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Report "Diritti umani"   25-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Detomas sarà garante delle minoranze ( da "Trentino" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani. Non c'entra nulla con queste nomine, ma visto che si parla di Consiglio provinciale c'è da dire che è molto probabile l'inseriemento del suo presidente, Gianni Kessler, nella nascente commissione dei 12. Per i due ruoli non c'è incompatibilità, Kessler è anche e soprattutto uomo di legge e la sua nomina,

Vacanze al servizio dei popoli poveri ( da "Trentino" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: gli vengono richieste qualità umane che favoriscano i rapporti interpersonali e interculturali. I ragazzi che colgono queste opportunità diventano un ponte tra culture e aiutano a essere più consapevoli dei diritti umani negati nei Paesi poveri. Insomma - continua Furlan - la capacità di lavorare in équipe, con la popolazione locale e con gli altri volontari,

Italia condannata dall'ue per estradizione di un tunisino ( da "KataWeb News" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 0 commenti La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per l'estradizione in Tunisia di Essid ben Khamais. Il tunisino aveva già scontato una condanna a cinque anni di carcere in Italia per aver fatto parte di un'organizzazione criminale, quando nel 2006 fu condannato per aggressione.

"Con la crisi democrazia a rischio" ( da "KataWeb News" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: mettere a repentaglio le democrazie e il rispetto dei diritti umani. A lanciare l'allarme è il Vaticano attra- verso il suo osservatore permanente alla sede Onu di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi. "Troppo spesso" ha detto "periodi di gravi difficoltà economiche sono stati contraddistinti dall'aumento di potere di governi caratterizzati da una dubbia propensione alla democrazia"

Grecia/ Atene, attentato a gruppo diritti umani, nessun ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Un attentato è stato compiuto poco dopo la mezzanotte locale contro una sede di un gruppo di difesa dei diritti umani nel centro di Atene. L'esplosione ha danneggiato un muro ma non ha causato feriti. L'esplosione è avvenuta all'esterno degli uffici del Network for Political and Social Rights, che fa campagna per i diritti dei carcerati e degli immigrati clandestini.

Femminicidi , violenza sulle donne Serata con la campagna di Amnesty ( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una serata di sensibilizzazione per porre fine al più grande scandalo dei diritti umani dei nostri tempi: la violenza sulle donne. All'interno della Campagna pluriennale «Mai più violenza contro le donne», il tema che verrà affrontato venerdì sera riguarderà nello specifico i «Femminicidi» e vedrà la partecipazione di donne impegnate a vario titolo sugli argomenti proposti.

Documento di appoggio ai Saharawi ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Hanno arrestato diversi difensori dei diritti umani». La delegazione del Parlamento europeo si trovava in missione per indagare sulle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale: «Impedire che possa incontrare i difensori dei diritti umani è la conferma che il Marocco ha qualcosa da nascondere ed ha paura che si sappia».

NEO - DEM Troppo accanimento normativo sul ddl Calabrò ( da "Italia Oggi" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: divieto del non liquet) ma non certo per i contenuti del diritto civile e tanto meno dei diritti umani e, comunque, summum ius summa iniuria; non potrebbe facilmente esserci un nuovo caso giudiziario Englaro se si affinano i parametri giurisprudenziali e le buone prassi (d'altronde in Germania e in Inghilterra la legge non c'è);

Pacchetto sicurezza, una pagina buia PIERGIORGIO BORTOLOTTI ( da "Adige, L'" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Appellandoci alla nostra coscienza e alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, non possiamo accettare in alcun modo l'equiparazione: persona irregolare uguale delinquente. In particolare ci opponiamo: 1. Alla norma che abolisce il divieto per i medici di denunciare pazienti stranieri irregolari; 2. All'introduzione del reato di clandestinità;

Società e fedi, un patto virtuoso ( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ordinamento costituzionale e vale al livello universale cui si riferisce la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: diritti umani, a proposito dei quali si è detto che su di essi c'era accordo, a condizione che non si chiedesse il perché, data la molteplicità e varietà delle basi di pensiero, filosofiche o religiose, che potevano condurre e conducevano ad affermarli.

STUDENTI E DIRITTI DELL'UOMO IL 2 MARZO A BOLZANO CON ANDREA CASTELLI ( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: , in via Guncina 1 a Bolzano. Nell?occasione l?attore trentino Andrea Castelli leggerà alcuni brani sul tema dei diritti umani tratti da libri proposti dagli studenti. Numerose sono le scuole che hanno dato la propria adesione all?iniziativa. . <<BACK

ECOVISION FESTIVAL 2009 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI AMBIENTE E CINEMA ( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: politiche ed economiche, facendo così diventare anche i diritti umani il fulcro del festival. Saranno a breve disponibili maggiori informazioni sul nostro sito www. Ecovisionfestival. Com. Anche in questa edizione, la Giuria assegnerà al Miglior Film fra tutte le sezioni il prestigioso: ?Gran Premio Miglior Film ?

PARLAMENTO EUROPEO: LA POLITICA EUROMEDITERRANEA VA RINNOVATA PROFONDAMENTE ( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: favorire i diritti umani e la libertà religiosa nella regione, dare nuovo slancio alle politiche migratorie comuni e aumentare il sostegno economico dell´Ue. Approvando con 521 voti favorevoli, 44 contrari e 13 astensioni la relazione di Pasqualina Napoletano (Pse, It), il Parlamento osserva anzitutto che le due sponde del Mediterraneo «

CONSOLIDATI I RAPPORTI TRA MAROCCO E TOSCANA ( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Guardiamo con molto interesse all´avanzamento dei diritti umani in tutto il Nord Africa; in particolare il Marocco ha assunto un ruolo guida che fa ben sperare per la crescita dei diritti in tutta l´area», ha concluso il vice presidente Federico Gelli. Una curiosità. La città di Firenze è gemellata dal 1960 con la città marocchina di Fès.

PARTECIPA.RETE: GIOVANI E POLITICA A CONFRONTO A PIACENZA UN FACCIA A FACCIA TRA RAGAZZI E AMMINISTRATORI LOCALI ( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: iniziativa hanno effettuato un percorso di approfondimento sulle tematiche dei diritti umani e oggi hanno esposto le loro riflessioni, sollecitando anche gli amministratori locali su alcune tematiche a loro care. ?Vedere tanti giovani che si interessano ai problemi reali della comunità in cui vivono è un segnale di grande maturità e consapevolezza ?

Una piazza intitolata a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario Onu ucciso in un attentato in Iraq ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: attentato in Iraq NELLA ZONA FIERISTICA La nostra città intitolerà una piazza a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario per i diritti umani dell'Onu ucciso in Iraq nel 2003 in un attentato. A ricordarlo sarà una delle aree di Porta Europa, il nuovo complesso di uffici in costruzione in via Stalingrado, nel quartiere fieristico, di cui la piazza sarà uno dei centri nevralgici.

<Fermate il Cie a Falconara> ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 2) Sono luoghi dove i diritti umani fondamentali non vengono rispettati, dove la detenzione amministrativa crea uno status giuridico arbitrario. 3) Sono strutture razziste che rimandano alla memoria dei ghetti nazisti. 4) Non portano sicurezza, anzi destabilizzano i territori in cui vengono creati.

una legge necessaria ( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI E PROGRESSI DELLA SCIENZA UNA LEGGE NECESSARIA di ALCIDE PAOLINI E' vero, è difficile parlare di temi sensibili che hanno a che fare con la vita e la morte, senza suscitare reazioni molto forti da parte dell'opinione pubblica; ma affermare che in questi casi la politica non dovrebbe entrarci è un non senso,

Amnesty premia Vinicio Capossela">Contro la guerra? Canta una canzone Amnesty premia Vinicio Capossela pag.2 ( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti umani durante l'anno precedente. Le precedenti edizioni hanno visto vincitori Daniele Silvestri con 'Il mio nemico' nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con 'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con 'Canenero'

- GUATEMALA: NECESSARIO ISTITUIRE UNA COMMISSIONE ( da "WindPress.it" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni possano servire a rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e punire i responsabili.

Obama, il debutto al Congresso: <Torneremo più forti di prima> ( da "Corriere.it" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: IN 52 MINUTI DI INTERVENTO POCHI ACCENNI ALLA POLITICA ESTERA: «GLI STATI UNITI NON TORTURANO» Obama debutta al Congresso: «Torneremo più forti di prima» Dedicato quasi del tutto alla crisi il primo discorso del presidente a Camere riunite: «L'America si riprenderà» (Afp) NEW YORK - «We will recover», l'America si riprenderà e uscirà da questa crisi più forte di prima.

SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico <Santissima... ( da "Nazione, La (Empoli)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico «Santissima Annunziata» di Empoli, un incontro sul tema dei diritti umani e l'Europa, patria di questi diritti. Il titolo era «Cara Europa ti scrivo: tra sogno, realtà e futuro» ed è stato presentato dai relatori Leo Pergamo e Diego Cremona.

Disabili, sì alla Convenzione ( da "Avvenire" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) sottolineando come la ratifica «sancisce l'avvio di un necessario cambio di approccio alla disabilità, grazie al riconoscimento effettivo di uno strumento concreto contro le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani di tutte le persone con disabilità italiane» .

Amnesty, una canzone contro la guerra pag.2 ( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti umani durante l'anno precedente. Le precedenti edizioni hanno visto vincitori Daniele Silvestri con 'Il mio nemico' nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con 'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con 'Canenero'

Capodanno tibetano: festeggiare o essere arrestati ( da "Blogosfere" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 17 in Diritti umani Oggi si celebra il capodanno tibetano, il Losar dell'anno 2136. Una ricorrenza che in genere è festeggiata per una settimana, attraverso una straordinaria varietà di eventi. Quest'anno, molti tibetani hanno deciso che non celebreranno il loro capodanno, in memoria dei tanti amici e parenti trucidati dal regime cinese durante le proteste dello scorso anno.

Diritto al cibo: la campagna di altromercato ( da "Blogosfere" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Feb 0925 Diritto al cibo: la campagna di altromercato Pubblicato da Luigi Gallo alle 12:19 in Agricoltura, Diritti umani, Società Il diritto al cibo è il diritto umano fondamentale e precondizione del diritto alla vita. Ma oggi quasi un miliardo di persone non hanno denaro a sufficienza per comprare il cibo che serve loro a sopravvivere.

DIRITTI UMANI. Amnesty lancia appello per il Guatemala: si faccia Commissione per ricerca scomparsi ( da "HelpConsumatori" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: organizzazione per i diritti umani ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. "La maniera migliore che le autorità del Guatemala hanno per ricordare e onorare le vittime del conflitto interno -

"Oltre il bianco e il nero Le donne protagoniste della manifestazione ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la giustizia e i diritti umani a cominciare da sabato 7 marzo alle 21 presso la saletta San Michele con Massimo Somaglino che presenterà lo spettacolo "Lina, Nilde e le altre", ricerca teatrale sulle donne che parteciparono all'assemblea costituente. Domenica 8 marzo, saranno invece due donne le protagoniste del film "Il giardino di limoni"

Protestano animalisti e Prc: No al contratto con la Coca Cola ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: azienda che violerebbe diritti umani in molti Paesi del Terzo mondo. Lo stesso fa Cristina Romieri, portavoce dell'Associazione vegetariana, che aggiunge ai diritti umani anche i danni alla salute causati da bevande come questa piene di zuccheri e caffeina. Il Comune, che in questi giorni si sta difendendo da attacchi scatenati sulla base di semplici voci,

Non è stata una grande barzelletta e dubito perfino che sia stata divertente. Lo ste... ( da "Gazzettino, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu il primo centro internazionale dei diritti umani. In Italia la magistratura si appresta a processare l'ammiraglio Emilio Massera ideatore dei "voli della morte", amico di Licio Gelli, iscritto alla P2. Tra le vittime c'erano molti italo-argentini. Sicuramente da parte di Berlusconi non c'è stato "intento offensivo", non è il suo genere.

Quale è stata l'eredità della sfortunatissima ragazza di cui tanto si è discusso... ( da "Gazzettino, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per la prima volta una elevata discussione in materia di diritti umani. Ma allora che cosa occorre fare per raccogliere e lanciare il messaggio di Eluana? Mi sembra evidente che il primo impegno del Parlamento sia di portare alla conclusione la legge sul testamento biologico riaffermando inequivocabilmente i principi che sono usciti vittoriosi dal dibattito sulla sorte di Eluana.

Anna Maria Nappo candidata della Sinistra Saronnese ( da "Varesenews" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ambiente, ai diritti umani, alla legalità delle riforme”. Il neo candidato si dice disponibile a incontrare chiunque voglia parlare con lei ogni giovedì sera, nella sala Spinelli di via Garibaldi a Saronno. Mercoledi 25 Febbraio 2009 M.S.

Serbia/ Irruzione gruppo diritti gay durante proiezione ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: emittente locale B92 il sottosegretario del Ministero per i diritti umani e le minoranze, Marko Karadzic, ha chiesto le dimissioni della direzione del centro congressi Sava Centre, a seguito della decisione di cancellare all'ultimo momento una conferenza stampa a difesa dei diritti degli omossessuali, organizzata dall'associazione Gsa.

Zimbabwe/ Tsvangirai: Mugabe d'accordo su rilascio ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: i militanti incarcerati", ha detto Ban in una conferenza stampa congiunta con il Presidente sudafricano, Kgalema Motlanthe. Sono circa 30, tra attivisti per i diritti umani ed esponenti dell'opposizione guidata dal nuovo premier, le persone ancora in prigione, nonostante l'insediamento a metà febbraio del nuovo esecutivo.

FABRIZIO COSCIA PARMI UN ASSURDO CHE LE LEGGI, CHE SONO L'ESPRESSIONE DELLA PUBBLICA V... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani. Assassini di stato (Garzanti, pagg. 346, euro 17,50) è una rigorosa e appassionata inchiesta sulla pena di morte all'indomani della moratoria delle Nazioni Unite, che si lascia apprezzare non solo per l'indagine storica e filosofica e la ricostruzione delle battaglie abolizioniste, ma soprattutto per la dettagliata panoramica sugli Stati che mantengono oggi la pena

La bomba iraniana: analisi al Senato tra "carote e nuova Yalta" ( da "Velino.it, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Trovare un equilibrio in materia di diritti umani tra realismo e principi politici, adottando, per esempio, delle raccomandazioni per il comportamento della diplomazia italiana: ci sono pagine web sui diritti umani sui siti della Farnesina? E sulla base di quali criteri invitiamo i dignitari iraniani alle celebrazioni ufficiali della Repubblica italiana?

Savona:"Diritti umani negati" e "Dal marxismo alla sinistra" ( da "Savona news" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Savona:"Diritti umani negati" e "Dal marxismo alla sinistra" Doppio appuntamento venerdì 27 febbraio nella libreria Ubik di Savona. Alle 18, incontro con Silvia Baraldini sul tema "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti".

Roma; verrà presentato domani il rapporto annuale di "Italians for Darfur" ( da "Cittàdellaspezia.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sarà occasione per una conferenza sulle continue violazioni dei diritti umani in Sudan, la censura e la repressione del governo sudanese nei confronti dei giornalisti che provano a raccontare il dramma che si vive nella regione. Saranno presenti Antonella Napoli, giornalista e presidente dell'associazione 'Italians for Darfur', Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International,

Politkovskaja e l'amico Putin ( da "Articolo21.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: attività di paladina dei diritti umani in quella piccola repubblica le ha inevitabilmente procurato molti nemici. E allora, la prima impressione è che si sia voluti arrivare a una sorta di 'verdetto di Stato' e che l'assoluzione di oggi sia la pietra tombale sulla ricerca della verità, quella verità che la Politkovskaia cercava a ogni costo e per la quale ha pagato il prezzo più alto.

