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Report "Diritti umani"   15-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Don Ciotti: "Preti, più coraggio" ( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: universale dei diritti umani, non si rispettano i principi contenuti nella nostra Costituzione». Ad affermarlo con forza è stato don Luigi Ciotti, ieri, al convegno della Caritas Diocesana «La Parola di Dio per l'azione profetica del volontariato cristiano» di fronte a centinaia di volontari, suore e sacerdoti che affollavano la platea e le due gallerie del Teatro grande di Valdocco.

Medici senza frontiere nega che qualcuno abbia pagato Grave violazione dei diritti ( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: NESSUN RISCATTO Medici senza frontiere nega che qualcuno abbia pagato «Grave violazione dei diritti»

I diritti umani devono superare ogni razzismo ( da "Arena, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Confronto alla Gran Guardia «I diritti umani devono superare ogni razzismo» Nirenstein:«L'Italia fa bene a disertare Durban II» Qual è il futuro dei diritti umani? A 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo molti dei principi in essa contenuti rimangono bei propositi per la maggior parte disattesi?

Sono oltre 2800 i civili uccisi nello Sri Lanka: allarme dell'Onu ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani, la sudafricana Navi Pillay, ha sostenuto che «certe azioni intraprese dall'esercito dello Sri Lanka e dal Ltte possono aver costituito una violazione dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale». Pillay ha poi aggiunto che in base a «fonti credibili» si può sostenere che a causa di bombardamenti militari dal 20 gennaio sulle zone definite dal governo

rom sotto il ponte, interviene amnesty - zita dazzi ( da "Repubblica, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sono sanzionati dalle norme internazionali come una violazione dei diritti umani, in particolare del diritto a un´adeguata abitazione». La richiesta all´amministrazione è di pensare lo sgombero come «ultima possibilità e solo nel rispetto completo di tutte le garanzie previste dal diritto internazionale, compreso il diritto di preavviso e di una valida sistemazione alternativa».

<Uno spazio di stabilità nel mediterraneo> ( da "Secolo XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di difesa dei diritti umani, di progresso economico, sociale e civile; a proporre progetti comuni alle autorità nazionali, europee e internazionali; ad allargare la rete di contatti con altre organizzazioni dei Paesi coinvolti nell'evento di Genova. La dichiarazione finale comprende anche l'impegno della Regione Liguria,

La pace in marcia per difendere i diritti di tutti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per affermare il diritto ad essere una minoranza. Ad ogni tappa sarà ricordato uno dei diritti umani. Dopo la messa nel Duomo di Chiari sarà consegnato ai medici dell'ospedale un documento sul diritto alla salute e all'assistenza con il nostro punto di vista sul decreto legge relativo alla possibilità di segnalare gli immigrati irregolari.

MARGHERITA Gregori, abitante a Brugnato, si è brillantemente laureata alla facoltà di Giur... ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: effettività della tutela internazionale dei diritti umani: recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana». Relatrice la professoressa Paola Ivaldi. Si uniscono alle felicitazioni, per il bel traguardo, i genitori, gli zii, il fidanzato, il fratello Paolo, consigliere comunale a Brugnato, i cugini e gli amici.

TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI ... ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Fuori i risultati: cittadini si diventa», nell'affollatissimo Baia Flaminia Resort sono stati anticipati i quattro temi di quello che sarà il prossimo grande evento organizzato dalla Provincia di Pesaro e Urbino per i giovani: «Diritti umani», «Legalità», «Ambiente», «Sostenibità economica». Image: 20090315/foto/9129.jpg

Donne e violenze Il coraggio di chiedere aiuto ( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 2009-03-15 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE L'intervento Donne e violenze Il coraggio di chiedere aiuto di GABRIELLA IMPERATORI Casa-rifugio, regno degli affetti, o casa-nido di vipere, tortura fisica e psicologica? Si parla sempre di violenza di strada, si conosce meno quella che si esercita nel quotidiano. A PAGINA 21

In Honduras per impedire il ciack dell'Isola dei Famosi ( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Lo ricorda Berta Caceres, leader del Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto - è un grande difensore dei diritti umani». Caceres ha raccontato che il medico andò in Honduras 3 anni fa per partecipare agli interventi dell'etnia Garfuna che si opponeva alla realizzazione dell'Isola dei famosi.

Ska-P: dai quartieri operai di Madrid al Saschall per cantare i diritti umani ( da "Nazione, La (Firenze)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dai quartieri operai di Madrid al Saschall per cantare i diritti umani "COMINCIA una nuova tappa, siamo un po' più vecchi ma siamo sicuri di avere una gran voglia di tornare sui palchi a suonare. Continueremo come prima, daremo fastidio al sistema, ai potenti, a chi maltratta e uccide. Appoggiamo gli sfavoriti, le vittime di questo imperfetto sistema globale".

<Itinerario rosa> a Lecce Concerto per la pace ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a Lecce Concerto per la pace Il Midu (Movimento italiano diritti umani), con l'associazione Euterpe, organizza per stasera a Lecce, nella sala conferenze del castello Carlo V, un «Concerto per la pace e la solidarietà ». Si esibiranno la soprano Luciana Distante, il pianista Valerio Di Giorgia e gli allievi di tromba del conservatorio.

Ospedali e scuole, le trincee dei volontari della pace ( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.L'impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori. Dall'Afghanistan al Sudan: nei conflitti contemporanei - ricorda l'organizzazione fondata da Gino Strada - il 90% delle vittime sono civili.

Alice torna nel paese delle meraviglie ( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: pubblicato da Amnesty per raccontare ai più piccoli il mondo dei diritti umani e delle loro violazioni. Protagonista è Alice, del più noto testo di Lewis Carrol, che dopo aver concluso il suo viaggio nel paese della Realtà, fa ritorno nel paese delle Meraviglie che molto prima aveva abbandonato per andare a conoscere i bimbi che popolano la Terra.

Non voleva <L'isola dei famosi> in Honduras ( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Mauro è un grande difensore dei diritti umani» ha detto in un incontro a Bolzano «sempre al servizio dei più deboli, degli umili e dei senza voce», unendosi con un appello al coro di richieste di liberazione. Caceres ha raccontato inoltre che il medico andò in Honduras, dove ebbe occasione di conoscerlo, tre anni fa, per partecipare agli interventi dell'

L'etica negli investimenti? Batte i mercati ( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ambiente e dei diritti umani sono in attivo del 50%, mentre il mercato nello periodo ha perso oltre il 20%. Chi sono, come lavorano e che risultati ottengono i gestori che comprano solo «buone» azioni. Ecco uno dei principali argomenti trattati da CorrierEconomia, l'inserto economico del Corriere della Sera in edicola domani con il quotidiano.

Conferenza sui diritti umani ( da "Giorno, Il (Milano)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 30 Conferenza sui diritti umani I diritti umani in un mondo in trasformazione: domani alle 18 alla Società Umanitaria (via San Barnaba 48) si parla della conferenza «Durban II» con interventi, tra gli altri, di Fausto Pocar (nella foto). Image: 20090315/foto/987.

LA CULTURA DELLE RONDE ( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La deputata radicale è andata a difendere i diritti umani di due persone, non importa quanto colpevoli, che di quei diritti non possono essere privati mai. In altre parole: è andata a difendere noi, la Repubblica italiana, la nostra immagine internazionale, la nostra Costituzione. Su tutta la vicenda grava l'atmosfera inquinante della cultura della paura,

Pensieri di pace ( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: analisi che li ha portati entrambi a evidenziare l'opportunità della rilettura odierna di Maritain: filosofo che può essere considerato anche ai nostri tempi un modello di tolleranza, pluralismo, comprensione interculturale e interreligiosa. Dialogo interculturale e diritti umani A cura di Luigi Bonanate e Roberto Papini pagine 553 euro 40,00 Il Mulino

Leonardo Castellano Fascismo cupolare L'idea di Berlusconi del voto ai solo capig... ( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: una giovane studentessa di Culture e Diritti Umani a Bologna. L'otto marzo è passato e in me questa giornata ha suscitato delle riflessioni. Sui mezzi di informazione si è parlato della festa della donna in relazione ai recenti casi di stupro. Questo abbinamento fa sì che le donne siano viste come dei soggetti deboli e fragili da proteggere dai presunti pericoli del mondo esterno.

