CENACOLO DEI COGITANTI |
L'Onu: "Italia
xenofoba e razzista" ( da "City"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: retorica aggressiva e
discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un
sentimento di ostilità nell'opinione pubblica". Clima che ha un impatto
sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro"
nonché sui livelli di vita. "Affermazioni false", replica il m
inistro degli Esteri Frattini. 20 marzo 2009
Agenzia Onu: l'Italia
discrimina gli immigrati. Frattini: rapporto falso, siamo indignati
( da "Rai News 24" del
20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E evidenzia come il clima di
intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi
di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di
vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143,
sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei
lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.
Onu: <Italia razzista
verso gli stranieri> ( da "Corriere.it"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: applicare le convenzioni per i
Diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto
ufficiale». Nessuno scandalo invece per la Caritas: «Da anni esprimiamo
preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati,
e in modo particolare nel mondo del lavoro» ha commentato il responsabile
immigrazione Oliviero Forti.
Gambia/ Liberato leader
opposizione Halifa Sallah ( da "Virgilio
Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Nelle elezioni di tre anni fa si
candidò contro il presidente Yahya Jammeh, al potere in seguito ad un colpo di
stato nel 1994. Secondo un rapporto di Amnesty International pubblicato lo
scorso novembre, gli oppositori del presidente sono quotidianamente oggetto di
violazione dei diritti umani, inclusa la tortura e l'arresto illegale.
Immigrati/ Onu: In Italia
discriminazione ... -2- ( da "Virgilio
Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Apcom) - "Nonostante
l'esistenza di una legislazione sui diritti umani e anti-discriminazione e la
creazione di organismi amministrativi e consultivi, il Comitato rileva - si
legge nel Rapporto - l'apparentemente alta incidenza di discriminazioni e
violazioni di basilari diritti umani della popolazione immigrata nel
paese".
Immigrati/ Onu: In Italia
discriminazioni soprattutto ( da "Virgilio
Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: incidenza della discriminazione e
delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati
in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti
asilo e rifugiati, compresi i Rom". Sono parole particolarmente dure,
quelle scelte dal Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale
del lavoro, agenzia dell'Onu,
<Discriminazioni verso
i migranti> L'Onu attacca il nostro Paese
( da "Cittadino, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e del lavoro e spiega
che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale».A scatenare la bagarre le tre
pagine, contenute in un rapporto del Comitato di esperti dell'Ilo -
l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito
sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo
di Roma interventi a stretto giro per contrastare
Agenzia Onu attacca
l'Italia: Discrimina gli immigrati
( da "Giornale di Brescia"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ROMALa discriminazione e le
violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono
«evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu
Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno, a marzo,
pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro
di tutti i Paesi.
MANERBIO Convegno su
sviluppo e occupazione Il Pd di Manerbio organizza per stasera alle 20.4...
( da "Giornale di Brescia"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: CHIARI Marcia della pace in difesa
dei diritti umani Domenica sera si svolgerà la marcia «Tutti i diritti umani
per tutti» tra Chiari, Coccaglio e Rovato. Il ritrovo è previsto alle 9.30 nel
parcheggio di via Roccafranca situato in prossimità dell'ex campo nomadi di
Chiari. L'arrivo sarà sul Monte Orfano alle 16.
l'onu: l'italia vìola i
diritti degli immigrati frattini: siamo indignati, sono solo falsità
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e del lavoro e spiega
che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre
pagine, contenute in un rapporto del comitato di esperti dell'Ilo -
l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito
sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo
di Roma interventi a stretto giro per contrastare
putin nel 1988 "falso
turista" del kgb all'incontro fra gorbaciov e reagan
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: immagine il fotografo ufficiale
della Casa Bianca Peter Souza, secondo il quale Gorbaciov stava presentando
Reagan ad alcuni turisti. Questi, ricorda il fotografo, iniziarono a porre
domande al presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. A Souza,
che si stupì del fatto, gli 007 Usa risposero: «Tutta una sceneggiata, è tutta
gente del Kgb».
ROMA - L'Onu, attraverso
un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di
xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom
( da "Adige, L'" del
20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti Umani e del lavoro,
spiegando che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre
le tre pagine, contenute nel rapporto del Comitato di Esperti dell'Ilo, che
puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e
chiedendo al Governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare il clima
di intolleranza e garantire la tutela agli
Assassini di Stato ,
j'accuse di Forbice ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: lucida follià dell'umanità è ancora
lunga. È questa la premessa che sottende ad «Assassini di stato», il nuovo
libro di Aldo Forbice giornalista Rai e conduttore della trasmissione
radiofonica Zapping, da anni impegnato sul fronte dei diritti umani. Il volume
è insieme un'inchiesta giornalistica, un saggio di storia recente,
sanità e immigrati,
dibattito a palazzo ducale ( da "Tirreno,
Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Cecilia Francini, membro
dell'associaizione Medici per i diritti umani. Sono invitati a intervenire i
consigli degli stranieri, le associazioni, le comunità di immigrati, le
associazioni di volontariato, gli operatori del settore socio-sanitario e tutti
i cittadini interessati all'argomento.
Chirac, la revanche
L'ultima cronaca che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio
gennaio, quando Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un
aggress ( da "Riformista,
Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in compagnia del Segretario di
Stato per i Diritti Umani Rama Yade e del sindaco di Parigi Bertrand Delanoe,
il francese più amato dai francesi. Non solo da loro. Secondo un'indiscrezione
pubblicata ieri da "Le Figaro", Barack Obama ha scritto a Jacques
Chirac una lettera, definita «molto simpatica» dal predecessore di Sarkozy.
Onu accusa: 'Italia
razzista con stranieri' ( da "AudioNews.it"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Violazione dei diritti umani degli
immigrati, discriminazione nel lavoro e razzismo in particolare verso i rom.
Durissime le accuse all'Italia nel rapporto annuale dell'Agenzia Onu per il
lavoro. 'Falso' replica indignato il ministro degli esteri Frattini. 'Non è un
atto ufficiale ma un parere di esperti' nota il ministro del Welfare Sacconi.
L'Italia discrimina i
migranti È come il Burkina Faso ( da "Unita,
L'" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: migranti È come il Burkina Faso
GIUSEPPE VITTORI La discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei
confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il
comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro)
che come ogni anno pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard
internazionali del lavoro di tutti i Paesi.
IL CASO DURBAN E LA
NECESSITÀ DI CAMBIARE ( da "Unita,
L'" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: nigeriano il presidente del
Consiglio Onu sui Diritti umani, dopo che lo stesso organismo è già stato
guidato dalla Libia (con l'Iran sempre presente)? Le istituzioni internazionali
sono meccanismi complessi, e più della metà degli stati aderenti all'Onu non
sono democratici. Chi, in Italia, crede in una politica estera multilaterale
deve quindi sì rivendicare una posizione europea,
l'italia discrimina i
lavoratori immigrati ( da "Mattino
di Padova, Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Italia discrimina i lavoratori
immigrati La discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti
degli immigrati in Italia sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato
di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel
suo rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di
tutti i Paesi.
Slegami
( da "Manifesto, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Onu nei confronti dell'Italia, dove
«le violazioni dei diritti umani persistono anche verso i richiedenti asilo e i
rifugiati, compresi i rom». E dopo la rivolta del centinaio di deputati del Pdl
contro la norma che obbliga i medici a denunciare i «clandestini», Berlusconi
si smarca dalla Lega: non ho voluto io le ronde.
Onu: L'Italia è un paese
razzista e xenofobo ( da "Manifesto,
Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: incidenza della discriminazione e
delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti della popolazione
immigrata nel paese. Notiamo che persistono razzismo e xenofobia nei confronti
degli immigrati, dei richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo
al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di
intolleranza e per garantire le tutele ai migranti,
BuenosAires E I SUOI
RUMENI ( da "Manifesto,
Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Non parlatemi di diritti umani e
altre stupidaggini del genere». Le parole della star si innestano perfettamente
nel luogo comune proprio della destra che da sempre mette in discussione i
processi per i crimini della dittatura militare e le richieste di carceri
decenti denunciando che «i diritti umani servono solo per proteggere i
delinquenti»
L'analista Awdat: Società
ed economia, paese a due velocità
( da "Manifesto, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: libertà fondamentali vengono ancora
limitate e il diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato
condannato a tre anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i
diritti umani, già più volte in carcere per aver chiesto l'avvio di riforme
politiche. Rimangono in prigione peraltro i firmatari della Dichiarazione di
Damasco per la democratizzazione del paese.
l'iniziativa Immigrati in
piazza contro il pacchetto sicurezza
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani - afferma Bertha
Bayòn, assistente sociale boliviana -. Queste leggi sono errate perché
dichiarano l'immigrato come nemico, eppure siamo tutti i giorni insieme agli
italiani, vivendo gli stessi problemi della crisi economica». Ricongiungimenti
familiari, classi separate, possibilità di segnalazione dell'immigrato
clandestino da parte dei medici e norme che regolano
Il documento Paesi
impoveriti da multinazionali e corruzione
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani» e perfino della
«strumentalizzazione della religione». Certo vi sono, assicura il documento,
dirigenti e uomini d'affari che cercano di «creare ricchezza per ridurre la
povertà», ma il loro lavoro è arduo, rallentato dal «malfunzionamento delle
istituzioni statali», da un mercato interno africano inesistente,
FORMIGINE TORNA
"Formigine per la pace", l'iniziativa ...
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: mentre per domani è prevista una
conferenza del filosofo Danilo Zolo dal titolo "La Dichiarazione
universale dei diritti umani dopo sessant'anni", alle 17 presso il
castello di Formigine. Sempre domani nei locali Ex Urp (piazza Repubblica 9),
terranno laboratori per bambini sulle usanze e i racconti dal mondo.
Immigrati, Berlusconi
frena Bossi ( da "Corriere
della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sul decreto sicurezza e i dubbi
emersi nel Pdl con la lettera di 101 deputati contro la norma che obbliga i
medici a denunciare i clandestini, il premier frena Bossi: la Lega non può
volere tutto. L'agenzia del lavoro dell'Onu attacca l'Italia: cresce la
violazione dei diritti umani verso gli immigrati. ALLE PAGINE 10 E 11
Il Papa: <State attenti
all'invasione delle multinazionali>
( da "Corriere della Sera"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: traffico di armi e di esseri umani,
il potere corrotto e i politici che «violano senza scupolo i diritti umani», le
mutilazioni genitali e le violenze alle donne, la crisi e l'esclusione
dell'Africa dai centri di comando: Benedetto XVI, nello stadio, consegna
simbolicamente ai vescovi un documento durissimo di 52 pagine, l'«Instrumentum
laboris » preparato dalla Chiesa africana per «
<Così sparammo a quella
donna> Israele indaga sulle vittime di Gaza
( da "Corriere della Sera"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la Lega Araba, associazioni per i
diritti umani hanno chiesto un'inchiesta sui crimini di guerra commessi da
Israele e da Hamas a Gaza. Il ministro della Difesa Ehud Barak ha detto ieri
che l'esercito israeliano «è il più etico del mondo», ma ha promesso
un'indagine. Viviana Mazza \\ Non sapevo se fosse sospetta.
L'Onu e gli immigrati: in
Italia aumentata la discriminazione
( da "Corriere della Sera"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: agenzia che si occupa di lavoro:
gravi violazioni dei diritti L'Onu e gli immigrati: in Italia aumentata la
discriminazione Frattini: falsità inaccettabili. E Sacconi: siamo corretti ROMA
— è «evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni
dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia».
OSIMO OGGI e domani sarà
ospite della città il XII Gra... ( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Quindi una ricerca di pace nella
giustizia e nel rispetto dei diritti umani è l'obiettivo che l'Ordine si
prefigge di raggiungere. Saranno presenti al Gran Capitolo Nazionale il Gran
Priore d'Italia Stelio Venceslai, il Gran Cancelliere Paolo Nicola Corallini
Garampi e il Gran Maniscalco Fabrizio Bartoli, osimano e animatore
dell'Accademia Tempalre che ha sede in città.
<Italia xenofoba>.
<E' tutto falso> ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Italia nell'applicare le
convenzioni per i Diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è
un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine di un rapporto del Comitato
di esperti che chiedono a Roma «interventi a stretto giro per contrastare il
clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati».
L'Onu: l'Italia discrimina
Frattini: è tutto falso ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e del lavoro e spiega
che quello dell'agenzia dell'Onu non è un «atto ufficiale». A scatenare la
bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto dell'Ilo l'Organizzazione
internazionale per il lavoro dell'Onu che puntano il dito sulla penisola,
accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo interventi a
stretto giro per contrastare il clima di intolleranza
Formigine e Csi, week end
in festa ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Dichiarazione dei Diritti
dell'Uomo", dà voce a chi rivendica l'effettiva universalità
dell'acquisizione dei diritti umani, per rendere ancora più forte il grido di
chi si batte ogni giorno affinché essi vengano rispettati. L'iniziativa celebra
anche il decennale della firma del patto di amicizia e solidarietà fra il
Comune di Formigine e Edchera,
Bimbi africani ospiti a
Genova dai territori del Sahrawi ( da "Giornale.it,
Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dove la violazione dei diritti
umani è all'ordine del giorno». Pippo Figari conosce questa situazione da
quando, alcuni anni fa, ha partecipato alla maratona organizzata in occasione
dell'indipendenza di questo popolo, indipendenza rimasta sulla carta. «Hanno
bisogno di aiuti umanitari, ma soprattutto di far conoscere la propria
condizione e in ciò noi cerchiamo di aiutarli»
<La vera religione
esclude il totalitarismo> ( da "Secolo
XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: forze internazionali sfruttano
questa miseria del cuore umano... fomentano le guerre per la vendita delle
armi... sostengono poteri politici irrispettosi dei diritti umani e dei
principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi
economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di mercati
importanti, ecc.
Onu: Italia razzista.
Frattini: <Accuse indegne> ( da "Secolo
XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E evidenzia come il clima di
intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi
di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonchè sui livelli di vita e le
condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla
«promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori
migranti», ratificata dall'Italia nel 1981.
assolto il legale
rappresentante di coin finì nei guai per la musica nel negozio
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: accusa era di violazione dei
diritti d'autore Assolto il legale rappresentante di Coin Finì nei guai per la
musica nel negozio La musica diffusa nel negozio costituiva, per l'accusa, una
violazione della normativa sul diritto d'autore. Così Mauro Mainardi, 51enne di
Rovigo, legale rappresentante di "Coin", sito a Pordenone in corso
Vittorio Emanuele,
La recessione è morale,
non solo economica ( da "Secolo
XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di chiedere il rispetto dei diritti
umani? Be', è quantomeno imbarazzante. Non solo, diventa inaccettabile se
guardiamo a quel viaggio e alla condanna del Tribunale dell'Onu per il
Presidente del Sudan. Al Bashir è colpevole ma lo è al pari di Mugabe in Zimbawe,
dei ribelli del Congo che a loro volta lo sono meno dei Cinesi, degli stessi
americani (
L'Onu: "Italia
razzista con gli immigrati" Frattini respinge le accuse:
"Falsità" ( da "Quotidiano.net"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: esistenza di una legislazione sui
diritti umani e anti-discriminazione e la creazione di organismi amministrativi
e consultivi, il Comitato rileva - si legge nel Rapporto - l?apparentemente
alta incidenza di discriminazioni e violazioni di basilari diritti umani della
popolazione immigrata nel paese”
Iran/ Blogger morto in
prigione, ong accusa Teheran ( da "Virgilio
Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per il rispetto dei diritti umani,
anche alla luce delle restrizioni alla libertà personale imposte in passato
dalle autorità iraniane ad altri giornalisti e blogger. "I leader iraniani
hanno delegato l'amministrazione del sistema penitenziario a un gruppo di
incompetenti e funzionari crudeli, che stanno mostrando tutto il loro assoluto
disprezzo per i diritti umani"
Mostra fotografica
"Donne d'Africa" al convento
( da "Caserta News" del
20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Questa pratica viola i diritti
umani fondamentali delle bambine e delle donne, privandole dell'integrità
mentale e fisica, del diritto alla libertà dalla violenza e dalla
discriminazione, e in casi estremi, anche della vita stessa. Di fronte al
dolore o alla violenza, alla povertà o alla fame, continua Farina, alla
corruzione o all'abuso di potere,
L'Onu: "L'Italia
viola i diritti umani" ( da "Stampaweb,
La" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Le violazioni dei diritti umani e
le forme di intolleranza, razzismo e xenofobia nei confronti dei lavoratori
migranti sono «evidenti e in aumento». L?accusa questa volta arriva
direttamente dall?Onu. Contenuta nel rapporto annuale del comitato di esperti
dell?
Valle Caudina: Giornata
della legalità, se ne discute oggi alla scuola media
( da "Sannio Online, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: infatti, come luoghi privilegiati
di rispetto dei diritti umani, di pratica della democrazia e di formazione di
cittadini consapevoli e responsabili. Il dirigente scolastico, Luigi
Meccariello, il primo cittadino di Moiano, Pietro Palma, il sindaco di Bucciano,
Domenico Matera e alcuni rappresentanti dell?
Il Papa: la mia visita per
incoraggiare l'Africa pag.1 ( da "Affari
Italiani (Online)" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il ruolo delle donne nella promozione
dei diritti umani", promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace con
World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic
Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci
accorgiamo di tanti modi in cui la vita e' compromessa, soprattutto agli stadi
piu' vulnerabili".
Sodalitas e Coca-Cola
( da "Affari Italiani (Online)"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: multinazionali più boicottate da
attivisti ed organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo. Poi abbiamo
Unilever, una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più
diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la
casa, che, nel corso degli anni, si è distinta negativamente riguardo al
rispetto dei diritti dei lavoratori e sindacali,
Intervento di Vincenzo
Vita in aula sul testamento biologico
( da "Articolo21.com"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una tortura. La tortura non è solo
quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche
una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema
che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non
tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti,
Vaticano/ Papa: Donne
hanno ruolo cruciale nella difesa
( da "Virgilio Notizie"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il ruolo delle donne nella
promozione dei diritti umani", promossa dal dicastero vaticano con World
Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic Women's
Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci accorgiamo di
tanti modi in cui la vita è compromessa, soprattutto agli stadi più
vulnerabili.
Blogger di tutto il mondo,
svegliatevi! ( da "Foglio,
Il" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per i diritti umani, e spesso per
la vita. La rete è il luogo del massimo contagio informativo oggi possibile, i
siti scritti e audiovisivi, e i social network, stanno acquisendo un posto
perfino imbarazzante o ingombrante nella vita collettiva e in quella privata,
individuale, di centinaia di milioni di persone.
L'analista Awdat:
<Società ed economia, paese a due velocità>
( da "Manifesto, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: libertà fondamentali vengono ancora
limitate e il diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato
condannato a tre anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i
diritti umani, già più volte in carcere per aver chiesto l'avvio di riforme
politiche. Rimangono in prigione peraltro i firmatari della Dichiarazione di
Damasco per la democratizzazione del paese.
Accusa dell'Onu: <In
Italia migranti discriminati> ( da "Arena.it,
L'" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In Italia migranti discriminati»
DIRITTI UMANI. Il rapporto dell'Ilo sul lavoro «Intolleranza verso i rom»
Frattini: «È tutto falso» 20/03/2009 rss e-mail print Il ministro Franco
Frattini ROMA L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il
lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati,
L'ACCUSA è PESANTE: ITALIA
INTOLLERANTE, RAZZISTA E XENOFOBA. LA FIRMA è QUELLA DEL C...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei diritti umani e del lavoro»
nonché sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto
con la convenzione 143, sulla promozione della parità di opportunità ratificata
dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama così il governo al «rispetto» delle
norme e si augura nel contempo che sia in grado di eliminare il clima di
intolleranza,
VLADIMIR PUTIN AVREBBE
PRESTATO SERVIZIO COME AGENTE DEL KGB, TRAVESTITO DA TURISTA, DURANTE LA
STOR... ( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Lo afferma il fotografo ufficiale
di Obama, Pete Souza, sulla base di una foto da lui scattata sulla Piazza
Rossa, in cui si vede un uomo biondo. Souza rimase stupito dalle domande
pungenti sulla situazione dei diritti umani negli Usa. Poi gli agenti di scorta
gli spiegarono che i «turisti» erano agenti del Kgb.
Monito dall'Europa:
"La crisi aumenta il pericolo razzismo"
( da "Dire" del
20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: eliminazione della discriminazione
razziale, i tre principali organi di difesa dei diritti umani in Europa: la Fra
(Agenzia europea per i diritti fondamentali), l'Odihr (Ufficio per le
istituzioni democratiche e i diritti umani, dell'Osce) ed Ecri (Commissione
europea contro il razzismo e l'intolleranza, collegata al Consiglio d'Europa).
<Ambasciatore dei
diritti umani>: bando di concorso aperto agli studenti di Lettere, scadenza
10 aprile ( da "Sicilia,
La" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: evento celebrativo del sessantesimo
anniversario della Dichiarazione dei diritti umani e la consegna del
riconoscimento "Cavalieri dei diritti umani", sarà conferita, al
vincitore del concorso, l'onorificenza di Ambasciatore dei diritti umani e gli
verrà consegnato in premio un viaggio a New York, durante il quale potrà
visitare la sede centrale delle Nazioni unite.
Violazioni dei diritti
umani in Asia, il missionario racconta
( da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Violazioni dei diritti umani in
Asia, il missionario racconta Venerdì 20 Marzo 2009, «Abbiamo organizzato una
serata culturale con Padre Bernardo Cervellera perché confidiamo nella
generosità degli agordini e siamo certi che molti lo sosterranno nella sue
attvità di informazione libera e indipendente contro le violazioni dei diritti
umani in Asia»
Roma L'Onu, attraverso un
rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di ...
( da "Gazzettino, Il"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti Umani e del lavoro e spiega
che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre sono
state le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di Esperti
dell'Organizzazione Internazionale per il Lavoro dell'Onu, che puntano il dito
sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo
di Roma interventi a stretto giro per contrastare
Appello al parlamento
contro la nascita di bambini invisibili
( da "Blogosfere" del
20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract:
Nordirlanda/ Pubblicate
per la prima volta linee guida ( da "Virgilio
Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Gli attivisti dei diritti umani
dell'Ulster hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa, malgrado il documento
ribadisca come gran parte degli aborti continuerà ad essere illegale. Gli
anti-abortisti hanno invece ipotizzato che il testo possa incoraggiare i medici
non obiettori a effettuare interruzioni di gravidanze sotto false circostanze,
Mugabe all'incasso: chiede
la fine delle sanzioni e 5 miliardi di dollari
( da "Stampaweb, La"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: nel rispetto dei diritti umani e
della legge. Il 2008 è stato un annus orribilis per lo Zimbabwe. Il Paese, che
ha un tasso di disoccupazione che sfiora il 95%, ha subito una delle più gravi
crisi nella sua storia, la fuga di milioni di persone verso il Sudafrica e il
Mozambico, un'inflazione a nove zeri, il colera che ha mietuto cinquemila
vittime e e contagiato altre 70 mila.
Biotestamento, la stella
polare è la persona ( da "AprileOnline.info"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una tortura. La tortura non è solo
quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche
una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema
che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non
tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti,
Bari: si moltiplicano i
casi di tubercolosi ( da "Blogosfere"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: si moltiplicano i casi di
tubercolosi Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 19:12 in Diritti umani
Quando il fondamentalismo xenofobo prende il sopravvento sul buon senso, accade
che gli ammalati preferiscano rinunciare alla propria salute piuttosto che rivolgersi
ad un medico, per il timore di una denuncia, di un arresto, di un'espulsione.
