CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

CRONOLOGICA


Report "Diritti umani"   20-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

L'Onu: "Italia xenofoba e razzista" ( da "City" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità nell'opinione pubblica". Clima che ha un impatto sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui livelli di vita. "Affermazioni false", replica il m inistro degli Esteri Frattini. 20 marzo 2009

Agenzia Onu: l'Italia discrimina gli immigrati. Frattini: rapporto falso, siamo indignati ( da "Rai News 24" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.

Onu: <Italia razzista verso gli stranieri> ( da "Corriere.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: applicare le convenzioni per i Diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». Nessuno scandalo invece per la Caritas: «Da anni esprimiamo preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati, e in modo particolare nel mondo del lavoro» ha commentato il responsabile immigrazione Oliviero Forti.

Gambia/ Liberato leader opposizione Halifa Sallah ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Nelle elezioni di tre anni fa si candidò contro il presidente Yahya Jammeh, al potere in seguito ad un colpo di stato nel 1994. Secondo un rapporto di Amnesty International pubblicato lo scorso novembre, gli oppositori del presidente sono quotidianamente oggetto di violazione dei diritti umani, inclusa la tortura e l'arresto illegale.

Immigrati/ Onu: In Italia discriminazione ... -2- ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Apcom) - "Nonostante l'esistenza di una legislazione sui diritti umani e anti-discriminazione e la creazione di organismi amministrativi e consultivi, il Comitato rileva - si legge nel Rapporto - l'apparentemente alta incidenza di discriminazioni e violazioni di basilari diritti umani della popolazione immigrata nel paese".

Immigrati/ Onu: In Italia discriminazioni soprattutto ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom". Sono parole particolarmente dure, quelle scelte dal Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia dell'Onu,

<Discriminazioni verso i migranti> L'Onu attacca il nostro Paese ( da "Cittadino, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale».A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di esperti dell'Ilo - l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare

Agenzia Onu attacca l'Italia: Discrimina gli immigrati ( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ROMALa discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno, a marzo, pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i Paesi.

MANERBIO Convegno su sviluppo e occupazione Il Pd di Manerbio organizza per stasera alle 20.4... ( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: CHIARI Marcia della pace in difesa dei diritti umani Domenica sera si svolgerà la marcia «Tutti i diritti umani per tutti» tra Chiari, Coccaglio e Rovato. Il ritrovo è previsto alle 9.30 nel parcheggio di via Roccafranca situato in prossimità dell'ex campo nomadi di Chiari. L'arrivo sarà sul Monte Orfano alle 16.

l'onu: l'italia vìola i diritti degli immigrati frattini: siamo indignati, sono solo falsità ( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del comitato di esperti dell'Ilo - l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare

putin nel 1988 "falso turista" del kgb all'incontro fra gorbaciov e reagan ( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: immagine il fotografo ufficiale della Casa Bianca Peter Souza, secondo il quale Gorbaciov stava presentando Reagan ad alcuni turisti. Questi, ricorda il fotografo, iniziarono a porre domande al presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. A Souza, che si stupì del fatto, gli 007 Usa risposero: «Tutta una sceneggiata, è tutta gente del Kgb».

ROMA - L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom ( da "Adige, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti Umani e del lavoro, spiegando che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute nel rapporto del Comitato di Esperti dell'Ilo, che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedendo al Governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli

Assassini di Stato , j'accuse di Forbice ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: lucida follià dell'umanità è ancora lunga. È questa la premessa che sottende ad «Assassini di stato», il nuovo libro di Aldo Forbice giornalista Rai e conduttore della trasmissione radiofonica Zapping, da anni impegnato sul fronte dei diritti umani. Il volume è insieme un'inchiesta giornalistica, un saggio di storia recente,

sanità e immigrati, dibattito a palazzo ducale ( da "Tirreno, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Cecilia Francini, membro dell'associaizione Medici per i diritti umani. Sono invitati a intervenire i consigli degli stranieri, le associazioni, le comunità di immigrati, le associazioni di volontariato, gli operatori del settore socio-sanitario e tutti i cittadini interessati all'argomento.

Chirac, la revanche L'ultima cronaca che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio gennaio, quando Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un aggress ( da "Riformista, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: in compagnia del Segretario di Stato per i Diritti Umani Rama Yade e del sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, il francese più amato dai francesi. Non solo da loro. Secondo un'indiscrezione pubblicata ieri da "Le Figaro", Barack Obama ha scritto a Jacques Chirac una lettera, definita «molto simpatica» dal predecessore di Sarkozy.

Onu accusa: 'Italia razzista con stranieri' ( da "AudioNews.it" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Violazione dei diritti umani degli immigrati, discriminazione nel lavoro e razzismo in particolare verso i rom. Durissime le accuse all'Italia nel rapporto annuale dell'Agenzia Onu per il lavoro. 'Falso' replica indignato il ministro degli esteri Frattini. 'Non è un atto ufficiale ma un parere di esperti' nota il ministro del Welfare Sacconi.

L'Italia discrimina i migranti È come il Burkina Faso ( da "Unita, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: migranti È come il Burkina Faso GIUSEPPE VITTORI La discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i Paesi.

IL CASO DURBAN E LA NECESSITÀ DI CAMBIARE ( da "Unita, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: nigeriano il presidente del Consiglio Onu sui Diritti umani, dopo che lo stesso organismo è già stato guidato dalla Libia (con l'Iran sempre presente)? Le istituzioni internazionali sono meccanismi complessi, e più della metà degli stati aderenti all'Onu non sono democratici. Chi, in Italia, crede in una politica estera multilaterale deve quindi sì rivendicare una posizione europea,

l'italia discrimina i lavoratori immigrati ( da "Mattino di Padova, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Italia discrimina i lavoratori immigrati La discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati in Italia sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel suo rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i Paesi.

Slegami ( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu nei confronti dell'Italia, dove «le violazioni dei diritti umani persistono anche verso i richiedenti asilo e i rifugiati, compresi i rom». E dopo la rivolta del centinaio di deputati del Pdl contro la norma che obbliga i medici a denunciare i «clandestini», Berlusconi si smarca dalla Lega: non ho voluto io le ronde.

Onu: L'Italia è un paese razzista e xenofobo ( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti della popolazione immigrata nel paese. Notiamo che persistono razzismo e xenofobia nei confronti degli immigrati, dei richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire le tutele ai migranti,

BuenosAires E I SUOI RUMENI ( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Non parlatemi di diritti umani e altre stupidaggini del genere». Le parole della star si innestano perfettamente nel luogo comune proprio della destra che da sempre mette in discussione i processi per i crimini della dittatura militare e le richieste di carceri decenti denunciando che «i diritti umani servono solo per proteggere i delinquenti»

L'analista Awdat: Società ed economia, paese a due velocità ( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: libertà fondamentali vengono ancora limitate e il diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato condannato a tre anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i diritti umani, già più volte in carcere per aver chiesto l'avvio di riforme politiche. Rimangono in prigione peraltro i firmatari della Dichiarazione di Damasco per la democratizzazione del paese.

l'iniziativa Immigrati in piazza contro il pacchetto sicurezza ( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani - afferma Bertha Bayòn, assistente sociale boliviana -. Queste leggi sono errate perché dichiarano l'immigrato come nemico, eppure siamo tutti i giorni insieme agli italiani, vivendo gli stessi problemi della crisi economica». Ricongiungimenti familiari, classi separate, possibilità di segnalazione dell'immigrato clandestino da parte dei medici e norme che regolano

Il documento Paesi impoveriti da multinazionali e corruzione ( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani» e perfino della «strumentalizzazione della religione». Certo vi sono, assicura il documento, dirigenti e uomini d'affari che cercano di «creare ricchezza per ridurre la povertà», ma il loro lavoro è arduo, rallentato dal «malfunzionamento delle istituzioni statali», da un mercato interno africano inesistente,

FORMIGINE TORNA "Formigine per la pace", l'iniziativa ... ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: mentre per domani è prevista una conferenza del filosofo Danilo Zolo dal titolo "La Dichiarazione universale dei diritti umani dopo sessant'anni", alle 17 presso il castello di Formigine. Sempre domani nei locali Ex Urp (piazza Repubblica 9), terranno laboratori per bambini sulle usanze e i racconti dal mondo.

Immigrati, Berlusconi frena Bossi ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sul decreto sicurezza e i dubbi emersi nel Pdl con la lettera di 101 deputati contro la norma che obbliga i medici a denunciare i clandestini, il premier frena Bossi: la Lega non può volere tutto. L'agenzia del lavoro dell'Onu attacca l'Italia: cresce la violazione dei diritti umani verso gli immigrati. ALLE PAGINE 10 E 11

Il Papa: <State attenti all'invasione delle multinazionali> ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: traffico di armi e di esseri umani, il potere corrotto e i politici che «violano senza scupolo i diritti umani», le mutilazioni genitali e le violenze alle donne, la crisi e l'esclusione dell'Africa dai centri di comando: Benedetto XVI, nello stadio, consegna simbolicamente ai vescovi un documento durissimo di 52 pagine, l'«Instrumentum laboris » preparato dalla Chiesa africana per «

<Così sparammo a quella donna> Israele indaga sulle vittime di Gaza ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la Lega Araba, associazioni per i diritti umani hanno chiesto un'inchiesta sui crimini di guerra commessi da Israele e da Hamas a Gaza. Il ministro della Difesa Ehud Barak ha detto ieri che l'esercito israeliano «è il più etico del mondo», ma ha promesso un'indagine. Viviana Mazza \\ Non sapevo se fosse sospetta.

L'Onu e gli immigrati: in Italia aumentata la discriminazione ( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: agenzia che si occupa di lavoro: gravi violazioni dei diritti L'Onu e gli immigrati: in Italia aumentata la discriminazione Frattini: falsità inaccettabili. E Sacconi: siamo corretti ROMA — è «evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia».

OSIMO OGGI e domani sarà ospite della città il XII Gra... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Quindi una ricerca di pace nella giustizia e nel rispetto dei diritti umani è l'obiettivo che l'Ordine si prefigge di raggiungere. Saranno presenti al Gran Capitolo Nazionale il Gran Priore d'Italia Stelio Venceslai, il Gran Cancelliere Paolo Nicola Corallini Garampi e il Gran Maniscalco Fabrizio Bartoli, osimano e animatore dell'Accademia Tempalre che ha sede in città.

<Italia xenofoba>. <E' tutto falso> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Italia nell'applicare le convenzioni per i Diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine di un rapporto del Comitato di esperti che chiedono a Roma «interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati».

L'Onu: l'Italia discrimina Frattini: è tutto falso ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'agenzia dell'Onu non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto dell'Ilo l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza

Formigine e Csi, week end in festa ( da "Gazzetta di Modena,La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo", dà voce a chi rivendica l'effettiva universalità dell'acquisizione dei diritti umani, per rendere ancora più forte il grido di chi si batte ogni giorno affinché essi vengano rispettati. L'iniziativa celebra anche il decennale della firma del patto di amicizia e solidarietà fra il Comune di Formigine e Edchera,

Bimbi africani ospiti a Genova dai territori del Sahrawi ( da "Giornale.it, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dove la violazione dei diritti umani è all'ordine del giorno». Pippo Figari conosce questa situazione da quando, alcuni anni fa, ha partecipato alla maratona organizzata in occasione dell'indipendenza di questo popolo, indipendenza rimasta sulla carta. «Hanno bisogno di aiuti umanitari, ma soprattutto di far conoscere la propria condizione e in ciò noi cerchiamo di aiutarli»

<La vera religione esclude il totalitarismo> ( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: forze internazionali sfruttano questa miseria del cuore umano... fomentano le guerre per la vendita delle armi... sostengono poteri politici irrispettosi dei diritti umani e dei principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di mercati importanti, ecc.

Onu: Italia razzista. Frattini: <Accuse indegne> ( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonchè sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla «promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981.

assolto il legale rappresentante di coin finì nei guai per la musica nel negozio ( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: accusa era di violazione dei diritti d'autore Assolto il legale rappresentante di Coin Finì nei guai per la musica nel negozio La musica diffusa nel negozio costituiva, per l'accusa, una violazione della normativa sul diritto d'autore. Così Mauro Mainardi, 51enne di Rovigo, legale rappresentante di "Coin", sito a Pordenone in corso Vittorio Emanuele,

La recessione è morale, non solo economica ( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di chiedere il rispetto dei diritti umani? Be', è quantomeno imbarazzante. Non solo, diventa inaccettabile se guardiamo a quel viaggio e alla condanna del Tribunale dell'Onu per il Presidente del Sudan. Al Bashir è colpevole ma lo è al pari di Mugabe in Zimbawe, dei ribelli del Congo che a loro volta lo sono meno dei Cinesi, degli stessi americani (

L'Onu: "Italia razzista con gli immigrati" Frattini respinge le accuse: "Falsità" ( da "Quotidiano.net" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: esistenza di una legislazione sui diritti umani e anti-discriminazione e la creazione di organismi amministrativi e consultivi, il Comitato rileva - si legge nel Rapporto - l?apparentemente alta incidenza di discriminazioni e violazioni di basilari diritti umani della popolazione immigrata nel paese”

Iran/ Blogger morto in prigione, ong accusa Teheran ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per il rispetto dei diritti umani, anche alla luce delle restrizioni alla libertà personale imposte in passato dalle autorità iraniane ad altri giornalisti e blogger. "I leader iraniani hanno delegato l'amministrazione del sistema penitenziario a un gruppo di incompetenti e funzionari crudeli, che stanno mostrando tutto il loro assoluto disprezzo per i diritti umani"

Mostra fotografica "Donne d'Africa" al convento ( da "Caserta News" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Questa pratica viola i diritti umani fondamentali delle bambine e delle donne, privandole dell'integrità mentale e fisica, del diritto alla libertà dalla violenza e dalla discriminazione, e in casi estremi, anche della vita stessa. Di fronte al dolore o alla violenza, alla povertà o alla fame, continua Farina, alla corruzione o all'abuso di potere,

L'Onu: "L'Italia viola i diritti umani" ( da "Stampaweb, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Le violazioni dei diritti umani e le forme di intolleranza, razzismo e xenofobia nei confronti dei lavoratori migranti sono «evidenti e in aumento». L?accusa questa volta arriva direttamente dall?Onu. Contenuta nel rapporto annuale del comitato di esperti dell?

Valle Caudina: Giornata della legalità, se ne discute oggi alla scuola media ( da "Sannio Online, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: infatti, come luoghi privilegiati di rispetto dei diritti umani, di pratica della democrazia e di formazione di cittadini consapevoli e responsabili. Il dirigente scolastico, Luigi Meccariello, il primo cittadino di Moiano, Pietro Palma, il sindaco di Bucciano, Domenico Matera e alcuni rappresentanti dell?

Il Papa: la mia visita per incoraggiare l'Africa pag.1 ( da "Affari Italiani (Online)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani", promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace con World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci accorgiamo di tanti modi in cui la vita e' compromessa, soprattutto agli stadi piu' vulnerabili".

Sodalitas e Coca-Cola ( da "Affari Italiani (Online)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: multinazionali più boicottate da attivisti ed organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo. Poi abbiamo Unilever, una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa, che, nel corso degli anni, si è distinta negativamente riguardo al rispetto dei diritti dei lavoratori e sindacali,

Intervento di Vincenzo Vita in aula sul testamento biologico ( da "Articolo21.com" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una tortura. La tortura non è solo quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti,

Vaticano/ Papa: Donne hanno ruolo cruciale nella difesa ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani", promossa dal dicastero vaticano con World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci accorgiamo di tanti modi in cui la vita è compromessa, soprattutto agli stadi più vulnerabili.

Blogger di tutto il mondo, svegliatevi! ( da "Foglio, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per i diritti umani, e spesso per la vita. La rete è il luogo del massimo contagio informativo oggi possibile, i siti scritti e audiovisivi, e i social network, stanno acquisendo un posto perfino imbarazzante o ingombrante nella vita collettiva e in quella privata, individuale, di centinaia di milioni di persone.

L'analista Awdat: <Società ed economia, paese a due velocità> ( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: libertà fondamentali vengono ancora limitate e il diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato condannato a tre anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i diritti umani, già più volte in carcere per aver chiesto l'avvio di riforme politiche. Rimangono in prigione peraltro i firmatari della Dichiarazione di Damasco per la democratizzazione del paese.

Accusa dell'Onu: <In Italia migranti discriminati> ( da "Arena.it, L'" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: In Italia migranti discriminati» DIRITTI UMANI. Il rapporto dell'Ilo sul lavoro «Intolleranza verso i rom» Frattini: «È tutto falso» 20/03/2009 rss e-mail print Il ministro Franco Frattini ROMA L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati,

L'ACCUSA è PESANTE: ITALIA INTOLLERANTE, RAZZISTA E XENOFOBA. LA FIRMA è QUELLA DEL C... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla promozione della parità di opportunità ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama così il governo al «rispetto» delle norme e si augura nel contempo che sia in grado di eliminare il clima di intolleranza,

VLADIMIR PUTIN AVREBBE PRESTATO SERVIZIO COME AGENTE DEL KGB, TRAVESTITO DA TURISTA, DURANTE LA STOR... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Lo afferma il fotografo ufficiale di Obama, Pete Souza, sulla base di una foto da lui scattata sulla Piazza Rossa, in cui si vede un uomo biondo. Souza rimase stupito dalle domande pungenti sulla situazione dei diritti umani negli Usa. Poi gli agenti di scorta gli spiegarono che i «turisti» erano agenti del Kgb.

Monito dall'Europa: "La crisi aumenta il pericolo razzismo" ( da "Dire" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: eliminazione della discriminazione razziale, i tre principali organi di difesa dei diritti umani in Europa: la Fra (Agenzia europea per i diritti fondamentali), l'Odihr (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, dell'Osce) ed Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza, collegata al Consiglio d'Europa).

<Ambasciatore dei diritti umani>: bando di concorso aperto agli studenti di Lettere, scadenza 10 aprile ( da "Sicilia, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: evento celebrativo del sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti umani e la consegna del riconoscimento "Cavalieri dei diritti umani", sarà conferita, al vincitore del concorso, l'onorificenza di Ambasciatore dei diritti umani e gli verrà consegnato in premio un viaggio a New York, durante il quale potrà visitare la sede centrale delle Nazioni unite.

Violazioni dei diritti umani in Asia, il missionario racconta ( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Violazioni dei diritti umani in Asia, il missionario racconta Venerdì 20 Marzo 2009, «Abbiamo organizzato una serata culturale con Padre Bernardo Cervellera perché confidiamo nella generosità degli agordini e siamo certi che molti lo sosterranno nella sue attvità di informazione libera e indipendente contro le violazioni dei diritti umani in Asia»

Roma L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di ... ( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti Umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre sono state le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di Esperti dell'Organizzazione Internazionale per il Lavoro dell'Onu, che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare

Appello al parlamento contro la nascita di bambini invisibili ( da "Blogosfere" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 56 in Diritti umani, Segnalazioni, Società Sottoscritto da più di 200 associazioni l'appello ai deputati affinchè venga bocciato l'art. 45, comma 1 lett. f) del ddl "sicurezza", che, se approvato, introdurrebbe l'obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta di provvedimenti di stato civile,

Nordirlanda/ Pubblicate per la prima volta linee guida ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Gli attivisti dei diritti umani dell'Ulster hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa, malgrado il documento ribadisca come gran parte degli aborti continuerà ad essere illegale. Gli anti-abortisti hanno invece ipotizzato che il testo possa incoraggiare i medici non obiettori a effettuare interruzioni di gravidanze sotto false circostanze,

Mugabe all'incasso: chiede la fine delle sanzioni e 5 miliardi di dollari ( da "Stampaweb, La" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: nel rispetto dei diritti umani e della legge. Il 2008 è stato un annus orribilis per lo Zimbabwe. Il Paese, che ha un tasso di disoccupazione che sfiora il 95%, ha subito una delle più gravi crisi nella sua storia, la fuga di milioni di persone verso il Sudafrica e il Mozambico, un'inflazione a nove zeri, il colera che ha mietuto cinquemila vittime e e contagiato altre 70 mila.

Biotestamento, la stella polare è la persona ( da "AprileOnline.info" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una tortura. La tortura non è solo quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti,

Bari: si moltiplicano i casi di tubercolosi ( da "Blogosfere" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: si moltiplicano i casi di tubercolosi Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 19:12 in Diritti umani Quando il fondamentalismo xenofobo prende il sopravvento sul buon senso, accade che gli ammalati preferiscano rinunciare alla propria salute piuttosto che rivolgersi ad un medico, per il timore di una denuncia, di un arresto, di un'espulsione.

R.D.CONGO/ UNHCR: 30.000 PERSONE IN FUGA DA ATTACCHI RIBELLI HUTU ( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: come anche le violazioni dei diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr. Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.

R.D.Congo/ Unhcr: 30.000 persone in fuga da attacchi ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: come anche le violazioni dei diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr. Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.

IMMIGRATI/ ARCI: IN ITALIA PERSISTONO RAZZISMO E XENOFOBIA ( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: paesi in cui le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani nei confronti di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo sono in aumento". "Il rapporto - sottolinea l'esponente dell'Arci - accusa il nostro governo di non applicare il decreto del 2003 che recepisce la Direttiva europea sulla parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica.

Rom, un popolo ( da "superEva notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: discriminazione dei rom Relazione di alcune organizzazioni per i diritti umani in riferimento alla discriminazione dei rom in Italia Fare di più contro la discriminazione razziale Diritto di libera circolazione e soggiorno La carta dei diritti inclusa nel trattato costituzionale europeo Dosta! Una campagna dell'Unione Europea contro i pregiudizi nei confronti del popolo rom Parte quinta.

AFRICA/ PAPA ATTACCA SULL'ABORTO. NON È DIRITTO A SALUTE DONNE ( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, 'balance of power', lotta alla corruzione, scuole e ospedali). Uno sviluppo che non può prescindere, per il Papa, dalla dignità delle donne. E' "sconvolgente", ha detto, la discriminazione delle donne e il loro sfruttamento sessuale", esortando alla "uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità"

Africa/ Papa attacca sull'aborto. Non è diritto a salute ( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, 'balance of power', lotta alla corruzione, scuole e ospedali). Uno sviluppo che non può prescindere, per il Papa, dalla dignità delle donne. E' "sconvolgente", ha detto, la discriminazione delle donne e il loro sfruttamento sessuale", esortando alla "uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità"


Articoli

L'Onu: "Italia xenofoba e razzista" (sezione: Diritti umani)

( da "City" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'Onu: "Italia xenofoba e razzista" ROMA - "Italia razzista e xenofoba". Lo dice un rapporto dell'Ilo - l'Organizzazione Internazionale per il Lavoro dell'Onu - accusandola di discriminare gli immigrati e chiedendo al governo di Roma interventi per contrastare il clima di intolleranza contro gli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai "leader politici" italiani rei di usare una "retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità nell'opinione pubblica". Clima che ha un impatto sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui livelli di vita. "Affermazioni false", replica il m inistro degli Esteri Frattini. 20 marzo 2009

Torna all'inizio


Agenzia Onu: l'Italia discrimina gli immigrati. Frattini: rapporto falso, siamo indignati (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma | 19 marzo 2009 Agenzia Onu: l'Italia discrimina gli immigrati. Frattini: rapporto falso, siamo indignati Donne al lavoro L'Italia discrimina i lavoratori immigrati, soprattutto i Rom, con forme di intolleranza, razzismo e xenofobia. L'accusa arriva dal Comitato di esperti dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto sull'applicazione delle Convenzioni e Raccomandazioni internazionali, punta il dito anche verso i "leader politici" italiani rei di usare una "retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalita', creando cosi' un sentimento di ostilita' e antagonismo nell'opinione pubblica". Il Rapporto - pubblicato il sei marzo scorso - chiede cosi' a Roma "risposte" entro il 2009, sollecitando misure ed interventi per "per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei "lavoratori immigrati", soprattutto - oltre ai rom - quelli provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama cosi' il Governo al "rispetto" delle norme per gli immigrati, "a prescindere dal loro status" ricordando che "ha il dovere di assicurare" anche ai lavoratori "illegali" i loro diritti nel rispetto delle norme su "remunerazioni, sicurezza sociale e altri benefits". Il comitato spera - si legge nel testo del Rapporto - che il governo italiano sia in grado di eliminare il clima di intolleranza, violenza e discriminazione degli immigrati, con particolare attenzione alla comunita' rom, e di assicurare loro, sia legalmente che socialmente, i diritti umani fondamentali. E, ancora, di far in modo che gli atteggiamenti discriminatori siano meglio identificati e condannati. Frattini: rapporto falso, Italia indignata "Il Rapporto del Comitato di esperti dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente". E' quanto precisa una nota della Farnesina sottolineando che il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ritiene, in particolare, che espressioni "come 'intolleranza' o 'discriminazione' nei confronti degli immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle autorita' italiane". L'Italia "ha gia' espresso" la propria "indignazione" all'ILO che "ha preso atto della indignazione del nostro governo: ci auguriamo - si legge nella nota - che si tratti di una sfortunata pagina dell'attivita' di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare". "Il quadro dell'Italia non e' quello rappresentato nel rapporto del comitato dell'Ilo" spiega la nota sottolineando che il paese "rispetta e rispettera' le regole europee ed internazionali come sempre e' stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorita' responsabili". "Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attivita' di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare" prosegue la nota commentano il Rapporto. Gli autori del documento "non considerano, e cio' dimostra il carattere parziale ed inaccettabile del documento, che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorita' italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanita"'. Gli autori del rapporto ignorano "completamente - si legge ancora nella nota - la situazione di diffusa illegalita' in cui si trovano in Italia molte decine di migliaia di immigrati la cui doverosa espulsione resta tuttavia soggetta a leggi che garantiscono la piena tutela davanti alle autorita' giudiziarie competenti". E, ancora, gli autori "trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di immigrati clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti ad attivita' lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e non italiana residente e rispettosa delle leggi".

