CENACOLO DEI COGITANTI |
·
Articoli
Diritti
umani (22)
Detenido el 'narco'
mexicano que torturó y asesinó a nueve militares
( da "Pais, El" del
22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: narco' mexicano que torturó y
asesinó a nueve militares ANTONIO O. ÁVILA - México - 22/03/2009 Vota Resultado
2 votos El narcotraficante mexicano Sigfrido Nájera Talamantes, alias El
Canicón, uno de los más peligrosos sicarios del cartel del Golfo y autor de un
atentado contra el consulado de Estados Unidos en Monterrey,
<Ma così si rafforzano
gli ayatollah> ( da "Corriere.it"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: impressione di voler barattare i
diritti umani degli iraniani con il business» «Un errore. Gli ayatollah si
sentiranno più forti, avranno ancora meno scrupoli a picchiare e manipolare le
schede alle elezioni presidenziali di giugno. Barack Obama ha dato
l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business
e la protezione dall'
La tortura psicològica
( da "Avui" del
22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Estat La tortura psicològica POLS ·
Els governs català i espanyol han obert la batalla final pel finançament
després de 225 dies d'incompliment esperant veure a qui li entra primer la por
escènica i cedeix ESCENARIS · El desenllaç de la negociació planteja
conseqüències tant per a l'estabilitat del govern de Zapatero com per al de Montilla
T.
L'obiettivo è quota 10
mila ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: All'iniziativa ha aderito anche il
«coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani»
riunito a Perugia il 2 dicembre. Della prim'ora è la firma del poeta Andrea
Zanzotto, convintissima l'adesione di Fulcro Pratesi, massimo dirigente del
Wwf. L'obiettivo è quota 10 mila.
isola. oggi la scuola
verde di legambiente invita tutti i cittadini della provincia di teramo ...
( da "Centro, Il" del
22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Per informazioni: telefono:
335.1048318. L'acqua non è ancora un diritto. Un terzo della popolazione
mondiale non ha accesso all'acqua potabile e a servizi igienico sanitari
adeguati, la condizione indispensabile per il godimento di tutti gli altri
diritti umani.
costruire l'europa dei
popoli unicef, un corso per gli studenti
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con particolare riferimento ai
diritti umani e ai valori sui quali si fonda la costruzione dell'Europa dei
popoli. Inaugurato a fine febbraio alla presenza del rettore Maida e del
professor Paolo Fois, che ha tenuto la prolusione su «La Carta dei diritti
fondamentali», il corso si propone di fare il punto sui traguardi raggiunti e
alcuni problemi aperti,
Keiko tortura círculos por
motivos estéticos ( da "Razòn,
La" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Keiko tortura círculos por motivos
estéticos El pintor Keiko González expone en Arte 21 una serie nacida antes de
Navidad y bautizada caprichosamente como À. Imprime esta nota Recomienda esta
nota Opiniones sobre esta Nota Desde la calle Pankara, por la puerta de vidrio
de la galería Arte 21 y aun antes de entrar en ese amplio espacio,
LA bella fontana
quattrocentesca posta di lato in piazza del Plebiscito, racchiude un se...
( da "Messaggero, Il (Ancona)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: torturati e uccisi con l'accusa
(ingiusta) di aver cospirato contro lo Stato della Chiesa. Altri due nobili
anconetani furono impiccati nella rocca a Porto San Giorgio per lo stesso
motivo. I trucidati erano, rispettivamente, Leonardo Bonarelli, imparentato con
i Grimaldi, Romano Giacchelli, Marcantonio Antiqui,
FICULLE IL COMUNE di
Ficulle ha aderito al coordinamento nazionale de...
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ha aderito al coordinamento
nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani alla 14 esima
edizione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime
delle mafie. L'impegno per la pace nel mondo deve unirsi all'impegno per la
pace, la giustizia e la legalità in ogni Comune d'Italia. Affermare, promuovere
e diffondere la cultura nuova dei diritti umani,
FEDERALISMO LEGHISTA UN
PASTICCIO ( da "Unita,
L'" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: FEDERALISMO LEGHISTA UN PASTICCIO
Si smembra l'Italia come nella tortura medievale dei cinque cavalli che
tiravano il condannato in cinque direzioni diverse Furio Colombo Il federalismo
fiscale è come una bomba a grappolo che continuerà a esplodere in modo da
ferire o tagliare tutto ciò che unisce - o meglio: ha unito - l'Italia.
L'attivista bielorussa
<suicidata> dal regime ( da "Corriere
della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: REDAZIONALE Diritti umani
L'avvocatessa anti-Lukashenko era perseguitata da tempo L'attivista bielorussa
«suicidata» dal regime Yana Palyakova si è impiccata a 33 anni. «Costretta»
Campagna persecutoria senza esclusione di colpi: minacce anonime, aggressioni,
telefonate della polizia in piena notte «Vedi mamma, con me si divertono,
immigrati, j'accuse alla
regione ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Introducendo norme che violano i
diritti umani rischiamo di perdere tutto quanto di buono è stato fatto in anni
di pacifica convivenza sul fronte dell'integrazione. Ma anche la nostra
economia sarà penalizzata perché per il mercato del lavoro il contributo degli
stranieri è fondamentale».
Rusciano: <Io, di nuovo
in piazza dopo trent'anni> ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dirige il Comitato per la pace e i
diritti umani della Regione Campania — ma questa è davvero speciale e mia
nipote, che sfila con la sua classe, qualche minuto fa mi ha chiesto se davvero
la recessione può favorire la criminalità organizzata, la quale è in grado di
catturare nuove adesioni, anche a livello imprenditoriale, allargando i cordoni
della sua borsa sporca di sangue.
Ue più razzista Nega
lavoro e casa a chi ha un altro colore
( da "Unita, L'" del
22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il primo articolo della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che «tutti gli esseri umani
nascono liberi ed eguali in dignità e diritti». «La Giornata Internazionale per
l'eliminazione della discriminazione razziale ci ricorda - rimarca ancora Ban
ki-moon - la nostra responsabilità collettiva per la promozione e la tutela di
questo ideale.
Un calcio all'intolleranza
( da "Giorno, Il (Brianza)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: seguita poi da Italia Diritti umani
e Italia Maunazzi. Non mancheranno il Marocco, il Perù, la Romania, il Senegal
e il Tibet. «L'ANIMA FONDANTE di questo torneo interetnico - tiene a precisare
Carlo Chierico - è come sempre la tensione verso l'integrazione, la coesione
sociale, l'amicizia e il rispetto tra i popoli».
RICHARD GERE Dopo i
diritti umani, ora l'ecologia: si batterà ...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 22-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I COMMENTI pag. 12 RICHARD GERE
Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà ... RICHARD GERE Dopo i
diritti umani, ora l'ecologia: si batterà per la protezione delle isole
Galapagos
Legambiente discute della
risorsa-acqua ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Martedì nell'aula magna
dell'istituto tecnico "Righi" si terrà l'incontro "La risorsa
acqua.tra sprechi e bisogni". Interverranno Efrem Zoccatelli e Irena
Caldana, del centro di educazione ambientale di Legambiente, e Cristina
Biancardi esperta in relazioni internazionali e diritti umani. I lavori
cominceranno alle ore 8.30.
Una targa sbagliatae un'altra
sconosciuta ( da "Sicilia,
La" del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: i diritti umani, le esigenze dei
giovani, dei meno giovani, degli anziani, previsti dalla nostra Costituzione
nazionale sono solo carta straccia? O sono valori inalienabili di cui bisogna
tenere conto? Se bisogna tenerne conto, come io credo, perché chi ci amministra
non denuncia lo scempio e il saccheggio cementizio che la Pizzuta sta vivendo.
FRANCESCO FAENZA EBOLI.
TREGUA ARMATA SULLA BONIFICA DI S.NICOLA VARCO NEL GIORNO CHE IL SINDACO...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Poi le priorità: «I diritti umani
vengono prima dello sviluppo del territorio (riferito al polo agroalimentare,
cavallo di battaglia di Melchionda, ndr)». Quindi la bonifica: «Ho chiesto
l'intervento della Protezione Civile per quest'emergenza sanitaria. Non
possiamo restare a guardare.
Buttiglione: "Ora un
partito che rappresenti davvero il popolo cristiano"
( da "Quotidiano.it, Il"
del 22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: come accademico e come politico,
alla tutela ed alla salvaguardia dei diritti umani, il presidente del Movimento
per la vita, ha raccontato le difficoltà incontrate dall?Udc – è di pochi
giorni fa la bocciatura di alcuni emendamenti aventi ad oggetto il tema della
famiglia e proposti dal partito italiano –
VERONA CAPUT FASCI. Sabato
21 marzo, ore 22, presso il Cafè Liber, corso Vercelli 2, all'intern...
( da "Stampa, La" del
22-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rigetta la Risoluzione di
Strasburgo che raccomanda agli Stati membri dell'Unione Europea la tutela e la
promozione dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender.