R.D.CONGO/ UNHCR: 30.000
PERSONE IN FUGA DA ATTACCHI RIBELLI HUTU
( da "Wall Street Italia"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: come anche le violazioni dei
diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella
boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr.
Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi
delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.
R.D.Congo/ Unhcr: 30.000
persone in fuga da attacchi ( da "Virgilio
Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: come anche le violazioni dei
diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella
boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr.
Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi delle
Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.
IMMIGRATI/ ARCI: IN ITALIA
PERSISTONO RAZZISMO E XENOFOBIA ( da "Wall
Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: paesi in cui le discriminazioni e
le violazioni dei diritti umani nei confronti di immigrati, rifugiati e
richiedenti asilo sono in aumento". "Il rapporto - sottolinea
l'esponente dell'Arci - accusa il nostro governo di non applicare il decreto
del 2003 che recepisce la Direttiva europea sulla parità di trattamento tra le
persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica.
Rom, un popolo
( da "superEva notizie"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: discriminazione dei rom Relazione
di alcune organizzazioni per i diritti umani in riferimento alla
discriminazione dei rom in Italia Fare di più contro la discriminazione
razziale Diritto di libera circolazione e soggiorno La carta dei diritti
inclusa nel trattato costituzionale europeo Dosta! Una campagna dell'Unione
Europea contro i pregiudizi nei confronti del popolo rom Parte quinta.
AFRICA/ PAPA ATTACCA
SULL'ABORTO. NON È DIRITTO A SALUTE DONNE
( da "Wall Street Italia"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, 'balance of power',
lotta alla corruzione, scuole e ospedali). Uno sviluppo che non può
prescindere, per il Papa, dalla dignità delle donne. E'
"sconvolgente", ha detto, la discriminazione delle donne e il loro
sfruttamento sessuale", esortando alla "uguale dignità di donne e
uomini sulla base di un'armoniosa complementarità"
Africa/ Papa attacca
sull'aborto. Non è diritto a salute
( da "Virgilio Notizie"
del 20-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, 'balance of power',
lotta alla corruzione, scuole e ospedali). Uno sviluppo che non può
prescindere, per il Papa, dalla dignità delle donne. E'
"sconvolgente", ha detto, la discriminazione delle donne e il loro
sfruttamento sessuale", esortando alla "uguale dignità di donne e
uomini sulla base di un'armoniosa complementarità"
( da "City" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Onu: "Italia
xenofoba e razzista" ROMA - "Italia razzista e xenofoba". Lo
dice un rapporto dell'Ilo - l'Organizzazione Internazionale per il Lavoro
dell'Onu - accusandola di discriminare gli immigrati e chiedendo al governo di
Roma interventi per contrastare il clima di intolleranza contro gli immigrati.
Rapporto che non lesina accuse anche ai "leader politici" italiani
rei di usare una "retorica aggressiva e
discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un
sentimento di ostilità nell'opinione pubblica". Clima che ha un impatto
sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui livelli di vita.
"Affermazioni false", replica il m inistro degli Esteri Frattini. 20
marzo 2009
( da "Rai News 24" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma | 19 marzo 2009
Agenzia Onu: l'Italia discrimina gli immigrati. Frattini: rapporto falso, siamo
indignati Donne al lavoro L'Italia discrimina i lavoratori immigrati,
soprattutto i Rom, con forme di intolleranza, razzismo e xenofobia. L'accusa
arriva dal Comitato di esperti dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu -
che nel suo ultimo rapporto sull'applicazione delle Convenzioni e
Raccomandazioni internazionali, punta il dito anche verso i "leader
politici" italiani rei di usare una "retorica aggressiva e
discriminatoria nell'associare i rom alla criminalita', creando cosi' un
sentimento di ostilita' e antagonismo nell'opinione pubblica". Il Rapporto
- pubblicato il sei marzo scorso - chiede cosi' a Roma "risposte"
entro il 2009, sollecitando misure ed interventi per "per contrastare il
clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal
loro status". Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei
"lavoratori immigrati", soprattutto - oltre ai rom - quelli
provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E
evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto
anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui
livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la
convenzione 143, sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di
trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.
Il comitato richiama cosi' il Governo al "rispetto" delle norme per
gli immigrati, "a prescindere dal loro status" ricordando che
"ha il dovere di assicurare" anche ai lavoratori "illegali"
i loro diritti nel rispetto delle norme su "remunerazioni, sicurezza
sociale e altri benefits". Il comitato spera - si legge nel testo del
Rapporto - che il governo italiano sia in grado di eliminare il clima di
intolleranza, violenza e discriminazione degli immigrati, con particolare
attenzione alla comunita' rom, e di assicurare loro, sia legalmente che
socialmente, i diritti umani fondamentali. E, ancora,
di far in modo che gli atteggiamenti discriminatori siano meglio identificati e
condannati. Frattini: rapporto falso, Italia indignata "Il Rapporto del
Comitato di esperti dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con
elementi concreti e dunque da respingere al mittente". E' quanto precisa
una nota della Farnesina sottolineando che il ministro degli Esteri, Franco
Frattini, ritiene, in particolare, che espressioni "come 'intolleranza' o
'discriminazione' nei confronti degli immigrati siano utilizzate in modo
gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle autorita'
italiane". L'Italia "ha gia' espresso" la propria
"indignazione" all'ILO che "ha preso atto della indignazione del
nostro governo: ci auguriamo - si legge nella nota - che si tratti di una
sfortunata pagina dell'attivita' di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia
rispetta e con la quale intende continuare a collaborare". "Il quadro
dell'Italia non e' quello rappresentato nel rapporto del comitato
dell'Ilo" spiega la nota sottolineando che il paese "rispetta e
rispettera' le regole europee ed internazionali come sempre e' stato
riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorita' responsabili".
"Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attivita' di
un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare
a collaborare" prosegue la nota commentano il Rapporto. Gli autori del
documento "non considerano, e cio' dimostra il carattere parziale ed
inaccettabile del documento, che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le
autorita' italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e
migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed
umanita"'. Gli autori del rapporto ignorano
"completamente - si legge ancora nella nota - la situazione di diffusa
illegalita' in cui si trovano in Italia molte decine di migliaia di immigrati
la cui doverosa espulsione resta tuttavia soggetta a leggi che garantiscono la
piena tutela davanti alle autorita' giudiziarie competenti". E, ancora,
gli autori "trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di
immigrati clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti
ad attivita' lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e
non italiana residente e rispettosa delle leggi".
( da "Corriere.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
il ministro sacconi:
«non è un atto ufficiale» Onu: «Italia razzista verso gli stranieri» Dure
accuse nel rapporto Ilo: discriminati soprattutto i rom. Frattini respinge al
mittente: «Falso e inaccettabile» MILANO - Xenofoba e razzista. È la brutta
fotografia dell'Italia che emerge senza mezzi termini da un rapporto dell'Ilo
(agenzia Onu per il lavoro). Il nostro dunque non è un Belpaese per gli
stranieri. E in particolare per i rom. «Falso» replica il ministro degli Esteri
Frattini, esprimendo l'«indignazione» dell'esecutivo ai responsabili dell'Ilo a
Ginevra. Il ministro del Welfare Sacconi si affretta a dire che l'Italia è
corretta nell'applicare le convenzioni per i Diritti umani e del lavoro e spiega che
quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». Nessuno scandalo invece per la
Caritas: «Da anni esprimiamo preoccupazione per forme di intolleranza e
discriminazione verso gli immigrati, e in modo particolare nel mondo del
lavoro» ha commentato il responsabile immigrazione Oliviero Forti.
RETORICA AGGRESSIVA - A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute nel
rapporto dell'Organizzazione internazionale per il lavoro, che accusano Roma di
discriminare gli immigrati chiedendo interventi a stretto giro per contrastare
il clima di intolleranza e garantire la tutela agli stranieri. Non mancano
accuse ai leader politici, rei - si legge nel testo - di usare una «retorica
aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando
così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il
documento del Comitato - pubblicato il 6 marzo - spiega che il clima di
intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in
contrasto con la convenzione 143 che regola la "Promozione della parità di
opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata
dall'Italia nel 1981. «PAROLE INACCETTABILI» - Tutte affermazioni «false, non
dimostrare con elementi concreti, da respingere al mittente», replica la
Farnesina spiegando che Frattini, giudica «gravemente inaccettabili parole come
intolleranza o discriminazione nei confronti degli immigrati». Sacconi avanza
il dubbio che «le sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese». «Il
quadro non è quello rappresentato nel rapporto» ribadisce la Farnesina,
sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee e
internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da
tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata
pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la
quale intende continuare a collaborare» aggiunge il ministero degli Esteri.
stampa |
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 19 mar.
(Apcom) - Il leader dell'opposizione del Gambia, Halifa Sallah, è stato
rilasciato dalla prigione e assolto da ogni accusa. Lo riferisce il sito della
Bbc. Sallah venne arrestato all'inizio di marzo e accusato di spionaggio e di
aver organizzato riunioni illegali con altri membri dell'opposizione. Poco dopo
essere uscito dal carcere Sallah ha spiegato alla Bbc di non sapere perché sia
stato arrestato dal momento che tutte le accuse erano false. Da quando è leader
dell'Alleanza Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo, Sallah è stato
imprigionato svariate volte. Nelle elezioni di tre anni fa
si candidò contro il presidente Yahya Jammeh, al potere in seguito ad un colpo
di stato nel 1994. Secondo un rapporto di Amnesty International pubblicato lo
scorso novembre, gli oppositori del presidente sono quotidianamente oggetto di
violazione dei diritti umani, inclusa la tortura e l'arresto
illegale.
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 19 mar. (Apcom) - "Nonostante l'esistenza di una legislazione sui
diritti umani e
anti-discriminazione e la creazione di organismi amministrativi e consultivi,
il Comitato rileva - si legge nel Rapporto - l'apparentemente alta incidenza di
discriminazioni e violazioni di basilari diritti umani della popolazione immigrata nel paese". La relazione
cita anche documenti elaborati da altri organismi internazionali, come il
Comitato consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze
nazionali in Europa (Acfc), e ne riprende le preoccupazioni a proposito delle
"serie violazioni dei diritti umani per i
lavoratori migranti sprovvisti di documenti" e della "aggressiva e
discriminatoria retorica usata da leader politici che associano esplicitamente
la criminalità ai Rom, creando un ambiente di generalizzata ostilità,
antagonismo e stigmatizzazione nell'opinione pubblica". Il documento si
basa anche sulle osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione
della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni
dei diritti umani verso i lavoratori migranti
dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e
dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui
parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati
senza acqua né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i
"continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati
non europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti
delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante
i raid per lo sgombero dei campi". Il Comitato dell'Ilo, formato da venti
giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, esprime quindi "profonda
preoccupazione" e invita il governo italiano a prendere "le dovute
misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per
tutti i migranti", oltre che misure per "migliorare, nella pubblica
opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, facendo
accettare i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli
effetti". Il documento si conclude con la richiesta al governo di
rispondere punto per punto alle osservazioni fatte entro la fine del 2009. Le
reazioni di governo e maggioranza non si fanno attendere. Il ministro del
Lavoro Maurizio Sacconi liquida i contenuti del documento perché "non è un
atto ufficiale dell'Ilo ma molto più modestamente il recepimento da parte degli
esperti, che verificano l'attuazione delle Convenzioni Internazionali, di
ipotesi tutte da dimostrare". "Come al solito - aggiunge Sacconi - è
molto probabile che queste sollecitazioni siano pervenute dall'interno del
nostro stesso Paese. L'Italia potrà facilmente rispondere circa la correttezza
del comportamento delle nostre istituzioni e la coerenza delle nostre leggi con
i principi delle Convenzioni Internazionali". Secondo il presidente dei
senatori del Pdl, Maurizio Gasparri "gli esperti dell'Onu che offendono
l'Italia sono come gli esponenti dell'Onu che nei giorni scorsi volevano
diffondere un documento antisemita, gente strana che non giova alla causa dell'umanità e costa troppo per diffondere sciocchezze razziste
contro Israele e offese all'Italia". Quanto al ministro degli Esteri
Franco Frattini sostiene che il Rapporto contenga "affermazioni false, non
dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente". Il
titolare della Farnesina ritiene inoltre che "espressioni come
'intolleranza' o 'discriminazione' nei confronti degli immigrati siano
utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle
autorità italiane".
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 19 mar.
(Apcom) - "E' evidente e crescente l'incidenza della
discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese
persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati,
compresi i Rom". Sono parole particolarmente dure, quelle scelte dal
Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro,
agenzia dell'Onu, per descrivere il trattamento degli immigrati in
Italia e la violazione di alcune norme internazionali. "Chiediamo al
governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e
per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status"
scrivono i giuslavoristi dell'Ilo. Nel rapporto di quasi 800 pagine sull'applicazione
degli standard internazionali del lavoro, quest'anno il capitolo dedicato
all'Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un paese Ue
democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella sulla
"promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori
migranti" ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo e la
Slovenia, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso
motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. (Segue)
( da "Cittadino, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Discriminazioni
verso i migranti» L'Onu attacca il nostro Paese ROMA L'Onu, attraverso un
rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia
e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. E il governo
scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega
il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al
quartie generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il
ministro del welfare, Maurizio Sacconi, rimarca intanto la correttezza
dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i diritti umani e del lavoro e spiega che quello
dell'Ilo non è un «atto ufficiale».A scatenare la bagarre le tre pagine,
contenute in un rapporto del Comitato di esperti dell'Ilo - l'Organizzazione
internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito sulla penisola,
accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma
interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e
garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai
«leader politici» italiani rei - si legge nel testo - di usare una «retorica
aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando
così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il
documento del Comitato - pubblicato il sei marzo scorso - spiega che il clima
di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in
contrasto con la convenzione 143, sulla 'Promozione della parità di opportunità
e di trattamento dei lavoratori migrantì, ratificata dall'Italia nel 1981.Tutte
affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti, da respingere al
mittente», replica la Farnesina spiegando che Frattini, giudica «gravemente
inaccettabili» parole «come 'intolleranzà o 'discriminazioné nei confronti
degli immigrati» riferite «all'Italia e alle autorità italiane». Una posizione
cui fa eco Sacconi: «il documento non è un atto ufficiale dell'Ilo ma molto più
modestamente il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da
dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute
dall'interno del Paese».«Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto»,
ribadisce la Farnesina sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le
regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato
dal governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti
di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia
rispetta e con la quale intende continuare a collaborare», aggiunge il
ministero degli Esteri.
( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 20/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Agenzia Onu attacca
l'Italia: «Discrimina gli immigrati» ROMALa discriminazione
e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in
aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo
(Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno, a marzo, pubblica
un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti
i Paesi. «In Italia persistono razzismo e xenofobia», si legge nel
documento, «anche verso richiedenti asilo e rifugiati». L'agenzia delle Nazioni
Unite chiede al governo italiano «di intervenire efficacemente per contrastare
il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal
loro status». Secondo il comitato, formato da venti esperti giuslavoristi
provenienti da Paesi di tutto il mondo, l'Italia contravviene al decreto
legislativo del 9 luglio 2003 che attua la direttiva Ue sulla «parità di
trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine
etnica». In particolare, dispone le misure affinché le differenze di razza o di
origine etnica non siano causa di discriminazione. «Il rapporto del comitato di
esperti dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi
concreti e dunque da respingere al mittente», reagisce, tramite un comunicato
della Farnesina il ministro degli Esteri Franco Frattini, secondo il quale
«espressioni come "intolleranza" o "discriminazione" nei
confronti degli immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei
confronti dell'Italia e delle autorità italiane». «Gli autori del rapporto non
considerano - e ciò dimostra il carattere parziale ed inaccettabile del
documento - che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorità italiane
sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di
immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanità», afferma Frattini. Per Cesare Damiano, capogruppo
del Pd in commissione Lavoro alla Camera, sono «gravi» le accuse mosse
all'Italia. Il Governo, dovrebbe «esaminare tempestivamente e in modo
approfondito il profilo della sua azione su questi temi».
( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 20/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:bassa bresciana MANERBIO Convegno su
sviluppo e occupazione Il Pd di Manerbio organizza per stasera alle 20.45 nella
Sala civica un convegno sul tema «Sviluppo e occupazione nella Bassa bresciana:
analisi e prospettive per Manerbio». Interverranno Valentino Co minelli
(delegato sindacale) e Gianfranco Tosini (ricercatore). CHIARI
Marcia della pace in difesa dei diritti umani Domenica sera si svolgerà la marcia «Tutti i diritti umani per tutti» tra Chiari, Coccaglio e
Rovato. Il ritrovo è previsto alle 9.30 nel parcheggio di via Roccafranca
situato in prossimità dell'ex campo nomadi di Chiari. L'arrivo sarà sul Monte
Orfano alle
( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 3 - Attualità
L'Onu: l'Italia vìola i diritti degli immigrati Frattini: siamo indignati, sono
solo falsità ROMA. L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per
il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli
immigrati, soprattutto i rom. E il governo scende in campo «respingendo al
mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri Franco
Frattini, annunciando di aver espresso già al quartier generale dell'Ilo a
Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del Welfare, Maurizio
Sacconi, rimarca intanto la correttezza dell'Italia nell'applicare le
convenzioni per i diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto
ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del
comitato di esperti dell'Ilo - l'Organizzazione internazionale per il lavoro
dell'Onu - che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli
immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per
contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli
immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader politici» italiani
rei - si legge nel testo - di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria
nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e
antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento del Comitato - pubblicato il
6 marzo scorso - spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli
standard minimi di protezione «dei diritti umani e del
lavoro» nonchè sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione
143, sulla "Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei
lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981. Tutte affermazioni
«false, non dimostrate con elementi concreti, da respingere al mittente»,
replica la Farnesina spiegando che Frattini, giudica «gravemente inaccettabili»
parole «come "intolleranza" o "discriminazione" nei
confronti degli immigrati» riferite «all'Italia e alle autorità italiane». Una
posizione cui fa eco Sacconi: «Il documento non è un atto ufficiale dell'Ilo,
ma molto più modestamente il recepimento da parte degli esperti di ipotesi
tutte da dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute
dall'interno del Paese». «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto»,
ribadisce la Farnesina sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole
europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal
governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti di
una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia
rispetta e con la quale intende continuare a collaborare», aggiunge il
ministero degli Esteri.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
MOSCA Putin nel 1988
"falso turista" del Kgb all'incontro fra Gorbaciov e Reagan
WASHINGTON. Era il 1988 e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan
incontrava sulla piazza Rossa di Mosca un gruppo di turisti tra i quali si
nasconderebbe anche un giovanissimo Vladimir Putin (nella foto), allora in
forza come agente del Kgb. A scattare l'immagine il
fotografo ufficiale della Casa Bianca Peter Souza, secondo il quale Gorbaciov
stava presentando Reagan ad alcuni turisti. Questi, ricorda il fotografo,
iniziarono a porre domande al presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. A Souza, che si stupì
del fatto, gli 007 Usa risposero: «Tutta una sceneggiata, è tutta gente del
Kgb».
( da "Adige, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROMA - L'Onu,
attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa
l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i
rom ROMA - L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il
lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati,
soprattutto i rom. Dura la replica del Governo, sceso ieri immediatamente in
campo «respingendo al mittente affermazioni che sono false», ha spiegato il
ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al
quartie generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il
ministro del welfare, Maurizio Sacconi, ha rimarcato intanto la correttezza
dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i Diritti Umani e del lavoro, spiegando che quello dell'Ilo non è un «atto
ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute nel rapporto del
Comitato di Esperti dell'Ilo, che puntano il dito sulla penisola, accusandola
di discriminare gli immigrati e chiedendo al Governo di Roma interventi a
stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela
agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader
politici» italiani rei «di usare una retorica aggressiva e discriminatoria
nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e
antagonismo nell'opinione pubblica». 20/03/2009
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
SAGGI. IL CONDUTTORE
DI «ZAPPING» PUNTA L'INDICE CONTRO LA PENA DI MORTE, PRATICATA NONOSTANTE LA
MORATORIA «Assassini di Stato», «j'accuse» di Forbice La risoluzione per la
moratoria universale delle esecuzioni capitali, approvata dall'Onu il 18
dicembre 2007 con il voto favorevole di 104 paesi, segna una data fondamentale
nella battaglia contro la pena di morte ma la strada da compiere per debellare
questa 'lucida follià dell'umanità è ancora lunga. È questa la premessa che sottende ad
«Assassini di stato», il nuovo libro di Aldo Forbice giornalista Rai e
conduttore della trasmissione radiofonica Zapping, da anni impegnato sul fronte
dei diritti umani. Il
volume è insieme un'inchiesta giornalistica, un saggio di storia recente,
ma soprattutto un appello appassionato lungo 350 pagine contro la pena di morte
che, ricorda subito l'autore usando la citazione di Cesare Beccaria, «non è un
diritto, ma la guerra di una nazione contro un individuo». Il primo capitolo è
dedicato ad un breve excursus storico filosofico sulla pena di morte in Italia
(il primo stato nazionale europeo ad abolirla nel 1947), in Europa e nel resto
del mondo, mentre nei capitoli successivi, Forbice esamina la situazione area
per area: i paesi in cui la pena capitale è ancora in vigore sono 46 e, secondo
i dati del libro, si calcola che almeno 20 mila persone all'anno vengano ancora
punite con la morte. Un giro del mondo in cui le esecuzioni capitali accomunano
gli Usa («campioni di diritti umani nel mondo lo sono
molto meno quando si guarda in casa loro») all'ex Urss, il Giappone («un paese
con mille contraddizioni, dove il boia esiste ma non bisogna parlarne») all'Africa
dei signori della morte, la Cina ai paesi Arabi. Come incipit di ogni capitolo
una citazione da un grande del passato contro la pena di morte: da Mark Twain,
a Elias Canetti, a Tolstoj, ad Albert Camus. Numerose le testimonianze
riportate di condannati , da cui emerge un'accusa senza appello alla pratica
delle esecuzioni capitali: valga per tutti l'annuncio pubblicato su alcuni
quotidiani americani nel novembre del 2000:«Il mio nome e Michael Toney. La
maggior parte delle persone mi chiama "Cowboy". Sono nel braccio
della morte della prigione del Texas aspettando l'esecuzione per un crimine che
non ho commesso. Ho diritto a scegliere cinque persone come testimoni della mia
esecuzione. E ho deciso di selezionarle mettendo all'asta i posti disponibili.
Alle cinque persone che offriranno di più chiederò di donare l'importo alle mie
due figlie...So che la messa all'asta di posti per assistere ad un assassinio è
senza precedenti ma vi assicuro che è legittima. Che cosa c'è di più serio
della morte?». Forbice, collaboratore del nostro giornale, è vicedirettore del
giornale radio RAI, e conduce «Zapping», uno dei programmi radiofonici di
approfondimento più seguiti. È l'ideatore e direttore della manifestazione
«Umanitaria», dedicata all'affermazione dei diritti civili, e a problematiche
particolari quali la violenza sui bambini, la tortura, la pena di morte.