Somalia, sale a 81 morti bilancio scontri a Mogadiscio ( da "Reuters Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Lo riferiscono testimoni e un gruppo per i diritti umani. Secondo il gruppo locale per la pace e i diritti umani Elman, i civili morti sono 48 mentre i feriti 90, nelle ultime 48 ore. Testimoni parlano poi di 15 ribelli e 6 poliziotti uccisi da colpi di mortaio e di armi da fuoco. Il divampare delle violenze segue di alcuni giorni il ritorno a Mogadiscio del neo-

Usa/ Dipartimento di Stato "bacchetta" la Cina sui diritti ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti civili ed in particolare quelli delle donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto alla privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento nel Paese. "La documentazione relativa ai diritti umani da parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi peggiorata", si legge nel rapporto del dipartimento di Stato americano che rileva come il picco

Guatemala/ Amnesty lancia appello per legge su ricerca ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni possano servire a rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e punire i responsabili.

21:56 DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA ( da "Agi" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA (AGI) - Washington, 25 feb. - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington e' tornato a puntare l'indice su alcuni dei tradizionali obiettivi.

Usa/ Dip.Stato: Italia, violenze eccessive su detenuti ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: A sostenerlo è il rapporto annuale sui diritti umani pubblicato oggi dal dipartimento di Stato americano e relativo al 2008. Il richiamo arriva in riferimento all'uso di trattamenti degradanti o inumani nei confronti dei detenuti, dove si rilevano alcuni abusi nella capitale soprattutto nella fase di verifica delle identità delle persone fermate.

Francia/ Asta YSL, battuti per 28 milioni di euro i bronzi ( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama costretto alla fuganel 1959. Pechino, che da settimane stava trattando la restituzione con una squadra di 81 avvocati, ha risposto parlando di "ricatto politico" e giudicando "ridicola" la proposta di Bergé.


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Detomas sarà garante delle minoranze (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Detomas sarà garante delle minoranze Per il presidente dell'aula Kessler incarico in vista in Commissione dei 12 TRENTO. In questa tornata c'è da fare anche la nomina dell'Autorità per le minoranze linguistiche, come prevede l'articolo 10 della legge provinciale numero 6 approvata l'anno scorso. Tre nomi, per la presidenza c'è Beppe Detomas. L'ordine del giorno prevede altri sette punti dedicati a designazioni. Il primo riguarda le minoranze consiliari, che dovranno indicare nell'ordine un componente per ciascuno dei seguenti organismi: Comitato tecnico-scientifico per la ricerca e l'innovazione, comitato di valutazione della ricerca, consiglio di amministrazione della Cooperativa provinciale garanzia fidi società cooperativa - Cooperfidi s.c., consiglio di amministrazione dell'Interbrennero spa, collegio dei revisori dei conti del Servizio statistica della Provincia di Trento. Il Consiglio designerà poi tre componenti effettivi e tre componenti supplenti delle commissioni elettorali circondariali di Trento e Rovereto e delle sottocommissioni elettorali circondariali di Borgo Valsugana, Cavalese, Cles e Tione, e tre consiglieri provinciali, di cui due appartenenti alle minoranze consiliari, quali componenti dell'assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani. Non c'entra nulla con queste nomine, ma visto che si parla di Consiglio provinciale c'è da dire che è molto probabile l'inseriemento del suo presidente, Gianni Kessler, nella nascente commissione dei 12. Per i due ruoli non c'è incompatibilità, Kessler è anche e soprattutto uomo di legge e la sua nomina, se ci sarà, sarà da parte del Consiglio regionale.

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Vacanze al servizio dei popoli poveri (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sabato pomeriggio, in un incontro in via Verruca a Trento verranno illustrate le attività realizzate e le iniziative in programma Vacanze al servizio dei popoli poveri Why onlus propone esperienze di volontariato in Tanzania e Zanzibar di Giorgia Salomon TRENTO. Scoprire nuovi mondi, liberarsi dalle proprie abitudini, misurarsi con occupazioni diverse, incontrare culture e popoli lontani: tutto questo lo si cerca, spesso inutilmente, in una vacanza classica. Con il volontariato internazionale, è possibile fare una scelta differente. Con spirito di adattamento, voglia di mettersi in gioco e capacità di rinunciare a qualche comfort, è possibile, assieme all'associazione Why Onlus, realizzare interventi di solidarietà internazionale soprattutto a favore dei bambini nei villaggi di Jambiani, Charawe, Unguja Ukuu, Kibuteni, Uzi (Zanzibar, Tanzania). «Il volontario che decide di immergersi in un'esperienza di vacanza-lavoro di questo tipo, - dice Roberto Furlan, volontario di Why - mette la propria conoscenza, la propria cultura e la propria vita a servizio di altri popoli. Perciò, gli vengono richieste qualità umane che favoriscano i rapporti interpersonali e interculturali. I ragazzi che colgono queste opportunità diventano un ponte tra culture e aiutano a essere più consapevoli dei diritti umani negati nei Paesi poveri. Insomma - continua Furlan - la capacità di lavorare in équipe, con la popolazione locale e con gli altri volontari, la disponibilità alla condivisione e buone doti comunicative sono qualità necessarie per affrontare un'esperienza di volontariato internazionale». I prossimi gruppi di volontari partiranno a maggio, luglio e agosto per realizzare attività e progetti in ambito educativo con scuole e asili. Nei villaggi dove Why ha operato, sono stati realizzati 6 asili, frequentati da oltre 450 bambini. Con questi numeri, la partecipazione di volontari è fondamentale per garantire un'offerta qualificata e adatta a esigenze e bisogni del luogo. Da due anni, a Jambiani (Zanzibar) vive una famiglia italiana che, assieme al gruppo locale, coordina tra le varie attività anche quelle relative ai volontari. «Dopo essersi sistemati - sottolinea Furlan - i ragazzi, in collaborazione con il personale locale, organizzano ogni settimana attività ludico didattiche e laboratori teatrali. Inoltre, due pomeriggi e due sere la settimana tengono un corso di italiano di base per i giovani del villaggio che lavorano con i turisti in varie località della regione. Per i volontari, sono previsti incontri con persone del posto per conoscere la realtà locale, i lavori tradizionali e i problemi socio-economici e non mancano escursioni e gite. Ci rendiamo infatti conto - dice ancora Furlan - che in tre settimane di soggiorno è necessario prevedere momenti di relax per permettere ai volontari di conoscere meglio tradizioni e abitudini di questi paesi». Per chi è interessato a cogliere questa opportunità, sabato, alle 18 nella Sala circoscrizionale in via Verruca a Trento, ci sarà un incontro pubblico, in cui verranno forniti i dettagli dell'iniziativa. «Per i campisti - conclude Furlan - ci saranno altri momenti preparatori, in cui si affronteranno tematiche specifiche per favorire l'avvicinamento alla realtà dei paesi ospitanti. Sabato sarà l'occasione per conoscersi e incontrare chi ha già fatto la stessa esperienza e la può raccontare».

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Italia condannata dall'ue per estradizione di un tunisino (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Italia condannata dall'ue per estradizione di un tunisino 24 febbraio 2009 alle 18:51 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti La Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per l'estradizione in Tunisia di Essid ben Khamais. Il tunisino aveva già scontato una condanna a cinque anni di carcere in Italia per aver fatto parte di un'organizzazione criminale, quando nel 2006 fu condannato per aggressione. Il governo stabilì che, una volta finita di scontare la seconda pena, avrebbe dovuto lasciare il Paese. AGI

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"Con la crisi democrazia a rischio" (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

"Con la crisi democrazia a rischio" 24 febbraio 2009 alle 18:34 — Fonte: tgfin.mediaset.it — 0 commenti L'attuale recessione economica rischia di innescare meccanismi che potrebbero mettere a repentaglio le democrazie e il rispetto dei diritti umani. A lanciare l'allarme è il Vaticano attra- verso il suo osservatore permanente alla sede Onu di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi. "Troppo spesso" ha detto "periodi di gravi difficoltà economiche sono stati contraddistinti dall'aumento di potere di governi caratterizzati da una dubbia propensione alla democrazia". La Fed: per uscire dalla crisi ci vorranno tre anni Ue: banche, ipotesi nazionalizzazione

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Grecia/ Atene, attentato a gruppo diritti umani, nessun (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Atene, 24 feb. (Ap) - Un attentato è stato compiuto poco dopo la mezzanotte locale contro una sede di un gruppo di difesa dei diritti umani nel centro di Atene. L'esplosione ha danneggiato un muro ma non ha causato feriti. L'esplosione è avvenuta all'esterno degli uffici del Network for Political and Social Rights, che fa campagna per i diritti dei carcerati e degli immigrati clandestini. La polizia ha detto di credere che sia stata usata una granata nell'attentato. Il gruppo non aveva ricevuto minacce e non è stato inviato alcun messaggio di rivendicazione. All'interno degli uffici c'erano al momento dell'attentato diversi membri del gruppo.

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Femminicidi , violenza sulle donne Serata con la campagna di Amnesty (sezione: Diritti umani)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Femminicidi», violenza sulle donne Serata con la campagna di Amnesty In vista della prossima Giornata internazionale delle donne, il gruppo Amnesty International di Montebelluna organizza, per venerdì 27 febbraio, alle 20.30, al Teatro di Villa Corre Pisani, a Biadene di Montebelluna, una serata di sensibilizzazione per porre fine al più grande scandalo dei diritti umani dei nostri tempi: la violenza sulle donne. All'interno della Campagna pluriennale «Mai più violenza contro le donne», il tema che verrà affrontato venerdì sera riguarderà nello specifico i «Femminicidi» e vedrà la partecipazione di donne impegnate a vario titolo sugli argomenti proposti. Il femminicidio è la violenza fisica, psicologica, economica, istituzionale, rivolta contro la donna in quanto donna, perchè non rispetta il ruolo sociale impostole. La violenza sulle donne è un cancro che divora il cuore di ogni società, in ogni paese del mondo. Sia in tempo di pace che in tempo di guerra, le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere tali. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, private del diritto all'esistenza stessa. Interverrà sull'argomento la scrittrice Barbara Spinelli che presenterà il suo libro «Femminicidio: dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale». Barbara Spinelli si soffermerà, inoltre, sulle stragi di centinaia di donne che avvengono da anni a Ciudad Juarez (Messico), uno dei casi per i quali si batte da anni Amnesty International. E' possibile sottoscrivere la petizione illustrata nel sito nazionale di Amnesty (http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1505), attraverso la quale si richiede con urgenza alle autorità messicane protezione per le attiviste dei diritti umani Marisela Ortez Rivera e Marìa Luisa Garcìa Andrade dell'associazione «Nuestras Hijas de regreso a Casa», che da anni si batte per chiedere giustizia riguardo i femminicidi di Ciudad Juarez. La serata montebellunese sarà inoltre arricchita dalla presenza della cantautrice trevigiana Erica Boschiero (nella foto), che si esibirà presentando alcune delle sue canzoni più affermate, e dalla partecipazione di Spazio Rosa Bergamo con il gruppo Vocinviaggio, che proporrà alcune letture sui problemi d'integrazione delle donne straniere. L'incontro, reso possibile dalla collaborazione del Gruppo 111 di Montebelluna, con il patrocinio di Città di Montebelluna, Sportello Donna, Spazio Rosa Bergamo, Città di Asolo e Cineforum Asolano, verrà replicato sabato 28 febbraio alle 15.30 nella Sala della Ragione (Museo Civico) di Asolo. Ingresso libero. (Vesna Maria Brocca)

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Documento di appoggio ai Saharawi (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

San Giorgio Documento di appoggio ai Saharawi SAN GIORGIO. Appoggio alla popolazione Saharawi a causa dell'impedimento da parte del Marocco alla delegazione del Parlamento Europeo in missione, di incontrare le popolazioni dei difensori dei diritti umani. Questo l'obiettivo di un apposito ordine del giorno approvato all'unanimità nell'ultimo consiglio, proposto dall'assessore Edoardo Chiribella. L'assemblea si è impegnata ad inviare il documento deliberato al Governo ed al Parlamento italiano, alla Commissione Europea, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Governo del Marocco, al Fronte Polisario ed all'Associazione nazionale di solidarietà con il popolo Saharawi. «Abbiamo avuto notizia che un nuovo fatto gravissimo si è prodotto nel territorio della Repubblica Araba Sahrawy democratica, sotto occupazione marocchina - ha dichiarato l'assessore - in occasione dell'arrivo martedì 27 gennaio di una delegazione ad hoc del Parlamento europeo, guidata dal deputato Carlos Iturgaiz del Partito Popolare, in qualità di presidente per le relazioni con il Maghreb. Le forze di sicurezza ed occupazione marocchine hanno impedito ai sahrawi di accedere alla residenza della delegazione. Hanno arrestato diversi difensori dei diritti umani». La delegazione del Parlamento europeo si trovava in missione per indagare sulle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale: «Impedire che possa incontrare i difensori dei diritti umani è la conferma che il Marocco ha qualcosa da nascondere ed ha paura che si sappia». Ritenendo l'episodio l'ennesima conferma delle continue violazioni dei diritti umani, il consiglio di San Giorgio ha invitato le istituzioni europee ed i singoli governi dei 27 Paesi dell'Ue a prendere posizione su «questo fatto intollerabile». (g.s.)

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NEO - DEM Troppo accanimento normativo sul ddl Calabrò (sezione: Diritti umani)

( da "Italia Oggi" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 25/02/2009 - pag: 5 autore: di Pierluigi Mantini NEO - DEM Troppo accanimento normativo sul ddl Calabrò Occorre innanzitutto osservare che, su una materia eticamente così sensibile come il testamento biologico, che implica delicate valutazioni personali e di coscienza, Francesco Rutelli, come ogni altro parlamentare, ha tutto il diritto di presentare emendamenti migliorativi, anche diversi da quelli del gruppo di appartenenza. Abbiamo più volte sostenuto la nostra contrarietà al «bipolarismo etico» essendo ben convinti che, sui delicati temi della bioetica, debba esserci l'arena del parlamento più che la disciplina di partito, la responsabilità di interpretare gli standard etici comuni nella società più che l'esclusiva rappresentanza delle convinzioni di partito, la libertà di coscienza del parlamentare più che la soggezione all'ordine del segretario. Appare perciò incomprensibile l'accanimento contro Rutelli che si è manifestato nel Pd, una forma di intolleranza culturale e politica a meno che non si voglia affermare un' «etica di partito», che sarebbe cosa assai grave. Peraltro anche il merito di questi emendamenti è, su qualche punto, non privo di logica. Come si può imporre «alimentazione e idratazione nelle fasi terminali della vita», ad esempio, a un malato di cancro privo di coscienza?Come ha scritto la Società italiana di cure palliative è «incontrovertibile che, nell'accompagnamento del processo di morte naturale, per evidenti cause cliniche, il paziente non è più in grado di ricevere acqua e cibo proprio perché sta morendo». E così pure la proposta di estendere da tre a cinque anni la validità delle Dat, (Direttive anticipate di trattamento) o l'emendamento che ammette, sia pur eccezionalmente, l'inclusione di idratazione e alimentazione nella Dat. Ma, a prescindere dal merito degli emendamenti di Rutelli, resta la complessità della materia e l'eccitazione, spesso strumentale, con cui viene trattata.Io resto convinto, con Panebianco e non solo, che sarebbe assai meglio non fare alcuna legge, lasciando il doloroso tema alla responsabilità di scienza e coscienza e allo sviluppo delle best practices ossia alla diffusione di un modello di testamento, come quello realizzato dal Consiglio nazionale del notariato in collaborazione con la Fondazione Veronesi, assai semplice, gratuito e scaricabile via internet.Meglio una crescita culturale, nella libertà e nella responsabilità, che una legge di Stato sulla fine-vita. D'altronde la situazione attuale già realizza un'accettabile compromesso tra le due tesi dell'autodeterminazione individuale (nelle due accezioni del rifiuto dell'accanimento terapeutico e del right to die) e dell'indisponibilità della vita. E non mi convince la critica di Marco Olivetti, su Avvenire, a questa nostra tesi che viene sostanziata in tre punti: non possono esserci zone grigie per il diritto che tende alla completezza del sistema giuridico; c'è il rischio di lasciare ai giudici, caso per caso, la decisione; il criterio che in democrazia a decidere è sempre la maggioranza. Nei limiti qui consentiti, vorrei ricordare che il «totalitarismo giuridico» vale per il contenzioso (divieto del non liquet) ma non certo per i contenuti del diritto civile e tanto meno dei diritti umani e, comunque, summum ius summa iniuria; non potrebbe facilmente esserci un nuovo caso giudiziario Englaro se si affinano i parametri giurisprudenziali e le buone prassi (d'altronde in Germania e in Inghilterra la legge non c'è); il principio maggioritario è senza dubbio il cuore della democrazia ma in materia di moral issues si dovrebbero normare solo i principi comuni, rispettando uno spazio di libertà, senza occupare tutto lo spazio con l'etica della maggioranza. In sostanza, ci vorrebbe meno accanimento legislativo sul testamento biologico, meno strumentalizzazione politica, un clima sereno, rispettoso delle opinioni, delle persone, della vita e della morte. Meglio certo nessuna legge che una cattiva legge, ma questo avrebbe dovuto essere già chiaro ai molti accaniti sostenitori della terapia normativa e, ora, referendaria.

