CENACOLO DEI COGITANTI |
Effetti collaterali? No,
omicidi deliberati ( da "Manifesto,
Il" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: era la «difficoltà di acquisire
prove certe delle violazioni dei diritti umani», il dossier di Amnesty, «Danni
collaterali o omicidi illegali?» ( www.amnesty. org/ailib/intcam/kosovo/docs/notorep_all.doc
)), elencava proprio con precisione tutte le azioni di guerra che avevano
colpito la popolazione civile, serba e kosovara.
Darfur, la guerra del petrolio
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, i Paesi arabi invece
puntano ad ostacolare le mire europee e nord americane nella regione, stesso
obiettivo del Cremlino che si sta preparando ad intervenire con consistenti
investimenti in Africa e preferisce contrastare i suoi potenziali rivali,
infine Pechino è il principale partner commerciale del Sudan con il quale le
aziende pubbliche cinesi hanno siglato contratti
PARLAMENTO EUROPEO,
ANTEPRIMA SESSIONE 23-26 MARZO: RISULTATI DEL VERTICE DI
PRIMAVERA; GORDON BROWN AL PARLAMENTO, IN VISTA DEL G20 UN QUADRO EUROPEO PER
PROMUOVERE IL MICROCREDIT ( da "marketpress.info"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: infatti che si tratta di una
violazione dei diritti umani fondamentali che deve essere bandita dall´Ue. Gli
Stati membri dovrebbero quindi considerare come reato qualsiasi forma di Mgf e perseguire e punire chi le commetta. Occorre anche
una strategia a tutela delle vittime che preveda meccanismi preventivi e
educativi, mentre i medici dovrebbero denunciarne i casi alle autorità (
A Osimo cavalieri templari
da tutta Italia ( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ovvero cercatori di pace nella
giustizia e nel rispetto dei diritti umani, nella ristrutturazione delle regole
internazionali. Ospiti della Commenda di Osimo il Gran Priore d'Italia Stelio Venceslai, il Gran Cancelliere Paolo Nicola Corallini Garampi e il Gran Maniscalco Fabrizio Bartoli,
osimano e animatore dell'Accademia Templare che ha sede nella nostra città,
DAL 28 MARZO al 5 aprile
nel Cortile del Podesta si svolgerà l...
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 28 MARZO al 5 aprile nel Cortile
del Podesta si svolgerà la mostra d'arte contempranea «Pittori per i Diritti Umani», organizzata
dall'associazione internazionale "Solidarietà in Movimento" in
collaborazione con la Comunità peruviana e con il patrocinio del comune di
Siena. il ricavato dalla vendita delle opere sarà devoluto ai progetti in
difesa dei bambini e della donna in Perù.
Se l'Occidente è più
debole ( da "Corriere
della Sera" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Contro la convinzione di chi pensa
che la storia proceda in modo inesorabile, non c'è ragione per credere che i
diritti umani siano destinati ad affermarsi sempre più. Ci sono invece ragioni
per credere il contrario. Figli della cultura occidentale, i diritti umani,
come la democrazia politica, sono legati al destino dell'Occidente, ne seguono
e ne seguiranno la parabola.
IL PAPA non dimentica
nulla, nemmeno le terribili piaghe dell'...
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la responsabilità invece
dell'egoismo, i diritti umani invece dei privilegi, l'amore al posto delle
pulsioni. Ci sono organizzazioni che stanno preparando l'anniversario della
Conferenza sullo Sviluppo del Cairo, Ong che noi
paghiamo per eliminare fisicamente' la povertà, con i diritti riproduttivi
vogliono fare aborti di massa.
Preservativi a Notre Dame, scontri a Parigi
( da "Corriere della Sera"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ministro per i Diritti umani.
L'associazione Act-Up, che ha organizzato la
manifestazione fuori da Notre Dame, ha attaccato: «La
Chiesa ha milioni di morti sulla coscienza». La Francia ha guidato la protesta
in Europa contro le affermazioni del Pontefice. Un sondaggio pubblicato dal
giornale «Le Parisien» mostra che il Papa è crollato
nei sondaggi:
IL PAPA non dimentica
nulla, nemmeno le terribili piaghe dell'...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 23-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la responsabilità invece
dell'egoismo, i diritti umani invece dei privilegi, l'amore al posto delle
pulsioni. Ci sono organizzazioni che stanno preparando l'anniversario della
Conferenza sullo Sviluppo del Cairo, Ong che noi
paghiamo per eliminare fisicamente' la povertà, con i diritti riproduttivi
vogliono fare aborti di massa.
SANGUE">Bielorussia,
una dittatura sporca di SANGUE ( da "Affari
Italiani (Online)" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: lo "lasceranno a
riflettere" sui concetti di democrazia e diritti umani. Finalmente tanti
morti saranno vendicati. Finalmente anche tu GRANDE YANA PALYAKOVA avrai la tua
rivincita nel Regno dei Cieli. Onore a te e a tutti quelli che si sono immolati
per i propri diritti e per quelli dei suoi compatrioti.
POTENZA, DOMANI ALLO
STABILE FILM "LA COLONNA SENZA FINE"
( da "Basilicanet.it"
del 23-03-2009)
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Diritti umani
Abstract: il cinema dei diritti umani. Sullo
schermo il film-documentario "La colonna senza fine", regia di Elisa Mereghetti con la sceneggiatura di Valerio Monteventi. Hanno, inoltre, collaborato molti fotografi, videomakers e attivisti bolognesi. SINOSSI -- Agli inizi
del Novecento, il romeno Costantin Brancusi, uno dei più¹ importanti
scultori contemporanei,
Gaza: Ong
medici, israele ha violato codici etici
( da "KataWeb News"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Stavolta tocca alla sezione locale
di Dottori per i diritti umani (Phr) secondo cui
nell'operazione Piombo fuso l'esercito israeliano "ha violato i codici
etici...per aver attaccato personale medico; aver danneggiato strutture
sanitarie e aver colpito indiscriminatamente civili non coinvolti nelle
operazioni".
M.O./ Ong
medica Israele: Tsahal ha violato diritti umani a...
( da "Virgilio Notizie"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani (Physicians
for Human Rights, Phr) accusa l'esercito
israeliano di aver violato il diritto internazionale nel corso dell'offensiva
"Piombo fuso" compiuta fra dicembre e gennaio nella Striscia di Gaza.
In un rapporto pubblicato oggi, Phr accusa l'esercito
israeliano di aver impedito l'evacuazione dei feriti e di aver messo in
pericolo le squadre di personale medico.
GAZA, ONG CONTRO ISRAELE:
"IMPEDÌ I SOCCORSI" ( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: "Impedì i soccorsi"
-->L'organizzazione "Medici per i diritti umani" accusa l'esercito
israeliano di aver violato il diritto internazionale nel corso dell'offensiva
"Piombo fuso". La denuncia: "I militari non hanno evacuato le
famiglie assediate e hanno impedito alle squadre mediche palestinesi di
raggiungere i feriti"
M.O./ RAPPORTO RELATORE
ONU CRITICHERÀ ISRAELE PER GUERRA A GAZA
( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
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Diritti umani
Abstract: Sta per essere presentato al
Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra l'ultimo rapporto del
relatore Onu per i Territori palestinesi. Si tratta - ricorda il sito internet
della Bbc - del primo dossier del genere dall'offensiva militare a Gaza dello
stato ebraico. Richard Falk è stato molto critico con Israele in passato e il
nuovo rapporto,
ISRAELE, UNA ONG ACCUSA
L'ESERCITO "A GAZA IMPEDÌ I SOCCORSI AI FERITI"
( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
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Diritti umani
Abstract: Israele, una Ong
accusa l'esercito "A Gaza impedì i soccorsi ai feriti" -->L'organizzazione
Dottori per i diritti umani denuncia violazioni compiute da Tsahal
nell'operazione Piombo fuso contro Hamas Israele, una Ong
accusa l'esercito "A Gaza impedì i soccorsi ai feriti" (11:02
23/03/2009)
M.O./ ONG MEDICA ISRAELE:
TSAHAL HA VIOLATO DIRITTI UMANI A GAZA
( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
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Diritti umani
Abstract: violato diritti umani a Gaza di
Apcom Ha messo in pericolo feriti e squadre mediche -->Gerusalemme, 23 mar.
(Ap) - Il ramo israeliano dell'organizzazione Medici
per i diritti umani (Physicians for
Human Rights, Phr) accusa l'esercito israeliano di aver violato il
diritto internazionale nel corso dell'offensiva "Piombo fuso"
compiuta fra dicembre e gennaio nella Striscia di Gaza.
Sull'Onu sventola bandiera
bianca ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
23-03-2009)
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Diritti umani
Abstract: avanguardia nella cancellazione dei
diritti umani di preparare, come otto anni fa a Durban, un'altra vergognosa
kermesse antisemita. L'Onu che glissa sull'arresto del presidente del Sudan,
Omar al Bashir, imputato dal Tribunale internazionale
dell'Aja di essere direttamente responsabile dello
sterminio di trecentomila esseri umani nel Darfur,
Gaza, una ong contro Israele: "Impedì i soccorsi"
( da "Giornale.it, Il"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: organizzazione "Medici per i
diritti umani" accusa l?esercito israeliano di aver violato il diritto
internazionale nel corso dell?offensiva "Piombo
fuso". La denuncia: "I militari non hanno evacuato le famiglie
assediate e hanno impedito alle squadre mediche palestinesi di raggiungere i
feriti" Gerusalemme - Il ramo israeliano dell?
Israele, "uno sparo
due morti": le magliette choc pag.1
( da "Affari Italiani (Online)"
del 23-03-2009)
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Diritti umani
Abstract: Stavolta tocca alla sezione locale
di Dottori per i diritti umani (Phr) secondo cui
nell'operazione Piombo fuso l'esercito israeliano "ha violato i codici
etici...per aver attaccato personale medico; aver danneggiato strutture
sanitarie e aver colpito indiscriminatamente civili non coinvolti nelle
operazioni".
M.O./ Onu: Israele usò
11enne palestinese come scudo umano
( da "Virgilio Notizie"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: umano durante l'offensiva militare
contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha denunciato un rapporto degli esperti
di diritti umani delle Nazioni Unite. L'inviato speciale del segretario
generale Ban Ki-moon per la
protezione dei bambini nei conflitti armati ha affermato che il 15 gennaio i
carri armati delle forze di difesa israeliane fecero irruzione nel quartiere
Tel al Hawa di
GUANTANAMO/ USA CHIESERO A
PRIGIONIERO DI NON DENUNCIARE TORTURA
( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Usa chiesero a prigioniero di non
denunciare tortura di Apcom Lo sostiene un tribunale britannico -->Londra,
23 mar. (Ap) - Le autorità americane chiesero a un
prigioniero di Guantanamo di non denunciare le torture nei suoi confronti in
cambio della libertà. Lo scrive nelle motivazioni della sentenza un tribunale
britannico.
M.O./ ONU: ISRAELE USÒ
11ENNE PALESTINESE COME SCUDO UMANO
( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: degli esperti di diritti umani
delle Nazioni Unite. L'inviato speciale del segretario generale Ban Ki-moon per la protezione dei
bambini nei conflitti armati ha affermato che il 15 gennaio i carri armati
delle forze di difesa israeliane fecero irruzione nel quartiere Tel al Hawa di Gaza e intimarono al bambino di camminare davanti
ai soldati e di entrare negli edifici prima di loro.
Acqua, il Controforum all'attacco: è un diritto
( da "Affari Italiani (Online)"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diga è situata nella regione kurda dove tuttora sono in corso gravi violazioni dei
diritti umani legate alla irrisolta questione del popolo kurdo.
Il governo turco sta usando il progetto GAP per produrre delle conseguenze
negative a danno della popolazione kurda ma anche per
cancellare i loro diritti culturali e politici. Gaetano Farina tags: acqua Controforum
sull'Acqua Instanbul
"Il Papa travisato
dai media e offeso dai politici" pag.1
( da "Affari Italiani (Online)"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: alla tutela dei diritti umani di
tutti, di chi economicamente e' in grado di difendersi come di chi non puo' farlo, e in un altrettanto netto 'no' alla pena di
morte, al commercio degli organi, alle mutilazioni sessuali, alle alterazioni
fecondative, a qualsiasi manipolazione non terapeutica del corpo umano, pur se
liberamente volute da persone adulte,
Da Bosnia e Sud America
per i diritti umani ( da "Sestopotere.com"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Da Bosnia e Sud America per i
diritti umani (23/3/2009 16:23) | (Sesto Potere) - Piacenza - 23 marzo 2009 -
Nell'ambito delle iniziative previste da “Diritti umani: dal dire al fare” sono
ospiti a Piacenza, da sabato scorso, quattro giovani, un bosniaco e tre
sudamericani.
Conferenza dei premi Nobel
off-limits per il Dalai Lama ( da "Blogosfere"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: limits per il Dalai Lama Pubblicato da
Rosario Mastrosimone alle 18:28 in Diritti umani In
programma venerdì 27 marzo a Johannesburg si svolgerà la Conferenza dei premi
Nobel per la pace sul tema della lotta al razzismo nel mondo del calcio e dello
sport, ma senza il Dalai Lama, a cui le autorità sudafricane hanno deciso di
negare l'accesso sul suolo nazionale.
Il presidente della Cei e
le polemiche su Benedetto XVI Sul caso Englaro:
<Accuse di ingerenza grottesche>
( da "Corriere.it"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che trova sostanza nel fermo sì
alla tutela dei diritti umani di tutti e in un altrettanto netto no alla pena
di morte, al commercio degli organi, alle mutilazioni sessuali, alle
alterazioni fecondative, a qualsiasi manipolazione non terapeutica del corpo
umano, pur se liberamente volute da persone adulte, informate e consenzienti».
