CENACOLO DEI COGITANTI |
Un albero
"abusivo" contro il grattacielo
( da "Stampa, La" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è una palmacea vicino alla
Palazzina Einaudi dedicata alla violazione dei diritti umani al G8 di Genova,
un'altra, di fronte a Palazzo Nuovo dedicata alle vittime della strage del
fosforo bianco a Falluja. A poche centinaia di metri sta crescendo una fotina dedicata
ai desaparecidos argentini e un'altra dedicata alle popolazioni indigene del
Sud America.
Presto in rassegna a
Torino i film ecologici ( da "Villaggio
Globale.it" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ambiente e ai diritti umani Sono
aperte le iscrizioni per l'edizione 2009 di Cinemambiente, la più autorevole
manifestazione italiana in tema di ambiente, diretta da Gaetano Capizzi ed
organizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Fino al 30
giugno registi e filmakers potranno iscriversi gratuitamente e partecipare al
festival,
<A Genova è saltata la
legalità: squadrismo e tortura>
( da "Varesenews" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: A Genova è saltata la legalità:
squadrismo e tortura» Don Andrea Gallo "martello pneumatico" della
coscienza sociale. Una serata, quella vissuta presso la sala conferenze del
Museo del Tessile e organizzata dal Comitato bustese Genova 2001, che ha visto mattatore
il "prete rosso" del Porto di Genova, storico compagno degli
emarginati e degli ultimi.
M.O.: Tavola Pace e Ong, a
Gaza è tragedia umanitaria ( da "KataWeb
News" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: degli enti locali per la Pace e i
Diritti Umani, Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente e Tavola della pace
di ritorno da una missione in Israele e nei Territori Occupati. "Oltre un
milione e mezzo di persone, metà delle quali con meno di 14 anni, sopravvivono
in condizioni inumane", scrive la Tavola della pace in una nota,
"rinchiuse in un territorio che non possono lasciare,
Faccia a faccia su Gaza
tra l'imam e gli ebrei ( da "Arena,
L'" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Valentina Moretti e Zeno Filippi,
volontari Unicef, che esporranno la documentazione raccolta sulle violazioni
sia israeliane che palestinesi; e Niccolò da Ronco, del gruppo Amnesty di
Verona, che parlerà della posizione dell'associazione circa le violazioni dei
diritti umani e degli appelli lanciati.
medici e clandestini
toscana contro il governo ( da "Repubblica,
La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «La nuova legge non può essere un
alibi per non intervenire, anche in maniera preventiva». E di immigrati si
occupano anche i Medici per i diritti umani (e non Medici senza frontiere come
erroneamente indicato ieri), che hanno portato la loro unità mobile di
assistenza sociosanitaria presso l´ex Meyer occupato. (mi.bo.)
Uno scoglio in mezzo al
mare. Una strada lunga 13 chilometri che si estende da Levante a Ponente. Pi...
( da "Unita, L'" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: associazioni di tutela dei diritti
umani. Tutti gli uomini hanno diritto ad un processo, se sospettati colpevoli
di un reato, prima di essere messi in prigione. Ci sono sempre stati uomini che
partono perché fuggono, dalla legge o dalla guerra. Tra i due c'è un enorme
distinzione: quelli che fuggono dalla legge hanno commesso qualche reato e sono
perciò considerati dei criminali.
"CITTADINANZA E
COSTITUZIONE" NELLE SCUOLE ITALIANE
( da "marketpress.info"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in particolare dei diritti e dei
doveri del cittadino, dei diritti e dei doveri del lavoratore, nonché lo studio
del diritto internazionale in materia di diritti umani e lo studio delle
Istituzioni europee); nella scuola secondaria di secondo grado (scuole
superiori) ci sarà un approfondimento dello studio della Costituzione anche
attraverso l?
MATCH, UN PROGETTO DI
LAVORO PER I DISABILI ( da "marketpress.info"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: si è attuato un superamento della
dimensione economica come vincolo di esigibilità del diritto: una persona con
disabilità, adesso, può adire verso un tribunale e rivendicare la violazione di
un proprio diritto soggettivo, in ragione della violazione del proprio
ineludibile diritto umano. Il progetto Match avrà sede a Lauria abbracciando i
dodici comuni dell?