Inoltre, è organizzatore di campagne umanitarie, fra
le quali: campagna per salvare il condannato a morte negli Stati Uniti Joseph
O'Dell (1997), campagna per la moratoria sulle esecuzioni capitali in Cina
(1998), negli Stati Uniti (2000), in Giappone (2002) e nel mondo (1999-2002).
( da "Tirreno, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
STASERA ALLE 21
Sanità e immigrati, dibattito a palazzo Ducale LUCCA. Stasera alle 21 nella
sala rappresentanza di Palazzo Ducale è in programma l'incontro pubblico su
"Sani & Salvi. La sanità e gli immigrati dopo il pacchetto
sicurezza". Al dibattito (di estrema attualità in questi giorni)
partecipano Mario Regoli, assessore provinciale al sociale; Lisandro Fava,
direttore sanitario dell'Asl 2 Lucca; Andrea Callaioli, avvocato del Foro di
Pisa; Cecilia Francini, membro dell'associaizione Medici
per i diritti umani. Sono
invitati a intervenire i consigli degli stranieri, le associazioni, le comunità
di immigrati, le associazioni di volontariato, gli operatori del settore
socio-sanitario e tutti i cittadini interessati all'argomento.
( da "Riformista, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Chirac, la revanche
L'ultima cronaca che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio
gennaio, quando Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un
aggressione del barboncino della moglie Chirac, la revanche L'ultima cronaca
che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio gennaio, quando
Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un aggressione del
barboncino della moglie. Bernadette ha poi giustificato l'amato Sumo spiegando
che è in cura (il cane non il marito) per una grave depressione. Facile
immaginare casa Chirac ancora avvolta dalla cupa atmosfera che segnò l'addio
all'Eliseo. Quell'interminabile declino verso voragini di impopolarità - fino a
sotto quota 20 nei consensi - reso più amaro dall'ascesa dell'odiato Sarkozy.
Non è così. La famiglia Chirac è tornata alla ribalta. E non solo la moglie
Bernadette premiata mercoledì da Nicolas Sarkozy con la Legione d'Onore. Anche
Jacques è stato rivalutato negli ultimi mesi dai suoi concittadini. A gennaio è
giunto secondo nell'indice di gradimento delle personalità di "Paris
Match". E a marzo è lui, in compagnia del Segretario
di Stato per i Diritti
Umani Rama Yade e del sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, il francese più amato
dai francesi. Non solo da loro. Secondo un'indiscrezione pubblicata ieri da
"Le Figaro", Barack Obama ha scritto a Jacques Chirac una lettera,
definita «molto simpatica» dal predecessore di Sarkozy. Chi scrive non
si sente di escludere del tutto un clamoroso errore dello staff della Casa
Bianca. Forse a Washington si sono scordati che oggi all'Eliseo c'è Sarkò
"l'Americano", non più Chirac, il capo di Stato del mondo occidentale
meno stimato negli Stati Uniti dell'era Bush. La battaglia di Chirac all'Onu
contro la guerra in Iraq comunque non è più motivo di discredito. Anzi -
sottolinea "Le Figaro" - nell'augurarsi di poter «collaborare con
spirito di pace per costruire un mondo più sicuro» ci sarebbe un implicito
omaggio al presidente che si oppose al conflitto. Più che revisionismi -
secondo i maligni - la conferma che nulla rende più popolari che non fare e non
dire nulla, dopo un eccesso di potere. Tanto più in tempi di crisi, quando il
potere è un macigno che schiaccia le migliori ambizioni. (Spino) 20/03/2009
( da "AudioNews.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
venerdì 20 marzo
2009 07.13 Politica Onu accusa: 'Italia razzista con stranieri' 06.13: Violazione dei diritti umani degli immigrati, discriminazione
nel lavoro e razzismo in particolare verso i rom. Durissime le accuse
all'Italia nel rapporto annuale dell'Agenzia Onu per il lavoro. 'Falso' replica
indignato il ministro degli esteri Frattini. 'Non è un atto ufficiale ma un
parere di esperti' nota il ministro del Welfare Sacconi. Ma la Caritas
ricorda 'da anni denunciamo discriminazioni'.
( da "Unita, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Italia discrimina
i migranti È come il Burkina Faso GIUSEPPE VITTORI La
discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in
aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo
(Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno pubblica un
rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i
Paesi. «In Italia persistono razzismo e xenofobia» - si legge nel
documento, «anche verso richiedenti asilo e rifugiati». L'agenzia Onu chiede al
governo italiano «di intervenire efficacemente per contrastare il clima di
intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status».
Secondo il comitato, formato da venti esperti giuslavoristi provenienti da
Paesi di tutto il mondo, l'Italia contravviene al decreto legislativo del 9
luglio 2003 che attua la direttiva Ue sulla «parità di trattamento tra le
persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica». In particolare,
la dispone le misure affinchè le differenze di razza o di origine etnica non
siano causa di discriminazione. La presa di posizione ha suscitato l'irritata
reazione del ministro degli Esteri Frattini: «Il rapporto contiene affermazioni
false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al
mittente». Contro la convenzione 143 Il rapporto è categorico: l'Italia
contravviene alla convenzione 143, quella sulla «promozione della parità di opportunità
e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dal nostro paese nel
1981. Tranne il Portogallo e la Slovenia, infatti, gli altri paesi saliti
all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina
Faso, il Camerun e l'Uganda. Il Comitato dell'Ilo, formato da venti
giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, verifica costantemente
l'osservazione delle norme da parte dei governi e in questo caso richiama
l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi articoli della convenzione 143,
cioè al «rispetto dei diritti umani di tutti gli
immigrati, senza alcuna distinzione di status». Ma si basano anche sulle
osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della
discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato «gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est
Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari
eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è
trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né
elettricità». I rapporti Onu mettono in evidenza anche i «continui dibattiti
razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei»...
L'Organizzazione internazionale del lavoro inchioda l'Italia: si violano i
diritti umani rispetto ai migranti. «In Italia
persistono razzismo e xenofobia», si legge nel documento, «anche verso
richiedenti asilo e rifugiati».
( da "Unita, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL CASO DURBAN E LA
NECESSITÀ DI CAMBIARE RIFORMA DELL'ONU Qualche giorno fa il Ministro degli
Esteri Franco Frattini aveva annunciato che l'Italia non avrebbe partecipato
alla Conferenza Onu contro il razzismo (Ginevra, 20-24 aprile) perché il testo
di partenza non era accettabile: esso appariva inadeguato nel tutelare la
libertà d'espressione e dichiaratamente antisemita in alcuni passaggi.
L'attenzione su questo appuntamento è molto alta perché si tratta di una
riedizione di Durban 2001, abbandonato in corso d'opera da Usa e Israele per il
clima irrespirabile - non mancarono testimoni che parlarono di una "caccia
all'ebreo" - e per l'equiparazione tra sionismo e razzismo. La decisione
italiana, che segue Israele, Canada e Stati Uniti, ha riscosso molti consensi
ma anche alcune critiche, tra cui quella di Nicolas Sarkozy: il nostro governo
avrebbe fatto una fuga in avanti, senza lavorare ad un percorso comune tra i 27
stati dell'Unione Europea. Questa perplessità, di per sé fondata, deve oggi
registrare una novità importante: anche grazie alla decisione italiana, la Ue
ha messo a punto un documento unitario, snello e ragionevole, mostrandosi
compatta, per una volta, sul tema cruciale della lotta al razzismo (e non
sarebbe male se si andasse oltre le pure petizioni di principio). Se la nuova
proposta venisse rifiutata tutta l'Europa potrebbe abbandonare i lavori come
l'Italia. In caso contrario anche Frattini potrebbe riconsiderare la nostra
posizione. Non deve però sfuggire un altro aspetto della vicenda: come si può
coltivare la fiducia negli organismi internazionali se questi fanno
continuamente pessima, ma proprio pessima, mostra di sé? Come può il Comitato
organizzatore della Conferenza contro il razzismo essere presieduto dalla Libia
(!), avere come vicepresidente un cubano e come membro un iraniano? Come può
essere nigeriano il presidente del Consiglio Onu sui Diritti umani, dopo che lo stesso
organismo è già stato guidato dalla Libia (con l'Iran sempre presente)? Le
istituzioni internazionali sono meccanismi complessi, e più della metà degli
stati aderenti all'Onu non sono democratici. Chi, in Italia, crede in una
politica estera multilaterale deve quindi sì rivendicare una posizione europea,
ma sostenere anche una riforma delle Nazioni Unite. Da anni si discute di una
composizione più attuale del Consiglio di Sicurezza (vi siede la Francia ma non
l'India!), a cui non si giunge per fortissimi interessi contrapposti. E occorre
studiare un sistema di regole che impedisca a governi assassini, torturatori, antidemocratici,
negazionisti e razzisti di sedere in consessi - se li si vuole davvero
istituire - in cui possono fare le pulci ad altri paesi per ragioni che con i Diritti umani hanno davvero poco a che fare. È chiedere
troppo? Se sì, disertare Durban II non è che il primo passo.
( da "Mattino di Padova, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL RICHIAMO DELL'ONU
L'Italia discrimina i lavoratori immigrati La
discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati in Italia sono «evidenti e in
aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione
internazionale del lavoro) nel suo rapporto sull'applicazione degli standard
internazionali del lavoro di tutti i Paesi. «In Italia persistono
razzismo e xenofobia», si legge nel documento, «anche verso richiedenti asilo e
rifugiati» e soprattutto nei confronti dei Rom. L'agenzia chiede al governo
italiano «di intervenire per contrastare il clima di intolleranza e garantire
la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status». Immediata la reazione
della Farnesina: «Il rapporto dell'Ilo contiene affermazioni false, non
dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente».
( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Slegami «Un paese
sempre più razzista e xenofobo». È la dura condanna dell'Onu
nei confronti dell'Italia, dove «le violazioni dei diritti umani persistono anche verso i
richiedenti asilo e i rifugiati, compresi i rom». E dopo la rivolta del
centinaio di deputati del Pdl contro la norma che obbliga i medici a denunciare
i «clandestini», Berlusconi si smarca dalla Lega: non ho voluto io le ronde.
Una morte sospetta nel centro di detenzione di Roma PAGINE4, 5
( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Onu: «L'Italia è un
paese razzista e xenofobo» È scritto in un rapporto sulle condizioni dei
lavoratori migranti Luca Fazio MILANO Entro la fine del 2009... un po' poco.
Anzi, impossibile. Il governo italiano avrebbe meno di un anno di tempo per
rispondere, «punto per punto», alle imbarazzanti osservazioni fatte
dall'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale per il lavoro): «Siete un
paese razzista». Ma il ministro Frattini non perde tempo e risponde subito:
«Non è vero». Raramente il Comitato, che sempre a marzo presenta la sua
relazione sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro, ha usato
parole così dure per condannare un paese europeo e «democratico». L'Italia
compare a pagina 644 e già le prime righe sono poco edificanti: «E' evidente e
crescente l'incidenza della discriminazione e delle
violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti della popolazione immigrata nel
paese. Notiamo che persistono razzismo e xenofobia nei confronti degli
immigrati, dei richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al
governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e
per garantire le tutele ai migranti, a prescindere dal loro status». Il
rapporto, in fondo, non è altro che una sintesi impietosa di ciò che accaduto
in Italia non in questo ultimo anno, ma in questi ultimi anni, per cui ben
poche forze politiche possono dirsi innocenti anche se il «clima» - tra ronde e
medici costretti a denunciare i «clandestini» - con il governo Berlusconi è
decisamente peggiorato. Tocca al ministro Frattini oggi difendere
l'indifendibile, e lo fa in maniera sprezzante: «Il rapporto - accusa -
contiene affermazioni false e dunque è da respingere al mittente. L'Italia ha
già espresso indignazione all'Ilo che ha preso atto: ci auguriamo che si tratti
di una sfortunata pagina dell'attività di una istituzione che l'Italia rispetta».
Le accuse del rapporto, e lo dimostrano i fatti, vanno ben oltre il mancato
rispetto della convenzione 143 che l'Italia ha ratificato nel 1981, quella
sulla «promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori
migranti». Un «primato» che il nostro paese condivide con pochi altri al mondo:
Portogallo, Slovenia, Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda. Il Capitolo Cie
(Centri di identificazione ed espulsione), maledettamente attuale, per esempio:
«Gli immigrati a volte sono detenuti in condizioni difficili prima di essere
espulsi verso il loro paese d'origine». Un eufemismo: proprio ieri un algerino
è morto a Ponte Galeria (Roma) per un malore dopo aver chiesto inutilmente
aiuto alla polizia. O più semplicemente le «normali» condizioni di chi lavora
nel nostro paese: «Il Comitato per l'eliminazione delle discriminazioni
razziali si dice preoccupato dalle informazioni sulle gravi violazioni dei
diritti dei lavoratori senza permesso di soggiorno, in particolare di quelli
provenienti dall'Africa, dall'Europa dell'est e dall'Asia: cattivo trattamento,
bassi salari ricevuti con ritardi considerabili, lunghe ore di lavoro forzato
nelle quali una parte del salario è trattenuto dagli stessi datori di
lavoro...». E quando al centro dell'attenzione ci sono i Rom e i rumeni, non si
salva nessuno. Non la polizia, non il centrosinistra spazzato via alle ultime
elezioni. Scrive ancora l'Ilo: «Gli immigrati sono obiettivo di un discorso
razzista e xenofobo, discorsi che incitano all'odio riguardano i Rom» (e qui,
per inciso, vengono sottolineati i «cattivi trattamenti» nei confronti dei Rom,
specialmente quelli di orgine rumena, da parte dei membri delle forze
dell'ordine durante gli sgomberi nei campi); e in particolare, in seguito al
decreto razzista voluto dal governo Prodi che nel novembre 2007, scatenando le
reazioni di mezza Europa, tentò di espellere i rumeni dall'Italia benché
comunitari. Altri fatti più recenti hanno scandalizzato i funzionari dell'Ilo,
episodi riportati da altre apposite commissioni il 15 luglio 2008. Le impronte
digitali: «Siamo gravemente preoccupati per le azioni, le dichiarazioni e i
propositi delle recenti misure contro la comunità rom, in particolare il
proposito di prendere le impronte digitali agli individui allo scopo di indentificare
quelli senza documenti». L'altra condanna, se è possibile fare una classifica,
è forse quella più importante: «La retorica aggressiva e discriminatoria dei
responsabili politici che associano esplicitamente i rom alla criminalità,
creando nella popolazione un clima generale di ostilità e che stigmatizza la
comunità colpita». E qui davvero nessuno può dirsi innocente. Il rapporto
termina con un auspicio, che purtroppo è destinato a cadere nel vuoto. Chiedono
al nostro governo di agire con efficacia per combattere «l'intolleranza, la
violenza e la discriminazione contro gli immigrati, inclusi i Rom». La speranza
è che «il prossimo report» comprenda le misure che il governo Berlusconi
compirà a riguardo. Stando a Frattini - per non dire di Maroni... -
probabilmente glielo consegneranno in bianco.
( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
BuenosAires E I SUOI
RUMENI Allarme sicurezza, i media martellano con notizie efferate e «esperti»
che chiedono mano dura e pene capitali. Star della tv, della musica, il solito
Maradona: tutto fa brodo nel creare un caso che per le statistiche è figlio del
collasso economico del 2001. E Hebe Bonafini manda tutti al diavolo «TORNI LA
PENA DI MORTE» VA IN PIAZZA L'ARGENTINA DELL'ISTERIA SECURITARIA Sebastián
Lacunza BUENOS AIRES Al ritmo scandito dagli spasimi mediatici, gli argentini
vivono nell'angoscia quasi permanente a causa dell'«insicurezza», un tema che
sta in cima alle preoccupazioni della «gente». Settimana dopo settiman, la
televisione si offre a «esperti» che massacrano verbalmente la popolazione con
richieste di mano dura, pena di morte, abbassamento dell'età penalmente
perseguibile a 16 o addirittura 14 anni. Il tutto condito con immagini di
pianti e di sangue. In questi giorni il grido per la sicurezza ha raggiunto
nuove vette, che mercoledì si è concretizzato in una marcia confluita nella Plaza
de Mayo, il cuore della città, con la partecipazione di quasi cinquemila
persone - pochissime visti gli amplissimi appelli e gli incentivi a partecipare
diffusi dai media. Il detonatore della nuova ondata di panico è stata la morte
violenta dell'arredatore di Susana Giménez, massima star della tv argentina che
da due decenni conduce il programma «Hola Susana» ispirato al «Ciao Raffaella»
della Carrà (entrambe sono bionde, anche se l'italiana è molto più magra). Il
cadavere dell'uomo è comparso affogato nella piscina della sua confortevole
casa di Lomas del Mirador, sobborgo di lusso di Buenos Aires, colpito e legato
mani e piedi. Commossa, Susan ha pronunciato sulla porta di casa una fase
divenuta subito celebre: «Quello che ammazza deve morire». Fuori di sé, con
odio, ha proseguito: «Non parlatemi di diritti umani e altre stupidaggini del genere».
Le parole della star si innestano perfettamente nel luogo comune proprio della
destra che da sempre mette in discussione i processi per i crimini della
dittatura militare e le richieste di carceri decenti denunciando che «i diritti
umani servono solo per
proteggere i delinquenti». Qualche ora più tardi si è venuto a sapere
che la morte del «suo» Gustavo Lanzavecchia si doveva non a un comune assalto
ma a un incidente ancora non chiarito con una coppia di taxi boys, come si
chiamano qui i prostituti, di cui è stato vittima anche un poliziotto che, a
quanto pare, partecipava al programma erotico. I prostituti, che hanno anche
saccheggiato beni della casa, sono stati facilmente identificati e trovati
confessando tutto. Non importa. Sulla stessa lunghezza d'onda
dell'«indignazione» di Susana si sono buttati un'altra stella della tv, Marcelo
Tinelli, i cantanti Sandro e Cacho Castaña e una folla di star dello showbiz. Non
è mancato - non manca mai - Diego Maradona, anche se almeno ha specificato di
essere contrario alla pena di morte. Il contesto: specialmente negli anni '
( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
INTERVISTA
L'analista Awdat: «Società ed economia, paese a due velocità» (mi.gio.) INVIATO
DAMASCO La parola d'ordine in Siria è «riforme». Solo in economia però, perché
in altri campi della vita del paese le cose non sono poi cambiate molto. Il
regime del presidente Bashar Assad sta guidando un processo di modernizzazione
che, per ora, non porta anche ad un allentamento del controllo
sull'informazione e la politica. Si respira un'atmosfera diverse nelle strade ma
alcune libertà fondamentali vengono ancora limitate e il
diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato condannato a tre
anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i diritti umani, già più volte in carcere per aver
chiesto l'avvio di riforme politiche. Rimangono in prigione peraltro i
firmatari della Dichiarazione di Damasco per la democratizzazione del paese.
Di ciò che cambia ma anche di ciò che rimane immutato in Siria, abbiamo parlato
a Damasco con il giornalista e analista politico Basel Awdat, collaboratore di
giornali arabi e internazionali. Avvio del dialogo con gli Stati uniti,
profonde riforme economiche, relazioni diplomatiche con il Libano. E' svolta
vera per la Siria? La modernizzazione e le riforme in economia sono fatti
concreti e indiscutibili. Il presidente e il governo stanno lavorando con
impegno in economia per mettere la Siria al passo con i tempi e la
globalizzazione. Allo stesso tempo non si può dire che il paese stia viaggiando
alla stessa velocità in altri settori, mi riferisco soprattutto allo sviluppo
della società civile e dell'informazione. Il nuovo corso in economia comunque
non sembra andare a beneficio della maggioranza della popolazione. I dati, in
effetti, dicono che la crescita del Pil non è sufficiente a creare i posti di
lavoro di cui abbiamo bisogno mentre la ricchezza generata dal rinnovamento
dell'economia non si distribuisce tra i diversi settori della popolazione. Il
20% dei siriani, secondo le statistiche ufficiali, vive sotto la soglia della
povertà ma in realtà un buon 40% di siriani deve lottare ogni giorno per
garantirsi almeno il pane per la famiglia. D'altronde con redditi mensili che
mediamente non superano i 150 euro e l'inflazione che continua a crescere non
c'è da stare allegri. Le questioni dell'aumento dei salari e della
redistribuzione del reddito nazionale dovranno essere affrontate con
determinazione perché per la prima volta nella nostra storia recente stiamo
registrando un aumento della piccola criminalità e forme di disagio sociale che
probabilmente sono uno dei risultati dell'impoverimento. Parliamo
dell'informazione. Rispetto a qualche anno fa si è fatto qualche passo in
avanti ma siamo ancora lontani da una informazione libera, senza censure e
autocensure. Comprendo bene le necessità di sicurezza del nostro paese,
sappiamo che forze ostili sono sempre in agguato e dobbiamo difenderci ma
occorre ammettere che ancora oggi i giornalisti siriani sono soggetti ad una
serie di controlli rigidi su questioni secondarie, senza grande importanza.
Spesso per una frase scritta in un articolo o per aver citato una fonte
particolare in una notizia. Mi auguro perciò che le riforme arrivino presto
anche nel mondo dell'informazione e che i giornalisti siriani non siano più
costretti a fare l'autocensura. E la nuova legge sui partiti? Anche in questo
caso siamo in ritardo rispetto alle promesse fatte qualche anno fa. E' una
legge fondamentale, necessaria per il progresso del nostro paese. La coesione
nazionale è forte, il popolo siriano è unito nel proteggere il paese da ogni
minaccia e pertanto la legalizzazione di movimenti e partiti politici non può
più essere vista come un rischio per la stabilità del nostro stato.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
l'iniziativa
Immigrati in piazza contro il pacchetto sicurezza --> «Siamo cittadini, non
solo forza lavoro». Manifestazione sabato 28 da piazzale Marconi Venerdì 20
Marzo 2009 CRONACA, pagina 13 e-mail print Una grande manifestazione della
società civile per affermare il proprio dissenso rispetto alle norme contenute
nel pacchetto sicurezza del governo e per sensibilizzare l'opinione pubblica
sul tema dell'immigrazione. Questi i motivi per cui scenderanno in piazza,
sabato 28 marzo, a partire dalle 15 con ritrovo alla stazione, i cittadini
italiani e stranieri che aderiscono alla manifestazione «Bergamo città aperta,
diritti e... cittadinanza». L'iniziativa è stata presentata alla comunità Ruah
da un gruppo di migranti che vivono da anni nella nostra provincia. Ed è questa
la novità più importante. Infatti, tramite il passaparola, un piccolo gruppo di
stranieri è riuscito a coinvolgere tantissime associazioni che si occupano
d'immigrazione, i sindacati e anche alcuni gruppi politici. «Non accettiamo le
norme del pacchetto sicurezza che violano i diritti umani - afferma Bertha Bayòn, assistente
sociale boliviana -. Queste leggi sono errate perché dichiarano l'immigrato
come nemico, eppure siamo tutti i giorni insieme agli italiani, vivendo gli
stessi problemi della crisi economica». Ricongiungimenti familiari, classi
separate, possibilità di segnalazione dell'immigrato clandestino da parte dei
medici e norme che regolano il permesso di soggiorno sono alcuni dei
temi caldi della manifestazione. «Una società fondata sulla famiglia come
afferma la Costituzione italiana - aggiunge Bayòn - non può permettere la disgregazione
familiare degli immigrati, impedendo i ricongiungimenti familiari». Hamath
Diagne, senegalese, tiene a sottolineare: «Questa manifestazione è una
provocazione per gli stessi immigrati. Dobbiamo essere coraggiosi. Non siamo
solo forza lavoro, bensì cittadini come gli altri e democraticamente dobbiamo
far sentire la nostra voce». «Ci assumiamo le nostre responsabilità - dichiara
Gazmend Shehu, albanese - però vogliamo pari diritti». Cherif Seck, senegalese,
pone l'accento sull'imparzialità dell'iniziativa: «Abbiamo invitato tutte le
associazioni di immigrati o che si occupano d'immigrazione. Parteciperanno
anche i sindacati e qualche partito politico, però sarà una manifestazione
senza bandiere. Immigrati e italiani insieme per manifestare idee comuni,
aldilà dell'appartenenza politica di ognuno». Il ritrovo è sabato 28, alle
( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il documento Paesi
impoveriti da multinazionali e corruzione --> Venerdì 20 Marzo 2009
GENERALI, pagina 6 e-mail print nostro servizio Yaoundé (Camerun)È un
inventario dei problemi ed, insieme, un esame di coscienza. L'«Instrumentum
laboris», cioè il documento che prepara il Sinodo speciale di ottobre per
l'Africa, spiega che molto rimane da fare: «Purtroppo non tutti accettano Gesù
e il dono della pace». Sono 55 pagine di analisi senza sconti, neppure sulla
Chiesa, perché il documento rileva che non basta essere soddisfatti per
l'aumento enorme dei cattolici nel continente, ma occorre impostare «una
pastorale migliore», soprattutto riguardo alla famiglia, alla dignità della
donna, nei media e in politica. La premessa dell'analisi geopolitica è
perentoria: «La globalizzazione tende ad emarginare il continente africano».
