CENACOLO DEI COGITANTI |
Detomas
sarà garante delle minoranze ( da "Trentino"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti
umani. Non c'entra nulla con queste nomine, ma visto che si parla di Consiglio
provinciale c'è da dire che è molto probabile l'inseriemento del suo
presidente, Gianni Kessler, nella nascente commissione dei 12. Per i due ruoli
non c'è incompatibilità, Kessler è anche e soprattutto uomo di legge e la sua
nomina,
Vacanze
al servizio dei popoli poveri ( da "Trentino"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: gli vengono richieste qualità umane che favoriscano i
rapporti interpersonali e interculturali. I ragazzi che colgono queste
opportunità diventano un ponte tra culture e aiutano a essere più consapevoli
dei diritti umani negati nei Paesi poveri. Insomma - continua Furlan - la
capacità di lavorare in équipe, con la popolazione locale e con gli altri
volontari,
Italia
condannata dall'ue per estradizione di un tunisino
( da "KataWeb
News" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 0 commenti La Corte europea dei diritti umani ha
condannato l'Italia per l'estradizione in Tunisia di Essid ben Khamais. Il
tunisino aveva già scontato una condanna a cinque anni di carcere in Italia per
aver fatto parte di un'organizzazione criminale, quando nel 2006 fu condannato
per aggressione.
"Con
la crisi democrazia a rischio" ( da "KataWeb News"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: mettere a repentaglio le democrazie e il rispetto dei
diritti umani. A lanciare l'allarme è il Vaticano attra- verso il suo
osservatore permanente alla sede Onu di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi.
"Troppo spesso" ha detto "periodi di gravi difficoltà economiche
sono stati contraddistinti dall'aumento di potere di governi caratterizzati da
una dubbia propensione alla democrazia"
Grecia/
Atene, attentato a gruppo diritti umani, nessun
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Un attentato è stato compiuto poco dopo la mezzanotte
locale contro una sede di un gruppo di difesa dei diritti umani nel centro di
Atene. L'esplosione ha danneggiato un muro ma non ha causato feriti.
L'esplosione è avvenuta all'esterno degli uffici del Network for Political and
Social Rights, che fa campagna per i diritti dei carcerati e degli immigrati
clandestini.
Femminicidi
, violenza sulle donne Serata con la campagna di Amnesty
( da "Tribuna
di Treviso, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: una serata di sensibilizzazione per porre fine al più
grande scandalo dei diritti umani dei nostri tempi: la violenza sulle donne.
All'interno della Campagna pluriennale «Mai più violenza contro le donne», il
tema che verrà affrontato venerdì sera riguarderà nello specifico i
«Femminicidi» e vedrà la partecipazione di donne impegnate a vario titolo sugli
argomenti proposti.
Documento
di appoggio ai Saharawi ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Hanno arrestato diversi difensori dei diritti umani». La
delegazione del Parlamento europeo si trovava in missione per indagare sulle
violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale: «Impedire che possa
incontrare i difensori dei diritti umani è la conferma che il Marocco ha
qualcosa da nascondere ed ha paura che si sappia».
NEO -
DEM Troppo accanimento normativo sul ddl Calabrò
( da "Italia
Oggi" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: divieto del non liquet) ma non certo per i contenuti del
diritto civile e tanto meno dei diritti umani e, comunque, summum ius summa
iniuria; non potrebbe facilmente esserci un nuovo caso giudiziario Englaro se
si affinano i parametri giurisprudenziali e le buone prassi (d'altronde in
Germania e in Inghilterra la legge non c'è);
Pacchetto
sicurezza, una pagina buia PIERGIORGIO BORTOLOTTI
( da "Adige,
L'" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Appellandoci alla nostra coscienza e alla Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani, non possiamo accettare in alcun modo
l'equiparazione: persona irregolare uguale delinquente. In particolare ci
opponiamo: 1. Alla norma che abolisce il divieto per i medici di denunciare
pazienti stranieri irregolari; 2. All'introduzione del reato di clandestinità;
Società
e fedi, un patto virtuoso ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: ordinamento costituzionale e vale al livello universale
cui si riferisce la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948:
diritti umani, a proposito dei quali si è detto che su di essi c'era accordo, a
condizione che non si chiedesse il perché, data la molteplicità e varietà delle
basi di pensiero, filosofiche o religiose, che potevano condurre e conducevano
ad affermarli.
STUDENTI
E DIRITTI DELL'UOMO IL 2 MARZO A BOLZANO CON ANDREA CASTELLI
( da "marketpress.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: , in via Guncina
ECOVISION
FESTIVAL 2009 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI AMBIENTE E CINEMA
( da "marketpress.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: politiche ed economiche, facendo così diventare anche i
diritti umani il fulcro del festival. Saranno a breve disponibili maggiori
informazioni sul nostro sito www. Ecovisionfestival. Com. Anche in questa
edizione, la Giuria assegnerà al Miglior Film fra tutte le sezioni il
prestigioso: ?Gran Premio Miglior Film ?
PARLAMENTO
EUROPEO: LA POLITICA EUROMEDITERRANEA VA RINNOVATA PROFONDAMENTE
( da "marketpress.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: favorire i diritti umani e la libertà religiosa nella
regione, dare nuovo slancio alle politiche migratorie comuni e aumentare il
sostegno economico dell´Ue. Approvando con 521 voti favorevoli, 44 contrari e
13 astensioni la relazione di Pasqualina Napoletano (Pse, It), il Parlamento
osserva anzitutto che le due sponde del Mediterraneo «
CONSOLIDATI
I RAPPORTI TRA MAROCCO E TOSCANA ( da "marketpress.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Guardiamo con molto interesse all´avanzamento dei diritti
umani in tutto il Nord Africa; in particolare il Marocco ha assunto un ruolo
guida che fa ben sperare per la crescita dei diritti in tutta l´area», ha
concluso il vice presidente Federico Gelli. Una curiosità. La città di Firenze
è gemellata dal 1960 con la città marocchina di Fès.
PARTECIPA.RETE:
GIOVANI E POLITICA A CONFRONTO A PIACENZA UN FACCIA A FACCIA TRA RAGAZZI E
AMMINISTRATORI LOCALI ( da "marketpress.info"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: iniziativa hanno effettuato un percorso di approfondimento
sulle tematiche dei diritti umani e oggi hanno esposto le loro riflessioni,
sollecitando anche gli amministratori locali su alcune tematiche a loro care.
?Vedere tanti giovani che si interessano ai problemi reali della comunità in
cui vivono è un segnale di grande maturità e consapevolezza ?
Una
piazza intitolata a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario Onu ucciso in un
attentato in Iraq ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: attentato in Iraq NELLA ZONA FIERISTICA La nostra città
intitolerà una piazza a Sergio Vieira De Mello, l'alto commissario per i
diritti umani dell'Onu ucciso in Iraq nel
<Fermate
il Cie a Falconara> ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 2) Sono luoghi dove i diritti umani fondamentali non
vengono rispettati, dove la detenzione amministrativa crea uno status giuridico
arbitrario. 3) Sono strutture razziste che rimandano alla memoria dei ghetti
nazisti. 4) Non portano sicurezza, anzi destabilizzano i territori in cui
vengono creati.
una
legge necessaria ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: DIRITTI UMANI E PROGRESSI DELLA SCIENZA UNA LEGGE
NECESSARIA di ALCIDE PAOLINI E' vero, è difficile parlare di temi sensibili che
hanno a che fare con la vita e la morte, senza suscitare reazioni molto forti
da parte dell'opinione pubblica; ma affermare che in questi casi la politica
non dovrebbe entrarci è un non senso,
Amnesty
premia Vinicio Capossela">Contro la guerra? Canta una canzone Amnesty
premia Vinicio Capossela pag.2 ( da "Affari Italiani (Online)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti
umani durante l'anno precedente. Le precedenti edizioni hanno visto vincitori
Daniele Silvestri con 'Il mio nemico' nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e
coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda'
nel 2006, Samuele Bersani con 'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con
'Canenero'
-
GUATEMALA: NECESSARIO ISTITUIRE UNA COMMISSIONE
( da "WindPress.it"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti umani ha accolto con favore la notizia che
l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale
informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel
corso del conflitto interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni
possano servire a rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e
punire i responsabili.
Obama,
il debutto al Congresso: <Torneremo più forti di prima>
( da "Corriere.it"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: IN 52 MINUTI DI INTERVENTO POCHI ACCENNI ALLA POLITICA
ESTERA: «GLI STATI UNITI NON TORTURANO» Obama debutta al Congresso: «Torneremo
più forti di prima» Dedicato quasi del tutto alla crisi il primo discorso del presidente
a Camere riunite: «L'America si riprenderà» (Afp) NEW YORK - «We will recover»,
l'America si riprenderà e uscirà da questa crisi più forte di prima.
SI E'
TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico <Santissima...
( da "Nazione,
La (Empoli)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico
«Santissima Annunziata» di Empoli, un incontro sul tema dei diritti umani e
l'Europa, patria di questi diritti. Il titolo era «Cara Europa ti scrivo: tra
sogno, realtà e futuro» ed è stato presentato dai relatori Leo Pergamo e Diego
Cremona.
Disabili,
sì alla Convenzione ( da "Avvenire"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)
sottolineando come la ratifica «sancisce l'avvio di un necessario cambio di
approccio alla disabilità, grazie al riconoscimento effettivo di uno strumento
concreto contro le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani di tutte
le persone con disabilità italiane» .
Amnesty,
una canzone contro la guerra pag.2 ( da "Affari Italiani (Online)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti
umani durante l'anno precedente. Le precedenti edizioni hanno visto vincitori
Daniele Silvestri con 'Il mio nemico' nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e
coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con
'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con 'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica
con 'Canenero'
Capodanno
tibetano: festeggiare o essere arrestati
( da "Blogosfere"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract:
Diritto
al cibo: la campagna di altromercato
( da "Blogosfere"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Feb 0925 Diritto al cibo: la campagna di altromercato
Pubblicato da Luigi Gallo alle 12:19 in Agricoltura, Diritti umani, Società Il
diritto al cibo è il diritto umano fondamentale e precondizione del diritto
alla vita. Ma oggi quasi un miliardo di persone non hanno denaro a sufficienza
per comprare il cibo che serve loro a sopravvivere.
DIRITTI
UMANI. Amnesty lancia appello per il Guatemala: si faccia Commissione per
ricerca scomparsi ( da "HelpConsumatori"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: organizzazione per i diritti umani ha accolto con favore
la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla
Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti
umani commesse nel corso del conflitto interno. "La maniera migliore che
le autorità del Guatemala hanno per ricordare e onorare le vittime del
conflitto interno -
"Oltre
il bianco e il nero Le donne protagoniste della manifestazione
( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: la giustizia e i diritti umani a cominciare da sabato 7
marzo alle 21 presso la saletta San Michele con Massimo Somaglino che presenterà
lo spettacolo "Lina, Nilde e le altre", ricerca teatrale sulle donne
che parteciparono all'assemblea costituente. Domenica 8 marzo, saranno invece
due donne le protagoniste del film "Il giardino di limoni"
Protestano
animalisti e Prc: No al contratto con la Coca Cola
( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: azienda che violerebbe diritti umani in molti Paesi del
Terzo mondo. Lo stesso fa Cristina Romieri, portavoce dell'Associazione
vegetariana, che aggiunge ai diritti umani anche i danni alla salute causati da
bevande come questa piene di zuccheri e caffeina. Il Comune, che in questi
giorni si sta difendendo da attacchi scatenati sulla base di semplici voci,
Non è
stata una grande barzelletta e dubito perfino che sia stata divertente. Lo
ste... ( da "Gazzettino, Il"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Onu il primo centro internazionale dei diritti umani. In
Italia la magistratura si appresta a processare l'ammiraglio Emilio Massera
ideatore dei "voli della morte", amico di Licio Gelli, iscritto alla
P2. Tra le vittime c'erano molti italo-argentini. Sicuramente da parte di
Berlusconi non c'è stato "intento offensivo", non è il suo genere.
Quale è
stata l'eredità della sfortunatissima ragazza di cui tanto si è discusso...
( da "Gazzettino,
Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: per la prima volta una elevata discussione in materia di
diritti umani. Ma allora che cosa occorre fare per raccogliere e lanciare il
messaggio di Eluana? Mi sembra evidente che il primo impegno del Parlamento sia
di portare alla conclusione la legge sul testamento biologico riaffermando
inequivocabilmente i principi che sono usciti vittoriosi dal dibattito sulla
sorte di Eluana.
Anna
Maria Nappo candidata della Sinistra Saronnese
( da "Varesenews"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: ambiente, ai diritti umani, alla legalità delle riforme”.
Il neo candidato si dice disponibile a incontrare chiunque voglia parlare con
lei ogni giovedì sera, nella sala Spinelli di via Garibaldi a Saronno.
Mercoledi 25 Febbraio
Serbia/
Irruzione gruppo diritti gay durante proiezione
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: emittente locale B92 il sottosegretario del Ministero per
i diritti umani e le minoranze, Marko Karadzic, ha chiesto le dimissioni della
direzione del centro congressi Sava Centre, a seguito della decisione di
cancellare all'ultimo momento una conferenza stampa a difesa dei diritti degli
omossessuali, organizzata dall'associazione Gsa.
Zimbabwe/
Tsvangirai: Mugabe d'accordo su rilascio
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: i militanti incarcerati", ha detto Ban in una
conferenza stampa congiunta con il Presidente sudafricano, Kgalema Motlanthe.
Sono circa 30, tra attivisti per i diritti umani ed esponenti dell'opposizione
guidata dal nuovo premier, le persone ancora in prigione, nonostante
l'insediamento a metà febbraio del nuovo esecutivo.
FABRIZIO
COSCIA PARMI UN ASSURDO CHE LE LEGGI, CHE SONO L'ESPRESSIONE DELLA PUBBLICA
V... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti umani. Assassini di stato (Garzanti, pagg. 346,
euro 17,50) è una rigorosa e appassionata inchiesta sulla pena di morte
all'indomani della moratoria delle Nazioni Unite, che si lascia apprezzare non
solo per l'indagine storica e filosofica e la ricostruzione delle battaglie
abolizioniste, ma soprattutto per la dettagliata panoramica sugli Stati che
mantengono oggi la pena
La
bomba iraniana: analisi al Senato tra "carote e nuova Yalta"
( da "Velino.it,
Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Trovare un equilibrio in materia di diritti umani tra
realismo e principi politici, adottando, per esempio, delle raccomandazioni per
il comportamento della diplomazia italiana: ci sono pagine web sui diritti
umani sui siti della Farnesina? E sulla base di quali criteri invitiamo i
dignitari iraniani alle celebrazioni ufficiali della Repubblica italiana?
Savona:"Diritti
umani negati" e "Dal marxismo alla sinistra"
( da "Savona
news" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Savona:"Diritti umani negati" e "Dal
marxismo alla sinistra" Doppio appuntamento venerdì 27 febbraio nella
libreria Ubik di Savona. Alle 18, incontro con Silvia Baraldini sul tema
"Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati
Uniti".
Roma;
verrà presentato domani il rapporto annuale di "Italians for Darfur"
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: sarà occasione per una conferenza sulle continue
violazioni dei diritti umani in Sudan, la censura e la repressione del governo
sudanese nei confronti dei giornalisti che provano a raccontare il dramma che
si vive nella regione. Saranno presenti Antonella Napoli, giornalista e
presidente dell'associazione 'Italians for Darfur', Riccardo Noury, portavoce
di Amnesty International,
Politkovskaja
e l'amico Putin ( da "Articolo21.com"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: attività di paladina dei diritti umani in quella piccola
repubblica le ha inevitabilmente procurato molti nemici. E allora, la prima
impressione è che si sia voluti arrivare a una sorta di 'verdetto di Stato' e
che l'assoluzione di oggi sia la pietra tombale sulla ricerca della verità,
quella verità che la Politkovskaia cercava a ogni costo e per la quale ha
pagato il prezzo più alto.
Somalia,
sale a 81 morti bilancio scontri a Mogadiscio
( da "Reuters
Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Lo riferiscono testimoni e un gruppo per i diritti umani.