IMMIGRAZIONE, LA CALABRIA
PRIMA REGIONE D'ITALIA A DOTARSI DI UNA LEGGE PER L'ACCOGLIENZA E L'INSERIMENTO
DEI RIFUGIATI ( da "marketpress.info"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: amministrazione regionale tra gli
enti e le associazioni maggiormente significative sul piano nazionale nelle
materie attinenti la tutela del diritto d´asilo, la tutela dei diritti umani,
il dialogo interculturale, lo sviluppo di modelli di economia solidale nelle
comunità locali e nelle relazioni internazionali. . <<BACK
Il Congresso Usa dà il via
libera alla mozione a sostegno del Tibet
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: CINA Il Congresso Usa dà il via
libera alla mozione a sostegno del Tibet L'impegno degli Stati Uniti sui
diritti umani in Cina «non è in discussione»: il Segretario di Stato Hillary
Clinton, dopo l'incontro ieri a Washington con il collega cinese Yang Jiechi,
ha così risposto alle critiche che l'amministrazione Obama avrebbe messo la
sordina alla repressione di Pechino.
Razzismo
( da "Corriere Alto Adige"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: potrebbe succedere a una donna in
gravidanza senza permesso di soggiorno: a rischio segnalazione da parte delle
strutture sanitarie e senza diritto di registrare il figlio, che sarebbe quindi
un neonato inesistente. Tutela della gravidanza e tutela del minore, due
capisaldi della vera civiltà occidentale, quella dei diritti umani, messi a
rischio, anzi, annientati in un colpo solo.
di BENEDETTA SALSI
<SONO VENUTO a Reggio a trovare i miei parenti e gli a...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la mia tesi sulla situazione dei
diritti umani per i rifugiati del Guatemala nel Sud del Messico, mi ha aiutato
a indirizzare il mio futuro. Poi ho preso parte a una summer school' sui
problemi dei rifugiati a Oxford». La prima esperienza lavorativa? «Sono partito
nel 1996 con il servizio dei Gesuiti per i rifugiati' e sono rimasto cinque
anni in Angola.
Un altro cervello in fuga.
E' così che si può sicuramente definire Andrea Lari. Nato ...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In seguito arriva a Human Rights
Watch' (organizzazione non governativa che si occupa di diritti umani) e dal
2004 lavora nella Refugees International', un'organizzazione umanitaria
indipendente statunitense, con sede a Washington, dove Lari ora risiede. Oltre
l'italiano, parla inglese, francese, spagnolo e portoghese.
Rossi:<In calo le
richieste di cura Un rischio per la salute di tutti>
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: promosso dalle associazioni
Nosotras, Medici per i diritti umani e Arci provinciale, è emersa una certa
preoccupazione, perché risultano in calo le richieste di cure e assistenza da
parte degli immigrati, che temono la denuncia. «Sanitarizzare il problema ha
aggiunto Rossi significa alimentare le paure.
Reporter sans Frontières:
Censura online, allarme in Occidente
( da "Vnunet.it" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Rsf ha chiesto ad Amnesty
International affinché la Global Network Initiative, a cui aderiscono anche
Google, Yahoo! e Microsof (finora bersaglio delle associazioni per la difesa
dei diritti umani), diano un loro sostegno forte alla libertà di espressione e
contro la censura online. © Copyright 2007 tutti i diritti riservati | part of
vnu.net europe
Manifestazione sabato 21
febbraio, negata Piazza Navona ( da "Articolo21.com"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: SI' ALLA VITA, NO ALLA TORTURA DI
STATO” si terrà a Piazza Farnese. Il gabinetto del sindaco Alemanno ha
comunicato agli organizzatori che non concederà Piazza Navona perché vi devono
transitare alcuni carri allegorici di carnevale. Era però stato lo stesso
ufficio –
Un'azione congiunta per la
pace in medioriente ( da "Articolo21.com"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il Coordinamento Nazionale degli
Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Piattaforma delle Ong per il
Medio Oriente e la Tavola della pace stringono un patto d'azione comune e
invitano tutti a lavorare insieme per la pace in Medio Oriente. Decidiamo di
lavorare insieme perché non vogliamo abbandonare la popolazione della Striscia
di Gaza.
