CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

CRONOLOGICA


Report "Diritti umani"  19-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

L'ostacolo violenza sul cammino delle pari opportunità ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: pone come una delle forme più gravi di lesione dei diritti umani e di delitto contro la persona. Le notizie di violenze fisiche perpetrate su donne sono innumerevoli; non è ancora dato comprendere se in effettivo aumento o denunciate in maggior numero; se denunciate dai mezzi di informazione più numerose per un serio allarme sociale o per un guidato allarmismo in funzione di altro.

Medici-spia, 101 deputati Pdl contro il governo ( da "City" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Questo ddl va contro i più elementari diritti umani, dell'infanzia e della maternità". In particolare, "l'obbligo da parte dei medici e degli insegnanti di segnalare gli immigrati irregolari, sarebbe una vera e propria trappola per bambini, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell'educatore.

Washington aderisce alla dichiarazione dell'Onu contrastata dalla Santa Sede ( da "Stampa, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Uniti sono determinati a difendere i diritti umani ed a contrastare gli abusi di tali diritti nel mondo, in qualsiasi tipo di foro internazionale». In concreto ciò significa che Barack Obama ha deciso - concordando la formula con Hillary Clinton - di far entrare l'America nel novero di nazioni che include la lotta alla discriminazione degli omosessuali nella difesa dei diritti umani.

Indonesia, arrestato noto predicatore Aveva sposato una bambina di 12 anni ( da "Corriere.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: associazioni di difesa dei diritti umani. Anche il ministro per gli Affari religiosi Maftuh Basyuni aveva condannato le nozze e chiesto il loro annullamento. RISCHIA 15 ANNI - Widianto si è difeso affermando che il matrimonio non sarebbe stato consumato prima del raggiungimento della pubertà della piccola e ha dichiarato di avere una preferenza per le spose bambine perché si possono «

Londres prohibeix als seus agents secrets que torturin ( da "Avui" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: legalitat i combat la tortura. El primer ministre, Gordon Brown, va anunciar ahir, durant la sessió de control parlamentari, que en el termini de dos mesos es faran públiques, per primera vegada, les regles per les quals s'hauran de regir els interrogatoris que els oficials d'intel·ligència britànics de l'MI-5 i l'MI-6 duguin a terme a qualsevol detingut fora del territori de l'

Parte oggi allo Stensen il ciclo di film e incontri su lavoro, istruzione, terra, salute e respons... ( da "Leggo" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Parte oggi allo Stensen il ciclo di film e incontri su lavoro, istruzione, terra, salute e responsabilità d'impresa. La rassegna di Amnesty International, dal titolo "Diritti umani e dignità sul grande schermo", propone cinque appuntamenti cinematografici ogni giovedì alle 21. Ad aprire gli incontri sarà "In questo mondo libero" di Ken Loach.

la deriva anti-europea ( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Norma che entra in contrasto anche con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di ciascuno a essere registrato al momento della nascita. I bambini invisibili sono, infatti, esposti a ogni violazione, dagli abusi allo sfruttamento , sino all'odiosissima tratta di esseri umani.

aids, l'europa contro il papa "i preservativi salvano le vite" - giampiero martinotti ( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: parole mettano in pericolo le politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana». Ancor più virulente le prese di posizione di alcuni membri del governo, dal ministro della Sanità («Sono sconvolta per queste frasi, come garante della sanità pubblica le giudico irresponsabili») al sottosegretario ai diritti umani («Sono sbalordita, sono parole regressive»).

Svolta di Obama, ok degli Usa ai diritti dei gay ( da "Arena, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Amnesty International ha espresso soddisfazione per la decisione del presidente Barack Obama di sottoscrivere l'appello: «Ogni giorno Amnesty si batte per persone che rischiano la prigione, la tortura e anche la morte per la loro identità sessuale».

"Bambini e adolescenti, iperattività e deficit di attenzione: gli psicofarmaci sono la risposta... ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: promotori pure il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, organizzazione no profit fondata da Scientology e che vanta tra le sue fila membri del movimento fondato da Ron Hubbard, in Italia non riconosciuto come religione. Dettaglio sfuggito al presidente del Consiglio provinciale Quai, che caldeggiava l'iniziativa, ma non al Pd che con Shaurli ieri ha portato il caso in Aula,

la delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla ... ( da "Corriere delle Alpi" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Norma che entra in contrasto anche con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di ciascuno a essere registrato al momento della nascita. I bambini invisibili sono, infatti, esposti a ogni violazione, dagli abusi allo sfruttamento, sino all'odiosissima tratta di esseri umani.

Obama pronto a firmare con l'Onu: l'omosessualità non è un reato ( da "Unita, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, a cominciare da Amnesty, sono sempre state fiduciose che il cambio della guardia alla Casa Bianca avrebbe cambiato i rapporti di forza sullo scacchiere diplomatico. «L'America intende riconquistare il primato nella difesa dei diritti di tutte le persone - spiega un funzionario dell'amministrazione Usa - Siamo preoccupati per gli abusi ancora commessi nei confronti

montereale: una cena per i "niños" argentini ( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: incarcerate e torturate sotto la dittatura militare, 1974-1983. La curatrice Mariana Crespo, sottoposta a prigionia e tortura, non è riuscita a veder terminato il suo lavoro. Sabato le verrà reso omaggio, assieme alle madri argentine che cercano ancora la verità sui figli scomparsi e alle donne che, nell'opera citata,

Sicurezza, la carica dei 170 Nel Pdl scoppia il dissenso ( da "Unita, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: inaccettabili e contrarie ai più elementari diritti umani», trova facili consensi tra i deputati del Pdl. Mussolini raccoglie le firme in pochi minuti, Nirenstein,Versace, Boniver, Pecorella che rivendica «un voto di coscienza» («il diritto alla salute viene prima del controllo sulla presenza degli stranieri irregolari »), Costa e Contento («firma sascrosanta»),

laura galassi I rintocchi di Maria Dolens si sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite ( da "Adige, L'" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la soluzione dei conflitti e la tutela dei diritti umani che si terranno nelle sede delle Nazioni Unite e negli incontri programmati in tutto il mondo Proprio su queste tematiche, la Fondazione è ormai da decenni un punto di riferimento internazionale, grazie ai convegni e ai corsi organizzati in materia di sensibilizzazione alla pace, senza tralasciare le attività promosse dall'

Alla festival del cinema indipendente si parla di ambiente e diritti umani ( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 19 pagina 5 Alla festival del cinema indipendente si parla di ambiente e diritti umani di Alessandra Miccinesi Un canto dolente, quello del tormentato Darfur, che parte dalla cronache mondiali e arriva al cinema indipendente. Domani Sing for Darfur docufilm del regista olandese Johan Kramer, girato a Barcellona durante un concerto pop per aiutare la popolazione del Darfur,

schiaffo a bush e vaticano, obama apre ai gay - alberto flores d'arcais ( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: vuole dimostrare che «gli Stati Uniti difendono a viso aperto i diritti umani e condannano gli abusi di tali diritti in ogni parte del mondo. Per questo motivo ci uniamo agli altri paesi che hanno firmato quella dichiarazione e ribadiremo l´importanza per il rispetto dei diritti umani per tutti in ogni sede».

Denaro, licenze e premi: così una direttiva metteva un prezzo ai morti ( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: umanità? Sì perchè, come ha già affermato l'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu, non sono casi isolati, ma rispondono a politiche istituzionali e in primo luogo alla politica di seguridad democratica del presidente. La Cceeu (Coordinamento Colombia Europa Stati Uniti) è un'organizzazione che raccoglie circa duecento ong che si occupano di diritti umani in Colombia e che,

Omofobia in soffitta, sì di Obama alla dichiarazione Onu sui diritti dei gay ( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Gli Stati Uniti appoggiano la dichiarazione dell'Onu su diritti umani e orientamento sessuale - ha detto Wood durante il suo briefing quotidiano - e sono felici di unirsi agli altri 66 Paesi che hanno dichiarato il loro supporto alla dichiarazione che condanna le violazioni dei diritti umani in base all'orientamento sessuale».

Un premio per una tesi sui diritti umani ( da "Italia Oggi" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ItaliaOggi sezione: CISAL data: 19/03/2009 - pag: 35 autore: Un premio per una tesi sui diritti umani Il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948-2008) non può rappresentare soltanto una delle tante occasioni celebrative a cui siamo ormai da tempo sempre più abituati per commemorazioni fini a se stesse.

Il padre-mostro crolla e confessa tutti i suoi orrori ( da "Riformista, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu per i Diritti umani, Navanethem Pillay. Ma il documento presentato ieri a Ginevra non soddisfa Israele, che ritiene «inaccettabili» gli attuali riferimenti al testo elaborato nel 2001. Come richiesto dall'Ue, il testo è stato ridotto (17 pagine) e non contiene più riferimenti né a Israele né al concetto di diffamazione delle religioni (

dal nostro corrispondente NEW YORK - Anche per gli Stati Uniti essere gay non è ... ( da "Messaggero, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Stati Uniti intendono difendere con convinzione i diritti umani, e criticare gli abusi in tutto il mondo». Wood ha aggiunto che l'Amministrazione è preoccupata per «le violenze e gli abusi che avvengono in vari Paesi contro gay, lesbiche, transessuali e bisessuali». La dichiarazione Onu era giunta ai voti lo scorso 19 dicembre, con l'approvazione di tutti i Paesi dell'Occidente.

Un anno fa ( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: viene sgomberato un insediamento in via Bovisasca abitato da centinaia di rom. Il Comune lo definisce «lo sgombero del più grande campo nomadi del Nord Italia» I diritti violati La Curia di Milano con un comunicato avallato dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi protesta: «Si è scesi sotto il rispetto dei diritti umani»

Aids e preservativi, l'Europa critica il Papa ( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: «Dichiarazioni regressive», dice il sottosegretario ai diritti umani, Rama Yade. Il segretario del partito comunista, Marie-George Buffet, definisce le parole di Benedetto XVI «irresponsabili» e «criminali ». L'europarlamentare verde Daniel Cohn-Bendit ritiene le parole del Papa «quasi un omicidio premeditato ».

L'appello del pedofilo: ( da "Nazione, La (Firenze)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: commissione contro la tortura: una pratica barbara che non può essere tollerata dalla Ue. Ma il dibattito divampa, e molti in Europa chiedono di seguire l'esempio di Praga. In Polonia, lo stesso premier Tusk chiede una legge che permetta la castrazione chimica, almeno nel caso di pedofili recidivi, dopo che un uomo di 45 anni aveva violentato la sua giovane figlia generando due bambini.

IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritt... ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritt... IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell' infanzia.Nel 1989 l' ONU ha approvato una Convenzione nella quale sono stati sanciti i diritti umani fondamentali riguardanti milioni di bambini e adolescenti: il diritto alla vita, alla salute,all'istruzione,

Iran-Italia, viaggio tra tradizioni e superstizioni ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: che ha voluto inserirla nella programmazione della IX edizione del Festival dei Diritti Umani. Protagonista sarà lo scrittore iraniano Hamid Ziarati con «Tradizioni e superstizioni a confronto», accompagnato da Beppe Di Benedetto (trombone) & Claudio Tuma (chitarra), mentre le video installazioni sono di Paolo Trentolini.

lo straniero come nemico - renzo guolo ( da "Mattino di Padova, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche. SEGUE A PAGINA

deputati pdl in rivolta - renzo guolo ( da "Nuova Venezia, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche.

<Sì alla dichiarazione sui diritti gay dell'Onu> ( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: «Gli Stati Uniti hanno sempre schiettamente difeso i diritti umani e criticato gli abusi compiuti in tutto il mondo» ha detto Wood, «per questo ci uniamo agli altri sostenitori di questa dichiarazione e continueremo a ricordare ai Paesi l'importanza del rispetto dei diritti umani di tutti in tutte le sedi appropriate».

Sicurezza, deputati Pdl al premier:... ( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell?infanzia e della maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile". La richiesta dei deputati azzurri Centosettanta deputati del Pdl, capitanati da Alessandra Mussolini,

Cittadinanza e Costituzione: l'educazione civica torna nelle scuole ( da "Comunicatori Pubblici" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: con una particolare attenzione ai diritti e ai doveri del cittadino a il diritto internazionale in materia di diritti umani. Nella Scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori): si dovrà approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso l?analisi dell?attualità, la messa in pratica del proprio impegno nel volontariato,

Pdl, la carica dei 101. Lettera al premier: "No alla fiducia sul ddl sicurezza" ( da "Panorama.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile". Capitanati da [3] Alessandra Mussolini ("Sono convinta di poter contare sull'appoggio del presidente Fini"

Maroni risponde ai 101 Pdl 'ribelli': "Mai pensato di porre la fiducia" ( da "Quotidiano.net" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: elementari diritti umani e in particolare dell’infanzia e della maternità"</p>" /> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta DDL SICUREZZA Maroni risponde ai 101 Pdl '

- KOSOVO: FERITE ANCORA APERTE ( da "WindPress.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: organizzazione per i diritti umani ha pertanto rinnovato la richiesta di misure urgenti per risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunit per le violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999."Tanto le autorit kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini indipendenti,

Il difficile processo sotto l'egida Onu ( da "Avvenire" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Se da una parte le organizzazioni dei Diritti Umani premevano per avviare il processo, dall'altra Norodom Sihanouk e il governo del Paese, guidato da Hun Sen, cercavano di ostacolare l'iter. A Ieng Sary venne concessa l'impunità e l'esercito governativo sferrò un attacco a Anlong Veng, quartier generale di Pol Pot, smantellando definitivamente il movimento.

Africa/ Vaticano: I politici violano senza scrupolo diritti... ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: violano senza scrupolo i diritti umani e strumentalizzano tanto la religione quanto le istituzioni religiose": avvertimento del Vaticano contenuto nell'Instrumentum Laboris per l'assemblea speciale per l'Africa in vista del Sinodo dei vescovi, consegnato dal Papa a Yaoundè al termine della messa nello Stadio della capitale del Camerun,

Africa/ Vaticano: Forze internazionali fomentano guerre ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sostengono poteri politici irrispettosi dei diritti umani e dei principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di mercati importanti, ecc.)", prosegue il documento. "Minacciano, infine, di destabilizzare le nazioni e di eliminare tutti coloro che vogliono affrancarsi dalla loro tutela"

Turkmenistan/ HRW denuncia: Paese tra i più repressivi al ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: viaggio arbitrariamente imposti sugli attivisti per i diritti umani. Il Turkmenistan - scrive Hrw - è uno dei "più repressivi paesi al mondo". E' chiuso al monitoraggio delle organizzazioni per i diritti umani, che da 10 anni non riescono a entrare nel paese. Giornalisti e attivisti non hanno la possibilità di lavorare liberamente nel paese centro-asiatico e tutti gli oppositori,

ANGELA VITALIANO NEW YORK. GLI STATI UNITI SONO CONVINTI SOSTENITORI DELLA DIFESA DEI DIRIT... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: articolo uno della Dichiarazione Universale dei diritti umani che recita che «Tutti gli esseri umani sono nati liberi ed eguali per diritti e dignità», riafferma che «ciascuno ha diritto al godimento dei diritti umani senza distinzione alcuna di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altra condizione».

A SCUOLA DI COSTITUZIONE. IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, UNIVERSITà E RICERCA MARIASTELLA GELMINI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il diritto internazionale in materia di diritti umani, l'architettura di base dell'Unione europea. Alle superiori, infine, si affronterà lo studio di alcune norme costituzionali anche alla luce di argomenti di attualità, ampliando l'indagine rispetto ai temi esaminati nelle medie inferiori o approfondendone ulteriormente specifici aspetti.

Si violano i più elementari diritti umani. Anche Fini d'accordo con noi . Cicchitto: Propaganda ( da "Gazzettino, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: «Si violano i più elementari diritti umani. Anche Fini d'accordo con noi». Cicchitto: «Propaganda» Giovedì 19 Marzo 2009, PRIMO PIANO

Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" ( da "Repubblica.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status". OAS_RICH('Middle'); Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione.

Kosovo/ Amnesty Int. chiede giustizia per vittime sparizioni ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: organizzazione per i diritti umani, in una nota diffusa oggi, ha rinnovato la richiesta di misure urgenti per risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunità per le violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999. "Tanto le autorità kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini indipendenti,

Hamas, un premio da 3mila dollari per chi sposa le vedove dei martiri di Gaza ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una organizzazione per i diritti umani non governativa palestinese. Le vedove a causa della mentalità corrente, rischiano ora di rimanere in una condizione di disagio e minorità all?interno della società della Striscia di Gaza. Hamas, a quanto pare, pone tuttavia alcune condizioni per ottenere l'incentivo: i candidati sposi dovranno mostrarsi in grado di mantenere almeno due mogli,

Il sonno della ragione produce mostri ( da "AprileOnline.info" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Se ne potrebbe davvero parlare molto di questo dovere di vivere, contrario ai diritti umani fondamentali, sanciti dalle carte internazionali, come la Convenzione di Oviedo, come tutte le convenzioni internazionali. Voi addirittura citate, davvero a sproposito, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilita'.

Putin, finto turista per il Kgb ( da "Affari Italiani (Online)" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: iniziarono a porre domane al presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. Souza stupito si rivolse a uno degli agenti segreti al seguito di Reagan manifestando la sua incredulita' sul genere di domande ma l'uomo gli rispose che si trattava di una sceneggiata: "E' tutta gente del Kgb". tags: putin finto turista

M.O./ Gruppo palestinese diffonde nomi 1.417 vittime guerra... ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Un gruppo palestinese per la tutela dei diritti umani ha diffuso i nomi delle 1.417 persone uccise a Gaza nella recente offensiva militare di Israele contro Hamas. Il centro palestinese per i diritti umani ha spiegato che delle vittime, 926 erano civili, 236 combattenti e 255 membri delle forze di sicurezza palestinesi.

Onu/ Israele promette più tutela per minoranze e prigionieri ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: vuole comunque andare incontro alle richieste avanzate dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite per migliorare gli standard di trattamento dei prigionieri e delle minoranze. Nel corso della sua relazione, Leshno-Yaar non ha fatto alcun riferimento alla situazione dei territori occupati palestinesi, suscitando l'ira di molti rappresentanti di paesi arabi o musulmani,

Al castello di Formigine collettiva fotografica "Sahrawi. L'altra faccia del muro" ( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ONU per i Diritti Umani ha scelto le sue fotografie per documentare la guerra in Congo. Edoardo Giavelli Fotografo professionista, affina la sua passione per la tecnica fotografica lavorando come ottico presso l?Arsenale della Marina Militare di La Spezia.

Giobbe Covatta a Carpi con gli studenti contro il razzismo ( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ALL era lo slogan della campagna mondiale delle Nazioni Unite utilizzato per il Cinquantenario della Dichiarazione Universale: TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI. ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL è un film collettivo no-profit ideato da ROBERTO TORELLI. Registi, sceneggiatori, attori, musicisti, maestranze e produttori del cinema italiano - un migliaio di volontari del nostro cinema –

AGENZIA ONU: "L'ITALIA VIOLA I DIRITTI UMANI" ( da "Wall Street Italia" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" -->Immigrati, durissime accuse nel rapporto dell'Ilo che si occupa del rispetto degli standard internazionali sul lavoro Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" di VITTORIO LONGHI (16:17 19/03/2009)

Ddl sicurezza: tensioni Berlusconi-Lega ( da "AudioNews.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Ad alzare la tensione fra gli alleati le norme del ddl sicurezza sulla denuncia dei clandestini, volute dal Carroccio e contestate da 101 parlamentari della maggioranza. Un equivoco, secondo il premier. Intanto l'Organizzazione internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di violazione dei diritti nei confronti degli immigrati.

Nasce casa editrice Positanonews Comunication ( da "Caserta News" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della solidarietà nei rapporti umani, della tutela dei diritti umani, della comunicazione e della conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini. Positanonews, presieduta da Antonino D'Urso, edita il quotidiano online Positanonews.it, diretto da Michele Cinque, è fra i primi dieci quotidiani nati dalla rete più visti in Campania e fra i più visti all'

Agenzia Onu per il Lavoro: l'Italia discrimina gli immigrati ( da "Rai News 24" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.

Durban 2, Israele e Stati Uniti ribadiscono: non partecipiamo ( da "Velino.it, Il" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: alto commissario Onu per i Diritti Umani. Navi Pillay ha parlato di “un punto di svolta essenziale” fatto segnare dalla bozza. “Adesso – ha affermato Pillay – disponiamo di una buona e solida base per permettere agli Stati di accedere alla fase finale che porterà alla conferenza.

Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" Frattini: "Falso, siamo indignati" ( da "Repubblica.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: applicazione dei primi articoli della convenzione 143, cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status". Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione.

19/03/2009 20:02 IMMIGRATI: ILO, IN ITALIA DISCRIMINAZIONI E VIOLAZIONE DIRITTI ( da "ITnews.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Discriminazione e violazione dei diritti ai danni degli immigrati nel nostro paese. Dure condizioni di detenzione di immigrati irregolari in attesa di rimpatrio, orari di lavoro troppo lunghi, salari bassi e pagati con notevole ritardo, o spesso addirittura in parte trattenuti dai datori di lavoro come corrispettivo per un alloggio affollato,

Pena morte/ New Mexico, Amnesty saluta abolizione ( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: secondo l'organizzazione per i diritti umani, ha mostrato autentica leadership nel mettere al bando una procedura piena di falle e iniquita' che non ha mai dimostrato di avere un potere deterrente nei confronti della criminalita'. Il New Mexico e' il secondo stato degli Usa ad aver abolito la pena di morte negli ultimi due anni.

Sicurezza: scintille tra Berlusconi e la Lega ( da "AudioNews.it" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Intanto l'Organizzazione internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di violazione dei diritti nei confronti degli immigrati. 'Nel paese persistono razzismo e xenofobia', sostiene l'agenzia Onu, chiedendo al governo di contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti.

Immigrati discriminati in Italia, dice l'Ilo. Frattini: falsità ( da "Reuters Italia" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: discriminazione e violazioni dei diritti umani. Almeno stando a un Rapporto del Comitato di esperti dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) dell'Onu, che oggi ha suscitato un coro di polemiche. Secondo la Farnesina, come si legge in una nota diffusa in serata, il rapporto "contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente"

Rapporto Onu: "L'Italia discrimina i lavoratori immigrati" ( da "Cittàdellaspezia.com" del 19-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.