Marciano con passo di guerra, intonano inni in ode del loro Presidente e ricordano in tutto e per tu... ( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Al solito la Cecenia non è terra di statistiche, ma l'organizzazione umanitaria Memorial parla di decine di donne uccise ogni anno per questioni d'onore. «Ciò che il presidente vuole diventa legge», lamenta Gistam Sakaeva, attivista per i diritti umani. Lui la chiama sharia, e nessuno sembra volerlo contraddire. (Francesca Sforza)

Castegnato In marcia per la pace e per Tutti i diritti umani per tutti ( da "Giornale di Brescia" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sebino e franciacorta Castegnato In marcia per la pace e per «Tutti i diritti umani per tutti» CASTEGNATOIl Tavolo della Pace Franciacorta, coordinamento dei gruppi che operano sul territorio per promuovere la nonviolenza ed i diritti umani, ha chiamato a raccolta il popolo della pace per una grande marcia che si snoderà, domenica 22 marzo, per le strade della Franciacorta.

le pari opportunità a "donne a nord-est" ( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: nonché collaboratrice a livello ministeriale ed europeo per progetti sull'imprenditoria femminile, la dottoressa Vendrame spiegherà il ruolo del consigliere di parità. Oltre a ciò entrerà nel merito di che cosa fare e a chi rivolgersi in caso di violazione dei diritti sul lavoro, mobbing e altre forme di discriminazione.

Liberati senza riscatto gli ostaggi del Darfur ( da "Gazzettino, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per impedire che nel Paese centroamericano fosse realizzato il programma tv «Isola dei famosi», è stato ieri ricordato a Bolzano da Berta Caceres, leader del Copinh, il Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto in un incontro - è un grande difensore dei diritti umani , sempre al servizio dei più deboli, degli umili e dei senza voce».

Pena di morte, in Iran quasi un'esecuzione al giorno ( da "Giornale.it, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: I difensori dei diritti umani sono però riusciti a strappare il sì dell'assemblea il 18 dicembre del 2007 con 104 voti a favore 54 contrari e 29 astenuti. Sul fronte della lotta alla droga si registra, poi, la decisa virata verso il dialogo dell'amministrazione Obama, ora disposta al rapporto diretto con gli ayatollah.

L'ONU HA LANCIATO UN ALLARME PER LE STRAGI DI CIVILI NEL CONFLITTO IN CORSO IN SRI LANKA, ADDOS... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu ha lanciato un allarme per le stragi di civili nel conflitto in corso in Sri Lanka, addossandone la responsabilità al governo, che ha duramente replicato, ma anche alla guerriglia Tamil. Secondo l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, a causa di bombardamenti militari dal 20 gennaio «oltre 2.800 civili sono stati uccisi, fra cui centinaia di bambini».


Articoli

Don Ciotti: "Preti, più coraggio" (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CONVEGNO DELLA CARITASIL FONDATORE DEL GRUPPO ABELE RICORDA IL PARROCO DI CASAL DI PRINCIPE UCCISO DALLA CAMORRA Don Ciotti: "Preti, più coraggio" [FIRMA]MARIA TERESA MARTINENGO «Nel nostro paese non si rispetta la Dichiarazione universale dei diritti umani, non si rispettano i principi contenuti nella nostra Costituzione». Ad affermarlo con forza è stato don Luigi Ciotti, ieri, al convegno della Caritas Diocesana «La Parola di Dio per l'azione profetica del volontariato cristiano» di fronte a centinaia di volontari, suore e sacerdoti che affollavano la platea e le due gallerie del Teatro grande di Valdocco. Il fondatore del Gruppo Abele, dopo gli interventi di monsignor Guido Fiandino, monsignor Luciano Pacomio e del direttore della Caritas Pierluigi Dovis, ha fatto sue le parole di don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe, ucciso dalla camorra 15 anni fa: «"I preti devono sempre parlare chiaro nelle omelie e in tutte le occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa". Non possiamo tacere di fronte alle ingiustizie. "Dobbiamo avere il coraggio di denunciare", diceva il cardinal Pellegrino. E il cardinal Ballestrero: "La denuncia seria, motivata, è annuncio salvifico". Non dobbiamo tacere, proprio come ha fatto il papa sui migranti. E come fa la Chiesa di Torino, anche con le sue tante presenze che non fanno rumore ma ci sono». Don Ciotti ha osservato che in Italia «è necessario trovare il giusto equilibrio tra il rigore della norma, necessario, e l'attenzione umana. Si fa confusione tra legalità, sicurezza e giustizia. I diritti sono scritti sulla carta, ma non vengono rispettati: non esiste una legge sull'asilo politico, sui rom si è fatta una grande generalizzazione, c'è stato il tentativo di dire ai medici che devono denunciare i migranti. Sono atteggiamenti che vorrebbero essere tradotti in legge nel nome della legalità, ma in realtà calpestano la giustizia sociale, i diritti delle persone». Lontano dalle semplificazioni, vicino alla verità. Ancora: «La verità è che a commettere reati è solo il 2% dei regolarmente inseriti nel nostro paese, mentre in maggioranza li commettono persone che vivono nella clandestinità: accoglienza e diritto sono la forma più efficace di sicurezza. La sicurezza non nasce dalla discriminazione ma sempre dall'integrazione». E un'appassionata riflessione sulla Chiesa e sui cattolici è stata proposta da Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, invitato al convegno insieme con Luca Stefanini, presidente nazionale della Società San Vincenzo de' Paoli e Maria Cristina Cambiaggio, presidente nazionale dei Gruppi di Volontariato Vincenziano. «Chiese e movimenti cattolici siano aperti e disponibili 24 ore su 24, con preti e laici che coinvolgano e sappiano ascoltare i fedeli, le persone che hanno bisogno», ha esortato l'animatore dell'Arsenale della Pace. Restituire forza, incisività al messaggio cristiano? «È possibile - ha detto il fondatore del Sermig - ma serve una comunità cristiana viva, aperta e sempre disponibile: il parroco non deve abbandonare il suo parrocchiano che diventa carcerato e la famiglia dove c'è un malato deve diventare succursale della chiesa. Allora ebrei, musulmani, atei diranno che anche loro fanno parte di quella parrocchia. Bisogna non essere cristiani della domenica ma presenti 24 ore su 24, attenti, pronti a coinvolgere in particolar modo i giovani. Così riusciremo di nuovo a riempire le nostre chiese».

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Medici senza frontiere nega che qualcuno abbia pagato Grave violazione dei diritti (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

NESSUN RISCATTO Medici senza frontiere nega che qualcuno abbia pagato «Grave violazione dei diritti»

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I diritti umani devono superare ogni razzismo (sezione: Diritti umani)

