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Report "Diritti umani"   17-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Cherie Blair guida la class action contro Royal Bank of Scotland ( da "Stampa, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: «Ho deciso di accettare l'incarico per le perdite record inflitte sui fondi pensione delle autorità locali e su altre istituzioni del paese che avevano investito nella RBS» ha spiegato Cherie Blair, conosciuta finora soprattutto per il suo lavoro da avvocato nel settore dei diritti umani e del lavoro.

Esce "Uno dei tanti" di Edgarda Ferri Sabato presentazione ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: finito in cella e sotto tortura in via Tasso: storia mai raccontata, che Edgarda Ferri ha incontrato, preso, dipanato, narrato nel suo ultimo libro, edito da Mondadori. Titolo disarmante: "Uno dei tanti", nelle librerie proprio da oggi. Questa opera si collega a un altro lavoro della Ferri narratrice-storica della modernità: "L'alba che aspettavamo"

Pioggia di emendamenti sul testamento biologico ( da "Corriere.it" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la Dichiarazione universale dei diritti umani, i vari patti internazionali in materia di diritti civili ma anche economici, la necessità di accelerare il processo legislativo in materia di cure palliative, il software utilizzato per il registro nazionale dei testamenti biologici, 2572 emendamenti tra soppressivi, migliorativi e aggiuntivi di cui un 20%

sabato i curdi festeggiano il capodanno ( da "Tirreno, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e della solidarietà tra i popoli, tutto in una prospettiva di integrazione certamente lodevole e non scontata viste le difficoltà di sempre e di questo momento in particolare. L'iniziativa promossa dal circolo culturale Kurdistan, dalla Tavola della Pace e della Cooperazione, dall'Istituzione Centro Nord Sud e con il patrocinio del Comune di Pontedera e del Comune di

seduta all'aquila ( da "Centro, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Infine il Consiglio dovrà procedere alle seguenti nomine di propri rappresentanti nel Comitato per la pace ed i diritti umani; nel Comitato tecnico consultivo per la cooperazione e lo sviluppo; nel Comitato «Premio Silone»; nel Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (Cram); nel Forum regionale per la sicurezza urbana.

cd contraffatti: senegalese arrestato ad alà ( da "Nuova Sardegna, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: rispondere del reato di violazione dei diritti d'autore. Nella sua automobile, perquisita dai militari dell'Arma nel corso del controllo, sono infatti stati rinvenuti 601 fra compact disc musicali e dvd, tutti illecitamente riprodotti. Numerosi cd erano persino muniti del marchio contraffatto della Siae, fatto che ha aggravato la già grave violazione della normativa sul diritto d'

Razzismo, sfida della Ue: Si cambi o lasciamo ( da "Arena, L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una violazione dei diritti umani, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Parole che hanno spinto Stati Uniti e Canada ad astenersi dalla partecipazione alla conferenza, seguita poi dall'Italia che ha trascinato anche Danimarca, Estonia, Polonia, Germania e la stessa Olanda che ha messo mano alla bozza.

oggi donne alla radio ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: nonché collaboratrice a livello ministeriale ed europeo per progetti sull'imprenditoria femminile, la dottoressa Vendrame spiegherà il ruolo del consigliere di parità. Oltre a ciò entrerà nel merito di cosa fare e a chi rivolgersi in caso di violazione dei diritti sul lavoro, mobbing e altre forme di discriminazione.

razzismo, l'unione europea trova un fronte comune ( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: In particolare non erano piaciuti i riferimenti ad Israele e alla politica che Gerusalemme conduce nei territori palestinesi, definita nel testo originario «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid».

Rumore è tortura Proprietaria pub in carcere ( da "Tempo, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: stampa SPAGNA Rumore è tortura Proprietaria pub in carcere BARCELLONA Troppo rumore è tortura: chi non lo ha pensato almeno una volta? Ora però il concetto in Spagna è diventato giurisprudenza grazie a una corte di Barcellona, che ha condannato a 5 anni e mezzo di carcere per eccesso di rumore notturno la proprietaria di un locale del centro storico.

lo sviluppo sostenibile in mostra ( da "Tirreno, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: in coerenza con i diritti umani, valorizzando le azioni della gente comune. All'inaugurazione interverranno, per il Comune di Livorno l'assessore alle Attività Educative Carla Roncaglia e l'Assessore all'Ambiente Maria Pia Lessi, e il vicedirettore generale dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Andrea Bottai.

L'Ue: la nostra bozza o boicotteremo il forum ( da "Manifesto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Vi si legge che la politica israeliana nei territori palestinesi occupati rappresenta una «una violazione dei diritti umani, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». E ancora che le politiche israeliane costituiscono «una seria minaccia per la pace e la sicurezza internazionale e violano i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario».

Un mercato più umano Il futuro oltre la crisi ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, della difesa ambientale e dell'autodeterminazione dei popoli, si discuterà come pensare ad un modello economico che lavori per la crescita sociale mettendo al primo posto la difesa dei più deboli. Un momento insomma per discutere del futuro perché la crisi c'è, va superata ma bisogna anche imparare da quanto è successo per cercare di non ripetere gli stessi errori

LIVORNO OGGI alle 17.30 ai Bottini dell'Olio di Livorno... ( da "Nazione, La (Livorno)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: in coerenza con i diritti umani, valorizzando le azioni della gente comune. Si tratta di un progetto itinerante nato dopo che, il 20 dicembre 2002, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato il «Decennio dell'educazione per lo sviluppo sostenibile» dal 2005, incaricando l'Unesco come agenzia organizzativa e promotrice.

È giallo il continente nero L'Africa diventa made in Cina ( da "Eco di Bergamo, L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani e la giustizia e pagano senza batter ciglio ciò che si deve a chi governa. In Angola la mazzetta si chiama «gazosa». Il Camerun è in cima alla lista dei Paesi più corrotti del mondo. E gli africani sono diventati gli alleati più fedeli di Pechino, pronti a respingere nei consessi internazionali ogni dossier di critiche occidentali a Pechino in materia di diritti umani.

Nasce in Umbria la sezione dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo. Lo ha ... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: e quindi la tutela europea dei diritti umani, campeggia nel cuore dell'Umbria, e nel cuore dell'Umbria c'è Perugia». Il filo da cui è partita l'idea di costituire la sezione umbra dell'Unione forense per i diritti umani ha cominciato a dipanarsi sette anni fa, da quando, cioè, il Comune, su iniziativa dell'allora assessore ai Servizi Sociali Wladimiro Boccali,

ANCHE se non prevedibile con certezza, è certo auspicabile che la visita europea di Obama i... ( da "Messaggero, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Basti pensare alla promozione e tutela dei diritti umani, alla meno iniqua distribuzione delle risorse energetiche ed alimentari tra le popolazioni di tutti i continenti, alle misure di contrasto degli effetti sociali e morali della crisi economica mondiale, quali la disoccupazione, la migrazione di Paese in Paese con ostacolate integrazioni, lo sfaldamento delle famiglie,

È MOLTO difficile che la Conferenza delle Nazioni Unite sui diritti umani, che si riunisce ... ( da "Messaggero, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: NOLFO È MOLTO difficile che la Conferenza delle Nazioni Unite sui diritti umani, che si riunisce in questi giorni per la seconda volta, dopo il fallimento del 2001, a Durban nell'Unione Sudafricana riesca a formulare una presa di posizione univoca su un documento che definisca i concetti base che dovrebbero ispirare il trattamento delle popolazioni nel mondo e i rapporti fra etnie,

Padre Samir e il rapporto con l'Islam ( da "Corriere del Veneto" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dei diritti umani e della libertà religiosa. «Samir – spiega Filippi – per via della propria esperienza personale ha fatto una sintesi della cultura araba ed occidentale e quindi ha una visione chiara di entrambi i punti di vista: senza fare barricate o falso buonismo racconta le ragioni delle due parti».

nostro servizio BRUXELLES - L'Unione Europea potrebbe ritirarsi in blocco dai... ( da "Messaggero, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Nel testo contestato si critica la politica di Israele nei territori palestinesi, giudicata «in violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Nella bozza si esprime inoltre «profonda preoccupazione per le discriminazioni razziali compiute da Israele contro i palestinesi e i cittadini siriani nel Golan occupato».

Squadra Ue visita Washington ( da "Riformista, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: In un rapporto della Croce Rossa Internazionale rimasto fin qui segreto, i metodi di interrogatorio utilizzati nelle prigioni della Cia - i cosiddetti "black sites" - vengono definiti «atti di tortura». Il documento costituisce il più dettagliato ed autorevole atto d'accusa fin qui pubblicato contro l'informale sistema carcerario della Cia. 17/03/2009

Durban, svolta Ue Boicottaggio se non cambia il testo ( da "Riformista, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il documento definisce la politica israeliana nei territori palestinesi «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Inoltre la bozza chiede leggi più dure contro la «diffamazione religiosa», un punto che secondo la Farnesina «di fatto mira ad introdurre nuovi limiti alla libertà di espressione».

PARLAMENTO EUROPEO: PROGRESSI DI CROAZIA, TURCHIA E FYROM VERSO L'ADESIONE ( da "marketpress.info" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: stesura di una nuova costituzione civile imperniata sulla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, associando al processo i partiti politici e la società civile, nonché le minoranze etniche e religiose. Sollecita poi i leader dei partiti politici ad adoperarsi «seriamente» per avviare un dialogo e a concordare un piano per le riforme finalizzato a modernizzare il paese,

Due austriaci per parlare della tortura ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La performance e le immagini ci parlano di tortura (Superenhanced). Nel nostro immaginario collettivo la tortura è qualcosa di lontano, che spesso seppelliamo nella memoria medievale; i due giovani austriaci ci riportano alla realtà, non soltanto a quella vicina della Seconda guerra mondiale, quando è stata ampiamente utilizzata, ma alla realtà odierna;

Lavoro, istruzione e salute I diritti umani al cinema ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: istruzione e salute I diritti umani al cinema LA RASSEGNA ALL'AUDITORIUM «STENSEN» I DIRITTI UMANI arrivano sul grande schermo grazie ad Amnesty international ospitata dall'Auditorium Stensen. Cinque appuntamenti cinematografici tutti a ingresso gratuito e tutti di giovedì alle 21 per cinque diritti umani: lavoro, istruzione,

Il plauso di Elie Wiesel: <No al dialogo con l'odio> ( da "Corriere della Sera" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: allora alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani Mary Robinson fecero di tutto per dissuadermi», racconta l'80enne scrittore e attivista, «nonostante il mio rapporto personale con entrambi rifiutai, perché ritenni di non poter dialogare con l'odio. L'odio ferma sempre il dialogo e a Durban ce n'era così tanto da impaurirmi.

Militante nella difesa dei diritti umani, è stata rapita il 23 febbraio 2002 in Colombia dalle ... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 7 Militante nella difesa dei diritti umani, è stata rapita il 23 febbraio 2002 in Colombia dalle ... Militante nella difesa dei diritti umani, è stata rapita il 23 febbraio 2002 in Colombia dalle Farc e liberata il 2 luglio 2008, dopo 6 anni

PERUGIA CON LA VOLONTA' di sensibilizzare la società c... ( da "Nazione, La (Umbria)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo. Ad annunciarlo ieri la coordinatrice, l'avvocato Antonietta Confalonieri (a destra nella foto) che ha presentato il convegno «Tutela europea dei diritti umani» che si svolgerà giovedì prossimo nella Sala dei Notari. «Saranno trattati ha spiegato l'avvocato Confalonieri i temi della libertà di comunicazione,

Macigno sugli anni di Bush <La Cia ha usato la tortura> ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 18 Macigno sugli anni di Bush «La Cia ha usato la tortura» IL RAPPORTO DELLA CROCE ROSSA WASHINGTON LA PAROLA che l'amministrazione Bush non ha mai voluto associare alla propria lotta al terrorismo, «tortura», è stata messa nero su bianco dalla Croce rossa internazionale in un rapporto finora segreto.

Oggi corteo-fiaccolata di medici contro le norme sui clandestini ( da "Giorno, Il (Milano)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: I dati Asl confermano che già ora, per paura di essere espulsi, i migranti si recano molto meno negli ospedali. Così aumenta la possibilità che le patologie infettive non vengano curate, con grave violazione dei diritti umani ed enormi rischi per tutti».

Nei panni di avvocato Cherie Blair all'attacco Porta in tribunale i banchieri della crisi ( da "Giornale.it, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Porta in tribunale i banchieri della crisi di Redazione Da paladina dei diritti umani e dei lavoratori a fustigatrice dei banchieri inglesi. Cherie Booth - come si fa chiamare la moglie dell'ex premier Tony Blair quando svolge attività di avvocato, tra i più quotati d'Inghilterra - si mette contro i potenti della City e lancia l'ennesima stoccata all'odiato premier Gordon Brown.

Crucea Rosie: CIA a tinut 100 suspecti in inchisori secrete, inclusiv din Romania ( da "Romania Libera" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: constituie tortura, o dezvaluire care prin definitie ar constitui o incalcare a Conventiilor de la Geneva asupra tratamentului prizonierilor de razboi. Potrivit unor fragmente publicate din raport, care a fost furnizat in 2007 unor oficiali de rang inalt de la Casa Alba, CICR a precizat ca modul in care 14 prizonieri "cu valoare ridicata"

OGGI A POTENZA PROIEZIONE "L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO" ( da "Basilicanet.it" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il cinema dei diritti umani. Nel ridotto del Teatro "F. Stabile" di Potenza questa sera, alle 21.00, sarà proiettato il film L'orchestra di Piazza Vittorio, di Agostino Ferrente. Genere Documentario musicale, colore 93 minuti. - Produzione Italia 2006. L'Orchestra di Piazza Vittorio nasce nel 2002 da un'idea di Mario Tronco,

Non-profit, Sodalitas 'inciucia' con Coca-Cola ( da "Affari Italiani (Online)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: multinazionali più boicottate da attivisti ed organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo. Poi abbiamo Unilever, una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa, che, nel corso degli anni, si è distinta negativamente riguardo al rispetto dei diritti dei lavoratori e sindacali,

GUANTANAMO: SPAGNA, ITALIA E PORTOGALLO DISPOSTI AD ACCOGLIERE 60 DETENUTI OBAMA CERCA DI BLOCCARE I BONUS AIG GOLPE IN MADAGASCAR TREGUA IN PAKISTAN - CACCIATO DALLA GRAN BRE ( da "Dagospia.com" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Tortura, il Foreign Office ammette di non aver mai protestato presso il governo pachistano dopo le accuse di maltrattamenti a presunti terroristi di nazionalità britannica. THE INDEPENDENT - "Cacciato dalla Gran Bretagna, assassinato nel Darfur": Adam Osman Mohammed, rimpatriato dalle autorità britanniche che non gli avevano concesso l'

Europarlamento/ Una guida per evitare uso sessista delle... ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il termine 'diritti dell'uomo' è invece un caso a parte: secondo gli estensori delle linee guida, "la locuzione può essere sostituita da 'diritti umani'", ma non quando si citano le denominazioni ufficiali della 'Corte europea dei diritti dell'uomo' e della 'Convenzione europa dei diritti dell'uomo'.

Mapu Terra Una storia in difesa dell'appartenenza ( da "Villaggio Globale.it" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ambito della difesa dei diritti umani, della difesa dell'ambiente, dello sviluppo rurale e non solo. In linea con questa filosofia l'appuntamento fissato per il prossimo 26 marzo a Monza con Mapu Terra, presso il Teatro Binario7. La piéce porterà in scena la storia di una coppia di origine mapuche che espropriata dal gruppo Benetton rivendica con forza i propri diritti.

Le piantagioni non sono foreste ( da "Villaggio Globale.it" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: violazione di diritti umani, ambientali e sociali, soprattutto ai danni delle donne, il deterioramento della diversità culturale, la diffusione della violenza, la perdita di biodiversità. Friends of the Earth International e Global Forest Coalition hanno richiesto alla Fao di fermare la promozione delle piantagioni e attivarsi invece per fermare la distruzione e il degrado delle foreste.

La Betancourtvuole il divorzioil marito dice no ( da "Sicilia, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: «tortura», è stata messa nero su bianco dalla Croce Rossa Internazionale in un rapporto finora segreto. Secondo l'organizzazione che ha il compito di far rispettare la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, gli Stati Uniti negli anni scorsi hanno praticato metodi di tortura nelle prigioni segrete della Cia.

LUISA SPINA SAN GIORGIO A CREMANO. COLORI IN EVOLUZIONE E DISEGNI CHE RIPRENDONO TEMI SOCIALI SUL... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la giornata mondiale sui diritti umani (tenutasi il 10 dicembre) ed abbiamo voluto raffigurare il diritto dei bambini al gioco e dei giovani alla libertà di parola, quel cerotto in realtà è un invito a strapparlo». Proprio su quella stessa strada, inoltre, è stato realizzato un centro polifunzionale per le attività giovanili ed è anche da questo che gli artisti hanno preso spunto;

Correndo correndo verso New York ( da "Italia Sera" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: correre sul posto per cinquanta minuti può essere una vera e propria tortura soprattutto per le stoiche interpreti di Marathon una pièce di Edoardo Erba già proposta nella versione maschile alcuni anni fa. Messo in scena con essenzialità da Imogen Kusch, lo spettacolo presenta il rapporto tra due amiche in preparazione per la maratona di New York che scivolando attraverso salite,

Il Camerun aspetta un messaggio di speranza ( da "Famiglia Cristiana" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: spesso a voce alta delle violazioni dei diritti umani e delle ingiustizie nel Paese, confrontandosi con il Governo e denunciando gli abusi del potere. Spero allora che dal Papa venga un messaggio forte e che migliori la percezione della Chiesa cattolica da parte della popolazione, visto che negli ultimi tempi alcuni arcivescovi appena nominati non sono stati accettati con facilità.

Esercitazione Ita-Minex '09 ( da "Cittàdellaspezia.com" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una comunità internazionale determinata ad intervenire rapidamente e con efficacia, in un contesto locale di crisi, per ristabilire il rispetto dello stato di diritto della popolazione e la salvaguardia dei diritti umani e del libero commercio marittimo.

Consiglio d'Europa/ Quattro candidati per la segreteria ( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: l'organizzazione paneuropea di Strasburgo che si occupa di diritti umani e non ha nulla a che vedere con l'Unione europea. Lo riferisce un comunicato, spiegando che il nuovo segretario generale verrà eletto dalla prossima sessione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce), prevista dal 22 al 26 giugno.