Articoli

L'ostacolo violenza sul cammino delle pari opportunità (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

LE DONNE OLTRE L'8 MARZO L'ostacolo violenza sul cammino delle pari opportunità In occasione dell'8 marzo l'attenzione sulla Donna è stata vissuta in molti luoghi: dai giornali, ai posti di lavoro, alle piazze, agli incontri, con progetti, finalità innumerevoli, con l'univoco intento di dedicarle un momento di primo piano. Un richiamo alla condizione femminile purtroppo ancora lontana da un'effettività realizzazione rispetto alla sua identità di genere. «Le pari opportunità» sono espressione di una parità effettiva e concreta, non una mera parità-uguaglianza prevista e garantita da una norma, che pur indispensabile soddisfa un aspetto formale molto spesso disatteso nella realtà dei fatti. Pari opportunità significa che le donne possano avere le medesime opportunità degli uomini in tutti i campi, in tutti i momenti della vita e nella vita, eliminando ostacoli e condizionamenti che di fatto stanno da sempre nel loro percorso e che in definitiva limitano la realizzazione piena al femminile laddove limitare è negare. Quindi ricco e affascinante è il percorso delle donne, faticoso e molto spesso impervio. Se a qualcuno il loro progetto può sembrare sofisticato, esigente, molti sono gli argomenti per smentire questa lettura, ma ne basta uno: la violenza nei confronti delle donne che per fatti e dati si pone come una delle forme più gravi di lesione dei diritti umani e di delitto contro la persona. Le notizie di violenze fisiche perpetrate su donne sono innumerevoli; non è ancora dato comprendere se in effettivo aumento o denunciate in maggior numero; se denunciate dai mezzi di informazione più numerose per un serio allarme sociale o per un guidato allarmismo in funzione di altro. Comunque il gran numero e la loro gravità sono un indiscutibile dato di fatto, ancor più grave se rapportato a immagini, slogan e messaggi anche istituzionali sulla vita quotidiana facendola apparire priva di conflittualità se non per aree consumate da soggetti in qualche modo fuori dai limiti dell'ordinario e del comune sentire. E' questa rappresentazione che falsa il problema, poiché la violenza nei confronti delle donne è consumata in varie forme (maltrattamenti, minacce, percosse, lesioni, violenza sessuale, violenza psicologica), in tutti i ceti sociali ed economici della popolazione, in tutti i luoghi pubblici e privati fino alla famiglia: più della metà delle violenze denunciate sono commesse da mariti e compagni. Il Consiglio d'Europa ha rilevato che per le donne fra i 16 e i 44 anni la violenza domestica è la più comune causa di morte, associata al cancro e agli incidenti stradali. Un quinto di separazioni e divorzi è stato affrontato a seguito di violenze domestiche. La violenza in famiglia nei confronti delle donne nella maggior parte dei casi viene replicata sui figli, apparendo così chiaramente come il comportamento violento sfrutta canali di segno del tutto contrario, quali quelli delle relazioni più forti sentimentalmente ed emotivamente. L'intreccio di vincoli e condizionamenti psichici rende estremamente difficile denunciare; a ciò si aggiunge l'insufficiente sostegno sociale che dovrebbe aiutare a vincere rapporti di potere sulle persone, quei rapporti che nella famiglia troppo spesso sono garantiti dall'omertà. Non è estranea ma complice una cultura che non sia solidale, che si limita a reclamare sicurezze e sicurezza, punizioni e garanzie senza comprendere che anche il reato di violenza si consuma in una rete di relazioni umane, personali di scarso profilo etico pure laddove capacità economiche, psichiche, professionali e quant'altro sono catalogate come condizioni per definizione del «bene». In un clima di insicurezza, enfatizzato dai media, il dibattito spesso riferisce la matrice della violenza a culture e religioni diverse da quella di appartenenza. Ma anche la società occidentale non è stata e non è immune dalla violenza. Piuttosto il rilievo mediatico attribuito alla violenza sessuale che viene dallo «straniero», indubbiamente gravissima deplorevole e da perseguire seriamente rispetto al fatto in concreto, risponde a un meccanismo inconscio di rimozione e di falsa coscienza, rispetto all'esistenza di un grave e diffuso tipo di violenza dentro la nostra società. In Lombardia è quasi del 35% il numero delle donne fra i 17 e i 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale. E i casi di violenza non denunciati arrivano al 90%. Un serio impegno per contribuire a una società meno violenta non può essere lasciato solo a carico dei singoli, ma deve essere assunto dalle istituzioni come primario obiettivo del bene pubblico alle quali sono appunto preposte e solo per esso hanno ragione di esistere. Gli esempi di assenza di intervento pubblico sono innumerevoli anche fra i poteri che meglio possono affrontare il problema, in quanto circoscritti localmente: la Regione Lombardia non si è ancora data una legge regionale contro la violenza nei confronti delle donne e nelle linee di indirizzo per la programmazione dei Piani di Zona triennio 2009-2011 non è fatto cenno al problema. Una regolamentazione è essenziale anche per il sostegno di centri antiviolenza e case di accoglienza non potendo il volontariato sostituirsi in toto alle funzioni degli Enti pubblici e dovendo essere indirizzata la spesa pubblica a investimenti produttivi di relazioni umane pacifiche e non conflittuali. Basti pensare agli investimenti di denaro pubblico nel servizio di sostegno e negli interventi, anche urbani, per gli stadi, luoghi in cui si crea certamente un alto rischio di violenze. La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Mantova intende impegnarsi concretamente con diversi obiettivi a breve e medio termine. Per il 2009 ha previsto un progetto per i giovani nelle scuole, affinchè abbiano tempi migliori in fatto di relazioni umane positive, di relazioni fra donna e uomo all'insegna del rispetto pieno, e diventino essi stessi promotori di un cambiamento, quel cambiamento che è indubbiamente foriero di reti di solidarietà non estranee agli invocati progetti di pace. E' certo che la mancanza di una cultura di pace è anch'essa condizione che permette la violenza, la violenza sessuale e comunque la violenza di genere nei confronti delle donne, dove per pace si intende assenza di prevaricazioni, soprusi, condizionamenti, del disporre di persone, del loro corpo da parte di altri, del produrre rapporti di forza che limitano l'altra e l'altro anche nelle relazioni quotidiane. Le Consigliere della Comm. Pari Opportunità della Provincia di Mantova

Torna all'inizio


Medici-spia, 101 deputati Pdl contro il governo (sezione: Diritti umani)

( da "City" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Medici-spia, 101 deputati Pdl contro il governo ROMA - Centouno deputati del Pdl - Alessandra Mussolini in testa - scrivono a Silvio Berlusconi per chiedergli di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza: "In esso sono contenute norme inaccettabili", si legge nella lettera. "Questo ddl va contro i più elementari diritti umani, dell'infanzia e della maternità". In particolare, "l'obbligo da parte dei medici e degli insegnanti di segnalare gli immigrati irregolari, sarebbe una vera e propria trappola per bambini, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell'educatore. Il risultato sarebbe l'esclusione da qualsiasi rapporto educativo e da qualsiasi cura medica soprattutto di bambini e donne in gravidanza, con conseguente rischio sanitario non solo per loro ma per tutti noi, e un regresso spaventoso in fatto di civiltà del nostro paese". 19 marzo 2009

Torna all'inizio


Washington aderisce alla dichiarazione dell'Onu contrastata dalla Santa Sede (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Washington aderisce alla dichiarazione dell'Onu contrastata dalla Santa Sede [FIRMA]MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA NEW YORK Barack Obama sottoscrive la Dichiarazione dell'Onu contro la criminalizzazione dei gay e apre un nuovo fronte di attrito con il Vaticano che si va a sommare ai disaccordi sui fondi pubblici per la ricerca sulle cellule staminali. La Casa Bianca ha compiuto ieri il passo che in più occasioni George W. Bush aveva rifiutato di fare, sottoscrivendo formalmente il testo varato dall'Assemblea Generale lo scorso dicembre. E' toccato a Robert Wood, portavoce del Dipartimento di Stato far sapere cosa era appena avvenuto: «Gli Stati Uniti sostengono la dichiarazione dell'Onu sui diritti umani, l'orientamento sessuale e l'identità di sesso e sono lieti di unirsi agli altri 66 Paesi membri che hanno già fatto tale scelta». Al fine di sottolineare come quella dell'amministrazione Obama sia una decisione non tanto politica ma soprattutto di valore, Wood ha aggiunto: «Gli Stati Uniti sono determinati a difendere i diritti umani ed a contrastare gli abusi di tali diritti nel mondo, in qualsiasi tipo di foro internazionale». In concreto ciò significa che Barack Obama ha deciso - concordando la formula con Hillary Clinton - di far entrare l'America nel novero di nazioni che include la lotta alla discriminazione degli omosessuali nella difesa dei diritti umani. Si tratta di una vittoria politica di rilievo per i gruppi pro-gay che avevano sostenuto Obama durante la campagna elettorale ed erano stati poi delusi dalla sua scelta di affidare l'invocazione religiosa nel giorno del giuramento al pastore californiano Rick Warren, ostile alle nozze gay. Se da un lato Obama resta prudente sul tema dei matrimoni omosessuali sul fronte della «lotta alla discriminazione» la decisione presa trasforma in passato remoto la scelta dell'amministrazione Bush di far mancare l'assenso chiedendo «tempo per ulteriori approfondimenti legali». «Tali approfondimenti vi sono stati» dice ora il portavoce di Hillary Clinton, spiegando che «sono stati eseguiti da parte di più agenzie del governo» arrivando alla decisione di «unirci agli altri Paesi dell'Occidente che hanno compiuto tale scelta» ovvero 66 nazioni che includono tutti i membri dell'Unione Europea, il Giappone, l'Australia e il Messico. «La scelta di leadership compiuta da Obama è una poderosa inversione di marcia rispetto alle posizioni di Bush sui diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transgender» ha commentato Mark Bromley, presidente del «Council for Global Equality». Ad opporsi alla Dichiarazione Onu sono invece gli oltre 50 Paesi che aderiscono all'Organizzazione della Conferenza Islamica, nei quali sono in vigore leggi che mettono al bando l'omosessualità, e la Santa Sede, che al Palazzo di Vetro ha lo status di osservatore. L'opposizione dei Paesi musulmani si è manifestata con la redazione di un contro-testo, promosso dalla Siria e firmato dalle nazioni che si oppongono alla Dichiarazione Onu soprattutto perché invoca la «decriminalizzazione del reato di omosessualità» ponendogli di fatto una delicata sfida legale. Fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro ricostruiscono il passo diplomatico compiuto da Susan Rice, nuovo ambasciatore degli Usa all'Onu, come un'iniziativa concordata con la Francia di Nicolas Sarkozy, sponsor originale del testo che definisce la libertà di identità sessuale «parte integrante della libertà umana».

Torna all'inizio


Indonesia, arrestato noto predicatore Aveva sposato una bambina di 12 anni (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

rischia 15 anni di carcere Indonesia, arrestato noto predicatore Aveva sposato una bambina di 12 anni Widianto ha preso la piccola come seconda moglie ma la legge del Paese vieta lo sfruttamento dei minori Pujiono Cahyo Widianto (Ap) GIACARTA - La polizia indonesiana ha arrestato un noto predicatore e imprenditore musulmano di 43 anni per aver sposato una bambina di 12 anni, in violazione della legge sulla protezione dei minori. Pujiono Cahyo Widianto ha preso la bambina come seconda moglie ad agosto, dicendo di avere il consenso dei genitori di lei e della sua prima moglie (di 26 anni). Poi aveva annunciato di voler sposare altre due piccole, di sette e nove anni. Dura la reazione delle associazioni di difesa dei diritti umani. Anche il ministro per gli Affari religiosi Maftuh Basyuni aveva condannato le nozze e chiesto il loro annullamento. RISCHIA 15 ANNI - Widianto si è difeso affermando che il matrimonio non sarebbe stato consumato prima del raggiungimento della pubertà della piccola e ha dichiarato di avere una preferenza per le spose bambine perché si possono «educare e far diventare brave donne» e inoltre che il profeta Maometto ha sposato la moglie prediletta Aisha quando aveva 7 anni. La maggioranza dei musulmani respinge però questa interpretazione, sostenendo che Maometto aveva riaccompagnato Aisha dai genitori e l'aveva ripresa con sé solo una volta diventata donna. La polizia di Semarang, capoluogo della provincia di Giava centrale dove è avvenuto l'arresto, ha riferito che il predicatore è stato accusato di sfruttamento sessuale di minore e rischia fino a 15 anni di carcere. «L'arresto è uno sviluppo importante. Adesso speriamo che sia condannato per aver violato i diritti dei bambini - commenta Masnah Sari, direttrice della Commissione per la protezione dei bambini -. In Indonesia ci sono 80 milioni di bambini, il 20 per cento dei quali è vittima di abusi, matrimoni forzati o droga. Questo arresto potrebbe essere un precedente importante». Secondo la legge indonesiana, una donna può sposarsi quando raggiunge i 16 anni e un uomo al compimento dei 19. Nei villaggi dell'arcipelago, dove l'85 per cento dei 240 milioni di abitanti è di fede musulmana, i matrimoni religiosi e non registrati con le minorenni sono frequenti: la poligamia è regolata da rigide leggi, che prevedono la tutela dei minori e l'autorizzazione della prima moglie. stampa |

Torna all'inizio


Londres prohibeix als seus agents secrets que torturin (sezione: Diritti umani)

( da "Avui" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Londres prohibeix als seus agents secrets que torturin | Brown farà públic un nou manual que regularà els interrogatoris a detinguts fora del país | Reacciona a les acusacions d'un expresoner de Guantánamo de complicitat de la intel·ligència britànica amb la CIA Quim Aranda El 'premier' Brown, segon per la dreta, parlant amb empresaris al 10 de Downing Street ahir ANDREW WINNING / AFP El Regne Unit vol restablir la seva reputació d'Estat que respecta la legalitat i combat la tortura. El primer ministre, Gordon Brown, va anunciar ahir, durant la sessió de control parlamentari, que en el termini de dos mesos es faran públiques, per primera vegada, les regles per les quals s'hauran de regir els interrogatoris que els oficials d'intel·ligència britànics de l'MI-5 i l'MI-6 duguin a terme a qualsevol detingut fora del territori de l'Estat. La regulació prohibirà explícitament l'ús de la tortura, una pràctica que ja és il·legal al Regne Unit. L'anunci del premier té lloc després que el ciutadà somali resident a la Gran Bretanya Binyam Mohamed, detingut el 2002 al Pakistan i que ha passat des d'aleshores per presons secretes de la CIA al Marroc, l'Afganistan i el Pakistan, per acabar finalment quatre anys al recinte especial de Guantánamo, hagi llançat serioses acusacions sobre els serveis d'intel·ligència britànics. Mohamed va ser interceptat a l'aeroport de Karachi quan intentava tornar al Regne Unit amb un passaport fals després d'haver passat una temporada a l'Afganistan, on, segons ell, volia comprovar de primera mà "com era un Estat islàmic". Mohamed va ser posat en llibertat fa tres setmanes. En una entrevista emesa la setmana passada per l'emissora de ràdio BBC 4, va assegurar que oficials britànics van col·laborar, encara que no físicament, en les tortures que va patir a mans de la CIA. Nova investigació Brown també va anunciar que ha demanat a la comissió parlamentària de seguretat i intel·ligència que revisi "qualsevol nou esdeveniment i informació rellevant" sobre el cas. El 2007 la mateixa comissió ja va investigar les al·legacions de Binyam Mohamed, sense trobar que cap oficial dels serveis d'intel·ligència britànics, ni de l'MI-5 ni de l'MI-6, hagués pres part en l'entrega de detinguts als nord-americans. La nova investigació es produeix després del descobriment de noves dades desclassificades sobre el tracte rebut pel sospitós, dades que posen en qüestió els procediments de les agències britàniques d'espionatge. Les mateixes acusacions també les investiga la fiscal general del Regne. Ahir la policia de Londres va ser condemnada a pagar 63.500 euros com a compensació per tortures i "abusos religiosos" comesos contra Babar Ahmad, detingut el desembre del 2003 durant una operació antiterrorista. Ahmad mai no va ser imputat, tot i que està detingut a l'espera de ser extradit als Estats Units.

Torna all'inizio


Parte oggi allo Stensen il ciclo di film e incontri su lavoro, istruzione, terra, salute e respons... (sezione: Diritti umani)

( da "Leggo" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Parte oggi allo Stensen il ciclo di film e incontri su lavoro, istruzione, terra, salute e responsabilità d'impresa. La rassegna di Amnesty International, dal titolo "Diritti umani e dignità sul grande schermo", propone cinque appuntamenti cinematografici ogni giovedì alle 21. Ad aprire gli incontri sarà "In questo mondo libero" di Ken Loach.

Torna all'inizio


la deriva anti-europea (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

xSICUREZZA LA DERIVA ANTI-EUROPEA di RENZO GUOLO La "rivolta" dei cento deputati del Pdl che chiedono al Presidente del Consiglio di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza è assai rivelatrice, perché giunge a pochi giorni dalla nascita del Popolo della Libertà, sin qui mero assemblaggio di liste e parlamentari, ma non ancora partito. Ciò mostra che guidare una formazione nata da una fusione a freddo non sarà facile nemmeno per un leader carismatico, ma con la vocazione del padre-padrone, come Berlusconi. Perché, per la prima volta, fa emergere un palese dissenso nei confronti della delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica della sicurezza in versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani , sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche. Situazione che coinvolge centinaia di migliaia di persone, molte delle quali lavorano per le imprese e le famiglie italiane. Misure, che mutando la profilassi in «igiene sociale», non solo snaturano profondamente il codice etico e la deontologia professionale dei medici, ma mirano a fare di questi dei delatori in camice, solerti funzionari dello Stato penale impegnato a perseguire gli immigrati. Misure non solo in contrasto con i diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla Costituzione ma , come comprende ogni persona di buon senso, controproducenti per la salute pubblica. Perché simili misure costringeranno molti immigrati alla clandestinità sanitaria; facendo mancare un filtro essenziale per curare e arginare le patologie dei quali sono affetti. Con il concreto rischio di diffusione delle malattie e della creazione di canali sanitari paralleli, su base etnica o sotto forma di imprenditorialità criminale, destinati a sfruttare l'emergenza in cui versano quanti hanno bisogno di cure. Meccanismo, quello dell'obbligo di denuncia, innescato dall'introduzione del reato di immigrazione clandestina , che potenzialmente riguarda ogni incaricato di pubblico servizio. Anche in campo scolastico. Come se non bastasse, il disegno di legge prevede l'obbligo per lo straniero di esibire il permesso di soggiorno ogniqualvolta questi ha a che fare con gli atti di stato civile, tra i quali vi è anche l'atto di nascita. L'ufficio dello stato civile non potrà ricevere la dichiarazione di nascita né di riconoscimento da parte di genitori stranieri privi di quel documento: rendendo invisibili migliaia di neonati. Norma che contrasta non solo con il dovere costituzionale di proteggere la maternità e l'infanzia, ma che consente ai genitori degli invisibili, proprio perché tali anche a quanti dovrebbero tutelarli, di sfuggire al dovere di allevare i figli. Norma che entra in contrasto anche con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di ciascuno a essere registrato al momento della nascita. I bambini invisibili sono, infatti, esposti a ogni violazione, dagli abusi allo sfruttamento , sino all'odiosissima tratta di esseri umani. In mancanza di un documento da cui risulti il rapporto di filiazione, molti di loro non potranno nemmeno acquisire la cittadinanza dei genitori , diventando apolidi . Condizione che innalza ostacoli nel rapporto con le istituzioni, in primo luogo la scuola. È probabile, inoltre, che, temendo che il bambino sia loro tolto, molte donne prive di permesso di soggiorno decidano di non partorire in ospedale. Con rischio per la salute di entrambi. Di fronte a simili barbarie, perché di questo si tratta, non era possibile continuare a chiudere gli occhi. Nemmeno a destra. Sia perché il mondo cattolico inorridisce di fronte a misure che negano alla radice la dottrina cristiana. Sia perché le obiezioni dei potenti ordini dei medici si sono fatte sentire. Naturalmente il governo cercherà di smorzare la protesta, dicendo che si tratta di malintesi e che comunque , fiducia o non fiducia, il ddl verrà modificato. Ma il segnale è chiaro. Di fronte alle derive innescate in nome di leggi-manifesto che mirano a trasformare lo straniero nella figura del Nemico e rischiano di isolare il paese dall'Europa, i dubbi cominciano a diffondersi anche in uno schieramento sin qui sotto lo scacco della tirannia dei valori leghista.

Torna all'inizio


aids, l'europa contro il papa "i preservativi salvano le vite" - giampiero martinotti (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 2 - Esteri Aids, l´Europa contro il Papa "I preservativi salvano le vite" Critiche al pontefice anche dalla stampa Usa La Spagna ha risposto con i fatti, inviando un milione di condom nel continente nero GIAMPIERO MARTINOTTI dal nostro corrispondente parigi - La Francia esprime la sua «vivissima inquietudine», la Germania parla di «irresponsabilità», per l´Unione europea, come pure per l´Unaids (l´organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di Aids), il preservativo è un «elemento essenziale» nella lotta contro la malattia: una dichiarazione del Papa non aveva mai sollevato così tante critiche nelle cancellerie europee. Quando si prendevano le distanze dalla Santa Sede lo si faceva in maniera molto cortese, diplomatica, utilizzando frasi allusive. Stavolta, invece, le parole di Benedetto XVI contro l´uso dei profilattici hanno sollevato una protesta generalizzata e non sono soltanto la stampa e le organizzazioni umanitarie a sparare a zero: i governi hanno ufficialmente criticato il pontefice in termini durissimi e Madrid, senza fare commenti, ha annunciato l´invio di un milione di preservativi in Africa. Solo a Roma si è preferito un poco coraggioso silenzio: «Non commento le parole del Papa», ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini. La politica dello struzzo non è stata invece seguita nella altre capitali, da dove sono arrivate bordate contro le dichiarazioni di Papa Ratzinger, già ferocemente criticato per la riabilitazione di monsignor Williamson e per la vicenda della bambina brasiliana stuprata. A dare il via alle critiche ufficiali è stato il ministro della Sanità belga, Laurette Onkelinx, che si è detta «sorpresa e costernata». Poi è stata la volta di un comunicato arrivato dalla Germania, patria del Papa, firmato dalle ministre della Sanità e dello Sviluppo: «I preservativi hanno un ruolo decisivo, salvano la vita in Europa e in altri continenti». Qualsiasi altro mezzo «sarebbe irresponsabile». Ancor più indignate le reazioni della laica Francia. Il portavoce del quai d´Orsay ha espresso la «vivissima inquietudine» per le conseguenze delle dichiarazioni pontificie: «Non spetta a noi giudicare la dottrina della Chiesa, ma pensiamo che tali parole mettano in pericolo le politiche di sanità pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana». Ancor più virulente le prese di posizione di alcuni membri del governo, dal ministro della Sanità («Sono sconvolta per queste frasi, come garante della sanità pubblica le giudico irresponsabili») al sottosegretario ai diritti umani («Sono sbalordita, sono parole regressive»). L´ex primo ministro Alain Juppé ha sbottato: «Questo Papa comincia a darci dei problemi». Lo stesso mondo cattolico ha reagito con imbarazzo, non tanto per la dichiarazione in sé, ma perché essa arriva dopo le polemiche delle settimane scorse, che avevano già appannato l´immagine papale. Infine, anche la Commissione europea è scesa in campo. Con prudenza, ma senza nascondersi dietro un dito, il portavoce del commissario agli aiuti umanitari ha detto che il preservativo «è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l´Aids e la Commissione ne sostiene la diffusione e l´uso corretto». Di fronte a tante critiche, le proteste delle Ong appaiono quasi scontate. Tutti parlano di "irresponsabilità", di un papa «che non vive nel ventunesimo secolo», la cui "cecità" di fronte al flagello dell´Aids può avere un´influenza nefasta sulle popolazioni africane. E la stampa se la prende con Ratzinger soprattutto per aver detto che i preservativi «aumentano il problema». E´ il caso di Le Monde: «Affermare che il preservativo aggrava la pandemia è gravissimo e irresponsabile. Il suo predecessore, Giovanni Paolo II, non era mai andato così lontano». Stessa campana sul New York Times, per il quale il Papa si è messo «tristemente dalla parte del torto». Le prese di posizione vaticane su l´Aids e i profilattici hanno sempre suscitato un putiferio, mai però come questa volta.

Torna all'inizio


Svolta di Obama, ok degli Usa ai diritti dei gay (sezione: Diritti umani)

( da "Arena, L'" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giovedì 19 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 6 WASHINGTON. Firmata la dichiarazione Onu Svolta di Obama, ok degli Usa ai diritti dei gay Ribaltata la posizione di Bush sul riconoscimento della pari dignità alle persone omosessuali WASHINGTON A differenza di quelli di George W. Bush, gli Stati Uniti di Barack Obama riconoscono che i gay hanno gli stessi diritti di tutti gli altri essere umani. Questa dichiarazione, proposta all'Onu il 18 dicembre scorso dalla Francia, era stata finora sottoscritta da 66 Paesi membri su 192. Mancavano, tra le altre, le firme del Vaticano e degli Stati Uniti, oltre a quelle di molti Paesi musulmani, Egitto in testa. Ieri, invece, gli Stati Uniti hanno reso noto di aver a loro volta sottoscritto questa dichiarazione. La dichiarazione politica non comporta i vincoli giuridici di una risoluzione, ma è semmai l'esternazione di un principio. Nel caso specifico, la Francia nella sua dichiarazione aveva rivolto ai Paesi dell'Onu una sorta di appello invitandoli a firmare un documento contro la criminalizzazione dell'omosessualità. Il documento riafferma «il principio di non discriminazione in base al quale i diritti dell'uomo vengono applicati allo stesso modo a ciascun essere umano, indipendentemente dai suoi orientamenti sessuali o dall'identità di genere». Questa dichiarazione era stata finora sottoscritta da 66 membri dell'Onu - tra cui i 27 dell'Ue - su 192. Ma l'amministrazione Bush si era rifiutata a suo tempo di sottoscriverla, così come la Santa Sede. Amnesty International ha espresso soddisfazione per la decisione del presidente Barack Obama di sottoscrivere l'appello: «Ogni giorno Amnesty si batte per persone che rischiano la prigione, la tortura e anche la morte per la loro identità sessuale».  