( da "Arena, L'" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Domenica 15 Marzo 2009 CRONACA Pagina 15 INCONTRI. Confronto alla Gran Guardia «I diritti umani devono superare ogni razzismo» Nirenstein:«L'Italia fa bene a disertare Durban II» Qual è il futuro dei diritti umani? A 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo molti dei principi in essa contenuti rimangono bei propositi per la maggior parte disattesi? Quali segnali di speranza possiamo cogliere nel panorama politico internazionale che diano forza e vigore a questi diritti? Sono solo alcune delle domande a cui hanno risposto Fiamma Nirenstein giornalista-saggista e vicepresidente della Commissione Affari Esteri alla Camera e Vittorio Emanuele Parsi ordinario di Relazioni Internazionali all'università cattolica di Milano ed editorialista della Stampa, intervenuti venerdì sera al palazzo della Gran Guardia all'incontro sul tema «L'età dei diritti». Il penultimo appuntamento della rassegna «Idee di futuro», iniziativa promossa e organizzata dall'associazione culturale Idem con Comune, Banca di Verona e gruppo Industriale Tosoni, ha posto l'attenzione su un argomento molto legato all'attualità: i diritti dell'uomo. Lo spunto di riflessione suggerito da Alcide Marchioro, direttore di Idem, e moderatore della serata assieme a Linnea Veronica Passaler, politologa, è partito dall'analisi di tre fatti di cronaca: il rifiuto dell'Italia di partecipare alla conferenza Onu «Durban II» sul razzismo, prevista a Ginevra dal 20 al 25 aprile, il mandato di arresto per Al Baschir, presidente del Sudan, da parte della Corte Penale Internazionale, il ritorno della Francia nel comando Nato. «La decisione di non partecipare alla conferenza Onu Durban II sul razzismo, ha commentato Fiamma Nirenstein, «è una scelta magnifica e coraggiosa. Per la prima volta l'Italia non si è accodata alla decisione di altri paesi europei e autonomamente ha deciso di non avvallare l'equazione che voleva equiparare razzismo a sionismo. Nella bozza del testo finale della conferenza Onu sul razzismo, infatti, sono contenute accuse durissime ad Israele e alla sua politica nei territori palestinesi». È evidente che una conferenza sul razzismo che stigmatizza Israele come un cancro, ha aggiunto Parsi, «è indice di un pregiudizio e di poca conoscenza della politica internazionale. I tre temi da lei citati danno la cifra della complessità della situazione internazionale. Anche il mandato di arresto per il presidente del Sudan è segno della volontà di riaffermare i principi internazionali condivisi legati ai diritti umani». Ma per favorire la crescita della democrazia e dei diritti civili nei vari Paesi è più importante che l'Onu e gli altri soggetti internazionali lavorino per lo sviluppo economico o lottino contro i regimi esistenti? «Dagli anni '70 ad oggi le democrazie nel mondo sono raddoppiate: da 27 si è passati a 61 Paesi con governi democratici. Il problema», spiega Parsi, «è che ancora oggi non siamo tutti d'accordo su cosa siano i diritti umani. Alcuni paesi arabo- islamici per esempio, ma anche Cina e Russia, ritengono i diritti umani come diritti "relativi", non li considerano prioritari e pensano che siano una forma di egemonia occidentale. Dobbiamo riconoscere questa "relatività" del diritto per riaffermare con più forza l'assolutezza di questi principi». Per la Nirenstein sono fondamentali gli aiuti economici forniti ai Paesi coinvoliti in un conflitto «ma solo se hanno come obiettivo la pace e la ricostruzione».M.FER.  

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Sono oltre 2800 i civili uccisi nello Sri Lanka: allarme dell'Onu (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esteri Pagina 113 scontro con i guerriglieri tamil Sono oltre 2800 i civili uccisi nello Sri Lanka: allarme dell'Onu Scontro con i guerriglieri tamil --> COLOMBO Le Nazioni Unite hanno lanciato un allarmato appello riguardante possibili «catastrofici livelli» di vittime civili nel conflitto in corso in Sri Lanka, addossandone la responsabilità sia al governo, che ha immediatamente replicato in modo duro, soprattutto al Movimento di liberazione Tamil delle Tigri. Nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, l'Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, la sudafricana Navi Pillay, ha sostenuto che «certe azioni intraprese dall'esercito dello Sri Lanka e dal Ltte possono aver costituito una violazione dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale». Pillay ha poi aggiunto che in base a «fonti credibili» si può sostenere che a causa di bombardamenti militari dal 20 gennaio sulle zone definite dal governo sicure - o «no fire» - «oltre 2.800 civili possono essere stati uccisi, fra cui centinaia di bambini, ed oltre 7.000 feriti». Da 26 anni in Sri Lanka è in corso una guerra civile fra forze regolari e guerriglieri Tamil che sono arrivati a controllare una importante regione nel nord del paese. Tuttavia lo scorso anno il presidente Mahinda Rajapaksa, rappresentante dell'ala politica dura, ha sferrato una energica offensiva che sembra aver avuto ragione del Ltte, i cui guerriglieri sarebbero ora rinchiusi in una fascia costiera dello Sri Lanka nord-orientae di appena 37 kmq. Qui per l'Onu sono intrappolati almeno 150-180.000 civili, cifra però respinta dal governo che li stima a 70.000.

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rom sotto il ponte, interviene amnesty - zita dazzi (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina VII - Milano Rom sotto il ponte, interviene Amnesty Appello contro lo sgombero di Bacula: "Milano rispetti i diritti umani" Patrizia Toia, eurodeputato del Pd: "Il prefetto sorvegli l´operazione". De Corato: "Non ospiteremo intere famiglie" ZITA DAZZI Sara, piccola romena paralizzata dalla distrofia muscolare, è ancora nella sua prigione di legno e cellophane sotto il ponte Bacula. Ma la luce dei suoi occhi e il sorriso dei suoi sette anni hanno bucato il buio della catapecchia e sono arrivati fino a Washington, da dove è partito l´appello internazionale di Amnesty International in solidarietà con la piccola comunità rom, colpita da ormai dieci sgomberi, senza mai un´alternativa praticabile al vagabondaggio disperato lungo i binari delle Ferrovie Nord. In vista dell´imminente sgombero di Sara e degli altri 150 rom della Ghisolfa, è pronta anche un´interrogazione alla Commissione Europea dell´eurodeputata Patrizia Toia. Che cosa ha fatto arrivare fino ad Amnesty International il caso dei romeni che vivono come topi lungo la massicciata delle Nord alla Bovisa? «Da parte delle autorità milanesi - si legge nell´appello - non c´è stata alcuna consultazione con quella comunità né tentativo di offrire alternative accettabili ai senza tetto». Amnesty ricorda che sotto al ponte vivono molti bambini anche in età prescolare, che mancano acqua ed elettricità e che nei precedenti sgomberi il Comune offrì accoglienza solo alle madri con bambini e solo per un breve periodo. Amnesty International si rivolge al prefetto, al sindaco Letizia Moratti e al vicesindaco Riccardo De Corato, che ha annunciato la messa in opera di insormontabili barriere «per evitare nuove occupazioni in futuro». Amnesty sottolinea che «gli sgomberi forzati, portati avanti senza tutele legali e assistenza, sono sanzionati dalle norme internazionali come una violazione dei diritti umani, in particolare del diritto a un´adeguata abitazione». La richiesta all´amministrazione è di pensare lo sgombero come «ultima possibilità e solo nel rispetto completo di tutte le garanzie previste dal diritto internazionale, compreso il diritto di preavviso e di una valida sistemazione alternativa». Il vicesindaco De Corato replica: «Non ci sono leggi internazionali che impongano di ospitare nelle strutture comunale persone che occupano abusivamente. Le sgombereremo offrendo assistenza a donne e a minori: non agli uomini, neanche se padri di famiglia. Ma loro hanno sempre rifiutato, dalla Bovisasca in avanti. Quindi sono problemi loro. Le famiglie, nei nostri centri d´accoglienza, non possono stare per problemi di promiscuità». Protesta l´eurodeputato Toia, che aveva già scritto al sindaco - senza risposta - per chiedere il rispetto dei diritti umani per gli zingari. Ora si rivolge al prefetto Gian Valerio Lombardi, commissario straordinario all´emergenza rom. «Ho chiesto al prefetto di presenziare allo sgombero assieme a una delegazione del Parlamento europeo - spiega la Toia - e nell´interrogazione che sto per presentare alla Commissione chiederò di valutare se, tra le altre cose, il comportamento delle autorità milanesi non stia violando il principio di non discriminazione su base etnica e le disposizioni internazionali per la protezione dei minori».

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<Uno spazio di stabilità nel mediterraneo> (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Uno spazio di stabilità nel mediterraneo» il forum LA «CREAZIONE di uno spazio di pace, stabilità e sicurezza e di prosperità condivisa, rispetto totale dei principi democratici, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e di promozione della comprensione fra culture e civiltà nella regione euromediterranea»: è questo uno dei punti più importanti della dichiarazione che ha chiuso i lavori del Forum di Genova sul dialogo nel Mediterraneo occidentale. I partecipanti al Forum, per raggiungere gli «obiettivi di pace, sicurezza, stabilità e prosperità condivise», hanno definito necessario «il pieno coinvolgimento delle organizzazioni della società civile, rafforzando ed estendendo le loro forme di rappresentanza già esistenti». Per fare sì che le proposte scaturite dal forum trovino attuazione, i partecipanti si sono impegnati a uno scambio costante di informazioni, a monitorare i processi democratici, di difesa dei diritti umani, di progresso economico, sociale e civile; a proporre progetti comuni alle autorità nazionali, europee e internazionali; ad allargare la rete di contatti con altre organizzazioni dei Paesi coinvolti nell'evento di Genova. La dichiarazione finale comprende anche l'impegno della Regione Liguria, per dare continuità al forum, di «costituire un coordinamento che ne assicuri il collegamento con il segretariato dell'Unione per il Mediterraneo» e, quindi, di dare vita a un incontro annuale di delegazioni, rappresentative delle regioni e della società civile dei Paesi partecipanti e di promuovere un appuntamento, da tenere ogni due anni, da tenere in uno dei Paesi coinvolti. 15/03/2009