Per questo motivo il prossimo Sinodo deve esaminare il dramma di cui «le
società africane sono in parte responsabili e in parte vittime»: «In connivenza
con uomini e donne del continente africano forze internazionali, sfruttano la
miseria del cuore umano che non è specifica delle società africane». Nel
documento non si fa alcun nome, ma sotto accusa vanno «dirigenti politici» che
danno prova di insensibilità «verso i bisogni del popolo, perseguono interessi
personali, disprezzano le nozioni di bene comune, perdono il senso dello Stato
e dei principi democratici», elaborano «politiche faziose, partigiane,
clienteliste, etnocentriche e incitano alla divisione per poter regnare». Così
la nozione di autorità è concepita come «potere» e non come «servizio». Ciò
denota una «grave mancanza di cultura politica» e spiega il motivo della
violazione «senza scrupolo» dei «diritti umani» e perfino della
«strumentalizzazione della religione». Certo vi sono, assicura il documento,
dirigenti e uomini d'affari che cercano di «creare ricchezza per ridurre la
povertà», ma il loro lavoro è arduo, rallentato dal «malfunzionamento delle
istituzioni statali», da un mercato interno africano inesistente, da
«tasse eccessivamente alte e a volte illecite», dalla «mancanza di una politica
agraria» che svuota le campagne e ingolfa le città. Inoltre in «alcune regioni
sussiste ancora la schiavitù». Le responsabilità sono varie, ma il documento è
assai deciso nell'individuare la principale: «I programmi di ristrutturazioni
delle economie africane, proposti dalla grandi istituzioni finanziarie
internazionali, si sono rilevati funesti». Sono insomma stati «imposti» e hanno
provocato «l'indebolimento delle economie africane». Oltre tutto le
«multinazionali continuano ad invadere gradualmente il continente africano per
appropriarsi di risorse naturali» e «schiacciano le compagnie locali»,
«espropriando le popolazioni delle loro terre», con «la complicità dei
dirigenti africani». È la «rilassatezza morale, la corruzione, il materialismo»
che deteriora «l'identità culturale». Nel testo viene chiesta una «vigilanza
speciale» su alcune «credenze e pratiche negative delle culture africane»: «La
stregoneria lacera le società dei villaggi e delle città e, in nome della
cultura o della tradizione ancestrale, la donna è vittima delle disposizioni in
materia di eredità e dei riti tradizionali di vedovanza, della mutilazione
sessuale, del matrimonio forzato e della poligamia», pratica che «sfigura il
volto sacro del matrimonio e della famiglia». Si tratta di «forme di
ingiustizia» al pari della «pena di morte», del «trattamento inumano dei
prigionieri», dei «ritardi eccessivi nei processi» e della «espulsione dei
rifugiati a dispetto della loro dignità». Tutto ciò è aggravato anche dai
cambiamenti climatici. La Chiesa deve saper cogliere la sfida e lottare, per
esempio, «contro l'analfabetismo», in modo da far conoscere meglio il Vangelo.
E in vista del Sinodo si sollecita «una vasta solidarietà per ridurre il costo
della Bibbia», in modo che «almeno ciascuna famiglia» ne possa avere una a
casa. L'impegno maggiore va per la salute, l'educazione e lo sviluppo
socio-economico. La Chiesa ha creato molte strutture, ma oggi la «gestione è
difficile» per cause economiche e per «mancanza di personale qualificato». Così
i giovani finiscono nella «droga», nelle bande violente, a volte «vittime di
abusi sessuali», o «arruolati come soldati nelle guerre o sfruttati nel lavoro
dei campi e nelle miniere». Il testo osserva che anche «i bambini hanno i loro
diritti» e lavorare con loro significa «pensare all'avvenire di tutta la
società». Ma le scuole cattoliche fanno «fatica a mantenersi» o «si mantengono
a costi proibitivi per i poveri». Invece la formazione è indispensabili perché
«i figli dei nostri Paesi diventino responsabili della gestione degli affari
pubblici». Una capitolo è dedicato ai cattolici che lavorano nella sanità: «Se
aiuteranno a migliorare l'igiene e la salute delle fasce più abbandonate della
società, ridurranno i focolai di rivolta ed aggressività che incancreniscono il
corpo sociale e compromettono la pace». Nell'ultimo paragrafo si rivolge ai
cristiani che stanno dentro agli organismi internazionali, a cui chiedono di
impegnarsi per ridurre il debito dell'Africa e di adottare «l'opzione
preferenziale per i poveri». A. Bo. 20/03/2009 nascosto-->
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
SASSUOLO, FORMIGINE
E FIORANO pag. 23 FORMIGINE TORNA "Formigine per la pace",
l'iniziativa ... FORMIGINE TORNA "Formigine per la pace",
l'iniziativa organizzata dal Comune e dalle associazioni di cooperazione
internazionale per fare conoscere i progetti di solidarietà in un momento di
festa e di riflessione comune. Ogni edizione è dedicata a un paese specifico,
in passato sono state festeggiate la fine della guerra in Bosnia e i trattati
di pace in Guatemala. L'edizione 2009, sostenuta dal Fondo territoriale
modenese per la cooperazione allo sviluppo, celebra il decennale della firma
del patto d'amicizia e solidarietà tra il Comune di Formigine e Edchera,
tendopoli saharawi. Da diversi anni, in particolare le associazioni Kabara
Lagdaf e Rock No War!, aiutano il "popolo del deserto" che vive
profugo lontano dalla sua terra d'origine: il Sahara Occidentale. Una mostra
fotografica si inaugurerà oggi alle 18.30 presso il castello di Formigine, mentre per domani è prevista una conferenza del filosofo Danilo
Zolo dal titolo "La Dichiarazione universale dei diritti umani dopo sessant'anni", alle 17
presso il castello di Formigine. Sempre domani nei locali Ex Urp (piazza
Repubblica 9), terranno laboratori per bambini sulle usanze e i racconti dal
mondo.
( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-20 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Il premier contro la linea dura: la Lega non può volere tutto. Il
Senatur: troveremo l'accordo Immigrati, Berlusconi frena Bossi L'agenzia Onu accusa
l'Italia. Frattini: indignati, falsità BRUXELLES — Sul
decreto sicurezza e i dubbi emersi nel Pdl con la lettera di 101 deputati
contro la norma che obbliga i medici a denunciare i clandestini, il premier
frena Bossi: la Lega non può volere tutto. L'agenzia del lavoro dell'Onu
attacca l'Italia: cresce la violazione dei diritti umani verso
gli immigrati. ALLE PAGINE 10 E 11
( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-20 num: - pag: 16 categoria:
REDAZIONALE Il viaggio in Africa Un'accusa al «mondo del denaro» Il Papa:
«State attenti all'invasione delle multinazionali» Appello all'Islam: no alla
violenza Le parole del pontefice ai 60mila fedeli presenti in Camerun alla
celebrazione nello stadio di Yaoundé DAL NOSTRO INVIATO YAOUNDé (Camerun) — Il
palco dal quale dice messa il Papa simula una chiesetta in legno col tetto di
paglia, da cartolina coloniale, ma le baraccopoli che si vedono arrivando nello
stadio di Yaoundé hanno mura di cemento eroso e tetti di lamiera ritorta. Anche
da lì sono venuti i sessantamila fedeli che riempiono composti gli spalti, le
decine di migliaia rimasti fuori dopo ore di coda. Caldo atroce, umidità, canti
e sorrisi. «Dovete essere molto attenti», scandisce Benedetto XVI, «in questo
nostro tempo tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del
denaro disprezzando i più indigenti». L'aveva detto, il pontefice: «Un
cristiano non può mai rimanere in silenzio». E infatti. L'«invasione» delle
multinazionali che «espropriano» le risorse naturali, le colture Ogm che
rovinano i contadini, le guerre etniche e le «forze internazionali » che le
fomentano, il traffico di armi e di esseri umani, il potere corrotto e i politici
che «violano senza scupolo i diritti umani», le mutilazioni genitali e le violenze alle donne, la crisi e
l'esclusione dell'Africa dai centri di comando: Benedetto XVI, nello stadio,
consegna simbolicamente ai vescovi un documento durissimo di 52 pagine,
l'«Instrumentum laboris » preparato dalla Chiesa africana per «la
riconcilizione, la giustizia e la pace» in vista del sinodo di ottobre in
Vaticano. Lo stesso Papa, nell'omelia, si rivolge ai bimbi «abbandonati nella
miseria», «maltrattati e abusati» o «arruolati a forza in gruppi militari» e
dice: «Dio vi ama, non vi dimentica! ». Parla dell'«esodo rurale », degli
africani «sradicati», dei valori tradizionali «sconvolti », avverte che senza
riferimento a Dio «l'Africa è in pericolo » ma può «diventare il continente
della speranza». Le «sfide» non mancano. «Le multinazionali continuano ad
invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali.
Schiacciano le compagnie locali, acquistano migliaia di ettari espropriando le
popolazioni delle loro terre, con la complicità dei dirigenti africani. Recano
danno all'ambiente e deturpano il creato», si legge nel testo. Anche la
campagna di semina degli Ogm «pretende di assicurare la sicurezza alimentare »
ma «rischia di rovinare i piccoli coltivatori e sopprimere le semine
tradizionali, rendendoli dipendenti dalle società produttrici di Ogm». Il
documento parla pure della convivenza con l'Islam, in certo luoghi «sana e
buona» e altrove minata dai fanatici. Il Papa ha incontrato una delegazione di
musulmani e ripetuto, sulla scorta di Ratisbona, che «fede e ragione si
sostengono » e «una religione genuina rifiuta ogni forma di violenza e
totalitarismo». Quanto alle polemiche sui preservativi, «c'è una dicotomia tra
quello che succede qui e ciò di cui si parla all'estero», taglia corto padre
Federico Lombardi, portavoce vaticano. Più tardi Benedetto XVI visita il centro
cardinal Léger, si rivolge a «tutti i malati», in particolare di «Aids, malaria
e tubercolosi», e ripete: «La Chiesa è fortemente impegnata in una lotta
efficace contro questi terribili flagelli, proseguite con determinazione questa
opera urgente». Scempi «Le multinazionali schiacciano le compagnie locali,
danneggiano l'ambiente, deturpano il creato» Dialogo «La convivenza con l'Islam
a volte è minata dai fanatici. Una religione genuina rifiuta ogni forma di
violenza e totalitarismo» In preghiera Uno dei 60mila fedeli camerunensi
accorsi alla messa celebrata ieri dal Papa nello stadio della capitale, Yaounde
Gian Guido Vecchi
( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-20 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Confessioni choc I soldati si raccontano, interviene Barak «Così
sparammo a quella donna» Israele indaga sulle vittime di Gaza DAL NOSTRO
INVIATO GERUSALEMME — Un comandante israeliano ordina di sparare contro una
vecchietta palestinese a
( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-03-20 num: - pag: 11 categoria:
REDAZIONALE Il caso Rapporto dell'agenzia che si occupa di lavoro: gravi
violazioni dei diritti L'Onu e gli immigrati: in Italia aumentata la
discriminazione Frattini: falsità inaccettabili. E Sacconi: siamo corretti ROMA
— è «evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni
dei diritti umani fondamentali nei confronti degli
immigrati in Italia». Questa volta l'accusa arriva da un comitato di esperti
dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, una delle diverse agenzie
delle Nazioni Unite. Il giudizio è contenuto in un voluminoso rapporto scritto
da 20 giuslavoristi di vari Paesi del mondo, tra i quali nessun italiano. Un
documento che sarà esaminato nei prossimi mesi dalla Conferenza internazionale
del lavoro alla quale parteciperanno anche i rappresentanti dei 175 Paesi
membri dell'Ilo, premio Nobel per la pace nel 1969. E sul quale il nostro
governo dovrà fornire una replica dettagliata entro settembre. In attesa di
questa risposta il rapporto degli esperti chiede «al governo di intervenire per
contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela dei migranti a
prescindere dal loro status». L'Italia viene censurata perché violerebbe la
convenzione numero 134 sulla «parità di opportunità e di trattamento dei
lavoratori migranti». Non siamo gli unici ad essere richiamati ma gli altri
Paesi della lista, con l'eccezione di Portogallo e Slovenia, sono tutti del
Terzo mondo: Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda. Il documento rileva in
Italia «gravi violazioni dei diritti umani verso i
lavoratori migranti del-l'Africa, dell'Est europa e del-l'Asia, con
maltrattamenti, salari bassi, orari eccessivi e situazioni di lavoro
schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in
dormitori affollati senza acqua né elettricità». Ma il rapporto del gruppo di
esperti non parla solo dei lavoratori. Accusa la «retorica discriminatoria di
alcuni leader politici che associano i rom alla criminalità, creando nella
pubblica opinione un clima diffuso di ostilità». E denuncia anche
«maltrattamenti della forze di polizia verso i rom durante i raid per lo
sgombero dei campi ». Dura la replica del ministro degli Esteri, Franco
Frattini: «Sono falsità gravemente inaccettabili da respingere al mittente ».
Il responsabile della Farnesina si augura che quella di ieri sia una «pagina
sfortunata nell'attività di un'istituzione importante» e sottolinea che il
«nostro Paese rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali». Per
via diplomatica l'Italia ha già protestato con l'Ilo che — spiega Frattini — ha
«preso atto dell'indignazione del nostro governo » Entra nel dettaglio il
ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che è stato direttore dell'ufficio
italiano dell'Ilo dal 1995 al 2001: «è bene precisare che il documento non è un
atto ufficiale dell'Ilo ma, molto più modestamente, il recepimento da parte
degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare ». Secondo il ministro «l'Italia
potrà facilmente rispondere circa la correttezza del proprio comportamento.
Come al solito è molto probabile che queste sollecitazioni siano pervenute
dall'interno del nostro stesso Paese». Maurizio Gasparri accusa «gli esperti
dell'Onu che offendono l'Italia, gente strana che non giova alla causa dell'umanità». Dal Pd risponde Cesare Damiano, ministro del
Lavoro nel governo Prodi: «Le accuse dell'Ilo sono gravi e quella tra atti
ufficiali e documenti interni è una distinzione tutta formale. Non
sottovaluterei l'opinione di venti esperti ed esaminerei la questione in modo
rapido ed approfondito». Il ministro Franco Frattini ha criticato il rapporto
Ilo Lorenzo Salvia
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
OSIMO pag. 10 OSIMO
OGGI e domani sarà ospite della città il XII Gra... OSIMO OGGI e domani sarà
ospite della città il XII Gran Capitolo Nazionale del Osmth Gran Priorato
d'Italia, che si svolgerà congiuntamente al gran meeting internazionale dell'
Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani, con la partecipazione dieci
cavalieri templari provenienti da ogni parte d'Italia: in serata concerto di
beneficenza «L'arpa nella musica attraverso i secoli», il cui incasso sarà
devoluto all'Aido. L'evento proseguirà domani pomeriggio (ore 17,30) presso
l'Aula Magna di Palazzo Campana con la conferenza «Templari e massoneria». Il
commendatore di Osimo, Paolo Maria Fantasia, sottolinea «la fiducia dell'Ordine
in una profonda ristrutturazione delle regole internazionali, nel ritorno alla
semplicità e a una minore enfatizzazione dell'immagine e del denaro, la
cessazione della creazione fittizia di una ricchezza e dii un benessere, le cui
fondamenta di colpo hanno miseramente ceduto, come dimostra i recenti eventi». Quindi una ricerca di pace nella giustizia e nel rispetto dei
diritti umani è l'obiettivo
che l'Ordine si prefigge di raggiungere. Saranno presenti al Gran Capitolo
Nazionale il Gran Priore d'Italia Stelio Venceslai, il Gran Cancelliere Paolo
Nicola Corallini Garampi e il Gran Maniscalco Fabrizio Bartoli, osimano e
animatore dell'Accademia Tempalre che ha sede in città.
( da "Giorno, Il (Milano)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
VETRINA ESTERI pag.
18 «Italia xenofoba». «E' tutto falso» IMMIGRAZIONE DOCUMENTO ONU CI ATTACCA.
DURA REPLICA DI FRATTINI GINEVRA L'ONU, attraverso un rapporto dell'Ilo la sua
agenzia per il lavoro accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti
degli immigrati, soprattutto i rom. E il governo scende in campo «respingendo
al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri,
Franco Frattini (Prisma), annunciando di avere già espresso «l'indignazione»
dell'esecutivo. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, rimarca la
correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i
Diritti umani e del lavoro
e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre
le tre pagine di un rapporto del Comitato di esperti che chiedono a Roma
«interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire
la tutela agli immigrati». Rapporto che non lesina accuse ai «leader
politici» italiani rei di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria
nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e
antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento spiega che il clima di
intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in
contrasto con la convenzione sulla Promozione della parità di opportunità e di
trattamento dei lavoratori migranti del 1981. Affermazioni che Frattini giudica
«gravemente inaccettabili». «Il quadro non è quello rappresentato», ribadisce
la Farnesina: «L'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee e
internazionali».
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACHE 20-03-2009
IL CASO SCONTRO SUI ROM L'Onu: l'Italia discrimina Frattini: è tutto falso ROMA
II L'Onu, attraverso un rapporto della sua agenzia per il lavoro, accusa
l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i
rom. E il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che
sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di
aver espresso già al quartier generale dell'agenzia a Ginevra l'«indignazione»
dell'esecutivo. Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, rimarca intanto la
correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i diritti umani
e del lavoro e spiega che quello dell'agenzia dell'Onu non è un «atto
ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto
dell'Ilo l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu che puntano il
dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al
governo interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza
e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse ai «leader
politici» italiani rei di usare una «retorica discriminatoria nell'associare i
rom alla criminalità, creando un sentimento di ostilità nell'opinione
pubblica». Indignato Franco Frattini.
( da "Gazzetta di Modena,La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Formigine e Csi,
week end in festa Anche il Csi Modena partecipa a "Formigine per la
Pace", la kermesse organizzata dal Comune di Formigine con il "Fondo
territoriale modenese per la cooperazione allo sviluppo" in programma oggi
e domani con l'obiettivo di porre sotto i riflettori i temi della solidarietà
internazionale e del diritto alla pace, valorizzando l'impegno che le organizzazioni
non governative e i gruppi di volontariato formiginesi esprimono in questo
campo. Il Csi Modena collabora alla ricca agenda di appuntamenti attraverso
interventi di carattere ludico-motorio e laboratori in programma domani presso
i locali dell'ex Urp, in piazza Repubblica 9. Uno staff esperto di animatori
della Commissione Manifestazioni e Parrocchie intratterrà i bambini dai 6 agli
11 anni dalle 15 alle 19 con "Un mondo di giochi", una serie di
attività ed animazioni alla scoperta di usanze e racconti nei cinque
continenti. L'edizione 2009 di "Formigine per la Pace", nell'anno del
60º anniversario della "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo", dà voce a chi
rivendica l'effettiva universalità dell'acquisizione dei diritti umani, per rendere ancora più forte il
grido di chi si batte ogni giorno affinché essi vengano rispettati.
L'iniziativa celebra anche il decennale della firma del patto di amicizia e
solidarietà fra il Comune di Formigine e Edchera, tendopoli saharawi. Da
diversi anni, infatti, molti formiginesi dedicano il loro aiuto al popolo del
deserto che vive profugo lontano dalla sua terra d'origine: il Sahara
Occidentale. Numerose e di rilievo le altre iniziative in programma, oltre a
quelle proposte dal Csi Modena: oggi pomeriggio, con inizio alle 18,30, presso
il Castello di Formigine, si terrà l'inaugurazione della collettiva fotografica
"Saharawi. L'altra faccia del muro", con opere di Massimo Bassano,
Edoardo Giavelli e Luigi Ottani. Domani (inizio alle 17), presso la sala
consiliare del Castello, Danilo Zolo terrà la conferenza "La Dichiarazione
universale dei diritti umani dopo sessant'anni".
(giulia vellani)
( da "Giornale.it, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 68 del 2009-03-20
pagina 6 Bimbi africani ospiti a Genova dai territori del Sahrawi di Redazione
Genova non si risparmia quando si tratta di solidarietà. E tra le tante
iniziative va dato merito alla mobilitazione nata a favore del popolo Sahrawi,
grazie all'idea e alla passione di Pippo Figari che ha fondato l'associazione
«Genova e il Tigullio con il popolo Sahrawi» nata con lo scopo di far conoscere
la situazione di povertà e sottomissione in cui vive questo popolo africano, di
portare generi di prima necessità e di accogliere per il periodo estivo alcuni
bambini allontanandoli così dal clima desertico dalla calura insopportabile.
«Dopo l'occupazione marocchina del Sahara Occidentale nel 1975 e 15 anni di
guerra il popolo Sahrawi vive oggi confinato nei campi profughi del deserto
algerino - spiega Pippo Figari -, dove la violazione dei diritti umani è all'ordine del giorno». Pippo Figari conosce questa situazione
da quando, alcuni anni fa, ha partecipato alla maratona organizzata in
occasione dell'indipendenza di questo popolo, indipendenza rimasta sulla carta.
«Hanno bisogno di aiuti umanitari, ma soprattutto di far conoscere la propria condizione e in
ciò noi cerchiamo di aiutarli», conclude. Invitando i genovesi a
partecipare alle iniziative della onlus «Genova con il popolo sahrawi». Tel.