EuroPA - Dalla telemedicina all'assistenza di fine vita. Riflettori sulla salute e il sociale ( da "Sestopotere.com" del 17-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: immigrazione, con la tutela dei diritti umani e la lotta alla tratta, l?edilizia sanitaria, la giustizia minorile e i premi per i migliori progetti di innovazione nei servizi sociali e per la comunicazione sociale. La salute e il benessere dei cittadini sono in primo piano a EuroP.


Articoli

Cherie Blair guida la class action contro Royal Bank of Scotland (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

LA MOGLIE DELL'EX PREMIER Cherie Blair guida la class action contro Royal Bank of Scotland Sarà l'avvocato più famoso del Regno Unito, Cherie Booth in Blair, la moglie dell'ex premier Tony, a condurre la class action contro la Royal Bank of Scotland (Rbs) intentata da due fondi pensioni statali del North Yorkshire e di Merseyside. L'ingaggio potrebbe mettere in imbarazzo il governo laburista, nel mirino delle polemiche per non aver vigilato a sufficienza sulla governance dell'istituto finanziario travolto dal collasso economico. «Ho deciso di accettare l'incarico per le perdite record inflitte sui fondi pensione delle autorità locali e su altre istituzioni del paese che avevano investito nella RBS» ha spiegato Cherie Blair, conosciuta finora soprattutto per il suo lavoro da avvocato nel settore dei diritti umani e del lavoro.

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Esce "Uno dei tanti" di Edgarda Ferri Sabato presentazione (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esce "Uno dei tanti" di Edgarda Ferri Sabato presentazione Transita dalla storia più o meno remota in una vicenda umana, minuta e travolgente. Dai personaggi maiuscoli del passato all'appena diciottenne Orlando Orlandi Posti, morto ammazzato alle Fosse Ardeatine. Un ragazzo patriota romano, partigiano sempre di corsa, innamorato, finito in cella e sotto tortura in via Tasso: storia mai raccontata, che Edgarda Ferri ha incontrato, preso, dipanato, narrato nel suo ultimo libro, edito da Mondadori. Titolo disarmante: "Uno dei tanti", nelle librerie proprio da oggi. Questa opera si collega a un altro lavoro della Ferri narratrice-storica della modernità: "L'alba che aspettavamo" (2005) che ricostruisce la Liberazione di Milano. Il libro sarà presentato dall'autrice nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, sabato alle 17. Con lei lo scrittore Frediano Sessi e il giornalista Stefano Scansani. Letture di Francesca Campogalliani e Diego Fusari. Venerdì, invece, "Uno dei tanti" sarà presentato da Edgarda Ferri a Roma, in prima nazionale, nell'aula consiliare della Provincia, insieme al presidente Nicola Zingaretti, agli storici Sandro Portelli e Umberto Gentiloni, a Camillo Brezzi, preside della facoltà di storia dell'Università di Arezzo e vicepresidente dell'Archivio della Memoria di Pieve Santo Stefano, dove la scrittrice ha consultato i diari del protagonista della storia.

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Pioggia di emendamenti sul testamento biologico (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Scaduto il termine per la presentazione Pioggia di emendamenti sul testamento biologico Sono oltre 2500 solo quelli firmati dai radicali, di cui il 20% suggerito via Web, mentre il Pd ne ha presentati 173 Renato Schifani visita la Casa dei Risvegli, struttura pubblica della Regione Emilia-Romagna per i pazienti cerebrolesi (Ansa) ROMA - Alle ore 15, ora di scadenza per la presentazione degli emendamenti sul testamento biologico totale. il totale aveva superato il numero di 2500, di cui il 20% suggerito via web, presentati dai senatori Radicali. Lo hanno reso noto i senatori Radicali nel gruppo del Pd Donatella Poretti e Marco Perduca: «La delegazione Radicale, a cui si è aggiunta la senatrice Chiaromonte come firmataria di buona parte dei documenti depositati, ha presentato: due pregiudiziali di costituzionalità; una richiesta di sospensiva; cinque ordini del giorno che richiamano, tra le altre cose, la Dichiarazione universale dei diritti umani, i vari patti internazionali in materia di diritti civili ma anche economici, la necessità di accelerare il processo legislativo in materia di cure palliative, il software utilizzato per il registro nazionale dei testamenti biologici, 2572 emendamenti tra soppressivi, migliorativi e aggiuntivi di cui un 20% provenienti dalla campagna via internet dell'ostruzionismo partecipativo portata avanti assieme all'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica». 173 QUELLI DEL PD - Sono invece 173 gli emendamenti complessivi messi a punto dal gruppo e dai singoli senatori del Pd sul ddl Calabrò. Si tratta di 75 emendamenti del gruppo (a firma anche della senatrice radicale Donatella Poretti); 82 presentati da singoli senatori; 16 a firma di Ignazio Marino e un ordine del giorno di Daniele Bosone sulla rete di assistenza per le persone in coma e in stato neurovegetativo. Tra gli emendamenti con firme singole sono compresi 6 emendamenti presentati da Francesco Rutelli. L'emendamento sull'articolo che disciplina idratazione e nutrizione è stato il punto che ha provocato le frizioni maggiori fra una parte della componente cattolica e il gruppo del Pd. L'emedanento messo a punto recita testualmente: «L'idratazione e la nutrizione, indicate nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono da considerarsi sostegno vitale e sono comunque e sempre assicurate al paziente in qualunque fase della vita. Nell'ambito del principio di autodeterminazione, nel rispetto dell'art. 32, secondo comma, della costituzione, è ammessa l'eccezionalità del caso in cui la sospensione di idratazione e nutrizione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento». stampa |

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sabato i curdi festeggiano il capodanno (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 9 - Empoli Sabato i curdi festeggiano il capodanno PONTEDERA. Sabato 21 marzo è il primo giorno di primavera. Ma sarà anche una giornata molto importante per una delle comunità di migranti che vivono nel nostro territorio. Sarà infatti festeggiato il Newroz, una festività popolare kurda che segna il capodanno. La festa ha assunto nel tempo una forte valenza di riscatto di un popolo che ha subito e subisce forti privazioni di libertà e diritti in Siria, Turchia e Iran. A Pontedera, la comunità kurdo-turca, in collegamento con le altre comunità presenti nei comuni della zona, in Toscana e in altre regioni, sta organizzando, proprio per sabato 21 marzo a partire dalle ore 17 presso la palestra dell'Istituto tecnico commerciale "Enrico Fermi" nel villaggio scolastico di Pontedera, una grande festa con la volontà di condividerla anche con tanti cittadini italiani. Un'occasione di festa e di incontro ispirata ai valori della pace, dei diritti umani e della solidarietà tra i popoli, tutto in una prospettiva di integrazione certamente lodevole e non scontata viste le difficoltà di sempre e di questo momento in particolare. L'iniziativa promossa dal circolo culturale Kurdistan, dalla Tavola della Pace e della Cooperazione, dall'Istituzione Centro Nord Sud e con il patrocinio del Comune di Pontedera e del Comune di Ponsacco. Musiche, teatro, cinema, balli e cena kurda: un'iniziativa festosa e allo stesso tempo incentrata sui valori, a tutti noi cari, della pace, dei diritti e della libertà. «Invitiamo a partecipare tutti i concittadini pontederese - è l'appello che lanciano gli organizzatori e gli stessi protagonisti della festa, alla città - e a promuovere, la conoscenza di questo importate evento che aiuta a compiere passi sul terreno della convivenza».

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seduta all'aquila (sezione: Diritti umani)

( da "Centro, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

In agenda alcune nomine in comitati Seduta all'Aquila L'AQUILA. Il Consiglio regionale è stato convocato per oggi all'Aquila, alle 10, nella nuova aula consiliare. All'ordine del giorno alcune interpellanze su stabilizzazione degli ex Lsu della Val Vibrata e d'Abruzzo, sulla crisi polo industriale di Bussi, sul contributo all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e Molise, sul porto di Ortona, diga foranea e dragaggio. Inoltre si discuterà del progetto di legge n. 10/2009 sui principi generali in materia di riordino degli Enti regionali. Infine il Consiglio dovrà procedere alle seguenti nomine di propri rappresentanti nel Comitato per la pace ed i diritti umani; nel Comitato tecnico consultivo per la cooperazione e lo sviluppo; nel Comitato «Premio Silone»; nel Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo (Cram); nel Forum regionale per la sicurezza urbana.

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cd contraffatti: senegalese arrestato ad alà (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Sardegna, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 34 - Sassari Cd contraffatti: senegalese arrestato ad Alà ALA' DEI SARDI. Un giovane senegalese trovato in possesso di una grande quantità di cd musicali contraffatti è stato arrestato nel pomeriggio di domenica dai carabinieri della compagnia di Ozieri impegnati in una normale operazione di controllo stradale. S.S., trentunenne, dovrà ora rispondere del reato di violazione dei diritti d'autore. Nella sua automobile, perquisita dai militari dell'Arma nel corso del controllo, sono infatti stati rinvenuti 601 fra compact disc musicali e dvd, tutti illecitamente riprodotti. Numerosi cd erano persino muniti del marchio contraffatto della Siae, fatto che ha aggravato la già grave violazione della normativa sul diritto d'autore. Tutto il materiale trovato in possesso del giovane senegalese è stato sottoposto a sequestro da parte dei militari dell'Arma. L'uomo, arrestato e condotto nelle camere di sicurezza della caserma dei Carabinieri di Ozieri, è ora tenuto sotto custodia a disposizione dell'autorità giudiziaria. (b.m.)

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Razzismo, sfida della Ue: Si cambi o lasciamo (sezione: Diritti umani)

( da "Arena, L'" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 17 Marzo 2009 NAZIONALE Pagina 6 BRUXELLES-NAZIONI UNITE. Pronta una nuova bozza proposta dall'Olanda. Frattini: «L'Italia ha smosso le acque» Razzismo, sfida della Ue: «Si cambi o lasciamo» BRUXELLES Fronte comune dell'Unione Europea per modificare la prima bozza sul razzismo. Sospinta anche dall'Italia che «ha smosso le torbide acque del negoziato», come ha dichiarato un soddisfatto ministro degli esteri Franco Frattini, Bruxelles si è unita per chiedere sostanziali rettifiche al documento della conferenza Onu «Durban II», minacciando il ritiro dell'intera comunità dei 27 Stati qualora la richiesta non venisse accolta. La posizione espressa dall'Italia, che aveva deciso di abbandonare i lavori preparatori della conferenza per alcuni frasi antisemite contenute nella bozza, è stata di fatto condivisa dagli altri paesi al punto che Karol Schwarzenberg, ministro degli esteri della Repubblica Ceca, che detiene la presidenza di turno della Ue, ha ufficialmente spiegato le intenzioni dell'Unione se non ci saranno variazioni alla bozza. A Ginevra la Ue presenterà un nuovo testo lungo una ventina di paragrafi (snellito rispetto ai 250 attualmente in discussione), messo a punto dall'Olanda, nel quale vengono cancellati precisi riferimenti a Israele e alla politica che Tel Aviv porta avanti nei territori palestinesi, definita «una violazione dei diritti umani, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Parole che hanno spinto Stati Uniti e Canada ad astenersi dalla partecipazione alla conferenza, seguita poi dall'Italia che ha trascinato anche Danimarca, Estonia, Polonia, Germania e la stessa Olanda che ha messo mano alla bozza. «Se non passerà il nuovo testo niente conferenza, questa è la red line», ha detto il ministro degli esteri Frattini. Non è ancora chiaro se i paesi abbandoneranno il tavolo di Ginevra o se invece diranno di no, «certo è che nessuno», ha aggiunto il ministro italiano, «ha detto sì al testo attualmente in esame». Nella mattinata di ieri il titolare della Farnesina sembrava pessimista sulla riuscita del negoziato all'interno della Ue, evidenziando le difficoltà per trovare una posizione comune tra i paesi dell'Unione. «Spero si esca allo scoperto», si era augurato. Le manovre diplomatiche sono riuscite ad ottenere il risultato inseguito. A Bruxelles la bozza olandese ha prevalso sul testo presentato da Belgio, Egitto, Russia e Norvegia «che non ha soddisfatto la maggioranza dei colleghi Ue», ha rivelato il ministro che sulla riuscita dell'operazione diplomatica in vista della conferenza Onu non si sbilancia. «Non siamo né sicuri né ottimisti su quello che succederà a Ginevra», ha aggiunto, non nascondendo comunque la soddisfazione per la bozza olandese, «radicalmente nuova ed alternativa, molto sintetica e rispettosa delle finalità generali della conferenza sulla lotta al razzismo e all'intolleranza. Un documento che non menziona temi antirazzisti e antisemiti, e non contiene limitazioni alla libertà di espressione».  

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oggi donne alla radio (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 6 - Gorizia Oggi donne alla radio Si parlerà di lotta alle discriminazioni sessuali e promozione della parità di genere nella penultima puntata di "Donne a Nordest", in onda oggi, martedì 17 marzo, alle 14.30 circa, su Rai Radio Uno per il Friuli Venezia Giulia. Ospite degli ideatori e conduttori della trasmissione, i giornalisti Tullio Durigon e Margherita Reguitti, sarà Maria Grazia Vendrame, consigliera di parità delle Regione. Esperta di politiche del lavoro e di pari opportunità, nonché collaboratrice a livello ministeriale ed europeo per progetti sull'imprenditoria femminile, la dottoressa Vendrame spiegherà il ruolo del consigliere di parità. Oltre a ciò entrerà nel merito di cosa fare e a chi rivolgersi in caso di violazione dei diritti sul lavoro, mobbing e altre forme di discriminazione.

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razzismo, l'unione europea trova un fronte comune (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

BRUXELLES Razzismo, l'Unione europea trova un fronte comune BRUXELLES. L'Unione europea presenterà a Ginevra un nuovo testo, messo a punto dall'Olanda, per la conferenza dell'Onu Durban II. L'ha annunciato il ministro degli Esteri Franco Frattini, rilevando che questa iniziativa potrebbe modificare la posizione italiana che aveva deciso di abbandonare i lavori preparatori della conferenza per alcune frasi «antisemite» contenute nella bozza. In particolare non erano piaciuti i riferimenti ad Israele e alla politica che Gerusalemme conduce nei territori palestinesi, definita nel testo originario «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid».

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Rumore è tortura Proprietaria pub in carcere (sezione: Diritti umani)

( da "Tempo, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

stampa SPAGNA Rumore è tortura Proprietaria pub in carcere BARCELLONA Troppo rumore è tortura: chi non lo ha pensato almeno una volta? Ora però il concetto in Spagna è diventato giurisprudenza grazie a una corte di Barcellona, che ha condannato a 5 anni e mezzo di carcere per eccesso di rumore notturno la proprietaria di un locale del centro storico. Per la mano pesante mostrata verso l'imputata, e anche perchè per la prima volta l'eccesso di decibel è stato caratterizzato come reato penale, in quanto fonte di «lesioni» ai vicini. A farne le spese la proprietaria del «Pub Donegal» nel cuore di Barcellona.

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lo sviluppo sostenibile in mostra (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ai Bottini dell'Olio Lo sviluppo sostenibile in mostra LIVORNO. Oggi alle ore 17.30 ai Bottini dell'Olio sarà inaugurata la mostra documentaria e fotografica "I Semi di Cambiamento. La Carta della Terra e il potenziale umano". Promossa dal Comune e dalla Provincia di Livorno insieme all'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e alla Segreteria Internazionale della Carta della Terra (www.earthcharter.org), la mostra è tesa a sensibilizzare i visitatori al tema dello sviluppo sostenibile, in coerenza con i diritti umani, valorizzando le azioni della gente comune. All'inaugurazione interverranno, per il Comune di Livorno l'assessore alle Attività Educative Carla Roncaglia e l'Assessore all'Ambiente Maria Pia Lessi, e il vicedirettore generale dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Andrea Bottai. La mostra sarà aperta fino al 26 marzo. Le scolaresche interessate a partecipare a "I Semi di Cambiamento. La Carta della Terra e il potenziale umano" possono prenotare la visita telefonando dalle 9 alle 13 ai seguenti numeri: 0586/251935 - 0586/251939.

