CENACOLO DEI COGITANTI |
L'ostacolo violenza sul
cammino delle pari opportunità ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: pone come una delle forme più gravi
di lesione dei diritti umani e di delitto contro la persona. Le notizie di
violenze fisiche perpetrate su donne sono innumerevoli; non è ancora dato
comprendere se in effettivo aumento o denunciate in maggior numero; se
denunciate dai mezzi di informazione più numerose per un serio allarme sociale
o per un guidato allarmismo in funzione di altro.
Medici-spia, 101 deputati
Pdl contro il governo ( da "City"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Questo ddl va contro i più
elementari diritti umani, dell'infanzia e della maternità". In
particolare, "l'obbligo da parte dei medici e degli insegnanti di
segnalare gli immigrati irregolari, sarebbe una vera e propria trappola per
bambini, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o
dell'educatore.
Washington aderisce alla
dichiarazione dell'Onu contrastata dalla Santa Sede
( da "Stampa, La" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Uniti sono determinati a difendere
i diritti umani ed a contrastare gli abusi di tali diritti nel mondo, in
qualsiasi tipo di foro internazionale». In concreto ciò significa che Barack
Obama ha deciso - concordando la formula con Hillary Clinton - di far entrare
l'America nel novero di nazioni che include la lotta alla discriminazione degli
omosessuali nella difesa dei diritti umani.
Indonesia, arrestato noto
predicatore Aveva sposato una bambina di 12 anni
( da "Corriere.it" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: associazioni di difesa dei diritti umani.
Anche il ministro per gli Affari religiosi Maftuh Basyuni aveva condannato le
nozze e chiesto il loro annullamento. RISCHIA 15 ANNI - Widianto si è difeso
affermando che il matrimonio non sarebbe stato consumato prima del
raggiungimento della pubertà della piccola e ha dichiarato di avere una
preferenza per le spose bambine perché si possono «
Londres prohibeix als seus
agents secrets que torturin ( da "Avui"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: legalitat i combat la tortura. El
primer ministre, Gordon Brown, va anunciar ahir, durant la sessió de control
parlamentari, que en el termini de dos mesos es faran públiques, per primera
vegada, les regles per les quals s'hauran de regir els interrogatoris que els
oficials d'intel·ligència britànics de l'MI-5 i l'MI-6 duguin a terme a
qualsevol detingut fora del territori de l'
Parte oggi allo Stensen il
ciclo di film e incontri su lavoro, istruzione, terra, salute e respons...
( da "Leggo" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Parte oggi allo Stensen il ciclo di
film e incontri su lavoro, istruzione, terra, salute e responsabilità
d'impresa. La rassegna di Amnesty International, dal titolo "Diritti umani
e dignità sul grande schermo", propone cinque appuntamenti cinematografici
ogni giovedì alle 21. Ad aprire gli incontri sarà "In questo mondo
libero" di Ken Loach.
la deriva anti-europea
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Norma che entra in contrasto anche
con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di
ciascuno a essere registrato al momento della nascita. I bambini invisibili
sono, infatti, esposti a ogni violazione, dagli abusi allo sfruttamento , sino
all'odiosissima tratta di esseri umani.
aids, l'europa contro il
papa "i preservativi salvano le vite" - giampiero martinotti
( da "Repubblica, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: parole mettano in pericolo le
politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana».
Ancor più virulente le prese di posizione di alcuni membri del governo, dal
ministro della Sanità («Sono sconvolta per queste frasi, come garante della
sanità pubblica le giudico irresponsabili») al sottosegretario ai diritti umani
(«Sono sbalordita, sono parole regressive»).
Svolta di Obama, ok degli
Usa ai diritti dei gay ( da "Arena,
L'" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Amnesty International ha espresso
soddisfazione per la decisione del presidente Barack Obama di sottoscrivere
l'appello: «Ogni giorno Amnesty si batte per persone che rischiano la prigione,
la tortura e anche la morte per la loro identità sessuale».
"Bambini e
adolescenti, iperattività e deficit di attenzione: gli psicofarmaci sono la
risposta... ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: promotori pure il Comitato dei
Cittadini per i Diritti Umani, organizzazione no profit fondata da Scientology
e che vanta tra le sue fila membri del movimento fondato da Ron Hubbard, in
Italia non riconosciuto come religione. Dettaglio sfuggito al presidente del
Consiglio provinciale Quai, che caldeggiava l'iniziativa, ma non al Pd che con
Shaurli ieri ha portato il caso in Aula,
la delega concessa alla
Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla ...
( da "Corriere delle Alpi"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Norma che entra in contrasto anche
con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di
ciascuno a essere registrato al momento della nascita. I bambini invisibili
sono, infatti, esposti a ogni violazione, dagli abusi allo sfruttamento, sino
all'odiosissima tratta di esseri umani.
Obama pronto a firmare con
l'Onu: l'omosessualità non è un reato
( da "Unita, L'" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, a cominciare da
Amnesty, sono sempre state fiduciose che il cambio della guardia alla Casa
Bianca avrebbe cambiato i rapporti di forza sullo scacchiere diplomatico. «L'America
intende riconquistare il primato nella difesa dei diritti di tutte le persone -
spiega un funzionario dell'amministrazione Usa - Siamo preoccupati per gli
abusi ancora commessi nei confronti
montereale: una cena per i
"niños" argentini ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: incarcerate e torturate sotto la
dittatura militare, 1974-1983. La curatrice Mariana Crespo, sottoposta a
prigionia e tortura, non è riuscita a veder terminato il suo lavoro. Sabato le
verrà reso omaggio, assieme alle madri argentine che cercano ancora la verità
sui figli scomparsi e alle donne che, nell'opera citata,
Sicurezza, la carica dei
170 Nel Pdl scoppia il dissenso ( da "Unita,
L'" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: inaccettabili e contrarie ai più
elementari diritti umani», trova facili consensi tra i deputati del Pdl.
Mussolini raccoglie le firme in pochi minuti, Nirenstein,Versace, Boniver,
Pecorella che rivendica «un voto di coscienza» («il diritto alla salute viene
prima del controllo sulla presenza degli stranieri irregolari »), Costa e
Contento («firma sascrosanta»),
laura galassi I rintocchi
di Maria Dolens si sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro, sede
delle Nazioni Unite ( da "Adige,
L'" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la soluzione dei conflitti e la
tutela dei diritti umani che si terranno nelle sede delle Nazioni Unite e negli
incontri programmati in tutto il mondo Proprio su queste tematiche, la
Fondazione è ormai da decenni un punto di riferimento internazionale, grazie ai
convegni e ai corsi organizzati in materia di sensibilizzazione alla pace, senza
tralasciare le attività promosse dall'
Alla festival del cinema
indipendente si parla di ambiente e diritti umani
( da "Giornale.it, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 19 pagina 5 Alla festival del
cinema indipendente si parla di ambiente e diritti umani di Alessandra
Miccinesi Un canto dolente, quello del tormentato Darfur, che parte dalla
cronache mondiali e arriva al cinema indipendente. Domani Sing for Darfur docufilm
del regista olandese Johan Kramer, girato a Barcellona durante un concerto pop
per aiutare la popolazione del Darfur,
schiaffo a bush e
vaticano, obama apre ai gay - alberto flores d'arcais
( da "Repubblica, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: vuole dimostrare che «gli Stati
Uniti difendono a viso aperto i diritti umani e condannano gli abusi di tali
diritti in ogni parte del mondo. Per questo motivo ci uniamo agli altri paesi
che hanno firmato quella dichiarazione e ribadiremo l´importanza per il
rispetto dei diritti umani per tutti in ogni sede».
Denaro, licenze e premi:
così una direttiva metteva un prezzo ai morti
( da "Manifesto, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: umanità? Sì perchè, come ha già
affermato l'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu, non sono casi
isolati, ma rispondono a politiche istituzionali e in primo luogo alla politica
di seguridad democratica del presidente. La Cceeu (Coordinamento Colombia
Europa Stati Uniti) è un'organizzazione che raccoglie circa duecento ong che si
occupano di diritti umani in Colombia e che,
Omofobia in soffitta, sì
di Obama alla dichiarazione Onu sui diritti dei gay
( da "Manifesto, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Gli Stati Uniti appoggiano la
dichiarazione dell'Onu su diritti umani e orientamento sessuale - ha detto Wood
durante il suo briefing quotidiano - e sono felici di unirsi agli altri 66
Paesi che hanno dichiarato il loro supporto alla dichiarazione che condanna le
violazioni dei diritti umani in base all'orientamento sessuale».
Un premio per una tesi sui
diritti umani ( da "Italia
Oggi" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ItaliaOggi sezione: CISAL data:
19/03/2009 - pag: 35 autore: Un premio per una tesi sui diritti umani Il 60°
anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948-2008) non
può rappresentare soltanto una delle tante occasioni celebrative a cui siamo
ormai da tempo sempre più abituati per commemorazioni fini a se stesse.
Il padre-mostro crolla e
confessa tutti i suoi orrori ( da "Riformista,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Onu per i Diritti umani, Navanethem
Pillay. Ma il documento presentato ieri a Ginevra non soddisfa Israele, che
ritiene «inaccettabili» gli attuali riferimenti al testo elaborato nel 2001.
Come richiesto dall'Ue, il testo è stato ridotto (17 pagine) e non contiene più
riferimenti né a Israele né al concetto di diffamazione delle religioni (
dal nostro corrispondente
NEW YORK - Anche per gli Stati Uniti essere gay non è ...
( da "Messaggero, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Stati Uniti intendono difendere con
convinzione i diritti umani, e criticare gli abusi in tutto il mondo». Wood ha
aggiunto che l'Amministrazione è preoccupata per «le violenze e gli abusi che
avvengono in vari Paesi contro gay, lesbiche, transessuali e bisessuali». La
dichiarazione Onu era giunta ai voti lo scorso 19 dicembre, con l'approvazione
di tutti i Paesi dell'Occidente.
Un anno fa
( da "Corriere della Sera"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: viene sgomberato un insediamento in
via Bovisasca abitato da centinaia di rom. Il Comune lo definisce «lo sgombero
del più grande campo nomadi del Nord Italia» I diritti violati La Curia di
Milano con un comunicato avallato dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi protesta:
«Si è scesi sotto il rispetto dei diritti umani»
Aids e preservativi,
l'Europa critica il Papa ( da "Corriere
della Sera" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «Dichiarazioni regressive», dice il
sottosegretario ai diritti umani, Rama Yade. Il segretario del partito
comunista, Marie-George Buffet, definisce le parole di Benedetto XVI
«irresponsabili» e «criminali ». L'europarlamentare verde Daniel Cohn-Bendit
ritiene le parole del Papa «quasi un omicidio premeditato ».
L'appello del pedofilo:
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: commissione contro la tortura: una
pratica barbara che non può essere tollerata dalla Ue. Ma il dibattito divampa,
e molti in Europa chiedono di seguire l'esempio di Praga. In Polonia, lo stesso
premier Tusk chiede una legge che permetta la castrazione chimica, almeno nel
caso di pedofili recidivi, dopo che un uomo di 45 anni aveva violentato la sua
giovane figlia generando due bambini.
IL 20 NOVEMBRE in tutto il
mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritt...
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si
celebra la Giornata internazionale dei diritt... IL 20 NOVEMBRE in tutto il
mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell' infanzia.Nel
Iran-Italia, viaggio tra
tradizioni e superstizioni ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che ha voluto inserirla nella
programmazione della IX edizione del Festival dei Diritti Umani. Protagonista
sarà lo scrittore iraniano Hamid Ziarati con «Tradizioni e superstizioni a
confronto», accompagnato da Beppe Di Benedetto (trombone) & Claudio Tuma
(chitarra), mentre le video installazioni sono di Paolo Trentolini.
lo straniero come nemico -
renzo guolo ( da "Mattino
di Padova, Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sono gli stessi deputati
dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i
più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo
provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a
denunciare i pazienti clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle
cure mediche. SEGUE A PAGINA
deputati pdl in rivolta -
renzo guolo ( da "Nuova
Venezia, La" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sono gli stessi deputati
dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i più
elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo
provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a
denunciare i pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro impossibile
l'accesso alle cure mediche.
<Sì alla dichiarazione
sui diritti gay dell'Onu> ( da "Giornale.it,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «Gli Stati Uniti hanno sempre
schiettamente difeso i diritti umani e criticato gli abusi compiuti in tutto il
mondo» ha detto Wood, «per questo ci uniamo agli altri sostenitori di questa
dichiarazione e continueremo a ricordare ai Paesi l'importanza del rispetto dei
diritti umani di tutti in tutte le sedi appropriate».
Sicurezza, deputati Pdl al
premier:... ( da "Giornale.it,
Il" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dettato legislativo vada contro i
più elementari diritti umani e in particolare dell?infanzia e della
maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la
tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni
sarebbe un errore imperdonabile". La richiesta dei deputati azzurri
Centosettanta deputati del Pdl, capitanati da Alessandra Mussolini,
Cittadinanza e
Costituzione: l'educazione civica torna nelle scuole
( da "Comunicatori Pubblici"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con una particolare attenzione ai
diritti e ai doveri del cittadino a il diritto internazionale in materia di
diritti umani. Nella Scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori): si
dovrà approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso l?analisi
dell?attualità, la messa in pratica del proprio impegno nel volontariato,
Pdl, la carica dei 101.
Lettera al premier: "No alla fiducia sul ddl sicurezza"
( da "Panorama.it" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dettato legislativo vada contro i
più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della
maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la
tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni
sarebbe un errore imperdonabile". Capitanati da [3] Alessandra Mussolini
("Sono convinta di poter contare sull'appoggio del presidente Fini"
Maroni risponde ai 101 Pdl
'ribelli': "Mai pensato di porre la fiducia"
( da "Quotidiano.net"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: elementari diritti umani e in
particolare dell’infanzia e della maternità"</p>" /> Leggi
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Scommesse Casa Dieta DDL SICUREZZA Maroni risponde ai 101 Pdl '
- KOSOVO: FERITE ANCORA
APERTE ( da "WindPress.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: organizzazione per i diritti umani
ha pertanto rinnovato la richiesta di misure urgenti per risolvere l'enorme
problema dei crimini di guerra e dell'impunit per le violazioni dei diritti
umani verificatesi dal marzo al giugno 1999."Tanto le autorit kosovare che
quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini indipendenti,
Il difficile processo
sotto l'egida Onu ( da "Avvenire"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Se da una parte le organizzazioni
dei Diritti Umani premevano per avviare il processo, dall'altra Norodom
Sihanouk e il governo del Paese, guidato da Hun Sen, cercavano di ostacolare
l'iter. A Ieng Sary venne concessa l'impunità e l'esercito governativo sferrò un
attacco a Anlong Veng, quartier generale di Pol Pot, smantellando
definitivamente il movimento.
Africa/ Vaticano: I
politici violano senza scrupolo diritti...
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: violano senza scrupolo i diritti
umani e strumentalizzano tanto la religione quanto le istituzioni
religiose": avvertimento del Vaticano contenuto nell'Instrumentum Laboris
per l'assemblea speciale per l'Africa in vista del Sinodo dei vescovi,
consegnato dal Papa a Yaoundè al termine della messa nello Stadio della
capitale del Camerun,
Africa/ Vaticano: Forze
internazionali fomentano guerre ( da "Virgilio
Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sostengono poteri politici
irrispettosi dei diritti umani e dei principi democratici per assicurarsi, come
contropartita, dei vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali,
acquisizione di mercati importanti, ecc.)", prosegue il documento.
"Minacciano, infine, di destabilizzare le nazioni e di eliminare tutti
coloro che vogliono affrancarsi dalla loro tutela"
Turkmenistan/ HRW
denuncia: Paese tra i più repressivi al
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: viaggio arbitrariamente imposti
sugli attivisti per i diritti umani. Il Turkmenistan - scrive Hrw - è uno dei
"più repressivi paesi al mondo". E' chiuso al monitoraggio delle
organizzazioni per i diritti umani, che da 10 anni non riescono a entrare nel
paese. Giornalisti e attivisti non hanno la possibilità di lavorare liberamente
nel paese centro-asiatico e tutti gli oppositori,
ANGELA VITALIANO NEW YORK.
GLI STATI UNITI SONO CONVINTI SOSTENITORI DELLA DIFESA DEI DIRIT...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: articolo uno della Dichiarazione
Universale dei diritti umani che recita che «Tutti gli esseri umani sono nati
liberi ed eguali per diritti e dignità», riafferma che «ciascuno ha diritto al
godimento dei diritti umani senza distinzione alcuna di razza, colore, sesso,
lingua, religione, opinione, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o
altra condizione».
A SCUOLA DI COSTITUZIONE.
IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, UNIVERSITà E RICERCA MARIASTELLA GELMINI...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il diritto internazionale in
materia di diritti umani, l'architettura di base dell'Unione europea. Alle
superiori, infine, si affronterà lo studio di alcune norme costituzionali anche
alla luce di argomenti di attualità, ampliando l'indagine rispetto ai temi
esaminati nelle medie inferiori o approfondendone ulteriormente specifici
aspetti.
Si violano i più
elementari diritti umani. Anche Fini d'accordo con noi . Cicchitto: Propaganda
( da "Gazzettino, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «Si violano i più elementari
diritti umani. Anche Fini d'accordo con noi». Cicchitto: «Propaganda» Giovedì
19 Marzo 2009, PRIMO PIANO
Agenzia Onu:
"L'Italia viola i diritti umani"
( da "Repubblica.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: cioè al "rispetto dei diritti
umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status".
OAS_RICH('Middle'); Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai
migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di
salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione.
Kosovo/ Amnesty Int.
chiede giustizia per vittime sparizioni
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: organizzazione per i diritti umani,
in una nota diffusa oggi, ha rinnovato la richiesta di misure urgenti per
risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunità per le
violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999. "Tanto
le autorità kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare
indagini indipendenti,
Hamas, un premio da 3mila
dollari per chi sposa le vedove dei martiri di Gaza
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una organizzazione per i diritti
umani non governativa palestinese. Le vedove a causa della mentalità corrente,
rischiano ora di rimanere in una condizione di disagio e minorità all?interno
della società della Striscia di Gaza. Hamas, a quanto pare, pone tuttavia
alcune condizioni per ottenere l'incentivo: i candidati sposi dovranno
mostrarsi in grado di mantenere almeno due mogli,
Il sonno della ragione
produce mostri ( da "AprileOnline.info"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Se ne potrebbe davvero parlare
molto di questo dovere di vivere, contrario ai diritti umani fondamentali,
sanciti dalle carte internazionali, come la Convenzione di Oviedo, come tutte
le convenzioni internazionali. Voi addirittura citate, davvero a sproposito, la
Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilita'.
Putin, finto turista per
il Kgb ( da "Affari
Italiani (Online)" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: iniziarono a porre domane al
presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. Souza stupito si
rivolse a uno degli agenti segreti al seguito di Reagan manifestando la sua
incredulita' sul genere di domande ma l'uomo gli rispose che si trattava di una
sceneggiata: "E' tutta gente del Kgb". tags: putin finto turista
M.O./ Gruppo palestinese
diffonde nomi 1.417 vittime guerra...
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Un gruppo palestinese per la tutela
dei diritti umani ha diffuso i nomi delle 1.417 persone uccise a Gaza nella
recente offensiva militare di Israele contro Hamas. Il centro palestinese per i
diritti umani ha spiegato che delle vittime, 926 erano civili, 236 combattenti
e 255 membri delle forze di sicurezza palestinesi.
Onu/ Israele promette più
tutela per minoranze e prigionieri
( da "Virgilio Notizie"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: vuole comunque andare incontro alle
richieste avanzate dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite per
migliorare gli standard di trattamento dei prigionieri e delle minoranze. Nel
corso della sua relazione, Leshno-Yaar non ha fatto alcun riferimento alla
situazione dei territori occupati palestinesi, suscitando l'ira di molti
rappresentanti di paesi arabi o musulmani,
Al castello di Formigine
collettiva fotografica "Sahrawi. L'altra faccia del muro"
( da "Sestopotere.com"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ONU per i Diritti Umani ha scelto
le sue fotografie per documentare la guerra in Congo. Edoardo Giavelli
Fotografo professionista, affina la sua passione per la tecnica fotografica
lavorando come ottico presso l?Arsenale della Marina Militare di La Spezia.
Giobbe Covatta a Carpi con
gli studenti contro il razzismo ( da "Sestopotere.com"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ALL era lo slogan della campagna
mondiale delle Nazioni Unite utilizzato per il Cinquantenario della
Dichiarazione Universale: TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI. ALL HUMAN RIGHTS FOR
ALL è un film collettivo no-profit ideato da ROBERTO TORELLI. Registi,
sceneggiatori, attori, musicisti, maestranze e produttori del cinema italiano -
un migliaio di volontari del nostro cinema –
AGENZIA ONU:
"L'ITALIA VIOLA I DIRITTI UMANI"
( da "Wall Street Italia"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Agenzia Onu: "L'Italia viola i
diritti umani" -->Immigrati, durissime accuse nel rapporto dell'Ilo che
si occupa del rispetto degli standard internazionali sul lavoro Agenzia Onu:
"L'Italia viola i diritti umani" di VITTORIO LONGHI (16:17
19/03/2009)
Ddl sicurezza: tensioni
Berlusconi-Lega ( da "AudioNews.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ad alzare la tensione fra gli
alleati le norme del ddl sicurezza sulla denuncia dei clandestini, volute dal
Carroccio e contestate da 101 parlamentari della maggioranza. Un equivoco,
secondo il premier. Intanto l'Organizzazione internazionale del lavoro attacca
l'Italia accusandola di violazione dei diritti nei confronti degli immigrati.
