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Report "Diritti umani"  18-22 luglio 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Il nostro carcere è una tortura ( da "Manifesto, Il" del 18-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: SENTENZA EUROPEA Il nostro carcere è una tortura Patrizio Gonnella* Patrizio Gonnella* Il signor Kalashnikov è stato il primo cittadino-detenuto a ricorrere alla Corte europea dei diritti umani e a ottenere una condanna di uno stato (nel suo caso la Russia) per gli effetti tragici del sovraffollamento carcerario.

VAL DI CEMBRA ( da "Trentino" del 19-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Lorenzo Passerini ROVERETO DIRITTI UMANI Perché la Lega pensa solo ai tibetani? Il partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra "Diritti umani: quali?" organizzata dall'ass. Samten Choling e dal suo presidente Festini Brosa, consigliere della circoscrizione Centro storico - Piedicastello per la Lega Nord.

Sanremo: anziani mandati via, lo sconcerto di un lettore ( da "Sanremo news" del 19-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La donna dice 'ma è tutto occupato e qui c'è un d'ombra'. 'Qui non potete stare' ribatte il vigile. Allora l'uomo anziano si alza e incredulo, borbottando, un po' traballante con la moglie se ne va... Non aggiungo altro. Diritti umani...? Discernimento...?".

ahmadinejad "rimproverato" salta la nomina del suo vice - giampaolo cadalanu ( da "Repubblica, La" del 20-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: rapporto datato 6 novembre 1990 del Rappresentante speciale per i Diritti umani segnalava questo abuso all´Assemblea generale dell´Onu. Secondo altre fonti di stampa, spesso l´"onore" di "sposare" la condannata viene estratto a sorte e il mullah che celebra il "matrimonio" manda il certificato di nozze alla famiglia di lei, assieme a una confezione di dolciumi, dopo l´esecuzione.

Niente giochini politici sui diritti umani I l partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra " organizz ( da "Adige, L'" del 21-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Niente giochini politici sui diritti umani I l partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra «Diritti umani: quali»" organizzata dall'ass Niente giochini politici sui diritti umani I l partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra «Diritti umani:

Le fotografie del Tibet che soffre ( da "Adige, L'" del 21-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani: quali?» organizzata dall'associazione buddista «Samten choling» che per mettere in pratica il darma (dottrina) a 360 gradi prende iniziative a favore di tutti i diritti umani violati. Il progetto intende costituire un «Tavolo dei diritti umani»: è un percorso di sensibilizzazione che pone l'accento sulla situazione della popolazione tibetana profuga o oppressa in patria.

SUMMER SCHOOL. Aseri apre "Diritti dell'uomo" ( da "Vita non profit online" del 21-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: PRINCIPALI TEMATICHE TRATTATE Diritti umani e sviluppo economico La democrazia nelle relazioni internazionali il dialogo interculturale e interreligioso Diritti umani e multilevel governance nell?Unione europea Il diritto internazionale ed europeo delle migrazioni SEDE Fondazione Studium Generale Marcianum per la promozione di studi e ricerche Dorsoduro,

"Mammagialla scoppia: troppi detenuti, poco personale e servizi fatiscenti" ( da "Viterbo Oggi.org" del 22-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Mauro Palma Presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura, Giancarlo Torricelli e Sara Bauli dell?Arci Viterbo e da rappresentanti dell?associazione Antigone, si è recata al carcere Mammagialla di Viterbo. Al termine della visita la delegazione ha messo in luce le difficili condizioni di vita nel carcere.