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L'Ue: la nostra bozza o boicotteremo il forum (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

DURBAN II Bruxelles in soccorso di Tel Aviv L'Ue: la nostra bozza o boicotteremo il forum Michelangelo Cocco Una nuova bozza, per mettere fuori gioco quella tacciata di «antisemitismo» dal ministro degli esteri Franco Frattini. E un aut aut: o come base di discussione per «Durban II» verrà adottato il nostro testo, o l'Unione europea si ritirerà in blocco dalla conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo in programma a Ginevra dal 20 al 24 aprile prossimi. È stato il capo della diplomazia italiana - che già il 5 marzo scorso aveva, prematuramente, annunciato i forfait di Olanda, Francia, Belgio e Danimarca - a dettare ieri pomeriggio alle agenzie di stampa la linea dell'Europa. Da Bruxelles, a margine della riunione dei ministri degli esteri del Vecchio continente, Frattini ha spiegato che «i colleghi Ue hanno concordato su quel testo, e se diverrà il testo negoziale della conferenza, l'Italia sarà pronta a rientrare» nei preparativi dell'incontro. Il capo della Farnesina ha aggiunto di non essere «né sicuro né ottimista», ma si è detto soddisfatto che «il gesto dell'Italia è quello che più ha smosso le torbide acque del negoziato». Frattini ha sottolineato che, oltre all'Italia, alcuni paesi come la Danimarca, l'Olanda, l'Estonia, la Polonia e la Germania hanno detto che se non passerà il nuovo testo come base negoziale, «si ritireranno prima della conferenza di Ginevra. Per loro è questa la red line europea». L'uscita di scena dei 27, dopo quella già annunciata di Israele, Stati Uniti, Canada e Italia, decreterebbe il fallimento dell'appuntamento, che da forum internazionale verrebbe di fatto degradato a consesso per i soli paesi «del sud del mondo». Messa a punto dall'Aja, la nuova bozza - riferiscono fonti diplomatiche da Bruxelles - si articola in una ventina di paragrafi invece dei 250 di quello contestata e non contiene le pesanti critiche espresse nei confronti delle politiche dello Stato ebraico e della colonizzazione dei territori palestinesi occupati da Tel Aviv dal 1967. A confermare le dichiarazioni di Frattini, il ministro degli esteri ceco Karel Schwarzenberg, presidente di turno dell'Ue: «Probabilmente invieremo ora le proposte dell'Unione Europea. Se la conferenza sarà in conformità con ciò, resteremo, altrimenti vi sono appelli molto fermi a ritirarci». Tra i paesi che lo hanno chiesto figura la Germania, che si è appellata al ritiro dell'Ue se non saranno modificati questi documenti. In effetti, ha detto anche il capo della diplomazia tedesca Frank-Walter Steinmeier, gli ultimi sviluppi «suggeriscono che non si tratta semplicemente di razzismo, ma la conferenza potrebbe essere deviata per assumere prese di posizioni parziali sul conflitto in Medio Oriente o per condannare posizioni europee o americane sul mondo arabo-musulmano». Anche l'Associated press ieri sera spiegava che il boicottaggio dell'Ue potrà rientrare solo se «le nazioni musulmane smetteranno di provare a criticare fortemente Israele». L'Unione europea, che non ha mai avuto una politica estera comune e che stenta a trovare un accordo perfino su misure d'emergenza con cui provare ad arginare la crisi economica internazionale, sembrerebbe trovarsi compatta in difesa d'Israele a poche settimane dai massacri di «Piombo fuso», l'operazione militare israeliana che ha causato la morte di oltre 1.300 palestinesi nella Striscia di Gaza. La prima bozza della conferenza (presieduta dalla Libia e copresieduta da Cuba e Iran) contiene pesanti attacchi a Israele i cui toni sembrano quelli di un'arringa di un pubblico ministero piuttosto che di una conferenza internazionale delle Nazioni Unite. Ma non c'è traccia di antisemitismo. Vi si legge che la politica israeliana nei territori palestinesi occupati rappresenta una «una violazione dei diritti umani, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». E ancora che le politiche israeliane costituiscono «una seria minaccia per la pace e la sicurezza internazionale e violano i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario». Poi il passaggio più controverso, quello che accusa Israele di «discriminazione razziale nei confronti del popolo palestinese come dei siriani nel Golan occupato e altri abitanti dei Territori arabi occupati». Nella frase «altri abitanti dei Territori arabi occupati» si è ravvisato l'intento di delegittimare Israele in quanto Stato ebraico (dove però vivono oltre un milione di cittadini arabi e che, oltre ai territori palestinesi e al Golan, occupa anche le Fattorie di Sheeba in Libano). Insomma mentre non viene riproposta l'equiparazione tra razzismo e sionismo comparsa alla prima conferenza di Durban del 2001, restano critiche pesantissime alle politiche israeliane. Ma prima e durante l'Operazione «Piombo fuso», la propaganda di Tel Aviv ha riproposto più forte che mai - grazie ai suoi ambasciatori, ad appositi uffici istituiti presso il ministero degli esteri, e alle lobby filo-israeliane degli Stati Uniti - l'equazione tra critiche a Israele e antisemitismo.

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Un mercato più umano Il futuro oltre la crisi (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

ECONOMIA E ASSOCIAZIONI pag. 9 Un mercato più umano Il futuro oltre la crisi CASATENOVO SERATA ALL'AUDITORIUM CASATENOVO LA CRISI ECONOMICA: come affrontarla per costruire un futuro con valori diversi da quelli che l'hanno prodotta. Alle 20.45 di questa sera, nel primo degli appuntamenti degli «incontri di pace» organizzati dal Comune all'auditorium di via Parini, Andrea Di Stefano, direttore della rivista «Valori» interverrà all'incontro dal tema: «I soldi (non) possono tutto; dialoghi possibili tra pace ed economia». In sintesi, nel dibattito col direttore del mensile di economia sociale e finanza etica, ci si chiederà che cosa, dalla crisi, può nascere di migliore e più vantaggioso per tutti. CHE COSA, oguno di noi può fare ripensando ad un'economia per l'uomo e l'intera comunità. Insomma teoria e pratica per cercare di capire cosa scegliere e come utilizzare le moltissime informazioni con cui siamo costantemente aggrediti ogni giorno. SE È CHIARO per molti che l'idea neoliberista del consumo e del mercato fine a se stesso e del profitto, non si sia certo preoccupata dei diritti umani, della difesa ambientale e dell'autodeterminazione dei popoli, si discuterà come pensare ad un modello economico che lavori per la crescita sociale mettendo al primo posto la difesa dei più deboli. Un momento insomma per discutere del futuro perché la crisi c'è, va superata ma bisogna anche imparare da quanto è successo per cercare di non ripetere gli stessi errori S.P.

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LIVORNO OGGI alle 17.30 ai Bottini dell'Olio di Livorno... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Livorno)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

AGENDA LIVORNO pag. 5 LIVORNO OGGI alle 17.30 ai Bottini dell'Olio di Livorno... LIVORNO OGGI alle 17.30 ai Bottini dell'Olio di Livorno sarà inaugurata la mostra documentaria e fotografica «I Semi di Cambiamento. La Carta della Terra e il potenziale umano». Promossa dal Comune e dalla Provincia di Livorno, insieme all'Istituto buddista italiano Soka Gakkai e alla Segreteria Internazionale della Carta della Terra (www.earthcharter.org), la mostra vuole sensibilizzare i visitatori al tema dello sviluppo sostenibile, in coerenza con i diritti umani, valorizzando le azioni della gente comune. Si tratta di un progetto itinerante nato dopo che, il 20 dicembre 2002, l'Assemblea delle Nazioni Unite ha proclamato il «Decennio dell'educazione per lo sviluppo sostenibile» dal 2005, incaricando l'Unesco come agenzia organizzativa e promotrice. Questo provvedimento è stato preso dopo il summit sullo sviluppo sostenibile, di Johannesburg nel settembre 2002, e in questa sede la Soka Gakkai Internazionale (www.sgi.org) ha promosso e realizzato la mostra in collaborazione con la Segreteria Internazionale della Carta della Terra (www.earthcharter.org). Ai Bottini dell'Olio saranno esposti 17 pannelli oltre ad alcune immagini fotografiche realizzate dal Presidente della Soka Gakkai Internazionale, Daisaku Ikeda. Sarà inoltre offerta la possibilità di vedere il film documentario dal titolo "Quiet Revolution".

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È giallo il continente nero L'Africa diventa made in Cina (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

È giallo il continente nero L'Africa diventa made in Cina --> Capitali e manodopera di Pechino per le infrastrutture pubbliche Espansionismo senza democrazia. Da oggi il Papa in Camerun e Angola Martedì 17 Marzo 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print nostro servizio Alberto Bobbio Città del VaticanoIl continente nero stempera il suo colore verso il giallo e la Cina sfida in Africa l'Europa e gli Stati Uniti con una nuova strategia imperiale neocolonialista. Lo vedrà anche Benedetto XVI che oggi arriva in Camerun e venerdì si trasferisce in Angola, Paesi neri che diventano gialli. In Camerun Pechino ha risanato la rete idrica, costruito ospedali, stadi e ha portato la coltivazione dell'artemisia annua, pianta medicinale poco costosa dalla quale si ricavano i nuovi farmaci antimalaria, made in Cina e si porta a casa tonnellate di legname. Dall'Angola prende la via della Cina oltre la metà del greggio locale e le imprese cinesi stanno costruendo porti, aeroporti, strade, ferrovie nel Paese che sta diventando uno dei primi protagonisti dell'espansionismo cinese in Africa, dopo il Sudan. È la «sinizzazione» dell'Africa, globalizzazione di conquista non più in nome della vecchia «amicizia dei popoli», ma del capitalismo moderno e autoritario di chi ha in tasca le chiavi dell'economia mondiale ed è affamato di energia e materie prime. Pechino cominciò con lo Zambia nel 1976 e non ha più mollato. Oggi è partner commerciale al primo posto per 49 Stati africani, con scambi economici cresciuti l'anno scorso del 45 per cento, raggiungendo quasi 110 miliardi di dollari, cioè dieci volte di più dal Duemila, il doppio, per esempio, di quelli francesi. Gli Stati democratici precari del continente nero sono affascinati dalla sveltezza economica cinese e dal loro silenzio. I cinesi non fanno mai domande sui diritti umani e la giustizia e pagano senza batter ciglio ciò che si deve a chi governa. In Angola la mazzetta si chiama «gazosa». Il Camerun è in cima alla lista dei Paesi più corrotti del mondo. E gli africani sono diventati gli alleati più fedeli di Pechino, pronti a respingere nei consessi internazionali ogni dossier di critiche occidentali a Pechino in materia di diritti umani. L'ultima volta è accaduto a febbraio all'Onu. In Angola è andata così. Nel 2002 il Paese aveva finalmente messo fine alla guerra civile con un bisogno drammatico di aiuti. Gli Usa volevano più trasparenza da Luanda e qualche impegno contro la corruzione. Arrivò Pechino che, senza far domande, ripianò il debito estero angolano. Ha troppa fame l'economia cinese e le domande in questa materia non le sono abituali, mentre l'Africa trabocca di ricchezze. Pechino non ha remore, né una missione da compiere, se non quella di nutrire il suo turbocapitalismo autoritario. Nessuno ha chiesto agli africani se va bene così. Sicuramente piace ai nuovi ricchi del continente, alle élite politico-militari al potere. Pechino esporta tecnologia, costruisce infrastrutture, riempie di armi i governi africani. Il kalashinkov cinese è l'arma più venduta. C'è un milione di cinesi in Africa. Portano tutto da casa, non si preoccupano neppure della manodopera locale. Nel libro del corrispondente di «Le Monde» per l'Africa, Serge Michel, e dell'inviato del settimanale svizzero «L'Hebdo», Michel Beuret, «Cinafrica», appena uscito in Italia per «Il Saggiatore», si racconta di un cartello visto sulla strada che da Douala porta a Yaoundé in Camerun mostrato da un africano senza lavoro che si faceva pubblicità con uno slogan neppure tanto ironico: «Più bravo dell'uomo cinese». I cinesi traferiscono in Africa kow-how, ingegneri, tecnici e manodopera non qualificata. Secondo diverse fonti, sarebbero cinesi deportati, galeotti e oppositori politici, gente che dà fastidio in Cina, ridotta ai lavori forzati. Vivono in campi di concentramento, ammassati in tendopoli, lavorano 12 ore al giorno, al servizio del capitalismo senza pietà. In Zambia si dice siano ventimila. La pena di solito è ridotta della metà, ma con un vincolo di riscatto: non tornare mai più in patria e diventare cittadini africani. La Cina aggredisce le economie più interessanti e ricche di materia prime. Metà dell'impegno è dedicato al Sudan, ricco di petrolio e poi all'Angola per lo stesso motivo. Luanda ha tutte le caratteristiche per diventare una potenza continentale, motore dello sviluppo dell'Africa sub-sahariana. Con l'aiuto della Cina naturalmente. Dopo l'Arabia Saudita è il secondo esportatore di petrolio verso Pechino. Ma i proventi del petrolio finiscono nelle tasche di poche famiglie legate al potere dell'inossidabile Dos Santos e degli alti gradi dell'esercito. Intanto solo il 30 per cento della popolazione ha accesso all'energia elettrica, un adulto su due non ha un lavoro stabile, il 65 per cento degli angolani è analfabeta. Poi c'è il paradosso di un Paese che galleggia su un mare di petrolio, ma importa benzina, gpl e altri derivati del greggio, perché l'unica raffineria di Luanda, una società mista dove i cinesi stanno in posizione predominante, ha una capacità di trasformazione molto limitata. Cina e Stati Uniti, l'altro acquirente del petrolio angolano, l'oro nero preferiscono raffinarlo a casa. L'Angola si avvia a diventare anche uno dei più importanti snodi telematici dell'Africa australe. Ospita uno dei terminali di Sat 3, il cavo a fibre ottiche che unisce Spagna e Portogallo al Sudafrica e poi prosegue per l'Asia, il continente del Dragone che tiene al guinzaglio l'Africa e la sua possibile democrazia. 17/03/2009 nascosto-->

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Nasce in Umbria la sezione dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo. Lo ha ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi Nasce in Umbria la sezione dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo. Lo ha annunciato la coordinatrice, l'avvocato Antonietta Confalonieri presentando il convegno "Tutela europea dei diritti umani" che si svolgerà dopodomani nella Sala dei Notari. Saranno trattati anche i temi della libertà della comunicazione, in particolare dei suoi limiti, e quello legato ai detenuti al cosiddetto "41 bis", il carcere duro per il quale ci sono sezioni anche nei penitenziari umbri. Lo scopo della sezione umbra dell'Unione è quello di «diffondere tra gli iscritti all'ordine forense e tra gli operatori giuridici, la conoscenza delle norme interne e di carattere internazionale riguardanti la tutela dei diritti dell'uomo, e di promuovere l'osservanza concreta ed effettiva in sede giurisdizionale, amministrativa e legislativa». «Il significato del convegno - ha spiegato l'avvocato Confalonieri, che ha fondato la sezione insieme alla collega Alessandra Donatelli Castaldo - è leggibile anche nel logo, coniato per l'occasione, dove l'Europa, e quindi la tutela europea dei diritti umani, campeggia nel cuore dell'Umbria, e nel cuore dell'Umbria c'è Perugia». Il filo da cui è partita l'idea di costituire la sezione umbra dell'Unione forense per i diritti umani ha cominciato a dipanarsi sette anni fa, da quando, cioè, il Comune, su iniziativa dell'allora assessore ai Servizi Sociali Wladimiro Boccali, (che ieri ha tenuto a battesimo la nuova associazione), si costituisce parte civile (per i danni all'immagine subiti) nei processi che ledono i diritti umani, come la violenza sulle donne, lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle donne. «In questo periodo sono stati liquidati come risarcimento circa 300 mila euro alla vittime di violenza, e 50 mila al Comune. Le vittime di queste violenze godono del patrocinio legale gratuito». Membri della segreteria scientifica dell'Unione sono anche Massimo Ricciarelli, giudice e la professoressa Carla Pansini.

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ANCHE se non prevedibile con certezza, è certo auspicabile che la visita europea di Obama i... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA ANCHE se non prevedibile con certezza, è certo auspicabile che la visita europea di Obama includa un incontro con Benedetto XVI. Chiesa cattolica e Stati Uniti d'America sono entità più interessate di ogni altra ad una comprensione corretta e realistica dei processi di globalizzazione, per condurli, nei limiti del possibile, verso gli esiti più favorevoli alle buone sorti della vita umana sul pianeta. Il tema della pace internazionale, su cui la Chiesa da sempre tiene una posizione univoca e incondizionata, per soluzioni diplomatiche e mai belliche di qualsiasi controversia tra Stati, sembra sollecitare la nuova amministrazione americana ad un approccio ben diverso da quello tenuto nella precedente strategia di politica estera del presidente Bush, all'insegna delle opzioni militari. Ma non sarebbe il solo punto di convergenza nel giudizio dei fatti e dei modi e dei mezzi per intervenire su di essi. Basti pensare alla promozione e tutela dei diritti umani, alla meno iniqua distribuzione delle risorse energetiche ed alimentari tra le popolazioni di tutti i continenti, alle misure di contrasto degli effetti sociali e morali della crisi economica mondiale, quali la disoccupazione, la migrazione di Paese in Paese con ostacolate integrazioni, lo sfaldamento delle famiglie, l'abbandono degli anziani, l'incertezza del destino dei giovani, l'allettamento di mercimoni e guadagni illeciti, la perdita di valori etici e politici da parte delle classi dirigenti. Obama ha dentro la sua memoria il film della lunga emancipazione dei negri d'America, il Papa non può dimenticare neppure per un attimo la sua missione di difensore degli ultimi della terra. Quali uomini più alleati di questi due dinanzi all'orizzonte che ci sta davanti? Eppure, l'avere Obama restituito libertà e finanziamenti alla ricerca scientifica sulle cellule staminali ha già sollevato obiezioni e preoccupazioni nell'opinione pubblica dei cattolici americani e in Vaticano. Occorre subito dire che i problemi bioetici verranno alla ribalta dei processi di globalizzazione più di quanto non sia apparso sinora. Non foss'altro perché la biologia è la stessa per l'intero genere umano e le vicende della vita e della morte, della salute e della malattia, per la loro universalità non possono essere governate da legislatori nazionali, ciascuno a suo modo. Ecco la necessità di coltivare occasioni e luoghi di incontro e di accordo tra protagonisti della politica, della scienza, delle religioni, in grado di superare tradizioni e culture di singole nazioni, perché si chiariscano sui grandi temi della bioetica le ragioni che ci dividono e quelle che ci uniscono. I processi di globalizzazione svelano il disegno di una loro provvidenziale storicità proprio perché accentuano degli esseri umani la loro universale natura e vocazione. Lo stato attuale del dibattito bioetico non deve rischiare di chiudersi nei confini di conoscenze, di ideologie, di interessi particolari, o di scelte politiche interne ad elettorati nazionali. Giova guardare quel cielo che tutti ci copre, quanti abitiamo la terra, e trovare le risposte, per una unitaria vita del corpo e dello spirito umano, alle tante domande che oggi ci angosciano. E allora, anche per questo, quali migliori, responsabili e concludenti dialoganti, di Obama e Benedetto XVI?

