
pagano meno e viaggiano su barche da rottamare senza scafista, guidate da un
volontario cui viene praticato uno sconto sulla traversata. Ma in questi casi i
tempi si allungano e i rischi aumentano. Acqua e carburante a bordo sono
calcolati su tre giorni». In media un viaggio dalla Libia a Lampedusa costa
almeno 2.600 dollari. Le traversate sono in aumento. Il 2008, con 32mila arrivi
su questo isolotto di
( da "Avvenire" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO 27-03-2009 il
disimpegno Il presidente ceceno Kadyrov ha annunciato
che a fine mese verrà deciso lo stop alle operazioni avviate nel 1994. Secondo
le autorità locali «restano ormai attivi solo settanta miliziani, che verranno
annientati». Già da anni nella regione si registrano solo scontri sporadici Il
Cremlino ha già stanziato 200 milioni di euro per la ricostruzione di Grozny LA GUERRA PIÙ LUNGA Cecenia, Mosca ordina il
dietrofront «Finita l'emergenza terrorismo». Tornano a casa 20mila soldati
russi DI GIOVANNI BENSI M ercoledì
il presidente ceceno Ramzan Kadyrov
ha annunciato che il 30 o il 31 marzo verrà ufficialmente decisa la fine
dell'«operazione antiterroristica» in Cecenia, cioè della guerra contro la
Russia che insanguina la repubblica nord-caucasica dal
( da "Avvenire" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO 27-03-2009
Guantanamo, ex detenuto rivela: «Torturato dagli 007 britannici» LONDRA. È bufera sugli 007 britannici
dell'Mi5, sotto inchiesta per le accuse di tortura formulate dall'ex detenuto
di Guantanamo, Binyam Mohamed. Il ministro della
Giustizia, Janet Scotland, ha sottolineato che le indagini dovranno seguire il
loro corso, auspicando però che vengano portate avanti «il più
rapidamente possibile». Il 30enne etiope, residente in Gran Bretagna, è stato
lo scorso mese il primo dei prigionieri ad essere trasferito dalla prigione Usa
di Guantanamo, dopo l'ordine di chiusura emesso dal presidente Barack Obama. È stato proprio Mohamed ad accusare gli
agenti dell'Mi5 di averlo torturato durante la sua prigionia in una base
segreta americana in Marocco, dopo il suo arresto in Pakistan nel 2002. Mohamed
fu fermato all'aeroporto di Karachi mentre tentava di fare ritorno in Gran
Bretagna con un passaporto falso. L'uomo trascorse tre mesi sotto custodia in
Pakistan, e già lì ha raccontato di essere stato sottoposto ad atroci
interrogatori. Poi, dal Pakistan, fu trasferito sotto la custodia americana e
portato in una prigione segreta in Marocco dove trascorse oltre un anno. Qui
Mohamed ha raccontato di essere stato sottoposto a violenze di vario tipo, fino
alla mutilazione genitale. Nel gennaio del 2004, Mohamed ha raccontato di
essere stato trasferito in una struttura americana in Afghanistan, dove
trascorse circa 5 mesi per essere portato successivamente a Guantanamo.
( da "WindPress.it"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
27-03-2009 Sei in:
Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Marzo > Sri
Lanka: escalation della guerraContenuto della paginaSri Lanka: Amnesty International denuncia
l'escalation della guerra, migliaia di civili sotto tiroCS046: 27/03/2009Sri
Lanka, agosto 2008: sfollati nella regione di Wanni
Archivio privato Decine di migliaia di persone sono intrappolate nelle
cosiddette "zone di sicurezza" della regione nordorientale di Wanni, mentre gli scontri tra le Tigri per la liberazione
della patria Tamil (Ltte) e l'esercito dello Sri
Lanka aumentano d'intensit. quanto ha denunciato oggi
Amnesty International, sollecitando un'immediata tregua umanitaria
che consenta di fornire aiuti ai civili e aprire un passaggio sicuro a tutti
coloro che cercano di lasciare la zona. "Prendere deliberatamente di mira
i civili, da parte di entrambe le parti in conflitto, un crimine di
guerra" - ha dichiarato Sam Zarifi, direttore
del Programma Asia - Pacifico di Amnesty International. " assolutamente
indispensabile sospendere i combattimenti, prima che migliaia di persone
finiscano per essere uccise. Le Nazioni Unite e la comunit
dei donatori devono esercitare pressione su entrambe le parti per porre fine
alla grande catastrofe umanitaria in atto".
Amnesty International ha ricevuto informazioni attendibili secondo le quali l'Ltte ha organizzato trasferimenti di civili verso la
regione di Wanni, sotto il proprio controllo, tenendo
di fatto queste persone come ostaggi e usandole come "cuscinetto" per
contrastare l'offensiva dell'esercito dello Sri Lanka. Si tratta, sottolinea l'organizzazione per i diritti umani, di una clamorosa violazione del diritto umanitario. Secondo la maggior parte
degli osservatori indipendenti, tra 150.000 e 200.000 civili sarebbero cos
rimasti intrappolati in una zona dove sono in corso aspri combattimenti. L'Ltte avrebbe anche aperto il fuoco contro civili che
cercavano di fuggire. Il governo dello Sri Lanka ha fatto del suo per
aggravare la situazione, impedendo l'accesso degli aiuti umanitari
in una regione nella quale non rimane pi alcuna struttura ospedaliera in
funzione. L'incubo, per le persone che riescono a fuggire dalle zone
controllate dall'Ltte, prosegue quando arrivano nelle
zone controllate dalle forze governative. Secondo le informazioni raccolte da
Amnesty International, ai posti di blocco dell'esercito e nei cosiddetti
"villaggi per gli sfollati" vengono effettuati controlli selettivi,
che terminano col respingimento o con la detenzione a tempo indeterminato di
numerose persone di etnia Tamil. I "villaggi per gli sfollati",
strutture semipermanenti istituite dalle autorit,
sono sovraffollati, dotati di servizi insufficienti e fortemente militarizzati.
