CENACOLO DEI COGITANTI |
Diritti umani (30)
ESCI DAI SOGNI Ci sono
momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti ...
( da "Alto
Adige" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: tua Valentina LA TORTURA Le persone che si amano sono sempre indecenti. E per chi ha perso l'amore, guardare gli amanti è una tortura da respingere sputandoci sopra o deridendola. Eleonora Giuriato AL MIO SERG. MAGG. Per il mio serg. magg. preferito: ti ringrazio per tutti i bei momenti sperando che ce ne siano ancora tanti altri.
Diritti umani - Primo centro mondiale in Argentina
( da "KataWeb
News" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Diritti umani - Primo centro mondiale in Argentina 14 febbraio 2009 alle 00:04 — Autore: aaa.hhh — 0 commenti BUENOS AIRES - La Scuola di meccanica della marina argentina (ESMA), un simbolo della repressione sotto la dittatura del 1976-1983, ospiterà il primo centro mondiale per la promozione dei diritti umani,
Matanza de 27 indígenas en el sur de Colombia
( da "Pais,
El" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas Los testigos acusan a las FARC de la tortura y muerte de los nativos Según los testimonios recogidos por las autoridades y la ONG Human Rights Watch, la guerrilla torturó y asesinó con armas blancas, el 4 de febrero, a 17 indígenas, entre ellos mujeres y niños, en la localidad de Barbacoas, informa Efe.
Il Tar Liguria ha respinto il ricorso contro l'ingresso in
giunta di Bovero ( da "Stampa, La"
del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: circoscrivere la possibilità dei consiglieri di impugnare atti del Consiglio solo nei casi di gravi violazioni procedurali a danno degli stessi. Nella fattispecie, la nomina di Bovero non ha comportato nessuna violazione dei diritti dei consiglieri comunali. I consiglieri non sarebbero insomma legittimati a contestare il potere del sindaco di nominare i membri della propria amministrazione.
Giudici chiama gli imprenditori
( da "Provincia
Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Il Paese ha diritto di difendersi dal passaggio dei disperati, tuttavia questa difesa non può implicare la disattenzione ai diritti fondamentali nella vita di un uomo, come la salute. Bisogna trovare un equilibrio, ricordando che i diritti umani sono più importanti dei regolamenti e delle norme di difesa, sia pure giuste e comprensibili»
Foto in concorso sul tema dei diritti
( da "Provincia
Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La riflessione proposta è sui diritti fondamentali di una persona in relazione anche alla situazione nei vari paesi del mondo. Il Csv di Pavia intende promuovere il rispetto di questi diritti: la violazione dei Diritti umani, lo sfruttamento dei popoli, la fame nel mondo, sono la parte in ombra della civiltà.
quella libertà di mangiare e bere
( da "Repubblica,
La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: fino a oggi, lo Stato che non ha riconosciuto il reato di tortura nel suo codice, benché impegnata solennemente a farlo. Da domani, sarà lo Stato che ha decretato la tortura dei sopravviventi incapaci di intendere, o anche solo incapaci di procurarsi la liberazione con le proprie mani e con la propria bocca.
è tempo di pari apportunità
( da "Tirreno,
Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Le violazioni dei diritti umani in Italia". Appuntamento dalle 9 nella Sala Pegaso, quindi, per l'iniziativa promossa dal Tavolo culturale - educativo del Forum provinciale del Volontariato del Terzo settore e della Cooperazione internazionale, istituito dalla Provincia di Grosseto, per celebrare il sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell'
"forum culture, nessuno scippo" - ilaria urbani
ottavio lucarelli ( da "Repubblica, La"
del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Osservatorio mediterraneo dei diritti, impegnato a monitorare gli Stati del bacino del mediterraneo in tema di diritti. La conferenza prosegue oggi dalle 9,30 con Adam Abdelmoula (Onu), Pietro Marcenaro, presidente della Commissione per i diritti umani al Senato, la parlamentare europea Carmen Motta e il giornalista Stefano Liberti.
<Caro Maroni vieni a vedere quest'inferno>
( da "Riformista,
Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: senatore pd e presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, non sono quelle di un politico. Sono le parole di un uomo che a 63 anni si è trovato a fare i conti con un quadro di umanità dolente che mai avrebbe sospettato nel suo Paese, in Italia. Il microcosmo del centro di accoglienza per immigrati di Lampedusa.
Coordinamento della Pace abbandonato da Cantù
( da "Giorno,
Il (Como)" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: della mondialità e del rispetto dei diritti umani nel proprio territorio e nel mondo", si legge sul sito dell'associazione. IN QUESTI ANNI il Coordinamento, attivo con progetti di cooperazione internazionale ma anche di documentazione locale, è cresciuto arrivando a includere una quarantina di Amministrazioni, di cui Cantù è la più grande,
Salvò tre giovani: premiato
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: il 2 luglio vennero salvati tre giovani Due bergamaschi saranno nominati «Cavalieri dei diritti umani» domani nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano. Il primo maresciallo Vito Salaniti e il carabiniere scelto Carmelo Antonio Ciulla sono stati designati dalla Società Umanitaria e dalla Lega internazionale per i diritti dell'uomo (Lidu), sezione di Milano.
Italia-USA. Pelosi: con Obama nuova era per i rapporti con
l'UE ( da "AmericaOggi Online"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: promozione dei diritti umani". Ha chiesto di cominciare la sua visita incontrando le truppe Usa della base di Aviano. "Non so quanti americani sanno che non abbiamo miglior amico nella Nato dell'Italia, non so quanti sanno che 14 mila dei nostri militari sono ospitati dall'Italia, non so quanti sanno della leadership dell'Italia nella lotta alla proliferazione nucleare,
Donna saudita nel governo
( da "Gazzetta
di Reggio" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'
Il boom economico? Si fonda in gran parte sui lavori
forzati ( da "Giornale di Brescia"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: perpetrarsi della lesione dei diritti umani fatto dal dissidente cinese Harry Wu che l'altra sera ha tenuto con il fiato sospeso, per oltre due ore, le moltissime persone che hanno stipato la Sala Bevilacqua alla Pace per ascoltare le sue parole. Ospite della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, dei Padri Filippini della Pace e del Gruppo di Brescia di Amnesty International,
Una donna nel governo arabo (
da "Giornale
di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'
Rivoluzione: una donna nel governo di Riad
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'
Libia, arrestato l'avvocato che difende i diritti umani
( da "Unita,
L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: a presiedere la Organizzazione dei diritti umani della Fondazione Gheddafi. Otto anni in cui Attiga non ha esitato a comparire in tv e in eventi pubblici parlando della situazione dei diritti umani in Libia. Fino all'arresto, due settimane fa. Con la stessa accusa. L'omicidio dell'ambasciatore libico a Roma.
Arabia Saudita Prima donna nel governo
( da "Unita,
L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un maschio della famiglia.
<Se non si rinnova la Costituzione diventa cadavere>
( da "Adige,
L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: E la peggior tortura che conoscevano gli antichi era legare un vivo a un cadavere. Era la peggiore tortura etrusca». Nel dibattito ieri è intervenuto anche il Presidente del Senato Renato Schifani, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar Sicilia.
in piazza vico a difendere la costituzione
( da "Centro,
Il" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: la loro vita per la nostra libertà e non è vero che si può cambiare tutta la Costituzione perché, altrimenti, ne sarebbe un'altra», commenta un passante, Nicola Valletta. Arrembaggio alla Costituzione, diritti umani, giustizia, sicurezza e beni culturali i temi del dibattito in piazza con la replica, questa mattina allo scalo. In piazza Marconi, dalle 11 alle 13. Debora Zappacosta
La scuola per i diritti umani
( da "Trentino"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: La scuola per i diritti umani Ad Auschwitz gli studenti dell'Istituto di Cusiano ALBERTO MOSCA OSSANA. Continua l'impegno dell'Istituto comprensivo "Alta Val di Sole" nei percorsi dedicati a pace, diritti umani e solidarietà. All'incontro con gli operatori di Emergency seguirà il gemellaggio con Kiamuri, in Kenya, con il viaggio di alcuni docenti dell'
Arabia, la prima donna ministro
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. I DIVIETI Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'
Svolta in Arabia Saudita, una donna entra nel governo
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani «Human rights watch» ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'
Il Papa: <Vaticano non sempre compreso>
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: il diritto alla vita» Per il capo della diplomazia italiana la difesa dei diritti umani deve partire dalla promozione dei diritti individuali: bisogna «garantire il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale, e sottolineo naturale, che è un valore assolutamente laico». Luca Mirone 15/02/2009 nascosto-->
MOLTI SONO i motivi per essere fieri di appartenere a
questo territorio. Per me u...
( da "Giorno,
Il (Como)" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: per la Pace e i Diritti Umani, 40 Comuni di vario orientamento politico e 50 associazioni diverse per ispirazione e provenienza. Non passa giorno senza una nostra iniziativa in scuole, oratori, sale civiche, piazze, biblioteche. Nel solo 2008 oltre 90 proiezioni di film con dibattito, più di 200 incontri nelle scuole,
Maroni a Lampedusa? Escluso Ma il Viminale verifica gli
appalti ( da "Riformista, Il"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: di nuovo al centro delle polemiche dopo la visita della commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani presieduta dal senatore pd Pietro Marcenaro che ha denunciato (e dettagliato) le condizioni in cui sono costretti gli immigrati, invitando il ministro dell'Interno Roberto Maroni ad andare a vedere con i propri occhi che cosa significhi vivere in quell'inferno.
Svezia/ Al via processo contro sito per scaricare file
( da "Virgilio
Notizie" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: accusati di violazione dei diritti d'autore su Internet, avendo permesso il download di milioni di file musicali, film e videogiochi in tutto il mondo. Malgrado le autorità abbiano cercato di bloccare l'attività del sito, Pirate bay ha continuato a mettere a disposizione della Rete file tutelati dal copyright, scaricati da oltre 22 milioni di internauti.
Provincia Gorizia, un nuovo pozzo d'acqua per il Burkina
Faso ( da "Sestopotere.com"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: Si tratta della prima tappa del progetto di avvicinamento ai diritti "Liberi tutti", promosso in occasione dei 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. La prima edizione del progetto ha dato spazio ai ragazzi per confrontarsi sul tema dei diritti, mentre la seconda illustrerà il tema dell?
Battisti/ Tony Negri: L'Italia "offende" il
Brasile ( da "Virgilio Notizie"
del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Abstract: uso della tortura e dei processi sommari interamente costruiti sulle parole di detenuti a cui era promessa la libertà in cambio di confessioni". "La posizione italiana e una posizione molto complessa - prosegue Negri. Come si sa il governo italiano è un governo di destra, ed è un governo che, dopo 30 anni, riprende a perseguitare le persone che si sono rifugiate all'
( da "Alto Adige" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ESCI DAI SOGNI Ci
sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti ...
Sei il mio punto fermo e vorrei passare il resto della mia vita con te Sperando
che un giorno mi sposi... ESCI DAI SOGNI Ci sono momenti nella vita in cui
qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni
per abbracciarlo davvero!!! sandra72 PESCIOLINO MIO Auguri Pesciolino, Stai
diventando importante per me, sono felice di averti accanto... aaziz aalia Tua
Hobby GOLOSONE A TATABELLA Ciao Tatabella, anche quest'anno saremo
"lontani" in questo giorno che celebra l'Amore... lontani come il
vento e le foglie... come la notte ed il giorno... lontani come solo l'Amore ti
fa capire... niente baci "giganti" appesi in città per noi... nessun
passo "abbracciato"... solo baci rubati e carezze mancate... Ma Amore
comunque... Amore lo stesso... Amore per sempre... TU ed IO...mi manchi.... il
Golosone CI SIAMO RITROVATI! Ti ho desiderato, aspettato e senza piÚ cercarti
l'imprevedibilitÁ della vita ci ha fatto riincontrare. Mi sento la donna piÚ
felice e fortunata al mondo, perché posso dire che il mio sogno é diventato
realtÁ. Ora sta a noi viverlo e far si che non finisca mai. Io voglio
continuare a crederci, voglio viverti, voglio imparare ad amarti sempre di piÚ
senza volerti cambiare e voglio imparare a lasciarmi amare. Amare veramente é
anche un rischio e io con te voglio correrlo, mettendomi in gioco
completamente, disarmandomi davanti alla forza insuperabile del vero Amore.
