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Report "Diritti umani"   26-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Nour: <La mia s da democratica al raìs Mubarak> ( da "EUROPA ON-LINE" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: intende pertanto ammorbidire Washington mostrandole il suo impegno nel campo dei diritti umani. Ibrahim (che dovrebbe essere tra le nomine per il premio Nobel per la pace) spiega che nonostante Mubarak, la cui visita a Washington è prevista ad aprile, neghi che ci siano state pressioni sul governo solo per salvare la faccia, secondo fonti di stampa, il senatore americano John F.

Diritti umani, in scena va Langer ( da "Trentino" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: CAMPODENNO Diritti umani, in scena va Langer CAMPODENNO. Sabato alle 20.30, sala pubblica Pozza, sipario su "Alexander Langer", spettacolo teatrale di e con Alberto Brunello nell'ambito del progetto sovracomunale "non solo carta - 7x7 ComunInsieme per i diritti".

Complimenti all'équipe ( da "Trentino" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: hanno alcuni diritti umani». Non ho parole! Sono quelle classiche cose che lasciano sgomenti! Ma come è possibile?! Non vedono cosa succede a casa loro gli spagnoli? A questo punto sembra proprio di no e visto che non ci arrivano da soli è il caso di far loro notare, a Zapatero in primis, che forse anche gli asinelli e i tori hanno qualche diritto.

Lampedusa, guerra per decreto ( da "Articolo21.com" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: si rivelò una piccola Guantanamo in stile casereccio dove i diritti umani non contavano più e il loro calpestio lasciava spazio a inusitate violenze alle quali gli internati cercavano di ribellarsi con la fuga. Quel Cpt fu chiuso, unico caso in Italia, grazie a una battaglia civile compiuta anche dagli stessi immigrati che là dentro subirono “

GIORNO CLASSICA - Prima delle Prime. Nel Ridotto dei palchi Toscanini,... ( da "Leggo" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Voci contro la barbarie e Il sogno dei diritti umani. Alla Feltrinelli, Antonio Cassese presenta al pubblico i suoi due nuovi libri accompagnato dalle letture del regista Renato Sarti. Ore 18.30. Piazza Piemonte, 2. NOTTE CABARET - Oggi le comiche. Il meglio del vivaio comico al femminile calcherà il palco di Zelig Cabaret.

Console del Marocco Visita e gelo sul popolo Saharawi ( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a nome del consiglio consegna documento sui diritti umani Visita ufficiale del console del Marocco a Modena con momenti di tensione diplomatica, quando oltre ai sorrisi e omaggi di circostanza qualcun gli ha ricordato il mancato rispetto dei diritti umani tenuto dal suo paese con il popolo Saharawi, isolato nel cuore del deserto.

I diritti umani difesi da Cinefestivaldoc ( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 30 cortometraggi a Savignano I diritti umani difesi da «Cinefestivaldoc» SAVIGNANO. Stasera a Savignano (Cinema Bristol, via Tavoni 952) dalle 20.45 Cinemafestivaldoc propone la serata dedicata alla seconda parte del film collettivo: «All human rights for all» realizzato dall'Associazione Rinascimento e distribuito in collaborazione con Ucca (Unione circoli cinematografici Arci)

L'ASTA BENEFICA PER JYOTHI NIULAYA NON CI SARÀ ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI SINISTRA DEMOCRATICA TITTI DI SALVO ALLA SALA BUOZZI Alle 20,30 alla sala Buozzi di via Folonari si terrà un'iniziativa di Sinistra Democratica. Interverrà Titti di Salvo, membro della Segreteria nazionale, con Mauro Cherubini, dipendente Asl, Marco Gavezzoli, operaio Iveco, Antonella Cosmano,

La colonna infame in ba-rock ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Manzoni parla della tortura, dell'inquisizione, della peste per parlare dei temi a lui più cari: la giustizia, quella divina e quella umana, e il libero arbitrio, che consente di scegliere tra il bene e il male. SI TRATTA di un commento agli atti di un processo, quello intentato ai presunti untori della peste nel 1630.

POTENZA, APPUNTAMENTO CON "ALTROCINEMAPOSSIBILE" IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI ( da "marketpress.info" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI Potenza, 26 febbraio 2009 - Secondo appuntamento con la cinerassegna "Altrocinemapossibile", il cinema dei diritti umani. Martedì 3 marzo alle ore 21 a Potenza presso il ridotto del Teatro Stabile (Pz), ingresso libero, sarà proiettato il film Sotto le bombe, di Philippe Aractingi.

Dai Grilli estensi al sindaco ( da "Nuova Ferrara, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: luce dei recenti fatti di cronaca e del perdurare di una situazione di palese violazione dei diritti umani nella Russia post sovietica di Putin e Medvedev, scrive al sindaco chiedendo di prendere posizione di dura condanna per quello che sta accadendo: «Ferrara rompa il muro del silenzio». Sindaco, faccia parlare Ferrara, la trasformi in paladina dei valori di libertà e giustizia.

Candido Cannavò <Il mio volontariato> ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: In genere i diritti umani non vengono rispettati soprattutto nei Paesi dove ci sono regimi autoritari che tengono nascosto e celato il loro agire. Anche nel nostro Paese esistono casi di diritti violati, ma per fortuna c'è molta gente che si impegna a rendere il mondo migliore».

L'Arci e Migreurop in visita all'ex cpt dove i maltrattamenti sono la norma ( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: migranti e richiedenti asilo trattenuti violando i diritti umani, rimpatriare con la forza uomini e donne perseguitati nei loro Paesi di provenienza vuol dire alimentare la disperazione e l'angoscia, nonché i tentativi di suicidio. Allo stesso tempo si tenta di alimentare il malcontento della popolazione locale che fortunatamente ad oggi ha saputo resistere a questa provocazione»

Oggi la cassazione ( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: responsabile di torture e sparizioni durante la dittatura (1976-1983), accusato anche della scomparsa degli italiani Gullo e Pegoraro. Oggi alle 10, a Roma, la Prima sezione penale deciderà in merito al ricorso presentato dai difensori di Astiz nell'ambito del processo Esma (uno dei centri di tortura segreti a Buenos Aires),

<Diritti, ora facciamoci sentire> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il nuovo pacchetto di sicurezza è una violazione ai diritti umani fondamentali di natura etica, il contesto in cui viviamo oggi produce mancanza del senso della socialità che a sua volta produce egoismo, individualismo e non c'è più ombra di relazione e di responsabilità. Mancano la condivisione dei valori, la coesione sociale, il senso di appartenenza,

il dipartimento di stato usa ci ripensa "il regime cinese vìola i diritti umani" ( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Esteri Washington Il Dipartimento di Stato Usa ci ripensa "Il regime cinese vìola i diritti umani" WASHINGTON - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington è tornato a puntare l´indice su alcuni dei tradizionali obiettivi.

"l'america tornerà più forte di prima" - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il Senato indagherà sulla torture di Bush ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - Con un appello "bipartisan" e con toni che hanno evocato Reagan o il Roosevelt del New Deal Barack Obama si è rivolto martedÍ sera in diretta tv al popolo americano («voglio parlare francamente e direttamente agli uomini e alle donne che ci hanno eletti»

<I clandestini non si curano per paura delle denunce> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: nel corso di un convegno internazionale sui diritti umani. La Cgil parla con cognizione di causa. D'altronde, credo che un fenomeno del genere fosse presumibile, ma forse non è il caso di spaventarsi. Probabilmente si tratta di un effetto al lupo al lupo, destinato a rientrare non appena tra gli immigrati sappiano che i medici napoletani non hanno alcuna intenzione di denunciarli.

Voci contro la barbarie con Cassese e Sarti ( da "Giorno, Il (Milano)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 40 Voci contro la barbarie con Cassese e Sarti Antonio Cassese ha raccolto le voci di quanti si sono battuti per un'etica internazionale nei due volumi, «Voci contro la barbarie» e «Il sogno dei diritti umani» (Feltrinelli), e li presenta oggi alle 18.30 alla Feltrinelli di piazza Piemonte 2, con letture di Renato Sarti (nella foto).

Le donne ci guardano ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Se la guerra, i diritti umani, l'ambiente e le migrazioni sono al centro di tanti lavori, non manca una strizzata d'occhio al «glamour» con i ritratti delle dive «on air» messi a disposizione da Air France Klm, tra cui spicca una spettacolare Sophia Loren. «Sguardi altrove» —

Protesta a Pechino: si danno fuoco in tre ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: azione vicino a Piazza Tienanmen Protesta a Pechino: si danno fuoco in tre E sui diritti umani Washington accusa la Cina PECHINO — Tre persone sono rimaste coinvolte in un misterioso incendio divampato nella loro auto, in circostanze che le versioni successive fornite dalla polizia e dall'agenzia di Stato Xinhua hanno reso ulteriormente confuse.

<Emergenza diritti umani> Il Dipartimento di Stato corregge la <linea Clinton> ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto. «Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico

LE SCUSE PER TACERE SEMPRE ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: pare non sia mai venuto il momento di parlare dei diritti sistematicamente violati dal regime comunista. Prevalgono le «ragioni degli Stati». E' vero che, nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo, Washington afferma che «la loro promozione è un passaggio essenziale della nostra politica estera».

L'avvocato Casotti racconta l'esperienza in Amnesty ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: che ha la sede principale a Londra e che si occupa dei diritti umani e di farli rispettare. I diritti sulla quale si basa questa organizzazione sono scritti sulla carta della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo", che contiene diversi articoli riguardanti tutto ciò che l'uomo ha libertà di fare.

Sharia in Pakistan, un favore ai terroristi ( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sono convinta che una politica di sostegno ai diritti umani e in difesa dei diritti delle donne in quella regione, attuata con qualunque mezzo possa rivelarsi efficace, a lungo andare servirà a tutelare la sicurezza degli Stati Uniti e dell'Occidente in generale. Proteggere le donne dalla Sharia e mandarle a scuola non è solo un imperativo morale,

un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del festival di locarno (2007), del festival ... ( da "Mattino di Padova, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Amnesty International è riuscita a riportare l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi, migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto reso con immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in prevalenza.

continua stasera alle 21,30 la rassegna sul documentario d'autore proposta ad este al teatro ... ( da "Mattino di Padova, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Amnesty International è riuscita a riportare l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi, migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto reso con immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in prevalenza.

Polemica Pechino-Washington su rapporto diritti umani in Cina ( da "Reuters Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: e tutti i gruppi etnici della Cina hanno avuto sempre più libertà e diritti", ha detto il portavoce Ma Zhaoxu durante una conferenza stampa. "Invitiamo gli Stati Uniti ad ammettere i propri problemi coi diritti umani e a non usare i diritti umani come scusa o pubblicare rapporti sui diritti umani al fine di immischiarsi negli affari interni di altri".

Pechino. Cina accusa Usa di interferenze politiche ( da "AudioNews.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Pechino replica agli Stati Uniti dopo la diffusione del rapporto del dipartimento di Stato americano che denunciava violazioni dei diritti umani da parte del governo di Pechino. 'Il rapporto -si legge nella nota -ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina e riconosciuti a livello internazionale'.

Obama convincentema l'economia è un rebus ( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a qualunque accenno ai diritti umani durante la sua visita in Cina è un aspetto molto significativo. La missione è stata incentrata, invece, sull'ottenimento della garanzia che il governo cinese continui ad acquistare titoli del Tesoro Usa, e sulla verifica delle notizie riguardanti la tenuta del mercato interno cinese, ben più robusta del previsto:

Pechino a muso duro con Washington: sui diritti umani non potete darci lezioni ( da "Rai News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra USA e Cina.

CASO FALCONE, LETTERA PARLAMENTARI PDL A MINISTRO FRATTINI ( da "Basilicanet.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: affinché© siano rispettate le convenzioni internazionali in materia di difesa dei diritti umani e affinché© le condizioni e il trattamento dei prigionieri, all'interno del Centro di Detenzione di Nahan, città dello Stato dellâ??Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi internazionali per la difesa dei diritti umani.

"Sui diritti umani non potete darci lezioni" ( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Usa e Cina.

Cina/ Pechino a Washington: basta con lezioni su diritti ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: All'indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi (segue)

CINA: PECHINO REPLICA AD USA, IGNORATI NOSTRI RISULTATI SU DIRITTI UMANI ( da "ITnews.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La Cina replica al rapporto del dipartimento di Stato che denuncia violazioni dei diritti umani ed accusa gli Stati Uniti di interferenze nei propri affari interni. "Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunita' internazionale" si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua.

La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani ( da "KataWeb News" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani 26 febbraio 2009 alle 09:14 — Fonte: corriere.it — 0 commenti Pechino replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora sforzi e risultati storici che abbiamo ottenuto»

Pechino risponde a Washington "Basta lezioni sui diritti umani" ( da "Repubblica.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della pubblicazione del rapporto annuale del dipartimento di Stato americano sui diritti umani, fortemente critico nei confronti di Pechino. Il governo cinese lo respinge con fermezza, definendolo "irresponsabile" e "senza alcun fondamento". L'agenzia governativa Nuova Cina scrive che il rapporto, diffuso pochi giorni dopo la visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton,

CINA-USA, SCONTRO SUI DIRITTI UMANI ( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Cina-Usa, scontro sui diritti umani -->Il dipartimento di Stato bacchetta Pechino: «Stop alla repressione delle minoranze etniche in Tibet». La replica: «Basta con le lezioni».

LA CINA BACCHETTA GLI USA CUI DIRITTI UMANI ( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La Cina bacchetta gli Usa cui diritti umani -->Pechino replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora gli sforzi e risultati storici che abbiamo ottenuto»

Cina-Usa, tensione sui diritti umani ( da "Stampaweb, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti civili ed in particolare quelli delle donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto alla privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento nel Paese. «La documentazione relativa ai diritti umani da parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi peggiorata», si legge nel rapporto del dipartimento di Stato americano che rileva come il picco

UGO PAPI DUE UOMINI E UNA DONNA HANNO TENTATO IERI DI DARSI FUOCO A PECHINO NON LONTANO DA PIAZZA... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani resta un nervo scoperto della Cina. Nel recente viaggio nel Paese di Hillary Clinton, come nuovo responsabile della politica estera del presidente Obama, i cinesi hanno molto apprezzato la prudenza del segretario di Stato, la quale si è detta convinta che le divergenze sui diritti non devono interferire con la ricerca di una soluzione comune ai problemi posti dalla

DIRITTI UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI" ( da "Agi" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI" (AGI) - Pechino, 26 feb. - Gli Stati Uniti smettano di fare il "guardiano" dei diritti umani e riflettano sui loro problemi. Non si e' fatta attendere la replica della Cina al rapporto annuale del Dipartimento di Stato Usa che ha puntato nuovamente il dito contro Pechino:

Asta Saint Laurent, Pechino minaccia Christie's ( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Nel fine settimana Pierre Bergè aveva detto di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. tags: asta laurent arte

Cina/ Rapito l'avvocato dei diritti umani Gao Zhishen ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Proprio mentre Washington e Pechino si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e trasferito in una località sconosciuta.

Cuneo: immigrati, si alza la voce per pari dignità e diritti ( da "Targatocn.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Liberi e uguali in dignità e diritti? contro le tasse sui permessi di soggirono, la facoltà dei medici di segnalare i clandestini che si fanno curare e a favore di una politica rispettosa dei diritti umani. In piazza vi saranno anche Erio Ambrosino, assessore settore Socio-Educativo e Politiche Giovanili del comune di Cuneo e Teresa Angela Migliasso assessore regionale al Welfare,

Asean/ Amnesty: bisogna discutere su diritti umani in ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Asean deve chiedere il rispetto dei diritti umani in Birmania", ha dichiarato Amnesty in un comunicato. Le critiche giungono mentre i leader dei 10 stati membri dell'Associazione si preparano a un meeting di tre giorni, da domani a domenica, nella località di mare tailandese di Pattaya, dove hanno manifestato oggi anche 300 dimostranti anti-governativi che chiedono il ritorno dell'

Diritti Umani: Cina contro Usa ( da "KataWeb News" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti Umani: Cina contro Usa 26 febbraio 2009 alle 12:48 — Fonte: ansa.it — 0 commenti Rapporto Dipartimento Stato Washington definito 'irresponsabile'

"SGUARDI ALTROVE", Festival del cinema femminile a Milano: 3-8 marzo ( da "Blogosfere" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: delle montagne albanesi che decidono di diventare uomini per raggiungere la parità di diritti e le due serate (All Human Rights For All in collaborazione con Provincia di Milano Assessorato Cultura e Assessorato Pace e Cooperazione internazionale e Stories on Human Rights in collaborazione con l?Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani) dedicate ai Diritti Umani.

Concorso tra scuole I migliori del Galilei ( da "Corriere Adriatico" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il ministero con la scelta di questa tematica ha voluto sottolineare il ruolo delle donne nella vita sociale, culturale, scientifica, produttiva e politica nel nostro paese e il loro impegno in difesa dei valori democratici e dei diritti umani. Per gli studenti una grande soddisfazione.

SANITA'. Denuncia immigrati, contrari i farmacisti ospedalieri: "Lede dignità della persona" ( da "HelpConsumatori" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 32 della costituzione che recita "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità della persona allontanandola dai servizi sanitari.

"Odissea": Mauro Perrotta al Teatro di Ragazzola ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: si arrichisce di inedite sfumature, e la recitazione trae vigore dal confronto con le musiche originali, di sapore vagamente etnico, eseguite in scena da Mario Arcari e Maurizio Pellizzari. Lo spettacolo è inserito nel Festival dei Diritti Umani organizzato dalla Provincia di Parma e da Forum Solidarietà. Per prenotazioni 339.5612798

Anche dai farmacisti un <no> alla denuncia dei clandestini ( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» - e le Convenzioni internazionali sui diritti umani. «La Sifo - si legge in una nota - società scientifica di professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia della salute pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso tutti gli interventi legislativi

L'AMERICA DI OBAMA è DESIDEROSA DI PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO NEI RAPPORTI CON IL GIGANTE... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Tanto più che i diritti umani in Cina continuano a essere pesantemente violati. La tortura, il record di esecuzioni capitali, le detenzioni senza processo, la censura della stampa, le restrizioni alla libertà religiosa, la mancanza di diritti sindacali e politici, l'oppressione delle minoranze etniche.

La nostra città è stata svenduta per quattro soldi Dura presa di distanza di An e di Rifondazione sulla trattativa. Scontro tra Lega e Tommaso Cacciari dei No Global ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: città irradiatrice di diritti umani». Mentre il consigliere comunale del Carroccio Alberto Mazzonetto si serve di Facebook per invitare a boicottare i distributori che verrano posizionati in centro storico. Alle critiche risponde la soprintendente Renata Codello. «Chi critica gli sponsor è un irresponsabile che non capisce quanto drammatica sia la situazione.

Fortunatamente c'è un giudice anche a Mosca. Si era appena concluso il processo... ( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Rimane il grande problema dei diritti umani e della libertà d'espressione in Russia. Recentemente il presidente della Commissione Europea Barroso si è scontrato con Putin perché ha sollevato proprio il problema dei diritti umani. Sembrava che qualcosa si stesse muovendo, ma il processo per l'assassinio della Politkovskaja ha riproposto la gravità della situazione.

Diritti umani, una rassegna cinematografica ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani, una rassegna cinematografica Giovedì 26 Febbraio 2009, VENEZIA - (L.M.) Secondo appuntamento stasera giovedì, al Lido, con la rassegna cinematografica sul tema dei diritti umani. Alle 21, nel patronato di Santa Maria Elisabetta, verrà proiettato il film di Ken Loach "In questo mondo libero" (drammatico durata 96 minuti)

Al gruppo Enia la certificazione Responsabilita' Sociale ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: riferimenti internazionali in materia di diritti umani e dei lavoratori ed, in particolare, fa riferimento ai principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, delle convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), delle Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e di genere.

Vaticano-Islam/ Libri di scuola non offendano la fede di ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: forte legame tra la pace e i diritti umani", con una "speciale attenzione alla difesa della dignità della persona umana e dei suoi diritti, soprattutto per quel che riguarda la libertà di coscienza e di religione". I leader delle due religioni hanno anche ricordato "le sofferenze dei popoli del Medio Oriente, dovute a conflitti irrisolti" e chiesto ai leader politici,

GB/ Governo ammette due casi di "extraordinary rendition" ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diversi movimenti per i diritti umani hanno chiesto nei mesi scorsi alle autorità del Regno Unito un'inchiesta approfondita sul trasferimento e la detenzione illegale di prigionieri e sull'uso dell'isola Diego Garcia, l'isola dell'Oceano Indiano, dal 1971 base militare, aerea e navale, delle forze britanniche e statunitensi.

Usa-Venezuela/ Diritti umani, Caracas critica Dipartimento ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani diffuso dal Dipartimento di Stato americano, critico con Caracas. Le accuse contenute nel documento sono "false, malintenzionate e costituiscono un'interferenza", si legge in un comunicato del Minsitero degli Esteri venezuelano, che sottolinea inoltre come il governo statunitense "ha i precedenti peggiori in materia di violazione dei diritti umani della storia moderna"

Pechino minaccia Christie's dopo la vendita dei bronzi di YSL ( da "Rai News 24" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la liberta' al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. Christie's dispiaciuta per la rappresaglia cinese Il botta e risposta tra Pechino e Christie's continua con il "dispiacere" espresso dalla famosa casa d'aste per le "misure di rappresaglia" decise dalla Cina dopo al vendita "legale" dei due bronzi cinese,

Farmacisti ospedalieri contrari alla norma denuncia clandestini: "lede la dignità della persona" ( da "SaluteEuropa.it" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 32 della costituzione che recita "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità della persona allontanandola dai servizi sanitari.

Politkovskaya/ Mosca: le critiche dell'Osce sono ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sulla corruzione violazioni dei diritti umani". Le dichiarazioni "del signor Haraszti sono tendenziose, anche provocatorie e minano l'autorità dell'OSCE", ha detto il portavoce della diplomazia russa Andrei Nesterenko. "Il rispetto per le sentenze dei giurati e' un elemento necessario in una societa' democratica e di cultura democratica".

Ombre cinesi ( da "AprileOnline.info" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: è rinfocolata in queste ore con una nota del Dipartimento di Stato americano che torna sulla carenza dei diritti umani nel Paese asiatico e irrita la leadership pechinese. La quale risponde per le rime: "Invitiamo gli Stati Uniti a concentrarsi sui propri problemi in materia di diritti dell'uomo e smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo".