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È MOLTO difficile che la Conferenza delle Nazioni Unite sui diritti umani, che si riunisce ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi di ENNIO DI NOLFO È MOLTO difficile che la Conferenza delle Nazioni Unite sui diritti umani, che si riunisce in questi giorni per la seconda volta, dopo il fallimento del 2001, a Durban nell'Unione Sudafricana riesca a formulare una presa di posizione univoca su un documento che definisca i concetti base che dovrebbero ispirare il trattamento delle popolazioni nel mondo e i rapporti fra etnie, religioni, Paesi, dal momento che tutta l'organizzazione è minata dalla presenza di Paesi che con i diritti umani nulla hanno a che fare. Basta rammentare la recente condanna pronunciata dal tribunale speciale dell'Aja contro il presidente sudanese Bashir e la completa indifferenza con la quale essa è stata seguita, sin quasi a trasformarsi in un trofeo per lo stesso Bashir, per capire come andranno le cose. Tuttavia l'enormità del fatto e la ripetizione del tentativo di introdurre nel documento finale una esplicita condanna del sionismo israeliano come espressione di razzismo hanno questa volta suscitato un'eco assai più vasta e una reazione che, almeno in linea di principio, anticipa infine la capacità dell'Unione europea di esprimere una parere univoco in questioni di principio che stanno (o dovrebbero stare) alle fondamenta delle relazioni internazionali. Infatti la decisione assunta ieri dal Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione, su proposta olandese, di presentare a Durban un documento che cancelli le espressioni usate in sede preliminare, nella redazione antisionista della dichiarazione finale, per quanto sofferta e condizionata, esprime un concetto forte. Con essa non solo l'Europa si affianca agli Stati Uniti ma convalida anche la decisione italiana (che era stata non poco criticata) di non partecipare alla conferenza.. Il nuovo documento dovrebbe esprimersi in termini sinteticamente chiari contro ogni forma di razzismo e intolleranza, senza la pretesa di dare lezioni da un pulpito che dovrebbe prima badare ai propri dintorni. Se questo documento verrà accettato (e la posizione italiana avrà avuto il merito, come diceva il ministro Frattini, di "smuovere le acque torbide") allora tutti i Paesi dell'Unione potranno superare le esitazioni e partecipare all'approvazione di un testo che, pur conservando un carattere semplicemente declaratorio, avrà il pregio di poggiare su un consenso più esteso. In caso diverso, ha preannunciato il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Schwarzenberg, le delegazioni dell'Unione si ritireranno o, come lo stesso ministro ha ammesso, «ci sarà un forte movimento per ritirarsi». Non è certo che le decisioni prese a Bruxelles riescano a prevalere sui particolarismi di alcuni Paesi europei, ancora propensi a partecipare alla discussione. Ma l'avere sollevato il problema e averlo posto in maniera risoluta rappresenta un passo avanti rispetto alla tradizione di inerzia che ha troppo spesso caratterizzato la politica dell'Unione dinanzi a questioni che coinvolgono il destino o la situazione di Israele. Magari comprensibilmente, dato che non si conoscono ancora le basi di politica internazionale sulle quali l'ultraconservatore Lieberman, nuovo ministro degli Esteri israeliano nel governo appena costituito da Netanyahu, e dato che in sede di campagna elettorale Lieberman si era esposto come il più fanatico assertore dei diritti del sionismo. È auspicabile che come i Paesi europei hanno cercato una posizione comune, anche il governo israeliano riesca a trovare formule non eversive rispetto alla situazione incandescente che lo circonda. L'autodifesa della patria che gli israeliani cercano di attuare con ogni mezzo, non legittima però le accuse di sionismo. Tuttavia certe parole possono nuocere più che i proclami di una conferenza imbottita di retorica.

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Padre Samir e il rapporto con l'Islam (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Veneto" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: CRONACAVERONA - data: 2009-03-17 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE L'incontro Padre Samir e il rapporto con l'Islam VERONA — Il dialogo difficile, ma possibile, tra Occidente e Islam. Sarà al centro di una conferenza, giovedì, tenuta da padre Samir Khalil Samir, gesuita di origini egiziane, tra i massimi studiosi della cultura e della religione islamica. Tanto da essere nominato da Papa Benedetto XVI proprio consulente in materia. L'incontro, dal titolo «Islam e Occidente, convivenza (im)possibile» si terrà alle 20.45, nell'auditorium della fondazione Toniolo. A moderare la serata, il giornalista Stefano Filippi, che intervisterà padre Samir sul rapporto tra le due culture, anche riguardo alle questioni della laicità, dell'immigrazione, dei diritti umani e della libertà religiosa. «Samir – spiega Filippi – per via della propria esperienza personale ha fatto una sintesi della cultura araba ed occidentale e quindi ha una visione chiara di entrambi i punti di vista: senza fare barricate o falso buonismo racconta le ragioni delle due parti». L'evento, patrocinato dal Comune, è stato organizzato dai centri culturali Guareschi e Nicolò Stenone. F.M.

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nostro servizio BRUXELLES - L'Unione Europea potrebbe ritirarsi in blocco dai... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi nostro servizio BRUXELLES - L'Unione Europea potrebbe ritirarsi in blocco dai negoziati in corso a Ginevra per la conferenza Onu sul razzismo se non sarà modificato il testo attualmente sul tavolo, in linea con le proposte che i Ventisette invieranno nella città svizzera. Lo ha detto il ministro degli Esteri ceco Karel Schwarzenberg, presidente di turno dell'Unione Europea, a margine del Consiglio affari generali e relazioni esterne a Bruxelles. «Probabilmente - ha detto in riferimento a un testo olandese alternativo a quello attuale, su cui i Ventisette si sono trovati d'accordo - invieremo ora le proposte dell'Unione Europea». Schwarzenberg ha avvertito che, «se la conferenza sarà in conformità con ciò, resteremo, altrimenti vi sono appelli molto fermi a ritirarci». Tra i paesi che lo hanno chiesto figura la Germania, che si è appellata al ritiro dell'Ue se non saranno modificati questi documenti. L'Italia per parte sua si è già ritirata per protesta per il testo attuale, considerato antisemita e aggressivo. In effetti, ha detto anche il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, gli ultimi sviluppi «suggeriscono che non si tratta semplicemente di razzismo, ma la conferenza potrebbe essere deviata per assumere prese di posizioni parziali sul conflitto in Medio Oriente o per condannare posizioni europee o americane sul mondo arabo-musulmano». Per questo, ha detto ancora Steinmeier, «chiederò che rinunciamo a partecipare a questa conferenza se nelle prossime ore o nei prossimi giorni non arriveremo a una modifica sostanziale di questi documenti». I Ventisette hanno trovato l'accordo su un testo redatto dall'Olanda, alternativo a quello contestato. Frattini ha definito il testo olandese «radicalmente nuovo e alternativo, molto sintetico (20-25 paragrafi), rispettoso delle finalità generali della conferenza sulla lotta al razzismo e all'intolleranza, che non menziona temi antirazzisti e antisemiti e non contiene limitazioni alle libertà di espressione». L'Unione europea lo presenterà ora ai negoziatori di Ginevra: «Se sarà accolto, l'Italia potrà riconsiderare la sua decisione di non partecipare», ha detto Frattini. Se non sarà accolto, «l'Italia, come molti altri paesi Ue non parteciperà, come hanno detto anche Danimarca, Olanda, Estonia, Polonia e Germania». Altri invece «parteciperanno per votare no a Ginevra, altri ancora hanno detto di esitare tra una posizione e l'altra», ha aggiunto Frattini, citando l'esempio di Cipro. Il titolare della Farnesina ha espresso molta soddisfazione per il dibattito politico svolto in Consiglio (al quale non ha partecipato il ministro francese Bernard Kouchner, partito in anticipo, che aveva criticato la posizione italiana). Nel testo contestato si critica la politica di Israele nei territori palestinesi, giudicata «in violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Nella bozza si esprime inoltre «profonda preoccupazione per le discriminazioni razziali compiute da Israele contro i palestinesi e i cittadini siriani nel Golan occupato». Israele inoltre viene accusato di «tortura, blocco economico, gravi restrizioni di movimento e chiusura arbitraria dei territori» e viene inoltre definito «una minaccia per la pace internazionale e la sicurezza». Commenta il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner: «È necessario che gli europei continuino a lavorare insieme per il successo di questo importante convegno contro il razzismo, l'Unione europea deve avere un grosso peso nei negoziati in corso». Se ne riparlerà, dunque, lunedì prossimo: all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri degli Esteri della Ue a Bruxelles ci sarà anche la conferenza Onu sul razzismo.

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Squadra Ue visita Washington (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Guantanamo Squadra Ue visita Washington Guidata dal vice presidente della Commissione Europea Jacques Barrot, è arrivata ieri a Washington una delegazione Ue che ha l'ingrato compito di discutere il dossier Guantanamo. Del precoce entusiasmo con il quale gli europei si erano offerti di dare una mano ad Obama per chiudere la prigione non vi è quasi più traccia. Del resto - come notava ieri il New York Times - l'amministrazione statunitense è stata fin qui parca di informazioni. Gli europei non sanno chi devono "ospitare" né con quale status. E tanto i recenti casi di cronaca su reduci di Guantanamo ri-convertiti al jihadismo quanto le difficoltà incontrate dal team di Obama nel dare un seguito all'annunciata chiusura alimentano la diffidenza degli alleati. L'inizio della delicata trattativa transatlantica è coinciso ieri con le ennesime rivelazioni - stampa (Washington Post ) sulla poco ortodossa gestione americana dei prigionieri della guerra al terrore. In un rapporto della Croce Rossa Internazionale rimasto fin qui segreto, i metodi di interrogatorio utilizzati nelle prigioni della Cia - i cosiddetti "black sites" - vengono definiti «atti di tortura». Il documento costituisce il più dettagliato ed autorevole atto d'accusa fin qui pubblicato contro l'informale sistema carcerario della Cia. 17/03/2009

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Durban, svolta Ue Boicottaggio se non cambia il testo (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

conferenza sul razzismo l'europa finalmente trova una voce unica Durban, svolta Ue Boicottaggio se non cambia il testo Apripista. Quella italiana sembrava un'indignazione isolata, una fragile sponda all'annunciata defezione di Israele e Stati Uniti. Ieri i ministri degli Esteri dei Ventisette si sono scoperti compatti contro la bozza, trovando il consenso su un documento olandese. Se l'Onu non cambia, a Ginevra il ritiro sarà continentale. E Frattini esulta. di Anna Momigliano C'è la massa critica, per una volta l'Unione europea parla con un'unica voce. E minaccia di boicottare "Durban 2", la conferenza antirazzista delle Nazioni Unite che si terrà a fine aprile a Ginevra, a meno che non sia modificato il testo del documento preparatorio. Che, nonostante il proposito ufficiale di «combattere il razzismo e la xenofobia», è stato giudicato da più parti sbilanciato e anti-israeliano. Per questo Canada, Stati Uniti e Israele avevano annunciato la propria intenzione di non partecipare. Al loro boicottaggio poi si era unito quello italiano, annunciato dieci giorni fa dal ministro degli Esteri Franco Frattini. Che poi, in un'intervista rilasciata al Riformista, aveva constatato con rammarico la mancanza di una presa di posizione univoca da parte dell'Unione europea. «Ancora una volta, purtroppo, su Durban l'Europa non c'è». E ancora: «Ho preso una decisione forte che sono pronto a ritirare se l'Europa rispetterà quei principi che ho voluto garantire.» Ebbene, adesso su Durban l'Europa c'è. Lo ha annunciato ieri Karel Shwarzenberg, il capo della diplomazia della Repubblica ceca, che ricopre la presidenza di turno: «In molti hanno espresso profondo scetticismo sulla direzione che ha preso la preparazione della conferenza» e di conseguenza, se le cose non cambieranno, «ci sarà un forte movimento per ritirarsi», ha dichiarato Shwarzenberg al termine del Consiglio Esteri. «Era quello che volevamo», è stato il commento soddisfatto della Farnesina. Oltre all'Italia, anche Olanda e Germania sono stati tra i sostenitori principali della fermezza sul caso Durban. Più che il boicottaggio, l'obiettivo dell'Unione europea resta assicurarsi che la conferenza Onu si concentri davvero sul problema del razzismo, anziché trasformarsi in una tirata unilaterale contro Israele, come già avvenuto nella conferenza svoltasi nel 2001 a Durban, in Sudafrica (da cui il nome "Durban 2", nonostante l'appuntamento sia a Ginevra. Dalla conferenza del 2001 erano inoltre scaturite critiche all'Europa, cui i Paesi musulmani chiesero maggiori limitazioni della libertà di espressione nei casi di idee offensive per l'Islam. Ora l'ostacolo principale da superare sta nella bozza messa a punto dal comitato preparatorio, presieduto dalla Libia e composto da Stati come Iran e Cuba - che, oltre a solide credenziali anti-israeliane, non vantano un particolare rispetto delle minoranze sul proprio stesso territorio. Il documento definisce la politica israeliana nei territori palestinesi «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Inoltre la bozza chiede leggi più dure contro la «diffamazione religiosa», un punto che secondo la Farnesina «di fatto mira ad introdurre nuovi limiti alla libertà di espressione». È stato proprio quel documento a fare cambiare idea a Obama: inizialmente Washington aveva annunciato la propria partecipazione. Ma una volta appurato che Libia e alleati erano determinati a trasformare la conferenza in uno show anti-israeliano, gli Usa hanno fatto dietrofront. Come a dire: noi eravamo bendisposti, ma non c'è alcuna speranza di fare funzionare la conferenza. Adesso però forse i presupposti per per cambiare realmente l'indirizzo della conferenza ci sono. I ventisette membri dell'Unione europea chiedono l'approvazione di una bozza alternativa. L'Olanda ne ha già messo a punto una, con il pieno sostegno dell'Italia: «È un documento molto sintetico, 20-25 paragrafi contro i 250 attuali, che non menziona temi offensivi come approcci antisemiti o limitazioni alla libertà di espressione», sostiene Frattini. L'impegno italiano coinvolge non solo l'esecutivo, ma anche il Parlamento. Già lo scorso dicembre i deputati hanno approvato una risoluzione che invitava il governo «a intervenire in sede europea affinché venga scongiurato il rischio che la Conferenza si svolga su una piattaforma ispirata all'intolleranza». 17/03/2009