Evviva l'Amore-evviva la vita!!!! Lu SIAMO UN SOLO CUORE Io e Te una sola
ombra... un solo cuore che batte per amore... per il mio unico amore che ogni
giorno mi regala grandi sorrisi, sono fiera di essere la tua fidanzata da 3
anni. Buon S. Valentino Elis Cris PER OGNI GIORNO Per ogni giorno della tua
vita che mi regali, in cui posso avere il tuo amore e darti il mio, per ogni
giorno che passeremo insieme. Grazie... ti amo Marco DIECI ANNI, SEMPRE PIù 10
anni fa a Milano cominciò la nostra avventura assieme, oggi giorno dopo giorno
scopro di amarti sempre di più, abbiamo e stiamo passando momenti difficili, ma
nella difficoltà sto scoprendo quanto sia importante avere vicino una grande
donna come te, pronta a qualsiasi sacrificio, uniti contro un destino che il
più delle volte ha messo a dura prova il nostro amore. Oggi sono fermamente
convinto che stare vicino a te è come vivere 365 giorni all'anno il 14
febbraio. Grazie Daniela, grazie per farmi vivere questo eterno S. Valentino.
Ti amo. Giuseppe CHE BELLA STORIA è bello in un mondo dove regnano sovrane le
brutture e storie squallide, vedere che esistono ancora e che sempre
esisteranno, anche se in misura sempre più ridotta, delle sane belle
entusiasmanti storie d'amore Daniela STELLA SEMPRE ACCESA Ricordo ancora come
fosse ieri, il tuo sguardo, la tua immagine bellissima, la tua innocenza, la
tua dolcezza, che hanno riempito la mia vita ed il mio cuore di amore e
felicità. Il passato, giorno dopo giorno, anno dopo anno è diventato presente
ma la gioia e l'emozione che ho nel rivederti e abbracciarti è sempre la
stessa. Nel cielo quella sera si è accesa una bellissima stella, di nome amore,
che non cadrà mai da lassù se non per colpire il mio cuore che giorno dopo
giorno batte unicamente per te. Eros Ferraro IL TUO VIAGGIO Chiudo gli occhi e,
attraverso lo sguardo dei ricordi, rivivo i bei momenti trascorsi assieme. Il
tuo viaggio all'estero ci condurrà probabilmente verso strade diverse, ciò
nonostante continuerai a rappresentare le più forti emozioni e i più intensi
pensieri di cinque meravigliosi anni. Buon San Valentino amore! Silvia
ASCOLTAMI Fino a poco tempo fa eri parte integrante della mia vita, mi
svegliavo la mattina e vedevo i tuoi occhi andavo a letto la sera con la
melodia della tua voce e il mio cuore portava il tuo nome, improvvisamente sei
andato, portando via tutto, lasciando solo tristezza e buio, hai impedito al
nostro amore di continuare a vivere, ora il mio cuore racconta e ricorda di noi
e il giorno di s. valentino sussurra il tuo nome ad un tempo che non è stato
sufficiente per cancellarlo! Un regalo per te: questo messaggio d'amore dettato
dal mio cuore...non farlo tacere.... Alessandra UN GIORNO MI SPOSI? E' vero
molti dicono che questo giorno è fatto solo per il consumismo... i perbenisti
lo snobbano, io invece credo che sia un giorno speciale per pensare alle
persone veramente importanti per tutti noi e per dire cose che durante le
giornate frenetiche spesso si acccantonano o si danno per scontate... Per
questo voglio dedicare questo messaggio al mio più grande amore. Sei sempre il
mio punto fermo e vorrei passare il resto della mia vita con te. Buon S
Valentino skryk, ti amo infinitamente! PS Sperando che un giorni mi sposi...:-)
Celly 81 IL VENTO MI PARLA DI TE Sul Moure Negre in Provenza c'era uno strano
vento, sembrava mi parlasse, era il Maestrale che mi parlava di te. L'oceano
canadese aveva una voce possente che parlava di me e di te. Ed anche la foresta
vergine australiana aveva profumi e colori che erano i tuoi. In questo momento
vorrei vedere i tuoi dolci occhi sgranati, il tuo sguardo solare o corrucciato.
Ho bisogno della tua malinconia e della tua improvvisa allegria. Ho bisogno di
vedere il tuo passo di ballerina. Ho un bisogno assoluto della tua ingenuità,
della tua tenerezza... e ho un bisogno disperato della tua innocenza di bimbo.
Vorrei essere trafitto dalla tua inconsapevole sensualità e disarmato dalla tua
malizia. Voglio le tue dita sulle mie labbra, voglio adorarti e ansimare
insieme a te. Da dove viene questo struggimento? Stando con te sento di avere
un'Anima, di essere Uomo. Ora sto cercando me stesso ma quando ti guardo mi
trovo subito. Alessandro AMORE ETERNO SEI Questo S. Valentino è speciale,
perché sarà la nostra ultima festa da fidanzati... ti Ringrazio Amore mio per
Tutto quello che hai dato come fidanzata e per quello che mi darai come Moglie
dal 21 febbraio '09.. Non sarò il più bravo a scrivere questo tipo di messaggi,
ma il più fortunato sì perché non c'è donna che io abbia mai conosciuto che
possa paragonarsi a Te, mia Penzolina! Mi hai dato la speranza di un'unione
Perfetta e il Sogno di un Amore Eterno Michel TRAPPOLOTTO MIO L'unico regalo
che potevi farmi in questo giorno era essere qui vicino a me... ti amo
trappollotto. Il vero amore nn è colui che ti fa venire le lacrime ma è colui
che te le asciuga... ti amo e ti amerò ancora per molto! Buon San Valentino, la
tua pastina Sara MIA RAGIONE DI VITA Amore appena ho incrociato i tuoi occhi ho
capito che stava cambiando qualcosa della mia vita.. nella mia vita stava
entrando l'amore stavi entrando tu che mi avresti reso le giornate luminose e
piene di affetto cucciolo ti amo sei l'unica mia ragione di vita e lo sarai per
tutta la vita. tua Valentina LA TORTURA Le persone che si
amano sono sempre indecenti. E per chi ha perso l'amore, guardare gli amanti è
una tortura da respingere sputandoci sopra o deridendola. Eleonora Giuriato AL
MIO SERG. MAGG. Per il mio serg. magg. preferito: ti ringrazio per tutti i bei
momenti sperando che ce ne siano ancora tanti altri. Ti amo
tantissimo!!! Laura PER CIò CHE SEI Ti amo per il tuo modo di fare. Ti amo per
i baci che mi dai. Ti amo per i sorrisi che mi doni ogni giorno. Ti amo per
quello che sei. La mia unica ragione di vita... Per me, ogni giorno è san
Valentino, da quando sto con te! il tuo amogne E ORA UN BIMBO! Caro Simone,
dopo 15 anni di amore, dalla nostra felice unione sta per nascere il nostro
bambino. Ti ringrazio per la gioia immensa che mi stai regalando. Buon San
Valentino futuro papà. Con immenso amore tua Daniela VEDI? CE L'HO FATTA! A
Giorgio uomo della mia vita, legato a me dall'ottantuno unico ed imitabile, la
sua dolcezza e il suo grande amore mi ha legato per sempre al suo cuore. Tenero
ed affettuoso dolce amante spiritoso ci legano mille cose e giornate
meravigliose. Non c'è vento non c'è tempesta che me lo tolga dalla testa con il
brutto o col sereno in nostro Amore sarà Eterno. Come vedi amore mio ce l'ho
fatta anche per te ho la rima...."Bachata"! tua Roby UN OCEANO DI
CAREZZE Alla mia stella, alla mia luce, al mio cuore, alla mia anima, a te
Micaela grande amore della mia vita, mando un oceano di carezze e di baci.
Manuel P. IL SOLLETICO A Diego: in questi 2 anni ci siamo conosciuti, ci siamo
innamorati e abbiamo scoperto i nostri piccoli e grandi difetti... abbiamo
imparato a litigare... e a fare la pace....e a sostenerci l'un l'altro. Ma se
c' è una cosa che ho capito in questi anni è che non c'è niente di più bello
che avere TE... Mi piace quando mi abbracci forte forte, mi piace guardarti mentre
dormi, mi piacciono le lotte di solletico che facciamo la domenica:-D, mi piace
farti tante sorprese:-P e vedere la tua espressione quando apri un mio
regalo... Non mi importa se certe volte non andiamo d'accordo, perchè sono 10
volte contro 1 milione di volte in qui siamo stati bene... Ti amo tanto...e lo
sai! Laura DOLCISSIMA ANNA Mia dolcissima Anna, il mio pensiero è sempre per
te. tu sei la stella che mi guida tutti i giorni, il mio amore per te è
racchiuso nel mio cuore e da qui non se ne andrà mai più. Per sempre tuo Walter
I TUOI BACI Con i tuoi baci ho disegnato il mio cielo stellato!!! sandra 73
SORPRESA PER MATTEO Per Matteo. Sorpresa Amore Mio!!! Non servono tante parole
per descrivere la nostra favola infinita. Per me ogni giorno con te e' San
Valentino,mi basta svegliarmi la mattina e sentire il tuo caldo e forte
abbraccio, mi basta una tua parola dolce per tirarmi su nelle giornate più
dure, mi basta anche solo pensarti e tutto è più facile. Grazie per tutto
l'amore e l'emozioni che mi regali ogni giorno, grazie di esistere. Buon San
Valentino Amore mio. Ti amo da morire manuela
( da "KataWeb News" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti
umani - Primo
centro mondiale in Argentina 14 febbraio 2009 alle 00:04 — Autore: aaa.hhh — 0
commenti BUENOS AIRES - La Scuola di meccanica della marina argentina (ESMA),
un simbolo della repressione sotto la dittatura del 1976-1983, ospiterà il
primo centro mondiale per la promozione dei diritti umani,
lo ha annunciato venerdì a Buenos Aires il direttore dell'Unesco, Koichiro
Matsuura.
( da "Pais, El" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Matanza de 27
indígenas en el sur de Colombia PILAR LOZANO - Bogotá - 14/02/2009 Vota Resultado
0 votos Agotados, con hambre, con sus botas de caucho, las que usan para andar
por la selva; así están llegando indígenas awá a Samaniego, una población del
departamento de Nariño, al sur del país. Vienen huyendo de la zona donde, según
varios testigos, las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC) han
asesinado a 27 nativos en dos matanzas distintas. FARC (Fuerzas Armadas
Revolucionarias de Colombia) A FONDO Ver cobertura completa Colombia A FONDO
Capital: Santa Fe de BogotÁ. Gobierno: RepÚblica. PoblaciÓn: 45,013,672 (est.
2008) Ver cobertura completa --> La noticia en otros
webs webs en espaÑol en otros idiomas Los testigos acusan a las FARC de la
tortura y muerte de los nativos Según los testimonios recogidos por las
autoridades y la ONG Human Rights Watch, la guerrilla torturó y asesinó con
armas blancas, el 4 de febrero, a 17 indígenas, entre ellos mujeres y niños, en
la localidad de Barbacoas, informa Efe. Además, los guerrilleros
secuestraron a varios menores. El miércoles pasado, otros diez indios awá que
habían logrado huir de la primera matanza fueron asesinados. La Organización
Nacional Indígena de Colombia (ONIC) señala de nuevo a las FARC. Los rebeldes
acusaron a las víctimas de cooperar con el Ejército o de no revelarles la ubicación
de los militares. La región, de difícil acceso, es un corredor estratégico para
el tráfico de cocaína y de armas. Varias patrullas militares rastrean la zona
para dar con los cadáveres, informa France Presse. La tarea se ve complicada
por las condiciones topográficas y de seguridad del área, donde la guerrilla
tiene campos minados. La Fiscalía ha ofrecido protección al que diga dónde
están los cuerpos. El gobernador de Nariño, Antonio Navarro Wolf, del
izquierdista Polo Democrático, se reunió el jueves con los mandos militares y
policiales. "Me parece bien que se esté llevando tropa al sitio y se esté
buscando los cuerpos, porque el hecho es sumamente grave", dijo. Cientos
de indígenas se están desplazando hacia Samaniego y otras cabeceras municipales.