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La pace in marcia per difendere i diritti di tutti (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL CORTEO. Dall'ex campo nomadi di Chiari La pace in marcia «per difendere i diritti di tutti» Partirà domenica 22 marzo da un luogo simbolo del mancato rispetto dei diritti dell'uomo, il parcheggio vicino all'ex campo nomadi di Chiari, per concludersi in un luogo da sempre simbolo di rispetto e protezione dei più deboli, il secolare convento dell'Annunciata sul Monte Orfano a Rovato, la marcia per la pace «Tutti i diritti per tutti» organizzata dal Tavolo della pace Franciacorta Monte Orfano per ricordare il sessantesimo anniversario della proclamazione dei diritti dell'uomo. La manifestazione è stata introdotta dal sindaco di Castegnato Giuseppe Orizio: «Castegnato è da sempre nel tavolo con i Comuni che si sono messi insieme per risolvere i problemi - ha spiegato Orizio - condividendo l'idea di creare comunità che si vogliono bene come premessa per la pace» e presentata da Francesco Foletti e Barbara Savardi, presidente e segretaria del tavolo della pace. «Abbiamo deciso di partire dall'ex campo nomadi di Chiari - ha spiegato Foletti - per affermare il diritto ad essere una minoranza. Ad ogni tappa sarà ricordato uno dei diritti umani. Dopo la messa nel Duomo di Chiari sarà consegnato ai medici dell'ospedale un documento sul diritto alla salute e all'assistenza con il nostro punto di vista sul decreto legge relativo alla possibilità di segnalare gli immigrati irregolari. La marcia raggiungerà poi Coccaglio per una sosta all'albero di kaki piantato nel giardino e all'oratorio per una festa di convivialità delle differenze e poi dirigersi sul Monte Orfano per la conclusione al convento con le mostre». La marcia si concluderà con l'apertura delle mostre «Porrajmos ? Equo solidale» e la mostra curata dal Comune di Rezzato sullo sterminio dei rom da parte dei nazisti, la presentazione del «Progetto Senegal» e del progetto «Bonton», la distribuzione della «pasta di Libera» a cura di Auser di Rovato e l'annuncio dell'avvio del progetto di un museo della pace che sarà sviluppato con la fondazione Mazzocchi di Coccaglio.G.C.C.

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MARGHERITA Gregori, abitante a Brugnato, si è brillantemente laureata alla facoltà di Giur... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

BOLANO / FOLLO / VAL DI VARA pag. 9 MARGHERITA Gregori, abitante a Brugnato, si è brillantemente laureata alla facoltà di Giur... MARGHERITA Gregori, abitante a Brugnato, si è brillantemente laureata alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Genova. La neo dottoressa ha discusso la tesi dal titolo. «L'effettività della tutela internazionale dei diritti umani: recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana». Relatrice la professoressa Paola Ivaldi. Si uniscono alle felicitazioni, per il bel traguardo, i genitori, gli zii, il fidanzato, il fratello Paolo, consigliere comunale a Brugnato, i cugini e gli amici. Alla neo dottoressa giungano le più vive felicitazioni dalla redazione de «La Nazione».

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TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI ... (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

PESARO AGENDA pag. 24 TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI <... TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI Col politologo Roberto Viroli, docente dell'Università di Princeton come ospite, e con Letizia Dini a condurre l'incontro intitolato «>Fuori i risultati: cittadini si diventa», nell'affollatissimo Baia Flaminia Resort sono stati anticipati i quattro temi di quello che sarà il prossimo grande evento organizzato dalla Provincia di Pesaro e Urbino per i giovani: «Diritti umani», «Legalità», «Ambiente», «Sostenibità economica». Image: 20090315/foto/9129.jpg

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Donne e violenze Il coraggio di chiedere aiuto (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-03-15 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE L'intervento Donne e violenze Il coraggio di chiedere aiuto di GABRIELLA IMPERATORI Casa-rifugio, regno degli affetti, o casa-nido di vipere, tortura fisica e psicologica? Si parla sempre di violenza di strada, si conosce meno quella che si esercita nel quotidiano. A PAGINA 21

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In Honduras per impedire il ciack dell'Isola dei Famosi (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

In Honduras per impedire il ciack dell'Isola dei Famosi Il personaggio Mauro D'Ascanio, il medico rapito e liberato in Darfur, si impegnò con gli indigeni dell'Honduras per impedire che nel Paese fosse realizzato il programma l'Isola dei famosi. Lo ricorda Berta Caceres, leader del Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto - è un grande difensore dei diritti umani». Caceres ha raccontato che il medico andò in Honduras 3 anni fa per partecipare agli interventi dell'etnia Garfuna che si opponeva alla realizzazione dell'Isola dei famosi.

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Ska-P: dai quartieri operai di Madrid al Saschall per cantare i diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

GIORNO E NOTTE FIRENZE pag. 29 Ska-P: dai quartieri operai di Madrid al Saschall per cantare i diritti umani "COMINCIA una nuova tappa, siamo un po' più vecchi ma siamo sicuri di avere una gran voglia di tornare sui palchi a suonare. Continueremo come prima, daremo fastidio al sistema, ai potenti, a chi maltratta e uccide. Appoggiamo gli sfavoriti, le vittime di questo imperfetto sistema globale". Nel 2005 annunciarono il loro ritiro dalle scene, poi ci hanno ripensato e oggi sono in concerto a Firenze per presentare dal vivo il loro nuovo sferzante album "Lágrimas y Gozos". Stiamo parlando degli Ska-P, la band ska punk madrilena più famosa del mondo, che stasera alle 21 è in concerto al Saschall (lungarno Aldo Moro posto unico 25 euro). In realtà si tratta di un doppio concerto (molto energetico), visto che aprirà la serata l'esibizione degli Asian Dub Foundation, un'altra formazione di primo piano composta da cinque scatenati indo-orientali nati a Londra, un ensemble duro e travolgente, con una formidabile sezione ritmica ed elettronica e una sezione vocale da far paura. Dopo l'adrenalinica introduzione degli ADF, il palco sarà tutto per gli attesissimi Ska-P, che non vedono l'ora di dimostrare al pubblico fiorentino che la loro forza sul palco non ha eguali. L'aggressività del loro punk, unita all'incalzare ritmico dello ska ha reso leggendario il modo di fare musica di questo gruppo di musicisti che si è formato a Vallecas, il quartiere operaio di Madrid. Il nome della band fonde in una sigla i suoi generi musicali (ska e punk), ma pronunciato velocemente in spagnolo suona quasi escape, cioè fuga. Dai luoghi comuni. Non a caso questa band controcorrente si è costruita il successo mondiale con album e concerti che uniscono fragore, ritmo e melodie a testi impegnati, che inneggiano ai diritti umani, all'antifascismo, all'anticlericalismo, all'abolizione della corrida e della vivisezione, all'impegno a 360 gradi. In musica e non. Giovanni Ballerini

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<Itinerario rosa> a Lecce Concerto per la pace (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-03-15 num: - pag: 22 categoria: REDAZIONALE BENEFICENZA «Itinerario rosa» a Lecce Concerto per la pace Il Midu (Movimento italiano diritti umani), con l'associazione Euterpe, organizza per stasera a Lecce, nella sala conferenze del castello Carlo V, un «Concerto per la pace e la solidarietà ». Si esibiranno la soprano Luciana Distante, il pianista Valerio Di Giorgia e gli allievi di tromba del conservatorio. Con la musica si cercherà di aiutare il piccolo Samuel Fessehatzion, bambino disabile eritreo. L'appuntamento rientra nella rassegna «Itinerario rosa». .................................................. CONCERTO PER LA PACE - Lecce Oggi (ore 18.30) al castello Carlo V, via XXV luglio. Ingresso libero. Info 339.710.91.80