In quelli di Vavuniya e Jaffna
i profughi sono di fatto detenuti e viene impedito loro di allontanarsi.
"Il governo dello Sri Lanka invoca l'assistenza internazionale ma viola le
norme del diritto internazionale e respinge le richieste relative a un
controllo internazionale sul loro rispetto. Le Nazioni Unite e la comunit dei donatori devono garantire che lo Sri Lanka
agisca coerentemente coi propri obblighi e ponga fine alla sofferenza e alla
discriminazione nei confronti dei profughi". Per risolvere la crisi dei
diritti umani nella regione di Wanni,
Amnesty International chiede: all'Ltte, di consentire
a tutti i civili di lasciare le zone di conflitto;a chiunque abbia influenza
sull'Ltte, di premere perch
questo gruppo agisca in tal senso; al governo dello Sri Lanka, di garantire che
i civili intrappolati nel conflitto ricevano aiuti umanitari
e che siano organizzati corridoi sicuri per coloro che cercano di lasciare le
zone dove sono in corso i combattimenti; ancora al governo dello Sri Lanka, di
assicurare che i profughi ottengano assistenza e riparo adeguati e abbiano
accesso a un reinsediamento rapido e in condizioni di
sicurezza, come richiesto dagli standard internazionali; ai donatori
internazionali, comprese le Nazioni Unite, di assicurare che la loro assistenza
sia usata solo quando vengano rispettati gli standard e le norme internazionali
e non finisca per sostenere politiche di governo che violano i diritti umani. FINE DEL COMUNICATO Roma, 27 marzo 2009 Per ulteriori
informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia -
Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361,
e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg
( da "Wall Street Italia"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Guantanamo/ Binyam Mohamed: no a capri espiatori di Apcom Al Guardian: responsabilità non ricada su un solo individuo
-->Roma, 27 mar. (apcom) - All'indomani
dell'annuncio del procuratore generale Lady Patricia Scotland dell'avvio di
un'inchiesta per fare luce sulla presunta complicità di agenti del MI5 (i
servizi segreti militari Gb) nei maltrattamenti e le torture denunciate da Binyam Mohamed, l'ex detenuto di Guantanamo mette in
guardia dall'accusare un singolo agente. Intervistato dal Guardian
il cittadino etiope, residente nel Regno Unito quando venne catturato, ha
espresso i suoi timori sul rischio di trovare un capro espiatorio che oscuri le
responsabilità del governo: "E' molto importante che arriviamo alla
verità" ha spiegato Binyam, rilasciato da
Guantanamo lo scorso 23 febbraio e rientrato a Londra poche settimane fa. Clare Algar direttore della Ong Reprieve ha spiegato:
"Dobbiamo assicurarci che il caso non diventi una caccia alle streghe
dell'agente in questione. Qualunque indagine deve trovare la persona al capo
della catena di comando". Dal Brasile, dove si trova per un viaggio
preparatorio in vista del G20, il premier Brown ha rimarcato che il governo non tollererà alcuna
forma di tortura. Binyam Mohammed, venne arrestato
nel
( da "Wall Street Italia"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cio: "Mai più la fiaccola
olimpica fuori dai confini del Paese ospitante" -->SPORT Cio: "Mai più la fiaccola olimpica fuori dai confini
del Paese ospitante" La decisione è stata presa a Denver. Prima dei Giochi
di Pechino, la torcia aveva attraversato il mondo, calamitando su di sé le
proteste anti-Cina delle associazioni per la difesa
dei diritti umani (13:00 27/03/2009)
( da "Repubblica.it"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Alcuni sono diventati
musei, altri invece sono stati trasformati in centri culturali. Con l'obiettivo
di conservare la memoria. Ma non soltanto. Perché in tutto il Cile, i luoghi di
detenzione e tortura attivi durante il regime di Pinochet furono 1.132:
commissariati, prigioni, stadi, case e appartamenti privati, semplici uffici
nei quali "transitarono" circa 28 mila prigionieri. Una volta finita
la dittatura, nel 1990, i militari smantellarono e distrussero la maggior parte
di essi. Molti, tra i peggiori per i crimini commessi al loro interno, si
trovano a Santiago e da qualche mese il governo di Michelle Bachelet li ha
inseriti in un "percorso della memoria" in quattordici tappe, per
altrettanti luoghi cruciali del pinochetismo: dal
palazzo della Moneda all'Estadio
Nacional. Ogni tappa ha un passato da incubo e un
presente che si vorrebbe di pace e di diritti. Per chiamarlo futuro. Casa Okupa Republika 550 Era il
pensionato degli studenti della Scuola di Scienza economica, fino all'11
settembre 1973. Poi, i milicos requisirono la casa
che divenne centro di detenzione e tortura. Molti dei prigionieri erano
ragazzi, quasi tutti legati alla sinistra. "Studenti e artisti", ci
spiega Adrian, professore di teatro che oggi lavora a
Okupa. "E quarantotto di loro sparirono".
