CENACOLO DEI COGITANTI |
Nour:
<La mia s da democratica al raìs Mubarak>
( da "EUROPA
ON-LINE" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: intende pertanto ammorbidire Washington mostrandole il suo
impegno nel campo dei diritti umani. Ibrahim (che dovrebbe essere tra le nomine
per il premio Nobel per la pace) spiega che nonostante Mubarak, la cui visita a
Washington è prevista ad aprile, neghi che ci siano state pressioni sul governo
solo per salvare la faccia, secondo fonti di stampa, il senatore americano John
F.
Diritti
umani, in scena va Langer ( da "Trentino"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: CAMPODENNO Diritti umani, in scena va Langer CAMPODENNO.
Sabato alle 20.30, sala pubblica Pozza, sipario su "Alexander
Langer", spettacolo teatrale di e con Alberto Brunello nell'ambito del
progetto sovracomunale "non solo carta - 7x7 ComunInsieme per i
diritti".
Complimenti
all'équipe ( da "Trentino"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: hanno alcuni diritti umani». Non ho parole! Sono quelle
classiche cose che lasciano sgomenti! Ma come è possibile?! Non vedono cosa
succede a casa loro gli spagnoli? A questo punto sembra proprio di no e visto
che non ci arrivano da soli è il caso di far loro notare, a Zapatero in primis,
che forse anche gli asinelli e i tori hanno qualche diritto.
Lampedusa,
guerra per decreto ( da "Articolo21.com"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: si rivelò una piccola Guantanamo in stile casereccio dove
i diritti umani non contavano più e il loro calpestio lasciava spazio a
inusitate violenze alle quali gli internati cercavano di ribellarsi con la
fuga. Quel Cpt fu chiuso, unico caso in Italia, grazie a una battaglia civile
compiuta anche dagli stessi immigrati che là dentro subirono “
GIORNO
CLASSICA - Prima delle Prime. Nel Ridotto dei palchi Toscanini,...
( da "Leggo"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Voci contro la barbarie e Il sogno dei diritti umani. Alla
Feltrinelli, Antonio Cassese presenta al pubblico i suoi due nuovi libri
accompagnato dalle letture del regista Renato Sarti. Ore 18.30. Piazza
Piemonte, 2. NOTTE CABARET - Oggi le comiche. Il meglio del vivaio comico al
femminile calcherà il palco di Zelig Cabaret.
Console
del Marocco Visita e gelo sul popolo Saharawi
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: a nome del consiglio consegna documento sui diritti umani
Visita ufficiale del console del Marocco a Modena con momenti di tensione
diplomatica, quando oltre ai sorrisi e omaggi di circostanza qualcun gli ha
ricordato il mancato rispetto dei diritti umani tenuto dal suo paese con il
popolo Saharawi, isolato nel cuore del deserto.
I
diritti umani difesi da Cinefestivaldoc
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 30 cortometraggi a Savignano I diritti umani difesi da
«Cinefestivaldoc» SAVIGNANO. Stasera a Savignano (Cinema Bristol, via Tavoni
952) dalle 20.45 Cinemafestivaldoc propone la serata dedicata alla seconda
parte del film collettivo: «All human rights for all» realizzato
dall'Associazione Rinascimento e distribuito in collaborazione con Ucca (Unione
circoli cinematografici Arci)
L'ASTA
BENEFICA PER JYOTHI NIULAYA NON CI SARÀ
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: DIRITTI UMANI SINISTRA DEMOCRATICA TITTI DI SALVO ALLA
SALA BUOZZI Alle 20,30 alla sala Buozzi di via Folonari si terrà un'iniziativa
di Sinistra Democratica. Interverrà Titti di Salvo, membro della Segreteria
nazionale, con Mauro Cherubini, dipendente Asl, Marco Gavezzoli, operaio Iveco,
Antonella Cosmano,
La
colonna infame in ba-rock ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Manzoni parla della tortura, dell'inquisizione, della
peste per parlare dei temi a lui più cari: la giustizia, quella divina e quella
umana, e il libero arbitrio, che consente di scegliere tra il bene e il male.
SI TRATTA di un commento agli atti di un processo, quello intentato ai presunti
untori della peste nel 1630.
POTENZA,
APPUNTAMENTO CON "ALTROCINEMAPOSSIBILE" IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI
( da "marketpress.info"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI Potenza, 26 febbraio 2009 -
Secondo appuntamento con la cinerassegna "Altrocinemapossibile", il
cinema dei diritti umani. Martedì 3 marzo alle ore
Dai
Grilli estensi al sindaco ( da "Nuova Ferrara, La"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: luce dei recenti fatti di cronaca e del perdurare di una situazione
di palese violazione dei diritti umani nella Russia post sovietica di Putin e
Medvedev, scrive al sindaco chiedendo di prendere posizione di dura condanna
per quello che sta accadendo: «Ferrara rompa il muro del silenzio». Sindaco,
faccia parlare Ferrara, la trasformi in paladina dei valori di libertà e
giustizia.
Candido
Cannavò <Il mio volontariato> ( da "Giorno, Il (Legnano)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: In genere i diritti umani non vengono rispettati
soprattutto nei Paesi dove ci sono regimi autoritari che tengono nascosto e
celato il loro agire. Anche nel nostro Paese esistono casi di diritti violati,
ma per fortuna c'è molta gente che si impegna a rendere il mondo migliore».
L'Arci
e Migreurop in visita all'ex cpt dove i maltrattamenti sono la norma
( da "Manifesto,
Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: migranti e richiedenti asilo trattenuti violando i diritti
umani, rimpatriare con la forza uomini e donne perseguitati nei loro Paesi di
provenienza vuol dire alimentare la disperazione e l'angoscia, nonché i
tentativi di suicidio. Allo stesso tempo si tenta di alimentare il malcontento
della popolazione locale che fortunatamente ad oggi ha saputo resistere a
questa provocazione»
Oggi la
cassazione ( da "Manifesto, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: responsabile di torture e sparizioni durante la dittatura
(1976-1983), accusato anche della scomparsa degli italiani Gullo e Pegoraro.
Oggi alle
<Diritti,
ora facciamoci sentire> ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: il nuovo pacchetto di sicurezza è una violazione ai
diritti umani fondamentali di natura etica, il contesto in cui viviamo oggi
produce mancanza del senso della socialità che a sua volta produce egoismo,
individualismo e non c'è più ombra di relazione e di responsabilità. Mancano la
condivisione dei valori, la coesione sociale, il senso di appartenenza,
il
dipartimento di stato usa ci ripensa "il regime cinese vìola i diritti
umani" ( da "Repubblica, La"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Esteri Washington Il Dipartimento di Stato Usa ci ripensa
"Il regime cinese vìola i diritti umani" WASHINGTON - Cina e Russia
hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della tutela dei diritti umani:
nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington è
tornato a puntare l´indice su alcuni dei tradizionali obiettivi.
"l'america
tornerà più forte di prima" - alberto flores d'arcais
( da "Repubblica,
La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Il Senato indagherà sulla torture di Bush ALBERTO FLORES
D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - Con un appello "bipartisan" e
con toni che hanno evocato Reagan o il Roosevelt del New Deal Barack Obama si è
rivolto martedÍ sera in diretta tv al popolo americano («voglio parlare
francamente e direttamente agli uomini e alle donne che ci hanno eletti»
<I
clandestini non si curano per paura delle denunce>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: nel corso di un convegno internazionale sui diritti umani.
La Cgil parla con cognizione di causa. D'altronde, credo che un fenomeno del
genere fosse presumibile, ma forse non è il caso di spaventarsi. Probabilmente
si tratta di un effetto al lupo al lupo, destinato a rientrare non appena tra
gli immigrati sappiano che i medici napoletani non hanno alcuna intenzione di
denunciarli.
Voci
contro la barbarie con Cassese e Sarti
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 40 Voci contro la barbarie con Cassese e Sarti Antonio
Cassese ha raccolto le voci di quanti si sono battuti per un'etica
internazionale nei due volumi, «Voci contro la barbarie» e «Il sogno dei
diritti umani» (Feltrinelli), e li presenta oggi alle 18.30 alla Feltrinelli di
piazza Piemonte 2, con letture di Renato Sarti (nella foto).
Le
donne ci guardano ( da "Corriere della Sera"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Se la guerra, i diritti umani, l'ambiente e le migrazioni
sono al centro di tanti lavori, non manca una strizzata d'occhio al «glamour»
con i ritratti delle dive «on air» messi a disposizione da Air France Klm, tra
cui spicca una spettacolare Sophia Loren. «Sguardi altrove» —
Protesta
a Pechino: si danno fuoco in tre ( da "Corriere della Sera"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: azione vicino a Piazza Tienanmen Protesta a Pechino: si
danno fuoco in tre E sui diritti umani Washington accusa la Cina PECHINO — Tre
persone sono rimaste coinvolte in un misterioso incendio divampato nella loro
auto, in circostanze che le versioni successive fornite dalla polizia e
dall'agenzia di Stato Xinhua hanno reso ulteriormente confuse.
<Emergenza
diritti umani> Il Dipartimento di Stato corregge la <linea Clinton>
( da "Corriere
della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin
dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto.
«Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale
agli anni '70», sottolinea l'International Herald Tribune, chiedendosi con
preoccupazione se la gaffe della Clinton sia il primo passo per smantellare
questo solido ed antico
LE
SCUSE PER TACERE SEMPRE ( da "Corriere della Sera"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: pare non sia mai venuto il momento di parlare dei diritti
sistematicamente violati dal regime comunista. Prevalgono le «ragioni degli
Stati». E' vero che, nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti
umani nel mondo, Washington afferma che «la loro promozione è un passaggio
essenziale della nostra politica estera».
L'avvocato
Casotti racconta l'esperienza in Amnesty
( da "Resto
del Carlino, Il (R. Emilia)" del
26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: che ha la sede principale a Londra e che si occupa dei
diritti umani e di farli rispettare. I diritti sulla quale si basa questa
organizzazione sono scritti sulla carta della "Dichiarazione universale
dei diritti dell'uomo", che contiene diversi articoli riguardanti tutto
ciò che l'uomo ha libertà di fare.
Sharia
in Pakistan, un favore ai terroristi
( da "Corriere
della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Sono convinta che una politica di sostegno ai diritti
umani e in difesa dei diritti delle donne in quella regione, attuata con
qualunque mezzo possa rivelarsi efficace, a lungo andare servirà a tutelare la
sicurezza degli Stati Uniti e dell'Occidente in generale. Proteggere le donne
dalla Sharia e mandarle a scuola non è solo un imperativo morale,
un
piccolo gioiello di cinema verità vincitore del festival di locarno (2007), del
festival ... ( da "Mattino di Padova, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Amnesty International è riuscita a riportare l'attenzione
sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi,
migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono
costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto
reso con immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in
prevalenza.
continua
stasera alle 21,30 la rassegna sul documentario d'autore proposta ad este al
teatro ... ( da "Mattino di Padova, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Amnesty International è riuscita a riportare l'attenzione
sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi,
migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono
costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto
reso con immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in
prevalenza.
Polemica
Pechino-Washington su rapporto diritti umani in Cina
( da "Reuters
Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: e tutti i gruppi etnici della Cina hanno avuto sempre più
libertà e diritti", ha detto il portavoce Ma Zhaoxu durante una conferenza
stampa. "Invitiamo gli Stati Uniti ad ammettere i propri problemi coi
diritti umani e a non usare i diritti umani come scusa o pubblicare rapporti
sui diritti umani al fine di immischiarsi negli affari interni di altri".
Pechino.
Cina accusa Usa di interferenze politiche
( da "AudioNews.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Pechino replica agli Stati Uniti dopo la diffusione del
rapporto del dipartimento di Stato americano che denunciava violazioni dei diritti
umani da parte del governo di Pechino. 'Il rapporto -si legge nella nota
-ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina e riconosciuti a
livello internazionale'.
Obama
convincentema l'economia è un rebus ( da "Secolo XIX, Il"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: a qualunque accenno ai diritti umani durante la sua visita
in Cina è un aspetto molto significativo. La missione è stata incentrata,
invece, sull'ottenimento della garanzia che il governo cinese continui ad
acquistare titoli del Tesoro Usa, e sulla verifica delle notizie riguardanti la
tenuta del mercato interno cinese, ben più robusta del previsto:
Pechino
a muso duro con Washington: sui diritti umani non potete darci lezioni
( da "Rai
News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti
dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il
mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in
visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve
interferire nella cooperazione tra USA e Cina.
CASO
FALCONE, LETTERA PARLAMENTARI PDL A MINISTRO FRATTINI
( da "Basilicanet.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: affinché© siano rispettate le convenzioni internazionali
in materia di difesa dei diritti umani e affinché© le condizioni e il
trattamento dei prigionieri, all'interno del Centro di Detenzione di Nahan,
città dello Stato dellâ??Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi
internazionali per la difesa dei diritti umani.
"Sui
diritti umani non potete darci lezioni"
( da "Affari
Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti
dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il
mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in
visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve
interferire nella cooperazione tra Usa e Cina.
Cina/
Pechino a Washington: basta con lezioni su diritti
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: All'indomani della pubblicazione di un rapporto del
Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti
umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di
atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli
altri paesi (segue)
CINA:
PECHINO REPLICA AD USA, IGNORATI NOSTRI RISULTATI SU DIRITTI UMANI
( da "ITnews.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La Cina replica al rapporto del dipartimento di Stato che
denuncia violazioni dei diritti umani ed accusa gli Stati Uniti di interferenze
nei propri affari interni. "Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati
storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla
comunita' internazionale" si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale
cinese Xinhua.
La Cina
bacchetta gli Usa sui diritti umani ( da "KataWeb News"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani 26 febbraio
2009 alle 09:14 — Fonte: corriere.it — 0 commenti Pechino replica al rapporto
del Dipartimento di Stato: «Ignora sforzi e risultati storici che abbiamo
ottenuto»
Pechino
risponde a Washington "Basta lezioni sui diritti umani"
( da "Repubblica.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: della pubblicazione del rapporto annuale del dipartimento
di Stato americano sui diritti umani, fortemente critico nei confronti di
Pechino. Il governo cinese lo respinge con fermezza, definendolo
"irresponsabile" e "senza alcun fondamento". L'agenzia
governativa Nuova Cina scrive che il rapporto, diffuso pochi giorni dopo la
visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton,
CINA-USA,
SCONTRO SUI DIRITTI UMANI ( da "Wall Street Italia"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Cina-Usa, scontro sui diritti umani -->Il dipartimento
di Stato bacchetta Pechino: «Stop alla repressione delle minoranze etniche in
Tibet». La replica: «Basta con le lezioni».
LA CINA
BACCHETTA GLI USA CUI DIRITTI UMANI ( da "Wall Street Italia"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La Cina bacchetta gli Usa cui diritti umani -->Pechino
replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora gli sforzi e risultati
storici che abbiamo ottenuto»
Cina-Usa,
tensione sui diritti umani ( da "Stampaweb, La"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti civili ed in particolare quelli delle donne. Le
accuse alla Cina riguardano il diritto alla privacy, alla libertà di parola e
di stampa, di riunione e di movimento nel Paese. «La documentazione relativa ai
diritti umani da parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi
peggiorata», si legge nel rapporto del dipartimento di Stato americano che
rileva come il picco
UGO
PAPI DUE UOMINI E UNA DONNA HANNO TENTATO IERI DI DARSI FUOCO A PECHINO NON
LONTANO DA PIAZZA... ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti umani resta un nervo scoperto della Cina. Nel
recente viaggio nel Paese di Hillary Clinton, come nuovo responsabile della
politica estera del presidente Obama, i cinesi hanno molto apprezzato la
prudenza del segretario di Stato, la quale si è detta convinta che le
divergenze sui diritti non devono interferire con la ricerca di una soluzione
comune ai problemi posti dalla
DIRITTI
UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI"
( da "Agi"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: DIRITTI UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE
GUARDIANI" (AGI) - Pechino, 26 feb. - Gli Stati Uniti smettano di fare il
"guardiano" dei diritti umani e riflettano sui loro problemi. Non si
e' fatta attendere la replica della Cina al rapporto annuale del Dipartimento
di Stato Usa che ha puntato nuovamente il dito contro Pechino:
Asta
Saint Laurent, Pechino minaccia Christie's
( da "Affari
Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Nel fine settimana Pierre Bergè aveva detto di essere
pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di
coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a
concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. tags: asta laurent
arte
Cina/
Rapito l'avvocato dei diritti umani Gao Zhishen
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Proprio mentre Washington e Pechino si lanciano accuse
reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento religioso Falun Dafa,
messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen,
avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio
Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e trasferito in una località
sconosciuta.
Cuneo:
immigrati, si alza la voce per pari dignità e diritti
( da "Targatocn.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Liberi e uguali in dignità e diritti? contro le tasse sui
permessi di soggirono, la facoltà dei medici di segnalare i clandestini che si
fanno curare e a favore di una politica rispettosa dei diritti umani. In piazza
vi saranno anche Erio Ambrosino, assessore settore Socio-Educativo e Politiche
Giovanili del comune di Cuneo e Teresa Angela Migliasso assessore regionale al
Welfare,
Asean/
Amnesty: bisogna discutere su diritti umani in
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Asean deve chiedere il rispetto dei diritti umani in
Birmania", ha dichiarato Amnesty in un comunicato. Le critiche giungono
mentre i leader dei 10 stati membri dell'Associazione si preparano a un meeting
di tre giorni, da domani a domenica, nella località di mare tailandese di
Pattaya, dove hanno manifestato oggi anche 300 dimostranti anti-governativi che
chiedono il ritorno dell'
Diritti
Umani: Cina contro Usa ( da "KataWeb News"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Diritti Umani: Cina contro Usa 26 febbraio 2009 alle 12:48
— Fonte: ansa.it — 0 commenti Rapporto Dipartimento Stato Washington definito
'irresponsabile'
"SGUARDI
ALTROVE", Festival del cinema femminile a Milano: 3-8 marzo
( da "Blogosfere"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: delle montagne albanesi che decidono di diventare uomini
per raggiungere la parità di diritti e le due serate (All Human Rights For All
in collaborazione con Provincia di Milano Assessorato Cultura e Assessorato
Pace e Cooperazione internazionale e Stories on Human Rights in collaborazione
con l?Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani) dedicate ai
Diritti Umani.
Concorso
tra scuole I migliori del Galilei ( da "Corriere Adriatico"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Il ministero con la scelta di questa tematica ha voluto
sottolineare il ruolo delle donne nella vita sociale, culturale, scientifica,
produttiva e politica nel nostro paese e il loro impegno in difesa dei valori
democratici e dei diritti umani. Per gli studenti una grande soddisfazione.
SANITA'.
Denuncia immigrati, contrari i farmacisti ospedalieri: "Lede dignità della
persona" ( da "HelpConsumatori"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 32 della costituzione che recita "La Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni
Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma
leda la dignità della persona allontanandola dai servizi sanitari.
"Odissea":
Mauro Perrotta al Teatro di Ragazzola
( da "Gazzetta
di Parma Online, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: si arrichisce di inedite sfumature, e la recitazione trae
vigore dal confronto con le musiche originali, di sapore vagamente etnico,
eseguite in scena da Mario Arcari e Maurizio Pellizzari. Lo spettacolo è
inserito nel Festival dei Diritti Umani organizzato dalla Provincia di Parma e
da Forum Solidarietà. Per prenotazioni 339.5612798
Anche
dai farmacisti un <no> alla denuncia dei clandestini
( da "Sole
24 Ore, Il (Sanità)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritto dell'individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti» - e le Convenzioni internazionali sui
diritti umani. «La Sifo - si legge in una nota - società scientifica di
professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia della salute
pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso tutti gli
interventi legislativi
L'AMERICA
DI OBAMA è DESIDEROSA DI PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO NEI RAPPORTI CON IL
GIGANTE... ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Tanto più che i diritti umani in Cina continuano a essere
pesantemente violati. La tortura, il record di esecuzioni capitali, le
detenzioni senza processo, la censura della stampa, le restrizioni alla libertà
religiosa, la mancanza di diritti sindacali e politici, l'oppressione delle
minoranze etniche.
La
nostra città è stata svenduta per quattro soldi Dura presa di distanza di An e
di Rifondazione sulla trattativa. Scontro tra Lega e Tommaso Cacciari dei No
Global ( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: città irradiatrice di diritti umani». Mentre il
consigliere comunale del Carroccio Alberto Mazzonetto si serve di Facebook per
invitare a boicottare i distributori che verrano posizionati in centro storico.
