CENACOLO DEI COGITANTI |
Gli
ebrei contro Schröder ( da "Trentino"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: per rispetto dei diritti umani". Schroeder, a Teheran
su invito di un amico persiano che vive in Germania, ha informato del suo
viaggio i governi di Berlino e Washington. In una intervista alla camera di
commercio iraniana Schroeder ieri ha criticato il presidente iraniano per le
sue passate dichiarazioni negatrici dell'Olocausto e sulla cancellazione dello
Stato di Israele.
In
piazza per il testamento biologico Englaro: una legge così non passerà
( da "Corriere.it"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: decreto che può diventare una pratica di tortura». ANCHE
SACERDOTI IN PIAZZA - E per quanto riguarda i cattolici e la stessa Chiesa, non
tutti sono sulle medesime posizioni del vaticano. Alla manifestazione hanno
partecipato anche venti sacerdoti che chiedono «un dibattito all'interno della
Chiesa che rimetta al centro la persona», una riflessione che tenga conto dei
cristiani «
Clinton
in Cina: insieme contro la crisi ( da "Giornale di Brescia"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Il gigante asiatico continuerà a comprare i Bot
statunitensi Accento anche sullo sviluppo sostenibile, ma sui diritti umani
«d'accordo nell'essere in disaccordo» con il presidente cinese Hu Jintao ieri a
Pechino" title="Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton con
il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino"
onClick="showImage('http://www.
TESTAMENTO
BIOLOGICO: MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL Una Piazza Farnese piena, composta e
attenta p... ( da "Giornale di Brescia"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: a dare il senso della manifestazione, campeggiava la
scritta «sì al testamento biologico, no alla tortura di Stato». Una «barbarie»
ha ribadito Englaro, introdurre l'obbligo dell'alimentazione e idratazione
artificiale. Il padre di Eluana ha aggiunto che «gli italiani non si lasceranno
imporre una legge del genere».
un
nuovo capitolo cina-usa ( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e
civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due
potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente
interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la
Clinton in una breve conferenza stampa con l'omologo cinese Yang Jiechi,
Arabia,
bloccate le nozze di 3 tredicenni ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Ryad Le autorità giudiziarie di una provincia dell'Arabia
Saudita hanno bloccato le nozze di tre ragazzine di 13 anni. Lo riferisce la
stampa locale. Una decisione va incontro alle richieste delle organizzazioni
per la difesa dei diritti umani che da anni lottano perché vi sia una legge del
paese che stabilisca un'età minima per contrarre matrimonio.
Un uomo
impiccato per adulterio ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Queste esecuzioni portano ad almeno 50 il numero delle
persone messe a morte nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno. Nel 2002
il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva
annunciato la sospensione dell'esecuzione delle sentenze di lapidazione
nell'ambito di un dialogo con la Ue sui diritti umani.
Il
Pentagono a Obama: <Guantanamo è un carcere umano>
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Per anni molte critiche rivolte a Guantanamo si erano
appuntate sul fatto che alcuni detenuti passano fino a 23 ore al giorno in
isolamento in celle di cemento e sono autorizzati a un'ora d'aria, ma da soli e
in aree recintate. Il rapporto è stato contestato a priori dai legali dei
detenuti e da associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil
Liberties Union.
Fine
vita, piazza gremita contro la tortura di Stato
( da "Unita,
L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Fine vita, piazza gremita contro la tortura di Stato
Manifestazione a Roma per una legge giusta sul testamento biologico. ALLE
PAGINE 18- 19
Tanti
no alla tortura di Stato Englaro: alt alla legge ingiusta
( da "Unita,
L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: tortura di Stato» Englaro: alt alla legge ingiusta JOLANDA
BUFALINI Il marchese del Grillo ispira il cartello più divertente della piazza:
la Costituzione secondo Berlusconi? Io so tutto e tu non conti un c... Qualche
minuto prima delle tre piazza Farnese è piena e gli organizzatori spostano le
transenne per fare più spazio.
Aiutate
i dissidenti Posta per Hillary in visita a Pechino
( da "Unita,
L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: impegno degli Usa per i diritti umani, aggiungendo però
che questi non devono «interferire» con i principali temi della visita: la
crisi economica internazionale e la lotta contro i cambiamenti climatici.
Un'«interferenza» c'è stata comunque. Ding Zhilin, la fondatrice delle Madri di
piazza Tiananmen, le ha inviato una lettera,
Riapre
il carcere di Abu Ghraib, ma con un nuovo nome
( da "Unita,
L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: carcere della tortura» di Abu Ghraib, reso celebre dalle
sevizie e umiliazioni che i carcerieri statunitensi infliggevano ai detenuti.
La nuova struttura può ospitare un massimo di 13-14.000 persone ed è dotata di
moderni servizi medici, moschea, barbiere, sartoria, sala computer e un cortile
per le visite dei familiari con un parco giochi per bambini.
Il
ministro di Obama nel lager di Guantanamo Vedrò i prigionieri
( da "Unita,
L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: è stato torturato in Marocco prima di essere trasferito a
Guantanamo. Le confessioni sotto tortura si sono rivelate false e gli Usa hanno
ritirato tutte le accuse contro di lui. Più complicate la situazione dei 17
cinesi della minoranza musulmana Uighur, contro cui la magistratura militare
non ha messo insieme alcuna prova e di cui un tribunale civile ha ordinate la
liberazione.
la
salute è un diritto di tutti ( da "Tirreno, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: decreto che in nome della sicurezza nega i diritti
fondamentali della persona e mette in serio pericolo la salute pubblica. Quale
sicurezza si costruisce negando: Il Giuramento di Ippocrate, la Costituzione e
la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Apriamo gli occhi: la sicurezza
non si garantisce cancellando i diritti degli "altri", non esiste
sicurezza nella divisione e nell'
CINA-USA:
HILLARY CLINTON APRE UN NUOVO CAPITOLO / ANSA
( da "Secolo
XIX, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e
civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due
potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti,
«lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve
conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi,
Anche
21 preti d'accordo con la piazza per il testamento biologico: no alle crociate
( da "Rai
News 24" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: hanno aderito oggi alla manifestazione "Sì alla vita
no alla tortura di Stato", organizzata da Micromega contro il disegno di
legge della maggioranza sul testamento biologico. Don Vitaliano della Sala, uno
dei firmatari dell'iniziativa di piazza Farnese, noto prete anti-camorra, oggi
non è in piazza ma fa sapere che "condivide in pieno" la
manifestazione.
<Di
fronte alla recessione Cina e America mano nella mano>
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e
civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due
potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente
interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la
Clinton in una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi,
Iran,
già 50 esecuzioni da inizio anno ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: sui diritti umani. Ma diversi casi di persone messe a
morte con questo supplizio sono stati comunque denunciati da organizzazioni per
i diritti umani e quattro, compreso quello di Sari, sono stati annunciati
pubblicamente. Per quanto riguarda Abdollah Farivar, la sua famiglia ha detto
che quella dell'uomo con la ragazza non era una relazione illegale nemmeno per
la legge islamica,
Harry
Wu: <La libertà non abita in Cina>
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: inciso sul miglioramento nel garantire i diritti umani
della sua gente? «La crescita economica ha innalzato gli standard di vita. Il
progresso economico è un fatto positivo ma non può essere prioritario rispetto
alla promozione dei diritti umani universali civili e politici. E il governo
cinese, per usare un eufemismo, annacqua di molto le norme internazionali dei
diritti umani»
di
Romeo Orlandi Pechino ( da "Riformista, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: E dei diritti umani meglio non parlare. di Romeo Orlandi
Pechino. Pechino ha accolto Hillary Clinton con neve ma non con gelo. Un manto
bianco ha coperto le strade e le campagne, sollevandole da una morsa di siccità
che stava mettendo a repentaglio i raccolti.
Sono
felice di essere qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il
festi... ( da "Messaggero, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi «Sono felice di essere
qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il festival», ha detto
ieri sera una scintillante Annie Lennox. E ha aggiunto: «Quale migliore
occasione di questa per parlare dell'Aids, che colpisce soprattutto donne e
bambini? La musica aiuta a creare consapevolezza verso i diritti umani».
PECHINO
La Cina e gli Stati Uniti hanno preso la strada di una soluzione a braccetto
della ... ( da "Messaggero, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: i diritti umani. In rotta verso la capitale cinese la
Clinton ha detto che la pressione esercitata in merito a diritti umani,
indipendenza del Tibet e questione di Taiwan «non deve interferire con la crisi
economica globale, la crisi del cambiamento climatico e la crisi della
sicurezza», facendo capire chiaramente quali sono le priorità del nuovo
governo.
Usa e
Cina patto anticrisi: Salveremo noi il mondo
( da "Messaggero,
Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi Usa e Cina patto
anticrisi: «Salveremo noi il mondo» Hillary Clinton: prima l'economia, altra
cosa i diritti umani
di
GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpre...
( da "Giorno,
Il (Milano)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: I responsabili di Christie's non si scompongono: «Le opere
sono state comprate regolarmente ha replicato il vicepresidente della casa
d'aste, François de Ricqlès la vendita è legale». Lapidario Bergé: «Non faccio
regali, ma sono pronto a dare queste teste alla Cina in cambio del
riconoscimento dei diritti umani nel Paese».
<Diritti
umani? Meglio parlare d'economia> Esordio con gaffe per Hillary Clinton
( da "Giornale.it,
Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: 22 pagina 14 «Diritti umani? Meglio parlare d'economia»
Esordio con gaffe per Hillary Clinton di Alberto Pasolini Zanelli Doppio
scivolone del segretario di Stato americano in visita a Pechino Sorvola sui
temi più controversi e parla del leader nordcoreano in fin di vita WashingtonI
diplomatici, insegna un antico detto,
<La
Clinton è una realista sulle tracce di Kissinger>
( da "Corriere
della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La segretaria di Stato è criticata per avere messo in
secondo piano la questione dei diritti umani in Cina. «La diplomazia è questa:
sui diritti umani si preme in privato, con fermezza. Lo fecero Kissinger e più
tardi il presidente Reagan, soprattutto con Gorbaciov nel-l'Urss, ed entrambi
ottennero buoni risultati. Sono certo che Hillary lavorerà dietro le quinte.
Corte
europea, ricorsi record 4.200 sono contro l'Italia
( da "Corriere
della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti inumani o
degradanti), 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza), 13 (diritto a un
ricorso effettivo) della Convenzione europea dei diritti umani. Per la Corte
era la sentenza numero diecimila. Istituita nel 1959 secondo la Convenzione di
salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali elaborata nell'
<Libertà
a rischio per paura del terrorismo>
( da "Corriere
della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Persino Paesi attenti ai diritti umani come quelli
scandinavi o l'Olanda stanno andando incontro a una quantità crescente di
violazioni. La Svezia è stata più volte condannata per misure contro
l'immigrazione clandestina che hanno compromesso il diritto alla vita
familiare, come nei casi di separazioni forzate in seguito all'espulsione di
membri di famiglie immigrate»
Una
legge, tanta confusione Ecco quel che penso sul testamento biologico
( da "Giornale.it,
Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: È una tortura. E poter disporre del proprio corpo non
significa poter autorizzare un omicidio o una tortura, non lo posso fare
nemmeno se voglio, nessuna Costituzione lo consente. E abbattere questo principio
è pericolosissimo, è un altro passo avanti verso il baratro dell'inciviltà.
Englaro:
no alla legge del Pdl ( da "Adige, L'"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Sì alla vita no alla tortura di Stato», per protestare
contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico.
L'intervento del papà di Eluana è stato accolto da un lungo applauso della
piazza gremita di migliaia di persone. In piazza erano presenti anche 21 preti
in dissenso dalle gerarchie ecclesiastiche per dire basta alle crociate
ideologiche.
la
liberazione dalle paralisi ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: affermazione dei diritti umani uguali per tutti, dando
loro concretamente tutto quello che è necessario, a esempio i comunicatori
oculari. Nello stesso tempo siamo ugualmente provocati a liberarci dai
condizionamenti e dalle attese che ci paralizzano, come possibili errori e
paure, anche da un Dio fatto diventare norma giuridica,
Gb/
Agenti segreti complici di colleghi Pakistan
( da "Virgilio
Notizie" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La nota associazione americana in difesa dei diritti umani
afferma che sono stati identificati almeno dieci britannici che sarebbero stati
torturati in Pakistan e in seguito interrogati nel Regno Unito da agenti
dell'Intelligence. Il rapporto, scrive l'edizione digitale del "The
Guardian", potrebbe imbarazzare ulteriormente il ministro degli Esteri
David Miliband,
LA
PIAZZA: "NO ALLA TORTURA DI STATO"
( da "Wall
Street Italia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La piazza: "No alla tortura di Stato"
-->Testamento biologico, manifestazione contro il progetto del governo. Alla
manifestazione con Beppino Englaro: siamo pronti al referendum. FOTO La
protesta a Roma / SCRIVI Scontro sulla bioetica: dite la vostra nel forum
<Sì
al testamento biologicono alla tortura di Stato>
( da "Sicilia,
La" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Sì al testamento biologico no alla tortura di Stato»
Aosta. È scivolata sulla neve, è finita fuori pista e ha sbattuto con violenza
contro un «cannone» dell'impianto di innevamento artificiale. Così è morta ieri
una giovane torinese, Valentina Di Stefano, di 22 anni, che stava sciando sulla
pista 3 «Franco Berthod» a La Thuile (Aosta) con un gruppo di amici.
Il
sacrificio di Norma Cossetto ( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: anni dai partigiani titini in una scuola di Antignana, in
Istria, trasformata in prigione e luogo di tortura. Una stele la ricorda da
ieri nella via triestina che porta il suo nome, in un rione densamente popolato
da esuli. A scoprirla il presidente della Camera Gianfranco Fini in una
cerimonia cui ha preso parte anche anche la sorella di Norma.