Torna all'inizio


Onu: <Italia razzista verso gli stranieri> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

il ministro sacconi: «non è un atto ufficiale» Onu: «Italia razzista verso gli stranieri» Dure accuse nel rapporto Ilo: discriminati soprattutto i rom. Frattini respinge al mittente: «Falso e inaccettabile» MILANO - Xenofoba e razzista. È la brutta fotografia dell'Italia che emerge senza mezzi termini da un rapporto dell'Ilo (agenzia Onu per il lavoro). Il nostro dunque non è un Belpaese per gli stranieri. E in particolare per i rom. «Falso» replica il ministro degli Esteri Frattini, esprimendo l'«indignazione» dell'esecutivo ai responsabili dell'Ilo a Ginevra. Il ministro del Welfare Sacconi si affretta a dire che l'Italia è corretta nell'applicare le convenzioni per i Diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». Nessuno scandalo invece per la Caritas: «Da anni esprimiamo preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati, e in modo particolare nel mondo del lavoro» ha commentato il responsabile immigrazione Oliviero Forti. RETORICA AGGRESSIVA - A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute nel rapporto dell'Organizzazione internazionale per il lavoro, che accusano Roma di discriminare gli immigrati chiedendo interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli stranieri. Non mancano accuse ai leader politici, rei - si legge nel testo - di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento del Comitato - pubblicato il 6 marzo - spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione 143 che regola la "Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981. «PAROLE INACCETTABILI» - Tutte affermazioni «false, non dimostrare con elementi concreti, da respingere al mittente», replica la Farnesina spiegando che Frattini, giudica «gravemente inaccettabili parole come intolleranza o discriminazione nei confronti degli immigrati». Sacconi avanza il dubbio che «le sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese». «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto» ribadisce la Farnesina, sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee e internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare» aggiunge il ministero degli Esteri. stampa |

Torna all'inizio


Gambia/ Liberato leader opposizione Halifa Sallah (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 19 mar. (Apcom) - Il leader dell'opposizione del Gambia, Halifa Sallah, è stato rilasciato dalla prigione e assolto da ogni accusa. Lo riferisce il sito della Bbc. Sallah venne arrestato all'inizio di marzo e accusato di spionaggio e di aver organizzato riunioni illegali con altri membri dell'opposizione. Poco dopo essere uscito dal carcere Sallah ha spiegato alla Bbc di non sapere perché sia stato arrestato dal momento che tutte le accuse erano false. Da quando è leader dell'Alleanza Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo, Sallah è stato imprigionato svariate volte. Nelle elezioni di tre anni fa si candidò contro il presidente Yahya Jammeh, al potere in seguito ad un colpo di stato nel 1994. Secondo un rapporto di Amnesty International pubblicato lo scorso novembre, gli oppositori del presidente sono quotidianamente oggetto di violazione dei diritti umani, inclusa la tortura e l'arresto illegale.

Torna all'inizio


Immigrati/ Onu: In Italia discriminazione ... -2- (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 19 mar. (Apcom) - "Nonostante l'esistenza di una legislazione sui diritti umani e anti-discriminazione e la creazione di organismi amministrativi e consultivi, il Comitato rileva - si legge nel Rapporto - l'apparentemente alta incidenza di discriminazioni e violazioni di basilari diritti umani della popolazione immigrata nel paese". La relazione cita anche documenti elaborati da altri organismi internazionali, come il Comitato consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa (Acfc), e ne riprende le preoccupazioni a proposito delle "serie violazioni dei diritti umani per i lavoratori migranti sprovvisti di documenti" e della "aggressiva e discriminatoria retorica usata da leader politici che associano esplicitamente la criminalità ai Rom, creando un ambiente di generalizzata ostilità, antagonismo e stigmatizzazione nell'opinione pubblica". Il documento si basa anche sulle osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i "continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi". Il Comitato dell'Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, esprime quindi "profonda preoccupazione" e invita il governo italiano a prendere "le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti", oltre che misure per "migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli effetti". Il documento si conclude con la richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte entro la fine del 2009. Le reazioni di governo e maggioranza non si fanno attendere. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi liquida i contenuti del documento perché "non è un atto ufficiale dell'Ilo ma molto più modestamente il recepimento da parte degli esperti, che verificano l'attuazione delle Convenzioni Internazionali, di ipotesi tutte da dimostrare". "Come al solito - aggiunge Sacconi - è molto probabile che queste sollecitazioni siano pervenute dall'interno del nostro stesso Paese. L'Italia potrà facilmente rispondere circa la correttezza del comportamento delle nostre istituzioni e la coerenza delle nostre leggi con i principi delle Convenzioni Internazionali". Secondo il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri "gli esperti dell'Onu che offendono l'Italia sono come gli esponenti dell'Onu che nei giorni scorsi volevano diffondere un documento antisemita, gente strana che non giova alla causa dell'umanità e costa troppo per diffondere sciocchezze razziste contro Israele e offese all'Italia". Quanto al ministro degli Esteri Franco Frattini sostiene che il Rapporto contenga "affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente". Il titolare della Farnesina ritiene inoltre che "espressioni come 'intolleranza' o 'discriminazione' nei confronti degli immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle autorità italiane".

Torna all'inizio


Immigrati/ Onu: In Italia discriminazioni soprattutto (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 19 mar. (Apcom) - "E' evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom". Sono parole particolarmente dure, quelle scelte dal Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia dell'Onu, per descrivere il trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme internazionali. "Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status" scrivono i giuslavoristi dell'Ilo. Nel rapporto di quasi 800 pagine sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro, quest'anno il capitolo dedicato all'Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un paese Ue democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella sulla "promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti" ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo e la Slovenia, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. (Segue)

Torna all'inizio


<Discriminazioni verso i migranti> L'Onu attacca il nostro Paese (sezione: Diritti umani)

( da "Cittadino, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Discriminazioni verso i migranti» L'Onu attacca il nostro Paese ROMA L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. E il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al quartie generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, rimarca intanto la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale».A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di esperti dell'Ilo - l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader politici» italiani rei - si legge nel testo - di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento del Comitato - pubblicato il sei marzo scorso - spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla 'Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migrantì, ratificata dall'Italia nel 1981.Tutte affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti, da respingere al mittente», replica la Farnesina spiegando che Frattini, giudica «gravemente inaccettabili» parole «come 'intolleranzà o 'discriminazioné nei confronti degli immigrati» riferite «all'Italia e alle autorità italiane». Una posizione cui fa eco Sacconi: «il documento non è un atto ufficiale dell'Ilo ma molto più modestamente il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese».«Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto», ribadisce la Farnesina sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare», aggiunge il ministero degli Esteri.

Torna all'inizio


Agenzia Onu attacca l'Italia: Discrimina gli immigrati (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 20/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Agenzia Onu attacca l'Italia: «Discrimina gli immigrati» ROMALa discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno, a marzo, pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i Paesi. «In Italia persistono razzismo e xenofobia», si legge nel documento, «anche verso richiedenti asilo e rifugiati». L'agenzia delle Nazioni Unite chiede al governo italiano «di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status». Secondo il comitato, formato da venti esperti giuslavoristi provenienti da Paesi di tutto il mondo, l'Italia contravviene al decreto legislativo del 9 luglio 2003 che attua la direttiva Ue sulla «parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica». In particolare, dispone le misure affinché le differenze di razza o di origine etnica non siano causa di discriminazione. «Il rapporto del comitato di esperti dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente», reagisce, tramite un comunicato della Farnesina il ministro degli Esteri Franco Frattini, secondo il quale «espressioni come "intolleranza" o "discriminazione" nei confronti degli immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle autorità italiane». «Gli autori del rapporto non considerano - e ciò dimostra il carattere parziale ed inaccettabile del documento - che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorità italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanità», afferma Frattini. Per Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, sono «gravi» le accuse mosse all'Italia. Il Governo, dovrebbe «esaminare tempestivamente e in modo approfondito il profilo della sua azione su questi temi».

Torna all'inizio


MANERBIO Convegno su sviluppo e occupazione Il Pd di Manerbio organizza per stasera alle 20.4... (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 20/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:bassa bresciana MANERBIO Convegno su sviluppo e occupazione Il Pd di Manerbio organizza per stasera alle 20.45 nella Sala civica un convegno sul tema «Sviluppo e occupazione nella Bassa bresciana: analisi e prospettive per Manerbio». Interverranno Valentino Co minelli (delegato sindacale) e Gianfranco Tosini (ricercatore). CHIARI Marcia della pace in difesa dei diritti umani Domenica sera si svolgerà la marcia «Tutti i diritti umani per tutti» tra Chiari, Coccaglio e Rovato. Il ritrovo è previsto alle 9.30 nel parcheggio di via Roccafranca situato in prossimità dell'ex campo nomadi di Chiari. L'arrivo sarà sul Monte Orfano alle 16. L'iniziativa è stata organizzata dal Tavolo della Pace di Franciacorta e Monte Orfano. MONTIRONE Inaugurazione della mostra «Distanze» Stasera alle 18.30 nella Sala civica del Comune si inaugura la mostra «Distanze, simbolo e forma nello spazio tra arte e persone», che curata da Umberto Ottonelli e Dario Cuzzovaglia, mette in esposizione opere varie: pittura su tela, sculture, fotografie e proiezioni di videoart. QUINZANO Cena benefica nel Palazzetto dello sport Domani alle 19.30 nel Palazzetto dello sport di Quinzano è in programma la «Cena del povero». Il ricavato andrà in beneficenza a Suor Tecla, per i bambini talassemici del Bangladesh. È gradita la prenotazione da don Claudio (339-6117547) oppure al bar dell'oratorio. VEROLANUOVA È morto don Stefano Varnavà È morto ieri notte a causa di un attacco cardiaco don Stefano Varnavà. Originario di Verolanuova dove era nato nel 1933, don Stefano era estremamente conosciuto ed apprezzato non solo per la sua missione sempre vissuta nella vita di parrocchia nel Milanese, ma anche per i suoi meriti musicali. Ordinato sacerdote nel 1955, due anni dopo ha creato un gruppo musicale «Modern Spirituals». Nel 1960 viene trasferito nella parrocchia del Gentilino, a Milano, passando poi alla parrocchia di S. Francesco d'Assisi al Fopponino nel 1977, dove diviene un noto ed apprezzato compositore di musica religiosa e di scena.

Torna all'inizio


l'onu: l'italia vìola i diritti degli immigrati frattini: siamo indignati, sono solo falsità (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 3 - Attualità L'Onu: l'Italia vìola i diritti degli immigrati Frattini: siamo indignati, sono solo falsità ROMA. L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. E il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al quartier generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, rimarca intanto la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del comitato di esperti dell'Ilo - l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu - che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader politici» italiani rei - si legge nel testo - di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento del Comitato - pubblicato il 6 marzo scorso - spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonchè sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981. Tutte affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti, da respingere al mittente», replica la Farnesina spiegando che Frattini, giudica «gravemente inaccettabili» parole «come "intolleranza" o "discriminazione" nei confronti degli immigrati» riferite «all'Italia e alle autorità italiane». Una posizione cui fa eco Sacconi: «Il documento non è un atto ufficiale dell'Ilo, ma molto più modestamente il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese». «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto», ribadisce la Farnesina sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare», aggiunge il ministero degli Esteri.

Torna all'inizio


putin nel 1988 "falso turista" del kgb all'incontro fra gorbaciov e reagan (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

MOSCA Putin nel 1988 "falso turista" del Kgb all'incontro fra Gorbaciov e Reagan WASHINGTON. Era il 1988 e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan incontrava sulla piazza Rossa di Mosca un gruppo di turisti tra i quali si nasconderebbe anche un giovanissimo Vladimir Putin (nella foto), allora in forza come agente del Kgb. A scattare l'immagine il fotografo ufficiale della Casa Bianca Peter Souza, secondo il quale Gorbaciov stava presentando Reagan ad alcuni turisti. Questi, ricorda il fotografo, iniziarono a porre domande al presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. A Souza, che si stupì del fatto, gli 007 Usa risposero: «Tutta una sceneggiata, è tutta gente del Kgb».

Torna all'inizio


ROMA - L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ROMA - L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom ROMA - L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. Dura la replica del Governo, sceso ieri immediatamente in campo «respingendo al mittente affermazioni che sono false», ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al quartie generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, ha rimarcato intanto la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i Diritti Umani e del lavoro, spiegando che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute nel rapporto del Comitato di Esperti dell'Ilo, che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedendo al Governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader politici» italiani rei «di usare una retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». 20/03/2009

Torna all'inizio


Assassini di Stato , j'accuse di Forbice (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

SAGGI. IL CONDUTTORE DI «ZAPPING» PUNTA L'INDICE CONTRO LA PENA DI MORTE, PRATICATA NONOSTANTE LA MORATORIA «Assassini di Stato», «j'accuse» di Forbice La risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali, approvata dall'Onu il 18 dicembre 2007 con il voto favorevole di 104 paesi, segna una data fondamentale nella battaglia contro la pena di morte ma la strada da compiere per debellare questa 'lucida follià dell'umanità è ancora lunga. È questa la premessa che sottende ad «Assassini di stato», il nuovo libro di Aldo Forbice giornalista Rai e conduttore della trasmissione radiofonica Zapping, da anni impegnato sul fronte dei diritti umani. Il volume è insieme un'inchiesta giornalistica, un saggio di storia recente, ma soprattutto un appello appassionato lungo 350 pagine contro la pena di morte che, ricorda subito l'autore usando la citazione di Cesare Beccaria, «non è un diritto, ma la guerra di una nazione contro un individuo». Il primo capitolo è dedicato ad un breve excursus storico filosofico sulla pena di morte in Italia (il primo stato nazionale europeo ad abolirla nel 1947), in Europa e nel resto del mondo, mentre nei capitoli successivi, Forbice esamina la situazione area per area: i paesi in cui la pena capitale è ancora in vigore sono 46 e, secondo i dati del libro, si calcola che almeno 20 mila persone all'anno vengano ancora punite con la morte. Un giro del mondo in cui le esecuzioni capitali accomunano gli Usa («campioni di diritti umani nel mondo lo sono molto meno quando si guarda in casa loro») all'ex Urss, il Giappone («un paese con mille contraddizioni, dove il boia esiste ma non bisogna parlarne») all'Africa dei signori della morte, la Cina ai paesi Arabi. Come incipit di ogni capitolo una citazione da un grande del passato contro la pena di morte: da Mark Twain, a Elias Canetti, a Tolstoj, ad Albert Camus. Numerose le testimonianze riportate di condannati , da cui emerge un'accusa senza appello alla pratica delle esecuzioni capitali: valga per tutti l'annuncio pubblicato su alcuni quotidiani americani nel novembre del 2000:«Il mio nome e Michael Toney. La maggior parte delle persone mi chiama "Cowboy". Sono nel braccio della morte della prigione del Texas aspettando l'esecuzione per un crimine che non ho commesso. Ho diritto a scegliere cinque persone come testimoni della mia esecuzione. E ho deciso di selezionarle mettendo all'asta i posti disponibili. Alle cinque persone che offriranno di più chiederò di donare l'importo alle mie due figlie...So che la messa all'asta di posti per assistere ad un assassinio è senza precedenti ma vi assicuro che è legittima. Che cosa c'è di più serio della morte?». Forbice, collaboratore del nostro giornale, è vicedirettore del giornale radio RAI, e conduce «Zapping», uno dei programmi radiofonici di approfondimento più seguiti. È l'ideatore e direttore della manifestazione «Umanitaria», dedicata all'affermazione dei diritti civili, e a problematiche particolari quali la violenza sui bambini, la tortura, la pena di morte. Inoltre, è organizzatore di campagne umanitarie, fra le quali: campagna per salvare il condannato a morte negli Stati Uniti Joseph O'Dell (1997), campagna per la moratoria sulle esecuzioni capitali in Cina (1998), negli Stati Uniti (2000), in Giappone (2002) e nel mondo (1999-2002).

Torna all'inizio


sanità e immigrati, dibattito a palazzo ducale (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

STASERA ALLE 21 Sanità e immigrati, dibattito a palazzo Ducale LUCCA. Stasera alle 21 nella sala rappresentanza di Palazzo Ducale è in programma l'incontro pubblico su "Sani & Salvi. La sanità e gli immigrati dopo il pacchetto sicurezza". Al dibattito (di estrema attualità in questi giorni) partecipano Mario Regoli, assessore provinciale al sociale; Lisandro Fava, direttore sanitario dell'Asl 2 Lucca; Andrea Callaioli, avvocato del Foro di Pisa; Cecilia Francini, membro dell'associaizione Medici per i diritti umani. Sono invitati a intervenire i consigli degli stranieri, le associazioni, le comunità di immigrati, le associazioni di volontariato, gli operatori del settore socio-sanitario e tutti i cittadini interessati all'argomento.

Torna all'inizio


Chirac, la revanche L'ultima cronaca che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio gennaio, quando Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un aggress (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Chirac, la revanche L'ultima cronaca che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio gennaio, quando Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un aggressione del barboncino della moglie Chirac, la revanche L'ultima cronaca che lo riguarda è apparsa sulla stampa d'oltralpe a inizio gennaio, quando Jacques Chirac è stato ricoverato in ospedale, vittima di un aggressione del barboncino della moglie. Bernadette ha poi giustificato l'amato Sumo spiegando che è in cura (il cane non il marito) per una grave depressione. Facile immaginare casa Chirac ancora avvolta dalla cupa atmosfera che segnò l'addio all'Eliseo. Quell'interminabile declino verso voragini di impopolarità - fino a sotto quota 20 nei consensi - reso più amaro dall'ascesa dell'odiato Sarkozy. Non è così. La famiglia Chirac è tornata alla ribalta. E non solo la moglie Bernadette premiata mercoledì da Nicolas Sarkozy con la Legione d'Onore. Anche Jacques è stato rivalutato negli ultimi mesi dai suoi concittadini. A gennaio è giunto secondo nell'indice di gradimento delle personalità di "Paris Match". E a marzo è lui, in compagnia del Segretario di Stato per i Diritti Umani Rama Yade e del sindaco di Parigi Bertrand Delanoe, il francese più amato dai francesi. Non solo da loro. Secondo un'indiscrezione pubblicata ieri da "Le Figaro", Barack Obama ha scritto a Jacques Chirac una lettera, definita «molto simpatica» dal predecessore di Sarkozy. Chi scrive non si sente di escludere del tutto un clamoroso errore dello staff della Casa Bianca. Forse a Washington si sono scordati che oggi all'Eliseo c'è Sarkò "l'Americano", non più Chirac, il capo di Stato del mondo occidentale meno stimato negli Stati Uniti dell'era Bush. La battaglia di Chirac all'Onu contro la guerra in Iraq comunque non è più motivo di discredito. Anzi - sottolinea "Le Figaro" - nell'augurarsi di poter «collaborare con spirito di pace per costruire un mondo più sicuro» ci sarebbe un implicito omaggio al presidente che si oppose al conflitto. Più che revisionismi - secondo i maligni - la conferma che nulla rende più popolari che non fare e non dire nulla, dopo un eccesso di potere. Tanto più in tempi di crisi, quando il potere è un macigno che schiaccia le migliori ambizioni. (Spino) 20/03/2009

Torna all'inizio


Onu accusa: 'Italia razzista con stranieri' (sezione: Diritti umani)

( da "AudioNews.it" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

venerdì 20 marzo 2009 07.13 Politica Onu accusa: 'Italia razzista con stranieri' 06.13: Violazione dei diritti umani degli immigrati, discriminazione nel lavoro e razzismo in particolare verso i rom. Durissime le accuse all'Italia nel rapporto annuale dell'Agenzia Onu per il lavoro. 'Falso' replica indignato il ministro degli esteri Frattini. 'Non è un atto ufficiale ma un parere di esperti' nota il ministro del Welfare Sacconi. Ma la Caritas ricorda 'da anni denunciamo discriminazioni'.

Torna all'inizio


L'Italia discrimina i migranti È come il Burkina Faso (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'Italia discrimina i migranti È come il Burkina Faso GIUSEPPE VITTORI La discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati italiani sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) che come ogni anno pubblica un rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i Paesi. «In Italia persistono razzismo e xenofobia» - si legge nel documento, «anche verso richiedenti asilo e rifugiati». L'agenzia Onu chiede al governo italiano «di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status». Secondo il comitato, formato da venti esperti giuslavoristi provenienti da Paesi di tutto il mondo, l'Italia contravviene al decreto legislativo del 9 luglio 2003 che attua la direttiva Ue sulla «parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica». In particolare, la dispone le misure affinchè le differenze di razza o di origine etnica non siano causa di discriminazione. La presa di posizione ha suscitato l'irritata reazione del ministro degli Esteri Frattini: «Il rapporto contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente». Contro la convenzione 143 Il rapporto è categorico: l'Italia contravviene alla convenzione 143, quella sulla «promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo e la Slovenia, infatti, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. Il Comitato dell'Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, verifica costantemente l'osservazione delle norme da parte dei governi e in questo caso richiama l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi articoli della convenzione 143, cioè al «rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status». Ma si basano anche sulle osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato «gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità». I rapporti Onu mettono in evidenza anche i «continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei»... L'Organizzazione internazionale del lavoro inchioda l'Italia: si violano i diritti umani rispetto ai migranti. «In Italia persistono razzismo e xenofobia», si legge nel documento, «anche verso richiedenti asilo e rifugiati».

Torna all'inizio


IL CASO DURBAN E LA NECESSITÀ DI CAMBIARE (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL CASO DURBAN E LA NECESSITÀ DI CAMBIARE RIFORMA DELL'ONU Qualche giorno fa il Ministro degli Esteri Franco Frattini aveva annunciato che l'Italia non avrebbe partecipato alla Conferenza Onu contro il razzismo (Ginevra, 20-24 aprile) perché il testo di partenza non era accettabile: esso appariva inadeguato nel tutelare la libertà d'espressione e dichiaratamente antisemita in alcuni passaggi. L'attenzione su questo appuntamento è molto alta perché si tratta di una riedizione di Durban 2001, abbandonato in corso d'opera da Usa e Israele per il clima irrespirabile - non mancarono testimoni che parlarono di una "caccia all'ebreo" - e per l'equiparazione tra sionismo e razzismo. La decisione italiana, che segue Israele, Canada e Stati Uniti, ha riscosso molti consensi ma anche alcune critiche, tra cui quella di Nicolas Sarkozy: il nostro governo avrebbe fatto una fuga in avanti, senza lavorare ad un percorso comune tra i 27 stati dell'Unione Europea. Questa perplessità, di per sé fondata, deve oggi registrare una novità importante: anche grazie alla decisione italiana, la Ue ha messo a punto un documento unitario, snello e ragionevole, mostrandosi compatta, per una volta, sul tema cruciale della lotta al razzismo (e non sarebbe male se si andasse oltre le pure petizioni di principio). Se la nuova proposta venisse rifiutata tutta l'Europa potrebbe abbandonare i lavori come l'Italia. In caso contrario anche Frattini potrebbe riconsiderare la nostra posizione. Non deve però sfuggire un altro aspetto della vicenda: come si può coltivare la fiducia negli organismi internazionali se questi fanno continuamente pessima, ma proprio pessima, mostra di sé? Come può il Comitato organizzatore della Conferenza contro il razzismo essere presieduto dalla Libia (!), avere come vicepresidente un cubano e come membro un iraniano? Come può essere nigeriano il presidente del Consiglio Onu sui Diritti umani, dopo che lo stesso organismo è già stato guidato dalla Libia (con l'Iran sempre presente)? Le istituzioni internazionali sono meccanismi complessi, e più della metà degli stati aderenti all'Onu non sono democratici. Chi, in Italia, crede in una politica estera multilaterale deve quindi sì rivendicare una posizione europea, ma sostenere anche una riforma delle Nazioni Unite. Da anni si discute di una composizione più attuale del Consiglio di Sicurezza (vi siede la Francia ma non l'India!), a cui non si giunge per fortissimi interessi contrapposti. E occorre studiare un sistema di regole che impedisca a governi assassini, torturatori, antidemocratici, negazionisti e razzisti di sedere in consessi - se li si vuole davvero istituire - in cui possono fare le pulci ad altri paesi per ragioni che con i Diritti umani hanno davvero poco a che fare. È chiedere troppo? Se sì, disertare Durban II non è che il primo passo.