Articoli

Il nostro carcere è una tortura (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 18-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

SENTENZA EUROPEA Il nostro carcere è una tortura Patrizio Gonnella* Patrizio Gonnella* Il signor Kalashnikov è stato il primo cittadino-detenuto a ricorrere alla Corte europea dei diritti umani e a ottenere una condanna di uno stato (nel suo caso la Russia) per gli effetti tragici del sovraffollamento carcerario. Il signor Izet Sulejmanovic è stato il secondo a ricorrere dinanzi ai giudici europei e a vincere, seppure soli mille euro. In questo caso a essere condannata per trattamenti inumani e degradanti simili a tortura non è stata la Russia ma la nostra Italia. Izet Sulejmanovic per alcuni mesi è stato costretto a vivere nel carcere romano di Rebibbia in soli 2,7 metri quadri. CONTINUA | PAGINA 6 Vivere in un ambiente così ristretto significa non avere spazio per scrivere, stare seduti, muoversi. Significa perdere la riservatezza quando si va in bagno. Significa di fatto stare sempre stesi a letto. Il Comitato europeo per la prevenzione della Tortura - Cpt, organismo ufficiale del Consiglio d'Europa - ha affermato che lo spazio minimo per un detenuto in una cella singola non può essere inferiore a 7 metri quadri; in una cella multipla ogni detenuto deve avere invece almeno 4 metri quadri a disposizione. La vergognosa condanna europea del nostro paese è avvenuta nonostante il dissenso - incomprensibile se non per una sorta di spirito di corpo nazionale - del giudice italiano Vladimiro Zagrebelsky. La capienza regolamentare del nostro sistema penitenziario è di 43mila posti letto. Una capienza definita in base agli standard minimi del Cpt di Strasburgo. Oggi i detenuti sono oltre 64mila. Con gli attuali ritmi di crescita saranno 100mila alla fine del 2012. Ogni detenuto in più oltre la capienza regolamentare quindi vive in spazi non legali e - a dire della Corte europea - inumani e degradanti al punto da configurare una ipotesi di maltrattamento risarcito con mille euro. A Brescia o a Sassari in 8 metri quadri vivono sei o sette detenuti. Ci sono casi in cui si dorme in letti a quattro piani, dove il piano terra coincide proprio con il pavimento. A Bolzano in poco più di 10 metri quadri vivono dodici detenuti. All'Ucciardone di Palermo in 16 metri quadri dormono sedici detenuti. Uno al metro. Dormono, anche perché non possono fare altro. È difficile stare tutti in piedi contemporaneamente. A Poggioreale a Napoli i detenuti sono 2.700, stipati in una prigione con una capienza di 1.300 posti. Di fronte a una situazione così drammatica, il parlamento italiano introduce nuovi reati creati dal nulla (immigrazione clandestina) e il ministero della Giustizia presenta un piano di edilizia penitenziaria inutile e privo di copertura finanziaria. È lo stesso Comitato di Strasburgo a sottolineare come nuove carceri non abbiano mai risolto il problema dell'affollamento e servono solo ad aumentare i tassi di carcerazione. Siamo in una condizione oggettiva di violazione dei diritti umani certificata da organismi sovranazionali. Basterebbe un'unica norma per tornare alla normalità: depenalizzare del tutto il consumo di droghe. Libereremmo in questo modo circa 20mila posti inutilmente occupati da tossicodipendenti e piccoli spacciatori costretti al reato da una legge proibizionista. Oggi il nostro sistema carcerario è definito dagli organismi internazionali oggettivamente disumano e degradante, tanto da giustificare un risarcimento economico. Speriamo che la Corte sia inondata di ricorsi che mettano in crisi (di immagine ed economica) il nostro sistema. Noi siamo a disposizione di quei detenuti che vogliano citare in giudizio lo stato italiano (difensorecivico@associazioneantigone.it). Un modo democratico per sovvertire uno stato ingiusto. * Presidente di Antigone

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VAL DI CEMBRA (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 19-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

