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Report "Diritti umani"   22-30  giugno 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

L'industria cartaria mette a rischio la sicurezza globale ( da "Villaggio Globale.it" del 22-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La commissione indonesiana per i Diritti umani ha criticato l'operato della polizia. Kabut richiede alle cartiere italiane e europee di interrompere gli acquisti di carta della April «la domanda del mercato internazionale sta portando alla completa distruzione delle foreste torbiere dell'Indonesia: la April ha già ottenuto una concessione per trasformare in piantagioni altri 45.

Parigi, rimpasto di Governo ( da "Giornale di Brescia" del 24-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: È stata invece soppressa la delega ai Diritti umani, definita in passato da Kouchner un «errore». E Rama Yade, d'origine senegalese e una delle figure della diversità del Governo, è rimasta nell'Esecutivo, ma come segretaria di Stato allo Sport. Della famiglia stretta della destra non sono Michel Mercier, che era uno dei dirigenti del Modem,

un mitterrand alla corte di sarkò "zio françois sarebbe d'accordo" - giampiero martinotti ( da "Repubblica, La" del 24-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la Yade dai diritti umani si trasferisce allo sport Continua la campagna dell´Eliseo per cooptare uomini della sinistra GIAMPIERO MARTINOTTI dal nostro corrispondente PARIGI - Un Mitterrand arriva alla corte di Sarkozy, un altro uomo etichettato a sinistra varca il Rubicone e accetta le lusinghe del capo dello Stato: Frédéric Mitterrand,

Un Mitterrand alla corte di Sarkò ( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: personaggio molto popolare in Francia, già sottosegretaria ai Diritti umani, è invece passata allo Sport. è stata comunque «salvata», nonostante Sarkozy non le abbia ancora perdonato il suo rifiuto a guidare la lista dell'Ump, il partito del presidente, alle ultime elezioni europee nella regione di Parigi.

Premio Langer, Mohammadi non ci sarà ( da "Corriere Alto Adige" del 24-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 30 seguiranno per due giorni incontri sui diritti umani e delle donne e sul tema «Un altro Iran possibile», con una rassegna cinematografica Diritti umani L'iraniana Narges Mohammadi «Siamo ormai rassegnati, purtroppo Narges e suo marito (anche lui sottoposto a misure restrittive, ndr) non saranno presenti per ritirare il premio.

Vendesi organi, per disperazione: ancora ( da "Blogosfere" del 24-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per disperazione: ancora Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 09:59 in Diritti umani Torniamo a parlare di uno degli argomenti tabu' di questo Paese: la vendita di organi umani, una delle strade della disperazione di chi si è trovato ogni porta sbarrata e non sa piu' cosa fare per far sopravvivere la propria famiglia.

TORTURA. La giornata internazionale a teatro ( da "Vita non profit online" del 24-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: mondo la Giornata Internazionale a sostegno delle vittime di tortura, proclamata nel 1997 dall?Assemblea Generale dell?Onu. Il sistema giuridico internazionale proibisce l?utilizzo della tortura in qualsiasi circostanza. Malgrado la sua stigmatizzazione ufficiale, però, la tortura non é ancora stata sconfitta e continua a essere praticata infliggendo sofferenze fisiche e psichiche.

Diritti senza frontiere "Quello che non si dice sull'immigrazione" ( da "Stampa, La" del 25-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: nato per aiutare donne che, nel mondo, si sono distinte nell'ambito dei «Diritti umani senza frontiere». A valutare le candidature proposte per la 12ª edizione - da presentare entro il 31 luglio - sarà una giuria composta da Umberto Veronesi, Alberto Cerise, Margherita Boniver, Liana Marolla, Mario Marazziti e Carla Fendi.

Esame di maturità, è il giorno dei 1.912 ( da "Libertà" del 25-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della Dichiarazione dei Diritti umani, ma anche la guerra in Medioriente, la diffusione dei social network, l'eutanasia legata al caso Englaro o la condizione delle donne di oggi, con riferimenti ai vari episodi di violenza della cronaca italiana. Ma i maturandi 2009 non dimenticano neanche le ricorrenze di quest'anno: ed ecco spuntare i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino,

Diritti umani due passi indietro ( da "Opinione, L'" del 25-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: hanno consegnato una lettera aperta alla presidenza del Consiglio dei diritti dell'uomo. Motivo? L'incontestabile strategia adottata dai peggiori paesi totalitari per imbavagliare il diritto delle persone. Per Julie de Rivero, responsabile di Human Rights Watch accreditata a Ginevra, la questione relativa ai massacri verificatisi nello Sri Lanka, lo scorso mese di maggio,

Il ritorno di Laura Andreotti ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 25-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani e immigrazione. Davide Diegoli, grande favorito alla carica di vicesindaco, farà "solo" l'assessore («ma senza nessuna recriminazione da parte sua» rassicura Chiarioni), ampiamente ricompensato però dalla quantità e qualità delle deleghe che gli sono state attribuite: Politiche ambientali ed energetiche,

diritti umani, adesso è allarme "un torturatore capo delle indagini" - francesca caferri ( da "Repubblica, La" del 26-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: portavoce di "Human rights in Iran" che ha denunciato migliaia di arresti Diritti umani, adesso è allarme "Un torturatore capo delle indagini" "Ieri è stato chiesto che Shirin Ebadi sia arrestata non appena tornerà in patria. L´Onu mandi una missione" FRANCESCA CAFERRI Spari contro la folla in strada. Arresti arbitrati.

Pensioni, la Ue contro l'Italia ( da "Unita, L'" del 26-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Pensioni, la Ue contro l'Italia Un infarto stronca Michael Jackson Napolitano: la democrazia non è in crisi Tortura, la ferocia e gli Stati L'America ha bisogno di alieni

Caso Orsi. Perde la causa a Losanna. Chiede giustizia alla Corte Europea ( da "AmericaOggi Online" del 26-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 2009 Sarà la Corte europea dei Diritti umani a pronunciarsi sulla vicenda dell'ex executive della Swisscom italoamericano dopo aver perso la battaglia legale in Svizzera intentata contro un componente della famiglia regnante degli United Arab Emirates che sei anni fa lo aveva frustato con una cintura in un bar di Ginevra.

Las víctimas de xenofobia plantearán juicio al Estado ( da "Razòn, La" del 27-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Investigación sobre las Secuelas de la Tortura y la Violencia Estatal (ITEI), organización que acompaña el proceso. Explicó que la demanda fue enviada vía fax y que la formalización de pruebas se realizará la próxima semana en Washington. Según Quintanilla, si la comisión internacional aprueba una sanción para el Estado boliviano, éste, apelando a la Constitución Política del Estado,

( da "Eco di Bergamo, L'>" del 28-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dal prezioso lavoro delle organizzazioni per i diritti umani, che stilano rapporti che pochi leggono, e dalle immagini satellitari che rilevano, sempre secondo le autorità Usa, almeno otto grandi centri di detenzione. Ma cosa accade dentro e quale potrebbe essere la sorte delle due giovani giornaliste, di 32 e 36 anni, se la diplomazia non funzionasse,

Albania/ Voto sotto stretta osservazione. In molti senza ( da "Virgilio Notizie" del 28-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: portavoce dell'Ufficio Osce per le Istituzioni democratiche e i Diritti umani, competente delle operazioni di monitoraggio del voto. Ciononostante, "i problemi tecnico amministrativi che hanno determinato i ritardi, hanno rappresentato una delle questioni più controverse della campagna elettorale", ammette il funzionario Osce.

Iran, cosa succede ai giornalisti arrestati? ( da "Blogosfere" del 28-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Credo che siano nelle peggiori condizioni che io abbia mai vissuto. Alcuni di loro probabilmente stanno subendo anche torture psicologiche". Ricordiamo che solo tre mesi fa ci siamo dovuti occupare della morte misteriosa, a Evin, del blogger Omidrefa Mirsayafi , dopo un periodo di terribili torture.

Elezioni in Albania: è testa a testa fra Berisha e Rama ( da "Velino.it, Il" del 29-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: prevista la pubblicazione del rapporto preliminare degli osservatori internazionali di Odihr (l'ufficio per i Diritti umani e le istituzioni democratiche dell' Osce, l?Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Secondo Zogby International, i democratici dovrebbero vincere di misura (69 seggi contro 55, due in meno per raggiungere il controllo certo del Parlamento).

neri, puzzate . e usa lo spray ( da "Mattino di Padova, Il" del 30-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: discriminazione razziale contro un ragazzo iscritto al corso di laurea in Diritti umani e una ragazza di colore. La studentessa è stata costretta a raccogliere il suo zainetto abbandonando l'aula studio dopo un'umiliazione consumatasi sotto gli occhi di tutti. «Un'amica - riferisce Alessandro Della Marina, di Psicologia - mi ha raccontato che quel ragazzo, infastidito dal suo odore di sudore,

spray deodorante contro studentessa di colore ( da "Mattino di Padova, Il" del 30-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di un universitario bianco iscritto al corso di laurea in Diritti umani nei confronti una studentessa di colore, costretta ad abbandonare l'aula dopo un'umiliazione sotto gli occhi di tutti. Il ragazzo bianco ha infatti spruzzato deodorante contro la giovane, la quale, mortificata, è uscita. Al che, un gruppo di altri studenti ha preso le sue difese, fino all'arrivo della polizia.

Spagna/ Corte Europea Diritti: legale messa al bando ( da "Virgilio Notizie" del 30-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La Corte Europea dei Diritti umani ha sentenziato che la messa al bando da parte dello Stato spagnolo di Batasuna, considerata braccio politico dell'organizzazione terroristica basca dell'Eta, è legale e ha respinto il ricorso presentato dal movimento "abertzale" (radicale indipendentista) basco.