Torna all'inizio


l'italia discrimina i lavoratori immigrati (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL RICHIAMO DELL'ONU L'Italia discrimina i lavoratori immigrati La discriminazione e le violazioni dei diritti umani nei confronti degli immigrati in Italia sono «evidenti e in aumento». Lo sostiene il comitato di esperti dell'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel suo rapporto sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro di tutti i Paesi. «In Italia persistono razzismo e xenofobia», si legge nel documento, «anche verso richiedenti asilo e rifugiati» e soprattutto nei confronti dei Rom. L'agenzia chiede al governo italiano «di intervenire per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status». Immediata la reazione della Farnesina: «Il rapporto dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente».

Torna all'inizio


Slegami (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Slegami «Un paese sempre più razzista e xenofobo». È la dura condanna dell'Onu nei confronti dell'Italia, dove «le violazioni dei diritti umani persistono anche verso i richiedenti asilo e i rifugiati, compresi i rom». E dopo la rivolta del centinaio di deputati del Pdl contro la norma che obbliga i medici a denunciare i «clandestini», Berlusconi si smarca dalla Lega: non ho voluto io le ronde. Una morte sospetta nel centro di detenzione di Roma PAGINE4, 5

Torna all'inizio


Onu: L'Italia è un paese razzista e xenofobo (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Onu: «L'Italia è un paese razzista e xenofobo» È scritto in un rapporto sulle condizioni dei lavoratori migranti Luca Fazio MILANO Entro la fine del 2009... un po' poco. Anzi, impossibile. Il governo italiano avrebbe meno di un anno di tempo per rispondere, «punto per punto», alle imbarazzanti osservazioni fatte dall'agenzia Onu Ilo (Organizzazione internazionale per il lavoro): «Siete un paese razzista». Ma il ministro Frattini non perde tempo e risponde subito: «Non è vero». Raramente il Comitato, che sempre a marzo presenta la sua relazione sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro, ha usato parole così dure per condannare un paese europeo e «democratico». L'Italia compare a pagina 644 e già le prime righe sono poco edificanti: «E' evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti della popolazione immigrata nel paese. Notiamo che persistono razzismo e xenofobia nei confronti degli immigrati, dei richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire le tutele ai migranti, a prescindere dal loro status». Il rapporto, in fondo, non è altro che una sintesi impietosa di ciò che accaduto in Italia non in questo ultimo anno, ma in questi ultimi anni, per cui ben poche forze politiche possono dirsi innocenti anche se il «clima» - tra ronde e medici costretti a denunciare i «clandestini» - con il governo Berlusconi è decisamente peggiorato. Tocca al ministro Frattini oggi difendere l'indifendibile, e lo fa in maniera sprezzante: «Il rapporto - accusa - contiene affermazioni false e dunque è da respingere al mittente. L'Italia ha già espresso indignazione all'Ilo che ha preso atto: ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di una istituzione che l'Italia rispetta». Le accuse del rapporto, e lo dimostrano i fatti, vanno ben oltre il mancato rispetto della convenzione 143 che l'Italia ha ratificato nel 1981, quella sulla «promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti». Un «primato» che il nostro paese condivide con pochi altri al mondo: Portogallo, Slovenia, Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda. Il Capitolo Cie (Centri di identificazione ed espulsione), maledettamente attuale, per esempio: «Gli immigrati a volte sono detenuti in condizioni difficili prima di essere espulsi verso il loro paese d'origine». Un eufemismo: proprio ieri un algerino è morto a Ponte Galeria (Roma) per un malore dopo aver chiesto inutilmente aiuto alla polizia. O più semplicemente le «normali» condizioni di chi lavora nel nostro paese: «Il Comitato per l'eliminazione delle discriminazioni razziali si dice preoccupato dalle informazioni sulle gravi violazioni dei diritti dei lavoratori senza permesso di soggiorno, in particolare di quelli provenienti dall'Africa, dall'Europa dell'est e dall'Asia: cattivo trattamento, bassi salari ricevuti con ritardi considerabili, lunghe ore di lavoro forzato nelle quali una parte del salario è trattenuto dagli stessi datori di lavoro...». E quando al centro dell'attenzione ci sono i Rom e i rumeni, non si salva nessuno. Non la polizia, non il centrosinistra spazzato via alle ultime elezioni. Scrive ancora l'Ilo: «Gli immigrati sono obiettivo di un discorso razzista e xenofobo, discorsi che incitano all'odio riguardano i Rom» (e qui, per inciso, vengono sottolineati i «cattivi trattamenti» nei confronti dei Rom, specialmente quelli di orgine rumena, da parte dei membri delle forze dell'ordine durante gli sgomberi nei campi); e in particolare, in seguito al decreto razzista voluto dal governo Prodi che nel novembre 2007, scatenando le reazioni di mezza Europa, tentò di espellere i rumeni dall'Italia benché comunitari. Altri fatti più recenti hanno scandalizzato i funzionari dell'Ilo, episodi riportati da altre apposite commissioni il 15 luglio 2008. Le impronte digitali: «Siamo gravemente preoccupati per le azioni, le dichiarazioni e i propositi delle recenti misure contro la comunità rom, in particolare il proposito di prendere le impronte digitali agli individui allo scopo di indentificare quelli senza documenti». L'altra condanna, se è possibile fare una classifica, è forse quella più importante: «La retorica aggressiva e discriminatoria dei responsabili politici che associano esplicitamente i rom alla criminalità, creando nella popolazione un clima generale di ostilità e che stigmatizza la comunità colpita». E qui davvero nessuno può dirsi innocente. Il rapporto termina con un auspicio, che purtroppo è destinato a cadere nel vuoto. Chiedono al nostro governo di agire con efficacia per combattere «l'intolleranza, la violenza e la discriminazione contro gli immigrati, inclusi i Rom». La speranza è che «il prossimo report» comprenda le misure che il governo Berlusconi compirà a riguardo. Stando a Frattini - per non dire di Maroni... - probabilmente glielo consegneranno in bianco.

Torna all'inizio


BuenosAires E I SUOI RUMENI (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

BuenosAires E I SUOI RUMENI Allarme sicurezza, i media martellano con notizie efferate e «esperti» che chiedono mano dura e pene capitali. Star della tv, della musica, il solito Maradona: tutto fa brodo nel creare un caso che per le statistiche è figlio del collasso economico del 2001. E Hebe Bonafini manda tutti al diavolo «TORNI LA PENA DI MORTE» VA IN PIAZZA L'ARGENTINA DELL'ISTERIA SECURITARIA Sebastián Lacunza BUENOS AIRES Al ritmo scandito dagli spasimi mediatici, gli argentini vivono nell'angoscia quasi permanente a causa dell'«insicurezza», un tema che sta in cima alle preoccupazioni della «gente». Settimana dopo settiman, la televisione si offre a «esperti» che massacrano verbalmente la popolazione con richieste di mano dura, pena di morte, abbassamento dell'età penalmente perseguibile a 16 o addirittura 14 anni. Il tutto condito con immagini di pianti e di sangue. In questi giorni il grido per la sicurezza ha raggiunto nuove vette, che mercoledì si è concretizzato in una marcia confluita nella Plaza de Mayo, il cuore della città, con la partecipazione di quasi cinquemila persone - pochissime visti gli amplissimi appelli e gli incentivi a partecipare diffusi dai media. Il detonatore della nuova ondata di panico è stata la morte violenta dell'arredatore di Susana Giménez, massima star della tv argentina che da due decenni conduce il programma «Hola Susana» ispirato al «Ciao Raffaella» della Carrà (entrambe sono bionde, anche se l'italiana è molto più magra). Il cadavere dell'uomo è comparso affogato nella piscina della sua confortevole casa di Lomas del Mirador, sobborgo di lusso di Buenos Aires, colpito e legato mani e piedi. Commossa, Susan ha pronunciato sulla porta di casa una fase divenuta subito celebre: «Quello che ammazza deve morire». Fuori di sé, con odio, ha proseguito: «Non parlatemi di diritti umani e altre stupidaggini del genere». Le parole della star si innestano perfettamente nel luogo comune proprio della destra che da sempre mette in discussione i processi per i crimini della dittatura militare e le richieste di carceri decenti denunciando che «i diritti umani servono solo per proteggere i delinquenti». Qualche ora più tardi si è venuto a sapere che la morte del «suo» Gustavo Lanzavecchia si doveva non a un comune assalto ma a un incidente ancora non chiarito con una coppia di taxi boys, come si chiamano qui i prostituti, di cui è stato vittima anche un poliziotto che, a quanto pare, partecipava al programma erotico. I prostituti, che hanno anche saccheggiato beni della casa, sono stati facilmente identificati e trovati confessando tutto. Non importa. Sulla stessa lunghezza d'onda dell'«indignazione» di Susana si sono buttati un'altra stella della tv, Marcelo Tinelli, i cantanti Sandro e Cacho Castaña e una folla di star dello showbiz. Non è mancato - non manca mai - Diego Maradona, anche se almeno ha specificato di essere contrario alla pena di morte. Il contesto: specialmente negli anni '90 l'Argentina (anche) su questo tema ha perso la pace. Prima, le cifre dell'insicurezza erano irrisorie, e non solo rispetto all'America latina. Poi, con il collasso del 2001 che ha reso povera la metà della popolazione e ha lasciato senza impiego il 25% dei lavoratori, i numeri dei crimini sono ritornati a esplodere. Con la ripresa economica successiva al 2003 le statistiche si sono aggiustate, tuttavia si mantengono superiori ai livelli degli anni Novanta a causa del narcotraffico, penetrato come mai prima negli strati sociali più bassi. Tuttavia le città argentine continuano ad avere un'intensa vita notturna, ancora si può camminare tranquillamente per Buenos Aires - ad eccezione di alcuni luoghi - e le sue strade sono decisamente più sicure che quelle di tutto il resto del continente. Un rapporto del ministero della giustizia brasiliano, con dati dell'Unesco e dell'Organizzazione mondiale della sanità, indica che in Argentina si producono 5.8 assassinii ogni 100mila abitanti. In Cile l'indice è analogo e in Uruguay è più basso. Ma in Brasile cresce a 25.2, in Colombia a 43.8, in Salvador a 48, in Messico 9.3 (prima della narcoguerra che si combatte in questi mesi), negli Stati uniti 6. In Italia è l'indice è di 1.1. Il cerchio si chiude con il ruolo giocato dalle diverse polizie, quella federale e quelle locali, specialmente la Bonaerense, quella della provincia di Buenos Aires, una regione che racchiude un terzo della popolazione argentina. La dittatura le aveva impiegate nella repressione illegale degli «oppositori» e dei «sovversivi», poi in democrazia si sono riciclate su ogni tipo di crimini. Risulta pressoché inevitabile che in ogni sequestro o assassinio efferato di cui si occupano i media, alla fine spuntino uno o più poliziotti. Quelli che reclamano la mano dura finiscono il più delle volte pedalando a vuoto. Denunce dei giornali e di ogganismi come la Cooordinadora contra la represion policial e institucional mostrano che la corruzione della polizia tocca tutti i campi più sensibili, come la prosituzione, la droga, gli ultrà del calcio, le tangenti estorte ai commercianti. L'arricchimento di diversi dirigenti della polizia è clamoroso. Si è saputo di casi di bambini e adolescenti usati per commettere furti sotto la protezione della polizia, approfittando della non punibilità dei minori. Tutto questo, ovviamente, con l'assenso parziale di un settore dei politici al governo, specialmente i peronisti che hanno tradizionalmente un forte radicamento nei barrios più popolosi della provincia. Il governo di Cristina de Kirchner si trova sotto il fuoco delle critiche dei militanti della mano dura, nonostante in passato suo marito Nestor abbia fatto importanti concessioni legali ai loro reclami. La risposta agli amanti della pena di morte è stata chiara ma tenue da parte del governo, però lapidaria da parte della Corte suprema, giuristi impeccabili accusati di «garantismo» dalla destra. La più dura di tutti contro Susana Giménez è stata Hebe Bonafini, leader delle Madri di PLaza de Mayo. «Qual è la nostra sicurezza con queste vedettes che sono più puttante che vedettes, che si azzardano a parlare di diritti umani quando hanno ballato e sono andate a letto con tutti i repressori? E se Susana avesse centrato la testa dell'amante che aveva con un portacenere (riferimento a una clamorosa lite della star con il suo partner, Humberto Roviralta, accaduta negli anni '90) e lo avesse ammazzato, che? Si sarebbe dovuto ammazzare anche lei?». «Perché non pensano a quello che dicono? Perché al posto della testa hanno delle noccioline? L'unica cosa che hanno sono delle tette, che per di più non sono neanche le loro», si è chiesta e si è risposta Hebe durante una passeggiata a Plaza de Mayo. Per concludere: «Apriamo la testa di quelli che vedono un coglione come Sandro appoggiare la pena di morte. Che non rompano le scatole, perché mentre ammazzavano i nostri figli loro continuavano a guadagnarsi i loro soldini e a restare a fianco dei militari».

Torna all'inizio


L'analista Awdat: Società ed economia, paese a due velocità (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

INTERVISTA L'analista Awdat: «Società ed economia, paese a due velocità» (mi.gio.) INVIATO DAMASCO La parola d'ordine in Siria è «riforme». Solo in economia però, perché in altri campi della vita del paese le cose non sono poi cambiate molto. Il regime del presidente Bashar Assad sta guidando un processo di modernizzazione che, per ora, non porta anche ad un allentamento del controllo sull'informazione e la politica. Si respira un'atmosfera diverse nelle strade ma alcune libertà fondamentali vengono ancora limitate e il diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato condannato a tre anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i diritti umani, già più volte in carcere per aver chiesto l'avvio di riforme politiche. Rimangono in prigione peraltro i firmatari della Dichiarazione di Damasco per la democratizzazione del paese. Di ciò che cambia ma anche di ciò che rimane immutato in Siria, abbiamo parlato a Damasco con il giornalista e analista politico Basel Awdat, collaboratore di giornali arabi e internazionali. Avvio del dialogo con gli Stati uniti, profonde riforme economiche, relazioni diplomatiche con il Libano. E' svolta vera per la Siria? La modernizzazione e le riforme in economia sono fatti concreti e indiscutibili. Il presidente e il governo stanno lavorando con impegno in economia per mettere la Siria al passo con i tempi e la globalizzazione. Allo stesso tempo non si può dire che il paese stia viaggiando alla stessa velocità in altri settori, mi riferisco soprattutto allo sviluppo della società civile e dell'informazione. Il nuovo corso in economia comunque non sembra andare a beneficio della maggioranza della popolazione. I dati, in effetti, dicono che la crescita del Pil non è sufficiente a creare i posti di lavoro di cui abbiamo bisogno mentre la ricchezza generata dal rinnovamento dell'economia non si distribuisce tra i diversi settori della popolazione. Il 20% dei siriani, secondo le statistiche ufficiali, vive sotto la soglia della povertà ma in realtà un buon 40% di siriani deve lottare ogni giorno per garantirsi almeno il pane per la famiglia. D'altronde con redditi mensili che mediamente non superano i 150 euro e l'inflazione che continua a crescere non c'è da stare allegri. Le questioni dell'aumento dei salari e della redistribuzione del reddito nazionale dovranno essere affrontate con determinazione perché per la prima volta nella nostra storia recente stiamo registrando un aumento della piccola criminalità e forme di disagio sociale che probabilmente sono uno dei risultati dell'impoverimento. Parliamo dell'informazione. Rispetto a qualche anno fa si è fatto qualche passo in avanti ma siamo ancora lontani da una informazione libera, senza censure e autocensure. Comprendo bene le necessità di sicurezza del nostro paese, sappiamo che forze ostili sono sempre in agguato e dobbiamo difenderci ma occorre ammettere che ancora oggi i giornalisti siriani sono soggetti ad una serie di controlli rigidi su questioni secondarie, senza grande importanza. Spesso per una frase scritta in un articolo o per aver citato una fonte particolare in una notizia. Mi auguro perciò che le riforme arrivino presto anche nel mondo dell'informazione e che i giornalisti siriani non siano più costretti a fare l'autocensura. E la nuova legge sui partiti? Anche in questo caso siamo in ritardo rispetto alle promesse fatte qualche anno fa. E' una legge fondamentale, necessaria per il progresso del nostro paese. La coesione nazionale è forte, il popolo siriano è unito nel proteggere il paese da ogni minaccia e pertanto la legalizzazione di movimenti e partiti politici non può più essere vista come un rischio per la stabilità del nostro stato.

Torna all'inizio


l'iniziativa Immigrati in piazza contro il pacchetto sicurezza (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

l'iniziativa Immigrati in piazza contro il pacchetto sicurezza --> «Siamo cittadini, non solo forza lavoro». Manifestazione sabato 28 da piazzale Marconi Venerdì 20 Marzo 2009 CRONACA, pagina 13 e-mail print Una grande manifestazione della società civile per affermare il proprio dissenso rispetto alle norme contenute nel pacchetto sicurezza del governo e per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell'immigrazione. Questi i motivi per cui scenderanno in piazza, sabato 28 marzo, a partire dalle 15 con ritrovo alla stazione, i cittadini italiani e stranieri che aderiscono alla manifestazione «Bergamo città aperta, diritti e... cittadinanza». L'iniziativa è stata presentata alla comunità Ruah da un gruppo di migranti che vivono da anni nella nostra provincia. Ed è questa la novità più importante. Infatti, tramite il passaparola, un piccolo gruppo di stranieri è riuscito a coinvolgere tantissime associazioni che si occupano d'immigrazione, i sindacati e anche alcuni gruppi politici. «Non accettiamo le norme del pacchetto sicurezza che violano i diritti umani - afferma Bertha Bayòn, assistente sociale boliviana -. Queste leggi sono errate perché dichiarano l'immigrato come nemico, eppure siamo tutti i giorni insieme agli italiani, vivendo gli stessi problemi della crisi economica». Ricongiungimenti familiari, classi separate, possibilità di segnalazione dell'immigrato clandestino da parte dei medici e norme che regolano il permesso di soggiorno sono alcuni dei temi caldi della manifestazione. «Una società fondata sulla famiglia come afferma la Costituzione italiana - aggiunge Bayòn - non può permettere la disgregazione familiare degli immigrati, impedendo i ricongiungimenti familiari». Hamath Diagne, senegalese, tiene a sottolineare: «Questa manifestazione è una provocazione per gli stessi immigrati. Dobbiamo essere coraggiosi. Non siamo solo forza lavoro, bensì cittadini come gli altri e democraticamente dobbiamo far sentire la nostra voce». «Ci assumiamo le nostre responsabilità - dichiara Gazmend Shehu, albanese - però vogliamo pari diritti». Cherif Seck, senegalese, pone l'accento sull'imparzialità dell'iniziativa: «Abbiamo invitato tutte le associazioni di immigrati o che si occupano d'immigrazione. Parteciperanno anche i sindacati e qualche partito politico, però sarà una manifestazione senza bandiere. Immigrati e italiani insieme per manifestare idee comuni, aldilà dell'appartenenza politica di ognuno». Il ritrovo è sabato 28, alle 15, in piazzale Marconi, dinanzi alla stazione di Bergamo. Il corteo si snoderà per le vie del centro, toccando i luoghi più significativi della città: viale Papa Giovanni, via Paleocapa, via Quarenghi, via Zambonate, piazza Pontida, via XX Settembre, piazza Matteotti (dinanzi al Comune) e si concluderà alla Prefettura. «Chiediamo che la società civile ci affianchi per il futuro dei nostri figli, per costruire una società multiculturale - afferma Bayòn -. Questa manifestazione è solo la prima di una serie d'iniziative, in cui coinvolgeremo tutto il territorio provinciale, al fine di sensibilizzare tutti i cittadini». Per informazioni o per aderire alla manifestazione: bergamo28marzo@gmail.com. Raffaele Avagliano 20/03/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Il documento Paesi impoveriti da multinazionali e corruzione (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il documento Paesi impoveriti da multinazionali e corruzione --> Venerdì 20 Marzo 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print nostro servizio Yaoundé (Camerun)È un inventario dei problemi ed, insieme, un esame di coscienza. L'«Instrumentum laboris», cioè il documento che prepara il Sinodo speciale di ottobre per l'Africa, spiega che molto rimane da fare: «Purtroppo non tutti accettano Gesù e il dono della pace». Sono 55 pagine di analisi senza sconti, neppure sulla Chiesa, perché il documento rileva che non basta essere soddisfatti per l'aumento enorme dei cattolici nel continente, ma occorre impostare «una pastorale migliore», soprattutto riguardo alla famiglia, alla dignità della donna, nei media e in politica. La premessa dell'analisi geopolitica è perentoria: «La globalizzazione tende ad emarginare il continente africano». Per questo motivo il prossimo Sinodo deve esaminare il dramma di cui «le società africane sono in parte responsabili e in parte vittime»: «In connivenza con uomini e donne del continente africano forze internazionali, sfruttano la miseria del cuore umano che non è specifica delle società africane». Nel documento non si fa alcun nome, ma sotto accusa vanno «dirigenti politici» che danno prova di insensibilità «verso i bisogni del popolo, perseguono interessi personali, disprezzano le nozioni di bene comune, perdono il senso dello Stato e dei principi democratici», elaborano «politiche faziose, partigiane, clienteliste, etnocentriche e incitano alla divisione per poter regnare». Così la nozione di autorità è concepita come «potere» e non come «servizio». Ciò denota una «grave mancanza di cultura politica» e spiega il motivo della violazione «senza scrupolo» dei «diritti umani» e perfino della «strumentalizzazione della religione». Certo vi sono, assicura il documento, dirigenti e uomini d'affari che cercano di «creare ricchezza per ridurre la povertà», ma il loro lavoro è arduo, rallentato dal «malfunzionamento delle istituzioni statali», da un mercato interno africano inesistente, da «tasse eccessivamente alte e a volte illecite», dalla «mancanza di una politica agraria» che svuota le campagne e ingolfa le città. Inoltre in «alcune regioni sussiste ancora la schiavitù». Le responsabilità sono varie, ma il documento è assai deciso nell'individuare la principale: «I programmi di ristrutturazioni delle economie africane, proposti dalla grandi istituzioni finanziarie internazionali, si sono rilevati funesti». Sono insomma stati «imposti» e hanno provocato «l'indebolimento delle economie africane». Oltre tutto le «multinazionali continuano ad invadere gradualmente il continente africano per appropriarsi di risorse naturali» e «schiacciano le compagnie locali», «espropriando le popolazioni delle loro terre», con «la complicità dei dirigenti africani». È la «rilassatezza morale, la corruzione, il materialismo» che deteriora «l'identità culturale». Nel testo viene chiesta una «vigilanza speciale» su alcune «credenze e pratiche negative delle culture africane»: «La stregoneria lacera le società dei villaggi e delle città e, in nome della cultura o della tradizione ancestrale, la donna è vittima delle disposizioni in materia di eredità e dei riti tradizionali di vedovanza, della mutilazione sessuale, del matrimonio forzato e della poligamia», pratica che «sfigura il volto sacro del matrimonio e della famiglia». Si tratta di «forme di ingiustizia» al pari della «pena di morte», del «trattamento inumano dei prigionieri», dei «ritardi eccessivi nei processi» e della «espulsione dei rifugiati a dispetto della loro dignità». Tutto ciò è aggravato anche dai cambiamenti climatici. La Chiesa deve saper cogliere la sfida e lottare, per esempio, «contro l'analfabetismo», in modo da far conoscere meglio il Vangelo. E in vista del Sinodo si sollecita «una vasta solidarietà per ridurre il costo della Bibbia», in modo che «almeno ciascuna famiglia» ne possa avere una a casa. L'impegno maggiore va per la salute, l'educazione e lo sviluppo socio-economico. La Chiesa ha creato molte strutture, ma oggi la «gestione è difficile» per cause economiche e per «mancanza di personale qualificato». Così i giovani finiscono nella «droga», nelle bande violente, a volte «vittime di abusi sessuali», o «arruolati come soldati nelle guerre o sfruttati nel lavoro dei campi e nelle miniere». Il testo osserva che anche «i bambini hanno i loro diritti» e lavorare con loro significa «pensare all'avvenire di tutta la società». Ma le scuole cattoliche fanno «fatica a mantenersi» o «si mantengono a costi proibitivi per i poveri». Invece la formazione è indispensabili perché «i figli dei nostri Paesi diventino responsabili della gestione degli affari pubblici». Una capitolo è dedicato ai cattolici che lavorano nella sanità: «Se aiuteranno a migliorare l'igiene e la salute delle fasce più abbandonate della società, ridurranno i focolai di rivolta ed aggressività che incancreniscono il corpo sociale e compromettono la pace». Nell'ultimo paragrafo si rivolge ai cristiani che stanno dentro agli organismi internazionali, a cui chiedono di impegnarsi per ridurre il debito dell'Africa e di adottare «l'opzione preferenziale per i poveri». A. Bo. 20/03/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


FORMIGINE TORNA "Formigine per la pace", l'iniziativa ... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

SASSUOLO, FORMIGINE E FIORANO pag. 23 FORMIGINE TORNA "Formigine per la pace", l'iniziativa ... FORMIGINE TORNA "Formigine per la pace", l'iniziativa organizzata dal Comune e dalle associazioni di cooperazione internazionale per fare conoscere i progetti di solidarietà in un momento di festa e di riflessione comune. Ogni edizione è dedicata a un paese specifico, in passato sono state festeggiate la fine della guerra in Bosnia e i trattati di pace in Guatemala. L'edizione 2009, sostenuta dal Fondo territoriale modenese per la cooperazione allo sviluppo, celebra il decennale della firma del patto d'amicizia e solidarietà tra il Comune di Formigine e Edchera, tendopoli saharawi. Da diversi anni, in particolare le associazioni Kabara Lagdaf e Rock No War!, aiutano il "popolo del deserto" che vive profugo lontano dalla sua terra d'origine: il Sahara Occidentale. Una mostra fotografica si inaugurerà oggi alle 18.30 presso il castello di Formigine, mentre per domani è prevista una conferenza del filosofo Danilo Zolo dal titolo "La Dichiarazione universale dei diritti umani dopo sessant'anni", alle 17 presso il castello di Formigine. Sempre domani nei locali Ex Urp (piazza Repubblica 9), terranno laboratori per bambini sulle usanze e i racconti dal mondo.