VAL DI CEMBRA VAL DI CEMBRA Lezioni di matematica al sindaco Lettieri Sono un cittadino della valle di Cembra. Dopo aver letto le affermazioni del sindaco Lettieri, intendo esprimere alcune riflessioni in merito alle sue dichirazioni. Con decisione e sicurezza anche in questa nuova occasione, non certo la prima, sostiene che la sua maggioranza assieme a quelle di Lisignago, Lona-Lases e Giovo, rappresentano "ben più della metà degli abitanti" della Valle di Cembra. Mi sono preso la briga di ricercare sul sito della Regione sia i dati relativi alle ultime elezioni comunali che quelli disponibili relativi al numero di abitanti dei singoli comuni. Ho potuto così constatare che se si valuta l'affermazione di Lettieri alla luce degli abitanti, le amministrazioni da lui citate rappresentano in totale 5586 cittadini rispetto ai 5610 delle rimanenti (dati riferiti al 2007). Se lo si valuta tenendo conto dei soli votanti nei singoli comuni, la situazione diventa ancora più pesantemente svantaggiosa per Cembra e compagni. Ad onor di cronaca vorrei ricordare al Nostro, che nei quattro comuni da lui citati, alle ultime consultazioni, le maggioranze hanno vinto per una manciata di voti, ed in più di un caso la differenza si conta su di una sola mano. Adriano VALLE DI CEMBRA GIUSTIZIA Quei ladri in libertà grazie a un magistrato Siamo sempre alle solite. Il magistrato che avrebbe dovuto confermare il fermo in carcere, degli autori dei furti di profumi, avvenuti nelle regioni Lazio, Marche e Abruzzo, immortalati dalle telecamere di sorveglianza mentre venivano da essi svaligiati, indi tratti in arresto dai Carabinieri, ha pensato bene, di non convalidarne la restrizione, poiché gli elementi in possesso, non sono stati ritenuti sufficienti ai fini della detenzione. Morale, gli abili "faccendieri", hanno fatto perdere le proprie tracce, rendendosi irreperibili. Sicuramente, saranno accorsi in massa al domicilio del togato, per rendergli il personale omaggio, riconoscenti, per grazia ricevuta. Andrea Bertazzoni ALA POLITICA L'abbraccio mortale del Pd a Di Pietro L'irruzione di Grillo sulla scena congressuale del Pd deve essere sfruttata come una opportunità per dare un'identità più chiara al partito. La risposta però deve essere più netta rispetto a quella data dalla commissione di garanzia che gli ha negato la tessera con un vago "egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al Pd". Il suo vaffa..., ricorda il fascistissimo motto "me ne frego", la cultura di cui è portatore è da combattere. Il Pd è in grossa difficoltà ad operare un'offensiva culturale a causa dell'innaturale alleanza con l'Idv, Grillo è solo l'ennesima espressione dell'abbraccio mortale con il partito giustizialista. Oggi il Pd si trova ad affrontare il mostro politico che è stato creato dal centro sinistra della II Repubblica: il populismo giustizialista e girotondino. Franceschini nel tentativo di frenare l'emorragia di voti ha fatto propri il linguaggio e i temi di battaglia dell'ex-Pm. Grillo può permettersi queste provocazioni probabilmente perché non ci si è spesi abbastanza contro quella demagogia. Alessandro Campi, docente di Storia del pensiero politico all'Università di Perugia, sul Riformista del 15 luglio ha osservato: "la sinistra democratica" per anni ha sacrificato il proprio riformismo, in materia economica e istituzionale, alla denuncia del berlusconismo come vizio genetico della storia italiana (salvo adottarne lo stile comunicativo). Ha coltivato un'idea di sé elitaria e snobbistica, ha titillato la magistratura e diviso il Paese in "buoni" e "cattivi". Più che contare sulla propria forza propositiva e su un'autentica capacità di innovazione politica, ha puntato tutte le sue carte sulla rovina dell'avversario, da ottenere con qualsiasi mezzo. Al momento di voltar pagina, per riprendere il filo interrotto di un coerente riformismo, si è però trovata a fare i conti con la sua antica immagine, ma deformata in modo parossistico, rappresentata per l'appunto da Di Pietro". Oggi Veltroni sembra aver capito gli errori del passato lontano e recente e, pentito per l'accordo che ha legittimato Di Pietro e lo ha messo al centro della scena politica, predilige "il rapporto con la formazione di Vendola, i socialisti di Nencini, i radicali" e considera Craxi "un innovatore in grado di capire la società". Lorenzo Passerini ROVERETO DIRITTI UMANI Perché la Lega pensa solo ai tibetani? Il partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra "Diritti umani: quali?" organizzata dall'ass. Samten Choling e dal suo presidente Festini Brosa, consigliere della circoscrizione Centro storico - Piedicastello per la Lega Nord. Premesso che ci uniamo senza riserve a chi protesta contro l'occupazione cinese e contro le continue violazioni dei diritti umani nei confronti dei tibetani, ci chiediamo però se tali diritti siano da riconoscere solo ai Tibetani oppressi o se possano essere rivendicati anche dai Palestinesi, dai Saharawi, dai Curdi, dagli Afgani o dagli Iracheni, così come dai migranti che nell'Italia sperano di trovare un paese amico che li protegga dalle continue violazioni nei paesi d'origine. All'esponente della Lega Nord chiediamo quindi se e come i suoi pensieri di "promozione del valore umano, dell'armonia religiosa e della pace mondiale" (fonte: www.samtencholing.eu) siano compatibili con le parole della sua interrogazione in cui chiede che venga individuata la reale funzione degli incontri della comunità islamica, come se costoro fossero obbligati per legge a redigere una scaletta per tranquillizzarlo, e in cui sostiene che l'utenza trentina sia limitata da una non meglio specificata utenza extracomunitaria nell'utilizzo delle strutture sportive. Il consigliere dimentica evidentemente, o non conosce, gli art. 3 e 8 della nostra costituzione. Nell'attesa che Festini Brosa dichiari di essere stato frainteso Rifondazione Comunista di Trento continua a portare avanti la sua idea di rispetto dei diritti umani senza l'evidente doppiogiochismo del consigliere della Lega. Paolo Retinò