Nasce casa editrice
Positanonews Comunication ( da "Caserta
News" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: della solidarietà nei rapporti
umani, della tutela dei diritti umani, della comunicazione e della conoscenza
dei diritti e dei doveri dei cittadini. Positanonews, presieduta da Antonino
D'Urso, edita il quotidiano online Positanonews.it, diretto da Michele Cinque,
è fra i primi dieci quotidiani nati dalla rete più visti in Campania e fra i
più visti all'
Agenzia Onu per il Lavoro:
l'Italia discrimina gli immigrati
( da "Rai News 24" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E evidenzia come il clima di
intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi
di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di
vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143,
sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei
lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.
Durban 2, Israele e Stati
Uniti ribadiscono: non partecipiamo
( da "Velino.it, Il"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: alto commissario Onu per i Diritti
Umani. Navi Pillay ha parlato di “un punto di svolta essenziale” fatto segnare
dalla bozza. “Adesso – ha affermato Pillay – disponiamo di una buona e solida
base per permettere agli Stati di accedere alla fase finale che porterà alla
conferenza.
Agenzia Onu:
"L'Italia viola i diritti umani" Frattini: "Falso, siamo
indignati" ( da "Repubblica.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: applicazione dei primi articoli
della convenzione 143, cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli
immigrati, senza alcuna distinzione di status". Inoltre, il governo ha
l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a
condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma
di discriminazione.
19/03/2009 20:02
IMMIGRATI: ILO, IN ITALIA DISCRIMINAZIONI E VIOLAZIONE DIRITTI
( da "ITnews.it" del
19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Discriminazione e violazione dei
diritti ai danni degli immigrati nel nostro paese. Dure condizioni di
detenzione di immigrati irregolari in attesa di rimpatrio, orari di lavoro
troppo lunghi, salari bassi e pagati con notevole ritardo, o spesso addirittura
in parte trattenuti dai datori di lavoro come corrispettivo per un alloggio
affollato,
Pena morte/ New Mexico,
Amnesty saluta abolizione ( da "Virgilio
Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: secondo l'organizzazione per i
diritti umani, ha mostrato autentica leadership nel mettere al bando una
procedura piena di falle e iniquita' che non ha mai dimostrato di avere un
potere deterrente nei confronti della criminalita'. Il New Mexico e' il secondo
stato degli Usa ad aver abolito la pena di morte negli ultimi due anni.
Sicurezza: scintille tra
Berlusconi e la Lega ( da "AudioNews.it"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Intanto l'Organizzazione
internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di violazione dei
diritti nei confronti degli immigrati. 'Nel paese persistono razzismo e
xenofobia', sostiene l'agenzia Onu, chiedendo al governo di contrastare il
clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti.
Immigrati discriminati in
Italia, dice l'Ilo. Frattini: falsità
( da "Reuters Italia"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: discriminazione e violazioni dei
diritti umani. Almeno stando a un Rapporto del Comitato di esperti
dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) dell'Onu, che oggi ha
suscitato un coro di polemiche. Secondo la Farnesina, come si legge in una nota
diffusa in serata, il rapporto "contiene affermazioni false, non
dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente"
Rapporto Onu:
"L'Italia discrimina i lavoratori immigrati"
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 19-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E evidenzia come il clima di
intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi
di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui livelli di
vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143,
sulla "Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei
lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
LE DONNE OLTRE L'8
MARZO L'ostacolo violenza sul cammino delle pari opportunità In occasione
dell'8 marzo l'attenzione sulla Donna è stata vissuta in molti luoghi: dai
giornali, ai posti di lavoro, alle piazze, agli incontri, con progetti,
finalità innumerevoli, con l'univoco intento di dedicarle un momento di primo
piano. Un richiamo alla condizione femminile purtroppo ancora lontana da
un'effettività realizzazione rispetto alla sua identità di genere. «Le pari
opportunità» sono espressione di una parità effettiva e concreta, non una mera
parità-uguaglianza prevista e garantita da una norma, che pur indispensabile
soddisfa un aspetto formale molto spesso disatteso nella realtà dei fatti. Pari
opportunità significa che le donne possano avere le medesime opportunità degli
uomini in tutti i campi, in tutti i momenti della vita e nella vita, eliminando
ostacoli e condizionamenti che di fatto stanno da sempre nel loro percorso e
che in definitiva limitano la realizzazione piena al femminile laddove limitare
è negare. Quindi ricco e affascinante è il percorso delle donne, faticoso e
molto spesso impervio. Se a qualcuno il loro progetto può sembrare sofisticato,
esigente, molti sono gli argomenti per smentire questa lettura, ma ne basta
uno: la violenza nei confronti delle donne che per fatti e dati si pone come una delle forme più gravi di lesione dei diritti umani e di delitto contro la persona. Le
notizie di violenze fisiche perpetrate su donne sono innumerevoli; non è ancora
dato comprendere se in effettivo aumento o denunciate in maggior numero; se
denunciate dai mezzi di informazione più numerose per un serio allarme sociale
o per un guidato allarmismo in funzione di altro. Comunque il gran
numero e la loro gravità sono un indiscutibile dato di fatto, ancor più grave
se rapportato a immagini, slogan e messaggi anche istituzionali sulla vita
quotidiana facendola apparire priva di conflittualità se non per aree consumate
da soggetti in qualche modo fuori dai limiti dell'ordinario e del comune
sentire. E' questa rappresentazione che falsa il problema, poiché la violenza
nei confronti delle donne è consumata in varie forme (maltrattamenti, minacce,
percosse, lesioni, violenza sessuale, violenza psicologica), in tutti i ceti
sociali ed economici della popolazione, in tutti i luoghi pubblici e privati
fino alla famiglia: più della metà delle violenze denunciate sono commesse da
mariti e compagni. Il Consiglio d'Europa ha rilevato che per le donne fra i 16
e i 44 anni la violenza domestica è la più comune causa di morte, associata al
cancro e agli incidenti stradali. Un quinto di separazioni e divorzi è stato
affrontato a seguito di violenze domestiche. La violenza in famiglia nei
confronti delle donne nella maggior parte dei casi viene replicata sui figli,
apparendo così chiaramente come il comportamento violento sfrutta canali di
segno del tutto contrario, quali quelli delle relazioni più forti
sentimentalmente ed emotivamente. L'intreccio di vincoli e condizionamenti
psichici rende estremamente difficile denunciare; a ciò si aggiunge
l'insufficiente sostegno sociale che dovrebbe aiutare a vincere rapporti di
potere sulle persone, quei rapporti che nella famiglia troppo spesso sono
garantiti dall'omertà. Non è estranea ma complice una cultura che non sia
solidale, che si limita a reclamare sicurezze e sicurezza, punizioni e garanzie
senza comprendere che anche il reato di violenza si consuma in una rete di
relazioni umane, personali di scarso profilo etico pure laddove capacità
economiche, psichiche, professionali e quant'altro sono catalogate come
condizioni per definizione del «bene». In un clima di insicurezza, enfatizzato
dai media, il dibattito spesso riferisce la matrice della violenza a culture e
religioni diverse da quella di appartenenza. Ma anche la società occidentale
non è stata e non è immune dalla violenza. Piuttosto il rilievo mediatico
attribuito alla violenza sessuale che viene dallo «straniero», indubbiamente
gravissima deplorevole e da perseguire seriamente rispetto al fatto in
concreto, risponde a un meccanismo inconscio di rimozione e di falsa coscienza,
rispetto all'esistenza di un grave e diffuso tipo di violenza dentro la nostra
società. In Lombardia è quasi del 35% il numero delle donne fra i 17 e i 70
anni vittime di violenza fisica o sessuale. E i casi di violenza non denunciati
arrivano al 90%. Un serio impegno per contribuire a una società meno violenta
non può essere lasciato solo a carico dei singoli, ma deve essere assunto dalle
istituzioni come primario obiettivo del bene pubblico alle quali sono appunto
preposte e solo per esso hanno ragione di esistere. Gli esempi di assenza di
intervento pubblico sono innumerevoli anche fra i poteri che meglio possono
affrontare il problema, in quanto circoscritti localmente: la Regione Lombardia
non si è ancora data una legge regionale contro la violenza nei confronti delle
donne e nelle linee di indirizzo per la programmazione dei Piani di Zona
triennio 2009-2011 non è fatto cenno al problema. Una regolamentazione è
essenziale anche per il sostegno di centri antiviolenza e case di accoglienza
non potendo il volontariato sostituirsi in toto alle funzioni degli Enti
pubblici e dovendo essere indirizzata la spesa pubblica a investimenti
produttivi di relazioni umane pacifiche e non conflittuali. Basti pensare agli
investimenti di denaro pubblico nel servizio di sostegno e negli interventi,
anche urbani, per gli stadi, luoghi in cui si crea certamente un alto rischio
di violenze. La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Mantova intende
impegnarsi concretamente con diversi obiettivi a breve e medio termine. Per il
( da "City" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Medici-spia, 101
deputati Pdl contro il governo ROMA - Centouno deputati del Pdl - Alessandra
Mussolini in testa - scrivono a Silvio Berlusconi per chiedergli di non porre
la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza: "In esso sono contenute
norme inaccettabili", si legge nella lettera. "Questo
ddl va contro i più elementari diritti umani, dell'infanzia e della maternità". In particolare,
"l'obbligo da parte dei medici e degli insegnanti di segnalare gli
immigrati irregolari, sarebbe una vera e propria trappola per bambini, così da
individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell'educatore.
Il risultato sarebbe l'esclusione da qualsiasi rapporto educativo e da
qualsiasi cura medica soprattutto di bambini e donne in gravidanza, con
conseguente rischio sanitario non solo per loro ma per tutti noi, e un regresso
spaventoso in fatto di civiltà del nostro paese". 19 marzo 2009
( da "Stampa, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Washington aderisce
alla dichiarazione dell'Onu contrastata dalla Santa Sede [FIRMA]MAURIZIO
MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK Barack Obama sottoscrive la Dichiarazione
dell'Onu contro la criminalizzazione dei gay e apre un nuovo fronte di attrito
con il Vaticano che si va a sommare ai disaccordi sui fondi pubblici per la
ricerca sulle cellule staminali. La Casa Bianca ha compiuto ieri il passo che
in più occasioni George W. Bush aveva rifiutato di fare, sottoscrivendo
formalmente il testo varato dall'Assemblea Generale lo scorso dicembre. E'
toccato a Robert Wood, portavoce del Dipartimento di Stato far sapere cosa era
appena avvenuto: «Gli Stati Uniti sostengono la dichiarazione dell'Onu sui
diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di
sesso e sono lieti di unirsi agli altri 66 Paesi membri che hanno già fatto
tale scelta». Al fine di sottolineare come quella dell'amministrazione Obama
sia una decisione non tanto politica ma soprattutto di valore, Wood ha
aggiunto: «Gli Stati Uniti sono determinati a difendere i
diritti umani ed a
contrastare gli abusi di tali diritti nel mondo, in qualsiasi tipo di foro
internazionale». In concreto ciò significa che Barack Obama ha deciso -
concordando la formula con Hillary Clinton - di far entrare l'America nel
novero di nazioni che include la lotta alla discriminazione degli omosessuali
nella difesa dei diritti umani. Si tratta di una vittoria politica di rilievo per i
gruppi pro-gay che avevano sostenuto Obama durante la campagna elettorale ed
erano stati poi delusi dalla sua scelta di affidare l'invocazione religiosa nel
giorno del giuramento al pastore californiano Rick Warren, ostile alle nozze
gay. Se da un lato Obama resta prudente sul tema dei matrimoni omosessuali sul
fronte della «lotta alla discriminazione» la decisione presa trasforma in
passato remoto la scelta dell'amministrazione Bush di far mancare l'assenso
chiedendo «tempo per ulteriori approfondimenti legali». «Tali approfondimenti
vi sono stati» dice ora il portavoce di Hillary Clinton, spiegando che «sono
stati eseguiti da parte di più agenzie del governo» arrivando alla decisione di
«unirci agli altri Paesi dell'Occidente che hanno compiuto tale scelta» ovvero
66 nazioni che includono tutti i membri dell'Unione Europea, il Giappone,
l'Australia e il Messico. «La scelta di leadership compiuta da Obama è una
poderosa inversione di marcia rispetto alle posizioni di Bush sui diritti di
gay, lesbiche, bisessuali e transgender» ha commentato Mark Bromley, presidente
del «Council for Global Equality». Ad opporsi alla Dichiarazione Onu sono
invece gli oltre 50 Paesi che aderiscono all'Organizzazione della Conferenza
Islamica, nei quali sono in vigore leggi che mettono al bando l'omosessualità,
e la Santa Sede, che al Palazzo di Vetro ha lo status di osservatore.
L'opposizione dei Paesi musulmani si è manifestata con la redazione di un
contro-testo, promosso dalla Siria e firmato dalle nazioni che si oppongono
alla Dichiarazione Onu soprattutto perché invoca la «decriminalizzazione del
reato di omosessualità» ponendogli di fatto una delicata sfida legale. Fonti
diplomatiche al Palazzo di Vetro ricostruiscono il passo diplomatico compiuto
da Susan Rice, nuovo ambasciatore degli Usa all'Onu, come un'iniziativa
concordata con la Francia di Nicolas Sarkozy, sponsor originale del testo che
definisce la libertà di identità sessuale «parte integrante della libertà
umana».
( da "Corriere.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
rischia 15 anni di
carcere Indonesia, arrestato noto predicatore Aveva sposato una bambina di 12
anni Widianto ha preso la piccola come seconda moglie ma la legge del Paese
vieta lo sfruttamento dei minori Pujiono Cahyo Widianto (Ap) GIACARTA - La
polizia indonesiana ha arrestato un noto predicatore e imprenditore musulmano
di 43 anni per aver sposato una bambina di 12 anni, in violazione della legge
sulla protezione dei minori. Pujiono Cahyo Widianto ha preso la bambina come
seconda moglie ad agosto, dicendo di avere il consenso dei genitori di lei e
della sua prima moglie (di 26 anni). Poi aveva annunciato di voler sposare
altre due piccole, di sette e nove anni. Dura la reazione delle associazioni di difesa dei diritti umani. Anche il ministro per gli Affari religiosi Maftuh Basyuni aveva
condannato le nozze e chiesto il loro annullamento. RISCHIA 15 ANNI - Widianto
si è difeso affermando che il matrimonio non sarebbe stato consumato prima del
raggiungimento della pubertà della piccola e ha dichiarato di avere una
preferenza per le spose bambine perché si possono «educare e far
diventare brave donne» e inoltre che il profeta Maometto ha sposato la moglie
prediletta Aisha quando aveva 7 anni. La maggioranza dei musulmani respinge
però questa interpretazione, sostenendo che Maometto aveva riaccompagnato Aisha
dai genitori e l'aveva ripresa con sé solo una volta diventata donna. La
polizia di Semarang, capoluogo della provincia di Giava centrale dove è
avvenuto l'arresto, ha riferito che il predicatore è stato accusato di
sfruttamento sessuale di minore e rischia fino a 15 anni di carcere. «L'arresto
è uno sviluppo importante. Adesso speriamo che sia condannato per aver violato
i diritti dei bambini - commenta Masnah Sari, direttrice della Commissione per
la protezione dei bambini -. In Indonesia ci sono 80 milioni di bambini, il 20
per cento dei quali è vittima di abusi, matrimoni forzati o droga. Questo
arresto potrebbe essere un precedente importante». Secondo la legge
indonesiana, una donna può sposarsi quando raggiunge i 16 anni e un uomo al
compimento dei 19. Nei villaggi dell'arcipelago, dove l'85 per cento dei 240
milioni di abitanti è di fede musulmana, i matrimoni religiosi e non registrati
con le minorenni sono frequenti: la poligamia è regolata da rigide leggi, che
prevedono la tutela dei minori e l'autorizzazione della prima moglie. stampa |
( da "Avui" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Londres prohibeix
als seus agents secrets que torturin | Brown farà públic un nou manual que
regularà els interrogatoris a detinguts fora del país | Reacciona a les
acusacions d'un expresoner de Guantánamo de complicitat de la intel·ligència
britànica amb la CIA Quim Aranda El 'premier' Brown, segon per la dreta,
parlant amb empresaris al 10 de Downing Street ahir ANDREW WINNING / AFP El
Regne Unit vol restablir la seva reputació d'Estat que respecta la legalitat i combat la tortura. El primer ministre, Gordon Brown,
va anunciar ahir, durant la sessió de control parlamentari, que en el termini
de dos mesos es faran públiques, per primera vegada, les regles per les quals
s'hauran de regir els interrogatoris que els oficials d'intel·ligència
britànics de l'MI-5 i l'MI-6 duguin a terme a qualsevol detingut fora del
territori de l'Estat. La regulació prohibirà explícitament l'ús de la
tortura, una pràctica que ja és il·legal al Regne Unit. L'anunci del premier té
lloc després que el ciutadà somali resident a la Gran Bretanya Binyam Mohamed,
detingut el 2002 al Pakistan i que ha passat des d'aleshores per presons
secretes de la CIA al Marroc, l'Afganistan i el Pakistan, per acabar finalment
quatre anys al recinte especial de Guantánamo, hagi llançat serioses acusacions
sobre els serveis d'intel·ligència britànics. Mohamed va ser interceptat a
l'aeroport de Karachi quan intentava tornar al Regne Unit amb un passaport fals
després d'haver passat una temporada a l'Afganistan, on, segons ell, volia
comprovar de primera mà "com era un Estat islàmic". Mohamed va ser
posat en llibertat fa tres setmanes. En una entrevista emesa la setmana passada
per l'emissora de ràdio BBC 4, va assegurar que oficials britànics van col·laborar,
encara que no físicament, en les tortures que va patir a mans de la CIA. Nova
investigació Brown també va anunciar que ha demanat a la comissió parlamentària
de seguretat i intel·ligència que revisi "qualsevol nou esdeveniment i
informació rellevant" sobre el cas. El 2007 la mateixa comissió ja va
investigar les al·legacions de Binyam Mohamed, sense trobar que cap oficial
dels serveis d'intel·ligència britànics, ni de l'MI-5 ni de l'MI-6, hagués pres
part en l'entrega de detinguts als nord-americans. La nova investigació es
produeix després del descobriment de noves dades desclassificades sobre el
tracte rebut pel sospitós, dades que posen en qüestió els procediments de les
agències britàniques d'espionatge. Les mateixes acusacions també les investiga
la fiscal general del Regne. Ahir la policia de Londres va ser condemnada a
pagar 63.500 euros com a compensació per tortures i "abusos
religiosos" comesos contra Babar Ahmad, detingut el desembre del 2003
durant una operació antiterrorista. Ahmad mai no va ser imputat, tot i que està
detingut a l'espera de ser extradit als Estats Units.
( da "Leggo" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Parte
oggi allo Stensen il ciclo di film e incontri su lavoro, istruzione, terra,
salute e responsabilità d'impresa. La rassegna di Amnesty International, dal
titolo "Diritti umani e dignità sul grande
schermo", propone cinque appuntamenti cinematografici ogni giovedì alle
21. Ad aprire gli incontri sarà "In questo mondo libero" di Ken
Loach.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
xSICUREZZA LA DERIVA
ANTI-EUROPEA di RENZO GUOLO La "rivolta" dei cento deputati del Pdl
che chiedono al Presidente del Consiglio di non porre la fiducia sul disegno di
legge sulla sicurezza è assai rivelatrice, perché giunge a pochi giorni dalla
nascita del Popolo della Libertà, sin qui mero assemblaggio di liste e
parlamentari, ma non ancora partito. Ciò mostra che guidare una formazione nata
da una fusione a freddo non sarà facile nemmeno per un leader carismatico, ma
con la vocazione del padre-padrone, come Berlusconi. Perché, per la prima
volta, fa emergere un palese dissenso nei confronti della delega concessa alla
Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica
della sicurezza in versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono gli
stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili»,
che ledono i più elementari diritti umani , sposando
in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro.
Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti irregolari o
clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche. Situazione
che coinvolge centinaia di migliaia di persone, molte delle quali lavorano per
le imprese e le famiglie italiane. Misure, che mutando la profilassi in «igiene
sociale», non solo snaturano profondamente il codice etico e la deontologia
professionale dei medici, ma mirano a fare di questi dei delatori in camice,
solerti funzionari dello Stato penale impegnato a perseguire gli immigrati.
Misure non solo in contrasto con i diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla
Costituzione ma , come comprende ogni persona di buon senso, controproducenti
per la salute pubblica. Perché simili misure costringeranno molti immigrati
alla clandestinità sanitaria; facendo mancare un filtro essenziale per curare e
arginare le patologie dei quali sono affetti. Con il concreto rischio di diffusione
delle malattie e della creazione di canali sanitari paralleli, su base etnica o
sotto forma di imprenditorialità criminale, destinati a sfruttare l'emergenza
in cui versano quanti hanno bisogno di cure. Meccanismo, quello dell'obbligo di
denuncia, innescato dall'introduzione del reato di immigrazione clandestina ,
che potenzialmente riguarda ogni incaricato di pubblico servizio. Anche in
campo scolastico. Come se non bastasse, il disegno di legge prevede l'obbligo
per lo straniero di esibire il permesso di soggiorno ogniqualvolta questi ha a
che fare con gli atti di stato civile, tra i quali vi è anche l'atto di
nascita. L'ufficio dello stato civile non potrà ricevere la dichiarazione di
nascita né di riconoscimento da parte di genitori stranieri privi di quel
documento: rendendo invisibili migliaia di neonati. Norma che contrasta non
solo con il dovere costituzionale di proteggere la maternità e l'infanzia, ma
che consente ai genitori degli invisibili, proprio perché tali anche a quanti
dovrebbero tutelarli, di sfuggire al dovere di allevare i figli. Norma che entra in contrasto anche con la Convenzione Onu sui
diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di ciascuno a essere registrato
al momento della nascita. I bambini invisibili sono, infatti, esposti a ogni
violazione, dagli abusi allo sfruttamento , sino all'odiosissima tratta di
esseri umani. In
mancanza di un documento da cui risulti il rapporto di filiazione, molti di
loro non potranno nemmeno acquisire la cittadinanza dei genitori , diventando apolidi
. Condizione che innalza ostacoli nel rapporto con le istituzioni, in primo
luogo la scuola. È probabile, inoltre, che, temendo che il bambino sia loro
tolto, molte donne prive di permesso di soggiorno decidano di non partorire in
ospedale. Con rischio per la salute di entrambi. Di fronte a simili barbarie,
perché di questo si tratta, non era possibile continuare a chiudere gli occhi.