Todos confiesan que "huyen de la matanza". "Son las FARC; ellos
están allá", dice un líder de los awá, que desde hace años luchan porque
les respeten su autonomía en medio del conflicto armado. Las FARC, en disputa
con otra guerrilla, el ELN, y con grupos del crimen organizado, han sembrado la
región de minas. Los awá, desde entonces, viven confinados. "Encerrados,
sin salida no pueden ni ir a recoger plátano; no pueden moverse por ningún
lado. Así el Ejército bombardee o la guerrilla mate, si uno trata de escapar,
cae en las minas", dice el líder awá. El Ejército llegó a la región hace
un año, para intentar hacerse con el control. Los awá han denunciado abusos.
"Todos los grupos nos matan, quieren que les colaboremos, ponernos al
servicio de ellos". Y esto, aseguran, provocó la matanza. Es tan difícil
la situación que los awá prefieren no dar su nombre. El que da la cara es el
presidente de la ONIC, Luis Andrade, que emplazó a las FARC y a su jefe,
Alfonso Cano, a dejar en paz a esta comunidad. La lista de crímenes de esta
organización de origen comunista contra los awá es larga. Los
matan por sapos (chivatos), por no obedecer sus órdenes. "Es que amanecen con el
demonio y lo matan a uno cuando quieran". Y hay amenazas de muerte por
recibir apoyo de entidades de asistencia social gubernamental o del Plan
Mundial de Alimentos (PMA) de la ONU. Altulbi Nunabi, gobernador de una de las
20 poblaciones awá, recibió hace unos años la ayuda del PMA: las FARC lo
acusaron de recibir remesas de los paramilitares y lo mataron. Y reclutan a los
jóvenes con distintas artimañas. Si se escapan, la amenaza es para las
familias. Si no entregan al escapado, se llevan a otro hijo a sus filas. Por
todo esto los awá preparan una marcha, a la que se sumarán otras organizaciones
indígenas: "Será una presión muy fuerte, para decirle a las FARC que nos
respeten", afirmó este líder de 28 años que dice no sentir miedo.
"Sabemos que nos tienen amenazados y sabemos que un día nos van a
matar".
( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
VADO LIGURE Il Tar
Liguria ha respinto il ricorso contro l'ingresso in giunta di Bovero Il Tar ha
dichiarato inammissibile il ricorso presentato da alcuni consiglieri comunali
contro la nomina ad assessore di Pietro Bovero. Come è noto, il sindaco
Giacobbe aveva sostituito tre assessori che si erano dimessi dalla giunta in
polemica con la vicenda Maersk (Caviglia, Illarcio e Abrate). Per trovare i
numeri necessari a proseguire l'attività amministrativa, il sindaco aveva
modificato anche la maggioranza allargandola alla lista civica di Bovero,
originariamente avversario di Giacobbe. Da qui la contestazione dei ricorrenti
che eccepivano una violazione dello spirito e della lettera della legge
comunale che ha introdotto il sistema maggioritario e quindi il «divieto di
fare modifiche di ribaltare l'esito delle elzioni». Diverso il ragionamento dei
giudici che, pur riconoscendo la novità e l'importanza della questione,hanno
ragionato in modo da circoscrivere la possibilità dei
consiglieri di impugnare atti del Consiglio solo nei casi di gravi violazioni
procedurali a danno degli stessi. Nella fattispecie, la nomina di Bovero non ha
comportato nessuna violazione dei diritti dei consiglieri comunali. I consiglieri non sarebbero insomma
legittimati a contestare il potere del sindaco di nominare i membri della
propria amministrazione.
( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Famiglie in difficoltà,
ora si prova con i microcrediti: «Se non funzionerà creeremo un fondo come a
Milano» Giudici chiama gli imprenditori Il vescovo parla della crisi economica:
«Rischiate di più» «Spero che il prossimo sindaco sia in grado di coinvolgere
la città» PAVIA. Attenzione alle famiglie in difficoltà e un invito agli
imprenditori: «E' il momento di osare». Il vescovo di Pavia Giovanni Giudici è
preoccupato per il difficile momento economico, che ha effetti devastanti anche
a Pavia, e assicura che la diocesi farà la sua parte per aiutare chi ha
bisogno. Per il momento, tramite la Caritas, partecipa al progetto di
microcredito alle famiglie in difficoltà: «Se non sarà sufficiente siamo pronti
a far partire un fondo, con l'aiuto dei privati». In vista delle elezioni spera
che il prossimo sindaco possa riuscire a portare avanti un progetto che
coinvolga tutta la città. Infine cauto ottimismo sul Duomo: «I lavori vanno
avanti secondo il programma. Se non ci sono altri problemi nel 2011 sarà
riaperto». Vescovo, la crisi economica sta toccando anche Pavia e c'è
preoccupazione tra la gente. Anche lei ha segnali in questo senso? «C'è un
timore generalizzato, una certa insicurezza nell'opinione pubblica. In
particolare chi ha uno stipendio solo, con figli da crescere. La sensazione è
accentuata dal fatto che ci sono persone che perdono il lavoro. Così tutti sono
più attenti alle spese, magari si crea un circolo vizioso che alimenta la
crisi». Ci sono però anche situazioni di difficoltà... «E' vero, le
riscontriamo anche noi. Ci sono persone che fanno fatica a sbarcare il lunario.
Tra l'altro si tratta in molti casi di persone che non sono abituate a vivere
questa condizione. Chiediamo ai parroci di prestare grande attenzione a casi
del genere, proprio perché alcuni non sono abituati e fanno fatica a chiedere».
Che cosa fate? «Cerchiamo di aiutare queste persone con beni materiali, a
partire dal cibo. Questo consente di vivere il momento difficile più
serenamente». Avete in mente soluzioni come quella del fondo promosso a Milano
dall'arcivescovo Tettamanzi? «Ogni territorio si muove a modo suo. A Milano si
è pensato al fondo, a Bergamo si va avanti con l'iniziativa del microcredito,
che già negli scorsi anni ha dato buoni frutti. C'è un progetto della Provincia
di Pavia, portato avanti in collaborazione con la Caritas, che punta sul
microcredito, un prestito d'onore. Ne valuteremo l'efficacia. Se non sarà
sufficiente siamo pronti a istituire un fondo sul modello milanese, con il
nostro contributo e puntando sulla beneficenza dei cittadini, con l'aiuto delle
Fondazioni». Lei è stato nominato di recente Consulenze ecclesiastico regionale
per l'Unione cristiana imprenditori e dirigenti. Che ruolo devono avere gli
imprenditori in questa crisi? «Un aspetto importante della dottrina cattolica è
la dimensione solidaristica dell'impresa. I dipendenti e gli imprenditori
devono concorrere al superamento di questo momento difficile. E' fondamentale
che gli imprenditori non si impauriscano e osino. La crisi non si risolve solo
aumentando i prezzi o chiudendo le aziende. Bisogna guardare all'ottica di
medio-lungo periodo e puntare sulla creatività. Chiedo agli imprenditori di
rischiare, di domandarsi se non è il caso di assottigliare quel tipo di giusta
riserva che si deve avere di solito. Insomma, rischiare un po' di più». E'
caduta la giunta Capitelli, a giugno si voterà. Cosa vorrebbe chiedere al
prossimo sindaco di Pavia? «Di riuscire a formulare un progetto che coinvolga
tutti noi cittadini. Che consenta a questa città di diventare, con giudizio e
in modo positivo, alternativa alla grande metropoli milanese. Valorizzare
l'essere pavesi. Chiederei poi una particolare attenzione alle categorie di
persone che corrono maggiormente il rischio isolamento, come i malati e gli
anziani. Anche perchè una città è governata bene quando le categorie più a
rischio sono tenute presenti». Cosa può insegnarci questa crisi economica? «Ci
invita a riflettere su certi cose, come il consumismo sfrenato, l'azzardo
finanziario e la ricerca dell'immagine. Sono state concause della crisi. La
crisi può spingerci a ripensare al nostro modo di vivere, con maggiore
attenzione alla qualità della vita, una certa sobrietà. Mettendo al centro i
rapporti personali». Come si pone rispetto alla norma che prevede la denuncia di
clandestini malati da parte di medici? «Il Paese ha diritto
di difendersi dal passaggio dei disperati, tuttavia questa difesa non può
implicare la disattenzione ai diritti fondamentali nella vita di un uomo, come
la salute. Bisogna trovare un equilibrio, ricordando che i diritti umani sono più importanti dei
regolamenti e delle norme di difesa, sia pure giuste e comprensibili».
Un breve cenno al caso Eluana, finito tragicamente. Non c'è il rischio che
possa portare a una drammatica contrapposizione tra laici e cattolici? «Occorre
che tutti, cattolici e laici, riconoscano che c'è una società pluralistica. Il
metodo democratico è il più rispettoso per trovare un governo. Però ciascuna
delle parti in causa deve sapere che non nel 100% nei casi le leggi rispetteranno
le proprie convinzioni». Torniamo a Pavia. Qual è la situazione del Duomo? «I
lavori fervono in questo momento. Erano ripresi a dicembre, poi c'era stata una
breve sospensione per il freddo polare. Quindi sono ripartiti. Quando saranno
conclusi i lavori per la stabilità del Duomo, probabilmente per la fine del
2010, si potrà entrare nella Cattedrale per attrezzarla adeguatamente. Sarà
necessario un grosso sforzo, servirà l'aiuto di tutti. E' ragionevole credere
che a metà del 2011 si arriverà alla conclusione. Sicuramente entreremo nel
Duomo con semplicità, senza sfarzi. Sarà un momento importante per il mondo
cattolico e per l'intera città».
( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'INIZIATIVA DEL CSV
Foto in concorso sul tema dei diritti PAVIA. Il Centro
Servizi Volontariato della provincia di Pavia organizza il concorso fotografico
"I diritti umani nel
mondo", nell'ambito della seconda edizione del Festival dei diritti in programma per aprile. C'è tempo fino a venerdì 20
marzo per inviare le fotografie e partecipare al concorso. Il mese di aprile
sarà dedicato al tema dei diritti umani,
partendo dalla Dichiarazione universale dei Diritti
dell'uomo proclamata dall'assemblea dell'Onu nel 1948. Gli eventi sono stati
articolati sui cinque continenti: le Americhe, l'Asia, l'Europa, l'Africa e
l'Australia. La riflessione proposta è sui diritti fondamentali di una persona in
relazione anche alla situazione nei vari paesi del mondo. Il Csv di Pavia
intende promuovere il rispetto di questi diritti: la violazione dei Diritti umani, lo sfruttamento dei popoli, la fame nel mondo, sono la parte in
ombra della civiltà. Si rende sempre più necessaria, secondo gli
organizzatori, una riflessione sullo stato di degrado in cui la società sta
scivolando. Il Centro Servizi Volontariato è un'associazione al servizio delle
organizzazioni di volontariato del territorio, attraverso l'offerta di servizi
di consulenza, formazione, promozione e comunicazione.
( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 39 - Commenti
QUELLA LIBERTà DI MANGIARE E BERE (segue dalla prima pagina) Riuscite a
immaginare che qualcuno, a voi maggiorenni e capaci di intendere, venga a
intimare di mangiare e bere? La libertà di mangiare e bere, o quella, assai
meno ragionevole, ma complementare, di non mangiare e non bere, è un
ingrediente primario dell´autonomia personale. Ciascuno di noi non si nutre, né
si mette a dieta, per legge. Nemmeno le controutopie più tetre vorrebbero
fantasticare di uno Stato che dispone la nutrizione dei suoi sudditi umani, e
somministra loro, per maggior efficienza, un pastone completo per via enterale
o parenterale. Bene. Immaginiamo ora che, siccome la disgrazia o la malattia è
in agguato nelle esistenze umane, qualcuno di noi sia privato della propria
facoltà di volere. Io, per esempio. Ho una certa probabilità, sono anziano, ho
subito cinque interventi chirurgici in tre anni, potrebbe capitarmi una
ricaduta, benché non immediatamente mortale. Sarei portato in una rianimazione,
cioè in uno di quei luoghi in cui donne e uomini ammirevoli, medici e
infermieri, fanno di tutto per strappare vite umane a una morte incombente.