Sarà presente Gianni Zardini, del Circolo Pink Gay, Lesbiche, Transessuali,
Bisessuali, Eterosessuali Diritti Umani e Cittadinanza Verona. Ingresso
gratuito. Info 335/716.78.90, corpi negati@inventati.
( da "Pais, El" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Detenido el 'narco' mexicano que torturó y asesinó a nueve militares ANTONIO
O. ÁVILA - México - 22/03/2009 Vota Resultado 2 votos El narcotraficante
mexicano Sigfrido Nájera Talamantes, alias El Canicón, uno de los más
peligrosos sicarios del cartel del Golfo y autor de un atentado contra el
consulado de Estados Unidos en Monterrey, fue detenido en la noche del
viernes por tropas del Ejército mexicano, que tenían con él una cuenta
especialmente importante, pues se le considera el autor material de la tortura
y asesinato de nueve militares. México A FONDO Capital: Ciudad de México.
Gobierno: RepÚblica Federal. PoblaciÓn: 109,955,400 (est. 2008) Ver cobertura
completa --> La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas Fue
el propio presidente de México, Felipe Calderón, quien anunció la captura,
ocurrida en la ciudad de Saltillo (Coahuila). En un acto de la Comisión
Nacional de Derechos Humanos, Calderón se congratuló de la detención del
"responsable directo de la tortura y ejecución de estos militares, el
responsable de los atentados al consulado de Estados Unidos y a las
instalaciones de Televisa Monterrey", que calificó de terroristas. Los
asesinatos y los atentados tuvieron lugar entre noviembre del 2008 y enero de
este año en el norteño Estado de Nuevo León. Un negro historial tiene Nájera
Talamantes, al que el presidente describió como un "peligroso delincuente,
que debe pagar por lo que ha hecho a la sociedad mexicana". Se trata del
segundo golpe de importancia dado esta semana contra las mafias del
narcotráfico. Un día antes, la justicia mexicana había capturado a Vicente
Zambada Niebla, el hijo del jefe del cartel de Sinaloa, Ismael El Mayo Zambada,
que desde hace 15 años es uno de los narcotraficantes más buscados en México. En
ambas acciones la participación de los militares ha sido determinante.
( da "Corriere.it" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il dissidente Ahmad
Batebi «Ma così si rafforzano gli ayatollah» «Obama ha dato l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business» «Un errore. Gli ayatollah si
sentiranno più forti, avranno ancora meno scrupoli a picchiare e manipolare le
schede alle elezioni presidenziali di giugno. Barack Obama ha dato
l'impressione di voler barattare i diritti umani degli
iraniani con il business e la protezione dall'atomica sciita. L'Iran sta
per fare la stessa fine della Libia: rinunciando al suo programma nucleare il
colonnello Gheddafi ha salvato se stesso e condannato il suo popolo alla
dittatura. Washington vuol ripetere quel giochetto con gli iraniani? Per
favore, non siamo in vendita». OBAMA NON DEVE FIDARSI - Ahmad Batebi è un'icona
della dissidenza iraniana. La sua faccia da ragazzo sfrontato sulla copertina
di un Economist di dieci anni fa gli costò anni di carcere. Mostrava il sangue
della repressione delle proteste studentesche. Venne torturato, rischiò di
morire, ma niente ha cambiato il suo istinto ribelle. Oggi è a Washington,
rifugiato politico dopo una rocambolesca fuga attraverso le grotte al confine
tra Iran e Iraq. Per lui, non c'è dialogo possibile con gli ayatollah al potere.
«Obama deve stare attento, non può fidarsi di questa teocrazia. I mullah sono
capaci di promettere una cosa oggi e dimenticarsene domani. Usano il popolo
come ostaggio. Si nutrono di petrolio e lo sfruttano per influenzare gli altri
Paesi. Sono guidati dal furore ideologico di una religione che si sono
costruiti su misura. Nell'Islam è proibito mentire, bere alcol e mangiare
maiale? Se serve, nel loro personalissimo credo, è lecito invece ingozzarsi di
prosciutto, ubriacarsi e dire balle a ripetizione». LA DEMOCRAZIA VA ESPORTATA
- I fallimenti della politica di George W. Bush non hanno demoralizzato l'ex
studente Batebi. «Non basta questo discorso per capire dove vuole andare la
Casa Bianca. Non si può credere che la democrazia americana possa reggere in un
mondo di totalitarismi. La democrazia va esportata. D'altra parte è positivo
che Obama abbia distinto tra popolo e governo, parlato direttamente alla gente,
lodato l'ingegno persiano e festeggiato il nuovo anno, ma per recuperare la
fiducia degli iraniani ci vuole ben altro. Noi ricordiamo bene l'appoggio Usa
alla dittatura dello scià e al colpo di Stato del 1953 contro Mossadeq. E le
trattative segrete con l'ayatollah Khomeini ancora in esilio o i finanziamenti
all'Iraq di Saddam Hussein durante otto anni di guerra. Ora Washington vuole
accordarsi con i mullah alle spalle della gente? No, spero di no». Da quando,
l'estate scorsa, è scappato in America, Batebi è diventato ospite fisso di tv e
radio satellitari che trasmettono in persiano da Usa e Gran Bretagna verso
l'Iran. Per lui solo la rivolta popolare potrà sconfiggere la teocrazia. «I
Paesi ricchi devono cancellare i contratti, porre condizioni come fecero con il
Sudafrica delle discriminazioni razziali. Allora gli iraniani andranno in
piazza e il regime cadrà. Altrimenti i mullah useranno qualunque mezzo per
imporre al mondo la loro fede». Andrea Nicastro anicastro@corriere.it stampa |
( da "Avui" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
El duel amb l'Estat La tortura psicològica POLS · Els governs català i espanyol
han obert la batalla final pel finançament després de 225 dies d'incompliment
esperant veure a qui li entra primer la por escènica i cedeix ESCENARIS · El
desenllaç de la negociació planteja conseqüències tant per a l'estabilitat del
govern de Zapatero com per al de Montilla T.Riba / S. Arenas El conseller
Antoni Castells i el ministre Pedro Solbes en una foto d'arxiu XAVIER BERTRAL
Va ser el conseller Ernest Maragall qui va qualificar de "tortura
psicològica" l'eterna negociació sobre el finançament, que porta 225 dies
d'incompliment. La crisi econòmica, la dificultat de quadrar les demandes de
totes les comunitats i el fet que premiar -o complir amb- Catalunya penalitza
la resta de Estat, han portat a la situació actual, en què el conseller Antoni
Castells -amb ERC com a millor aliat- ha donat un ultimàtum, malgrat les
diferències de sensibilitat dins d'un PSC -exemplificades ahir per Celestino
Corbacho- que, com en el bolero, es pregunta si es pot estimar dues dones
alhora i no estar boig, però que, de moment, amb un soci com ERC i CiU fent
pessigolles, no cedeix. Sigui com sigui, el pols ha arribat al duel final amb
els dos contrincants, Estat i Generalitat, esperant veure a qui li entra la por
escènica i cedeix. L'ultimàtum de Castells -que s'hi juga el reconeixement
acadèmic i el futur polític- ha arribat en un moment en què el govern sembla
haver-se adonat que Zapatero necessita aliats al Congrés després de les
eleccions basques i gallegues -i que aquests són a Catalunya-, que s'encamina a
presidir la UE amb el perill de fer-ho sense poder aprovar els pressupostos o
quedar en mans del PP, també per aprovar la LOFCA. Però en aquesta batalla
psicològica, Zapatero sembla pensar que Montilla cedirà perquè s'hi juga el
rèdit polític i la necessitat d'omplir les arques de la Generalitat i perquè
ell pot aprovar el finançament sense Catalunya i forçar Montilla a eleccions
anticipades. Curiosament, el president ha anunciat que pensa esgotar la
legislatura l'endemà que Joan Puigcercós anés a la Moncloa citat per Zapatero.