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PARLAMENTO EUROPEO: PROGRESSI DI CROAZIA, TURCHIA E FYROM VERSO L'ADESIONE (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 17 Marzo 2009 PARLAMENTO EUROPEO: PROGRESSI DI CROAZIA, TURCHIA E FYROM VERSO L´ADESIONE Strasburgo, 17 marzo 2009 - Il Parlamento è fiducioso che i negoziati d´adesione con la Croazia possano concludersi nel 2009, purché si intensifichi la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. L´aula ha respinto degli emendamenti sulla restituzione dei beni agli esuli italiani e sulla responsabilità per le foibe. Preoccupato per la polarizzazione della società e il rallentamento delle riforme in Turchia, la esorta a portare avanti il processo, specie sulla libertà di espressione, di stampa e di culto. Croazia: possibile concludere i negoziati nel 2009 - Approvando una risoluzione con 548 voti favorevoli, 40 contrari e 34 astensioni, il Parlamento si congratula con la Croazia «per i buoni risultati raggiunti nel 2008 con l?adozione della pertinente legislazione e l?attuazione delle riforme necessarie per qualificarsi per l?adesione all?Ue». Si dice inoltre «fiducioso» che si possa raggiungere l?obiettivo di «concludere i negoziati nel 2009», a condizione che il governo della Croazia intensifichi i suoi sforzi volti ad affrontare, in particolare, alcune delle questioni più delicate connesse al processo di adesione, tra cui la lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione e ottemperi ai criteri di riferimento fissati in questi settori, e purché il Consiglio sia in grado e disposto ad avviare tutti i capitoli di negoziato senza ulteriori indugi. Nel sottolineare inoltre l´esigenza di proseguire la riforma della pubblica amministrazione il Parlamento rileva anche l?importanza di fornire agli investitori stranieri certezza giuridica e uguaglianza dinanzi alla legge. In tale contesto esorta le autorità croate ad affrontare con urgenza i casi in sospeso concernenti la restituzione delle proprietà. Ma l´Aula non ha accolto l´emendamento presentato da Roberta Angelilli (Uen, It) e Cristiana Muscardini (Uen, It) volto a precisare che ciò comprende anche «i numerosi casi di restituzione di proprietà portati avanti da cittadini stranieri». Con 43 voti favorevoli, 565 contrari e 9 astensioni ha anche respinto un emendamento delle stesse deputate in cui era espressa preoccupazione «per il perdurare della legge sulla "denazionalizzazione" che vieta la restituzione dei beni espropriati ai cittadini non croati» e si chiedeva di risolvere il problema della restituzione dei beni e/o di garantire un adeguato risarcimento per quelli non restituibili «agli esuli italiani o di origine italiana espulsi dal governo iugoslavo a partire dal 1947». In proposito, un altro emendamento bocciato precisava che «ben 1. 411 beni appartenenti a italiani e situati in territorio croato dell´ex zona B di Trieste «sono attualmente disponibili e liberi da vincoli e potrebbero essere immediatamente restituiti ai legittimi proprietari». A questo proposito, l´Aula ha inoltre respinto - con 35 voti favorevoli, 570 contrari e 12 astensioni - un altro emendamento delle due deputate italiane che, «al fine di instaurare un vero spirito di pacificazione e riconciliazione tra i popoli europei dopo gli orrori del passato», chiedeva alla Croazia, come «condizione fondamentale» per la sua piena adesione all´Ue, «l´ammissione di ogni responsabilità politica, morale e materiale per il massacro di diverse migliaia di italiani attraverso una capillare pulizia etnica perpetrata dalle milizie comuniste dell´ex regime iugoslavo». Il Parlamento ritiene poi necessario compiere sforzi ancora più incisivi nel settore giudiziario, anche per garantire che i crimini di guerra siano trattati conformemente a norme comuni, a prescindere dall´origine etnica. Invita inoltre il governo croato a intensificare i propri sforzi per mettere immediatamente a disposizione i documenti militari relativi al caso Gotovina, prendendo atto che il paese ha accolto la maggior parte delle richieste di assistenza del Tribunale penale internazionale per la ex Iugoslavia. Pur ritenendo «soddisfacente» la libertà di stampa in Croazia, il Parlamento richiama l?attenzione sui recenti casi di intimidazione e addirittura di uccisione di giornalisti che investigavano su casi di corruzione e di criminalità organizzata. Si compiace inoltre per l?adozione da parte del governo di un piano d´azione volto all´attuazione del diritto costituzionale sulle minoranze nazionali e per l´aumento dei finanziamenti. Per quanto riguarda i criteri economici, il Parlamento ritiene incoraggiante «l?aumento dell?occupazione e la crescita economica sostenuta registrata dalla Croazia», ma sottolinea l?esigenza di affrontare i crescenti disavanzi della bilancia commerciale e dei conti correnti, nonché l?indebitamento estero. Si compiace inoltre dei progressi compiuti nel processo di privatizzazione in corso e, accogliendo con favore l?adozione di un piano d?azione per l?attuazione del protocollo di Kyoto, invita le autorità a prendere tutte le misure del caso per ridurre di fatto le emissioni industriali. Infine, sottolineando che le questioni bilaterali (la controversia frontaliera con la Slovenia) «non dovrebbero costituire un ostacolo ai progressi dei negoziati di adesione», sollecita il governo croato e i governi dei paesi vicini a risolvere velocemente tutte le questioni in sospeso, deferendo la questione a una corte internazionale. Turchia: proseguire le riforme - In una risoluzione adottata con 528 voti favorevoli, 52 contrari e 43 astensioni, il Parlamento ricorda che l´apertura dei negoziati di adesione con la Turchia, nel 2005, «costituisce il punto di partenza di un processo di lunga durata e senza limiti di tempo». Osservando poi che a piena osservanza di tutti i criteri di Copenaghen e la capacità di integrazione all´Unione «rimangono la base per l´adesione all´Unione europea», esprime preoccupazione per il continuo rallentamento del processo di riforma registrato in Turchia per il terzo anno consecutivo. Esorta quindi il governo del paese «a dare prova della propria volontà politica di portare avanti il processo di riforma». Il Parlamento deplora che gli sforzi inizialmente intrapresi per riformare in profondità la costituzione «siano sfociati in una polemica sulla questione del velo e abbiano accentuato la polarizzazione della società». Invita quindi il governo turco a riprendere la stesura di una nuova costituzione civile imperniata sulla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, associando al processo i partiti politici e la società civile, nonché le minoranze etniche e religiose. Sollecita poi i leader dei partiti politici ad adoperarsi «seriamente» per avviare un dialogo e a concordare un piano per le riforme finalizzato a modernizzare il paese, «creando una società democratica, pluralista, secolare e prospera, basata sullo Stato di diritto». Esprimendo preoccupazione per le cause di interdizione di due partiti parlamentari avviate nel 2008, il Parlamento deplora che in Turchia la libertà di espressione e la libertà di stampa «non siano ancora pienamente tutelate» e, in proposito, sottolinea «la frequente censura di siti web o le pressioni e i processi ai danni di giornalisti critici». Ritenendo inoltre «insufficiente» la modifica dell´articolo 301 del codice penale adottata nell´aprile 2008, «in quanto chi esprime le proprie opinioni non violente continua a essere perseguito», ribadisce la necessità di abrogare tale articolo e di riformare in modo sostanziale il codice penale e altre leggi invocate per limitare arbitrariamente l´espressione di opinioni non violente. Il Parlamento ribadisce la necessità di sviluppare un quadro giuridico affinché tutte le comunità religiose possano operare senza indebite restrizioni, in particolare per quanto riguarda l´istruzione religiosa e la costruzione di luoghi di culto. Reiterando l´invito a riaprire immediatamente il seminario greco-ortodosso di Halki e a utilizzare in pubblico il titolo ecclesiastico di Patriarca ecumenico, si rammarica del previsto esproprio del monastero siro-ortodosso di S. Gabriele di Tur Abdin e dei procedimenti giudiziari nei confronti dei suoi rappresentanti ed esorta il governo turco ad affrontare quanto prima i problemi degli aleviti nonché a rendere facoltativi i corsi di religione gestiti dallo Stato. Pur compiacendosi della valutazione della Commissione secondo cui il quadro giuridico volto a tutelare i diritti della donna e a garantire l´uguaglianza di genere «è sostanzialmente definito», il Parlamento ribadisce il suo appello al governo turco affinché prenda ulteriori misure concrete per responsabilizzare le donne nella sfera politica, economica e sociale. Accoglie con favore la creazione di una commissione per le pari opportunità nel Parlamento turco, ma esprime preoccupazione per l´aumento dei cosiddetti "delitti d´onore" ed esorta le autorità turche e la società civile a intensificare i loro sforzi per prevenire tali delitti, la violenza domestica e i matrimoni forzati. Il Parlamento deplora inoltre che non si siano compiuti progressi nell´instaurare una piena vigilanza civile e sistematica sull´esercito e nel rafforzare il controllo parlamentare sulla politica militare e di difesa. Sottolineando inoltre l´impellente necessità di intraprendere ulteriori sforzi sistematici per migliorare l´imparzialità e la professionalità della magistratura, esorta il governo turco a intraprendere ulteriori sforzi per eliminare la tortura e i maltrattamenti, tanto all´interno quanto all´esterno dei luoghi di detenzione ufficiali e «di porre fine alla cultura dell´impunità». Deplora poi che il governo turco non abbia presentato alcuna strategia di ampio respiro contro la corruzione. Riguardo alle questioni economiche e sociali, il Parlamento si compiace della valutazione della Commissione secondo cui la Turchia è un´economia di mercato funzionante. Allo stesso tempo deplora che molti degli impegni assunti dalla Turchia nel quadro dell´Unione doganale Ce-turchia non vengano rispettati. Si compiace, invece, dell´adozione della legge sulla previdenza sociale e l´assicurazione malattia generale e valuta inoltre positivamente il pacchetto sull´occupazione adottato nel maggio 2008 allo scopo di promuovere le opportunità lavorative per le donne, i giovani e le persone disabili. Ma, deplorando che non siano stati compiuti progressi sulla modifica della legislazione sui diritti dei sindacati, invita il parlamento turco ad adottare una nuova legge sulle organizzazioni sindacali. Il Parlamento prende atto dei progressi compiuti nel settore dei flussi migratori e dell´asilo, ma deplora però che dal dicembre 2006 la Turchia non abbia ripreso i negoziati con la Commissione relativi alla conclusione di un accordo in materia di riammissione, «la cui firma rappresenta una condizione per la stipula di un accordo in materia di agevolazioni per i visti». Condannando le violenze perpetrate dal Pkk e da altri gruppi terroristici nel territorio turco, il Parlamento esorta il governo turco ad avviare, in via prioritaria, un´iniziativa politica che favorisca una soluzione duratura della questione curda. Nell´esprimere poi preoccupazione per le continue manifestazioni di ostilità e violenza nei confronti delle minoranze, esorta il governo turco ad attivarsi contro le organizzazioni e i gruppi che fomentano l´ostilità nei loro confronti e a tutelare tutti coloro che sono minacciati e temono per la propria vita. Accogliendo con favore la visita in Armenia del presidente Gül, il Parlamento esorta il governo turco a riaprire la frontiera con l´Armenia e a ripristinare piene relazioni economiche e politiche con tale paese. Ribadisce poi il proprio appello ai due governi affinché avviino un processo di riconciliazione «che tenga conto sia del presente sia del passato e che consenta una discussione franca e aperta sugli eventi trascorsi». Esprime inoltre apprezzamento per l´impegno dimostrato dai governi turco e greco nel migliorare le relazioni bilaterali. Deplorando che il governo turco non abbia ancora applicato integralmente l´accordo di associazione Ce-turchia e il protocollo aggiuntivo, sottolinea poi la necessità di pervenire a una soluzione globale della questione cipriota basata sulle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e sui principi basilari dell´Ue. Appoggia quindi i negoziati diretti in corso a Cipro tra i leader delle due comunità e «invita la Turchia a favorire un clima adatto alle trattative ritirando le forze turche e consentendo ai due leader di negoziare liberamente il futuro del loro paese». Infine, riguardo alla cooperazione su questioni internazionali e globali, il Parlamento apprezza il contributo apportato dalla Turchia alla ricerca di soluzioni per molte regioni in crisi in tutto il mondo, in particolare in Medio Oriente e nel Caucaso meridionale e per quanto riguarda le relazioni tra Afghanistan e Pakistan. Si compiace inoltre del costante contributo apportato dalla Turchia alla politica estera e di sicurezza comune dell´Ue e alle operazioni della Nato, ma chiede al governo turco di firmare e sottoporre a ratifica lo Statuto del Tribunale penale internazionale, «accrescendo così il contributo e l´impegno della Turchia al sistema multilaterale globale». Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia (Fyrom): aprire i negoziati entro l´anno - Approvando una risoluzione con 478 voti favorevoli, 92 contrari e 42 astensioni, il Parlamento esprime apprezzamento per il fatto che i partiti di governo e l´opposizione dell´ex Repubblica iugoslava di Macedonia uniscano i loro sforzi al fine di adempiere ai criteri per l´appartenenza all´Ue e di aderire quanto più rapidamente possibile all´Unione. Ribadisce inoltre il pieno supporto alla prospettiva europea del paese e di tutti i paesi dei Balcani occidentali, «che è essenziale per la stabilità, la riconciliazione e il futuro pacifico della regione». Il Parlamento deplora tuttavia che, a tre anni dal conferimento dello status di candidato, i negoziati di adesione non siano stati ancora avviati, «creando una situazione insostenibile che demotiva il paese e rischia di destabilizzare la regione». Ritiene quindi auspicabile «porre fine a questa situazione eccezionale» ed esorta ad accelerare il processo di adesione prendendo entro l´anno una decisione sull´apertura dei negoziati. Ribadisce poi l´importanza di cercare di risolvere le questioni pendenti con i paesi confinanti pervenendo, tra l´altro, a una soluzione negoziata e reciprocamente accettabile sulla questione del nome. In proposito, approva gli sforzi profusi del mediatore delle Nazioni Unite per pervenire quanto prima a un accordo definitivo tra l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia e la Grecia sulla base della sua proposta del 6 ottobre 2008. Avverte che, se non si raggiungerà rapidamente un accordo tra i due Stati, «il processo di adesione all´Ue . Potrebbe subire uno stallo a lungo termine». . <<BACK

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Due austriaci per parlare della tortura (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

MOSTRA/1. ALLA GALLERIA DI FABIO PARIS Due austriaci per parlare della tortura Fabio Paris, con la galleria che porta il suo nome, continua, con attenzione, a portare in città le nuove tecnologie applicate all'arte. Lo spazio è limitato, ma la tensione verso il nuovo è notevole. Un sodalizio austriaco, costituito da due giovani padri con due giovanissime bimbette, si è formato da alcuni anni; propone performances, che vengono documentate con video e/o con fotografie: Ubermorgen.com è il nome del gruppo. La performance e le immagini ci parlano di tortura (Superenhanced). Nel nostro immaginario collettivo la tortura è qualcosa di lontano, che spesso seppelliamo nella memoria medievale; i due giovani austriaci ci riportano alla realtà, non soltanto a quella vicina della Seconda guerra mondiale, quando è stata ampiamente utilizzata, ma alla realtà odierna; ci ricordano che esiste, è praticata, e forse assai più di quanto pensiamo, da quella psicologica che si consuma contro i bambini-soldato di tante parti del mondo, a quella reale di Stati che difendono, come sempre è accaduto, con la violenza, un potere ingiusto. La tensione emotiva e linguistica che si crea nelle performances del sodalizio nasce anche dal contrasto tra i gesti di affetto dei due padri verso le due figlie, che si trasformano in forma di aggressione; un gioco, per i bimbi, e un messaggio per chi guarda. Dietro il sorriso scopriamo la maschera, dietro il gesto lieve di due padri premurosi, avvertiamo la possibile minaccia; gli stessi colori, i vestitini d'attualità, tutto sembra trasportarci in una realtà im-possibile; e proprio per questo, ancora più sottilmente inquietante. Una mostra per riportarci - ogni tanto è necessario - ai valori della nostra civiltà; anche contro le idee collettive sull'arte, letta sovente in molte sue espressioni attuali come disimpegno ed evasione. Anche dietro i bei colori sgargianti degli abiti e delle fotografie, dietro le forme pulite, senz'ombre, delle immagini, si può nascondere l'oscura minaccia, la banalità del male contro cui ci ha messo in guardia la cultura filosofica del secolo scorso. MA.CORR. Ubermorgen.com: «Supernhanced»; Brescia, Fabio Paris Artgallery (via Alessandro Monti 13); fino al 20 marzo

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Lavoro, istruzione e salute I diritti umani al cinema (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACA FIRENZE pag. 10 Lavoro, istruzione e salute I diritti umani al cinema LA RASSEGNA ALL'AUDITORIUM «STENSEN» I DIRITTI UMANI arrivano sul grande schermo grazie ad Amnesty international ospitata dall'Auditorium Stensen. Cinque appuntamenti cinematografici tutti a ingresso gratuito e tutti di giovedì alle 21 per cinque diritti umani: lavoro, istruzione, terra, salute, responsabilità d'impresa. LA RASSEGNA che anticipa la prossima campagna internazionale di Amnesty International sui diritti economici e sociali inizierà giovedì 19 marzo con «In questo mondo libero» di Ken Loach. Seguirà l'incontro con Ditila Hako responsabile sezione immigrati della Cgil Toscana e un lavoratore immigrato proveniente dal Senegal che porterà la sua drammatica testimonianza relativa alla ricerca del lavoro in Toscana e il conseguente sfruttamento attuato nei suoi confronti. GIOVEDÌ 26 marzo sarà la volta di «Non uno di meno» di Zhang Yimou (vincitore del Leone d'oro a Venezia), storia di una ragazzina di 13 anni che accetta una breve supplenza nella scuola multiclasse di una zona rurale e misera della Cina, in cui anche i gessetti sono un bene prezioso. Al termine del film il dibattito con Alessandra Buyet, presidente Unicef Toscana. Amnesty allo Stensen, tel. 380.3150862, www.stensen.org, gr014@amnesty.it.

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Il plauso di Elie Wiesel: <No al dialogo con l'odio> (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-03-17 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Intervista allo scrittore premio Nobel Il plauso di Elie Wiesel: «No al dialogo con l'odio» «Nell'Assemblea Onu posizioni antiebraiche » DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — L'aut-aut dell'Europa, che minaccia di ritirarsi dalla conferenza dell'Onu (Durban 2) se non verrà modificato il testo sul razzismo riceve un condizionato plauso da Elie Wiesel. «Approvo la dichiarazione del ceco Karel Schwarzenberg, presidente di turno della Ue», spiega il Premio Nobel per la Pace sopravvissuto ad Auschwitz, «ma attenzione: quella bozza va ritirata completamente e riscritta ex novo. Ogni riferimento a Durban 1 va cancellato». Nel 2001 Wiesel si ritirò dalla conferenza, che era stato personalmente invitato a inaugurare dall'allora Segretario generale dell'Onu Kofi Annan, in segno di protesta contro la bozza preparatoria, che ancora oggi Wiesel non esita a definire «uno scandalo morale di immane proporzioni». «Kofi Annan e l'allora alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani Mary Robinson fecero di tutto per dissuadermi», racconta l'80enne scrittore e attivista, «nonostante il mio rapporto personale con entrambi rifiutai, perché ritenni di non poter dialogare con l'odio. L'odio ferma sempre il dialogo e a Durban ce n'era così tanto da impaurirmi. Per questo motivo voglio essere certo che il testo del Durban 2 non contenga nulla del Durban 1, che conosco fin troppo bene». E' ciò che preme anche all'Ue. «Certo. Ma prima di poter offrire un'opinione vera e spassionata dovrei leggere il nuovo testo messo a punto dall'Olanda. E comunque penso sia importante ascoltare l'opinione di Israele, che, non dimentichiamolo, è la vera parte in causa». E' troppo tardi per risollevare la reputazione di Durban? «Una conferenza che doveva essere contro l'odio si è trasformata, negli anni, in una spregevole kermesse sull'odio contro Israele e l'America che ha macchiato di vergogna l'Onu. Nel 2001 approvai la decisione della delegazione Usa di abbandonare i lavori». Chi monopolizza l'agenda di Durban? «Sicuramente i Paesi arabi hanno grande voce in capitolo. Cosa puoi aspettarti quando la Commissione sui Diritti umani dell'Onu, cui in passato hanno fatto parte anche cruenti dittature quali Siria e Iran, nomina la Libia come suo presidente?». Quali sono i rischi di una conferenza del genere? «Spero che Durban 2 non sfrutti l'occasione per rinfocolare l'odio contro Israele, anche se è probabile che ciò avvenga. E' una vera tragedia usare il prestigio delle Nazioni Unite per diffondere odio contro un Paese, una religione e una cultura». Teme che l'Onu possa tornare ad equiparare sionismo e razzismo? «Fu un giorno d'infamia quello in cui l'Onu adottò quella risoluzione. Sotto Kofi Annan il Palazzo di Vetro la rinnegò e speriamo che la nuova bozza farà lo stesso». E se non dovesse succedere? «Allora andrò a Ginevra tra i dimostranti che stanno già organizzando manifestazioni di protesta contro il Durban 2. Ora come ora penso che sarò in piazza anche se mi riservo di vedere il testo finale e sentire cos'ha da dire Israele». L'Onu è un'organizzazione anti-israeliana e antisemita? «L'assemblea generale lo è perché ci sono troppe nazioni che odiano Israele, molte delle quali non hanno ancora riconosciuto il suo diritto di esistere. Per fortuna c'è il Consiglio di Sicurezza dove l'America ha usato il diritto di veto per difendere Israele. Per questo l'idea di una moratoria su questa storica prerogativa va ripensata non una, ma dieci volte». Alessandra Farkas \\ Penso sia importante ascoltare l'opinione di Israele, che, non dimentichiamolo, è la vera parte in causa

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Militante nella difesa dei diritti umani, è stata rapita il 23 febbraio 2002 in Colombia dalle ... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 17-03-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Diritti umani

PRIMO PIANO pag. 7 Militante nella difesa dei diritti umani, è stata rapita il 23 febbraio 2002 in Colombia dalle ... Militante nella difesa dei diritti umani, è stata rapita il 23 febbraio 2002 in Colombia dalle Farc e liberata il 2 luglio 2008, dopo 6 anni

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PERUGIA CON LA VOLONTA' di sensibilizzare la società c... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACA PERUGIA pag. 6 PERUGIA CON LA VOLONTA' di sensibilizzare la società c... PERUGIA CON LA VOLONTA' di sensibilizzare la società civile e agire in maniera concreta contro i reati, nasce in Umbria la sezione dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo. Ad annunciarlo ieri la coordinatrice, l'avvocato Antonietta Confalonieri (a destra nella foto) che ha presentato il convegno «Tutela europea dei diritti umani» che si svolgerà giovedì prossimo nella Sala dei Notari. «Saranno trattati ha spiegato l'avvocato Confalonieri i temi della libertà di comunicazione, in particolare dei suoi limiti, e quello legato ai detenuti soggetti al regime del 41 bis, il carcere duro per il quale ci sono sezioni anche nei penitenziari umbri». Lo scopo della sezione umbra dell'Unione è in sostanza quello di diffondere tra gli iscritti all'ordine forense e tra gli operatori giuridici la conoscenza delle norme interne e di carattere internazionale riguardanti la tutela dei diritti dell'uomo e di promuovere l'osservanza concreta in sede giurisdizionale, amministrativa e legislativa. A livello nazionale ed internazionale. l'Unione forense opera dal 1968, proclamato dall'assemblea delle Nazioni Unite «anno internazionale dei diritti dell'uomo». «Il significato del convegno ha Proseguito l'avvocato è leggibile in prima istanza nel logo, coniato per l'occasione, in cui l'Europa campeggia nel cuore dell'Umbria, nel cuore della quale c'è Perugia». «L'iniziativa ha detto l'assessore comunale Wladimiro Boccali è il segno che la città di Perugia è sempre più attenta ai temi tanto tristemente attuali della violazione dei diritti umani».