Ecuador, tribunale accusa di omicidio ex ministro Difesa Colombia ( da "Velino.it, Il" del 30-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: che non sarebbe morto nel corso del raid ma in seguito a un'esecuzione, aveva portato Quito a denunciare Bogotà davanti alla Corte interamericana dei Diritti umani, La difesa di Santos evidenzia però come le uniche prove del suo coinvolgimento diretto siano notizie pubblicate dalla stampa. (red/mat) 30 giu 2009 10:51

Rep.ceca/ Topolanek offre seggio parlamento a sindaco 'anti ( da "Virgilio Notizie" del 30-06-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Repkova ha detto di aver deciso di fare il salto verso la politica nazionale per rivalsa nei confronti del ministro per i Diritti umani Michael Kocab, un musicista appoggiato dai Verdi e amico dell'ex presidente Vaclav Havel, sostenitore del dialogo con la minoranza Rom. "L'atteggiamento del ministro Kocab è una delle ragioni principali che mi spingono a candidarmi.


Articoli

L'industria cartaria mette a rischio la sicurezza globale (sezione: Diritti umani)

( da "Villaggio Globale.it" del 22-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ultime Notizie Nuove violenze scatenate dall'industria indonesiana della carta L'industria cartaria mette a rischio la sicurezza globale L'Italia è il primo acquirente europeo di carta e cellulosa indonesiana. Durante l'ultima protesta degli abitanti del villaggio di Tangun, il bilancio è stato di tre morti e 16 feriti La April (Asian pacific resources international limited), un colosso dell'industria cartaria,ha ottenuto altri 1.000 ettari di foresta per farne piantagioni di acacia e richiesto l'espulsione dei contadini dalla zona. Siamo nel villaggio di Tangun, nella penisola di Kampar, un'area ricca di foreste torbiere, sul versante occidentale di Sumatra. Queste foreste crescono sopra uno spesso strato di torba, e la prima cosa che fanno le piantagioni è drenare le paludi e asciugare questa torba, che a contatto con l'aria inizia a rilasciare carbonio. «La penisola è un immenso magazzino di carbonio, che sta per essere liberato in atmosfera per interessi di breve termine dell'industria cartaria» e l'Italia è il primo acquirente europeo di carta e cellulosa indonesiana. Infatti nel 2007, le cartiere e i produttori italiani hanno importato 271mila tonnellate tra carta, cellulosa e sottoprodotti, per un valore di oltre 207 milioni di euro (dati Eurostat). Secondo la April, la propria cellulosa è impiegata da due terzi delle cartiere indonesiane. L'associazione ambientalista Kabut ha dichiarato che «il 28 maggio scorso ci sono state aggressioni ai danni degli abitanti del villaggio di Tangun e il bilancio è stato di tre morti e 16 feriti. Gli abitanti rifiutavano di lasciare i loro villaggi e le foreste che li circondano, per fare spazio ai bulldozer della Pt Sumatera silpa lestari, una consociata dell' April. La comunità della regione non era stata neppure informata del progetto, e ha rifiutato di abbandonare case e campi ai nuovi venuti. Di fronte alle proteste dei contadini del villaggio di Tangun, la reazione delle forze di sicurezza è stata violenta. Mentre molti dei contadini fuggivano, le forze di sicurezza ne catturavano alcuni. Due di loro sono stati ritrovati annegati nella cisterna della Sumatera silpa lestari. Secondo l'azienda i due contadini sarebbero caduti per errore nella cisterna, ma secondo quanto riporta il Jakarta Globe, le due vittime erano abili nuotatori, e i loro corpi presentavano numerose ferite e segni di tortura. La terza vittima è invece deceduta in ospedale, in seguito alle ferite riportate. I contadini superstiti hanno quindi chiamato la polizia, che però è intervenuta solo per arrestare le vittime, denunciate dall'azienda come responsabili dei disordini». La commissione indonesiana per i Diritti umani ha criticato l'operato della polizia. Kabut richiede alle cartiere italiane e europee di interrompere gli acquisti di carta della April «la domanda del mercato internazionale sta portando alla completa distruzione delle foreste torbiere dell'Indonesia: la April ha già ottenuto una concessione per trasformare in piantagioni altri 45.000 ettari di foreste della penisola di Kampar denuncia Dede Kunaif, di Kabut Non sono messi in dubbio solo i diritti umani delle comunità locali, è in gioco la sicurezza globale». (Fonte Salvare le foreste) (22 Giugno 2009)

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Parigi, rimpasto di Governo (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 24-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 24/06/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Parigi, rimpasto di Governo C'è anche il nipote di Mitterrand nel nuovo Esecutivo voluto da Sarkozy Michele Alliot-Marie è passata dall'Interno alla Giustizia, al posto di Rachida Dati PARIGI Non era un rimpasto di Governo tecnico - giusto per sostituire due ministri eletti al Parlamento europeo, Michel Barnier e Rachida Dati - quello che aveva in mente Nicolas Sarkozy. Il nuovo Esecutivo - annunciato ieri sera - prevede otto nuovi membri, l'uscita di altri otto, lo spostamento di alcuni ministri, ma tutto - o quasi - è avvenuto all'interno del partito del presidente, l'Ump, che Sarkozy ha voluto ringraziare per il buon risultato alle europee. «L'apertura è già finita, e in sua mancanza, si cerca di giocare sui nomi di famiglia», ha commentato Michel Sapin, della direzione socialista, alludendo alla nomina a ministro della cultura di Frederic Mitterrand, nipote dell'ex presidente socialista François, che era direttore di Villa Medici a Roma. Così - del gruppo storico della destra - Michele Alliot-Marie è passata dall'Interno alla Giustizia, Brice Hortefeux - un fedelissimo di Sarkozy - va all'Interno e lascia il Lavoro a Xavier Darcos, che passa a Luc Chatel l'Educazione nazionale. Al loro posto sono invece rimasti i ministri dell'Ecologia Jean-Louis Borloo, dell'Economia Christine Lagarde e degli Esteri Bernard Kouchner. È stata invece soppressa la delega ai Diritti umani, definita in passato da Kouchner un «errore». E Rama Yade, d'origine senegalese e una delle figure della diversità del Governo, è rimasta nell'Esecutivo, ma come segretaria di Stato allo Sport. Della famiglia stretta della destra non sono Michel Mercier, che era uno dei dirigenti del Modem, il partito centrista di Francois Bayrou, e Frederic Mitterrand, nipote dell'ex presidente socialista François Mitterrand, che non è comunque schierato a sinistra, come lo era lo zio. Anzi: «Ha molte qualità, è un grande uomo di cultura, che ha sempre pensato a destra, e che è dunque completamente a suo agio in questo Governo», ha ancora osservato Sapin. Mitterrand, 61 anni, sostituirà la troppo discreta Christine Albanel, alla quale viene rimproverata soprattutto la gestione della legge anti-pirateria su internet, bocciata dal Consiglio di Stato nella parte più controversa, che prevedeva il taglio della connessione web per i pirati recidivi.

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un mitterrand alla corte di sarkò "zio françois sarebbe d'accordo" - giampiero martinotti (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 24-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 19 - Esteri Un Mitterrand alla corte di Sarkò "Zio FranÇois sarebbe d´accordo" Frédéric, nipote dell´ex presidente, ministro della Cultura Maxirimpasto nel governo francese: la Yade dai diritti umani si trasferisce allo sport Continua la campagna dell´Eliseo per cooptare uomini della sinistra GIAMPIERO MARTINOTTI dal nostro corrispondente PARIGI - Un Mitterrand arriva alla corte di Sarkozy, un altro uomo etichettato a sinistra varca il Rubicone e accetta le lusinghe del capo dello Stato: Frédéric Mitterrand, nipote del defunto presidente socialista, è il nuovo ministro della Cultura. Lascia dopo nove mesi Villa Medici, dove era arrivato grazie anche all´appoggio della First Lady, Carla Bruni, la cui influenza sul marito cresce costantemente. Il nome di Mitterrand è il più spettacolare in un rimpasto più importante del previsto: Michèle Alliot-Marie diventa Guardasigilli, Brice Hortefeux, fedelissimo di Sarkozy, va all´Interno, Xavier Sarcos al Lavoro, Luc Chatel all´Istruzione. Farà discutere la mutazione di Rama Yade, passata allo sport mentre sparisce il suo sottosegretariato ai Diritti umani. Esce infine di scena l´ex star del governo, Rachida Dati, eletta all´europarlamento. Da settimane Sarkozy cercava una personalità di sinistra per occupare la prestigiosa poltrona di responsabile della Cultura e ha finito per scovare un personaggio atipico come Mitterrand: sessantun anni, cineasta, uomo di televisione, scrittore, gay. Per certi versi può far pensare a Jack Lang, ma Mitterrand non è un esponente storico della sinistra. Ha un cognome prestigioso, certo, ma già nel 1995 si era schierato con Chirac contro Jospin. La sua nomina, insomma, non destabilizza i socialisti, ma per l´Eliseo è sicuramente un colpo a livello di immagine. Intervistato da France 2, il diretto interessato ha detto che la nomina alla Cultura rappresenta «un compito esaltante e un onore». E sul simbolo di un Mitterrand ministro di Sarkozy ha glissato: «Sarkozy è stato ministro ai tempi di Mitterrand». Vero, solo che all´epoca i socialisti avevano perso le elezioni politiche e Sarkozy era titolare del Bilancio nel governo Balladur. I simpatizzanti socialisti si chiederanno se lei è ancora a sinistra, gli è stato detto. «Lascio a loro il compito di rispondere alla domanda». E di fronte alle insistenze: «FranÇois Mitterrand, quando non voleva rispondere non rispondeva. Io sono uguale». E lo zio approverebbe la sua scelta di entrare al governo? «Certamente». Attraverso Mitterrand il presidente strizza l´occhio a una parte del mondo cultural-mondano più o meno a sinistra in cui si è sempre mossa Carla Bruni. Lunedì, per esempio, il saggista Bernard-Henri Lévy è stato riconfermato alla guida di Arte France, la tv culturale franco-tedesca, e Sarkozy gli ha scritto personalmente.