Nemmeno a destra. Sia perché il mondo cattolico inorridisce di fronte a misure
che negano alla radice la dottrina cristiana. Sia perché le obiezioni dei
potenti ordini dei medici si sono fatte sentire. Naturalmente il governo
cercherà di smorzare la protesta, dicendo che si tratta di malintesi e che
comunque , fiducia o non fiducia, il ddl verrà modificato. Ma il segnale è
chiaro. Di fronte alle derive innescate in nome di leggi-manifesto che mirano a
trasformare lo straniero nella figura del Nemico e rischiano di isolare il
paese dall'Europa, i dubbi cominciano a diffondersi anche in uno schieramento
sin qui sotto lo scacco della tirannia dei valori leghista.
( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 2 - Esteri
Aids, l´Europa contro il Papa "I preservativi salvano le vite"
Critiche al pontefice anche dalla stampa Usa La Spagna ha risposto con i fatti,
inviando un milione di condom nel continente nero GIAMPIERO MARTINOTTI dal
nostro corrispondente parigi - La Francia esprime la sua «vivissima
inquietudine», la Germania parla di «irresponsabilità», per l´Unione europea,
come pure per l´Unaids (l´organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di
Aids), il preservativo è un «elemento essenziale» nella lotta contro la
malattia: una dichiarazione del Papa non aveva mai sollevato così tante
critiche nelle cancellerie europee. Quando si prendevano le distanze dalla
Santa Sede lo si faceva in maniera molto cortese, diplomatica, utilizzando
frasi allusive. Stavolta, invece, le parole di Benedetto XVI contro l´uso dei
profilattici hanno sollevato una protesta generalizzata e non sono soltanto la
stampa e le organizzazioni umanitarie a sparare a
zero: i governi hanno ufficialmente criticato il pontefice in termini durissimi
e Madrid, senza fare commenti, ha annunciato l´invio di un milione di
preservativi in Africa. Solo a Roma si è preferito un poco coraggioso silenzio:
«Non commento le parole del Papa», ha detto il ministro degli Esteri, Franco
Frattini. La politica dello struzzo non è stata invece seguita nella altre
capitali, da dove sono arrivate bordate contro le dichiarazioni di Papa
Ratzinger, già ferocemente criticato per la riabilitazione di monsignor Williamson
e per la vicenda della bambina brasiliana stuprata. A dare il via alle critiche
ufficiali è stato il ministro della Sanità belga, Laurette Onkelinx, che si è
detta «sorpresa e costernata». Poi è stata la volta di un comunicato arrivato
dalla Germania, patria del Papa, firmato dalle ministre della Sanità e dello
Sviluppo: «I preservativi hanno un ruolo decisivo, salvano la vita in Europa e
in altri continenti». Qualsiasi altro mezzo «sarebbe irresponsabile». Ancor più
indignate le reazioni della laica Francia. Il portavoce del quai d´Orsay ha
espresso la «vivissima inquietudine» per le conseguenze delle dichiarazioni
pontificie: «Non spetta a noi giudicare la dottrina della Chiesa, ma pensiamo
che tali parole mettano in pericolo le politiche di sanità
pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana». Ancor più virulente
le prese di posizione di alcuni membri del governo, dal ministro della Sanità
(«Sono sconvolta per queste frasi, come garante della sanità pubblica le
giudico irresponsabili») al sottosegretario ai diritti umani («Sono sbalordita, sono parole
regressive»). L´ex primo ministro Alain Juppé ha sbottato: «Questo Papa
comincia a darci dei problemi». Lo stesso mondo cattolico ha reagito con
imbarazzo, non tanto per la dichiarazione in sé, ma perché essa arriva dopo le
polemiche delle settimane scorse, che avevano già appannato l´immagine papale.
Infine, anche la Commissione europea è scesa in campo. Con prudenza, ma senza
nascondersi dietro un dito, il portavoce del commissario agli aiuti umanitari ha detto che il preservativo «è uno degli elementi
essenziali nella lotta contro l´Aids e la Commissione ne sostiene la diffusione
e l´uso corretto». Di fronte a tante critiche, le proteste delle Ong appaiono
quasi scontate. Tutti parlano di "irresponsabilità", di un papa «che
non vive nel ventunesimo secolo», la cui "cecità" di fronte al
flagello dell´Aids può avere un´influenza nefasta sulle popolazioni africane. E
la stampa se la prende con Ratzinger soprattutto per aver detto che i
preservativi «aumentano il problema». E´ il caso di Le Monde: «Affermare che il
preservativo aggrava la pandemia è gravissimo e irresponsabile. Il suo
predecessore, Giovanni Paolo II, non era mai andato così lontano». Stessa
campana sul New York Times, per il quale il Papa si è messo «tristemente dalla
parte del torto». Le prese di posizione vaticane su l´Aids e i profilattici
hanno sempre suscitato un putiferio, mai però come questa volta.
( da "Arena, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 19 Marzo
2009 NAZIONALE Pagina 6 WASHINGTON. Firmata la dichiarazione Onu Svolta di
Obama, ok degli Usa ai diritti dei gay Ribaltata la posizione di Bush sul
riconoscimento della pari dignità alle persone omosessuali WASHINGTON A
differenza di quelli di George W. Bush, gli Stati Uniti di Barack Obama
riconoscono che i gay hanno gli stessi diritti di tutti gli altri essere umani.
Questa dichiarazione, proposta all'Onu il 18 dicembre scorso dalla Francia, era
stata finora sottoscritta da 66 Paesi membri su 192. Mancavano, tra le altre,
le firme del Vaticano e degli Stati Uniti, oltre a quelle di molti Paesi
musulmani, Egitto in testa. Ieri, invece, gli Stati Uniti hanno reso noto di
aver a loro volta sottoscritto questa dichiarazione. La dichiarazione politica
non comporta i vincoli giuridici di una risoluzione, ma è semmai l'esternazione
di un principio. Nel caso specifico, la Francia nella sua dichiarazione aveva
rivolto ai Paesi dell'Onu una sorta di appello invitandoli a firmare un
documento contro la criminalizzazione dell'omosessualità. Il documento
riafferma «il principio di non discriminazione in base al quale i diritti
dell'uomo vengono applicati allo stesso modo a ciascun essere umano,
indipendentemente dai suoi orientamenti sessuali o dall'identità di genere».
Questa dichiarazione era stata finora sottoscritta da 66 membri dell'Onu - tra
cui i 27 dell'Ue - su 192. Ma l'amministrazione Bush si era rifiutata a suo
tempo di sottoscriverla, così come la Santa Sede. Amnesty
International ha espresso soddisfazione per la decisione del presidente Barack
Obama di sottoscrivere l'appello: «Ogni giorno Amnesty si batte per persone che
rischiano la prigione, la tortura e anche la morte per la loro identità
sessuale».
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 19 Marzo
2009, "Bambini e adolescenti, iperattività e deficit di attenzione: gli
psicofarmaci sono la risposta?". Un tema oggetto di un recente convegno
organizzato a Palazzo Belgrado con il sostegno, anche economico, della
Provincia. Tra i promotori pure il Comitato dei Cittadini
per i Diritti Umani,
organizzazione no profit fondata da Scientology e che vanta tra le sue fila
membri del movimento fondato da Ron Hubbard, in Italia non riconosciuto come
religione. Dettaglio sfuggito al presidente del Consiglio provinciale Quai, che
caldeggiava l'iniziativa, ma non al Pd che con Shaurli ieri ha portato il caso
in Aula, fra il disappunto dell'assessore alle Politiche sociali Piuzzi.
( da "Corriere delle Alpi" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
la delega concessa
alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla ...
la delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale
maggioranza, sulla politica della sicurezza in versione di politica di
contrasto all'immigrazione. Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare
esplicitamente di "norme inaccettabili", che ledono i più elementari
diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che
da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i
medici a denunciare i pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro
impossibile l'accesso alle cure mediche. Situazione che coinvolge centinaia di
migliaia di persone, molte delle quali lavorano per le imprese e le famiglie
italiane. Misure che, mutando la profilassi in «igiene sociale», non solo
snaturano profondamente il codice etico e la deontologia professionale dei
medici, ma mirano a fare di questi dei delatori in camice, solerti funzionari
dello Stato penale impegnato a perseguire gli immigrati. Misure non solo in
contrasto con i diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla Costituzione ma,
come comprende ogni persona di buon senso, controproducenti per la salute
pubblica. Perché simili misure costringeranno molti immigrati alla
clandestinità sanitaria; facendo mancare un filtro essenziale per curare e arginare
le patologie dei quali sono affetti. Con il concreto rischio di diffusione
delle malattie e della creazione di canali sanitari paralleli, su base etnica o
sotto forma di imprenditorialità criminale, destinati a sfruttare l'emergenza
in cui versano quanti hanno bisogno di cure. Meccanismo, quello dell'obbligo di
denuncia,, innescato dall'introduzione del reato di immigrazione clandestina,
che potenzialmente riguarda ogni incaricato di pubblico servizio. Anche in
campo scolastico. Come se non bastasse il disegno di legge prevede l'obbligo
per lo straniero di esibire il permesso di soggiorno ogni qualvolta questi ha a
che fare con gli atti di stato civile, tra i quali vi è anche l'atto di
nascita. L'ufficio dello stato civile non potrà ricevere la dichiarazione di
nascita né di riconoscimento da parte di genitori stranieri privi di quel
documento: rendendo invisibili migliaia di neonati. Norma che contrasta non
solo con il dovere costituzionale di proteggere la maternità e l'infanzia ma
che consente ai genitori degli invisibili, proprio perché tali anche a quanti
dovrebbero tutelarli, di sfuggire al dovere di allevare i figli. Norma che entra in contrasto anche con la Convenzione Onu sui
diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di ciascuno a essere registrato
al momento della nascita. I bambini invisibili sono, infatti, esposti a ogni
violazione, dagli abusi allo sfruttamento, sino all'odiosissima tratta di
esseri umani. In
mancanza di un documento da cui risulti il rapporto di filiazione, molti di
loro non potranno nemmeno acquisire la cittadinanza dei genitori, diventando
apolidi. Condizione che innalza ostacoli nel rapporto con le istituzioni, in
primo luogo la scuola. E' probabile, inoltre, che, temendo che il bambino sia
loro tolto, molte donne prive di permesso decidano di non partorire in
ospedale. Con rischio per la salute di entrambi. Di fronte a simili barbarie,
perché di questo si tratta, non era possibile continuare a chiudere gli occhi.
Nemmeno a destra. Sia perchè il mondo cattolico inorridisce di fronte a misure
che negano alla radice la dottrina cristiana. Sia perché le obiezioni dei
potenti ordini dei medici si sono fatte sentire. Naturalmente il governo
cercherà di smorzare la protesta, dicendo che si tratta di malintesi e che
comunque, fiducia o non fiducia, il ddl verrà modificato. Ma il segnale è
chiaro. Di fronte alle derive innescate in nome di leggi-manifesto che mirano a
trasformare lo straniero in figura del Nemico e rischiano di isolare il paese
dall'Europa, i dubbi cominciano a diffondersi anche in uno schieramento sin qui
sotto lo scacco della tirannia dei valori leghista. Renzo Guolo
( da "Unita, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Obama pronto a
firmare con l'Onu: l'omosessualità non è un reato ROBERTO REZZO L'adesione di
Washington in qualità di sponsor è stata anticipata alla missione francese al
Palazzo di Vetro in quanto prima firmataria del documento presentato il 19
dicembre scorso. La depenalizzazione delle relazioni tra persone dello stesso
sesso sembra una battaglia di retroguardia per lo standard delle nazioni
occidentali, eppure il documento sottoscritto da tutti i governi della Ue,
Giappone, Australia, Messico e una dozzina di altri Paesi membri delle Nazioni
Unite è ancora lontano dall'avere i numeri per essere approvato in votazione
dall'Assemblea Generale. 50 PAESI SI OPPONGONO Qualche cifra: sono 70 le
nazioni in cui l'omosessualità è ancora materia da codice penale. In alcune -
come l'Iran - vige e si applica nientemeno che la pena di morte. Su 192 Paesi
rappresentati all'Onu, quelli che hanno inizialmente sottoscritto il documento
sono 66, quelli che hanno fatto apertamente opposizione 50. Tra questi quasi
tutti i membri della Conferenza islamica e il Vaticano. A dare legittimazione
al fronte dei fondamentalisti religiosi, gli Usa di Bush. Le principali
organizzazioni per i diritti umani, a cominciare da Amnesty, sono sempre state fiduciose che il
cambio della guardia alla Casa Bianca avrebbe cambiato i rapporti di forza
sullo scacchiere diplomatico. «L'America intende riconquistare il primato nella
difesa dei diritti di tutte le persone - spiega un funzionario
dell'amministrazione Usa - Siamo preoccupati per gli abusi ancora commessi nei
confronti di gay, lesbiche e transessuali. E ancora di più per la
criminalizzazione dei comportamenti relativi all'orientamento sessuale». LA
SENTENZA La svolta di Obama sulla parità di diritti dei gay era già apparsa
chiara la scorsa settimana quando il governo federale non ha impugnato la
decisione di due giudici in California che hanno riconosciuto il diritto
all'assicurazione sanitaria per il coniuge dello stesso sesso dei dipendenti
del tribunale. Il contenzioso è stato aperto da Karen Golinski, 46 anni,
avvocata del nono circuito d'Appello, e Brad Levenson, 49 anni, difensore
pubblico a Los Angeles. L'assicurazione medica private pagata dal governo
rifiuta l'assistenza ai loro partner citando il «Defense Marriage Act», la
legge fatta ingoiare a Bill Clinton dall'allora maggioranza repubblicana al
Congresso che definisce il matrimonio come unione esclusiva tra un uomo e una
donna. Stephen Reinhardt - giudice di grande esperienza e molto rispettato
anche dai giuristi più conservatori - ha liquidato il «Defense Marriage Act»
come anticostituzionale. E s'è pure tolto lo sfizio di prendere in giro i
legislatori. «Negare un benefit contrattuale a una minoranza di cittadini è in
aperto contrasto con la legge fondamentale. E soprattutto non serve a tutelare
il matrimonio tradizionale: nessun gay e nessuna lesbica si sposeranno con
qualcuno del sesso opposto soltanto per avere la mutua». La Corte suprema
statale sta intanto valutando la costituzionalità della Proposition 8, il
referendum che nello scorso novembre ha messo fuori legge i matrimoni tra gay
in California. Da Washington John Berry, direttore dell'Office of Personnel
Management, ha dichiarato di essere favorevole all'erogazione dei benefit
riservati alle coppie sposate per tutti i partner conviventi dei dipendenti del
governo federale. Il parlamento del Vermont ha appena messo all'ordine del
giorno un disegno di legge per l'estensione dell'istituto matrimoniale a tutti
i cittadini residenti e per il riconoscimento dei certificati rilasciati da
altri Stati. Un atto dovuto per rimettere gli Usa sulla carreggiata dei Paesi
civili che rispettano i diritti umani. Obama annuncia
il proprio sostegno alla dichiarazione Onu per la depenalizzazione universale
dell'omosessualità.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 10 -
Pordenone Montereale: una cena per i "niños" argentini MONTEREALE.
Solidarietà senza confini a Montereale. Il Circolo Arci-Tina Merlin organizza
nella propria sede, sabato, alle 20.30, una cena per sostenere finanziariamente
la mensa infantile del quartiere "El pozo" di Santa Fe, città del
Nordest dell'Argentina. La mensa di "El Pozo" gestita, senza
contributi statali, dal "Movimiento territorial de liberacion",
garantisce pasti gratuiti ai bambini, figli di disoccupati, dal dicembre 2001
che segnò il crollo dell'economia argentina, dopo il genocidio perpetrato dai
militari contro gli oppositori e la politica liberista criminale attuata dal
presidente Carlos Menem. L'appuntamento monterealino di solidarietà e raccolta
fondi, vedrà la partecipazione di Estela Robledo, ex detenuta politica,
imprigionata e torturata sotto la dittatura militare, e Fabio Beuzer che
rappresenta l'associazione "Vientos del sur" di Udine: un sodalizio
di friulani (costretti a lasciare l'Argentina per le persecuzioni politiche e
la crisi economica) che opera in difesa dei diritti umani, sostenendo a
distanza, in Argentina, i più deboli. L'iniziativa per i "niños" di
Santa Fe, avrà un prologo alle 17,30: il Comune di Montereale, la biblioteca
civica (diretta da Flavia Corba) e circolo culturale Menocchio, nella sala
Roveredo di palazzo Toffoli, presentano il libro "Memoria del buio".
Pubblicata nel 2008, con la prefazione di Italo Moretti, l'opera contiene le
testimonianze di 120 donne arrestate, incarcerate e
torturate sotto la dittatura militare, 1974-1983. La curatrice Mariana Crespo,
sottoposta a prigionia e tortura, non è riuscita a veder terminato il suo
lavoro. Sabato le verrà reso omaggio, assieme alle madri argentine che cercano
ancora la verità sui figli scomparsi e alle donne che, nell'opera citata,
raccontano al femminile la "notte" della dittatura argentina. (s.c.)
( da "Unita, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Sicurezza, la carica
dei 170 Nel Pdl scoppia il dissenso C.FUS. Quando meno se l'aspetta, mentre il
federalismo prosegue il suo cammino alla Camera, la Lega si ritrova impallinata
dalla sua stessa maggioranza sul fronte della sicurezza. Che, con la giustizia,
si conferma essere il punto più debole della coalizione di governo. Un attacco
inatteso, non previsto. Quando alle due l'aula sospende la seduta per la pausa
pranzo il capogruppo del Carroccio Roberto Cota taglia corto infastidito:
«Nessuno strappo, nulla di nuovo, solo manovre di assestamento nella Pdl in
vista del loro congresso...». Ma lo sgambetto c'è. E la crepa diventa in poche
ore una spaccatura. Succede che dalla mattina Alessandra Mussolini va
raccogliendo firme per Montecitorio e tra i banchi del pdl contro il disegno di
legge sulla sicurezza, quello già approvato al Senato, punto d'onore del
Carroccio perchè introduce il reato di clandestinità. Succede anche che al
secondo piano, in Commissione Giustizia, il governo nelle persone dei
sottosegretari Caliendo (Giustizia) e Mantovano (Interno) fanno presente
l'opportunità di rinviare ad altra sede il tema castrazione chimica. Cancellare
gli impulsi sessuali a una persona, anche se colpevole di violenza carnale, è
materia che sarebbe meglio approfondire evitando di impacchettarla in un
decreto. Il leghista Matteo Brigandì, primo firmatario, strappa la pagina con
il suo emendamento. La stringe in mano,scrolla la testa: «Dicono che bisogna
sentire un po' di medici, prima». Di castrazione chimica si riparlerà quando la
Camera metterà in calendario il disegno di legge sulla violenza carnale che
giace nella polvere da mesi. Un altro boccone amaro per il Carroccio. Non c'è
dubbio che il guaio più grosso lo combina Alessandra Mussolini. La sua lettera
a Berlusconi perchè non metta la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza e
perchè ridiscuta quell'insieme di norme «inaccettabili e
contrarie ai più elementari diritti umani», trova facili consensi tra i deputati del Pdl. Mussolini
raccoglie le firme in pochi minuti, Nirenstein,Versace, Boniver, Pecorella che
rivendica «un voto di coscienza» («il diritto alla salute viene prima del
controllo sulla presenza degli stranieri irregolari »), Costa e Contento
(«firma sascrosanta»), Aprea, Di Virgilio, il medico («Ci pensi il
poliziotto a denunciare i clandestini, di certo io non lo faccio»). All'ora di
pranzo sono
( da "Adige, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
laura galassi I
rintocchi di Maria Dolens si sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro,
sede delle Nazioni Unite laura galassi I rintocchi di Maria Dolens si
sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite.
Dal 22 gennaio 2009 infatti la Fondazione Campana dei caduti è diventata
osservatore speciale nel consiglio dell'Onu. Ciò significa che l'istituzione
roveretana sarà ammessa ai dibattiti riguardanti la pace, la
soluzione dei conflitti e la tutela dei diritti umani che si terranno nelle sede delle Nazioni Unite e negli incontri
programmati in tutto il mondo Proprio su queste tematiche, la Fondazione è
ormai da decenni un punto di riferimento internazionale, grazie ai convegni e
ai corsi organizzati in materia di sensibilizzazione alla pace, senza
tralasciare le attività promosse dall'Osservatorio sui Balcani e
dall'Unip, l'Università internazionale delle istituzione dei popoli per la
pace. «Rovereto - ha affermato il sindaco Guglielmo Valduga alla conferenza
stampa di ieri - ha nella sua tradizione secolare l'attenzione alla persona
umana e alla vita. La Campana oggi si allarga in una dimensione mondiale e
questo non può che renderci orgogliosi. Anche nel concreto comunque la città
reagisce bene in fatto di ospitalità ed è aperta al confronto fra religiosità
diverse che la società multietnica attuale ci impone». I rappresentanti della
Fondazione Campana dei Caduti potranno partecipare ai meeting e alle conferenze
internazionali convocate dall'Ecosoc, il consiglio dell'Onu che coordina le
attività in materia economica, sociale, culturale ed umanitaria.