Usa-Cina. Incontro tra
Clinton e Yang Jechi a Washington
( da "AmericaOggi Online"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: nonostante il recente incidente
navale e le polemiche sul rispetto dei diritti umani in Tibet. Al termine del
colloquio tra la Clinton e Yang, il secondo in un mese, Usa e Cina hanno detto
di essere "uniti" nella condanna ai lanci di missili della Corea del
Nord e di avere concordato che non debbano ripetersi in futuro incidenti navali
come quello di domenica.
Imperia: domani al Corallo
la Cerimonia delle Candele ( da "Sanremo
news" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ha anche Status Consultivo con
l'UNESCO, l'UNICEF, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, l'UNIDO e
l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Lavora in stretto contatto con la
Commissione per i Diritti Umani, la Commissione per lo Status della Donna, la
FAO, l'IFAD, il Consiglio d'Europa ed altre Agenzie specializzate.
Egitto, contro la censura
blogger in prima linea ( da "Stampaweb,
La" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: continuano a essere sistematiche le
torture, le botte, le sevizie, l?elettroshock, l?isolamento, gli abusi sessuali
e le minacce di morte». Anche il rapporto annuale del Dipartimento di Stato
americano sui diritti dell?uomo dice le stesse cose. Due dei quattro
torturatori di Imad El-Kebir, un taxista che aveva cercato di bloccare dei
poliziotti che picchiavano per strada un suo cugino,
Fondi dall'Ue per i
diritti umani ( da "Denaro,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Mediterraneo giordania Fondi
dall'Ue per i diritti umani Il finanziamento di 1,7 mln e sarà distribuito tra
una decina di Ong locali Consolidare il processo democratico e la cultura dei
diritti umani. E' lo scopo di un finanziamento da 1,7 millioni di euro
assegnato da un organismo della Ue, l'European Instrument for democracy and
Human Rights (Eidhr),
Perù, "caso
Fujimori" apre dibattito su responsabilità capo di Stato
( da "Velino.it, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sostenendo che a gestire la
politica di lotta alla guerriglia era il Consiglio dei ministri e, in ambito
militare, il ministro della Difesa. La sentenza di primo grado nei confronti
dell'ex capo di Stato, coinvolto anche in altre cause per violazione dei
diritti umani e corruzione, è prevista per il mese di aprile. (mat) 12 mar 2009
12:46
Onu/ Rabbini Israele a
Papa: Vaticano critichi Durban II
( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: volontariamente coloro che compiono
discriminazioni istiuzionalizzate e violazione dei diritti umani. Apprezziamo
il ruolo costruttivo dell'osservatore vaticano nel tentare di resistere alla
distorta dichiarazione - prosegue il capo della delegazione del Gran Rabbinato
di Israele - e speriamo che la Santa Sede farà sentire la sua voce nel
deplorare questo attacco allo Stato ebreo".
Cina/ Charta 08,
professore punito con trasferimento al
( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: avvocati e leader locali e firmato
da circa duemila cinesi in favore di una maggior diffusione della democrazia e
rispetto dei diritti umani in Cina. La Charta 08 è stata diffusa il 10
dicembre, in occasione dell'anniversario della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo, e si ispira alla Charta 77, il manifesto della dissidenza
cecoslovacca.
Afghanistan/ Caso Sayed,
Frattini: Strada diritti è ancora
( da "Virgilio Notizie"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Afghanistan istituzioni pienamente
rispettose dei diritti umani è una strada lunga". Il ministro degli Esteri
Franco Frattini commenta così, a margine di un convegno alla Farnesina, la
conferma da parte della Corte Suprema afgana della condanna a 20 anni di
carcere per blasfemia allo studente-giornalista afgano Sayed Pervez.
Da Francesco Guccini e
Vasco Rossi ai Radiohead: con noi Michele Lionello del festival Voci per la
Libertà! - Una Canzone per Amnesty
( da "Musicalnews.com"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con un impegno di tutti per
promuovere i diritti umani attraverso la musica, uno dei mezzi di comunicazione
che più caratterizza la vita soprattutto dei giovani. Negli ultimi anni oltre
ad avere avuto una grossa cassa di risonanza grazie ai vincitori del Premio
Amnesty Italia: Modena City Ramblers, Paola Turci, Subsonica;
Premio d'impegno per la
Pace a Silvana Fucito ( da "Caserta
News" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti Umani. A seguire ancora il
saluto del consigliere provinciale Enzo Di Franco e di altre autorità presenti.