Italians for Darfur: 6 anni di guerra, si rischia nuova ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Una decisione attesa dagli attivisti per i diritti umani, ha sottolineato però Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, perchè se la Corte deciderà di incriminare Bashir invierà "un segnale chiaro, per cui nessuno potrà considerarsi al di sopra della giustizia quando si tratta di crimini di guerra e contro l'umanità".

##Cina-Usa/ Diritti umani, Pechino: basta ingerenze di ( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Hillary Clinton sui diritti umani durante il primo viaggio del neo segretario americano. "I diritti umani non possono impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il cambiamento climatico e la sicurezza" aveva detto Clinton in quella occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995.


Articoli

Nour: <La mia s da democratica al raìs Mubarak> (sezione: Diritti umani)

( da "EUROPA ON-LINE" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Parla il dissidente egiziano liberato la settimana scorsa Nour: «La mia s da democratica al raìs Mubarak» ROBERTO BARDUCCI Nessuno aveva mai sfidato il regime egiziano nel modo in cui l?ha fatto Ayman Nour, prigioniero politico, liberato dopo più di tre anni lo scorso diciotto febbraio. Il quarantaquattrenne parlamentare egiziano aveva speso anni di sforzi per formare il suo partito di ispirazione liberale al-Ghad (Domani) pensando di poter così affrontare Hosni Mubarak. Nel 2005, quando il presidente egiziano, al potere dal 1981, concesse per la prima volta ai partiti dell?opposizione di presentare i loro candidati, Nour condusse una durissima campagna contro il governo, denunciandone l?inefficienza e la corruzione e chiedendo una nuova costituzione democratica. In quelle elezioni, vinte da Mubarak con maggioranza bulgara, Nour arrivò secondo con un rispettabile 7,3 per cento dei voti. Bastò per far dire ai media che minava il potere del raìs nel paese, e la macchina del regime si mise subito in moto. Prendendo a pretesto delle presunte irregolarità nei documenti per la presentazione del suo partito, nel dicembre 2005 un tribunale lo condannò a cinque anni di prigione. Nonostante il suo precario stato di salute (soffre di diabete e altri disturbi), in carcere non gli è stato risparmiato niente, comprese le percosse, come documentato dalle foto pubblicate su internet. La coraggiosa moglie di Nour, Gameela Ismail, con due figli a carico ? un passato da giornalista televisiva in Egitto e per Newsweek ? non si è mai arresa, ha organizzato proteste e manifestazioni al Cairo, attraverso l?organizzazione ?Free Ayman Nour?, andando anche in Europa per chiedere aiuto. Ma tutto sembrava indicare che Nour avrebbe trascorso i cinque anni della sua condanna nella famigerata prigione di Tora al Cairo. La scorsa settimana, però, senza alcun preavviso, è stato liberato. Neppure sua moglie sapeva che stesse per tornare a casa. «Ho saputo della mia liberazione soltanto un?ora prima ? racconta Nour a Europa ? Ne sono rimasto molto sorpreso. Le autorità dicono che mi hanno rilasciato per motivi di salute, ma a me non è stato detto niente». Nour è stanco, nella sua casa al Cairo, adesso vuole soltanto riposare, ma ci tiene a dire che non gli è stata posta alcuna condizione per il rilascio: «Se lo avessero fatto non avrei accettato », afferma. Una fonte del ministero della giustizia ha confermato che Nour è stato liberato per motivi di salute. Ma non è questa l?ipotesi più accreditata dalla stampa locale e internazionale. Sul quotidiano liberale egiziano Al-Masry al- Yawm, Saad Eddin Ibrahim ? leader egiziano per i diritti civili, in auto-esilio tra Qatar e Stati Uniti, liberato dal carcere nel 2003 e tuttora perseguitato dal regime, che lo ha condannato ad altri due anni di prigione ? afferma che la liberazione di Nour va intesa come un gesto di buona volontà da parte del governo verso la nuova amministrazione Obama. Mubarak, infatti, vuole passare la successione del potere al figlio Gamal, e intende pertanto ammorbidire Washington mostrandole il suo impegno nel campo dei diritti umani. Ibrahim (che dovrebbe essere tra le nomine per il premio Nobel per la pace) spiega che nonostante Mubarak, la cui visita a Washington è prevista ad aprile, neghi che ci siano state pressioni sul governo solo per salvare la faccia, secondo fonti di stampa, il senatore americano John F. Kerry, presidente della commissione esteri del senato, avrebbe richiesto personalmente, durante la sua recente visita al Cairo, la liberazione di Nour. Nei giorni precedenti, il Washington Post aveva inoltre indicato che la liberazione di Nour era una pre-condizione posta dall?attuale amministrazione per ricevere Mubarak alla Casa Bianca. Per di più, il rilascio di Nour è arrivato una settimana dopo che il ministro degli esteri egiziano Ahmed Abul Gheit aveva incontrato il segretario di stato Hillary Clinton. «Non sarei troppo contento se la mia liberazione fosse dovuta a pressioni esterne ? dichiara Nour ?Noi [membri di Al-Ghad] non abbiamo contatti con nessun gruppo straniero e soprattutto non siamo degli agenti americani come qualcuno tenta di fare credere. Al presidente Obama comunque vorrei dire che non è più il tempo di sacrificare i principi nel nome degli interessi di stato. Lavoriamo per gli interessi del popolo e non per quelli dei governanti». L?intercessione della diplomazia americana nella liberazione del politico egiziano rappresenta un cambiamento di rotta da parte di Washington. Durante gli anni dell?amministrazione Bush, il dipartimento di stato aveva preferito non sollevare il ?problema Nour?, o quello dei diritti umani, per non infastidire il tuttora prezioso alleato egiziano. In una lettera dal carcere che Nour aveva indirizzato nel settembre scorso al senatore Obama, ancora in campagna elettorale, aveva detto che le aspirazioni dei liberali arabi non erano quelle di dipendere dai regime dittatoriali, e che il nuovo obiettivo degli Stati Uniti avrebbe dovuto essere quello di facilitare la restaurazione della libertà e della democrazia. Quanto al suo futuro politico, Nour si è mostrato cauto, ma convinto di volere continuare la sua attività politica. «Proverò a ricostruire il partito Al-Ghad e a cercare dei positivi collegamenti con altri gruppi dell?opposizione ed anche di allacciare un dialogo con elementi ?ragionevoli? del National democratic party [il partito al potere] ? ha detto Nour a Europa ?. Collaborerò con Ihab al-Khawli, attuale segretario di Al-Ghad, che ne è l?attuale capo legittimo, al fine di riportare il partito a come era prima. Non sono uscito di prigione con l?intenzione di vendicarmi di nessuno. Chiedo anzi a tutti quelli con cui ho dei contrasti di sedersi con me e cercare una riconciliazione che ci consenta di voltare pagina sul passato».

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Diritti umani, in scena va Langer (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CAMPODENNO Diritti umani, in scena va Langer CAMPODENNO. Sabato alle 20.30, sala pubblica Pozza, sipario su "Alexander Langer", spettacolo teatrale di e con Alberto Brunello nell'ambito del progetto sovracomunale "non solo carta - 7x7 ComunInsieme per i diritti". è un programma di carattere culturale e di promozione che ha l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione dei sette comuni della bassa valle di Non (Campodenno, Cunevo, Denno, Flavon, Sporminore, Terres e Ton, titolari del progetto 7x7) sul tema attuale dei diritti umani. Il programma comprende iniziative di vario genere, da spettacoli teatrali, musical, balletti folkloristici, serate con ospiti e testimoni significativi, eventi commemorativi. Per la fascia giovanile, si è pensato a dei percorsi in cui i ragazzi siano attivamente coinvolti come ad esempio la marcia della pace Perugia - Assisi e "In viaggio verso la Bosnia Erzegovina" come percorso di avvicinamento al tema dei Diritti e allo stesso tempo al mondo dei Balcani. In vista di questo viaggio (con destinazione Prijedor e Sarajevo) in programma dal 30 maggio al 3 giugno 2009, con accompagnatori alcuni amministratori comunali, il progetto "7x7" ha programamato uan serie di incontri "preparatori" tra cui appunto lo spettacolo di sabato, aperto a tutta la popolazione (ingresso ad offerta). La altre serate preparatorie saranno a Teres (11 marzo), Vigo di Ton (25 marzo), Sporminore (1 aprile) e Cunevo (22 aprile) con un incontro finale a Denno (data da definire) con l'arcivescovo di Campobasso Giancarlo Bregantini. La seconda uscita (destinazione la marcia della pace Perugia - Assisi) sarà in ottobre, anche questa sarà preparata da una serie di serate a tema. (g.e.)

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Complimenti all'équipe (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Complimenti all'équipe Complimenti all'équipe della Neurochirurgia Vorrei esprimere la mia personale gratitudine a tutto il personale dell'Unità operativa di Neurochirurgia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento, per l'estrema professionalità e umanità dimostrate in una difficilissima situazione clinica che ha purtroppo coinvolto un membro della mia famiglia. Grazie all'opera della squadra diretta dal Dottor Chioffi, una patologia assai grave si è risolta per ora nel migliore dei modi e credo sia opportuno renderlo pubblico: leggiamo spesso in cronaca episodi di malasanità o, al contrario, resoconti di eventi positivi che però forse non premiano abbastanza il lavoro quotidiano, appassionato e umile di certi reparti. Per questo ritengo giusto riconoscere pubblicamente a un servizio della nostra provincia l'eccellenza, non solo professionale, che lo ha contraddistinto in questo caso. Da parte mia e della mia famiglia, un sincero e caloroso grazie. Marco Olivotto NOGAREDO Grazie tante per avere parlato di noi «piccoli» Sull'edizione di ieri del vostro quotidiano (a pagina 23) avete dato voce alla piccola Comunità di Valternigo di Giovo. Vi ringrazio anche a nome degli abitanti del paese. Aldo Rossi TRENTO Bastonate all'asinello: è la civiltà spagnola? Carissimo direttore, oggi ho appreso da Rita Dalla Chiesa, durante la tramissione «Forum», di una barbarie incredibile. Proprio nella giornata di oggi, in Spagna a Villanueva durante una festa tradizionale, la gente prenderà a bastonate un asinello fino a che massacrato non morirà. Chi ne ha visto i filmati nel sito parla di una barbarie inguardabile. Immagino anche come saranno rimasti infastiditi i nostri politici da quella rompi della Dalla Chiesa per averne dato notizia. E pensare, se non vado errato, che alla Spagna era stato intimato, per entrare a far parte della Ue, di sopprimere le corride ma poi come al solito si è preferito mettere tutto a tacere semplicemente ignorandole. Personalmente trovo inaccettabile che uno Stato dell'Unione europea possa tollerare sul suo territorio simili, come definirle?, infamità?, perché non esiste un vocabolo ch'io sappia per definire tanto scempio in quanto anche l'uso del "bestie" dell'immaginario collettivo è minimale. Ma, incredibile ma vero, è anche di oggi la notizia che dopo due anni di discussione in Spagna «...la Camera Bassa, ha approvato il progetto Gran Simios. La novità non è di poco conto: la commissione Ambiente ha deciso che i grandi primati - oranghi, gorilla, scimpanzé - hanno alcuni diritti umani». Non ho parole! Sono quelle classiche cose che lasciano sgomenti! Ma come è possibile?! Non vedono cosa succede a casa loro gli spagnoli? A questo punto sembra proprio di no e visto che non ci arrivano da soli è il caso di far loro notare, a Zapatero in primis, che forse anche gli asinelli e i tori hanno qualche diritto. Quantomeno quello di non essere massacrati di botte per divertimento fino a che schiattano e dato che non sono possibili e-mail di protesta all'ambasciata spagnola perché non è in chiaro l'indirizzo di posta elettronica, è il caso di cominciare a non andare in vacanza nel Paese iberico visto che, a questo punto, non rimane che toccare il portafoglio unico mezzo per parlare al cuore. Ennio Zucchellini RIVA DEL GARDA Tutti gli italiani senza santi in paradiso L'unico santo infallibile al quale riferirsi è Berlusconi che, nel bel mezzo della crisi economica più profonda dal 1930, butta all'aria un capitale immenso per dotare l'italia nel 2020 di centrali nucleari di terza generazione che sono già vecchie adesso. Per prendere una decisione così certo qualcuno ci deve guadagnare e non poco. Mi si stanno rivoltando le budella al solo pensiero di quanta insipienza contenga una simile decisione che oltretutto fa finta di ignorare che gli italiani con un referendum hanno votato NO al nucleare. Quale buon padre di famiglia deciderebbe di regalare ai suoi figli un problema insoluto quale le scorie nucleari? Quale buon padre di famiglia deciderebbe di spendere altri soldi piuttosto che risparmiare, anche più del 50% dei consumi attuali, semplicemente migliorando l'efficienza dei nostri consumi? Quale buon padre di famiglia, sapendo che il sole ci "Regala gratis" 1500 kwh a metro quadro di superficie captante in un anno e sapendo che un appartamento medio consuma energeticamente ed in totale circa 150 kwh a metro quadro in un anno (cioè 10 volte di meno di quello che riceviamo gratis ogni giorno), proporrebbe di spendere soldi per l'energia nucleare? Quale buon padre di famiglia spenderebbe dei soldi se non arriva a fine mese? Quale buon padre di famiglia prenderebbe una simile decisione sapendo che la stessa IEA (International Energy Agenzy americana e filonucleare) afferma che l'uranio è in via di estinzione come il petrolio e che ha già quintuplicato il suo costo dal 2000? A noi poveri e miseri mortali non resta che lavorare, meglio se dodici ore al giorno per sopravvivere (se abbiamo un lavoro) e pagare senza nulla poter decidere! Siamo ormai degli schiavi che portiamo ricchezza a pochi eletti: questa non è dittatura dolce questa è dittatura molto amara. Possibile che questa persona possa riscuotere tanto successo? Forse siamo degli imbecilli? A quale santo in paradiso possiamo appellarci? Qui siamo ormai oltre la frutta! Claudio Molinari ROVERETO Mino Reitano, Marina e il dominio delle bionde La recente scomparsa di Mino Reitano mi ha fatto ripensare alle voci della nostra emigrazione dal Sud: tanti sorrisi e qualche bella canzone, mica solo la valigia di cartone. Tra queste voci, quelle di due figli di minatori in Belgio: Salvatore Adamo, ora ambasciatore Unicef, e Rocco Granata. Quest'ultimo fu protagonista, nel 1959, di un successo internazionale con la sua hit "Marina" (un lato B, capita). Se la ricordo oggi, giusto a cinquant'anni dalla sua comparsa, è perché essa conferma la diceria - risalente almeno al 1925 - secondo cui "gli uomini preferiscono le bionde". Sì, Rocco Granata ammette d'essersi innamorato di Marina, "una ragazza mora ma carina". Fatto strano, sembra dire, per una mora; e comunque significativamente non dice "bella", gli pare troppo. Poi i due si conoscono meglio e "quando gli dissi che la volevo amare", Marina finalmente cede. Il meridionalissimo Rocco dice proprio "gli dissi" e ci fa venire qualche dubbio sull'identità sessuale di Marina. No, no: meglio le bionde, hanno ragione Howard Hawks e Anita Loos, almeno sono più sicure. Ruggero Morghen TRENTO

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Lampedusa, guerra per decreto (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lampedusa, guerra per decreto di Stefano Mencherini* C?è puzza di bruciato in giro. E non viene solo dal centro per l?internamento e l?espulsione degli immigrati di Lampedusa dopo l?ennesima rivolta. Sta bruciando il nostro presente, come il nostro passato prossimo già nell?oblio. Chi ricorda ancora il ragazzo indiano a cui hanno appiccato il fuoco “per noia” sulla panchina di una stazione o il campo rom dato alle fiamme solo qualche mese fa? Chi tiene piu? lunga di un sospiro l?attenzione all?escalation di razzismo e xenofobia dentro ai nostri confini? Chi rammenta gli infiniti atti di autolesionismo e i suicidi, i morti nei nostri “Centri di Permanenza Temporanea”? Brucia anche, allora, e non da ora, la nostra memoria. Il Canale di Otranto fino al 2002 era esattamente ciò che oggi è quella fetta di mare-cimitero a ridosso dell?isola delle Pelagie. E la “Casa Regina pacis” considerata dalla politica e dai media “un modello” (come fino a ieri Lampedusa) era la risposta dello Stato all? “emergenza” dell?immigrazione illegale: contenere, reprimere, espellere, anche se ai tempi si preferiva mistificare col verbo “accogliere”. Gestito per anni con i denari del popolo italiano dalla Curia di Lecce, quel centro, si rivelò una piccola Guantanamo in stile casereccio dove i diritti umani non contavano più e il loro calpestio lasciava spazio a inusitate violenze alle quali gli internati cercavano di ribellarsi con la fuga. Quel Cpt fu chiuso, unico caso in Italia, grazie a una battaglia civile compiuta anche dagli stessi immigrati che là dentro subirono “gravi violenze con sevizie e crudeltà”, come sentenziò la condanna di primo grado verso responsabili in clergiman del Cpt e vigilanti in divisa. Così la storia (recente) si ripete, seppur con qualche variante, a ridosso di un?altra fetta di mare dopo un?infinità di rivolte e violenze in altri Cpt italiani. Li? un? intera comunita?, quella dei lampedusani, parla da tempo apertamente di “lager” e ne chiede la chiusura. Eppure proprio come rispose l?allora ministro dell?Interno Pisanu a chi chiedeva la chiusura dei Cpt costruendone di nuovi, da tempo fa il suo successore leghista. Il governo, giusto per non smentirsi, intensifica il tiro al piccione sempre a spese dei contribuenti e sposta dai 60 giorni attuali fino a sei mesi l?internamento in questi centri dove l?unica colpa commessa dai migranti, giova non scordarlo mai, e? quella di fuggire da fame e conflitti. Cosi? come chiede ai medici nel caso di cure a irregolari di abiurare al giuramento di Ippocrate oltre che a buon senso e umanita?. Poi le ronde e tutto quello che verrà. E? guerra aperta per decreto. E il “modello” Lampedusa è diventato un falo? con decine di feriti e intossicati: una strage sfiorata per un pelo. O soltanto rimandata. Ma possibile che in questo Paese non esista piu? un?autorita? in grado di bloccare un simile scempio di diritti umani ? * autore di “Mare nostrum” e regista Rai

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GIORNO CLASSICA - Prima delle Prime. Nel Ridotto dei palchi Toscanini,... (sezione: Diritti umani)

( da "Leggo" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

GIORNO CLASSICA - Prima delle Prime. Nel Ridotto dei palchi Toscanini, presentazione dell'"Alcina"di Händel. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Ore 18. Piazza Scala. LIBRI - Voci contro la barbarie e Il sogno dei diritti umani. Alla Feltrinelli, Antonio Cassese presenta al pubblico i suoi due nuovi libri accompagnato dalle letture del regista Renato Sarti. Ore 18.30. Piazza Piemonte, 2. NOTTE CABARET - Oggi le comiche. Il meglio del vivaio comico al femminile calcherà il palco di Zelig Cabaret. Ore 21.30. Viale Monza, 140.

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Console del Marocco Visita e gelo sul popolo Saharawi (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Console del Marocco Visita e «gelo» sul popolo Saharawi Ricevuto in Municipio dal sindaco Rossi (Idv) a nome del consiglio consegna documento sui diritti umani Visita ufficiale del console del Marocco a Modena con momenti di tensione diplomatica, quando oltre ai sorrisi e omaggi di circostanza qualcun gli ha ricordato il mancato rispetto dei diritti umani tenuto dal suo paese con il popolo Saharawi, isolato nel cuore del deserto. Ieri alle 11 il Sindaco Pighi ed il presidente del Consiglio comunale Cottafavi hanno ricevuto, in visita di cortesia Mohammed Nabil Benabdallah, Console del Marocco a Bologna. L'incontro è poi stato allargato ai capigruppo consiliari. Eugenia Rossi, dell'Idv, gli ha consegnato a nome di tutto il consiglio comunale copia degli ordini del giorno approvati all'unanimità dal consiglio con cui si chiede il riconoscimento dei diritti del popolo Saharawi in linea con le risoluzioni Onu e la difesa dei loro diritti umani. Il console ha provato a spiegare che non si deve confondere il popolo Saharawi con i palestinesi, che là non ci sono muri. E qui Eugenia Rossi, mentre calava il gelo, ha spiegato di aver toccato con mano e di recente il muro da 2500 chilometri. Il console ha provato a glissare invitandola in Marocco, lei ha accettato ma per essere portata dall'altra parte del muro, nelle zone calde. La situazione stava degenerando e il sindaco ha riaggiustato ricordando che non era quella la sede per questi temi ed evidenziando i rapporti di integrazione degli italiani verso i marocchini.

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I diritti umani difesi da Cinefestivaldoc (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Questa sera 30 cortometraggi a Savignano I diritti umani difesi da «Cinefestivaldoc» SAVIGNANO. Stasera a Savignano (Cinema Bristol, via Tavoni 952) dalle 20.45 Cinemafestivaldoc propone la serata dedicata alla seconda parte del film collettivo: «All human rights for all» realizzato dall'Associazione Rinascimento e distribuito in collaborazione con Ucca (Unione circoli cinematografici Arci). Trenta registi italiani hanno girato altrettanti cortometraggi ispirati agli altrettanti articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo per promuovere la conoscenza e l'attuazione di un documento cardine della nostra società. Tra i cineasti troviamo: Carlo Lizzani, Giobbe Covatta, Daniele Lucchetti, Giovanni Veronesi, Pasquale Scimeca, Vittorio De Seta e tanti altri. Durante la serata si terrà un dibattito sul significato delle opere proposte e sull'importanza della salvaguardia dei diritti dell'uomo al quale interverranno le registe Wilma Labate, Fiorella Infascelli e il giornalista di «Carta» Daniele Barbieri. Condurrà Pierluigi Senatore caporedattore di Radio Bruno. CinefestivalDoc, con la direzione artistica di Enzo Perriello, è organizzato da Arci e dai Comuni di Castelnuovo, Castelvetro, Marano sul Panaro, Savignano sul Panaro, Spilamberto e Vignola. Tra i partner Poesia Festival e tra le collaborazioni la Cineteca di Bologna, la Fondazione Pasolini, Ucca (Unione Circoli Cinematografici Arci).