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Un Mitterrand alla corte di Sarkò (sezione: Diritti umani)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 24-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-06-24 - pag: 10 autore: Francia. Varato il rimpasto di governo Un Mitterrand alla corte di Sarkò Leonardo Martinelli PARIGI Rimpasto governativo in Francia. E una sorpresa per tutti: un Mitterrand nel governo di Sarkozy. Sì, il nipote di «re FranÇois» (presidente dal 1981 al 1995), Frédéric Mitterrand, intellettuale in vista nei circoli parigini, animatore televisivo e personaggio «sui generis », diventa ministro della Cultura. Un'operazione simbolica niente male. Il feeling fra Nicolas Sarkozy e Frédéric Mitterrand era già noto. Un anno fa il presidente lo aveva chiamato a dirigere Villa Medici a Roma, centro culturale assai prestigioso. La decisione era stata presa da Sarkozy a sorpresa, mentre altri vi erano candidati. Allora si disse che la consorte Carla Bruni, amica di Mitterrand, avesse influenzato la scelta del marito. Lui, in ogni caso, amante dell'Italia, ha fatto di tutto per ridare lustro a un'istituzione dall'immagine ultimamente appannata. Ieri a Roma Mitterrand ha parlato ancora prima che la nomina fosse ufficializzata, definendo «esaltante e un onore» il nuovo ruolo che è chiamato a svolgere. Al giornalista televisivo che gli chiedeva se si sentisse ancora un uomo di sinistra, ha detto: «FranÇois Mitterrand, quando non voleva rispondere, non rispondeva. Io sono come lui». 62 anni, figlio di Robert Mitterrand, industriale, fratello del futuro presidente, Frédéric, dopo alcuni anni dedicati all'insegnamento, creò negli anni Settanta una catena di cinema d'essai a Parigi.Proprio al cinema dedicò la sua prima serie di trasmissioni in tv, in onda su Tf1, allora televisione pubblica, a partire dal 1981,lo stesso anno dell'elezione dello zio. Da allora fino a oggi ha prodotto e condotto una ventina di trasmissioni di tipo culturale. Sospettato di essere il solito «favorito», ha in realtà contributo a ideare un genere di tv di qualità. è anche scrittore, di successo con il libro «La mauvaise vie» del 2005, autobiografico, dove evoca con animo sincero la sua omosessualità. Nell'88, quando Tf1 divenne privata, non esitò a sbattere la porta, per passare sul secondo canale, rimasto nelle mani dello stato. Facendo riferimento a Tf1, acquisita dal gruppo Bouygues, disse : «Non amano i neri, gli arabi, i froci, la gente di sinistra: lì io non ci faccio più nulla». In realtà, politicamente Frédéric Mitterrand non è facile da classificare: nel 1995, ad esempio, alle presidenziali, decise di appoggiare il candidato di destra Jacques Chirac. Il rimpasto deciso ieri da Sarkozy e dal premier FranÇoisFillon non è stato così di routine come annunciato da mesi, ma più profondo del previsto. E ha premiato diversi amici del presidente, quali Christian Estrosi, sindaco di Nizza, diventato ministro dell'Industria, e Brice Hortefeux, passato dal dicastero del Lavoro a quello degli Interni. Luc Chatel, altro politico vicinissimo a Sarkozy, è stato nominato ministro dell'Educazione nazionale, al posto di Xavier Darcos, che, invece, è il nuovo responsabile del Lavoro. Rachida Dati, dal 2007 ministro della Giustizia, ma eletta da poco al parlamento europeo, è stata sostituita da Michèle Alliot-Marie, finora agli Interni. Rama Yade, di origini senegalesi, personaggio molto popolare in Francia, già sottosegretaria ai Diritti umani, è invece passata allo Sport. è stata comunque «salvata», nonostante Sarkozy non le abbia ancora perdonato il suo rifiuto a guidare la lista dell'Ump, il partito del presidente, alle ultime elezioni europee nella regione di Parigi. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE NOMINE CHIAVE Il nipote del leader socialista ministro della Cultura. Brice Hortefeux sostituisce agli Interni Michèle Alliot-Marie, che ottiene la Giustizia Intellettuale in vista. Frédéric Mitterrand, neoministro della Cultura Un anno fa Sarkozy lo aveva chiamato a dirigere Villa Medici a Roma AFP

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Premio Langer, Mohammadi non ci sarà (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere Alto Adige" del 24-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere dell'Alto Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 24/06/2009 - pag: 4 serale di cineasti iraniani. la stessa Shirin durante un incontro a Ginevra con Navi Pillay, alto commissario Onu per i diritti umani, ha fatto un appello affinché «si fermino le violenze e vengano convocate nuove elezioni, svolte sotto il controllo di osservatori internazionali dell'Onu o di altre organizzazioni ». Intanto ieri è stato presentato a Bressanone il programma di Euromediterranea, il tradizionale appuntamento culturale promosso dalla fondazione Langer che si terrà a Bolzano il 2-5 luglio. Quest'anno gli incontri del festival saranno dedicati quasi interamente all'Iran con un confronto tra qualificati conoscitori della realtà politica e culturale iraniana, come i proff. Gianroberto Scarcia, Anna Vanzan, Dietmar Larcher, Anna Maria Gentili e i giornalisti/scrittori Giuliana Sgrena e Bijan Zarmandili. Dopo la cerimonia di consegna del Premio Alexander Langer il 2 luglio alle 17.30 seguiranno per due giorni incontri sui diritti umani e delle donne e sul tema «Un altro Iran possibile», con una rassegna cinematografica Diritti umani L'iraniana Narges Mohammadi «Siamo ormai rassegnati, purtroppo Narges e suo marito (anche lui sottoposto a misure restrittive, ndr) non saranno presenti per ritirare il premio. Abbiamo però preso contatti con un'altra degna rappresentante dei diritti umani, anche lei iraniana, che si trova in Europa in questi giorni, ma non possiamo assicurare la sua presenza », ha detto Christine Stufferin, presidente della fondazione Langer. La donna sarebbe Shirin Ebadi, avvocato dei diritti umani che ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2003 nonché presidente del Centro dei difensori dei diritti umani. Recentemente BOLZANO Declinato da parte del governo iraniano l'invito alla partecipazione al vertice del G8 di Trieste, sembrano ormai residue le speranze di Narges Mohammadi di poter partecipare personalmente all'Alexander Langer Award che l'avrebbe vista premiata il 2 luglio a Bolzano. La donna, vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani e presidente del comitato esecutivo del Consiglio nazionale della pace, si è vista imporre il divieto di espatrio nell'ambito di un'inchiesta aperta nei suoi confronti per propaganda contro il sistema islamico. Dall'8 maggio, giorno in cui è stata bloccata all'aeroporto di Teheran da agenti della sicurezza governativa, Narges Mohammadi si trova impossibilitata a uscire dal Paese e a nulla sono valsi fino ad ora i numerosi appelli internazionali per una soluzione della vicenda. L'esito delle recenti elezioni con la vittoria dell'ultraconservatore Ahmadinejad e la dura repressione che va avanti da giorni suscitano forti dubbi sulla sua presenza il 2 luglio alla fondazione Alexander Langer. Premio Langer, Mohammadi non ci sarà Euromediterranea La pacifista bloccata in Iran. Stufferin: «Siamo rassegnati»

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Vendesi organi, per disperazione: ancora (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 24-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giu 0924 Vendesi organi, per disperazione: ancora Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 09:59 in Diritti umani Torniamo a parlare di uno degli argomenti tabu' di questo Paese: la vendita di organi umani, una delle strade della disperazione di chi si è trovato ogni porta sbarrata e non sa piu' cosa fare per far sopravvivere la propria famiglia. Tre anni fa, quando per la prima volta affrontammo qui l'argomento, iniziammo a ricevere parecchi commenti di persone che si dichiaravano pronte a vendere una parte del proprio corpo, pur di riuscire a risolvere i propri problemi finanziari. Messaggi come questo: "Non pensavo di arrivare a pensare ad un gesto simile, ma quando navighi in acque scure, quando hai da sfamare la famiglia e ti trovi con un misero stipendio (e meno male che lavoro) ma che non riesci ad arrivare neppure a metà mese ... che fare? Io se solo trovassi il modo non ci penserei due volte... " Oppure come quest'altro "per principi morali anche io sono contrario alla donazione di organi, ma quando poi ti trovi di fronte alla necessita' ti vien voglia di mandare a quel paese tutte le regole-basta aprire un giornale sportivo e vedi quanti miliardi vengono DONATI a quattro pellegrini del calcio. Le banche (usurai legalizzati dal nostro sistema politico ) ti assediano e tu non puoi fare altro che vendere qualcosa di tuo oppure vai a rubare. Se c'e' qualcuno che ha voglia di aiutarmi a vendere un rene mi puo' rispondere sperando che alla mia eta' di 62 anni faccio ancora in tempo". Senza distinzione d'età, sesso, formazione scolastica, sono tanti in Italia ad averci pensato, almeno una volta. In Italia, è bene ricordarlo, la vendita di organi è vietata, mentre è ammessa la donazione, anche del vivente, purché non riduca in modo permanente l'integrità fisica della persona. Il mercato illegale degli organi è gestito dalle mafie, è una "zona oscura" della realtà italiana, di cui poco si sa e poco si vuole parlare. Cosi' come poco si parla delle "porte sbarrate" che banche e Stato chiudono in faccia alla disperazione.