3332102817. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
«La vera religione
esclude il totalitarismo» il viaggio in africa roma. La Chiesa lotta con
impegno contro l'Aids. Alle polemiche, il Papa risponde con pacatezza. Nel suo
terzo giorno africano, Benedetto XVI incontra i malati al Centro Cardinal
Léger. «In presenza di sofferenze atroci - dice - ci troviamo sprovveduti e non
troviamo le parole giuste». In prima fila ad ascoltare la riflessione su Simone
di Cirene, l'africano che portò la croce di Gesù sul Golgota, ci sono 200
malati da tutta l' Africa, e i bambini handicappati che il Centro accoglie per
volontà del cardinale canadese che lasciò la sua diocesi nel 1968 per andare a
servire i malati in Africa. Il Papa li ha abbracciati uno per uno, mentre i
canti accompagnavano i gesti. Non c'è solo l'Aids a flagellare l'Africa. Ci
sono la malaria e la tubercolosi che devastano i giovani. Eppure basterebbe
poco per curarli. Benedetto XVI è stato accolto al Centre National de
Réhabilitation des Handicapés dai ministri degli Affari sociali e della Salute,
dal direttore del Centro e dal vescovo incaricato della Pastorale della salute.
Agli infermieri ai medici ai volontari lascia un impegno: «A voi spetta mettere
in opera tutto quello che è legittimo per sollevare il dolore; spetta a voi in
primo luogo proteggere la vita umana, essere i difensori della vita dal suo
concepimento fino alla sua fine naturale». Per l'Africa cristiana è stata la
giornata del Sinodo. Benedetto XVI ha consegnato ai vescovi il documento
preparatorio dell'Assemblea di ottobre in Vaticano. Riconciliazione, giustizia
e pace per un continente in crescita che cerca di far conoscere le sue tante
evoluzioni positive ad un mondo distratto. I dirigenti africani hanno maggiore
consapevolezza, si legge nel testo, ma «forze
internazionali sfruttano questa miseria del cuore umano... fomentano le guerre
per la vendita delle armi... sostengono poteri politici irrispettosi dei
diritti umani e dei
principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi
economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di mercati
importanti, ecc.)». Sono parole approvate dai vescovi di tutto il mondo
che aprono la riflessione sulla giustizia e la pace, grandi assenti in un
continente dove la famiglia è in crisi come nel resto del mondo ma è forte nei
valori tradizionali. Il Papa nella messa allo stadio Amadou Ahidjo, davanti a 60
mila persone, celebra San Giuseppe, suo patrono,e gli affida i giovani
«sradicati e resi più fragili» e «spesso senza un vero lavoro» che si rifugiano
«in paradisi effimeri e artificiali importati». La prioritàè«ridare senso
all'accoglienza della vita come dono di Dio». E c'è lo scandalo dei bambini che
«vivono abbandonati nella miseria della strada, che sono separati violentemente
dai loro genitori, maltrattati e abusati, e arruolati a forza in gruppi
militari che imperversano in alcuni Paesi». Ritorna sulle tragedie africane il
Papa la sera, parlando ai vescovi che parteciperanno al Sinodo. L'Africa «non è
stata risparmiata», l'Africa è«assetata di riconciliazione e alla ricerca della
giustizia e della pace». La Chiesa, dice Benedetto, «deve essere una comunità
di persone riconciliate con Dio e tra di loro» anche se è difficile «in una
società» che «conosce purtroppo in molti luoghi conflitti, violenze, guerre e
odio». Un impegno da condividere con i musulmani incontrati la mattina in
nunziatura. Agli islamici del Camerun, il Papa dice che la vera religione
«rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo, non solo per principi
di fede, ma anche in base alla retta ragione». Il Sinodo servirà anche a
«valorizzare le tradizioni africane, correggere e perfezionare la loro
concezione della vita, dell'uomo e della famiglia», dice il Papa ai vescovi.
Religione e ragione per le sfide africane, ma anche teologia. Quella dei padri
che tanto piace a Joseph Ratzinger e che, spera, «possa fornire agli africani di
oggi e alla Chiesa universale grandi teologi e maestri spirituali che
potrebbero contribuire alla santificazione degli abitanti di questo Continente
e della Chiesa intera». Oggi il Papa. lasciato il Camerun, arriva in Angola, il
paese dell'Africa nera dove il cristianesimo è arrivato 500 anni fa. Incontrerà
le autorità politiche e il mondo diplomatico del continente,i giovani e le
donne, il fulcro della cultura africana. Per promuovere la loro dignità i
movimenti cattolici si impegnano da anni. Il Papa li incontrerà in una
parrocchia di Luanda. angela ambrogetti 20/03/2009 Il messaggio agli islamici
del Camerun incontrati ieri mattina. La toccante visita ai malati e l'incontro
con i vescovi cattolici 20/03/2009
( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Onu: Italia
razzista. Frattini: «Accuse indegne» rapporto dell'ilo Le Nazioni Unite in
attesa di un memorandum già entro giugno, ma Roma non ci sta: «Noi agiamonel
rispetto delle regole» 20/03/2009 roma. L'Italia discrimina i lavoratori
immigrati, soprattutto i rom, con forme di intolleranza, razzismo e xenofobia
«evidenti e in continuo aumento». L'accusa arriva dal Comitato di esperti
dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto
sull'applicazione delle Convenzioni e Raccomandazioni internazionali, punta il
dito anche verso i «leader politici» italiani rei di usare una «retorica
aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando
così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il
Rapporto - che paragona l'Italia a Paesi africani come Camerun e Burkina Faso -
chiede a Roma «risposte» entro il 2009, sollecitando misure ed interventi per
«per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai
migranti, a prescindere dal loro status». Ma l'analisi del Comitato sulla situazione
italiana dei «lavoratori immigrati», soprattutto - oltre ai rom - quelli
provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E
evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto
anche sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonchè sui livelli
di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione
143, sulla «promozione della parità di opportunità e di trattamento dei
lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato
richiama così il governo al «rispetto» delle norme per gli immigrati, «a
prescindere dal loro status» ricordando che «ha il dovere di assicurare» anche
ai lavoratori «illegali» i loro diritti nel rispetto delle norme su
«remunerazioni, sicurezza sociale e altri benefit». Il rapporto, elaborato da
un comitato di 20 esperti indipendenti, contiene osservazioni sullo stato
d'applicazione delle convenzioni ratificate dagli Stati. Nel capitolo dedicato
all'applicazione della Convenzione 143 sui lavoratori migranti da parte
dell'Italia, gli esperti hanno giudicato la situazione sufficientemente grave
da giustificare la richiesta all'Italia di presentare una risposta dettagliata
entro settembre e non tra cinque anni come è la prassi per questo tipo di Convenzione,
ha spiegato Martin Oelz, del dipartimento legale dell'Ilo. L'Italia, che
potrebbe essere chiamata a riferire già a giugno ha risposto sdegnata per voce
del ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Il rapporto dell'Ilo contiene
affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere
al mittente». Il ministro sottolinea poi, che «espressioni come
"intolleranza" o "discriminazione" nei confronti degli
immigrati sono utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia
e delle autorità italiane». Secondo Frattini «gli autori del rapporto non
considerano che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorità italiane
sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di
immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanità». Frattini sottolinea ancora come gli autori del
rapporto ignorino «completamente la situazione di diffusa illegalità in cui si
trovano in Italia molte decine di migliaia di immigrati la cui doverosa
espulsione resta tuttavia soggetta a leggi che garantiscono la piena tutela
davanti alle autorità giudiziarie competenti». E ancora. «Gli autori del
rapporto trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di immigrati
clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti ad attività
lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e non italiana
residente e rispettosa delle leggi», aggiunge Frattini. «Il quadro non è quello
rappresentato nel rapporto dell'Ilo. L'Italia rispetta e rispetterà le regole
europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal
governo e da tutte le autorità responsabili», ha concluso il ministro. R. I.
20/03/2009
( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'accusa era di violazione dei diritti d'autore Assolto il legale rappresentante di Coin Finì nei guai
per la musica nel negozio La musica diffusa nel negozio costituiva, per
l'accusa, una violazione della normativa sul diritto d'autore. Così Mauro
Mainardi, 51enne di Rovigo, legale rappresentante di "Coin", sito a
Pordenone in corso Vittorio Emanuele, era finito nei guai. Ma ieri il
giudice monocratico del tribunale di Pordenone, Roberta Bolzoni, lo ha assolto
«perchè il fatto non sussiste». Secondo l'ipotesi accusatoria, Mainardi, pur
non avendo concorso alla duplicazione o riproduzione, diffondeva a favore della
clientela, all'interno del negozio Pn Retail srl (società che gestisce Coin),
riproduzioni musicali duplicate abusivamente in formato elettronico mp3
attraverso un apparecchio riproduttore avuto in comodato d'uso dalla società
Pillow Service srl di Roma. Il fatto sarebbe avvenuto fino al 30 giugno 2005.
La difesa (rappresentata dai legali Aldo Masserut e Marzia Astri di Brescia)
Mainardi non ha duplicato nessuna riproduzione musicale; ha sempre pagato i diritti Siae; in ogni caso la condotta del Mainardi - la cui
l'illiceità era già stata esclusa dal pm e dal gip di Roma, quest'ultimo aveva
disposto l'archiviazione in una vicenda collegata - non costituirebbe comunque
reato giacché nella mera diffusione di registrazioni musicali regolari, non
abusive, a favore della clientela, manca l'elemento del profitto o del lucro.
(l.p.)
( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
La recessione è
morale, non solo economica LUCA VOLONTé Seppure ci intestardiamo a inseguire
sottane di idee sgualdrine, non può sfuggirci come la mano della Provvidenza
metta sulla strada accidentata della nostra vita e della società attuale, una
grande messe di segni per indicarci punti di svolta e vie d'uscita. Taluni
fatti possono aiutarci a riflettere in questo senso. Il primo: la crisi
economica drammatica che stiamo vivendo, l'iniziale superficialità con la quale
si è affrontata, la recessione con il segno meno in tutto l'Occidente, le colpe
scaricate solo su Bernard Madoff. Bene, la crisi è una drammatica opportunità
di cambiamento e miglioramento, ma la recessione di questi tempi con i suoi
segni meno ci dice dell'altro. Abbiamo osservato più volte che la crisi
economica è frutto di comportamenti egoistici, anzi ingordi e di brevissimo
periodo. Un'ingordigia che era giunta al punto di pensare esclusivamente a
incassare debiti altrui per arricchirsi personalmente. Dunque la crisi
economica è stata una crisi morale, tutti eravamo proni al relativismo e a
quella libertà che fagocita se stessa, tanto liberi da ritrovarsi e far ritrovare
gli altri in catene, nelle catene della povertà. Quel segno meno è anche un
evidente significato di regresso dell'umanità. Gli
ultimi vent'anni hanno portato tutta l'umanità a fare
dei balzi indietro verso la barbarie e l'inciviltà (aborti, sperimentazioni
embrionali, clonazioni, la sprovveduta superficialità con la quale ci si
interroga sulla crisi adolescenziale e giovanile europea, la miopia con cui si
parla del cosiddetto terzo mondo e sull'immigrazione). Sono solo esempi, segni
di una crisi economica e morale, del pianeta. A nulla vale punire un manigoldo
come Madoff, caricare sulle sue spalle tutte le pene della terra pensando di
aver così trovato la chiave di svolta dell'etica della responsabilità. Chi
controllava Madoff? Come mai i suoi clienti big non lo hanno scoperto prima?E
via di seguito. Sembra la storiella dei laburisti inglesi, di Gordon Brown e
della Royal Bank of Scotland: decine di miliardi per salvarla, campagne
moralistiche sulla povera gente e poi, casualmente, si scopre che l'ex e
colpevole ad della Banca si è beccato un superbonus e un supervitalizio firmato
dall'impeccabile Brown. Proprio il segno meno ci deve indurre a riflettere più
in profondità, dentro la crisi economica e gli slogan di ieri e di oggi, ma
anche all'interno dell'idea antropologica su cui si era costruita la società
del libertinaggio, della irresponsabilità e dello status consumistico. Un
secondo fatto su cui riflettere è legato, ironia manzoniana, alla doppia
notizia del viaggio di Hillary Clinton in Cina e alla condanna di Al Bashir per
i crimini del Sudan. Dunque, la Clinton era stata messa sotto torchio per ore
dal Congresso per i conflitti di interessi suoi e del marito con multinazionali
e Stati. Nel suo viaggio in Cina, il Paese che tuttora ammazza decine di
migliaia di bambine ogni anno, la signora americana "dimentica" di chiedere il rispetto dei diritti umani? Be', è quantomeno imbarazzante. Non solo, diventa inaccettabile
se guardiamo a quel viaggio e alla condanna del Tribunale dell'Onu per il
Presidente del Sudan. Al Bashir è colpevole ma lo è al pari di Mugabe in
Zimbawe, dei ribelli del Congo che a loro volta lo sono meno dei Cinesi, degli
stessi americani (500.000 embrioni da morte sperimentale). E l'India,
con le sue vergognose condizioni di mortalità e povertà infantile. Cosa
aggiungere? Che si debba tornare allo Spirito di Dio, direbbero i laici padri
fondatori americani, e abbandonare la vecchia strada degli spiritelli del tempo
lo abbiamo letto anche dalle parole del Papa ai vescovi. È tutto dire.Luca
Volontéè parlamentare dell'Udc. 20/03/2009
( da "Quotidiano.net" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pesanti accuse al
nostro paese: "Violazione dei diritti umani nei confronti degli immigrati. Razzismo e xenofobia
verso rifugiati e rom". La replica di Sacconi: "Non è un atto
ufficiale"
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Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute
Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta IL RAPPORTO DELL'ILO L'Onu: "Italia
razzista con gli immigrati" Frattini respinge le accuse:
"Falsità" Pesanti accuse al nostro paese: "Violazione
dei diritti umani nei confronti degli
immigrati. Razzismo e xenofobia verso rifugiati e rom". La replica di
Sacconi: "Non è un atto ufficiale" Roma, 19 marzo 2009 - “E? evidente
e crescente l?incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei
confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia
anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom”. Sono parole
particolarmente dure, quelle scelte dal Comitato di esperti dell?Ilo,
l?Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia dell?Onu, per descrivere il
trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme
internazionali. ”Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per
contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a
prescindere dal loro status” scrivono i giuslavoristi dell?Ilo. Nel rapporto di
quasi 800 pagine sull?applicazione degli standard internazionali del lavoro,
quest?anno il capitolo dedicato all?Italia denuncia un comportamento senza
precedenti per un paese Ue democratico, perché contravviene alla convenzione
143, quella sulla “promozione della parità di opportunità e di trattamento dei
lavoratori migranti” ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo
e la Slovenia, gli altri paesi saliti all?attenzione dell?agenzia Onu per lo
stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l?Uganda.
“Nonostante l?esistenza di una legislazione sui diritti
umani e anti-discriminazione e la creazione di
organismi amministrativi e consultivi, il Comitato rileva - si legge nel
Rapporto - l?apparentemente alta incidenza di discriminazioni e violazioni di
basilari diritti umani della
popolazione immigrata nel paese”. La relazione cita anche documenti elaborati
da altri organismi internazionali, come il Comitato consultivo della
convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa (Acfc),
e ne riprende le preoccupazioni a proposito delle “serie violazioni dei diritti umani per i lavoratori
migranti sprovvisti di documenti” e della “aggressiva e discriminatoria
retorica usata da leader politici che associano esplicitamente la criminalità
ai Rom, creando un ambiente di generalizzata ostilità, antagonismo e
stigmatizzazione nell?opinione pubblica”. Il documento si basa anche sulle
osservazioni di un altro organismo dell?Onu per l?eliminazione della
discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato “gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori
migranti dell?Africa, dell?Est Europa e dell?Asia, con maltrattamenti, salari
bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in
cui parte della paga è trattenuta dall?impresa per un posto in dormitori
affollati senza acqua né elettricità”. I rapporti Onu mettono in evidenza anche
i “continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non
europei, discorsi ispirati dall?odio contro gli stranieri e maltrattamenti
delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena,
durante i raid per lo sgombero dei campi”. Il Comitato dell?Ilo, formato da
venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, esprime quindi “profonda preoccupazione”
e invita il governo italiano a prendere “le dovute misure affinché ci sia
parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti”, oltre
che misure per “migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la
consapevolezza della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro
famiglie come membri della società a tutti gli effetti”. Il documento si
conclude con la richiesta al governo di rispondere punto per punto alle
osservazioni fatte entro la fine del 2009. Le reazioni di governo e maggioranza
non si fanno attendere. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi liquida i
contenuti del documento perché “non è un atto ufficiale dell?Ilo ma molto più
modestamente il recepimento da parte degli esperti, che verificano l?attuazione
delle Convenzioni Internazionali, di ipotesi tutte da dimostrare”. “Come al
solito - aggiunge Sacconi - è molto probabile che queste sollecitazioni siano
pervenute dall?interno del nostro stesso Paese. L?Italia potrà facilmente
rispondere circa la correttezza del comportamento delle nostre istituzioni e la
coerenza delle nostre leggi con i principi delle Convenzioni Internazionali”.
Secondo il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri “gli esperti
dell?Onu che offendono l?Italia sono come gli esponenti dell?Onu che nei giorni
scorsi volevano diffondere un documento antisemita, gente strana che non giova
alla causa dell?umanità e costa troppo per diffondere
sciocchezze razziste contro Israele e offese all?Italia”. Quanto al ministro
degli Esteri Franco Frattini sostiene che il Rapporto contenga “affermazioni
false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al
mittente”. Il titolare della Farnesina ritiene inoltre che “espressioni come
?intolleranza? o ?discriminazione? nei confronti degli immigrati siano
utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell?Italia e delle
autorità italiane”. Gli italiani sono razzisti? Segnala ad un amico Tuo nome:
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scrivi. ottima l'analisi che hai fatto anch[...] Federer avanti Rafa
sopravvive07:54:43 - Bene bravo Federer, prima di andare al lavoro, ho potuto
vedere gli ultimi cinque minuti della sua p[...] Federer in semi Ora lo attende
Andy Murray23:55:10 - ciao theresa, evidentemente non mi sono espresso bene, non
appertengo alla schiera di chi, legittima[...] Federer avanti Rafa
sopravvive22:30:57 - Il fatto è che in tutto questo la religione non dovrebbe
entrare affatto! L'AIDS è una malattia che [...] Benedetto XVI e la questione
Aids Ue: "Il preservativo è essenziale"22:27:05 - Se con la
castrazione chimica, creassimo un mostro peggiore di quello che era prima?[...]
"Castrazione chimica per gli stupratori Benefici carcerari per chi
l'accetta" Adriano vuole rompere con l'Inter per andare al Milan?Chi è il
vostro allenatore preferito?Talent show: preferisci Amici o X Factor?Dai un
voto al mercato della SutorFormula Uno, è campione chi vince più gare. Sei
d'accordo con questa nuova regola?Calcio, ti piace l'idea della Superlega
Europea?Giusto obbligare i sacerdoti a indossare la tonaca?Giusto abbattere i
cani randagi pericolosi?Hai paura di invecchiare?Misure anti-crisi: chi ha
ragione, Berlusconi o la Marcegaglia?Giusto che Valentino Rossi rinunci alla
Formula Uno?Stalking, e voi siete mai stati perseguitati?Faresti la badante?Tra
Ranieri e Trezeguet chi lascerà la Juventus a fine campionato?Crisi, giusto
ridurre l'orario di lavoro per evitare licenziamenti? La foto del giorno India
In piena crisi mondiale, ecco come un simpatico tassista indiano sfrutta
doppiamente il proprio taxi. Durante il turno viene usato per il trasporto
persone, nelle ore di pausa è un ottimo e comodo punto di riposo per gli
animali del posto. RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci
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S.r.l. P.Iva
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 20 mar.
(Apcom) - E' un'accusa dura, senza giri di parole, quella che l'organizzazione
"International Campaign for Human Rights" ha rivolto all'Iran dopo la
morte in prigione di Omid Mirsayafi, giornalista e blogger iraniano, detenuto
nella prigione di Evin a Teheran. Il movimento ha condannato con forza il
totale "disprezzo" per il rispetto dei diritti umani, anche alla luce delle restrizioni
alla libertà personale imposte in passato dalle autorità iraniane ad altri
giornalisti e blogger. "I leader iraniani hanno delegato l'amministrazione
del sistema penitenziario a un gruppo di incompetenti e funzionari crudeli, che
stanno mostrando tutto il loro assoluto disprezzo per i diritti umani", ha spiegato il
portavoce del movimento, Hadi Ghaemi. Mirsayafi, 29 anni, il 22 aprile del 2008
era stato arrestato per aver espresso sul suo blog dure critiche contro il
regime e le autorità iraniane. Condannato a due anni e mezzo di reclusione, da
alcuni giorni era stato ricoverato a causa delle sue precarie condizioni di
salute nell'infermeria della prigione, dove è deceduto per un'overdose di
medicinali. Dopo l'arresto Mirsayafi ha trascorso 41 giorni in isolamento. Poi,
grazie al pagamento di una cauzione di 100.000 dollari è uscito di prigione.
Nel novembre scorso il giornalista iraniano è comparso davanti alla corte della
rivoluzione che lo ha condannato a due anni e mezzo di reclusione per
diffamazione e propaganda di notizie contro il regime. In aprile sarebbe dovuto
comparire davanti ai giudici per un altro processo. Su Facebook, il social
network più famoso della rete, è stato creato un gruppo in cui si chiede che
vanga fatta luce sulla morte di Mirsayafi:
www.facebook.com/group.php?gid=61678271711. Il portavoce di "International
Campaign for Human Rights", si legge sul Guardian, ha spiegato che
"se le autorità iraniane non prenderanno provvedimento contro i funzionari
negligenti, il risultato sarà un rafforzamento dell'impunità e della incapacità
decisionale". Nello scorso mese di dicembre, Teheran aveva finalmente
ammesso l'arresto di un altro blogger, di origine iraniano-canadese. Un
portavoce della magistratura, Ali Reza Jamshidi, dichiarò che Hossein
Derakhshan era stato arrestato su mandato del tribunale rivoluzionario. Ma già
da tempo circolavano indiscrezioni sul fatto che Derakshan, indicato come il
"padre" della galassia dei blog in Iran, fosse da almeno due mesi in
carcere. Il blogger, secondo alcune fonti, era stato arrestato a novembre,
poche settimane dopo il suo ritorno in Iran. Jamshidi spiegò che il blogger era
stato incriminato per insulto a personalità religiose, senza addentrarsi in
ulteriori particolari. Derakhshan viveva in Canada e aveva favorito il boom dei
blog in Iran nel 2001 pubblicando istruzioni su come creare siti. Malgrado il
bando iraniano sui viaggi in Israele, Derakhshan in due occasioni visitò lo
stato ebraico - nel 2006 e a inizio 2007 - spiegando di voler infrangere il
tabù sui contatti con Israele e mostrare al Paese una diversa faccia dell'Iran.
Ma quelli di Mirsayafi e Derakhshan non sono gli unici casi di blogger
arrestati in Iran. Le autorità locali hanno arrestato numerosi blogger negli
anni recenti, nell'ambito di un più ampio tentativo di adottare misure
repressive su internet e contro il dissenso sulla rete.
