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Report "Diritti umani"  27-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Christie's vende le teste di animali cinesi Pechino annuncia <gravi ripercussioni> ( da "Corriere.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Giorni fa Pierre Bergé aveva detto di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. (Agi) stampa |

Diritti umani, il Dipartimento di Stato corregge la linea di Hillary Clinton ( da "Corriere.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto. «Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico

La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani ( da "Corriere.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Washington e Pechino. Secondo Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese»

Silvia Baraldini e i diritti umani oggi alla Ubik ( da "Stampa, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Savona Silvia Baraldini e i diritti umani oggi alla Ubik Alle 18, alla libreria Ubik, Silvia Baraldini interverrà sul tema «Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti» a cura dell'Associazione Italia-Cuba. Con lei dialogherà Tecla Faranda, avvocato membro dell'Associazione «Giuristi Democratici».

Al Bassan, l'Iraq dopo Abu Grahib ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani è rispettata, il detenuto è trattato con dignità e rispetto, c'è assistenza medica sette giorni su sette e sono dati tre pasti al giorno». La consulente dell'Amministrazione Usa ha tenuto a precisare anche l'impegno profuso dal suo staff per l'istruzione e l'educazione dei carcerati, in un Paese in cui il sessanta per cento della popolazione è analfabeta e nel quale

Una conferenza su Rom, Sinti e Gagè ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: prima di due serate dedicate ai diritti umani, organizzate dal Tavolo della Pace Monte Orfano Franciacorta. «Rom, Sinti e Gagé, convivenza possibile» è il titolo dell'incontro, che si terrà a partire dalle ore 20.30. Verranno proposti spunti di riflessione e testimonianze, a partire dalla presentazione della ricerca a cura del Dipartimento di psicologia e antropologia culturale dell'

Obbligati a vivere in mezzo ai veleni di un'ex discarica ( da "Alto Adige" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Pensare che si è appena festeggiato il 60º anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, e nella civilissima provincia di Bolzano accadono ancora queste cose. Radames Gabrielli Sinto "essere umano" Presidente associazione "Nevo Drom"

I giornalisti vanno in guerra Incontro con Barbara Schiavulli ( da "Gazzetta di Modena,La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: conflitti e diritti umani negati in molte zone del mondo e della scarsa conoscenza che c'è nell'opinione pubblica a proposito di tante di queste situazioni gravissime. E' fondamentale quindi occuparci stavolta dell'informazione, grazie a qualcuno che conoscendo e avendo saputo raccontare la verità, ci può dire qual è realmente e il coraggio che bisogna avere per farla conoscere al mondo»

A Cinefestivaldoc è protagonista la Dichiarazione dei Diritti Umani ( da "Gazzetta di Modena,La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: incontrerà le scuole e le associazioni per dialogare sulla Dichiarazione dei diritti. Sarà presente Elisa Musi di Amnesty International. Nel pomeriggio saranno proiettati alcuni corti di produzione americana sui diritti a cura dell'Associazione per i diritti umani e tolleranza Onlus. In serata Cinefestivaldoc si sposta a Castelnuovo, al cinema Ariston in piazza Roma, doce dalle 20.

Sparito nel nulla l'avvocato che lasciò il Partito per difendere i dissidenti ( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Per lui, Gao Zhisheng, avvocato cinese dei diritti umani, in lista anche per il Nobel per la Pace 2008, non è una novità. Gli era già capitato nel 2007 quando, dopo essere stato prelevato dalla polizia cinese, è stato picchiato e torturato per tre mesi dagli agenti che lo avevano in custodia.

Pechino scarica Hillary <Da Washington non accettiamo lezioni> ( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: agenzia governativa Nuova Cina replica alle accuse sulle violazioni dei diritti umani contenute nel rapporto pubblicato mercoledì dal Dipartimento di Stato americano. «Quel rapporto - protesta il dispaccio - non presta sufficiente attenzione ai risultati conseguiti dalla Cina nel campo dei diritti umani e ampiamente riconosciuti da tutta la comunità internazionale».

Usa e Cina, scontro sui diritti umani... ( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: scontro sui diritti umani Vi raccontiamo le torture di Pechino di Filippo Facci Stiamo parlando di niente, non accade nulla. Non c'è solo il dipartimento di Stato americano a convogliare le solite informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i rapporti di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty International,

<Nel mio Paese gli omicidi di Stato sono una pratica quotidiana> ( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Non uccidono pratiche d'archivio, ma esseri umani. Questo è il loro modo di pensare: sono comunisti e considerano la vita umana alla stregua di un faldone da buttare». Cosa va a dire ai rappresentanti del Congresso? «Vado a dirgli di continuare a battersi per i diritti umani e a ricordargli l'esistenza dei campi di lavoro forzato.

Franco Zeffirelli ( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di Ida Magli Usa e Cina, scontro sui diritti umani... di Filippo Facci «Arcore, coprifuoco per i... di Redazione Il Financial Times «Grazie alla... di Redazione La sfilata degli stilisti al veleno di Redazione La sfilata degli stilisti al veleno di Redazione Arrestato il marocchino Non voleva.

gli alunni in consiglio comunale ( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La giornata fa parte di un ciclo di iniziative, partito più di un anno fa, per far conoscere la Costituzione Italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in occasione del loro 60º anniversario. Le insegnanti hanno portato avanti un percorso didattico per approfondire le due fondamentali Carte.

La Cina scomunica anche gli Usa e adesso cerca di intimidire il Papa ( da "Riformista, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: che la questione dei diritti umani non avrebbe dovuto interferire nella cooperazione tra gli Stati Uniti e la Cina. Per Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema etnico,

il mai nato ( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: spietati e inesorabili e ossessionata da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia, si rivolge all'unico consigliere spirituale, Sendak, che può fermare il fantasma. Con l'aiuto di Sendak, Casey riesce a scoprire il responsabile della maledizione e per sopravvivere, decide di chiudere la via d'accesso che la collega al mondo dei morti: la porta aperta da una creatura mai nata.

La civiltà violata ( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Gli irregolari saranno privati altresì dei diritti umani più elementari come quelli di riconoscere un figlio o di mandare del denaro a casa. Tutte queste misure varranno a rafforzare discriminazione e razzismo e a rendere più sfruttabile, docile, ricattabile la forza-lavoro immigrata.

Tra Stato E CHIESA ( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: civile sui fondamentali diritti umani riconosciuti nella Dichiarazione universale del 1948 la via per giungere alla costruzione di uno stato laico, pur cristianamente costituito. Il tentativo di Ottaviani di far condannare nel 1956 dal Sant'Ufficio le opere del pensatore francese non era riuscito e il dibattito era continuato sia pure in maniera ora più sotterranea ora più esplicita.

pechino ( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Clinton sui diritti umani durante il primo viaggio del neo segretario americano. «I diritti umani non possono impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il cambiamento climatico e la sicurezza» aveva detto la Clinton in quella occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995.

Istruzione, bassa in tutta Europa la partecipazione dei genitori ( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Istituto regionale di Ricerca della Regione Lombardia e la Pro Dignitate, fondazione portoghese per i diritti umani. Il progetto si svolgerà in 14 Paesi con ricerche nazionali coordinate dall'equipe riunita in questi giorni a Bergamo. Gli indicatori saranno testati poi con iniziative di formazione e la realizzazione di un osservatorio sulla partecipazione dei genitori.

La Cina agli Usa: basta ingerenze ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Non è passata neppure una settimana dalla visita in Cina di Hillary Clinton, e la questione dei diritti umani mette di nuovo ai ferri corti le due superpotenze. «Il dibattito sui diritti umani non può compromettere il dialogo tra Cina e Stati Uniti», aveva detto il Segretario di Stato americano venerdì scorso, appena sbarcata a Pechino.

BRASILIA - Sono disposto a dichiarare davanti ai familiari delle quattro vittime, faccia a fac... ( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Spataro era alla guida dello schema di torture dell'area di Milano». In un'altra parte della lettera, Battisti ricorda che durante un processo nel 1979 «ci furono numerosi casi di tortura, come il supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato». Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta brasiliana,

CONVEGNO: IL CONFINE DEL VELO ATTRAVERSATO DA VOCI DI DONNE VERSO LA RICONCILIAZIONE PER PROMUOVERE E STIMOLARE IL DIALOGO INTERCULTURALE TRA CULTURE DIVERSE ( da "marketpress.info" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: intervento di Maria Luisa Coppola (assessore alle Politiche di bilancio, Diritti umani e Pari Opportunità della Regione del Veneto), le voci significative di esperti e testimoni tra cui, al mattino, Maria Teresa Coronella, direttore del Sistema statistico regionale del Veneto, Sumaya Abdel Quader, autrice di ?Porto il velo, adoro i Queen?

Diritti umani, dossier Usa: in Cina più abusi e torture ( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Venerdì 27 Febbraio 2009 Chiudi Diritti umani, dossier Usa: in Cina più abusi e torture Pechino protesta: non interferite, sono fatti nostri

dal nostro corrispondente NEW YORK - Come da copione: gli Stati Uniti condannano le v... ( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sulla questione dei diritti civili. Coloro che si erano detti delusi dal fatto che il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, in visita a Pechino la settimana scorsa, avesse teorizzato che la questione dei diritti umani non deve interferire con la cooperazione fra Washington e Pechino, si sono sentiti rincuorati dalla pubblicazione del rapporto annuale del Dipartimento di Stato,

Pechino risponde al dossier Usa <Basta lezioni> ( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Esteri - data: 2009-02-27 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Diritti umani Pechino risponde al dossier Usa «Basta lezioni» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Sono lezioni che la Cina non ama ascoltare. «Gli Stati Uniti pensino ai loro problemi di diritti umani, la smettano di agire come se ne fossero i guardiani».

Kosovo, assolto l'ex presidente serbo ( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e delle leggi di guerra. Agli ex generali dell'esercito jugoslavo Dragoljub Ojdanic e Vladimir Lazarevic sono toccati 15 anni di carcere in quanto prosciolti dalle accuse di omicidio e di persecuzione. I giudici dell'Aia hanno sentenziato che l'esercito jugoslavo e la polizia serba hanno cercato di costringere masse di civili di etnia albanese ad abbandonare il Kosovo

Trenta foto raccontano quando i diritti umani vengono violati ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 8 Trenta foto raccontano quando i diritti umani vengono violati VERRA' INAUGURATA OGGI LA MOSTRA ALLA GALLERIA DEL RISORGIMENTO DALLE parole ai diritti' è la mostra che verrà inaugurata oggi alle 17.30 nella Galleria del Risorgimento (in via Appia) in occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.

CASTELVETRO UN ATTORE con i ragazzi delle scuole superiori e le as... ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dei Diritti Umani a cura dell'Associazione per i Diritti Umani e Tolleranza Onlus. IN SERATA Cinefestivaldoc si sposta a Castelnuovo (Cinema Ariston, piazza Roma) dove dalle ore 20.45 saranno proiettati cortometraggi selezionati dai festival Location Piacenza e Sedicicorto, due festival italiani che hanno acquisito una sempre più crescente importanza nel corso degli ultimi anni.

Diritti umani raccontati in ventidue storie ( da "Giorno, Il (Milano)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il progetto nasce su iniziativa dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: registi e artisti internazionalmente riconosciuti si sono riuniti per realizzare un film corale composto da 22 cortometraggi di 3 minuti ciascuno.

Silvia baraldinie i diritti negati ( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti", ed è prevista la presenza anche di Tecla Faranda, avvocato che fa parte dell'associazione "Giuristi democratici". L'introduzione sarà curata da Roberto Casella, presidente del Circolo Granma dell'associazione Italia-Cuba, che ha organizzato l'incontro,

Diritti umani, Pechinogela gli Usa: <Affari nostri> ( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: guardare ai propri problemi con i diritti umani, smetterla di definirsi un guardiano dei diritti umani ed interferire nelle questioni interne degli altri paesi pubblicando rapporti sui diritti umani», ha dichiarato Ma Zhaoxu. Ribadendo che la Cina conferisce grande importanza alla difesa e alla promozione dei diritti umani, che vengono tutelati dalla Costituzione e dalle leggi vigenti,

Servizio civile, nuovo esercito ( da "Tempo, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dei diritti umani, della difesa del territorio», ha sottolineato. «Solidarietà, cooperazione, tutela dei diritti, salvaguardia dell'ambiente - ha continuato - sono aspetti della vita di una collettività che, soprattutto in un momento di crisi sociale ed economica come questo, diventano centrali se vogliamo investire nella coesione sociale»

Rapito l'avvocatodifensoredelle minoranze ( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Proprio mentre Washington e Pechino si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e trasferito in una località sconosciuta.

Gli orrori della Cina svenduti dall'Occidente per un pugno di riso ( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Stato americano a convogliare le solite informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i rapporti di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty International, di Human Rights Watch, di Nessuno tocchi Caino, di Reporter senza frontiere, del Centro tibetano per i diritti umani, tanti altri: e convergono più o meno tutti, era già quasi tutto nei rapporti reperibili in rete.

Obama: più tasse per i ricchi - Fini: non soffocare il diritto di sciopero - indagato il papà di Eluana: 'È stato omicidio volontario' - Gli investitori delusi dalle azioni danno l ( da "Dagospia.com" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: scontro sui diritti umani. Vi raccontiamo le torture di Pechino". "Morta la sorella di Berlusconi". In basso: "La sfilata degli stilisti al veleno". "E l'onorevole conquista la ricreazione". In un riquadro: "Milan harakiri. E ora Ancelotti rischia". BEPPINO ENGLARO IL TEMPO - Editoriale di Alessandro Campi: "Che il Pdl sia partito vivo"

Battisti scrive alla Corte suprema brasiliana "Non sono mai stato un sanguinario" ( da "Repubblica.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Spataro era alla guida dello schema di torture dell'area di Milano". In un'altra parte della lettera, ricorda che durante un processo nel 1979 "ci furono numerosi casi di tortura, come il supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato". Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta brasiliana,

Savona: alla Ubik Silvia Baraldini e Roberto Casella ( da "Savona news" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: incontro con Silvia Baraldini sul tema "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti". All'inconbtro partecipa Tecla Paranda, avvocato membro dell?Associazione "Giuristi Democratici". Evento curato dall?Associazione Italia-Cuba. Introduce l?incontro Casella Roberto, moderatore Federico La Rosa.

Gemellaggio tra i Carabinieri e la Gendarmeria ( da "Denaro, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Addestramento di ufficiali della Gendarmeria nelle procedure dei diritti umani europei'' è la denominazione del progetto di gemellaggio tra l'Arma dei Carabinieri e la Gendarmeria turca inaugurato ad Ankara durante una cerimonia cui hanno preso parte il generale Emilio Borghini, direttore del Centro di eccellenza per le Stability Police Units dell'Arma dei Carabinieri,

Arrestato 55enne a Napoli, abusava di una bambina di 11 anni ( da "Rai News 24" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di tortura utilizzati da R.M., l'uomo di 55 anni arrestato stamane a Napoli, per abusare di una bambina di 11anni. Grazie al suo comportamento affettuoso l'uomo aveva conquistato la fiducia di alcuni minori dello stabile in cui abita. R.M., secondo quanto emerso dalle indagini, approfittando di alcuni momenti in cui rimaneva da solo con la piccola vittima nella propria abitazione,

Consiglio comunale di Fidenza , bilancio attività 2008 ( da "Sestopotere.com" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: attenzione particolare rivolta ai temi dei diritti dell?uomo, delle pari opportunità e dell?integrazione europea. Il 2008, Anno dei Diritti umani promosso dall?Onu, ha segnato il 60° anniversario della Carta universale dei Diritti dell?uomo, ma ha coinciso anche con il 60° anniversario della Costituzione italiana e con l?

La Cina ieri ha incassato due affronti, uno dal Dipartimento di Stato americano, che l'ha messa... ( da "Stampa, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e un altro dalla casa d'asta Christie's che ha venduto due statue trafugate dal palazzo imperiale nell'800. Senza nascondere una certa stizza, Pechino ha respinto al mittente le accuse. «Il rapporto ha coscientemente ignorato e distorto fatti di base ed ha attaccato la condizione dei diritti umani in Cina senza motivo commentando in maniera casuale e irresponsabile

Un Meridiano per Soldati ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Antonella Parisi, infine, intervista Alan Clements, coautore, insieme con il Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, del volume ''La mia Birmania'', edito da Corbaccio. Tema: i diritti umani e il sacrificio di tanti idealisti votati a difenderli.

ANTONINO SINISCALCHI SORRENTO. UNA SUGGESTIVA LOCATION PER UNA VETRINA DA SOGNO. A RIPROVA CHE, M... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Markoff in rappresentanza delle scuole tedesche e Souzan Fatayer della Comunità Palestinese, premio per la Pace e i Diritti Umani della Regione Campania. Nel pomeriggio (ore 17.30), nella Sala Tarantella dell'Excelsior Vittoria, le delegazioni di Taiwan, Sri Lanka, Palestina, Germania e Italia presenteranno i loro abiti nuziali tradizionali per un messaggio di pace fra i popoli.

ALESSANDRA PACELLI SEMBRA ESSERSI SUBITO CONCLUSA LA LUNA DI MIELE TRA PECHINO E WASH... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E il nuovo motivo del contendere sono i diritti umani, o meglio il loro mancato rispetto. La Cina ha infatti ieri immediatamente replicato al rapporto del dipartimento di Stato americano che denuncia violazioni dei diritti umani e accusa gli Stati Uniti di interferenze nei propri affari interni.

Afghanistan, Amnesty: abusi di truppe su civili vanno perseguiti ( da "Reuters Italia" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: gli Stati Uniti e i loro alleati devono fare in modo che le uccisioni di civili e i danni alle loro proprietà provocati dai raid aerei siano sottoposti prontamente a indagini imparziali. I militari ritenuti colpevoli di aver violato il diritto di guerra o le leggi internazionali sui diritti umani, conclude il rapporto, devono essere affidati alla giustizia.

CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA ( da "Adnkronos" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 27 febbraio, ore 14:17

27/02/2009 14:17 CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA ( da "ITnews.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: (Adnkronos) - La Cina risponde con un 'contro-rapporto' sulla situazione dei diritti umani negli Stati Uniti al documento diffuso due giorni fa dal Dipartimento di Stato americano sulla Cina, in cui si parlava di "risultati scarsi in materia" da parte del governo cinese.

Macchi: "Posso essere a favore della guerra?" ( da "Varesenews" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: tutti insieme, per eliminare dalla coscienza umana l?idea stessa che possa essere permesso a qualcuno di usare la forza, la violenza, contro la giustizia, contro il diritti umani. Fermare, anche eroicamente, la potenza della violenza , a mio avviso significa lavorare per costruire e rafforzare la pace per tutti.

VIOLENZA SU UNDICENNE, ARRESTATO PEDOFILO A NAPOLI ( da "Agi" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: utilizzo di strumenti di tortura, come manette e molle. E' stata la bambina a raccontare quanto stava subendo dal vicino di casa ad un'amica della madre. Quindi, la denuncia alla polizia che nell'ottobre scorso ha avviato il lavoro investigativo. Il ritrovamento degli attrezzi usati durante le violenze sessuali e riscontri di altro tipo hanno dimostrato la veridicita'

Quando i reality show sono estremi e al limite del decente: gli "esempi" di The Chamber, The Chair, Fear Factor e Celebrity clinic ( da "Blogosfere" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Ad iniziare da The Chamber (voto: 2), torture game veramente estremo. Qui i partecipanti venivano rinchiusi in una moderna camera di tortura, legati ad un lettino e sottoposti a getti di acqua gelata, letti di fiamme incandescenti e scosse elettriche: così torturati dovevano riuscire a rispondere a semplici domande.

Iago e Rebecca Bloomwood saltano dalla libreria al cinema ( da "Velino.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Nel film Casey Bell è perseguitata da sogni spietati e ossessionata da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia: scoprirà una maledizione che tortura la sua famiglia dai tempi della Germania nazista. Nella pellicola “L?onda”, di Dennis Gansel, invece, prende vita un singolare esperimento per spiegare la genesi di una dittatura.

Politkovskaia, assoluzione sospesa la Procura ricorre alla Corte suprema ( da "Repubblica.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: investigativa uccisa nel 2006 a Mosca dopo aver pubblicato inchieste sulla Cecenia e i diritti umani in Russia molto critiche verso il Cremlino. La procura generale russa ha fatto ricorso alla Corte suprema contro la sentenza, emessa il 18 febbraio scorso, che avrebbe rimesso in libertà i quattro imputati, due fratelli ceceni, un ex poliziotto e un ex agente dei servizi speciali russi.

- LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI CONDANNA L'I ( da "WindPress.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il rimpatrio forzato di un cittadino tunisinoContenuto della paginaLa Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il rimpatrio forzato di un cittadino tunisino. La Sezione Italiana di Amnesty International: " la conferma che le assicurazioni diplomatiche non bastano"CS029: 27/

Sicurezza/ Osce: Grande preoccupazione per clima odio ( da "Virgilio Notizie" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'istutituzione di Vienna, lo sloveno Janez Lenarcic. Il monito di Lenarcic arriva all'indomani di quello del commissario Ue agli Affari sociali, Vladimir Spidla. Entrambi hanno puntato il dito contro l'Ungheria, dove lunedì sono stati uccisi un giovane rom e suo figlio di cinque anni,

Rep. Ceca/ No a rimozione porcilaia su sito Olocausto: c'è ( da "Virgilio Notizie" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: che la cosa venga risolta e il nuovo ministro ceco per i Diritti umani e per le Minoranze, Michael Kocab (Verde), entrato in carica proprio un mese fa, ha annunciato sin da subito di considerare questa una sua priorità, decidendo di compiere tutti i passi necessari perché l'allevamento di suini sparisca da questo luogo.