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TORTURA. La giornata internazionale a teatro (sezione: Diritti umani)

( da "Vita non profit online" del 24-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

TORTURA. La giornata internazionale a teatro Reading time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 24 Giugno 2009 alle 12:02 Venerdì 26 giugno si celebra la Giornata internazionale a sostegno delle vittime di tortura Il 26 giugno viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale a sostegno delle vittime di tortura, proclamata nel 1997 dall’Assemblea Generale dell’Onu. Il sistema giuridico internazionale proibisce l’utilizzo della tortura in qualsiasi circostanza. Malgrado la sua stigmatizzazione ufficiale, però, la tortura non é ancora stata sconfitta e continua a essere praticata infliggendo sofferenze fisiche e psichiche. Secondo il rapporto Amnesty International 2009 sono 120 i paesi nel mondo che praticano la tortura. Si stima che attualmente l'Europa accolga oltre 400mila rifugiati vittime di tortura, e che ogni anno arrivino nel nostro continente 16mila richiedenti asilo sopravvissuti a esperienze di tortura L’eliminazione della pratica della tortura nel mondo costituisce quindi ancora oggi una della maggiori sfide della comunità internazionale che deve essere affrontata su diversi piani. A livello giuridico con la creazione di un sistema internazionale di prevenzione e repressione davvero efficace; a livello sociale tramite il sostegno e la riabilitazione delle vittime. Il Progetto VI.TO. Accoglienza e Cura per le Vittime di Tortura, che il Consiglio Italiano per i Rifugiati gestisce dal 1996 grazie al supporto delle Nazioni Unite, mette in atto azioni che mirano a riabilitare i sopravvissuti a tortura - attualmente sono circa 610 gli utenti presi in carico nel progetto - e a denunciare tale pratica. Il prossimo 26 giugno un gruppo di 12 ragazze e ragazzi coinvolti nelle attività del laboratorio di riabilitazione psico-sociale del Progetto VI.TO. porteranno in scena al Teatro India a Roma Voci di Babele (ingresso gratuito), libero adattamento de Il linguaggio della montagna di Harold Pinter. Questo spettacolo è stato costruito all'interno del laboratorio durato quattro mesi e portato avanti da Nube Sandoval e Bernardo Rey, registi e formatori. La presenza in scena di questi testimoni è un modo per rompere il complotto del silenzio e invisibilità che da sempre circonda la tortura e le sue vittime, e un’occasione per ridare loro voce e legittimità. Harold Pinter in questo testo descrive un mondo in cui gli esseri umani sono costretti a combattere ogni giorno contro problemi sociali quali l’incomunicabilità, l’ingiustizia, la violenza. Il testo di Pinter fa riferimento alle vicende del popolo curdo, minoranza etnica alla quale è stata a lungo preclusa la possibilità di utilizzare la propria lingua. Protagonista del Linguaggio della montagna è infatti la parola, nella sua funzione contraddittoria di strumento di violenza e strumento di dissenso. Alla musicalità del multilinguismo del testo si contrappone la cruda violenza dell’intolleranza, l’arbitrario divieto imposto ad un popolo di parlare la propria lingua, sintesi di una condizione creata per negare la diversità, attraverso l’umiliazione e la tortura. Nelle Voci di Babele invece al silenzio viene contrapposto il canto, alla censura un coro di stranieri e alla tortura il teatro. Voci di Babele diventa partitura di azioni e testi in vari idiomi, dove il filo conduttore è rappresentato da ritmi, sonorità e movimenti corporei propri delle diverse lingue e culture. Uomini e donne venuti dai luoghi più lontani ci parlano dei loro amori, della loro infanzia, delle loro guerre, ma al di là di ogni singola storia, quel che prevale in questo Babele, è la certezza che la differenza ci fa diventare unici, anche se nella sinfonia della vita, i temi fondamentali suonano uguali per tutti.

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Diritti senza frontiere "Quello che non si dice sull'immigrazione" (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 25-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Donna dell'anno. Diritti senza frontiere "Quello che non si dice sull'immigrazione" Oggi in biblioteca il primo incontro collegato al premio Nuova edizione del premio internazionale «La Donna dell'anno», nato per aiutare donne che, nel mondo, si sono distinte nell'ambito dei «Diritti umani senza frontiere». A valutare le candidature proposte per la 12ª edizione - da presentare entro il 31 luglio - sarà una giuria composta da Umberto Veronesi, Alberto Cerise, Margherita Boniver, Liana Marolla, Mario Marazziti e Carla Fendi. E aspettando il 27 novembre, giornata della premiazione, la presidenza del Consiglio Valle organizza alcuni eventi collegati alla manifestazione. Il primo appuntamento è oggi alle 21 nella biblioteca regionale di Aosta. Sarà presentato il libro «Eurafrica. Quello che non si dice sull'immigrazione. Quello che si potrebbe dire sull'Europa» scritto da Mario Marazziti e Andrea Riccardi. Tema dell'incontro sarà «Europa-Africa: un destino comune», argomento che sarà affrontato da Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio di Roma. Ospite d'onore la somala Asha Omar, Donna dell'anno 2008, che racconterà l'esperienza di medico musulmano che non intende abbandonare il suo Paese e ricorderà il premio ricevuto, così motivato: «Ad Asha, esempio di vero sacrificio a favore del prossimo. Asha ha perseguito con tenacia un sogno. Un sogno scomodo, che l'ha spinta a lavorare nella sua Somalia, dilaniata dalla guerra, rinunciando a una vita privilegiata, pur di curare donne e bambini. Non si è fatta fermare né dalle bombe né dalle minacce perché si sente, prima di tutto, un medico». Il legame tra Asha e l'Italia è molto forte. Dopo essersi laureata a Roma, ha mantenuto i contatti con il Lazio e l'Abruzzo dove riesce a portare, per farli operare, donne e bambini malformati. All'incontro parteciperà anche Daniela Sironi, della Comunità di Sant'Egidio, che presenterà il progetto «Dream. Un sogno diventa realtà: liberare l'Africa dall'Aids».\

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Esame di maturità, è il giorno dei 1.912 (sezione: Diritti umani)

( da "Libertà" del 25-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esame di maturità, è il giorno dei 1.912 Prova di italiano. Ieri i presidenti di commissione in videoconferenza con Bologna Per l'esame di Stato - per i 1.912 candidati piacentini e relative famiglie - oggi è il giorno X. Ad attendere gli studenti ammessi (i non ammessi sono cresciuti del 2 per cento) c'è la prima prova, quella comune di italiano, mentre domani sarà già tempo di prova di indirizzo. Al lavoro da martedì ci sono le 47 commissioni, insediate in seduta plenaria, dopo che il giorno precedente, lunedì, erano arrivati dal ministero di Roma i plichi contenenti i testi delle prime due prove. I documenti sono rimasti fino a oggi custoditi in questura, da dove i funzionari stamattina li hanno consegnati alle singole scuole sedi di esame (in provincia analogo compito sarà svolto dai carabinieri). I presidenti di commissione estrarranno i testi della prima prova per le fotocopie e riconsegneranno le buste ministeriali alle forze dell'ordine per la seconda consegna di domani mattina. Il liceo artistico Cassinari è la scuola piacentina prescelta per il campionamento ministeriale. E ieri, all'Isii Marconi, i 47 presidenti di commissione in forze a Piacenza (dove ci sono in campo 282 commissari, metà interni e l'altra metà esterni) hanno partecipato alla video conferenza con l'Ufficio scolastico regionale di Bologna, che serviva ad impartire loro le ultime coordinate sulle modalità di esecuzione dell'esame. Il collegamento con gli uffici bolognesi è durato all'incirca un'ora e mezza, durante la quale sono stati passati al setaccio quesiti ed eventuali incertezze del fronte dei commissari al cospetto del documento ministeriale che per il 2009 declina come dovrà essere la prova. Tra le novità maggiori c'è il nuovo peso (maggiore) ascritto al curriculum degli ultimi tre anni scolastici dello studente (25 punti contro 20) e la complementare diminuzione di punteggio (da 35 a 30) dell'orale. Ha fatto saltare la mosca al naso a qualcuno dei presidenti in sala ieri la conclusione dell'ispettore regionale in collegamento da Bologna, che mandando ai colleghi sparsi in tutti i capoluogo di provincia l'in bocca al lupo, li ha anche invitati a tenere alto l'impegno per il «residuo prestigio della scuola italiana». Ma, al di là del colore, l'avvio di oggi dell'esame di maturità targato 2009, si profila senza particolari insidie o asperità di sorta. Nemmeno il fronte dei commissari, fino a pochi anni fa falcidiato dalle defezioni e dai forfait dell'ultima ora, non ha registrato emergenze, come ha chiarito Anna Barani Zaninoni, in rappresentanza dell'Ufficio scolastico provinciale diretto da Armando Acri. E negli ultimi giorni è risultato gettonatissimo, secondo tradizione, il totoesame. Per l'analisi del testo c'è chi ipotizza Dante o Verga, tra gli argomenti di attualità i maturandi si aspettano una traccia sulla crisi economica mondiale oppure sull'elezione storica di Barack Obama, legata all'anniversario dei 60 anni della Dichiarazione dei Diritti umani, ma anche la guerra in Medioriente, la diffusione dei social network, l'eutanasia legata al caso Englaro o la condizione delle donne di oggi, con riferimenti ai vari episodi di violenza della cronaca italiana. Ma i maturandi 2009 non dimenticano neanche le ricorrenze di quest'anno: ed ecco spuntare i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, i 100 dal nobel per la fisica a Marconi e quelli dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo, sino ai 10 anni dalla nascita dell'euro. Simona Segalini 25/06/2009