Torna all'inizio


"Bambini e adolescenti, iperattività e deficit di attenzione: gli psicofarmaci sono la risposta... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giovedì 19 Marzo 2009, "Bambini e adolescenti, iperattività e deficit di attenzione: gli psicofarmaci sono la risposta?". Un tema oggetto di un recente convegno organizzato a Palazzo Belgrado con il sostegno, anche economico, della Provincia. Tra i promotori pure il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, organizzazione no profit fondata da Scientology e che vanta tra le sue fila membri del movimento fondato da Ron Hubbard, in Italia non riconosciuto come religione. Dettaglio sfuggito al presidente del Consiglio provinciale Quai, che caldeggiava l'iniziativa, ma non al Pd che con Shaurli ieri ha portato il caso in Aula, fra il disappunto dell'assessore alle Politiche sociali Piuzzi.

Torna all'inizio


la delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla ... (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere delle Alpi" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

la delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla ... la delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica della sicurezza in versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di "norme inaccettabili", che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche. Situazione che coinvolge centinaia di migliaia di persone, molte delle quali lavorano per le imprese e le famiglie italiane. Misure che, mutando la profilassi in «igiene sociale», non solo snaturano profondamente il codice etico e la deontologia professionale dei medici, ma mirano a fare di questi dei delatori in camice, solerti funzionari dello Stato penale impegnato a perseguire gli immigrati. Misure non solo in contrasto con i diritti fondamentali dell'uomo sanciti dalla Costituzione ma, come comprende ogni persona di buon senso, controproducenti per la salute pubblica. Perché simili misure costringeranno molti immigrati alla clandestinità sanitaria; facendo mancare un filtro essenziale per curare e arginare le patologie dei quali sono affetti. Con il concreto rischio di diffusione delle malattie e della creazione di canali sanitari paralleli, su base etnica o sotto forma di imprenditorialità criminale, destinati a sfruttare l'emergenza in cui versano quanti hanno bisogno di cure. Meccanismo, quello dell'obbligo di denuncia,, innescato dall'introduzione del reato di immigrazione clandestina, che potenzialmente riguarda ogni incaricato di pubblico servizio. Anche in campo scolastico. Come se non bastasse il disegno di legge prevede l'obbligo per lo straniero di esibire il permesso di soggiorno ogni qualvolta questi ha a che fare con gli atti di stato civile, tra i quali vi è anche l'atto di nascita. L'ufficio dello stato civile non potrà ricevere la dichiarazione di nascita né di riconoscimento da parte di genitori stranieri privi di quel documento: rendendo invisibili migliaia di neonati. Norma che contrasta non solo con il dovere costituzionale di proteggere la maternità e l'infanzia ma che consente ai genitori degli invisibili, proprio perché tali anche a quanti dovrebbero tutelarli, di sfuggire al dovere di allevare i figli. Norma che entra in contrasto anche con la Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia, che prevede il diritto di ciascuno a essere registrato al momento della nascita. I bambini invisibili sono, infatti, esposti a ogni violazione, dagli abusi allo sfruttamento, sino all'odiosissima tratta di esseri umani. In mancanza di un documento da cui risulti il rapporto di filiazione, molti di loro non potranno nemmeno acquisire la cittadinanza dei genitori, diventando apolidi. Condizione che innalza ostacoli nel rapporto con le istituzioni, in primo luogo la scuola. E' probabile, inoltre, che, temendo che il bambino sia loro tolto, molte donne prive di permesso decidano di non partorire in ospedale. Con rischio per la salute di entrambi. Di fronte a simili barbarie, perché di questo si tratta, non era possibile continuare a chiudere gli occhi. Nemmeno a destra. Sia perchè il mondo cattolico inorridisce di fronte a misure che negano alla radice la dottrina cristiana. Sia perché le obiezioni dei potenti ordini dei medici si sono fatte sentire. Naturalmente il governo cercherà di smorzare la protesta, dicendo che si tratta di malintesi e che comunque, fiducia o non fiducia, il ddl verrà modificato. Ma il segnale è chiaro. Di fronte alle derive innescate in nome di leggi-manifesto che mirano a trasformare lo straniero in figura del Nemico e rischiano di isolare il paese dall'Europa, i dubbi cominciano a diffondersi anche in uno schieramento sin qui sotto lo scacco della tirannia dei valori leghista. Renzo Guolo

Torna all'inizio


Obama pronto a firmare con l'Onu: l'omosessualità non è un reato (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Obama pronto a firmare con l'Onu: l'omosessualità non è un reato ROBERTO REZZO L'adesione di Washington in qualità di sponsor è stata anticipata alla missione francese al Palazzo di Vetro in quanto prima firmataria del documento presentato il 19 dicembre scorso. La depenalizzazione delle relazioni tra persone dello stesso sesso sembra una battaglia di retroguardia per lo standard delle nazioni occidentali, eppure il documento sottoscritto da tutti i governi della Ue, Giappone, Australia, Messico e una dozzina di altri Paesi membri delle Nazioni Unite è ancora lontano dall'avere i numeri per essere approvato in votazione dall'Assemblea Generale. 50 PAESI SI OPPONGONO Qualche cifra: sono 70 le nazioni in cui l'omosessualità è ancora materia da codice penale. In alcune - come l'Iran - vige e si applica nientemeno che la pena di morte. Su 192 Paesi rappresentati all'Onu, quelli che hanno inizialmente sottoscritto il documento sono 66, quelli che hanno fatto apertamente opposizione 50. Tra questi quasi tutti i membri della Conferenza islamica e il Vaticano. A dare legittimazione al fronte dei fondamentalisti religiosi, gli Usa di Bush. Le principali organizzazioni per i diritti umani, a cominciare da Amnesty, sono sempre state fiduciose che il cambio della guardia alla Casa Bianca avrebbe cambiato i rapporti di forza sullo scacchiere diplomatico. «L'America intende riconquistare il primato nella difesa dei diritti di tutte le persone - spiega un funzionario dell'amministrazione Usa - Siamo preoccupati per gli abusi ancora commessi nei confronti di gay, lesbiche e transessuali. E ancora di più per la criminalizzazione dei comportamenti relativi all'orientamento sessuale». LA SENTENZA La svolta di Obama sulla parità di diritti dei gay era già apparsa chiara la scorsa settimana quando il governo federale non ha impugnato la decisione di due giudici in California che hanno riconosciuto il diritto all'assicurazione sanitaria per il coniuge dello stesso sesso dei dipendenti del tribunale. Il contenzioso è stato aperto da Karen Golinski, 46 anni, avvocata del nono circuito d'Appello, e Brad Levenson, 49 anni, difensore pubblico a Los Angeles. L'assicurazione medica private pagata dal governo rifiuta l'assistenza ai loro partner citando il «Defense Marriage Act», la legge fatta ingoiare a Bill Clinton dall'allora maggioranza repubblicana al Congresso che definisce il matrimonio come unione esclusiva tra un uomo e una donna. Stephen Reinhardt - giudice di grande esperienza e molto rispettato anche dai giuristi più conservatori - ha liquidato il «Defense Marriage Act» come anticostituzionale. E s'è pure tolto lo sfizio di prendere in giro i legislatori. «Negare un benefit contrattuale a una minoranza di cittadini è in aperto contrasto con la legge fondamentale. E soprattutto non serve a tutelare il matrimonio tradizionale: nessun gay e nessuna lesbica si sposeranno con qualcuno del sesso opposto soltanto per avere la mutua». La Corte suprema statale sta intanto valutando la costituzionalità della Proposition 8, il referendum che nello scorso novembre ha messo fuori legge i matrimoni tra gay in California. Da Washington John Berry, direttore dell'Office of Personnel Management, ha dichiarato di essere favorevole all'erogazione dei benefit riservati alle coppie sposate per tutti i partner conviventi dei dipendenti del governo federale. Il parlamento del Vermont ha appena messo all'ordine del giorno un disegno di legge per l'estensione dell'istituto matrimoniale a tutti i cittadini residenti e per il riconoscimento dei certificati rilasciati da altri Stati. Un atto dovuto per rimettere gli Usa sulla carreggiata dei Paesi civili che rispettano i diritti umani. Obama annuncia il proprio sostegno alla dichiarazione Onu per la depenalizzazione universale dell'omosessualità.

Torna all'inizio


montereale: una cena per i "niños" argentini (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 10 - Pordenone Montereale: una cena per i "niños" argentini MONTEREALE. Solidarietà senza confini a Montereale. Il Circolo Arci-Tina Merlin organizza nella propria sede, sabato, alle 20.30, una cena per sostenere finanziariamente la mensa infantile del quartiere "El pozo" di Santa Fe, città del Nordest dell'Argentina. La mensa di "El Pozo" gestita, senza contributi statali, dal "Movimiento territorial de liberacion", garantisce pasti gratuiti ai bambini, figli di disoccupati, dal dicembre 2001 che segnò il crollo dell'economia argentina, dopo il genocidio perpetrato dai militari contro gli oppositori e la politica liberista criminale attuata dal presidente Carlos Menem. L'appuntamento monterealino di solidarietà e raccolta fondi, vedrà la partecipazione di Estela Robledo, ex detenuta politica, imprigionata e torturata sotto la dittatura militare, e Fabio Beuzer che rappresenta l'associazione "Vientos del sur" di Udine: un sodalizio di friulani (costretti a lasciare l'Argentina per le persecuzioni politiche e la crisi economica) che opera in difesa dei diritti umani, sostenendo a distanza, in Argentina, i più deboli. L'iniziativa per i "niños" di Santa Fe, avrà un prologo alle 17,30: il Comune di Montereale, la biblioteca civica (diretta da Flavia Corba) e circolo culturale Menocchio, nella sala Roveredo di palazzo Toffoli, presentano il libro "Memoria del buio". Pubblicata nel 2008, con la prefazione di Italo Moretti, l'opera contiene le testimonianze di 120 donne arrestate, incarcerate e torturate sotto la dittatura militare, 1974-1983. La curatrice Mariana Crespo, sottoposta a prigionia e tortura, non è riuscita a veder terminato il suo lavoro. Sabato le verrà reso omaggio, assieme alle madri argentine che cercano ancora la verità sui figli scomparsi e alle donne che, nell'opera citata, raccontano al femminile la "notte" della dittatura argentina. (s.c.)

Torna all'inizio


Sicurezza, la carica dei 170 Nel Pdl scoppia il dissenso (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sicurezza, la carica dei 170 Nel Pdl scoppia il dissenso C.FUS. Quando meno se l'aspetta, mentre il federalismo prosegue il suo cammino alla Camera, la Lega si ritrova impallinata dalla sua stessa maggioranza sul fronte della sicurezza. Che, con la giustizia, si conferma essere il punto più debole della coalizione di governo. Un attacco inatteso, non previsto. Quando alle due l'aula sospende la seduta per la pausa pranzo il capogruppo del Carroccio Roberto Cota taglia corto infastidito: «Nessuno strappo, nulla di nuovo, solo manovre di assestamento nella Pdl in vista del loro congresso...». Ma lo sgambetto c'è. E la crepa diventa in poche ore una spaccatura. Succede che dalla mattina Alessandra Mussolini va raccogliendo firme per Montecitorio e tra i banchi del pdl contro il disegno di legge sulla sicurezza, quello già approvato al Senato, punto d'onore del Carroccio perchè introduce il reato di clandestinità. Succede anche che al secondo piano, in Commissione Giustizia, il governo nelle persone dei sottosegretari Caliendo (Giustizia) e Mantovano (Interno) fanno presente l'opportunità di rinviare ad altra sede il tema castrazione chimica. Cancellare gli impulsi sessuali a una persona, anche se colpevole di violenza carnale, è materia che sarebbe meglio approfondire evitando di impacchettarla in un decreto. Il leghista Matteo Brigandì, primo firmatario, strappa la pagina con il suo emendamento. La stringe in mano,scrolla la testa: «Dicono che bisogna sentire un po' di medici, prima». Di castrazione chimica si riparlerà quando la Camera metterà in calendario il disegno di legge sulla violenza carnale che giace nella polvere da mesi. Un altro boccone amaro per il Carroccio. Non c'è dubbio che il guaio più grosso lo combina Alessandra Mussolini. La sua lettera a Berlusconi perchè non metta la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza e perchè ridiscuta quell'insieme di norme «inaccettabili e contrarie ai più elementari diritti umani», trova facili consensi tra i deputati del Pdl. Mussolini raccoglie le firme in pochi minuti, Nirenstein,Versace, Boniver, Pecorella che rivendica «un voto di coscienza» («il diritto alla salute viene prima del controllo sulla presenza degli stranieri irregolari »), Costa e Contento («firma sascrosanta»), Aprea, Di Virgilio, il medico («Ci pensi il poliziotto a denunciare i clandestini, di certo io non lo faccio»). All'ora di pranzo sono 100, in serata 170. C'è chi come Nucara, segretario repubblicano, non firma ma sposa parola per parola quella lettera. La nipotina del Duce ostenta sicurezza mentre un vortice di agenzie di stampa apropno la caccia al colpevole. «Nessun problema, ne ho parlato con il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il vice Bocchino». Peccato che Cota abbia informazioni diverse. «Mi hanno assicurato che quella lettera non è la posizione del gruppo, non cambia nulla e, del resto, nessuno ha mai detto di voler mettere la fiducia a quel testo». Il giallo monta fino a sera quando lo stesso Cicchitto impallina la Mussolini: «Iniziativa propagandistica che lascia il tempo che trova». Ma è troppo tardi. I buoi sono già scappati. La spaccatura è ufficiale Si schiera anche uno dei colonnelli di An, Matteo Briguglio. La norma sui clandestini è «inumana» dice ma soprattutto mostra il disco rosso alla Lega : «Basta con queste norme-manifesto, danneggiano il Pdl e il suo profilo di grande partito europeo». Dopo essersi sgolato per l'immoralità di quelle norme, il Pd per una volta può godersi la scena. Il segretario Franceschini insiste: «Il governi si fermi e rifletta, quella è una legge immorale». Ma al di là delle parole in serata la Mussolini incassa la vittoria: la prossima settimana il Pdl «esaminerà» la norma. Sulla sicurezza la maggioranza isola la Lega. La Mussolini raccoglie 170 firme contro le norme sui clandestini nel ddl sulla sicurezza. E il governo chiede di rinviare l'emendamento sulla castrazione chimica.

Torna all'inizio


laura galassi I rintocchi di Maria Dolens si sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

laura galassi I rintocchi di Maria Dolens si sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite laura galassi I rintocchi di Maria Dolens si sentiranno anche all'interno del Palazzo di vetro, sede delle Nazioni Unite. Dal 22 gennaio 2009 infatti la Fondazione Campana dei caduti è diventata osservatore speciale nel consiglio dell'Onu. Ciò significa che l'istituzione roveretana sarà ammessa ai dibattiti riguardanti la pace, la soluzione dei conflitti e la tutela dei diritti umani che si terranno nelle sede delle Nazioni Unite e negli incontri programmati in tutto il mondo Proprio su queste tematiche, la Fondazione è ormai da decenni un punto di riferimento internazionale, grazie ai convegni e ai corsi organizzati in materia di sensibilizzazione alla pace, senza tralasciare le attività promosse dall'Osservatorio sui Balcani e dall'Unip, l'Università internazionale delle istituzione dei popoli per la pace. «Rovereto - ha affermato il sindaco Guglielmo Valduga alla conferenza stampa di ieri - ha nella sua tradizione secolare l'attenzione alla persona umana e alla vita. La Campana oggi si allarga in una dimensione mondiale e questo non può che renderci orgogliosi. Anche nel concreto comunque la città reagisce bene in fatto di ospitalità ed è aperta al confronto fra religiosità diverse che la società multietnica attuale ci impone». I rappresentanti della Fondazione Campana dei Caduti potranno partecipare ai meeting e alle conferenze internazionali convocate dall'Ecosoc, il consiglio dell'Onu che coordina le attività in materia economica, sociale, culturale ed umanitaria. Quest'anno l'appuntamento sarà a New York mentre l'anno prossimo le riunioni si terranno a Ginevra. «Nel nostro ruolo di osservatori speciali - afferma il reggente Alberto Robol - daremo il nostro contributo nelle tematiche in cui abbiamo maturato esperienza. Da anni avevamo chiesto all'Onu di portare avanti la scelta di pace di don Rossaro ma solo ora abbiamo raggiunto i requisiti necessari». Per ottenere il riconoscimento del Palazzo di vetro infatti, era necessario che la Fondazione assumesse un respiro mondiale, non solo limitato alle attività presso il colle di Miravalle. Dall'anno scorso la collaborazione con l'associazione Trentini nel Mondo ha permesso questo passo avanti, dopo che nel 2006 la Fondazione aveva già ottenuto il partenariato presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo. «Questo traguardo - commenta Giovanni Kessler, presidente del Consiglio Provinciale - è motivo di orgoglio per tutta la comunità trentina e comporta un'ulteriore attribuzione di responsabilità alla Fondazione e alla cittadinanza roveretana. La vocazione alla internazionalità è insita nel nostro territorio; basti pensare ai nostri emigranti o ai missionari in tutto il mondo». Grande soddisfazione per la collaborazione con l'Onu giunge anche dal Forum trentino per la pace e dal Comitato associazioni per i diritti umani e la pace. «L'interesse della città verso le tematiche internazionali - afferma Erica Mondini - è sempre stato molto alto. Basti pensare alle esperienze di molti giovani che si appassionano nell'ambito della solidarietà, un esempio da seguire». 19/03/2009

Torna all'inizio


Alla festival del cinema indipendente si parla di ambiente e diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 67 del 2009-03-19 pagina 5 Alla festival del cinema indipendente si parla di ambiente e diritti umani di Alessandra Miccinesi Un canto dolente, quello del tormentato Darfur, che parte dalla cronache mondiali e arriva al cinema indipendente. Domani Sing for Darfur docufilm del regista olandese Johan Kramer, girato a Barcellona durante un concerto pop per aiutare la popolazione del Darfur, pellicola che intende misurare la paura e il razzismo del nostro quotidiano, accenderà gli schermi dell'ottava edizione del Riff (ovvero Roma Independent Film Festival). La kermesse, ospitata al Nuovo Cinema Aquila fino al 27 marzo e diretta da Fabrizio Ferrari, anche quest'anno si propone di veicolare e promuovere sui circuiti distributivi tradizionali i progetti dei filmaker indipendenti. Lungometraggi, corti e documentari che riescono a coniugare l'estetica alla poetica, stimolando il senso critico, ma che spesso restano invisibili al grande pubblico. Per questo il RIFF apre una serie di finestre indipendenti sul mondo con un cartellone di opere proposte in anteprima europea, lingua originale e sottotitoli. Alle proiezioni si affiancheranno workshop e seminari su temi d'attualità che vanno dalla produzione cinematografica al surriscaldamento globale. Cinema ambientale, quindi, con il tributo alla Short Short Festival di Tokio e al Gecofilmfest, mentre l'evento dedicato ai Diritti Umani verterà sui progetti di sostegno alle vittime dei conflitti bellici e alla guerra contro la piaga della povertà. La giuria internazionale del RIFF, composta da Valentina Cervi, Sabrina Impacciatore, i Manetti Bros, il cineasta Rachid Benhadj, e il direttore generale Disney Paul Zonderland, assegnerà i RIFF Award 2009 per le varie sezioni. Tra i film italiani in corsa ci sono Sleeping Around di Marco Carniti con Anna Galiena, Tutto intorno a Linda di Barbara e Monica Sgambellone, Miss Julie di Michael Margotta, Appuntamento a ora isolita di Stefano Coletta, e Narciso di Marcello e Dario Baldi. Tra i film stranieri Hunger di Steve McQueen opera prima vincitore della Camera d'Or a Cannes, e Be calm & count to 7 di Ramtin Lavafipour vincitore al Festival di Rotterdam. Il 25 marzo serata dedicata ad Arnoldo Foà con la proiezione del documentario ispirato alla sua vita Almeno io fo.à di Alan Baccelli e Lorenzo Degli Innocenti; il 26 soirée di premiazione condotta da Valeria Solarino e a seguire proiezione di Valzer di Salvatore Maira. www.riff.it © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


schiaffo a bush e vaticano, obama apre ai gay - alberto flores d'arcais (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 4 - Esteri Schiaffo a Bush e Vaticano, Obama apre ai gay La Casa Bianca: firmeremo la carta dell´Onu contro le discriminazioni di genere "I diritti devono essere applicati allo stesso modo senza distinzioni di carattere sessuale" ALBERTO FLORES D´ARCAIS dal nostro inviato new york - I gay hanno gli stessi diritti di tutti gli altri esseri umani. Ribaltando la posizione dell´amministrazione Bush, che il 18 dicembre non aveva firmato la dichiarazione proposta all´Onu dalla Francia, la Casa Bianca di Obama si unisce adesso a quel fronte di 66 paesi che l´aveva sottoscritta (in primis quelli della Ue) e prende le distanze dal blocco (maggioritario all´Onu) delle nazioni che gli omosessuali continuano a discriminarli: i paesi islamici, la Russia, la Cina e il Vaticano. La notizia è stata confermata ieri dal portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood. Si tratta, ha spiegato Wood, di una dichiarazione politica, che non comporta i vincoli giuridici di una risoluzione ma che vuole sottolineare l´impegno della Casa Bianca per la difesa dei diritti umani in tutto il mondo: «Il fatto di sostenere questa dichiarazione non ci dà alcun obbligo legale». «Si riafferma il principio di non discriminazione in base al quale i diritti dell´uomo vengono applicati allo stesso modo a ciascun essere umano, indipendentemente dai suoi orientamenti sessuali o dall´identità di genere». Questo il testo dell´appello lanciato dalla Francia nel dicembre scorso che chiedeva la depenalizzazione mondiale dell´omosessualità. Allora il testo era stato sottoscritto dai paesi Ue, da Canada, Australia, Giappone e da diversi paesi latino - americani. Gli Usa si erano distinti per essere l´unica nazione del cosiddetto blocco «occidentale» a schierarsi contro. Una scelta molto criticata (anche da esponenti repubblicani) che aveva visto gli Stati Uniti allearsi con suoi tradizionali nemici e avversari - dittature islamiche, regimi autoritari - rompere con i suoi alleati di sempre e ricevere il plauso del Vaticano. La svolta, dice adesso Wood, vuole dimostrare che «gli Stati Uniti difendono a viso aperto i diritti umani e condannano gli abusi di tali diritti in ogni parte del mondo. Per questo motivo ci uniamo agli altri paesi che hanno firmato quella dichiarazione e ribadiremo l´importanza per il rispetto dei diritti umani per tutti in ogni sede». L´omosessaulità è considerata un crimine in 77 paesi del mondo e in sette è punita con la morte. La posizione decisa a dicembre dall´allora presidente Bush era la logica conseguenza di una linea sui diritti degli omosessuali ispirata dai gruppi religiosi e consevatori che erano stati decisivi nella rielezione di Bush nel 2004. Obama, personalmente contrario ai matrimoni gay, si oppone a una legge federale che li proibisca («devono decidere gli Stati») e funzionari della Casa Bianca hanno più volte sostenuto che un desiderio del presidente è quello di abrogare la controversa legge che permette a gay e lesbiche di essere arruolati nelle forze armate solo a condizione di tacere il loro orientamento sessuale. La svolta della Casa Bianca ha avuto l´immediato plauso del ministro francese per diritti umani, Rama Yade, delle organizzazioni gay e di Amnesty International.