Secondo il gruppo locale per la pace e i diritti umani Elman, i civili morti
sono 48 mentre i feriti 90, nelle ultime 48 ore. Testimoni parlano poi di 15
ribelli e 6 poliziotti uccisi da colpi di mortaio e di armi da fuoco. Il
divampare delle violenze segue di alcuni giorni il ritorno a Mogadiscio del
neo-
Usa/
Dipartimento di Stato "bacchetta" la Cina sui diritti
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti civili ed in particolare quelli delle donne. Le
accuse alla Cina riguardano il diritto alla privacy, alla libertà di parola e
di stampa, di riunione e di movimento nel Paese. "La documentazione
relativa ai diritti umani da parte del governo cinese resta povera ed in alcuni
casi peggiorata", si legge nel rapporto del dipartimento di Stato
americano che rileva come il picco
Guatemala/
Amnesty lancia appello per legge su ricerca
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritti umani ha accolto con favore la notizia che
l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura generale
informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel
corso del conflitto interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni
possano servire a rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e
punire i responsabili.
21:56
DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA
( da "Agi"
del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA (AGI)
- Washington, 25 feb. - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla
strada della tutela dei diritti umani: nel suo rapporto annuale sulla
situazione in 190 Paesi del mondo, Washington e' tornato a puntare l'indice su
alcuni dei tradizionali obiettivi.
Usa/
Dip.Stato: Italia, violenze eccessive su detenuti
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: A sostenerlo è il rapporto annuale sui diritti umani
pubblicato oggi dal dipartimento di Stato americano e relativo al 2008. Il
richiamo arriva in riferimento all'uso di trattamenti degradanti o inumani nei
confronti dei detenuti, dove si rilevano alcuni abusi nella capitale
soprattutto nella fase di verifica delle identità delle persone fermate.
Francia/
Asta YSL, battuti per 28 milioni di euro i bronzi
( da "Virgilio
Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: autorità cinesi la testa di topo e la testa di coniglio se
la Cina fosse stata disposta ad aprirsi ai diritti umani, a concedere la
libertà al Tibet e ad accogliere il Dalai Lama costretto alla fuganel 1959.
Pechino, che da settimane stava trattando la restituzione con una squadra di 81
avvocati, ha risposto parlando di "ricatto politico" e giudicando
"ridicola" la proposta di Bergé.
( da "Trentino" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Detomas
sarà garante delle minoranze Per il presidente dell'aula Kessler incarico in
vista in Commissione dei 12 TRENTO. In questa tornata c'è da fare anche la
nomina dell'Autorità per le minoranze linguistiche, come prevede l'articolo 10
della legge provinciale numero 6 approvata l'anno scorso. Tre nomi, per la
presidenza c'è Beppe Detomas. L'ordine del giorno prevede altri sette punti
dedicati a designazioni. Il primo riguarda le minoranze consiliari, che
dovranno indicare nell'ordine un componente per ciascuno dei seguenti
organismi: Comitato tecnico-scientifico per la ricerca e l'innovazione,
comitato di valutazione della ricerca, consiglio di amministrazione della
Cooperativa provinciale garanzia fidi società cooperativa - Cooperfidi s.c.,
consiglio di amministrazione dell'Interbrennero spa, collegio dei revisori dei
conti del Servizio statistica della Provincia di Trento. Il Consiglio designerà
poi tre componenti effettivi e tre componenti supplenti delle commissioni
elettorali circondariali di Trento e Rovereto e delle sottocommissioni
elettorali circondariali di Borgo Valsugana, Cavalese, Cles e Tione, e tre
consiglieri provinciali, di cui due appartenenti alle minoranze consiliari,
quali componenti dell'assemblea del Forum trentino per la
pace e i diritti umani. Non
c'entra nulla con queste nomine, ma visto che si parla di Consiglio provinciale
c'è da dire che è molto probabile l'inseriemento del suo presidente, Gianni
Kessler, nella nascente commissione dei 12. Per i due ruoli non c'è
incompatibilità, Kessler è anche e soprattutto uomo di legge e la sua nomina,
se ci sarà, sarà da parte del Consiglio regionale.
( da "Trentino" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sabato
pomeriggio, in un incontro in via Verruca a Trento verranno illustrate le
attività realizzate e le iniziative in programma Vacanze al servizio dei popoli
poveri Why onlus propone esperienze di volontariato in Tanzania e Zanzibar di
Giorgia Salomon TRENTO. Scoprire nuovi mondi, liberarsi dalle proprie
abitudini, misurarsi con occupazioni diverse, incontrare culture e popoli
lontani: tutto questo lo si cerca, spesso inutilmente, in una vacanza classica.
Con il volontariato internazionale, è possibile fare una scelta differente. Con
spirito di adattamento, voglia di mettersi in gioco e capacità di rinunciare a
qualche comfort, è possibile, assieme all'associazione Why Onlus, realizzare
interventi di solidarietà internazionale soprattutto a favore dei bambini nei
villaggi di Jambiani, Charawe, Unguja Ukuu, Kibuteni, Uzi (Zanzibar, Tanzania).
«Il volontario che decide di immergersi in un'esperienza di vacanza-lavoro di
questo tipo, - dice Roberto Furlan, volontario di Why - mette la propria
conoscenza, la propria cultura e la propria vita a servizio di altri popoli.
Perciò, gli vengono richieste qualità umane che favoriscano
i rapporti interpersonali e interculturali. I ragazzi che colgono queste
opportunità diventano un ponte tra culture e aiutano a essere più consapevoli
dei diritti umani negati
nei Paesi poveri. Insomma - continua Furlan - la capacità di lavorare in
équipe, con la popolazione locale e con gli altri volontari, la disponibilità
alla condivisione e buone doti comunicative sono qualità necessarie per
affrontare un'esperienza di volontariato internazionale». I prossimi gruppi di
volontari partiranno a maggio, luglio e agosto per realizzare attività e
progetti in ambito educativo con scuole e asili. Nei villaggi dove Why ha
operato, sono stati realizzati 6 asili, frequentati da oltre 450 bambini. Con
questi numeri, la partecipazione di volontari è fondamentale per garantire
un'offerta qualificata e adatta a esigenze e bisogni del luogo. Da due anni, a
Jambiani (Zanzibar) vive una famiglia italiana che, assieme al gruppo locale,
coordina tra le varie attività anche quelle relative ai volontari. «Dopo
essersi sistemati - sottolinea Furlan - i ragazzi, in collaborazione con il
personale locale, organizzano ogni settimana attività ludico didattiche e
laboratori teatrali. Inoltre, due pomeriggi e due sere la settimana tengono un
corso di italiano di base per i giovani del villaggio che lavorano con i
turisti in varie località della regione. Per i volontari, sono previsti
incontri con persone del posto per conoscere la realtà locale, i lavori
tradizionali e i problemi socio-economici e non mancano escursioni e gite. Ci
rendiamo infatti conto - dice ancora Furlan - che in tre settimane di soggiorno
è necessario prevedere momenti di relax per permettere ai volontari di
conoscere meglio tradizioni e abitudini di questi paesi». Per chi è interessato
a cogliere questa opportunità, sabato, alle 18 nella Sala circoscrizionale in
via Verruca a Trento, ci sarà un incontro pubblico, in cui verranno forniti i
dettagli dell'iniziativa. «Per i campisti - conclude Furlan - ci saranno altri
momenti preparatori, in cui si affronteranno tematiche specifiche per favorire
l'avvicinamento alla realtà dei paesi ospitanti. Sabato sarà l'occasione per
conoscersi e incontrare chi ha già fatto la stessa esperienza e la può
raccontare».
( da "KataWeb News" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Italia
condannata dall'ue per estradizione di un tunisino 24 febbraio 2009 alle 18:51
— Fonte: repubblica.it — 0 commenti La Corte europea dei
diritti umani ha condannato
l'Italia per l'estradizione in Tunisia di Essid ben Khamais. Il tunisino aveva
già scontato una condanna a cinque anni di carcere in Italia per aver fatto
parte di un'organizzazione criminale, quando nel 2006 fu condannato per
aggressione. Il governo stabilì che, una volta finita di scontare la
seconda pena, avrebbe dovuto lasciare il Paese. AGI
( da "KataWeb News" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Con
la crisi democrazia a rischio" 24 febbraio 2009 alle 18:34 — Fonte:
tgfin.mediaset.it — 0 commenti L'attuale recessione economica rischia di
innescare meccanismi che potrebbero mettere a repentaglio
le democrazie e il rispetto dei diritti umani. A lanciare l'allarme è il Vaticano attra- verso il suo
osservatore permanente alla sede Onu di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi.
"Troppo spesso" ha detto "periodi di gravi difficoltà economiche
sono stati contraddistinti dall'aumento di potere di governi caratterizzati da
una dubbia propensione alla democrazia". La Fed: per uscire dalla
crisi ci vorranno tre anni Ue: banche, ipotesi nazionalizzazione
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Atene,
24 feb. (Ap) - Un attentato è stato compiuto poco dopo la
mezzanotte locale contro una sede di un gruppo di difesa dei diritti umani nel centro di Atene. L'esplosione
ha danneggiato un muro ma non ha causato feriti. L'esplosione è avvenuta
all'esterno degli uffici del Network for Political and Social Rights, che fa
campagna per i diritti dei carcerati e degli immigrati clandestini. La
polizia ha detto di credere che sia stata usata una granata nell'attentato. Il
gruppo non aveva ricevuto minacce e non è stato inviato alcun messaggio di
rivendicazione. All'interno degli uffici c'erano al momento dell'attentato
diversi membri del gruppo.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Femminicidi»,
violenza sulle donne Serata con la campagna di Amnesty In vista della prossima
Giornata internazionale delle donne, il gruppo Amnesty International di
Montebelluna organizza, per venerdì 27 febbraio, alle 20.30, al Teatro di Villa
Corre Pisani, a Biadene di Montebelluna, una serata di
sensibilizzazione per porre fine al più grande scandalo dei diritti umani dei nostri tempi: la violenza
sulle donne. All'interno della Campagna pluriennale «Mai più violenza contro le
donne», il tema che verrà affrontato venerdì sera riguarderà nello specifico i
«Femminicidi» e vedrà la partecipazione di donne impegnate a vario titolo sugli
argomenti proposti. Il femminicidio è la violenza fisica, psicologica,
economica, istituzionale, rivolta contro la donna in quanto donna, perchè non
rispetta il ruolo sociale impostole. La violenza sulle donne è un cancro che
divora il cuore di ogni società, in ogni paese del mondo. Sia in tempo di pace
che in tempo di guerra, le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto
di essere tali. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate,
assassinate, private del diritto all'esistenza stessa. Interverrà
sull'argomento la scrittrice Barbara Spinelli che presenterà il suo libro
«Femminicidio: dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico
internazionale». Barbara Spinelli si soffermerà, inoltre, sulle stragi di
centinaia di donne che avvengono da anni a Ciudad Juarez (Messico), uno dei
casi per i quali si batte da anni Amnesty International. E' possibile
sottoscrivere la petizione illustrata nel sito nazionale di Amnesty
(http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1505),
attraverso la quale si richiede con urgenza alle autorità messicane protezione
per le attiviste dei diritti umani Marisela Ortez
Rivera e Marìa Luisa Garcìa Andrade dell'associazione «Nuestras Hijas de
regreso a Casa», che da anni si batte per chiedere giustizia riguardo i
femminicidi di Ciudad Juarez. La serata montebellunese sarà inoltre arricchita
dalla presenza della cantautrice trevigiana Erica Boschiero (nella foto), che
si esibirà presentando alcune delle sue canzoni più affermate, e dalla
partecipazione di Spazio Rosa Bergamo con il gruppo Vocinviaggio, che proporrà
alcune letture sui problemi d'integrazione delle donne straniere. L'incontro,
reso possibile dalla collaborazione del Gruppo 111 di Montebelluna, con il
patrocinio di Città di Montebelluna, Sportello Donna, Spazio Rosa Bergamo,
Città di Asolo e Cineforum Asolano, verrà replicato sabato 28 febbraio alle
15.30 nella Sala della Ragione (Museo Civico) di Asolo. Ingresso libero. (Vesna
Maria Brocca)
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
San
Giorgio Documento di appoggio ai Saharawi SAN GIORGIO. Appoggio alla
popolazione Saharawi a causa dell'impedimento da parte del Marocco alla
delegazione del Parlamento Europeo in missione, di incontrare le popolazioni
dei difensori dei diritti umani. Questo l'obiettivo di
un apposito ordine del giorno approvato all'unanimità nell'ultimo consiglio,
proposto dall'assessore Edoardo Chiribella. L'assemblea si è impegnata ad
inviare il documento deliberato al Governo ed al Parlamento italiano, alla
Commissione Europea, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Governo del
Marocco, al Fronte Polisario ed all'Associazione nazionale di solidarietà con
il popolo Saharawi. «Abbiamo avuto notizia che un nuovo fatto gravissimo si è
prodotto nel territorio della Repubblica Araba Sahrawy democratica, sotto
occupazione marocchina - ha dichiarato l'assessore - in occasione dell'arrivo
martedì 27 gennaio di una delegazione ad hoc del Parlamento europeo, guidata
dal deputato Carlos Iturgaiz del Partito Popolare, in qualità di presidente per
le relazioni con il Maghreb. Le forze di sicurezza ed occupazione marocchine
hanno impedito ai sahrawi di accedere alla residenza della delegazione. Hanno arrestato diversi difensori dei diritti umani». La delegazione del Parlamento
europeo si trovava in missione per indagare sulle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale: «Impedire
che possa incontrare i difensori dei diritti umani è la conferma che il Marocco ha qualcosa da nascondere ed ha
paura che si sappia». Ritenendo l'episodio l'ennesima conferma delle
continue violazioni dei diritti umani, il consiglio di
San Giorgio ha invitato le istituzioni europee ed i singoli governi dei 27
Paesi dell'Ue a prendere posizione su «questo fatto intollerabile». (g.s.)
( da "Italia Oggi" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ItaliaOggi
sezione: Primo Piano data: 25/02/2009 - pag: 5 autore: di Pierluigi Mantini NEO
- DEM Troppo accanimento normativo sul ddl Calabrò Occorre innanzitutto
osservare che, su una materia eticamente così sensibile come il testamento
biologico, che implica delicate valutazioni personali e di coscienza, Francesco
Rutelli, come ogni altro parlamentare, ha tutto il diritto di presentare
emendamenti migliorativi, anche diversi da quelli del gruppo di appartenenza.
Abbiamo più volte sostenuto la nostra contrarietà al «bipolarismo etico»
essendo ben convinti che, sui delicati temi della bioetica, debba esserci
l'arena del parlamento più che la disciplina di partito, la responsabilità di
interpretare gli standard etici comuni nella società più che l'esclusiva rappresentanza
delle convinzioni di partito, la libertà di coscienza del parlamentare più che
la soggezione all'ordine del segretario. Appare perciò incomprensibile
l'accanimento contro Rutelli che si è manifestato nel Pd, una forma di
intolleranza culturale e politica a meno che non si voglia affermare un' «etica
di partito», che sarebbe cosa assai grave. Peraltro anche il merito di questi
emendamenti è, su qualche punto, non privo di logica. Come si può imporre
«alimentazione e idratazione nelle fasi terminali della vita», ad esempio, a un
malato di cancro privo di coscienza?Come ha scritto la Società italiana di cure
palliative è «incontrovertibile che, nell'accompagnamento del processo di morte
naturale, per evidenti cause cliniche, il paziente non è più in grado di
ricevere acqua e cibo proprio perché sta morendo». E così pure la proposta di
estendere da tre a cinque anni la validità delle Dat, (Direttive anticipate di
trattamento) o l'emendamento che ammette, sia pur eccezionalmente, l'inclusione
di idratazione e alimentazione nella Dat. Ma, a prescindere dal merito degli
emendamenti di Rutelli, resta la complessità della materia e l'eccitazione,
spesso strumentale, con cui viene trattata.Io resto convinto, con Panebianco e
non solo, che sarebbe assai meglio non fare alcuna legge, lasciando il doloroso
tema alla responsabilità di scienza e coscienza e allo sviluppo delle best
practices ossia alla diffusione di un modello di testamento, come quello
realizzato dal Consiglio nazionale del notariato in collaborazione con la
Fondazione Veronesi, assai semplice, gratuito e scaricabile via internet.Meglio
una crescita culturale, nella libertà e nella responsabilità, che una legge di
Stato sulla fine-vita. D'altronde la situazione attuale già realizza
un'accettabile compromesso tra le due tesi dell'autodeterminazione individuale
(nelle due accezioni del rifiuto dell'accanimento terapeutico e del right to
die) e dell'indisponibilità della vita. E non mi convince la critica di Marco
Olivetti, su Avvenire, a questa nostra tesi che viene sostanziata in tre punti:
non possono esserci zone grigie per il diritto che tende alla completezza del
sistema giuridico; c'è il rischio di lasciare ai giudici, caso per caso, la
decisione; il criterio che in democrazia a decidere è sempre la maggioranza.
