CENACOLO DEI COGITANTI |
Report "Diritti umani" 27-2-2009
Christie's vende le teste
di animali cinesi Pechino annuncia <gravi ripercussioni>
( da "Corriere.it" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Giorni fa Pierre Bergé aveva detto
di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa
di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a
concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. (Agi) stampa |
Diritti umani, il
Dipartimento di Stato corregge la linea di Hillary Clinton
( da "Corriere.it" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani», puntualizza, «è
stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina»
restano sul tappeto. «Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e
politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea l'International Herald
Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe della Clinton sia il primo
passo per smantellare questo solido ed antico
La Cina bacchetta gli Usa
sui diritti umani ( da "Corriere.it"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: aveva detto che la questione dei
diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Washington e Pechino.
Secondo Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti
fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti
umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema etnico,
religioso e giuridico cinese»
Silvia Baraldini e i
diritti umani oggi alla Ubik ( da "Stampa,
La" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Savona Silvia Baraldini e i diritti
umani oggi alla Ubik Alle 18, alla libreria Ubik, Silvia Baraldini interverrà
sul tema «Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati
Uniti» a cura dell'Associazione Italia-Cuba. Con lei dialogherà Tecla Faranda,
avvocato membro dell'Associazione «Giuristi Democratici».
Al Bassan, l'Iraq dopo Abu
Grahib ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani è rispettata, il
detenuto è trattato con dignità e rispetto, c'è assistenza medica sette giorni
su sette e sono dati tre pasti al giorno». La consulente dell'Amministrazione
Usa ha tenuto a precisare anche l'impegno profuso dal suo staff per
l'istruzione e l'educazione dei carcerati, in un Paese in cui il sessanta per
cento della popolazione è analfabeta e nel quale
Una conferenza su Rom,
Sinti e Gagè ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: prima di due serate dedicate ai
diritti umani, organizzate dal Tavolo della Pace Monte Orfano Franciacorta.
«Rom, Sinti e Gagé, convivenza possibile» è il titolo dell'incontro, che si
terrà a partire dalle ore 20.30. Verranno proposti spunti di riflessione e
testimonianze, a partire dalla presentazione della ricerca a cura del
Dipartimento di psicologia e antropologia culturale dell'
Obbligati a vivere in
mezzo ai veleni di un'ex discarica
( da "Alto Adige" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Pensare che si è appena festeggiato
il 60º anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani, e nella
civilissima provincia di Bolzano accadono ancora queste cose. Radames Gabrielli
Sinto "essere umano" Presidente associazione "Nevo Drom"
I giornalisti vanno in
guerra Incontro con Barbara Schiavulli
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: conflitti e diritti umani negati in
molte zone del mondo e della scarsa conoscenza che c'è nell'opinione pubblica a
proposito di tante di queste situazioni gravissime. E' fondamentale quindi
occuparci stavolta dell'informazione, grazie a qualcuno che conoscendo e avendo
saputo raccontare la verità, ci può dire qual è realmente e il coraggio che
bisogna avere per farla conoscere al mondo»
A Cinefestivaldoc è
protagonista la Dichiarazione dei Diritti Umani
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: incontrerà le scuole e le
associazioni per dialogare sulla Dichiarazione dei diritti. Sarà presente Elisa
Musi di Amnesty International. Nel pomeriggio saranno proiettati alcuni corti
di produzione americana sui diritti a cura dell'Associazione per i diritti
umani e tolleranza Onlus. In serata Cinefestivaldoc si sposta a Castelnuovo, al
cinema Ariston in piazza Roma, doce dalle 20.
Sparito nel nulla
l'avvocato che lasciò il Partito per difendere i dissidenti
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Per lui, Gao Zhisheng, avvocato
cinese dei diritti umani, in lista anche per il Nobel per la Pace 2008, non è
una novità. Gli era già capitato nel 2007 quando, dopo essere stato prelevato
dalla polizia cinese, è stato picchiato e torturato per tre mesi dagli agenti
che lo avevano in custodia.
Pechino scarica Hillary
<Da Washington non accettiamo lezioni>
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: agenzia governativa Nuova Cina
replica alle accuse sulle violazioni dei diritti umani contenute nel rapporto
pubblicato mercoledì dal Dipartimento di Stato americano. «Quel rapporto -
protesta il dispaccio - non presta sufficiente attenzione ai risultati
conseguiti dalla Cina nel campo dei diritti umani e ampiamente riconosciuti da
tutta la comunità internazionale».
Usa e Cina, scontro sui
diritti umani... ( da "Giornale.it,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: scontro sui diritti umani Vi
raccontiamo le torture di Pechino di Filippo Facci Stiamo parlando di niente,
non accade nulla. Non c'è solo il dipartimento di Stato americano a convogliare
le solite informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i
rapporti di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty International,
<Nel mio Paese gli
omicidi di Stato sono una pratica quotidiana>
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Non uccidono pratiche d'archivio,
ma esseri umani. Questo è il loro modo di pensare: sono comunisti e considerano
la vita umana alla stregua di un faldone da buttare». Cosa va a dire ai
rappresentanti del Congresso? «Vado a dirgli di continuare a battersi per i diritti
umani e a ricordargli l'esistenza dei campi di lavoro forzato.
Franco Zeffirelli
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di Ida Magli Usa e Cina, scontro
sui diritti umani... di Filippo Facci «Arcore, coprifuoco per i... di Redazione
Il Financial Times «Grazie alla... di Redazione La sfilata degli stilisti al
veleno di Redazione La sfilata degli stilisti al veleno di Redazione Arrestato
il marocchino Non voleva.
gli alunni in consiglio
comunale ( da "Tirreno,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La giornata fa parte di un ciclo di
iniziative, partito più di un anno fa, per far conoscere la Costituzione
Italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani in occasione del loro
60º anniversario. Le insegnanti hanno portato avanti un percorso didattico per
approfondire le due fondamentali Carte.
La Cina scomunica anche
gli Usa e adesso cerca di intimidire il Papa
( da "Riformista, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che la questione dei diritti umani
non avrebbe dovuto interferire nella cooperazione tra gli Stati Uniti e la
Cina. Per Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti
fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti
umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema etnico,
il mai nato
( da "Tirreno, Il" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: spietati e inesorabili e
ossessionata da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia, si rivolge
all'unico consigliere spirituale, Sendak, che può fermare il fantasma. Con
l'aiuto di Sendak, Casey riesce a scoprire il responsabile della maledizione e
per sopravvivere, decide di chiudere la via d'accesso che la collega al mondo
dei morti: la porta aperta da una creatura mai nata.
La civiltà violata
( da "Manifesto, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Gli irregolari saranno privati
altresì dei diritti umani più elementari come quelli di riconoscere un figlio o
di mandare del denaro a casa. Tutte queste misure varranno a rafforzare
discriminazione e razzismo e a rendere più sfruttabile, docile, ricattabile la
forza-lavoro immigrata.
Tra Stato E CHIESA
( da "Manifesto, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: civile sui fondamentali diritti
umani riconosciuti nella Dichiarazione universale del 1948 la via per giungere
alla costruzione di uno stato laico, pur cristianamente costituito. Il
tentativo di Ottaviani di far condannare nel 1956 dal Sant'Ufficio le opere del
pensatore francese non era riuscito e il dibattito era continuato sia pure in
maniera ora più sotterranea ora più esplicita.
pechino
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Clinton sui diritti umani durante
il primo viaggio del neo segretario americano. «I diritti umani non possono
impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il
cambiamento climatico e la sicurezza» aveva detto la Clinton in quella
occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo
fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995.
Istruzione, bassa in tutta
Europa la partecipazione dei genitori
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Istituto regionale di Ricerca della
Regione Lombardia e la Pro Dignitate, fondazione portoghese per i diritti
umani. Il progetto si svolgerà in 14 Paesi con ricerche nazionali coordinate
dall'equipe riunita in questi giorni a Bergamo. Gli indicatori saranno testati
poi con iniziative di formazione e la realizzazione di un osservatorio sulla
partecipazione dei genitori.
La Cina agli Usa: basta
ingerenze ( da "Sole
24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Non è passata neppure una settimana
dalla visita in Cina di Hillary Clinton, e la questione dei diritti umani mette
di nuovo ai ferri corti le due superpotenze. «Il dibattito sui diritti umani
non può compromettere il dialogo tra Cina e Stati Uniti», aveva detto il
Segretario di Stato americano venerdì scorso, appena sbarcata a Pechino.
BRASILIA - Sono disposto a
dichiarare davanti ai familiari delle quattro vittime, faccia a fac...
( da "Messaggero, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Spataro era alla guida dello schema
di torture dell'area di Milano». In un'altra parte della lettera, Battisti
ricorda che durante un processo nel 1979 «ci furono numerosi casi di tortura,
come il supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato
torturato». Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla
camera alta brasiliana,
CONVEGNO: IL CONFINE DEL
VELO ATTRAVERSATO DA VOCI DI DONNE VERSO LA RICONCILIAZIONE PER PROMUOVERE E
STIMOLARE IL DIALOGO INTERCULTURALE TRA CULTURE DIVERSE
( da "marketpress.info"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: intervento di Maria Luisa Coppola
(assessore alle Politiche di bilancio, Diritti umani e Pari Opportunità della
Regione del Veneto), le voci significative di esperti e testimoni tra cui, al
mattino, Maria Teresa Coronella, direttore del Sistema statistico regionale del
Veneto, Sumaya Abdel Quader, autrice di ?Porto il velo, adoro i Queen?
Diritti umani, dossier
Usa: in Cina più abusi e torture ( da "Messaggero,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Venerdì 27 Febbraio 2009 Chiudi
Diritti umani, dossier Usa: in Cina più abusi e torture Pechino protesta: non
interferite, sono fatti nostri
dal nostro corrispondente
NEW YORK - Come da copione: gli Stati Uniti condannano le v...
( da "Messaggero, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sulla questione dei diritti civili.
Coloro che si erano detti delusi dal fatto che il segretario di Stato Usa,
Hillary Clinton, in visita a Pechino la settimana scorsa, avesse teorizzato che
la questione dei diritti umani non deve interferire con la cooperazione fra
Washington e Pechino, si sono sentiti rincuorati dalla pubblicazione del
rapporto annuale del Dipartimento di Stato,
Pechino risponde al
dossier Usa <Basta lezioni>
( da "Corriere della Sera"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esteri - data: 2009-02-27 num: -
pag: 17 categoria: REDAZIONALE Diritti umani Pechino risponde al dossier Usa
«Basta lezioni» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Sono lezioni che la Cina
non ama ascoltare. «Gli Stati Uniti pensino ai loro problemi di diritti umani,
la smettano di agire come se ne fossero i guardiani».
Kosovo, assolto l'ex presidente
serbo ( da "Corriere
della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e delle leggi di
guerra. Agli ex generali dell'esercito jugoslavo Dragoljub Ojdanic e Vladimir
Lazarevic sono toccati 15 anni di carcere in quanto prosciolti dalle accuse di
omicidio e di persecuzione. I giudici dell'Aia hanno sentenziato che l'esercito
jugoslavo e la polizia serba hanno cercato di costringere masse di civili di
etnia albanese ad abbandonare il Kosovo
Trenta foto raccontano
quando i diritti umani vengono violati
( da "Resto del Carlino, Il (Imola)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 8 Trenta foto raccontano quando i
diritti umani vengono violati VERRA' INAUGURATA OGGI LA MOSTRA ALLA GALLERIA
DEL RISORGIMENTO DALLE parole ai diritti' è la mostra che verrà inaugurata oggi
alle 17.30 nella Galleria del Risorgimento (in via Appia) in occasione del
60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.
CASTELVETRO UN ATTORE con
i ragazzi delle scuole superiori e le as...
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei Diritti Umani a cura
dell'Associazione per i Diritti Umani e Tolleranza Onlus. IN SERATA
Cinefestivaldoc si sposta a Castelnuovo (Cinema Ariston, piazza Roma) dove
dalle ore 20.45 saranno proiettati cortometraggi selezionati dai festival
Location Piacenza e Sedicicorto, due festival italiani che hanno acquisito una
sempre più crescente importanza nel corso degli ultimi anni.
Diritti umani raccontati
in ventidue storie ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il progetto nasce su iniziativa
dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in occasione
del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo:
registi e artisti internazionalmente riconosciuti si sono riuniti per
realizzare un film corale composto da 22 cortometraggi di 3 minuti ciascuno.
Silvia baraldinie i
diritti negati ( da "Secolo
XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani negati. Il caso dei
cubani incarcerati negli Stati Uniti", ed è prevista la presenza anche di
Tecla Faranda, avvocato che fa parte dell'associazione "Giuristi
democratici". L'introduzione sarà curata da Roberto Casella, presidente del
Circolo Granma dell'associazione Italia-Cuba, che ha organizzato l'incontro,
Diritti umani, Pechinogela
gli Usa: <Affari nostri> ( da "Secolo
XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: guardare ai propri problemi con i
diritti umani, smetterla di definirsi un guardiano dei diritti umani ed
interferire nelle questioni interne degli altri paesi pubblicando rapporti sui
diritti umani», ha dichiarato Ma Zhaoxu. Ribadendo che la Cina conferisce
grande importanza alla difesa e alla promozione dei diritti umani, che vengono
tutelati dalla Costituzione e dalle leggi vigenti,
Servizio civile, nuovo
esercito ( da "Tempo,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei diritti umani, della difesa del
territorio», ha sottolineato. «Solidarietà, cooperazione, tutela dei diritti,
salvaguardia dell'ambiente - ha continuato - sono aspetti della vita di una
collettività che, soprattutto in un momento di crisi sociale ed economica come
questo, diventano centrali se vogliamo investire nella coesione sociale»
Rapito
l'avvocatodifensoredelle minoranze
( da "Secolo XIX, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Proprio mentre Washington e Pechino
si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento
religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui
avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i
papabili del Premio Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e
trasferito in una località sconosciuta.
Gli orrori della Cina
svenduti dall'Occidente per un pugno di riso
( da "Giornale.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Stato americano a convogliare le
solite informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i rapporti
di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty International, di Human Rights
Watch, di Nessuno tocchi Caino, di Reporter senza frontiere, del Centro
tibetano per i diritti umani, tanti altri: e convergono più o meno tutti, era
già quasi tutto nei rapporti reperibili in rete.
Obama: più tasse per i
ricchi - Fini: non soffocare il diritto di sciopero - indagato il papà di
Eluana: 'È stato omicidio volontario' - Gli investitori delusi dalle azioni
danno l ( da "Dagospia.com"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: scontro sui diritti umani. Vi
raccontiamo le torture di Pechino". "Morta la sorella di
Berlusconi". In basso: "La sfilata degli stilisti al veleno".
"E l'onorevole conquista la ricreazione". In un riquadro: "Milan
harakiri. E ora Ancelotti rischia". BEPPINO ENGLARO IL TEMPO - Editoriale
di Alessandro Campi: "Che il Pdl sia partito vivo"
Battisti scrive alla Corte
suprema brasiliana "Non sono mai stato un sanguinario"
( da "Repubblica.it"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Spataro era alla guida dello schema
di torture dell'area di Milano". In un'altra parte della lettera, ricorda
che durante un processo nel 1979 "ci furono numerosi casi di tortura, come
il supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato".
Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta
brasiliana,
Savona: alla Ubik Silvia
Baraldini e Roberto Casella ( da "Savona
news" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: incontro con Silvia Baraldini sul
tema "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati
Uniti". All'inconbtro partecipa Tecla Paranda, avvocato membro
dell?Associazione "Giuristi Democratici". Evento curato dall?Associazione
Italia-Cuba. Introduce l?incontro Casella Roberto, moderatore Federico La Rosa.
Gemellaggio tra i
Carabinieri e la Gendarmeria ( da "Denaro,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Addestramento di ufficiali della
Gendarmeria nelle procedure dei diritti umani europei'' è la denominazione del
progetto di gemellaggio tra l'Arma dei Carabinieri e la Gendarmeria turca
inaugurato ad Ankara durante una cerimonia cui hanno preso parte il generale
Emilio Borghini, direttore del Centro di eccellenza per le Stability Police
Units dell'Arma dei Carabinieri,
Arrestato 55enne a Napoli,
abusava di una bambina di 11 anni
( da "Rai News 24" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di tortura utilizzati da R.M.,
l'uomo di 55 anni arrestato stamane a Napoli, per abusare di una bambina di
11anni. Grazie al suo comportamento affettuoso l'uomo aveva conquistato la
fiducia di alcuni minori dello stabile in cui abita. R.M., secondo quanto
emerso dalle indagini, approfittando di alcuni momenti in cui rimaneva da solo
con la piccola vittima nella propria abitazione,
Consiglio comunale di
Fidenza , bilancio attività 2008 ( da "Sestopotere.com"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: attenzione particolare rivolta ai
temi dei diritti dell?uomo, delle pari opportunità e dell?integrazione europea.
Il 2008, Anno dei Diritti umani promosso dall?Onu, ha segnato il 60° anniversario
della Carta universale dei Diritti dell?uomo, ma ha coinciso anche con il 60°
anniversario della Costituzione italiana e con l?
La Cina ieri ha incassato
due affronti, uno dal Dipartimento di Stato americano, che l'ha messa...
( da "Stampa, La" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e un altro dalla casa
d'asta Christie's che ha venduto due statue trafugate dal palazzo imperiale
nell'800. Senza nascondere una certa stizza, Pechino ha respinto al mittente le
accuse. «Il rapporto ha coscientemente ignorato e distorto fatti di base ed ha
attaccato la condizione dei diritti umani in Cina senza motivo commentando in
maniera casuale e irresponsabile
Un Meridiano per Soldati
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Antonella Parisi, infine,
intervista Alan Clements, coautore, insieme con il Premio Nobel per la pace
Aung San Suu Kyi, del volume ''La mia Birmania'', edito da Corbaccio. Tema: i
diritti umani e il sacrificio di tanti idealisti votati a difenderli.
ANTONINO SINISCALCHI
SORRENTO. UNA SUGGESTIVA LOCATION PER UNA VETRINA DA SOGNO. A RIPROVA CHE, M...
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Markoff in rappresentanza delle
scuole tedesche e Souzan Fatayer della Comunità Palestinese, premio per la Pace
e i Diritti Umani della Regione Campania. Nel pomeriggio (ore 17.30), nella
Sala Tarantella dell'Excelsior Vittoria, le delegazioni di Taiwan, Sri Lanka,
Palestina, Germania e Italia presenteranno i loro abiti nuziali tradizionali
per un messaggio di pace fra i popoli.
ALESSANDRA PACELLI SEMBRA
ESSERSI SUBITO CONCLUSA LA LUNA DI MIELE TRA PECHINO E WASH...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E il nuovo motivo del contendere
sono i diritti umani, o meglio il loro mancato rispetto. La Cina ha infatti
ieri immediatamente replicato al rapporto del dipartimento di Stato americano
che denuncia violazioni dei diritti umani e accusa gli Stati Uniti di
interferenze nei propri affari interni.
Afghanistan, Amnesty:
abusi di truppe su civili vanno perseguiti
( da "Reuters Italia"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: gli Stati Uniti e i loro alleati
devono fare in modo che le uccisioni di civili e i danni alle loro proprietà
provocati dai raid aerei siano sottoposti prontamente a indagini imparziali. I
militari ritenuti colpevoli di aver violato il diritto di guerra o le leggi
internazionali sui diritti umani, conclude il rapporto, devono essere affidati
alla giustizia.
CINA: DIRITTI UMANI,
RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA
( da "Adnkronos" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: CINA: DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI
PECHINO ATTACCA GLI USA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo
aggiornamento: 27 febbraio, ore 14:17
27/02/2009 14:17 CINA: DIRITTI
UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA
( da "ITnews.it" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: (Adnkronos) - La Cina risponde con
un 'contro-rapporto' sulla situazione dei diritti umani negli Stati Uniti al
documento diffuso due giorni fa dal Dipartimento di Stato americano sulla Cina,
in cui si parlava di "risultati scarsi in materia" da parte del governo
cinese.
Macchi: "Posso essere
a favore della guerra?" ( da "Varesenews"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tutti insieme, per eliminare dalla
coscienza umana l?idea stessa che possa essere permesso a qualcuno di usare la
forza, la violenza, contro la giustizia, contro il diritti umani. Fermare,
anche eroicamente, la potenza della violenza , a mio avviso significa lavorare
per costruire e rafforzare la pace per tutti.
VIOLENZA SU UNDICENNE,
ARRESTATO PEDOFILO A NAPOLI ( da "Agi"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: utilizzo di strumenti di tortura,
come manette e molle. E' stata la bambina a raccontare quanto stava subendo dal
vicino di casa ad un'amica della madre. Quindi, la denuncia alla polizia che
nell'ottobre scorso ha avviato il lavoro investigativo. Il ritrovamento degli
attrezzi usati durante le violenze sessuali e riscontri di altro tipo hanno
dimostrato la veridicita'
Quando i reality show sono
estremi e al limite del decente: gli "esempi" di The Chamber, The
Chair, Fear Factor e Celebrity clinic
( da "Blogosfere" del
27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ad iniziare da The Chamber (voto:
2), torture game veramente estremo. Qui i partecipanti venivano rinchiusi in
una moderna camera di tortura, legati ad un lettino e sottoposti a getti di
acqua gelata, letti di fiamme incandescenti e scosse elettriche: così torturati
dovevano riuscire a rispondere a semplici domande.
