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Report "Diritti umani"

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Indice delle sezioni

Diritti umani (22)


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Detenido el 'narco' mexicano que torturó y asesinó a nueve militares ( da "Pais, El" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: narco' mexicano que torturó y asesinó a nueve militares ANTONIO O. ÁVILA - México - 22/03/2009 Vota Resultado 2 votos El narcotraficante mexicano Sigfrido Nájera Talamantes, alias El Canicón, uno de los más peligrosos sicarios del cartel del Golfo y autor de un atentado contra el consulado de Estados Unidos en Monterrey,

<Ma così si rafforzano gli ayatollah> ( da "Corriere.it" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business» «Un errore. Gli ayatollah si sentiranno più forti, avranno ancora meno scrupoli a picchiare e manipolare le schede alle elezioni presidenziali di giugno. Barack Obama ha dato l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business e la protezione dall'

La tortura psicològica ( da "Avui" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Estat La tortura psicològica POLS · Els governs català i espanyol han obert la batalla final pel finançament després de 225 dies d'incompliment esperant veure a qui li entra primer la por escènica i cedeix ESCENARIS · El desenllaç de la negociació planteja conseqüències tant per a l'estabilitat del govern de Zapatero com per al de Montilla T.

L'obiettivo è quota 10 mila ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: All'iniziativa ha aderito anche il «coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani» riunito a Perugia il 2 dicembre. Della prim'ora è la firma del poeta Andrea Zanzotto, convintissima l'adesione di Fulcro Pratesi, massimo dirigente del Wwf. L'obiettivo è quota 10 mila.

isola. oggi la scuola verde di legambiente invita tutti i cittadini della provincia di teramo ... ( da "Centro, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Per informazioni: telefono: 335.1048318. L'acqua non è ancora un diritto. Un terzo della popolazione mondiale non ha accesso all'acqua potabile e a servizi igienico sanitari adeguati, la condizione indispensabile per il godimento di tutti gli altri diritti umani.

costruire l'europa dei popoli unicef, un corso per gli studenti ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: con particolare riferimento ai diritti umani e ai valori sui quali si fonda la costruzione dell'Europa dei popoli. Inaugurato a fine febbraio alla presenza del rettore Maida e del professor Paolo Fois, che ha tenuto la prolusione su «La Carta dei diritti fondamentali», il corso si propone di fare il punto sui traguardi raggiunti e alcuni problemi aperti,

Keiko tortura círculos por motivos estéticos ( da "Razòn, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Keiko tortura círculos por motivos estéticos El pintor Keiko González expone en Arte 21 una serie nacida antes de Navidad y bautizada caprichosamente como À. Imprime esta nota Recomienda esta nota Opiniones sobre esta Nota Desde la calle Pankara, por la puerta de vidrio de la galería Arte 21 y aun antes de entrar en ese amplio espacio,

LA bella fontana quattrocentesca posta di lato in piazza del Plebiscito, racchiude un se... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: torturati e uccisi con l'accusa (ingiusta) di aver cospirato contro lo Stato della Chiesa. Altri due nobili anconetani furono impiccati nella rocca a Porto San Giorgio per lo stesso motivo. I trucidati erano, rispettivamente, Leonardo Bonarelli, imparentato con i Grimaldi, Romano Giacchelli, Marcantonio Antiqui,

FICULLE IL COMUNE di Ficulle ha aderito al coordinamento nazionale de... ( da "Nazione, La (Umbria)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ha aderito al coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani alla 14 esima edizione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. L'impegno per la pace nel mondo deve unirsi all'impegno per la pace, la giustizia e la legalità in ogni Comune d'Italia. Affermare, promuovere e diffondere la cultura nuova dei diritti umani,

FEDERALISMO LEGHISTA UN PASTICCIO ( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: FEDERALISMO LEGHISTA UN PASTICCIO Si smembra l'Italia come nella tortura medievale dei cinque cavalli che tiravano il condannato in cinque direzioni diverse Furio Colombo Il federalismo fiscale è come una bomba a grappolo che continuerà a esplodere in modo da ferire o tagliare tutto ciò che unisce - o meglio: ha unito - l'Italia.

L'attivista bielorussa <suicidata> dal regime ( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: REDAZIONALE Diritti umani L'avvocatessa anti-Lukashenko era perseguitata da tempo L'attivista bielorussa «suicidata» dal regime Yana Palyakova si è impiccata a 33 anni. «Costretta» Campagna persecutoria senza esclusione di colpi: minacce anonime, aggressioni, telefonate della polizia in piena notte «Vedi mamma, con me si divertono,

immigrati, j'accuse alla regione ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Introducendo norme che violano i diritti umani rischiamo di perdere tutto quanto di buono è stato fatto in anni di pacifica convivenza sul fronte dell'integrazione. Ma anche la nostra economia sarà penalizzata perché per il mercato del lavoro il contributo degli stranieri è fondamentale».

Rusciano: <Io, di nuovo in piazza dopo trent'anni> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dirige il Comitato per la pace e i diritti umani della Regione Campania — ma questa è davvero speciale e mia nipote, che sfila con la sua classe, qualche minuto fa mi ha chiesto se davvero la recessione può favorire la criminalità organizzata, la quale è in grado di catturare nuove adesioni, anche a livello imprenditoriale, allargando i cordoni della sua borsa sporca di sangue.

Ue più razzista Nega lavoro e casa a chi ha un altro colore ( da "Unita, L'" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che «tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti». «La Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale ci ricorda - rimarca ancora Ban ki-moon - la nostra responsabilità collettiva per la promozione e la tutela di questo ideale.

Un calcio all'intolleranza ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: seguita poi da Italia Diritti umani e Italia Maunazzi. Non mancheranno il Marocco, il Perù, la Romania, il Senegal e il Tibet. «L'ANIMA FONDANTE di questo torneo interetnico - tiene a precisare Carlo Chierico - è come sempre la tensione verso l'integrazione, la coesione sociale, l'amicizia e il rispetto tra i popoli».

RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà ... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-03-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Diritti umani

Abstract: I COMMENTI pag. 12 RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà ... RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà per la protezione delle isole Galapagos

Legambiente discute della risorsa-acqua ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Martedì nell'aula magna dell'istituto tecnico "Righi" si terrà l'incontro "La risorsa acqua.tra sprechi e bisogni". Interverranno Efrem Zoccatelli e Irena Caldana, del centro di educazione ambientale di Legambiente, e Cristina Biancardi esperta in relazioni internazionali e diritti umani. I lavori cominceranno alle ore 8.30.

Una targa sbagliatae un'altra sconosciuta ( da "Sicilia, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: i diritti umani, le esigenze dei giovani, dei meno giovani, degli anziani, previsti dalla nostra Costituzione nazionale sono solo carta straccia? O sono valori inalienabili di cui bisogna tenere conto? Se bisogna tenerne conto, come io credo, perché chi ci amministra non denuncia lo scempio e il saccheggio cementizio che la Pizzuta sta vivendo.

FRANCESCO FAENZA EBOLI. TREGUA ARMATA SULLA BONIFICA DI S.NICOLA VARCO NEL GIORNO CHE IL SINDACO... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Poi le priorità: «I diritti umani vengono prima dello sviluppo del territorio (riferito al polo agroalimentare, cavallo di battaglia di Melchionda, ndr)». Quindi la bonifica: «Ho chiesto l'intervento della Protezione Civile per quest'emergenza sanitaria. Non possiamo restare a guardare.

Buttiglione: "Ora un partito che rappresenti davvero il popolo cristiano" ( da "Quotidiano.it, Il" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: come accademico e come politico, alla tutela ed alla salvaguardia dei diritti umani, il presidente del Movimento per la vita, ha raccontato le difficoltà incontrate dall?Udc – è di pochi giorni fa la bocciatura di alcuni emendamenti aventi ad oggetto il tema della famiglia e proposti dal partito italiano –

VERONA CAPUT FASCI. Sabato 21 marzo, ore 22, presso il Cafè Liber, corso Vercelli 2, all'intern... ( da "Stampa, La" del 22-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: rigetta la Risoluzione di Strasburgo che raccomanda agli Stati membri dell'Unione Europea la tutela e la promozione dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Sarà presente Gianni Zardini, del Circolo Pink Gay, Lesbiche, Transessuali, Bisessuali, Eterosessuali Diritti Umani e Cittadinanza Verona. Ingresso gratuito. Info 335/716.78.90, corpi negati@inventati.


Articoli

Detenido el 'narco' mexicano que torturó y asesinó a nueve militares (sezione: Diritti umani)

( da "Pais, El" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Detenido el 'narco' mexicano que torturó y asesinó a nueve militares ANTONIO O. ÁVILA - México - 22/03/2009 Vota Resultado 2 votos El narcotraficante mexicano Sigfrido Nájera Talamantes, alias El Canicón, uno de los más peligrosos sicarios del cartel del Golfo y autor de un atentado contra el consulado de Estados Unidos en Monterrey, fue detenido en la noche del viernes por tropas del Ejército mexicano, que tenían con él una cuenta especialmente importante, pues se le considera el autor material de la tortura y asesinato de nueve militares. México A FONDO Capital: Ciudad de México. Gobierno: RepÚblica Federal. PoblaciÓn: 109,955,400 (est. 2008) Ver cobertura completa --> La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas Fue el propio presidente de México, Felipe Calderón, quien anunció la captura, ocurrida en la ciudad de Saltillo (Coahuila). En un acto de la Comisión Nacional de Derechos Humanos, Calderón se congratuló de la detención del "responsable directo de la tortura y ejecución de estos militares, el responsable de los atentados al consulado de Estados Unidos y a las instalaciones de Televisa Monterrey", que calificó de terroristas. Los asesinatos y los atentados tuvieron lugar entre noviembre del 2008 y enero de este año en el norteño Estado de Nuevo León. Un negro historial tiene Nájera Talamantes, al que el presidente describió como un "peligroso delincuente, que debe pagar por lo que ha hecho a la sociedad mexicana". Se trata del segundo golpe de importancia dado esta semana contra las mafias del narcotráfico. Un día antes, la justicia mexicana había capturado a Vicente Zambada Niebla, el hijo del jefe del cartel de Sinaloa, Ismael El Mayo Zambada, que desde hace 15 años es uno de los narcotraficantes más buscados en México. En ambas acciones la participación de los militares ha sido determinante.