Quest'anno l'appuntamento sarà a New York mentre l'anno prossimo le riunioni si
terranno a Ginevra. «Nel nostro ruolo di osservatori speciali - afferma il
reggente Alberto Robol - daremo il nostro contributo nelle tematiche in cui
abbiamo maturato esperienza. Da anni avevamo chiesto all'Onu di portare avanti
la scelta di pace di don Rossaro ma solo ora abbiamo raggiunto i requisiti
necessari». Per ottenere il riconoscimento del Palazzo di vetro infatti, era
necessario che la Fondazione assumesse un respiro mondiale, non solo limitato
alle attività presso il colle di Miravalle. Dall'anno scorso la collaborazione
con l'associazione Trentini nel Mondo ha permesso questo passo avanti, dopo che
nel 2006 la Fondazione aveva già ottenuto il partenariato presso il Consiglio
d'Europa a Strasburgo. «Questo traguardo - commenta Giovanni Kessler,
presidente del Consiglio Provinciale - è motivo di orgoglio per tutta la
comunità trentina e comporta un'ulteriore attribuzione di responsabilità alla
Fondazione e alla cittadinanza roveretana. La vocazione alla internazionalità è
insita nel nostro territorio; basti pensare ai nostri emigranti o ai missionari
in tutto il mondo». Grande soddisfazione per la collaborazione con l'Onu giunge
anche dal Forum trentino per la pace e dal Comitato associazioni per i diritti umani e la pace. «L'interesse della città verso le tematiche
internazionali - afferma Erica Mondini - è sempre stato molto alto. Basti
pensare alle esperienze di molti giovani che si appassionano nell'ambito della
solidarietà, un esempio da seguire». 19/03/2009
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 67 del 2009-03-19 pagina 5 Alla festival del cinema indipendente si parla di
ambiente e diritti umani di
Alessandra Miccinesi Un canto dolente, quello del tormentato Darfur, che parte
dalla cronache mondiali e arriva al cinema indipendente. Domani Sing for Darfur
docufilm del regista olandese Johan Kramer, girato a Barcellona durante un
concerto pop per aiutare la popolazione del Darfur, pellicola che
intende misurare la paura e il razzismo del nostro quotidiano, accenderà gli
schermi dell'ottava edizione del Riff (ovvero Roma Independent Film Festival).
La kermesse, ospitata al Nuovo Cinema Aquila fino al 27 marzo e diretta da
Fabrizio Ferrari, anche quest'anno si propone di veicolare e promuovere sui
circuiti distributivi tradizionali i progetti dei filmaker indipendenti.
Lungometraggi, corti e documentari che riescono a coniugare l'estetica alla
poetica, stimolando il senso critico, ma che spesso restano invisibili al grande
pubblico. Per questo il RIFF apre una serie di finestre indipendenti sul mondo
con un cartellone di opere proposte in anteprima europea, lingua originale e
sottotitoli. Alle proiezioni si affiancheranno workshop e seminari su temi
d'attualità che vanno dalla produzione cinematografica al surriscaldamento
globale. Cinema ambientale, quindi, con il tributo alla Short Short Festival di
Tokio e al Gecofilmfest, mentre l'evento dedicato ai Diritti
Umani verterà sui progetti di sostegno alle vittime dei conflitti bellici e
alla guerra contro la piaga della povertà. La giuria internazionale del RIFF,
composta da Valentina Cervi, Sabrina Impacciatore, i Manetti Bros, il cineasta
Rachid Benhadj, e il direttore generale Disney Paul Zonderland, assegnerà i
RIFF Award 2009 per le varie sezioni. Tra i film italiani in corsa ci sono
Sleeping Around di Marco Carniti con Anna Galiena, Tutto intorno a Linda di
Barbara e Monica Sgambellone, Miss Julie di Michael Margotta, Appuntamento a
ora isolita di Stefano Coletta, e Narciso di Marcello e Dario Baldi. Tra i film
stranieri Hunger di Steve McQueen opera prima vincitore della Camera d'Or a
Cannes, e Be calm & count to 7 di Ramtin Lavafipour vincitore al Festival
di Rotterdam. Il 25 marzo serata dedicata ad Arnoldo Foà con la proiezione del
documentario ispirato alla sua vita Almeno io fo.à di Alan Baccelli e Lorenzo
Degli Innocenti; il 26 soirée di premiazione condotta da Valeria Solarino e a
seguire proiezione di Valzer di Salvatore Maira. www.riff.it © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 4 - Esteri
Schiaffo a Bush e Vaticano, Obama apre ai gay La Casa Bianca: firmeremo la
carta dell´Onu contro le discriminazioni di genere "I diritti devono
essere applicati allo stesso modo senza distinzioni di carattere sessuale"
ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato new york - I gay hanno gli stessi
diritti di tutti gli altri esseri umani. Ribaltando la
posizione dell´amministrazione Bush, che il 18 dicembre non aveva firmato la
dichiarazione proposta all´Onu dalla Francia, la Casa Bianca di Obama si unisce
adesso a quel fronte di 66 paesi che l´aveva sottoscritta (in primis quelli
della Ue) e prende le distanze dal blocco (maggioritario all´Onu) delle nazioni
che gli omosessuali continuano a discriminarli: i paesi islamici, la Russia, la
Cina e il Vaticano. La notizia è stata confermata ieri dal portavoce del
Dipartimento di Stato Robert Wood. Si tratta, ha spiegato Wood, di una
dichiarazione politica, che non comporta i vincoli giuridici di una risoluzione
ma che vuole sottolineare l´impegno della Casa Bianca per la difesa dei diritti
umani in tutto il mondo: «Il fatto di sostenere questa
dichiarazione non ci dà alcun obbligo legale». «Si riafferma il principio di
non discriminazione in base al quale i diritti dell´uomo vengono applicati allo
stesso modo a ciascun essere umano, indipendentemente dai suoi orientamenti
sessuali o dall´identità di genere». Questo il testo dell´appello lanciato
dalla Francia nel dicembre scorso che chiedeva la depenalizzazione mondiale
dell´omosessualità. Allora il testo era stato sottoscritto dai paesi Ue, da
Canada, Australia, Giappone e da diversi paesi latino - americani. Gli Usa si
erano distinti per essere l´unica nazione del cosiddetto blocco «occidentale» a
schierarsi contro. Una scelta molto criticata (anche da esponenti repubblicani)
che aveva visto gli Stati Uniti allearsi con suoi tradizionali nemici e
avversari - dittature islamiche, regimi autoritari - rompere con i suoi alleati
di sempre e ricevere il plauso del Vaticano. La svolta, dice adesso Wood, vuole dimostrare che «gli Stati Uniti difendono a viso aperto i
diritti umani e condannano
gli abusi di tali diritti in ogni parte del mondo. Per questo motivo ci uniamo
agli altri paesi che hanno firmato quella dichiarazione e ribadiremo
l´importanza per il rispetto dei diritti umani per tutti in ogni sede». L´omosessaulità è considerata un
crimine in 77 paesi del mondo e in sette è punita con la morte. La posizione
decisa a dicembre dall´allora presidente Bush era la logica conseguenza di una
linea sui diritti degli omosessuali ispirata dai gruppi religiosi e consevatori
che erano stati decisivi nella rielezione di Bush nel 2004. Obama,
personalmente contrario ai matrimoni gay, si oppone a una legge federale che li
proibisca («devono decidere gli Stati») e funzionari della Casa Bianca hanno
più volte sostenuto che un desiderio del presidente è quello di abrogare la
controversa legge che permette a gay e lesbiche di essere arruolati nelle forze
armate solo a condizione di tacere il loro orientamento sessuale. La svolta
della Casa Bianca ha avuto l´immediato plauso del ministro francese per diritti
umani, Rama Yade, delle organizzazioni gay e di
Amnesty International.
( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
INTERVISTE Ivan
Cepeda e Liliana Uribe, attivisti contro i «falsi positivi»: un documento del
2005 indica il valore di ogni uomo eliminato «Denaro, licenze e premi: così una
direttiva metteva un prezzo ai morti» Iván Cepeda, portavoce del Movimento
delle vittime di crimini di stato (Movice), è stato tra gli organizzatori delle
manifestazioni in favore delle vittime dei falsos positivos del 6 di marzo, che
ha visto la partecipazione dei familiari di circa 200 ragazzi assassinati
provenienti da 15 regioni del paese. Cosa chiedete con questa manifestazione?
La creazione di un gruppo speciale d'investigatori, che si dedichi
esclusivamente alla ricerca dei responsabili delle 1400 esecuzioni commesse in
Colombia durante il governo Uribe. Fino ad ora le indagini non sono andate
avanti, perchè affidate alla giustizia penale militare, ignorando le
raccomandazioni dell'Onu. In alcune regioni sono a carico di magistrati
designati dall'ex fiscal Camilo Osorio (già ambasciatore in Italia e attuale
ambasciatore in Messico): è molto probabile che facciano parte dell'apparato
paramilitare. Molte famiglie non hanno ancora potuto riavere i cadaveri dei
propri cari. Il ministro della difesa Santos considera quello dei «falsos
positivos» un caso chiuso affermando che da ottobre, da quando sono stati
allontanati i 27 militari, non si siano verificati nuovi omicidi. È vero?
Mente. Continuiamo a registrare casi con modalità molto simili. Santos è il
responsabile politico di questa catena di esecuzioni e ne chiediamo la
destituzione immediata. E il generale Montoya? Durante il suo periodo alla
guida dell'esercito sono aumentati in modo significativo gli omicidi di civili.
I generali sono i veri responsabili di questa catena d'omicidi. Il generale
Montoya deve essere richiamato in Colombia per rispondere alla giustizia
civile. Si può parlare di crimini di lesa umanità? Sì perchè, come ha già affermato l'Alto commissariato per i
diritti umani dell'Onu, non
sono casi isolati, ma rispondono a politiche istituzionali e in primo luogo
alla politica di seguridad democratica del presidente. La Cceeu (Coordinamento
Colombia Europa Stati Uniti) è un'organizzazione che raccoglie circa duecento
ong che si occupano di diritti umani in Colombia e che, più delle altre, ha studiato i casi
dei falsos positivos nel paese. Liliana Uribe ne è la portavoce. Cosa avete
potuto accertare con i vostri studi? I falsos positivos si presentano su tutto
il territorio nazionale, anche in regioni dove prima non presentavano casi di
questo tipo, come Huila e Norte de Santander, che sono le più colpite dalla
politica di seguridad democratica. A differenza di quanto afferma il governo,
gli incentivi per i militari che uccidono un nemico sono ancora presenti.
L'anno scorso abbiamo scoperto una direttiva, la 029 del 2005, un documento
segreto scritto dall'attuale ambasciatore all'Osa (Organizzazione degli stati
americani) che indica il valore d'ogni essere umano eliminato, in termini di
denaro, licenze e altri premi. La storia si basa anche sull'opinione dei
militari che la vita dei ragazzi disoccupati non valga niente. Quanto influisce
su tutto questo l'impunità diffusa? Su 716 casi con 1171 vittime, solo in 32 è
stata aperta un'indagine, e non si è mai arrivati ad una condanna. Nelle zone
rurali le cose vanno anche peggio. Inoltre s'indaga solo sugli esecutori, mai
sui mandanti. Dei 27 alti ufficiali destituiti, nessuno risulta indagato
penalmente. E' forte l'impressione che nessuno risponderà mai alla giustizia.
Nonostante dal giugno del 2007 siano state emesse varie direttive dal ministero
della difesa contro le esecuzioni extragiudiziali, nel 2008 se ne sono
verificate 160. Nelle caserme si sente dire che si può fare tutto, "tanto
poi ne risponde il presidente". (gu.pi.)
( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
STATI UNITI La
decisione del presidente ribalta quella dell'Amministrazione Bush. Matrimoni
omosessuali, è battaglia in California Omofobia in soffitta, sì di Obama alla
dichiarazione Onu sui diritti dei gay Matteo Bosco Bortolaso NEW YORK NEW YORK
Nuovo strappo degli Stati Uniti di Barack Obama rispetto all'era Bush. La Casa
Bianca firmerà il documento Onu a favore dei diritti degli omosessuali, osteggiato
nei mesi scorsi anche dal Vaticano. L'annuncio è arrivato ieri da Robert Wood,
portavoce del dipartimento di Stato Usa. «Gli Stati Uniti
appoggiano la dichiarazione dell'Onu su diritti umani e orientamento sessuale - ha detto Wood durante il suo briefing
quotidiano - e sono felici di unirsi agli altri 66 Paesi che hanno dichiarato
il loro supporto alla dichiarazione che condanna le violazioni dei diritti umani in base all'orientamento
sessuale». Il portavoce ha aggiunto che «gli Usa difendono i diritti umani e criticano le loro violazioni del mondo». Rispondendo
ad una domanda, Wood ha spiegato che l'inversione rispetto a Bush è stata presa
«dopo una revisione tra le agenzie Usa, un'attenta revisione», secondo la quale
gli Usa non avranno obblighi in seguito dell'adesione. Uno degli argomenti
usati dall'amministrazione Bush per giustificare il «no», infatti, era che il
documento avrebbe rimesso in discussione i matrimoni omosessuali, ammessi in
alcuni stati e vietati in altri. Il dibattito sul tema è in effetti molto aspro
e in questi giorni si sta abbattendo come un ciclone sulla California. Il 4
novembre scorso, proprio nel giorno dell'elezione di Obama, gli abitanti del
Golden State hanno avallato con un referendum la cosiddetta Proposition Eight,
che riscrive la costituzione californiana mettendo fuori legge le unioni gay.
Qualche giorno fa la corte suprema dello Stato ha iniziato ad esaminare la
questione, mentre attivisti del movimento omosessuale, ispirati anche dal
recente film Milk con Sean Penn, manifestavano contro la Proposition. L'alta
corte si pronuncerà entro tre mesi. Ieri, intanto, sono arrivati numerosi
plausi per la decisione di Obama, schieratosi a favore degli omosessuali,
ricordati spesso nei discorsi del presidente, il quale difficilmente dimentica
di rivolgersi a tutti, gay o straight. «Firmando la dichiarazione - commenta
Amnesty International - Obama vuole dare un importante sostegno alla lotta per
giungere ad un mondo in cui tutte le persone sono trattate in modo uguale».
Anche altri gruppi a favore degli omosessuali hanno espresso soddisfazione.
Mark Bromley, responsabile del Council for Global Equality, ha detto che la
scelta della Casa Bianca «costituisce un rimprovero della posizione
dell'amministrazione Bush, che negava l'applicazione universale dei diritti umani». Il documento è una solenne dichiarazione d'intenti
che assume particolare rilievo grazie al cappello delle Nazioni Unite. È
simile, in questo senso, al documento Onu che chiede una moratoria della pena
di morte, approvato nel 2007 dall'Assemblea Generale. Al Palazzo di Vetro non
sono previste nuove discussioni sul documento a favore degli omosessuali. Un
portavoce della missione francese all'Onu ha ricordato che la dichiarazione,
fortemente voluta proprio da Parigi, è stata approvata lo scorso dicembre come
«documento di riferimento». Non c'è bisogno di nuove discussioni se altri Paesi
decidono di sottoscriverla. Finora la dichiarazione è stata adottata da 66
Paesi, compresi i Ventisette dell'Unione europea, il Canada, l'Australia e il
Giappone. Sul fronte dell'opposizione, invece, non c'erano solo gli Usa e il
Vaticano, ma anche diversi Paesi musulmani. La Siria aveva anzi preparato un
contro-documento che aveva raccolto una sessantina di adesioni, dividendo
profondamente il parlamento del Palazzo di Vetro.
( da "Italia Oggi" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ItaliaOggi
sezione: CISAL data: 19/03/2009 - pag: 35 autore: Un premio per una tesi sui
diritti umani Il 60° anniversario della
Dichiarazione universale dei diritti umani (1948-2008)
non può rappresentare soltanto una delle tante occasioni celebrative a cui
siamo ormai da tempo sempre più abituati per commemorazioni fini a se stesse. È necessario infatti considerare
che, a distanza di 60 anni, un miliardo di persone soffre ancora la fame e in
tutto il mondo si segnalano gravi violazioni dei fondamentali diritti di ogni
essere umano. Il messaggio della Dichiarazione si rivolge oggi più che mai alle
nuove generazioni che dovranno sempre più farsi portavoce di questi diritti
ancora negati in molte parti del mondo. Per favorire l'approfondimento
scientifico della promozione e della tutela internazionale dei diritti umani sia a livello universale che regionale, nonché del
diritto internazionale umanitario, l'Istituto di studi
politici «S. Pio V» di Roma ha bandito un concorso a premi per una tesi di
dottorato che tratti tale tematica. Il premio, del valore di 3.500,00 euro, è
destinato a giovani studiosi che abbiano conseguito il titolo di dottorato di
ricerca tra l'anno accademico 2006-2007, che alla data di presentazione della
domanda non abbiano superato i trentacinque anni di età. Illustrando gli
obiettivi della iniziativa, il presidente dell'Istituto «S. Pio V», Antonio
Iodice, ha spiegato che «essa intende, in particolare, promuovere e incoraggiare
nei giovani gli studi nelle discipline economiche, giuridiche e sociali
all'indomani della ricorrenza del 60° anniversario della Dichiarazione».Per
partecipare al concorso le candidature dovranno pervenire entro il termine del
9 aprile 2009 presso la sede dell'Istituto «S. Pio V» in piazza Navona, 93 -
00186 Roma. Il bando di concorso è pubblicato sul sito www.istitutospiov.it Per
ulteriori informazioni si può scrivere a: segreteria.ricerca@istitutospiov.it.
La cerimonia di premiazione si terrà a Roma, nel mese di giugno, nell'ambito
del seminario di studi sui diritti umani organizzato
dall'istituto.
( da "Riformista, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
le notizie Il
padre-mostro crolla e confessa tutti i suoi orrori Josef Fritzl, il
padre-mostro austriaco che ha tenuto segregata la figlia Elisabeth per 24 anni,
stuprandola e costringendola a partorire 7 bambini, ieri a sorpresa si è
dichiarato colpevole per tutti e sei i capi di imputazione, compreso l'omicidio
colposo e la riduzione in schiavitù, e si è detto «pentito». La svolta è
arrivata nell'apertura della terza e ultima udienza del processo a St. Poelten,
che ora non potrà che concludersi con una condanna all'ergastolo. La sentenza è
prevista entro venerdì. Il settantatreenne padre-aguzzino di Amstetten che in
precedenza aveva ammesso solo l'incesto, lo stupro e la segregazione, dopo la visione
della registrazione di undici ore della testimonianza della figlia ha ammesso
tutte le sue orribili colpe. Dopo la dichiarazione di Fritzl ha deposto
Adelheid Kastner, la consulente psichiatrica che ha seguito il caso per conto
del tribunale, la quale ne ha raccomandato l'internamento in un centro
psichiatrico perchè c'è il pericolo di reiterazione dei reati «se non sarà
curato». Durban 2: Israele insorge. Il nuovo progetto di dichiarazione finale
della conferenza "Durban II" contro il razzismo rappresenta «una base
solida per il negoziato». Ne è convinto l'alto commissario dell'Onu per i Diritti umani, Navanethem Pillay. Ma il documento presentato ieri a Ginevra
non soddisfa Israele, che ritiene «inaccettabili» gli attuali riferimenti al
testo elaborato nel 2001. Come richiesto dall'Ue, il testo è stato ridotto (17
pagine) e non contiene più riferimenti né a Israele né al concetto di
diffamazione delle religioni (che avrebbe messo a rischio il principio
della libertà di espressione), elementi considerati come una "linea
rossa" dai paesi occidentali. Dopo gli Stati Uniti, anche gli europei
hanno minacciato lunedì di astenersi dai lavori di Durban II se la mozione non
fosse stata radicalmente modificata. Bashir l'intoccabile. Il presidente sudanese
Omar al-Bashir ha esortato ieri i ribelli del Darfur a deporre le armi, nel
corso di una visita nella tormentata regione nell'ovest del Sudan, in guerra
civile dal 2003. E contemporaneamente ha anche lanciato una nuova sfida alla
Corte penale internazionale dell'Aja, che il 4 marzo scorso ha spiccato un
mandato di cattura contro di lui per crimini di guerra e contro l'umanità, affermando che nessuna corte internazionale, nè il
Consiglio di sicurezza dell'Onu potranno torcergli «un capello». 19/03/2009
( da "Messaggero, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 19 Marzo
2009 Chiudi ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Anche per gli Stati
Uniti essere gay non è un crimine. Da ieri Washington si è unita agli altri 66
Paesi che lo scorso dicembre all'Onu avevano firmato una dichiarazione per la
difesa degli omosessuali. Il presidente Barack Obama ha deciso di invertire la
rotta adottata dal suo predecessore George Bush, che invece aveva rifiutato di
aderire all'iniziativa. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert Wood ha
dato la notizia della firma, commentando: «Gli Stati Uniti
intendono difendere con convinzione i diritti umani, e criticare gli abusi in tutto il mondo». Wood ha aggiunto che
l'Amministrazione è preoccupata per «le violenze e gli abusi che avvengono in
vari Paesi contro gay, lesbiche, transessuali e bisessuali». La dichiarazione
Onu era giunta ai voti lo scorso 19 dicembre, con l'approvazione di tutti i
Paesi dell'Occidente. Le uniche due posizioni negative sono state quelle
della Casa Bianca di George Bush e del Vaticano. Anche i Paesi islamici hanno
opposto resistenza, e hanno espresso nel dibattito il timore che la
decriminalizzazione dell'omosessualità possa portare anche alla legalizzazione
«di atti deplorevoli come la pedofilia e l'incesto». La dichiarazione in realtà
non ha forza di legge, è solo una affermazione di principio. Il documento era
stato presentato congiuntamente dal governo francese e quello olandese, al
semplice scopo di mandare un segnale al mondo. In 70 dei Paesi rappresentati
alle Nazioni Unite, infatti, l'omosessualità è illegale, e in alcuni Paesi è
anche punita con la pena di morte. La decisione di Obama di aderire all'appello
non è il primo passo a favore dei gay compiuto dalla sua Amministrazione: il
presidente ha già nominato in posti di prestigio alcuni esponenti del movimento
dei diritti dei gay, a cominciare da Jeffrey Crowley, al quale è stato affidato
l'Ufficio del personale dell'Amministrazione, e da Nancy Sutley, messa a capo
del Consiglio per la qualità dell'Ambiente. Gli attivisti tuttavia si aspettano
molto di più. In particolare vorrebbero che Obama cancellasse la cosiddetta
legge «non chiedere, non dire» che regola l'ammissione dei gay nelle forze
armate, e che fu adottata da Bill Clinton nel 1993. Sulla base di quella legge,
un individuo può rimanere sotto le armi purché la sua omosessualità non sia
apertamente riconosciuta. Circola voce che Obama ci stia pensando, ma non
voglia premere troppo il pedale sull'acceleratore. Nelle sette settimane da
presidente ha già cancellato varie posizioni del suo predecessore, ad esempio
quella che vietava i finanziamenti federali sulle cellule staminali. Il
cambiamento per i militari gay potrebbe non venire, dicono gli esperti, per
almeno un altro anno.
( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-19 num: - pag: 5
categoria: BREVI Un anno fa Il maxi-blitz Lo scorso aprile, viene sgomberato un insediamento in via Bovisasca abitato da
centinaia di rom. Il Comune lo definisce «lo sgombero del più grande campo
nomadi del Nord Italia» I diritti violati La Curia di Milano con un comunicato
avallato dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi protesta: «Si è scesi sotto il
rispetto dei diritti umani»
( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-03-19 num: - pag: 8 categoria:
REDAZIONALE Aids e preservativi, l'Europa critica il Papa La Francia guida la
protesta: «Dimostra di non capire la reale situazione in Africa» La Commissione
Ue: servono a prevenire, è scientificamente provato e noi ne sosteniamo la
distribuzione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — La Francia laica ha reagito
con durezza alle parole di Benedetto XVI sull'uso del preservativo, parole che
imbarazzano anche ambienti cattolici, toccati dalla vicenda del vescovo
negazionista Williamson. Ma la protesta è dilagata in diversi Paesi europei e
in serata la Commissione europea ha preso posizione: «La funzione dei
preservativi è scientificamente provata e per questo la Commissione sostiene la
loro distribuzione», ha detto il portavoce del commissario agli aiuti umanitari Louis Michel. «La Francia ritiene che insieme
all'educazione e ai test il preservativo sia elemento fondamentale delle azioni
di prevenzione», ha detto il portavoce del Quai d'Orsay, Eric Chevalier, il
quale ha sottolineato la necessità di «dar prova di spirito di solidarietà e
responsabilità» nella lotta al flagello del secolo. In serata, si è espresso il
ministro degli Esteri, Bernard Kouchner : «Una posizione che rivela poca
comprensione della reale situazione dell'Africa». Numerose le dichiarazioni di
esponenti di diverse tendenze politiche. L'ex premier Alain Juppé, gollista,
vicino a Sarkozy, ha detto che «questo Papa comincia a rappresentare un vero problema,
vive in una situazione di totale autismo». «Dichiarazioni
regressive», dice il sottosegretario ai diritti umani, Rama Yade. Il segretario del partito comunista, Marie-George
Buffet, definisce le parole di Benedetto XVI «irresponsabili» e «criminali ».
L'europarlamentare verde Daniel Cohn-Bendit ritiene le parole del Papa «quasi
un omicidio premeditato ». «Parole che dimostrano ignoranza degli
imperativi di salute pubblica. Il Papa rappresenta sempre peggio i cattolici
legati ai valori di tolleranza e umanità», recita un
comunicato del partito socialista. «Quella sull'uso del preservativo è una
riflessione difficilmente recepibile nell'opinione pubblica occidentale.
Certamente è il male minore in caso di pericolo di vita, ma non può essere la
soluzione », ha commentato il vescovo Stalislav Lalanne in un'intervista alla
rete LCI. Anche il quotidiano cattolico La Croix ha espresso una posizione
critica: «Per non aggiungere male al male è necessario proteggersi e proteggere
l'altro». «Nessuno ritiene che il preservativo sia la soluzione del problema,
ma affermare che possa aggravare la pandemia è gravissimo e irresponsabile. E'
una fuga davanti alla realtà, mentre la schiacciante maggioranza delle
organizzazioni umanitarie, comprese quelle cattoliche,
fanno del preservativo uno degli strumenti privilegiati della prevenzione»,
commenta un editoriale di Le Monde che aizza inoltre le polemiche con
un'irriverente vignetta del suo disegnatore Plantu, in cui si vede Gesù
distribuire preservativi e il vescovo Williamson affermare «l' Aids non è mai
esistito!». Imbarazzo e indignazione sono state espresse da organizzazioni umanitarie e istituzioni internazionali, mentre alle
reazioni della Francia hanno fatto eco dichiarazioni di ministri della Sanità e
della Cooperazione economica in Belgio e in Germania. La Spagna chiede al
Pontefice di rettificare le sue affermazioni in modo conforme all'evidenza
scientifica e ha annunciato che spedirà in Africa un milione di preservativi.
«Il Papa dovrebbe ritirare le sue inaccettabili dichiarazioni », ha detto il
direttore del Fondo mondiale della lotta all'Aids, Michel Kazatchikine. Da
Ginevra, l'Agenzia dell'ONU per la lotta all'Aids ha riaffermato che l'uso dei
preservativi rappresenta una risposta importante nella strategia di
prevenzione. «Il Papa mette in discussione anni di lavoro e ricerca scientifica
» ha affermato la ong Medecins du Monde. Massimo Nava Bagno di folla in Africa,
mentre in Europa si sollevano voci di protesta contro le dichiarazioni di Papa
Benedetto XVI, qui sopra all'arrivo in una basilica di Yaoundé, in Camerun, per
una celebrazione religiosa
( da "Nazione, La (Firenze)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
PRIMO PIANO pag.
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMPIONATO DI
GIORNALISMO pag. 19 IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si
celebra la Giornata internazionale dei diritt... IL 20 NOVEMBRE in tutto il
mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell' infanzia.Nel
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
SPETTACOLI
19-03-2009 MELTING PLOT STASERA AL TEATRO EUROPA Iran-Italia, viaggio tra
tradizioni e superstizioni II E' in programma stasera alle 21,30 al Teatro
Europa di via Oradour
( da "Mattino di Padova, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 1 - Prima
Pagina LO STRANIERO COME NEMICO RENZO GUOLO La «rivolta» dei cento deputati Pdl
che chiedono al premier di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla
sicurezza è assai rivelatrice. Perché giungendo a pochi giorni dalla nascita
del Popolo della libertà, sin qui mero assemblaggio di liste e parlamentari ma
non ancora partito, mostra che guidare una formazione nata da una fusione a
freddo non sarà facile neppure per un leader carismatico ma con la vocazione
del padre-padrone come Berlusconi. Perché, per la prima volta, fa emergere un
palese dissenso nei confronti della delega concessa alla Lega, nello scambio
politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica della sicurezza in
versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono
gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme
inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da
sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i
pazienti clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche.
SEGUE A PAGINA 4
( da "Nuova Venezia, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
SICUREZZA DEPUTATI
PDL IN RIVOLTA RENZO GUOLO La «rivolta» dei cento deputati del Pdl che chiedono
al presidente del Consiglio di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla
sicurezza è assai rivelatrice. Perché giungendo a pochi giorni dalla nascita
del Popolo della libertà, sin qui mero assemblaggio di liste e parlamentari ma
non ancora partito, mostra che guidare una formazione nata da una fusione a
freddo non sarà facile nemmeno per un leader carismatico ma con la vocazione
del padre-padrone come Berlusconi. Perché, per la prima volta, fa emergere un
palese dissenso nei confronti della delega concessa alla Lega, nello scambio
politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica della sicurezza in
versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono
gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme
inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da
sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i
pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle
cure mediche. SEGUE CON I SERVIZI A PAGINA 4
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 67 del 2009-03-19
pagina 14 «Sì alla dichiarazione sui diritti gay dell'Onu» di Redazione Ancora
uno smarcamento rispetto all'era di George W. Bush, ma di carattere solo
simbolico perché «non costituisce alcun obbligo legale», come ha ammesso il
portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood. Gli Stati Uniti hanno
annunciato il loro sostegno alla dichiarazione dell'Onu contro la
criminalizzazione dell'omosessualità. La decisione rappresenta un'inversione di
rotta dell'amministrazione Obama rispetto a quella del suo precedessore, che
aveva rifiutato di firmare il documento. La dichiarazione contro la
criminalizzazione della omosessualità, promossa dalla Francia, è stata finora
sottoscritta da 66 membri dell'Onu, su 192, ai quali si sono aggiunti gli Usa. «Gli Stati Uniti hanno sempre schiettamente difeso i diritti umani e criticato gli abusi compiuti in
tutto il mondo» ha detto Wood, «per questo ci uniamo agli altri sostenitori di
questa dichiarazione e continueremo a ricordare ai Paesi l'importanza del
rispetto dei diritti umani
di tutti in tutte le sedi appropriate». Immediata si è levata la voce entusiasta
delle organizzazioni gay. Obama, ha detto Mark Bromley, presidente del Council
for Global Equality, «su questo tema dà un'energica strigliata alla opposizione
assunta in precedenza dall'amministrazione Bush che cercava di negare
l'applicazione universale della tutela dei diritti umani
di lesbiche, gay, bisessuali e trans». In Assemblea dell'Onu ci fu una
spaccatura sulla questione, con i Paesi islamici schierati contro ogni
sottoscrizione. Gli Stati Uniti erano stati l'unico Paese occidentale a non
firmare. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 67 del 2009-03-19
pagina 0 Sicurezza, deputati Pdl al premier: niente fiducia di Redazione In 170
deputati hanno scritto a Berlusconi: "Norme inaccettabili: necessitano di
correzioni". Bossi: "La legge non cambia". Mussolini: "Così
anche i maestri diventano delatori". Tomassini: "I pazienti fantasma
fanno aumentare i rischi di epidemia" Roma - Centosettanta deputati del
Pdl - Alessandra Mussolini in testa - hanno scritto al presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedergli di non porre la fiducia sul
disegno di legge sulla sicurezza. "In esso sono contenute norme a nostro
giudizio inaccettabili, che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo
certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo
dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani
e in particolare dell?infanzia e della maternità". E ancora: "Tutto
questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia
mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore
imperdonabile". La richiesta dei deputati azzurri Centosettanta deputati
del Pdl, capitanati da Alessandra Mussolini, hanno chiesto a Berlusconi di non
porre la fiducia sul decreto sicurezza perchè l?introduzione del reato di
clandestinità le norme riguardanti la denuncia dei clandestini da parte dei
medici (ma, secondo i firmatari anche da parte degli insegnanti) sono
"inaccettabili". "Sono convinta - dice la Mussolini - di poter
contare sull?appoggio del presidente Fini". I parlamentari firmatari
(nessuno dei quali è della Lega Nord) aggiungono d?esser certi che il premier
si renderà conto di "come questo dettato legislativo vada contro i più
elementari diritti umani e in particolare
dell?infanzia e della maternità". Il nodo della denuncia dei medici Nella
lettera si respinge l?interpretazione secondo cui il provvedimento non obblighi
i medici alla denuncia dei clandestini che si presentano in ospedale o nei
centri di vaccinazione: "Non è così. Anzi, l?obbligo di denuncia potrà
riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici". E
ciò proprio a causa dell?introduzione in sede penale del reato di
clandestinità: in caso di mancata denuncia, infatti, medici e insegnanti
violerebbero gli art. 361 e 362 c.p., cioè "il reato di omessa denuncia da
parte del pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio".
Sarebbe, sottolineano i firmatari della lettera, "una vera e propria
trappola per bambini, da attirare con l?obbligo dell?istruzione, così da
individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell?educatore".
Il risultato sarebbe escludere bambini e donne in gravidanza dai livelli
educativi e sanitari, con rischi per tutti e un "regresso spaventoso in
fatto di civiltà". Solo se non sarà posta la fiducia, concludono, sarà
possibile porre rimedio a quello che altrimenti sarebbe un "errore
imperdonabile". La carica dei 101 I primi a firmare, oltre alla Mussolini,
sono stati centi deputati tra cui Souad Sbai, Valentina Aprea, Mario Landolfi,
Beatrice Lorenzin, Fiamma Nirenstein e Enrico Costa. Nel primo pomeriggio è
arrivata, poi, la firma di Gaetano Pecorella. "Siamo la carica dei 101 -
ha esultato la Mussolini - hanno sottoscritto quest?appello cento deputati, ai
quali nell?ultima ora si è aggiunto anche l?onorevole Pecorella". Dopo
alcune ore il numero ha toccato quota 170. La prossima settimana il gruppo
guidato da Fabrizio Cicchitto si riunirà per discutere proprio di questo.
"Fini è d?accordo che ci sia un?ampia discussione sul tema", ha
continuato la Mussolini suggeremdo che se il governo vuole porre la questione
di fiducia sul provvedimento può sempre "stralciare la norma che mettiamo
in discussione" e "fare un maxiemendamento sul resto". Bossi:
"La legge non si tocca" Il leader della Lega Umberto Bossi scherza in
Transatlantico con i cronisti che gli chiedono della lettera di 101
parlamentari sul ddl sicurezza. "Sono numeri - dice - che voi ingigantite
come al solito". Poi, a chi gli chiede non sia preoccupato di eventuali
modifiche al ddl replica: "No. Secondo me, resta come è stato approvato al
Senato". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Comunicatori Pubblici" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pubblicato il:
19-03-2009 Cittadinanza e Costituzione: l?educazione civica torna nelle scuole
Partirà dal prossimo settembre la nuova materia Cittadinanza e Costituzione che
dovrà fornire agli studenti gli strumenti per esercitare i loro diritti e favorire
la loro partecipazione alla vita democratica. Una disciplina che sarà diversa
dalla vecchia educazione civica, più trasversale: grazie allo studio di questa
nuova materia gli studenti avranno l?opportunità di approfondire il testo della
nostra Carta Costituzionale, sperimentare forme di partecipazione attiva alla
vita democratica, affrontare i temi dell?educazione ambientale, l?educazione
alla legalità, i principi di una corretta competizione sportiva e i valori del
volontariato, le basi dell?educazione stradale e dell?educazione alla salute,
il valore del rispetto delle regole. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini in una conferenza stampa a palazzo
Chigi per la presentazione del documento di indirizzo per l'avvio della
sperimentazione (che durerà un anno) della materia. Il ministro ha ricordato
che lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato
l'importanza di "insegnare, studiare ed analizzare nelle scuole il dettato
costituzionale". Così, dal prossimo anno, durante le ore di storia e
geografia (gli insegnanti dovranno interagire) si inserirà la nuova disciplina,
"per un totale di 33 ore all'anno", ha spiegato Gelmini. Ore che
"non si aggiungono" al normale orario, ma che verranno "ricavate"
nell'ambito delle due materie già esistenti. Abbinato all'introduzione del
nuovo insegnamento c'è anche un concorso da 1 milione di euro per
"premiare - spiega il ministro - le esperienze più riuscite, le buone
pratiche". I ragazzi, infatti, non dovranno solo sedersi tra i banchi e
apprendere, ma fare proposte e progetti, "mettere in campo la loro
creatività" per arricchire il programma della materia. è previsto anche il
supporto di esperti. Il documento di indirizzo per la sperimentazione dell?insegnamento
di “Cittadinanza e Costituzione” prevede, per ogni ordine e grado di
istruzione, percorsi specifici di approfondimento: Nella Scuola dell?infanzia:
si dovranno trasmettere conoscenze specifiche sul concetto di famiglia, di
scuola e di gruppo, i modi di agire corretti con i compagni, con i genitori,
con gli insegnanti e con gli altri adulti. Nella Scuola primaria (scuola
elementare): si dovranno insegnare le prime nozioni sulla Costituzione e sulla
convivenza, in particolare i diritti fondamentali dell?uomo, il significato
delle formazioni sociali, l?importanza della tutela del paesaggio, alcune
basilari nozioni di educazione stradale, la salvaguardia della salute, il
valore del rispetto delle regole. Nella Scuola secondaria di primo grado (scuole
medie): si studierà la Costituzione, con una particolare attenzione ai diritti
e ai doveri del cittadino a il diritto internazionale in materia di diritti umani. Nella Scuola secondaria di secondo grado (scuole
superiori): si dovrà approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso
l?analisi dell?attualità, la messa in pratica del proprio impegno nel
volontariato, la promozione del rispetto e della tutela dell?ambiente, la
promozione del fair play e dei valori positivi dello sport e i principi dell?educazione
stradale. La scuola diventa cosi palestra di democrazia. Educare alla
cittadinanza e alla Costituzione è anche l?occasione per costruire nelle nostre
classi, dove sono presenti ragazze e ragazzi con provenienze, storie,
tradizioni e culture diverse, delle vere comunità di vita e di lavoro, che
cerchino di dare significati nuovi alla convivenza ed elaborino percorsi che
costruiscano contemporaneamente identità personale e solidarietà collettiva,
competizione e collaborazione. Elisabetta Ruggeri
( da "Panorama.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Pdl, la carica dei 101. Lettera al premier:
"No alla fiducia sul ddl sicurezza" Posted By redazione On 18/3/2009
@ 18:01 In Headlines | 1 Comment Sono più di cento, sono onorevoli (del Pdl,
nessuno della Lega Nord) e vogliono far sentire la propria voce. Per esempio,
scrivendo al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, una lettera per
chiedergli di non porre la fiducia sul [1] disegno di legge sulla sicurezza
perché le norme riguardanti la [2] denuncia dei clandestini da parte dei medici
(ma, secondo i firmatari anche da parte degli insegnanti) sono
"inaccettabili e necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che
ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e
della maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e
crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime
disposizioni sarebbe un errore imperdonabile". Capitanati da [3]
Alessandra Mussolini ("Sono convinta di poter contare sull'appoggio del
presidente Fini") i parlamentari firmatari aggiungono d'esser certi
che il premier si renderà conto di "come questo dettato legislativo vada
contro i più elementari diritti umani e in particolare
dell'infanzia e della maternità". Nella lettera si respinge
l'interpretazione secondo cui il provvedimento non obblighi i medici alla
denuncia dei clandestini che si presentano in ospedale o nei centri di
vaccinazione: "Non è così. Anzi, l'obbligo di denuncia potrà riguardare
anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici". E ciò
proprio a causa dell'introduzione in sede penale del reato di clandestinità: in
caso di mancata denuncia, infatti, medici e insegnanti violerebbero gli art.
361 e 362 c.p., cioè "il reato di omessa denuncia da parte del pubblico
ufficiale o di incaricato di pubblico servizio". Sarebbe, sottolineano i
firmatari della lettera, "una vera e propria trappola per bambini, da attirare
con l'obbligo dell'istruzione, così da individuarli e colpirli proprio con la
mano del medico o dell'educatore". Il risultato sarebbe escludere bambini
e donne in gravidanza dai livelli educativi e sanitari, con rischi per tutti e
un "regresso spaventoso in fatto di civiltà". Solo se non sarà posta
la fiducia, concludono, sarà possibile porre rimedio a quello che altrimenti
sarebbe un "errore imperdonabile". A firmare, oltre alla Mussolini,
sono tra gli altri [4] Souad Sbai, [5] Valentina Aprea, Mario Landolfi, [6] Beatrice
Lorenzin, [7] Fiamma Nirenstein ed [8] Enrico Costa, capogruppo in commissione
Giustizia, Antonio Martino, Manuela Di Centa.Nel primo pomeriggio è arrivata,
poi, la firma di Gaetano Pecorella. "Siamo la carica dei
( da "Quotidiano.net" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il ministro si dice
sorpreso: "La norma sui clandestini è stata introdotta dal Senato con Pdl
e Lega all'unanimità". Alessandra Mussolini: "Va contro i più
elementari diritti umani e in particolare
dell’infanzia e della maternità"
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'ribelli': "Mai pensato di porre la fiducia" Il ministro si dice
sorpreso: "La norma sui clandestini è stata introdotta dal Senato con Pdl
e Lega all'unanimità". Alessandra Mussolini: "Va contro i più
elementari diritti umani e in particolare
dell?infanzia e della maternità" Roma, 19 marzo 2009 - Il ministro
dell?Interno, Roberto Maroni, si è detto «sorpreso» della lettera firmata da
101 deputati della maggioranza contro una parte del decreto sicurezza. La norma
che toglie per i medici il divieto di denunciare un clandestino «è stata introdotta
non dal Governo ma dal Senato con l?unanimità del Pdl e della Lega. Non abbiamo
mai avuto intenzione di porre la fiducia sul decreto legge - ha detto
intervistato da Maurizio Belpietro a ?Panorama del giornò -. Vogliamo che sia
discusso dal Parlamento. è un?iniziativa strana, non è mai stata intenzione del
Governo porre la fiducia». LA PROTESTA DEI 101 Centouno deputati del Pdl -
Alessandra Mussolini (nella foto) in testa - scrivono a Silvio Berlusconi per
chiedergli di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza
"In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili, che
necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche
tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro
i più elementari diritti umani e in particolare
dell?infanzia e della maternità". Nella lettera si legge anche:
"tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la
fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile.
Ti chiediamo di dare la possibilità a noi parlamentari di rimettere mano a
queste norme offensive per i valori che anche tu professi". La lettera dei
cento parlamentari del Pdl spiega, tra l?altro, che l?obbligo di denuncia da
parte dei medici di segnalare gli immigrati irregolari, "potrà riguardare
anche gli insegnanti e chiuque eserciti incarichi pubblici. Infatti,
l?introduzione in sede penale del reato di clandestinità, come previsto dal ddl
sicurezza, impone a medici e insegnanti l?obbligo di denuncia, così che il loro
comportamento non ricada sotto i rigori degli articoli 361 e 362 del codice
penale, trattanti il reato di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale o
di incaricato di pubblico servizio". Sarebbe una "vera e propria
trappola per bambini, da attirare con l?obbligo dell?istruzione, così da
individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell?educatore. Il
risultato sarebbe l?esclusione da qualsiasi rapporto educativo e da qualsiasi
cura medica soprattutto di bambini e donne in gravidanza, con conseguente
rischio sanitario non solo per loro ma per tutti noi, e un regresso spaventoso
in fatto di civiltà del nostro paese". "La presa di posizione dei
cento parlamentari della Pdl "è giusta e pienamente condivisibile".
Afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi. Di
parere contrario il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "In
materia di immigrazione clandestina, la posizione del Pdl è molto chiara ed è
stata espressa in un convinto ed unanime voto al Senato. L?introduzione del
reato di immigrazione clandestina è sempre stato un caposaldo di tutto il
centrodestra, nel passato di An, quindi dell?intero Pdl. IL PD: NORMA BARBARA
Il Governo ritiri quella barbara norma. Lo chiede Anna Finocchiaro, presidente
del gruppo Pd a Palazzo Madama: "Berlusconi e la maggioranza non
continuino ad essere sordi di fronte alle richieste che vengono dal mondo
medico e dall?opposizione. La lettera dei 100 parlamentari dimostra che le
nostre osservazioni e i nostri no avevano senso. Ora è ancora più necessario e
doveroso - conclude la Presidente - che governo e maggioranza ritirino quella
barbara norma' BOSSI Il leader della Lega Umberto Bossi scherza in
Transatlantico con i cronisti che gli chiedono della lettera di 101
parlamentari sul ddl sicurezza. "Sono numeri - dice - che voi ingigantite
come al solito". Poi, a chi gli chiede non sia preoccupato di eventuali
modifiche al ddl replica: "No. Secondo me, resta come è stato approvato al
Senato". Sei d'accordo con la castrazione chimica per gli stupratori?LEGA
/ LA PROPOSTA "Castrazione chimica per gli stupratori" - BERLUSCONI
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Verdasco,ques[...] Ritira quello che hai detto! Chi è il vostro allenatore
preferito?Talent show: preferisci Amici o X Factor?Dai un voto al mercato della
SutorFormula Uno, è campione chi vince più gare. Sei d'accordo con questa nuova
regola?Calcio, ti piace l'idea della Superlega Europea?Giusto obbligare i
sacerdoti a indossare la tonaca?Giusto abbattere i cani randagi pericolosi?Hai
paura di invecchiare?Misure anti-crisi: chi ha ragione, Berlusconi o la
Marcegaglia?Giusto che Valentino Rossi rinunci alla Formula Uno?Stalking, e voi
siete mai stati perseguitati?Faresti la badante?Tra Ranieri e Trezeguet chi
lascerà la Juventus a fine campionato?Crisi, giusto ridurre l'orario di lavoro
per evitare licenziamenti?Inter fuori dall'Europa, riuscirà a vincere il
campionato? La foto del giorno India In piena crisi mondiale, ecco come un
simpatico tassista indiano sfrutta doppiamente il proprio taxi. Durante il
turno viene usato per il trasporto persone, nelle ore di pausa è un ottimo e
comodo punto di riposo per gli animali del posto. RICERCA ANNUNCI Archivio
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Argomenti: Diritti umani
19-03-2009 Sei in:
Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Marzo >
Kosovo: ferite ancora aperteContenuto della paginaAmnesty International ricorda
le "ferite ancora aperte" a 10 anni dall'inizio della guerra del
KosovoCS041: 19/03/2009Alla vigilia del decimo anniversario dell'inizio dei
bombardamenti della Nato sulla Serbia, Amnesty International ha dichiarato che
la maggior parte dei responsabili delle sparizioni e dei sequestri di persone
di etnia albanese e serba deve ancora affrontare la giustizia. L'organizzazione per i diritti umani ha pertanto rinnovato la richiesta di misure urgenti per
risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunit per le
violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999."Tanto le autorit
kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini
indipendenti, approfondite e imparziali. Solo una manciata di
responsabili di sparizioni e sequestri stata portata in giudizio" - ha
affermato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di
Amnesty International.La storia di questi ultimi 10 anni, secondo
l'organizzazione per i diritti umani, piena di
esumazioni prive di documentazione, informazioni andate perse, interferenze
politiche nel sistema giudiziario, indagini abbandonate e attivit duplicate,
svolte senza coordinamento da organismi differenti. Tutto questo ha impedito a
molti dei parenti delle migliaia di persone scomparse di riavere i resti dei
propri cari e, nella maggioranza dei casi, ha significato l'impossibilit di
accedere alla giustizia.Nel 1999, oltre 3000 cittadini di etnia albanese furono
vittime di sparizione a opera della polizia, dell'esercito e di gruppi
paramilitari serbi; altri vennero sequestrati dai gruppi armati
dell'opposizione kosovara.Circa 800 tra serbi, rom e appartenenti ad altre
minoranze vennero a loro volta rapiti dall'Esercito di liberazione del Kosovo,
in molti casi sotto gli occhi della forza di peacekeeping a guida Nato, dopo
che il conflitto armato internazionale era cessato.Sono 1900 le famiglie serbe
e kosovare che ancora aspettano notizie sul destino dei propri cari. Amnesty
International ha incontrato molte di esse nel febbraio di quest'anno, a 10 anni
di distanza dalla propria missione effettuata nel 1999, all'indomani della fine
del conflitto."I familiari degli scomparsi continuano a vivere con ansia e
angoscia, senza sapere cosa ne stato dei propri parenti, nell'impossibilit di
celebrare i loro funerali e commemorarli. A oggi, solo la met dei corpi degli
scomparsi stata restituita alle famiglie per la sepoltura" - ha detto
Duckworth. "Queste famiglie sono a loro volta vittime di una continua
violazione del diritto a conoscere la sorte dei propri congiunti. Non stato loro
garantito l'accesso alla giustizia n tanto meno a un risarcimento o a una
riparazione giudiziaria".Amnesty International ha chiesto alle autorit
della Serbia e del Kosovo, nonch alla missione Eulex dell'Unione europea, di
cooperare sul piano giudiziario per informare le famiglie sulla sorte dei
propri cari e portare i responsabili delle violazioni dei diritti umani di fronte alla giustizia.FINE DEL COMUNICATO Roma, 19
marzo 2009 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty
International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361,
e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg
( da "Avvenire" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
POLITICA 19-03-2009
IL CASO Il difficile processo sotto l'egida Onu La storia del processo contro i
Khmer Rossi inizia nel 1997, quando l'Onu concesse l'assistenza alla Cambogia
affinché si potesse procedere alla formazione di una corte internazionale. Se da una parte le organizzazioni dei Diritti Umani premevano per avviare il processo, dall'altra Norodom
Sihanouk e il governo del Paese, guidato da Hun Sen, cercavano di ostacolare
l'iter. A Ieng Sary venne concessa l'impunità e l'esercito governativo sferrò
un attacco a Anlong Veng, quartier generale di Pol Pot, smantellando
definitivamente il movimento. Con la scomparsa dei Khmer Rossi, Hun Sen
sperava che la comunità internazionale abbandonasse l'idea del processo. Ma le
voci nel mondo che reclamavano di fare i conti con il passato non cessarono
comunque di chiedere giustizia e nel giugno 2007 vennero istituite, con la
collaborazione dell'Onu, le Camere Straordinarie nelle Corti Cambogiane (Eccc).
Morti Pol Pot e Ta Mok, i dirigenti Khmer Rossi alla sbarra sono Nuon Chea,
Ieng Sary, sua moglie Ieng Thirith e Duch. L'accusa è di genocidio, crimini
contro l'umanità, crimini di guerra, distruzione di
proprietà culturali, crimini contro diplomatici internazionali, tortura e
persecuzione religiosa. Il processo durerà circa tre anni; non sono previste
assoluzioni e le sentenze varieranno da un minimo di 5 anni all'ergastolo. Non
sono previste condanne a morte. ( P.Pes.) Duch durante un'udienza del processo
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città del Vaticano,
19 mar. (Apcom) - I politici "violano senza scrupolo i
diritti umani e
strumentalizzano tanto la religione quanto le istituzioni religiose":
avvertimento del Vaticano contenuto nell'Instrumentum Laboris per l'assemblea
speciale per l'Africa in vista del Sinodo dei vescovi, consegnato dal Papa a
Yaoundè al termine della messa nello Stadio della capitale del Camerun,
davanti a 60mila fedeli. "Si constata, inoltre, con tristezza - si legge
nel documento diffuso dalla sala stampa della Santa Sede - che i politici,
uomini e donne, dimostrano una grave mancanza di cultura in materia politica,
violano senza scrupolo i diritti umani e
strumentalizzano tanto la religione quanto le istituzioni religiose, di cui
ignorano, d'altronde, la missione e la funzione nella società".
"Tuttavia - avverte il Vaticano - la società continua a lottare per
liberarsi di molteplici impedimenti. Alcuni dirigenti politici danno prova di
insensibilità verso i bisogni del popolo, perseguono interessi personali,
disprezzano le nozioni di bene comune, perdono il senso dello Stato e dei
principi democratici, elaborano politiche faziose, partigiane, clienteliste,
etnocentriste e incitano alla divisione per poter regnare". "Non
stupisce, quindi - prosegue il testo - che alle controversie politiche essi
oppongano risposte bellicose. La mancanza di coscienza ed educazione civica dei
cittadini viene quindi sfruttata a danno di questi ultimi. Solo un ambiente
politico stabile può favorire la crescita economica e lo sviluppo socio-culturale".
La Santa Sede riconosce comunque "segni, negli ultimi anni, che fanno
sperare in una maturazione delle coscienze civiche". "Uomini e donne
in politica - afferma il documento vaticano - si mostrano assetati della
rinascita del continente in ogni ambito, mentre la preoccupazione di una
risoluzione interafricana dei conflitti,constatata qua e là, dimostra che
alcuni esponenti delle classi politiche africane hanno una viva consapevolezza
del fatto che spetta loro educare politicamente i propri popoli e guidare le
proprie Nazioni verso una vita di pace e prosperità".
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città del Vaticano,
19 mar. (Apcom) - "Forze internazionali sfruttano la miseria del cuore
umano che non è specifica delle società africane. Esse fomentano le guerre per
la vendita delle armi". È l'allarme lanciato dal Vaticano e contenuto
nell'Instrumentum Laboris per l'assemblea speciale per l'Africa in vista del
Sinodo dei vescovi, diffuso oggi dalla sala stampa della Santa Sede, e
consegnato dal Papa a Yaoundè al termine della messa nello Stadio della capitale
del Camerun. Forze internazionali "sostengono poteri
politici irrispettosi dei diritti umani e dei principi democratici per assicurarsi, come contropartita,
dei vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di
mercati importanti, ecc.)", prosegue il documento. "Minacciano,
infine, di destabilizzare le nazioni e di eliminare tutti coloro che vogliono
affrancarsi dalla loro tutela". Il Vaticano condanna anche la
"globalizzazione" che "è un fatto di questo secolo e, anche se
tende ad emarginare il continente africano, è impossibile parlare dei problemi
e delle soluzioni dell'Africa senza implicare altri continenti e le loro
istituzioni economiche e finanziarie, come pure la loro rete d'informazione il
cui impatto sulle società africane è considerevole. Le comunità ecclesiali -
conclude il documento - invitano, pertanto, i Padri sinodali ad esaminare
questi drammi di cui le società africane sono in parte responsabili e in parte
vittime".
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 19 mar.
(Apcom-Nuova Europa) - Il Turkmenistan ha una situazione dei diritti umani orribile e dovrebbe cogliere l'occasione della sua
valutazione nell'ambito dell'Universal Periodic Review dell'Human Rights
Council, organismo delle Nazioni unite (Onu), previsto per oggi, per prendere
impegni di riforma. Lo afferma in un comunicato diffuso oggi l'organizzazione
Human Rights Watch (Hrw). "La sessione di oggi a Ginevra è un'occasione
d'oro per la leadership del Turkmenistan per mostrare di essere pronta a
prendere un impegno sincero alla riforma", afferma Maria Lisitsyna, ricercatrice
di Hrw per l'Asia centrale. "Le infinite vittime degli abusi dei diritti umani in Turkmenistan - continua - non meritano nulla di
meno". Alla conclusione della prima sessione, tenuta a dicembre 2008, il
governo di Ashgabat ha respinto una serie di raccomandazioni, tra cui quella di
rilasciare i prigionieri politici, di rivedere i casi passati di incarcerazione
politica e cancellare i divieti di viaggio arbitrariamente
imposti sugli attivisti per i diritti umani. Il Turkmenistan - scrive Hrw - è uno dei "più repressivi
paesi al mondo". E' chiuso al monitoraggio delle organizzazioni per i
diritti umani, che da 10
anni non riescono a entrare nel paese. Giornalisti e attivisti non hanno la
possibilità di lavorare liberamente nel paese centro-asiatico e tutti gli
oppositori, anche quelli più moderati sono minacciati. "Il governo
turkmeno dovrebbe trattare il controllo esterno sui diritti umani
non come una minaccia, ma come una componente essenziale di un governo
responsabile", dice ancora Lisistyna. "Dovrebbe permettere alle
organizzazioni per i diritti umani interne ed estere
di operare liberamente nel paese e controllare il modo in cui mette in pratica
le raccomandazioni dell'Human Rights Council e di altri meccanismi
internazionali". Hrw ha chiesto anche ai partner internazionali, a partire
dall'Unione europea e gli Stati uniti, di fare pressioni su Ashgabat per
portare un miglioramento nel rispetto dei diritti dell'uomo. Il Turkmenistan,
un paese molto ricco di risorse energetiche, è molto "cioccolato"
sulla scena internazionale. Proprio ieri il presidente francese Nicolas Sarkozy
ha invitato a Parigi il capo dello stato turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov Il
presidente centro-asiatico è stato eletto a inizio 2006 sulla base di una
promessa di riforme che mettessero in soffitta l'eredità del regime autocratico
di Saparmurat Niazov. Tuttavia, finora sul fronte dei diritti umani poco s'è visto. Hrw ha inviato al capo dello stato
turkmeno una lettera, chiedendogli di rispettare le raccomandazioni Onu e di
risolvere le emergenze più immediate del paese per quel che riguarda i diritti umani.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ANGELA VITALIANO New
York. «Gli Stati Uniti sono convinti sostenitori della difesa dei diritti umani e condannano ogni tipo di abuso messo in atto in
qualsiasi parte del mondo». Lo sottolinea, con convinzione, un rappresentante
americano dell'Onu, confermando, seppur in maniera non ufficiale, la nuova
inversione di rotta del governo Obama rispetto all'amministrazione Bush.
L'Associated Press, infatti, ha anticipato la decisione del presidente Obama di
sottoscrivere l'appello, promosso dalla Francia lo scorso dicembre, contro la
criminalizzazione dell'omosessualità, che era stato firmato da tutti i 27 paesi
appartenenti alla comunità europea, oltre che dal Giappone, dall'Australia e
dal Messico. Prende così il largo la bozza di documento dell'Onu
sull'omosessualità. Mentre l'altra grande polemica di questi giorni che
coinvolge l'Onu, organizzatore della conferenza sul razzismo detta Durban II,
non sembra vedere vicina una soluzione. La bozza preparatoria, per Israele
appoggiato da Usa e Ue, conterrebbe affermazioni «antisemite». Tel Aviv
chiedeva dunque il boicottaggio di Durban II. Secondo indiscrezioni ritenute di
buona fonte dal quotidiano israeliano Haaretz, neppure la seconda bozza, frutto
stavolta di una commissione di mediazione, sarebbe accettabile. «Solo cosmesi,
il primo articolo riafferma i principi di Durban I». Ossia che Isarele è uno
Stato fondato sulla separazione razziale fra arabi e israeliani. È da vedere se
europei ed americani continueranno a seguire gli isareliani fino al
boicottaggio della conferenza dell'Onu. Nella grande famiglia dell'Onu, dunque,
i grandi temi dividono, apparentemente. Sulla questione dell'omosessualità la
maggior parte dei Paesi arabi sono contrari al documento Onu, assieme al
Vaticano. E, fino a poco fa, gli Usa. E se la posizione del Vaticano
corrisponde più al desiderio di evitare l'aprovazione tout court dei matrimoni
gay, più difficile era comprendere la posizione del governo americano che si
poneva di fatto sullo stesso piano dei 50 paesi in cui l'omosessualità è ancora
punita con sanzioni di vario tipo. Inclusa la morte. Non va dimenticato,
infatti, che, ancora oggi, in Iran, Mauritania, Nigeria, Emirati Arabi, Yemen,
Sudan e Arabia Saudita gli omosessuali rischiano la pena di morte solo perchè
la loro identità viene considerata reato. Facile comprendere, dunque, lo
sconcerto creato, dalla decisione di un presidente, peraltro alla fine del suo
mandato. Paula Ettelbrick, membro della Commissione Internazionale per i
diritti di gay e lesbiche aveva bollato la decisione del presidente come
«deprecabile», rifiutando categoricamente il tentativo dell'amministrazione di
giustificare l'atto come la volontà di non ingerenza nella giurisdizione dei
singoli stati. La proposizione prendendo spunto dall'articolo
uno della Dichiarazione Universale dei diritti umani che recita che «Tutti gli esseri umani sono nati liberi ed eguali per diritti e dignità», riafferma che
«ciascuno ha diritto al godimento dei diritti umani senza distinzione alcuna di razza, colore, sesso, lingua,
religione, opinione, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altra
condizione».
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
A scuola di
Costituzione. Il ministro dell'Istruzione, università e ricerca Mariastella
Gelmini, ha presentato, lo scorso 4 marzo, un documento di indirizzo relativo
alla sperimentazione del nuovo insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione».
La materia sarà introdotta nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado
per disposto della legge n. 169 del 2008. Per tutte le tipologie di scuola,
entro la fine di maggio, sarà bandito un concorso per finanziare le migliori
proposte di sperimentazione. Dal prossimo settembre, invece, l'Agenzia scuola
curerà per conto del ministero la formazione per gli insegnanti. L'obiettivo è
di incrementare nei giovani la consapevolezza dei valori della Carta
costituzionale. Oltre alla mera assimilazione, i giovani sono invitati a
utilizzare forme di partecipazione attiva alla vita democratica, «dalla
rappresentanza di classe a quella d'istituto, dall'impegno nelle consulte
provinciali degli studenti a quello nelle associazioni studentesche». Un'altra
strada indicata è quella dell'approfondimento di specifiche tematiche. Il nuovo
insegnamento si terrà nel corso delle ore di storia, geografia e studi sociali
e non prevede voti in pagella. Il documento di indirizzo fissa per ogni grado
di istruzione percorsi specifici. Così, per la scuola dell'infanzia, è disposta
la trasmissione di nozioni su cosa rappresentano istituzioni di base della
società come famiglia e scuola. Alle elementari si punterà invece a veicolare i
concetti fondamentali e i principi basilari della convivenza. Tra i temi
previsti, i diritti dell'uomo, la tutela ambientale, l'abc dell'educazione
stradale, i valori della multiculturalità. Alle medie inferiori si esamineranno
più a fondo diritti e doveri del cittadino, quelli del lavoratore in particolare,
il diritto internazionale in materia di diritti umani, l'architettura di base
dell'Unione europea. Alle superiori, infine, si affronterà lo studio di alcune
norme costituzionali anche alla luce di argomenti di attualità, ampliando
l'indagine rispetto ai temi esaminati nelle medie inferiori o approfondendone
ulteriormente specifici aspetti.
( da "Gazzettino, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Si
violano i più elementari diritti umani. Anche Fini
d'accordo con noi». Cicchitto: «Propaganda» Giovedì 19 Marzo 2009, PRIMO PIANO
( da "Repubblica.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROMA - "È
evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei
diritti umani fondamentali nei confronti degli
immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso
richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di
intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per
garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Sono
insolitamente dure e nette le parole che il Comitato di esperti dell'Ilo,
l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia Onu, usa per descrivere il
trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme
internazionali. Come ogni anno, a marzo, esce il rapporto dell'Ilo
sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro e quest'anno la
pagina che riguarda l'Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un
paese europeo democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella
sulla "promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori
migranti", ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo e la
Slovenia, infatti, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per
lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. Il
Comitato dell'Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il
mondo, verifica costantemente l'osservazione delle norme da parte dei governi e
in questo caso richiama l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi
articoli della convenzione 143, cioè al "rispetto dei
diritti umani di tutti gli
immigrati, senza alcuna distinzione di status". OAS_RICH('Middle');
Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati
illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la
tutela contro ogni forma di discriminazione. Le critiche e le richieste
dell'Ilo si basano su quanto riportato dal Comitato consultivo della
convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa
(Acfc), che aveva già denunciato le dure condizioni di detenzione per gli
immigrati irregolari, in attesa di rimpatrio. Ma si basano anche sulle
osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della
discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni dei
diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa,
dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in
ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della
paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua
né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i "continui
dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei,
discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze
di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid
per lo sgombero dei campi". Insomma, una lunga lista di accuse che vanno
dalla questione delle impronte digitali alla "retorica discriminatoria di
alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella
pubblica opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e
stigmatizzazione". Pertanto, il Comitato di esperti dell'Ilo non può che
esprimere "profonda preoccupazione" e invita il governo italiano a
prendere "le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle
condizioni di lavoro, per tutti i migranti", oltre che misure per
"migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza
della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come membri
della società a tutti gli effetti". Il documento si conclude con la
richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte
entro la fine del 2009. (19 marzo 2009
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 19 mar.