Alle critiche risponde la soprintendente Renata Codello. «Chi critica gli
sponsor è un irresponsabile che non capisce quanto drammatica sia la
situazione.
Fortunatamente
c'è un giudice anche a Mosca. Si era appena concluso il processo...
( da "Gazzettino,
Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Rimane il grande problema dei diritti umani e della
libertà d'espressione in Russia. Recentemente il presidente della Commissione
Europea Barroso si è scontrato con Putin perché ha sollevato proprio il
problema dei diritti umani. Sembrava che qualcosa si stesse muovendo, ma il
processo per l'assassinio della Politkovskaja ha riproposto la gravità della
situazione.
Diritti
umani, una rassegna cinematografica ( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Diritti umani, una rassegna cinematografica Giovedì 26
Febbraio 2009, VENEZIA - (L.M.) Secondo appuntamento stasera giovedì, al Lido,
con la rassegna cinematografica sul tema dei diritti umani. Alle 21, nel
patronato di Santa Maria Elisabetta, verrà proiettato il film di Ken Loach
"In questo mondo libero" (drammatico durata 96 minuti)
Al gruppo
Enia la certificazione Responsabilita' Sociale
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: riferimenti internazionali in materia di diritti umani e
dei lavoratori ed, in particolare, fa riferimento ai principi della
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, delle convenzioni
dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), delle Convenzioni delle
Nazioni Unite sui diritti del bambino e per l'eliminazione di tutte le forme di
discriminazione razziale e di genere.
Vaticano-Islam/
Libri di scuola non offendano la fede di
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: forte legame tra la pace e i diritti umani", con una
"speciale attenzione alla difesa della dignità della persona umana e dei
suoi diritti, soprattutto per quel che riguarda la libertà di coscienza e di
religione". I leader delle due religioni hanno anche ricordato "le
sofferenze dei popoli del Medio Oriente, dovute a conflitti irrisolti" e
chiesto ai leader politici,
GB/
Governo ammette due casi di "extraordinary rendition"
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Diversi movimenti per i diritti umani hanno chiesto nei
mesi scorsi alle autorità del Regno Unito un'inchiesta approfondita sul
trasferimento e la detenzione illegale di prigionieri e sull'uso dell'isola
Diego Garcia, l'isola dell'Oceano Indiano, dal 1971 base militare, aerea e
navale, delle forze britanniche e statunitensi.
Usa-Venezuela/
Diritti umani, Caracas critica Dipartimento
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti umani diffuso dal Dipartimento di Stato americano,
critico con Caracas. Le accuse contenute nel documento sono "false,
malintenzionate e costituiscono un'interferenza", si legge in un
comunicato del Minsitero degli Esteri venezuelano, che sottolinea inoltre come
il governo statunitense "ha i precedenti peggiori in materia di violazione
dei diritti umani della storia moderna"
Pechino
minaccia Christie's dopo la vendita dei bronzi di YSL
( da "Rai
News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai
diritti umani, a concedere la liberta' al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama.
Christie's dispiaciuta per la rappresaglia cinese Il botta e risposta tra Pechino
e Christie's continua con il "dispiacere" espresso dalla famosa casa
d'aste per le "misure di rappresaglia" decise dalla Cina dopo al
vendita "legale" dei due bronzi cinese,
Farmacisti
ospedalieri contrari alla norma denuncia clandestini: "lede la dignità
della persona" ( da "SaluteEuropa.it"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 32 della costituzione che recita "La Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività,
e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni Internazionali
sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità
della persona allontanandola dai servizi sanitari.
Politkovskaya/
Mosca: le critiche dell'Osce sono ( da "Virgilio Notizie"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: sulla corruzione violazioni dei diritti umani". Le
dichiarazioni "del signor Haraszti sono tendenziose, anche provocatorie e
minano l'autorità dell'OSCE", ha detto il portavoce della diplomazia russa
Andrei Nesterenko. "Il rispetto per le sentenze dei giurati e' un elemento
necessario in una societa' democratica e di cultura democratica".
Ombre
cinesi ( da "AprileOnline.info"
del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: è rinfocolata in queste ore con una nota del Dipartimento
di Stato americano che torna sulla carenza dei diritti umani nel Paese asiatico
e irrita la leadership pechinese. La quale risponde per le rime:
"Invitiamo gli Stati Uniti a concentrarsi sui propri problemi in materia
di diritti dell'uomo e smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in
tutto il mondo".
Italians
for Darfur: 6 anni di guerra, si rischia nuova
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Una decisione attesa dagli attivisti per i diritti umani,
ha sottolineato però Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, perchè
se la Corte deciderà di incriminare Bashir invierà "un segnale chiaro, per
cui nessuno potrà considerarsi al di sopra della giustizia quando si tratta di
crimini di guerra e contro l'umanità".
##Cina-Usa/
Diritti umani, Pechino: basta ingerenze di
( da "Virgilio
Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Hillary Clinton sui diritti umani durante il primo viaggio
del neo segretario americano. "I diritti umani non possono impedire
l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il cambiamento
climatico e la sicurezza" aveva detto Clinton in quella occasione,
deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo fiduciosi
in un ripetersi delle pressioni del 1995.
( da "EUROPA ON-LINE" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Parla
il dissidente egiziano liberato la settimana scorsa Nour: «La mia s da
democratica al raìs Mubarak» ROBERTO BARDUCCI Nessuno aveva mai sfidato il
regime egiziano nel modo in cui l?ha fatto Ayman Nour, prigioniero politico,
liberato dopo più di tre anni lo scorso diciotto febbraio. Il
quarantaquattrenne parlamentare egiziano aveva speso anni di sforzi per formare
il suo partito di ispirazione liberale al-Ghad (Domani) pensando di poter così
affrontare Hosni Mubarak. Nel 2005, quando il presidente egiziano, al potere
dal 1981, concesse per la prima volta ai partiti dell?opposizione di presentare
i loro candidati, Nour condusse una durissima campagna contro il governo,
denunciandone l?inefficienza e la corruzione e chiedendo una nuova costituzione
democratica. In quelle elezioni, vinte da Mubarak con maggioranza bulgara, Nour
arrivò secondo con un rispettabile 7,3 per cento dei voti. Bastò per far dire
ai media che minava il potere del raìs nel paese, e la macchina del regime si
mise subito in moto. Prendendo a pretesto delle presunte irregolarità nei
documenti per la presentazione del suo partito, nel dicembre 2005 un tribunale
lo condannò a cinque anni di prigione. Nonostante il suo precario stato di
salute (soffre di diabete e altri disturbi), in carcere non gli è stato
risparmiato niente, comprese le percosse, come documentato dalle foto
pubblicate su internet. La coraggiosa moglie di Nour, Gameela Ismail, con due
figli a carico ? un passato da giornalista televisiva in Egitto e per Newsweek
? non si è mai arresa, ha organizzato proteste e manifestazioni al Cairo,
attraverso l?organizzazione ?Free Ayman Nour?, andando anche in Europa per
chiedere aiuto. Ma tutto sembrava indicare che Nour avrebbe trascorso i cinque
anni della sua condanna nella famigerata prigione di Tora al Cairo. La scorsa
settimana, però, senza alcun preavviso, è stato liberato. Neppure sua moglie
sapeva che stesse per tornare a casa. «Ho saputo della mia liberazione soltanto
un?ora prima ? racconta Nour a Europa ? Ne sono rimasto molto sorpreso. Le
autorità dicono che mi hanno rilasciato per motivi di salute, ma a me non è
stato detto niente». Nour è stanco, nella sua casa al Cairo, adesso vuole
soltanto riposare, ma ci tiene a dire che non gli è stata posta alcuna
condizione per il rilascio: «Se lo avessero fatto non avrei accettato »,
afferma. Una fonte del ministero della giustizia ha confermato che Nour è stato
liberato per motivi di salute. Ma non è questa l?ipotesi più accreditata dalla
stampa locale e internazionale. Sul quotidiano liberale egiziano Al-Masry al-
Yawm, Saad Eddin Ibrahim ? leader egiziano per i diritti civili, in auto-esilio
tra Qatar e Stati Uniti, liberato dal carcere nel 2003 e tuttora perseguitato
dal regime, che lo ha condannato ad altri due anni di prigione ? afferma che la
liberazione di Nour va intesa come un gesto di buona volontà da parte del
governo verso la nuova amministrazione Obama. Mubarak, infatti, vuole passare
la successione del potere al figlio Gamal, e intende
pertanto ammorbidire Washington mostrandole il suo impegno nel campo dei
diritti umani. Ibrahim (che
dovrebbe essere tra le nomine per il premio Nobel per la pace) spiega che
nonostante Mubarak, la cui visita a Washington è prevista ad aprile, neghi che
ci siano state pressioni sul governo solo per salvare la faccia, secondo fonti
di stampa, il senatore americano John F. Kerry, presidente della
commissione esteri del senato, avrebbe richiesto personalmente, durante la sua
recente visita al Cairo, la liberazione di Nour. Nei giorni precedenti, il
Washington Post aveva inoltre indicato che la liberazione di Nour era una
pre-condizione posta dall?attuale amministrazione per ricevere Mubarak alla
Casa Bianca. Per di più, il rilascio di Nour è arrivato una settimana dopo che
il ministro degli esteri egiziano Ahmed Abul Gheit aveva incontrato il
segretario di stato Hillary Clinton. «Non sarei troppo contento se la mia
liberazione fosse dovuta a pressioni esterne ? dichiara Nour ?Noi [membri di
Al-Ghad] non abbiamo contatti con nessun gruppo straniero e soprattutto non
siamo degli agenti americani come qualcuno tenta di fare credere. Al presidente
Obama comunque vorrei dire che non è più il tempo di sacrificare i principi nel
nome degli interessi di stato. Lavoriamo per gli interessi del popolo e non per
quelli dei governanti». L?intercessione della diplomazia americana nella
liberazione del politico egiziano rappresenta un cambiamento di rotta da parte
di Washington. Durante gli anni dell?amministrazione Bush, il dipartimento di
stato aveva preferito non sollevare il ?problema Nour?, o quello dei diritti umani, per non infastidire il tuttora prezioso alleato
egiziano. In una lettera dal carcere che Nour aveva indirizzato nel settembre
scorso al senatore Obama, ancora in campagna elettorale, aveva detto che le
aspirazioni dei liberali arabi non erano quelle di dipendere dai regime
dittatoriali, e che il nuovo obiettivo degli Stati Uniti avrebbe dovuto essere
quello di facilitare la restaurazione della libertà e della democrazia. Quanto
al suo futuro politico, Nour si è mostrato cauto, ma convinto di volere
continuare la sua attività politica. «Proverò a ricostruire il partito Al-Ghad
e a cercare dei positivi collegamenti con altri gruppi dell?opposizione ed
anche di allacciare un dialogo con elementi ?ragionevoli? del National
democratic party [il partito al potere] ? ha detto Nour a Europa ?. Collaborerò
con Ihab al-Khawli, attuale segretario di Al-Ghad, che ne è l?attuale capo
legittimo, al fine di riportare il partito a come era prima. Non sono uscito di
prigione con l?intenzione di vendicarmi di nessuno. Chiedo anzi a tutti quelli
con cui ho dei contrasti di sedersi con me e cercare una riconciliazione che ci
consenta di voltare pagina sul passato».
( da "Trentino" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMPODENNO Diritti umani, in scena va
Langer CAMPODENNO. Sabato alle 20.30, sala pubblica Pozza, sipario su
"Alexander Langer", spettacolo teatrale di e con Alberto Brunello
nell'ambito del progetto sovracomunale "non solo carta - 7x7 ComunInsieme
per i diritti". è un programma di carattere culturale e di promozione che ha
l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione dei sette comuni della bassa valle
di Non (Campodenno, Cunevo, Denno, Flavon, Sporminore, Terres e Ton, titolari
del progetto 7x7) sul tema attuale dei diritti umani.
Il programma comprende iniziative di vario genere, da spettacoli teatrali,
musical, balletti folkloristici, serate con ospiti e testimoni significativi,
eventi commemorativi. Per la fascia giovanile, si è pensato a dei percorsi in
cui i ragazzi siano attivamente coinvolti come ad esempio la marcia della pace
Perugia - Assisi e "In viaggio verso la Bosnia Erzegovina" come
percorso di avvicinamento al tema dei Diritti e allo
stesso tempo al mondo dei Balcani. In vista di questo viaggio (con destinazione
Prijedor e Sarajevo) in programma dal 30 maggio al 3 giugno 2009, con
accompagnatori alcuni amministratori comunali, il progetto "7x7" ha
programamato uan serie di incontri "preparatori" tra cui appunto lo
spettacolo di sabato, aperto a tutta la popolazione (ingresso ad offerta). La
altre serate preparatorie saranno a Teres (11 marzo), Vigo di Ton (25 marzo),
Sporminore (1 aprile) e Cunevo (22 aprile) con un incontro finale a Denno (data
da definire) con l'arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini. La seconda
uscita (destinazione la marcia della pace Perugia - Assisi) sarà in ottobre,
anche questa sarà preparata da una serie di serate a tema. (g.e.)
( da "Trentino" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Complimenti
all'équipe Complimenti all'équipe della Neurochirurgia Vorrei esprimere la mia
personale gratitudine a tutto il personale dell'Unità operativa di
Neurochirurgia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento, per l'estrema
professionalità e umanità dimostrate in una
difficilissima situazione clinica che ha purtroppo coinvolto un membro della
mia famiglia. Grazie all'opera della squadra diretta dal Dottor Chioffi, una
patologia assai grave si è risolta per ora nel migliore dei modi e credo sia
opportuno renderlo pubblico: leggiamo spesso in cronaca episodi di malasanità
o, al contrario, resoconti di eventi positivi che però forse non premiano
abbastanza il lavoro quotidiano, appassionato e umile di certi reparti. Per
questo ritengo giusto riconoscere pubblicamente a un servizio della nostra
provincia l'eccellenza, non solo professionale, che lo ha contraddistinto in
questo caso. Da parte mia e della mia famiglia, un sincero e caloroso grazie.
Marco Olivotto NOGAREDO Grazie tante per avere parlato di noi «piccoli»
Sull'edizione di ieri del vostro quotidiano (a pagina 23) avete dato voce alla
piccola Comunità di Valternigo di Giovo. Vi ringrazio anche a nome degli
abitanti del paese. Aldo Rossi TRENTO Bastonate all'asinello: è la civiltà
spagnola? Carissimo direttore, oggi ho appreso da Rita Dalla Chiesa, durante la
tramissione «Forum», di una barbarie incredibile. Proprio nella giornata di
oggi, in Spagna a Villanueva durante una festa tradizionale, la gente prenderà
a bastonate un asinello fino a che massacrato non morirà. Chi ne ha visto i
filmati nel sito parla di una barbarie inguardabile. Immagino anche come
saranno rimasti infastiditi i nostri politici da quella rompi della Dalla Chiesa
per averne dato notizia. E pensare, se non vado errato, che alla Spagna era
stato intimato, per entrare a far parte della Ue, di sopprimere le corride ma
poi come al solito si è preferito mettere tutto a tacere semplicemente
ignorandole. Personalmente trovo inaccettabile che uno Stato dell'Unione
europea possa tollerare sul suo territorio simili, come definirle?, infamità?,
perché non esiste un vocabolo ch'io sappia per definire tanto scempio in quanto
anche l'uso del "bestie" dell'immaginario collettivo è minimale. Ma,
incredibile ma vero, è anche di oggi la notizia che dopo due anni di
discussione in Spagna «...la Camera Bassa, ha approvato il progetto Gran
Simios. La novità non è di poco conto: la commissione Ambiente ha deciso che i
grandi primati - oranghi, gorilla, scimpanzé - hanno alcuni
diritti umani». Non ho
parole! Sono quelle classiche cose che lasciano sgomenti! Ma come è possibile?!
Non vedono cosa succede a casa loro gli spagnoli? A questo punto sembra proprio
di no e visto che non ci arrivano da soli è il caso di far loro notare, a
Zapatero in primis, che forse anche gli asinelli e i tori hanno qualche
diritto. Quantomeno quello di non essere massacrati di botte per
divertimento fino a che schiattano e dato che non sono possibili e-mail di
protesta all'ambasciata spagnola perché non è in chiaro l'indirizzo di posta
elettronica, è il caso di cominciare a non andare in vacanza nel Paese iberico
visto che, a questo punto, non rimane che toccare il portafoglio unico mezzo
per parlare al cuore. Ennio Zucchellini RIVA DEL GARDA Tutti gli italiani senza
santi in paradiso L'unico santo infallibile al quale riferirsi è Berlusconi che,
nel bel mezzo della crisi economica più profonda dal 1930, butta all'aria un
capitale immenso per dotare l'italia nel 2020 di centrali nucleari di terza
generazione che sono già vecchie adesso. Per prendere una decisione così certo
qualcuno ci deve guadagnare e non poco. Mi si stanno rivoltando le budella al
solo pensiero di quanta insipienza contenga una simile decisione che oltretutto
fa finta di ignorare che gli italiani con un referendum hanno votato NO al
nucleare. Quale buon padre di famiglia deciderebbe di regalare ai suoi figli un
problema insoluto quale le scorie nucleari? Quale buon padre di famiglia
deciderebbe di spendere altri soldi piuttosto che risparmiare, anche più del
50% dei consumi attuali, semplicemente migliorando l'efficienza dei nostri
consumi? Quale buon padre di famiglia, sapendo che il sole ci "Regala
gratis" 1500 kwh a metro quadro di superficie captante in un anno e
sapendo che un appartamento medio consuma energeticamente ed in totale circa
150 kwh a metro quadro in un anno (cioè 10 volte di meno di quello che
riceviamo gratis ogni giorno), proporrebbe di spendere soldi per l'energia
nucleare? Quale buon padre di famiglia spenderebbe dei soldi se non arriva a
fine mese? Quale buon padre di famiglia prenderebbe una simile decisione
sapendo che la stessa IEA (International Energy Agenzy americana e
filonucleare) afferma che l'uranio è in via di estinzione come il petrolio e
che ha già quintuplicato il suo costo dal 2000? A noi poveri e miseri mortali
non resta che lavorare, meglio se dodici ore al giorno per sopravvivere (se
abbiamo un lavoro) e pagare senza nulla poter decidere! Siamo ormai degli
schiavi che portiamo ricchezza a pochi eletti: questa non è dittatura dolce
questa è dittatura molto amara. Possibile che questa persona possa riscuotere
tanto successo? Forse siamo degli imbecilli? A quale santo in paradiso possiamo
appellarci? Qui siamo ormai oltre la frutta! Claudio Molinari ROVERETO Mino
Reitano, Marina e il dominio delle bionde La recente scomparsa di Mino Reitano mi
ha fatto ripensare alle voci della nostra emigrazione dal Sud: tanti sorrisi e
qualche bella canzone, mica solo la valigia di cartone. Tra queste voci, quelle
di due figli di minatori in Belgio: Salvatore Adamo, ora ambasciatore Unicef, e
Rocco Granata. Quest'ultimo fu protagonista, nel 1959, di un successo
internazionale con la sua hit "Marina" (un lato B, capita). Se la
ricordo oggi, giusto a cinquant'anni dalla sua comparsa, è perché essa conferma
la diceria - risalente almeno al 1925 - secondo cui "gli uomini
preferiscono le bionde". Sì, Rocco Granata ammette d'essersi innamorato di
Marina, "una ragazza mora ma carina". Fatto strano, sembra dire, per
una mora; e comunque significativamente non dice "bella", gli pare
troppo. Poi i due si conoscono meglio e "quando gli dissi che la volevo
amare", Marina finalmente cede. Il meridionalissimo Rocco dice proprio
"gli dissi" e ci fa venire qualche dubbio sull'identità sessuale di
Marina. No, no: meglio le bionde, hanno ragione Howard Hawks e Anita Loos,
almeno sono più sicure. Ruggero Morghen TRENTO
( da "Articolo21.com" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lampedusa,
guerra per decreto di Stefano Mencherini* C?è puzza di bruciato in giro. E non
viene solo dal centro per l?internamento e l?espulsione degli immigrati di
Lampedusa dopo l?ennesima rivolta. Sta bruciando il nostro presente, come il
nostro passato prossimo già nell?oblio. Chi ricorda ancora il ragazzo indiano a
cui hanno appiccato il fuoco “per noia” sulla panchina di una stazione o il
campo rom dato alle fiamme solo qualche mese fa? Chi tiene piu? lunga di un
sospiro l?attenzione all?escalation di razzismo e xenofobia dentro ai nostri
confini? Chi rammenta gli infiniti atti di autolesionismo e i suicidi, i morti
nei nostri “Centri di Permanenza Temporanea”? Brucia anche, allora, e non da
ora, la nostra memoria. Il Canale di Otranto fino al 2002 era esattamente ciò
che oggi è quella fetta di mare-cimitero a ridosso dell?isola delle Pelagie. E
la “Casa Regina pacis” considerata dalla politica e dai media “un modello”
(come fino a ieri Lampedusa) era la risposta dello Stato all? “emergenza”
dell?immigrazione illegale: contenere, reprimere, espellere, anche se ai tempi
si preferiva mistificare col verbo “accogliere”. Gestito per anni con i denari
del popolo italiano dalla Curia di Lecce, quel centro, si rivelò una piccola
Guantanamo in stile casereccio dove i diritti umani
non contavano più e il loro calpestio lasciava spazio a inusitate violenze alle
quali gli internati cercavano di ribellarsi con la fuga. Quel Cpt fu chiuso,
unico caso in Italia, grazie a una battaglia civile compiuta anche dagli stessi
immigrati che là dentro subirono “gravi violenze con sevizie e crudeltà”, come
sentenziò la condanna di primo grado verso responsabili in clergiman del Cpt e
vigilanti in divisa. Così la storia (recente) si ripete, seppur con qualche
variante, a ridosso di un?altra fetta di mare dopo un?infinità di rivolte e
violenze in altri Cpt italiani. Li? un? intera comunita?, quella dei
lampedusani, parla da tempo apertamente di “lager” e ne chiede la chiusura.