Il Sindaco di Alife Roberto Vitelli, ha manifestato la propria soddisfazione e
si è dichiarato onorato di ospitare presso la propria sede comunale un evento
della simile portata mai svolto ad Alife e si é congratulato ancora una volta con
la testimonial della Pace Agnese
Editoriale - Diritti
umani, l'ora di cambiare di F. Venturini
( da "Corriere.it" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani l'ora di cambiare Nel
giorno del cinquantesimo anniversario della rivolta di Lhasa la Camera dei
Deputati ha espresso ieri un sì bipartisan alla mozione proposta dai Radicali
per il rispetto dei diritti umani in Tibet. Il testo impegna il governo
italiano, spesso timido in materia, a chiedere alla Cina garanzie di libero
accesso nella regione e un dialogo costruttivo
Caso Battisti, da Genro
accuse all'Italia: "Brasile aggredito nella sua sovranità"
( da "Giornale.it, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: audizione congiunta alle
commissioni esteri e diritti umani al Senato. In Brasile, ha proseguito Genro,
ci sono stati altri casi simili riguardanti ex terroristi italiani, ma solo
quello sull?ex membro dei Proletari armati per il comunismo ha avuto tanta
ripercussione. "Da parte dell?Italia non c?
- LAMPEDUSA: L'UNIONE
EUROPEA FERMI LE VIOLAZIONI ( da "WindPress.it"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Unione europea fermi le violazioni
dei diritti umani Contenuto della paginaAmnesty International: l'Unione europea
chieda all'Italia di fermare le violazioni dei diritti umani di migranti e
richiedenti asilo a LampedusaCS036: 12/03/2009L'Unione europea deve fare
pressioni sull'Italia perch assicuri che i diritti umani non siano violati a
Lampedusa.
Battisti, il ministro
attacca l'Italia "Ci tratta come un paese di ballerine"
( da "Repubblica.it"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: durante un'audizione congiunta alle
commissioni Esteri e Diritti umani al Senato, sul caso di Cesare Battisti. In
Brasile, ha proseguito Genro, ci sono stati altri casi simili riguardanti ex
terroristi italiani, ma solo quello sull'ex membro dei Proletari armati per il
comunismo ha avuto tanta ripercussione.
Battisti, il Brasile alza
i toni: <Italia aggredisce sovranità>
( da "Corriere.it" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: audizione congiunta alle
commissioni esteri e diritti umani al Senato in Brasilia sul caso di Cesare
Battisti. «PAESE DI BALLERINE» - In Brasile, ha proseguito Genro, ci sono stati
altri casi simili riguardanti ex terroristi italiani, ma solo quello sull'ex
membro dei Proletari armati per il comunismo ha avuto tanta ripercussione.
Battisti, Brasile:
"Non siamo... ( da "Giornale.it,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: audizione congiunta alle commissioni
esteri e diritti umani al Senato. In Brasile, ha proseguito Genro, ci sono
stati altri casi simili riguardanti ex terroristi italiani, ma solo quello
sull?ex membro dei Proletari armati per il comunismo ha avuto tanta
ripercussione. "Da parte dell?Italia non c?
DIRITTI UMANI. Appello di
Amnesty all'Ue: "Fermare le violazioni a Lampedusa"
( da "HelpConsumatori"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: News DIRITTI UMANI. Appello di
Amnesty all'Ue: "Fermare le violazioni a Lampedusa" 12/03/2009 -
16:15 "L'Unione europea deve fare pressioni sull'Italia perché assicuri
che i diritti umani non siano violati a Lampedusa". Lo ha dichiarato
Amnesty International alla vigilia della visita sull'isola del vicepresidente
della Commissione europea Jacques Barrot.