Abkhazia: la cacciata dei georgiani ( da "Blogosfere" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani Nel vergognoso silenzio della comunità internazionale, si consuma l'ennesima tragedia figlia dei nazionalismi. In Abkhazia, regione autonoma della Georgia a maggioranza russa che sta andando nella stessa direzione dell'Ossezia del sud, i georgiani sono cacciati dalle loro case e costretti alla fuga da bande di giovani russi che cavalcano la questione etnica per appropriarsi

Bolivia, governatori "ribelli" chiedono a Evo dialogo nazionale ( da "Velino.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La situazione di violazione dei diritti umani esiste ancora e per questo proponiamo che prima del dialogo il governo indica un incontro nazionale non solo con i prefetti ma anche con altri settori della società civile come i comitati civici”. (red/fae) 27 feb 2009 19:52

Senatul intentioneaza anchetarea erorilor mandatului Bush ( da "Romania Libera" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: recurgerea la tortura in interogatoriile antiteroriste sau demiterea a noua procurori, in 2006, din motive politice. Leahy a precizat ca intentioneaza sa atace si programul de transfer al detinutilor pentru interogatoriile purtate de CIA, relele tratamente din inchisoarea Abu Ghraib din Irak, distrugerea de documente sau redactarea de note interne care justificau aceste derive,


Articoli

Christie's vende le teste di animali cinesi Pechino annuncia <gravi ripercussioni> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

le due statue facevano parte della collezione di Yves Saint Laurent Christie's vende le teste di animali cinesi Pechino annuncia «gravi ripercussioni» «Asta illegale, boicotteremo la maison londinese». Bergé aveva chiesto in cambio delle opere la libertà del Tibet L'asta da Christie's (Ap) PECHINO - Cina e Christie's ai ferri corti dopo la vendita in un'asta a Parigi di due preziose teste di bronzo cinesi della collezione di Yves Saint Laurent. In una nota le autorità cinesi hanno definito la vendita «illegale» e hanno avvertito la casa d'asta che d'ora in avanti avrà problemi a operare in Cina perché saranno intensificati i controlli. «Condanniamo l'asta, che è illegale, e Christie's si assumerà tutte le responsabilità per questa azione e i suoi risultati», si legge nel comunicato dell'Amministrazione statale del patrimonio culturale che minaccia «gravi ripercussioni». STATUE RUBATE NEL 1870 - Nella nota si ricorda che le autorità cinesi avevano intavolato negli ultimi giorni una trattativa con Christie's per bloccare la vendita, «ma la compagnia ha deciso diversamente», senza tener conto «dei sentimenti del popolo cinese e dei diritti storici della Cina sui suoi beni culturali». I due bronzi, una testa di topo e una testa di coniglio realizzate nel '700 dal gesuita italiano Giuseppe Castiglione, erano stati trafugati dal Palazzo d'Estate di Pechino dalle truppe franco-britanniche durante la guerra dell'oppio nel 1870, un'umiliazione ancora viva per i cinesi, a distanza di 150 anni. Le due statue sono state battute a Parigi per un totale di 28 milioni di euro (che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta). I pezzi, valutati tra gli 8 e i 10 milioni di euro prima dell'asta al Grand Palais, facevano parte della prestigiosa collezione di Saint Laurent messa all'asta dal compagno dello stilista, Pierre Bergé. Gli acquirenti hanno fatto la loro offerta per telefono. LE RICHIESTE DI BERGÉ - Lunedì la giustizia francese aveva respinto la richiesta proveniente dall'Associazione per la tutela dell'arte cinese in Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due pezzi. Le due teste facevano parte di una fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal gesuita francese Michel Benoist per l'imperatore Qianlong, che aveva come tema i dodici animali dell'oroscopo cinese. Nel 2000 a Hong Kong un museo di Pechino, che si occupa di rintracciare i tesori cinesi perduti, era riuscito a comprare a un'asta le teste di scimmia, tigre e bue mentre la testa di maiale fu acquistata a un'asta a New York e poi donata al museo cinese dal magnate del casinò di Hong Kong, Stanley Ho. Giorni fa Pierre Bergé aveva detto di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. (Agi) stampa |

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Diritti umani, il Dipartimento di Stato corregge la linea di Hillary Clinton (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il rapporto: «Usa in prima linea contro i soprusi» Diritti umani, il Dipartimento di Stato corregge la linea di Hillary Clinton Cina accusata di violazioni, il segretario aveva anteposto gli interessi economici. NYT: «Realpolitik non è nuova» Dal nostro corrispondente Alessandra Farkas NEW YORK - «I diritti umani in Cina restano precari e in alcuni casi sono peggiorati». Nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, il dipartimento di Stato torna a puntare l'indice contro Pechino, ancora una volta in cima alla lista dei Paesi dove sono più frequentemente violati i diritti umani. Nell'annuale resoconto presentato dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, la Cina viene accusata di numerose violazioni, dalle repressioni in Tibet alla detenzione dei dissidenti, per non parlare poi di omicidi e torture, fuori e dentro il sistema giudiziario. Il documento arriva ad una settimana dalla visita ufficiale in Cina della Clinton, che ha scatenato un putiferio per aver minimizzato la questione dei diritti umani, subordinandoli agli interessi economici tra le due nazioni, in nome di una Realpolitik alla Kissinger (suo grande ammiratore) che all'idealismo antepone l'opportunismo. Washington, come hanno prontamente denunciato i media, sta corteggiando i leader cinesi per convincerli ad investire nei buoni del tesoro Usa, finanziando così il piano di rilancio del presidente Obama. «I primi passi dell'amministrazione in politica estera non sono promettenti», ha commentato il Washington Post, secondo cui oltre a «demoralizzare migliaia di attivisti in Cina», Hillary «ha gettato ombre sul carattere della nuova amministrazione». «La promozione dei diritti umani è un passaggio essenziale della nostra politica estera», recita adesso la prefazione al documento da lei firmata, che contraddice le tesi avanzate a Pechino: «Non soltanto cercheremo di mantenere alti i nostri ideali sul suolo americano, ma insisteremo per un rispetto maggiore dei diritti umani concentrandoci sulle altre nazioni del mondo». Improvvisa inversione di rotta, dopo la figuraccia? «No, quel rapporto è stato redatto prima dell'insediamento di Obama, negli ultimi mesi dell'amministrazione Bush», ribatte T. Kumar, direttore per l'Asia e il Pacifico di Amnesty International, «Hillary poteva cambiarlo e, se non l'ha fatto, vogliamo credere che sia intenzionata ad appoggiare la nuova linea della Casa Bianca di Obama. Che in materia di tutela dei diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto. «Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico connubio. Dalle pagine del Wall Street Journal l'amministrazione è accusata di «incoerenza » per aver rifiutato il patto di cooperazione con la Colombia «proprio per le sue violazioni dei diritti civili». Ma a difendere la Clinton, sempre sul Washington Post, è la columnist Anne Applebaum, secondo cui «i discorsi vacui e magniloquenti sui diritti umani sono una costante della politica estera Usa dal 1956. Quando abbandonammo gli ungheresi nella ribellione che aiutammo ad incitare». «La Realpolitik di Hillary non è nuova», le fa eco il New York Times, ricordando come sia stato il marito Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani e politica estera, riconoscendo alla Cina la status di «nazione più favorita» dell'America in uno dei momenti più repressivi della sua storia. stampa |

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La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni estorte e ricorso ai lavori forzati» La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani Pechino replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora sforzi e risultati storici che abbiamo ottenuto» Il premier cinese Wen Jiabao PECHINO - Sale la tensione tra Cina e Usa. All'indomani della pubblicazione del rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri Paesi. L'accusa è di interferenze negli affari interni di Pechino. «SFORZI IGNORATI» - «Il rapporto ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale» si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Il rapporto diffuso da Washington era stato letto come una correzione di tiro da parte della diplomazia statunitense dopo le dichiarazioni del segretario di Stato Hillary Clinton che, durante la visita a Pechino la scorsa settimana, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Washington e Pechino. Secondo Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». UCCISIONI EXTRAGIUDIZIALI - Nel rapporto, inserito nel «2008 Country Reports on Human Rights Practices» con cui ogni anno il dipartimento di Stato americano fa il punto sulla situazione del rispetto dei diritti umani nel mondo, si legge che «i risultati in materia del governo cinese rimangono scarsi e in alcune zone sono peggiorate». Si denunciano «uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni estorte e il ricorso ai lavori forzati». Inoltre viene denunciata una «grave repressione religiosa» con riferimento alla minoranza tibetana e altre confessione religiose e la detenzione e persecuzione degli attivisti che si battono per il rispetto dei diritti umani. In ultimo il rapporto smentisce l'idea che l'Olimpiade che si sono svolte la scorsa estate in Cina possano aver aiutato il Paese ad avvicinarsi agli standard internazionali, sottolineando che il numero delle violazioni e abusi hanno conosciuto un'impennata proprio in concomitanza con eventi di alto profilo come i Giochi olimpici. stampa |

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Silvia Baraldini e i diritti umani oggi alla Ubik (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Savona Silvia Baraldini e i diritti umani oggi alla Ubik Alle 18, alla libreria Ubik, Silvia Baraldini interverrà sul tema «Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti» a cura dell'Associazione Italia-Cuba. Con lei dialogherà Tecla Faranda, avvocato membro dell'Associazione «Giuristi Democratici». Introduce l'incontro Roberto Casella, modera Federico La Rosa.

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Al Bassan, l'Iraq dopo Abu Grahib (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'INCONTRO. Irachena, cittadinanza americana, consulente degli Usa Al Bassan, l'Iraq dopo Abu Grahib «In Iraq stiamo costruendo la democrazia, mattone dopo mattone». Parola di Kholud Al Bassan, consulente dell'Amministrazione Usa per la gestione dei detenuti politici, ospite d'eccezione ieri sera nella sede provinciale delle Acli di via Corsica. Approfittando della presenza in Italia del consulente Usa, le Acli bresciane, in collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Brescia e l'associazione Carcere e territorio, hanno organizzato l'incontro sul tema «La tutela dei diritti dell'uomo» con la preziosa testimonianza di Al Bassan sulla situazione delle carceri irachene gestite dal governo statunitense nel dopo Abu Ghraib. L'ISTITUTO DI detenzione che nel 2004 sollevò l'indignazione dell'opinione pubblica per gli abusi e le umiliazioni inflitte ai prigionieri, ha riaperto i battenti il 21 febbraio. Ora, come ha ricordato Al Bassan, si chiama Bagdad Central Prison, può contenere 14 mila detenuti ed è gestito dal ministero dell'Interno iracheno. Dalle parole di Al Bassan traspare la voglia di lasciare alle spalle quella pagina nera di storia americana per affrontare con impegno le responsabilità del presente. Nata in Iraq, ha ottenuto la cittadinanza statunitense nel 1984; in seguito è rientrata nel suo paese d'origine in qualità di mediatrice culturale, assumendo via via cariche sempre più importanti, fino a occuparsi dei detenuti delle carceri Usa in Iraq, rischiando anche la vita. «Oggi sono tre le carceri statunitensi in Iraq - spiega Al Bassan -: Cropper, Taji e Bucca, che è il più grande penitenziario del mondo». I detenuti, che nel 2007 erano circa 25 mila, starebbero diminuendo drasticamente dallo scorso anno, quando il comando militare Usa avrebbe iniziato a rilasciarne circa 1.500 al mese. NELLE CARCERI statunitensi in Iraq, continua Al Bassan, la maggior parte di coloro che entrano in cella ha tra i 18 e i 29 anni ed è di religione sunnita. Alle origini della pena detentiva sarebbero i reati legati all'indigenza a rappresentare le cause principali dell'incarcerazione, ma non mancano certo gli arresti per terrorismo. Al di là dei dati e delle statistiche, però, ciò che preme ricordare Kholud Al Bassan è che «nelle nostre carceri la convenzione di Ginevra sui diritti umani è rispettata, il detenuto è trattato con dignità e rispetto, c'è assistenza medica sette giorni su sette e sono dati tre pasti al giorno». La consulente dell'Amministrazione Usa ha tenuto a precisare anche l'impegno profuso dal suo staff per l'istruzione e l'educazione dei carcerati, in un Paese in cui il sessanta per cento della popolazione è analfabeta e nel quale il fanatismo religioso spinge all'adozione di condotte efferate, come nel caso di quel giovane che, suggestionato dalle prediche di Al Quaeda, avrebbe voluto uccidere la madre per guadagnarsi un posto in paradiso. Emilio Quaranta, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, presente all'incontro, ha preso spunto dalla presenza nel carcere di Abu Ghraib di alcuni ragazzini per ribadire l'importanza del diverso trattamento carcerario che si deve riservare al minorenne.P.E.B.

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Una conferenza su Rom, Sinti e Gagè (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CHIARI/2. Stasera alla Morcelli-Repossi Una conferenza su Rom, Sinti e Gagè Luogo di cultura nel senso più classico, ma anche di cultura umanitaria. Così si conferma l'auditorium della Fondazione Morcelli-Repossi di Chiari, che questa sera accoglierà la prima di due serate dedicate ai diritti umani, organizzate dal Tavolo della Pace Monte Orfano Franciacorta. «Rom, Sinti e Gagé, convivenza possibile» è il titolo dell'incontro, che si terrà a partire dalle ore 20.30. Verranno proposti spunti di riflessione e testimonianze, a partire dalla presentazione della ricerca a cura del Dipartimento di psicologia e antropologia culturale dell'Università di Verona. Si tratta del volume «La zingara rapitrice - Racconti, denunce e sentenze». Interverranno don Pietro Gabella, la ricercatrice universitaria Carlotta Saletti Salsa e Sergio Suffer, dell'associazione Nevo Gipen di Brescia. Un secondo incontro, il 5 marzo, sempre alle 20.30, vedrà protagonisti l'europarlamentare Vittorio Agnoletto e il sindacalista Cgil di Brescia Ihrahim Niane che si confronteranno sul tema «Basta con la sicurezza a senso unico: è tempo dell'accoglienza e del dialogo. Come costruire una città per tutti, laica, antirazzista e multiculturale». M.MA.

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Obbligati a vivere in mezzo ai veleni di un'ex discarica (sezione: Diritti umani)

( da "Alto Adige" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

I ROM A CASTEL FIRMIANO Obbligati a vivere in mezzo ai veleni di un'ex discarica Ci sono persone che vivono ai margini delle strade, sotto i ponti, sulle panchine, sotto gli alberi nei giardini pubblici, ci sono famiglie intere che vivono nelle roulotte, con i figli piccolissimi, se non appena nati, anche in questo caso stanno vivendo in una maniera che tutti rabbrividerebbero se pensassero a come dovrebbe essere dura e difficile per loro vivere così, specialmente nei mesi d'inverno, Poi ci sono famiglie che vivono nei campi nomadi, segregati in campi di concentramento moderni, senza guardie e filo spinato, ma a contatto con persone estranee, messe ad abitare uno sopra l'altro, attaccati come gemelli siamesi che non possono staccarsi l'uno dall'altro, sistema di vita precaria ed immorale. Ma il massimo d'inciviltà, il colmo supremo, è permettere loro di vivere a contatto, all'interno, sopra sostanze tossiche e cruciali per l'uomo, solamente perchè sono d'etnia diversa: li lasciano vivere in una ex discarica. Le ricerche svolte dal professore di Udine, Fabio Barbone, dichiarano che il campo nomadi di Castel Firmiano non può essere adibito a verde pubblico, privato e residenziale, perché contaminato oltre i limiti consentiti da idrocarburi policiclici aromatici, metalli e altre sostanze pericolose e nocive per l'essere umano. Dichiarazioni che erano già a conoscenza di parecchie persone, ma queste, non curandosi e ignorandole, hanno continuato a lasciar vivere sulla ex discarica piena di non si sa cosa d'altro intere famiglie per 13 anni, con i propri figli messi sopra una montagna di veleni. Li hanno lasciati lì anche se nei vari anni ci sono stati dati certi che l'ex discarica portava malattie che hanno colpito e fatto ammalare parecchi bambini di famiglie Rom, bambini ancora piccoli da non sapere dove, con che cosa giocavano: innocenti che non potevano sapere che toccavano, mangiavano, succhiavano, ingerivano soltanto delle scorie che li facevano ammalare. E nonostante tutto, dopo tutto quello che si sa, ancora oggi ci sono delle persone che ci vivono con i propri famigliari. Ecco, tutto questo è veramente crudele ed incivile. In una situazione dove nessun essere umano dovrebbe starci nemmeno per un secondo, ci abitano intere famiglie d'etnia Rom. Ma qui, in questo caso, in questo momento non si deve più parlare d'etnie, di zingari, di nomadi o qualsiasi altro nominativo ci si vuole attribuire, per nascondere e per far tacere la propria coscienza... Oggi qui bisogna solo dire, parlare, gridare che ci sono degli essere umani al 100%, bambini appena nati, che vivono sopra, in mezzo a scorie di una pericolosità enorme. Questo è immondo, incivile per tutta la razza umana, e tutti si dovrebbero indignare. Dove sono la Caritas, l'Associazione per i popoli minacciati, l'osservatorio per le discriminazioni, eccetera? Perchè nessuno dice niente? Non bisognerebbe aspettare nemmeno un minuto ancora per trovare delle soluzioni definitive per queste famiglie. Chi dovrebbe risolvere il problema, il Comune, la Provincia, o chi altro? Intanto, nell'attesa di una decisione concreta e definitiva (da discutere con moltissima calma), i Rom di Castel Firmiano abitano ancora nella ex discarica. Pensare che si è appena festeggiato il 60º anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, e nella civilissima provincia di Bolzano accadono ancora queste cose. Radames Gabrielli Sinto "essere umano" Presidente associazione "Nevo Drom"

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I giornalisti vanno in guerra Incontro con Barbara Schiavulli (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

I giornalisti vanno in guerra Incontro con Barbara Schiavulli Per la serie "Diritti e rovesci" stasera alle 21, in sala Biasin si terrà un incontro dal titolo "Giornalismo in guerra", con Barbara Schiavulli che sarà intervistata da Rita Costi. Presiederà l'incontro il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Susanna Bonettini. Barbara Schiavulli al momento è assunta alla redazione esteri dell'Espresso. Ha scritto per il quotidiano Il Messaggero, La Stampa e D di Repubblica, l'Eco di Bergamo; come corrispondente da zone di crisi ha lavorato per la Rai, La7, Sky Tg24, Radio Sole24 Ore, Radio Rai, Grt, Area, Radio Città Futura. «Anche nei precedenti incontri - spiega Susanna Bonettini - abbiamo parlato di conflitti e diritti umani negati in molte zone del mondo e della scarsa conoscenza che c'è nell'opinione pubblica a proposito di tante di queste situazioni gravissime. E' fondamentale quindi occuparci stavolta dell'informazione, grazie a qualcuno che conoscendo e avendo saputo raccontare la verità, ci può dire qual è realmente e il coraggio che bisogna avere per farla conoscere al mondo». Dall'inizio del 2009 sono già undici i giornalisti, reporter e cameramen uccisi in zone di guerra, in Palestina, Russia, Sri Lanka, Somalia, Pakistan, Kenya. Nel 2008 sono stati sessanta. I giornalisti che risultano attualmente imprigionati in tutto il mondo sono 137.

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A Cinefestivaldoc è protagonista la Dichiarazione dei Diritti Umani (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Incontri e proiezioni a Castelvetro e a Castelnuovo A Cinefestivaldoc è protagonista la Dichiarazione dei Diritti Umani CASTELVETRO. Si terrà oggi alle 15.30 a Castelvetro, nell'ambito della rassegna Cinefestivaldoc, presso il Teatro parrocchiale di via Tasso, l'evento "Alessandro Gassman e la Dichiarazione dei diritti umani". L'attore incontrerà le scuole e le associazioni per dialogare sulla Dichiarazione dei diritti. Sarà presente Elisa Musi di Amnesty International. Nel pomeriggio saranno proiettati alcuni corti di produzione americana sui diritti a cura dell'Associazione per i diritti umani e tolleranza Onlus. In serata Cinefestivaldoc si sposta a Castelnuovo, al cinema Ariston in piazza Roma, doce dalle 20.45 saranno proiettati cortometraggi selezionati dal festival Location Piacenza e Sedicicorto, due festival italiani che hanno acquisito una sempre maggiore importanza negli ultimi anni. Si comincia con i corti del festival di Piacenza, un concorso nazionale per videomaker giunto alla sua sesta edizione: vengono selezionate dieci troupes da tutta Italia composte da tre persone che devono realizzare un corto della durata massima di dieci minuti su un tema assegnato, diverso ogni anno mentre rimane invariata la location che deve essere dentro il territorio del comune di Piacenza. A seguire una serie di corti di Sedicicorto internazionale Film Festival di Forlì, nato nel 2004, grazie all'iniziativa dell'attuale direttore artistico Luca Castellini. Il festival che attualmente in Italia vanta il maggior numero di iscritti è il secondo in termini di programmazione.