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Diritti umani due passi indietro (sezione: Diritti umani)

( da "Opinione, L'" del 25-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lo scorso venerdì si è conclusa l'undicesima sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo. E l'archiviazione dei lavori, benché il tutto sia passato sotto silenzio, è stata percepita dai più come uno scontato "ritorno al passato". La sessione, iniziata lo scorso 2 giugno, è stata metodicamente segnata dalla solita manfrina posta in essere dai paesi "non allineati", tesa ad indebolire gli strumenti di difesa delle libertà individuali. Gli stati musulmani, manco a dirlo, appena pagata la cambiale di Durban II (dove, per evitare un clamoroso flop, hanno accettato di ritirare la pretesa del riconoscimento dell'intangibilità dell'islam), sono puntualmente ritornati alla carica per imporre il principio del reato di diffamazione delle religioni. Quest'offensiva mostra che la rottura effettiva, tra i paesi del Nord della terra e quelli del Sud, resta viva. E che, oramai, le forze politiche planetarie tendono a coagularsi secondo principi distanti da quelli della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. I precedenti episodi ginevrini, abilmente strumentalizzati, erano stati chiaramente indicativi in tal senso. Il penultimo dei quali rappresentato dalla solidarietà espressa dal mondo islamico ad un conclamato boia, qual è il presidente del Sudan. Un fronte comune che, però, ha presentato una falla che potrebbe non essere più episodica. Visto che l'Uganda s'è bellamente opposto ad una risoluzione egiziana mirata a tutelare ulteriormente il "mite" al Bashir. Cosa voleva l'Egitto? Semplice. Chiamando a raccolta terzomondisti e Stati musulmani chiedeva la rimozione del relatore speciale che, periodicamente, informa il Consiglio sulle atrocità di Karthoum. Dando la voce alle minoranze perseguitate. Ma stavolta, guarda un po', il fronte dell'Africa nera ha scricchiolato. Problemi di irritazione per le frizioni fra etnie arabe e nere, nell'arco territoriale che va dal Ciad al Kenia, passando per il Darfur, ovviamente. E, c'è da giurarlo, non c'è Dio che tenga! Le organizzazioni per la tutela dei diritti dell'uomo, anche le più sinistrorse, cominciano ad avvertire questa contraddizione. Lo scorso 11 giugno (giusto una settimana prima della chiusura della sessione), qualcosa come 35 diverse organizzazioni (tra le quali spiccano Amnesty Internationa e Human Rights Watch) hanno consegnato una lettera aperta alla presidenza del Consiglio dei diritti dell'uomo. Motivo? L'incontestabile strategia adottata dai peggiori paesi totalitari per imbavagliare il diritto delle persone. Per Julie de Rivero, responsabile di Human Rights Watch accreditata a Ginevra, la questione relativa ai massacri verificatisi nello Sri Lanka, lo scorso mese di maggio, costituisce il "punto di non ritorno". I diplomatici di Colombo sono difatti riusciti ad imporre il principio di "non ingerenza", rifiutando un'indagine indipendente sul posto. Un grazioso "trucchetto" che, però, inizia a suscitare qualche lieve esantema anche tra i "pappafichi" delle organizzazioni non governative di matrice anti-occidentale, anti-sistemica (insomma, anti-tutto!). Disposti a tutto, pur di uscire fuori dal vicolo cieco e conservare la loro fortuna, fondata su libertà calpestate da questi satrapi.

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Il ritorno di Laura Andreotti (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 25-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il ritorno di Laura Andreotti Era uscita dalla giunta Natali. Nuovi ingressi Laura Pasquini e Raffaele Ziosi Giovedì 25 Giugno 2009, Un mix di conferme e un'iniezione di volti nuovi per la squadra che affiancherà il neo sindaco Chiarioni nel nuovo mandato amministrativo. La comunicazione della nomina degli assessori avverrà durante la prima seduta del consiglio comunale domani, alle 20.30, ma il sindaco Chiarioni ha firmato l'atto di nomina dei componenti della giunta conferendo a ciascuno deleghe e ambiti di competenza. Della precedente giunta sono stati confermati Davide Diegoli, Paolo Magon e Francesco Pellegrini, anche se con un rimpasto di deleghe. Nel ruolo di vicesindaco, ritorna, a sorpresa, Laura Andreotti, che aveva ricoperto lo stesso ruolo fino al 2006, quando l'ex sindaco Gigliola Natali le revocò le deleghe per divergenze amministrative e anche personali inconciliabili. «Non si tratta però di una riparazione - si affretta a precisare il sindaco Chiarioni - quella di Laura Andreotti è stata una scelta condivisa e senza traumi per nessuno. Ha prevalso la componente di genere, volendo affidare un ruolo importante ad una donna e quello territoriale, visto che, da consuetudine, se il sindaco è della frazione, il suo vice è del capoluogo e viceversa». Andreotti avrà inoltre le deleghe a Politiche educative, Cultura, Eventi, Gemellaggi, Politiche giovanili, Servizi per l'infanzia, Diritti umani e immigrazione. Davide Diegoli, grande favorito alla carica di vicesindaco, farà "solo" l'assessore («ma senza nessuna recriminazione da parte sua» rassicura Chiarioni), ampiamente ricompensato però dalla quantità e qualità delle deleghe che gli sono state attribuite: Politiche ambientali ed energetiche, Bilancio, Risorse finanziarie, Politiche della sicurezza, Polizia locale, Protezione civile, Sport. Paolo Magon mantiene il suo posto in giunta praticamente con le stesse deleghe avute negli ultimi tre anni: Politiche sociali, Politiche per la famiglia, Rapporti con le associazioni, Trasporti. Confermato (e premiato) anche Francesco Pellegrini che dovrà occuparsi di argomenti tutt'altro che irrilevanti, come le attività economiche e l'urbanistica, oltre a Politiche per il turismo, marketing territoriale, sanità e pari opportunità. Chiarioni ha chiamato in giunta come assessore esterno Laura Pasquini, candidata della lista Chiarioni per Occhiobello che però non ha raccolto il numero di preferenze sufficienti ad entrare in consiglio comunale. «È stata una scelta dettata dalle caratteristiche professionali di Pasquini - aggiunge il sindaco - un ex dirigente di Enichem Ferrara dove aveva la responsabilità del personale. Mi è sembrata la persona giusta per svolgere il delicato compito di rimotivare il personale comunale, aspetto su cui, mi sono reso conto in questi giorni, c'è molto da fare». Pasquini seguirà infatti: Risorse umane, Innovazione amministrativa, Trasparenza e relazioni pubbliche. Un volto nuovo è anche quello di Raffaele Ziosi, attuale coordinatore del locale circolo del Pd, chiamato in giunta «come riconoscimento all'alto numero di preferenze ottenute». A Ziosi, deleghe di peso e responsabilità con: Lavori pubblici, Progettazioni, Viabilità, Verde pubblico, Politiche della casa, Servizi informatici. Della vecchia giunta manca Roberto Catozzo, il quale, uscito dalla porta, è pronto a rientrare dalla finestra: «un ricambio è giusto e salutare - dice infatti Chiarioni - per Catozzo verrà proposto il ruolo di presidente del consiglio comunale», fugando quindi le voci sull'assegnazione del ruolo al leghista Sauro Buoso. Manuela Furini

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diritti umani, adesso è allarme "un torturatore capo delle indagini" - francesca caferri (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 26-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 6 - Esteri Aaron Rhodes, portavoce di "Human rights in Iran" che ha denunciato migliaia di arresti Diritti umani, adesso è allarme "Un torturatore capo delle indagini" "Ieri è stato chiesto che Shirin Ebadi sia arrestata non appena tornerà in patria. L´Onu mandi una missione" FRANCESCA CAFERRI Spari contro la folla in strada. Arresti arbitrati. Minacce contro le personalità più eminenti. E voci di torture. Sono notizie drammatiche quelle che vengono rilanciate dalle organizzazioni per i diritti umani attive in Iran. Due giorni fa Human Rights Watch ha denunciato il procuratore capo Said Mortazavi, implicato in casi di tortura e ritenuto responsabile della morte in carcere della fotografa irano-canadese Zahar Kazemi, è a capo delle indagini sui riformisti arrestati. Nelle stesse ore la International Campaign for Human rights in Iran rivelava che le persone arrestate negli ultimi giorni sono circa 2.000 e non 600 come sostiene il governo. Ad Aaron Rhodes, portavoce della campagna, abbiamo chiesto di spiegarci quale sia la situazione. Quali sono le cose che vi preoccupano di più? «La brutalità della polizia. Il tentativo di bloccare le proteste con la violenza ha già fatto molti morti e altri ce ne potrebbero essere. I basji cercano i feriti anche negli ospedali. Poi c´è il rischio che i detenuti siano torturati per costringerli a confessare cose mai fatte. E contro chi non è in carcere sono in corso tentativi di intimidazione fortissimi: ieri un gruppo di legali e professori vicini al governo ha chiesto l´arresto di Shirin Ebadi. Il livello di violenza è molto alto». Human rights watch denuncia le responsabilità di Said Mortazavi: cosa può dirci di lui? «è un procuratore tristemente noto, è giusto essere molto preoccupati per il suo coinvolgimento. Quest´uomo è stato accusato di usare la tortura in passato e nulla ci dice che non lo farà ancora: cercherà di processare tutti quelli che sono stati arrestati per qualche crimine e di strappare loro confessioni. Ma la loro unica colpa è stata quella di esprimere un´opinione, che è un diritto garantito dalla Costituzione iraniana». Cosa può fare la comunità internazionale? «Dobbiamo obbligare l´Iran a rispondere agli obblighi sanciti nelle convenzioni Onu che ha firmato. L´Onu dovrebbe mandare una missione per osservare la situazione e aiutare a trovare una soluzione pacifica a questa crisi. L´Iran è sempre più isolato: i giornalisti sono stati mandati via, c´è un black out informativo e le luci si stanno spegnendo. Una situazione molto rischiosa per quelli che sono in pericolo».