In
Bielorussia prova di disgelo ( da "Gazzettino, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: unico Paese europeo a non fare parte dell'Assemblea
parlamentare del Consiglio d'Europa che ha 47 Stati membri e che promuove e
tutela i principi dello stato di diritto e i diritti umani e civili. La
Bielorussia potrebbe riacquisire a Strasburgo lo status di "Paese invitato
speciale", perso nel '97, se darà spazio anche all'opposizione politica a
Lukashenko.
Pechino
Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di
Stato Usa Hil... ( da "Gazzettino, Il"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: interlocutori il problema dei diritti umani e civili,
lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze,
le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti,
«lavorino insieme». In una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese
Yang Jiechi, la Clinton ( ha sottolineato che i due Paesi possono «guidare il
mondo fuori dalla crisi»
Si al
testamento biologico. No alla tortura di stato.
( da "Articolo21.com"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: No alla tortura di stato. di Federica Pezzoli Roma, 21
febbraio 2009, su Piazza Farnese, alle ore 15.00, è sceso il silenzio laico di
migliaia di persone accorse alla manifestazione organizzata da Micromega,
evento al quale ha aderito Articolo 21 partecipando con una sua delegazione.
MUSICA
E DIRITTI UMANI VANNO A BRACCETTO PER ANNIE LENNOX (NELLA FOTO QUI SOPRA), 78
MILIONI DI DISC... ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Musica e diritti umani vanno a braccetto per Annie Lennox
(nella foto qui sopra), 78 milioni di dischi venduti in 26 anni di carriera.
L'ex Eurythmics, da anni impegnata nel sociale, a Sanremo ha presentato ieri il
suo primo best, e soprattutto ha parlato della campagna Sing, da lei fondata
per sensibilizzare la gente sul dramma dell'
Guantanamo.
Il rapporto del Pentagono commissionato da Obama. "E' un carcere
umano" ( da "AmericaOggi Online"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da
associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties
Union: "Obama stesso ha riconosciuto che Guantanamo viola le leggi
nazionali e internazionalì, ha protestato Anthony Romero, direttore della Aclu
secondo cui il rapporto "ha nascosto sotto il tappeto le politiche di
abusi dell'Amministrazione Bush".
Idee
Sposi ( da "superEva notizie"
del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Diritti Umani Introduce Mauro Adami della Domo Adami
Cecilia Coppola racconta:" Il matrimonio nel mondo:storia, leggende, riti
e bon ton". Intervengono Ambasciatore di Taiwan Yih Jung tzung Souzan
Fatayer premio per la Pace e i Diritti Umani Regione Campania esponente della
Comunità Palestinese a Napoli Markantony Perera Capo della Comunità Sri Lanka
Renate Markoff rappresentante
( da "Trentino" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gli
ebrei contro SchrÖder BERLINO. Dura critica degli ebrei tedeschi alla missione
di Gerhard Schroeder in Iran. Il presidente della Comunità ebraica, Stephan
Kramer, ha affermato che l'incontro dell'ex cancelliere con il presidente
iraniano Mahmud Ahmadinejad arreca "un grave danno all'immagine del
governo tedesco e della Germania" e andava annullato "per rispetto dei diritti umani". Schroeder, a Teheran su invito di un amico persiano che
vive in Germania, ha informato del suo viaggio i governi di Berlino e
Washington. In una intervista alla camera di commercio iraniana Schroeder ieri
ha criticato il presidente iraniano per le sue passate dichiarazioni negatrici
dell'Olocausto e sulla cancellazione dello Stato di Israele.
( da "Corriere.it" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
protesta
a roma indetta da micromega contro il ddl del centrodestra In piazza per il
testamento biologico Englaro: una legge così non passerà Bonino: «Su questo
tema Veltroni doveva avere più coraggio». Anche sacerdoti alla manifestazione
ROMA - Una manifestazione affollata nel centro di Roma, in piazza Farnese, per
contrastare l'ipotesi di legge sul testamento biologico presentata dal
centrodestra in Parlamento. E contro l'ingerenza della Chiesa nelle decisioni di
uno Stato che deve rimanere laico quando affronta scelte etiche. Alla
manifestazione, indetta da «Micromega» e da politici contrari al disegno di
legge del governo sul testamento biologico, è intervenuto telefonicamente anche
Beppino Englaro, padre di Eluana, sul cui caso si era aperto un aspro confronto
politico. APPELLO CONTRO UNA BARBARIE - «Sono convinto che gli italiani non si
lasceranno imporre una legge del genere» ha detto il papà di Eluana Englaro. Se
approvato, il ddl sul testamento biologico, che impedirebbe una morte come
quella di Eluana, sarebbe «una barbarie» secondo un appello firmato da politici
e scrittori, come Andrea Camilleri e Lidia Ravera Al centro del confronto
soprattutto la norma su alimentazione e idratazione obbligatoria. Alla manifestazione
hanno aderito l'Italia dei Valori, i radicali e i partiti della sinistra
radicale, ma non il Pd che sulla questione è diviso. I manifestanti, secondo
cui il testamento biologico dovrebbe consentire ad una persona di disporre il
distacco del sondino dell'alimentazione nel caso in cui finisse in stato
vegetativo, si sono dichiarati pronti a raccogliere firme per un referendum, se
la legge del centrodestra sarà approvata. Nell'intervento di Emma Bonino,
critiche alla linea seguita dal Pd sull'argomento. «Ho chiesto tante volte in
pubblico a Veltroni di partecipare a manifestazioni a favore di una legge laica
sul testamento biologico, ma non c'è mai stato niente da fare. Oggi non mi
sembra che questa pavidità gli abbia dato buoni risultati». La senatrice
radicale del Pd hainsistito soprattutto sulla «visione teocratica secondo la
quale i cattolici possono imporre una condotta ai laici con un decreto che può diventare una pratica di tortura». ANCHE
SACERDOTI IN PIAZZA - E per quanto riguarda i cattolici e la stessa Chiesa, non
tutti sono sulle medesime posizioni del vaticano. Alla manifestazione hanno
partecipato anche venti sacerdoti che chiedono «un dibattito all'interno della
Chiesa che rimetta al centro la persona», una riflessione che tenga conto dei
cristiani «come fedeli ma anche come cittadini rispettosi della
Costituzione» e di mettere da parte «inutili crociate». Don Vitaliano della
Sala, uno dei firmatari dell'iniziativa di piazza Farnese, sacerdote
anti-camorra, ha fatto saperee che «condivide in pieno» la manifestazione. Al
sacerdote non è piaciuta la posizione tenuta dalla Chiesa nella vicenda
Englaro. «Condivido ovviamente il sostegno alla vita - precisa all'Ansa - ma
non mi è piaciuto il modo sguaiato in cui la Chiesa ha posto il problema,
imponendo e giudicando mentre dovrebbe proporre i propri valori e testimoniarli
senza entrare nell'agone politico, senza fare ingerenza. Il Vangelo è una
proposta, non si impone a nessuno mentre questa è una inutile crociata». Sul
caso Eluana il sacerdote ricorda che «il principio generale della vita va
applicato caso per caso» e non deve essere «una ossessione» con cui si arriva a
«torturare». Anche per don Angelo Cassano la firma di adesione alla
manifestazione significa un appello «ad aprire un dibattito all'interno della
Chiesa», dibattito che «è mancato negli ultimi tempi». «Abbiamo assistito,
infatti , a prese di posizione univoche nella Chiesa ma non è stata fatta
crescere una coscienza su questi temi». stampa |
( da "Giornale di Brescia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
22/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Clinton in Cina: insieme
contro la crisi Il Segretario di Stato Usa a Pechino. Il
gigante asiatico continuerà a comprare i Bot statunitensi Accento anche sullo
sviluppo sostenibile, ma sui diritti umani «d'accordo nell'essere in disaccordo» con il presidente cinese
Hu Jintao ieri a Pechino" title="Il segretario di Stato americano,
Hillary Clinton con il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino"
onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090222/foto/full_brescia_139.jpg',600,427)">
Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton con il presidente cinese Hu
Jintao ieri a Pechino PECHINO Concentrandosi su economia e cambiamenti
climatici, il nuovo segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri
il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La
Clinton, nella sua prima visita in Cina nella sua nuova veste ha assicurato di
aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto
alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi
fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha
detto la Clinton, Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori dalla crisi».
Sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani,
Hillary e il collega Yang Jiechi hanno detto di aver avuto un «confronto
aperto» e si sono dichiarati «d'accordo nell'essere in disaccordo». «Gli eventi
mondiali - ha affermato il segretario di Stato - ci hanno messo davanti
un'agenda piena e formidabile». Le relazioni tra i due Paesi, ha proseguito,
devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati Uniti e Cina
abbiamo una relazione positiva, di cooperazione». Attraverso il fiume sulla
stessa barca Yang ha mantenuto un tono analogo, affermando tra l'altro che la
Cina continuerà ad investire nei buoni del Tesoro statunitensi. Il buon inizio
del capitolo delle relazioni tra l'Amministrazione democratica e la Cina è
stato confermato dagli incontri del segretario di Stato col premier Wen Jiabao
e col presidente Hu Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo
«attraversare il fiume sulla stessa barca» ma «procedere insieme tenendosi per
mano». Dal colloquio Hillary-Wen è emerso che il «dialogo economico strategico»
iniziato dal Governo di Bush, molto apprezzato da Pechino, proseguirà. Hu
Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra durante il G20 - ha espresso
il suo «apprezzamento» per il fatto che la prima missione della Clinton
all'estero si sia svolta in Cina e in altri Paesi asiatici. La svolta verde e i
diritti umani Per indicare in quale modo Cina ed Usa
possono collaborare nel combattere l'inquinamento e il surriscaldamento del
pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce energia pulita alla
periferia di Pechino. «La Cina deve crescere ma spero che non ripetiate i
nostri errori», ha commentato l'ex first lady. L'atteggiamento della Clinton
sui diritti umani è stato criticato dai gruppi
internazionali, che lo considerano un cedimento all'autoritarismo di Pechino.
Ieri China Human Rights Defender ha denunciato che decine di dissidenti sono
stati messi agli arresti domiciliari per impedir loro di incontrare il
segretario di Stato. Due di loro, la blogger Zeng Jinyan e lo scrittore Yu Jie,
hanno confermato di non potersi muovere dalle loro abitazioni. Oggi, in quella
che vuole essere una «testimonianza» dell'importanza che l'Amministrazione
Obama attribuisce ai diritti umani, Hillary
parteciperà ad una messa in una chiesa protestante, poi riceverà
nell'ambasciata Usa un gruppo di «leader della società civile».
( da "Giornale di Brescia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
22/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano ORGANIZZATA DA
MICROMEGA, HA PARTECIPATO BEPPINO ENGLARO TESTAMENTO BIOLOGICO: MANIFESTAZIONE
CONTRO IL DDL Una Piazza Farnese piena, composta e attenta per più di tre ore
ha ascoltato e applaudito le ragioni di chi contesta il disegno di legge sul
testamento biologico al vaglio del Senato. Alcune migliaia di persone hanno
risposto all'invito della rivista «Micromega» a scendere in piazza per
difendere «il diritto di scegliere» sul fine vita. E hanno sostenuto con molti
applausi Beppino Englaro, intervenuto in collegamento telefonico, per dire che
«le battaglie per la libertà hanno un prezzo», e vanno combattute «fino in
fondo». Sul palco, a dare il senso della manifestazione,
campeggiava la scritta «sì al testamento biologico, no alla tortura di Stato».
Una «barbarie» ha ribadito Englaro, introdurre l'obbligo dell'alimentazione e
idratazione artificiale. Il padre di Eluana ha aggiunto che «gli italiani non
si lasceranno imporre una legge del genere».