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<Ma così si rafforzano gli ayatollah> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il dissidente Ahmad Batebi «Ma così si rafforzano gli ayatollah» «Obama ha dato l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business» «Un errore. Gli ayatollah si sentiranno più forti, avranno ancora meno scrupoli a picchiare e manipolare le schede alle elezioni presidenziali di giugno. Barack Obama ha dato l'impressione di voler barattare i diritti umani degli iraniani con il business e la protezione dall'atomica sciita. L'Iran sta per fare la stessa fine della Libia: rinunciando al suo programma nucleare il colonnello Gheddafi ha salvato se stesso e condannato il suo popolo alla dittatura. Washington vuol ripetere quel giochetto con gli iraniani? Per favore, non siamo in vendita». OBAMA NON DEVE FIDARSI - Ahmad Batebi è un'icona della dissidenza iraniana. La sua faccia da ragazzo sfrontato sulla copertina di un Economist di dieci anni fa gli costò anni di carcere. Mostrava il sangue della repressione delle proteste studentesche. Venne torturato, rischiò di morire, ma niente ha cambiato il suo istinto ribelle. Oggi è a Washington, rifugiato politico dopo una rocambolesca fuga attraverso le grotte al confine tra Iran e Iraq. Per lui, non c'è dialogo possibile con gli ayatollah al potere. «Obama deve stare attento, non può fidarsi di questa teocrazia. I mullah sono capaci di promettere una cosa oggi e dimenticarsene domani. Usano il popolo come ostaggio. Si nutrono di petrolio e lo sfruttano per influenzare gli altri Paesi. Sono guidati dal furore ideologico di una religione che si sono costruiti su misura. Nell'Islam è proibito mentire, bere alcol e mangiare maiale? Se serve, nel loro personalissimo credo, è lecito invece ingozzarsi di prosciutto, ubriacarsi e dire balle a ripetizione». LA DEMOCRAZIA VA ESPORTATA - I fallimenti della politica di George W. Bush non hanno demoralizzato l'ex studente Batebi. «Non basta questo discorso per capire dove vuole andare la Casa Bianca. Non si può credere che la democrazia americana possa reggere in un mondo di totalitarismi. La democrazia va esportata. D'altra parte è positivo che Obama abbia distinto tra popolo e governo, parlato direttamente alla gente, lodato l'ingegno persiano e festeggiato il nuovo anno, ma per recuperare la fiducia degli iraniani ci vuole ben altro. Noi ricordiamo bene l'appoggio Usa alla dittatura dello scià e al colpo di Stato del 1953 contro Mossadeq. E le trattative segrete con l'ayatollah Khomeini ancora in esilio o i finanziamenti all'Iraq di Saddam Hussein durante otto anni di guerra. Ora Washington vuole accordarsi con i mullah alle spalle della gente? No, spero di no». Da quando, l'estate scorsa, è scappato in America, Batebi è diventato ospite fisso di tv e radio satellitari che trasmettono in persiano da Usa e Gran Bretagna verso l'Iran. Per lui solo la rivolta popolare potrà sconfiggere la teocrazia. «I Paesi ricchi devono cancellare i contratti, porre condizioni come fecero con il Sudafrica delle discriminazioni razziali. Allora gli iraniani andranno in piazza e il regime cadrà. Altrimenti i mullah useranno qualunque mezzo per imporre al mondo la loro fede». Andrea Nicastro anicastro@corriere.it stampa |

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La tortura psicològica (sezione: Diritti umani)

( da "Avui" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

El duel amb l'Estat La tortura psicològica POLS · Els governs català i espanyol han obert la batalla final pel finançament després de 225 dies d'incompliment esperant veure a qui li entra primer la por escènica i cedeix ESCENARIS · El desenllaç de la negociació planteja conseqüències tant per a l'estabilitat del govern de Zapatero com per al de Montilla T.Riba / S. Arenas El conseller Antoni Castells i el ministre Pedro Solbes en una foto d'arxiu XAVIER BERTRAL Va ser el conseller Ernest Maragall qui va qualificar de "tortura psicològica" l'eterna negociació sobre el finançament, que porta 225 dies d'incompliment. La crisi econòmica, la dificultat de quadrar les demandes de totes les comunitats i el fet que premiar -o complir amb- Catalunya penalitza la resta de Estat, han portat a la situació actual, en què el conseller Antoni Castells -amb ERC com a millor aliat- ha donat un ultimàtum, malgrat les diferències de sensibilitat dins d'un PSC -exemplificades ahir per Celestino Corbacho- que, com en el bolero, es pregunta si es pot estimar dues dones alhora i no estar boig, però que, de moment, amb un soci com ERC i CiU fent pessigolles, no cedeix. Sigui com sigui, el pols ha arribat al duel final amb els dos contrincants, Estat i Generalitat, esperant veure a qui li entra la por escènica i cedeix. L'ultimàtum de Castells -que s'hi juga el reconeixement acadèmic i el futur polític- ha arribat en un moment en què el govern sembla haver-se adonat que Zapatero necessita aliats al Congrés després de les eleccions basques i gallegues -i que aquests són a Catalunya-, que s'encamina a presidir la UE amb el perill de fer-ho sense poder aprovar els pressupostos o quedar en mans del PP, també per aprovar la LOFCA. Però en aquesta batalla psicològica, Zapatero sembla pensar que Montilla cedirà perquè s'hi juga el rèdit polític i la necessitat d'omplir les arques de la Generalitat i perquè ell pot aprovar el finançament sense Catalunya i forçar Montilla a eleccions anticipades. Curiosament, el president ha anunciat que pensa esgotar la legislatura l'endemà que Joan Puigcercós anés a la Moncloa citat per Zapatero. Què va detectar Puigcercós a la Moncloa? ¿S'ha convençut el govern que no hi haurà finançament i es blinda o, al contrari, veu el moment de posar Zapatero contra les cordes? Sigui com sigui, d'aquí a dues setmanes, la política catalana i espanyola es pot trobar en tres escenaris -no els únics- amb les seves ramificacions. Una cimera Zapatero-Montilla acaba amb un acord que accepta tot el govern. Si CiU hi és, cap problema. Si CiU no hi és -per evitar això el PSC vol que la federació s'impliqui més al Congrés-, la pressió és sobretot per a ERC, tant dels sectors crítics -que ja amenacen de convocar un referèndum intern perquè la militància decideixi- com de la mateixa CiU. Hi ha acord PSOE-PSC, però ERC diu no. L'escenari, digui el que digui Montilla, són eleccions anticipades. Governar en minoria amb una ERC a l'oposició amb CiU sembla insostenible. Diversos dirigents republicans han dit aquesta setmana que no hi haurà un trencament pel finançament, però un escenari d'enfrontament amb el PSC pot beneficiar les aspiracions electorals de Puigcercós, que de portes endins tothom dóna per fet que serà el candidat. Amb una tendència a la baixa, el líder d'ERC podria salvar els mobles si qualla la imatge de ruptura amb Montilla pel desacord en el finançament. Tot i així, hi ha dirigents -començant pels que tenen responsabilitats al govern- partidaris d'esgotar la legislatura malgrat que hi hagi un acord desfavorable. No hi ha acord. S'obre un conflicte amb el govern espanyol, que alhora es queda amb una falta de socis preocupant, que pot abocar a eleccions anticipades a l'Estat. Ara bé, aquí hi ha una ramificació. Si el PSOE i el PP pacten el finançament, que s'ha de convertir en llei, què faran els 25 diputats del PSC? Si voten que no a la LOFCA -els seus diputats no serien indispensables-, tindran un conflicte amb el PSOE en què Montilla en sortiria reforçat i podria anar a les eleccions assumint els rèdits d'haver-se plantat, però amb el cost de trencar amb el PSOE. Però, ¿i si el PSC vota sí a la LOFCA que ERC amenaça de portar al TC si contradiu l'Estatut? Aleshores torna l'escenari de conflicte.

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L'obiettivo è quota 10 mila (sezione: Diritti umani)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'obiettivo è quota 10 mila VITTORIO VENETO. Maurizio Castro ha raccolto, al Senato, anche le firme del coordinatore regionale del Pd, Paolo Giaretta e di Marco Stradiotto, Pd, ex sottosegretario all'economia. Merito suo anche la firma dell'europarlamentare di An, Sergio Berlato, e del senatore Vizzini, già ministro. All'iniziativa ha aderito anche il «coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani» riunito a Perugia il 2 dicembre. Della prim'ora è la firma del poeta Andrea Zanzotto, convintissima l'adesione di Fulcro Pratesi, massimo dirigente del Wwf. L'obiettivo è quota 10 mila.