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Macigno sugli anni di Bush <La Cia ha usato la tortura> (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

VETRINA ESTERI pag. 18 Macigno sugli anni di Bush «La Cia ha usato la tortura» IL RAPPORTO DELLA CROCE ROSSA WASHINGTON LA PAROLA che l'amministrazione Bush non ha mai voluto associare alla propria lotta al terrorismo, «tortura», è stata messa nero su bianco dalla Croce rossa internazionale in un rapporto finora segreto. Secondo l'organizzazione, gli Stati Uniti hanno praticato metodi di tortura nelle prigioni segrete della Cia. Pestaggi, privazioni del sonno, utilizzo di temperature estreme e simulazioni di affogamento del tipo waterboarding, sarebbero stati utilizzati dall'intelligence americana per cercare di ottenere informazioni da una serie di presunti alti esponenti di Al Qaeda catturati a partire dal 2002. A subire i metodi duri di interrogatorio sono stati, in particolare, i 16 detenuti che nell'estate 2006 l'allora presidente George W.Bush ordinò di trasferire a Guantanamo dalle prigioni segrete della Cia. Poco dopo il loro arrivo nella base di Cuba, ai 16 fu permesso di parlare con gli inviati della Croce rossa. Il rapporto finale degli ispettori, scritto nel 2007, è rimasto da allora custodito gelosamente, ma ora è venuto alla luce. Gli ispettori vi hanno scritto che la Cia ha usato metodi «che costituiscono tortura»: un'accusa nero su bianco che potrebbe avere serie ripercussioni per gli autori degli interrogatori. Casa Bianca e Congresso devono decidere se indagare o incriminare membri dell'intelligence o della precedente amministrazione.

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Oggi corteo-fiaccolata di medici contro le norme sui clandestini (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

MILANO ATTUALITA' pag. 5 Oggi corteo-fiaccolata di medici contro le norme sui clandestini Si chiama «Noi non segnaliamo day», la mobilitazione promossa dalla Simm (Società italiana di medicina delle migrazioni), con Medici senza frontiere e altre associazioni, che si terrà alle 18.30 davanti all'Università statale, in via Festa del Perdono, con fiaccolata fino a piazza Duomo. Tra i partecipanti, Vittorio Agnoletto: «Come medico spiega - in nome del Giuramento d'Ippocrate sarò il primo a non rispettare una legge che trasforma i medici in spie. I dati Asl confermano che già ora, per paura di essere espulsi, i migranti si recano molto meno negli ospedali. Così aumenta la possibilità che le patologie infettive non vengano curate, con grave violazione dei diritti umani ed enormi rischi per tutti».

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Nei panni di avvocato Cherie Blair all'attacco Porta in tribunale i banchieri della crisi (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 65 del 2009-03-17 pagina 14 Nei panni di avvocato Cherie Blair all'attacco Porta in tribunale i banchieri della crisi di Redazione Da paladina dei diritti umani e dei lavoratori a fustigatrice dei banchieri inglesi. Cherie Booth - come si fa chiamare la moglie dell'ex premier Tony Blair quando svolge attività di avvocato, tra i più quotati d'Inghilterra - si mette contro i potenti della City e lancia l'ennesima stoccata all'odiato premier Gordon Brown. Lo fa accettando l'incarico di legale per conto di due fondi pensione britannici che hanno deciso di avviare una class action negli Usa contro la Royal Bank of Scotland, uno degli istituti di credito più forti del mondo prima della crisi, poi sostanzialmente nazionalizzata dal governo britannico. Cherie citerà in giudizio l'ex presidente Tom McKillop e l'ex amministratore delegato Fred Goodwin, il più odiato banchiere inglese che non ha rinunciato al vitalizio di 700mila sterline annue pur avendo fatto perdere alla banca 24 miliardi nel 2008. L'accusa è di aver «falsamente rassicurato» gli investitori quando in realtà l'istituto era «insolvente» a causa di prestiti inesigibili. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Crucea Rosie: CIA a tinut 100 suspecti in inchisori secrete, inclusiv din Romania (sezione: Diritti umani)

( da "Romania Libera" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

> Cititi online anunturile din ziarul ?Romania libera?: Crucea Rosie: CIA a tinut 100 suspecti in inchisori secrete, inclusiv din Romania Rl online Marti, 17 Martie 2009 Circa 100 de suspecti de terorism si combatanti inamici au fost detinuti in inchisori secrete de la baze militare din opt tari, inclusiv Romania, in cadrul unei "retele de detentie secrete", condusa de CIA, conform unui raport al Crucii Rosii, relateaza National Public Radio in pagina electronica, monitorizata de Mediafax. "Reteaua de detentie secreta, globala", administrata de CIA si autorizata de George W. Bush, la vremea aceea presedinte al SUA, in baza unui memorandum semnat la 17 septembrie 2001, includea inchisori in tari ca Thailanda, Afganistan, Maroc, Polonia si Romania, potrivit unui raport al Crucii Rosii. Comitetul International al Crucii Rosii (CICR) a mentionat intr-un raport confidential din februarie 2007 ca tratamentul aplicat suspectilor de terorism, aprobat de administratia Bush, constituie tortura, o dezvaluire care prin definitie ar constitui o incalcare a Conventiilor de la Geneva asupra tratamentului prizonierilor de razboi. Potrivit unor fragmente publicate din raport, care a fost furnizat in 2007 unor oficiali de rang inalt de la Casa Alba, CICR a precizat ca modul in care 14 prizonieri "cu valoare ridicata" ai CIA, inclusiv presupusul agent al-Qaida Abu Zubaydah, au fost detinuti in cadrul unui program secret de interogare la inchisori secrete reprezinta tortura. Fragmente din raportul CICR, obtinute de profesorul de jurnalism si autorul Mark Danner, au fost publicate in editia de la 9 aprilie a New York Review of Books. Potrivit lui Danner, cel putin cinci copii ale raportului au fost date in 2007 unor oficial din cadrul administratiei, dar nu au fost facute public, in conformitate cu politica CICR de neutralitate in cazul conflictelor armate. Crucea Rosie nu a dezmintit existenta raportului, dar purtatorul de cuvant al CICR, Bernard Barrett si-a exprimat "regretul ca informatiile atribuite raportului ICRC au fost facute publice in aceasta maniera". Din aceeasi categorie: Satira la adresa lui Obama, interzisa intr-o scoala americana. Protagonist: un copil romanPatriciu e convins ca Basescu nu va mai fi presedinte a doua oara Navigatorii ucraineni vor sa blocheze traficul pe Dunare Voteaza

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OGGI A POTENZA PROIEZIONE "L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO" (sezione: Diritti umani)

( da "Basilicanet.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

OGGI A POTENZA PROIEZIONE "L'ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO" 17/03/2009 10.45.02 [Basilicata] (Artè¨)- Nuovo appuntamento con la rassegna "Altrocinema-possibile" il cinema dei diritti umani. Nel ridotto del Teatro "F. Stabile" di Potenza questa sera, alle 21.00, sarà  proiettato il film L'orchestra di Piazza Vittorio, di Agostino Ferrente. Genere Documentario musicale, colore 93 minuti. - Produzione Italia 2006. L'Orchestra di Piazza Vittorio nasce nel 2002 da un'idea di Mario Tronco, tastierista della Piccola Orchestra Avion Travel, e del documentarista Agostino Ferrente: mettere insieme un collettivo musicale multietnico nel quartiere romano dell'Esquilino, quartiere multietnico per eccellenza, ricco di suoni e musicisti provenienti dai quattro angoli del mondo. Per cinque anni, Agostino Ferrente, pur nella difficoltà  dei pochi mezzi a disposizione, segue il sogno di questa Orchestra e nel 2006 nasce il documentario L'Orchestra di Piazza Vittorio, che intatte ci restituisce le difficoltà  e le emozioni di questo ambizioso progetto. Il film viene presentato con grande successo in numerosi festival internazionali tra cui il Festival di Locarno e il Tribeca Film Festival di New York, e vince nel 2007 numerosi premi tra cui il Nastro d'Argento e il Globo d'Oro come migliore documentario. Cinque anni di documentazione, 30 musicisti, 15 nazionalità , 5 operatori, 4 montatori, 3 fonici, 1 quartiere, 1 cinema da salvare, 1 associazione culturale, 1 direttore d'orchestra e 1 regista per uno straordinario miscuglio multietnico di storie, umanità  e musica che per molte persone non sono solo la realizzazione di un sogno, ma una scelta di vita, un lavoro, una famiglia. BAS 05

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Non-profit, Sodalitas 'inciucia' con Coca-Cola (sezione: Diritti umani)

( da "Affari Italiani (Online)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Economia Non-profit, Sodalitas 'inciucia' con Coca-Cola Martedí 17.03.2009 10:24 Anche quest'anno la Fondazione Sodalitas lancia il "Sodalitas Social Award", un premio che rappresenta un riconoscimento alle imprese, alle associazioni imprenditoriali e ai distretti industriali che sono concretamente impegnati nel sociale, attraverso lo sviluppo di comportamenti etici e l'applicazione quotidiana di valori dichiarati (almeno così recita la presentazione testuale del premio). Le imprese posso autocandidarsi compilando un form d'iscrizione e presentando uno o più progetti in tema di responsabilità sociale (il termine d'iscrizione è stato prorogato al 28 febbraio). Come altri analoghi riconoscimenti, anche qui sono previste delle categorie, fra le quali: premio per il miglior programma di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione del capitale umano, per la migliore iniziativa di sostenibilità, per l'innovazione di prodotto o servizio socialmente, ambientalmente e finanziariamente responsabile. Ma cos'è esattamente Sodalitas? E' una fondazione che si è costituita nel 1995 come associazione per costruire un ponte tra mondo d'impresa e non-profit, è promossa da Assolombarda, la prima associazione territoriale del sistema confindustriale, sostenuta da 68 imprese, e può contare sull'apporto di 81 manager volontari. Due gli assi lungo i quali la fondazione opera per realizzare la propria mission: il trasferimento di cultura manageriale alle organizzazioni senza scopo di lucro; la promozione della responsabilità sociale d'impresa. Sodalitas sembra conoscere molto bene l'intero panorama produttivo italiano (e non solo) tanto da stringere un forte rapporto di comunicazione con gli attori principali che lo animano. Fra i sostenitori della fondazione, i premiati e i candidati delle passate edizioni del Social Award, ritroviamo praticamente tutti i più grandi marchi commerciali italiani ed internazionali. In particolare, limitandoci ad indagare il partenariato del progetto Sodalitas, saltano subito all'occhio marchi e prodotti che, negli ultimi decenni, non si sono certo distinti come campioni di eticità e che sono ben pubblicizzati sul sito della fondazione (www.sodalitas.it). Ci sono ovviamente anche banche, l'Unicredit, l'Intesa Sanpaolo, BNL, tutte soprannominate "Banche Armate" che, come un'altra sostenitrice del progetto, Monte dei Paschi, hanno avuto anche molti problemi con i tribunali italiani. Come numerose sono le grandi multinazionali che hanno prestato il loro nome alla fondazione. In primis, Nestlè e Coca Cola che, come sappiamo tutti, sono state, in questi anni, le multinazionali più boicottate da attivisti ed organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo. Poi abbiamo Unilever, una compagnia anglo-olandese proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per l'igiene e per la casa, che, nel corso degli anni, si è distinta negativamente riguardo al rispetto dei diritti dei lavoratori e sindacali, dell'ambiente e della libera concorrenza, come testimoniano numerose denunce e sentenze. Sulla stessa scia anche Kraft, conglomerata da Philip Morris, la prima industria alimentare statunitense e la seconda al mondo dopo la Nestlé che, ogni anno, prepara 9 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (1,5 kg pro capite nel mondo) e li vende a più di uno miliardo di clienti. Anche Kraft, però, appare fra i partner di Sodalitas. Come le aziende farmaceutiche Johnson&Jhonson e Novartis. La prima si è distinta per la pericolosità di molti suoi prodotti, la seconda soprattutto perché ha fatto causa all'India impugnando la legge nazionale sui brevetti, che mette a rischio la possibilità per le aziende farmaceutiche indiane di produrre farmaci di qualità e a basso costo e quindi accessibili a milioni di poveri indiani. Infine, sembra che la fondazione trattenga un rapporto privilegiato anche con i grandi operatori telefonici, Telecom, Vodafone e Wind che, però, almeno ai nostri occhi, non sembra si siano assurti a modello di trasparenza e limpidezza nei confronti dei consumatori e dei propri clienti per pubblicità ingannevole e non concordate modifiche di piani telefonici. Ecco, non vorremmo che premiando e pubblicizzando alcune iniziative o progetti spot o solo alcuni ambiti e settori di intervento - di queste grandi multinazionali venga meno la denuncia dei loro "difetti", dei loro limiti congeniti in fatto di responsabilità sociale, fino al punto che campagne certamente animate da buoni propositi - come quelle della Fondazione Sodalitas abbiano poi un effetto opposto: di far da vetrina alle grandi aziende e aiutarle a ripulire solamente la propria immagine. Gaetano Farina tags: fondazione Sodalitas Sodalitas Social Award

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GUANTANAMO: SPAGNA, ITALIA E PORTOGALLO DISPOSTI AD ACCOGLIERE 60 DETENUTI OBAMA CERCA DI BLOCCARE I BONUS AIG GOLPE IN MADAGASCAR TREGUA IN PAKISTAN - CACCIATO DALLA GRAN BRE (sezione: Diritti umani)