(Apcom-Nuova Europa) - Alla vigilia del decimo anniversario dell'inizio dei
bombardamenti della Nato sulla Serbia, Amnesty International ha dichiarato che
la maggior parte dei responsabili delle sparizioni e dei sequestri di persone
di etnia albanese e serba deve ancora affrontare la giustizia. L'organizzazione per i diritti umani, in una nota diffusa oggi, ha rinnovato la richiesta di misure
urgenti per risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunità
per le violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999. "Tanto le autorità
kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini
indipendenti, approfondite e imparziali. Solo una manciata di
responsabili di sparizioni e sequestri e' stata portata in giudizio", ha
affermato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di
Amnesty International. La storia di questi ultimi 10 anni, secondo
l'organizzazione per i diritti umani, è piena di
esumazioni prive di documentazione, informazioni andate perse, interferenze
politiche nel sistema giudiziario, indagini abbandonate e attivita' duplicate,
svolte senza coordinamento da organismi differenti. Tutto questo ha impedito a
molti dei parenti delle migliaia di persone scomparse di riavere i resti dei
propri cari e, nella maggioranza dei casi, ha significato l'impossibilita' di
accedere alla giustizia. Nel 1999, oltre 3mila cittadini di etnia albanese
furono vittime di sparizione a opera della polizia, dell'esercito e di gruppi
paramilitari serbi; altri vennero sequestrati dai gruppi armati
dell'opposizione kosovara, scrive Amnesty International. Circa 800 tra serbi,
rom e appartenenti ad altre minoranze vennero a loro volta rapiti - continua
l'organizzazione - dall'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), in molti casi
sotto gli occhi della forza di peacekeeping a guida Nato, dopo che il conflitto
armato internazionale era cessato. Sono 1.900 le famiglie serbe e kosovare che
ancora aspettano notizie sul destino dei propri cari. Amnesty International ha
incontrato molte di esse nel febbraio di quest'anno, a 10 anni di distanza
dalla propria missione effettuata nel 1999, all'indomani della fine del
conflitto. "I familiari degli scomparsi continuano a vivere con ansia e
angoscia, senza sapere cosa ne è stato dei propri parenti, nell'impossibilità
di celebrare i loro funerali e commemorarli. A oggi, solo la metà dei corpi
degli scomparsi è stata restituita alle famiglie per la sepoltura", ha
testimoniato Duckworth. "Queste famiglie - ha aggiunto - sono a loro volta
vittime di una continua violazione del diritto a conoscere la sorte dei propri
congiunti. Non è stato loro garantito l'accesso alla giustizia né tanto meno a
un risarcimento o a una riparazione giudiziaria". Amnesty International ha
chiesto alle autorità della Serbia e del Kosovo, nonché alla missione Eulex
dell'Unione europea, di cooperare sul piano giudiziario per informare le
famiglie sulla sorte dei propri cari e portare i responsabili delle violazioni
dei diritti umani di fronte alla giustizia.
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Hamas, un premio da
3mila dollari per chi sposa le vedove dei martiri di Gaza Marito cercansi, con
tanto di ricompensa. A lanciare "l'offerta" è nientemeno che Hamas,
il gruppo radicale palestinese al potere nella striscia di Gaza. In palio c'è
un premio da 3.000 dollari per chi sia disposto a sposare e mantenere – anche
come seconda moglie – la vedova di uno "shahid" (martire) di Gaza:
vale a dire chiunque, nel linguaggio dell?integralismo islamico, sia stato
ucciso, poco importa se in guerra o in azioni di terrorismo. L'iniziativa si
sarebbe resa necessaria a causa dell? incremento del numero di vedove
registrato durante la recente offensiva militare israeliana con unbilancio di
circa 1.400 vittime, stando alle ultime stime di una organizzazione per i
diritti umani non governativa palestinese. Le vedove a
causa della mentalità corrente, rischiano ora di rimanere in una condizione di
disagio e minorità all?interno della società della Striscia di Gaza. Hamas, a
quanto pare, pone tuttavia alcune condizioni per ottenere l'incentivo: i
candidati sposi dovranno mostrarsi in grado di mantenere almeno due mogli,
essere fedeli devoti dell?Islam e moralmente irreprensibili, possedere una casa
dignitosa e dichiarare di voler trattare la nuova arrivata alla pari di altre
eventuali consorti.
( da "AprileOnline.info" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il sonno della ragione
produce mostri Donatella Poretti*, 19 marzo 2009, 16:10 L'intervento Come ha
fatto già il collega Perduca, anche la senatrice radicale nell'intervento
durante il dibattito sul biotestamento rilascia le sue dichiarazioni anticipate
di trattamento, visto che qualora passasse il ddl Calabrò non potrà più farlo,
come il resto degli italiani. Pubblichiamo il suo discorso In premessa al mio
intervento, leggero' e lascero' agli atti il mio testamento biologico. Chiedo
formalmente che le mie dichiarazioni siano custodite, conservate e - nel
malaugurato caso servano - rese disponibili dal Senato della Repubblica. Sono
costretta a farlo ora, in questo luogo, per evidenziare l'impossibilita' di
fare altrettanto dopo l'entrata in vigore di questa legge, ma mi costa fatica,
molta fatica. Aderisco all'appello lanciato dall'associazione "Luca
Coscioni" e dall'associazione "A Buon Diritto" di fare in Aula
le proprie dichiarazioni anticipate di volonta. Ieri mi ha preceduto il
senatore Marco Perduca, che ha utilizzato un modello che e' a disposizione sul
sito internet dell'associazione "Luca Coscioni"; io utilizzero' un
altro modello - proprio per evidenziare che le modalita' per poter fare le
dichiarazioni anticipate di volonta' sono attualmente molteplici, non lo saranno
piu' dopo l'entrata in vigore di questa legge - che e' messo a disposizione nel
sito internet dell'ADUC, l'Associazione diritti utenti e consumatori. "Io
sottoscritta Donatella Poretti, nata ad Arezzo il 14 febbraio 1968 e residente
a Firenze, nel pieno delle mie facolta' mentali e allo scopo di salvaguardare
la dignita' della mia persona, affermo solennemente con questo documento, che
deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volonta', il
mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilita' di
cura disponibili e al caso anche di rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei
principi e delle scelte di seguito indicate. Intendo inoltre che le
dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell'ipotesi
in cui in futuro mi accada di perdere la capacita' di decidere o di comunicare
le mie decisioni ai miei medici curanti sulle scelte da fare riguardo ad una
malattia. A questi fini, prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a
garantire lo scrupoloso rispetto delle mie volonta' e se necessario a
sostituirsi a me in tutte le decisioni, affinche' queste siano vincolanti per i
medici. Considero prive di valore e lesive della mia dignita' di persona tutte
le situazioni in cui non fossi capace di un'esistenza razionale e/o fossi
impossibilitata da una malattia irreversibile a condurre una vita di relazioni
e quindi considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non
avessero altro scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa.
Percio', dato che in tali circostanze la vita sarebbe per me molto peggio della
morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano sospesi o
cessati. Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori
della morte e in contrasto con il mio concetto di valore della vita e dignita'
della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di guarigione
siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali. Per questi
motivi, dispongo quanto segue: che interventi oggi comunemente definiti
"provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in misure urgenti
quali ad esempio la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la
dialisi, la chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione
artificiale, terapie antibiotiche, non siano messe in atto qualora il loro
risultato fosse, a giudizio di due medici dei quali uno specialista, il
prolungamento del mio morire, il mantenimento di uno stato d'incoscienza
permanente, il mantenimento di uno stato di demenza, la totale paralisi con
incapacita' a comunicare. In particolare, nel caso io fossi affetta da una
malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione cerebrale
invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente
di macchine o altri sistemi artificiali, inclusa ogni forma di alimentazione
artificiale, e tale da impedirmi una normale vita di relazione, rifiuto
qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da
macchine e non voglio piu' essere sottoposta ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre, formalmente, nel caso fossi affetta da una delle malattie
sopraindicate, che siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le
mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei, anche se
essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita. Nella prospettiva,
inoltre, di una auspicata depenalizzazione anche nel nostro Paese
dell'eutanasia, nel caso in cui anche la sospensione di ogni trattamento terapeutico
non determini la morte, chiedo che mi sia praticato il trattamento eutanasico,
nel modo che sara' ritenuto piu' opportuno per la conclusione serena della mia
esistenza. Disposizioni particolari: non voglio l'assistenza religiosa. Il mio
corpo puo' essere donato per trapianti, il mio corpo puo' essere utilizzato per
scopi scientifici e didattici. Voglio essere cremata. Non voglio funerali o
altre cerimonie funebri. Voglio che le mie ceneri vengano disperse nella
natura. Nomino, ai fini dell'attuazione delle volonta' espresse nel presente
documento, mio rappresentante fiduciario Marco Perduca, nato a Firenze il 28
aprile 1967 e residente a Firenze. Chiamo a testimonianza di questo presente
atto il Governo, i senatori, i funzionari d'Aula, anche il Presidente dei
Radicali italiani, onorevole Bruno Mellano, che ci assiste dalla tribuna e
deposito la presente dichiarazione ai fiduciari ed ai testimoni sopraindicati.
Roma 19 marzo 2009". Questa premessa mi costa fatica perche' solitamente
cerco sempre di intervenire con leggerezza, cercando di alleviare la pesantezza
di queste giornate che ci hanno visto confrontare in Commissione. Purtroppo, la
costrizione a fare ed a leggere questo atto e' stata creata dalle circostanze
che temo ci porteranno ad approvare questa legge che rendera' impossibile che
qualcuno possa fare una dichiarazione anticipata di trattamento con queste
modalita', con queste indicazioni e nel rispetto di questa legge che stiamo
andando a discutere e a votare. Allora chiediamoci perche' stiamo facendo una
legge. Credo che la risposta sta nelle legislazioni estere: estendere il
diritto della persona capace di rifiutare di accettare delle cure anche alle
persone incapaci di esprimere quel consenso. Cio' perche' nei Paesi che hanno
prodotto leggi sul testamento biologico tale condizione costituiva base
necessaria per predisporre una legge. Altra e' la risposta per cui noi ora qui
stiamo facendo questa legge. Credo che l'emotivita', i sentimenti, il cuore, la
passione siano tutti sentimenti positivi purche' non prevalga l'irrazionalita'.
A me piace molto la frase di Goya: "Il sonno della ragione produce
mostri". L'irrazionalita' puo' sposare la fede, ma non puo' sposare la
scienza e non puo' essere a fondamento di una legge di uno Stato laico. Allora
perche' questa legge e' mostruosa? e' mostruosa da un punto di vista
scientifico e giuridico: scientifico per quel passaggio davvero mostruoso
sull'alimentazione e l'idratazione. La nutrizione artificiale e' un complesso
di procedure, mediante le quali e' possibile soddisfare i fabbisogni
nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi sufficientemente per la
via naturale parenterale ed enterale. Con quella parenterale, ci sono dei
preparati dell'industria farmaceutica, adeguatamente riciclati, somministrati
direttamente nella circolazione sanguigna, attraverso una vena periferica o una
vena centrale di grosso calibro mediante l'impiego di cannule o cateteri
venosi; quella enterale (i nutrienti naturali o a preparazione industriale)
sono somministrati direttamente nella via digestiva a livello dello stomaco,
del duodeno, del digiuno, mediante l'impiego di apposite sonde inserite nel
naso, dalla bocca o attraverso stomie confezionate all'uopo. La nutrizione
artificiale e' da considerarsi, a tutti gli effetti, un trattamento medico
fornito a scopo terapeutico o preventivo. La nutrizione artificiale non e' una
misura ordinaria di assistenza (come lavare o imboccare il malato non
autosufficiente). Come tutti i trattamenti medici, la nutrizione artificiale ha
indicazioni, controindicazioni ed effetti indesiderati. L'attuazione della
nutrizione artificiale prevede il consenso informato del malato o del suo
delegato, secondo le norme del codice deontologico. Questo e' un documento
della Societa' italiana di nutrizione parenterale e enterale, questa e' la
scienza. La legge dice tutt'altra cosa ed e' un mostro scientifico quello che
prevediamo nella legge. Poi c'e' il mostro giuridico: l'indisponibilita' della
vita. Ma l'indisponibilita' della vita che cos'e'? Il diritto alla vita e' il
diritto a vivere o il dovere, l'obbligo, di vivere? Anche qui un altro mostro.
Si potrebbe addirittura arrivare a situazioni grottesche, a conseguenze
disumane, in cui la vita sarebbe indisponibile per me ma diventerebbe disponibile,
a disposizione del medico, che anzi sarebbe obbligato a curarmi anche contro i
suoi princìpi, secondo la sua scienza e la sua coscienza. Se
ne potrebbe davvero parlare molto di questo dovere di vivere, contrario ai
diritti umani fondamentali,
sanciti dalle carte internazionali, come la Convenzione di Oviedo, come tutte
le convenzioni internazionali. Voi addirittura citate, davvero a sproposito, la
Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilita'. Ma l'avete
letta? L'abbiamo persino ratificata nei giorni scorsi. Essa recita,
all'articolo 25, che gli Stati parte riconoscono le persone con disabilita' che
hanno il diritto di godere del migliore stato di salute possibile, senza
discriminazioni fondate sulle disabilita'. Quindi, gli Stati si devono predisporre
affinche' sia richiesto agli specialisti sanitari di prestare alle persone con
disabilita' cure nella medesima qualita' di quelle fornite agli altri, in
particolare ottenendo il consenso libero e informato della persona con
disabilita' coinvolta, accrescendo, tra l'altro, la conoscenza dei diritti umani, della dignita', dell'autonomia, dei bisogni delle
persone con disabilita' attraverso la formazione e l'adozione di regole
deontologiche nel campo della sanita' pubblica e privata. Cioe', ai disabili
deve essere data l'opportunita' di godere degli stessi diritti delle persone
non disabili (appunto, il capace di esprimersi), lo stesso diritto, la stessa
possibilita' di esprimere quel consenso informato. Invece, in questa legge si
crea tale disparita'. Il consenso informato puo' essere espresso e puo' essere
richiesto ed e' vincolante per il medico e per la persona capace; per
l'incapace no, per l'incapace ci dispiace. L'incapace sara' costretto a subire
dei trattamenti sanitari obbligatori. Perche'? Perche' e' incapace. Vi abbiamo
proposti tanti emendamenti come delegazione radicale, anche in solitudine
rispetto al Gruppo del Partito Democratico (anche se ricordo che la senatrice
Franca Chiaromonte ne ha sottoscritti moltissimi). e' ostruzionismo? Oppure e'
l'uso del Regolamento con rigore e rispetto, per offrire l'opportunita' a tutti
i senatori di questa Aula, come e' stato fatto in Commissione, di cambiare
questa legge, di bloccarne l'iter; di pensarci bene e modificare questo testo?
Tra l'altro, il Regolamento utilizzato in tutte le sue sfaccettature ha
permesso alla Commissione sanita', che per settimane si e' occupata di questa
materia, di modificare un testo, quello proposto dal relatore Calabr', assurdo,
grottesco, con una visione addirittura miracolistica della medicina. In esso si
scriveva che l'attivita' medica non puo' mai consentire la morte del paziente
(si considerava la medicina un miracolo oppure che cosa?). In ogni caso, la
medicina veniva sempre imposta, anche alla persona cosciente, perche' sempre le
cure salvavita sono obbligatorie. Bene, quel testo e' entrato in un modo
terribile in quella Commissione e ne e' uscito leggermente migliorato, grazie
all'utilizzo del Regolamento. Grazie, ai tanti interventi che ci sono stati da
parte dei moltissimi senatori del Partito Democratico e dell'Italia dei Valori,
ma anche di alcuni senatori della maggioranza (pochi, per' qualcuno c'e'
stato), che vi hanno richiamato alla razionalita' ed alla necessita' di fare un
testo utile per i cittadini. Ma questo testo uscito dalla Commissione reca
ancora dei segni che lo rendono completamente inaccettabile. Mi riferisco
all'indisponibilita' della vita umana e all'inutilita', alla fine, (forse
questo pu' essere il dato piu' positivo) della dichiarazione anticipata di
trattamento perche' non vincola i medici; perche' entra in vigore, o peggio,
assume rilievo quando il paziente e' in stato vegetativo (una riduzione della
platea dei soggetti interessati non da poco) e perche' limita i trattamenti che
dipendono dal consenso informato e quindi li impone ad alcuni soggetti, senza
la possibilita' che questi esprimano un consenso. Essa non chiarisce la
soluzione delle controversie, peggio: impone il ruolo del medico paternalista,
anzi lo reintroduce. Decenni? Decenni, forse centinaia d'anni che non si vedeva
piu' il medico e addirittura, grazie a questa legge, lo Stato prendere,
acquisire la disponibilita' dei corpi degli individui che vivono in questa
societa'. Quindi questo mio corpo, questa pelle, queste mani che credevo
ingenuamente fossero nella mia disponibilita', io che ogni mattina mi alzo, mi
vesto e decido che cosa fare della mia giornata, in realta' non e' piu' mio, e'
vostro, nelle vostre mani. Nelle mani oggi di questo Governo e domani di un
altro? e' questo il richiamo che faceva ieri la vice presidente del Senato Emma
Bonino: sui numeri, che tolgono un diritto e impongono, appunto, oggi questa
etica di Stato e domani quale? In quest'Assemblea ieri, oggi e le giornate del
decreto Englaro sono state, e probabilmente lo saranno quelle della prossima
settimana, segnate dalla commozione, ma l'appello finale e' questo:
riprendiamo, riguadagniamo spazio per la ragione, non facciamoci dettare una
legge dall'emotivita', dalla volonta' di portare una legge ad un congresso di
Partito, di portare una legge a delle gerarchie vaticane. Approviamo una legge
perche' serva ai cittadini che abitano in Italia. *Senatrice radicale nel Pd
( da "Affari Italiani (Online)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Politica Putin/
Agente Kgb finto turista dietro a Reagan Giovedí 19.03.2009 16:58 In una foto
che ritrae Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan che stringe la mano a un bambino
russo sulla piazza Rossa di Mosca nel 1988 si scorgerebbe sullo sfondo,
travestito da turista, un giovane Vladimir Putin. La scoperta si deve alla
rivista statunitense Foreign Policy. L'immagine scattata da Peter Souza, fotografo
ufficiale della Casa Bianca, all'epoca al seguito di Reagan. Dietro una folta
zazzera bionda, si celerebbe un giovane Vladimir Putin trentaseienne, gia' in
forza al Kgb, dotato di macchina fotografica e esposimetro. Souza ha spiegato
che Gorbaciov stava presentando Reagan ad alcuni turisti. Questi, ricorda il
fotografo, iniziarono a porre domane al presidente Usa sul
rispetto dei diritti umani
in America. Souza stupito si rivolse a uno degli agenti segreti al seguito di
Reagan manifestando la sua incredulita' sul genere di domande ma l'uomo gli
rispose che si trattava di una sceneggiata: "E' tutta gente del Kgb".
tags: putin finto turista
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gaza City, 19 mar.
(Ap) - Un gruppo palestinese per la tutela dei diritti umani ha diffuso i nomi delle 1.417
persone uccise a Gaza nella recente offensiva militare di Israele contro Hamas.
Il centro palestinese per i diritti umani ha spiegato che delle vittime, 926 erano civili, 236 combattenti
e 255 membri delle forze di sicurezza palestinesi. La maggior parte dei
poliziotti è stata uccisa in una serie di attacchi israeliani contro bunker
della sicurezza di Hamas il 27 dicembre, il primo giorno dell'offensiva. Il
gruppo ha spiegato di aver indagato sulla morte di ogni civile. La lista è
stata pubblicata sul sito internet ufficiale del Centro. Le conclusioni sono
state contestate dal portavoce del governo israeliano, Mark Regev: ha spiegato
che lo stato ebraico sta lavorando su una sua lista e ha ribadito che la
maggioranza delle vittime erano combattenti o legittimi obiettivi.
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra, 19 mar.
(Apcom) - Israele non intende abolire ufficialmente la pena di morte,
nonostante questa sia nei fatti sospesa dal 1962, quando venne applicata nei
confronti del criminale nazista Adolf Eichmann. Ma lo stato ebraico, afferma l'ambasciatore
israeliano a Ginevra Ahharon Leshno-Yaar, vuole comunque
andare incontro alle richieste avanzate dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite per migliorare
gli standard di trattamento dei prigionieri e delle minoranze. Nel corso della
sua relazione, Leshno-Yaar non ha fatto alcun riferimento alla situazione dei
territori occupati palestinesi, suscitando l'ira di molti rappresentanti di
paesi arabi o musulmani, e determinando così il rinvio a domani
dell'adozione del rapporto su Israele. Israele "prende atto delle
raccomandazioni volte ad intensificare i suoi sforzi per assicurare che i
diritti umani vengano rispettati nella lotta al
terrorismo", ha affermato Leshno-Yaar promettendo impegni per migliorare
il rispetto delle minoranze e per facilitare la rappresentanza femminile nella
società, nonché per incrementare la percentuale della minoranza araba fra i
dipendenti pubblici. Rispondendo alle richieste presentate dalla Danimarca,
Gran Bretagna e Canada sulle condizioni carcerarie e su presunti casi di
tortura, Leshno-Yaar ha garantito che Israele si sforzerà di andare incontro
agli obblighi internazionali. E' la prima volta che Israele compare davanti al
Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite di
Ginevra, recentemente incaricato di verificare ogni quattro anni i risultati
raggiunti da ogni Paese membro. Sempre a Ginevra sono in corso i lavori preparatori
della prossima conferenza Onu contro il razzismo (detta Durban II), già
boicottata - fra gli altri - da Stati Uniti, Italia e Israele proprio perché la
prima versione della dichiarazione finale conteneva frasi anti-semite e
attacchi contro lo Stato ebraico.
( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Al castello di
Formigine collettiva fotografica ?Sahrawi. L?altra faccia del muro? (19/3/2009
16:39) | (Sesto Potere) - Formigine - 19 marzo 2009 - Inaugura domani (venerdì
20 marzo 2009) alle 18.30 presso il castello di Formigine la collettiva
fotografica “Sahrawi. L?altra faccia del muro”, dedicata ai campi profughi
situati nel deserto algerino. A distanza di un anno dall?esposizione degli
scatti in bianco e nero sull?Etiopa di Uliano Lucas, di nuovo l?Africa sarà
protagonista in un inedito dialogo tra le opere esposte e le pareti dipinte
dall?artista David Tremlett, che proprio alle terre africane deve molta
ispirazione. La mostra, prodotta dal Comune di Formigine e sostenuta dal Fondo
territoriale modenese per la cooperazione allo sviluppo in occasione del
progetto “Formigine per la Pace”, presenta gli scatti di Massimo Bassano,
Edoardo Giavelli e Luigi Ottani. La doppia fila di container colorati che si
snoda a perdita d?occhio a Rabouni, sede amministrativa della Repubblica Araba
Sahrawi Democratica, è il limite che segna l?inizio di un viaggio. All?interno
di questa simbolica circonferenza, la vita dei rifugiati è colta nei riti di
quotidiana sacralità, alla ricerca dei segni di una cultura millenaria che
sopravvive nonostante la precaria esistenza in una terra straniera e
l?obbligata convivenza con una natura ostile. Sacro è il rispetto per l?acqua,
che affiora dal sottosuolo troppo salata perché possa donare vita, si tratti di
un bambino incantato dalle condutture di un acquedotto o di una donna ricurva
sul prezioso bucato. Sacro è il contatto con la terra, sulla quale ci si
appoggia durante i momenti di preghiera, e che si accarezza nelle tempeste di
sabbia per non fare crescere le dune. Sacro è infine il silenzio del dialogo
tra i genitori e i figli, vittime i primi del ricordo di un esodo sotto il
fuoco nemico, i secondi della necessità di riuscire soltanto ad immaginare. Le
grandi fotografie di Massimo Bassano, Edoardo Giavelli e Luigi Ottani dipingono
questa realtà attingendo a piene mani dall?ocra della sabbia onnipresente,
servendosi della dominante cromatica ora per ovattare la luce e i colori
violenti del deserto, ora per risaltare i soggetti ritratti. Al “viaggiatore”
non rimane che scegliere un punto di vista, o più di uno. Se stare fuori o dentro
a quel muro costruito da ciò che rimane degli aiuti umanitari
che l?Occidente riserva per il popolo del deserto. Forse anche per sopportare
con più facilità di non avere potuto o voluto abbattere un altro muro, quello
che divide il Sahara Occidentale. A corredo della mostra, i contributi video di
Tiziano Marchetti e le fotografie di Ahmedu Ahmed Aderrahaman, fotografo
sahrawi che documenta gli accadimenti “di rilievo” nelle tendopoli: gli
incontri tra gli anziani delle tribù, le riunioni politiche e diplomatiche, le
feste per i matrimoni. La mostra rimarrà aperta fino al 19 aprile, con apertura
il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Domenica 12 e
lunedì 13 aprile apertura ore 15/19. Per informazioni: +39 059 416291,
www.comune.formigine.mo.it. CURRICULA FOTOGRAFI Massimo Bassano Fotografo e
giornalista professionista, si forma a Milano come assistente dei fotografi per
la National Geographic Society. Il suo stile “geographic”, che prevede
reportage di grande respiro e meticolosa documentazione scientifica, è la firma
con cui opera in Italia e nel mondo. Come regolare collaboratore de Il Venerdì
della Repubblica e Io Donna del Corriere della Sera esplora l?attualità sociale
e di costume. I suoi reportage sono pubblicati su: Fit for Fun, Diario di
Bordo, Gulliver, Gente Viaggi, Verde Oggi, Runner?s World Italia e USA, Max
Italia e Francia, Geo Italia e Germania, Moulin Rouge (Russia), Nuts (Gran
Bretagna), National Geographic Traveler. Tiene corsi di fotografia per la
National Geographic Society, la Maine Media Workshops, l?Istituto Europeo di
Design e l?Istituto Italiano di Fotografia. Tra i libri fotografici, I colori
del silenzio (2001), nato dalla completa condivisione della vita claustrale con
i monaci certosini per dodici settimane. In occasione del Toronto Human Rights
Watch Film Festival, nel
( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giobbe Covatta a
Carpi con gli studenti contro il razzismo (19/3/2009 16:36) | (Sesto Potere) -
Carpi - 19 marzo 2009 - Uno dei cicli di iniziative più importanti nell?ambito
della rassegna Le Radici e le Ali è ECCE_HOMO della vita offesa, a cura
delCentro di Documentazione e Comunicazione Audiovisiva e dell?assessorato alle
Politiche culturali del Comune di Carpi. ECCE_HOMO dopo il primo appuntamento
del 10 marzo scorso con il film di Barbara Cupisti proseguirà in occasione
della Giornata internazionale contro il razzismo sabato 21 marzo, con la
proiezione alle ore 9.30 al cinema teatro Eden di via Santa Chiara del film ALL
HUMAN RIGHTS FOR ALL. Parteciperà all?incontro (riservato alle scuole medie superiori
e che si terrà alla presenza degli assessori comunali a Politiche scolastiche e
Politiche culturali Maria Cleofe Filippi e Alberto Bellelli), il noto comico
nonché regista di uno degli episodi del film GIOBBE COVATTA. All?Auditorium
della Biblioteca Arturo Loria, alle ore 21, parteciperà invece alla replica
aperta al pubblico della proiezione di questa pellicola la regista MARINA
SPADA: entrambi gli appuntamenti saranno condotti da Dario D?Incerti. ALL HUMAN
RIGHTS FOR ALL era lo slogan della campagna mondiale delle Nazioni Unite
utilizzato per il Cinquantenario della Dichiarazione Universale: TUTTI I
DIRITTI UMANI PER TUTTI. ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL è un film collettivo
no-profit ideato da ROBERTO TORELLI. Registi, sceneggiatori, attori, musicisti,
maestranze e produttori del cinema italiano - un migliaio di volontari del
nostro cinema – hanno realizzato a titolo gratuito 30 cortometraggi, di 3/4
minuti ciascuno, ispirati ai 30 articoli della Dichiarazione Universale. Da
tante voci diverse sentiremo raccontare la stessa storia, quella del lungo
viaggio dell?umanità verso un mondo diverso. Mercoledì
22 aprile alle ore 21 alla Sala Congressi di via Peruzzi si terrà poi sempre
nell?ambito del ciclo la proiezione del film NAZIROCK di CLAUDIO LAZZARO:
parteciperà il regista, conduce Dario D?Incerti. Giovedì 30 aprile, alle ore
21, all?Auditorium della Biblioteca Loria, infine l?ultimo appuntamento
diECCE_HOMO della vita offesa, con il film PAROLE SANTE diASCANIO CELESTINI.
ECCE_HOMO della vita offesa è realizzato in collaborazione con Università
Libera Età Natalia Ginzburg, A.C.E.G.- Circolo Cinematografico Cineforum,
Circolo Cinematografico Nickelodeon, A.N.P.I. Carpi, Fondazione ex Campo
Fossoli, Circolo Culturale Kalinka, Associazione eco-culturale Ekidna, CGIL
Carpi, UDI Carpi. Un ringraziamento particolare va a A.C.E.G. – Cineforum e
UCCA - Unione Circoli Cinematografici ARCI.
( da "Wall Street Italia" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Agenzia Onu:
"L'Italia viola i diritti umani"
-->Immigrati, durissime accuse nel rapporto dell'Ilo che si occupa del
rispetto degli standard internazionali sul lavoro Agenzia Onu: "L'Italia
viola i diritti umani" di VITTORIO LONGHI (16:17
19/03/2009)
( da "AudioNews.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
giovedì 19 marzo
2009 18.52 Politica Ddl sicurezza: tensioni Berlusconi-Lega 17.35: Gli amici
della Lega non possono volere sempre tutto. Così Berlusconi che poi rivela: le
ronde non le sentivamo, perchè sapevamo che sarebbero state equivocate, ma li
abbiamo accontentati, ma non si può dire sempre di sì. Ad
alzare la tensione fra gli alleati le norme del ddl sicurezza sulla denuncia
dei clandestini, volute dal Carroccio e contestate da 101 parlamentari della
maggioranza. Un equivoco, secondo il premier. Intanto l'Organizzazione
internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di violazione dei diritti nei confronti degli immigrati.
"Nel paese persistono razzismo e xenofobia", sostiene l'agenzia Onu,
chiedendo al governo di contrastare il clima di intolleranza e garantire la
tutela ai migranti.
( da "Caserta News" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 19 Marzo
2009 Nasce casa editrice Positanonews Comunication GIORNALI | Positano Nasce
Positanonews Comunication la prima casa editrice di Positano. Positanonews da
prima testata quotidiana online della Costiera Amalfitana e Penisola
Sorrentina, diventa Casa Editrice, la prima di Positano. Arricchirà il panorama
editoriale della Campania e si occuperà della costa d' Amalfi, Sorrento e dei
Monti Lattari. PositanoNews è un'Associazione indipendente di comunicazione,
editoria, stampa, giornalismo e formazione, è una libera associazione di
cittadini, che si propone, di favorire la crescita culturale e civile dei
propri associati e della comunità in cui opera, attraverso la promozione di
iniziative ed attività dirette a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle
problematiche di interesse generale di natura culturale, politica, economica e
sociale. L'Associazione, mediante l'utilizzo dei mezzi di informazione propri o
di terzi, si pone lo scopo di contribuire ad una sempre più ampia diffusione
della democrazia, della solidarietà nei rapporti umani, della tutela dei diritti umani, della comunicazione e della
conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini. Positanonews, presieduta da
Antonino D'Urso, edita il quotidiano online Positanonews.it, diretto da Michele
Cinque, è fra i primi dieci quotidiani nati dalla rete più visti in Campania e
fra i più visti all'estero, iscritto nel circuito ANSO, la principale
associazione di stampa online d'Europa. L'associazione ha ricevuto il
riconoscimento Mission 2009 dal WWF per la sua continua attività di
informazione a tutela dell'ambiente, e ha fatto della trasparenza
amministrativa e della partecipazione pubblica il suo cavallo di battaglia.
Produce decine di notizie quotidiane in rete 365 giorni all'anno, senza sosta,
notte e giorno, con decine di sezioni dalla cronaca alla cultura, con articoli
e corrispondenza anche all'estero in lingua inglese. Produce un cartaceo free
press, l'unico distribuito contemporaneamente nella Costiera amalfitana e
Penisola Sorrentina, e si sostiene un icamente con gli sponsor senza contri!
buti pubblici. Il cartaceo esce trimestralmente, a giugno, settembre, Natale e
Pasqua, con la possibilità di edizioni speciali. Ancora pochi giorni per gli
articoli e gli spazi pubblicitari, il 23 marzo la chiusura di un numero che
sarà dedicato ad una speranza di rinascita dalla crisi. Ad aprile Positano News
farà la sua prima pubblicazione con i Moti dell'Anima, la raccolta di poesie
che perverranno per la manifestazione organizzata con l'associazione Posidonia.
Chiunque voglia iscriversi all'associazione o partecipare al giornale online,
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( da "Rai News 24" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma | 19 marzo 2009
Agenzia Onu per il Lavoro: l'Italia discrimina gli immigrati Donne al lavoro
L'Italia discrimina i lavoratori immigrati, soprattutto i Rom, con forme di
intolleranza, razzismo e xenofobia. L'accusa arriva dal Comitato di esperti
dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto
sull'applicazione delle Convenzioni e Raccomandazioni internazionali, punta il
dito anche verso i "leader politici" italiani rei di usare una
"retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla
criminalita', creando cosi' un sentimento di ostilita' e antagonismo
nell'opinione pubblica". Il Rapporto - pubblicato il sei marzo scorso -
chiede cosi' a Roma "risposte" entro il 2009, sollecitando misure ed
interventi per "per contrastare il clima di intolleranza e per garantire
la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Ma l'analisi del
Comitato sulla situazione italiana dei "lavoratori immigrati",
soprattutto - oltre ai rom - quelli provenienti da Africa, Asia ed Europa
dell'Est, va oltre. E evidenzia come il clima di
intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi
di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di vita e le condizioni
lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla
"Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei lavoratori
migranti", ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama
cosi' il Governo al "rispetto" delle norme per gli immigrati, "a
prescindere dal loro status" ricordando che "ha il dovere di
assicurare" anche ai lavoratori "illegali" i loro diritti nel
rispetto delle norme su "remunerazioni, sicurezza sociale e altri benefits".
Il comitato spera - si legge nel testo del Rapporto - che il governo italiano
sia in grado di eliminare il clima di intolleranza, violenza e discriminazione
degli immigrati, con particolare attenzione alla comunita' rom, e di assicurare
loro, sia legalmente che socialmente, i diritti umani
fondamentali. E, ancora, di far in modo che gli atteggiamenti discriminatori
siano meglio identificati e condannati.
( da "Velino.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
Durban 2, Israele e Stati Uniti ribadiscono: non partecipiamo Roma, 19 mar
(Velino) - L?ultimatum dell?Ue su Durban - o passa il nuovo documento di
principi o i Ventisette non partecipano alla conferenza che si apre il 20
aprile - non ha fatto cambiare idea né a Israele né agli Usa sul processo di
revisione del documento approvato dall?Onu a Durban nel 2001. I due Paesi,
preceduti di oltre un anno dal Canada, hanno annunciato che non parteciperanno
all?appuntamento di Ginevra. Parlando al VELINO una fonte del ministero degli
Esteri di Gerusalemme ha affermato che da parte dello Stato ebraico “c?è
fortissimo apprezzamento per lo sforzo compiuto dall?Italia di modificare il
documento preparatorio di Durban
( da "Repubblica.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROMA - "È
evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei
diritti umani fondamentali nei confronti degli
immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso
richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di
intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per
garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Sono
insolitamente dure e nette le parole che il Comitato di esperti dell'Ilo,
l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia Onu, usa per descrivere il
trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme
internazionali. Una presa di posizione che fa infuriare il ministro degli
Esteri, Franco Frattini: "Il rapporto è falso e da respingere al mittente.
Siamo indignati e ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina
dell'attività dell'Ilo". E, ancora, per il ministro,gli autori
"trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di immigrati
clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti ad attività
lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e non italiana
residente e rispettosa delle leggi". Come ogni anno, a marzo, esce il
rapporto dell'Ilo sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro e
quest'anno la pagina che riguarda l'Italia denuncia un comportamento senza
precedenti per un paese europeo democratico, perché contravviene alla
convenzione 143, quella sulla "promozione della parità di opportunità e di
trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dal nostro paese nel
1981. OAS_RICH('Middle'); Tranne il Portogallo e la Slovenia, infatti, gli
altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il
Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. Il Comitato dell'Ilo, formato da
venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, verifica costantemente
l'osservazione delle norme da parte dei governi e in questo caso richiama
l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi articoli
della convenzione 143, cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza
alcuna distinzione di status". Inoltre, il governo ha l'obbligo di
assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque
di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione.
Le critiche e le richieste dell'Ilo si basano su quanto riportato dal Comitato
consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali
in Europa (Acfc), che aveva già denunciato le dure condizioni di detenzione per
gli immigrati irregolari, in attesa di rimpatrio. Ma si basano anche sulle
osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della
discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni dei
diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa,
dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in
ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della
paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua
né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i "continui
dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei,
discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze
di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid
per lo sgombero dei campi". Insomma, una lunga lista di accuse che vanno
dalla questione delle impronte digitali alla "retorica discriminatoria di
alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella pubblica
opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e
stigmatizzazione". Pertanto, il Comitato di esperti dell'Ilo non può che
esprimere "profonda preoccupazione" e invita il governo italiano a
prendere "le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle
condizioni di lavoro, per tutti i migranti", oltre che misure per
"migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza
della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come
membri della società a tutti gli effetti". Il documento si conclude con la
richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte
entro la fine del 2009. (19 marzo 2009
( da "ITnews.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra, 19 mar. -
(Adnkronos/Labitalia) - Discriminazione e violazione dei diritti ai danni degli immigrati nel nostro
paese. Dure condizioni di detenzione di immigrati irregolari in attesa di
rimpatrio, orari di lavoro troppo lunghi, salari bassi e pagati con notevole
ritardo, o spesso addirittura in parte trattenuti dai datori di lavoro come
corrispettivo per un alloggio affollato, senza elettricita' e acqua
corrente. E questo nonostante l'esistenza, nel nostro paese, di leggi
antidiscriminatorie e di organismi competenti. Sono le critiche mosse
all'Italia dal Comitato di esperti dell'Ilo (Organizzazione internazionale del
lavoro) che ogni anno pubblica un monitoraggio sull'osservazione delle
convenzioni internazionali in tutto il mondo.
( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 19 mar.
(Apcom) - Amnesty International ha apprezzato la decisione, presa ieri sera dal
governatore Bill Richardson, di abolire la pena di morte nello stato del New Mexico.
Il governatore Richardson, secondo l'organizzazione per i
diritti umani, ha mostrato
autentica leadership nel mettere al bando una procedura piena di falle e
iniquita' che non ha mai dimostrato di avere un potere deterrente nei confronti
della criminalita'. Il New Mexico e' il secondo stato degli Usa ad aver abolito
la pena di morte negli ultimi due anni. Nel dicembre 2007 la medesima
decisione era stata presa dal governatore del New Jersey. Proposte di legge
abolizioniste sono in discussione anche in Nebraska, New Hampshire, Colorado e
Montana. Negli Usa, la pena di morte e' attualmente prevista in 35 stati e da
due legislazioni federali, civile e militare. Non e' invece piu' prevista in
Alaska, Hawaii, Iowa, Maine, Massachussetts, Michigan, Minnesota, New Jersey,
New Mexico, New York, North Dakota, Rhode Island, Vermont, West Virginia,
Wisconsin e nel distretto federale di Columbia. Nel 2008, negli Usa sono state
eseguite 37 condanne a morte, di cui 18 nel solo Texas. Quest'anno, le
esecuzioni sono state gia' 20 di cui
( da "AudioNews.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
giovedì 19 marzo
2009 21.14 Politica Nicola Corda Sicurezza: scintille tra Berlusconi e la Lega
18.54: Scintille tra Berlusconi e la Lega, dopo le tensioni sulle norme sulla
denuncia dei clandestini contenute nel ddl sicurezza. 'La Lega non può volere
tutto' attacca il premier, affermando di non avere obiezioni a modificare la
legge e rivelando che anche il provvedimento sulle ronde non era 'sentito' dal
resto della maggioranza. 'Berlusconi ha avuto pressioni dal Pdl', replica
Bossi, convinto che alla fine si troverà un equilibrio. Intanto
l'Organizzazione internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di
violazione dei diritti nei
confronti degli immigrati. 'Nel paese persistono razzismo e xenofobia',
sostiene l'agenzia Onu, chiedendo al governo di contrastare il clima di
intolleranza e garantire la tutela ai migranti.
( da "Reuters Italia" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROMA (Reuters) - In
Italia gli immigrati si scontrano con discriminazione e
violazioni dei diritti umani. Almeno stando a un Rapporto del Comitato di esperti
dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) dell'Onu, che oggi ha
suscitato un coro di polemiche. Secondo la Farnesina, come si legge in una nota
diffusa in serata, il rapporto "contiene affermazioni false, non
dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente".
"Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ritiene, in particolare, che
espressioni come ?intolleranza' o ?discriminazione' nei confronti degli
immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti
dell'Italia e delle autorità italiane". Nel rapporto, il Comitato di
esperti dell'Ilo parla di una "alta incidenza di discriminazione e
violazioni dei diritti umani fondamentali della
popolazione immigrata nel Paese", e di "razzismo e xenofobia nei
confronti di immigrati, richiedenti asilo e rifugiati (che) persistono nel
Paese creando un clima negativo per queste persone". "Il Comitato -
si legge ancora nel rapporto - è molto preoccupato da queste notizie sulle
violazioni dei diritti umani fondamentali, specie di
migranti senza documenti provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, e di
un clima di apparente aumento di intolleranza, violenza e discriminazione
contro la popolazione immigrata, specialmente i rom di origine romena". Il
ministero degli Esteri sottolinea che il quadro che il Comitato traccia
dell'Italia non è veritiero: il Paese "rispetta e rispetterà le regole
europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal
governo e da tutte le autorità responsabili". "Gli autori del
rapporto non considerano - e ciò dimostra il carattere parziale ed
inaccettabile del documento - che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le
autorità italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e
migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto
ed umanità", sottolinea la Farnesina. "Gli
autori del rapporto - prosegue la nota - ignorano completamente la situazione
di diffusa illegalità in cui si trovano in Italia molte decine di migliaia di
immigrati la cui doverosa espulsione resta tuttavia soggetta a leggi che
garantiscono la piena tutela davanti alle autorità giudiziarie competenti. Gli
autori del rapporto inoltre trascurano del tutto l'impatto negativo che la
presenza di immigrati clandestini che spesso sono autori di reati o in
maggioranza dediti ad attività lavorative irregolari rappresenta presso la
popolazione italiana e non italiana residente e rispettosa delle leggi".
Critiche sono giunte anche dal ministro del Lavoro, della Salute e delle
Politiche sociali Maurizio Sacconi, che parla di un'informazione "ancora
una volta superficiale". Continua...
( da "Cittàdellaspezia.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Rapporto Onu:
"L'Italia discrimina i lavoratori immigrati" L'Italia discrimina i
lavoratori immigrati, soprattutto i Rom, con forme di intolleranza, razzismo e
xenofobia. L'accusa arriva dal Comitato di esperti dell'Ilo - l'agenzia per il
lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto sull'applicazione delle
convenzioni e raccomandazioni internazionali, punta il dito anche verso i
leader politici italiani rei di usare una "retorica aggressiva e
discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un
sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica". Il Rapporto
- pubblicato il sei marzo scorso - chiede così a Roma risposte entro il 2009,
sollecitando misure ed interventi "per contrastare il clima di
intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro
status". Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei
"lavoratori immigrati", soprattutto - oltre ai rom - quelli
provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E
evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto
anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui
livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la
convenzione 143, sulla "Promozione della parità di opportunità e di
trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.