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Pacchetto sicurezza, una pagina buia PIERGIORGIO BORTOLOTTI (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

No alle discriminazioni Pacchetto sicurezza, una pagina buia PIERGIORGIO BORTOLOTTI N oi operatori del Punto d'Incontro pensiamo che attraverso l'approvazione al Senato del così detto pacchetto sicurezza si sta scrivendo una delle pagine più buie della nostra storia repubblicana. Se la stessa «Famiglia Cristiana» nei giorni scorsi ha rievocato il periodo dell'approvazione delle famigerate leggi razziali, riteniamo che sia un segnale per tutti per continuare a riflettere attentamente sulle reali conseguenze di questi provvedimenti, non solo a livello giuridico, ma anche culturale. Noi esprimiamo il nostro aperto dissenso e contrarietà nei confronti delle norme ancora in discussione, che riteniamo di chiaro sapore discriminatorio, persecutorio e vessatorio, oltre che inutili per conseguire una reale maggior sicurezza per tutti. Non siamo disponibili a farci corresponsabili del clima di intolleranza che pare avanzare come una marea montante nel nostro paese. Appellandoci alla nostra coscienza e alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, non possiamo accettare in alcun modo l'equiparazione: persona irregolare uguale delinquente. In particolare ci opponiamo: 1. Alla norma che abolisce il divieto per i medici di denunciare pazienti stranieri irregolari; 2. All'introduzione del reato di clandestinità; 3. All'introduzione di un'ulteriore tassa per il rilascio del permesso di soggiorno oltre alle spese già esistenti; 4. All'autorizzazione a ronde di civili a presidiare il territorio. Inoltre, ci opponiamo ad un'altra norma che ci appare fortemente discriminatoria, che prevede l'introduzione del registro (schedatura) nazionale per le persone senza dimora. In questi nostri tempi che ci appaiono sempre più bui, perché lo Stato pare abdicare alla sua funzione principale di garante dei diritti di tutti, vogliamo gridare forte il nostro dissenso verso quanti fomentano la paura del diverso, dello straniero, dell'emarginato e rilanciare con forza quei valori che stanno nel nostro dna, nella nostra storia. Ci auguriamo che le forze politiche parlamentari sappiano riflettere, valutando le ricadute puramente vessatorie di queste norme e le eliminino nel resto dell'iter parlamentare! Da parte nostra in ogni caso ribadiamo la ferma volontà di continuare ad accogliere quanti versano in situazione di bisogno, senza distinzione di sorta, quale segno ulteriore di solidarietà e condivisione con quanti oggi vengono discriminati e fatti oggetto di interventi dispotici, facendosi ancor più promotori di prassi alternative fondate sul diritto ai diritti, la solidarietà, la fraternità, il prendersi cura dell'altro. Nel caso che queste norme diventino legge, intendiamo proporre a tutte le organizzazioni sociali, mediche, educative, sindacali, politiche di dare vita ad un registro anagrafico permanente, sul quale chiunque condivida questo nostro sentire e si dichiari disponibile a contrastare l'applicazione concreta di queste norme, potrà registrarsi come resistente della repubblica. È un segno che vuole impegnare quanti hanno a cuore il bene concreto di ogni persona, questa terra ospiti: sia essa donna o uomo, bambino o adulto, nativo ed immigrato, con o senza una dimora stabile, immigrato regolare o irregolare, a spendersi attivamente per una cultura della vita, del dialogo, dell'incontro, del rispetto reciproco, attraverso la ricerca di soluzioni possibili, non demagogiche e condivise, ai problemi che pure ci sono. Vuole essere un appello alla cittadinanza a mobilitarsi cercando soluzioni politiche e sociali capaci di costruire ponti e non muri di divisione; incontro e relazioni, anziché guerra tra persone e gruppi. Un appello ad uscire dalla logica della soluzione facile, che per altro non esiste, e farsi carico delle fatiche e delle difficoltà di tutti e ciascuno. Noi vogliamo ancora credere che è possibile parlarsi, ascoltarsi, riflettere e agire da persone responsabili, piuttosto che insultarsi, denigrarsi, combattersi e criminalizzarsi a vicenda. Inoltre, chiediamo fermamente a tutte le Amministrazioni Comunali del Trentino e in particolare della città di Trento, di garantire al più presto la residenza anagrafica per tutte le persone che attualmente sono prive di questo diritto essenziale e che vivono stabilmente sul loro territorio, quale segno concreto di un modo diverso di affrontare le questioni sociali rispetto all'orientamento attuale del Governo. Le dichiarazioni di distanza, senza agire concretamente, non bastano più. Piergiorgio Bortolotti, Dante Clauser, Silvia Sandri, Angelo Poletti, Attilia Franchi, Milena Berlanda, Michele Boso, Fiammetta Bampi, Daniela Baldessari, Carolina Paolazzi, Romano Broseghini, Massimo Franceschini, Ivan Boneccher, Claudio Avi 25/02/2009

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Società e fedi, un patto virtuoso (sezione: Diritti umani)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-02-25 - pag: 10 autore: Società e fedi, un patto virtuoso di Valerio Onida I lpotere e il sacro (o il religioso, ammesso che siano la stessa cosa) nella storia si sono di frequente incrociati, sovrapposti, identificati, contrapposti, sia in termini di linee di pensiero sia in termini di movimenti e di istituzioni. Ma se ci rifacciamo alle radici del costituzionalismo contemporaneo, constatiamo due cose. In primo luogo, che le idee forza del costituzionalismo hanno una matrice schiettamente religiosa, nel senso che sono frutto di un pensiero che muove da una visione religiosa del mondo e dell'uomo. Ciò è molto evidente nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti (il primo documento costituzionale della nostra era) in cui si proclamano come «verità di per sé evidenti » quelle che «tutti gli uomini sono creati uguali» e che essi «sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili ». Ma anche la Dichiarazione francese dei diritti, frutto del pensiero illuministico, proclamata «in presenza e sotto gli auspici dell'Essere supremo», espone «i diritti naturali, inalienabili e sacri dell'uomo»e afferma come postulato che «tutti gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti». La seconda constatazione è che il modello di organizzazione sociale e politica cui si rifà il costituzionalismo, proprio perché si fonda sul principio di libertà della coscienza individuale, muove da una netta distinzione fra potere politico e potere sacro o religioso, nel senso sia di negare che la fonte di legittimazione del primo sia un'investitura divina, anziché la volontà o un patto fra le persone che compongono la collettività, sia di negare che le istituzioni e le autorità di una confessione religiosa organizzata possano legittimamente pretendere di esercitare poteri politici. Nella Dichiarazione americana si legge che lo scopo per cui si costituiscono fra gli uomini i governiè di assicurare i loro diritti inalienabili, e che la «giusta autorità» di tali governi deriva «dal consenso dei governati ». Nella Dichiarazione francese si legge che scopo di ogni «associazione politica» è la conservazione dei «diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo », e che «il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione », onde «nessun corpo, nessun individuo può esercitare un'autorità che non emani da essa». In concreto, la storia dei rapporti fra Stati e confessioni religiose è stata assai meno lineare. Negli Stati Uniti l'assenza di una confessione maggioritaria e di istituzioni che si richiamassero all'alleanza fra trono ed altare propria degli antichi regimi ha prodotto "naturalmente" un clima e un sistema di pluralismo senza alcuna connotazione antireligiosa. In Europa le diverse condizioni storiche hanno condotto a evoluzioni e sbocchi molteplici, dalla affermazione costituzionale della Francia come Repubblica «laica» (articolo 1 della Costituzione del 1958), alla presenza di modelli assai differenziati, che vanno da quello della religione o della Chiesa «di Stato» ai regimi concordatari o di separazione, a fasi e situazioni di conflitto fra Chiese e Stato. Ma dappertutto, quando e dove i principi del costituzionalismo si sono affermati, si sono posti alcuni caposaldi: il divieto di discriminazione fra le persone per motivi di religione, e quindi anche fra credenti e non credenti; «non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo culturale e confessionale» (come si è espressa la Corte costituzionale nella storica sentenza n. 203 del 1989). Questo è il contenuto essenziale del principio di laicità,che-ha detto la Corte-è un principio supremo dell'ordinamento costituzionale, destinato a prevalere anche sulle norme di accordi concordatari costituzionalmente garantiti. Qui è il punto di non ritorno. I dibattiti di oggi sul "ritorno del religioso" o sulla crisi di valori delle democrazie non possono mettere in discussione un patrimonio consolidato e conquistato con una lunga storia, anche di sofferenze e di sangue. Tutto ciò vale nell'ambito del singolo ordinamento costituzionale e vale al livello universale cui si riferisce la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: diritti umani, a proposito dei quali si è detto che su di essi c'era accordo, a condizione che non si chiedesse il perché, data la molteplicità e varietà delle basi di pensiero, filosofiche o religiose, che potevano condurre e conducevano ad affermarli. Parlare di "religioni nello spazio pubblico" comporta dunque che si chiarisca che cosa è questo "spazio". Se si intende lo spazio del libero dibattito e della partecipazione nella società, dove ciascuno, individuo o formazione sociale, porta le sue idee, il suo contributo e la sua influenza persuasiva nella definizione collettiva dei presupposti, degli obiettivi e degli strumenti per le decisioni, legislative o altro, che riguardano tutti, questo è certamente un ambito in cui gruppi e istituzioni religiose non possono esser oggetto di alcuna esclusione o limitazione. Se per "pubblico" si intende invece l'area dell'esercizio dell'autorità statale, allora non ci può essere alcun ruolo delle istituzioni religiose o confessionali, che operano in un "ordine" che è e resta distinto e separato da quello dello Stato, secondo il principio solennemente affermato nell'articolo 7 della Costituzione, scritto con riguardo alla storica presenza della Chiesa cattolica in Italia ma valido per ogni altra istituzione confessionale. Quanto poi alla tesi secondo cui le democrazie non potrebbero "giustificarsi" da se stesse, proprio perché sono fondate su principi di libertà e aperte alle istanze che vengono dalla società, e quindi avrebbero bisogno di ricevere "senso" e contenuti dalle religioni, essa può cogliere un dato di fatto. Una democrazia, come qualsiasi altro regime, ma in special modo dato il suo carattere intrinseco di sistema basato sul consenso, non si regge alla lunga se non si conserva e non si alimenta nella società una adesione di fondo ai principi della convivenza civile su cui essa stessa si basa (e che storicamente, come si è detto, hanno una matrice religiosa): principi di dignità umana, di rispetto della libertà altrui e del pluralismo, di rispetto dei diritti ma anche di necessario adempimento dei «doveri inderogabili di solidarietà» (articolo 2 della Costituzione), di eguaglianza fondamentale degli esseri umani. In questo senso anche una politica " democratica" ( perché avallata dal consenso della maggioranza) può allontanarsi dai suoi stessi presupposti se produce di fatto decisioni e condotte concrete ispirate a principi opposti, di intolleranza e di discriminazione. Se però si vuole dire che la democrazia, per sopravvivere, dovrebbe delegare a qualche altra istituzione, diversa da quelle della "città dell'uomo" affidate alla responsabilità di tutti, e così a istituzioni confessionali, il compito di "dettare la linea" o di fissare i confini di legittimità dell'azione politica, ciò significherebbe tornare indietro di duecento anni, negare radicalmente l'autonomia dell'"ordine" politico. I confini invalicabili di legittimità delle decisionidemocratiche stanno nei principi costituzionali, e sono affidati, per assicurarne il rispetto, alle istituzioni di garanzia della Costituzione (tipicamente le giurisdizioni costituzionali), nonché in definitiva, di fatto ma decisivamente, alla coscienza dei cittadini e al loro "patriottismo costituzionale". Che però non si alimenta, ma al contrario finisce per deperire, se si fa passare l'idea che le democrazie debbono porsi sotto la "tutela" di una qualche autorità esterna rispetto ai circuiti di legittimazione propri del sistema costituzionale.

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STUDENTI E DIRITTI DELL'UOMO IL 2 MARZO A BOLZANO CON ANDREA CASTELLI (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009 STUDENTI E DIRITTI DELL´UOMO IL 2 MARZO A BOLZANO CON ANDREA CASTELLI Bolzano, 25 febbraio 2009 - Sono ormai trascorsi sessant´anni dalla firma della Carta dei Diritti dell´Uomo, avvenuta a Parigi il 10 dicembre del 1948. La Carta, che rappresenta uno dei documenti di base per le Nazioni Unite, è un codice etico di grande rilievo. La Consulta degli studenti in lingua italiana ha inteso sottolineare la ricorrenza del 60° anniversario della sigla del documento inserendo nell´ambito del proprio programma annuale di attività un´iniziativa ad esso dedicata L?iniziativa per il 60° anniversario della firma della Carta dei Diritti dell?Uomo è rivolta alle classi del triennio delle scuole medie superiori in lingua italiana che si terrà lunedì 2 marzo 2009, ore 11. 00 nell?Aula Magna dell? Itc ?H. Kunter?, in via Guncina 1 a Bolzano. Nell?occasione l?attore trentino Andrea Castelli leggerà alcuni brani sul tema dei diritti umani tratti da libri proposti dagli studenti. Numerose sono le scuole che hanno dato la propria adesione all?iniziativa. . <<BACK

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ECOVISION FESTIVAL 2009 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI AMBIENTE E CINEMA (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009 ECOVISION FESTIVAL 2009 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI AMBIENTE E CINEMA Palermo, 3/9 Giugno 2009 Palermo, 25 febbraio 2009 - L?ecovision Festival edizione 2009 avrà luogo a Palermo, dal 3 al 9 giugno ed a Fortaleza, in Brasile, dal 18 al 24 luglio: grande novità di questa edizione. La collaborazione tra L?associazione brasiliana Harco che ha sede a Fortaleza e l?Ecovision Festival che avrà così una nuova vetrina mondiale nel mese di luglio, nell?anfiteatro del ?Centro Cultural Dragão do Mar?, nasce per risvegliare nel pubblico e nei media, sia l?importanza di preservare l?ambiente e lo sviluppo sostenibile che mettere in evidenza tematiche sociali di grande emergenza, in un mondo devastato da guerre religiose, etniche, politiche ed economiche, facendo così diventare anche i diritti umani il fulcro del festival. Saranno a breve disponibili maggiori informazioni sul nostro sito www. Ecovisionfestival. Com. Anche in questa edizione, la Giuria assegnerà al Miglior Film fra tutte le sezioni il prestigioso: ?Gran Premio Miglior Film ?Ecovision Festival 2009? e, inoltre, altri premi in denaro per i film ritenuti più meritevoli Il Festival assicura l?ospitalità ad un rappresentante del film ammesso al concorso (regista, produttore o protagonista) per due giorni se residente in Italia, per tre giorni se residente in uno stato della Comunità Europea, per quattro giorni se residente in uno stato al di fuori dell?Unione Europea; la Direzione parteciperà in parte alle spese di viaggio e transfer per i partecipanti. . <<BACK