Què va detectar Puigcercós a la Moncloa? ¿S'ha convençut el govern que no hi
haurà finançament i es blinda o, al contrari, veu el moment de posar Zapatero
contra les cordes? Sigui com sigui, d'aquí a dues setmanes, la política
catalana i espanyola es pot trobar en tres escenaris -no els únics- amb les
seves ramificacions. Una cimera Zapatero-Montilla acaba amb un acord que
accepta tot el govern. Si CiU hi és, cap problema. Si CiU no hi és -per evitar
això el PSC vol que la federació s'impliqui més al Congrés-, la pressió és
sobretot per a ERC, tant dels sectors crítics -que ja amenacen de convocar un
referèndum intern perquè la militància decideixi- com de la mateixa CiU. Hi ha
acord PSOE-PSC, però ERC diu no. L'escenari, digui el que digui Montilla, són
eleccions anticipades. Governar en minoria amb una ERC a l'oposició amb CiU
sembla insostenible. Diversos dirigents republicans han dit aquesta setmana que
no hi haurà un trencament pel finançament, però un escenari d'enfrontament amb
el PSC pot beneficiar les aspiracions electorals de Puigcercós, que de portes
endins tothom dóna per fet que serà el candidat. Amb una tendència a la baixa,
el líder d'ERC podria salvar els mobles si qualla la imatge de ruptura amb
Montilla pel desacord en el finançament. Tot i així, hi ha dirigents -començant
pels que tenen responsabilitats al govern- partidaris d'esgotar la legislatura
malgrat que hi hagi un acord desfavorable. No hi ha acord. S'obre un conflicte
amb el govern espanyol, que alhora es queda amb una falta de socis preocupant,
que pot abocar a eleccions anticipades a l'Estat. Ara bé, aquí hi ha una
ramificació. Si el PSOE i el PP pacten el finançament, que s'ha de convertir en
llei, què faran els 25 diputats del PSC? Si voten que no a la LOFCA -els seus
diputats no serien indispensables-, tindran un conflicte amb el PSOE en què
Montilla en sortiria reforçat i podria anar a les eleccions assumint els rèdits
d'haver-se plantat, però amb el cost de trencar amb el PSOE. Però, ¿i si el PSC
vota sí a la LOFCA que ERC amenaça de portar al TC si contradiu l'Estatut?
Aleshores torna l'escenari de conflicte.
( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'obiettivo è quota
10 mila VITTORIO VENETO. Maurizio Castro ha raccolto, al Senato, anche le firme
del coordinatore regionale del Pd, Paolo Giaretta e di Marco Stradiotto, Pd, ex
sottosegretario all'economia. Merito suo anche la firma dell'europarlamentare
di An, Sergio Berlato, e del senatore Vizzini, già ministro. All'iniziativa ha aderito anche il «coordinamento nazionale degli
enti locali per la pace e i diritti umani» riunito a
Perugia il 2 dicembre. Della prim'ora è la firma del poeta Andrea Zanzotto,
convintissima l'adesione di Fulcro Pratesi, massimo dirigente del Wwf.
L'obiettivo è quota 10 mila.
( da "Centro, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 3 - Teramo
ISOLA. Oggi la Scuola Verde di Legambiente invita tutti i cittadini della
provincia di Teramo ... ISOLA. Oggi la Scuola Verde di Legambiente invita tutti
i cittadini della provincia di Teramo ad avvicinarsi alle problematiche
dell'acqua visitando gratuitamente l'Ecomuseo del Parco Nazionale Gran
Sasso-Laga espressamente dedicato allo straordinario mondo delle acque
custodite nelle nostre montagne. Oltre alle visite guidate, ad informare e
raccontare le contraddizioni globali e locali nella gestione della risorsa
acqua, nel pomeriggio sarà presentato dagli stessi protagonisti il racconto di
viaggio che un gruppo di alpinisti teramani ha compiuto di recente sul Monte
Manaslu, l'ottava vetta del pianeta, tra le montagne himalayane del Nepal. Il
programma: ore 10-18, apertura gratuita del Centro per le Acque del Parco con
visite guidate al museo e al sentiero natura della Sorgente Acquatina,
attrezzato per non-vedenti. Ore 17: presentazione del racconto di viaggio sulla
catena dell'Himalaya: Il Gran Sasso e il Manaslu, due montagne la stessa acqua.
Per informazioni: telefono: 335.1048318. L'acqua non è
ancora un diritto. Un terzo della popolazione mondiale non ha accesso all'acqua
potabile e a servizi igienico sanitari adeguati, la condizione indispensabile
per il godimento di tutti gli altri diritti umani.
( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Quadrilatero, già
iniziate le lezioni del primo modulo «Costruire l'Europa dei popoli» Unicef, un
corso per gli studenti SASSARI. Corso universitario multidisciplinare di
educazione allo sviluppo dell'Unicef Sassari. Gli effetti della
globalizzazione, le misure per lo sviluppo delle regioni svantaggiate, i
rapporti con l'area euromediterranea, le politiche europee per la ricerca e
l'innovazione, la crescita e l'occupazione insieme al rafforzamento del
sentimento di appartenenza, nel rispetto delle differenze culturali. Questi gli
argomenti che saranno trattati dal 16º corso organizzato assieme all'università
di Sassari. Il corso 2009, rivolto agli studenti universitari neolaureati e
laureandi e ad altri giovani del mondo dell'associazionismo e del volontariato,
ha come titolo «Costruire l'Europa dei Popoli» e propone un percorso di
conoscenza delle istituzioni dell'Unione Europea e di analisi del processo di
integrazione e coesione sociale, con particolare
riferimento ai diritti umani e ai valori sui quali si fonda la costruzione dell'Europa dei
popoli. Inaugurato a fine febbraio alla presenza del rettore Maida e del
professor Paolo Fois, che ha tenuto la prolusione su «La Carta dei diritti
fondamentali», il corso si propone di fare il punto sui traguardi raggiunti e
alcuni problemi aperti, come la discriminazione delle minoranze, la
xenofobia, l'intolleranza, la recessione economica, la sostenibilità
ambientale, la tratta degli esseri umani, la violenza
nei confronti dei bambini, per i quali urge trovare soluzioni condivise. Il
programma, che si svolgerà presso l'aula Germania del Quadrilatero di viale
Mancini dalle 15,30 alle 18,30 e le cui iscrizioni si ricevono presso il Punto
d'Incontro Unicef, via Duca degli Abruzzi 3 (di fronte alla Facoltà di Lettere)
telefono: 079 278981, si articolerà in tre diversi moduli. Alla fine verrà
rilasciato l'attestato di partecipazione e il corso può essere utilizzato anche
come credito formativo. Già iniziato il primo modulo, con relazioni della
docente Donatella Spano della facoltà di Agraria e di Silvia Sanna di Scienze
politiche. Si continuerà il 23 e 30 marzo con le relazioni del professor
Armando Savignano, dell'università di Trieste, su «Discriminazione e
valorizzazione delle differenze: come si diventa cittadini europei» e di Luca
Contini (Sardegna Ricerche) su «Ricerca e innovazione nell'Unione Europea».
Seguiranno le relazioni su «Come rispondere alla crisi attuale in materia di
recessione» del docente di Scienze Politiche, Antonello Paba, e del suo collega
di Medicina,Andrea Montella, su «L'Università italiana in Europa». Il secondo modulo
invece verterà su «Globalizzazione, cooperazione e solidarietà», inizierà il 6
aprile prossimo per concludersi dopo tre incontri, mentre il terzo modulo,
previsto a maggio, tratterà de «Costruire l'Europa con i bambini» e si
concluderà, con la conclusione del corso stesso e la presentazione delle tesine
degli studenti, il 18 maggio. Roberto Spezzigu
( da "Razòn, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Keiko
tortura círculos por motivos estéticos El pintor Keiko González expone en Arte
21 una serie nacida antes de Navidad y bautizada caprichosamente como À.
Imprime esta nota Recomienda esta nota Opiniones sobre esta Nota Desde la calle
Pankara, por la puerta de vidrio de la galería Arte 21 y aun antes de entrar en
ese amplio espacio,
los colores de los cuadros de Keiko González actúan como un imán. Es la primera
exposición del año para este artista que a sus 46 años parece un jovencito: con
la gorra de béisbol volcada, bermudas y zapatillas.?Iba a ser una exposición
conjunta, pero a quienes les propuse compartir este espacio no aceptaron, así
que estoy solo y muy contento; es mejor así?, dice. Y realmente, montados los
cuadros de gran formato, se hace impensable que algo distinto pudiese perturbar
un conjunto tan coherente, cualidad lograda, sin embargo, con obras diferentes
una de otra. Tal el mérito del pintor que esta vez, cuenta, se puso a ?torturar
círculos?. La serie que ha salido del taller de González es el resultado de
experimentar con objetos que hagan contrapunto a la línea dura propia de sus
cuadros, con la línea curva de los círculos. Pero, aclara Keiko González, estos
elementos, que ha logrado incluso con viñetas para que salgan unos redondos
perfectos, no son lo esencial sino apenas la excusa para ?tener algún objeto en
el espacio y encontrar una figura en la obra, darle un sentido estético a mi
manera, no en el sentido literal sino algo muy mío?. Por eso, a veces hay una
especie de triángulos y formas geométricas caprichosas navegando en los
universos horizontales de color en los que Keiko ha trabajado también con los
?chorreados?. Ocurre, explica, ?que el color no es lo importante para mí sino cómo
está puesto. Así que experimento con dejar que la pintura chorree: ?Pongo
varias capas de color, chorrea, seco, vuelvo a provocar el efecto y así, en una
especie de caos controlado?. El artista nacido en Texas, pero un boliviano más,
uno de los más importantes pintores contemporáneos, confía sus argumentos pero
porque se le pregunta periodísticamente y se ve en la necesidad de responder.