Uccisi. Eliminati. Ma ora questo posto è diventato il punto di riferimento
alternativo dell'arte di Santiago. Echi di musica new
age e ritmi di tamburi. Seduti nel giardino all'ombra
delle palme un gruppo di ragazzi con i dread-lock
chiacchierano, fumano e osservano giovani acrobati arrampicarsi su lunghi teli.
A Casa Okupa non c'è più nulla di triste, tranne i
ricordi. È una palazzina di quattro piani, con il patio circondato dal
porticato in pietra. Ma la vita del centro si svolge all'interno, nelle trenta
stanze colorate dai graffiti che rappresentano vampiri e personaggi dei
fumetti, dove lavorano artisti - un centinaio - che non trovano spazio altrove.
Sono attori, pittori, fotografi e ballerini. "Siamo aperti a tutti",
racconta Adrian, 31 anni, che si occupa della
gestione di Casa Okupa. "Basta presentare un
progetto, e noi decidiamo se accettarlo o meno". Funziona così, da tre
anni e mezzo: illegalmente - è pur sempre una casa occupata - ma con serenità.
La sera, soprattutto, si anima: ragazze e ragazzi affollano i grandi locali
vuoti, in cui sopravvivono giganteschi camini. OAS_RICH('Middle');
Museo de Solidariedad Salvador Allende C'è ancora una
picana, sotto il museo: lo strumento di tortura con
cui i militari applicavano le scariche di corrente ai prigionieri. Ma questi
locali erano in realtà un centro di intelligence, ufficio di spionaggio del Cni, Centro Nacional de Información in funzione tra il 1977 e il 1990. Adesso, sono
semplicemente due stanze con le pareti scrostate e uno scaffale su cui sopravvivono
le apparecchiature per intercettare le telefonate. Il Museo de Solidariedad si ispira all'invito che Salvador Allende
rivolse ad artisti e intellettuali di tutto il mondo, nel 1971. La stampa
cilena di destra stava facendo una cattiva pubblicità al governo di Unidad Popular e il presidente
decise di invitare alcuni personaggi stranieri e autorevoli perché giudicassero
con i loro occhi. Uno di loro, un pittore, ebbe l'idea di lanciare
un'iniziativa: convincere gli artisti a regalare una o più opere al Cile, per
creare un Museo della Solidarietà. Un anno dopo le opere donate erano già
centinaia (tra le quali alcune di Mirò), poi arrivò il golpe e l'idea del museo
si arenò. Quadri e sculture si persero, molte furono rubate e vendute dai
militari. Però gli artisti continuarono a donare opere al simbolico museo.
Caduta la dittatura, le persone più vicine ad Allende si misero alla ricerca
delle opere disperse. E ora se ne contano tremila (ma continuano ad arrivarne).
Il Museo occupa una palazzina elegante, in avenida República. Grandi sale luminose ospitano mostre in cui si
espongono le opere, a gruppi di 150 per volta: per motivi di spazio, non
possono essere esposte tutte insieme. Dal 1991 una Fondazione si occupa di
preservarle e diffondere l'eredità morale di Allende. Il direttore è Patricia Espejo, una energica ed elegante signora che era segretaria
del presidente. "Organizziamo concerti, rassegne di cinema e abbiamo un
archivio fotografico di 5 mila foto, con libri e documenti dell'epoca, compresa
la lettera che Allende scrisse a Pablo Neruda. Ci sono voluti diciott'anni per recuperare tutto il materiale. E il lavoro
non è ancora finito". Londres 38 Da qui iniziò
la sparizione forzata che divenne una pratica sistematica nel Cile dei
militari. Da questo edificio nel centro di Santiago, in realtà un centro di
detenzione, tortura e sterminio conosciuto come Londres
38. La spiegazione è scritta sulla parete di una grande sala dell'ex centro di
detenzione. Dove novantasei prigionieri sono stati ammazzati, fatti sparire o
sono morti a causa delle torture: 83 uomini e 13 donne, due delle quali erano
incinte. La maggior parte erano militanti del Mir (Movimiento de Izquierda Revolucionaria). Chi entrò nella casa, dopo la fine della
dittatura, non trovò più nulla. Almeno fino alla stanza dove era rimasta una
vasca piena di escrementi. Ma da tre anni, il Londres
38 è diventato monumento nazionale: i militari in pensione che la occupavano,
un regalo di Pinochet, si sono dovuti trasferire altrove. È una palazzina
d'epoca, con grandi finestre bianche e sale che furono dedicate alla tortura.
Tre mesi fa, lì di fronte hanno inaugurato un memoriale: un percorso di
piastrelle bianche e nere che appaiono in mezzo ai ciotoli,
e altre piastrelle che corrispondono ai prigionieri uccisi in questo luogo, che
viene aperto al pubblico raramente. Per ognuno nome e partito di appartenenza.