Torna all'inizio


Immigrati, Berlusconi frena Bossi (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-03-20 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Il premier contro la linea dura: la Lega non può volere tutto. Il Senatur: troveremo l'accordo Immigrati, Berlusconi frena Bossi L'agenzia Onu accusa l'Italia. Frattini: indignati, falsità BRUXELLES — Sul decreto sicurezza e i dubbi emersi nel Pdl con la lettera di 101 deputati contro la norma che obbliga i medici a denunciare i clandestini, il premier frena Bossi: la Lega non può volere tutto. L'agenzia del lavoro dell'Onu attacca l'Italia: cresce la violazione dei diritti umani verso gli immigrati. ALLE PAGINE 10 E 11

Torna all'inizio


Il Papa: <State attenti all'invasione delle multinazionali> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-20 num: - pag: 16 categoria: REDAZIONALE Il viaggio in Africa Un'accusa al «mondo del denaro» Il Papa: «State attenti all'invasione delle multinazionali» Appello all'Islam: no alla violenza Le parole del pontefice ai 60mila fedeli presenti in Camerun alla celebrazione nello stadio di Yaoundé DAL NOSTRO INVIATO YAOUNDé (Camerun) — Il palco dal quale dice messa il Papa simula una chiesetta in legno col tetto di paglia, da cartolina coloniale, ma le baraccopoli che si vedono arrivando nello stadio di Yaoundé hanno mura di cemento eroso e tetti di lamiera ritorta. Anche da lì sono venuti i sessantamila fedeli che riempiono composti gli spalti, le decine di migliaia rimasti fuori dopo ore di coda. Caldo atroce, umidità, canti e sorrisi. «Dovete essere molto attenti», scandisce Benedetto XVI, «in questo nostro tempo tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti». L'aveva detto, il pontefice: «Un cristiano non può mai rimanere in silenzio». E infatti. L'«invasione» delle multinazionali che «espropriano» le risorse naturali, le colture Ogm che rovinano i contadini, le guerre etniche e le «forze internazionali » che le fomentano, il traffico di armi e di esseri umani, il potere corrotto e i politici che «violano senza scupolo i diritti umani», le mutilazioni genitali e le violenze alle donne, la crisi e l'esclusione dell'Africa dai centri di comando: Benedetto XVI, nello stadio, consegna simbolicamente ai vescovi un documento durissimo di 52 pagine, l'«Instrumentum laboris » preparato dalla Chiesa africana per «la riconcilizione, la giustizia e la pace» in vista del sinodo di ottobre in Vaticano. Lo stesso Papa, nell'omelia, si rivolge ai bimbi «abbandonati nella miseria», «maltrattati e abusati» o «arruolati a forza in gruppi militari» e dice: «Dio vi ama, non vi dimentica! ». Parla dell'«esodo rurale », degli africani «sradicati», dei valori tradizionali «sconvolti », avverte che senza riferimento a Dio «l'Africa è in pericolo » ma può «diventare il continente della speranza». Le «sfide» non mancano. «Le multinazionali continuano ad invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali. Schiacciano le compagnie locali, acquistano migliaia di ettari espropriando le popolazioni delle loro terre, con la complicità dei dirigenti africani. Recano danno all'ambiente e deturpano il creato», si legge nel testo. Anche la campagna di semina degli Ogm «pretende di assicurare la sicurezza alimentare » ma «rischia di rovinare i piccoli coltivatori e sopprimere le semine tradizionali, rendendoli dipendenti dalle società produttrici di Ogm». Il documento parla pure della convivenza con l'Islam, in certo luoghi «sana e buona» e altrove minata dai fanatici. Il Papa ha incontrato una delegazione di musulmani e ripetuto, sulla scorta di Ratisbona, che «fede e ragione si sostengono » e «una religione genuina rifiuta ogni forma di violenza e totalitarismo». Quanto alle polemiche sui preservativi, «c'è una dicotomia tra quello che succede qui e ciò di cui si parla all'estero», taglia corto padre Federico Lombardi, portavoce vaticano. Più tardi Benedetto XVI visita il centro cardinal Léger, si rivolge a «tutti i malati», in particolare di «Aids, malaria e tubercolosi», e ripete: «La Chiesa è fortemente impegnata in una lotta efficace contro questi terribili flagelli, proseguite con determinazione questa opera urgente». Scempi «Le multinazionali schiacciano le compagnie locali, danneggiano l'ambiente, deturpano il creato» Dialogo «La convivenza con l'Islam a volte è minata dai fanatici. Una religione genuina rifiuta ogni forma di violenza e totalitarismo» In preghiera Uno dei 60mila fedeli camerunensi accorsi alla messa celebrata ieri dal Papa nello stadio della capitale, Yaounde Gian Guido Vecchi

Torna all'inizio


<Così sparammo a quella donna> Israele indaga sulle vittime di Gaza (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-20 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE Confessioni choc I soldati si raccontano, interviene Barak «Così sparammo a quella donna» Israele indaga sulle vittime di Gaza DAL NOSTRO INVIATO GERUSALEMME — Un comandante israeliano ordina di sparare contro una vecchietta palestinese a 100 metri da una casa occupata. «Non sapevo se fosse sospetta o no. So solo che il comandante ha mandato gli uomini sul tetto per abbatterla… è stato un omicidio a sangue freddo». Una casa di Gaza viene devastata dai soldati: «Abbiamo gettato tutto dalle finestre per fare spazio e ordine. Tutto: frigo, piatti, mobili». E ancora: «Scrivere "morte agli arabi" sui muri, prendere foto di famiglia e sputarci sopra, solo perché puoi». Sono le testimonianze di alcuni soldati israeliani che hanno combattuto a Gaza durante i 22 giorni dell'Operazione Piombo Fuso fino al 18 gennaio. Hanno raccontato di aver ucciso palestinesi chiaramente identificati come civili e di aver distrutto i loro beni, in un clima di regole d'ingaggio «permissive». Contraddicono per la prima volta la versione degli eventi diffusa dal loro esercito, e cioè che le truppe avrebbero cercato di difendere i civili e che la colpa delle morti (quasi 1400: la maggior parte non combattenti secondo i palestinesi, un terzo secondo Israele) ricadrebbe su Hamas, che li ha usati come scudi umani. Hanno parlato ad un seminario del liceo militare Yitzhak Rabin di Oranim, di cui sono ex allievi. Le testimonianze sono state ripubblicate nel giornale scolastico Brezza. Ieri i quotidiani le hanno riprese. Un capo compagnia racconta che il suo plotone ha occupato una casa. «Il comandante ha detto alla famiglia di andare a destra. La madre e i suoi due bambini non hanno capito, sono andati a sinistra». Il cecchino non era stato avvertito e li ha uccisi. «Non penso che si sia sentito molto in colpa, perché aveva fatto il suo lavoro secondo gli ordini. E l'atmosfera in generale, come dire… era che le vite dei palestinesi sono qualcosa di molto, molto meno importante delle vite dei nostri soldati». Un testimone rivela che «molti soldati avevano la sensazione che l'operazione fosse una guerra religiosa» e che giravano molte pubblicazioni il cui messaggio «era chiaro: noi siamo il popolo ebreo, il nostro arrivo in questa terra è miracoloso e dobbiamo combattere per eliminare i Gentili che ci impediscono di occupare la Terra Santa». L'Onu, la Lega Araba, associazioni per i diritti umani hanno chiesto un'inchiesta sui crimini di guerra commessi da Israele e da Hamas a Gaza. Il ministro della Difesa Ehud Barak ha detto ieri che l'esercito israeliano «è il più etico del mondo», ma ha promesso un'indagine. Viviana Mazza \\ Non sapevo se fosse sospetta. Fu omicidio a sangue freddo Dopo la battaglia Un tank israeliano al confine con Gaza durante l'operazione dello scorso dicembre-gennaio (Ap/Sebastian Scheiner)

Torna all'inizio


L'Onu e gli immigrati: in Italia aumentata la discriminazione (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-03-20 num: - pag: 11 categoria: REDAZIONALE Il caso Rapporto dell'agenzia che si occupa di lavoro: gravi violazioni dei diritti L'Onu e gli immigrati: in Italia aumentata la discriminazione Frattini: falsità inaccettabili. E Sacconi: siamo corretti ROMA — è «evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia». Questa volta l'accusa arriva da un comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, una delle diverse agenzie delle Nazioni Unite. Il giudizio è contenuto in un voluminoso rapporto scritto da 20 giuslavoristi di vari Paesi del mondo, tra i quali nessun italiano. Un documento che sarà esaminato nei prossimi mesi dalla Conferenza internazionale del lavoro alla quale parteciperanno anche i rappresentanti dei 175 Paesi membri dell'Ilo, premio Nobel per la pace nel 1969. E sul quale il nostro governo dovrà fornire una replica dettagliata entro settembre. In attesa di questa risposta il rapporto degli esperti chiede «al governo di intervenire per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela dei migranti a prescindere dal loro status». L'Italia viene censurata perché violerebbe la convenzione numero 134 sulla «parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti». Non siamo gli unici ad essere richiamati ma gli altri Paesi della lista, con l'eccezione di Portogallo e Slovenia, sono tutti del Terzo mondo: Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda. Il documento rileva in Italia «gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti del-l'Africa, dell'Est europa e del-l'Asia, con maltrattamenti, salari bassi, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità». Ma il rapporto del gruppo di esperti non parla solo dei lavoratori. Accusa la «retorica discriminatoria di alcuni leader politici che associano i rom alla criminalità, creando nella pubblica opinione un clima diffuso di ostilità». E denuncia anche «maltrattamenti della forze di polizia verso i rom durante i raid per lo sgombero dei campi ». Dura la replica del ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Sono falsità gravemente inaccettabili da respingere al mittente ». Il responsabile della Farnesina si augura che quella di ieri sia una «pagina sfortunata nell'attività di un'istituzione importante» e sottolinea che il «nostro Paese rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali». Per via diplomatica l'Italia ha già protestato con l'Ilo che — spiega Frattini — ha «preso atto dell'indignazione del nostro governo » Entra nel dettaglio il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che è stato direttore dell'ufficio italiano dell'Ilo dal 1995 al 2001: «è bene precisare che il documento non è un atto ufficiale dell'Ilo ma, molto più modestamente, il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare ». Secondo il ministro «l'Italia potrà facilmente rispondere circa la correttezza del proprio comportamento. Come al solito è molto probabile che queste sollecitazioni siano pervenute dall'interno del nostro stesso Paese». Maurizio Gasparri accusa «gli esperti dell'Onu che offendono l'Italia, gente strana che non giova alla causa dell'umanità». Dal Pd risponde Cesare Damiano, ministro del Lavoro nel governo Prodi: «Le accuse dell'Ilo sono gravi e quella tra atti ufficiali e documenti interni è una distinzione tutta formale. Non sottovaluterei l'opinione di venti esperti ed esaminerei la questione in modo rapido ed approfondito». Il ministro Franco Frattini ha criticato il rapporto Ilo Lorenzo Salvia

Torna all'inizio


OSIMO OGGI e domani sarà ospite della città il XII Gra... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

OSIMO pag. 10 OSIMO OGGI e domani sarà ospite della città il XII Gra... OSIMO OGGI e domani sarà ospite della città il XII Gran Capitolo Nazionale del Osmth Gran Priorato d'Italia, che si svolgerà congiuntamente al gran meeting internazionale dell' Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani, con la partecipazione dieci cavalieri templari provenienti da ogni parte d'Italia: in serata concerto di beneficenza «L'arpa nella musica attraverso i secoli», il cui incasso sarà devoluto all'Aido. L'evento proseguirà domani pomeriggio (ore 17,30) presso l'Aula Magna di Palazzo Campana con la conferenza «Templari e massoneria». Il commendatore di Osimo, Paolo Maria Fantasia, sottolinea «la fiducia dell'Ordine in una profonda ristrutturazione delle regole internazionali, nel ritorno alla semplicità e a una minore enfatizzazione dell'immagine e del denaro, la cessazione della creazione fittizia di una ricchezza e dii un benessere, le cui fondamenta di colpo hanno miseramente ceduto, come dimostra i recenti eventi». Quindi una ricerca di pace nella giustizia e nel rispetto dei diritti umani è l'obiettivo che l'Ordine si prefigge di raggiungere. Saranno presenti al Gran Capitolo Nazionale il Gran Priore d'Italia Stelio Venceslai, il Gran Cancelliere Paolo Nicola Corallini Garampi e il Gran Maniscalco Fabrizio Bartoli, osimano e animatore dell'Accademia Tempalre che ha sede in città.

Torna all'inizio


<Italia xenofoba>. <E' tutto falso> (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

VETRINA ESTERI pag. 18 «Italia xenofoba». «E' tutto falso» IMMIGRAZIONE DOCUMENTO ONU CI ATTACCA. DURA REPLICA DI FRATTINI GINEVRA L'ONU, attraverso un rapporto dell'Ilo la sua agenzia per il lavoro accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. E il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini (Prisma), annunciando di avere già espresso «l'indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, rimarca la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i Diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine di un rapporto del Comitato di esperti che chiedono a Roma «interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati». Rapporto che non lesina accuse ai «leader politici» italiani rei di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione sulla Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti del 1981. Affermazioni che Frattini giudica «gravemente inaccettabili». «Il quadro non è quello rappresentato», ribadisce la Farnesina: «L'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee e internazionali».

Torna all'inizio


L'Onu: l'Italia discrimina Frattini: è tutto falso (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACHE 20-03-2009 IL CASO SCONTRO SUI ROM L'Onu: l'Italia discrimina Frattini: è tutto falso ROMA II L'Onu, attraverso un rapporto della sua agenzia per il lavoro, accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. E il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al quartier generale dell'agenzia a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, rimarca intanto la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'agenzia dell'Onu non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto dell'Ilo l'Organizzazione internazionale per il lavoro dell'Onu che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse ai «leader politici» italiani rei di usare una «retorica discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando un sentimento di ostilità nell'opinione pubblica». Indignato Franco Frattini.

Torna all'inizio


Formigine e Csi, week end in festa (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Formigine e Csi, week end in festa Anche il Csi Modena partecipa a "Formigine per la Pace", la kermesse organizzata dal Comune di Formigine con il "Fondo territoriale modenese per la cooperazione allo sviluppo" in programma oggi e domani con l'obiettivo di porre sotto i riflettori i temi della solidarietà internazionale e del diritto alla pace, valorizzando l'impegno che le organizzazioni non governative e i gruppi di volontariato formiginesi esprimono in questo campo. Il Csi Modena collabora alla ricca agenda di appuntamenti attraverso interventi di carattere ludico-motorio e laboratori in programma domani presso i locali dell'ex Urp, in piazza Repubblica 9. Uno staff esperto di animatori della Commissione Manifestazioni e Parrocchie intratterrà i bambini dai 6 agli 11 anni dalle 15 alle 19 con "Un mondo di giochi", una serie di attività ed animazioni alla scoperta di usanze e racconti nei cinque continenti. L'edizione 2009 di "Formigine per la Pace", nell'anno del 60º anniversario della "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo", dà voce a chi rivendica l'effettiva universalità dell'acquisizione dei diritti umani, per rendere ancora più forte il grido di chi si batte ogni giorno affinché essi vengano rispettati. L'iniziativa celebra anche il decennale della firma del patto di amicizia e solidarietà fra il Comune di Formigine e Edchera, tendopoli saharawi. Da diversi anni, infatti, molti formiginesi dedicano il loro aiuto al popolo del deserto che vive profugo lontano dalla sua terra d'origine: il Sahara Occidentale. Numerose e di rilievo le altre iniziative in programma, oltre a quelle proposte dal Csi Modena: oggi pomeriggio, con inizio alle 18,30, presso il Castello di Formigine, si terrà l'inaugurazione della collettiva fotografica "Saharawi. L'altra faccia del muro", con opere di Massimo Bassano, Edoardo Giavelli e Luigi Ottani. Domani (inizio alle 17), presso la sala consiliare del Castello, Danilo Zolo terrà la conferenza "La Dichiarazione universale dei diritti umani dopo sessant'anni". (giulia vellani)

Torna all'inizio


Bimbi africani ospiti a Genova dai territori del Sahrawi (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 68 del 2009-03-20 pagina 6 Bimbi africani ospiti a Genova dai territori del Sahrawi di Redazione Genova non si risparmia quando si tratta di solidarietà. E tra le tante iniziative va dato merito alla mobilitazione nata a favore del popolo Sahrawi, grazie all'idea e alla passione di Pippo Figari che ha fondato l'associazione «Genova e il Tigullio con il popolo Sahrawi» nata con lo scopo di far conoscere la situazione di povertà e sottomissione in cui vive questo popolo africano, di portare generi di prima necessità e di accogliere per il periodo estivo alcuni bambini allontanandoli così dal clima desertico dalla calura insopportabile. «Dopo l'occupazione marocchina del Sahara Occidentale nel 1975 e 15 anni di guerra il popolo Sahrawi vive oggi confinato nei campi profughi del deserto algerino - spiega Pippo Figari -, dove la violazione dei diritti umani è all'ordine del giorno». Pippo Figari conosce questa situazione da quando, alcuni anni fa, ha partecipato alla maratona organizzata in occasione dell'indipendenza di questo popolo, indipendenza rimasta sulla carta. «Hanno bisogno di aiuti umanitari, ma soprattutto di far conoscere la propria condizione e in ciò noi cerchiamo di aiutarli», conclude. Invitando i genovesi a partecipare alle iniziative della onlus «Genova con il popolo sahrawi». Tel. 3332102817. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


<La vera religione esclude il totalitarismo> (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

«La vera religione esclude il totalitarismo» il viaggio in africa roma. La Chiesa lotta con impegno contro l'Aids. Alle polemiche, il Papa risponde con pacatezza. Nel suo terzo giorno africano, Benedetto XVI incontra i malati al Centro Cardinal Léger. «In presenza di sofferenze atroci - dice - ci troviamo sprovveduti e non troviamo le parole giuste». In prima fila ad ascoltare la riflessione su Simone di Cirene, l'africano che portò la croce di Gesù sul Golgota, ci sono 200 malati da tutta l' Africa, e i bambini handicappati che il Centro accoglie per volontà del cardinale canadese che lasciò la sua diocesi nel 1968 per andare a servire i malati in Africa. Il Papa li ha abbracciati uno per uno, mentre i canti accompagnavano i gesti. Non c'è solo l'Aids a flagellare l'Africa. Ci sono la malaria e la tubercolosi che devastano i giovani. Eppure basterebbe poco per curarli. Benedetto XVI è stato accolto al Centre National de Réhabilitation des Handicapés dai ministri degli Affari sociali e della Salute, dal direttore del Centro e dal vescovo incaricato della Pastorale della salute. Agli infermieri ai medici ai volontari lascia un impegno: «A voi spetta mettere in opera tutto quello che è legittimo per sollevare il dolore; spetta a voi in primo luogo proteggere la vita umana, essere i difensori della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale». Per l'Africa cristiana è stata la giornata del Sinodo. Benedetto XVI ha consegnato ai vescovi il documento preparatorio dell'Assemblea di ottobre in Vaticano. Riconciliazione, giustizia e pace per un continente in crescita che cerca di far conoscere le sue tante evoluzioni positive ad un mondo distratto. I dirigenti africani hanno maggiore consapevolezza, si legge nel testo, ma «forze internazionali sfruttano questa miseria del cuore umano... fomentano le guerre per la vendita delle armi... sostengono poteri politici irrispettosi dei diritti umani e dei principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di mercati importanti, ecc.)». Sono parole approvate dai vescovi di tutto il mondo che aprono la riflessione sulla giustizia e la pace, grandi assenti in un continente dove la famiglia è in crisi come nel resto del mondo ma è forte nei valori tradizionali. Il Papa nella messa allo stadio Amadou Ahidjo, davanti a 60 mila persone, celebra San Giuseppe, suo patrono,e gli affida i giovani «sradicati e resi più fragili» e «spesso senza un vero lavoro» che si rifugiano «in paradisi effimeri e artificiali importati». La prioritàè«ridare senso all'accoglienza della vita come dono di Dio». E c'è lo scandalo dei bambini che «vivono abbandonati nella miseria della strada, che sono separati violentemente dai loro genitori, maltrattati e abusati, e arruolati a forza in gruppi militari che imperversano in alcuni Paesi». Ritorna sulle tragedie africane il Papa la sera, parlando ai vescovi che parteciperanno al Sinodo. L'Africa «non è stata risparmiata», l'Africa è«assetata di riconciliazione e alla ricerca della giustizia e della pace». La Chiesa, dice Benedetto, «deve essere una comunità di persone riconciliate con Dio e tra di loro» anche se è difficile «in una società» che «conosce purtroppo in molti luoghi conflitti, violenze, guerre e odio». Un impegno da condividere con i musulmani incontrati la mattina in nunziatura. Agli islamici del Camerun, il Papa dice che la vera religione «rifiuta tutte le forme di violenza e di totalitarismo, non solo per principi di fede, ma anche in base alla retta ragione». Il Sinodo servirà anche a «valorizzare le tradizioni africane, correggere e perfezionare la loro concezione della vita, dell'uomo e della famiglia», dice il Papa ai vescovi. Religione e ragione per le sfide africane, ma anche teologia. Quella dei padri che tanto piace a Joseph Ratzinger e che, spera, «possa fornire agli africani di oggi e alla Chiesa universale grandi teologi e maestri spirituali che potrebbero contribuire alla santificazione degli abitanti di questo Continente e della Chiesa intera». Oggi il Papa. lasciato il Camerun, arriva in Angola, il paese dell'Africa nera dove il cristianesimo è arrivato 500 anni fa. Incontrerà le autorità politiche e il mondo diplomatico del continente,i giovani e le donne, il fulcro della cultura africana. Per promuovere la loro dignità i movimenti cattolici si impegnano da anni. Il Papa li incontrerà in una parrocchia di Luanda. angela ambrogetti 20/03/2009 Il messaggio agli islamici del Camerun incontrati ieri mattina. La toccante visita ai malati e l'incontro con i vescovi cattolici 20/03/2009

Torna all'inizio


Onu: Italia razzista. Frattini: <Accuse indegne> (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Onu: Italia razzista. Frattini: «Accuse indegne» rapporto dell'ilo Le Nazioni Unite in attesa di un memorandum già entro giugno, ma Roma non ci sta: «Noi agiamonel rispetto delle regole» 20/03/2009 roma. L'Italia discrimina i lavoratori immigrati, soprattutto i rom, con forme di intolleranza, razzismo e xenofobia «evidenti e in continuo aumento». L'accusa arriva dal Comitato di esperti dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto sull'applicazione delle Convenzioni e Raccomandazioni internazionali, punta il dito anche verso i «leader politici» italiani rei di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il Rapporto - che paragona l'Italia a Paesi africani come Camerun e Burkina Faso - chiede a Roma «risposte» entro il 2009, sollecitando misure ed interventi per «per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status». Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei «lavoratori immigrati», soprattutto - oltre ai rom - quelli provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonchè sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla «promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama così il governo al «rispetto» delle norme per gli immigrati, «a prescindere dal loro status» ricordando che «ha il dovere di assicurare» anche ai lavoratori «illegali» i loro diritti nel rispetto delle norme su «remunerazioni, sicurezza sociale e altri benefit». Il rapporto, elaborato da un comitato di 20 esperti indipendenti, contiene osservazioni sullo stato d'applicazione delle convenzioni ratificate dagli Stati. Nel capitolo dedicato all'applicazione della Convenzione 143 sui lavoratori migranti da parte dell'Italia, gli esperti hanno giudicato la situazione sufficientemente grave da giustificare la richiesta all'Italia di presentare una risposta dettagliata entro settembre e non tra cinque anni come è la prassi per questo tipo di Convenzione, ha spiegato Martin Oelz, del dipartimento legale dell'Ilo. L'Italia, che potrebbe essere chiamata a riferire già a giugno ha risposto sdegnata per voce del ministro degli Esteri, Franco Frattini: «Il rapporto dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente». Il ministro sottolinea poi, che «espressioni come "intolleranza" o "discriminazione" nei confronti degli immigrati sono utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle autorità italiane». Secondo Frattini «gli autori del rapporto non considerano che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorità italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanità». Frattini sottolinea ancora come gli autori del rapporto ignorino «completamente la situazione di diffusa illegalità in cui si trovano in Italia molte decine di migliaia di immigrati la cui doverosa espulsione resta tuttavia soggetta a leggi che garantiscono la piena tutela davanti alle autorità giudiziarie competenti». E ancora. «Gli autori del rapporto trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di immigrati clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti ad attività lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e non italiana residente e rispettosa delle leggi», aggiunge Frattini. «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto dell'Ilo. L'Italia rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili», ha concluso il ministro. R. I. 20/03/2009

Torna all'inizio


assolto il legale rappresentante di coin finì nei guai per la musica nel negozio (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'accusa era di violazione dei diritti d'autore Assolto il legale rappresentante di Coin Finì nei guai per la musica nel negozio La musica diffusa nel negozio costituiva, per l'accusa, una violazione della normativa sul diritto d'autore. Così Mauro Mainardi, 51enne di Rovigo, legale rappresentante di "Coin", sito a Pordenone in corso Vittorio Emanuele, era finito nei guai. Ma ieri il giudice monocratico del tribunale di Pordenone, Roberta Bolzoni, lo ha assolto «perchè il fatto non sussiste». Secondo l'ipotesi accusatoria, Mainardi, pur non avendo concorso alla duplicazione o riproduzione, diffondeva a favore della clientela, all'interno del negozio Pn Retail srl (società che gestisce Coin), riproduzioni musicali duplicate abusivamente in formato elettronico mp3 attraverso un apparecchio riproduttore avuto in comodato d'uso dalla società Pillow Service srl di Roma. Il fatto sarebbe avvenuto fino al 30 giugno 2005. La difesa (rappresentata dai legali Aldo Masserut e Marzia Astri di Brescia) Mainardi non ha duplicato nessuna riproduzione musicale; ha sempre pagato i diritti Siae; in ogni caso la condotta del Mainardi - la cui l'illiceità era già stata esclusa dal pm e dal gip di Roma, quest'ultimo aveva disposto l'archiviazione in una vicenda collegata - non costituirebbe comunque reato giacché nella mera diffusione di registrazioni musicali regolari, non abusive, a favore della clientela, manca l'elemento del profitto o del lucro. (l.p.)