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Pensioni, la Ue contro l'Italia (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 26-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pensioni, la Ue contro l'Italia Un infarto stronca Michael Jackson Napolitano: la democrazia non è in crisi Tortura, la ferocia e gli Stati L'America ha bisogno di alieni

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Caso Orsi. Perde la causa a Losanna. Chiede giustizia alla Corte Europea (sezione: Diritti umani)

( da "AmericaOggi Online" del 26-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Caso Orsi. Perde la causa a Losanna. Chiede giustizia alla Corte Europea di Riccardo Chioni 26-06-2009 Sarà la Corte europea dei Diritti umani a pronunciarsi sulla vicenda dell'ex executive della Swisscom italoamericano dopo aver perso la battaglia legale in Svizzera intentata contro un componente della famiglia regnante degli United Arab Emirates che sei anni fa lo aveva frustato con una cintura in un bar di Ginevra. Silvano Orsi però non molla, non si è lasciato scoraggiare da quella che definisce una discutibile decisione del tribunale elvetico, deciso ora a portare la sua causa di fronte alla Corte europea dei Diritti umani. Orsi, 40 anni, risiede a Rochester nell'Upstate da quando fu aggredito in un lussuoso albergo ginevrino dallo sceicco, mentre era in compagnia di un conoscente. In possesso della doppia cittadinanza, Silvano Orsi si era mosso per vie diplomatiche affinché venisse fatta giustizia su quello che definisce un "incubo" che lo ha lasciato invalido. La massima corte svizzera ha sostenuto il proscioglimento dello sceicco arabo Falah al-Nahyan (fratello del presidente degli Emirati Arabi Uniti), confermando il giudizio espresso lo scorso marzo da una corte d'appello cantonale per l'aggressione di cui fu vittima Silvano Orsi il 19 agosto 2003, sostenendo che la cintura usata dallo sceicco non rappresenta un oggetto pericoloso. L'ex executive della società telefonica elvetica sostiene che la Svizzera ha violato i suoi basilari diritti umani per cercare di apparire benevola nei confronti della potente famiglia araba regnante. Nel giugno del 2008 la polizia giudiziaria di Ginevra aveva multato lo sceicco di 10 mila franchi svizzeri, oltre ad imporre il pagamento di una ammenda di 540 mila fs per la sospensione della sentenza, dopo averlo ricontrato colpevole di aggressione per mezzo di un oggetto pericoloso procurando ad Orsi danni fisici irreversibili. Poi è intervanuta la Corte d'Appello che ha stravolto la situazione. Dopo la decisione della Corte Suprema di Losanna di rigettare la richiesta di appello, Orsi ha intrapreso la via dell'appello presso la Corte europea. Inoltre l'ex dirigente italoamericano ha avviato una causa civile nei confronti dello sceicco con richiesta di rimborso per spese legali e danni, senza tuttavia indicare l'ammontare richiesto. Anche Washington si sta muovendo. Orsi ha riferito ad America Oggi che il deputato democratico del Massachusetts James McGovern, co-chairman della Human Rights Commission della Camera ha detto di volere fare luce sulla vicenda. "Sono sei anni che io e la mia famiglia siamo vittime di questo incubo, per constatare che alla fine la giustizia svizzera per me non ha fatto giustizia" si rammarica Orsi che dice di non riuscire a capacitarsi per la definizione di "oggetto non pericoloso" espressa dalla corte elvetica in merito alla cintura di pelle con borchia metallica adoperata dallo sceicco durante l'aggressione. Orsi in seguito alla violenza subita soffre di ernia al disco, ha subito lesioni permanenti ad un nervo di una gamba, senza parlare del trauma psicologico lasciato dall'essere stato sbattuto a terra e pestato sul pavimento del bar all'interno del lussuoso albergo La Réserve. "Ci sono montagne di referti medici e testimonianze in quantità" precisa Orsi. Il caso aveva suscitato interesse da parte della stampa internazionale l'anno scorso quando era finito in tribunale a Ginevra perché Daniel Zappelli, il procurtatore generale cantonale aveva chiesto un milione di franchi di ammenda, il massimo della pena, da infliggere allo sceicco che tuttavia si dichiarava innocente. L'italoamericano era stato assunto dalla Swisscom nel 2000 e a Ginevra era di casa. Il giorno dell'aggressione si trovava con un amico saudita ad un tavolo del ristorante dell'albergo per cena. Lo sceicco aveva inviato al tavolo di Orsi una bottiglia di champagne facendo seguire avances di carattere omosessuale, per infierire su Orsi dopo il suo rigetto, senza che questi neppure sapesse chi fosse lo sconosciuto in jeans che lo stasva pestando. E quando si era rivolto al personale dell'albergo a 5 stelle per chiamare la polizia, Orsi si sentì rispondere "vediamo cosa possiamo fare, perché sa, lo sceicco è un cliente molto importante" e, successivamente, l'aggredito aveva denunciato di essere stato pure minacciato da gorilla dello sceicco "uno mi ha mostrato una pistola dicendomi che l'avrebbe adoperata se necessario". Silvano Orsi ha casa a Rochester e a Roma, vive con i genitori: suo padre è in pensione dopo aver lavorato una vita per General Motors e lui si appresta a ultimare un libro intitolato "Champagne Sheichs, Unconscionable Impunity and the Quest For What is Right".

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Las víctimas de xenofobia plantearán juicio al Estado (sezione: Diritti umani)

( da "Razòn, La" del 27-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Las víctimas de xenofobia plantearán juicio al Estado PROCESO • Una sanción sería aplicada a los directos responsables del caso 24 de mayo. Imprime esta nota Recomienda esta nota Recomienda en Facebook Opiniones sobre esta Nota Los campesinos que fueron víctimas de actos de racismo y xenofobia el 24 de mayo del año pasado en Sucre, demandaron ayer por estos hechos al Estado boliviano ante la Comisión de Derechos Humanos de la Organización de Estados Americanos (OEA), informó Gonzalo Quintanilla, abogado del Instituto de Terapia e Investigación sobre las Secuelas de la Tortura y la Violencia Estatal (ITEI), organización que acompaña el proceso. Explicó que la demanda fue enviada vía fax y que la formalización de pruebas se realizará la próxima semana en Washington. Según Quintanilla, si la comisión internacional aprueba una sanción para el Estado boliviano, éste, apelando a la Constitución Política del Estado, puede utilizar la figura de repetición para que la sanción se aplique a los responsables directos de los hechos. “Si el Estado es sancionado por esta comisión, automáticamente esa sanción repercute a los que han vulnerado los derechos humanos en Sucre, en este caso: Fidel Herrera, Aydée Nava y Jaime Barrón, entre otros”, afirmó. El 24 de mayo del 2008, un grupo de campesinos que marchaba a Sucre fue agredido en la plaza central de la capital de la República por grupos xenófobos que los desnudaron y les hicieron besar el suelo capitalino. El abogado aseveró que “al menos 450 campesinos están recibiendo atención clínica y sicológica en este momento.