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L'ASTA BENEFICA PER JYOTHI NIULAYA NON CI SARÀ (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

cronaca pag. 11 L'ASTA BENEFICA PER «JYOTHI NIULAYA» NON CI SARÀ E' stata rinviata l'asta benefica organizzata nella Flat Loft Agency di via Bagni per raccogliere fondi a favore della associazione benefica «Jyothi Niulaya». La raccolta fondi è stata comunque solamente rinviata a data da destinarsi: servirà per finanziare il viaggio umanitario dei volontari dell'associazione. RINVIO CENA IN PIZZERIA PER GLI OVER 60 STASERA CON LA EST La circoscrizione Est organizza per stasera a partire dalle 19 alla pizzeria La Leonessa di via Sant'Eufemia 94/c una cena con pizza. La quota di iscrizione è di 10 euro. L'iniziativa è riservata agli over 60 residenti nella circoscrizione. Per informazioni chiamare in segreteria allo 030223710. CIRCOSCRIZIONI DA ABU GRAHIB LA TESTIMONIANZA DI KHOLUD AL BASSAM Kholud Al Bassam, consulente dell'Amministrazione Usa per la gestione dei detenuti politici nelle carceri irachene, darà oggi la sua testimonianza da Abu Grahib nell'incontro organizzato (alle 18 nella sede di via Corsica 165) da Acli provinciali con la facoltà di Giurisprudenza e Carcere e Territorio. DIRITTI UMANI SINISTRA DEMOCRATICA TITTI DI SALVO ALLA SALA BUOZZI Alle 20,30 alla sala Buozzi di via Folonari si terrà un'iniziativa di Sinistra Democratica. Interverrà Titti di Salvo, membro della Segreteria nazionale, con Mauro Cherubini, dipendente Asl, Marco Gavezzoli, operaio Iveco, Antonella Cosmano, praticante legale e Lorenzo Spadaccini, ricercatore dell'Università. POLITICA FEDERALISMO E REGIONALISMO IN VIA VOLTURNO Alle 18 in via Volturno 46 l'associazione «Partecipazione e identità» organizza una conferenza su «Federalismo e regionalismo». Introdotti da Pierluigi Mottinelli e Tino Bino intervengono i senatori Gianpiero D'Elia e Guido Galperti e il professor Antonio D'Andrea. LA CONFERENZA GIOVEDÌ DELLA CULTURA SULLE DIECI GIORNATE DI BRESCIA Per il ciclo di incontri «I giovedì della cultura - il Novecento tra utopie e violenza» alle 15,30 alla sede di Solidarietà Viva in via del Brolo 71 è in programma una rievocazione con immagini, letture e musiche delle Dieci giornate di Brescia. Introduzione di Enrico Gandolfini. SOLIDARIETÀ VIVA INCONTRO DIDATTICO PER I GENITORI E GLI INSEGNANTI Alle 17 al museo di Scienze di via Ozanam avrà luogo un incontro per gli insegnanti dedicato alla presentazione delle visite didattiche nel giardino della Montagnola, al progetto «La via dell'acqua» e al biomonitoraggio ambientale mediante l'osservazione dei licheni. IN VIA OZANAM LEZIONI DI FILOSOFIA CON UISP - VIVICITTÀ ISCRIZIONI FINO A DOMANI Il circolo Uisp - Vivicittà organizza un corso di filosofia che prenderà il via lunedì prossimo, 2 marzo. Le lezioni saranno 10. Il costo dell'iniziativa è di 65 euro, oltre alla tessera Uisp. Le iscrizioni sono aperte fino a domani nella sede di via Maggi 9. Per info 030347191 dalle 15 alle 19. IL CORSO L'ASTA BENEFICA PER «JYOTHI NIULAYA» NON CI SARÀ

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La colonna infame in ba-rock (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

TEATRO. LUNEDÌ SERA AL PICCOLO TEATRO LIBERO L'APPLAUDITO SPETTACOLO CON RADAELLI E MAFFIOLETTI La colonna infame in «ba-rock» Dopo «La strega» di Fiammetta Bellone, un'altra storia di inquisizione e di capri espiatori è stata accolta con successo dagli spettatori del Piccolo Teatro Libero al Sanpolino, nell'ambito della rassegna teatrale organizzata dall'associazione AmiciCompliciAmanti. «La colonna infame - concerto teatrale ba-rock», presentato lunedì sera dal Teatro Invito, mette in scena quello che è considerato l'appendice, e in un certo senso il completamento, dei Promessi Sposi: la storia della colonna infame. Un libriccino che non fece grande fortuna al tempo in cui Manzoni lo scrisse, ma che invece oggi è ritenuta forse la sua opera più importante. Manzoni parla della tortura, dell'inquisizione, della peste per parlare dei temi a lui più cari: la giustizia, quella divina e quella umana, e il libero arbitrio, che consente di scegliere tra il bene e il male. SI TRATTA di un commento agli atti di un processo, quello intentato ai presunti untori della peste nel 1630. La vicenda è raccontata in modo serrato, come in un «legal thriller». Le atmosfere sono suggerite da momenti musicati e cantati. Un vero e proprio concerto teatrale, per voci e chitarra elettrica (con inserti di tastiere e percussioni). Suoni, rumori e canti che richiamano urla, gemiti, preghiere. In scena un leggìo, una sedia e tre piantane di metallo che alludono a patiboli, macchine da tortura, croci. I DUE PROTAGONISTI, Luca Radaelli (che cura anche la regia e la drammaturgia) e Valerio Maffioletti, supportati dalla chitarra di Luigi Maniglia, raccontano con grande immediatezza, riproducono atmosfere e dialetti della Milano del Seicento, trasmettendo autenticità e senso di oppressione, conferendo nuova vita ad un'importante opera della letteratura italiana e portandola sul palcoscenico in maniera originale. Una realtà, quella raccontata dal libriccino di Alessandro Manzoni, oggi estremamente attuale: dallo spietato accanimento delle istituzioni sui presunti colpevoli, al dovere della giustizia di seguire il proprio corso - nonostante l'assenza di prove -, torture, ingiustizie, processi sommari in corso anche oggi in varie parti del mondo. Finendo per toccare realtà pesanti e ormai entrate nella cronaca dei fatti come simbolo di tutte le forme di giustizia sommaria, da Guantanamo ad Abu Ghraib, fino ad arrivare all'ossessione dei media nel racconto dei fatti di cronaca nera. AL.FA.

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POTENZA, APPUNTAMENTO CON "ALTROCINEMAPOSSIBILE" IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giovedì 26 Febbraio 2009 POTENZA, APPUNTAMENTO CON ?ALTROCINEMAPOSSIBILE? IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI Potenza, 26 febbraio 2009 - Secondo appuntamento con la cinerassegna "Altrocinemapossibile", il cinema dei diritti umani. Martedì 3 marzo alle ore 21 a Potenza presso il ridotto del Teatro Stabile (Pz), ingresso libero, sarà proiettato il film Sotto le bombe, di Philippe Aractingi. Si può prenotare la visione del film inviando una mail a : info@zer0971. Org oppure inviando un sms al 3495186960. Accolto alla sessantaquattresima Mostra di Venezia da un applauso caldo e spontaneo, quasi liberatorio, il docudramma di Philippe Aractingi (cineasta franco-libanese, autore di numerosi documentari e di Bosta, musical amatissimo nei paesi arabi) narra la storia di Zeina (Nada Abou Farhat) e Toni (Georges Khabbaz), lei musulmana sciita, lui cristiano, entrambi libanesi. Emigrata a Dubai, quando nell´estate del 2006 scoppia la guerra, Zeina torna in Libano per salvare il figlio e la sorella. Li cercherà insieme a Toni, scaltro tassista desideroso di raggiungere il fratello in Israele. Nel luglio 2006, nel pieno della guerra dei 33 giorni, Aractingi parte per il Libano per filmare il suo Paese «sotto le bombe». Poi, appena finiti i giorni dei bombardamenti ma con città e strade ancora devastate dalla guerra, gira le scene con due attori professionisti (mentre tutti i comprimari erano presi dalla strada), cercando l´equilibrio tra le due parti in sede di montaggio. Ne nasce un film profondamente neorealista, che restituisce a chi guarda la dolorosa complessità della guerra. . <<BACK

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Dai Grilli estensi al sindaco (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Ferrara, La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'APPELLO Dai Grilli estensi al sindaco L'associazione Grilli Estensi (Meet. Up di Beppe Grillo) della città di Ferrara da più di un anno denuncia i crimini in Russia; organizza eventi e iniziative per ricordare il sacrificio di Anna Politkovskaja in difesa dei principi di libertà, giustizia e dignità dell'uomo. Oggi, alla luce dei recenti fatti di cronaca e del perdurare di una situazione di palese violazione dei diritti umani nella Russia post sovietica di Putin e Medvedev, scrive al sindaco chiedendo di prendere posizione di dura condanna per quello che sta accadendo: «Ferrara rompa il muro del silenzio». Sindaco, faccia parlare Ferrara, la trasformi in paladina dei valori di libertà e giustizia. M. Teresa Pistocchi Grilli Estensi

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Candido Cannavò <Il mio volontariato> (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

LE NOSTRE INIZIATIVE pag. 15 Candido Cannavò «Il mio volontariato» Ecco il segreto per essere felici L'ULTIMA TESTIMONIANZA SEDRIANO ABBIAMO incontrato il giornalista Candido Cannavò in occasione della presentazione del suo ultimo libro "Pretacci" e ne abbiamo approfittato per rivolgergli qualche domanda.Ecco le sue affermazioni: «La teoria della solidarietà e del volontariato è molto bella, ma nella realtà ha molte trasgressioni, anche in un Paese moderno e avanzato come il nostro. In genere i diritti umani non vengono rispettati soprattutto nei Paesi dove ci sono regimi autoritari che tengono nascosto e celato il loro agire. Anche nel nostro Paese esistono casi di diritti violati, ma per fortuna c'è molta gente che si impegna a rendere il mondo migliore». «Ho incontrato maestre che insegnano in carcere e si dichiarano felici. Ogni esperienza che riguarda il mondo della solidarietà ci arricchisce interiormente, ci permette di comprendere le problematiche che ci circondano». Per scrivere questo libro, Cannavò ha raccolto le testimonianze dei "pretacci", uomini che condividono i sentimenti e i problemi delle persone che vivono nell'emarginazione insegnando loro ad aprire il cuore. «L'esperienza con i "pretacci" mi ha arricchito molto. Il bello di questi preti non è tanto la solidarietà nei confronti di persone in difficoltà ma è il fatto che ne condividono la realtà». ANCHE NOI POSSIAMO impegnarci per portare il nostro contributo. Un problema che ci poniamo spesso è quello dei bambini che chiedono l'elemosina agli incroci: cosa fare? Dare loro qualche euro affinché possano comprarsi un po' di pane con il dubbio che i soldi non vadano a loro o ignorarli e tenersi il peso di non aver aiutato un bambino? Perché anche questo accade: bambini che vengono sfruttati per suscitare compassione nelle persone. «C'è un'Italia bella, solidale: aiutare gli altri si trasforma in un piacere fisico si deve avere una grande fiducia nell'uomo, soprattutto nei giovani» ha aggiunto Cannavò. «L'esperienza con i minori in carcere è stata dolorosa, ma ti sforzi di trovare del buono. Sono tutte esperienze che ti rendono più ricco; sono queste le vere cose che soddisfano e gratificano». L' incontro con Candido Cannavò ci ha aperto gli occhi sulla realtà del nostro Paese e ci ha aiutato a capire che anche noi possiamo fare la nostra parte. Non bisogna aver paura di conoscere il dolore aiutando gli altri, non bisogna mai chiudere gli occhi davanti alla realtà. ABBIAMO incontrato Candido Cannavò il 29 gennaio scorso e siamo rimasti affascinati dalla sua vivacità e dal suo calore umano. Lui si è mostrato assai disponibile: abbiamo chiacchierato piacevolmente e nell'ora passata insieme ci ha indicato nuove prospettive e nuovi sguardi sulla vita. Abbiamo appreso del suo malore la sera in cui abbiamo spedito la nostra pagina per il concorso. Poi, purtroppo, la notizia della sua morte. Siamo turbati e addolorati, ma infinitamente grati alla vita per questa possibilità unica che ci ha regalato. Insieme ai lettori del Giorno ricordiamo Candido Cannavò e lo ringraziamo per il dono grande della sua testimonianza che ci sarà sempre di esempio.

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L'Arci e Migreurop in visita all'ex cpt dove i maltrattamenti sono la norma (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

LAMPEDUSA L'Arci e Migreurop in visita all'ex cpt dove «i maltrattamenti sono la norma» «La rivolta esplosa il 18 febbraio nel sovraffollato centro d'identificazione ed espulsione di Lampedusa non è imputabile solo alle condizioni inaccettabili nelle quali sono detenuti i migranti, ma rientra nel quadro di strumentalizzazione dell'immigrazione che il Governo sta portando avanti da mesi per giustificare i provvedimenti sulla sicurezza». Così la rete Migreurop e l'Arci dopo aver visitato, ieri, il centro di detenzione di Lampedusa al fianco di una delegazione di autorità tunisine. «Mantenere il centro di Lampedusa in condizioni invivibili di sovraffollamento - proseguono - minare la dignità dei migranti e richiedenti asilo trattenuti violando i diritti umani, rimpatriare con la forza uomini e donne perseguitati nei loro Paesi di provenienza vuol dire alimentare la disperazione e l'angoscia, nonché i tentativi di suicidio. Allo stesso tempo si tenta di alimentare il malcontento della popolazione locale che fortunatamente ad oggi ha saputo resistere a questa provocazione». «A Lampedusa - concludono - così come nel centro di detenzione di Malta dove la rivolta è scoppiata il 19 febbraio, i maltrattamenti dei migranti sono la norma».

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Oggi la cassazione (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

PROCESSO ESMA Oggi la cassazione Ancora a giudizio in Italia l'ex capitano della Marina militare argentina Alfredo Astiz, responsabile di torture e sparizioni durante la dittatura (1976-1983), accusato anche della scomparsa degli italiani Gullo e Pegoraro. Oggi alle 10, a Roma, la Prima sezione penale deciderà in merito al ricorso presentato dai difensori di Astiz nell'ambito del processo Esma (uno dei centri di tortura segreti a Buenos Aires), conclusosi con l'ergastolo il 24 aprile 2008. Astiz è stato riconosciuto come uno dei responsabili dei «voli della morte», con cui vennero gettati in mare molti dei 30.000 desaparecidos della dittatura, anche con cognomi italiani: i più fortunati venivano narcotizzati prima, mentre i cappellani militari assolvevano i loro boia. Oggi, ad attendere la sentenza, ci sarà anche suor Geneviève, nipote di una delle missionarie francesi gettate vive da un aereo della Marina: «le suore volanti», ridevano allora i loro aguzzini. Un cinismo che è tornato di recente nelle battute del presidente del consiglio Silvio Berlusconi e ha suscitato l'indignazione generale.

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<Diritti, ora facciamoci sentire> (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Diritti, ora facciamoci sentire» --> Appello di Bertha Bayon: con le ultime leggi uguaglianza a rischio Giovedì 26 Febbraio 2009 BERGAMONDO, pagina 38 e-mail print Parliamo troppo delle differenze fino a convertirle in minacce da cui difendersi e avere paura, ci stiamo dimenticando di quello che ci unisce e quello che ci unisce è tanto, cominciando da tutti i problemi dell'era globale che sono comuni a tutti noi e non si risolvono isolatamente. Molti dei nostri valori sono comuni universali. C'è la necessità di mobilitare, creare pensiero, dobbiamo reagire innanzitutto come genitori di fronte al futuro dei nostri figli, questa è la sfida di oggi. Lo Stato Sociale non può fare differenza rispetto le misure di sicurezza, questo dà adito a creare cittadini di serie A e cittadini di serie B creando un manicheismo netto. L'istruzione, la tutela della salute, la sicurezza sociale vanno garantiti a tutti. Le leggi devono tutelare tutti i cittadini e garantire la sicurezza adottando delle misure previste dalla Costituzione e sanzionare il delinquente qualunque sia la sua origine. Uno Stato che delega alle ronde questo compito, vuol dire che è uno Stato che ha fallito, che non è capace di tutelare i suoi cittadini; non bisogna cadere nella trappola che vogliono farci credere che lo straniero è il nemico da cui difendersi. E a proposito di questo il pacchetto della sicurezza crea più insicurezza. Problema etico: il nuovo pacchetto di sicurezza è una violazione ai diritti umani fondamentali di natura etica, il contesto in cui viviamo oggi produce mancanza del senso della socialità che a sua volta produce egoismo, individualismo e non c'è più ombra di relazione e di responsabilità. Mancano la condivisione dei valori, la coesione sociale, il senso di appartenenza, luoghi e spazi dove poterci conoscere, confrontarci e praticare la solidarietà; si è certi che queste misure creano più divisione deviando il problema alle persone più deboli confondendo la gente e creando le premesse per una guerra tra poveri. Le donne che sono più del 50,4% degli stranieri pagheranno di più il peso di queste nuove misure, avranno più difficoltà con i ricongiungimenti con i propri cari, in uno Stato che come principio fondamentale della sua costituzione prevede quello della tutela della la famiglia come nucleo della società. Vi è la stessa tutela verso la famiglia immigrata? L'invecchiamento della popolazione italiana crea dei bisogni a cui lo Stato non può rispondere, è lì che ci sono le donne immigrate che sostituiscono i figli per la cura dei propri cari; il lavoro cosiddetto delle badanti vuol dire rinunciare alla vita familiare con tutte le conseguenze che può comportare. Per alcune si rimanda sempre la maternità per la paura di perdere il lavoro: il costo sociale che la famiglia immigrata dovrà pagare è la disgregazione familiare. La tutela alla salute è un diritto per salvaguardare la vita umana e non sarà certo denunciando negli ospedali i clandestini che si ovvierà al problema della irregolarità: le due cose vanno distinte. Per la seconda c'è bisogno di leggi chiare che possano regolarizzare questo fenomeno. La scuola è il luogo privilegiato della socializzazione dove si crea e si forma l'uomo del domani; c'è il rischio che questa nuova legge crei una ghettizzazione che potrebbe ostacolare il processo di integrazione e fomentare maggiore intolleranza. Con questi provvedimenti si distruggono i rapporti che si sono costruiti in questi anni. In uno Stato di democrazia dobbiamo prendere la parola per dire no alla legge xenofoba. In questo momento difficile bisogna procedere con i piedi per terra con grande senso di responsabilità civile, perché anche noi viviamo in questo Paese. Se non si assicurano gli stessi diritti che la costituzione italiana prevede per la famiglia immigrata l'inserimento diventa difficile. Ci tocca prendere i sentieri delle nostre vite come individui, come cittadini, per orientare le nostre famiglie, le nostre comunità, il nostro paese, il nostro mondo verso il rispetto, la giustizia, l'equità e sperando che quando ci interpellano i nostri figli su ciò che abbiamo fatto e ciò che non abbiamo fatto, possiamo rispondere guardandogli negli occhi con sguardo pulito. Bertha Bayon mediatrice culturale 26/02/2009 nascosto-->

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il dipartimento di stato usa ci ripensa "il regime cinese vìola i diritti umani" (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 8 - Esteri Washington Il Dipartimento di Stato Usa ci ripensa "Il regime cinese vìola i diritti umani" WASHINGTON - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington è tornato a puntare l´indice su alcuni dei tradizionali obiettivi. Nel mirino la Cina, a una settimana dal viaggio del segretario di Stato, Hillary Clinton, che - di fronte alle preoccupazioni per la crisi economica-sembrava aver scavalcato la questione che rende più profondo il divario tra i due paesi; e poi la Russia, dove le libertà civili sono «assediate» e che, la scorsa estate, ha innescato una guerra contro la Georgia. Pesanti critiche anche nei confronti di Corea del Nord, Pakistan, Afghanistan, Cuba, Venezuela, Iran, Iraq, Sudan, Somalia, Birmania e Zimbabwe.

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"l'america tornerà più forte di prima" - alberto flores d'arcais (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 21 - Esteri "L´America tornerà più forte di prima" Obama promette fondi per energia e sanità. Il Senato indagherà sulla torture di Bush ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato NEW YORK - Con un appello "bipartisan" e con toni che hanno evocato Reagan o il Roosevelt del New Deal Barack Obama si è rivolto martedÍ sera in diretta tv al popolo americano («voglio parlare francamente e direttamente agli uomini e alle donne che ci hanno eletti») non nascondendo le difficoltà del momento ma invitando tutti a rimboccarsi le maniche e ad affrontare la crisi in modo costruttivo e ambizioso. «Noi ricostruiremo, noi ci riprenderemo e gli Stati Uniti d´America torneranno più forti di prima». Interrotto più volte dagli applausi scroscianti del Congresso, il presidente Usa ha promesso nuovi sforzi (e ulteriori finanziamenti) per energia, sanità ed istruzione. Ha ribadito che «l´America non tortura», quasi anticipando l´intenzione del Senato - annunciata ieri - di varare una commissione d´inchiesta sui metodi giudiziari dell´amministrazione Bush (la procedura dovrebbe partire il prossimo 4 marzo). E ha confermato gli aiuti per l´auto: «Chi in passato ha sbagliato non verrà protetto, ma ci impegniamo a ricostruire e a ricreare una industria che possa competere e vincere». Obama si è detto convinto che «il peso della crisi non determinerà il destino» degli Stati Uniti. Ha usato parole scelte con cura per solleticare l´orgoglio e il nazionalismo dei cittadini della prima potenza mondiale: «Le risposte ai nostri problemi non sono fuori dalla nostra portata. Esistono nei laboratori e nelle università, nei nostri campi e nelle nostre fabbriche, nell´immaginazione dei nostri imprenditori e nell´orgoglio dei nostri lavoratori, i migliori del mondo». Ha usato trenta volte la parola "economia", e rivolto al futuro (e alle promesse elettorali da mantenere) per diciassette ha menzionato "scuola" o "college", per sedici "salute" o "sanità". Un discorso di 52 minuti che ha suscitato qualche perplessità nel Washington Post («ha un´agenda ambiziosa ma la crisi economica viene prima. E´ ammirevole, ma non possiamo impedirci di pensare: non è forse un compito più urgente una risposta veloce ed effettiva?») ma gli é valso le lodi del New York Times: «è una svolta rincuorante rispetto al modo non energico con cui l´abbiamo visto gestire la questione dello stimolo economico». Non ha lesinato le critiche a Wall Street. La «rabbia» di chi non vorrebbe usare denaro pubblico per salvare banche e grandi industrie «è giusta», ha ammesso, ricordando come la crisi sia il risultato del lassismo delle autorità che dovevano controllare e dell´ingordigia degli investitori. Aveva invitato tra il pubblico del Congresso Leonard Abess, direttore generale di una banca di Miami che ha rinunciato al suo bonus da 60 milioni di dollari per distribuirlo ai 399 dipendenti che hanno lavorato con lui e a 72 ex dipendenti. Una storia sconosciuta a tutti, che Obama ha voluto raccontare ottenendo un lunghissimo applauso. Non sono mancate alcune gaffes. Ha iniziato a parlare rivolgendosi a Nancy Pelosi («Madam Speaker»... ) dimenticando che era lei (che lo ha subito zittito) a dover presentare il presidente al Congresso riunito. Blogger e giornali lo hanno preso di mira per due errori piuttosto clamorosi sulle "scoperte" americane. «La nazione che ha inventato l´automobile non può abbandonarla», aveva detto parlando della crisi dei colossi di Detroit, «abbiamo inventato l´energia solare, ma siamo finiti dietro a paesi come la Germania ed il Giappone», ha osservato mentre si dilungava sulle questioni energetiche. Due errori da matita blu, visto che l´auto con il motore a scoppio è stata inventata in Germania, l´effetto fotovoltaico è stato scoperto dal francese Alexandre-Edmond Becquerel ed il primo a brevettare una cellula solare è stato il britannico Edward Weston. Pochissimo spazio è stato dedicato alla politica estera. Solo un accenno per il piano che deve porre termine alla guerra in Iraq, per cambiare quella in corso in Afghanistan e per quella al terrorismo. Che deve essere dura «ma senza torture e senza equivoci». Per l´Iraq occorrerà attendere fino a domani, quando (come rivelato ieri dal vicepresidente Biden) Obama annuncerà il ritiro di una gran parte delle truppe Usa (attorno ai centomila soldati) entro l´agosto del 2010. Il piano del presidente - deciso in accordo con i vertici del Pentagono e i comandanti sul campo - prevede che dopo l´agosto 2010 resti comunque in Iraq (almeno fino al dicembre 2011) una forza compresa tra i 30 mila e i 50 mila uomini, con compiti di intelligence, di sorveglianza e di addestramento dei soldati iracheni.