Iago e Rebecca Bloomwood
saltano dalla libreria al cinema ( da "Velino.it,
Il" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Nel film Casey Bell è perseguitata
da sogni spietati e ossessionata da un fantasma che la tortura nelle ore di
veglia: scoprirà una maledizione che tortura la sua famiglia dai tempi della
Germania nazista. Nella pellicola “L?onda”, di Dennis Gansel, invece, prende
vita un singolare esperimento per spiegare la genesi di una dittatura.
Politkovskaia, assoluzione
sospesa la Procura ricorre alla Corte suprema
( da "Repubblica.it"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: investigativa uccisa nel
- LA CORTE EUROPEA DEI
DIRITTI UMANI CONDANNA L'I ( da "WindPress.it"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La Corte europea dei diritti umani
condanna l'Italia per il rimpatrio forzato di un cittadino tunisinoContenuto
della paginaLa Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il
rimpatrio forzato di un cittadino tunisino. La Sezione Italiana di Amnesty
International: " la conferma che le assicurazioni diplomatiche non
bastano"CS029: 27/
Sicurezza/ Osce: Grande
preoccupazione per clima odio ( da "Virgilio
Notizie" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ufficio per le istituzioni
democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'istutituzione di Vienna, lo sloveno
Janez Lenarcic. Il monito di Lenarcic arriva all'indomani di quello del
commissario Ue agli Affari sociali, Vladimir Spidla. Entrambi hanno puntato il
dito contro l'Ungheria, dove lunedì sono stati uccisi un giovane rom e suo
figlio di cinque anni,
Rep. Ceca/ No a rimozione
porcilaia su sito Olocausto: c'è ( da "Virgilio
Notizie" del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che la cosa venga risolta e il
nuovo ministro ceco per i Diritti umani e per le Minoranze, Michael Kocab
(Verde), entrato in carica proprio un mese fa, ha annunciato sin da subito di
considerare questa una sua priorità, decidendo di compiere tutti i passi
necessari perché l'allevamento di suini sparisca da questo luogo.
Abkhazia: la cacciata dei
georgiani ( da "Blogosfere"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani Nel vergognoso
silenzio della comunità internazionale, si consuma l'ennesima tragedia figlia
dei nazionalismi. In Abkhazia, regione autonoma della Georgia a maggioranza
russa che sta andando nella stessa direzione dell'Ossezia del sud, i georgiani
sono cacciati dalle loro case e costretti alla fuga da bande di giovani russi
che cavalcano la questione etnica per appropriarsi
Bolivia, governatori
"ribelli" chiedono a Evo dialogo nazionale
( da "Velino.it, Il"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La situazione di violazione dei
diritti umani esiste ancora e per questo proponiamo che prima del dialogo il
governo indica un incontro nazionale non solo con i prefetti ma anche con altri
settori della società civile come i comitati civici”. (red/fae) 27 feb 2009
19:52
Senatul intentioneaza
anchetarea erorilor mandatului Bush
( da "Romania Libera"
del 27-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: recurgerea la tortura in
interogatoriile antiteroriste sau demiterea a noua procurori, in 2006, din
motive politice. Leahy a precizat ca intentioneaza sa atace si programul de
transfer al detinutilor pentru interogatoriile purtate de CIA, relele
tratamente din inchisoarea Abu Ghraib din Irak, distrugerea de documente sau
redactarea de note interne care justificau aceste derive,
( da "Corriere.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
le due statue
facevano parte della collezione di Yves Saint Laurent Christie's vende le teste
di animali cinesi Pechino annuncia «gravi ripercussioni» «Asta illegale,
boicotteremo la maison londinese». Bergé aveva chiesto in cambio delle opere la
libertà del Tibet L'asta da Christie's (Ap) PECHINO - Cina e Christie's ai
ferri corti dopo la vendita in un'asta a Parigi di due preziose teste di bronzo
cinesi della collezione di Yves Saint Laurent. In una nota le autorità cinesi
hanno definito la vendita «illegale» e hanno avvertito la casa d'asta che d'ora
in avanti avrà problemi a operare in Cina perché saranno intensificati i
controlli. «Condanniamo l'asta, che è illegale, e Christie's si assumerà tutte
le responsabilità per questa azione e i suoi risultati», si legge nel
comunicato dell'Amministrazione statale del patrimonio culturale che minaccia
«gravi ripercussioni». STATUE RUBATE NEL 1870 - Nella nota si ricorda che le
autorità cinesi avevano intavolato negli ultimi giorni una trattativa con
Christie's per bloccare la vendita, «ma la compagnia ha deciso diversamente»,
senza tener conto «dei sentimenti del popolo cinese e dei diritti storici della
Cina sui suoi beni culturali». I due bronzi, una testa di topo e una testa di
coniglio realizzate nel '700 dal gesuita italiano Giuseppe Castiglione, erano
stati trafugati dal Palazzo d'Estate di Pechino dalle truppe franco-britanniche
durante la guerra dell'oppio nel 1870, un'umiliazione ancora viva per i cinesi,
a distanza di 150 anni. Le due statue sono state battute a Parigi per un totale
di 28 milioni di euro (che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta). I pezzi,
valutati tra gli 8 e i 10 milioni di euro prima dell'asta al Grand Palais,
facevano parte della prestigiosa collezione di Saint Laurent messa all'asta dal
compagno dello stilista, Pierre Bergé. Gli acquirenti hanno fatto la loro
offerta per telefono. LE RICHIESTE DI BERGÉ - Lunedì la giustizia francese
aveva respinto la richiesta proveniente dall'Associazione per la tutela
dell'arte cinese in Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due pezzi. Le
due teste facevano parte di una fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal
gesuita francese Michel Benoist per l'imperatore Qianlong, che aveva come tema
i dodici animali dell'oroscopo cinese. Nel
( da "Corriere.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il rapporto: «Usa in
prima linea contro i soprusi» Diritti umani, il
Dipartimento di Stato corregge la linea di Hillary Clinton Cina accusata di
violazioni, il segretario aveva anteposto gli interessi economici. NYT:
«Realpolitik non è nuova» Dal nostro corrispondente Alessandra Farkas NEW YORK
- «I diritti umani in Cina restano precari e in alcuni
casi sono peggiorati». Nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi
del mondo, il dipartimento di Stato torna a puntare l'indice contro Pechino,
ancora una volta in cima alla lista dei Paesi dove sono più frequentemente
violati i diritti umani. Nell'annuale resoconto
presentato dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, la Cina viene
accusata di numerose violazioni, dalle repressioni in Tibet alla detenzione dei
dissidenti, per non parlare poi di omicidi e torture, fuori e dentro il sistema
giudiziario. Il documento arriva ad una settimana dalla visita ufficiale in
Cina della Clinton, che ha scatenato un putiferio per aver minimizzato la
questione dei diritti umani, subordinandoli agli
interessi economici tra le due nazioni, in nome di una Realpolitik alla
Kissinger (suo grande ammiratore) che all'idealismo antepone l'opportunismo.
Washington, come hanno prontamente denunciato i media, sta corteggiando i
leader cinesi per convincerli ad investire nei buoni del tesoro Usa,
finanziando così il piano di rilancio del presidente Obama. «I primi passi
dell'amministrazione in politica estera non sono promettenti», ha commentato il
Washington Post, secondo cui oltre a «demoralizzare migliaia di attivisti in
Cina», Hillary «ha gettato ombre sul carattere della nuova amministrazione».
«La promozione dei diritti umani è un passaggio
essenziale della nostra politica estera», recita adesso la prefazione al
documento da lei firmata, che contraddice le tesi avanzate a Pechino: «Non
soltanto cercheremo di mantenere alti i nostri ideali sul suolo americano, ma
insisteremo per un rispetto maggiore dei diritti umani
concentrandoci sulle altre nazioni del mondo». Improvvisa inversione di rotta,
dopo la figuraccia? «No, quel rapporto è stato redatto prima dell'insediamento
di Obama, negli ultimi mesi dell'amministrazione Bush», ribatte T. Kumar,
direttore per l'Asia e il Pacifico di Amnesty International, «Hillary poteva
cambiarlo e, se non l'ha fatto, vogliamo credere che sia intenzionata ad
appoggiare la nuova linea della Casa Bianca di Obama. Che in materia di tutela
dei diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli
interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto. «Il trend che lega
indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea
l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe
della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico
connubio. Dalle pagine del Wall Street Journal l'amministrazione è accusata di
«incoerenza » per aver rifiutato il patto di cooperazione con la Colombia
«proprio per le sue violazioni dei diritti civili». Ma a difendere la Clinton,
sempre sul Washington Post, è la columnist Anne Applebaum, secondo cui «i
discorsi vacui e magniloquenti sui diritti umani sono
una costante della politica estera Usa dal 1956. Quando abbandonammo gli
ungheresi nella ribellione che aiutammo ad incitare». «La Realpolitik di
Hillary non è nuova», le fa eco il New York Times, ricordando come sia stato il
marito Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani
e politica estera, riconoscendo alla Cina la status di «nazione più favorita»
dell'America in uno dei momenti più repressivi della sua storia. stampa |
( da "Corriere.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«uccisioni
extragiudiziali e torture, confessioni estorte e ricorso ai lavori forzati» La
Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani Pechino
replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora sforzi e risultati
storici che abbiamo ottenuto» Il premier cinese Wen Jiabao PECHINO - Sale la
tensione tra Cina e Usa. All'indomani della pubblicazione del rapporto del
Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti
umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo
agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo
e di dare lezioni agli altri Paesi. L'accusa è di interferenze negli affari
interni di Pechino. «SFORZI IGNORATI» - «Il rapporto ignora gli sforzi e i
risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti
dalla comunità internazionale» si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale
cinese Xinhua. Il rapporto diffuso da Washington era stato letto come una
correzione di tiro da parte della diplomazia statunitense dopo le dichiarazioni
del segretario di Stato Hillary Clinton che, durante la visita a Pechino la
scorsa settimana, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella
cooperazione tra Washington e Pechino. Secondo Pechino il rapporto «volontariamente
ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle
condizioni dei diritti umani in Cina e affermazioni a caso e irresponsabili sul sistema
etnico, religioso e giuridico cinese». UCCISIONI EXTRAGIUDIZIALI - Nel
rapporto, inserito nel «2008 Country Reports on Human Rights Practices» con cui
ogni anno il dipartimento di Stato americano fa il punto sulla situazione del
rispetto dei diritti umani nel mondo, si legge che «i
risultati in materia del governo cinese rimangono scarsi e in alcune zone sono
peggiorate». Si denunciano «uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni
estorte e il ricorso ai lavori forzati». Inoltre viene denunciata una «grave
repressione religiosa» con riferimento alla minoranza tibetana e altre confessione
religiose e la detenzione e persecuzione degli attivisti che si battono per il
rispetto dei diritti umani. In ultimo il rapporto
smentisce l'idea che l'Olimpiade che si sono svolte la scorsa estate in Cina
possano aver aiutato il Paese ad avvicinarsi agli standard internazionali,
sottolineando che il numero delle violazioni e abusi hanno conosciuto
un'impennata proprio in concomitanza con eventi di alto profilo come i Giochi
olimpici. stampa |
( da "Stampa, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Savona
Silvia Baraldini e i diritti umani oggi alla Ubik
Alle 18, alla libreria Ubik, Silvia Baraldini interverrà sul tema «Diritti umani negati. Il
caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti» a cura dell'Associazione
Italia-Cuba. Con lei dialogherà Tecla Faranda, avvocato membro dell'Associazione
«Giuristi Democratici». Introduce l'incontro Roberto Casella, modera Federico La Rosa.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'INCONTRO.
Irachena, cittadinanza americana, consulente degli Usa Al Bassan, l'Iraq dopo
Abu Grahib «In Iraq stiamo costruendo la democrazia, mattone dopo mattone».
Parola di Kholud Al Bassan, consulente dell'Amministrazione Usa per la gestione
dei detenuti politici, ospite d'eccezione ieri sera nella sede provinciale
delle Acli di via Corsica. Approfittando della presenza in Italia del
consulente Usa, le Acli bresciane, in collaborazione con la facoltà di
Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Brescia e l'associazione Carcere
e territorio, hanno organizzato l'incontro sul tema «La tutela dei diritti
dell'uomo» con la preziosa testimonianza di Al Bassan sulla situazione delle
carceri irachene gestite dal governo statunitense nel dopo Abu Ghraib.
L'ISTITUTO DI detenzione che nel 2004 sollevò l'indignazione dell'opinione
pubblica per gli abusi e le umiliazioni inflitte ai prigionieri, ha riaperto i
battenti il 21 febbraio. Ora, come ha ricordato Al Bassan, si chiama Bagdad
Central Prison, può contenere 14 mila detenuti ed è gestito dal ministero
dell'Interno iracheno. Dalle parole di Al Bassan traspare la voglia di lasciare
alle spalle quella pagina nera di storia americana per affrontare con impegno
le responsabilità del presente. Nata in Iraq, ha ottenuto la cittadinanza
statunitense nel 1984; in seguito è rientrata nel suo paese d'origine in
qualità di mediatrice culturale, assumendo via via cariche sempre più
importanti, fino a occuparsi dei detenuti delle carceri Usa in Iraq, rischiando
anche la vita. «Oggi sono tre le carceri statunitensi in Iraq - spiega Al
Bassan -: Cropper, Taji e Bucca, che è il più grande penitenziario del mondo».
I detenuti, che nel 2007 erano circa 25 mila, starebbero diminuendo drasticamente
dallo scorso anno, quando il comando militare Usa avrebbe iniziato a
rilasciarne circa 1.500 al mese. NELLE CARCERI statunitensi in Iraq, continua
Al Bassan, la maggior parte di coloro che entrano in cella ha tra i 18 e i 29
anni ed è di religione sunnita. Alle origini della pena detentiva sarebbero i
reati legati all'indigenza a rappresentare le cause principali
dell'incarcerazione, ma non mancano certo gli arresti per terrorismo. Al di là
dei dati e delle statistiche, però, ciò che preme ricordare Kholud Al Bassan è
che «nelle nostre carceri la convenzione di Ginevra sui diritti
umani è rispettata, il
detenuto è trattato con dignità e rispetto, c'è assistenza medica sette giorni
su sette e sono dati tre pasti al giorno». La consulente dell'Amministrazione
Usa ha tenuto a precisare anche l'impegno profuso dal suo staff per
l'istruzione e l'educazione dei carcerati, in un Paese in cui il sessanta per
cento della popolazione è analfabeta e nel quale il fanatismo religioso
spinge all'adozione di condotte efferate, come nel caso di quel giovane che,
suggestionato dalle prediche di Al Quaeda, avrebbe voluto uccidere la madre per
guadagnarsi un posto in paradiso. Emilio Quaranta, procuratore della Repubblica
presso il Tribunale per i minorenni, presente all'incontro, ha preso spunto
dalla presenza nel carcere di Abu Ghraib di alcuni ragazzini per ribadire
l'importanza del diverso trattamento carcerario che si deve riservare al
minorenne.P.E.B.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CHIARI/2. Stasera
alla Morcelli-Repossi Una conferenza su Rom, Sinti e Gagè Luogo di cultura nel
senso più classico, ma anche di cultura umanitaria.
Così si conferma l'auditorium della Fondazione Morcelli-Repossi di Chiari, che
questa sera accoglierà la prima di due serate dedicate ai
diritti umani, organizzate
dal Tavolo della Pace Monte Orfano Franciacorta. «Rom, Sinti e Gagé, convivenza
possibile» è il titolo dell'incontro, che si terrà a partire dalle ore 20.30.
Verranno proposti spunti di riflessione e testimonianze, a partire dalla
presentazione della ricerca a cura del Dipartimento di psicologia e
antropologia culturale dell'Università di Verona. Si tratta del volume
«La zingara rapitrice - Racconti, denunce e sentenze». Interverranno don Pietro
Gabella, la ricercatrice universitaria Carlotta Saletti Salsa e Sergio Suffer,
dell'associazione Nevo Gipen di Brescia. Un secondo incontro, il 5 marzo,
sempre alle 20.30, vedrà protagonisti l'europarlamentare Vittorio Agnoletto e
il sindacalista Cgil di Brescia Ihrahim Niane che si confronteranno sul tema
«Basta con la sicurezza a senso unico: è tempo dell'accoglienza e del dialogo.
Come costruire una città per tutti, laica, antirazzista e multiculturale».
M.MA.