Torna all'inizio


La recessione è morale, non solo economica (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

La recessione è morale, non solo economica LUCA VOLONTé Seppure ci intestardiamo a inseguire sottane di idee sgualdrine, non può sfuggirci come la mano della Provvidenza metta sulla strada accidentata della nostra vita e della società attuale, una grande messe di segni per indicarci punti di svolta e vie d'uscita. Taluni fatti possono aiutarci a riflettere in questo senso. Il primo: la crisi economica drammatica che stiamo vivendo, l'iniziale superficialità con la quale si è affrontata, la recessione con il segno meno in tutto l'Occidente, le colpe scaricate solo su Bernard Madoff. Bene, la crisi è una drammatica opportunità di cambiamento e miglioramento, ma la recessione di questi tempi con i suoi segni meno ci dice dell'altro. Abbiamo osservato più volte che la crisi economica è frutto di comportamenti egoistici, anzi ingordi e di brevissimo periodo. Un'ingordigia che era giunta al punto di pensare esclusivamente a incassare debiti altrui per arricchirsi personalmente. Dunque la crisi economica è stata una crisi morale, tutti eravamo proni al relativismo e a quella libertà che fagocita se stessa, tanto liberi da ritrovarsi e far ritrovare gli altri in catene, nelle catene della povertà. Quel segno meno è anche un evidente significato di regresso dell'umanità. Gli ultimi vent'anni hanno portato tutta l'umanità a fare dei balzi indietro verso la barbarie e l'inciviltà (aborti, sperimentazioni embrionali, clonazioni, la sprovveduta superficialità con la quale ci si interroga sulla crisi adolescenziale e giovanile europea, la miopia con cui si parla del cosiddetto terzo mondo e sull'immigrazione). Sono solo esempi, segni di una crisi economica e morale, del pianeta. A nulla vale punire un manigoldo come Madoff, caricare sulle sue spalle tutte le pene della terra pensando di aver così trovato la chiave di svolta dell'etica della responsabilità. Chi controllava Madoff? Come mai i suoi clienti big non lo hanno scoperto prima?E via di seguito. Sembra la storiella dei laburisti inglesi, di Gordon Brown e della Royal Bank of Scotland: decine di miliardi per salvarla, campagne moralistiche sulla povera gente e poi, casualmente, si scopre che l'ex e colpevole ad della Banca si è beccato un superbonus e un supervitalizio firmato dall'impeccabile Brown. Proprio il segno meno ci deve indurre a riflettere più in profondità, dentro la crisi economica e gli slogan di ieri e di oggi, ma anche all'interno dell'idea antropologica su cui si era costruita la società del libertinaggio, della irresponsabilità e dello status consumistico. Un secondo fatto su cui riflettere è legato, ironia manzoniana, alla doppia notizia del viaggio di Hillary Clinton in Cina e alla condanna di Al Bashir per i crimini del Sudan. Dunque, la Clinton era stata messa sotto torchio per ore dal Congresso per i conflitti di interessi suoi e del marito con multinazionali e Stati. Nel suo viaggio in Cina, il Paese che tuttora ammazza decine di migliaia di bambine ogni anno, la signora americana "dimentica" di chiedere il rispetto dei diritti umani? Be', è quantomeno imbarazzante. Non solo, diventa inaccettabile se guardiamo a quel viaggio e alla condanna del Tribunale dell'Onu per il Presidente del Sudan. Al Bashir è colpevole ma lo è al pari di Mugabe in Zimbawe, dei ribelli del Congo che a loro volta lo sono meno dei Cinesi, degli stessi americani (500.000 embrioni da morte sperimentale). E l'India, con le sue vergognose condizioni di mortalità e povertà infantile. Cosa aggiungere? Che si debba tornare allo Spirito di Dio, direbbero i laici padri fondatori americani, e abbandonare la vecchia strada degli spiritelli del tempo lo abbiamo letto anche dalle parole del Papa ai vescovi. È tutto dire.Luca Volontéè parlamentare dell'Udc. 20/03/2009

Torna all'inizio


L'Onu: "Italia razzista con gli immigrati" Frattini respinge le accuse: "Falsità" (sezione: Diritti umani)

( da "Quotidiano.net" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pesanti accuse al nostro paese: "Violazione dei diritti umani nei confronti degli immigrati. Razzismo e xenofobia verso rifugiati e rom". La replica di Sacconi: "Non è un atto ufficiale"

" /> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta IL RAPPORTO DELL'ILO L'Onu: "Italia razzista con gli immigrati" Frattini respinge le accuse: "Falsità" Pesanti accuse al nostro paese: "Violazione dei diritti umani nei confronti degli immigrati. Razzismo e xenofobia verso rifugiati e rom". La replica di Sacconi: "Non è un atto ufficiale" Roma, 19 marzo 2009 - “E? evidente e crescente l?incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom”. Sono parole particolarmente dure, quelle scelte dal Comitato di esperti dell?Ilo, l?Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia dell?Onu, per descrivere il trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme internazionali. ”Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status” scrivono i giuslavoristi dell?Ilo. Nel rapporto di quasi 800 pagine sull?applicazione degli standard internazionali del lavoro, quest?anno il capitolo dedicato all?Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un paese Ue democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella sulla “promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti” ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo e la Slovenia, gli altri paesi saliti all?attenzione dell?agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l?Uganda. “Nonostante l?esistenza di una legislazione sui diritti umani e anti-discriminazione e la creazione di organismi amministrativi e consultivi, il Comitato rileva - si legge nel Rapporto - l?apparentemente alta incidenza di discriminazioni e violazioni di basilari diritti umani della popolazione immigrata nel paese”. La relazione cita anche documenti elaborati da altri organismi internazionali, come il Comitato consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa (Acfc), e ne riprende le preoccupazioni a proposito delle “serie violazioni dei diritti umani per i lavoratori migranti sprovvisti di documenti” e della “aggressiva e discriminatoria retorica usata da leader politici che associano esplicitamente la criminalità ai Rom, creando un ambiente di generalizzata ostilità, antagonismo e stigmatizzazione nell?opinione pubblica”. Il documento si basa anche sulle osservazioni di un altro organismo dell?Onu per l?eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato “gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell?Africa, dell?Est Europa e dell?Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall?impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità”. I rapporti Onu mettono in evidenza anche i “continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei, discorsi ispirati dall?odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi”. Il Comitato dell?Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, esprime quindi “profonda preoccupazione” e invita il governo italiano a prendere “le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti”, oltre che misure per “migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli effetti”. Il documento si conclude con la richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte entro la fine del 2009. Le reazioni di governo e maggioranza non si fanno attendere. Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi liquida i contenuti del documento perché “non è un atto ufficiale dell?Ilo ma molto più modestamente il recepimento da parte degli esperti, che verificano l?attuazione delle Convenzioni Internazionali, di ipotesi tutte da dimostrare”. “Come al solito - aggiunge Sacconi - è molto probabile che queste sollecitazioni siano pervenute dall?interno del nostro stesso Paese. L?Italia potrà facilmente rispondere circa la correttezza del comportamento delle nostre istituzioni e la coerenza delle nostre leggi con i principi delle Convenzioni Internazionali”. Secondo il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri “gli esperti dell?Onu che offendono l?Italia sono come gli esponenti dell?Onu che nei giorni scorsi volevano diffondere un documento antisemita, gente strana che non giova alla causa dell?umanità e costa troppo per diffondere sciocchezze razziste contro Israele e offese all?Italia”. Quanto al ministro degli Esteri Franco Frattini sostiene che il Rapporto contenga “affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente”. Il titolare della Farnesina ritiene inoltre che “espressioni come ?intolleranza? o ?discriminazione? nei confronti degli immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell?Italia e delle autorità italiane”. Gli italiani sono razzisti? Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi Nuove idee contro la crisi: è questa la vera sfida (43 commenti) Aiuti ai precari, via libera del Cdm Sacconi: "Accettate anche lavori umili" (40 commenti) Brunetta: "In arrivo il codice dei doveri" Mai più sportello: c'è la mail certificata (36 commenti) Biglietti omaggio per Roma-Arsenal "Quaranta auto blu in fila per ritirarli" (32 commenti) Inviate una domanda per Nek E due di voi andranno gratis al concerto (26 commenti) Benedetto XVI e la questione Aids Ue: "Il preservativo è essenziale" (20 commenti) "Castrazione chimica per gli stupratori Benefici carcerari per chi l'accetta" (15 commenti) Il cuore di Firenze ha la faccia sporca E di notte trionfa il rumore (14 commenti) 09:41:46 - Scrivo alle 9,35, quando ancora non è presente l'articolo completo. Consideravo Verdasco un ostacolo[...] Federer in semi Ora lo attende Andy Murray09:35:03 - cmounque bole fuori da soderling in 2 set al 2o turno... allegria![...] Bolelli avanza a Sunrise09:22:01 - @patroclo: Ottimo commento, condivido in toto quello che scrivi. ottima l'analisi che hai fatto anch[...] Federer avanti Rafa sopravvive07:54:43 - Bene bravo Federer, prima di andare al lavoro, ho potuto vedere gli ultimi cinque minuti della sua p[...] Federer in semi Ora lo attende Andy Murray23:55:10 - ciao theresa, evidentemente non mi sono espresso bene, non appertengo alla schiera di chi, legittima[...] Federer avanti Rafa sopravvive22:30:57 - Il fatto è che in tutto questo la religione non dovrebbe entrare affatto! L'AIDS è una malattia che [...] Benedetto XVI e la questione Aids Ue: "Il preservativo è essenziale"22:27:05 - Se con la castrazione chimica, creassimo un mostro peggiore di quello che era prima?[...] "Castrazione chimica per gli stupratori Benefici carcerari per chi l'accetta" Adriano vuole rompere con l'Inter per andare al Milan?Chi è il vostro allenatore preferito?Talent show: preferisci Amici o X Factor?Dai un voto al mercato della SutorFormula Uno, è campione chi vince più gare. Sei d'accordo con questa nuova regola?Calcio, ti piace l'idea della Superlega Europea?Giusto obbligare i sacerdoti a indossare la tonaca?Giusto abbattere i cani randagi pericolosi?Hai paura di invecchiare?Misure anti-crisi: chi ha ragione, Berlusconi o la Marcegaglia?Giusto che Valentino Rossi rinunci alla Formula Uno?Stalking, e voi siete mai stati perseguitati?Faresti la badante?Tra Ranieri e Trezeguet chi lascerà la Juventus a fine campionato?Crisi, giusto ridurre l'orario di lavoro per evitare licenziamenti? La foto del giorno India In piena crisi mondiale, ecco come un simpatico tassista indiano sfrutta doppiamente il proprio taxi. Durante il turno viene usato per il trasporto persone, nelle ore di pausa è un ottimo e comodo punto di riposo per gli animali del posto. RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec

Torna all'inizio


Iran/ Blogger morto in prigione, ong accusa Teheran (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 20 mar. (Apcom) - E' un'accusa dura, senza giri di parole, quella che l'organizzazione "International Campaign for Human Rights" ha rivolto all'Iran dopo la morte in prigione di Omid Mirsayafi, giornalista e blogger iraniano, detenuto nella prigione di Evin a Teheran. Il movimento ha condannato con forza il totale "disprezzo" per il rispetto dei diritti umani, anche alla luce delle restrizioni alla libertà personale imposte in passato dalle autorità iraniane ad altri giornalisti e blogger. "I leader iraniani hanno delegato l'amministrazione del sistema penitenziario a un gruppo di incompetenti e funzionari crudeli, che stanno mostrando tutto il loro assoluto disprezzo per i diritti umani", ha spiegato il portavoce del movimento, Hadi Ghaemi. Mirsayafi, 29 anni, il 22 aprile del 2008 era stato arrestato per aver espresso sul suo blog dure critiche contro il regime e le autorità iraniane. Condannato a due anni e mezzo di reclusione, da alcuni giorni era stato ricoverato a causa delle sue precarie condizioni di salute nell'infermeria della prigione, dove è deceduto per un'overdose di medicinali. Dopo l'arresto Mirsayafi ha trascorso 41 giorni in isolamento. Poi, grazie al pagamento di una cauzione di 100.000 dollari è uscito di prigione. Nel novembre scorso il giornalista iraniano è comparso davanti alla corte della rivoluzione che lo ha condannato a due anni e mezzo di reclusione per diffamazione e propaganda di notizie contro il regime. In aprile sarebbe dovuto comparire davanti ai giudici per un altro processo. Su Facebook, il social network più famoso della rete, è stato creato un gruppo in cui si chiede che vanga fatta luce sulla morte di Mirsayafi: www.facebook.com/group.php?gid=61678271711. Il portavoce di "International Campaign for Human Rights", si legge sul Guardian, ha spiegato che "se le autorità iraniane non prenderanno provvedimento contro i funzionari negligenti, il risultato sarà un rafforzamento dell'impunità e della incapacità decisionale". Nello scorso mese di dicembre, Teheran aveva finalmente ammesso l'arresto di un altro blogger, di origine iraniano-canadese. Un portavoce della magistratura, Ali Reza Jamshidi, dichiarò che Hossein Derakhshan era stato arrestato su mandato del tribunale rivoluzionario. Ma già da tempo circolavano indiscrezioni sul fatto che Derakshan, indicato come il "padre" della galassia dei blog in Iran, fosse da almeno due mesi in carcere. Il blogger, secondo alcune fonti, era stato arrestato a novembre, poche settimane dopo il suo ritorno in Iran. Jamshidi spiegò che il blogger era stato incriminato per insulto a personalità religiose, senza addentrarsi in ulteriori particolari. Derakhshan viveva in Canada e aveva favorito il boom dei blog in Iran nel 2001 pubblicando istruzioni su come creare siti. Malgrado il bando iraniano sui viaggi in Israele, Derakhshan in due occasioni visitò lo stato ebraico - nel 2006 e a inizio 2007 - spiegando di voler infrangere il tabù sui contatti con Israele e mostrare al Paese una diversa faccia dell'Iran. Ma quelli di Mirsayafi e Derakhshan non sono gli unici casi di blogger arrestati in Iran. Le autorità locali hanno arrestato numerosi blogger negli anni recenti, nell'ambito di un più ampio tentativo di adottare misure repressive su internet e contro il dissenso sulla rete.

Torna all'inizio


Mostra fotografica "Donne d'Africa" al convento (sezione: Diritti umani)

( da "Caserta News" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Venerdì 20 Marzo 2009 Mostra fotografica ?Donne d?Africa? al convento ARTE | Marcianise Sabato 21 Marzo alle ore 16.00 presso la casa dell'Ordine Francescano Secolare Fraternità di Marcianise, in Piazza O. Buccini, l'associazione Noi Voci di Donne guidata da Pina Farina, inaugura la mostra fotografica "Donne d'Africa". La mostra organizzata da Noi Voci di Donne con il patrocinio della provincia di Caserta, è in collaborazione con: Fondazione Mondragone di Napoli, Fondazione Cini, associazione Gaetano Parente di Aversa, Unicef Caserta, Serra Club International , www. ecodiaversa.com, Punto Shop Unicef di Aversa, aprirà il sipario con una conferenza stampa dove saranno presenti rappresentanti delle vari associazioni. Un inedito che mette in evidenza tracce di un percorso africano attraverso la fotografia che con il suo aspetto così reale e diretto lascia sempre la porta aperta all'interpretazione mettendo in evidenza la realtà. La mostra divisa in tre temi: Sguardi, Abbracci, Territori, sarà permanente per una settimane e aperta al pubblico. La mostra "Donne d'Africa" offrirà ai visitatori l'opportunità di riscoprire quel significato di incontro e socialità, che esiste ancora nei contesti africani. Donne, con i piccoli al collo, sulle spalle, addormentati tra i cesti, affidati a sorelline appena in grado di camminare. Donne che hanno percorso chilometri sulle piste con carichi di frutta, di verdura, uova e pollame arrivate da villaggi oltre l'orizzonte cui ritorneranno a notte fonda, ancora in tempo per estrarre l'acqua dal pozzo. Il nostro obiettivo, attraverso questa mostra, dice Pina Farina, è quello di focalizzare l' attenzione su problemi che segnano per sempre la vita di queste donne a noi molto vicino e' soprattutto mostrare una realta' umana che rischia di perdersi per drammatici motivi di sopravvivenza. Ogni anno, tre milioni di bambine e di donne sono sottoposte ad escissione o mutilazione genitale, una pratica pericolosa e potenzialmente fatale che provoca dolore e sofferenze indicibili. Questa pratica viola i diritti umani fondamentali delle bambine e delle donne, privandole dell'integrità mentale e fisica, del diritto alla libertà dalla violenza e dalla discriminazione, e in casi estremi, anche della vita stessa. Di fronte al dolore o alla violenza, alla povertà o alla fame, continua Farina, alla corruzione o all'abuso di potere, ogni essere umano non può mai rimanere in silenzio.

Torna all'inizio


L'Onu: "L'Italia viola i diritti umani" (sezione: Diritti umani)

( da "Stampaweb, La" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ROMA L? Italia discrimina gli immigrati, soprattutto i rom. Le violazioni dei diritti umani e le forme di intolleranza, razzismo e xenofobia nei confronti dei lavoratori migranti sono «evidenti e in aumento». L?accusa questa volta arriva direttamente dall?Onu. Contenuta nel rapporto annuale del comitato di esperti dell?Ilo, l?agenzia per il lavoro delle Nazioni Unite. Un documento arrivato il 3 marzo scorso che la Farnesina ha già «respinto al mittente», come spiega il ministro degli Esteri Frattini, sostenendo che quel rapporto «contiene affermazioni false, non dimostrate da elementi concreti». Non solo. Secondo Frattini, «espressioni come ?intolleranza? e ?discriminazione? sono utilizzate in modo gravemente inaccettabile verso l?Italia e le autorità italiane». Il ministro si augura che «si tratti di una sfortunata pagina dell?attività di una istituzione, l?Ilo, che l?Italia rispetta e con la quale collabora» Eppure i 20 giuslavoristi indipendenti provenienti da ogni parte del mondo che hanno redatto quelle tre pagine, hanno giudicato la situazione italiana sufficientemente grave da giustificare la richiesta al nostro governo di presentare una risposta dettagliata entro il prosssimo settembre e non tra cinque anni, come è la prassi per questo tipo di Convenzione, ha spiegato Martin Oelz, del dipartimento legale dell?Ilo. L?Italia potrebbe essere chiamata a riferire già a giugno, in occasione della Conferenza internazionale del lavoro. Secondo il rapporto Onu, che riguarda l?applicazione degli standard internazionali del lavoro in tutti i paesi, «l?Italia contravviene al decreto che attua la direttiva Ue sulla «parità di trattamento tra le persone, indipendentemente dalla razza e dalla religione». Ma gli esperti Onu puntano il dito anche verso i «leader politici» italiani, rei di usare «una retorica aggressiva e discriminatoria nell?associare i rom alla criminalità, creando sentimenti di ostilità nell?opinione pubblica». Le violazioni avvengono «soprattutto verso immigrati senza il permesso di soggiorno provenenienti da Africa, Asia e Est Europa». «L?Italia potrà facilmente rispondere sulla correttezza di comportamento delle nostre istituzioni e la coerenza delle nostre leggi», replica a sua volta il ministro del Lavoro Sacconi, sminuendo il peso delle accuse in quanto il documento «non è un atto ufficiale dell?Ilo». Ma il suo predecessore, l?ex ministro Damiano (Pd) invita Sacconi a «non sottovalutare l?opinione di venti esperti mondiali in tema di lavoro». E la Caritas sostiene di vivere «quotidianamente» le forme di intolleranza e le discriminazioni denunciate dall?Onu, registrando «aspetti di razzismo sui luoghi di lavoro: dal Sud, dove ci sono forme di lavoro para-schiavistiche, alle forme più subdole al Nord».

Torna all'inizio


Valle Caudina: Giornata della legalità, se ne discute oggi alla scuola media (sezione: Diritti umani)

( da "Sannio Online, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Valle Caudina: Giornata della legalità, se ne discute oggi alla scuola media Pubblicato il 20-03-2009 Oggi a Moiano gli alunni della scuola secondaria di primo grado si ritroveranno insieme a partire dalle 9,30 per discutere di legalità, quale elemento qualificante dell?educazione alla convivenza civile... ?Per un adolescente riconoscere ed accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso, tanto più se la società contemporanea, sempre più spesso, non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti,modelli positivi e motivazioni appaganti. La scuola, luogo privilegiato di cultura e conoscenza, si impegna a coltivare e a far crescere sempre più la cultura della legalità valorizzando anche gli altri ambiti educativi, primo fra tutti quello della famiglia, dove i ragazzi possono vivere la dimensione di una sana appartenenza. Ecco un impegno con e per i giovani e le future generazioni. Le regole sono condivise quando comprese nel loro significato più assoluto, quello cioè del rispetto per la dignità di tutti?. Con queste parole veniva decretata l?istituzione della giornata della legalità. Oggi a Moiano gli alunni della scuola secondaria di primo grado si ritroveranno insieme a partire dalle 9,30 per discutere di legalità, quale elemento qualificante dell?educazione alla convivenza civile. Le istituzioni scolastiche sono state indicate, infatti, come luoghi privilegiati di rispetto dei diritti umani, di pratica della democrazia e di formazione di cittadini consapevoli e responsabili. Il dirigente scolastico, Luigi Meccariello, il primo cittadino di Moiano, Pietro Palma, il sindaco di Bucciano, Domenico Matera e alcuni rappresentanti dell?Arma dei Carabinieri parteciperanno, presso il complesso di via Peraine, all?incontro realizzato per affrontare le tematiche più sentite nell?ambito giovanile. ?Fin dalla premessa ai programmi della scuola Elementare e Media il legislatore ha posto a fondamento delle Finalità della scuola la formazione dell?uomo e del cittadino ? chiarisce il dirigente scolastico -, formazione che è in stretto rapporto con la conoscenza e il rispetto delle regole che governano il convivere democratico. La scuola, pertanto, intende operare alla costruzione di una personalità consapevole dei diritti e dei doveri che la Cittadinanza impone, disponibile e collaborativa verso il bene comune, ben integrata nella società, ma anche capace di accogliere i vantaggi che le diversità, sotto le varie forme in cui oggi si presentano, offre. Ecco perché l?educazione alla legalità: per reprimere da subito ogni forma di illegalità, combattere ogni forma di sopruso, vivere le leggi come opportunità e non come limiti. Vivere la legalità è vivere il valore della regola come strumento di libertà e progresso . E? fare in modo che le differenze di ognuno siano un arricchimento per tutti, ma è anche protezione dalla violenza, dall?arroganza e dagli abusi di chi pensa di essere più forte. Vivere la legalità è consapevolezza che non vi sono scorciatoie nella vita e che la via più breve ha sempre un prezzo alto che prima o poi dovrà essere pagato. Celebrare questa giornata significa far capire ai ragazzi che la legalità è una scelta che esige partecipazione, capacità di critica ma, soprattutto, di autocritica, non disgiunta dal sentimento della solidarietà, senza il quale nessuna società può dirsi veramente civile. La scuola, infatti, nel suo insieme è legalità, non è un «momento», seppure importante, nel1a nostra vita, ma è il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta; è la prima grande istituzione da rispettare e da rafforzare, è nella scuola che avviene il passaggio di consegne tra le generazioni e dove ci si trova a svolgere un ruolo attivo in una comunità; per queste ragioni pensiamo che l? ?istituzione scuola?, possa essere protagonista della diffusione della cultura della legalità, per una migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole e per una società più giusta?.

