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Report "Diritti umani"  22-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Gli ebrei contro Schröder ( da "Trentino" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per rispetto dei diritti umani". Schroeder, a Teheran su invito di un amico persiano che vive in Germania, ha informato del suo viaggio i governi di Berlino e Washington. In una intervista alla camera di commercio iraniana Schroeder ieri ha criticato il presidente iraniano per le sue passate dichiarazioni negatrici dell'Olocausto e sulla cancellazione dello Stato di Israele.

In piazza per il testamento biologico Englaro: una legge così non passerà ( da "Corriere.it" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: decreto che può diventare una pratica di tortura». ANCHE SACERDOTI IN PIAZZA - E per quanto riguarda i cattolici e la stessa Chiesa, non tutti sono sulle medesime posizioni del vaticano. Alla manifestazione hanno partecipato anche venti sacerdoti che chiedono «un dibattito all'interno della Chiesa che rimetta al centro la persona», una riflessione che tenga conto dei cristiani «

Clinton in Cina: insieme contro la crisi ( da "Giornale di Brescia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il gigante asiatico continuerà a comprare i Bot statunitensi Accento anche sullo sviluppo sostenibile, ma sui diritti umani «d'accordo nell'essere in disaccordo» con il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino" title="Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton con il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino" onClick="showImage('http://www.

TESTAMENTO BIOLOGICO: MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL Una Piazza Farnese piena, composta e attenta p... ( da "Giornale di Brescia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a dare il senso della manifestazione, campeggiava la scritta «sì al testamento biologico, no alla tortura di Stato». Una «barbarie» ha ribadito Englaro, introdurre l'obbligo dell'alimentazione e idratazione artificiale. Il padre di Eluana ha aggiunto che «gli italiani non si lasceranno imporre una legge del genere».

un nuovo capitolo cina-usa ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con l'omologo cinese Yang Jiechi,

Arabia, bloccate le nozze di 3 tredicenni ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Ryad Le autorità giudiziarie di una provincia dell'Arabia Saudita hanno bloccato le nozze di tre ragazzine di 13 anni. Lo riferisce la stampa locale. Una decisione va incontro alle richieste delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani che da anni lottano perché vi sia una legge del paese che stabilisca un'età minima per contrarre matrimonio.

Un uomo impiccato per adulterio ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Queste esecuzioni portano ad almeno 50 il numero delle persone messe a morte nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno. Nel 2002 il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva annunciato la sospensione dell'esecuzione delle sentenze di lapidazione nell'ambito di un dialogo con la Ue sui diritti umani.

Il Pentagono a Obama: <Guantanamo è un carcere umano> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Per anni molte critiche rivolte a Guantanamo si erano appuntate sul fatto che alcuni detenuti passano fino a 23 ore al giorno in isolamento in celle di cemento e sono autorizzati a un'ora d'aria, ma da soli e in aree recintate. Il rapporto è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties Union.

Fine vita, piazza gremita contro la tortura di Stato ( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Fine vita, piazza gremita contro la tortura di Stato Manifestazione a Roma per una legge giusta sul testamento biologico. ALLE PAGINE 18- 19

Tanti no alla tortura di Stato Englaro: alt alla legge ingiusta ( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: tortura di Stato» Englaro: alt alla legge ingiusta JOLANDA BUFALINI Il marchese del Grillo ispira il cartello più divertente della piazza: la Costituzione secondo Berlusconi? Io so tutto e tu non conti un c... Qualche minuto prima delle tre piazza Farnese è piena e gli organizzatori spostano le transenne per fare più spazio.

Aiutate i dissidenti Posta per Hillary in visita a Pechino ( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: impegno degli Usa per i diritti umani, aggiungendo però che questi non devono «interferire» con i principali temi della visita: la crisi economica internazionale e la lotta contro i cambiamenti climatici. Un'«interferenza» c'è stata comunque. Ding Zhilin, la fondatrice delle Madri di piazza Tiananmen, le ha inviato una lettera,

Riapre il carcere di Abu Ghraib, ma con un nuovo nome ( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: carcere della tortura» di Abu Ghraib, reso celebre dalle sevizie e umiliazioni che i carcerieri statunitensi infliggevano ai detenuti. La nuova struttura può ospitare un massimo di 13-14.000 persone ed è dotata di moderni servizi medici, moschea, barbiere, sartoria, sala computer e un cortile per le visite dei familiari con un parco giochi per bambini.

Il ministro di Obama nel lager di Guantanamo Vedrò i prigionieri ( da "Unita, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: è stato torturato in Marocco prima di essere trasferito a Guantanamo. Le confessioni sotto tortura si sono rivelate false e gli Usa hanno ritirato tutte le accuse contro di lui. Più complicate la situazione dei 17 cinesi della minoranza musulmana Uighur, contro cui la magistratura militare non ha messo insieme alcuna prova e di cui un tribunale civile ha ordinate la liberazione.

la salute è un diritto di tutti ( da "Tirreno, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: decreto che in nome della sicurezza nega i diritti fondamentali della persona e mette in serio pericolo la salute pubblica. Quale sicurezza si costruisce negando: Il Giuramento di Ippocrate, la Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Apriamo gli occhi: la sicurezza non si garantisce cancellando i diritti degli "altri", non esiste sicurezza nella divisione e nell'

CINA-USA: HILLARY CLINTON APRE UN NUOVO CAPITOLO / ANSA ( da "Secolo XIX, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi,

Anche 21 preti d'accordo con la piazza per il testamento biologico: no alle crociate ( da "Rai News 24" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: hanno aderito oggi alla manifestazione "Sì alla vita no alla tortura di Stato", organizzata da Micromega contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico. Don Vitaliano della Sala, uno dei firmatari dell'iniziativa di piazza Farnese, noto prete anti-camorra, oggi non è in piazza ma fa sapere che "condivide in pieno" la manifestazione.

<Di fronte alla recessione Cina e America mano nella mano> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi,

Iran, già 50 esecuzioni da inizio anno ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sui diritti umani. Ma diversi casi di persone messe a morte con questo supplizio sono stati comunque denunciati da organizzazioni per i diritti umani e quattro, compreso quello di Sari, sono stati annunciati pubblicamente. Per quanto riguarda Abdollah Farivar, la sua famiglia ha detto che quella dell'uomo con la ragazza non era una relazione illegale nemmeno per la legge islamica,

Harry Wu: <La libertà non abita in Cina> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: inciso sul miglioramento nel garantire i diritti umani della sua gente? «La crescita economica ha innalzato gli standard di vita. Il progresso economico è un fatto positivo ma non può essere prioritario rispetto alla promozione dei diritti umani universali civili e politici. E il governo cinese, per usare un eufemismo, annacqua di molto le norme internazionali dei diritti umani»

di Romeo Orlandi Pechino ( da "Riformista, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E dei diritti umani meglio non parlare. di Romeo Orlandi Pechino. Pechino ha accolto Hillary Clinton con neve ma non con gelo. Un manto bianco ha coperto le strade e le campagne, sollevandole da una morsa di siccità che stava mettendo a repentaglio i raccolti.

Sono felice di essere qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il festi... ( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi «Sono felice di essere qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il festival», ha detto ieri sera una scintillante Annie Lennox. E ha aggiunto: «Quale migliore occasione di questa per parlare dell'Aids, che colpisce soprattutto donne e bambini? La musica aiuta a creare consapevolezza verso i diritti umani».

PECHINO La Cina e gli Stati Uniti hanno preso la strada di una soluzione a braccetto della ... ( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: i diritti umani. In rotta verso la capitale cinese la Clinton ha detto che la pressione esercitata in merito a diritti umani, indipendenza del Tibet e questione di Taiwan «non deve interferire con la crisi economica globale, la crisi del cambiamento climatico e la crisi della sicurezza», facendo capire chiaramente quali sono le priorità del nuovo governo.

Usa e Cina patto anticrisi: Salveremo noi il mondo ( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi Usa e Cina patto anticrisi: «Salveremo noi il mondo» Hillary Clinton: prima l'economia, altra cosa i diritti umani

di GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpre... ( da "Giorno, Il (Milano)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: I responsabili di Christie's non si scompongono: «Le opere sono state comprate regolarmente ha replicato il vicepresidente della casa d'aste, François de Ricqlès la vendita è legale». Lapidario Bergé: «Non faccio regali, ma sono pronto a dare queste teste alla Cina in cambio del riconoscimento dei diritti umani nel Paese».

<Diritti umani? Meglio parlare d'economia> Esordio con gaffe per Hillary Clinton ( da "Giornale.it, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 22 pagina 14 «Diritti umani? Meglio parlare d'economia» Esordio con gaffe per Hillary Clinton di Alberto Pasolini Zanelli Doppio scivolone del segretario di Stato americano in visita a Pechino Sorvola sui temi più controversi e parla del leader nordcoreano in fin di vita WashingtonI diplomatici, insegna un antico detto,

<La Clinton è una realista sulle tracce di Kissinger> ( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La segretaria di Stato è criticata per avere messo in secondo piano la questione dei diritti umani in Cina. «La diplomazia è questa: sui diritti umani si preme in privato, con fermezza. Lo fecero Kissinger e più tardi il presidente Reagan, soprattutto con Gorbaciov nel-l'Urss, ed entrambi ottennero buoni risultati. Sono certo che Hillary lavorerà dietro le quinte.

Corte europea, ricorsi record 4.200 sono contro l'Italia ( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti), 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza), 13 (diritto a un ricorso effettivo) della Convenzione europea dei diritti umani. Per la Corte era la sentenza numero diecimila. Istituita nel 1959 secondo la Convenzione di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali elaborata nell'

<Libertà a rischio per paura del terrorismo> ( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Persino Paesi attenti ai diritti umani come quelli scandinavi o l'Olanda stanno andando incontro a una quantità crescente di violazioni. La Svezia è stata più volte condannata per misure contro l'immigrazione clandestina che hanno compromesso il diritto alla vita familiare, come nei casi di separazioni forzate in seguito all'espulsione di membri di famiglie immigrate»

Una legge, tanta confusione Ecco quel che penso sul testamento biologico ( da "Giornale.it, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: È una tortura. E poter disporre del proprio corpo non significa poter autorizzare un omicidio o una tortura, non lo posso fare nemmeno se voglio, nessuna Costituzione lo consente. E abbattere questo principio è pericolosissimo, è un altro passo avanti verso il baratro dell'inciviltà.

Englaro: no alla legge del Pdl ( da "Adige, L'" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sì alla vita no alla tortura di Stato», per protestare contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico. L'intervento del papà di Eluana è stato accolto da un lungo applauso della piazza gremita di migliaia di persone. In piazza erano presenti anche 21 preti in dissenso dalle gerarchie ecclesiastiche per dire basta alle crociate ideologiche.

la liberazione dalle paralisi ( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: affermazione dei diritti umani uguali per tutti, dando loro concretamente tutto quello che è necessario, a esempio i comunicatori oculari. Nello stesso tempo siamo ugualmente provocati a liberarci dai condizionamenti e dalle attese che ci paralizzano, come possibili errori e paure, anche da un Dio fatto diventare norma giuridica,

Gb/ Agenti segreti complici di colleghi Pakistan ( da "Virgilio Notizie" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La nota associazione americana in difesa dei diritti umani afferma che sono stati identificati almeno dieci britannici che sarebbero stati torturati in Pakistan e in seguito interrogati nel Regno Unito da agenti dell'Intelligence. Il rapporto, scrive l'edizione digitale del "The Guardian", potrebbe imbarazzare ulteriormente il ministro degli Esteri David Miliband,

LA PIAZZA: "NO ALLA TORTURA DI STATO" ( da "Wall Street Italia" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La piazza: "No alla tortura di Stato" -->Testamento biologico, manifestazione contro il progetto del governo. Alla manifestazione con Beppino Englaro: siamo pronti al referendum. FOTO La protesta a Roma / SCRIVI Scontro sulla bioetica: dite la vostra nel forum

<Sì al testamento biologicono alla tortura di Stato> ( da "Sicilia, La" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sì al testamento biologico no alla tortura di Stato» Aosta. È scivolata sulla neve, è finita fuori pista e ha sbattuto con violenza contro un «cannone» dell'impianto di innevamento artificiale. Così è morta ieri una giovane torinese, Valentina Di Stefano, di 22 anni, che stava sciando sulla pista 3 «Franco Berthod» a La Thuile (Aosta) con un gruppo di amici.

Il sacrificio di Norma Cossetto ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: anni dai partigiani titini in una scuola di Antignana, in Istria, trasformata in prigione e luogo di tortura. Una stele la ricorda da ieri nella via triestina che porta il suo nome, in un rione densamente popolato da esuli. A scoprirla il presidente della Camera Gianfranco Fini in una cerimonia cui ha preso parte anche anche la sorella di Norma.

In Bielorussia prova di disgelo ( da "Gazzettino, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: unico Paese europeo a non fare parte dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che ha 47 Stati membri e che promuove e tutela i principi dello stato di diritto e i diritti umani e civili. La Bielorussia potrebbe riacquisire a Strasburgo lo status di "Paese invitato speciale", perso nel '97, se darà spazio anche all'opposizione politica a Lukashenko.

Pechino Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di Stato Usa Hil... ( da "Gazzettino, Il" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». In una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi, la Clinton ( ha sottolineato che i due Paesi possono «guidare il mondo fuori dalla crisi»

Si al testamento biologico. No alla tortura di stato. ( da "Articolo21.com" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: No alla tortura di stato. di Federica Pezzoli Roma, 21 febbraio 2009, su Piazza Farnese, alle ore 15.00, è sceso il silenzio laico di migliaia di persone accorse alla manifestazione organizzata da Micromega, evento al quale ha aderito Articolo 21 partecipando con una sua delegazione.

MUSICA E DIRITTI UMANI VANNO A BRACCETTO PER ANNIE LENNOX (NELLA FOTO QUI SOPRA), 78 MILIONI DI DISC... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Musica e diritti umani vanno a braccetto per Annie Lennox (nella foto qui sopra), 78 milioni di dischi venduti in 26 anni di carriera. L'ex Eurythmics, da anni impegnata nel sociale, a Sanremo ha presentato ieri il suo primo best, e soprattutto ha parlato della campagna Sing, da lei fondata per sensibilizzare la gente sul dramma dell'

Guantanamo. Il rapporto del Pentagono commissionato da Obama. "E' un carcere umano" ( da "AmericaOggi Online" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties Union: "Obama stesso ha riconosciuto che Guantanamo viola le leggi nazionali e internazionalì, ha protestato Anthony Romero, direttore della Aclu secondo cui il rapporto "ha nascosto sotto il tappeto le politiche di abusi dell'Amministrazione Bush".