Nei prossimi anni Londres 38 diventerà un museo, ma
ancora non si sa da chi verrà finanziato. Viera Stein lavora alla gestione di Londres 38, è una ex mirista che
ha trascorso molti anni in esilio a Parigi. "Abbiamo organizzato incontri
con storici, artisti visuali: l'idea è far diventare questo posto un centro
attivo, con contributi dal mondo dell'arte e della politica. Ma in Cile non c'è
ancora un vero dibattito. Eppure, il giorno in cui abbiamo aperto al pubblico
il locale, sono arrivati 1.300 visitatori". Villa Grimaldi "Quando
circondarono la casa in cui stavo, mi resi conto che non ero preparato. Invece
avrei dovuto esserlo, militavo nel Mir. Mi caricarono
su un'auto e mi portarono a Villa Grimaldi. Mi interrogarono e torturarono. A
qualcuno mettevano la catena ai piedi, lo buttavano per terra e gli passavano
sopra con la camionetta. Tutti noi ci chiedevamo come potessero, queste
persone, tornare a casa dalle famiglie, e il giorno dopo venire a
torturarci". Hernán Plaza,
70 anni, è uno dei sopravvissuti di Villa Grimaldi, il più terribile campo di
concentramento di Santiago. Lo controllava la Dina, Dirección
Nacional de Inteligencia,
la polizia segreta che operò tra il 1974 e il 1977. Circa cinquemila persone
passarono di qui: 226 furono ammazzate oppure sparirono. Villa Grimaldi adesso
si chiama Parque por la Paz ed è tornato a essere il
parco di un tempo. Salvo che, in un angolo, ci sono grandi fotografie in bianco
e nero, ritratti di alcuni degli uomini e delle donne che da qui sparirono. Il
nuovo parco è stato progettato da un pool di architetti insieme ai familiari
delle vittime. Questi ultimi hanno disegnato il giardino di rose in ricordo
delle donne uccise. Anche la Torre, il luogo più sinistro del centro, da cui si
usciva per essere ammazzati, è stata ricostruita. Nel Parco, vengono
organizzate rassegne teatrali, concerti lirici, atti commemorativi. Con
l'obiettivo di mantenere viva la memoria. "Non è facile perché la tendenza
qui in Cile è dimenticare", ci spiega Rodrigo Del Villar
Cañas, presidente della Corporación
Parque por la Paz, che si occupa della ex Villa e,
lui stesso, sopravvissuto del centro oggi circondato da fiori, alberi e piante
provenienti da ogni angolo del Cile. C'è un Teatro por la vida
in cui si esibiscono compagnie teatrali. E gruppi di giovani che passeggiano
nel parco in visita guidata. Lelia Pérez Valdés, un'altra sopravvissuta, risponde alle domande
"che a volte sono molto dirette". E ci mostra i documentari fatti dai
ragazzi, nei quali si mischiano immagini di repertorio e immagini attuali. Un
altro "contributo alla memoria". Estadio Nacional Dal quarto piano si vede tutto: le tribune vuote,
il campo da calcio. Otoniel, il guardiano, indica i
passaggi tra una tribuna e l'altra. E spiega: "Da lì facevano passare i
prigionieri nei locali interni, per torturarli. Davanti
alle piscine: quello era l'edificio dove torturavano le donne", indica la
sfilata di spogliatoi in cemento grezzo, illuminati da lugubri luci al neon.
"Nel velodromo, invece, torturavano gli uomini". Lo Stadio Nazionale
di Santiago (usato come centro di prigionia e tortura dal settembre al novembre
del 1973), ora ospita concerti di Kylie Minogue e partite di calcio.
Nella sua area ci sono ventidue campi da tennis, piste atletiche e tre piscine.
Nel velodromo, il posto in cui torturavano gli uomini, adesso si corre. E
proprio qui si è tenuto il grande concerto per il centenario della nascita di
Salvador Allende. La storia che si confonde nella memoria. Echi di torturati e
prigionieri. "Sono fatti tragici, ricordi di tanti anni fa", dice Otoniel, da anni guardiano dello stadio. "Ma non per
questo si dovrebbe dimenticare". Pausa. E poi: "Dimenticare no, non
si deve mai". (27 marzo 2009
( da "Articolo21.com"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Italia, Turchia, con
il Governo Berlusconi una copia quasi perfetta di Federica Pezzoli
Il Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica Turca ha reso noto
che nel 2007 oltre 600.000 turisti italiani hanno visitato la Turchia, 20.000
da gennaio 2009 - un dato in crescita, con un incremento pari al 17% rispetto
all'anno precedente. Una "vacanza" non per tutti, di certo da
sconsigliare alle persone transessuali/transgender,
come a tutta la comunità LGBT europea, mondiale, se consideriamo che solo nel
corrente mese di marzo ben due persone, giustappunto transessuali/transgender, sono state brutalmente assassinate dal boia omo/trans-fobico. Ma l'Italia non è da meno, anzi! La
prima, a Istanbul. Ebru Soykan,
impegnata per la difesa dei diritti LGBT - sgozzata. La seconda, a Bursa, uccisa a coltellate, decapitata, e mutilata del
pene. Il cadavere rinvenuto in un cassonetto dei rifiuti con il corpo
martoriato da numerosi colpi di coltello inflitti al seno artificiale di
silicone. La Turchia dove è al potere il filo-islamico Partito Giustizia e
Sviluppo, Akp, del premier Recep
Tayyip Erdogan- dato per