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(sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'>" del 28-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Botte e stupri, l'inferno dei campi nordcoreani» --> Due reporter Usa condannate a 12 anni di lavori forzati Le testimonianze choc di ex detenuti, anche bimbi Domenica 28 Giugno 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print nostro servizio Barbara Schiavulli PyongyangNon si sa più nulla di Laura Ling e Euna Lee, le due giornaliste di «Current tv» condannate a 12 anni di lavori forzati per essere entrate illegalmente in Corea del Nord qualche settimana fa. Volevano raccontare il traffico di essere umani e si sono trasformate loro stesse in carne da macello. Perché questa la fine che fanno i detenuti dei campi di lavoro. «Riformarsi con il lavoro», dicono i nordcoreani che, secondo il Dipartimento di Stato americano, hanno incarcerato duecentomila persone, la maggior parte delle quali detenuti politici, immigrati clandestini, chiunque avesse idee diverse dal regime. Tanto è difficile entrare in Corea del Nord quanto avere notizie su questi posti sconosciuti, dove la gente muore di lavoro e di fame. Le uniche indicazioni arrivano da chi dentro c'è stato, dal prezioso lavoro delle organizzazioni per i diritti umani, che stilano rapporti che pochi leggono, e dalle immagini satellitari che rilevano, sempre secondo le autorità Usa, almeno otto grandi centri di detenzione. Ma cosa accade dentro e quale potrebbe essere la sorte delle due giovani giornaliste, di 32 e 36 anni, se la diplomazia non funzionasse, è raccontato da chi è tornato da quei gironi d'inferno. I campi sono dislocati in valli remote, nelle aree montane nel Nord e nel centro del Paese. Se otto sono quelli grandi, decine sono quelli piccoli e quasi invisibili. «Sono stato tre anni nel campo - racconta Pin Il - perché sono stato accusato di spionaggio, ma ero solo uno studente: mi hanno picchiato, fatto lavorare in una cava fino a quando non avevo neanche più la forza di stare in piedi, mangiavamo una volta al giorno e dormivamo legati per terra. Ci costringevano ad ascoltare una registrazione che ci diceva come doveva essere il buon cittadino». Pin Il ora vive in Corea del Sud, ha trovato un lavoro, ma non riesce a dimenticare. «Ogni notte sogno di essere lì, rivedo le facce delle guardie con i loro bastoni. Spesso ho paura di addormentarmi per poi scoprire di essere ancora nel campo. Ho visto troppa gente morire di fatica, di torture, di malattie. La cosa peggiore era vedere i bambini lavorare fino a cadere a terra dalla stanchezza. E nessuno sa niente, nessuno fa niente». Secondo un rapporto presentato sempre al Dipartimento di Stato americano, sarebbero migliaia i bambini presenti nel campo, figli di detenuti. Persone arrestate dentro casa, sparite nel nulla, spesso vittime di processi sommari. Secondo un altro rapporto della commissione statunitense per i Diritti umani in Nord Corea, almeno il 25 per cento dei prigionieri muore di fatica all'interno dei campi ogni anno. «Sono stata condannata per aver cantato in casa mia una canzone pop sud coreana», racconta una donna, di quarant'anni. «Ho commesso un crimine che le autorità chiamano "disturbo dell'ordine socialista". Sono stata presa con mio padre e mio figlio e siamo stati incarcerati tutti. Non pensavo di doverlo mai dire, ma per fortuna mia madre era già morta». I detenuti, secondo Amnesty international, lavorano dalla mattina a notte inoltrata in fattorie e nei campi e ogni piccola infrazione al regolamento trova risposta con pestaggi e spesso anche con stupri. Alcuni ex detenuti, tutti fuggiti dalla Corea del Nord parlano anche di esperimenti chimici sui detenuti. In altri momenti i prigionieri sono costretti a frequentare estenuanti lezioni di rieducazione, dove devono imparare a memoria i discorsi di Kim Jong Il, il leader nord coreano. Il coreano americano Evan Hunziker venne accusato di spionaggio per aver nuotato nel fiume Yalu, che divide la Cina e la Corea del Nord. Dopo novanta giorni di detenzione in un campo, la diplomazia è riuscito a portarlo fuori. Non ha mai parlato molto della sua esperienza. «Vengo trattato bene, ma il cibo non è buono», scrisse in un lettera a sua madre. Ma un mese dopo il suo rilascio si suicidò. La famiglia di Kong è stata imprigionata nel 1977 nel campo di lavoro di Yodok, ed è stata rilasciata dieci anni dopo. «Avevo solo nove anni e sono finito in prigione perché a mio nonno piaceva il capitalismo giapponese. Venimmo tutti sospettati di simpatizzare con i controrivoluzionari. Sono cresciuto guardando la gente che veniva picchiata, uccisa, spesso si trattava di bambini come me. Che cosa ho imparato? Che la cattiveria umana non ha limiti». 28/06/2009 nascosto-->

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Albania/ Voto sotto stretta osservazione. In molti senza (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 28-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Seggi aperti dalle 7 alle 19 per i circa 3,1 milioni di elettori albanesi chiamati a rinnovare i 140 membri del parlamento monocamerale. Lo svolgimento regolare di queste elezioni, considerate dall'Unione europea un vero e proprio 'test di democrazia', sarà determinante per l'ottenimento dello status ufficiale di Paese candidato all'Ue da parte di Tirana. L'Albania, dunque, vota sotto la 'stretta osservazione' dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) e di altri organismi internazionali, mentre l'opposizione contesta duramente i ritardi nell'emissione delle nuove carte d'identità che impediranno, di fatto, a molti elettori di esercitare il loro diritto di voto. Le autorità albanesi "sono state fortemente incoraggiate" ad introdurre l'obbligo di esibire i nuovi documenti che "rappresentano uno strumento fondamentale contro le frodi elettorali" illustra ad Apcom, Jens Hagen Eschenbacher, portavoce dell'Ufficio Osce per le Istituzioni democratiche e i Diritti umani, competente delle operazioni di monitoraggio del voto. Ciononostante, "i problemi tecnico amministrativi che hanno determinato i ritardi, hanno rappresentato una delle questioni più controverse della campagna elettorale", ammette il funzionario Osce. Secondo il dato ufficiale diffuso dal ministero dell'Interno albanese, a due giorni dal voto, coloro impossibilitati a votare perché ancora non in possesso dei nuovi documenti, sfioravano le 250.000 persone. Una cifra che avrebbe potuto fare la differenza qualora si verifichi il preannunciato testa a testa tra il premier uscente di centro destra, Sali Berisha, e lo sfidante sindaco di Tirana, il socialista Edi Rama. Stando al principale partito di opposizione, infatti, sarebbero "circa 600.000" le persone impossibilitate a votare, come ha riferito Apcom Islami Kastriot, segretario per gli Affari elettorali del Partito socialista. Che non ha dubbi "i documenti sono stati assegnati secondo criteri politici e molti di coloro rimasti senza sono simpatizzanti dell'opposizione al governo in carica". Ma ad alimentare le polemiche circa la trasparenza delle legislative albanesi 2009, vi sono anche le presunte minacce di licenziamento che il governo avrebbe avanzato a dipendenti pubblici, in particolare professori, in caso di mancata partecipazione a meeting e convections del Partito democratico, guidato da Berisha. "Valuteremo attentamente i reclami ricevuti in proposito", conferma il portavoce Osce. La macchina per il monitoraggio delle elezioni albanese costerà intorno ai 2,6 milioni di euro: oltre 400 osservatori internazionali saranno operativi nei 4.812 seggi. Durante le operazioni di voto saranno banditi i telefoni cellulari e adottate le più moderne tecniche di rilevazione delle impronte digitali. Una volta chiusi i seggi, le schede, imballate all'interno di contenitori trasparenti, saranno trasportate nei 66 punti di raccolta distribuiti nel paese: "ogni Ufficio centrale per il conteggio sarà sottoposto a video sorveglianza e lo spoglio si terrà alla presenza di un osservatore internazionale e di un rappresentante di ogni partito", illustra ancora il portavoce Osce. A gettare un'altra ombra sulla piena democraticità delle elezioni albanesi ci sono le tre persone uccise per presunte ragioni politiche nelle settimane precedenti al voto: tra le vittime anche un candidato regionale del Partito democristiano, la cui macchina è esplosa misteriosamente. Ma tutti gli accertamenti sono ancora in corso. Alle 140 poltrone da parlamentare puntano 4.300 candidati, 100 dei quali saranno eletti a sistema maggioritario e i restanti 40 secondo il metodo proporzionale con scorporo.

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Iran, cosa succede ai giornalisti arrestati? (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 28-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giu 0928 Iran, cosa succede ai giornalisti arrestati? Pubblicato da Joshua Evangelista alle 13:34 in Current Affairs, Libertà di espressione, World press Nessun movimento in uscita dal carcere di Evin, a Teheran. Una moltitudine di persone aspettano alle soglie del penitenziario per capire se nella lista, non aggiornata, delle guardie carcerarie ci sia anche il nome di un parente o di un amico di cui da giorni non si hanno più notizie. I parenti dei giornalisti detenuti hanno diritto a vedere i propri cari, ma sistematicamente ogni richiesta viene rifiutata. Vengono spinti da uno sportello all'altro e nessuno sa dare delle indicazioni. Il 22 giugno 150 avvocati hanno spedito al governo un documento in cui si chiede di concedere almeno per i legali la visita ai detenuti. Reporters senza frontiere ha manifestato il timore, avvalorato da alcune testimonianze, che "torture sono inflitte sistematicamente a coloro che hanno manifestato contro il regime. Giornalisti e blogger sono già stati aggrediti da guardie e apparati statali. Come lo stadio di Santiago, in Cile nel 1973, la prigione di Evin è diventato un centro detentivo di punizioni arbitrarie. La comunità internazionale deve darsi da fare per rompere il silenzio che circonda i prigionieri d'opinione del carcere di Evin". Ricordiamo che proprio il 26 giugno è stata la Giornata mondiale contro la Tortura. A questo proposito sono interessanti le dichiarazioni di Roxana Saberi, probabilmente la detenuta più conosciuta, negli ultimi mesi, di Evin: "Sono preoccupata per le persone che detenute lì. Credo che siano nelle peggiori condizioni che io abbia mai vissuto. Alcuni di loro probabilmente stanno subendo anche torture psicologiche". Ricordiamo che solo tre mesi fa ci siamo dovuti occupare della morte misteriosa, a Evin, del blogger Omidrefa Mirsayafi , dopo un periodo di terribili torture.