Idee Sposi ( da "superEva notizie" del 22-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti Umani Introduce Mauro Adami della Domo Adami Cecilia Coppola racconta:" Il matrimonio nel mondo:storia, leggende, riti e bon ton". Intervengono Ambasciatore di Taiwan Yih Jung tzung Souzan Fatayer premio per la Pace e i Diritti Umani Regione Campania esponente della Comunità Palestinese a Napoli Markantony Perera Capo della Comunità Sri Lanka Renate Markoff rappresentante


Articoli

Gli ebrei contro Schröder (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Gli ebrei contro SchrÖder BERLINO. Dura critica degli ebrei tedeschi alla missione di Gerhard Schroeder in Iran. Il presidente della Comunità ebraica, Stephan Kramer, ha affermato che l'incontro dell'ex cancelliere con il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad arreca "un grave danno all'immagine del governo tedesco e della Germania" e andava annullato "per rispetto dei diritti umani". Schroeder, a Teheran su invito di un amico persiano che vive in Germania, ha informato del suo viaggio i governi di Berlino e Washington. In una intervista alla camera di commercio iraniana Schroeder ieri ha criticato il presidente iraniano per le sue passate dichiarazioni negatrici dell'Olocausto e sulla cancellazione dello Stato di Israele.

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In piazza per il testamento biologico Englaro: una legge così non passerà (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

protesta a roma indetta da micromega contro il ddl del centrodestra In piazza per il testamento biologico Englaro: una legge così non passerà Bonino: «Su questo tema Veltroni doveva avere più coraggio». Anche sacerdoti alla manifestazione ROMA - Una manifestazione affollata nel centro di Roma, in piazza Farnese, per contrastare l'ipotesi di legge sul testamento biologico presentata dal centrodestra in Parlamento. E contro l'ingerenza della Chiesa nelle decisioni di uno Stato che deve rimanere laico quando affronta scelte etiche. Alla manifestazione, indetta da «Micromega» e da politici contrari al disegno di legge del governo sul testamento biologico, è intervenuto telefonicamente anche Beppino Englaro, padre di Eluana, sul cui caso si era aperto un aspro confronto politico. APPELLO CONTRO UNA BARBARIE - «Sono convinto che gli italiani non si lasceranno imporre una legge del genere» ha detto il papà di Eluana Englaro. Se approvato, il ddl sul testamento biologico, che impedirebbe una morte come quella di Eluana, sarebbe «una barbarie» secondo un appello firmato da politici e scrittori, come Andrea Camilleri e Lidia Ravera Al centro del confronto soprattutto la norma su alimentazione e idratazione obbligatoria. Alla manifestazione hanno aderito l'Italia dei Valori, i radicali e i partiti della sinistra radicale, ma non il Pd che sulla questione è diviso. I manifestanti, secondo cui il testamento biologico dovrebbe consentire ad una persona di disporre il distacco del sondino dell'alimentazione nel caso in cui finisse in stato vegetativo, si sono dichiarati pronti a raccogliere firme per un referendum, se la legge del centrodestra sarà approvata. Nell'intervento di Emma Bonino, critiche alla linea seguita dal Pd sull'argomento. «Ho chiesto tante volte in pubblico a Veltroni di partecipare a manifestazioni a favore di una legge laica sul testamento biologico, ma non c'è mai stato niente da fare. Oggi non mi sembra che questa pavidità gli abbia dato buoni risultati». La senatrice radicale del Pd hainsistito soprattutto sulla «visione teocratica secondo la quale i cattolici possono imporre una condotta ai laici con un decreto che può diventare una pratica di tortura». ANCHE SACERDOTI IN PIAZZA - E per quanto riguarda i cattolici e la stessa Chiesa, non tutti sono sulle medesime posizioni del vaticano. Alla manifestazione hanno partecipato anche venti sacerdoti che chiedono «un dibattito all'interno della Chiesa che rimetta al centro la persona», una riflessione che tenga conto dei cristiani «come fedeli ma anche come cittadini rispettosi della Costituzione» e di mettere da parte «inutili crociate». Don Vitaliano della Sala, uno dei firmatari dell'iniziativa di piazza Farnese, sacerdote anti-camorra, ha fatto saperee che «condivide in pieno» la manifestazione. Al sacerdote non è piaciuta la posizione tenuta dalla Chiesa nella vicenda Englaro. «Condivido ovviamente il sostegno alla vita - precisa all'Ansa - ma non mi è piaciuto il modo sguaiato in cui la Chiesa ha posto il problema, imponendo e giudicando mentre dovrebbe proporre i propri valori e testimoniarli senza entrare nell'agone politico, senza fare ingerenza. Il Vangelo è una proposta, non si impone a nessuno mentre questa è una inutile crociata». Sul caso Eluana il sacerdote ricorda che «il principio generale della vita va applicato caso per caso» e non deve essere «una ossessione» con cui si arriva a «torturare». Anche per don Angelo Cassano la firma di adesione alla manifestazione significa un appello «ad aprire un dibattito all'interno della Chiesa», dibattito che «è mancato negli ultimi tempi». «Abbiamo assistito, infatti , a prese di posizione univoche nella Chiesa ma non è stata fatta crescere una coscienza su questi temi». stampa |

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Clinton in Cina: insieme contro la crisi (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 22/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Clinton in Cina: insieme contro la crisi Il Segretario di Stato Usa a Pechino. Il gigante asiatico continuerà a comprare i Bot statunitensi Accento anche sullo sviluppo sostenibile, ma sui diritti umani «d'accordo nell'essere in disaccordo» con il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino" title="Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton con il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090222/foto/full_brescia_139.jpg',600,427)"> Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton con il presidente cinese Hu Jintao ieri a Pechino PECHINO Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La Clinton, nella sua prima visita in Cina nella sua nuova veste ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton, Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e il collega Yang Jiechi hanno detto di aver avuto un «confronto aperto» e si sono dichiarati «d'accordo nell'essere in disaccordo». «Gli eventi mondiali - ha affermato il segretario di Stato - ci hanno messo davanti un'agenda piena e formidabile». Le relazioni tra i due Paesi, ha proseguito, devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati Uniti e Cina abbiamo una relazione positiva, di cooperazione». Attraverso il fiume sulla stessa barca Yang ha mantenuto un tono analogo, affermando tra l'altro che la Cina continuerà ad investire nei buoni del Tesoro statunitensi. Il buon inizio del capitolo delle relazioni tra l'Amministrazione democratica e la Cina è stato confermato dagli incontri del segretario di Stato col premier Wen Jiabao e col presidente Hu Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo «attraversare il fiume sulla stessa barca» ma «procedere insieme tenendosi per mano». Dal colloquio Hillary-Wen è emerso che il «dialogo economico strategico» iniziato dal Governo di Bush, molto apprezzato da Pechino, proseguirà. Hu Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra durante il G20 - ha espresso il suo «apprezzamento» per il fatto che la prima missione della Clinton all'estero si sia svolta in Cina e in altri Paesi asiatici. La svolta verde e i diritti umani Per indicare in quale modo Cina ed Usa possono collaborare nel combattere l'inquinamento e il surriscaldamento del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce energia pulita alla periferia di Pechino. «La Cina deve crescere ma spero che non ripetiate i nostri errori», ha commentato l'ex first lady. L'atteggiamento della Clinton sui diritti umani è stato criticato dai gruppi internazionali, che lo considerano un cedimento all'autoritarismo di Pechino. Ieri China Human Rights Defender ha denunciato che decine di dissidenti sono stati messi agli arresti domiciliari per impedir loro di incontrare il segretario di Stato. Due di loro, la blogger Zeng Jinyan e lo scrittore Yu Jie, hanno confermato di non potersi muovere dalle loro abitazioni. Oggi, in quella che vuole essere una «testimonianza» dell'importanza che l'Amministrazione Obama attribuisce ai diritti umani, Hillary parteciperà ad una messa in una chiesa protestante, poi riceverà nell'ambasciata Usa un gruppo di «leader della società civile».

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TESTAMENTO BIOLOGICO: MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL Una Piazza Farnese piena, composta e attenta p... (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 22/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano ORGANIZZATA DA MICROMEGA, HA PARTECIPATO BEPPINO ENGLARO TESTAMENTO BIOLOGICO: MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL Una Piazza Farnese piena, composta e attenta per più di tre ore ha ascoltato e applaudito le ragioni di chi contesta il disegno di legge sul testamento biologico al vaglio del Senato. Alcune migliaia di persone hanno risposto all'invito della rivista «Micromega» a scendere in piazza per difendere «il diritto di scegliere» sul fine vita. E hanno sostenuto con molti applausi Beppino Englaro, intervenuto in collegamento telefonico, per dire che «le battaglie per la libertà hanno un prezzo», e vanno combattute «fino in fondo». Sul palco, a dare il senso della manifestazione, campeggiava la scritta «sì al testamento biologico, no alla tortura di Stato». Una «barbarie» ha ribadito Englaro, introdurre l'obbligo dell'alimentazione e idratazione artificiale. Il padre di Eluana ha aggiunto che «gli italiani non si lasceranno imporre una legge del genere».

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un nuovo capitolo cina-usa (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La visita di Hillary Clinton minimizza il peso dei «diritti civili violati» Un nuovo capitolo Cina-Usa PECHINO. Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La Clinton, nella sua prima visita in Cina nella sua nuova veste di esponente di spicco dell'amministrazione Obama, ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con l'omologo cinese Yang Jiechi, Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Anche se sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e Yang hanno detto essere «d'accordo nell'essere in disaccordo».

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Arabia, bloccate le nozze di 3 tredicenni (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esteri Pagina 111 Arabia, bloccate le nozze di 3 tredicenni --> Ryad Le autorità giudiziarie di una provincia dell'Arabia Saudita hanno bloccato le nozze di tre ragazzine di 13 anni. Lo riferisce la stampa locale. Una decisione va incontro alle richieste delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani che da anni lottano perché vi sia una legge del paese che stabilisca un'età minima per contrarre matrimonio.

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Un uomo impiccato per adulterio (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esteri Pagina 111 Teheran Un uomo impiccato per adulterio Teheran --> TEHERAN Un uomo è stato impiccato in Iran per adulterio. È il terzo condannato per lo stesso reato ad essere giustiziato negli ultimi due mesi dopo che, alla fine di dicembre, altri due uomini erano stati lapidati. L'ultima esecuzione, scrive il quotidiano Etemad Melli, è stata quella di Abdollah Farivar, 50 anni, un insegnante di musica sposato e padre di due figli, che era stato condannato alla lapidazione per avere avuto quattro anni fa una relazione con una ragazza di 17 anni. Per motivi che non sono stati resi noti, la lapidazione è stata poi commutata in impiccagione, avvenuta giovedì nel carcere di Sari. Sempre in Iran ieri si è avuta notizia dell'impiccagione in un giorno solo nel carcere di Isfahan di cinque uomini: due condannati per omicidio e tre per traffico di stupefacenti. Queste esecuzioni portano ad almeno 50 il numero delle persone messe a morte nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno. Nel 2002 il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva annunciato la sospensione dell'esecuzione delle sentenze di lapidazione nell'ambito di un dialogo con la Ue sui diritti umani.

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Il Pentagono a Obama: <Guantanamo è un carcere umano> (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esteri Pagina 111 Convenzione di Ginevra rispettata Il Pentagono a Obama: «Guantanamo è un carcere umano» Convenzione di Ginevra rispettata --> NEW YORK Guantanamo è «umano»: mentre a Baghdad ha riaperto ieri con un nuovo nome il famigerato carcere di Abu Ghraib, un rapporto del Pentagono commissionato dal presidente Barack Obama ha concluso che le condizioni nella base-prigione per sospetti terroristi nell'isola di Cuba rispettano i dettami umanitari della Commissione di Ginevra. «Guantanamo rispetta i termini della Convenzione di Ginevra, incluso l'articolo tre che impone il trattamento umano di prigionieri catturati in conflitti non convenzionali come la guerra al terrorismo», ha detto una fonte dell'amministrazione descrivendo ai media Usa la principale conclusione del dossier. Parlando dei 245 uomini tuttora prigionieri a Guantanamo la fonte ha detto che il rischio è che siano trasferiti «da un ambiente umano a uno molto meno umano». Al Pentagono è forte l'opposizione a chiudere la base-prigione: fonti del Dipartimento della Difesa hanno commentato che il rapporto di 85 pagine dimostra che l'amministrazione Bush è stata ingiustamente criticata per le condizioni di detenzione a Guantanamo. Il dossier è approdato sulla scrivania di Obama alla vigilia della visita che lunedì il ministro della Giustizia Eric Holder farà a Guantanamo. Obama aveva chiesto il rapporto nel secondo giorno alla Casa Bianca in vista della chiusura della base entro il gennaio 2010. Nel dossier, firmato dall'ammiraglio Patrick Walsh, vice capo delle operazioni navali, sono discussi alcuni degli aspetti più controversi del trattamento dei detenuti: tra questi l'alimentazione forzata con sonde per i prigionieri che fanno lo sciopero della fame. Un altro aspetto della chiusura - cosa fare dei circa 245 detenuti che vi sono rinchiusi - sarà preso in esame da una task force inter-agenzia: la coordinerà Matthew Olsen, un magistrato e facente funzione di vice ministro della giustizia per la sicurezza nazionale, ha annunciato ieri il ministero della Giustizia. Il dossier del Pentagono descrive una serie di passi che possono essere intrapresi per agevolare l'interazione tra prigionieri. Per anni molte critiche rivolte a Guantanamo si erano appuntate sul fatto che alcuni detenuti passano fino a 23 ore al giorno in isolamento in celle di cemento e sono autorizzati a un'ora d'aria, ma da soli e in aree recintate. Il rapporto è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties Union.