( da "Alto Adige" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
I ROM A CASTEL
FIRMIANO Obbligati a vivere in mezzo ai veleni di un'ex discarica Ci sono
persone che vivono ai margini delle strade, sotto i ponti, sulle panchine,
sotto gli alberi nei giardini pubblici, ci sono famiglie intere che vivono
nelle roulotte, con i figli piccolissimi, se non appena nati, anche in questo
caso stanno vivendo in una maniera che tutti rabbrividerebbero se pensassero a
come dovrebbe essere dura e difficile per loro vivere così, specialmente nei
mesi d'inverno, Poi ci sono famiglie che vivono nei campi nomadi, segregati in
campi di concentramento moderni, senza guardie e filo spinato, ma a contatto
con persone estranee, messe ad abitare uno sopra l'altro, attaccati come
gemelli siamesi che non possono staccarsi l'uno dall'altro, sistema di vita
precaria ed immorale. Ma il massimo d'inciviltà, il colmo supremo, è permettere
loro di vivere a contatto, all'interno, sopra sostanze tossiche e cruciali per
l'uomo, solamente perchè sono d'etnia diversa: li lasciano vivere in una ex
discarica. Le ricerche svolte dal professore di Udine, Fabio Barbone,
dichiarano che il campo nomadi di Castel Firmiano non può essere adibito a
verde pubblico, privato e residenziale, perché contaminato oltre i limiti
consentiti da idrocarburi policiclici aromatici, metalli e altre sostanze
pericolose e nocive per l'essere umano. Dichiarazioni che erano già a
conoscenza di parecchie persone, ma queste, non curandosi e ignorandole, hanno continuato
a lasciar vivere sulla ex discarica piena di non si sa cosa d'altro intere
famiglie per 13 anni, con i propri figli messi sopra una montagna di veleni. Li
hanno lasciati lì anche se nei vari anni ci sono stati dati certi che l'ex
discarica portava malattie che hanno colpito e fatto ammalare parecchi bambini
di famiglie Rom, bambini ancora piccoli da non sapere dove, con che cosa
giocavano: innocenti che non potevano sapere che toccavano, mangiavano,
succhiavano, ingerivano soltanto delle scorie che li facevano ammalare. E
nonostante tutto, dopo tutto quello che si sa, ancora oggi ci sono delle
persone che ci vivono con i propri famigliari. Ecco, tutto questo è veramente
crudele ed incivile. In una situazione dove nessun essere umano dovrebbe starci
nemmeno per un secondo, ci abitano intere famiglie d'etnia Rom. Ma qui, in
questo caso, in questo momento non si deve più parlare d'etnie, di zingari, di
nomadi o qualsiasi altro nominativo ci si vuole attribuire, per nascondere e
per far tacere la propria coscienza... Oggi qui bisogna solo dire, parlare,
gridare che ci sono degli essere umani al 100%,
bambini appena nati, che vivono sopra, in mezzo a scorie di una pericolosità
enorme. Questo è immondo, incivile per tutta la razza umana, e tutti si
dovrebbero indignare. Dove sono la Caritas, l'Associazione per i popoli
minacciati, l'osservatorio per le discriminazioni, eccetera? Perchè nessuno
dice niente? Non bisognerebbe aspettare nemmeno un minuto ancora per trovare
delle soluzioni definitive per queste famiglie. Chi dovrebbe risolvere il
problema, il Comune, la Provincia, o chi altro? Intanto, nell'attesa di una
decisione concreta e definitiva (da discutere con moltissima calma), i Rom di
Castel Firmiano abitano ancora nella ex discarica. Pensare
che si è appena festeggiato il 60º anniversario della dichiarazione universale
dei diritti umani, e nella
civilissima provincia di Bolzano accadono ancora queste cose. Radames Gabrielli
Sinto "essere umano" Presidente associazione "Nevo Drom"
( da "Gazzetta di Modena,La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
I giornalisti vanno
in guerra Incontro con Barbara Schiavulli Per la serie "Diritti
e rovesci" stasera alle
( da "Gazzetta di Modena,La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Incontri e
proiezioni a Castelvetro e a Castelnuovo A Cinefestivaldoc è protagonista la
Dichiarazione dei Diritti Umani CASTELVETRO. Si terrà oggi
alle
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 50 del 2009-02-27
pagina 16 Sparito nel nulla l'avvocato che lasciò il Partito per difendere i dissidenti
di Redazione Pechino Lo hanno rapito e lo hanno portato in una località
segreta. Per lui, Gao Zhisheng, avvocato cinese dei diritti
umani, in lista anche per
il Nobel per la Pace 2008, non è una novità. Gli era già capitato nel 2007
quando, dopo essere stato prelevato dalla polizia cinese, è stato picchiato e
torturato per tre mesi dagli agenti che lo avevano in custodia. La
notizia è stata diffusa ieri dal movimento religioso del Fa Lun Gong, anche se
il difensore dei diritti umani è stato prelevato dalla
sua casa nello Shaanxi, nel nord della Cina, il 4 febbraio scorso. Nel novembre
2007, durante il periodo trascorso agli arresti domiciliari, aveva scritto di
suo pugno una lettera in cui raccontava i giorni del rapimento. «Tu sei un
oggetto che deve essere picchiato - scrive Gao ricordando le parole dei suoi
carcerieri -, lo sai meglio di noi, in cuor tuo». Durante il periodo di
detenzione, Gao è stato picchiato con bastoni elettrici, denudato e percosso a
lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare confessioni in cui affermava
di avere avuto rapporti sessuali con diverse donne. E le minacce: «Se facciamo
uscire di qui queste cose diventerai un cane rognoso in sei mesi». Per essersi
rivolto al Congresso Americano riguardo alla situazione dei diritti umani nel suo Paese venne poi schernito e nuovamente
minacciato dai suoi aguzzini: «Il Congresso Americano non conta nulla - gli
dicevano -. Questa è la Cina, territorio del Partito Comunista Cinese,
prenderti la vita è altrettanto semplice che calpestare una formica». Proprio a
causa delle minacce ricevute, la famiglia dell'avvocato non ha voluto rendere
pubblica la lettera prima del 9 febbraio di quest'anno, cinque giorni dopo il
secondo rapimento da parte delle forze dell'ordine. «Queste mie parole - aveva
scritto Gao nella lettera - un giorno potranno circolare e riveleranno la vera
faccia della Cina odierna». Gao Zhisheng, prima di diventare avvocato per i
diritti umani è stato minatore e veterano
dell'Esercito di Liberazione Popolare, iscritto al Partito Comunista Cinese. Da
quando ha intrapreso la carriera forense, da autodidatta, ha difeso attivisti,
esponenti della setta religiosa del Fa Lun Gong, fuorilegge in Cina dal 1999, e
cristiani appartenenti alla chiesa clandestina. Il suo nome divenne noto alle
autorità cinesi dopo che nel 1999 vinse una causa per negligenze mediche del
valore di centomila dollari. L'anno successivo, a Pechino, fondò l'ufficio
legale Shengzhi, assieme ad altri sei avvocati. La sua fama crebbe e nel 2001
venne giudicato tra i dieci migliori avvocati del Paese, per la sua
professionalità e integrità. Da tempo difendeva, anche gratis, i cittadini che
facevano causa ai quadri locali del Partito e ai funzionari. Nel dicembre 2005,
infine decise di lasciare il Partito Comunista Cinese. «Questo Partito - aveva
dichiarato - ha impiegato i più selvaggi, immorali e illegali metodi nei
confronti delle nostre madri, delle nostre mogli, dei nostri figli e dei nostri
fratelli e delle nostre sorelle. Oggi, io, Gao Zhisheng, mi ritiro formalmente
da questo disumano, ingiusto e crudele partito. Questo è il giorno della mia
vita di cui vado più fiero». Due mesi prima della sua scelta aveva scritto una
lettera al presidente cinese, Hu Jintao, e al primo ministro, Wen Jiabao,
chiedendo loro di fare cessare le torture nei confronti degli aderenti alla
setta del Fa Lun Gong. Nel giro di poche settimane, il suo ufficio venne chiuso
e gli venne revocata la licenza. Nel 2006, infine, l'arresto con l'accusa di
«incitamento alla sovversione». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 50 del 2009-02-27
pagina 16 Pechino scarica Hillary «Da Washington non accettiamo lezioni» di
Redazione L'idillio con la Clinton è durato pochi giorni: l'ira per le accuse
del Dipartimento di Stato Usa lo ha già cancellato Per gli Stati Uniti sono
violazioni dei diritti e della dignità umana, per il regime di Pechino
fastidiose interferenze nella sua politica interna. Il linguaggio è lo stesso
di sempre, lo stesso usato da ogni regime per difendersi da chi lo accusa di
spegnere dissenso e opposizione ricorrendo a politiche poliziesche e
liberticide. Neppure in quella consueta e studiata difesa d'ufficio Pechino
riesce, però, a celare la sostanziale indifferenza con cui guarda alla vita e
alla dignità dei propri sudditi-cittadini sia che si tratti di reprimerne le
proteste, sia che si tratti di nasconderne le disgrazie in occasione di
calamità, epidemie o disastri di stato. Per capirlo basta scorrere i dispacci
con cui l'agenzia governativa Nuova Cina replica alle
accuse sulle violazioni dei diritti umani contenute nel rapporto pubblicato mercoledì dal Dipartimento di
Stato americano. «Quel rapporto - protesta il dispaccio - non presta
sufficiente attenzione ai risultati conseguiti dalla Cina nel campo dei diritti
umani e ampiamente
riconosciuti da tutta la comunità internazionale». Peccato che con la
parola "diritti umani" i cinesi non
intendano dignità, rispetto delle persona umana e le più elementari regole
dell' "habeas corpus" e della libertà individuale, ma più banalmente
i miglioramenti del sistema economico e delle condizioni di vita. Le denunce di
un rapporto che cita eliminazioni extra processuali, torture, confessioni
coatte e lavori forzati vengono insomma liquidate come bazzecole rispetto al
mondo migliore costruito dal nuovo sistema capital comunista. In quel mondo da
Grande Fratello in nome di un miglior tenore di vita si può, anzi si deve,
rinunciare ai più basilari diritti politici, alla libertà d'informazione e a
quella religiosa. Stando al senso di quei dispacci d'agenzia dettati dal
partito, le retate di dissidenti tibetani, la repressione con cui alla vigilia
delle Olimpiadi si è garantita la cancellazione di ogni manifestazione di
dissenso, il trasferimento nei campi di lavoro degli oppositori politici sono
semplici inconvenienti, rughe della storia su cui chiudere uno o meglio due
occhi. «Quel rapporto - scrive la Nuova Cina - ignora e distorce
deliberatamente i fatti lanciando un attacco senza quartiere sulla questione
dei diritti umani e sollevando irresponsabili quanto
casuali attacchi sul sistema etnico religioso e legale della Cina». La dura e
immediata replica di Pechino sembra un primo colpo al pragmatismo del
segretario di stato Hillary Clinton reduce da un viaggio a Pechino nel corso
del quale aveva volentieri dimenticato le violazioni cinesi dei diritti umani per privilegiare gli interessi finanziari e gli scambi
commerciali. Quell'imbarazzante rapporto lasciatole in eredità dai funzionari
di Condoleezza Rice, si trasforma insomma in una bomba ad orologeria capace di
incrinare il pragmatismo di un'amministrazione pronta, pur di far fronte alla
crisi economica, anche ad archiviare la difesa dei diritti umani,
punto cardine, in passato, di tutte le presidenze democratiche. © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 50 del 2009-02-27
pagina 1 Usa e Cina, scontro sui diritti umani Vi raccontiamo le torture di
Pechino di Filippo Facci Stiamo parlando di niente, non accade nulla. Non c'è
solo il dipartimento di Stato americano a convogliare le solite informazioni
sui diritti inumani in
Cina: ci sono e c'erano i rapporti di ChinaAid, di Laogai Research, di Amnesty
International, di Human Rights Watch, di Nessuno tocchi Caino, di
Reporter senza frontiere, del Centro tibetano per i diritti umani,
tanti altri: e convergono più o meno tutti, era già quasi tutto nei rapporti
reperibili in rete. Oggi potreste tranquillamente acquistare «Il Libro nero
della Cina» (Guerini e associati) che è risalente al 2004 e che è la fotocopia
differita di quanto accade oggi: del resto i veri inasprimenti del regime
ebbero inizio dal 2003. La situazione semmai è peggiorata perché c'è stato
l'inasprimento ulteriore legato alle Olimpiadi. Ma oggi di fatto non c'è un
casus belli, non c'entrano i tre cinesi che si sono incendiati in piazza
Tienanmen o il capodanno tibetano blindato dall'esercito: di peculiare c'è
semmai che queste notizie siamo venuti a saperle, o meglio c'è che siamo venuti
a saperle nel momento in cui potevano casualmente relazionarsi a una questione economica
che riguarda Cina e Stati Uniti. Non c'è niente di nuovo nel rapporto del
Dipartimento di Stato americano: soprattutto perché non esiste nessuna
questione cinese sui diritti umani. Non-esiste. Non
con gli Usa. Non con l'Europa. L'Italia, poi: gli ultimi due governi hanno
fatto a gara su chi fosse più ossequiente. A Pechino perciò hanno ragione: sono
solo affari interni della Cina. Tutti. Non è cinismo paradossale: invocare i
diritti umani in Cina equivale a un rilancio qualsiasi
all'interno di una trattativa d'affari, così come a suo tempo poteva esserlo
organizzare delle Olimpiadi. Ha ragione il New York Times a ricordare come sia
stato Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani
e politica estera: la quale a sua volta non è mai stata separata da ogni
politica economica. Il miglioramento dei rapporti tra Paesi, ergo, è
indipendente dal peggioramento dei rapporti di ogni dipartimento di questa
Terra. La presunta polemica nasce perché Hillary Clinton è stata in visita
ufficiale a Pechino, una settimana fa, e al ritorno ha fatto spallucce sui
diritti umani: ma c'è mai stato qualcuno che abbia
fatto altrimenti? Forse, paradossalmente, solo George Bush qualche mese prima
di rimangiarsi tutto: le Olimpiadi si avvicinavano e il carrozzone affaristico
del Comitato Olimpiaco era infarcito di multinazionali interessatissime al
mercato asiatico. Gli Stati Uniti dipendono dalla Cina più di chiunque altro:
l'economia d'oltreoceano non può certo rinunciare ai prodotti cinesi a basso
costo e gli investitori cinesi tengono letteralmente in piedi il Paese.
Sappiamo che l'Europa ha nella Cina il principale partner commerciale e che la
Germania è prima per interscambio: ecco perché la più coraggiosa, semmai, è
stata Angela Merkel quando due anni orsono ricevette il Dalai Lama nonostante
le solite minacce di ritorsioni che in genere agitano tanto la nostra
Farnesina. Da allora a oggi, dalle Olimpiadi a oggi, le organizzazioni umanitarie non hanno mai smesso di documentare come Pechino
sia venuta meno a ogni sua promessa. Il Tibet neppure nominiamolo: è in stato
di guerra e la gente è praticamente prigioniera. Ma sappiamo che è peggiorata
la persecuzione degli attivisti per i diritti umani,
la detenzione senza processo, la censura, ovviamente l'applicazione della pena
di morte: e se i dati non sempre convergono è perché in Cina sono considerati
segreto di Stato. Di fatto la pena di morte era e resta prevista per 68 reati
(anche se le autorità negano) e in ogni caso annovera più esecuzioni che in
tutte le altre nazioni del mondo messe insieme. Per il resto, secondo i vari
rapporti e loro specializzazioni, potete apprendere degli organi espiantati e
rivenduti senza il consenso dei familiari, delle torture, dei dissidenti
imbottiti di psicofarmaci, dei milioni di cattolici cinesi che rischiano
persecuzioni ogni giorno: ai cattolici va ricordato che in Cina la libertà
religiosa in fin dei conti non c'è, essere cattolici non autorizzati è
proibito, pregare è proibito, preti e monache spesso finiscono male, l'aborto
viene praticato sino al nono mese, l'infanticidio della progenie femminile è
praticamente una legge dello Stato. Nessuno ha seriamente condannato la
Repubblica Popolare Cinese per la sua produzione industriale e manifatturiera
operata nei Laogai, ossia i lager. E nessuno ha da dire neppure sui lavoratori
non forzati: nelle imprese private cinesi, a fronte di paghe ridicole e di
ferie praticamente inesistenti, le ore straordinarie sono obbligatorie e
forfetizzate. Sono cose che si sanno. Sono cose che non si sanno. Stiamo
parlando di niente, sinché non succederà davvero qualcosa. © SOCIETà EUROPEA DI
EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 50 del 2009-02-27
pagina 17 «Nel mio Paese gli omicidi di Stato sono una pratica quotidiana» di
Gian Micalessin A Washington sono le otto di mattina, ma il 72enne professor
Harry Wu è già alla scrivania della sua fondazione. L'uomo simbolo del dissenso
cinese, l'ex prigioniero politico sopravvissuto a 19 anni di lavori forzati,
l'alfiere di tutte le battaglie per la denuncia dei «laogai», i gulag cinesi,
va di fretta. Tra un'ora parlerà al Congresso, ricorderà a deputati e senatori
ancora distratti - nonostante il rapporto del dipartimento di Stato - gli
orrori del comunismo cinese. «Non importa, possono aspettare - mi rassicura la
sua voce - per il Giornale ho sempre tempo: siete tra i pochi a ricordarvi di
quello che accade in Cina e a parlare degli abusi nei campi di lavoro». Be', ne
parla anche il Dipartimento di Stato è soddisfatto? «Speriamo... fino a ieri
qui l'unica cosa importante era la crisi economica. Per salvarsi sembravano
pronti ad archiviare un punto cardine della propria politica e piegarsi ai
voleri di Pechino sui diritti umani.
È uno strano mondo... se qualcuno viola i diritti umani in Italia, Francia o Germania tutti insorgono. In
Cina, un paese governato da un partito unico, le torture, i rapimenti e le
eliminazioni di stato sono pratiche quotidiane, ma nessuno ne dovrebbe
parlare». Quali sono le violazioni che nessuno deve ignorare? «Innanzitutto la
politica del figlio unico. In Cina una donna e suo marito per metter al mondo
un figlio devono ottenere il permesso dello Stato. Se non ottengono quel
permesso o tentano di aver altri bambini la loro vita diventa un inferno. La
donna rischia un aborto forzato e un intervento di sterilizzazione, in altri
casi i genitori si vedono confiscare tutti beni e si ritrovano internati nei
campi di lavoro». Per Pechino è controllo demografico... «Non esiste governo al
mondo che decida quanti figli può avere una famiglia, ma questo è solo uno dei
tanti orrori. In Cina i cattolici che vogliono obbedire alle gerarchie della
chiesa di Roma anzichè ai vescovi ordinati dai comunisti di Pechino finiscono
in galera. La mancanza di libertà religiosa fa parte di quella più ampia
violazione dei diritti umani
chiamata divieto d'espressione. In Cina ogni giorno 200/300mila utilizzatori di
internet vengono intercettati dalla polizia di Stato, i giornali le televisioni
e il resto dei media sono sotto il totale controllo del regime. Grazie a questo
totale controllo dell'informazione i più tremendi abusi passano sotto
silenzio». Il rapporto parla d'assassini di Stato, ne sa qualcosa? «In Cina il
numero delle condanne a morte è un segreto di Stato, quindi chiunque può
ritrovarsi davanti ad un plotone d'esecuzione, anche senza processo. Chi, del
resto, conosce il numero dei dissidenti rapiti o scomparsi? Oggi abbiamo saputo
che l'avvocato Gao Zhisheng è stato rapito e probabilmente incarcerato, ma il
suo è un nome famoso... Chissà quanti altri scompaiono e nessuno ne sa niente.
Altrettanto segreto è il fiorente commercio d'organi sottratti ai condannati.
Oggi la Cina è al secondo posto dopo gli Usa nelle classifiche dei trapianti
d'organi, ma in America vengano donati, lì vengono rubati dai cadaveri ancora
caldi dei condannati a morte». Poi ci sono i campi di lavoro. «In Cina nel 2006
secondo le nostre ricerche funzionavano 1.046 campi di lavoro. Nessuno sa con
esattezza quanti siano i reclusi... Vi finisce dentro chiunque non sia
d'accordo con il regime o tenti di contestarlo. La pratica del
"laogai" - ovvero della rieducazione attraverso il lavoro - è stata
sperimentata sulla propria pelle da decine di milioni di cinesi. Ma i laogai
sono anche parte integrante del sistema economico. Molti prodotti a basso costo
esportati in occidente - come le luminarie di natale - sono il frutto del
lavoro di quei milioni di dissidenti ridotti in schiavitù. Nel vostro paese la
Laogai Foundation Italia (www.laogai.it, ndr) ha fatto votare al Parlamento tre
risoluzioni di condanna dei Loagai, ma purtroppo la piaga è tutt'altro che
risolta. Anche in America i divieti di legge - come conferma il recente
rapporto di una commissione del Congresso Usa - non riescono a bloccare
l'importazione di prodotti provenienti dai "laogai"». La Cina accusa
gli Usa d'interferenza negli affari interni... «Affari interni? Non uccidono pratiche d'archivio, ma esseri umani. Questo è il loro modo di pensare:
sono comunisti e considerano la vita umana alla stregua di un faldone da
buttare». Cosa va a dire ai rappresentanti del Congresso? «Vado a dirgli di
continuare a battersi per i diritti umani e a
ricordargli l'esistenza dei campi di lavoro forzato. Gli spiegherò che
l'unico modo per cambiare la politica della Cina comunista è cambiare il regime
al potere». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
27-02-2009 -
Polemica Un dibattito con colpi di scena nato da un «monologo» di Alessandro
Baricco 29-10-2008 - L?Italia che ci crede. "Ho schivato i calci in faccia
del destino" caricamento in corso... più letti più votati più commentati
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Cina, scontro sui diritti umani... di Filippo Facci
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( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 7 - Prato Gli
alunni in consiglio comunale CALENZANO. Parteciperanno al consiglio comunale ma
non solo per ascoltare e assistere alla seduta. Arriveranno con domande,
istanze e riflessioni sulla loro idea di città e sui temi che interessano più
da vicino i quartieri e le frazioni in cui vivono. Sono gli alunni delle quinte
classi delle scuole elementari di Carraia e Settimello, che lunedì
parteciperanno alla seduta aperta del consiglio comunale, dalle 15 alle 16.30. La giornata fa parte di un ciclo di iniziative, partito più di un
anno fa, per far conoscere la Costituzione Italiana e la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani
in occasione del loro 60º anniversario. Le insegnanti hanno portato avanti un
percorso didattico per approfondire le due fondamentali Carte.
( da "Riformista, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
minacce di rito al
rapporto degli Stati Uniti Pechino risponde con il solito disco La Cina
scomunica anche gli Usa e adesso cerca di intimidire il Papa diritti umani. Il documento del Dipartimento di Stato non omette
nulla. Il regime reagisce con l'usuale durezza. Per sperare nella svolta c'è
chi chiede più intransigenza. A tutti. A iniziare dalla Santa Sede. di Paolo
Rodari Va sempre a finire così. Chi critica Pechino deve subire immediatamente
la sua stizzita reazione e, a volte, è addirittura costretto a scusarsi o,
comunque, a smussare i contenuti delle proprie accuse, pena «ritorsioni».
L'ultimo caso giusto ieri. All'indomani della pubblicazione del rapporto del
Dipartimento di Stato degli Stati Uniti critico nei confronti della Cina sul
tema dei diritti umani, il governo ha risposto
seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti
dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi. L'accusa esplicita è di
interferenze negli affari interni di Pechino. Il copione è più o meno sempre il
medesimo. Secondo la Cina chi critica il governo lo fa perché non conosce
quanto il paese in realtà ha fatto e stia facendo. E ieri, infatti, Pechino,
tramite un editoriale riportato dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua, proprio
questo ha detto: ha parlato di «sforzi ignorati» da parte degli Usa. «Il
rapporto - recita Xinhua - ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti
dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità
internazionale». Washington ha fatto uscire il rapporto probabilmente anche con
la volontà di correggere in qualche modo le dichiarazioni che il segretario di
Stato statunitense Hillary Clinton aveva reso una settimana fa durante la sua
visita in Asia. La Clinton aveva spiegato, infatti, che la
questione dei diritti umani
non avrebbe dovuto interferire nella cooperazione tra gli Stati Uniti e la
Cina. Per Pechino il rapporto «volontariamente ignora e distorce fatti
fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei diritti umani in Cina e affermazioni a caso e
irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». È
sempre la solita storia. Pechino rimanda al mittente ogni critica e reprime
all'interno del proprio paese chiunque osi alzare la testa. Eppure i governi
occidentali pare non abbiano imparato la lezione. E, quindi, ancora non abbiano
deciso di mostrare intransigenza laddove questa sia necessaria. È un po'
l'errore che viene imputato anche a una diplomazia molto ascoltata a Pechino,
quella vaticana. Per anni la Santa Sede ha abbassato la testa di fronte alle
repressioni contro la Chiesa cattolica sotterranea perpetrate dal governo
cinese. Benedetto XVI ha provato ad agire diversamente. Per mostrarsi
disponibile al fine di favorire più libertà per i cattolici sotterranei, ha
accettato che molti vescovi della Chiesa patriottica venissero reintegrati in
quella cattolica. Tanto che, nel gennaio
( da "Tirreno, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 24 -
Spettacolo Il mai nato Il mai nato Un fantasma dietro la porta Un film di David
S. Goyer con Odette Yustman, Gary Oldman, Cam Gigandet, Meagan Good, Jane
Alexander, Idris Elba, Rachel Brosnahan, Rhys Coiro, Carla Gugino, Gene Fojtik.
Prodotto in Usa. Durata: 87 minuti. Distribuito in Italia da Uip. Casey è
perseguitata da sogni spietati e inesorabili e ossessionata
da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia, si rivolge all'unico
consigliere spirituale, Sendak, che può fermare il fantasma. Con l'aiuto di
Sendak, Casey riesce a scoprire il responsabile della maledizione e per
sopravvivere, decide di chiudere la via d'accesso che la collega al mondo dei
morti: la porta aperta da una creatura mai nata. KKKJJ
( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La civiltà violata
Contro il ripiegamento autoritario e razzista che mina le basi della coesistenza.