( da "Nuova Sardegna, La" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
visita di Hillary Clinton minimizza il peso dei «diritti civili violati» Un
nuovo capitolo Cina-Usa PECHINO. Concentrandosi su economia e cambiamenti
climatici, il nuovo segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri
il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La
Clinton, nella sua prima visita in Cina nella sua nuova veste di esponente di
spicco dell'amministrazione Obama, ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in
secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si
sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con
questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con
l'omologo cinese Yang Jiechi, Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori
dalla crisi». Anche se sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei
diritti umani, Hillary e Yang hanno detto essere
«d'accordo nell'essere in disaccordo».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri
Pagina 111 Arabia, bloccate le nozze di 3 tredicenni --> Ryad Le autorità giudiziarie di una provincia dell'Arabia Saudita
hanno bloccato le nozze di tre ragazzine di 13 anni. Lo riferisce la stampa
locale. Una decisione va incontro alle richieste delle organizzazioni per la
difesa dei diritti umani
che da anni lottano perché vi sia una legge del paese che stabilisca un'età
minima per contrarre matrimonio.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri
Pagina 111 Teheran Un uomo impiccato per adulterio Teheran --> TEHERAN Un
uomo è stato impiccato in Iran per adulterio. È il terzo condannato per lo
stesso reato ad essere giustiziato negli ultimi due mesi dopo che, alla fine di
dicembre, altri due uomini erano stati lapidati. L'ultima esecuzione, scrive il
quotidiano Etemad Melli, è stata quella di Abdollah Farivar, 50 anni, un
insegnante di musica sposato e padre di due figli, che era stato condannato
alla lapidazione per avere avuto quattro anni fa una relazione con una ragazza
di 17 anni. Per motivi che non sono stati resi noti, la lapidazione è stata poi
commutata in impiccagione, avvenuta giovedì nel carcere di Sari. Sempre in Iran
ieri si è avuta notizia dell'impiccagione in un giorno solo nel carcere di
Isfahan di cinque uomini: due condannati per omicidio e tre per traffico di
stupefacenti. Queste esecuzioni portano ad almeno 50 il
numero delle persone messe a morte nella Repubblica islamica dall'inizio
dell'anno. Nel 2002 il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud
Hashemi Shahrudi, aveva annunciato la sospensione dell'esecuzione delle
sentenze di lapidazione nell'ambito di un dialogo con la Ue sui diritti umani.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri
Pagina 111 Convenzione di Ginevra rispettata Il Pentagono a Obama: «Guantanamo
è un carcere umano» Convenzione di Ginevra rispettata --> NEW YORK
Guantanamo è «umano»: mentre a Baghdad ha riaperto ieri con un nuovo nome il
famigerato carcere di Abu Ghraib, un rapporto del Pentagono commissionato dal
presidente Barack Obama ha concluso che le condizioni nella base-prigione per
sospetti terroristi nell'isola di Cuba rispettano i dettami umanitari
della Commissione di Ginevra. «Guantanamo rispetta i termini della Convenzione
di Ginevra, incluso l'articolo tre che impone il trattamento umano di
prigionieri catturati in conflitti non convenzionali come la guerra al
terrorismo», ha detto una fonte dell'amministrazione descrivendo ai media Usa
la principale conclusione del dossier. Parlando dei 245 uomini tuttora
prigionieri a Guantanamo la fonte ha detto che il rischio è che siano
trasferiti «da un ambiente umano a uno molto meno umano». Al Pentagono è forte
l'opposizione a chiudere la base-prigione: fonti del Dipartimento della Difesa
hanno commentato che il rapporto di 85 pagine dimostra che l'amministrazione
Bush è stata ingiustamente criticata per le condizioni di detenzione a
Guantanamo. Il dossier è approdato sulla scrivania di Obama alla vigilia della
visita che lunedì il ministro della Giustizia Eric Holder farà a Guantanamo.
Obama aveva chiesto il rapporto nel secondo giorno alla Casa Bianca in vista
della chiusura della base entro il gennaio 2010. Nel dossier, firmato
dall'ammiraglio Patrick Walsh, vice capo delle operazioni navali, sono discussi
alcuni degli aspetti più controversi del trattamento dei detenuti: tra questi
l'alimentazione forzata con sonde per i prigionieri che fanno lo sciopero della
fame. Un altro aspetto della chiusura - cosa fare dei circa 245 detenuti che vi
sono rinchiusi - sarà preso in esame da una task force inter-agenzia: la
coordinerà Matthew Olsen, un magistrato e facente funzione di vice ministro
della giustizia per la sicurezza nazionale, ha annunciato ieri il ministero
della Giustizia. Il dossier del Pentagono descrive una serie di passi che
possono essere intrapresi per agevolare l'interazione tra prigionieri. Per anni molte critiche rivolte a Guantanamo si erano appuntate
sul fatto che alcuni detenuti passano fino a 23 ore al giorno in isolamento in
celle di cemento e sono autorizzati a un'ora d'aria, ma da soli e in aree
recintate. Il rapporto è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da
associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties Union.
( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Fine vita, piazza gremita contro la tortura di Stato
Manifestazione a Roma per una legge giusta sul testamento biologico. ALLE
PAGINE 18- 19
( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Tanti
no alla «tortura di Stato» Englaro: alt alla legge ingiusta
JOLANDA BUFALINI Il marchese del Grillo ispira il cartello più divertente della
piazza: la Costituzione secondo Berlusconi? Io so tutto e tu non conti un c...
Qualche minuto prima delle tre piazza Farnese è piena e gli organizzatori
spostano le transenne per fare più spazio. La folla deborda verso campo
de' Fiori. Le bandiere gialle e nere degli atei e agnostici sono le uniche, su
un lato. Per il resto non ci sono simboli o bandiere di partito. Chi è venuto
lo ha fatto per sé: forza e debolezza di un'iniziativa che non vuole essere di
parte ma a cui è mancato il sostegno della principale forza di opposizione. Lo
noterà, durante la maratona che si prolunga sino alle sette di sera, Furio
Colombo: «Come fa la collega di partito Dorina Bianchi a dire che la vita umana
appartiene alla collettività? È un'affermazione sovietica». E Emma Bonino: «Ho
chiesto a Veltroni, ho chiesto al Pd di mobilitarsi». La parlamentare non
pronuncia la parola referendum perché il film che ha davanti è quello della
legge sulla procreazione assistita. «Non c'è rispetto delle regole, non c'è
stato di diritto nell'informazione». Si devono usare tutti i tempi della
discussione parlamentare per raggiungere il maggior numero di cittadini possibile.
Ignazio Marino arriva sotto il palco dalla fiera di Roma. È soddisfatto delle
parole «molto chiare» di Dario Franceschini: «il legislatore deve avere una
mentalità laica e non può mettere in discussione la libertà di scegliere le
terapie». Lunedì ci sarà la presentazione degli emendamenti e, dice il medico
senatore, «nel gruppo c'è unanimità per l'abrogazione dell'articolo 2 del
disegno di legge Calabrò». «Secondo quell'articolo un testimone di Geova non
potrebbe rifiutare la trasfusione; quella signora che rifiutò l'amputazione
sarebbe obbligata ad accettarla». Sarebbe il contrario della libertà di scelta.
La voce di Beppino Englaro Il senatore si interrompe perché si sente, dagli
altoparlanti, l'inconfondibile accento delle montagne della Carnia di Beppino
Englaro. È il momento di maggiore emozione in una piazza che «a Peppino, a
Eluana, alla moglie Saturna vuole bene» e lo sottolinea con il calore degli
applausi. Beppino ribadisce: «Quella legge sarebbe una barbarie». «La sentenza
della Cassazione il 16 ottobre ha stabilito che idratazione e nutrizione
forzata sono una terapia». «Non c'è naturalità, Eluana ha cominciato a morire
17 anni fa ma quel processo è stato interrotto». Poi, intervistato a "Che
tempo che fa" ha detto di non volersi impegnare in politica, ma «per 6233
giorni ho dovuto affrontare una situazione che potrebbe capitare anche a me, è
stato giusto affrontarla insieme ad altri». E ancora: «Dire di no a una terapia
salvavita non ha nulla a che vedere con l'eutanasia». «In un paese civile -
aveva detto Paolo Flores d'Arcais dal palco di piazza Farnese - non sarebbe
necessario manifestare». «Solo in uno stato totalitario la decisione sulla vita
appartiene al governo o alla gerarchia ecclesiastica». Flores sottolinea la
differenza fra la gerarchia e «i venti sacerdoti che hanno aderito alla
manifestazione; i molti fedeli che non pensano alla religione come a una forma
di oppressione ma come carità cristiana». Gli scrittori Lidia Ravera: «Che
fortuna i cani che non hanno l'anima. La mia anima non sono i valori, la
coscienza secondo quale vivo. La mia anima è Aline, avamposto di un esercito
straniero perché - a causa sua - non posso decidere se diventare madre, di
diventare madre, di aiutare mia madre se soffre troppo e inutilmente». Andrea Camilleri:
«L'illegalità istituzionale inquina le coscienze come le polveri sottili
inquinano l'aria che respiriamo». Habeas Corpus Stefano Rodotà quasi rimpiange
i tempi della Dc - «Un vecchio democristiano mi ha detto, per te è facile ma
per me è intollerabile sentire la gerarchia ecclesiastica, questi politici
pronunciare la parola assassinio». Nonostante la campagna televisiva, ricorda
il costituzionalista, il 77% della popolazione si è dichiarata vicina alla
famiglia Englaro. La maggioranza del paese difende la libertà di scelta. E
aggiunge: «Già la Magna carta si impegnava con gli uomini liberi: «Non metterò
le mani su di te». Si sta parlando di principi che affondano le loro radici in
sette secoli di civiltà e diritto. E poi, sottolinea Rodotà, il consenso
informato nasce al processo di Norimberga, dopo le testimonianze dei medici
sugli orrori del nazismo. Solo la scelta degli individui - da non confondersi
con l'individualismo - garantisce dall'intervento dello Stato. Questi stessi
principi sono nella nostra Costituzione. La più bella del mondo, aveva detto
Furio Colombo. Tanti oratori si susseguono nella piazza piena sino alle sette
di sera. «La nostra non è una battaglia di parte, riguarda la libertà di
tutti». È in difesa della Costituzione che garantisce l'inviolabilità della
persona.
( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Aiutate
i dissidenti» Posta per Hillary in visita a Pechino Prima visita da segretario
di Stato a Pechino per Hillary Clinton, che al suo arrivo ha confermato l'impegno degli Usa per i diritti umani, aggiungendo però che questi non devono «interferire» con i
principali temi della visita: la crisi economica internazionale e la lotta
contro i cambiamenti climatici. Un'«interferenza» c'è stata comunque. Ding
Zhilin, la fondatrice delle Madri di piazza Tiananmen, le ha inviato una
lettera, invitando Clinton a chiedere la liberazione del dissidente Liu
Xiaobo. Liu è stato uno dei promotori del documento pro-democrazia Carta 08,
che è stato firmato da migliaia di cittadini cinesi, ed è detenuto dallo scorso
dicembre in una località segreta. Il caso
( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Riapre
il carcere di Abu Ghraib, ma con un nuovo nome baghdad Ribattezzato «Baghdad
Central Prison» ha già 400 detenuti. È stato riaperto ieri, dopo 3 anni, il
famigerato «carcere della tortura» di Abu Ghraib, reso
celebre dalle sevizie e umiliazioni che i carcerieri statunitensi infliggevano
ai detenuti. La nuova struttura può ospitare un massimo di 13-14.000 persone ed
è dotata di moderni servizi medici, moschea, barbiere, sartoria, sala computer
e un cortile per le visite dei familiari con un parco giochi per bambini.
( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
ministro di Obama nel lager di Guantanamo «Vedrò i prigionieri» Il ministro
della Giustizia di Obama domani andrà a Guantanamo: «Non c'è altro modo per
capire davvero cosa sta succedendo e vedere in che condizioni sono i
prigionieri», ha detto prima di partire. Un'ispezione nel buco nero della
giustizia internazionale. Eric Holder, segretario alla Giustizia
dell'amministrazione Obama, ha deciso di andare personalmente a Guantanamo per
rendersi conto della situazione. L'arrivo nel campo di reclusione all'interno
della base navale Usa in territorio cubano è previsto domani. Holder è il primo
esponente di rango governativo a visitare la prigione. «Non c'e' altro modo per
capire davvero cosa sta succedendo - spiega Holder in conferenza stampa - Per
vedere in che condizioni sono i prigionieri, per sapere come sono stati interrogati.
Questo è il primo passo per eseguire il compito che il presidente ci ha
assegnato». Barack Obama il 22 gennaio, due giorni dopo il suo ingresso nello
Studio Ovale, ha firmato un ordine esecuitivo per la chiusura del carcere entro
la fine dell'anno e l'immediata sospensione delle «tecniche aggressive di
interrogatorio». Holder sarà accompagnato da Matthew Olsen, il responsabile per
la Sicurezza nazionale del dipartimento alla Giustizia. Della commissione
ristretta incaricata di procedere al trasferimento dei prigionieri e allo
smantellamento del campo fa parte anche il segretario alla Difesa Robert Gates.