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Ospedali e scuole, le trincee dei volontari della pace (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Ospedali e scuole, le trincee dei volontari della pace UMBERTO DE GIOVANNANGELI È la «diplomazia del fare». Quella che è in prima linea nelle aree di crisi. Quella che rischia, che apre squarci di luce sulle «guerre dimenticata». È la diplomazia che si schiera dalla parte dei più deboli, spesso sacrificati sull'altare di interessi economici che legano l'Occidente «democratico» con le più sanguinose dittature. È la diplomazia scomoda. Quella praticata dagli operatori delle Organizzazioni non governative presenti sui campi. Campi di battaglia. VOLONTARI IN PRIMA LINEA È la diplomazia di Medici Senza Frontiere (Msf). Msf è la più grande organizzazione medico-umanitaria internazionale al mondo creata da medici e giornalisti in Francia nel 1971. Oggi Msf fornisce soccorso umanitario in circa 63 Paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da violenze o catastrofi dovute principalmente a guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall'assistenza sanitaria o catastrofi naturali. Msf fornisce assistenza indipendente e imparziale a coloro che si trovano in condizioni di maggiore bisogno. Msf si riserva il diritto di denunciare all'opinione pubblica le crisi dimenticate, di contrastare inadeguatezze o abusi nel sistema degli aiuti e di sostenere pubblicamente una migliore qualità delle cure e dei protocolli medici. Nel 1999 Msf ha ricevuto il premio Nobel per la Pace. Il lavoro di Msf si basa sui principi umanitari dell'etica medica e dell'imparzialità. La capacità di Msf di rispondere a una crisi in modo indipendente è fondata sull'indipendenza dei suoi finanziamenti. L'89% del finanziamento globale di Msf proviene da fonti private, non dai governi. INDIPENDENZA PRATICATA Indipendenti. Dunque scomodi. È il caso di Emergency. Spiega il suo «chi siamo»: Emergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Emergency promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.L'impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori. Dall'Afghanistan al Sudan: nei conflitti contemporanei - ricorda l'organizzazione fondata da Gino Strada - il 90% delle vittime sono civili. Ogni anno la guerra distrugge la vita di milioni di persone nel mondo. E le prime vittime innocenti della guerra sono i bambini. IN DIFESA DEI BAMBINI Save the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 100 Paesi nel mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale. Le statistiche - ricorda l'Ong - parlano da sole. 600 milioni di bambini, un quarto di tutti i bambini del mondo, vivono in condizioni di assoluta povertà. Ogni anno 12 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni muoiono per malattie di facile prevenzione. Oltre 16 milioni hanno perso la madre o entrambi i genitori a causa dell'Aids. Circa 250 milioni lavorano, spesso in condizioni di pericolo e sfruttamento. Agiscono nelle aree di crisi più esplosive. Sfidando i signori della guerra e i loro «protettori». A fianco dei più deboli. È la diplomazia del fare. Spesso scomoda. Quella delle Ong internazionali. L'Unità le racconta.

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Alice torna nel paese delle meraviglie (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: SPETTACOLI - data: 2009-03-15 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE Al teatro Filippini Alice torna nel paese delle meraviglie Torna il consueto appuntamento della domenica pomeriggio al Teatro Filippini di Verona. Nell'ambito della rassegna «Famiglie a Teatro» organizzata dalla Fondazione Aida, oggi alle 16.30 è il momento di «Alice e i diritti delle meraviglie» in collaborazione con Amnesty International. Il testo teatrale, interpretato da Rosanna Sfragara e Marta Zanetti con la regia di Nicoletta Vicentini, prende spunto da «Il Grande libro dei Diritti dei bambini» pubblicato da Amnesty per raccontare ai più piccoli il mondo dei diritti umani e delle loro violazioni. Protagonista è Alice, del più noto testo di Lewis Carrol, che dopo aver concluso il suo viaggio nel paese della Realtà, fa ritorno nel paese delle Meraviglie che molto prima aveva abbandonato per andare a conoscere i bimbi che popolano la Terra. Uno spettacolo per parlare di tematiche difficili ma importanti per la formazione del «bambino futuro cittadino del mondo». Al termine il pubblico potrà interagire con le attrici e i pupazzi, opera di Marco Sacchetti, co-protagonisti sul palco. Biglietto intero a 3,50 euro, ridotto 3 euro e gratuito da 0 a 3 anni. Tiziana Cavallo

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Non voleva <L'isola dei famosi> in Honduras (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Veneto - TREVISO - sezione: REGIONE - data: 2009-03-15 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Mauro prima di partire Non voleva «L'isola dei famosi» in Honduras VICENZA — Mauro D'Ascanio, il medico vicentino rapito in Darfur, si era impegnato con gli indigeni dell'Honduras contro il reality «L'isola dei famosi». Si era schierato, coerente con i principi umanitari per cui sempre si è distinto - come amici a famiglia hanno ricordato in questi giorni di angosciosa attesa - per impedire che venisse realizzato il programma nel Paese dell'America Centrale. Lo ha ricordato Berta Caceres, leader del Copinh, il Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni, che ha fatto anche un appello per la liberazione del medico vicentino rapito in Sudan: «Mauro è un grande difensore dei diritti umani» ha detto in un incontro a Bolzano «sempre al servizio dei più deboli, degli umili e dei senza voce», unendosi con un appello al coro di richieste di liberazione. Caceres ha raccontato inoltre che il medico andò in Honduras, dove ebbe occasione di conoscerlo, tre anni fa, per partecipare agli interventi dell'etnia locale Garfuna che si opponeva alla realizzazione del reality di Simona Ventura. La polemica era nata per come la presenza delle telecamere stesse portando disagi alle popolazioni che risiedono nelle zone. Telecamere e operatori spaventavano la fauna della lagune e le tartarughe marine, «calpestando i diritti degli indigeni che vivono prevalentemente di pesca». R.Va. In tivù Mauro D'Ascanio parla ai microfoni di SkyTg24 dopo la liberazione

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L'etica negli investimenti? Batte i mercati (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-15 num: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE «CorrierEconomia» L'etica negli investimenti? Batte i mercati MILANO — Sarà l'etica a salvare i nostri portafogli? Andando a guardare gli ultimi cinque anni si scopre che alcuni indici di Borsa che contengono società responsabilmente impegnate nella salvaguardia dell'ambiente e dei diritti umani sono in attivo del 50%, mentre il mercato nello periodo ha perso oltre il 20%. Chi sono, come lavorano e che risultati ottengono i gestori che comprano solo «buone» azioni. Ecco uno dei principali argomenti trattati da CorrierEconomia, l'inserto economico del Corriere della Sera in edicola domani con il quotidiano.

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Conferenza sui diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL CARTELLONE pag. 30 Conferenza sui diritti umani I diritti umani in un mondo in trasformazione: domani alle 18 alla Società Umanitaria (via San Barnaba 48) si parla della conferenza «Durban II» con interventi, tra gli altri, di Fausto Pocar (nella foto). Image: 20090315/foto/987.jpg

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LA CULTURA DELLE RONDE (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