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<I clandestini non si curano per paura delle denunce> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-02-26 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE «I clandestini non si curano per paura delle denunce» Cgil medici: ai pronto soccorso 80% in meno di arrivi I camici bianchi giureranno di non segnalare gli irregolari A circa una settimana dall'approvazione del decreto della Lega in Senato, primi effetti tra gli immigrati campani NAPOLI — La paura fa ottanta. E' la percentuale, col segno meno davanti, registrata dai medici iscritti alla Cgil nelle strutture sanitarie pubbliche. L'80% in meno degli immigrati si rivolge ai reparti di pronto soccorso tra Napoli, Frattamaggiore e Aversa, col timore che a qualcuno venga la brillante idea di denunciarli. A segnalarlo è la sezione del sindacato dedicata agli immigrati, il cui responsabile regionale, Jamal Qaddorah, racconta: «Nel corso di una riunione sindacale, i medici delle strutture pubbliche hanno fornito dati impressionanti. Tra gli immigrati, irregolari e non, l'80% in meno si reca ai reparti di pronto soccorso». Confermano il dato il segretario generale Cgil-Fp Campania, Luigi Savio, e il segretario regionale Cgil-Fp Medici, Giosué Di Maro, che scrivono in una nota: «A circa una settimana dall'approvazione in senato dell'emendamento proposto dalla Lega Nord e votato dal centro-destra, che consente ai medici di denunciare alle autorità competenti i clandestini che si rivolgono ad una struttura sanitaria, già è possibile verificare una riduzione del numero di extracomunitari che si rivolgono al pronto soccorso e, di converso, un aumento degli extracomunitari che si rivolgono presso gli ambulatori territoriali ». Anche la Caritas di Napoli segnala criticità in questo senso, col responsabile dell'ufficio immigrazione, Giancamillo Trani, che commenta: «Ci hanno riferito di questa tendenza, e se n'è parlato anche recentemente nel corso di un convegno internazionale sui diritti umani. La Cgil parla con cognizione di causa. D'altronde, credo che un fenomeno del genere fosse presumibile, ma forse non è il caso di spaventarsi. Probabilmente si tratta di un effetto al lupo al lupo, destinato a rientrare non appena tra gli immigrati sappiano che i medici napoletani non hanno alcuna intenzione di denunciarli. Tutti i medici con cui ho parlato mi hanno detto che ciò andrebbe contro il giuramento fatto all'inizio della professione. D'altronde la costituzione prevede che il diritto alla salute non sia solo del singolo cittadino, ma della collettività: se uno ha il colera e non lo cura, diventa una minaccia per l'intera collettività». La cooperativa Dedalus riferisce la presenza, tra i propri assistiti, di immigrati che «non vogliono più essere accompagnati nelle strutture sanitarie pubbliche», e Assopace sottolinea, col responsabile Emiliano Di Marco, i pericoli che potrebbero presentarsi a breve: «C'è il tirmore fondato che con l'approvazione di questo pacchetto si abbia un ricorso senza precedenti alle cure mediche private, nella migliore delle ipotesi. Oppure, cosa molto verosimile, che possa svilupparsi un mercato parallelo, e già esistente, di ?guaritori' spregiudicati, che garantiscano aborti clandestini e cure mediche senza avere alcuna competenza né gli strumenti adatti. In questo modo, aumenterebbe la possibilità di diffusione delle malattie, soprattutto di quelle che ormai l'Occidente ha dimenticato, e che sono più legate alle situazioni di estrema porvertà ». La Cgil, che parla anch'essa di «allarme sanitario» e di «grave pericolo per la salute degli immigrati e dei cittadini», sta organizzando per l'inizio di marzo tre manifestazioni a Napoli, Caserta e Salerno, durante le quali i medici giureranno pubblicamente di non denunciare alcun immigrato bisognoso di cure. Stefano Piedimonte Espulsioni Immigrati rinchiusi nei centri di identificazione in attesa di essere avviati in aeroporto per il rimpatrio

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Voci contro la barbarie con Cassese e Sarti (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL CARTELLONE pag. 40 Voci contro la barbarie con Cassese e Sarti Antonio Cassese ha raccolto le voci di quanti si sono battuti per un'etica internazionale nei due volumi, «Voci contro la barbarie» e «Il sogno dei diritti umani» (Feltrinelli), e li presenta oggi alle 18.30 alla Feltrinelli di piazza Piemonte 2, con letture di Renato Sarti (nella foto).

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Le donne ci guardano (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Tempo Libero - data: 2009-02-26 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Le donne ci guardano Guerra, ambiente, diritti: 88 film per capire dove va il mondo C om'è lo sguardo delle donne sul mondo? E su che cosa si sofferma? Il festival milanese di regia al femminile «Sguardi altrove» compie sedici anni e accogliendo l'indicazione del parlamento europeo per un 2009 all'insegna della creatività e dell'innovazione si allarga ad altri linguaggi, dall'arte contemporanea, alla danza, alla fotografia, protagoniste di mostre e performance da domani alla Casa del Pane. Se la guerra, i diritti umani, l'ambiente e le migrazioni sono al centro di tanti lavori, non manca una strizzata d'occhio al «glamour» con i ritratti delle dive «on air» messi a disposizione da Air France Klm, tra cui spicca una spettacolare Sophia Loren. «Sguardi altrove» — che conquista per le sue proiezioni anche il rinnovato cinema Gnomo — resta comunque soprattutto una vetrina per il cinema. Tra concorso internazionale, documentari e cortometraggi si vedranno 88 film, di cui 35 in anteprima. Alcuni Paesi, la Germania, l'Olanda, la Svizzera, sono ormai ospiti fissi. «Sono realtà dove le donne, da tempo, riescono a lavorare molto », spiega il direttore artistico Patrizia Rappazzo. E spesso molto bene, si potrebbe aggiungere per titoli come «Luftbusiness » di Dominique de Rivaz, una favola contemporanea in cui tre giovani squatter decidono di mettere in vendita i loro beni più cari: passato, anima, futuro. O «Katia's Sister» dell'olandese Mijke De Jong: storia di una piccola emigrata russa ad Amsterdam, che osserva la madre e la sorella finire nel giro della prostituzione. Per sopravvivere all'isolamento e alle distruzioni della guerra in un villaggio bosniaco, le protagoniste di «Snow» di Aida Begic si buttano invece nel «business » delle conserve di frutta. Dal concorso internazionale, provengono anche la commedia «La fille de Monaco» di Anne Fontaine, con uno straripante Fabrice Luchini, e la prima regia di Madonna, «Filth and Wisdom», che segue le vicende di un immigrato ucraino a Londra (il cantante dei Gogol Bordello). Fuori concorso, pare da vedere «The secret life of bees» di Gina Prince- Bythewood, produzione hollywoodiana con supercast (da Queen Latifaj ad Alicia Keys) che in America ha avuto grande successo. L'omaggio di quest'anno è dedicato alla Russia «alla ricerca dell'anima perduta», con otto film, tra cui l'ultimo lavoro di di Kira Muratova («The Hollow »). «Sguardi altrove» partecipa infine alle celebrazioni per i 40 anni della Dichiarazione dei diritti dell'uomo con la proiezione del film collettivo di registi e videoartisti «Stories of human rights», cui fa pendant la «versione» nostrana firmata da 30 registi italiani di tutte le generazioni. Carlotta Niccolini Da domani (ore 19) all'8 marzo alla Casa del Pane, Cinema Gnomo, Spazio Oberdan, ingr. libero, info su www.sguardialtrove. org e tel. 02.75.77.87.12 «Sguardi altrove» Il festival di regia femminile si allarga all'arte contemporanea, alla fotografia e alla danza. E porta a Milano il debutto di Madonna Verve e impegno Da sinistra, «La fille de Monaco» di Anne Fontaine, nella foto grande «The Hollow» di Kira Muratova e nel tondo «Snow» di Aida Begic

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Protesta a Pechino: si danno fuoco in tre (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-26 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE L'azione vicino a Piazza Tienanmen Protesta a Pechino: si danno fuoco in tre E sui diritti umani Washington accusa la Cina PECHINO — Tre persone sono rimaste coinvolte in un misterioso incendio divampato nella loro auto, in circostanze che le versioni successive fornite dalla polizia e dall'agenzia di Stato Xinhua hanno reso ulteriormente confuse. Le autorità, che all'inizio avevano parlato di «tre uomini che si sono dati fuoco», hanno poi attenuato la formulazione: un incendio. Sui diritti umani il Dipartimento di Stato americano accusa: «Restano precari e in alcuni casi sono peggiorati». ALLE PAGINE 2 E 3 Del Corona, Farkas

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<Emergenza diritti umani> Il Dipartimento di Stato corregge la <linea Clinton> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-26 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Diplomazia La stampa critica Hillary: troppo indulgente con Pechino «Emergenza diritti umani» Il Dipartimento di Stato corregge la «linea Clinton» Il rapporto: «Usa in prima linea contro i soprusi» La Cina accusata di violazioni, mentre nella sua visita Hillary aveva anteposto gli interessi economici. Il «New York Times»: «Questa Realpolitik non è nuova» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — «I diritti umani in Cina restano precari e in alcuni casi sono peggiorati». Nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, il dipartimento di Stato torna a puntare l'indice contro Pechino, ancora una volta in cima alla lista dei Paesi dove sono più frequentemente violati i diritti umani. Nell'annuale resoconto presentato dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, la Cina viene accusata di numerose violazioni, dalle repressioni in Tibet alla detenzione dei dissidenti, per non parlare poi di omicidi e torture, fuori e dentro il sistema giudiziario. Il documento arriva ad una settimana dalla visita ufficiale in Cina della Clinton, che ha scatenato un putiferio per aver minimizzato la questione dei diritti umani, subordinandoli agli interessi economici tra le due nazioni, in nome di una Realpolitik alla Kissinger (suo grande ammiratore) che all'idealismo antepone l'opportunismo. Washington, come hanno prontamente denunciato i media, sta corteggiando i leader cinesi per convincerli ad investire nei buoni del tesoro Usa, finanziando così il piano di rilancio del presidente Obama. «I primi passi dell'amministrazione in politica estera non sono promettenti », ha commentato il Washington Post, secondo cui oltre a «demoralizzare migliaia di attivisti in Cina», Hillary «ha gettato ombre sul carattere della nuova amministrazione». «La promozione dei diritti umani è un passaggio essenziale della nostra politica estera», recita adesso la prefazione al documento da lei firmata, che contraddice le tesi avanzate a Pechino: «Non soltanto cercheremo di mantenere alti i nostri ideali sul suolo americano, ma insisteremo per un rispetto maggiore dei diritti umani concentrandoci sulle altre nazioni del mondo». Improvvisa inversione di rotta, dopo la figuraccia? «No, quel rapporto è stato redatto prima dell'insediamento di Obama, negli ultimi mesi dell'amministrazione Bush», ribatte T. Kumar, direttore per l'Asia e il Pacifico di Amnesty International, «Hillary poteva cambiarlo e, se non l'ha fatto, vogliamo credere che sia intenzionata ad appoggiare la nuova linea della Casa Bianca di Obama. Che in materia di tutela dei diritti umani», puntualizza, «è stato chiaro fin dall'inizio». Ma gli interrogativi accesi dal «caso Cina» restano sul tappeto. «Il trend che lega indissolubilmente diritti umani e politica estera Usa risale agli anni '70», sottolinea l'International Herald Tribune, chiedendosi con preoccupazione se la gaffe della Clinton sia il primo passo per smantellare questo solido ed antico connubio. Dalle pagine del Wall Street Journal l'amministrazione è accusata di «incoerenza » per aver rifiutato il patto di cooperazione con la Colombia «proprio per le sue violazioni dei diritti civili». Ma a difendere la Clinton, sempre sul Washington Post, è la columnist Anne Applebaum, secondo cui «i discorsi vacui e magniloquenti sui diritti umani sono una costante della politica estera Usa dal 1956. Quando abbandonammo gli ungheresi nella ribellione che aiutammo ad incitare ». «La Realpolitik di Hillary non è nuova», le fa eco il New York Times, ricordando come sia stato il marito Bill Clinton, nel 1994, il primo a separare diritti umani e politica estera, riconoscendo alla Cina la status di «nazione più favorita » dell'America in uno dei momenti più repressivi della sua storia. Alessandra Farkas

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LE SCUSE PER TACERE SEMPRE (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-26 num: - pag: 1 autore: di PIERO OSTELLINO categoria: BREVI LE SCUSE PER TACERE SEMPRE M artedì erano sessant'anni che la Repubblica popolare cinese aveva invaso militarmente il Tibet; che, ora, ne è una regione autonoma. Sono giorni «sensibili», per la Rpc, sia per la ricorrenza tibetana; sia per la questione dei diritti umani, acuitasi dopo che il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, in visita ufficiale, ha evitato accuratamente di parlarne con i dirigenti cinesi. Contribuisce, inoltre, ad alimentare l'ipotesi di tensioni, l'«incidente» di ieri, non lontano da piazza Tienanmen, dove tre persone sono rimaste coinvolte nell'incendio della loro auto. I tre — secondo la polizia — erano venuti a Pechino per presentare una «petizione» all'Assemblea del popolo. Che il diritto dei tibetani alla propria indipendenza e quelli umani della stessa popolazione cinese siano, o no, in questi giorni, all'ordine del giorno delle autorità di sicurezza — indipendentemente dalla reale natura dell' «incidente» della Tienanmen — è un fatto che essi sono «il» problema irrisolto nei rapporti fra la Repubblica popolare e le democrazie liberali occidentali. Come la Clinton, per chiunque vada a Pechino, pare non sia mai venuto il momento di parlare dei diritti sistematicamente violati dal regime comunista. Prevalgono le «ragioni degli Stati». E' vero che, nel suo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo, Washington afferma che «la loro promozione è un passaggio essenziale della nostra politica estera». Ma quali sono le «ragioni degli Stati » che impediscono agli uomini (di Stato) di conciliarli con le «ragioni della coscienza»? Secondo Giovanni Botero — che nel 1589 licenziava il suo trattato Della Ragion di Stato — è semplicemente l'arte del governo, la conoscenza dei mezzi necessari alla conservazione, alla fondazione e all'estensione, del dominio statuale, ispirata alla prudenza come «virtù pratica». Botero ubbidiva agli imperativi della Controriforma, che aveva messo al bando le opere di Nicolò Machiavelli, il quale aveva piegato l'etica alla politica, sostenendo che lo Stato aveva sue proprie «ragioni» che non si conciliavano con la morale e la religione. Scriveva già allora Botero: «I Greci e i Romani, per cavar qualche utilità da' nemici presi in guerra, li facevano schiavi e gl'impiegavano a lavorar la terra o ad altro esercizio; ma i Chinesi non gli ammazzano, né mettono loro taglia, non gl'incatenano, non li destinano a far altro finalmente, che a servir nella guerra nelle frontiere più lontane dalla patria loro, e in abito cinese». è la stessa spiegazione strategica che dà oggi Pechino del suo dominio sul Tibet. Ragioni di sicurezza. E, ancora: «La prudenza è una virtù il cui ufficio è cercare di ritrovare i mezzi convenienti per conseguire il fine, e l'astuzia tende al medesimo fine, ma differisce dalla prudenza in questo, che nell'elezione de' mezzi quella segue l'onesto più che l'utile, questa non tiene conto se non dell'interesse». è la stessa ragione che suggerisce alle democrazie liberali di non trovare mai il momento di parlare dei diritti umani. Il mondo, da allora, è cambiato. Ma non sono certamente cambiati gli uomini. postellino@corriere.it

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L'avvocato Casotti racconta l'esperienza in Amnesty (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CAMPIONATO GIORNALISMO pag. 10 L'avvocato Casotti racconta l'esperienza in Amnesty STORIE DI GUERRA E DIRITTI VIOLATI NOI DELLA CLASSE 3°A della scuola San Vincenzo de Paoli, abbiamo incontrato l'avvocato Chiara Casotti, che svolge un lavoro molto importante per il futuro del nostro paese. Lei, infatti, è una collaboratrice dell'organizzazione di Amnesty International, che ha la sede principale a Londra e che si occupa dei diritti umani e di farli rispettare. I diritti sulla quale si basa questa organizzazione sono scritti sulla carta della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo", che contiene diversi articoli riguardanti tutto ciò che l'uomo ha libertà di fare. L'avvocato ci ha spiegato che ha voluto intraprendere questo lavoro perché aveva del tempo libero, perché voleva fare volontariato e, una cosa molto importante, perché, lavorando con questa organizzazione, ha capito che l'opinione pubblica ha molto valore: infatti, nel suo lavoro, ha conosciuto delle persone molto speciali. Nella sua occupazione, fa parte del gruppo di lavoro della città di Reggio, cerca di informare la sua comunità sulle violazioni dei diritti umani e si occupa di raccogliere firme per delle lettere, come ad esempio nel caso che riguarda il paese della Colombia. Chiara ci ha spiegato che in questo stato c'è la guerra da più di 50 anni e all'inizio del 1990 un signore di nome Fidel Castagno si era ritrovato 43 delle sue mucche uccise. Allora, nella notte, rapì 43 persone del suo stesso paese, che sparirono per sempre nel nulla. I ricercatori di Amnesty International cominciarono a cercare e, attraverso delle lettere, fecero conoscere il caso a molte città del mondo. Dopo varie risposte, avevano continuato le ricerche e riuscirono a trovare in una fossa comune 43 corpi che, con determinate analisi, risultarono proprio le 43 persone rapite. Alice Ficarelli, III A