Sicurezza, Fini su
denuncia dei medici: "Ingiusta: i clandestini sono persone"
( da "Giornale.it, Il"
del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di dar vita a provvedimenti che
possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del clandestino bisogna
ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della dignità viene prima
di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo". Il presidente della Camera
osserva che "la sicurezza è un bene primario" e si dice preoccupato
dal fatto che "possa diventare un problema etnico"
Ex sottosegretario di
Pinochet eletto presidente del Senato cileno
( da "Rai News 24" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: furono commesse almeno 79
violazioni dei diritti umani, tra le quali la brutale decapitazione del
sindacalista Tucapel Jimenez. Durante la cerimonia di insediamento sono state mostrate
foto di 'desaparecidos' e bandiere nere in segno di lutto, mentre gran parte
dei senatori della maggioranza ha abbandonato l'aula senza ascoltare il primo
discorso del nuovo leader della camera alta.
Fini: no ai medici che
denunciano ( da "Affari
Italiani (Online)" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ragioniamo prima di dar vita a
provvedimenti che possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del
clandestino bisogna ricordare che e' sempre una persona umana. Il rispetto
della dignita' viene prima di qualsiasi connotazione. Prima e' un uomo", conclude
Fini. Il presidente della Camera osserva che "la sicurezza e' un bene
primario.
Immigrati/ In Calabria
legge che promuove accoglienza ( da "Virgilio
Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: individuati dall'amministrazione
regionale tra gli enti e le associazioni maggiormente significative sul piano
nazionale nelle materie attinenti la tutela del diritto d'asilo, la tutela dei
diritti umani, il dialogo interculturale, lo sviluppo di modelli di economia
solidale nelle comunità locali e nelle relazioni internazionali.
Stranieri, Fini: immorale
la denuncia dei medici ( da "Giornale.it,
Il" del 12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di dar vita a provvedimenti che
possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del clandestino bisogna
ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della dignità viene prima
di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo". Il presidente della Camera
osserva che "la sicurezza è un bene primario" e si dice preoccupato
dal fatto che "possa diventare un problema etnico"
Caso Battisti, il Brasile
alza i toni: <Sovranità aggredita dall'Italia>
( da "Corriere.it" del
12-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: udienza congiunta delle commissioni
Esteri e dei diritti umani del senato brasiliano. Il ministro ha respinto con
determinazione le affermazioni provenienti dall'Italia che ledono la
«sovranità» del Brasile, ricordando in particolare le illazioni provenienti
dall'Italia secondo le quali il Brasile sarebbe «un paese di ballerine, non di
giuristi.
( da "Stampa, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CANTIERE INTESA
SANPAOLO Un albero "abusivo" contro il grattacielo Un timido e ancora
spoglio susino. Il primo albero «abusivo» della città è stato piantato ieri di
fronte al cantiere del grattacielo Intesa Sanpaolo. Un nuovo, per ora esile,
testimone della protesta di Paolo Hutter e del comitato «Non grattiamo il
cielo». La pianta è stata dedicata, non a caso, all'articolo 9 della
Costituzione che sancisce che la Repubblica, oltre a promuovere lo sviluppo
della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione. Il cielo di Torino, in questo
caso, che sarebbe «grattato» dall'alta torre. E dietro al susino c'è un
progetto ben più complesso di un gruppo di creativi studenti di Agraria, «Il
Bosco della memoria», presentato con successo a un concorso bandito dall'Edisu.
Emanuele, e un gruppo di altri 5 studenti, stanno piantando, nelle aree non
edificate vicino alle Università, una serie di giovani alberi: ognuno ricorda
metaforicamente un tema caro ai ragazzi dei vari atenei. C'è
una palmacea vicino alla Palazzina Einaudi dedicata alla violazione dei diritti
umani al G8 di Genova,
un'altra, di fronte a Palazzo Nuovo dedicata alle vittime della strage del
fosforo bianco a Falluja. A poche centinaia di metri sta crescendo una fotina
dedicata ai desaparecidos argentini e un'altra dedicata alle popolazioni
indigene del Sud America. Ieri hanno collaborato con Hutter «perché
spinti dagli stessi ideali». \
( da "Villaggio Globale.it" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ultime Notizie
L'edizione 2009 di Cinemambiente Presto in rassegna a Torino i film ecologici
Aperte le iscrizioni. Le opere, tutte prodotte dopo il primo gennaio 2007,
dovranno trattare le problematiche legate all'ambiente e ai
diritti umani Sono aperte
le iscrizioni per l'edizione 2009 di Cinemambiente, la più autorevole
manifestazione italiana in tema di ambiente, diretta da Gaetano Capizzi ed
organizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Fino al 30
giugno registi e filmakers potranno iscriversi gratuitamente e partecipare al
festival, che si terrà a Torino dall'8 al 13 ottobre. La rassegna si
suddivide in tre diverse sezioni: Concorso Internazionale Documentari, Concorso
Documentari Italiani e Concorso Internazionale Cortometraggi d'Animazione. Le
opere, tutte prodotte dopo il primo gennaio 2007, dovranno trattare le
problematiche legate all'ambiente e ai diritti umani.
