CENACOLO DEI COGITANTI |
Don Ciotti: "Preti,
più coraggio" ( da "Stampa,
La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: universale dei diritti umani, non
si rispettano i principi contenuti nella nostra Costituzione». Ad affermarlo
con forza è stato don Luigi Ciotti, ieri, al convegno della Caritas Diocesana
«La Parola di Dio per l'azione profetica del volontariato cristiano» di fronte
a centinaia di volontari, suore e sacerdoti che affollavano la platea e le due
gallerie del Teatro grande di Valdocco.
Medici senza frontiere
nega che qualcuno abbia pagato Grave violazione dei diritti
( da "Stampa, La" del
15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: NESSUN RISCATTO Medici senza
frontiere nega che qualcuno abbia pagato «Grave violazione dei diritti»
I diritti umani devono
superare ogni razzismo ( da "Arena,
L'" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Confronto alla Gran Guardia «I
diritti umani devono superare ogni razzismo» Nirenstein:«L'Italia fa bene a
disertare Durban II» Qual è il futuro dei diritti umani? A 60 anni dalla
Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo molti dei principi in essa contenuti
rimangono bei propositi per la maggior parte disattesi?
Sono oltre 2800 i civili
uccisi nello Sri Lanka: allarme dell'Onu
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, la sudafricana Navi
Pillay, ha sostenuto che «certe azioni intraprese dall'esercito dello Sri Lanka
e dal Ltte possono aver costituito una violazione dei diritti umani e del
diritto umanitario internazionale». Pillay ha poi aggiunto che in base a «fonti
credibili» si può sostenere che a causa di bombardamenti militari dal 20
gennaio sulle zone definite dal governo
rom sotto il ponte,
interviene amnesty - zita dazzi ( da "Repubblica,
La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sono sanzionati dalle norme
internazionali come una violazione dei diritti umani, in particolare del
diritto a un´adeguata abitazione». La richiesta all´amministrazione è di
pensare lo sgombero come «ultima possibilità e solo nel rispetto completo di
tutte le garanzie previste dal diritto internazionale, compreso il diritto di
preavviso e di una valida sistemazione alternativa».
<Uno spazio di
stabilità nel mediterraneo> ( da "Secolo
XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di difesa dei diritti umani, di
progresso economico, sociale e civile; a proporre progetti comuni alle autorità
nazionali, europee e internazionali; ad allargare la rete di contatti con altre
organizzazioni dei Paesi coinvolti nell'evento di Genova. La dichiarazione
finale comprende anche l'impegno della Regione Liguria,
La pace in marcia per
difendere i diritti di tutti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per affermare il diritto ad essere
una minoranza. Ad ogni tappa sarà ricordato uno dei diritti umani. Dopo la
messa nel Duomo di Chiari sarà consegnato ai medici dell'ospedale un documento
sul diritto alla salute e all'assistenza con il nostro punto di vista sul
decreto legge relativo alla possibilità di segnalare gli immigrati irregolari.
MARGHERITA Gregori,
abitante a Brugnato, si è brillantemente laureata alla facoltà di Giur...
( da "Nazione, La (La Spezia)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: effettività della tutela
internazionale dei diritti umani: recenti sviluppi della giurisprudenza
costituzionale italiana». Relatrice la professoressa Paola Ivaldi. Si uniscono
alle felicitazioni, per il bel traguardo, i genitori, gli zii, il fidanzato, il
fratello Paolo, consigliere comunale a Brugnato, i cugini e gli amici.
TANTI GIOVANI COL
PROFESSOR MAURIZIO VIROLI ... ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Fuori i risultati: cittadini si
diventa», nell'affollatissimo Baia Flaminia Resort sono stati anticipati i
quattro temi di quello che sarà il prossimo grande evento organizzato dalla Provincia
di Pesaro e Urbino per i giovani: «Diritti umani», «Legalità», «Ambiente»,
«Sostenibità economica». Image: 20090315/foto/9129.jpg
Donne e violenze Il
coraggio di chiedere aiuto ( da "Corriere
del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009-03-15 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE L'intervento Donne e violenze Il coraggio di chiedere aiuto di
GABRIELLA IMPERATORI Casa-rifugio, regno degli affetti, o casa-nido di vipere,
tortura fisica e psicologica? Si parla sempre di violenza di strada, si conosce
meno quella che si esercita nel quotidiano. A PAGINA 21
In Honduras per impedire
il ciack dell'Isola dei Famosi ( da "Unita,
L'" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Lo ricorda Berta Caceres, leader
del Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto - è
un grande difensore dei diritti umani». Caceres ha raccontato che il medico
andò in Honduras 3 anni fa per partecipare agli interventi dell'etnia Garfuna
che si opponeva alla realizzazione dell'Isola dei famosi.
Ska-P: dai quartieri
operai di Madrid al Saschall per cantare i diritti umani
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dai quartieri operai di Madrid al
Saschall per cantare i diritti umani "COMINCIA una nuova tappa, siamo un
po' più vecchi ma siamo sicuri di avere una gran voglia di tornare sui palchi a
suonare. Continueremo come prima, daremo fastidio al sistema, ai potenti, a chi
maltratta e uccide. Appoggiamo gli sfavoriti, le vittime di questo imperfetto
sistema globale".
<Itinerario rosa> a
Lecce Concerto per la pace ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: a Lecce Concerto per la pace Il
Midu (Movimento italiano diritti umani), con l'associazione Euterpe, organizza
per stasera a Lecce, nella sala conferenze del castello Carlo V, un «Concerto
per la pace e la solidarietà ». Si esibiranno la soprano Luciana Distante, il
pianista Valerio Di Giorgia e gli allievi di tromba del conservatorio.
Ospedali e scuole, le
trincee dei volontari della pace ( da "Unita,
L'" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Emergency promuove una cultura di
solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.L'impegno umanitario di
Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di
sostenitori. Dall'Afghanistan al Sudan: nei conflitti contemporanei - ricorda
l'organizzazione fondata da Gino Strada - il 90% delle vittime sono civili.
Alice torna nel paese
delle meraviglie ( da "Corriere
del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: pubblicato da Amnesty per
raccontare ai più piccoli il mondo dei diritti umani e delle loro violazioni.
Protagonista è Alice, del più noto testo di Lewis Carrol, che dopo aver
concluso il suo viaggio nel paese della Realtà, fa ritorno nel paese delle
Meraviglie che molto prima aveva abbandonato per andare a conoscere i bimbi che
popolano la Terra.
Non voleva <L'isola dei
famosi> in Honduras ( da "Corriere
del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Mauro è un grande difensore dei
diritti umani» ha detto in un incontro a Bolzano «sempre al servizio dei più
deboli, degli umili e dei senza voce», unendosi con un appello al coro di
richieste di liberazione. Caceres ha raccontato inoltre che il medico andò in
Honduras, dove ebbe occasione di conoscerlo, tre anni fa, per partecipare agli
interventi dell'
L'etica negli
investimenti? Batte i mercati ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ambiente e dei diritti umani sono
in attivo del 50%, mentre il mercato nello periodo ha perso oltre il 20%. Chi
sono, come lavorano e che risultati ottengono i gestori che comprano solo
«buone» azioni. Ecco uno dei principali argomenti trattati da CorrierEconomia,
l'inserto economico del Corriere della Sera in edicola domani con il
quotidiano.
Conferenza sui diritti
umani ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 30 Conferenza sui diritti umani I
diritti umani in un mondo in trasformazione: domani alle 18 alla Società
Umanitaria (via San Barnaba 48) si parla della conferenza «Durban II» con
interventi, tra gli altri, di Fausto Pocar (nella foto). Image:
20090315/foto/987.
LA CULTURA DELLE RONDE
( da "Unita, L'" del
15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La deputata radicale è andata a
difendere i diritti umani di due persone, non importa quanto colpevoli, che di
quei diritti non possono essere privati mai. In altre parole: è andata a
difendere noi, la Repubblica italiana, la nostra immagine internazionale, la
nostra Costituzione. Su tutta la vicenda grava l'atmosfera inquinante della
cultura della paura,
Pensieri di pace
( da "Unita, L'" del
15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: analisi che li ha portati entrambi
a evidenziare l'opportunità della rilettura odierna di Maritain: filosofo che
può essere considerato anche ai nostri tempi un modello di tolleranza,
pluralismo, comprensione interculturale e interreligiosa. Dialogo
interculturale e diritti umani A cura di Luigi Bonanate e Roberto Papini pagine
553 euro 40,00 Il Mulino
Leonardo Castellano
Fascismo cupolare L'idea di Berlusconi del voto ai solo capig...