( da "Dagospia.com" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

HomePage | Segnala articolo --> GUANTANAMO: SPAGNA, ITALIA E PORTOGALLO DISPOSTI AD ACCOGLIERE 60 DETENUTI ? OBAMA CERCA DI BLOCCARE I BONUS AIG ? GOLPE IN MADAGASCAR ?TREGUA IN PAKISTAN - CACCIATO DALLA GRAN BRETAGNA, ASSASSINATO NEL DARFUR? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom guantanamo 1 - SPAGNA EL PAIS - Apertura dedicata ai negoziati in corso fra l'Ue e gli Stati uniti per l'accoglienza dei prigionieri del carcere militare di Guantanamo: "Spagna, Italia e Portogallo disposti ad accogliere 60 detenuti". Crisi, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama cercherà di bloccare i 128 milioni di euro di bonus dei dirigenti dell'Aig, una delle aziende salvate dagli aiuti federali. El Salvador, parla il presidente eletto Mauricio Funes: "Se non fosse avvenuto questo cambiamento il Paese sarebbe affondato". Lotta al traffico di droga, il presidente colombiano Alvaro Uribe chiede l'unione del continente sudamericano: i narcos "rappresentano un rischio per la sicurezza di tutti". EL MUNDO - Scandalo Pp, il presidente del Consiglio Superiore della magistratura Carlos Divar chiede al partito conservatore che non insista perché venga sanzionato il giudice inquirente, Baltasar Garzon. Quattro anni di carcere per Franklin Duran, venezuelano accusato di avere finanziato illegalmente la campagna elettorale del presidente argentino Cristina Fernandez. "Made in/by Spain": il governo lancia una campagna per migliorare l'immagine delle aziende spagnole negli Stati Uniti, con il patrocinio del principe Felipe. 2 - FRANCIA LE FIGARO - "Il patrimonio dei francesi è raddoppiato in 30 anni", nonostante una diminuzione del 3% nel 2008: Il valore dei beni posseduti dalle famiglie, dalle aziende e dallo stato ammontava a 12.513 miliardi prima della crisi. "Il primo viaggio di Benedetto XVI in Africa": il papa dà inizio a una visita di una settimana in Camerun e Angola e poi riunirà a Roma in autunno un sinodo dei vescovi africani. "Madagascar: rovesciato il presidente": l'esercito si affianca all'opposizione, i carri armati prendono possesso della banca centrale e del palazzo presidenziale. barack obama LIBERATION - "Niente prigione prima dei 13 anni": Rachida Dati traccia a grandi linee il futuro Codice penale minorile e abbandona l'idea di incarcerare i delinquenti prima di 12 anni. Madagascar: i militari hanno preso gli uffici presidenziali": il capo di stato resta arroccato nel palazzo alla periferia della capitale. "I funerali di Bashung avranno luogo venerdì a Parigi" nella chiesa di Saint Germain des Pres. 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - L'era del puro libero mercato è finita: lo ha affermato il premier Gordon Brown, accettando "la piena responsabilità" dei fallimenti bancari. Crisi, sotto inchiesta la Barclays Bank, che secondo alcuni documenti riservati pubblicati dal quotidiano avrebbe cercato di evadere le tasse. "La cantina dell'inferno: rinchiuse per 24 anni", si apre in Austria il processo contro Josef Fritzl. Tortura, il Foreign Office ammette di non aver mai protestato presso il governo pachistano dopo le accuse di maltrattamenti a presunti terroristi di nazionalità britannica. THE INDEPENDENT - "Cacciato dalla Gran Bretagna, assassinato nel Darfur": Adam Osman Mohammed, rimpatriato dalle autorità britanniche che non gli avevano concesso l'asilo, è stato ucciso dalle forze di sicurezza sudanesi pochi giorni dopo essere ritornato nel suo villaggio. Il Ministero della Difesa ammette: "Non abbiamo idea di quanti militari soffrano di sindrome post-traumatica". Le università "devono raddoppiare le tasse fino a 6.500 sterline l'anno": i rettori difendono la richiesta di un aumento per proteggere gli standard di insegnamento. THE TIMES - In apertura il processo a Josef Fritzl: il tribunale "entra nel mondo oscuro e depravato" dell'uomo accusato di stupro, sequestro, omicidio e riduzione in schiavitù della figlia. Crisi: Bernanke, la recessione statunitense potrebbe finire nel 2009. Nordirlanda: le forze speciali devono rimanere lontane per non rischiare di compromettere il processo di pace, avverte il leader dello Sinn Fein Gerry Adams. Il consigliere del governo per la Sanità, Sir Liam Donaldson, insiste sulla necessità di un prezzo minimo per le bevande alcoliche. 4 - STATI UNITI THE WASHINGTON POST - Crisi, "cresce la rabbia contro l'Aig per il pagamento dei bonus": i vertici i lamentano per il "mobbing" e avvertono che le vite dei dipendenti sono a rischio. Crisi, la caduta dei prezzi permette alla Cina di acquistare risorse naturali fondamentali per alimentare la crescita economica. gerry adams Sicurezza, la Casa Bianca ribatte alle critiche dell'ex vicepresidente Dick Cheney. Iraq, gli Stati Uniti sostituiscono i contractor per la sicurezza del personale dopo il mancato rinnovo del contratto con la Blackwater. THE NEW YORK TIMES - "Il Pakistan evita la trappola, ma il cammino da seguire rimane poco chiaro": accordo fra governo e opposizione non dà ancora soluzione all'instabilità del Paese, dopo il reintegro del giudice Iftikhar Chaudhry. Crisi, il governo potrebbe transigere sul pagamento dei bonus dell'Aig per mantenere al loro posto i dipendenti dell'azienda. Terrorismo, nella lotta contro al Qaida gli aerei teleguidati ("droni") diventano l'arma principale. 5 - STAMPA ARABA AL SHARQ AL AWSAT - quotidiano panarabo edito a Londra, apre sul abbattimento di un drone iraniano in territorio iracheno, annunciato ieri, "Esercito Usa: l'ingresso del drone nei cieli iracheni non era per errore". "il Marocco critica il 'poco rispetto' mostrato dagli iraniani ed è inquieta per l'escalation di attività pro-sciite" nel Paese. Kuwait, "dopo 3 interrogazioni parlamentari in 8 settimane, l'Emiro accetta le dimissioni del governo". Il segretario generale della Lega araba "Amr MOussa: il vertice di Doha non è cerimoniale e non avrà ospiti non arabi". "In assenza di un rappresentante del ministro degli Esteri siriano, aperta la prima ambasciata libanese a Damasco". AL QUDS AL ARABI - giornale palestinese edito a Londra, titola in apertura che "la Siria ribadisce i suoi 'eccellenti' legami con l'Iran, mentre si moltiplicano gli sforzi per una riconciliazione dell'Egitto con il Qatar e la Libia con l'Arabia saudita, intanto, il segretario della Lega araba, "Amr Moussa esclude un invito ad Ahamdinajad per partecipare al vertice di Doha". "Likud e 'Israele casa nostra' si mettono d'accordo per far cadere il governo Hamas e impedire l'atomica all'Iran". Iraq, "le forze Usa trasferiranno gli equipaggiamenti militari in Afghanistan e in depositi in alcuni paesi arabi". Egitto, scarcerato di recente, il leader dell'opposizione "Aymen Nur mette in vendita la sua casa per pagarsi un operazione chirurgica a Londra", "andrà a Bruxelles per intervenire al parlamento europeo e non ha piani per visitare Washington". Dialogo palestinese in Cairo, "ostacoli per il governo e decisive trattative per lo scambio di detenuti tra Israele e Hamas". Presidenziali Algeria, "La campagna elettorale di Bouteflika comincia da 'caffè, case e Hammam'", i celebri bagni pubblici orientali". Cisgiordania, "Tangenti, due anni di galera per un ex funzionario dell'Anp". "israeliani fondano un organizzazione per perseguire e uccidere i detenuti palestinesi che verranno liberati nello scambio" per Shalit. Afghanistan, "i talebani smentiscono la disponibilità di Mullah Omar per trattative di pace con Kabul". Malesia, "un tribunale islamico accoglie la richiesta di una musulmana di origini cinesi di rinunciare alla sua fede". AL HAYAT - foglio panarabo edito a Londra, apre sul Libano, "il presidente Suleiman si fa illustrare da Sarkozy il piano francese per una conferenza di pace e riceve 'assicurazioni che non ci saranno intese a spese del Libano", intanto a Damasco, "aperta l'ambasciata libanese e al Muallem (ministro degli Esteri siriano) conferma che presto sarà nominato l'ambasciatore a Beirut". Yemen, "le autorità danno la caccia a 50 sospetti terroristi ricercati dall'Arabia saudita". "l'Europa e il suo ruolo di spettatore nel conflitto israeliano-arabo", titola un editoriale molto critico verso "l'inerzia dei vicini europee". AL AHARAM - giornale semi-ufficiale dell'Egitto, polemico con l'alleato Usa, titola in apertura: "L'Egitto respinge qualunque aiuto condizionato degli Stati Uniti e dal monso", e un portavoce della presidenza egiziana, spiega: "ridotti gli aiuti economici a causa di condizioni che abbiamo respinto e la nuova amministrazione americana è pronta a ridiscutere la questione". Dick Cheney "Mubarak discute con il presidente del Burundi la rivitalizzazione della cooperazione tra i paesi del bacino del Nilo e il presidente del Senato italiano (Schifani) ribadisce il sostegno del suo paese agli sforzi dell'Egitto per realizzare la stabilità nella regione". ASSAFIR - quotidiano libanese vicino allo schieramento anti-occidentale, titola sulle dichiarazioni di Assad dopo il suo incontro con Amr Moussa: "la Lega araba deve trovare automatismi per gestire le divergenze" tra i paesi membri. "Il dialogo palestinese disegna la cornice della riconciliazione: ma quale sarà la politica del governo" d'unità nazionale?. Libano, "tavola rotonda di caricaturisti arabi: cos?, si fa repressione politica e religiosa e si affossa la solidarietà" nel mondo arabo. AL SABAH - quotidiano di stato iracheno, mette in grande evidenza la "convergenza politica per introdurre modifiche alla costituzione per consolidare la riconciliazione nazionale". Forum di Istanbul per le risorse idriche, il presidente iracheno, "Talabani chiede una quota sufficiente di acqua per l'Iraq". In occasione del 21esimo anniversario del "crimine di Halbja" commesso dall'ex regime iracheno che negli anni '80 aveva bombardato la popolazione civile con armi chimiche, "cerimonie commemorative in tutte le città della provincia autonoma del Kurdistan", e "il premier al Maliki: fare giustizia è il minimo che dobbiamo alle vittime" [17-03-2009]

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Europarlamento/ Una guida per evitare uso sessista delle... (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Bruxelles, 17 mar. (Apcom) - Nonostante il carattere molto meno clamoroso e dirompente dell'opuscolo, rispetto all'intepretazione che ne ha dato il 'Telegraph', non mancano comunque degli spunti curiosi (quando non francamente bizzarri). Nella versione italiana si osserva che "in Italia il dibattito su un uso non sessista della lingua è ancora agli esordi, e nella lingua correntemente usata dai media, e in particolare dalla stampa, nonchè nel parlato e nello scritto comuni, si utilizzano a tutt'oggi pochissimi neologismi e si tende a usare il maschile con funzione neutra". Nella controversia sull'uso del termine 'commissario' o commissaria' per una donna che ricopre la funzione, le linee guida dell'Europarlamento sono poco chiare: restano ambigue sull'accettabilità di "commissaria", e sembrano propendere per il termine neutro "membro della Commissione". Gli estensori del documento, tuttavia, solo consapevoli del fatto che in alcune lingue (francese, tedesco, alcune lingue slave) la tendenza è contraria a quella della neutralità di genere, e si finisce con il declinare al femminile tutte le funzioni ('Kanzlerin', la 'Presidente'). Curiosamente, invece, non è citato il termine italiano 'eurodeputato', che molti declinano al femminile ('eurodeputata') senza problemi. Con molto zelo, l'opuscolo suggerisce che "speciali accorgimenti e determinate tecniche redazionali possono contribuire alla redazione e alla traduzione di testi in italiano del Parlamento europeo, che rispettino per quanto possibile la neutralità del genere". Ad esempio: "Il termine 'uomo' nella lingua italiana non ha necessariamente una connotazione sessista, e nella sua accezione idiomatica può essere utilizzato nella redazione dei testi del Parlamento. Il termine 'uomo' o 'uomini' è infatti ammesso quando è sinonimo di 'persona', 'essere umano' o ancora come sinonimo di 'genere umano'. Sono dunque ammesse espressioni come:'a passo d'uomo, a misura d'uomo'; 'il cane è il migliore amico dell'uomo'; 'il lavoro nobilita l'uomo"; 'l'uomo è un animale sociale '; 'l'uomo di Neanderthal'". Il termine 'diritti dell'uomo' è invece un caso a parte: secondo gli estensori delle linee guida, "la locuzione può essere sostituita da 'diritti umani'", ma non quando si citano le denominazioni ufficiali della 'Corte europea dei diritti dell'uomo' e della 'Convenzione europa dei diritti dell'uomo'. Da "evitare", scondo l'opuscolo, sono invece le espressioni come: uomini d'affari, uomini politici, uomini di legge, uomini di scienza, uomini di Stato, uomini di lettere, uomini primitivi, che andrebbero sostituiti preferibilmente con: imprenditori, giuristi, scienziati, statisti, letterati, popoli primitivi. Altri suggerimenti sono quelli di evitare l'espressione "l'uomo della strada", a cui è preferibile "la gente comune", e di sostituire con "nomi collettivi che coprano entrambi i sessi" i termini collettivi solitamente declinati al maschile, come: i magistrati (la magistratura); i docenti (il personale docente); gli insegnanti (il corpo insegnante); i dipendenti o i lavoratori (il personale); il direttore, il presidente (la direzione, la presidenza); gli assistenti di volo (il personale di bordo). Il testo consiglia infine di specificare mediante l'uso dell'articolo il genere di tutti i sostantivi epiceni (ossia declinabili senza variazioni sia al maschile che al femminile), come 'presidente' (il presidente o la presidente), 'giudice' (il giudice o la giudice), 'assistenti di volo' (gli assistenti o le assistenti), e per finire 'preside', 'caporeparto', 'sindacalista', 'manager', 'vigile'. Manca, stranamente, il termine 'europarlamentare', che è perfettamente declinabile al femminile (invariato al singolare, 'l'europarlamentare', ma 'le europarlamentari' al plurale). Nell'opuscolo, infine, non ci sono riferimenti a una modifica importante per la neutralità di genere che è cominciata alcuni anni fa ed è ancora in corso di attuazione nel linguaggio dei media in Italia: l'abolizione dell'articolo 'la' seguito dal cognome per le donne con incarichi politici, e l'uso, ormai invalso, di indicare il solo cognome, così come avviene per gli uomini (dove l'articolo davanti al cognome resta un vezzo solo per le citazioni della critica letteraria).

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Mapu Terra Una storia in difesa dell'appartenenza (sezione: Diritti umani)

( da "Villaggio Globale.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ultime Notizie Teatrambiente Mapu Terra ? Una storia in difesa dell'appartenenza L'organizzazione «Fratelli dell'Uomo» continuano il loro impegno pro ambiente. Lo spettacolo il 26 marzo a Monza L'appartenenza ad un terra, l'attaccamento al proprio territorio, l'amore e il rispetto di questo. Quanto oggi si è legati a questi valori? Esistono ancora? «Fratelli dell'Uomo» è un'organizzazione che da diversi anni si preoccupa di promuovere e realizzare progetti nell'ambito della difesa dei diritti umani, della difesa dell'ambiente, dello sviluppo rurale e non solo. In linea con questa filosofia l'appuntamento fissato per il prossimo 26 marzo a Monza con Mapu Terra, presso il Teatro Binario7. La piéce porterà in scena la storia di una coppia di origine mapuche che espropriata dal gruppo Benetton rivendica con forza i propri diritti. Una storia coinvolgente, emozionante che porta a riflettere su sentimenti precisi come il legame e l'affetto che si può provare nei confronti della terra e del proprio territorio. Stati d'animo e valori che ad oggi risultano persi soprattutto in seguito ai fenomeni della globalizzazione e dell'omogeneizzazione più radicale. Una rappresentazione che si pone davvero interessante per le tematiche, oggi al centro di importanti dibattiti che cercano di innalzare la sensibilità, il rispetto e il legame più profondo con il proprio territorio, nonché per la bravura degli attori protagonisti. (Angela De Vincenziis) (17 Marzo 2009)

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Le piantagioni non sono foreste (sezione: Diritti umani)

( da "Villaggio Globale.it" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ultime Notizie Indigeni e ambientalisti contro la Fao Le piantagioni non sono foreste L'impatto delle piantagioni a monocoltura su larga scala sull'ambiente e sulle comunità locali sono documentati da tempo: dissesto delle risorse idriche, deterioramento dei corsi d'acqua, inquinamento delle falde acquifere e dell'atmosfera provocato da pesticidi e fertilizzanti, l'espulsione di intere comunità dalle proprio terre, perdita di biodiversità La recente proposta da parte della Fao di sovvenzionare le piantagioni come vettore di un new deal ambientale, non è stata apprezzata dai popoli indigeni e dalle associazioni ambientaliste. «Le piantagioni non sono foreste - ha commentato Sandy Gauntlett della Pacific Indigenous Peoples Environment Coalition -. L'unica cosa che hanno in comune è la presenza di alberi. Una piantagione è un sistema agricolo altamente uniforme, che solitamente sostituisce le foreste, ecosistemi ricchi di biodiversità. Malgrado ciò le grandi istituzioni come la Fao e la Banca mondiale continuano a definire le piantagioni come foreste». L'impatto delle piantagioni a monocoltura su larga scala sull'ambiente e sulle comunità locali sono documentati da tempo. Tra essi il dissesto delle risorse idriche, il deterioramento dei corsi d'acqua, l'inquinamento delle falde acquifere e dell'atmosfera provocato da pesticidi e fertilizzanti, l'espulsione di intere comunità dalle proprio terre ancestrali, la violazione di diritti umani, ambientali e sociali, soprattutto ai danni delle donne, il deterioramento della diversità culturale, la diffusione della violenza, la perdita di biodiversità. Friends of the Earth International e Global Forest Coalition hanno richiesto alla Fao di fermare la promozione delle piantagioni e attivarsi invece per fermare la distruzione e il degrado delle foreste. Circa il 70 per cento della biodiversità terrestre vive nelle foreste, che svolgono un ruolo essenziale nell'assicurare rifugio, protezione, risorse e valori spirituali a milioni di persone. La stessa Fao ammette che la distruzione delle foreste procede al ritmo allarmante di 13 milioni di ettari l'anno, ossia non accenna a calare. E questo avviene anche a causa dell'espansione delle piantagioni. Per questo la Global Forest Coalition richiede ai governi di proteggere le foreste, riconoscere i diritti dei popoli indigeni e delle comunità di foresta, combattere il taglio illegale e fermare la conversione delle foreste naturali in piantagioni. Sempre col supporto di Friends of the Earth, il World Rainforest Movement ha presentato alla Fao diversi casi studio sull'effetto delle piantagioni industriali, illustrati anche in un video. Proprio in questi mesi le donne nigeriane della riserva forestale di Iguóbazuwa si oppongono alla creazione di una piantagione di gomma nel cuore della foresta e nei campi circostanti, da parte della multinazionale francese Michelin. «La Michelin è arrivata con i bulldozer e ha distrutto i miei campi - dice una di loro - e sarebbero passati sul mio corpo se avessi tentato di fermarli». In Brasile meridionale le piantagioni di eucalipto e pino per la produzione di carta continuano a minacciare l'ambiente e le comunità locali. I giganti mondiali della carta come la scandinava Stora Enso, o la brasiliana Aracruz, hanno creato quello che i contadini locali chiamano un «deserto verde». Anche qui, denunciano, i danni ambientali, l'erosione del suolo e l'esaurimento e gli scompensi alla rete idrica, sono accompagnati da costanti violazioni dei diritti umani, e da violenze sessuali. Diverso scenario, stessi problemi in Papua Nuova Guinea, dove l'espansione delle piantagioni di palma da olio abbatte foreste millenarie abitate per secoli dalle comunità native. Le comunità di Malesia, Indonesia e Papua Nuova Guinea tentano invano di arrestare la progressiva espansione delle piantagioni di palma da olio e dell'acacia per la carta. In Nigeria, Camerun, Liberia, Swaziland e Sud Africa avanzano le piantagioni di gomma, legno da cellulosa e palma da olio. In Brasile, Argentina, Cile, Ecuador e Uruguay si espandono i deserti verdi di eucalipto e pino, mentre Colombia e Venezuela vede ancora l'espansione della palma da olio. La nuova proposta di proteggere le foreste per stabilizzare il clima globale, affermatasi nell'ambito della convenzione di Kyoto (Reduced Emissions from Deforestation in Developing Countries, Redd), rischia di divenire un boomerang, qualora dovesse include tra le «foreste» sovvenzionabili anche le piantagioni. «Forests in a changing world» è il tema della Settimana mondiale delle foreste, che si terrà fino al 24 Marzo a Roma in occasione della riunione del Comitato foreste della Fao che discuterà di gestione sostenibile delle foreste e presenterà il rapporto «Stato Mondiale delle Foreste 2009». (Fonte Salva le Foreste, Osservatorio sulle Foreste Primarie) (17 Marzo 2009)

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La Betancourtvuole il divorzioil marito dice no (sezione: Diritti umani)

( da "Sicilia, La" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

La Betancourt vuole il divorzio il marito dice no Washington. La parola che l'amministrazione Bush non ha mai voluto associare alla propria lotta al terrorismo, «tortura», è stata messa nero su bianco dalla Croce Rossa Internazionale in un rapporto finora segreto. Secondo l'organizzazione che ha il compito di far rispettare la Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, gli Stati Uniti negli anni scorsi hanno praticato metodi di tortura nelle prigioni segrete della Cia. Pestaggi, privazioni del sonno, utilizzo di temperature estreme e simulazioni di affogamento del tipo «waterboarding», sono stati utilizzati dall'intelligence americana per cercare di ottenere informazioni da una serie di presunti alti esponenti di Al Qaida catturati a partire dal 2002. A subire le torture sono stati, in particolare, i 16 detenuti che nell'estate del 2006 l'allora presidente George W.Bush ordinò di trasferire a Guantanamo dalle prigioni segrete della Cia.