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Sanremo: anziani mandati via, lo sconcerto di un lettore (sezione: Diritti umani)

( da "Sanremo news" del 19-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sanremo: anziani mandati via, lo sconcerto di un lettore M.C. di Sanremo racconta quello che ha visto e sentito ieri in piazza Colombo quando un vigile ha fatto alzare un'anziana coppia dal bordo delle aiuole. "Ieri pomeriggio, alle 18 circa, passavo per piazza Colombo all'altezza delle aiuole... vedo un vigile urbano che si avvicina ad una copia di anziani seduta sull'accogliente bordo di una di queste... quella più vicina al 'pino'... allora lo seguo per vedere cosa avrebbe fatto. 'Per favore - dice - dovete alzarvi... a seguito di un'ordinanaza del Sindaco è proibito sedere qui... andate più in là.... dal 'pino'. La donna dice 'ma è tutto occupato e qui c'è un d'ombra'. 'Qui non potete stare' ribatte il vigile. Allora l'uomo anziano si alza e incredulo, borbottando, un po' traballante con la moglie se ne va... Non aggiungo altro. Diritti umani...? Discernimento...?".

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ahmadinejad "rimproverato" salta la nomina del suo vice - giampaolo cadalanu (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 20-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 16 - Esteri Ahmadinejad "rimproverato" salta la nomina del suo vice Il Jerusalem Post: "Vergini stuprate in cella e poi uccise" GIAMPAOLO CADALANU NASCE male il nuovo governo di Mahmoud Ahmadinejad, anzi si sta sfaldando prima ancora di insediarsi. Mentre si addensano le voci sulla possibile defezione di un peso massimo come Manouchehr Mottaki, responsabile degli Esteri, ieri è stato costretto a mollare anche Esfandiar Rahim-Mashai, consuocero di Ahmadinejad, da lui nominato primo vice presidente appena tre giorni prima. A convincere Rahim-Mashai è stata l´ondata di critiche confluite sul suo nome da parte dei puri-e-duri del regime, capeggiati dalla Guida suprema, l´ayatollah Khamenei: l´aspirante vice di Ahmadinejad in passato non si era dimostrato abbastanza duro con i sionisti, perché aveva detto che l´Iran era «amico del popolo israeliano, ma non del suo governo». L´insediamento di Ahmadinejad è previsto per la prima settimana di agosto: ma mentre i suoi ministri dovranno ricevere la fiducia dal majlis, il Parlamento di Teheran, una procedura del genere non è prevista per i vicepresidenti. Da qui la reazione rabbiosa dei falchi conservatori, zoccolo duro dell´elettorato presidenziale: per loro l´apertura di Rahim-Mashai verso lo Stato ebraico deve essere considerata molto vicina al tradimento. Lo scontro con Israele è inevitabilmente uno dei punti più roventi di ogni discussione a Teheran. Ieri, per far salire ancora la temperatura del confronto, ci si è messo il Jerusalem Post, pubblicando una choccante "intervista a un basiji". Rinchiuso dalle autorità di Teheran per non essere stato abbastanza severo ed aver lasciato scappar via due ragazzini di 13 e 15 anni arrestati durante le manifestazioni pro-Moussavi, il miliziano ha raccontato al giornale israeliano che le violenze post-elettorali sono da attribuirsi soprattutto a «forze di sicurezza importate», cioè giovanissime reclute portate nella capitale dalle campagne e protagoniste di abusi di ogni genere perché dotate di ogni potere. Ma il punto più sconvolgente dell´intervista è quando il miliziano riferisce di aver conquistato la stima dei superiori al punto da essere «onorato» del compito di «sposare temporaneamente» giovani vergini prima che queste venissero giustiziate. Nella repubblica islamica una regola voluta dall´ayatollah Khomeini vieta l´esecuzione di vergini: le ragazze condannate vengono violentate prima di essere messe a morte, perché non vadano in Paradiso. «Mi dispiace, ma so che il matrimonio era legale», dice il basiji, aggiungendo che le giovani temevano lo stupro più della morte, urlavano e si battevano, al punto che i carcerieri dovevano mettere sonniferi nel cibo per "prepararle alle nozze". La "tradizione" di far violentare le giovani prima di presentarle al boia era già nota: sono passati quasi vent´anni da quando un rapporto datato 6 novembre 1990 del Rappresentante speciale per i Diritti umani segnalava questo abuso all´Assemblea generale dell´Onu. Secondo altre fonti di stampa, spesso l´"onore" di "sposare" la condannata viene estratto a sorte e il mullah che celebra il "matrimonio" manda il certificato di nozze alla famiglia di lei, assieme a una confezione di dolciumi, dopo l´esecuzione.