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Sharia in Pakistan, un favore ai terroristi (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-02-26 num: - pag: 42 autore: di AYAAN HIRSI ALI categoria: REDAZIONALE I PRINCIPI E IL «FALSO PRAGMATISMO» Sharia in Pakistan, un favore ai terroristi I l Pakistan ha firmato un cessate il fuoco con le forze islamiste nella valle di Swat, che consentirà loro di imporre la Sharia al posto della legislazione pachistana. E i diritti delle donne spariranno nel momento stesso in cui verrà imposta la legge islamica. Gli abusi contro le donne oggi in atto non solo nella valle di Swat, ma anche nel resto del Pakistan — non dimentichiamolo — verranno istituzionalizzati. Le donne pachistane sono costrette a matrimoni forzati, subiscono divorzi per un capriccio e senza alcun diritto, vengono private dell'istruzione, maltrattate, stuprate, deturpate con l'acido. Ci sono dossier spaventosi sulle prigioni pachistane dove vengono rinchiuse migliaia di vittime di stupri perché la loro testimonianza vale solo la metà di quella degli stupratori; e perché non sono in grado di presentare a loro difesa i quattro testimoni oculari dello stupro, come prescrive la Sharia. Con l'introduzione ufficiale della Sharia queste vittime non saranno più imprigionate, ma fustigate oppure lapidate a morte. Le modeste vittorie delle femministe e degli attivisti per i diritti umani in Pakistan negli ultimi anni, per migliorare la condizione delle donne, verranno cancellate. Anzi, sotto la Sharia tanto le femministe quanto gli attivisti rischiano di passare per infedeli e collaboratori degli infedeli. Saranno messi a tacere o scacciati dalle regioni dove vige la Sharia. Se gettiamo uno sguardo alla società nel suo insieme, vedremo applicare normative simili a quelle dei talebani, che mettono al bando ogni forma di intrattenimento, sollecitano la demolizione dei siti storici, la distruzione degli spacci di bevande alcoliche e istituiscono l'indottrinamento su scala massiccia dei bambini e dei giovani. L'introduzione della Sharia in alcune regioni del Pakistan non servirà affatto a sedare gli scontri armati, né ad arginare il malcontento. Abbiamo forse dimenticato che i talebani non si erano lasciati per nulla lusingare dalle «concessioni» offerte loro in passato dai vari regimi pachistani, né dall'atteggiamento passivo del resto del mondo nei loro confronti. Anzi, il conflitto militare tenderà ad accentuarsi e crescerà il disagio tra la popolazione. Innanzitutto perché un governo regolato dalla Sharia — a livello locale, regionale o nazionale — non sarà in grado di risollevare l'economia. I mullah non hanno il petrolio, come l'Arabia Saudita, per opprimere, corrompere o placare la popolazione della valle di Swat, e non saranno interlocutori affidabili nel commercio regionale e internazionale. Si vedrà un forte calo delle importazioni, mentre i mullah non sapranno esportare altro che miseria, misoginia e terrorismo. Le occasioni di impiego, già scarse oggi, spariranno del tutto e la criminalità si infiltrerà in ogni settore. I sollevamenti ci saranno eccome, quando la popolazione si ritroverà alla fame e si dividerà probabilmente in fazioni tribali, ciascuna a invocare la legge divina dalla propria parte. Per distrarre l'attenzione dall'incompetenza economica, questi governi islamici cercheranno lo scontro militare con il governo centrale pachistano, debole e diviso. Non tarderanno ad allearsi con i loro amici talebani in Afghanistan, destabilizzando il Paese. L'escalation militare a sua volta contribuirà a legittimare le tribù che vogliono anch'esse introdurre la Sharia. Su uno scenario più vasto, l'Iran e forse anche la Siria si affretteranno ad appoggiare gli islamisti della valle di Swat, se non lo stanno già facendo. Se pensiamo al sostegno attivo che l'Iran garantisce a Hezbollah, Hamas e Al Qaeda in Iraq, allo scopo di minare gli interessi americani, questa nuova «concessione» verrà accolta con giubilo nelle stanze del potere a Teheran. Sono convinta che una politica di sostegno ai diritti umani e in difesa dei diritti delle donne in quella regione, attuata con qualunque mezzo possa rivelarsi efficace, a lungo andare servirà a tutelare la sicurezza degli Stati Uniti e dell'Occidente in generale. Proteggere le donne dalla Sharia e mandarle a scuola non è solo un imperativo morale, ma anche la migliore garanzia contro la diffusione del fondamentalismo islamico in questa regione e in altre aree sensibili alle lusinghe degli estremisti. Il ministro della difesa americano, Gates, afferma che l'America deve rinunciare all'idea di costruire un «Eden in Asia centrale», ovvero un paradiso di democrazia in Afghanistan, per concentrarsi invece sui legami con Al Qaeda che minacciano direttamente la sicurezza americana. Questo approccio non significa nulla di nuovo, che non si sia già tentato in passato. è pragmatico solo nel breve raggio. è un approccio che vede in Al Qaeda una semplice minaccia militare e mette in secondo piano l'ideologia radicata nel-l'Islam. L'idea è quella di logorare Al Qaeda, come l'Ira e la guerriglia basca in Spagna, fino alla sua naturale estinzione. Ma i nostri politici dimenticano che per far funzionare la strategia del «logoramento » gli Stati Uniti devono vincere la battaglia ideologica e creare società democratiche e funzionali che vogliano contrastare le finalità dei ribelli (e in questo Bush aveva visto giusto). Le autorità spagnole e inglesi hanno saputo investire sui loro giovani con una scuola di qualità e opportunità di lavoro, entrando in concorrenza diretta con i separatisti e prosciugando la fonte di risorse umane cui attingevano le fazioni ribelli per reclutare nuovi adepti. Consegnare la valle di Swat ai fondamentalisti islamici significa assicurar loro un'infinità di nuove leve negli anni a venire, quando ragazzine sempre più giovani verranno trasformate in macchine per sfornare figli. Il pragmatismo senza principi e senza visione (chiamato anche «contenimento », nel gergo della politica estera) non è vero pragmatismo, ma semplicemente la politica quotidiana del tirare a campare. Non ho alcun dubbio che questa «concessione » verrà interpretata dai mullah come «resa» (dato che Allah è sempre dalla loro parte). E qui sta l'ironia: tutte le «concessioni » elargite ai fondamentalisti islamici in passato non sono mai state un freno agli attacchi diretti contro l'Occidente, né contro i regimi oppressivi, come la monarchia saudita e la dittatura algerina, siriana ed egiziana, che hanno peraltro accolto la loro ideologia e li hanno invitati a condividere il potere. I militanti musulmani, dopo queste «concessioni», prenderanno tempo, raduneranno le forze, continueranno a fare proselitismo, a rastrellare fondi, ad allargare la loro base di potere e poi colpiranno. Esiste un intero corpus di teologia islamica che prescrive appunto la gradualità, come la via più diretta verso il potere. Il messaggio è perseverare, come fece il profeta nei tempi difficili; e stipulare tregue, che consentiranno loro di raccogliere le forze per rilanciare la guerra in nome di Allah. © Global Viewpoint traduzione di Rita Baldassarre

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un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del festival di locarno (2007), del festival ... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CINEMA AL CENTRO ALTINATE Un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del Festival di Locarno (2007), del Festival ... Un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del Festival di Locarno (2007), del Festival International du Film des Mons (2008) che è stato recentemente presentato al Festival di Berlino, viene presentato in prima visione al Centro Culturale Altinate in via Altinate 71. Appuntamento questa sera alle 21 col sorprendente film "Haiti Cherie" di Claudio Del Punta già autore di numerosi reportage dai Caraibi. Il biglietto per assistere alla proiezione è € 5. Una storia di fuga, una ricerca disperata di felicità, di una vita migliore, di un nuovo inizio. Un film forte, toccante, che tratta un argomento non troppo noto, e sconcertante tanto che, Amnesty International è riuscita a riportare l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi, migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto reso con immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in prevalenza. Haiti Chérie parla dello schiavismo di oggi praticato in un paradiso tropicale frequentatissimo non solo da americani, ma anche da europei, in prevalenza italiani.

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continua stasera alle 21,30 la rassegna sul documentario d'autore proposta ad este al teatro ... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CORTOMETRAGGI D'AUTORE A ESTE Continua stasera alle 21,30 la rassegna sul documentario d'autore proposta ad Este al Teatro ... Continua stasera alle 21,30 la rassegna sul documentario d'autore proposta ad Este al Teatro dei filodrammatici dall'Euganea Movie Movement. In programma l'ultimo lavoro di Andrea Segre (nella foto dietro la cinepresa) «Come un uomo sulla terra» che racconta le violenze subite dai migranti africani in Libia. Un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane. Sofferenze rispetto alle quali l'Italia e l'Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Regista padovano, Segre è autore con Fabio Cressati di La "Mal'ombra", presentato alla scorsa edizione del Festival Emm. Le musiche sono della Piccola Bottega Baltazar. «E' la ricerca di uno spazio di dignità che mi ha mosso a fare questo film. Ma non per i migranti. Per me. Per me come cittadino italiano, come cittadino, come uomo - spiega il regista - sto vivendo gli anni della mia maturità in un mondo, e in un Paese che di fronte alle sue contraddizioni ha scelto la via della distrazione. Invece di affrontare i nodi delle ingiustizie, i gruppi di potere gestiscono le luci dello spettacolo per coprire responsabilità». Ingresso 3 €. (Beatrice Andreose) Un piccolo gioiello di cinema verità vincitore del Festival di Locarno (2007), del Festival International du Film des Mons (2008) che è stato recentemente presentato al Festival di Berlino, viene presentato in prima visione al Centro Culturale Altinate in via Altinate 71. Appuntamento questa sera alle 21 col sorprendente film "Haiti Cherie" di Claudio Del Punta già autore di numerosi reportage dai Caraibi. Il biglietto per assistere alla proiezione è € 5. Una storia di fuga, una ricerca disperata di felicità, di una vita migliore, di un nuovo inizio. Un film forte, toccante, che tratta un argomento non troppo noto, e sconcertante tanto che, Amnesty International è riuscita a riportare l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in quanto ci sono luoghi dove ancora oggi, migliaia di clandestini haitiani vengono sfruttati nelle piantagioni e sono costretti a vivere nei cosiddetti "bateyes" (accampamenti). Il tutto reso con immagini calde, con i colori della terra, rosso e marrone in prevalenza. Haiti Chérie parla dello schiavismo di oggi praticato in un paradiso tropicale frequentatissimo non solo da americani, ma anche da europei, in prevalenza italiani.

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Polemica Pechino-Washington su rapporto diritti umani in Cina (sezione: Diritti umani)

( da "Reuters Italia" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

PECHINO (Reuters) - La Cina ha protestato oggi contro le critiche statunitensi sul rispetto dei diritti umani nel Paese asiatico, affermando che gli Usa dovrebbero prima di tutto guardare in casa loro. Ieri il dipartimento di Stato americano ha pesantemente criticato Pechino, affermando che l'arresto e le vessazioni contro i dissidenti, i sostenitori dei diritti umani e gli avvocati difensori hanno raggiunto il picco massimo durante eventi di alto profilo internazionale come le Olimpiadi, tenutesi nell'agosto 2008. Il ministero degli Esteri cinese ha detto che la Cina ha mantenuto un alto livello di "protezione e rispetto" dei diritti umani. "In oltre 30 anni di sviluppo e riforma abbiamo visto un costante sviluppo dell'economia, la libertà religiosa è stata protetta, e tutti i gruppi etnici della Cina hanno avuto sempre più libertà e diritti", ha detto il portavoce Ma Zhaoxu durante una conferenza stampa. "Invitiamo gli Stati Uniti ad ammettere i propri problemi coi diritti umani e a non usare i diritti umani come scusa o pubblicare rapporti sui diritti umani al fine di immischiarsi negli affari interni di altri".

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Pechino. Cina accusa Usa di interferenze politiche (sezione: Diritti umani)

( da "AudioNews.it" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

giovedì 26 febbraio 2009 10.11 Esteri Pechino. Cina accusa Usa di interferenze politiche 09.17: 'Da Washington troppe interferenze negli affari interni cinesi'. Così, in una nota ufficiale, Pechino replica agli Stati Uniti dopo la diffusione del rapporto del dipartimento di Stato americano che denunciava violazioni dei diritti umani da parte del governo di Pechino. 'Il rapporto -si legge nella nota -ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina e riconosciuti a livello internazionale'.

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Obama convincentema l'economia è un rebus (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Obama convincentema l'economia è un rebus Giulio Ercolessi Secondo i sondaggi il presidente Barack Obama ha riscosso un nuovo grande successo con il suo primo discorso sullo stato dell'Unione, quello che i presidenti Usa tengono ogni anno in febbraio davanti al Congresso riunito assieme all'esecutivo, ai giudici della Corte suprema, ai vertici militari, e soprattutto di fronte al pubblico televisivo. Il problema di Obama era duplice: ridare fiducia a un'opinione pubblica prostrata dalla recessione, anche per stimolare la propensione agli investimenti e al consumo, e far fronte a una crisi che è in larga misura anche una crisi di fiducia; e al tempo stesso non nascondere la gravità della situazione ereditata dall'amministrazione precedente per non vedersene imputata fra qualche mese una parte della responsabilità, passata l'ondata del favore di cui beneficiano sempre i nuovi presidenti. Un favore e una popolarità ancora enormi: alcuni deputati avevano occupato con più di dodici ore di anticipo i seggi situati lungo il percorso di ingresso del Presidente, restandovi fisicamente seduti, per poter essere inquadrati la sera dalle televisioni nell'atto di stringergli la mano. Al tempo stesso, il presidente non poteva neppure infierire più di tanto sulle responsabilità dei repubblicani, avendo già largamente mancato l'obiettivo che si era proposto e cui non ha rinunciato: ottenere per i propri impegnativi piani di rilancio e di riforma l'appoggio almeno di un numero non insignificante di esponenti moderati dell'opposizione. La retorica politica è un'arte ancora molto in auge negli Stati Uniti, ben più che nella prosaica democrazia europea; e i Presidenti si devono confrontare con le frasi memorabili e celebratissime contenute nei discorsi dei predecessori, scolpite nella memoria di tutti gli americani fin dagli anni di scuola. Il severo scrutinio cui ogni singola asserzione è sottoposta da commentatori e avversari non lascia impunita la minima imprecisione sui dati di fatto; a differenza di quel che accade in Europa e soprattutto in Italia, nessuna promessa formulata in queste circostanze viene dimenticata o non rinfacciata in caso di mancato adempimento. Non a caso, nel suo discorso Obama ha lasciato quasi inavvertitamente cadere un inciso rivelatore: il piano di rilancio avanzato dall'amministrazione, e sostanzialmente approvato con qualche modifica dal Congresso, non "creerà", ma "salverà o creerà" (in quest'ordine) tre milioni e mezzo di posti di lavoro. Una promessa così formulata sottrae la verifica dei risultati a qualunque criterio di "falsificabilità". Qualunque sia l'andamento dell'economia e dell'occupazione nei prossimi mesi, sarà sempre possibile sostenere che, in caso di mancata approvazione del piano, le cose avrebbero potuto andare molto peggio. Più che di una furbizia si tratta, purtroppo, del fatto che la politica economica non è mai apparsa come in questi mesi così lontana da una scienza esatta, e non c'è nessun consenso generalizzato sulla diagnosi, le cause, la gravità, la prognosi, e quindi nemmeno sulle terapie con cui affrontare una crisi che sembra assumere anche agli occhi dei maggiori esperti la natura di un virus sconosciuto, da affrontare con tentativi ed errori più che con cure sperimentate. L'asse attorno a cui ruota in queste settimane il dibattito pubblico negli Stati Uniti è, però, profondamente mutato dopo che la recessione da Wall Street si è riversata sull'economia reale. L'opinione contraria o scettica nei confronti dei massicci interventi pubblici è motivata non più tanto dalla fiducia nelle capacità autoregolative del mercato, quanto dal timore che a intascare i soldi dei contribuenti finiscano per essere manager dimostratisi tanto incapaci quanto insaziabili, dopo le scandalose autoassegnazioni di premi di produzione e i generosi dividendi distribuiti da molte società con i fondi pubblici messi a disposizione dal piano di emergenza varato nelle ultime settimane dell'amministrazione guidata da George W. Bush. Il Nobel Joseph Stiglitz, chiamato dalla Cnn a commentare il discorso di Obama, ha apertamente richiesto che all'assegnazione dei fondi corrisponda una parallela assunzione di poteri di controllo da parte della mano pubblica, per evitare nuovi "imbrogli". Una posizione che non è più sembrata eretica come lo sarebbe certo stata fino a poco tempo fa. È apparsa scialba, ma soprattutto molto difensiva, la replica repubblicana, affidata al giovane astro nascente Bobby Jindal, il governatore indo-americano della Louisiana, di cui si era parlato come del probabile candidato alla vicepresidenza prima dell'infelice scelta della populista Sarah Palin. Obama ha rilanciato con forza altre linee di fondo della sua politica, difficili da realizzare anche in tempi migliori: riforma sanitaria, investimenti nell'istruzione e nella ricerca, nelle infrastrutture e nelle energie rinnovabili. Ha confermato il cauto disimpegno dall'Iraq, il rafforzamento dell'impegno in Afghanistan (e in Pakistan: citati sullo stesso piano), la rinuncia a nuovi sistemi strategici da Guerra fredda. Ma la politica estera è rimasta nettamente subordinata agli imperativi dell'economia. Quel che è improbabile è che davvero l'America possa uscire da questa crisi "più forte di prima", come ha promesso il presidente. L'impressionante rinuncia, proprio da parte del segretario di Stato Hillary Clinton, a qualunque accenno ai diritti umani durante la sua visita in Cina è un aspetto molto significativo. La missione è stata incentrata, invece, sull'ottenimento della garanzia che il governo cinese continui ad acquistare titoli del Tesoro Usa, e sulla verifica delle notizie riguardanti la tenuta del mercato interno cinese, ben più robusta del previsto: la testimonianza di un reale mutamento dei rapporti di forza planetari, almeno accelerato dalle dissennate dissipazioni della forza economica e ideale dell'America e dell'Occidente avvenute durante l'era Bush. 26/02/2009 luna di mieleIl presidente americano gode di un favore e di una popolarità ancora enormi. E non ha infierito sui repubblicani 26/02/2009 rigoreNon promesse "all'italiana", ma attento realismo. Perché negli Usa qualunque impegno inevaso si paga caro 26/02/2009 Dino Cofrancesco In Italia, destra e sinistra hanno una concezione "cattolica" dei valori nel senso che li considerano strumentali alla realizzazione di un bene inteso poi in maniera diversa dalle diverse famiglie ideologiche. Libertà, autonomia, partecipazione non valgono in sé, non sono gli attributi più alti della dignità umana, ma sono apprezzati in quanto fanno vivere meglio in questa o in un'altra vita. La libertà di voto, ad esempio, è una cosa buona ma se porta a eleggere un Parlamento conservatore come accadde nel 1848 in Francia e un secolo dopo da noi, diventa la classica perla gettata ai porci, uno strumento inservibile. Un giudizio non diverso ricade sulla partecipazione. «Libertàè partecipazione» cantava Giorgio Gaber, dando voce a un a sensibilità etico-politica «di sinistra». Partecipare si può e si deve - ai cortei, alle manifestazioni, ai movimenti, ai sindacati, ai partiti, ai comitati di quartiere, alle comunità di base etc - e nessun test potrebbe rivelare, con maggiore fedeltà, la maturità politica di un popolo. Peccato che la teoria sostanzialistica della democrazia conceda alla partecipazione solo una "libertà vigilata". Ovviamente non si parla delle manifestazioni in difesa della camorra o delle campagne di discriminazione razziale, reati punibili per legge, ma di ideali e di iniziative promossi da una parte della cittadinanza e non condivisi non condivisi dall'altra. Ed è qui che troviamo una spiacevole cartina di tornasole che ci ripresenta un paese, pieno di tante buone qualità ma estraneo alla "democrazia dei moderni". Si constata, infatti, che sono le cause per le quali ci si batte a gettare una luce positiva o negativa sulla partecipazione: se sono giuste la partecipazione fa tutt'uno con la democrazia, se sono indegne di un popolo civile, a parere di chierici, giornalisti e opinion-makers, la partecipazione diventa espressione di qualunquismo, di populismo, di attentato alla Costituzione. Eppure oggi che non c'è militante o leader di partito - tranne, forse, Paolo Ferrero, a sinistra, e Francesco Storace, a destra - che non si accrediti come discendente diretto di Alexis de Tocqueville, non sarebbe male leggersi la celebre pagina della "Democrazia in America" del 1835 sull'arte delle associazioni negli Stati Uniti: «L'abitante degli Stati Uniti impara fin dalla nascita che bisogna contare su sé stessi, per lottare contro i mali e gli ostacoli della vita; egli non getta sull'autorità sociale che uno sguardo diffidente e inquieto, e ricorre al suo poteri solo quando non può farne a meno. Si comincia a notare questo fin dalla scuola, dove i bambini si sottomettono, persino nei loro giochi, a regole che essi hanno stabilito e puniscono fra loro colpe da loro stessi giudicate. Lo stesso spirito si ritrova in tutti gli atti della vita sociale. Un ostacolo si forma sulla pubblica via, il passaggio è interrotto, la circolazione bloccata; i vicini si costituiscono subito in corpo deliberante; da questa assemblea improvvisata uscirà un potere esecutivo che rimedierà al male, prima che l'idea d'una autorità preesistente a quella degli. interessati si presenti alla immaginazione di alcuno. Se si tratta di divertimenti, ci si assocerà per dare più splendore e regolarità alla festa. Ci si unisce infine per resistere a nemici del tutto immateriali : si com¬batte in comune l'intemperanza. Negli Stati Uniti ci si associa per scopi di sicurezza pubblica, di commercio e d'industria, di morale e di religione. Non c'è nulla che la volontà umana disperi di raggiungere con la libera azione della potenza collettiva degli individui». «Ci si associa per scopi di pubblica sicurezza», appunto. In certe città del nord-est, ovvero delle regioni più evolute d'Italia, ciò avviene regolarmente anche con amministrazioni di centro-sinistra. Né meraviglia. Se ci sono ronde davanti alle scuole che ne tengono lontani gli spacciatori e se, in periodi di calamità naturale, si costituiscono gruppi di volontari che coadiuvano poliziotti e carabinieri, pompieri e infermieri nell'opera di soccorso e di rimozione delle macerie, non si vede cosa ci sia di scandaloso nell'associarsi di cittadini (per lo più militari in pensione) che si incaricano di vigilare sull'ordine pubblico e di proteggere le persone, per sesso o per età, più esposte alla violenza di malfattori o di maniaci. Invece di levare alte grida per il solito vulnus inferto alla democrazia, l'opposizione avrebbe dovuto prendere in seria considerazione le proposte governative volte a favorire e a regolare il fenomeno - presente ormai nelle aree più civili del pianeta - ed esigere, giustamente, severe garanzie di rispetto della legalità, rigorosi criteri di ammissione alle ronde, il diritto di tutti gli attori sociali operanti sul territorio a farne parte. Al solito, invece, ha scelto la via dipietrista coi suoi slogan sempre più logori: l'accusa al ministro Maroni di violare la legalità, l'umiliazione inflitta alle forze dell'ordine e, persino, la volontà di resuscitare le famigerate squadre d'azione che, tra il 1920 e il 1922, scavarono la fossa alla democrazia. Partendo dal teorema che a capo del governo ci sia un criminale e che il Consiglio dei ministri sia un'associazione a delinquere, frange sempre più consistenti della sinistra, come un branco di montoni impazziti, si stanno precipitando verso il baratro del 10% elettorale. Se questa insipienza fosse di danno solo ai politici e agli "intellettuali organici" dell'antiberlusconismo teologico, se segnasse soltanto la chiusura de L'Unità o di Micromega, non ce ne potrebbe fregare di meno. Il guaio è che a rimetterci è la nostra democrazia che, senza una forte e responsabile opposizione, rischia realmente di avere i giorni contati. Dino Cofrancesco è docente di Storia del pensiero politico all'Università di Genova. 26/02/2009

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Pechino a muso duro con Washington: sui diritti umani non potete darci lezioni (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pechino | 26 febbraio 2009 Pechino a muso duro con Washington: sui diritti umani non potete darci lezioni Tensione Pechino-Washington Dura risposta della Cina agli USA, all'indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato americano critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del governo cinese in tema di diritti dell'uomo resta negativo e si è anche agravato in certe regioni", si legge nel rapporto, che citala "repressione delle minoranze etniche nella regione autonoma dello Xinjiang, di etnia uighura, e nel Tibet". "Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra USA e Cina.