LA CULTURA DELLE RONDE Senza Bossi, Berlusconi non potrebbe governare. Così, in piena crisi economica si votano solo le ossessioni della Lega Furio Colombo Posso dire con orgoglio: il primo gesto di difesa dei diritti umani di cittadini non italiani accusati di un delitto odioso, malmenati in carcere e prontamente esposti alla gogna televisiva, quel primo gesto, impopolare e difficile, è venuto da noi, parlamentari del Pd. È vero, ma solo perché un piccolo gruppo di radicali è stato eletto nelle liste Pd. È vero perché, al primo segnale di botte in carcere ai due romeni accusati dello stupro della Caffarella, la deputata Rita Bernardini è andata a vedere, a capire, ad accertare. E ha potuto denunciare le umiliazioni subite dai due presunti colpevoli. Qui sta un primo punto alto di civiltà in una storia che umilia due volte: per ciò che è accaduto in un parco di Roma, e per la concitata confusione con cui sono state condotte le indagini. Il punto alto di civiltà è che Rita Bernardini è corsa in carcere a difendere due uomini che erano creduti, e apparivano, come responsabili di un ripugnante delitto. La deputata radicale è andata a difendere i diritti umani di due persone, non importa quanto colpevoli, che di quei diritti non possono essere privati mai. In altre parole: è andata a difendere noi, la Repubblica italiana, la nostra immagine internazionale, la nostra Costituzione. Su tutta la vicenda grava l'atmosfera inquinante della cultura della paura, un torrente in piena di furore, terrore e vendetta, alimentato da due tumultuosi canali: un rozzo nazionalismo vetero-fascista ormai sfuggito alle destre parlamentari; e la spinta fanatica del leghismo claustrofobico. Quel leghismo continuamente in cerca di nemici da isolare, imprigionare, trattenere senza diritti anche un anno e mezzo e poi espellere dopo, se non si riesce ad affondarli prima, esiste dovunque ai margini di altri Paesi europei e anche negli Stati Uniti. Ma con tre esemplari tratti di identificazione: sono gruppi di destra, lo mostrano e lo vantano, fino a legami estremi con ciò che resta del nazismo; non fanno parte di alcun governo, perché ciò che vogliono (persecuzioni di immigrati, apartheid di diversi, secessione di territori) non è compatibile con alcun Paese democratico; infine le culture democratiche, e i partiti ispirati da queste culture, non li corteggiano, non li apprezzano, non li imitano. Non scambiano per «sinistra» il triste successo popolare della xenofobia e della superiorità di gruppo («la nostra gente»). E mantengono un rigido isolamento intorno alle sotto culture distruttive dei partiti xenofobi. Le prove? Primo. Sono proibite le classi separate nelle scuole. Le figlie del presidente degli Stati Uniti sono in classe con ragazze e ragazzi cinesi, indiani, coreani, messicani persino se appena arrivati negli Usa. Secondo. A nessun medico viene chiesto di essere spia della polizia e di denunciare i pazienti clandestini. Terzo. Le ronde dei cittadini (le famose «posse» del Sud razzista, prima che la rivoluzione non violenta di Martin Luther King portasse pace e libera convivenza nel Sud degli Stati Uniti) sono proibite. Quarto. Le impronte digitali non possono essere imposte ai bambini o alle persone non imputate per nessuna ragione, salvo che alle frontiere, dove riguardano tutti e non un gruppo separato e indicato come criminogeno. Quinto. Nessuno, mai, per nessuna ragione, può impedire a un altro di pregare o di costruirsi luoghi di preghiera. La moschea di New York occupa un intero isolato di Manhattan. Dopo l'11 Settembre 2001 è stato posto un distaccamento di polizia per difenderla da intrusi o violenti, non per profanarla. Chi dicesse, in un altro Paese europeo, o negli Usa, a credenti di fedi diverse, «vadano a pisciare nelle loro moschee» uscirebbe dalla politica. Negli Usa sarebbe incriminato per violazione dei diritti civili. Come vedete non ho elencato ciò che avviene in squallide periferie ma nel Parlamento italiano. Ho elencato cinque decreti urgenti per ripagare la Lega del suo sostegno al governo. Senza la Lega Berlusconi non avrebbe i voti per governare. E allora, in piena crisi economica, altro non si fa nelle Camere italiane che votare le ossessioni della Lega. Salvo, nel tempo libero, dire un no pronto e secco alla proposta di Franceschini di dare un sostegno, in questo momento disperato, ai disoccupati. Alla Camera italiana, in piena tempesta economica del mondo, stiamo per discutere il "federalismo fiscale" e la moratoria sulla costruzione delle moschee. Nel frattempo i sindaci-sceriffi forzeranno prefetti e questori a inventare rapide indagini leghiste «senza intercettazioni» invece di proteggere, da adulti, i cittadini e il Paese.

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Pensieri di pace (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pensieri di pace L'attualità del pensiero di Jacques Maritain sulla guerra e sulla pace (dunque sulle reali possibilità che si giunga prima o poi al rispetto reciproco tra popoli, civiltà e culture). I due studiosi che se ne occupanp (Bonanate e Roberto Papini) hanno provenienze e interessi precedentemente distanti, ma nella lettura di Maritain hanno imparato a dialogare e ad approfondire un'analisi che li ha portati entrambi a evidenziare l'opportunità della rilettura odierna di Maritain: filosofo che può essere considerato anche ai nostri tempi un modello di tolleranza, pluralismo, comprensione interculturale e interreligiosa. Dialogo interculturale e diritti umani A cura di Luigi Bonanate e Roberto Papini pagine 553 euro 40,00 Il Mulino

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Leonardo Castellano Fascismo cupolare L'idea di Berlusconi del voto ai solo capig... (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Leonardo Castellano Fascismo «cupolare» L'idea di Berlusconi del voto ai solo capigruppo dei deputati non è un ennesimo tassello di "fascismo strisciante". Con il potere medioevale di "nomina" dei candidati che la "porcata" di Calderoli ha assegnato alle segreterie dei partiti è un tassello di fascismo "cupolare". Cioè da "cupola" mafiosa. Vediamo: il capogruppo vota; tu non sei d'accordo? Benissimo! Puoi esprimere il tuo dissenso ma poi facciamo i conti. Mi si può dire: ma sostanzialmente è così anche ora! Vero, ma con la berlusconata verrebbe di fatto a perdere di significato il dibattito parlamentare. Un aspetto in apparenza formale ma di forma che, nello specifico, è sostanza. La sostanza "sacrale" della democrazia parlamentare (appunto). Renzo Tassara Promesse elettorali da mantenere È ormai trascorso un anno, da quando in campagna elettorale qualcuno ha promesso la liberalizzazione delle costruzioni edilizie senza regola alcuna e la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. A certe persone, le promesse fatte, occorre mantenerle! Anche perché queste, indubbiamente, si sono adoperate per garantire l'esito favorevole delle elezioni. Quindi ora pretendono gli appalti promessi, il "bisenisse" fregandosene della crisi mondiale perché con questa, loro fanno maggiori affari: è aumentato il rischio e quindi sono lievitati i prezzi. Lettera firmata I nemici della Sardegna Finalmente! I nemici di Soru che non vedevano l'ora di cestinare sia la legge sull'urbanistica che quella per la tutela del paesaggio saranno soddisfatti. Il padre di tutti gli scempi ha deciso di dare il via alla costruzione selvaggia, fai da te. Vai con il mattone, cementificate tutto, costruite case, alberghi, villette dove vi pare. Oppure si potrebbero aumentare le cubature dei nuraghi e trasformarli in residence. Ma possono andar bene anche le palafitte al mare. Maura Parisi Veste Prada e resta a casa L'11 marzo a più riprese i TG nazionali hanno mostrato un uomo tetraplegico che con la mobilitazione di un aereo e della Croce Rossa è stato ricevuto dal Papa. Trovo innaturale che sia stato il paziente a spostarsi per essere poi ricevuto nel cortile di San Pietro: sarebbe risultato più cristiano che il Papa con le sue gambine, le sue scarpine di Prada, i suoi soldini avesse fatto visita alla famiglia sfortunata. Certo non lo avrebbero ricevuto in cortile. Il papà di Eluana è un uomo coraggioso e un padre premuroso, merita il silenzio e non la propaganda cattolica di coloro che dimostrano poca cura del malato e molta cura della pubblicità. Giancarlo Reggiani Una proposta perversa La nuova proposta di legge sulla caccia, è un vero e proprio insulto (e violenza) alla sensibilità e coscienza di qualsiasi essere umano e va fermata, a costo di rivolgersi al Parlamento europeo, con la preghiera d'intervenire a difesa delle creature più deboli, contro le persone senz'anima che hanno potuto escogitare una tale e perversa barbarie nei confronti degli animali. Zimbelli e civette appesi, vivi, a gambe all'aria per attirare prede, d'ora in poi potranno essere usati come giocattoli di pezza dei cacciatori a scopo di conquistare facili bersagli e come poveri oggetti seviziabili pure dai minorenni, regolarmente dotati, per questo nuovo e crudele disegno di legge, di doppiette d'ordinanza dall'età di 16 anni. Non ci sono parole. Margherita Gombi Non siamo deboli! Sono una giovane studentessa di Culture e Diritti Umani a Bologna. L'otto marzo è passato e in me questa giornata ha suscitato delle riflessioni. Sui mezzi di informazione si è parlato della festa della donna in relazione ai recenti casi di stupro. Questo abbinamento fa sì che le donne siano viste come dei soggetti deboli e fragili da proteggere dai presunti pericoli del mondo esterno. Io penso che tutti gli individui al di là della differenza di genere debbano vedere garantiti una serie di diritti concretizzati da misure atte a rendere la sicurezza valida. Nel caso specifico delle donne è necessario a livello istituzionale riconoscere e promuovere la forza, la determinazione e l'autoconsapevolezza che ogni soggetto di sesso femminile è speciale in quanto unico.