Nei limiti qui consentiti, vorrei ricordare che il «totalitarismo giuridico»
vale per il contenzioso (divieto del non liquet) ma non
certo per i contenuti del diritto civile e tanto meno dei diritti umani e, comunque, summum ius summa iniuria;
non potrebbe facilmente esserci un nuovo caso giudiziario Englaro se si
affinano i parametri giurisprudenziali e le buone prassi (d'altronde in
Germania e in Inghilterra la legge non c'è); il principio maggioritario
è senza dubbio il cuore della democrazia ma in materia di moral issues si
dovrebbero normare solo i principi comuni, rispettando uno spazio di libertà,
senza occupare tutto lo spazio con l'etica della maggioranza. In sostanza, ci
vorrebbe meno accanimento legislativo sul testamento biologico, meno
strumentalizzazione politica, un clima sereno, rispettoso delle opinioni, delle
persone, della vita e della morte. Meglio certo nessuna legge che una cattiva
legge, ma questo avrebbe dovuto essere già chiaro ai molti accaniti sostenitori
della terapia normativa e, ora, referendaria.
( da "Adige, L'" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
No
alle discriminazioni Pacchetto sicurezza, una pagina buia PIERGIORGIO
BORTOLOTTI N oi operatori del Punto d'Incontro pensiamo che attraverso
l'approvazione al Senato del così detto pacchetto sicurezza si sta scrivendo
una delle pagine più buie della nostra storia repubblicana. Se la stessa
«Famiglia Cristiana» nei giorni scorsi ha rievocato il periodo
dell'approvazione delle famigerate leggi razziali, riteniamo che sia un segnale
per tutti per continuare a riflettere attentamente sulle reali conseguenze di
questi provvedimenti, non solo a livello giuridico, ma anche culturale. Noi
esprimiamo il nostro aperto dissenso e contrarietà nei confronti delle norme
ancora in discussione, che riteniamo di chiaro sapore discriminatorio,
persecutorio e vessatorio, oltre che inutili per conseguire una reale maggior
sicurezza per tutti. Non siamo disponibili a farci corresponsabili del clima di
intolleranza che pare avanzare come una marea montante nel nostro paese. Appellandoci alla nostra coscienza e alla Dichiarazione
Universale dei Diritti
Umani, non possiamo accettare in alcun modo l'equiparazione: persona irregolare
uguale delinquente. In particolare ci opponiamo: 1. Alla norma che abolisce il
divieto per i medici di denunciare pazienti stranieri irregolari; 2. All'introduzione
del reato di clandestinità; 3. All'introduzione di un'ulteriore tassa
per il rilascio del permesso di soggiorno oltre alle spese già esistenti; 4.
All'autorizzazione a ronde di civili a presidiare il territorio. Inoltre, ci
opponiamo ad un'altra norma che ci appare fortemente discriminatoria, che
prevede l'introduzione del registro (schedatura) nazionale per le persone senza
dimora. In questi nostri tempi che ci appaiono sempre più bui, perché lo Stato
pare abdicare alla sua funzione principale di garante dei diritti di tutti,
vogliamo gridare forte il nostro dissenso verso quanti fomentano la paura del
diverso, dello straniero, dell'emarginato e rilanciare con forza quei valori
che stanno nel nostro dna, nella nostra storia. Ci auguriamo che le forze
politiche parlamentari sappiano riflettere, valutando le ricadute puramente
vessatorie di queste norme e le eliminino nel resto dell'iter parlamentare! Da
parte nostra in ogni caso ribadiamo la ferma volontà di continuare ad
accogliere quanti versano in situazione di bisogno, senza distinzione di sorta,
quale segno ulteriore di solidarietà e condivisione con quanti oggi vengono
discriminati e fatti oggetto di interventi dispotici, facendosi ancor più
promotori di prassi alternative fondate sul diritto ai diritti, la solidarietà,
la fraternità, il prendersi cura dell'altro. Nel caso che queste norme
diventino legge, intendiamo proporre a tutte le organizzazioni sociali,
mediche, educative, sindacali, politiche di dare vita ad un registro anagrafico
permanente, sul quale chiunque condivida questo nostro sentire e si dichiari
disponibile a contrastare l'applicazione concreta di queste norme, potrà
registrarsi come resistente della repubblica. È un segno che vuole impegnare
quanti hanno a cuore il bene concreto di ogni persona, questa terra ospiti: sia
essa donna o uomo, bambino o adulto, nativo ed immigrato, con o senza una
dimora stabile, immigrato regolare o irregolare, a spendersi attivamente per
una cultura della vita, del dialogo, dell'incontro, del rispetto reciproco,
attraverso la ricerca di soluzioni possibili, non demagogiche e condivise, ai
problemi che pure ci sono. Vuole essere un appello alla cittadinanza a
mobilitarsi cercando soluzioni politiche e sociali capaci di costruire ponti e
non muri di divisione; incontro e relazioni, anziché guerra tra persone e
gruppi. Un appello ad uscire dalla logica della soluzione facile, che per altro
non esiste, e farsi carico delle fatiche e delle difficoltà di tutti e
ciascuno. Noi vogliamo ancora credere che è possibile parlarsi, ascoltarsi,
riflettere e agire da persone responsabili, piuttosto che insultarsi,
denigrarsi, combattersi e criminalizzarsi a vicenda. Inoltre, chiediamo
fermamente a tutte le Amministrazioni Comunali del Trentino e in particolare della
città di Trento, di garantire al più presto la residenza anagrafica per tutte
le persone che attualmente sono prive di questo diritto essenziale e che vivono
stabilmente sul loro territorio, quale segno concreto di un modo diverso di
affrontare le questioni sociali rispetto all'orientamento attuale del Governo.
Le dichiarazioni di distanza, senza agire concretamente, non bastano più.
Piergiorgio Bortolotti, Dante Clauser, Silvia Sandri, Angelo Poletti, Attilia
Franchi, Milena Berlanda, Michele Boso, Fiammetta Bampi, Daniela Baldessari,
Carolina Paolazzi, Romano Broseghini, Massimo Franceschini, Ivan Boneccher,
Claudio Avi 25/02/2009
( da "Sole 24 Ore, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-02-25 - pag: 10 autore: Società e fedi,
un patto virtuoso di Valerio Onida I lpotere e il sacro (o il religioso,
ammesso che siano la stessa cosa) nella storia si sono di frequente incrociati,
sovrapposti, identificati, contrapposti, sia in termini di linee di pensiero
sia in termini di movimenti e di istituzioni. Ma se ci rifacciamo alle radici
del costituzionalismo contemporaneo, constatiamo due cose. In primo luogo, che
le idee forza del costituzionalismo hanno una matrice schiettamente religiosa,
nel senso che sono frutto di un pensiero che muove da una visione religiosa del
mondo e dell'uomo. Ciò è molto evidente nella Dichiarazione di indipendenza
degli Stati Uniti (il primo documento costituzionale della nostra era) in cui
si proclamano come «verità di per sé evidenti » quelle che «tutti gli uomini
sono creati uguali» e che essi «sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti
inalienabili ». Ma anche la Dichiarazione francese dei diritti, frutto del
pensiero illuministico, proclamata «in presenza e sotto gli auspici dell'Essere
supremo», espone «i diritti naturali, inalienabili e sacri dell'uomo»e afferma
come postulato che «tutti gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei
diritti». La seconda constatazione è che il modello di organizzazione sociale e
politica cui si rifà il costituzionalismo, proprio perché si fonda sul
principio di libertà della coscienza individuale, muove da una netta
distinzione fra potere politico e potere sacro o religioso, nel senso sia di
negare che la fonte di legittimazione del primo sia un'investitura divina,
anziché la volontà o un patto fra le persone che compongono la collettività,
sia di negare che le istituzioni e le autorità di una confessione religiosa
organizzata possano legittimamente pretendere di esercitare poteri politici.
Nella Dichiarazione americana si legge che lo scopo per cui si costituiscono
fra gli uomini i governiè di assicurare i loro diritti inalienabili, e che la
«giusta autorità» di tali governi deriva «dal consenso dei governati ». Nella
Dichiarazione francese si legge che scopo di ogni «associazione politica» è la
conservazione dei «diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo », e che «il
principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione », onde
«nessun corpo, nessun individuo può esercitare un'autorità che non emani da
essa». In concreto, la storia dei rapporti fra Stati e confessioni religiose è
stata assai meno lineare. Negli Stati Uniti l'assenza di una confessione
maggioritaria e di istituzioni che si richiamassero all'alleanza fra trono ed
altare propria degli antichi regimi ha prodotto "naturalmente" un
clima e un sistema di pluralismo senza alcuna connotazione antireligiosa. In
Europa le diverse condizioni storiche hanno condotto a evoluzioni e sbocchi
molteplici, dalla affermazione costituzionale della Francia come Repubblica
«laica» (articolo 1 della Costituzione del 1958), alla presenza di modelli
assai differenziati, che vanno da quello della religione o della Chiesa «di
Stato» ai regimi concordatari o di separazione, a fasi e situazioni di
conflitto fra Chiese e Stato. Ma dappertutto, quando e dove i principi del
costituzionalismo si sono affermati, si sono posti alcuni caposaldi: il divieto
di discriminazione fra le persone per motivi di religione, e quindi anche fra
credenti e non credenti; «non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni
ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in
regime di pluralismo culturale e confessionale» (come si è espressa la Corte
costituzionale nella storica sentenza n. 203 del 1989). Questo è il contenuto
essenziale del principio di laicità,che-ha detto la Corte-è un principio supremo
dell'ordinamento costituzionale, destinato a prevalere anche sulle norme di
accordi concordatari costituzionalmente garantiti. Qui è il punto di non
ritorno. I dibattiti di oggi sul "ritorno del religioso" o sulla
crisi di valori delle democrazie non possono mettere in discussione un
patrimonio consolidato e conquistato con una lunga storia, anche di sofferenze
e di sangue. Tutto ciò vale nell'ambito del singolo ordinamento
costituzionale e vale al livello universale cui si riferisce la Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo del 1948: diritti umani, a proposito dei quali si è detto che su di essi c'era accordo,
a condizione che non si chiedesse il perché, data la molteplicità e varietà
delle basi di pensiero, filosofiche o religiose, che potevano condurre e
conducevano ad affermarli. Parlare di "religioni nello spazio
pubblico" comporta dunque che si chiarisca che cosa è questo
"spazio". Se si intende lo spazio del libero dibattito e della
partecipazione nella società, dove ciascuno, individuo o formazione sociale,
porta le sue idee, il suo contributo e la sua influenza persuasiva nella
definizione collettiva dei presupposti, degli obiettivi e degli strumenti per
le decisioni, legislative o altro, che riguardano tutti, questo è certamente un
ambito in cui gruppi e istituzioni religiose non possono esser oggetto di
alcuna esclusione o limitazione. Se per "pubblico" si intende invece
l'area dell'esercizio dell'autorità statale, allora non ci può essere alcun
ruolo delle istituzioni religiose o confessionali, che operano in un
"ordine" che è e resta distinto e separato da quello dello Stato,
secondo il principio solennemente affermato nell'articolo 7 della Costituzione,
scritto con riguardo alla storica presenza della Chiesa cattolica in Italia ma
valido per ogni altra istituzione confessionale. Quanto poi alla tesi secondo
cui le democrazie non potrebbero "giustificarsi" da se stesse,
proprio perché sono fondate su principi di libertà e aperte alle istanze che
vengono dalla società, e quindi avrebbero bisogno di ricevere "senso"
e contenuti dalle religioni, essa può cogliere un dato di fatto. Una
democrazia, come qualsiasi altro regime, ma in special modo dato il suo
carattere intrinseco di sistema basato sul consenso, non si regge alla lunga se
non si conserva e non si alimenta nella società una adesione di fondo ai
principi della convivenza civile su cui essa stessa si basa (e che
storicamente, come si è detto, hanno una matrice religiosa): principi di
dignità umana, di rispetto della libertà altrui e del pluralismo, di rispetto
dei diritti ma anche di necessario adempimento dei «doveri inderogabili di
solidarietà» (articolo 2 della Costituzione), di eguaglianza fondamentale degli
esseri umani. In questo senso anche una politica
" democratica" ( perché avallata dal consenso della maggioranza) può
allontanarsi dai suoi stessi presupposti se produce di fatto decisioni e
condotte concrete ispirate a principi opposti, di intolleranza e di
discriminazione. Se però si vuole dire che la democrazia, per sopravvivere,
dovrebbe delegare a qualche altra istituzione, diversa da quelle della
"città dell'uomo" affidate alla responsabilità di tutti, e così a
istituzioni confessionali, il compito di "dettare la linea" o di
fissare i confini di legittimità dell'azione politica, ciò significherebbe
tornare indietro di duecento anni, negare radicalmente l'autonomia
dell'"ordine" politico. I confini invalicabili di legittimità delle
decisionidemocratiche stanno nei principi costituzionali, e sono affidati, per
assicurarne il rispetto, alle istituzioni di garanzia della Costituzione
(tipicamente le giurisdizioni costituzionali), nonché in definitiva, di fatto
ma decisivamente, alla coscienza dei cittadini e al loro "patriottismo
costituzionale". Che però non si alimenta, ma al contrario finisce per
deperire, se si fa passare l'idea che le democrazie debbono porsi sotto la
"tutela" di una qualche autorità esterna rispetto ai circuiti di
legittimazione propri del sistema costituzionale.
( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009 STUDENTI E DIRITTI DELL´UOMO IL 2 MARZO A BOLZANO CON ANDREA
CASTELLI Bolzano, 25 febbraio 2009 - Sono ormai trascorsi sessant´anni dalla
firma della Carta dei Diritti dell´Uomo, avvenuta a
Parigi il 10 dicembre del 1948. La Carta, che rappresenta uno dei documenti di
base per le Nazioni Unite, è un codice etico di grande rilievo. La Consulta
degli studenti in lingua italiana ha inteso sottolineare la ricorrenza del 60°
anniversario della sigla del documento inserendo nell´ambito del proprio
programma annuale di attività un´iniziativa ad esso dedicata L?iniziativa per
il 60° anniversario della firma della Carta dei Diritti
dell?Uomo è rivolta alle classi del triennio delle scuole medie superiori in
lingua italiana che si terrà lunedì 2 marzo 2009, ore 11. 00 nell?Aula Magna
dell? Itc ?H. Kunter?, in via Guncina
( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009 ECOVISION FESTIVAL 2009 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI AMBIENTE E
CINEMA Palermo, 3/9 Giugno 2009 Palermo, 25 febbraio 2009 - L?ecovision
Festival edizione 2009 avrà luogo a Palermo, dal 3 al 9 giugno ed a Fortaleza,
in Brasile, dal 18 al 24 luglio: grande novità di questa edizione. La
collaborazione tra L?associazione brasiliana Harco che ha sede a Fortaleza e
l?Ecovision Festival che avrà così una nuova vetrina mondiale nel mese di
luglio, nell?anfiteatro del ?Centro Cultural Dragão do Mar?, nasce per
risvegliare nel pubblico e nei media, sia l?importanza di preservare l?ambiente
e lo sviluppo sostenibile che mettere in evidenza tematiche sociali di grande
emergenza, in un mondo devastato da guerre religiose, etniche, politiche ed
economiche, facendo così diventare anche i diritti umani
il fulcro del festival. Saranno a breve disponibili maggiori informazioni sul
nostro sito www. Ecovisionfestival. Com. Anche in questa edizione, la Giuria
assegnerà al Miglior Film fra tutte le sezioni il prestigioso: ?Gran Premio
Miglior Film ?Ecovision Festival 2009? e, inoltre, altri premi in denaro per i
film ritenuti più meritevoli Il Festival assicura l?ospitalità ad un
rappresentante del film ammesso al concorso (regista, produttore o
protagonista) per due giorni se residente in Italia, per tre giorni se
residente in uno stato della Comunità Europea, per quattro giorni se residente
in uno stato al di fuori dell?Unione Europea; la Direzione parteciperà in parte
alle spese di viaggio e transfer per i partecipanti. . <<BACK
( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009 PARLAMENTO EUROPEO: LA POLITICA EUROMEDITERRANEA VA RINNOVATA
PROFONDAMENTE Bruxelles, 25 febbraio 2009 - L´intera politica euromediterranea
dev´essere rinnovata profondamente rafforzando la dimensione politica e il
co-sviluppo. E´ quanto sostiene il Parlamento, precisando che l´Unione per il
Mediterraneo non è un´alternativa all´ampliamento dell´Ue e non incide sulle
prospettive d´adesione. Occorre anche intensificare i negoziati di pace, favorire i diritti umani e la libertà religiosa nella regione, dare nuovo slancio alle
politiche migratorie comuni e aumentare il sostegno economico dell´Ue.
Approvando con 521 voti favorevoli, 44 contrari e 13 astensioni la relazione di
Pasqualina Napoletano (Pse, It), il Parlamento osserva anzitutto che le due
sponde del Mediterraneo «stanno allontanandosi sempre più sotto il
profilo economico, politico e culturale», e che tali disparità «devono essere
colmate al fine di creare a termine uno spazio di pace, sicurezza e prosperità
condivisa». Rilevando poi il bilancio «deludente» del processo di Barcellona,
ritiene che la proposta di un´Unione per il Mediterraneo (Upm) «costituisca uno
strumento al servizio della pace e della prosperità e rappresenti un passo
avanti verso l´integrazione economica e territoriale e la cooperazione
nell´ambito ecologico e climatico tra i paesi del Mediterraneo». A condizione,
però, «che siano realizzate le promesse e siano conseguiti risultati concreti e
visibili». Ricordando l´esigenza di non duplicare e sovrapporre strumenti,
politiche e livelli istituzionali già esistenti e di garantire una coerenza a
tutto il sistema delle relazioni euromediterranee, il Parlamento insiste sulla
necessità di «rinnovare profondamente» l´intera politica euromediterranea,
rafforzandone la dimensione politica e il co-sviluppo. Inoltre, ricorda che, in
ogni caso, l´iniziativa Upm «non esaurisce la prospettiva più ampia di tale
politica» e «non ostacolerà le altre iniziative di cooperazione regionale».
Rileva peraltro che la partecipazione all´Upm «non rappresenta un´alternativa
all´allargamento dell´Ue e non incide sulle prospettive di adesione dei paesi
candidati attuali o futuri». Intensificare i negoziati di pace Preoccupati per
la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese, che incide sul dialogo
politico del partenariato euromediterraneo, i deputati auspicano che il
rafforzamento delle relazioni euromediterranee dia nuovo impulso allo sviluppo
di un´area di pace e prosperità che, assieme alla stabilità politica, «sono
fondamentali per la sicurezza collettiva e individuale». Nel sottolineare poi
che solo un´intensificazione dei negoziati volti a pervenire a una soluzione
globale e duratura può permettere la realizzazione di questo obiettivo,
ritengono che l´Unione europea «debba assumere un ruolo guida nella
composizione di tali conflitti conquistando la fiducia di tutte le parti
implicate». Si compiacciono, peraltro, per la decisione di includere la Lega
degli Stati arabi come partecipante a tutte le riunioni a tutti i livelli, in
considerazione del suo contributo positivo agli obiettivi della pace, della
prosperità e della stabilità nella regione mediterranea. Al fine di allentare
le tensioni nell´area del Mediterraneo, il Parlamento ritiene necessario
migliorare la comprensione sociale e culturale tra i popoli, e sollecita quindi
gli Stati membri e la Commissione a presentare strategie per promuovere tale
dialogo. Sostiene poi la decisione di dare una dimensione parlamentare forte
all´Upm, «rinforzando così la sua legittimità democratica», che occorre
approfondire ulteriormente. Rileva inoltre la necessità di proseguire
formalmente la cooperazione nella lotta al terrorismo internazionale, al
traffico di stupefacenti, alla criminalità organizzata e alla tratta di esseri umani, e sostiene l´idea di creare un´area priva di armi
nucleari e di armi di distruzione di massa. Promuovere i diritti dell´uomo e la
libertà religiosa Il Parlamento sottolinea che uno degli obiettivi principali
della politica euromediterranea è la promozione dello Stato di diritto, della
democrazia, del rispetto dei diritti dell´uomo e del pluralismo politico, e
osserva che continuano a esistere «violazioni molto gravi». Nel chiedere di
valutare i risultati fin qui raggiunti e l´adeguatezza degli strumenti messi in
atto nell´ambito del partenariato, sollecita la Commissione a elaborare criteri
di ammissibilità ben definiti per tali strumenti e a istituire un sistema
efficace per il monitoraggio della loro attuazione. In tale contesto, invita
tutte le parti coinvolte «ad approfondire e favorire il rispetto della libertà
religiosa e di coscienza e dei diritti delle minoranze». Esorta inoltre il
Consiglio e la Commissione a iscrivere chiaramente la promozione dei diritti
dell´uomo e della democrazia negli obiettivi della nuova iniziativa, a
rafforzare ulteriormente l´applicazione dei meccanismi esistenti, tra cui la
clausola sui diritti dell´uomo contenuta negli accordi di associazione, e a
creare un meccanismo per l´applicazione di tale clausola negli accordi di nuova
generazione e nei piani d´azione bilaterali della politica di vicinato. Nuovo
slancio alla gestione di politiche migratorie comuni Il Parlamento invita tutti
i paesi del partenariato, la Commissione e le future istituzioni dell´Upm a
dare nuovo slancio alla gestione di politiche migratorie comuni, «allo scopo di
valorizzare le risorse umane e di rafforzare gli scambi tra i popoli» ed
«evitando una visione esclusivamente securitaria». Precisa poi che occorre
concentrarsi sulle opportunità di migrazione legale, sulla lotta ai flussi
migratori illegali, su una migliore integrazione degli immigrati e
sull´esercizio del diritto di asilo. Nel rilevare l´importanza della stretta
collaborazione euromediterranea, ritiene che il partenariato «debba accordare
un´attenzione prioritaria alla gestione strutturata dei flussi migratori».
D´altro canto sollecita l´Unione e gli Stati membri a verificare che nei centri
per immigrati finanziati dall´Ue siano pienamente rispettati i diritti
dell´uomo e le libertà fondamentali. Cooperazione economica, tutela
dell´ambiente e politica energetica Per i deputati, le iniziative economiche e
commerciali dell´Upm per consentire la realizzazione di una zona di libero
scambio reciprocamente vantaggiosa devono «favorire la crescita economica della
regione, un suo migliore inserimento nell´economia mondiale e la riduzione del
divario di sviluppo tra il nord e il sud del Mediterraneo, rafforzando . La
coesione sociale». In tale contesto, rilevano l´esigenza di tener conto
dell´impatto sociale dei processi di liberalizzazione, soprattutto in termini
di sicurezza alimentare. E precisano che l´obiettivo di un´area di libero
scambio «non può essere valutato solo in rapporto alla crescita economica, ma
soprattutto in termini di creazione di posti di lavoro». Chiedendo poi di
incoraggiare i giovani a creare piccole imprese, anche facilitando l´accesso al
credito e al microcredito, il Parlamento ritiene che occorra rafforzare il
sostegno al Fondo euromediterraneo di investimento e partenariato (Femip).
Inoltre, nel sostenere lo sviluppo degli scambi commerciali sud-sud, chiede di
valorizzare il ruolo delle parti sociali nella prospettiva di istituire un
Comitato economico e sociale euromediterraneo. Invita poi il Consiglio e la
Commissione a garantire la possibilità che tutti i paesi dell´Upm abbiano
accesso ai programmi regionali già previsti dal partenariato. Il Parlamento
sostiene vivamente la dimensione ambientale dell´Upm, quali la nuova iniziativa
per il disinquinamento del Mediterraneo e il progetto per l´energia solare.
Ricorda poi che per raggiungere gli obiettivi fissati è necessario ampliare i
settori di cooperazione, includendovi la gestione idrica, l´agricoltura, la
sicurezza dell´approvvigionamento alimentare, l´energia, la formazione
professionale, la cultura, la sanità e il turismo. Riconosce infine
l´importanza di rafforzare la cooperazione nel settore energetico e l´esigenza
di sviluppare un mercato energetico regionale al fine di realizzare progetti su
ampia scala nei settori delle energie rinnovabili e delle infrastrutture
energetiche. . <<BACK
( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009 CONSOLIDATI I RAPPORTI TRA MAROCCO E TOSCANA Firenze, 25
febbraio 2009 - E´ stato un incontro denso e cordiale quello tra Mohammed Nabil
Benabdallah, ambasciatore in Italia del Regno del Marocco, e Federico Gelli,
vice presidente della Regione Toscana. Il colloquio, durato tre quarti d´ora, è
avvenuto presso la presidenza regionale in Piazza Duomo a Firenze. «E´ molto
importante per le nostre rispettive comunità consolidare i legami tra Marocco e
Toscana, sia dal punto di vista culturale che economico» ha detto Gelli al
termine dell´incontro. «Le buone relazioni tra le due sponde del Mediterraneo
sono da sempre un obiettivo del governo regionale e oggi, con la visita
dell´ambasciatore Benabdallah, abbiamo avuto modo di rafforzarle, mettendo le
basi per future collaborazioni in campo economico, sociale, culturale e dei
diritti umani. » Il Marocco, 29. 480. 000 abitanti su
una superficie di oltre 450. 000 km2, ha registrato negli ultimi anni una
crescita media del prodotto interno lordo del 6% ed è nel pieno di una fase di
modernizzazione democratica ed economica. «Guardiamo con
molto interesse all´avanzamento dei diritti umani in tutto il Nord Africa; in particolare il Marocco ha assunto un
ruolo guida che fa ben sperare per la crescita dei diritti in tutta l´area», ha
concluso il vice presidente Federico Gelli. Una curiosità. La città di Firenze
è gemellata dal 1960 con la città marocchina di Fès. A firmare l´accordo
fu l´allora sindaco Giorgio La Pira con il suo omologo Bensalem El Kohen. . .
<<BACK
( da "marketpress.info" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009 PARTECIPA.RETE: GIOVANI E POLITICA A CONFRONTO A PIACENZA UN
FACCIA A FACCIA TRA RAGAZZI E AMMINISTRATORI LOCALI Piacenza, 25 febbraio 2009
- Attenzione ai diritti, sguardo a 360° sui problemi di stretta attualità,
profonda conoscenza del tema dell´immigrazione e della integrazione. Sono
questi gli argomenti più gettonati nell´incontro tra amministratori locali e
una rappresentanza di ragazzi dei consigli comunali dei giovani e di scuole del
territorio, che si è tenuto ieri mattina nella sala Consiglio della Provincia
alla presenza del Presidente della Provincia Gianluigi Boiardi e di Gabriele
Gualazzini, Presidente del Consiglio provinciale, Paola Gazzolo, assessore
provinciale alle Politiche Giovanili, Maurizio Parma e Nino Beretta,
consiglieri regionali, Giovanni Castagnetti, assessore al Futuro del Comune di
Piacenza, Andrea Barocelli, sindaco di Gragnano, Fiorenzo Piccioli Cappelli,
assessore alla Pubblica Istruzione di Podenzano, Rosa Taschieri, assessore alla
Pubblica Istruzione di Ponte dell´Olio, Fabio Bernizzoni e Roberta Previdi,
assessori di Carpaneto, e Rosa Maria Manari, funzionaria dell´Assemblea
Legislativa. Una iniziativa che rientra nell´ambito del progetto
Partecipa-rete, promosso dall´assemblea Legislativa della Regione Emilia
Romagna e che ha coinvolto in totale 32 ragazzi, quattro per ognuna delle
realtà che hanno aderito al progetto (Piacenza, Podenzano, Pontedell´olio,
Gragnano, Carpaneto e gli istituti scolastici Gioia, Respighi e Isii Marconi).
In questi mesi i giovani coinvolti nell´iniziativa hanno effettuato un percorso
di approfondimento sulle tematiche dei diritti umani e
oggi hanno esposto le loro riflessioni, sollecitando anche gli amministratori
locali su alcune tematiche a loro care. ?Vedere tanti giovani che si
interessano ai problemi reali della comunità in cui vivono è un segnale di
grande maturità e consapevolezza ? ha detto il Presidente Boiardi -. Spero che
tanta passione possa portare a risultati concreti, in un confronto sempre più
necessario tra la politica dei ?grandi? e quella dei più giovani?. Il progetto,
cui aderiscono tutte le Province d´Italia, ha infatti l´obiettivo di promuovere
la partecipazione dei giovani ed in modo particolare di far incontrare
rappresentanze dei consigli comunali dei ragazzi con amministratori, cui
sottoporre riflessioni, proposte, richieste e osservazioni. Ogni consiglio
comunale aderente all´iniziativa ha sviluppato un tema e lo scorso 30 gennaio i
rappresentanti dei ragazzi si sono incontrati all´Isii Marconi per confrontare
le rispettive esperienze e valutare quali potevano essere le questioni di
maggior interesse da sottoporre agli amministratori. Dopo l´incontro di oggi i
rappresentanti dei ragazzi e i membri delle Commissioni assembleari Iv e V si
incontreranno per una condivisione e un rilancio del percorso stesso. In quell´occasione
si potranno suggerire percorsi idonei a creare buone prassi, attraverso
incontri annuali per individuare modalità praticabili di partecipazione
democratica alla vita delle istituzioni. Hanno partecipato all´incontro: Liceo
?Gioia?: Alessandra Foti, Chiara Farisari, Giulia Bergamaschi, Andrea
Scorsoglio. Insegnante Marisa Cogliati; Liceo ?Respighi?: Michela Cassinelli,
Almin Siimovic, Sara Martelli, Camillo Teillier Villagran. Insegnante Lucia
Baciocchi; Isii ?Marconi?: Marco Piccoli, Daniel Fontana, Jacopo Labo,
Francesco Colombi. Insegnante Eleonora Bersani; Comune di Piacenza: Lisa
Garcia, Nicolò Colangelo, Tommaso Clangelo, Tenia Miteva. Insegnanti Davide
Pancotti e Davide Tagliafichi; Comune di Ponte dell´Olio: Andrea Montanari,
Deborah Molinari, Elisa Signaroldi, Lia Farina. Insegnanti Annamaria Rebecchi;
Comune di Podenzano: Luca Mazzocchi, Elena Risposi, Giulia Gobbi, Lea Pagani.
Insegnanti Rita Parenti; Comune di Carpaneto: Francesco Addabbo, Lorenzo
Laurenti, Elena Bertoli, Rebecca Franchi. Insegnante: Paola Campopiano; Comune
di Gragnano: Romario Byku, Simone Pepe, Martina Gobbi, Youssef Nouinou.