## M.O./ ISRAELE SOTTO
PRESSIONE PER VIOLAZIONI A GAZA ( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Medici per i diritti umani (Phr)", una organizzazione molto stimata che riunisce
medici ebrei e arabi di Israele, ha accusato l'esercito di "aver violato i
codici etici" durante Piombo fuso per non aver consentito l'evacuazione di
famiglie palestinesi rimaste intrappolate nelle aree di combattimento e per
aver impedito alle squadre di soccorso di raggiungere i feriti"
Gaza, la denuncia del
relatore ONU ( da "AprileOnline.info"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritto internazionale". Lo
afferma il rapporto di un relatore dell'Onu per i diritti umani presentato oggi
a Ginevra, nel quale si chiede un'indagine di esperti. Per Richard Falk, relatore
speciale del Consiglio dei diritti umani dell'Onu sulla situazione nei
territori palestinesi, l'inchiesta dovrà stabilire tra l'altro se con le armi
impiegate fosse possibile distinguere tra obiettivi
Rep.ceca/ Sindaca "sceriffa"
spopola con politiche anti-Rom ( da "Virgilio
Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: al ministro per i Diritti umani, il
verde Michael Kocab, il quale sosteneva che il
dialogo con la minoranza rom sarebbe il modo migliore per trovare una
soluzione, la Rapkova ha risposto invitandolo
pubblicamente e in modo sprezzante a trascorrere una settimana in uno di quei
palazzi fatiscenti, dove abitano "i disadattati".
## M.O./ Israele sotto
pressione per violazioni a Gaza ( da "Virgilio
Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Medici per i diritti umani (Phr)", una organizzazione molto stimata che riunisce
medici ebrei e arabi di Israele, ha accusato l'esercito di "aver violato i
codici etici" durante Piombo fuso per non aver consentito l'evacuazione di
famiglie palestinesi rimaste intrappolate nelle aree di combattimento e per
aver impedito alle squadre di soccorso di raggiungere i feriti"
REP.CECA/ SINDACA SCERIFFA SPOPOLA CON POLITICHE ANTI-ROM
( da "Wall
Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: al ministro per i Diritti umani, il
verde Michael Kocab, il quale sosteneva che il
dialogo con la minoranza rom sarebbe il modo migliore per trovare una
soluzione, la Rapkova ha risposto invitandolo
pubblicamente e in modo sprezzante a trascorrere una settimana in uno di quei
palazzi fatiscenti, dove abitano "i disadattati".
Un vertice incolore,
inodore e insapore ( da "AprileOnline.info"
del 23-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in una regione in cui sono in atto
da anni gravi violazioni dei diritti umani, a fronte di un conflitto a cui il
governo turco ancora non ha posto termine. Ed anzi sembra dare ad esso una
nuova recrudescenza attraverso il progetto di costruzione delle dighe. Il
movimento mondiale per l'acqua chiede l'organizzazione all'interno dell'Onu di
un Forum composto dai paesi membri,
( da "Manifesto, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
AMNESTY · Il dossier
che l'Aja non volle vedere Effetti collaterali? No,
omicidi deliberati Arilanciare le accuse per i
crimini della Nato in Serbia e in Kosovo, il 6 giugno del 2000 due giorni dopo
l'assoluzione da parte del Tribunale dell'Aja, arrivò
un dossier di Amnesty international - la stessa
organizzazione che in questi giorni denuncia che sulle centinaia di sequestri
di civili, serbi e albanesi, ancora non è stata fatta giustizia - con
un'analisi dettagliata delle violazioni del diritto umanitario
internazionale da parte dell'Alleanza atlantica. Se la possibilità che i leader
della Nato venissero incriminati era caduta perché per l'allora procuratore
Carla Del Ponte c'era la «difficoltà di acquisire prove
certe delle violazioni dei diritti umani», il dossier
di Amnesty, «Danni collaterali o omicidi illegali?» ( www.amnesty. org/ailib/intcam/kosovo/docs/notorep_all.doc )), elencava proprio con precisione
tutte le azioni di guerra che avevano colpito la popolazione civile, serba e
kosovara. «Violati i principi umanitari» «La
Nato ha in più occasioni violato i principi umanitari
da applicare in ogni conflitto armato», sostiene Amnesty, che accusa la Nato di
«non aver rispettato le regole fondamentali sancite nelle convenzioni di
Ginevra del 1949», causando la morte di numerosi civili. Tra le norme del
diritto umanitario internazionale vi è, infatti, la
proibizione di qualsiasi attacco diretto contro persone o strutture civili,
degli attacchi condotti in modo da non distinguere gli obiettivi civili da
quelli militari, e che, seppur condotti contro obiettivi militari legittimi,
comportano un impatto sproporzionato sui civili. Molto spesso vennero
utilizzate nei raid aerei le micidiali cluster bom -
bombe a frammentazione e il totale delle vittime dirette degli effetti
collaterali fu di circa 500 morti, tra civili serbi e albanesi, con più di
seimila feriti. Senza considerare gli effetti sulla salute, sul medio-lungo periodo, dei proiettili e dei missili
all'uranio impoverito utilizzati: 31 mila sul solo Kosovo e dai soli A-10
americani, come confermò, su richiesta italiana, l'allora segretario della Nato
George Robertson in una lettera del febbraio 2000
all'allora segretario dell'Onu Kofi Annan. Ma il numero è probabilmente molto
più alto perché la risposta della Nato parlava solo dei bombardamenti
americani. E poi ci furono i bombardamenti mirati su industrie chimiche e
raffinerie, come dimostra il rapporto dell'Unep (la
task force Onu per i Balcani), che ha individuato
quattro aree rimaste particolarmente a rischio in questi dieci anni, tra cui Pancevo, Novi Sad e Kragujevac. Tanto che in molti, come l'intellettuale
tedesco Knut Krusewitz, hanno ipotizzato una vera e
propria «guerra ecologica», vale a dire bombardamenti premeditati per ottenere
gli stessi effetti che si sarebbero realizzati utilizzando armi chimiche
vietate dalle convenzioni internazionali. Il rapporto di Amnesty international è basato sulla raccolta di testimonianze e
sull'analisi dettagliata dei pronunciamenti ufficiali della Nato, nonché di
materiale di fonte indipendente. Il 14 febbraio del 2000 una delegazione
dell'associazione aveva incontrato i vertici della Nato. Che, lo ricordiamo, si
sono sistematicamente rifiutati (come ha ammesso anche il Tribunale dell'Aja) di fornire dati e mappe precise relative ai
bombardamenti, se si fa eccezione per quelle relative all'uranio impoverito
sganciato in Kosovo, arrivate con dieci mesi di ritardo e solo dopo le
bacchettate dell'Onu. A un anno esatto dalla conclusione della guerra, non si
sapeva ancora niente, ad esempio, su ciò che è stato sganciato sulla Serbia, o
sulle cluster bomb nell'Adriatico. Anzi, spesso la
regola è stata quella di depistare, come testimoniò l'episodio del video
«accelerato» mostrato ai giornalisti dallo stesso generale Wesley Clark e
relativo all'« effetto collaterale» sul treno di civili, colpito mentre
attraversava il ponte di Grdelica il 12 aprile '99 (i
morti furono dodici). «Un crimine la tv target» Il rapporto di Amnesty analizza
tutti gli obiettivi civili colpiti, compreso il bombardamento della tv
jugoslava a Belgrado del 23 aprile, considerato «un crimine di guerra», perché
«uno strumento di propaganda non può essere considerato un obiettivo militare».
Per Amnesty l'attacco è stato «sproporzionato», avendo causato la morte di 16
civili, con l'unico risultato di interrompere le trasmissioni per più di tre
ore (e le vittime non vennero inserite nel rapporto annuale di Reporters sans frontieres sui giornalisti vittime di guerra). E poi
l'attacco missilistico contro il ponte Varvarin, il
30 maggio, che uccise undici civili, senza che la Nato sospendesse l'azione pur
essendo evidente il rischio di colpire persone innocenti. In altre due azioni,
prosegue il dossier, il 14 aprile a Djakovica contro
una colonna di profughi kosovaro-albanesi e il 13 maggio contro il villaggio di
Korisa, dove ancora una volta furono colpiti civili
albanesi (120 morti nei due attacchi) la Nato secondo Amnesty non avrebbe
adottato le necessarie precauzioni per minimizzare i danni ai civili. O ancora,
l'attacco all'ospedale di Surdulica, il 31 maggio, 16
morti. Un altro capitolo del dossier è dedicato al bombardamento dell'8 maggio
all'ambasciata cinese di Belgrado che, oltre a uccidere tre persone e mandarne
all'ospedale venti, rischiò di provocare una crisi internazionale con la Cina.
Il giorno prima, cluster bomb lanciate sulla città di
Nis avevano distrutto l'ospedale e diverse abitazioni
(14 morti e 30 feriti). A ritroso, troviamo un autobus pieno di civili
distrutto il 1 maggio a Luzhane,
( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Darfur, la guerra del petrolio -->
Lunedì 23 Marzo 2009 GENERALI, pagina 8 e-mail print
Una regione grande quanto la Francia popolata solo da circa sei milioni di
persone, due di origine araba e gli altri composti da una serie di etnie nere
di cui la principale sono i Fur. Darfur
significa appunto «terra dei Fur». E' in questa
remota regione centro-occidentale del Sudan, il più grande Paese africano, che
oggi si appuntano grossi interessi mondiali che sono, in ultima analisi, la ragione
scatenante di un conflitto che dalla fine del
( da "marketpress.info"
del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì 23 Marzo 2009
PARLAMENTO EUROPEO, ANTEPRIMA SESSIONE 23-26 MARZO: RISULTATI DEL VERTICE DI PRIMAVERA; GORDON BROWN AL PARLAMENTO, IN VISTA DEL G20
UN QUADRO EUROPEO PER PROMUOVERE IL MICROCREDITO CON OBAMA NUOVO IMPULSO AL
PARTENARIATO EURO-ATLANTICO; INTERNET: LA SICUREZZA NON LEDA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E PRIVACY Strasburgo, 23 marzo 2009 - I
Punti Forti Della Sessione - Risultati del Vertice di Primavera - Le
dichiarazioni del Primo Ministro ceco Topolanek e
della Commissione apriranno un dibattito in Aula in merito ai risultati del
vertice di Primavera, che ha trattato i temi della situazione economica e
finanziaria, dell´energia e dei cambiamenti climatici, nonché della strategia
dell´Ue per la crescita e l´occupazione. I capi di Stato e di governo hanno
anche definito la posizione dell´Ue per il G20 che si terrà a Londra il 2
aprile. Gordon Brown al Parlamento, in vista del G20
- Il Primo Ministro britannico Gordon Brown
interverrà in Aula in merito alla riunione del G20 che si terrà a Londra il
prossimo 2 aprile. Alla luce della crisi che ha colpito il mondo intero, il
Vertice cercherà di definire una strategia coordinata a livello mondiale per
stabilizzare i mercati finanziari e riportare la fiducia. Si tratta, in
particolare, di stabilire nuove regole per la finanza internazionale, che
includano le agenzie di rating e gli hedge fund. Un quadro europeo per promuovere il microcredito -
Una relazione all´esame dell´Aula chiede alla Commissione di presentare
proposte legislative volte ad agevolare l´erogazione di microcrediti alle
imprese in crisi di liquidità e alle persone svantaggiate (immigrati,
minoranze, precari e donne) per promuovere il lavoro autonomo. Al contempo
occorre un quadro Ue per gli istituti microfinanziari
non bancari, far sì che le norme antiriciclaggio non ostacolino i microcrediti
a chi è senza documenti e adeguare le regole sulla concorrenza (relazione Becsey). Con Obama nuovo impulso al partenariato
euro-atlantico - L?elezione di Barack Obama è
l?occasione per rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche. Una
relazione all´esame dell´Aula auspica la creazione di strumenti per rafforzare
il dialogo e la cooperazione in politica estera e nel settore sicurezza, nonché
un comune impegno per il disarmo nucleare, nella lotta al terrorismo e nelle
crisi regionali. Chiede inoltre di istituire un mercato economico
transatlantico unificato e integrare i mercati finanziari (relazione Millán Mon). Visti biometrici per
chi ha più di 12 anni - Il Parlamento è chiamato a adottare una modifica dell´attuale
istruzione consolare comune (Icc) per consentire agli
Stati membri di rilevare gli identificatori biometrici obbligatori ? immagine
del volto e impronte delle dieci dita ? dei richiedenti il visto, ma solo per
chi ha più di 12 anni. Le nuove norme chiariscono poi il quadro normativo per
l?organizzazione e la cooperazione tra i consolati degli Stati membri e, in
particolare, per l´esternalizzazione del servizio (relazione Ludford). Stop alle mutilazioni genitali femminili - Non vi
è nessuna giustificazione alle mutilazioni genitali femminili (Mgf). Una relazione all´esame dell´Aula rileva infatti che si tratta di una violazione dei diritti umani fondamentali che deve essere bandita dall´Ue. Gli Stati membri
dovrebbero quindi considerare come reato qualsiasi forma di Mgf
e perseguire e punire chi le commetta. Occorre anche una strategia a tutela
delle vittime che preveda meccanismi preventivi e educativi, mentre i medici
dovrebbero denunciarne i casi alle autorità (relazione Muscardini). Crisi dell´industria automobilistica - Una
dichiarazione della Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito al futuro
dell´industria automobilistica alla luce della crisi economica mondiale. A fine
febbraio la Commissione ha approvato un piano d´azione che illustra gli
strumenti politici che l´Ue può utilizzare a sostegno del settore e gli
interventi necessari in questo quadro. Il Consiglio l´ha esaminato il 5 marzo
scorso. Il Parlamento adotterà una risoluzione. Cielo unico europeo: voli più
sicuri, corti ed ecologici - Il Parlamento è chiamato ad adottare dei testi
legislativi volti ad accrescere le prestazioni del sistema aeronautico europeo.
La gestione transfrontaliera del traffico, tramite blocchi funzionali dello
spazio aereo, permetterà di percorrere rotte più brevi, risparmiando carburante
e riducendo le emissioni. Saranno anche definite norme comuni in materia di
sicurezza e infrastrutture aeroportuali, gestione del traffico aereo e servizi
di navigazione (relazioni Marinescu). Rafforzare le
misure contro il buco nell´ozono - Il Parlamento è chiamato a adottare un
regolamento che aggiorna, chiarisce e rafforza le norme in materia di
produzione, importazione, esportazione, immissione sul mercato, uso, recupero,
riciclo, rigenerazione e distruzione delle sostanze che riducono lo strato di
ozono. Gli idroclorofluorocarburi (usati nei
frigoriferi e negli impianti per l´aria condizionata) saranno banditi nel 2020,
e il bromuro di metile - usato come fumigante - dal marzo 2010. Ma sono
previste deroghe (relazione Blokland). Verso
cosmetici più sicuri per la salute umana - Il Parlamento è chiamato a adottare
un regolamento che intende rafforzare e chiarire le attuali norme sulla
sicurezza dei cosmetici, sulla responsabilità dei produttori e sui controlli,
riducendo al contempo gli oneri amministrativi. In particolare, rende più
stringenti le norme sul ricorso a sostanze cancerogene e introduce nuove
disposizioni sul ricorso sicuro a nanomateriali,
sull´etichettatura e le diciture, sulla sorveglianza del mercato e sulla
rintracciabilità dei prodotti (relazione Roth-behrendt).