Il punto di vista antropologico *** Gli eventi accumulatisi in quest'ultimo
periodo sono di una tale gravità da indurci a rendere pubblica la nostra
indignazione. Assistiamo a un imbarbarimento crescente della produzione
legislativa, orientata sempre più ad una prassi di violenza fisica, quindi
anche simbolica, contro gli stranieri, i «diversi», i socialmente deboli, le
libertà individuali. Il ddl 733, se approvato in via definitiva, abolendo il
divieto di segnalare gli stranieri «irregolari» che ricorrono alle cure
sanitarie, priverà di fatto del diritto alla salute - diritto universale ed
inalienabile - centinaia di migliaia di cittadini che vivono con noi, lavorano
con noi e spesso per noi. Non solo: esso introduce anche il reato di
clandestinità, il permesso di soggiorno a punti, norme restrittive sui
ricongiungimenti familiari e i matrimoni misti, il carcere fino a quattro anni
per gli irregolari che non rispettino l'ordine di espulsione. Nega, inoltre,
l'iscrizione anagrafica a chi non abiti in appartamenti «idonei» e istituisce
la schedatura presso il ministero dell'Interno dei senza casa e di tutti coloro
che hanno dimora in luoghi diversi dagli appartamenti. Gli
irregolari saranno privati altresì dei diritti umani più elementari come quelli di riconoscere un figlio o di mandare
del denaro a casa. Tutte queste misure varranno a rafforzare discriminazione e
razzismo e a rendere più sfruttabile, docile, ricattabile la forza-lavoro
immigrata. Infine, l'improvvisa scoperta «dell'emergenza» degli stupri -
in realtà un fenomeno endemico, trasversale alle nazionalità e agli ambienti
sociali - messa al servizio di una campagna dai toni forcaioli contro gli
stranieri e i minoritari, è servita a giustificare un decreto d'urgenza che
strumentalizza i corpi violati delle donne per compiere un ulteriore passo
verso la barbarie istituzionale e legislativa, fra l'altro legalizzando le
ronde private e prolungando fino a sei mesi la detenzione nei lager per
migranti. L'involuzione della vita politica del nostro paese ci impone un
sussulto di civismo, ci chiede una testimonianza sì politica ma espressa anche
in termini di pratiche scientifiche e didattiche. Occorre che dalle sedi della
formazione antropologica emerga un chiaro pronunciamento pubblico contro la
crescente occupazione armata del corpo: nei corpi offesi dal ricatto tra cura e
libertà, nei corpi schedati per non essere chiusi nel guscio sociale che si
chiama casa, nei corpi femminili violati e ignobilmente sfruttati per disegni forcaioli,
fino a quel corpo di chiunque di noi che lo stato si accinge ad espugnare, con
una legge sul trattamento di fine vita che fa strame del diritto individuale
sul proprio sé e sulla propria morte. Sappiamo quale logica sostenga la
politica che sposta sul corpo dei cittadini più deboli, effettivamente o in
potenza, il confronto dialettico con le libertà e i diritti individuali.
Riconosciamo in essa le stesse sillabe con cui il secolo scorso produsse il
discorso più disumano che la ragione umana avesse conosciuto. La barbarie, come
ci ricordò Ernesto de Martino, abita presso di noi e dobbiamo additarla alla
coscienza pubblica quando si presenta, come ora, allo stadio germinale.
Quell'antropologia impegnata dalla promessa di ampliare gli orizzonti di ciò che
dobbiamo considerare umano deve denunciare il ripiegamento autoritario,
razzista, irrazionale e liberticida che sta minando le basi della coesistenza
civile nel nostro paese, e che rischia di svuotare dall'interno le garanzie
costituzionali erette sessant'anni fa, contro il ritorno di un fascismo che
rivelò se stesso nelle leggi razziali. Forse anche allora, in molti, pensarono
che non si sarebbe osato tanto: oggi abbiamo il dovere di non ripetere
quell'errore. ***Il Presidente e il Consiglio Direttivo dell'ANUAC
(Associazione Nazionale Universitaria degli Antropologi Culturali). Marco Aime,
Roberta Altin, Pietro Angelini,Bruno Barba, Ivan Bargna, Alice Bellagamba, Anna
Casella, Pietro Clemente, Dino Cutolo, Gabriella Da Re, Luisa Faldini, Adriano
Favole, Clara Gallini, Maria Elena Giusti, Alberto Guaraldo, Eugenio Imbriani,
Franco Lai. Chiara Letizia, Alessandro Lupo, Roberto Malighetti, Francesco
Marano, Carlo Maxia, Maria Luisa Meoni, Maria Minicuci, Ferdinando Mirizzi,
Gabriella Mondardini, Fabio Mugnaini, Cristina Papa, Berardino Palumbo, Carla
Pasquinelli, Cecilia Pennacini, Leonardo Piasere, Sandra Puccini, Francesco
Remotti, Annamaria Rivera, Alessandro Simonicca, Barbara Sorgoni, Massimo
Squillacciotti, Giuliano Tescari, Stefania Tiberini, Filippo Zerilli. Foto:
PERMESSI DI SOGGIORNO /FOTO EMBLEMA
( da "Manifesto, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL PESO DI UN
AGGETTIVO SULL IDEA DI LAICITÀ Tra Stato E CHIESA «Sana», «giusta»,
«legittima». Limitando con un attributo il concetto di laicità, la chiesa
cattolica si riserva la facoltà di specificarne il significato politico.
Anticipiamo ampi stralci dalla relazione con cui si apre oggi a Torino la
quinta giornata della «Settimana della politica» Daniele Menozzi Il papato
odierno propone la «sana laicità» come il criterio decisivo per stabilire la
corretta definizione dei rapporti tra le chiese e lo stato. Il contenuto di
questa espressione è dato in prima istanza da una differenziazione rispetto al
laicismo: questo implicherebbe una separazione ostile tra l'autorità civile e
le confessioni religiose, anziché quella distinzione tra i due poteri che viene
ritenuta conforme alla dottrina cattolica, anzi direttamente ricondotta a una
radice evangelica. Inoltre il ricorso a quel sintagma implica, nell'attuale
discorso pontificio, non solo l'accettazione di una presenza del religioso, in
particolare della chiesa cattolica, nella sfera del dibattito politico in vista
del contributo che esso può dare all'edificazione della città democratica, ma
anche la richiesta di un riconoscimento, sul piano costituzionale, delle radici
cristiane della civiltà occidentale e, in virtù di tale riconoscimento, di un
ruolo pubblico della chiesa. Questa concezione di laicità trova talora consenso
anche in settori del mondo politico: senza voler insistere sul rumoroso
ossequio manifestato dalle correnti degli «atei devoti», occorre osservare che
il richiamo alla «laicità positiva» del presidente francese Sarkozy
sostanzialmente coincide, come è emerso nel recente viaggio in Francia di
Benedetto XVI, con l'auspicio papale di una «sana laicità». Non mi sembra poi
un caso che in questi giorni anche il presidente della Camera, l'onorevole
Fini, abbia espresso, nel quadro delle celebrazioni della revisione del
Concordato del 1984, la sua piena adesione proprio a questa impostazione delle
relazioni tra chiesa e stato. (...) Si tratta dunque di una tematica che merita
di essere approfondita. Tanto più che né nel discorso pontificio né del
discorso politico sulla «sana laicità» viene con chiarezza specificato cosa
implichi concretamente il riconoscimento di quel ruolo pubblico che, tramite
essa, si dovrebbe assicurare alla chiesa. Per cercare di capire le effettive
questioni che sono in gioco dietro l'odierno uso di questa espressione credo
sia indispensabile muoversi in una prospettiva storica. La locuzione «sana
laicità» appare nel magistero pontificio nel marzo 1958. Pio XII, in occasione
di un pellegrinaggio dei marchigiani residenti a Roma, affrontando alcune
questioni politiche di attualità, sosteneva che una «sana e legittima laicità
dello stato» costituisce uno dei principii della dottrina cattolica. (...) Non
abbiamo carte archivistiche che ci aiutino, ma il contesto ci fornisce
sufficienti indicazioni: esisteva nel mondo cattolico una contrapposizione tra
quanti, ad esempio il cardinal Ottaviani, rifiutavano ogni riferimento alla
laicità proponendo come modello esemplare lo stato cattolico che aveva trovato
la sua realizzazione nel concordato della Santa Sede con la Spagna franchista;
e quanti, come il filosofo Jacques Maritain, presentavano nell'impegno dei
cattolici a basare la convivenza civile sui fondamentali
diritti umani riconosciuti
nella Dichiarazione universale del 1948 la via per giungere alla costruzione di
uno stato laico, pur cristianamente costituito. Il tentativo di Ottaviani di
far condannare nel 1956 dal Sant'Ufficio le opere del pensatore francese non
era riuscito e il dibattito era continuato sia pure in maniera ora più
sotterranea ora più esplicita. Cosa cambia con il Concilio In questo
contesto l'intervento di Pacelli sembra assumere un preciso significato: il
papa intendeva proporre una mediazione tra la linee divergenti presenti nella
cultura cattolica. Prendeva infatti le distanze da coloro che volevano far
scomparire il termine laicità dal lessico cattolico - in quanto ritenevano ogni
forma di indipendenza politica dalla chiesa, soprattutto se rivendicata da
credenti, come un attentato laicista allo stato cattolico - per renderla invece
una «ipotesi» praticabile almeno in determinate circostanze. Tuttavia
l'apposizione degli aggettivi «sana» e «legittima» al sostantivo specificava in
maniera assai limitativa la maniera in cui la laicità veniva così accettata.
Rinviando alla sfera della morale, delle cui regole la gerarchia si proclamava
suprema detentrice, tali aggettivi in effetti indicavano che la laicità era
lecita nella misura in cui si riservava all'autorità ecclesiastica la
«competenza delle competenze», vale a dire il diritto di determinare i confini
del suo potere d'intervento nella direzione della vita pubblica. Ne emergeva
una visione della laicità che assicurava la permanenza di una parola a lungo
osteggiata nel vocabolario della cultura cattolica - in tal modo, ad esempio,
si legittimava il sostegno dell'episcopato francese nel referendum del 1958
alla costituzione che proclamava la Repubblica «indivisibile e laica »; ma al
contempo svuotava in realtà il sostantivo del suo concreto contenuto politico,
finendo per convergere con le concezioni di Ottaviani. Si trattava comunque di
una linea che non sembrava incontrare grande successo nell'episcopato italiano:
la lettera pastorale collettiva sul laicismo emanata dalla Cei nel 1960 - assai
apprezzata anche da Giovanni XXIII, come mostrano le sue agende private da poco
pubblicate - mostrava che nella gerarchia del nostro paese continuava a
prevalere quella sostanziale identificazione tra laicità e laicismo che gli
ambienti cattolici francesi avevano cominciato a distinguere: nella penisola la
costruzione di forme di vita associata indipendenti dalle direttive
ecclesiastiche veniva qualificata come una aggressione laicista alla chiesa
dettata dalla volontà di cancellare il cristianesimo dalla sfera pubblica. Ma,
con l'avvento di Roncalli, si apriva l'innovativa stagione conciliare, sicché
si può porre la domanda se il Vaticano II modificava o meno questa linea. La questione
della laicità non emerge direttamente in nessuno dei suoi documenti, ma non va
nemmeno dimenticato che la dichiarazione Dignitatis humanae ha mutato uno degli
elementi che ostacolavano una valutazione positiva dello stato laico: il
riconoscimento della libertà religiosa come uno dei diritti inerenti alla
natura dell'uomo e la conseguente proclamazione del dovere dell'autorità civile
di garantire il pubblico esercizio del culto ha posto evidentemente fine alla
concezione che vedeva nella parificazione delle confessioni la «peste del
laicismo» secondo l'espressione usata da Pio XI nel 1925 per caratterizzare
l'uguaglianza dei diritti tra le diverse confessioni religiose presenti in uno
stato. La dichiarazione conciliare ribadisce l'obbligo per ogni uomo di
ricercare la verità, ma abbandona la tesi del magistero precedente secondo cui
solo la verità può godere dei diritti civili e politici. Non a caso proprio
John Courtney Murray - il gesuita americano che negli anni Cinquanta era stato
ridotto al silenzio dal Sant'Ufficio guidato dal cardinal Ottaviani per la sua
affermazione della piena coerenza tra dottrina cattolica e diritto alla libertà
religiosa - è stato tra i principali periti cui si deve la redazione del
documento. Tuttavia questo risultato significa che il concilio determinava un
superamento dell'insegnamento proposto nell'ultima fase del magistero
pacelliano? Ci si può insomma chiedere se, a seguito del riconoscimento del
diritto alla libertà religiosa proclamato dal Vaticano II, la laicità non appare
più un'ipotesi, accettabile solo nei casi cui il papato la giudica lecita.
Credo che una pur rapida analisi del rapporto tra chiesa e stato esposto nella
costituzione pastorale Gaudium et spes sulla chiesa nella società contemporanea
possa aiutarci a trovare una risposta. Una presa di distanza Il documento
preparatorio, redatto sotto l'influenza di Ottaviani, riprendeva la concezione
tradizionale secondo cui lo stato, avendo fini temporali subordinati a quelli
spirituali, doveva svolgere una funzione ministeriale nei confronti della
chiesa: vi si ribadiva la visione dello stato cattolico secondo quel modello
che il cardinale aveva esaltato nel concordato stipulato con la Spagna
franchista. La discussione nell'aula conciliare modificò profondamente questa
prospettiva. La redazione finale della costituzione proclamava che la comunità
politica e la chiesa sono indipendenti e autonomi, in quanto la loro natura è
profondamente diversa: la chiesa - popolo scelto da Dio e riunito dalla sua
Parola - è infatti una realtà comunionale e mistica che non entra in
concorrenza con gli stati che perseguono finalità temporali. Si auspicava però
tra di essi una «sana collaborazione»: per realizzarla la chiesa non chiedeva
privilegi - anzi si dichiarava disposta a rinunciare a quelli pur
legittimamente acquisiti nel passato se rendevano poco credibile la sua
testimonianza -e domandava soltanto la libertà di poter esercitare la propria
missione. Tuttavia rivendicava anche un diritto, quello di «dare il suo
giudizio morale, anche su cose che riguardano l'ordine politico, quando ciò sia
richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime.
E questo si farà, utilizzando tutti e soli quei mezzi che sono conformi al
Vangelo e al bene di tutti». Se era dunque evidente il rifiuto della tesi dello
stato cattolico - che giungeva al punto di mostrare la disponibilità a
rinunciare anche ai privilegi legittimamente ottenuti tramite la prassi
concordataria - non meno netta risultava la presa di distanza da quel paradigma
di laicità che si richiamava al modello separatista. In primo luogo infatti si
auspicava una collaborazione tra stato e chiesa, in vista del raggiungimento
del bene comune del consorzio umano. Inoltre si stabilivano le ragioni che
legittimavano un intervento ecclesiastico nella sfera politica: esso poteva
avvenire, oltre che per la tradizionale esigenza di assicurare la salvezza
ultraterrena, anche in nome di una nuova istanza di natura temporale e
politica: la salvaguardia dei diritti fondamentali della persona. (...) Le
leggi «naturali» Se dunque dal dettato della Gaudium et spes si ricavava un
abbandono della prospettiva dello stato confessionale - e non si può non
sottolineare il mutamento notevole così compiuto rispetto alle concezioni
presenti in curia all'inizio dei lavori dell'assise ecumenica -, bisogna anche
aggiungere che il documento conciliare non cancellava la prospettiva di un
intervento sul piano politico della gerarchia, mostrando la distanza tra la
concezione cattolica e quella visione della laicità che si incentrava
sull'autonomia del politico dal religioso e del religioso dal politico. È però
vero che la costituzione sulla chiesa nel mondo contemporaneo ricordava
soltanto che la chiesa manifestava in materia un «giudizio» che, per di più,
doveva essere espresso servendosi di mezzi poveri, come lasciava intendere il
richiamo alla loro conformità con il Vangelo. Quale era dunque il significato
di questa formulazione? Si trattava di una valutazione indirizzata a illuminare
le coscienze che poi liberamente la traducevano in un concreto e determinato
impegno sul piano storico-politico oppure di una direttiva volta a dettare o
almeno ispirare le norme regolatrici della comunità? Evidentemente solo nel
primo caso si avrebbe un sostanziale rispetto della nozione di laicità così
come è stata elaborata dalla cultura occidentale nel corso del Novecento. Ora
gli orientamenti generali fissati nella Gaudium et spes non credo lascino molti
dubbi in proposito. In effetti tutte le volte che il testo affronta la
questione dell'autonomia del temporale o della libertà dell'uomo, pur
affermando che si tratta di valori leciti, cui spesso in passato la chiesa non
aveva riservato la debita attenzione, specifica pur sempre tali valori con
l'apposizione di un aggettivo - «legittima», «giusta», «ordinata» - che ne
circoscrivono la portata, rinviando alla necessità di una valutazione morale
sulla loro pratica. In tal modo la chiesa rivendica il possesso di una verità
morale in ordine alla società cui le strutture e le istituzioni della
collettività devono conformarsi. Del resto il Vaticano II fornisce anche le
ragioni di questa concezione. In diversi passi si trova infatti l'asserzione
che la convivenza civile si basa sulle leggi naturali di cui la chiesa si
proclama depositaria ed interprete in quanto esse sono determinate dall'ordine
voluto da Dio per l'universo. CONTINUA | PAGINA
( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
pechino -->
Venerdì 27 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 11 e-mail print «Gli Stati Uniti
dovrebbero guardare ai loro propri diritti e smetterla di atteggiarsi a
guardiani dei diritti umani per intervenire negli
affari interni di altri Paesi con la pubblicazione di questi rapporti». Questo
il monito lanciato ieri dal portavoce del ministero degli Esteri cinese Ma
Zhaoxu. La dichiarazione risponde alla pubblicazione, mercoledì, di un rapporto
del Dipartimento di Stato americano sulla situazione dei diritti umani in Cina, che giudica l'avanzamento del Paese «ancora
scarso e peggiorato in alcuni campi». Secondo gli osservatori americani, che
producono lo studio ogni anno, «nell'ultimo anno il governo ha aumentato la
repressione di minoranze etniche in Tibet e Xinjiang, sono aumentate le
persecuzioni di dissidenti e dimostranti, e il controllo della libertà di
espressione e di internet è rimasto forte». La reazione cinese è secca: gli Usa
devono smettere di ingerire negli affari interni del Paese. Le leggi cinesi già
assicurano e rispettano i diritti umani, a riprova
dell'importanza che il governo accorda all'argomento e dei progressi fatti
negli ultimi trent'anni di riforma e apertura, ha detto il portavoce. Appena
una settimana fa Pechino aveva apprezzato il silenzio di Hillary Clinton sui diritti umani durante il primo viaggio del neo segretario americano. «I
diritti umani non possono
impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il
cambiamento climatico e la sicurezza» aveva detto la Clinton in quella
occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo
fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995. 27/02/2009
nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE
( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Istruzione, bassa in
tutta Europa la partecipazione dei genitori --> Venerdì 27 Febbraio 2009
CRONACA, pagina 19 e-mail print Piccoli alunni con i genitori all´ingresso di
una scuola bergamasca Parte sotto l'egida della Cattedra Unesco di Bergamo,
diretta dal professor Felice Rizzi, la ricerca europea dell'Ippe, consorzio di
istituti e enti educativi per la messa a punto di indicatori quantitativi per
misurare la partecipazione delle famiglie nella scuola dell'obbligo dei Paesi
europei. L'Ippe raccoglie la voce di Belgio, Spagna, Francia, Italia,
Portogallo, Romania, Svizzera, Gran Bretagna. In questi giorni, nella sede
dell'università in via dei Caniana, sono riuniti i referenti dei diversi Paesi
per mettere a punto la prima fase della ricerca, partendo dal riconoscimento
non tanto di un bisogno, quanto di un diritto individuale e collettivo (ciò che
implica degli obblighi precisi per i poteri pubblici). I diritti delle famiglie
a esserci nei luoghi dove si educano i loro figli è il punto di partenza. I
primi indicatori dovranno servire a misurare la libertà di scelta, l'efficacia
dei meccanismi di partecipazione, l'informazione scuola-famiglia. Al progetto,
che si concluderà nel 2011, partecipano le università di Bergamo, Aberystwyth,
La Rioja; l'European Parents Association (150 milioni di famiglie
rappresentate, gli affiliati italiani sono Age, Agesc, Moige), l'Institute for
educational sciences (Bucarest), lo svizzero Oidel (Organisation Internationale
pour le droit à l'éducation et la liberté d'enseignement), la Regione spagnola
di la Rioja, l'Irer, Istituto regionale di Ricerca della
Regione Lombardia e la Pro Dignitate, fondazione portoghese per i diritti umani. Il progetto si svolgerà in 14
Paesi con ricerche nazionali coordinate dall'equipe riunita in questi giorni a
Bergamo. Gli indicatori saranno testati poi con iniziative di formazione e la
realizzazione di un osservatorio sulla partecipazione dei genitori. Il
progetto, ideato e coordinato da Alfred Fernandez, direttore generale
dell'Oidel di Ginevra, è ritenuto prioritario dall'Unione Europea perché
l'elaborazione di indicatori quantitativi contribuisce alla trasparenza della
valutazione dei processi e permette perciò di governare meglio. «I sistemi
scolastici europei - spiega Fernandez - sono diversi tra loro, ma tutti
mostrano una grande sofferenza riguardo la partecipazione delle famiglie.
Dappertutto è bassissima. É un problema collettivo, solo in Franicia i genitori
partecipano di più, ma perché i meccanismi associativi sono legati a quelli
politici. Noi lavoreremo con gente di scuola, insegnanti, presidi, famiglie,
per costruire gli indicatori che l'Europa ci ha chiesto. In pratica si tratta
di una ricerca multicentrica che comprenderà una ventina di piste. Qui a
Bergamo stiamo accordandoci sulla linee generali e su chi deve fare che cosa.