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Marciano con passo di guerra, intonano inni in ode del loro Presidente e ricordano in tutto e per tu... (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Marciano con passo di guerra, intonano inni in ode del loro Presidente e ricordano in tutto e per tutto i giovani pionieri di sovietica memoria. Sono i piccoli ceceni di Ramzan Kadyrov, il leader filorusso che ha riportato l'ordine nell'irrequieta repubblica caucasica e che oggi - a chi parla di rinascente culto della personalità - risponde che non vede «nulla di male» nell'istituzione di un nuovo movimento giovanile. Al posto della cravattina rossa i ragazzini ceceni hanno rispolverato il verde islam, e ieri - nella loro prima uscita televisiva - sono stati applauditi da un pubblico festante. Mostrarsi fedeli alla sharia si rivela conveniente, in Cecenia, anche da un punto di vista economico: giusto l'altra settimana, in occasione del compleanno del Profeta, il presidente Kadyrov ha promesso 50 mila rubli (circa 11 mila euro) a chiunque avesse chiamato suo figlio Maometto. Lontani i tempi in cui ogni piccola sterzata islamica faceva gridare Mosca al terrorismo qaedista, e faceva tremare Washington al punto di tollerare che la piccola repubblica venisse rasa al suolo senza che un solo riflettore si accendesse. Oggi il Cremlino guarda all'islamismo di Kadyrov con bonaria indulgenza, incurante del fatto che in quelle contrade l'applicazione della legge islamica si porta dietro una pericolosa deriva antimoderna, fatta di ritorno a codici millenari di matrice clanica, e di spregiudicati attacchi a quei diritti civili faticosamente acquisiti durante l'Unione Sovietica. Niente di male dunque che sette donne - secondo quanto riporta la «Novaja Gazeta» - siano state uccise alla periferia di Grozny per mano dei loro parenti maschi: «Avevano smarrito la morale», ha detto il presidente Kadyrov all'uscita della preghiera del venerdì. Né che la poligamia sia di fatto consentita in spregio alla Costituzione russa o che si trascuri l'istruzione femminile in nome di un ritorno alla sana tradizione del lavoro in casa. Al solito la Cecenia non è terra di statistiche, ma l'organizzazione umanitaria Memorial parla di decine di donne uccise ogni anno per questioni d'onore. «Ciò che il presidente vuole diventa legge», lamenta Gistam Sakaeva, attivista per i diritti umani. Lui la chiama sharia, e nessuno sembra volerlo contraddire. (Francesca Sforza)

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Castegnato In marcia per la pace e per Tutti i diritti umani per tutti (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 15/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:sebino e franciacorta Castegnato In marcia per la pace e per «Tutti i diritti umani per tutti» CASTEGNATOIl Tavolo della Pace Franciacorta, coordinamento dei gruppi che operano sul territorio per promuovere la nonviolenza ed i diritti umani, ha chiamato a raccolta il popolo della pace per una grande marcia che si snoderà, domenica 22 marzo, per le strade della Franciacorta. L'edizione 2009 della Marcia della Pace, toccherà i comuni di Chiari, Coccaglio e Rovato ed avrà come tema centrale il rispetto di «Tutti i diritti umani per tutti». Il percorso del serpentone arcobaleno sarà punteggiato in particolare da diverse tappe, occasioni per riflettere di volta in volta su un diritto particolare tradotto nel concreto: diritto ad essere una minoranza, alla serena convivenza, alla spiritualità, alla salute, alla memoria, alla diversità culturale, all'equità, a uno sviluppo sostenibile. La marcia è stata presentata, nella sala consiliare di Castegnato, alla presenza del sindaco Giuseppe Orizio, della presidentessa del Tavolo della Pace Franciacorta Barbara Savardi e del segretario Francesco Foletti. «La riflessione che vogliamo proporre quest'anno - ha spiegato Francesco Foletti - è basata sul tema del rispetto: per la terra, per le persone, per le idee altrui, per la ricerca del bene comune. La volontà di mettere al centro il tema del rispetto dei diritti umani è partita quest'anno dalla lettura e dalla riflessione sulla Carta della Terra, un documento promosso dall'Onu che completa in maniera propositiva la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e che sarà distribuito a tutti i partecipanti alla marcia». La marcia partirà, domenica 22 alle 9, dal parcheggio vicino all'ex campo nomadi dove la giornata comincerà con una riflessione sul diritto ad essere una minoranza. Alle 9.40 la marcia si dirigerà verso piazza S. Marco a Chiari e poi verso piazza Martiri della Libertà dove, alle 10.45, una rappresentanza dell'associazione immigrati parlerà di diritti negati e di convivenza. Alle 11.15 Messa al Duomo di Chiari, mentre alle 12.30 il corteo raggiungerà l'ospedale Mellini, per consegnare una bandiera della pace al personale e per ribadire il no alla possibile segnalazione degli irregolari alle autorità di polizia ad opera dei medici. Alle 14.30, tappa all'oratorio di Coccaglio e alle 15.30 la marcia farà rotta verso il Monte Orfano, al convento dell'Annunciata, di Rovato dove la manifestazione si concluderà. Andrea Franzoni

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le pari opportunità a "donne a nord-est" (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 2 - Gorizia Le pari opportunità a "Donne a Nord-Est" Si parlerà di lotta alle discriminazioni sessuali e promozione della parità di genere nella penultima puntata di "Donne a Nord-Est", in onda martedì 17 marzo alle 14.30 circa su Rai Radio Uno per il Friuli Venezia Giulia. Ospite degli ideatori e conduttori della trasmissione, i giornalisti Tullio Durigon e Margherita Reguitti, sarà Maria Grazia Vendrame, consigliera di parità della Regione Friuli Venezia Giulia dal 2001. Esperta di politiche del lavoro e di pari opportunità, nonché collaboratrice a livello ministeriale ed europeo per progetti sull'imprenditoria femminile, la dottoressa Vendrame spiegherà il ruolo del consigliere di parità. Oltre a ciò entrerà nel merito di che cosa fare e a chi rivolgersi in caso di violazione dei diritti sul lavoro, mobbing e altre forme di discriminazione.