Nuove norme per i nuovi alimenti - Il Parlamento si esprimerà su un regolamento
che attualizza, semplifica e chiarisce le attuali norme sui "nuovi
alimenti". Precisando che questi, oltre che alla salute umana, non devono
nuocere nemmeno agli animali e all´ambiente, i deputati chiedono l´esclusione
dei prodotti ottenuti da animali clonati e dalle nanotecnologie,
un´etichettatura più chiara e precisa, anche per gli alimenti derivati da
animali nutriti con Ogm, e la limitazione della sperimentazione sugli animali
(relazione Liotard). Garantire un livello adeguato
dei prezzi alimentari - Il divario tra i prezzi alla produzione e al consumo
pone problemi agli agricoltori. Una relazione all´esame dell´Aula chiede quindi
un?indagine sui cartelli nel settore del commercio al dettaglio e
l´applicazione di sanzioni in caso di irregolarità, nonché la promozione della
concentrazione dell´offerta per rafforzare il potere contrattuale degli
agricoltori. Occorre poi favorire la vendita diretta tra produttori e
consumatori e istituire un sistema europeo di monitoraggio dei prezzi
(relazione Batzeli). Rimuovere gli ostacoli a una
politica di coesione efficace - Una relazione all´esame dell´Aula elenca i
numerosi ostacoli che impediscono alle politiche di coesione di superare le
sfide che debbono affrontare le regioni Ue. Eccessiva burocrazia,
regolamentazioni complesse, insufficiente capacità amministrativa e
coordinamento inadeguato, possono infatti escludere o demotivare i potenziali
beneficiari dei fondi Ue. Propone quindi una lunga serie di raccomandazioni
volte a superare questi ostacoli, individuare le buone prassi e condividerle
(relazione Krehl). Internet: la sicurezza non leda
libertà di espressione e privacy - Una relazione all´esame dell´Aula chiede di
lottare con determinazione i crimini commessi con e tramite Internet, senza
però compromettere la libertà di espressione e la privacy. Gli Stati dovrebbero
quindi intercettare e controllare i dati nel rigoroso rispetto della legge e
limitare i casi in cui una società di Internet può divulgare dati alle
autorità. Al contempo, occorre tutelare i bambini e le proprietà intellettuali,
ed elaborare una strategia globale contro i "furti d´identità" (relazione
Lambrinidis). Promuovere l´apprendimento delle
lingue, anche regionali - La diversità linguistica dell´Ue è una risorsa
culturale fondamentale. Una relazione all?esame dell?Aula sostiene la promozione dell´apprendimento di due
lingue straniere, in particolare europee, a scuola e nella formazione continua,
per favorire la mutua comprensione, l´inclusione sociale e l´occupabilità. Raccomanda anche di privilegiare il sottotitolaggio dei programmi Tv, anziché il doppiaggio.
Dove convivono più lingue ufficiali, queste andrebbero utilizzate quali lingue
d´insegnamento (relazione Graça Moura).
Telefonia: verso un caricabatterie unico? - Un´interrogazione orale del gruppo Alde aprirà un dibattito in Aula in merito alle misure che
la Commissione è invitata a adottare per garantire l´interoperabilità dei
caricabatterie dei telefoni cellulari, evitando così la sostituzione di quelli
ancora funzionanti ogni volta che si cambia il modello di telefono. Per i
deputati, oltre a comportare inconvenienti per i consumatori, ciò ha anche
conseguenze negative per l´ambiente. . <<BACK
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ANCONA E PROVINCIA
pag.
( da "Nazione, La (Arezzo)" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA SIENA pag. 4
DAL 28 MARZO al 5 aprile nel Cortile del Podesta si
svolgerà l... DAL 28 MARZO al 5 aprile nel Cortile del Podesta si svolgerà la mostra d'arte contempranea
«Pittori per i Diritti Umani», organizzata dall'associazione internazionale
"Solidarietà in Movimento" in collaborazione con la Comunità
peruviana e con il patrocinio del comune di Siena. il ricavato dalla vendita
delle opere sarà devoluto ai progetti in difesa dei bambini e della donna in
Perù.Tre saranno i pittori che esporranno una quarantina di quadri:
Eugenio Maria Fontana, Juan Navarro Sanchez, Ros (Francesco Roselli).
" Tutti e tre gli artisti-ha detto il presidente di " Solidarietà in
Movimento ", Sergio Pinciani-sono volontari e
hanno contribuito a progetti importanti: Fontana con la mostra del
( da "Corriere della Sera" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-03-23 num:
- pag: 28 autore: di ANGELO PANEBIANCO categoria: REDAZIONALE DIRITTI UMANI E
GIOCHI DEL MEDITERRANEO Se l'Occidente è più debole SEGUE DALLA PRIMA Al G20 di
Aprile, probabilmente, un qualche compromesso verrà trovato (per tenere buoni i
mercati) ma la divisione c'è e l'America non dispone di risorse di leadership
tali da poter imporre agli europei le proprie soluzioni. Per giunta, gli
europei stessi sono divisi: alcuni cercano, all'interno di una formale unità di
intenti (come ha osservato André Glucksmann sul Corriere di ieri), di trovare
da soli la via alla salvezza. Dall'altro lato, sembra chiaro che se la crisi
verrà superata moltissimo si dovrà al cosiddetto G2, alla capacità di Stati
Uniti e Cina di coordinare fra loro le misure anticrisi. Superata la crisi,
potremmo trovarci con un'America almeno in parte politicamente ridimensionata,
un'Europa ulteriormente indebolita e forse anche più divisa, e una grande
potenza autoritaria ormai detentrice della co-partnership
nel governo degli affari mondiali. Che accadrebbe ai diritti umani?
Con una Cina autoritaria che uscisse rafforzata dalla crisi o anche con una
Russia semi-autoritaria che consolidasse ulteriormente la sua capacità di
ricatto energetico nei confronti dell'Europa, crescerebbe il tasso di ipocrisia
a cui dovremo adattarci: Tibet, quale Tibet? Omicidi di Stato in Russia? Ma
quando mai? Peraltro, abbiamo già prove abbondanti di cosa succede alle
istituzioni dei diritti umani quando l'egemonia
occidentale si indebolisce. è un po' ciò che accade a una democrazia quando al
suo interno agisce un partito totalitario: esso usa le libertà democratiche per
scavare la fossa alla democrazia. Le istituzioni dei diritti umani
cambiano segno se l'Occidente ripiega. Accadde alla Conferenza Onu contro il
razzismo di Durban del 2001, trasformata in una manifestazione di razzismo
antisemita da tirannie islamiche e africane. Sarebbe successo di nuovo nella
prossima Conferenza sul razzismo di Ginevra se la reazione americana prima e
italiana poi non avessero spinto anche i più riluttanti fra i Paesi europei a
imporre cambiamenti radicali del testo che la Conferenza sarà chiamata ad
approvare. Per inciso, c'è un altro caso, che ci riguarda da vicino, in cui
l'azione dei nemici dei diritti umani si manifesta:
quei Giochi del Mediterraneo che si terranno a Pescara fra un paio di mesi e
dai quali i fautori arabi della distruzione di Israele ne hanno ottenuto
l'esclusione. Il ministro degli esteri Frattini, che ha avuto grandi meriti
nell'azione per impedire una Durban 2, sostiene, con rammarico, che non è più
possibile fermare la macchina dei giochi. Forse non è più possibile ma sarebbe
stato necessario muoversi per tempo. Una luce assai sinistra illuminerà quei
giochi dal primo giorno all'ultimo. Contro la convinzione
di chi pensa che la storia proceda in modo inesorabile, non c'è ragione per
credere che i diritti umani siano destinati ad affermarsi sempre più. Ci sono invece ragioni
per credere il contrario. Figli della cultura occidentale, i diritti umani, come la democrazia politica, sono legati al destino
dell'Occidente, ne seguono e ne seguiranno la parabola.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ESTERI pag. 18 IL
PAPA non dimentica nulla, nemmeno le terribili piaghe dell'... IL PAPA non
dimentica nulla, nemmeno le terribili piaghe dell'Africa, ma rilancia tutto al
positivo. Il mondo volga il suo sguardo all'Africa, «continente colmo di
speranza e assetato di giustizia». «Africa, mettiti in cammino per costruire un
domani migliore»: questi gli ultimi due inviti di ieri, nella solitudine' di
milioni di fedeli. Il tentativo di ridurre tutto il viaggio alle polemiche è fallito.L'amore gratuito del Papa, dà fastidio al nostro
egoismo che non vuole sentir le ragioni della responsabilità e della
solidarietà. Ci ha turbato fino all'inverosimile la semplice e schietta
amicizia gratuita del Papa Benedetto al cuore di ogni uomo. L'amicizia di
Cristo che permette al Papa il coraggio di proporre la libertà contro la
schiavitù, la responsabilità invece dell'egoismo, i diritti
umani invece dei privilegi, l'amore al posto delle pulsioni. Ci sono
organizzazioni che stanno preparando l'anniversario della Conferenza sullo
Sviluppo del Cairo, Ong che noi paghiamo per
eliminare fisicamente' la povertà, con i diritti riproduttivi vogliono fare
aborti di massa. Il Papa ha dimostrato di portare la lampada di Gesù
nelle tenebre del mondo contemporaneo, lo aveva detto in Camerun, tra gli
ammalati. E ricordando San Giuseppe allo stadio di Yaoundè,
quasi comandando al papà di Gesù:«Ama la tua sposa, guida i tuoi figli!».
Contro le sette e contro la violenza religiosa, ma stavolta i religiosi
islamici hanno superato i capi di Stato europei, «santità lei non è solo!».
Basta aprire gli occhi per stupirsi di questo viaggio. Europa e Usa volevano
forse che il Papa portasse in Africa il dio della rassegnazione, così avrebbero
potuto decidere sull'economia del mondo, in una sorta di protezionismo globale
che esclude i paesi poveri. Per questo, si son dovute fomentare polemiche' che
oscurassero il messaggio di solidarietà, responsabilità e amore del Papa;
volevamo trovarci un alibi per evitare di ascoltare. Un viaggio africano che
impone una grandissima riflessione proprio alla vecchia e sterile Europa e agli
Usa. L'avversione al messaggero di Cristo e la crescente insofferenza ai
cristiani nel continente europeo è, in realtà, una contrarietà odiosa alla
propria storia e civiltà, alle responsabilità verso il futuro. Il Papa supera
tutto, perfetto imitatore di Gesù, vuole toccare il cuore per guarirci. *
deputato Udc
( da "Corriere della Sera" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-23 num:
- pag: 15 categoria: REDAZIONALE Pro e contro il Pontefice Un ferito e undici
arresti in Francia Preservativi a Notre Dame, scontri
a Parigi PARIGI — Una trentina di manifestanti ha
gettato preservativi sul sagrato della cattedrale di Notre
Dame, mentre i fedeli uscivano dalla messa domenicale. Gli attivisti verdi e
comunisti mostravano immagini del Papa, accompagnandole con lo slogan
«Benedetto XVI assassino ». Dall'altra parte, giovani di estrema destra
esponevano lo striscione «Lascia stare il mio Papa». Negli scontri a Parigi,
una persona è rimasta ferita e altre 11 sono state arrestate. Papa Ratzinger
aveva detto martedì scorso, nel viaggio africano, che i profilattici rendevano
più difficile la battaglia contro l'Aids. Il governo francese aveva criticato
la frase. «E' l'opposto della tolleranza e della comprensione», aveva
dichiarato Bernard Kouchner, ministro degli Esteri. «Sono senza parole,
sconcertata», aveva detto Rama Yade, ministro per i Diritti umani. L'associazione Act-Up, che ha organizzato la manifestazione fuori da Notre Dame, ha attaccato: «La Chiesa ha milioni di morti
sulla coscienza». La Francia ha guidato la protesta in Europa contro le
affermazioni del Pontefice. Un sondaggio pubblicato dal giornale «Le Parisien» mostra che il Papa è crollato nei sondaggi:
il 57 per cento dei francesi sostiene di avere una cattiva opinione nei confronti
di Benedetto XVI, nel settembre del 2008 era solo il 32 per cento. Un'indagine
per il «Journal du Dimanche»
rileva che il 43 per cento dei cattolici francesi vuole che se ne vada.
Protesta Act-Up contro le dichiarazioni del Papa sui
preservativi Afp/Guillot
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-03-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))
Argomenti: Diritti umani
VETRINA ESTERI pag.
18 IL PAPA non dimentica nulla, nemmeno le terribili piaghe dell'... IL PAPA
non dimentica nulla, nemmeno le terribili piaghe dell'Africa, ma rilancia tutto
al positivo. Il mondo volga il suo sguardo all'Africa, «continente colmo di
speranza e assetato di giustizia». «Africa, mettiti in cammino per costruire un
domani migliore»: questi gli ultimi due inviti di ieri, nella solitudine' di
milioni di fedeli. Il tentativo di ridurre tutto il viaggio alle polemiche è fallito.L'amore gratuito del Papa, dà fastidio al nostro
egoismo che non vuole sentir le ragioni della responsabilità e della
solidarietà. Ci ha turbato fino all'inverosimile la semplice e schietta
amicizia gratuita del Papa Benedetto al cuore di ogni uomo. L'amicizia di
Cristo che permette al Papa il coraggio di proporre la libertà contro la
schiavitù, la responsabilità invece dell'egoismo, i diritti
umani invece dei privilegi, l'amore al posto delle pulsioni. Ci sono
organizzazioni che stanno preparando l'anniversario della Conferenza sullo
Sviluppo del Cairo, Ong che noi paghiamo per
eliminare fisicamente' la povertà, con i diritti riproduttivi vogliono fare
aborti di massa. Il Papa ha dimostrato di portare la lampada di Gesù
nelle tenebre del mondo contemporaneo, lo aveva detto in Camerun, tra gli
ammalati. E ricordando San Giuseppe allo stadio di Yaoundè,
quasi comandando al papà di Gesù:«Ama la tua sposa, guida i tuoi figli!».