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Sparito nel nulla l'avvocato che lasciò il Partito per difendere i dissidenti (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 50 del 2009-02-27 pagina 16 Sparito nel nulla l'avvocato che lasciò il Partito per difendere i dissidenti di Redazione Pechino Lo hanno rapito e lo hanno portato in una località segreta. Per lui, Gao Zhisheng, avvocato cinese dei diritti umani, in lista anche per il Nobel per la Pace 2008, non è una novità. Gli era già capitato nel 2007 quando, dopo essere stato prelevato dalla polizia cinese, è stato picchiato e torturato per tre mesi dagli agenti che lo avevano in custodia. La notizia è stata diffusa ieri dal movimento religioso del Fa Lun Gong, anche se il difensore dei diritti umani è stato prelevato dalla sua casa nello Shaanxi, nel nord della Cina, il 4 febbraio scorso. Nel novembre 2007, durante il periodo trascorso agli arresti domiciliari, aveva scritto di suo pugno una lettera in cui raccontava i giorni del rapimento. «Tu sei un oggetto che deve essere picchiato - scrive Gao ricordando le parole dei suoi carcerieri -, lo sai meglio di noi, in cuor tuo». Durante il periodo di detenzione, Gao è stato picchiato con bastoni elettrici, denudato e percosso a lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare confessioni in cui affermava di avere avuto rapporti sessuali con diverse donne. E le minacce: «Se facciamo uscire di qui queste cose diventerai un cane rognoso in sei mesi». Per essersi rivolto al Congresso Americano riguardo alla situazione dei diritti umani nel suo Paese venne poi schernito e nuovamente minacciato dai suoi aguzzini: «Il Congresso Americano non conta nulla - gli dicevano -. Questa è la Cina, territorio del Partito Comunista Cinese, prenderti la vita è altrettanto semplice che calpestare una formica». Proprio a causa delle minacce ricevute, la famiglia dell'avvocato non ha voluto rendere pubblica la lettera prima del 9 febbraio di quest'anno, cinque giorni dopo il secondo rapimento da parte delle forze dell'ordine. «Queste mie parole - aveva scritto Gao nella lettera - un giorno potranno circolare e riveleranno la vera faccia della Cina odierna». Gao Zhisheng, prima di diventare avvocato per i diritti umani è stato minatore e veterano dell'Esercito di Liberazione Popolare, iscritto al Partito Comunista Cinese. Da quando ha intrapreso la carriera forense, da autodidatta, ha difeso attivisti, esponenti della setta religiosa del Fa Lun Gong, fuorilegge in Cina dal 1999, e cristiani appartenenti alla chiesa clandestina. Il suo nome divenne noto alle autorità cinesi dopo che nel 1999 vinse una causa per negligenze mediche del valore di centomila dollari. L'anno successivo, a Pechino, fondò l'ufficio legale Shengzhi, assieme ad altri sei avvocati. La sua fama crebbe e nel 2001 venne giudicato tra i dieci migliori avvocati del Paese, per la sua professionalità e integrità. Da tempo difendeva, anche gratis, i cittadini che facevano causa ai quadri locali del Partito e ai funzionari. Nel dicembre 2005, infine decise di lasciare il Partito Comunista Cinese. «Questo Partito - aveva dichiarato - ha impiegato i più selvaggi, immorali e illegali metodi nei confronti delle nostre madri, delle nostre mogli, dei nostri figli e dei nostri fratelli e delle nostre sorelle. Oggi, io, Gao Zhisheng, mi ritiro formalmente da questo disumano, ingiusto e crudele partito. Questo è il giorno della mia vita di cui vado più fiero». Due mesi prima della sua scelta aveva scritto una lettera al presidente cinese, Hu Jintao, e al primo ministro, Wen Jiabao, chiedendo loro di fare cessare le torture nei confronti degli aderenti alla setta del Fa Lun Gong. Nel giro di poche settimane, il suo ufficio venne chiuso e gli venne revocata la licenza. Nel 2006, infine, l'arresto con l'accusa di «incitamento alla sovversione». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Pechino scarica Hillary <Da Washington non accettiamo lezioni> (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 50 del 2009-02-27 pagina 16 Pechino scarica Hillary «Da Washington non accettiamo lezioni» di Redazione L'idillio con la Clinton è durato pochi giorni: l'ira per le accuse del Dipartimento di Stato Usa lo ha già cancellato Per gli Stati Uniti sono violazioni dei diritti e della dignità umana, per il regime di Pechino fastidiose interferenze nella sua politica interna. Il linguaggio è lo stesso di sempre, lo stesso usato da ogni regime per difendersi da chi lo accusa di spegnere dissenso e opposizione ricorrendo a politiche poliziesche e liberticide. Neppure in quella consueta e studiata difesa d'ufficio Pechino riesce, però, a celare la sostanziale indifferenza con cui guarda alla vita e alla dignità dei propri sudditi-cittadini sia che si tratti di reprimerne le proteste, sia che si tratti di nasconderne le disgrazie in occasione di calamità, epidemie o disastri di stato. Per capirlo basta scorrere i dispacci con cui l'agenzia governativa Nuova Cina replica alle accuse sulle violazioni dei diritti umani contenute nel rapporto pubblicato mercoledì dal Dipartimento di Stato americano. «Quel rapporto - protesta il dispaccio - non presta sufficiente attenzione ai risultati conseguiti dalla Cina nel campo dei diritti umani e ampiamente riconosciuti da tutta la comunità internazionale». Peccato che con la parola "diritti umani" i cinesi non intendano dignità, rispetto delle persona umana e le più elementari regole dell' "habeas corpus" e della libertà individuale, ma più banalmente i miglioramenti del sistema economico e delle condizioni di vita. Le denunce di un rapporto che cita eliminazioni extra processuali, torture, confessioni coatte e lavori forzati vengono insomma liquidate come bazzecole rispetto al mondo migliore costruito dal nuovo sistema capital comunista. In quel mondo da Grande Fratello in nome di un miglior tenore di vita si può, anzi si deve, rinunciare ai più basilari diritti politici, alla libertà d'informazione e a quella religiosa. Stando al senso di quei dispacci d'agenzia dettati dal partito, le retate di dissidenti tibetani, la repressione con cui alla vigilia delle Olimpiadi si è garantita la cancellazione di ogni manifestazione di dissenso, il trasferimento nei campi di lavoro degli oppositori politici sono semplici inconvenienti, rughe della storia su cui chiudere uno o meglio due occhi. «Quel rapporto - scrive la Nuova Cina - ignora e distorce deliberatamente i fatti lanciando un attacco senza quartiere sulla questione dei diritti umani e sollevando irresponsabili quanto casuali attacchi sul sistema etnico religioso e legale della Cina». La dura e immediata replica di Pechino sembra un primo colpo al pragmatismo del segretario di stato Hillary Clinton reduce da un viaggio a Pechino nel corso del quale aveva volentieri dimenticato le violazioni cinesi dei diritti umani per privilegiare gli interessi finanziari e gli scambi commerciali. Quell'imbarazzante rapporto lasciatole in eredità dai funzionari di Condoleezza Rice, si trasforma insomma in una bomba ad orologeria capace di incrinare il pragmatismo di un'amministrazione pronta, pur di far fronte alla crisi economica, anche ad archiviare la difesa dei diritti umani, punto cardine, in passato, di tutte le presidenze democratiche. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Usa e Cina, scontro sui diritti umani... (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 50 del 2009-02-27 pagina 1 Usa e Cina, scontro sui diritti umani Vi raccontiamo le torture di Pechino di Filippo Facci Stiamo parlando di niente, non accade nulla. Non c'è solo il dipartimento di Stato americano a convogliare le solite informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i rapporti di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty International, di Human Rights Watch, di Nessuno tocchi Caino, di Reporter senza frontiere, del Centro tibetano per i diritti umani, tanti altri: e convergono più o meno tutti, era già quasi tutto nei rapporti reperibili in rete. Oggi potreste tranquillamente acquistare «Il Libro nero della Cina» (Guerini e associati) che è risalente al 2004 e che è la fotocopia differita di quanto accade oggi: del resto i veri inasprimenti del regime ebbero inizio dal 2003. La situazione semmai è peggiorata perché c'è stato l'inasprimento ulteriore legato alle Olimpiadi. Ma oggi di fatto non c'è un casus belli, non c'entrano i tre cinesi che si sono incendiati in piazza Tienanmen o il capodanno tibetano blindato dall'esercito: di peculiare c'è semmai che queste notizie siamo venuti a saperle, o meglio c'è che siamo venuti a saperle nel momento in cui potevano casualmente relazionarsi a una questione economica che riguarda Cina e Stati Uniti. Non c'è niente di nuovo nel rapporto del Dipartimento di Stato americano: soprattutto perché non esiste nessuna questione cinese sui diritti umani. Non-esiste. Non con gli Usa. Non con l'Europa. L'Italia, poi: gli ultimi due governi hanno fatto a gara su chi fosse più ossequiente. A Pechino perciò hanno ragione: sono solo affari interni della Cina. Tutti. Non è cinismo paradossale: invocare i diritti umani in Cina equivale a un rilancio qualsiasi all'interno di una trattativa d'affari, così come a suo tempo poteva esserlo organizzare delle Olimpiadi. Ha ragione il New York Times a ricordare come sia stato Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani e politica estera: la quale a sua volta non è mai stata separata da ogni politica economica. Il miglioramento dei rapporti tra Paesi, ergo, è indipendente dal peggioramento dei rapporti di ogni dipartimento di questa Terra. La presunta polemica nasce perché Hillary Clinton è stata in visita ufficiale a Pechino, una settimana fa, e al ritorno ha fatto spallucce sui diritti umani: ma c'è mai stato qualcuno che abbia fatto altrimenti? Forse, paradossalmente, solo George Bush qualche mese prima di rimangiarsi tutto: le Olimpiadi si avvicinavano e il carrozzone affaristico del Comitato Olimpiaco era infarcito di multinazionali interessatissime al mercato asiatico. Gli Stati Uniti dipendono dalla Cina più di chiunque altro: l'economia d'oltreoceano non può certo rinunciare ai prodotti cinesi a basso costo e gli investitori cinesi tengono letteralmente in piedi il Paese. Sappiamo che l'Europa ha nella Cina il principale partner commerciale e che la Germania è prima per interscambio: ecco perché la più coraggiosa, semmai, è stata Angela Merkel quando due anni orsono ricevette il Dalai Lama nonostante le solite minacce di ritorsioni che in genere agitano tanto la nostra Farnesina. Da allora a oggi, dalle Olimpiadi a oggi, le organizzazioni umanitarie non hanno mai smesso di documentare come Pechino sia venuta meno a ogni sua promessa. Il Tibet neppure nominiamolo: è in stato di guerra e la gente è praticamente prigioniera. Ma sappiamo che è peggiorata la persecuzione degli attivisti per i diritti umani, la detenzione senza processo, la censura, ovviamente l'applicazione della pena di morte: e se i dati non sempre convergono è perché in Cina sono considerati segreto di Stato. Di fatto la pena di morte era e resta prevista per 68 reati (anche se le autorità negano) e in ogni caso annovera più esecuzioni che in tutte le altre nazioni del mondo messe insieme. Per il resto, secondo i vari rapporti e loro specializzazioni, potete apprendere degli organi espiantati e rivenduti senza il consenso dei familiari, delle torture, dei dissidenti imbottiti di psicofarmaci, dei milioni di cattolici cinesi che rischiano persecuzioni ogni giorno: ai cattolici va ricordato che in Cina la libertà religiosa in fin dei conti non c'è, essere cattolici non autorizzati è proibito, pregare è proibito, preti e monache spesso finiscono male, l'aborto viene praticato sino al nono mese, l'infanticidio della progenie femminile è praticamente una legge dello Stato. Nessuno ha seriamente condannato la Repubblica Popolare Cinese per la sua produzione industriale e manifatturiera operata nei Laogai, ossia i lager. E nessuno ha da dire neppure sui lavoratori non forzati: nelle imprese private cinesi, a fronte di paghe ridicole e di ferie praticamente inesistenti, le ore straordinarie sono obbligatorie e forfetizzate. Sono cose che si sanno. Sono cose che non si sanno. Stiamo parlando di niente, sinché non succederà davvero qualcosa. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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<Nel mio Paese gli omicidi di Stato sono una pratica quotidiana> (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 50 del 2009-02-27 pagina 17 «Nel mio Paese gli omicidi di Stato sono una pratica quotidiana» di Gian Micalessin A Washington sono le otto di mattina, ma il 72enne professor Harry Wu è già alla scrivania della sua fondazione. L'uomo simbolo del dissenso cinese, l'ex prigioniero politico sopravvissuto a 19 anni di lavori forzati, l'alfiere di tutte le battaglie per la denuncia dei «laogai», i gulag cinesi, va di fretta. Tra un'ora parlerà al Congresso, ricorderà a deputati e senatori ancora distratti - nonostante il rapporto del dipartimento di Stato - gli orrori del comunismo cinese. «Non importa, possono aspettare - mi rassicura la sua voce - per il Giornale ho sempre tempo: siete tra i pochi a ricordarvi di quello che accade in Cina e a parlare degli abusi nei campi di lavoro». Be', ne parla anche il Dipartimento di Stato è soddisfatto? «Speriamo... fino a ieri qui l'unica cosa importante era la crisi economica. Per salvarsi sembravano pronti ad archiviare un punto cardine della propria politica e piegarsi ai voleri di Pechino sui diritti umani. È uno strano mondo... se qualcuno viola i diritti umani in Italia, Francia o Germania tutti insorgono. In Cina, un paese governato da un partito unico, le torture, i rapimenti e le eliminazioni di stato sono pratiche quotidiane, ma nessuno ne dovrebbe parlare». Quali sono le violazioni che nessuno deve ignorare? «Innanzitutto la politica del figlio unico. In Cina una donna e suo marito per metter al mondo un figlio devono ottenere il permesso dello Stato. Se non ottengono quel permesso o tentano di aver altri bambini la loro vita diventa un inferno. La donna rischia un aborto forzato e un intervento di sterilizzazione, in altri casi i genitori si vedono confiscare tutti beni e si ritrovano internati nei campi di lavoro». Per Pechino è controllo demografico... «Non esiste governo al mondo che decida quanti figli può avere una famiglia, ma questo è solo uno dei tanti orrori. In Cina i cattolici che vogliono obbedire alle gerarchie della chiesa di Roma anzichè ai vescovi ordinati dai comunisti di Pechino finiscono in galera. La mancanza di libertà religiosa fa parte di quella più ampia violazione dei diritti umani chiamata divieto d'espressione. In Cina ogni giorno 200/300mila utilizzatori di internet vengono intercettati dalla polizia di Stato, i giornali le televisioni e il resto dei media sono sotto il totale controllo del regime. Grazie a questo totale controllo dell'informazione i più tremendi abusi passano sotto silenzio». Il rapporto parla d'assassini di Stato, ne sa qualcosa? «In Cina il numero delle condanne a morte è un segreto di Stato, quindi chiunque può ritrovarsi davanti ad un plotone d'esecuzione, anche senza processo. Chi, del resto, conosce il numero dei dissidenti rapiti o scomparsi? Oggi abbiamo saputo che l'avvocato Gao Zhisheng è stato rapito e probabilmente incarcerato, ma il suo è un nome famoso... Chissà quanti altri scompaiono e nessuno ne sa niente. Altrettanto segreto è il fiorente commercio d'organi sottratti ai condannati. Oggi la Cina è al secondo posto dopo gli Usa nelle classifiche dei trapianti d'organi, ma in America vengano donati, lì vengono rubati dai cadaveri ancora caldi dei condannati a morte». Poi ci sono i campi di lavoro. «In Cina nel 2006 secondo le nostre ricerche funzionavano 1.046 campi di lavoro. Nessuno sa con esattezza quanti siano i reclusi... Vi finisce dentro chiunque non sia d'accordo con il regime o tenti di contestarlo. La pratica del "laogai" - ovvero della rieducazione attraverso il lavoro - è stata sperimentata sulla propria pelle da decine di milioni di cinesi. Ma i laogai sono anche parte integrante del sistema economico. Molti prodotti a basso costo esportati in occidente - come le luminarie di natale - sono il frutto del lavoro di quei milioni di dissidenti ridotti in schiavitù. Nel vostro paese la Laogai Foundation Italia (www.laogai.it, ndr) ha fatto votare al Parlamento tre risoluzioni di condanna dei Loagai, ma purtroppo la piaga è tutt'altro che risolta. Anche in America i divieti di legge - come conferma il recente rapporto di una commissione del Congresso Usa - non riescono a bloccare l'importazione di prodotti provenienti dai "laogai"». La Cina accusa gli Usa d'interferenza negli affari interni... «Affari interni? Non uccidono pratiche d'archivio, ma esseri umani. Questo è il loro modo di pensare: sono comunisti e considerano la vita umana alla stregua di un faldone da buttare». Cosa va a dire ai rappresentanti del Congresso? «Vado a dirgli di continuare a battersi per i diritti umani e a ricordargli l'esistenza dei campi di lavoro forzato. Gli spiegherò che l'unico modo per cambiare la politica della Cina comunista è cambiare il regime al potere». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Franco Zeffirelli (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

27-02-2009 - Polemica Un dibattito con colpi di scena nato da un «monologo» di Alessandro Baricco 29-10-2008 - L?Italia che ci crede. "Ho schivato i calci in faccia del destino" caricamento in corso... più letti più votati più commentati Arrestato il marocchino Non voleva... di Redazione Il Financial Times «Grazie alla... di Redazione La sfilata degli stilisti al veleno di Redazione I marocchini «Punitelo... di Redazione «Arcore, coprifuoco per i... di Redazione Il commento Neppure l'amore... di Ida Magli Usa e Cina, scontro sui diritti umani... di Filippo Facci «Arcore, coprifuoco per i... di Redazione Il Financial Times «Grazie alla... di Redazione La sfilata degli stilisti al veleno di Redazione La sfilata degli stilisti al veleno di Redazione Arrestato il marocchino Non voleva... di Redazione Il commento Neppure l'amore... di Ida Magli Usa e Cina, scontro sui diritti umani... di Filippo Facci Donne e figli oggetto così... di Redazione Pubblicità Pubblicità I nostri servizi Ricevi ilGiornale a casa tua Le iniziative in edicola Ricevi ilGiornale.it sul tuo computer Ricevi ilGiornale.it sul tuo lettore portatile Entra nella community de ilGiornale.it Archivio ilGiornale e ilGiornale.it © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961 Chi siamo - Codice Etico - Disclaimer - Privacy Policy - Pubblicità - Contatti - Aiuto

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gli alunni in consiglio comunale (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 7 - Prato Gli alunni in consiglio comunale CALENZANO. Parteciperanno al consiglio comunale ma non solo per ascoltare e assistere alla seduta. Arriveranno con domande, istanze e riflessioni sulla loro idea di città e sui temi che interessano più da vicino i quartieri e le frazioni in cui vivono. Sono gli alunni delle quinte classi delle scuole elementari di Carraia e Settimello, che lunedì parteciperanno alla seduta aperta del consiglio comunale, dalle 15 alle 16.30. La giornata fa parte di un ciclo di iniziative, partito più di un anno fa, per far conoscere la Costituzione Italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in occasione del loro 60º anniversario. Le insegnanti hanno portato avanti un percorso didattico per approfondire le due fondamentali Carte.

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La Cina scomunica anche gli Usa e adesso cerca di intimidire il Papa (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

minacce di rito al rapporto degli Stati Uniti Pechino risponde con il solito disco La Cina scomunica anche gli Usa e adesso cerca di intimidire il Papa diritti umani. Il documento del Dipartimento di Stato non omette nulla. Il regime reagisce con l'usuale durezza. Per sperare nella svolta c'è chi chiede più intransigenza. A tutti. A iniziare dalla Santa Sede. di Paolo Rodari Va sempre a finire così. Chi critica Pechino deve subire immediatamente la sua stizzita reazione e, a volte, è addirittura costretto a scusarsi o, comunque, a smussare i contenuti delle proprie accuse, pena «ritorsioni». L'ultimo caso giusto ieri. All'indomani della pubblicazione del rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti critico nei confronti della Cina sul tema dei diritti umani, il governo ha risposto seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi. L'accusa esplicita è di interferenze negli affari interni di Pechino. Il copione è più o meno sempre il medesimo. Secondo la Cina chi critica il governo lo fa perché non conosce quanto il paese in realtà ha fatto e stia facendo. E ieri, infatti, Pechino, tramite un editoriale riportato dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua, proprio questo ha detto: ha parlato di «sforzi ignorati» da parte degli Usa. «Il rapporto - recita Xinhua - ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale». Washington ha fatto uscire il rapporto probabilmente anche con la volontà di correggere in qualche modo le dichiarazioni che il segretario di Stato statunitense Hillary Clinton aveva reso una settimana fa durante la sua visita in Asia. La Clinton aveva spiegato, infatti, che la questione dei diritti umani non avrebbe dovuto interferire nella cooperazione tra gli Stati Uniti e la Cina. Per Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». È sempre la solita storia. Pechino rimanda al mittente ogni critica e reprime all'interno del proprio paese chiunque osi alzare la testa. Eppure i governi occidentali pare non abbiano imparato la lezione. E, quindi, ancora non abbiano deciso di mostrare intransigenza laddove questa sia necessaria. È un po' l'errore che viene imputato anche a una diplomazia molto ascoltata a Pechino, quella vaticana. Per anni la Santa Sede ha abbassato la testa di fronte alle repressioni contro la Chiesa cattolica sotterranea perpetrate dal governo cinese. Benedetto XVI ha provato ad agire diversamente. Per mostrarsi disponibile al fine di favorire più libertà per i cattolici sotterranei, ha accettato che molti vescovi della Chiesa patriottica venissero reintegrati in quella cattolica. Tanto che, nel gennaio 2007, ha annunciato che la «quasi totalità» dei vescovi ufficiali (riconosciuti dal governo) erano ormai in comunione piena con la Santa Sede. Insieme ha scritto la famosa "Lettera ai cattolici cinesi", il 30 giugno 2007 nella quale riaffermava la volontà di arrivare alla piena comunione con i vescovi della Chiesa patriottica non lesinando però critiche alla volontà di indipendenza e autonomia della stessa Chiesa ufficiale. Ma proprio qui sta il punto, dicono i critici. Alle critiche non sono seguite azioni di supporto. Ovvero non è stato posto un freno a quei vescovi accettati dal Vaticano che tuttavia continuano ad agire di sponda col Governo sfavorendo di fatto la vita di fede della Chiesa cosiddetta sotterranea. Ne sarebbe un esempio il "caso Giuseppe Li Shan", dal 2007 vescovo della capitale. Arrivato al governo della diocesi con l'intento di cambiare la politica filo-patriottica del suo predecessore, monsignor Michele Fu Tieshan, sta invece portando avanti azioni similari a quelle di colui che lo ha preceduto cercando di accreditarsi autonomamente dal consenso della Santa Sede. Il Vaticano ancora non ha detto nulla in merito. Nonostante una voce autorevolissima in Cina, il cardinale Joseph Zen di Hong Kong, abbia auspicato il 4 gennaio scorso che vescovi e preti della Chiesa ufficiale siano più coraggiosi e non scivolino nei compromessi con il regime. 27/02/2009

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il mai nato (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 24 - Spettacolo Il mai nato Il mai nato Un fantasma dietro la porta Un film di David S. Goyer con Odette Yustman, Gary Oldman, Cam Gigandet, Meagan Good, Jane Alexander, Idris Elba, Rachel Brosnahan, Rhys Coiro, Carla Gugino, Gene Fojtik. Prodotto in Usa. Durata: 87 minuti. Distribuito in Italia da Uip. Casey è perseguitata da sogni spietati e inesorabili e ossessionata da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia, si rivolge all'unico consigliere spirituale, Sendak, che può fermare il fantasma. Con l'aiuto di Sendak, Casey riesce a scoprire il responsabile della maledizione e per sopravvivere, decide di chiudere la via d'accesso che la collega al mondo dei morti: la porta aperta da una creatura mai nata. KKKJJ

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La civiltà violata (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La civiltà violata Contro il ripiegamento autoritario e razzista che mina le basi della coesistenza. Il punto di vista antropologico *** Gli eventi accumulatisi in quest'ultimo periodo sono di una tale gravità da indurci a rendere pubblica la nostra indignazione. Assistiamo a un imbarbarimento crescente della produzione legislativa, orientata sempre più ad una prassi di violenza fisica, quindi anche simbolica, contro gli stranieri, i «diversi», i socialmente deboli, le libertà individuali. Il ddl 733, se approvato in via definitiva, abolendo il divieto di segnalare gli stranieri «irregolari» che ricorrono alle cure sanitarie, priverà di fatto del diritto alla salute - diritto universale ed inalienabile - centinaia di migliaia di cittadini che vivono con noi, lavorano con noi e spesso per noi. Non solo: esso introduce anche il reato di clandestinità, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui ricongiungimenti familiari e i matrimoni misti, il carcere fino a quattro anni per gli irregolari che non rispettino l'ordine di espulsione. Nega, inoltre, l'iscrizione anagrafica a chi non abiti in appartamenti «idonei» e istituisce la schedatura presso il ministero dell'Interno dei senza casa e di tutti coloro che hanno dimora in luoghi diversi dagli appartamenti. Gli irregolari saranno privati altresì dei diritti umani più elementari come quelli di riconoscere un figlio o di mandare del denaro a casa. Tutte queste misure varranno a rafforzare discriminazione e razzismo e a rendere più sfruttabile, docile, ricattabile la forza-lavoro immigrata. Infine, l'improvvisa scoperta «dell'emergenza» degli stupri - in realtà un fenomeno endemico, trasversale alle nazionalità e agli ambienti sociali - messa al servizio di una campagna dai toni forcaioli contro gli stranieri e i minoritari, è servita a giustificare un decreto d'urgenza che strumentalizza i corpi violati delle donne per compiere un ulteriore passo verso la barbarie istituzionale e legislativa, fra l'altro legalizzando le ronde private e prolungando fino a sei mesi la detenzione nei lager per migranti. L'involuzione della vita politica del nostro paese ci impone un sussulto di civismo, ci chiede una testimonianza sì politica ma espressa anche in termini di pratiche scientifiche e didattiche. Occorre che dalle sedi della formazione antropologica emerga un chiaro pronunciamento pubblico contro la crescente occupazione armata del corpo: nei corpi offesi dal ricatto tra cura e libertà, nei corpi schedati per non essere chiusi nel guscio sociale che si chiama casa, nei corpi femminili violati e ignobilmente sfruttati per disegni forcaioli, fino a quel corpo di chiunque di noi che lo stato si accinge ad espugnare, con una legge sul trattamento di fine vita che fa strame del diritto individuale sul proprio sé e sulla propria morte. Sappiamo quale logica sostenga la politica che sposta sul corpo dei cittadini più deboli, effettivamente o in potenza, il confronto dialettico con le libertà e i diritti individuali. Riconosciamo in essa le stesse sillabe con cui il secolo scorso produsse il discorso più disumano che la ragione umana avesse conosciuto. La barbarie, come ci ricordò Ernesto de Martino, abita presso di noi e dobbiamo additarla alla coscienza pubblica quando si presenta, come ora, allo stadio germinale. Quell'antropologia impegnata dalla promessa di ampliare gli orizzonti di ciò che dobbiamo considerare umano deve denunciare il ripiegamento autoritario, razzista, irrazionale e liberticida che sta minando le basi della coesistenza civile nel nostro paese, e che rischia di svuotare dall'interno le garanzie costituzionali erette sessant'anni fa, contro il ritorno di un fascismo che rivelò se stesso nelle leggi razziali. Forse anche allora, in molti, pensarono che non si sarebbe osato tanto: oggi abbiamo il dovere di non ripetere quell'errore. ***Il Presidente e il Consiglio Direttivo dell'ANUAC (Associazione Nazionale Universitaria degli Antropologi Culturali). Marco Aime, Roberta Altin, Pietro Angelini,Bruno Barba, Ivan Bargna, Alice Bellagamba, Anna Casella, Pietro Clemente, Dino Cutolo, Gabriella Da Re, Luisa Faldini, Adriano Favole, Clara Gallini, Maria Elena Giusti, Alberto Guaraldo, Eugenio Imbriani, Franco Lai. Chiara Letizia, Alessandro Lupo, Roberto Malighetti, Francesco Marano, Carlo Maxia, Maria Luisa Meoni, Maria Minicuci, Ferdinando Mirizzi, Gabriella Mondardini, Fabio Mugnaini, Cristina Papa, Berardino Palumbo, Carla Pasquinelli, Cecilia Pennacini, Leonardo Piasere, Sandra Puccini, Francesco Remotti, Annamaria Rivera, Alessandro Simonicca, Barbara Sorgoni, Massimo Squillacciotti, Giuliano Tescari, Stefania Tiberini, Filippo Zerilli. Foto: PERMESSI DI SOGGIORNO /FOTO EMBLEMA