( da "Caserta News" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 20 Marzo
2009 Mostra fotografica ?Donne d?Africa? al convento ARTE | Marcianise Sabato
21 Marzo alle ore 16.00 presso la casa dell'Ordine Francescano Secolare
Fraternità di Marcianise, in Piazza O. Buccini, l'associazione Noi Voci di
Donne guidata da Pina Farina, inaugura la mostra fotografica "Donne
d'Africa". La mostra organizzata da Noi Voci di Donne con il patrocinio
della provincia di Caserta, è in collaborazione con: Fondazione Mondragone di
Napoli, Fondazione Cini, associazione Gaetano Parente di Aversa, Unicef
Caserta, Serra Club International , www. ecodiaversa.com, Punto Shop Unicef di
Aversa, aprirà il sipario con una conferenza stampa dove saranno presenti
rappresentanti delle vari associazioni. Un inedito che mette in evidenza tracce
di un percorso africano attraverso la fotografia che con il suo aspetto così
reale e diretto lascia sempre la porta aperta all'interpretazione mettendo in
evidenza la realtà. La mostra divisa in tre temi: Sguardi, Abbracci, Territori,
sarà permanente per una settimane e aperta al pubblico. La mostra "Donne
d'Africa" offrirà ai visitatori l'opportunità di riscoprire quel
significato di incontro e socialità, che esiste ancora nei contesti africani.
Donne, con i piccoli al collo, sulle spalle, addormentati tra i cesti, affidati
a sorelline appena in grado di camminare. Donne che hanno percorso chilometri
sulle piste con carichi di frutta, di verdura, uova e pollame arrivate da
villaggi oltre l'orizzonte cui ritorneranno a notte fonda, ancora in tempo per
estrarre l'acqua dal pozzo. Il nostro obiettivo, attraverso questa mostra, dice
Pina Farina, è quello di focalizzare l' attenzione su problemi che segnano per
sempre la vita di queste donne a noi molto vicino e' soprattutto mostrare una
realta' umana che rischia di perdersi per drammatici motivi di sopravvivenza.
Ogni anno, tre milioni di bambine e di donne sono sottoposte ad escissione o
mutilazione genitale, una pratica pericolosa e potenzialmente fatale che
provoca dolore e sofferenze indicibili. Questa pratica
viola i diritti umani
fondamentali delle bambine e delle donne, privandole dell'integrità mentale e
fisica, del diritto alla libertà dalla violenza e dalla discriminazione, e in
casi estremi, anche della vita stessa. Di fronte al dolore o alla violenza,
alla povertà o alla fame, continua Farina, alla corruzione o all'abuso di
potere, ogni essere umano non può mai rimanere in silenzio.
( da "Stampaweb, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROMA L? Italia
discrimina gli immigrati, soprattutto i rom. Le violazioni dei diritti umani e le forme di intolleranza, razzismo e xenofobia nei
confronti dei lavoratori migranti sono «evidenti e in aumento». L?accusa questa
volta arriva direttamente dall?Onu. Contenuta nel rapporto annuale del comitato
di esperti dell?Ilo, l?agenzia per il lavoro delle Nazioni Unite. Un documento
arrivato il 3 marzo scorso che la Farnesina ha già «respinto al mittente», come
spiega il ministro degli Esteri Frattini, sostenendo che quel rapporto
«contiene affermazioni false, non dimostrate da elementi concreti». Non solo.
Secondo Frattini, «espressioni come ?intolleranza? e ?discriminazione? sono
utilizzate in modo gravemente inaccettabile verso l?Italia e le autorità
italiane». Il ministro si augura che «si tratti di una sfortunata pagina
dell?attività di una istituzione, l?Ilo, che l?Italia rispetta e con la quale
collabora» Eppure i 20 giuslavoristi indipendenti provenienti da ogni parte del
mondo che hanno redatto quelle tre pagine, hanno giudicato la situazione
italiana sufficientemente grave da giustificare la richiesta al nostro governo
di presentare una risposta dettagliata entro il prosssimo settembre e non tra
cinque anni, come è la prassi per questo tipo di Convenzione, ha spiegato
Martin Oelz, del dipartimento legale dell?Ilo. L?Italia potrebbe essere
chiamata a riferire già a giugno, in occasione della Conferenza internazionale
del lavoro. Secondo il rapporto Onu, che riguarda l?applicazione degli standard
internazionali del lavoro in tutti i paesi, «l?Italia contravviene al decreto
che attua la direttiva Ue sulla «parità di trattamento tra le persone,
indipendentemente dalla razza e dalla religione». Ma gli esperti Onu puntano il
dito anche verso i «leader politici» italiani, rei di usare «una retorica
aggressiva e discriminatoria nell?associare i rom alla criminalità, creando
sentimenti di ostilità nell?opinione pubblica». Le violazioni avvengono
«soprattutto verso immigrati senza il permesso di soggiorno provenenienti da
Africa, Asia e Est Europa». «L?Italia potrà facilmente rispondere sulla
correttezza di comportamento delle nostre istituzioni e la coerenza delle
nostre leggi», replica a sua volta il ministro del Lavoro Sacconi, sminuendo il
peso delle accuse in quanto il documento «non è un atto ufficiale dell?Ilo». Ma
il suo predecessore, l?ex ministro Damiano (Pd) invita Sacconi a «non
sottovalutare l?opinione di venti esperti mondiali in tema di lavoro». E la
Caritas sostiene di vivere «quotidianamente» le forme di intolleranza e le
discriminazioni denunciate dall?Onu, registrando «aspetti di razzismo sui
luoghi di lavoro: dal Sud, dove ci sono forme di lavoro para-schiavistiche,
alle forme più subdole al Nord».
( da "Sannio Online, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Valle Caudina:
Giornata della legalità, se ne discute oggi alla scuola media Pubblicato il
20-03-2009 Oggi a Moiano gli alunni della scuola secondaria di primo grado si
ritroveranno insieme a partire dalle 9,30 per discutere di legalità, quale
elemento qualificante dell?educazione alla convivenza civile... ?Per un
adolescente riconoscere ed accettare un mondo di regole è sempre un percorso
difficile e faticoso, tanto più se la società contemporanea, sempre più spesso,
non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti,modelli positivi e
motivazioni appaganti. La scuola, luogo privilegiato di cultura e conoscenza,
si impegna a coltivare e a far crescere sempre più la cultura della legalità
valorizzando anche gli altri ambiti educativi, primo fra tutti quello della
famiglia, dove i ragazzi possono vivere la dimensione di una sana appartenenza.
Ecco un impegno con e per i giovani e le future generazioni. Le regole sono
condivise quando comprese nel loro significato più assoluto, quello cioè del rispetto
per la dignità di tutti?. Con queste parole veniva decretata l?istituzione
della giornata della legalità. Oggi a Moiano gli alunni della scuola secondaria
di primo grado si ritroveranno insieme a partire dalle 9,30 per discutere di
legalità, quale elemento qualificante dell?educazione alla convivenza civile.
Le istituzioni scolastiche sono state indicate, infatti, come luoghi
privilegiati di rispetto dei diritti umani, di pratica
della democrazia e di formazione di cittadini consapevoli e responsabili. Il
dirigente scolastico, Luigi Meccariello, il primo cittadino di Moiano, Pietro
Palma, il sindaco di Bucciano, Domenico Matera e alcuni rappresentanti
dell?Arma dei Carabinieri parteciperanno, presso il complesso di via Peraine,
all?incontro realizzato per affrontare le tematiche più sentite nell?ambito
giovanile. ?Fin dalla premessa ai programmi della scuola Elementare e Media il
legislatore ha posto a fondamento delle Finalità della scuola la formazione
dell?uomo e del cittadino ? chiarisce il dirigente scolastico -, formazione che
è in stretto rapporto con la conoscenza e il rispetto delle regole che
governano il convivere democratico. La scuola, pertanto, intende operare alla
costruzione di una personalità consapevole dei diritti e dei doveri che la Cittadinanza
impone, disponibile e collaborativa verso il bene comune, ben integrata nella
società, ma anche capace di accogliere i vantaggi che le diversità, sotto le
varie forme in cui oggi si presentano, offre. Ecco perché l?educazione alla
legalità: per reprimere da subito ogni forma di illegalità, combattere ogni
forma di sopruso, vivere le leggi come opportunità e non come limiti. Vivere la
legalità è vivere il valore della regola come strumento di libertà e progresso
. E? fare in modo che le differenze di ognuno siano un arricchimento per tutti,
ma è anche protezione dalla violenza, dall?arroganza e dagli abusi di chi pensa
di essere più forte. Vivere la legalità è consapevolezza che non vi sono
scorciatoie nella vita e che la via più breve ha sempre un prezzo alto che
prima o poi dovrà essere pagato. Celebrare questa giornata significa far capire
ai ragazzi che la legalità è una scelta che esige partecipazione, capacità di
critica ma, soprattutto, di autocritica, non disgiunta dal sentimento della solidarietà,
senza il quale nessuna società può dirsi veramente civile. La scuola, infatti,
nel suo insieme è legalità, non è un «momento», seppure importante, nel1a
nostra vita, ma è il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con altri,
dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta; è la prima
grande istituzione da rispettare e da rafforzare, è nella scuola che avviene il
passaggio di consegne tra le generazioni e dove ci si trova a svolgere un ruolo
attivo in una comunità; per queste ragioni pensiamo che l? ?istituzione
scuola?, possa essere protagonista della diffusione della cultura della
legalità, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e
per una società più giusta?.
( da "Affari Italiani (Online)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Angola/ Il Papa: la
mia visita per incoraggiare l'Africa Venerdí 20.03.2009 13:21 MESSAGGIO ALLE
DONNE. "Per l'influenza distintiva che le donne hanno nella societa', esse
devono incoraggiare ad accogliere l'opportunita' di crescita nella dignita'
della vita attraverso il loro impegno nell'educazione e la loro partecipazione
alla vita politica e civile". Lo chiede Benedetto XVI in un Messaggio alla
Conferenza Internazionale "Vita, famiglia, sviluppo: il
ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani", promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace con
World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic
Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci
accorgiamo di tanti modi in cui la vita e' compromessa, soprattutto agli stadi
piu' vulnerabili". Si tratta di "violazioni dei diritti umani" che invocano "una risposta positiva e
proattiva" che possono dare soprattutto le donne. Per Ratzinger la
Conferenza in corso in Vaticano rappresenta "una risposta esemplare a cio'
che il mio predecessore Giovanni Paolo II ha definito un 'nuovo femminismo',
che ha il potere di trasformare la cultura, informandola ad un rispetto forte
per la vita". "Le donne - spiega il Pontefice - hanno un ruolo
cruciale nella promozione dei diritti umani",
impegnandosi soprattutto a "correggere ogni malinteso che il Cristianesimo
sia soltanto una collezione di comandamenti e proibizioni". Infatti,
"i dieci comandamenti non sono una serie di 'no', ma un grande 'si'
all'amore e alla vita". < < pagina precedente pagina successiva
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( da "Affari Italiani (Online)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Economia Non-profit,
Sodalitas 'inciucia' con Coca-Cola Venerdí 20.03.2009 06:00 Anche quest'anno la
Fondazione Sodalitas lancia il "Sodalitas Social Award", un premio
che rappresenta un riconoscimento alle imprese, alle associazioni
imprenditoriali e ai distretti industriali che sono concretamente impegnati nel
sociale, attraverso lo sviluppo di comportamenti etici e l'applicazione
quotidiana di valori dichiarati (almeno così recita la presentazione testuale
del premio). Le imprese posso autocandidarsi compilando un form d'iscrizione e
presentando uno o più progetti in tema di responsabilità sociale (il termine
d'iscrizione è stato prorogato al 28 febbraio). Come altri analoghi
riconoscimenti, anche qui sono previste delle categorie, fra le quali: premio
per il miglior programma di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione
del capitale umano, per la migliore iniziativa di sostenibilità, per
l'innovazione di prodotto o servizio socialmente, ambientalmente e
finanziariamente responsabile. Ma cos'è esattamente Sodalitas? E' una
fondazione che si è costituita nel 1995 come associazione per costruire un
ponte tra mondo d'impresa e non-profit, è promossa da Assolombarda, la prima
associazione territoriale del sistema confindustriale, sostenuta da 68 imprese,
e può contare sull'apporto di 81 manager volontari. Due gli assi lungo i quali
la fondazione opera per realizzare la propria mission: il trasferimento di
cultura manageriale alle organizzazioni senza scopo di lucro; la promozione
della responsabilità sociale d'impresa. Sodalitas sembra conoscere molto bene
l'intero panorama produttivo italiano (e non solo) tanto da stringere un forte
rapporto di comunicazione con gli attori principali che lo animano. Fra i
sostenitori della fondazione, i premiati e i candidati delle passate edizioni
del Social Award, ritroviamo praticamente tutti i più grandi marchi commerciali
italiani ed internazionali. In particolare, limitandoci ad indagare il
partenariato del progetto Sodalitas, saltano subito all'occhio marchi e
prodotti che, negli ultimi decenni, non si sono certo distinti come campioni di
eticità e che sono ben pubblicizzati sul sito della fondazione
(www.sodalitas.it). Ci sono ovviamente anche banche, l'Unicredit, l'Intesa
Sanpaolo, BNL, tutte soprannominate "Banche Armate" che, come
un'altra sostenitrice del progetto, Monte dei Paschi, hanno avuto anche molti
problemi con i tribunali italiani. Come numerose sono le grandi multinazionali
che hanno prestato il loro nome alla fondazione. In primis, Nestlè e Coca Cola
che, come sappiamo tutti, sono state, in questi anni, le multinazionali
più boicottate da attivisti ed organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo. Poi abbiamo
Unilever, una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più
diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la
casa, che, nel corso degli anni, si è distinta negativamente riguardo al
rispetto dei diritti dei lavoratori e sindacali, dell'ambiente e della
libera concorrenza, come testimoniano numerose denunce e sentenze. Sulla stessa
scia anche Kraft, conglomerata da Philip Morris, la prima industria alimentare
statunitense e la seconda al mondo dopo la Nestlé che, ogni anno, prepara 9
milioni di tonnellate di prodotti alimentari (
( da "Articolo21.com" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Intervento di
Vincenzo Vita in aula sul testamento biologico di redazione *VITA (PD). Signor
Presidente, signora Sottosegretario, colleghe e colleghi, il titolo che mi
piace dare a questo intervento è forse apodittico, ma, dopo aver studiato con
qualche cura i testi, riflessivo: ripensateci, fermatevi, prima che si perda
una grande occasione. Attorno al tema del testamento biologico, più in generale
a quella categoria che in altre stagioni fu immaginata in ben altre tinte, cioè
la biopolitica, da pensatori come Foucault, si è purtroppo manifestata una
sequenza mediatica che ha reso costrittivo un dibattito bisognoso di ben altro
agio e di coscienze assai più serene. Mi permetto di dire al relatore, che
ricordo molto attivo in Commissione, che il testo uscito dalla medesima, ad una
rilettura attenta, a prescindere dal giudizio politico e di merito, senza
offesa, richiede per la sua evidente incongruenza in più parti una profonda -
avrebbe detto qualche autore di grande importanza - risciacquatura in Arno. è un
testo pieno di aporie, di contraddizioni, che certo è vero, come hanno rilevato
alcuni autorevoli colleghi, cambia non poco rispetto al primo testo che fu
proposto in quella sede. Tuttavia,non solo non risolve, ma certamente persino
accentua le ambiguità e non chiude per niente, trasformandoli, i tanti punti
negativi che l'opposizione ha segnalato. Si tratta quindi di un suggerimento.
Vorrei poi aggiungere che, parlando di argomenti tanto delicati, i quali
richiedono il fioretto e non la mazza da baseball, si può incorrere in quello
scomodo dilemma che ci sottolineò molto acutamente Rousseau, per cui quasi
quasi l'azione morale (perché il nostro dibattito è intriso di questa
vocazione, la moralità) consiste in verità nella manipolazione distaccata di
norme verso le quali non si nutre alcun impegno personale, se non del tutto
astratto. Quindi, tutto questo diventa una forma particolarmente brutale e
autoritaria di esternalismo morale, cioè la morale è una sorta di retorica che
avvolge testi che non hanno nella coscienza soggettiva più di tanta moralità.
Tanto è vero che lo stesso dibattito sulla morte e sulla vita, mi permetterete
(da parte mia di certo non vi sono la forza teorica, un'elaborazione o la
scienza per poter fare affermazioni troppo accurate), ha fatto colossali passi
avanti rispetto ad una sorta di tematizzazione rudimentale nella quale qualche
volta pare a me di scorgere sembianze perigliose. Dibattito che riguarda la
scienza, meglio ancora la tecnologia, perché non sempre le tecniche sono avvolte
e governate dalla scienza. Qualche volta - notò un famosissimo informatico,
Bill Joy, allora vice presidente di Sun Microsystems - le tecniche più evolute
(le nanotecnologie, ad esempio) travolgono le stesse previsioni scientifiche. E
un'astratta visione del rapporto tra la scienza e la vita può portarci a questa
bizzarria per cui, per un verso, la sofisticazione tecnologica porta con sé
armi di distruzione sempre più accurate e, per l'altro, una sorta di appello
post morale ad una scienza che potrebbe tenere in vita un corpo; ma quale? Il
corpo è la mente. Un grande biologo, Humberto Maturana, ci ammonisce che la
vita è un processo cognitivo. Questo è il grande tema, che nulla ha a che
vedere con la religione, la laicità. Altre categorie, evocate con qualche
grossolana ubriacatura, anche qui senza offesa per nessuno: non pretendendo di
dare lezioni, ma di ergermi qui a coscienza del dubbio prima di affrontare temi
così importanti, sì. Cosa c'entra essere laici o religiosi, quando si è di
fronte ad una sequenza della storia per cui qualche decennio fa, per uno stesso
male, si moriva molti anni prima, ora si muore ad una certa soglia dell'età
anagrafica e magari domani si morirà ad una soglia ulteriore. Ma tutto questo
cosa ha a che vedere con la straordinaria vicenda che ognuno può declinare come
ritiene meglio: la vita umana, che è innanzitutto un grande processo cognitivo?
E il corpo è la mente, se non vogliamo immaginare il corpo una pura
manipolazione estetica o, peggio, una tortura. La tortura
non è solo quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa,
ma è anche una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi.
Questo è il tema che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che
questo testo non tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti,
imperterrito, gli interrogativi posti dall'opposizione. Ad esempio, cosa ha a
che vedere l'articolo 1 del testo con l'articolo 32 della Costituzione, essendo
l'articolo 1 una bizzarra riarticolazione di un testo così chiaro? La
Costituzione, tra gli altri pregi, ha quello di essere un testo davvero scritto
bene, a differenza di questo. Una frase apparentemente innocua "riconosce
e tutela la vita umana quale diritto inviolabile e indisponibile" può
portare ad ambiguità interpretative del testo. Leleggi sono fatte per essere
interpretate ed è poi l'interprete che decide, non certo l'autore, l'autrice,
il collettivo di autori che sta dietro; come per quella definizione - curiosa
nella sua reiterazione - di alimentazione e idratazione, diventati termini
simbolici, metaforici, che poco hanno a che vedere con il fatto amaro,
drammatico e reale contenuta nel comma 6 dell'articolo 3. Tutto questo per dire
che, a differenza degli altri Paesi, siamo indietro, anche qui, legiferando in
maniera un po' bizzarra con un articolato che davvero non va bene. Qualche
ripensamento, qualche momento di riflessione sarebbero indispensabili; anche
perché c'è da considerare che proprio l'articolo 32 della Costituzione non ci
impone alcun dovere di curarci. Lanostra dignità può anche essere questa, ma il
testamento biologico, nella sua versione originaria e autentica, significa
proprio che ognuno di noi può liberamente scegliere. Lungi da me dare giudizi
di ogni tipo su chi ritiene di fare una scelta piuttosto che un'altra, ma
ognuno deve essere, per l'appunto, libero, e guai ad incamminarci in un
territorio ambiguo e difficile. Anche "eticamente" l'etica oggi è
fondamentale nella e per la politica - dobbiamo saperlo - dopo la fine delle
ideologie. Ma guai ad avventurarci in un campo in cui si danno giudizi,
appunto, etici: non è etico dare giudizi etici così soggettivi. La salute è un
bene primario che ci riguarda da vicino e riguarda la scelta della persona
interessata, quando può, con un testamento preventivo biologico serio e
rigoroso, con delle banche dati reali (ne abbiamo discusso in Commissione, dove
mi capitò di dare qualche contributo spero utile, perché quello della privacy
su questi dati sensibili è un tema molto serio), poi eventualmente da un consesso
che ha, nella soggettività della famiglia, dei conoscenti, delle persone care,
del medico, figura rilevantissima ed intellettuale, per così dire mediatore
fondamentale in questa vicenda, il punto terminale. Il cardinale Villot, che fu
Arcivescovo di Parigi, nonché segretario di Stato di Paolo VI, purtroppo
scomparve per un cancro piuttosto cattivo che lo ridusse in fin di vita con
tante sofferenze e disse, proprio prima di spegnersi: «Noi sappiamo dire belle
frasi sulla sofferenza, io stesso ne ho parlato con calore. Dite ai preti di
parlarne solo per conoscenza diretta. Noi ignoriamo ciò che essa è fino a
quando, come è successo a me, non ne piangiamo». Ecco il punto: libertà,
diritti, tutela della persona nella sua profonda verità cognitiva di io pensante,
ciò che differenzia gli esseri umani dalle altre specie. Ce lo ricorda Stefano
Rodotà in tanti scritti fondamentali: il tema che stiamo dibattendo qui non è
un tema da poco, e dunque la bioetica, questa nuova disciplina così complessa,
non può mai assumere tinte autoritarie o impositive, né può essere un mero
riflesso di un'emergenza drammatica, per la quale tutti abbiamo pianto. Guai,
dunque, ad immaginare queste leggi come normative di eccezione: devono
riguardare una nuova soglia della cittadinanza; questa è la sfida che riguarda
tutti quanti, qualunque sia la propria religione, laica o credente e quale sia
il rapporto con la tecnica, quale sia lo stadio di evoluzione di una civiltà.
La persona deve prevalere nella sua complessità e nel suo ruolo fondamentale e
quindi, proprio nel quadro delle norme costituzionali sulle libertà della
persona e sulla salute, il grande diritto da tutelare è proprio quello che
attiene all'autonomia del soggetto, che riguarda anche quell'atto che fa parte
della vita, la regolazione della propria morte. Tutto questo non ha nulla a che
fare con l'eutanasia; in quel caso sarei non solo contrario, ma avverso a
qualunque scivolamento in tal senso. iò che si chiede qui è di tenere conto di
una verità che la storia ci ha messo in faccia, proprio per la sua evoluzione
scientifica, che tanto distanzia questo periodo da quello in cui si moriva a
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città del Vaticano,
20 mar. (Apcom) - "Per l'influenza distintiva che le donne hanno nella
società, esse devono incoraggiare ad accogliere l'opportunità di crescita nella
dignità della vita attraverso il loro impegno nell'educazione e la loro
partecipazione alla vita politica e civile". Lo afferma il Papa nel
messaggio indirizzato al cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, letto oggi in occasione
della la Conferenza Internazionale "Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani", promossa dal dicastero
vaticano con World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union
of Catholic Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa -
ci accorgiamo di tanti modi in cui la vita è compromessa, soprattutto agli stadi
più vulnerabili. Queste violazioni dei diritti umani
invocano una risposta positiva e proattiva". Benedetto XVI definisce la
conferenza - in corso a Roma, fino a domani - "una risposta esemplare a
ciò che il mio predecessore Giovanni Paolo II ha definito un 'nuovo
femminismo', che ha il potere di trasformare la cultura, informandola ad un
rispetto forte per la vita". Le donne - ha aggiunto Ratzinger - hanno
"un ruolo cruciale nella promozione dei diritti umani",
impegnandosi soprattutto a "correggere ogni malinteso che il cristianesimo
sia soltanto una collezione di comandamenti e proibizioni. I dieci comandamenti
non sono una serie di 'no', ma un grande 'si' all'amore e alla vita". Il
"genio femminile" può "mobilitare e organizzare azioni con la
finalità e la motivazione di sviluppare reti sempre più grandi per condividere
esperienze e generare nuove idee".