Eppure proprio come rispose l?allora ministro dell?Interno Pisanu a chi
chiedeva la chiusura dei Cpt costruendone di nuovi, da tempo fa il suo
successore leghista. Il governo, giusto per non smentirsi, intensifica il tiro
al piccione sempre a spese dei contribuenti e sposta dai 60 giorni attuali fino
a sei mesi l?internamento in questi centri dove l?unica colpa commessa dai
migranti, giova non scordarlo mai, e? quella di fuggire da fame e conflitti.
Cosi? come chiede ai medici nel caso di cure a irregolari di abiurare al
giuramento di Ippocrate oltre che a buon senso e umanita?.
Poi le ronde e tutto quello che verrà. E? guerra aperta per decreto. E il
“modello” Lampedusa è diventato un falo? con decine di feriti e intossicati:
una strage sfiorata per un pelo. O soltanto rimandata. Ma possibile che in
questo Paese non esista piu? un?autorita? in grado di bloccare un simile
scempio di diritti umani ? * autore di “Mare nostrum”
e regista Rai
( da "Leggo" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
GIORNO
CLASSICA - Prima delle Prime. Nel Ridotto dei palchi Toscanini, presentazione
dell'"Alcina"di Händel. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Ore
18. Piazza Scala. LIBRI - Voci contro la barbarie e Il
sogno dei diritti umani.
Alla Feltrinelli, Antonio Cassese presenta al pubblico i suoi due nuovi libri
accompagnato dalle letture del regista Renato Sarti. Ore 18.30. Piazza
Piemonte, 2. NOTTE CABARET - Oggi le comiche. Il meglio del vivaio comico al
femminile calcherà il palco di Zelig Cabaret. Ore 21.30. Viale Monza,
140.
( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Console
del Marocco Visita e «gelo» sul popolo Saharawi Ricevuto in Municipio dal
sindaco Rossi (Idv) a nome del consiglio consegna documento
sui diritti umani Visita
ufficiale del console del Marocco a Modena con momenti di tensione diplomatica,
quando oltre ai sorrisi e omaggi di circostanza qualcun gli ha ricordato il
mancato rispetto dei diritti umani tenuto dal suo paese con il popolo Saharawi, isolato nel cuore
del deserto. Ieri alle 11 il Sindaco Pighi ed il presidente del
Consiglio comunale Cottafavi hanno ricevuto, in visita di cortesia Mohammed
Nabil Benabdallah, Console del Marocco a Bologna. L'incontro è poi stato
allargato ai capigruppo consiliari. Eugenia Rossi, dell'Idv, gli ha consegnato
a nome di tutto il consiglio comunale copia degli ordini del giorno approvati
all'unanimità dal consiglio con cui si chiede il riconoscimento dei diritti del
popolo Saharawi in linea con le risoluzioni Onu e la difesa dei loro diritti umani. Il console ha provato a spiegare che non si deve
confondere il popolo Saharawi con i palestinesi, che là non ci sono muri. E qui
Eugenia Rossi, mentre calava il gelo, ha spiegato di aver toccato con mano e di
recente il muro da
( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Questa
sera 30 cortometraggi a Savignano I diritti umani difesi da «Cinefestivaldoc»
SAVIGNANO. Stasera a Savignano (Cinema Bristol, via Tavoni 952) dalle 20.45
Cinemafestivaldoc propone la serata dedicata alla seconda parte del film
collettivo: «All human rights for all» realizzato dall'Associazione
Rinascimento e distribuito in collaborazione con Ucca (Unione circoli
cinematografici Arci). Trenta registi italiani hanno girato altrettanti
cortometraggi ispirati agli altrettanti articoli della Dichiarazione Universale
dei Diritti dell'Uomo per promuovere la conoscenza e
l'attuazione di un documento cardine della nostra società. Tra i cineasti
troviamo: Carlo Lizzani, Giobbe Covatta, Daniele Lucchetti, Giovanni Veronesi,
Pasquale Scimeca, Vittorio De Seta e tanti altri. Durante la serata si terrà un
dibattito sul significato delle opere proposte e sull'importanza della salvaguardia
dei diritti dell'uomo al quale interverranno le registe Wilma Labate, Fiorella
Infascelli e il giornalista di «Carta» Daniele Barbieri. Condurrà Pierluigi
Senatore caporedattore di Radio Bruno. CinefestivalDoc, con la direzione
artistica di Enzo Perriello, è organizzato da Arci e dai Comuni di Castelnuovo,
Castelvetro, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto e Vignola.
Tra i partner Poesia Festival e tra le collaborazioni la Cineteca di Bologna,
la Fondazione Pasolini, Ucca (Unione Circoli Cinematografici Arci).
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
cronaca
pag.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
TEATRO.
LUNEDÌ SERA AL PICCOLO TEATRO LIBERO L'APPLAUDITO SPETTACOLO CON RADAELLI E
MAFFIOLETTI La colonna infame in «ba-rock» Dopo «La strega» di Fiammetta
Bellone, un'altra storia di inquisizione e di capri espiatori è stata accolta
con successo dagli spettatori del Piccolo Teatro Libero al Sanpolino,
nell'ambito della rassegna teatrale organizzata dall'associazione
AmiciCompliciAmanti. «La colonna infame - concerto teatrale ba-rock»,
presentato lunedì sera dal Teatro Invito, mette in scena quello che è
considerato l'appendice, e in un certo senso il completamento, dei Promessi
Sposi: la storia della colonna infame. Un libriccino che non fece grande
fortuna al tempo in cui Manzoni lo scrisse, ma che invece oggi è ritenuta forse
la sua opera più importante. Manzoni parla della tortura,
dell'inquisizione, della peste per parlare dei temi a lui più cari: la
giustizia, quella divina e quella umana, e il libero arbitrio, che consente di
scegliere tra il bene e il male. SI TRATTA di un commento agli atti di un
processo, quello intentato ai presunti untori della peste nel 1630. La
vicenda è raccontata in modo serrato, come in un «legal thriller». Le atmosfere
sono suggerite da momenti musicati e cantati. Un vero e proprio concerto
teatrale, per voci e chitarra elettrica (con inserti di tastiere e
percussioni). Suoni, rumori e canti che richiamano urla, gemiti, preghiere. In
scena un leggìo, una sedia e tre piantane di metallo che alludono a patiboli,
macchine da tortura, croci. I DUE PROTAGONISTI, Luca Radaelli (che cura anche
la regia e la drammaturgia) e Valerio Maffioletti, supportati dalla chitarra di
Luigi Maniglia, raccontano con grande immediatezza, riproducono atmosfere e
dialetti della Milano del Seicento, trasmettendo autenticità e senso di
oppressione, conferendo nuova vita ad un'importante opera della letteratura
italiana e portandola sul palcoscenico in maniera originale. Una realtà, quella
raccontata dal libriccino di Alessandro Manzoni, oggi estremamente attuale:
dallo spietato accanimento delle istituzioni sui presunti colpevoli, al dovere
della giustizia di seguire il proprio corso - nonostante l'assenza di prove -,
torture, ingiustizie, processi sommari in corso anche oggi in varie parti del
mondo. Finendo per toccare realtà pesanti e ormai entrate nella cronaca dei
fatti come simbolo di tutte le forme di giustizia sommaria, da Guantanamo ad
Abu Ghraib, fino ad arrivare all'ossessione dei media nel racconto dei fatti di
cronaca nera. AL.FA.
( da "marketpress.info" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì
26 Febbraio 2009 POTENZA, APPUNTAMENTO CON ?ALTROCINEMAPOSSIBILE? IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI Potenza, 26 febbraio 2009 - Secondo
appuntamento con la cinerassegna "Altrocinemapossibile", il cinema
dei diritti umani. Martedì
3 marzo alle ore
( da "Nuova Ferrara, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'APPELLO
Dai Grilli estensi al sindaco L'associazione Grilli Estensi (Meet. Up di Beppe
Grillo) della città di Ferrara da più di un anno denuncia i crimini in Russia;
organizza eventi e iniziative per ricordare il sacrificio di Anna Politkovskaja
in difesa dei principi di libertà, giustizia e dignità dell'uomo. Oggi, alla luce dei recenti fatti di cronaca e del perdurare di una
situazione di palese violazione dei diritti umani nella
Russia post sovietica di Putin e Medvedev, scrive al sindaco chiedendo di
prendere posizione di dura condanna per quello che sta accadendo: «Ferrara
rompa il muro del silenzio». Sindaco, faccia parlare Ferrara, la trasformi in
paladina dei valori di libertà e giustizia. M. Teresa Pistocchi Grilli
Estensi
( da "Giorno, Il (Legnano)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LE
NOSTRE INIZIATIVE pag. 15 Candido Cannavò «Il mio volontariato» Ecco il segreto
per essere felici L'ULTIMA TESTIMONIANZA SEDRIANO ABBIAMO incontrato il
giornalista Candido Cannavò in occasione della presentazione del suo ultimo
libro "Pretacci" e ne abbiamo approfittato per rivolgergli qualche
domanda.Ecco le sue affermazioni: «La teoria della solidarietà e del
volontariato è molto bella, ma nella realtà ha molte trasgressioni, anche in un
Paese moderno e avanzato come il nostro. In genere i
diritti umani non vengono
rispettati soprattutto nei Paesi dove ci sono regimi autoritari che tengono
nascosto e celato il loro agire. Anche nel nostro Paese esistono casi di
diritti violati, ma per fortuna c'è molta gente che si impegna a rendere il
mondo migliore». «Ho incontrato maestre che insegnano in carcere e si
dichiarano felici. Ogni esperienza che riguarda il mondo della solidarietà ci
arricchisce interiormente, ci permette di comprendere le problematiche che ci
circondano». Per scrivere questo libro, Cannavò ha raccolto le testimonianze
dei "pretacci", uomini che condividono i sentimenti e i problemi
delle persone che vivono nell'emarginazione insegnando loro ad aprire il cuore.
«L'esperienza con i "pretacci" mi ha arricchito molto. Il bello di
questi preti non è tanto la solidarietà nei confronti di persone in difficoltà
ma è il fatto che ne condividono la realtà». ANCHE NOI POSSIAMO impegnarci per
portare il nostro contributo. Un problema che ci poniamo spesso è quello dei
bambini che chiedono l'elemosina agli incroci: cosa fare? Dare loro qualche
euro affinché possano comprarsi un po' di pane con il dubbio che i soldi non
vadano a loro o ignorarli e tenersi il peso di non aver aiutato un bambino?
Perché anche questo accade: bambini che vengono sfruttati per suscitare
compassione nelle persone. «C'è un'Italia bella, solidale: aiutare gli altri si
trasforma in un piacere fisico si deve avere una grande fiducia nell'uomo,
soprattutto nei giovani» ha aggiunto Cannavò. «L'esperienza con i minori in
carcere è stata dolorosa, ma ti sforzi di trovare del buono. Sono tutte
esperienze che ti rendono più ricco; sono queste le vere cose che soddisfano e
gratificano». L' incontro con Candido Cannavò ci ha aperto gli occhi sulla
realtà del nostro Paese e ci ha aiutato a capire che anche noi possiamo fare la
nostra parte. Non bisogna aver paura di conoscere il dolore aiutando gli altri,
non bisogna mai chiudere gli occhi davanti alla realtà. ABBIAMO incontrato
Candido Cannavò il 29 gennaio scorso e siamo rimasti affascinati dalla sua
vivacità e dal suo calore umano. Lui si è mostrato assai disponibile: abbiamo
chiacchierato piacevolmente e nell'ora passata insieme ci ha indicato nuove
prospettive e nuovi sguardi sulla vita. Abbiamo appreso del suo malore la sera
in cui abbiamo spedito la nostra pagina per il concorso. Poi, purtroppo, la
notizia della sua morte. Siamo turbati e addolorati, ma infinitamente grati
alla vita per questa possibilità unica che ci ha regalato. Insieme ai lettori
del Giorno ricordiamo Candido Cannavò e lo ringraziamo per il dono grande della
sua testimonianza che ci sarà sempre di esempio.
( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LAMPEDUSA
L'Arci e Migreurop in visita all'ex cpt dove «i maltrattamenti sono la norma»
«La rivolta esplosa il 18 febbraio nel sovraffollato centro d'identificazione
ed espulsione di Lampedusa non è imputabile solo alle condizioni inaccettabili
nelle quali sono detenuti i migranti, ma rientra nel quadro di
strumentalizzazione dell'immigrazione che il Governo sta portando avanti da
mesi per giustificare i provvedimenti sulla sicurezza». Così la rete Migreurop
e l'Arci dopo aver visitato, ieri, il centro di detenzione di Lampedusa al
fianco di una delegazione di autorità tunisine. «Mantenere il centro di
Lampedusa in condizioni invivibili di sovraffollamento - proseguono - minare la
dignità dei migranti e richiedenti asilo trattenuti
violando i diritti umani,
rimpatriare con la forza uomini e donne perseguitati nei loro Paesi di
provenienza vuol dire alimentare la disperazione e l'angoscia, nonché i
tentativi di suicidio. Allo stesso tempo si tenta di alimentare il malcontento
della popolazione locale che fortunatamente ad oggi ha saputo resistere a
questa provocazione». «A Lampedusa - concludono - così come nel centro
di detenzione di Malta dove la rivolta è scoppiata il 19 febbraio, i maltrattamenti
dei migranti sono la norma».
( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PROCESSO
ESMA Oggi la cassazione Ancora a giudizio in Italia l'ex capitano della Marina
militare argentina Alfredo Astiz, responsabile di torture e
sparizioni durante la dittatura (1976-1983), accusato anche della scomparsa
degli italiani Gullo e Pegoraro. Oggi alle
( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Diritti, ora facciamoci sentire» --> Appello di Bertha
Bayon: con le ultime leggi uguaglianza a rischio Giovedì 26 Febbraio 2009
BERGAMONDO, pagina 38 e-mail print Parliamo troppo delle differenze fino a
convertirle in minacce da cui difendersi e avere paura, ci stiamo dimenticando
di quello che ci unisce e quello che ci unisce è tanto, cominciando da tutti i
problemi dell'era globale che sono comuni a tutti noi e non si risolvono
isolatamente. Molti dei nostri valori sono comuni universali. C'è la necessità
di mobilitare, creare pensiero, dobbiamo reagire innanzitutto come genitori di
fronte al futuro dei nostri figli, questa è la sfida di oggi. Lo Stato Sociale
non può fare differenza rispetto le misure di sicurezza, questo dà adito a
creare cittadini di serie A e cittadini di serie B creando un manicheismo
netto. L'istruzione, la tutela della salute, la sicurezza sociale vanno
garantiti a tutti. Le leggi devono tutelare tutti i cittadini e garantire la
sicurezza adottando delle misure previste dalla Costituzione e sanzionare il
delinquente qualunque sia la sua origine. Uno Stato che delega alle ronde
questo compito, vuol dire che è uno Stato che ha fallito, che non è capace di
tutelare i suoi cittadini; non bisogna cadere nella trappola che vogliono farci
credere che lo straniero è il nemico da cui difendersi. E a proposito di questo
il pacchetto della sicurezza crea più insicurezza. Problema etico: il nuovo pacchetto di sicurezza è una violazione ai diritti umani fondamentali di natura etica, il
contesto in cui viviamo oggi produce mancanza del senso della socialità che a
sua volta produce egoismo, individualismo e non c'è più ombra di relazione e di
responsabilità. Mancano la condivisione dei valori, la coesione sociale, il
senso di appartenenza, luoghi e spazi dove poterci conoscere,
confrontarci e praticare la solidarietà; si è certi che queste misure creano
più divisione deviando il problema alle persone più deboli confondendo la gente
e creando le premesse per una guerra tra poveri. Le donne che sono più del
50,4% degli stranieri pagheranno di più il peso di queste nuove misure, avranno
più difficoltà con i ricongiungimenti con i propri cari, in uno Stato che come
principio fondamentale della sua costituzione prevede quello della tutela della
la famiglia come nucleo della società. Vi è la stessa tutela verso la famiglia
immigrata? L'invecchiamento della popolazione italiana crea dei bisogni a cui
lo Stato non può rispondere, è lì che ci sono le donne immigrate che
sostituiscono i figli per la cura dei propri cari; il lavoro cosiddetto delle
badanti vuol dire rinunciare alla vita familiare con tutte le conseguenze che
può comportare. Per alcune si rimanda sempre la maternità per la paura di
perdere il lavoro: il costo sociale che la famiglia immigrata dovrà pagare è la
disgregazione familiare. La tutela alla salute è un diritto per salvaguardare
la vita umana e non sarà certo denunciando negli ospedali i clandestini che si
ovvierà al problema della irregolarità: le due cose vanno distinte. Per la
seconda c'è bisogno di leggi chiare che possano regolarizzare questo fenomeno.
La scuola è il luogo privilegiato della socializzazione dove si crea e si forma
l'uomo del domani; c'è il rischio che questa nuova legge crei una
ghettizzazione che potrebbe ostacolare il processo di integrazione e fomentare
maggiore intolleranza. Con questi provvedimenti si distruggono i rapporti che
si sono costruiti in questi anni. In uno Stato di democrazia dobbiamo prendere
la parola per dire no alla legge xenofoba. In questo momento difficile bisogna
procedere con i piedi per terra con grande senso di responsabilità civile,
perché anche noi viviamo in questo Paese. Se non si assicurano gli stessi
diritti che la costituzione italiana prevede per la famiglia immigrata
l'inserimento diventa difficile. Ci tocca prendere i sentieri delle nostre vite
come individui, come cittadini, per orientare le nostre famiglie, le nostre
comunità, il nostro paese, il nostro mondo verso il rispetto, la giustizia, l'equità
e sperando che quando ci interpellano i nostri figli su ciò che abbiamo fatto e
ciò che non abbiamo fatto, possiamo rispondere guardandogli negli occhi con
sguardo pulito. Bertha Bayon mediatrice culturale 26/02/2009 nascosto-->
( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
8 - Esteri Washington Il Dipartimento di Stato Usa ci
ripensa "Il regime cinese vìola i diritti umani" WASHINGTON - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da
fare sulla strada della tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del
mondo, Washington è tornato a puntare l´indice su alcuni dei tradizionali
obiettivi. Nel mirino la Cina, a una settimana dal viaggio del
segretario di Stato, Hillary Clinton, che - di fronte alle preoccupazioni per
la crisi economica-sembrava aver scavalcato la questione che rende più profondo
il divario tra i due paesi; e poi la Russia, dove le libertà civili sono
«assediate» e che, la scorsa estate, ha innescato una guerra contro la Georgia.
Pesanti critiche anche nei confronti di Corea del Nord, Pakistan, Afghanistan,
Cuba, Venezuela, Iran, Iraq, Sudan, Somalia, Birmania e Zimbabwe.
( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
21 - Esteri "L´America tornerà più forte di prima" Obama promette
fondi per energia e sanità. Il Senato indagherà sulla
torture di Bush ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - Con un
appello "bipartisan" e con toni che hanno evocato Reagan o il
Roosevelt del New Deal Barack Obama si è rivolto martedÍ sera in diretta tv al
popolo americano («voglio parlare francamente e direttamente agli uomini e alle
donne che ci hanno eletti») non nascondendo le difficoltà del momento ma
invitando tutti a rimboccarsi le maniche e ad affrontare la crisi in modo
costruttivo e ambizioso. «Noi ricostruiremo, noi ci riprenderemo e gli Stati
Uniti d´America torneranno più forti di prima». Interrotto più volte dagli
applausi scroscianti del Congresso, il presidente Usa ha promesso nuovi sforzi
(e ulteriori finanziamenti) per energia, sanità ed istruzione. Ha ribadito che
«l´America non tortura», quasi anticipando l´intenzione del Senato - annunciata
ieri - di varare una commissione d´inchiesta sui metodi giudiziari
dell´amministrazione Bush (la procedura dovrebbe partire il prossimo 4 marzo).
E ha confermato gli aiuti per l´auto: «Chi in passato ha sbagliato non verrà
protetto, ma ci impegniamo a ricostruire e a ricreare una industria che possa
competere e vincere». Obama si è detto convinto che «il peso della crisi non
determinerà il destino» degli Stati Uniti. Ha usato parole scelte con cura per
solleticare l´orgoglio e il nazionalismo dei cittadini della prima potenza
mondiale: «Le risposte ai nostri problemi non sono fuori dalla nostra portata.
Esistono nei laboratori e nelle università, nei nostri campi e nelle nostre
fabbriche, nell´immaginazione dei nostri imprenditori e nell´orgoglio dei nostri
lavoratori, i migliori del mondo». Ha usato trenta volte la parola
"economia", e rivolto al futuro (e alle promesse elettorali da
mantenere) per diciassette ha menzionato "scuola" o
"college", per sedici "salute" o "sanità". Un
discorso di 52 minuti che ha suscitato qualche perplessità nel Washington Post
(«ha un´agenda ambiziosa ma la crisi economica viene prima. E´ ammirevole, ma
non possiamo impedirci di pensare: non è forse un compito più urgente una
risposta veloce ed effettiva?») ma gli é valso le lodi del New York Times: «è
una svolta rincuorante rispetto al modo non energico con cui l´abbiamo visto
gestire la questione dello stimolo economico». Non ha lesinato le critiche a
Wall Street. La «rabbia» di chi non vorrebbe usare denaro pubblico per salvare
banche e grandi industrie «è giusta», ha ammesso, ricordando come la crisi sia
il risultato del lassismo delle autorità che dovevano controllare e
dell´ingordigia degli investitori. Aveva invitato tra il pubblico del Congresso
Leonard Abess, direttore generale di una banca di Miami che ha rinunciato al
suo bonus da 60 milioni di dollari per distribuirlo ai 399 dipendenti che hanno
lavorato con lui e a 72 ex dipendenti. Una storia sconosciuta a tutti, che
Obama ha voluto raccontare ottenendo un lunghissimo applauso. Non sono mancate
alcune gaffes. Ha iniziato a parlare rivolgendosi a Nancy Pelosi («Madam
Speaker»... ) dimenticando che era lei (che lo ha subito zittito) a dover
presentare il presidente al Congresso riunito. Blogger e giornali lo hanno preso
di mira per due errori piuttosto clamorosi sulle "scoperte"
americane. «La nazione che ha inventato l´automobile non può abbandonarla»,
aveva detto parlando della crisi dei colossi di Detroit, «abbiamo inventato
l´energia solare, ma siamo finiti dietro a paesi come la Germania ed il
Giappone», ha osservato mentre si dilungava sulle questioni energetiche. Due
errori da matita blu, visto che l´auto con il motore a scoppio è stata
inventata in Germania, l´effetto fotovoltaico è stato scoperto dal francese Alexandre-Edmond
Becquerel ed il primo a brevettare una cellula solare è stato il britannico
Edward Weston. Pochissimo spazio è stato dedicato alla politica estera. Solo un
accenno per il piano che deve porre termine alla guerra in Iraq, per cambiare
quella in corso in Afghanistan e per quella al terrorismo. Che deve essere dura
«ma senza torture e senza equivoci». Per l´Iraq occorrerà attendere fino a
domani, quando (come rivelato ieri dal vicepresidente Biden) Obama annuncerà il
ritiro di una gran parte delle truppe Usa (attorno ai centomila soldati) entro
l´agosto del 2010. Il piano del presidente - deciso in accordo con i vertici
del Pentagono e i comandanti sul campo - prevede che dopo l´agosto 2010 resti
comunque in Iraq (almeno fino al dicembre 2011) una forza compresa tra i 30
mila e i 50 mila uomini, con compiti di intelligence, di sorveglianza e di
addestramento dei soldati iracheni.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-02-26 num: -
pag: 7 categoria: REDAZIONALE «I clandestini non si curano per paura delle
denunce» Cgil medici: ai pronto soccorso 80% in meno di arrivi I camici bianchi
giureranno di non segnalare gli irregolari A circa una settimana
dall'approvazione del decreto della Lega in Senato, primi effetti tra gli
immigrati campani NAPOLI — La paura fa ottanta. E' la percentuale, col segno
meno davanti, registrata dai medici iscritti alla Cgil nelle strutture
sanitarie pubbliche. L'80% in meno degli immigrati si rivolge ai reparti di
pronto soccorso tra Napoli, Frattamaggiore e Aversa, col timore che a qualcuno
venga la brillante idea di denunciarli. A segnalarlo è la sezione del sindacato
dedicata agli immigrati, il cui responsabile regionale, Jamal Qaddorah,
racconta: «Nel corso di una riunione sindacale, i medici delle strutture
pubbliche hanno fornito dati impressionanti. Tra gli immigrati, irregolari e
non, l'80% in meno si reca ai reparti di pronto soccorso». Confermano il dato
il segretario generale Cgil-Fp Campania, Luigi Savio, e il segretario regionale
Cgil-Fp Medici, Giosué Di Maro, che scrivono in una nota: «A circa una
settimana dall'approvazione in senato dell'emendamento proposto dalla Lega Nord
e votato dal centro-destra, che consente ai medici di denunciare alle autorità
competenti i clandestini che si rivolgono ad una struttura sanitaria, già è
possibile verificare una riduzione del numero di extracomunitari che si
rivolgono al pronto soccorso e, di converso, un aumento degli extracomunitari
che si rivolgono presso gli ambulatori territoriali ». Anche la Caritas di
Napoli segnala criticità in questo senso, col responsabile dell'ufficio
immigrazione, Giancamillo Trani, che commenta: «Ci hanno riferito di questa
tendenza, e se n'è parlato anche recentemente nel corso di
un convegno internazionale sui diritti umani. La Cgil parla con cognizione di causa. D'altronde, credo che un
fenomeno del genere fosse presumibile, ma forse non è il caso di spaventarsi.
Probabilmente si tratta di un effetto al lupo al lupo, destinato a rientrare
non appena tra gli immigrati sappiano che i medici napoletani non hanno alcuna
intenzione di denunciarli. Tutti i medici con cui ho parlato mi hanno
detto che ciò andrebbe contro il giuramento fatto all'inizio della professione.
D'altronde la costituzione prevede che il diritto alla salute non sia solo del
singolo cittadino, ma della collettività: se uno ha il colera e non lo cura,
diventa una minaccia per l'intera collettività». La cooperativa Dedalus
riferisce la presenza, tra i propri assistiti, di immigrati che «non vogliono
più essere accompagnati nelle strutture sanitarie pubbliche», e Assopace
sottolinea, col responsabile Emiliano Di Marco, i pericoli che potrebbero
presentarsi a breve: «C'è il tirmore fondato che con l'approvazione di questo
pacchetto si abbia un ricorso senza precedenti alle cure mediche private, nella
migliore delle ipotesi. Oppure, cosa molto verosimile, che possa svilupparsi un
mercato parallelo, e già esistente, di ?guaritori' spregiudicati, che
garantiscano aborti clandestini e cure mediche senza avere alcuna competenza né
gli strumenti adatti. In questo modo, aumenterebbe la possibilità di diffusione
delle malattie, soprattutto di quelle che ormai l'Occidente ha dimenticato, e
che sono più legate alle situazioni di estrema porvertà ». La Cgil, che parla
anch'essa di «allarme sanitario» e di «grave pericolo per la salute degli
immigrati e dei cittadini», sta organizzando per l'inizio di marzo tre
manifestazioni a Napoli, Caserta e Salerno, durante le quali i medici
giureranno pubblicamente di non denunciare alcun immigrato bisognoso di cure.
Stefano Piedimonte Espulsioni Immigrati rinchiusi nei centri di identificazione
in attesa di essere avviati in aeroporto per il rimpatrio
( da "Giorno, Il (Milano)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL
CARTELLONE pag. 40 Voci contro la barbarie con Cassese e
Sarti Antonio Cassese ha raccolto le voci di quanti si sono battuti per
un'etica internazionale nei due volumi, «Voci contro la barbarie» e «Il sogno
dei diritti umani»
(Feltrinelli), e li presenta oggi alle 18.30 alla Feltrinelli di piazza
Piemonte 2, con letture di Renato Sarti (nella foto).
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - MILANO - sezione: Tempo Libero - data: 2009-02-26 num: - pag: 15
categoria: REDAZIONALE Le donne ci guardano Guerra, ambiente, diritti: 88 film
per capire dove va il mondo C om'è lo sguardo delle donne sul mondo? E su che
cosa si sofferma? Il festival milanese di regia al femminile «Sguardi altrove»
compie sedici anni e accogliendo l'indicazione del parlamento europeo per un
2009 all'insegna della creatività e dell'innovazione si allarga ad altri
linguaggi, dall'arte contemporanea, alla danza, alla fotografia, protagoniste
di mostre e performance da domani alla Casa del Pane. Se la guerra, i diritti umani, l'ambiente e le migrazioni sono al centro di tanti
lavori, non manca una strizzata d'occhio al «glamour» con i ritratti delle dive
«on air» messi a disposizione da Air France Klm, tra cui spicca una
spettacolare Sophia Loren. «Sguardi altrove» — che conquista per le sue
proiezioni anche il rinnovato cinema Gnomo — resta comunque soprattutto una
vetrina per il cinema. Tra concorso internazionale, documentari e cortometraggi
si vedranno 88 film, di cui
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-26 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE L'azione vicino a Piazza Tienanmen Protesta a Pechino:
si danno fuoco in tre E sui diritti umani Washington
accusa la Cina PECHINO — Tre persone sono rimaste coinvolte in un misterioso
incendio divampato nella loro auto, in circostanze che le versioni successive
fornite dalla polizia e dall'agenzia di Stato Xinhua hanno reso ulteriormente
confuse. Le autorità, che all'inizio avevano parlato di «tre uomini che si sono
dati fuoco», hanno poi attenuato la formulazione: un incendio. Sui diritti umani il Dipartimento di Stato americano accusa: «Restano
precari e in alcuni casi sono peggiorati». ALLE PAGINE 2 E 3 Del Corona, Farkas
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-26 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Diplomazia La stampa critica Hillary: troppo indulgente
con Pechino «Emergenza diritti umani» Il Dipartimento
di Stato corregge la «linea Clinton» Il rapporto: «Usa in prima linea contro i
soprusi» La Cina accusata di violazioni, mentre nella sua visita Hillary aveva
anteposto gli interessi economici. Il «New York Times»: «Questa Realpolitik non
è nuova» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — «I diritti umani
in Cina restano precari e in alcuni casi sono peggiorati». Nel suo rapporto
annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, il dipartimento di Stato torna
a puntare l'indice contro Pechino, ancora una volta in cima alla lista dei
Paesi dove sono più frequentemente violati i diritti umani.
Nell'annuale resoconto presentato dal segretario di Stato americano, Hillary
Clinton, la Cina viene accusata di numerose violazioni, dalle repressioni in
Tibet alla detenzione dei dissidenti, per non parlare poi di omicidi e torture,
fuori e dentro il sistema giudiziario. Il documento arriva ad una settimana
dalla visita ufficiale in Cina della Clinton, che ha scatenato un putiferio per
aver minimizzato la questione dei diritti umani,
subordinandoli agli interessi economici tra le due nazioni, in nome di una
Realpolitik alla Kissinger (suo grande ammiratore) che all'idealismo antepone
l'opportunismo. Washington, come hanno prontamente denunciato i media, sta
corteggiando i leader cinesi per convincerli ad investire nei buoni del tesoro
Usa, finanziando così il piano di rilancio del presidente Obama. «I primi passi
dell'amministrazione in politica estera non sono promettenti », ha commentato
il Washington Post, secondo cui oltre a «demoralizzare migliaia di attivisti in
Cina», Hillary «ha gettato ombre sul carattere della nuova amministrazione».
«La promozione dei diritti umani è un passaggio
essenziale della nostra politica estera», recita adesso la prefazione al
documento da lei firmata, che contraddice le tesi avanzate a Pechino: «Non
soltanto cercheremo di mantenere alti i nostri ideali sul suolo americano, ma
insisteremo per un rispetto maggiore dei diritti umani
concentrandoci sulle altre nazioni del mondo». Improvvisa inversione di rotta,
dopo la figuraccia? «No, quel rapporto è stato redatto prima dell'insediamento
di Obama, negli ultimi mesi dell'amministrazione Bush», ribatte T. Kumar,
direttore per l'Asia e il Pacifico di Amnesty International, «Hillary poteva
cambiarlo e, se non l'ha fatto, vogliamo credere che sia intenzionata ad
appoggiare la nuova linea della Casa Bianca di Obama. Che in materia di tutela
dei diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli
interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto. «Il trend che lega
indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea
l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe
della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico
connubio. Dalle pagine del Wall Street Journal l'amministrazione è accusata di
«incoerenza » per aver rifiutato il patto di cooperazione con la Colombia
«proprio per le sue violazioni dei diritti civili». Ma a difendere la Clinton,
sempre sul Washington Post, è la columnist Anne Applebaum, secondo cui «i
discorsi vacui e magniloquenti sui diritti umani sono
una costante della politica estera Usa dal 1956. Quando abbandonammo gli
ungheresi nella ribellione che aiutammo ad incitare ». «La Realpolitik di
Hillary non è nuova», le fa eco il New York Times, ricordando come sia stato il
marito Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani
e politica estera, riconoscendo alla Cina la status di «nazione più favorita »
dell'America in uno dei momenti più repressivi della sua storia. Alessandra
Farkas
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-26 num: - pag: 1
autore: di PIERO OSTELLINO categoria: BREVI LE SCUSE PER TACERE SEMPRE M artedì
erano sessant'anni che la Repubblica popolare cinese aveva invaso militarmente
il Tibet; che, ora, ne è una regione autonoma. Sono giorni «sensibili», per la
Rpc, sia per la ricorrenza tibetana; sia per la questione dei diritti umani, acuitasi dopo che il segretario di Stato americano,
Hillary Clinton, in visita ufficiale, ha evitato accuratamente di parlarne con
i dirigenti cinesi. Contribuisce, inoltre, ad alimentare l'ipotesi di tensioni,
l'«incidente» di ieri, non lontano da piazza Tienanmen, dove tre persone sono
rimaste coinvolte nell'incendio della loro auto. I tre — secondo la polizia —
erano venuti a Pechino per presentare una «petizione» all'Assemblea del popolo.
Che il diritto dei tibetani alla propria indipendenza e quelli umani della stessa popolazione cinese siano, o no, in questi
giorni, all'ordine del giorno delle autorità di sicurezza — indipendentemente
dalla reale natura dell' «incidente» della Tienanmen — è un fatto che essi sono
«il» problema irrisolto nei rapporti fra la Repubblica popolare e le democrazie
liberali occidentali. Come la Clinton, per chiunque vada a Pechino, pare non sia mai venuto il momento di parlare dei diritti
sistematicamente violati dal regime comunista. Prevalgono le «ragioni degli
Stati». E' vero che, nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo, Washington afferma che
«la loro promozione è un passaggio essenziale della nostra politica estera».
Ma quali sono le «ragioni degli Stati » che impediscono agli uomini (di Stato)
di conciliarli con le «ragioni della coscienza»? Secondo Giovanni Botero — che
nel 1589 licenziava il suo trattato Della Ragion di Stato — è semplicemente
l'arte del governo, la conoscenza dei mezzi necessari alla conservazione, alla
fondazione e all'estensione, del dominio statuale, ispirata alla prudenza come
«virtù pratica». Botero ubbidiva agli imperativi della Controriforma, che aveva
messo al bando le opere di Nicolò Machiavelli, il quale aveva piegato l'etica
alla politica, sostenendo che lo Stato aveva sue proprie «ragioni» che non si
conciliavano con la morale e la religione. Scriveva già allora Botero: «I Greci
e i Romani, per cavar qualche utilità da' nemici presi in guerra, li facevano
schiavi e gl'impiegavano a lavorar la terra o ad altro esercizio; ma i Chinesi
non gli ammazzano, né mettono loro taglia, non gl'incatenano, non li destinano
a far altro finalmente, che a servir nella guerra nelle frontiere più lontane
dalla patria loro, e in abito cinese». è la stessa spiegazione strategica che
dà oggi Pechino del suo dominio sul Tibet. Ragioni di sicurezza. E, ancora: «La
prudenza è una virtù il cui ufficio è cercare di ritrovare i mezzi convenienti
per conseguire il fine, e l'astuzia tende al medesimo fine, ma differisce dalla
prudenza in questo, che nell'elezione de' mezzi quella segue l'onesto più che
l'utile, questa non tiene conto se non dell'interesse». è la stessa ragione che
suggerisce alle democrazie liberali di non trovare mai il momento di parlare
dei diritti umani. Il mondo, da allora, è cambiato. Ma
non sono certamente cambiati gli uomini. postellino@corriere.it
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMPIONATO
GIORNALISMO pag.
( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-02-26 num: - pag: 42
autore: di AYAAN HIRSI ALI categoria: REDAZIONALE I PRINCIPI E IL «FALSO
PRAGMATISMO» Sharia in Pakistan, un favore ai terroristi I l Pakistan ha
firmato un cessate il fuoco con le forze islamiste nella valle di Swat, che
consentirà loro di imporre la Sharia al posto della legislazione pachistana. E
i diritti delle donne spariranno nel momento stesso in cui verrà imposta la
legge islamica. Gli abusi contro le donne oggi in atto non solo nella valle di
Swat, ma anche nel resto del Pakistan — non dimentichiamolo — verranno
istituzionalizzati. Le donne pachistane sono costrette a matrimoni forzati,
subiscono divorzi per un capriccio e senza alcun diritto, vengono private
dell'istruzione, maltrattate, stuprate, deturpate con l'acido. Ci sono dossier
spaventosi sulle prigioni pachistane dove vengono rinchiuse migliaia di vittime
di stupri perché la loro testimonianza vale solo la metà di quella degli
stupratori; e perché non sono in grado di presentare a loro difesa i quattro
testimoni oculari dello stupro, come prescrive la Sharia. Con l'introduzione
ufficiale della Sharia queste vittime non saranno più imprigionate, ma
fustigate oppure lapidate a morte. Le modeste vittorie delle femministe e degli
attivisti per i diritti umani in Pakistan negli ultimi
anni, per migliorare la condizione delle donne, verranno cancellate. Anzi,
sotto la Sharia tanto le femministe quanto gli attivisti rischiano di passare
per infedeli e collaboratori degli infedeli. Saranno messi a tacere o scacciati
dalle regioni dove vige la Sharia. Se gettiamo uno sguardo alla società nel suo
insieme, vedremo applicare normative simili a quelle dei talebani, che mettono al
bando ogni forma di intrattenimento, sollecitano la demolizione dei siti
storici, la distruzione degli spacci di bevande alcoliche e istituiscono
l'indottrinamento su scala massiccia dei bambini e dei giovani. L'introduzione
della Sharia in alcune regioni del Pakistan non servirà affatto a sedare gli
scontri armati, né ad arginare il malcontento. Abbiamo forse dimenticato che i
talebani non si erano lasciati per nulla lusingare dalle «concessioni» offerte
loro in passato dai vari regimi pachistani, né dall'atteggiamento passivo del
resto del mondo nei loro confronti. Anzi, il conflitto militare tenderà ad
accentuarsi e crescerà il disagio tra la popolazione. Innanzitutto perché un
governo regolato dalla Sharia — a livello locale, regionale o nazionale — non
sarà in grado di risollevare l'economia. I mullah non hanno il petrolio, come
l'Arabia Saudita, per opprimere, corrompere o placare la popolazione della
valle di Swat, e non saranno interlocutori affidabili nel commercio regionale e
internazionale. Si vedrà un forte calo delle importazioni, mentre i mullah non
sapranno esportare altro che miseria, misoginia e terrorismo. Le occasioni di
impiego, già scarse oggi, spariranno del tutto e la criminalità si infiltrerà
in ogni settore. I sollevamenti ci saranno eccome, quando la popolazione si
ritroverà alla fame e si dividerà probabilmente in fazioni tribali, ciascuna a
invocare la legge divina dalla propria parte. Per distrarre l'attenzione
dall'incompetenza economica, questi governi islamici cercheranno lo scontro
militare con il governo centrale pachistano, debole e diviso. Non tarderanno ad
allearsi con i loro amici talebani in Afghanistan, destabilizzando il Paese.