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Tra Stato E CHIESA (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL PESO DI UN AGGETTIVO SULL IDEA DI LAICITÀ Tra Stato E CHIESA «Sana», «giusta», «legittima». Limitando con un attributo il concetto di laicità, la chiesa cattolica si riserva la facoltà di specificarne il significato politico. Anticipiamo ampi stralci dalla relazione con cui si apre oggi a Torino la quinta giornata della «Settimana della politica» Daniele Menozzi Il papato odierno propone la «sana laicità» come il criterio decisivo per stabilire la corretta definizione dei rapporti tra le chiese e lo stato. Il contenuto di questa espressione è dato in prima istanza da una differenziazione rispetto al laicismo: questo implicherebbe una separazione ostile tra l'autorità civile e le confessioni religiose, anziché quella distinzione tra i due poteri che viene ritenuta conforme alla dottrina cattolica, anzi direttamente ricondotta a una radice evangelica. Inoltre il ricorso a quel sintagma implica, nell'attuale discorso pontificio, non solo l'accettazione di una presenza del religioso, in particolare della chiesa cattolica, nella sfera del dibattito politico in vista del contributo che esso può dare all'edificazione della città democratica, ma anche la richiesta di un riconoscimento, sul piano costituzionale, delle radici cristiane della civiltà occidentale e, in virtù di tale riconoscimento, di un ruolo pubblico della chiesa. Questa concezione di laicità trova talora consenso anche in settori del mondo politico: senza voler insistere sul rumoroso ossequio manifestato dalle correnti degli «atei devoti», occorre osservare che il richiamo alla «laicità positiva» del presidente francese Sarkozy sostanzialmente coincide, come è emerso nel recente viaggio in Francia di Benedetto XVI, con l'auspicio papale di una «sana laicità». Non mi sembra poi un caso che in questi giorni anche il presidente della Camera, l'onorevole Fini, abbia espresso, nel quadro delle celebrazioni della revisione del Concordato del 1984, la sua piena adesione proprio a questa impostazione delle relazioni tra chiesa e stato. (...) Si tratta dunque di una tematica che merita di essere approfondita. Tanto più che né nel discorso pontificio né del discorso politico sulla «sana laicità» viene con chiarezza specificato cosa implichi concretamente il riconoscimento di quel ruolo pubblico che, tramite essa, si dovrebbe assicurare alla chiesa. Per cercare di capire le effettive questioni che sono in gioco dietro l'odierno uso di questa espressione credo sia indispensabile muoversi in una prospettiva storica. La locuzione «sana laicità» appare nel magistero pontificio nel marzo 1958. Pio XII, in occasione di un pellegrinaggio dei marchigiani residenti a Roma, affrontando alcune questioni politiche di attualità, sosteneva che una «sana e legittima laicità dello stato» costituisce uno dei principii della dottrina cattolica. (...) Non abbiamo carte archivistiche che ci aiutino, ma il contesto ci fornisce sufficienti indicazioni: esisteva nel mondo cattolico una contrapposizione tra quanti, ad esempio il cardinal Ottaviani, rifiutavano ogni riferimento alla laicità proponendo come modello esemplare lo stato cattolico che aveva trovato la sua realizzazione nel concordato della Santa Sede con la Spagna franchista; e quanti, come il filosofo Jacques Maritain, presentavano nell'impegno dei cattolici a basare la convivenza civile sui fondamentali diritti umani riconosciuti nella Dichiarazione universale del 1948 la via per giungere alla costruzione di uno stato laico, pur cristianamente costituito. Il tentativo di Ottaviani di far condannare nel 1956 dal Sant'Ufficio le opere del pensatore francese non era riuscito e il dibattito era continuato sia pure in maniera ora più sotterranea ora più esplicita. Cosa cambia con il Concilio In questo contesto l'intervento di Pacelli sembra assumere un preciso significato: il papa intendeva proporre una mediazione tra la linee divergenti presenti nella cultura cattolica. Prendeva infatti le distanze da coloro che volevano far scomparire il termine laicità dal lessico cattolico - in quanto ritenevano ogni forma di indipendenza politica dalla chiesa, soprattutto se rivendicata da credenti, come un attentato laicista allo stato cattolico - per renderla invece una «ipotesi» praticabile almeno in determinate circostanze. Tuttavia l'apposizione degli aggettivi «sana» e «legittima» al sostantivo specificava in maniera assai limitativa la maniera in cui la laicità veniva così accettata. Rinviando alla sfera della morale, delle cui regole la gerarchia si proclamava suprema detentrice, tali aggettivi in effetti indicavano che la laicità era lecita nella misura in cui si riservava all'autorità ecclesiastica la «competenza delle competenze», vale a dire il diritto di determinare i confini del suo potere d'intervento nella direzione della vita pubblica. Ne emergeva una visione della laicità che assicurava la permanenza di una parola a lungo osteggiata nel vocabolario della cultura cattolica - in tal modo, ad esempio, si legittimava il sostegno dell'episcopato francese nel referendum del 1958 alla costituzione che proclamava la Repubblica «indivisibile e laica »; ma al contempo svuotava in realtà il sostantivo del suo concreto contenuto politico, finendo per convergere con le concezioni di Ottaviani. Si trattava comunque di una linea che non sembrava incontrare grande successo nell'episcopato italiano: la lettera pastorale collettiva sul laicismo emanata dalla Cei nel 1960 - assai apprezzata anche da Giovanni XXIII, come mostrano le sue agende private da poco pubblicate - mostrava che nella gerarchia del nostro paese continuava a prevalere quella sostanziale identificazione tra laicità e laicismo che gli ambienti cattolici francesi avevano cominciato a distinguere: nella penisola la costruzione di forme di vita associata indipendenti dalle direttive ecclesiastiche veniva qualificata come una aggressione laicista alla chiesa dettata dalla volontà di cancellare il cristianesimo dalla sfera pubblica. Ma, con l'avvento di Roncalli, si apriva l'innovativa stagione conciliare, sicché si può porre la domanda se il Vaticano II modificava o meno questa linea. La questione della laicità non emerge direttamente in nessuno dei suoi documenti, ma non va nemmeno dimenticato che la dichiarazione Dignitatis humanae ha mutato uno degli elementi che ostacolavano una valutazione positiva dello stato laico: il riconoscimento della libertà religiosa come uno dei diritti inerenti alla natura dell'uomo e la conseguente proclamazione del dovere dell'autorità civile di garantire il pubblico esercizio del culto ha posto evidentemente fine alla concezione che vedeva nella parificazione delle confessioni la «peste del laicismo» secondo l'espressione usata da Pio XI nel 1925 per caratterizzare l'uguaglianza dei diritti tra le diverse confessioni religiose presenti in uno stato. La dichiarazione conciliare ribadisce l'obbligo per ogni uomo di ricercare la verità, ma abbandona la tesi del magistero precedente secondo cui solo la verità può godere dei diritti civili e politici. Non a caso proprio John Courtney Murray - il gesuita americano che negli anni Cinquanta era stato ridotto al silenzio dal Sant'Ufficio guidato dal cardinal Ottaviani per la sua affermazione della piena coerenza tra dottrina cattolica e diritto alla libertà religiosa - è stato tra i principali periti cui si deve la redazione del documento. Tuttavia questo risultato significa che il concilio determinava un superamento dell'insegnamento proposto nell'ultima fase del magistero pacelliano? Ci si può insomma chiedere se, a seguito del riconoscimento del diritto alla libertà religiosa proclamato dal Vaticano II, la laicità non appare più un'ipotesi, accettabile solo nei casi cui il papato la giudica lecita. Credo che una pur rapida analisi del rapporto tra chiesa e stato esposto nella costituzione pastorale Gaudium et spes sulla chiesa nella società contemporanea possa aiutarci a trovare una risposta. Una presa di distanza Il documento preparatorio, redatto sotto l'influenza di Ottaviani, riprendeva la concezione tradizionale secondo cui lo stato, avendo fini temporali subordinati a quelli spirituali, doveva svolgere una funzione ministeriale nei confronti della chiesa: vi si ribadiva la visione dello stato cattolico secondo quel modello che il cardinale aveva esaltato nel concordato stipulato con la Spagna franchista. La discussione nell'aula conciliare modificò profondamente questa prospettiva. La redazione finale della costituzione proclamava che la comunità politica e la chiesa sono indipendenti e autonomi, in quanto la loro natura è profondamente diversa: la chiesa - popolo scelto da Dio e riunito dalla sua Parola - è infatti una realtà comunionale e mistica che non entra in concorrenza con gli stati che perseguono finalità temporali. Si auspicava però tra di essi una «sana collaborazione»: per realizzarla la chiesa non chiedeva privilegi - anzi si dichiarava disposta a rinunciare a quelli pur legittimamente acquisiti nel passato se rendevano poco credibile la sua testimonianza -e domandava soltanto la libertà di poter esercitare la propria missione. Tuttavia rivendicava anche un diritto, quello di «dare il suo giudizio morale, anche su cose che riguardano l'ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime. E questo si farà, utilizzando tutti e soli quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti». Se era dunque evidente il rifiuto della tesi dello stato cattolico - che giungeva al punto di mostrare la disponibilità a rinunciare anche ai privilegi legittimamente ottenuti tramite la prassi concordataria - non meno netta risultava la presa di distanza da quel paradigma di laicità che si richiamava al modello separatista. In primo luogo infatti si auspicava una collaborazione tra stato e chiesa, in vista del raggiungimento del bene comune del consorzio umano. Inoltre si stabilivano le ragioni che legittimavano un intervento ecclesiastico nella sfera politica: esso poteva avvenire, oltre che per la tradizionale esigenza di assicurare la salvezza ultraterrena, anche in nome di una nuova istanza di natura temporale e politica: la salvaguardia dei diritti fondamentali della persona. (...) Le leggi «naturali» Se dunque dal dettato della Gaudium et spes si ricavava un abbandono della prospettiva dello stato confessionale - e non si può non sottolineare il mutamento notevole così compiuto rispetto alle concezioni presenti in curia all'inizio dei lavori dell'assise ecumenica -, bisogna anche aggiungere che il documento conciliare non cancellava la prospettiva di un intervento sul piano politico della gerarchia, mostrando la distanza tra la concezione cattolica e quella visione della laicità che si incentrava sull'autonomia del politico dal religioso e del religioso dal politico. È però vero che la costituzione sulla chiesa nel mondo contemporaneo ricordava soltanto che la chiesa manifestava in materia un «giudizio» che, per di più, doveva essere espresso servendosi di mezzi poveri, come lasciava intendere il richiamo alla loro conformità con il Vangelo. Quale era dunque il significato di questa formulazione? Si trattava di una valutazione indirizzata a illuminare le coscienze che poi liberamente la traducevano in un concreto e determinato impegno sul piano storico-politico oppure di una direttiva volta a dettare o almeno ispirare le norme regolatrici della comunità? Evidentemente solo nel primo caso si avrebbe un sostanziale rispetto della nozione di laicità così come è stata elaborata dalla cultura occidentale nel corso del Novecento. Ora gli orientamenti generali fissati nella Gaudium et spes non credo lascino molti dubbi in proposito. In effetti tutte le volte che il testo affronta la questione dell'autonomia del temporale o della libertà dell'uomo, pur affermando che si tratta di valori leciti, cui spesso in passato la chiesa non aveva riservato la debita attenzione, specifica pur sempre tali valori con l'apposizione di un aggettivo - «legittima», «giusta», «ordinata» - che ne circoscrivono la portata, rinviando alla necessità di una valutazione morale sulla loro pratica. In tal modo la chiesa rivendica il possesso di una verità morale in ordine alla società cui le strutture e le istituzioni della collettività devono conformarsi. Del resto il Vaticano II fornisce anche le ragioni di questa concezione. In diversi passi si trova infatti l'asserzione che la convivenza civile si basa sulle leggi naturali di cui la chiesa si proclama depositaria ed interprete in quanto esse sono determinate dall'ordine voluto da Dio per l'universo. CONTINUA | PAGINA 14 Mi pare dunque che, in ragione di questa ottica, l'intervento ecclesiastico sulla politica assuma inevitabilmente la forma della prescrizione vincolante quando la chiesa ritenga che sia in gioco una di quelle norme fondamentali che, corrispondendo alla natura dell'uomo, non possono essere violate dall'ordinamento giuridico della vita collettiva. Ritornava la prospettiva pacelliana di apporre un aggettivo a un termine per riservare all'autorità ecclesiastica la facoltà di specificarne il significato politico. A palesare in termini espliciti la continuità di questa impostazione sulla questione della laicità sarebbe stato Paolo VI. Nel corso dell'udienza tenuta il 22 maggio 1968 (la data non è priva di significato, se si tiene presente quanto quel maggio ha rappresentato nell'immaginario collettivo dell'epoca) dapprima il papa si richiamava con una diretta citazione al discorso pronunciato da Pacelli nel marzo 1958 sulla sana e legittima laicità e poi affermava che la chiesa era ormai giunta a distinguere «fra laicità, cioè fra la sfera propria delle realtà temporali, che si reggono con propri principi e con relativa autonomia derivante dalle esigenze intrinseche di tali realtà... e il laicismo (cioè) l'esclusione dell'ordinamento umano dai riferimenti morali e globalmente umani che postulano rapporti imprescrittibili con la religione». Ma, proseguiva il papa, la laicità si rivelava sana nella misura in cui l'ordinamento civile recepiva dalla chiesa «il duplice lume dei principi e dei fini che devono orientare e sorreggere la vita umana in quanto tale». E il laicato cattolico era tenuto a seguire queste direttive in modo da far «risplendere l'ordine ... voluto da Dio anche nella sfera realtà temporali». In tal modo, pur legittimando la distinzione tra laicità e laicismo che tanti ostacoli aveva incontrato nella cultura cattolica del secondo dopoguerra, Montini ribadiva che l'accettazione cattolica della laicità passava attraverso l'apposizione di un aggettivo che riservava all'autorità ecclesiastica la concreta determinazione dei suoi contenuti. 2007, LE MANI DI BENEDETTO XVI MENTRE PARLA CON I GIORNALISTI IN VOLO PER IL BRASILE /FOTO G. BORGIA (AP)

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pechino (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

pechino --> Venerdì 27 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 11 e-mail print «Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai loro propri diritti e smetterla di atteggiarsi a guardiani dei diritti umani per intervenire negli affari interni di altri Paesi con la pubblicazione di questi rapporti». Questo il monito lanciato ieri dal portavoce del ministero degli Esteri cinese Ma Zhaoxu. La dichiarazione risponde alla pubblicazione, mercoledì, di un rapporto del Dipartimento di Stato americano sulla situazione dei diritti umani in Cina, che giudica l'avanzamento del Paese «ancora scarso e peggiorato in alcuni campi». Secondo gli osservatori americani, che producono lo studio ogni anno, «nell'ultimo anno il governo ha aumentato la repressione di minoranze etniche in Tibet e Xinjiang, sono aumentate le persecuzioni di dissidenti e dimostranti, e il controllo della libertà di espressione e di internet è rimasto forte». La reazione cinese è secca: gli Usa devono smettere di ingerire negli affari interni del Paese. Le leggi cinesi già assicurano e rispettano i diritti umani, a riprova dell'importanza che il governo accorda all'argomento e dei progressi fatti negli ultimi trent'anni di riforma e apertura, ha detto il portavoce. Appena una settimana fa Pechino aveva apprezzato il silenzio di Hillary Clinton sui diritti umani durante il primo viaggio del neo segretario americano. «I diritti umani non possono impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il cambiamento climatico e la sicurezza» aveva detto la Clinton in quella occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995. 27/02/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

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Istruzione, bassa in tutta Europa la partecipazione dei genitori (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Istruzione, bassa in tutta Europa la partecipazione dei genitori --> Venerdì 27 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 19 e-mail print Piccoli alunni con i genitori all´ingresso di una scuola bergamasca Parte sotto l'egida della Cattedra Unesco di Bergamo, diretta dal professor Felice Rizzi, la ricerca europea dell'Ippe, consorzio di istituti e enti educativi per la messa a punto di indicatori quantitativi per misurare la partecipazione delle famiglie nella scuola dell'obbligo dei Paesi europei. L'Ippe raccoglie la voce di Belgio, Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Romania, Svizzera, Gran Bretagna. In questi giorni, nella sede dell'università in via dei Caniana, sono riuniti i referenti dei diversi Paesi per mettere a punto la prima fase della ricerca, partendo dal riconoscimento non tanto di un bisogno, quanto di un diritto individuale e collettivo (ciò che implica degli obblighi precisi per i poteri pubblici). I diritti delle famiglie a esserci nei luoghi dove si educano i loro figli è il punto di partenza. I primi indicatori dovranno servire a misurare la libertà di scelta, l'efficacia dei meccanismi di partecipazione, l'informazione scuola-famiglia. Al progetto, che si concluderà nel 2011, partecipano le università di Bergamo, Aberystwyth, La Rioja; l'European Parents Association (150 milioni di famiglie rappresentate, gli affiliati italiani sono Age, Agesc, Moige), l'Institute for educational sciences (Bucarest), lo svizzero Oidel (Organisation Internationale pour le droit à l'éducation et la liberté d'enseignement), la Regione spagnola di la Rioja, l'Irer, Istituto regionale di Ricerca della Regione Lombardia e la Pro Dignitate, fondazione portoghese per i diritti umani. Il progetto si svolgerà in 14 Paesi con ricerche nazionali coordinate dall'equipe riunita in questi giorni a Bergamo. Gli indicatori saranno testati poi con iniziative di formazione e la realizzazione di un osservatorio sulla partecipazione dei genitori. Il progetto, ideato e coordinato da Alfred Fernandez, direttore generale dell'Oidel di Ginevra, è ritenuto prioritario dall'Unione Europea perché l'elaborazione di indicatori quantitativi contribuisce alla trasparenza della valutazione dei processi e permette perciò di governare meglio. «I sistemi scolastici europei - spiega Fernandez - sono diversi tra loro, ma tutti mostrano una grande sofferenza riguardo la partecipazione delle famiglie. Dappertutto è bassissima. É un problema collettivo, solo in Franicia i genitori partecipano di più, ma perché i meccanismi associativi sono legati a quelli politici. Noi lavoreremo con gente di scuola, insegnanti, presidi, famiglie, per costruire gli indicatori che l'Europa ci ha chiesto. In pratica si tratta di una ricerca multicentrica che comprenderà una ventina di piste. Qui a Bergamo stiamo accordandoci sulla linee generali e su chi deve fare che cosa. Il consorzio comprende anche due regioni, la spagnola la Rioja e l'italiana Lombardia perché sono due casi interessanti di come l'istituzione locale e la scuola sono connesse». «Siamo molto soddisfatti - sottolinea il direttore della Cattedra Unesco di Bergamo, Felice Rizzi - che la nostra università partecipi al progetto e che l'avvio ufficiale si svolga qui, perché conferma la vocazione internazionale ed europea del nostro ateneo». S. P. 27/02/2009 nascosto-->

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La Cina agli Usa: basta ingerenze (sezione: Diritti umani)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-02-27 - pag: 10 autore: Diplomazia difficile. Irritazione per le critiche del Rapporto sui diritti umani del Dipartimento di Stato La Cina agli Usa: basta ingerenze «Gli Stati Uniti hanno i loro problemi, si concentrino su quelli» Luca Vinciguerra SHANGHAI. Dal nostro corrispondente Divergenze politiche. Rivalità economiche. Incomprensioni culturali. Interessi contrapposti. Diversità storiche. I fattori che turbano le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono molteplici e complessi. Ma, questa volta, a far deragliare all'improvviso i rapporti diplomatici tra Washington e Pechino è un banale errore di scelta di tempo. Non è passata neppure una settimana dalla visita in Cina di Hillary Clinton, e la questione dei diritti umani mette di nuovo ai ferri corti le due superpotenze. «Il dibattito sui diritti umani non può compromettere il dialogo tra Cina e Stati Uniti», aveva detto il Segretario di Stato americano venerdì scorso, appena sbarcata a Pechino. E così è andata. Mostrando molto pragmatismo, la Clinton ha preferito discutere con la leadership cinese una questione che, cinicamente, oggi sta molto più a cuore dell'America e degli americani: la disponibilità della Cina a continuare a sottoscrivere quote sostanziose del debito pubblico americano, di cui il Dragone è il principale finanziatore del mondo con 700 miliardi di dollari di Treasury Bond in portafoglio. Ma il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. Il dettaglio, in questo frangente, è il Rapporto annuale statunitense sulla situazione dei diritti umani del mondo, pubblicato mercoledì dal Dipartimento di Stato Usa. Che, come avviene puntualmente, non è stato tenero con Pechino. «Il comportamento del Governo cinese resta negativo. In certe regioni del Paese, come lo Xinjiang e il Tibet, si è perfino aggravato con un aumento della repressione delle minoranze etniche», denuncia Washington. La reazione di Pechino non si è fatta attendere. Dura, come avviene altrettanto puntualmente da anni a seguito del Rapporto Usa. Ma questa volta, tra le righe che respingono al mittente le accuse di violazione della dignità umana, si percepisce anche una particolare irritazione. Probabilmente, proprio per l'infelice scelta di tempo della Casa Bianca che, con il rapporto sui diritti umani fresco di stampa, entra in contraddizione con l'offerta di "moratoria" avanzata pochi giorni fa dalla Clinton, partendo dal presupposto - come aveva detto sabato scorso il ministro degli Esteri, Yang Jiechi - «che i due paesi sanno già di non essere d'accordo». «Sono critiche irresponsabili e senza alcun fondamento », tuona un comunicato diffuso ieri dall'agenzia di stampa "Nuova Cina". Il rapporto del Dipartimento di Stato «ignora deliberatamente i fatti e li distorce. Inoltre, non tiene conto degli sforzi fatti della Cina che sono stati largamente riconosciuti dalla comunità internazionale», aggiunge la nota di Pechino. In serata, anche il ministero degli Esteri è intervenuto rincarando la dose. «Invitiamo gli Stati Uniti a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo, e a smetterla di atteggiarsi a paladini della questione in tutto il mondo», ha detto un portavoce. ganawar@gmail.com CONTRADDIZIONI Solo una settimana fa la Clinton aveva detto che la questione delle libertà civili non deve compromettere il dialogo

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BRASILIA - Sono disposto a dichiarare davanti ai familiari delle quattro vittime, faccia a fac... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Venerdì 27 Febbraio 2009 Chiudi BRASILIA - «Sono disposto a dichiarare davanti ai familiari delle quattro vittime, faccia a faccia, che non ho ucciso i loro cari»: è uno dei passaggi di una nuova lettera di Cesare Battisti, che nel ricordare i quattro omicidi per i quali è stato condannato in Italia, ribadisce la propria innocenza, sottolineando di non essere mai stato «un uomo sanguinario». Qualche giorno fa, Battisti aveva reso nota una lettera nella quale, ricordando la tradizione «cristiana» dell'Italia, chiedeva a Roma di concedere il perdono. Questa volta Battisti afferma, tra l'altro, che in Italia «durante i processi degli anni di piombo, il sistema delle torture e dei pentiti era utilizzato correntemente con un'intensità specifica da parte del procuratore Armando Spataro». «Era terribile averlo come procuratore», prosegue l'ex terrorista, per il quale «Spataro era alla guida dello schema di torture dell'area di Milano». In un'altra parte della lettera, Battisti ricorda che durante un processo nel 1979 «ci furono numerosi casi di tortura, come il supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato». Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta brasiliana, è indirizzata agli 11 giudici del Tribunale Supremo Federale che, probabilmente alla fine di marzo, dovranno pronunciarsi sul suo caso, decidendo sulla richiesta di estradizione fatta dall'Italia. «So che la giustizia brasiliana prenderà in considerazione tutti gli elementi che dimostrano la mia innocenza» aggiunge, precisando di essere stato coinvolto quale responsabile dei quattro omicidi dai suoi ex compagni di lotta armata.