Torna all'inizio


Denaro, licenze e premi: così una direttiva metteva un prezzo ai morti (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

INTERVISTE Ivan Cepeda e Liliana Uribe, attivisti contro i «falsi positivi»: un documento del 2005 indica il valore di ogni uomo eliminato «Denaro, licenze e premi: così una direttiva metteva un prezzo ai morti» Iván Cepeda, portavoce del Movimento delle vittime di crimini di stato (Movice), è stato tra gli organizzatori delle manifestazioni in favore delle vittime dei falsos positivos del 6 di marzo, che ha visto la partecipazione dei familiari di circa 200 ragazzi assassinati provenienti da 15 regioni del paese. Cosa chiedete con questa manifestazione? La creazione di un gruppo speciale d'investigatori, che si dedichi esclusivamente alla ricerca dei responsabili delle 1400 esecuzioni commesse in Colombia durante il governo Uribe. Fino ad ora le indagini non sono andate avanti, perchè affidate alla giustizia penale militare, ignorando le raccomandazioni dell'Onu. In alcune regioni sono a carico di magistrati designati dall'ex fiscal Camilo Osorio (già ambasciatore in Italia e attuale ambasciatore in Messico): è molto probabile che facciano parte dell'apparato paramilitare. Molte famiglie non hanno ancora potuto riavere i cadaveri dei propri cari. Il ministro della difesa Santos considera quello dei «falsos positivos» un caso chiuso affermando che da ottobre, da quando sono stati allontanati i 27 militari, non si siano verificati nuovi omicidi. È vero? Mente. Continuiamo a registrare casi con modalità molto simili. Santos è il responsabile politico di questa catena di esecuzioni e ne chiediamo la destituzione immediata. E il generale Montoya? Durante il suo periodo alla guida dell'esercito sono aumentati in modo significativo gli omicidi di civili. I generali sono i veri responsabili di questa catena d'omicidi. Il generale Montoya deve essere richiamato in Colombia per rispondere alla giustizia civile. Si può parlare di crimini di lesa umanità? Sì perchè, come ha già affermato l'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu, non sono casi isolati, ma rispondono a politiche istituzionali e in primo luogo alla politica di seguridad democratica del presidente. La Cceeu (Coordinamento Colombia Europa Stati Uniti) è un'organizzazione che raccoglie circa duecento ong che si occupano di diritti umani in Colombia e che, più delle altre, ha studiato i casi dei falsos positivos nel paese. Liliana Uribe ne è la portavoce. Cosa avete potuto accertare con i vostri studi? I falsos positivos si presentano su tutto il territorio nazionale, anche in regioni dove prima non presentavano casi di questo tipo, come Huila e Norte de Santander, che sono le più colpite dalla politica di seguridad democratica. A differenza di quanto afferma il governo, gli incentivi per i militari che uccidono un nemico sono ancora presenti. L'anno scorso abbiamo scoperto una direttiva, la 029 del 2005, un documento segreto scritto dall'attuale ambasciatore all'Osa (Organizzazione degli stati americani) che indica il valore d'ogni essere umano eliminato, in termini di denaro, licenze e altri premi. La storia si basa anche sull'opinione dei militari che la vita dei ragazzi disoccupati non valga niente. Quanto influisce su tutto questo l'impunità diffusa? Su 716 casi con 1171 vittime, solo in 32 è stata aperta un'indagine, e non si è mai arrivati ad una condanna. Nelle zone rurali le cose vanno anche peggio. Inoltre s'indaga solo sugli esecutori, mai sui mandanti. Dei 27 alti ufficiali destituiti, nessuno risulta indagato penalmente. E' forte l'impressione che nessuno risponderà mai alla giustizia. Nonostante dal giugno del 2007 siano state emesse varie direttive dal ministero della difesa contro le esecuzioni extragiudiziali, nel 2008 se ne sono verificate 160. Nelle caserme si sente dire che si può fare tutto, "tanto poi ne risponde il presidente". (gu.pi.)

Torna all'inizio


Omofobia in soffitta, sì di Obama alla dichiarazione Onu sui diritti dei gay (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

STATI UNITI La decisione del presidente ribalta quella dell'Amministrazione Bush. Matrimoni omosessuali, è battaglia in California Omofobia in soffitta, sì di Obama alla dichiarazione Onu sui diritti dei gay Matteo Bosco Bortolaso NEW YORK NEW YORK Nuovo strappo degli Stati Uniti di Barack Obama rispetto all'era Bush. La Casa Bianca firmerà il documento Onu a favore dei diritti degli omosessuali, osteggiato nei mesi scorsi anche dal Vaticano. L'annuncio è arrivato ieri da Robert Wood, portavoce del dipartimento di Stato Usa. «Gli Stati Uniti appoggiano la dichiarazione dell'Onu su diritti umani e orientamento sessuale - ha detto Wood durante il suo briefing quotidiano - e sono felici di unirsi agli altri 66 Paesi che hanno dichiarato il loro supporto alla dichiarazione che condanna le violazioni dei diritti umani in base all'orientamento sessuale». Il portavoce ha aggiunto che «gli Usa difendono i diritti umani e criticano le loro violazioni del mondo». Rispondendo ad una domanda, Wood ha spiegato che l'inversione rispetto a Bush è stata presa «dopo una revisione tra le agenzie Usa, un'attenta revisione», secondo la quale gli Usa non avranno obblighi in seguito dell'adesione. Uno degli argomenti usati dall'amministrazione Bush per giustificare il «no», infatti, era che il documento avrebbe rimesso in discussione i matrimoni omosessuali, ammessi in alcuni stati e vietati in altri. Il dibattito sul tema è in effetti molto aspro e in questi giorni si sta abbattendo come un ciclone sulla California. Il 4 novembre scorso, proprio nel giorno dell'elezione di Obama, gli abitanti del Golden State hanno avallato con un referendum la cosiddetta Proposition Eight, che riscrive la costituzione californiana mettendo fuori legge le unioni gay. Qualche giorno fa la corte suprema dello Stato ha iniziato ad esaminare la questione, mentre attivisti del movimento omosessuale, ispirati anche dal recente film Milk con Sean Penn, manifestavano contro la Proposition. L'alta corte si pronuncerà entro tre mesi. Ieri, intanto, sono arrivati numerosi plausi per la decisione di Obama, schieratosi a favore degli omosessuali, ricordati spesso nei discorsi del presidente, il quale difficilmente dimentica di rivolgersi a tutti, gay o straight. «Firmando la dichiarazione - commenta Amnesty International - Obama vuole dare un importante sostegno alla lotta per giungere ad un mondo in cui tutte le persone sono trattate in modo uguale». Anche altri gruppi a favore degli omosessuali hanno espresso soddisfazione. Mark Bromley, responsabile del Council for Global Equality, ha detto che la scelta della Casa Bianca «costituisce un rimprovero della posizione dell'amministrazione Bush, che negava l'applicazione universale dei diritti umani». Il documento è una solenne dichiarazione d'intenti che assume particolare rilievo grazie al cappello delle Nazioni Unite. È simile, in questo senso, al documento Onu che chiede una moratoria della pena di morte, approvato nel 2007 dall'Assemblea Generale. Al Palazzo di Vetro non sono previste nuove discussioni sul documento a favore degli omosessuali. Un portavoce della missione francese all'Onu ha ricordato che la dichiarazione, fortemente voluta proprio da Parigi, è stata approvata lo scorso dicembre come «documento di riferimento». Non c'è bisogno di nuove discussioni se altri Paesi decidono di sottoscriverla. Finora la dichiarazione è stata adottata da 66 Paesi, compresi i Ventisette dell'Unione europea, il Canada, l'Australia e il Giappone. Sul fronte dell'opposizione, invece, non c'erano solo gli Usa e il Vaticano, ma anche diversi Paesi musulmani. La Siria aveva anzi preparato un contro-documento che aveva raccolto una sessantina di adesioni, dividendo profondamente il parlamento del Palazzo di Vetro.

Torna all'inizio


Un premio per una tesi sui diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Italia Oggi" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ItaliaOggi sezione: CISAL data: 19/03/2009 - pag: 35 autore: Un premio per una tesi sui diritti umani Il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani (1948-2008) non può rappresentare soltanto una delle tante occasioni celebrative a cui siamo ormai da tempo sempre più abituati per commemorazioni fini a se stesse. È necessario infatti considerare che, a distanza di 60 anni, un miliardo di persone soffre ancora la fame e in tutto il mondo si segnalano gravi violazioni dei fondamentali diritti di ogni essere umano. Il messaggio della Dichiarazione si rivolge oggi più che mai alle nuove generazioni che dovranno sempre più farsi portavoce di questi diritti ancora negati in molte parti del mondo. Per favorire l'approfondimento scientifico della promozione e della tutela internazionale dei diritti umani sia a livello universale che regionale, nonché del diritto internazionale umanitario, l'Istituto di studi politici «S. Pio V» di Roma ha bandito un concorso a premi per una tesi di dottorato che tratti tale tematica. Il premio, del valore di 3.500,00 euro, è destinato a giovani studiosi che abbiano conseguito il titolo di dottorato di ricerca tra l'anno accademico 2006-2007, che alla data di presentazione della domanda non abbiano superato i trentacinque anni di età. Illustrando gli obiettivi della iniziativa, il presidente dell'Istituto «S. Pio V», Antonio Iodice, ha spiegato che «essa intende, in particolare, promuovere e incoraggiare nei giovani gli studi nelle discipline economiche, giuridiche e sociali all'indomani della ricorrenza del 60° anniversario della Dichiarazione».Per partecipare al concorso le candidature dovranno pervenire entro il termine del 9 aprile 2009 presso la sede dell'Istituto «S. Pio V» in piazza Navona, 93 - 00186 Roma. Il bando di concorso è pubblicato sul sito www.istitutospiov.it Per ulteriori informazioni si può scrivere a: segreteria.ricerca@istitutospiov.it. La cerimonia di premiazione si terrà a Roma, nel mese di giugno, nell'ambito del seminario di studi sui diritti umani organizzato dall'istituto.

Torna all'inizio


Il padre-mostro crolla e confessa tutti i suoi orrori (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

le notizie Il padre-mostro crolla e confessa tutti i suoi orrori Josef Fritzl, il padre-mostro austriaco che ha tenuto segregata la figlia Elisabeth per 24 anni, stuprandola e costringendola a partorire 7 bambini, ieri a sorpresa si è dichiarato colpevole per tutti e sei i capi di imputazione, compreso l'omicidio colposo e la riduzione in schiavitù, e si è detto «pentito». La svolta è arrivata nell'apertura della terza e ultima udienza del processo a St. Poelten, che ora non potrà che concludersi con una condanna all'ergastolo. La sentenza è prevista entro venerdì. Il settantatreenne padre-aguzzino di Amstetten che in precedenza aveva ammesso solo l'incesto, lo stupro e la segregazione, dopo la visione della registrazione di undici ore della testimonianza della figlia ha ammesso tutte le sue orribili colpe. Dopo la dichiarazione di Fritzl ha deposto Adelheid Kastner, la consulente psichiatrica che ha seguito il caso per conto del tribunale, la quale ne ha raccomandato l'internamento in un centro psichiatrico perchè c'è il pericolo di reiterazione dei reati «se non sarà curato». Durban 2: Israele insorge. Il nuovo progetto di dichiarazione finale della conferenza "Durban II" contro il razzismo rappresenta «una base solida per il negoziato». Ne è convinto l'alto commissario dell'Onu per i Diritti umani, Navanethem Pillay. Ma il documento presentato ieri a Ginevra non soddisfa Israele, che ritiene «inaccettabili» gli attuali riferimenti al testo elaborato nel 2001. Come richiesto dall'Ue, il testo è stato ridotto (17 pagine) e non contiene più riferimenti né a Israele né al concetto di diffamazione delle religioni (che avrebbe messo a rischio il principio della libertà di espressione), elementi considerati come una "linea rossa" dai paesi occidentali. Dopo gli Stati Uniti, anche gli europei hanno minacciato lunedì di astenersi dai lavori di Durban II se la mozione non fosse stata radicalmente modificata. Bashir l'intoccabile. Il presidente sudanese Omar al-Bashir ha esortato ieri i ribelli del Darfur a deporre le armi, nel corso di una visita nella tormentata regione nell'ovest del Sudan, in guerra civile dal 2003. E contemporaneamente ha anche lanciato una nuova sfida alla Corte penale internazionale dell'Aja, che il 4 marzo scorso ha spiccato un mandato di cattura contro di lui per crimini di guerra e contro l'umanità, affermando che nessuna corte internazionale, nè il Consiglio di sicurezza dell'Onu potranno torcergli «un capello». 19/03/2009

Torna all'inizio


dal nostro corrispondente NEW YORK - Anche per gli Stati Uniti essere gay non è ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giovedì 19 Marzo 2009 Chiudi ANNA GUAITAdal nostro corrispondente NEW YORK - Anche per gli Stati Uniti essere gay non è un crimine. Da ieri Washington si è unita agli altri 66 Paesi che lo scorso dicembre all'Onu avevano firmato una dichiarazione per la difesa degli omosessuali. Il presidente Barack Obama ha deciso di invertire la rotta adottata dal suo predecessore George Bush, che invece aveva rifiutato di aderire all'iniziativa. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert Wood ha dato la notizia della firma, commentando: «Gli Stati Uniti intendono difendere con convinzione i diritti umani, e criticare gli abusi in tutto il mondo». Wood ha aggiunto che l'Amministrazione è preoccupata per «le violenze e gli abusi che avvengono in vari Paesi contro gay, lesbiche, transessuali e bisessuali». La dichiarazione Onu era giunta ai voti lo scorso 19 dicembre, con l'approvazione di tutti i Paesi dell'Occidente. Le uniche due posizioni negative sono state quelle della Casa Bianca di George Bush e del Vaticano. Anche i Paesi islamici hanno opposto resistenza, e hanno espresso nel dibattito il timore che la decriminalizzazione dell'omosessualità possa portare anche alla legalizzazione «di atti deplorevoli come la pedofilia e l'incesto». La dichiarazione in realtà non ha forza di legge, è solo una affermazione di principio. Il documento era stato presentato congiuntamente dal governo francese e quello olandese, al semplice scopo di mandare un segnale al mondo. In 70 dei Paesi rappresentati alle Nazioni Unite, infatti, l'omosessualità è illegale, e in alcuni Paesi è anche punita con la pena di morte. La decisione di Obama di aderire all'appello non è il primo passo a favore dei gay compiuto dalla sua Amministrazione: il presidente ha già nominato in posti di prestigio alcuni esponenti del movimento dei diritti dei gay, a cominciare da Jeffrey Crowley, al quale è stato affidato l'Ufficio del personale dell'Amministrazione, e da Nancy Sutley, messa a capo del Consiglio per la qualità dell'Ambiente. Gli attivisti tuttavia si aspettano molto di più. In particolare vorrebbero che Obama cancellasse la cosiddetta legge «non chiedere, non dire» che regola l'ammissione dei gay nelle forze armate, e che fu adottata da Bill Clinton nel 1993. Sulla base di quella legge, un individuo può rimanere sotto le armi purché la sua omosessualità non sia apertamente riconosciuta. Circola voce che Obama ci stia pensando, ma non voglia premere troppo il pedale sull'acceleratore. Nelle sette settimane da presidente ha già cancellato varie posizioni del suo predecessore, ad esempio quella che vietava i finanziamenti federali sulle cellule staminali. Il cambiamento per i militari gay potrebbe non venire, dicono gli esperti, per almeno un altro anno.

Torna all'inizio


Un anno fa (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-19 num: - pag: 5 categoria: BREVI Un anno fa Il maxi-blitz Lo scorso aprile, viene sgomberato un insediamento in via Bovisasca abitato da centinaia di rom. Il Comune lo definisce «lo sgombero del più grande campo nomadi del Nord Italia» I diritti violati La Curia di Milano con un comunicato avallato dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi protesta: «Si è scesi sotto il rispetto dei diritti umani»

Torna all'inizio


Aids e preservativi, l'Europa critica il Papa (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-03-19 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Aids e preservativi, l'Europa critica il Papa La Francia guida la protesta: «Dimostra di non capire la reale situazione in Africa» La Commissione Ue: servono a prevenire, è scientificamente provato e noi ne sosteniamo la distribuzione DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — La Francia laica ha reagito con durezza alle parole di Benedetto XVI sull'uso del preservativo, parole che imbarazzano anche ambienti cattolici, toccati dalla vicenda del vescovo negazionista Williamson. Ma la protesta è dilagata in diversi Paesi europei e in serata la Commissione europea ha preso posizione: «La funzione dei preservativi è scientificamente provata e per questo la Commissione sostiene la loro distribuzione», ha detto il portavoce del commissario agli aiuti umanitari Louis Michel. «La Francia ritiene che insieme all'educazione e ai test il preservativo sia elemento fondamentale delle azioni di prevenzione», ha detto il portavoce del Quai d'Orsay, Eric Chevalier, il quale ha sottolineato la necessità di «dar prova di spirito di solidarietà e responsabilità» nella lotta al flagello del secolo. In serata, si è espresso il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner : «Una posizione che rivela poca comprensione della reale situazione dell'Africa». Numerose le dichiarazioni di esponenti di diverse tendenze politiche. L'ex premier Alain Juppé, gollista, vicino a Sarkozy, ha detto che «questo Papa comincia a rappresentare un vero problema, vive in una situazione di totale autismo». «Dichiarazioni regressive», dice il sottosegretario ai diritti umani, Rama Yade. Il segretario del partito comunista, Marie-George Buffet, definisce le parole di Benedetto XVI «irresponsabili» e «criminali ». L'europarlamentare verde Daniel Cohn-Bendit ritiene le parole del Papa «quasi un omicidio premeditato ». «Parole che dimostrano ignoranza degli imperativi di salute pubblica. Il Papa rappresenta sempre peggio i cattolici legati ai valori di tolleranza e umanità», recita un comunicato del partito socialista. «Quella sull'uso del preservativo è una riflessione difficilmente recepibile nell'opinione pubblica occidentale. Certamente è il male minore in caso di pericolo di vita, ma non può essere la soluzione », ha commentato il vescovo Stalislav Lalanne in un'intervista alla rete LCI. Anche il quotidiano cattolico La Croix ha espresso una posizione critica: «Per non aggiungere male al male è necessario proteggersi e proteggere l'altro». «Nessuno ritiene che il preservativo sia la soluzione del problema, ma affermare che possa aggravare la pandemia è gravissimo e irresponsabile. E' una fuga davanti alla realtà, mentre la schiacciante maggioranza delle organizzazioni umanitarie, comprese quelle cattoliche, fanno del preservativo uno degli strumenti privilegiati della prevenzione», commenta un editoriale di Le Monde che aizza inoltre le polemiche con un'irriverente vignetta del suo disegnatore Plantu, in cui si vede Gesù distribuire preservativi e il vescovo Williamson affermare «l' Aids non è mai esistito!». Imbarazzo e indignazione sono state espresse da organizzazioni umanitarie e istituzioni internazionali, mentre alle reazioni della Francia hanno fatto eco dichiarazioni di ministri della Sanità e della Cooperazione economica in Belgio e in Germania. La Spagna chiede al Pontefice di rettificare le sue affermazioni in modo conforme all'evidenza scientifica e ha annunciato che spedirà in Africa un milione di preservativi. «Il Papa dovrebbe ritirare le sue inaccettabili dichiarazioni », ha detto il direttore del Fondo mondiale della lotta all'Aids, Michel Kazatchikine. Da Ginevra, l'Agenzia dell'ONU per la lotta all'Aids ha riaffermato che l'uso dei preservativi rappresenta una risposta importante nella strategia di prevenzione. «Il Papa mette in discussione anni di lavoro e ricerca scientifica » ha affermato la ong Medecins du Monde. Massimo Nava Bagno di folla in Africa, mentre in Europa si sollevano voci di protesta contro le dichiarazioni di Papa Benedetto XVI, qui sopra all'arrivo in una basilica di Yaoundé, in Camerun, per una celebrazione religiosa

Torna all'inizio


L'appello del pedofilo: (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

PRIMO PIANO pag. 2 L'appello del pedofilo: Nella Repubblica Ceca già usato il bisturi di ROBERTO GIARDINA «CASTRATEMI, o continuerò a uccidere bambini», chiede un pedofilo a Praga. E i giudici hanno accontentato il desiderio di Pavel, 38 anni, già condannato per omicidio. Nella Repubblica Céca negli ultimi dieci anni sono stati castrati 94 pedofili, violentatori e anche esibizionisti: con un intervento chirurgico irreversibile, non solo con un trattamento chimico. E il Paese è stato posto sotto accusa a Bruxelles dalla commissione contro la tortura: una pratica barbara che non può essere tollerata dalla Ue. Ma il dibattito divampa, e molti in Europa chiedono di seguire l'esempio di Praga. In Polonia, lo stesso premier Tusk chiede una legge che permetta la castrazione chimica, almeno nel caso di pedofili recidivi, dopo che un uomo di 45 anni aveva violentato la sua giovane figlia generando due bambini. E lo stesso si chiede in Spagna, dopo l'uccisione di un bambino da parte di un pedofilo, più volte condannato. Perfino il presidente francese Sarkozy non sarebbe contrario. E l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder, dopo una serie di bambini e adolescenti violentati e uccisi, aveva proposto anni fa l'ergastolo per i pedofili: «Non c'è cura, bisogna toglierli di mezzo», dichiarò. Pavel (di cui non si conosce il cognome) nel 1989, allora diciottenne, fece a pezzi un ragazzo di 12 anni, figlio di vicini di casa. «Il sangue mi dava un piacere sessuale», ammise. Dopo sette anni di carcere e cinque di ospedale psichiatrico, chiese di venir castrato. «OGGI, VIVO e sereno, ho una romantica relazione sessuale, e lavoro come giardiniere in un ente cattolico. Sono diventato un essere umano», conclude Pavel. «La castrazione chirurgica è un atto crudele», accusa invece l'avvocato slovacco Ales Butala, «non è un'operazione necessaria, mutila un essere umano, e non si è sicuri dei risultati. Tre pedofili cèchi castrati hanno continuato a compiere crimini sessuali». In Slovacchia non è una pratica ammessa, ma il mese scorso Antonin Novak, 43 anni, è stato condannato all'ergastolo a Praga per aver violentato e ucciso Jakub Simanek, 9 anni. Novak aveva appena scontato 4 anni di carcere in Slovacchia per atti di pedofilia. «Se fosse stato castrato come da noi, mio figlio sarebbe vivo», protesta il padre di Jakub. Anche per Novak, la castrazione non può venire inflitta. E' sempre praticata su richiesta del colpevole, ma «spesso non gli si dà scelta», critica Butala. IL PEDOFILO condannato all'ergastolo conquista la libertà grazie alla castrazione. Il sessuologo di Praga, Martin Hiolly, contesta le affermazioni di Butala: «Nessuno dei cèchi sottoposti a castrazione ha commesso reati sessuali». In Danimarca, la castrazione era ammessa negli anni '60, e secondo i dati governativi, i casi di recidiva furono intorno al 2 %. Anche in Germania, una trentina d'anni fa era possibile ricorrere alla castrazione chimica, su richiesta dei colpevoli. Un tragico caso mise fine alla pratica. Il 5 maggio 1980 a Lubecca, Anna Bachmeier, 7 anni, fu rapita, torturata e uccisa da Klaus Grabowski, un macellaio di 35 anni. L'uomo era stato condannato per violenza su due bambine, ma si era lasciato castrare e quindi rimesso in libertà. Grabowski trovó un medico compiacente che gli praticò iniezioni di testosterone. LA MADRE della piccola vittima, Marianne Bachmeier, 31 anni, durante il processo uccise il pedofilo sparandogli a bruciapelo 8 colpi di pistola. La donna venne condannata a sei anni, e liberata dopo tre. Sul caso fu girato un film, e la castrazione chimica venne abbandonata. Oggi, un pedofilo di Magonza, condannato a sette mesi, ma con la prospettiva di passare anni in un ospedale psichiatrico, ha chiesto di venir castrato, o che gli venga permesso di emigrare nella Repubblica Céca per venire operato. «Non ho altra scelta», sostiene. Molti psichiatri sostengono che la perversione non è «fisica», ma riguarda il cervello. Non può essere dunque eliminata con un intervento chirurgico.