Torna all'inizio


Il Papa: la mia visita per incoraggiare l'Africa pag.1 (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Angola/ Il Papa: la mia visita per incoraggiare l'Africa Venerdí 20.03.2009 13:21 MESSAGGIO ALLE DONNE. "Per l'influenza distintiva che le donne hanno nella societa', esse devono incoraggiare ad accogliere l'opportunita' di crescita nella dignita' della vita attraverso il loro impegno nell'educazione e la loro partecipazione alla vita politica e civile". Lo chiede Benedetto XVI in un Messaggio alla Conferenza Internazionale "Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani", promossa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace con World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci accorgiamo di tanti modi in cui la vita e' compromessa, soprattutto agli stadi piu' vulnerabili". Si tratta di "violazioni dei diritti umani" che invocano "una risposta positiva e proattiva" che possono dare soprattutto le donne. Per Ratzinger la Conferenza in corso in Vaticano rappresenta "una risposta esemplare a cio' che il mio predecessore Giovanni Paolo II ha definito un 'nuovo femminismo', che ha il potere di trasformare la cultura, informandola ad un rispetto forte per la vita". "Le donne - spiega il Pontefice - hanno un ruolo cruciale nella promozione dei diritti umani", impegnandosi soprattutto a "correggere ogni malinteso che il Cristianesimo sia soltanto una collezione di comandamenti e proibizioni". Infatti, "i dieci comandamenti non sono una serie di 'no', ma un grande 'si' all'amore e alla vita". < < pagina precedente pagina successiva >>

Torna all'inizio


Sodalitas e Coca-Cola (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Economia Non-profit, Sodalitas 'inciucia' con Coca-Cola Venerdí 20.03.2009 06:00 Anche quest'anno la Fondazione Sodalitas lancia il "Sodalitas Social Award", un premio che rappresenta un riconoscimento alle imprese, alle associazioni imprenditoriali e ai distretti industriali che sono concretamente impegnati nel sociale, attraverso lo sviluppo di comportamenti etici e l'applicazione quotidiana di valori dichiarati (almeno così recita la presentazione testuale del premio). Le imprese posso autocandidarsi compilando un form d'iscrizione e presentando uno o più progetti in tema di responsabilità sociale (il termine d'iscrizione è stato prorogato al 28 febbraio). Come altri analoghi riconoscimenti, anche qui sono previste delle categorie, fra le quali: premio per il miglior programma di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione del capitale umano, per la migliore iniziativa di sostenibilità, per l'innovazione di prodotto o servizio socialmente, ambientalmente e finanziariamente responsabile. Ma cos'è esattamente Sodalitas? E' una fondazione che si è costituita nel 1995 come associazione per costruire un ponte tra mondo d'impresa e non-profit, è promossa da Assolombarda, la prima associazione territoriale del sistema confindustriale, sostenuta da 68 imprese, e può contare sull'apporto di 81 manager volontari. Due gli assi lungo i quali la fondazione opera per realizzare la propria mission: il trasferimento di cultura manageriale alle organizzazioni senza scopo di lucro; la promozione della responsabilità sociale d'impresa. Sodalitas sembra conoscere molto bene l'intero panorama produttivo italiano (e non solo) tanto da stringere un forte rapporto di comunicazione con gli attori principali che lo animano. Fra i sostenitori della fondazione, i premiati e i candidati delle passate edizioni del Social Award, ritroviamo praticamente tutti i più grandi marchi commerciali italiani ed internazionali. In particolare, limitandoci ad indagare il partenariato del progetto Sodalitas, saltano subito all'occhio marchi e prodotti che, negli ultimi decenni, non si sono certo distinti come campioni di eticità e che sono ben pubblicizzati sul sito della fondazione (www.sodalitas.it). Ci sono ovviamente anche banche, l'Unicredit, l'Intesa Sanpaolo, BNL, tutte soprannominate "Banche Armate" che, come un'altra sostenitrice del progetto, Monte dei Paschi, hanno avuto anche molti problemi con i tribunali italiani. Come numerose sono le grandi multinazionali che hanno prestato il loro nome alla fondazione. In primis, Nestlè e Coca Cola che, come sappiamo tutti, sono state, in questi anni, le multinazionali più boicottate da attivisti ed organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo. Poi abbiamo Unilever, una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa, che, nel corso degli anni, si è distinta negativamente riguardo al rispetto dei diritti dei lavoratori e sindacali, dell'ambiente e della libera concorrenza, come testimoniano numerose denunce e sentenze. Sulla stessa scia anche Kraft, conglomerata da Philip Morris, la prima industria alimentare statunitense e la seconda al mondo dopo la Nestlé che, ogni anno, prepara 9 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (1,5 kg pro capite nel mondo) e li vende a più di uno miliardo di clienti. Anche Kraft, però, appare fra i partner di Sodalitas. Come le aziende farmaceutiche Johnson&Jhonson e Novartis. La prima si è distinta per la pericolosità di molti suoi prodotti, la seconda soprattutto perché ha fatto causa all'India impugnando la legge nazionale sui brevetti, che mette a rischio la possibilità per le aziende farmaceutiche indiane di produrre farmaci di qualità e a basso costo e quindi accessibili a milioni di poveri indiani. Infine, sembra che la fondazione trattenga un rapporto privilegiato anche con i grandi operatori telefonici, Telecom, Vodafone e Wind che, però, almeno ai nostri occhi, non sembra si siano assurti a modello di trasparenza e limpidezza nei confronti dei consumatori e dei propri clienti per pubblicità ingannevole e non concordate modifiche di piani telefonici. Ecco, non vorremmo che premiando e pubblicizzando alcune iniziative o progetti spot o solo alcuni ambiti e settori di intervento - di queste grandi multinazionali venga meno la denuncia dei loro "difetti", dei loro limiti congeniti in fatto di responsabilità sociale, fino al punto che campagne certamente animate da buoni propositi - come quelle della Fondazione Sodalitas abbiano poi un effetto opposto: di far da vetrina alle grandi aziende e aiutarle a ripulire solamente la propria immagine. Gaetano Farina tags: fondazione Sodalitas Sodalitas Social Award

Torna all'inizio


Intervento di Vincenzo Vita in aula sul testamento biologico (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Intervento di Vincenzo Vita in aula sul testamento biologico di redazione *VITA (PD). Signor Presidente, signora Sottosegretario, colleghe e colleghi, il titolo che mi piace dare a questo intervento è forse apodittico, ma, dopo aver studiato con qualche cura i testi, riflessivo: ripensateci, fermatevi, prima che si perda una grande occasione. Attorno al tema del testamento biologico, più in generale a quella categoria che in altre stagioni fu immaginata in ben altre tinte, cioè la biopolitica, da pensatori come Foucault, si è purtroppo manifestata una sequenza mediatica che ha reso costrittivo un dibattito bisognoso di ben altro agio e di coscienze assai più serene. Mi permetto di dire al relatore, che ricordo molto attivo in Commissione, che il testo uscito dalla medesima, ad una rilettura attenta, a prescindere dal giudizio politico e di merito, senza offesa, richiede per la sua evidente incongruenza in più parti una profonda - avrebbe detto qualche autore di grande importanza - risciacquatura in Arno. è un testo pieno di aporie, di contraddizioni, che certo è vero, come hanno rilevato alcuni autorevoli colleghi, cambia non poco rispetto al primo testo che fu proposto in quella sede. Tuttavia,non solo non risolve, ma certamente persino accentua le ambiguità e non chiude per niente, trasformandoli, i tanti punti negativi che l'opposizione ha segnalato. Si tratta quindi di un suggerimento. Vorrei poi aggiungere che, parlando di argomenti tanto delicati, i quali richiedono il fioretto e non la mazza da baseball, si può incorrere in quello scomodo dilemma che ci sottolineò molto acutamente Rousseau, per cui quasi quasi l'azione morale (perché il nostro dibattito è intriso di questa vocazione, la moralità) consiste in verità nella manipolazione distaccata di norme verso le quali non si nutre alcun impegno personale, se non del tutto astratto. Quindi, tutto questo diventa una forma particolarmente brutale e autoritaria di esternalismo morale, cioè la morale è una sorta di retorica che avvolge testi che non hanno nella coscienza soggettiva più di tanta moralità. Tanto è vero che lo stesso dibattito sulla morte e sulla vita, mi permetterete (da parte mia di certo non vi sono la forza teorica, un'elaborazione o la scienza per poter fare affermazioni troppo accurate), ha fatto colossali passi avanti rispetto ad una sorta di tematizzazione rudimentale nella quale qualche volta pare a me di scorgere sembianze perigliose. Dibattito che riguarda la scienza, meglio ancora la tecnologia, perché non sempre le tecniche sono avvolte e governate dalla scienza. Qualche volta - notò un famosissimo informatico, Bill Joy, allora vice presidente di Sun Microsystems - le tecniche più evolute (le nanotecnologie, ad esempio) travolgono le stesse previsioni scientifiche. E un'astratta visione del rapporto tra la scienza e la vita può portarci a questa bizzarria per cui, per un verso, la sofisticazione tecnologica porta con sé armi di distruzione sempre più accurate e, per l'altro, una sorta di appello post morale ad una scienza che potrebbe tenere in vita un corpo; ma quale? Il corpo è la mente. Un grande biologo, Humberto Maturana, ci ammonisce che la vita è un processo cognitivo. Questo è il grande tema, che nulla ha a che vedere con la religione, la laicità. Altre categorie, evocate con qualche grossolana ubriacatura, anche qui senza offesa per nessuno: non pretendendo di dare lezioni, ma di ergermi qui a coscienza del dubbio prima di affrontare temi così importanti, sì. Cosa c'entra essere laici o religiosi, quando si è di fronte ad una sequenza della storia per cui qualche decennio fa, per uno stesso male, si moriva molti anni prima, ora si muore ad una certa soglia dell'età anagrafica e magari domani si morirà ad una soglia ulteriore. Ma tutto questo cosa ha a che vedere con la straordinaria vicenda che ognuno può declinare come ritiene meglio: la vita umana, che è innanzitutto un grande processo cognitivo? E il corpo è la mente, se non vogliamo immaginare il corpo una pura manipolazione estetica o, peggio, una tortura. La tortura non è solo quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti, imperterrito, gli interrogativi posti dall'opposizione. Ad esempio, cosa ha a che vedere l'articolo 1 del testo con l'articolo 32 della Costituzione, essendo l'articolo 1 una bizzarra riarticolazione di un testo così chiaro? La Costituzione, tra gli altri pregi, ha quello di essere un testo davvero scritto bene, a differenza di questo. Una frase apparentemente innocua "riconosce e tutela la vita umana quale diritto inviolabile e indisponibile" può portare ad ambiguità interpretative del testo. Leleggi sono fatte per essere interpretate ed è poi l'interprete che decide, non certo l'autore, l'autrice, il collettivo di autori che sta dietro; come per quella definizione - curiosa nella sua reiterazione - di alimentazione e idratazione, diventati termini simbolici, metaforici, che poco hanno a che vedere con il fatto amaro, drammatico e reale contenuta nel comma 6 dell'articolo 3. Tutto questo per dire che, a differenza degli altri Paesi, siamo indietro, anche qui, legiferando in maniera un po' bizzarra con un articolato che davvero non va bene. Qualche ripensamento, qualche momento di riflessione sarebbero indispensabili; anche perché c'è da considerare che proprio l'articolo 32 della Costituzione non ci impone alcun dovere di curarci. Lanostra dignità può anche essere questa, ma il testamento biologico, nella sua versione originaria e autentica, significa proprio che ognuno di noi può liberamente scegliere. Lungi da me dare giudizi di ogni tipo su chi ritiene di fare una scelta piuttosto che un'altra, ma ognuno deve essere, per l'appunto, libero, e guai ad incamminarci in un territorio ambiguo e difficile. Anche "eticamente" l'etica oggi è fondamentale nella e per la politica - dobbiamo saperlo - dopo la fine delle ideologie. Ma guai ad avventurarci in un campo in cui si danno giudizi, appunto, etici: non è etico dare giudizi etici così soggettivi. La salute è un bene primario che ci riguarda da vicino e riguarda la scelta della persona interessata, quando può, con un testamento preventivo biologico serio e rigoroso, con delle banche dati reali (ne abbiamo discusso in Commissione, dove mi capitò di dare qualche contributo spero utile, perché quello della privacy su questi dati sensibili è un tema molto serio), poi eventualmente da un consesso che ha, nella soggettività della famiglia, dei conoscenti, delle persone care, del medico, figura rilevantissima ed intellettuale, per così dire mediatore fondamentale in questa vicenda, il punto terminale. Il cardinale Villot, che fu Arcivescovo di Parigi, nonché segretario di Stato di Paolo VI, purtroppo scomparve per un cancro piuttosto cattivo che lo ridusse in fin di vita con tante sofferenze e disse, proprio prima di spegnersi: «Noi sappiamo dire belle frasi sulla sofferenza, io stesso ne ho parlato con calore. Dite ai preti di parlarne solo per conoscenza diretta. Noi ignoriamo ciò che essa è fino a quando, come è successo a me, non ne piangiamo». Ecco il punto: libertà, diritti, tutela della persona nella sua profonda verità cognitiva di io pensante, ciò che differenzia gli esseri umani dalle altre specie. Ce lo ricorda Stefano Rodotà in tanti scritti fondamentali: il tema che stiamo dibattendo qui non è un tema da poco, e dunque la bioetica, questa nuova disciplina così complessa, non può mai assumere tinte autoritarie o impositive, né può essere un mero riflesso di un'emergenza drammatica, per la quale tutti abbiamo pianto. Guai, dunque, ad immaginare queste leggi come normative di eccezione: devono riguardare una nuova soglia della cittadinanza; questa è la sfida che riguarda tutti quanti, qualunque sia la propria religione, laica o credente e quale sia il rapporto con la tecnica, quale sia lo stadio di evoluzione di una civiltà. La persona deve prevalere nella sua complessità e nel suo ruolo fondamentale e quindi, proprio nel quadro delle norme costituzionali sulle libertà della persona e sulla salute, il grande diritto da tutelare è proprio quello che attiene all'autonomia del soggetto, che riguarda anche quell'atto che fa parte della vita, la regolazione della propria morte. Tutto questo non ha nulla a che fare con l'eutanasia; in quel caso sarei non solo contrario, ma avverso a qualunque scivolamento in tal senso. iò che si chiede qui è di tenere conto di una verità che la storia ci ha messo in faccia, proprio per la sua evoluzione scientifica, che tanto distanzia questo periodo da quello in cui si moriva a 20, a 30 a 40 anni, cioè il fatto che noi possiamo, ad un certo punto, avere una nostra autonoma dialettica con la scienza, capire qual è il grado di sopportazione della sua evoluzione tecnica, non esserne succubi e se qualcuno rifiuta, come i testimoni di Geova, di essere trasfuso o se, come è successo anche recentemente, qualcuno decide che l'amputazione di una propria gamba è un insopportabile guasto della propria dignità, tutto questo va rispettato. Poi si può anche fare l'opposto ed immaginare di poter proseguire la propria vita vegetativa, per così dire naturale, per un tempo lunghissimo, anche attraverso un sondino, ma deve essere una libertà di scelta. Così è stato anche in altri Paesi e così è in un dibattito che, se spogliato dalle polemiche di un tempo troppo angusto in cui il confronto invece sta avvenendo ora, se riconsegnato a quella straordinaria opportunità della politica, che è quella di non occuparsi solo della propria quotidianità e sopravvivenza di ceto, bensì del grande interesse collettivo, nel tempo, però, e non solo in uno spaccato limitato e limitativo: cioè la bellezza di poter ergersi a grande teoria della storia. Questo è l'elemento alto della politica: guidare i processi, saperne cogliere la maturazione, non esserne invece subalterni e schiavi. Questo, Presidente, relatore, Governo, colleghe e colleghi, nella speranza che ci si ascolti e che questo Senato, che troppe volte ha subìto la decretazione d'urgenza, persino il voto di fiducia su materie di grande rilievo, sia in questa circostanza, invece, pienamente il Parlamento che legifera, sa anche interagire, che non prende gli interventi di ognuno di noi come delle pratiche da evadere, come una inesorabile teatralità; sia, invece, frutto di un confronto intellettuale e collettivo, di una voglia di capire che cosa è la scelta che stiamo compiendo, quale è il suo grado di mediazione storica. Noi parliamo - mi permetta Presidente di concludere con un'altra affermazione forse eccessiva, che però trovo di grande importanza - su questo testo e su questi argomenti, non con una contingenza: dobbiamo invece avere l'ambizione come Assemblea rappresentativa di parlare con la storia, cercando di porvi non un rimedio di qualche ora o di qualche anno, ma qualcosa di più: il segno di una nuova, grande pratica collettiva.

Torna all'inizio


Vaticano/ Papa: Donne hanno ruolo cruciale nella difesa (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Città del Vaticano, 20 mar. (Apcom) - "Per l'influenza distintiva che le donne hanno nella società, esse devono incoraggiare ad accogliere l'opportunità di crescita nella dignità della vita attraverso il loro impegno nell'educazione e la loro partecipazione alla vita politica e civile". Lo afferma il Papa nel messaggio indirizzato al cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, letto oggi in occasione della la Conferenza Internazionale "Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani", promossa dal dicastero vaticano con World Women Alliance for Life and Family (WWALF) e la World Union of Catholic Women's Organizations (WUCWO). "Ogni giorno - scrive il Papa - ci accorgiamo di tanti modi in cui la vita è compromessa, soprattutto agli stadi più vulnerabili. Queste violazioni dei diritti umani invocano una risposta positiva e proattiva". Benedetto XVI definisce la conferenza - in corso a Roma, fino a domani - "una risposta esemplare a ciò che il mio predecessore Giovanni Paolo II ha definito un 'nuovo femminismo', che ha il potere di trasformare la cultura, informandola ad un rispetto forte per la vita". Le donne - ha aggiunto Ratzinger - hanno "un ruolo cruciale nella promozione dei diritti umani", impegnandosi soprattutto a "correggere ogni malinteso che il cristianesimo sia soltanto una collezione di comandamenti e proibizioni. I dieci comandamenti non sono una serie di 'no', ma un grande 'si' all'amore e alla vita". Il "genio femminile" può "mobilitare e organizzare azioni con la finalità e la motivazione di sviluppare reti sempre più grandi per condividere esperienze e generare nuove idee".

Torna all'inizio


Blogger di tutto il mondo, svegliatevi! (sezione: Diritti umani)

( da "Foglio, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

20 marzo 2009 Blogger di tutto il mondo, svegliatevi! Uno di voi muore in carcere in Iran, ma non è una morte virtuale Si chiamava Omid Reza Mirsayafi. Dicono si sia suicidato. E? morto ieri nella prigione iraniana di Evin. Ventinove anni, Mirsayafi era stato condannato nel novembre scorso a due anni e mezzo di carcere per attacchi al capo della Repubblica islamica Ali Khamenei. Era stato giudicato da un tribunale rivoluzionario, in un regime in cui il diritto è l?apparato della forca. Da quando è al potere Mahmoud Ahmadinejad i casi di dissenso in rete, e di repressione e giustizia sommaria, si sono moltiplicati. Accade anche in Cina, in Egitto, altrove nei confini della barbarie politica e civile. Ma nessuno in realtà pensa alle tragedie on line come a tragedie autentiche, la violenza che si abbatte sul weblog publisher in rivolta contro la tirannia ha stranamente un?altra densità rispetto alla testimonianza e al martirio di chi pubblica nella pagina scritta. Il caso di Anna Politkovskaja ha emozionato l?opinione mondiale, sebbene poi le reazioni si scontrino con il muro di gomma dell?impotenza. Quelle dei blogger dissidenti sembrano storie da playstation, non bucano né la rete né lo schermo né i giornali, e la figura del diarista elettronico in rivolta contro l?autoritarismo evoca un contesto di individualismo, di isolamento personale, di clandestinità avvolta in una sinistra trasparenza virtuale. La rete diventa una popolosissima gabbia per canarini e ogni tanto uno dei suoi abitanti cade abbattuto senza particolare strepito o scandalo. Bisogna cambiare questo andazzo. Attraverso il tam tam, il passaparola, sarebbe giusto lanciare una campagna globale di attiva e militante solidarietà politica con i blogger in lotta per la libertà civile, per i diritti umani, e spesso per la vita. La rete è il luogo del massimo contagio informativo oggi possibile, i siti scritti e audiovisivi, e i social network, stanno acquisendo un posto perfino imbarazzante o ingombrante nella vita collettiva e in quella privata, individuale, di centinaia di milioni di persone. La rete arriva dovunque, ma che cosa porta? Bisogna imparare a battere il tamburo, a emettere luce e suono oltre la cortina di sordità e di opacità di un mezzo postmoderno che non si è ancora conquistato uno statuto pieno e significativo. Come mobilitare la rete in modo efficace per colpire l?immagine e gli interessi di quei regimi che perseguitano chi abita il suo spazio: ecco una questione da affrontare, che vale almeno quanto la chiacchiera, la frivolezza e la vanità di tanti video e di tanti post.

Torna all'inizio


L'analista Awdat: <Società ed economia, paese a due velocità> (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

INTERVISTA L'analista Awdat: «Società ed economia, paese a due velocità» mi.gio. INVIATO DAMASCO La parola d'ordine in Siria è «riforme». Solo in economia però, perché in altri campi della vita del paese le cose non sono poi cambiate molto. Il regime del presidente Bashar Assad sta guidando un processo di modernizzazione che, per ora, non porta anche ad un allentamento del controllo sull'informazione e la politica. Si respira un'atmosfera diverse nelle strade ma alcune libertà fondamentali vengono ancora limitate e il diritto al dissenso non è garantito. Qualche giorno fa è stato condannato a tre anni di prigione uno scrittore, Habib Saleh, attivista per i diritti umani, già più volte in carcere per aver chiesto l'avvio di riforme politiche. Rimangono in prigione peraltro i firmatari della Dichiarazione di Damasco per la democratizzazione del paese. Di ciò che cambia ma anche di ciò che rimane immutato in Siria, abbiamo parlato a Damasco con il giornalista e analista politico Basel Awdat, collaboratore di giornali arabi e internazionali. Avvio del dialogo con gli Stati uniti, profonde riforme economiche, relazioni diplomatiche con il Libano. E' svolta vera per la Siria? La modernizzazione e le riforme in economia sono fatti concreti e indiscutibili. Il presidente e il governo stanno lavorando con impegno in economia per mettere la Siria al passo con i tempi e la globalizzazione. Allo stesso tempo non si può dire che il paese stia viaggiando alla stessa velocità in altri settori, mi riferisco soprattutto allo sviluppo della società civile e dell'informazione. Il nuovo corso in economia comunque non sembra andare a beneficio della maggioranza della popolazione. I dati, in effetti, dicono che la crescita del Pil non è sufficiente a creare i posti di lavoro di cui abbiamo bisogno mentre la ricchezza generata dal rinnovamento dell'economia non si distribuisce tra i diversi settori della popolazione. Il 20% dei siriani, secondo le statistiche ufficiali, vive sotto la soglia della povertà ma in realtà un buon 40% di siriani deve lottare ogni giorno per garantirsi almeno il pane per la famiglia. D'altronde con redditi mensili che mediamente non superano i 150 euro e l'inflazione che continua a crescere non c'è da stare allegri. Le questioni dell'aumento dei salari e della redistribuzione del reddito nazionale dovranno essere affrontate con determinazione perché per la prima volta nella nostra storia recente stiamo registrando un aumento della piccola criminalità e forme di disagio sociale che probabilmente sono uno dei risultati dell'impoverimento. Parliamo dell'informazione. Rispetto a qualche anno fa si è fatto qualche passo in avanti ma siamo ancora lontani da una informazione libera, senza censure e autocensure. Comprendo bene le necessità di sicurezza del nostro paese, sappiamo che forze ostili sono sempre in agguato e dobbiamo difenderci ma occorre ammettere che ancora oggi i giornalisti siriani sono soggetti ad una serie di controlli rigidi su questioni secondarie, senza grande importanza. Spesso per una frase scritta in un articolo o per aver citato una fonte particolare in una notizia. Mi auguro perciò che le riforme arrivino presto anche nel mondo dell'informazione e che i giornalisti siriani non siano più costretti a fare l'autocensura. E la nuova legge sui partiti? Anche in questo caso siamo in ritardo rispetto alle promesse fatte qualche anno fa. E' una legge fondamentale, necessaria per il progresso del nostro paese. La coesione nazionale è forte, il popolo siriano è unito nel proteggere il paese da ogni minaccia e pertanto la legalizzazione di movimenti e partiti politici non può più essere vista come un rischio per la stabilità del nostro stato.