Insegnante: Giovanna Della Croce. . <<BACK
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IN
BREVE pag. 15 Una piazza intitolata a Sergio Vieira De Mello, l'alto
commissario Onu ucciso in un attentato in Iraq NELLA ZONA
FIERISTICA La nostra città intitolerà una piazza a Sergio Vieira De Mello,
l'alto commissario per i diritti umani dell'Onu ucciso in Iraq nel
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ANCONA
AGENDA pag. 7 «Fermate il Cie a Falconara» LA PROTESTA «LE LOTTE contro i Cpt
sono state dal 1998 ad oggi al centro delle istanze dei movimenti, della
società civile e degli stessi migranti. Perché non si deve costruire un Cie a
Falconara? 1) Dietro questa sigla, prima cpt (centro di permanenza temporanea),
ora cie (centro di identificazione ed espulsione) si nascondono vere e proprie
carceri per migranti che prevedono la detenzione fino a sei mesi. Vi vengono
rinchiuse persone che fuggono dalla propria casa per povertà, guerra o
persecuzione sognando un mondo migliore. Però, perché privi di un pezzo di
carta, invece di essere accolti ed aiutati, in Italia trovano paura,
disperazione e un biglietto di sola andata per l'inferno da cui sono fuggite; 2) Sono luoghi dove i diritti umani fondamentali non vengono rispettati, dove la detenzione
amministrativa crea uno status giuridico arbitrario. 3) Sono strutture razziste
che rimandano alla memoria dei ghetti nazisti. 4) Non portano sicurezza, anzi
destabilizzano i territori in cui vengono creati. Nelle città che hanno
accettato di ospitare queste carceri sono frequenti fughe disperate che spesso
portano a incidenti e alla morte dei migranti. A dieci anni dalla loro
istituzione assistiamo finalmente sempre più spesso ad atti di resistenza da
parte delle popolazioni locali disposte a far chiudere questi lager. 5) La
Corte dei Conti evidenzia come il costo di tali strutture sia eccessivo, in
alcuni centri si arriva a pagare novanta euro al giorno per ogni detenuto per
offrire due pasti al giorno, uno spazio a terra per dormire e una condizione
igienico sanitaria da terzo mondo. Cifre che vanno nelle tasche delle
organizzazioni che gestiscono i centri. I gestori di tali strutture ricevono
dallo stato diversi milioni di euro all'anno (circa cinque milioni per ogni
centro): il loro unico interesse è il business e non certo la tutela dei
diritti. Gli stessi fondi destinati ad una politica di accoglienza seria
produrrebbe molti più risultati e contrasterebbe la paura del diverso. 6) La
Regione Marche è presa come modello a livello internazionale per la capacità
che ha dimostrato nel gestire il fenomeno migratorio. LA FITTA rete
relazionale, composta da associazioni sia laiche che religiose, ha creato un
tessuto sociale che da solo si è già dato gli strumenti per la gestione di
quella è che una risorsa sociale. Tutto il lavoro fatto fino ad oggi rischia di
essere distrutto dalla presenza di un centro detentivo nel nostro territorio.
Per tutti questi motivi chiediamo che il Prefetto non autorizzi la
realizzazione di un carcere per migranti in un territorio dove nessuno lo
vuole. Anzi l'unico resosi disponibile è solo il sindaco di Falconara che ha
già dimostrato di essere disponibile a vendere qualsiasi cosa pur di riempire
le casse comunali. Invitiamo pertanto tutti quelli che, per i più diversi
motivi sono contrari al cie, ad esprimersi nei modi e nelle forme che più
ritengono opportuni». Ambasciata dei diritti, Ancona
( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIRITTI UMANI E PROGRESSI DELLA SCIENZA UNA LEGGE
NECESSARIA di ALCIDE PAOLINI E' vero, è difficile parlare di temi sensibili che
hanno a che fare con la vita e la morte, senza suscitare reazioni molto forti
da parte dell'opinione pubblica; ma affermare che in questi casi la politica
non dovrebbe entrarci è un non senso, soprattutto nel nostro paese, dove il dibattito, più che
troppo politicizzato, come afferma nel suo editoriale sul "Corriere della
Sera" Angelo Panebianco, è troppo politicamente strumentale. Che è tutta
un'altra cosa. Lo dimostra il fatto che nei confronti del testamento biologico
esistono pareri contrastanti sia all'interno dell'opposizione sia nella
maggioranza; ma mentre nel centro-sinistra le posizioni sono eminentemente
civili o etiche, nella compagine governativa il no a una legge con qualche
spirito liberale discende apertamente dall'interesse ad avere dalla sua la
Chiesa (che è nettamente contraria e ha tutti i diritti di esserlo, almeno nei
confronti dei suoi fedeli), solo per interesse politico, ancorché ci siano
anche al suo interno fior di favorevoli. Senza contare i cittadini in generale,
i quali, lontani dalla bagarre inscenata sul caso Englaro, costituivano una
maggioranza favorevole alla legge facilmente consultabile. Quello che
sconcerta, tuttavia, nell'intervento di Panebianco (che aveva già espresso il
suo polemico parere in un precedente intervento) sono sia la virulenza con cui
si scaglia contro chi ha dato vita a questa iniziativa (messa in moto ormai da
anni da personalità della cultura e della scienza di indubbio valore
internazionale), definita da Panebianco una «frittata», perché la democrazia
«può occuparsi di tutto, tranne che dell'essenziale», sia l'insistenza su un
consiglio che da qualsiasi parte lo si guardi lascia davvero perplessi. Come
vorrebbe che si procedesse, Panebianco, nei casi drammatici in cui c'è di mezzo
la propria vita o quella dei propri cari, quando risulti evidente la volontà
del malato di non accettarne la prosecuzione per via artificiale, nel caso di
un'eventuale vita vegetativa, accertata dalla scienza, dopo un congruo lasso di
tempo, che può anche essere definito in anticipo? Panebianco vorrebbe che la
cosa fosse risolta tenendo le scelte «al di qua dello spazio pubblico, affidate
al silenzio, agli sguardi e alle parole a mezza bocca scambiate fra i medici e
gli assistiti o fra i medici e le persone affettivamente vicine agli
assistiti», che è poi quella che in precedenza aveva chiamato «la zona grigia
protetta da una necessaria ipocrisia». Ora, a parte l'impressione che suscitano
quelle parole «a mezza bocca», ci sembra che alla fin fine la proposta di
Panebianco sia in pratica, più che la scelta di una zona grigia, quella di una
vera e propria zona franca, dove medici e parenti o persone affettivamente
vicine decidono il da farsi nel più protetto dei segreti. Che è proprio quello
che si fa attualmente negli ospedali. Viene da domandarsi a questo punto se sia
un sistema giusto o se non abbia tutta l'aria di un troppo evidente
sotterfugio. Ma soprattutto viene da chiedersi: e per quanto riguarda la legge,
se si venisse a sapere, se addirittura un parente o un amico, venuti a
conoscenza dell'evento, facessero una denuncia alle autorità, come dovrebbero
comportarsi queste ultime? È vero che Panebianco considera la legge, oltre che
«un luogo inadatto e inospitale», in questi casi, «uno strumento troppo
grossolano, troppo rozzo per occuparsi di questi problemi»; ma la legge, per
quanto rozza, ha il dovere di intervenire. E non c'è niente e nessuno che possa
ignorarne la necessità, anche quando non ci sia un dispositivo preciso che la
mette in moto. Il vuoto legislativo genera mostri più della legge stessa. Il
dubbio è lecito, naturalmente, e nessuno pretende che non si debba averlo e
professarlo, ma ciò non può consentire che attraverso di esso si possa
dribblare la realtà, che ha una concretezza inalienabile. Questo per dire che
anche la vita e la morte (e anche la nascita) sono diventate un problema da
quando la scienza ha dimostrato che sono modificabili. Di qui la necessità di
adattare continuamente le leggi che presidiano i diritti dell'uomo ai progressi
della scienza. Come del resto stanno facendo quasi tutti i paesi più avanzati.
Panebianco attribuisce all'Italia una sorta di feticismo della legge, oltre
alla sua politicizzazione, ma allora come giustifica che gli altri paesi
evoluti sono più avanti di noi su questi problemi, con o senza leggi apposite,
e soprattutto senza per questo arrivare alle guerre di religione?
( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Una
canzone contro la guerra - Da Capossela ai Negrita, Amnesty premia i cantanti
italiani Mercoledí 25.02.2009 09:15 Il Premio Amnesty Italia e' stato istituito
nel 2003 e viene consegnato ogni anno all'artista che meglio ha saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti umani durante l'anno precedente. Le
precedenti edizioni hanno visto vincitori Daniele Silvestri con 'Il mio nemico'
nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers
con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con
'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con 'Canenero' nel 2008. Per
quanto riguarda il concorso dedicato ai musicisti emergenti,'Voci per la
Liberta' - Una Canzone per Amnesty', ricordiamo che il bando della manifestazione
scadra' il 15 aprile 2009. Sono, inoltre, gli ultimi giorni utili per
partecipare al Premio Web: i primi 30 artisti che si iscriveranno al concorso
entro e non oltre il 28 febbraio avranno diritto a una pagina sul sito
www.vociperlaliberta.it, attraverso la quale potranno essere conosciuti,
ascoltati e votati! Il brano dell'artista o del gruppo preferito dai visitatori
del sito della manifestazione partecipera' di diritto alla fase finale del
concorso. < < pagina precedente
( da "WindPress.it" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
25-02-2009
Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Febbraio
> Guatemala: necessario istituire una Commissione nazionale per la ricerca
degli scomparsiContenuto della paginaGuatemala: Amnesty International lancia un
appello globale per chiedere al Congresso di approvare una legge che istituisca
una Commissione nazionale per la ricerca degli scomparsiCS027: 25/02/2009Corteo
funebre, Guatemala 2004 ADVIMA Amnesty International ha sollecitato oggi il
Congresso del Guatemala, attraverso un appello globale diffuso in Italia , ad
approvare una legge che istituisca una Commissione nazionale per la ricerca
degli scomparsi, considerata dall'organizzazione per i diritti umani un passo avanti fondamentale per dare attuazione alle
raccomandazioni formulate 10 anni fa dalla Commissione per il chiarimento
storico. "Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico fu una
pietra miliare per i diritti umani in Guatemala"
- ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty
International. "Ora tempo che il governo garantisca giustizia".
" molto triste constatare quante raccomandazioni della Commissione siano
rimaste in sospeso e quanta giustizia debba essere ancora fatta per le decine
di migliaia di casi di sparizioni forzate, uccisioni e torture che
contrassegnarono il lungo conflitto guatemalteco" - ha aggiunto Howard. Il
rapporto della Commissione per il chiarimento storico, elaborato nel contesto
degli accordi di pace patrocinati dalle Nazioni Unite, venne pubblicato il 25
febbraio 1999. Secondo le sue conclusioni, nel conflitto interno del Guatemala
(durato dal 1960 al 1996), circa 200.000 persone furono vittime di sparizioni
forzate o uccisioni e vennero commessi 669 massacri, soprattutto nei villaggi
indigeni. La Commissione, inoltre, attribu all'esercito guatemalteco e ai
gruppi legati ai militari la maggior parte delle violazioni, in alcuni casi
veri e propri atti di genocidio. Il 5 dicembre 1982, 250 tra uomini, donne e
bambini furono assassinati dai militari nel villaggio di Dos Erres. Da quando,
nel 1994, stata formalmente aperta l'inchiesta, la difesa ha presentato almeno
30 ricorsi e ha sollecitato rinvii per motivi di procedura in quasi 50
occasioni. A oltre 14 anni dall'avvio di quell'inchiesta, nessun ufficiale di
alto grado o autorit civile stato portato in giudizio per aver ordinato,
pianificato ed eseguito massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani in Guatemala. Le poche inchieste avviate sono state
clamorosamente lente e inadeguate. "Le autorit del Guatemala hanno il
dovere morale e legale di assicurare che i crimini commessi durante il
conflitto interno, molti dei quali costituiscono crimini contro l'umanit, siano sottoposti a indagine e che i responsabili
siano portati in giudizio. Senza giustizia, il Guatemala non potr sganciarsi
dal suo oscuro passato" - ha commentato Howard. Secondo Amnesty
International, alcune delle principali raccomandazioni comprese nel rapporto
della Commissione per il chiarimento storico, volte ad assicurare un
risarcimento alle vittime e ai sopravvissuti, sono state attuate ma nella
maggior parte dei casi non hanno avuto ancora seguito. L'organizzazione per i diritti umani
ha accolto con favore la notizia che l'ufficio governativo che si occupa di
pace ha trasmesso alla Procura generale informazioni su oltre 3300 casi di
violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto interno. L'organizzazione
auspica che queste informazioni possano servire a rinnovare gli sforzi per
indagare sugli abusi del passato e punire i responsabili. "La
maniera migliore che le autorit del Guatemala hanno per ricordare e onorare le
vittime del conflitto interno assicurare che coloro che hanno commesso,
autorizzato e pianificato questi crimini non possano evadere la giustizia"
- ha concluso Howard. FINE DEL COMUNICATO Roma, 25 febbraio 2009 Per ulteriori
informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia -
Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail:
press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg
( da "Corriere.it" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IN 52 MINUTI DI INTERVENTO POCHI ACCENNI ALLA POLITICA
ESTERA: «GLI STATI UNITI NON TORTURANO» Obama debutta al Congresso: «Torneremo
più forti di prima» Dedicato quasi del tutto alla crisi il primo discorso del
presidente a Camere riunite: «L'America si riprenderà» (Afp) NEW YORK - «We
will recover», l'America si riprenderà e uscirà da questa crisi più forte di
prima. Con uno
slogan ottimista alla FDR, già destinato ad entrare nel lessico Obamiano
accanto all'ormai leggendario "yes we can", il presidente Barack
Obama ieri sera ha cercato di rassicurare il Paese - primo afroamericano della
storia Usa a tenere un discorso davanti al Congresso in seduta plenaria -
lanciando il suo "New Deal", aggiornato e riveduto. Dopo un mese di
governo e nel pieno di una crisi economica di proporzioni epocali, Obama ha
voluto proporre la sua ricetta di rilancio dell'economia e dell'occupazione.
«Mi rivolgo all'americano della strada che ci ha portati qui stasera», ha
esordito nel suo discorso, trasmesso a reti unificate dai principali network
nel momento di massimo ascolto: le 21.15 ora di Washington, (le tre e un quarto
della notte in Italia). Non si è trattato di un vero discorso sullo Stato
dell'Unione, che i presidenti sono chiamati a pronunciare soltanto dopo il
primo anno di mandato, ma di un'occasione per lanciare un appello bipartisan a
rimboccarsi le maniche e a «ricostruire insieme l'America che amiamo» e che può
tornare ad essere «la più grande forza di progresso e prosperità nella storia
umana». «L'economia è indebolita, la fiducia del paese è scossa, ma l'America
si riprenderà e uscirà dalla crisi più forte di prima, com'è già successo
durante la Guerra Civile e la Grande Depressione del '29», ha detto il
presidente. Che ha lanciato diverse stoccate all'amministrazione Bush («abbiamo
ereditato la crisi da lui», «ha usato il surplus per passare la ricchezza ai
già ricchi») prima di osannare il Recovery Act, la manovra anticrisi appena
varata dal Congresso democratico, in vista della presentazione del budget,
giovedì prossimo, che prevede il dimezzamento del deficit in quattro anni.