L'escalation militare a sua volta contribuirà a legittimare le tribù che
vogliono anch'esse introdurre la Sharia. Su uno scenario più vasto, l'Iran e
forse anche la Siria si affretteranno ad appoggiare gli islamisti della valle
di Swat, se non lo stanno già facendo. Se pensiamo al sostegno attivo che
l'Iran garantisce a Hezbollah, Hamas e Al Qaeda in Iraq, allo scopo di minare
gli interessi americani, questa nuova «concessione» verrà accolta con giubilo
nelle stanze del potere a Teheran. Sono convinta che una
politica di sostegno ai diritti umani e in difesa dei diritti delle donne in quella regione, attuata
con qualunque mezzo possa rivelarsi efficace, a lungo andare servirà a tutelare
la sicurezza degli Stati Uniti e dell'Occidente in generale. Proteggere le
donne dalla Sharia e mandarle a scuola non è solo un imperativo morale,
ma anche la migliore garanzia contro la diffusione del fondamentalismo islamico
in questa regione e in altre aree sensibili alle lusinghe degli estremisti. Il
ministro della difesa americano, Gates, afferma che l'America deve rinunciare
all'idea di costruire un «Eden in Asia centrale», ovvero un paradiso di
democrazia in Afghanistan, per concentrarsi invece sui legami con Al Qaeda che
minacciano direttamente la sicurezza americana. Questo approccio non significa
nulla di nuovo, che non si sia già tentato in passato. è pragmatico solo nel
breve raggio. è un approccio che vede in Al Qaeda una semplice minaccia
militare e mette in secondo piano l'ideologia radicata nel-l'Islam. L'idea è
quella di logorare Al Qaeda, come l'Ira e la guerriglia basca in Spagna, fino
alla sua naturale estinzione. Ma i nostri politici dimenticano che per far
funzionare la strategia del «logoramento » gli Stati Uniti devono vincere la
battaglia ideologica e creare società democratiche e funzionali che vogliano
contrastare le finalità dei ribelli (e in questo Bush aveva visto giusto). Le
autorità spagnole e inglesi hanno saputo investire sui loro giovani con una
scuola di qualità e opportunità di lavoro, entrando in concorrenza diretta con
i separatisti e prosciugando la fonte di risorse umane cui attingevano le
fazioni ribelli per reclutare nuovi adepti. Consegnare la valle di Swat ai
fondamentalisti islamici significa assicurar loro un'infinità di nuove leve
negli anni a venire, quando ragazzine sempre più giovani verranno trasformate
in macchine per sfornare figli. Il pragmatismo senza principi e senza visione
(chiamato anche «contenimento », nel gergo della politica estera) non è vero
pragmatismo, ma semplicemente la politica quotidiana del tirare a campare. Non
ho alcun dubbio che questa «concessione » verrà interpretata dai mullah come
«resa» (dato che Allah è sempre dalla loro parte). E qui sta l'ironia: tutte le
«concessioni » elargite ai fondamentalisti islamici in passato non sono mai
state un freno agli attacchi diretti contro l'Occidente, né contro i regimi
oppressivi, come la monarchia saudita e la dittatura algerina, siriana ed
egiziana, che hanno peraltro accolto la loro ideologia e li hanno invitati a
condividere il potere. I militanti musulmani, dopo queste «concessioni»,
prenderanno tempo, raduneranno le forze, continueranno a fare proselitismo, a
rastrellare fondi, ad allargare la loro base di potere e poi colpiranno. Esiste
un intero corpus di teologia islamica che prescrive appunto la gradualità, come
la via più diretta verso il potere. Il messaggio è perseverare, come fece il
profeta nei tempi difficili; e stipulare tregue, che consentiranno loro di
raccogliere le forze per rilanciare la guerra in nome di Allah. © Global
Viewpoint traduzione di Rita Baldassarre
( da "Mattino di Padova, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CINEMA
AL CENTRO ALTINATE Un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del Festival
di Locarno (2007), del Festival ... Un piccolo gioiello di cinema verità
vincitore del Festival di Locarno (2007), del Festival International du Film
des Mons (2008) che è stato recentemente presentato al Festival di Berlino,
viene presentato in prima visione al Centro Culturale Altinate in via Altinate
71. Appuntamento questa sera alle 21 col sorprendente film "Haiti
Cherie" di Claudio Del Punta già autore di numerosi reportage dai Caraibi.
Il biglietto per assistere alla proiezione è € 5. Una storia di fuga, una
ricerca disperata di felicità, di una vita migliore, di un nuovo inizio. Un
film forte, toccante, che tratta un argomento non troppo noto, e sconcertante
tanto che, Amnesty International è riuscita a riportare
l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi, migliaia di
clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono costretti a
vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto reso con
immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in prevalenza.
Haiti Chérie parla dello schiavismo di oggi praticato in un paradiso tropicale
frequentatissimo non solo da americani, ma anche da europei, in prevalenza
italiani.
( da "Mattino di Padova, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CORTOMETRAGGI
D'AUTORE A ESTE Continua stasera alle 21,30 la rassegna sul documentario
d'autore proposta ad Este al Teatro ... Continua stasera alle 21,30 la rassegna
sul documentario d'autore proposta ad Este al Teatro dei filodrammatici dall'Euganea
Movie Movement. In programma l'ultimo lavoro di Andrea Segre (nella foto dietro
la cinepresa) «Come un uomo sulla terra» che racconta le violenze subite dai
migranti africani in Libia. Un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale
Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze
umane. Sofferenze rispetto alle quali l'Italia e l'Europa hanno responsabilità
che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Regista padovano, Segre è
autore con Fabio Cressati di La "Mal'ombra", presentato alla scorsa
edizione del Festival Emm. Le musiche sono della Piccola Bottega Baltazar. «E'
la ricerca di uno spazio di dignità che mi ha mosso a fare questo film. Ma non
per i migranti. Per me. Per me come cittadino italiano, come cittadino, come
uomo - spiega il regista - sto vivendo gli anni della mia maturità in un mondo,
e in un Paese che di fronte alle sue contraddizioni ha scelto la via della
distrazione. Invece di affrontare i nodi delle ingiustizie, i gruppi di potere
gestiscono le luci dello spettacolo per coprire responsabilità». Ingresso 3 €.
(Beatrice Andreose) Un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del Festival
di Locarno (2007), del Festival International du Film des Mons (2008) che è
stato recentemente presentato al Festival di Berlino, viene presentato in prima
visione al Centro Culturale Altinate in via Altinate 71. Appuntamento questa
sera alle 21 col sorprendente film "Haiti Cherie" di Claudio Del
Punta già autore di numerosi reportage dai Caraibi. Il biglietto per assistere
alla proiezione è € 5. Una storia di fuga, una ricerca disperata di felicità,
di una vita migliore, di un nuovo inizio. Un film forte, toccante, che tratta
un argomento non troppo noto, e sconcertante tanto che, Amnesty
International è riuscita a riportare l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove
ancora oggi, migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle
piantagioni e sono costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes"
(accampamenti). Il tutto reso con immagini calde, con i colori della terra,
rosso e marrone in prevalenza. Haiti Chérie parla dello schiavismo di
oggi praticato in un paradiso tropicale frequentatissimo non solo da americani,
ma anche da europei, in prevalenza italiani.
( da "Reuters Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PECHINO
(Reuters) - La Cina ha protestato oggi contro le critiche statunitensi sul
rispetto dei diritti umani nel Paese asiatico,
affermando che gli Usa dovrebbero prima di tutto guardare in casa loro. Ieri il
dipartimento di Stato americano ha pesantemente criticato Pechino, affermando
che l'arresto e le vessazioni contro i dissidenti, i sostenitori dei diritti umani e gli avvocati difensori hanno raggiunto il picco
massimo durante eventi di alto profilo internazionale come le Olimpiadi,
tenutesi nell'agosto 2008. Il ministero degli Esteri cinese ha detto che la
Cina ha mantenuto un alto livello di "protezione e rispetto" dei
diritti umani. "In oltre 30 anni di sviluppo e
riforma abbiamo visto un costante sviluppo dell'economia, la libertà religiosa
è stata protetta, e tutti i gruppi etnici della Cina hanno
avuto sempre più libertà e diritti", ha detto il portavoce Ma Zhaoxu
durante una conferenza stampa. "Invitiamo gli Stati Uniti ad ammettere i
propri problemi coi diritti umani e a non usare i diritti umani come scusa o pubblicare rapporti sui diritti umani al fine di immischiarsi negli
affari interni di altri".
( da "AudioNews.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
giovedì
26 febbraio 2009 10.11 Esteri Pechino. Cina accusa Usa di interferenze
politiche 09.17: 'Da Washington troppe interferenze negli affari interni
cinesi'. Così, in una nota ufficiale, Pechino replica agli
Stati Uniti dopo la diffusione del rapporto del dipartimento di Stato americano
che denunciava violazioni dei diritti umani da parte del governo di Pechino. 'Il rapporto -si legge nella
nota -ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina e
riconosciuti a livello internazionale'.
( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Obama
convincentema l'economia è un rebus Giulio Ercolessi Secondo i sondaggi il
presidente Barack Obama ha riscosso un nuovo grande successo con il suo primo
discorso sullo stato dell'Unione, quello che i presidenti Usa tengono ogni anno
in febbraio davanti al Congresso riunito assieme all'esecutivo, ai giudici
della Corte suprema, ai vertici militari, e soprattutto di fronte al pubblico
televisivo. Il problema di Obama era duplice: ridare fiducia a un'opinione
pubblica prostrata dalla recessione, anche per stimolare la propensione agli
investimenti e al consumo, e far fronte a una crisi che è in larga misura anche
una crisi di fiducia; e al tempo stesso non nascondere la gravità della
situazione ereditata dall'amministrazione precedente per non vedersene imputata
fra qualche mese una parte della responsabilità, passata l'ondata del favore di
cui beneficiano sempre i nuovi presidenti. Un favore e una popolarità ancora
enormi: alcuni deputati avevano occupato con più di dodici ore di anticipo i
seggi situati lungo il percorso di ingresso del Presidente, restandovi
fisicamente seduti, per poter essere inquadrati la sera dalle televisioni
nell'atto di stringergli la mano. Al tempo stesso, il presidente non poteva
neppure infierire più di tanto sulle responsabilità dei repubblicani, avendo
già largamente mancato l'obiettivo che si era proposto e cui non ha rinunciato:
ottenere per i propri impegnativi piani di rilancio e di riforma l'appoggio
almeno di un numero non insignificante di esponenti moderati dell'opposizione.
La retorica politica è un'arte ancora molto in auge negli Stati Uniti, ben più
che nella prosaica democrazia europea; e i Presidenti si devono confrontare con
le frasi memorabili e celebratissime contenute nei discorsi dei predecessori,
scolpite nella memoria di tutti gli americani fin dagli anni di scuola. Il
severo scrutinio cui ogni singola asserzione è sottoposta da commentatori e
avversari non lascia impunita la minima imprecisione sui dati di fatto; a
differenza di quel che accade in Europa e soprattutto in Italia, nessuna
promessa formulata in queste circostanze viene dimenticata o non rinfacciata in
caso di mancato adempimento. Non a caso, nel suo discorso Obama ha lasciato
quasi inavvertitamente cadere un inciso rivelatore: il piano di rilancio
avanzato dall'amministrazione, e sostanzialmente approvato con qualche modifica
dal Congresso, non "creerà", ma "salverà o creerà" (in
quest'ordine) tre milioni e mezzo di posti di lavoro. Una promessa così
formulata sottrae la verifica dei risultati a qualunque criterio di "falsificabilità".
Qualunque sia l'andamento dell'economia e dell'occupazione nei prossimi mesi,
sarà sempre possibile sostenere che, in caso di mancata approvazione del piano,
le cose avrebbero potuto andare molto peggio. Più che di una furbizia si
tratta, purtroppo, del fatto che la politica economica non è mai apparsa come
in questi mesi così lontana da una scienza esatta, e non c'è nessun consenso
generalizzato sulla diagnosi, le cause, la gravità, la prognosi, e quindi
nemmeno sulle terapie con cui affrontare una crisi che sembra assumere anche
agli occhi dei maggiori esperti la natura di un virus sconosciuto, da
affrontare con tentativi ed errori più che con cure sperimentate. L'asse
attorno a cui ruota in queste settimane il dibattito pubblico negli Stati Uniti
è, però, profondamente mutato dopo che la recessione da Wall Street si è
riversata sull'economia reale. L'opinione contraria o scettica nei confronti
dei massicci interventi pubblici è motivata non più tanto dalla fiducia nelle
capacità autoregolative del mercato, quanto dal timore che a intascare i soldi
dei contribuenti finiscano per essere manager dimostratisi tanto incapaci
quanto insaziabili, dopo le scandalose autoassegnazioni di premi di produzione
e i generosi dividendi distribuiti da molte società con i fondi pubblici messi
a disposizione dal piano di emergenza varato nelle ultime settimane
dell'amministrazione guidata da George W. Bush. Il Nobel Joseph Stiglitz,
chiamato dalla Cnn a commentare il discorso di Obama, ha apertamente richiesto
che all'assegnazione dei fondi corrisponda una parallela assunzione di poteri
di controllo da parte della mano pubblica, per evitare nuovi
"imbrogli". Una posizione che non è più sembrata eretica come lo
sarebbe certo stata fino a poco tempo fa. È apparsa scialba, ma soprattutto molto
difensiva, la replica repubblicana, affidata al giovane astro nascente Bobby
Jindal, il governatore indo-americano della Louisiana, di cui si era parlato
come del probabile candidato alla vicepresidenza prima dell'infelice scelta
della populista Sarah Palin. Obama ha rilanciato con forza altre linee di fondo
della sua politica, difficili da realizzare anche in tempi migliori: riforma
sanitaria, investimenti nell'istruzione e nella ricerca, nelle infrastrutture e
nelle energie rinnovabili. Ha confermato il cauto disimpegno dall'Iraq, il
rafforzamento dell'impegno in Afghanistan (e in Pakistan: citati sullo stesso
piano), la rinuncia a nuovi sistemi strategici da Guerra fredda. Ma la politica
estera è rimasta nettamente subordinata agli imperativi dell'economia. Quel che
è improbabile è che davvero l'America possa uscire da questa crisi "più
forte di prima", come ha promesso il presidente. L'impressionante
rinuncia, proprio da parte del segretario di Stato Hillary Clinton, a qualunque accenno ai diritti umani durante la sua visita in Cina è un aspetto molto significativo.
La missione è stata incentrata, invece, sull'ottenimento della garanzia che il
governo cinese continui ad acquistare titoli del Tesoro Usa, e sulla verifica
delle notizie riguardanti la tenuta del mercato interno cinese, ben più robusta
del previsto: la testimonianza di un reale mutamento dei rapporti di
forza planetari, almeno accelerato dalle dissennate dissipazioni della forza
economica e ideale dell'America e dell'Occidente avvenute durante l'era Bush.
26/02/2009 luna di mieleIl presidente americano gode di un favore e di una
popolarità ancora enormi. E non ha infierito sui repubblicani 26/02/2009
rigoreNon promesse "all'italiana", ma attento realismo. Perché negli
Usa qualunque impegno inevaso si paga caro 26/02/2009 Dino Cofrancesco In
Italia, destra e sinistra hanno una concezione "cattolica" dei valori
nel senso che li considerano strumentali alla realizzazione di un bene inteso
poi in maniera diversa dalle diverse famiglie ideologiche. Libertà, autonomia,
partecipazione non valgono in sé, non sono gli attributi più alti della dignità
umana, ma sono apprezzati in quanto fanno vivere meglio in questa o in un'altra
vita. La libertà di voto, ad esempio, è una cosa buona ma se porta a eleggere
un Parlamento conservatore come accadde nel
( da "Rai News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino
| 26 febbraio 2009 Pechino a muso duro con Washington: sui diritti umani non potete darci lezioni Tensione Pechino-Washington
Dura risposta della Cina agli USA, all'indomani della pubblicazione di un
rapporto del Dipartimento di Stato americano critico nei confronti di Pechino
sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del
governo cinese in tema di diritti dell'uomo resta negativo e si è anche
agravato in certe regioni", si legge nel rapporto, che citala
"repressione delle minoranze etniche nella regione autonoma dello
Xinjiang, di etnia uighura, e nel Tibet". "Invitiamo gli Stati Uniti
- dice una nota del ministero degli esteri di Pechino - a
concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a smetterla di
atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". La settimana
scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita a Pechino, aveva detto
che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra USA e Cina.
( da "Basilicanet.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CASO
FALCONE, LETTERA PARLAMENTARI PDL A MINISTRO FRATTINI 26/02/2009 09.48.24
[Basilicata] â??Abbiamo chiesto al Ministro Frattini di indagare in maniera
approfondita sulle condizioni nelle quali attualmente si trovano Angelo Falcone
e Simone Nobili, arrestati in India nel marzo del 2007, mentre erano in
vacanza, con lâ??accusa di essere in possesso di stupefacenti, in quanto le
celle in India sono in condizioni assolutamente precarie, sovraffollate e in
pessime condizioni igieniche e i due ragazzi patiscono evidenti difficoltà
di comunicazione e di relazione con la polizia locale, e non riescono a
comunicare con i familiari in Italiaâ?. Lo hanno dichiarato i
senatori del Pdl, Guido Viceconte, vice Presidente della Commissione
straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato,
e Cosimo Latronico, promotori di una lettera inviata al Ministro degli esteri,
Franco Frattini, nella quale hanno ripercorso lâ??intera vicenda ricordando
anche gli sforzi economici fatti sino ad ora dal padre di Angelo, Giovanni
Falcone, che ha già manifestato lâ??intenzione di organizzare una
manifestazione a Roma nel marzo 2009 e di iniziare di nuovo lo sciopero della
fame il prossimo 9 marzo, in occasione dell'anniversario dell'arresto del
figlio. â??Abbiamo chiesto al Ministro Frattini e al Governo italiano di
attivarsi, attraverso le autorità italiane in India, affinché© siano
rispettate le convenzioni internazionali in materia di difesa dei diritti umani e affinché© le condizioni e il trattamento dei prigionieri,
all'interno del Centro di Detenzione di Nahan, città dello Stato
dellâ??Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi internazionali per la
difesa dei diritti umani. Inoltre abbiamo chiesto al
Ministro che si lavori più¹ velocemente sulla stipula di accordi bilaterali con
lâ??India in materia di diritto penale e per il trasferimento dei detenuti e
che si intervenga direttamente con la Commissione Nazionale per i Diritti Umani (National Commission of Human Rights) in India
con sede a New Delhi per presentare il caso, sollecitando loro lâ??adozione di
tutti i passi necessari per assicurare il diritto e la libertà per la
difesa dei diritti umaniâ?. bas
02
( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Politica
La Cina agli Usa: "Sui diritti umani non potete
darci lezioni" Giovedí 26.02.2009 10:12 Dura risposta della Cina agli Usa,
all'indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato
americano critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del governo cinese in tema di
diritti dell'uomo resta negativo e si è anche agravato in certe regioni",
si legge nel rapporto, che citala "repressione delle minoranze etniche
nella regione autonoma dello Xinjiang, di etnia uighura, e nel Tibet". "Invitiamo
gli Stati Uniti - dice una nota del ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo
e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo".