En cierto momento declara: ?No soy apto para hablar de mi obra; tampoco es
necesario verbalizar. Allí están los cuadros, para que la gente los observe?.
La serie actual titula À (pi), como el número irracional que explica la
relación entre las longitudes de una circunferencia y su diámetro. Los cuadros
comenzaron a nacer antes de la Navidad, todos casi al mismo tiempo. Keiko tomó
unos 40 lienzos y les puso bases de color: amarillo, azul, blanco y los dejó
hasta que pasó la fiesta familiar. Cuando los retomó, fue cuestión de ir
construyendo y terminando. ¿Cuándo se da cuenta de que el cuadro está listo?,
se le pregunta. ?El proceso es largo. Yo miro mucho un cuadro. Puedo estar una
hora observando. Me ayuda que tengo tres espacios en el taller. El primero es
donde pinto. De allí lo envío al cuarto contiguo que es el de secado. De allí
baja el cuadro al lugar donde están los terminados. A veces suben de nuevo.
Pero, como tengo tantos cuadros en el taller, me ayuda verlos ya en la galería.
Ahí es donde se hace la prueba final?. En Arte 21, Keiko se pasó largo tiempo
mirando los muros, midiendo mentalmente y anotando. Entonces eligió los
cuadros, los colgó, los descolgó, llevó otros. Y finalmente unos 12 están ahí
para que el público los observe a su vez. (MF) EL ARTISTA Perfil ? Nacido en
1964, Keiko González estudió en la Universidad de Texas y en la Universidad
Rutgers; en esta última obtuvo una maestría en Bellas Artes. En 1992 se
especializó en grabado en la Kunsthochschule en Dresden, Alemania. Profesor ?
El artista dedica un tiempo a dar cursos de pintura. ?Pero no enseño a pintar,
no podría; lo que les digo a los alumnos es veremos qué quieres hacer y yo te
ayudo?. Exposición ? La muestra À estará en Arte 21 (c. Pankara, entre
Montenegro y 21 de Calacoto) hasta el 31 de marzo.
( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 22 Marzo
2009 Chiudi di FRANCA SANTINELLI LA bella fontana quattrocentesca posta di lato
in piazza del Plebiscito, racchiude un segreto atroce. Nel 1534 furono esposti
lì vicino, ai piedi delle scale della chiesa dell'Incoronata, i corpi mutilati
e la testa tagliata di tre nobili anconetani, torturati e
uccisi con l'accusa (ingiusta) di aver cospirato contro lo Stato della Chiesa.
Altri due nobili anconetani furono impiccati nella rocca a Porto San Giorgio
per lo stesso motivo. I trucidati erano, rispettivamente, Leonardo Bonarelli, imparentato
con i Grimaldi, Romano Giacchelli, Marcantonio Antiqui, ex console
veneziano, sposato con Francesca Benincasa, figlia del celebre cartografo
Grazioso. Poi Gianbattista Benincasa figlio di Andrea, navigatore e cartografo,
a sua volta figlio di Grazioso, e Andrea Buscaratti. Tutto iniziò quando il
cardinale di Ravenna Benedetto Accolti, acquistò dal pontefice la città. Così
nel 1532 Ancona perse la sua autonomia, l'Accolti cacciò i nobili dagli uffici
pubblici, piantò le forche in piazza San Nicola (oggi del Teatro) e in piazza
dell'Incoronata (oggi del Papa) e in un sol giorno impiccò 11 persone, senza
processo, per aver trasgredito ai bandi. Marcantonio Antiqui, che in passato
aveva avuto prestigiosi incarichi nella dorica e Gianbattista Benincasa, si
lamentarono con Papa Clemente VII dell'Accolti, ma questi riuscì poi a far
ricredere il pontefice. Così Bonarelli, Giacchelli, Antiqui, Benincasa e
Buscaratti furono imprigionati nel palazzo del Bargello o del Podestà che si
trovava dove ora c'è il teatro delle Muse-Corelli. Bonarelli, Giacchelli e
Antiqui furono torturati con il supplizio della corda. Al Giacchelli avevano
posto dei ferri ai piedi, così che quando veniva elevato sulla corda, soffrisse
ancor più per lo stiramento di muscoli e tendini. Antiqui fu sottoposto solo
due o tre volte e per pochi istanti alla tortura perché non avrebbe potuto
sopportarla e sarebbe morto, invece Giacchelli fu lasciato due ore a spasimare
e a Bonarelli storpiarono un braccio. I prigionieri non confessavano la presunta
cospirazione, ma dopo supplizi di giorno e di notte e false promesse (furono
catturati il 6 marzo e uccisi nella notte tra il 13 e 14 marzo), il Giacchelli
fece qualche ammissione riguardo al suo amico Antiqui, rammaricandosi poi; non
solo, infine i prigionieri preferivano che fosse loro tagliata la testa
piuttosto che essere torturati. Gli eventi precipitarono quando giunse l'ordine
del Papa di far assistere dei testimoni al processo. Così che in fretta e furia
si decise la morte di Bonarelli, Giacchelli e Antiqui senza neanche la
sentenza, imposta dalla legge. E i condannati furono di nuovo torturati.
All'alba le tre salme mutilate con accanto la testa furono poste, ognuna su una
stuoia con un cero acceso, ai piedi delle scale dell'Incoronata che, in piazza
del Papa, si trovava dopo la fontana. I corpi rimasero a terrorizzare gli
anconetani per un giorno intero. E pare che i veri fautori di una congiura
fossero al sicuro a Urbino. In seguito l'Accolti fu imprigionato, ma se la
cavò, divenne ministro imperiale di Carlo V a Firenze, dove morì nel 1549 per
un ictus, mentre giaceva con una prostituta. Lasciò tre figli e innumerevoli
armi, come raccontato da Enea Costantini in Il cardinale di Ravenna al governo
d'Ancona, Pesaro, 1891.
( da "Nazione, La (Umbria)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ORVIETO / CONCA
TERNANA pag. 21 FICULLE IL COMUNE di Ficulle ha aderito al coordinamento
nazionale de... FICULLE IL COMUNE di Ficulle ha aderito al
coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani alla 14 esima edizione della giornata della memoria e
dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. L'impegno per la pace nel
mondo deve unirsi all'impegno per la pace, la giustizia e la legalità in ogni
Comune d'Italia. Affermare, promuovere e diffondere la cultura nuova dei
diritti umani, della cittadinanza consapevole, del riconoscimento della
dignità innata di ogni persona è un'esigenza irrinunciabile per ogni paese
democratico. La giornata del 21 marzo, primo giorno di primavera, è il momento
che Libera, associazione fondata da Don Ciotti, dedica alla memoria di tutti
coloro che hanno dato la vita per contrastare le mafie. «E' questa l'occasione
nella quale rilanciare ogni anno un impegno che non deve venire mai meno. Lo
slogan di quest'anno è: L'etica libera la bellezza. Riscattare la bellezza,
liberarsi dalle mafie. I volti della memoria, le mani dell'impegno-spiega una
nota del Comune di Ficulle, quel giorno le vogliamo ricordare proprio tutte:
dai nomi più famosi a quei semplici cittadini, magistrati, giornalisti,
operatori delle forze dell'ordine, imprenditori, sindacalisti, sacerdoti,
esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo
perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere».
( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
FEDERALISMO
LEGHISTA UN PASTICCIO Si smembra l'Italia come nella tortura medievale dei
cinque cavalli che tiravano il condannato in cinque direzioni diverse Furio
Colombo Il federalismo fiscale è come una bomba a grappolo che continuerà a
esplodere in modo da ferire o tagliare tutto ciò che unisce - o meglio: ha
unito - l'Italia.
E intanto la stessa gente che ha accuratamente preparato il congegno letale
detto convenzionalmente «Federalismo», sta disponendo nei punti più sensibili
del territorio della Repubblica una serie di mine antiuomo nella forma di leggi
persecutorie contro gli immigrati e nel dare fuoco ai depositi della paura. È
un incendio che facilmente si propaga ma che è molto difficile estinguere. Sto
dicendo che il cosiddetto «Federalismo fiscale» è un brutto progetto per una
brutta Italia frantumata, a cura del governo e della maggioranza agitata e
dominata dalla coppia Bossi-Calderoli (intanto Berlusconi fa finta di occuparsi
di una grave crisi economica che non capisce). Mentre scrivo, dal mio banco
alla Camera, lì vedo seduti l'uno accanto all'altro sui banchi del governo, con
l'aria trionfante di chi ha dovuto rinunciare alla secessione ma ha ottenuto in
cambio licenza e potere effettivo di smembrare l'Italia. Ovvero di realizzare
la secessione con il gioco delle due parti: ministro del Paese che vuol
dividere e secessionista travestito da governo. Il gioco è cominciato. L'Italia
è stata lanciata in una corsa rovinosa al federalismo a rovescio: spaccarsi
invece di unirsi. Deve spaccarsi, lungo le linee di disuguaglianze storiche e
fisiche, materiali ed economiche, in modo che i secessionisti possano
raccogliere il frutto del disastro. Non c'è scampo a quel disastro, verso cui
ci avviamo con la stesa incoscienza con cui si stanno spingendo sul ponte di
Messina. Il progetto detto di federalismo fiscale smembra l'Italia come nella
tortura medievale dei cinque cavalli che tiravano il condannato in cinque
direzioni diverse. I leghisti sanno benissimo quello che fanno. Il loro
progetto quando era più rozzo, voleva i fucili, organizzava gli assalti al
campanile di San Marco, lanciava insulti volgari alla bandiera italiana. Ma
l'aver terrorizzato sul pericolo immigrati un numero crescente di cittadini
(che intanto, specie nei «territori» leghisti, hanno ricavato notevoli vantaggi
dal lavoro dei nuovi venuti) ha procurato un pacchetto di voti che è
indispensabile a Berlusconi per governare. La Lega vuole e ottiene il doppio
ruolo: dentro il governo e contro l'Italia. Il progetto sta riuscendo e c'è da
meravigliarsi che - finora - abbia causato così poco allarme. Soltanto
Berlusconi ha provato a dire: "la Lega vuole un po' troppo".