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Fine vita, piazza gremita contro la tortura di Stato (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Fine vita, piazza gremita contro la tortura di Stato Manifestazione a Roma per una legge giusta sul testamento biologico. ALLE PAGINE 18- 19

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Tanti no alla tortura di Stato Englaro: alt alla legge ingiusta (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Tanti no alla «tortura di Stato» Englaro: alt alla legge ingiusta JOLANDA BUFALINI Il marchese del Grillo ispira il cartello più divertente della piazza: la Costituzione secondo Berlusconi? Io so tutto e tu non conti un c... Qualche minuto prima delle tre piazza Farnese è piena e gli organizzatori spostano le transenne per fare più spazio. La folla deborda verso campo de' Fiori. Le bandiere gialle e nere degli atei e agnostici sono le uniche, su un lato. Per il resto non ci sono simboli o bandiere di partito. Chi è venuto lo ha fatto per sé: forza e debolezza di un'iniziativa che non vuole essere di parte ma a cui è mancato il sostegno della principale forza di opposizione. Lo noterà, durante la maratona che si prolunga sino alle sette di sera, Furio Colombo: «Come fa la collega di partito Dorina Bianchi a dire che la vita umana appartiene alla collettività? È un'affermazione sovietica». E Emma Bonino: «Ho chiesto a Veltroni, ho chiesto al Pd di mobilitarsi». La parlamentare non pronuncia la parola referendum perché il film che ha davanti è quello della legge sulla procreazione assistita. «Non c'è rispetto delle regole, non c'è stato di diritto nell'informazione». Si devono usare tutti i tempi della discussione parlamentare per raggiungere il maggior numero di cittadini possibile. Ignazio Marino arriva sotto il palco dalla fiera di Roma. È soddisfatto delle parole «molto chiare» di Dario Franceschini: «il legislatore deve avere una mentalità laica e non può mettere in discussione la libertà di scegliere le terapie». Lunedì ci sarà la presentazione degli emendamenti e, dice il medico senatore, «nel gruppo c'è unanimità per l'abrogazione dell'articolo 2 del disegno di legge Calabrò». «Secondo quell'articolo un testimone di Geova non potrebbe rifiutare la trasfusione; quella signora che rifiutò l'amputazione sarebbe obbligata ad accettarla». Sarebbe il contrario della libertà di scelta. La voce di Beppino Englaro Il senatore si interrompe perché si sente, dagli altoparlanti, l'inconfondibile accento delle montagne della Carnia di Beppino Englaro. È il momento di maggiore emozione in una piazza che «a Peppino, a Eluana, alla moglie Saturna vuole bene» e lo sottolinea con il calore degli applausi. Beppino ribadisce: «Quella legge sarebbe una barbarie». «La sentenza della Cassazione il 16 ottobre ha stabilito che idratazione e nutrizione forzata sono una terapia». «Non c'è naturalità, Eluana ha cominciato a morire 17 anni fa ma quel processo è stato interrotto». Poi, intervistato a "Che tempo che fa" ha detto di non volersi impegnare in politica, ma «per 6233 giorni ho dovuto affrontare una situazione che potrebbe capitare anche a me, è stato giusto affrontarla insieme ad altri». E ancora: «Dire di no a una terapia salvavita non ha nulla a che vedere con l'eutanasia». «In un paese civile - aveva detto Paolo Flores d'Arcais dal palco di piazza Farnese - non sarebbe necessario manifestare». «Solo in uno stato totalitario la decisione sulla vita appartiene al governo o alla gerarchia ecclesiastica». Flores sottolinea la differenza fra la gerarchia e «i venti sacerdoti che hanno aderito alla manifestazione; i molti fedeli che non pensano alla religione come a una forma di oppressione ma come carità cristiana». Gli scrittori Lidia Ravera: «Che fortuna i cani che non hanno l'anima. La mia anima non sono i valori, la coscienza secondo quale vivo. La mia anima è Aline, avamposto di un esercito straniero perché - a causa sua - non posso decidere se diventare madre, di diventare madre, di aiutare mia madre se soffre troppo e inutilmente». Andrea Camilleri: «L'illegalità istituzionale inquina le coscienze come le polveri sottili inquinano l'aria che respiriamo». Habeas Corpus Stefano Rodotà quasi rimpiange i tempi della Dc - «Un vecchio democristiano mi ha detto, per te è facile ma per me è intollerabile sentire la gerarchia ecclesiastica, questi politici pronunciare la parola assassinio». Nonostante la campagna televisiva, ricorda il costituzionalista, il 77% della popolazione si è dichiarata vicina alla famiglia Englaro. La maggioranza del paese difende la libertà di scelta. E aggiunge: «Già la Magna carta si impegnava con gli uomini liberi: «Non metterò le mani su di te». Si sta parlando di principi che affondano le loro radici in sette secoli di civiltà e diritto. E poi, sottolinea Rodotà, il consenso informato nasce al processo di Norimberga, dopo le testimonianze dei medici sugli orrori del nazismo. Solo la scelta degli individui - da non confondersi con l'individualismo - garantisce dall'intervento dello Stato. Questi stessi principi sono nella nostra Costituzione. La più bella del mondo, aveva detto Furio Colombo. Tanti oratori si susseguono nella piazza piena sino alle sette di sera. «La nostra non è una battaglia di parte, riguarda la libertà di tutti». È in difesa della Costituzione che garantisce l'inviolabilità della persona.

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Aiutate i dissidenti Posta per Hillary in visita a Pechino (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Aiutate i dissidenti» Posta per Hillary in visita a Pechino Prima visita da segretario di Stato a Pechino per Hillary Clinton, che al suo arrivo ha confermato l'impegno degli Usa per i diritti umani, aggiungendo però che questi non devono «interferire» con i principali temi della visita: la crisi economica internazionale e la lotta contro i cambiamenti climatici. Un'«interferenza» c'è stata comunque. Ding Zhilin, la fondatrice delle Madri di piazza Tiananmen, le ha inviato una lettera, invitando Clinton a chiedere la liberazione del dissidente Liu Xiaobo. Liu è stato uno dei promotori del documento pro-democrazia Carta 08, che è stato firmato da migliaia di cittadini cinesi, ed è detenuto dallo scorso dicembre in una località segreta. Il caso

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Riapre il carcere di Abu Ghraib, ma con un nuovo nome (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Riapre il carcere di Abu Ghraib, ma con un nuovo nome baghdad Ribattezzato «Baghdad Central Prison» ha già 400 detenuti. È stato riaperto ieri, dopo 3 anni, il famigerato «carcere della tortura» di Abu Ghraib, reso celebre dalle sevizie e umiliazioni che i carcerieri statunitensi infliggevano ai detenuti. La nuova struttura può ospitare un massimo di 13-14.000 persone ed è dotata di moderni servizi medici, moschea, barbiere, sartoria, sala computer e un cortile per le visite dei familiari con un parco giochi per bambini.

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Il ministro di Obama nel lager di Guantanamo Vedrò i prigionieri (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il ministro di Obama nel lager di Guantanamo «Vedrò i prigionieri» Il ministro della Giustizia di Obama domani andrà a Guantanamo: «Non c'è altro modo per capire davvero cosa sta succedendo e vedere in che condizioni sono i prigionieri», ha detto prima di partire. Un'ispezione nel buco nero della giustizia internazionale. Eric Holder, segretario alla Giustizia dell'amministrazione Obama, ha deciso di andare personalmente a Guantanamo per rendersi conto della situazione. L'arrivo nel campo di reclusione all'interno della base navale Usa in territorio cubano è previsto domani. Holder è il primo esponente di rango governativo a visitare la prigione. «Non c'e' altro modo per capire davvero cosa sta succedendo - spiega Holder in conferenza stampa - Per vedere in che condizioni sono i prigionieri, per sapere come sono stati interrogati. Questo è il primo passo per eseguire il compito che il presidente ci ha assegnato». Barack Obama il 22 gennaio, due giorni dopo il suo ingresso nello Studio Ovale, ha firmato un ordine esecuitivo per la chiusura del carcere entro la fine dell'anno e l'immediata sospensione delle «tecniche aggressive di interrogatorio». Holder sarà accompagnato da Matthew Olsen, il responsabile per la Sicurezza nazionale del dipartimento alla Giustizia. Della commissione ristretta incaricata di procedere al trasferimento dei prigionieri e allo smantellamento del campo fa parte anche il segretario alla Difesa Robert Gates. L'arrivo di Holder potrebbe coincidere con il rilascio di un altro dei circa 250 detenuti ancora rinchiusi a Guantanamo. Il Pentagono per prassi annuncia le scarcerazioni solo quando sono avvenute, ma second fonti di Washington sarebbe già stato deciso il rimpatrio di Binyam Mohammed, cittadino britannico di origine etiope, per la cui liberazione Londra si batte a tempo. Arrestato in Pakistan nel 2001 e consegnato agli americani, è stato torturato in Marocco prima di essere trasferito a Guantanamo. Le confessioni sotto tortura si sono rivelate false e gli Usa hanno ritirato tutte le accuse contro di lui. Più complicate la situazione dei 17 cinesi della minoranza musulmana Uighur, contro cui la magistratura militare non ha messo insieme alcuna prova e di cui un tribunale civile ha ordinate la liberazione. I giudici d'Appello hanno deciso che non possono entrare negli Stati Uniti. La Cina ne ha chiesto il rimpatrio per processarli come appartenenti a un'organizzazione terroristica. Loro in Cina non vogliono essere portati. Il problema con Pechino è stato affrontato anche da Hillary Clinton, al suo primo viaggio in Asia come segretaria di Stato. La Svezia è disposta a dare asilo a uno di loro. RO.RE. robertorezzo@unita.us

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la salute è un diritto di tutti (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

LA CRITICA La salute è un diritto di tutti Come medico, come politico e come cittadino di questo Paese ho il dovere di utilizzare tutti i mezzi a mia disposizione per esprimere il completo dissenso al decreto sicurezza che con un emendamento trasforma il "divieto" da parte del personale medicosanitario in "possibilità" di denunciare gli immigrati senza permesso di soggiorno conosciuti per ragioni di cura. Codificare anche la sola "possibilità" di denuncia significa mettere gli immigrati clandestini di fronte alla scelta tra le cure mediche e il "carcere fino a quattro anni" significa creare le condizioni di una sanità illegale, rischiosa per la salute pubblica e una vergogna civile, etica e umana per tutto il Paese. Io sono un medico e ho fatto un giuramento, di "attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione». Come politico devo affrontare i problemi nella loro completezza, accettare le sfide che la realtà ci pone con soluzioni nuove e coraggiose e non innalzando, invece, nuovi recinti e nuove esclusioni. Non è nascondendo l'immigrazione irregolare nell' invisibilità che la si combatte. Spalancare le porte della sanità illegale all' immigrazione irregolare significa arretrare come istituzioni nel controllo del territorio e nel garantire la sicurezza dei cittadini. Si chiama decreto sicurezza, un decreto che in nome della sicurezza nega i diritti fondamentali della persona e mette in serio pericolo la salute pubblica. Quale sicurezza si costruisce negando: Il Giuramento di Ippocrate, la Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Apriamo gli occhi: la sicurezza non si garantisce cancellando i diritti degli "altri", non esiste sicurezza nella divisione e nell'isolamento. Garantire le cure a chi ne ha bisogno significa riconoscere il diritto alla salute dei singoli e tutelare l'interesse di tutta la comunità, garantendo il controllo sanitario e prevenendo infezioni edepidemie. Come cittadino non posso fare a meno di domandarmi se un disegno di legge che recepisca lo spirito e la lettera di questo decreto sia davvero una legge nel nome del Popolo italiano! Tutti noi crediamo che nessuno possa sentirsi al sicuro quando i principi costituzionali e i diritti umani vengono negati. Maria Luisa Chincarini Italia dei Valori

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CINA-USA: HILLARY CLINTON APRE UN NUOVO CAPITOLO / ANSA (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CINA-USA: HILLARY CLINTON APRE UN NUOVO CAPITOLO / ANSA PECHINO. Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra Stati Uniti e Cina. La Clinton, per la prima volta a Pechino nella sua nuova veste di esponente di spicco dell'amministrazione Obama, ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi, Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e Yang hanno detto di aver avuto un «confronto aperto» e si sono dichiarati «d'accordo nell'essere in disaccordo». «Gli eventi mondiali - ha affermato il Segretario di Stato - ci hanno messo davanti un'agenda piena e formidabile». Le relazioni tra i due Paesi, ha proseguito, devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati Uniti e Cina abbiamo una relazione positiva, di cooperazione». Yang ha mantenuto un tono analogo, affermando tra l'altro che la Cina continuerà a investire nei buoni del Tesoro statunitensi. Il buon inizio del capitolo delle relazioni tra l'amministrazione democratica e la Cina è stato confermato dagli incontri del Segretario di Stato col premier Wen Jiabao e col presidente Hu Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo «attraversare il fiume sulla stessa barca» ma «procedere insieme tenendosi per mano». Dal colloqui Hillary-Wen è emerso che il «dialogo economico strategico» iniziato dal governo di George W.Bush, molto apprezzato da Pechino, proseguirà. Hu Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra, dove si svolgerà il vertice del G20 sulla crisi economica, ha espresso il suo «apprezzamento» per il fatto che la prima missione della Clinton all'estero si sia svolta in Cina e in altri Paesi asiatici (Giappone, Indonesia e Corea del Sud). Per indicare in quale modo Cina e Usa possono collaborare nel combattere l'inquinamento e il surriscaldamento del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce energia pulita alla periferia di Pechino. La Taiyanggong Geothermal Power, alimentata a gas da sofisticate turbine prodotte dall'americana General Electric, è molto più efficiente delle inquinanti centrali a carbone che ancora forniscono gran parte dell'energia consumata in Cina. «La Cina deve crescere ma spero che non ripetiate i nostri errori», ha commentato l'ex first lady. L'atteggiamento della Clinton sui diritti umani è stato criticato dai gruppi internazionali, che lo considerano un cedimento all'autoritarismo di Pechino. Ieri China Human Rights Defender ha denunciato che decine di dissidenti sono stati messi agli arresti domiciliari per impedir loro di incontrare il Segretario di Stato. Due di loro, la blogger Zeng Jinyan e lo scrittore Yu Jie, hanno confermato di non potersi muovere dalle loro abitazioni, strettamente controllate dalla polizia. Ding Zhilin, la fondatrice delle Madri di piazza Tiananmen, ha inviato, attraverso un sito sino-americano, una lettera alla Clinton, invitandola a chiedere la liberazione del dissidente Liu Xiaobo. Oggi, in quella che vuole essere una «testimonianza» dell'importanza che l'amministrazione Obama attribuisce ai diritti umani e civili, Hillary parteciperà a una messa in una chiesa protestante e poi riceverà nell'ambasciata americana un gruppo di «leader e attivisti della società civile». Beniamino Natale (Ansa) 22/02/2009

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Anche 21 preti d'accordo con la piazza per il testamento biologico: no alle crociate (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma | 21 febbraio 2009 Anche 21 preti d'accordo con la piazza per il testamento biologico: no alle crociate Piazza Navona gremita Chiedono "un dibattito all'interno della Chiesa che rimetta al centro la persona", una riflessione che tenga conto dei cristiani "come fedeli ma anche come cittadini rispettosi della Costituzione" così come di mettere da parte "inutili crociate". Sono i 21 preti che, in una posizione di dissenso dalle gerarchie ecclesiastiche, hanno aderito oggi alla manifestazione "Sì alla vita no alla tortura di Stato", organizzata da Micromega contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico. Don Vitaliano della Sala, uno dei firmatari dell'iniziativa di piazza Farnese, noto prete anti-camorra, oggi non è in piazza ma fa sapere che "condivide in pieno" la manifestazione. Al sacerdote non è piaciuta la posizione tenuta dalla Chiesa nella vicenda Englaro. "Condivido ovviamente il sostegno alla vita - precisa all'ANSA - ma non mi è piaciuto il modo sguaiato in cui la Chiesa ha posto il problema, imponendo e giudicando mentre dovrebbe proporre i propri valori e testimoniarli senza entrare nell'agone politico, senza fare ingerenza. Il Vangelo - osserva - è una proposta, non si impone a nessuno mentre questa è una inutile crociata". Sul caso Eluana il sacerdote ricorda che "il principio generale della vita va applicato caso per caso" e non deve essere "una ossessione" con cui si arriva a "torturare". Anche per don Angelo Cassano la firma di adesione alla manifestazione significa un appello "ad aprire un dibattito all'interno della Chiesa", dibattito che "è mancato negli ultimi tempi". "Abbiamo assistito, infatti, a prese di posizione univoche nella Chiesa ma non è stata fatta crescere una coscienza su questi temi". E poi, sottolinea don Cassano, "un cristiano deve essere fedele anche alla Costituzione". Al momento, aggiunge in merito al disegno di legge del senatore Calabrò, il provvedimento "lascia forti dubbi sulla possibilità delle persone e delle famiglie di essere coinvolte nelle decisioni che le riguardano" e "non vedo tanto la libertà" per cui "mi auguro che si trovi un equilibrio". Nella vicenda Englaro, osserva don Cassano come Chiesa "siamo stati costretti dentro a un dibattito politico che ci ha amareggiato" e "non sono state delle belle scene quelle dei movimenti per la vita che hanno parlato di omicidio, di boia di fronte alla sofferenza delle persone". "L'atteggiamento giusto - conclude - sarebbe piuttosto quello di ascoltare prima e cercare di capire la sofferenza proprio come faceva Gesù Cristo"..