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PARLAMENTO EUROPEO: LA POLITICA EUROMEDITERRANEA VA RINNOVATA PROFONDAMENTE (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009 PARLAMENTO EUROPEO: LA POLITICA EUROMEDITERRANEA VA RINNOVATA PROFONDAMENTE Bruxelles, 25 febbraio 2009 - L´intera politica euromediterranea dev´essere rinnovata profondamente rafforzando la dimensione politica e il co-sviluppo. E´ quanto sostiene il Parlamento, precisando che l´Unione per il Mediterraneo non è un´alternativa all´ampliamento dell´Ue e non incide sulle prospettive d´adesione. Occorre anche intensificare i negoziati di pace, favorire i diritti umani e la libertà religiosa nella regione, dare nuovo slancio alle politiche migratorie comuni e aumentare il sostegno economico dell´Ue. Approvando con 521 voti favorevoli, 44 contrari e 13 astensioni la relazione di Pasqualina Napoletano (Pse, It), il Parlamento osserva anzitutto che le due sponde del Mediterraneo «stanno allontanandosi sempre più sotto il profilo economico, politico e culturale», e che tali disparità «devono essere colmate al fine di creare a termine uno spazio di pace, sicurezza e prosperità condivisa». Rilevando poi il bilancio «deludente» del processo di Barcellona, ritiene che la proposta di un´Unione per il Mediterraneo (Upm) «costituisca uno strumento al servizio della pace e della prosperità e rappresenti un passo avanti verso l´integrazione economica e territoriale e la cooperazione nell´ambito ecologico e climatico tra i paesi del Mediterraneo». A condizione, però, «che siano realizzate le promesse e siano conseguiti risultati concreti e visibili». Ricordando l´esigenza di non duplicare e sovrapporre strumenti, politiche e livelli istituzionali già esistenti e di garantire una coerenza a tutto il sistema delle relazioni euromediterranee, il Parlamento insiste sulla necessità di «rinnovare profondamente» l´intera politica euromediterranea, rafforzandone la dimensione politica e il co-sviluppo. Inoltre, ricorda che, in ogni caso, l´iniziativa Upm «non esaurisce la prospettiva più ampia di tale politica» e «non ostacolerà le altre iniziative di cooperazione regionale». Rileva peraltro che la partecipazione all´Upm «non rappresenta un´alternativa all´allargamento dell´Ue e non incide sulle prospettive di adesione dei paesi candidati attuali o futuri». Intensificare i negoziati di pace Preoccupati per la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese, che incide sul dialogo politico del partenariato euromediterraneo, i deputati auspicano che il rafforzamento delle relazioni euromediterranee dia nuovo impulso allo sviluppo di un´area di pace e prosperità che, assieme alla stabilità politica, «sono fondamentali per la sicurezza collettiva e individuale». Nel sottolineare poi che solo un´intensificazione dei negoziati volti a pervenire a una soluzione globale e duratura può permettere la realizzazione di questo obiettivo, ritengono che l´Unione europea «debba assumere un ruolo guida nella composizione di tali conflitti conquistando la fiducia di tutte le parti implicate». Si compiacciono, peraltro, per la decisione di includere la Lega degli Stati arabi come partecipante a tutte le riunioni a tutti i livelli, in considerazione del suo contributo positivo agli obiettivi della pace, della prosperità e della stabilità nella regione mediterranea. Al fine di allentare le tensioni nell´area del Mediterraneo, il Parlamento ritiene necessario migliorare la comprensione sociale e culturale tra i popoli, e sollecita quindi gli Stati membri e la Commissione a presentare strategie per promuovere tale dialogo. Sostiene poi la decisione di dare una dimensione parlamentare forte all´Upm, «rinforzando così la sua legittimità democratica», che occorre approfondire ulteriormente. Rileva inoltre la necessità di proseguire formalmente la cooperazione nella lotta al terrorismo internazionale, al traffico di stupefacenti, alla criminalità organizzata e alla tratta di esseri umani, e sostiene l´idea di creare un´area priva di armi nucleari e di armi di distruzione di massa. Promuovere i diritti dell´uomo e la libertà religiosa Il Parlamento sottolinea che uno degli obiettivi principali della politica euromediterranea è la promozione dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti dell´uomo e del pluralismo politico, e osserva che continuano a esistere «violazioni molto gravi». Nel chiedere di valutare i risultati fin qui raggiunti e l´adeguatezza degli strumenti messi in atto nell´ambito del partenariato, sollecita la Commissione a elaborare criteri di ammissibilità ben definiti per tali strumenti e a istituire un sistema efficace per il monitoraggio della loro attuazione. In tale contesto, invita tutte le parti coinvolte «ad approfondire e favorire il rispetto della libertà religiosa e di coscienza e dei diritti delle minoranze». Esorta inoltre il Consiglio e la Commissione a iscrivere chiaramente la promozione dei diritti dell´uomo e della democrazia negli obiettivi della nuova iniziativa, a rafforzare ulteriormente l´applicazione dei meccanismi esistenti, tra cui la clausola sui diritti dell´uomo contenuta negli accordi di associazione, e a creare un meccanismo per l´applicazione di tale clausola negli accordi di nuova generazione e nei piani d´azione bilaterali della politica di vicinato. Nuovo slancio alla gestione di politiche migratorie comuni Il Parlamento invita tutti i paesi del partenariato, la Commissione e le future istituzioni dell´Upm a dare nuovo slancio alla gestione di politiche migratorie comuni, «allo scopo di valorizzare le risorse umane e di rafforzare gli scambi tra i popoli» ed «evitando una visione esclusivamente securitaria». Precisa poi che occorre concentrarsi sulle opportunità di migrazione legale, sulla lotta ai flussi migratori illegali, su una migliore integrazione degli immigrati e sull´esercizio del diritto di asilo. Nel rilevare l´importanza della stretta collaborazione euromediterranea, ritiene che il partenariato «debba accordare un´attenzione prioritaria alla gestione strutturata dei flussi migratori». D´altro canto sollecita l´Unione e gli Stati membri a verificare che nei centri per immigrati finanziati dall´Ue siano pienamente rispettati i diritti dell´uomo e le libertà fondamentali. Cooperazione economica, tutela dell´ambiente e politica energetica Per i deputati, le iniziative economiche e commerciali dell´Upm per consentire la realizzazione di una zona di libero scambio reciprocamente vantaggiosa devono «favorire la crescita economica della regione, un suo migliore inserimento nell´economia mondiale e la riduzione del divario di sviluppo tra il nord e il sud del Mediterraneo, rafforzando . La coesione sociale». In tale contesto, rilevano l´esigenza di tener conto dell´impatto sociale dei processi di liberalizzazione, soprattutto in termini di sicurezza alimentare. E precisano che l´obiettivo di un´area di libero scambio «non può essere valutato solo in rapporto alla crescita economica, ma soprattutto in termini di creazione di posti di lavoro». Chiedendo poi di incoraggiare i giovani a creare piccole imprese, anche facilitando l´accesso al credito e al microcredito, il Parlamento ritiene che occorra rafforzare il sostegno al Fondo euromediterraneo di investimento e partenariato (Femip). Inoltre, nel sostenere lo sviluppo degli scambi commerciali sud-sud, chiede di valorizzare il ruolo delle parti sociali nella prospettiva di istituire un Comitato economico e sociale euromediterraneo. Invita poi il Consiglio e la Commissione a garantire la possibilità che tutti i paesi dell´Upm abbiano accesso ai programmi regionali già previsti dal partenariato. Il Parlamento sostiene vivamente la dimensione ambientale dell´Upm, quali la nuova iniziativa per il disinquinamento del Mediterraneo e il progetto per l´energia solare. Ricorda poi che per raggiungere gli obiettivi fissati è necessario ampliare i settori di cooperazione, includendovi la gestione idrica, l´agricoltura, la sicurezza dell´approvvigionamento alimentare, l´energia, la formazione professionale, la cultura, la sanità e il turismo. Riconosce infine l´importanza di rafforzare la cooperazione nel settore energetico e l´esigenza di sviluppare un mercato energetico regionale al fine di realizzare progetti su ampia scala nei settori delle energie rinnovabili e delle infrastrutture energetiche. . <<BACK

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CONSOLIDATI I RAPPORTI TRA MAROCCO E TOSCANA (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009 CONSOLIDATI I RAPPORTI TRA MAROCCO E TOSCANA Firenze, 25 febbraio 2009 - E´ stato un incontro denso e cordiale quello tra Mohammed Nabil Benabdallah, ambasciatore in Italia del Regno del Marocco, e Federico Gelli, vice presidente della Regione Toscana. Il colloquio, durato tre quarti d´ora, è avvenuto presso la presidenza regionale in Piazza Duomo a Firenze. «E´ molto importante per le nostre rispettive comunità consolidare i legami tra Marocco e Toscana, sia dal punto di vista culturale che economico» ha detto Gelli al termine dell´incontro. «Le buone relazioni tra le due sponde del Mediterraneo sono da sempre un obiettivo del governo regionale e oggi, con la visita dell´ambasciatore Benabdallah, abbiamo avuto modo di rafforzarle, mettendo le basi per future collaborazioni in campo economico, sociale, culturale e dei diritti umani. » Il Marocco, 29. 480. 000 abitanti su una superficie di oltre 450. 000 km2, ha registrato negli ultimi anni una crescita media del prodotto interno lordo del 6% ed è nel pieno di una fase di modernizzazione democratica ed economica. «Guardiamo con molto interesse all´avanzamento dei diritti umani in tutto il Nord Africa; in particolare il Marocco ha assunto un ruolo guida che fa ben sperare per la crescita dei diritti in tutta l´area», ha concluso il vice presidente Federico Gelli. Una curiosità. La città di Firenze è gemellata dal 1960 con la città marocchina di Fès. A firmare l´accordo fu l´allora sindaco Giorgio La Pira con il suo omologo Bensalem El Kohen. . . <<BACK

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PARTECIPA.RETE: GIOVANI E POLITICA A CONFRONTO A PIACENZA UN FACCIA A FACCIA TRA RAGAZZI E AMMINISTRATORI LOCALI (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009 PARTECIPA.RETE: GIOVANI E POLITICA A CONFRONTO A PIACENZA UN FACCIA A FACCIA TRA RAGAZZI E AMMINISTRATORI LOCALI Piacenza, 25 febbraio 2009 - Attenzione ai diritti, sguardo a 360° sui problemi di stretta attualità, profonda conoscenza del tema dell´immigrazione e della integrazione. Sono questi gli argomenti più gettonati nell´incontro tra amministratori locali e una rappresentanza di ragazzi dei consigli comunali dei giovani e di scuole del territorio, che si è tenuto ieri mattina nella sala Consiglio della Provincia alla presenza del Presidente della Provincia Gianluigi Boiardi e di Gabriele Gualazzini, Presidente del Consiglio provinciale, Paola Gazzolo, assessore provinciale alle Politiche Giovanili, Maurizio Parma e Nino Beretta, consiglieri regionali, Giovanni Castagnetti, assessore al Futuro del Comune di Piacenza, Andrea Barocelli, sindaco di Gragnano, Fiorenzo Piccioli Cappelli, assessore alla Pubblica Istruzione di Podenzano, Rosa Taschieri, assessore alla Pubblica Istruzione di Ponte dell´Olio, Fabio Bernizzoni e Roberta Previdi, assessori di Carpaneto, e Rosa Maria Manari, funzionaria dell´Assemblea Legislativa. Una iniziativa che rientra nell´ambito del progetto Partecipa-rete, promosso dall´assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e che ha coinvolto in totale 32 ragazzi, quattro per ognuna delle realtà che hanno aderito al progetto (Piacenza, Podenzano, Pontedell´olio, Gragnano, Carpaneto e gli istituti scolastici Gioia, Respighi e Isii Marconi). In questi mesi i giovani coinvolti nell´iniziativa hanno effettuato un percorso di approfondimento sulle tematiche dei diritti umani e oggi hanno esposto le loro riflessioni, sollecitando anche gli amministratori locali su alcune tematiche a loro care. ?Vedere tanti giovani che si interessano ai problemi reali della comunità in cui vivono è un segnale di grande maturità e consapevolezza ? ha detto il Presidente Boiardi -. Spero che tanta passione possa portare a risultati concreti, in un confronto sempre più necessario tra la politica dei ?grandi? e quella dei più giovani?. Il progetto, cui aderiscono tutte le Province d´Italia, ha infatti l´obiettivo di promuovere la partecipazione dei giovani ed in modo particolare di far incontrare rappresentanze dei consigli comunali dei ragazzi con amministratori, cui sottoporre riflessioni, proposte, richieste e osservazioni. Ogni consiglio comunale aderente all´iniziativa ha sviluppato un tema e lo scorso 30 gennaio i rappresentanti dei ragazzi si sono incontrati all´Isii Marconi per confrontare le rispettive esperienze e valutare quali potevano essere le questioni di maggior interesse da sottoporre agli amministratori. Dopo l´incontro di oggi i rappresentanti dei ragazzi e i membri delle Commissioni assembleari Iv e V si incontreranno per una condivisione e un rilancio del percorso stesso. In quell´occasione si potranno suggerire percorsi idonei a creare buone prassi, attraverso incontri annuali per individuare modalità praticabili di partecipazione democratica alla vita delle istituzioni. Hanno partecipato all´incontro: Liceo ?Gioia?: Alessandra Foti, Chiara Farisari, Giulia Bergamaschi, Andrea Scorsoglio. Insegnante Marisa Cogliati; Liceo ?Respighi?: Michela Cassinelli, Almin Siimovic, Sara Martelli, Camillo Teillier Villagran. Insegnante Lucia Baciocchi; Isii ?Marconi?: Marco Piccoli, Daniel Fontana, Jacopo Labo, Francesco Colombi. Insegnante Eleonora Bersani; Comune di Piacenza: Lisa Garcia, Nicolò Colangelo, Tommaso Clangelo, Tenia Miteva. Insegnanti Davide Pancotti e Davide Tagliafichi; Comune di Ponte dell´Olio: Andrea Montanari, Deborah Molinari, Elisa Signaroldi, Lia Farina. Insegnanti Annamaria Rebecchi; Comune di Podenzano: Luca Mazzocchi, Elena Risposi, Giulia Gobbi, Lea Pagani. Insegnanti Rita Parenti; Comune di Carpaneto: Francesco Addabbo, Lorenzo Laurenti, Elena Bertoli, Rebecca Franchi. Insegnante: Paola Campopiano; Comune di Gragnano: Romario Byku, Simone Pepe, Martina Gobbi, Youssef Nouinou. Insegnante: Giovanna Della Croce. . <<BACK

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Una piazza intitolata a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario Onu ucciso in un attentato in Iraq (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

IN BREVE pag. 15 Una piazza intitolata a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario Onu ucciso in un attentato in Iraq NELLA ZONA FIERISTICA La nostra città intitolerà una piazza a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario per i diritti umani dell'Onu ucciso in Iraq nel 2003 in un attentato. A ricordarlo sarà una delle aree di Porta Europa, il nuovo complesso di uffici in costruzione in via Stalingrado, nel quartiere fieristico, di cui la piazza sarà uno dei centri nevralgici. Per l'inaugurazione però ci sarà ancora da aspettare perché i lavori non sono conclusi.