L'opposizione, purtroppo, no. Ha deciso che, in questo periodo pericoloso e
confuso, al federalismo proposto dalla Lega si deve partecipare invece di
respingere. Alla Camera, in queste ore, stiamo giocando a quel triste gioco
televisivo che ha reso famoso Pupo. Come Pupo, Calderoli ci mostra delle
scatole e permette ai volonterosi esperti dell'opposizione di «migliorarle». Ma
in tal modo, pur con un lavoro accurato, si migliorano solo le scatole. Dentro
che cosa c'è? A differenza di Pupo, Calderoli non apre le scatole. È una legge
delega. La faranno loro, dopo, montando e smontando come vogliono i pezzi del
Lego con cui ci hanno fatto giocare. È una legge senza cifre. Quanto costa - e
chi paga - smembrare l'Italia, creando una classe (o casta) buro-politica
interamente nuova, oltre al peso di tutto il personale dell'indotto politico
che già grava sull'Italia? Il fatto è che paga l'Italia, un Paese estraneo ai
due ministri Bossi e Calderoli. Lo hanno detto con insolita fermezza quasi solo
i deputati dell'Udc e Giorgio La Malfa. Stranamente, nello schieramento del Pd,
così segnato da vite e percorsi e curricula diversi, solo poche voci (l'on.
Mantini, oltre a me) hanno deciso di respingere subito e completamente la
trappola (vasto disordine, futuro ignoto, costi non calcolabili) preparata
dalla Lega Nord alla Repubblica italiana. Il resto è stato un encomiabile e
competente lavoro fatto con molta bravura come se la Lega (che a suo tempo ha
tradito persino Berlusconi) fosse una affidabile controparte. Eppure è la
stessa gente che si prepara a portare ai voti in Parlamento nei prossimi giorni
il decreto «sicurezza», il più brutto, crudele, poliziesco, inutile (dunque
dannoso) che sia mai stato presentato in un Paese libero che, dopo quel
decreto, sarà meno libero. Le organizzazioni internazionali che si occupano di
diritti umani lo hanno già condannato.
( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-22 num: - pag: 12 categoria: REDAZIONALE Diritti umani L'avvocatessa
anti-Lukashenko era perseguitata da tempo L'attivista bielorussa «suicidata»
dal regime Yana Palyakova si è impiccata a 33 anni. «Costretta» Campagna
persecutoria senza esclusione di colpi: minacce anonime, aggressioni,
telefonate della polizia in piena notte «Vedi mamma, con me si divertono,
sono il loro pagliaccio ». Ora la chiamano «combattente » e «patriota». Ora che
Yana è morta, alla madre restano la fune con la quale si è impiccata e
un'accusa: «L'hanno tormentata fino a ucciderla ». Yana Palyakova era il volto
gentile della lotta all'oppressione in Bielorussia. «Una donna delicata,
troppo», la ricordano gli amici, «un bambino ferito » in guerra con l'ultima
dittatura d'Europa, il regime di Aleksandr Lukashenko. Avvocatessa impegnata
nella difesa dei diritti umani, lavorava con
l'organizzazione non governativa «Assistenza legale alla popolazione », gruppo
basato nella città meridionale di Salihorsk e in prima linea in casi «caldi »
come quello di Aleksandr Kazulin, sfidante di Lukashenko alle presidenziali del
2006 condannato a cinque anni di reclusione e rimasto in carcere per due. In
quei due anni Yana si occupa del dossier Kazulin e promuove manifestazioni per
il suo rilascio. La polizia comincia a seguirla e interrogarla. Nel 2008 si
dedica alla raccolta di firme per la candidatura della figlia di Kazulin alle
elezioni parlamentari di settembre. Un mese dopo è convocata per l'ennesimo
interrogatorio, stavolta però la situazione precipita e Yana denuncia di essere
stata picchiata. Capisce che le autorità hanno alzato il tiro e di essere
diventata un bersaglio. Porta il caso a Minsk, si ritrova sotto processo per
calunnia ai danni dell'agente accusato delle violenze, che nel frattempo è
stato rimosso dall'incarico. Inizia una campagna persecutoria senza esclusione
di colpi: minacce anonime, aggressioni fisiche, telefonate della polizia in
piena notte. La pressione psicologica si fa insopportabile, Yana è
terrorizzata, non esce più di casa. «Hanno deciso di finirmi — dice alla stampa
—, non fisicamente ma moralmente, considero questa pressione morale un tentativo
di distruggermi. Sono perfettamente consapevoli del mio stato di salute». Le
associazioni richiamano l'attenzione sui metodi sovietici del regime,
l'annientamento lento e inesorabile dell'individuo schiacciato dalla macchina
dello Stato. è un momento delicato per Lukashenko, il presidente-dittatore che
guida l'ex repubblica sovietica dal 1994 facendosi chiamare Bat'ka, «padre», e
reprimendo ogni forma di dissenso. Da un lato l'Occidente cerca il modo meno
traumatico di riallacciare il dialogo e sottrarre il Paese alla fortissima
influenza russa, dall'altro Lukashenko tenta di ottenere il massimo dalla
partita. Il leader bielorusso mantiene un profilo basso nelle relazioni con
l'Unione europea per non irritare Mosca, ma «apre» alle richieste di Bruxelles
con operazioni di cosmesi demo-cratica, come il rilascio di attivisti detenuti.