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CONVEGNO: IL CONFINE DEL VELO ATTRAVERSATO DA VOCI DI DONNE VERSO LA RICONCILIAZIONE PER PROMUOVERE E STIMOLARE IL DIALOGO INTERCULTURALE TRA CULTURE DIVERSE (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Venerdì 27 Febbraio 2009 CONVEGNO: IL CONFINE DEL VELO ATTRAVERSATO DA VOCI DI DONNE VERSO LA RICONCILIAZIONE PER PROMUOVERE E STIMOLARE IL DIALOGO INTERCULTURALE TRA CULTURE DIVERSE Verona - Cosa rappresenta il velo (in arabo ?hijab?) per la religione e la cultura musulmane? Come viene percepito nella nostra società? Quale il ruolo delle donne nell?integrazione? Intorno a questi interrogativi si snodano le riflessioni proposte dal convegno ?Il confine del velo attraversato da voci di donne verso la riconciliazione?, in calendario sabato 7 marzo, dalle ore 9. 00 alle 17. 00, a Verona (piazza Bra) presso la Sala Convegni della Gran Guardia, promosso e organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Regione del Veneto e dall?Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona, in collaborazione con Fondazione Aida/ Teatro Stabile d?Innovazione di Verona. L?appuntamento, che si inserisce nella manifestazione Ottomarzo femminile plurale promossa dall?Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Verona, ha l?obiettivo di stimolare il dialogo interculturale, superando stereotipi e preconcetti, e di cercare un confronto tra le diverse realtà culturali e religiose che contraddistinguono Verona e l?intero territorio veneto, per orientarsi verso una civile convivenza e un?integrazione reale, effettiva, civile e proficua. L?iniziativa è la naturale evoluzione del progetto europeo ?Reconcart: Reconciliation through Art, Perceptions of Hijab? ideato per l?Italia da Fondazione Aida. Si tratta di un percorso al femminile che, attraverso il linguaggio dell?arte e del teatro in particolare, ha fatto incontrare donne di cultura e fedi differenti, facendo superare le differenze e creando un ponte di dialogo e convivenza. Il progetto si tradurrà nello spettacolo teatrale ?Hijab o del confine?, per la regia di Letizia Quintavalla, e sarà presentato nel pomeriggio alle ore 15. 00, durante la terza sessione del convegno (?Un progetto realizzato a Verona ponte di conoscenza, accettazione e comprensione delle differenze?). Il convegno vuole essere un?occasione per guardare al mondo femminile e a quell?oggetto tangibile e insieme simbolo forte che maggiormente identifica il concetto di diversità, segnando il discrimine tra chi utilizza l?Hijab-velo e chi - per scelta o appartenenza - non lo indossa. Un confronto, dunque, sul velo come ?confine? per arrivare oltre, tramite un percorso di ?riconciliazione? e dialogo, attraverso le voci di chi, a vario titolo e nei diversi ambiti di vita e di impegno, si occupa di immigrazione e quindi di integrazione, di politiche e quindi di scelte legislative, di informazione e quindi di educazione. La giornata, a partecipazione libera e gratuita, ha uno sguardo internazionale importante per temi, ospiti e linguaggi. Dopo i saluti istituzionali di Flavio Tosi (sindaco del Comune di Verona), Vittorio Di Dio (assessore alle Pari opportunità del Comune di Verona) e Simonetta Tregnago (presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione del Veneto) e l?intervento di Maria Luisa Coppola (assessore alle Politiche di bilancio, Diritti umani e Pari Opportunità della Regione del Veneto), le voci significative di esperti e testimoni tra cui, al mattino, Maria Teresa Coronella, direttore del Sistema statistico regionale del Veneto, Sumaya Abdel Quader, autrice di ?Porto il velo, adoro i Queen?, scrittrice di origine giordano-palestinese e fondatrice dell´associazione Gmi (Giovani Musulmani d´Italia. Nel pomeriggio gli interventi di Mohammed Nabil Ben Abdallah, il nuovo ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, in carica dallo scorso novembre; Karima Moual, presidente dell?associazione Genemaghrebina e membro dell?Acmid-donna, giornalista collaboratrice del settimanale "Metropoli" (gruppo Espresso), Ferrial Ben Kelaya ed Elena Migliavacca della Casa di Ramia di Verona, un centro interculturale che è luogo d?incontro per donne migranti e italiane. A moderare il convegno Toni Capuozzo, giornalista vicedirettore del Tg5 e scrittore. . <<BACK

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Diritti umani, dossier Usa: in Cina più abusi e torture (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Venerdì 27 Febbraio 2009 Chiudi Diritti umani, dossier Usa: in Cina più abusi e torture Pechino protesta: non interferite, sono fatti nostri

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dal nostro corrispondente NEW YORK - Come da copione: gli Stati Uniti condannano le v... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Venerdì 27 Febbraio 2009 Chiudi ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Come da copione: gli Stati Uniti condannano le violazioni dei diritti civili in Cina, e la Cina risponde con le solite parole indignate, anzi esattamente con le stesse parole che aveva usato per reagire a simili critiche anche l'anno scorso. Nulla di nuovo fra la vecchia superpotenza e il gigante asiatico, alleati economici ma sempre ai ferri corti sulla questione dei diritti civili. Coloro che si erano detti delusi dal fatto che il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, in visita a Pechino la settimana scorsa, avesse teorizzato che la questione dei diritti umani non deve interferire con la cooperazione fra Washington e Pechino, si sono sentiti rincuorati dalla pubblicazione del rapporto annuale del Dipartimento di Stato, che dedica 44 pagine a elencare le violazioni del governo cinese. Il capitolo, contenuto in un volume in cui si studiano 190 Paesi, ha riscosso l'immediata (e irritata) reazione di Pechino: «Il rapporto ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti dalla Cina, che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale» ha protestato il governo cinese. Il rapporto del Dipartimento di Stato, pubblicato mercoledì, elencava anche le violazioni compiute in Pakistan, Afghanistan, Corea del nord, Iraq, Iran, Somalia, Myanmar e Zimbabwe. Della Cina si sosteneva che in alcune zone i diritti umani sono peggiorati, che si ricorre a torture e uccisioni di prigionieri, a confessioni estorte illegalmente e ai lavori forzati. Si sostiene anche che le Olimpiadi non sono state un momento di avvicinamento della Cina alle tradizioni più tolleranti dell'Occidente, ma anzi che durante la stagione olimpica del 2008 le violazioni e gli abusi sono aumentati. Infine si insiste sul fatto che in Cina viene effettuata una «repressione religiosa grave». In particolare il rapporto critica la repressione delle dimostrazioni dei monaci buddisti nel Tibet, nel marzo del 2008. Secondo il Dipartimento di Stato Usa, i morti in quelle repressioni furono 218, mentre il governo cinese parla di 21 morti civili. Gli americani sostengono anche che dopo la repressione 1.100 cittadini tibetani sono «scomparsi», incluso il leader Phurbu Tsering Rinpoche. Il rapporto Usa è comparso subito dopo che tre esponenti dell'etnia uiguri hanno tentato di darsi fuoco per protesta nella piazza di Tienanmen a Pechino. I tre - padre, madre e figlio - volevano proprio protestare contro la repressione della loro etnia, di religione islamica. Non meno rilevante è il fatto che questo rapporto compaia a sole due settimane dal cinquantesimo anniversario della storica ribellione in Tibet del marzo 1959, ribellione che fu repressa con l'esercito e che portò alla fuga del Dalai Lama e al suo rifugiarsi in India. Il rapporto si riferisce all'anno 2008, l'ultimo della presidenza di George Bush, un leader che ha ricevuto anche lui critiche dai difensori dei diritti civili. E infatti nella loro risposta i cinesi notano, aspri: «Sollecitiamo gli Stati Uniti ad occuparsi dei loro problemi circa i diritti umani, anziché interferire negli affari interni di altri Paesi».

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Pechino risponde al dossier Usa <Basta lezioni> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-27 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Diritti umani Pechino risponde al dossier Usa «Basta lezioni» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Sono lezioni che la Cina non ama ascoltare. «Gli Stati Uniti pensino ai loro problemi di diritti umani, la smettano di agire come se ne fossero i guardiani». In altre parole — ecco l'espressione canonica di Pechino — «non interferiscano con gli affari interni». Il rapporto del dipartimento di Stato sui diritti umani alla Cina non è piaciuto. E il portavoce Ma Zhaoxu ha rimarcato il concetto in una giornata in cui la Repubblica popolare era già abbastanza irritata dall'asta della collezione di Yves Saint Laurent, con due pezzi originari di un palazzo imperiale cinese. La Cina parla di «omissioni e distorsioni deliberate di elementi fattuali» del dossier Usa e difende le politiche religiose ed etniche. Queste schermaglie tra Pechino e Washington sono un classico. Tuttavia, soltanto tre giorni prima, Hillary Clinton nei colloqui a Pechino aveva dato priorità agli elementi di contatto — la volontà di intervenire insieme contro la crisi, soprattutto — rispetto ai punti di disaccordo, come i diritti umani, appunto. La Cina, dal canto suo, insiste sui suoi progressi in trent'anni di riforme economiche e si sente confortata dall'esito soddisfacente della verifica davanti alla Commissione per i diritti umani dell'Onu: due settimane fa, a Ginevra, gran parte dei Paesi coinvolti hanno apprezzato i risultati ottenuti da Pechino. L'altro fronte della giornata è stato riservato alla Casa d'aste Christie's, che ha battuto la testa di ratto e la testa di coniglio in bronzo provenienti dal palazzo imperiale Yuanming Yuan (Vecchio Palazzo d'estate) e trafugati nel 1860 (seconda guerra dell'oppio) dalle truppe anglo-francesi con gli altri 10 pezzi della fontana dello zodiaco. Da settimane con toni sempre più accesi Pechino intimava alla casa d'aste di non trattare «il bottino di una razzia». Ci sono state anche iniziative legali private. Ieri l'Amministrazione statale per il patrimonio storico e artistico ha condannato la vendita (31 milioni di euro i due pezzi) e avverte Christie's che «pagherà le conseguenze». La casa d'aste — accusa — ha trattato «a più riprese beni cinesi frutto di saccheggi o contrabbando, usciti illegalmente dal Paese». D'ora in poi, ammonisce l'ente, le attività di Christie's saranno controllate «con severità». Christie's replica: in questo caso la proprietà dei pezzi è legale ed è stata «chiaramente dimostrata», per mesi ne abbiamo discusso con la controparte cinese, un'asta è comunque il metodo migliore per riportare opere nella patria d'origine. Contro Christie's La Casa d'aste realizza 31 milioni di euro da reperti razziati a Pechino e la Cina minaccia «conseguenze» Marco Del Corona

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Kosovo, assolto l'ex presidente serbo (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-27 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Corte dell'Aia Milutinovic non aveva nessun ruolo, ma il potere di Belgrado pianificò deportazioni e massacri Kosovo, assolto l'ex presidente serbo Pesanti condanne invece per tutta la cerchia dei «fedelissimi» di Milosevic DAL NOSTRO INVIATO AMSTERDAM — I giudici del Tribunale penale internazionale dell'Aia (Tpi) hanno prosciolto l'ex presidente serbo Milan Milutinovic dall'accusa di aver attuato una campagna di violenze e di terrore per costringere la popolazione di etnia albanese a lasciare il Kosovo nel 1999. Dure condanne hanno invece colpito gli altri cinque imputati nello stesso processo per gravissimi crimini come deportazione, trasferimento forzato, omicidio e persecuzione. L'ex vice primo ministro della Jugoslavia Nikola Sainovic, l'ex generale dell'esercito jugoslavo Nebojsa Pavkovic e l'ex generale della polizia serba Sreten Lukic sono stati condannati a 22 anni di carcere perché ritenuti responsabili delle più gravi violazioni dei diritti umani e delle leggi di guerra. Agli ex generali dell'esercito jugoslavo Dragoljub Ojdanic e Vladimir Lazarevic sono toccati 15 anni di carcere in quanto prosciolti dalle accuse di omicidio e di persecuzione. I giudici dell'Aia hanno sentenziato che l'esercito jugoslavo e la polizia serba hanno cercato di costringere masse di civili di etnia albanese ad abbandonare il Kosovo per trovare rifugio in Albania o in Montenegro, perfino incendiando e devastando le loro abitazioni. Avrebbero ucciso anche centinaia di bambini, donne e anziani seppellendoli in fosse comuni. Il clima di terrore sarebbe cessato solo dopo i bombardamenti della Nato, che costrinsero alla ritirata le truppe impegnate a imporre in Kosovo il predominio della minoranza di etnia serba. La tesi difensiva, impostata sull'esodo dei kosovari albanesi provocato proprio dalla paura per le incursioni degli aerei dell'Alleanza Atlantica, non è stata accolta. Il principale responsabile della campagna di terrore a base di omicidi, violenze carnali e infiniti altri crimini era stato ritenuto l'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, morto in carcere prima della fine del suo processo nella capitale olandese, che era orientato a definirlo il comandante supremo di fatto delle forze armate e della polizia militare. Milutinovic è stato assolto e rimesso in libertà proprio perché non ritenuto uno stretto collaboratore di Milosevic nelle drammatiche violazioni dei diritti umani in Kosovo, né in grado di influire autonomamente sull'esercito. Il vicepremier Sainovic è stato invece considerato legatissimo al massimo responsabile ormai scomparso. Agli alti militari è stato contestato di non aver utilizzato la loro autorità per impedire le atrocità che stavano avvenendo in Kosovo. Tutti i sei imputati si erano dichiarati non colpevoli e alcuni dei loro avvocati hanno già fatto intendere di voler ricorrere in appello contro le condanne. La portavoce dei procuratori del Tpi ha detto che l'opposizione all'assoluzione di Milutinovic verrà valutata dopo l'esame della sentenza. Le autorità di Belgrado hanno confermato di essere favorevoli a una giusta punizione per coloro che risultano aver commesso crimini di guerra, ma hanno escluso che lo Stato serbo possa aver operato sistematicamente per attuare omicidi di massa nella ex Jugoslavia. Ivo Caizzi

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Trenta foto raccontano quando i diritti umani vengono violati (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

IMOLA AGENDA pag. 8 Trenta foto raccontano quando i diritti umani vengono violati VERRA' INAUGURATA OGGI LA MOSTRA ALLA GALLERIA DEL RISORGIMENTO DALLE parole ai diritti' è la mostra che verrà inaugurata oggi alle 17.30 nella Galleria del Risorgimento (in via Appia) in occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. Si tratta di trenta scatti realizzati da Luciano Nadalini e Nancy Motta nei luoghi in cui opera Gvc, una Ong impegnata da 40 anni in progetti di sviluppo e promozione sociale in 27 diversi paesi. Nel percorso espositivo ogni immagine fa da contraltare a quanto enunciato da ciascun articolo della Carta dei diritti umani ericorda come le parole di questo documenti in molti luoghi siano rimaste lettera morta. All'inaugurazione sarano presenti tra gli altri il fotografo Luciano Nadalini e la presidente di Gvc Patrizia Santillo che sottolineano gli obiettivi della mostra: «Vogliamo ricordare l'importanza e l'attualità di quel documento, ed evocare al tempo stesso, quanto ancor oggi i diritti umani vengano quotidianamente violati in molti Paesi del mondo. La scelta di dialogare con la società attraverso lo strumento fotografico proseguono gli organizzatori è data dalla semplicità e dall'efficacia con cui l'immagine comunica nell'era contemporanea. Attraverso l'immediatezza di una foto, si intende offrire uno spunto di riflessione sui Paesi in cui i diritti umani sono spesso calpestati». Mauro Casadio Farolfi, tra gli animatori dell'evento, ricorda che non è la prima mostra del genere ospitata a Imola: «Una semplice ma efficace mostra fotografica può creare un momento di rinnovata coscienza per la nostra città che ha già ospitato negli anni passati diverse mostre di impegno sociale come quella di Salgado, Bischoff, Medici senza Frontiere, Zizola». L'esposizione resterà aperta fino al 4 marzo e si potrà visitare da lunedì a mercoledì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito Image: 20090227/foto/6156.jpg

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CASTELVETRO UN ATTORE con i ragazzi delle scuole superiori e le as... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

PIANURA pag. 28 CASTELVETRO UN ATTORE con i ragazzi delle scuole superiori e le as... CASTELVETRO UN ATTORE con i ragazzi delle scuole superiori e le associazioni per un pomeriggio di riflessione sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e poi una serata con l'accurata selezione di cortometraggi dai Festival di Piacenza e Forlì. Oggi alle 15.30 a Castelvetro, nel teatro Parrocchiale, via Tasso in centro storico Alessandro Gassman (nella foto), da tempo impegnato in progetti e spettacoli a sostegno di Amnesty International, condurrà il momento di discussione. Sarà presente per Amnesty International Elisa Musi, referente di Attivismo Circoscrizione Emilia Romagna. Durante il pomeriggio saranno proiettati inoltre alcuni corti di produzione americana sul tema dei Diritti Umani a cura dell'Associazione per i Diritti Umani e Tolleranza Onlus. IN SERATA Cinefestivaldoc si sposta a Castelnuovo (Cinema Ariston, piazza Roma) dove dalle ore 20.45 saranno proiettati cortometraggi selezionati dai festival Location Piacenza e Sedicicorto, due festival italiani che hanno acquisito una sempre più crescente importanza nel corso degli ultimi anni. Si comincia con i corti del Festival di Piacenza, un concorso nazionale per videomaker giunto alla sua sesta edizione che con il suo slogan "Tre giorni per girare, due giorni per montare, un giorno per vincere" esprime perfettamente la filosofia e la struttura dell'evento: vengono selezionate 10 troupes da tutta Italia, composte da tre persone che devono realizzare un corto della durata massima di 10 minuti su un tema assegnato, diverso ogni anno mentre rimane invariata la location che deve essere compresa nel territorio del Comune di Piacenza. A seguire verrà presentata una serie di cortometraggi proveniente dal Sedicicorto Internazionale Film Festival di Forlì nato nel 2004 grazie all'iniziativa dell'attuale direttore artistico Luca Castellini. Il festival, che attualmente in Italia vanta il maggior numero di iscritti, è il secondo in termini di programmazione.

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Diritti umani raccontati in ventidue storie (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

SPETTACOLI E SOCIETA' pag. 30 Diritti umani raccontati in ventidue storie MILANO In occasione del festival Sguardi Altrove, martedì al Cinema Gnomo (ore 20.30), verrà presentato in anteprima nazionale il film «Stories on Human Rights» prodotto dalla Ong Art for The World e ideato e curato da Adelina von Fürstenberg. Il progetto nasce su iniziativa dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo: registi e artisti internazionalmente riconosciuti si sono riuniti per realizzare un film corale composto da 22 cortometraggi di 3 minuti ciascuno. I singoli film si ispirano ai sei temi della Dichiarazione: cultura, sviluppo, dignità e giustizia, ambiente, genere e partecipazione. Tra i registi, per l'Italia Francesco Jodice, anche Marina Abramovic (Serbia/Paesi Bassi), Teresa Serrano (Messico), Sergei Bodrov (Russia) e Charles de Meaux (Francia). Il lungometraggio sarà accompagnato da un libro pubblicato da Electa che riunisce testi, ispirati ai sei temi della Dichiarazione, di 12 scrittori, tra cui 5 premi Nobel. Image: 20090227/foto/217.jpg

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Silvia baraldinie i diritti negati (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Silvia baraldinie i diritti negati alla libreria ubik (ore 18) IL CONSIGLIERE comunale di Savona con delega alle politiche giovanili, Federico Larosa, farà oggi da moderatore all'incontro con Silvia Baraldini, in programma alle 18 nella libreria Ubik, in corso Italia. Tema dell'appuntamento sarà "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti", ed è prevista la presenza anche di Tecla Faranda, avvocato che fa parte dell'associazione "Giuristi democratici". L'introduzione sarà curata da Roberto Casella, presidente del Circolo Granma dell'associazione Italia-Cuba, che ha organizzato l'incontro, col contributo della libreria Ubik. "Vogliamo mettere in parallelo l'esperienza di Silvia Baraldini, con quella dei cinque cubani tuttora incarcerati negli Stati Uniti, con una condanna di terrorismo", afferma Roberto Casella. "In realtà loro si erano infiltrati per cercare di smascherare le organizzazioni che dagli anni sessanta portano avanti attentati terroristici all'interno di Cuba, tra i quali uno ha portato alla morte dell'imprenditore genovese Fabio Di Celmo, nel 1997". Silvia Baraldini è un'attivista democratica che ha operato negli Stati Uniti a partire dagli anni sessanta, soprattutto per i diritti civili dei neri d'America, contro la guerra in Vietnam e per i diritti delle donne. Baraldini, che era vicina all'esperienza del "Black liberation army" e all'organizzazione "19 maggio", era una militante attiva. Fu arrestata e condannata a 47 anni di carcere con le accuse di associazione sovversiva, concorso in evasione e ingiuria al tribunale. Grazie alle sue denunce e all'intervento di Amnesty International, il carcere di Lexington, dove fu detenuta a lungo, è oggi chiuso. Dalla metà degli anni ottanta in Italia si è sviluppato un movimento di solidarietà che accendendo i riflettori sulla vicenda di Silvia Baraldini, è riuscito ad ottenere dopo diverse vicissitudini il suo ritorno in patria, nel 1999. Dopo pochi anni di arresti domiciliari, Silvia Baraldini è stata scarcerata il 26 settembre 2006, grazie all'indulto. "Nel corso dell'incontro vogliamo approfondire la situazione internazionale legata al centro America, soffermandoci in particolare su quella cubana, che si sta evolvendo in questo periodo dopo le recenti elezioni del nuovo presidente degli Stati Uniti - dice il consigliere comunale del Partito dei comunisti italiani, Federico Larosa - Barack Obama dovrebbe dare un risvolto alla situazione di un popolo oppresso da oltre cinquant'anni". Insomma, riflettori puntati sui diritti umani. mario schenone 27/02/2009