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Niente giochini politici sui diritti umani I l partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra " organizz (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 21-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Niente giochini politici sui diritti umani I l partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra «Diritti umani: quali»" organizzata dall'ass Niente giochini politici sui diritti umani I l partito della rifondazione comunista di Trento vorrebbe esprimere alcune considerazioni sulla mostra «Diritti umani: quali»" organizzata dall'ass. Samten Choling e dal suo presidente Festini Brosa, consigliere della circoscrizione Centro storico - Piedicastello per la Lega Nord. Premesso che ci uniamo senza riserve a chi protesta contro l'occupazione cinese e contro le continue violazioni dei diritti umani nei confronti dei tibetani, ci chiediamo però se tali diritti siano da riconoscere solo ai Tibetani oppressi o se possano essere rivendicati anche dai Palestinesi, dai Saharawi, dai Curdi, dagli Afgani o dagli Iracheni, così come dai migranti che nell'Italia sperano di trovare un paese amico che li protegga dalle continue violazioni nei paesi d'origine. All'eminente esponente della Lega Nord chiediamo quindi se e come i suoi pensieri di «promozione del valore umano, dell'armonia religiosa e della pace mondiale» (fonte: www.samtencholing.eu) siano compatibili con le parole della sua interrogazione in cui chiede che venga individuata la reale funzione degli incontri della comunità islamica. Nell'attesa che Festini Brosa dichiari di essere stato frainteso Rifondazione Comunista di Trento continua a portare avanti la sua idea di rispetto dei diritti umani senza l'evidente doppiogiochismo del consigliere della Lega, nella convinzione che tali diritti siano da garantire senza distinzione. Paolo Retinò Battisti fu uomo libero e non un traditore Q uando pubblicai l'opera di Cesare Battisti intitolata «Opere geografiche» e l'opera degli «Scritti politici» con La Finestra editrice ho inteso colmare una lacuna che a mio avviso era non solo ingiustificata ma anche ingiusta per la storia e la cultura del Trentino. Il motivo è chiaro: Cesare Battisti appartiene alla cultura del territorio come protagonista e fu disposto a sacrificare la propria esistenza pur di veder riconosciute le proprie aspirazioni. Nella sua opera degli «Scritti politici» egli espone in maniera chiara le proprie aspirazioni : «Stanno nel popolo e nei suoi rappresentanti gli eventi» (p. 88). Ma egli denunciava una presenza a Trento ostile alla libera e più democratica espressione: «A Vienna noi avremmo potuto perciò stampare quello che a Trento non ci si permetteva» (p. 41). Quale che fosse l'impedimento ad una più aperta e matura libertà di espressione, così evidente del resto, l'aspetto decisivo non è nella contrapposizione Italia/Austria, ma nelle dinamiche che non permettevano in Trentino di poter esprimere liberamente le proprie idee come invece avveniva in altri contesti geografici. Cesare Battisti è stato un uomo libero capace di esprimere le proprie idee in maniera sintetica e chiara: «La burocrazia è ovunque buona sorella del militarismo» (p. 115). Un inciso rapidissimo