Possono farcela, e allora io sarei grato dell´orribile tempo trascorso nelle
loro mani, e del ripugnante pastone che in tutto quel tempo mi è stato infilato
da un tubo in un buco della pancia. Può darsi che non ce la facciano, e che io
muoia nelle loro mani. Oppure ancora, può darsi che nelle loro mani io perda
irreversibilmente coscienza e sensibilità, benché resti tecnicamente vivo, con
un ventilatore che respira per me, una macchina per la dialisi che lavora per i
miei reni, farmaci che sostengono il battito del mio cuore, e quella sonda che
mi nutre. In quella condizione, non sarei in grado di decidere se voglia o no
far durare la mia esistenza così mutilata. Ma posso farlo prima, dal momento
che una delle facoltà umane è di prevedere e, sebbene sia fin troppo umana la
riluttanza a prevedere per sé e per i propri cari un futuro così sventurato,
non posso fare a meno di guardarmi attorno e di ammettere che può succedere.
Allora userò della mia � più o meno vacillante, più o meno spensierata �
salute di oggi per stabilire che cosa non sono disposto ad accettare per me
domani. E posso volere le cose più diverse: che mi si lasci morire, o che mi si
tenga in vita a oltranza, perché tutto è meglio della morte, o perché non si sa
mai. è affar mio, e non mi vergognerò nemmeno del pensiero più irrazionale, più
superstizioso, più egoista. Dopotutto, è la mia morte. Fino a poco fa, non ci
pensavamo tanto. Per fiducia nell´aldilà, o per una rimozione � tutti
dobbiamo morire, ma proprio io! � o per un fatalismo � "lascia fare a
Dio". E perché le rianimazioni non facevano ancora i miracoli. C´era l´incubo
opposto, quello della morte apparente, d´essere sepolti vivi. Se ci pensavamo,
ci affidavamo ai nostri cari. Avessero loro cura di noi, quando non fossimo più
autonomi. E poi ai medici, finché esistano i medici di fiducia. è ancora così,
di fatto. Il testamento biologico, o le disposizioni di fine vita, dovrebbero
assicurarmi di non essere travolto, quando disgrazia e malattia abbiano invaso
la mia vita, che la mia volontà sia rispettata. Ho dalla mia la Costituzione,
che ignorava le meraviglie a venire delle terapie intensive, ma aveva una buona
idea, pochissimo sovietica, dell´autonomia della persona. Sicché all´art. 32
dice: «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se
non per disposizione di legge». Dunque posso dettare le mie volontà quanto alla
mia esistenza corporale. Questa possibilità rende inquiete alcune autorità
religiose e politiche, per una ragione buona, e una pessima. Buona, e da
condividere, facendone un motivo di cautela, è la preoccupazione che si faciliti
l´indifferenza o l´insofferenza verso la vita debole e invalida, e si riapra la
via alle infamie dell´eugenetica � bimbi sani, bimbi belli, e vecchi ricchi,
e gli altri al macero. Pessima è la gelosia per la posta intima del potere,
cioè il comando sui corpi, col quale coincide anche il comando sulle anime,
come insegna, prima ancora che i capitoli bui della storia delle chiese, la
storia degli uomini padroni di donne. Queste autorità allarmate e spodestate
reagiscono, quando non ce la fanno più a opporsi alla domanda di una legge,
simulandone l´accettazione, per svuotarla e metterle i bastoni fra le ruote.
Per esempio, esigendo che le volontà di fine vita siano registrate presso un
notaio: condizione decisamente esosa. E oltretutto contrastante con l´obiezione
secondo cui della vita non si può far testamento, perché non è un oggetto
proprietario. è un dono di Dio, e alcuni credenti vogliono attribuire a Dio una
gelosia proprietaria, da donatore con riserva. Anche i non credenti credono che
la vita sia "indisponibile", che poi vuol dire che ogni vita sia
trattata come un fine e mai come un mezzo: solo che alcuni fra loro si spingono
a condividere l´invadente idea dogmatica che anche la mia vita sia
indisponibile a me stesso che la vivo. Bizzarra acrobazia logica, tesa a
escogitare una terra di nessuno, una "zona grigia fra la vita e la
morte", come quella scaturita dalla tecnica medica, in cui prepotenza
clericale e autodeterminazione laica (cioè di credenti e non credenti laici)
riconoscano per eccezione una libertà di far testamento per sé. La bizzarria
logica è anche un´illusione politica: perché l´invadenza clericale non se ne
accontenta affatto, e vuole inghiottire tutto. Allora proclama che la
nutrizione artificiale � sondino nasogastrico e aghi nelle vene e tubo nella
pancia � non è una terapia, non è una azione medica. Smentita dalla
stragrande maggioranza delle autorità mediche, questa pretesa è a prima vista
inconsulta. Il suo scopo è evidente: sottrarre la nutrizione artificiale
(rendendola così forzata) al dettato della Costituzione. Si tratta di un
espediente, un gioco di parole escogitato per annullare l´esito legale della
vicissitudine della famiglia Englaro. L´espediente si traduce, in mala o buona
fede, nello slogan sull´uccidere un disabile per fame e per sete. «Mai più in
Italia nessuno sarà condannato a morire di fame e di sete», tuonano personaggi
che non distinguerebbero un´iniezione intramuscolare da un dentifricio. Ma
siccome c´è una maggioranza piena di sé, che fa del diritto della maggioranza
un compiaciuto arbitrio e benedetto, un´assurdità come la nutrizione
artificiale mutata in "sostegno vitale" è destinata a passare. Che
cosa fa l´opposizione, che a sua volta, con qualche ottima eccezione, non ha
voluto sapere di argomenti simili, che, nelle sue scuole di partito, "non
erano nel programma", e dunque ha ritenuto che il suo compito si esaurisse
nel rivendicare la necessità di arrivare a una legge? Che cosa fa, ora che la
maggioranza, con tanto di benedizione, ha fatto mostra a sua volta di volere
una legge, e se la aggiusta a propria misura, così da peggiorare inauditamente
la situazione rispetto a quando della morte nostra la legge non si occupava?
Combatte una battaglia sacrosanta e perduta attorno all´evidenza per cui la
nutrizione artificiale è una terapia. E si guarda dallo spiegare ai cittadini
di che cosa davvero si tratti. A cominciare dal fatto che, quand´anche la si
desse vinta alla pretesa insensata che la nutrizione artificiale non sia una
pratica medica, e la si assimili al "sostegno vitale", al naturale
mangiare e bere di ciascuno di noi, resta che ciascuno di noi è padrone di
quanto, quando, come e se mangiare e bere. E dunque sarà d´ora in poi lo Stato,
l´ineffabile avanguardia dello Stato italiano nel mondo, a decidere e imporre a
ciascuno di noi, quando fossimo in un coma irreversibile o paralizzati dalla
testa ai piedi o in uno stato vegetativo persistente da diciassette anni,
quanto e come e se mangiare e bere? Lo Stato carcerario nutritore? Non solo
questa enormità mina alla sua radice prima la responsabilità e libertà
personale che sono la premessa della legalità. Ma sopraffà ogni legge. Nessuna
autorità può imporre di mangiare e bere, nemmeno più nelle galere, che sono
laboratori specializzati di tortura e di arbitrio, e fino a poco fa il ricorso
nonviolento al digiuno veniva punito e, in condizioni estreme, violato dal
Trattamento sanitario obbligatorio, cioè appunto dall´alimentazione forzata.
Solo in casi di accertata � e arduamente accertata � necessità psichiatrica
si può disporre un´alimentazione forzata, come sa chi fa i conti con la
tragedia dell´anoressia nervosa. Ed ecco che diventiamo tutti, alla condizione
di restar vittime di una disgrazia o di una malattia irreparabile, potenziali
oggetti della nutrizione forzata per legge, espropriati del nostro corpo e
della nostra dignità. Forse, si dirà, il ricorso urgente alla nutrizione
artificiale non è il soccorso pietoso a chi abbia creduto di non poter
sopportare una sventura, e domani ci sarà grato di averlo trattenuto al mondo?
Forse che non ci adopereremmo comunque per trattenere chi, ubriaco o disperato,
stia per gettarsi giù da una spalletta, e tenerlo stretto finché non ripensi?
Certo: ma all´ubriaco la sbronza passerà, il disperato forse metterà a confronto
il vuoto che gli è stato davanti con lo spiraglio di una nuova mattina, la
ragazza forse proverà a risalire la corrente. E se no, la spalletta sarà ancora
lì, basterà scegliere un´ora più rada. Io non vorrò, quando si siano accertate
alcune condizioni, sopravvivere in un modo che sento indegno di me, e
intollerabile per chi mi vuole bene. E qualcuno sta decretando che penetrerà
nel mio corpo e disporrà della mia degenza in vita? L´Italia era, fino a oggi, lo Stato che non ha riconosciuto il reato di tortura
nel suo codice, benché impegnata solennemente a farlo. Da domani, sarà lo Stato
che ha decretato la tortura dei sopravviventi incapaci di intendere, o anche
solo incapaci di procurarsi la liberazione con le proprie mani e con la propria
bocca. Il prossimo passo sarà un cartello che dice: «è severamente
vietato il suicidio». Questo è il punto. Che punto, eh?
( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 2 - Grosseto
è tempo di pari apportunità La conferenza alle 9 nella sala Pegaso GROSSETO.
Saranno le pari opportunità al centro della conferenza di questa mattina
durante la quarta conferenza del ciclo dedicato a "Le
violazioni dei diritti umani in Italia". Appuntamento dalle 9 nella Sala Pegaso, quindi,
per l'iniziativa promossa dal Tavolo culturale - educativo del Forum
provinciale del Volontariato del Terzo settore e della Cooperazione
internazionale, istituito dalla Provincia di Grosseto, per celebrare il
sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo. L'incontro di
domani è dedicato a "Il tempo delle pari opportunità", una tematica importante
per la Provincia, che da sempre si è schierata per la realizzazione delle
stesse opportunità e degli stessi diritti tra uomini e donne, istituendo anche
una Commissione per le pari opportunità, presieduta da Marisa Ferrini. Questo
il programma della giornata: alle 9 registrazione del partecipanti e saluto di
Lio Scheggi, presidente della Provincia di Grosseto; a seguire: "Il tempo
delle pari opportunità", Cinzia Tacconi, assessore alle Politiche sociali
delle Provincia di Grosseto; "Donne e politica", Maria Platter,
vicepresidente Ato 6 Ombrone; "Violenza maschile sulle donne: interrogare
la normalità", Giuliana Gentili, Centro Donna Grosseto; "Tempi di
vita, tempi di lavoro", Claudia Musolesi, Studio Duo- Donne e uomini nelle
organizzazioni. Seguirà un dibattito.
( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina VII - Napoli
La conferenza internazionale a Castel dell´Ovo "Forum culture, nessuno
scippo" Tortura, schiavitù, guerra voci dal mondo
che soffre Iervolino al governo: possiamo andare avanti anche da soli Intanto
Roma conferma al sindaco i poteri speciali su traffico e mobilità ILARIA URBANI
OTTAVIO LUCARELLI «La nostra intifada è di pace, le nostre armi sono bandiere e
slogan per gridare al mondo che siamo vittime di una delle più grandi violenze
di stato perpetrate nel mondo». Aminatou Haidar, militante per i diritti del
popolo sarahawi alza la voce e chiede di ascoltare con attenzione la sua
testimonianza sulla repressione nel Sahara occidentale, da anni in attesa del
referendum per l´autodeterminazione. L´attivista ha raccontato le sofferenze
del suo popolo alla conferenza internazionale patrocinata dal Comune
"Società e diritti umani nel Maghreb",
iniziata ieri al Castel dell´Ovo. A farle eco Khadija Anna Pighizzini,
bergamasca sposata dal ?95 con il traduttore islamista Kassim Britel detenuto
nelle carceri marocchine, torturato e sottoposto a detenzioni in regime di
reditions dai servizi segreti americani. «Mio marito è cittadino italiano da 13
anni - racconta - è stato arrestato in Pakistan nel 2002 per un reato di
terrorismo mai compiuto e portato dalla Cia in carcere in Marocco, da lì non è
mai più tornato anche se una sentenza del tribunale nel 2006 lo ha ritenuto
innocente». Al convegno hanno partecipato esponenti di Ong internazionali e
testimoni diretti della schiavitù. «In Mauritania - racconta Biram Dah Abeid,
figlio di ex schiavi e membro di Sos Esclaves - vivono tuttora un milione e
mezzo di persone tra quelle sottoposte in schiavitù agricola, domestica o del
mercato del sesso». L´associazione che ha organizzato l´evento, l´Ossin
rappresentata dal magistrato Nicola Quatrano, ha illustrato poi gli obiettivi
dell´Omd - Osservatorio mediterraneo dei diritti, impegnato
a monitorare gli Stati del bacino del mediterraneo in tema di diritti. La
conferenza prosegue oggi dalle 9,30 con Adam Abdelmoula (Onu), Pietro
Marcenaro, presidente della Commissione per i diritti umani al Senato, la parlamentare europea Carmen Motta e il giornalista
Stefano Liberti. «Napoli non sarà espropriata del Forum Unesco delle
culture 2013. Lo abbiamo conquistato con le nostre forze e, dunque, sarà Napoli
a gestirlo. Se il governo darà una mano bene, altrimenti andiamo avanti da
soli». L´annuncio del sindaco Rosa Russo Iervolino arriva in mattinata a Castel
dell´Ovo in apertura della conferenza "Società civile e diritti umani nel Maghreb" organizzata dall´Osservatorio
Internazionale Ossin. «Il Forum è nostro e lo gestiremo noi, così come Milano
gestisce l´Expò» è il segnale del sindaco in vista di due gemellaggi. Lunedì la
firma dell´accordo con Barcellona per l´organizzazione dell´appuntamento che si
terrà nel 2013 nell´area occidentale della città. Martedì un patto, un
Protocollo d´intesa con Letizia Moratti per il coordinamento delle iniziative
connesse al Forum 2013 e all´Expo di Milano del 2015. Alla prima iniziativa
parteciperanno Antonio Bassolino e, per la Fondazione Forum di Barcellona,
l´assessore Ignacio Cardelùs con il direttore generale Mireja Belil. Con il
contratto la Fondazione catalana conferma la designazione di Napoli come città
ospitante e affida a Comune e Regione la titolarità dell´evento in conformità
al progetto presentato nel 2007 dal presidente della Consulta generale del
Forum, l´assessore comunale Nicola Oddati, che lunedì presiederà la cerimonia
di firma dell´accordo. Con il Protocollo di martedì si avvia invece una
sinergia tra le due metropoli per l´organizzazione di due appuntamenti di
rilevanza internazionale. Due appuntamenti e un annuncio. Il sindaco va
all´offensiva e respinge ogni ipotesi di commissariamento da parte del governo
in materia di Forum 2013, proprio nel giorno in cui lo stesso governo ha
confermato alla Iervolino i poteri speciali per «completare gli interventi di
contrasto ai problemi del traffico e della mobilità». «Provvedimento - commenta
la Iervolino - che permette di riprendere un lavoro già proficuamente avviato
da mesi con la collaborazione della Camera di Commercio, dell´Associazione
costruttori, dell´Unione industriali e dell´Associazione piccole imprese e che
porterà al più presto all´apertura di nuovi parcheggi necessari per alleggerire
i problemi di viabilità e di traffico in città». Provvedimento che, peraltro,
smentisce clamorosamente quanto annunciato la scorsa settimana durante la
"coreografica" ma giuridicamente nulla "sfiducia" che il
centrodestra ha votato alla Camera contro la Iervolino. "Sfiducia"
votata dai deputati contro il parere del governo, che aveva dichiarato
l´insussistenza di condizioni per il commissariamento del Comune.
( da "Riformista, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Caro Maroni vieni a
vedere quest'inferno» INTERVISTA. Il senatore del Pd Pietro Marcenaro, dopo aver
visitato il centro d'accoglienza siciliano, ha una certezza: se il ministro
dell'Interno sapesse in quali condizioni vivono gli immigrati, non aspetterebbe
un minuto in più per intervenire. di Sonia Oranges «Ho trovato situazioni e
visto cose che non immaginavo. E ora mi porto dentro un'emozione che non saprei
nemmeno come descrivere»: le parole di Pietro Marcenaro, senatore
pd e presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione
dei diritti umani, non sono
quelle di un politico. Sono le parole di un uomo che a 63 anni si è trovato a
fare i conti con un quadro di umanità dolente che mai avrebbe sospettato nel suo Paese, in Italia.
Il microcosmo del centro di accoglienza per immigrati di Lampedusa. Una
"scoperta" che ora vorrebbe condividere con il ministro dell'Interno
Roberto Maroni. Quando è stato sull'isola? Mercoledì scorso. La commissione che
presiedo è stata istituita in dicembre e, per la prima volta, il lavoro sui
diritti umani ci ha portato lì. Tutti sapevamo che a
Lampedusa c'era un problema serio e acuto. E, visto che viviamo in una
democrazia evoluta, per fortuna quando si verificano emergenze del genere si
interviene. È chiaro che non siamo un'organizzazione umanitaria
ma una sede politica, però abbiamo anche il compito della verifica. Così siamo
andati lì con una delegazione quanto più ampia possibile, proprio perché la
commissione non fosse una ulteriore sede di conflitto politico, ma per tentare
di prendere consapevolezza di un patrimonio comune, i diritti umani appunto, da cui partire per affrontare questioni
difficili dal punto di vista politico. Perché ha voluto scrivere un diario di
questa visita? Se le persone hanno una sensibilità, e non vivono la politica
solamente come mestiere, non si può rimanere indifferenti di fronte a quello
spettacolo. In alcuni casi, con gli ospiti del centro, potevamo comunicare,
esprimergli un minimo di fraternità, solamente attraverso un gesto, anche solo
una carezza. Io ho scritto quello che ho capito e sentito, mettendolo a
disposizione degli altri, senza alcuna pretesa di oggettività. Non voglio fare
propaganda, né alimentare le contrapposizioni politiche. Ma credo che il centro
di Lampedusa oggi possa esistere così com'è, solamente perché nessuno lo
conosce. Dopo averlo visitato, diventa inaccettabile per chiunque. Lei dice di
non voler fare propaganda, però il suo diario lo ha inviato a tutti i giornali
italiani. Bisogna chiedere, pretendere di vedere e sapere. E se si informa, già
si comincia a cambiare le cose. Le assicuro, la situazione a Lampedusa è così
grave che verificarla e sentire la responsabilità di fare qualcosa, sono un
tutt'uno. Una volta vista, diventa inammissibile anche solamente per un giorno
ancora. Qual è il suo obiettivo? Prima di tutto, distinguiamo le politiche di
controllo e dei flussi dal caso Lampedusa, a meno che non ci sia chi pensa che
il fine giustifica i mezzi, e che un centro per immigrati in quelle condizioni
serva a scoraggiare chi parte per raggiungere le nostre coste. Lampedusa, fino
a poco tempo fa, era un modello d'accoglienza per tutti i paesi europei. Gli
immigrati ci restavano pochissimo tempo e molti di loro lì hanno avuto salva la
vita. C'è chi pensa che questo modello abbia invogliato i trafficanti di esseri
umani a battere la rotta per la Sicilia. È un
argomento di cui si può discutere, ma che non giustifica il trattamento
riservato agli immigrati. Quelle persone devono immediatamente essere spostate
da lì, per una questione umanitaria e per rispettare i
loro diritti, da quello di avere un difensore o un giudice cui ricorrere, alle
cure mediche, fino alla loro integrità. Tutti diritti riconosciuti dalla
Costituzione e dai trattati internazionali ratificati dal nostro Paese. Su
questa base, si può poi affrontare qualsiasi discussione politica. Anche quella
sulla pretesa cattiveria di cui parla Maroni. La cattiveria deve comunque
fermarsi di fronte alle leggi e ai diritti da queste stabiliti. Ha intenzione
di parlare con Maroni? Uscendo dal centro di accoglienza di Lampedusa ho detto
una sola cosa: sono certo che se almeno una volta Maroni avesse la possibilità
di vedere con i suoi occhi quello che abbiamo visto noi, sentirebbe la stessa
urgenza, la stessa responsabilità d'intervenire immediatamente. Ne ho accennato
con il capogruppo della Lega Federico Bricolo che al rientro dall'isola è
subito venuto a parlarmi. Maroni deve andare a Lampedusa, se vuole sono
disposto ad accompagnarlo in qualsiasi momento. Ripeto, non c'è nessuno,
secondo me, che dopo un'esperienza così se la sentirebbe di eludere il
problema. Che è una grande questione politica, non materia da politichetta.
14/02/2009
( da "Giorno, Il (Como)" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
COMO CITTA' pag. 2
Coordinamento della Pace abbandonato da Cantù DOPO DODICI ANNI DI
COLLABORAZIONE CANTÙ FUORI DAL COORDINAMENTO comasco per la Pace, «costa
troppo, è politicizzato e non serve a nulla». Lo strappo con l'associazione
presieduta dal sindaco di Lurate Caccivio, Emilio Botta, lo annuncia il primo
cittadino di Cantù, Tiziana Sala, decisa a uscire dal coordinamento di cui la
città è stata tra i fondatori e quindi a non far versare dal municipio la quota
di adesione per il 2009 che, lo scorso anno, era stata di 5.500 euro. «Credo
che non faccia nulla per Cantù e che quindi non serva spendere ulteriormente
questo denaro», precisa il sindaco, mandando così all'aria una collaborazione
che era iniziata dai primi di ottobre del 1997, anno di fondazione dello stesso
Coordinamento comasco per la Pace, «il primo tentativo in Italia di unire
organizzazioni private, ong e associazioni, e pubbliche, che intendono
diffondere la cultura della pace, della mondialità e del
rispetto dei diritti umani
nel proprio territorio e nel mondo", si legge sul sito dell'associazione.
IN QUESTI ANNI il Coordinamento, attivo con progetti di cooperazione
internazionale ma anche di documentazione locale, è cresciuto arrivando a
includere una quarantina di Amministrazioni, di cui Cantù è la più grande,
e una cinquantina di associazioni del territorio, che spaziano dalla Caritas
alle Acli, da Amnesty International all'Auser, dalla rete Lilliput ai
guanelliani. Nel corso degli anni alcuni Comuni erano già usciti, come ad
esempio Erba nel 2008, ma Cantù per l'associazione è una sorta di simbolo anche
perché la città ne è stata la culla a metà degli anni Novanta. C.Cat.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Salvò tre giovani:
premiato --> Sabato 14 Febbraio 2009 PROVINCIA, pagina 27 e-mail print
Soccorritori sulle rive dell´Adda: il 2 luglio vennero
salvati tre giovani Due bergamaschi saranno nominati «Cavalieri dei diritti umani» domani nel corso di una cerimonia
che si terrà a Milano. Il primo maresciallo Vito Salaniti e il carabiniere
scelto Carmelo Antonio Ciulla sono stati designati dalla Società Umanitaria e
dalla Lega internazionale per i diritti dell'uomo (Lidu), sezione di Milano.