favorito alle imminenti elezioni amministrative -, paese nel quale, pochi
giorni or sono, è stata licenziata Cigdem Atakuman, direttrice della rivista scientifica turca
"Scienza e Tecnica", per aver pubblicato in copertina, nell'ultimo
numero, la foto di Charles Darwin padre dell'evoluzionismo, una teoria
giudicata dagli islamisti incompatibile con il corano. Già! E' la libertà di
espressione, ed in particolare la libertà di stampa, i campi in cui l’Unione
europea è ancora perplessa, lo sarà anche dell'Italia, e per gli stessi motivi,
se entrerà in vigore il DDL Alfano del Governo Berlusconi. La Turchia un paese
laico, ma solo sulla Carta costituzionale - sul punto, rileviamo una profonda
somiglianza con l'Italia di oggi-, un tasso di disoccupazione in fortissima
crescita - come da noi -, dove vorrebbero essere costruite centrali nucleari, e
dighe che sbarrano corsi d'acqua vitali e mettono a serio repentaglio tutto
l'ecosistema circostante e il futuro degli abitanti della zona come, per
esempio, la diga Ilisu, sul fiume Tigri nell'est del
Paese - il fatto è stato denunciato ad Istanbul da molte Ong
in occasione del quinto Forum Mondiale dell'Acqua. Pensate alle analogie con il
ponte sullo stretto di Messina - per il quale il Cipe,
in questi giorni, ha stanziato 1,3 miliardi di euro - la costruzione di
centrali nucleari, e il recente "Piano casa" presentato dal Governo
Berlusconi che vorrebbe legalizzare la cementificazione selvaggia. Un paese -
come il nostro - visibilmente lontano dal voler riconoscere
i più elementari diritti umani, in corsa per far parte dell'Unione Europea - su quest'ultimo
punto l'Italia è in vantaggio, da anni, grazie, però, a chi ha reso possibile i
Trattati di Roma e non alle "politiche" dissennate degli ultimi
quindici anni del premier Berlusconi -, e dove sono fortemente ostacolate
riforme in senso liberale, comprese quelle a tutela dei diritti della
popolazione LGBT Turca - come da noi, e per colpa del (centro)destra. Per un
quadro completo sui continui atti di violenza e discriminazione nei confronti
della comunità LGBT Turca, rimandiamo al documento “We
Need a Law for Liberation” realizzato a
maggio 2008 dall'Human Right Watch
http://www.hrw.org/en/reports/2008/05/21/we-need-law-liberation-0; mentre, se
desiderate misurare il grado di (neo)fascismo, razzismo, xenofobia e omo/trans-fobia che circola nel paese Italia, è sufficiente
uscire di casa, e guardarsi intorno: sarete illuminati! A Roma, potreste anche
vedere - a distanza di quasi due anni (28 ottobre 2007) dalla beatificazione da
parte di Ratzinger di ben 498 franchisti, tra appartenenti al clero e laici -
un gruppetto di nostalgici ex combattenti italiani e spagnoli che militarono tra
le file franchiste i quali, in occasione del 70° Anniversario della conclusione
della Guerra Civile Spagnola (18 luglio 1936 - fine marzo 1939), indisturbati,
potranno probabilmente sfilare e depositare una corona d'alloro all'Altare
della patria in ricordo dei (loro) caduti, il tutto in barba alla condanna
della dittatura del generale Franco espressa in maniera chiarissima nella
Relazione dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa firmata a Parigi
il 17 marzo del
( da "KataWeb News" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Santiago del Cile,
il posto delle rose 27 marzo 2009 alle 14:17 — Fonte: Esteri">repubblica.it — 0 commenti SU "D", LA REPUBBLICA
DELLE DONNE Diciannove anni dopo la fine della dittatura di Pinochet. I luoghi
della tortura si trasformano in parchi, musei e teatri. Per un futuro di pace
Gabriella Saba
( da "Corriere.it"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Privacy, minori e
libertà di espressione i temi in argomento L'Europa: niente disconnessione dal
web, nemmeno per i «pirati» Approvata a larga maggioranza la Raccomandazione
sulle libertà fondamentali su internet Ennesima importante dichiarazione
sull'importanza dell'accesso ad internet come diritto fondamentale del
cittadino digitale. La raccomandazione presentata al Parlamento europeo dal
socialista Stavros Lambrinidis
(Grecia) sul «rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su
Internet» è stata approvata con una schiacciante maggioranza di 481 contro 25
(21 gli astenuti). Nel testo viene indicato chiaramente che: 1) Internet «dà
pieno significato alla definizione di libertà di espressione»; 2) «può
rappresentare una straordinaria possibilità per rafforzare la cittadinanza
attiva»; 3) il monitoraggio del traffico web «non può essere giustificato dalla
lotta al crimine»; 4) l'accesso a internet «non dovrebbe essere rifiutato come
sanzione dai governi o dalle società private» e 5) le ricerche in remoto, dove
previste dalla legislazione nazionale, devono essere condotte «sulla base di un
valido mandato delle autorità giudiziarie competenti» e devono sempre
preferirsi le ricerche in diretta a quelle in remoto visto che queste ultime
"violano il principio di legalità e il diritto alla riservatezza». NIENTE