Il consorzio comprende anche due regioni, la spagnola la Rioja e l'italiana
Lombardia perché sono due casi interessanti di come l'istituzione locale e la
scuola sono connesse». «Siamo molto soddisfatti - sottolinea il direttore della
Cattedra Unesco di Bergamo, Felice Rizzi - che la nostra università partecipi
al progetto e che l'avvio ufficiale si svolga qui, perché conferma la vocazione
internazionale ed europea del nostro ateneo». S. P. 27/02/2009 nascosto-->
( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-02-27 - pag: 10 autore: Diplomazia difficile.
Irritazione per le critiche del Rapporto sui diritti umani
del Dipartimento di Stato La Cina agli Usa: basta ingerenze «Gli Stati Uniti
hanno i loro problemi, si concentrino su quelli» Luca Vinciguerra SHANGHAI. Dal
nostro corrispondente Divergenze politiche. Rivalità economiche. Incomprensioni
culturali. Interessi contrapposti. Diversità storiche. I fattori che turbano le
relazioni tra Cina e Stati Uniti sono molteplici e complessi. Ma, questa volta,
a far deragliare all'improvviso i rapporti diplomatici tra Washington e Pechino
è un banale errore di scelta di tempo. Non è passata
neppure una settimana dalla visita in Cina di Hillary Clinton, e la questione
dei diritti umani mette di
nuovo ai ferri corti le due superpotenze. «Il dibattito sui diritti umani non può compromettere il dialogo
tra Cina e Stati Uniti», aveva detto il Segretario di Stato americano venerdì
scorso, appena sbarcata a Pechino. E così è andata. Mostrando molto
pragmatismo, la Clinton ha preferito discutere con la leadership cinese una
questione che, cinicamente, oggi sta molto più a cuore dell'America e degli
americani: la disponibilità della Cina a continuare a sottoscrivere quote
sostanziose del debito pubblico americano, di cui il Dragone è il principale
finanziatore del mondo con 700 miliardi di dollari di Treasury Bond in
portafoglio. Ma il diavolo si nasconde sempre nei dettagli. Il dettaglio, in questo
frangente, è il Rapporto annuale statunitense sulla situazione dei diritti umani del mondo, pubblicato mercoledì dal Dipartimento di
Stato Usa. Che, come avviene puntualmente, non è stato tenero con Pechino. «Il
comportamento del Governo cinese resta negativo. In certe regioni del Paese,
come lo Xinjiang e il Tibet, si è perfino aggravato con un aumento della
repressione delle minoranze etniche», denuncia Washington. La reazione di
Pechino non si è fatta attendere. Dura, come avviene altrettanto puntualmente
da anni a seguito del Rapporto Usa. Ma questa volta, tra le righe che
respingono al mittente le accuse di violazione della dignità umana, si
percepisce anche una particolare irritazione. Probabilmente, proprio per
l'infelice scelta di tempo della Casa Bianca che, con il rapporto sui diritti umani fresco di stampa, entra in contraddizione con
l'offerta di "moratoria" avanzata pochi giorni fa dalla Clinton,
partendo dal presupposto - come aveva detto sabato scorso il ministro degli
Esteri, Yang Jiechi - «che i due paesi sanno già di non essere d'accordo».
«Sono critiche irresponsabili e senza alcun fondamento », tuona un comunicato
diffuso ieri dall'agenzia di stampa "Nuova Cina". Il rapporto del
Dipartimento di Stato «ignora deliberatamente i fatti e li distorce. Inoltre,
non tiene conto degli sforzi fatti della Cina che sono stati largamente
riconosciuti dalla comunità internazionale», aggiunge la nota di Pechino. In
serata, anche il ministero degli Esteri è intervenuto rincarando la dose.
«Invitiamo gli Stati Uniti a concentrarsi sui loro problemi in materia di
diritti dell'uomo, e a smetterla di atteggiarsi a paladini della questione in
tutto il mondo», ha detto un portavoce. ganawar@gmail.com CONTRADDIZIONI Solo
una settimana fa la Clinton aveva detto che la questione delle libertà civili
non deve compromettere il dialogo
( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 27 Febbraio
2009 Chiudi BRASILIA - «Sono disposto a dichiarare davanti ai familiari delle
quattro vittime, faccia a faccia, che non ho ucciso i loro cari»: è uno dei
passaggi di una nuova lettera di Cesare Battisti, che nel ricordare i quattro
omicidi per i quali è stato condannato in Italia, ribadisce la propria
innocenza, sottolineando di non essere mai stato «un uomo sanguinario». Qualche
giorno fa, Battisti aveva reso nota una lettera nella quale, ricordando la
tradizione «cristiana» dell'Italia, chiedeva a Roma di concedere il perdono.
Questa volta Battisti afferma, tra l'altro, che in Italia «durante i processi
degli anni di piombo, il sistema delle torture e dei pentiti era utilizzato
correntemente con un'intensità specifica da parte del procuratore Armando
Spataro». «Era terribile averlo come procuratore», prosegue l'ex terrorista,
per il quale «Spataro era alla guida dello schema di
torture dell'area di Milano». In un'altra parte della lettera, Battisti ricorda
che durante un processo nel 1979 «ci furono numerosi casi di tortura, come il
supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato». Il
testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta
brasiliana, è indirizzata agli 11 giudici del Tribunale Supremo Federale
che, probabilmente alla fine di marzo, dovranno pronunciarsi sul suo caso,
decidendo sulla richiesta di estradizione fatta dall'Italia. «So che la
giustizia brasiliana prenderà in considerazione tutti gli elementi che
dimostrano la mia innocenza» aggiunge, precisando di essere stato coinvolto
quale responsabile dei quattro omicidi dai suoi ex compagni di lotta armata.
( da "marketpress.info" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 27 Febbraio
2009 CONVEGNO: IL CONFINE DEL VELO ATTRAVERSATO DA VOCI DI DONNE VERSO LA
RICONCILIAZIONE PER PROMUOVERE E STIMOLARE IL DIALOGO INTERCULTURALE TRA
CULTURE DIVERSE Verona - Cosa rappresenta il velo (in arabo ?hijab?) per la
religione e la cultura musulmane? Come viene percepito nella nostra società?
Quale il ruolo delle donne nell?integrazione? Intorno a questi interrogativi si
snodano le riflessioni proposte dal convegno ?Il confine del velo attraversato
da voci di donne verso la riconciliazione?, in calendario sabato 7 marzo, dalle
ore 9. 00 alle 17.
( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì
27 Febbraio 2009 Chiudi Diritti umani, dossier Usa: in Cina più abusi e
torture Pechino protesta: non interferite, sono fatti nostri
( da "Messaggero, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 27 Febbraio
2009 Chiudi ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Come da copione:
gli Stati Uniti condannano le violazioni dei diritti civili in Cina, e la Cina
risponde con le solite parole indignate, anzi esattamente con le stesse parole
che aveva usato per reagire a simili critiche anche l'anno scorso. Nulla di
nuovo fra la vecchia superpotenza e il gigante asiatico, alleati economici ma
sempre ai ferri corti sulla questione dei diritti civili.
Coloro che si erano detti delusi dal fatto che il segretario di Stato Usa,
Hillary Clinton, in visita a Pechino la settimana scorsa, avesse teorizzato che
la questione dei diritti umani non deve interferire con la cooperazione fra Washington e
Pechino, si sono sentiti rincuorati dalla pubblicazione del rapporto annuale
del Dipartimento di Stato, che dedica 44 pagine a elencare le violazioni
del governo cinese. Il capitolo, contenuto in un volume in cui si studiano 190
Paesi, ha riscosso l'immediata (e irritata) reazione di Pechino: «Il rapporto
ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti dalla Cina, che sono stati
ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale» ha protestato il governo
cinese. Il rapporto del Dipartimento di Stato, pubblicato mercoledì, elencava
anche le violazioni compiute in Pakistan, Afghanistan, Corea del nord, Iraq,
Iran, Somalia, Myanmar e Zimbabwe. Della Cina si sosteneva che in alcune zone i
diritti umani sono peggiorati, che si ricorre a
torture e uccisioni di prigionieri, a confessioni estorte illegalmente e ai
lavori forzati. Si sostiene anche che le Olimpiadi non sono state un momento di
avvicinamento della Cina alle tradizioni più tolleranti dell'Occidente, ma anzi
che durante la stagione olimpica del 2008 le violazioni e gli abusi sono
aumentati. Infine si insiste sul fatto che in Cina viene effettuata una
«repressione religiosa grave». In particolare il rapporto critica la
repressione delle dimostrazioni dei monaci buddisti nel Tibet, nel marzo del 2008.
Secondo il Dipartimento di Stato Usa, i morti in quelle repressioni furono 218,
mentre il governo cinese parla di 21 morti civili. Gli americani sostengono
anche che dopo la repressione 1.100 cittadini tibetani sono «scomparsi»,
incluso il leader Phurbu Tsering Rinpoche. Il rapporto Usa è comparso subito
dopo che tre esponenti dell'etnia uiguri hanno tentato di darsi fuoco per
protesta nella piazza di Tienanmen a Pechino. I tre - padre, madre e figlio -
volevano proprio protestare contro la repressione della loro etnia, di
religione islamica. Non meno rilevante è il fatto che questo rapporto compaia a
sole due settimane dal cinquantesimo anniversario della storica ribellione in
Tibet del marzo 1959, ribellione che fu repressa con l'esercito e che portò
alla fuga del Dalai Lama e al suo rifugiarsi in India. Il rapporto si riferisce
all'anno
( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-27 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Diritti umani Pechino risponde al dossier
Usa «Basta lezioni» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Sono lezioni che la
Cina non ama ascoltare. «Gli Stati Uniti pensino ai loro problemi di diritti umani, la smettano di agire come se ne fossero i guardiani».
In altre parole — ecco l'espressione canonica di Pechino — «non interferiscano
con gli affari interni». Il rapporto del dipartimento di Stato sui diritti umani alla Cina non è piaciuto. E il portavoce Ma Zhaoxu ha
rimarcato il concetto in una giornata in cui la Repubblica popolare era già
abbastanza irritata dall'asta della collezione di Yves Saint Laurent, con due
pezzi originari di un palazzo imperiale cinese. La Cina parla di «omissioni e
distorsioni deliberate di elementi fattuali» del dossier Usa e difende le
politiche religiose ed etniche. Queste schermaglie tra Pechino e Washington
sono un classico. Tuttavia, soltanto tre giorni prima, Hillary Clinton nei
colloqui a Pechino aveva dato priorità agli elementi di contatto — la volontà
di intervenire insieme contro la crisi, soprattutto — rispetto ai punti di
disaccordo, come i diritti umani, appunto. La Cina,
dal canto suo, insiste sui suoi progressi in trent'anni di riforme economiche e
si sente confortata dall'esito soddisfacente della verifica davanti alla
Commissione per i diritti umani dell'Onu: due
settimane fa, a Ginevra, gran parte dei Paesi coinvolti hanno apprezzato i
risultati ottenuti da Pechino. L'altro fronte della giornata è stato riservato
alla Casa d'aste Christie's, che ha battuto la testa di ratto e la testa di coniglio
in bronzo provenienti dal palazzo imperiale Yuanming Yuan (Vecchio Palazzo
d'estate) e trafugati nel 1860 (seconda guerra dell'oppio) dalle truppe
anglo-francesi con gli altri 10 pezzi della fontana dello zodiaco. Da settimane
con toni sempre più accesi Pechino intimava alla casa d'aste di non trattare
«il bottino di una razzia». Ci sono state anche iniziative legali private. Ieri
l'Amministrazione statale per il patrimonio storico e artistico ha condannato
la vendita (31 milioni di euro i due pezzi) e avverte Christie's che «pagherà
le conseguenze». La casa d'aste — accusa — ha trattato «a più riprese beni
cinesi frutto di saccheggi o contrabbando, usciti illegalmente dal Paese».
D'ora in poi, ammonisce l'ente, le attività di Christie's saranno controllate
«con severità». Christie's replica: in questo caso la proprietà dei pezzi è
legale ed è stata «chiaramente dimostrata», per mesi ne abbiamo discusso con la
controparte cinese, un'asta è comunque il metodo migliore per riportare opere
nella patria d'origine. Contro Christie's La Casa d'aste realizza 31 milioni di
euro da reperti razziati a Pechino e la Cina minaccia «conseguenze» Marco Del
Corona
( da "Corriere della Sera" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-27 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Corte dell'Aia Milutinovic non aveva nessun ruolo, ma il potere di
Belgrado pianificò deportazioni e massacri Kosovo, assolto l'ex presidente
serbo Pesanti condanne invece per tutta la cerchia dei «fedelissimi» di
Milosevic DAL NOSTRO INVIATO AMSTERDAM — I giudici del Tribunale penale
internazionale dell'Aia (Tpi) hanno prosciolto l'ex presidente serbo Milan
Milutinovic dall'accusa di aver attuato una campagna di violenze e di terrore
per costringere la popolazione di etnia albanese a lasciare il Kosovo nel 1999.
Dure condanne hanno invece colpito gli altri cinque imputati nello stesso
processo per gravissimi crimini come deportazione, trasferimento forzato,
omicidio e persecuzione. L'ex vice primo ministro della Jugoslavia Nikola
Sainovic, l'ex generale dell'esercito jugoslavo Nebojsa Pavkovic e l'ex
generale della polizia serba Sreten Lukic sono stati condannati a 22 anni di
carcere perché ritenuti responsabili delle più gravi violazioni dei diritti umani
e delle leggi di guerra. Agli ex generali dell'esercito jugoslavo Dragoljub
Ojdanic e Vladimir Lazarevic sono toccati 15 anni di carcere in quanto
prosciolti dalle accuse di omicidio e di persecuzione. I giudici dell'Aia hanno
sentenziato che l'esercito jugoslavo e la polizia serba hanno cercato di
costringere masse di civili di etnia albanese ad abbandonare il Kosovo
per trovare rifugio in Albania o in Montenegro, perfino incendiando e
devastando le loro abitazioni. Avrebbero ucciso anche centinaia di bambini,
donne e anziani seppellendoli in fosse comuni. Il clima di terrore sarebbe
cessato solo dopo i bombardamenti della Nato, che costrinsero alla ritirata le
truppe impegnate a imporre in Kosovo il predominio della minoranza di etnia
serba. La tesi difensiva, impostata sull'esodo dei kosovari albanesi provocato
proprio dalla paura per le incursioni degli aerei dell'Alleanza Atlantica, non
è stata accolta. Il principale responsabile della campagna di terrore a base di
omicidi, violenze carnali e infiniti altri crimini era stato ritenuto l'ex
presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, morto in carcere prima della fine del
suo processo nella capitale olandese, che era orientato a definirlo il
comandante supremo di fatto delle forze armate e della polizia militare.
Milutinovic è stato assolto e rimesso in libertà proprio perché non ritenuto
uno stretto collaboratore di Milosevic nelle drammatiche violazioni dei diritti
umani in Kosovo, né in grado di influire autonomamente
sull'esercito. Il vicepremier Sainovic è stato invece considerato legatissimo
al massimo responsabile ormai scomparso. Agli alti militari è stato contestato
di non aver utilizzato la loro autorità per impedire le atrocità che stavano
avvenendo in Kosovo. Tutti i sei imputati si erano dichiarati non colpevoli e
alcuni dei loro avvocati hanno già fatto intendere di voler ricorrere in
appello contro le condanne. La portavoce dei procuratori del Tpi ha detto che
l'opposizione all'assoluzione di Milutinovic verrà valutata dopo l'esame della
sentenza. Le autorità di Belgrado hanno confermato di essere favorevoli a una
giusta punizione per coloro che risultano aver commesso crimini di guerra, ma
hanno escluso che lo Stato serbo possa aver operato sistematicamente per
attuare omicidi di massa nella ex Jugoslavia. Ivo Caizzi
( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del
27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IMOLA AGENDA pag. 8 Trenta foto raccontano quando i diritti umani vengono violati VERRA' INAUGURATA
OGGI LA MOSTRA ALLA GALLERIA DEL RISORGIMENTO DALLE parole ai diritti' è la
mostra che verrà inaugurata oggi alle 17.30 nella Galleria del Risorgimento (in
via Appia) in occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale
dei diritti umani. Si
tratta di trenta scatti realizzati da Luciano Nadalini e Nancy Motta nei luoghi
in cui opera Gvc, una Ong impegnata da 40 anni in progetti di sviluppo e
promozione sociale in 27 diversi paesi. Nel percorso espositivo ogni immagine
fa da contraltare a quanto enunciato da ciascun articolo della Carta dei
diritti umani ericorda come le parole di questo
documenti in molti luoghi siano rimaste lettera morta. All'inaugurazione sarano
presenti tra gli altri il fotografo Luciano Nadalini e la presidente di Gvc Patrizia
Santillo che sottolineano gli obiettivi della mostra: «Vogliamo ricordare
l'importanza e l'attualità di quel documento, ed evocare al tempo stesso,
quanto ancor oggi i diritti umani vengano
quotidianamente violati in molti Paesi del mondo. La scelta di dialogare con la
società attraverso lo strumento fotografico proseguono gli organizzatori è data
dalla semplicità e dall'efficacia con cui l'immagine comunica nell'era
contemporanea. Attraverso l'immediatezza di una foto, si intende offrire uno
spunto di riflessione sui Paesi in cui i diritti umani
sono spesso calpestati». Mauro Casadio Farolfi, tra gli animatori dell'evento,
ricorda che non è la prima mostra del genere ospitata a Imola: «Una semplice ma
efficace mostra fotografica può creare un momento di rinnovata coscienza per la
nostra città che ha già ospitato negli anni passati diverse mostre di impegno
sociale come quella di Salgado, Bischoff, Medici senza Frontiere, Zizola».
L'esposizione resterà aperta fino al 4 marzo e si potrà visitare da lunedì a
mercoledì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle
19. Ingresso gratuito Image: 20090227/foto/6156.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PIANURA pag. 28
CASTELVETRO UN ATTORE con i ragazzi delle scuole superiori e le as...
CASTELVETRO UN ATTORE con i ragazzi delle scuole superiori e le associazioni
per un pomeriggio di riflessione sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e poi una serata con l'accurata selezione di
cortometraggi dai Festival di Piacenza e Forlì. Oggi alle
( da "Giorno, Il (Milano)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
SPETTACOLI E
SOCIETA' pag. 30 Diritti umani raccontati in ventidue
storie MILANO In occasione del festival Sguardi Altrove, martedì al Cinema
Gnomo (ore 20.30), verrà presentato in anteprima nazionale il film «Stories on
Human Rights» prodotto dalla Ong Art for The World e ideato e curato da Adelina
von Fürstenberg. Il progetto nasce su iniziativa dell'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti
dell'Uomo: registi e artisti internazionalmente riconosciuti si sono riuniti
per realizzare un film corale composto da 22 cortometraggi di 3 minuti
ciascuno. I singoli film si ispirano ai sei temi della Dichiarazione:
cultura, sviluppo, dignità e giustizia, ambiente, genere e partecipazione. Tra
i registi, per l'Italia Francesco Jodice, anche Marina Abramovic (Serbia/Paesi
Bassi), Teresa Serrano (Messico), Sergei Bodrov (Russia) e Charles de Meaux
(Francia). Il lungometraggio sarà accompagnato da un libro pubblicato da Electa
che riunisce testi, ispirati ai sei temi della Dichiarazione, di 12 scrittori,
tra cui 5 premi Nobel. Image: 20090227/foto/217.jpg
( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Silvia baraldinie i
diritti negati alla libreria ubik (ore 18) IL CONSIGLIERE comunale di Savona
con delega alle politiche giovanili, Federico Larosa, farà oggi da moderatore
all'incontro con Silvia Baraldini, in programma alle 18 nella libreria Ubik, in
corso Italia. Tema dell'appuntamento sarà "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti",
ed è prevista la presenza anche di Tecla Faranda, avvocato che fa parte
dell'associazione "Giuristi democratici". L'introduzione sarà curata da
Roberto Casella, presidente del Circolo Granma dell'associazione Italia-Cuba,
che ha organizzato l'incontro, col contributo della libreria Ubik.
"Vogliamo mettere in parallelo l'esperienza di Silvia Baraldini, con
quella dei cinque cubani tuttora incarcerati negli Stati Uniti, con una
condanna di terrorismo", afferma Roberto Casella. "In realtà loro si
erano infiltrati per cercare di smascherare le organizzazioni che dagli anni
sessanta portano avanti attentati terroristici all'interno di Cuba, tra i quali
uno ha portato alla morte dell'imprenditore genovese Fabio Di Celmo, nel
1997". Silvia Baraldini è un'attivista democratica che ha operato negli
Stati Uniti a partire dagli anni sessanta, soprattutto per i diritti civili dei
neri d'America, contro la guerra in Vietnam e per i diritti delle donne.
Baraldini, che era vicina all'esperienza del "Black liberation army"
e all'organizzazione "19 maggio", era una militante attiva. Fu
arrestata e condannata a 47 anni di carcere con le accuse di associazione sovversiva,
concorso in evasione e ingiuria al tribunale. Grazie alle sue denunce e
all'intervento di Amnesty International, il carcere di Lexington, dove fu
detenuta a lungo, è oggi chiuso. Dalla metà degli anni ottanta in Italia si è
sviluppato un movimento di solidarietà che accendendo i riflettori sulla
vicenda di Silvia Baraldini, è riuscito ad ottenere dopo diverse vicissitudini
il suo ritorno in patria, nel 1999. Dopo pochi anni di arresti domiciliari,
Silvia Baraldini è stata scarcerata il 26 settembre 2006, grazie all'indulto.