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Diritti umani, Pechinogela gli Usa: <Affari nostri> (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Diritti umani, Pechinogela gli Usa: «Affari nostri» superpotenze ai ferri corti Secca risposta al rapporto del Dipartimento di Stato americano PECHINO. Gli Stati Uniti smettano di fare il «guardiano» dei diritti umani e riflettano sui loro problemi. All'indomani della pubblicazione del rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, cresce la tensione fra Cina e Usa. Il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Stati Uniti di smetterla di dare lezioni agli altri Paesi. L'accusa è di interferenze negli affari interni di Pechino. «Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale», si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Il rapporto diffuso da Washington era stato letto come una correzione di tiro da parte della diplomazia statunitense dopo le dichiarazioni del segretario di Stato Hillary Clinton che, durante la visita a Pechino la scorsa settimana, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Washington e Pechino. Secondo Pechino il rapporto, diffuso dal dipartimento di Stato, «volontariamente ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina ed affermazioni a caso ed irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». Nel rapporto, inserito nel «2008 Country Reports on Human Rights Practices» con cui ogni anno il dipartimento di Stato americano fa il punto sulla situazione del rispetto dei diritti umani nel mondo, si legge che «i risultati in materia del governo cinese rimangono scarsi ed in alcune zone sono peggiorate». Si denunciano «uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni estorte ed il ricorso ai lavori forzati». Inoltre viene denunciata una «grave repressione religiosa» con riferimento alla minoranza tibetana ed altre confessione religiosi e la detenzione e persecuzione degli attivisti che si battono per il rispetto dei diritti umani. In ultimo, il rapporto smentisce l'idea che le Olimpiadi che si sono svolte la scorsa estate in Cina possano aver aiutato la Cina ad avvicinarsi agli standar internazionali, sottolineando che il numero delle violazioni ed abusi hanno conosciuto un'impennata proprio in concomitanza con eventi di alto profilo come i Giochi Olimpici. Le critiche di Pechino agli Stati Uniti sono state ribadite anche dal portavoce del ministero degli Esteri cinese che ha alzato il tiro facendo riferimento alle accuse di abusi e violazioni rivolte a Washington per i metodi usati nella lotta al terrorismo. «Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai propri problemi con i diritti umani, smetterla di definirsi un guardiano dei diritti umani ed interferire nelle questioni interne degli altri paesi pubblicando rapporti sui diritti umani», ha dichiarato Ma Zhaoxu. Ribadendo che la Cina conferisce grande importanza alla difesa e alla promozione dei diritti umani, che vengono tutelati dalla Costituzione e dalle leggi vigenti, il portavoce cinese ha poi affermato che Pechino è disposta a condurre un dialogo e scambi con tutti i paesi sulla questione dei diritti umani. Un dialogo, ha aggiunto secondo quanto riporta sempre l'agenzia Xinhua, basato sul reciproco rispetto e condotto in posizione paritaria, in modo da rafforzare la comprensione reciproca. Sulla vicenda dei diritti umani è intervenuto, a margine del conmvegno di Confcommercio a Mestre, anche Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea. «Parlamento e Commissione europea hanno avuto sempre posizioni molto precise», ha ricordato Tajani. «Economia e diritti dell'uomo non sono inconciliabili. Noi ci auguriamo che in tutto il mondo si rispettino i diritti umani e che il sistema democratico prevalga sempre e comunque». 27/02/2009

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Servizio civile, nuovo esercito (sezione: Diritti umani)

( da "Tempo, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

stampa Servizio civile, nuovo «esercito» «Il servizio civile nella regione Lazio è una realtà consolidata. Oggi sono attivi oltre 300 enti pubblici e privati in tutte le province della regione». Lo ha dichiarato, in una nota, l'assessore Coppotelli nel corso del convegno di ieri mattina tenutosi nella sede della Giunta regionale nella sala Tirreno. «Solo lo scorso anno, sono stati accreditati all'Albo Regionale 80 nuovi enti - continua - Il numero di volontari che partecipano ai progetti, circa 1.300, è tra i più alti d'Italia. Si può stimare che le varie figure professionali accreditate per la gestione degli enti e dei progetti operanti nel Lazio sono oltre 5.000». «Questi dati, aiutano a comprendere la portata del servizio civile in termini di promozione e diffusione della cultura della solidarietà, del volontariato, della pace, dei diritti umani, della difesa del territorio», ha sottolineato. «Solidarietà, cooperazione, tutela dei diritti, salvaguardia dell'ambiente - ha continuato - sono aspetti della vita di una collettività che, soprattutto in un momento di crisi sociale ed economica come questo, diventano centrali se vogliamo investire nella coesione sociale». «L'esperienza del servizio civile può aiutare i nostri giovani a crescere. Il giovane ha bisogno di trovare proposte di impatto, che lo accompagnino durante tutto il percorso, ma soprattutto che consentano di acquisire crediti formativi che aprano al mondo dell'università, al terzo settore, a nuove professioni nel sociale ma non solo, nell'ambiente, nell'arte - ha proseguito Anna Coppotelli - L'indagine sui fabbisogni formativi degli enti di servizio civile realizzata da Asap e presentata oggi rappresenta un utile strumento per consentire a operatori e addetti ai lavori, sia della Regione Lazio che degli enti stessi, per avere un quadro più articolato e consapevole riguardo al fenomeno del servizio civile nella nostra regione». «La collaborazione avviata con Asap è stata una delle iniziative promosse dall'assessorato alle Politiche sociali che ha consentito alla Direzione Regionale Servizi Sociali di attuare concretamente uno dei punti qualificanti del decreto legislativo 77: la formazione e la preparazione degli operatori degli enti di servizio civile è nel quadro di questa collaborazione che, nell'ultimo anno, sono stati realizzati 11 interventi formativi rivolti a formatori, progettisti e prodotti sussidi didattici per formatori, Olp e in generale per quanti sono coinvolti nelle attività del servizio civile».

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Rapito l'avvocatodifensoredelle minoranze (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Rapito l'avvocatodifensoredelle minoranze il caso Pechino. Picchiato, torturato e umiliato. Proprio mentre Washington e Pechino si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e trasferito in una località sconosciuta. Allegata al comunicato c'è anche una lettera in cui il difensore dei diritti umani nel novembre del 2007, mentre si trovava ai domiciliari nella sua casa di Pechino, descrive le torture a cui era stato sottoposto tre mesi prima, durante un precedente rapimento da parte della polizia cinese. «Queste mie parole un bel giorno potranno finalmente circolare - scriveva Gao - Riveleranno la vera faccia della Cina odierna. Riveleranno l'incredibile spietatezza e le incredibili caratteristiche del partito che domina la Cina». La lettera continua poi con la descrizione del rapimento di Gao e i lunghi giorni di torture tremende a cui fu sottoposto. Picchiato con bastoni elettrici, denudato e percosso a lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare una confessione in cui ha dovuto narrare nel dettaglio relazioni sessuali con più donne. Dopo averlo costretto a sottoscrivere cose non vere, i suoi aguzzini gli dissero: «Se facciamo uscire di qui queste cose, diventerai un cane rognoso in sei mesi». E ancora: «Tu sei un oggetto che deve essere picchiato, tu lo sai meglio di noi in cuor tuo». 27/02/2009

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Gli orrori della Cina svenduti dall'Occidente per un pugno di riso (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 50 del 2009-02-27 pagina 1 Gli orrori della Cina svenduti dall'Occidente per un pugno di riso di Filippo Facci Torture e persecuzioni, ma in nome dell'economia i governi dimenticano. Pechino scarica Hillary. Harry Wu: "Nel mio Paese gli omicidi di stato sono una pratica quotidiana". Sparito nel nulla l'avvocato che difese i dissidenti Stiamo parlando di niente, non accade nulla. Non c'è solo il dipartimento di Stato americano a convogliare le solite informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i rapporti di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty International, di Human Rights Watch, di Nessuno tocchi Caino, di Reporter senza frontiere, del Centro tibetano per i diritti umani, tanti altri: e convergono più o meno tutti, era già quasi tutto nei rapporti reperibili in rete. Oggi potreste tranquillamente acquistare «Il Libro nero della Cina» (Guerini e associati) che è risalente al 2004 e che è la fotocopia differita di quanto accade oggi: del resto i veri inasprimenti del regime ebbero inizio dal 2003. La situazione semmai è peggiorata perché c'è stato l'inasprimento ulteriore legato alle Olimpiadi. Ma oggi di fatto non c'è un casus belli, non c'entrano i tre cinesi che si sono incendiati in piazza Tienanmen o il capodanno tibetano blindato dall'esercito: di peculiare c'è semmai che queste notizie siamo venuti a saperle, o meglio c'è che siamo venuti a saperle nel momento in cui potevano casualmente relazionarsi a una questione economica che riguarda Cina e Stati Uniti. Non c'è niente di nuovo nel rapporto del Dipartimento di Stato americano: soprattutto perché non esiste nessuna questione cinese sui diritti umani. Non-esiste. Non con gli Usa. Non con l'Europa. L'Italia, poi: gli ultimi due governi hanno fatto a gara su chi fosse più ossequiente. A Pechino perciò hanno ragione: sono solo affari interni della Cina. Tutti. Non è cinismo paradossale: invocare i diritti umani in Cina equivale a un rilancio qualsiasi all'interno di una trattativa d'affari, così come a suo tempo poteva esserlo organizzare delle Olimpiadi. Ha ragione il New York Times a ricordare come sia stato Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani e politica estera: la quale a sua volta non è mai stata separata da ogni politica economica. Il miglioramento dei rapporti tra Paesi, ergo, è indipendente dal peggioramento dei rapporti di ogni dipartimento di questa Terra. La presunta polemica nasce perché Hillary Clinton è stata in visita ufficiale a Pechino, una settimana fa, e al ritorno ha fatto spallucce sui diritti umani: ma c'è mai stato qualcuno che abbia fatto altrimenti? Forse, paradossalmente, solo George Bush qualche mese prima di rimangiarsi tutto: le Olimpiadi si avvicinavano e il carrozzone affaristico del Comitato Olimpiaco era infarcito di multinazionali interessatissime al mercato asiatico. Gli Stati Uniti dipendono dalla Cina più di chiunque altro: l?economia d?oltreoceano non può certo rinunciare ai prodotti cinesi a basso costo e gli investitori cinesi tengono letteralmente in piedi il Paese. Sappiamo che l'Europa ha nella Cina il principale partner commerciale e che la Germania è prima per interscambio: ecco perché la più coraggiosa, semmai, è stata Angela Merkel quando due anni orsono ricevette il Dalai Lama nonostante le solite minacce di ritorsioni che in genere agitano tanto la nostra Farnesina. Da allora a oggi, dalle Olimpiadi a oggi, le organizzazioni umanitarie non hanno mai smesso di documentare come Pechino sia venuta meno a ogni sua promessa. Il Tibet neppure nominiamolo: è in stato di guerra e la gente è praticamente prigioniera. Ma sappiamo che è peggiorata la persecuzione degli attivisti per i diritti umani, la detenzione senza processo, la censura, ovviamente l?applicazione della pena di morte: e se i dati non sempre convergono è perché in Cina sono considerati segreto di Stato. Di fatto la pena di morte era e resta prevista per 68 reati (anche se le autorità negano) e in ogni caso annovera più esecuzioni che in tutte le altre nazioni del mondo messe insieme. Per il resto, secondo i vari rapporti e loro specializzazioni, potete apprendere degli organi espiantati e rivenduti senza il consenso dei familiari, delle torture, dei dissidenti imbottiti di psicofarmaci, dei milioni di cattolici cinesi che rischiano persecuzioni ogni giorno: ai cattolici va ricordato che in Cina la libertà religiosa in fin dei conti non c?è, essere cattolici non autorizzati è proibito, pregare è proibito, preti e monache spesso finiscono male, l'aborto viene praticato sino al nono mese, l'infanticidio della progenie femminile è praticamente una legge dello Stato. Nessuno ha seriamente condannato la Repubblica Popolare Cinese per la sua produzione industriale e manifatturiera operata nei Laogai, ossia i lager. E nessuno ha da dire neppure sui lavoratori non forzati: nelle imprese private cinesi, a fronte di paghe ridicole e di ferie praticamente inesistenti, le ore straordinarie sono obbligatorie e forfetizzate. Sono cose che si sanno. Sono cose che non si sanno. Stiamo parlando di niente, sinché non succederà davvero qualcosa. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Obama: più tasse per i ricchi - Fini: non soffocare il diritto di sciopero - indagato il papà di Eluana: 'È stato omicidio volontario' - Gli investitori delusi dalle azioni danno l (sezione: Diritti umani)

( da "Dagospia.com" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

HomePage | Segnala articolo --> Obama: più tasse per i ricchi - Fini: non soffocare il diritto di sciopero - indagato il papà di Eluana: ?è stato omicidio volontario? - Gli investitori delusi dalle azioni danno la caccia alle obbligazioni - Angelo Rizzoli, innocente 26 anni dopo?. Da Il Velino.it CORRIERE DELLA SERA - Editoriale di Massimo Gaggi: "Svolta con rischio". "Obama: più tasse per i ricchi". In un riquadro: "Sioperi, duello Cgil-governo sui nuovi limiti". A centropagina: "Testamento biologico, fallisce la moratoria". Fotocolor: "La moda reagisce alla crisi". In un riquadro: "Sgozzate in casa, preso marocchino: prime ammissioni". "Mantovano: voglio una legge pro-life". In basso: "Genova abbassa le luci. Per risparmiare". In un riquadro: "A Roma vietati i cornetti di notte". "Primario suicida in ospedale: è giallo". barack obama LA REPUBBLICA - Editoriale di Vittorio Zucconi: "Il dogma capovolto". "Obama: più tasse per i ricchi". Fotocolor: "Udine, indagato il papà di Eluana: ?È stato omicidio volontario'". Di spalla: "L'Ulisse di Dante e i soldi alla cultura". A centropagina: "Scioperi, oggi la stretta. Epifani: strada pericolosa". In un riquadro: "Preso in Slovenia il marocchino che ha ucciso moglie e figlia". "Crimini di guerra in Kosovo, assolto il serbo Milutinovic". In basso: "I sette ?italiani' di Guantanamo". "La vendetta dello scarabocchio". In un riquadro: "Milan fuori dall'Europa". LA STAMPA - Editoriale di Henry Kissinger: "A Kabul i timidi perdono". "Obama alza le tasse ai ricchi". In un riquadro: "Ecco quando finirà questa crisi". "Buona ronda mala ronda". A centropagina: "Fini: non soffocare il diritto di sciopero". Fotocolor: "Williamson a casa Irwing". In un riquadro: "?E pensare che potevo fare il senatore'". In basso: "Della gentilezza". IL GIORNALE - Editoriale di Nicola Porro: "Se la ricchezza diventa una colpa". "La minaccia di Epifani: ?State attenti...'". Fotocolor: "La tragedia dei matrimoni misti". A centropagina: "Usa e Cina, scontro sui diritti umani. Vi raccontiamo le torture di Pechino". "Morta la sorella di Berlusconi". In basso: "La sfilata degli stilisti al veleno". "E l'onorevole conquista la ricreazione". In un riquadro: "Milan harakiri. E ora Ancelotti rischia". BEPPINO ENGLARO IL TEMPO - Editoriale di Alessandro Campi: "Che il Pdl sia partito vivo". "Obama tass ai ricchi per la sanità". In un riquadro: "L'Italia e il partito dei no". "Napolitano convoca Fini e Schifani". A centropagina: "Arriva il bonus sull'elettricità". "Alta tensione sul decreto quote latte". "Cancellata la condanna di Rizzoli". Fotocolor: "Alle sfilate impazza la minigonna". In basso: "Catturato in Slovenia il marocchino omicida". "Ora Panucci si scusa con Spalletti". L'UNITA' - "Una vita precaria". In basso: "Diritto di sciopero. La Cgil al governo: daremo battaglia". "Grasso: mafia in ottima salute dai rifiuti ai videogiochi". IL MESSAGGERO - Editoriale di Franco Fratini: "Concordo, l'Europa non resti a guardare". "Si trovi il coraggio di osare di più". "Scioperi selvaggi, si cambia". In un riquadro: "Usa, più tasse ai ricchi. La sanità estesa a tutti". "Giulia, la prima vittima del pedofilo: ?Perché non mi avete creduto?'". A centropagina: "Vertici Sismi spiati per due anni". In un riquadro: "Angelo Rizzoli, innocente 26 anni dopo". In basso: "Se padri e figli si somigliano troppo". "Roma, tutti a letto alle due". IL FOGLIO - "Così il Pakistan sgarra sulla prima richiesta di tregua di Obama". "Il bello delle libertà". "Così Fini chiude il cerchio storico ed entra nel Pdl del Cav.". "Il rifugio atomico". A centropagina: "Molta quiete, nessuna pietà". Angelo Rovati IL SOLE 24 ORE - Editoriale di Carlo Dell'Aringa: "Lo sciopero virtuale e il confronto reale". "banche Usa, altri 250 miliardi". "Gli investitori delusi dalle azioni danno la caccia alle obbligazioni". Fotocolor: "Quelle divisioni dentro il Vaticano". A centropagina: "Enel prepara l'aumento. Sace e Fintecna in campo". "Tremonti: al G-8 ?de-tax' contro il sottosviluppo e nuovi standard". In un riquadro: "Alenia avanti da sola sul ?C-27j'". "Titoli speciali al credito: niente strette, lo Stato ci guadagnerà". In basso: "Gli ultimi etno-regionalisti d'Europa, vittime della recessione". [27-02-2009] Melania e Angelo Rizzoli - Copyright PizziAncellotti

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Battisti scrive alla Corte suprema brasiliana "Non sono mai stato un sanguinario" (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

"Disposto a dichiarare la mia innocenza davanti ai parenti delle vittime" BRASILIA - Cesare Battisti afferma di non essere mai stato un sanguinario, si proclama innocente dei quattro omicidi per cui è stato condannato e di dice "disposto a dichiarare davanti ai familiari delle vittime, faccia a faccia, che non ho ucciso i loro cari". Questi, in sintesi, i contenuti di una nuova lettera dell'ex terrorista al quale il Brasile ha concesso l'asilo politico. Qualche giorno fa, Battisti aveva reso nota una lettera nella quale, ricordando la tradizione "cristiana" dell'Italia, chiedeva a Roma di concedere il perdono. Questa volta l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo afferma, tra l'altro, che in Italia "durante i processi degli anni di piombo, il sistema delle torture e dei pentiti era utilizzato correntemente (vedi Amnesty International e la Commissione Ue), con un'intensità specifica da parte del procuratore Armando Spataro". "Era terribile averlo come procuratore", prosegue Battisti, per il quale "Spataro era alla guida dello schema di torture dell'area di Milano". In un'altra parte della lettera, ricorda che durante un processo nel 1979 "ci furono numerosi casi di tortura, come il supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato". Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta brasiliana, è indirizzato agli 11 giudici del Tribunale Supremo Federale che, probabilmente alla fine di marzo, dovranno pronunciarsi sul suo caso, decidendo sulla richiesta di estradizione fatta dall'Italia. "So che la giustizia brasiliana prenderà in considerazione tutti gli elementi che dimostrano la mia innocenza" aggiunge, precisando di essere stato coinvolto quale responsabile dei quattro omicidi dai suoi ex compagni di lotta armata. OAS_RICH('Middle'); L'ex terrorista sottolinea inoltre di essersi battuto all'interno dei Proletari armati per il comunismo affinché le armi non fossero utilizzati in crimini di sangue: "La morte di Aldo Moro ha segnato un prima e un dopo nella mia vita. Lì mi resi conto che l'uso delle armi era una trappola nella quale era caduta l'estrema sinistra italiana". "Quel giorno decisi di rompere definitivamente con la lotta armata", continua Battisti, il quale ammette di aver partecipato a rapine in banche dei Pac nel periodo delle "ri-appropriazioni proletarie". Nel ricordare la decisione del 2007 con la quale la Corte europea dei diritti dell'uomo dichiarò non ricevibile il ricorso di Battisti contro il decreto francese di estradizione del 2004, l'ex terrorista conclude: "Il mio avvocato, Eric Turcon, mi disse in Brasilia che la 'Corte europea' era costituita esclusivamente da magistrati francesi molto vicini a Jacques Chirac". (27 febbraio 2009

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Savona: alla Ubik Silvia Baraldini e Roberto Casella (sezione: Diritti umani)

( da "Savona news" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Savona: alla Ubik Silvia Baraldini e Roberto Casella Doppio appuntamento questa sera nella libreria Ubik di Savona. Alle 18, incontro con Silvia Baraldini sul tema "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti". All'inconbtro partecipa Tecla Paranda, avvocato membro dell?Associazione "Giuristi Democratici". Evento curato dall?Associazione Italia-Cuba. Introduce l?incontro Casella Roberto, moderatore Federico La Rosa. Alle 20, invece, incontro con Luca Paroldo sul tema "Dal marxismo alla sinistra", per dare una breve delucidazione sulle strutture fondamentali della teoria marxista per poi passare, alla luce delle trasformazioni della societa' capitalistica avanzata, ad un confronto con le posizioni della nuova sinistra, del femminismo, dell'ambientalismo.

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Gemellaggio tra i Carabinieri e la Gendarmeria (sezione: Diritti umani)

( da "Denaro, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mediterraneo turchia Gemellaggio tra i Carabinieri e la Gendarmeria ''Addestramento di ufficiali della Gendarmeria nelle procedure dei diritti umani europei'' è la denominazione del progetto di gemellaggio tra l'Arma dei Carabinieri e la Gendarmeria turca inaugurato ad Ankara durante una cerimonia cui hanno preso parte il generale Emilio Borghini, direttore del Centro di eccellenza per le Stability Police Units dell'Arma dei Carabinieri, e il generale Mustafa Biyik, comandante della Gendarmeria. Il gemellaggio, grazie al finanziamento comunitario di 1,9 milioni di euro, consentirà all'Arma dei Carabinieri di affiancare per due anni la Gendarmeria turca nel rafforzamento degli standards comunitari. Esso si pone inoltre l'obiettivo di sostenere l'adesione della Gendarmeria turca alla Forza di Gendarmeria Europea (Eurogendfor). I gemellaggi amministrativi, istituiti dalla Commissione Europea nel 1998, hanno lo scopo di fornire assistenza ai Paesi candidati all'adesione all'Ue nel processo di Institution Building, ovvero nell'adeguamento amministrativo e normativo delle amministrazioni nazionali all'acquis comunitario. La visita ad Ankara del generale Borghini per il gemellaggio si inserisce nel quadro degli eccellenti rapporti bilaterali tra i due Paesi e del forte sostegno dell'Italia alla piena adesione della Turchia all'Unione Europea. del 27-02-2009 num.