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<Di fronte alla recessione Cina e America mano nella mano> (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Di fronte alla recessione Cina e America mano nella mano» --> Domenica 22 Febbraio 2009 SOCIETA, pagina 11 e-mail print Hillary Clinton e Hu Jintao LaPresse PECHINOConcentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di Stato americano Hillary Clinton ha messo ieri il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La Clinton, nella sua prima visita in Cina nella sua nuova veste di esponente di spicco dell'amministrazione Obama, ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». Con questa collaborazione, ha detto la Clinton in una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi, Usa e Cina possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e Yang hanno detto di aver avuto un «confronto aperto» e si sono dichiarati «d'accordo nell'essere in disaccordo». «Gli eventi mondiali - ha affermato il segretario di Stato - ci hanno messo davanti un'agenda piena e formidabile». Le relazioni tra i due Paesi, ha proseguito, devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati Uniti e Cina abbiamo una relazione positiva, di cooperazione». Yang ha mantenuto un tono analogo, affermando tra l'altro che la Cina continuerà ad investire nei buoni del Tesoro statunitensi. Il buon inizio del capitolo delle relazioni tra l'amministrazione democratica e la Cina è stato confermato dagli incontri del segretario di Stato col premier Wen Jiabao e col presidente Hu Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo «attraversare il fiume sulla stessa barca» ma «procedere insieme tenendosi per mano». Dal colloqui Hillary-Wen è emerso che il «dialogo economico strategico» iniziato dal governo di George W.Bush, molto apprezzato da Pechino, proseguirà. Hu Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra, dove si svolgerà il vertice del G20 sulla crisi economica -, ha espresso il suo «apprezzamento» per il fatto che la prima missione della Clinton all'estero si sia svolta in Cina e in altri Paesi asiatici (Giappone, Indonesia e Corea del Sud). Per indicare in quale modo Cina ed Usa possono collaborare nel combattere l'inquinamento e il surriscaldamento del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce energia pulita alla periferia di Pechino. La Taiyanggong Geothermal Power, alimentata a gas da sofisticate turbine prodotte dall'americana General Electric, è molto più efficiente delle inquinanti centrali a carbone che ancora forniscono gran parte dell'energia consumata in Cina. «La Cina deve crescere ma spero che non ripetiate i nostri errori», ha commentato l'ex first lady. L'atteggiamento della Clinton sui diritti umani è stato criticato dai gruppi internazionali, che lo considerano un cedimento all'autoritarismo di Pechino. Beniamino Natale 22/02/2009 nascosto-->

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Iran, già 50 esecuzioni da inizio anno (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Iran, già 50 esecuzioni da inizio anno --> Domenica 22 Febbraio 2009 SOCIETA, pagina 11 e-mail print TEHERANUn uomo è stato impiccato in Iran per adulterio. È il terzo condannato per lo stesso reato ad essere giustiziato negli ultimi due mesi dopo che, alla fine di dicembre, altri due uomini erano stati lapidati. L'ultima esecuzione, scrive il quotidiano Etemad Melli, è stata quella di Abdollah Farivar, 50 anni, un insegnante di musica sposato e padre di due figli, che era stato condannato alla lapidazione per avere avuto quattro anni fa una relazione con una ragazza di 17 anni. Per motivi che non sono stati resi noti, la lapidazione è stata poi commutata in impiccagione, che è avvenuta giovedì nel carcere di Sari, nel nord dell'Iran. Sempre in Iran, ieri si è avuta notizia dell'impiccagione in un giorno solo nel carcere di Isfahan di cinque uomini: due condannati per omicidio e tre per traffico di stupefacenti. Queste esecuzioni portano ad almeno 50 il numero delle persone messe a morte nella Repubblica islamica dall'inizio dell'anno. Nel 2002 il capo dell'apparato giudiziario, l'ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, aveva annunciato la sospensione dell'esecuzione delle sentenze di lapidazione nell'ambito di un dialogo con l'Unione europea sui diritti umani. Ma diversi casi di persone messe a morte con questo supplizio sono stati comunque denunciati da organizzazioni per i diritti umani e quattro, compreso quello di Sari, sono stati annunciati pubblicamente. Per quanto riguarda Abdollah Farivar, la sua famiglia ha detto che quella dell'uomo con la ragazza non era una relazione illegale nemmeno per la legge islamica, perché tra i due era stato stipulato un contratto di matrimonio temporaneo («sigheh») con il permesso della prima moglie. Secondo Etemad Melli, altre undici persone condannate alla lapidazione per adulterio sono in attesa di esecuzione. Il mese scorso, per intervento dell'ayatollah Shahrudi, tre donne condannate alla lapidazione hanno avuto salva la vita. Si tratta di due sorelle, Zohreh e Azar, rispettivamente di 30 e 27 anni, che sono state assolte in un secondo processo voluto dal capo della magistratura, e di una donna, Kobra Najjar, che ha avuto la pena commutata in cento frustate. Intanto, l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, in visita a Teheran, ha criticato le affermazioni del presidente Mahmud Ahmadinejad sull'Olocausto, affermando che lo sterminio degli ebrei è «un fatto storico». «L'Olocausto è un fatto storico e non vi è alcun senso nel negare questo crimine senza pari», ha affermato Schroeder in un discorso alla Camera di commercio iraniana, riportato dal sito Borna, controllato dall'agenzia ufficiale Irna. Ahmadinejad, che Schroeder ha in programma di incontrare, aveva definito «un mito» l'Olocausto. Il programma della visita di quattro giorni dell'ex cancelliere, arrivato in Iran giovedì, comprende colloqui anche con il ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki e con il presidente del Parlamento. Ma Schroeder, oggi presidente del North Stream Ag, un consorzio per l'esportazione del gas russo in Germania, ha negato notizie di stampa secondo le quali sarebbe portatore di un messaggio del nuovo presidente americano Barack Obama alle autorità iraniane. Lo stesso hanno fatto i suoi interlocutori a Teheran. 22/02/2009 nascosto-->

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Harry Wu: <La libertà non abita in Cina> (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Harry Wu: «La libertà non abita in Cina» --> Il più famoso dissidente cinese ha trascorso 19 anni nei Laogai, i campi di lavoro forzato del regime comunista Domenica 22 Febbraio 2009 TERZA, pagina 27 e-mail print In Cina vige la regola d'un unico "ismo": un unico partito, un solo leader, un solo sistema. Nonostante tutta la sua bella retorica, nel mio Paese d'origine non c'è ancora democrazia», sottolinea Harry Wu, il più conosciuto dissidente cinese, la cui storia è nota in Occidente attraverso i libri autobiografici pubblicati anche in Italia, «Controrivoluzionario. I miei anni nei gulag cinesi» (San Paolo edizioni) e per Spirali «Laogai l'orrore cinese». Wu ha vissuto sulla propria pelle la brutalità del laogai, termine composto da due parole, «lao», lavoro forzato, e «gai», che vuol dire rieducare, appunto attraverso il lavoro forzato. I laogai sono campi di prigionia modellati sui gulag sovietici, un sistema capillare di tortura nato subito dopo l'ascesa del comunismo al governo nel '49. Cinquanta milioni di cinesi sono passati attraverso il sistema tritacarne dei laogai. Wu ha lottato perché la parola venisse registrata nei dizionari di ogni lingua. L'Oxford Dictionary inglese e il Duden Woerterbuch tedesco lo hanno già fatto. E i dizionari italiani? Nel 1960, a 23 anni, venne arrestato dalle autorità comuniste per aver espresso le sue opinioni durante la Campagna dei Cento Fiori di Mao. «Mi professai cattolico e criticai l'invasione dell'Ungheria da parte dell'Urss. Ero l'unico cattolico della mia famiglia. Mio padre era un banchiere di Shangai. Prima di iscrivermi alla facoltà di Geologia a Pechino, avevo studiato dai gesuiti». Wu trascorse 19 anni in 12 diversi laogai. «Quante notti? Quanti giorni? Agli inizi piangevo - spiega -. Pensavo a mia madre che si era suicidata per il mio arresto. E anche alla mia ragazza. La preghiera mi aiutava. Poi smisi di piangere. Ero diventato alla stregua d'un animale. Rubavo il cibo nelle tane dei topi. Eravamo sottoposti a pestaggi e torture di ogni genere e al lavaggio del cervello». Fu rilasciato nel '79. Nel '85 con 40 dollari in tasca riuscì ad espatriare negli Stati Uniti, dove ancora vive. «In seguito feci diversi viaggi di ritorno in Cina per tentare di smascherare il sistema brutale del laogai. Nel 1995, mentre filmavo clandestinamente questa realtà d'orrore, venni arrestato e condannato a 15 anni di prigione. Venni accusato di spionaggio, d'aver rubato i segreti di Stato». Wu venne poi rilasciato in seguito alla pressione di associazioni umanitarie internazionali. «Fino al 2010 non posso tornare in Cina. La sola vendetta che desidero è la fine del comunismo in Cina. Le purghe di massa dell'era maoista sono finite, è vero, ma il sistema del laogai è ancora usato per i dissidenti, gli attivisti, i giornalisti e qualsiasi essere umano che osi sfidare la linea del partito. I laogai sono parte integrante dell'economia cinese. Numerose multinazionali, compagnie nazionali cinesi o straniere commerciano prodotti parzialmente o totalmente fabbricati nei laogai. Il costo è zero». Signor Wu, adesso la Cina è una una grande potenza economica mondiale. Questa condizione non ha quindi inciso sul miglioramento nel garantire i diritti umani della sua gente? «La crescita economica ha innalzato gli standard di vita. Il progresso economico è un fatto positivo ma non può essere prioritario rispetto alla promozione dei diritti umani universali civili e politici. E il governo cinese, per usare un eufemismo, annacqua di molto le norme internazionali dei diritti umani». Una settimana fa il governo di Pechino ha reso noto che sta lavorando a una lista nera per i giornalisti invisi alle autorità centrali per avere già violato le regole. «Niente di nuovo sotto il sole. Il governo cinese non si discosta molto dal totalitarismo stalinista. È incompatibile con i diritti umani. Il partito comunista controlla la macchina statale. La libertà d'espressione è subordinata alla supremazia del partito. I cittadini non possono creare una rete televisiva, una stazione radio, una scuola privata o qualsiasi cosa che non sia sotto il diretto controllo dello Stato. I mezzi di comunicazione sono soggetti a dure norme censorie da parte del partito. Il governo centrale impiega la forza di polizia per monitorare persino le attività on line dei cittadini». Anche la libertà di professare la propria fede religiosa non è ancora garantita. «Rimane illegale essere un membro della più grande istituzione religiosa, la Chiesa Cattolica di Roma. Il partito interferisce in maniera pesante nelle pratiche religiose della gente. Il mondo conosce la tragedia del popolo tibetano. Ma anche i musulmani Uyghur sono sempre costantemente sotto l'occhio vigile del governo». Lei si batte perché le donne cinesi abbiano il diritto di mettere al mondo un secondo figlio. «Sì, perché le coppie che tentano d'avere un secondo figlio sono soggette a dure sanzioni. Spesso vengono incarcerate. E le donne subiscono la sterilizzazione forzata dopo essere state costrette ad abortire. Nessun altro Paese al mondo attua una restrizione demografica di questo tipo. Non è un diritto umano fondamentale poter dare liberamente la vita a un bambino? Meno di un mese fa si sono resi noti i risultati di un'indagine condotta tra il 2001 e il 2006 tra le donne cinesi in età fertile. Il 70.7 per cento (210 milioni di donne) vogliono avere un secondo figlio». Lei nel 1992 ha istituito il Logai Research Foundation, che fornisce aiuto umanitario alle vittime dei laogai, mentre lo scorso novembre ha fondato a Washington il Laogai Museum. «Sì, per custodire la loro memoria. Racconta la storia personale di molti prigionieri. Ha lo scopo d'educare le persone sulle atrocità commesse dal regime e alzare la consapevolezza su questa tragedia. Ma le affermazioni del presidente Obama, le sue intenzioni di dare un'alta priorità nella sua agenda al problema dei diritti umani in Cina, mi rendono speranzoso». Mariella Radaelli 22/02/2009 nascosto-->