Contro le sette e contro la violenza religiosa, ma stavolta i religiosi
islamici hanno superato i capi di Stato europei, «santità lei non è solo!».
Basta aprire gli occhi per stupirsi di questo viaggio. Europa e Usa volevano
forse che il Papa portasse in Africa il dio della rassegnazione, così avrebbero
potuto decidere sull'economia del mondo, in una sorta di protezionismo globale
che esclude i paesi poveri. Per questo, si son dovute fomentare polemiche' che
oscurassero il messaggio di solidarietà, responsabilità e amore del Papa;
volevamo trovarci un alibi per evitare di ascoltare. Un viaggio africano che
impone una grandissima riflessione proprio alla vecchia e sterile Europa e agli
Usa. L'avversione al messaggero di Cristo e la crescente insofferenza ai
cristiani nel continente europeo è, in realtà, una contrarietà odiosa alla
propria storia e civiltà, alle responsabilità verso il futuro. Il Papa supera
tutto, perfetto imitatore di Gesù, vuole toccare il cuore per guarirci. *
deputato Udc
( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Politica
Bielorussia, una dittatura sporca di sangue Lunedí
23.03.2009 10:10 NESSUNO O POCHI NE PARLANO...!!! Ma si riesce ugualmente a
sapere quello che il vostro "Bat'ka" (padre... ma di chi? non si vergogna di fronte
all'opinione mondiale a farsi chiamare padre?), che io traduco
dittatore-tiranno, Lukashenko sta perpetrando ai
danni di tutti i suoi cittadini e in particolare di tutti i suoi oppositori.
Conosco bene la Bielorussia e conosco bene i sistemi "polizieschi
sovietici" che vengono usati per sopprimere il dissenso, e conosco bene
anche i modi "poco gentili" (solo per usare un eufemismo) che la
polizia ed i funzionari statali utilizzano, "per ordini superiori",
anche nei confronti dei cittadini UE. Purtroppo ne ho una diretta esperienza.
Scortesia ed arroganza, quando non addirittura malcelate minacce di arresto
(!), ovunque...! A cominciare dalla dogana per arrivare all'ultimo ufficio
pubblico dell'ultimo "schiavo" pubblico!! Non siamo i benvenuti perchè "spie o delatori" in quanto testimoni di
quello che avviene....che da noi si definisce "contrario alla democrazia
ed ai diritti umani". Mi rivolgo ai "consoli
onorari" per dire loro che, con tutto il rispetto per le persone in sè, non c'è assolutamente nulla di "onorevole" a
rappresentare un dittatore sanguinario, che ha le mani sporche di
"suicidi", in un Paese Democratico con la "D" maiuscola,
come l'Italia. Sappiamo ugualmente come si sono svolte le ultime elezioni
presidenziali del 2008, ovviamente a favore del vostro "padre", con
maggioranza "bulgara" e sappiamo anche come è finita per lo sfidante
del vostro "padre" Aleksandr Kazulin alle
elezioni-plebiscito del 2006....condannato a cinque anni di reclusione!!! Ed
uscito dopo due per la promozione di manifestazioni per il rilascio da parte di
una "eroina attivista" che corrisponde al nome di YANA PALYAKOVA.
Sappiamo ugualmente, anche se l'indagine è stata chiusa in fretta e furia, che
il regime del vostro dittatore ha "suicidato" per l'ennesima volta
(tante...troppe morti e "suicidi" sono senza un colpevole o senza un
motivo) la fiera e coraggiosa oppositrice YANA PALYAKOVA. Sappiamo ugualmente
che quello di YANA PALYAKOVA è un "suicidio" di regime. Che cosa
crede Lukashenko, che tutto questo non si sappia e
che in Europa passi inosservato? Ma ormai stiamo arrivando alla resa dei conti perchè, soprattutto in questo particolare momento di grave
crisi mondiale, è lui che ha bisogno dell'Europa per "sostenere ed
alimentare" il suo regime. Il suo "socio e compare" Putin dopo
tante "smargiassate" non ha più un centesimo per aiutarlo e lui si
sta preparando per "sopravvivere"... a partecipare al summit del
"Partenariato per l'Est" del 7 maggio. Per lui ancora in forte
dubbio, perché con le "credenziali" che ha, in "debito di
democrazia" come è e con i "partner" internazionali che ha
(Venezuela, Azerbaijan, Siria, Cuba e... chi più ne
ha più ne metta) crediamo che i leaders europei, come
è giusto che sia, lo "lasceranno a riflettere"
sui concetti di democrazia e diritti umani. Finalmente
tanti morti saranno vendicati. Finalmente anche tu GRANDE YANA PALYAKOVA avrai
la tua rivincita nel Regno dei Cieli. Onore a te e a tutti quelli che si sono
immolati per i propri diritti e per quelli dei suoi compatrioti. E tu Bat'ka crepa maledetto, paga i
tuoi misfatti e...vai all'inferno fino alla fine dei giorni!! Roberto Sozzi tags: Bielorussia dittatura
( da "Basilicanet.it"
del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
POTENZA, DOMANI ALLO
STABILE FILM "LA COLONNA SENZA FINE" 23/03/2009 10.31.33 [Basilicata]
(Artè¨) Potenza - Nella serata di martedi
24, alle ore 21.00, nel ridotto del Teatro Stabile ultimo appuntamento con la
rassegna "Altrocinema -possibile", il cinema dei diritti umani. Sullo
schermo il film-documentario "La colonna senza fine", regia di Elisa Mereghetti con la sceneggiatura di Valerio Monteventi. Hanno, inoltre, collaborato molti fotografi, videomakers e attivisti bolognesi. SINOSSI -- Agli inizi
del Novecento, il romeno Costantin Brancusi, uno dei più¹ importanti
scultori contemporanei, lasciò² il suo paese
natale per cercare fortuna a Parigi. Il suo viaggio è¨
diventato il simbolo del lungo cammino verso l'Europa della Romania. Citando
questo viaggio prende il via il documentario "La colonna senza fine"
(è¨ il titolo di un'opera del Brancusi),
che racconta l'odissea dei Rom rumeni di Craiova a
Bologna, dal primo sgombero sul Lungoreno (19
settembre 2002), a oggi, passando dall'esperienza di un percorso politico
comune tra italiani e rumeni con l'esperienza dello Scalo Internazionale
Migranti di via Casarini. Dopo cinque anni da quel
primo sgombero qualcuno di loro è¨ riuscito ad
ottenere una casa e un lavoro, ma in molti continuano a vivere come fantasmi,
in una fuga senza fine, braccati dalle retate della polizia e dall'avanzare
delle ruspe. La regista, Elisa Mereghetti, e lo
sceneggiatore, Valerio Monteventi, hanno raccolto
testimonianze, immagini e filmati di fotografi, videomaker,
attivisti, volontari, rom, per "fare luce sulla condizione esistenziale di
chi vive da anni nella clandestinità , tra tentativi di solidarietà
e quotidiane esperienze di emarginazione". Elisa Mereghetti
- Regista, ceneggiatrice ha diretto oltre 40
documentari, trattando prevalentemente temi di carattere antropologico e
relativi ai diritti umani e al Sud del mondo. Ha
lavorato per la RAI Corporation di New York, per diverse organizzazioni non giovernative e associazioni e per il Programma delle
Nazioni Unite per lo Sviluppo. Molti dei suoi documentari sono stati trasmessi
dal programma Geo&Geo di RAI TRE. Dal
( da "KataWeb News" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gaza: Ong medici, israele ha violato
codici etici 23 marzo 2009 alle 11:17 — Fonte: repubblica.it
— 0 commenti L'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza torna nel mirino
delle organizzazione umanitarie israeliane. Stavolta tocca alla sezione locale di Dottori per i diritti umani (Phr) secondo cui nell'operazione
Piombo fuso l'esercito israeliano "ha violato i codici etici...per aver
attaccato personale medico; aver danneggiato strutture sanitarie e aver colpito
indiscriminatamente civili non coinvolti nelle operazioni". Tsahal, prosegue Phr, "non
solo non ha consentito l'evacuazione delle famiglie palestinesi assediate e
ferite, ma ha anche impedito alle squadre palestinesi di soccorso di
raggiungere i feriti". In particolare 16 membri del personale medico
palestinese sono rimasti uccisi durante i combattimenti e altri 25 sono rimasti
feriti mentre prestavano i soccorsi alla popolazione. Non solo. Le forze armate
dello Stato ebraico hanno attaccato otto ospedali e 26 cliniche. Tsahal si è difeso riferendo di aver aperto indagini sulla
validità delle accuse, ricordando però i soldati avevano " ricevuto ordine
di rispettare le installazioni mediche palestinesi, gli automezzi e le squadre
di soccorso. Ma durante i combattimenti Hamas ha fatto un uso sistematico di
quelle installazioni. I suoi uomini hanno indossato le uniformi mediche per
nascondersi e per lo stesso motivo hanno usato le ambulanze per
spostarsi". AGI
( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gerusalemme, 23 mar.
(Ap) - Il ramo israeliano dell'organizzazione Medici
per i diritti umani (Physicians for Human Rights, Phr)
accusa l'esercito israeliano di aver violato il diritto internazionale nel
corso dell'offensiva "Piombo fuso" compiuta fra dicembre e gennaio
nella Striscia di Gaza. In un rapporto pubblicato oggi, Phr
accusa l'esercito israeliano di aver impedito l'evacuazione dei feriti e di
aver messo in pericolo le squadre di personale medico. Secondo i dati
dell'organizzazione, durante l'offensiva israeliana, 16 palestinesi membri del
personale medico sono morti e 34 fra ospedali e cliniche sono stati attaccati. Tsahal assicura che i suoi uomini hanno istruzione di
evitare di colpire ambulanze e ospedali ma afferma che questa protezione
"cessa di esistere" nel momento in cui degli attivisti si servono di
questi veicoli e di queste installazioni per attaccare Israele. Sul quotidiano
israeliano Haaretz ieri è emerso un documento
inquietante, raccolto in una casa di Gaza occupata dai soldati presso il campo
profughi di Jabaliya: sul foglietto scritto a mano
qualcuno, probabilmente un ufficiale di basso rango, avrebbe preso appunti
sulle istruzioni da riferire ai suoi soldati; il foglietto recadav
l'indicazione "sparare sui soccorsi", pratica che secondo l'esercito
non è mai stata adottata. Numerose testimonianze però riportano di palestinesi
morti perché le ambulanze non sono riuscite a raggiungerli. Physicians
for Human Rights-Israel descrive incidenti in cui "non solo i
militari non hanno evacuato le famiglie assediate e ferite ma hanno anche
impedito alle squadre mediche palestinesi di raggiungere i feriti".
Diverse altre organizzazioni per i diritti umani hanno
accusato Tsahal di comportamenti, nei 22 giorni
dell'offensiva, che violerebbero i diritti dell'uomo. Un portavoce
dell'esercito ha affermato che l'Alta Corte di israele
aveva già rigettato una petizione presentata da PHR il 19 gennaio, all'indomani
della fine dell'offensiva. "ALla conclusione dei
combattimenti le denunce sono state indagate dall'esercito in maniera
esaustiva" secondo un comunicato. "L'indagine non è conclusa; quando
lo sarà sarà presentata al pubblico". Secondo il
Centro palestinese per i Diritti umani i morti
dell'offensiva sono 1.434, di cui 960 civili, 235 combattenti di Hamas e 239
poliziotti.
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gaza, ong contro Israele: "Impedì i soccorsi"
-->L'organizzazione "Medici per i diritti umani"
accusa l'esercito israeliano di aver violato il diritto internazionale nel
corso dell'offensiva "Piombo fuso". La denuncia: "I militari non
hanno evacuato le famiglie assediate e hanno impedito alle squadre mediche
palestinesi di raggiungere i feriti"
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
M.O./ Rapporto
relatore Onu criticherà Israele per guerra a Gaza di Apcom Lo stato ebraico
accusa Richard Falk di pregiudizi -->Roma, 23 mar. (Apcom) - Sta per essere presentato al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra l'ultimo rapporto del relatore Onu
per i Territori palestinesi. Si tratta - ricorda il sito internet della Bbc -
del primo dossier del genere dall'offensiva militare a Gaza dello stato
ebraico. Richard Falk è stato molto critico con Israele in passato e il nuovo
rapporto, secondo le previsioni, non dovrebbe discostarsi da questa
linea: dovrebbe sollevare eccezioni sulla legalità delle azioni israeliane a
Gaza. Lo stato ebraico a sua volta ha accusato Falk di pregiudizi. Le autorità
israeliane gli negarono l'ingresso lo scorso dicembre, quando cercò di compiere
la sua solita missione di inchiesta nei Territori palestinesi. Visto che al
relatore Onu fu impedito di entrare nei Territori, il suo ultimo dossier si
concentra sulla legalità dell'offensiva militare israeliana a Gaza. Il punto,
secondo Falk, non è se Israele abbia fatto un uso sproporzionato della forza a
Gaza, ma se lo stato ebraico abbia agito legalmente entrando a Gaza. Secondo il
relatore Onu no e l'incursione potrebbe aver costituito un crimine di guerra.
Ha chiesto un'inchiesta indipendente per esaminare i crimini di guerra commessi
sia da Israele sia da Hamas. Falk ha inoltre indicato che il blocco israeliano
a Gaza costituisce una violazione della Convenzione di Ginevra e ne ha chiesto
la revoca.