L'onorificenza verrà conferita anche ad altre 17 persone, domani alle
( da "AmericaOggi Online" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Italia-USA. Pelosi:
con Obama nuova era per i rapporti con l'UE di Cristiano Del Riccio 15-02-2009
WASHINGTON. Nancy Pelosi non ha dubbi: "Con Barack Obama è cominciata una
nuova era nei rapporti tra Europa e Stati Uniti, basata sulla cooperazione e
sul rispetto e non più, come con Bush, sulla condiscendenza e sulla
indifferenza. Obama vuole veramente vedere un miglioramento dei rapporti
transatlantici". E' il dodicesimo viaggio in Italia per la Pelosi, che ha
sempre parlato con orgoglio delle sue profonde radici italiane, ma è il primo da
speaker (presidente) della Camera, la terza carica istituzionale degli Stati
Uniti, e non nasconde il suo entusiasmo, in una intervista con alcuni
giornalisti italiani, per questa visita di una settimana destinata a portarla
ad Aviano (Pordenone), Firenze, Roma e Napoli. Rispondendo alle domande parla
anche della vicenda Eluana che ha molti punti in comune con il caso Usa di
Terri Schiavo ("Sono decisioni molto difficili che non spettano al
Congresso o ai tribunali ma ai familiari: nel caso della Schiavo ho sempre
sostenuto il diritto del marito di esaudire il desiderio della vittima") e
della questione Fiat-Chrysler: "C'è ostilità nel Congresso a dare altri
soldi alla Chrysler perché i proprietari sono speculatori e non azionisti, io
intendo esaminare la questione senza preclusioni e senza decisioni
precipitose". Spiega che la visita in Italia, dove incontrerà le più alte
cariche istituzionali, ha un doppio scopo: ringraziare le autorità italiane per
l' intensa collaborazione con l'America e ascoltare le idee del suo Paese
d'origine sulle maggiori sfide mondiali, a partire da "crisi economica,
sicurezza, ambiente, clima, promozione dei diritti umani". Ha chiesto di cominciare la
sua visita incontrando le truppe Usa della base di Aviano. "Non so quanti
americani sanno che non abbiamo miglior amico nella Nato dell'Italia, non so
quanti sanno che 14 mila dei nostri militari sono ospitati dall'Italia, non so
quanti sanno della leadership dell'Italia nella lotta alla proliferazione
nucleare, al terrorismo, alla crisi alimentare, alla crisi del clima -
ha detto la Pelosi - ma vogliamo che lo sappiamo e cercheremo di metterlo in
evidenza durante questo mio viaggio". La speaker della Camera, partita per
l'Italia venerdì poche ore dopo il successo della approvazione del piano di
stimolo dell'economia, ha definito Obama "un grande leader".
"Nessun presidente prima di lui era riuscito, a tre settimane dall'arrivo
alla Casa Bianca, a far approvare misure economiche di così ampie dimensioni
con centinaia di miliardi di dollari destinati alla sanità, all' educazione,
alla scienza e tecnologia, ad ammodernare le infrastrutture, a dare alla classe
media la più ampia riduzione fiscale della storia", ha affermato la
Pelosi. Anche se il piano è stato approvato quasi esclusivamente con i voti dei
democratici, per la speaker della Camera il tentativo di Obama di creare un
nuovo spirito bipartisan non è defunto. "Obama ha teso la mano più volte
ai repubblicani al Congresso, pronto ad ascoltare nuove idee - ha detto la
Pelosi - ma i loro suggerimenti erano la copia delle politiche fallite di Bush,
le stesse che ci hanno messo in questa grave crisi economica". La Pelosi
ha sottolineato che il piano non comprende norme protezioniste: "Niente di
ciò che è nel piano viola gli accordi commerciali stipulati dagli Stati Uniti.
Non temete: l'America non vuole tornare al protezionismo
( da "Gazzetta di Reggio" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Re Abdullah nomina
Norah al Faiz viceministro dell'Educazione femminile Donna saudita nel governo
Svolta nel regno arabo verso la parità tra i sessi BEIRUT. Rimpasto di governo
e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz ha cambiato la guida
in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che, per la
prima volta, ha affidato uno di essi ad una donna. Norah al Faiz diviene
viceministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo
in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso
la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui
ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione
per i diritti umani Human
Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce
alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o
accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un membro maschio
della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per poter avere
finalmente il permesso di guidare. Alcuni giorni fa, l'ultima, in ordine di
tempo, è venuta da Amira al Tawil, una delle mogli del ricchissimo e influente
nipote di re Abdullah, al Walid bin Talal. «Ho una patente internazionale, all'estero
guido e sono pronta a farlo anche nel regno saudita», ha detto in
un'intervista. Quando era ancora ancora principe ereditario, Abdullah
sottolineò in un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella vita
attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro
atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno
meno anni di quelli che si contano sulle dita di una mano». Dopo essere
divenuto re, nell'agosto 2005, Abdallah sembra però aver deciso di rallentare.
Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che
riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile».
( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 15/02/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Cultura&Spettacoli «Il boom
economico? Si fonda in gran parte sui lavori forzati» LA CINA DEI GULAG Il
dissidente cinese Harri Wu racconta i suoi 19 anni di prigionia nei «laogai»,
tra torture e umiliazioni (foto Reporter/Paletti)" title="Harry Wu
alla Pace, con copie di suoi libri (foto Reporter/Paletti)" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090215/foto/full_brescia_886.jpg',600,820)">
Harry Wu alla Pace, con copie di suoi libri (foto Reporter/Paletti) Una
dichiarazione, più di altre, ha infuso inquietudine e sgomento: «La maggior
parte della popolazione cinese è d'accordo con i provvedimenti di coloro che
sono al potere». Uno sgomento che ha fatto sbiadire, seppur per poco, il
racconto delle atrocità e del perpetrarsi della lesione dei
diritti umani fatto dal
dissidente cinese Harry Wu che l'altra sera ha tenuto con il fiato sospeso, per
oltre due ore, le moltissime persone che hanno stipato la Sala Bevilacqua alla
Pace per ascoltare le sue parole. Ospite della Cooperativa
Cattolico-democratica di Cultura, dei Padri Filippini della Pace e del Gruppo di
Brescia di Amnesty International, l'attivista per i diritti umani in Cina ha ripercorso i diciannove anni della sua
prigionia nei «laogai» - letteralmente «riforma attraverso il lavoro» -, campi
di lavoro simili ai «gulag» dell'era sovietica. «Anche se - ha sottolineato Wu
- i gulag sono stati chiusi, mentre la tragedia dei laogai non ha fine: ne
esistono ancora più di mille e si stima che siano circa quattro milioni i
detenuti colpevoli di essere contrari all'attuale regime totalitario, di
professare una fede religiosa o di esprimere idee in contrasto con quelle del
governo centrale. Ciò che brucia, tuttavia, è che la potenza economica cinese
si fonda sulla sofferenza di migliaia di persone, perché nei laogai si produce
un'altissima percentuale di beni che vengono poi esportati nel resto del
mondo». Condannato per un'opinione Il racconto di Harry Wu inizia dal periodo
dell'Università, quando egli, ventitreenne figlio di una famiglia agiata di
Shangai, studiava Geologia. «Non mi ero mai occupato di politica, e non
intervenivo mai durante le riunioni - ha raccontato -. Un giorno, tuttavia, la
segretaria del Partito comunista, durante una serie di convegni promossi in
occasione della campagna «dei cento fiori», mi invitò ad esprimere liberamente
la mia opinione. Ero riluttante, ma accettai e mi limitai a sottolineare che
non trovavo giusto che ella si rivolgesse con il termine di compagno a coloro
che erano iscritti al partito e di studente a tutti gli altri. Sarebbe stato
meglio, feci notare, che chiamasse tutti signore e signora. In seguito,
criticai anche l'invasione sovietica dell'Ungheria, perché la ritenevo una
violazione di un diritto internazionale: libere opinioni che furono sufficienti
a farmi arrestare nel 1956 e a farmi rinchiudere, nella primavera del 1960, nei
campi di lavoro per diciannove anni». Anni vissuti come un animale «Fui
"condannato a vita": mi torturarono, mi umiliarono, cercarono di
annientarmi fisicamente e psicologicamente. Ho trascorso diciannove anni come
un animale e, malgrado tutto, non ho cambiato il mio modo di vedere le cose.
Ora le racconto, e sono fortunato di essere ancora vivo perché nei laogai sono
morte milioni di persone piegate dalla fame e dagli stenti. E chi non muore da
solo viene giustiziato: dal 1993 al 1994 sono state uccise 24mila persone e i
loro organi sono stati prelevati ed usati per il trapianto. E la Cina, a fronte
della comunità scientifica internazionale, vanta i suoi "progressi"
che la pongono al secondo posto come numeri di trapianti dopo gli Stati
Uniti!». Harry Wu è stato liberato nel 1979, dopo la morte di Mao. Trasferitosi
negli Stati Uniti, ha cominciato a scrivere delle sue esperienze nei «laogai» e
nel
( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 15/02/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:estero Una donna nel governo arabo Per la
prima volta nella storia incarico di vice ministro al femminile BEIRUTRimpasto
di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz ha cambiato
la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità è che,
per la prima volta, ha affidato uno di essi ad una donna. Norah al Faiz diviene
vice ministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un notevole passo
in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso
la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante discriminazioni cui
ancora sono soggette in Arabia Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione
per i diritti umani Human
Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che
proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti di
identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un
maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle donne per
poter avere finalmente il permesso di guidare. Quando era principe ereditario,
Abdullah sottolineò in un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella
vita attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro
atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno
meno anni di quelli che si contano sulle dita di una mano». Dopo essere
divenuto re, nell'agosto 2005, Abdullah sembra però aver deciso di rallentare.
Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che
riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile»: «Per piacere - aveva
esortato - siate pazienti». Nel frattempo, ha concesso loro il diritto di
votare, ma non di candidarsi, nelle elezione del marzo 2007 per i consigli di
amministrazione delle organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose
per i pellegrini musulmani. E nell'attesa, le donne si stanno preparando:
secondo dati ufficiosi, il 70% della popolazione universitaria saudita è
femminile e ogni anno si laureano 44.000 donne mentre 121.000 concludono gli
studi liceali.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ARABIA SAUDITA
Rivoluzione: una donna nel governo di Riad RIAD Il re saudita Abdullah ha
nominato ieri una donna alla carica di vice ministro dell'Educazione. Mai in
passato una donna aveva fatto parte di un governo in Arabia Saudita, Paese
retto da una monarchia ultraconservatrice ispirata al wahabismo. Abdullah ha
effettuato un ampio rimpasto di governo, il primo da quando è salito al trono
nel
( da "Unita, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Libia, arrestato
l'avvocato che difende i diritti umani Battuta
d'arresto per il processo di apertura del regime libico. La polizia di Gheddafi
ha infatti arrestato, lo scorso 31 gennaio, una delle figure di spicco della
società civile libica. Si tratta dell'avvocato Jumaa Attiga. Esule politico
negli anni '70 tornò a Tripoli nel 1988, quando il Colonnello invitava gli
esuli a rimpatriare senza temere arresti. Nel 1991, finì in carcere con
l'accusa di aver partecipato all'uccisione dell'ambasciatore libico a Roma nel
1984. Dopo pochi mesi tuttavia, il tribunale lo assolse da ogni accusa.
Ciononostante Attiga rimase 7 anni in cella. Fu allora che Attiga venne
chiamato dal figlio di Gheddafi, Saif el Islam, a
presiedere la Organizzazione dei diritti umani della Fondazione Gheddafi. Otto anni in cui Attiga non ha
esitato a comparire in tv e in eventi pubblici parlando della situazione dei
diritti umani in Libia.