L'arrivo di Holder potrebbe coincidere con il rilascio di un altro dei circa
250 detenuti ancora rinchiusi a Guantanamo. Il Pentagono per prassi annuncia le
scarcerazioni solo quando sono avvenute, ma second fonti di Washington sarebbe
già stato deciso il rimpatrio di Binyam Mohammed, cittadino britannico di
origine etiope, per la cui liberazione Londra si batte a tempo. Arrestato in
Pakistan nel 2001 e consegnato agli americani, è stato
torturato in Marocco prima di essere trasferito a Guantanamo. Le confessioni
sotto tortura si sono rivelate false e gli Usa hanno ritirato tutte le accuse
contro di lui. Più complicate la situazione dei 17 cinesi della minoranza
musulmana Uighur, contro cui la magistratura militare non ha messo insieme
alcuna prova e di cui un tribunale civile ha ordinate la liberazione. I
giudici d'Appello hanno deciso che non possono entrare negli Stati Uniti. La
Cina ne ha chiesto il rimpatrio per processarli come appartenenti a
un'organizzazione terroristica. Loro in Cina non vogliono essere portati. Il
problema con Pechino è stato affrontato anche da Hillary Clinton, al suo primo
viaggio in Asia come segretaria di Stato. La Svezia è disposta a dare asilo a
uno di loro. RO.RE. robertorezzo@unita.us
( da "Tirreno, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LA
CRITICA La salute è un diritto di tutti Come medico, come politico e come
cittadino di questo Paese ho il dovere di utilizzare tutti i mezzi a mia
disposizione per esprimere il completo dissenso al decreto sicurezza che con un
emendamento trasforma il "divieto" da parte del personale
medicosanitario in "possibilità" di denunciare gli immigrati senza
permesso di soggiorno conosciuti per ragioni di cura. Codificare anche la sola
"possibilità" di denuncia significa mettere gli immigrati clandestini
di fronte alla scelta tra le cure mediche e il "carcere fino a quattro
anni" significa creare le condizioni di una sanità illegale, rischiosa per
la salute pubblica e una vergogna civile, etica e umana per tutto il Paese. Io
sono un medico e ho fatto un giuramento, di "attenermi nella mia attività
ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della
vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia
opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed
osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e
quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia
professione». Come politico devo affrontare i problemi nella loro completezza,
accettare le sfide che la realtà ci pone con soluzioni nuove e coraggiose e non
innalzando, invece, nuovi recinti e nuove esclusioni. Non è nascondendo
l'immigrazione irregolare nell' invisibilità che la si combatte. Spalancare le
porte della sanità illegale all' immigrazione irregolare significa arretrare
come istituzioni nel controllo del territorio e nel garantire la sicurezza dei
cittadini. Si chiama decreto sicurezza, un decreto che in
nome della sicurezza nega i diritti fondamentali della persona e mette in serio
pericolo la salute pubblica. Quale sicurezza si costruisce negando: Il
Giuramento di Ippocrate, la Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Apriamo gli occhi: la
sicurezza non si garantisce cancellando i diritti degli "altri", non
esiste sicurezza nella divisione e nell'isolamento. Garantire le cure a
chi ne ha bisogno significa riconoscere il diritto alla salute dei singoli e
tutelare l'interesse di tutta la comunità, garantendo il controllo sanitario e
prevenendo infezioni edepidemie. Come cittadino non posso fare a meno di
domandarmi se un disegno di legge che recepisca lo spirito e la lettera di
questo decreto sia davvero una legge nel nome del Popolo italiano! Tutti noi
crediamo che nessuno possa sentirsi al sicuro quando i principi costituzionali
e i diritti umani vengono negati. Maria Luisa
Chincarini Italia dei Valori
( da "Secolo XIX, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CINA-USA:
HILLARY CLINTON APRE UN NUOVO CAPITOLO / ANSA PECHINO. Concentrandosi su
economia e cambiamenti climatici, il nuovo Segretario di Stato americano
Hillary Clinton ha messo ieri il suo marchio su un nuovo capitolo delle
relazioni tra Stati Uniti e Cina. La Clinton, per la prima volta a Pechino
nella sua nuova veste di esponente di spicco dell'amministrazione Obama, ha
assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il
problema dei diritti umani
e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due
potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente
interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la
Clinton in una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi,
Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Sulle spinose
questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani,
Hillary e Yang hanno detto di aver avuto un «confronto aperto» e si sono dichiarati
«d'accordo nell'essere in disaccordo». «Gli eventi mondiali - ha affermato il
Segretario di Stato - ci hanno messo davanti un'agenda piena e formidabile». Le
relazioni tra i due Paesi, ha proseguito, devono basarsi «su una semplice
premessa: è essenziale che Stati Uniti e Cina abbiamo una relazione positiva,
di cooperazione». Yang ha mantenuto un tono analogo, affermando tra l'altro che
la Cina continuerà a investire nei buoni del Tesoro statunitensi. Il buon
inizio del capitolo delle relazioni tra l'amministrazione democratica e la Cina
è stato confermato dagli incontri del Segretario di Stato col premier Wen
Jiabao e col presidente Hu Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo
«attraversare il fiume sulla stessa barca» ma «procedere insieme tenendosi per
mano». Dal colloqui Hillary-Wen è emerso che il «dialogo economico strategico»
iniziato dal governo di George W.Bush, molto apprezzato da Pechino, proseguirà.
Hu Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra, dove si svolgerà il
vertice del G20 sulla crisi economica, ha espresso il suo «apprezzamento» per
il fatto che la prima missione della Clinton all'estero si sia svolta in Cina e
in altri Paesi asiatici (Giappone, Indonesia e Corea del Sud). Per indicare in
quale modo Cina e Usa possono collaborare nel combattere l'inquinamento e il
surriscaldamento del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce
energia pulita alla periferia di Pechino. La Taiyanggong Geothermal Power,
alimentata a gas da sofisticate turbine prodotte dall'americana General
Electric, è molto più efficiente delle inquinanti centrali a carbone che ancora
forniscono gran parte dell'energia consumata in Cina. «La Cina deve crescere ma
spero che non ripetiate i nostri errori», ha commentato l'ex first lady.
L'atteggiamento della Clinton sui diritti umani è
stato criticato dai gruppi internazionali, che lo considerano un cedimento
all'autoritarismo di Pechino. Ieri China Human Rights Defender ha denunciato
che decine di dissidenti sono stati messi agli arresti domiciliari per impedir
loro di incontrare il Segretario di Stato. Due di loro, la blogger Zeng Jinyan
e lo scrittore Yu Jie, hanno confermato di non potersi muovere dalle loro
abitazioni, strettamente controllate dalla polizia. Ding Zhilin, la fondatrice
delle Madri di piazza Tiananmen, ha inviato, attraverso un sito sino-americano,
una lettera alla Clinton, invitandola a chiedere la liberazione del dissidente
Liu Xiaobo. Oggi, in quella che vuole essere una «testimonianza»
dell'importanza che l'amministrazione Obama attribuisce ai diritti umani e civili, Hillary parteciperà a una messa in una
chiesa protestante e poi riceverà nell'ambasciata americana un gruppo di
«leader e attivisti della società civile». Beniamino Natale (Ansa) 22/02/2009
( da "Rai News 24" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma
| 21 febbraio 2009 Anche 21 preti d'accordo con la piazza per il testamento
biologico: no alle crociate Piazza Navona gremita Chiedono "un dibattito
all'interno della Chiesa che rimetta al centro la persona", una
riflessione che tenga conto dei cristiani "come fedeli ma anche come
cittadini rispettosi della Costituzione" così come di mettere da parte
"inutili crociate". Sono i 21 preti che, in una posizione di dissenso
dalle gerarchie ecclesiastiche, hanno aderito oggi alla
manifestazione "Sì alla vita no alla tortura di Stato", organizzata
da Micromega contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento
biologico. Don Vitaliano della Sala, uno dei firmatari dell'iniziativa di
piazza Farnese, noto prete anti-camorra, oggi non è in piazza ma fa sapere che
"condivide in pieno" la manifestazione. Al sacerdote non è
piaciuta la posizione tenuta dalla Chiesa nella vicenda Englaro.
"Condivido ovviamente il sostegno alla vita - precisa all'ANSA - ma non mi
è piaciuto il modo sguaiato in cui la Chiesa ha posto il problema, imponendo e
giudicando mentre dovrebbe proporre i propri valori e testimoniarli senza
entrare nell'agone politico, senza fare ingerenza. Il Vangelo - osserva - è una
proposta, non si impone a nessuno mentre questa è una inutile crociata".
Sul caso Eluana il sacerdote ricorda che "il principio generale della vita
va applicato caso per caso" e non deve essere "una ossessione"
con cui si arriva a "torturare". Anche per don Angelo Cassano la
firma di adesione alla manifestazione significa un appello "ad aprire un
dibattito all'interno della Chiesa", dibattito che "è mancato negli
ultimi tempi". "Abbiamo assistito, infatti, a prese di posizione
univoche nella Chiesa ma non è stata fatta crescere una coscienza su questi
temi". E poi, sottolinea don Cassano, "un cristiano deve essere
fedele anche alla Costituzione". Al momento, aggiunge in merito al disegno
di legge del senatore Calabrò, il provvedimento "lascia forti dubbi sulla
possibilità delle persone e delle famiglie di essere coinvolte nelle decisioni
che le riguardano" e "non vedo tanto la libertà" per cui
"mi auguro che si trovi un equilibrio". Nella vicenda Englaro,
osserva don Cassano come Chiesa "siamo stati costretti dentro a un
dibattito politico che ci ha amareggiato" e "non sono state delle
belle scene quelle dei movimenti per la vita che hanno parlato di omicidio, di
boia di fronte alla sofferenza delle persone". "L'atteggiamento
giusto - conclude - sarebbe piuttosto quello di ascoltare prima e cercare di
capire la sofferenza proprio come faceva Gesù Cristo"..
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Di
fronte alla recessione Cina e America mano nella mano» --> Domenica 22
Febbraio 2009 SOCIETA, pagina 11 e-mail print Hillary Clinton e Hu Jintao
LaPresse PECHINOConcentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo
segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri il suo marchio su
un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La Clinton, nella sua prima
visita in Cina nella sua nuova veste di esponente di spicco
dell'amministrazione Obama, ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in
secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si
sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con
questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con
il suo omologo cinese Yang Jiechi, Usa e Cina possono «guidare il mondo
fuori dalla crisi». Sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e Yang hanno detto di aver avuto un
«confronto aperto» e si sono dichiarati «d'accordo nell'essere in disaccordo».
«Gli eventi mondiali - ha affermato il segretario di Stato - ci hanno messo
davanti un'agenda piena e formidabile». Le relazioni tra i due Paesi, ha
proseguito, devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati
Uniti e Cina abbiamo una relazione positiva, di cooperazione». Yang ha
mantenuto un tono analogo, affermando tra l'altro che la Cina continuerà ad
investire nei buoni del Tesoro statunitensi. Il buon inizio del capitolo delle
relazioni tra l'amministrazione democratica e la Cina è stato confermato dagli
incontri del segretario di Stato col premier Wen Jiabao e col presidente Hu
Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo «attraversare il fiume
sulla stessa barca» ma «procedere insieme tenendosi per mano». Dal colloqui
Hillary-Wen è emerso che il «dialogo economico strategico» iniziato dal governo
di George W.Bush, molto apprezzato da Pechino, proseguirà. Hu Jintao - che in
aprile incontrerà Obama a Londra, dove si svolgerà il vertice del G20 sulla
crisi economica -, ha espresso il suo «apprezzamento» per il fatto che la prima
missione della Clinton all'estero si sia svolta in Cina e in altri Paesi
asiatici (Giappone, Indonesia e Corea del Sud). Per indicare in quale modo Cina
ed Usa possono collaborare nel combattere l'inquinamento e il surriscaldamento
del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce energia pulita alla
periferia di Pechino. La Taiyanggong Geothermal Power, alimentata a gas da
sofisticate turbine prodotte dall'americana General Electric, è molto più
efficiente delle inquinanti centrali a carbone che ancora forniscono gran parte
dell'energia consumata in Cina. «La Cina deve crescere ma spero che non ripetiate
i nostri errori», ha commentato l'ex first lady. L'atteggiamento della Clinton
sui diritti umani è stato criticato dai gruppi
internazionali, che lo considerano un cedimento all'autoritarismo di Pechino.
Beniamino Natale 22/02/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Iran,
già 50 esecuzioni da inizio anno --> Domenica 22 Febbraio 2009 SOCIETA,
pagina 11 e-mail print TEHERANUn uomo è stato impiccato in Iran per adulterio.
È il terzo condannato per lo stesso reato ad essere giustiziato negli ultimi
due mesi dopo che, alla fine di dicembre, altri due uomini erano stati lapidati.
L'ultima esecuzione, scrive il quotidiano Etemad Melli, è stata quella di
Abdollah Farivar, 50 anni, un insegnante di musica sposato e padre di due
figli, che era stato condannato alla lapidazione per avere avuto quattro anni
fa una relazione con una ragazza di 17 anni. Per motivi che non sono stati resi
noti, la lapidazione è stata poi commutata in impiccagione, che è avvenuta
giovedì nel carcere di Sari, nel nord dell'Iran. Sempre in Iran, ieri si è
avuta notizia dell'impiccagione in un giorno solo nel carcere di Isfahan di
cinque uomini: due condannati per omicidio e tre per traffico di stupefacenti.
Queste esecuzioni portano ad almeno 50 il numero delle persone messe a morte
nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno. Nel 2002 il capo dell'apparato
giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva annunciato la
sospensione dell'esecuzione delle sentenze di lapidazione nell'ambito di un
dialogo con l'Unione europea sui diritti umani. Ma diversi casi di persone messe
a morte con questo supplizio sono stati comunque denunciati da organizzazioni
per i diritti umani e
quattro, compreso quello di Sari, sono stati annunciati pubblicamente. Per
quanto riguarda Abdollah Farivar, la sua famiglia ha detto che quella dell'uomo
con la ragazza non era una relazione illegale nemmeno per la legge islamica,
perché tra i due era stato stipulato un contratto di matrimonio temporaneo
(«sigheh») con il permesso della prima moglie. Secondo Etemad Melli, altre
undici persone condannate alla lapidazione per adulterio sono in attesa di
esecuzione. Il mese scorso, per intervento dell'ayatollah Shahrudi, tre donne
condannate alla lapidazione hanno avuto salva la vita. Si tratta di due
sorelle, Zohreh e Azar, rispettivamente di 30 e 27 anni, che sono state assolte
in un secondo processo voluto dal capo della magistratura, e di una donna,
Kobra Najjar, che ha avuto la pena commutata in cento frustate. Intanto, l'ex
cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, in visita a Teheran, ha criticato le
affermazioni del presidente Mahmud Ahmadinejad sull'Olocausto, affermando che
lo sterminio degli ebrei è «un fatto storico». «L'Olocausto è un fatto storico
e non vi è alcun senso nel negare questo crimine senza pari», ha affermato
Schroeder in un discorso alla Camera di commercio iraniana, riportato dal sito
Borna, controllato dall'agenzia ufficiale Irna. Ahmadinejad, che Schroeder ha
in programma di incontrare, aveva definito «un mito» l'Olocausto. Il programma
della visita di quattro giorni dell'ex cancelliere, arrivato in Iran giovedì,
comprende colloqui anche con il ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki e con
il presidente del Parlamento. Ma Schroeder, oggi presidente del North Stream
Ag, un consorzio per l'esportazione del gas russo in Germania, ha negato
notizie di stampa secondo le quali sarebbe portatore di un messaggio del nuovo
presidente americano Barack Obama alle autorità iraniane. Lo stesso hanno fatto
i suoi interlocutori a Teheran. 22/02/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Harry
Wu: «La libertà non abita in Cina» --> Il più famoso dissidente cinese ha
trascorso 19 anni nei Laogai, i campi di lavoro forzato del regime comunista
Domenica 22 Febbraio 2009 TERZA, pagina 27 e-mail print In Cina vige la regola
d'un unico "ismo": un unico partito, un solo leader, un solo sistema.