Torna all'inizio


Accusa dell'Onu: <In Italia migranti discriminati> (sezione: Diritti umani)

( da "Arena.it, L'" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Accusa dell'Onu: «In Italia migranti discriminati» DIRITTI UMANI. Il rapporto dell'Ilo sul lavoro «Intolleranza verso i rom» Frattini: «È tutto falso» 20/03/2009 rss e-mail print Il ministro Franco Frattini ROMA L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. Ed il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Franco Frattini, annunciando di aver espresso già al quartier generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» del governo. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi rimarca la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i diritti umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di Esperti dell'Ilo, che accusandolo di discriminare gli immigrati, chiedono al governo italiano interventi urgenti per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai «leader politici», rei di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla «Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981. Tutte affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti», replica la Farnesina e Frattini giudica «gravemente inaccettabili» parole come «intolleranza o discriminazione nei confronti degli immigrati» riferite all'Italia e alle autorità italiane. Sacconi precisa che «il documento non è ufficiale ma solo il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese». «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto», ribadisce il ministero degli Esteri, sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili». «Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare». Gli autori del documento, prosegue, «non considerano, e ciò dimostra il carattere parziale ed inaccettabile del documento, che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorità italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanità». «Da anni esprimiamo preoccupazione per forme di intolleranza e discriminazione verso gli immigrati, e in modo particolare nel mondo del lavoro», commenta invece da parte sua la Caritas per voce del responsabile immigrazione, Oliviero Forti.

Torna all'inizio


L'ACCUSA è PESANTE: ITALIA INTOLLERANTE, RAZZISTA E XENOFOBA. LA FIRMA è QUELLA DEL C... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'accusa è pesante: Italia intollerante, razzista e xenofoba. La firma è quella del Comitato di esperti dell'Ilo, l'agenzia per il lavoro dell'Onu che mette sul banco degli imputati il nostro Paese, colpevole di discriminare i lavoratori immigrati, soprattutto i Rom. L'accusa che arriva dal Palazzo di Vetro non risparmia i politici: parole dure per i leader italiani abituati a servirsi di una «retorica aggressiva e discriminatoria, è scritto, associando i Rom alla criminalità, atteggiamento causa di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il rapporto risale a due settimane fa e non è solo una nota di critiche, perché il comitato sollecita l'Italia a fornire risposte entro quest'anno e a adottare misure e interventi capaci di «contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status». La replica del nostro governo è sdegnata. E a dimostralo basti il tono della nota diffusa ieri dalla Farnesina. «Il rapporto di esperti dell'Ilo contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e, dunque, da rispedire al mittente». Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, considera «inacettabile l'avere adottato termini come "intolleranza" e "discriminazione" per riferirsi all'Italia». «Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione come l'Ilo, che il nostro Paese rispetta e con cui intende continuare a collaborare». La Farnesina ricorda che le autorità italiane hanno soccorso e salvato molti immigrati clandestini e che l'espulsione avviene nel rispetto dei diritti del singolo. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, difende la «correttezza dell'Italia» e minimizza la portata del rapporto spiegando che «si tratta non di un atto ufficiale ma molto più modestamente del recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte la dimostrare». Ma il suo predecessore al quel dicastero, il democratico Cesare Damiano invita a non perdersi nei formalismi: «Al posto di Sacconi non sottovaluterei affatto l'opinione di venti esperti mondiali in tema di lavoro». A sostenere le accuse dell'Ilo è la Caritas italiana: «Da anni esprimiamo preoccupazione rispetto a forme di intolleranza e discriminazione sempre più forti nei confronti di immigrati, in modo particolare nel mondo del lavoro», dice Oliviero Forti, responsabile per l'immigrazione. Sui Rom una postilla: «Sono i più discriminati tra i discriminati». Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei «lavoratori immigrati» va oltre ed evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla promozione della parità di opportunità ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama così il governo al «rispetto» delle norme e si augura nel contempo che sia in grado di eliminare il clima di intolleranza, violenza e discriminazione degli immigrati, con particolare attenzione alla comunità rom, e di assicurare loro, sia legalmente che socialmente, i diritti umani fondamentali. E, ancora, di far in modo che gli atteggiamenti discriminatori siano meglio identificati e condannati.

Torna all'inizio


VLADIMIR PUTIN AVREBBE PRESTATO SERVIZIO COME AGENTE DEL KGB, TRAVESTITO DA TURISTA, DURANTE LA STOR... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Vladimir Putin avrebbe prestato servizio come agente del Kgb, travestito da turista, durante la storica visita di Ronald Reagan a Mosca nel 1988. Lo afferma il fotografo ufficiale di Obama, Pete Souza, sulla base di una foto da lui scattata sulla Piazza Rossa, in cui si vede un uomo biondo. Souza rimase stupito dalle domande pungenti sulla situazione dei diritti umani negli Usa. Poi gli agenti di scorta gli spiegarono che i «turisti» erano agenti del Kgb.

Torna all'inizio


Monito dall'Europa: "La crisi aumenta il pericolo razzismo" (sezione: Diritti umani)

( da "Dire" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Monito dall'Europa: "La crisi aumenta il pericolo razzismo" BRUXELLES - Attenzione: la crisi economica fara' aumentare gli episodi di razzismo e xenofobia, e percio' i politici devono stare bene attenti a non usare le fasce piu' deboli come capri espiatori dei problemi sociali. A lanciare l'avvertimento in occasione del 21 marzo, Giornata mondiale per l'eliminazione della discriminazione razziale, i tre principali organi di difesa dei diritti umani in Europa: la Fra (Agenzia europea per i diritti fondamentali), l'Odihr (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani, dell'Osce) ed Ecri (Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza, collegata al Consiglio d'Europa). La Giornata mondiale contro il razzismo cade il 21 marzo per commemorare l'assassinio di 69 dimostranti che nel 1960, nella citta' sudafricana di Sharpeville, protestavano contro l'apartheid. Quest'anno si celebrano anche i 40 anni dell'entrata in vigore della Convenzione internazionale per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale. In un comunicato rilasciato oggi, le tre istituzioni si dichiarano allarmate dalla "crescita del numero di attacchi violenti contro migranti, rifugiati e richiedenti asilo, e verso minoranze come i rom". "La storia europea ha gia' dimostrato come le fasi di depressione economica possano tragicamente portare a un aumento dell'esclusione sociale e delle persecuzioni: temiamo quindi che anche per la crisi corrente i migranti, le minoranze e altri gruppi vulnerabili diventino i capri espiatori per politici populisti e per i media". Si tratta - purtroppo - di un fenomeno che si e' gia' avviato, come dimostra la crescente tensione che si respira in Ungheria, con un rafforzamento della xenofoba Guarda, una crescita di attacchi nei confronti dei rom, e con questi ultimi che si stanno autonomamente organizzando in 'ronde' di autodifesa. Le tre organizzazioni per i diritti umani invitano pertanto la classe dirigente a essere estremamente cauta a evitare ogni discorso che possa essere d'incitamento all'odio interetnico, religioso o razziale. Li invita piuttosto a pronunciarsi chiaramente condannando ogni tipo di violenza a sfondo razziale ed evitando di dare spiegazioni semplicistiche e a connotazione xenofoba a problemi sociali complessi. Le tre organizzazioni ricordano poi che e' estremamente importante proseguire con il monitoraggio di questi crimini e con la formazione degli ufficiali di pubblica sicurezza, sempre in stretta collaborazione con le organizzazioni della societa' civile. Fra, Odihr e Ecri chiedono poi che non vengano fatti tagli finanziari agli strumenti di protezione sociale e di inclusione, che colpirebbero duramente le fasce piu' deboli, gia' in grande difficolta'.(Dires - Redattore Sociale) 20 marzo 2009

Torna all'inizio


<Ambasciatore dei diritti umani>: bando di concorso aperto agli studenti di Lettere, scadenza 10 aprile (sezione: Diritti umani)

( da "Sicilia, La" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Ambasciatore dei diritti umani»: bando di concorso aperto agli studenti di Lettere, scadenza 10 aprile Nella sezione "Notizie" del Bollettino d'Ateneo (www.bda.unict.it) è stato pubblicato il bando di concorso per l'assegnazione del titolo "Ambasciatore dei diritti umani", riservato agli studenti della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Catania e promosso La Lega italiana dei diritti dell'uomo (Lidu) - Comitato regionale siciliano, in occasione del 60° anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Obiettivo dell'iniziativa è quello di far conoscere lo spirito che anima la Dichiarazione universale e i valori che essa veicola, nel tentativo di sensibilizzare i giovani all'uso responsabile della libertà nei rapporti di consapevole e reciproco rispetto, tanto più necessario in una società globale e composita. I partecipanti dovranno produrre un elaborato (massimo quattro cartelle) sulla traccia "Internet: straordinario strumento di comunicazione, senza barriere ideologiche, confini geografici e censure, può diventare un mezzo di violazione dei diritti umani? Motivarne le ragioni con esempi e ipotizzare possibili soluzioni". L'elaborato dovrà essere consegnato alla segreteria di presidenza della facoltà di Lettere e filosofia entro il prossimo 10 aprile. I lavori saranno valutati da una commissione presieduta dall'avvocato Barbara Quercia, vicepresidente della Lidu, e composta da due membri appartenenti alla stessa associazione e da due rappresentanti della facoltà di Lettere e filosofia. Il 10 maggio 2009, nel salone di Palazzo Biscari, durante l'evento celebrativo del sessantesimo anniversario della Dichiarazione dei diritti umani e la consegna del riconoscimento "Cavalieri dei diritti umani", sarà conferita, al vincitore del concorso, l'onorificenza di Ambasciatore dei diritti umani e gli verrà consegnato in premio un viaggio a New York, durante il quale potrà visitare la sede centrale delle Nazioni unite.

Torna all'inizio


Violazioni dei diritti umani in Asia, il missionario racconta (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Belluno)" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Violazioni dei diritti umani in Asia, il missionario racconta Venerdì 20 Marzo 2009, «Abbiamo organizzato una serata culturale con Padre Bernardo Cervellera perché confidiamo nella generosità degli agordini e siamo certi che molti lo sosterranno nella sue attvità di informazione libera e indipendente contro le violazioni dei diritti umani in Asia». Con queste parole il movimento culturale Agordo Domani Cultura e Società si approccia alla serata in programma per domani, alle 20.30, nella sala convegni della Comunità Montana Agordina. ll missionario-giornalista Padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, sarà ospite del gruppo civico agordino, forte della propria esperienza di esperto internazionale dei paesi asiatici. Presenterà il suo ultimo libro "Il rovescio delle medaglie. La Cina e le Olimpiadi". L'agenzia di stampa indipendente del Pime (Pontificio istituto missioni estere), AsiaNews è presente con la sua fitta rete di corrispondenti in ogni angolo del Medio ed Estremo Oriente grazie alla freschezza delle proprie notizie. Rappresenta un'autorevole fonte di informazione per sedi diplomatiche, università e redazioni. Padre Bernardo dal sito www.asianews.it in italiano, inglese, cinese, svela gli angoli più reconditi della miseria, della povertà, delle ingiustizie e delle dittature dell' Asia sconosciuta. Con l'occasione il Movimento Agordo Domani sosterrà una raccolta di fondi a servizio dell'attività giornalistica missionaria di AsiaNews, per continuare a dar voce a tutte le Chiese in Asia (India, Cina, Pakistan, Iraq) che chiedono si parli sempre di più della loro persecuzione. Mirko Mezzacasa

Torna all'inizio


Roma L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di ... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Venerdì 20 Marzo 2009, Roma L'Onu, attraverso un rapporto dell'Ilo - la sua agenzia per il lavoro - accusa l'Italia di xenofobia e razzismo nei confronti degli immigrati, soprattutto i rom. Ed il governo scende in campo «respingendo al mittente» affermazioni che sono «false», spiega il ministro degli Esteri, Frattini, annunciando di aver espresso già al quartier generale dell'Ilo a Ginevra l'«indignazione» dell'esecutivo. Il ministro del Welfare, Sacconi, rimarca intanto la correttezza dell'Italia nell'applicare le convenzioni per i Diritti Umani e del lavoro e spiega che quello dell'Ilo non è un «atto ufficiale». A scatenare la bagarre sono state le tre pagine, contenute in un rapporto del Comitato di Esperti dell'Organizzazione Internazionale per il Lavoro dell'Onu, che puntano il dito sulla penisola, accusandola di discriminare gli immigrati e chiedono al governo di Roma interventi a stretto giro per contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela agli immigrati. Rapporto che non lesina accuse anche ai leader politici italiani rei - si legge nel testo - di usare una «retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica». Il documento del Comitato - pubblicato il 6 marzo - spiega che il clima di intolleranza ha un impatto sugli standard minimi di protezione «dei diritti umani e del lavoro» nonché sui livelli di vita, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla «Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti», ratificata dall'Italia nel 1981. Tutte affermazioni «false, non dimostrate con elementi concreti, da respingere al mittente», reagisce però la Farnesina. Il ministro Frattini giudica anzi «gravemente inaccettabili» parole «come "intolleranza" o "discriminazione" nei confronti degli immigrati» riferite «all'Italia e alle autorità italiane». Una posizione cui fa eco Sacconi: «Il documento non è un atto ufficiale dell'Ilo, ma molto più modestamente il recepimento da parte degli esperti di ipotesi tutte da dimostrare». E avanza il dubbio che le «sollecitazioni siano pervenute dall'interno del Paese». «Il quadro non è quello rappresentato nel rapporto», ribadisce la Farnesina sottolineando che l'Italia «rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili. Ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività di un'istituzione, l'Ilo, che l'Italia rispetta e con la quale intende continuare a collaborare», conclude il ministero degli Esteri.

Torna all'inizio


Appello al parlamento contro la nascita di bambini invisibili (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mar 0920 Appello al parlamento contro la nascita di bambini invisibili Pubblicato da Luigi Gallo alle 15:56 in Diritti umani, Segnalazioni, Società Sottoscritto da più di 200 associazioni l'appello ai deputati affinchè venga bocciato l'art. 45, comma 1 lett. f) del ddl "sicurezza", che, se approvato, introdurrebbe l'obbligo per il cittadino straniero di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta di provvedimenti di stato civile, tra i quali sono inclusi anche gli atti di nascita. Nell'appello vengono richiamati i profili di incostituzionalità di tale norma e le conseguenze gravissime che una tale normativa avrebbe sui bambini che nascono in Italia da genitori irregolari. Se infatti la legge venisse approvata, presto in Italia potrebbero nascere bambini invisibili, senza identità. Piccoli privi di qualsiasi documento, sconosciuti alle istituzioni, perché non registrati al momento della nascita. Minori esposti a ogni violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell?infanzia. La norma introduce l?obbligo per l?immigrato di esibire il permesso di soggiorno ogni qual volta richieda provvedimenti di stato civile, inclusa dunque la registrazione della nascita del proprio figlio. In assenza di questo documento, l?ufficiale di stato non potrà ricevere la dichiarazione di nascita del bambino, né tanto meno permettere il riconoscimento del piccolo da parte dei genitori stranieri privi di permesso di soggiorno. La conseguenza di questa norma – incostituzionale, perché viola il dovere di proteggere maternità e infanzia sancito dalla nostra Costituzione – è che nel nostro Stato nasceranno bambini invisibili, privi d?identità, apolidi, perché nonostante siano nati in Italia saranno comunque privi di cittadinanza. Non solo, esiste il rischio che questi piccoli - sulla carta senza genitori - possano essere dichiarati adottabili e che le loro madri, davanti all?impossibilità di denunciarne la nascita e la possibilità di perderli, possano decidere di partorire altrove. Non in ospedale. Per contrastare l?approvazione dell?art. 45 in discussione in Parlamento, l'ASGI (Associazione Studi Giuridici sull?Immigrazione) rivolge un appello sia ai Parlamentari (affinché respingano l?articolo 45), sia alla società civile (chiamata ad aderire alla richiesta). Leggi il testo dell'appello. Le adesioni possono essere inviate a questo indirizzo. LG

Torna all'inizio


Nordirlanda/ Pubblicate per la prima volta linee guida (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Dublino, 20 mar. (Apcom) - Il dipartimento di salute dell'Irlanda nel Nord ha pubblicato per la prima volta le linee guida per i medici al fine di spiegare loro in quali rare circostanze possano effettuare un aborto legale. L'interruzione di gravidanza nel Nordirlanda è infatti vietata, salvi casi in cui la salute fisica o mentale della madre è a rischio. Gli attivisti dei diritti umani dell'Ulster hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa, malgrado il documento ribadisca come gran parte degli aborti continuerà ad essere illegale. Gli anti-abortisti hanno invece ipotizzato che il testo possa incoraggiare i medici non obiettori a effettuare interruzioni di gravidanze sotto false circostanze, sfruttando la clausola delle "rare eccezioni". La pubblicazione del documento di 24 pagine "Linee guida sull'interruzione della gravidanza: la legge e l'applicazione clinica nel Nord Irlanda" - che spiega tra le altre cose in quali circostanze è lecito e legale procedere all'interruzione di gravidanza e quali sono i servizi di assistenza previsti per la paziente - rappresenta una sintesi di otto anni di dispute legali tra l'amministrazione locale e il British Family Planning Association.

Torna all'inizio


Mugabe all'incasso: chiede la fine delle sanzioni e 5 miliardi di dollari (sezione: Diritti umani)

( da "Stampaweb, La" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Fatto il governo di unità nazionale e onorato il suo 85°anniversario con una festa da 250 mila dollari, l'eterno presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, ha chiesto alla comunità internazionale cinque miliardi di dollari di aiuti per risollevare le disastratissime condizioni dell'economia nazionale che attribuisce alle "crudeli" sanzioni europee e statunitensi in vigore dal 2002 dopo la sua più che sospetta rielezione alla presidenza e limitate peratrlo al presidente e ai suoi collaboratori (blocco dei beni e divieto d'ingresso nel loro territorio) . Il presidente, insieme al ministro delle finanze Tendai Biti, ha presentato un piano che prevede un minore controllo dei prezzi e protezione per i gruppi più vulnerabili. Accolto per ora con grande freddezza in Occidente dove si nutrono molti dubbi sul fatto che il governo dello Zimbabwe abbia imboccato in modo irrevocabile il sentiero di una gestione del potere inclusiva ed efficace, nel rispetto dei diritti umani e della legge. Il 2008 è stato un annus orribilis per lo Zimbabwe. Il Paese, che ha un tasso di disoccupazione che sfiora il 95%, ha subito una delle più gravi crisi nella sua storia, la fuga di milioni di persone verso il Sudafrica e il Mozambico, un'inflazione a nove zeri, il colera che ha mietuto cinquemila vittime e e contagiato altre 70 mila. www.mg.co.za

Torna all'inizio


Biotestamento, la stella polare è la persona (sezione: Diritti umani)

( da "AprileOnline.info" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Biotestamento, la stella polare è la persona Vincenzo Vita*, 20 marzo 2009, 10:41 L'intervento La tortura può anche essere un sofisticato controllo sul corpo umano, l'imposibilità del singolo di decidere su stesso, sulla propria vita e sulla propria morte. E' questo il rischio che si profila con il ddl Calabrò in discussione al Senato e in evidente conflitto con la Costituzione. La politica deve ricordare come non sia etico imporre giudizi etici su tematiche così soggettive e intime Attorno al tema del testamento biologico, più in generale a quella categoria che in altre stagioni fu immaginata in ben altre tinte, cioè la biopolitica, da pensatori come Foucault, si è purtroppo manifestata una sequenza mediatica che ha reso costrittivo un dibattito bisognoso di ben altro agio e di coscienze assai più serene. Ma il clima appare determinato, purtroppo, come determinata si è dimostrata, anche in questo caso purtoppo, la maggioranza nella chiusura ad ogni mediazione di miglioramento ad un ddl che andava e va rivisto. Il documento licenziato dalla Commissione Sanità del Senato, ad una rilettura attenta, e a prescindere dal giudizio politico e di merito, richiede per la sua evidente incongruenza in più parti una profonda - avrebbe detto qualche autore di grande importanza - risciacquatura in Arno. è un testo pieno di aporie, di contraddizioni, che certo è vero cambia non poco rispetto al primo testo che fu proposto in quella sede. Tuttavia, non solo non risolve, ma certamente persino accentua le ambiguità e non chiude per niente, trasformandoli, i tanti punti negativi che l'opposizione ha segnalato. Si tratta quindi di un suggerimento. Parlando di argomenti tanto delicati, i quali richiedono il fioretto dell'argomentazione e non la mazza da baseball, si può incorrere in quello scomodo dilemma che ci sottolineò molto acutamente Rousseau, per cui quasi quasi l'azione morale (perché il nostro dibattito è intriso di questa vocazione, la moralità) consiste in verità nella manipolazione distaccata di norme verso le quali non si nutre alcun impegno personale, se non del tutto astratto. Tutto questo diventa quindi una forma particolarmente brutale e autoritaria di esternalismo morale, cioè la morale è una sorta di retorica che avvolge testi che non hanno nella coscienza soggettiva più di tanta moralità. Tanto è vero che lo stesso dibattito sulla morte e sulla vita ha compiuto colossali passi avanti rispetto ad una sorta di tematizzazione rudimentale nella quale qualche volta pare a me di scorgere sembianze perigliose. Dibattito che riguarda la scienza, meglio ancora la tecnologia, perché non sempre le tecniche sono avvolte e governate dalla scienza. Qualche volta - notò un famosissimo informatico, Bill Joy, allora vice presidente di Sun Microsystems - le tecniche più evolute (le nanotecnologie, ad esempio) travolgono le stesse previsioni scientifiche. E un'astratta visione del rapporto tra la scienza e la vita può portarci a questa bizzarria per cui, per un verso, la sofisticazione tecnologica porta con sé armi di distruzione sempre più accurate e, per l'altro, una sorta di appello post morale ad una scienza che potrebbe tenere in vita un corpo. Ma quale? Il corpo è la mente. Un grande biologo, Humberto Maturana, ci ammonisce che la vita è un processo cognitivo. Questo è il grande tema, che nulla ha a che vedere con la religione, la laicità. Altre categorie, evocate con qualche grossolana ubriacatura, anche qui senza offesa per nessuno: non pretendendo di dare lezioni, ma di ergermi qui a coscienza del dubbio prima di affrontare temi così importanti, sì. Cosa c'entra essere laici o religiosi, quando si è di fronte ad una sequenza della storia per cui qualche decennio fa, per uno stesso male, si moriva molti anni prima, ora si muore ad una certa soglia dell'età anagrafica e magari domani si morirà ad una soglia ulteriore. Ma tutto questo cosa ha a che vedere con la straordinaria vicenda che ognuno può declinare come ritiene meglio: la vita umana, che è innanzitutto un grande processo cognitivo? E il corpo è la mente, se non vogliamo immaginare il corpo una pura manipolazione estetica o, peggio, una tortura. La tortura non è solo quella orrenda che ci viene tramandata da qualche immagine dolorosa, ma è anche una più sofisticata forma di predominio autoritario sui corpi. Questo è il tema che in fondo tutti quanti abbiamo voluto affrontare, ma che questo testo non tocca affatto in modo adeguato lasciando aperti, imperterrito, gli interrogativi posti dall'opposizione. Ad esempio, cosa ha a che vedere l'articolo 1 del testo con l'articolo 32 della Costituzione, essendo l'articolo 1 una bizzarra riarticolazione di un testo così chiaro? La Costituzione, tra gli altri pregi, ha quello di essere un testo davvero scritto bene, a differenza di questo. Una frase apparentemente innocua "riconosce e tutela la vita umana quale diritto inviolabile e indisponibile" può portare ad ambiguità interpretative del testo. Le leggi sono fatte per essere interpretate ed è poi l'interprete che decide, non certo l'autore, l'autrice, il collettivo di autori che sta dietro; come per quella definizione - curiosa nella sua reiterazione - di alimentazione e idratazione, diventati termini simbolici, metaforici, che poco hanno a che vedere con il fatto amaro, drammatico e reale contenuta nel comma 6 dell'articolo 3. Tutto questo per dire che, a differenza degli altri Paesi, siamo indietro, anche qui, legiferando in maniera un po' bizzarra con un articolato che davvero non va bene. Qualche ripensamento, qualche momento di riflessione sarebbero indispensabili; anche perché c'è da considerare che proprio l'articolo 32 della Costituzione non ci impone alcun dovere di curarci. La nostra dignità può anche essere questa, ma il testamento biologico, nella sua versione originaria e autentica, significa proprio che ognuno di noi può liberamente scegliere. Lungi da me dare giudizi di ogni tipo su chi ritiene di fare una scelta piuttosto che un'altra, ma ognuno deve essere, per l'appunto, libero, e guai ad incamminarci in un territorio ambiguo e difficile. Anche "eticamente" l'etica oggi è fondamentale nella e per la politica - dobbiamo saperlo - dopo la fine delle ideologie. Ma guai ad avventurarci in un campo in cui si danno giudizi, appunto, etici: non è etico dare giudizi etici così soggettivi. La salute è un bene primario che ci riguarda da vicino e riguarda la scelta della persona interessata, quando può, con un testamento preventivo biologico serio e rigoroso, con delle banche dati reali (ne abbiamo discusso in Commissione essendo quello della privacy su questi dati sensibili un tema molto serio), poi eventualmente da un consesso che ha, nella soggettività della famiglia, dei conoscenti, delle persone care, del medico, figura rilevantissima ed intellettuale, per così dire mediatore fondamentale in questa vicenda, il punto terminale. Il cardinale Villot, che fu Arcivescovo di Parigi, nonché segretario di Stato di Paolo VI, purtroppo scomparve per un cancro piuttosto cattivo che lo ridusse in fin di vita con tante sofferenze e disse, proprio prima di spegnersi: «Noi sappiamo dire belle frasi sulla sofferenza, io stesso ne ho parlato con calore. Dite ai preti di parlarne solo per conoscenza diretta. Noi ignoriamo ciò che essa è fino a quando, come è successo a me, non ne piangiamo». Ecco il punto: libertà, diritti, tutela della persona nella sua profonda verità cognitiva di io pensante, ciò che differenzia gli esseri umani dalle altre specie. Ce lo ricorda Stefano Rodotà in tanti scritti fondamentali: il tema che stiamo dibattendo qui non è un tema da poco, e dunque la bioetica, questa nuova disciplina così complessa, non può mai assumere tinte autoritarie o impositive, né può essere un mero riflesso di un'emergenza drammatica, per la quale tutti abbiamo pianto. Guai, dunque, ad immaginare queste leggi come normative di eccezione: devono riguardare una nuova soglia della cittadinanza; questa è la sfida che riguarda tutti quanti, qualunque sia la propria religione, laica o credente e quale sia il rapporto con la tecnica, quale sia lo stadio di evoluzione di una civiltà. La persona deve prevalere nella sua complessità e nel suo ruolo fondamentale e quindi, proprio nel quadro delle norme costituzionali sulle libertà della persona e sulla salute, il grande diritto da tutelare è proprio quello che attiene all'autonomia del soggetto, che riguarda anche quell'atto che fa parte della vita, la regolazione della propria morte. Tutto questo non ha nulla a che fare con l'eutanasia; in quel caso sarei non solo contrario, ma avverso a qualunque scivolamento in tal senso. Al parlamento si chiede di tenere conto di una verità che la storia ci ha messo in faccia, proprio per la sua evoluzione scientifica, che tanto distanzia questo periodo da quello in cui si moriva a 20, a 30 a 40 anni, cioè il fatto che noi possiamo, ad un certo punto, avere una nostra autonoma dialettica con la scienza, capire qual è il grado di sopportazione della sua evoluzione tecnica, non esserne succubi e se qualcuno rifiuta, come i testimoni di Geova, di essere trasfuso o se, come è successo anche recentemente, qualcuno decide che l'amputazione di una propria gamba è un insopportabile guasto della propria dignità, tutto questo va rispettato. Poi si può anche fare l'opposto ed immaginare di poter proseguire la propria vita vegetativa, per così dire naturale, per un tempo lunghissimo, anche attraverso un sondino, ma deve essere una libertà di scelta. Così è stato anche in altri Paesi e così è in un dibattito che, se spogliato dalle polemiche di un tempo troppo angusto in cui il confronto invece sta avvenendo ora, se riconsegnato a quella straordinaria opportunità della politica, che è quella di non occuparsi solo della propria quotidianità e sopravvivenza di ceto, bensì del grande interesse collettivo, nel tempo, però, e non solo in uno spaccato limitato e limitativo: cioè la bellezza di poter ergersi a grande teoria della storia. Questo è l'elemento alto della politica: guidare i processi, saperne cogliere la maturazione, non esserne invece subalterni e schiavi. Perciò in tale circostanza deve essere il parlamento, nella sua pienezza, a legiferare, rispondendo al dibattito che si è svolto al senato, evitando di reputae gli interventi anche critici come delle pratiche da evadere, come una inesorabile teatralità, ma rispondendo loro, alimentando un confronto intellettuale e collettivo che parli con la storia, cercando di porvi non un rimedio di qualche ora o di qualche anno, ma qualcosa di più: il segno di una nuova, grande pratica collettiva. *Senatore del Pd