Fino all'arresto, due settimane fa. Con la stessa accusa. L'omicidio
dell'ambasciatore libico a Roma. Un caso che si riapre a 18 anni dalla
sentenza che lo aveva dichiarato innocente. Il suo arresto è una lotta tra la
Libia di ieri e quella di domani. Lo stesso figlio di Gheddafi, Saif al Islam
sull'arresto di Attiga ha dichiarato: «È incredibile, è ridicolo, è
inaccettabile». G.D.G
( da "Unita, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Arabia Saudita Prima
donna nel governo Rimpasto di governo in Arabia Saudita e per la prima volta re
Abdullah ha chiamato una donna nell'esecutivo. Norah al Faiz diviene vice
ministro dell'Educazione femminile. Solo alcuni mesi fa,
l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch aveva esortato l'Arabia Saudita a porre fine
al sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere documenti
di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione di un maschio
della famiglia. Abdullah dal
( da "Adige, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
il dibattito:
interviene cacciari «Se non si rinnova la Costituzione diventa cadavere» ROMA -
«La Costituzione è la legge fondamentale di uno Stato e quindi sì, dobbiamo
tenercela stretta se non vogliamo cadere in anarchie. Nello stesso tempo, però,
una cosa a cui si è veramente e intelligentemente fedeli è un qualcosa che via
via nel tempo si trasforma, si rinnova, altrimenti è un cadavere. E guai a
tenersi stretti i cadaveri». Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, figura di
spicco del Partito Democratico, commenta così ad «Affaritaliani.it» le parole
del capo dello Stato sulla Carta. «La nostra Costituzione - aggiunge - sarà
tanto più vivente quanto più sapremo farla vivere con noi. Questo è il rapporto
fondamentale che bisogna avere con la Carta. Altrimenti diventa un cadavere. E la peggior tortura che conoscevano gli antichi era legare un
vivo a un cadavere. Era la peggiore tortura etrusca». Nel dibattito ieri è
intervenuto anche il Presidente del Senato Renato Schifani, a margine
dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tar Sicilia.il Presidente
del Senato Renato Schifani, a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario
del Tar Sicilia. «Ritengo - ha detto - che i valori contenuti nella prima parte
della Costituzione siano immodificabili e nessuna parte politica ha mai pensato
di intervenire, ma sulla seconda parte da dieci anni c'è un dibattito. Credo
che questa legislatura, con calma e col massimo del consenso possa fare un buon
lavoro. Da dieci anni - ha aggiunto - si parla della modernizzazione della
Costituzione, della riduzione del numero di parlamentari, dell'abolizione del
bicameralismo, di dare più potere al premier, del presidenzialismo e di un
sistema legislativo più vicino alle esigenze del cittadino». Sulla stessa
lunghezza d'onda è il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo,
Gianfranco Rotondi: «La Costituzione non è intoccabile, tant'è che i
costituenti hanno previsto una procedura per modificarla» ha dichiarato. Di
Costituzione ha parlato a Bologna anche a Massimo D'Alema: «Modifiche alla
seconda parte della Costituzione si possono fare - ha detto - ma si devono fare
con il dialogo e non con atti di prepotenza e unilaterali. La Fondazione
Italianieuropei - ha aggiunto - ha presentato una riforma della legge
elettorale e di alcune parti della Costituzione». Modifiche quindi, sono
possibili. «Ma ovviamente - ha precisato D'Alema - dipende dal merito di quello
che si propone. Se si devono apportare modifiche limitate e ragionevoli alla
seconda parte, senza toccare i principi e i valori costitutivi, lo si deve fare
attraverso il dialogo». 15/02/2009
( da "Centro, Il" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 4 - Chieti In
piazza Vico a difendere la Costituzione Unitre, Chietinuova e partiti uniti per
riaffermare i diritti inviolabili Parte la campagna di informazione dei vari
comitati coordinati dall'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro I prossimi passi
manifestazioni e testimonial famosi CHIETI. Presidio in piazza Vico per difendere
la Costituzione. «Rompiamo il silenzio perché i diritti inviolabili dell'uomo
non sono stati conquistati una volta per sempre ma, per essere mantenuti vivi,
necessitano di una lotta continua», spiega il presidente dell'università della
terza età, Unitre, Vincenzo Troilo, che prosegue, «non sarà facile scardinare i
principi della democrazia, per cui sono state necessarie tante battaglie. La
gente è vigile e non lo permetterà». «Salviamo la Costituzione: aggiornarla,
applicarla non demolirla», è lo slogan che fa scendere in piazza partiti di
vari schieramenti. «E' una giornata molto importante per dire che la legge non
è uguale per tutti», dice l'assessore comunale dell'Idv Bassam El Zhobi «basti
pensare a quelle contro gli stranieri. In piazza non dovrebbero scendere
solamente gruppi politici ma tanti cittadini contro l'appiattimento culturale e
la manipolazione dei potenti». Dalle 11 alle 13, nonostante il freddo, c'è
gente che si ferma, scorre articoli di quotidiani e di rete affissi a pannelli
mobili, chiede, s'informa dei perché della protesta e se può lasciare una
firma. «Non le raccogliamo ancora. Questo è il primo passo che ha come
obiettivo la sensibilizzazione e l'informazione dei cittadini meno attenti»,
spiega Maria Rosaria Grazioso, responsabile dell'associazione Chieti nuova 3
febbraio. «Lavoriamo in collaborazione con i vari comitati presenti su tutto il
territorio italiano, coordinati da Oscar Luigi Scalfaro. Siamo lo stesso
movimento che, nel
( da "Trentino" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
scuola per i diritti umani Ad Auschwitz gli studenti
dell'Istituto di Cusiano ALBERTO MOSCA OSSANA. Continua l'impegno dell'Istituto
comprensivo "Alta Val di Sole" nei percorsi dedicati a pace, diritti umani e solidarietà.
All'incontro con gli operatori di Emergency seguirà il gemellaggio con Kiamuri,
in Kenya, con il viaggio di alcuni docenti dell'istituto di Cusiano per organizzare
laggiù una scuola professionale. Il percorso sui diritti umani,
accanto ai numerosi momenti di riflessione affrontati nelle classi
sull'attualità, ha avuto come momento forte la visita ad Auschwitz. Un viaggio
che conferma l'importanza di coltivare la memoria storica dei ragazzi,
aiutandoli a contestualizzare il presente, a capire meglio la realtà che li
circonda, a costruirsi una coscienza critica capace di riconoscere
l'ingiustizia presente e di reagire ad essa. Il viaggio ad Auschwitz è stato
«un'esperienza intensa e preziosa per i ragazzi - spiega la dirigente
Alessandra Pasini - che hanno potuto vedere con i propri occhi e toccare con
mano ciò che molti loro coetanei si devono limitare a leggere sui libri di
storia; ne hanno ricavato insegnamenti, emozioni e ricordi che difficilmente si
cancelleranno dalla loro memoria e dal loro cuore». Al rientro in Val di Sole,
le rielaborazioni e le riflessioni dei ragazzi hanno fatto capire quanto
l'esperienza sia stata importante per loro e le numerose foto, scattate durante
la visita, hanno dato vita ad un nutrito reportage, presentato al teatro di
Fucine in occasione dell'incontro con Sami Modiano, un ex deportato ad
Auschwitz. Così, dopo quel viaggio importante, i ragazzi hanno avuto la
possibilità di ascoltare la testimonianza diretta di chi in quell'inferno ha
perso la giovinezza: Sami Modiano, ebreo romano, fu deportato ad Auschwitz
quando aveva solo 13 anni. Le sue parole, ascoltate la sera da un folto
pubblico di adulti e la mattina dagli attentissimi alunni dell'Istituto, sono
state il sofferto racconto di chi sta dedicando la propria vecchiaia a portare
a tutti la sua testimonianza e il suo accorato monito, rivolto soprattutto ai
giovani che Modiano ha definito come "la speranza del futuro". «I
commenti e le riflessioni dei ragazzi - conclude Pasini - confermano
l'importanza e la necessità per la scuola di continuare ad impegnarsi in
percorsi formativi, che arricchiscano e completino le materie scolastiche,
educando i giovani ai valori della pace, della tolleranza e del rispetto,
valori che la "Memoria" intesa non come sterile ricordo, ma come
monito per il presente e per il futuro, ci aiuta a conoscere e a realizzare».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri Pagina 114
Rimpasto di governo: Norah al Faiz nominata dal re saudita Abdullah vice
dell'Educazione femminile Arabia, la prima donna ministro Rimpasto di governo:
Norah al Faiz nominata dal re saudita Abdullah vice dell'Educazione femminile
Cade un tabù, ma l'emancipazione è lontana --> Cade un tabù, ma
l'emancipazione è lontana La legge proibisce alle donne di lavorare, viaggiare,
guidare senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. BEIRUT
Rimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re Abdullah bin Abdul Aziz ha
cambiato la guida in alcuni settori chiave del regno, ma soprattutto, la novità
è che, per la prima volta, ha affidato uno di essi ad una donna. Norah al Faiz
diviene vice ministro dell'Educazione femminile, facendo così segnare un
notevole passo in avanti alle donne nella loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con gli uomini e contro le tante
discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia Saudita. I DIVIETI Solo
alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha esortato l'Arabia Saudita a porre fine al
sistema che proibisce alle donne di lavorare, viaggiare, sposarsi, avere
documenti di identità o accesso ai servizi medici senza l'autorizzazione
di un membro maschio della famiglia. Costanti sono inoltre le richieste delle
donne per poter avere finalmente il permesso di guidare. Alcuni giorni fa,
l'ultima, in ordine di tempo, è venuta da Amira al Tawil, una delle mogli del
ricchissimo e influente nipote di re Abdullah, al Walid bin Talal. «Ho una
patente internazionale, all'estero guido e sono pronta a farlo anche nel regno
saudita», ha detto in un'intervista. I PRIMI PASSI Quando era ancora ancora
principe ereditario, Abdullah sottolineò in un'intervista che «alcune saudite
sono già entrate nella vita attiva, lavorano in banca, nel settore pubblico.
Col tempo il loro atteggiamento e la mentalità dei mariti e dei figli
evolveranno. Ci vorranno meno anni di quelli che si contano sulle dita di una
mano». Dopo essere divenuto re, nell'agosto 2005, Abdallah sembra però aver
deciso di rallentare. Da allora ha ripetutamente chiesto alle sue suddite di
aspirare, per ciò che riguarda i loro diritti, a quello «che è possibile»: «Per
piacere - aveva esortato - siate pazienti, pazienti, pazienti». DIRITTO DI VOTO
Nel frattempo, ha concesso loro il diritto di votare, ma non di candidarsi,
nelle elezione del marzo 2007 per i consigli di amministrazione delle
organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose per i pellegrini
musulmani. E nell'attesa, le donne si stanno preparando: secondo dati
ufficiosi, il 70 per cento della popolazione universitaria saudita è femminile
e ogni anno si laureano 44.000 donne mentre 121.000 concludono gli studi
liceali.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Svolta in Arabia Saudita,
una donna entra nel governo --> Domenica 15 Febbraio 2009 SOCIETA, pagina 11
e-mail print BEIRUTRimpasto di governo e non solo in Arabia Saudita: re
Abdullah Bin Abdul Aziz ha cambiato la guida in alcuni settori chiave del
regno, ma soprattutto, la novità è che, per la prima volta, ha affidato uno di
essi a una donna. Norah al Faiz diviene vice ministro dell'Educazione
femminile, facendo così segnare un notevole passo in avanti alle donne nella
loro lenta e ardua marcia verso la parità dei diritti con
gli uomini e contro le tante discriminazioni cui ancora sono soggette in Arabia
Saudita. Solo alcuni mesi fa, l'organizzazione per i diritti umani «Human rights watch» ha esortato
l'Arabia Saudita a porre fine al sistema che proibisce alle donne di lavorare,
viaggiare, sposarsi, avere documenti di identità o accesso ai servizi medici
senza l'autorizzazione di un membro maschio della famiglia. Costanti
sono inoltre le richieste delle donne per poter avere finalmente il permesso di
guidare. Quando era ancora ancora principe ereditario, Abdullah sottolineò in
un'intervista che «alcune saudite sono già entrate nella vita attiva, lavorano
in banca, nel settore pubblico. Col tempo il loro atteggiamento e la mentalità
dei mariti e dei figli evolveranno. Ci vorranno meno anni di quelli che si
contano sulle dita di una mano». Dopo essere divenuto re, nell'agosto 2005,
Abdallah sembra però aver deciso di rallentare. Da allora ha ripetutamente
chiesto alle sue suddite di aspirare, per ciò che riguarda i loro diritti, a
quello «che è possibile»: «Per piacere - aveva esortato - siate pazienti,
pazienti, pazienti». Nel frattempo, ha concesso loro il diritto di votare, ma
non di candidarsi, nelle elezione del marzo 2007 per i Consigli di
amministrazione delle organizzazioni di rappresentanza delle guide religiose
per i pellegrini musulmani. E nell'attesa, le donne si stanno preparando:
secondo dati ufficiosi, il settanta per cento della popolazione universitaria
saudita è femminile e ogni anno si laureano 44.000 donne, mentre 121.000
concludono gli studi liceali. Il rimpasto annunciato ieri è il primo, da quando
re Abdullah è sul trono: riguarda i ministeri della Giustizia, dell'Educazione
e dell'Informazione. Il sovrano ha inoltre cambiato i vertici del Majlis
al-Shura, un consiglio consultivo il cui numero di membri è stato portato da
( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Papa: «Vaticano
non sempre compreso» --> Domenica 15 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail
print CITTÀ DEL VATICANOUna realtà «pacifica» ma «non sempre compresa» nei
molteplici compiti che è chiamata a svolgere, «uno Stato minuto e inerme»
eppure «presidio visibile» dell'indipendenza della Santa Sede e «centro di
irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del bene
comune». Così Benedetto XVI ha ricordato la nascita, ottant'anni fa, dello
Stato della Città del Vaticano, in un discorso a un convegno sui Patti
lateranensi. «riconoscente verso pio XI» Dal «cuore» del Vaticano «si leva un
incessante messaggio di vero progresso sociale, di speranza, di riconciliazione
e di pace», ha sottolineato Benedetto XVI, quasi in risposta a chi contesta
alla Santa Sede un atteggiamento talvolta di ingerenza negli affari politici di
altri Stati. Il Papa ha poi espresso «profonda riconoscenza a colui che dei
Patti lateranensi fu il primo e principale artefice e protagonista, il mio
venerato predecessore Pio XI», ma nel suo intervento non ha mai citato la
parola Italia. Fonti vaticane, comunque, hanno spiegato che non era quella la
sede per discutere del ruolo del nostro Paese - allora come oggi -, in quanto
il convegno era dedicato alla fondazione della Civitas Vaticana. Intervenendo
alla tavola rotonda, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha ricordato che
nella trattativa che portò alla firma dei Patti lateranensi, «in certi ambienti
italiani si ebbe la paura che il riemergere a Roma di un potere forte, con
respiro universale», potesse costituire una «turbativa» per la politica estera
dell'Italia. Eppure «la storia ci ha mostrato il contrario», e cioè che
l'attività internazionale della Chiesa «ha costituito per l'Italia uno stimolo
positivo». Frattini ha spiegato che l'Italia condivide con il Vaticano «la
promozione e la tutela dei diritti umani, la lotta
alla povertà e alla ricerca della pace» e partecipa alla «missione morale» di
«un piccolissimo Stato con una grandissima missione universale, che è quella
della Chiesa». «il diritto alla vita» Per il capo della diplomazia italiana la
difesa dei diritti umani deve partire dalla promozione
dei diritti individuali: bisogna «garantire il diritto alla vita dal
concepimento fino alla morte naturale, e sottolineo naturale, che è un valore
assolutamente laico». Luca Mirone 15/02/2009 nascosto-->
( da "Giorno, Il (Como)" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
VETRINA pag. 1 MOLTI
SONO i motivi per essere fieri di appartenere a questo territorio. Per me u...