DISCONNESSIONE - Soprattutto gli ultimi tre punti hanno rilevanza in relazione
alle proposte di legge presentate in Francia e in altri Stati membri, che
prevedono la disconnessione forzata come punizione per essere stati sorpresi
tre volte a condividere file protetti da diritto d'autore. Operatori
telefonici, service provider e Stati non possono quindi impedire a chi ha una
connessione a internet di utilizzarla. Gli Stati membri sono espressamente
chiamati a «evitare tutte le misure legislative o amministrative che possono
avere un effetto dissuasivo su ogni aspetto della libertà di espressione». Può
sembrare una raccomandazione superflua in piena società dell'informazione,
eppure sono state proprio le proposte di legge alla francese sobillate dalle
lobby dell'industria dell'entertainment ad avere reso necessaria un testo del
genere. PRIVACY E MINORI - La raccomandazione non si limita alla dichiarazione
relativa al diritto di connessione, ma affronta, sebbene in modo più generico,
altri argomenti: la privacy, la tutela dell'identità digitale, la protezione
dei minori e la tutela della proprietà intellettuale. Per quanto concerne la
privacy, oltre all'importante accenno nell'invito a non effettuare ricerche in
remoto, viene sancito il diritto di accesso ai propri dati personali e la
possibilità di ritirarli dal web. Il riferimento alle recenti vicende legate ai
dati personali su Facebook e in genere ai contratti
proposti da molti service provider (su tutti Google) sembra chiaro, ma il testo
non chiarisce maggiormente la questione. I minori devono ovviamente essere
tutelati e Lambrinidis invita i produttori di
computer a preinstallare nelle macchine software a protezione
della navigazione dei più piccoli, e le istituzioni a educare i genitori sui
rischi presenti in rete. In Corea del sud, dove sono un po' più avanti di noi
su questi temi, sono già attivi corsi di comportamento online (netiquette) per i bimbi delle elementari. IDEE E LUCCHETTI
- Infine un accenno alla tutela della proprietà intellettuale, per la quale
viene chiesta al Consiglio una direttiva sulle misure penali da comminare e si
vieta la sorveglianza preventiva. Ma, chiarisce Lambrinidis,
la stessa direttiva dovrebbe anche combattere l'incitamento
alla cyber-violazione dei diritti di proprietà intellettuale «comprese talune eccessive
restrizioni di accesso (alle opere, ndr) instaurate dagli stessi titolari dei diritti». Ora la parola spetta al Consiglio
che valuterà se e come procedere con l'iter legislativo. Gabriele De
Palma stampa |
( da "Virgilio Notizie"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ASCA) - Roma, 27
mar - ''Una offesa alla dignita' delle persone
malate''. Cosi' Cittadinanzattiva
definisce la legge sul biotestamento appena approvata
al Senato. ''Nessun Paese ha approvato una legge ad hoc sul testamento
biologico. Ed in Italia corriamo il rischio di averne una che, di fatto, lo
nega. E' una presa in giro per chi si aspettava un salto di qualita'
del nostro Paese sui temi del consenso alle cure e dell'etica di fine vita''.
''Di fronte all'occasione sprecata - afferma in una nota Cittadinanza attiva -
ci appelliamo ai Deputati della Camera, affinche' questa Legge, cosi' come appare nel
testo attuale, non sia approvata. E chiediamo che si ritorni a parlare del
tema, abbandonando la pura ideologia e l'emotivita'
della vicenda di Eluana, e riferendosi ai principi
sacrosanti gia' sanciti nelle migliori convenzioni
internazionali sui diritti umani''.
( da "Velino.it, Il" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che
vengono inserite. EST - Colombia-Usa, missione dei
democratici a Bogotà per il Tlc Bogotà, 27 mar (Velino/Velino
Latam) - Si lavora a una svolta nei negoziati sul
Trattato di libero commercio tra Colombia e Stati Uniti. Il leader della
maggioranza democratica al Congresso degli Usa, Steny
Hoyer, si recherà prossimamente a Bogotà con una
delegazione di parlamentari per “esplorare temi relativi al commercio”
bilaterale, come ha spiegato Congressional Quarterly, pubblicazione specializzata nella cronaca delle
attività parlamentari. Già in passato Hoyer si era
detto inteprete di una pattuglia di deputati pronti a
chiedere al presidente Barack Obama una legge per l’entrata
in vigore di un Trattato che i governi di Washington e Bogotà hanno firmato nel
sempre più lontano 2006. Il documento non entra ancora nel calendario dei lavori del
Congresso per le eccezioni che la maggioranza dei democratici muovono contro la
situazione dei diritti umani e dei lavoratori in Colombia. Hoyer,
che si recherà anche in Messico e Panama, sarà accompagnato dal deputato di New
York Gregory Meeks, parlamentare che insieme al
californiano Sam Farr propugna la creazione di una
commissione parlamentare ad hoc sul tema. (red/fae) 27 mar 2009 12:27
( da "AmericaOggi Online" del
27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Megatruffa a Long
Island di Riccardo Chioni 27-03-2009 La notizia
dell'ultima truffa immobiliare sta facendo tremare gli Hamptons.