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di Romeo Orlandi Pechino (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

di Romeo Orlandi Pechino Aperture. Stati Uniti e Cina devono «attraversare il fiume (della crisi) su una barca condivisa». I toni protezionistici sono solo un ricordo della campagna elettorale. È convinzione di entrambi che la stabilità di un Paese dipenda dalla politica dell'altro. E dei diritti umani meglio non parlare. di Romeo Orlandi Pechino. Pechino ha accolto Hillary Clinton con neve ma non con gelo. Un manto bianco ha coperto le strade e le campagne, sollevandole da una morsa di siccità che stava mettendo a repentaglio i raccolti. La neve è stata procurata artificialmente, con una raffica di cannonate contro il cielo. L'accoglienza per Clinton è stata invece più calorosa, accompagnata da una serie di sorrisi e auspici di collaborazione. I suoi incontri sono stati intensi e serrati, con il ministro degli Esteri, il primo ministro Wen Ja Bao, il segretario del Pcc e presidente della Repubblica Hu Jin Tao. La nuova attitudine, più aperta e dialogante, che il segretario di Stato aveva dimostrato nei Paesi del suo primo tour all'estero (Giappone, Indonesia, Corea del Sud) è stata confermata dal suo approccio. In uno scambio schietto di proverbi cinesi, Clinton ha esordito affermando che Stati Uniti e Cina devono «attraversare il fiume su una barca condivisa». Il riferimento alla crisi economica è evidente, così come traspare chiaramente un ammorbidimento dell'Amministrazione Obama sulla Cina. La lunga campagna elettorale aveva registrato posizioni più decise contro il Dragone, accusato di carpire posti di lavoro in Cina, in complicità con le multinazionali che trasferivano le attività produttive oltre la Grande Muraglia. Lo spettro della chiusura di fabbriche negli Stati Uniti era denunciato per attrarre i voti dei lavoratori e dei sindacati. Ora le elezioni sono state vinte e prevale alla Casa Bianca un atteggiamento più realista. È inattaccabile la convinzione che la Cina sia ormai un attore protagonista su ogni questione planetaria. Soprattutto nella crisi il suo peso non può essere trascurato perché il suo arsenale economico può trainare una ripresa internazionale della quale ancora non si vede l'alba. La Cina possiede infatti le risorse finanziarie - le più alte al mondo - per continuare a compensare il deficit del bilancio americano. Può inoltre fare leva sull'arretratezza di uno sterminato mercato interno da avviare al consumo. È ovviamente inimmaginabile che la forza propulsiva dei consumatori statunitensi possa essere sostituita da un immediata conversione da parte dei cittadini cinesi. Tuttavia l'urgenza di allargare la base dei consumi segnala l'insostenibilità del vecchio schema di relazioni, dove il risparmio dei contadini cinesi finanziava la credit card mentality statunitense. La necessità di voler lavorare insieme e di rinunciare al protezionismo ha messo in ombra storiche divergenze che in altre occasioni sarebbero state eclatanti. Nella conferenza stampa Clinton ha spiegato di avere sollevato con il suo omologo cinese la questione del Tibet e dei diritti umani. Ha aggiunto che le posizioni rimangono differenti, ma che «è necessario rafforzare il dialogo». La Cina ha dato il benvenuto a questa impostazione: le consente di crescere senza interferenze e di instaurare con gli Stati Uniti un rapporto realista, competitivo, ma non antagonista. Non a caso, Wen ha replicato con un altro proverbio cinese: «Progrediamo insieme tenendoci per mano». In realtà i due Paesi sono destinati a dialogare con senso pragmatico. I loro sistemi rimangono diversi, talvolta ostili, ma complementari. Le multinazionali trovano in Cina una combinazione unica di opportunità per ridurre i costi di produzione. La flessione della domanda oltre il Pacifico ha fatto chiudere migliaia di fabbriche cinesi. Per non subire i contraccolpi della protesta sociale, Pechino deve aiutare Washington a ripartire. Lo farà anche a costo di continuare ad acquistare dollari che rischiano di svalutarsi a breve. D'altra parte gli Stati Uniti devono mettere nel cassetto le aspirazioni protezionistiche per evitare un'impennata dei prezzi e del tasso d'interesse, nel caso la Cina smetta di esportare o di acquistare Treasury Bond. La stabilità di un Paese dipende dalla politica dell'altro. Clinton è sufficientemente scaltra da riconoscerlo senza gli artifici dei linguaggi diplomatici. Insistendo sulla necessità di lavorare insieme, ha concluso con un terzo proverbio - «Bisogna scavare un pozzo prima di essere assetati» - questa volta ironicamente non tratto da "L'arte della Guerra" dello stratega Sun Tzu come i primi due. 22/02/2009

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Sono felice di essere qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il festi... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi «Sono felice di essere qui perché so che mezza Italia, e anche di più, segue il festival», ha detto ieri sera una scintillante Annie Lennox. E ha aggiunto: «Quale migliore occasione di questa per parlare dell'Aids, che colpisce soprattutto donne e bambini? La musica aiuta a creare consapevolezza verso i diritti umani».

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PECHINO La Cina e gli Stati Uniti hanno preso la strada di una soluzione a braccetto della ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi di ANTONIA CIMINI PECHINO La Cina e gli Stati Uniti hanno preso la strada di una soluzione a braccetto della economica mondiale. «Abbiamo tutte le ragioni per pensare che Cina e Stati Uniti rialzeranno la testa, e che insieme aiuteranno il resto del mondo a rialzare la testa» ha detto ieri a Pechino, nell'ultima e più attesa tappa del primo viaggio all'estero, il neo Segretario di Stato Hillary Clinton. Fra queste, quella che sta più a cuore alla nuova amministrazione a stelle e strisce è il sostegno che il paese ha annunciato di perpetuare nei confronti del debito americano. «Apprezzo enormemente la fiducia che il governo cinese continua ad avere nei confronti del tesoro americano. E' una fiducia ben fondata» ha detto Hillary Clinton all'omologo Yang Jiechi. La Cina, che è il più grande acquirente del debito pubblico d'oltreoceano e detiene circa 700 miliardi di dollari in buoni del tesoro americano, è la prima interessata alla ripresa dell'economia americana. Ma i primi passi dell'amministrazione Obama non sono piaciuti granché a Pechino: qualche settimana fa il Segretario al Tesoro Tim Geithner ha reiterato la vecchia accusa all'Impero di mezzo di manipolare la moneta ed impedirne la naturale rivalutazione. Immediato il gelo dalla capitale cinese. Gelo che è stato sciolto soltanto ieri dal minstro degli Esteri Yang Jiechi che ha affermato che il paese vuole «garantire la sicurezza delle riserve attraverso l'utilizzo delle nostre riserve in valuta estera, per mantenerne sia il buon valore sia la liquidità». La Cina non porterà il peso della responsabilità della crisi economica mondiale, che imputa al «modello di sviluppo non sostenibile» di alcune economie che hanno scelto misure macroeconomiche sbagliate, secondo l'argomentazione di Wen Jiabao in Europa a fine gennaio. Ma è pronta a fare la sua parte per rilanciare l'economia globale da cui deriva la crescita a due cifre che il paese ha conosciuto nell'ultimo decennio. Bisogna «attraversare il fiume sulla stessa barca - e - procedere insieme tenendosi per mano» ha detto Hu Jintao ad Hillary Clinton, alla luce di un volume dell'interscambio commerciale che è sceso del 15,2% nel primo mese dell'anno. Per rimettere in sesto la macchina americana, che nel 2008 segnava un deficit commerciale con il gigante asiatico di 266 milioni di dollari, la prima donna del governo americano è disposta a sacrificare un argomento che da sempre le sta a cuore: i diritti umani. In rotta verso la capitale cinese la Clinton ha detto che la pressione esercitata in merito a diritti umani, indipendenza del Tibet e questione di Taiwan «non deve interferire con la crisi economica globale, la crisi del cambiamento climatico e la crisi della sicurezza», facendo capire chiaramente quali sono le priorità del nuovo governo. Intanto a Pechino quegli attivisti che hanno conosciuto la veste battagliera di Hillary non hanno mancato l'occasione per lanciare un appello in favore delle libertà nel paese. Ding Zhilin, la capofila del gruppo delle Madri di Tiananmen, che nel 1995 beneficiò delle pressioni dell'allora first lady per uscire dalla custodia giudiziaria, ha domandato che Hillary chieda il rilascio di Liu Xiaobo, fra gli ideatori della Carta 08, in prigione da dicembre. Alcuni gruppi di difesa dei diritti umani hanno, invece, segnalato che numerosi dissidenti, fra cui Zeng Jinyan moglie di Hu Jia, sono stati posti sotto custodia cautelare proprio in vista dell'arrivo di Hillary Clinton, per prevenire qualsiasi turbamento.

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Usa e Cina patto anticrisi: Salveremo noi il mondo (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Domenica 22 Febbraio 2009 Chiudi Usa e Cina patto anticrisi: «Salveremo noi il mondo» Hillary Clinton: prima l'economia, altra cosa i diritti umani

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di GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpre... (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACHE pag. 14 di GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpre... di GIOVANNI SERAFINI PARIGI HA UNO SGUARDO enigmatico, sorpreso e compiaciuto a un tempo: sulla facciata della casa d'aste Christie's, in avenue Matignon, a due passi dall'Eliseo, una grande foto di Yves Saint Laurent sembra contemplare l'improvvisa agitazione che percorre Parigi in questi giorni. Tutti i grandi alberghi della capitale sono pieni, le camere più lussuose, le suite da diecimila euro al giorno del Crillon e del Fouquet's, del Plaza Athenée e del Park Hyatt, sono prenotate da mesi per la vendita del secolo: da lunedì a mercoledì prossimo Christie's metterà all'asta i 732 pezzi della favolosa collezione d'arte di Yves Saint Laurent. Capolavori firmati Picasso, Brancusi, Matisse, Mondrian, splendidi mobili in stile Art Déco, libri rari, bronzi, tappezzerie, preziose suppellettili orientali. LO STILISTA e il suo compagno di tutta la vita, l'uomo d'affari Pierre Bergé, li hanno raccolti nel corso di cinquant'anni di peregrinazioni artistico-mondane in tutto il mondo, seguendo l'istinto e la passione personale più che i consigli degli esperti. Si erano conosciuti nel 1958, giovanissimi. Yves Saint Laurent aveva appena 21 anni e la vita gli offriva la sua prima grande chance offrendogli, alla morte di Christian Dior, in quello stesso anno, la direzione della storica Maison. Più anziano di lui di 7 anni, Pierre Bergé aveva convissuto fino a quel momento con il pittore Bernard Buffet. L'INCONTRO con YSL fu il classico colpo di fulmine: non si lasciarono mai più. Tre anni dopo, nel 1961, Pierre Bergé convinse il miliardario americano J. Marck Robison a fornire i fondi necessari per la creazione della casa di moda Yves Saint Laurent, di cui divenne direttore finanziario. ERA L'INIZIO di un sodalizio straordinario, sciolto un anno fa con la morte di YSL e chiuso definitivamente, adesso, con la dispersione di questa collezione: «Lunedì assisterò alle esequie della nostra collezione. Me ne separo senza tristezza, senza rimpianti e nostalgie. Dopo la morte di Yves queste opere hanno perso per me gran parte del loro significato. È giusto che tutto quel che abbiamo amato con tanta passione trovi posto presso altri collezionisti», dice Bergé. GLI OPERAI del Grand Palais, il museo che ospita in queste ore la collezione affinché il pubblico parigino possa vederla, per la prima e l'ultima volta, nella sua completezza, hanno lavorato duro per ricreare l'atmosfera dei diversi appartamenti in cui lo stilista e il suo compagno hanno abitato: «È questo che rende straordinaria, direi unica al mondo, questa collezione: la qualità eccelsa delle opere e la personalità dei loro proprietari, che mi fanno pensare ai principi del Rinascimento», commenta François de Ricqlès, vicepresidente di Christie's France. Il via domani alle 19, al Grand Palais. Serata esclusiva. Entrano solo le personalità e gli emissari di collezionisti, i cui nomi restano segreti. Christie's ha messo a disposizione un catalogo in 5 volumi, 8 commissari, 150 operai, 100 linee telefoniche internazionali, 1.200 sedie per gli invitati. Pierre Bergé non terrà nulla per sé: il ricavato dell'asta (si parla di 600 milioni di euro) sarà devoluto alla fondazione Bergé-Saint Laurent, che raccoglie l'opera dello stilista, e alla ricerca contro l'Aids. LA CINA intanto si fa avanti e reclama la restituzione di due bronzi. Appartenevano a una fontana disegnata nel diciottesimo secolo dal gesuita francese Michel Benoist, valore tra gli 8 e i 10 milioni di euro ciascuna. Le due teste formavano, insieme a quelle di altri 10 animali, un calendario cinese situato all'ingresso di un palazzo dell'imperatore Qianlong, a Pechino: «Non si discute il diritto di proprietà su questi oggetti dichiara il portavoce del ministero degli esteri cinese, Jiang Yu la Francia deve restituirceli». I responsabili di Christie's non si scompongono: «Le opere sono state comprate regolarmente ha replicato il vicepresidente della casa d'aste, François de Ricqlès la vendita è legale». Lapidario Bergé: «Non faccio regali, ma sono pronto a dare queste teste alla Cina in cambio del riconoscimento dei diritti umani nel Paese».