MOLTI SONO i motivi per essere fieri di appartenere a questo territorio. Per me
uno è il Coordinamento per la Pace. Negli anni ho partecipato a molti incontri
in tutta Italia per raccontare questa ineguagliabile esperienza raccogliendo
ovunque ammirazione per questa realtà che unisce, per la
Pace e i Diritti Umani, 40
Comuni di vario orientamento politico e 50 associazioni diverse per ispirazione
e provenienza. Non passa giorno senza una nostra iniziativa in scuole, oratori,
sale civiche, piazze, biblioteche. Nel solo 2008 oltre 90 proiezioni di film
con dibattito, più di 200 incontri nelle scuole, seminari, corsi,
convegni, spettacoli, campagne d'informazione, legami con realtà di tutto il
mondo, una biblioteca specializzata e una rivista bimestrale. Tutto questo e
altro ancora per 10 anni. Si può non essere d'accordo, ma non si può dire che
tutto ciò non esista e che non sia miracoloso riuscire a farlo con un costo,
per ogni Comune aderente, di 16 centesimi per abitante. *Capogruppo lista
civica «Lavori in corso» nel Comune di Cantù
( da "Riformista, Il" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Maroni a Lampedusa?
Escluso Ma il Viminale verifica gli appalti IMMIGRATI. Il ministro dell'Interno
liquida la denuncia del senatore Marcenaro, parlando di una strumentalizzazione
politica. I tecnici, però, controllano come sono usati i soldi per le forniture
nel centro. di Sonia Oranges Può succedere di uscire la sera da casa di un
parente e, complice una carnagione un po' più scura o la scarsa illuminazione
stradale, beccarsi una raffica di manganellate sulla schiena. Può succedere,
anzi è successo, a Lampedusa. Vittima un isolano, scambiato da un poliziotto
per immigrato clandestino fuggito dal centro di contrada Imbricola, la
struttura dove sono "parcheggiati" i clandestini in attesa di essere
rispediti a casa, di nuovo al centro delle polemiche dopo
la visita della commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani presieduta dal senatore pd Pietro
Marcenaro che ha denunciato (e dettagliato) le condizioni in cui sono costretti
gli immigrati, invitando il ministro dell'Interno Roberto Maroni ad andare a
vedere con i propri occhi che cosa significhi vivere in quell'inferno.
Ma Maroni sembra non avere alcuna intenzione di raccogliere l'invito. Ieri i
suoi più stretti collaboratori escludevano l'ipotesi di una visita del ministro
all'interno del centro per gli immigrati, liquidando la materia alle relazioni
dei tecnici e parlando di «un'evidente strumentalizzazione politica». I tecnici
del Viminale, dal canto loro, minimizzano, pur non negando che qualche problema
c'è. «Bisogna intervenire sulle condizioni igieniche, sulla pulizia e sugli
spazi. Tutti sanno che ora ci sono 974 persone in uno spazio che, nella
peggiore delle ipotesi, dovrebbe contenerne 800. Non si riesce a smaltire
l'immondizia prodotta - diceva ieri il capo del dipartimento delle libertà
civili e immigrazione del Viminale, il prefetto Mario Morcone che, non certo a
caso, era sull'isola - Ma nulla di grave, la prossima settimana tutto tornerà
normale perché per un buon numero di clandestini scatterà il rimpatrio
assistito. Pensi che nell'altro centro, alla base Loran, gli immigrati giocano
a calcetto». Il quadretto dei clandestini a bere birra al bar della piazza, o
che giocano a calcetto come nel film Mediterraneo, però, convince sempre meno.
Perché se è vero che sull'isola ci sono i medici che assicurano l'assistenza
sanitaria agli immigrati, dalla relazione della commissione sui diritti umani risulta che non possono entrare nel centro per motivi
di sicurezza. Come pure, c'è ben poco di "normale" nell'ammassare 25
persone in
( da "Virgilio Notizie" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Stoccolma, 15 feb.
(Ap) - Domani si apre in Svezia il processo contro quattro presunti
responsabili del sito "Pirate Bay" (thepiratebay.org) accusati di violazione dei diritti d'autore su Internet, avendo permesso il download di milioni di
file musicali, film e videogiochi in tutto il mondo. Malgrado le autorità
abbiano cercato di bloccare l'attività del sito, Pirate bay ha continuato a
mettere a disposizione della Rete file tutelati dal copyright, scaricati da
oltre 22 milioni di internauti. Il sito - uno dei più visitati dagli
fruitori di internet - non ospita alcun file, ma funziona in base al principio
del "peer-to-peer", cioè da motore di ricerca per trovare musica,
film e programmi di videogiochi custoditi sui computer di milioni di persone in
tutto il mondo. Il sito viene finanziato attraverso la pubblicità, il che secondo
l'accusa dimostra che esiste uno sfruttamento commerciale delle opere protette
da copyright: secondo il sito i ricavi vengono invece utilizzati esclusivamente
per coprire i costi di gestione. A presentare la denuncia sono state le major
internazionali(Warner Bros. Entertainment, Mgm Pictures, Colombia Pictures
Industries, 20th Century Fox Films, Sony Bmg, Universal e Emi), secondo le
quali il volume di affari del sito è a sei zero.
( da "Sestopotere.com" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Provincia Gorizia,
un nuovo pozzo d?acqua per il Burkina Faso (15/2/2009 20:16) | (Sesto Potere) -
Gorizia - 15 febbraio 2009. 1.500 euro da destinare alla realizzazione di un
pozzo in Burkina Faso. è questa l?iniziativa che verrà illustrata
dall?assessore provinciale alla pace, Marko Marinèiè, il prossimo lunedì 16
febbraio alle 12 nella sala Giunta della Provincia. Si tratta della prima tappa
del progetto di avvicinamento ai diritti "Liberi tutti", promosso in
occasione dei 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani. La prima edizione del progetto ha dato spazio ai ragazzi per
confrontarsi sul tema dei diritti, mentre la seconda illustrerà il tema
dell?acqua, intesa come bene prezioso dell?umanità che
deve essere difeso, anche nell?ottica dell?emergenza idrica mondiale. Dalla
partecipazione al progetto dei 500 bambini delle scuole provinciali è nato un
calendario con le immagini e le frasi più significative, nel tentativo di dare
una definizione dei diritti umani, creando una base
informativa per gli alunni e i loro genitori. Il calendario è stato messo in
vendita, a offerta libera, lo scorso mese di dicembre nelle Coop di Monfalcone,
Gradisca d'Isonzo, Gorizia e Cormons. Il ricavato, 1.500 euro, sarà appunto
devoluto al progetto di cooperazione decentrata in Burkina Faso, seguìto dal
CVCS di Gorizia (Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo), al quale la
Provincia di Gorizia già destina annualmente importanti risorse finanziarie. Il
Cvcs è presente in Burkina Faso dal 1984, ma è dal 2005 che realizza progetti
nel settore idrico col supporto della Provincia di Gorizia. La mancanza d'acqua
rappresenta per il Burkina Faso (che dall'ultimo Rapporto sullo sviluppo umano
dell'UNDP risulta al penultimo posto) la principale causa di povertà, visto che
condiziona la produttività del terreno e le condizioni di salute della popolazione
e visto che soltanto il 39,9% della popolazione ha accesso all'acqua potabile.
I fondi raccolti contribuiranno alla realizzazione di opere idriche e di
attività di formazione e sensibilizzazione sul tema dell'acqua, che
permetteranno alle popolazioni dei villaggi rurali di migliorare la qualità
della loro vita, garantendo la disponibilità sia di acqua potabile sia per uso
agricolo. Il progetto è promosso dalla Provincia di Gorizia, nell'ambito del
progetto Giovani alla Frontiera – Gaf, finanziato dalla Regione FVG e dal
Ministero alle politiche giovanili, con il sostegno di Coop Consumatori Nordest
e con la compartecipazione dei Comuni di Grado e di Villesse, ed è ideato e
realizzato dalla Cooperativa Damatrà.
( da "Virgilio Notizie" del 15-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 15 feb.
(Apcom) - Nel caso Battisti l'Italia ha una posizione "offensiva" nei
confronti del Brasile. Lo sostiene l'ex leader di Autonomia Operaia Tony Negri,
in una intervista al sito web brasiliano Uol Noticias. Il filosofo, raggiunto
telefonicamente a Venezia, spiega che è una menzogna che negli anni Settanta in
Italia si viveva in uno Stato di diritto: "Bisogna ricordare che negli
anni Settanta il limite per la carcerazione preventiva era fissato a 12 anni.
Bisogna ricordare l'uso della tortura e dei processi
sommari interamente costruiti sulle parole di detenuti a cui era promessa la
libertà in cambio di confessioni". "La posizione italiana e una
posizione molto complessa - prosegue Negri. Come si sa il governo italiano è un
governo di destra, ed è un governo che, dopo 30 anni, riprende a perseguitare le
persone che si sono rifugiate all'estero alla fine degli anni
Settanta". Negri afferma di non sapere se per Battisti sarebbe pericoloso
tornare in Italia in questo momento. "E' certo che è stato condannato al
carcere a vita, e sarebbe per lui una situazione molto grave" e
rischierebbe di essere vittima di una "persecuzione politica e
mediatica".