Torna all'inizio


Bari: si moltiplicano i casi di tubercolosi (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mar 0920 Bari: si moltiplicano i casi di tubercolosi Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 19:12 in Diritti umani Quando il fondamentalismo xenofobo prende il sopravvento sul buon senso, accade che gli ammalati preferiscano rinunciare alla propria salute piuttosto che rivolgersi ad un medico, per il timore di una denuncia, di un arresto, di un'espulsione. Anche questo è l'Italia targata Lega Nord, un Paese talmente asservito alla propria intransigente intolleranza da non accorgersi che la tutela della salute dei cosiddetti "clandestini" o dei "richiedenti d'asilo", è essenziale anche per la salute dei cittadini italiani e dei cosiddetti "padani". Sono bastati gli annunci di giornali e politici per far scattare, nello straniero che si trovi in Italia in condizioni di irregolarità, il terrore di rivolgersi alle strutture sanitarie pubbliche. E per certe malattie contagiose, i pericoli riguarderanno tutti, perché virus e batteri non fanno distinzioni sulla base del colore di un passaporto. Il 50% degli ospiti e dei dipendenti del Centro di accoglienza di Palese (Bari) sono risultati positivi ai controlli effettuati sulla tubercolosi. Si tratta già di qualcosa come 500 persone. Dopo la morte della cittadina nigeriana Joy Johnson, affetta da tubercolosi, la politica continua ad anteporre la propaganda ideologica di una fermezza senza umanità al piu' comune buon senso. La tubercolosi è una malattia che si trasmette per via aerea: basta poco, un paio di colpi di tosse in un locale poco aerato, ed ecco che il contaggio puo' già trasmettersi. E' una malattia che in Europa si considerava da tempo debellata, ma che in Africa e soprattutto nell'Europa dell'est è riemersa in questi ultimi anni con una virulenza senza precedenti, tanto che alcune sue forme risultano difficili da curare, soprattutto se scoperte tardi. I medici denunciano già oggi un calo considerevole del numero di "clandestini" che ad essi si rivolgono. E' un segnale preoccupante che ancora una volta dimostra quanto sia pericoloso affidare il governo del Paese a chi opera accecato da una visione fondamentalista, e quindi sempre disumana, della vita e della società.

Torna all'inizio


R.D.CONGO/ UNHCR: 30.000 PERSONE IN FUGA DA ATTACCHI RIBELLI HUTU (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

R.D.Congo/ Unhcr: 30.000 persone in fuga da attacchi ribelli hutu di Apcom In tutta la provincia del Nord-Kivu sono un milione -->Roma, 20 mar. (Apcom) - Non si arresta il flusso di civili in fuga dagli attacchi dei ribelli hutu delle Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (Fdlr), attivi nella provincia del Nord-Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. L'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) afferma oggi che sono quasi 30.000 le persone fuggite nelle ultime due settimane, stando alle cifre fornite dalle autorità locali. "Il 20 gennaio scorso, forze congiunte congolesi e ruandesi avevano lanciato un'offensiva per disarmare con la forza le Fdlr, considerate dal Ruanda una delle più gravi minacce alla sicurezza nazionale. In risposta le Fdlr hanno condotto rappresaglie contro la popolazione civile e hanno sferrato sporadici attacchi ai villaggi nel Nord Kivu", si legge nel comunicato diffuso oggi dall'Unhcr. Stando al racconto degli sfollati, gli attacchi delle Fdlr si sono intensificati nella prima metà di marzo, come anche le violazioni dei diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr. Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.

Torna all'inizio


R.D.Congo/ Unhcr: 30.000 persone in fuga da attacchi (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 20 mar. (Apcom) - Non si arresta il flusso di civili in fuga dagli attacchi dei ribelli hutu delle Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda (Fdlr), attivi nella provincia del Nord-Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. L'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) afferma oggi che sono quasi 30.000 le persone fuggite nelle ultime due settimane, stando alle cifre fornite dalle autorità locali. "Il 20 gennaio scorso, forze congiunte congolesi e ruandesi avevano lanciato un'offensiva per disarmare con la forza le Fdlr, considerate dal Ruanda una delle più gravi minacce alla sicurezza nazionale. In risposta le Fdlr hanno condotto rappresaglie contro la popolazione civile e hanno sferrato sporadici attacchi ai villaggi nel Nord Kivu", si legge nel comunicato diffuso oggi dall'Unhcr. Stando al racconto degli sfollati, gli attacchi delle Fdlr si sono intensificati nella prima metà di marzo, come anche le violazioni dei diritti umani. Molti di coloro che sono fuggiti trascorrono le nottate nella boscaglia, per timore di nuovi attacchi o persecuzioni, fa sapere l'Unhcr. Dalla metà di gennaio sono oltre 160.000 le persone fuggite dagli attacchi delle Fdlr. In tutta la provincia del Nord-Kivu si stima siano un milione.

Torna all'inizio


IMMIGRATI/ ARCI: IN ITALIA PERSISTONO RAZZISMO E XENOFOBIA (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Immigrati/ Arci: In Italia persistono razzismo e xenofobia di Apcom Miraglia: "Rapporto Ilo conferma nostre denunce" -->Roma, 20 mar. (Apcom) - Il rapporto dell'agenzia Onu per il lavoro che denuncia le "discriminazioni" che emergono in Italia contro immigrati e nomadi avvalora le denunce dell'Arci: è quanto afferma in una nota Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'associazione. "Domani si celebra in tutto il mondo - ricorda Miraglia - la Giornata contro il razzismo promossa dalle Nazioni Unite. L'Italia arriva a quest'appuntamento segnalata, nell'ultimo rapporto Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro, Agenzia dell'Onu), tra i paesi in cui le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani nei confronti di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo sono in aumento". "Il rapporto - sottolinea l'esponente dell'Arci - accusa il nostro governo di non applicare il decreto del 2003 che recepisce la Direttiva europea sulla parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica. Il rapporto sostiene anche che l'Italia non applica la convenzione 143 sulla promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti ratificata nel 1981. Oltre al nostro paese, solo Portogallo, Slovenia, Benin, Burkina Faso, Camerun e Uganda sono accusati di non rispettare quella convenzione. In particolare, secondo il Cerd (altro organismo Onu), vengono gravemente violati i diritti umani dei lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, mentre viene alimentato un clima razzista e xenofobo". Secondo Miraglia "questi rapporti confermano autorevolmente quanto andiamo denunciando da tempo: in Italia, a causa dei provvedimenti adottati da questo governo, si è andato affermando un vero e proprio razzismo istituzionale, con uno stravolgimento di fatto dei valori sanciti dalla nostra Costituzione e dai Trattati internazionali. Tutto ciò rappresenta un pericolo per la nostra democrazia, soprattutto in un periodo in cui la crisi economica e finanziaria accentua tentazioni autoritarie da cui chi ci governa non appare certo immune". "Facciamo quindi appello - conclude la nota - alle forze politiche e a chi riveste incarichi pubblici affinchè intervengano con determinazione e urgenza per fermare questa pericolosa deriva, unendosi agli sforzi di quelle organizzazioni sociali che nei territori lavorano per costruire socialità e consapevolezza, nella convinzione che solo difendendo i diritti di chi ci vive accanto, nessuno escluso, sia possibile difendere i diritti di ciascuno di noi".

Torna all'inizio


Rom, un popolo (sezione: Diritti umani)

( da "superEva notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Rom, un popolo Parliamo del libro "Rom, un popolo", di autori vari, edito da Punto Rosso. Riporto fedelmente dal sito consorzio equi libri. Per l'italiano medio, "normale", anche se democratico[...] Parliamo del libro "Rom, un popolo", di autori vari, edito da Punto Rosso. Riporto fedelmente dal sito consorzio equi libri. Per l'italiano medio, "normale", anche se democratico e di sinistra, la parola "zingaro", la vista nel proprio quartiere di una famiglia di zingari (la roulotte, i moltissimi bambini, le donne con le gonne lunghe) provocano inquietudine, diffidenza, qualche ribrezzo. Nessun'altra minoranza etnica suscita un così forte e totale sentimento di "sgradevolezza", nessuna è altrettanto misconosciuta, ignorata. Noi, i "gagé" - i non zingari - non sappiamo niente di queste comunità, di questo piccolo popolo che vive tra di noi da più di cinque secoli. Ma crediamo di sapere. Al posto della conoscenza mettiamo un mito e crediamo che il mito sia conoscenza. "Sono molti, moltissimi - pensano i "gagé" - dilagano, ci invadono; sono vagabondi senza arte né parte, nomadi disordinati; sono pigri e ladri; maltrattano e sfruttano i loro bambini; non sono una realtà etnica, sono una realtà malavitosa; sono infidi, violenti, pericolosi; sono - come recitava il titolo di un vecchio film sui borgatari romani - "sporchi, brutti e cattivi". Nel nostro immaginario collettivo questo mito negativo convive, a sprazzi - complice un po' di mediocre cinema e mediocrissima letteratura e tanti ambigui nostri desideri - con un mito diverso, opposto, che esprime fascinazione: "Sono liberi, 'figli del vento'; sono musicisti straordinari; le loro donne sono voluttuose e i loro uomini fieramente virili; non si piegano alle false lusinghe della civiltà e del progresso; loro sì, che sono felici!" La diversità basta non vederla com'è, basta esorcizzarla nei sogni delle nostre nevrosi, delle nostre paure, dei nostri ambigui desideri. a cura di Erica Rodari Indice Introduzione. Parte prima Rom significa uomo. Vicende storiche Chi sono i rom di Carlo Cuomo La storia non è mai stata generosa con rom e sinti, Dossier Cipsi 2006 Eugenetica in Europa tra le due guerre e oltre. Caccia agli zingari in Svizzera di Laurence Jourdan Parte seconda. Deboli con i forti, forti con i deboli. Quale sicurezza vogliamo? La marginalità va punita di Graziella Mascia La situazione dei rom è precipitata di Maurizio Pagani e Giorgio Bezzecchi Costruire insicurezza per costruire consenso di Vittorio Agnoletto Antiziganismo nell'Europa allargata di Eva Rizzin La politica della paura di Luciano Muhlbauer L'alibi dell'emergenza di Basilio Rizzo Milano, la sinistra e la sicurezza di Antonello Patta Solidarietà sociale e welfare municipale di Amura, Armelloni, Bontempelli, De Palma, Fantozzi, Gonnella, Piobbichi, Torricelli Parte terza. Cosa sta succedendo Il triangolo nero (Manifesto di scrittori, artisti, intellettuali) Ci scordiamo di avere a che fare con altri esseri umani di Fabrizio Rondolino Emergenza criminalità o emergenza diritti umani? Facciamo parlare le cifre di Randolf Ash Milano Italia. Rom e politiche sociali tra insicurezza e intolleranza Riconoscere la lingua romanes, una proposta di legge In Italia sempre più episodi di intolleranza. Sindaci che calpestano i diritti Richiamo al commissario Frattini, Parlamento europeo Dichiarazioni contrarie allo spirito e alla lettera, Parlamento europeo Parte quarta. Il punto nell'Unione Europea Il popolo che nessuno vuole. Rom e nomadi nell'Unione Europea Appello europeo contro la discriminazione dei rom Relazione di alcune organizzazioni per i diritti umani in riferimento alla discriminazione dei rom in Italia Fare di più contro la discriminazione razziale Diritto di libera circolazione e soggiorno La carta dei diritti inclusa nel trattato costituzionale europeo Dosta! Una campagna dell'Unione Europea contro i pregiudizi nei confronti del popolo rom Parte quinta. Inadempienze dell'Italia Appendice. Legislazione. Dichiarazione universale dei diritti umani, Convenzione internazionale del 1965 contro la discriminazione razziale, Direttiva 2000/43 che attua il principio della parità di trattamento, Direttiva 2004/38 sui criteri di allontanamento dei cittadini dell'Unione Europea (alcuni articoli), Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, Situazione delle donne rom nell'Unione Europea Risoluzione del Parlamento europeo (2006) PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 20 marzo 2009 in: Notizie dal mondo » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

Torna all'inizio


AFRICA/ PAPA ATTACCA SULL'ABORTO. NON È DIRITTO A SALUTE DONNE (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Africa/ Papa attacca sull'aborto. Non è diritto a salute donne di Apcom Angola, chiede dignità per donne e impegno G8 per 7% pil a Pvs -->Roma, 20 mar. (Apcom) - Sviluppo economico, sviluppo politico, ma anche sviluppo che non contraddica la concezione cattolica della vita. Dall'Angola, seconda e ultima tappa del suo viaggio africano, il Papa punta il dito contro i programmi delle agenzie internazionali che consentono l'aborto. Politiche - afferma senza giri di parole - "che, col miraggio di far avanzare 1'edificio sociale, minacciano le sue stesse fondamenta". "Quanto amara è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute materna!", dice Benedetto XVI. "Quanto sconcertante - ha aggiunto il Papa in riferimento al Protocollo di Maputo - la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva!". Il riferimento è al protocollo di Moputo, un trattato sui diritti delle donne in Africa adottato dall'Unione Africana nel 2003 a Maputo (Mozambico). L'articolo 14 al quale il Papa pensa, stabilisce, tra l'altro, che bisogna "proteggere i diritti riproduttivi delle donne autorizzando l'aborto terapeutico nei casi di violenza sessuale, stupro, incesto e quando portare avanti la gravidanza comporterebbe la salute mentale e fisica della donna o la vita della donna o del feto". Ma nella linea di mira di Ratzinger incappano le agenzie dell'Onu che promuovono la pianificazione famigliare e concedono fondi in cambio di politiche educative che cozzano con la concezione cattolica della famiglia. Su altre latitudini, intanto, è polemica sull'aborto nella Chiesa cattolica. L'arcidiocesi brasiliana di Recife (Brasile) ha replicato duramente all''Osservatore romano', che, con un articolo del presidente della Pontificia Academia pro Vita, mons. Rino Fisichella, aveva criticato il vescovo José Cardoso Sobrinho, per aver pubblicizzato la scomunica ad una bambina di nove anni che aveva abortito dopo essere stata stuprata dal patrigno. Gli interventi pubblici del vescovo, si legge in una nota, "farà bene a molti cattolici, permettendo loro di evitare questo peccato grave" e il silenzio della Chiesa "sarebbe molto dannoso, soprattutto considerando i cinque milioni di aborti che ogni anno vengono fatti in giro per il mondo". Potrebbe essere scambiato, scrive la diocesi brasiliana, per "collusione o complicità". Accomiatatosi dal presidente del Camerun Paul Biya e dalla moglie Chantal (chioma leonina, elegante completo azzurro), e da un ballo di una tribù di pigmei, il Papa ha lasciato oggi Yaoundé per l'Uganda. Al suo arrivo in Camerun, Ratzinger è stato salutato da folle entusiastiche al suo arrivo dal Camerun. Nel discorso rivolto agli ambasciatori dei vari paesi del mondo accreditati a Luanda, Papa Benedetto ha salutato la recente fine di 27 anni di guerra che hanno insanguinato il paese africano tracciando un parallelo con il nazismo della sua infanzia. "Vi ricordo - ha detto - che provengo da un Paese dove la pace e la fraternità sono care ai cuori di tutti i suoi abitanti e a quanti, come me, hanno conosciuto la guerra e la divisione tra fratelli appartenenti alla stessa Nazione a causa di ideologie devastanti e disumane". Volgendo lo sguardo all'attualità, Benedetto XVI ha esortato il paese ad adottare i principi delle moderne democrazie (diritti umani, 'balance of power', lotta alla corruzione, scuole e ospedali). Uno sviluppo che non può prescindere, per il Papa, dalla dignità delle donne. E' "sconvolgente", ha detto, la discriminazione delle donne e il loro sfruttamento sessuale", esortando alla "uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità". E - sempre in tema di uno sviluppo che in Africa stenta ad emergere - ha esortato i paesi industrializzati a non rinunciare all'assistenza nei confronti del continente e, in particolare, a mantener fede alla promessa, sancita dall'Onu, di devolvere il 7% del loro pil ai paesi in via di sviluppo. L'Italia è uno degli Stati che arranca. "Questa assistenza - ha detto Ratzinger - è ancor più necessaria oggi con la tempesta finanziaria mondiale in atto. L'auspicio - ha detto il Papa concludendo il ragionamento - è che essa non sia una in più delle sue vittime". Sulle polemiche dei giorni scorsi per la lotta all'Aids e ai preservativi, intanto, al Papa arriva la solidarietà del Patriarcato ortodosso di Mosca e di tutte le Russie. "Se una persona vive una vita peccaminosa, senza amore e senza senso, usa droghe ed è immonda, prima o poi contrarrà qualche malattia, e né un preservativo, né una medicina lo salverà", ha dichiarato il vicepresidente delle Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e di tutte le Russie, l'arciprete Vsevolod Chaplin. L''Osservatore romano', nel frattempo, attacca le "distorsioni" dei giornali. Il viaggio in Africa, scrive il direttore Gian Maria Vian, è "diverso da quello che risulta dall'appiattimento brutale e propagandistico sulla questione dei metodi per contrastare l'Aids".

Torna all'inizio


Africa/ Papa attacca sull'aborto. Non è diritto a salute (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 20-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 20 mar. (Apcom) - Sviluppo economico, sviluppo politico, ma anche sviluppo che non contraddica la concezione cattolica della vita. Dall'Angola, seconda e ultima tappa del suo viaggio africano, il Papa punta il dito contro i programmi delle agenzie internazionali che consentono l'aborto. Politiche - afferma senza giri di parole - "che, col miraggio di far avanzare 1'edificio sociale, minacciano le sue stesse fondamenta". "Quanto amara è l'ironia di coloro che promuovono l'aborto tra le cure della salute materna!", dice Benedetto XVI. "Quanto sconcertante - ha aggiunto il Papa in riferimento al Protocollo di Maputo - la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva!". Il riferimento è al protocollo di Moputo, un trattato sui diritti delle donne in Africa adottato dall'Unione Africana nel 2003 a Maputo (Mozambico). L'articolo 14 al quale il Papa pensa, stabilisce, tra l'altro, che bisogna "proteggere i diritti riproduttivi delle donne autorizzando l'aborto terapeutico nei casi di violenza sessuale, stupro, incesto e quando portare avanti la gravidanza comporterebbe la salute mentale e fisica della donna o la vita della donna o del feto". Ma nella linea di mira di Ratzinger incappano le agenzie dell'Onu che promuovono la pianificazione famigliare e concedono fondi in cambio di politiche educative che cozzano con la concezione cattolica della famiglia. Su altre latitudini, intanto, è polemica sull'aborto nella Chiesa cattolica. L'arcidiocesi brasiliana di Recife (Brasile) ha replicato duramente all''Osservatore romano', che, con un articolo del presidente della Pontificia Academia pro Vita, mons. Rino Fisichella, aveva criticato il vescovo José Cardoso Sobrinho, per aver pubblicizzato la scomunica ad una bambina di nove anni che aveva abortito dopo essere stata stuprata dal patrigno. Gli interventi pubblici del vescovo, si legge in una nota, "farà bene a molti cattolici, permettendo loro di evitare questo peccato grave" e il silenzio della Chiesa "sarebbe molto dannoso, soprattutto considerando i cinque milioni di aborti che ogni anno vengono fatti in giro per il mondo". Potrebbe essere scambiato, scrive la diocesi brasiliana, per "collusione o complicità". Accomiatatosi dal presidente del Camerun Paul Biya e dalla moglie Chantal (chioma leonina, elegante completo azzurro), e da un ballo di una tribù di pigmei, il Papa ha lasciato oggi Yaoundé per l'Uganda. Al suo arrivo in Camerun, Ratzinger è stato salutato da folle entusiastiche al suo arrivo dal Camerun. Nel discorso rivolto agli ambasciatori dei vari paesi del mondo accreditati a Luanda, Papa Benedetto ha salutato la recente fine di 27 anni di guerra che hanno insanguinato il paese africano tracciando un parallelo con il nazismo della sua infanzia. "Vi ricordo - ha detto - che provengo da un Paese dove la pace e la fraternità sono care ai cuori di tutti i suoi abitanti e a quanti, come me, hanno conosciuto la guerra e la divisione tra fratelli appartenenti alla stessa Nazione a causa di ideologie devastanti e disumane". Volgendo lo sguardo all'attualità, Benedetto XVI ha esortato il paese ad adottare i principi delle moderne democrazie (diritti umani, 'balance of power', lotta alla corruzione, scuole e ospedali). Uno sviluppo che non può prescindere, per il Papa, dalla dignità delle donne. E' "sconvolgente", ha detto, la discriminazione delle donne e il loro sfruttamento sessuale", esortando alla "uguale dignità di donne e uomini sulla base di un'armoniosa complementarità". E - sempre in tema di uno sviluppo che in Africa stenta ad emergere - ha esortato i paesi industrializzati a non rinunciare all'assistenza nei confronti del continente e, in particolare, a mantener fede alla promessa, sancita dall'Onu, di devolvere il 7% del loro pil ai paesi in via di sviluppo. L'Italia è uno degli Stati che arranca. "Questa assistenza - ha detto Ratzinger - è ancor più necessaria oggi con la tempesta finanziaria mondiale in atto. L'auspicio - ha detto il Papa concludendo il ragionamento - è che essa non sia una in più delle sue vittime". Sulle polemiche dei giorni scorsi per la lotta all'Aids e ai preservativi, intanto, al Papa arriva la solidarietà del Patriarcato ortodosso di Mosca e di tutte le Russie. "Se una persona vive una vita peccaminosa, senza amore e senza senso, usa droghe ed è immonda, prima o poi contrarrà qualche malattia, e né un preservativo, né una medicina lo salverà", ha dichiarato il vicepresidente delle Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e di tutte le Russie, l'arciprete Vsevolod Chaplin. L''Osservatore romano', nel frattempo, attacca le "distorsioni" dei giornali. Il viaggio in Africa, scrive il direttore Gian Maria Vian, è "diverso da quello che risulta dall'appiattimento brutale e propagandistico sulla questione dei metodi per contrastare l'Aids".

Torna all'inizio