Nonostante tutta la sua bella retorica, nel mio Paese d'origine non c'è ancora
democrazia», sottolinea Harry Wu, il più conosciuto dissidente cinese, la cui
storia è nota in Occidente attraverso i libri autobiografici pubblicati anche
in Italia, «Controrivoluzionario. I miei anni nei gulag cinesi» (San Paolo
edizioni) e per Spirali «Laogai l'orrore cinese». Wu ha vissuto sulla propria
pelle la brutalità del laogai, termine composto da due parole, «lao», lavoro
forzato, e «gai», che vuol dire rieducare, appunto attraverso il lavoro
forzato. I laogai sono campi di prigionia modellati sui gulag sovietici, un
sistema capillare di tortura nato subito dopo l'ascesa del comunismo al governo
nel '49. Cinquanta milioni di cinesi sono passati attraverso il sistema tritacarne
dei laogai. Wu ha lottato perché la parola venisse registrata nei dizionari di
ogni lingua. L'Oxford Dictionary inglese e il Duden Woerterbuch tedesco lo
hanno già fatto. E i dizionari italiani? Nel
( da "Riformista, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
di
Romeo Orlandi Pechino Aperture. Stati Uniti e Cina devono «attraversare il
fiume (della crisi) su una barca condivisa». I toni protezionistici sono solo
un ricordo della campagna elettorale. È convinzione di entrambi che la
stabilità di un Paese dipenda dalla politica dell'altro. E
dei diritti umani meglio
non parlare. di Romeo Orlandi Pechino. Pechino ha accolto Hillary Clinton con
neve ma non con gelo. Un manto bianco ha coperto le strade e le campagne,
sollevandole da una morsa di siccità che stava mettendo a repentaglio i
raccolti. La neve è stata procurata artificialmente, con una raffica di
cannonate contro il cielo. L'accoglienza per Clinton è stata invece più
calorosa, accompagnata da una serie di sorrisi e auspici di collaborazione. I
suoi incontri sono stati intensi e serrati, con il ministro degli Esteri, il
primo ministro Wen Ja Bao, il segretario del Pcc e presidente della Repubblica
Hu Jin Tao. La nuova attitudine, più aperta e dialogante, che il segretario di
Stato aveva dimostrato nei Paesi del suo primo tour all'estero (Giappone,
Indonesia, Corea del Sud) è stata confermata dal suo approccio. In uno scambio
schietto di proverbi cinesi, Clinton ha esordito affermando che Stati Uniti e
Cina devono «attraversare il fiume su una barca condivisa». Il riferimento alla
crisi economica è evidente, così come traspare chiaramente un ammorbidimento
dell'Amministrazione Obama sulla Cina. La lunga campagna elettorale aveva
registrato posizioni più decise contro il Dragone, accusato di carpire posti di
lavoro in Cina, in complicità con le multinazionali che trasferivano le
attività produttive oltre la Grande Muraglia. Lo spettro della chiusura di
fabbriche negli Stati Uniti era denunciato per attrarre i voti dei lavoratori e
dei sindacati. Ora le elezioni sono state vinte e prevale alla Casa Bianca un
atteggiamento più realista. È inattaccabile la convinzione che la Cina sia
ormai un attore protagonista su ogni questione planetaria. Soprattutto nella
crisi il suo peso non può essere trascurato perché il suo arsenale economico
può trainare una ripresa internazionale della quale ancora non si vede l'alba.
La Cina possiede infatti le risorse finanziarie - le più alte al mondo - per
continuare a compensare il deficit del bilancio americano. Può inoltre fare
leva sull'arretratezza di uno sterminato mercato interno da avviare al consumo.
È ovviamente inimmaginabile che la forza propulsiva dei consumatori
statunitensi possa essere sostituita da un immediata conversione da parte dei
cittadini cinesi. Tuttavia l'urgenza di allargare la base dei consumi segnala
l'insostenibilità del vecchio schema di relazioni, dove il risparmio dei
contadini cinesi finanziava la credit card mentality statunitense. La necessità
di voler lavorare insieme e di rinunciare al protezionismo ha messo in ombra
storiche divergenze che in altre occasioni sarebbero state eclatanti. Nella
conferenza stampa Clinton ha spiegato di avere sollevato con il suo omologo
cinese la questione del Tibet e dei diritti umani. Ha
aggiunto che le posizioni rimangono differenti, ma che «è necessario rafforzare
il dialogo». La Cina ha dato il benvenuto a questa impostazione: le consente di
crescere senza interferenze e di instaurare con gli Stati Uniti un rapporto
realista, competitivo, ma non antagonista. Non a caso, Wen ha replicato con un
altro proverbio cinese: «Progrediamo insieme tenendoci per mano». In realtà i
due Paesi sono destinati a dialogare con senso pragmatico. I loro sistemi
rimangono diversi, talvolta ostili, ma complementari. Le multinazionali trovano
in Cina una combinazione unica di opportunità per ridurre i costi di
produzione. La flessione della domanda oltre il Pacifico ha fatto chiudere
migliaia di fabbriche cinesi. Per non subire i contraccolpi della protesta
sociale, Pechino deve aiutare Washington a ripartire. Lo farà anche a costo di
continuare ad acquistare dollari che rischiano di svalutarsi a breve. D'altra
parte gli Stati Uniti devono mettere nel cassetto le aspirazioni
protezionistiche per evitare un'impennata dei prezzi e del tasso d'interesse,
nel caso la Cina smetta di esportare o di acquistare Treasury Bond. La
stabilità di un Paese dipende dalla politica dell'altro. Clinton è
sufficientemente scaltra da riconoscerlo senza gli artifici dei linguaggi
diplomatici. Insistendo sulla necessità di lavorare insieme, ha concluso con un
terzo proverbio - «Bisogna scavare un pozzo prima di essere assetati» - questa
volta ironicamente non tratto da "L'arte della Guerra" dello stratega
Sun Tzu come i primi due. 22/02/2009
( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi «Sono felice di essere
qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il festival», ha detto
ieri sera una scintillante Annie Lennox. E ha aggiunto: «Quale migliore
occasione di questa per parlare dell'Aids, che colpisce soprattutto donne e
bambini? La musica aiuta a creare consapevolezza verso i diritti umani».
( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica
22 Febbraio 2009 Chiudi di ANTONIA CIMINI PECHINO La Cina e gli Stati Uniti
hanno preso la strada di una soluzione a braccetto della economica mondiale.
«Abbiamo tutte le ragioni per pensare che Cina e Stati Uniti rialzeranno la
testa, e che insieme aiuteranno il resto del mondo a rialzare la testa» ha
detto ieri a Pechino, nell'ultima e più attesa tappa del primo viaggio
all'estero, il neo Segretario di Stato Hillary Clinton. Fra queste, quella che
sta più a cuore alla nuova amministrazione a stelle e strisce è il sostegno che
il paese ha annunciato di perpetuare nei confronti del debito americano.
«Apprezzo enormemente la fiducia che il governo cinese continua ad avere nei
confronti del tesoro americano. E' una fiducia ben fondata» ha detto Hillary
Clinton all'omologo Yang Jiechi. La Cina, che è il più grande acquirente del
debito pubblico d'oltreoceano e detiene circa 700 miliardi di dollari in buoni
del tesoro americano, è la prima interessata alla ripresa dell'economia
americana. Ma i primi passi dell'amministrazione Obama non sono piaciuti
granché a Pechino: qualche settimana fa il Segretario al Tesoro Tim Geithner ha
reiterato la vecchia accusa all'Impero di mezzo di manipolare la moneta ed
impedirne la naturale rivalutazione. Immediato il gelo dalla capitale cinese.
Gelo che è stato sciolto soltanto ieri dal minstro degli Esteri Yang Jiechi che
ha affermato che il paese vuole «garantire la sicurezza delle riserve
attraverso l'utilizzo delle nostre riserve in valuta estera, per mantenerne sia
il buon valore sia la liquidità». La Cina non porterà il peso della
responsabilità della crisi economica mondiale, che imputa al «modello di
sviluppo non sostenibile» di alcune economie che hanno scelto misure
macroeconomiche sbagliate, secondo l'argomentazione di Wen Jiabao in Europa a
fine gennaio. Ma è pronta a fare la sua parte per rilanciare l'economia globale
da cui deriva la crescita a due cifre che il paese ha conosciuto nell'ultimo
decennio. Bisogna «attraversare il fiume sulla stessa barca - e - procedere
insieme tenendosi per mano» ha detto Hu Jintao ad Hillary Clinton, alla luce di
un volume dell'interscambio commerciale che è sceso del 15,2% nel primo mese
dell'anno. Per rimettere in sesto la macchina americana, che nel 2008 segnava
un deficit commerciale con il gigante asiatico di 266 milioni di dollari, la
prima donna del governo americano è disposta a sacrificare un argomento che da
sempre le sta a cuore: i diritti umani. In rotta verso la capitale cinese la Clinton ha detto che la
pressione esercitata in merito a diritti umani, indipendenza del Tibet e questione di Taiwan «non deve
interferire con la crisi economica globale, la crisi del cambiamento climatico
e la crisi della sicurezza», facendo capire chiaramente quali sono le priorità
del nuovo governo. Intanto a Pechino quegli attivisti che hanno
conosciuto la veste battagliera di Hillary non hanno mancato l'occasione per
lanciare un appello in favore delle libertà nel paese. Ding Zhilin, la capofila
del gruppo delle Madri di Tiananmen, che nel 1995 beneficiò delle pressioni
dell'allora first lady per uscire dalla custodia giudiziaria, ha domandato che
Hillary chieda il rilascio di Liu Xiaobo, fra gli ideatori della Carta
( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi Usa e Cina patto
anticrisi: «Salveremo noi il mondo» Hillary Clinton: prima l'economia, altra
cosa i diritti umani
( da "Giorno, Il (Milano)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACHE
pag. 14 di GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpre... di
GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpreso e compiaciuto a un
tempo: sulla facciata della casa d'aste Christie's, in avenue Matignon, a due
passi dall'Eliseo, una grande foto di Yves Saint Laurent sembra contemplare
l'improvvisa agitazione che percorre Parigi in questi giorni. Tutti i grandi
alberghi della capitale sono pieni, le camere più lussuose, le suite da
diecimila euro al giorno del Crillon e del Fouquet's, del Plaza Athenée e del
Park Hyatt, sono prenotate da mesi per la vendita del secolo: da lunedì a
mercoledì prossimo Christie's metterà all'asta i 732 pezzi della favolosa
collezione d'arte di Yves Saint Laurent. Capolavori firmati Picasso, Brancusi,
Matisse, Mondrian, splendidi mobili in stile Art Déco, libri rari, bronzi,
tappezzerie, preziose suppellettili orientali. LO STILISTA e il suo compagno di
tutta la vita, l'uomo d'affari Pierre Bergé, li hanno raccolti nel corso di
cinquant'anni di peregrinazioni artistico-mondane in tutto il mondo, seguendo
l'istinto e la passione personale più che i consigli degli esperti. Si erano
conosciuti nel 1958, giovanissimi. Yves Saint Laurent aveva appena 21 anni e la
vita gli offriva la sua prima grande chance offrendogli, alla morte di
Christian Dior, in quello stesso anno, la direzione della storica Maison. Più
anziano di lui di 7 anni, Pierre Bergé aveva convissuto fino a quel momento con
il pittore Bernard Buffet. L'INCONTRO con YSL fu il classico colpo di fulmine:
non si lasciarono mai più. Tre anni dopo, nel 1961, Pierre Bergé convinse il
miliardario americano J. Marck Robison a fornire i fondi necessari per la
creazione della casa di moda Yves Saint Laurent, di cui divenne direttore
finanziario. ERA L'INIZIO di un sodalizio straordinario, sciolto un anno fa con
la morte di YSL e chiuso definitivamente, adesso, con la dispersione di questa
collezione: «Lunedì assisterò alle esequie della nostra collezione. Me ne
separo senza tristezza, senza rimpianti e nostalgie. Dopo la morte di Yves
queste opere hanno perso per me gran parte del loro significato. È giusto che
tutto quel che abbiamo amato con tanta passione trovi posto presso altri
collezionisti», dice Bergé. GLI OPERAI del Grand Palais, il museo che ospita in
queste ore la collezione affinché il pubblico parigino possa vederla, per la
prima e l'ultima volta, nella sua completezza, hanno lavorato duro per ricreare
l'atmosfera dei diversi appartamenti in cui lo stilista e il suo compagno hanno
abitato: «È questo che rende straordinaria, direi unica al mondo, questa
collezione: la qualità eccelsa delle opere e la personalità dei loro
proprietari, che mi fanno pensare ai principi del Rinascimento», commenta
François de Ricqlès, vicepresidente di Christie's France. Il via domani alle
19, al Grand Palais. Serata esclusiva. Entrano solo le personalità e gli
emissari di collezionisti, i cui nomi restano segreti. Christie's ha messo a
disposizione un catalogo in 5 volumi, 8 commissari, 150 operai, 100 linee telefoniche
internazionali, 1.200 sedie per gli invitati. Pierre Bergé non terrà nulla per
sé: il ricavato dell'asta (si parla di 600 milioni di euro) sarà devoluto alla
fondazione Bergé-Saint Laurent, che raccoglie l'opera dello stilista, e alla
ricerca contro l'Aids. LA CINA intanto si fa avanti e reclama la restituzione
di due bronzi. Appartenevano a una fontana disegnata nel diciottesimo secolo
dal gesuita francese Michel Benoist, valore tra gli 8 e i 10 milioni di euro
ciascuna. Le due teste formavano, insieme a quelle di altri 10 animali, un
calendario cinese situato all'ingresso di un palazzo dell'imperatore Qianlong,
a Pechino: «Non si discute il diritto di proprietà su questi oggetti dichiara
il portavoce del ministero degli esteri cinese, Jiang Yu la Francia deve
restituirceli». I responsabili di Christie's non si
scompongono: «Le opere sono state comprate regolarmente ha replicato il
vicepresidente della casa d'aste, François de Ricqlès la vendita è legale».