( da "Unita, L'" del
15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una giovane studentessa di Culture
e Diritti Umani a Bologna. L'otto marzo è passato e in me questa giornata ha
suscitato delle riflessioni. Sui mezzi di informazione si è parlato della festa
della donna in relazione ai recenti casi di stupro. Questo abbinamento fa sì
che le donne siano viste come dei soggetti deboli e fragili da proteggere dai
presunti pericoli del mondo esterno.
Marciano con passo di
guerra, intonano inni in ode del loro Presidente e ricordano in tutto e per
tu... ( da "Stampa,
La" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Al solito la Cecenia non è terra di
statistiche, ma l'organizzazione umanitaria Memorial parla di decine di donne
uccise ogni anno per questioni d'onore. «Ciò che il presidente vuole diventa
legge», lamenta Gistam Sakaeva, attivista per i diritti umani. Lui la chiama
sharia, e nessuno sembra volerlo contraddire. (Francesca Sforza)
Castegnato In marcia per
la pace e per Tutti i diritti umani per tutti
( da "Giornale di Brescia"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sebino e franciacorta Castegnato In
marcia per la pace e per «Tutti i diritti umani per tutti» CASTEGNATOIl Tavolo
della Pace Franciacorta, coordinamento dei gruppi che operano sul territorio
per promuovere la nonviolenza ed i diritti umani, ha chiamato a raccolta il
popolo della pace per una grande marcia che si snoderà, domenica 22 marzo, per
le strade della Franciacorta.
le pari opportunità a
"donne a nord-est" ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: nonché collaboratrice a livello
ministeriale ed europeo per progetti sull'imprenditoria femminile, la
dottoressa Vendrame spiegherà il ruolo del consigliere di parità. Oltre a ciò
entrerà nel merito di che cosa fare e a chi rivolgersi in caso di violazione
dei diritti sul lavoro, mobbing e altre forme di discriminazione.
Liberati senza riscatto
gli ostaggi del Darfur ( da "Gazzettino,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per impedire che nel Paese
centroamericano fosse realizzato il programma tv «Isola dei famosi», è stato
ieri ricordato a Bolzano da Berta Caceres, leader del Copinh, il Consiglio
nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto in un incontro - è
un grande difensore dei diritti umani , sempre al servizio dei più deboli,
degli umili e dei senza voce».
Pena di morte, in Iran
quasi un'esecuzione al giorno ( da "Giornale.it,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I difensori dei diritti umani sono
però riusciti a strappare il sì dell'assemblea il 18 dicembre del 2007 con 104
voti a favore 54 contrari e 29 astenuti. Sul fronte della lotta alla droga si
registra, poi, la decisa virata verso il dialogo dell'amministrazione Obama,
ora disposta al rapporto diretto con gli ayatollah.
L'ONU HA LANCIATO UN
ALLARME PER LE STRAGI DI CIVILI NEL CONFLITTO IN CORSO IN SRI LANKA, ADDOS...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 15-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Onu ha lanciato un allarme per le
stragi di civili nel conflitto in corso in Sri Lanka, addossandone la
responsabilità al governo, che ha duramente replicato, ma anche alla guerriglia
Tamil. Secondo l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, a causa di
bombardamenti militari dal 20 gennaio «oltre 2.800 civili sono stati uccisi,
fra cui centinaia di bambini».
( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CONVEGNO DELLA
CARITASIL FONDATORE DEL GRUPPO ABELE RICORDA IL PARROCO DI CASAL DI PRINCIPE
UCCISO DALLA CAMORRA Don Ciotti: "Preti, più coraggio" [FIRMA]MARIA
TERESA MARTINENGO «Nel nostro paese non si rispetta la Dichiarazione universale dei diritti umani, non si rispettano i principi contenuti nella nostra
Costituzione». Ad affermarlo con forza è stato don Luigi Ciotti, ieri, al
convegno della Caritas Diocesana «La Parola di Dio per l'azione profetica del
volontariato cristiano» di fronte a centinaia di volontari, suore e sacerdoti
che affollavano la platea e le due gallerie del Teatro grande di Valdocco.
Il fondatore del Gruppo Abele, dopo gli interventi di monsignor Guido Fiandino,
monsignor Luciano Pacomio e del direttore della Caritas Pierluigi Dovis, ha
fatto sue le parole di don Peppe Diana, parroco di Casal di Principe, ucciso
dalla camorra 15 anni fa: «"I preti devono sempre parlare chiaro nelle
omelie e in tutte le occasioni in cui si richiede una testimonianza
coraggiosa". Non possiamo tacere di fronte alle ingiustizie.
"Dobbiamo avere il coraggio di denunciare", diceva il cardinal
Pellegrino. E il cardinal Ballestrero: "La denuncia seria, motivata, è
annuncio salvifico". Non dobbiamo tacere, proprio come ha fatto il papa
sui migranti. E come fa la Chiesa di Torino, anche con le sue tante presenze
che non fanno rumore ma ci sono». Don Ciotti ha osservato che in Italia «è
necessario trovare il giusto equilibrio tra il rigore della norma, necessario,
e l'attenzione umana. Si fa confusione tra legalità, sicurezza e giustizia. I
diritti sono scritti sulla carta, ma non vengono rispettati: non esiste una
legge sull'asilo politico, sui rom si è fatta una grande generalizzazione, c'è
stato il tentativo di dire ai medici che devono denunciare i migranti. Sono
atteggiamenti che vorrebbero essere tradotti in legge nel nome della legalità,
ma in realtà calpestano la giustizia sociale, i diritti delle persone». Lontano
dalle semplificazioni, vicino alla verità. Ancora: «La verità è che a
commettere reati è solo il 2% dei regolarmente inseriti nel nostro paese,
mentre in maggioranza li commettono persone che vivono nella clandestinità:
accoglienza e diritto sono la forma più efficace di sicurezza. La sicurezza non
nasce dalla discriminazione ma sempre dall'integrazione». E un'appassionata
riflessione sulla Chiesa e sui cattolici è stata proposta da Ernesto Olivero,
fondatore del Sermig, invitato al convegno insieme con Luca Stefanini,
presidente nazionale della Società San Vincenzo de' Paoli e Maria Cristina Cambiaggio,
presidente nazionale dei Gruppi di Volontariato Vincenziano. «Chiese e
movimenti cattolici siano aperti e disponibili 24 ore su 24, con preti e laici
che coinvolgano e sappiano ascoltare i fedeli, le persone che hanno bisogno»,
ha esortato l'animatore dell'Arsenale della Pace. Restituire forza, incisività
al messaggio cristiano? «È possibile - ha detto il fondatore del Sermig - ma
serve una comunità cristiana viva, aperta e sempre disponibile: il parroco non
deve abbandonare il suo parrocchiano che diventa carcerato e la famiglia dove
c'è un malato deve diventare succursale della chiesa. Allora ebrei, musulmani,
atei diranno che anche loro fanno parte di quella parrocchia. Bisogna non
essere cristiani della domenica ma presenti 24 ore su 24, attenti, pronti a
coinvolgere in particolar modo i giovani. Così riusciremo di nuovo a riempire
le nostre chiese».
( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
NESSUN
RISCATTO Medici senza frontiere nega che qualcuno abbia pagato «Grave
violazione dei diritti»
( da "Arena, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 15 Marzo
2009 CRONACA Pagina 15 INCONTRI. Confronto alla Gran
Guardia «I diritti umani devono
superare ogni razzismo» Nirenstein:«L'Italia fa bene a disertare Durban II»
Qual è il futuro dei diritti umani? A 60 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo
molti dei principi in essa contenuti rimangono bei propositi per la maggior
parte disattesi? Quali segnali di speranza possiamo cogliere nel
panorama politico internazionale che diano forza e vigore a questi diritti?
Sono solo alcune delle domande a cui hanno risposto Fiamma Nirenstein
giornalista-saggista e vicepresidente della Commissione Affari Esteri alla
Camera e Vittorio Emanuele Parsi ordinario di Relazioni Internazionali
all'università cattolica di Milano ed editorialista della Stampa, intervenuti
venerdì sera al palazzo della Gran Guardia all'incontro sul tema «L'età dei diritti».
Il penultimo appuntamento della rassegna «Idee di futuro», iniziativa promossa
e organizzata dall'associazione culturale Idem con Comune, Banca di Verona e
gruppo Industriale Tosoni, ha posto l'attenzione su un argomento molto legato
all'attualità: i diritti dell'uomo. Lo spunto di riflessione suggerito da
Alcide Marchioro, direttore di Idem, e moderatore della serata assieme a Linnea
Veronica Passaler, politologa, è partito dall'analisi di tre fatti di cronaca:
il rifiuto dell'Italia di partecipare alla conferenza Onu «Durban II» sul
razzismo, prevista a Ginevra dal 20 al 25 aprile, il mandato di arresto per Al
Baschir, presidente del Sudan, da parte della Corte Penale Internazionale, il
ritorno della Francia nel comando Nato. «La decisione di non partecipare alla
conferenza Onu Durban II sul razzismo, ha commentato Fiamma Nirenstein, «è una
scelta magnifica e coraggiosa. Per la prima volta l'Italia non si è accodata
alla decisione di altri paesi europei e autonomamente ha deciso di non
avvallare l'equazione che voleva equiparare razzismo a sionismo. Nella bozza
del testo finale della conferenza Onu sul razzismo, infatti, sono contenute
accuse durissime ad Israele e alla sua politica nei territori palestinesi». È
evidente che una conferenza sul razzismo che stigmatizza Israele come un
cancro, ha aggiunto Parsi, «è indice di un pregiudizio e di poca conoscenza
della politica internazionale. I tre temi da lei citati danno la cifra della
complessità della situazione internazionale. Anche il mandato di arresto per il
presidente del Sudan è segno della volontà di riaffermare i principi
internazionali condivisi legati ai diritti umani». Ma
per favorire la crescita della democrazia e dei diritti civili nei vari Paesi è
più importante che l'Onu e gli altri soggetti internazionali lavorino per lo
sviluppo economico o lottino contro i regimi esistenti? «Dagli anni '70 ad oggi
le democrazie nel mondo sono raddoppiate: da 27 si è passati a 61 Paesi con
governi democratici. Il problema», spiega Parsi, «è che ancora oggi non siamo
tutti d'accordo su cosa siano i diritti umani. Alcuni
paesi arabo- islamici per esempio, ma anche Cina e Russia, ritengono i diritti umani come diritti "relativi", non li considerano
prioritari e pensano che siano una forma di egemonia occidentale. Dobbiamo
riconoscere questa "relatività" del diritto per riaffermare con più
forza l'assolutezza di questi principi». Per la Nirenstein sono fondamentali
gli aiuti economici forniti ai Paesi coinvoliti in un conflitto «ma solo se
hanno come obiettivo la pace e la ricostruzione».M.FER.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri Pagina 113
scontro con i guerriglieri tamil Sono oltre 2800 i civili uccisi nello Sri
Lanka: allarme dell'Onu Scontro con i guerriglieri tamil --> COLOMBO Le
Nazioni Unite hanno lanciato un allarmato appello riguardante possibili
«catastrofici livelli» di vittime civili nel conflitto in corso in Sri Lanka,
addossandone la responsabilità sia al governo, che ha immediatamente replicato
in modo duro, soprattutto al Movimento di liberazione Tamil delle Tigri. Nel
corso di una conferenza stampa a Ginevra, l'Alto Commissario delle Nazioni
unite per i diritti umani, la sudafricana Navi Pillay, ha
sostenuto che «certe azioni intraprese dall'esercito dello Sri Lanka e dal Ltte
possono aver costituito una violazione dei diritti umani e del
diritto umanitario
internazionale». Pillay ha poi aggiunto che in base a «fonti credibili» si può
sostenere che a causa di bombardamenti militari dal 20 gennaio sulle zone
definite dal governo sicure - o «no fire» - «oltre 2.800 civili possono
essere stati uccisi, fra cui centinaia di bambini, ed oltre 7.000 feriti». Da
26 anni in Sri Lanka è in corso una guerra civile fra forze regolari e
guerriglieri Tamil che sono arrivati a controllare una importante regione nel
nord del paese. Tuttavia lo scorso anno il presidente Mahinda Rajapaksa,
rappresentante dell'ala politica dura, ha sferrato una energica offensiva che
sembra aver avuto ragione del Ltte, i cui guerriglieri sarebbero ora rinchiusi
in una fascia costiera dello Sri Lanka nord-orientae di appena 37 kmq. Qui per
l'Onu sono intrappolati almeno 150-180.000 civili, cifra però respinta dal
governo che li stima a 70.000.
( da "Repubblica, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina VII - Milano
Rom sotto il ponte, interviene Amnesty Appello contro lo sgombero di Bacula:
"Milano rispetti i diritti umani"
Patrizia Toia, eurodeputato del Pd: "Il prefetto sorvegli
l´operazione". De Corato: "Non ospiteremo intere famiglie" ZITA
DAZZI Sara, piccola romena paralizzata dalla distrofia muscolare, è ancora
nella sua prigione di legno e cellophane sotto il ponte Bacula. Ma la luce dei
suoi occhi e il sorriso dei suoi sette anni hanno bucato il buio della
catapecchia e sono arrivati fino a Washington, da dove è partito l´appello
internazionale di Amnesty International in solidarietà con la piccola comunità
rom, colpita da ormai dieci sgomberi, senza mai un´alternativa praticabile al
vagabondaggio disperato lungo i binari delle Ferrovie Nord. In vista
dell´imminente sgombero di Sara e degli altri 150 rom della Ghisolfa, è pronta
anche un´interrogazione alla Commissione Europea dell´eurodeputata Patrizia
Toia. Che cosa ha fatto arrivare fino ad Amnesty International il caso dei
romeni che vivono come topi lungo la massicciata delle Nord alla Bovisa? «Da
parte delle autorità milanesi - si legge nell´appello - non c´è stata alcuna
consultazione con quella comunità né tentativo di offrire alternative
accettabili ai senza tetto». Amnesty ricorda che sotto al ponte vivono molti
bambini anche in età prescolare, che mancano acqua ed elettricità e che nei
precedenti sgomberi il Comune offrì accoglienza solo alle madri con bambini e
solo per un breve periodo. Amnesty International si rivolge al prefetto, al
sindaco Letizia Moratti e al vicesindaco Riccardo De Corato, che ha annunciato
la messa in opera di insormontabili barriere «per evitare nuove occupazioni in
futuro». Amnesty sottolinea che «gli sgomberi forzati, portati avanti senza
tutele legali e assistenza, sono sanzionati dalle norme
internazionali come una violazione dei diritti umani, in
particolare del diritto a un´adeguata abitazione». La richiesta all´amministrazione
è di pensare lo sgombero come «ultima possibilità e solo nel rispetto completo
di tutte le garanzie previste dal diritto internazionale, compreso il diritto
di preavviso e di una valida sistemazione alternativa». Il vicesindaco
De Corato replica: «Non ci sono leggi internazionali che impongano di ospitare
nelle strutture comunale persone che occupano abusivamente. Le sgombereremo
offrendo assistenza a donne e a minori: non agli uomini, neanche se padri di
famiglia. Ma loro hanno sempre rifiutato, dalla Bovisasca in avanti. Quindi
sono problemi loro. Le famiglie, nei nostri centri d´accoglienza, non possono
stare per problemi di promiscuità». Protesta l´eurodeputato Toia, che aveva già
scritto al sindaco - senza risposta - per chiedere il rispetto dei diritti umani per gli zingari. Ora
si rivolge al prefetto Gian Valerio Lombardi, commissario straordinario
all´emergenza rom. «Ho chiesto al prefetto di presenziare allo sgombero assieme
a una delegazione del Parlamento europeo - spiega la Toia - e nell´interrogazione
che sto per presentare alla Commissione chiederò di valutare se, tra le altre
cose, il comportamento delle autorità milanesi non stia violando il principio
di non discriminazione su base etnica e le disposizioni internazionali per la
protezione dei minori».
( da "Secolo XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Uno spazio di
stabilità nel mediterraneo» il forum LA «CREAZIONE di uno spazio di pace,
stabilità e sicurezza e di prosperità condivisa, rispetto totale dei principi
democratici, dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e di promozione
della comprensione fra culture e civiltà nella regione euromediterranea»: è
questo uno dei punti più importanti della dichiarazione che ha chiuso i lavori
del Forum di Genova sul dialogo nel Mediterraneo occidentale. I partecipanti al
Forum, per raggiungere gli «obiettivi di pace, sicurezza, stabilità e
prosperità condivise», hanno definito necessario «il pieno coinvolgimento delle
organizzazioni della società civile, rafforzando ed estendendo le loro forme di
rappresentanza già esistenti». Per fare sì che le proposte scaturite dal forum trovino
attuazione, i partecipanti si sono impegnati a uno scambio costante di
informazioni, a monitorare i processi democratici, di
difesa dei diritti umani,
di progresso economico, sociale e civile; a proporre progetti comuni alle
autorità nazionali, europee e internazionali; ad allargare la rete di contatti
con altre organizzazioni dei Paesi coinvolti nell'evento di Genova. La
dichiarazione finale comprende anche l'impegno della Regione Liguria,
per dare continuità al forum, di «costituire un coordinamento che ne assicuri
il collegamento con il segretariato dell'Unione per il Mediterraneo» e, quindi,
di dare vita a un incontro annuale di delegazioni, rappresentative delle
regioni e della società civile dei Paesi partecipanti e di promuovere un
appuntamento, da tenere ogni due anni, da tenere in uno dei Paesi coinvolti.
15/03/2009
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL CORTEO. Dall'ex
campo nomadi di Chiari La pace in marcia «per difendere i diritti di tutti»
Partirà domenica 22 marzo da un luogo simbolo del mancato rispetto dei diritti
dell'uomo, il parcheggio vicino all'ex campo nomadi di Chiari, per concludersi
in un luogo da sempre simbolo di rispetto e protezione dei più deboli, il
secolare convento dell'Annunciata sul Monte Orfano a Rovato, la marcia per la
pace «Tutti i diritti per tutti» organizzata dal Tavolo della pace Franciacorta
Monte Orfano per ricordare il sessantesimo anniversario della proclamazione dei
diritti dell'uomo. La manifestazione è stata introdotta dal sindaco di
Castegnato Giuseppe Orizio: «Castegnato è da sempre nel tavolo con i Comuni che
si sono messi insieme per risolvere i problemi - ha spiegato Orizio -
condividendo l'idea di creare comunità che si vogliono bene come premessa per
la pace» e presentata da Francesco Foletti e Barbara Savardi, presidente e
segretaria del tavolo della pace. «Abbiamo deciso di partire dall'ex campo
nomadi di Chiari - ha spiegato Foletti - per affermare il
diritto ad essere una minoranza. Ad ogni tappa sarà ricordato uno dei diritti umani. Dopo la messa nel Duomo di Chiari
sarà consegnato ai medici dell'ospedale un documento sul diritto alla salute e
all'assistenza con il nostro punto di vista sul decreto legge relativo alla
possibilità di segnalare gli immigrati irregolari. La marcia raggiungerà
poi Coccaglio per una sosta all'albero di kaki piantato nel giardino e
all'oratorio per una festa di convivialità delle differenze e poi dirigersi sul
Monte Orfano per la conclusione al convento con le mostre». La marcia si
concluderà con l'apertura delle mostre «Porrajmos ? Equo solidale» e la mostra
curata dal Comune di Rezzato sullo sterminio dei rom da parte dei nazisti, la
presentazione del «Progetto Senegal» e del progetto «Bonton», la distribuzione
della «pasta di Libera» a cura di Auser di Rovato e l'annuncio dell'avvio del
progetto di un museo della pace che sarà sviluppato con la fondazione Mazzocchi
di Coccaglio.G.C.C.
( da "Nazione, La (La Spezia)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
BOLANO / FOLLO / VAL
DI VARA pag. 9 MARGHERITA Gregori, abitante a Brugnato, si è brillantemente
laureata alla facoltà di Giur... MARGHERITA Gregori, abitante a Brugnato, si è
brillantemente laureata alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di
Genova. La neo dottoressa ha discusso la tesi dal titolo. «L'effettività della tutela internazionale dei diritti umani: recenti sviluppi della
giurisprudenza costituzionale italiana». Relatrice la professoressa Paola
Ivaldi. Si uniscono alle felicitazioni, per il bel traguardo, i genitori, gli
zii, il fidanzato, il fratello Paolo, consigliere comunale a Brugnato, i cugini
e gli amici. Alla neo dottoressa giungano le più vive felicitazioni
dalla redazione de «La Nazione».
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del
15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
PESARO AGENDA pag.
24 TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI <... TANTI GIOVANI COL PROFESSOR MAURIZIO VIROLI Col politologo Roberto Viroli, docente dell'Università di Princeton come ospite, e con Letizia Dini a condurre l'incontro intitolato «>Fuori
i risultati: cittadini si diventa», nell'affollatissimo Baia Flaminia Resort
sono stati anticipati i quattro temi di quello che sarà il prossimo grande
evento organizzato dalla Provincia di Pesaro e Urbino per i giovani: «Diritti umani», «Legalità», «Ambiente»,
«Sostenibità economica». Image: 20090315/foto/9129.jpg
( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-03-15 num: -
pag: 1 categoria: REDAZIONALE L'intervento Donne e violenze Il coraggio di
chiedere aiuto di GABRIELLA IMPERATORI Casa-rifugio, regno degli affetti, o
casa-nido di vipere, tortura fisica e psicologica? Si parla sempre di violenza
di strada, si conosce meno quella che si esercita nel quotidiano. A PAGINA 21
( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
In Honduras per
impedire il ciack dell'Isola dei Famosi Il personaggio Mauro D'Ascanio, il
medico rapito e liberato in Darfur, si impegnò con gli indigeni dell'Honduras
per impedire che nel Paese fosse realizzato il programma l'Isola dei famosi. Lo ricorda Berta Caceres, leader del Consiglio nazionale
honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto - è un grande difensore dei
diritti umani». Caceres ha
raccontato che il medico andò in Honduras 3 anni fa per partecipare agli
interventi dell'etnia Garfuna che si opponeva alla realizzazione dell'Isola dei
famosi.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
GIORNO E NOTTE
FIRENZE pag. 29 Ska-P: dai quartieri operai di Madrid al
Saschall per cantare i diritti umani "COMINCIA una nuova tappa, siamo un po' più vecchi ma siamo
sicuri di avere una gran voglia di tornare sui palchi a suonare. Continueremo
come prima, daremo fastidio al sistema, ai potenti, a chi maltratta e uccide.
Appoggiamo gli sfavoriti, le vittime di questo imperfetto sistema
globale". Nel 2005 annunciarono il loro ritiro dalle scene, poi ci
hanno ripensato e oggi sono in concerto a Firenze per presentare dal vivo il
loro nuovo sferzante album "Lágrimas y Gozos". Stiamo parlando degli
Ska-P, la band ska punk madrilena più famosa del mondo, che stasera alle 21 è
in concerto al Saschall (lungarno Aldo Moro posto unico 25 euro). In realtà si
tratta di un doppio concerto (molto energetico), visto che aprirà la serata
l'esibizione degli Asian Dub Foundation, un'altra formazione di primo piano
composta da cinque scatenati indo-orientali nati a Londra, un ensemble duro e
travolgente, con una formidabile sezione ritmica ed elettronica e una sezione
vocale da far paura. Dopo l'adrenalinica introduzione degli ADF, il palco sarà
tutto per gli attesissimi Ska-P, che non vedono l'ora di dimostrare al pubblico
fiorentino che la loro forza sul palco non ha eguali. L'aggressività del loro
punk, unita all'incalzare ritmico dello ska ha reso leggendario il modo di fare
musica di questo gruppo di musicisti che si è formato a Vallecas, il quartiere
operaio di Madrid. Il nome della band fonde in una sigla i suoi generi musicali
(ska e punk), ma pronunciato velocemente in spagnolo suona quasi escape, cioè
fuga. Dai luoghi comuni. Non a caso questa band controcorrente si è costruita
il successo mondiale con album e concerti che uniscono fragore, ritmo e melodie
a testi impegnati, che inneggiano ai diritti umani,
all'antifascismo, all'anticlericalismo, all'abolizione della corrida e della
vivisezione, all'impegno a 360 gradi. In musica e non. Giovanni Ballerini
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-03-15 num: - pag: 22
categoria: REDAZIONALE BENEFICENZA «Itinerario rosa» a
Lecce Concerto per la pace Il Midu (Movimento italiano diritti umani), con l'associazione Euterpe,
organizza per stasera a Lecce, nella sala conferenze del castello Carlo V, un
«Concerto per la pace e la solidarietà ». Si esibiranno la soprano Luciana
Distante, il pianista Valerio Di Giorgia e gli allievi di tromba del
conservatorio. Con la musica si cercherà di aiutare il piccolo Samuel
Fessehatzion, bambino disabile eritreo. L'appuntamento rientra nella rassegna
«Itinerario rosa». .................................................. CONCERTO
PER LA PACE - Lecce Oggi (ore 18.30) al castello Carlo V, via XXV luglio.
Ingresso libero. Info 339.710.91.80
( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ospedali e scuole,
le trincee dei volontari della pace UMBERTO DE GIOVANNANGELI È la «diplomazia
del fare». Quella che è in prima linea nelle aree di crisi. Quella che rischia,
che apre squarci di luce sulle «guerre dimenticata». È la diplomazia che si
schiera dalla parte dei più deboli, spesso sacrificati sull'altare di interessi
economici che legano l'Occidente «democratico» con le più sanguinose dittature.
È la diplomazia scomoda. Quella praticata dagli operatori delle Organizzazioni
non governative presenti sui campi. Campi di battaglia. VOLONTARI IN PRIMA
LINEA È la diplomazia di Medici Senza Frontiere (Msf). Msf è la più grande
organizzazione medico-umanitaria internazionale al
mondo creata da medici e giornalisti in Francia nel 1971. Oggi Msf fornisce
soccorso umanitario in circa 63 Paesi a popolazioni la
cui sopravvivenza è minacciata da violenze o catastrofi dovute principalmente a
guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall'assistenza sanitaria o
catastrofi naturali. Msf fornisce assistenza indipendente e imparziale a coloro
che si trovano in condizioni di maggiore bisogno. Msf si riserva il diritto di
denunciare all'opinione pubblica le crisi dimenticate, di contrastare
inadeguatezze o abusi nel sistema degli aiuti e di sostenere pubblicamente una
migliore qualità delle cure e dei protocolli medici. Nel 1999 Msf ha ricevuto
il premio Nobel per la Pace. Il lavoro di Msf si basa sui principi umanitari dell'etica medica e dell'imparzialità. La capacità
di Msf di rispondere a una crisi in modo indipendente è fondata
sull'indipendenza dei suoi finanziamenti. L'89% del finanziamento globale di
Msf proviene da fonti private, non dai governi. INDIPENDENZA PRATICATA
Indipendenti. Dunque scomodi. È il caso di Emergency. Spiega il suo «chi siamo»:
Emergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire
assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime civili
delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Emergency
promuove una cultura di solidarietà, di pace e di rispetto dei diritti umani.L'impegno umanitario di Emergency è possibile
grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori.
Dall'Afghanistan al Sudan: nei conflitti contemporanei - ricorda
l'organizzazione fondata da Gino Strada - il 90% delle vittime sono civili.
Ogni anno la guerra distrugge la vita di milioni di persone nel mondo. E le
prime vittime innocenti della guerra sono i bambini. IN DIFESA DEI BAMBINI Save
the Children è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la
difesa e la promozione dei diritti dei bambini. Opera in oltre 100 Paesi nel
mondo con una rete di 27 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento
internazionale. Le statistiche - ricorda l'Ong - parlano da sole. 600 milioni di
bambini, un quarto di tutti i bambini del mondo, vivono in condizioni di
assoluta povertà. Ogni anno 12 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni
muoiono per malattie di facile prevenzione. Oltre 16 milioni hanno perso la
madre o entrambi i genitori a causa dell'Aids. Circa 250 milioni lavorano,
spesso in condizioni di pericolo e sfruttamento. Agiscono nelle aree di crisi
più esplosive. Sfidando i signori della guerra e i loro «protettori». A fianco
dei più deboli. È la diplomazia del fare. Spesso scomoda. Quella delle Ong
internazionali. L'Unità le racconta.
( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
- VERONA - sezione: SPETTACOLI - data: 2009-03-15 num: - pag: 23 categoria:
REDAZIONALE Al teatro Filippini Alice torna nel paese delle meraviglie Torna il
consueto appuntamento della domenica pomeriggio al Teatro Filippini di Verona.
Nell'ambito della rassegna «Famiglie a Teatro» organizzata dalla Fondazione
Aida, oggi alle 16.30 è il momento di «Alice e i diritti delle meraviglie» in
collaborazione con Amnesty International. Il testo teatrale, interpretato da
Rosanna Sfragara e Marta Zanetti con la regia di Nicoletta Vicentini, prende
spunto da «Il Grande libro dei Diritti dei bambini» pubblicato da Amnesty per raccontare ai più piccoli il mondo dei
diritti umani e delle loro
violazioni. Protagonista è Alice, del più noto testo di Lewis Carrol, che dopo
aver concluso il suo viaggio nel paese della Realtà, fa ritorno nel paese delle
Meraviglie che molto prima aveva abbandonato per andare a conoscere i bimbi che
popolano la Terra. Uno spettacolo per parlare di tematiche difficili ma
importanti per la formazione del «bambino futuro cittadino del mondo». Al
termine il pubblico potrà interagire con le attrici e i pupazzi, opera di Marco
Sacchetti, co-protagonisti sul palco. Biglietto intero a 3,50 euro, ridotto 3
euro e gratuito da
( da "Corriere del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
- TREVISO - sezione: REGIONE - data: 2009-03-15 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE Mauro prima di partire Non voleva «L'isola dei famosi» in Honduras
VICENZA — Mauro D'Ascanio, il medico vicentino rapito in Darfur, si era
impegnato con gli indigeni dell'Honduras contro il reality «L'isola dei
famosi». Si era schierato, coerente con i principi umanitari
per cui sempre si è distinto - come amici a famiglia hanno ricordato in questi
giorni di angosciosa attesa - per impedire che venisse realizzato il programma
nel Paese dell'America Centrale. Lo ha ricordato Berta Caceres, leader del
Copinh, il Consiglio nazionale honduregno dei popoli indigeni, che ha fatto
anche un appello per la liberazione del medico vicentino rapito in Sudan: «Mauro è un grande difensore dei diritti umani» ha detto in un incontro a Bolzano «sempre al servizio dei più
deboli, degli umili e dei senza voce», unendosi con un appello al coro di
richieste di liberazione. Caceres ha raccontato inoltre che il medico andò in
Honduras, dove ebbe occasione di conoscerlo, tre anni fa, per partecipare agli
interventi dell'etnia locale Garfuna che si opponeva alla realizzazione
del reality di Simona Ventura. La polemica era nata per come la presenza delle
telecamere stesse portando disagi alle popolazioni che risiedono nelle zone.
Telecamere e operatori spaventavano la fauna della lagune e le tartarughe
marine, «calpestando i diritti degli indigeni che vivono prevalentemente di
pesca». R.Va. In tivù Mauro D'Ascanio parla ai microfoni di SkyTg24 dopo la
liberazione
( da "Corriere della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-15 num: - pag: 31 categoria:
REDAZIONALE «CorrierEconomia» L'etica negli investimenti? Batte i mercati
MILANO — Sarà l'etica a salvare i nostri portafogli? Andando a guardare gli
ultimi cinque anni si scopre che alcuni indici di Borsa che contengono società
responsabilmente impegnate nella salvaguardia dell'ambiente
e dei diritti umani sono in
attivo del 50%, mentre il mercato nello periodo ha perso oltre il 20%. Chi
sono, come lavorano e che risultati ottengono i gestori che comprano solo
«buone» azioni. Ecco uno dei principali argomenti trattati da CorrierEconomia,
l'inserto economico del Corriere della Sera in edicola domani con il
quotidiano.
( da "Giorno, Il (Milano)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL CARTELLONE pag. 30 Conferenza sui diritti umani I diritti umani in un mondo in trasformazione: domani alle 18 alla Società
Umanitaria (via San Barnaba 48) si parla della conferenza «Durban II» con
interventi, tra gli altri, di Fausto Pocar (nella foto). Image:
20090315/foto/987.jpg
( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
LA CULTURA DELLE
RONDE Senza Bossi, Berlusconi non potrebbe governare. Così, in piena crisi
economica si votano solo le ossessioni della Lega Furio Colombo Posso dire con
orgoglio: il primo gesto di difesa dei diritti umani di cittadini non italiani accusati di un delitto
odioso, malmenati in carcere e prontamente esposti alla gogna televisiva, quel
primo gesto, impopolare e difficile, è venuto da noi, parlamentari del Pd. È
vero, ma solo perché un piccolo gruppo di radicali è stato eletto nelle liste
Pd. È vero perché, al primo segnale di botte in carcere ai due romeni accusati
dello stupro della Caffarella, la deputata Rita Bernardini è andata a vedere, a
capire, ad accertare. E ha potuto denunciare le umiliazioni subite dai due
presunti colpevoli. Qui sta un primo punto alto di civiltà in una storia che
umilia due volte: per ciò che è accaduto in un parco di Roma, e per la
concitata confusione con cui sono state condotte le indagini. Il punto alto di
civiltà è che Rita Bernardini è corsa in carcere a difendere due uomini che
erano creduti, e apparivano, come responsabili di un ripugnante delitto. La deputata radicale è andata a difendere i diritti umani di due persone, non importa quanto colpevoli, che di quei diritti non possono essere privati mai.
In altre parole: è andata a difendere noi, la Repubblica italiana, la nostra
immagine internazionale, la nostra Costituzione. Su tutta la vicenda grava
l'atmosfera inquinante della cultura della paura, un torrente in piena
di furore, terrore e vendetta, alimentato da due tumultuosi canali: un rozzo
nazionalismo vetero-fascista ormai sfuggito alle destre parlamentari; e la
spinta fanatica del leghismo claustrofobico. Quel leghismo continuamente in
cerca di nemici da isolare, imprigionare, trattenere senza diritti
anche un anno e mezzo e poi espellere dopo, se non si riesce ad affondarli
prima, esiste dovunque ai margini di altri Paesi europei e anche negli Stati
Uniti. Ma con tre esemplari tratti di identificazione: sono gruppi di destra,
lo mostrano e lo vantano, fino a legami estremi con ciò che resta del nazismo;
non fanno parte di alcun governo, perché ciò che vogliono (persecuzioni di
immigrati, apartheid di diversi, secessione di territori) non è compatibile con
alcun Paese democratico; infine le culture democratiche, e i partiti ispirati
da queste culture, non li corteggiano, non li apprezzano, non li imitano. Non
scambiano per «sinistra» il triste successo popolare della xenofobia e della
superiorità di gruppo («la nostra gente»). E mantengono un rigido isolamento
intorno alle sotto culture distruttive dei partiti xenofobi. Le prove? Primo.
Sono proibite le classi separate nelle scuole. Le figlie del presidente degli
Stati Uniti sono in classe con ragazze e ragazzi cinesi, indiani, coreani,
messicani persino se appena arrivati negli Usa. Secondo. A nessun medico viene
chiesto di essere spia della polizia e di denunciare i pazienti clandestini.
Terzo. Le ronde dei cittadini (le famose «posse» del Sud razzista, prima che la
rivoluzione non violenta di Martin Luther King portasse pace e libera
convivenza nel Sud degli Stati Uniti) sono proibite. Quarto. Le impronte
digitali non possono essere imposte ai bambini o alle persone non imputate per
nessuna ragione, salvo che alle frontiere, dove riguardano tutti e non un
gruppo separato e indicato come criminogeno. Quinto. Nessuno, mai, per nessuna
ragione, può impedire a un altro di pregare o di costruirsi luoghi di
preghiera. La moschea di New York occupa un intero isolato di Manhattan. Dopo
l'11 Settembre 2001 è stato posto un distaccamento di polizia per difenderla da
intrusi o violenti, non per profanarla. Chi dicesse, in un altro Paese europeo,
o negli Usa, a credenti di fedi diverse, «vadano a pisciare nelle loro moschee»
uscirebbe dalla politica. Negli Usa sarebbe incriminato per violazione dei diritti civili. Come vedete non ho elencato ciò che avviene
in squallide periferie ma nel Parlamento italiano. Ho elencato cinque decreti
urgenti per ripagare la Lega del suo sostegno al governo. Senza la Lega
Berlusconi non avrebbe i voti per governare. E allora, in piena crisi
economica, altro non si fa nelle Camere italiane che votare le ossessioni della
Lega. Salvo, nel tempo libero, dire un no pronto e secco alla proposta di
Franceschini di dare un sostegno, in questo momento disperato, ai disoccupati.
Alla Camera italiana, in piena tempesta economica del mondo, stiamo per
discutere il "federalismo fiscale" e la moratoria sulla costruzione
delle moschee. Nel frattempo i sindaci-sceriffi forzeranno prefetti e questori
a inventare rapide indagini leghiste «senza intercettazioni» invece di
proteggere, da adulti, i cittadini e il Paese.
( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pensieri di pace
L'attualità del pensiero di Jacques Maritain sulla guerra e sulla pace (dunque
sulle reali possibilità che si giunga prima o poi al rispetto reciproco tra
popoli, civiltà e culture). I due studiosi che se ne occupanp (Bonanate e
Roberto Papini) hanno provenienze e interessi precedentemente distanti, ma
nella lettura di Maritain hanno imparato a dialogare e ad approfondire un'analisi che li ha portati entrambi a evidenziare l'opportunità
della rilettura odierna di Maritain: filosofo che può essere considerato anche
ai nostri tempi un modello di tolleranza, pluralismo, comprensione
interculturale e interreligiosa. Dialogo interculturale e diritti umani A cura di Luigi Bonanate e Roberto
Papini pagine 553 euro 40,00 Il Mulino
( da "Unita, L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Leonardo Castellano
Fascismo «cupolare» L'idea di Berlusconi del voto ai solo capigruppo dei
deputati non è un ennesimo tassello di "fascismo strisciante". Con il
potere medioevale di "nomina" dei candidati che la
"porcata" di Calderoli ha assegnato alle segreterie dei partiti è un
tassello di fascismo "cupolare". Cioè da "cupola" mafiosa.
Vediamo: il capogruppo vota; tu non sei d'accordo? Benissimo! Puoi esprimere il
tuo dissenso ma poi facciamo i conti. Mi si può dire: ma sostanzialmente è così
anche ora! Vero, ma con la berlusconata verrebbe di fatto a perdere di
significato il dibattito parlamentare. Un aspetto in apparenza formale ma di
forma che, nello specifico, è sostanza. La sostanza "sacrale" della
democrazia parlamentare (appunto). Renzo Tassara Promesse elettorali da mantenere
È ormai trascorso un anno, da quando in campagna elettorale qualcuno ha
promesso la liberalizzazione delle costruzioni edilizie senza regola alcuna e
la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. A certe persone, le promesse
fatte, occorre mantenerle! Anche perché queste, indubbiamente, si sono
adoperate per garantire l'esito favorevole delle elezioni. Quindi ora
pretendono gli appalti promessi, il "bisenisse" fregandosene della
crisi mondiale perché con questa, loro fanno maggiori affari: è aumentato il
rischio e quindi sono lievitati i prezzi. Lettera firmata I nemici della
Sardegna Finalmente! I nemici di Soru che non vedevano l'ora di cestinare sia
la legge sull'urbanistica che quella per la tutela del paesaggio saranno
soddisfatti. Il padre di tutti gli scempi ha deciso di dare il via alla
costruzione selvaggia, fai da te. Vai con il mattone, cementificate tutto,
costruite case, alberghi, villette dove vi pare. Oppure si potrebbero aumentare
le cubature dei nuraghi e trasformarli in residence. Ma possono andar bene
anche le palafitte al mare. Maura Parisi Veste Prada e resta a casa L'11 marzo
a più riprese i TG nazionali hanno mostrato un uomo tetraplegico che con la
mobilitazione di un aereo e della Croce Rossa è stato ricevuto dal Papa. Trovo
innaturale che sia stato il paziente a spostarsi per essere poi ricevuto nel
cortile di San Pietro: sarebbe risultato più cristiano che il Papa con le sue
gambine, le sue scarpine di Prada, i suoi soldini avesse fatto visita alla
famiglia sfortunata. Certo non lo avrebbero ricevuto in cortile. Il papà di
Eluana è un uomo coraggioso e un padre premuroso, merita il silenzio e non la
propaganda cattolica di coloro che dimostrano poca cura del malato e molta cura
della pubblicità. Giancarlo Reggiani Una proposta perversa La nuova proposta di
legge sulla caccia, è un vero e proprio insulto (e violenza) alla sensibilità e
coscienza di qualsiasi essere umano e va fermata, a costo di rivolgersi al
Parlamento europeo, con la preghiera d'intervenire a difesa delle creature più
deboli, contro le persone senz'anima che hanno potuto escogitare una tale e
perversa barbarie nei confronti degli animali. Zimbelli e civette appesi, vivi,
a gambe all'aria per attirare prede, d'ora in poi potranno essere usati come
giocattoli di pezza dei cacciatori a scopo di conquistare facili bersagli e
come poveri oggetti seviziabili pure dai minorenni, regolarmente dotati, per
questo nuovo e crudele disegno di legge, di doppiette d'ordinanza dall'età di
16 anni. Non ci sono parole. Margherita Gombi Non siamo deboli! Sono una giovane studentessa di Culture e Diritti Umani a Bologna. L'otto marzo è passato e in me questa giornata
ha suscitato delle riflessioni. Sui mezzi di informazione si è parlato della
festa della donna in relazione ai recenti casi di stupro. Questo abbinamento fa
sì che le donne siano viste come dei soggetti deboli e fragili da proteggere
dai presunti pericoli del mondo esterno. Io penso che tutti gli
individui al di là della differenza di genere debbano vedere garantiti una
serie di diritti concretizzati da misure atte a rendere la sicurezza valida.
Nel caso specifico delle donne è necessario a livello istituzionale riconoscere
e promuovere la forza, la determinazione e l'autoconsapevolezza che ogni
soggetto di sesso femminile è speciale in quanto unico.
( da "Stampa, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Marciano con passo
di guerra, intonano inni in ode del loro Presidente e ricordano in tutto e per
tutto i giovani pionieri di sovietica memoria. Sono i piccoli ceceni di Ramzan
Kadyrov, il leader filorusso che ha riportato l'ordine nell'irrequieta
repubblica caucasica e che oggi - a chi parla di rinascente culto della
personalità - risponde che non vede «nulla di male» nell'istituzione di un
nuovo movimento giovanile. Al posto della cravattina rossa i ragazzini ceceni
hanno rispolverato il verde islam, e ieri - nella loro prima uscita televisiva
- sono stati applauditi da un pubblico festante. Mostrarsi fedeli alla sharia
si rivela conveniente, in Cecenia, anche da un punto di vista economico: giusto
l'altra settimana, in occasione del compleanno del Profeta, il presidente
Kadyrov ha promesso 50 mila rubli (circa 11 mila euro) a chiunque avesse
chiamato suo figlio Maometto. Lontani i tempi in cui ogni piccola sterzata
islamica faceva gridare Mosca al terrorismo qaedista, e faceva tremare
Washington al punto di tollerare che la piccola repubblica venisse rasa al
suolo senza che un solo riflettore si accendesse. Oggi il Cremlino guarda
all'islamismo di Kadyrov con bonaria indulgenza, incurante del fatto che in
quelle contrade l'applicazione della legge islamica si porta dietro una
pericolosa deriva antimoderna, fatta di ritorno a codici millenari di matrice
clanica, e di spregiudicati attacchi a quei diritti civili faticosamente
acquisiti durante l'Unione Sovietica. Niente di male dunque che sette donne -
secondo quanto riporta la «Novaja Gazeta» - siano state uccise alla periferia
di Grozny per mano dei loro parenti maschi: «Avevano smarrito la morale», ha
detto il presidente Kadyrov all'uscita della preghiera del venerdì. Né che la
poligamia sia di fatto consentita in spregio alla Costituzione russa o che si
trascuri l'istruzione femminile in nome di un ritorno alla sana tradizione del
lavoro in casa. Al solito la Cecenia non è terra di
statistiche, ma l'organizzazione umanitaria Memorial parla di decine di donne uccise ogni anno per
questioni d'onore. «Ciò che il presidente vuole diventa legge», lamenta Gistam
Sakaeva, attivista per i diritti umani. Lui la chiama sharia, e nessuno sembra volerlo contraddire.
(Francesca Sforza)
( da "Giornale di Brescia" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 15/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:sebino e franciacorta
Castegnato In marcia per la pace e per «Tutti i diritti umani per tutti» CASTEGNATOIl Tavolo
della Pace Franciacorta, coordinamento dei gruppi che operano sul territorio
per promuovere la nonviolenza ed i diritti umani, ha chiamato a raccolta il popolo della pace per una grande
marcia che si snoderà, domenica 22 marzo, per le strade della Franciacorta.
L'edizione 2009 della Marcia della Pace, toccherà i comuni di Chiari, Coccaglio
e Rovato ed avrà come tema centrale il rispetto di «Tutti i diritti umani per tutti». Il percorso del serpentone arcobaleno sarà
punteggiato in particolare da diverse tappe, occasioni per riflettere di volta
in volta su un diritto particolare tradotto nel concreto: diritto ad essere una
minoranza, alla serena convivenza, alla spiritualità, alla salute, alla
memoria, alla diversità culturale, all'equità, a uno sviluppo sostenibile. La
marcia è stata presentata, nella sala consiliare di Castegnato, alla presenza
del sindaco Giuseppe Orizio, della presidentessa del Tavolo della Pace
Franciacorta Barbara Savardi e del segretario Francesco Foletti. «La
riflessione che vogliamo proporre quest'anno - ha spiegato Francesco Foletti -
è basata sul tema del rispetto: per la terra, per le persone, per le idee
altrui, per la ricerca del bene comune. La volontà di mettere al centro il tema
del rispetto dei diritti umani è partita quest'anno
dalla lettura e dalla riflessione sulla Carta della Terra, un documento
promosso dall'Onu che completa in maniera propositiva la Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo e che sarà distribuito a tutti i partecipanti
alla marcia». La marcia partirà, domenica 22 alle 9, dal parcheggio vicino
all'ex campo nomadi dove la giornata comincerà con una riflessione sul diritto
ad essere una minoranza. Alle 9.40 la marcia si dirigerà verso piazza S. Marco
a Chiari e poi verso piazza Martiri della Libertà dove, alle 10.45, una
rappresentanza dell'associazione immigrati parlerà di diritti negati e di
convivenza. Alle 11.15 Messa al Duomo di Chiari, mentre alle 12.30 il corteo
raggiungerà l'ospedale Mellini, per consegnare una bandiera della pace al
personale e per ribadire il no alla possibile segnalazione degli irregolari
alle autorità di polizia ad opera dei medici. Alle 14.30, tappa all'oratorio di
Coccaglio e alle 15.30 la marcia farà rotta verso il Monte Orfano, al convento
dell'Annunciata, di Rovato dove la manifestazione si concluderà. Andrea
Franzoni
( da "Messaggero Veneto, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 2 - Gorizia
Le pari opportunità a "Donne a Nord-Est" Si parlerà di lotta alle
discriminazioni sessuali e promozione della parità di genere nella penultima
puntata di "Donne a Nord-Est", in onda martedì 17 marzo alle 14.30
circa su Rai Radio Uno per il Friuli Venezia Giulia. Ospite degli ideatori e
conduttori della trasmissione, i giornalisti Tullio Durigon e Margherita
Reguitti, sarà Maria Grazia Vendrame, consigliera di parità della Regione
Friuli Venezia Giulia dal 2001. Esperta di politiche del lavoro e di pari
opportunità, nonché collaboratrice a livello ministeriale
ed europeo per progetti sull'imprenditoria femminile, la dottoressa Vendrame
spiegherà il ruolo del consigliere di parità. Oltre a ciò entrerà nel merito di
che cosa fare e a chi rivolgersi in caso di violazione dei diritti sul lavoro, mobbing e altre forme
di discriminazione.
( da "Gazzettino, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Liberati senza
riscatto gli ostaggi del Darfur C'è chi avanza dubbi sull'assenza di
contropartite. I quattro in buone condizioni. «Grazie a tutti», ha detto il
medico vicentino Domenica 15 Marzo 2009, Khartoum Sono liberi e già al sicuro a
Khartoum, dove sono giunti ieri in buone condizioni di salute, i quattro
operatori umanitari di "Medici senza
frontiere" tra cui il medico vicentino Mauro D'Ascanio, rapiti mercoledì
sera nella regione sudanese del Darfur. Nel confermare la notizia del rilascio
solo dopo «contatti diretti» con gli ostaggi, il ministro degli Esteri, Franco
Frattini, assicura che per il loro rilascio non è stato pagato alcun riscatto,
né - aggiunge anche Msf - è stata offerta alcuna «contropartita». La notizia
della liberazione del medico italiano, del coordinatore francese Raphael
Meunier, dell'infermiera canadese Laura Archer e dell'operatore sudanese Sharif
Mohamadin è stata diffusa nel pomeriggio dal governo sudanese che già in
mattinata aveva mostrato ottimismo per un imminente rilascio. La Farnesina ha avviato
le dovute verifiche ma, dopo il falso allarme dell'altra sera - quando le
notizie sul rilascio che rimbalzavano dal Sudan erano state annunciate e poi
smentite, dopo che né l'Unità di crisi né Msf erano riusciti a mettersi in
contatto con i quattro - ha avvertito che non avrebbe sciolto la riserva «fino
a quando non avrà avuto un contatto diretto con gli ostaggi». Passa un'ora, e
"Msf Belgio" per la quale i quattro operatori lavoravano in Darfur,
conferma l'avvenuto rilascio, poi è stata la volta di "Msf Italia".
Ma la conferma ufficiale arriva, due ore dopo il primo annuncio del governo
sudanese, direttamente da Frattini: «Sono stati visti e stanno andando a
Khartoum», dichiara il ministro, facendo tirare un sospiro di sollievo anche a
casa D'Ascanio, a Vicenza, che fino a quel momento aveva trattenuto
l'esplosione di felicità. Frattini ribadisce quindi che nessun riscatto è stato
pagato, come sostengono anche Msf e le autorità sudanesi, e che tutto si è
sbloccato perché «si è sempre saputo dov'erano gli ostaggi e ha pagato il fatto
che come per le nostre suore (rapite in Kenya da un gruppo di somali e poi
rilasciate, ndr) si trattava di medici che lavorano per salvare vite umane». Di
certo resta da chiarire la natura del sequestro durato tre giorni, e non tutti
sono convinti che gli ostaggi siano stati rilasciati senza ottenere nulla in
cambio. Nei giorni scorsi era circolata con insistenza la voce della richiesta
di un riscatto in denaro, insieme a quella di una richiesta politica dei
rapitori. Il governatore del Nord Darfur, Osman Mohammed Yusif Kibir, che nei
giorni scorsi aveva avviato contatti con i rapitori, ha ribadito che non è
stato pagato alcun riscatto, ma che il sequestro è stato una reazione al
mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti
del presidente sudanese Omar El Bashir per crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella regione occidentale del Paese,
martoriata da anni di guerra civile. «Abbiamo detto ai rapitori che il loro
gesto nuoceva alla causa del Sudan», ha aggiunto Kibir. Tra l'altro proprio
ieri il presidente sudanese, Omar al-Bashir, ha fatto sapere che parteciperà al
vertice arabo in programma per fine mese a Doha, dove si attende la solidarietà
panaraba contro «i neocolonialisti» occidentali che a suo dire vogliono
distruggerlo per impadronirsi delle ricchezze sudanesi. «Tutte le analisi, su
come, su chi, sulle conseguenze, le faremo più avanti» si limita a dire il
direttore generale di Msf Italia, Kostas Moschochoritis, a Roma. Maggiori
dettagli sulla vicenda si avranno poi dagli stessi ex ostaggi, arrivati a
Khartoum in elicottero dal El Fasher, capoluogo del Darfur. «Grazie a tutti
quelli che si sono adoperati per il nostro rilascio», sono state le prime
parole di Mauro D'Ascanio alla tv sudanese appena sbarcato all'aeroporto della
capitale sudanese. Accolti dalle autorità sudanesi, da responsabili di Msf e
dell'ambasciata italiana, i quattro sono quindi stati accompagnati in ospedale
per controlli, anche se sono tutti apparsi stanchi ma in buone condizioni di
salute. L'impegno del medico vicentino a fianco degli indigeni Garfuna
dell'Honduras, tre anni fa, per impedire che nel Paese
centroamericano fosse realizzato il programma tv «Isola dei famosi», è stato
ieri ricordato a Bolzano da Berta Caceres, leader del Copinh, il Consiglio
nazionale honduregno dei popoli indigeni: «Mauro - ha detto in un incontro - è
un grande difensore dei diritti umani , sempre al servizio dei più deboli, degli umili e dei senza
voce».
( da "Giornale.it, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 64 del 2009-03-15
pagina 0 Pena di morte, in Iran quasi un'esecuzione al giorno di Pier Francesco
Borgia Nel suo rapporto sulla pena capitale il network indipendente «Iran Huma
Rights» denuncia: quasi 350 le esecuzioni nella repubblica islamica, tra le vittime
anche molti giovani ancora minorenni all'epoca della condanna Sono almeno 282
le persone giustiziate in Iran nel corso del 2008. È quanto sostiene il
«Rapporto sulla pena di morte» pubblicato dal network indipendente Iran Human
Rights (www.iranhr.net) che ha monitorato i media locali e la stampa ufficiale
del Paese mediorientale dal primo gennaio al 31 dicembre del 2008. Il numero
reale delle esecuzioni, però, è più alto di quello riportato dalle fonti vicine
al governo di Teheran. Il network internazionale Iran Human Rights sta
attualmente indagando su altri 70 casi di pena di morte, alcuni dei quali sono
citati anche da organi ufficiali. Se questi casi dovessero trovare conferme, il
numero delle condanne a morte eseguite lo scorso anno in Iran salirebbe a oltre
350. Tale cifra supera le 317 esecuzioni registrate da Amnesty International
nel 2007. Proprio questa associazione non governativa sostiene, attraverso una
sua recente pubblicazione, che nella repubblica islamica dell'Iran, nel corso
dell'anno passato, sarebbero state giustiziate 346 persone. Stando alle cifre
ufficiali, tra le 282 persone giustiziate nel 2008 ci sono anche 4 donne. Tutte
quante sono state impiccate nella prigione di Evin a Teheran. Almeno 9 le
persone uccise per reati commessi quando avevano meno di 18 anni (
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 15-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Onu ha lanciato un allarme per le stragi di civili nel conflitto
in corso in Sri Lanka, addossandone la responsabilità al governo, che ha duramente
replicato, ma anche alla guerriglia Tamil. Secondo l'Alto Commissario Onu per i
diritti umani, a causa di
bombardamenti militari dal 20 gennaio «oltre 2.800 civili sono stati uccisi,
fra cui centinaia di bambini».