"Nel corso dell'incontro vogliamo approfondire la situazione
internazionale legata al centro America, soffermandoci in particolare su quella
cubana, che si sta evolvendo in questo periodo dopo le recenti elezioni del
nuovo presidente degli Stati Uniti - dice il consigliere comunale del Partito
dei comunisti italiani, Federico Larosa - Barack Obama dovrebbe dare un
risvolto alla situazione di un popolo oppresso da oltre cinquant'anni".
Insomma, riflettori puntati sui diritti umani. mario
schenone 27/02/2009
( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti
umani,
Pechinogela gli Usa: «Affari nostri» superpotenze ai ferri corti Secca risposta
al rapporto del Dipartimento di Stato americano PECHINO. Gli Stati Uniti
smettano di fare il «guardiano» dei diritti umani e
riflettano sui loro problemi. All'indomani della pubblicazione del rapporto del
Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti
umani, cresce la tensione fra Cina e Usa. Il governo
cinese risponde seccamente chiedendo agli Stati Uniti di smetterla di dare
lezioni agli altri Paesi. L'accusa è di interferenze negli affari interni di
Pechino. «Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla
Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità internazionale», si
legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Il rapporto
diffuso da Washington era stato letto come una correzione di tiro da parte
della diplomazia statunitense dopo le dichiarazioni del segretario di Stato
Hillary Clinton che, durante la visita a Pechino la scorsa settimana, aveva
detto che la questione dei diritti umani non deve
interferire nella cooperazione tra Washington e Pechino. Secondo Pechino il
rapporto, diffuso dal dipartimento di Stato, «volontariamente ignora e distorce
fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle condizioni dei
diritti umani in Cina ed affermazioni a caso ed
irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». Nel rapporto,
inserito nel «2008 Country Reports on Human Rights Practices» con cui ogni anno
il dipartimento di Stato americano fa il punto sulla situazione del rispetto
dei diritti umani nel mondo, si legge che «i risultati
in materia del governo cinese rimangono scarsi ed in alcune zone sono
peggiorate». Si denunciano «uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni
estorte ed il ricorso ai lavori forzati». Inoltre viene denunciata una «grave
repressione religiosa» con riferimento alla minoranza tibetana ed altre
confessione religiosi e la detenzione e persecuzione degli attivisti che si
battono per il rispetto dei diritti umani. In ultimo,
il rapporto smentisce l'idea che le Olimpiadi che si sono svolte la scorsa
estate in Cina possano aver aiutato la Cina ad avvicinarsi agli standar
internazionali, sottolineando che il numero delle violazioni ed abusi hanno
conosciuto un'impennata proprio in concomitanza con eventi di alto profilo come
i Giochi Olimpici. Le critiche di Pechino agli Stati Uniti sono state ribadite
anche dal portavoce del ministero degli Esteri cinese che ha alzato il tiro
facendo riferimento alle accuse di abusi e violazioni rivolte a Washington per
i metodi usati nella lotta al terrorismo. «Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai propri problemi con i diritti umani, smetterla di definirsi un
guardiano dei diritti umani
ed interferire nelle questioni interne degli altri paesi pubblicando rapporti
sui diritti umani», ha
dichiarato Ma Zhaoxu. Ribadendo che la Cina conferisce grande importanza alla
difesa e alla promozione dei diritti umani, che vengono tutelati dalla Costituzione e dalle leggi vigenti,
il portavoce cinese ha poi affermato che Pechino è disposta a condurre un
dialogo e scambi con tutti i paesi sulla questione dei diritti umani. Un dialogo, ha aggiunto secondo quanto riporta sempre
l'agenzia Xinhua, basato sul reciproco rispetto e condotto in posizione
paritaria, in modo da rafforzare la comprensione reciproca. Sulla vicenda dei
diritti umani è intervenuto, a margine del conmvegno
di Confcommercio a Mestre, anche Antonio Tajani, vicepresidente della
Commissione Europea. «Parlamento e Commissione europea hanno avuto sempre
posizioni molto precise», ha ricordato Tajani. «Economia e diritti dell'uomo
non sono inconciliabili. Noi ci auguriamo che in tutto il mondo si rispettino i
diritti umani e che il sistema democratico prevalga
sempre e comunque». 27/02/2009
( da "Tempo, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa Servizio
civile, nuovo «esercito» «Il servizio civile nella regione Lazio è una realtà
consolidata. Oggi sono attivi oltre 300 enti pubblici e privati in tutte le
province della regione». Lo ha dichiarato, in una nota, l'assessore Coppotelli
nel corso del convegno di ieri mattina tenutosi nella sede della Giunta
regionale nella sala Tirreno. «Solo lo scorso anno, sono stati accreditati
all'Albo Regionale 80 nuovi enti - continua - Il numero di volontari che
partecipano ai progetti, circa 1.300, è tra i più alti d'Italia. Si può stimare
che le varie figure professionali accreditate per la gestione degli enti e dei
progetti operanti nel Lazio sono oltre 5.000». «Questi dati, aiutano a
comprendere la portata del servizio civile in termini di promozione e
diffusione della cultura della solidarietà, del volontariato, della pace, dei diritti umani, della difesa del territorio», ha sottolineato. «Solidarietà,
cooperazione, tutela dei diritti, salvaguardia dell'ambiente - ha continuato -
sono aspetti della vita di una collettività che, soprattutto in un momento di
crisi sociale ed economica come questo, diventano centrali se vogliamo
investire nella coesione sociale». «L'esperienza del servizio civile può
aiutare i nostri giovani a crescere. Il giovane ha bisogno di trovare proposte
di impatto, che lo accompagnino durante tutto il percorso, ma soprattutto che
consentano di acquisire crediti formativi che aprano al mondo dell'università,
al terzo settore, a nuove professioni nel sociale ma non solo, nell'ambiente,
nell'arte - ha proseguito Anna Coppotelli - L'indagine sui fabbisogni formativi
degli enti di servizio civile realizzata da Asap e presentata oggi rappresenta
un utile strumento per consentire a operatori e addetti ai lavori, sia della
Regione Lazio che degli enti stessi, per avere un quadro più articolato e
consapevole riguardo al fenomeno del servizio civile nella nostra regione». «La
collaborazione avviata con Asap è stata una delle iniziative promosse
dall'assessorato alle Politiche sociali che ha consentito alla Direzione
Regionale Servizi Sociali di attuare concretamente uno dei punti qualificanti
del decreto legislativo 77: la formazione e la preparazione degli operatori
degli enti di servizio civile è nel quadro di questa collaborazione che,
nell'ultimo anno, sono stati realizzati 11 interventi formativi rivolti a
formatori, progettisti e prodotti sussidi didattici per formatori, Olp e in
generale per quanti sono coinvolti nelle attività del servizio civile».
( da "Secolo XIX, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Rapito
l'avvocatodifensoredelle minoranze il caso Pechino. Picchiato, torturato e
umiliato. Proprio mentre Washington e Pechino si lanciano
accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina,
diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei
diritti umani, che risultava
tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e
trasferito in una località sconosciuta. Allegata al comunicato c'è anche
una lettera in cui il difensore dei diritti umani nel
novembre del 2007, mentre si trovava ai domiciliari nella sua casa di Pechino,
descrive le torture a cui era stato sottoposto tre mesi prima, durante un
precedente rapimento da parte della polizia cinese. «Queste mie parole un bel
giorno potranno finalmente circolare - scriveva Gao - Riveleranno la vera
faccia della Cina odierna. Riveleranno l'incredibile spietatezza e le
incredibili caratteristiche del partito che domina la Cina». La lettera
continua poi con la descrizione del rapimento di Gao e i lunghi giorni di
torture tremende a cui fu sottoposto. Picchiato con bastoni elettrici, denudato
e percosso a lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare una confessione
in cui ha dovuto narrare nel dettaglio relazioni sessuali con più donne. Dopo
averlo costretto a sottoscrivere cose non vere, i suoi aguzzini gli dissero:
«Se facciamo uscire di qui queste cose, diventerai un cane rognoso in sei
mesi». E ancora: «Tu sei un oggetto che deve essere picchiato, tu lo sai meglio
di noi in cuor tuo». 27/02/2009
( da "Giornale.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 50 del 2009-02-27
pagina 1 Gli orrori della Cina svenduti dall'Occidente per un pugno di riso di
Filippo Facci Torture e persecuzioni, ma in nome dell'economia i governi
dimenticano. Pechino scarica Hillary. Harry Wu: "Nel mio Paese gli omicidi
di stato sono una pratica quotidiana". Sparito nel nulla l'avvocato che
difese i dissidenti Stiamo parlando di niente, non accade nulla. Non c'è solo
il dipartimento di Stato americano a convogliare le solite
informazioni sui diritti inumani in Cina: ci sono e c'erano i rapporti di ChinaAid, di Laogai
Research, di Amnesty International, di Human Rights Watch, di Nessuno tocchi
Caino, di Reporter senza frontiere, del Centro tibetano per i diritti umani, tanti altri: e convergono più o
meno tutti, era già quasi tutto nei rapporti reperibili in rete. Oggi
potreste tranquillamente acquistare «Il Libro nero della Cina» (Guerini e
associati) che è risalente al 2004 e che è la fotocopia differita di quanto
accade oggi: del resto i veri inasprimenti del regime ebbero inizio dal 2003.
La situazione semmai è peggiorata perché c'è stato l'inasprimento ulteriore
legato alle Olimpiadi. Ma oggi di fatto non c'è un casus belli, non c'entrano i
tre cinesi che si sono incendiati in piazza Tienanmen o il capodanno tibetano
blindato dall'esercito: di peculiare c'è semmai che queste notizie siamo venuti
a saperle, o meglio c'è che siamo venuti a saperle nel momento in cui potevano
casualmente relazionarsi a una questione economica che riguarda Cina e Stati
Uniti. Non c'è niente di nuovo nel rapporto del Dipartimento di Stato
americano: soprattutto perché non esiste nessuna questione cinese sui diritti umani. Non-esiste. Non con gli Usa. Non con l'Europa.
L'Italia, poi: gli ultimi due governi hanno fatto a gara su chi fosse più
ossequiente. A Pechino perciò hanno ragione: sono solo affari interni della
Cina. Tutti. Non è cinismo paradossale: invocare i diritti umani
in Cina equivale a un rilancio qualsiasi all'interno di una trattativa
d'affari, così come a suo tempo poteva esserlo organizzare delle Olimpiadi. Ha
ragione il New York Times a ricordare come sia stato Bill Clinton, nel 1994, il
primo a separare diritti umani e politica estera: la
quale a sua volta non è mai stata separata da ogni politica economica. Il miglioramento
dei rapporti tra Paesi, ergo, è indipendente dal peggioramento dei rapporti di
ogni dipartimento di questa Terra. La presunta polemica nasce perché Hillary
Clinton è stata in visita ufficiale a Pechino, una settimana fa, e al ritorno
ha fatto spallucce sui diritti umani: ma c'è mai stato
qualcuno che abbia fatto altrimenti? Forse, paradossalmente, solo George Bush
qualche mese prima di rimangiarsi tutto: le Olimpiadi si avvicinavano e il
carrozzone affaristico del Comitato Olimpiaco era infarcito di multinazionali
interessatissime al mercato asiatico. Gli Stati Uniti dipendono dalla Cina più
di chiunque altro: l?economia d?oltreoceano non può certo rinunciare ai
prodotti cinesi a basso costo e gli investitori cinesi tengono letteralmente in
piedi il Paese. Sappiamo che l'Europa ha nella Cina il principale partner
commerciale e che la Germania è prima per interscambio: ecco perché la più
coraggiosa, semmai, è stata Angela Merkel quando due anni orsono ricevette il
Dalai Lama nonostante le solite minacce di ritorsioni che in genere agitano
tanto la nostra Farnesina. Da allora a oggi, dalle Olimpiadi a oggi, le
organizzazioni umanitarie non hanno mai smesso di
documentare come Pechino sia venuta meno a ogni sua promessa. Il Tibet neppure
nominiamolo: è in stato di guerra e la gente è praticamente prigioniera. Ma
sappiamo che è peggiorata la persecuzione degli attivisti per i diritti umani, la detenzione senza processo, la censura, ovviamente
l?applicazione della pena di morte: e se i dati non sempre convergono è perché
in Cina sono considerati segreto di Stato. Di fatto la pena di morte era e
resta prevista per 68 reati (anche se le autorità negano) e in ogni caso
annovera più esecuzioni che in tutte le altre nazioni del mondo messe insieme.
Per il resto, secondo i vari rapporti e loro specializzazioni, potete
apprendere degli organi espiantati e rivenduti senza il consenso dei familiari,
delle torture, dei dissidenti imbottiti di psicofarmaci, dei milioni di
cattolici cinesi che rischiano persecuzioni ogni giorno: ai cattolici va
ricordato che in Cina la libertà religiosa in fin dei conti non c?è, essere
cattolici non autorizzati è proibito, pregare è proibito, preti e monache
spesso finiscono male, l'aborto viene praticato sino al nono mese, l'infanticidio
della progenie femminile è praticamente una legge dello Stato. Nessuno ha
seriamente condannato la Repubblica Popolare Cinese per la sua produzione
industriale e manifatturiera operata nei Laogai, ossia i lager. E nessuno ha da
dire neppure sui lavoratori non forzati: nelle imprese private cinesi, a fronte
di paghe ridicole e di ferie praticamente inesistenti, le ore straordinarie
sono obbligatorie e forfetizzate. Sono cose che si sanno. Sono cose che non si
sanno. Stiamo parlando di niente, sinché non succederà davvero qualcosa. ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Dagospia.com" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
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articolo --> Obama: più tasse per i ricchi - Fini: non soffocare il diritto
di sciopero - indagato il papà di Eluana: ?è stato omicidio volontario? - Gli
investitori delusi dalle azioni danno la caccia alle obbligazioni - Angelo
Rizzoli, innocente 26 anni dopo?. Da Il Velino.it CORRIERE DELLA SERA -
Editoriale di Massimo Gaggi: "Svolta con rischio". "Obama: più
tasse per i ricchi". In un riquadro: "Sioperi, duello Cgil-governo
sui nuovi limiti". A centropagina: "Testamento biologico, fallisce la
moratoria". Fotocolor: "La moda reagisce alla crisi". In un
riquadro: "Sgozzate in casa, preso marocchino: prime ammissioni".
"Mantovano: voglio una legge pro-life". In basso: "Genova
abbassa le luci. Per risparmiare". In un riquadro: "A Roma vietati i
cornetti di notte". "Primario suicida in ospedale: è giallo".
barack obama LA REPUBBLICA - Editoriale di Vittorio Zucconi: "Il dogma
capovolto". "Obama: più tasse per i ricchi". Fotocolor:
"Udine, indagato il papà di Eluana: ?È stato omicidio volontario'". Di
spalla: "L'Ulisse di Dante e i soldi alla cultura". A centropagina:
"Scioperi, oggi la stretta. Epifani: strada pericolosa". In un
riquadro: "Preso in Slovenia il marocchino che ha ucciso moglie e
figlia". "Crimini di guerra in Kosovo, assolto il serbo Milutinovic".
In basso: "I sette ?italiani' di Guantanamo". "La vendetta dello
scarabocchio". In un riquadro: "Milan fuori dall'Europa". LA
STAMPA - Editoriale di Henry Kissinger: "A Kabul i timidi perdono".
"Obama alza le tasse ai ricchi". In un riquadro: "Ecco quando
finirà questa crisi". "Buona ronda mala ronda". A centropagina:
"Fini: non soffocare il diritto di sciopero". Fotocolor:
"Williamson a casa Irwing". In un riquadro: "?E pensare che
potevo fare il senatore'". In basso: "Della gentilezza". IL
GIORNALE - Editoriale di Nicola Porro: "Se la ricchezza diventa una
colpa". "La minaccia di Epifani: ?State attenti...'". Fotocolor:
"La tragedia dei matrimoni misti". A centropagina: "Usa e Cina, scontro sui diritti umani. Vi raccontiamo le torture di Pechino". "Morta la
sorella di Berlusconi". In basso: "La sfilata degli stilisti al
veleno". "E l'onorevole conquista la ricreazione". In un
riquadro: "Milan harakiri. E ora Ancelotti rischia". BEPPINO ENGLARO
IL TEMPO - Editoriale di Alessandro Campi: "Che il Pdl sia partito
vivo". "Obama tass ai ricchi per la sanità". In un
riquadro: "L'Italia e il partito dei no". "Napolitano convoca
Fini e Schifani". A centropagina: "Arriva il bonus
sull'elettricità". "Alta tensione sul decreto quote latte". "Cancellata
la condanna di Rizzoli". Fotocolor: "Alle sfilate impazza la
minigonna". In basso: "Catturato in Slovenia il marocchino
omicida". "Ora Panucci si scusa con Spalletti". L'UNITA' -
"Una vita precaria". In basso: "Diritto di sciopero. La Cgil al
governo: daremo battaglia". "Grasso: mafia in ottima salute dai
rifiuti ai videogiochi". IL MESSAGGERO - Editoriale di Franco Fratini:
"Concordo, l'Europa non resti a guardare". "Si trovi il coraggio
di osare di più". "Scioperi selvaggi, si cambia". In un
riquadro: "Usa, più tasse ai ricchi. La sanità estesa a tutti".
"Giulia, la prima vittima del pedofilo: ?Perché non mi avete
creduto?'". A centropagina: "Vertici Sismi spiati per due anni".
In un riquadro: "Angelo Rizzoli, innocente 26 anni dopo". In basso:
"Se padri e figli si somigliano troppo". "Roma, tutti a letto
alle due". IL FOGLIO - "Così il Pakistan sgarra sulla prima richiesta
di tregua di Obama". "Il bello delle libertà". "Così Fini
chiude il cerchio storico ed entra nel Pdl del Cav.". "Il rifugio
atomico". A centropagina: "Molta quiete, nessuna pietà". Angelo
Rovati IL SOLE 24 ORE - Editoriale di Carlo Dell'Aringa: "Lo sciopero
virtuale e il confronto reale". "banche Usa, altri 250
miliardi". "Gli investitori delusi dalle azioni danno la caccia alle
obbligazioni". Fotocolor: "Quelle divisioni dentro il Vaticano".
A centropagina: "Enel prepara l'aumento. Sace e Fintecna in campo".
"Tremonti: al G-8 ?de-tax' contro il sottosviluppo e nuovi standard".
In un riquadro: "Alenia avanti da sola sul ?C-27j'". "Titoli
speciali al credito: niente strette, lo Stato ci guadagnerà". In basso:
"Gli ultimi etno-regionalisti d'Europa, vittime della recessione".
[27-02-2009] Melania e Angelo Rizzoli - Copyright PizziAncellotti
( da "Repubblica.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Disposto a
dichiarare la mia innocenza davanti ai parenti delle vittime" BRASILIA -
Cesare Battisti afferma di non essere mai stato un sanguinario, si proclama
innocente dei quattro omicidi per cui è stato condannato e di dice
"disposto a dichiarare davanti ai familiari delle vittime, faccia a
faccia, che non ho ucciso i loro cari". Questi, in sintesi, i contenuti di
una nuova lettera dell'ex terrorista al quale il Brasile ha concesso l'asilo
politico. Qualche giorno fa, Battisti aveva reso nota una lettera nella quale,
ricordando la tradizione "cristiana" dell'Italia, chiedeva a Roma di
concedere il perdono. Questa volta l'ex terrorista dei Proletari armati per il
comunismo afferma, tra l'altro, che in Italia "durante i processi degli
anni di piombo, il sistema delle torture e dei pentiti era utilizzato
correntemente (vedi Amnesty International e la Commissione Ue), con
un'intensità specifica da parte del procuratore Armando Spataro".
"Era terribile averlo come procuratore", prosegue Battisti, per il
quale "Spataro era alla guida dello schema di torture
dell'area di Milano". In un'altra parte della lettera, ricorda che durante
un processo nel 1979 "ci furono numerosi casi di tortura, come il
supplizio dell'acqua, anche se io - precisa - non sono stato torturato".
Il testo, che è stato letto dal senatore Eduardo Suplicy alla camera alta
brasiliana, è indirizzato agli 11 giudici del Tribunale Supremo Federale
che, probabilmente alla fine di marzo, dovranno pronunciarsi sul suo caso,
decidendo sulla richiesta di estradizione fatta dall'Italia. "So che la
giustizia brasiliana prenderà in considerazione tutti gli elementi che
dimostrano la mia innocenza" aggiunge, precisando di essere stato
coinvolto quale responsabile dei quattro omicidi dai suoi ex compagni di lotta
armata. OAS_RICH('Middle'); L'ex terrorista sottolinea inoltre di essersi
battuto all'interno dei Proletari armati per il comunismo affinché le armi non
fossero utilizzati in crimini di sangue: "La morte di Aldo Moro ha segnato
un prima e un dopo nella mia vita. Lì mi resi conto che l'uso delle armi era
una trappola nella quale era caduta l'estrema sinistra italiana".