Lapidario Bergé: «Non faccio regali, ma sono pronto a dare queste teste alla
Cina in cambio del riconoscimento dei diritti umani nel Paese».
( da "Giornale.it, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n.
46 del 2009-02-22 pagina 14 «Diritti
umani? Meglio parlare d'economia» Esordio con gaffe
per Hillary Clinton di Alberto Pasolini Zanelli Doppio scivolone del segretario
di Stato americano in visita a Pechino Sorvola sui temi più controversi e parla
del leader nordcoreano in fin di vita WashingtonI diplomatici, insegna un antico
detto, sono, o dovrebbero essere dei «gentiluomini che mentono
nell'interesse del loro Paese». Adesso Hillary Clinton, capo della diplomazia
americana, pare voler sperimentare una variante di questo adagio: interpretato
da lei, un diplomatico (a cominciare dal segretario di Stato) è invece una
donna che dice cose vere anche quando queste mettono in imbarazzo il governo e
il Paese che lei rappresenta. Ne ha dato già un paio di esempi, durante il suo
viaggio inaugurale come braccio destro di Barack Obama nella gestione degli
affari internazionali. Si è concentrata - o l'hanno concentrata - sull'Asia
orientale (considerata evidentemente più urgente dell'Europa e non così scomoda
come il Medio Oriente) e lei ha interpretato il mandato così: cercando di stabilire
con gli interlocutori rapporti più personali e «umani»
di come li gestiva, per esempio, l'ormai mitico Henry Kissinger, tutto affari e
niente sorrisi. Invece Hillary, per esempio a Giakarta, ha portato i saluti
personali di Barack ai suoi vecchi compagni di scuola (l'attuale presidente ha
frequentato le scuole elementari in Indonesia), poi è apparsa in uno spettacolo
televisivo di varietà. Poi è andata a Seul e lì ha invece mescolato consigli
«da donna a donna» a una giovane sposa sudcoreana con un severo monito alla
Corea del Nord per le sue ambizioni nucleari. E fin qui niente di nuovo, anche
se proprio con Pyongyang la defunta amministrazione Bush aveva concluso un
accordo considerato soddisfacente. Ma nella vera e propria gaffe c'è cascata,
non si sa per caso se deliberatamente, quando ha sollevato un argomento tabù,
«rivelando» quello che tutti sapevano, ma di cui nessuno parlava, e cioè le
pessime condizioni di salute del dittatore nordcoreano Kim Jong Il e dunque
implicitamente il problema della successione. Che terrorizza molti nella Corea
del Nord, ma ne imbarazza quasi altrettanti nella Corea del Sud, il cui governo
si sforza, comprensibilmente, di saperne più che può e nel fingere di
interessarsene il meno che può. Ma finora siamo nel pettegolezzo o poco più in
là. Il vero «strappo» con la diplomazia americana tradizionale è venuto a
Pechino dove la Clinton ha dichiarato pari pari che i diritti umani sono certo una cosa importante e bella, ma che in
questo momento non debbono interferire o peggio ostacolare le relazioni tra
Washington e Pechino perché la precedenza va data alla cosa che conta
veramente: la collaborazione economica per cercare di salvarsi, e salvare il
mondo, da una recessione così feroce e tenace che alcuni cominciano già a chiamare
con il nome superproibito di Depressione. Proprio così: «È essenziale che gli
Stati Uniti e la Cina abbiano rapporti positivi di cooperazione. I diritti umani non possono interferire nella crisi economica e
neanche nella minaccia dei mutamenti climatici e nelle crisi che riguardano la
sicurezza». Non è che sia proprio proibito parlare del Tibet, per esempio, o
dei dissidenti illegalmente detenuti in Cina. Però non sarebbe carino, potrebbe
mal disporre l'interlocutore, di cui l'America non ha mai avuto tanto bisogno:
da anni il Tesoro Usa ha sostenuto un ricorso sistematico al denaro facile
stampando quantità record di buoni del tesoro che ben pochi americani
acquistano, nella certezza che li avrebbe rilevati quasi in blocco la Cina.
Proprio adesso è in arrivo un quantitativo record e i cinesi hanno promesso di
continuare ad aprire il portafogli. Meglio, però, non disturbarli con
discorsetti irritanti. E far infuriare semmai Amnesty International che, saputa
la notizia, si è detta «scioccata» ed «estremamente delusa» dal segretario di
Stato. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-22 num: - pag: 13
categoria: REDAZIONALE Intervista Jack Matlock «La Clinton è una realista sulle
tracce di Kissinger» WASHINGTON — Jack Matlock è uno dei grandi diplomatici
americani bipartisan, ex consigliere della Casa Bianca, ex direttore del
Dipartimento di Stato ed ex ambasciatore a Mosca. Vede nella politica estera
«alla Hillary» un ritorno al realismo di Henry Kissinger, il segretario di
Stato per cui lavorò dal 1968 al 1976. Né disapprova che la ex first lady
esprima opinioni personali: «Non sono vere gaffe, leader come lei devono
stabilire un rapporto speciale con l'interlocutore». La
segretaria di Stato è criticata per avere messo in secondo piano la questione
dei diritti umani in Cina.
«La diplomazia è questa: sui diritti umani si preme in privato, con fermezza. Lo fecero Kissinger e più
tardi il presidente Reagan, soprattutto con Gorbaciov nel-l'Urss, ed entrambi
ottennero buoni risultati. Sono certo che Hillary lavorerà dietro le quinte.
Se lo facesse in pubblico, con enfasi, i cinesi si irrigidirebbero. Il
presidente Carter mise i diritti umani in primo piano
e fu un fiasco». Viene criticata anche peraveresolle-
vatoilproblemadellasuccessione nella Corea del Nord. «Sarebbe giusto criticarla
se avesse detto: aspettiamo il successore. Ma ha detto il contrario, che il
dialogo va aperto perché potrebbe esserci una lotta di successione che lo
renderebbe più difficile. è stata solo sincera, è una ventata di freschezza».
In America esistono due scuole di diplomazia: quella detta realista e quella
detta idealista... «è una falsa contrapposizione. La cosiddetta scuola
idealista, ad esempio quella dei neocon di Bush, che vuole esportare la
democrazia, è frutto di velleità. Machiavelli diceva che è difficilissimo
cambiare un Paese dall'interno, figuriamoci dall'esterno. Si ottiene l'effetto
contrario, si diventa un pericolo, se non un nemico». Secondo lei Hillary ha
incominciato bene? Sarà un altro Kissinger o un'altra Condi Rice, espressione
di Bush? «è troppo presto per dire se sarà grande o no. A mio parere si è
presentata in una luce costruttiva: ha ascoltato, ha dimostrato di tenere conto
della cultura, delle strutture, degli interessi dei Paesi visitati. Ha così
incominciato a risanare l'immagine degli Stati uniti all'estero da un lato e a
gettare la base di importanti iniziative dall'altro». Come giudica la politica
estera di Obama? «Deve ancora maturare. Ma rispetto a quella di Bush è già un
cambiamento enorme. Non si basa su pregiudiziali e corre su un duplice binario:
la soluzione delle crisi più gravi tramite emissari che svolgono un grosso
lavoro sul posto, e la ricerca di accordi strategici. Hillary è andata là dove
questi accordi sono essenziali. Per questo credo che una delle sue prossime
missioni sarà la Russia ». Ennio Caretto
( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2009-02-22 num: - pag: 10
categoria: REDAZIONALE La storia L'organismo che tutela i diritti dell'uomo ha
cinquant'anni e ha già emesso diecimila sentenze Le condanne Il Paese più
sanzionato è la Turchia, seguito da Russia, Romania, Polonia e Ucraina Corte
europea, ricorsi record 4.200 sono contro l'Italia Più della metà per la
giustizia lenta L a notte del 13 novembre 2002 Rabu Mutushovna Takhayeva sente
dei rumori in cortile. Sono le 2.40. Rabu va alla finestra, vede una decina di
uomini in mimetica avvicinarsi armati di mitra. Entrano, parlano russo, legano
papà Khashim, chiudono in una stanza Rabu con la figlia Zaira e il nipotino
Islam. Prendono a calci Ayub, il secondogenito di 24 anni, lo trascinano via.
Non tornerà più. Il 18 settembre 2008 la Corte europea dei diritti dell'uomo di
Strasburgo si è pronunciata sul caso «23286/04 — Takhayeva e altri contro la
Russia» condannando Mosca, che non ha mai «svolto un'effettiva indagine
giudiziaria» sulla scomparsa di Ayub, a pagare alla famiglia Takhayev del
villaggio ceceno di Mesker- Yurt un totale di 38 mila euro per violazione degli
articoli 2 (diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti
inumani o degradanti), 5
(diritto alla libertà e alla sicurezza), 13 (diritto a un ricorso effettivo)
della Convenzione europea dei diritti umani. Per la Corte era la sentenza numero diecimila. Istituita nel
1959 secondo la Convenzione di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
libertà fondamentali elaborata nell'ambito del Consiglio d'Europa
(1950), la Corte di Strasburgo è l'approdo finale per migliaia di storie come
quella dei Takhayev. Rappresenta la massima istituzione di tutela giuridica dei
diritti umani a livello europeo, alla quale può
rivolgersi uno Stato o il singolo cittadino dopo aver esaurito i gradi di
giudizio previsti dall'ordinamento nazionale. Gli Stati contraenti sono i 47
membri del Consiglio d'Europa (800 milioni di cittadini), l'organizzazione
paneuropea impegnata nella creazione di uno spazio democratico e giuridico
comune. All'apertura dell'anno giudiziario, lo scorso 30 gennaio, il presidente
Jean-Paul Costa ha richiamato l'attenzione sull'urgenza di una riforma
strutturale del sistema, resa necessaria dal costante aumento dei casi. Un
trend emerso già negli anni Ottanta, accelerato dall'adesione di nuovi Stati
contraenti dopo la dissoluzione dell'impero sovietico e l'ingresso dei Paesi ex
comunisti. Proprio per snellire le procedure era stato adottato il Protocollo
numero 11 aggiuntivo alla Convenzione che, entrato in vigore il primo novembre
1998, riformava in parte il sistema e rendeva la Corte permanente con
giurisdizione obbligatoria (fino ad allora il lavoro era svolto da Commissione
europea dei diritti dell'uomo, Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e,
solo nel passaggio finale, Corte). Il carico di lavoro è andato però crescendo
in maniera esponenziale, il numero di ricorsi attribuiti a un organo
decisionale della nuova Corte è passato dai 5.979 del 1998 ai 13.858 del 2001
(+130%). Il prossimo passo per accelerare i tempi di lavoro dovrebbe essere
l'adozione del Protocollo numero 14, che introduce una serie di modifiche come
l'istituzione di un giudice unico che possa decidere sull'ammissibilità dei
ricorsi. Per entrare in vigore, però, il protocollo dev'essere ratificato da
tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa. Manca solo la Russia. Dai numeri
emerge il profilo di un continente in affanno sul fronte dei diritti umani, con una Corte chiamata a sopperire alla presunta
incapacità o mancata volontà degli Stati di garantire le libertà fondamentali
dei cittadini. In cinquant'anni i casi attribuiti a un organo decisionale della
Corte (Comitato o Camera) sono stati circa 332.000, con oltre 10.000 giudizi
emessi e 220.000 decisioni di inammissibilità o cancellazione del ricorso. Ad
oggi i casi pendenti sono vicini alla vetta dei 100 mila (97.300 alla fine del
2008). Secondo i dati appena pubblicati, nel 2008 sono stati 49.850 i ricorsi
attribuiti (presentati e non immediatamente distrutti), 32.044 quelli decisi
(l'11% in più rispetto al 2007), di questi 1.881 giudizi emessi e 30.163
decisioni di inammissibilità o cancellazione. Il 57% dei ricorsi è stato
presentato contro quattro Stati: Federazione russa, Turchia, Romania, Ucraina.
Il Paese più condannato, con 257 sentenze che hanno accertato almeno una
violazione della Convenzione, è la Turchia, seguita da Russia (233 sentenze),
Romania (189), Polonia (129), Ucraina (110). Il
( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-02-22 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE Le accuse Jean-Paul Costa, presidente della Corte: più
violazioni nelle giovani democrazie dell'Est «Libertà a rischio per paura del
terrorismo» DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — Jean-Paul Costa, presidente della
Corte europea dei diritti dell'uomo, l'Italia è sempre ai primi posti della
classifica per casi pendenti, la ragione principale resta la durata dei
processi. Mancano gli strumenti per ridurla? «No, gli strumenti ci sono. La
legge Pinto era stata adottata proprio per risolvere questo problema. Purtroppo
è stata applicata in modo irregolare e sbagliato, poiché spesso le persone che
presentano ricorso ritengono irrisoria l'indennità loro riconosciuta dalle
Corti d'Appello e ricorrono a Strasburgo per un indennizzo maggiore. Questo
sistema non è accettabile». All'apertura dell'anno giudiziario italiano
l'allora presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick ha riaffermato
la necessità di dare esecuzione alle sentenze della Corte europea. Serve una
maggiore sinergia? «Nell'ultimo anno ho notato un miglioramento nella
cooperazione tra i giudici italiani e la nostra Corte. La Convenzione europea
ha valore di legge, non sopralegislativo, di fatto, però, ora si tende ad
attribuirle questa seconda valenza. Corte costituzionale, Cassazione e
Consiglio di Stato hanno cominciato a interpretare le leggi alla luce della
Convenzione. La Cassazione ha validato per esempio la nostra posizione sulle
espropriazioni indirette, non conformi al diritto di proprietà». Con quali
Paesi avete un rapporto più difficile? «Il numero di violazioni è maggiore
nelle democrazie nate dal crollo del comunismo, come Romania, Ucraina, la
stessa Federazione russa, ma anche in Paesi come la Turchia». Quali sono le
priorità? «Uno dei problemi maggiori è il sovraffollamento delle carceri. La
Russia ha 140 milioni di abitanti e una popolazione carceraria di 900 mila
persone costrette in condizioni molto dure dal punto di vista sanitario e della
violenza. In questi Paesi serve un grande impegno per formare giudici,
procuratori e avvocati sui diritti della difesa». E nelle democrazie «mature»
com'è la situazione? «Dopo l'11 settembre il grande tema della sicurezza ha
reso complicato conciliare protezione della popolazione e libertà individuale.