( da "Foglio, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
20 marzo 2009
Blogger di tutto il mondo, svegliatevi! Uno di voi muore in carcere in Iran, ma
non è una morte virtuale Si chiamava Omid Reza Mirsayafi. Dicono si sia
suicidato. E? morto ieri nella prigione iraniana di Evin. Ventinove anni,
Mirsayafi era stato condannato nel novembre scorso a due anni e mezzo di
carcere per attacchi al capo della Repubblica islamica Ali Khamenei. Era stato
giudicato da un tribunale rivoluzionario, in un regime in cui il diritto è
l?apparato della forca. Da quando è al potere Mahmoud Ahmadinejad i casi di
dissenso in rete, e di repressione e giustizia sommaria, si sono moltiplicati.
Accade anche in Cina, in Egitto, altrove nei confini della barbarie politica e
civile. Ma nessuno in realtà pensa alle tragedie on line come a tragedie
autentiche, la violenza che si abbatte sul weblog publisher in rivolta contro
la tirannia ha stranamente un?altra densità rispetto alla testimonianza e al
martirio di chi pubblica nella pagina scritta. Il caso di Anna Politkovskaja ha
emozionato l?opinione mondiale, sebbene poi le reazioni si scontrino con il
muro di gomma dell?impotenza. Quelle dei blogger dissidenti sembrano storie da
playstation, non bucano né la rete né lo schermo né i giornali, e la figura del
diarista elettronico in rivolta contro l?autoritarismo evoca un contesto di
individualismo, di isolamento personale, di clandestinità avvolta in una
sinistra trasparenza virtuale. La rete diventa una popolosissima gabbia per
canarini e ogni tanto uno dei suoi abitanti cade abbattuto senza particolare
strepito o scandalo. Bisogna cambiare questo andazzo. Attraverso il tam tam, il
passaparola, sarebbe giusto lanciare una campagna globale di attiva e militante
solidarietà politica con i blogger in lotta per la libertà civile, per i diritti umani, e spesso per la vita. La rete è il luogo del massimo contagio
informativo oggi possibile, i siti scritti e audiovisivi, e i social network,
stanno acquisendo un posto perfino imbarazzante o ingombrante nella vita
collettiva e in quella privata, individuale, di centinaia di milioni di
persone. La rete arriva dovunque, ma che cosa porta? Bisogna imparare a
battere il tamburo, a emettere luce e suono oltre la cortina di sordità e di
opacità di un mezzo postmoderno che non si è ancora conquistato uno statuto
pieno e significativo. Come mobilitare la rete in modo efficace per colpire
l?immagine e gli interessi di quei regimi che perseguitano chi abita il suo
spazio: ecco una questione da affrontare, che vale almeno quanto la
chiacchiera, la frivolezza e la vanità di tanti video e di tanti post.
( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
INTERVISTA
L'analista Awdat: «Società ed economia, paese a due velocità» mi.gio. INVIATO
DAMASCO La parola d'ordine in Siria è «riforme». Solo in economia però, perché
in altri campi della vita del paese le cose non sono poi cambiate molto. Il
regime del presidente Bashar Assad sta guidando un processo di modernizzazione
che, per ora, non porta anche ad un allentamento del controllo
sull'informazione e la politica. Si respira un'atmosfera diverse nelle strade
ma alcune libertà fondamentali vengono ancora limitate e il
diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato condannato a tre
anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i diritti umani, già più volte in carcere per aver
chiesto l'avvio di riforme politiche. Rimangono in prigione peraltro i
firmatari della Dichiarazione di Damasco per la democratizzazione del paese.
Di ciò che cambia ma anche di ciò che rimane immutato in Siria, abbiamo parlato
a Damasco con il giornalista e analista politico Basel Awdat, collaboratore di
giornali arabi e internazionali. Avvio del dialogo con gli Stati uniti,
profonde riforme economiche, relazioni diplomatiche con il Libano. E' svolta
vera per la Siria? La modernizzazione e le riforme in economia sono fatti
concreti e indiscutibili. Il presidente e il governo stanno lavorando con
impegno in economia per mettere la Siria al passo con i tempi e la
globalizzazione. Allo stesso tempo non si può dire che il paese stia viaggiando
alla stessa velocità in altri settori, mi riferisco soprattutto allo sviluppo
della società civile e dell'informazione. Il nuovo corso in economia comunque
non sembra andare a beneficio della maggioranza della popolazione. I dati, in
effetti, dicono che la crescita del Pil non è sufficiente a creare i posti di
lavoro di cui abbiamo bisogno mentre la ricchezza generata dal rinnovamento
dell'economia non si distribuisce tra i diversi settori della popolazione. Il
20% dei siriani, secondo le statistiche ufficiali, vive sotto la soglia della
povertà ma in realtà un buon 40% di siriani deve lottare ogni giorno per
garantirsi almeno il pane per la famiglia. D'altronde con redditi mensili che
mediamente non superano i 150 euro e l'inflazione che continua a crescere non
c'è da stare allegri. Le questioni dell'aumento dei salari e della
redistribuzione del reddito nazionale dovranno essere affrontate con
determinazione perché per la prima volta nella nostra storia recente stiamo
registrando un aumento della piccola criminalità e forme di disagio sociale che
probabilmente sono uno dei risultati dell'impoverimento. Parliamo
dell'informazione. Rispetto a qualche anno fa si è fatto qualche passo in
avanti ma siamo ancora lontani da una informazione libera, senza censure e
autocensure. Comprendo bene le necessità di sicurezza del nostro paese,
sappiamo che forze ostili sono sempre in agguato e dobbiamo difenderci ma
occorre ammettere che ancora oggi i giornalisti siriani sono soggetti ad una
serie di controlli rigidi su questioni secondarie, senza grande importanza.
Spesso per una frase scritta in un articolo o per aver citato una fonte
particolare in una notizia. Mi auguro perciò che le riforme arrivino presto
anche nel mondo dell'informazione e che i giornalisti siriani non siano più costretti
a fare l'autocensura. E la nuova legge sui partiti? Anche in questo caso siamo
in ritardo rispetto alle promesse fatte qualche anno fa. E' una legge
fondamentale, necessaria per il progresso del nostro paese. La coesione
nazionale è forte, il popolo siriano è unito nel proteggere il paese da ogni
minaccia e pertanto la legalizzazione di movimenti e partiti politici non può
più essere vista come un rischio per la stabilità del nostro stato.
( da "Arena.it, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Accusa dell'Onu: «In Italia migranti discriminati» DIRITTI UMANI. Il rapporto
dell'Ilo sul lavoro «Intolleranza verso i rom» Frattini: «È tutto falso»
20/03/2009 rss e-mail print Il ministro Franco Frattini ROMA L'Onu, attraverso
un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di
xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom.
Ed il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono
«false», spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver
espresso già al quartier generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» del governo.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi rimarca la correttezza dell'Italia
nell'applicare le convenzioni per i diritti umani e
del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare
la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di Esperti
dell'Ilo, che accusandolo di discriminare gli immigrati, chiedono al governo
italiano interventi urgenti per contrastare il clima di intolleranza e
garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader
politici», rei di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria
nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e
antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento spiega che il clima di
intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in
contrasto con la convenzione 143, sulla «Promozione della parità di opportunità
e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981.
Tutte affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti», replica la
Farnesina e Frattini giudica «gravemente inaccettabili» parole come
«intolleranza o discriminazione nei confronti degli immigrati» riferite
all'Italia e alle autorità italiane. Sacconi precisa che «il documento non è
ufficiale ma solo il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da
dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute
dall'interno del Paese». «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto»,
ribadisce il ministero degli Esteri, sottolineando che l'Italia «rispetta e
rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto
e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo
che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo,
che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare». Gli
autori del documento, prosegue, «non considerano, e ciò dimostra il carattere
parziale ed inaccettabile del documento, che nell'anno 2008 e nei primi mesi
del 2009 le autorità italiane sono intervenute per salvare da morte probabile
migliaia e migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli
con rispetto ed umanità». «Da anni esprimiamo
preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati,
e in modo particolare nel mondo del lavoro», commenta invece da parte sua la
Caritas per voce del responsabile immigrazione, Oliviero Forti.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'accusa è pesante:
Italia intollerante, razzista e xenofoba. La firma è quella del Comitato di
esperti dell'Ilo, l'agenzia per il lavoro dell'Onu che mette sul banco degli
imputati il nostro Paese, colpevole di discriminare i lavoratori immigrati,
soprattutto i Rom. L'accusa che arriva dal Palazzo di Vetro non risparmia i
politici: parole dure per i leader italiani abituati a servirsi di una
«retorica aggressiva e discriminatoria, è scritto, associando i Rom alla
criminalità, atteggiamento causa di ostilità e antagonismo nell'opinione
pubblica». Il rapporto risale a due settimane fa e non è solo una nota di
critiche, perché il comitato sollecita l'Italia a fornire risposte entro
quest'anno e a adottare misure e interventi capaci di «contrastare il clima di
intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status».
La replica del nostro governo è sdegnata. E a dimostralo basti il tono della
nota diffusa ieri dalla Farnesina. «Il rapporto di esperti dell'Ilo contiene
affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e, dunque, da
rispedire al mittente». Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, considera
«inacettabile l'avere adottato termini come "intolleranza" e
"discriminazione" per riferirsi all'Italia». «Ci auguriamo che si
tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione come l'Ilo, che
il nostro Paese rispetta e con cui intende continuare a collaborare». La
Farnesina ricorda che le autorità italiane hanno soccorso e salvato molti
immigrati clandestini e che l'espulsione avviene nel rispetto dei diritti del
singolo. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, difende la «correttezza
dell'Italia» e minimizza la portata del rapporto spiegando che «si tratta non
di un atto ufficiale ma molto più modestamente del recepimento da parte degli
esperti di ipotesi tutte la dimostrare». Ma il suo predecessore al quel
dicastero, il democratico Cesare Damiano invita a non perdersi nei formalismi:
«Al posto di Sacconi non sottovaluterei affatto l'opinione di venti esperti
mondiali in tema di lavoro». A sostenere le accuse dell'Ilo è la Caritas
italiana: «Da anni esprimiamo preoccupazione rispetto a forme di intolleranza e
discriminazione sempre più forti nei confronti di immigrati, in modo
particolare nel mondo del lavoro», dice Oliviero Forti, responsabile per
l'immigrazione. Sui Rom una postilla: «Sono i più discriminati tra i
discriminati». Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei
«lavoratori immigrati» va oltre ed evidenzia come il clima di intolleranza
esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione
«dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita e le condizioni
lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla promozione
della parità di opportunità ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama
così il governo al «rispetto» delle norme e si augura nel contempo che sia in
grado di eliminare il clima di intolleranza, violenza e discriminazione
degli immigrati, con particolare attenzione alla comunità rom, e di assicurare
loro, sia legalmente che socialmente, i diritti umani
fondamentali. E, ancora, di far in modo che gli atteggiamenti discriminatori
siano meglio identificati e condannati.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Vladimir Putin
avrebbe prestato servizio come agente del Kgb, travestito da turista, durante
la storica visita di Ronald Reagan a Mosca nel 1988. Lo
afferma il fotografo ufficiale di Obama, Pete Souza, sulla base di una foto da
lui scattata sulla Piazza Rossa, in cui si vede un uomo biondo. Souza rimase
stupito dalle domande pungenti sulla situazione dei diritti umani negli Usa. Poi gli agenti di
scorta gli spiegarono che i «turisti» erano agenti del Kgb.
( da "Dire" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Monito dall'Europa:
"La crisi aumenta il pericolo razzismo" BRUXELLES - Attenzione: la
crisi economica fara' aumentare gli episodi di razzismo e xenofobia, e percio'
i politici devono stare bene attenti a non usare le fasce piu' deboli come
capri espiatori dei problemi sociali. A lanciare l'avvertimento in occasione
del 21 marzo, Giornata mondiale per l'eliminazione della
discriminazione razziale, i tre principali organi di difesa dei diritti umani in Europa: la Fra (Agenzia europea
per i diritti fondamentali), l'Odihr (Ufficio per le istituzioni democratiche e
i diritti umani, dell'Osce)
ed Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza, collegata al
Consiglio d'Europa). La Giornata mondiale contro il razzismo cade il 21
marzo per commemorare l'assassinio di 69 dimostranti che nel 1960, nella citta'
sudafricana di Sharpeville, protestavano contro l'apartheid. Quest'anno si
celebrano anche i 40 anni dell'entrata in vigore della Convenzione
internazionale per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione
razziale. In un comunicato rilasciato oggi, le tre istituzioni si dichiarano
allarmate dalla "crescita del numero di attacchi violenti contro migranti,
rifugiati e richiedenti asilo, e verso minoranze come i rom". "La
storia europea ha gia' dimostrato come le fasi di depressione economica possano
tragicamente portare a un aumento dell'esclusione sociale e delle persecuzioni:
temiamo quindi che anche per la crisi corrente i migranti, le minoranze e altri
gruppi vulnerabili diventino i capri espiatori per politici populisti e per i
media". Si tratta - purtroppo - di un fenomeno che si e' gia' avviato,
come dimostra la crescente tensione che si respira in Ungheria, con un
rafforzamento della xenofoba Guarda, una crescita di attacchi nei confronti dei
rom, e con questi ultimi che si stanno autonomamente organizzando in 'ronde' di
autodifesa. Le tre organizzazioni per i diritti umani
invitano pertanto la classe dirigente a essere estremamente cauta a evitare
ogni discorso che possa essere d'incitamento all'odio interetnico, religioso o
razziale. Li invita piuttosto a pronunciarsi chiaramente condannando ogni tipo
di violenza a sfondo razziale ed evitando di dare spiegazioni semplicistiche e
a connotazione xenofoba a problemi sociali complessi. Le tre organizzazioni
ricordano poi che e' estremamente importante proseguire con il monitoraggio di
questi crimini e con la formazione degli ufficiali di pubblica sicurezza,
sempre in stretta collaborazione con le organizzazioni della societa' civile.
Fra, Odihr e Ecri chiedono poi che non vengano fatti tagli finanziari agli
strumenti di protezione sociale e di inclusione, che colpirebbero duramente le
fasce piu' deboli, gia' in grande difficolta'.(Dires - Redattore Sociale) 20
marzo 2009
( da "Sicilia, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Ambasciatore dei diritti umani»: bando di concorso
aperto agli studenti di Lettere, scadenza 10 aprile Nella sezione
"Notizie" del Bollettino d'Ateneo (www.bda.unict.it) è stato
pubblicato il bando di concorso per l'assegnazione del titolo
"Ambasciatore dei diritti umani",
riservato agli studenti della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di
Catania e promosso La Lega italiana dei diritti
dell'uomo (Lidu) - Comitato regionale siciliano, in occasione del 60°
anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Obiettivo dell'iniziativa è quello di far
conoscere lo spirito che anima la Dichiarazione universale e i valori che essa
veicola, nel tentativo di sensibilizzare i giovani all'uso responsabile della
libertà nei rapporti di consapevole e reciproco rispetto, tanto più necessario
in una società globale e composita. I partecipanti dovranno produrre un
elaborato (massimo quattro cartelle) sulla traccia "Internet:
straordinario strumento di comunicazione, senza barriere ideologiche, confini
geografici e censure, può diventare un mezzo di violazione dei diritti umani? Motivarne le ragioni
con esempi e ipotizzare possibili soluzioni". L'elaborato dovrà essere
consegnato alla segreteria di presidenza della facoltà di Lettere e filosofia
entro il prossimo 10 aprile. I lavori saranno valutati da una commissione
presieduta dall'avvocato Barbara Quercia, vicepresidente della Lidu, e composta
da due membri appartenenti alla stessa associazione e da due rappresentanti
della facoltà di Lettere e filosofia. Il 10 maggio 2009, nel salone di Palazzo
Biscari, durante l'evento celebrativo del sessantesimo
anniversario della Dichiarazione dei diritti umani e la
consegna del riconoscimento "Cavalieri dei diritti umani",
sarà conferita, al vincitore del concorso, l'onorificenza di Ambasciatore dei diritti umani e gli verrà consegnato in premio un viaggio a New York, durante
il quale potrà visitare la sede centrale delle Nazioni unite.
( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Violazioni
dei diritti umani in Asia, il missionario racconta
Venerdì 20 Marzo 2009, «Abbiamo organizzato una serata culturale con Padre
Bernardo Cervellera perché confidiamo nella generosità degli agordini e siamo
certi che molti lo sosterranno nella sue attvità di informazione libera e
indipendente contro le violazioni dei diritti umani in Asia». Con queste parole il movimento
culturale Agordo Domani Cultura e Società si approccia alla serata in programma
per domani, alle 20.30, nella sala convegni della Comunità Montana Agordina. ll
missionario-giornalista Padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, sarà
ospite del gruppo civico agordino, forte della propria esperienza di esperto
internazionale dei paesi asiatici. Presenterà il suo ultimo libro "Il
rovescio delle medaglie. La Cina e le Olimpiadi". L'agenzia di stampa
indipendente del Pime (Pontificio istituto missioni estere), AsiaNews è
presente con la sua fitta rete di corrispondenti in ogni angolo del Medio ed
Estremo Oriente grazie alla freschezza delle proprie notizie. Rappresenta
un'autorevole fonte di informazione per sedi diplomatiche, università e
redazioni. Padre Bernardo dal sito www.asianews.it in italiano, inglese,
cinese, svela gli angoli più reconditi della miseria, della povertà, delle
ingiustizie e delle dittature dell' Asia sconosciuta. Con l'occasione il
Movimento Agordo Domani sosterrà una raccolta di fondi a servizio dell'attività
giornalistica missionaria di AsiaNews, per continuare a dar voce a tutte le
Chiese in Asia (India, Cina, Pakistan, Iraq) che chiedono si parli sempre di
più della loro persecuzione. Mirko Mezzacasa
( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Venerdì 20 Marzo
2009, Roma L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il
lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati,
soprattutto i rom. Ed il governo scende in campo «respingendo al mittente»
affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Frattini,
annunciando di aver espresso già al quartier generale dell'Ilo a Ginevra
l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del Welfare, Sacconi, rimarca intanto
la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i Diritti Umani e del lavoro e spiega che
quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre sono state le
tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di Esperti dell'Organizzazione
Internazionale per il Lavoro dell'Onu, che puntano il dito sulla penisola,
accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma
interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e
garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai
leader politici italiani rei - si legge nel testo - di usare una «retorica
aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando
così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il
documento del Comitato - pubblicato il 6 marzo - spiega che il clima di
intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in
contrasto con la convenzione 143, sulla «Promozione della parità di opportunità
e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981.
Tutte affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti, da respingere
al mittente», reagisce però la Farnesina. Il ministro Frattini giudica anzi
«gravemente inaccettabili» parole «come "intolleranza" o
"discriminazione" nei confronti degli immigrati» riferite «all'Italia
e alle autorità italiane». Una posizione cui fa eco Sacconi: «Il documento non
è un atto ufficiale dell'Ilo, ma molto più modestamente il recepimento da parte
degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare». E avanza il dubbio che le
«sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese». «Il quadro non è
quello rappresentato nel rapporto», ribadisce la Farnesina sottolineando che
l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre
è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità
responsabili. Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività
di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende
continuare a collaborare», conclude il ministero degli Esteri.
( da "Blogosfere" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mar 0920 Appello al
parlamento contro la nascita di bambini invisibili Pubblicato da Luigi Gallo
alle 15:56 in Diritti umani, Segnalazioni, Società Sottoscritto da più di 200 associazioni
l'appello ai deputati affinchè venga bocciato l'art. 45, comma 1 lett. f) del
ddl "sicurezza", che, se approvato, introdurrebbe l'obbligo per il
cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta di
provvedimenti di stato civile, tra i quali sono inclusi anche gli atti
di nascita. Nell'appello vengono richiamati i profili di incostituzionalità di
tale norma e le conseguenze gravissime che una tale normativa avrebbe sui
bambini che nascono in Italia da genitori irregolari. Se infatti la legge
venisse approvata, presto in Italia potrebbero nascere bambini invisibili,
senza identità. Piccoli privi di qualsiasi documento, sconosciuti alle
istituzioni, perché non registrati al momento della nascita. Minori esposti a
ogni violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla
Convenzione Onu sui diritti dell?infanzia. La norma
introduce l?obbligo per l?immigrato di esibire il permesso di soggiorno ogni
qual volta richieda provvedimenti di stato civile, inclusa dunque la
registrazione della nascita del proprio figlio. In assenza di questo documento,
l?ufficiale di stato non potrà ricevere la dichiarazione di nascita del
bambino, né tanto meno permettere il riconoscimento del piccolo da parte dei
genitori stranieri privi di permesso di soggiorno. La conseguenza di questa
norma – incostituzionale, perché viola il dovere di proteggere maternità e
infanzia sancito dalla nostra Costituzione – è che nel nostro Stato nasceranno
bambini invisibili, privi d?identità, apolidi, perché nonostante siano nati in
Italia saranno comunque privi di cittadinanza. Non solo, esiste il rischio che
questi piccoli - sulla carta senza genitori - possano essere dichiarati
adottabili e che le loro madri, davanti all?impossibilità di denunciarne la
nascita e la possibilità di perderli, possano decidere di partorire altrove.
Non in ospedale. Per contrastare l?approvazione dell?art.
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Dublino, 20 mar.
(Apcom) - Il dipartimento di salute dell'Irlanda nel Nord ha pubblicato per la
prima volta le linee guida per i medici al fine di spiegare loro in quali rare
circostanze possano effettuare un aborto legale. L'interruzione di gravidanza
nel Nordirlanda è infatti vietata, salvi casi in cui la salute fisica o mentale
della madre è a rischio. Gli attivisti dei diritti umani dell'Ulster hanno accolto con
entusiasmo l'iniziativa, malgrado il documento ribadisca come gran parte degli aborti
continuerà ad essere illegale. Gli anti-abortisti hanno invece ipotizzato che
il testo possa incoraggiare i medici non obiettori a effettuare interruzioni di
gravidanze sotto false circostanze, sfruttando la clausola delle
"rare eccezioni". La pubblicazione del documento di 24 pagine
"Linee guida sull'interruzione della gravidanza: la legge e l'applicazione
clinica nel Nord Irlanda" - che spiega tra le altre cose in quali
circostanze è lecito e legale procedere all'interruzione di gravidanza e quali sono
i servizi di assistenza previsti per la paziente - rappresenta una sintesi di
otto anni di dispute legali tra l'amministrazione locale e il British Family
Planning Association.