Due sono i principali protagonisti della truffa: un ex legislatore della contea
di Suffolk e una dominatrice di Manhattan, assieme ad
altre tre figure di secondo piano, tutti coinvolti in un giro di mutui bancari
per abitazioni che - sostiene la procura - ha fruttato loro 50 milioni di
dollari. Ironicamente, la trama della ragnatela di falsi "mortgage" era stata scritta 7 anni fa in un club
feticcio per sado-maso ed ha visto la fine con gli attori davanti al giudice,
mentre alcune dozzine di costose ville sparse per gli Hamptons
sono senza proprietario e pignorate. L'attore di primo piano è stato
legislatore della contea di Suffolk fino al 2003,
prima di dedicarsi al foro, dove non era principe, ma piuttosto un
azzeccagarbugli. George Guldi di 57 anni, residente a
Westhanpton Beach, lasciato il ruolo pubblico, aveva
iniziato a praticare la professione forense privata e a lui è attribuita la
"cura" di dozzine di transazioni fraudolente che gli hanno fatto
intascare milioni di dollari. Guldi e company tanto
hanno trafficato da ottenere mutui bancari per oltre 50 residenze tra East End,
Water Mill e Southampton a nome di fittizi
acquirenti. La cosca incassava il malloppo e lasciava l'abitazione abbandonata
a se stessa, una volta arrivavano i conti da pagare. Il ruolo di spalla in
questo copione sul giro di frodi consumate negli Hamptons
spetta a Carrie Coakley di
38 anni, una dominatrice che reclutava tra la clientela di un club S&M a Broome Street a Manhattan i cosiddetti "straw buyers" tra una
fantasia sessuale e l'altra. Sul sito internet il club Arena Studio spiega che
offre spazio per dominatrici desiderose di incontrare clienti in un
"dungeon" privato armonicamente decorato ed
equipaggiato anche con strumenti medievali di tortura, oltre ad una selezione
di fruste a piacimento. Come funzionava il giro di falsi mutui lo ha spiegato
il procuratore distrettuale della contea di Suffolk,
Thomas Spota che ha aperto dicendo "questi
individui incriminati per sette anni avevano imperversato con frodi su
mutui". "Il danno creato per mano di questi personaggi è
inimmaginabile per East End" ha detto, Spota
spiegando che l'inchiesta non è ancora giunta al termine ed è possibile che
altri ancora finiscano in manette. Ma chi sono i cosiddetti "straw buyers"? È gente che
riceve compensi per accordare l'uso del proprio nome e informazioni sul proprio
credito allo scopo di ottenere mutui per dozzine di proprietà. Inordiditi i ricchi e famosi frequentatori degli Hamptons dove l'affitto delle lussuose magioni si conta
anche nelle decine di migliaia di dollari, al pensiero che potrebbero essere
stati involontari affittuari per le vacanze in una villa frutto di un acquisto
fatto col giro di mutui fraudolenti. Cosa fanno gli "straw
buyers"? In cambio di una somma che varia da
( da "Virgilio Notizie"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra, 27 mar. (Ap) - Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha respinto la
proposta europea di inviare un inquirente speciale per indagare sugli abusi di
diritti umani nel Congo
orientale. Il Consiglio ha invece approvato una risoluzione presentata dai
Paesi africani che elogia il governo congolese per la sua cooperazione con
l'organismo globale e sprona la comunità internazionale a fornire aiuti e
assistenza tecnica al Paese. Il Consiglio ha respinto le proposte
tedesche che avrebbero coinvolto le forze di sicurezza congolesi in abusi
ampiamente documentati, come il reclutamento di bambini soldato e violenze
sessuali. Il diplomatico tedesco Konrad Max Scharinger,
che parlava per conto dei membri dell'Unione europea, ha sottolineato che la
risoluzione sponsorizzata dall'Africa non è adeguatamente riuscita a risolvere
i problemi sul terreno.
( da "Virgilio Notizie"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 27 mar.
(Apcom) - La morte di ieri di un immigrato nascosto nel rimorchio di un tir
proveniente dalla Grecia nel porto di Marghera, riporta in primo piano il
drammatico problema del trattamento dei migranti e dei rifugiati nel
Peloponneso. A sottolineare il problema è il Consiglio italiano per i rifugiati
in una nota, spiegando che in Grecia "non vengono
garantiti i loro diritti umani essenziali e la percentuale di riconoscimento dello status di
rifugiato si aggira intorno all'1%". "Paese da cui i rifugiati -
spiega il Consiglio - in gran parte afgani e iracheni, sono costretti a
scappare per trovare protezione in un altro dei paesi dell'Unione europea.
E' indecente che il diritto di protezione e accoglienza non venga garantito in
Grecia e che per poter veder riconosciuto il diritto alla libera e dignitosa
esistenza centinaia di rifugiati tutti i mesi cercano con i mezzi più disparati
e pericolosi di attraversare il mare Adriatico. E molti, sicuramente troppi,
trovano la morte in questo agghiacciante viaggio. Il Consiglio è estremamente
preoccupato dal reiterarsi di una situazione che non sembra arrivare a nessuna
soluzione. E' urgente e indispensabile - prosegue - trovare una risposta che,
al di là del rispetto di regolamenti comunitari e posizioni politiche, riesca
efficacemente a risolvere un problema che sta assumendo connotazioni e numeri
sempre più drammatici".