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CASO FALCONE, LETTERA PARLAMENTARI PDL A MINISTRO FRATTINI (sezione: Diritti umani)

( da "Basilicanet.it" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CASO FALCONE, LETTERA PARLAMENTARI PDL A MINISTRO FRATTINI 26/02/2009 09.48.24 [Basilicata] â??Abbiamo chiesto al Ministro Frattini di indagare in maniera approfondita sulle condizioni nelle quali attualmente si trovano Angelo Falcone e Simone Nobili, arrestati in India nel marzo del 2007, mentre erano in vacanza, con lâ??accusa di essere in possesso di stupefacenti, in quanto le celle in India sono in condizioni assolutamente precarie, sovraffollate e in pessime condizioni igieniche e i due ragazzi patiscono evidenti difficoltà  di comunicazione e di relazione con la polizia locale, e non riescono a comunicare con i familiari in Italiaâ?. Lo hanno dichiarato i senatori del Pdl, Guido Viceconte, vice Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, e Cosimo Latronico, promotori di una lettera inviata al Ministro degli esteri, Franco Frattini, nella quale hanno ripercorso lâ??intera vicenda ricordando anche gli sforzi economici fatti sino ad ora dal padre di Angelo, Giovanni Falcone, che ha già  manifestato lâ??intenzione di organizzare una manifestazione a Roma nel marzo 2009 e di iniziare di nuovo lo sciopero della fame il prossimo 9 marzo, in occasione dell'anniversario dell'arresto del figlio. â??Abbiamo chiesto al Ministro Frattini e al Governo italiano di attivarsi, attraverso le autorità  italiane in India, affinché© siano rispettate le convenzioni internazionali in materia di difesa dei diritti umani e affinché© le condizioni e il trattamento dei prigionieri, all'interno del Centro di Detenzione di Nahan, città  dello Stato dellâ??Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi internazionali per la difesa dei diritti umani. Inoltre abbiamo chiesto al Ministro che si lavori più¹ velocemente sulla stipula di accordi bilaterali con lâ??India in materia di diritto penale e per il trasferimento dei detenuti e che si intervenga direttamente con la Commissione Nazionale per i Diritti Umani (National Commission of Human Rights) in India con sede a New Delhi per presentare il caso, sollecitando loro lâ??adozione di tutti i passi necessari per assicurare il diritto e la libertà  per la difesa dei diritti umaniâ?. bas 02

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"Sui diritti umani non potete darci lezioni" (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Politica La Cina agli Usa: "Sui diritti umani non potete darci lezioni" Giovedí 26.02.2009 10:12 Dura risposta della Cina agli Usa, all'indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato americano critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani. "Il bilancio del governo cinese in tema di diritti dell'uomo resta negativo e si è anche agravato in certe regioni", si legge nel rapporto, che citala "repressione delle minoranze etniche nella regione autonoma dello Xinjiang, di etnia uighura, e nel Tibet". "Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". La settimana scorsa il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita a Pechino, aveva detto che la questione dei diritti umani non deve interferire nella cooperazione tra Usa e Cina. tags: Cina Usa diritti umani

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Cina/ Pechino a Washington: basta con lezioni su diritti (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pechino, 26 feb. (Ap) - Sale la tensione tra Cina e Usa. All'indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi (segue)

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CINA: PECHINO REPLICA AD USA, IGNORATI NOSTRI RISULTATI SU DIRITTI UMANI (sezione: Diritti umani)

( da "ITnews.it" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pechino, 26 feb. - (Adnkronos) - La Cina replica al rapporto del dipartimento di Stato che denuncia violazioni dei diritti umani ed accusa gli Stati Uniti di interferenze nei propri affari interni. "Il rapporto ignora gli sforzi ed i risultati storici ottenuti dalla Cina che sono stati ampiamente riconosciuti dalla comunita' internazionale" si legge in un editoriale dell'agenzia ufficiale cinese Xinhua.

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La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La Cina bacchetta gli Usa sui diritti umani 26 febbraio 2009 alle 09:14 — Fonte: corriere.it — 0 commenti Pechino replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora sforzi e risultati storici che abbiamo ottenuto»

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Pechino risponde a Washington "Basta lezioni sui diritti umani" (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica.it" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

PECHINO - Sale la tensione fra Cina e Stati Uniti all'indomani della pubblicazione del rapporto annuale del dipartimento di Stato americano sui diritti umani, fortemente critico nei confronti di Pechino. Il governo cinese lo respinge con fermezza, definendolo "irresponsabile" e "senza alcun fondamento". L'agenzia governativa Nuova Cina scrive che il rapporto, diffuso pochi giorni dopo la visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton, "ignora deliberatamente i fatti e li distorce" oltre a "non tenere conto degli sforzi fatti della Cina, che sono largamente riconosciuti dalla comunità internazionale". Il rapporto afferma che la situazione dei diritti umani in Cina "rimane negativa e si è aggravata in alcune aree", citando "la repressione delle minoranze etniche nella regioni del Xinjiang e del Tibet". Il dipartimento di Stato critica anche le "persecuzioni" subite dai dissidenti e dai loro avvocati, in particolare nel periodo che ha preceduto i Giochi Olimpici di Pechino. Il governo cinese non ci sta e replica seccamente: "Invitiamo gli Stati Uniti - si legge in una nota del portavoce del ministero degli Esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell'uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". (26 febbraio 2009

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CINA-USA, SCONTRO SUI DIRITTI UMANI (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Cina-Usa, scontro sui diritti umani -->Il dipartimento di Stato bacchetta Pechino: «Stop alla repressione delle minoranze etniche in Tibet». La replica: «Basta con le lezioni».

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LA CINA BACCHETTA GLI USA CUI DIRITTI UMANI (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La Cina bacchetta gli Usa cui diritti umani -->Pechino replica al rapporto del Dipartimento di Stato: «Ignora gli sforzi e risultati storici che abbiamo ottenuto»

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Cina-Usa, tensione sui diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Stampaweb, La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

PECHINO Sale la tensione tra Cina e Usa. All?indomani della pubblicazione di un rapporto del Dipartimento di Stato Usa critico nei confronti di Pechino sul tema dei diritti umani, il governo cinese risponde seccamente chiedendo agli Usa di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell?uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi. «Invitiamo gli Stati Uniti - dice una nota del portavoce del ministero degli esteri di Pechino - a concentrarsi sui loro problemi in materia di diritti dell?uomo e a smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo». Ieri, a tre giorni della visita in Cina del segretario di Stato Hillary Clinton, il rapporto annuale del dipartimento di Stato aveva criticato la Cina. «Il bilancio del governo cinese in tema di diritti dell?uomo resta negativo e si è anche agravato in certe regioni», scriveva il rapporto citando la «repressione delle minoranze etniche nella regione autonoma dello Xinjiang, di etnia uighura, e nel Tibet». Nel rapporto annuale sulla tutela dei diritti fondamentali nel mondo, presentato ieri dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, Pechino viene accusata di numerose violazioni a partire da quelle dovute alle repressioni in Tibet e per la detenzione dei dissidenti politici. Il documento arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il segretario di Stato ha ricevuto forti critiche per aver «messo da parte» la questione dei diritti umani per non compromettere il dialogo sui temi economici e ambientali. Prima di arrivare a Pechino Clinton ha risposto ai giornalisti che ricordavano le violenze in Tibet che gli Stati Uniti «conoscono già la risposta del governo cinese» su certi temi. Il capo della diplomazia americana ha tuttavia ricordato le sue battaglie negli ultimi anni in favore dei diritti civili ed in particolare quelli delle donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto alla privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento nel Paese. «La documentazione relativa ai diritti umani da parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi peggiorata», si legge nel rapporto del dipartimento di Stato americano che rileva come il picco di violazioni dei diritti fondamentali sia stato registrato durante i giochi olimpici dell?estate scorsa. La diplomazia americana segnala inoltre come le autorità cinesi abbiano spesso commesso omicidi e torture al di fuori dal sistema giudiziario. Tra gli altri Paesi dove è più comune la violazione dei diritti umani c?è lo Zimbabwe del presidente Robert Mugabe, il Sudan, dove si assiste ancora ai genocidi in Darfur, e la Somalia. In Asia invece oltre alla Cina a sollevare preoccupazioni sono anche i governi della Nord Corea e dell?Iran.

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UGO PAPI DUE UOMINI E UNA DONNA HANNO TENTATO IERI DI DARSI FUOCO A PECHINO NON LONTANO DA PIAZZA... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ugo Papi Due uomini e una donna hanno tentato ieri di darsi fuoco a Pechino non lontano da piazza Tiananmen. Due dei tre sono ricoverati in ospedale, uno è stato arrestato. Le autorità di polizia si sono affrettate a dichiarare che i tre tentavano di portare «semplicemente» una petizione alle autorità di governo nella Zhongnanhai, la nuova Città Proibita del potere. La pratica delle petizioni è una tradizione imperiale di vecchia data. Ma meno usuale è l'uso dell'immolarsi con il fuoco e la paura delle autorità di fronte a tali eventi. Negli ultimi anni avvenne nel 1991 da parte di praticanti della Falun Gong, il movimento religioso represso duramente dalle autorità e, fuori dalla Cina, in India, sono stati dei giovani tibetani ad attuare tale protesta estrema contro la governo cinese che opprime il Tibet. Proprio ieri ricorreva il Capodanno tibetano e molti si sono chiesti se le due cose non fossero in relazione. Il 10 marzo ricorreranno i 50 anni dall'occupazione cinese del Paese delle nevi e dall'esilio del Dalai Lama. Di sicuro la questione del rispetto dei diritti umani resta un nervo scoperto della Cina. Nel recente viaggio nel Paese di Hillary Clinton, come nuovo responsabile della politica estera del presidente Obama, i cinesi hanno molto apprezzato la prudenza del segretario di Stato, la quale si è detta convinta che le divergenze sui diritti non devono interferire con la ricerca di una soluzione comune ai problemi posti dalla crisi economica mondiale. Ma mentre la ex first lady visitava la Cina sono stati messi agli arresti domiciliari diversi dissidenti e in Tibet sono state chiuse di nuovo le frontiere agli stranieri per paura di nuovi disordini. SEGUE A PAGINA 20 SERVIZIO A PAGINA 10

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DIRITTI UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI" (sezione: Diritti umani)

( da "Agi" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

DIRITTI UMANI: CINA REPLICA A USA,"SMETTANO DI FARE GUARDIANI" (AGI) - Pechino, 26 feb. - Gli Stati Uniti smettano di fare il "guardiano" dei diritti umani e riflettano sui loro problemi. Non si e' fatta attendere la replica della Cina al rapporto annuale del Dipartimento di Stato Usa che ha puntato nuovamente il dito contro Pechino: la tutela dei diritti umani in Cina "resta insufficiente", si legge nel rapporto, "e la situazione si e' aggravata in alcune aree". "Invitiamo gli Stati Uniti a riflettere sui propri problemi e a smettere di agire da guardiani dei diritti umani", ha affermato il ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, secondo cui Washington dovrebbe astenersi dall'intervenire sugli affari interni degli altri Paesi. "Negli ultimi 30 anni", ha ricordato Ma, "la Cina ha sostenuto la crescita economica, fatto progressi costanti nel campo della democrazia e ha pienamente protetto la liberta' religiosa". Il ministro degli Esteri ha quindi ricordato come "vari gruppi etnici godano di ampi diritti e liberta'" e come cio' sia "ampiamente testimoniato nel mondo". Nel rapporto americano si metteva l'accento invece sulle "repressioni" delle minoranze etniche musulmane dello Xinjiang e dei buddisti tibetani, sulle minacce e gli arresti nei confronti dei dissidenti e sul rimpatrio forzato dei rifugiati nord-coreani.

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Asta Saint Laurent, Pechino minaccia Christie's (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Culture Arte/ Asta Yves Saint Laurent, Pechino minaccia Christie's Giovedí 26.02.2009 12:25 Cina e Christie's ai ferri corti dopo la vendita a un'asta a Parigi di due preziose teste di bronzo cinesi della collezione di Yves Saint-Laurent. In una nota le autorità cinesi hanno definito la vendita "illegale" e hanno avvertito la casa d'asta che d'ora in poi avrà problemi a operare in Cina perchè saranno intensificati i controlli. "Condanniamo l'asta, che e' illegale, e Christie's si assumerà tutte le responsabilità per questa azione e i suoi risultati", si legge nel comunicato dell'Amministrazione statale del patrimonio culturale che minaccia "gravi ripercussioni per lo sviluppo" delle attività della casa d'asta in Cina. Nella nota si ricorda che le autorità cinesi avevano intavolato negli ultimi giorni una trattativa con Christie's per bloccare la vendita, "ma la compagnia ha deciso diversamente", senza tener conto "dei sentimenti del popolo cinese e dei diritti storici della Cina sui suoi beni culturali". I due bronzi, una testa di topo e una testa di coniglio realizzate nel '700 dal gesuita italiano Giuseppe Castiglione, erano stati trafugati dal Palazzo d'Estate di Pechino dalle truppe franco-britanniche durante la guerra dell'oppio nel 1870, un'umiliazione sempre viva per i cinesi a distanza di 150 anni. Le due statue sono state battute a Parigi per un totale di 28 milioni di euro (che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta). I pezzi, valutati tra gli 8 e i 10 milioni di euro prima dell'asta di Christie's al Grand Palais, facevano parte della prestigiosa collezione di Saint Laurent messa all'asta dal compagno dello stilista, Pierre Bergè. Gli acquirenti hanno fatto la loro offerta per telefono. Lunedì la giustizia francese aveva respinto la richiesta proveniente dall'associazione per la tutela dell'arte cinese in Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due pezzi. Le due teste Facevano parte di una fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal gesuita francese Michel Benoist per l'imperatore Qianlong, che aveva come tema i 12 animali dell'oroscopo cinese. Nel 2000 a Hong Kong un museo di Pechino, che si occupa di rintracciare i tesori cinesi perduti, era riuscito a comprare a un'asta le teste di scimmia, tigre e bue mentre la testa di maiale fu acquistata a un'asta a New York e poi donata al museo cinese dal magnate del casinò di Hong Kong, Stanley Ho. Nel fine settimana Pierre Bergè aveva detto di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. tags: asta laurent arte

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Cina/ Rapito l'avvocato dei diritti umani Gao Zhishen (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 26 feb. (Apcom) - Picchiato, torturato e umiliato. Proprio mentre Washington e Pechino si lanciano accuse reciproche sul rispetto dei diritti umani, il movimento religioso Falun Dafa, messo al bando in Cina, diffonde un comunicato in cui avverte che Gao Zhishen, avvocato cinese dei diritti umani, che risultava tra i papabili del Premio Nobel per la Pace 2008, è stato nuovamente rapito e trasferito in una località sconosciuta. Allegata al comunicato c'è anche una lettera in cui il difensore dei diritti umani nel novembre del 2007, mentre si trovava ai domiciliari nella sua casa di Pechino, descrive le torture a cui era stato sottoposto tre mesi prima, durante un precedente rapimento da parte della polizia cinese. La famiglia ha autorizzato la diffusione del testo solo dopo il 9 febbraio di quest'anno a causa delle minacce che l'avvocato aveva ricevuto. "Queste mie parole un bel giorno potranno finalmente circolare - scriveva Gao - Riveleranno la vera faccia della Cina odierna. Riveleranno l'incredibile spietatezza e le incredibili caratteristiche del partito che domina la Cina. Queste parole inevitabilmente procureranno disagio e disturberanno gli attuali 'buoni amici globali' e i 'buoni amici in affari' del Pcc (Partito comunista cinese), se questi buoni amici globali e buoni amici in affari hanno ancora qualche timore nei loro cuori nei confronti della coscienza umana". La lettera continua poi con la descrizione del rapimento di Gao e i lunghi giorni di torture tremende a cui fu sottoposto. Picchiato con bastoni elettrici, denudato e percosso a lungo, lasciato senza cibo e costretto a firmare una confessione in cui ha dovuto narrare nel dettaglio relazioni sessuali con più donne. Dopo averlo costretto a sottoscrivere cose non vere, i suoi aguzzini gli dissero: "Se facciamo uscire di qui queste cose, diventerai un cane rognoso in sei mesi". E ancora: "Tu sei un oggetto che deve essere picchiato, tu lo sai meglio di noi in cuor tuo". Gao viene poi deriso per aver osato scrivere della repressione cinese al Congresso americano: "Il Congresso americano non conta nulla. Questa è la Cina, territorio del Partito Comunista Cinese, prenderti al vita è altrettanto semplice che calpestare una formica". Proprio ieri il Dipartimento di Stato Usa, nel suo rapporto annuale, ha criticato Pechino sul tema dei diritti. Il documento arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il segretario di Stato ha ricevuto forti critiche per aver "messo da parte" la questione dei diritti umani per non compromettere il dialogo sui temi economici e ambientali. Il governo cinese ha risposto seccamente al rapporto chiedendo agli Stati Uniti di smetterla di atteggiarsi a garanti dei diritti dell'uomo nel mondo e di dare lezioni agli altri paesi. Eppure l'insoddisfazione verso il regime comunista in Cina sembra crescere: ieri due uomini e una donna hanno raggiunto dalla provincia Pechino e si sono dati alle fiamme nei pressi di piazza Tiananmen per protestare contro le ingiustizie subite dalle autorità locali.

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Cuneo: immigrati, si alza la voce per pari dignità e diritti (sezione: Diritti umani)

( da "Targatocn.it" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Cuneo: immigrati, si alza la voce per pari dignità e diritti Una grande manifestazione di stranieri, aperta a tutti coloro che sono interessati, a Cuneo sabato 7 marzo perché ?è meglio non tacere e far sentire la propria voce al più presto per uscire dall?oscurità e esprimere il disappunto sulle scelte del Governo?. Questo quanto emerso ieri sera a conclusione della discussione sui cambiamenti previsti dal cosiddetto 'Pacchetto Sicurezza' al vaglio del Parlamento. Il corteo partirà alle 15.30 da piazza Europa e si fermerà in piazza Audifreddi per un confronto sul tema ?Liberi e uguali in dignità e diritti? contro le tasse sui permessi di soggirono, la facoltà dei medici di segnalare i clandestini che si fanno curare e a favore di una politica rispettosa dei diritti umani. In piazza vi saranno anche Erio Ambrosino, assessore settore Socio-Educativo e Politiche Giovanili del comune di Cuneo e Teresa Angela Migliasso assessore regionale al Welfare, Lavoro, Immigrazione, Emigrazione, Programmazione socio-sanitaria di concerto con l'assessore alla Sanità. L'iniziativa, promossa dal Tavolo delle Associazioni del Cuneese e dal Comitato per una Legge giusta sull?immigrazione, ha visto alternarsi al microfono Giancarlo Ferrero, già Avvocato distrettuale dello Stato, Franco Giordano della segreteria Fiom Cgil e Chiaffredo Rosso, medico ospedaliero. Gli intervenuti hanno presentato i nodi problematici di una proposta di legge giudicata dagli organizzatori discriminatoria e lesiva dei diritti della persona. Coordinata da Gigi Garelli del Tavolo delle Associazioni del Cuneese, la discussione si è aperta con l?intervento di Rahimi Oum-Rachad, presidente dell?Associazione Al Warda (Fiore), marocchina, da 17 anni in Italia e in attesa della carta di soggiorno. A lei il compito di introdurre i numerosi temi: ?La crisi economica non l?abbiamo creata noi, ma i banchieri, noi facciamo molti lavori, come la badante, che gli italiani non vogliono fare. Paghiamo le tasse per servizi che arrivano tardi e il permesso di soggiorno ci arriva sempre già scaduto. Da quando il Governo è in carica ci sta attaccando a partire dalle normative emanate ad agosto. L?Italia non è più quella che ricordiamo: la crisi, la paura e le leggi attuali aumentano il razzismo?. Sulle ronde e l?utilizzo dei Decreti Legge è intervenuto l?ex avvocato distrettuale dello Stato Giancarlo Ferrero: ?Siamo di fronte a manifestazioni di violenza organizzata da parte del Governo. La tendenza attuale del Governo è quella di esautorare il Parlamento e quindi di emanare Decreti Legge fatti per creare tensione nel paese perché ricorrere ad un Decreto Legge significa rilevare un pericolo e quindi creare un allarme. Lo Stato deve garantire la sicurezza. Il Governo istituzionalizzando le ronde delegittima le forze dell?ordine e privatizza la sicurezza. Le ronde rischiano di diventare corpi speciali dello Stato?. Ferrero è poi entrato nei dettagli legislativi: ?Una volta i codici (penale e civile) non venivano toccati, ora sono dei colabrodo. Il Decreto Legge oggi si è infilato anche nel codice penale introducendo un nuovo delitto con il 612 bis. La nostra legge poi è l?unica che prima di punire il reato punisce chi sei?. Paura e sicurezza, parole chiave che ricorrono sempre più spesso nel dibattito: ?Devo esprimere la delusione personale e dei miei amici perché c?è paura di fare le cose quotidiane ? ha affermato Martin Soti dell?associazione Besa -. Perché ci sentiamo come appena arrivati e lo dice uno tra i primi sbarcati a Bari nel 1992. Le speranze degli immigrati vengono spente dalla tv, dai Decreti e dalla mancanza di democrazia. Come si fa a parlare di integrazione quando si parla di nazionalità in riferimento ad un collega di lavoro? Questa è provocazione?. Ad intervenire è stato anche Franco Giordano della Fiom Cigl sulla situazione lavorativa degli immigrati e sul ricorso alla cassa integrazione per far scorrere l?amaro ragionamento sul filo dell?utilità prima degli immigrati, dell?applicazione della legge Bossi-Fini (che prevede il divenire irregolare dopo sei mesi dall?ultima attività lavorativa) per terminare con ?Ora c?è crisi e gli immigrati non servono?. In serata, spazio anche per la voce del mondo ospedaliero, Chiaffredo Rosso, medico del Santa Croce di Cuneo: ?Sulle conseguenze dell?emendamento che rende possibile la segnalazione all?Autorità giudiziaria non abbiamo ancora dati, ma sono molte le impressioni e i ragionamenti in atto. Di certo questo è contro l?articolo 32 della Costituzione che parla di salute come diritto pieno ed incondizionato della persona, senza alcuna limitazione, contro il Codice Deontologico dei Medici Italiani e contro la Dichiarazione dei Diritti dell?Uomo. Inoltre c?è da registrare una certa resistenza medica sull?ultimo capoverso dell?articolo 365 dei codice penale?. Il dottor Rosso ha poi illustrato i dati degli accessi al pronto soccorso di Cuneo nel 2008: gli stranieri temporaneamente presenti (ovvero cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola con le norme relative all?ingresso e al soggiorno, ivi compresi i clandestini, hanno accesso ad alcune prestazioni sanitarie grazie all?art. 35 comma 3 del T.U. 286/98. A questi sono assicurate cure ambulatoriali ed ospedaliere, urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia e infortunio e interventi di medicina preventiva e prestazioni di cura ad essi correlate, a salvaguardia della salute individuale e collettiva) che hanno fatto ricorso al pronto soccorso cuneese sono stati 128 a fronte di 1932 accessi totali. Di questi 128 solo 12 sono stati ricoverati, di cui 7 in pediatria. Francesca Aimo Immagini relative alla notizia

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Asean/ Amnesty: bisogna discutere su diritti umani in (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Bangkok, 26 feb. (AP) - In vista dell'annuale summit dell'Asean, l'Associazione dei paesi del sud est asiatico, a cui partecipano anche i leader birmani, Amnesty International lancia un appello affinché la giunta militare della Birmania non commetta più abusi nel paese. Anche gli Stati Uniti hanno condannato Rangoon (oggi Yangon) per la "brutale oppressione dei dissidenti" attraverso una campagna di uccisioni extragiudiziali, sparizioni e torture. "Per essere degno del suo nome, l'Asean deve chiedere il rispetto dei diritti umani in Birmania", ha dichiarato Amnesty in un comunicato. Le critiche giungono mentre i leader dei 10 stati membri dell'Associazione si preparano a un meeting di tre giorni, da domani a domenica, nella località di mare tailandese di Pattaya, dove hanno manifestato oggi anche 300 dimostranti anti-governativi che chiedono il ritorno dell'ex premier Thaksin Shinawatra. Stesse proteste si stanno tenendo anche a Bangkok, capitale della Thailandia che quest'anno detiene la presidenza di turno dell'associazione. Ma al centro dell'agenda dei membri Asean più che il rispetto dei diritti umani si trovano le misure da prendere per far fronte alla crisi economica mondiale. In dicembre gli Stati membri hanno firmato un documento che prevedeva tra le altre cose l'evoluzione dell'Associazione verso un mercato comune entro il 2015 sul modello dell'Unione europea.