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<Fermate il Cie a Falconara> (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ANCONA AGENDA pag. 7 «Fermate il Cie a Falconara» LA PROTESTA «LE LOTTE contro i Cpt sono state dal 1998 ad oggi al centro delle istanze dei movimenti, della società civile e degli stessi migranti. Perché non si deve costruire un Cie a Falconara? 1) Dietro questa sigla, prima cpt (centro di permanenza temporanea), ora cie (centro di identificazione ed espulsione) si nascondono vere e proprie carceri per migranti che prevedono la detenzione fino a sei mesi. Vi vengono rinchiuse persone che fuggono dalla propria casa per povertà, guerra o persecuzione sognando un mondo migliore. Però, perché privi di un pezzo di carta, invece di essere accolti ed aiutati, in Italia trovano paura, disperazione e un biglietto di sola andata per l'inferno da cui sono fuggite; 2) Sono luoghi dove i diritti umani fondamentali non vengono rispettati, dove la detenzione amministrativa crea uno status giuridico arbitrario. 3) Sono strutture razziste che rimandano alla memoria dei ghetti nazisti. 4) Non portano sicurezza, anzi destabilizzano i territori in cui vengono creati. Nelle città che hanno accettato di ospitare queste carceri sono frequenti fughe disperate che spesso portano a incidenti e alla morte dei migranti. A dieci anni dalla loro istituzione assistiamo finalmente sempre più spesso ad atti di resistenza da parte delle popolazioni locali disposte a far chiudere questi lager. 5) La Corte dei Conti evidenzia come il costo di tali strutture sia eccessivo, in alcuni centri si arriva a pagare novanta euro al giorno per ogni detenuto per offrire due pasti al giorno, uno spazio a terra per dormire e una condizione igienico sanitaria da terzo mondo. Cifre che vanno nelle tasche delle organizzazioni che gestiscono i centri. I gestori di tali strutture ricevono dallo stato diversi milioni di euro all'anno (circa cinque milioni per ogni centro): il loro unico interesse è il business e non certo la tutela dei diritti. Gli stessi fondi destinati ad una politica di accoglienza seria produrrebbe molti più risultati e contrasterebbe la paura del diverso. 6) La Regione Marche è presa come modello a livello internazionale per la capacità che ha dimostrato nel gestire il fenomeno migratorio. LA FITTA rete relazionale, composta da associazioni sia laiche che religiose, ha creato un tessuto sociale che da solo si è già dato gli strumenti per la gestione di quella è che una risorsa sociale. Tutto il lavoro fatto fino ad oggi rischia di essere distrutto dalla presenza di un centro detentivo nel nostro territorio. Per tutti questi motivi chiediamo che il Prefetto non autorizzi la realizzazione di un carcere per migranti in un territorio dove nessuno lo vuole. Anzi l'unico resosi disponibile è solo il sindaco di Falconara che ha già dimostrato di essere disponibile a vendere qualsiasi cosa pur di riempire le casse comunali. Invitiamo pertanto tutti quelli che, per i più diversi motivi sono contrari al cie, ad esprimersi nei modi e nelle forme che più ritengono opportuni». Ambasciata dei diritti, Ancona

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una legge necessaria (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

DIRITTI UMANI E PROGRESSI DELLA SCIENZA UNA LEGGE NECESSARIA di ALCIDE PAOLINI E' vero, è difficile parlare di temi sensibili che hanno a che fare con la vita e la morte, senza suscitare reazioni molto forti da parte dell'opinione pubblica; ma affermare che in questi casi la politica non dovrebbe entrarci è un non senso, soprattutto nel nostro paese, dove il dibattito, più che troppo politicizzato, come afferma nel suo editoriale sul "Corriere della Sera" Angelo Panebianco, è troppo politicamente strumentale. Che è tutta un'altra cosa. Lo dimostra il fatto che nei confronti del testamento biologico esistono pareri contrastanti sia all'interno dell'opposizione sia nella maggioranza; ma mentre nel centro-sinistra le posizioni sono eminentemente civili o etiche, nella compagine governativa il no a una legge con qualche spirito liberale discende apertamente dall'interesse ad avere dalla sua la Chiesa (che è nettamente contraria e ha tutti i diritti di esserlo, almeno nei confronti dei suoi fedeli), solo per interesse politico, ancorché ci siano anche al suo interno fior di favorevoli. Senza contare i cittadini in generale, i quali, lontani dalla bagarre inscenata sul caso Englaro, costituivano una maggioranza favorevole alla legge facilmente consultabile. Quello che sconcerta, tuttavia, nell'intervento di Panebianco (che aveva già espresso il suo polemico parere in un precedente intervento) sono sia la virulenza con cui si scaglia contro chi ha dato vita a questa iniziativa (messa in moto ormai da anni da personalità della cultura e della scienza di indubbio valore internazionale), definita da Panebianco una «frittata», perché la democrazia «può occuparsi di tutto, tranne che dell'essenziale», sia l'insistenza su un consiglio che da qualsiasi parte lo si guardi lascia davvero perplessi. Come vorrebbe che si procedesse, Panebianco, nei casi drammatici in cui c'è di mezzo la propria vita o quella dei propri cari, quando risulti evidente la volontà del malato di non accettarne la prosecuzione per via artificiale, nel caso di un'eventuale vita vegetativa, accertata dalla scienza, dopo un congruo lasso di tempo, che può anche essere definito in anticipo? Panebianco vorrebbe che la cosa fosse risolta tenendo le scelte «al di qua dello spazio pubblico, affidate al silenzio, agli sguardi e alle parole a mezza bocca scambiate fra i medici e gli assistiti o fra i medici e le persone affettivamente vicine agli assistiti», che è poi quella che in precedenza aveva chiamato «la zona grigia protetta da una necessaria ipocrisia». Ora, a parte l'impressione che suscitano quelle parole «a mezza bocca», ci sembra che alla fin fine la proposta di Panebianco sia in pratica, più che la scelta di una zona grigia, quella di una vera e propria zona franca, dove medici e parenti o persone affettivamente vicine decidono il da farsi nel più protetto dei segreti. Che è proprio quello che si fa attualmente negli ospedali. Viene da domandarsi a questo punto se sia un sistema giusto o se non abbia tutta l'aria di un troppo evidente sotterfugio. Ma soprattutto viene da chiedersi: e per quanto riguarda la legge, se si venisse a sapere, se addirittura un parente o un amico, venuti a conoscenza dell'evento, facessero una denuncia alle autorità, come dovrebbero comportarsi queste ultime? È vero che Panebianco considera la legge, oltre che «un luogo inadatto e inospitale», in questi casi, «uno strumento troppo grossolano, troppo rozzo per occuparsi di questi problemi»; ma la legge, per quanto rozza, ha il dovere di intervenire. E non c'è niente e nessuno che possa ignorarne la necessità, anche quando non ci sia un dispositivo preciso che la mette in moto. Il vuoto legislativo genera mostri più della legge stessa. Il dubbio è lecito, naturalmente, e nessuno pretende che non si debba averlo e professarlo, ma ciò non può consentire che attraverso di esso si possa dribblare la realtà, che ha una concretezza inalienabile. Questo per dire che anche la vita e la morte (e anche la nascita) sono diventate un problema da quando la scienza ha dimostrato che sono modificabili. Di qui la necessità di adattare continuamente le leggi che presidiano i diritti dell'uomo ai progressi della scienza. Come del resto stanno facendo quasi tutti i paesi più avanzati. Panebianco attribuisce all'Italia una sorta di feticismo della legge, oltre alla sua politicizzazione, ma allora come giustifica che gli altri paesi evoluti sono più avanti di noi su questi problemi, con o senza leggi apposite, e soprattutto senza per questo arrivare alle guerre di religione?

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Amnesty premia Vinicio Capossela">Contro la guerra? Canta una canzone Amnesty premia Vinicio Capossela pag.2 (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Una canzone contro la guerra - Da Capossela ai Negrita, Amnesty premia i cantanti italiani Mercoledí 25.02.2009 09:15 Il Premio Amnesty Italia e' stato istituito nel 2003 e viene consegnato ogni anno all'artista che meglio ha saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti umani durante l'anno precedente. Le precedenti edizioni hanno visto vincitori Daniele Silvestri con 'Il mio nemico' nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con 'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con 'Canenero' nel 2008. Per quanto riguarda il concorso dedicato ai musicisti emergenti,'Voci per la Liberta' - Una Canzone per Amnesty', ricordiamo che il bando della manifestazione scadra' il 15 aprile 2009. Sono, inoltre, gli ultimi giorni utili per partecipare al Premio Web: i primi 30 artisti che si iscriveranno al concorso entro e non oltre il 28 febbraio avranno diritto a una pagina sul sito www.vociperlaliberta.it, attraverso la quale potranno essere conosciuti, ascoltati e votati! Il brano dell'artista o del gruppo preferito dai visitatori del sito della manifestazione partecipera' di diritto alla fase finale del concorso. < < pagina precedente

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- GUATEMALA: NECESSARIO ISTITUIRE UNA COMMISSIONE (sezione: Diritti umani)

( da "WindPress.it" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

25-02-2009 Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Febbraio > Guatemala: necessario istituire una Commissione nazionale per la ricerca degli scomparsiContenuto della paginaGuatemala: Amnesty International lancia un appello globale per chiedere al Congresso di approvare una legge che istituisca una Commissione nazionale per la ricerca degli scomparsiCS027: 25/02/2009Corteo funebre, Guatemala 2004 ADVIMA Amnesty International ha sollecitato oggi il Congresso del Guatemala, attraverso un appello globale diffuso in Italia , ad approvare una legge che istituisca una Commissione nazionale per la ricerca degli scomparsi, considerata dall'organizzazione per i diritti umani un passo avanti fondamentale per dare attuazione alle raccomandazioni formulate 10 anni fa dalla Commissione per il chiarimento storico. "Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico fu una pietra miliare per i diritti umani in Guatemala" - ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International. "Ora tempo che il governo garantisca giustizia". " molto triste constatare quante raccomandazioni della Commissione siano rimaste in sospeso e quanta giustizia debba essere ancora fatta per le decine di migliaia di casi di sparizioni forzate, uccisioni e torture che contrassegnarono il lungo conflitto guatemalteco" - ha aggiunto Howard. Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico, elaborato nel contesto degli accordi di pace patrocinati dalle Nazioni Unite, venne pubblicato il 25 febbraio 1999. Secondo le sue conclusioni, nel conflitto interno del Guatemala (durato dal 1960 al 1996), circa 200.000 persone furono vittime di sparizioni forzate o uccisioni e vennero commessi 669 massacri, soprattutto nei villaggi indigeni. La Commissione, inoltre, attribu all'esercito guatemalteco e ai gruppi legati ai militari la maggior parte delle violazioni, in alcuni casi veri e propri atti di genocidio. Il 5 dicembre 1982, 250 tra uomini, donne e bambini furono assassinati dai militari nel villaggio di Dos Erres. Da quando, nel 1994, stata formalmente aperta l'inchiesta, la difesa ha presentato almeno 30 ricorsi e ha sollecitato rinvii per motivi di procedura in quasi 50 occasioni. A oltre 14 anni dall'avvio di quell'inchiesta, nessun ufficiale di alto grado o autorit civile stato portato in giudizio per aver ordinato, pianificato ed eseguito massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani in Guatemala. Le poche inchieste avviate sono state clamorosamente lente e inadeguate. "Le autorit del Guatemala hanno il dovere morale e legale di assicurare che i crimini commessi durante il conflitto interno, molti dei quali costituiscono crimini contro l'umanit, siano sottoposti a indagine e che i responsabili siano portati in giudizio. Senza giustizia, il Guatemala non potr sganciarsi dal suo oscuro passato" - ha commentato Howard. Secondo Amnesty International, alcune delle principali raccomandazioni comprese nel rapporto della Commissione per il chiarimento storico, volte ad assicurare un risarcimento alle vittime e ai sopravvissuti, sono state attuate ma nella maggior parte dei casi non hanno avuto ancora seguito. L'organizzazione per i diritti umani ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni possano servire a rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e punire i responsabili. "La maniera migliore che le autorit del Guatemala hanno per ricordare e onorare le vittime del conflitto interno assicurare che coloro che hanno commesso, autorizzato e pianificato questi crimini non possano evadere la giustizia" - ha concluso Howard. FINE DEL COMUNICATO Roma, 25 febbraio 2009 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg

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Obama, il debutto al Congresso: <Torneremo più forti di prima> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

IN 52 MINUTI DI INTERVENTO POCHI ACCENNI ALLA POLITICA ESTERA: «GLI STATI UNITI NON TORTURANO» Obama debutta al Congresso: «Torneremo più forti di prima» Dedicato quasi del tutto alla crisi il primo discorso del presidente a Camere riunite: «L'America si riprenderà» (Afp) NEW YORK - «We will recover», l'America si riprenderà e uscirà da questa crisi più forte di prima. Con uno slogan ottimista alla FDR, già destinato ad entrare nel lessico Obamiano accanto all'ormai leggendario "yes we can", il presidente Barack Obama ieri sera ha cercato di rassicurare il Paese - primo afroamericano della storia Usa a tenere un discorso davanti al Congresso in seduta plenaria - lanciando il suo "New Deal", aggiornato e riveduto. Dopo un mese di governo e nel pieno di una crisi economica di proporzioni epocali, Obama ha voluto proporre la sua ricetta di rilancio dell'economia e dell'occupazione. «Mi rivolgo all'americano della strada che ci ha portati qui stasera», ha esordito nel suo discorso, trasmesso a reti unificate dai principali network nel momento di massimo ascolto: le 21.15 ora di Washington, (le tre e un quarto della notte in Italia). Non si è trattato di un vero discorso sullo Stato dell'Unione, che i presidenti sono chiamati a pronunciare soltanto dopo il primo anno di mandato, ma di un'occasione per lanciare un appello bipartisan a rimboccarsi le maniche e a «ricostruire insieme l'America che amiamo» e che può tornare ad essere «la più grande forza di progresso e prosperità nella storia umana». «L'economia è indebolita, la fiducia del paese è scossa, ma l'America si riprenderà e uscirà dalla crisi più forte di prima, com'è già successo durante la Guerra Civile e la Grande Depressione del '29», ha detto il presidente. Che ha lanciato diverse stoccate all'amministrazione Bush («abbiamo ereditato la crisi da lui», «ha usato il surplus per passare la ricchezza ai già ricchi») prima di osannare il Recovery Act, la manovra anticrisi appena varata dal Congresso democratico, in vista della presentazione del budget, giovedì prossimo, che prevede il dimezzamento del deficit in quattro anni. «Indipendenza energetica, riforma sanitaria e della scuola sono i tre capisaldi della mia piattaforma», ha detto Obama, spiegando che il Paese che ha inventato l'auto non può voltare le spalle a Detroit («in gioco ci sono milioni di posti di lavoro e la sopravvivenza di intere comunità») e neppure al settore del credito, («salvare le banche significa salvare gli americani», «i 700 miliardi di dollari già stanziati per salvare Wall Street non bastano»). Obama ha annunciato anche un inevitabile e controverso piano di tagli e risparmi. Il suo team ne ha individuati per 2 trilioni in un arco di dieci anni: da Medicare (la mutua per gli anziani) al Pentagono (per gli appalti senza bando di concorso che hanno fatto sprecare miliardi di dollari in Iraq). Gli accenni alla situazione internazionale sono stati limitati a Guantanamo («la chiuderemo») alla guerra al terrorismo («L'America non tortura») in nome di un nuovo impegno al dialogo («rilanciamo la collaborazione del G20»). Nel suo discorso di 52 minuti Obama è stato interrotto dagli applausi scroscianti di deputati, senatori, membri del governo, generali, giudici costituzionali, eroi come il pilota Sully Sullenburger, miracolosamente ammarato sull'Hudson, e il banchiere di Miami Leonard Abess, che ha distribuito ai 399 dipendenti il bonus da 60 milioni di dollari ed è stato il più applaudito accanto alla first lady Michelle, elegantissima in un abito viola senza maniche. La replica dei repubblicani è stata affidata all'astro nascente del partito, il giovane governatore della Lousiana Bobby Jindal, uno dei capifila dell'opposizione alla manovra anticrisi varata la settimana scorsa dal Congresso. Il suo nome è già tra i possibili contendenti alla Casa Bianca tra quattro anni. Alessandra Farkas stampa |

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SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico <Santissima... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

AGENDA EMPOLI pag. 7 SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico «Santissima... SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico «Santissima Annunziata» di Empoli, un incontro sul tema dei diritti umani e l'Europa, patria di questi diritti. Il titolo era «Cara Europa ti scrivo: tra sogno, realtà e futuro» ed è stato presentato dai relatori Leo Pergamo e Diego Cremona.