e profondo, valido nell'attualità dello Stato Italiano che nella sua elefantiaca quanto inefficiente burocrazia è capace di promuovere le ronde di così nefasta memoria. Il problema, dunque, non è di sicurezza, ma di cultura: fondare un giornale per poter esprimere le proprie idee è un fatto positivo per la circolazione delle idee. Naturalmente Cesare Battisti è stato figlio del proprio tempo pretendendo, in seguito, di cambiare gli eventi con l'azione militare. Ma non lo fece come traditore: fu catturato con la divisa e i gradi regolari dell'esercito italiano. Non mi sento, pertanto, di condividere quanti vogliono fare intendere che l'esercito italiano possa essere stato composto da traditori. Traditori, piuttosto, sono coloro che mettevano le bombe nascondendosi dietro le più famigerate ideologie, certi di godere di un'impunità che nessuno stato di diritto avrebbe mai dovuto loro concedere. Marco Albertazzi 21/07/2009

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Le fotografie del Tibet che soffre (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 21-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Trento Le fotografie del Tibet che soffre Giuliana Izzi S ono seduti accanto a un basso tavolo con la mascherina sulla bocca, con il loro saio colorato e gli strumenti da lavoro: stanno eseguendo con la massima concentrazione un mandala con la sabbia che rappresenta simbolicamente il cosmo e ha un significato religioso che viene espresso con disegni artisticamente bellissimi. Sono alcuni monaci tibetani che vengono dal Sud dell'India, dove approfondiscono i temi della loro religione e seguono un corso di tre anni per apprendere l'arte del mandala. Si trovano nella Sala Fondazione Caritro a Trento in via Garibaldi 32. Partecipano a una mostra fotografica itinerante (fino a giovedì, con orario 16-22) dal titolo «Diritti umani: quali?» organizzata dall'associazione buddista «Samten choling» che per mettere in pratica il darma (dottrina) a 360 gradi prende iniziative a favore di tutti i diritti umani violati. Il progetto intende costituire un «Tavolo dei diritti umani»: è un percorso di sensibilizzazione che pone l'accento sulla situazione della popolazione tibetana profuga o oppressa in patria. Le foto parlano chiaro: girando per la mostra si vede come pattuglie cinesi a Lhasa, capitale del Tibet, controllino la popolazione addolorata, ferita. Manufatti tibetani esposti lungo le strade ci illuminano sulla nuova destinazione del Tibet. Da luogo colmo di misticismo e di vita pacifica a sede di folklore. I monaci e anche la popolazione manifestano ma senza fare uso della violenza: chiedono solo il rispetto dei loro diritti. Sono esposte anche foto che mostrano la situazione nei «Laogai cinesi» (riforma attraverso il lavoro e sfruttamento dei condannati al carcere): l'orario di lavoro di uomini, donne e bambini arriva fino a 16 ore al giorno, mangiano pochissimo e per terra, dormono sulla nuda pietra. Altre fotografie vengono da Argentina e Stati Uniti. Giovedì alle 16 il mandala verrà distrutto con cerimonia di preghiera come segno della caducità della vita. La sabbia andrebbe gettata nel fiume ma visto l'impossibilità di farlo verrà donata a tutti coloro che porteranno dei piccoli recipienti. 21/07/2009