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<Diritti umani? Meglio parlare d'economia> Esordio con gaffe per Hillary Clinton (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 46 del 2009-02-22 pagina 14 «Diritti umani? Meglio parlare d'economia» Esordio con gaffe per Hillary Clinton di Alberto Pasolini Zanelli Doppio scivolone del segretario di Stato americano in visita a Pechino Sorvola sui temi più controversi e parla del leader nordcoreano in fin di vita WashingtonI diplomatici, insegna un antico detto, sono, o dovrebbero essere dei «gentiluomini che mentono nell'interesse del loro Paese». Adesso Hillary Clinton, capo della diplomazia americana, pare voler sperimentare una variante di questo adagio: interpretato da lei, un diplomatico (a cominciare dal segretario di Stato) è invece una donna che dice cose vere anche quando queste mettono in imbarazzo il governo e il Paese che lei rappresenta. Ne ha dato già un paio di esempi, durante il suo viaggio inaugurale come braccio destro di Barack Obama nella gestione degli affari internazionali. Si è concentrata - o l'hanno concentrata - sull'Asia orientale (considerata evidentemente più urgente dell'Europa e non così scomoda come il Medio Oriente) e lei ha interpretato il mandato così: cercando di stabilire con gli interlocutori rapporti più personali e «umani» di come li gestiva, per esempio, l'ormai mitico Henry Kissinger, tutto affari e niente sorrisi. Invece Hillary, per esempio a Giakarta, ha portato i saluti personali di Barack ai suoi vecchi compagni di scuola (l'attuale presidente ha frequentato le scuole elementari in Indonesia), poi è apparsa in uno spettacolo televisivo di varietà. Poi è andata a Seul e lì ha invece mescolato consigli «da donna a donna» a una giovane sposa sudcoreana con un severo monito alla Corea del Nord per le sue ambizioni nucleari. E fin qui niente di nuovo, anche se proprio con Pyongyang la defunta amministrazione Bush aveva concluso un accordo considerato soddisfacente. Ma nella vera e propria gaffe c'è cascata, non si sa per caso se deliberatamente, quando ha sollevato un argomento tabù, «rivelando» quello che tutti sapevano, ma di cui nessuno parlava, e cioè le pessime condizioni di salute del dittatore nordcoreano Kim Jong Il e dunque implicitamente il problema della successione. Che terrorizza molti nella Corea del Nord, ma ne imbarazza quasi altrettanti nella Corea del Sud, il cui governo si sforza, comprensibilmente, di saperne più che può e nel fingere di interessarsene il meno che può. Ma finora siamo nel pettegolezzo o poco più in là. Il vero «strappo» con la diplomazia americana tradizionale è venuto a Pechino dove la Clinton ha dichiarato pari pari che i diritti umani sono certo una cosa importante e bella, ma che in questo momento non debbono interferire o peggio ostacolare le relazioni tra Washington e Pechino perché la precedenza va data alla cosa che conta veramente: la collaborazione economica per cercare di salvarsi, e salvare il mondo, da una recessione così feroce e tenace che alcuni cominciano già a chiamare con il nome superproibito di Depressione. Proprio così: «È essenziale che gli Stati Uniti e la Cina abbiano rapporti positivi di cooperazione. I diritti umani non possono interferire nella crisi economica e neanche nella minaccia dei mutamenti climatici e nelle crisi che riguardano la sicurezza». Non è che sia proprio proibito parlare del Tibet, per esempio, o dei dissidenti illegalmente detenuti in Cina. Però non sarebbe carino, potrebbe mal disporre l'interlocutore, di cui l'America non ha mai avuto tanto bisogno: da anni il Tesoro Usa ha sostenuto un ricorso sistematico al denaro facile stampando quantità record di buoni del tesoro che ben pochi americani acquistano, nella certezza che li avrebbe rilevati quasi in blocco la Cina. Proprio adesso è in arrivo un quantitativo record e i cinesi hanno promesso di continuare ad aprire il portafogli. Meglio, però, non disturbarli con discorsetti irritanti. E far infuriare semmai Amnesty International che, saputa la notizia, si è detta «scioccata» ed «estremamente delusa» dal segretario di Stato. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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<La Clinton è una realista sulle tracce di Kissinger> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-22 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Intervista Jack Matlock «La Clinton è una realista sulle tracce di Kissinger» WASHINGTON — Jack Matlock è uno dei grandi diplomatici americani bipartisan, ex consigliere della Casa Bianca, ex direttore del Dipartimento di Stato ed ex ambasciatore a Mosca. Vede nella politica estera «alla Hillary» un ritorno al realismo di Henry Kissinger, il segretario di Stato per cui lavorò dal 1968 al 1976. Né disapprova che la ex first lady esprima opinioni personali: «Non sono vere gaffe, leader come lei devono stabilire un rapporto speciale con l'interlocutore». La segretaria di Stato è criticata per avere messo in secondo piano la questione dei diritti umani in Cina. «La diplomazia è questa: sui diritti umani si preme in privato, con fermezza. Lo fecero Kissinger e più tardi il presidente Reagan, soprattutto con Gorbaciov nel-l'Urss, ed entrambi ottennero buoni risultati. Sono certo che Hillary lavorerà dietro le quinte. Se lo facesse in pubblico, con enfasi, i cinesi si irrigidirebbero. Il presidente Carter mise i diritti umani in primo piano e fu un fiasco». Viene criticata anche peraveresolle- vatoilproblemadellasuccessione nella Corea del Nord. «Sarebbe giusto criticarla se avesse detto: aspettiamo il successore. Ma ha detto il contrario, che il dialogo va aperto perché potrebbe esserci una lotta di successione che lo renderebbe più difficile. è stata solo sincera, è una ventata di freschezza». In America esistono due scuole di diplomazia: quella detta realista e quella detta idealista... «è una falsa contrapposizione. La cosiddetta scuola idealista, ad esempio quella dei neocon di Bush, che vuole esportare la democrazia, è frutto di velleità. Machiavelli diceva che è difficilissimo cambiare un Paese dall'interno, figuriamoci dall'esterno. Si ottiene l'effetto contrario, si diventa un pericolo, se non un nemico». Secondo lei Hillary ha incominciato bene? Sarà un altro Kissinger o un'altra Condi Rice, espressione di Bush? «è troppo presto per dire se sarà grande o no. A mio parere si è presentata in una luce costruttiva: ha ascoltato, ha dimostrato di tenere conto della cultura, delle strutture, degli interessi dei Paesi visitati. Ha così incominciato a risanare l'immagine degli Stati uniti all'estero da un lato e a gettare la base di importanti iniziative dall'altro». Come giudica la politica estera di Obama? «Deve ancora maturare. Ma rispetto a quella di Bush è già un cambiamento enorme. Non si basa su pregiudiziali e corre su un duplice binario: la soluzione delle crisi più gravi tramite emissari che svolgono un grosso lavoro sul posto, e la ricerca di accordi strategici. Hillary è andata là dove questi accordi sono essenziali. Per questo credo che una delle sue prossime missioni sarà la Russia ». Ennio Caretto

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Corte europea, ricorsi record 4.200 sono contro l'Italia (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2009-02-22 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE La storia L'organismo che tutela i diritti dell'uomo ha cinquant'anni e ha già emesso diecimila sentenze Le condanne Il Paese più sanzionato è la Turchia, seguito da Russia, Romania, Polonia e Ucraina Corte europea, ricorsi record 4.200 sono contro l'Italia Più della metà per la giustizia lenta L a notte del 13 novembre 2002 Rabu Mutushovna Takhayeva sente dei rumori in cortile. Sono le 2.40. Rabu va alla finestra, vede una decina di uomini in mimetica avvicinarsi armati di mitra. Entrano, parlano russo, legano papà Khashim, chiudono in una stanza Rabu con la figlia Zaira e il nipotino Islam. Prendono a calci Ayub, il secondogenito di 24 anni, lo trascinano via. Non tornerà più. Il 18 settembre 2008 la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo si è pronunciata sul caso «23286/04 — Takhayeva e altri contro la Russia» condannando Mosca, che non ha mai «svolto un'effettiva indagine giudiziaria» sulla scomparsa di Ayub, a pagare alla famiglia Takhayev del villaggio ceceno di Mesker- Yurt un totale di 38 mila euro per violazione degli articoli 2 (diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti inumani o degradanti), 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza), 13 (diritto a un ricorso effettivo) della Convenzione europea dei diritti umani. Per la Corte era la sentenza numero diecimila. Istituita nel 1959 secondo la Convenzione di salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali elaborata nell'ambito del Consiglio d'Europa (1950), la Corte di Strasburgo è l'approdo finale per migliaia di storie come quella dei Takhayev. Rappresenta la massima istituzione di tutela giuridica dei diritti umani a livello europeo, alla quale può rivolgersi uno Stato o il singolo cittadino dopo aver esaurito i gradi di giudizio previsti dall'ordinamento nazionale. Gli Stati contraenti sono i 47 membri del Consiglio d'Europa (800 milioni di cittadini), l'organizzazione paneuropea impegnata nella creazione di uno spazio democratico e giuridico comune. All'apertura dell'anno giudiziario, lo scorso 30 gennaio, il presidente Jean-Paul Costa ha richiamato l'attenzione sull'urgenza di una riforma strutturale del sistema, resa necessaria dal costante aumento dei casi. Un trend emerso già negli anni Ottanta, accelerato dall'adesione di nuovi Stati contraenti dopo la dissoluzione dell'impero sovietico e l'ingresso dei Paesi ex comunisti. Proprio per snellire le procedure era stato adottato il Protocollo numero 11 aggiuntivo alla Convenzione che, entrato in vigore il primo novembre 1998, riformava in parte il sistema e rendeva la Corte permanente con giurisdizione obbligatoria (fino ad allora il lavoro era svolto da Commissione europea dei diritti dell'uomo, Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e, solo nel passaggio finale, Corte). Il carico di lavoro è andato però crescendo in maniera esponenziale, il numero di ricorsi attribuiti a un organo decisionale della nuova Corte è passato dai 5.979 del 1998 ai 13.858 del 2001 (+130%). Il prossimo passo per accelerare i tempi di lavoro dovrebbe essere l'adozione del Protocollo numero 14, che introduce una serie di modifiche come l'istituzione di un giudice unico che possa decidere sull'ammissibilità dei ricorsi. Per entrare in vigore, però, il protocollo dev'essere ratificato da tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa. Manca solo la Russia. Dai numeri emerge il profilo di un continente in affanno sul fronte dei diritti umani, con una Corte chiamata a sopperire alla presunta incapacità o mancata volontà degli Stati di garantire le libertà fondamentali dei cittadini. In cinquant'anni i casi attribuiti a un organo decisionale della Corte (Comitato o Camera) sono stati circa 332.000, con oltre 10.000 giudizi emessi e 220.000 decisioni di inammissibilità o cancellazione del ricorso. Ad oggi i casi pendenti sono vicini alla vetta dei 100 mila (97.300 alla fine del 2008). Secondo i dati appena pubblicati, nel 2008 sono stati 49.850 i ricorsi attribuiti (presentati e non immediatamente distrutti), 32.044 quelli decisi (l'11% in più rispetto al 2007), di questi 1.881 giudizi emessi e 30.163 decisioni di inammissibilità o cancellazione. Il 57% dei ricorsi è stato presentato contro quattro Stati: Federazione russa, Turchia, Romania, Ucraina. Il Paese più condannato, con 257 sentenze che hanno accertato almeno una violazione della Convenzione, è la Turchia, seguita da Russia (233 sentenze), Romania (189), Polonia (129), Ucraina (110). Il 2008 ha visto inoltre un forte aumento (156%) delle richieste (3.200 di cui 750 accolte) di misure provvisorie riguardo all'applicazione dell'articolo 39 del Regolamento della Corte che invita gli Stati a sospendere provvedimenti di espulsione in attesa di accertare le condizioni alle quali andrebbe incontro la persona espulsa nel Paese d'origine. La performance italiana è tra le peggiori per numero di casi pendenti (siamo passati dai 2.900 del 2007 ai circa 4.200 del 2008, il 4,3% del totale). Da questo punto di vista, nella classifica dei meno virtuosi il nostro Paese si piazza al quinto posto, dietro Russia (27.250 casi pendenti), Turchia (11.100), Romania (8.900) e Ucraina (8.250), avanzando di due po La riforma In occasione dell'apertura dell'anno giudiziario è stata invocata una riforma strutturale della Corte, sommersa dai casi Il caso I giudici europei hanno chiesto all'Italia di non espellere Nassim Saadi, tunisino prosciolto dall'accusa di terrorismo

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<Libertà a rischio per paura del terrorismo> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2009-02-22 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Le accuse Jean-Paul Costa, presidente della Corte: più violazioni nelle giovani democrazie dell'Est «Libertà a rischio per paura del terrorismo» DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — Jean-Paul Costa, presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo, l'Italia è sempre ai primi posti della classifica per casi pendenti, la ragione principale resta la durata dei processi. Mancano gli strumenti per ridurla? «No, gli strumenti ci sono. La legge Pinto era stata adottata proprio per risolvere questo problema. Purtroppo è stata applicata in modo irregolare e sbagliato, poiché spesso le persone che presentano ricorso ritengono irrisoria l'indennità loro riconosciuta dalle Corti d'Appello e ricorrono a Strasburgo per un indennizzo maggiore. Questo sistema non è accettabile». All'apertura dell'anno giudiziario italiano l'allora presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick ha riaffermato la necessità di dare esecuzione alle sentenze della Corte europea. Serve una maggiore sinergia? «Nell'ultimo anno ho notato un miglioramento nella cooperazione tra i giudici italiani e la nostra Corte. La Convenzione europea ha valore di legge, non sopralegislativo, di fatto, però, ora si tende ad attribuirle questa seconda valenza. Corte costituzionale, Cassazione e Consiglio di Stato hanno cominciato a interpretare le leggi alla luce della Convenzione. La Cassazione ha validato per esempio la nostra posizione sulle espropriazioni indirette, non conformi al diritto di proprietà». Con quali Paesi avete un rapporto più difficile? «Il numero di violazioni è maggiore nelle democrazie nate dal crollo del comunismo, come Romania, Ucraina, la stessa Federazione russa, ma anche in Paesi come la Turchia». Quali sono le priorità? «Uno dei problemi maggiori è il sovraffollamento delle carceri. La Russia ha 140 milioni di abitanti e una popolazione carceraria di 900 mila persone costrette in condizioni molto dure dal punto di vista sanitario e della violenza. In questi Paesi serve un grande impegno per formare giudici, procuratori e avvocati sui diritti della difesa». E nelle democrazie «mature» com'è la situazione? «Dopo l'11 settembre il grande tema della sicurezza ha reso complicato conciliare protezione della popolazione e libertà individuale. Il terrorismo è di per sé una violazione grave dei diritti umani, ma occorre cautela nell'adottare le misure per contrastarlo, come la limitazione della libertà di espressione o la privazione della libertà fisica, della quale si rischia di abusare prolungando i termini della carcerazione preventiva sulla base di semplici sospetti». In Italia abbiamo avuto il caso del tunisino Nassim Saadi. «Un caso clamoroso. La Corte ha chiesto all'Italia di esigere dalla Tunisia garanzie politiche e diplomatiche sul trattamento di Saadi. Garanzie mai fornite, per questo se l'Italia avesse dato corso all'espulsione avrebbe violato l'articolo 3 della Convenzione sul divieto di torture e trattamenti inumani o degradanti». Quali sono gli altri punti critici dei sistemi giudiziari europei? «In Francia il dibattito sulla scarcerazione anticipata di soggetti recidivi ha evidenziato una preoccupante tendenza all'inasprimento della linea; ancora per l'Italia la Corte ha sollevato dubbi sul frequente ricorso alla detenzione in isolamento di condannati per reati gravi come l'associazione mafiosa, con pesanti rischi per la salute psichica del carcerato. Persino Paesi attenti ai diritti umani come quelli scandinavi o l'Olanda stanno andando incontro a una quantità crescente di violazioni. La Svezia è stata più volte condannata per misure contro l'immigrazione clandestina che hanno compromesso il diritto alla vita familiare, come nei casi di separazioni forzate in seguito all'espulsione di membri di famiglie immigrate». A che punto è la cultura dei diritti umani in Europa, a 50 anni dalla nascita della Corte? «L'entusiasmo del dopoguerra, della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, si è affievolito. C'è una tendenza a riferirsi pigramente ai padri dell'Europa, Spaak, De Gasperi, Schuman, Monnet, Adenauer, ma le loro sfide erano altre, la loro principale preoccupazione evitare il risorgere del nazifascismo. Di fronte ai nuovi pericoli di oggi bisogna riaffermare il primato dei diritti dell'uomo. Per questo lancio la proposta di una conferenza politica europea di alto livello per capire come ripartire e tutelare i valori fondanti della società nel XXI secolo». M. S. Na.