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Disabili, sì alla Convenzione (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACA 25-02-2009 Disabili, sì alla Convenzione ROMA. L'Aula della Camera ha definitivamente approvato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. «Una giornata storica» , commenta Pietro Vittorio Barbieri, presidente della Fish ( Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) sottolineando come la ratifica «sancisce l'avvio di un necessario cambio di approccio alla disabilità, grazie al riconoscimento effettivo di uno strumento concreto contro le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani di tutte le persone con disabilità italiane» .

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Amnesty, una canzone contro la guerra pag.2 (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Una canzone contro la guerra - Da Capossela ai Negrita, Amnesty premia i cantanti italiani Mercoledí 25.02.2009 12:05 Il Premio Amnesty Italia e' stato istituito nel 2003 e viene consegnato ogni anno all'artista che meglio ha saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti umani durante l'anno precedente. Le precedenti edizioni hanno visto vincitori Daniele Silvestri con 'Il mio nemico' nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con 'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con 'Canenero' nel 2008. Per quanto riguarda il concorso dedicato ai musicisti emergenti,'Voci per la Liberta' - Una Canzone per Amnesty', ricordiamo che il bando della manifestazione scadra' il 15 aprile 2009. Sono, inoltre, gli ultimi giorni utili per partecipare al Premio Web: i primi 30 artisti che si iscriveranno al concorso entro e non oltre il 28 febbraio avranno diritto a una pagina sul sito www.vociperlaliberta.it, attraverso la quale potranno essere conosciuti, ascoltati e votati! Il brano dell'artista o del gruppo preferito dai visitatori del sito della manifestazione partecipera' di diritto alla fase finale del concorso. < < pagina precedente

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Capodanno tibetano: festeggiare o essere arrestati (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Feb 0925 Capodanno tibetano: festeggiare o essere arrestati Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 12:17 in Diritti umani Oggi si celebra il capodanno tibetano, il Losar dell'anno 2136. Una ricorrenza che in genere è festeggiata per una settimana, attraverso una straordinaria varietà di eventi. Quest'anno, molti tibetani hanno deciso che non celebreranno il loro capodanno, in memoria dei tanti amici e parenti trucidati dal regime cinese durante le proteste dello scorso anno. Il regime si è organizzato per tempo per evitare troppi fastidi. Dopo aver chiuso completamente internet, da ormai una decina di giorni la polizia cinese pattuglia le città tibetane piu' importanti per arrestare monaci e cittadini che dovessero essere colti nell'invitare la popolazione a non celebrare il capodanno. Intanto Pechino prosegue nella sua politica di collocazione forzata dei cinesi di etnia Han nel Tibet con l'obiettivo tutt'altro che nascosto di rendere di trasformare, paradossalmente, i tibetani in una minoranza etnica nel loro Tibet.

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Diritto al cibo: la campagna di altromercato (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Feb 0925 Diritto al cibo: la campagna di altromercato Pubblicato da Luigi Gallo alle 12:19 in Agricoltura, Diritti umani, Società Il diritto al cibo è il diritto umano fondamentale e precondizione del diritto alla vita. Ma oggi quasi un miliardo di persone non hanno denaro a sufficienza per comprare il cibo che serve loro a sopravvivere. Ciò non è dovuto alla carenza di alimenti, ma al fatto che il cibo non è accessibile a causa dei disequilibri del commercio internazionale e per le scelte delle politiche agricole che sono state prese in questi ultimi decenni. Il paradosso è che a soffrire la fame sono soprattutto coloro che vivono nelle aree rurali e lavorano per produrre quello che arriva sulle nostre tavole. Questo è il frutto di un mercato delle materie prime agricole fortemente improntato alla specializzazione produttiva e all'esportazione, che ha smantellato i sistemi agricoli locali. Il diritto delle persone al cibo è strettamente legato al diritto dei popoli, delle comunità e dei Paesi di definire le proprie politiche agricole, alimentari e di lavoro in modo ecologicamente, socialmente, economicamente e culturalmente appropriato alle proprie situazioni specifiche. E', in altre parole, un diritto che può essere garantito soltanto in un contesto di sovranità alimentare. Ciò significa mettere chi produce, distribuisce e consuma alimenti al centro dei sistemi e delle politiche alimentari e al di sopra degli interessi dei mercati e delle imprese. Altromercato, con la sua campagna per rispettare la biodiversità, aiutare lo sviluppo delle piccole economie locali del Nord e del Sud del mondo, ci invita a scegliere un modello di alimentazione e di consumo responsabile. Così possiamo orientare il mercato e contribuire a ridurre il numero di persone a cui è negato il diritto al cibo. LG

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DIRITTI UMANI. Amnesty lancia appello per il Guatemala: si faccia Commissione per ricerca scomparsi (sezione: Diritti umani)

( da "HelpConsumatori" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

News DIRITTI UMANI. Amnesty lancia appello per il Guatemala: si faccia Commissione per ricerca scomparsi 25/02/2009 - 12:40 Nel conflitto interno del Guatemala, dal 1960 al 1996, sono state vittime di sparizioni forzate o uccisioni circa 200 mila persone e sono stati commessi centinaia di massacri. Lo ricorda Amnesty International che, richiamando il rapporto della Commissione per il chiarimento storico del 1999, ha sollecitato oggi il Congresso del Guatemala, attraverso un appello globale diffuso in Italia sul sito www.amnesty.it, ad approvare una legge che istituisca una Commissione nazionale per la ricerca degli scomparsi, considerata dall'organizzazione per i diritti umani un passo avanti fondamentale per dare attuazione alle raccomandazioni formulate 10 anni fa dalla Commissione per il chiarimento storico. "Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico fu una pietra miliare per i diritti umani in Guatemala - ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International. - Ora è tempo che il governo garantisca giustizia". Per Amnesty "alcune delle principali raccomandazioni comprese nel rapporto della Commissione per il chiarimento storico, volte ad assicurare un risarcimento alle vittime e ai sopravvissuti, sono state attuate ma nella maggior parte dei casi non hanno avuto ancora seguito". L'organizzazione per i diritti umani ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. "La maniera migliore che le autorità del Guatemala hanno per ricordare e onorare le vittime del conflitto interno - ha detto Howard - è assicurare che coloro che hanno commesso, autorizzato e pianificato questi crimini non possano evadere la giustizia". 2009 - redattore: BS

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"Oltre il bianco e il nero Le donne protagoniste della manifestazione (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

"Oltre il bianco e il nero» Le donne protagoniste della manifestazione Mercoledì 25 Febbraio 2009, Gemona (pc) Le donne del mondo sono il tema scelto quest'anno dalla Bottega del mondo per le iniziative legate alla manifestazione "Oltre il bianco e il nero". Un weekend di appuntamenti gemonesi dedicati alle donne che nel mondo lavorano, lottano e promuovono la pace, la giustizia e i diritti umani a cominciare da sabato 7 marzo alle 21 presso la saletta San Michele con Massimo Somaglino che presenterà lo spettacolo "Lina, Nilde e le altre", ricerca teatrale sulle donne che parteciparono all'assemblea costituente. Domenica 8 marzo, saranno invece due donne le protagoniste del film "Il giardino di limoni", alle 21.00 al Cinema Teatro Sociale. A introdurre il film sarà l'associazione "Giustizia e pace si baceranno" per raccontare i due mondi e le due visioni del mondo separate dal frutteto di limoni. Nel programma si segnala anche la cena etnica "Sapori dal Brasile", sabato 28 febbraio, organizzata presso il centro parrocchiale Salcons per raccogliere fondi per progetti di cooperazione e di solidarietà internazionale in Brasile. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con La Cineteca del Friuli, il Comune e la Parrocchia di Santa Maria Assunta, e il Coordinamento delle Associazioni Culturali e di volontariato Sociale.

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Protestano animalisti e Prc: No al contratto con la Coca Cola (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Protestano animalisti e Prc: «No al contratto con la Coca Cola» Mercoledì 25 Febbraio 2009, (m.f.) Se si può raffigurare concretamente la proverbiale "tempesta in un bicchier d'acqua", questo è proprio il caso della bozza di accordo di sponsorizzazione con la Coca Cola. Ora politici e associazioni la buttano sul piano etico. Proprio ieri il leghista Mazzonetto si è scatenato su Facebook chiedendo di boicottare la bevanda, mentre il capogruppo di Rifondazione Sebastiano Bonzio accusa l'amministrazione Cacciari di "svendersi per trenta denari" facendo cassa con un'azienda che violerebbe diritti umani in molti Paesi del Terzo mondo. Lo stesso fa Cristina Romieri, portavoce dell'Associazione vegetariana, che aggiunge ai diritti umani anche i danni alla salute causati da bevande come questa piene di zuccheri e caffeina. Il Comune, che in questi giorni si sta difendendo da attacchi scatenati sulla base di semplici voci, non ha però stipulato al momento nessun contratto con l'affiliata italiana della multinazionale delle bibite analcoliche ma ha solamente approvato in sede di giunta le linee generali del progetto. Non ci sono indicazioni di località in cui i distributori saranno posizionati, né ci sono riferimenti sul loro numero. Nella delibera di giunta numero 47 del 12 febbraio (che chiunque può visionare nell'androne del municipio) sta scritto semplicemente che l'accordo ha durata quinquennale e prevede per il Comune l'introito di 400mila euro più Iva per i primi tre anni e di 450mila più Iva per i restanti due. La questione dei distributori automatici viene demandata ad un contratto da stipularsi successivamente "all'interno del territorio del Comune sia all'aperto che in locali al chiuso". Le società Vela (biglietterie Actv) e Asm (Autorimessa comunale, garage Candiani e Ztl bus) hanno dato la disponibilità ad aderire al progetto dei distributori e quindi si può già presumere che gran parte dei distributori in centro storico sarà nei pontili. «Il contratto ancora non esiste - spiega il capo di Gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro, incaricato dalla giunta di coordinare l'operazione - ma è evidente che eventuali distributori saranno posizionati in pontili, garage comunale, ma anche punti ztl bus in terraferma, sedi di municipalità e aziende comunali. L'unico "sconfinamento" sul suolo pubblico potrebbe riguardare l'area accanto ai bagni pubblici dei Giardinetti Reali, ma lì eventualmente si agirà in stretto contatto con la Soprintendenza». E senza il via libera di quest'ultima e della Commissione di Salvaguardia, come la maggior parte dei residenti dovrebbe sapere a Venezia non si può piantare un chiodo.

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Non è stata una grande barzelletta e dubito perfino che sia stata divertente. Lo ste... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009, Non è stata una grande barzelletta e dubito perfino che sia stata divertente. Lo stesso Berlusconi lo sapeva, tanto che ha subito avvertito: "Fa ridere, ma è drammatica". Anche se forse non ha tutti i torti quando sostiene che una volta ancora se non è stato frainteso, quantomeno è stato strumentalizzato. Probabilmente un premier dovrebbe rivedere il suo repertorio e valutare meglio eventuali conseguenze anche diplomatiche. Un premier non è come un comico di "Zelig" che deve soltanto far ridere e non bada a mezze misure per strappare la risata; quello che è il suo mestiere, dalla risata dipende il successo. Nemmeno un premier ha la libertà della gente comune che spesso può dire liberamente ciò che le piace. Ha doveri precisi ogni volta che si presenta in pubblico come premier. Tanto è vero che il quotidiano di Buenos Aires "Clarin" ha riportato le battute di Berlusconi, riprendendole dalla stampa italiana, e ha scatenato una crisi diplomatica tra Argentina e Italia. Crisi subito rientrata perché le cose sono state ridimensionate e le scuse prontamente presentate e accettate; con un documento congiunto si rimedia quasi sempre. Ma del tutto si poteva benissimo fare a meno. E' difficile scherzare con un passato ancora così presente tra gli argentini. Quei "voli della morte" con cui i militari assassinarono i giovani oppositori, sono ancora una ferita troppo aperta. In questi giorni lo spazio dell'Esma (Scuola di meccanica della Marina), un elegante palazzina nel centro della capitale adibita a grande lager della dittatura, è diventato per iniziativa dell'Onu il primo centro internazionale dei diritti umani. In Italia la magistratura si appresta a processare l'ammiraglio Emilio Massera ideatore dei "voli della morte", amico di Licio Gelli, iscritto alla P2. Tra le vittime c'erano molti italo-argentini. Sicuramente da parte di Berlusconi non c'è stato "intento offensivo", non è il suo genere. Noi italiani lo abbiamo capito. Ma chi lo spiega alle "Madri di Plaza de Mayo"? E loro, che da anni si riuniscono per chiedere giustizia, saranno altrettanto capaci di capire? E' difficile spiegare ai parenti delle vittime che su questi temi si può usare tale leggerezza e addirittura sconfinare nella barzelletta. In Argentina oltre 30 mila persone sono state uccise dalla dittatura. Non si può parlare della tragedia recente di un Paese come se fosse una partita di calcio. Occorre sensibilità per la storia da parte di chi occupa posti di tale responsabilità. Argentina, Brasile, Cile Uruguay sono stati terminali di un'emigrazione italiana di massa. Gli italiani coinvolti nelle stragi sono migliaia, molti anche veneti e friulani. Figli e nipoti di emigrati veneti arrivati tra fine Ottocento e inizi Novecento e, quindi, italiani a pieno diritto. I regimi non andavano per il sottile, spesso gli oppositori furono gettati da aerei e elicotteri nell'Oceano o nelle acque del Rio della Plata. Chi è rimasto chiede giustizia per i morti e forse non ha più voglia di ridere.