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Israele, una Ong accusa l'esercito "A Gaza impedì i soccorsi ai
feriti" -->L'organizzazione Dottori per i diritti umani
denuncia violazioni compiute da Tsahal
nell'operazione Piombo fuso contro Hamas Israele, una Ong
accusa l'esercito "A Gaza impedì i soccorsi ai feriti" (11:02
23/03/2009)
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
M.O./ Ong medica Israele: Tsahal ha
violato diritti umani a Gaza di Apcom Ha messo in
pericolo feriti e squadre mediche -->Gerusalemme, 23 mar. (Ap) - Il ramo israeliano dell'organizzazione Medici per i
diritti umani (Physicians for Human Rights,
Phr) accusa l'esercito israeliano di aver violato il
diritto internazionale nel corso dell'offensiva "Piombo fuso"
compiuta fra dicembre e gennaio nella Striscia di Gaza. In un rapporto
pubblicato oggi, Phr accusa l'esercito israeliano di
aver impedito l'evacuazione dei feriti e di aver messo in pericolo le squadre
di personale medico. Secondo i dati dell'organizzazione, durante l'offensiva
israeliana, 16 palestinesi membri del personale medico sono morti e 34 fra
ospedali e cliniche sono stati attaccati. Tsahal
assicura che i suoi uomini hanno istruzione di evitare di colpire ambulanze e
ospedali ma afferma che questa protezione "cessa di esistere" nel
momento in cui degli attivisti si servono di questi veicoli e di queste
installazioni per attaccare Israele. Sul quotidiano israeliano Haaretz ieri è emerso un documento inquietante, raccolto in
una casa di Gaza occupata dai soldati presso il campo profughi di Jabaliya: sul foglietto scritto a mano qualcuno,
probabilmente un ufficiale di basso rango, avrebbe preso appunti sulle
istruzioni da riferire ai suoi soldati; il foglietto recadav
l'indicazione "sparare sui soccorsi", pratica che secondo l'esercito
non è mai stata adottata. Numerose testimonianze però riportano di palestinesi
morti perché le ambulanze non sono riuscite a raggiungerli. Physicians
for Human Rights-Israel descrive incidenti in cui "non solo i
militari non hanno evacuato le famiglie assediate e ferite ma hanno anche
impedito alle squadre mediche palestinesi di raggiungere i feriti".
Diverse altre organizzazioni per i diritti umani hanno
accusato Tsahal di comportamenti, nei 22 giorni
dell'offensiva, che violerebbero i diritti dell'uomo. Un portavoce
dell'esercito ha affermato che l'Alta Corte di israele
aveva già rigettato una petizione presentata da PHR il 19 gennaio, all'indomani
della fine dell'offensiva. "ALla conclusione dei
combattimenti le denunce sono state indagate dall'esercito in maniera
esaustiva" secondo un comunicato. "L'indagine non è conclusa; quando
lo sarà sarà presentata al pubblico". Secondo il
Centro palestinese per i Diritti umani i morti
dell'offensiva sono 1.434, di cui 960 civili, 235 combattenti di Hamas e 239
poliziotti.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Prima Pagina Pagina 2 Il fallimento delle Nazioni Unite Sull'Onu
sventola bandiera bianca Il fallimento delle Nazioni Unite di Arturo Clavuot --> di Arturo Clavuot
L'Onu che organizza la conferenza mondiale contro il razzismo permettendo a un
pugno di Paesi all'avanguardia nella cancellazione dei
diritti umani di preparare, come otto anni fa a Durban, un'altra vergognosa
kermesse antisemita. L'Onu che glissa sull'arresto del presidente del Sudan,
Omar al Bashir, imputato dal Tribunale internazionale
dell'Aja di essere direttamente responsabile dello
sterminio di trecentomila esseri umani nel Darfur, oltre che delle sorti di tre milioni di
rifugiati. L'Onu, ancora, che entra in rotta di collisione con 27 Paesi
dell'Unione europea, decisi - Italia in testa - a non offrire legittimità
internazionale a movimenti e posizioni xenofobe anti israeliane che poco o
nulla hanno di diverso rispetto alle più pericolose sigle del terrorismo
mondiale. Le Nazioni Unite, l'istituzione che nell'immaginario collettivo
dovrebbe essere al vertice del mondo per «farlo dormire avvolto in una legge
universale», come sognava Tennyson, è in crisi. Così
in crisi che la domanda di fondo, oggi, è se si possa ancora salvarla e
recuperarla; o se, in definitiva, non abbia ragione chi da tempo parla di un
Direttorio globale sul viale del tramonto, sempre meno autorevole punto di
riferimento per misurare e giudicare le parole di un governo rispetto alle sue
azioni, positive e negative. Arrivando al punto di contrastare e, di fatto,
vanificare - come avviene nel caso Sudan - l'operato di una Corte penale
internazionale che, per la prima volta, sottopone a giudizio un capo di Stato
in carica, quando finora i processi avevano riguardato governanti già deposti e
in qualche modo giudicati o scavalcati dalla storia. La bandiera del Parlamento
dell'Uomo, insomma, è sdrucita, simbolo perfetto di una missione imperfetta. Di
certo non la prima, né l'ultima, a riportare in primo piano l'eterno dilemma
tra sfera morale (la difesa dei diritti umani) e sfera
politico-diplomatica (la tutela degli interessi ) che grava sulla vocazione
super partes delle Nazioni Unite. Niente di nuovo, a
ben vedere. Oggi come ieri, infatti, le relazioni internazionali non sono che
lo specchio di un atteggiamento ambiguo da parte degli Stati. Che, a parole,
sostengono l'Organizzazione incoraggiandone l'azione e assegnandole ambiziosi
obiettivi. Nei fatti, però, agiscono nei suoi confronti «per sottrazione»:
sottrazione di risorse finanziarie e umane, sottrazione di poteri, e
soprattutto sottrazione di legittimità. Ne deriva una debolezza strutturale
che, nelle grandi e purtroppo periodiche crisi che affliggono il pianeta, fa sì
che il maggiore organismo internazionale disponga soltanto della poca forza che
i suoi membri sono pronti ad accordargli. È il quadro desolante che fatalmente
spinge un po' tutti a considerare l'Onu soltanto un luogo fisico dove i
governanti di 192 Paesi, grandi e piccoli, si riuniscono in assemblea, mettono
insieme un budget e attivano meccanismi internazionali per realizzare fini
comuni troppo spesso scaduti a livello di illusioni. Mentre la questione di
fondo, mai risolta, è sempre la stessa: come e quando è lecito, per non dire
doveroso, interferire negli affari interni di uno Stato per difendere
l'integrità dei valori democratici?
( da "Giornale.it, Il" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 12 del 2009-03-23
pagina 0 Gaza, una ong contro Israele: "Impedì i
soccorsi" di Redazione L?organizzazione "Medici per i diritti umani" accusa l?esercito israeliano di aver violato il
diritto internazionale nel corso dell?offensiva
"Piombo fuso". La denuncia: "I militari non hanno evacuato le
famiglie assediate e hanno impedito alle squadre mediche palestinesi di
raggiungere i feriti" Gerusalemme - Il ramo israeliano dell?organizzazione
"Medici per i diritti umani" (Physicians for Human Rights, Phr)
accusa l?esercito israeliano di aver violato il diritto internazionale nel corso
dell?offensiva "Piombo fuso" compiuta fra
dicembre e gennaio nella Striscia di Gaza. In un rapporto pubblicato oggi, Phr accusa l?esercito israeliano di aver impedito
l?evacuazione dei feriti e di aver messo in pericolo le squadre di personale
medico. L'ostruzione di Israele Secondo i dati dell?organizzazione,
durante l?offensiva israeliana, 16 palestinesi membri del personale medico sono
morti e 34 fra ospedali e cliniche sono stati attaccati. Tsahal
assicura che i suoi uomini hanno istruzione di evitare di colpire ambulanze e
ospedali ma afferma che questa protezione "cessa di esistere" nel
momento in cui degli attivisti si servono di questi veicoli e di queste
installazioni per attaccare Israele. Sul quotidiano israeliano Haaretz, ieri, è emerso un documento inquietante, raccolto
in una casa di Gaza occupata dai soldati presso il campo profughi di Jabaliya: sul foglietto scritto a mano qualcuno,
probabilmente un ufficiale di basso rango, avrebbe preso appunti sulle
istruzioni da riferire ai suoi soldati; il foglietto recadava
l?indicazione "sparare sui soccorsi", pratica che secondo l?esercito
non è mai stata adottata. Le testimonianze di Phr
Numerose testimonianze però riportano di palestinesi morti perché le ambulanze
non sono riuscite a raggiungerli. Physicians for human rights-Israel
descrive incidenti in cui "non solo i militari non hanno evacuato le
famiglie assediate e ferite ma hanno anche impedito alle squadre mediche
palestinesi di raggiungere i feriti". Diverse altre organizzazioni per i
diritti umani hanno accusato Tsahal
di comportamenti, nei 22 giorni dell?offensiva, che
violerebbero i diritti dell?uomo. Un portavoce dell?esercito ha affermato che l?Alta Corte di israele aveva già rigettato una petizione presentata da Phr il 19 gennaio, all?indomani
della fine dell?offensiva. "Alla conclusione dei
combattimenti le denunce sono state indagate dall?esercito
in maniera esaustiva", secondo un comunicato. "L?indagine non è
conclusa; quando lo sarà sarà presentata al
pubblico". Secondo il Centro palestinese per i Diritti
umani i morti dell?offensiva sono 1.434, di
cui 960 civili, 235 combattenti di Hamas e 239 poliziotti. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA -
Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Israele sempre più a
destra. Gaza, Ong: nell'offensiva Tel Aviv ha violato
i codici etici Lunedí 23.03.2009 10:30 L'offensiva
israeliana nella Striscia di Gaza torna nel mirino delle organizzazione umanitarie israeliane. Stavolta tocca
alla sezione locale di Dottori per i diritti umani (Phr) secondo cui nell'operazione Piombo fuso l'esercito
israeliano "ha violato i codici etici...per aver attaccato personale
medico; aver danneggiato strutture sanitarie e aver colpito indiscriminatamente
civili non coinvolti nelle operazioni". Tsahal,
prosegue Phr, "non solo non ha consentito
l'evacuazione delle famiglie palestinesi assediate e ferite, ma ha anche
impedito alle squadre palestinesi di soccorso di raggiungere i feriti". In
particolare 16 membri del personale medico palestinese sono rimasti uccisi
durante i combattimenti e altri 25 sono rimasti feriti mentre prestavano i
soccorsi alla popolazione. Non solo. Le forze armate dello Stato ebraico hanno
attaccato otto ospedali e 26 cliniche. Tsahal si è
difeso riferendo di aver aperto indagini sulla validita'
delle accuse, ricordando pero' i soldati avevano
" ricevuto ordine di rispettare le installazioni mediche palestinesi, gli
automezzi e le squadre di soccorso. Ma durante i combattimenti Hamas ha fatto
un uso sistematico di quelle installazioni. I suoi uomini hanno indossato le
uniformi mediche per nascondersi e per lo stesso motivo hanno usato le
ambulanze per spostarsi". < < pagina precedente
( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra, 23 mar. (Ap) - I soldati israeliani utilizzarono un bambino
palestinese di 11 anni come scudo umano durante l'offensiva
militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha denunciato un rapporto
degli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite. L'inviato speciale del segretario generale Ban Ki-moon per la protezione dei
bambini nei conflitti armati ha affermato che il 15 gennaio i carri armati
delle forze di difesa israeliane fecero irruzione nel quartiere Tel al Hawa di Gaza e intimarono al bambino di camminare
davanti ai soldati e di entrare negli edifici prima di loro. Il rapporto Onu è
stato parzialmente diffuso oggi e Radhika Coomaraswamy ha dichiarato che l'incidente è stato
verificato da responsabili dell'Onu presenti nel territorio. Ha aggiunto che i
militari dello stato ebraico durante l'offensiva di tre settimane spararono a
bambini palestinesi, buttarono giù un'abitazione con una donna e un bambino
ancora all'interno e bombardarono un edificio dove prima avevano intimato ai
civili di entrare.
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Guantanamo/ Usa
chiesero a prigioniero di non denunciare tortura di Apcom Lo sostiene un
tribunale britannico -->Londra, 23 mar. (Ap) - Le
autorità americane chiesero a un prigioniero di Guantanamo di non denunciare le
torture nei suoi confronti in cambio della libertà. Lo scrive nelle motivazioni
della sentenza un tribunale britannico. Nell'ottobre scorso Binyam
Mohamed, un britannico di origine etiope, rifiutò di "patteggiare" la
sua liberazione. L'uomo è stato rilasciato soltanto un mese fa. Mohamed,
residente in Inghilterra da quando era un adolescente, venne arrestato in
Pakistan nel 2002: sostiene di essere stato torturato sia in Pakistan che in Marocco.
Venne trasferito a Guantanamo nel 2004. Secondo il tribunale britannico
l'accordo proposto dalle autorità americane prevedeva anche che il prigioniero
si dichiarasse colpevole di due capi d'imputazione e si impegnasse a non
parlare pubblicamente dell'accaduto.
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
M.O./ Onu: Israele
usò 11enne palestinese come scudo umano di Apcom Durante l'offensiva militare a
Gaza contro Hamas -->Ginevra, 23 mar. (Ap) - I
soldati israeliani utilizzarono un bambino palestinese di 11 anni come scudo
umano durante l'offensiva militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha
denunciato un rapporto degli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite. L'inviato speciale del segretario generale Ban Ki-moon per la protezione dei
bambini nei conflitti armati ha affermato che il 15 gennaio i carri armati delle
forze di difesa israeliane fecero irruzione nel quartiere Tel al Hawa di Gaza e intimarono al bambino di camminare davanti
ai soldati e di entrare negli edifici prima di loro. Il rapporto Onu è
stato parzialmente diffuso oggi e Radhika Coomaraswamy ha dichiarato che l'incidente è stato
verificato da responsabili dell'Onu presenti nel territorio. Ha aggiunto che i
militari dello stato ebraico durante l'offensiva di tre settimane spararono a
bambini palestinesi, buttarono giù un'abitazione con una donna e un bambino
ancora all'interno e bombardarono un edificio dove prima avevano intimato ai
civili di entrare.
( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Economia Acqua/
Acqua, il Controforum all'attacco: è un diritto Lunedí 23.03.2009 16:51 Si è concluso a Instanbul
il V Forum sull'Acqua. Una grande delusione nonostante il numero di partecipanti:
trentamila congressisti, una ventina di capi di Stato, 180 tra ministri e
vice-ministri dell'Ambiente. Dopo una settimana di discussioni, infatti, non si
è giunti a ciò che O.n.G., associazioni, attivisti e
semplici cittadini chiedevano: al riconoscimento dell'acqua come diritto
dell'uomo fondamentale. Si continua, invece, semplicemente a riconoscerla come
"un bisogno fondamentale", nonostante il miliardo di persone che nel
mondo soffrono la sete, che hanno difficoltà di accesso all'acqua potabile, gli
otto milioni di morti l'anno provocati dalla carenza di acqua e di servizi
igienico-sanitari. Nonostante sia scientificamente calcolato il rischio per la
Terra che nel 2030 metà della popolazione mondiale sia assetata, ovvero che
resterà al di sotto della soglia minima. Risultanti deludenti, ma non inattesi.