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Arrestato 55enne a Napoli, abusava di una bambina di 11 anni (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Napoli | 27 febbraio 2009 Arrestato 55enne a Napoli, abusava di una bambina di 11 anni Un corteo di mamme a Napoli C'erano manette e molle tra gli strumenti di tortura utilizzati da R.M., l'uomo di 55 anni arrestato stamane a Napoli, per abusare di una bambina di 11anni. Grazie al suo comportamento affettuoso l'uomo aveva conquistato la fiducia di alcuni minori dello stabile in cui abita. R.M., secondo quanto emerso dalle indagini, approfittando di alcuni momenti in cui rimaneva da solo con la piccola vittima nella propria abitazione, le legava le mani con delle manette, assicurandola al letto con delle molle per poi abusare di lei. L'uomo si garantiva il silenzio della piccola vittima sia con regali quali piccole somme di denaro e telefoni cellulari, sia con pesanti minacce di percosse nel caso in cui la piccola avesse rivelato i fatti di cui era vittima. Dopo circa tre anni di abusi, stanca delle violenze, la ragazzina si e' confidata con un'amica della madre, facendo cosi' in modo che quest'ultima venisse a conoscenza degli abusi sessuali subiti della propria figlia. Le indagini hanno portato all'acquisizione di alcuni degli strumenti utilizzati nel corso delle violenze. La vittima e' stata sentita sia dalla Squadra Mobile che dal pm. Una consulenza psico-diagnostica ha accertato la piena attendibilita' del racconto fornito dalla giovane vittima. L'inchiesta e' stata coordinata dal procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico.

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Consiglio comunale di Fidenza , bilancio attività 2008 (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Consiglio comunale di Fidenza , bilancio attività 2008 (27/2/2009 11:10) | (Sesto Potere) - Fidenza - 27 febbraio 2009 -L?attività del consiglio comunale di Fidenza nel 2008 è stata intensa: le 19 sedute dedicate alle deliberazioni in senso tecnico per amministrare la città hanno registrato una costante presenza dei 20 consiglieri (Presidente Luigi Toscani, 100% di presenze; Vicepresidente Benvenuto Uni, 100%; Massimiliano Franzoni, 100%; Vincenzo Basile, 94%; Roberto Casetti, 89%; Martina Canella, 89%; Gabriella Bussandri, 89%; Claudio Ianelli, 89%; Stefano Tanzi, 89%; Luciano Tomasetig, 84%; Marco Scaramuzza, 84%; Stefano Denti, 84%; Cristian Zalaffi, 78%; Rita Sartori, 78%; Enrica Tedeschi, 78%; Giuseppe Comerci, 73%; Giuseppe Rota, 73%; Paolo Galvani, 63%; Gianluca Olivieri, 52%; Lina Callegari, 36%). Le 5 commissioni istituzionali, preparatorie dei lavori consiliari, hanno svolto compiutamente il loro compito: - la commissione “Affari istituzionali, bilancio e programmazione, organizzazione uffici e servizi, aziende ed enti partecipati” si è riunita 7 volte (Presidente Stefano Tanzi, 100% di presenze; Cristian Zalaffi, 85%; Massimiliano Franzoni, 85%; Gianluca Olivieri, 71%; Rita Sartori, 57%; Stefano Denti e Lina Callegari 0%). - la commissione “Lavori pubblici, trasporto pubblico, urbanistica e assetto del territorio, ambiente” si è riunita 7 volte (Presidente Benvenuto Uni, 100% di presenze; Gabriella Bussandri, 100%; Massimiliano Franzoni, 100%; Giuseppe Comerci, 85%; Paolo Galvani, 71%; Lina Callegari, 28%). - la commissione “Attività culturali, pubblica istruzione e formazione professionale, sport e tempo libero, politiche giovanili” si è riunita una volta (Presidente Marco Scaramuzza, 100% di presenze; Martina Canella, Cristian Zalaffi, Paolo Galvani e Benvenuto Uni,100%; Giuseppe Comerci e Lina Callegari, 0%). - la commissione “Sanità, servizi sociali, assistenza e politiche abitative, sicurezza, protezione civile, polizia municipale” si è riunita 5 volte (Presidente Roberto Casetti, 80% di presenze; Marco Scaramuzza, 100%; Stefano Tanzi, 100%;Giuseppe Comerci, 80%; Enrica Tedeschi, 20%; Luciano Tomasetig, 20%; Stefano Denti, 0%). - la commissione “Attività produttive, turismo, progetti europei e gemellaggi, partecipazione e informazione quartieri e frazioni” si è riunita 2 volte (Presidente Gianluca Olivieri, 50% di presenze; Massimiliano Franzoni, 100%; Giuseppe Rota, 100%; Luciano Tomasetig, 50%; Vincenzo Basile, 50%; Claudio Ianelli, 50 %; Stefano denti, 0%). Il Consiglio Comunale di Fidenza si è contraddistinto anche per l?attenzione particolare rivolta ai temi dei diritti dell?uomo, delle pari opportunità e dell?integrazione europea. Il 2008, Anno dei Diritti umani promosso dall?Onu, ha segnato il 60° anniversario della Carta universale dei Diritti dell?uomo, ma ha coinciso anche con il 60° anniversario della Costituzione italiana e con l?Anno europeo del Dialogo interculturale. Nel 2008 il Comune di Fidenza ha deciso di incentivare le azioni in ambito umanitario e solidale, istituendo una delega ai Diritti umani e alla Pace, affidata al consigliere Massimiliano Franzoni. In linea con questo rinnovato impegno, il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria al Dalai Lama, eminente figura rappresentativa dei valori della pace e della difesa dei diritti umani. Nella stessa seduta il Consiglio Comunale ha adottato la Convenzione mondiale sui diritti delle persone con disabilità. L?attività dell?assemblea consiliare si è indirizzata anche a temi di importante rilievo storico e civile con la celebrazione del Giorno della Memoria, in ricordo della Shoah, e della Giornata del Ricordo, dedicata alla tragedia delle Foibe e all?esodo giuliano-dalmata. Consigli comunali solenni hanno commemorato i due eventi sancendo l?impegno a non dimenticare e lanciando un monito a comprendere le tragedie del passato, affinché tali orrori non si ripetano. Nell?impegno per la formazione di una coscienza comune che rifiuti la violenza, il presidente del consiglio comunale, Luigi Toscani, ha coinvolto personaggi autorevoli che hanno aderito con entusiasmo alle commemorazioni: Frediano Sessi (narratore, saggista, traduttore, studioso e docente universitario esperto di Shoah e Resistenza), Erik Gobetti (professore e ricercatore presso l?Istituto storico di Modena), Marco Girardo (giornalista e scrittore, autore del libro: “Sopravvissuti e dimenticati. Il dramma delle foibe e l?esodo dei giuliano-dalmati”). Alla vigilia dell?arrivo della fiaccola olimpica a Lhasa, in occasione delle Olimpiadi di Pechino, il 20 giugno 2008, la giunta e i consiglieri comunali hanno incontrato il venerabile Dagri Rinpoche, uno dei principali confidenti del Dalai Lama. Proposta dal consigliere comunale delegato alla Pace e ai Diritti umani, Massimiliano Franzoni, l?iniziativa è stata l?ennesimo segno della sensibilità della comunità fidentina per i temi concernenti il rispetto dei diritti umani in Tibet, già manifestata dal consiglio comunale con la delibera che ha conferito la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. In linea con la sensibilità che ha sempre manifestato nei confronti dei temi inerenti le Pari opportunità, per le quali è stata istituita una delega affidata al consigliere Gabriella Bussandri, il consiglio comunale fidentino ha celebrato la Giornata Internazionale contro la violenza alle donne con una seduta straordinaria, nel corso della quale ha approvato il “Codice di condotta da adottare nella lotta contro le molestie sessuali per la tutela della dignità sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Fidenza” e ha conferito la cittadinanza onoraria alla parlamentare curda Leyla Zana. Il consiglio comunale di Fidenza ha conferito, nel maggio 2008, la cittadinanza onoraria al borgomastro di Herrenberg (Baden-Wuerttemberg) dr. Volker Gantner, in carica dal 1985 al 2008, per il ruolo da lui svolto per lo sviluppo e la crescita delle relazioni fra le due comunità, anticipando il vero spirito europeo.

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La Cina ieri ha incassato due affronti, uno dal Dipartimento di Stato americano, che l'ha messa... (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La Cina ieri ha incassato due affronti, uno dal Dipartimento di Stato americano, che l'ha messa all'indice per i suoi problemi con i diritti umani e un altro dalla casa d'asta Christie's che ha venduto due statue trafugate dal palazzo imperiale nell'800. Senza nascondere una certa stizza, Pechino ha respinto al mittente le accuse. «Il rapporto ha coscientemente ignorato e distorto fatti di base ed ha attaccato la condizione dei diritti umani in Cina senza motivo commentando in maniera casuale e irresponsabile il sistema legale cinese, la situazione delle etnie e della religione», ha scandito un breve comunicato dell'agenzia ufficiale Nuova Cina, non mancando qualche riga dopo di sottolineare che il rapporto viene pubblicato annualmente dal 1977, come a dire: non è una novità né occorre darvi troppo peso. Le accuse americane non paiono altro che una schermaglia laterale rispetto al gioco principale tra Cina e America, che viaggia su altri livelli. Nei giorni scorsi, durante la sua visita a Pechino il segretario di stato americano Hillary Clinton ha spiegato che le questioni dei diritti umani con la Cina devono essere messe in secondo piano rispetto alle questioni economiche e strategiche. In economia gli Usa hanno bisogno che la Cina, già maggiore acquirente di titoli americani, mantenga il suo portafoglio e anzi aumenti gli acquisti, visto che il piano di stimolo Usa dovrà fare incetta di miliardi a casa e nel mondo. Analogamente, se Obama vuole ritirarsi dall'Iraq e consolidare la posizione in Afghanistan, sarà costretto ad avere a che fare con l'Iran. E per fare questo ci sarà bisogno dell'aiuto cinese. Senza Pechino che spinge su Teheran, il ritiro americano da Baghdad potrebbe essere più difficile e delicato. Se quella del Dipartimento di Stato sembra essere stata allora una puntura di spillo, puntura all'orgoglio è stata invece l'insuccesso nell'assicurarsi due bronzi del 18° secolo di proprietà di Yves Saint Laurent che Christie's ha venduto all'asta. Il ministero dei beni culturali cinese ha annunciato che continuerà nel suo tentativo di riavere le sculture e altri oggetti d'arte simili trafugati dalla Cina in epoca coloniale. Ma dietro lo scontro con la casa d'asta c'è in realtà una grande messa in mora per i collezionisti di arte cinese, che pensano di vendere pubblicamente i loro pezzi, acquistati magari in tempi e modi sospetti. (Francesco Sisci)

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Un Meridiano per Soldati (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Un Meridiano per Soldati Sulla pagina culturale della Gazzetta di Parma di venerdì 27 febbraio Giuseppe Marchetti recensisce elogiativamente il secondo Meridiano Mondadori dedicato a Mario Soldati. Titolo del volume, che celebra il grande scrittore, è ''Romanzi brevi e racconti''. Marchetti mette in luce l'alto livello letterario di libri che a suo tempo ebbero molto successo e che ora sono qui raccolti: fra i tanti, ''La verità sul caso Motta'', ''A cena col commendatore'', ''I racconti del maresciallo''. Isabella Spagnoli recensisce il romanzo familiare di Daria Bignardi ''Non vi lascerò orfani'' (Mondadori), evidenziandone la sensibilità nella descrizione dei personaggi, il fascino delle nebbiose atmosfere padane e la profondità dei sentimenti. Nella rubrica ''Letti per voi'' Camillo Bacchini recensisce un saggio etnologico e sociologico che Marco Marzano dedica agli aspetti popolareschi e per certi versi magici della religione. Antonella Parisi, infine, intervista Alan Clements, coautore, insieme con il Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, del volume ''La mia Birmania'', edito da Corbaccio. Tema: i diritti umani e il sacrificio di tanti idealisti votati a difenderli.

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ANTONINO SINISCALCHI SORRENTO. UNA SUGGESTIVA LOCATION PER UNA VETRINA DA SOGNO. A RIPROVA CHE, M... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ANTONINO SINISCALCHI Sorrento. Una suggestiva location per una vetrina da sogno. A riprova che, malgrado la crisi, è in salute il business legato al giorno del sì. E punta al rialzo, proponendo per gli sposi giri turistici della costiera in elicottero. All'Excelsior Vittoria si inaugura oggi pomeriggio (ore 16-21) la rassegna Ideesposi, una panoramica completa dedicata al «pianeta matrimoni». Testimonial dell'evento l'attore Patrizio Rispo. La fiera propone servizi e prodotti legati al magico mondo degli sposi, con novità e curiosità per rendere esclusivo e indimenticabile un giorno importante e speciale della propria vita. Gli stand di atelier e boutique di abiti da cerimonia e da sposi, negozi di arredamento e liste nozze, gioiellerie, società di catering, attività artigianali specializzate nella produzione di bomboniere, agenzie di viaggi e aziende di ristorazione, rimarranno aperti al pubblico anche domani e domenica dalle 10 alle 21. Il business legato ai fiori d'arancio fa registrare per il solo capitolo della festa nuziale un vasto giro d'affari. Senza considerare i doni e le spese per la casa, il budget oscilla tra una cifra media tra i 18 e i 20mila euro. In vetrina, tra l'altro, il vestito realizzato da Michela Elite per il film di Matteo Garrone, Gomorra, un capo cucito con 28 metri di raso in seta in un pezzo unico di tessuto, e l'elicottero di Helisorrento.it per poter prenotare un volo sulla costiera in abito bianco. «Sveleremo tante piacevoli civetterie per chi si appresta a pronunciare il fatidico sì - spiega la coordinatrice della kermesse, Carolina Ciampa -. La nostra iniziativa mira, grazie alla cura dei particolari, ad accompagnare le scelte delle giovani coppie, spesso costrette a preparare il matrimonio con poco tempo a disposizione. Ideesposi è anche una rassegna di straordinaria forza attrattiva perché, oltre alla passerella sul meglio del pianeta matrimoni, propone una serie di eventi collaterali di notevole suggestione. La location dell'Excelsior Vittoria, che ospita l'appuntamento 2009, completa con un cornice di stile ed eleganza una manifestazione da non perdere». Tra gli appuntamenti culturali e di costume di quest'anno, eventi che travalicano i confini della costiera. Domani pomeriggio, alle ore 17, a cura dell'Ats, concerto dell'Ensemble Luigi Denza. Seguirà il recital di Vincenzo Martire jazz quartet. Domenica, invece, a cura dall'Associazione Cypraea, alle ore 11, nella Sala consiliare del Comune di Sorrento, incontro sul tema «Matrimonio e pace: un binomio che ha in comune amore e rispetto», con la partecipazione del sindaco di Sorrento, Marco Fiorentino e dell'assessore Rosario Fiorentino, dello stilista Mauro Adami della Domo Adami, di Cecilia Coppola, presidente dell'Associazione Cypraea, dell'ambasciatore di Taiwan, Yih-Jung- Tzung, del capo della comunità Sri Lanka a Napoli Markantony Perera, di Renate Markoff in rappresentanza delle scuole tedesche e Souzan Fatayer della Comunità Palestinese, premio per la Pace e i Diritti Umani della Regione Campania. Nel pomeriggio (ore 17.30), nella Sala Tarantella dell'Excelsior Vittoria, le delegazioni di Taiwan, Sri Lanka, Palestina, Germania e Italia presenteranno i loro abiti nuziali tradizionali per un messaggio di pace fra i popoli. Cecilia Coppola racconta «Il matrimonio nel mondo: storia, leggende, riti e bon ton».

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ALESSANDRA PACELLI SEMBRA ESSERSI SUBITO CONCLUSA LA LUNA DI MIELE TRA PECHINO E WASH... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ALESSANDRA PACELLI Sembra essersi subito conclusa la «luna di miele» tra Pechino e Washington avviata la scorsa settimana con la visita del neo segretario di Stato Usa Hillary Clinton in Cina. E il nuovo motivo del contendere sono i diritti umani, o meglio il loro mancato rispetto. La Cina ha infatti ieri immediatamente replicato al rapporto del dipartimento di Stato americano che denuncia violazioni dei diritti umani e accusa gli Stati Uniti di interferenze nei propri affari interni. «Il rapporto ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale» si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Il rapporto diffuso mercoledì da Washington era stato letto come una correzione di tiro da parte della diplomazia statunitense dopo le dichiarazioni di Hillary Clinton che, durante la visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione bilaterale. Secondo Pechino il rapporto diffuso da Washington «volontariamente ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina ed affermazioni a caso ed irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». Nel rapporto, inserito nel «2008 Country Reports on Human Rights Practices» con cui ogni anno il dipartimento di Stato americano fa il punto sulla situazione del rispetto dei diritti umani nel mondo, si legge che «i risultati in materia del governo cinese rimangono scarsi ed in alcune zone sono peggiorate». Si denunciano «uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni estorte ed il ricorso ai lavori forzati». Inoltre viene denunciata una «grave repressione religiosa» con riferimento alla minoranza tibetana ed altre confessione religiosi e la detenzione e persecuzione degli attivisti che si battono per il rispetto dei diritti umani. In ultimo il rapporto smentisce l'idea che le Olimpiadi, che si sono svolte la scorsa estate in Cina, possano aver aiutato Pechino ad avvicinarsi agli standar internazionali, sottolineando che il numero delle violazioni ed abusi hanno conosciuto un'impennata proprio in concomitanza con eventi di alto profilo come i Giochi Olimpici. Le critiche di Pechino agli Stati Uniti sono state ribadite anche dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, che ha alzato il tiro facendo riferimento alle accuse di abusi e violazioni rivolte a Washington per i metodi usati nella lotta al terrorismo. «Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai propri problemi con i diritti umani, smetterla di definirsi un guardiano dei diritti umani ed interferire nelle questioni interne degli altri Paesi pubblicando rapporti» ha dichiarato Ma Zhaoxu. Ribadendo che la Cina conferisce grande importanza alla difesa e promozione dei diritti umani, che vengono tutelati dalla costituzione e dalle leggi vigenti, il portavoce cinese ha poi affermato che Pechino è disposta a condurre un dialogo e scambi con tutti i Paesi sulla questione dei diritti umani.

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Afghanistan, Amnesty: abusi di truppe su civili vanno perseguiti (sezione: Diritti umani)

( da "Reuters Italia" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

KABUL (Reuters) - Gli Stati Uniti e i loro alleati, che hanno deciso di aumentare il numero delle truppe in Afghanistan, devono prendere dei provvedimenti contro i militari che causano morti tra i civili e violano la legge nel corso della lotta contro i talebani. Lo ha dichiarato Amnesty International. Le vittime civili e gli attacchi alle case afghane da parte delle forze straniere durante i raid contro i militanti sono fonte di tensione tra il governo dell'Afghanistan e le truppe straniere. La questione ha fatto calare il consenso nei confronti del governo e della presenza di forze straniere sul territorio, a più di sette anni dall'invasione guidata dagli Usa che ha rovesciato il governo talebano. "Milioni di afghani oggi si trovano in condizioni di violenza e scarsa sicurezza, e questo è il periodo peggiore dal 2001", si legge in un rapporto di Amnesty, di cui Reuters ha ottenuto oggi una copia. "Circa il 40% (795) delle vittime civili (nel 2008) sono state provocate dalle operazioni condotte dalle forze di sicurezza afghane e internazionali, un incremento del 30% dalle 559 registrate nel 2007", continua il documento. La maggior parte delle vittime sono causate dagli attacchi aerei delle truppe straniere o dai raid sulle case delle truppe nazionali ed internazionali. Amnesty ha dichiarato che le forze militari internazionali hanno dimostrato mancanza di responsabilità e che i loro programmi di indagini e risarcimenti hanno aggravato la situazione. Aggiunge che con l'aumento delle truppe, che porterà il numero di militari stranieri da 14.000 a oltre 90.000 quest'anno, gli Stati Uniti e i loro alleati devono fare in modo che le uccisioni di civili e i danni alle loro proprietà provocati dai raid aerei siano sottoposti prontamente a indagini imparziali. I militari ritenuti colpevoli di aver violato il diritto di guerra o le leggi internazionali sui diritti umani, conclude il rapporto, devono essere affidati alla giustizia.

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CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA (sezione: Diritti umani)

( da "Adnkronos" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 27 febbraio, ore 14:17

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27/02/2009 14:17 CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA (sezione: Diritti umani)

( da "ITnews.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pechino, 27 feb. (Adnkronos) - La Cina risponde con un 'contro-rapporto' sulla situazione dei diritti umani negli Stati Uniti al documento diffuso due giorni fa dal Dipartimento di Stato americano sulla Cina, in cui si parlava di "risultati scarsi in materia" da parte del governo cinese.

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Macchi: "Posso essere a favore della guerra?" (sezione: Diritti umani)

( da "Varesenews" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Samarate - Il presidente del consiglio provinciale Luca Macchi replica all'assessore Michele Carlucci Macchi: "Posso essere a favore della guerra?" Riceviamo e pubblichiamo Che strano quello che succede a Samarate una parte della maggioranza chiede al suo sindaco, di dotarsi di un codice etico di condotta sulle sponsorizzazioni ricevute che, attuato, escluda Agusta dai finanziatori, ne riceve un rifiuto secco e allora come alternativa per coprire la figuraccia chiede ad un ex esponente della parte politica opposta di esprimersi a favore o meno della guerra. Questo comportamento lo trovo alquanto ridicolo, ma visto l?argomento, trovo giusto rispondere in modo chiaro Non avevo letto la risposta del sindaco, mi fa piacere sapere che Solanti abbia cambiato idea su Agusta, questo vuol dire che non lo vedremo più partecipare ad un certo tipo di manifestazioni. Mi rende felice anche sapere che Solanti non rinuncerà alle sponsorizzazioni di Agusta, la sua posizione mi soddisfa pienamente, perciò l?imbarazzo è tutto per sinistra critica e per Carlucci,. Per quanto attiene la difesa del Sindaco nei confronti dell?operato di Carlucci, non era dovuta, in quanto ho chiesto a Carlucci di dare le dimissioni, non per il risultato del suo lavoro amministrativo, ma per quanto le sue posizioni politiche sono in contrasto con le scelte dell?amministrazione comunale ( sponsorizzazioni Agusta, Biblioteca Fondazione Montevecchio), la questione sia molto diversa, è una questione di coerenza politica A Carlucci prima di tutto dico che i miei muscoli, nei confronti della politica samaratese, non si sono mai raffreddati, anche se ho dato le dimissioni da consigliere comunale continuo ad interessarmi del territorio, stia tranquillo che per le prossime elezioni il PDL saprà mettere in campo tutte le forze necessarie per contrastare un?amministrazione che non ha certamente creato una Samarate migliore. In merito alla sua domanda se sono a favore o contro la guerra, rispondo in modo chiaro che solo uno stupido può essere a favore della guerra. Condivido il pensiero di Aleksander Solzenicyn, espulso dall?ex Unione Sovietica per le sue idee politiche, :“Il contrario della pace non è la guerra è la violenza” , aggiungo poi che sono altrettanto convinto che dalla violenza ci si debba difendere, con ogni mezzo. Bisogna lavorare, tutti insieme, per eliminare dalla coscienza umana l?idea stessa che possa essere permesso a qualcuno di usare la forza, la violenza, contro la giustizia, contro il diritti umani. Fermare, anche eroicamente, la potenza della violenza , a mio avviso significa lavorare per costruire e rafforzare la pace per tutti. Non condividere di fermare con tutti i mezzi la violenza, vuol dire bocciare tutte le guerre in difesa della democrazia e della libertà. Quando penso che qualcuno ha imbracciato le armi per sconfiggere il nazismo mi considero una persona fortunata, quando penso che l?estrema violenza di alcuni regimi dittatoriali comunisti, ancora oggi esistenti, impedisce la libertà di parola e di pensiero, penso che bisognerebbe difendere quei popoli dalle violenze subite, con ogni mezzo. Spero di aver soddisfatto le curiosità di Carlucci, e visto che ha deciso di restare al suo posto, gli auguro di superare l?imbarazzo politico che conoscendolo senz?altro vive e trovare quella necessaria “serenità politica” che gli permetta di svolgere il suo ruolo d?assessore nel modo migliore. Qualora dovesse ripensarci si ricordi che i comportamenti coerenti quando si ha il coraggio di attuarli danno grande soddisfazione personale e aumentano la stima da parte dei cittadini. . A proposito caro Michele fidati che le strade provinciali sono ben tenute. Cordiali saluti, passo e chiudo Luca Macchi Venerdi 27 Febbraio 2009

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VIOLENZA SU UNDICENNE, ARRESTATO PEDOFILO A NAPOLI (sezione: Diritti umani)

( da "Agi" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

VIOLENZA SU UNDICENNE, ARRESTATO PEDOFILO A NAPOLI Napoli - Violenza sessuale su una undicenne, arrestato pedofilo di 55 anni. L'arresto e' stato eseguito dalla Squadra Mobile di Napoli, stamani, nel quartiere Barra. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico, hanno accertato che le violenze sulla minorenne duravano gia' da qualche anno e, spesso, avvenivano anche con l'utilizzo di strumenti di tortura, come manette e molle. E' stata la bambina a raccontare quanto stava subendo dal vicino di casa ad un'amica della madre. Quindi, la denuncia alla polizia che nell'ottobre scorso ha avviato il lavoro investigativo. Il ritrovamento degli attrezzi usati durante le violenze sessuali e riscontri di altro tipo hanno dimostrato la veridicita' della storia ricostruita dalla bambina: ieri, il Gip del Tribunale di Napoli ha emesso l'ordinanza restrittiva nei confronti di M. R. con l'accusa di violenza sessuale. Per i suoi modi gentili ed affabili, l'orco aveva conquistato la fiducia di alcuni bambini che risiedevano nel palazzo da lui abitato. Nel caso della piccola, il cinquantacinquenne avrebbe approfittato di situazioni in cui rimaneva da solo con lei nella propria casa: le legava le mani con delle manette, assicurandola al letto con delle molle e, poi, abusava di lei. In tutto questo tempo l'orco si era garantito il silenzio della vittima sia con regali, come piccole somme di denaro, e telefoni cellulari; alcune volte lo stupratore aveva terrorizzato la undicenne rivolgendole pesanti minacce di percosse nel caso in cui avesse raccontato la turpe storia. Stanca delle sopraffazioni, la undicenne ha deciso di aprirsi con un'amica di famiglia consentendo di assicurare alla giustizia il pedofilo.