«Indipendenza energetica, riforma sanitaria e della scuola sono i tre capisaldi
della mia piattaforma», ha detto Obama, spiegando che il Paese che ha inventato
l'auto non può voltare le spalle a Detroit («in gioco ci sono milioni di posti
di lavoro e la sopravvivenza di intere comunità») e neppure al settore del
credito, («salvare le banche significa salvare gli americani», «i 700 miliardi
di dollari già stanziati per salvare Wall Street non bastano»). Obama ha
annunciato anche un inevitabile e controverso piano di tagli e risparmi. Il suo
team ne ha individuati per 2 trilioni in un arco di dieci anni: da Medicare (la
mutua per gli anziani) al Pentagono (per gli appalti senza bando di concorso
che hanno fatto sprecare miliardi di dollari in Iraq). Gli accenni alla
situazione internazionale sono stati limitati a Guantanamo («la chiuderemo») alla
guerra al terrorismo («L'America non tortura») in nome di un nuovo impegno al
dialogo («rilanciamo la collaborazione del G20»). Nel suo discorso di 52 minuti
Obama è stato interrotto dagli applausi scroscianti di deputati, senatori,
membri del governo, generali, giudici costituzionali, eroi come il pilota Sully
Sullenburger, miracolosamente ammarato sull'Hudson, e il banchiere di Miami
Leonard Abess, che ha distribuito ai 399 dipendenti il bonus da 60 milioni di
dollari ed è stato il più applaudito accanto alla first lady Michelle,
elegantissima in un abito viola senza maniche. La replica dei repubblicani è
stata affidata all'astro nascente del partito, il giovane governatore della
Lousiana Bobby Jindal, uno dei capifila dell'opposizione alla manovra anticrisi
varata la settimana scorsa dal Congresso. Il suo nome è già tra i possibili
contendenti alla Casa Bianca tra quattro anni. Alessandra Farkas stampa |
( da "Nazione, La (Empoli)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
AGENDA
EMPOLI pag. 7 SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo linguistico
«Santissima... SI E' TENUTA lunedì scorso presso il liceo
linguistico «Santissima Annunziata» di Empoli, un incontro sul tema dei diritti
umani e l'Europa, patria di
questi diritti. Il titolo era «Cara Europa ti scrivo: tra sogno, realtà e
futuro» ed è stato presentato dai relatori Leo Pergamo e Diego Cremona.
( da "Avvenire" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA
25-02-2009 Disabili, sì alla Convenzione ROMA. L'Aula della Camera ha
definitivamente approvato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con
disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e
istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con
disabilità. «Una giornata storica» , commenta Pietro Vittorio Barbieri,
presidente della Fish ( Federazione Italiana per il
Superamento dell'Handicap) sottolineando come la ratifica «sancisce l'avvio di
un necessario cambio di approccio alla disabilità, grazie al riconoscimento
effettivo di uno strumento concreto contro le discriminazioni e le violazioni
dei diritti umani di tutte
le persone con disabilità italiane» .
( da "Affari Italiani (Online)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Una
canzone contro la guerra - Da Capossela ai Negrita, Amnesty premia i cantanti
italiani Mercoledí 25.02.2009 12:05 Il Premio Amnesty Italia e' stato istituito
nel 2003 e viene consegnato ogni anno all'artista che meglio ha saputo rendersi portavoce di temi che riguardano i diritti umani durante l'anno precedente. Le
precedenti edizioni hanno visto vincitori Daniele Silvestri con 'Il mio nemico'
nel 2003, Ivano Fossati con 'Pane e coraggio' nel 2004, Modena City Ramblers
con 'Ebano' nel 2005, Paola Turci con 'Rwanda' nel 2006, Samuele Bersani con
'Occhiali rotti' nel 2007 e Subsonica con 'Canenero' nel 2008. Per
quanto riguarda il concorso dedicato ai musicisti emergenti,'Voci per la
Liberta' - Una Canzone per Amnesty', ricordiamo che il bando della
manifestazione scadra' il 15 aprile 2009. Sono, inoltre, gli ultimi giorni
utili per partecipare al Premio Web: i primi 30 artisti che si iscriveranno al
concorso entro e non oltre il 28 febbraio avranno diritto a una pagina sul sito
www.vociperlaliberta.it, attraverso la quale potranno essere conosciuti,
ascoltati e votati! Il brano dell'artista o del gruppo preferito dai visitatori
del sito della manifestazione partecipera' di diritto alla fase finale del
concorso. < < pagina precedente
( da "Blogosfere" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Feb
0925 Capodanno tibetano: festeggiare o essere arrestati Pubblicato da Rosario
Mastrosimone alle 12:17 in Diritti
umani Oggi si celebra il capodanno tibetano, il
Losar dell'anno 2136. Una ricorrenza che in genere è festeggiata per una
settimana, attraverso una straordinaria varietà di eventi. Quest'anno, molti
tibetani hanno deciso che non celebreranno il loro capodanno, in memoria dei
tanti amici e parenti trucidati dal regime cinese durante le proteste dello
scorso anno. Il regime si è organizzato per tempo per evitare troppi
fastidi. Dopo aver chiuso completamente internet, da ormai una decina di giorni
la polizia cinese pattuglia le città tibetane piu' importanti per arrestare
monaci e cittadini che dovessero essere colti nell'invitare la popolazione a
non celebrare il capodanno. Intanto Pechino prosegue nella sua politica di
collocazione forzata dei cinesi di etnia Han nel Tibet con l'obiettivo tutt'altro
che nascosto di rendere di trasformare, paradossalmente, i tibetani in una
minoranza etnica nel loro Tibet.
( da "Blogosfere" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Feb 0925 Diritto al cibo: la campagna di altromercato
Pubblicato da Luigi Gallo alle 12:19 in Agricoltura, Diritti umani, Società Il
diritto al cibo è il diritto umano fondamentale e precondizione del diritto
alla vita. Ma oggi quasi un miliardo di persone non hanno denaro a sufficienza
per comprare il cibo che serve loro a sopravvivere. Ciò non è dovuto alla carenza di
alimenti, ma al fatto che il cibo non è accessibile a causa dei disequilibri
del commercio internazionale e per le scelte delle politiche agricole che sono
state prese in questi ultimi decenni. Il paradosso è che a soffrire la fame
sono soprattutto coloro che vivono nelle aree rurali e lavorano per produrre
quello che arriva sulle nostre tavole. Questo è il frutto di un mercato delle
materie prime agricole fortemente improntato alla specializzazione produttiva e
all'esportazione, che ha smantellato i sistemi agricoli locali. Il diritto delle
persone al cibo è strettamente legato al diritto dei popoli, delle comunità e
dei Paesi di definire le proprie politiche agricole, alimentari e di lavoro in
modo ecologicamente, socialmente, economicamente e culturalmente appropriato
alle proprie situazioni specifiche. E', in altre parole, un diritto che può
essere garantito soltanto in un contesto di sovranità alimentare. Ciò significa
mettere chi produce, distribuisce e consuma alimenti al centro dei sistemi e
delle politiche alimentari e al di sopra degli interessi dei mercati e delle
imprese. Altromercato, con la sua campagna per rispettare la biodiversità,
aiutare lo sviluppo delle piccole economie locali del Nord e del Sud del mondo,
ci invita a scegliere un modello di alimentazione e di consumo responsabile.
Così possiamo orientare il mercato e contribuire a ridurre il numero di persone
a cui è negato il diritto al cibo. LG
( da "HelpConsumatori" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
News
DIRITTI UMANI. Amnesty lancia appello per il Guatemala: si faccia Commissione
per ricerca scomparsi 25/02/2009 - 12:40 Nel conflitto interno del Guatemala,
dal 1960 al 1996, sono state vittime di sparizioni forzate o uccisioni circa
200 mila persone e sono stati commessi centinaia di massacri. Lo ricorda
Amnesty International che, richiamando il rapporto della Commissione per il
chiarimento storico del
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Oltre
il bianco e il nero» Le donne protagoniste della manifestazione Mercoledì 25
Febbraio 2009, Gemona (pc) Le donne del mondo sono il tema scelto quest'anno
dalla Bottega del mondo per le iniziative legate alla manifestazione
"Oltre il bianco e il nero". Un weekend di appuntamenti gemonesi
dedicati alle donne che nel mondo lavorano, lottano e promuovono la pace, la giustizia e i diritti umani a cominciare da sabato 7 marzo alle 21 presso la saletta San
Michele con Massimo Somaglino che presenterà lo spettacolo "Lina, Nilde e
le altre", ricerca teatrale sulle donne che parteciparono all'assemblea
costituente. Domenica 8 marzo, saranno invece due donne le protagoniste del
film "Il giardino di limoni", alle 21.00 al Cinema Teatro
Sociale. A introdurre il film sarà l'associazione "Giustizia e pace si
baceranno" per raccontare i due mondi e le due visioni del mondo separate
dal frutteto di limoni. Nel programma si segnala anche la cena etnica
"Sapori dal Brasile", sabato 28 febbraio, organizzata presso il
centro parrocchiale Salcons per raccogliere fondi per progetti di cooperazione
e di solidarietà internazionale in Brasile. L'iniziativa è realizzata in
collaborazione con La Cineteca del Friuli, il Comune e la Parrocchia di Santa
Maria Assunta, e il Coordinamento delle Associazioni Culturali e di
volontariato Sociale.
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Protestano
animalisti e Prc: «No al contratto con la Coca Cola» Mercoledì 25 Febbraio
2009, (m.f.) Se si può raffigurare concretamente la proverbiale "tempesta
in un bicchier d'acqua", questo è proprio il caso della bozza di accordo
di sponsorizzazione con la Coca Cola. Ora politici e associazioni la buttano
sul piano etico. Proprio ieri il leghista Mazzonetto si è scatenato su Facebook
chiedendo di boicottare la bevanda, mentre il capogruppo di Rifondazione
Sebastiano Bonzio accusa l'amministrazione Cacciari di "svendersi per
trenta denari" facendo cassa con un'azienda che
violerebbe diritti umani in
molti Paesi del Terzo mondo. Lo stesso fa Cristina Romieri, portavoce
dell'Associazione vegetariana, che aggiunge ai diritti umani anche i danni alla salute causati
da bevande come questa piene di zuccheri e caffeina. Il Comune, che in questi
giorni si sta difendendo da attacchi scatenati sulla base di semplici voci,
non ha però stipulato al momento nessun contratto con l'affiliata italiana
della multinazionale delle bibite analcoliche ma ha solamente approvato in sede
di giunta le linee generali del progetto. Non ci sono indicazioni di località
in cui i distributori saranno posizionati, né ci sono riferimenti sul loro
numero. Nella delibera di giunta numero 47 del 12 febbraio (che chiunque può
visionare nell'androne del municipio) sta scritto semplicemente che l'accordo
ha durata quinquennale e prevede per il Comune l'introito di 400mila euro più
Iva per i primi tre anni e di 450mila più Iva per i restanti due. La questione
dei distributori automatici viene demandata ad un contratto da stipularsi
successivamente "all'interno del territorio del Comune sia all'aperto che
in locali al chiuso". Le società Vela (biglietterie Actv) e Asm (Autorimessa
comunale, garage Candiani e Ztl bus) hanno dato la disponibilità ad aderire al
progetto dei distributori e quindi si può già presumere che gran parte dei
distributori in centro storico sarà nei pontili. «Il contratto ancora non
esiste - spiega il capo di Gabinetto del sindaco, Maurizio Calligaro,
incaricato dalla giunta di coordinare l'operazione - ma è evidente che
eventuali distributori saranno posizionati in pontili, garage comunale, ma
anche punti ztl bus in terraferma, sedi di municipalità e aziende comunali.
L'unico "sconfinamento" sul suolo pubblico potrebbe riguardare l'area
accanto ai bagni pubblici dei Giardinetti Reali, ma lì eventualmente si agirà
in stretto contatto con la Soprintendenza». E senza il via libera di
quest'ultima e della Commissione di Salvaguardia, come la maggior parte dei
residenti dovrebbe sapere a Venezia non si può piantare un chiodo.
( da "Gazzettino, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009, Non è stata una grande barzelletta e dubito perfino che sia
stata divertente. Lo stesso Berlusconi lo sapeva, tanto che ha subito
avvertito: "Fa ridere, ma è drammatica". Anche se forse non ha tutti
i torti quando sostiene che una volta ancora se non è stato frainteso,
quantomeno è stato strumentalizzato. Probabilmente un premier dovrebbe rivedere
il suo repertorio e valutare meglio eventuali conseguenze anche diplomatiche.
Un premier non è come un comico di "Zelig" che deve soltanto far
ridere e non bada a mezze misure per strappare la risata; quello che è il suo
mestiere, dalla risata dipende il successo. Nemmeno un premier ha la libertà
della gente comune che spesso può dire liberamente ciò che le piace. Ha doveri
precisi ogni volta che si presenta in pubblico come premier. Tanto è vero che
il quotidiano di Buenos Aires "Clarin" ha riportato le battute di
Berlusconi, riprendendole dalla stampa italiana, e ha scatenato una crisi
diplomatica tra Argentina e Italia. Crisi subito rientrata perché le cose sono
state ridimensionate e le scuse prontamente presentate e accettate; con un
documento congiunto si rimedia quasi sempre. Ma del tutto si poteva benissimo
fare a meno. E' difficile scherzare con un passato ancora così presente tra gli
argentini. Quei "voli della morte" con cui i militari assassinarono i
giovani oppositori, sono ancora una ferita troppo aperta. In questi giorni lo
spazio dell'Esma (Scuola di meccanica della Marina), un elegante palazzina nel
centro della capitale adibita a grande lager della dittatura, è diventato per
iniziativa dell'Onu il primo centro internazionale dei
diritti umani. In Italia la
magistratura si appresta a processare l'ammiraglio Emilio Massera ideatore dei
"voli della morte", amico di Licio Gelli, iscritto alla P2. Tra le
vittime c'erano molti italo-argentini. Sicuramente da parte di Berlusconi non
c'è stato "intento offensivo", non è il suo genere. Noi
italiani lo abbiamo capito. Ma chi lo spiega alle "Madri di Plaza de
Mayo"? E loro, che da anni si riuniscono per chiedere giustizia, saranno
altrettanto capaci di capire? E' difficile spiegare ai parenti delle vittime
che su questi temi si può usare tale leggerezza e addirittura sconfinare nella
barzelletta. In Argentina oltre 30 mila persone sono state uccise dalla
dittatura. Non si può parlare della tragedia recente di un Paese come se fosse
una partita di calcio. Occorre sensibilità per la storia da parte di chi occupa
posti di tale responsabilità. Argentina, Brasile, Cile Uruguay sono stati
terminali di un'emigrazione italiana di massa. Gli italiani coinvolti nelle
stragi sono migliaia, molti anche veneti e friulani. Figli e nipoti di emigrati
veneti arrivati tra fine Ottocento e inizi Novecento e, quindi, italiani a
pieno diritto. I regimi non andavano per il sottile, spesso gli oppositori
furono gettati da aerei e elicotteri nell'Oceano o nelle acque del Rio della
Plata. Chi è rimasto chiede giustizia per i morti e forse non ha più voglia di
ridere.
( da "Gazzettino, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
25 Febbraio 2009, Quale è stata l'eredità della sfortunatissima ragazza di cui
tanto si è discusso nei giorni scorsi? Non è facile rispondere ad una domanda
come questa perché le opinioni espresse sono state tantissime, e si può ben
dire che nessuno ha acquisito una decisa prevalenza sulle altre. In linea di
massima la tesi che ha raccolto più consensi, soprattutto sotto il profilo
quantitativo, si è riconosciuta nel diritto di libertà della persona e nella
legittimità del rifiuto di vivere nelle condizioni della ragazza, in pratica in
stato di coma neurovegetativo protrattosi per oltre 15 anni senza un sussulto o
un segno tangibile che facesse presagire e quindi sperare nel risveglio. In
tale ottica i più hanno approvato la decisione del padre-tutore che si sarebbe
appunto battuto perché la ragazza venisse liberata da una vita invivibile.