Dato che, come in questi anni hanno rilevato molti osservati, questo Forum è
una sorta di associazioni fra potenti (multinazionali e governi) che lascia
poco spazio alla replica della società civile ed è orientata alla
mercificazione della risorsa acqua, un processo che ha già prodotto sconquassi
specialmente nel Sud. Non a caso, parallelamente al congresso ufficiale, ha
preso vita un Controforum che è costato addirittura
l'arresto a molti manifestanti. "Seppure partecipino anche alcune O.n.G., poteri locali e parlamentari, in realtà questa
Agenzia Privatistica convoca Governi ed organismi internazionali per definire
le linee fondamentali dell'uso, della proprietà, della gestione del bene comune
acqua senza alcuna legittimità e secondo logiche commerciali e liberiste"
- denuncia il Forum italiano dei Movimenti per l'acqua che è stato con una
delegazione a Istanbul. Le associazioni del Forum Alternativo sono impegnate
soprattutto nelle lotte contro la privatizzazione dell'acqua e a favore di una
gestione pubblica, partecipata e democratica della risorsa idrica intesa come
"un diritto umano inalienabile" anche se non ancora riconosciuto
dalla Dichiarazione Universale dell'Onu. Nel corso del Forum Alternativo si
sono svolti seminari e incontri sui temi delle conseguenze catastrofiche della
privatizzazione dell'acqua e sugli esempi positivi di gestioni pubbliche e
partecipate. Sostanzialmente il Controforum ha voluto
ribadire che: l'acqua è un elemento fondamentale di tutti gli esseri viventi
presenti sul pianeta, è un diritto umano fondamentale e inalienabile; il
controllo sull'acqua deve essere pubblico, sociale, cooperativo, partecipativo,
equo e non destinato alla creazione di un profitto; deve essere principio
indissolubile una gestione democratica e sostenibile, rispettosa
dell'ecosistema, che sia in grado di preservare l'integrità del ciclo
dell'acqua attraverso la sua tutela, oltre a una gestione che tuteli le
sorgenti e l'ambiente. E proprio il governo turco dovrebbe essere uno dei primi
a recepire queste indicazioni. Come apprendiamo dal sito del Forum Italiano
(www.acquabenecomune.org) il governo turco, infatti, ha imposto la
privatizzazione di entrambi gli ambiti del servizio idrico (sistema di
distribuzione e sistema di raccolta), dei corsi d'acqua ed ha programmato di
costruire una diga in ciascuno dei fiumi del paese. I quattro principali casi
di dighe rischiose e distruttive che stanno per essere costruite in Turchia,
sono rappresentati dalle dighe di Ilisu, di Yusufeli, di Munzur e di Yortanli. Per circa dieci anni le popolazioni interessate
da queste dighe si sono fortemente opposte ai progetti per la loro costruzione,
in modo particolare alla diga di Ilisu, che
rappresenta parte del complesso progetto di irrigazione e di produzione di
energia idroelettrica che va sotto il nome di Progetto dell'Anatolia sud est, o
GAP. La diga di Ilisu che fra i vari progetti di
costruzione di dighe è uno dei più criticati in tutto il mondo, è
particolarmente complesso e difficoltoso a causa delle sue implicazioni di
politica internazionale per quanto riguarda tutto il Medio Oriente. La diga è situata nella regione kurda dove
tuttora sono in corso gravi violazioni dei diritti umani legate alla
irrisolta questione del popolo kurdo. Il governo
turco sta usando il progetto GAP per produrre delle conseguenze negative a
danno della popolazione kurda ma anche per cancellare
i loro diritti culturali e politici. Gaetano Farina tags:
acqua Controforum sull'Acqua Instanbul
( da "Affari Italiani (Online)" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Papa/ Bagnasco:
travisato dai media, irriso e offeso dai politici Lunedí
23.03.2009 17:33 "Come vescovi - spiega il cardinale di Genova - non
possiamo non avere a cuore il superamento di qualunque rassegnazione culturale,
mentre occorre portare conforto e far sentire una concreta vicinanza a tutte
quelle famiglie che fanno fronte con sacrifici e dignita'
alle prove della vita.Nelle moderne democrazie, la
vita va difesa perche' e' indispensabile limitare il
potere 'biopolitico' sia della scienza sia dello
Stato, il che trova sostanza nel fermo 'si'' alla tutela
dei diritti umani di tutti, di chi economicamente e' in grado di difendersi come
di chi non puo' farlo, e in un altrettanto netto 'no'
alla pena di morte, al commercio degli organi, alle mutilazioni sessuali, alle
alterazioni fecondative, a qualsiasi manipolazione non terapeutica del corpo
umano, pur se liberamente volute da persone adulte, informate e
consenzienti". ELUANA. Nel drammatico epilogo di Eluana
Englaro, per il card. Bagnasco rappresenta "una
componente grottesca il fatto che si sia tentato di far passare la tribolata
vicenda, con profili in realta' civilmente tanto
rilevanti e potenzialmente tanto intrusivi rispetto al vissuto di ciascuno,
come mera conseguenza di un altola' della Chiesa,
ossia come un'iniziativa di polemica ideologica, quando di ideologia qui non
c'era nulla, ma solo concretezza palpitante di vita e pertinenza all'umano
dell'uomo". < < pagina precedente pagina successiva >>
( da "Sestopotere.com" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Da Bosnia e Sud
America per i diritti umani (23/3/2009 16:23) | (Sesto
Potere) - Piacenza - 23 marzo 2009 - Nell'ambito delle iniziative previste da “Diritti umani: dal dire al fare” sono ospiti a Piacenza, da
sabato scorso, quattro giovani, un bosniaco e tre sudamericani. Resteranno da
noi una settimana e parleranno ai piacentini, soprattutto ai giovani
piacentini, del loro impegno a tutela dei diritti umani.
“Diritti umani: dal dire al fare”, è come già avuto
modo di dire un ciclo di proposte che Provincia e Comune di Piacenza, Regione e
Svep realizzano da gennaio ad aprile per favorire
percorsi ed esperienze di cittadinanza responsabile e di cooperazione. Alla
proposta collaborano i Comuni di Alseno, Carpaneto, Fiorenzuola, Gossolengo,
Lugagnano e Pontenure.
Previsti eventi, organizzati dal Tavolo per la Pace e da altri, che vanno dalla
rappresentazione di spettacoli cinematografici ad incontri con ospiti
provenienti da altri Paesi. I quattro ragazzi ospiti da noi sono stati
presentati agli organi di informazione oggi (23 marzo), nella sede della Provincia,
dall'assessore provinciale alle iniziative istituzionali per la Pace Fernando Tribi. Operano all'interno di progetti che coinvolgono
anche associazioni piacentine (progetto Mondo MLAL, pe
ril Sud America, e Fiorenzuola Oltre i confini, per
la Bosnia). Tribi ha colto l'occasione per ricordare
come questa esperienza si leghi alla visita a Piacenza, nel mese scorso, di
ragazzi del Sud-Italia. Presenti all'incontro, con Tribi, l'assessore al Sociale del Comune di Piacenza
Giovanna Palladini, Rita Casalini, coordinatrice del
progetto, e Danila Pancotti, di Progetto Mondo MLAL.
Fitto il programma di incontri che i quattro ospiti hanno programmato con le
varie istanze della comunità locale per illustrare il loro impegno a tutela dei
valori della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti nei Paesi in
cui vivono. Oggi (lunedì 23 marzo), in mattinata hanno incontrato i ragazzi del
Casali, nella sede dell'Istituto, e nel pomeriggio hanno visitato il negozio
equo solidale “La Pecora nera”. Domani (martedì 24 marzo), dalle10,45 alle 13
incontreranno i ragazzi dell'istituto agrario Raineri
– Marcora, nel pomeriggio visiteranno, guidati dai
ragazzi dell'Istituto Casali, il borgo medievale di Castell'Arquato e in serata, alle 21, saranno nel ridotto del teatro
Verdi di Fiorenzuola per incontrare Associazioni e Cittadinanza del borgo di
val d'Arda. Mercoledì 25 marzo, dalle 10 alle 12,30 saranno ospiti dei ragazzi
del liceo socio – psico – pedagogico Colombini, nel
pomeriggio si recheranno allo Spazio 4 per un incontro con realtà associative
giovanili locali e, alle 21, saranno all'Auditorium S. Ilario per partecipare
alla tavola rotonda con tutta la città di Piacenza sul tema della
partecipazione attiva giovanile (si auspica una ampia partecipazione di cittadini).
Giovedì 26 marzo, dalle 8 alle 10 incontreranno a Carpaneto
i ragazzi della locale scuola media, dalle 10,30 alle 13 saranno all'istituto Romagnosi e in serata incontreranno le associazioni del
centro interculturale ai Giardini sonori di Stradone Farnese. Venerdì 27
giornata libera dedicata agli approfondimenti sia turistici che di conoscenza
delle realtà del territorio. Emir Dzidic,
l'ospite bosniaco, è uno degli educatori dell'Associazione SPEZAM, progetto
rivolto ai docenti delle tre etnie che vivono in Bosnia; laureato in Pedagogia,
è molto attivo nell'impegno a promuovere la tutela dei diritti umani e della pace nel suo paese. I tre ospiti sudamericani
portano avanti il loro impegno a tutela dei diritti umani
all'interno del progetto “Per una regione di nuovi cittadini”, della
organizzazione Progetto Mondo MLAL. Un progetto che riunisce vari paesi dell?America Latina sotto il comune intento di promuovere
il diritto ad una cittadinanza attiva, in particolare tra i giovani. Sono José
Carlo Pereira, brasiliano componente del gruppo musicale Zamboo,
di Recife, che utilizza la musica per lavorare sui diritti umani,
specie con riferimento ai giovani; Jaqueline Soares
da Silva, brasiliana di Recife, che si è segnalata per il suo impegno alla valoziazzione di uno spaizo
pubblico abbdandonato e che partecipa alle rete di
discussione sdelle politiche pubbliche per la
gioventù; Carmen Lopez, paraguayana conmponente di un
gruppo di volontari che lavorano per diffondere l'istruzione e tutelare i
diritti umani nel suo Paese, operando soprattutto tra
le giovani generazioni.
( da "Blogosfere" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mar 0923 Conferenza
dei premi Nobel off-limits per il Dalai Lama Pubblicato da
Rosario Mastrosimone alle 18:28 in Diritti umani In programma venerdì 27 marzo a Johannesburg si svolgerà la
Conferenza dei premi Nobel per la pace sul tema della lotta al razzismo nel
mondo del calcio e dello sport, ma senza il Dalai Lama, a cui le autorità
sudafricane hanno deciso di negare l'accesso sul suolo nazionale. Per il
governo sudafricano, la partecipazione del Dalai Lama non corrisponde
all'"interesse" del Paese. Non di questo avviso il comitato dei premi
Nobel sudafricani che hanno annunciato che, se il governo non cambierà
posizione, considereranno impossibile anche per loro prendere parte alla
Conferenza. Impossibile non leggere dietro la clamorosa decisione del governo
sudafricano le solite pressioni del regime cinese. La Cina ha interessi
economici enormi in Africa, ed in Sudafrica in particolare, dove ha investito e
continua ad investire enormi risorse finanziarie. Il Sudafrica, pur di non
scontentare il grande fratello cinese, si è dimostrato disponibile ad incassare
una clamorosa figuraccia internazionale. Le olimpiadi di Pechino 2008 non solo
non hanno portato miglioramenti in Cina, ma dopo il loro svolgimento assistiamo
ad un progressivo asservimento di molti Paesi allo strapotere economico della
Cina.
( da "Corriere.it"
del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il presidente della
Cei e le polemiche su Benedetto XVI Card. Bagnasco: «Il Papa irriso e offeso
sul caso preservativi» Sul caso Englaro: «Accuse di
ingerenza grottesche». Sul bio-testamento: «Serve una
legge che tuteli la vita» ROMA - Il profluvio di critiche contro il Papa «si è
prolungato oltre ogni buon senso» e «non accetteremo che il Papa, sui media o
altrove, venga irriso o offeso». Lo ha affermato il presidente della Cei, cardinale
Angelo Bagnasco, nel suo discorso di apertura del Consiglio permanente della
Conferenza episcopale italiana, invitando i vescovi a stringersi attorno al
pontefice. LE POLEMICHE - Una accorata difesa del Pontefice dalle critiche,
spostatesi negli ultimi giorni dal fronte dei lefebvriani
a quello dei preservativi, ha occupato tutta la prima parte del discorso del
cardinale. «Di certo si è prolungato, oltre ogni buon senso - ha detto - un
pesante lavorio di critica, dall'Italia e soprattutto dall'estero, nei riguardi
del nostro amatissimo Papa», sulla revoca della scomunica ai quattro vescovi lefebvriani e sul caso Williamson
«che imponderabilmente vi si è come sovrapposto».
«Nessuno tuttavia - aggiunge il porporato - poteva aspettarsi che le polemiche
sarebbero proseguite, e in maniera tanto pretestuosa, fino a configurare un
vero e proprio disagio» sfociato poi nella lettera del Papa ai vescovi. IL
VIAGGIO IN AFRICA - Peggio ancora è andata con il «pellegrinaggio in Africa»,
un «viaggio impegnativo ed a un tempo ricco di speranza sovrastato
nell'attenzione degli occidentali da una polemica, sui preservativi, che
francamente non aveva ragion d'essere». E in questa occasione «non ci si è
limitati ad un libero dissenso - ha affermato con forza Bagnasco - ma si è
arrivati ad un ostracismo che esula dagli stessi canoni laici». Il presidente
dei vescovi italiani parla di «irrisione» e «volgarità» giunta non solo dai
media, ma anche da «alcuni esponenti politici europei» e «organismi
sovranazionali». «E mentre invitiamo i diversi interlocutori a non abbandonare
mai il linguaggio di quel rispetto che è indice di civiltà, vorremmo dire,
sommessamente ma con energia - ha concluso - che non accetteremo che il Papa,
sui media o altrove, venga irriso o offeso». ELUANA - Poi il cardinale ha
parlato del caso di Eluana Englaro
che ha rappresentato «un'operazione tesa ad affermare un diritto di libertà
inedito quanto raccapricciante: il diritto a morire, darsi e dare la morte in
talune situazioni da definire». Poi la richiesta: «Spetta alla politica agire
nell'approntare e varare, senza lungaggini o strumentali tentennamenti, un inequivoco dispositivo di legge che - in seguito al
pronunciamento della Cassazione - preservi il Paese da altre analoghe
avventure, ponendo attenzione a coordinarlo con l'altro sospirato provvedimento
relativo alla cure palliative, e mettendo mano insieme alle Regioni ad un
sistema efficace di hospice, che le famiglie
attendono non per sgravarsi di un peso ma per essere aiutate a portarlo».