La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita a
Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Usa e Cina.
tags: Cina Usa diritti umani
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino,
26 feb. (Ap) - Sale la tensione tra Cina e Usa. All'indomani
della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei
confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di
smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni
agli altri paesi (segue)
( da "ITnews.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino,
26 feb. - (Adnkronos) - La Cina replica al rapporto del
dipartimento di Stato che denuncia violazioni dei diritti umani ed accusa gli Stati Uniti di
interferenze nei propri affari interni. "Il rapporto ignora gli sforzi ed
i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti
dalla comunita' internazionale" si legge in un editoriale dell'agenzia
ufficiale cinese Xinhua.
( da "KataWeb News" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani 26 febbraio
2009 alle 09:14 — Fonte: corriere.it — 0 commenti Pechino replica al rapporto
del Dipartimento di Stato: «Ignora sforzi e risultati storici che abbiamo
ottenuto»
( da "Repubblica.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PECHINO
- Sale la tensione fra Cina e Stati Uniti all'indomani della
pubblicazione del rapporto annuale del dipartimento di Stato americano sui
diritti umani, fortemente
critico nei confronti di Pechino. Il governo cinese lo respinge con fermezza,
definendolo "irresponsabile" e "senza alcun fondamento".
L'agenzia governativa Nuova Cina scrive che il rapporto, diffuso pochi giorni
dopo la visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton,
"ignora deliberatamente i fatti e li distorce" oltre a "non
tenere conto degli sforzi fatti della Cina, che sono largamente riconosciuti
dalla comunità internazionale". Il rapporto afferma che la situazione dei
diritti umani in Cina "rimane negativa e si è
aggravata in alcune aree", citando "la repressione delle minoranze
etniche nella regioni del Xinjiang e del Tibet". Il dipartimento di Stato
critica anche le "persecuzioni" subite dai dissidenti e dai loro
avvocati, in particolare nel periodo che ha preceduto i Giochi Olimpici di
Pechino. Il governo cinese non ci sta e replica seccamente: "Invitiamo gli
Stati Uniti - si legge in una nota del portavoce del ministero degli Esteri di
Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a
smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". (26
febbraio 2009
( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cina-Usa,
scontro sui diritti umani -->Il dipartimento di
Stato bacchetta Pechino: «Stop alla repressione delle minoranze etniche in
Tibet». La replica: «Basta con le lezioni».
( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
Cina bacchetta gli Usa cui diritti umani -->Pechino
replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora gli sforzi e risultati
storici che abbiamo ottenuto»
( da "Stampaweb, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PECHINO
Sale la tensione tra Cina e Usa. All?indomani della pubblicazione di un
rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul
tema dei diritti umani, il
governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi
a garanti dei diritti dell?uomo nel mondo e di dare
lezioni agli altri paesi. «Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del
portavoce del ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro
problemi in materia di diritti dell?uomo e a smetterla
di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il
mondo». Ieri, a tre giorni della visita in Cina del segretario di Stato Hillary
Clinton, il rapporto annuale del dipartimento di Stato aveva criticato la Cina.
«Il bilancio del governo cinese in tema di diritti
dell?uomo resta negativo e si è anche agravato in certe regioni», scriveva il
rapporto citando la «repressione delle minoranze etniche nella regione autonoma
dello Xinjiang, di etnia uighura, e nel Tibet». Nel rapporto annuale sulla
tutela dei diritti fondamentali nel mondo, presentato
ieri dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, Pechino viene accusata
di numerose violazioni a partire da quelle dovute alle repressioni in Tibet e
per la detenzione dei dissidenti politici. Il documento arriva a pochi giorni
dalla visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il segretario di Stato ha
ricevuto forti critiche per aver «messo da parte» la questione dei diritti umani per non compromettere
il dialogo sui temi economici e ambientali. Prima di arrivare a Pechino Clinton
ha risposto ai giornalisti che ricordavano le violenze in Tibet che gli Stati
Uniti «conoscono già la risposta del governo cinese» su certi temi. Il capo
della diplomazia americana ha tuttavia ricordato le sue battaglie negli ultimi
anni in favore dei diritti civili
ed in particolare quelli delle donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto
alla privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento
nel Paese. «La documentazione relativa ai diritti umani da
parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi peggiorata», si legge
nel rapporto del dipartimento di Stato americano che rileva come il picco
di violazioni dei diritti fondamentali sia stato
registrato durante i giochi olimpici dell?estate scorsa. La diplomazia
americana segnala inoltre come le autorità cinesi abbiano spesso commesso
omicidi e torture al di fuori dal sistema giudiziario. Tra gli altri Paesi dove
è più comune la violazione dei diritti umani c?è lo Zimbabwe del presidente Robert Mugabe, il
Sudan, dove si assiste ancora ai genocidi in Darfur, e la Somalia. In Asia
invece oltre alla Cina a sollevare preoccupazioni sono anche i governi della
Nord Corea e dell?Iran.
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ugo
Papi Due uomini e una donna hanno tentato ieri di darsi fuoco a Pechino non
lontano da piazza Tiananmen. Due dei tre sono ricoverati in ospedale, uno è
stato arrestato. Le autorità di polizia si sono affrettate a dichiarare che i
tre tentavano di portare «semplicemente» una petizione alle autorità di governo
nella Zhongnanhai, la nuova Città Proibita del potere. La pratica delle
petizioni è una tradizione imperiale di vecchia data. Ma meno usuale è l'uso
dell'immolarsi con il fuoco e la paura delle autorità di fronte a tali eventi.
Negli ultimi anni avvenne nel 1991 da parte di praticanti della Falun Gong, il
movimento religioso represso duramente dalle autorità e, fuori dalla Cina, in
India, sono stati dei giovani tibetani ad attuare tale protesta estrema contro
la governo cinese che opprime il Tibet. Proprio ieri ricorreva il Capodanno
tibetano e molti si sono chiesti se le due cose non fossero in relazione. Il 10
marzo ricorreranno i 50 anni dall'occupazione cinese del Paese delle nevi e
dall'esilio del Dalai Lama. Di sicuro la questione del rispetto dei diritti umani
resta un nervo scoperto della Cina. Nel recente viaggio nel Paese di Hillary
Clinton, come nuovo responsabile della politica estera del presidente Obama, i
cinesi hanno molto apprezzato la prudenza del segretario di Stato, la quale si
è detta convinta che le divergenze sui diritti non devono interferire con la
ricerca di una soluzione comune ai problemi posti dalla crisi economica
mondiale. Ma mentre la ex first lady visitava la Cina sono stati messi agli
arresti domiciliari diversi dissidenti e in Tibet sono state chiuse di nuovo le
frontiere agli stranieri per paura di nuovi disordini. SEGUE A PAGINA 20
SERVIZIO A PAGINA 10
( da "Agi" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIRITTI UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE
GUARDIANI" (AGI) - Pechino, 26 feb. - Gli Stati Uniti smettano di fare il
"guardiano" dei diritti umani e riflettano
sui loro problemi. Non si e' fatta attendere la replica della Cina al rapporto
annuale del Dipartimento di Stato Usa che ha puntato nuovamente il dito contro
Pechino: la
tutela dei diritti umani in Cina "resta
insufficiente", si legge nel rapporto, "e la situazione si e'
aggravata in alcune aree". "Invitiamo gli Stati Uniti a riflettere
sui propri problemi e a smettere di agire da guardiani dei diritti umani", ha affermato il ministro degli Esteri cinese,
Ma Zhaoxu, secondo cui Washington dovrebbe astenersi dall'intervenire sugli
affari interni degli altri Paesi. "Negli ultimi 30 anni", ha ricordato
Ma, "la Cina ha sostenuto la crescita economica, fatto progressi costanti
nel campo della democrazia e ha pienamente protetto la liberta'
religiosa". Il ministro degli Esteri ha quindi ricordato come "vari
gruppi etnici godano di ampi diritti e liberta'" e come cio' sia
"ampiamente testimoniato nel mondo". Nel rapporto americano si
metteva l'accento invece sulle "repressioni" delle minoranze etniche
musulmane dello Xinjiang e dei buddisti tibetani, sulle minacce e gli arresti
nei confronti dei dissidenti e sul rimpatrio forzato dei rifugiati
nord-coreani.
( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Culture
Arte/ Asta Yves Saint Laurent, Pechino minaccia Christie's Giovedí 26.02.2009
12:25 Cina e Christie's ai ferri corti dopo la vendita a un'asta a Parigi di
due preziose teste di bronzo cinesi della collezione di Yves Saint-Laurent. In
una nota le autorità cinesi hanno definito la vendita "illegale" e
hanno avvertito la casa d'asta che d'ora in poi avrà problemi a operare in Cina
perchè saranno intensificati i controlli. "Condanniamo l'asta, che e'
illegale, e Christie's si assumerà tutte le responsabilità per questa azione e
i suoi risultati", si legge nel comunicato dell'Amministrazione statale
del patrimonio culturale che minaccia "gravi ripercussioni per lo
sviluppo" delle attività della casa d'asta in Cina. Nella nota si ricorda
che le autorità cinesi avevano intavolato negli ultimi giorni una trattativa
con Christie's per bloccare la vendita, "ma la compagnia ha deciso
diversamente", senza tener conto "dei sentimenti del popolo cinese e
dei diritti storici della Cina sui suoi beni culturali". I due bronzi, una
testa di topo e una testa di coniglio realizzate nel '700 dal gesuita italiano
Giuseppe Castiglione, erano stati trafugati dal Palazzo d'Estate di Pechino
dalle truppe franco-britanniche durante la guerra dell'oppio nel 1870,
un'umiliazione sempre viva per i cinesi a distanza di 150 anni. Le due statue
sono state battute a Parigi per un totale di 28 milioni di euro (che salgono a
31,4 con spese e diritti d'asta). I pezzi, valutati tra gli 8 e i 10 milioni di
euro prima dell'asta di Christie's al Grand Palais, facevano parte della
prestigiosa collezione di Saint Laurent messa all'asta dal compagno dello
stilista, Pierre Bergè. Gli acquirenti hanno fatto la loro offerta per
telefono. Lunedì la giustizia francese aveva respinto la richiesta proveniente
dall'associazione per la tutela dell'arte cinese in Europa (Apace) di
sospendere la vendita dei due pezzi. Le due teste Facevano parte di una
fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal gesuita francese Michel Benoist per
l'imperatore Qianlong, che aveva come tema i 12 animali dell'oroscopo cinese.
Nel
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
26 feb. (Apcom) - Picchiato, torturato e umiliato. Proprio
mentre Washington e Pechino si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei
diritti umani, il movimento
religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui
avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008,
è stato nuovamente rapito e trasferito in una località sconosciuta.
Allegata al comunicato c'è anche una lettera in cui il difensore dei diritti umani nel novembre del 2007, mentre si trovava ai
domiciliari nella sua casa di Pechino, descrive le torture a cui era stato
sottoposto tre mesi prima, durante un precedente rapimento da parte della
polizia cinese. La famiglia ha autorizzato la diffusione del testo solo dopo il
9 febbraio di quest'anno a causa delle minacce che l'avvocato aveva ricevuto.
"Queste mie parole un bel giorno potranno finalmente circolare - scriveva
Gao - Riveleranno la vera faccia della Cina odierna. Riveleranno l'incredibile
spietatezza e le incredibili caratteristiche del partito che domina la Cina.
Queste parole inevitabilmente procureranno disagio e disturberanno gli attuali
'buoni amici globali' e i 'buoni amici in affari' del Pcc (Partito comunista
cinese), se questi buoni amici globali e buoni amici in affari hanno ancora
qualche timore nei loro cuori nei confronti della coscienza umana". La
lettera continua poi con la descrizione del rapimento di Gao e i lunghi giorni
di torture tremende a cui fu sottoposto. Picchiato con bastoni elettrici,
denudato e percosso a lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare una
confessione in cui ha dovuto narrare nel dettaglio relazioni sessuali con più
donne. Dopo averlo costretto a sottoscrivere cose non vere, i suoi aguzzini gli
dissero: "Se facciamo uscire di qui queste cose, diventerai un cane
rognoso in sei mesi". E ancora: "Tu sei un oggetto che deve essere
picchiato, tu lo sai meglio di noi in cuor tuo". Gao viene poi deriso per
aver osato scrivere della repressione cinese al Congresso americano: "Il
Congresso americano non conta nulla. Questa è la Cina, territorio del Partito
Comunista Cinese, prenderti al vita è altrettanto semplice che calpestare una
formica". Proprio ieri il Dipartimento di Stato Usa, nel suo rapporto
annuale, ha criticato Pechino sul tema dei diritti. Il documento arriva a pochi
giorni dalla visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il segretario di
Stato ha ricevuto forti critiche per aver "messo da parte" la
questione dei diritti umani per non compromettere il
dialogo sui temi economici e ambientali. Il governo cinese ha risposto
seccamente al rapporto chiedendo agli Stati Uniti di smetterla di atteggiarsi a
garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi.
Eppure l'insoddisfazione verso il regime comunista in Cina sembra crescere:
ieri due uomini e una donna hanno raggiunto dalla provincia Pechino e si sono
dati alle fiamme nei pressi di piazza Tiananmen per protestare contro le
ingiustizie subite dalle autorità locali.
( da "Targatocn.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cuneo:
immigrati, si alza la voce per pari dignità e diritti Una grande manifestazione
di stranieri, aperta a tutti coloro che sono interessati, a Cuneo sabato 7
marzo perché ?è meglio non tacere e far sentire la propria voce al più presto
per uscire dall?oscurità e esprimere il disappunto sulle scelte del Governo?.
Questo quanto emerso ieri sera a conclusione della discussione sui cambiamenti
previsti dal cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza' al vaglio del Parlamento. Il
corteo partirà alle 15.30 da piazza Europa e si fermerà in piazza Audifreddi
per un confronto sul tema ?Liberi e uguali in dignità e diritti? contro le
tasse sui permessi di soggirono, la facoltà dei medici di segnalare i
clandestini che si fanno curare e a favore di una politica rispettosa dei
diritti umani. In piazza vi saranno anche Erio
Ambrosino, assessore settore Socio-Educativo e Politiche Giovanili del comune
di Cuneo e Teresa Angela Migliasso assessore regionale al Welfare, Lavoro,
Immigrazione, Emigrazione, Programmazione socio-sanitaria di concerto con
l'assessore alla Sanità. L'iniziativa, promossa dal Tavolo delle Associazioni
del Cuneese e dal Comitato per una Legge giusta sull?immigrazione, ha visto alternarsi
al microfono Giancarlo Ferrero, già Avvocato distrettuale dello Stato, Franco
Giordano della segreteria Fiom Cgil e Chiaffredo Rosso, medico ospedaliero. Gli
intervenuti hanno presentato i nodi problematici di una proposta di legge
giudicata dagli organizzatori discriminatoria e lesiva dei diritti della
persona. Coordinata da Gigi Garelli del Tavolo delle Associazioni del Cuneese,
la discussione si è aperta con l?intervento di Rahimi Oum-Rachad, presidente
dell?Associazione Al Warda (Fiore), marocchina, da 17 anni in Italia e in
attesa della carta di soggiorno. A lei il compito di introdurre i numerosi
temi: ?La crisi economica non l?abbiamo creata noi, ma i banchieri, noi
facciamo molti lavori, come la badante, che gli italiani non vogliono fare. Paghiamo
le tasse per servizi che arrivano tardi e il permesso di soggiorno ci arriva
sempre già scaduto. Da quando il Governo è in carica ci sta attaccando a
partire dalle normative emanate ad agosto. L?Italia non è più quella che
ricordiamo: la crisi, la paura e le leggi attuali aumentano il razzismo?. Sulle
ronde e l?utilizzo dei Decreti Legge è intervenuto l?ex avvocato distrettuale
dello Stato Giancarlo Ferrero: ?Siamo di fronte a manifestazioni di violenza
organizzata da parte del Governo. La tendenza attuale del Governo è quella di
esautorare il Parlamento e quindi di emanare Decreti Legge fatti per creare
tensione nel paese perché ricorrere ad un Decreto Legge significa rilevare un
pericolo e quindi creare un allarme. Lo Stato deve garantire la sicurezza. Il
Governo istituzionalizzando le ronde delegittima le forze dell?ordine e
privatizza la sicurezza. Le ronde rischiano di diventare corpi speciali dello
Stato?. Ferrero è poi entrato nei dettagli legislativi: ?Una volta i codici
(penale e civile) non venivano toccati, ora sono dei colabrodo. Il Decreto
Legge oggi si è infilato anche nel codice penale introducendo un nuovo delitto
con il 612 bis. La nostra legge poi è l?unica che prima di punire il reato
punisce chi sei?. Paura e sicurezza, parole chiave che ricorrono sempre più
spesso nel dibattito: ?Devo esprimere la delusione personale e dei miei amici
perché c?è paura di fare le cose quotidiane ? ha affermato Martin Soti
dell?associazione Besa -. Perché ci sentiamo come appena arrivati e lo dice uno
tra i primi sbarcati a Bari nel 1992. Le speranze degli immigrati vengono
spente dalla tv, dai Decreti e dalla mancanza di democrazia. Come si fa a
parlare di integrazione quando si parla di nazionalità in riferimento ad un
collega di lavoro? Questa è provocazione?. Ad intervenire è stato anche Franco
Giordano della Fiom Cigl sulla situazione lavorativa degli immigrati e sul
ricorso alla cassa integrazione per far scorrere l?amaro ragionamento sul filo
dell?utilità prima degli immigrati, dell?applicazione della legge Bossi-Fini
(che prevede il divenire irregolare dopo sei mesi dall?ultima attività
lavorativa) per terminare con ?Ora c?è crisi e gli immigrati non servono?. In
serata, spazio anche per la voce del mondo ospedaliero, Chiaffredo Rosso,
medico del Santa Croce di Cuneo: ?Sulle conseguenze dell?emendamento che rende
possibile la segnalazione all?Autorità giudiziaria non abbiamo ancora dati, ma
sono molte le impressioni e i ragionamenti in atto. Di certo questo è contro
l?articolo 32 della Costituzione che parla di salute come diritto pieno ed
incondizionato della persona, senza alcuna limitazione, contro il Codice
Deontologico dei Medici Italiani e contro la Dichiarazione dei Diritti dell?Uomo. Inoltre c?è da registrare una certa
resistenza medica sull?ultimo capoverso dell?articolo 365 dei codice penale?.
Il dottor Rosso ha poi illustrato i dati degli accessi al pronto soccorso di
Cuneo nel 2008: gli stranieri temporaneamente presenti (ovvero cittadini
stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola con le norme relative
all?ingresso e al soggiorno, ivi compresi i clandestini, hanno accesso ad
alcune prestazioni sanitarie grazie all?art. 35 comma 3 del T.U. 286/98. A
questi sono assicurate cure ambulatoriali ed ospedaliere, urgenti o comunque essenziali,
ancorché continuative, per malattia e infortunio e interventi di medicina
preventiva e prestazioni di cura ad essi correlate, a salvaguardia della salute
individuale e collettiva) che hanno fatto ricorso al pronto soccorso cuneese
sono stati
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Bangkok,
26 feb. (AP) - In vista dell'annuale summit dell'Asean, l'Associazione dei
paesi del sud est asiatico, a cui partecipano anche i leader birmani, Amnesty
International lancia un appello affinché la giunta militare della Birmania non
commetta più abusi nel paese. Anche gli Stati Uniti hanno condannato Rangoon
(oggi Yangon) per la "brutale oppressione dei dissidenti" attraverso
una campagna di uccisioni extragiudiziali, sparizioni e torture. "Per
essere degno del suo nome, l'Asean deve chiedere il
rispetto dei diritti umani in
Birmania", ha dichiarato Amnesty in un comunicato. Le critiche giungono
mentre i leader dei 10 stati membri dell'Associazione si preparano a un meeting
di tre giorni, da domani a domenica, nella località di mare tailandese di
Pattaya, dove hanno manifestato oggi anche 300 dimostranti anti-governativi che
chiedono il ritorno dell'ex premier Thaksin Shinawatra. Stesse proteste
si stanno tenendo anche a Bangkok, capitale della Thailandia che quest'anno
detiene la presidenza di turno dell'associazione. Ma al centro dell'agenda dei
membri Asean più che il rispetto dei diritti umani si
trovano le misure da prendere per far fronte alla crisi economica mondiale. In
dicembre gli Stati membri hanno firmato un documento che prevedeva tra le altre
cose l'evoluzione dell'Associazione verso un mercato comune entro il 2015 sul
modello dell'Unione europea.