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isola. oggi la scuola verde di legambiente invita tutti i cittadini della provincia di teramo ... (sezione: Diritti umani)

( da "Centro, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 3 - Teramo ISOLA. Oggi la Scuola Verde di Legambiente invita tutti i cittadini della provincia di Teramo ... ISOLA. Oggi la Scuola Verde di Legambiente invita tutti i cittadini della provincia di Teramo ad avvicinarsi alle problematiche dell'acqua visitando gratuitamente l'Ecomuseo del Parco Nazionale Gran Sasso-Laga espressamente dedicato allo straordinario mondo delle acque custodite nelle nostre montagne. Oltre alle visite guidate, ad informare e raccontare le contraddizioni globali e locali nella gestione della risorsa acqua, nel pomeriggio sarà presentato dagli stessi protagonisti il racconto di viaggio che un gruppo di alpinisti teramani ha compiuto di recente sul Monte Manaslu, l'ottava vetta del pianeta, tra le montagne himalayane del Nepal. Il programma: ore 10-18, apertura gratuita del Centro per le Acque del Parco con visite guidate al museo e al sentiero natura della Sorgente Acquatina, attrezzato per non-vedenti. Ore 17: presentazione del racconto di viaggio sulla catena dell'Himalaya: Il Gran Sasso e il Manaslu, due montagne la stessa acqua. Per informazioni: telefono: 335.1048318. L'acqua non è ancora un diritto. Un terzo della popolazione mondiale non ha accesso all'acqua potabile e a servizi igienico sanitari adeguati, la condizione indispensabile per il godimento di tutti gli altri diritti umani.

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costruire l'europa dei popoli unicef, un corso per gli studenti (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Quadrilatero, già iniziate le lezioni del primo modulo «Costruire l'Europa dei popoli» Unicef, un corso per gli studenti SASSARI. Corso universitario multidisciplinare di educazione allo sviluppo dell'Unicef Sassari. Gli effetti della globalizzazione, le misure per lo sviluppo delle regioni svantaggiate, i rapporti con l'area euromediterranea, le politiche europee per la ricerca e l'innovazione, la crescita e l'occupazione insieme al rafforzamento del sentimento di appartenenza, nel rispetto delle differenze culturali. Questi gli argomenti che saranno trattati dal 16º corso organizzato assieme all'università di Sassari. Il corso 2009, rivolto agli studenti universitari neolaureati e laureandi e ad altri giovani del mondo dell'associazionismo e del volontariato, ha come titolo «Costruire l'Europa dei Popoli» e propone un percorso di conoscenza delle istituzioni dell'Unione Europea e di analisi del processo di integrazione e coesione sociale, con particolare riferimento ai diritti umani e ai valori sui quali si fonda la costruzione dell'Europa dei popoli. Inaugurato a fine febbraio alla presenza del rettore Maida e del professor Paolo Fois, che ha tenuto la prolusione su «La Carta dei diritti fondamentali», il corso si propone di fare il punto sui traguardi raggiunti e alcuni problemi aperti, come la discriminazione delle minoranze, la xenofobia, l'intolleranza, la recessione economica, la sostenibilità ambientale, la tratta degli esseri umani, la violenza nei confronti dei bambini, per i quali urge trovare soluzioni condivise. Il programma, che si svolgerà presso l'aula Germania del Quadrilatero di viale Mancini dalle 15,30 alle 18,30 e le cui iscrizioni si ricevono presso il Punto d'Incontro Unicef, via Duca degli Abruzzi 3 (di fronte alla Facoltà di Lettere) telefono: 079 278981, si articolerà in tre diversi moduli. Alla fine verrà rilasciato l'attestato di partecipazione e il corso può essere utilizzato anche come credito formativo. Già iniziato il primo modulo, con relazioni della docente Donatella Spano della facoltà di Agraria e di Silvia Sanna di Scienze politiche. Si continuerà il 23 e 30 marzo con le relazioni del professor Armando Savignano, dell'università di Trieste, su «Discriminazione e valorizzazione delle differenze: come si diventa cittadini europei» e di Luca Contini (Sardegna Ricerche) su «Ricerca e innovazione nell'Unione Europea». Seguiranno le relazioni su «Come rispondere alla crisi attuale in materia di recessione» del docente di Scienze Politiche, Antonello Paba, e del suo collega di Medicina,Andrea Montella, su «L'Università italiana in Europa». Il secondo modulo invece verterà su «Globalizzazione, cooperazione e solidarietà», inizierà il 6 aprile prossimo per concludersi dopo tre incontri, mentre il terzo modulo, previsto a maggio, tratterà de «Costruire l'Europa con i bambini» e si concluderà, con la conclusione del corso stesso e la presentazione delle tesine degli studenti, il 18 maggio. Roberto Spezzigu

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Keiko tortura círculos por motivos estéticos (sezione: Diritti umani)

( da "Razòn, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Keiko tortura círculos por motivos estéticos El pintor Keiko González expone en Arte 21 una serie nacida antes de Navidad y bautizada caprichosamente como À. Imprime esta nota Recomienda esta nota Opiniones sobre esta Nota Desde la calle Pankara, por la puerta de vidrio de la galería Arte 21 y aun antes de entrar en ese amplio espacio, los colores de los cuadros de Keiko González actúan como un imán. Es la primera exposición del año para este artista que a sus 46 años parece un jovencito: con la gorra de béisbol volcada, bermudas y zapatillas.?Iba a ser una exposición conjunta, pero a quienes les propuse compartir este espacio no aceptaron, así que estoy solo y muy contento; es mejor así?, dice. Y realmente, montados los cuadros de gran formato, se hace impensable que algo distinto pudiese perturbar un conjunto tan coherente, cualidad lograda, sin embargo, con obras diferentes una de otra. Tal el mérito del pintor que esta vez, cuenta, se puso a ?torturar círculos?. La serie que ha salido del taller de González es el resultado de experimentar con objetos que hagan contrapunto a la línea dura propia de sus cuadros, con la línea curva de los círculos. Pero, aclara Keiko González, estos elementos, que ha logrado incluso con viñetas para que salgan unos redondos perfectos, no son lo esencial sino apenas la excusa para ?tener algún objeto en el espacio y encontrar una figura en la obra, darle un sentido estético a mi manera, no en el sentido literal sino algo muy mío?. Por eso, a veces hay una especie de triángulos y formas geométricas caprichosas navegando en los universos horizontales de color en los que Keiko ha trabajado también con los ?chorreados?. Ocurre, explica, ?que el color no es lo importante para mí sino cómo está puesto. Así que experimento con dejar que la pintura chorree: ?Pongo varias capas de color, chorrea, seco, vuelvo a provocar el efecto y así, en una especie de caos controlado?. El artista nacido en Texas, pero un boliviano más, uno de los más importantes pintores contemporáneos, confía sus argumentos pero porque se le pregunta periodísticamente y se ve en la necesidad de responder. En cierto momento declara: ?No soy apto para hablar de mi obra; tampoco es necesario verbalizar. Allí están los cuadros, para que la gente los observe?. La serie actual titula À (pi), como el número irracional que explica la relación entre las longitudes de una circunferencia y su diámetro. Los cuadros comenzaron a nacer antes de la Navidad, todos casi al mismo tiempo. Keiko tomó unos 40 lienzos y les puso bases de color: amarillo, azul, blanco y los dejó hasta que pasó la fiesta familiar. Cuando los retomó, fue cuestión de ir construyendo y terminando. ¿Cuándo se da cuenta de que el cuadro está listo?, se le pregunta. ?El proceso es largo. Yo miro mucho un cuadro. Puedo estar una hora observando. Me ayuda que tengo tres espacios en el taller. El primero es donde pinto. De allí lo envío al cuarto contiguo que es el de secado. De allí baja el cuadro al lugar donde están los terminados. A veces suben de nuevo. Pero, como tengo tantos cuadros en el taller, me ayuda verlos ya en la galería. Ahí es donde se hace la prueba final?. En Arte 21, Keiko se pasó largo tiempo mirando los muros, midiendo mentalmente y anotando. Entonces eligió los cuadros, los colgó, los descolgó, llevó otros. Y finalmente unos 12 están ahí para que el público los observe a su vez. (MF) EL ARTISTA Perfil ? Nacido en 1964, Keiko González estudió en la Universidad de Texas y en la Universidad Rutgers; en esta última obtuvo una maestría en Bellas Artes. En 1992 se especializó en grabado en la Kunsthochschule en Dresden, Alemania. Profesor ? El artista dedica un tiempo a dar cursos de pintura. ?Pero no enseño a pintar, no podría; lo que les digo a los alumnos es veremos qué quieres hacer y yo te ayudo?. Exposición ? La muestra À estará en Arte 21 (c. Pankara, entre Montenegro y 21 de Calacoto) hasta el 31 de marzo.