Torna all'inizio


IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritt... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CAMPIONATO DI GIORNALISMO pag. 19 IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritt... IL 20 NOVEMBRE in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell' infanzia.Nel 1989 l' ONU ha approvato una Convenzione nella quale sono stati sanciti i diritti umani fondamentali riguardanti milioni di bambini e adolescenti: il diritto alla vita, alla salute,all'istruzione, al gioco, alla tutela da qualsiasi forma di sfruttamento e abuso. Noi alunni di 3° C ci siamo chiesti se effettivamente questi diritti vengono rispettati,documentandoci attraverso i testi scolastici, gli articoli dei quotidiani ed Internet. Abbiamo scoperto che in Ruanda,Afghanistan, Somalia e Burundi è purtroppo diffusa la tragica realtà dei bambini-soldato: questi ragazzi vengono strappati alle loro famiglie e addestrati a combattere come macchine da guerra, con tanto di kalashnikov e fucili d'assalto. Prima di ogni azione militare sono costretti ad assumere cocaina o altre sostanze stupefacenti, perchè la guerra che questi bambini combattono non è virtuale, ma quella vera e terribile, voluta dagli adulti, lastricata di odio, morte, sangue e atrocità.Un fenomeno da anni in costante espansione: si calcola che siano circa 300 mila i bambini arruolati negli eserciti, mentre quelli uccisi nell'ultimo decennio ammonterebbero a circa due milioni di unità. Un'altra piaga che affligge il mondo dei minori è quella relativa allo sfruttamento lavorativo,fenomeno molto diffuso nei paesi poveri del mondo come India, Indonesia, Africa subsahariana, America meridionale e Pakistan.Solo in quest'ultimo paese si calcola che ben 8 milioni di bambini lavorino per poter sopravvivere e sfamare la propria famiglia. A questo proposito la nostra insegnante ci ha fatto conoscere la storia di Iqbal Masiq, il bambino pakistano che a soli cinque anni era stato venduto dal padre ad un artigiano di tappeti per riscattare un debito di soli 12 dollari. Per 6 anni Iqbal è stato costretto a lavorare in ginocchio, incatenato ad un telaio per 12 ore al giorno... Una vita d'inferno, lontano da giochi,scuola, affetti e serenità. Dopo anni di privazioni Iqbal è riuscito a fuggire e a denunciare i suoi sfruttatori,diventando il simbolo della lotta contro lo sfruttamento minorile.. Purtroppo la storia non ha un lieto fine,poichè a soli 12 anni questo ragazzo coraggioso è stato ucciso da un sicario della mafia locale. In molte parti del mondo i bambini orfani o abbandonati dalle loro famiglie sono costretti a vivere per strada: questa è la realtà dei meninòs de rua', molto diffusa in Brasile, nelle periferie delle metropoli cresciute a dismisura. Qui i minori vivono di espedienti, esposti al mercato della prostituzione e della droga, diventando facile bersaglio degli squadroni della morte'. Un altro problema diffuso in molti paesi del mondo è quello della discriminazione femminile:molte culture considerano la donna inferiore all'uomo,o addirittura una sua proprietà, per cui non è libera di frequentare la scuola, vestirsi secondo il proprio gusto, scegliersi personalmente un compagno o dedicarsi ad un lavoro senza essere schiavizzata o mal retribuita. Finora abbiamo considerato situazioni drammatiche ma comunque molto lontano dalla nostra realtà geografica, così ci siamo chiesti se anche in Italia tutti i ragazzi riescono a vivere una vita serena, lontana da abusi e situazioni illegali. Purtoppo non è così: recenti statistiche effettuate nel nostro Paese hanno rilevato un gran numero di atti deliquenziali compiuti già a 15 anni. A quest'età, infatti,molti ragazzi sono reclutati dalla mafia e dalle altre organizzazioni criminali come spacciatori o complici di reati più o meno gravi, quali furti,estorsioni, ecc. Da tutte queste situazione emerge un quadro davvero triste e preoccupante: l'infanzia e l'adolescenza non sempre sono il periodo più bello e spensierato della vita di un ragazzo, anzi, spesso diventano realtà difficili e violente, dalle quali si sopravvive a fatica... Quali potrebbero essere allora le possibili soluzioni? Innanzitutto il disagio e la violenza abbondano là dove scarseggiano istruzione e lavoro, per cui sia gli organismi internazionali che si occupano dell'infanzia(Onu,Unicef,Unesco), sia i governi locali dovrebbero promuovere azioni di maggior scolarizzazione e di sviluppo economico; inoltre sarebbe necessario punire con maggiore severità coloro che compiono reati contro i minori, perchè i bambini e le bambine rappresentano il futuro dell' umanità e devono essere più tutelati degli adulti. Classe 3° C Scuola Sec.di I grado Stoppani' di Lavezzola Professoressa di lettere: Morena Pesaresi

Torna all'inizio


Iran-Italia, viaggio tra tradizioni e superstizioni (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

SPETTACOLI 19-03-2009 MELTING PLOT STASERA AL TEATRO EUROPA Iran-Italia, viaggio tra tradizioni e superstizioni II E' in programma stasera alle 21,30 al Teatro Europa di via Oradour 14 l'ultimo appuntamento con «Melting Plot», la rassegna nella quale si incontrano letteratura, musica e arte organizzata dalla Scuola Holden di Alessandro Baricco e ideata dalla sua ex allieva Alessandra Minervini in collaborazione con Teatro Europa e Provincia di Parma, che ha voluto inserirla nella programmazione della IX edizione del Festival dei Diritti Umani. Protagonista sarà lo scrittore iraniano Hamid Ziarati con «Tradizioni e superstizioni a confronto», accompagnato da Beppe Di Benedetto (trombone) & Claudio Tuma (chitarra), mentre le video installazioni sono di Paolo Trentolini. Più che un racconto, quello proposto da Ziarati (nato a Teheran nel 1966 e trasferitosi in Italia dopo l'avvento della Repubblica Islamica komeinista) è una raccolta di leggende e di tradizioni legate alle credenze popolari più stravaganti e diffuse nell'Iran di ieri e di oggi. Un confronto diretto con il pubblico italiano per scoprire le differenze e le similitudini sugli stessi argomenti. A confronto Hamid Ziarati.

Torna all'inizio


lo straniero come nemico - renzo guolo (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 1 - Prima Pagina LO STRANIERO COME NEMICO RENZO GUOLO La «rivolta» dei cento deputati Pdl che chiedono al premier di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza è assai rivelatrice. Perché giungendo a pochi giorni dalla nascita del Popolo della libertà, sin qui mero assemblaggio di liste e parlamentari ma non ancora partito, mostra che guidare una formazione nata da una fusione a freddo non sarà facile neppure per un leader carismatico ma con la vocazione del padre-padrone come Berlusconi. Perché, per la prima volta, fa emergere un palese dissenso nei confronti della delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica della sicurezza in versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche. SEGUE A PAGINA 4

Torna all'inizio


deputati pdl in rivolta - renzo guolo (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Venezia, La" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

SICUREZZA DEPUTATI PDL IN RIVOLTA RENZO GUOLO La «rivolta» dei cento deputati del Pdl che chiedono al presidente del Consiglio di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza è assai rivelatrice. Perché giungendo a pochi giorni dalla nascita del Popolo della libertà, sin qui mero assemblaggio di liste e parlamentari ma non ancora partito, mostra che guidare una formazione nata da una fusione a freddo non sarà facile nemmeno per un leader carismatico ma con la vocazione del padre-padrone come Berlusconi. Perché, per la prima volta, fa emergere un palese dissenso nei confronti della delega concessa alla Lega, nello scambio politico che cementa l'attuale maggioranza, sulla politica della sicurezza in versione di politica di contrasto all'immigrazione. Sono gli stessi deputati dissenzienti a parlare esplicitamente di «norme inaccettabili», che ledono i più elementari diritti umani, sposando in tal modo le obiezioni che da tempo provengono da sinistra e dal centro. Norme come quelle che obbligano i medici a denunciare i pazienti irregolari o clandestini, rendendo loro impossibile l'accesso alle cure mediche. SEGUE CON I SERVIZI A PAGINA 4

Torna all'inizio


<Sì alla dichiarazione sui diritti gay dell'Onu> (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 67 del 2009-03-19 pagina 14 «Sì alla dichiarazione sui diritti gay dell'Onu» di Redazione Ancora uno smarcamento rispetto all'era di George W. Bush, ma di carattere solo simbolico perché «non costituisce alcun obbligo legale», come ha ammesso il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Wood. Gli Stati Uniti hanno annunciato il loro sostegno alla dichiarazione dell'Onu contro la criminalizzazione dell'omosessualità. La decisione rappresenta un'inversione di rotta dell'amministrazione Obama rispetto a quella del suo precedessore, che aveva rifiutato di firmare il documento. La dichiarazione contro la criminalizzazione della omosessualità, promossa dalla Francia, è stata finora sottoscritta da 66 membri dell'Onu, su 192, ai quali si sono aggiunti gli Usa. «Gli Stati Uniti hanno sempre schiettamente difeso i diritti umani e criticato gli abusi compiuti in tutto il mondo» ha detto Wood, «per questo ci uniamo agli altri sostenitori di questa dichiarazione e continueremo a ricordare ai Paesi l'importanza del rispetto dei diritti umani di tutti in tutte le sedi appropriate». Immediata si è levata la voce entusiasta delle organizzazioni gay. Obama, ha detto Mark Bromley, presidente del Council for Global Equality, «su questo tema dà un'energica strigliata alla opposizione assunta in precedenza dall'amministrazione Bush che cercava di negare l'applicazione universale della tutela dei diritti umani di lesbiche, gay, bisessuali e trans». In Assemblea dell'Onu ci fu una spaccatura sulla questione, con i Paesi islamici schierati contro ogni sottoscrizione. Gli Stati Uniti erano stati l'unico Paese occidentale a non firmare. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


Sicurezza, deputati Pdl al premier:... (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 67 del 2009-03-19 pagina 0 Sicurezza, deputati Pdl al premier: niente fiducia di Redazione In 170 deputati hanno scritto a Berlusconi: "Norme inaccettabili: necessitano di correzioni". Bossi: "La legge non cambia". Mussolini: "Così anche i maestri diventano delatori". Tomassini: "I pazienti fantasma fanno aumentare i rischi di epidemia" Roma - Centosettanta deputati del Pdl - Alessandra Mussolini in testa - hanno scritto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedergli di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza. "In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili, che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell?infanzia e della maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile". La richiesta dei deputati azzurri Centosettanta deputati del Pdl, capitanati da Alessandra Mussolini, hanno chiesto a Berlusconi di non porre la fiducia sul decreto sicurezza perchè l?introduzione del reato di clandestinità le norme riguardanti la denuncia dei clandestini da parte dei medici (ma, secondo i firmatari anche da parte degli insegnanti) sono "inaccettabili". "Sono convinta - dice la Mussolini - di poter contare sull?appoggio del presidente Fini". I parlamentari firmatari (nessuno dei quali è della Lega Nord) aggiungono d?esser certi che il premier si renderà conto di "come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell?infanzia e della maternità". Il nodo della denuncia dei medici Nella lettera si respinge l?interpretazione secondo cui il provvedimento non obblighi i medici alla denuncia dei clandestini che si presentano in ospedale o nei centri di vaccinazione: "Non è così. Anzi, l?obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici". E ciò proprio a causa dell?introduzione in sede penale del reato di clandestinità: in caso di mancata denuncia, infatti, medici e insegnanti violerebbero gli art. 361 e 362 c.p., cioè "il reato di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio". Sarebbe, sottolineano i firmatari della lettera, "una vera e propria trappola per bambini, da attirare con l?obbligo dell?istruzione, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell?educatore". Il risultato sarebbe escludere bambini e donne in gravidanza dai livelli educativi e sanitari, con rischi per tutti e un "regresso spaventoso in fatto di civiltà". Solo se non sarà posta la fiducia, concludono, sarà possibile porre rimedio a quello che altrimenti sarebbe un "errore imperdonabile". La carica dei 101 I primi a firmare, oltre alla Mussolini, sono stati centi deputati tra cui Souad Sbai, Valentina Aprea, Mario Landolfi, Beatrice Lorenzin, Fiamma Nirenstein e Enrico Costa. Nel primo pomeriggio è arrivata, poi, la firma di Gaetano Pecorella. "Siamo la carica dei 101 - ha esultato la Mussolini - hanno sottoscritto quest?appello cento deputati, ai quali nell?ultima ora si è aggiunto anche l?onorevole Pecorella". Dopo alcune ore il numero ha toccato quota 170. La prossima settimana il gruppo guidato da Fabrizio Cicchitto si riunirà per discutere proprio di questo. "Fini è d?accordo che ci sia un?ampia discussione sul tema", ha continuato la Mussolini suggeremdo che se il governo vuole porre la questione di fiducia sul provvedimento può sempre "stralciare la norma che mettiamo in discussione" e "fare un maxiemendamento sul resto". Bossi: "La legge non si tocca" Il leader della Lega Umberto Bossi scherza in Transatlantico con i cronisti che gli chiedono della lettera di 101 parlamentari sul ddl sicurezza. "Sono numeri - dice - che voi ingigantite come al solito". Poi, a chi gli chiede non sia preoccupato di eventuali modifiche al ddl replica: "No. Secondo me, resta come è stato approvato al Senato". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


Cittadinanza e Costituzione: l'educazione civica torna nelle scuole (sezione: Diritti umani)

( da "Comunicatori Pubblici" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pubblicato il: 19-03-2009 Cittadinanza e Costituzione: l?educazione civica torna nelle scuole Partirà dal prossimo settembre la nuova materia Cittadinanza e Costituzione che dovrà fornire agli studenti gli strumenti per esercitare i loro diritti e favorire la loro partecipazione alla vita democratica. Una disciplina che sarà diversa dalla vecchia educazione civica, più trasversale: grazie allo studio di questa nuova materia gli studenti avranno l?opportunità di approfondire il testo della nostra Carta Costituzionale, sperimentare forme di partecipazione attiva alla vita democratica, affrontare i temi dell?educazione ambientale, l?educazione alla legalità, i principi di una corretta competizione sportiva e i valori del volontariato, le basi dell?educazione stradale e dell?educazione alla salute, il valore del rispetto delle regole. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini in una conferenza stampa a palazzo Chigi per la presentazione del documento di indirizzo per l'avvio della sperimentazione (che durerà un anno) della materia. Il ministro ha ricordato che lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollecitato l'importanza di "insegnare, studiare ed analizzare nelle scuole il dettato costituzionale". Così, dal prossimo anno, durante le ore di storia e geografia (gli insegnanti dovranno interagire) si inserirà la nuova disciplina, "per un totale di 33 ore all'anno", ha spiegato Gelmini. Ore che "non si aggiungono" al normale orario, ma che verranno "ricavate" nell'ambito delle due materie già esistenti. Abbinato all'introduzione del nuovo insegnamento c'è anche un concorso da 1 milione di euro per "premiare - spiega il ministro - le esperienze più riuscite, le buone pratiche". I ragazzi, infatti, non dovranno solo sedersi tra i banchi e apprendere, ma fare proposte e progetti, "mettere in campo la loro creatività" per arricchire il programma della materia. è previsto anche il supporto di esperti. Il documento di indirizzo per la sperimentazione dell?insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” prevede, per ogni ordine e grado di istruzione, percorsi specifici di approfondimento: Nella Scuola dell?infanzia: si dovranno trasmettere conoscenze specifiche sul concetto di famiglia, di scuola e di gruppo, i modi di agire corretti con i compagni, con i genitori, con gli insegnanti e con gli altri adulti. Nella Scuola primaria (scuola elementare): si dovranno insegnare le prime nozioni sulla Costituzione e sulla convivenza, in particolare i diritti fondamentali dell?uomo, il significato delle formazioni sociali, l?importanza della tutela del paesaggio, alcune basilari nozioni di educazione stradale, la salvaguardia della salute, il valore del rispetto delle regole. Nella Scuola secondaria di primo grado (scuole medie): si studierà la Costituzione, con una particolare attenzione ai diritti e ai doveri del cittadino a il diritto internazionale in materia di diritti umani. Nella Scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori): si dovrà approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso l?analisi dell?attualità, la messa in pratica del proprio impegno nel volontariato, la promozione del rispetto e della tutela dell?ambiente, la promozione del fair play e dei valori positivi dello sport e i principi dell?educazione stradale. La scuola diventa cosi palestra di democrazia. Educare alla cittadinanza e alla Costituzione è anche l?occasione per costruire nelle nostre classi, dove sono presenti ragazze e ragazzi con provenienze, storie, tradizioni e culture diverse, delle vere comunità di vita e di lavoro, che cerchino di dare significati nuovi alla convivenza ed elaborino percorsi che costruiscano contemporaneamente identità personale e solidarietà collettiva, competizione e collaborazione. Elisabetta Ruggeri

Torna all'inizio


Pdl, la carica dei 101. Lettera al premier: "No alla fiducia sul ddl sicurezza" (sezione: Diritti umani)

( da "Panorama.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Pdl, la carica dei 101. Lettera al premier: "No alla fiducia sul ddl sicurezza" Posted By redazione On 18/3/2009 @ 18:01 In Headlines | 1 Comment Sono più di cento, sono onorevoli (del Pdl, nessuno della Lega Nord) e vogliono far sentire la propria voce. Per esempio, scrivendo al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, una lettera per chiedergli di non porre la fiducia sul [1] disegno di legge sulla sicurezza perché le norme riguardanti la [2] denuncia dei clandestini da parte dei medici (ma, secondo i firmatari anche da parte degli insegnanti) sono "inaccettabili e necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità". E ancora: "Tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile". Capitanati da [3] Alessandra Mussolini ("Sono convinta di poter contare sull'appoggio del presidente Fini") i parlamentari firmatari aggiungono d'esser certi che il premier si renderà conto di "come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell'infanzia e della maternità". Nella lettera si respinge l'interpretazione secondo cui il provvedimento non obblighi i medici alla denuncia dei clandestini che si presentano in ospedale o nei centri di vaccinazione: "Non è così. Anzi, l'obbligo di denuncia potrà riguardare anche gli insegnanti e chiunque eserciti incarichi pubblici". E ciò proprio a causa dell'introduzione in sede penale del reato di clandestinità: in caso di mancata denuncia, infatti, medici e insegnanti violerebbero gli art. 361 e 362 c.p., cioè "il reato di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio". Sarebbe, sottolineano i firmatari della lettera, "una vera e propria trappola per bambini, da attirare con l'obbligo dell'istruzione, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell'educatore". Il risultato sarebbe escludere bambini e donne in gravidanza dai livelli educativi e sanitari, con rischi per tutti e un "regresso spaventoso in fatto di civiltà". Solo se non sarà posta la fiducia, concludono, sarà possibile porre rimedio a quello che altrimenti sarebbe un "errore imperdonabile". A firmare, oltre alla Mussolini, sono tra gli altri [4] Souad Sbai, [5] Valentina Aprea, Mario Landolfi, [6] Beatrice Lorenzin, [7] Fiamma Nirenstein ed [8] Enrico Costa, capogruppo in commissione Giustizia, Antonio Martino, Manuela Di Centa.Nel primo pomeriggio è arrivata, poi, la firma di Gaetano Pecorella. "Siamo la carica dei 1013 ha esultato la Mussolini citando il famoso cartone Disney. "Hanno sottoscritto quest'appello cento deputati, ai quali nell'ultima ora si è aggiunto anche l'onorevole Pecorella". Ai quali va aggiunto l'ok del segretario del Pri [9] Francesco Nucara (solitamente molto vicino al premier) e del [10] sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia [11] Carlo Giovanardi, leader della pattuglia dei Popolari Liberali. E pare non abbia intaccato l'entusiasmo della Mussolini, la risposta del presidente dei deputati del PdL, [12] Fabrizio Cicchitto, e il vicepresidente Italo Bocchino: "La lettera dell'onorevole Mussolini sul decreto sicurezza non è condivisa dal gruppo del Pdl. Per altro verso, sul merito del decreto è ancora in corso il dibattito in Commissione". "Ho parlato con il presidente Fini anche dopo le dichiarazioni di Cicchitto e Bocchino" aggiunge Mussolini "e lui mi ha ribadito che condivide la mia posizione". Poi prosegue: "C'è un asse istituzionale tra me, come presidente della commissione Infanzia, il presidente della Camera e il Quirinale. Con Napolitano infatti" assicura la parlamentare "ho parlato nei giorni scorsi e lui ha dimostrato di essere sensibile al tema, alla necessità cioè di non penalizzare donne e bambini".

Torna all'inizio


Maroni risponde ai 101 Pdl 'ribelli': "Mai pensato di porre la fiducia" (sezione: Diritti umani)

( da "Quotidiano.net" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il ministro si dice sorpreso: "La norma sui clandestini è stata introdotta dal Senato con Pdl e Lega all'unanimità". Alessandra Mussolini:  "Va contro i più elementari diritti umani e in particolare dell’infanzia e della maternità"