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Diritti Umani: Cina contro Usa (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Diritti Umani: Cina contro Usa 26 febbraio 2009 alle 12:48 — Fonte: ansa.it — 0 commenti Rapporto Dipartimento Stato Washington definito 'irresponsabile'

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"SGUARDI ALTROVE", Festival del cinema femminile a Milano: 3-8 marzo (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Feb 0926 "SGUARDI ALTROVE", Festival del cinema femminile a Milano: 3-8 marzo Pubblicato da Ferruccio Gattuso alle 11:11 in Appuntamento al cine, News! SGUARDI ALTROVE FILM FESTIVAL XVI edizione Programmazione cinematografica: dal 3 all?8 marzo presso Spazio Oberdan e Gnomo Milano Cinema Inaugurazione: 27 febbraio ore 18.30 Casa del Pane, Casello Ovest di Porta Venezia Sguardi Altrove Film Festival, dopo il successo dell?edizione 2008 che ha visto un ulteriore ampliamento della manifestazione cinematografica a altri linguaggi artistici (mostre fotografiche, mostre di fumetti, installazioni, teatro e teatrodanza), inaugura la sua XVI edizione nell?Anno Europeo della Creatività e dell?Innovazione. Il focus dell?edizione 2009, che presenta 88 titoli (35 dei quali sono anteprime assolute) provenienti da 25 paesi, prende spunto dall?ormai consolidato rapporto tra linguaggi artistici e nuove tecnologie, sottolineando le attuali e diverse forme di elaborazione, produzione, distribuzione e fruizione dei prodotti cinematografici e delle opere artistiche. Da sempre sensibile al legame tra cinema e altri linguaggi, quest?anno il festival inaugura infatti due specifiche sezioni dedicate al digitale (Sconfinando–Digitalia e Videodanza) e ai nuovi strumenti di espressione artistica prodotti da questa tecnologia. La sezione cinema, che comprende le consuete sezioni competitive, è aperta da un omaggio al cinema russo contemporaneo presente con 4 documentari e 4 lungometraggi. Si rinnova il premio Le forme del cinema, assegnato quest?anno a Maria Grazia Cucinotta, che domenica 8 marzo, nell?ambito degli incontri de I mestieri del cinema, partecipa con Minnie Ferrara all?incontro Produrre donna. Incontro sulla produzione in Italia che si tiene alle 18.30 allo Spazio Oberdan. Tra gli Eventi la lettura scenica Diventare uomo. Frammenti estremi di donne albanesi, da un?idea di Livia Grossi, accompagnata da un documentario, sulle “vergini giurate”, donne delle montagne albanesi che decidono di diventare uomini per raggiungere la parità di diritti e le due serate (All Human Rights For All in collaborazione con Provincia di Milano Assessorato Cultura e Assessorato Pace e Cooperazione internazionale e Stories on Human Rights in collaborazione con l?Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani) dedicate ai Diritti Umani.

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Concorso tra scuole I migliori del Galilei (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere Adriatico" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Otto alunni Concorso tra scuole I migliori del Galilei Otto alunni della classe 5 A Geometri dell'istituto Galilei Carducci si sono classificati insieme agli alunni di altri due istituti, al primo posto per il concorso nazionale Il coraggio delle donne, indetto dal ministero della pubblica istruzione in collaborazione con la presidenza della Repubblica, con il lavoro di ricerca "Ada, Ginevra, Fausta: il coraggio di essere una donna. La premiazione avverrà il 7 marzo, alle 10.30, alla presenza del presidente della Repubblica e del ministro della pubblica istruzione. I ragazzi premiati sono Roberto Moretti, Alice Savelli, Serena Summa, Cristina Franconi, Matteo Tonici, Giulia Morici, Alessia Iommi e Stefano Pazzi coordinati dalla professoressa Maura Iacopini, loro insegnante di Italiano e Storia. Il ministero con la scelta di questa tematica ha voluto sottolineare il ruolo delle donne nella vita sociale, culturale, scientifica, produttiva e politica nel nostro paese e il loro impegno in difesa dei valori democratici e dei diritti umani. Per gli studenti una grande soddisfazione.

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SANITA'. Denuncia immigrati, contrari i farmacisti ospedalieri: "Lede dignità della persona" (sezione: Diritti umani)

( da "HelpConsumatori" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

News SANITA?. Denuncia immigrati, contrari i farmacisti ospedalieri: "Lede dignità della persona" 26/02/2009 - 12:02 Contro la norma che abolisce il principio di non segnalazione da parte dei medici degli immigrati irregolari si schierano anche i farmacisti ospedalieri che richiamano l'articolo 32 della Costituzione: la norma lede la dignità della persona. È quanto afferma la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) che "esprime il proprio parere contrario all'approvazione della norma del pacchetto sicurezza che prevede la soppressione del principio di non segnalazione da parte dei medici nei confronti degli immigrati irregolari che accedono a prestazioni diagnostico-terapeutiche presso le strutture sanitarie. La SIFO, richiamando l'art. 32 della costituzione che recita "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità della persona allontanandola dai servizi sanitari. La SIFO, società scientifica di professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia della salute pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso tutti gli interventi legislativi contrari a questo principio". 2009 - redattore: BS

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"Odissea": Mauro Perrotta al Teatro di Ragazzola (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

"Odissea": Mauro Perrotta al Teatro di Ragazzola Sabato 28 febbraio alle 21.15, con ingresso gratuito, sarà messo in scena al Teatro di Ragazzola lo spettacolo "Odissea", il nuovo lavoro teatrale di Mario Perrotta, finalista per questa interpretazione del premio UBU quale Miglior attore. Narratore di spicco e già protagonista di due fortunati spettacoli quali Italiani, Cìncali! e La turnata sull?emigrazione dei lavoratori italiani negli anni Cinquanta, Mario Perrotta ora cambia strada: nell?Odissea è ancora solo alla ribalta, ma la sua scelta espressiva passa dalla narrazione vera e propria ad una più ampia forma di monologo, mentre il taglio civile lascia il posto a una personale vena introspettiva. "Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto!”. Così entra in scena Telemaco, figlio di un Ulisse mai tornato, e comincia il suo spettacolo d?arte varia in cui racconta e canta come sa e come può, la sua versione dei fatti. E? l?odissea a brandelli di un ragazzo che, disancorato dal tempo degli eroi, vive in questo nostro XXI secolo privo di certezze. Tra Itaca e il Salento, per Telemaco il tempo di attesa è scaduto, è ora di fare spettacolo. La vicenda è vista infatti con gli occhi di Telemaco, il figlio che scruta le onde pensando a quel genitore partito per chissà dove, lasciandolo alle prese con le maldicenze del paese e con una madre che non vuole più uscire di casa: e le sue avventure marine sono evocate come le fantasie di un ragazzo che si aggrappa a sogni eroici per colmare il vuoto dell?assenza paterna. Il testo svela guizzi di forte tensione poetica: il bellissimo racconto dell?incontro col Ciclope, che è il momento più vicino al poema omerico, e poi la figura di Antonio, il pescatore ritenuto dalla gente un po? demente, che offre al ragazzo la risorsa delle sue infinite storie: il gesto con cui egli sguscia le cozze e le restituisce al mare per nutrirlo ha un che di solenne e ancestrale. Il nucleo vivo della vicenda resta comunque il nodo di insanabile dolore che caratterizza l?identità di quel figlio cresciuto senza padre: un viluppo di sentimenti complessi, che gli impone di sostenere in pubblico le mirabolanti prodezze dell?uomo, e di esprimere dentro di sé un rancore sordo nei suoi confronti. Perrotta mette in questi umori l?eco di uno strazio profondo, forse non privo di richiami a un vissuto personale. Torna anche qui il tema della lontananza – da casa, dagli affetti – che era anche la nota dominante dei due lavori sull?emigrazione. E proprio in questo senso l?attore pugliese è bravo a cogliere l?occasione per un?evidente crescita interpretativa: la parlata della sua terra, a contatto con l?antica materia mitica, si arrichisce di inedite sfumature, e la recitazione trae vigore dal confronto con le musiche originali, di sapore vagamente etnico, eseguite in scena da Mario Arcari e Maurizio Pellizzari. Lo spettacolo è inserito nel Festival dei Diritti Umani organizzato dalla Provincia di Parma e da Forum Solidarietà. Per prenotazioni 339.5612798

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Anche dai farmacisti un <no> alla denuncia dei clandestini (sezione: Diritti umani)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sanità)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Indietro 26 febbraio 2009 Anche dai farmacisti un «no» alla denuncia dei clandestini Un "no" netto dei farmacisti ospedalieri all'emendamento della Lega al pacchetto sicurezza, che prevede la possibilità di segnalazione, da parte dei medici, degli immigrati irregolari assistiti nelle strutture sanitarie. È la presa di posizione della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo), che considera la norma «lesiva della dignità della persona». Per la Sifo, infatti, la denuncia degli immigrati irregolari non rispetta l'art. 32 della Costituzione - «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti» - e le Convenzioni internazionali sui diritti umani. «La Sifo - si legge in una nota - società scientifica di professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia della salute pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso tutti gli interventi legislativi contrari a questi principio». Indietro

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L'AMERICA DI OBAMA è DESIDEROSA DI PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO NEI RAPPORTI CON IL GIGANTE... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'America di Obama è desiderosa di partire con il piede giusto nei rapporti con il gigante asiatico. Le affermazioni di Obama sull'oppressione dei regimi comunisti, in occasione dell'insediamento alla Casa Bianca, hanno irritato non poco le autorità di Pechino e il suo discorso è stato censurato dai media cinesi. È quindi comprensibile, ma forse meno giustificabile, l'eccessiva prudenza della signora Clinton. Tanto più che i diritti umani in Cina continuano a essere pesantemente violati. La tortura, il record di esecuzioni capitali, le detenzioni senza processo, la censura della stampa, le restrizioni alla libertà religiosa, la mancanza di diritti sindacali e politici, l'oppressione delle minoranze etniche. L'elenco è lungo ma vero. La Cina replica con i dati sul miglioramento complessivo del benessere della popolazione rispetto all'epoca maoista. Purtroppo l'occasione delle Olimpiadi di questa estate è ormai svanita e l'indignazione verso la Cina per il violento giro di vite in Tibet del marzo scorso, è un ricordo sbiadito. Così come l'imbarazzo delle autorità del Paese del dragone di fronte alla dura repressione del movimento democratico in Birmania, perpetrata dai generali di Rangoon, sostenuti in primis da Pechino. L'attenzione e lo sdegno delle nostre opinioni pubbliche dura lo spazio di un mattino e i governi occidentali sono restii a rimettere in discussione le relazioni con i nuovi grandi del mondo. La crisi economica potrebbe avere come conseguenza un indebolimento complessivo della capacità persuasiva dell'Occidente proprio nell'ambito dei diritti civili e politici. Già da tempo il baricentro del mondo si è spostato a Est e se dalla crisi, che pure sta colpendo anche l'Asia, si dovesse uscire con un rafforzamento delle potenze orientali, lo scenario di un mondo nel quale i diritti umani vengano declinati solo in aree ristrette della terra potrebbe farsi più concreto. A meno che non siano proprio le difficoltà economiche a spingere il popolo cinese a rivendicare nuove libertà. Dopo il pane, si sa, si vogliono le rose. Ugo Papi

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La nostra città è stata svenduta per quattro soldi Dura presa di distanza di An e di Rifondazione sulla trattativa. Scontro tra Lega e Tommaso Cacciari dei No Global (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«La nostra città è stata svenduta per quattro soldi» Dura presa di distanza di An e di Rifondazione sulla trattativa. Scontro tra Lega e Tommaso Cacciari dei No Global Giovedì 26 Febbraio 2009, Potevano almeno prendere esempio dalle cortigiane veneziane che si facevano pagare bene. Se hanno deciso di prostituire la città alla Coca-Cola potevano almeno farsi pagare bene» è la sassata tirata sull'accordo di partnership tra il Comune di Venezia e Coca Cola Hbc Italia dal capogruppo di An in Municipalità Pietro Bortoluzzi. Che, insieme al suo compagno di partito, il consigliere comunale Raffaele Speranzon, scrive una lettera alla Pepsi, notoriamente il principale concorrente di Coca-Cola, chiedendo di offrire almeno un milione di euro all'anno. Motivazioni etiche nell'opposizione di Rifondazione all'accordo. «Sapevamo già che la giunta Cacciari fosse priva di scrupoli - afferma il consigliere Sebastiano Bonzio - ma qui si arriva a svendere per quattro soldi oltre al tessuto urbano, invaso dai distributori della bibita, la stessa anima di Venezia, città irradiatrice di diritti umani». Mentre il consigliere comunale del Carroccio Alberto Mazzonetto si serve di Facebook per invitare a boicottare i distributori che verrano posizionati in centro storico. Alle critiche risponde la soprintendente Renata Codello. «Chi critica gli sponsor è un irresponsabile che non capisce quanto drammatica sia la situazione. Il finanziamento che il ministero dei Beni Culturali ha deciso di concedere quest`anno al mio settore è al momento di 70 mila euro e nei prossimi due anni andrà peggio - sbotta - La città ha bisogno di restauri e l`unico modo per trovare risorse sono i finanziamenti privati». Mentre dall'ufficio marketing del Comune sottolineano i 12 milioni di euro raccolti dagli sponsor negli ultimi 5 anni. La polemica scomoda anche i legami parentali. «Mi chiedo come Tommaso Cacciari, esponente dei No-Global da sempre nemici della Coca-Cola e nipote del ben più noto Massimo - ironizza Roberto Ciambetti, vice-capogruppo della Lega in Consiglio regionale - avrà preso la notizia della sponsorizzazione della Coca-Cola voluta da suo zio per la città di Venezia». «Premesso che il signor Ciambetti dovrebbe pagare i diritti d'autore quando usa il marchio Cacciari per farsi pubblicità a buon mercato - ribatte per le rime Tommaso Cacciari - e che nei centri sociali da sempre non si distribuisce Coca-Cola per rispetto per tutta quella gente che è stata massacrata dalla multinazionale americana, almeno nei distributori le lattine costeranno un prezzo fissato e non i tre o quattro euro proposti da baristi banditi per il Carnevale, che ora polemizzano. Mi interessa soprattutto l'utilizzo del ricavato, che venga speso sul sociale».

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Fortunatamente c'è un giudice anche a Mosca. Si era appena concluso il processo... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giovedì 26 Febbraio 2009, Fortunatamente c'è un giudice anche a Mosca. Si era appena concluso il processo che mandava assolti i presunti assassini e già un magistrato riapriva l'inchiesta e annunciava il nuovo processo. Perché, davvero, sapere che nessuno ha ucciso Anna Politkovskaja rappresenta una farsa davanti alla quale l'Europa non può e non deve fare finta di niente. La coraggiosa giornalista russa che si oppose a Putin fu ammazzata sotto casa a Mosca il 7 ottobre 2006; una telecamera riprese il presunto killer. Pareva non ci fossero dubbi sugli arrestati immediatamente trasformati in imputati. La Politkovskaja, 50 anni, nata a New York da diplomatici sovietici, si era distinta per le sue coraggiosa corrispondenze dalla Cecenia: alcune centinaia di articoli su una rivista che diffonde poco più di centomila copie. In Russia è difficile la libertà di stampa, la serie di giornalisti uccisi è lunga, comprende almeno 18 nomi. In Cecenia è stato ucciso anche il giornalista italiano Antonio Russo. Il potere ha sempre come primo nemico la verità. Per non parlare dei dissidenti ammazzati in giro per il mondo, da Vienna a Londra; spesso con sistemi da vecchie spie e con tecnologie modernissime. Il processo si è risolto in una farsa con indagini fatte male, misteri mai svelati, legami tra servizi segreti (non c'è più il Kgb, ora si chiama Fsb) e criminalità cecena. Non pochi testi hanno denunciato di essere stati invitati a mentire. Nel processo non si è fatto alcun riferimento ai mandanti, senza i quali l'impalcatura accusatoria non poteva reggere. Così gli imputati sono stati assolti ed scarcerati. Le decisioni dei giudici sono parse pilotate dall'apparato politico e militare e molti misfatti sono stati nascosti all'ultimo momento dietro la ragione di stato. La promessa di far funzionare la giustizia in Russia è stata tradita. Rimane il grande problema dei diritti umani e della libertà d'espressione in Russia. Recentemente il presidente della Commissione Europea Barroso si è scontrato con Putin perché ha sollevato proprio il problema dei diritti umani. Sembrava che qualcosa si stesse muovendo, ma il processo per l'assassinio della Politkovskaja ha riproposto la gravità della situazione. L'Occidente non può restare a guardare; nemmeno l'America di Obama. Certo il dialogo politico col Cremlino è importante per il mondo, ma l'Europa deve chiudere gli occhi davanti alla degenerazione delle libertà civili e della verità? Per questo è importantissimo che un giudice abbia riaperto il processo: perché la morte di Anna abbia giustizia; perché la Russia coltivi almeno una speranza. Non credo, però, che la Russia sia quella di prima o peggio. È stato intrapreso, con difficoltà, il cammino che porta a una forma di democrazia. Il vecchio comunismo è morto e sepolto, anche se da quelle parti ha lasciato non pochi nostalgici. Certo questa Russia di Putin è un'altra cosa, diversa perfino rispetto alle aspettative create dopo la caduta del Muro. Ma si è incamminata per una strada dalla quale non si può tornare indietro. Lungo la strada c'è anche la drammatica e inquietante vicenda della giornalista. Se trionfasse la verità e si condannassero i colpevoli sarebbe un bel giorno non solo per la Russia.

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Diritti umani, una rassegna cinematografica (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Diritti umani, una rassegna cinematografica Giovedì 26 Febbraio 2009, VENEZIA - (L.M.) Secondo appuntamento stasera giovedì, al Lido, con la rassegna cinematografica sul tema dei diritti umani. Alle 21, nel patronato di Santa Maria Elisabetta, verrà proiettato il film di Ken Loach "In questo mondo libero" (drammatico durata 96 minuti). Ingresso con tessera Cinit. La rassegna è organizzata al Lido, in occasione deii sessant'anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dall'associazione Centro "La Fontaine" Cinit, l'associazione Il Villaggio, il circolo Arci Pablo Neruda, Agesci Lido 1 e Masci "La Civetta" in collaborazione con l'assessorato alle Politiche giovanili e alla pace del Comune di Venezia. La proposta cinematografica prende spunto da una riflessione sul primo articolo della Dichiarazione che spiega come "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".

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Al gruppo Enia la certificazione Responsabilita' Sociale (sezione: Diritti umani)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Al gruppo Enia la certificazione Responsabilita' Sociale (Teleborsa) - Roma, 26 feb - Rilasciata al Gruppo Enìa la certificazione di Responsabilità Sociale (norma SA8000), il primo standard internazionale che misura il comportamento etico delle organizzazioni con l'obiettivo di promuovere una politica aziendale fondata sul rispetto dell'etica sociale, sulla qualità del servizio, sui diritti, sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Enìa è la prima e unica multiutility italiana quotata ad avere ottenuto il riconoscimento. Il percorso attuato e il risultato ottenuto con la certificazione confermano l'impegno e la volontà di Enìa di coniugare il perseguimento dei propri scopi industriali con una condotta eticamente responsabile, attenta alle istanze dei propri stakeholder, capace di promuovere i valori della lealtà, della trasparenza, della correttezza e della legalità sia all'interno che all'esterno dell'organizzazione, per lo sviluppo sostenibile del territorio. La SA8000 (Social Accountability 8000) si basa, oltre che sul rispetto sostanziale della normativa nazionale, su principi previsti dai riferimenti internazionali in materia di diritti umani e dei lavoratori ed, in particolare, fa riferimento ai principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, delle convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), delle Convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti del bambino e per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale e di genere. La norma, che richiede anche un impegno formale dei fornitori e sub-appaltatori di Enìa, mira in particolare a regolare diversi ambiti della sfera lavorativa attraverso l'adozione di una politica di Responsabilità Sociale che rispetti gli 8 requisiti previsti: evitare l'utilizzo di lavoro infantile, minorile e di forme di lavoro obbligato, garantire libertà di associazione ai dipendenti, assicurare salute e sicurezza ai lavoratori, evitare ogni genere di discriminazione, escludere l'adozione di pratiche disciplinari non previste dalle normative vigenti, applicare l'orario di lavoro previsto dalla contrattazione collettiva e aziendale, garantire una retribuzione conforme alle norme vigenti. La certificazione SA8000 è stata rilasciata ad Enìa SpA e alle tre società operative territoriali: Enìa Parma, Enìa Piacenza ed Enìa Reggio Emilia, a seguito dell'attività di verifica effettuata, nei mesi scorsi, dai certificatori del CISE e verrà confermata e validata ogni sei mesi da parte di certificatori terzi a seguito di specifiche visite di sorveglianza. 26/02/2009 - 14:00

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Vaticano-Islam/ Libri di scuola non offendano la fede di (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Città del Vaticano, 26 feb. (Apcom) - I libri di scuola "non contengano materiale che possano offendere i sentimenti religiosi degli altri credenti, attraverso una errata presentazione dei dogmi, della morale e della storia delle altre religioni": la proposta è contenuta nella Dichiarazione finale dell'incontro di due giorni in Vaticano tra una delegazione della Santa Sede, guidata dal presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, cardinale Jean-Louis Tauran, e una dell'Università islamica di Al Azhar del Cairo, guidata dal professor Cheik Ali Abd al-Baqui Shahata. Le due delegazioni si incontrano annualmente e quest'anno i rappresentanti musulmani e cattolici hanno discusso del tema "Promozione di una pedagogia e di una cultura della pace, con particolare riferimento al ruolo delle religioni". Le due rappresentanze si sono trovate d'accordo anche sull'importanza del ruolo dei mass-media "nella promozione di un rapporto positivo e rispettoso tra i fedeli di diverse religioni" così come sul "forte legame tra la pace e i diritti umani", con una "speciale attenzione alla difesa della dignità della persona umana e dei suoi diritti, soprattutto per quel che riguarda la libertà di coscienza e di religione". I leader delle due religioni hanno anche ricordato "le sofferenze dei popoli del Medio Oriente, dovute a conflitti irrisolti" e chiesto ai leader politici, "nel rispetto della loro competenza" di "fare uso del dialogo, delle risorse del diritto internazionale per risolvere i problemi aperti in verità e giustizia".