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LA bella fontana quattrocentesca posta di lato in piazza del Plebiscito, racchiude un se... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Domenica 22 Marzo 2009 Chiudi di FRANCA SANTINELLI LA bella fontana quattrocentesca posta di lato in piazza del Plebiscito, racchiude un segreto atroce. Nel 1534 furono esposti lì vicino, ai piedi delle scale della chiesa dell'Incoronata, i corpi mutilati e la testa tagliata di tre nobili anconetani, torturati e uccisi con l'accusa (ingiusta) di aver cospirato contro lo Stato della Chiesa. Altri due nobili anconetani furono impiccati nella rocca a Porto San Giorgio per lo stesso motivo. I trucidati erano, rispettivamente, Leonardo Bonarelli, imparentato con i Grimaldi, Romano Giacchelli, Marcantonio Antiqui, ex console veneziano, sposato con Francesca Benincasa, figlia del celebre cartografo Grazioso. Poi Gianbattista Benincasa figlio di Andrea, navigatore e cartografo, a sua volta figlio di Grazioso, e Andrea Buscaratti. Tutto iniziò quando il cardinale di Ravenna Benedetto Accolti, acquistò dal pontefice la città. Così nel 1532 Ancona perse la sua autonomia, l'Accolti cacciò i nobili dagli uffici pubblici, piantò le forche in piazza San Nicola (oggi del Teatro) e in piazza dell'Incoronata (oggi del Papa) e in un sol giorno impiccò 11 persone, senza processo, per aver trasgredito ai bandi. Marcantonio Antiqui, che in passato aveva avuto prestigiosi incarichi nella dorica e Gianbattista Benincasa, si lamentarono con Papa Clemente VII dell'Accolti, ma questi riuscì poi a far ricredere il pontefice. Così Bonarelli, Giacchelli, Antiqui, Benincasa e Buscaratti furono imprigionati nel palazzo del Bargello o del Podestà che si trovava dove ora c'è il teatro delle Muse-Corelli. Bonarelli, Giacchelli e Antiqui furono torturati con il supplizio della corda. Al Giacchelli avevano posto dei ferri ai piedi, così che quando veniva elevato sulla corda, soffrisse ancor più per lo stiramento di muscoli e tendini. Antiqui fu sottoposto solo due o tre volte e per pochi istanti alla tortura perché non avrebbe potuto sopportarla e sarebbe morto, invece Giacchelli fu lasciato due ore a spasimare e a Bonarelli storpiarono un braccio. I prigionieri non confessavano la presunta cospirazione, ma dopo supplizi di giorno e di notte e false promesse (furono catturati il 6 marzo e uccisi nella notte tra il 13 e 14 marzo), il Giacchelli fece qualche ammissione riguardo al suo amico Antiqui, rammaricandosi poi; non solo, infine i prigionieri preferivano che fosse loro tagliata la testa piuttosto che essere torturati. Gli eventi precipitarono quando giunse l'ordine del Papa di far assistere dei testimoni al processo. Così che in fretta e furia si decise la morte di Bonarelli, Giacchelli e Antiqui senza neanche la sentenza, imposta dalla legge. E i condannati furono di nuovo torturati. All'alba le tre salme mutilate con accanto la testa furono poste, ognuna su una stuoia con un cero acceso, ai piedi delle scale dell'Incoronata che, in piazza del Papa, si trovava dopo la fontana. I corpi rimasero a terrorizzare gli anconetani per un giorno intero. E pare che i veri fautori di una congiura fossero al sicuro a Urbino. In seguito l'Accolti fu imprigionato, ma se la cavò, divenne ministro imperiale di Carlo V a Firenze, dove morì nel 1549 per un ictus, mentre giaceva con una prostituta. Lasciò tre figli e innumerevoli armi, come raccontato da Enea Costantini in Il cardinale di Ravenna al governo d'Ancona, Pesaro, 1891.

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FICULLE IL COMUNE di Ficulle ha aderito al coordinamento nazionale de... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ORVIETO / CONCA TERNANA pag. 21 FICULLE IL COMUNE di Ficulle ha aderito al coordinamento nazionale de... FICULLE IL COMUNE di Ficulle ha aderito al coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani alla 14 esima edizione della giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. L'impegno per la pace nel mondo deve unirsi all'impegno per la pace, la giustizia e la legalità in ogni Comune d'Italia. Affermare, promuovere e diffondere la cultura nuova dei diritti umani, della cittadinanza consapevole, del riconoscimento della dignità innata di ogni persona è un'esigenza irrinunciabile per ogni paese democratico. La giornata del 21 marzo, primo giorno di primavera, è il momento che Libera, associazione fondata da Don Ciotti, dedica alla memoria di tutti coloro che hanno dato la vita per contrastare le mafie. «E' questa l'occasione nella quale rilanciare ogni anno un impegno che non deve venire mai meno. Lo slogan di quest'anno è: L'etica libera la bellezza. Riscattare la bellezza, liberarsi dalle mafie. I volti della memoria, le mani dell'impegno-spiega una nota del Comune di Ficulle, quel giorno le vogliamo ricordare proprio tutte: dai nomi più famosi a quei semplici cittadini, magistrati, giornalisti, operatori delle forze dell'ordine, imprenditori, sindacalisti, sacerdoti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere».

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FEDERALISMO LEGHISTA UN PASTICCIO (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

FEDERALISMO LEGHISTA UN PASTICCIO Si smembra l'Italia come nella tortura medievale dei cinque cavalli che tiravano il condannato in cinque direzioni diverse Furio Colombo Il federalismo fiscale è come una bomba a grappolo che continuerà a esplodere in modo da ferire o tagliare tutto ciò che unisce - o meglio: ha unito - l'Italia. E intanto la stessa gente che ha accuratamente preparato il congegno letale detto convenzionalmente «Federalismo», sta disponendo nei punti più sensibili del territorio della Repubblica una serie di mine antiuomo nella forma di leggi persecutorie contro gli immigrati e nel dare fuoco ai depositi della paura. È un incendio che facilmente si propaga ma che è molto difficile estinguere. Sto dicendo che il cosiddetto «Federalismo fiscale» è un brutto progetto per una brutta Italia frantumata, a cura del governo e della maggioranza agitata e dominata dalla coppia Bossi-Calderoli (intanto Berlusconi fa finta di occuparsi di una grave crisi economica che non capisce). Mentre scrivo, dal mio banco alla Camera, lì vedo seduti l'uno accanto all'altro sui banchi del governo, con l'aria trionfante di chi ha dovuto rinunciare alla secessione ma ha ottenuto in cambio licenza e potere effettivo di smembrare l'Italia. Ovvero di realizzare la secessione con il gioco delle due parti: ministro del Paese che vuol dividere e secessionista travestito da governo. Il gioco è cominciato. L'Italia è stata lanciata in una corsa rovinosa al federalismo a rovescio: spaccarsi invece di unirsi. Deve spaccarsi, lungo le linee di disuguaglianze storiche e fisiche, materiali ed economiche, in modo che i secessionisti possano raccogliere il frutto del disastro. Non c'è scampo a quel disastro, verso cui ci avviamo con la stesa incoscienza con cui si stanno spingendo sul ponte di Messina. Il progetto detto di federalismo fiscale smembra l'Italia come nella tortura medievale dei cinque cavalli che tiravano il condannato in cinque direzioni diverse. I leghisti sanno benissimo quello che fanno. Il loro progetto quando era più rozzo, voleva i fucili, organizzava gli assalti al campanile di San Marco, lanciava insulti volgari alla bandiera italiana. Ma l'aver terrorizzato sul pericolo immigrati un numero crescente di cittadini (che intanto, specie nei «territori» leghisti, hanno ricavato notevoli vantaggi dal lavoro dei nuovi venuti) ha procurato un pacchetto di voti che è indispensabile a Berlusconi per governare. La Lega vuole e ottiene il doppio ruolo: dentro il governo e contro l'Italia. Il progetto sta riuscendo e c'è da meravigliarsi che - finora - abbia causato così poco allarme. Soltanto Berlusconi ha provato a dire: "la Lega vuole un po' troppo". L'opposizione, purtroppo, no. Ha deciso che, in questo periodo pericoloso e confuso, al federalismo proposto dalla Lega si deve partecipare invece di respingere. Alla Camera, in queste ore, stiamo giocando a quel triste gioco televisivo che ha reso famoso Pupo. Come Pupo, Calderoli ci mostra delle scatole e permette ai volonterosi esperti dell'opposizione di «migliorarle». Ma in tal modo, pur con un lavoro accurato, si migliorano solo le scatole. Dentro che cosa c'è? A differenza di Pupo, Calderoli non apre le scatole. È una legge delega. La faranno loro, dopo, montando e smontando come vogliono i pezzi del Lego con cui ci hanno fatto giocare. È una legge senza cifre. Quanto costa - e chi paga - smembrare l'Italia, creando una classe (o casta) buro-politica interamente nuova, oltre al peso di tutto il personale dell'indotto politico che già grava sull'Italia? Il fatto è che paga l'Italia, un Paese estraneo ai due ministri Bossi e Calderoli. Lo hanno detto con insolita fermezza quasi solo i deputati dell'Udc e Giorgio La Malfa. Stranamente, nello schieramento del Pd, così segnato da vite e percorsi e curricula diversi, solo poche voci (l'on. Mantini, oltre a me) hanno deciso di respingere subito e completamente la trappola (vasto disordine, futuro ignoto, costi non calcolabili) preparata dalla Lega Nord alla Repubblica italiana. Il resto è stato un encomiabile e competente lavoro fatto con molta bravura come se la Lega (che a suo tempo ha tradito persino Berlusconi) fosse una affidabile controparte. Eppure è la stessa gente che si prepara a portare ai voti in Parlamento nei prossimi giorni il decreto «sicurezza», il più brutto, crudele, poliziesco, inutile (dunque dannoso) che sia mai stato presentato in un Paese libero che, dopo quel decreto, sarà meno libero. Le organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani lo hanno già condannato.