" /> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta DDL SICUREZZA Maroni risponde ai 101 Pdl 'ribelli': "Mai pensato di porre la fiducia" Il ministro si dice sorpreso: "La norma sui clandestini è stata introdotta dal Senato con Pdl e Lega all'unanimità". Alessandra Mussolini: "Va contro i più elementari diritti umani e in particolare dell?infanzia e della maternità" Roma, 19 marzo 2009 - Il ministro dell?Interno, Roberto Maroni, si è detto «sorpreso» della lettera firmata da 101 deputati della maggioranza contro una parte del decreto sicurezza. La norma che toglie per i medici il divieto di denunciare un clandestino «è stata introdotta non dal Governo ma dal Senato con l?unanimità del Pdl e della Lega. Non abbiamo mai avuto intenzione di porre la fiducia sul decreto legge - ha detto intervistato da Maurizio Belpietro a ?Panorama del giornò -. Vogliamo che sia discusso dal Parlamento. è un?iniziativa strana, non è mai stata intenzione del Governo porre la fiducia». LA PROTESTA DEI 101 Centouno deputati del Pdl - Alessandra Mussolini (nella foto) in testa - scrivono a Silvio Berlusconi per chiedergli di non porre la fiducia sul disegno di legge sulla sicurezza "In esso sono contenute norme a nostro giudizio inaccettabili, che necessitano di indispensabili correzioni. Siamo certi che ne converrai anche tu, quando potrai renderti conto di come questo dettato legislativo vada contro i più elementari diritti umani e in particolare dell?infanzia e della maternità". Nella lettera si legge anche: "tutto questo va contro la nostra e crediamo la tua coscienza. Porre la fiducia mantenendo queste gravissime disposizioni sarebbe un errore imperdonabile. Ti chiediamo di dare la possibilità a noi parlamentari di rimettere mano a queste norme offensive per i valori che anche tu professi". La lettera dei cento parlamentari del Pdl spiega, tra l?altro, che l?obbligo di denuncia da parte dei medici di segnalare gli immigrati irregolari, "potrà riguardare anche gli insegnanti e chiuque eserciti incarichi pubblici. Infatti, l?introduzione in sede penale del reato di clandestinità, come previsto dal ddl sicurezza, impone a medici e insegnanti l?obbligo di denuncia, così che il loro comportamento non ricada sotto i rigori degli articoli 361 e 362 del codice penale, trattanti il reato di omessa denuncia da parte del pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio". Sarebbe una "vera e propria trappola per bambini, da attirare con l?obbligo dell?istruzione, così da individuarli e colpirli proprio con la mano del medico o dell?educatore. Il risultato sarebbe l?esclusione da qualsiasi rapporto educativo e da qualsiasi cura medica soprattutto di bambini e donne in gravidanza, con conseguente rischio sanitario non solo per loro ma per tutti noi, e un regresso spaventoso in fatto di civiltà del nostro paese". "La presa di posizione dei cento parlamentari della Pdl "è giusta e pienamente condivisibile". Afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi. Di parere contrario il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "In materia di immigrazione clandestina, la posizione del Pdl è molto chiara ed è stata espressa in un convinto ed unanime voto al Senato. L?introduzione del reato di immigrazione clandestina è sempre stato un caposaldo di tutto il centrodestra, nel passato di An, quindi dell?intero Pdl. IL PD: NORMA BARBARA Il Governo ritiri quella barbara norma. Lo chiede Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama: "Berlusconi e la maggioranza non continuino ad essere sordi di fronte alle richieste che vengono dal mondo medico e dall?opposizione. La lettera dei 100 parlamentari dimostra che le nostre osservazioni e i nostri no avevano senso. Ora è ancora più necessario e doveroso - conclude la Presidente - che governo e maggioranza ritirino quella barbara norma' BOSSI Il leader della Lega Umberto Bossi scherza in Transatlantico con i cronisti che gli chiedono della lettera di 101 parlamentari sul ddl sicurezza. "Sono numeri - dice - che voi ingigantite come al solito". Poi, a chi gli chiede non sia preoccupato di eventuali modifiche al ddl replica: "No. Secondo me, resta come è stato approvato al Senato". Sei d'accordo con la castrazione chimica per gli stupratori?LEGA / LA PROPOSTA "Castrazione chimica per gli stupratori" - BERLUSCONI "Ho il 65% di gradimento" Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi Le impronte non fermano i 'pianisti': due deputati votano per gli assenti Salvini: "Sono sorpreso, ero in aula..." (53 commenti) Nuove idee contro la crisi: è questa la vera sfida (35 commenti) Brunetta: "In arrivo il codice dei doveri" Mai più sportello: c'è la mail certificata (27 commenti) Biglietti omaggio per Roma-Arsenal "Quaranta auto blu in fila per ritirarli" (27 commenti) Aiuti ai precari, via libera del Cdm Sacconi: "Accettate anche lavori umili" (26 commenti) Inviate una domanda per Nek E due di voi andranno gratis al concerto (23 commenti) Il cuore di Firenze ha la faccia sporca E di notte trionfa il rumore (11 commenti) "Castrazione chimica per gli stupratori Benefici carcerari per chi l'accetta" (10 commenti) 10:29:56 - nalbandian non si smentisce mai...il solito sciagurato...5 match point buttati...nadal come al solit[...] Federer avanti Rafa sopravvive Safina fuori10:28:04 - Buonissimo Federer contro Gonzalez, anche se ho l'impressione che lo svizzero giochi molto bene quan[...] Federer avanti Rafa sopravvive Safina fuori10:02:56 - @haiv e mirco73 Ragazzi non scaldatevi,a prescindere dal mio personale punto di vista(sul fatto che [...] Nadal vs Nalba, Flavia out09:50:23 - Sto guardando la partita Nad-Nal, sono al terzo set dopo che nal ha fallito 5 MP. Dunque, azzardo, v[...] Federer avanti Rafa sopravvive Safina fuori09:47:10 - @max: Ma scusa, questa frase mica l'ha scritta tu?? 'agli Us Open in quella semifinale Nole non e' n[...] Ritira quello che hai detto!09:37:11 - VICTORIA AZARENKA..perde il primo set tragicamente 3 volte avanti un brk ,con set point sul *6-5 e a[...] Federer avanti Rafa sopravvive Safina fuori09:19:04 - @faldo Che l'influenzina di Murray sia stata la causa determinante della sconfitta con Verdasco,ques[...] Ritira quello che hai detto! Chi è il vostro allenatore preferito?Talent show: preferisci Amici o X Factor?Dai un voto al mercato della SutorFormula Uno, è campione chi vince più gare. Sei d'accordo con questa nuova regola?Calcio, ti piace l'idea della Superlega Europea?Giusto obbligare i sacerdoti a indossare la tonaca?Giusto abbattere i cani randagi pericolosi?Hai paura di invecchiare?Misure anti-crisi: chi ha ragione, Berlusconi o la Marcegaglia?Giusto che Valentino Rossi rinunci alla Formula Uno?Stalking, e voi siete mai stati perseguitati?Faresti la badante?Tra Ranieri e Trezeguet chi lascerà la Juventus a fine campionato?Crisi, giusto ridurre l'orario di lavoro per evitare licenziamenti?Inter fuori dall'Europa, riuscirà a vincere il campionato? La foto del giorno India In piena crisi mondiale, ecco come un simpatico tassista indiano sfrutta doppiamente il proprio taxi. Durante il turno viene usato per il trasporto persone, nelle ore di pausa è un ottimo e comodo punto di riposo per gli animali del posto. RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec y>

Torna all'inizio


- KOSOVO: FERITE ANCORA APERTE (sezione: Diritti umani)

( da "WindPress.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

19-03-2009 Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Marzo > Kosovo: ferite ancora aperteContenuto della paginaAmnesty International ricorda le "ferite ancora aperte" a 10 anni dall'inizio della guerra del KosovoCS041: 19/03/2009Alla vigilia del decimo anniversario dell'inizio dei bombardamenti della Nato sulla Serbia, Amnesty International ha dichiarato che la maggior parte dei responsabili delle sparizioni e dei sequestri di persone di etnia albanese e serba deve ancora affrontare la giustizia. L'organizzazione per i diritti umani ha pertanto rinnovato la richiesta di misure urgenti per risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunit per le violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999."Tanto le autorit kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini indipendenti, approfondite e imparziali. Solo una manciata di responsabili di sparizioni e sequestri stata portata in giudizio" - ha affermato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.La storia di questi ultimi 10 anni, secondo l'organizzazione per i diritti umani, piena di esumazioni prive di documentazione, informazioni andate perse, interferenze politiche nel sistema giudiziario, indagini abbandonate e attivit duplicate, svolte senza coordinamento da organismi differenti. Tutto questo ha impedito a molti dei parenti delle migliaia di persone scomparse di riavere i resti dei propri cari e, nella maggioranza dei casi, ha significato l'impossibilit di accedere alla giustizia.Nel 1999, oltre 3000 cittadini di etnia albanese furono vittime di sparizione a opera della polizia, dell'esercito e di gruppi paramilitari serbi; altri vennero sequestrati dai gruppi armati dell'opposizione kosovara.Circa 800 tra serbi, rom e appartenenti ad altre minoranze vennero a loro volta rapiti dall'Esercito di liberazione del Kosovo, in molti casi sotto gli occhi della forza di peacekeeping a guida Nato, dopo che il conflitto armato internazionale era cessato.Sono 1900 le famiglie serbe e kosovare che ancora aspettano notizie sul destino dei propri cari. Amnesty International ha incontrato molte di esse nel febbraio di quest'anno, a 10 anni di distanza dalla propria missione effettuata nel 1999, all'indomani della fine del conflitto."I familiari degli scomparsi continuano a vivere con ansia e angoscia, senza sapere cosa ne stato dei propri parenti, nell'impossibilit di celebrare i loro funerali e commemorarli. A oggi, solo la met dei corpi degli scomparsi stata restituita alle famiglie per la sepoltura" - ha detto Duckworth. "Queste famiglie sono a loro volta vittime di una continua violazione del diritto a conoscere la sorte dei propri congiunti. Non stato loro garantito l'accesso alla giustizia n tanto meno a un risarcimento o a una riparazione giudiziaria".Amnesty International ha chiesto alle autorit della Serbia e del Kosovo, nonch alla missione Eulex dell'Unione europea, di cooperare sul piano giudiziario per informare le famiglie sulla sorte dei propri cari e portare i responsabili delle violazioni dei diritti umani di fronte alla giustizia.FINE DEL COMUNICATO Roma, 19 marzo 2009 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361, e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg

Torna all'inizio


Il difficile processo sotto l'egida Onu (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

POLITICA 19-03-2009 IL CASO Il difficile processo sotto l'egida Onu La storia del processo contro i Khmer Rossi inizia nel 1997, quando l'Onu concesse l'assistenza alla Cambogia affinché si potesse procedere alla formazione di una corte internazionale. Se da una parte le organizzazioni dei Diritti Umani premevano per avviare il processo, dall'altra Norodom Sihanouk e il governo del Paese, guidato da Hun Sen, cercavano di ostacolare l'iter. A Ieng Sary venne concessa l'impunità e l'esercito governativo sferrò un attacco a Anlong Veng, quartier generale di Pol Pot, smantellando definitivamente il movimento. Con la scomparsa dei Khmer Rossi, Hun Sen sperava che la comunità internazionale abbandonasse l'idea del processo. Ma le voci nel mondo che reclamavano di fare i conti con il passato non cessarono comunque di chiedere giustizia e nel giugno 2007 vennero istituite, con la collaborazione dell'Onu, le Camere Straordinarie nelle Corti Cambogiane (Eccc). Morti Pol Pot e Ta Mok, i dirigenti Khmer Rossi alla sbarra sono Nuon Chea, Ieng Sary, sua moglie Ieng Thirith e Duch. L'accusa è di genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra, distruzione di proprietà culturali, crimini contro diplomatici internazionali, tortura e persecuzione religiosa. Il processo durerà circa tre anni; non sono previste assoluzioni e le sentenze varieranno da un minimo di 5 anni all'ergastolo. Non sono previste condanne a morte. ( P.Pes.) Duch durante un'udienza del processo

Torna all'inizio


Africa/ Vaticano: I politici violano senza scrupolo diritti... (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Città del Vaticano, 19 mar. (Apcom) - I politici "violano senza scrupolo i diritti umani e strumentalizzano tanto la religione quanto le istituzioni religiose": avvertimento del Vaticano contenuto nell'Instrumentum Laboris per l'assemblea speciale per l'Africa in vista del Sinodo dei vescovi, consegnato dal Papa a Yaoundè al termine della messa nello Stadio della capitale del Camerun, davanti a 60mila fedeli. "Si constata, inoltre, con tristezza - si legge nel documento diffuso dalla sala stampa della Santa Sede - che i politici, uomini e donne, dimostrano una grave mancanza di cultura in materia politica, violano senza scrupolo i diritti umani e strumentalizzano tanto la religione quanto le istituzioni religiose, di cui ignorano, d'altronde, la missione e la funzione nella società". "Tuttavia - avverte il Vaticano - la società continua a lottare per liberarsi di molteplici impedimenti. Alcuni dirigenti politici danno prova di insensibilità verso i bisogni del popolo, perseguono interessi personali, disprezzano le nozioni di bene comune, perdono il senso dello Stato e dei principi democratici, elaborano politiche faziose, partigiane, clienteliste, etnocentriste e incitano alla divisione per poter regnare". "Non stupisce, quindi - prosegue il testo - che alle controversie politiche essi oppongano risposte bellicose. La mancanza di coscienza ed educazione civica dei cittadini viene quindi sfruttata a danno di questi ultimi. Solo un ambiente politico stabile può favorire la crescita economica e lo sviluppo socio-culturale". La Santa Sede riconosce comunque "segni, negli ultimi anni, che fanno sperare in una maturazione delle coscienze civiche". "Uomini e donne in politica - afferma il documento vaticano - si mostrano assetati della rinascita del continente in ogni ambito, mentre la preoccupazione di una risoluzione interafricana dei conflitti,constatata qua e là, dimostra che alcuni esponenti delle classi politiche africane hanno una viva consapevolezza del fatto che spetta loro educare politicamente i propri popoli e guidare le proprie Nazioni verso una vita di pace e prosperità".

Torna all'inizio


Africa/ Vaticano: Forze internazionali fomentano guerre (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Città del Vaticano, 19 mar. (Apcom) - "Forze internazionali sfruttano la miseria del cuore umano che non è specifica delle società africane. Esse fomentano le guerre per la vendita delle armi". È l'allarme lanciato dal Vaticano e contenuto nell'Instrumentum Laboris per l'assemblea speciale per l'Africa in vista del Sinodo dei vescovi, diffuso oggi dalla sala stampa della Santa Sede, e consegnato dal Papa a Yaoundè al termine della messa nello Stadio della capitale del Camerun. Forze internazionali "sostengono poteri politici irrispettosi dei diritti umani e dei principi democratici per assicurarsi, come contropartita, dei vantaggi economici (sfruttamento delle risorse naturali, acquisizione di mercati importanti, ecc.)", prosegue il documento. "Minacciano, infine, di destabilizzare le nazioni e di eliminare tutti coloro che vogliono affrancarsi dalla loro tutela". Il Vaticano condanna anche la "globalizzazione" che "è un fatto di questo secolo e, anche se tende ad emarginare il continente africano, è impossibile parlare dei problemi e delle soluzioni dell'Africa senza implicare altri continenti e le loro istituzioni economiche e finanziarie, come pure la loro rete d'informazione il cui impatto sulle società africane è considerevole. Le comunità ecclesiali - conclude il documento - invitano, pertanto, i Padri sinodali ad esaminare questi drammi di cui le società africane sono in parte responsabili e in parte vittime".

Torna all'inizio


Turkmenistan/ HRW denuncia: Paese tra i più repressivi al (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 19 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Il Turkmenistan ha una situazione dei diritti umani orribile e dovrebbe cogliere l'occasione della sua valutazione nell'ambito dell'Universal Periodic Review dell'Human Rights Council, organismo delle Nazioni unite (Onu), previsto per oggi, per prendere impegni di riforma. Lo afferma in un comunicato diffuso oggi l'organizzazione Human Rights Watch (Hrw). "La sessione di oggi a Ginevra è un'occasione d'oro per la leadership del Turkmenistan per mostrare di essere pronta a prendere un impegno sincero alla riforma", afferma Maria Lisitsyna, ricercatrice di Hrw per l'Asia centrale. "Le infinite vittime degli abusi dei diritti umani in Turkmenistan - continua - non meritano nulla di meno". Alla conclusione della prima sessione, tenuta a dicembre 2008, il governo di Ashgabat ha respinto una serie di raccomandazioni, tra cui quella di rilasciare i prigionieri politici, di rivedere i casi passati di incarcerazione politica e cancellare i divieti di viaggio arbitrariamente imposti sugli attivisti per i diritti umani. Il Turkmenistan - scrive Hrw - è uno dei "più repressivi paesi al mondo". E' chiuso al monitoraggio delle organizzazioni per i diritti umani, che da 10 anni non riescono a entrare nel paese. Giornalisti e attivisti non hanno la possibilità di lavorare liberamente nel paese centro-asiatico e tutti gli oppositori, anche quelli più moderati sono minacciati. "Il governo turkmeno dovrebbe trattare il controllo esterno sui diritti umani non come una minaccia, ma come una componente essenziale di un governo responsabile", dice ancora Lisistyna. "Dovrebbe permettere alle organizzazioni per i diritti umani interne ed estere di operare liberamente nel paese e controllare il modo in cui mette in pratica le raccomandazioni dell'Human Rights Council e di altri meccanismi internazionali". Hrw ha chiesto anche ai partner internazionali, a partire dall'Unione europea e gli Stati uniti, di fare pressioni su Ashgabat per portare un miglioramento nel rispetto dei diritti dell'uomo. Il Turkmenistan, un paese molto ricco di risorse energetiche, è molto "cioccolato" sulla scena internazionale. Proprio ieri il presidente francese Nicolas Sarkozy ha invitato a Parigi il capo dello stato turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov Il presidente centro-asiatico è stato eletto a inizio 2006 sulla base di una promessa di riforme che mettessero in soffitta l'eredità del regime autocratico di Saparmurat Niazov. Tuttavia, finora sul fronte dei diritti umani poco s'è visto. Hrw ha inviato al capo dello stato turkmeno una lettera, chiedendogli di rispettare le raccomandazioni Onu e di risolvere le emergenze più immediate del paese per quel che riguarda i diritti umani.

Torna all'inizio


ANGELA VITALIANO NEW YORK. GLI STATI UNITI SONO CONVINTI SOSTENITORI DELLA DIFESA DEI DIRIT... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ANGELA VITALIANO New York. «Gli Stati Uniti sono convinti sostenitori della difesa dei diritti umani e condannano ogni tipo di abuso messo in atto in qualsiasi parte del mondo». Lo sottolinea, con convinzione, un rappresentante americano dell'Onu, confermando, seppur in maniera non ufficiale, la nuova inversione di rotta del governo Obama rispetto all'amministrazione Bush. L'Associated Press, infatti, ha anticipato la decisione del presidente Obama di sottoscrivere l'appello, promosso dalla Francia lo scorso dicembre, contro la criminalizzazione dell'omosessualità, che era stato firmato da tutti i 27 paesi appartenenti alla comunità europea, oltre che dal Giappone, dall'Australia e dal Messico. Prende così il largo la bozza di documento dell'Onu sull'omosessualità. Mentre l'altra grande polemica di questi giorni che coinvolge l'Onu, organizzatore della conferenza sul razzismo detta Durban II, non sembra vedere vicina una soluzione. La bozza preparatoria, per Israele appoggiato da Usa e Ue, conterrebbe affermazioni «antisemite». Tel Aviv chiedeva dunque il boicottaggio di Durban II. Secondo indiscrezioni ritenute di buona fonte dal quotidiano israeliano Haaretz, neppure la seconda bozza, frutto stavolta di una commissione di mediazione, sarebbe accettabile. «Solo cosmesi, il primo articolo riafferma i principi di Durban I». Ossia che Isarele è uno Stato fondato sulla separazione razziale fra arabi e israeliani. È da vedere se europei ed americani continueranno a seguire gli isareliani fino al boicottaggio della conferenza dell'Onu. Nella grande famiglia dell'Onu, dunque, i grandi temi dividono, apparentemente. Sulla questione dell'omosessualità la maggior parte dei Paesi arabi sono contrari al documento Onu, assieme al Vaticano. E, fino a poco fa, gli Usa. E se la posizione del Vaticano corrisponde più al desiderio di evitare l'aprovazione tout court dei matrimoni gay, più difficile era comprendere la posizione del governo americano che si poneva di fatto sullo stesso piano dei 50 paesi in cui l'omosessualità è ancora punita con sanzioni di vario tipo. Inclusa la morte. Non va dimenticato, infatti, che, ancora oggi, in Iran, Mauritania, Nigeria, Emirati Arabi, Yemen, Sudan e Arabia Saudita gli omosessuali rischiano la pena di morte solo perchè la loro identità viene considerata reato. Facile comprendere, dunque, lo sconcerto creato, dalla decisione di un presidente, peraltro alla fine del suo mandato. Paula Ettelbrick, membro della Commissione Internazionale per i diritti di gay e lesbiche aveva bollato la decisione del presidente come «deprecabile», rifiutando categoricamente il tentativo dell'amministrazione di giustificare l'atto come la volontà di non ingerenza nella giurisdizione dei singoli stati. La proposizione prendendo spunto dall'articolo uno della Dichiarazione Universale dei diritti umani che recita che «Tutti gli esseri umani sono nati liberi ed eguali per diritti e dignità», riafferma che «ciascuno ha diritto al godimento dei diritti umani senza distinzione alcuna di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione, origine nazionale o sociale, proprietà, nascita o altra condizione».

Torna all'inizio


A SCUOLA DI COSTITUZIONE. IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, UNIVERSITà E RICERCA MARIASTELLA GELMINI... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

A scuola di Costituzione. Il ministro dell'Istruzione, università e ricerca Mariastella Gelmini, ha presentato, lo scorso 4 marzo, un documento di indirizzo relativo alla sperimentazione del nuovo insegnamento di «Cittadinanza e Costituzione». La materia sarà introdotta nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado per disposto della legge n. 169 del 2008. Per tutte le tipologie di scuola, entro la fine di maggio, sarà bandito un concorso per finanziare le migliori proposte di sperimentazione. Dal prossimo settembre, invece, l'Agenzia scuola curerà per conto del ministero la formazione per gli insegnanti. L'obiettivo è di incrementare nei giovani la consapevolezza dei valori della Carta costituzionale. Oltre alla mera assimilazione, i giovani sono invitati a utilizzare forme di partecipazione attiva alla vita democratica, «dalla rappresentanza di classe a quella d'istituto, dall'impegno nelle consulte provinciali degli studenti a quello nelle associazioni studentesche». Un'altra strada indicata è quella dell'approfondimento di specifiche tematiche. Il nuovo insegnamento si terrà nel corso delle ore di storia, geografia e studi sociali e non prevede voti in pagella. Il documento di indirizzo fissa per ogni grado di istruzione percorsi specifici. Così, per la scuola dell'infanzia, è disposta la trasmissione di nozioni su cosa rappresentano istituzioni di base della società come famiglia e scuola. Alle elementari si punterà invece a veicolare i concetti fondamentali e i principi basilari della convivenza. Tra i temi previsti, i diritti dell'uomo, la tutela ambientale, l'abc dell'educazione stradale, i valori della multiculturalità. Alle medie inferiori si esamineranno più a fondo diritti e doveri del cittadino, quelli del lavoratore in particolare, il diritto internazionale in materia di diritti umani, l'architettura di base dell'Unione europea. Alle superiori, infine, si affronterà lo studio di alcune norme costituzionali anche alla luce di argomenti di attualità, ampliando l'indagine rispetto ai temi esaminati nelle medie inferiori o approfondendone ulteriormente specifici aspetti.

Torna all'inizio


Si violano i più elementari diritti umani. Anche Fini d'accordo con noi . Cicchitto: Propaganda (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Si violano i più elementari diritti umani. Anche Fini d'accordo con noi». Cicchitto: «Propaganda» Giovedì 19 Marzo 2009, PRIMO PIANO

Torna all'inizio


Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ROMA - "È evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Sono insolitamente dure e nette le parole che il Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia Onu, usa per descrivere il trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme internazionali. Come ogni anno, a marzo, esce il rapporto dell'Ilo sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro e quest'anno la pagina che riguarda l'Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un paese europeo democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella sulla "promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dal nostro paese nel 1981. Tranne il Portogallo e la Slovenia, infatti, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. Il Comitato dell'Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, verifica costantemente l'osservazione delle norme da parte dei governi e in questo caso richiama l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi articoli della convenzione 143, cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status". OAS_RICH('Middle'); Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione. Le critiche e le richieste dell'Ilo si basano su quanto riportato dal Comitato consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa (Acfc), che aveva già denunciato le dure condizioni di detenzione per gli immigrati irregolari, in attesa di rimpatrio. Ma si basano anche sulle osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i "continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi". Insomma, una lunga lista di accuse che vanno dalla questione delle impronte digitali alla "retorica discriminatoria di alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella pubblica opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e stigmatizzazione". Pertanto, il Comitato di esperti dell'Ilo non può che esprimere "profonda preoccupazione" e invita il governo italiano a prendere "le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti", oltre che misure per "migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli effetti". Il documento si conclude con la richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte entro la fine del 2009. (19 marzo 2009

Torna all'inizio


Kosovo/ Amnesty Int. chiede giustizia per vittime sparizioni (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 19 mar. (Apcom-Nuova Europa) - Alla vigilia del decimo anniversario dell'inizio dei bombardamenti della Nato sulla Serbia, Amnesty International ha dichiarato che la maggior parte dei responsabili delle sparizioni e dei sequestri di persone di etnia albanese e serba deve ancora affrontare la giustizia. L'organizzazione per i diritti umani, in una nota diffusa oggi, ha rinnovato la richiesta di misure urgenti per risolvere l'enorme problema dei crimini di guerra e dell'impunità per le violazioni dei diritti umani verificatesi dal marzo al giugno 1999. "Tanto le autorità kosovare che quelle serbe sono venute meno al dovere di avviare indagini indipendenti, approfondite e imparziali. Solo una manciata di responsabili di sparizioni e sequestri e' stata portata in giudizio", ha affermato Nicola Duckworth, direttrice del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. La storia di questi ultimi 10 anni, secondo l'organizzazione per i diritti umani, è piena di esumazioni prive di documentazione, informazioni andate perse, interferenze politiche nel sistema giudiziario, indagini abbandonate e attivita' duplicate, svolte senza coordinamento da organismi differenti. Tutto questo ha impedito a molti dei parenti delle migliaia di persone scomparse di riavere i resti dei propri cari e, nella maggioranza dei casi, ha significato l'impossibilita' di accedere alla giustizia. Nel 1999, oltre 3mila cittadini di etnia albanese furono vittime di sparizione a opera della polizia, dell'esercito e di gruppi paramilitari serbi; altri vennero sequestrati dai gruppi armati dell'opposizione kosovara, scrive Amnesty International. Circa 800 tra serbi, rom e appartenenti ad altre minoranze vennero a loro volta rapiti - continua l'organizzazione - dall'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), in molti casi sotto gli occhi della forza di peacekeeping a guida Nato, dopo che il conflitto armato internazionale era cessato. Sono 1.900 le famiglie serbe e kosovare che ancora aspettano notizie sul destino dei propri cari. Amnesty International ha incontrato molte di esse nel febbraio di quest'anno, a 10 anni di distanza dalla propria missione effettuata nel 1999, all'indomani della fine del conflitto. "I familiari degli scomparsi continuano a vivere con ansia e angoscia, senza sapere cosa ne è stato dei propri parenti, nell'impossibilità di celebrare i loro funerali e commemorarli. A oggi, solo la metà dei corpi degli scomparsi è stata restituita alle famiglie per la sepoltura", ha testimoniato Duckworth. "Queste famiglie - ha aggiunto - sono a loro volta vittime di una continua violazione del diritto a conoscere la sorte dei propri congiunti. Non è stato loro garantito l'accesso alla giustizia né tanto meno a un risarcimento o a una riparazione giudiziaria". Amnesty International ha chiesto alle autorità della Serbia e del Kosovo, nonché alla missione Eulex dell'Unione europea, di cooperare sul piano giudiziario per informare le famiglie sulla sorte dei propri cari e portare i responsabili delle violazioni dei diritti umani di fronte alla giustizia.