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Liberati senza riscatto gli ostaggi del Darfur (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Liberati senza riscatto gli ostaggi del Darfur C'è chi avanza dubbi sull'assenza di contropartite. I quattro in buone condizioni. «Grazie a tutti», ha detto il medico vicentino Domenica 15 Marzo 2009, Khartoum Sono liberi e già al sicuro a Khartoum, dove sono giunti ieri in buone condizioni di salute, i quattro operatori umanitari di "Medici senza frontiere" tra cui il medico vicentino Mauro D'Ascanio, rapiti mercoledì sera nella regione sudanese del Darfur. Nel confermare la notizia del rilascio solo dopo «contatti diretti» con gli ostaggi, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, assicura che per il loro rilascio non è stato pagato alcun riscatto, né - aggiunge anche Msf - è stata offerta alcuna «contropartita». La notizia della liberazione del medico italiano, del coordinatore francese Raphael Meunier, dell'infermiera canadese Laura Archer e dell'operatore sudanese Sharif Mohamadin è stata diffusa nel pomeriggio dal governo sudanese che già in mattinata aveva mostrato ottimismo per un imminente rilascio. La Farnesina ha avviato le dovute verifiche ma, dopo il falso allarme dell'altra sera - quando le notizie sul rilascio che rimbalzavano dal Sudan erano state annunciate e poi smentite, dopo che né l'Unità di crisi né Msf erano riusciti a mettersi in contatto con i quattro - ha avvertito che non avrebbe sciolto la riserva «fino a quando non avrà avuto un contatto diretto con gli ostaggi». Passa un'ora, e "Msf Belgio" per la quale i quattro operatori lavoravano in Darfur, conferma l'avvenuto rilascio, poi è stata la volta di "Msf Italia". Ma la conferma ufficiale arriva, due ore dopo il primo annuncio del governo sudanese, direttamente da Frattini: «Sono stati visti e stanno andando a Khartoum», dichiara il ministro, facendo tirare un sospiro di sollievo anche a casa D'Ascanio, a Vicenza, che fino a quel momento aveva trattenuto l'esplosione di felicità. Frattini ribadisce quindi che nessun riscatto è stato pagato, come sostengono anche Msf e le autorità sudanesi, e che tutto si è sbloccato perché «si è sempre saputo dov'erano gli ostaggi e ha pagato il fatto che come per le nostre suore (rapite in Kenya da un gruppo di somali e poi rilasciate, ndr) si trattava di medici che lavorano per salvare vite umane». Di certo resta da chiarire la natura del sequestro durato tre giorni, e non tutti sono convinti che gli ostaggi siano stati rilasciati senza ottenere nulla in cambio. Nei giorni scorsi era circolata con insistenza la voce della richiesta di un riscatto in denaro, insieme a quella di una richiesta politica dei rapitori. Il governatore del Nord Darfur, Osman Mohammed Yusif Kibir, che nei giorni scorsi aveva avviato contatti con i rapitori, ha ribadito che non è stato pagato alcun riscatto, ma che il sequestro è stato una reazione al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del presidente sudanese Omar El Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione occidentale del Paese, martoriata da anni di guerra civile. «Abbiamo detto ai rapitori che il loro gesto nuoceva alla causa del Sudan», ha aggiunto Kibir. Tra l'altro proprio ieri il presidente sudanese, Omar al-Bashir, ha fatto sapere che parteciperà al vertice arabo in programma per fine mese a Doha, dove si attende la solidarietà panaraba contro «i neocolonialisti» occidentali che a suo dire vogliono distruggerlo per impadronirsi delle ricchezze sudanesi. «Tutte le analisi, su come, su chi, sulle conseguenze, le faremo più avanti» si limita a dire il direttore generale di Msf Italia, Kostas Moschochoritis, a Roma. Maggiori dettagli sulla vicenda si avranno poi dagli stessi ex ostaggi, arrivati a Khartoum in elicottero dal El Fasher, capoluogo del Darfur. «Grazie a tutti quelli che si sono adoperati per il nostro rilascio», sono state le prime parole di Mauro D'Ascanio alla tv sudanese appena sbarcato all'aeroporto della capitale sudanese. Accolti dalle autorità sudanesi, da responsabili di Msf e dell'ambasciata italiana, i quattro sono quindi stati accompagnati in ospedale per controlli, anche se sono tutti apparsi stanchi ma in buone condizioni di salute. L'impegno del medico vicentino a fianco degli indigeni Garfuna dell'Honduras, tre anni fa, per impedire che nel Paese centroamericano fosse realizzato il programma tv «Isola dei famosi», è stato ieri ricordato a Bolzano da Berta Caceres, leader del Copinh, il Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto in un incontro - è un grande difensore dei diritti umani , sempre al servizio dei più deboli, degli umili e dei senza voce».

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Pena di morte, in Iran quasi un'esecuzione al giorno (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 64 del 2009-03-15 pagina 0 Pena di morte, in Iran quasi un'esecuzione al giorno di Pier Francesco Borgia Nel suo rapporto sulla pena capitale il network indipendente «Iran Huma Rights» denuncia: quasi 350 le esecuzioni nella repubblica islamica, tra le vittime anche molti giovani ancora minorenni all'epoca della condanna Sono almeno 282 le persone giustiziate in Iran nel corso del 2008. È quanto sostiene il «Rapporto sulla pena di morte» pubblicato dal network indipendente Iran Human Rights (www.iranhr.net) che ha monitorato i media locali e la stampa ufficiale del Paese mediorientale dal primo gennaio al 31 dicembre del 2008. Il numero reale delle esecuzioni, però, è più alto di quello riportato dalle fonti vicine al governo di Teheran. Il network internazionale Iran Human Rights sta attualmente indagando su altri 70 casi di pena di morte, alcuni dei quali sono citati anche da organi ufficiali. Se questi casi dovessero trovare conferme, il numero delle condanne a morte eseguite lo scorso anno in Iran salirebbe a oltre 350. Tale cifra supera le 317 esecuzioni registrate da Amnesty International nel 2007. Proprio questa associazione non governativa sostiene, attraverso una sua recente pubblicazione, che nella repubblica islamica dell'Iran, nel corso dell'anno passato, sarebbero state giustiziate 346 persone. Stando alle cifre ufficiali, tra le 282 persone giustiziate nel 2008 ci sono anche 4 donne. Tutte quante sono state impiccate nella prigione di Evin a Teheran. Almeno 9 le persone uccise per reati commessi quando avevano meno di 18 anni (3 a Isfahan, 2 a Bushehr, 1 a Sanandaj e 1 a Shiraz). Al numero ufficiale, le fonti di Iran Human Rights segnalano l'esecuzione di altri due minorenni (a Sanandaj e Shiraz). Il più giovane a essere stato giustiziato è stato Mohammad Hassanzadeh: aveva appena 16 anni quando è stato impiccato nella prigione di Sanandaj perché ritenuto colpevole di un omicidio commesso quando era 14enne. E in questo 2009 le cose non sembrano certo migliorare. Ai primi di marzo erano già più di settanta le persone giustiziate. Il 3 marzo scorso nella cittadina di Kermanash (parte occidentale del Paese) sono state impiccate 10 persone in un solo giorno. Il reato commesso era quello di traffico di droga. Ed è proprio la difesa dell'istituto della pena di morte, come la lotta al traffico di droga ad unire due nemici storici come Stati Uniti e Iran. Nell'inverno del 2007 i due Paesi si sono trovati sullo stesso fronte nella battaglia consumatasi all'assemblea generale dell'Onu in occasione del voto dedicato alla moratoria sulla pena capitale. I difensori dei diritti umani sono però riusciti a strappare il sì dell'assemblea il 18 dicembre del 2007 con 104 voti a favore 54 contrari e 29 astenuti. Sul fronte della lotta alla droga si registra, poi, la decisa virata verso il dialogo dell'amministrazione Obama, ora disposta al rapporto diretto con gli ayatollah. Non accadeva dai tempi di Carter, vale a dire dagli albori della repubblica islamica nel lontano 1979. I confini con Pakistan e Afghanistan rappresentano un problema enorme per l'amministrazione di Teheran. E le decine di impiccagioni dei trafficanti non sembrano risolvere il problema. Mentre il governo iraniano è costretto a fare i conti con una disoccupazione dilagante e un'infalzione «esplosiva» (oltre il 20%), per i responsabili di Iran Human Rights quello della riforma della giustizia resta il nodo decisivo di una società che nonostante la modernizzazione galoppante resta ancorata alle prescrizioni e i divieti dei mullah. Nel 2009 almeno un minorenne, all'epoca della condanna, è stato giustiziato in Iran. Si tratta di Molla Gol Hassan (cittadino afghano di appena 21 anni) ed è stato impiccato il 21 gennaio di quest'anno nella prigione di Evin a Tehran per un omicidio commesso quando aveva appena 17 anni. «Nelle prigioni iraniane sono rinchiuse attualmente circa 150 persone condannate a morte per reati commessi quando erano minorenni. Le condanne a morte inflitte a minorenni rappresentano una violazione della Convenzione Onu dei diritti dell'infanzia che l'Iran ha ratificato» spiega Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights. «Chiediamo al Parlamento europeo e alla comunità internazionale di mobilitarsi contro la pena di morte in Iran, specialmente quella inflitta ai minorenni. Per far ciò abbiamo bisogno di raggiungere una consistente alleanza tra nazioni occidentali e paesi musulmani. L'Unione Europea ha una particolare responsabilità in questo campo. Alla fine degli anni Novanta, l'Ue aumentò le relazioni economiche con Teheran ponendo come condizione il miglioramento della situazione dei diritti umani. Ma non c'è stato alcun progresso e la situazione sta peggiorando di giorno in giorno. È quindi evidente che l'Ue deve rivedere le sue strategie nei rapporti con l'Iran e segnalare alle autorità iraniane che prende in seria considerazione la mancanza di miglioramenti nel rispetto dei diritti umani». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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L'ONU HA LANCIATO UN ALLARME PER LE STRAGI DI CIVILI NEL CONFLITTO IN CORSO IN SRI LANKA, ADDOS... (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 15-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'Onu ha lanciato un allarme per le stragi di civili nel conflitto in corso in Sri Lanka, addossandone la responsabilità al governo, che ha duramente replicato, ma anche alla guerriglia Tamil. Secondo l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, a causa di bombardamenti militari dal 20 gennaio «oltre 2.800 civili sono stati uccisi, fra cui centinaia di bambini».

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