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L'attivista bielorussa <suicidata> dal regime (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-22 num: - pag: 12 categoria: REDAZIONALE Diritti umani L'avvocatessa anti-Lukashenko era perseguitata da tempo L'attivista bielorussa «suicidata» dal regime Yana Palyakova si è impiccata a 33 anni. «Costretta» Campagna persecutoria senza esclusione di colpi: minacce anonime, aggressioni, telefonate della polizia in piena notte «Vedi mamma, con me si divertono, sono il loro pagliaccio ». Ora la chiamano «combattente » e «patriota». Ora che Yana è morta, alla madre restano la fune con la quale si è impiccata e un'accusa: «L'hanno tormentata fino a ucciderla ». Yana Palyakova era il volto gentile della lotta all'oppressione in Bielorussia. «Una donna delicata, troppo», la ricordano gli amici, «un bambino ferito » in guerra con l'ultima dittatura d'Europa, il regime di Aleksandr Lukashenko. Avvocatessa impegnata nella difesa dei diritti umani, lavorava con l'organizzazione non governativa «Assistenza legale alla popolazione », gruppo basato nella città meridionale di Salihorsk e in prima linea in casi «caldi » come quello di Aleksandr Kazulin, sfidante di Lukashenko alle presidenziali del 2006 condannato a cinque anni di reclusione e rimasto in carcere per due. In quei due anni Yana si occupa del dossier Kazulin e promuove manifestazioni per il suo rilascio. La polizia comincia a seguirla e interrogarla. Nel 2008 si dedica alla raccolta di firme per la candidatura della figlia di Kazulin alle elezioni parlamentari di settembre. Un mese dopo è convocata per l'ennesimo interrogatorio, stavolta però la situazione precipita e Yana denuncia di essere stata picchiata. Capisce che le autorità hanno alzato il tiro e di essere diventata un bersaglio. Porta il caso a Minsk, si ritrova sotto processo per calunnia ai danni dell'agente accusato delle violenze, che nel frattempo è stato rimosso dall'incarico. Inizia una campagna persecutoria senza esclusione di colpi: minacce anonime, aggressioni fisiche, telefonate della polizia in piena notte. La pressione psicologica si fa insopportabile, Yana è terrorizzata, non esce più di casa. «Hanno deciso di finirmi — dice alla stampa —, non fisicamente ma moralmente, considero questa pressione morale un tentativo di distruggermi. Sono perfettamente consapevoli del mio stato di salute». Le associazioni richiamano l'attenzione sui metodi sovietici del regime, l'annientamento lento e inesorabile dell'individuo schiacciato dalla macchina dello Stato. è un momento delicato per Lukashenko, il presidente-dittatore che guida l'ex repubblica sovietica dal 1994 facendosi chiamare Bat'ka, «padre», e reprimendo ogni forma di dissenso. Da un lato l'Occidente cerca il modo meno traumatico di riallacciare il dialogo e sottrarre il Paese alla fortissima influenza russa, dall'altro Lukashenko tenta di ottenere il massimo dalla partita. Il leader bielorusso mantiene un profilo basso nelle relazioni con l'Unione europea per non irritare Mosca, ma «apre» alle richieste di Bruxelles con operazioni di cosmesi demo-cratica, come il rilascio di attivisti detenuti. Tra non poche divisioni, al vertice del 19-20 marzo l'Ue ha accolto la Bielorussia nel Partenariato per l'Est, il programma di cooperazione che riguarda anche Ucraina, Moldova, Georgia, Armenia e Azerbaigian e che sarà lanciato al summit del 7 maggio. Ancora in dubbio l'invito a Lukashenko per l'occasione: anche per questo a Minsk il dossier Palyakova va archiviato in fretta. La notte del 2 marzo la madre di Yana, la 62enne Neanila, fa l'ultimo tentativo di rinviare il processo fissato per la mattina dopo e implora i medici di diagnosticare l'instabilità mentale della figlia. Yana però «sta bene» e il 3 marzo compare davanti ai giudici che la condannano a pagare un risarcimento morale di 350 dollari all'agente accusato di averla maltrattata e a due anni e mezzo di arresti domiciliari. Tre giorni dopo il quotidiano Sovietskaya Belorussia pubblica un duro editoriale che ridicolizza il lavoro degli attivisti come la Palyakova. La notte tra il 6 e il 7 marzo Yana si uccide nella sua camera. Aveva 33 anni. La madre chiede un'indagine seria: «La polizia non ha neanche perquisito la casa, ho ancora quella fune». La corte di Salihorsk dichiara il caso chiuso. Maria Serena Natale Dolore Un ritratto di Yana Palyakova; a sinistra la madre Neanila, 62 anni, ai funerali lo scorso 9 marzo: in centinaia a Salihorsk per l'ultimo saluto a Yana Al potere Aleksandr Lukashenko, 54 anni, dal 1994 è presidente della Bielorussia

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immigrati, j'accuse alla regione (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ieri la riunione della Rete per i diritti al centro Balducci. Alla Lega: serve una nuova legge Immigrati, j'accuse alla Regione Don Di Piazza: norme discriminatorie, vanno impugnate Don Pierluigi Di Piazza del centro Balducci UDINE. La Rete per i diritti di cittadinanza in Fvg è pronta scendere in piazza e a impugnare di fronte all'Unione Europea tutte le norme «discriminatorie» introdotte dalla Regione «che ha eliminato la legge sull'immigrazione senza sostituirla bloccando tutte le iniziative studiate per favorire l'integrazione». E contribuendo così ad alimentare quella che rischia di diventare una vera e propria «emergenza umanitaria». Perché, secondo le diverse associazioni attive nel sociale che fanno parte della Rete, migliaia di stranieri non soltanto hanno perso il lavoro in conseguenza della crisi economica, ma con le nuove norme regionali hanno anche perso l'opportunità di avere una casa o un aiuto economico. Proprio adesso che ne avrebbero più bisogno. Per questo motivo attraverso le parole di don Pierluigi Di Piazza del Centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano dove ieri si sono riuniti tutti i rappresentanti della Rete, le associazioni di volontariato chiedono alla Regione un segnale concreto per evitare le conseguenze di quella che può diventare una situazione esplosiva: «L'assessore alla Cultura Roberto Molinaro ci ha assicurato che entro settembre ci sarà una nuova legge e che non verrà meno l'impegno sul fronte delle politiche per l'integrazione - ha detto Di Pizza -, ma non si può aspettare settembre: bisogna intervenire subito. Sta crescendo l'ostilità nei confronti degli stranieri e dei soggetti deboli e vengono compiute scelte che non esito a definire razziste sia da parte del Governo che dalla Regione. Si enfatizza la sicurezza come soluzione a tutti i problemi, ma non è così. Introducendo norme che violano i diritti umani rischiamo di perdere tutto quanto di buono è stato fatto in anni di pacifica convivenza sul fronte dell'integrazione. Ma anche la nostra economia sarà penalizzata perché per il mercato del lavoro il contributo degli stranieri è fondamentale». Senza la legge sull'immigrazione le associazioni denunciano il blocco di tutti i progetti messi in campo dagli enti locali per l'integrazione: dai corsi di formazione a quelli per insegnare l'italiano senza dimenticare i servizi di mediazione degli enti pubblici, gli sportelli e le attività culturali e sociali che venivano finanziate dalla legge 5 e che oggi - dicono i referenti della Rete, Michele Negro, Mariolina Meiorin, Vincenzo Cesarano e Annalisa Comuzzi - sono bloccate. Ad aggravare il problema degli stranieri c'è poi la Bossi Fini. «Perché senza un lavoro gli immigrati rischiano di trasformarsi in clandestini - denunciano Abdou Faye e Renato Kneipp della Cgil - non potendo rinnovare il permesso di soggiorno. Così ci sono casi di persone che vivono e lavorano in Fvg da diversi anni, che hanno costruito una famiglia, acceso un mutuo e che adesso rischiano di dover rientrare nei loro Paesi di origine. Per questo la Bossi Fini andrebbe rivista». Cristian Rigo

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Rusciano: <Io, di nuovo in piazza dopo trent'anni> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-22 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Rusciano: «Io, di nuovo in piazza dopo trent'anni» La testimonianza NAPOLI — Ritornare in piazza dopo trent'anni. Don Luigi Ciotti ha fatto il miracolo di far resuscitare la voglia di partecipazione che sembrava sepolta sotto una coltre di inerzia o, peggio ancora, di conformismo. «L'ultima volta fu trent'anni fa — ricorda il professore Mario Rusciano — era per una festa del primo maggio, poi mi sono messo alla finestra, ma ora ho avvertito forte il bisogno di riprendere a marciare, L'ho fatto per la giornata della memoria, ma lo farò ancora». Accanto all'esperto di diritto del lavoro, tanti altri volti conosciuti, puntini brizzolati se non addirittura bianchi, che si confondono, ma non si annullano, nella marea di volti giovanili che accompagna i volontari di Libera. C'è una Napoli che si riconosce ed ha voglia di uscire dal riserbo, molti sindacalisti, professori e insegnanti, tantissimi maestri di grammatica ma anche di civiltà. Prima di arrivare in piazza Plebiscito il corteo attraversa la Villa Comunale e la prima cosa che colpisce è che i ragazzi delle scuole — trentamila in rappresentanza di 1500 istituti della Campania, ma anche mille studenti siciliani, e oltre duecento ragazzi sardi che non si rassegnano all'idea di dover dormire in un albergo, il «Tiberio », che è stato posto sotto sequestro — sfilano in maniera composta e, soprattutto, non interpretrano il viaggio a Napoli come una gita. «Io le marce le faccio tutte — dice l'ex assessore regionale Adriana Buffardi che dirige il Comitato per la pace e i diritti umani della Regione Campania — ma questa è davvero speciale e mia nipote, che sfila con la sua classe, qualche minuto fa mi ha chiesto se davvero la recessione può favorire la criminalità organizzata, la quale è in grado di catturare nuove adesioni, anche a livello imprenditoriale, allargando i cordoni della sua borsa sporca di sangue. Le ho risposto che purtroppo è vero e che per questo siamo qui a manifestare il nostro dissenso che è forte quanto la rabbia che ci portiamo dentro. E le ho detto anche che ha fatto bene Roberto Saviano a salire sul palco, la sua presenza riscalda il cuore dei giovani ». Mario Rusciano conferma: «Solo la mafia dispone di soldi ed è pronta a metterli in circuito per tirare dalla sua parte chi è in preda alla disperazione. Non lo scopriamo ora, da che mondo è mondo la società trova i suoi equilibri anche venendo a patti con le parti antisociali e don Ciotti, che è intelligente e tempestivo, lo ha capito chiamando alla mobilitazione tutto il Paese legale». Dal palco Luigi Ciotti e Sandra, la figlia di Silvia Ruotolo, si uniscono al coro. «Questa giornata è indimenticabile, finalmente posso ringraziare la mia Napoli», dice Sandra e don Luigi coglie i segnali che bucano il buio: «Fino a due anni fa quando andavamo a Casal di Principe le finestre e i balconi si chiudevano, l'altro giorno erano quasi tutti aperti, qualcosa sta cambiando». Confusi tra i gruppi lo spettacolo è più bello e i colori sembrano più vivaci. «La raffigurazione della piovra con i tentacoli che imbracciano armi di ogni tipo e bustine di coca e di eroina è quella che più delle altre dà la misura della drammaticità del momento che viviamo», commenta Mario Rusciano. Adriana Buffardi riferisce che in una scuola di Bacoli gli studenti hanno svolto una ricerca insieme ai nonni per raccontare cos'era la legalità, e come veniva vissuta quando la criminalità organizzata non spadroneggiava come ora. «Il lavoro degli insegnanti è fondamentale — commenta Rusciano — ma non devono sentirsi soli e, soprattutto, dovrebbero avere più strutture e più mezzi economici a disposizione. Non tutto è perduto, — conclude — ma la politica dia un segale di disponibilità concordano con le banche la cancellazione delle ipoteche da beni confiscati alle mafie». Ma qui siamo all'anno zero. Carlo Franco L'ultima volta «Era una festa del primo maggio, dopo di allora mi sono messo alla finestra Ma ieri ho deciso di partecipare» L'educazione «Il lavoro degli insegnanti è fondamentale, ma devono avere più mezzi e non devono essere lasciati soli» Mario Rusciano