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Quale è stata l'eredità della sfortunatissima ragazza di cui tanto si è discusso... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mercoledì 25 Febbraio 2009, Quale è stata l'eredità della sfortunatissima ragazza di cui tanto si è discusso nei giorni scorsi? Non è facile rispondere ad una domanda come questa perché le opinioni espresse sono state tantissime, e si può ben dire che nessuno ha acquisito una decisa prevalenza sulle altre. In linea di massima la tesi che ha raccolto più consensi, soprattutto sotto il profilo quantitativo, si è riconosciuta nel diritto di libertà della persona e nella legittimità del rifiuto di vivere nelle condizioni della ragazza, in pratica in stato di coma neurovegetativo protrattosi per oltre 15 anni senza un sussulto o un segno tangibile che facesse presagire e quindi sperare nel risveglio. In tale ottica i più hanno approvato la decisione del padre-tutore che si sarebbe appunto battuto perché la ragazza venisse liberata da una vita invivibile. Molti altri hanno assunto e sostenuto un punto di vista assai diverso se non del tutto opposto: la vita, qualunque vita, è assolutamente indisponibile, anche da parte dello stesso diretto interessato, e mai il padre avrebbe potuto e dovuto agire come invece ha fatto. Vero è che dopo l'introduzione del principio del consenso informato il malato ha il diritto di rifiutare le cure propostegli fino all'estremo sacrificio, ma occorre appunto che il malato esprima lucidamente una volontà precisa nel senso indicato mentre l'Eluana non lo ha mai fatto se non anni ed anni prima, e in modo necessariamente incerto e discutibile. In altri termini occorrerebbe una volontà non solo certa, ma anche attuale di rifiuto del trattamento mentre nel caso di specie la sua volontà è stata ricostruita in base a testimonianze per forza di cose poco attendibili e addirittura in base allo stile di vita. In sostanza non si può giurare su ciò che la ragazza volesse veramente durante il coma e nell'incertezza, secondo molti (ma lo ha detto anche la Cassazione), deve prevalere il principio dell'intangibilità della vita. Nel contesto del dibattito si è poi inserito il problema dell'accettabilità della morte per fame e per sete, il tipo di morte prescelto e indicato espressamente per l'Eluana (che veniva nutrita e dissetata con un sondino enogastrico che l'ha tenuta in vita per molti anni). Si deve riconoscere che la grande maggioranza degli italiani, per ciò che è stato possibile capire dalle reazioni dell'opinione pubblica, si è decisamente schierata per la tesi che la morte per fame e per sete (specialmente quest'ultima) non è accettabile in un contesto civile e democratico. Basterà ricordare il conflitto che ha separato il Governo dal Capo dello Stato (il primo deciso a sancire il divieto addirittura con decreto legge d'urgenza, il secondo perplesso sulla sussistenza dei requisiti dell'urgenza e della necessità e soprattutto desideroso di evitare un possibile ma in verità solo teorico contrasto con la Cassazione). In definitiva, per la prima volta una elevata discussione in materia di diritti umani. Ma allora che cosa occorre fare per raccogliere e lanciare il messaggio di Eluana? Mi sembra evidente che il primo impegno del Parlamento sia di portare alla conclusione la legge sul testamento biologico riaffermando inequivocabilmente i principi che sono usciti vittoriosi dal dibattito sulla sorte di Eluana. In sintesi credo che occorra stabilire che solo il diretto interessato possa dettare direttive vincolanti sulla fine della sua vita per il caso che sia impossibilitato ad esprimere la sua volontà, ma che deve farlo in modo certo e solenne al fine di evitare le inevitabili discussioni sulla sua reale volontà. Non basta. Occorre anche ammettere la possibilità della nomina di un fiduciario, ma qui è controverso se si debba riconoscergli la facoltà di derogare dalla volontà dell'interessato ove questa risulti per altre vie. Occorre ancora stabilire che è vietata, decisamente vietata, ogni forma diretta e indiretta di eutanasia. Infine va ripreso e solennemente sancito il divieto di morte per fame e per sete. Con tutto ciò la legge sul testamento biologico resta assai difficile e non sarei affatto sorpreso che il dibattito diventasse acceso e contrastato. Se però c'è un punto di arrivo che dobbiamo proprio a Eluana è che ormai la legge è necessaria e improcrastinabile. Tutti gli altri paesi del mondo sono riusciti in questo compito assai arduo e anche la nostra politica può e deve farcela, anche per evitare ulteriori casi di supplenza della giustizia che l'esperienza di tutto il mondo registra quando una legge certa e precisa viene a mancare o addirittura manca in origine e qualcuno bene o male deve poi assumersi la grave responsabilità di decidere comunque.

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Anna Maria Nappo candidata della Sinistra Saronnese (sezione: Diritti umani)

( da "Varesenews" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Saronno - Medico di base da 30 anni guiderà i partiti della sinistra: Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica Anna Maria Nappo candidata della Sinistra Saronnese Anna Maria Nappo è il candidato sindaco della Sinistra Saronnese. Con il sostegno di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani, di Sinistra Democratica del mondo associativo, le forz epolitiche spiegano che la candidatura è nata perché “la sinistra ritroverà slancio nei propri valori: nella laicità dello stato, nella democrazia della forma "partito", nell'attenzione ai problemi sociali e dell'ambiente, nella necessita di garantire diritti”. Anna Maria Nappo ha 58 anni e da 30 è medico di base a Saronno. “Ho accettato la l?invito della Sinistra Saronnese alla candidatura – spiega – perché credo che sia una sinistra laica, nella difficoltà della coesione nell?attuale politica di sinistra, che però non ha mai smesso, anche se frammentata, di credere nella democrazia, nell?attenzione sociale, nell?ambiente, ai diritti umani, alla legalità delle riforme”. Il neo candidato si dice disponibile a incontrare chiunque voglia parlare con lei ogni giovedì sera, nella sala Spinelli di via Garibaldi a Saronno. Mercoledi 25 Febbraio 2009 M.S.

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Serbia/ Irruzione gruppo diritti gay durante proiezione (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Belgrado, 25 feb. (Apcom-Nuova Europa) - E' polemica oggi a Belgrado dopo che ieri sera alcuni attivisti della Ong "Gay-Straight Alliance" (Gsa) hanno interrotto la proiezione del film 'Milk' per protestare contro la discriminazione degli omosessuali. Dai microfoni dell'emittente locale B92 il sottosegretario del Ministero per i diritti umani e le minoranze, Marko Karadzic, ha chiesto le dimissioni della direzione del centro congressi Sava Centre, a seguito della decisione di cancellare all'ultimo momento una conferenza stampa a difesa dei diritti degli omossessuali, organizzata dall'associazione Gsa. La conferenza stampa dal titolo "Questo è un paese per noi" avrebbe dovuto precedere l'anteprima nazionale della storia su pellicola di Harvey Milk, primo politico Usa dichiaratamente gay (la cui interpretazione è valsa a Sean Penn l'Oscar per migliore attore protagonista), in programma ieri nello stesso Sava centre, nell'ambito del palinsesto del 37mo Festival internazionale di cinema di Belgrado. L'evento è stato però annullato per non meglio specificate 'ragioni di sicurezza', scatenando la reazione degli attivisti per i diritti gay che hanno successivamente fatto incursione nel cinema interrompendo la proiezione in segno di protesta. "Ciò che mi sorprende - ha sostenuto il sottosegretario Karadzic nel pretendere l'assunzione di responsabilità da parte del centro congressi - è che queste opinioni discriminanti sono state espresse in modo tale da palesare che il problema non fosse né il posto né la sala conferenze, ma solo gli organizzatori e i temi che sarebbero stati discussi nel corso della conferenza stampa". Al contrario, per Rade Himic del Sava Centre, la decisione "non era legata a una polemica razziale o di genere, ma al fatto che l'Alleanza (di attivisti gay, ndr) avrebbe dovuto scegliere un luogo più appropriato per la suaconferenza stampa".

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Zimbabwe/ Tsvangirai: Mugabe d'accordo su rilascio (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Harare, 25 feb. (Ap-Apcom) - Il Presidente dello Zimbabwe ha accettato di liberare i prigionieri politici, ma il procuratore generale si oppone a tale decisione. E' quanto riferisce oggi il premier del nuovo governo di coalizione insediato ad Harare il 15 febbraio scorso, Morgan Tsvangirai. Oggi, il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello a Mugabe perchè liberi gli attivisti e i membri dell'opposizione ancora in carcere. "Sostengo il lancio del governo di unità nazionale, ma sarebbe auspicabile che il presidente dello Zimbabwe liberi, per il bene della nazione, i militanti incarcerati", ha detto Ban in una conferenza stampa congiunta con il Presidente sudafricano, Kgalema Motlanthe. Sono circa 30, tra attivisti per i diritti umani ed esponenti dell'opposizione guidata dal nuovo premier, le persone ancora in prigione, nonostante l'insediamento a metà febbraio del nuovo esecutivo.

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FABRIZIO COSCIA PARMI UN ASSURDO CHE LE LEGGI, CHE SONO L'ESPRESSIONE DELLA PUBBLICA V... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Fabrizio Coscia «Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio». Sono parole scritte quasi due secoli e mezzo fa da Cesare Beccaria, nel celebre trattato Dei delitti e delle pene, che resta la più lucida e argomentata requisitoria contro il paradosso giuridico, prima ancora che umanitario, della pena di morte, definita dall'illuminista lombardo non come un diritto, ma «una guerra della nazione contro un suo cittadino». Non è un caso del resto che proprio l'Italia, la patria di Beccaria - primo Stato nazionale europeo a cancellare la pena capitale dalla Costituzione nel 1889 - sia stata tra i Paesi che più si sono battuti per la moratoria universale sulla pena di morte approvata dall'Onu. Ma che cosa è cambiato nel mondo dopo la storica risoluzione del 18 dicembre 2007? A fare il punto della situazione è il nuovo libro di Aldo Forbice, giornalista Rai e noto conduttore del programma di RadioUno «Zapping», da sempre impegnato per la difesa dei diritti umani. Assassini di stato (Garzanti, pagg. 346, euro 17,50) è una rigorosa e appassionata inchiesta sulla pena di morte all'indomani della moratoria delle Nazioni Unite, che si lascia apprezzare non solo per l'indagine storica e filosofica e la ricostruzione delle battaglie abolizioniste, ma soprattutto per la dettagliata panoramica sugli Stati che mantengono oggi la pena capitale (47 secondo gli ultimissimi dati forniti da «Nessuno tocchi Caino»), con un approfondimento sui cinque Paesi dove avvengono l'88% delle esecuzioni: Cina (primo al mondo per numero di condanne a morte), Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Usa. Ma il saggio allarga l'indagine anche ai 146 Stati abolizionisti, ufficiali o di fatto, dove però esecuzioni extragiudiziali e violazione dei diritti umani restano in molti casi all'ordine del giorno. Molta strada è stata fatta - e la moratoria è per Forbice «una pietra miliare verso una storica inversione di tendenza» - ma tanta ne resta ancora da fare. Tra processi sommari, esecuzioni politiche o razziali, condanne a morte per crimini ordinari e perfino lievi (come prevede la Sharia nei paesi islamici), traffico d'organi dei condannati e segreti di Stato, tra inflessibili governatori americani, «signori della morte» africani e carnefici asiatici, il quadro tracciato dal libro è infatti agghiacciante per la quantità di violenza e sofferenza inflitte nel nome di una presunta giustizia, alle quali Forbice riesce a dare corpo, restituendo voce, nome e storia alle migliaia di uomini, donne e minori vittime di quello che Dostoevskij definì «un assassinio legale incomparabilmente più orrendo dell'assassinio brigantesco».

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La bomba iraniana: analisi al Senato tra "carote e nuova Yalta" (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - La bomba iraniana: analisi al Senato tra “carote e nuova Yalta” Roma, 25 feb (Velino) - “Troppa carota e poco bastone”. Questa una delle frasi che si è sentita nella sala stampa del Senato nel corso della presentazione de “La bomba iraniana”, uno studio in 246 pagine sui rischi di un Iran nucleare edito da Lindau e scritto da Emanuele Ottolenghi, direttore del Transatlantic Institute di Bruxelles. Accanto all?autore c?erano il presidente dei Radicali italiani Bruno Mellano, il senatore del Pd Pietro Marcenaro e il direttore del Riformista, Antonio Polito. Marcenaro, che guida la commissione Diritti umani di Palazzo Madama, ha introdotto il saggio parlando della “prevalenza della questione iraniana sulla scena politica internazionale”. Che si parli di Afghanistan, del ritiro Usa dall?Iraq, della sistemazione del conflitto arabo-israeliano, l?Iran è sempre presente, ha sottolineato il senatore. Marcenaro ha ricordato, tra l?altro, che esistono le “cosiddette condizioni oggettive” per considerare la Repubblica islamica “una democrazia, con tutti i limiti costituzionali imposti dalla prevalenza della Sha?ria, eppure – ha rilevato – esiste una forte contraddizione tra società civile e classe politica”. La proposta del senatore per ridurre Teheran a più miti consigli sul nucleare? “Trovare un equilibrio in materia di diritti umani tra realismo e principi politici, adottando, per esempio, delle raccomandazioni per il comportamento della diplomazia italiana: ci sono pagine web sui diritti umani sui siti della Farnesina? E sulla base di quali criteri invitiamo i dignitari iraniani alle celebrazioni ufficiali della Repubblica italiana?”. Polito dal canto suo ha affermato di condividere molti punti dell?analisi di Ottolenghi e ha definito la questione iraniana “il problema più grande dell?Occidente dopo la caduta dell?Urss” per tre caratteristiche della Persia: l?ispirazione egemonica del Paese dallo scià in poi, la natura rivoluzionaria e dunque proiettata verso l?esterno del regime degli ayatollah, e, infine, la natura teocratica dello stesso che fonde clero e governo in un?unica gestione del potere. Di conseguenza per Polito, un Iran dotato dell?atomica “è molto peggio di un?India o di un Pakistan nucleari”. E i rischi che Teheran arrivi a ottenere l?arma strategica “sono aggravati dalla debolezza statunitense legata da un passaggio di consegne da una amministrazione all?altra, con quella uscente che ha registrato pochi successi nell?area e - ulteriore aggravante – con la Russia particolarmente distante da Washington. Non tuta l?Europa – ha aggiunto l?ex senatore – si rende conto del pericolo che può giungere dalla destabilizzazione di un?area da cui il mondo trae il 40 per cento delle risorse in idrocarburi”. Il Vecchio continente sul banco degli imputati per la sua ricorrente inerzia? Per Polito non è così: “L?Europa si è cimentata con successo nel fermare le bombe di Bush sull?Iran, complici le difficoltà Usa a Bagdad. Ma adesso occorre impedire la costruzione della bomba”. Basta dunque con le offerte di incentivi (la carota) e mano invece ai diritti umani “da usare come uno strumento di realpolitik. Si può commerciare con un Paese che impicca i gay e i minorenni, che mozza le mani e secondo il quale ordinamento la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo?”, si chiede il direttore del Riformista. “Spingiamo dunque sui diritti umani (il bastone, ndr) facendo capire a Teheran che rischia un crollo del regime”. Comune a Polito e Ottolenghi l?osservazione che difficilmente la comunità internazionale spingerà per nuove sanzioni prima delle elezioni di giugno per non mettere in difficoltà il fronte moderato, evitando di far crescere il consenso attorno al presidente radicale Mahmud Ahmadinejad. A prendere la parola, infine, è stato lo stesso Ottolenghi secondo il quale “lo sviluppo della bomba atomica non può essere separato dall?esistenza del regime. Anche se alle elezioni di giugno dovesse vincere il moderato Khatami – ha precisato l?autore –, l?Europa dovrebbe trattare mettendo l?accento su tempi ben definiti”. Perché l?Iran ha chiaramente perseguito un programma nucleare con chiare finalità militari “sotto Rafsjanjani, sotto il primi governi Khatami e poi con Ahmadinejad”. Quali dunque i rischi se Teheran arriverà all?armi? “Il congelamento dei conflitti regionali e una corsa al nucleare da parte di tutti i vicini dell?Iran”. Come successe durante la Guerra fredda. “I conflitti da irrisolti diventano irrisolvibili – ha spiegato Ottolenghi - e l?Iran atomico, anche senza usare l?arma, può diventare fonte di nuove escalation ottenendo nel frattempo nuove sfere d?influenza”. In definitiva, ha aggiunto il direttore del Transatlantic Institute, “l?Occidente dovrebbe negoziare un nuova Yalta mediorientale con l?Iran”. L?alternativa è forse l?attacco preventivo? “Questo – ha risposto Ottolenghi – sarebbe parimenti grave e disastroso ma tra l?acquiescenza europea degli ultimi nove e anni e un conflitto armato esiste una serie di strumenti diplomatici ed economici per esercitare pressioni sul regime”. Che ne frattempo ha ricordato l?autore, “forse con meno successo rispetto al programma nucleare si è anche lanciato in un programma di dotazione di missili balistici”. Una soluzione prefabbricata “non c?è, ma dobbiamo capire come si muoverà l?amministrazione Obama: quali richieste porrà a Teheran, che tempi di risposta accetterà e cosa immagina di fare in caso di altri no iraniani”. Nel frattempo, ha concluso, l?Europa lavori sui diritti umani e chiarisca al popolo iraniano – che pure ha diritto a un programma nucleare civile - che il problema sta nel regime teocratico. A noi sta obbligare Teheran a rispettare gli impegni assunti nel 1968 quando ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare”. (Daniel Mosseri) 25 feb 2009 15:14

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Savona:"Diritti umani negati" e "Dal marxismo alla sinistra" (sezione: Diritti umani)

( da "Savona news" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Savona:"Diritti umani negati" e "Dal marxismo alla sinistra" Doppio appuntamento venerdì 27 febbraio nella libreria Ubik di Savona. Alle 18, incontro con Silvia Baraldini sul tema "Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati Uniti". All'inconbtro partecipa Tecla Paranda, avvocato membro dell?Associazione "Giuristi Democratici". Evento curato dall?Associazione Italia-Cuba. Introduce l?incontro Casella Roberto, moderatore Federico La Rosa. Alle 20, invece, incontro con Luca Paroldo sul tema "Dal marxismo alla sinistra", per dare una breve delucidazione sulle strutture fondamentali della teoria marxista per poi passare, alla luce delle trasformazioni della societa' capitalistica avanzata, ad un confronto con le posizioni della nuova sinistra, del femminismo, dell'ambientalismo.