Torna all'inizio


Hamas, un premio da 3mila dollari per chi sposa le vedove dei martiri di Gaza (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Hamas, un premio da 3mila dollari per chi sposa le vedove dei martiri di Gaza Marito cercansi, con tanto di ricompensa. A lanciare "l'offerta" è nientemeno che Hamas, il gruppo radicale palestinese al potere nella striscia di Gaza. In palio c'è un premio da 3.000 dollari per chi sia disposto a sposare e mantenere – anche come seconda moglie – la vedova di uno "shahid" (martire) di Gaza: vale a dire chiunque, nel linguaggio dell?integralismo islamico, sia stato ucciso, poco importa se in guerra o in azioni di terrorismo. L'iniziativa si sarebbe resa necessaria a causa dell? incremento del numero di vedove registrato durante la recente offensiva militare israeliana con unbilancio di circa 1.400 vittime, stando alle ultime stime di una organizzazione per i diritti umani non governativa palestinese. Le vedove a causa della mentalità corrente, rischiano ora di rimanere in una condizione di disagio e minorità all?interno della società della Striscia di Gaza. Hamas, a quanto pare, pone tuttavia alcune condizioni per ottenere l'incentivo: i candidati sposi dovranno mostrarsi in grado di mantenere almeno due mogli, essere fedeli devoti dell?Islam e moralmente irreprensibili, possedere una casa dignitosa e dichiarare di voler trattare la nuova arrivata alla pari di altre eventuali consorti.

Torna all'inizio


Il sonno della ragione produce mostri (sezione: Diritti umani)

( da "AprileOnline.info" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il sonno della ragione produce mostri Donatella Poretti*, 19 marzo 2009, 16:10 L'intervento Come ha fatto già il collega Perduca, anche la senatrice radicale nell'intervento durante il dibattito sul biotestamento rilascia le sue dichiarazioni anticipate di trattamento, visto che qualora passasse il ddl Calabrò non potrà più farlo, come il resto degli italiani. Pubblichiamo il suo discorso In premessa al mio intervento, leggero' e lascero' agli atti il mio testamento biologico. Chiedo formalmente che le mie dichiarazioni siano custodite, conservate e - nel malaugurato caso servano - rese disponibili dal Senato della Repubblica. Sono costretta a farlo ora, in questo luogo, per evidenziare l'impossibilita' di fare altrettanto dopo l'entrata in vigore di questa legge, ma mi costa fatica, molta fatica. Aderisco all'appello lanciato dall'associazione "Luca Coscioni" e dall'associazione "A Buon Diritto" di fare in Aula le proprie dichiarazioni anticipate di volonta. Ieri mi ha preceduto il senatore Marco Perduca, che ha utilizzato un modello che e' a disposizione sul sito internet dell'associazione "Luca Coscioni"; io utilizzero' un altro modello - proprio per evidenziare che le modalita' per poter fare le dichiarazioni anticipate di volonta' sono attualmente molteplici, non lo saranno piu' dopo l'entrata in vigore di questa legge - che e' messo a disposizione nel sito internet dell'ADUC, l'Associazione diritti utenti e consumatori. "Io sottoscritta Donatella Poretti, nata ad Arezzo il 14 febbraio 1968 e residente a Firenze, nel pieno delle mie facolta' mentali e allo scopo di salvaguardare la dignita' della mia persona, affermo solennemente con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volonta', il mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilita' di cura disponibili e al caso anche di rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate. Intendo inoltre che le dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell'ipotesi in cui in futuro mi accada di perdere la capacita' di decidere o di comunicare le mie decisioni ai miei medici curanti sulle scelte da fare riguardo ad una malattia. A questi fini, prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle mie volonta' e se necessario a sostituirsi a me in tutte le decisioni, affinche' queste siano vincolanti per i medici. Considero prive di valore e lesive della mia dignita' di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di un'esistenza razionale e/o fossi impossibilitata da una malattia irreversibile a condurre una vita di relazioni e quindi considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Percio', dato che in tali circostanze la vita sarebbe per me molto peggio della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano sospesi o cessati. Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori della morte e in contrasto con il mio concetto di valore della vita e dignita' della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali. Per questi motivi, dispongo quanto segue: che interventi oggi comunemente definiti "provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in misure urgenti quali ad esempio la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione artificiale, terapie antibiotiche, non siano messe in atto qualora il loro risultato fosse, a giudizio di due medici dei quali uno specialista, il prolungamento del mio morire, il mantenimento di uno stato d'incoscienza permanente, il mantenimento di uno stato di demenza, la totale paralisi con incapacita' a comunicare. In particolare, nel caso io fossi affetta da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente di macchine o altri sistemi artificiali, inclusa ogni forma di alimentazione artificiale, e tale da impedirmi una normale vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da macchine e non voglio piu' essere sottoposta ad alcun trattamento terapeutico. Chiedo inoltre, formalmente, nel caso fossi affetta da una delle malattie sopraindicate, che siano intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei, anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita. Nella prospettiva, inoltre, di una auspicata depenalizzazione anche nel nostro Paese dell'eutanasia, nel caso in cui anche la sospensione di ogni trattamento terapeutico non determini la morte, chiedo che mi sia praticato il trattamento eutanasico, nel modo che sara' ritenuto piu' opportuno per la conclusione serena della mia esistenza. Disposizioni particolari: non voglio l'assistenza religiosa. Il mio corpo puo' essere donato per trapianti, il mio corpo puo' essere utilizzato per scopi scientifici e didattici. Voglio essere cremata. Non voglio funerali o altre cerimonie funebri. Voglio che le mie ceneri vengano disperse nella natura. Nomino, ai fini dell'attuazione delle volonta' espresse nel presente documento, mio rappresentante fiduciario Marco Perduca, nato a Firenze il 28 aprile 1967 e residente a Firenze. Chiamo a testimonianza di questo presente atto il Governo, i senatori, i funzionari d'Aula, anche il Presidente dei Radicali italiani, onorevole Bruno Mellano, che ci assiste dalla tribuna e deposito la presente dichiarazione ai fiduciari ed ai testimoni sopraindicati. Roma 19 marzo 2009". Questa premessa mi costa fatica perche' solitamente cerco sempre di intervenire con leggerezza, cercando di alleviare la pesantezza di queste giornate che ci hanno visto confrontare in Commissione. Purtroppo, la costrizione a fare ed a leggere questo atto e' stata creata dalle circostanze che temo ci porteranno ad approvare questa legge che rendera' impossibile che qualcuno possa fare una dichiarazione anticipata di trattamento con queste modalita', con queste indicazioni e nel rispetto di questa legge che stiamo andando a discutere e a votare. Allora chiediamoci perche' stiamo facendo una legge. Credo che la risposta sta nelle legislazioni estere: estendere il diritto della persona capace di rifiutare di accettare delle cure anche alle persone incapaci di esprimere quel consenso. Cio' perche' nei Paesi che hanno prodotto leggi sul testamento biologico tale condizione costituiva base necessaria per predisporre una legge. Altra e' la risposta per cui noi ora qui stiamo facendo questa legge. Credo che l'emotivita', i sentimenti, il cuore, la passione siano tutti sentimenti positivi purche' non prevalga l'irrazionalita'. A me piace molto la frase di Goya: "Il sonno della ragione produce mostri". L'irrazionalita' puo' sposare la fede, ma non puo' sposare la scienza e non puo' essere a fondamento di una legge di uno Stato laico. Allora perche' questa legge e' mostruosa? e' mostruosa da un punto di vista scientifico e giuridico: scientifico per quel passaggio davvero mostruoso sull'alimentazione e l'idratazione. La nutrizione artificiale e' un complesso di procedure, mediante le quali e' possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi sufficientemente per la via naturale parenterale ed enterale. Con quella parenterale, ci sono dei preparati dell'industria farmaceutica, adeguatamente riciclati, somministrati direttamente nella circolazione sanguigna, attraverso una vena periferica o una vena centrale di grosso calibro mediante l'impiego di cannule o cateteri venosi; quella enterale (i nutrienti naturali o a preparazione industriale) sono somministrati direttamente nella via digestiva a livello dello stomaco, del duodeno, del digiuno, mediante l'impiego di apposite sonde inserite nel naso, dalla bocca o attraverso stomie confezionate all'uopo. La nutrizione artificiale e' da considerarsi, a tutti gli effetti, un trattamento medico fornito a scopo terapeutico o preventivo. La nutrizione artificiale non e' una misura ordinaria di assistenza (come lavare o imboccare il malato non autosufficiente). Come tutti i trattamenti medici, la nutrizione artificiale ha indicazioni, controindicazioni ed effetti indesiderati. L'attuazione della nutrizione artificiale prevede il consenso informato del malato o del suo delegato, secondo le norme del codice deontologico. Questo e' un documento della Societa' italiana di nutrizione parenterale e enterale, questa e' la scienza. La legge dice tutt'altra cosa ed e' un mostro scientifico quello che prevediamo nella legge. Poi c'e' il mostro giuridico: l'indisponibilita' della vita. Ma l'indisponibilita' della vita che cos'e'? Il diritto alla vita e' il diritto a vivere o il dovere, l'obbligo, di vivere? Anche qui un altro mostro. Si potrebbe addirittura arrivare a situazioni grottesche, a conseguenze disumane, in cui la vita sarebbe indisponibile per me ma diventerebbe disponibile, a disposizione del medico, che anzi sarebbe obbligato a curarmi anche contro i suoi princìpi, secondo la sua scienza e la sua coscienza. Se ne potrebbe davvero parlare molto di questo dovere di vivere, contrario ai diritti umani fondamentali, sanciti dalle carte internazionali, come la Convenzione di Oviedo, come tutte le convenzioni internazionali. Voi addirittura citate, davvero a sproposito, la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilita'. Ma l'avete letta? L'abbiamo persino ratificata nei giorni scorsi. Essa recita, all'articolo 25, che gli Stati parte riconoscono le persone con disabilita' che hanno il diritto di godere del migliore stato di salute possibile, senza discriminazioni fondate sulle disabilita'. Quindi, gli Stati si devono predisporre affinche' sia richiesto agli specialisti sanitari di prestare alle persone con disabilita' cure nella medesima qualita' di quelle fornite agli altri, in particolare ottenendo il consenso libero e informato della persona con disabilita' coinvolta, accrescendo, tra l'altro, la conoscenza dei diritti umani, della dignita', dell'autonomia, dei bisogni delle persone con disabilita' attraverso la formazione e l'adozione di regole deontologiche nel campo della sanita' pubblica e privata. Cioe', ai disabili deve essere data l'opportunita' di godere degli stessi diritti delle persone non disabili (appunto, il capace di esprimersi), lo stesso diritto, la stessa possibilita' di esprimere quel consenso informato. Invece, in questa legge si crea tale disparita'. Il consenso informato puo' essere espresso e puo' essere richiesto ed e' vincolante per il medico e per la persona capace; per l'incapace no, per l'incapace ci dispiace. L'incapace sara' costretto a subire dei trattamenti sanitari obbligatori. Perche'? Perche' e' incapace. Vi abbiamo proposti tanti emendamenti come delegazione radicale, anche in solitudine rispetto al Gruppo del Partito Democratico (anche se ricordo che la senatrice Franca Chiaromonte ne ha sottoscritti moltissimi). e' ostruzionismo? Oppure e' l'uso del Regolamento con rigore e rispetto, per offrire l'opportunita' a tutti i senatori di questa Aula, come e' stato fatto in Commissione, di cambiare questa legge, di bloccarne l'iter; di pensarci bene e modificare questo testo? Tra l'altro, il Regolamento utilizzato in tutte le sue sfaccettature ha permesso alla Commissione sanita', che per settimane si e' occupata di questa materia, di modificare un testo, quello proposto dal relatore Calabr', assurdo, grottesco, con una visione addirittura miracolistica della medicina. In esso si scriveva che l'attivita' medica non puo' mai consentire la morte del paziente (si considerava la medicina un miracolo oppure che cosa?). In ogni caso, la medicina veniva sempre imposta, anche alla persona cosciente, perche' sempre le cure salvavita sono obbligatorie. Bene, quel testo e' entrato in un modo terribile in quella Commissione e ne e' uscito leggermente migliorato, grazie all'utilizzo del Regolamento. Grazie, ai tanti interventi che ci sono stati da parte dei moltissimi senatori del Partito Democratico e dell'Italia dei Valori, ma anche di alcuni senatori della maggioranza (pochi, per' qualcuno c'e' stato), che vi hanno richiamato alla razionalita' ed alla necessita' di fare un testo utile per i cittadini. Ma questo testo uscito dalla Commissione reca ancora dei segni che lo rendono completamente inaccettabile. Mi riferisco all'indisponibilita' della vita umana e all'inutilita', alla fine, (forse questo pu' essere il dato piu' positivo) della dichiarazione anticipata di trattamento perche' non vincola i medici; perche' entra in vigore, o peggio, assume rilievo quando il paziente e' in stato vegetativo (una riduzione della platea dei soggetti interessati non da poco) e perche' limita i trattamenti che dipendono dal consenso informato e quindi li impone ad alcuni soggetti, senza la possibilita' che questi esprimano un consenso. Essa non chiarisce la soluzione delle controversie, peggio: impone il ruolo del medico paternalista, anzi lo reintroduce. Decenni? Decenni, forse centinaia d'anni che non si vedeva piu' il medico e addirittura, grazie a questa legge, lo Stato prendere, acquisire la disponibilita' dei corpi degli individui che vivono in questa societa'. Quindi questo mio corpo, questa pelle, queste mani che credevo ingenuamente fossero nella mia disponibilita', io che ogni mattina mi alzo, mi vesto e decido che cosa fare della mia giornata, in realta' non e' piu' mio, e' vostro, nelle vostre mani. Nelle mani oggi di questo Governo e domani di un altro? e' questo il richiamo che faceva ieri la vice presidente del Senato Emma Bonino: sui numeri, che tolgono un diritto e impongono, appunto, oggi questa etica di Stato e domani quale? In quest'Assemblea ieri, oggi e le giornate del decreto Englaro sono state, e probabilmente lo saranno quelle della prossima settimana, segnate dalla commozione, ma l'appello finale e' questo: riprendiamo, riguadagniamo spazio per la ragione, non facciamoci dettare una legge dall'emotivita', dalla volonta' di portare una legge ad un congresso di Partito, di portare una legge a delle gerarchie vaticane. Approviamo una legge perche' serva ai cittadini che abitano in Italia. *Senatrice radicale nel Pd

Torna all'inizio


Putin, finto turista per il Kgb (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Politica Putin/ Agente Kgb finto turista dietro a Reagan Giovedí 19.03.2009 16:58 In una foto che ritrae Mikhail Gorbaciov e Ronald Reagan che stringe la mano a un bambino russo sulla piazza Rossa di Mosca nel 1988 si scorgerebbe sullo sfondo, travestito da turista, un giovane Vladimir Putin. La scoperta si deve alla rivista statunitense Foreign Policy. L'immagine scattata da Peter Souza, fotografo ufficiale della Casa Bianca, all'epoca al seguito di Reagan. Dietro una folta zazzera bionda, si celerebbe un giovane Vladimir Putin trentaseienne, gia' in forza al Kgb, dotato di macchina fotografica e esposimetro. Souza ha spiegato che Gorbaciov stava presentando Reagan ad alcuni turisti. Questi, ricorda il fotografo, iniziarono a porre domane al presidente Usa sul rispetto dei diritti umani in America. Souza stupito si rivolse a uno degli agenti segreti al seguito di Reagan manifestando la sua incredulita' sul genere di domande ma l'uomo gli rispose che si trattava di una sceneggiata: "E' tutta gente del Kgb". tags: putin finto turista

Torna all'inizio


M.O./ Gruppo palestinese diffonde nomi 1.417 vittime guerra... (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Gaza City, 19 mar. (Ap) - Un gruppo palestinese per la tutela dei diritti umani ha diffuso i nomi delle 1.417 persone uccise a Gaza nella recente offensiva militare di Israele contro Hamas. Il centro palestinese per i diritti umani ha spiegato che delle vittime, 926 erano civili, 236 combattenti e 255 membri delle forze di sicurezza palestinesi. La maggior parte dei poliziotti è stata uccisa in una serie di attacchi israeliani contro bunker della sicurezza di Hamas il 27 dicembre, il primo giorno dell'offensiva. Il gruppo ha spiegato di aver indagato sulla morte di ogni civile. La lista è stata pubblicata sul sito internet ufficiale del Centro. Le conclusioni sono state contestate dal portavoce del governo israeliano, Mark Regev: ha spiegato che lo stato ebraico sta lavorando su una sua lista e ha ribadito che la maggioranza delle vittime erano combattenti o legittimi obiettivi.

Torna all'inizio


Onu/ Israele promette più tutela per minoranze e prigionieri (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ginevra, 19 mar. (Apcom) - Israele non intende abolire ufficialmente la pena di morte, nonostante questa sia nei fatti sospesa dal 1962, quando venne applicata nei confronti del criminale nazista Adolf Eichmann. Ma lo stato ebraico, afferma l'ambasciatore israeliano a Ginevra Ahharon Leshno-Yaar, vuole comunque andare incontro alle richieste avanzate dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite per migliorare gli standard di trattamento dei prigionieri e delle minoranze. Nel corso della sua relazione, Leshno-Yaar non ha fatto alcun riferimento alla situazione dei territori occupati palestinesi, suscitando l'ira di molti rappresentanti di paesi arabi o musulmani, e determinando così il rinvio a domani dell'adozione del rapporto su Israele. Israele "prende atto delle raccomandazioni volte ad intensificare i suoi sforzi per assicurare che i diritti umani vengano rispettati nella lotta al terrorismo", ha affermato Leshno-Yaar promettendo impegni per migliorare il rispetto delle minoranze e per facilitare la rappresentanza femminile nella società, nonché per incrementare la percentuale della minoranza araba fra i dipendenti pubblici. Rispondendo alle richieste presentate dalla Danimarca, Gran Bretagna e Canada sulle condizioni carcerarie e su presunti casi di tortura, Leshno-Yaar ha garantito che Israele si sforzerà di andare incontro agli obblighi internazionali. E' la prima volta che Israele compare davanti al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite di Ginevra, recentemente incaricato di verificare ogni quattro anni i risultati raggiunti da ogni Paese membro. Sempre a Ginevra sono in corso i lavori preparatori della prossima conferenza Onu contro il razzismo (detta Durban II), già boicottata - fra gli altri - da Stati Uniti, Italia e Israele proprio perché la prima versione della dichiarazione finale conteneva frasi anti-semite e attacchi contro lo Stato ebraico.

Torna all'inizio


Al castello di Formigine collettiva fotografica "Sahrawi. L'altra faccia del muro" (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Al castello di Formigine collettiva fotografica ?Sahrawi. L?altra faccia del muro? (19/3/2009 16:39) | (Sesto Potere) - Formigine - 19 marzo 2009 - Inaugura domani (venerdì 20 marzo 2009) alle 18.30 presso il castello di Formigine la collettiva fotografica “Sahrawi. L?altra faccia del muro”, dedicata ai campi profughi situati nel deserto algerino. A distanza di un anno dall?esposizione degli scatti in bianco e nero sull?Etiopa di Uliano Lucas, di nuovo l?Africa sarà protagonista in un inedito dialogo tra le opere esposte e le pareti dipinte dall?artista David Tremlett, che proprio alle terre africane deve molta ispirazione. La mostra, prodotta dal Comune di Formigine e sostenuta dal Fondo territoriale modenese per la cooperazione allo sviluppo in occasione del progetto “Formigine per la Pace”, presenta gli scatti di Massimo Bassano, Edoardo Giavelli e Luigi Ottani. La doppia fila di container colorati che si snoda a perdita d?occhio a Rabouni, sede amministrativa della Repubblica Araba Sahrawi Democratica, è il limite che segna l?inizio di un viaggio. All?interno di questa simbolica circonferenza, la vita dei rifugiati è colta nei riti di quotidiana sacralità, alla ricerca dei segni di una cultura millenaria che sopravvive nonostante la precaria esistenza in una terra straniera e l?obbligata convivenza con una natura ostile. Sacro è il rispetto per l?acqua, che affiora dal sottosuolo troppo salata perché possa donare vita, si tratti di un bambino incantato dalle condutture di un acquedotto o di una donna ricurva sul prezioso bucato. Sacro è il contatto con la terra, sulla quale ci si appoggia durante i momenti di preghiera, e che si accarezza nelle tempeste di sabbia per non fare crescere le dune. Sacro è infine il silenzio del dialogo tra i genitori e i figli, vittime i primi del ricordo di un esodo sotto il fuoco nemico, i secondi della necessità di riuscire soltanto ad immaginare. Le grandi fotografie di Massimo Bassano, Edoardo Giavelli e Luigi Ottani dipingono questa realtà attingendo a piene mani dall?ocra della sabbia onnipresente, servendosi della dominante cromatica ora per ovattare la luce e i colori violenti del deserto, ora per risaltare i soggetti ritratti. Al “viaggiatore” non rimane che scegliere un punto di vista, o più di uno. Se stare fuori o dentro a quel muro costruito da ciò che rimane degli aiuti umanitari che l?Occidente riserva per il popolo del deserto. Forse anche per sopportare con più facilità di non avere potuto o voluto abbattere un altro muro, quello che divide il Sahara Occidentale. A corredo della mostra, i contributi video di Tiziano Marchetti e le fotografie di Ahmedu Ahmed Aderrahaman, fotografo sahrawi che documenta gli accadimenti “di rilievo” nelle tendopoli: gli incontri tra gli anziani delle tribù, le riunioni politiche e diplomatiche, le feste per i matrimoni. La mostra rimarrà aperta fino al 19 aprile, con apertura il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Domenica 12 e lunedì 13 aprile apertura ore 15/19. Per informazioni: +39 059 416291, www.comune.formigine.mo.it. CURRICULA FOTOGRAFI Massimo Bassano Fotografo e giornalista professionista, si forma a Milano come assistente dei fotografi per la National Geographic Society. Il suo stile “geographic”, che prevede reportage di grande respiro e meticolosa documentazione scientifica, è la firma con cui opera in Italia e nel mondo. Come regolare collaboratore de Il Venerdì della Repubblica e Io Donna del Corriere della Sera esplora l?attualità sociale e di costume. I suoi reportage sono pubblicati su: Fit for Fun, Diario di Bordo, Gulliver, Gente Viaggi, Verde Oggi, Runner?s World Italia e USA, Max Italia e Francia, Geo Italia e Germania, Moulin Rouge (Russia), Nuts (Gran Bretagna), National Geographic Traveler. Tiene corsi di fotografia per la National Geographic Society, la Maine Media Workshops, l?Istituto Europeo di Design e l?Istituto Italiano di Fotografia. Tra i libri fotografici, I colori del silenzio (2001), nato dalla completa condivisione della vita claustrale con i monaci certosini per dodici settimane. In occasione del Toronto Human Rights Watch Film Festival, nel 2006, l?Osservatorio dell?ONU per i Diritti Umani ha scelto le sue fotografie per documentare la guerra in Congo. Edoardo Giavelli Fotografo professionista, affina la sua passione per la tecnica fotografica lavorando come ottico presso l?Arsenale della Marina Militare di La Spezia. Scopre la fotografia di reportage in Bosnia Erzegovina, a Tuzla, dove tra il 2001 e il 2003 si reca più volte, esponendo nella sede municipale della città. Da oltre dieci anni frequenta i campi profughi sahrawi, sui quali ha realizzato diverse mostre, calendari, volumi. Luigi Ottani Fotografo pubblicista, alterna ricerche sui microcosmi emiliani a reportage fotografici che inseguono le realtà più drammatiche del mondo contemporaneo. Ha raccontato la povertà del Sahel in Eritrea, la vita nei campi profughi sahrawi, il dopoguerra in Bosnia, la piaga della prostituzione minorile in Cambogia, lo Sri Lanka colpito dallo tsunami, la difficile convivenza israeliano-palestinese, la vita nella “zona morta” a Chernobyl, lo Hunan, regione natale di Mao. Nell?ultimo anno, è autore delle pubblicazioni: Fabbriche di Sassi, Io sono di Braida, Anziano – Anzi no, Eppure Soffia, Zonatempio e Maestri Artigiani. Modenesi da non perdere. Con il volume Niet Problema! ha vinto il premio “Marco Bastianelli”, riconoscimento al miglior libro fotografico edito nel 2006. Nel 2005, i suoi ritratti di bambini sono stati protagonisti della campagna nazionale di sensibilizzazione per la pace nel mondo promossa dal Centro Sportivo Italiano e dello spot sui “bambini invisibili” di Unicef.

Torna all'inizio


Giobbe Covatta a Carpi con gli studenti contro il razzismo (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giobbe Covatta a Carpi con gli studenti contro il razzismo (19/3/2009 16:36) | (Sesto Potere) - Carpi - 19 marzo 2009 - Uno dei cicli di iniziative più importanti nell?ambito della rassegna Le Radici e le Ali è ECCE_HOMO della vita offesa, a cura delCentro di Documentazione e Comunicazione Audiovisiva e dell?assessorato alle Politiche culturali del Comune di Carpi. ECCE_HOMO dopo il primo appuntamento del 10 marzo scorso con il film di Barbara Cupisti proseguirà in occasione della Giornata internazionale contro il razzismo sabato 21 marzo, con la proiezione alle ore 9.30 al cinema teatro Eden di via Santa Chiara del film ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL. Parteciperà all?incontro (riservato alle scuole medie superiori e che si terrà alla presenza degli assessori comunali a Politiche scolastiche e Politiche culturali Maria Cleofe Filippi e Alberto Bellelli), il noto comico nonché regista di uno degli episodi del film GIOBBE COVATTA. All?Auditorium della Biblioteca Arturo Loria, alle ore 21, parteciperà invece alla replica aperta al pubblico della proiezione di questa pellicola la regista MARINA SPADA: entrambi gli appuntamenti saranno condotti da Dario D?Incerti. ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL era lo slogan della campagna mondiale delle Nazioni Unite utilizzato per il Cinquantenario della Dichiarazione Universale: TUTTI I DIRITTI UMANI PER TUTTI. ALL HUMAN RIGHTS FOR ALL è un film collettivo no-profit ideato da ROBERTO TORELLI. Registi, sceneggiatori, attori, musicisti, maestranze e produttori del cinema italiano - un migliaio di volontari del nostro cinema – hanno realizzato a titolo gratuito 30 cortometraggi, di 3/4 minuti ciascuno, ispirati ai 30 articoli della Dichiarazione Universale. Da tante voci diverse sentiremo raccontare la stessa storia, quella del lungo viaggio dell?umanità verso un mondo diverso. Mercoledì 22 aprile alle ore 21 alla Sala Congressi di via Peruzzi si terrà poi sempre nell?ambito del ciclo la proiezione del film NAZIROCK di CLAUDIO LAZZARO: parteciperà il regista, conduce Dario D?Incerti. Giovedì 30 aprile, alle ore 21, all?Auditorium della Biblioteca Loria, infine l?ultimo appuntamento diECCE_HOMO della vita offesa, con il film PAROLE SANTE diASCANIO CELESTINI. ECCE_HOMO della vita offesa è realizzato in collaborazione con Università Libera Età Natalia Ginzburg, A.C.E.G.- Circolo Cinematografico Cineforum, Circolo Cinematografico Nickelodeon, A.N.P.I. Carpi, Fondazione ex Campo Fossoli, Circolo Culturale Kalinka, Associazione eco-culturale Ekidna, CGIL Carpi, UDI Carpi. Un ringraziamento particolare va a A.C.E.G. – Cineforum e UCCA - Unione Circoli Cinematografici ARCI.

Torna all'inizio


AGENZIA ONU: "L'ITALIA VIOLA I DIRITTI UMANI" (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" -->Immigrati, durissime accuse nel rapporto dell'Ilo che si occupa del rispetto degli standard internazionali sul lavoro Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" di VITTORIO LONGHI (16:17 19/03/2009)

Torna all'inizio


Ddl sicurezza: tensioni Berlusconi-Lega (sezione: Diritti umani)

( da "AudioNews.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

giovedì 19 marzo 2009 18.52 Politica Ddl sicurezza: tensioni Berlusconi-Lega 17.35: Gli amici della Lega non possono volere sempre tutto. Così Berlusconi che poi rivela: le ronde non le sentivamo, perchè sapevamo che sarebbero state equivocate, ma li abbiamo accontentati, ma non si può dire sempre di sì. Ad alzare la tensione fra gli alleati le norme del ddl sicurezza sulla denuncia dei clandestini, volute dal Carroccio e contestate da 101 parlamentari della maggioranza. Un equivoco, secondo il premier. Intanto l'Organizzazione internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di violazione dei diritti nei confronti degli immigrati. "Nel paese persistono razzismo e xenofobia", sostiene l'agenzia Onu, chiedendo al governo di contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti.

Torna all'inizio


Nasce casa editrice Positanonews Comunication (sezione: Diritti umani)

( da "Caserta News" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Giovedì 19 Marzo 2009 Nasce casa editrice Positanonews Comunication GIORNALI | Positano Nasce Positanonews Comunication la prima casa editrice di Positano. Positanonews da prima testata quotidiana online della Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, diventa Casa Editrice, la prima di Positano. Arricchirà il panorama editoriale della Campania e si occuperà della costa d' Amalfi, Sorrento e dei Monti Lattari. PositanoNews è un'Associazione indipendente di comunicazione, editoria, stampa, giornalismo e formazione, è una libera associazione di cittadini, che si propone, di favorire la crescita culturale e civile dei propri associati e della comunità in cui opera, attraverso la promozione di iniziative ed attività dirette a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle problematiche di interesse generale di natura culturale, politica, economica e sociale. L'Associazione, mediante l'utilizzo dei mezzi di informazione propri o di terzi, si pone lo scopo di contribuire ad una sempre più ampia diffusione della democrazia, della solidarietà nei rapporti umani, della tutela dei diritti umani, della comunicazione e della conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini. Positanonews, presieduta da Antonino D'Urso, edita il quotidiano online Positanonews.it, diretto da Michele Cinque, è fra i primi dieci quotidiani nati dalla rete più visti in Campania e fra i più visti all'estero, iscritto nel circuito ANSO, la principale associazione di stampa online d'Europa. L'associazione ha ricevuto il riconoscimento Mission 2009 dal WWF per la sua continua attività di informazione a tutela dell'ambiente, e ha fatto della trasparenza amministrativa e della partecipazione pubblica il suo cavallo di battaglia. Produce decine di notizie quotidiane in rete 365 giorni all'anno, senza sosta, notte e giorno, con decine di sezioni dalla cronaca alla cultura, con articoli e corrispondenza anche all'estero in lingua inglese. Produce un cartaceo free press, l'unico distribuito contemporaneamente nella Costiera amalfitana e Penisola Sorrentina, e si sostiene un icamente con gli sponsor senza contri! buti pubblici. Il cartaceo esce trimestralmente, a giugno, settembre, Natale e Pasqua, con la possibilità di edizioni speciali. Ancora pochi giorni per gli articoli e gli spazi pubblicitari, il 23 marzo la chiusura di un numero che sarà dedicato ad una speranza di rinascita dalla crisi. Ad aprile Positano News farà la sua prima pubblicazione con i Moti dell'Anima, la raccolta di poesie che perverranno per la manifestazione organizzata con l'associazione Posidonia. Chiunque voglia iscriversi all'associazione o partecipare al giornale online, al periodico cartaceo o alla redazione di libri può scrivere a info@positanonews.it o direttore@positanonews.it recapiti 3356533434 e 3381830438

Torna all'inizio


Agenzia Onu per il Lavoro: l'Italia discrimina gli immigrati (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma | 19 marzo 2009 Agenzia Onu per il Lavoro: l'Italia discrimina gli immigrati Donne al lavoro L'Italia discrimina i lavoratori immigrati, soprattutto i Rom, con forme di intolleranza, razzismo e xenofobia. L'accusa arriva dal Comitato di esperti dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto sull'applicazione delle Convenzioni e Raccomandazioni internazionali, punta il dito anche verso i "leader politici" italiani rei di usare una "retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalita', creando cosi' un sentimento di ostilita' e antagonismo nell'opinione pubblica". Il Rapporto - pubblicato il sei marzo scorso - chiede cosi' a Roma "risposte" entro il 2009, sollecitando misure ed interventi per "per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei "lavoratori immigrati", soprattutto - oltre ai rom - quelli provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonche' sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parita' di opportunita' e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981. Il comitato richiama cosi' il Governo al "rispetto" delle norme per gli immigrati, "a prescindere dal loro status" ricordando che "ha il dovere di assicurare" anche ai lavoratori "illegali" i loro diritti nel rispetto delle norme su "remunerazioni, sicurezza sociale e altri benefits". Il comitato spera - si legge nel testo del Rapporto - che il governo italiano sia in grado di eliminare il clima di intolleranza, violenza e discriminazione degli immigrati, con particolare attenzione alla comunita' rom, e di assicurare loro, sia legalmente che socialmente, i diritti umani fondamentali. E, ancora, di far in modo che gli atteggiamenti discriminatori siano meglio identificati e condannati.

Torna all'inizio


Durban 2, Israele e Stati Uniti ribadiscono: non partecipiamo (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Durban 2, Israele e Stati Uniti ribadiscono: non partecipiamo Roma, 19 mar (Velino) - L?ultimatum dell?Ue su Durban - o passa il nuovo documento di principi o i Ventisette non partecipano alla conferenza che si apre il 20 aprile - non ha fatto cambiare idea né a Israele né agli Usa sul processo di revisione del documento approvato dall?Onu a Durban nel 2001. I due Paesi, preceduti di oltre un anno dal Canada, hanno annunciato che non parteciperanno all?appuntamento di Ginevra. Parlando al VELINO una fonte del ministero degli Esteri di Gerusalemme ha affermato che da parte dello Stato ebraico “c?è fortissimo apprezzamento per lo sforzo compiuto dall?Italia di modificare il documento preparatorio di Durban 2”. Tuttavia, ha spiegato, la tabula rasa fatta dagli olandesi dei 245 paragrafi contro i quali aveva puntato il dito il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, “ci riporta sostanzialmente agli esiti di Durban 1”, la conferenza delle Nazioni Unite contro le discriminazioni razziali che si concluse con la condanna di Israele, delle sue politiche e del sionismo. “Con il rischio – ha spiegato la fonte – che quello che si è cercato di fare uscire dalla porta rientri dalla finestra. Infatti – ha ribadito il diplomatico – il nuovo documento fa diretto riferimento alla risoluzione che la conferenza approvò nel 2001”. Documento, per Israele, “del tutto inaccettabile”. Stessa reazione da parte del Dipartimento di Stato Usa a Washington: “Restiamo del tutto contrari al contenuto e alla forma del documento di Durban 2 – ha affermato un portavoce -. Gli Stati Uniti sono impegnati contro il razzismo e ogni forma di discriminazione. Per questo ribadiamo che la nostra partecipazione (al processo di revisione, ndr) è limitata alla presenza di alcuni osservatori”. A esprimersi in favore del testo sul quale hanno trovato l?accordo i Ventisette è stata invece l?alto commissario Onu per i Diritti Umani. Navi Pillay ha parlato di “un punto di svolta essenziale” fatto segnare dalla bozza. “Adesso – ha affermato Pillay – disponiamo di una buona e solida base per permettere agli Stati di accedere alla fase finale che porterà alla conferenza. Spero davvero che il nuovo testo segni la svolta che era richiesta per raggiungere il consenso (tra i Paesi occidentali e gli altri membri del Consiglio dei Diritti umani di Ginevra, ndr) su un testo che offra aiuto a centinaia di gruppi e a milioni di individui vittime del razzismo e altre forme di intolleranza in tutto il mondo”. Pillay ha anche sollecitato gli Stati “dall?astenersi da comportamenti politicizzati e polemici su questioni particolari” e a lavorare insieme “per un risultato di successo”. (Daniel Mosseri) 19 mar 2009 19:30

Torna all'inizio


Agenzia Onu: "L'Italia viola i diritti umani" Frattini: "Falso, siamo indignati" (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ROMA - "È evidente e crescente l'incidenza della discriminazione e delle violazioni dei diritti umani fondamentali nei confronti degli immigrati in Italia. Nel paese persistono razzismo e xenofobia anche verso richiedenti asilo e rifugiati, compresi i Rom. Chiediamo al governo di intervenire efficacemente per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Sono insolitamente dure e nette le parole che il Comitato di esperti dell'Ilo, l'Organizzazione internazionale del lavoro, agenzia Onu, usa per descrivere il trattamento degli immigrati in Italia e la violazione di alcune norme internazionali. Una presa di posizione che fa infuriare il ministro degli Esteri, Franco Frattini: "Il rapporto è falso e da respingere al mittente. Siamo indignati e ci auguriamo che si tratti di una sfortunata pagina dell'attività dell'Ilo". E, ancora, per il ministro,gli autori "trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di immigrati clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti ad attività lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e non italiana residente e rispettosa delle leggi". Come ogni anno, a marzo, esce il rapporto dell'Ilo sull'applicazione degli standard internazionali del lavoro e quest'anno la pagina che riguarda l'Italia denuncia un comportamento senza precedenti per un paese europeo democratico, perché contravviene alla convenzione 143, quella sulla "promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dal nostro paese nel 1981. OAS_RICH('Middle'); Tranne il Portogallo e la Slovenia, infatti, gli altri paesi saliti all'attenzione dell'agenzia Onu per lo stesso motivo sono il Benin, il Burkina Faso, il Camerun e l'Uganda. Il Comitato dell'Ilo, formato da venti giuslavoristi provenienti da tutto il mondo, verifica costantemente l'osservazione delle norme da parte dei governi e in questo caso richiama l'esecutivo italiano all'applicazione dei primi articoli della convenzione 143, cioè al "rispetto dei diritti umani di tutti gli immigrati, senza alcuna distinzione di status". Inoltre, il governo ha l'obbligo di assicurare anche ai migranti occupati illegalmente il diritto a condizioni eque di lavoro e di salario, oltre che la tutela contro ogni forma di discriminazione. Le critiche e le richieste dell'Ilo si basano su quanto riportato dal Comitato consultivo della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali in Europa (Acfc), che aveva già denunciato le dure condizioni di detenzione per gli immigrati irregolari, in attesa di rimpatrio. Ma si basano anche sulle osservazioni di un altro organismo dell'Onu per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd), che ha rilevato "gravi violazioni dei diritti umani verso i lavoratori migranti dell'Africa, dell'Est Europa e dell'Asia, con maltrattamenti, salari bassi e dati in ritardo, orari eccessivi e situazioni di lavoro schiavistico in cui parte della paga è trattenuta dall'impresa per un posto in dormitori affollati senza acqua né elettricità". I rapporti Onu mettono in evidenza anche i "continui dibattiti razzisti e xenofobi essenzialmente contro immigrati non europei, discorsi ispirati dall'odio contro gli stranieri e maltrattamenti delle forze di polizia verso i Rom, specialmente quelli di origine romena, durante i raid per lo sgombero dei campi". Insomma, una lunga lista di accuse che vanno dalla questione delle impronte digitali alla "retorica discriminatoria di alcuni leader politici che associano i Rom alla criminalità, creando nella pubblica opinione un clima diffuso di ostilità, antagonismo sociale e stigmatizzazione". Pertanto, il Comitato di esperti dell'Ilo non può che esprimere "profonda preoccupazione" e invita il governo italiano a prendere "le dovute misure affinché ci sia parità di trattamento, nelle condizioni di lavoro, per tutti i migranti", oltre che misure per "migliorare, nella pubblica opinione, la conoscenza e la consapevolezza della discriminazione, facendo accettare i migranti e le loro famiglie come membri della società a tutti gli effetti". Il documento si conclude con la richiesta al governo di rispondere punto per punto alle osservazioni fatte entro la fine del 2009. (19 marzo 2009

Torna all'inizio


19/03/2009 20:02 IMMIGRATI: ILO, IN ITALIA DISCRIMINAZIONI E VIOLAZIONE DIRITTI (sezione: Diritti umani)

( da "ITnews.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ginevra, 19 mar. - (Adnkronos/Labitalia) - Discriminazione e violazione dei diritti ai danni degli immigrati nel nostro paese. Dure condizioni di detenzione di immigrati irregolari in attesa di rimpatrio, orari di lavoro troppo lunghi, salari bassi e pagati con notevole ritardo, o spesso addirittura in parte trattenuti dai datori di lavoro come corrispettivo per un alloggio affollato, senza elettricita' e acqua corrente. E questo nonostante l'esistenza, nel nostro paese, di leggi antidiscriminatorie e di organismi competenti. Sono le critiche mosse all'Italia dal Comitato di esperti dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) che ogni anno pubblica un monitoraggio sull'osservazione delle convenzioni internazionali in tutto il mondo.

Torna all'inizio


Pena morte/ New Mexico, Amnesty saluta abolizione (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 19 mar. (Apcom) - Amnesty International ha apprezzato la decisione, presa ieri sera dal governatore Bill Richardson, di abolire la pena di morte nello stato del New Mexico. Il governatore Richardson, secondo l'organizzazione per i diritti umani, ha mostrato autentica leadership nel mettere al bando una procedura piena di falle e iniquita' che non ha mai dimostrato di avere un potere deterrente nei confronti della criminalita'. Il New Mexico e' il secondo stato degli Usa ad aver abolito la pena di morte negli ultimi due anni. Nel dicembre 2007 la medesima decisione era stata presa dal governatore del New Jersey. Proposte di legge abolizioniste sono in discussione anche in Nebraska, New Hampshire, Colorado e Montana. Negli Usa, la pena di morte e' attualmente prevista in 35 stati e da due legislazioni federali, civile e militare. Non e' invece piu' prevista in Alaska, Hawaii, Iowa, Maine, Massachussetts, Michigan, Minnesota, New Jersey, New Mexico, New York, North Dakota, Rhode Island, Vermont, West Virginia, Wisconsin e nel distretto federale di Columbia. Nel 2008, negli Usa sono state eseguite 37 condanne a morte, di cui 18 nel solo Texas. Quest'anno, le esecuzioni sono state gia' 20 di cui 12 in Texas.

Torna all'inizio


Sicurezza: scintille tra Berlusconi e la Lega (sezione: Diritti umani)

( da "AudioNews.it" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

giovedì 19 marzo 2009 21.14 Politica Nicola Corda Sicurezza: scintille tra Berlusconi e la Lega 18.54: Scintille tra Berlusconi e la Lega, dopo le tensioni sulle norme sulla denuncia dei clandestini contenute nel ddl sicurezza. 'La Lega non può volere tutto' attacca il premier, affermando di non avere obiezioni a modificare la legge e rivelando che anche il provvedimento sulle ronde non era 'sentito' dal resto della maggioranza. 'Berlusconi ha avuto pressioni dal Pdl', replica Bossi, convinto che alla fine si troverà un equilibrio. Intanto l'Organizzazione internazionale del lavoro attacca l'Italia accusandola di violazione dei diritti nei confronti degli immigrati. 'Nel paese persistono razzismo e xenofobia', sostiene l'agenzia Onu, chiedendo al governo di contrastare il clima di intolleranza e garantire la tutela ai migranti.

Torna all'inizio


Immigrati discriminati in Italia, dice l'Ilo. Frattini: falsità (sezione: Diritti umani)

( da "Reuters Italia" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ROMA (Reuters) - In Italia gli immigrati si scontrano con discriminazione e violazioni dei diritti umani. Almeno stando a un Rapporto del Comitato di esperti dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) dell'Onu, che oggi ha suscitato un coro di polemiche. Secondo la Farnesina, come si legge in una nota diffusa in serata, il rapporto "contiene affermazioni false, non dimostrate con elementi concreti e dunque da respingere al mittente". "Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ritiene, in particolare, che espressioni come ?intolleranza' o ?discriminazione' nei confronti degli immigrati siano utilizzate in modo gravemente inaccettabile nei confronti dell'Italia e delle autorità italiane". Nel rapporto, il Comitato di esperti dell'Ilo parla di una "alta incidenza di discriminazione e violazioni dei diritti umani fondamentali della popolazione immigrata nel Paese", e di "razzismo e xenofobia nei confronti di immigrati, richiedenti asilo e rifugiati (che) persistono nel Paese creando un clima negativo per queste persone". "Il Comitato - si legge ancora nel rapporto - è molto preoccupato da queste notizie sulle violazioni dei diritti umani fondamentali, specie di migranti senza documenti provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, e di un clima di apparente aumento di intolleranza, violenza e discriminazione contro la popolazione immigrata, specialmente i rom di origine romena". Il ministero degli Esteri sottolinea che il quadro che il Comitato traccia dell'Italia non è veritiero: il Paese "rispetta e rispetterà le regole europee ed internazionali come sempre è stato riconosciuto e confermato dal governo e da tutte le autorità responsabili". "Gli autori del rapporto non considerano - e ciò dimostra il carattere parziale ed inaccettabile del documento - che nell'anno 2008 e nei primi mesi del 2009 le autorità italiane sono intervenute per salvare da morte probabile migliaia e migliaia di immigrati clandestini, soccorrendoli ed accogliendoli con rispetto ed umanità", sottolinea la Farnesina. "Gli autori del rapporto - prosegue la nota - ignorano completamente la situazione di diffusa illegalità in cui si trovano in Italia molte decine di migliaia di immigrati la cui doverosa espulsione resta tuttavia soggetta a leggi che garantiscono la piena tutela davanti alle autorità giudiziarie competenti. Gli autori del rapporto inoltre trascurano del tutto l'impatto negativo che la presenza di immigrati clandestini che spesso sono autori di reati o in maggioranza dediti ad attività lavorative irregolari rappresenta presso la popolazione italiana e non italiana residente e rispettosa delle leggi". Critiche sono giunte anche dal ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali Maurizio Sacconi, che parla di un'informazione "ancora una volta superficiale". Continua...

Torna all'inizio


Rapporto Onu: "L'Italia discrimina i lavoratori immigrati" (sezione: Diritti umani)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 19-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Rapporto Onu: "L'Italia discrimina i lavoratori immigrati" L'Italia discrimina i lavoratori immigrati, soprattutto i Rom, con forme di intolleranza, razzismo e xenofobia. L'accusa arriva dal Comitato di esperti dell'Ilo - l'agenzia per il lavoro dell'Onu - che nel suo ultimo rapporto sull'applicazione delle convenzioni e raccomandazioni internazionali, punta il dito anche verso i leader politici italiani rei di usare una "retorica aggressiva e discriminatoria nell'associare i rom alla criminalità, creando così un sentimento di ostilità e antagonismo nell'opinione pubblica". Il Rapporto - pubblicato il sei marzo scorso - chiede così a Roma risposte entro il 2009, sollecitando misure ed interventi "per contrastare il clima di intolleranza e per garantire la tutela ai migranti, a prescindere dal loro status". Ma l'analisi del Comitato sulla situazione italiana dei "lavoratori immigrati", soprattutto - oltre ai rom - quelli provenienti da Africa, Asia ed Europa dell'Est, va oltre. E evidenzia come il clima di intolleranza esistente in Italia abbia un impatto anche sugli standard minimi di protezione "dei diritti umani e del lavoro" nonché sui livelli di vita e le condizioni lavorative, ponendosi in contrasto con la convenzione 143, sulla "Promozione della parità di opportunità e di trattamento dei lavoratori migranti", ratificata dall'Italia nel 1981.

Torna all'inizio