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Una legge, tanta confusione Ecco quel che penso sul testamento biologico (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 46 del 2009-02-22 pagina 43 Una legge, tanta confusione Ecco quel che penso sul testamento biologico di Redazione Caro direttore, lo so che la penso diversamente da lei ma le chiedo ugualmente un po' di spazio. La legge sul testamento biologico limiterà il diritto di ogni singolo individuo a decidere della propria vita. Se non verrà confermata da un referendum vorrà dire che un qualsiasi «pianista», un voltagabbana qualunque, un incompetente totale e un qualsivoglia portaborse potranno stabilire, senza appello, se un uomo deve vivere o deve morire. Si stabilirà un precedente che è il contrario esatto della libertà: un eletto senza vincolo di mandato potrà in campagna elettorale essere contrario all'aborto, poi cambiare schieramento per interessi di bottega, diventare favorevole e votare una legge infanticida. Senza che chi lo ha eletto possa influire su quella che diventerà una decisione irrevocabile. Direttore, non posso credere che per lei tutto questo sia ragionevole, tutto questo si chiami libertà, si chiami democrazia. Roberto Bellia - Vermezzo (Milano) Vedo che c'è grande confusione sul testamento biologico. Anche la sua lettera, caro Bellia, me lo lasci dire: la trovo molto appassionata, ma poco lucida. A parte il fatto che è singolare scoprire solo ora che i parlamentari esercitano la loro funzione senza vincolo di mandato, come prevede la Costituzione dal 1948, a parte questo, dicevamo: ma come può un referendum confermare la legge? Il referendum, al massimo, una legge la può abrogare. Ma il fatto che si chieda il referendum ancor prima che la legge sia approvata (anzi, ancor prima che sia discussa Parlamento) è un'altra stranezza che si spiega soltanto con la voglia di alzare, attorno alla vicenda, un gran polverone. Ieri sul «Giornale» abbiamo pubblicato due opinioni molto diverse, quella del laico Facci e quella del cattolico Amicone. Ora, se permettete, vi dico quel che penso io. Certo: sarebbe stato meglio non farla quella legge. Sarebbe stato meglio evitarla e lasciare che la vita e la morte fossero regolate, come è avvenuto finora, nel rapporto che esiste tra le persone, un malato, i suoi cari e i medici. Ma è meglio (cioè è più democratico) che a stabilire queste regole sia il Parlamento eletto dai cittadini o un giudice? Non si può dimenticare infatti che siamo arrivati a questo punto perché alcune persone hanno voluto deliberatamente costruire una campagna pubblica attorno al drammatico caso privato di Eluana con il dichiarato intento di abbattere alcuni principi su cui si era fondata finora la nostra convivenza. Giusto? Sbagliato? Discutiamone. In Parlamento, però. Non nell'aula di un tribunale. E per quanto riguarda l'oggetto della discussione, ebbene, io credo che la Costituzione stabilisca il diritto a rifiutare le cure, ma non il diritto assoluto sulla propria vita. Io non posso autorizzare un altro a spararmi in testa o a impiccarmi. Allo stesso modo io non posso autorizzare un altro a togliermi acqua e cibo. Togliere acqua e cibo non significa «lasciare andare» o «non accanirsi terapeuticamente»: significa uccidere di fame e di sete. È un omicidio. È una tortura. E poter disporre del proprio corpo non significa poter autorizzare un omicidio o una tortura, non lo posso fare nemmeno se voglio, nessuna Costituzione lo consente. E abbattere questo principio è pericolosissimo, è un altro passo avanti verso il baratro dell'inciviltà. Un passo di cui non avremmo mai voluto neanche parlare. Ma ce lo hanno imposto. Ora è soltanto da evitare. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Englaro: no alla legge del Pdl (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

In piazza contro la proposta sul testamento biologico Englaro: no alla legge del Pdl ROMA - «Non ci sono altre strade, oltre al referendum, se passa questa legge. Ma sono convinto che gli italiani non si lasceranno imporre una legge del genere». Queste le parole che Beppino Englaro, in collegamento telefonico, rivolge ai manifestanti raccolti in piazza Farnese dalla rivista Micromega sotto il titolo «Sì alla vita no alla tortura di Stato», per protestare contro il disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico. L'intervento del papà di Eluana è stato accolto da un lungo applauso della piazza gremita di migliaia di persone. In piazza erano presenti anche 21 preti in dissenso dalle gerarchie ecclesiastiche per dire basta alle crociate ideologiche. 22/02/2009

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la liberazione dalle paralisi (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 23 - Udine La liberazione dalle paralisi IL VANGELO di PIERLUIGI DI PIAZZA La complessità delle vicende umane comprende diverse situazioni in cui le persone si muovono con difficoltà o si trovano impossibilitate a muoversi a causa di malattie progressive e invalidanti e di traumi subiti. Alle volte la possibilità riguarda solo il movimento degli occhi e da questo la comunicazione con chi sta vicino e accompagna. In modo meno evidente, ma egualmente reale, sono diffuse le paralisi dell'anima, la grande difficoltà o anche l'impossibilità a muoversi secondo il sentire profondo, perché lo stesso è schiacciato da schematismi, attese, pregiudizi e giudizi. Il Vangelo che si medita in questa domenica (Marco 2, 1-12) ci racconta dell'incontro di Gesù con un uomo paralitico. La notizia della presenza di Gesù a Cafarnao muove la gente: «Allora venne tanta gente che non c'era più posto per nessuno, nemmeno di fronte alla porta. Gesù parlava alla folla e presentava il suo messaggio». In ogni situazione Gesù incontra le persone, stabilisce relazioni, comunica dimensioni autentiche e profonde; sta in mezzo sempre coinvolto e partecipe. Si è diffusa la sua fama di guaritore del corpo e dell'anima, di Colui che comunica serenità, pace, incoraggiamento. Per questo quattro amici vanno verso di lui portando su una barella un loro amico da anni paralitico. Non riescono a farsi strada data la concentrazione di tanta gente e allora scoperchiano una parte del tetto, calano la barella dall'alto, fino davanti a Gesù che rimane ammirato dalla fiducia che in lui ripongono quell'uomo e i suoi amici che hanno preso così a cuore la sua condizione. Gesù dice all'uomo: «Figlio mio, i tuoi peccati ti sono perdonati». Liberandoci da una concezione legalistica del peccato, il perdono comunicato da Gesù significa soprattutto fiducia, incoraggiamento, superamento di una condizione chiusa, di avvilimento, di paralisi interiore corrispondente a quella che impedisce i movimenti del corpo. Alcuni maestri della legge presenti pensano che il perdono comunicato a quell'uomo, cioè la fiducia e la speranza in un futuro per lui più umano, mettano in questione il rapporto con la religione, con Dio stesso che, unico, a loro dire, può perdonare. Gesù intuisce i loro pensieri e chiede loro se è più facile comunicare al paralitico il perdono o liberarlo dalla sua paralisi. Poi si rivolge al paralitico e gli dice: «Dico a te, alzati, prendi la tua barella e va a casa. Mentre tutti lo guardano, l'uomo si alza, prende la sua barella e se ne va via», fra lo stupore dei presenti che ringraziano Dio per il fatto avvenuto mai verificatosi prima. Ancora una volta una relazione che Gesù vive con la totalità della persona, senza divisioni dualistiche fra anima e corpo, senza distinzioni e priorità, favorendo in noi la comprensione del possibile nesso fra paralisi dell'anima e del corpo. Prima di tutto siamo provocati dal Vangelo a porre tutta l'attenzione, la premura, la cura, l'accompagnamento alle persone che vivono condizioni di parziale o quasi completa immobilità, non in modo paternalistico o assistenzialistico, ma nello spirito dell'affermazione dei diritti umani uguali per tutti, dando loro concretamente tutto quello che è necessario, a esempio i comunicatori oculari. Nello stesso tempo siamo ugualmente provocati a liberarci dai condizionamenti e dalle attese che ci paralizzano, come possibili errori e paure, anche da un Dio fatto diventare norma giuridica, legge naturale, per incontrare il Dio dell'accoglienza, del perdono, dell'incoraggiamento. Siamo chiamati a vivere relazioni in cui si possa sperimentare il perdono, per aiutarci a superare paralisi, stanchezze, rassegnazione, disperazione, angoscia; per poter di nuovo comunicare accompagnati, ma a poco a poco autonomi, liberi, responsabili; nel senso più pieno e più bello, protagonisti della nostra vita; persone che esistono e vivono perché è Dio per primo a volere così per noi.

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Gb/ Agenti segreti complici di colleghi Pakistan (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 22 feb. (Apcom) - Una marcata complicità dei servizi segreti britannici con le loro controparti pachistane che hanno regolarmente torturato dei sospetti in Pakistan: è quanto emerge da un nuovo rapporto che sarà pubblicato il mese prossimo da Human Rights Watch. La nota associazione americana in difesa dei diritti umani afferma che sono stati identificati almeno dieci britannici che sarebbero stati torturati in Pakistan e in seguito interrogati nel Regno Unito da agenti dell'Intelligence. Il rapporto, scrive l'edizione digitale del "The Guardian", potrebbe imbarazzare ulteriormente il ministro degli Esteri David Miliband, che ha ripetutamente affermato che il Regno Unito non ammette la tortura. Recentemente il capo del Foreign Office è stato nella bufera per non aver autorizzato la diffusione dii documenti relativi ai trattamenti subiti a Guantanamo da un detenuto, ex residente britannico, Binyam Mohamed. I documenti in questione conterrebbero le prove che Mohamed ha subito delle torture con la complicità britannica.

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LA PIAZZA: "NO ALLA TORTURA DI STATO" (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La piazza: "No alla tortura di Stato" -->Testamento biologico, manifestazione contro il progetto del governo. Alla manifestazione con Beppino Englaro: siamo pronti al referendum. FOTO La protesta a Roma / SCRIVI Scontro sulla bioetica: dite la vostra nel forum

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<Sì al testamento biologicono alla tortura di Stato> (sezione: Diritti umani)

( da "Sicilia, La" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Sì al testamento biologico no alla tortura di Stato» Aosta. È scivolata sulla neve, è finita fuori pista e ha sbattuto con violenza contro un «cannone» dell'impianto di innevamento artificiale. Così è morta ieri una giovane torinese, Valentina Di Stefano, di 22 anni, che stava sciando sulla pista 3 «Franco Berthod» a La Thuile (Aosta) con un gruppo di amici. Venerdì si era verificato un episodio analogo a Pila, dove un ventenne francese si è schiantato contro un altro «cannone» riportando un trauma cranico. Ieri si sono registrate altre due vittime in montagna: un alpinista in Lombardia e un escursionista in Friuli. Un uomo, inoltre, è stato travolto ieri pomeriggio da una slavina in Trentino, in Val Daone: fino a ieri sera non era stato rintracciato.

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Il sacrificio di Norma Cossetto (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il sacrificio di Norma Cossetto Domenica 22 Febbraio 2009, (p.p.) "Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio". La motivazione della medaglia d'oro al valore civile spiega chi era Norma Cossetto, uccisa a vent'anni dai partigiani titini in una scuola di Antignana, in Istria, trasformata in prigione e luogo di tortura. Una stele la ricorda da ieri nella via triestina che porta il suo nome, in un rione densamente popolato da esuli. A scoprirla il presidente della Camera Gianfranco Fini in una cerimonia cui ha preso parte anche anche la sorella di Norma. Alla manifestazione sono intervenuti il sindaco di Trieste Dipiazza, il sottosegretario Menia, il deputato Pdl Antonione, il presidente della Federazione degli Esuli Codarin, il presidente dell'Unione Italiana Tremul e il vescovo di Trieste Ravignani, lui stesso di origine istriana. Il piazzale era gremito di esuli con i pavesi delle associazioni che rappresentano le varie comunità di chi dovette abbandonare le proprie terre.

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In Bielorussia prova di disgelo (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

In Bielorussia prova di disgelo Domenica 22 Febbraio 2009, Minsk Prove di disgelo tra le istituzioni europee e la Bielorussia, il maggior alleato di Mosca nel vecchio continente. L'alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Javier Solana, ne ha discusso a Minsk con il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko: una visita che avvia il disgelo tra Bruxelles e Minsk dopo l'interruzione dei rapporti nel 1996, a seguito della contestata elezione "autoritaria" dello stesso Lukashenko. La Ue punta a includere Minsk nel progetto di "partneriato orientale", insieme ad altre cinque ex Repubbliche sovietiche: Ucraina, Moldavia, Georgia, Azerbaigian e Armenia. La visita di Solana segue di pochi giorni i contatti tra la Bielorussia e il Consiglio d'Europa, rilanciati da una troika dell'Assemblea parlamentare di Strasburgo, guidata dal deputato del partito democratico italiano Andrea Rigoni, con i colleghi Göran Lindblad (popolare svedese) e Sinikka Hurskainen (socialista finlandese). Minsk, a causa di un deficit democratico, è l'unico Paese europeo a non fare parte dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che ha 47 Stati membri e che promuove e tutela i principi dello stato di diritto e i diritti umani e civili. La Bielorussia potrebbe riacquisire a Strasburgo lo status di "Paese invitato speciale", perso nel '97, se darà spazio anche all'opposizione politica a Lukashenko.