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SUMMER SCHOOL. Aseri apre "Diritti dell'uomo" (sezione: Diritti umani)

( da "Vita non profit online" del 21-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

SUMMER SCHOOL. Aseri apre "Diritti dell'uomo" Reading time: 3 minutes --> di Carmen Morrone - pubblicato il 21 Luglio 2009 alle 11:14 Aseri- università Cattolica promuove il corso "Diritti dell'uomo e sviluppo dei popoli" La Summer School si svolgerà a Venezia dal 7 all' 11 settembre 2009 ed è progettata e realizzata in collaborazione con la Fondazione Studium Generale Marcianum per la promozione di studi e ricerche, Venezia. Posti ancora disponibili. Iscrizioni entro il 1° settembre 2009 su www.aseri.it La partecipazione viene riconosciuta dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Piacenza con 2 Crediti Formativi Universitari (CFU). Il Corso rientra nelle iniziative di formazione e aggiornamento per gli insegnanti ed è stato accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Venezia. PRINCIPALI TEMATICHE TRATTATE Diritti umani e sviluppo economico La democrazia nelle relazioni internazionali il dialogo interculturale e interreligioso Diritti umani e multilevel governance nellUnione europea Il diritto internazionale ed europeo delle migrazioni SEDE Fondazione Studium Generale Marcianum per la promozione di studi e ricerche Dorsoduro, 1 - 30123 Venezia Summer School 2009 INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Tel +39 02 4693856 - Fax +39 02 4694845 E-mail info.aseri@unicatt.it Web www.aseri.it Pagina del corso: http://aseri.unicatt.it/summer_school/summer_school_diritti_delluomo_e_sviluppo_dei_popoli

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"Mammagialla scoppia: troppi detenuti, poco personale e servizi fatiscenti" (sezione: Diritti umani)

( da "Viterbo Oggi.org" del 22-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

in rete il: 20/07alle ore: 19:31 "Mammagialla scoppia: troppi detenuti, poco personale e servizi fatiscenti" Viterbo _ Dopo la visita di una delegazione guidata dall'assessore regionale Luigi Nieri Una delegazione composta da Anna Pizzo, consigliere regionale del Lazio, Luigi Nieri, assessore al Bilancio della Regione Lazio, Mauro Palma Presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura, Giancarlo Torricelli e Sara Bauli dell’Arci Viterbo e da rappresentanti dell’associazione Antigone, si è recata al carcere Mammagialla di Viterbo. Al termine della visita la delegazione ha messo in luce le difficili condizioni di vita nel carcere. "In questo istituto c’è un grave affollamento - ha dichiarato Luigi Nieri – sono presenti 690 detenuti, più del doppio della capienza regolamentare. Questo determina delle condizioni di vita molto difficili per i detenuti". "All’interno del carcere c’è una situazione di vita complicata - ha aggiunto Anna Pizzo – Anche perché il numero delle ore destinate alla socialità e alle attività formative è ridotto all’osso. In questo modo è difficile proseguire nel percorso di rieducazione dei ristretti. Sono poche anche le attività di studio e formazione". Per Mauro Palma vi è "una preoccupante carenza di personale. Eall’attivo solo il 60% di quello previsto. Ai detenuti – aggiunge Palma - è riservato inoltre un trattamento molto duro, come se tutti quelli presenti fossero soggetti ad alto tasso di pericolosità". "A questo si aggiungono altri problemi di carattere strutturale – hanno sottolineato Giancarlo Torricelli e Sara Bauli - Basti pensare alle docce, che versano in una incredibile situazione di fatiscenza. A Viterbo vi è inoltre una concentrazione di situazioni difficili, soprattutto dal punto di vista psichiatrico. Di fronte a queste complessità balza agli occhi la mancanza di strumenti a disposizione degli operatori penitenziari".

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