DERIVA EUTANASICA - «Qualunque deriva eutanasica, per
quanto circoscritta o edulcorata, è una falsa soluzione. Nelle moderne
democrazie, la vita va difesa perché è indispensabile limitare il potere «biopolitico» sia della scienza sia dello Stato. Come
vescovi», afferma il cardinale, «non possiamo non avere a cuore il superamento
di qualunque rassegnazione culturale, che trova sostanza
nel fermo sì alla tutela dei diritti umani di tutti e
in un altrettanto netto no alla pena di morte, al commercio degli organi, alle
mutilazioni sessuali, alle alterazioni fecondative, a qualsiasi manipolazione
non terapeutica del corpo umano, pur se liberamente volute da persone adulte,
informate e consenzienti». Poi ha proseguito l'arcivescovo di Genova:
«Ci ha causato una grande tristezza la storia dolorosa eppure umanissima di Eluana, quasi che
essa potesse esistere solo nei termini in cui la desideriamo noi, priva di
imperfezioni o asperità». SCONTRO TRA CHI CREDE E CHI NO - Secondo Bagnasco,
quindi, il vero scontro di civiltà è quello fra credenti e non credenti. Non
quindi un conflitto fra culture religiose diverse, ma tra chi fa discendere
l'uomo da Dio, e da chi lo colloca nel mezzo di un'evoluzione ancora in corso
«nell'esasperato paradigma evoluzionista» . stampa |
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
## M.O./ Israele
sotto pressione per violazioni a Gaza di Apcom Relatore Onu Falk chiederà
inchiesta esperti su "Piombo Fuso" -->Gerusalemme, 23 mar. (Apcom)
- A due mesi dalla proclamazione del cessate il fuoco a Gaza, Israele è finito
sotto una pioggia di accuse per abusi e violazioni del diritto umanitario commessi durante le tre settimane dell'operazione
"Piombo fuso" (27 dicembre 2008-18gennaio 2009) contro Hamas, in cui
sono morti oltre 1.300 palestinesi, tra i quali centinaia di civili.
L'offensiva peraltro non ha aver raggiunto alcuno degli obiettivi dichiarati in
partenza: il movimento islamico infatti continua ad avere il pieno controllo
della Striscia di Gaza e la sua milizia (e quelle di altre formazioni
palestinesi) è sempre in grado di lanciare razzi Qassam
e Grad verso i centri abitati israeliani a ridosso
del Neghev. Istituzioni internazionali, Ong e associazioni continuano a sfornare denunce e rapporti
molto critici sul comportamento avuto dalle Forze Armate dello Stato ebraico
nei popolosi centri abitati di Gaza mentre la stampa locale ha pubblicato negli
ultimi giorni rivelazioni, fatte dagli stessi soldati israeliani, su uccisioni
di civili ingiustificate e di distruzioni di proprietà immotivate. I giornali
hanno anche riferito di t-shirt che circolano negli ambienti militari con
disegni di bambini palestinesi da prendere di mira ed eliminare. Proprio
stamani "Medici per i diritti umani (Phr)", una organizzazione molto
stimata che riunisce medici ebrei e arabi di Israele, ha accusato l'esercito di
"aver violato i codici etici" durante Piombo fuso per non aver
consentito l'evacuazione di famiglie palestinesi rimaste intrappolate nelle
aree di combattimento e per aver impedito alle squadre di soccorso di
raggiungere i feriti", poi morti dissanguati. "Medici per i
diritti umani" ha protestato inoltre per
l'uccisione di 16 dottori, infermieri ed autisti di ambulanze palestinesi
(altri 25 sono stati feriti) mentre cercavano di portare soccorso, e per i
bombardamenti che hanno coinvolto otto ospedali e 26 ambulatori. Il portavoce
militare ha respinto le accuse e ribadito che ufficiali e soldati hanno fatto
tutto il possibile per evitare l'uccisione di civili e salvaguardare le
strutture mediche. Al contrario ha accusato Hamas di aver fatto uso degli ospedali
per lanciare i suoi attacchi mentre i suoi uomini avrebbero indossato camici
bianchi per dissimularsi. Da parte sua il capo di stato maggiore, Gaby Ashkenazi, ha respinto le
tante accuse rivolte ai suoi soldati in questi ultimi giorni e ha negato categoricamente
che i civili palestinesi uccisi siano stati colpiti a sangue freddo. "Tsahal (l'esercito) si è comportato in maniera etica e
morale. Se ci sono stati comportamenti impropri, sono stati isolati", ha
detto Ashkenazi. Sulla intenzionalità o meno di
attacchi israeliani in cui sono rimasti uccisi o feriti civili palestinesi,
anche all'interno di strutture delle Nazioni Unite, si concentra gran parte del
rapporto che il relatore speciale Richard Falk presenterà stasera al Consiglio
dei diritti umani dell'Onu, il primo dossier del
genere dall'offensiva militare a Gaza dello Stato ebraico. Falk, che in passato
ha duramente criticato Israele e al quale Tel Aviv ha impedito lo scorso
dicembre l'ingresso nel Paese, vuole un'inchiesta di esperti per determinare se
durante "Piombo fuso" i militari israeliani hanno avuto modo di
distinguere tra civili e miliziani armati di Hamas. Falk, nelle anticipazioni
del suo rapporto, sembra propendere per l'intenzionalità delle azioni
israeliane e, infatti, scrive che se non era possibile fare la distinzione tra
civili e miliziani "gli attacchi (israeliani) risultano illegali di e
sembrano costituire un crimine di guerra in base al diritto internazionale...
con le prove preliminari disponibili, vi è ragione di giungere a questa
conclusione". Il punto, spiega Falk, non è tanto se Israele abbia fatto un
uso sproporzionato della forza, ma invece se lo Stato ebraico abbia agito
legalmente entrando a Gaza. Parole che rischiano di accedere un nuovo duro
confronto tra il relatore speciale dell'Onu e Tel Aviv ma, più di tutto, di
lanciare una accusa aperta a Israele di crimini guerra con, in linea puramente
teorica, la possibilità dell'apertura di un procedimento giudiziario
internazionale contro lo Stato ebraico. Un esito che renderebbe ancora più
fallimentari i risultati di una offensiva militare contro i lanci di razzi da
parte di Hamas che pure aveva ricevuto un consenso plebiscitario da parte
dell'opinione pubblica israeliana e non pochi sostegni internazionali.
( da "AprileOnline.info"
del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gaza, la denuncia
del relatore ONU Monica Maro, 23 marzo 2009, 18:45 La
notizia/2 Richard Falk denuncia l'operazione "Piombo fuso" e in un
rapporto per i diritti umani presentato oggi a
Ginevra, nel quale si chiede un'indagine di esperti "sui crimini di guerra
di Israele, in base al diritto internazionale" Le armi impiegate, la
densità della popolazione di Gaza, le circostanze, tutto sembra indicare che la
vasta offensiva militare "Piombo fuso" condotta dall'esercito
israeliano nella Striscia di Gaza potrebbe costituire un "crimine di
guerra della più vasta portata in base al diritto
internazionale". Lo afferma il rapporto di un relatore dell'Onu per i
diritti umani presentato oggi a Ginevra, nel quale si chiede un'indagine di
esperti. Per Richard Falk, relatore speciale del Consiglio dei diritti umani dell'Onu sulla situazione nei territori palestinesi, l'inchiesta
dovrà stabilire tra l'altro se con le armi impiegate fosse possibile
distinguere tra obiettivi militari e popolazione civile. "Se non
era possibile fare questa distinzione - si legge nel rapporto di 26 pagine
discusso dal Consiglio dei diritti umani - gli
attacchi risultano illegali di per sé e sembrano costituire un crimine di
guerra della più grande portata in base al diritto internazionale", aggiunge
Falk. Che aggiunge: anche senza le indagini, in base alle notizie e alle
statistiche, "è possibile trarre la conclusione preliminare che dato
l'alto numero di vittime civili e il livello di devastazione di obiettivi non
militari a Gaza, gli israeliani si siano o astenuti dal tracciare le
distinzioni richieste dal diritto internazionale o non erano in grado di farlo
nelle circostanze degli scontri, rendendo di fatto impossibile conciliare gli
attacchi con il diritto internazionale". Il rapporto non mancherà di
suscitare commenti in Israele, dove continua la polemica sui sospetti di
violenze gratuite sui civili da parte dei soldati impegnati nell'offensiva. Ma
il relatore dell'Onu - che cita il dato di 1.434 palestinesi, tra cui 960
civili, morti nell'offensiva di 22 giorni lanciata il 27 dicembre scorso da
Israele contro Hamas - critica severamente anche la decisione stessa delle
autorità israeliane di ricorrere in questo modo alla forza. Tale scelta
"non era legalmente giustificata date le circostanze e le alternative
diplomatiche" e potrebbe costituire un crimine contro la pace. Falk - cui
Israele ha negato l'accesso - critica inoltre il blocco della Striscia evocando
la possibilità di crimini di guerra e crimini contro l'umanità,
ma soprattutto la decisione "senza precedenti" di Israele di negare
ai 1,5 milioni di abitanti di Gaza la possibilità di uscire dalla zona di
guerra. L'indagine, secondo il relatore, dovrà' anche occuparsi delle pratiche
di Hamas, incluso il lancio di razzi ed il presunto impiego di bambini e civili
come "scudi umani". Ma l'accusa di ricorrere
a scudi umani è stata rivolta oggi anche a Israele, in
altro rapporto dell'Onu. I soldati di Tsahal si
sarebbero fatti scudo con un bimbo palestinese durante l'offensiva, denuncia il
rapporto del rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu per la
protezione dei bambini nei conflitti. Il bambino di 11 anni è stato costretto
per diverse ore a camminare davanti ai soldati in un periodo di intese
operazioni militari, afferma il documento. Pesanti critiche a Israele sono
state rivolte oggi anche dalla filiale israeliana della organizzazione
"Medici per i diritti umani" (Phr) che accusa Tsahal di aver
impedito il soccorso ai palestinesi feriti, aperto il fuoco contro ospedali e
squadre mediche durante l'offensiva "Piombo fuso". Il capo di stato
maggiore israeliano, generale Gaby Ashkenazi, ha respinto le accuse di violenze gratuite da
parte dei soldati israeliani.
( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Praga, 23 mar. (Apcom-Nuova Europa) - L'atteggiamento d'intransigenza verso
la "gente disadattata" - come la definisce lei - sta facendo
diventare Jana Rapkova,
43enne la primo cittadina di Chomutov, l'astro
nascente del partito Democratico civico (Ods), la
forza politica di centro destra che guida il governo della Repubblica ceca.
Solo che questa intransigenza è contro la parte più fragile dei suoi
concittadini, quella che vive in condizioni di massimo degrado in alloggi
popolari, senza pagarne al comune l'affitto. E per la maggior parte si tratta
di Rom. "Siamo dalla sua parte perché comprendiamo e condividiamo il suo
tentativo di difendere i cittadini onesti rispetto a coloro che invece abusano
dell'assistenza dello stato e non rispettano i doveri verso la comunità",
ha detto di recente in sua difesa David Vodrazka, il
vicepresidente dell'Ods. A Chomutov
- Boemia nord occidentale, una decina di chilometri dal confine con la
Germania, uno dei luoghi di maggior disagio sociale ed economico della
Repubblica ceca - su 50mila abitanti sono circa quattro mila quelli che ormai
da anni non pagano l'affitto, con il risultato che il comune ha da riscuotere
un credito complessivo di 240 milioni di corone (quasi nove milioni di euro).
Pochi giorni fa "la sindachessa" ha mandato gli esecutori giudiziari
direttamente davanti agli sportelli degli uffici dove i rom ricevono gli
assegni di assistenza sociale, costringendo molti di loro a saldare così sui
due piedi i debiti col comune e restando senza l'unico reddito di cui
dispongono. Il tutto chiaramente con gran risalto sui media, puntualmente
avvisati del rimedio estremo deciso dalla Rapkova. A
chi si scandalizzava per un rimedio così eclatante, ha risposto il tribunale:
"il sindaco ha agito in maniera del tutto legittimo nei confronti di
coloro che non pagano". Una decisione che la Rapkova
hainterpretato come un'ulteriore spinta per
continuare così, senza alcun timore delle accuse di populismo becero che le
piovono addosso da pià parti. Di recente, al ministro per i Diritti umani, il
verde Michael Kocab, il quale sosteneva che il
dialogo con la minoranza rom sarebbe il modo migliore per trovare una
soluzione, la Rapkova ha risposto invitandolo
pubblicamente e in modo sprezzante a trascorrere una settimana in uno di quei
palazzi fatiscenti, dove abitano "i disadattati". Sono in
tanti a scommettere che questo atteggiamento così sicuro di sé potrà presto
portare in alto, molto in alto, la Rapkova,
prevedendo per lei come minimo un seggio in Parlamento. "La gente sta
dalla mia parte, sento di avere un grande sostegno a mio favore", dice pur
negando categoricamente di essere alla ricerca di incarichi di maggior
prestigio. E' certo comunque che è stata questo pugno di ferro contro "la
gente disadattata", l'assoluta determinazione che la Rapkova
mostra per far tornare nelle casse del comune i soldi di cui sono debitori i
rom, ad averla salvata proprio quando sino a pochi mesi fa la sua carriera
politica sembrava destinata a un rapido e inesorabile tramonto. Dopo la
fallimentare candidatura al Senato nel 2006, il colpo di grazie sembrava
averglielo dato la vicenda imbarazzante dello scorso anno, quando è stata a un
passo dall'incriminazione per aver affittato un hotel e un camping, beni
comunali, per una cifra irrisoria, a una società che fa capo a un consigliere
comunale suo compagno di partito. Gli inquirenti alla fine hanno archiviato il
fascicolo fra mille dubbi. Intanto lei sul sito Internet del Chomutov non trova di meglio che ringraziare i suoi
simpatizzanti sempre più numerosi, "tutti coloro che sostengono il nostro
sforzo di risolvere il problema dei disadattati" della città. "Ho già
ricevuto - scrive la sindaca -migliaia di lettere e di email,
non solo dalla mia città, ma da tutta la Repubblica ceca. Il vostro sostegno è
per me di importanza massima, perché mi dà la forza di fronteggiare
l'avversione crescente che contro di me dimostrano molti politici e i mezzi di
comunicazione".