Molti altri hanno assunto e sostenuto un punto di vista assai diverso se non
del tutto opposto: la vita, qualunque vita, è assolutamente indisponibile,
anche da parte dello stesso diretto interessato, e mai il padre avrebbe potuto
e dovuto agire come invece ha fatto. Vero è che dopo l'introduzione del
principio del consenso informato il malato ha il diritto di rifiutare le cure
propostegli fino all'estremo sacrificio, ma occorre appunto che il malato
esprima lucidamente una volontà precisa nel senso indicato mentre l'Eluana non
lo ha mai fatto se non anni ed anni prima, e in modo necessariamente incerto e
discutibile. In altri termini occorrerebbe una volontà non solo certa, ma anche
attuale di rifiuto del trattamento mentre nel caso di specie la sua volontà è
stata ricostruita in base a testimonianze per forza di cose poco attendibili e
addirittura in base allo stile di vita. In sostanza non si può giurare su ciò
che la ragazza volesse veramente durante il coma e nell'incertezza, secondo
molti (ma lo ha detto anche la Cassazione), deve prevalere il principio
dell'intangibilità della vita. Nel contesto del dibattito si è poi inserito il
problema dell'accettabilità della morte per fame e per sete, il tipo di morte
prescelto e indicato espressamente per l'Eluana (che veniva nutrita e dissetata
con un sondino enogastrico che l'ha tenuta in vita per molti anni). Si deve
riconoscere che la grande maggioranza degli italiani, per ciò che è stato
possibile capire dalle reazioni dell'opinione pubblica, si è decisamente
schierata per la tesi che la morte per fame e per sete (specialmente
quest'ultima) non è accettabile in un contesto civile e democratico. Basterà
ricordare il conflitto che ha separato il Governo dal Capo dello Stato (il
primo deciso a sancire il divieto addirittura con decreto legge d'urgenza, il
secondo perplesso sulla sussistenza dei requisiti dell'urgenza e della necessità
e soprattutto desideroso di evitare un possibile ma in verità solo teorico
contrasto con la Cassazione). In definitiva, per la prima
volta una elevata discussione in materia di diritti umani. Ma allora che cosa occorre fare per raccogliere e lanciare il
messaggio di Eluana? Mi sembra evidente che il primo impegno del Parlamento sia
di portare alla conclusione la legge sul testamento biologico riaffermando
inequivocabilmente i principi che sono usciti vittoriosi dal dibattito sulla
sorte di Eluana. In sintesi credo che occorra stabilire che solo il
diretto interessato possa dettare direttive vincolanti sulla fine della sua
vita per il caso che sia impossibilitato ad esprimere la sua volontà, ma che
deve farlo in modo certo e solenne al fine di evitare le inevitabili
discussioni sulla sua reale volontà. Non basta. Occorre anche ammettere la
possibilità della nomina di un fiduciario, ma qui è controverso se si debba
riconoscergli la facoltà di derogare dalla volontà dell'interessato ove questa
risulti per altre vie. Occorre ancora stabilire che è vietata, decisamente
vietata, ogni forma diretta e indiretta di eutanasia. Infine va ripreso e
solennemente sancito il divieto di morte per fame e per sete. Con tutto ciò la
legge sul testamento biologico resta assai difficile e non sarei affatto
sorpreso che il dibattito diventasse acceso e contrastato. Se però c'è un punto
di arrivo che dobbiamo proprio a Eluana è che ormai la legge è necessaria e
improcrastinabile. Tutti gli altri paesi del mondo sono riusciti in questo
compito assai arduo e anche la nostra politica può e deve farcela, anche per
evitare ulteriori casi di supplenza della giustizia che l'esperienza di tutto
il mondo registra quando una legge certa e precisa viene a mancare o
addirittura manca in origine e qualcuno bene o male deve poi assumersi la grave
responsabilità di decidere comunque.
( da "Varesenews" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Saronno
- Medico di base da 30 anni guiderà i partiti della sinistra: Rifondazione
Comunista, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica Anna Maria Nappo candidata
della Sinistra Saronnese Anna Maria Nappo è il candidato sindaco della Sinistra
Saronnese. Con il sostegno di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani,
di Sinistra Democratica del mondo associativo, le forz epolitiche spiegano che
la candidatura è nata perché “la sinistra ritroverà slancio nei propri valori:
nella laicità dello stato, nella democrazia della forma "partito",
nell'attenzione ai problemi sociali e dell'ambiente, nella necessita di
garantire diritti”. Anna Maria Nappo ha 58 anni e da 30 è medico di base a
Saronno. “Ho accettato la l?invito della Sinistra Saronnese alla candidatura –
spiega – perché credo che sia una sinistra laica, nella difficoltà della
coesione nell?attuale politica di sinistra, che però non ha mai smesso, anche
se frammentata, di credere nella democrazia, nell?attenzione sociale,
nell?ambiente, ai diritti umani, alla legalità delle
riforme”. Il neo candidato si dice disponibile a incontrare chiunque voglia
parlare con lei ogni giovedì sera, nella sala Spinelli di via Garibaldi a
Saronno. Mercoledi 25 Febbraio
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Belgrado,
25 feb. (Apcom-Nuova Europa) - E' polemica oggi a Belgrado dopo che ieri sera
alcuni attivisti della Ong "Gay-Straight Alliance" (Gsa) hanno
interrotto la proiezione del film 'Milk' per protestare contro la
discriminazione degli omosessuali. Dai microfoni dell'emittente
locale B92 il sottosegretario del Ministero per i diritti umani e le minoranze, Marko Karadzic, ha
chiesto le dimissioni della direzione del centro congressi Sava Centre, a
seguito della decisione di cancellare all'ultimo momento una conferenza stampa
a difesa dei diritti degli omossessuali, organizzata dall'associazione Gsa.
La conferenza stampa dal titolo "Questo è un paese per noi" avrebbe
dovuto precedere l'anteprima nazionale della storia su pellicola di Harvey
Milk, primo politico Usa dichiaratamente gay (la cui interpretazione è valsa a
Sean Penn l'Oscar per migliore attore protagonista), in programma ieri nello
stesso Sava centre, nell'ambito del palinsesto del 37mo Festival internazionale
di cinema di Belgrado. L'evento è stato però annullato per non meglio
specificate 'ragioni di sicurezza', scatenando la reazione degli attivisti per
i diritti gay che hanno successivamente fatto incursione nel cinema
interrompendo la proiezione in segno di protesta. "Ciò che mi sorprende -
ha sostenuto il sottosegretario Karadzic nel pretendere l'assunzione di
responsabilità da parte del centro congressi - è che queste opinioni
discriminanti sono state espresse in modo tale da palesare che il problema non
fosse né il posto né la sala conferenze, ma solo gli organizzatori e i temi che
sarebbero stati discussi nel corso della conferenza stampa". Al contrario,
per Rade Himic del Sava Centre, la decisione "non era legata a una
polemica razziale o di genere, ma al fatto che l'Alleanza (di attivisti gay,
ndr) avrebbe dovuto scegliere un luogo più appropriato per la suaconferenza
stampa".
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Harare,
25 feb. (Ap-Apcom) - Il Presidente dello Zimbabwe ha accettato di liberare i
prigionieri politici, ma il procuratore generale si oppone a tale decisione. E'
quanto riferisce oggi il premier del nuovo governo di coalizione insediato ad
Harare il 15 febbraio scorso, Morgan Tsvangirai. Oggi, il Segretario generale
dell'Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello a Mugabe perchè liberi gli
attivisti e i membri dell'opposizione ancora in carcere. "Sostengo il
lancio del governo di unità nazionale, ma sarebbe auspicabile che il presidente
dello Zimbabwe liberi, per il bene della nazione, i
militanti incarcerati", ha detto Ban in una conferenza stampa congiunta
con il Presidente sudafricano, Kgalema Motlanthe. Sono circa 30, tra attivisti
per i diritti umani ed
esponenti dell'opposizione guidata dal nuovo premier, le persone ancora in
prigione, nonostante l'insediamento a metà febbraio del nuovo esecutivo.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Fabrizio
Coscia «Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica
volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime,
e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico
assassinio». Sono parole scritte quasi due secoli e mezzo fa da Cesare
Beccaria, nel celebre trattato Dei delitti e delle pene, che resta la più
lucida e argomentata requisitoria contro il paradosso giuridico, prima ancora
che umanitario, della pena di morte, definita
dall'illuminista lombardo non come un diritto, ma «una guerra della nazione
contro un suo cittadino». Non è un caso del resto che proprio l'Italia, la
patria di Beccaria - primo Stato nazionale europeo a cancellare la pena
capitale dalla Costituzione nel 1889 - sia stata tra i Paesi che più si sono
battuti per la moratoria universale sulla pena di morte approvata dall'Onu. Ma
che cosa è cambiato nel mondo dopo la storica risoluzione del 18 dicembre 2007?
A fare il punto della situazione è il nuovo libro di Aldo Forbice, giornalista
Rai e noto conduttore del programma di RadioUno «Zapping», da sempre impegnato
per la difesa dei diritti umani. Assassini di stato (Garzanti,
pagg. 346, euro 17,50) è una rigorosa e appassionata inchiesta sulla pena di
morte all'indomani della moratoria delle Nazioni Unite, che si lascia
apprezzare non solo per l'indagine storica e filosofica e la ricostruzione
delle battaglie abolizioniste, ma soprattutto per la dettagliata panoramica
sugli Stati che mantengono oggi la pena capitale (47 secondo gli ultimissimi
dati forniti da «Nessuno tocchi Caino»), con un approfondimento sui cinque
Paesi dove avvengono l'88% delle esecuzioni: Cina (primo al mondo per numero di
condanne a morte), Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Usa. Ma il saggio allarga
l'indagine anche ai 146 Stati abolizionisti, ufficiali o di fatto, dove però
esecuzioni extragiudiziali e violazione dei diritti umani restano in molti casi all'ordine del giorno. Molta
strada è stata fatta - e la moratoria è per Forbice «una pietra miliare verso
una storica inversione di tendenza» - ma tanta ne resta ancora da fare. Tra
processi sommari, esecuzioni politiche o razziali, condanne a morte per crimini
ordinari e perfino lievi (come prevede la Sharia nei paesi islamici), traffico
d'organi dei condannati e segreti di Stato, tra inflessibili governatori
americani, «signori della morte» africani e carnefici asiatici, il quadro
tracciato dal libro è infatti agghiacciante per la quantità di violenza e
sofferenza inflitte nel nome di una presunta giustizia, alle quali Forbice
riesce a dare corpo, restituendo voce, nome e storia alle migliaia di uomini,
donne e minori vittime di quello che Dostoevskij definì «un assassinio legale
incomparabilmente più orrendo dell'assassinio brigantesco».
( da "Velino.it, Il" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono
inserite. EST - La bomba iraniana: analisi al Senato tra “carote e nuova Yalta”
Roma, 25 feb (Velino) - “Troppa carota e poco bastone”. Questa una delle frasi
che si è sentita nella sala stampa del Senato nel corso della presentazione de
“La bomba iraniana”, uno studio in 246 pagine sui rischi di un Iran nucleare
edito da Lindau e scritto da Emanuele Ottolenghi, direttore del Transatlantic
Institute di Bruxelles. Accanto all?autore c?erano il presidente dei Radicali
italiani Bruno Mellano, il senatore del Pd Pietro Marcenaro e il direttore del
Riformista, Antonio Polito. Marcenaro, che guida la commissione Diritti umani di Palazzo Madama, ha introdotto il saggio
parlando della “prevalenza della questione iraniana sulla scena politica
internazionale”. Che si parli di Afghanistan, del ritiro Usa dall?Iraq, della
sistemazione del conflitto arabo-israeliano, l?Iran è sempre presente, ha
sottolineato il senatore. Marcenaro ha ricordato, tra l?altro, che esistono le
“cosiddette condizioni oggettive” per considerare la Repubblica islamica “una
democrazia, con tutti i limiti costituzionali imposti dalla prevalenza della
Sha?ria, eppure – ha rilevato – esiste una forte contraddizione tra società
civile e classe politica”. La proposta del senatore per ridurre Teheran a più
miti consigli sul nucleare? “Trovare un equilibrio in
materia di diritti umani
tra realismo e principi politici, adottando, per esempio, delle raccomandazioni
per il comportamento della diplomazia italiana: ci sono pagine web sui diritti umani sui siti della Farnesina? E sulla
base di quali criteri invitiamo i dignitari iraniani alle celebrazioni
ufficiali della Repubblica italiana?”. Polito dal canto suo ha affermato
di condividere molti punti dell?analisi di Ottolenghi e ha definito la
questione iraniana “il problema più grande dell?Occidente dopo la caduta
dell?Urss” per tre caratteristiche della Persia: l?ispirazione egemonica del
Paese dallo scià in poi, la natura rivoluzionaria e dunque proiettata verso
l?esterno del regime degli ayatollah, e, infine, la natura teocratica dello
stesso che fonde clero e governo in un?unica gestione del potere. Di
conseguenza per Polito, un Iran dotato dell?atomica “è molto peggio di un?India
o di un Pakistan nucleari”. E i rischi che Teheran arrivi a ottenere l?arma
strategica “sono aggravati dalla debolezza statunitense legata da un passaggio
di consegne da una amministrazione all?altra, con quella uscente che ha
registrato pochi successi nell?area e - ulteriore aggravante – con la Russia
particolarmente distante da Washington. Non tuta l?Europa – ha aggiunto l?ex
senatore – si rende conto del pericolo che può giungere dalla destabilizzazione
di un?area da cui il mondo trae il 40 per cento delle risorse in idrocarburi”.
Il Vecchio continente sul banco degli imputati per la sua ricorrente inerzia?
Per Polito non è così: “L?Europa si è cimentata con successo nel fermare le
bombe di Bush sull?Iran, complici le difficoltà Usa a Bagdad. Ma adesso occorre
impedire la costruzione della bomba”. Basta dunque con le offerte di incentivi
(la carota) e mano invece ai diritti umani “da usare
come uno strumento di realpolitik. Si può commerciare con un Paese che impicca
i gay e i minorenni, che mozza le mani e secondo il quale ordinamento la
testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo?”, si chiede il
direttore del Riformista. “Spingiamo dunque sui diritti umani
(il bastone, ndr) facendo capire a Teheran che rischia un crollo del regime”.
Comune a Polito e Ottolenghi l?osservazione che difficilmente la comunità
internazionale spingerà per nuove sanzioni prima delle elezioni di giugno per
non mettere in difficoltà il fronte moderato, evitando di far crescere il
consenso attorno al presidente radicale Mahmud Ahmadinejad. A prendere la
parola, infine, è stato lo stesso Ottolenghi secondo il quale “lo sviluppo
della bomba atomica non può essere separato dall?esistenza del regime. Anche se
alle elezioni di giugno dovesse vincere il moderato Khatami – ha precisato
l?autore –, l?Europa dovrebbe trattare mettendo l?accento su tempi ben
definiti”. Perché l?Iran ha chiaramente perseguito un programma nucleare con
chiare finalità militari “sotto Rafsjanjani, sotto il primi governi Khatami e
poi con Ahmadinejad”. Quali dunque i rischi se Teheran arriverà all?armi? “Il
congelamento dei conflitti regionali e una corsa al nucleare da parte di tutti
i vicini dell?Iran”. Come successe durante la Guerra fredda. “I conflitti da
irrisolti diventano irrisolvibili – ha spiegato Ottolenghi - e l?Iran atomico,
anche senza usare l?arma, può diventare fonte di nuove escalation ottenendo nel
frattempo nuove sfere d?influenza”. In definitiva, ha aggiunto il direttore del
Transatlantic Institute, “l?Occidente dovrebbe negoziare un nuova Yalta
mediorientale con l?Iran”. L?alternativa è forse l?attacco preventivo? “Questo
– ha risposto Ottolenghi – sarebbe parimenti grave e disastroso ma tra
l?acquiescenza europea degli ultimi nove e anni e un conflitto armato esiste
una serie di strumenti diplomatici ed economici per esercitare pressioni sul
regime”. Che ne frattempo ha ricordato l?autore, “forse con meno successo
rispetto al programma nucleare si è anche lanciato in un programma di dotazione
di missili balistici”. Una soluzione prefabbricata “non c?è, ma dobbiamo capire
come si muoverà l?amministrazione Obama: quali richieste porrà a Teheran, che
tempi di risposta accetterà e cosa immagina di fare in caso di altri no iraniani”.
Nel frattempo, ha concluso, l?Europa lavori sui diritti umani
e chiarisca al popolo iraniano – che pure ha diritto a un programma nucleare
civile - che il problema sta nel regime teocratico. A noi sta obbligare Teheran
a rispettare gli impegni assunti nel 1968 quando ha firmato il Trattato di non
proliferazione nucleare”. (Daniel Mosseri) 25 feb 2009 15:14
( da "Savona news" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Savona:"Diritti umani negati" e
"Dal marxismo alla sinistra" Doppio appuntamento venerdì 27 febbraio
nella libreria Ubik di Savona. Alle 18, incontro con Silvia Baraldini sul tema
"Diritti umani negati. Il caso dei cubani incarcerati negli Stati
Uniti".