( da "KataWeb News" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti Umani: Cina contro Usa 26 febbraio 2009 alle 12:48 —
Fonte: ansa.it — 0 commenti Rapporto Dipartimento Stato Washington definito
'irresponsabile'
( da "Blogosfere" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Feb
0926 "SGUARDI ALTROVE", Festival del cinema femminile a Milano: 3-8
marzo Pubblicato da Ferruccio Gattuso alle 11:11 in Appuntamento al cine, News!
SGUARDI ALTROVE FILM FESTIVAL XVI edizione Programmazione cinematografica: dal
3 all?8 marzo presso Spazio Oberdan e Gnomo Milano Cinema Inaugurazione: 27
febbraio ore 18.30 Casa del Pane, Casello Ovest di Porta Venezia Sguardi
Altrove Film Festival, dopo il successo dell?edizione 2008 che ha visto un
ulteriore ampliamento della manifestazione cinematografica a altri linguaggi
artistici (mostre fotografiche, mostre di fumetti, installazioni, teatro e
teatrodanza), inaugura la sua XVI edizione nell?Anno Europeo della Creatività e
dell?Innovazione. Il focus dell?edizione 2009, che presenta 88 titoli (35 dei
quali sono anteprime assolute) provenienti da 25 paesi, prende spunto
dall?ormai consolidato rapporto tra linguaggi artistici e nuove tecnologie,
sottolineando le attuali e diverse forme di elaborazione, produzione,
distribuzione e fruizione dei prodotti cinematografici e delle opere
artistiche. Da sempre sensibile al legame tra cinema e altri linguaggi,
quest?anno il festival inaugura infatti due specifiche sezioni dedicate al
digitale (Sconfinando–Digitalia e Videodanza) e ai nuovi strumenti di
espressione artistica prodotti da questa tecnologia. La sezione cinema, che
comprende le consuete sezioni competitive, è aperta da un omaggio al cinema
russo contemporaneo presente con 4 documentari e 4 lungometraggi. Si rinnova il
premio Le forme del cinema, assegnato quest?anno a Maria Grazia Cucinotta, che
domenica 8 marzo, nell?ambito degli incontri de I mestieri del cinema,
partecipa con Minnie Ferrara all?incontro Produrre donna. Incontro sulla
produzione in Italia che si tiene alle 18.30 allo Spazio Oberdan. Tra gli
Eventi la lettura scenica Diventare uomo. Frammenti estremi di donne albanesi,
da un?idea di Livia Grossi, accompagnata da un documentario, sulle “vergini
giurate”, donne delle montagne albanesi che decidono di diventare uomini per
raggiungere la parità di diritti e le due serate (All Human Rights For All in
collaborazione con Provincia di Milano Assessorato Cultura e Assessorato Pace e
Cooperazione internazionale e Stories on Human Rights in collaborazione con
l?Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti
Umani) dedicate ai Diritti Umani.
( da "Corriere Adriatico" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Otto
alunni Concorso tra scuole I migliori del Galilei Otto alunni della classe
( da "HelpConsumatori" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
News
SANITA?. Denuncia immigrati, contrari i farmacisti ospedalieri: "Lede
dignità della persona" 26/02/2009 - 12:02 Contro la norma che abolisce il
principio di non segnalazione da parte dei medici degli immigrati irregolari si
schierano anche i farmacisti ospedalieri che richiamano l'articolo 32 della
Costituzione: la norma lede la dignità della persona. È quanto afferma la
Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle
Aziende Sanitarie (SIFO) che "esprime il proprio parere contrario
all'approvazione della norma del pacchetto sicurezza che prevede la
soppressione del principio di non segnalazione da parte dei medici nei
confronti degli immigrati irregolari che accedono a prestazioni
diagnostico-terapeutiche presso le strutture sanitarie. La SIFO, richiamando
l'art. 32 della costituzione che recita "La Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni
Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità
della persona allontanandola dai servizi sanitari. La SIFO, società
scientifica di professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia
della salute pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso
tutti gli interventi legislativi contrari a questo principio". 2009 -
redattore: BS
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Odissea":
Mauro Perrotta al Teatro di Ragazzola Sabato 28 febbraio alle 21.15, con
ingresso gratuito, sarà messo in scena al Teatro di Ragazzola lo spettacolo
"Odissea", il nuovo lavoro teatrale di Mario Perrotta, finalista per
questa interpretazione del premio UBU quale Miglior attore. Narratore di spicco
e già protagonista di due fortunati spettacoli quali Italiani, Cìncali! e La
turnata sull?emigrazione dei lavoratori italiani negli anni Cinquanta, Mario
Perrotta ora cambia strada: nell?Odissea è ancora solo alla ribalta, ma la sua
scelta espressiva passa dalla narrazione vera e propria ad una più ampia forma
di monologo, mentre il taglio civile lascia il posto a una personale vena
introspettiva. "Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella
piazza del paese e faccio il botto!”. Così entra in scena Telemaco, figlio di
un Ulisse mai tornato, e comincia il suo spettacolo d?arte varia in cui
racconta e canta come sa e come può, la sua versione dei fatti. E? l?odissea a
brandelli di un ragazzo che, disancorato dal tempo degli eroi, vive in questo
nostro XXI secolo privo di certezze. Tra Itaca e il Salento, per Telemaco il
tempo di attesa è scaduto, è ora di fare spettacolo. La vicenda è vista infatti
con gli occhi di Telemaco, il figlio che scruta le onde pensando a quel
genitore partito per chissà dove, lasciandolo alle prese con le maldicenze del
paese e con una madre che non vuole più uscire di casa: e le sue avventure
marine sono evocate come le fantasie di un ragazzo che si aggrappa a sogni
eroici per colmare il vuoto dell?assenza paterna. Il testo svela guizzi di
forte tensione poetica: il bellissimo racconto dell?incontro col Ciclope, che è
il momento più vicino al poema omerico, e poi la figura di Antonio, il
pescatore ritenuto dalla gente un po? demente, che offre al ragazzo la risorsa
delle sue infinite storie: il gesto con cui egli sguscia le cozze e le
restituisce al mare per nutrirlo ha un che di solenne e ancestrale. Il nucleo
vivo della vicenda resta comunque il nodo di insanabile dolore che caratterizza
l?identità di quel figlio cresciuto senza padre: un viluppo di sentimenti
complessi, che gli impone di sostenere in pubblico le mirabolanti prodezze
dell?uomo, e di esprimere dentro di sé un rancore sordo nei suoi confronti.
Perrotta mette in questi umori l?eco di uno strazio profondo, forse non privo
di richiami a un vissuto personale. Torna anche qui il tema della lontananza –
da casa, dagli affetti – che era anche la nota dominante dei due lavori
sull?emigrazione. E proprio in questo senso l?attore pugliese è bravo a
cogliere l?occasione per un?evidente crescita interpretativa: la parlata della sua
terra, a contatto con l?antica materia mitica, si
arrichisce di inedite sfumature, e la recitazione trae vigore dal confronto con
le musiche originali, di sapore vagamente etnico, eseguite in scena da Mario
Arcari e Maurizio Pellizzari. Lo spettacolo è inserito nel Festival dei Diritti Umani organizzato dalla
Provincia di Parma e da Forum Solidarietà. Per prenotazioni 339.5612798
( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Indietro
26 febbraio 2009 Anche dai farmacisti un «no» alla denuncia dei clandestini Un
"no" netto dei farmacisti ospedalieri all'emendamento della Lega al
pacchetto sicurezza, che prevede la possibilità di segnalazione, da parte dei
medici, degli immigrati irregolari assistiti nelle strutture sanitarie. È la
presa di posizione della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi
farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo), che considera la norma «lesiva
della dignità della persona». Per la Sifo, infatti, la denuncia degli immigrati
irregolari non rispetta l'art. 32 della Costituzione - «La Repubblica tutela la
salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse
della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» - e le
Convenzioni internazionali sui diritti umani. «La Sifo - si legge in una nota - società scientifica di
professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia della salute
pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso tutti gli
interventi legislativi contrari a questi principio». Indietro
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'America
di Obama è desiderosa di partire con il piede giusto nei rapporti con il
gigante asiatico. Le affermazioni di Obama sull'oppressione dei regimi
comunisti, in occasione dell'insediamento alla Casa Bianca, hanno irritato non
poco le autorità di Pechino e il suo discorso è stato censurato dai media cinesi.
È quindi comprensibile, ma forse meno giustificabile, l'eccessiva prudenza
della signora Clinton. Tanto più che i diritti umani in Cina continuano a essere
pesantemente violati. La tortura, il record di esecuzioni capitali, le
detenzioni senza processo, la censura della stampa, le restrizioni alla libertà
religiosa, la mancanza di diritti sindacali e politici, l'oppressione delle
minoranze etniche. L'elenco è lungo ma vero. La Cina replica con i dati
sul miglioramento complessivo del benessere della popolazione rispetto
all'epoca maoista. Purtroppo l'occasione delle Olimpiadi di questa estate è
ormai svanita e l'indignazione verso la Cina per il violento giro di vite in
Tibet del marzo scorso, è un ricordo sbiadito. Così come l'imbarazzo delle
autorità del Paese del dragone di fronte alla dura repressione del movimento
democratico in Birmania, perpetrata dai generali di Rangoon, sostenuti in
primis da Pechino. L'attenzione e lo sdegno delle nostre opinioni pubbliche
dura lo spazio di un mattino e i governi occidentali sono restii a rimettere in
discussione le relazioni con i nuovi grandi del mondo. La crisi economica
potrebbe avere come conseguenza un indebolimento complessivo della capacità
persuasiva dell'Occidente proprio nell'ambito dei diritti civili e politici.
Già da tempo il baricentro del mondo si è spostato a Est e se dalla crisi, che
pure sta colpendo anche l'Asia, si dovesse uscire con un rafforzamento delle
potenze orientali, lo scenario di un mondo nel quale i diritti umani vengano declinati solo in aree ristrette della terra
potrebbe farsi più concreto. A meno che non siano proprio le difficoltà
economiche a spingere il popolo cinese a rivendicare nuove libertà. Dopo il
pane, si sa, si vogliono le rose. Ugo Papi
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«La
nostra città è stata svenduta per quattro soldi» Dura presa di distanza di An e
di Rifondazione sulla trattativa. Scontro tra Lega e Tommaso Cacciari dei No
Global Giovedì 26 Febbraio 2009, Potevano almeno prendere esempio dalle
cortigiane veneziane che si facevano pagare bene. Se hanno deciso di
prostituire la città alla Coca-Cola potevano almeno farsi pagare bene» è la
sassata tirata sull'accordo di partnership tra il Comune di Venezia e Coca Cola
Hbc Italia dal capogruppo di An in Municipalità Pietro Bortoluzzi. Che, insieme
al suo compagno di partito, il consigliere comunale Raffaele Speranzon, scrive
una lettera alla Pepsi, notoriamente il principale concorrente di Coca-Cola,
chiedendo di offrire almeno un milione di euro all'anno. Motivazioni etiche
nell'opposizione di Rifondazione all'accordo. «Sapevamo già che la giunta
Cacciari fosse priva di scrupoli - afferma il consigliere Sebastiano Bonzio -
ma qui si arriva a svendere per quattro soldi oltre al tessuto urbano, invaso
dai distributori della bibita, la stessa anima di Venezia, città
irradiatrice di diritti umani». Mentre il consigliere comunale del Carroccio Alberto
Mazzonetto si serve di Facebook per invitare a boicottare i distributori che
verrano posizionati in centro storico. Alle critiche risponde la soprintendente
Renata Codello. «Chi critica gli sponsor è un irresponsabile che non capisce
quanto drammatica sia la situazione. Il finanziamento che il ministero
dei Beni Culturali ha deciso di concedere quest`anno al mio settore è al
momento di 70 mila euro e nei prossimi due anni andrà peggio - sbotta - La
città ha bisogno di restauri e l`unico modo per trovare risorse sono i
finanziamenti privati». Mentre dall'ufficio marketing del Comune sottolineano i
12 milioni di euro raccolti dagli sponsor negli ultimi 5 anni. La polemica
scomoda anche i legami parentali. «Mi chiedo come Tommaso Cacciari, esponente
dei No-Global da sempre nemici della Coca-Cola e nipote del ben più noto
Massimo - ironizza Roberto Ciambetti, vice-capogruppo della Lega in Consiglio
regionale - avrà preso la notizia della sponsorizzazione della Coca-Cola voluta
da suo zio per la città di Venezia». «Premesso che il signor Ciambetti dovrebbe
pagare i diritti d'autore quando usa il marchio Cacciari per farsi pubblicità a
buon mercato - ribatte per le rime Tommaso Cacciari - e che nei centri sociali
da sempre non si distribuisce Coca-Cola per rispetto per tutta quella gente che
è stata massacrata dalla multinazionale americana, almeno nei distributori le
lattine costeranno un prezzo fissato e non i tre o quattro euro proposti da
baristi banditi per il Carnevale, che ora polemizzano. Mi interessa soprattutto
l'utilizzo del ricavato, che venga speso sul sociale».
( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì
26 Febbraio 2009, Fortunatamente c'è un giudice anche a Mosca. Si era appena
concluso il processo che mandava assolti i presunti assassini e già un
magistrato riapriva l'inchiesta e annunciava il nuovo processo. Perché,
davvero, sapere che nessuno ha ucciso Anna Politkovskaja rappresenta una farsa
davanti alla quale l'Europa non può e non deve fare finta di niente. La
coraggiosa giornalista russa che si oppose a Putin fu ammazzata sotto casa a
Mosca il 7 ottobre 2006; una telecamera riprese il presunto killer. Pareva non
ci fossero dubbi sugli arrestati immediatamente trasformati in imputati. La
Politkovskaja, 50 anni, nata a New York da diplomatici sovietici, si era
distinta per le sue coraggiosa corrispondenze dalla Cecenia: alcune centinaia
di articoli su una rivista che diffonde poco più di centomila copie. In Russia
è difficile la libertà di stampa, la serie di giornalisti uccisi è lunga,
comprende almeno 18 nomi. In Cecenia è stato ucciso anche il giornalista
italiano Antonio Russo. Il potere ha sempre come primo nemico la verità. Per
non parlare dei dissidenti ammazzati in giro per il mondo, da Vienna a Londra;
spesso con sistemi da vecchie spie e con tecnologie modernissime. Il processo
si è risolto in una farsa con indagini fatte male, misteri mai svelati, legami
tra servizi segreti (non c'è più il Kgb, ora si chiama Fsb) e criminalità
cecena. Non pochi testi hanno denunciato di essere stati invitati a mentire.
Nel processo non si è fatto alcun riferimento ai mandanti, senza i quali
l'impalcatura accusatoria non poteva reggere. Così gli imputati sono stati
assolti ed scarcerati. Le decisioni dei giudici sono parse pilotate
dall'apparato politico e militare e molti misfatti sono stati nascosti
all'ultimo momento dietro la ragione di stato. La promessa di far funzionare la
giustizia in Russia è stata tradita. Rimane il grande
problema dei diritti umani
e della libertà d'espressione in Russia. Recentemente il presidente della
Commissione Europea Barroso si è scontrato con Putin perché ha sollevato
proprio il problema dei diritti umani. Sembrava che qualcosa si stesse muovendo, ma il processo per
l'assassinio della Politkovskaja ha riproposto la gravità della situazione.
L'Occidente non può restare a guardare; nemmeno l'America di Obama. Certo il
dialogo politico col Cremlino è importante per il mondo, ma l'Europa deve
chiudere gli occhi davanti alla degenerazione delle libertà civili e della
verità? Per questo è importantissimo che un giudice abbia riaperto il processo:
perché la morte di Anna abbia giustizia; perché la Russia coltivi almeno una
speranza. Non credo, però, che la Russia sia quella di prima o peggio. È stato
intrapreso, con difficoltà, il cammino che porta a una forma di democrazia. Il
vecchio comunismo è morto e sepolto, anche se da quelle parti ha lasciato non
pochi nostalgici. Certo questa Russia di Putin è un'altra cosa, diversa perfino
rispetto alle aspettative create dopo la caduta del Muro. Ma si è incamminata
per una strada dalla quale non si può tornare indietro. Lungo la strada c'è
anche la drammatica e inquietante vicenda della giornalista. Se trionfasse la
verità e si condannassero i colpevoli sarebbe un bel giorno non solo per la
Russia.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti umani, una rassegna cinematografica
Giovedì 26 Febbraio 2009, VENEZIA - (L.M.) Secondo appuntamento stasera
giovedì, al Lido, con la rassegna cinematografica sul tema dei diritti umani. Alle 21, nel
patronato di Santa Maria Elisabetta, verrà proiettato il film di Ken Loach
"In questo mondo libero" (drammatico durata 96 minuti). Ingresso con tessera Cinit. La
rassegna è organizzata al Lido, in occasione deii sessant'anni dalla
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
dall'associazione Centro "La Fontaine" Cinit, l'associazione Il
Villaggio, il circolo Arci Pablo Neruda, Agesci Lido 1 e Masci "La
Civetta" in collaborazione con l'assessorato alle Politiche giovanili e
alla pace del Comune di Venezia. La proposta cinematografica prende spunto da
una riflessione sul primo articolo della Dichiarazione che spiega come
"Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali
in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire
gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".
( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Al
gruppo Enia la certificazione Responsabilita' Sociale (Teleborsa) - Roma, 26
feb - Rilasciata al Gruppo Enìa la certificazione di Responsabilità Sociale
(norma SA8000), il primo standard internazionale che misura il comportamento
etico delle organizzazioni con l'obiettivo di promuovere una politica aziendale
fondata sul rispetto dell'etica sociale, sulla qualità del servizio, sui
diritti, sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Enìa è la prima e unica
multiutility italiana quotata ad avere ottenuto il riconoscimento. Il percorso
attuato e il risultato ottenuto con la certificazione confermano l'impegno e la
volontà di Enìa di coniugare il perseguimento dei propri scopi industriali con
una condotta eticamente responsabile, attenta alle istanze dei propri
stakeholder, capace di promuovere i valori della lealtà, della trasparenza,
della correttezza e della legalità sia all'interno che all'esterno
dell'organizzazione, per lo sviluppo sostenibile del territorio. La SA8000
(Social Accountability 8000) si basa, oltre che sul rispetto sostanziale della
normativa nazionale, su principi previsti dai riferimenti
internazionali in materia di diritti umani e dei lavoratori ed, in particolare, fa riferimento ai principi
della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, delle convenzioni dell'Organizzazione Internazionale
del Lavoro (OIL), delle Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del bambino
e per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e di genere.
La norma, che richiede anche un impegno formale dei fornitori e sub-appaltatori
di Enìa, mira in particolare a regolare diversi ambiti della sfera lavorativa
attraverso l'adozione di una politica di Responsabilità Sociale che rispetti
gli 8 requisiti previsti: evitare l'utilizzo di lavoro infantile, minorile e di
forme di lavoro obbligato, garantire libertà di associazione ai dipendenti,
assicurare salute e sicurezza ai lavoratori, evitare ogni genere di
discriminazione, escludere l'adozione di pratiche disciplinari non previste
dalle normative vigenti, applicare l'orario di lavoro previsto dalla
contrattazione collettiva e aziendale, garantire una retribuzione conforme alle
norme vigenti. La certificazione SA8000 è stata rilasciata ad Enìa SpA e alle
tre società operative territoriali: Enìa Parma, Enìa Piacenza ed Enìa Reggio
Emilia, a seguito dell'attività di verifica effettuata, nei mesi scorsi, dai
certificatori del CISE e verrà confermata e validata ogni sei mesi da parte di
certificatori terzi a seguito di specifiche visite di sorveglianza. 26/02/2009
- 14:00
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città
del Vaticano, 26 feb. (Apcom) - I libri di scuola "non contengano
materiale che possano offendere i sentimenti religiosi degli altri credenti,
attraverso una errata presentazione dei dogmi, della morale e della storia
delle altre religioni": la proposta è contenuta nella Dichiarazione finale
dell'incontro di due giorni in Vaticano tra una delegazione della Santa Sede,
guidata dal presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso,
cardinale Jean-Louis Tauran, e una dell'Università islamica di Al Azhar del
Cairo, guidata dal professor Cheik Ali Abd al-Baqui Shahata. Le due delegazioni
si incontrano annualmente e quest'anno i rappresentanti musulmani e cattolici
hanno discusso del tema "Promozione di una pedagogia e di una cultura
della pace, con particolare riferimento al ruolo delle religioni". Le due
rappresentanze si sono trovate d'accordo anche sull'importanza del ruolo dei
mass-media "nella promozione di un rapporto positivo e rispettoso tra i
fedeli di diverse religioni" così come sul "forte
legame tra la pace e i diritti umani", con una "speciale attenzione alla difesa della
dignità della persona umana e dei suoi diritti, soprattutto per quel che
riguarda la libertà di coscienza e di religione". I leader delle due
religioni hanno anche ricordato "le sofferenze dei popoli del Medio
Oriente, dovute a conflitti irrisolti" e chiesto ai leader politici,
"nel rispetto della loro competenza" di "fare uso del dialogo,
delle risorse del diritto internazionale per risolvere i problemi aperti in
verità e giustizia".