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LUISA SPINA SAN GIORGIO A CREMANO. COLORI IN EVOLUZIONE E DISEGNI CHE RIPRENDONO TEMI SOCIALI SUL... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

LUISA SPINA San Giorgio a Cremano. Colori in evoluzione e disegni che riprendono temi sociali sulle mura della città. Su un fondo rosso si stagliano una testa di bambola con delle crepe ed un giovane con la bocca chiusa dal nastro adesivo, immagini ispirate ai diritti umani realizzate con colori luminosi ed accompagnate da «pezzi», ovvero un evolversi intricato di firme formate da linee in movimento e riempite dai toni luminosi del verde, dell'azzurro e del giallo: il writing in città esce allo scoperto e i lavori apparsi sulle mura che si trovano in via Mazzini appena sotto il ponte della Vesuviana colpiscono al primo sguardo. A realizzarle sono stati Pencil Shades, Snel e Wuk - le tag con cui sono stati firmati i lavori - e gli altri writer che hanno lavorato alla riqualificazione di quel tratto di strada fino a notte inoltrata tra domenica e lunedì. Il writer impara dalla strada e da essa attinge i temi da trattare: «Stavolta -spiega Luca Borriello, direttore di Inward (osservatorio nazionale sulla cultura del writing) - c'è stata una corrispondenza di intenti tra artisti ed amministrazione. Il lavoro doveva essere fatto durante la giornata mondiale sui diritti umani (tenutasi il 10 dicembre) ed abbiamo voluto raffigurare il diritto dei bambini al gioco e dei giovani alla libertà di parola, quel cerotto in realtà è un invito a strapparlo». Proprio su quella stessa strada, inoltre, è stato realizzato un centro polifunzionale per le attività giovanili ed è anche da questo che gli artisti hanno preso spunto; i disegni infatti sono anche un' indicazione, un qualcosa che simboleggi la funzione che quegli spazi avranno dopo la loro inaugurazione». Alcune persone sono rimaste stupite davanti alle opere e qualcuno si è chiesto se ce ne fosse realmente bisogno ma il writing è una forma d'arte in continuo movimento e a realizzarla sono dei veri e propri esperti, a dipingere c'erano anche i Wild boys, gli artisti che hanno realizzato parte della performance voluta per ricordare la caduta del muro di Berlino.

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Correndo correndo verso New York (sezione: Diritti umani)

( da "Italia Sera" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Spettacoli Al Nuovo Colosseo ?Marathon? di Erba, con Silvia Mazzotta e Francesca Olivi Correndo correndo verso New York Bastano 42 chilometri per un?analisi della propria esistenza? Una corsa come metafora della vita non è certo una novità, ma in teatro correre sul posto per cinquanta minuti può essere una vera e propria tortura soprattutto per le stoiche interpreti di Marathon una pièce di Edoardo Erba già proposta nella versione maschile alcuni anni fa. Messo in scena con essenzialità da Imogen Kusch, lo spettacolo presenta il rapporto tra due amiche in preparazione per la maratona di New York che scivolando attraverso salite, discese, ostacoli vari si raccontano in un progressivo denudarsi interiore fino al finale surreale e sorprendente. Da un lato il personaggio interpretato da Francesca Olivi, duro, tagliente, gonfio di rabbia, dall?altro il personaggio cui presta voce e corpo Silvia Mazzotta, più dolce e ingenuo. Attraverso quest?amicizia segnata da una sottile linea di attrazione e rivalità, come spesso capita nelle amicizie femminili, lo spettacolo si srotola prestando il fianco a riflessioni e al dispiegarsi di equivoci e disvelamenti tra le due atlete. Molto in gamba le due attrici che concludono lo spettacolo al limite di ogni umana resistenza fisica. Al Nuovo Colosseo fino al 22 marzo. Piergiorgio Mori Edizione n. 2138 del 17/03/2009

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Il Camerun aspetta un messaggio di speranza (sezione: Diritti umani)

( da "Famiglia Cristiana" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

di Patrizia Caiffa L?AFRICA CHE ACCOGLIE IL PAPA IL CAMERUN ASPETTA UN MESSAGGIO DI SPERANZA La visita del Papa è importantissima, dice Helène Yinda, teologa presbiteriana: «Ci darà coraggio». Yaoundé «Spero che il Papa ascolti la sofferenza silenziosa del nostro popolo», dice Helène Yinda, camerunense, teologa della Chiesa presbiteriana e direttrice del Programma per l?Africa e il Medio Oriente di World Ywca, una rete mondiale di donne per il cambiamento sociale ed economico delle società, con sede a Ginevra e diffusa in 125 Paesi del mondo. Fondata in Inghilterra nel 1855, e ispirata a princìpi cristiani, World Ywca raggiunge ogni anno più di 25 milioni di donne in 22 mila comunità, lavorando su temi come pace, giustizia sociale, salute, dignità umana, libertà e tutela dell?ambiente. Helène, laureata in Teologia a San Francisco e da 10 anni a Ginevra, si prepara ad accogliere Benedetto XVI nel suo Paese, il Camerun, dove la Chiesa cattolica è nota per le aperte prese di posizione del cardinale Christian Toumi, arcivescovo di Douala, a sostegno della democrazia. Cosa si aspetta dalla visita del Papa? «Penso che il Papa abbia scelto il Paese giusto: il cardinale Toumi ha parlato spesso a voce alta delle violazioni dei diritti umani e delle ingiustizie nel Paese, confrontandosi con il Governo e denunciando gli abusi del potere. Spero allora che dal Papa venga un messaggio forte e che migliori la percezione della Chiesa cattolica da parte della popolazione, visto che negli ultimi tempi alcuni arcivescovi appena nominati non sono stati accettati con facilità. Mi auguro che Benedetto XVI non lascerà il Paese senza dare un messaggio speciale rivolto alla sofferenza silenziosa del nostro popolo. Ho molta fiducia in lui: so che parlerà anche ai giovani e lascerà un messaggio di liberazione e di coraggio alla popolazione. Perché la gente è talmente abituata a soffrire che non osa più parlare, non è più capace di dire no all?oppressione. Tanti sono pronti a subire tutto, anche a umiliarsi, per far sopravvivere la propria famiglia. I camerunensi sono diventati i più corrotti tra gli africani. In questo modo utilizzano il loro ingegno in maniera impropria, facendo cose che non li nobilitano certamente. Allora mi dico: possiamo continuare ad andare avanti così, senza dare al Paese una leadership che ci permetta di avere fiducia nel futuro? Per questo mi aspetto moltissimo dalla visita del Papa». E da un punto di vista personale? «Per me significa molto: anche mia figlia studia Teologia a Ginevra. Ha fatto di recente un viaggio a Roma e ha avuto la fortuna di incontrare il Papa. Porto sempre con me la foto che la ritrae accanto a Benedetto XVI. Sapere che verrà in Camerun mi dà un?emozione straordinaria. Avevo letto gli scritti del cardinale Ratzinger già prima che diventasse Papa, ammiro la grande solidità e articolazione del suo pensiero teologico e la sua dimensione intellettuale. Noi teologi protestanti lo citiamo molto, soprattutto le sue riflessioni riguardanti le questioni economiche». Teologa, africana e donna: qual è il contributo che le donne come lei possono dare al suo continente? «C?è una grande letteratura di teologia africana scritta da donne e utilizzata nelle università. Oggi, in Africa, ci sono molte teologie e tutte parlano della nostra realtà, della necessità di un benessere condiviso. In Svizzera, molti studenti si meravigliano che una donna africana possa pensare e parlare di teologia. Per loro l?Africa significa andare in missione e portare la civilizzazione, ma ora hanno capito che gli africani vogliono cambiare la loro società. Il concilio Vaticano II e la visita di Giovanni Paolo II in Africa sono serviti molto per esortarci a pensare a partire dalla nostra cultura». E la situazione delle donne africane? «C?è ancora molto lavoro da fare per una nuova coscienza tra le donne, anche tra le giovani, che devono affrontare tante sfide sociali, economiche e culturali: nella prevenzione e cura dell?Hiv-Aids, nelle questioni che riguardano i diritti umani, nel microcredito e nella giustizia sociale. Serve una vera e propria "alfabetizzazione" economica, per insegnare alle donne come gestire il denaro. Ci sono, poi, la pratica ignobile delle mutilazioni genitali femminili, gli stupri utilizzati come arma di guerra in Congo, la violenza domestica. Il Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra ha avviato, anche in Africa, una campagna contro la violenza sulle donne. Le campagne funzionano meglio con chi sa leggere e scrivere. Non è facile portare il messaggio nei villaggi africani più sperduti, dove c'è ancora molto analfabetismo. In questo senso, possono essere utili i preti e i pastori, visto che la gente si riunisce in chiesa per il culto. Questa è la sfida di oggi. Bisogna sviluppare, poi, altri approcci per un dialogo con le donne del mondo rurale, con più attenzione nei loro confronti».

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Esercitazione Ita-Minex '09 (sezione: Diritti umani)

( da "Cittàdellaspezia.com" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esercitazione Ita-Minex '09 Dal 23 marzo al 6 aprile 2009 nelle acque del litorale ligure toscano compreso tra La Spezia e Livorno, il Comandante delle Forze di Contromisure Mine, Capitano di Vascello Guido Rando condurrà l'esercitazione Ita Minex 2009. Tre Navi Supporto e Comando, una Unità supporto operazioni subacquee, quindici Cacciamine, una Unità da trasporto costiero e due reparti subacquei per un totale di circa mille e trecento uomini e donne e di dodici nazioni della NATO (Italia, Germania, Spagna, Turchia, Grecia, Danimarca, Belgio, Inghilterra, Olanda, Lettonia, Francia e Portogallo). Sono questi i numeri della ITA MINEX 2009, la più importante esercitazione che l'Italia organizza annualmente per l'addestramento delle Forze di Contromisure Mine a livello multinazionale. L'esercitazione è stata concepita per fornire ai partecipanti l'opportunità di addestrarsi in un settore estremamente specialistico ed in uno scenario immaginario, ma ben poco lontano da una possibile eventualità: uno stato rivierasco dove forze eversive ben organizzate sono intenzionate a destabilizzare l'ordine costituito della regione per scopi ed interessi di parte, in contrasto con l'economia locale ed il benessere delle popolazioni rivierasche; una comunità internazionale determinata ad intervenire rapidamente e con efficacia, in un contesto locale di crisi, per ristabilire il rispetto dello stato di diritto della popolazione e la salvaguardia dei diritti umani e del libero commercio marittimo.

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Consiglio d'Europa/ Quattro candidati per la segreteria (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Bruxelles, 17 mar. (Apcom) - Ci sono quattro candidati per succedere al laburista britannico Terry Davis alla segreteria generale del Consiglio d'Europa, l'organizzazione paneuropea di Strasburgo che si occupa di diritti umani e non ha nulla a che vedere con l'Unione europea. Lo riferisce un comunicato, spiegando che il nuovo segretario generale verrà eletto dalla prossima sessione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (Apce), prevista dal 22 al 26 giugno. In corsa ci sono: il popolare belga Luc Van Den Brande, 63 anni, capogruppo Ppe all'Apce, presidente del Comitato delle Regioni Ue ed ex leader delle Fiandre; il socialdemocratico polacco Wlodzimierz Cimoszewicz, 58 anni, ex primo ministro; il liberale ungherese Matyás Eorsi, 55 anni, capogruppo liberale all'Apce; il laburista norvegese Thorbjørn Jagland, 58 anni, presidente del Parlamento di Oslo ed ex primo ministro.

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EuroPA - Dalla telemedicina all'assistenza di fine vita. Riflettori sulla salute e il sociale (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 17-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

EuroPA - Dalla telemedicina all'assistenza di fine vita. Riflettori sulla salute e il sociale (17/3/2009 19:14) | (Sesto Potere) - Rimini - 17 marzo 2009 -Dal trattamento sociale di fine vita alle innovazioni tecnologiche e le nuove politiche che disegnano il futuro dell?assistenza sociale e sanitaria. E ancora l?immigrazione, con la tutela dei diritti umani e la lotta alla tratta, l?edilizia sanitaria, la giustizia minorile e i premi per i migliori progetti di innovazione nei servizi sociali e per la comunicazione sociale. La salute e il benessere dei cittadini sono in primo piano a EuroP.A., il nono Salone nazionale delle autonomie locali in programma alla Fiera di Rimini dall?1 al 3 aprile 2009. La manifestazione, organizzata dal gruppo Maggioli di Rimini, mette in programma 25 convegni organizzati dal Ministero della Giustizia, dai sindacati e dalle più autorevoli associazioni nazionali e internazionali del settore. Anziani, famiglie, disabili, bambini, adolescenti e immigrati sono poi i protagonisti della vetrina di “Sociale e sanità”, con i migliori progetti e le ultime novità in fatto di servizi alla persona promossi da amministrazioni, privati e associazioni. La bioetica, il testamento biologico e l?accompagnamento al morente sono al centro del convegno su “L?intervento sociale alla fine della vita”, in programma il 3 aprile alle ore 9.30. Tra gli ospiti dell?incontro anche Mina Welby, moglie di Piergiorgio - attivista politico affetto da distrofia muscolare e deceduto dopo una lunga battaglia politica contro l?accanimento terapeutico -, la deputata Donella Mattesini e il segretario generale del Sunas (Sindacato unitario nazionale assistenti sociali) Salvatore Poidomani. Il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto è invece tra gli invitati al dibattito su “Immigrazione e politiche di integrazione. Ruolo delle istituzioni locali e diritti umani”, in programma mercoledì 1 aprile alle ore 10.00. Il convegno, a cui parteciperanno il senatore Roberto Di Giovan Paolo, segretario generale di Aiccre - Associazione italiana per il consiglio dei comuni e regioni d?Europa, e il direttore centrale per le politiche dell'immigrazione e dell?asilo del Ministero dell?Interno Mario Ciclosi, farà il punto sulle politiche di integrazione per gli stranieri in Italia, arrivati secondo le ultime stime del rapporto Caritas/Migrantes a quota 4 milioni. Immigrazione in primo piano anche nel convegno su “Tratta di persone e sfruttamento del lavoro”, in programma mercoledì primo aprile alle ore 15.00, a cui parteciperà il capo del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presidente della Commissione interministeriale su Tratta e lavoro forzoso Isabella Rauti. Le nuove tecnologie Negli ultimi anni la sanità ha cambiato volto grazie all?arrivo di nuove tecnologie in grado di migliorare la qualità della vita del paziente e rendere più efficiente il sistema sanitario. Teleassistenza, telemedicina, sanità elettronica, domotica, digitalizzazione dei documenti sanitari sono parole nuove ma destinate ad entrare nell?uso quotidiano: per conoscere meglio il presente e il futuro della sanità, EuroP.A. apre una finestra sull?incontro tra salute e innovazione con un nutrito programma di approfondimenti. Il futuro delle tecnologie in ospedale, l?intreccio tra innovazione e qualità dell?assistenza, l?informatizzazione della documentazione clinica sono tra i temi del convegno organizzato dall?Associazione Nazionale dei Medici e delle Direzioni Ospedaliere (Anmdo) su “Il governo delle tecnologie nella nuova sanità”, che mercoledì 1 aprile alle ore 9.00 richiamerà a Rimini i direttori di numerose aziende sanitarie italiane. Il confronto tra le politiche regionali e il recente Piano nazionale per la Sanità elettronica elaborato dal ministero dell?Innovazione è al centro di un convegno in programma giovedì 2 aprile alle ore 14.30, che avrà tra i suoi ospiti il direttore generale del Cnipa (Centro nazionale per l?informatica nella pubblica amministrazione) Caterina Cittadino. Un focus sulle migliori applicazioni delle tecnologie di e-health per la cura a domicilio sarà offerto nel convegno sui “Progetti di teleassistenza per la continuità e la cura domiciliare”, a cui parteciperà il direttore generale della rete Cup2000 Mauro Moruzzi (mercoledì 1 aprile alle ore 15.00). è invece dedicata al futuro della telemedicina, e alla costruzione di un sistema di assistenza telematica attivo in tutto il territorio nazionale la tavola rotonda a cui parteciperà tra gli altri anche Michele Anaclerio, consigliere per la sanità elettronica del Ministero della difesa (venerdì 3 aprile alle ore 15.00). Il sistema dei servizi minorili, i progetti per il recupero dei minorenni sottoposti a provvedimenti penali e la costruzione di un sistema di conoscenza condivisa sul funzionamento della giustizia penale minorile in Europa sono i temi del convegno organizzato dal Dipartimento per la Giustizia minorile del Ministero della Giustizia e da Aiccre (giovedì 2 aprile ore 10.00), a cui parteciperanno il capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile Bruno Brattoli e Serenella Pesarin della direzione generale per l?attuazione dei provvedimenti giudiziari, de Dipartimento per la Giustizia Minorile. I premi I migliori progetti per i servizi alla persona otterranno poi il “Premio Innovazione nei Servizi Sociali - Città di Rimini”, giunto ormai alla sua settima edizione. La premiazione, a cui concorrono circa 115 enti tra amministrazioni, associazioni, cooperative sociali e aziende, si svolgerà giovedì 2 aprile al termine di un convegno dedicato al welfare e al ruolo sempre più importante della cooperazione sociale nella costruzione di un sistema di servizi alla persona (ore 9.30). I vincitori dell?edizione 2008 sono stati il Comune di Torino e la Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco: con il progetto Prisma, l?amministrazione torinese ha creato una rete di sostegno per il disagio sociale e psicologico formata da due sportelli gratuiti per l?aiuto e l?ascolto e tre progetti specifici sulla sessualità delle persone disabili, il counselling alle famiglie con adolescenti in difficoltà e la creazione di gruppi di auto aiuto. La Cooperativa sociale Agricoltura Capodarco è invece autrice del progetto” La buona terra”, per la formazione e l?inserimento lavorativo di tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti nel campo dell?agricoltura sociale. Ai migliori progetti di comunicazione per la tutela della salute, la sicurezza e la promozione della solidarietà andrà invece il “Premio Comunicazione sociale”, che oggi, alla sua prima edizione ha già ottenuto una sessantina di candidature. Il riconoscimento verrà consegnato venerdì 3 aprile al termine del convegno su “Il ruolo della comunicazione sociale in una economia che cambia” (ore 9.30). Numerosi e variegati i progetti in gara: si va dal sostegno e l?informazione alle famiglie con soggetti colpiti da lesioni gravi ai cortometraggi contro anoressia e bulimia realizzati dalle stesse persone affette da disturbi del comportamento alimentare, dalla sensibilizzazione delle aziende per l?assunzione delle persone disabili alle “pubblicità regresso”, che promuovono la coscienza civile con le armi della parodia e dell?ironia.

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