Tra non poche divisioni, al vertice del 19-20 marzo l'Ue ha accolto la
Bielorussia nel Partenariato per l'Est, il programma di cooperazione che
riguarda anche Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia e Azerbaigian e che sarà
lanciato al summit del 7 maggio. Ancora in dubbio l'invito a Lukashenko per
l'occasione: anche per questo a Minsk il dossier Palyakova va archiviato in
fretta. La notte del 2 marzo la madre di Yana, la 62enne Neanila, fa l'ultimo
tentativo di rinviare il processo fissato per la mattina dopo e implora i
medici di diagnosticare l'instabilità mentale della figlia. Yana però «sta
bene» e il 3 marzo compare davanti ai giudici che la condannano a pagare un
risarcimento morale di 350 dollari all'agente accusato di averla maltrattata e
a due anni e mezzo di arresti domiciliari. Tre giorni dopo il quotidiano
Sovietskaya Belorussia pubblica un duro editoriale che ridicolizza il lavoro
degli attivisti come la Palyakova. La notte tra il 6 e il 7 marzo Yana si
uccide nella sua camera. Aveva 33 anni. La madre chiede un'indagine seria: «La
polizia non ha neanche perquisito la casa, ho ancora quella fune». La corte di
Salihorsk dichiara il caso chiuso. Maria Serena Natale Dolore Un ritratto di
Yana Palyakova; a sinistra la madre Neanila, 62 anni, ai funerali lo scorso 9
marzo: in centinaia a Salihorsk per l'ultimo saluto a Yana Al potere Aleksandr
Lukashenko, 54 anni, dal 1994 è presidente della Bielorussia
( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ieri la riunione
della Rete per i diritti al centro Balducci. Alla Lega: serve una nuova legge
Immigrati, j'accuse alla Regione Don Di Piazza: norme discriminatorie, vanno
impugnate Don Pierluigi Di Piazza del centro Balducci UDINE. La Rete per i
diritti di cittadinanza in Fvg è pronta scendere in piazza e a impugnare di
fronte all'Unione Europea tutte le norme «discriminatorie» introdotte dalla
Regione «che ha eliminato la legge sull'immigrazione senza sostituirla
bloccando tutte le iniziative studiate per favorire l'integrazione». E
contribuendo così ad alimentare quella che rischia di diventare una vera e
propria «emergenza umanitaria». Perché, secondo le
diverse associazioni attive nel sociale che fanno parte della Rete, migliaia di
stranieri non soltanto hanno perso il lavoro in conseguenza della crisi
economica, ma con le nuove norme regionali hanno anche perso l'opportunità di
avere una casa o un aiuto economico. Proprio adesso che ne avrebbero più
bisogno. Per questo motivo attraverso le parole di don Pierluigi Di Piazza del
Centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano dove ieri si sono riuniti
tutti i rappresentanti della Rete, le associazioni di volontariato chiedono
alla Regione un segnale concreto per evitare le conseguenze di quella che può diventare
una situazione esplosiva: «L'assessore alla Cultura Roberto Molinaro ci ha
assicurato che entro settembre ci sarà una nuova legge e che non verrà meno
l'impegno sul fronte delle politiche per l'integrazione - ha detto Di Pizza -,
ma non si può aspettare settembre: bisogna intervenire subito. Sta crescendo
l'ostilità nei confronti degli stranieri e dei soggetti deboli e vengono
compiute scelte che non esito a definire razziste sia da parte del Governo che
dalla Regione. Si enfatizza la sicurezza come soluzione a tutti i problemi, ma
non è così. Introducendo norme che violano i diritti umani rischiamo di perdere tutto quanto di buono è stato fatto in anni
di pacifica convivenza sul fronte dell'integrazione. Ma anche la nostra
economia sarà penalizzata perché per il mercato del lavoro il contributo degli
stranieri è fondamentale». Senza la legge sull'immigrazione le
associazioni denunciano il blocco di tutti i progetti messi in campo dagli enti
locali per l'integrazione: dai corsi di formazione a quelli per insegnare
l'italiano senza dimenticare i servizi di mediazione degli enti pubblici, gli
sportelli e le attività culturali e sociali che venivano finanziate dalla legge
5 e che oggi - dicono i referenti della Rete, Michele Negro, Mariolina Meiorin,
Vincenzo Cesarano e Annalisa Comuzzi - sono bloccate. Ad aggravare il problema
degli stranieri c'è poi la Bossi Fini. «Perché senza un lavoro gli immigrati
rischiano di trasformarsi in clandestini - denunciano Abdou Faye e Renato
Kneipp della Cgil - non potendo rinnovare il permesso di soggiorno. Così ci
sono casi di persone che vivono e lavorano in Fvg da diversi anni, che hanno
costruito una famiglia, acceso un mutuo e che adesso rischiano di dover
rientrare nei loro Paesi di origine. Per questo la Bossi Fini andrebbe
rivista». Cristian Rigo
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-22 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Rusciano: «Io, di nuovo in piazza dopo trent'anni» La
testimonianza NAPOLI — Ritornare in piazza dopo trent'anni. Don Luigi Ciotti ha
fatto il miracolo di far resuscitare la voglia di partecipazione che sembrava
sepolta sotto una coltre di inerzia o, peggio ancora, di conformismo. «L'ultima
volta fu trent'anni fa — ricorda il professore Mario Rusciano — era per una
festa del primo maggio, poi mi sono messo alla finestra, ma ora ho avvertito
forte il bisogno di riprendere a marciare, L'ho fatto per la giornata della
memoria, ma lo farò ancora». Accanto all'esperto di diritto del lavoro, tanti
altri volti conosciuti, puntini brizzolati se non addirittura bianchi, che si
confondono, ma non si annullano, nella marea di volti giovanili che accompagna
i volontari di Libera. C'è una Napoli che si riconosce ed ha voglia di uscire
dal riserbo, molti sindacalisti, professori e insegnanti, tantissimi maestri di
grammatica ma anche di civiltà. Prima di arrivare in piazza Plebiscito il
corteo attraversa la Villa Comunale e la prima cosa che colpisce è che i
ragazzi delle scuole — trentamila in rappresentanza di 1500 istituti della
Campania, ma anche mille studenti siciliani, e oltre duecento ragazzi sardi che
non si rassegnano all'idea di dover dormire in un albergo, il «Tiberio », che è
stato posto sotto sequestro — sfilano in maniera composta e, soprattutto, non
interpretrano il viaggio a Napoli come una gita. «Io le marce le faccio tutte —
dice l'ex assessore regionale Adriana Buffardi che dirige il Comitato per la
pace e i diritti umani della Regione Campania — ma
questa è davvero speciale e mia nipote, che sfila con la sua classe, qualche
minuto fa mi ha chiesto se davvero la recessione può favorire la criminalità
organizzata, la quale è in grado di catturare nuove adesioni, anche a livello
imprenditoriale, allargando i cordoni della sua borsa sporca di sangue. Le ho
risposto che purtroppo è vero e che per questo siamo qui a manifestare il
nostro dissenso che è forte quanto la rabbia che ci portiamo dentro. E le ho
detto anche che ha fatto bene Roberto Saviano a salire sul palco, la sua
presenza riscalda il cuore dei giovani ». Mario Rusciano conferma: «Solo la
mafia dispone di soldi ed è pronta a metterli in circuito per tirare dalla sua
parte chi è in preda alla disperazione. Non lo scopriamo ora, da che mondo è
mondo la società trova i suoi equilibri anche venendo a patti con le parti
antisociali e don Ciotti, che è intelligente e tempestivo, lo ha capito
chiamando alla mobilitazione tutto il Paese legale». Dal palco Luigi Ciotti e
Sandra, la figlia di Silvia Ruotolo, si uniscono al coro. «Questa giornata è
indimenticabile, finalmente posso ringraziare la mia Napoli», dice Sandra e don
Luigi coglie i segnali che bucano il buio: «Fino a due anni fa quando andavamo
a Casal di Principe le finestre e i balconi si chiudevano, l'altro giorno erano
quasi tutti aperti, qualcosa sta cambiando». Confusi tra i gruppi lo spettacolo
è più bello e i colori sembrano più vivaci. «La raffigurazione della piovra con
i tentacoli che imbracciano armi di ogni tipo e bustine di coca e di eroina è
quella che più delle altre dà la misura della drammaticità del momento che
viviamo», commenta Mario Rusciano. Adriana Buffardi riferisce che in una scuola
di Bacoli gli studenti hanno svolto una ricerca insieme ai nonni per raccontare
cos'era la legalità, e come veniva vissuta quando la criminalità organizzata
non spadroneggiava come ora. «Il lavoro degli insegnanti è fondamentale —
commenta Rusciano — ma non devono sentirsi soli e, soprattutto, dovrebbero
avere più strutture e più mezzi economici a disposizione. Non tutto è perduto,
— conclude — ma la politica dia un segale di disponibilità concordano con le
banche la cancellazione delle ipoteche da beni confiscati alle mafie». Ma qui
siamo all'anno zero. Carlo Franco L'ultima volta «Era una festa del primo
maggio, dopo di allora mi sono messo alla finestra Ma ieri ho deciso di
partecipare» L'educazione «Il lavoro degli insegnanti è fondamentale, ma devono
avere più mezzi e non devono essere lasciati soli» Mario Rusciano
( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ue più razzista Nega
lavoro e casa a chi ha un altro colore UMBERTO DE GIOVANNANGELI Il 21 marzo
1960 nella città di Sharpeville, in Sudafrica, la polizia sudafricana aprì il
fuoco uccidendo 69 manifestanti che protestavano pacificamente contro le leggi
razziste emanate dal regime dell'apartheid: altri 180, tra i quali molte donne
e bambini, furono feriti. Il 13 dicembre
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
24 ORE BRIANZA pag.
9 Un calcio all'intolleranza Al Trofeo della Pace 16 squadre di tutto il mondo
MONZA OGGI L'INCONTRO, AVVIO IL 29 di CRISTINA BERTOLINI MONZA OGGI PRIMO PASSO
ufficiale della quarta edizione del Trofeo della Pace, con un pomeriggio all'insegna
della conoscenza, condivisione ed amicizia, nella sala grande al seminterrato
della Circoscrizione
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze)) (Giorno, Il
(Milano))
Argomenti: Diritti umani
I
COMMENTI pag. 12 RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora
l'ecologia: si batterà ... RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora
l'ecologia: si batterà per la protezione delle isole Galapagos
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Legambiente discute
della risorsa-acqua Domenica 22 Marzo 2009, Chioggia (m.biol.) Martedì nell'aula magna dell'istituto tecnico "Righi"
si terrà l'incontro "La risorsa acqua.tra sprechi e bisogni".
Interverranno Efrem Zoccatelli e Irena Caldana, del centro di educazione
ambientale di Legambiente, e Cristina Biancardi esperta in relazioni
internazionali e diritti umani. I lavori cominceranno alle ore 8.30.