( da "Virgilio Notizie" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gerusalemme, 23 mar.
(Apcom) - A due mesi dalla proclamazione del cessate il fuoco a Gaza, Israele è
finito sotto una pioggia di accuse per abusi e violazioni del diritto umanitario commessi durante le tre settimane dell'operazione
"Piombo fuso" (27 dicembre 2008-18gennaio 2009) contro Hamas, in cui
sono morti oltre 1.300 palestinesi, tra i quali centinaia di civili.
L'offensiva peraltro non ha aver raggiunto alcuno degli obiettivi dichiarati in
partenza: il movimento islamico infatti continua ad avere il pieno controllo
della Striscia di Gaza e la sua milizia (e quelle di altre formazioni
palestinesi) è sempre in grado di lanciare razzi Qassam
e Grad verso i centri abitati israeliani a ridosso
del Neghev. Istituzioni internazionali, Ong e associazioni continuano a sfornare denunce e rapporti
molto critici sul comportamento avuto dalle Forze Armate dello Stato ebraico
nei popolosi centri abitati di Gaza mentre la stampa locale ha pubblicato negli
ultimi giorni rivelazioni, fatte dagli stessi soldati israeliani, su uccisioni
di civili ingiustificate e di distruzioni di proprietà immotivate. I giornali
hanno anche riferito di t-shirt che circolano negli ambienti militari con
disegni di bambini palestinesi da prendere di mira ed eliminare. Proprio
stamani "Medici per i diritti umani (Phr)", una organizzazione molto
stimata che riunisce medici ebrei e arabi di Israele, ha accusato l'esercito di
"aver violato i codici etici" durante Piombo fuso per non aver
consentito l'evacuazione di famiglie palestinesi rimaste intrappolate nelle
aree di combattimento e per aver impedito alle squadre di soccorso di
raggiungere i feriti", poi morti dissanguati. "Medici per i
diritti umani" ha protestato inoltre per
l'uccisione di 16 dottori, infermieri ed autisti di ambulanze palestinesi
(altri 25 sono stati feriti) mentre cercavano di portare soccorso, e per i
bombardamenti che hanno coinvolto otto ospedali e 26 ambulatori. Il portavoce
militare ha respinto le accuse e ribadito che ufficiali e soldati hanno fatto
tutto il possibile per evitare l'uccisione di civili e salvaguardare le
strutture mediche. Al contrario ha accusato Hamas di aver fatto uso degli
ospedali per lanciare i suoi attacchi mentre i suoi uomini avrebbero indossato
camici bianchi per dissimularsi. Da parte sua il capo di stato maggiore, Gaby Ashkenazi, ha respinto le
tante accuse rivolte ai suoi soldati in questi ultimi giorni e ha negato
categoricamente che i civili palestinesi uccisi siano stati colpiti a sangue
freddo. "Tsahal (l'esercito) si è comportato in
maniera etica e morale. Se ci sono stati comportamenti impropri, sono stati
isolati", ha detto Ashkenazi. Sulla
intenzionalità o meno di attacchi israeliani in cui sono rimasti uccisi o
feriti civili palestinesi, anche all'interno di strutture delle Nazioni Unite,
si concentra gran parte del rapporto che il relatore speciale Richard Falk
presenterà stasera al Consiglio dei diritti umani
dell'Onu, il primo dossier del genere dall'offensiva militare a Gaza dello
Stato ebraico. Falk, che in passato ha duramente criticato Israele e al quale
Tel Aviv ha impedito lo scorso dicembre l'ingresso nel Paese, vuole
un'inchiesta di esperti per determinare se durante "Piombo fuso" i
militari israeliani hanno avuto modo di distinguere tra civili e miliziani
armati di Hamas. Falk, nelle anticipazioni del suo rapporto, sembra propendere
per l'intenzionalità delle azioni israeliane e, infatti, scrive che se non era
possibile fare la distinzione tra civili e miliziani "gli attacchi
(israeliani) risultano illegali di e sembrano costituire un crimine di guerra
in base al diritto internazionale... con le prove preliminari disponibili, vi è
ragione di giungere a questa conclusione". Il punto, spiega Falk, non è
tanto se Israele abbia fatto un uso sproporzionato della forza, ma invece se lo
Stato ebraico abbia agito legalmente entrando a Gaza. Parole che rischiano di
accedere un nuovo duro confronto tra il relatore speciale dell'Onu e Tel Aviv
ma, più di tutto, di lanciare una accusa aperta a Israele di crimini guerra
con, in linea puramente teorica, la possibilità dell'apertura di un
procedimento giudiziario internazionale contro lo Stato ebraico. Un esito che
renderebbe ancora più fallimentari i risultati di una offensiva militare contro
i lanci di razzi da parte di Hamas che pure aveva ricevuto un consenso
plebiscitario da parte dell'opinione pubblica israeliana e non pochi sostegni
internazionali.
( da "Wall Street Italia" del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Rep.ceca/ Sindaca "sceriffa"
spopola con politiche anti-Rom di Apcom Rapkova non
si cura delle critiche: sono "disadattati" -->Praga, 23 mar. (Apcom-Nuova Europa) - L'atteggiamento d'intransigenza verso
la "gente disadattata" - come la definisce lei - sta facendo
diventare Jana Rapkova,
43enne la primo cittadina di Chomutov, l'astro
nascente del partito Democratico civico (Ods), la
forza politica di centro destra che guida il governo della Repubblica ceca.
Solo che questa intransigenza è contro la parte più fragile dei suoi
concittadini, quella che vive in condizioni di massimo degrado in alloggi
popolari, senza pagarne al comune l'affitto. E per la maggior parte si tratta di
Rom. "Siamo dalla sua parte perché comprendiamo e condividiamo il suo
tentativo di difendere i cittadini onesti rispetto a coloro che invece abusano
dell'assistenza dello stato e non rispettano i doveri verso la comunità",
ha detto di recente in sua difesa David Vodrazka, il
vicepresidente dell'Ods. A Chomutov
- Boemia nord occidentale, una decina di chilometri dal confine con la
Germania, uno dei luoghi di maggior disagio sociale ed economico della
Repubblica ceca - su 50mila abitanti sono circa quattro mila quelli che ormai
da anni non pagano l'affitto, con il risultato che il comune ha da riscuotere
un credito complessivo di 240 milioni di corone (quasi nove milioni di euro).
Pochi giorni fa "la sindachessa" ha mandato gli esecutori giudiziari
direttamente davanti agli sportelli degli uffici dove i rom ricevono gli
assegni di assistenza sociale, costringendo molti di loro a saldare così sui
due piedi i debiti col comune e restando senza l'unico reddito di cui
dispongono. Il tutto chiaramente con gran risalto sui media, puntualmente
avvisati del rimedio estremo deciso dalla Rapkova. A
chi si scandalizzava per un rimedio così eclatante, ha risposto il tribunale:
"il sindaco ha agito in maniera del tutto legittimo nei confronti di
coloro che non pagano". Una decisione che la Rapkova
ha interpretato come un'ulteriore spinta per continuare così, senza alcun
timore delle accuse di populismo becero che le piovono addosso da pià parti. Di recente, al ministro per
i Diritti umani, il verde Michael Kocab, il quale sosteneva
che il dialogo con la minoranza rom sarebbe il modo migliore per trovare una
soluzione, la Rapkova ha risposto invitandolo
pubblicamente e in modo sprezzante a trascorrere una settimana in uno di quei
palazzi fatiscenti, dove abitano "i disadattati". Sono in
tanti a scommettere che questo atteggiamento così sicuro di sé potrà presto
portare in alto, molto in alto, la Rapkova,
prevedendo per lei come minimo un seggio in Parlamento. "La gente sta
dalla mia parte, sento di avere un grande sostegno a mio favore", dice pur
negando categoricamente di essere alla ricerca di incarichi di maggior
prestigio. E' certo comunque che è stata questo pugno di ferro contro "la
gente disadattata", l'assoluta determinazione che la Rapkova
mostra per far tornare nelle casse del comune i soldi di cui sono debitori i
rom, ad averla salvata proprio quando sino a pochi mesi fa la sua carriera
politica sembrava destinata a un rapido e inesorabile tramonto. Dopo la
fallimentare candidatura al Senato nel 2006, il colpo di grazie sembrava
averglielo dato la vicenda imbarazzante dello scorso anno, quando è stata a un
passo dall'incriminazione per aver affittato un hotel e un camping, beni
comunali, per una cifra irrisoria, a una società che fa capo a un consigliere
comunale suo compagno di partito. Gli inquirenti alla fine hanno archiviato il
fascicolo fra mille dubbi. Intanto lei sul sito Internet del Chomutov non trova di meglio che ringraziare i suoi
simpatizzanti sempre più numerosi, "tutti coloro che sostengono il nostro
sforzo di risolvere il problema dei disadattati" della città. "Ho già
ricevuto - scrive la sindaca - migliaia di lettere e di email,
non solo dalla mia città, ma da tutta la Repubblica ceca. Il vostro sostegno è
per me di importanza massima, perché mi dà la forza di fronteggiare
l'avversione crescente che contro di me dimostrano molti politici e i mezzi di
comunicazione".
( da "AprileOnline.info"
del 23-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Un vertice incolore,
inodore e insapore Forum italiano dei movimenti per l'acqua, 23 marzo 2009,
18:59 Diritti Dal 16 al 22 marzo si è svolto a
Istanbul il quinto Forum mondiale dell'Acqua. Vi hanno partecipato
rappresentanti sia politici che espressione delle multinazionali del settore.
Proprio per gli interessi economici non si è riusciti, nella dichiarazione
finale, a riconoscere come "diritto essenziale" l'accesso all'oro
blu. La società civile, riunita nel Controforum, ha
contestato la legittimità della sede e delle decisione prese Dal 16 al 22 Marzo
si è svolto ad Istanbul il quinto Forum Mondiale dell'Acqua; è questo un
importante consesso internazionale che si tiene ogni tre anni e che viene
organizzato dal Consiglio Mondiale dell'Acqua. Legato alla Banca Mondiale, il
Consiglio è composto oltre che dalle principali multinazionali che gestiscono i
servizi idrici come Suez e Veolia, anche da
rappresentanti dei governi di alcune tra le più importanti nazioni. Nei
dibattiti che si tengono in questa sede, vengono prese decisioni fondamentali
riguardo agli indirizzi relativi all'uso, alla proprietà ed alla gestione di un
bene essenziale alla vita quale l'acqua. E tutto ciò avviene in una cornice
rappresentata dal libero mercato e dalla conseguente mercificazione del bene in
questione. Quest'anno, oltre agli importanti impegni presi in relazione alla
necessità di economizzare l'impiego dell'acqua in particolare nel settore
agricolo, oltre a combattere l'inquinamento sia nei corsi d'acqua che nelle
falde sotterranee, è stato chiesto con forza, da numerosi paesi intervenuti, ma
anche dalla società civile, di sancire l'accesso all'acqua non come un una
"necessità fondamentale" ma come un "diritto essenziale".
Non c'è stato verso, malgrado l'intervento del governo francese prima e di
quello spagnolo, e di alcuni stati africani e sudamericani poi. Si è cercato di
modificare l'impostazione del dibattito, oltre che della dichiarazione finale
uscita dal Forum. Ma le spinte messe in atto dagli interessi economici presenti
sono state nettamente più forti. E questo malgrado le cifre rese note dall'Onu
in contemporanea al Forum parlino chiaro: 1,1 miliardi di persone che non hanno
accesso all''acqua potabile; 2,5 miliardi di persone che non godono di servizi
igienici; 3.900 bambini che muoiono ogni giorno in tutto il mondo per malattie
legate alla scarsa qualità dell'acqua che bevono. Secondo l'Onu tra il 2030 ed
il 2050 metà della popolazione della terra non avrà accesso all'acqua. Il
senatore francese Jean FranÇois Legrand,
che ha animato un collegio di 300 parlamentari provenienti da circa 90 paesi ha
giudicato la dichiarazione finale "incolore, inodore e priva di
sapore". Il disaccordo tra i partecipanti al Forum è stato profondo, tanto
che una ventina dei paesi intervenuti, tra cui Spagna, Sud Africa e Bangladesh,
hanno presentato una dichiarazione finale in contrasto a quella ufficiale. Il
segretario generale del Forum, Oktay Tabesaran, ha affermato che il documento finale è comunque
"importante e servirà da riferimento a livello governativo". Intanto
la società civile, riunita nel Controforum,
nonostante la manifestazione del giorno di apertura sia stata pesantemente
caricata dalla polizia turca e diciassette attivisti siano stati tratti in
arresto, ha fortemente contestato sia la legittimità del Forum quale luogo
decisionale, che le decisioni finali da esso prese. Nella dichiarazione finale
del Controforum viene inoltre pesantemente criticato
il progetto di costruzione di dighe idroelettriche dell'Anatolia dell'Est -
anche noto come progetto Gap, il quale prevede la costruzione di 18 dighe in
diversi fiumi che attraversano la Turchia - poiché oltre ad avere un pesante
impatto sull'ecosistema, di fatto provoca lo spostamento forzato di circa 400
mila kurdi, in una regione in cui
sono in atto da anni gravi violazioni dei diritti umani, a fronte di
un conflitto a cui il governo turco ancora non ha posto termine. Ed anzi sembra
dare ad esso una nuova recrudescenza attraverso il progetto di costruzione
delle dighe. Il movimento mondiale per l'acqua chiede l'organizzazione
all'interno dell'Onu di un Forum composto dai paesi membri, e non dalle
multinazionali, che riconosca l'acqua come un diritto umano universale. Oltre a
criticare la decisione di non escludere l'acqua dagli accordi mondiali sul
commercio, viene infine pesantemente criticato il modello attuale di gestione
dell'acqua, basato sulle privatizzazioni, sulla mercificazione e sulla finanziarizzazione, così come si critica aspramente il
modello neoliberista che si basa oltre che sulla speculazione finanziaria,
sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, tra cui oltre all'acqua,
anche il suolo, l'aria e la biodiversità.