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Roma; verrà presentato domani il rapporto annuale di "Italians for Darfur" (sezione: Diritti umani)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma; verrà presentato domani il rapporto annuale di "Italians for Darfur" Nel sesto anniversario dell'inizio del conflitto in Darfur, nella sala Walter Tobagi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma, sarà presentato domani alle 16.00 il rapporto 2008 di Italians for Darfur sulla situazione della crisi in atto nella regione sudanese. L'incontro sarà occasione per una conferenza sulle continue violazioni dei diritti umani in Sudan, la censura e la repressione del governo sudanese nei confronti dei giornalisti che provano a raccontare il dramma che si vive nella regione. Saranno presenti Antonella Napoli, giornalista e presidente dell'associazione 'Italians for Darfur', Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, Suliman Hamed, rifugiato politico e rappresentante in Italia dei profughi del Darfur, Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e Stefano Cera, docente ed esperto gi gestione dei conflitti. Nel corso dell'incontro saranno presentati una mostra e un libro per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi umanitaria in Darfur.

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Politkovskaja e l'amico Putin (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Politkovskaja e l'amico Putin di Fabio Evangelisti Il verdetto di assoluzione per tutti gli imputati del delitto di Anna Politkovskaia, la giornalista scomoda della Novaja Gazeta uccisa il 17 ottobre 2006, desta preoccupazione e sdegno. Le sue posizioni critiche nei confronti del Cremlino, in particolar modo per il conflitto in Cecenia, erano note e la sua attività di paladina dei diritti umani in quella piccola repubblica le ha inevitabilmente procurato molti nemici. E allora, la prima impressione è che si sia voluti arrivare a una sorta di 'verdetto di Stato' e che l'assoluzione di oggi sia la pietra tombale sulla ricerca della verità, quella verità che la Politkovskaia cercava a ogni costo e per la quale ha pagato il prezzo più alto. La speranza e l'augurio è che invece le cose non siano andate in questo modo. La sua forza, la sua determinazione, la sua competenza sono usciti fuori dai suoi confini per arrivare anche da noi dove era conosciuta proprio per il suo grande impatto emotivo nel raccontare gli orrori e gli abusi commessi dalle forze russe ai danni della popolazione civile cecena. Ma tante altre sono state le inchieste delicate portate avanti da Anja, così la chiamavano i suoi colleghi reporter del giornale dove lavorava, con particolare riferimento all'operazione controversa che portò nel 2002 all'annientamento dell'intero commando terrorista e alla morte di 129 ostaggi all'interno del teatro di Dubrovska.. Questo è il momento di chiedere al nostro Governo, anche in virtù dell'ostentata amicizia che intercorre tra il premier Berlusconi e l'amico presidente Putin, rassicurazioni sullo stato della democrazia e della tutela dei diritti, prima di tutto a quello dell'informazione, in quel grande Paese che e' la Russia, ancora oggi fra i protagonisti principali delle vicende politiche ed economiche internazionali. Quello cui abbiamo diritto è di sapere se si e' cercata la verità o se si e' consumato un inutile rito per un verdetto già scritto. Se così fosse quel delitto di Stato evocato da molti nel caso della Politkovskaia prenderebbe inquietante forma e sostanza.

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Somalia, sale a 81 morti bilancio scontri a Mogadiscio (sezione: Diritti umani)

( da "Reuters Italia" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

MOGADISCIO (Reuters) - I guerriglieri islamici hanno combattuto oggi nella capitale somala, per il secondo giorno consecutivo, contro le truppe di pace dell'Unione Africana e la polizia, portando il bilancio delle vittime a quota 81 nell'esplosione di violenza peggiore che sia registrata nelle ultime settimane. Lo riferiscono testimoni e un gruppo per i diritti umani. Secondo il gruppo locale per la pace e i diritti umani Elman, i civili morti sono 48 mentre i feriti 90, nelle ultime 48 ore. Testimoni parlano poi di 15 ribelli e 6 poliziotti uccisi da colpi di mortaio e di armi da fuoco. Il divampare delle violenze segue di alcuni giorni il ritorno a Mogadiscio del neo-presidente somalo, Sharif Ahmed, per costituire un nuovo governo di unità nazionale. Si tratta del 15esimo tentativo dal 1991 di pacificare il tormentato stato del Corno d'Africa. Il gruppo fondamentalista islamico al Shabaab e altre milizie stanno combattendo contro le truppe di Ahmed e i circa 3.500 soldati della forza di peacekeeping dell'Unione Africana che sono di stanza nella Capitale. Oltre a combattere a Mogadiscio, al Shabaab ha anche conquistato la cittadina di Hudur, nella Somalia centromeridionale, dopo una breve battaglia oggi contro le truppe filo-governative.

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Usa/ Dipartimento di Stato "bacchetta" la Cina sui diritti (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

New York, 25 feb. (Apcom) - C'è anche la Cina tra i Paesi in cima alla lista redatta dal dipartimento di Stato americano dei Paesi dove sono più frequentemente violati i diritti umani. Nel rapporto annuale sulla tutela dei diritti fondamentali nel mondo, presentato oggi dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, Pechino viene accusata di numerose violazioni a partire da quelle dovute alle repressioni in Tibet e per la detenzione dei dissidenti politici. Il documento arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il segretario di Stato ha ricevuto forti critiche per aver "messo da parte" la questione dei diritti umani per non compromettere il dialogo sui temi economici e ambientali. Prima di arrivare a Pechino Clinton ha risposto ai giornalisti che ricordavano le violenze in Tibet che gli Stati Uniti "conoscono già la risposta del governo cinese" su certi temi. Il capo della diplomazia americana ha tuttavia ricordato le sue battaglie negli ultimi anni in favore dei diritti civili ed in particolare quelli delle donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto alla privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento nel Paese. "La documentazione relativa ai diritti umani da parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi peggiorata", si legge nel rapporto del dipartimento di Stato americano che rileva come il picco di violazioni dei diritti fondamentali sia stato registrato durante i giochi olimpici dell'estate scorsa. La diplomazia americana segnala inoltre come le autorità cinesi abbiano spesso commesso omicidi e torture al di fuori dal sistema giudiziario. Tra gli altri Paesi dove è più comune la violazione dei diritti umani c'è lo Zimbabwe del presidente Robert Mugabe, il Sudan, dove si assiste ancora ai genocidi in Darfur, e la Somalia. In Asia invece oltre alla Cina a sollevare preoccupazioni sono anche i governi della Nord Corea e dell'Iran.

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Guatemala/ Amnesty lancia appello per legge su ricerca (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 25 feb. (Apcom) - Amnesty International ha sollecitato oggi il Congresso del Guatemala, attraverso un appello globale, diffuso in Italia sul sito www.amnesty.it, ad approvare una legge che istituisca una Commissione nazionale per la ricerca degli scomparsi, considerata dall'organizzazione per i diritti umani un passo avanti fondamentale per dare attuazione alle raccomandazioni formulate 10 anni fa dalla Commissione per il chiarimento storico. "Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico fu una pietra miliare per i diritti umani in Guatemala" - ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International. "Ora e' tempo che il governo garantisca giustizia". "E' molto triste constatare quante raccomandazioni della Commissione siano rimaste in sospeso e quanta giustizia debba essere ancora fatta per le decine di migliaia di casi di sparizioni forzate, uccisioni e torture che contrassegnarono il lungo conflitto guatemalteco" - ha aggiunto Howard. Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico, elaborato nel contesto degli accordi di pace patrocinati dalle Nazioni Unite, venne pubblicato il 25 febbraio 1999. Secondo le sue conclusioni, nel conflitto interno del Guatemala (durato dal 1960 al 1996), circa 200.000 persone furono vittime di sparizioni forzate o uccisioni e vennero commessi 669 massacri, soprattutto nei villaggi indigeni. La Commissione, inoltre, attribui' all'esercito guatemalteco e ai gruppi legati ai militari la maggior parte delle violazioni, in alcuni casi veri e propri atti di genocidio. Il 5 dicembre 1982, 250 tra uomini, donne e bambini furono assassinati dai militari nel villaggio di Dos Erres. Da quando, nel 1994, e' stata formalmente aperta l'inchiesta, la difesa ha presentato almeno 30 ricorsi e ha sollecitato rinvii per motivi di procedura in quasi 50 occasioni. A oltre 14 anni dall'avvio di quell'inchiesta, nessun ufficiale di alto grado o autorita' civile e' stato portato in giudizio per aver ordinato, pianificato ed eseguito massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani in Guatemala. Le poche inchieste avviate sono state clamorosamente lente e inadeguate. Le autorita' del Guatemala hanno il dovere morale e legale di assicurare che i crimini commessi durante il conflitto interno, molti dei quali costituiscono crimini contro l'umanita', siano sottoposti a indagine e che i responsabili siano portati in giudizio. Senza giustizia, il Guatemala non potra' sganciarsi dal suo oscuro passato" - ha commentato Howard. Secondo Amnesty International, alcune delle principali raccomandazioni comprese nel rapporto della Commissione per il chiarimento storico, volte ad assicurare un risarcimento alle vittime e ai sopravvissuti, sono state attuate ma nella maggior parte dei casi non hanno avuto ancora seguito. L'organizzazione per i diritti umani ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni possano servire a rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e punire i responsabili. La maniera migliore che le autorita' del Guatemala hanno per ricordare e onorare le vittime del conflitto interno e' assicurare che coloro che hanno commesso, autorizzato e pianificato questi crimini non possano evadere la giustizia" - ha concluso Howard.

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21:56 DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA (sezione: Diritti umani)

( da "Agi" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA (AGI) - Washington, 25 feb. - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla strada della tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington e' tornato a puntare l'indice su alcuni dei tradizionali obiettivi. Nel mirino la Cina, a una settimana dal viaggio del segretario di Stato, Hillary Clinton, che -di fronte alle preoccupazioni per la crisi economica- sembrava aver 'scavalcato' la questione che rende piu' profondo il divario tra i due Paesi; e poi la Russia, dove le liberta' civili sono "assediate" e che, la scorsa estate, ha innescato una guerra contro la Georgia che causo' un enorme numero di vittime civili. Pesanti critiche anche nei confronti di Corea del Nord, Pakistan, Afghanistan, Cuba, Venezuela, Iran, Iraq, Sudan, Somalia, Birmania e Zimbabwe. "I piu' gravi abusi di diritti umani sono avvenuti in Paesi con regimi privi di controllo o dove c'erano governi venuti meno o collassati, (abusi) spesso esacerbati o innescati da conflitti interni o esterni". Il rapporto, che negli anni passati ha sempre scatenato l'irritazione dei governi presi di mira, copre il periodo finale dell'amministrazione Bush, anch'essa criticata, per esempio, per i metodi di interrogatorio dei detenuti e nella prigione di Guantanamo. Barack Obama ha gia' ordinato la chiusura di Camp X-Ray e la Clinton dimostra di appoggiare in pieno la nuova linea della Casa Bianca, assicurando che ci sara' maggiore attenzione alla tutela dei diritti umani anche negli Stati Uniti. "La promozione dei diritti umani e' un passaggio essenziale della nostra politica estera", si legge nella prefazione al documento, "Non soltanto cercheremo di mantenere alti i nostri ideali sul suolo americano, ma insisteremo per un rispetto maggiore dei diritti umani concentrandoci sulle altre nazioni del mondo".

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Usa/ Dip.Stato: Italia, violenze eccessive su detenuti (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

New York, 25 feb. (Apcom) - Nell'ultimo anno in Italia non si sono verificati episodi di violenza politica da parte delle autorità ma "a volte è stata usata forza eccessiva contro le persone, in particolare a Roma e sui detenuti immigrati". A sostenerlo è il rapporto annuale sui diritti umani pubblicato oggi dal dipartimento di Stato americano e relativo al 2008. Il richiamo arriva in riferimento all'uso di trattamenti degradanti o inumani nei confronti dei detenuti, dove si rilevano alcuni abusi nella capitale soprattutto nella fase di verifica delle identità delle persone fermate. Il rapporto della diplomazia americana sottolinea inoltre come negli ultimi mesi siano continuate le indagini in merito alle violenze del G8 di Genova, che hanno portato tra l'altro i pm a chiedere il rinvio a giudizio dell'allora capo della Polizia, Gianni De Gennaro. Il dipartimento di Stato ribadisce invece, come già nel rapporto dell'anno scorso, come non ci siano notizie di indagini sul caso di Susanna Venturini, la donna uccisa da un agente di polizia in una stazione di servizio mentre quest'ultima tentava di fuggire dopo aver estorto 40 euro ad un ispettore del lavoro nel 2007. Secondo l'indagine invece le carceri italiane rispettano in gran parte gli standard internazionali anche se alcune prigioni "rimangono sovraffollate ed obsolete". Gli ispettori americani hanno rilevato la presenza di 54.600 detenuti in un carcere adibito a contenerne 42.900. Altri istituti detentivi invece lamentano mancanza di adeguate cure mediche. La condizione di sovraffollamento riguarda in particolare, secondo lo studio, i Cpt dove vengono ospitati i clandestini arrivati sul territorio nazionale. Dito puntato anche sui tempi lunghissimi della giustizia italiana. Il dipartimento di Stato americano sottolinea come alla fine del 2007 ci fossero circa 2.900 richieste di risarcimento alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo a causa dei procedimenti troppo lunghi nei tribunali italiani.

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Francia/ Asta YSL, battuti per 28 milioni di euro i bronzi (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Parigi, 25 feb. (AP) - Le due ambitissime statue bronzee cinesi, una testa di topo e una di lepre, sono state battute a Parigi per un totale di 28 milioni di euro (che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta), nonostante le pressioni di Pechino che aveva chiesto la loro restituzione. I pezzi, valutati tra gli 8 e i 10 milioni di euro prima dell'asta organizzata da Christie's al Grand Palais della capitale francese, facevano parte della prestigiosa collezione dello stilista Yves Saint Laurent messa all'asta dal compagno del couturier, Pierre Bergé. Gli acquirenti hanno fatto la loro offerta per telefono. Lunedì la giustizia francese aveva respinto la richiesta proveniente dall'associazione per la tutela dell'arte cinese in Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due pezzi. Le teste furono trafugate dalle truppe franco-britanniche durante la Guerra dell'Oppio nel 1860. Facevano parte di una fontana-orologio, disegnata nel 1700 dal gesuita francese Michel Benoist per l'imperatore Qianlong, che aveva come tema i 12 animali dell'oroscopo cinese. Nel 2000 a Hong Kong un museo di Pechino, che si occupa di rintracciare i tesori cinesi perduti, era riuscito a comprare a un'asta le teste di scimmia, tigre e bue mentre la testa di maiale fu acquistata a un'asta a New York e poi donata al museo cinese dal magnate del casinò di Hong Kong, Stanley Ho. Delle altre sei teste - il drago, il gallo, il serpente, la capra e il cane - non si hanno notizie, probabilmente sono andate distrutte. Il che fa del topo e del coniglio le ultime teste rimaste fuori dai confini cinesi. Nel fine settimana Pierre Bergé aveva detto di essere pronto a restituire alle autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama costretto alla fuganel 1959. Pechino, che da settimane stava trattando la restituzione con una squadra di 81 avvocati, ha risposto parlando di "ricatto politico" e giudicando "ridicola" la proposta di Bergé.

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