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Pechino Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di Stato Usa Hil... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Domenica 22 Febbraio 2009, Pechino Concentrandosi su economia e cambiamenti climatici, il nuovo segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha messo il suo marchio su un nuovo capitolo delle relazioni tra i due Paesi. La ex first lady, nella sua prima visita in Cina come esponente di spicco dell'amministrazione Obama, ha assicurato di aver «sollevato» con i suoi interlocutori il problema dei diritti umani e civili, lasciandolo però in secondo piano rispetto alle necessità che le due potenze, le cui economie si sono rivelate nella crisi fortemente interdipendenti, «lavorino insieme». In una breve conferenza stampa con il suo omologo cinese Yang Jiechi, la Clinton ( ha sottolineato che i due Paesi possono «guidare il mondo fuori dalla crisi». Sulle spinose questioni di Taiwan, del Tibet e dei diritti umani, Hillary e Yang hanno detto di aver avuto un «confronto aperto» e si sono dichiarati «d'accordo nell'essere in disaccordo». Le relazioni tra i due Paesi, ha aggiunto la Clinton, devono basarsi «su una semplice premessa: è essenziale che Stati Uniti e Cina abbiamo una relazione positiva e di cooperazione». Yang ha mantenuto un tono analogo e ha detto che la Cina continuerà ad investire nei buoni del Tesoro Usa. Il buon inizio è stato confermato anche dagli incontri della numero uno della diplomazia americana col premier Wen Jiabao e col presidente Hu Jintao. Wen ha detto che Cina e Usa devono non solo «attraversare il fiume sulla stessa barca», ma «procedere tenendosi per mano». Insomma, il «dialogo economico strategico» iniziato dal governo di George W. Bush e molto apprezzato da Pechino, proseguirà. Hu Jintao - che in aprile incontrerà Obama a Londra, al vertice del G20 sulla crisi economica, ha espresso «apprezzamento» perché la prima missione della Clinton all'estero si è svolta in Cina e in altri Paesi dell'Estremo Oriente: Giappone, Corea del Sud e Indonesia. Per indicare come Cina ed Usa possano collaborare nel combattere l'inquinamento e il surriscaldamento del pianeta, Hillary ha visitato un impianto che produce "energia pulita" alla periferia di Pechino. La Taiyanggong Geothermal Power, alimentata a gas da sofisticate turbine realizzate dal colosso americano General Electric, è molto più efficiente delle inquinanti centrali a carbone che ancora forniscono quasi tutta l'energia consumata in Cina. «La Cina deve crescere, ma spero che non ripetiate i nostri errori», ha commentato l'ex first lady (nella foto accanto, accolta da alti dirigenti di Pechino). L'atteggiamento poco incisivo della Clinton sui diritti umani è stato criticato dai gruppi internazionali che lo considerano un cedimento all'autoritarismo di Pechino. China Human Rights Defender ha denunciato che decine di dissidenti sono stati messi agli arresti domiciliari, per impedir loro di avvicinare il segretario di Stato o manifestare durante la sua visita. Due di loro, la "blogger" Zeng Jinyan e lo scrittore Yu Jie, hanno detto di essere confinati nelle rispettive case, "assediate" dalla polizia. Ding Zhilin, la fondatrice delle "Madri di piazza Tienanmen" - in ricordo della rivolta studentesca del 1989 repressa nel sangue - ha inviato via internet una lettera alla Clinton, invitandola a chiedere la liberazione del dissidente Liu Xiaobo. Oggi, per «testimoniare» l'importanza che l'amministrazione Obama dà ai diritti umani e civili, Hillary parteciperà ad una messa in una chiesa protestante e riceverà nell'ambasciata Usa alcuni «attivisti della società civile cinese».

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Si al testamento biologico. No alla tortura di stato. (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Si al testamento biologico. No alla tortura di stato. di Federica Pezzoli Roma, 21 febbraio 2009, su Piazza Farnese, alle ore 15.00, è sceso il silenzio laico di migliaia di persone accorse alla manifestazione organizzata da Micromega, evento al quale ha aderito Articolo 21 partecipando con una sua delegazione. Nessuna bandiera, alle spalle del palco un grande manifesto, una frase che racchiude le ragioni della civile protesta, per la difesa della costituzione, dello stato di diritto, della laicità, e dell'autodeterminazione: <>. Una piazza gremita oltre l'inverosimile di coscienze attente e seriamente preoccupate per l'ennesimo "stupro" costituzionale posto in essere dal governo Berlusconi, il quale - dopo il rifiuto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di controfirmare, per assenza di presupposti, il provvedimento d'urgenza varato dal governo, teso ad impedire la sospensione dell'alimentazione di Eluana Englaro -, sempre più incurante dei principi fondanti dell'intero ordinamento italiano, snobbando il dibattito parlamentare e l'opinione della popolazione italiana - a colpi di maggioranza - pretende di varare una legge chiamata impropriamente sul testamento biologico. In vero, è una legge contro il testamento biologico. "Una vera e propria barbarie", per usare le parole del papà di Eluana, che viola un principio ovvio: "la vita appartiene a chi la vive e non a qualcun altro", come affermato da Paolo Flores d'Arcais nel suo intervento di apertura. Una legge che anche le giovani matricole delle facoltà di giurisprudenza comprendono essere incostituzionale - ma non il governo Berlusconi ormai, sfacciatamente, una serva delegazione della gerarchia vaticana, e non l'esecutivo dello Stato Italiano, intento solo ad ossequiare la volontà del presidente della Cei, Cardinale Angelo Bagnasco, traducendo in norme ordinarie principi che appartengono ad uno stato estero, lo Stato della Città del Vaticano. http://blog.libero.it/Pezzoli/

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MUSICA E DIRITTI UMANI VANNO A BRACCETTO PER ANNIE LENNOX (NELLA FOTO QUI SOPRA), 78 MILIONI DI DISC... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Musica e diritti umani vanno a braccetto per Annie Lennox (nella foto qui sopra), 78 milioni di dischi venduti in 26 anni di carriera. L'ex Eurythmics, da anni impegnata nel sociale, a Sanremo ha presentato ieri il suo primo best, e soprattutto ha parlato della campagna Sing, da lei fondata per sensibilizzare la gente sul dramma dell'Aids in Africa. «La raccolta "The Annie Lennox Collection"dice - è uno spartiacque, il mio contratto è in scadenza e voglio avere la libertà di fare cose nuove, anche con Internet». E ancora: «Sono felice di essere qui perché so che mezza Italia segue il Festival. Quale occasione migliore, quindi, per parlare di Aids? La musica aiuta a creare consapevolezza, e noi artisti abbiamo la possibilità di mantenere alta l'attenzione su alcuni temi importanti». Alla Lennox parlano anche di Povia e delle polemiche sui gay. E lei: «La canzone forse dà la possibilità di discutere del problema. La Chiesa ha una grande difficoltà ad accettare questa realtà». E conclude: «Non sono malati, sono gay».

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Guantanamo. Il rapporto del Pentagono commissionato da Obama. "E' un carcere umano" (sezione: Diritti umani)

( da "AmericaOggi Online" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Guantanamo. Il rapporto del Pentagono commissionato da Obama. "E' un carcere umano" di Alessandra Baldini 22-02-2009 NEW YORK. Guantanamo è "umano": mentre a Baghdad ha riaperto con un nuovo nome il famigerato carcere di Abu Ghraib, un rapporto del Pentagono commissionato dal presidente Barack Obama ha concluso che le condizioni nella base-prigione per sospetti terroristi nell'isola di Cuba rispettano i dettami umanitari della Commissione di Ginevra. "Guantanamo rispetta i termini della Convenzione di Ginevra, incluso l'articolo tre che impone il trattamento umano di prigionieri catturati in conflitti non convenzionali come la guerra al terrorismo", ha detto una fonte dell'Amministrazione descrivendo ai media Usa la principale conclusione del dossier. Parlando dei 245 uomini tuttora prigionieri a Guantanamo la fonte ha detto che il rischio è che siano trasferiti "da un ambiente umano a uno molto meno umano". Al Pentagono è forte l'opposizione a chiudere la base-prigione: fonti del Dipartimento della Difesa hanno commentato che il rapporto di 85 pagine dimostra che l'Amministrazione Bush è stata ingiustamente criticata per le condizioni di detenzione a Guantanamo. Il dossier è approdato sulla scrivania di Obama alla vigilia della visita che lunedì il ministro della Giustizia Eric Holder farà a Guantanamo. Obama aveva chiesto il rapporto nel secondo giorno alla Casa Bianca in vista della chiusura della base entro il gennaio 2010. Nel dossier, firmato dall'ammiraglio Patrick Walsh, vice capo delle operazioni navali, sono discussi alcuni degli aspetti più controversi del trattamento dei detenuti: tra questi l'alimentazione forzata con sonde per i prigionieri che fanno lo sciopero della fame. Un altro aspetto della chiusura - cosa fare dei circa 245 detenuti che vi sono rinchiusi - sarà preso in esame da una task force inter-agenzia: la coordinerà Matthew Olsen, un magistrato e facente funzione di vice ministro della giustizia per la sicurezza nazionale, ha annunciato il ministero della Giustizia. Il dossier del Pentagono descrive una serie di passi che possono essere intrapresi per agevolare l'interazione tra prigionieri. Per anni molte critiche rivolte a Guantanamo si erano appuntate sul fatto che alcuni detenuti passano fino a 23 ore al giorno in isolamento in celle di cemento e sono autorizzati a un'ora d'aria, ma da soli e in aree recintate. Le raccomandazioni riguardano in particolare i 16 prigionieri descritti dall'Amministrazione Bush come "di alto valore", gli uomini in passato rinchiusi nelle prigioni della Cia all'estero come Khalid Shaikh Mohammed, accusato di essere stato il cervello delle stragi dell'11 settembre 2001: secondo il rapporto dovrebbe essere consentite anche a loro di avere maggiori opportunità di interazione e di preghiera. Il rapporto è stato contestato a priori dai legali dei detenuti e da associazioni per i diritti umani come Amnesty e l'American Civil Liberties Union: "Obama stesso ha riconosciuto che Guantanamo viola le leggi nazionali e internazionalì, ha protestato Anthony Romero, direttore della Aclu secondo cui il rapporto "ha nascosto sotto il tappeto le politiche di abusi dell'Amministrazione Bush". Intanto a Baghdad ha riaperto il famigerato 'carcere della tortura' di Abu Ghraib in cui i militari americani umiliavano e seviziavano i prigionieri iracheni documentando le loro imprese in foto-shock che nella primavera 2004 fecero il giro del mondo. Ribattezzato Baghdad Central Prison, il nuovo carcere ha moderni servizi medici e dentistici, una moschea, barbiere, sartoria, sala computer e un cortile per le visite dei familiari che contiene anche un parco giochi per i bambini e una fontana.Secondo l'amministrazione Obama i detenuti della base aerea di Bagram, in Afghanistan, non hanno gli stessi diritti di quelli di Guantanamo. Il governo era stato invitato a pronunciarsi da un giudice federale, John Bates, interpellato al riguardo da quattro prigionieri. "Dopo aver esaminato la questione - ha scritto il procuratore del ministero della Giustizia Michael F. Hertz - il governo si allinea con le posizioni precedentemente adottate" al tempo del presidente George W. Bush. La decisione impedisce ai quattro prigionieri (due yemeniti, un afghano e un tunisino, detenuti da sei anni) e ad altri 600 prigionieri a Bagram di contestare la propria detenzione davanti alla magistratura americana e di ottenere un avvocato, diritti garantiti dalla Costituzione americana. Obama non ha ancora deciso cosa fare con la prigione di Bagram: a fine gennaio il presidente ha ordinato a una task force di studiare le opzioni nel caso e di riferire entro sei mesi alla Casa Bianca. Barbara Olshansky, una degli avvocati dei quattro prigionieri, si è detta profondamente delusa che l'amministrazione Obama abbia deciso di allinearsi "con una posizione che ha contribuito a fare degli Stati Uniti un paria nel resto del mondo per la mancanza di rispetto dei diritti umani".

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Idee Sposi (sezione: Diritti umani)

( da "superEva notizie" del 22-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Idee Sposi L'Associazione Culturale Cypraea con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Regione Campania Assessorato all'Istruzione, del Comune di Sorrento Assessorato alla Pace e ai Diritti Umani nell'ambito della manifestazione " Idee Sposi" Gli Eventi di Carolina Ciampa che si svolgerà negli storici saloni dell'Excelsior Vittoria a Sorrento presenta "Matrimonio e Pace: un binomio che ha in comune amore e rispetto". Il matrimonio ha le sue radici nelle caverne e il contratto matrimoniale, secondo il ritrovamento rivoluzionario e di recente interpretazione avvenuto in Dordogna, in Francia sud-occidentale, di un complesso di diciannove blocchi di pietra incisi, risalenti a trentamila anni fa mostra i simboli femminili associati ad animali totemici che indicano l'appartenenza del maschio cui unirsi. Si tratta del più antico regolamento familiare, vero e proprio contratto di unione stabile che nei secoli ha assunto una sua peculiare identità e ha continuato a coinvolgere ogni popolo nel nome di quel magico e misterioso sentimento che si definisce con il nome di " amore" e cha continua a far battere il cuore di ogni fanciulla e a far sognare la sua fantasia. Domenica 1 marzo alle ore 17,30 nella Sala Tarantella dell' Excelsior Vittoria a Sorrento le Nazioni di Taiwan, dello Sri Lanka, della Palestina, della Germania e dell'Italia presentano i loro abiti nuziali tradizionali per un messaggio di Pace fra i popoli del mondo, in quanto il matrimonio è un'istituzione che si basa sull'amore e il rispetto reciproco Salutano Marco Fiorentino Sindaco di Sorrento Rosario Fiorentino Assessore alla Pace e ai Diritti Umani Introduce Mauro Adami della Domo Adami Cecilia Coppola racconta:" Il matrimonio nel mondo:storia, leggende, riti e bon ton". Intervengono Ambasciatore di Taiwan Yih Jung tzung Souzan Fatayer premio per la Pace e i Diritti Umani Regione Campania esponente della Comunità Palestinese a Napoli Markantony Perera Capo della Comunità Sri Lanka Renate Markoff rappresentante Pubblica Istruzione di Germania Carolina Ciampa art director Idee Sposi Brindisi, Torta Nuziale e .musica con Francesco Blaiotta alla chitarra e voce di Alaa Amoudi Gli abiti di sposa per l'Italia saranno di Cherie Moda Sposa Sposo, Grazia Sposa Atelier e Michelaelite Sposa. " Basta infatti ricordare - spiega Cecilia Coppola, presidente della Cypraea, - le parole di Benedetto XVI L'esperienza dimostra che quando la verità dell'uomo è oltraggiata, quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta, la Pace stessa è minacciata, il diritto rischia di essere compromesso e, come logica conseguenza, si va incontro a ingiustizie e violenze', pertanto abbiamo invitato alcune nazioni con le quali siamo da anni in contatto a voler essere presenti per avvalorare il concetto di amore e rispetto nel vincolo coniugale e di conseguenza nella vita di ogni popolo. Abbiamo scelto per questo messaggio il palcoscenico di Gli Eventi di Carolina Ciampa". Marco Fiorentino, sindaco di Sorrento, Rosario Fiorentino Assessore alla Pace e ai Diritti Umani hanno affermato e ribadito l'importanza di iniziare questo cammino alla Pace in quanto la nostra società ormai è multirazziale, multiculturale e multireligiosa, e per questo bisogna intervenire quanto prima per prevenire e sradicare il concetto di sopruso e di guerra fra i vari popoli, innestando il grande albero della Pace dove le foglie e i frutti rappresentano le nazioni e i popoli tutti, liberi nella loro più alta e vera espressione di vita. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 22 febbraio 2009 in: Sorrento » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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