All'inconbtro partecipa Tecla Paranda, avvocato membro dell?Associazione
"Giuristi Democratici". Evento curato dall?Associazione Italia-Cuba.
Introduce l?incontro Casella Roberto, moderatore Federico La Rosa. Alle 20,
invece, incontro con Luca Paroldo sul tema "Dal marxismo alla
sinistra", per dare una breve delucidazione sulle strutture fondamentali
della teoria marxista per poi passare, alla luce delle trasformazioni della
societa' capitalistica avanzata, ad un confronto con le posizioni della nuova
sinistra, del femminismo, dell'ambientalismo.
( da "Cittàdellaspezia.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma;
verrà presentato domani il rapporto annuale di "Italians for Darfur"
Nel sesto anniversario dell'inizio del conflitto in Darfur, nella sala Walter
Tobagi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma, sarà
presentato domani alle 16.00 il rapporto 2008 di Italians for Darfur sulla
situazione della crisi in atto nella regione sudanese. L'incontro sarà occasione per una conferenza sulle continue violazioni dei
diritti umani in Sudan, la
censura e la repressione del governo sudanese nei confronti dei giornalisti che
provano a raccontare il dramma che si vive nella regione. Saranno presenti
Antonella Napoli, giornalista e presidente dell'associazione 'Italians for
Darfur', Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, Suliman
Hamed, rifugiato politico e rappresentante in Italia dei profughi del Darfur,
Roberto Natale, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e
Stefano Cera, docente ed esperto gi gestione dei conflitti. Nel corso
dell'incontro saranno presentati una mostra e un libro per sensibilizzare
l'opinione pubblica sulla crisi umanitaria in Darfur.
( da "Articolo21.com" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Politkovskaja
e l'amico Putin di Fabio Evangelisti Il verdetto di assoluzione per tutti gli
imputati del delitto di Anna Politkovskaia, la giornalista scomoda della Novaja
Gazeta uccisa il 17 ottobre 2006, desta preoccupazione e sdegno. Le sue
posizioni critiche nei confronti del Cremlino, in particolar modo per il
conflitto in Cecenia, erano note e la sua attività di
paladina dei diritti umani
in quella piccola repubblica le ha inevitabilmente procurato molti nemici. E
allora, la prima impressione è che si sia voluti arrivare a una sorta di
'verdetto di Stato' e che l'assoluzione di oggi sia la pietra tombale sulla
ricerca della verità, quella verità che la Politkovskaia cercava a ogni costo e
per la quale ha pagato il prezzo più alto. La speranza e l'augurio è che
invece le cose non siano andate in questo modo. La sua forza, la sua
determinazione, la sua competenza sono usciti fuori dai suoi confini per
arrivare anche da noi dove era conosciuta proprio per il suo grande impatto
emotivo nel raccontare gli orrori e gli abusi commessi dalle forze russe ai
danni della popolazione civile cecena. Ma tante altre sono state le inchieste
delicate portate avanti da Anja, così la chiamavano i suoi colleghi reporter
del giornale dove lavorava, con particolare riferimento all'operazione
controversa che portò nel 2002 all'annientamento dell'intero commando
terrorista e alla morte di 129 ostaggi all'interno del teatro di Dubrovska..
Questo è il momento di chiedere al nostro Governo, anche in virtù
dell'ostentata amicizia che intercorre tra il premier Berlusconi e l'amico
presidente Putin, rassicurazioni sullo stato della democrazia e della tutela
dei diritti, prima di tutto a quello dell'informazione, in quel grande Paese
che e' la Russia, ancora oggi fra i protagonisti principali delle vicende
politiche ed economiche internazionali. Quello cui abbiamo diritto è di sapere
se si e' cercata la verità o se si e' consumato un inutile rito per un verdetto
già scritto. Se così fosse quel delitto di Stato evocato da molti nel caso della
Politkovskaia prenderebbe inquietante forma e sostanza.
( da "Reuters Italia" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MOGADISCIO
(Reuters) - I guerriglieri islamici hanno combattuto oggi nella capitale
somala, per il secondo giorno consecutivo, contro le truppe di pace dell'Unione
Africana e la polizia, portando il bilancio delle vittime a quota 81
nell'esplosione di violenza peggiore che sia registrata nelle ultime settimane.
Lo riferiscono testimoni e un gruppo per i diritti umani. Secondo il gruppo locale per la
pace e i diritti umani
Elman, i civili morti sono 48 mentre i feriti 90, nelle ultime 48 ore.
Testimoni parlano poi di 15 ribelli e 6 poliziotti uccisi da colpi di mortaio e
di armi da fuoco. Il divampare delle violenze segue di alcuni giorni il ritorno
a Mogadiscio del neo-presidente somalo, Sharif Ahmed, per costituire un
nuovo governo di unità nazionale. Si tratta del 15esimo tentativo dal 1991 di
pacificare il tormentato stato del Corno d'Africa. Il gruppo fondamentalista
islamico al Shabaab e altre milizie stanno combattendo contro le truppe di
Ahmed e i circa 3.500 soldati della forza di peacekeeping dell'Unione Africana
che sono di stanza nella Capitale. Oltre a combattere a Mogadiscio, al Shabaab
ha anche conquistato la cittadina di Hudur, nella Somalia centromeridionale,
dopo una breve battaglia oggi contro le truppe filo-governative.
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
New
York, 25 feb. (Apcom) - C'è anche la Cina tra i Paesi in cima alla lista
redatta dal dipartimento di Stato americano dei Paesi dove sono più
frequentemente violati i diritti umani.
Nel rapporto annuale sulla tutela dei diritti fondamentali
nel mondo, presentato oggi dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton,
Pechino viene accusata di numerose violazioni a partire da quelle dovute alle
repressioni in Tibet e per la detenzione dei dissidenti politici. Il documento
arriva a pochi giorni dalla visita ufficiale di Clinton in Cina in cui però il
segretario di Stato ha ricevuto forti critiche per aver "messo da
parte" la questione dei diritti umani per non compromettere il dialogo sui temi economici e
ambientali. Prima di arrivare a Pechino Clinton ha risposto ai giornalisti che
ricordavano le violenze in Tibet che gli Stati Uniti "conoscono già la
risposta del governo cinese" su certi temi. Il capo della diplomazia
americana ha tuttavia ricordato le sue battaglie negli ultimi anni in favore
dei diritti civili ed in
particolare quelli delle donne. Le accuse alla Cina riguardano il diritto alla
privacy, alla libertà di parola e di stampa, di riunione e di movimento nel
Paese. "La documentazione relativa ai diritti umani da
parte del governo cinese resta povera ed in alcuni casi peggiorata", si
legge nel rapporto del dipartimento di Stato americano che rileva come il picco
di violazioni dei diritti fondamentali sia stato
registrato durante i giochi olimpici dell'estate scorsa. La diplomazia
americana segnala inoltre come le autorità cinesi abbiano spesso commesso
omicidi e torture al di fuori dal sistema giudiziario. Tra gli altri Paesi dove
è più comune la violazione dei diritti umani c'è lo Zimbabwe del presidente Robert Mugabe, il
Sudan, dove si assiste ancora ai genocidi in Darfur, e la Somalia. In Asia
invece oltre alla Cina a sollevare preoccupazioni sono anche i governi della
Nord Corea e dell'Iran.
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
25 feb. (Apcom) - Amnesty International ha sollecitato oggi il Congresso del
Guatemala, attraverso un appello globale, diffuso in Italia sul sito
www.amnesty.it, ad approvare una legge che istituisca una Commissione nazionale
per la ricerca degli scomparsi, considerata dall'organizzazione per i diritti umani un passo avanti fondamentale per dare attuazione alle
raccomandazioni formulate 10 anni fa dalla Commissione per il chiarimento
storico. "Il rapporto della Commissione per il chiarimento storico fu una
pietra miliare per i diritti umani in Guatemala"
- ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty
International. "Ora e' tempo che il governo garantisca giustizia".
"E' molto triste constatare quante raccomandazioni della Commissione siano
rimaste in sospeso e quanta giustizia debba essere ancora fatta per le decine
di migliaia di casi di sparizioni forzate, uccisioni e torture che
contrassegnarono il lungo conflitto guatemalteco" - ha aggiunto Howard. Il
rapporto della Commissione per il chiarimento storico, elaborato nel contesto
degli accordi di pace patrocinati dalle Nazioni Unite, venne pubblicato il 25
febbraio 1999. Secondo le sue conclusioni, nel conflitto interno del Guatemala
(durato dal 1960 al 1996), circa 200.000 persone furono vittime di sparizioni
forzate o uccisioni e vennero commessi 669 massacri, soprattutto nei villaggi
indigeni. La Commissione, inoltre, attribui' all'esercito guatemalteco e ai
gruppi legati ai militari la maggior parte delle violazioni, in alcuni casi
veri e propri atti di genocidio. Il 5 dicembre 1982, 250 tra uomini, donne e
bambini furono assassinati dai militari nel villaggio di Dos Erres. Da quando,
nel 1994, e' stata formalmente aperta l'inchiesta, la difesa ha presentato
almeno 30 ricorsi e ha sollecitato rinvii per motivi di procedura in quasi 50
occasioni. A oltre 14 anni dall'avvio di quell'inchiesta, nessun ufficiale di
alto grado o autorita' civile e' stato portato in giudizio per aver ordinato,
pianificato ed eseguito massicce e sistematiche violazioni dei diritti umani in Guatemala. Le poche inchieste avviate sono state
clamorosamente lente e inadeguate. Le autorita' del Guatemala hanno il dovere
morale e legale di assicurare che i crimini commessi durante il conflitto
interno, molti dei quali costituiscono crimini contro l'umanita',
siano sottoposti a indagine e che i responsabili siano portati in giudizio.
Senza giustizia, il Guatemala non potra' sganciarsi dal suo oscuro
passato" - ha commentato Howard. Secondo Amnesty International, alcune
delle principali raccomandazioni comprese nel rapporto della Commissione per il
chiarimento storico, volte ad assicurare un risarcimento alle vittime e ai
sopravvissuti, sono state attuate ma nella maggior parte dei casi non hanno
avuto ancora seguito. L'organizzazione per i diritti umani ha accolto con favore la notizia
che l'ufficio governativo che si occupa di pace ha trasmesso alla Procura
generale informazioni su oltre 3300 casi di violazioni dei diritti umani commesse nel corso del conflitto
interno. L'organizzazione auspica che queste informazioni possano servire a
rinnovare gli sforzi per indagare sugli abusi del passato e punire i
responsabili. La maniera migliore che le autorita' del Guatemala hanno
per ricordare e onorare le vittime del conflitto interno e' assicurare che
coloro che hanno commesso, autorizzato e pianificato questi crimini non possano
evadere la giustizia" - ha concluso Howard.
( da "Agi" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIRITTI UMANI: USA PUNTANO L'INDICE SU CINA E RUSSIA (AGI)
- Washington, 25 feb. - Cina e Russia hanno ancora molto cammino da fare sulla
strada della tutela dei diritti umani: nel suo
rapporto annuale sulla situazione in 190 Paesi del mondo, Washington e' tornato
a puntare l'indice su alcuni dei tradizionali obiettivi. Nel mirino la Cina, a una
settimana dal viaggio del segretario di Stato, Hillary Clinton, che -di fronte
alle preoccupazioni per la crisi economica- sembrava aver 'scavalcato' la
questione che rende piu' profondo il divario tra i due Paesi; e poi la Russia,
dove le liberta' civili sono "assediate" e che, la scorsa estate, ha
innescato una guerra contro la Georgia che causo' un enorme numero di vittime
civili. Pesanti critiche anche nei confronti di Corea del Nord, Pakistan,
Afghanistan, Cuba, Venezuela, Iran, Iraq, Sudan, Somalia, Birmania e Zimbabwe.
"I piu' gravi abusi di diritti umani sono
avvenuti in Paesi con regimi privi di controllo o dove c'erano governi venuti
meno o collassati, (abusi) spesso esacerbati o innescati da conflitti interni o
esterni". Il rapporto, che negli anni passati ha sempre scatenato
l'irritazione dei governi presi di mira, copre il periodo finale
dell'amministrazione Bush, anch'essa criticata, per esempio, per i metodi di
interrogatorio dei detenuti e nella prigione di Guantanamo. Barack Obama ha
gia' ordinato la chiusura di Camp X-Ray e la Clinton dimostra di appoggiare in
pieno la nuova linea della Casa Bianca, assicurando che ci sara' maggiore
attenzione alla tutela dei diritti umani anche negli
Stati Uniti. "La promozione dei diritti umani e'
un passaggio essenziale della nostra politica estera", si legge nella
prefazione al documento, "Non soltanto cercheremo di mantenere alti i
nostri ideali sul suolo americano, ma insisteremo per un rispetto maggiore dei
diritti umani concentrandoci sulle altre nazioni del
mondo".
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
New
York, 25 feb. (Apcom) - Nell'ultimo anno in Italia non si sono verificati
episodi di violenza politica da parte delle autorità ma "a volte è stata
usata forza eccessiva contro le persone, in particolare a Roma e sui detenuti
immigrati". A sostenerlo è il rapporto annuale sui
diritti umani pubblicato
oggi dal dipartimento di Stato americano e relativo al 2008. Il richiamo arriva
in riferimento all'uso di trattamenti degradanti o inumani nei confronti dei detenuti, dove si rilevano alcuni abusi nella
capitale soprattutto nella fase di verifica delle identità delle persone
fermate. Il rapporto della diplomazia americana sottolinea inoltre come
negli ultimi mesi siano continuate le indagini in merito alle violenze del G8
di Genova, che hanno portato tra l'altro i pm a chiedere il rinvio a giudizio
dell'allora capo della Polizia, Gianni De Gennaro. Il dipartimento di Stato
ribadisce invece, come già nel rapporto dell'anno scorso, come non ci siano
notizie di indagini sul caso di Susanna Venturini, la donna uccisa da un agente
di polizia in una stazione di servizio mentre quest'ultima tentava di fuggire
dopo aver estorto 40 euro ad un ispettore del lavoro nel 2007. Secondo
l'indagine invece le carceri italiane rispettano in gran parte gli standard
internazionali anche se alcune prigioni "rimangono sovraffollate ed
obsolete". Gli ispettori americani hanno rilevato la presenza di 54.600
detenuti in un carcere adibito a contenerne 42.900. Altri istituti detentivi
invece lamentano mancanza di adeguate cure mediche. La condizione di
sovraffollamento riguarda in particolare, secondo lo studio, i Cpt dove vengono
ospitati i clandestini arrivati sul territorio nazionale. Dito puntato anche
sui tempi lunghissimi della giustizia italiana. Il dipartimento di Stato
americano sottolinea come alla fine del 2007 ci fossero circa 2.900 richieste
di risarcimento alla Corte Europea per i Diritti
dell'Uomo a causa dei procedimenti troppo lunghi nei tribunali italiani.
( da "Virgilio Notizie" del 25-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Parigi,
25 feb. (AP) - Le due ambitissime statue bronzee cinesi, una testa di topo e
una di lepre, sono state battute a Parigi per un totale di 28 milioni di euro
(che salgono a 31,4 con spese e diritti d'asta), nonostante le pressioni di Pechino
che aveva chiesto la loro restituzione. I pezzi, valutati tra gli 8 e i 10
milioni di euro prima dell'asta organizzata da Christie's al Grand Palais della
capitale francese, facevano parte della prestigiosa collezione dello stilista
Yves Saint Laurent messa all'asta dal compagno del couturier, Pierre Bergé. Gli
acquirenti hanno fatto la loro offerta per telefono. Lunedì la giustizia
francese aveva respinto la richiesta proveniente dall'associazione per la
tutela dell'arte cinese in Europa (Apace) di sospendere la vendita dei due
pezzi. Le teste furono trafugate dalle truppe franco-britanniche durante la
Guerra dell'Oppio nel 1860. Facevano parte di una fontana-orologio, disegnata
nel 1700 dal gesuita francese Michel Benoist per l'imperatore Qianlong, che
aveva come tema i 12 animali dell'oroscopo cinese. Nel