"Quel giorno decisi di rompere definitivamente con la lotta armata",
continua Battisti, il quale ammette di aver partecipato a rapine in banche dei
Pac nel periodo delle "ri-appropriazioni proletarie". Nel ricordare
la decisione del 2007 con la quale la Corte europea dei diritti dell'uomo
dichiarò non ricevibile il ricorso di Battisti contro il decreto francese di
estradizione del
( da "Savona news" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Savona: alla Ubik
Silvia Baraldini e Roberto Casella Doppio appuntamento questa sera nella
libreria Ubik di Savona. Alle 18, incontro con Silvia Baraldini sul tema "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli
Stati Uniti". All'inconbtro partecipa Tecla Paranda, avvocato membro
dell?Associazione "Giuristi Democratici". Evento curato
dall?Associazione Italia-Cuba. Introduce l?incontro Casella Roberto, moderatore
Federico La Rosa. Alle 20, invece, incontro con Luca Paroldo sul tema "Dal
marxismo alla sinistra", per dare una breve delucidazione sulle strutture
fondamentali della teoria marxista per poi passare, alla luce delle
trasformazioni della societa' capitalistica avanzata, ad un confronto con le
posizioni della nuova sinistra, del femminismo, dell'ambientalismo.
( da "Denaro, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mediterraneo turchia
Gemellaggio tra i Carabinieri e la Gendarmeria ''Addestramento
di ufficiali della Gendarmeria nelle procedure dei diritti umani europei'' è la denominazione del
progetto di gemellaggio tra l'Arma dei Carabinieri e la Gendarmeria turca
inaugurato ad Ankara durante una cerimonia cui hanno preso parte il generale
Emilio Borghini, direttore del Centro di eccellenza per le Stability Police
Units dell'Arma dei Carabinieri, e il generale Mustafa Biyik, comandante
della Gendarmeria. Il gemellaggio, grazie al finanziamento comunitario di 1,9
milioni di euro, consentirà all'Arma dei Carabinieri di affiancare per due anni
la Gendarmeria turca nel rafforzamento degli standards comunitari. Esso si pone
inoltre l'obiettivo di sostenere l'adesione della Gendarmeria turca alla Forza
di Gendarmeria Europea (Eurogendfor). I gemellaggi amministrativi, istituiti
dalla Commissione Europea nel 1998, hanno lo scopo di fornire assistenza ai
Paesi candidati all'adesione all'Ue nel processo di Institution Building,
ovvero nell'adeguamento amministrativo e normativo delle amministrazioni
nazionali all'acquis comunitario. La visita ad Ankara del generale Borghini per
il gemellaggio si inserisce nel quadro degli eccellenti rapporti bilaterali tra
i due Paesi e del forte sostegno dell'Italia alla piena adesione della Turchia
all'Unione Europea. del 27-02-2009 num.
( da "Rai News 24" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Napoli | 27 febbraio
2009 Arrestato 55enne a Napoli, abusava di una bambina di 11 anni Un corteo di
mamme a Napoli C'erano manette e molle tra gli strumenti di
tortura utilizzati da R.M., l'uomo di 55 anni arrestato stamane a Napoli, per
abusare di una bambina di 11anni. Grazie al suo comportamento affettuoso l'uomo
aveva conquistato la fiducia di alcuni minori dello stabile in cui abita. R.M.,
secondo quanto emerso dalle indagini, approfittando di alcuni momenti in cui
rimaneva da solo con la piccola vittima nella propria abitazione, le
legava le mani con delle manette, assicurandola al letto con delle molle per
poi abusare di lei. L'uomo si garantiva il silenzio della piccola vittima sia
con regali quali piccole somme di denaro e telefoni cellulari, sia con pesanti
minacce di percosse nel caso in cui la piccola avesse rivelato i fatti di cui
era vittima. Dopo circa tre anni di abusi, stanca delle violenze, la ragazzina
si e' confidata con un'amica della madre, facendo cosi' in modo che
quest'ultima venisse a conoscenza degli abusi sessuali subiti della propria
figlia. Le indagini hanno portato all'acquisizione di alcuni degli strumenti
utilizzati nel corso delle violenze. La vittima e' stata sentita sia dalla
Squadra Mobile che dal pm. Una consulenza psico-diagnostica ha accertato la
piena attendibilita' del racconto fornito dalla giovane vittima. L'inchiesta e'
stata coordinata dal procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico.
( da "Sestopotere.com" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Consiglio comunale
di Fidenza , bilancio attività 2008 (27/2/2009 11:10) | (Sesto Potere) -
Fidenza - 27 febbraio 2009 -L?attività del consiglio comunale di Fidenza nel
2008 è stata intensa: le 19 sedute dedicate alle deliberazioni in senso tecnico
per amministrare la città hanno registrato una costante presenza dei 20
consiglieri (Presidente Luigi Toscani, 100% di presenze; Vicepresidente
Benvenuto Uni, 100%; Massimiliano Franzoni, 100%; Vincenzo Basile, 94%; Roberto
Casetti, 89%; Martina Canella, 89%; Gabriella Bussandri, 89%; Claudio Ianelli,
89%; Stefano Tanzi, 89%; Luciano Tomasetig, 84%; Marco Scaramuzza, 84%; Stefano
Denti, 84%; Cristian Zalaffi, 78%; Rita Sartori, 78%; Enrica Tedeschi, 78%;
Giuseppe Comerci, 73%; Giuseppe Rota, 73%; Paolo Galvani, 63%; Gianluca
Olivieri, 52%; Lina Callegari, 36%). Le 5 commissioni istituzionali,
preparatorie dei lavori consiliari, hanno svolto compiutamente il loro compito:
- la commissione “Affari istituzionali, bilancio e programmazione,
organizzazione uffici e servizi, aziende ed enti partecipati” si è riunita 7
volte (Presidente Stefano Tanzi, 100% di presenze; Cristian Zalaffi, 85%;
Massimiliano Franzoni, 85%; Gianluca Olivieri, 71%; Rita Sartori, 57%; Stefano
Denti e Lina Callegari 0%). - la commissione “Lavori pubblici, trasporto
pubblico, urbanistica e assetto del territorio, ambiente” si è riunita 7 volte
(Presidente Benvenuto Uni, 100% di presenze; Gabriella Bussandri, 100%;
Massimiliano Franzoni, 100%; Giuseppe Comerci, 85%; Paolo Galvani, 71%; Lina
Callegari, 28%). - la commissione “Attività culturali, pubblica istruzione e
formazione professionale, sport e tempo libero, politiche giovanili” si è
riunita una volta (Presidente Marco Scaramuzza, 100% di presenze; Martina
Canella, Cristian Zalaffi, Paolo Galvani e Benvenuto Uni,100%; Giuseppe Comerci
e Lina Callegari, 0%). - la commissione “Sanità, servizi sociali, assistenza e
politiche abitative, sicurezza, protezione civile, polizia municipale” si è
riunita 5 volte (Presidente Roberto Casetti, 80% di presenze; Marco Scaramuzza,
100%; Stefano Tanzi, 100%;Giuseppe Comerci, 80%; Enrica Tedeschi, 20%; Luciano
Tomasetig, 20%; Stefano Denti, 0%). - la commissione “Attività produttive,
turismo, progetti europei e gemellaggi, partecipazione e informazione quartieri
e frazioni” si è riunita 2 volte (Presidente Gianluca Olivieri, 50% di
presenze; Massimiliano Franzoni, 100%; Giuseppe Rota, 100%; Luciano Tomasetig,
50%; Vincenzo Basile, 50%; Claudio Ianelli, 50 %; Stefano denti, 0%). Il
Consiglio Comunale di Fidenza si è contraddistinto anche per l?attenzione
particolare rivolta ai temi dei diritti dell?uomo, delle pari opportunità e
dell?integrazione europea. Il 2008, Anno dei Diritti umani
promosso dall?Onu, ha segnato il 60° anniversario della Carta universale dei Diritti dell?uomo, ma ha coinciso anche con il 60°
anniversario della Costituzione italiana e con l?Anno europeo del Dialogo
interculturale. Nel 2008 il Comune di Fidenza ha deciso di incentivare le
azioni in ambito umanitario e solidale, istituendo una
delega ai Diritti umani e alla Pace, affidata al
consigliere Massimiliano Franzoni. In linea con questo rinnovato impegno, il
consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria al Dalai Lama,
eminente figura rappresentativa dei valori della pace e della difesa dei
diritti umani. Nella stessa seduta il Consiglio
Comunale ha adottato la Convenzione mondiale sui diritti delle persone con
disabilità. L?attività dell?assemblea consiliare si è indirizzata anche a temi
di importante rilievo storico e civile con la celebrazione del Giorno della
Memoria, in ricordo della Shoah, e della Giornata del Ricordo, dedicata alla
tragedia delle Foibe e all?esodo giuliano-dalmata. Consigli comunali solenni
hanno commemorato i due eventi sancendo l?impegno a non dimenticare e lanciando
un monito a comprendere le tragedie del passato, affinché tali orrori non si
ripetano. Nell?impegno per la formazione di una coscienza comune che rifiuti la
violenza, il presidente del consiglio comunale, Luigi Toscani, ha coinvolto
personaggi autorevoli che hanno aderito con entusiasmo alle commemorazioni:
Frediano Sessi (narratore, saggista, traduttore, studioso e docente
universitario esperto di Shoah e Resistenza), Erik Gobetti (professore e
ricercatore presso l?Istituto storico di Modena), Marco Girardo (giornalista e
scrittore, autore del libro: “Sopravvissuti e dimenticati. Il dramma delle
foibe e l?esodo dei giuliano-dalmati”). Alla vigilia dell?arrivo della fiaccola
olimpica a Lhasa, in occasione delle Olimpiadi di Pechino, il 20 giugno 2008,
la giunta e i consiglieri comunali hanno incontrato il venerabile Dagri
Rinpoche, uno dei principali confidenti del Dalai Lama. Proposta dal
consigliere comunale delegato alla Pace e ai Diritti umani,
Massimiliano Franzoni, l?iniziativa è stata l?ennesimo segno della sensibilità
della comunità fidentina per i temi concernenti il rispetto dei diritti umani in Tibet, già manifestata dal consiglio comunale con
la delibera che ha conferito la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. In linea
con la sensibilità che ha sempre manifestato nei confronti dei temi inerenti le
Pari opportunità, per le quali è stata istituita una delega affidata al
consigliere Gabriella Bussandri, il consiglio comunale fidentino ha celebrato
la Giornata Internazionale contro la violenza alle donne con una seduta
straordinaria, nel corso della quale ha approvato il “Codice di condotta da
adottare nella lotta contro le molestie sessuali per la tutela della dignità
sul lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Fidenza” e ha
conferito la cittadinanza onoraria alla parlamentare curda Leyla Zana. Il
consiglio comunale di Fidenza ha conferito, nel maggio 2008, la cittadinanza
onoraria al borgomastro di Herrenberg (Baden-Wuerttemberg) dr. Volker Gantner,
in carica dal 1985 al 2008, per il ruolo da lui svolto per lo sviluppo e la
crescita delle relazioni fra le due comunità, anticipando il vero spirito
europeo.
( da "Stampa, La" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La Cina ieri ha
incassato due affronti, uno dal Dipartimento di Stato americano, che l'ha messa
all'indice per i suoi problemi con i diritti umani e un altro dalla casa d'asta
Christie's che ha venduto due statue trafugate dal palazzo imperiale nell'800.
Senza nascondere una certa stizza, Pechino ha respinto al mittente le accuse. «Il
rapporto ha coscientemente ignorato e distorto fatti di base ed ha attaccato la
condizione dei diritti umani in Cina senza motivo commentando in maniera casuale e
irresponsabile il sistema legale cinese, la situazione delle etnie e
della religione», ha scandito un breve comunicato dell'agenzia ufficiale Nuova
Cina, non mancando qualche riga dopo di sottolineare che il rapporto viene
pubblicato annualmente dal 1977, come a dire: non è una novità né occorre darvi
troppo peso. Le accuse americane non paiono altro che una schermaglia laterale
rispetto al gioco principale tra Cina e America, che viaggia su altri livelli.
Nei giorni scorsi, durante la sua visita a Pechino il segretario di stato
americano Hillary Clinton ha spiegato che le questioni dei diritti umani con la Cina devono essere messe in secondo piano
rispetto alle questioni economiche e strategiche. In economia gli Usa hanno
bisogno che la Cina, già maggiore acquirente di titoli americani, mantenga il
suo portafoglio e anzi aumenti gli acquisti, visto che il piano di stimolo Usa
dovrà fare incetta di miliardi a casa e nel mondo. Analogamente, se Obama vuole
ritirarsi dall'Iraq e consolidare la posizione in Afghanistan, sarà costretto
ad avere a che fare con l'Iran. E per fare questo ci sarà bisogno dell'aiuto
cinese. Senza Pechino che spinge su Teheran, il ritiro americano da Baghdad
potrebbe essere più difficile e delicato. Se quella del Dipartimento di Stato
sembra essere stata allora una puntura di spillo, puntura all'orgoglio è stata
invece l'insuccesso nell'assicurarsi due bronzi del 18° secolo di proprietà di
Yves Saint Laurent che Christie's ha venduto all'asta. Il ministero dei beni
culturali cinese ha annunciato che continuerà nel suo tentativo di riavere le
sculture e altri oggetti d'arte simili trafugati dalla Cina in epoca coloniale.
Ma dietro lo scontro con la casa d'asta c'è in realtà una grande messa in mora
per i collezionisti di arte cinese, che pensano di vendere pubblicamente i loro
pezzi, acquistati magari in tempi e modi sospetti. (Francesco Sisci)
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Un Meridiano per
Soldati Sulla pagina culturale della Gazzetta di Parma di venerdì 27 febbraio
Giuseppe Marchetti recensisce elogiativamente il secondo Meridiano Mondadori
dedicato a Mario Soldati. Titolo del volume, che celebra il grande scrittore, è
''Romanzi brevi e racconti''. Marchetti mette in luce l'alto livello letterario
di libri che a suo tempo ebbero molto successo e che ora sono qui raccolti: fra
i tanti, ''La verità sul caso Motta'', ''A cena col commendatore'', ''I
racconti del maresciallo''. Isabella Spagnoli recensisce il romanzo familiare
di Daria Bignardi ''Non vi lascerò orfani'' (Mondadori), evidenziandone la
sensibilità nella descrizione dei personaggi, il fascino delle nebbiose
atmosfere padane e la profondità dei sentimenti. Nella rubrica ''Letti per
voi'' Camillo Bacchini recensisce un saggio etnologico e sociologico che Marco
Marzano dedica agli aspetti popolareschi e per certi versi magici della
religione. Antonella Parisi, infine, intervista Alan
Clements, coautore, insieme con il Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi,
del volume ''La mia Birmania'', edito da Corbaccio. Tema: i diritti umani e il sacrificio di tanti idealisti
votati a difenderli.
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ANTONINO SINISCALCHI
Sorrento. Una suggestiva location per una vetrina da sogno. A riprova che,
malgrado la crisi, è in salute il business legato al giorno del sì. E punta al
rialzo, proponendo per gli sposi giri turistici della costiera in elicottero.
All'Excelsior Vittoria si inaugura oggi pomeriggio (ore 16-21) la rassegna
Ideesposi, una panoramica completa dedicata al «pianeta matrimoni». Testimonial
dell'evento l'attore Patrizio Rispo. La fiera propone servizi e prodotti legati
al magico mondo degli sposi, con novità e curiosità per rendere esclusivo e
indimenticabile un giorno importante e speciale della propria vita. Gli stand
di atelier e boutique di abiti da cerimonia e da sposi, negozi di arredamento e
liste nozze, gioiellerie, società di catering, attività artigianali
specializzate nella produzione di bomboniere, agenzie di viaggi e aziende di
ristorazione, rimarranno aperti al pubblico anche domani e domenica dalle 10
alle 21. Il business legato ai fiori d'arancio fa registrare per il solo
capitolo della festa nuziale un vasto giro d'affari. Senza considerare i doni e
le spese per la casa, il budget oscilla tra una cifra media tra i 18 e i 20mila
euro. In vetrina, tra l'altro, il vestito realizzato da Michela Elite per il
film di Matteo Garrone, Gomorra, un capo cucito con
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ALESSANDRA PACELLI
Sembra essersi subito conclusa la «luna di miele» tra Pechino e Washington
avviata la scorsa settimana con la visita del neo segretario di Stato Usa
Hillary Clinton in Cina. E il nuovo motivo del contendere
sono i diritti umani, o
meglio il loro mancato rispetto. La Cina ha infatti ieri immediatamente
replicato al rapporto del dipartimento di Stato americano che denuncia
violazioni dei diritti umani e accusa gli Stati Uniti di interferenze nei propri affari
interni. «Il rapporto ignora gli sforzi e i risultati storici ottenuti
dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunità
internazionale» si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua.
Il rapporto diffuso mercoledì da Washington era stato letto come una correzione
di tiro da parte della diplomazia statunitense dopo le dichiarazioni di Hillary
Clinton che, durante la visita a Pechino, aveva detto che la questione dei
diritti umani non deve interferire nella cooperazione
bilaterale. Secondo Pechino il rapporto diffuso da Washington «volontariamente
ignora e distorce fatti fondamentali, esprime critiche senza fondamento sulle
condizioni dei diritti umani in Cina ed affermazioni a
caso ed irresponsabili sul sistema etnico, religioso e giuridico cinese». Nel
rapporto, inserito nel «2008 Country Reports on Human Rights Practices» con cui
ogni anno il dipartimento di Stato americano fa il punto sulla situazione del
rispetto dei diritti umani nel mondo, si legge che «i
risultati in materia del governo cinese rimangono scarsi ed in alcune zone sono
peggiorate». Si denunciano «uccisioni extragiudiziali e torture, confessioni
estorte ed il ricorso ai lavori forzati». Inoltre viene denunciata una «grave
repressione religiosa» con riferimento alla minoranza tibetana ed altre
confessione religiosi e la detenzione e persecuzione degli attivisti che si
battono per il rispetto dei diritti umani. In ultimo
il rapporto smentisce l'idea che le Olimpiadi, che si sono svolte la scorsa
estate in Cina, possano aver aiutato Pechino ad avvicinarsi agli standar
internazionali, sottolineando che il numero delle violazioni ed abusi hanno
conosciuto un'impennata proprio in concomitanza con eventi di alto profilo come
i Giochi Olimpici. Le critiche di Pechino agli Stati Uniti sono state ribadite
anche dal portavoce del ministero degli Esteri cinese, che ha alzato il tiro
facendo riferimento alle accuse di abusi e violazioni rivolte a Washington per
i metodi usati nella lotta al terrorismo. «Gli Stati Uniti dovrebbero guardare
ai propri problemi con i diritti umani, smetterla di
definirsi un guardiano dei diritti umani ed
interferire nelle questioni interne degli altri Paesi pubblicando rapporti» ha
dichiarato Ma Zhaoxu. Ribadendo che la Cina conferisce grande importanza alla
difesa e promozione dei diritti umani, che vengono
tutelati dalla costituzione e dalle leggi vigenti, il portavoce cinese ha poi
affermato che Pechino è disposta a condurre un dialogo e scambi con tutti i
Paesi sulla questione dei diritti umani.
( da "Reuters Italia" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
KABUL (Reuters) -
Gli Stati Uniti e i loro alleati, che hanno deciso di aumentare il numero delle
truppe in Afghanistan, devono prendere dei provvedimenti contro i militari che
causano morti tra i civili e violano la legge nel corso della lotta contro i talebani.
Lo ha dichiarato Amnesty International. Le vittime civili e gli attacchi alle
case afghane da parte delle forze straniere durante i raid contro i militanti
sono fonte di tensione tra il governo dell'Afghanistan e le truppe straniere.
La questione ha fatto calare il consenso nei confronti del governo e della
presenza di forze straniere sul territorio, a più di sette anni dall'invasione
guidata dagli Usa che ha rovesciato il governo talebano. "Milioni di
afghani oggi si trovano in condizioni di violenza e scarsa sicurezza, e questo
è il periodo peggiore dal 2001", si legge in un rapporto di Amnesty, di
cui Reuters ha ottenuto oggi una copia. "Circa il 40% (795) delle vittime
civili (nel 2008) sono state provocate dalle operazioni condotte dalle forze di
sicurezza afghane e internazionali, un incremento del 30% dalle 559 registrate
nel 2007", continua il documento. La maggior parte delle vittime sono
causate dagli attacchi aerei delle truppe straniere o dai raid sulle case delle
truppe nazionali ed internazionali. Amnesty ha dichiarato che le forze militari
internazionali hanno dimostrato mancanza di responsabilità e che i loro
programmi di indagini e risarcimenti hanno aggravato la situazione. Aggiunge
che con l'aumento delle truppe, che porterà il numero di militari stranieri da
( da "Adnkronos" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CINA:
DIRITTI UMANI, RAPPORTO DI PECHINO ATTACCA GLI USA commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 27 febbraio, ore 14:17
( da "ITnews.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino, 27 feb. (Adnkronos) - La Cina risponde con un 'contro-rapporto' sulla
situazione dei diritti umani negli Stati Uniti al documento diffuso due giorni fa dal
Dipartimento di Stato americano sulla Cina, in cui si parlava di
"risultati scarsi in materia" da parte del governo cinese.