( da "Stampaweb, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Fatto il governo di
unità nazionale e onorato il suo 85°anniversario con una festa da 250 mila
dollari, l'eterno presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha chiesto alla
comunità internazionale cinque miliardi di dollari di aiuti per risollevare le
disastratissime condizioni dell'economia nazionale che attribuisce alle
"crudeli" sanzioni europee e statunitensi in vigore dal 2002 dopo la
sua più che sospetta rielezione alla presidenza e limitate peratrlo al
presidente e ai suoi collaboratori (blocco dei beni e divieto d'ingresso nel
loro territorio) . Il presidente, insieme al ministro delle finanze Tendai
Biti, ha presentato un piano che prevede un minore controllo dei prezzi e
protezione per i gruppi più vulnerabili. Accolto per ora con grande freddezza
in Occidente dove si nutrono molti dubbi sul fatto che il governo dello
Zimbabwe abbia imboccato in modo irrevocabile il sentiero di una gestione del
potere inclusiva ed efficace, nel rispetto dei diritti umani e della legge. Il 2008 è stato un
annus orribilis per lo Zimbabwe. Il Paese, che ha un tasso di disoccupazione che
sfiora il 95%, ha subito una delle più gravi crisi nella sua storia, la fuga di
milioni di persone verso il Sudafrica e il Mozambico, un'inflazione a nove
zeri, il colera che ha mietuto cinquemila vittime e e contagiato altre 70 mila.
www.mg.co.za
( da "AprileOnline.info" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Biotestamento, la
stella polare è la persona Vincenzo Vita*, 20 marzo 2009, 10:41 L'intervento La
tortura può anche essere un sofisticato controllo sul corpo umano,
l'imposibilità del singolo di decidere su stesso, sulla propria vita e sulla
propria morte. E' questo il rischio che si profila con il ddl Calabrò in
discussione al Senato e in evidente conflitto con la Costituzione. La politica
deve ricordare come non sia etico imporre giudizi etici su tematiche così
soggettive e intime Attorno al tema del testamento biologico, più in generale a
quella categoria che in altre stagioni fu immaginata in ben altre tinte, cioè
la biopolitica, da pensatori come Foucault, si è purtroppo manifestata una
sequenza mediatica che ha reso costrittivo un dibattito bisognoso di ben altro
agio e di coscienze assai più serene. Ma il clima appare determinato,
purtroppo, come determinata si è dimostrata, anche in questo caso purtoppo, la
maggioranza nella chiusura ad ogni mediazione di miglioramento ad un ddl che
andava e va rivisto. Il documento licenziato dalla Commissione Sanità del
Senato, ad una rilettura attenta, e a prescindere dal giudizio politico e di
merito, richiede per la sua evidente incongruenza in più parti una profonda -
avrebbe detto qualche autore di grande importanza - risciacquatura in Arno. è un
testo pieno di aporie, di contraddizioni, che certo è vero cambia non poco
rispetto al primo testo che fu proposto in quella sede. Tuttavia, non solo non
risolve, ma certamente persino accentua le ambiguità e non chiude per niente,
trasformandoli, i tanti punti negativi che l'opposizione ha segnalato. Si
tratta quindi di un suggerimento. Parlando di argomenti tanto delicati, i quali
richiedono il fioretto dell'argomentazione e non la mazza da baseball, si può
incorrere in quello scomodo dilemma che ci sottolineò molto acutamente
Rousseau, per cui quasi quasi l'azione morale (perché il nostro dibattito è
intriso di questa vocazione, la moralità) consiste in verità nella
manipolazione distaccata di norme verso le quali non si nutre alcun impegno
personale, se non del tutto astratto. Tutto questo diventa quindi una forma
particolarmente brutale e autoritaria di esternalismo morale, cioè la morale è
una sorta di retorica che avvolge testi che non hanno nella coscienza
soggettiva più di tanta moralità. Tanto è vero che lo stesso dibattito sulla
morte e sulla vita ha compiuto colossali passi avanti rispetto ad una sorta di
tematizzazione rudimentale nella quale qualche volta pare a me di scorgere
sembianze perigliose. Dibattito che riguarda la scienza, meglio ancora la
tecnologia, perché non sempre le tecniche sono avvolte e governate dalla
scienza. Qualche volta - notò un famosissimo informatico, Bill Joy, allora vice
presidente di Sun Microsystems - le tecniche più evolute (le nanotecnologie, ad
esempio) travolgono le stesse previsioni scientifiche. E un'astratta visione
del rapporto tra la scienza e la vita può portarci a questa bizzarria per cui,
per un verso, la sofisticazione tecnologica porta con sé armi di distruzione
sempre più accurate e, per l'altro, una sorta di appello post morale ad una
scienza che potrebbe tenere in vita un corpo. Ma quale? Il corpo è la mente. Un
grande biologo, Humberto Maturana, ci ammonisce che la vita è un processo
cognitivo. Questo è il grande tema, che nulla ha a che vedere con la religione,
la laicità. Altre categorie, evocate con qualche grossolana ubriacatura, anche
qui senza offesa per nessuno: non pretendendo di dare lezioni, ma di ergermi
qui a coscienza del dubbio prima di affrontare temi così importanti, sì. Cosa
c'entra essere laici o religiosi, quando si è di fronte ad una sequenza della
storia per cui qualche decennio fa, per uno stesso male, si moriva molti anni
prima, ora si muore ad una certa soglia dell'età anagrafica e magari domani si
morirà ad una soglia ulteriore. Ma tutto questo cosa ha a che vedere con la
straordinaria vicenda che ognuno può declinare come ritiene meglio: la vita
umana, che è innanzitutto un grande processo cognitivo? E il corpo è la mente,
se non vogliamo immaginare il corpo una pura manipolazione estetica o, peggio, una tortura. La tortura non è solo quella orrenda che ci viene
tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche una più sofisticata forma
di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema che in fondo tutti quanti
abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non tocca affatto in modo
adeguato lasciando aperti, imperterrito, gli interrogativi posti
dall'opposizione. Ad esempio, cosa ha a che vedere l'articolo 1 del testo con
l'articolo 32 della Costituzione, essendo l'articolo 1 una bizzarra
riarticolazione di un testo così chiaro? La Costituzione, tra gli altri pregi,
ha quello di essere un testo davvero scritto bene, a differenza di questo. Una
frase apparentemente innocua "riconosce e tutela la vita umana quale diritto
inviolabile e indisponibile" può portare ad ambiguità interpretative del
testo. Le leggi sono fatte per essere interpretate ed è poi l'interprete che
decide, non certo l'autore, l'autrice, il collettivo di autori che sta dietro;
come per quella definizione - curiosa nella sua reiterazione - di alimentazione
e idratazione, diventati termini simbolici, metaforici, che poco hanno a che
vedere con il fatto amaro, drammatico e reale contenuta nel comma 6
dell'articolo 3. Tutto questo per dire che, a differenza degli altri Paesi,
siamo indietro, anche qui, legiferando in maniera un po' bizzarra con un
articolato che davvero non va bene. Qualche ripensamento, qualche momento di
riflessione sarebbero indispensabili; anche perché c'è da considerare che
proprio l'articolo 32 della Costituzione non ci impone alcun dovere di curarci.
La nostra dignità può anche essere questa, ma il testamento biologico, nella
sua versione originaria e autentica, significa proprio che ognuno di noi può
liberamente scegliere. Lungi da me dare giudizi di ogni tipo su chi ritiene di
fare una scelta piuttosto che un'altra, ma ognuno deve essere, per l'appunto,
libero, e guai ad incamminarci in un territorio ambiguo e difficile. Anche
"eticamente" l'etica oggi è fondamentale nella e per la politica -
dobbiamo saperlo - dopo la fine delle ideologie. Ma guai ad avventurarci in un
campo in cui si danno giudizi, appunto, etici: non è etico dare giudizi etici
così soggettivi. La salute è un bene primario che ci riguarda da vicino e
riguarda la scelta della persona interessata, quando può, con un testamento
preventivo biologico serio e rigoroso, con delle banche dati reali (ne abbiamo
discusso in Commissione essendo quello della privacy su questi dati sensibili
un tema molto serio), poi eventualmente da un consesso che ha, nella
soggettività della famiglia, dei conoscenti, delle persone care, del medico,
figura rilevantissima ed intellettuale, per così dire mediatore fondamentale in
questa vicenda, il punto terminale. Il cardinale Villot, che fu Arcivescovo di
Parigi, nonché segretario di Stato di Paolo VI, purtroppo scomparve per un
cancro piuttosto cattivo che lo ridusse in fin di vita con tante sofferenze e
disse, proprio prima di spegnersi: «Noi sappiamo dire belle frasi sulla
sofferenza, io stesso ne ho parlato con calore. Dite ai preti di parlarne solo
per conoscenza diretta. Noi ignoriamo ciò che essa è fino a quando, come è
successo a me, non ne piangiamo». Ecco il punto: libertà, diritti, tutela della
persona nella sua profonda verità cognitiva di io pensante, ciò che differenzia
gli esseri umani dalle altre specie. Ce lo ricorda Stefano Rodotà in tanti
scritti fondamentali: il tema che stiamo dibattendo qui non è un tema da poco,
e dunque la bioetica, questa nuova disciplina così complessa, non può mai
assumere tinte autoritarie o impositive, né può essere un mero riflesso di
un'emergenza drammatica, per la quale tutti abbiamo pianto. Guai, dunque, ad
immaginare queste leggi come normative di eccezione: devono riguardare una
nuova soglia della cittadinanza; questa è la sfida che riguarda tutti quanti,
qualunque sia la propria religione, laica o credente e quale sia il rapporto
con la tecnica, quale sia lo stadio di evoluzione di una civiltà. La persona
deve prevalere nella sua complessità e nel suo ruolo fondamentale e quindi,
proprio nel quadro delle norme costituzionali sulle libertà della persona e
sulla salute, il grande diritto da tutelare è proprio quello che attiene
all'autonomia del soggetto, che riguarda anche quell'atto che fa parte della vita,
la regolazione della propria morte. Tutto questo non ha nulla a che fare con
l'eutanasia; in quel caso sarei non solo contrario, ma avverso a qualunque
scivolamento in tal senso. Al parlamento si chiede di tenere conto di una
verità che la storia ci ha messo in faccia, proprio per la sua evoluzione
scientifica, che tanto distanzia questo periodo da quello in cui si moriva a
( da "Blogosfere" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mar 0920 Bari: si moltiplicano i casi di tubercolosi Pubblicato da Rosario
Mastrosimone alle 19:12 in Diritti umani Quando il fondamentalismo xenofobo prende il sopravvento sul buon
senso, accade che gli ammalati preferiscano rinunciare alla propria salute
piuttosto che rivolgersi ad un medico, per il timore di una denuncia, di un
arresto, di un'espulsione. Anche questo è l'Italia targata Lega Nord, un
Paese talmente asservito alla propria intransigente intolleranza da non
accorgersi che la tutela della salute dei cosiddetti "clandestini" o
dei "richiedenti d'asilo", è essenziale anche per la salute dei
cittadini italiani e dei cosiddetti "padani". Sono bastati gli
annunci di giornali e politici per far scattare, nello straniero che si trovi
in Italia in condizioni di irregolarità, il terrore di rivolgersi alle
strutture sanitarie pubbliche. E per certe malattie contagiose, i pericoli
riguarderanno tutti, perché virus e batteri non fanno distinzioni sulla base
del colore di un passaporto. Il 50% degli ospiti e dei dipendenti del Centro di
accoglienza di Palese (Bari) sono risultati positivi ai controlli effettuati
sulla tubercolosi. Si tratta già di qualcosa come 500 persone. Dopo la morte
della cittadina nigeriana Joy Johnson, affetta da tubercolosi, la politica
continua ad anteporre la propaganda ideologica di una fermezza senza umanità al piu' comune buon senso. La tubercolosi è una
malattia che si trasmette per via aerea: basta poco, un paio di colpi di tosse
in un locale poco aerato, ed ecco che il contaggio puo' già trasmettersi. E'
una malattia che in Europa si considerava da tempo debellata, ma che in Africa
e soprattutto nell'Europa dell'est è riemersa in questi ultimi anni con una
virulenza senza precedenti, tanto che alcune sue forme risultano difficili da
curare, soprattutto se scoperte tardi. I medici denunciano già oggi un calo
considerevole del numero di "clandestini" che ad essi si rivolgono.
E' un segnale preoccupante che ancora una volta dimostra quanto sia pericoloso
affidare il governo del Paese a chi opera accecato da una visione
fondamentalista, e quindi sempre disumana, della vita e della società.
( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
R.D.Congo/ Unhcr:
30.000 persone in fuga da attacchi ribelli hutu di Apcom In tutta la provincia
del Nord-Kivu sono un milione -->Roma, 20 mar. (Apcom) - Non si arresta il
flusso di civili in fuga dagli attacchi dei ribelli hutu delle Forze
Democratiche per la Liberazione del Rwanda (Fdlr), attivi nella provincia del Nord-Kivu,
nella Repubblica Democratica del Congo. L'Alto commissariato Onu per i
rifugiati (Unhcr) afferma oggi che sono quasi 30.000 le persone fuggite nelle
ultime due settimane, stando alle cifre fornite dalle autorità locali. "Il
20 gennaio scorso, forze congiunte congolesi e ruandesi avevano lanciato
un'offensiva per disarmare con la forza le Fdlr, considerate dal Ruanda una
delle più gravi minacce alla sicurezza nazionale. In risposta le Fdlr hanno
condotto rappresaglie contro la popolazione civile e hanno sferrato sporadici
attacchi ai villaggi nel Nord Kivu", si legge nel comunicato diffuso oggi
dall'Unhcr. Stando al racconto degli sfollati, gli attacchi delle Fdlr si sono
intensificati nella prima metà di marzo, come anche le
violazioni dei diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella
boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr.
Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi
delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 20 mar.
(Apcom) - Non si arresta il flusso di civili in fuga dagli attacchi dei ribelli
hutu delle Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (Fdlr), attivi
nella provincia del Nord-Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. L'Alto
commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) afferma oggi che sono quasi 30.000 le
persone fuggite nelle ultime due settimane, stando alle cifre fornite dalle
autorità locali. "Il 20 gennaio scorso, forze congiunte congolesi e
ruandesi avevano lanciato un'offensiva per disarmare con la forza le Fdlr,
considerate dal Ruanda una delle più gravi minacce alla sicurezza nazionale. In
risposta le Fdlr hanno condotto rappresaglie contro la popolazione civile e
hanno sferrato sporadici attacchi ai villaggi nel Nord Kivu", si legge nel
comunicato diffuso oggi dall'Unhcr. Stando al racconto degli sfollati, gli
attacchi delle Fdlr si sono intensificati nella prima metà di marzo, come anche le violazioni dei diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella
boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr.
Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi
delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.
( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrati/ Arci: In
Italia persistono razzismo e xenofobia di Apcom Miraglia: "Rapporto Ilo
conferma nostre denunce" -->Roma, 20 mar. (Apcom) - Il rapporto
dell'agenzia Onu per il lavoro che denuncia le "discriminazioni" che
emergono in Italia contro immigrati e nomadi avvalora le denunce dell'Arci: è
quanto afferma in una nota Filippo Miraglia, responsabile immigrazione
dell'associazione. "Domani si celebra in tutto il mondo - ricorda Miraglia
- la Giornata contro il razzismo promossa dalle Nazioni Unite. L'Italia arriva
a quest'appuntamento segnalata, nell'ultimo rapporto Ilo (Organizzazione
internazionale del lavoro, Agenzia dell'Onu), tra i paesi
in cui le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani nei confronti di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo sono
in aumento". "Il rapporto - sottolinea l'esponente dell'Arci - accusa
il nostro governo di non applicare il decreto del 2003 che recepisce la
Direttiva europea sulla parità di trattamento tra le persone indipendentemente
dalla razza e dall'origine etnica. Il rapporto sostiene anche che
l'Italia non applica la convenzione 143 sulla promozione della parità di
opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti ratificata nel 1981. Oltre
al nostro paese, solo Portogallo, Slovenia, Benin, Burkina Faso, Camerun e
Uganda sono accusati di non rispettare quella convenzione. In particolare,
secondo il Cerd (altro organismo Onu), vengono gravemente violati i diritti umani dei lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e
dell'Asia, mentre viene alimentato un clima razzista e xenofobo". Secondo
Miraglia "questi rapporti confermano autorevolmente quanto andiamo
denunciando da tempo: in Italia, a causa dei provvedimenti adottati da questo
governo, si è andato affermando un vero e proprio razzismo istituzionale, con
uno stravolgimento di fatto dei valori sanciti dalla nostra Costituzione e dai
Trattati internazionali. Tutto ciò rappresenta un pericolo per la nostra
democrazia, soprattutto in un periodo in cui la crisi economica e finanziaria
accentua tentazioni autoritarie da cui chi ci governa non appare certo immune".
"Facciamo quindi appello - conclude la nota - alle forze politiche e a chi
riveste incarichi pubblici affinchè intervengano con determinazione e urgenza
per fermare questa pericolosa deriva, unendosi agli sforzi di quelle
organizzazioni sociali che nei territori lavorano per costruire socialità e
consapevolezza, nella convinzione che solo difendendo i diritti di chi ci vive
accanto, nessuno escluso, sia possibile difendere i diritti di ciascuno di
noi".
( da "superEva notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Rom, un popolo
Parliamo del libro "Rom, un popolo", di autori vari, edito da Punto
Rosso. Riporto fedelmente dal sito consorzio equi libri. Per l'italiano medio,
"normale", anche se democratico[...] Parliamo del libro "Rom, un
popolo", di autori vari, edito da Punto Rosso. Riporto fedelmente dal sito
consorzio equi libri. Per l'italiano medio, "normale", anche se
democratico e di sinistra, la parola "zingaro", la vista nel proprio
quartiere di una famiglia di zingari (la roulotte, i moltissimi bambini, le
donne con le gonne lunghe) provocano inquietudine, diffidenza, qualche
ribrezzo. Nessun'altra minoranza etnica suscita un così forte e totale
sentimento di "sgradevolezza", nessuna è altrettanto misconosciuta,
ignorata. Noi, i "gagé" - i non zingari - non sappiamo niente di
queste comunità, di questo piccolo popolo che vive tra di noi da più di cinque
secoli. Ma crediamo di sapere. Al posto della conoscenza mettiamo un mito e
crediamo che il mito sia conoscenza. "Sono molti, moltissimi - pensano i
"gagé" - dilagano, ci invadono; sono vagabondi senza arte né parte,
nomadi disordinati; sono pigri e ladri; maltrattano e sfruttano i loro bambini;
non sono una realtà etnica, sono una realtà malavitosa; sono infidi, violenti,
pericolosi; sono - come recitava il titolo di un vecchio film sui borgatari
romani - "sporchi, brutti e cattivi". Nel nostro immaginario
collettivo questo mito negativo convive, a sprazzi - complice un po' di
mediocre cinema e mediocrissima letteratura e tanti ambigui nostri desideri -
con un mito diverso, opposto, che esprime fascinazione: "Sono liberi,
'figli del vento'; sono musicisti straordinari; le loro donne sono voluttuose e
i loro uomini fieramente virili; non si piegano alle false lusinghe della
civiltà e del progresso; loro sì, che sono felici!" La diversità basta non
vederla com'è, basta esorcizzarla nei sogni delle nostre nevrosi, delle nostre paure,
dei nostri ambigui desideri. a cura di Erica Rodari Indice Introduzione. Parte
prima Rom significa uomo. Vicende storiche Chi sono i rom di Carlo Cuomo La
storia non è mai stata generosa con rom e sinti, Dossier Cipsi 2006 Eugenetica
in Europa tra le due guerre e oltre. Caccia agli zingari in Svizzera di
Laurence Jourdan Parte seconda. Deboli con i forti, forti con i deboli. Quale
sicurezza vogliamo? La marginalità va punita di Graziella Mascia La situazione
dei rom è precipitata di Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi Costruire
insicurezza per costruire consenso di Vittorio Agnoletto Antiziganismo
nell'Europa allargata di Eva Rizzin La politica della paura di Luciano
Muhlbauer L'alibi dell'emergenza di Basilio Rizzo Milano, la sinistra e la
sicurezza di Antonello Patta Solidarietà sociale e welfare municipale di Amura,
Armelloni, Bontempelli, De Palma, Fantozzi, Gonnella, Piobbichi, Torricelli
Parte terza. Cosa sta succedendo Il triangolo nero (Manifesto di scrittori,
artisti, intellettuali) Ci scordiamo di avere a che fare con altri esseri umani di Fabrizio Rondolino Emergenza criminalità o
emergenza diritti umani? Facciamo parlare le cifre di
Randolf Ash Milano Italia. Rom e politiche sociali tra insicurezza e
intolleranza Riconoscere la lingua romanes, una proposta di legge In Italia
sempre più episodi di intolleranza. Sindaci che calpestano i diritti Richiamo
al commissario Frattini, Parlamento europeo Dichiarazioni contrarie allo
spirito e alla lettera, Parlamento europeo Parte quarta. Il punto nell'Unione
Europea Il popolo che nessuno vuole. Rom e nomadi nell'Unione Europea Appello
europeo contro la discriminazione dei rom Relazione di
alcune organizzazioni per i diritti umani in riferimento alla discriminazione dei rom in Italia Fare di
più contro la discriminazione razziale Diritto di libera circolazione e
soggiorno La carta dei diritti inclusa nel trattato costituzionale europeo
Dosta! Una campagna dell'Unione Europea contro i pregiudizi nei confronti del
popolo rom Parte quinta. Inadempienze dell'Italia Appendice.
Legislazione. Dichiarazione universale dei diritti umani,
Convenzione internazionale del 1965 contro la discriminazione razziale,
Direttiva 2000/43 che attua il principio della parità di trattamento, Direttiva
2004/38 sui criteri di allontanamento dei cittadini dell'Unione Europea (alcuni
articoli), Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, Situazione delle
donne rom nell'Unione Europea Risoluzione del Parlamento europeo (2006)
PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le
vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di
ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 20 marzo 2009 in: Notizie
dal mondo » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre
opinioni
( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Africa/ Papa attacca
sull'aborto. Non è diritto a salute donne di Apcom Angola, chiede dignità per
donne e impegno G8 per 7% pil a Pvs -->Roma, 20 mar. (Apcom) - Sviluppo
economico, sviluppo politico, ma anche sviluppo che non contraddica la
concezione cattolica della vita. Dall'Angola, seconda e ultima tappa del suo
viaggio africano, il Papa punta il dito contro i programmi delle agenzie
internazionali che consentono l'aborto. Politiche - afferma senza giri di
parole - "che, col miraggio di far avanzare 1'edificio sociale, minacciano
le sue stesse fondamenta". "Quanto amara è l'ironia di coloro che
promuovono l'aborto tra le cure della salute materna!", dice Benedetto
XVI. "Quanto sconcertante - ha aggiunto il Papa in riferimento al Protocollo
di Maputo - la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita
sarebbe una questione di salute riproduttiva!". Il riferimento è al
protocollo di Moputo, un trattato sui diritti delle donne in Africa adottato
dall'Unione Africana nel
( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 20 mar.
(Apcom) - Sviluppo economico, sviluppo politico, ma anche sviluppo che non
contraddica la concezione cattolica della vita. Dall'Angola, seconda e ultima
tappa del suo viaggio africano, il Papa punta il dito contro i programmi delle
agenzie internazionali che consentono l'aborto. Politiche - afferma senza giri
di parole - "che, col miraggio di far avanzare 1'edificio sociale,
minacciano le sue stesse fondamenta". "Quanto amara è l'ironia di
coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute materna!", dice
Benedetto XVI. "Quanto sconcertante - ha aggiunto il Papa in riferimento
al Protocollo di Maputo - la tesi di coloro secondo i quali la soppressione
della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva!". Il riferimento
è al protocollo di Moputo, un trattato sui diritti delle donne in Africa
adottato dall'Unione Africana nel