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Ue più razzista Nega lavoro e casa a chi ha un altro colore (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ue più razzista Nega lavoro e casa a chi ha un altro colore UMBERTO DE GIOVANNANGELI Il 21 marzo 1960 nella città di Sharpeville, in Sudafrica, la polizia sudafricana aprì il fuoco uccidendo 69 manifestanti che protestavano pacificamente contro le leggi razziste emanate dal regime dell'apartheid: altri 180, tra i quali molte donne e bambini, furono feriti. Il 13 dicembre 1967 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dichiarò quella data Giornata Internazionale contro qualsiasi forma di razzismo e di discriminazione. Il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che «tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti». «La Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale ci ricorda - rimarca ancora Ban ki-moon - la nostra responsabilità collettiva per la promozione e la tutela di questo ideale. Insieme, dobbiamo rafforzare il nostro impegno comune per porre fine a discriminazione razziale e xenofobia, ovunque si manifestino». Un impegno rilanciato dall'Alto commissario delle Nazioni Unite, Navy Pillay. «Uniamo i nostri sforzi per creare un mondo dove la promessa di dignità e giustizia per tutti non sia solo uno slogan vuoto», sottolinea Pillay in un messaggio per la Giornata internazionale contro qualsiasi discriminazione razziale. DATI ALLARMANTI Il razzismo e i crimini motivati dalla discriminazione razziale sono aumentati in Europa in almeno otto Paesi su 27 negli ultimi 6 anni, rivela il Rapporto sul razzismo e la xenofobia stilato dalla Fundamental Right Agency, l'Agenzia europea per i diritti fondamentali che ha preso il posto dell'Osservatorio su razzismo e xenofobia di Vienna. «Oltre alla concreta minaccia di abusi verbali e violenza fisica, vi sono cittadini che non possono condurre una vita normale, trovare un lavoro, affittare un appartamento o semplicemente passeggiare per strada senza essere fermati e perquisiti, per il solo fatto di avere il colore "sbagliato" o essere di un'etnia "sbagliata"»avverte Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty International presso l'Ue «Abbiamo visto, in passato, cosa ha prodotto in Europa il razzismo. L'Europa ha la responsabilità storica di affrontare con priorità assoluta questo problema, che i cittadini europei avvertono con preoccupazione, dato che ha un impatto quotidiano sulla vita di milioni di persone» - aggiunge Oosting. Un «petition day» nelle principali città italiane per sottoscrivere il manifesto della campagna contro il razzismo «Non aver paura» presentata nei giorni scorsi: ad annunciarlo è l'Unhcr (l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo. Una campagna solidale per una battaglia di civiltà. Mezzo secolo dopo l'eccidio di Shaperville, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon ricorda che «il razzismo esiste ancora in tutti i Paesi», e a tutti i Paesi chiede «di lavorare assieme per combatterlo».

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Un calcio all'intolleranza (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

24 ORE BRIANZA pag. 9 Un calcio all'intolleranza Al Trofeo della Pace 16 squadre di tutto il mondo MONZA OGGI L'INCONTRO, AVVIO IL 29 di CRISTINA BERTOLINI MONZA OGGI PRIMO PASSO ufficiale della quarta edizione del Trofeo della Pace, con un pomeriggio all'insegna della conoscenza, condivisione ed amicizia, nella sala grande al seminterrato della Circoscrizione 2 in via Buonarroti, 115 a Monza. «Ci troveremo insieme dalle 16 alle 19 - racconta Carlo Chierico, organizzatore del progetto - per la festa del sorteggio: ci sarà cioè l'estrazione dei nomi delle 16 squadre partecipanti, per la composizione dei 4 gironi preliminari, un paio di interventi sullo "spirito fondante" del torneo interetnico, la visione di foto e video dell'edizione precedente e l'immancabile rinfresco finale, condito, però da alcune gustose bevande originarie di paesi lontani: chiunque volesse venire sarà il benvenuto». IL CALCIO D'INIZIO verrà dato domenica 29 con la partita inaugurale al Centro sportivo olimpionico Ambrosini di via Solferino, tra la squadra campione in carica e cioè l'Egitto NordAfrica con l'altra sorteggiata. Poi per molte domeniche nei campi da gioco dei sei comuni aderenti si giocherà fino alle finali per il primo e terzo posto che si terranno a Monza il 24 maggio. Le squadre partecipanti a questa settima edizione vengono da tutto il mondo: Algeria, Bangladesh, Bolivia, Colombia, Costa d'Avorio, Ecuador, due egiziane: Egitto 1 e Egitto NordAfrica. Naturalmente quella nostrana sarà Italia Brianza, seguita poi da Italia Diritti umani e Italia Maunazzi. Non mancheranno il Marocco, il Perù, la Romania, il Senegal e il Tibet. «L'ANIMA FONDANTE di questo torneo interetnico - tiene a precisare Carlo Chierico - è come sempre la tensione verso l'integrazione, la coesione sociale, l'amicizia e il rispetto tra i popoli». Quest'anno il Monza calcio ha voluto condividere questi ideali e sarà lo sponsor tecnico che offrirà le maglie, l'acqua e il supporto logistico. Quattro anni fa il trofeo è partito con 8 squadre, per raddoppiare nel tempo. Come lo scorso anno anche per l'edizione 2009 verranno utilizzati i palloni della campagna «Diritti in gioco» fabbricati in Pakistan, ma senza lo sfruttamento del lavoro minorile e distribuiti in Italia da Commercio alternativo.

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RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà ... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-03-2009)
Pubblicato anche in: (Nazione, La (Firenze)) (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Diritti umani

I COMMENTI pag. 12 RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà ... RICHARD GERE Dopo i diritti umani, ora l'ecologia: si batterà per la protezione delle isole Galapagos

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Legambiente discute della risorsa-acqua (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Legambiente discute della risorsa-acqua Domenica 22 Marzo 2009, Chioggia (m.biol.) Martedì nell'aula magna dell'istituto tecnico "Righi" si terrà l'incontro "La risorsa acqua.tra sprechi e bisogni". Interverranno Efrem Zoccatelli e Irena Caldana, del centro di educazione ambientale di Legambiente, e Cristina Biancardi esperta in relazioni internazionali e diritti umani. I lavori cominceranno alle ore 8.30.

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Una targa sbagliatae un'altra sconosciuta (sezione: Diritti umani)

( da "Sicilia, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Storie di una città d'arte e di cultura Una targa sbagliata e un'altra sconosciuta Una città che va a letto alle 20 Sono una siracusana, lettrice del giornale La Sicilia, che non finisce di stupirsi nel leggere giornalmente gli articoli che i politici scrivono per accusarsi vicendevolmente. Adesso per discutere di impatto ambientale c'è stata una riunione dove anche i preti hanno voluto esprimere il loro pensiero. Che ben venga tutto questo interesse per il bene di Siracusa, perché sono decenni che si continua a inquinare e nascondere il panorama. Come, per fare un esempio, nell'unico belvedere di Fontane Bianche dove hanno permesso l'installazione di una pizzeria (per completare la vergogna di quanto già era stato fatto). La nascita delle costruzioni in viale Epipoli (in un'altra città quella zona sarebbe stata un parco) che non solo copre la vista della città, mare compreso, ma essendo un punto di traffico congestionato non so dove saranno parcheggiate le auto di coloro che ci abiteranno. Il problema strade in questa città non si pone: si fanno scuole senza strade di accesso, case senza strade, si fanno circolare autobus giganteschi che intralciano il traffico invece di snellirlo. La stazione è un binario morto intitolata al ferroviere Vittorini (si sarà rivoltato nella tomba) padre del più illustre Elio. Adesso c'è in ballo l'ex carcere, si vorrebbe realizzare l'ennesimo albergo e così i turisti alle 8 di sera li mandano a dormire con le galline. Perché questa è la città dove, chiusi i siti archeologici, non si sa dove andare (a parte le pizzerie). Per anni siamo stati senza cinema né teatri. L'ex cinema Verga non si sa che fine abbia fatto, il gioiellino qual era il teatro comunale idem. A proposito dell'istituto alberghiero che non ha una sede potrei ricordare che in piazza della Repubblica c'è l'ex tribunale che ospita solo gatti e ratti. Lettera firmata Si cambi il regolamento sulla Tarsu La recente decisione della commissione provinciale tributaria, che ha stabilito che non è dovuta la tassa per i rifiuti urbani per i garage, altrimenti questa si trasforma in un balzello sulla proprietà, impone una revisione del regolamento per evitare inutili contenziosi o, peggio, che a pagare siano solo i meno informati. Invito il sindaco e i presidenti del Consiglio comunale, della commissione consiliare servizi e della commissione regolamenti, nelle rispettive competenze, ad assumere le iniziative necessarie per escludere dall'obbligo del pagamento della tassa rifiuti i garage e, in generale, tutti i locali che non producono, per loro natura o per la situazione di fatto, rifiuti. Chiedo, inoltre, al presidente del Consiglio comunale di porre all'ordine del giorno del prossimo Consiglio l'argomento: «Esclusione della tassa rifiuti per i garage e per i locali che per la loro destinazione o per lo stato di fatto non producono rifiuti». Avv. Ettore Di Giovanni Consigliere comunale Sinistra democratica Il dramma urbanistico che si vive alla Pizzuta Vivo alla Pizzuta e spesso mi chiedo: come sia possibile ancora oggi un'urbanizzazione così devastante, con ville e villette addossate le une alle altre in una periferia priva di servizi essenziali e di attività produttive e amministrative. Soprattutto in considerazione della recessione, continuare a perseguire obiettivi con la logica del tornaconto lucrativo, a favore dei palazzinari, che il più delle volte producono effetti deturpanti sull'ambiente, mi sembra un'offesa nei confronti della gente onesta. Allora domando ai nostri governanti, che predicano bene e razzolano male, ma perché non disciplinare meglio l'uso dello spazio e del tempo nella nostra città, in modo che il flusso dei mezzi veicolari e quello delle persone, avvenga in più direzioni nell'ambito di tutti i quartieri, con il vantaggio di ridurre il caos e la concentrazione dell'inquinamento? Essi sanno benissimo che bisogna predisporre interventi di pianificazione e di programmazione del territorio a dimensione umana, e non favorendo la speculazione edilizia e il dissesto ambientale e idrogeologico. Devono per lo meno garantire dei parametri e degli standard di vivibilità in tutte le periferie, e non solo a Ortigia dove si prospettano, anche li, interessi economici individuali a discapito dell'interesse collettivo. Insomma, i diritti umani, le esigenze dei giovani, dei meno giovani, degli anziani, previsti dalla nostra Costituzione nazionale sono solo carta straccia? O sono valori inalienabili di cui bisogna tenere conto? Se bisogna tenerne conto, come io credo, perché chi ci amministra non denuncia lo scempio e il saccheggio cementizio che la Pizzuta sta vivendo. Giuseppe Marabita

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FRANCESCO FAENZA EBOLI. TREGUA ARMATA SULLA BONIFICA DI S.NICOLA VARCO NEL GIORNO CHE IL SINDACO... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

FRANCESCO FAENZA Eboli. Tregua armata sulla bonifica di S.Nicola Varco nel giorno che il sindaco Melchionda blocca all'alba cento container che, scortati dalla Polstrada, erano diretti nell'area di San Nicola Varco. Alfonsina De Felice, assessore regionale, e Martino Melchionda, sindaco di Eboli, trovano un accordo sulla rimozione dei rifiuti ma non sulla installazione dei container, e sono ottanta, e ci cinquanta roulotte per i 600 extracomunitari. La Regione Campania andrà avanti, il comune di Eboli conferma il suo no alle strutture leggere per i marocchini. Ieri mattina, con l'arrivo al comune di Eboli di Nabil Benabdallah, ambasciatore del Marocco, l'assessore De Felice (in italiano e in francese) ha lanciato messaggi al sindaco: «San Nicola Varco è della Regione Campania. Stiamo facendo un intervento umanitario». Poi le priorità: «I diritti umani vengono prima dello sviluppo del territorio (riferito al polo agroalimentare, cavallo di battaglia di Melchionda, ndr)». Quindi la bonifica: «Ho chiesto l'intervento della Protezione Civile per quest'emergenza sanitaria. Non possiamo restare a guardare. Dopo Eboli bonificheremo Castelvolturno». Quindi i messaggi per l'ambasciatore e il console marocchino (Abdelhamid Mouhammar):«La Campania è aperta all'integrazione. Abbiamo avviato in Marocco piani di sostegno per i vostri giovani e le vostre imprese, al fine di frenare i flussi migratori dal Marocco. Abbiamo aperto 5 sportelli nel sud del Mediterraneo. Non siamo xenofobi, né intolleranti. Caro ambasciatore, ci venga incontro». L'ambasciatore Benabdallah è «commosso dell'accoglienza ricevuta. «Non posso credere che nel 2009 esistano luoghi come San Nicola Varco - commenta - Il Marocco è un paese democratico, a sua volta accoglie immigrati delle zone più povere dell'Africa. Mi appello alla passionalità degli italiani, ai loro sentimenti. Bisogna regolarizzare la situazione a San Nicola Varco, La bonifica di quell'area simboleggia un atto nobile della politica. Molti marocchini sono venuti in Italia con il sogno di un lavoro e di un contratto e ora si ritrovano a vivere un incubo. Anche se mettono il filo spinato alla frontiera, la gente continuerà a passare. Voi italiani siete stati immigrati prima di noi. Nel nostro paese le chiese cattoliche sono piene di fedeli». Tolleranza e integrazione vengono ribadite anche da Cosimo Risi, consigliere diplomatico, e Silverio Ianniello, vicepresidente dell'Ipalmo. A ora di pranzo l'intervento di Melchionda: «Se Bassolino non vuole più fare il polo agroalimentare, lo venga a dire ai suoi elettori. C'è un progetto regionale e 40 milioni di euro per S.Nicola Varco. E poi, per dirla in poche parole, io non consentirò che ad Eboli venga costruita una baraccopoli per gli immigrati clandestini». La bonifica va avanti. L'arrivo di roulottes e container è previsto per martedì. L'assessore De Felice e il sindaco si rivedranno in comune. «Avevamo proposto un'alternativa possibile, sistemare i marocchini in terreni comunali vicino San Nicola Varco- spiega Mario Conte, presidente del consiglio comunale- Quest'intervento è frettoloso. Prima dobbiamo capire chi ha diritto all'assistenza e chi invece, deve essere rimpatriato». Sui terreni comunali si apre un giallo. Per Conte «non costano nulla». Per Melchionda: «Sono da espropriare, non sono comunali». Per un tecnico della Regione Campania : «Ci hanno chiesto 5 milioni di euro per quei terreni». La bonifica di S.Nicola Varco continua in un clima da ferri corti. «Dobbiamo andare avanti e proseguire fino alla fine. In questo contesto l'intervento della Regione Campania rappresenta un fatto storico».conclude Anselmo Botte, sindacalista della Cgil.

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Buttiglione: "Ora un partito che rappresenti davvero il popolo cristiano" (sezione: Diritti umani)

( da "Quotidiano.it, Il" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Buttiglione: "Ora un partito che rappresenti davvero il popolo cristiano" Fermo | Intervenuto ad un convegno organizzato dall'Udc fermana, il vicepresidente della Camera ha parlato dell'importanza di riscoprire le radici religiose per costruire un partito organicamente rappresentativo della popolazione cristiana. di Francesca Pasquali Rocco Buttiglione Il diritto del popolo cristiano ad essere rappresentato politicamente e l?esigenza di costituire un partito che, in Italia ed in Europa, sia in grado di assolvere questo compito: questi i temi al centro dell?intervento di Rocco Buttiglione durante il convegno ?Non c?è laicità senza fede - l?esperienza viva del popolarismo sturziano: centralità e difesa della persona umana?, tenutosi ieri al seminario arcivescovile. Ripercorrendo le tappe della presenza cattolica nella politica italiana – dai 50 anni di governo della Democrazia Cristiana, alle sconfitte referendarie del 1974 (divorzio) e del 1981 (aborto), al risultato del referendum sulla bioetica del 1995, che ha segnato di fatto un ?ricompattamento? del fronte cattolico – il vicepresidente delle Camera ha sottolineato come, dopo l?esperienza del Family Day, il mondo cattolico sia arrivato “al confine della politica”. Tre le strade a questo punto percorribili secondo Buttiglione: tornare indietro rinunciando ai risultati ottenuti; raggiungere un accordo – come fu con il Patto Gentiloni – in base al quale, in cambio di voti ?cattolici?, il Governo si impegni a far o non far passare determinate leggi; o costituire un nuovo partito. Ed è su quest?ultima ipotesi che si è focalizza l?attenzione del presidente dell?Udc, convinto sostenitore della necessaria creazione di “un partito in cui si possa far politica senza perdere l?anima e che voglia rappresentare il popolo cristiano non solo sulla questione della vita, ma anche sulle questioni sociali”. Dopo le testimonianze di alcune persone del pubblico che hanno raccontato proprie esperienze all?interno di diversi movimenti cattolici, a prendere la parola è stato il parlamentare europeo, Carlo Casini. A Fermo per ricevere un riconoscimento per il suo contributo, come accademico e come politico, alla tutela ed alla salvaguardia dei diritti umani, il presidente del Movimento per la vita, ha raccontato le difficoltà incontrate dall?Udc – è di pochi giorni fa la bocciatura di alcuni emendamenti aventi ad oggetto il tema della famiglia e proposti dal partito italiano – all?interno del Partito Popolare Europeo. “L?Europa – ha affermato Casini – necessita di un Ppe che diventi una grande forza ispirata cristianamente. Basta stare zitti, su vita e famiglia non c?è da discutere”. Riferendosi al titolo del convegno il parlamentare europeo ha poi aggiunto: “Non c?è laicità senza fede è la sintesi di cosa significa oggi essere laico in politica e ci costringe a ripensare il nostro modo di fare politica: solo il rispetto dell?altro come persona permette alla società di essere libera e di dialogare, è questo il principio della laicità”. Sollevata, infine, la questione della multiculturalità in Italia, è stato Buttiglione a spiegare: “Non ci sarà una società multiculturale se noi per primi non abbiamo una nostra cultura che chi arriva in Italia deve rispettare”. “Quello che dobbiamo ricordare – ha proseguito il vicepresidente di Montecitorio – è che da noi giungono persone e non braccia e che queste persone servono alla nostra economia. La politica cristiana deve fare i conti con queste esigenze e fare in modo che in Italia arrivi solo gente per bene che deve essere regolarizzata”. 22/03/2009