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Quando i reality show sono estremi e al limite del decente: gli "esempi" di The Chamber, The Chair, Fear Factor e Celebrity clinic (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Feb 0927 Quando i reality show sono estremi e al limite del decente: gli "esempi" di The Chamber, The Chair, Fear Factor e Celebrity clinic Pubblicato da Fabio Traversa alle 16:23 in Occhio al dettaglio, Personaggi, Reality Show Il "reality con il morto", inserito all'interno del film Live! che arriverà in Italia il 6 marzo, ha riaperto il dibattito sulla tv trash o sui programmi estremi. Di sicuro negli Stati Uniti il limite è stato spesso superato. Ad iniziare da The Chamber (voto: 2), torture game veramente estremo. Qui i partecipanti venivano rinchiusi in una moderna camera di tortura, legati ad un lettino e sottoposti a getti di acqua gelata, letti di fiamme incandescenti e scosse elettriche: così torturati dovevano riuscire a rispondere a semplici domande. Alla fine ad essere eliminato è stato il programma della Fox. Nessuno stop, invece, per The Chair (4), presentato dal tennista John McEnroe e definito dai critici Usa un Trivial pursuit che incontra il Dott. Mengele (con riferimento al medico tedesco che effettuò esperimenti su esseri umani all'interno del campo di concentramento di Auschwitz): il concorrente su una sedia da dentista e con il cuore monitorato doveva rispondere a domande di cultura generale, senza far troppo sobbalzare il battito cardiaco, nonostante la serie di stimoli inquietanti a cui veniva sottoposto, come lingue di fuoco che gli lambivano il corpo oppure un faccia a faccia con un alligatore. E' diventato un caso anche Fear Factor (Fattore Paura - 4 -). I sei concorrenti in gara, per aggiudicarsi i 50 mila dollari in palio, hanno fatto di tutto: mangiato topi, insetti vivi, si sono sdraiati su letti di serpenti e si sono immersi in una piscina piena di calamari putrefatti. Se un concorrente non accettava o non superava una prova perdeva. Distribuito in 106 Paesi (in Italia è stato trasmesso da Sky Vivo), in America ha registrato un picco di 16 milioni di spettatori. E come non ricordare, infine, Celebrity clinic (5), un reality show tedesco in cui i concorrenti si sottopongono a interventi chirurgici in diretta. I primi due ritocchi per Brigitte Nielsen sono stati una liposuzione e un ingrandimento del suo già generoso seno. La Nielsen ha anche fatto una richiesta specifica agli autori della trasmissione: ha rifiutato l'anestesia completa, intenzionata ad assistere, insieme a milioni di spettatori, alla rinascita (?) del suo fisico. Quando i reality sono un esempio di cattiva tv.

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Iago e Rebecca Bloomwood saltano dalla libreria al cinema (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. SPE - Iago e Rebecca Bloomwood saltano dalla libreria al cinema Roma, 27 feb (Velino) - Un ragazzo di oggi si fa eroe moderno scatenando una lotta senza quartiere per veder realizzare i propri sogni. Accade in “Iago”, il film di Volfango De Biasi, che da questo weekend nei cinema italiani racconta la tragedia di William Shakespeare “Otello” virata in una commedia ambientata a Venezia, con Nicolas Vaporidis, Laura Chiatti e Aurelien Gaya rispettivamente nei panni di Iago, Desdemona e Otello. Nel cast anche Gabriele Lavia, Lorenzo Gleijeses, Giulia Steigerwalt e Fabio Ghidoni. Allegra, divertente e assolutamente da non perdere è la commedia “I love shopping” (titolo originale “Confessions of a shopaholic”). Diretta dall?australiano P.J. Hogan, la pellicola è tratta dalla serie dei romanzi di Sophia Kinsella - in particolare dai primi due “I Love Shopping” e “I love shopping a New York” -, dove si raccontano le avventure di Rebecca Bloomwood: bella e irresponsabile, sventurata e ottimista, maniaca della moda e dedita allo shopping compulsivo! Nel film Rebecca Bloomwood è una ragazza di New York che sogna di lavorare per la rivista di moda preferita, ma non riesce a ottenere un incarico, fino a quando, per uno scherzo del destino, le viene affidata la rubrica di una rivista economica dello stesso editore. A interpretarla c?è Isla Fisher; e al suo fianco, nel ruolo dell?avvenente capo redattore, c?è Hugh Dancy. Nel cast ci sono anche Joan Cusack e John Goodman, nei panni dei genitori della protagonista. Da brividi è l?horror “Il mai nato”, di David S. Goyer, con Odette Yustman, Gary Oldman, Cam Gigandet, Meagan Good e Jane Alexander. Nel film Casey Bell è perseguitata da sogni spietati e ossessionata da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia: scoprirà una maledizione che tortura la sua famiglia dai tempi della Germania nazista. Nella pellicola “L?onda”, di Dennis Gansel, invece, prende vita un singolare esperimento per spiegare la genesi di una dittatura. Una classe di una trentina di studenti viene indotta a forme di cameratismo, ma la situazione sfugge di mano al professore che si ritroverà a dover arginare una fazione di stampo nazista. Introspettivo è “Giulia non esce la sera”, il nuovo film di Giuseppe Piccioni, con Valerio Mastandrea e Valeria Golino. Al centro della storia due solitudini: uno scrittore di successo e una detenuta in regime di semilibertà. Presentato al Festival del film di Roma esce adesso nelle sale cinematografiche “La siciliana ribelle”, di Marco Amenta. La pellicola è un omaggio a Rita Atria, la diciassettenne nata e cresciuta a Partanna, che nel 1991 denunciò gli assassini del padre e del fratello e morta suicida dopo l?omicidio di Paolo Borsellino nel quale aveva riposto le sue speranze. Nell?entroterra abruzzese è ambientato “Non lo so”, di Alessandro e Cristiano Di Felice, su una famiglia che perde le proprie certezze dopo che un investimento sbagliato l?espone alle incertezze della vita. Dal palco di Sanremo approda al cinema Marco Carta: presta la voce allo sceicco di Dubai nel cartoon tedesco “Impy Superstar, missione Luna Park”, di Reinhard Klooss e Holger Tappe. Nella nuova avventura, il piccolo dinosauro fugge dall?isola HulaHula per diventare ricco e famoso nel “Mondo di Barnaby”, ma scoprirà che non è così affascinante come pensava: sarà messo in catene in un parco dei divertimenti. A Marco Carta, oltre alla voce dello sceicco di Dubai, è affidata anche la colonna sonora del film: la cover “That?s the way (I like it)”. Avventuroso è in “In the Name of the King”, di Uwe Boll, con Jason Statham, Leelee Sobieski, John Rhys-Davies e Ron Perlman. Ispirata al famoso videogame Dungeon Siege, l?opera racconta la vendetta del contadino Farmer, a cui i Krug, una razza di brutali animali guerrieri, hanno ucciso il figlio e rapito la moglie. (onp) 27 feb 2009 18:14

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Politkovskaia, assoluzione sospesa la Procura ricorre alla Corte suprema (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

MOSCA - E' stata sospesa la sentenza di assoluzione dei quattro sospetti per l'assassinio di Anna Politkovskaia, la giornalista investigativa uccisa nel 2006 a Mosca dopo aver pubblicato inchieste sulla Cecenia e i diritti umani in Russia molto critiche verso il Cremlino. La procura generale russa ha fatto ricorso alla Corte suprema contro la sentenza, emessa il 18 febbraio scorso, che avrebbe rimesso in libertà i quattro imputati, due fratelli ceceni, un ex poliziotto e un ex agente dei servizi speciali russi. Dure critiche sulla sentenza erano giunte da associazioni per i diritti umani e governi in tutto il mondo, tra cui gli Stati Uniti che avevano chiesto ufficialmente una nuova inchiesta sul caso. "Questo casa sarà investigato finché la verità non sarà pienamente ristabilita e tutti i complici del crimine, compresi gli esecutori e i mandanti, non saranno identificati", ha detto oggi Vladimir Markin, portavoce dell'unità investigativa della Procura generale. In attesa del pronunciamento della Corte suprema, riferisce uno dei legali degli imputati, la sentenza di assoluzione non entrerà in vigore. Anna Politkovskaia, giornalista della Novaya Gazeta, aveva seguito sul campo la guerra in Cecenia e aveva pubblicato reportage coraggiosi denunciando la corruzione delle autorità russe. Un commando di sicari l'ha uccisa a colpi d'arma da fuoco davanti alla sua abitazione di Mosca il 7 ottobre 2006. Per far luce sulla sua morte si è mobilitata un'ampia campagna internazionale. (27 febbraio 2009

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- LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI CONDANNA L'I (sezione: Diritti umani)

( da "WindPress.it" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

27-02-2009 Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Febbraio > La Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il rimpatrio forzato di un cittadino tunisinoContenuto della paginaLa Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il rimpatrio forzato di un cittadino tunisino. La Sezione Italiana di Amnesty International: " la conferma che le assicurazioni diplomatiche non bastano"CS029: 27/02/2009Il 24 febbraio la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l'Italia, avendo rimpatriato forzatamente in Tunisia Essid Sami Ben Khemais, ha violato l'art. 3 della Convenzione europea sui diritti umani, relativo al divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti. In Italia, Ben Khemais era stato condannato nel 2002 a cinque anni di carcere per associazione per delinquere e, successivamente, nel 2006 a un altro periodo di detenzione per aggressione. Il 3 giugno 2008 era stato espulso, nonostante la stessa Corte europea avesse chiesto la sospensione del provvedimento, ai sensi dell'art. 39 del proprio Regolamento.Il governo italiano aveva sostenuto in giudizio di aver ricevuto "assicurazioni diplomatiche" dalla Tunisia, secondo le quali Ben Khemais non sarebbe stato torturato dopo il rimpatrio. La Corte europea dei diritti umani non ha rinvenuto motivi per rivedere le proprie conclusioni espresse nel febbraio 2008 nella sentenza Saadi c. Italia, circa i numerosi e frequenti casi di tortura registrati in Tunisia nei confronti di persone anche soltanto sospettate di terrorismo. Queste conclusioni risultano, secondo la Corte, confermate dal rapporto di Amnesty International del 2008 sulla Tunisia. Le assicurazioni diplomatiche, sottolinea la Corte, non sono affidabili, se l'assenza di rischi di tortura e maltrattamenti non pu essere affermata con certezza. Nel caso di Ben Khemais questo rischio c', motivo per cui l'espulsione ha costituito violazione dell'art. 3. Inoltre, avendo espulso Ben Khemais nonostante la richiesta di sospensione da parte della Corte, l'Italia ritenuta aver violato anche l'art. 34 della Convenzione che stabilisce il diritto a un rimedio giudiziario effettivo, perch il livello di protezione che la giurisdizione della Corte avrebbe potuto garantire al ricorrente stato irreversibilmente ridotto dall'espulsione in pendenza di giudizio. A seguito dell'espulsione, Ben Khemais stato di fatto posto dall'Italia al di fuori dalla giurisdizione della Corte e ci ha avuto effetti sull'esercizio del suo diritto di difesa e potrebbe averne in futuro sui rischi di tortura. La Corte ha riconosciuto al ricorrente un risarcimento, da parte dell'Italia, di 10.000 euro per i danni morali e di 5000 euro per le spese sostenute. "La decisione della Corte ribadisce un punto importante: le assicurazioni diplomatiche che una persona non verr torturata al suo rientro nel paese di origine sono insufficienti e inaffidabili, ogniqualvolta non siano confortate inequivocabilmente dai fatti" - ha commentato la Sezione Italiana di Amnesty International. "Basandosi su questo genere di assicurazioni i governi indeboliscono il sistema dei trattati internazionali sui diritti umani, compreso il divieto assoluto di maltrattamenti e della tortura, privilegiando accordi bilaterali negoziati con paesi gi noti per il mancato rispetto dei propri obblighi internazionali di prevenire e punire i maltrattamenti e la tortura".Il testo integrale della decisione della Corte disponibile on line. FINE DEL COMUNICATO Roma, 27 febbraio 2009 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg

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Sicurezza/ Osce: Grande preoccupazione per clima odio (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Bruxelles, 27 feb. (Apcom - Nuova Europa) - L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) "osserva con grande preoccupazione l'emergenza di un clima di odio nei confronti delle minoranze rom e sinti in alcuni suoi Stati membri, che in alcuni casi sono sfociati in violenze e perfino omicidi". E' quanto afferma, in una nota il direttore dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'istutituzione di Vienna, lo sloveno Janez Lenarcic. Il monito di Lenarcic arriva all'indomani di quello del commissario Ue agli Affari sociali, Vladimir Spidla. Entrambi hanno puntato il dito contro l'Ungheria, dove lunedì sono stati uccisi un giovane rom e suo figlio di cinque anni, ma hanno citato anche altri Stati europei. "In questi tempi di crisi economica, c'è il rischio sempre maggiore che i rom e i sinti vengano trasformati in capri espiatori di problemi di cui non sono responsabili", avverte il direttore dell'Odihr/Osce.

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Rep. Ceca/ No a rimozione porcilaia su sito Olocausto: c'è (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Praga, 27 feb. (Apcom - Nuova Europa) - La comunità dei rom della Boemia del sud, in Repubblica ceca, si oppone all'abbattimento di un allevamento di suini nel luogo dove sorgeva un campo di concentramento che i nazisti utilizzavano proprio contro gli zingari. Perchè "in questo periodo di crisi economica non sarebbe opportuno distruggere un'azienda", spiega un leader della comunità rom. La località, che si chiama Lety, si trova a circa un centinaio di chilometri a sud di Praga e da anni è al centro di polemiche, in quanto considerata una situazione oltraggiosa per uno dei luoghi simbolo dell'Olocausto contro i rom. Il campo fu costruito nel 1942. Secondo gli storici vi furono imprigionati 1.308 rom, dei quali 327 vi morirono direttamente, mentre altri 500 finirono nel campo di sterminio di Auschwitz. Anche la Unione europea ha chiesto, a più riprese, che la cosa venga risolta e il nuovo ministro ceco per i Diritti umani e per le Minoranze, Michael Kocab (Verde), entrato in carica proprio un mese fa, ha annunciato sin da subito di considerare questa una sua priorità, decidendo di compiere tutti i passi necessari perché l'allevamento di suini sparisca da questo luogo. "Costerebbe troppo, si parla di centinaia di milioni di corone, con la crisi attuale non sarebbe opportuno spendere tutti questi soldi per distruggere un'azienda e tanti posti di lavoro" afferma però Matej Sarkozy, un leader dei rom, una minoranza che in Repubblica ceca non è immune, soprattutto in questi ultimi anni, da atti di intolleranza e di xenofobia. "Ci basta che con una somma molto inferiore venga restaurato il monumento, che la stradina di accesso sia resa percorribile, che venga realizzato un parcheggio e magari dei servizi igienici " questo l'orientamento espresso durante un incontro fra i rappresentanti della comunità rom di questa zona e il governatore della Regione Boemia meridionale, Jiri Zimola, il quale ha detto di condividere la posizione dei rom, soprattutto con quella di rendere il campo accessibile ai visitatori. La distruzione dell'allevamento costerebbe, secondo i calcoli del governo, circa 800 milioni di corone (28 milioni di euro), mentre i lavori di rifacimento richiesti dai rom non andrebbero oltre i 30 milioni di corone.

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Abkhazia: la cacciata dei georgiani (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Feb 0927 Abkhazia: la cacciata dei georgiani Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 18:49 in Diritti umani Nel vergognoso silenzio della comunità internazionale, si consuma l'ennesima tragedia figlia dei nazionalismi. In Abkhazia, regione autonoma della Georgia a maggioranza russa che sta andando nella stessa direzione dell'Ossezia del sud, i georgiani sono cacciati dalle loro case e costretti alla fuga da bande di giovani russi che cavalcano la questione etnica per appropriarsi delle loro proprietà. Negli ultimi giorni, oltre 50 famiglie georgiane sono state costrette a lasciare le loro case di Gori, mentre le autorità regionali filo-russe stanno chiedendo ai georgiani di scegliere tra l'adozione della "nuova" cittadinanza abkhaza e l'abbandono dell'Abkhazia. Dopo aver acquisito il controllo dell'Ossezia del sud cavalcandone l'indipendentismo, la Russia neozarista, usando la stessa strategia, ha ormai preso il controllo anche dell'Abkhazia. Ma Putin e Medvedev non sembrano accontentarsi, e consci dell'assoluta inerzia della comunità internazionale stanno fomentando le formazioni politiche georgiane piu' estremiste allo scopo di far cadere un governo considerato troppo filo-europeo e non abbastanza servile verso il Cremlino.

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Bolivia, governatori "ribelli" chiedono a Evo dialogo nazionale (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Bolivia, governatori “ribelli” chiedono a Evo dialogo nazionale La Paz, 27 feb (Velino/Velino Latam) - I governatori delle regioni “autonomiste” della Bolivia chiederanno al governo di Evo Morales che promuova un “incontro nazionale” per promuovere l?applicazione della nuova Costituzione nel paese. Un foro che comprenda non solo i rappresentanti delle regioni che si oppongono a Morales (Santa Cruz, Beni, Chuquisaca e Tarija), ma anche altri settori della popolazione boliviana per garantire le autonomie promesse nella Carta. I governatori “ribelli” rispondono così alla chiamata al dialogo del presidente Morales che ha chiesto di mettere in campo i nuovi dettami della Costituzione approvata con referendum popolare lo scorso anno. “La nostra intenzione - ha detto il prefetto di Santa Cruz, Rubén Costas - è quella di instaurare un dialogo onesto. La situazione di violazione dei diritti umani esiste ancora e per questo proponiamo che prima del dialogo il governo indica un incontro nazionale non solo con i prefetti ma anche con altri settori della società civile come i comitati civici”. (red/fae) 27 feb 2009 19:52

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Senatul intentioneaza anchetarea erorilor mandatului Bush (sezione: Diritti umani)

( da "Romania Libera" del 27-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Incalcari ale legii in numele razboiului contra terorismului Senatul intentioneaza anchetarea erorilor mandatului Bush Senatorul Patrick Leahy, decis sa ancheteze derivele erei Bush Gabriela Anghel Vineri, 27 Februarie 2009 » Presedintele Comisiei pentru afaceri juridice a Senatului american, democratul Patrick Leahy, a anuntat ca acest organism va examina la inceputul lunii martie mijloacele vizand deschiderea unei anchete asupra derivelor judiciare din anii presedintiei George W. Bush. In cadrul unui discurs in senat, Leahy declara ca "nu trebuie sa ne temem sa descoperim ceea ce am facut, daca dorim sa ramanem o natiune vigilenta atat in ce priveste securitatea noastra nationala, cat si Constitutia". La inceputul lunii, senatorul democrat precizase ca doreste infiintarea unei comisii independente pentru anchetarea derivelor, in special in interiorul frontierelor americane, din perioada Administratiei Bush in cadrul razboiului sau contra terorismului. "Nimic nu produce atatea daune staturii si autoritatii morale ale Americii decat revelatia ca in acesti ultimi opt ani am abandonat angajamentul nostru istoric privind drepturile omului, incalcand legea". Asociatiile de aparare a drepturilor omului si parlamentarii si-au intensificat din toamna solicitarile de deschidere a unei anchete privind ascultarile telefoanelor autorizate de Executiv fara mandatul justitiei sau al Congresului, recurgerea la tortura in interogatoriile antiteroriste sau demiterea a noua procurori, in 2006, din motive politice. Leahy a precizat ca intentioneaza sa atace si programul de transfer al detinutilor pentru interogatoriile purtate de CIA, relele tratamente din inchisoarea Abu Ghraib din Irak, distrugerea de documente sau redactarea de note interne care justificau aceste derive, in special recurgerea la tortura. Ancheta va trebui sa depaseasca "problema de a sti daca au fost comise crime" si sa analizeze "erorile" comise "in asa fel incat sa nu se mai repete". SUA, un exemplu Presedintele american, Barack Obama, intrebat despre eventualitatea unei comisii de ancheta, a precizat ca, desi "pozitia sa generala" este de a spune "sa intoarcem pagina", considera ca "nimeni nu este mai presus de lege". Secretarul de stat american, Hillary Clinton, prezentand presei raportul anual privind drepturile omului, publicat de acest minister, declara ca "promovarea acestor drepturi este un element esential al politicii noastre externe" si sublinia ca Statele Unite vor trebui sa se dovedeasca "exemplare" in materie de drepturile omului. Documentul mentioneaza inchisoarea de la Guantanamo, unde 245 de detinuti suspectati de terorism sunt inchisi de ani de zile fara a fi judecati. Din aceeasi categorie: Atentat la Cairo impotriva turistilor UE demareaza saptamana aceasta procedurile de deficit excesiv Iranul vrea restabilirea relatiilor cu SUA Voteaza

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