Il terrorismo è di per sé una violazione grave dei diritti umani,
ma occorre cautela nell'adottare le misure per contrastarlo, come la
limitazione della libertà di espressione o la privazione della libertà fisica,
della quale si rischia di abusare prolungando i termini della carcerazione
preventiva sulla base di semplici sospetti». In Italia abbiamo avuto il caso
del tunisino Nassim Saadi. «Un caso clamoroso. La Corte ha chiesto all'Italia
di esigere dalla Tunisia garanzie politiche e diplomatiche sul trattamento di
Saadi. Garanzie mai fornite, per questo se l'Italia avesse dato corso
all'espulsione avrebbe violato l'articolo 3 della Convenzione sul divieto di
torture e trattamenti inumani o degradanti». Quali
sono gli altri punti critici dei sistemi giudiziari europei? «In Francia il
dibattito sulla scarcerazione anticipata di soggetti recidivi ha evidenziato
una preoccupante tendenza all'inasprimento della linea; ancora per l'Italia la
Corte ha sollevato dubbi sul frequente ricorso alla detenzione in isolamento di
condannati per reati gravi come l'associazione mafiosa, con pesanti rischi per
la salute psichica del carcerato. Persino Paesi attenti ai
diritti umani come quelli
scandinavi o l'Olanda stanno andando incontro a una quantità crescente di
violazioni. La Svezia è stata più volte condannata per misure contro
l'immigrazione clandestina che hanno compromesso il diritto alla vita
familiare, come nei casi di separazioni forzate in seguito all'espulsione di
membri di famiglie immigrate». A che punto è la cultura dei diritti umani in Europa, a 50 anni dalla nascita della Corte?
«L'entusiasmo del dopoguerra, della Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo, si è affievolito. C'è una tendenza a riferirsi pigramente ai padri
dell'Europa, Spaak, De Gasperi, Schuman, Monnet, Adenauer, ma le loro sfide
erano altre, la loro principale preoccupazione evitare il risorgere del
nazifascismo. Di fronte ai nuovi pericoli di oggi bisogna riaffermare il
primato dei diritti dell'uomo. Per questo lancio la proposta di una conferenza
politica europea di alto livello per capire come ripartire e tutelare i valori
fondanti della società nel XXI secolo». M. S. Na.
( da "Giornale.it, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n.
46 del 2009-02-22 pagina 43 Una legge, tanta confusione Ecco quel che penso sul
testamento biologico di Redazione Caro direttore, lo so che la penso
diversamente da lei ma le chiedo ugualmente un po' di spazio. La legge sul
testamento biologico limiterà il diritto di ogni singolo individuo a decidere
della propria vita. Se non verrà confermata da un referendum vorrà dire che un
qualsiasi «pianista», un voltagabbana qualunque, un incompetente totale e un
qualsivoglia portaborse potranno stabilire, senza appello, se un uomo deve
vivere o deve morire. Si stabilirà un precedente che è il contrario esatto
della libertà: un eletto senza vincolo di mandato potrà in campagna elettorale
essere contrario all'aborto, poi cambiare schieramento per interessi di
bottega, diventare favorevole e votare una legge infanticida. Senza che chi lo
ha eletto possa influire su quella che diventerà una decisione irrevocabile.
Direttore, non posso credere che per lei tutto questo sia ragionevole, tutto
questo si chiami libertà, si chiami democrazia. Roberto Bellia - Vermezzo
(Milano) Vedo che c'è grande confusione sul testamento biologico. Anche la sua
lettera, caro Bellia, me lo lasci dire: la trovo molto appassionata, ma poco
lucida. A parte il fatto che è singolare scoprire solo ora che i parlamentari
esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato, come prevede la
Costituzione dal
( da "Adige, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
In
piazza contro la proposta sul testamento biologico Englaro: no alla legge del
Pdl ROMA - «Non ci sono altre strade, oltre al referendum, se passa questa
legge. Ma sono convinto che gli italiani non si lasceranno imporre una legge
del genere». Queste le parole che Beppino Englaro, in collegamento telefonico,
rivolge ai manifestanti raccolti in piazza Farnese dalla rivista Micromega
sotto il titolo «Sì alla vita no alla tortura di Stato»,
per protestare contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento
biologico. L'intervento del papà di Eluana è stato accolto da un lungo applauso
della piazza gremita di migliaia di persone. In piazza erano presenti anche 21
preti in dissenso dalle gerarchie ecclesiastiche per dire basta alle crociate
ideologiche. 22/02/2009
( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
23 - Udine La liberazione dalle paralisi IL VANGELO di PIERLUIGI DI PIAZZA La
complessità delle vicende umane comprende diverse situazioni in cui le persone
si muovono con difficoltà o si trovano impossibilitate a muoversi a causa di
malattie progressive e invalidanti e di traumi subiti. Alle volte la
possibilità riguarda solo il movimento degli occhi e da questo la comunicazione
con chi sta vicino e accompagna. In modo meno evidente, ma egualmente reale,
sono diffuse le paralisi dell'anima, la grande difficoltà o anche
l'impossibilità a muoversi secondo il sentire profondo, perché lo stesso è
schiacciato da schematismi, attese, pregiudizi e giudizi. Il Vangelo che si
medita in questa domenica (Marco 2, 1-12) ci racconta dell'incontro di Gesù con
un uomo paralitico. La notizia della presenza di Gesù a Cafarnao muove la
gente: «Allora venne tanta gente che non c'era più posto per nessuno, nemmeno
di fronte alla porta. Gesù parlava alla folla e presentava il suo messaggio».
In ogni situazione Gesù incontra le persone, stabilisce relazioni, comunica
dimensioni autentiche e profonde; sta in mezzo sempre coinvolto e partecipe. Si
è diffusa la sua fama di guaritore del corpo e dell'anima, di Colui che
comunica serenità, pace, incoraggiamento. Per questo quattro amici vanno verso
di lui portando su una barella un loro amico da anni paralitico. Non riescono a
farsi strada data la concentrazione di tanta gente e allora scoperchiano una
parte del tetto, calano la barella dall'alto, fino davanti a Gesù che rimane
ammirato dalla fiducia che in lui ripongono quell'uomo e i suoi amici che hanno
preso così a cuore la sua condizione. Gesù dice all'uomo: «Figlio mio, i tuoi
peccati ti sono perdonati». Liberandoci da una concezione legalistica del
peccato, il perdono comunicato da Gesù significa soprattutto fiducia,
incoraggiamento, superamento di una condizione chiusa, di avvilimento, di
paralisi interiore corrispondente a quella che impedisce i movimenti del corpo.
Alcuni maestri della legge presenti pensano che il perdono comunicato a
quell'uomo, cioè la fiducia e la speranza in un futuro per lui più umano,
mettano in questione il rapporto con la religione, con Dio stesso che, unico, a
loro dire, può perdonare. Gesù intuisce i loro pensieri e chiede loro se è più
facile comunicare al paralitico il perdono o liberarlo dalla sua paralisi. Poi
si rivolge al paralitico e gli dice: «Dico a te, alzati, prendi la tua barella
e va a casa. Mentre tutti lo guardano, l'uomo si alza, prende la sua barella e
se ne va via», fra lo stupore dei presenti che ringraziano Dio per il fatto
avvenuto mai verificatosi prima. Ancora una volta una relazione che Gesù vive
con la totalità della persona, senza divisioni dualistiche fra anima e corpo,
senza distinzioni e priorità, favorendo in noi la comprensione del possibile
nesso fra paralisi dell'anima e del corpo. Prima di tutto siamo provocati dal
Vangelo a porre tutta l'attenzione, la premura, la cura, l'accompagnamento alle
persone che vivono condizioni di parziale o quasi completa immobilità, non in
modo paternalistico o assistenzialistico, ma nello spirito dell'affermazione dei diritti umani uguali per tutti, dando loro concretamente tutto quello che è
necessario, a esempio i comunicatori oculari. Nello stesso tempo siamo
ugualmente provocati a liberarci dai condizionamenti e dalle attese che ci
paralizzano, come possibili errori e paure, anche da un Dio fatto diventare
norma giuridica, legge naturale, per incontrare il Dio dell'accoglienza,
del perdono, dell'incoraggiamento. Siamo chiamati a vivere relazioni in cui si
possa sperimentare il perdono, per aiutarci a superare paralisi, stanchezze,
rassegnazione, disperazione, angoscia; per poter di nuovo comunicare
accompagnati, ma a poco a poco autonomi, liberi, responsabili; nel senso più
pieno e più bello, protagonisti della nostra vita; persone che esistono e
vivono perché è Dio per primo a volere così per noi.
( da "Virgilio Notizie" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma,
22 feb. (Apcom) - Una marcata complicità dei servizi segreti britannici con le
loro controparti pachistane che hanno regolarmente torturato dei sospetti in
Pakistan: è quanto emerge da un nuovo rapporto che sarà pubblicato il mese
prossimo da Human Rights Watch. La nota associazione
americana in difesa dei diritti umani afferma che sono stati identificati almeno dieci britannici che
sarebbero stati torturati in Pakistan e in seguito interrogati nel Regno Unito
da agenti dell'Intelligence. Il rapporto, scrive l'edizione digitale del
"The Guardian", potrebbe imbarazzare ulteriormente il ministro degli
Esteri David Miliband, che ha ripetutamente affermato che il Regno Unito
non ammette la tortura. Recentemente il capo del Foreign Office è stato nella
bufera per non aver autorizzato la diffusione dii documenti relativi ai
trattamenti subiti a Guantanamo da un detenuto, ex residente britannico, Binyam
Mohamed. I documenti in questione conterrebbero le prove che Mohamed ha subito
delle torture con la complicità britannica.
( da "Wall Street Italia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
piazza: "No alla tortura di Stato" -->Testamento biologico,
manifestazione contro il progetto del governo. Alla manifestazione con Beppino
Englaro: siamo pronti al referendum. FOTO La protesta a Roma / SCRIVI Scontro
sulla bioetica: dite la vostra nel forum
( da "Sicilia, La" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Sì al testamento biologico no alla tortura di Stato» Aosta. È
scivolata sulla neve, è finita fuori pista e ha sbattuto con violenza contro un
«cannone» dell'impianto di innevamento artificiale. Così è morta ieri una
giovane torinese, Valentina Di Stefano, di 22 anni, che stava sciando sulla
pista 3 «Franco Berthod» a La Thuile (Aosta) con un gruppo di amici.
Venerdì si era verificato un episodio analogo a Pila, dove un ventenne francese
si è schiantato contro un altro «cannone» riportando un trauma cranico. Ieri si
sono registrate altre due vittime in montagna: un alpinista in Lombardia e un
escursionista in Friuli. Un uomo, inoltre, è stato travolto ieri pomeriggio da
una slavina in Trentino, in Val Daone: fino a ieri sera non era stato
rintracciato.
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il
sacrificio di Norma Cossetto Domenica 22 Febbraio 2009, (p.p.) "Giovane
studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente
seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una
foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio". La
motivazione della medaglia d'oro al valore civile spiega chi era Norma
Cossetto, uccisa a vent'anni dai partigiani titini in una
scuola di Antignana, in Istria, trasformata in prigione e luogo di tortura. Una
stele la ricorda da ieri nella via triestina che porta il suo nome, in un rione
densamente popolato da esuli. A scoprirla il presidente della Camera Gianfranco
Fini in una cerimonia cui ha preso parte anche anche la sorella di Norma.
Alla manifestazione sono intervenuti il sindaco di Trieste Dipiazza, il
sottosegretario Menia, il deputato Pdl Antonione, il presidente della
Federazione degli Esuli Codarin, il presidente dell'Unione Italiana Tremul e il
vescovo di Trieste Ravignani, lui stesso di origine istriana. Il piazzale era
gremito di esuli con i pavesi delle associazioni che rappresentano le varie
comunità di chi dovette abbandonare le proprie terre.