( da "Wall Street Italia"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrati/ Consiglio
italiano rifugiati: In Grecia nessun diritto di Apcom "Morto di ieri nel
porto di Marghera riapre drammatico problema" -->Roma, 27 mar. (Apcom)
- La morte di ieri di un immigrato nascosto nel rimorchio di un tir proveniente
dalla Grecia nel porto di Marghera, riporta in primo piano il drammatico
problema del trattamento dei migranti e dei rifugiati nel Peloponneso. A sottolineare
il problema è il Consiglio italiano per i rifugiati in una nota, spiegando che in Grecia "non vengono garantiti i loro
diritti umani essenziali e
la percentuale di riconoscimento dello status di rifugiato si aggira intorno
all'1%". "Paese da cui i rifugiati - spiega il Consiglio - in gran
parte afgani e iracheni, sono costretti a scappare per trovare protezione in un
altro dei paesi dell'Unione europea. E' indecente che il diritto di
protezione e accoglienza non venga garantito in Grecia e che per poter veder
riconosciuto il diritto alla libera e dignitosa esistenza centinaia di
rifugiati tutti i mesi cercano con i mezzi più disparati e pericolosi di
attraversare il mare Adriatico. E molti, sicuramente troppi, trovano la morte
in questo agghiacciante viaggio. Il Consiglio è estremamente preoccupato dal
reiterarsi di una situazione che non sembra arrivare a nessuna soluzione. E'
urgente e indispensabile - prosegue - trovare una risposta che, al di là del
rispetto di regolamenti comunitari e posizioni politiche, riesca efficacemente
a risolvere un problema che sta assumendo connotazioni e numeri sempre più
drammatici".
( da "Wall Street Italia"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
R.D.Congo/ Onu, no Consiglio diritti umani a inquirente speciale di Apcom Per indagare su diritti
umani, proposto da Europa -->Ginevra, 27 mar. (Ap) - Il Consiglio per i diritti umani
delle Nazioni Unite ha respinto la proposta europea di inviare un inquirente
speciale per indagare sugli abusi di diritti umani nel
Congo orientale. Il Consiglio ha invece approvato una risoluzione presentata
dai Paesi africani che elogia il governo congolese per la sua cooperazione con
l'organismo globale e sprona la comunità internazionale a fornire aiuti e
assistenza tecnica al Paese. Il Consiglio ha respinto le proposte tedesche che
avrebbero coinvolto le forze di sicurezza congolesi in abusi ampiamente
documentati, come il reclutamento di bambini soldato e violenze sessuali. Il
diplomatico tedesco Konrad Max Scharinger, che
parlava per conto dei membri dell'Unione europea, ha sottolineato che la risoluzione
sponsorizzata dall'Africa non è adeguatamente riuscita a risolvere i problemi
sul terreno.
( da "RomagnaOggi.it"
del 27-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
27 marzo 2009 -
20.05 (Ultima Modifica: 27 marzo 2009) Human Rights Nights è un festival di
cinema, arte e musica dedicato ai diritti umani, giunto quest'anno alla 9°
edizione, che attraverso l'espressione artistica di registi, artisti e
musicisti si pone come obiettivo la presentazione di diverse realtà della
società contemporanea. Il festival è promosso e realizzato dalla Cineteca di
Bologna, dal Comune e dall'Università di Bologna, in collaborazione con Unibocultura, il Polo Scientifico-Didattico di Forlì. Il
tema scelto per quest'anno è l'In-differenza, declinato in più significati:
in-differenza perché la diversità è ormai la normalità nelle nostre società che
possono essere definite "società plurali" dove la diversità
(declinata in tutte le sue accezioni) è un dato di fatto, una realtà
maggioritaria. Al tempo stesso, però, la differenza, va tutelata, garantita in
quanto specificità e ricchezza per il confronto e il dialogo. Ma anche diritto
all'in-differenza nel senso che in quanto individui diversi e specifici,
qualunque sia la nostra condizione, non dobbiamo essere costretti a dover
mettere in atto una performance quotidiana della nostra diversità o
specificità. Infine in-differenza come ci ricordano le cronache tutti i giorni:
un'assuefazione e un'insensibilità rispetto agli orrori della società
contemporanea. Come è ormai tradizione, sotto il coordinamento del Polo
Scientifico-Didattico di Forlì, docenti e studenti delle facoltà di Economia e
Scienze Politiche "R. Ruffilli" e della
Scuola Interpreti e Traduttori hanno collaborato attivamente al programma degli
HRN a Forlì. La Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori,
oltre alla collaborazione organizzativa, offre la sottotitolatura dei film in
concorso. Di particolare rilevanza quest'anno la sinergia tra il Polo
Scientifico-Didattico di Forlì e il Comune di Forlì che, in seguito a un bando
indetto dal Fondo per la Cultura cui hanno partecipato numerose associazioni
culturali del territorio, ha aderito all'iniziativa promuovendo la
manifestazione Forlì per i Diritti Umani. Infatti, al
fine di far risaltare l'impegno della città di Forlì volto ad arricchire il
Festival, anche quest'anno il Fondo per la Cultura si è fatto coordinatore di
una serie di realtà radicate nel territorio, denominata Forlì per i Diritti Umani, dando vita ad un soggetto plurale il cui
lavoro ha contribuito alla realizzazione di un ricco calendario di
manifestazioni a supporto e integrazione di HRN a Forlì. L'esperienza, iniziata
favorevolmente l'anno scorso, ha riscosso una forte partecipazione della
cittadinanza e ha spinto il Fondo a riproporre l'intervento. Il soggetto di
coordinamento di Forlì per i Diritti Umani, che è
Cultura Progetto, ha quest'anno quasi raddoppiato il numero delle iniziative
proposte e quello delle realtà coinvolte nella realizzazione delle stesse. Di
fatto tra concerti, mostre, eventi curati da realtà che operano nell'ambito
della solidarietà, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali e
conversazioni sono in calendario 23 appuntamenti diversi che costituiscono un programma
molto ricco e sfaccettato.