( da "Varesenews" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Samarate - Il presidente
del consiglio provinciale Luca Macchi replica all'assessore Michele Carlucci
Macchi: "Posso essere a favore della guerra?" Riceviamo e
pubblichiamo Che strano quello che succede a Samarate una parte della
maggioranza chiede al suo sindaco, di dotarsi di un codice etico di condotta
sulle sponsorizzazioni ricevute che, attuato, escluda Agusta dai finanziatori,
ne riceve un rifiuto secco e allora come alternativa per coprire la figuraccia
chiede ad un ex esponente della parte politica opposta di esprimersi a favore o
meno della guerra. Questo comportamento lo trovo alquanto ridicolo, ma visto
l?argomento, trovo giusto rispondere in modo chiaro Non avevo letto la risposta
del sindaco, mi fa piacere sapere che Solanti abbia cambiato idea su Agusta,
questo vuol dire che non lo vedremo più partecipare ad un certo tipo di
manifestazioni. Mi rende felice anche sapere che Solanti non rinuncerà alle
sponsorizzazioni di Agusta, la sua posizione mi soddisfa pienamente, perciò
l?imbarazzo è tutto per sinistra critica e per Carlucci,. Per quanto attiene la
difesa del Sindaco nei confronti dell?operato di Carlucci, non era dovuta, in
quanto ho chiesto a Carlucci di dare le dimissioni, non per il risultato del
suo lavoro amministrativo, ma per quanto le sue posizioni politiche sono in
contrasto con le scelte dell?amministrazione comunale ( sponsorizzazioni
Agusta, Biblioteca Fondazione Montevecchio), la questione sia molto diversa, è
una questione di coerenza politica A Carlucci prima di tutto dico che i miei
muscoli, nei confronti della politica samaratese, non si sono mai raffreddati,
anche se ho dato le dimissioni da consigliere comunale continuo ad interessarmi
del territorio, stia tranquillo che per le prossime elezioni il PDL saprà
mettere in campo tutte le forze necessarie per contrastare un?amministrazione
che non ha certamente creato una Samarate migliore. In merito alla sua domanda
se sono a favore o contro la guerra, rispondo in modo chiaro che solo uno
stupido può essere a favore della guerra. Condivido il pensiero di Aleksander
Solzenicyn, espulso dall?ex Unione Sovietica per le sue idee politiche, :“Il
contrario della pace non è la guerra è la violenza” , aggiungo poi che sono
altrettanto convinto che dalla violenza ci si debba difendere, con ogni mezzo.
Bisogna lavorare, tutti insieme, per eliminare dalla coscienza umana l?idea
stessa che possa essere permesso a qualcuno di usare la forza, la violenza,
contro la giustizia, contro il diritti umani. Fermare,
anche eroicamente, la potenza della violenza , a mio avviso significa lavorare
per costruire e rafforzare la pace per tutti. Non condividere di fermare con
tutti i mezzi la violenza, vuol dire bocciare tutte le guerre in difesa della
democrazia e della libertà. Quando penso che qualcuno ha imbracciato le armi
per sconfiggere il nazismo mi considero una persona fortunata, quando penso che
l?estrema violenza di alcuni regimi dittatoriali comunisti, ancora oggi
esistenti, impedisce la libertà di parola e di pensiero, penso che bisognerebbe
difendere quei popoli dalle violenze subite, con ogni mezzo. Spero di aver
soddisfatto le curiosità di Carlucci, e visto che ha deciso di restare al suo
posto, gli auguro di superare l?imbarazzo politico che conoscendolo senz?altro
vive e trovare quella necessaria “serenità politica” che gli permetta di
svolgere il suo ruolo d?assessore nel modo migliore. Qualora dovesse ripensarci
si ricordi che i comportamenti coerenti quando si ha il coraggio di attuarli
danno grande soddisfazione personale e aumentano la stima da parte dei
cittadini. . A proposito caro Michele fidati che le strade provinciali sono ben
tenute. Cordiali saluti, passo e chiudo Luca Macchi Venerdi 27 Febbraio 2009
( da "Agi" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
VIOLENZA SU
UNDICENNE, ARRESTATO PEDOFILO A NAPOLI Napoli - Violenza sessuale su una undicenne,
arrestato pedofilo di 55 anni. L'arresto e' stato eseguito dalla Squadra Mobile
di Napoli, stamani, nel quartiere Barra. Le indagini, coordinate dal
procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico, hanno accertato che le violenze
sulla minorenne duravano gia' da qualche anno e, spesso, avvenivano anche con
l'utilizzo di strumenti di tortura, come manette e molle.
E' stata la bambina a raccontare quanto stava subendo dal vicino di casa ad
un'amica della madre. Quindi, la denuncia alla polizia che nell'ottobre scorso
ha avviato il lavoro investigativo. Il ritrovamento degli attrezzi usati
durante le violenze sessuali e riscontri di altro tipo hanno dimostrato la
veridicita' della storia ricostruita dalla bambina: ieri, il Gip del
Tribunale di Napoli ha emesso l'ordinanza restrittiva nei confronti di M. R.
con l'accusa di violenza sessuale. Per i suoi modi gentili ed affabili, l'orco
aveva conquistato la fiducia di alcuni bambini che risiedevano nel palazzo da
lui abitato. Nel caso della piccola, il cinquantacinquenne avrebbe approfittato
di situazioni in cui rimaneva da solo con lei nella propria casa: le legava le
mani con delle manette, assicurandola al letto con delle molle e, poi, abusava
di lei. In tutto questo tempo l'orco si era garantito il silenzio della vittima
sia con regali, come piccole somme di denaro, e telefoni cellulari; alcune
volte lo stupratore aveva terrorizzato la undicenne rivolgendole pesanti
minacce di percosse nel caso in cui avesse raccontato la turpe storia. Stanca
delle sopraffazioni, la undicenne ha deciso di aprirsi con un'amica di famiglia
consentendo di assicurare alla giustizia il pedofilo.
( da "Blogosfere" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Feb 0927 Quando i
reality show sono estremi e al limite del decente: gli "esempi" di
The Chamber, The Chair, Fear Factor e Celebrity clinic Pubblicato da Fabio
Traversa alle 16:23 in Occhio al dettaglio, Personaggi, Reality Show Il
"reality con il morto", inserito all'interno del film Live! che
arriverà in Italia il 6 marzo, ha riaperto il dibattito sulla tv trash o sui
programmi estremi. Di sicuro negli Stati Uniti il limite è stato spesso
superato. Ad iniziare da The Chamber (voto: 2), torture
game veramente estremo. Qui i partecipanti venivano rinchiusi in una moderna
camera di tortura, legati ad un lettino e sottoposti a getti di acqua gelata,
letti di fiamme incandescenti e scosse elettriche: così torturati dovevano
riuscire a rispondere a semplici domande. Alla fine ad essere eliminato
è stato il programma della Fox. Nessuno stop, invece, per The Chair (4),
presentato dal tennista John McEnroe e definito dai critici Usa un Trivial
pursuit che incontra il Dott. Mengele (con riferimento al medico tedesco che
effettuò esperimenti su esseri umani all'interno del campo di concentramento di
Auschwitz): il concorrente su una sedia da dentista e con il cuore monitorato
doveva rispondere a domande di cultura generale, senza far troppo sobbalzare il
battito cardiaco, nonostante la serie di stimoli inquietanti a cui veniva
sottoposto, come lingue di fuoco che gli lambivano il corpo oppure un faccia a
faccia con un alligatore. E' diventato un caso anche Fear Factor (Fattore Paura
- 4 -). I sei concorrenti in gara, per aggiudicarsi i 50 mila dollari in palio,
hanno fatto di tutto: mangiato topi, insetti vivi, si sono sdraiati su letti di
serpenti e si sono immersi in una piscina piena di calamari putrefatti. Se un
concorrente non accettava o non superava una prova perdeva. Distribuito in 106
Paesi (in Italia è stato trasmesso da Sky Vivo), in America ha registrato un
picco di 16 milioni di spettatori. E come non ricordare, infine, Celebrity
clinic (5), un reality show tedesco in cui i concorrenti si sottopongono a interventi
chirurgici in diretta. I primi due ritocchi per Brigitte Nielsen sono stati una
liposuzione e un ingrandimento del suo già generoso seno. La Nielsen ha anche
fatto una richiesta specifica agli autori della trasmissione: ha rifiutato
l'anestesia completa, intenzionata ad assistere, insieme a milioni di
spettatori, alla rinascita (?) del suo fisico. Quando i reality sono un esempio
di cattiva tv.
( da "Velino.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. SPE -
Iago e Rebecca Bloomwood saltano dalla libreria al cinema Roma, 27 feb (Velino)
- Un ragazzo di oggi si fa eroe moderno scatenando una lotta senza quartiere
per veder realizzare i propri sogni. Accade in “Iago”, il film di Volfango De
Biasi, che da questo weekend nei cinema italiani racconta la tragedia di
William Shakespeare “Otello” virata in una commedia ambientata a Venezia, con
Nicolas Vaporidis, Laura Chiatti e Aurelien Gaya rispettivamente nei panni di
Iago, Desdemona e Otello. Nel cast anche Gabriele Lavia, Lorenzo Gleijeses,
Giulia Steigerwalt e Fabio Ghidoni. Allegra, divertente e assolutamente da non
perdere è la commedia “I love shopping” (titolo originale “Confessions of a
shopaholic”). Diretta dall?australiano P.J. Hogan, la pellicola è tratta dalla
serie dei romanzi di Sophia Kinsella - in particolare dai primi due “I Love
Shopping” e “I love shopping a New York” -, dove si raccontano le avventure di
Rebecca Bloomwood: bella e irresponsabile, sventurata e ottimista, maniaca
della moda e dedita allo shopping compulsivo! Nel film Rebecca Bloomwood è una
ragazza di New York che sogna di lavorare per la rivista di moda preferita, ma
non riesce a ottenere un incarico, fino a quando, per uno scherzo del destino,
le viene affidata la rubrica di una rivista economica dello stesso editore. A interpretarla
c?è Isla Fisher; e al suo fianco, nel ruolo dell?avvenente capo redattore, c?è
Hugh Dancy. Nel cast ci sono anche Joan Cusack e John Goodman, nei panni dei
genitori della protagonista. Da brividi è l?horror “Il mai nato”, di David S.
Goyer, con Odette Yustman, Gary Oldman, Cam Gigandet, Meagan Good e Jane
Alexander. Nel film Casey Bell è perseguitata da sogni spietati e ossessionata
da un fantasma che la tortura nelle ore di veglia: scoprirà una maledizione che
tortura la sua famiglia dai tempi della Germania nazista. Nella pellicola
“L?onda”, di Dennis Gansel, invece, prende vita un singolare esperimento per
spiegare la genesi di una dittatura. Una classe di una trentina di studenti
viene indotta a forme di cameratismo, ma la situazione sfugge di mano al
professore che si ritroverà a dover arginare una fazione di stampo nazista.
Introspettivo è “Giulia non esce la sera”, il nuovo film di Giuseppe Piccioni,
con Valerio Mastandrea e Valeria Golino. Al centro della storia due solitudini:
uno scrittore di successo e una detenuta in regime di semilibertà. Presentato
al Festival del film di Roma esce adesso nelle sale cinematografiche “La
siciliana ribelle”, di Marco Amenta. La pellicola è un omaggio a Rita Atria, la
diciassettenne nata e cresciuta a Partanna, che nel 1991 denunciò gli assassini
del padre e del fratello e morta suicida dopo l?omicidio di Paolo Borsellino
nel quale aveva riposto le sue speranze. Nell?entroterra abruzzese è ambientato
“Non lo so”, di Alessandro e Cristiano Di Felice, su una famiglia che perde le
proprie certezze dopo che un investimento sbagliato l?espone alle incertezze
della vita. Dal palco di Sanremo approda al cinema Marco Carta: presta la voce
allo sceicco di Dubai nel cartoon tedesco “Impy Superstar, missione Luna Park”,
di Reinhard Klooss e Holger Tappe. Nella nuova avventura, il piccolo dinosauro
fugge dall?isola HulaHula per diventare ricco e famoso nel “Mondo di Barnaby”,
ma scoprirà che non è così affascinante come pensava: sarà messo in catene in
un parco dei divertimenti. A Marco Carta, oltre alla voce dello sceicco di
Dubai, è affidata anche la colonna sonora del film: la cover “That?s the way (I
like it)”. Avventuroso è in “In the Name of the King”, di Uwe Boll, con Jason
Statham, Leelee Sobieski, John Rhys-Davies e Ron Perlman. Ispirata al famoso
videogame Dungeon Siege, l?opera racconta la vendetta del contadino Farmer, a
cui i Krug, una razza di brutali animali guerrieri, hanno ucciso il figlio e
rapito la moglie. (onp) 27 feb 2009 18:14
( da "Repubblica.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MOSCA - E' stata
sospesa la sentenza di assoluzione dei quattro sospetti per l'assassinio di
Anna Politkovskaia, la giornalista investigativa uccisa nel
( da "WindPress.it" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
27-02-2009 Sei in:
Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Febbraio > La Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il rimpatrio forzato di un cittadino
tunisinoContenuto della paginaLa Corte europea dei diritti umani condanna l'Italia per il rimpatrio
forzato di un cittadino tunisino. La Sezione Italiana di Amnesty International:
" la conferma che le assicurazioni diplomatiche non bastano"CS029:
27/02/2009Il 24 febbraio la Corte europea dei diritti umani
ha stabilito che l'Italia, avendo rimpatriato forzatamente in Tunisia Essid
Sami Ben Khemais, ha violato l'art. 3 della Convenzione europea sui diritti umani, relativo al divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti. In Italia, Ben Khemais era stato
condannato nel
( da "Virgilio Notizie" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Bruxelles, 27 feb.
(Apcom - Nuova Europa) - L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in
Europa (Osce) "osserva con grande preoccupazione l'emergenza di un clima
di odio nei confronti delle minoranze rom e sinti in alcuni suoi Stati membri,
che in alcuni casi sono sfociati in violenze e perfino omicidi". E' quanto
afferma, in una nota il direttore dell'Ufficio per le
istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'istutituzione di Vienna, lo sloveno Janez Lenarcic.
Il monito di Lenarcic arriva all'indomani di quello del commissario Ue agli
Affari sociali, Vladimir Spidla. Entrambi hanno puntato il dito contro
l'Ungheria, dove lunedì sono stati uccisi un giovane rom e suo figlio di cinque
anni, ma hanno citato anche altri Stati europei. "In questi tempi
di crisi economica, c'è il rischio sempre maggiore che i rom e i sinti vengano
trasformati in capri espiatori di problemi di cui non sono responsabili",
avverte il direttore dell'Odihr/Osce.
( da "Virgilio Notizie" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Praga, 27 feb.
(Apcom - Nuova Europa) - La comunità dei rom della Boemia del sud, in
Repubblica ceca, si oppone all'abbattimento di un allevamento di suini nel
luogo dove sorgeva un campo di concentramento che i nazisti utilizzavano
proprio contro gli zingari. Perchè "in questo periodo di crisi economica
non sarebbe opportuno distruggere un'azienda", spiega un leader della
comunità rom. La località, che si chiama Lety, si trova a circa un centinaio di
chilometri a sud di Praga e da anni è al centro di polemiche, in quanto
considerata una situazione oltraggiosa per uno dei luoghi simbolo
dell'Olocausto contro i rom. Il campo fu costruito nel 1942. Secondo gli
storici vi furono imprigionati 1.308 rom, dei quali 327 vi morirono
direttamente, mentre altri 500 finirono nel campo di sterminio di Auschwitz.
Anche la Unione europea ha chiesto, a più riprese, che la
cosa venga risolta e il nuovo ministro ceco per i Diritti
umani e per le Minoranze, Michael Kocab (Verde),
entrato in carica proprio un mese fa, ha annunciato sin da subito di
considerare questa una sua priorità, decidendo di compiere tutti i passi
necessari perché l'allevamento di suini sparisca da questo luogo.
"Costerebbe troppo, si parla di centinaia di milioni di corone, con la
crisi attuale non sarebbe opportuno spendere tutti questi soldi per distruggere
un'azienda e tanti posti di lavoro" afferma però Matej Sarkozy, un leader
dei rom, una minoranza che in Repubblica ceca non è immune, soprattutto in
questi ultimi anni, da atti di intolleranza e di xenofobia. "Ci basta che
con una somma molto inferiore venga restaurato il monumento, che la stradina di
accesso sia resa percorribile, che venga realizzato un parcheggio e magari dei
servizi igienici " questo l'orientamento espresso durante un incontro fra
i rappresentanti della comunità rom di questa zona e il governatore della
Regione Boemia meridionale, Jiri Zimola, il quale ha detto di condividere la
posizione dei rom, soprattutto con quella di rendere il campo accessibile ai
visitatori. La distruzione dell'allevamento costerebbe, secondo i calcoli del
governo, circa 800 milioni di corone (28 milioni di euro), mentre i lavori di
rifacimento richiesti dai rom non andrebbero oltre i 30 milioni di corone.
( da "Blogosfere" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Feb 0927 Abkhazia:
la cacciata dei georgiani Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 18:49 in Diritti umani Nel vergognoso silenzio
della comunità internazionale, si consuma l'ennesima tragedia figlia dei
nazionalismi. In Abkhazia, regione autonoma della Georgia a maggioranza russa
che sta andando nella stessa direzione dell'Ossezia del sud, i georgiani sono
cacciati dalle loro case e costretti alla fuga da bande di giovani russi che
cavalcano la questione etnica per appropriarsi delle loro proprietà.
Negli ultimi giorni, oltre 50 famiglie georgiane sono state costrette a
lasciare le loro case di Gori, mentre le autorità regionali filo-russe stanno
chiedendo ai georgiani di scegliere tra l'adozione della "nuova"
cittadinanza abkhaza e l'abbandono dell'Abkhazia. Dopo aver acquisito il
controllo dell'Ossezia del sud cavalcandone l'indipendentismo, la Russia
neozarista, usando la stessa strategia, ha ormai preso il controllo anche
dell'Abkhazia. Ma Putin e Medvedev non sembrano accontentarsi, e consci
dell'assoluta inerzia della comunità internazionale stanno fomentando le
formazioni politiche georgiane piu' estremiste allo scopo di far cadere un
governo considerato troppo filo-europeo e non abbastanza servile verso il
Cremlino.
( da "Velino.it, Il" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
Bolivia, governatori “ribelli” chiedono a Evo dialogo nazionale La Paz, 27 feb
(Velino/Velino Latam) - I governatori delle regioni “autonomiste” della Bolivia
chiederanno al governo di Evo Morales che promuova un “incontro nazionale” per
promuovere l?applicazione della nuova Costituzione nel paese. Un foro che
comprenda non solo i rappresentanti delle regioni che si oppongono a Morales
(Santa Cruz, Beni, Chuquisaca e Tarija), ma anche altri settori della
popolazione boliviana per garantire le autonomie promesse nella Carta. I
governatori “ribelli” rispondono così alla chiamata al dialogo del presidente
Morales che ha chiesto di mettere in campo i nuovi dettami della Costituzione
approvata con referendum popolare lo scorso anno. “La nostra intenzione - ha
detto il prefetto di Santa Cruz, Rubén Costas - è quella di instaurare un
dialogo onesto. La situazione di violazione dei diritti
umani esiste ancora e per questo proponiamo che prima
del dialogo il governo indica un incontro nazionale non solo con i prefetti ma
anche con altri settori della società civile come i comitati civici”. (red/fae)
27 feb 2009 19:52
( da "Romania Libera" del 27-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
> Cititi online
anunturile din ziarul ?Romania libera?: Incalcari ale legii in numele
razboiului contra terorismului Senatul intentioneaza anchetarea erorilor
mandatului Bush Senatorul Patrick Leahy, decis sa ancheteze derivele erei Bush
Gabriela Anghel Vineri, 27 Februarie 2009 » Presedintele Comisiei pentru
afaceri juridice a Senatului american, democratul Patrick Leahy, a anuntat ca
acest organism va examina la inceputul lunii martie mijloacele vizand
deschiderea unei anchete asupra derivelor judiciare din anii presedintiei
George W. Bush. In cadrul unui discurs in senat, Leahy declara ca "nu
trebuie sa ne temem sa descoperim ceea ce am facut, daca dorim sa ramanem o
natiune vigilenta atat in ce priveste securitatea noastra nationala, cat si
Constitutia". La inceputul lunii, senatorul democrat precizase ca doreste
infiintarea unei comisii independente pentru anchetarea derivelor, in special
in interiorul frontierelor americane, din perioada Administratiei Bush in
cadrul razboiului sau contra terorismului. "Nimic nu produce atatea daune
staturii si autoritatii morale ale Americii decat revelatia ca in acesti ultimi
opt ani am abandonat angajamentul nostru istoric privind drepturile omului,
incalcand legea". Asociatiile de aparare a drepturilor omului si
parlamentarii si-au intensificat din toamna solicitarile de deschidere a unei
anchete privind ascultarile telefoanelor autorizate de Executiv fara mandatul
justitiei sau al Congresului, recurgerea la tortura in
interogatoriile antiteroriste sau demiterea a noua procurori, in 2006, din
motive politice. Leahy a precizat ca intentioneaza sa atace si programul de
transfer al detinutilor pentru interogatoriile purtate de CIA, relele
tratamente din inchisoarea Abu Ghraib din Irak, distrugerea de documente sau
redactarea de note interne care justificau aceste derive, in special
recurgerea la tortura. Ancheta va trebui sa depaseasca "problema de a sti
daca au fost comise crime" si sa analizeze "erorile" comise
"in asa fel incat sa nu se mai repete". SUA, un exemplu Presedintele
american, Barack Obama, intrebat despre eventualitatea unei comisii de ancheta,
a precizat ca, desi "pozitia sa generala" este de a spune "sa
intoarcem pagina", considera ca "nimeni nu este mai presus de
lege". Secretarul de stat american, Hillary Clinton, prezentand presei
raportul anual privind drepturile omului, publicat de acest minister, declara
ca "promovarea acestor drepturi este un element esential al politicii
noastre externe" si sublinia ca Statele Unite vor trebui sa se dovedeasca
"exemplare" in materie de drepturile omului. Documentul mentioneaza
inchisoarea de la Guantanamo, unde 245 de detinuti suspectati de terorism sunt
inchisi de ani de zile fara a fi judecati. Din aceeasi categorie: Atentat la
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