( da "Gazzettino, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
In
Bielorussia prova di disgelo Domenica 22 Febbraio 2009, Minsk Prove di disgelo
tra le istituzioni europee e la Bielorussia, il maggior alleato di Mosca nel
vecchio continente. L'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue,
Javier Solana, ne ha discusso a Minsk con il presidente bielorusso Aleksander
Lukashenko: una visita che avvia il disgelo tra Bruxelles e Minsk dopo
l'interruzione dei rapporti nel
( da "Gazzettino, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica
22 Febbraio 2009, Pechino Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici,
il nuovo segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha messo il suo marchio su un
nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La ex first lady, nella sua
prima visita in Cina come esponente di spicco dell'amministrazione Obama, ha
assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il
problema dei diritti umani
e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due
potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente
interdipendenti, «lavorino insieme». In una breve conferenza stampa con il suo
omologo cinese Yang Jiechi, la Clinton ( ha sottolineato che i due Paesi
possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Sulle spinose questioni di
Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e Yang
hanno detto di aver avuto un «confronto aperto» e si sono dichiarati «d'accordo
nell'essere in disaccordo». Le relazioni tra i due Paesi, ha aggiunto la
Clinton, devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati Uniti
e Cina abbiamo una relazione positiva e di cooperazione». Yang ha mantenuto un
tono analogo e ha detto che la Cina continuerà ad investire nei buoni del
Tesoro Usa. Il buon inizio è stato confermato anche dagli incontri della numero
uno della diplomazia americana col premier Wen Jiabao e col presidente Hu
Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo «attraversare il fiume
sulla stessa barca», ma «procedere tenendosi per mano». Insomma, il «dialogo
economico strategico» iniziato dal governo di George W. Bush e molto apprezzato
da Pechino, proseguirà. Hu Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra, al
vertice del G20 sulla crisi economica, ha espresso «apprezzamento» perché la
prima missione della Clinton all'estero si è svolta in Cina e in altri Paesi
dell'Estremo Oriente: Giappone, Corea del Sud e Indonesia. Per indicare come
Cina ed Usa possano collaborare nel combattere l'inquinamento e il
surriscaldamento del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce
"energia pulita" alla periferia di Pechino. La Taiyanggong Geothermal
Power, alimentata a gas da sofisticate turbine realizzate dal colosso americano
General Electric, è molto più efficiente delle inquinanti centrali a carbone
che ancora forniscono quasi tutta l'energia consumata in Cina. «La Cina deve
crescere, ma spero che non ripetiate i nostri errori», ha commentato l'ex first
lady (nella foto accanto, accolta da alti dirigenti di Pechino).
L'atteggiamento poco incisivo della Clinton sui diritti umani
è stato criticato dai gruppi internazionali che lo considerano un cedimento
all'autoritarismo di Pechino. China Human Rights Defender ha denunciato che
decine di dissidenti sono stati messi agli arresti domiciliari, per impedir
loro di avvicinare il segretario di Stato o manifestare durante la sua visita.
Due di loro, la "blogger" Zeng Jinyan e lo scrittore Yu Jie, hanno
detto di essere confinati nelle rispettive case, "assediate" dalla
polizia. Ding Zhilin, la fondatrice delle "Madri di piazza Tienanmen"
- in ricordo della rivolta studentesca del 1989 repressa nel sangue - ha
inviato via internet una lettera alla Clinton, invitandola a chiedere la
liberazione del dissidente Liu Xiaobo. Oggi, per «testimoniare» l'importanza
che l'amministrazione Obama dà ai diritti umani e
civili, Hillary parteciperà ad una messa in una chiesa protestante e riceverà
nell'ambasciata Usa alcuni «attivisti della società civile cinese».
( da "Articolo21.com" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Si
al testamento biologico. No alla tortura di stato. di
Federica Pezzoli Roma, 21 febbraio 2009, su Piazza Farnese, alle ore 15.00, è
sceso il silenzio laico di migliaia di persone accorse alla manifestazione
organizzata da Micromega, evento al quale ha aderito Articolo 21 partecipando
con una sua delegazione. Nessuna bandiera, alle spalle del palco un
grande manifesto, una frase che racchiude le ragioni della civile protesta, per
la difesa della costituzione, dello stato di diritto, della laicità, e
dell'autodeterminazione: <
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Musica e diritti umani vanno a
braccetto per Annie Lennox (nella foto qui sopra), 78 milioni di dischi venduti
in 26 anni di carriera. L'ex Eurythmics, da anni impegnata nel sociale, a
Sanremo ha presentato ieri il suo primo best, e soprattutto ha parlato della
campagna Sing, da lei fondata per sensibilizzare la gente sul dramma dell'Aids in Africa. «La raccolta
"The Annie Lennox Collection"dice - è uno spartiacque, il mio
contratto è in scadenza e voglio avere la libertà di fare cose nuove, anche con
Internet». E ancora: «Sono felice di essere qui perché so che mezza Italia
segue il Festival. Quale occasione migliore, quindi, per parlare di Aids? La
musica aiuta a creare consapevolezza, e noi artisti abbiamo la possibilità di
mantenere alta l'attenzione su alcuni temi importanti». Alla Lennox parlano
anche di Povia e delle polemiche sui gay. E lei: «La canzone forse dà la
possibilità di discutere del problema. La Chiesa ha una grande difficoltà ad
accettare questa realtà». E conclude: «Non sono malati, sono gay».
( da "AmericaOggi Online" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Guantanamo.
Il rapporto del Pentagono commissionato da Obama. "E' un carcere
umano" di Alessandra Baldini 22-02-2009 NEW YORK. Guantanamo è
"umano": mentre a Baghdad ha riaperto con un nuovo nome il famigerato
carcere di Abu Ghraib, un rapporto del Pentagono commissionato dal presidente
Barack Obama ha concluso che le condizioni nella base-prigione per sospetti
terroristi nell'isola di Cuba rispettano i dettami umanitari
della Commissione di Ginevra. "Guantanamo rispetta i termini della
Convenzione di Ginevra, incluso l'articolo tre che impone il trattamento umano
di prigionieri catturati in conflitti non convenzionali come la guerra al
terrorismo", ha detto una fonte dell'Amministrazione descrivendo ai media
Usa la principale conclusione del dossier. Parlando dei 245 uomini tuttora
prigionieri a Guantanamo la fonte ha detto che il rischio è che siano
trasferiti "da un ambiente umano a uno molto meno umano". Al
Pentagono è forte l'opposizione a chiudere la base-prigione: fonti del
Dipartimento della Difesa hanno commentato che il rapporto di 85 pagine
dimostra che l'Amministrazione Bush è stata ingiustamente criticata per le
condizioni di detenzione a Guantanamo. Il dossier è approdato sulla scrivania
di Obama alla vigilia della visita che lunedì il ministro della Giustizia Eric
Holder farà a Guantanamo. Obama aveva chiesto il rapporto nel secondo giorno
alla Casa Bianca in vista della chiusura della base entro il gennaio 2010. Nel
dossier, firmato dall'ammiraglio Patrick Walsh, vice capo delle operazioni navali,
sono discussi alcuni degli aspetti più controversi del trattamento dei
detenuti: tra questi l'alimentazione forzata con sonde per i prigionieri che
fanno lo sciopero della fame. Un altro aspetto della chiusura - cosa fare dei
circa 245 detenuti che vi sono rinchiusi - sarà preso in esame da una task
force inter-agenzia: la coordinerà Matthew Olsen, un magistrato e facente
funzione di vice ministro della giustizia per la sicurezza nazionale, ha
annunciato il ministero della Giustizia. Il dossier del Pentagono descrive una
serie di passi che possono essere intrapresi per agevolare l'interazione tra
prigionieri. Per anni molte critiche rivolte a Guantanamo si erano appuntate
sul fatto che alcuni detenuti passano fino a 23 ore al giorno in isolamento in
celle di cemento e sono autorizzati a un'ora d'aria, ma da soli e in aree
recintate. Le raccomandazioni riguardano in particolare i 16 prigionieri
descritti dall'Amministrazione Bush come "di alto valore", gli uomini
in passato rinchiusi nelle prigioni della Cia all'estero come Khalid Shaikh
Mohammed, accusato di essere stato il cervello delle stragi dell'11 settembre
2001: secondo il rapporto dovrebbe essere consentite anche a loro di avere
maggiori opportunità di interazione e di preghiera. Il rapporto è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da
associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties Union: "Obama
stesso ha riconosciuto che Guantanamo viola le leggi nazionali e internazionalì,
ha protestato Anthony Romero, direttore della Aclu secondo cui il rapporto
"ha nascosto sotto il tappeto le politiche di abusi dell'Amministrazione
Bush". Intanto a Baghdad ha riaperto il famigerato 'carcere della
tortura' di Abu Ghraib in cui i militari americani umiliavano e seviziavano i
prigionieri iracheni documentando le loro imprese in foto-shock che nella
primavera 2004 fecero il giro del mondo. Ribattezzato Baghdad Central Prison,
il nuovo carcere ha moderni servizi medici e dentistici, una moschea, barbiere,
sartoria, sala computer e un cortile per le visite dei familiari che contiene
anche un parco giochi per i bambini e una fontana.Secondo l'amministrazione
Obama i detenuti della base aerea di Bagram, in Afghanistan, non hanno gli
stessi diritti di quelli di Guantanamo. Il governo era stato invitato a
pronunciarsi da un giudice federale, John Bates, interpellato al riguardo da
quattro prigionieri. "Dopo aver esaminato la questione - ha scritto il
procuratore del ministero della Giustizia Michael F. Hertz - il governo si
allinea con le posizioni precedentemente adottate" al tempo del presidente
George W. Bush. La decisione impedisce ai quattro prigionieri (due yemeniti, un
afghano e un tunisino, detenuti da sei anni) e ad altri 600 prigionieri a Bagram
di contestare la propria detenzione davanti alla magistratura americana e di
ottenere un avvocato, diritti garantiti dalla Costituzione americana. Obama non
ha ancora deciso cosa fare con la prigione di Bagram: a fine gennaio il
presidente ha ordinato a una task force di studiare le opzioni nel caso e di
riferire entro sei mesi alla Casa Bianca. Barbara Olshansky, una degli avvocati
dei quattro prigionieri, si è detta profondamente delusa che l'amministrazione
Obama abbia deciso di allinearsi "con una posizione che ha contribuito a
fare degli Stati Uniti un paria nel resto del mondo per la mancanza di rispetto
dei diritti umani".
( da "superEva notizie" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Idee
Sposi L'Associazione Culturale Cypraea con il patrocinio del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali della Regione Campania Assessorato all'Istruzione,
del Comune di Sorrento Assessorato alla Pace e ai Diritti
Umani nell'ambito della manifestazione " Idee Sposi" Gli Eventi di
Carolina Ciampa che si svolgerà negli storici saloni dell'Excelsior Vittoria a
Sorrento presenta "Matrimonio e Pace: un binomio che ha in comune amore e
rispetto". Il matrimonio ha le sue radici nelle caverne e il contratto
matrimoniale, secondo il ritrovamento rivoluzionario e di recente
interpretazione avvenuto in Dordogna, in Francia sud-occidentale, di un
complesso di diciannove blocchi di pietra incisi, risalenti a trentamila anni
fa mostra i simboli femminili associati ad animali totemici che indicano
l'appartenenza del maschio cui unirsi. Si tratta del più antico regolamento
familiare, vero e proprio contratto di unione stabile che nei secoli ha assunto
una sua peculiare identità e ha continuato a coinvolgere ogni popolo nel nome
di quel magico e misterioso sentimento che si definisce con il nome di "
amore" e cha continua a far battere il cuore di ogni fanciulla e a far
sognare la sua fantasia. Domenica 1 marzo alle ore 17,30 nella Sala Tarantella
dell' Excelsior Vittoria a Sorrento le Nazioni di Taiwan, dello Sri Lanka,
della Palestina, della Germania e dell'Italia presentano i loro abiti nuziali
tradizionali per un messaggio di Pace fra i popoli del mondo, in quanto il matrimonio
è un'istituzione che si basa sull'amore e il rispetto reciproco Salutano Marco
Fiorentino Sindaco di Sorrento Rosario Fiorentino Assessore alla Pace e ai Diritti Umani Introduce Mauro Adami
della Domo Adami Cecilia Coppola racconta:" Il matrimonio nel
mondo:storia, leggende, riti e bon ton". Intervengono Ambasciatore di
Taiwan Yih Jung tzung Souzan Fatayer premio per la Pace e i Diritti Umani Regione Campania esponente
della Comunità Palestinese a Napoli Markantony Perera Capo della Comunità Sri Lanka
Renate Markoff rappresentante Pubblica Istruzione di Germania Carolina
Ciampa art director Idee Sposi Brindisi, Torta Nuziale e .musica con Francesco
Blaiotta alla chitarra e voce di Alaa Amoudi Gli abiti di sposa per l'Italia
saranno di Cherie Moda Sposa Sposo, Grazia Sposa Atelier e Michelaelite Sposa.
" Basta infatti ricordare - spiega Cecilia Coppola, presidente della
Cypraea, - le parole di Benedetto XVI L'esperienza dimostra che quando la
verità dell'uomo è oltraggiata, quando la famiglia è minata nelle sue
fondamenta, la Pace stessa è minacciata, il diritto rischia di essere
compromesso e, come logica conseguenza, si va incontro a ingiustizie e
violenze', pertanto abbiamo invitato alcune nazioni con le quali siamo da anni
in contatto a voler essere presenti per avvalorare il concetto di amore e
rispetto nel vincolo coniugale e di conseguenza nella vita di ogni popolo.
Abbiamo scelto per questo messaggio il palcoscenico di Gli Eventi di Carolina
Ciampa". Marco Fiorentino, sindaco di Sorrento, Rosario Fiorentino
Assessore alla Pace e ai Diritti Umani hanno affermato
e ribadito l'importanza di iniziare questo cammino alla Pace in quanto la
nostra società ormai è multirazziale, multiculturale e multireligiosa, e per
questo bisogna intervenire quanto prima per prevenire e sradicare il concetto
di sopruso e di guerra fra i vari popoli, innestando il grande albero della
Pace dove le foglie e i frutti rappresentano le nazioni e i popoli tutti,
liberi nella loro più alta e vera espressione di vita. PUBBLICITà PUBBLICITà
Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo
Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di
Roma--> Pubblicato il 22 febbraio 2009 in: Sorrento » Invia tramite EMAIL »
Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni