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Report "Diritti umani"   14-15 febbraio 2009

Diritti umani (30)


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

ESCI DAI SOGNI Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti ... ( da "Alto Adige" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: tua Valentina LA TORTURA Le persone che si amano sono sempre indecenti. E per chi ha perso l'amore, guardare gli amanti è una tortura da respingere sputandoci sopra o deridendola. Eleonora Giuriato AL MIO SERG. MAGG. Per il mio serg. magg. preferito: ti ringrazio per tutti i bei momenti sperando che ce ne siano ancora tanti altri.

Diritti umani - Primo centro mondiale in Argentina ( da "KataWeb News" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani - Primo centro mondiale in Argentina 14 febbraio 2009 alle 00:04 — Autore: aaa.hhh — 0 commenti BUENOS AIRES - La Scuola di meccanica della marina argentina (ESMA), un simbolo della repressione sotto la dittatura del 1976-1983, ospiterà il primo centro mondiale per la promozione dei diritti umani,

Matanza de 27 indígenas en el sur de Colombia ( da "Pais, El" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas Los testigos acusan a las FARC de la tortura y muerte de los nativos Según los testimonios recogidos por las autoridades y la ONG Human Rights Watch, la guerrilla torturó y asesinó con armas blancas, el 4 de febrero, a 17 indígenas, entre ellos mujeres y niños, en la localidad de Barbacoas, informa Efe.

Il Tar Liguria ha respinto il ricorso contro l'ingresso in giunta di Bovero ( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: circoscrivere la possibilità dei consiglieri di impugnare atti del Consiglio solo nei casi di gravi violazioni procedurali a danno degli stessi. Nella fattispecie, la nomina di Bovero non ha comportato nessuna violazione dei diritti dei consiglieri comunali. I consiglieri non sarebbero insomma legittimati a contestare il potere del sindaco di nominare i membri della propria amministrazione.

Giudici chiama gli imprenditori ( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il Paese ha diritto di difendersi dal passaggio dei disperati, tuttavia questa difesa non può implicare la disattenzione ai diritti fondamentali nella vita di un uomo, come la salute. Bisogna trovare un equilibrio, ricordando che i diritti umani sono più importanti dei regolamenti e delle norme di difesa, sia pure giuste e comprensibili»

Foto in concorso sul tema dei diritti ( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La riflessione proposta è sui diritti fondamentali di una persona in relazione anche alla situazione nei vari paesi del mondo. Il Csv di Pavia intende promuovere il rispetto di questi diritti: la violazione dei Diritti umani, lo sfruttamento dei popoli, la fame nel mondo, sono la parte in ombra della civiltà.

quella libertà di mangiare e bere ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: fino a oggi, lo Stato che non ha riconosciuto il reato di tortura nel suo codice, benché impegnata solennemente a farlo. Da domani, sarà lo Stato che ha decretato la tortura dei sopravviventi incapaci di intendere, o anche solo incapaci di procurarsi la liberazione con le proprie mani e con la propria bocca.

è tempo di pari apportunità ( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Le violazioni dei diritti umani in Italia". Appuntamento dalle 9 nella Sala Pegaso, quindi, per l'iniziativa promossa dal Tavolo culturale - educativo del Forum provinciale del Volontariato del Terzo settore e della Cooperazione internazionale, istituito dalla Provincia di Grosseto, per celebrare il sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell'

"forum culture, nessuno scippo" - ilaria urbani ottavio lucarelli ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Osservatorio mediterraneo dei diritti, impegnato a monitorare gli Stati del bacino del mediterraneo in tema di diritti. La conferenza prosegue oggi dalle 9,30 con Adam Abdelmoula (Onu), Pietro Marcenaro, presidente della Commissione per i diritti umani al Senato, la parlamentare europea Carmen Motta e il giornalista Stefano Liberti.

<Caro Maroni vieni a vedere quest'inferno> ( da "Riformista, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: senatore pd e presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, non sono quelle di un politico. Sono le parole di un uomo che a 63 anni si è trovato a fare i conti con un quadro di umanità dolente che mai avrebbe sospettato nel suo Paese, in Italia. Il microcosmo del centro di accoglienza per immigrati di Lampedusa.

Coordinamento della Pace abbandonato da Cantù ( da "Giorno, Il (Como)" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della mondialità e del rispetto dei diritti umani nel proprio territorio e nel mondo", si legge sul sito dell'associazione. IN QUESTI ANNI il Coordinamento, attivo con progetti di cooperazione internazionale ma anche di documentazione locale, è cresciuto arrivando a includere una quarantina di Amministrazioni, di cui Cantù è la più grande,

Salvò tre giovani: premiato ( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il 2 luglio vennero salvati tre giovani Due bergamaschi saranno nominati «Cavalieri dei diritti umani» domani nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano. Il primo maresciallo Vito Salaniti e il carabiniere scelto Carmelo Antonio Ciulla sono stati designati dalla Società Umanitaria e dalla Lega internazionale per i diritti dell'uomo (Lidu), sezione di Milano.

Italia-USA. Pelosi: con Obama nuova era per i rapporti con l'UE ( da "AmericaOggi Online" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: promozione dei diritti umani". Ha chiesto di cominciare la sua visita incontrando le truppe Usa della base di Aviano. "Non so quanti americani sanno che non abbiamo miglior amico nella Nato dell'Italia, non so quanti sanno che 14 mila dei nostri militari sono ospitati dall'Italia, non so quanti sanno della leadership dell'Italia nella lotta alla proliferazione nucleare,

Donna saudita nel governo ( da "Gazzetta di Reggio" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'

Il boom economico? Si fonda in gran parte sui lavori forzati ( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: perpetrarsi della lesione dei diritti umani fatto dal dissidente cinese Harry Wu che l'altra sera ha tenuto con il fiato sospeso, per oltre due ore, le moltissime persone che hanno stipato la Sala Bevilacqua alla Pace per ascoltare le sue parole. Ospite della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, dei Padri Filippini della Pace e del Gruppo di Brescia di Amnesty International,

Una donna nel governo arabo ( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'

Rivoluzione: una donna nel governo di Riad ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'

Libia, arrestato l'avvocato che difende i diritti umani ( da "Unita, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: a presiedere la Organizzazione dei diritti umani della Fondazione Gheddafi. Otto anni in cui Attiga non ha esitato a comparire in tv e in eventi pubblici parlando della situazione dei diritti umani in Libia. Fino all'arresto, due settimane fa. Con la stessa accusa. L'omicidio dell'ambasciatore libico a Roma.

Arabia Saudita Prima donna nel governo ( da "Unita, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un maschio della famiglia.

<Se non si rinnova la Costituzione diventa cadavere> ( da "Adige, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E la peggior tortura che conoscevano gli antichi era legare un vivo a un cadavere. Era la peggiore tortura etrusca». Nel dibattito ieri è intervenuto anche il Presidente del Senato Renato Schifani, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar Sicilia.

in piazza vico a difendere la costituzione ( da "Centro, Il" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: la loro vita per la nostra libertà e non è vero che si può cambiare tutta la Costituzione perché, altrimenti, ne sarebbe un'altra», commenta un passante, Nicola Valletta. Arrembaggio alla Costituzione, diritti umani, giustizia, sicurezza e beni culturali i temi del dibattito in piazza con la replica, questa mattina allo scalo. In piazza Marconi, dalle 11 alle 13. Debora Zappacosta

La scuola per i diritti umani ( da "Trentino" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: La scuola per i diritti umani Ad Auschwitz gli studenti dell'Istituto di Cusiano ALBERTO MOSCA OSSANA. Continua l'impegno dell'Istituto comprensivo "Alta Val di Sole" nei percorsi dedicati a pace, diritti umani e solidarietà. All'incontro con gli operatori di Emergency seguirà il gemellaggio con Kiamuri, in Kenya, con il viaggio di alcuni docenti dell'

Arabia, la prima donna ministro ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. I DIVIETI Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'

Svolta in Arabia Saudita, una donna entra nel governo ( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani «Human rights watch» ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'

Il Papa: <Vaticano non sempre compreso> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il diritto alla vita» Per il capo della diplomazia italiana la difesa dei diritti umani deve partire dalla promozione dei diritti individuali: bisogna «garantire il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, e sottolineo naturale, che è un valore assolutamente laico». Luca Mirone 15/02/2009 nascosto-->

MOLTI SONO i motivi per essere fieri di appartenere a questo territorio. Per me u... ( da "Giorno, Il (Como)" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: per la Pace e i Diritti Umani, 40 Comuni di vario orientamento politico e 50 associazioni diverse per ispirazione e provenienza. Non passa giorno senza una nostra iniziativa in scuole, oratori, sale civiche, piazze, biblioteche. Nel solo 2008 oltre 90 proiezioni di film con dibattito, più di 200 incontri nelle scuole,

Maroni a Lampedusa? Escluso Ma il Viminale verifica gli appalti ( da "Riformista, Il" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di nuovo al centro delle polemiche dopo la visita della commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani presieduta dal senatore pd Pietro Marcenaro che ha denunciato (e dettagliato) le condizioni in cui sono costretti gli immigrati, invitando il ministro dell'Interno Roberto Maroni ad andare a vedere con i propri occhi che cosa significhi vivere in quell'inferno.

Svezia/ Al via processo contro sito per scaricare file ( da "Virgilio Notizie" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: accusati di violazione dei diritti d'autore su Internet, avendo permesso il download di milioni di file musicali, film e videogiochi in tutto il mondo. Malgrado le autorità abbiano cercato di bloccare l'attività del sito, Pirate bay ha continuato a mettere a disposizione della Rete file tutelati dal copyright, scaricati da oltre 22 milioni di internauti.

Provincia Gorizia, un nuovo pozzo d'acqua per il Burkina Faso ( da "Sestopotere.com" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Si tratta della prima tappa del progetto di avvicinamento ai diritti "Liberi tutti", promosso in occasione dei 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La prima edizione del progetto ha dato spazio ai ragazzi per confrontarsi sul tema dei diritti, mentre la seconda illustrerà il tema dell?

Battisti/ Tony Negri: L'Italia "offende" il Brasile ( da "Virgilio Notizie" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: uso della tortura e dei processi sommari interamente costruiti sulle parole di detenuti a cui era promessa la libertà in cambio di confessioni". "La posizione italiana e una posizione molto complessa - prosegue Negri. Come si sa il governo italiano è un governo di destra, ed è un governo che, dopo 30 anni, riprende a perseguitare le persone che si sono rifugiate all'


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ESCI DAI SOGNI Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti ... (sezione: Diritti umani)

( da "Alto Adige" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ESCI DAI SOGNI Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti ... Sei il mio punto fermo e vorrei passare il resto della mia vita con te Sperando che un giorno mi sposi... ESCI DAI SOGNI Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!!! sandra72 PESCIOLINO MIO Auguri Pesciolino, Stai diventando importante per me, sono felice di averti accanto... aaziz aalia Tua Hobby GOLOSONE A TATABELLA Ciao Tatabella, anche quest'anno saremo "lontani" in questo giorno che celebra l'Amore... lontani come il vento e le foglie... come la notte ed il giorno... lontani come solo l'Amore ti fa capire... niente baci "giganti" appesi in città per noi... nessun passo "abbracciato"... solo baci rubati e carezze mancate... Ma Amore comunque... Amore lo stesso... Amore per sempre... TU ed IO...mi manchi.... il Golosone CI SIAMO RITROVATI! Ti ho desiderato, aspettato e senza piÚ cercarti l'imprevedibilitÁ della vita ci ha fatto riincontrare. Mi sento la donna piÚ felice e fortunata al mondo, perché posso dire che il mio sogno é diventato realtÁ. Ora sta a noi viverlo e far si che non finisca mai. Io voglio continuare a crederci, voglio viverti, voglio imparare ad amarti sempre di piÚ senza volerti cambiare e voglio imparare a lasciarmi amare. Amare veramente é anche un rischio e io con te voglio correrlo, mettendomi in gioco completamente, disarmandomi davanti alla forza insuperabile del vero Amore. Evviva l'Amore-evviva la vita!!!! Lu SIAMO UN SOLO CUORE Io e Te una sola ombra... un solo cuore che batte per amore... per il mio unico amore che ogni giorno mi regala grandi sorrisi, sono fiera di essere la tua fidanzata da 3 anni. Buon S. Valentino Elis Cris PER OGNI GIORNO Per ogni giorno della tua vita che mi regali, in cui posso avere il tuo amore e darti il mio, per ogni giorno che passeremo insieme. Grazie... ti amo Marco DIECI ANNI, SEMPRE PIù 10 anni fa a Milano cominciò la nostra avventura assieme, oggi giorno dopo giorno scopro di amarti sempre di più, abbiamo e stiamo passando momenti difficili, ma nella difficoltà sto scoprendo quanto sia importante avere vicino una grande donna come te, pronta a qualsiasi sacrificio, uniti contro un destino che il più delle volte ha messo a dura prova il nostro amore. Oggi sono fermamente convinto che stare vicino a te è come vivere 365 giorni all'anno il 14 febbraio. Grazie Daniela, grazie per farmi vivere questo eterno S. Valentino. Ti amo. Giuseppe CHE BELLA STORIA è bello in un mondo dove regnano sovrane le brutture e storie squallide, vedere che esistono ancora e che sempre esisteranno, anche se in misura sempre più ridotta, delle sane belle entusiasmanti storie d'amore Daniela STELLA SEMPRE ACCESA Ricordo ancora come fosse ieri, il tuo sguardo, la tua immagine bellissima, la tua innocenza, la tua dolcezza, che hanno riempito la mia vita ed il mio cuore di amore e felicità. Il passato, giorno dopo giorno, anno dopo anno è diventato presente ma la gioia e l'emozione che ho nel rivederti e abbracciarti è sempre la stessa. Nel cielo quella sera si è accesa una bellissima stella, di nome amore, che non cadrà mai da lassù se non per colpire il mio cuore che giorno dopo giorno batte unicamente per te. Eros Ferraro IL TUO VIAGGIO Chiudo gli occhi e, attraverso lo sguardo dei ricordi, rivivo i bei momenti trascorsi assieme. Il tuo viaggio all'estero ci condurrà probabilmente verso strade diverse, ciò nonostante continuerai a rappresentare le più forti emozioni e i più intensi pensieri di cinque meravigliosi anni. Buon San Valentino amore! Silvia ASCOLTAMI Fino a poco tempo fa eri parte integrante della mia vita, mi svegliavo la mattina e vedevo i tuoi occhi andavo a letto la sera con la melodia della tua voce e il mio cuore portava il tuo nome, improvvisamente sei andato, portando via tutto, lasciando solo tristezza e buio, hai impedito al nostro amore di continuare a vivere, ora il mio cuore racconta e ricorda di noi e il giorno di s. valentino sussurra il tuo nome ad un tempo che non è stato sufficiente per cancellarlo! Un regalo per te: questo messaggio d'amore dettato dal mio cuore...non farlo tacere.... Alessandra UN GIORNO MI SPOSI? E' vero molti dicono che questo giorno è fatto solo per il consumismo... i perbenisti lo snobbano, io invece credo che sia un giorno speciale per pensare alle persone veramente importanti per tutti noi e per dire cose che durante le giornate frenetiche spesso si acccantonano o si danno per scontate... Per questo voglio dedicare questo messaggio al mio più grande amore. Sei sempre il mio punto fermo e vorrei passare il resto della mia vita con te. Buon S Valentino skryk, ti amo infinitamente! PS Sperando che un giorni mi sposi...:-) Celly 81 IL VENTO MI PARLA DI TE Sul Moure Negre in Provenza c'era uno strano vento, sembrava mi parlasse, era il Maestrale che mi parlava di te. L'oceano canadese aveva una voce possente che parlava di me e di te. Ed anche la foresta vergine australiana aveva profumi e colori che erano i tuoi. In questo momento vorrei vedere i tuoi dolci occhi sgranati, il tuo sguardo solare o corrucciato. Ho bisogno della tua malinconia e della tua improvvisa allegria. Ho bisogno di vedere il tuo passo di ballerina. Ho un bisogno assoluto della tua ingenuità, della tua tenerezza... e ho un bisogno disperato della tua innocenza di bimbo. Vorrei essere trafitto dalla tua inconsapevole sensualità e disarmato dalla tua malizia. Voglio le tue dita sulle mie labbra, voglio adorarti e ansimare insieme a te. Da dove viene questo struggimento? Stando con te sento di avere un'Anima, di essere Uomo. Ora sto cercando me stesso ma quando ti guardo mi trovo subito. Alessandro AMORE ETERNO SEI Questo S. Valentino è speciale, perché sarà la nostra ultima festa da fidanzati... ti Ringrazio Amore mio per Tutto quello che hai dato come fidanzata e per quello che mi darai come Moglie dal 21 febbraio '09.. Non sarò il più bravo a scrivere questo tipo di messaggi, ma il più fortunato sì perché non c'è donna che io abbia mai conosciuto che possa paragonarsi a Te, mia Penzolina! Mi hai dato la speranza di un'unione Perfetta e il Sogno di un Amore Eterno Michel TRAPPOLOTTO MIO L'unico regalo che potevi farmi in questo giorno era essere qui vicino a me... ti amo trappollotto. Il vero amore nn è colui che ti fa venire le lacrime ma è colui che te le asciuga... ti amo e ti amerò ancora per molto! Buon San Valentino, la tua pastina Sara MIA RAGIONE DI VITA Amore appena ho incrociato i tuoi occhi ho capito che stava cambiando qualcosa della mia vita.. nella mia vita stava entrando l'amore stavi entrando tu che mi avresti reso le giornate luminose e piene di affetto cucciolo ti amo sei l'unica mia ragione di vita e lo sarai per tutta la vita. tua Valentina LA TORTURA Le persone che si amano sono sempre indecenti. E per chi ha perso l'amore, guardare gli amanti è una tortura da respingere sputandoci sopra o deridendola. Eleonora Giuriato AL MIO SERG. MAGG. Per il mio serg. magg. preferito: ti ringrazio per tutti i bei momenti sperando che ce ne siano ancora tanti altri. Ti amo tantissimo!!! Laura PER CIò CHE SEI Ti amo per il tuo modo di fare. Ti amo per i baci che mi dai. Ti amo per i sorrisi che mi doni ogni giorno. Ti amo per quello che sei. La mia unica ragione di vita... Per me, ogni giorno è san Valentino, da quando sto con te! il tuo amogne E ORA UN BIMBO! Caro Simone, dopo 15 anni di amore, dalla nostra felice unione sta per nascere il nostro bambino. Ti ringrazio per la gioia immensa che mi stai regalando. Buon San Valentino futuro papà. Con immenso amore tua Daniela VEDI? CE L'HO FATTA! A Giorgio uomo della mia vita, legato a me dall'ottantuno unico ed imitabile, la sua dolcezza e il suo grande amore mi ha legato per sempre al suo cuore. Tenero ed affettuoso dolce amante spiritoso ci legano mille cose e giornate meravigliose. Non c'è vento non c'è tempesta che me lo tolga dalla testa con il brutto o col sereno in nostro Amore sarà Eterno. Come vedi amore mio ce l'ho fatta anche per te ho la rima...."Bachata"! tua Roby UN OCEANO DI CAREZZE Alla mia stella, alla mia luce, al mio cuore, alla mia anima, a te Micaela grande amore della mia vita, mando un oceano di carezze e di baci. Manuel P. IL SOLLETICO A Diego: in questi 2 anni ci siamo conosciuti, ci siamo innamorati e abbiamo scoperto i nostri piccoli e grandi difetti... abbiamo imparato a litigare... e a fare la pace....e a sostenerci l'un l'altro. Ma se c' è una cosa che ho capito in questi anni è che non c'è niente di più bello che avere TE... Mi piace quando mi abbracci forte forte, mi piace guardarti mentre dormi, mi piacciono le lotte di solletico che facciamo la domenica:-D, mi piace farti tante sorprese:-P e vedere la tua espressione quando apri un mio regalo... Non mi importa se certe volte non andiamo d'accordo, perchè sono 10 volte contro 1 milione di volte in qui siamo stati bene... Ti amo tanto...e lo sai! Laura DOLCISSIMA ANNA Mia dolcissima Anna, il mio pensiero è sempre per te. tu sei la stella che mi guida tutti i giorni, il mio amore per te è racchiuso nel mio cuore e da qui non se ne andrà mai più. Per sempre tuo Walter I TUOI BACI Con i tuoi baci ho disegnato il mio cielo stellato!!! sandra 73 SORPRESA PER MATTEO Per Matteo. Sorpresa Amore Mio!!! Non servono tante parole per descrivere la nostra favola infinita. Per me ogni giorno con te e' San Valentino,mi basta svegliarmi la mattina e sentire il tuo caldo e forte abbraccio, mi basta una tua parola dolce per tirarmi su nelle giornate più dure, mi basta anche solo pensarti e tutto è più facile. Grazie per tutto l'amore e l'emozioni che mi regali ogni giorno, grazie di esistere. Buon San Valentino Amore mio. Ti amo da morire manuela

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Diritti umani - Primo centro mondiale in Argentina (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Diritti umani - Primo centro mondiale in Argentina 14 febbraio 2009 alle 00:04 — Autore: aaa.hhh — 0 commenti BUENOS AIRES - La Scuola di meccanica della marina argentina (ESMA), un simbolo della repressione sotto la dittatura del 1976-1983, ospiterà il primo centro mondiale per la promozione dei diritti umani, lo ha annunciato venerdì a Buenos Aires il direttore dell'Unesco, Koichiro Matsuura.

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Matanza de 27 indígenas en el sur de Colombia (sezione: Diritti umani)

( da "Pais, El" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Matanza de 27 indígenas en el sur de Colombia PILAR LOZANO - Bogotá - 14/02/2009 Vota Resultado 0 votos Agotados, con hambre, con sus botas de caucho, las que usan para andar por la selva; así están llegando indígenas awá a Samaniego, una población del departamento de Nariño, al sur del país. Vienen huyendo de la zona donde, según varios testigos, las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC) han asesinado a 27 nativos en dos matanzas distintas. FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia) A FONDO Ver cobertura completa Colombia A FONDO Capital: Santa Fe de BogotÁ. Gobierno: RepÚblica. PoblaciÓn: 45,013,672 (est. 2008) Ver cobertura completa --> La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas Los testigos acusan a las FARC de la tortura y muerte de los nativos Según los testimonios recogidos por las autoridades y la ONG Human Rights Watch, la guerrilla torturó y asesinó con armas blancas, el 4 de febrero, a 17 indígenas, entre ellos mujeres y niños, en la localidad de Barbacoas, informa Efe. Además, los guerrilleros secuestraron a varios menores. El miércoles pasado, otros diez indios awá que habían logrado huir de la primera matanza fueron asesinados. La Organización Nacional Indígena de Colombia (ONIC) señala de nuevo a las FARC. Los rebeldes acusaron a las víctimas de cooperar con el Ejército o de no revelarles la ubicación de los militares. La región, de difícil acceso, es un corredor estratégico para el tráfico de cocaína y de armas. Varias patrullas militares rastrean la zona para dar con los cadáveres, informa France Presse. La tarea se ve complicada por las condiciones topográficas y de seguridad del área, donde la guerrilla tiene campos minados. La Fiscalía ha ofrecido protección al que diga dónde están los cuerpos. El gobernador de Nariño, Antonio Navarro Wolf, del izquierdista Polo Democrático, se reunió el jueves con los mandos militares y policiales. "Me parece bien que se esté llevando tropa al sitio y se esté buscando los cuerpos, porque el hecho es sumamente grave", dijo. Cientos de indígenas se están desplazando hacia Samaniego y otras cabeceras municipales. Todos confiesan que "huyen de la matanza". "Son las FARC; ellos están allá", dice un líder de los awá, que desde hace años luchan porque les respeten su autonomía en medio del conflicto armado. Las FARC, en disputa con otra guerrilla, el ELN, y con grupos del crimen organizado, han sembrado la región de minas. Los awá, desde entonces, viven confinados. "Encerrados, sin salida no pueden ni ir a recoger plátano; no pueden moverse por ningún lado. Así el Ejército bombardee o la guerrilla mate, si uno trata de escapar, cae en las minas", dice el líder awá. El Ejército llegó a la región hace un año, para intentar hacerse con el control. Los awá han denunciado abusos. "Todos los grupos nos matan, quieren que les colaboremos, ponernos al servicio de ellos". Y esto, aseguran, provocó la matanza. Es tan difícil la situación que los awá prefieren no dar su nombre. El que da la cara es el presidente de la ONIC, Luis Andrade, que emplazó a las FARC y a su jefe, Alfonso Cano, a dejar en paz a esta comunidad. La lista de crímenes de esta organización de origen comunista contra los awá es larga. Los matan por sapos (chivatos), por no obedecer sus órdenes. "Es que amanecen con el demonio y lo matan a uno cuando quieran". Y hay amenazas de muerte por recibir apoyo de entidades de asistencia social gubernamental o del Plan Mundial de Alimentos (PMA) de la ONU. Altulbi Nunabi, gobernador de una de las 20 poblaciones awá, recibió hace unos años la ayuda del PMA: las FARC lo acusaron de recibir remesas de los paramilitares y lo mataron. Y reclutan a los jóvenes con distintas artimañas. Si se escapan, la amenaza es para las familias. Si no entregan al escapado, se llevan a otro hijo a sus filas. Por todo esto los awá preparan una marcha, a la que se sumarán otras organizaciones indígenas: "Será una presión muy fuerte, para decirle a las FARC que nos respeten", afirmó este líder de 28 años que dice no sentir miedo. "Sabemos que nos tienen amenazados y sabemos que un día nos van a matar".

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Il Tar Liguria ha respinto il ricorso contro l'ingresso in giunta di Bovero (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

VADO LIGURE Il Tar Liguria ha respinto il ricorso contro l'ingresso in giunta di Bovero Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da alcuni consiglieri comunali contro la nomina ad assessore di Pietro Bovero. Come è noto, il sindaco Giacobbe aveva sostituito tre assessori che si erano dimessi dalla giunta in polemica con la vicenda Maersk (Caviglia, Illarcio e Abrate). Per trovare i numeri necessari a proseguire l'attività amministrativa, il sindaco aveva modificato anche la maggioranza allargandola alla lista civica di Bovero, originariamente avversario di Giacobbe. Da qui la contestazione dei ricorrenti che eccepivano una violazione dello spirito e della lettera della legge comunale che ha introdotto il sistema maggioritario e quindi il «divieto di fare modifiche di ribaltare l'esito delle elzioni». Diverso il ragionamento dei giudici che, pur riconoscendo la novità e l'importanza della questione,hanno ragionato in modo da circoscrivere la possibilità dei consiglieri di impugnare atti del Consiglio solo nei casi di gravi violazioni procedurali a danno degli stessi. Nella fattispecie, la nomina di Bovero non ha comportato nessuna violazione dei diritti dei consiglieri comunali. I consiglieri non sarebbero insomma legittimati a contestare il potere del sindaco di nominare i membri della propria amministrazione.

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Giudici chiama gli imprenditori (sezione: Diritti umani)

( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Famiglie in difficoltà, ora si prova con i microcrediti: «Se non funzionerà creeremo un fondo come a Milano» Giudici chiama gli imprenditori Il vescovo parla della crisi economica: «Rischiate di più» «Spero che il prossimo sindaco sia in grado di coinvolgere la città» PAVIA. Attenzione alle famiglie in difficoltà e un invito agli imprenditori: «E' il momento di osare». Il vescovo di Pavia Giovanni Giudici è preoccupato per il difficile momento economico, che ha effetti devastanti anche a Pavia, e assicura che la diocesi farà la sua parte per aiutare chi ha bisogno. Per il momento, tramite la Caritas, partecipa al progetto di microcredito alle famiglie in difficoltà: «Se non sarà sufficiente siamo pronti a far partire un fondo, con l'aiuto dei privati». In vista delle elezioni spera che il prossimo sindaco possa riuscire a portare avanti un progetto che coinvolga tutta la città. Infine cauto ottimismo sul Duomo: «I lavori vanno avanti secondo il programma. Se non ci sono altri problemi nel 2011 sarà riaperto». Vescovo, la crisi economica sta toccando anche Pavia e c'è preoccupazione tra la gente. Anche lei ha segnali in questo senso? «C'è un timore generalizzato, una certa insicurezza nell'opinione pubblica. In particolare chi ha uno stipendio solo, con figli da crescere. La sensazione è accentuata dal fatto che ci sono persone che perdono il lavoro. Così tutti sono più attenti alle spese, magari si crea un circolo vizioso che alimenta la crisi». Ci sono però anche situazioni di difficoltà... «E' vero, le riscontriamo anche noi. Ci sono persone che fanno fatica a sbarcare il lunario. Tra l'altro si tratta in molti casi di persone che non sono abituate a vivere questa condizione. Chiediamo ai parroci di prestare grande attenzione a casi del genere, proprio perché alcuni non sono abituati e fanno fatica a chiedere». Che cosa fate? «Cerchiamo di aiutare queste persone con beni materiali, a partire dal cibo. Questo consente di vivere il momento difficile più serenamente». Avete in mente soluzioni come quella del fondo promosso a Milano dall'arcivescovo Tettamanzi? «Ogni territorio si muove a modo suo. A Milano si è pensato al fondo, a Bergamo si va avanti con l'iniziativa del microcredito, che già negli scorsi anni ha dato buoni frutti. C'è un progetto della Provincia di Pavia, portato avanti in collaborazione con la Caritas, che punta sul microcredito, un prestito d'onore. Ne valuteremo l'efficacia. Se non sarà sufficiente siamo pronti a istituire un fondo sul modello milanese, con il nostro contributo e puntando sulla beneficenza dei cittadini, con l'aiuto delle Fondazioni». Lei è stato nominato di recente Consulenze ecclesiastico regionale per l'Unione cristiana imprenditori e dirigenti. Che ruolo devono avere gli imprenditori in questa crisi? «Un aspetto importante della dottrina cattolica è la dimensione solidaristica dell'impresa. I dipendenti e gli imprenditori devono concorrere al superamento di questo momento difficile. E' fondamentale che gli imprenditori non si impauriscano e osino. La crisi non si risolve solo aumentando i prezzi o chiudendo le aziende. Bisogna guardare all'ottica di medio-lungo periodo e puntare sulla creatività. Chiedo agli imprenditori di rischiare, di domandarsi se non è il caso di assottigliare quel tipo di giusta riserva che si deve avere di solito. Insomma, rischiare un po' di più». E' caduta la giunta Capitelli, a giugno si voterà. Cosa vorrebbe chiedere al prossimo sindaco di Pavia? «Di riuscire a formulare un progetto che coinvolga tutti noi cittadini. Che consenta a questa città di diventare, con giudizio e in modo positivo, alternativa alla grande metropoli milanese. Valorizzare l'essere pavesi. Chiederei poi una particolare attenzione alle categorie di persone che corrono maggiormente il rischio isolamento, come i malati e gli anziani. Anche perchè una città è governata bene quando le categorie più a rischio sono tenute presenti». Cosa può insegnarci questa crisi economica? «Ci invita a riflettere su certi cose, come il consumismo sfrenato, l'azzardo finanziario e la ricerca dell'immagine. Sono state concause della crisi. La crisi può spingerci a ripensare al nostro modo di vivere, con maggiore attenzione alla qualità della vita, una certa sobrietà. Mettendo al centro i rapporti personali». Come si pone rispetto alla norma che prevede la denuncia di clandestini malati da parte di medici? «Il Paese ha diritto di difendersi dal passaggio dei disperati, tuttavia questa difesa non può implicare la disattenzione ai diritti fondamentali nella vita di un uomo, come la salute. Bisogna trovare un equilibrio, ricordando che i diritti umani sono più importanti dei regolamenti e delle norme di difesa, sia pure giuste e comprensibili». Un breve cenno al caso Eluana, finito tragicamente. Non c'è il rischio che possa portare a una drammatica contrapposizione tra laici e cattolici? «Occorre che tutti, cattolici e laici, riconoscano che c'è una società pluralistica. Il metodo democratico è il più rispettoso per trovare un governo. Però ciascuna delle parti in causa deve sapere che non nel 100% nei casi le leggi rispetteranno le proprie convinzioni». Torniamo a Pavia. Qual è la situazione del Duomo? «I lavori fervono in questo momento. Erano ripresi a dicembre, poi c'era stata una breve sospensione per il freddo polare. Quindi sono ripartiti. Quando saranno conclusi i lavori per la stabilità del Duomo, probabilmente per la fine del 2010, si potrà entrare nella Cattedrale per attrezzarla adeguatamente. Sarà necessario un grosso sforzo, servirà l'aiuto di tutti. E' ragionevole credere che a metà del 2011 si arriverà alla conclusione. Sicuramente entreremo nel Duomo con semplicità, senza sfarzi. Sarà un momento importante per il mondo cattolico e per l'intera città».

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Foto in concorso sul tema dei diritti (sezione: Diritti umani)

( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'INIZIATIVA DEL CSV Foto in concorso sul tema dei diritti PAVIA. Il Centro Servizi Volontariato della provincia di Pavia organizza il concorso fotografico "I diritti umani nel mondo", nell'ambito della seconda edizione del Festival dei diritti in programma per aprile. C'è tempo fino a venerdì 20 marzo per inviare le fotografie e partecipare al concorso. Il mese di aprile sarà dedicato al tema dei diritti umani, partendo dalla Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo proclamata dall'assemblea dell'Onu nel 1948. Gli eventi sono stati articolati sui cinque continenti: le Americhe, l'Asia, l'Europa, l'Africa e l'Australia. La riflessione proposta è sui diritti fondamentali di una persona in relazione anche alla situazione nei vari paesi del mondo. Il Csv di Pavia intende promuovere il rispetto di questi diritti: la violazione dei Diritti umani, lo sfruttamento dei popoli, la fame nel mondo, sono la parte in ombra della civiltà. Si rende sempre più necessaria, secondo gli organizzatori, una riflessione sullo stato di degrado in cui la società sta scivolando. Il Centro Servizi Volontariato è un'associazione al servizio delle organizzazioni di volontariato del territorio, attraverso l'offerta di servizi di consulenza, formazione, promozione e comunicazione.

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quella libertà di mangiare e bere (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 39 - Commenti QUELLA LIBERTà DI MANGIARE E BERE (segue dalla prima pagina) Riuscite a immaginare che qualcuno, a voi maggiorenni e capaci di intendere, venga a intimare di mangiare e bere? La libertà di mangiare e bere, o quella, assai meno ragionevole, ma complementare, di non mangiare e non bere, è un ingrediente primario dell´autonomia personale. Ciascuno di noi non si nutre, né si mette a dieta, per legge. Nemmeno le controutopie più tetre vorrebbero fantasticare di uno Stato che dispone la nutrizione dei suoi sudditi umani, e somministra loro, per maggior efficienza, un pastone completo per via enterale o parenterale. Bene. Immaginiamo ora che, siccome la disgrazia o la malattia è in agguato nelle esistenze umane, qualcuno di noi sia privato della propria facoltà di volere. Io, per esempio. Ho una certa probabilità, sono anziano, ho subito cinque interventi chirurgici in tre anni, potrebbe capitarmi una ricaduta, benché non immediatamente mortale. Sarei portato in una rianimazione, cioè in uno di quei luoghi in cui donne e uomini ammirevoli, medici e infermieri, fanno di tutto per strappare vite umane a una morte incombente. Possono farcela, e allora io sarei grato dell´orribile tempo trascorso nelle loro mani, e del ripugnante pastone che in tutto quel tempo mi è stato infilato da un tubo in un buco della pancia. Può darsi che non ce la facciano, e che io muoia nelle loro mani. Oppure ancora, può darsi che nelle loro mani io perda irreversibilmente coscienza e sensibilità, benché resti tecnicamente vivo, con un ventilatore che respira per me, una macchina per la dialisi che lavora per i miei reni, farmaci che sostengono il battito del mio cuore, e quella sonda che mi nutre. In quella condizione, non sarei in grado di decidere se voglia o no far durare la mia esistenza così mutilata. Ma posso farlo prima, dal momento che una delle facoltà umane è di prevedere e, sebbene sia fin troppo umana la riluttanza a prevedere per sé e per i propri cari un futuro così sventurato, non posso fare a meno di guardarmi attorno e di ammettere che può succedere. Allora userò della mia � più o meno vacillante, più o meno spensierata � salute di oggi per stabilire che cosa non sono disposto ad accettare per me domani. E posso volere le cose più diverse: che mi si lasci morire, o che mi si tenga in vita a oltranza, perché tutto è meglio della morte, o perché non si sa mai. è affar mio, e non mi vergognerò nemmeno del pensiero più irrazionale, più superstizioso, più egoista. Dopotutto, è la mia morte. Fino a poco fa, non ci pensavamo tanto. Per fiducia nell´aldilà, o per una rimozione � tutti dobbiamo morire, ma proprio io! � o per un fatalismo � "lascia fare a Dio". E perché le rianimazioni non facevano ancora i miracoli. C´era l´incubo opposto, quello della morte apparente, d´essere sepolti vivi. Se ci pensavamo, ci affidavamo ai nostri cari. Avessero loro cura di noi, quando non fossimo più autonomi. E poi ai medici, finché esistano i medici di fiducia. è ancora così, di fatto. Il testamento biologico, o le disposizioni di fine vita, dovrebbero assicurarmi di non essere travolto, quando disgrazia e malattia abbiano invaso la mia vita, che la mia volontà sia rispettata. Ho dalla mia la Costituzione, che ignorava le meraviglie a venire delle terapie intensive, ma aveva una buona idea, pochissimo sovietica, dell´autonomia della persona. Sicché all´art. 32 dice: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge». Dunque posso dettare le mie volontà quanto alla mia esistenza corporale. Questa possibilità rende inquiete alcune autorità religiose e politiche, per una ragione buona, e una pessima. Buona, e da condividere, facendone un motivo di cautela, è la preoccupazione che si faciliti l´indifferenza o l´insofferenza verso la vita debole e invalida, e si riapra la via alle infamie dell´eugenetica � bimbi sani, bimbi belli, e vecchi ricchi, e gli altri al macero. Pessima è la gelosia per la posta intima del potere, cioè il comando sui corpi, col quale coincide anche il comando sulle anime, come insegna, prima ancora che i capitoli bui della storia delle chiese, la storia degli uomini padroni di donne. Queste autorità allarmate e spodestate reagiscono, quando non ce la fanno più a opporsi alla domanda di una legge, simulandone l´accettazione, per svuotarla e metterle i bastoni fra le ruote. Per esempio, esigendo che le volontà di fine vita siano registrate presso un notaio: condizione decisamente esosa. E oltretutto contrastante con l´obiezione secondo cui della vita non si può far testamento, perché non è un oggetto proprietario. è un dono di Dio, e alcuni credenti vogliono attribuire a Dio una gelosia proprietaria, da donatore con riserva. Anche i non credenti credono che la vita sia "indisponibile", che poi vuol dire che ogni vita sia trattata come un fine e mai come un mezzo: solo che alcuni fra loro si spingono a condividere l´invadente idea dogmatica che anche la mia vita sia indisponibile a me stesso che la vivo. Bizzarra acrobazia logica, tesa a escogitare una terra di nessuno, una "zona grigia fra la vita e la morte", come quella scaturita dalla tecnica medica, in cui prepotenza clericale e autodeterminazione laica (cioè di credenti e non credenti laici) riconoscano per eccezione una libertà di far testamento per sé. La bizzarria logica è anche un´illusione politica: perché l´invadenza clericale non se ne accontenta affatto, e vuole inghiottire tutto. Allora proclama che la nutrizione artificiale � sondino nasogastrico e aghi nelle vene e tubo nella pancia � non è una terapia, non è una azione medica. Smentita dalla stragrande maggioranza delle autorità mediche, questa pretesa è a prima vista inconsulta. Il suo scopo è evidente: sottrarre la nutrizione artificiale (rendendola così forzata) al dettato della Costituzione. Si tratta di un espediente, un gioco di parole escogitato per annullare l´esito legale della vicissitudine della famiglia Englaro. L´espediente si traduce, in mala o buona fede, nello slogan sull´uccidere un disabile per fame e per sete. «Mai più in Italia nessuno sarà condannato a morire di fame e di sete», tuonano personaggi che non distinguerebbero un´iniezione intramuscolare da un dentifricio. Ma siccome c´è una maggioranza piena di sé, che fa del diritto della maggioranza un compiaciuto arbitrio e benedetto, un´assurdità come la nutrizione artificiale mutata in "sostegno vitale" è destinata a passare. Che cosa fa l´opposizione, che a sua volta, con qualche ottima eccezione, non ha voluto sapere di argomenti simili, che, nelle sue scuole di partito, "non erano nel programma", e dunque ha ritenuto che il suo compito si esaurisse nel rivendicare la necessità di arrivare a una legge? Che cosa fa, ora che la maggioranza, con tanto di benedizione, ha fatto mostra a sua volta di volere una legge, e se la aggiusta a propria misura, così da peggiorare inauditamente la situazione rispetto a quando della morte nostra la legge non si occupava? Combatte una battaglia sacrosanta e perduta attorno all´evidenza per cui la nutrizione artificiale è una terapia. E si guarda dallo spiegare ai cittadini di che cosa davvero si tratti. A cominciare dal fatto che, quand´anche la si desse vinta alla pretesa insensata che la nutrizione artificiale non sia una pratica medica, e la si assimili al "sostegno vitale", al naturale mangiare e bere di ciascuno di noi, resta che ciascuno di noi è padrone di quanto, quando, come e se mangiare e bere. E dunque sarà d´ora in poi lo Stato, l´ineffabile avanguardia dello Stato italiano nel mondo, a decidere e imporre a ciascuno di noi, quando fossimo in un coma irreversibile o paralizzati dalla testa ai piedi o in uno stato vegetativo persistente da diciassette anni, quanto e come e se mangiare e bere? Lo Stato carcerario nutritore? Non solo questa enormità mina alla sua radice prima la responsabilità e libertà personale che sono la premessa della legalità. Ma sopraffà ogni legge. Nessuna autorità può imporre di mangiare e bere, nemmeno più nelle galere, che sono laboratori specializzati di tortura e di arbitrio, e fino a poco fa il ricorso nonviolento al digiuno veniva punito e, in condizioni estreme, violato dal Trattamento sanitario obbligatorio, cioè appunto dall´alimentazione forzata. Solo in casi di accertata � e arduamente accertata � necessità psichiatrica si può disporre un´alimentazione forzata, come sa chi fa i conti con la tragedia dell´anoressia nervosa. Ed ecco che diventiamo tutti, alla condizione di restar vittime di una disgrazia o di una malattia irreparabile, potenziali oggetti della nutrizione forzata per legge, espropriati del nostro corpo e della nostra dignità. Forse, si dirà, il ricorso urgente alla nutrizione artificiale non è il soccorso pietoso a chi abbia creduto di non poter sopportare una sventura, e domani ci sarà grato di averlo trattenuto al mondo? Forse che non ci adopereremmo comunque per trattenere chi, ubriaco o disperato, stia per gettarsi giù da una spalletta, e tenerlo stretto finché non ripensi? Certo: ma all´ubriaco la sbronza passerà, il disperato forse metterà a confronto il vuoto che gli è stato davanti con lo spiraglio di una nuova mattina, la ragazza forse proverà a risalire la corrente. E se no, la spalletta sarà ancora lì, basterà scegliere un´ora più rada. Io non vorrò, quando si siano accertate alcune condizioni, sopravvivere in un modo che sento indegno di me, e intollerabile per chi mi vuole bene. E qualcuno sta decretando che penetrerà nel mio corpo e disporrà della mia degenza in vita? L´Italia era, fino a oggi, lo Stato che non ha riconosciuto il reato di tortura nel suo codice, benché impegnata solennemente a farlo. Da domani, sarà lo Stato che ha decretato la tortura dei sopravviventi incapaci di intendere, o anche solo incapaci di procurarsi la liberazione con le proprie mani e con la propria bocca. Il prossimo passo sarà un cartello che dice: «è severamente vietato il suicidio». Questo è il punto. Che punto, eh?

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è tempo di pari apportunità (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 2 - Grosseto è tempo di pari apportunità La conferenza alle 9 nella sala Pegaso GROSSETO. Saranno le pari opportunità al centro della conferenza di questa mattina durante la quarta conferenza del ciclo dedicato a "Le violazioni dei diritti umani in Italia". Appuntamento dalle 9 nella Sala Pegaso, quindi, per l'iniziativa promossa dal Tavolo culturale - educativo del Forum provinciale del Volontariato del Terzo settore e della Cooperazione internazionale, istituito dalla Provincia di Grosseto, per celebrare il sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo. L'incontro di domani è dedicato a "Il tempo delle pari opportunità", una tematica importante per la Provincia, che da sempre si è schierata per la realizzazione delle stesse opportunità e degli stessi diritti tra uomini e donne, istituendo anche una Commissione per le pari opportunità, presieduta da Marisa Ferrini. Questo il programma della giornata: alle 9 registrazione del partecipanti e saluto di Lio Scheggi, presidente della Provincia di Grosseto; a seguire: "Il tempo delle pari opportunità", Cinzia Tacconi, assessore alle Politiche sociali delle Provincia di Grosseto; "Donne e politica", Maria Platter, vicepresidente Ato 6 Ombrone; "Violenza maschile sulle donne: interrogare la normalità", Giuliana Gentili, Centro Donna Grosseto; "Tempi di vita, tempi di lavoro", Claudia Musolesi, Studio Duo- Donne e uomini nelle organizzazioni. Seguirà un dibattito.

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"forum culture, nessuno scippo" - ilaria urbani ottavio lucarelli (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina VII - Napoli La conferenza internazionale a Castel dell´Ovo "Forum culture, nessuno scippo" Tortura, schiavitù, guerra voci dal mondo che soffre Iervolino al governo: possiamo andare avanti anche da soli Intanto Roma conferma al sindaco i poteri speciali su traffico e mobilità ILARIA URBANI OTTAVIO LUCARELLI «La nostra intifada è di pace, le nostre armi sono bandiere e slogan per gridare al mondo che siamo vittime di una delle più grandi violenze di stato perpetrate nel mondo». Aminatou Haidar, militante per i diritti del popolo sarahawi alza la voce e chiede di ascoltare con attenzione la sua testimonianza sulla repressione nel Sahara occidentale, da anni in attesa del referendum per l´autodeterminazione. L´attivista ha raccontato le sofferenze del suo popolo alla conferenza internazionale patrocinata dal Comune "Società e diritti umani nel Maghreb", iniziata ieri al Castel dell´Ovo. A farle eco Khadija Anna Pighizzini, bergamasca sposata dal ?95 con il traduttore islamista Kassim Britel detenuto nelle carceri marocchine, torturato e sottoposto a detenzioni in regime di reditions dai servizi segreti americani. «Mio marito è cittadino italiano da 13 anni - racconta - è stato arrestato in Pakistan nel 2002 per un reato di terrorismo mai compiuto e portato dalla Cia in carcere in Marocco, da lì non è mai più tornato anche se una sentenza del tribunale nel 2006 lo ha ritenuto innocente». Al convegno hanno partecipato esponenti di Ong internazionali e testimoni diretti della schiavitù. «In Mauritania - racconta Biram Dah Abeid, figlio di ex schiavi e membro di Sos Esclaves - vivono tuttora un milione e mezzo di persone tra quelle sottoposte in schiavitù agricola, domestica o del mercato del sesso». L´associazione che ha organizzato l´evento, l´Ossin rappresentata dal magistrato Nicola Quatrano, ha illustrato poi gli obiettivi dell´Omd - Osservatorio mediterraneo dei diritti, impegnato a monitorare gli Stati del bacino del mediterraneo in tema di diritti. La conferenza prosegue oggi dalle 9,30 con Adam Abdelmoula (Onu), Pietro Marcenaro, presidente della Commissione per i diritti umani al Senato, la parlamentare europea Carmen Motta e il giornalista Stefano Liberti. «Napoli non sarà espropriata del Forum Unesco delle culture 2013. Lo abbiamo conquistato con le nostre forze e, dunque, sarà Napoli a gestirlo. Se il governo darà una mano bene, altrimenti andiamo avanti da soli». L´annuncio del sindaco Rosa Russo Iervolino arriva in mattinata a Castel dell´Ovo in apertura della conferenza "Società civile e diritti umani nel Maghreb" organizzata dall´Osservatorio Internazionale Ossin. «Il Forum è nostro e lo gestiremo noi, così come Milano gestisce l´Expò» è il segnale del sindaco in vista di due gemellaggi. Lunedì la firma dell´accordo con Barcellona per l´organizzazione dell´appuntamento che si terrà nel 2013 nell´area occidentale della città. Martedì un patto, un Protocollo d´intesa con Letizia Moratti per il coordinamento delle iniziative connesse al Forum 2013 e all´Expo di Milano del 2015. Alla prima iniziativa parteciperanno Antonio Bassolino e, per la Fondazione Forum di Barcellona, l´assessore Ignacio Cardelùs con il direttore generale Mireja Belil. Con il contratto la Fondazione catalana conferma la designazione di Napoli come città ospitante e affida a Comune e Regione la titolarità dell´evento in conformità al progetto presentato nel 2007 dal presidente della Consulta generale del Forum, l´assessore comunale Nicola Oddati, che lunedì presiederà la cerimonia di firma dell´accordo. Con il Protocollo di martedì si avvia invece una sinergia tra le due metropoli per l´organizzazione di due appuntamenti di rilevanza internazionale. Due appuntamenti e un annuncio. Il sindaco va all´offensiva e respinge ogni ipotesi di commissariamento da parte del governo in materia di Forum 2013, proprio nel giorno in cui lo stesso governo ha confermato alla Iervolino i poteri speciali per «completare gli interventi di contrasto ai problemi del traffico e della mobilità». «Provvedimento - commenta la Iervolino - che permette di riprendere un lavoro già proficuamente avviato da mesi con la collaborazione della Camera di Commercio, dell´Associazione costruttori, dell´Unione industriali e dell´Associazione piccole imprese e che porterà al più presto all´apertura di nuovi parcheggi necessari per alleggerire i problemi di viabilità e di traffico in città». Provvedimento che, peraltro, smentisce clamorosamente quanto annunciato la scorsa settimana durante la "coreografica" ma giuridicamente nulla "sfiducia" che il centrodestra ha votato alla Camera contro la Iervolino. "Sfiducia" votata dai deputati contro il parere del governo, che aveva dichiarato l´insussistenza di condizioni per il commissariamento del Comune.

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<Caro Maroni vieni a vedere quest'inferno> (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Caro Maroni vieni a vedere quest'inferno» INTERVISTA. Il senatore del Pd Pietro Marcenaro, dopo aver visitato il centro d'accoglienza siciliano, ha una certezza: se il ministro dell'Interno sapesse in quali condizioni vivono gli immigrati, non aspetterebbe un minuto in più per intervenire. di Sonia Oranges «Ho trovato situazioni e visto cose che non immaginavo. E ora mi porto dentro un'emozione che non saprei nemmeno come descrivere»: le parole di Pietro Marcenaro, senatore pd e presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, non sono quelle di un politico. Sono le parole di un uomo che a 63 anni si è trovato a fare i conti con un quadro di umanità dolente che mai avrebbe sospettato nel suo Paese, in Italia. Il microcosmo del centro di accoglienza per immigrati di Lampedusa. Una "scoperta" che ora vorrebbe condividere con il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Quando è stato sull'isola? Mercoledì scorso. La commissione che presiedo è stata istituita in dicembre e, per la prima volta, il lavoro sui diritti umani ci ha portato lì. Tutti sapevamo che a Lampedusa c'era un problema serio e acuto. E, visto che viviamo in una democrazia evoluta, per fortuna quando si verificano emergenze del genere si interviene. È chiaro che non siamo un'organizzazione umanitaria ma una sede politica, però abbiamo anche il compito della verifica. Così siamo andati lì con una delegazione quanto più ampia possibile, proprio perché la commissione non fosse una ulteriore sede di conflitto politico, ma per tentare di prendere consapevolezza di un patrimonio comune, i diritti umani appunto, da cui partire per affrontare questioni difficili dal punto di vista politico. Perché ha voluto scrivere un diario di questa visita? Se le persone hanno una sensibilità, e non vivono la politica solamente come mestiere, non si può rimanere indifferenti di fronte a quello spettacolo. In alcuni casi, con gli ospiti del centro, potevamo comunicare, esprimergli un minimo di fraternità, solamente attraverso un gesto, anche solo una carezza. Io ho scritto quello che ho capito e sentito, mettendolo a disposizione degli altri, senza alcuna pretesa di oggettività. Non voglio fare propaganda, né alimentare le contrapposizioni politiche. Ma credo che il centro di Lampedusa oggi possa esistere così com'è, solamente perché nessuno lo conosce. Dopo averlo visitato, diventa inaccettabile per chiunque. Lei dice di non voler fare propaganda, però il suo diario lo ha inviato a tutti i giornali italiani. Bisogna chiedere, pretendere di vedere e sapere. E se si informa, già si comincia a cambiare le cose. Le assicuro, la situazione a Lampedusa è così grave che verificarla e sentire la responsabilità di fare qualcosa, sono un tutt'uno. Una volta vista, diventa inammissibile anche solamente per un giorno ancora. Qual è il suo obiettivo? Prima di tutto, distinguiamo le politiche di controllo e dei flussi dal caso Lampedusa, a meno che non ci sia chi pensa che il fine giustifica i mezzi, e che un centro per immigrati in quelle condizioni serva a scoraggiare chi parte per raggiungere le nostre coste. Lampedusa, fino a poco tempo fa, era un modello d'accoglienza per tutti i paesi europei. Gli immigrati ci restavano pochissimo tempo e molti di loro lì hanno avuto salva la vita. C'è chi pensa che questo modello abbia invogliato i trafficanti di esseri umani a battere la rotta per la Sicilia. È un argomento di cui si può discutere, ma che non giustifica il trattamento riservato agli immigrati. Quelle persone devono immediatamente essere spostate da lì, per una questione umanitaria e per rispettare i loro diritti, da quello di avere un difensore o un giudice cui ricorrere, alle cure mediche, fino alla loro integrità. Tutti diritti riconosciuti dalla Costituzione e dai trattati internazionali ratificati dal nostro Paese. Su questa base, si può poi affrontare qualsiasi discussione politica. Anche quella sulla pretesa cattiveria di cui parla Maroni. La cattiveria deve comunque fermarsi di fronte alle leggi e ai diritti da queste stabiliti. Ha intenzione di parlare con Maroni? Uscendo dal centro di accoglienza di Lampedusa ho detto una sola cosa: sono certo che se almeno una volta Maroni avesse la possibilità di vedere con i suoi occhi quello che abbiamo visto noi, sentirebbe la stessa urgenza, la stessa responsabilità d'intervenire immediatamente. Ne ho accennato con il capogruppo della Lega Federico Bricolo che al rientro dall'isola è subito venuto a parlarmi. Maroni deve andare a Lampedusa, se vuole sono disposto ad accompagnarlo in qualsiasi momento. Ripeto, non c'è nessuno, secondo me, che dopo un'esperienza così se la sentirebbe di eludere il problema. Che è una grande questione politica, non materia da politichetta. 14/02/2009

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Coordinamento della Pace abbandonato da Cantù (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Como)" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

COMO CITTA' pag. 2 Coordinamento della Pace abbandonato da Cantù DOPO DODICI ANNI DI COLLABORAZIONE CANTÙ FUORI DAL COORDINAMENTO comasco per la Pace, «costa troppo, è politicizzato e non serve a nulla». Lo strappo con l'associazione presieduta dal sindaco di Lurate Caccivio, Emilio Botta, lo annuncia il primo cittadino di Cantù, Tiziana Sala, decisa a uscire dal coordinamento di cui la città è stata tra i fondatori e quindi a non far versare dal municipio la quota di adesione per il 2009 che, lo scorso anno, era stata di 5.500 euro. «Credo che non faccia nulla per Cantù e che quindi non serva spendere ulteriormente questo denaro», precisa il sindaco, mandando così all'aria una collaborazione che era iniziata dai primi di ottobre del 1997, anno di fondazione dello stesso Coordinamento comasco per la Pace, «il primo tentativo in Italia di unire organizzazioni private, ong e associazioni, e pubbliche, che intendono diffondere la cultura della pace, della mondialità e del rispetto dei diritti umani nel proprio territorio e nel mondo", si legge sul sito dell'associazione. IN QUESTI ANNI il Coordinamento, attivo con progetti di cooperazione internazionale ma anche di documentazione locale, è cresciuto arrivando a includere una quarantina di Amministrazioni, di cui Cantù è la più grande, e una cinquantina di associazioni del territorio, che spaziano dalla Caritas alle Acli, da Amnesty International all'Auser, dalla rete Lilliput ai guanelliani. Nel corso degli anni alcuni Comuni erano già usciti, come ad esempio Erba nel 2008, ma Cantù per l'associazione è una sorta di simbolo anche perché la città ne è stata la culla a metà degli anni Novanta. C.Cat.

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Salvò tre giovani: premiato (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Salvò tre giovani: premiato --> Sabato 14 Febbraio 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print Soccorritori sulle rive dell´Adda: il 2 luglio vennero salvati tre giovani Due bergamaschi saranno nominati «Cavalieri dei diritti umani» domani nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano. Il primo maresciallo Vito Salaniti e il carabiniere scelto Carmelo Antonio Ciulla sono stati designati dalla Società Umanitaria e dalla Lega internazionale per i diritti dell'uomo (Lidu), sezione di Milano. L'onorificenza verrà conferita anche ad altre 17 persone, domani alle 16 a Milano alla Società Umanitaria di via San Barnaba 48. I premiati sono persone scelte tra le forze armate e le forze dell'ordine, che si sono distinte per azioni ispirate ai valori di fratellanza e di solidarietà universale, sanciti dalle Nazioni Unite nella Dichiarazione dei diritti dell'uomo, giunta al suo sessantesimo anniversario. Lo scopo, come sostiene il presidente della Lidu, Morris Grezzi, è quello di «testimoniare, attraverso le persone premiate, l'esigenza di un impegno operativo concreto in favore del rispetto della vita umana e della sua dignità». Il primo maresciallo Vito Salaniti, del 3° Reggimento sostegno Aves «Aquila» di Orio al Serio, è donatore di sangue per la sezione Avis di Presezzo e volontario della Croce Rossa Italiana, con assiduo impegno quotidiano durante le ore serali, nella locale sede di Bonate Sotto. Il carabiniere scelto Carmelo Antonio Ciulla, del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Treviglio, è stato scelto, recita la motivazione, «per il suo esemplare altruismo, grande coraggio e cosciente sprezzo del pericolo». Il due luglio scorso il militare ha tratto in salvo tre giovani che stavano annegando nelle acque dell'Adda. Dopo aver riportato a riva i ragazzi, Ciulla tentò, invano, di raggiungere anche l'uomo che si era gettato nel fiume in aiuto dei tre e che, sopraffatto dalla corrente, perse la vita. I riconoscimenti verranno conferiti dalle massime autorità militari della Lombardia. Seguirà un concerto del fisarmonicista Oleg Vereshchagin. E quest'anno c'è una novità: un concorso rivolto ai giovani delle scuole superiori per far conoscere loro lo spirito che anima la Dichiarazione dei diritti dell'uomo. Su questo tema i ragazzi hanno prodotto un elaborato scritto e i vincitori verranno insigniti del titolo di Ambasciatori dei diritti umani. 14/02/2009 nascosto-->

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Italia-USA. Pelosi: con Obama nuova era per i rapporti con l'UE (sezione: Diritti umani)

( da "AmericaOggi Online" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Italia-USA. Pelosi: con Obama nuova era per i rapporti con l'UE di Cristiano Del Riccio 15-02-2009 WASHINGTON. Nancy Pelosi non ha dubbi: "Con Barack Obama è cominciata una nuova era nei rapporti tra Europa e Stati Uniti, basata sulla cooperazione e sul rispetto e non più, come con Bush, sulla condiscendenza e sulla indifferenza. Obama vuole veramente vedere un miglioramento dei rapporti transatlantici". E' il dodicesimo viaggio in Italia per la Pelosi, che ha sempre parlato con orgoglio delle sue profonde radici italiane, ma è il primo da speaker (presidente) della Camera, la terza carica istituzionale degli Stati Uniti, e non nasconde il suo entusiasmo, in una intervista con alcuni giornalisti italiani, per questa visita di una settimana destinata a portarla ad Aviano (Pordenone), Firenze, Roma e Napoli. Rispondendo alle domande parla anche della vicenda Eluana che ha molti punti in comune con il caso Usa di Terri Schiavo ("Sono decisioni molto difficili che non spettano al Congresso o ai tribunali ma ai familiari: nel caso della Schiavo ho sempre sostenuto il diritto del marito di esaudire il desiderio della vittima") e della questione Fiat-Chrysler: "C'è ostilità nel Congresso a dare altri soldi alla Chrysler perché i proprietari sono speculatori e non azionisti, io intendo esaminare la questione senza preclusioni e senza decisioni precipitose". Spiega che la visita in Italia, dove incontrerà le più alte cariche istituzionali, ha un doppio scopo: ringraziare le autorità italiane per l' intensa collaborazione con l'America e ascoltare le idee del suo Paese d'origine sulle maggiori sfide mondiali, a partire da "crisi economica, sicurezza, ambiente, clima, promozione dei diritti umani". Ha chiesto di cominciare la sua visita incontrando le truppe Usa della base di Aviano. "Non so quanti americani sanno che non abbiamo miglior amico nella Nato dell'Italia, non so quanti sanno che 14 mila dei nostri militari sono ospitati dall'Italia, non so quanti sanno della leadership dell'Italia nella lotta alla proliferazione nucleare, al terrorismo, alla crisi alimentare, alla crisi del clima - ha detto la Pelosi - ma vogliamo che lo sappiamo e cercheremo di metterlo in evidenza durante questo mio viaggio". La speaker della Camera, partita per l'Italia venerdì poche ore dopo il successo della approvazione del piano di stimolo dell'economia, ha definito Obama "un grande leader". "Nessun presidente prima di lui era riuscito, a tre settimane dall'arrivo alla Casa Bianca, a far approvare misure economiche di così ampie dimensioni con centinaia di miliardi di dollari destinati alla sanità, all' educazione, alla scienza e tecnologia, ad ammodernare le infrastrutture, a dare alla classe media la più ampia riduzione fiscale della storia", ha affermato la Pelosi. Anche se il piano è stato approvato quasi esclusivamente con i voti dei democratici, per la speaker della Camera il tentativo di Obama di creare un nuovo spirito bipartisan non è defunto. "Obama ha teso la mano più volte ai repubblicani al Congresso, pronto ad ascoltare nuove idee - ha detto la Pelosi - ma i loro suggerimenti erano la copia delle politiche fallite di Bush, le stesse che ci hanno messo in questa grave crisi economica". La Pelosi ha sottolineato che il piano non comprende norme protezioniste: "Niente di ciò che è nel piano viola gli accordi commerciali stipulati dagli Stati Uniti. Non temete: l'America non vuole tornare al protezionismo

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Donna saudita nel governo (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Reggio" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Re Abdullah nomina Norah al Faiz viceministro dell'Educazione femminile Donna saudita nel governo Svolta nel regno arabo verso la parità tra i sessi BEIRUT. Rimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz ha cambiato la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che, per la prima volta, ha affidato uno di essi ad una donna. Norah al Faiz diviene viceministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per poter avere finalmente il permesso di guidare. Alcuni giorni fa, l'ultima, in ordine di tempo, è venuta da Amira al Tawil, una delle mogli del ricchissimo e influente nipote di re Abdullah, al Walid bin Talal. «Ho una patente internazionale, all'estero guido e sono pronta a farlo anche nel regno saudita», ha detto in un'intervista. Quando era ancora ancora principe ereditario, Abdullah sottolineò in un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella vita attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno meno anni di quelli che si contano sulle dita di una mano». Dopo essere divenuto re, nell'agosto 2005, Abdallah sembra però aver deciso di rallentare. Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile».

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Il boom economico? Si fonda in gran parte sui lavori forzati (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 15/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Cultura&Spettacoli «Il boom economico? Si fonda in gran parte sui lavori forzati» LA CINA DEI GULAG Il dissidente cinese Harri Wu racconta i suoi 19 anni di prigionia nei «laogai», tra torture e umiliazioni (foto Reporter/Paletti)" title="Harry Wu alla Pace, con copie di suoi libri (foto Reporter/Paletti)" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090215/foto/full_brescia_886.jpg',600,820)"> Harry Wu alla Pace, con copie di suoi libri (foto Reporter/Paletti) Una dichiarazione, più di altre, ha infuso inquietudine e sgomento: «La maggior parte della popolazione cinese è d'accordo con i provvedimenti di coloro che sono al potere». Uno sgomento che ha fatto sbiadire, seppur per poco, il racconto delle atrocità e del perpetrarsi della lesione dei diritti umani fatto dal dissidente cinese Harry Wu che l'altra sera ha tenuto con il fiato sospeso, per oltre due ore, le moltissime persone che hanno stipato la Sala Bevilacqua alla Pace per ascoltare le sue parole. Ospite della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, dei Padri Filippini della Pace e del Gruppo di Brescia di Amnesty International, l'attivista per i diritti umani in Cina ha ripercorso i diciannove anni della sua prigionia nei «laogai» - letteralmente «riforma attraverso il lavoro» -, campi di lavoro simili ai «gulag» dell'era sovietica. «Anche se - ha sottolineato Wu - i gulag sono stati chiusi, mentre la tragedia dei laogai non ha fine: ne esistono ancora più di mille e si stima che siano circa quattro milioni i detenuti colpevoli di essere contrari all'attuale regime totalitario, di professare una fede religiosa o di esprimere idee in contrasto con quelle del governo centrale. Ciò che brucia, tuttavia, è che la potenza economica cinese si fonda sulla sofferenza di migliaia di persone, perché nei laogai si produce un'altissima percentuale di beni che vengono poi esportati nel resto del mondo». Condannato per un'opinione Il racconto di Harry Wu inizia dal periodo dell'Università, quando egli, ventitreenne figlio di una famiglia agiata di Shangai, studiava Geologia. «Non mi ero mai occupato di politica, e non intervenivo mai durante le riunioni - ha raccontato -. Un giorno, tuttavia, la segretaria del Partito comunista, durante una serie di convegni promossi in occasione della campagna «dei cento fiori», mi invitò ad esprimere liberamente la mia opinione. Ero riluttante, ma accettai e mi limitai a sottolineare che non trovavo giusto che ella si rivolgesse con il termine di compagno a coloro che erano iscritti al partito e di studente a tutti gli altri. Sarebbe stato meglio, feci notare, che chiamasse tutti signore e signora. In seguito, criticai anche l'invasione sovietica dell'Ungheria, perché la ritenevo una violazione di un diritto internazionale: libere opinioni che furono sufficienti a farmi arrestare nel 1956 e a farmi rinchiudere, nella primavera del 1960, nei campi di lavoro per diciannove anni». Anni vissuti come un animale «Fui "condannato a vita": mi torturarono, mi umiliarono, cercarono di annientarmi fisicamente e psicologicamente. Ho trascorso diciannove anni come un animale e, malgrado tutto, non ho cambiato il mio modo di vedere le cose. Ora le racconto, e sono fortunato di essere ancora vivo perché nei laogai sono morte milioni di persone piegate dalla fame e dagli stenti. E chi non muore da solo viene giustiziato: dal 1993 al 1994 sono state uccise 24mila persone e i loro organi sono stati prelevati ed usati per il trapianto. E la Cina, a fronte della comunità scientifica internazionale, vanta i suoi "progressi" che la pongono al secondo posto come numeri di trapianti dopo gli Stati Uniti!». Harry Wu è stato liberato nel 1979, dopo la morte di Mao. Trasferitosi negli Stati Uniti, ha cominciato a scrivere delle sue esperienze nei «laogai» e nel 1992 ha abbandonato l'insegnamento per dedicarsi esclusivamente all'attivismo e alla denuncia delle violazioni dei diritti umani in Cina. A questo scopo ha creato la Laogai Research Foundation, organizzazione di ricerca e pubblica educazione non-profit sui campi di lavoro cinesi. Wu ha testimoniato di fronte a diversi Congressi negli Stati Uniti, al Parlamento del Regno Unito, della Germania, dell'Australia, alle Nazioni Unite e, grazie all'interessamento di Alternativa Sociale, anche al Parlamento europeo. «Fino al 2000 ho partecipato alle riunioni delle Nazioni Unite, poi ho smesso: alla Commissione per i diritti umani i cinesi presentano documenti non veritieri, e non lo posso accettare. Non si parla del controllo delle nascite in base al quale il regime obbliga una donna ad avere un solo figlio; non si parla della libertà di religione. Il regime, dagli anni Ottanta, si è accorto di avere bisogno dei soldi dell'Occidente e così ha recuperato le religioni; tra queste, quella cattolica con l'istituzione della Chiesa patriottica: vi sembra libertà di culto, questa? Non si parla - ha aggiunto Wu - degli organi prelevati alle persone giustiziate: un gesto che viene fatto nel massimo del disprezzo, perché ritengono che quei corpi non valgano nulla e debbano essere usati fino alla fine. Ancora, non si parla di quell'enorme serbatoio di manodopera a basso costo che sono i "laogai" nei quali milioni di persone sono costrette a produrre, private dei più elementari diritti umani. Nei campi, per usare il gergo del regime, ha la sua massima espressione la "dittatura della democrazia del popolo"». Anna Della Moretta

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Una donna nel governo arabo (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Edizione: 15/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:estero Una donna nel governo arabo Per la prima volta nella storia incarico di vice ministro al femminile BEIRUTRimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz ha cambiato la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che, per la prima volta, ha affidato uno di essi ad una donna. Norah al Faiz diviene vice ministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per poter avere finalmente il permesso di guidare. Quando era principe ereditario, Abdullah sottolineò in un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella vita attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno meno anni di quelli che si contano sulle dita di una mano». Dopo essere divenuto re, nell'agosto 2005, Abdullah sembra però aver deciso di rallentare. Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile»: «Per piacere - aveva esortato - siate pazienti». Nel frattempo, ha concesso loro il diritto di votare, ma non di candidarsi, nelle elezione del marzo 2007 per i consigli di amministrazione delle organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose per i pellegrini musulmani. E nell'attesa, le donne si stanno preparando: secondo dati ufficiosi, il 70% della popolazione universitaria saudita è femminile e ogni anno si laureano 44.000 donne mentre 121.000 concludono gli studi liceali.

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Rivoluzione: una donna nel governo di Riad (sezione: Diritti umani)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

ARABIA SAUDITA Rivoluzione: una donna nel governo di Riad RIAD Il re saudita Abdullah ha nominato ieri una donna alla carica di vice ministro dell'Educazione. Mai in passato una donna aveva fatto parte di un governo in Arabia Saudita, Paese retto da una monarchia ultraconservatrice ispirata al wahabismo. Abdullah ha effettuato un ampio rimpasto di governo, il primo da quando è salito al trono nel 2005. In particolare il re ha nominato quattro nuovi ministri: la Giustizia è stata affidata a Mohamed al-Issa; il ministero dell'Educazione al principe Faysal ben Abdallah ben Mohamed; quello dell'Informazione al suo ambasciatore a Beirut Abdel Aziz al-Khoja e quello della Sanità ad Abdallah al-Rabia. La novità è rappresentata però dalla nomina della signora Noura al Fayez alla carica di vice ministro dell'Educazione. Si compie così un notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per poter avere finalmente il permesso di guidare.

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Libia, arrestato l'avvocato che difende i diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Libia, arrestato l'avvocato che difende i diritti umani Battuta d'arresto per il processo di apertura del regime libico. La polizia di Gheddafi ha infatti arrestato, lo scorso 31 gennaio, una delle figure di spicco della società civile libica. Si tratta dell'avvocato Jumaa Attiga. Esule politico negli anni '70 tornò a Tripoli nel 1988, quando il Colonnello invitava gli esuli a rimpatriare senza temere arresti. Nel 1991, finì in carcere con l'accusa di aver partecipato all'uccisione dell'ambasciatore libico a Roma nel 1984. Dopo pochi mesi tuttavia, il tribunale lo assolse da ogni accusa. Ciononostante Attiga rimase 7 anni in cella. Fu allora che Attiga venne chiamato dal figlio di Gheddafi, Saif el Islam, a presiedere la Organizzazione dei diritti umani della Fondazione Gheddafi. Otto anni in cui Attiga non ha esitato a comparire in tv e in eventi pubblici parlando della situazione dei diritti umani in Libia. Fino all'arresto, due settimane fa. Con la stessa accusa. L'omicidio dell'ambasciatore libico a Roma. Un caso che si riapre a 18 anni dalla sentenza che lo aveva dichiarato innocente. Il suo arresto è una lotta tra la Libia di ieri e quella di domani. Lo stesso figlio di Gheddafi, Saif al Islam sull'arresto di Attiga ha dichiarato: «È incredibile, è ridicolo, è inaccettabile». G.D.G

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Arabia Saudita Prima donna nel governo (sezione: Diritti umani)

( da "Unita, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Arabia Saudita Prima donna nel governo Rimpasto di governo in Arabia Saudita e per la prima volta re Abdullah ha chiamato una donna nell'esecutivo. Norah al Faiz diviene vice ministro dell'Educazione femminile. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un maschio della famiglia. Abdullah dal 2007 ha concesso alle donne il diritto di votare, ma non di candidarsi per i consigli d'amministrazione delle organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose per i pellegrini musulmani. Secondo dati ufficiosi, il 70% della popolazione universitaria saudita è femminile e ogni anno si laureano 44.000 donne mentre 121.000 concludono il liceo.

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<Se non si rinnova la Costituzione diventa cadavere> (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

il dibattito: interviene cacciari «Se non si rinnova la Costituzione diventa cadavere» ROMA - «La Costituzione è la legge fondamentale di uno Stato e quindi sì, dobbiamo tenercela stretta se non vogliamo cadere in anarchie. Nello stesso tempo, però, una cosa a cui si è veramente e intelligentemente fedeli è un qualcosa che via via nel tempo si trasforma, si rinnova, altrimenti è un cadavere. E guai a tenersi stretti i cadaveri». Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, figura di spicco del Partito Democratico, commenta così ad «Affaritaliani.it» le parole del capo dello Stato sulla Carta. «La nostra Costituzione - aggiunge - sarà tanto più vivente quanto più sapremo farla vivere con noi. Questo è il rapporto fondamentale che bisogna avere con la Carta. Altrimenti diventa un cadavere. E la peggior tortura che conoscevano gli antichi era legare un vivo a un cadavere. Era la peggiore tortura etrusca». Nel dibattito ieri è intervenuto anche il Presidente del Senato Renato Schifani, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar Sicilia.il Presidente del Senato Renato Schifani, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar Sicilia. «Ritengo - ha detto - che i valori contenuti nella prima parte della Costituzione siano immodificabili e nessuna parte politica ha mai pensato di intervenire, ma sulla seconda parte da dieci anni c'è un dibattito. Credo che questa legislatura, con calma e col massimo del consenso possa fare un buon lavoro. Da dieci anni - ha aggiunto - si parla della modernizzazione della Costituzione, della riduzione del numero di parlamentari, dell'abolizione del bicameralismo, di dare più potere al premier, del presidenzialismo e di un sistema legislativo più vicino alle esigenze del cittadino». Sulla stessa lunghezza d'onda è il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi: «La Costituzione non è intoccabile, tant'è che i costituenti hanno previsto una procedura per modificarla» ha dichiarato. Di Costituzione ha parlato a Bologna anche a Massimo D'Alema: «Modifiche alla seconda parte della Costituzione si possono fare - ha detto - ma si devono fare con il dialogo e non con atti di prepotenza e unilaterali. La Fondazione Italianieuropei - ha aggiunto - ha presentato una riforma della legge elettorale e di alcune parti della Costituzione». Modifiche quindi, sono possibili. «Ma ovviamente - ha precisato D'Alema - dipende dal merito di quello che si propone. Se si devono apportare modifiche limitate e ragionevoli alla seconda parte, senza toccare i principi e i valori costitutivi, lo si deve fare attraverso il dialogo». 15/02/2009

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in piazza vico a difendere la costituzione (sezione: Diritti umani)

( da "Centro, Il" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 4 - Chieti In piazza Vico a difendere la Costituzione Unitre, Chietinuova e partiti uniti per riaffermare i diritti inviolabili Parte la campagna di informazione dei vari comitati coordinati dall'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro I prossimi passi manifestazioni e testimonial famosi CHIETI. Presidio in piazza Vico per difendere la Costituzione. «Rompiamo il silenzio perché i diritti inviolabili dell'uomo non sono stati conquistati una volta per sempre ma, per essere mantenuti vivi, necessitano di una lotta continua», spiega il presidente dell'università della terza età, Unitre, Vincenzo Troilo, che prosegue, «non sarà facile scardinare i principi della democrazia, per cui sono state necessarie tante battaglie. La gente è vigile e non lo permetterà». «Salviamo la Costituzione: aggiornarla, applicarla non demolirla», è lo slogan che fa scendere in piazza partiti di vari schieramenti. «E' una giornata molto importante per dire che la legge non è uguale per tutti», dice l'assessore comunale dell'Idv Bassam El Zhobi «basti pensare a quelle contro gli stranieri. In piazza non dovrebbero scendere solamente gruppi politici ma tanti cittadini contro l'appiattimento culturale e la manipolazione dei potenti». Dalle 11 alle 13, nonostante il freddo, c'è gente che si ferma, scorre articoli di quotidiani e di rete affissi a pannelli mobili, chiede, s'informa dei perché della protesta e se può lasciare una firma. «Non le raccogliamo ancora. Questo è il primo passo che ha come obiettivo la sensibilizzazione e l'informazione dei cittadini meno attenti», spiega Maria Rosaria Grazioso, responsabile dell'associazione Chieti nuova 3 febbraio. «Lavoriamo in collaborazione con i vari comitati presenti su tutto il territorio italiano, coordinati da Oscar Luigi Scalfaro. Siamo lo stesso movimento che, nel 2006, ha lavorato per la vittoria del no, al referendum del 25 e 26 giugno per la riforma costituzionale. Chieti ha votato a favore del "no"(15.715 voti, il 65% dei votanti) con 2 punti e mezzo percentuali, in più, rispetto alla media nazionale» continua Grazioso. «I passi successivi riguarderanno l'organizzazione di cortei, manifestazioni che coinvolgano anche personaggi illustri. La speranza è che il Parlamento non presti più accordi al governo», commenta il segretario provinciale di Rifondazione, Riccardo Di Gregorio. «La maggioranza al governo prende spunto dall'esperienza quotidiana, di difficile soluzione ideologica, per mettere in dubbio la validità e l'efficacia dell'attuale assetto istituzionale del nostro paese sancita nella Carta», riflette Alessandro Marzoli, responsabile regionale dei giovani del Pd. Presenti anche Chiara Zappalorto, segretaria cittadina del partito democratico e il presidente del consiglio comunale Enrico Raimondi, rappresentante dell'associazione Libertà eguale. «Sono contento di vedere qualcuno che ricordi le basi dei nostri valori civili e umani conquistati non solo con il sacrificio di molti nostri concittadini ma anche di molti stranieri. Pachistani, canadesi, americani, inglesi e australiani hanno dato la loro vita per la nostra libertà e non è vero che si può cambiare tutta la Costituzione perché, altrimenti, ne sarebbe un'altra», commenta un passante, Nicola Valletta. Arrembaggio alla Costituzione, diritti umani, giustizia, sicurezza e beni culturali i temi del dibattito in piazza con la replica, questa mattina allo scalo. In piazza Marconi, dalle 11 alle 13. Debora Zappacosta

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La scuola per i diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

La scuola per i diritti umani Ad Auschwitz gli studenti dell'Istituto di Cusiano ALBERTO MOSCA OSSANA. Continua l'impegno dell'Istituto comprensivo "Alta Val di Sole" nei percorsi dedicati a pace, diritti umani e solidarietà. All'incontro con gli operatori di Emergency seguirà il gemellaggio con Kiamuri, in Kenya, con il viaggio di alcuni docenti dell'istituto di Cusiano per organizzare laggiù una scuola professionale. Il percorso sui diritti umani, accanto ai numerosi momenti di riflessione affrontati nelle classi sull'attualità, ha avuto come momento forte la visita ad Auschwitz. Un viaggio che conferma l'importanza di coltivare la memoria storica dei ragazzi, aiutandoli a contestualizzare il presente, a capire meglio la realtà che li circonda, a costruirsi una coscienza critica capace di riconoscere l'ingiustizia presente e di reagire ad essa. Il viaggio ad Auschwitz è stato «un'esperienza intensa e preziosa per i ragazzi - spiega la dirigente Alessandra Pasini - che hanno potuto vedere con i propri occhi e toccare con mano ciò che molti loro coetanei si devono limitare a leggere sui libri di storia; ne hanno ricavato insegnamenti, emozioni e ricordi che difficilmente si cancelleranno dalla loro memoria e dal loro cuore». Al rientro in Val di Sole, le rielaborazioni e le riflessioni dei ragazzi hanno fatto capire quanto l'esperienza sia stata importante per loro e le numerose foto, scattate durante la visita, hanno dato vita ad un nutrito reportage, presentato al teatro di Fucine in occasione dell'incontro con Sami Modiano, un ex deportato ad Auschwitz. Così, dopo quel viaggio importante, i ragazzi hanno avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza diretta di chi in quell'inferno ha perso la giovinezza: Sami Modiano, ebreo romano, fu deportato ad Auschwitz quando aveva solo 13 anni. Le sue parole, ascoltate la sera da un folto pubblico di adulti e la mattina dagli attentissimi alunni dell'Istituto, sono state il sofferto racconto di chi sta dedicando la propria vecchiaia a portare a tutti la sua testimonianza e il suo accorato monito, rivolto soprattutto ai giovani che Modiano ha definito come "la speranza del futuro". «I commenti e le riflessioni dei ragazzi - conclude Pasini - confermano l'importanza e la necessità per la scuola di continuare ad impegnarsi in percorsi formativi, che arricchiscano e completino le materie scolastiche, educando i giovani ai valori della pace, della tolleranza e del rispetto, valori che la "Memoria" intesa non come sterile ricordo, ma come monito per il presente e per il futuro, ci aiuta a conoscere e a realizzare».

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Arabia, la prima donna ministro (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esteri Pagina 114 Rimpasto di governo: Norah al Faiz nominata dal re saudita Abdullah vice dell'Educazione femminile Arabia, la prima donna ministro Rimpasto di governo: Norah al Faiz nominata dal re saudita Abdullah vice dell'Educazione femminile Cade un tabù, ma l'emancipazione è lontana --> Cade un tabù, ma l'emancipazione è lontana La legge proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, guidare senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. BEIRUT Rimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz ha cambiato la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che, per la prima volta, ha affidato uno di essi ad una donna. Norah al Faiz diviene vice ministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. I DIVIETI Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per poter avere finalmente il permesso di guidare. Alcuni giorni fa, l'ultima, in ordine di tempo, è venuta da Amira al Tawil, una delle mogli del ricchissimo e influente nipote di re Abdullah, al Walid bin Talal. «Ho una patente internazionale, all'estero guido e sono pronta a farlo anche nel regno saudita», ha detto in un'intervista. I PRIMI PASSI Quando era ancora ancora principe ereditario, Abdullah sottolineò in un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella vita attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno meno anni di quelli che si contano sulle dita di una mano». Dopo essere divenuto re, nell'agosto 2005, Abdallah sembra però aver deciso di rallentare. Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile»: «Per piacere - aveva esortato - siate pazienti, pazienti, pazienti». DIRITTO DI VOTO Nel frattempo, ha concesso loro il diritto di votare, ma non di candidarsi, nelle elezione del marzo 2007 per i consigli di amministrazione delle organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose per i pellegrini musulmani. E nell'attesa, le donne si stanno preparando: secondo dati ufficiosi, il 70 per cento della popolazione universitaria saudita è femminile e ogni anno si laureano 44.000 donne mentre 121.000 concludono gli studi liceali.

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Svolta in Arabia Saudita, una donna entra nel governo (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Svolta in Arabia Saudita, una donna entra nel governo --> Domenica 15 Febbraio 2009 SOCIETA, pagina 11 e-mail print BEIRUTRimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah Bin Abdul Aziz ha cambiato la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che, per la prima volta, ha affidato uno di essi a una donna. Norah al Faiz diviene vice ministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani «Human rights watch» ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per poter avere finalmente il permesso di guidare. Quando era ancora ancora principe ereditario, Abdullah sottolineò in un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella vita attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno meno anni di quelli che si contano sulle dita di una mano». Dopo essere divenuto re, nell'agosto 2005, Abdallah sembra però aver deciso di rallentare. Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile»: «Per piacere - aveva esortato - siate pazienti, pazienti, pazienti». Nel frattempo, ha concesso loro il diritto di votare, ma non di candidarsi, nelle elezione del marzo 2007 per i Consigli di amministrazione delle organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose per i pellegrini musulmani. E nell'attesa, le donne si stanno preparando: secondo dati ufficiosi, il settanta per cento della popolazione universitaria saudita è femminile e ogni anno si laureano 44.000 donne, mentre 121.000 concludono gli studi liceali. Il rimpasto annunciato ieri è il primo, da quando re Abdullah è sul trono: riguarda i ministeri della Giustizia, dell'Educazione e dell'Informazione. Il sovrano ha inoltre cambiato i vertici del Majlis al-Shura, un consiglio consultivo il cui numero di membri è stato portato da 120 a 170, e del Consiglio superiore della magistratura, nonché della Corte suprema e della polizia religiosa e della Banca centrale. Considerato il ritmo tenuto finora, e soprattutto la nomina di una donna, si può quasi parlare di cambiamento «epocale». Stefano de Paolis 15/02/2009 nascosto-->

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Il Papa: <Vaticano non sempre compreso> (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Papa: «Vaticano non sempre compreso» --> Domenica 15 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print CITTÀ DEL VATICANOUna realtà «pacifica» ma «non sempre compresa» nei molteplici compiti che è chiamata a svolgere, «uno Stato minuto e inerme» eppure «presidio visibile» dell'indipendenza della Santa Sede e «centro di irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del bene comune». Così Benedetto XVI ha ricordato la nascita, ottant'anni fa, dello Stato della Città del Vaticano, in un discorso a un convegno sui Patti lateranensi. «riconoscente verso pio XI» Dal «cuore» del Vaticano «si leva un incessante messaggio di vero progresso sociale, di speranza, di riconciliazione e di pace», ha sottolineato Benedetto XVI, quasi in risposta a chi contesta alla Santa Sede un atteggiamento talvolta di ingerenza negli affari politici di altri Stati. Il Papa ha poi espresso «profonda riconoscenza a colui che dei Patti lateranensi fu il primo e principale artefice e protagonista, il mio venerato predecessore Pio XI», ma nel suo intervento non ha mai citato la parola Italia. Fonti vaticane, comunque, hanno spiegato che non era quella la sede per discutere del ruolo del nostro Paese - allora come oggi -, in quanto il convegno era dedicato alla fondazione della Civitas Vaticana. Intervenendo alla tavola rotonda, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha ricordato che nella trattativa che portò alla firma dei Patti lateranensi, «in certi ambienti italiani si ebbe la paura che il riemergere a Roma di un potere forte, con respiro universale», potesse costituire una «turbativa» per la politica estera dell'Italia. Eppure «la storia ci ha mostrato il contrario», e cioè che l'attività internazionale della Chiesa «ha costituito per l'Italia uno stimolo positivo». Frattini ha spiegato che l'Italia condivide con il Vaticano «la promozione e la tutela dei diritti umani, la lotta alla povertà e alla ricerca della pace» e partecipa alla «missione morale» di «un piccolissimo Stato con una grandissima missione universale, che è quella della Chiesa». «il diritto alla vita» Per il capo della diplomazia italiana la difesa dei diritti umani deve partire dalla promozione dei diritti individuali: bisogna «garantire il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, e sottolineo naturale, che è un valore assolutamente laico». Luca Mirone 15/02/2009 nascosto-->

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MOLTI SONO i motivi per essere fieri di appartenere a questo territorio. Per me u... (sezione: Diritti umani)

( da "Giorno, Il (Como)" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

VETRINA pag. 1 MOLTI SONO i motivi per essere fieri di appartenere a questo territorio. Per me u... MOLTI SONO i motivi per essere fieri di appartenere a questo territorio. Per me uno è il Coordinamento per la Pace. Negli anni ho partecipato a molti incontri in tutta Italia per raccontare questa ineguagliabile esperienza raccogliendo ovunque ammirazione per questa realtà che unisce, per la Pace e i Diritti Umani, 40 Comuni di vario orientamento politico e 50 associazioni diverse per ispirazione e provenienza. Non passa giorno senza una nostra iniziativa in scuole, oratori, sale civiche, piazze, biblioteche. Nel solo 2008 oltre 90 proiezioni di film con dibattito, più di 200 incontri nelle scuole, seminari, corsi, convegni, spettacoli, campagne d'informazione, legami con realtà di tutto il mondo, una biblioteca specializzata e una rivista bimestrale. Tutto questo e altro ancora per 10 anni. Si può non essere d'accordo, ma non si può dire che tutto ciò non esista e che non sia miracoloso riuscire a farlo con un costo, per ogni Comune aderente, di 16 centesimi per abitante. *Capogruppo lista civica «Lavori in corso» nel Comune di Cantù

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Maroni a Lampedusa? Escluso Ma il Viminale verifica gli appalti (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Maroni a Lampedusa? Escluso Ma il Viminale verifica gli appalti IMMIGRATI. Il ministro dell'Interno liquida la denuncia del senatore Marcenaro, parlando di una strumentalizzazione politica. I tecnici, però, controllano come sono usati i soldi per le forniture nel centro. di Sonia Oranges Può succedere di uscire la sera da casa di un parente e, complice una carnagione un po' più scura o la scarsa illuminazione stradale, beccarsi una raffica di manganellate sulla schiena. Può succedere, anzi è successo, a Lampedusa. Vittima un isolano, scambiato da un poliziotto per immigrato clandestino fuggito dal centro di contrada Imbricola, la struttura dove sono "parcheggiati" i clandestini in attesa di essere rispediti a casa, di nuovo al centro delle polemiche dopo la visita della commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani presieduta dal senatore pd Pietro Marcenaro che ha denunciato (e dettagliato) le condizioni in cui sono costretti gli immigrati, invitando il ministro dell'Interno Roberto Maroni ad andare a vedere con i propri occhi che cosa significhi vivere in quell'inferno. Ma Maroni sembra non avere alcuna intenzione di raccogliere l'invito. Ieri i suoi più stretti collaboratori escludevano l'ipotesi di una visita del ministro all'interno del centro per gli immigrati, liquidando la materia alle relazioni dei tecnici e parlando di «un'evidente strumentalizzazione politica». I tecnici del Viminale, dal canto loro, minimizzano, pur non negando che qualche problema c'è. «Bisogna intervenire sulle condizioni igieniche, sulla pulizia e sugli spazi. Tutti sanno che ora ci sono 974 persone in uno spazio che, nella peggiore delle ipotesi, dovrebbe contenerne 800. Non si riesce a smaltire l'immondizia prodotta - diceva ieri il capo del dipartimento delle libertà civili e immigrazione del Viminale, il prefetto Mario Morcone che, non certo a caso, era sull'isola - Ma nulla di grave, la prossima settimana tutto tornerà normale perché per un buon numero di clandestini scatterà il rimpatrio assistito. Pensi che nell'altro centro, alla base Loran, gli immigrati giocano a calcetto». Il quadretto dei clandestini a bere birra al bar della piazza, o che giocano a calcetto come nel film Mediterraneo, però, convince sempre meno. Perché se è vero che sull'isola ci sono i medici che assicurano l'assistenza sanitaria agli immigrati, dalla relazione della commissione sui diritti umani risulta che non possono entrare nel centro per motivi di sicurezza. Come pure, c'è ben poco di "normale" nell'ammassare 25 persone in 20 metri quadrati. O imporre il cambio della biancheria intima ogni 10-15 giorni. Dettagli che, nella realtà, non sfuggono al Viminale. «Stiamo facendo un accertamento su Lampedusa accoglienza, la cooperativa che gestisce il centro - ha confermato Morcone - Vogliamo verificare che sia stato rispettato il capitolato sugli oneri previsto nell'appalto, quello che prevede le forniture periodiche». Quei 33 euro e 50 per immigrato, stabiliti dalla vecchia legge Turco-Napolitano (e ancora in attesa di aggiornamento) per permanenze di meno di 48 ore, con cui quotidianamente dovrebbe arrivare il necessario per gli "ospiti" del centro, dalle sigarette al cibo, alle mutande. Ospiti che sono lì, in alcuni casi, dal 26 dicembre scorso, in attesa che altrove si decida del loro futuro, come previsto dalla legge. «Sia ben chiaro, noi siamo ben consapevoli che stiamo parlando di persone che arrivano qui con la speranza di un futuro migliore - ha spiegato il prefetto - Sapesse che rabbia mi fa, quando avvocati troppo caritatevoli danno loro informazioni sbagliare, creando delle aspettative puntualmente disattese. Spesso, al loro arrivo, gli dicono che saranno fuori in due mesi. Ma in realtà i 60 giorni partono dalla convalida del giudice di pace». Tanto che la nuova strategia del Viminale passa attraverso l'incentivazione del ritorno volontario: biglietto pagato e un minimo d'appoggio in patria. In attesa della prossima carretta del mare diretta verso l'ignoto. 15/02/2009

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Svezia/ Al via processo contro sito per scaricare file (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Stoccolma, 15 feb. (Ap) - Domani si apre in Svezia il processo contro quattro presunti responsabili del sito "Pirate Bay" (thepiratebay.org) accusati di violazione dei diritti d'autore su Internet, avendo permesso il download di milioni di file musicali, film e videogiochi in tutto il mondo. Malgrado le autorità abbiano cercato di bloccare l'attività del sito, Pirate bay ha continuato a mettere a disposizione della Rete file tutelati dal copyright, scaricati da oltre 22 milioni di internauti. Il sito - uno dei più visitati dagli fruitori di internet - non ospita alcun file, ma funziona in base al principio del "peer-to-peer", cioè da motore di ricerca per trovare musica, film e programmi di videogiochi custoditi sui computer di milioni di persone in tutto il mondo. Il sito viene finanziato attraverso la pubblicità, il che secondo l'accusa dimostra che esiste uno sfruttamento commerciale delle opere protette da copyright: secondo il sito i ricavi vengono invece utilizzati esclusivamente per coprire i costi di gestione. A presentare la denuncia sono state le major internazionali(Warner Bros. Entertainment, Mgm Pictures, Colombia Pictures Industries, 20th Century Fox Films, Sony Bmg, Universal e Emi), secondo le quali il volume di affari del sito è a sei zero.

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Provincia Gorizia, un nuovo pozzo d'acqua per il Burkina Faso (sezione: Diritti umani)

( da "Sestopotere.com" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Provincia Gorizia, un nuovo pozzo d?acqua per il Burkina Faso (15/2/2009 20:16) | (Sesto Potere) - Gorizia - 15 febbraio 2009. 1.500 euro da destinare alla realizzazione di un pozzo in Burkina Faso. è questa l?iniziativa che verrà illustrata dall?assessore provinciale alla pace, Marko Marinèiè, il prossimo lunedì 16 febbraio alle 12 nella sala Giunta della Provincia. Si tratta della prima tappa del progetto di avvicinamento ai diritti "Liberi tutti", promosso in occasione dei 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La prima edizione del progetto ha dato spazio ai ragazzi per confrontarsi sul tema dei diritti, mentre la seconda illustrerà il tema dell?acqua, intesa come bene prezioso dell?umanità che deve essere difeso, anche nell?ottica dell?emergenza idrica mondiale. Dalla partecipazione al progetto dei 500 bambini delle scuole provinciali è nato un calendario con le immagini e le frasi più significative, nel tentativo di dare una definizione dei diritti umani, creando una base informativa per gli alunni e i loro genitori. Il calendario è stato messo in vendita, a offerta libera, lo scorso mese di dicembre nelle Coop di Monfalcone, Gradisca d'Isonzo, Gorizia e Cormons. Il ricavato, 1.500 euro, sarà appunto devoluto al progetto di cooperazione decentrata in Burkina Faso, seguìto dal CVCS di Gorizia (Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo), al quale la Provincia di Gorizia già destina annualmente importanti risorse finanziarie. Il Cvcs è presente in Burkina Faso dal 1984, ma è dal 2005 che realizza progetti nel settore idrico col supporto della Provincia di Gorizia. La mancanza d'acqua rappresenta per il Burkina Faso (che dall'ultimo Rapporto sullo sviluppo umano dell'UNDP risulta al penultimo posto) la principale causa di povertà, visto che condiziona la produttività del terreno e le condizioni di salute della popolazione e visto che soltanto il 39,9% della popolazione ha accesso all'acqua potabile. I fondi raccolti contribuiranno alla realizzazione di opere idriche e di attività di formazione e sensibilizzazione sul tema dell'acqua, che permetteranno alle popolazioni dei villaggi rurali di migliorare la qualità della loro vita, garantendo la disponibilità sia di acqua potabile sia per uso agricolo. Il progetto è promosso dalla Provincia di Gorizia, nell'ambito del progetto Giovani alla Frontiera – Gaf, finanziato dalla Regione FVG e dal Ministero alle politiche giovanili, con il sostegno di Coop Consumatori Nordest e con la compartecipazione dei Comuni di Grado e di Villesse, ed è ideato e realizzato dalla Cooperativa Damatrà.

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Battisti/ Tony Negri: L'Italia "offende" il Brasile (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 15-02-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 15 feb. (Apcom) - Nel caso Battisti l'Italia ha una posizione "offensiva" nei confronti del Brasile. Lo sostiene l'ex leader di Autonomia Operaia Tony Negri, in una intervista al sito web brasiliano Uol Noticias. Il filosofo, raggiunto telefonicamente a Venezia, spiega che è una menzogna che negli anni Settanta in Italia si viveva in uno Stato di diritto: "Bisogna ricordare che negli anni Settanta il limite per la carcerazione preventiva era fissato a 12 anni. Bisogna ricordare l'uso della tortura e dei processi sommari interamente costruiti sulle parole di detenuti a cui era promessa la libertà in cambio di confessioni". "La posizione italiana e una posizione molto complessa - prosegue Negri. Come si sa il governo italiano è un governo di destra, ed è un governo che, dopo 30 anni, riprende a perseguitare le persone che si sono rifugiate all'estero alla fine degli anni Settanta". Negri afferma di non sapere se per Battisti sarebbe pericoloso tornare in Italia in questo momento. "E' certo che è stato condannato al carcere a vita, e sarebbe per lui una situazione molto grave" e rischierebbe di essere vittima di una "persecuzione politica e mediatica".

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