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VERONA CAPUT FASCI. Sabato 21 marzo, ore 22, presso il Cafè Liber, corso Vercelli 2, all'intern... (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 22-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

VERONA CAPUT FASCI. Sabato 21 marzo, ore 22, presso il Cafè Liber, corso Vercelli 2, all'interno del ciclo di incontri «Corpi negati: percorsi e storie di quotidianità», lo Spazio Unilotta, in collaborazione con il coordinamento Facciamo Breccia Torino e il Circolo di cultura gay, lesbica, bisessuale, transgender Maurice, presenta lo spettacolo teatrale «Verona Caput Fasci» di Elena Vanni e Elio Germani, interpretato da Elena Vanni e Raimondo Brandi. Lo spettacolo riguarda la mozione 335, valida ancora oggi, approvata dal Consiglio Comunale di Verona il 14 luglio 1995, che rigetta la Risoluzione di Strasburgo che raccomanda agli Stati membri dell'Unione Europea la tutela e la promozione dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. Sarà presente Gianni Zardini, del Circolo Pink Gay, Lesbiche, Transessuali, Bisessuali, Eterosessuali Diritti Umani e Cittadinanza Verona. Ingresso gratuito. Info 335/716.78.90, corpi negati@inventati.org DIREZIONE GAYA. Direzione Gaya è un gruppo di Torino tutto al femminile, nato con l'intento di creare momenti di aggregazione, di conforto, di attività indirizzate a donne omosessuali e di realizzare servizi a loro riservati. Grazie alla collaborazione di una psicologa donna è stato attivato un servizio mail, sos@direzionegaya.it, per chi avesse bisogno di un conforto, un orientamento, un supporto in ambito psicologico rispetto a una preoccupazione, un'ansia o un problema affettivo. Info www.myspace.com/direzionegaya GRUPPO ALTERNATIVO MOTOCICLISTI. Il Gam, gruppo motociclistico Glbt, si rimette in moto. Sul sito www.infogam.info è visionabile il calendario 2009, si trovano informazioni circa le attività del gruppo e i nomi dei referenti regionali. Quest'anno, dal 25 al 28 giugno, il Piemonte organizza una tre giorni motociclistica con base a Avigliana che prevede la partecipazione di motociclisti Glbt europei aderenti al Glme - Gay and Lesbian Motorcyclists in Europe. Il Gam è anche membro del Gsi - Gay Sport Italia, un coordinamento di associazioni sportive italiane Glbt. Info gam@infogam.info QUEEVER. Domenica 22 marzo, presso la discoteca La Gare, via Sacchi 65, dalle 19,30: «Queever», la domenica per una clientela gay e gay friendly. Inizio serata con apericena e la musica lounge di dj Queen Cristi, cuore della serata la dance music del dj Ricky Martini seguito dal Drag Queen Show sempre diverso ogni settimana, e fine con la trash music del dj Resident Virus. Padrone di casa, le drag queen Sara Jevo, Ambra Nata, Veranda Encastrada e Maga Mela, supportate da tutto il Q-Staff. Vocalist e live music con Margot. Il pubblico è fidelizzato con un blog on line dove i commenti e i suggerimenti vengono spesso tradotti in novità e spettacoli. Ingresso+Apericena+drink+Drag Queen Show+disco a 10 euro. Info www.queever.it LA CESIRA AL QIMANJI. Domenica 22 marzo, dalle 19,30, presso il Club 21, corso Vittorio Emanuele II 21, al «Qimanji Discodinner» - serata non solo gay, lesbian & queer, ma anche etero friendly, Denis De'Vianza ospiterà la travolgente ironia di La Cesira, l'artista di «Zelig» e di svariate trasmissioni tv. Inoltre, buona musica con i djs KingBob e Fabrizio Di Lorenzo e l'animazione di Natalia Pestrada, Rose Royce. Cena+drink+show+disco a 10 euro. Info www.qimanji.net, www.myspace.com/qimanji METROPOLIS. Sabato 21 marzo, dalle 23, al Metropolis, via Principessa Clotilde 82, serata gay con le performance del gruppo trasformisti «Queenforever»: Devin Demon, Saturnia, Emilio. Musica 70/80 e attuale curata dall'orsetto dj Oscar. Sala fumatori. Info www.queenforever.net CIRCOLO PUEBLO. Sabato 21 marzo, dalle 22, al Circolo Arci Pueblo, corso Palestro 3: «Electro Queer Night»; inGarbo djset. Ingresso riservato ai soci Arci. Info www.circolopueblo.com SHORTBUS. Libreria Cafè Culturale, via Gaudenzio Ferrari 5/I, aperta tutti i giorni con gustosi menu a pranzo e cena, e una ricca selezione di romanzi, saggi e dvd a tematica glbtq. È attivo il servizio di bookcrossing. Sabato 21 marzo, Direzione Gaya presenta le Platonika in concerto dalle 22,30. Info eventi e orari 011/276.39.87, info@shortbuscafe.it, www.shortbuscafe.it TUNNEL CLUB. Tunnel Club - Cruising Bar, in via Sordevolo 7/b: ampia zona american bar e ampia zona cruising. Dal martedì al giovedì, ore 21-2; venerdì, ore 21-4; sabato, ore 21-6; domenica, ore 15-2. Tutte le domeniche di marzo, dalle 15 alle 20: Mask Party. Secondo e quarto giovedì del mese: serata naked. Ingresso riservato ai soci Arci. Info www.gayromeo.com/tunnelclub, 345/594.80.18. EXTREME CAFE'. Locale dedicato alla popolazione gay, in via San Massimo 31. Aperto tutte le sere, dalle 20,30 in poi, e tutti i giorni, dalle 6,30 alle 15,30. Sabato e domenica: Cocktail Party e colazione per tutta la notte. Info Facebook: Fra Aly, 392/713.22.09. VIAGGI. Strumenti di Viaggio, via Santa Giulia 21bis, ha selezionato una scelta dei viaggi gay più trendy: anteprima estate Grecia; le migliori isole per il mondo gay; viaggi nel mondo. Prenotazioni almeno sessanta giorni prima. Info 011/811.54.73, www.strumentidiviaggio.it CAFFE' LERI. Il locale di corso Vittorio Emanuele II 64 ha cambiato pelle, rinnovando il piano inferiore dove proseguono con successo le serate Disco con i djs Dave, Gregory e Diba. Info 011/543.075, www.caffeleri.it ZIBARBA. Ristovineria in via Silvio Pellico 13/e. Tutte le sere, dalle 19 alle 21, cena a 8 euro (primo, secondo con contorno, un bicchiere di vino o acqua). La cucina rimane aperta anche dopo le 21 con taglieri, piadine, crêpes, panini e ottimi vini. Aperto fino alle 2. Info 347/534.15.30 (Vito). GAY IN LOVE BY IL DELFINO. Il Delfino Gay Lesbo single Club è a Torino la prima agenzia di incontri per single gay e lesbo (ricerca e selezione partner o amicizie, presentazioni serie e mirate in base ai differenti profili e affinità; colloqui informativi gratuiti in sede con personale qualificato, massima riservatezza e privacy). Gli incontri vengono organizzati sulla base di esigenze e richieste precise, curando in particolare il fatto che abbiano senso, considerando necessità e desideri di ogni singolo iscritto. Inoltre eventi esclusivi, divertenti e intriganti grazie alla creazione di Gay in love by il Delfino. Novità: descrivendosi con un sms (nome, età, breve presentazione), si riceverà subito il più adatto profilo di single. Info 340/878.99.89, www.agenziaildelfino.com MAURICE. Al Circolo glbt Maurice, via della Basilica 3, la segreteria è aperta dal lunedì al sabato, ore 15,30-18,30. Biblioteca, videoteca e centro documentazione sono chiusi per lavori di riorganizzazione; per informazioni, telefonare negli orari di segreteria o scrivere a centrodoc@mauriceglbt.org. Il martedì: le donne dell'«Altramartedì», ore 21,15; il venerdì: il gruppo transessuali/transgender «Luna», ore 21; il sabato: Gruppo Gayo, dalle 17. Info 011/521.11.16, segreteria@mauriceglbt.org

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