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
26 feb. (Apcom) - Il governo di Londra ha ammesso due casi di
"extraordinary rendition", ovvero di aver consegnato alle autorità
statunitensi due sospetti terroristi, poi trasferiti in una prigione in
Afghanistan. La dichiarazione è arrivata direttamente dal ministro della
Difesa, John Hutton, durante un intervento alla camera dei Comuni. Hutton è
stato inoltre costretto a chiedere scusa per le informazioni inaccurate fornite
in merito in precedenza. I due presunti terroristi, entrambi pachistani, sono
stati catturati in Iraq nel febbraio 2004, nella zona sotto il controllo
britannico, nel sud del paese. Ancora detenuti in Afghanistan, i due sarebbero
membri dell'organizzazione Lashkar-e-Taiba. L'ammissione rischia di rinfocolare
le polemiche sul caso di Binyam Mohamed, il cittadino etiope residente nel
Regno Unito, catturato e imprigionato a Guantanamo e rilasciato pochi giorni
fa. Mohamed venne torturato con la complicità britannica, accusano gli avvocati
del giovane. Diversi movimenti per i diritti umani hanno chiesto nei mesi scorsi alle
autorità del Regno Unito un'inchiesta approfondita sul trasferimento e la
detenzione illegale di prigionieri e sull'uso dell'isola Diego Garcia, l'isola
dell'Oceano Indiano, dal 1971 base militare, aerea e navale, delle forze britanniche
e statunitensi.
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Caracas,
26 feb. (Ap) - Il governo venezuelano ha condannato il rapporto sul rispetto
dei diritti umani diffuso dal Dipartimento di Stato
americano, critico con Caracas. Le accuse contenute nel documento sono
"false, malintenzionate e costituiscono un'interferenza", si legge in
un comunicato del Minsitero degli Esteri venezuelano, che sottolinea inoltre
come il governo statunitense "ha i precedenti peggiori in materia di
violazione dei diritti umani della storia moderna".
Citando il Venezuela il rapporto statunitense metteva in risalto un sistema
giudiziario politicizzato e la repressione dell'opposizione politica e dei
mezzi di informazione.
( da "Rai News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma
| 26 febbraio 2009 Pechino minaccia Christie's dopo la vendita dei bronzi di
YSL Yves Saint-Laurent Cina e Christie's ai ferri corti dopo la vendita a
un'asta a Parigi di due preziose teste di bronzo cinesi della collezione di
Yves Saint-Laurent. In una nota le autorità cinesi hanno definito la vendita
"illegale" e hanno avvertito la casa d'asta che d'ora in poi avrà
problemi a operare in Cina perché saranno intensificati i controlli.
"Condanniamo l'asta, che è illegale, e Christie's si assumerà tutte le
responsabilità per questa azione e i suoi risultati", si legge nel
comunicato dell'Amministrazione statale del patrimonio culturale che minaccia
"gravi ripercussioni per lo sviluppo" delle attività della casa
d'asta in Cina. Nella nota si ricorda che le autorità cinesi avevano intavolato
negli ultimi giorni una trattativa con Christie's per bloccare la vendita,
"ma la compagnia ha deciso diversamente", senza tener conto "dei
sentimenti del popolo cinese e dei diritti storici della Cina sui suoi beni
culturali". I due bronzi, una testa di topo e una testa di coniglio, erano
stati trafugati dal Palazzo d'Estate di Pechino dalle truppe franco-britanniche
durante la guerra dell'oppio nel 1870, un'umiliazione sempre viva per i cinesi
a distanza di 150 anni. Le due statue sono state battute a Parigi per un totale
di 28 milioni di euro (che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta). I pezzi,
valutati tra gli 8 e i 10 milioni di euro prima dell'asta di Christie's al
Grand Palais, facevano parte della prestigiosa collezione di Saint Laurent
messa all'asta dal compagno dello stilista, Pierre Bergé. Gli acquirenti hanno
fatto la loro offerta per telefono. Lunedì la giustizia francese aveva respinto
la richiesta proveniente dall'associazione per la tutela dell'arte cinese in
Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due pezzi. Le due teste facevano
parte di una fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal gesuita francese Michel
Benoist per l'imperatore Qianlong, che aveva come tema i 12 animali
dell'oroscopo cinese. Nel
( da "SaluteEuropa.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
26/02/2009
Farmacisti ospedalieri contrari alla norma denuncia clandestini: "lede la
dignità della persona" Anche la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e
dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) esprime il proprio
parere contrario all'approvazione della norma del pacchetto sicurezza che
prevede la soppressione del principio di non segnalazione da parte dei medici
nei confronti degli immigrati irregolari che accedono a prestazioni
diagnostico-terapeutiche presso le strutture sanitarie. La SIFO, richiamando
l'art. 32 della costituzione che recita "La Repubblica
tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni
Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità
della persona allontanandola dai servizi sanitari. La SIFO, società
scientifica di professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia
della salute pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso
tutti gli interventi legislativi contrari a questo principio.
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mosca,
26 feb. (Apcom-Nuova Europa) - Il Ministero degli Esteri russo ha descritto
come "provocazioni" le critiche dell'Osce sull'assoluzione nel
processo di uccisione del giornalista russa Anna Politkovskaya, dopo che ieri
anche il presidente Dmitri Medvedev ha fatto appello a un migliore
funzionamento dei meccanismi giudiziari in Russia, proprio in merito al caso.
Oggi tuttavia la diplomazia russa reagisce alle dichiarazioni di Miklos
Haraszti, rappresentante per l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione
in Europa (OSCE), che ha denunciato "l'impunita' degli assassini dei
giornalisti in Russia" e "sulla corruzione
violazioni dei diritti umani". Le dichiarazioni "del signor Haraszti sono
tendenziose, anche provocatorie e minano l'autorità dell'OSCE", ha detto
il portavoce della diplomazia russa Andrei Nesterenko. "Il rispetto per le
sentenze dei giurati e' un elemento necessario in una societa' democratica e di
cultura democratica". Per il ministero "si ha l'impressione
che il Rappresentante Osce vuole usare qualsiasi pretesto per alzare un
polverone intorno al cosiddetto problema dei mass media in Russia", ha
detto Nesterenko. Anna Politkovskaya, giornalista Novaya Gazeta, uno dei pochi
che ha continuato a coprire la guerra in Cecenia e le violazioni dei diritti umani, e' stata uccisa il 7 ottobre 2006 mentre rientrava
nel suo appartamento a Mosca. La giuria ha assolto 18 febbraio complici del
presunto omicidio della giornalista, dopo tre mesi di un processo che non ha
fatto luce sui motivi o il crimine o l'identita' dei responsabili.
( da "AprileOnline.info" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ombre
cinesi Enrico Campofreda, 26 febbraio 2009, 19:26 La riflessione Gesto
disperato o prodromo di nuove clamorose proteste il tentativo di ieri a
Pechino, con cui due uomini e una donna hanno tentato di darsi fuoco dentro
un'auto nei pressi di un'apparente accessibilissima piazza Tienanmen, è il
segnale di quanto la Cina tema il dissenso A circa un anno dalle manifestazioni
dei suoi monaci, che in occasione dei Giochi Olimpici cercarono d'attrarre
l'attenzione del mondo sulle vessazioni subìte a opera della nomenklatura del
colosso asiatico, il Tibet si ritrova blindato sotto la possente prova di forza
della polizia cinese che presidia le strade. In questi giorni i fedeli del
Dalai Lama hanno dovuto osservare una sorta di stato d'assedio della capitale Lhasa
con tanto di stranieri, turisti compresi, messi con fermezza alla porta. Eppure
c'è chi giura che nella scadenza del cinquantesimo anniversario dell'esilio del
capo spirituale - che appunto nel 1959 per la repressione seguente alla rivolta
anticinese fu costretto a riparare in India - le proteste si riaffacceranno.
Quanto pacifiche non è dato sapere, perché se il Dalai prosegue a testimoniare
con fermezza la prassi della non violenza, proprio un anno fa molti monaci non
ci stettero a farsi massacrare a colpi di manganello. La repressione fece una
ventina di morti secondo le fonti pechinesi; duecento a detta dei rivoltosi.
Anche la Cina sta facendo i conti con la recessione mondiale e ha dovuto
iniziare a pagare il duro scotto del rovescio della medaglia di quel
partenariato con gli Stati Uniti che tanto sfrenatissimo sviluppo aveva finora
prodotto. Da mesi il colosso orientale subisce il riflesso dello sconquasso
degli azzardi affaristici che hanno fatto naufragare l'economia americana.
Azzardi e insopportabile tenore di vita che l'infinita quantità di prodotti
cinesi immessi sul mercato statunitense hanno contribuito a tenere alti. Un
circolo diventato vizioso per i continui crediti che il gigante della
produzione faceva al suo maggiore cliente trasformatosi in ciclopico debitore.
Così mentre le ammirate banche di Wall Street, maestre di liberismo, bruciavano
i loro fondi alcuni maggiori istituti di credito cinesi sono dovuti venire in
soccorso sobbarcandosi prima limature di guadagni poi addirittura perdite. Il
Pil cinese, che nel 2007 era a due cifre attestato al 13%, l'anno scorso si è
quasi dimezzato. Ma quel 6,8% che farebbe sognare qualsiasi europeo, e non
solo, per il boom asiatico è un gravissimo stop. Il governo ne è preoccupato
perché può trascinarsi dietro mancanza di lavoro e rivolte sociali, non solo da
parte dei 400 milioni di contadini poveri che in tante province rischiano
condizioni d'indigenza che da decenni il Paese non conosceva, ma per il neo
ceto medio, appagato da scalata sociale e consumismo, che vedrebbe rapidamente
decadere il suo rango. Non è un caso che la politica estera di Obama si sia in
prima battuta rivolta - pro domo sua - proprio alla Cina dove il Segretario di
Stato Hillary Clinton è stata in visita nei giorni scorsi. Alla faccia del
Medio Oriente vicino e lontano. La partita economica fra i due partner sarà
lunga perché ognuno ha bisogno dell'altro. Gli Usa dei capitali cinesi, il
colosso asiatico dei servigi della diplomazia americana, visto che su libertà e
diritti civili la comunità internazionale fa in alcuni casi verso la Cina la
voce grossa. Proprio la vicenda del Tibet aveva messo in seria difficoltà i
politici di Pechino ancor più delle clamorose contestazioni che, da quella
studentesca di vent'anni or sono coi carri armati sotto la Porta della Pace
Celeste, periodicamente si susseguono seppure nascoste ai media di tutto il
mondo. E' ammessa soltanto, come forma di protesta individuale peraltro
antichissima, la petizione all'autorità che singoli cittadini possono portare
nei Palazzi della burocrazia e del potere chiedendo istanze di giustizia.
L'episodio di ieri, precisano fonti governative, starebbe a metà fra l'idea di
giustizia e il dissenso ma assolutamente privati. Eppure nella capitale la
sorveglianza di polizia ed esercito è in crescita e il timore di disordini
collettivi non è affatto sopito. La tensione politico-economica da cui
scaturisce l'amore-odio fra Usa e Cina s'è rinfocolata in
queste ore con una nota del Dipartimento di Stato americano che torna sulla carenza
dei diritti umani nel Paese
asiatico e irrita la leadership pechinese. La quale risponde per le rime:
"Invitiamo gli Stati Uniti a concentrarsi sui propri problemi in materia
di diritti dell'uomo e smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in
tutto il mondo". Un ping pong mica distensivo come quello fra Nixon
e Mao che acuisce anziché allentare un reciproco nervosismo. Giunge comunque a
visita conclusa, infatti durante il suo soggiorno asiatico la Clinton non ha
assolutamente fatto cenno alla questione dei diritti per non compromettere
l'aspetto affaristico della missione. Ora a rinfocolare il problema, oltre
all'autodafé dei tre di piazza Tienanmen, giunge il caso dell'avvocato Gao
Zhishen, già l'anno scorso in odore di Nobel per la pace, che è stato ancora
una volta sequestrato e tradotto in un luogo sconosciuto. In una lettera di
denuncia lasciata ai familiari, e ora diffusa dal movimento religioso Falun
Dafa che in Cina è fuorilegge, l'uomo descrive le torture cui per mesi in un
precedente arresto è stato sottoposto dai poliziotti cinesi.
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
26 feb. (Apcom) - Il Darfur rischia di diventare una nuova Somalia. E' questo
l'allarme lanciato oggi dall'Associazione 'Italians for Darfur' che, a sei anni
dall'inizio del conflitto, ha presentato a Roma un rapporto sulla situazione
nella regione occidentale del Sudan. "Il conflitto si sta aggravando e la
frammentazione del fronte di opposizione a Khartoum ostacola ogni accordo di
pace", ha dichiarato Stefano Cera, responsabile dell'analisi del conflitto
per conto dell'associazione, precisando che oggi si contano sul terreno almeno
30 gruppi di ribelli. Il giudizio di Cera è stato condiviso dal rappresentante
dei profughi darfuriani presenti in Italia, Suleiman Ahmed , che ha lanciato un
appello al governo italiano, all'Europa e a tutta la comunità internazionale,
perchè si adoperino per ristabilire la pace nella regione: "Noi darfuriani
temiamo che la nostra regione diventi una nuova Somalia, perchè non basta
eliminare il Presidente Omar al Bashir per risolvere il conflitto. Per questo
chiedo al governo italiano, all'Unione europea, all'Unione africana e alle
Nazioni Unite di intervenire prima che questo accada". Chiaro il
riferimento al verdetto, previsto per il prossimo 4 marzo, della Corte penale
internazionale dell'Aia (Cpi) sulla richiesta di spiccare un mandato di arresto
per crimini di guerra contro il capo di Stato sudanese. Una
decisione attesa dagli attivisti per i diritti umani, ha sottolineato però Riccardo Noury, portavoce di Amnesty
International, perchè se la Corte deciderà di incriminare Bashir invierà
"un segnale chiaro, per cui nessuno potrà considerarsi al di sopra della
giustizia quando si tratta di crimini di guerra e contro l'umanità". Cera ha ricordato
quindi le cifre di sei anni di conflitto, scoppiato ufficialmente il 26
febbraio 2003, ma in atto "già dagli anni '80, quando l'avanzare della
desertificazione ruppe il tradizionale equilibrio tra la comunità araba,
prevalentemente dedita alla pastorizia, e quella africana, composta soprattutto
da agricoltori, per il controllo della terra". "Stando alle stime
Onu, che sono per difetto, su 7 milioni di abitanti registrati all'inizio del
conflitto, oggi abbiamo almeno 300.000 morti e oltre 2,8 milioni di sfollati e
profughi - ha ricordato l'analista - solo nel 2008 altre 300.000 persone sono
state costrette a fuggire". E all'inizio del 2009 la situazione si è
aggravata con gli scontri nella città di Muhajiriya, nel Darfur del Sud, tra i
ribelli del Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem) e Khartoum. Per far
fronte a questa situazione, è il giudizio dell'associazione, la "chiave di
volta" è rappresentata dalla forza di pace congiunta dell'Onu e
dell'Unione africana (Unamid) presente in Darfur dall'inizio del 2008, ma
ancora sottodimensionata e priva degli strumenti logistici, primi tra tutti i
mezzi di trasporto aereo, necessari per muoversi in una regione grande quanto
la Francia, ma priva di infrastrutture. "Se l'Unamid dovesse fallire - ha
detto il Presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli - morirebbe la
speranza di pace che la gente del Darfur ripone in noi. Non possiamo
tradirli". Italians per Darfur ha tenuto la conferenza nella sala Walter
Tobagi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, anche per sollecitare
i mezzi di informazione italiani a "fare il loro dovere per illuminare la
tragedia del Darfur e mobilitare le coscienze, perchè ognuno di noi può fare
qualcosa", ha sottolineato Napoli. All'incontro era presente il Senatore a
vita, Giulio Andreotti.
( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino,
26 feb. (Apcom) - L'idillio fra Cina e Stati Uniti durato ben poco, dopo la
visita del Segretario di Stato americano Hillary Clinton la scorsa settimana e
la speranza di Pechino per relazioni bilaterali più franche e pragmatiche.
"Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai loro propri diritti e smetterla di
atteggiarsi a guardiani dei diritti umani per
intervenire negli affari interni di altri paesi con la pubblicazione di questi
rapporti" ha detto oggi il portavoce del Ministero degli Esteri Ma Zhaoxu
in conferenza stampa. La dichiarazione risponde alla pubblicazione, ieri, di un
Rapporto del Dipartimento di Stato americano sulla situazione dei diritti umani in Cina, che giudica l'avanzamento del paese
"ancora scarso e peggiorato in alcuni campi". Secondo gli osservatori
americani, che producono lo studio ogni anno, "nell'ultimo anno il governo
ha aumentato la repressione di minoranze etniche in Tibet e Xinjiang, sono
aumentate le persecuzioni di dissidenti e dimostranti, e il controllo della libertà
di espressione e di internet è rimasto forte". A sostegno di ciò gli
analisti adducono l'aumento delle repressioni a ridosso delle Olimpiadi dello
scorso agosto e quelle in occasione degli incidenti in Tibet ormai un anno fa.
Le organizzazioni non governative "continuano a dover far fronte a
controlli intensi e restrizioni", mentre i lavoratori " non hanno la
possibilità di scegliere sindacati indipendenti e la legge non garantisce il
diritto allo sciopero". La reazione cinese è secca: gli Usa devono
smettere di ingerire negli affari interni del paese. Le leggi cinesi già
assicurano e rispettano i diritti umani, a riprova
dell'importanza che il governo accorda all'argomento e dei progressi fatti
negli ultimi trent'anni di riforma e apertura, ha detto il portavoce. Appena
una settimana fa Pechino aveva apprezzato il silenzio di Hillary
Clinton sui diritti umani
durante il primo viaggio del neo segretario americano. "I diritti umani non possono impedire l'avanzamento
su temi maggiori quali la crisi economica, il cambiamento climatico e la
sicurezza" aveva detto Clinton in quella occasione, deludendo le
aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo fiduciosi in un
ripetersi delle pressioni del 1995. Ding Zilin, la fondatrice del gruppo
delle Madri di Tiananmen aveva chiesto un gesto di Hillary per il rilascio di
Liu Xiaobo, ed altrettanto sperava Zeng Jinyan, la moglie dell'attivista per i
diritti dei sieropositivi Hu Jia. Ma nulla è trapelato dai discorsi del
Segretario di Stato, che ha incontrato una decina di donne a rappresentanza
delle associazioni civili in uno stretto riserbo ed in tutta fretta, fra un
colloquio e l'altro con le più alte istanze del paese. Da Hu Jintao e Wen
Jiabao ha ottenuto la promessa di un sostegno alla ripresa dell'economia americana,
senza minimamente ferire l'orgoglio nazionale con temute accuse di
autoritarismo e limitazione delle libertà. Quando Hillary Cliton ha, però,
letto il discorso di presentazione del rapporto ieri a Washington, dall'altro
lato del pianeta, a Pechino, tre persone le hanno dato ragione immolandosi a
pochi passi da piazza Tiananmen in gesto contestatario eloquente nei confronti
del potere. Sebbene le motivazioni e l'identità dei due uomini e una donna
siano sconosciuti, e suscettibili di venire a galla soltanto a discrezione
delle autorità locali, è evidente che la protesta si stringe attorno a Pechino
alla vigilia di ricorrenze sensibili. Ieri il calendario tibetano segnava la
data del Losar, il capodanno tradizionale, due settimane prima del cinquantennio
della dipartita in esilio del Dalai Lama nel 1959 e dell'anniversario degli
incidenti di Lhasa dello scorso 14 marzo. La prossima settimana, quando si
apriranno i lavori dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento locale,
ancora più dimostranti arriveranno nella capitale a chiedere giustizia contro i
torti subiti a causa degli ufficiali regionali. L'ultimo abuso è quello subito
dall'avvocato dissidente Gao Zhishen, arrestato e condotto in una località
segreta dove subisce le torture delle polizia, secondo l'organizzazione Falun
Dafa, anch'essa al bando nel paese.