( da "Sicilia, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Storie di una città
d'arte e di cultura Una targa sbagliata e un'altra sconosciuta Una città che va
a letto alle 20 Sono una siracusana, lettrice del giornale La Sicilia, che non
finisce di stupirsi nel leggere giornalmente gli articoli che i politici
scrivono per accusarsi vicendevolmente. Adesso per discutere di impatto
ambientale c'è stata una riunione dove anche i preti hanno voluto esprimere il
loro pensiero. Che ben venga tutto questo interesse per il bene di Siracusa,
perché sono decenni che si continua a inquinare e nascondere il panorama. Come,
per fare un esempio, nell'unico belvedere di Fontane Bianche dove hanno
permesso l'installazione di una pizzeria (per completare la vergogna di quanto
già era stato fatto). La nascita delle costruzioni in viale Epipoli (in
un'altra città quella zona sarebbe stata un parco) che non solo copre la vista
della città, mare compreso, ma essendo un punto di traffico congestionato non
so dove saranno parcheggiate le auto di coloro che ci abiteranno. Il problema
strade in questa città non si pone: si fanno scuole senza strade di accesso,
case senza strade, si fanno circolare autobus giganteschi che intralciano il
traffico invece di snellirlo. La stazione è un binario morto intitolata al
ferroviere Vittorini (si sarà rivoltato nella tomba) padre del più illustre
Elio. Adesso c'è in ballo l'ex carcere, si vorrebbe realizzare l'ennesimo
albergo e così i turisti alle 8 di sera li mandano a dormire con le galline.
Perché questa è la città dove, chiusi i siti archeologici, non si sa dove
andare (a parte le pizzerie). Per anni siamo stati senza cinema né teatri. L'ex
cinema Verga non si sa che fine abbia fatto, il gioiellino qual era il teatro
comunale idem. A proposito dell'istituto alberghiero che non ha una sede potrei
ricordare che in piazza della Repubblica c'è l'ex tribunale che ospita solo
gatti e ratti. Lettera firmata Si cambi il regolamento sulla Tarsu La recente
decisione della commissione provinciale tributaria, che ha stabilito che non è
dovuta la tassa per i rifiuti urbani per i garage, altrimenti questa si
trasforma in un balzello sulla proprietà, impone una revisione del regolamento
per evitare inutili contenziosi o, peggio, che a pagare siano solo i meno
informati. Invito il sindaco e i presidenti del Consiglio comunale, della
commissione consiliare servizi e della commissione regolamenti, nelle
rispettive competenze, ad assumere le iniziative necessarie per escludere
dall'obbligo del pagamento della tassa rifiuti i garage e, in generale, tutti i
locali che non producono, per loro natura o per la situazione di fatto,
rifiuti. Chiedo, inoltre, al presidente del Consiglio comunale di porre
all'ordine del giorno del prossimo Consiglio l'argomento: «Esclusione della
tassa rifiuti per i garage e per i locali che per la loro destinazione o per lo
stato di fatto non producono rifiuti». Avv. Ettore Di Giovanni Consigliere
comunale Sinistra democratica Il dramma urbanistico che si vive alla Pizzuta
Vivo alla Pizzuta e spesso mi chiedo: come sia possibile ancora oggi
un'urbanizzazione così devastante, con ville e villette addossate le une alle
altre in una periferia priva di servizi essenziali e di attività produttive e
amministrative. Soprattutto in considerazione della recessione, continuare a
perseguire obiettivi con la logica del tornaconto lucrativo, a favore dei
palazzinari, che il più delle volte producono effetti deturpanti sull'ambiente,
mi sembra un'offesa nei confronti della gente onesta. Allora domando ai nostri
governanti, che predicano bene e razzolano male, ma perché non disciplinare
meglio l'uso dello spazio e del tempo nella nostra città, in modo che il flusso
dei mezzi veicolari e quello delle persone, avvenga in più direzioni
nell'ambito di tutti i quartieri, con il vantaggio di ridurre il caos e la
concentrazione dell'inquinamento? Essi sanno benissimo che bisogna predisporre
interventi di pianificazione e di programmazione del territorio a dimensione
umana, e non favorendo la speculazione edilizia e il dissesto ambientale e
idrogeologico. Devono per lo meno garantire dei parametri e degli standard di
vivibilità in tutte le periferie, e non solo a Ortigia dove si prospettano,
anche li, interessi economici individuali a discapito dell'interesse
collettivo. Insomma, i diritti umani, le esigenze
dei giovani, dei meno giovani, degli anziani, previsti dalla nostra
Costituzione nazionale sono solo carta straccia? O sono valori inalienabili di
cui bisogna tenere conto? Se bisogna tenerne conto, come io credo, perché chi
ci amministra non denuncia lo scempio e il saccheggio cementizio che la Pizzuta
sta vivendo. Giuseppe Marabita
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
FRANCESCO FAENZA
Eboli. Tregua armata sulla bonifica di S.Nicola Varco nel giorno che il sindaco
Melchionda blocca all'alba cento container che, scortati dalla Polstrada, erano
diretti nell'area di San Nicola Varco. Alfonsina De Felice, assessore
regionale, e Martino Melchionda, sindaco di Eboli, trovano un accordo sulla
rimozione dei rifiuti ma non sulla installazione dei container, e sono ottanta,
e ci cinquanta roulotte per i 600 extracomunitari. La Regione Campania andrà
avanti, il comune di Eboli conferma il suo no alle strutture leggere per i
marocchini. Ieri mattina, con l'arrivo al comune di Eboli di Nabil Benabdallah,
ambasciatore del Marocco, l'assessore De Felice (in italiano e in francese) ha
lanciato messaggi al sindaco: «San Nicola Varco è della Regione Campania.
Stiamo facendo un intervento umanitario». Poi le priorità: «I diritti umani vengono
prima dello sviluppo del territorio (riferito al polo agroalimentare, cavallo
di battaglia di Melchionda, ndr)». Quindi la bonifica: «Ho chiesto l'intervento
della Protezione Civile per quest'emergenza sanitaria. Non possiamo restare a
guardare. Dopo Eboli bonificheremo Castelvolturno». Quindi i messaggi
per l'ambasciatore e il console marocchino (Abdelhamid Mouhammar):«La Campania
è aperta all'integrazione. Abbiamo avviato in Marocco piani di sostegno per i
vostri giovani e le vostre imprese, al fine di frenare i flussi migratori dal
Marocco. Abbiamo aperto 5 sportelli nel sud del Mediterraneo. Non siamo
xenofobi, né intolleranti. Caro ambasciatore, ci venga incontro».
L'ambasciatore Benabdallah è «commosso dell'accoglienza ricevuta. «Non posso credere
che nel 2009 esistano luoghi come San Nicola Varco - commenta - Il Marocco è un
paese democratico, a sua volta accoglie immigrati delle zone più povere
dell'Africa. Mi appello alla passionalità degli italiani, ai loro sentimenti.
Bisogna regolarizzare la situazione a San Nicola Varco, La bonifica di
quell'area simboleggia un atto nobile della politica. Molti marocchini sono
venuti in Italia con il sogno di un lavoro e di un contratto e ora si ritrovano
a vivere un incubo. Anche se mettono il filo spinato alla frontiera, la gente
continuerà a passare. Voi italiani siete stati immigrati prima di noi. Nel
nostro paese le chiese cattoliche sono piene di fedeli». Tolleranza e
integrazione vengono ribadite anche da Cosimo Risi, consigliere diplomatico, e
Silverio Ianniello, vicepresidente dell'Ipalmo. A ora di pranzo l'intervento di
Melchionda: «Se Bassolino non vuole più fare il polo agroalimentare, lo venga a
dire ai suoi elettori. C'è un progetto regionale e 40 milioni di euro per
S.Nicola Varco. E poi, per dirla in poche parole, io non consentirò che ad
Eboli venga costruita una baraccopoli per gli immigrati clandestini». La
bonifica va avanti. L'arrivo di roulottes e container è previsto per martedì.
L'assessore De Felice e il sindaco si rivedranno in comune. «Avevamo proposto
un'alternativa possibile, sistemare i marocchini in terreni comunali vicino San
Nicola Varco- spiega Mario Conte, presidente del consiglio comunale-
Quest'intervento è frettoloso. Prima dobbiamo capire chi ha diritto
all'assistenza e chi invece, deve essere rimpatriato». Sui terreni comunali si
apre un giallo. Per Conte «non costano nulla». Per Melchionda: «Sono da
espropriare, non sono comunali». Per un tecnico della Regione Campania : «Ci
hanno chiesto 5 milioni di euro per quei terreni». La bonifica di S.Nicola
Varco continua in un clima da ferri corti. «Dobbiamo andare avanti e proseguire
fino alla fine. In questo contesto l'intervento della Regione Campania
rappresenta un fatto storico».conclude Anselmo Botte, sindacalista della Cgil.