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GB/ Governo ammette due casi di "extraordinary rendition" (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 26 feb. (Apcom) - Il governo di Londra ha ammesso due casi di "extraordinary rendition", ovvero di aver consegnato alle autorità statunitensi due sospetti terroristi, poi trasferiti in una prigione in Afghanistan. La dichiarazione è arrivata direttamente dal ministro della Difesa, John Hutton, durante un intervento alla camera dei Comuni. Hutton è stato inoltre costretto a chiedere scusa per le informazioni inaccurate fornite in merito in precedenza. I due presunti terroristi, entrambi pachistani, sono stati catturati in Iraq nel febbraio 2004, nella zona sotto il controllo britannico, nel sud del paese. Ancora detenuti in Afghanistan, i due sarebbero membri dell'organizzazione Lashkar-e-Taiba. L'ammissione rischia di rinfocolare le polemiche sul caso di Binyam Mohamed, il cittadino etiope residente nel Regno Unito, catturato e imprigionato a Guantanamo e rilasciato pochi giorni fa. Mohamed venne torturato con la complicità britannica, accusano gli avvocati del giovane. Diversi movimenti per i diritti umani hanno chiesto nei mesi scorsi alle autorità del Regno Unito un'inchiesta approfondita sul trasferimento e la detenzione illegale di prigionieri e sull'uso dell'isola Diego Garcia, l'isola dell'Oceano Indiano, dal 1971 base militare, aerea e navale, delle forze britanniche e statunitensi.

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Usa-Venezuela/ Diritti umani, Caracas critica Dipartimento (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Caracas, 26 feb. (Ap) - Il governo venezuelano ha condannato il rapporto sul rispetto dei diritti umani diffuso dal Dipartimento di Stato americano, critico con Caracas. Le accuse contenute nel documento sono "false, malintenzionate e costituiscono un'interferenza", si legge in un comunicato del Minsitero degli Esteri venezuelano, che sottolinea inoltre come il governo statunitense "ha i precedenti peggiori in materia di violazione dei diritti umani della storia moderna". Citando il Venezuela il rapporto statunitense metteva in risalto un sistema giudiziario politicizzato e la repressione dell'opposizione politica e dei mezzi di informazione.

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Pechino minaccia Christie's dopo la vendita dei bronzi di YSL (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma | 26 febbraio 2009 Pechino minaccia Christie's dopo la vendita dei bronzi di YSL Yves Saint-Laurent Cina e Christie's ai ferri corti dopo la vendita a un'asta a Parigi di due preziose teste di bronzo cinesi della collezione di Yves Saint-Laurent. In una nota le autorità cinesi hanno definito la vendita "illegale" e hanno avvertito la casa d'asta che d'ora in poi avrà problemi a operare in Cina perché saranno intensificati i controlli. "Condanniamo l'asta, che è illegale, e Christie's si assumerà tutte le responsabilità per questa azione e i suoi risultati", si legge nel comunicato dell'Amministrazione statale del patrimonio culturale che minaccia "gravi ripercussioni per lo sviluppo" delle attività della casa d'asta in Cina. Nella nota si ricorda che le autorità cinesi avevano intavolato negli ultimi giorni una trattativa con Christie's per bloccare la vendita, "ma la compagnia ha deciso diversamente", senza tener conto "dei sentimenti del popolo cinese e dei diritti storici della Cina sui suoi beni culturali". I due bronzi, una testa di topo e una testa di coniglio, erano stati trafugati dal Palazzo d'Estate di Pechino dalle truppe franco-britanniche durante la guerra dell'oppio nel 1870, un'umiliazione sempre viva per i cinesi a distanza di 150 anni. Le due statue sono state battute a Parigi per un totale di 28 milioni di euro (che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta). I pezzi, valutati tra gli 8 e i 10 milioni di euro prima dell'asta di Christie's al Grand Palais, facevano parte della prestigiosa collezione di Saint Laurent messa all'asta dal compagno dello stilista, Pierre Bergé. Gli acquirenti hanno fatto la loro offerta per telefono. Lunedì la giustizia francese aveva respinto la richiesta proveniente dall'associazione per la tutela dell'arte cinese in Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due pezzi. Le due teste facevano parte di una fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal gesuita francese Michel Benoist per l'imperatore Qianlong, che aveva come tema i 12 animali dell'oroscopo cinese. Nel 2000 a Hong Kong un museo di Pechino, che si occupa di rintracciare i tesori cinesi perduti, era riuscito a comprare a un'asta le teste di scimmia, tigre e bue mentre la testa di maiale fu acquistata a un'asta a New York e poi donata al museo cinese dal magnate del casinò di Hong Kong, Stanley Ho. Nel fine settimana Pierre Bergé aveva detto di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la liberta' al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama. Christie's dispiaciuta per la rappresaglia cinese Il botta e risposta tra Pechino e Christie's continua con il "dispiacere" espresso dalla famosa casa d'aste per le "misure di rappresaglia" decise dalla Cina dopo al vendita "legale" dei due bronzi cinese, provenienti dal Palazzo d'Estate di Pechino, durante l'asta sulla collezione d'arte Yves Saint Laurent-Pierre Bergé a Parigi. Christie's, che sostiene di aver sempre rispettato le leggi internazionali e locali, ha detto che anche nel caso dei bronzi erano stati presentati tutti i "diritti legali di proprietà".

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Farmacisti ospedalieri contrari alla norma denuncia clandestini: "lede la dignità della persona" (sezione: Diritti umani)

( da "SaluteEuropa.it" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

26/02/2009 Farmacisti ospedalieri contrari alla norma denuncia clandestini: "lede la dignità della persona" Anche la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) esprime il proprio parere contrario all'approvazione della norma del pacchetto sicurezza che prevede la soppressione del principio di non segnalazione da parte dei medici nei confronti degli immigrati irregolari che accedono a prestazioni diagnostico-terapeutiche presso le strutture sanitarie. La SIFO, richiamando l'art. 32 della costituzione che recita "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti" e le Convenzioni Internazionali sui diritti umani, ritiene che l'approvazione di questa norma leda la dignità della persona allontanandola dai servizi sanitari. La SIFO, società scientifica di professionisti sanitari da sempre impegnata per la salvaguardia della salute pubblica, sente il dovere di esprimere il proprio dissenso verso tutti gli interventi legislativi contrari a questo principio.

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Politkovskaya/ Mosca: le critiche dell'Osce sono (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mosca, 26 feb. (Apcom-Nuova Europa) - Il Ministero degli Esteri russo ha descritto come "provocazioni" le critiche dell'Osce sull'assoluzione nel processo di uccisione del giornalista russa Anna Politkovskaya, dopo che ieri anche il presidente Dmitri Medvedev ha fatto appello a un migliore funzionamento dei meccanismi giudiziari in Russia, proprio in merito al caso. Oggi tuttavia la diplomazia russa reagisce alle dichiarazioni di Miklos Haraszti, rappresentante per l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), che ha denunciato "l'impunita' degli assassini dei giornalisti in Russia" e "sulla corruzione violazioni dei diritti umani". Le dichiarazioni "del signor Haraszti sono tendenziose, anche provocatorie e minano l'autorità dell'OSCE", ha detto il portavoce della diplomazia russa Andrei Nesterenko. "Il rispetto per le sentenze dei giurati e' un elemento necessario in una societa' democratica e di cultura democratica". Per il ministero "si ha l'impressione che il Rappresentante Osce vuole usare qualsiasi pretesto per alzare un polverone intorno al cosiddetto problema dei mass media in Russia", ha detto Nesterenko. Anna Politkovskaya, giornalista Novaya Gazeta, uno dei pochi che ha continuato a coprire la guerra in Cecenia e le violazioni dei diritti umani, e' stata uccisa il 7 ottobre 2006 mentre rientrava nel suo appartamento a Mosca. La giuria ha assolto 18 febbraio complici del presunto omicidio della giornalista, dopo tre mesi di un processo che non ha fatto luce sui motivi o il crimine o l'identita' dei responsabili.

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Ombre cinesi (sezione: Diritti umani)

( da "AprileOnline.info" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ombre cinesi Enrico Campofreda, 26 febbraio 2009, 19:26 La riflessione Gesto disperato o prodromo di nuove clamorose proteste il tentativo di ieri a Pechino, con cui due uomini e una donna hanno tentato di darsi fuoco dentro un'auto nei pressi di un'apparente accessibilissima piazza Tienanmen, è il segnale di quanto la Cina tema il dissenso A circa un anno dalle manifestazioni dei suoi monaci, che in occasione dei Giochi Olimpici cercarono d'attrarre l'attenzione del mondo sulle vessazioni subìte a opera della nomenklatura del colosso asiatico, il Tibet si ritrova blindato sotto la possente prova di forza della polizia cinese che presidia le strade. In questi giorni i fedeli del Dalai Lama hanno dovuto osservare una sorta di stato d'assedio della capitale Lhasa con tanto di stranieri, turisti compresi, messi con fermezza alla porta. Eppure c'è chi giura che nella scadenza del cinquantesimo anniversario dell'esilio del capo spirituale - che appunto nel 1959 per la repressione seguente alla rivolta anticinese fu costretto a riparare in India - le proteste si riaffacceranno. Quanto pacifiche non è dato sapere, perché se il Dalai prosegue a testimoniare con fermezza la prassi della non violenza, proprio un anno fa molti monaci non ci stettero a farsi massacrare a colpi di manganello. La repressione fece una ventina di morti secondo le fonti pechinesi; duecento a detta dei rivoltosi. Anche la Cina sta facendo i conti con la recessione mondiale e ha dovuto iniziare a pagare il duro scotto del rovescio della medaglia di quel partenariato con gli Stati Uniti che tanto sfrenatissimo sviluppo aveva finora prodotto. Da mesi il colosso orientale subisce il riflesso dello sconquasso degli azzardi affaristici che hanno fatto naufragare l'economia americana. Azzardi e insopportabile tenore di vita che l'infinita quantità di prodotti cinesi immessi sul mercato statunitense hanno contribuito a tenere alti. Un circolo diventato vizioso per i continui crediti che il gigante della produzione faceva al suo maggiore cliente trasformatosi in ciclopico debitore. Così mentre le ammirate banche di Wall Street, maestre di liberismo, bruciavano i loro fondi alcuni maggiori istituti di credito cinesi sono dovuti venire in soccorso sobbarcandosi prima limature di guadagni poi addirittura perdite. Il Pil cinese, che nel 2007 era a due cifre attestato al 13%, l'anno scorso si è quasi dimezzato. Ma quel 6,8% che farebbe sognare qualsiasi europeo, e non solo, per il boom asiatico è un gravissimo stop. Il governo ne è preoccupato perché può trascinarsi dietro mancanza di lavoro e rivolte sociali, non solo da parte dei 400 milioni di contadini poveri che in tante province rischiano condizioni d'indigenza che da decenni il Paese non conosceva, ma per il neo ceto medio, appagato da scalata sociale e consumismo, che vedrebbe rapidamente decadere il suo rango. Non è un caso che la politica estera di Obama si sia in prima battuta rivolta - pro domo sua - proprio alla Cina dove il Segretario di Stato Hillary Clinton è stata in visita nei giorni scorsi. Alla faccia del Medio Oriente vicino e lontano. La partita economica fra i due partner sarà lunga perché ognuno ha bisogno dell'altro. Gli Usa dei capitali cinesi, il colosso asiatico dei servigi della diplomazia americana, visto che su libertà e diritti civili la comunità internazionale fa in alcuni casi verso la Cina la voce grossa. Proprio la vicenda del Tibet aveva messo in seria difficoltà i politici di Pechino ancor più delle clamorose contestazioni che, da quella studentesca di vent'anni or sono coi carri armati sotto la Porta della Pace Celeste, periodicamente si susseguono seppure nascoste ai media di tutto il mondo. E' ammessa soltanto, come forma di protesta individuale peraltro antichissima, la petizione all'autorità che singoli cittadini possono portare nei Palazzi della burocrazia e del potere chiedendo istanze di giustizia. L'episodio di ieri, precisano fonti governative, starebbe a metà fra l'idea di giustizia e il dissenso ma assolutamente privati. Eppure nella capitale la sorveglianza di polizia ed esercito è in crescita e il timore di disordini collettivi non è affatto sopito. La tensione politico-economica da cui scaturisce l'amore-odio fra Usa e Cina s'è rinfocolata in queste ore con una nota del Dipartimento di Stato americano che torna sulla carenza dei diritti umani nel Paese asiatico e irrita la leadership pechinese. La quale risponde per le rime: "Invitiamo gli Stati Uniti a concentrarsi sui propri problemi in materia di diritti dell'uomo e smetterla di atteggiarsi a custodi di tali diritti in tutto il mondo". Un ping pong mica distensivo come quello fra Nixon e Mao che acuisce anziché allentare un reciproco nervosismo. Giunge comunque a visita conclusa, infatti durante il suo soggiorno asiatico la Clinton non ha assolutamente fatto cenno alla questione dei diritti per non compromettere l'aspetto affaristico della missione. Ora a rinfocolare il problema, oltre all'autodafé dei tre di piazza Tienanmen, giunge il caso dell'avvocato Gao Zhishen, già l'anno scorso in odore di Nobel per la pace, che è stato ancora una volta sequestrato e tradotto in un luogo sconosciuto. In una lettera di denuncia lasciata ai familiari, e ora diffusa dal movimento religioso Falun Dafa che in Cina è fuorilegge, l'uomo descrive le torture cui per mesi in un precedente arresto è stato sottoposto dai poliziotti cinesi.

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Italians for Darfur: 6 anni di guerra, si rischia nuova (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 26 feb. (Apcom) - Il Darfur rischia di diventare una nuova Somalia. E' questo l'allarme lanciato oggi dall'Associazione 'Italians for Darfur' che, a sei anni dall'inizio del conflitto, ha presentato a Roma un rapporto sulla situazione nella regione occidentale del Sudan. "Il conflitto si sta aggravando e la frammentazione del fronte di opposizione a Khartoum ostacola ogni accordo di pace", ha dichiarato Stefano Cera, responsabile dell'analisi del conflitto per conto dell'associazione, precisando che oggi si contano sul terreno almeno 30 gruppi di ribelli. Il giudizio di Cera è stato condiviso dal rappresentante dei profughi darfuriani presenti in Italia, Suleiman Ahmed , che ha lanciato un appello al governo italiano, all'Europa e a tutta la comunità internazionale, perchè si adoperino per ristabilire la pace nella regione: "Noi darfuriani temiamo che la nostra regione diventi una nuova Somalia, perchè non basta eliminare il Presidente Omar al Bashir per risolvere il conflitto. Per questo chiedo al governo italiano, all'Unione europea, all'Unione africana e alle Nazioni Unite di intervenire prima che questo accada". Chiaro il riferimento al verdetto, previsto per il prossimo 4 marzo, della Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) sulla richiesta di spiccare un mandato di arresto per crimini di guerra contro il capo di Stato sudanese. Una decisione attesa dagli attivisti per i diritti umani, ha sottolineato però Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, perchè se la Corte deciderà di incriminare Bashir invierà "un segnale chiaro, per cui nessuno potrà considerarsi al di sopra della giustizia quando si tratta di crimini di guerra e contro l'umanità". Cera ha ricordato quindi le cifre di sei anni di conflitto, scoppiato ufficialmente il 26 febbraio 2003, ma in atto "già dagli anni '80, quando l'avanzare della desertificazione ruppe il tradizionale equilibrio tra la comunità araba, prevalentemente dedita alla pastorizia, e quella africana, composta soprattutto da agricoltori, per il controllo della terra". "Stando alle stime Onu, che sono per difetto, su 7 milioni di abitanti registrati all'inizio del conflitto, oggi abbiamo almeno 300.000 morti e oltre 2,8 milioni di sfollati e profughi - ha ricordato l'analista - solo nel 2008 altre 300.000 persone sono state costrette a fuggire". E all'inizio del 2009 la situazione si è aggravata con gli scontri nella città di Muhajiriya, nel Darfur del Sud, tra i ribelli del Movimento per la giustizia e l'uguaglianza (Jem) e Khartoum. Per far fronte a questa situazione, è il giudizio dell'associazione, la "chiave di volta" è rappresentata dalla forza di pace congiunta dell'Onu e dell'Unione africana (Unamid) presente in Darfur dall'inizio del 2008, ma ancora sottodimensionata e priva degli strumenti logistici, primi tra tutti i mezzi di trasporto aereo, necessari per muoversi in una regione grande quanto la Francia, ma priva di infrastrutture. "Se l'Unamid dovesse fallire - ha detto il Presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli - morirebbe la speranza di pace che la gente del Darfur ripone in noi. Non possiamo tradirli". Italians per Darfur ha tenuto la conferenza nella sala Walter Tobagi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, anche per sollecitare i mezzi di informazione italiani a "fare il loro dovere per illuminare la tragedia del Darfur e mobilitare le coscienze, perchè ognuno di noi può fare qualcosa", ha sottolineato Napoli. All'incontro era presente il Senatore a vita, Giulio Andreotti.

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##Cina-Usa/ Diritti umani, Pechino: basta ingerenze di (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 26-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pechino, 26 feb. (Apcom) - L'idillio fra Cina e Stati Uniti durato ben poco, dopo la visita del Segretario di Stato americano Hillary Clinton la scorsa settimana e la speranza di Pechino per relazioni bilaterali più franche e pragmatiche. "Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai loro propri diritti e smetterla di atteggiarsi a guardiani dei diritti umani per intervenire negli affari interni di altri paesi con la pubblicazione di questi rapporti" ha detto oggi il portavoce del Ministero degli Esteri Ma Zhaoxu in conferenza stampa. La dichiarazione risponde alla pubblicazione, ieri, di un Rapporto del Dipartimento di Stato americano sulla situazione dei diritti umani in Cina, che giudica l'avanzamento del paese "ancora scarso e peggiorato in alcuni campi". Secondo gli osservatori americani, che producono lo studio ogni anno, "nell'ultimo anno il governo ha aumentato la repressione di minoranze etniche in Tibet e Xinjiang, sono aumentate le persecuzioni di dissidenti e dimostranti, e il controllo della libertà di espressione e di internet è rimasto forte". A sostegno di ciò gli analisti adducono l'aumento delle repressioni a ridosso delle Olimpiadi dello scorso agosto e quelle in occasione degli incidenti in Tibet ormai un anno fa. Le organizzazioni non governative "continuano a dover far fronte a controlli intensi e restrizioni", mentre i lavoratori " non hanno la possibilità di scegliere sindacati indipendenti e la legge non garantisce il diritto allo sciopero". La reazione cinese è secca: gli Usa devono smettere di ingerire negli affari interni del paese. Le leggi cinesi già assicurano e rispettano i diritti umani, a riprova dell'importanza che il governo accorda all'argomento e dei progressi fatti negli ultimi trent'anni di riforma e apertura, ha detto il portavoce. Appena una settimana fa Pechino aveva apprezzato il silenzio di Hillary Clinton sui diritti umani durante il primo viaggio del neo segretario americano. "I diritti umani non possono impedire l'avanzamento su temi maggiori quali la crisi economica, il cambiamento climatico e la sicurezza" aveva detto Clinton in quella occasione, deludendo le aspettative di numerosi dissidenti dell'Impero di Mezzo fiduciosi in un ripetersi delle pressioni del 1995. Ding Zilin, la fondatrice del gruppo delle Madri di Tiananmen aveva chiesto un gesto di Hillary per il rilascio di Liu Xiaobo, ed altrettanto sperava Zeng Jinyan, la moglie dell'attivista per i diritti dei sieropositivi Hu Jia. Ma nulla è trapelato dai discorsi del Segretario di Stato, che ha incontrato una decina di donne a rappresentanza delle associazioni civili in uno stretto riserbo ed in tutta fretta, fra un colloquio e l'altro con le più alte istanze del paese. Da Hu Jintao e Wen Jiabao ha ottenuto la promessa di un sostegno alla ripresa dell'economia americana, senza minimamente ferire l'orgoglio nazionale con temute accuse di autoritarismo e limitazione delle libertà. Quando Hillary Cliton ha, però, letto il discorso di presentazione del rapporto ieri a Washington, dall'altro lato del pianeta, a Pechino, tre persone le hanno dato ragione immolandosi a pochi passi da piazza Tiananmen in gesto contestatario eloquente nei confronti del potere. Sebbene le motivazioni e l'identità dei due uomini e una donna siano sconosciuti, e suscettibili di venire a galla soltanto a discrezione delle autorità locali, è evidente che la protesta si stringe attorno a Pechino alla vigilia di ricorrenze sensibili. Ieri il calendario tibetano segnava la data del Losar, il capodanno tradizionale, due settimane prima del cinquantennio della dipartita in esilio del Dalai Lama nel 1959 e dell'anniversario degli incidenti di Lhasa dello scorso 14 marzo. La prossima settimana, quando si apriranno i lavori dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il Parlamento locale, ancora più dimostranti arriveranno nella capitale a chiedere giustizia contro i torti subiti a causa degli ufficiali regionali. L'ultimo abuso è quello subito dall'avvocato dissidente Gao Zhishen, arrestato e condotto in una località segreta dove subisce le torture delle polizia, secondo l'organizzazione Falun Dafa, anch'essa al bando nel paese.

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