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Elezioni in Albania: è testa a testa fra Berisha e Rama (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 29-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Elezioni in Albania: è testa a testa fra Berisha e Rama Roma, 29 giu (Velino) - Prosegue in Albania lo spoglio delle schede e la vittoria alle elezioni politiche del partito del presidente Sali Berisha, i democratici, non appare più così certa, a differenza di quanto emerso ieri dagli exit poll che davano la formazione del capo dello stato uscente in netta superiorità su quella del suo avversario, il sindaco di Tirana, Edi Rama (i socialisti). Tanto che i sostenitori del presidente avevano festeggiato per quasi tutta la notte. Finora sono state scrutinate circa il 15 per cento delle schede (le operazioni si dovrebbero concludere nel primo pomeriggio) e i primi risultati mostrano che i due candidati sono testa a testa. Inoltre, dalle tendenze di voto in alcune città importanti risulta che in alcune zone a trionfare potrebbe essere proprio il partito del sindaco di Tirana. Alle 14 ora italiana è prevista la pubblicazione del rapporto preliminare degli osservatori internazionali di Odihr (l'ufficio per i Diritti umani e le istituzioni democratiche dell' Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Secondo Zogby International, i democratici dovrebbero vincere di misura (69 seggi contro 55, due in meno per raggiungere il controllo certo del Parlamento). L’istituto era giunto a questa conclusione a seguito di interviste a un campione di dodicimila elettori prima dell'apertura delle urne. Le operazioni di voto si sono svolte ai seggi tra le 07.00 di ieri mattina e le 19, ma si sono prolungate oltre questa scadenza in molte circoscrizioni al fine di dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio suffragio. Alle elezioni sono stati chiamati 3,1 milioni di albanesi per scegliere 140 deputati tra più di 3.800 candidati di 34 partiti e quattro coalizioni politiche. Lo spoglio delle schede viene supervisionato da 66 commissioni elettorali e oltre 500 osservatori internazionali di Odihr vigilano sulla regolarità del plebiscito e seguono gli scrutini. I risultati definitivi, nonostante la pubblicazione del rapporto, comunque, non si avranno prima di giovedì. (fbu) 29 giu 2009 11:02

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neri, puzzate . e usa lo spray (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 30-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Uno studente nell'aula Tito Livio chiama anche la polizia perché l'aria non è respirabile «Neri, puzzate». E usa lo spray Il preside Riccamboni: fatto grave, ora indagherò «E' successo venti giorni fa: mi stavo dirigendo all'aula studio di Galleria Tito Livio, dove di solito vado a studiare quando, fuori dall'ingresso, ho visto dei poliziotti che cercavano di sedare un botta e risposta concitato tra un gruppetto di ragazzi neri e un altro di italiani». Jeff, nato nella repubblica africana del Togo ma cresciuto in Francia, 23 anni, al Bo studia Scienze politiche e racconta di un episodio di discriminazione razziale contro un ragazzo iscritto al corso di laurea in Diritti umani e una ragazza di colore. La studentessa è stata costretta a raccogliere il suo zainetto abbandonando l'aula studio dopo un'umiliazione consumatasi sotto gli occhi di tutti. «Un'amica - riferisce Alessandro Della Marina, di Psicologia - mi ha raccontato che quel ragazzo, infastidito dal suo odore di sudore, ha spruzzato del deodorante intimo addosso alla giovane la quale, mortificata, è stata costretta ad andarsene. Al ché un gruppo di ragazzi ha preso le difese della studentessa, criticando il comportamento dello studente, il quale, però, difendeva la sua posizione tanto da chiamare la polizia». LE REAZIONI. In aula studio, non si parla d'altro. «Un'offesa gravissima - punta il dito il somalo Ahmed Nurosman, di Relazioni internazionali - Un fatto non permissibile, a maggior ragione se si considera che quel ragazzo studia diritti umani: dovrebbe essere più sensibile di altri ai temi dell'integrazione». «Non mi è piaciuto per niente, è un fattaccio» aggiunge il togolese Credo Hossemey, iscritto a Ingegneria delle telecomunicazioni. «Non mi sarei mai immaginato che una cosa del genere potesse succedere; finora, non siamo stati vittime di comportamenti razzisti nei nostri riguardi» continua Leleng, ingegnere biomedico nativo del Togo pure lui. IL PRESIDE. «Se veritiero - commenta cauto Gianni Riccamboni, preside di Scienze politiche - si tratta di un fatto inqualificabile e inaccettabile. Molto grave». Prima di passare ai provvedimenti disciplinari, vuole prove certe: «Invito i testimoni a venire da me per verificare l'episodio nei dettagli e da più punti di vista, poi procederò. Senza timori». L'AULA STUDIO. Spaziosa, conta circa 200 posti; l'aula studio di Galleria Livio è aperta dal lunedì al venerdì (8.30-23), il sabato (9-23) e la domenica (9-19). Vi studiano ragazzi di tutte le etnie, iscritti a Scienze politiche, Psicologia, Lettere, Ingegneria, Farmacia e Medicina. Finora, a detta dei testimoni, non vi si erano mai verificati episodi di discriminazione razziale.

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spray deodorante contro studentessa di colore (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 30-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 1 - Prima Pagina Spray deodorante contro studentessa di colore Episodio di razzismo in aula universitaria: neri, puzzate. Il preside: fatto grave, ora indagherò PADOVA. Episodio di razzismo nell'aula-studio di galleria Tito Livio, da parte di un universitario bianco iscritto al corso di laurea in Diritti umani nei confronti una studentessa di colore, costretta ad abbandonare l'aula dopo un'umiliazione sotto gli occhi di tutti. Il ragazzo bianco ha infatti spruzzato deodorante contro la giovane, la quale, mortificata, è uscita. Al che, un gruppo di altri studenti ha preso le sue difese, fino all'arrivo della polizia. Dice il preside di Scienze politiche Gianni Riccamboni: «Un fatto inqualificabile. I testimoni vengano da me e poi procederò». TROLESE A PAGINA 13

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Spagna/ Corte Europea Diritti: legale messa al bando (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 30-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

La Corte Europea dei Diritti umani ha sentenziato che la messa al bando da parte dello Stato spagnolo di Batasuna, considerata braccio politico dell'organizzazione terroristica basca dell'Eta, è legale e ha respinto il ricorso presentato dal movimento "abertzale" (radicale indipendentista) basco. Come riferisce il quotidiano spagnolo El Pais la Corte aveva accettato di esaminare i ricorsi per le presunte violazioni degli articoli 10 e 11 (libertà di espressione e di associazione) della Carta europea dei Diritti umani; il governo di Madrid aveva insistito sull'identità tra Eta e Batasuna e si era detto obbligato a impedire che il movimento giustificasse e amplificasse utilizzando le istituzioni "l'effetto intimidatorio" dell'Eta sulla società.

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Ecuador, tribunale accusa di omicidio ex ministro Difesa Colombia (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 30-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Ecuador, tribunale accusa di omicidio ex ministro Difesa Colombia Roma, 30 giu (Velino/Velino Latam) - Un tribunale ecuadoriano ha posto sotto accusa l'ex ministro della Difesa colombiano Juan Manuel Santos, braccio destro del presidente Alvaro Uribe e probabile candidato alla sua successione. L'accusa è quella di aver ordinato l'attacco delle forze armate di Bogotà diretto a un accampamento dei guerriglieri delle Farc (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia) in territorio ecuadoriano. Nel corso del blitz, il primo marzo del 2008, persero la vita 25 persone, tra le quali uno dei leader della guerriglia, Raul Reyes, e un cittadino dell'Ecuador Franklin Aisalla. Proprio la morte di Aisalla, che non sarebbe morto nel corso del raid ma in seguito a un'esecuzione, aveva portato Quito a denunciare Bogotà davanti alla Corte interamericana dei Diritti umani, La difesa di Santos evidenzia però come le uniche prove del suo coinvolgimento diretto siano notizie pubblicate dalla stampa. (red/mat) 30 giu 2009 10:51

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Rep.ceca/ Topolanek offre seggio parlamento a sindaco 'anti (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 30-06-2009)

Argomenti: Diritti umani

Elezione alla Camera dei deputati quasi certa in Repubblica ceca per Ivana Rapkova, il "sindaco sceriffo" di Chomutov (Boemia nord occidentale), salito alla ribalta negli ultimi mesi per il pugno di ferro che usa contro la comunità rom della sua città. I conservatori dell'Ods, la forza politica di cui fa parte, le hanno offerto il secondo posto nella lista dei candidati della Regione di Usti nad Labem (Boemia nord occidentale) in vista delle elezioni anticipate del prossimo ottobre. In lista prima di lei c'è solo Petr Gandalovic, che nel precedente governo guidato da Mirek Topolanek ha ricoperto la carica di ministro dell'Agricoltura. Sono già in tanti però a prevedere che potrebbe essere proprio la Rapkova, la cui popolarità è al massimo per l'intransigenza che continua a manifestare contro "la gente disadattata", come lei stessa definisce i suoi concittadini rom che vivono in condizioni di massimo degrado e di emarginazione. Secondo il sindaco i rom sono dei "disadattati che fanno rumore e che per giunta non pagano al comune l'affitto per gli alloggi popolari dove risiedono". Per risolvere questa situazione Rapkova non ha esitato ha esitato a mandare gli ufficiali giudiziari davanti agli sportelli dove i rom ricevono gli assegni di assistenza sociale, costringendoli a saldare subito i loro debiti e privandoli dell'unico reddito di cui dispongono. Repkova ha detto di aver deciso di fare il salto verso la politica nazionale per rivalsa nei confronti del ministro per i Diritti umani Michael Kocab, un musicista appoggiato dai Verdi e amico dell'ex presidente Vaclav Havel, sostenitore del dialogo con la minoranza Rom. "L'atteggiamento del ministro Kocab è una delle ragioni principali che mi spingono a candidarmi. Quest'uomo da quando è in carica non è ancora riuscito a dire e a fare una cosa intelligente. Sa solo accusarci e attaccarci" ha detto di lui la donna.

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