( da "Quotidiano.it, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Buttiglione:
"Ora un partito che rappresenti davvero il popolo cristiano" Fermo |
Intervenuto ad un convegno organizzato dall'Udc fermana, il vicepresidente
della Camera ha parlato dell'importanza di riscoprire le radici religiose per
costruire un partito organicamente rappresentativo della popolazione cristiana.
di Francesca Pasquali Rocco Buttiglione Il diritto del popolo cristiano ad
essere rappresentato politicamente e l?esigenza di costituire un partito che,
in Italia ed in Europa, sia in grado di assolvere questo compito: questi i temi
al centro dell?intervento di Rocco Buttiglione durante il convegno ?Non c?è
laicità senza fede - l?esperienza viva del popolarismo sturziano: centralità e
difesa della persona umana?, tenutosi ieri al seminario arcivescovile.
Ripercorrendo le tappe della presenza cattolica nella politica italiana – dai
50 anni di governo della Democrazia Cristiana, alle sconfitte referendarie del
1974 (divorzio) e del 1981 (aborto), al risultato del referendum sulla bioetica
del 1995, che ha segnato di fatto un ?ricompattamento? del fronte cattolico –
il vicepresidente delle Camera ha sottolineato come, dopo l?esperienza del
Family Day, il mondo cattolico sia arrivato “al confine della politica”. Tre le
strade a questo punto percorribili secondo Buttiglione: tornare indietro
rinunciando ai risultati ottenuti; raggiungere un accordo – come fu con il
Patto Gentiloni – in base al quale, in cambio di voti ?cattolici?, il Governo
si impegni a far o non far passare determinate leggi; o costituire un nuovo
partito. Ed è su quest?ultima ipotesi che si è focalizza l?attenzione del
presidente dell?Udc, convinto sostenitore della necessaria creazione di “un
partito in cui si possa far politica senza perdere l?anima e che voglia
rappresentare il popolo cristiano non solo sulla questione della vita, ma anche
sulle questioni sociali”. Dopo le testimonianze di alcune persone del pubblico
che hanno raccontato proprie esperienze all?interno di diversi movimenti
cattolici, a prendere la parola è stato il parlamentare europeo, Carlo Casini.
A Fermo per ricevere un riconoscimento per il suo contributo, come accademico e
come politico, alla tutela ed alla salvaguardia dei diritti umani,
il presidente del Movimento per la vita, ha raccontato le difficoltà incontrate
dall?Udc – è di pochi giorni fa la bocciatura di alcuni emendamenti aventi ad
oggetto il tema della famiglia e proposti dal partito italiano – all?interno
del Partito Popolare Europeo. “L?Europa – ha affermato Casini – necessita di un
Ppe che diventi una grande forza ispirata cristianamente. Basta stare zitti, su
vita e famiglia non c?è da discutere”. Riferendosi al titolo del convegno il
parlamentare europeo ha poi aggiunto: “Non c?è laicità senza fede è la sintesi
di cosa significa oggi essere laico in politica e ci costringe a ripensare il
nostro modo di fare politica: solo il rispetto dell?altro come persona permette
alla società di essere libera e di dialogare, è questo il principio della
laicità”. Sollevata, infine, la questione della multiculturalità in Italia, è
stato Buttiglione a spiegare: “Non ci sarà una società multiculturale se noi
per primi non abbiamo una nostra cultura che chi arriva in Italia deve
rispettare”. “Quello che dobbiamo ricordare – ha proseguito il vicepresidente
di Montecitorio – è che da noi giungono persone e non braccia e che queste
persone servono alla nostra economia. La politica cristiana deve fare i conti
con queste esigenze e fare in modo che in Italia arrivi solo gente per bene che
deve essere regolarizzata”. 22/03/2009
( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
VERONA CAPUT FASCI.
Sabato 21 marzo, ore 22, presso il Cafè Liber, corso Vercelli 2, all'interno
del ciclo di incontri «Corpi negati: percorsi e storie di quotidianità», lo
Spazio Unilotta, in collaborazione con il coordinamento Facciamo Breccia Torino
e il Circolo di cultura gay, lesbica, bisessuale, transgender Maurice, presenta
lo spettacolo teatrale «Verona Caput Fasci» di Elena Vanni e Elio Germani,
interpretato da Elena Vanni e Raimondo Brandi. Lo spettacolo riguarda la
mozione 335, valida ancora oggi, approvata dal Consiglio Comunale di Verona il
14 luglio 1995, che rigetta la Risoluzione di Strasburgo
che raccomanda agli Stati membri dell'Unione Europea la tutela e la promozione
dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Sarà
presente Gianni Zardini, del Circolo Pink Gay, Lesbiche, Transessuali,
Bisessuali, Eterosessuali Diritti Umani e Cittadinanza Verona.
Ingresso gratuito. Info 335/716.78.90, corpi negati@inventati.org
DIREZIONE GAYA. Direzione Gaya è un gruppo di Torino tutto al femminile, nato
con l'intento di creare momenti di aggregazione, di conforto, di attività
indirizzate a donne omosessuali e di realizzare servizi a loro riservati.
Grazie alla collaborazione di una psicologa donna è stato attivato un servizio
mail, sos@direzionegaya.it, per chi avesse bisogno di un conforto, un
orientamento, un supporto in ambito psicologico rispetto a una preoccupazione,
un'ansia o un problema affettivo. Info www.myspace.com/direzionegaya GRUPPO
ALTERNATIVO MOTOCICLISTI. Il Gam, gruppo motociclistico Glbt, si rimette in
moto. Sul sito www.infogam.info è visionabile il calendario 2009, si trovano
informazioni circa le attività del gruppo e i nomi dei referenti regionali.
Quest'anno, dal 25 al 28 giugno, il Piemonte organizza una tre giorni
motociclistica con base a Avigliana che prevede la partecipazione di
motociclisti Glbt europei aderenti al Glme - Gay and Lesbian Motorcyclists in
Europe. Il Gam è anche membro del Gsi - Gay Sport Italia, un coordinamento di
associazioni sportive italiane Glbt. Info gam@infogam.info QUEEVER. Domenica 22
marzo, presso la discoteca La Gare, via Sacchi 65, dalle 19,30: «Queever», la
domenica per una clientela gay e gay friendly. Inizio serata con apericena e la
musica lounge di dj Queen Cristi, cuore della serata la dance music del dj
Ricky Martini seguito dal Drag Queen Show sempre diverso ogni settimana, e fine
con la trash music del dj Resident Virus. Padrone di casa, le drag queen Sara
Jevo, Ambra Nata, Veranda Encastrada e Maga Mela, supportate da tutto il
Q-Staff. Vocalist e live music con Margot. Il pubblico è fidelizzato con un
blog on line dove i commenti e i suggerimenti vengono spesso tradotti in novità
e spettacoli. Ingresso+Apericena+drink+Drag Queen Show+disco a 10 euro. Info www.queever.it
LA CESIRA AL QIMANJI. Domenica 22 marzo, dalle 19,30, presso il Club 21, corso
Vittorio Emanuele II 21, al «Qimanji Discodinner» - serata non solo gay,
lesbian & queer, ma anche etero friendly, Denis De'Vianza ospiterà la
travolgente ironia di La Cesira, l'artista di «Zelig» e di svariate
trasmissioni tv. Inoltre, buona musica con i djs KingBob e Fabrizio Di Lorenzo
e l'animazione di Natalia Pestrada, Rose Royce. Cena+drink+show+disco a 10
euro. Info www.qimanji.net, www.myspace.com/qimanji METROPOLIS. Sabato 21
marzo, dalle 23, al Metropolis, via Principessa Clotilde 82, serata gay con le
performance del gruppo trasformisti «Queenforever»: Devin Demon, Saturnia,
Emilio. Musica 70/80 e attuale curata dall'orsetto dj Oscar. Sala fumatori.
Info www.queenforever.net CIRCOLO PUEBLO. Sabato 21 marzo, dalle 22, al Circolo
Arci Pueblo, corso Palestro 3: «Electro Queer Night»; inGarbo djset. Ingresso
riservato ai soci Arci. Info www.circolopueblo.com SHORTBUS. Libreria Cafè
Culturale, via Gaudenzio Ferrari 5/I, aperta tutti i giorni con gustosi menu a
pranzo e cena, e una ricca selezione di romanzi, saggi e dvd a tematica glbtq.
È attivo il servizio di bookcrossing. Sabato 21 marzo, Direzione Gaya presenta
le Platonika in concerto dalle 22,30. Info eventi e orari 011/276.39.87,
info@shortbuscafe.it, www.shortbuscafe.it TUNNEL CLUB. Tunnel Club - Cruising
Bar, in via Sordevolo 7/b: ampia zona american bar e ampia zona cruising. Dal
martedì al giovedì, ore 21-2; venerdì, ore 21-4; sabato, ore 21-6; domenica, ore
15-2. Tutte le domeniche di marzo, dalle 15 alle 20: Mask Party. Secondo e
quarto giovedì del mese: serata naked. Ingresso riservato ai soci Arci. Info
www.gayromeo.com/tunnelclub, 345/594.80.18. EXTREME CAFE'. Locale dedicato alla
popolazione gay, in via San Massimo 31. Aperto tutte le sere, dalle