Giunto alla sua 12ma edizione, Cinemambiente è diventato un appuntamento immancabile
per quanti vogliono approfondire e confrontarsi sui problemi che attanagliano
il nostro pianeta attraverso il linguaggio cinematografico. Un modo innovativo
di informare e stimolare la riflessione sulla questione ambientale, sempre
attuale e scottante. Ma Cinemambiente, leader del network internazionale Effn
(Environmental Film Festival Network) è anche una preziosa occasione per far
conoscere nuovi talenti e promuovere il cinema d'autore, solitamente esclusi
dai circuiti tradizionali. Attraverso documentari, film, cartoni animati,
dibattiti, mostre, libri, teatro e concerti si accendono i riflettori su
inquinamento, deforestazione, ecomafie, guerre e diritti umani.
Sei giorni di full immersion ambientale per fare il punto sulla situazione e
spronare ognuno di noi ad avere comportamenti ecosostenibili. Perché è dalle
scelte individuali e dai piccoli gesti quotidiani che dipende il nostro futuro
e quello dell'ambiente. (Anna Liberti) (12 Marzo 2009)
( da "Varesenews" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Busto Arsizio - Don
Andrea Gallo mattatore della serata organizzata dal comitato bustese Genova
2001. Il "prete di strada" genovese non si smentisce, mordace e
polemico sui mali della società e della politica di ieri e di oggi: vista da
sinistra «A Genova è saltata la legalità: squadrismo e
tortura» Don Andrea Gallo "martello pneumatico" della coscienza
sociale. Una serata, quella vissuta presso la sala conferenze del Museo del
Tessile e organizzata dal Comitato bustese Genova 2001, che ha visto mattatore
il "prete rosso" del Porto di Genova, storico compagno degli
emarginati e degli ultimi. Un ottantenne con tante cose da dire ai
giovani: un discorso che prorompe con la forza di una valanga e con la
schiettezza e il linguaggio "da camallo" di chi conosce bene la
strada e la sua realtà. Filo conduttore della serata era Genova 2001, con il
filmato "Fare un golpe e farla franca" di Enrico Deaglio, Beppe
Cremagnani e Mario Portanova a precedere gli interventi, e il fresco ricordo
dei meno reclamizzati fatti di Bergamo. La serata vedeva don Gallo affiancato
da Mirko Mazzali, avvocato del Genoa Legal Forum. Aderivano le associazioni e i
partiti della sinistra bustese. A latere, banchetti di Legambiente e di Parada
Italia. Un movimento vivo, insomma, che in certo modo si risponde da sè
all'eterna domanda se un altro mondo sia possibile. C'è però chi ha fatto del
suo peggio per mandarcene il più possibile, all'altro mondo, a Genova. Di
questo è convinto Mazzali, ancor più per l'esito delle vicende processuali
segnate da «due pesi e due misure»: chi può e chi no. «Per i fatti di corso
Buenos Aires a Milano di qualche anno fa si applicò il "concorso
morale": per la scuola Diaz, per i dirigenti di polizia non si è usato. A
Genova si è condannato a nove anni chi sfasciava le vetrine, a un anno e sei
mesi chi spaccava le teste. Ormai per imbrattamento di muri si mettono le
stesse pene che per lo scippo alla vecchietta. Si indultano anche gli
assassini, poi si vogliono i graffitari in cella. Dietro le ronde partono le
contro-ronde, e dietro a tutti la polizia». Pazza Italia. Chi ne ricorda
tutt'altra è don Gallo. «Io che vengo dalla lotta armata» dirà di sè tra il
serio e il faceto lui non violento: e parla della Resistenza. Lui ha vissuto
l'alba della Liberazione, suo fratello era capo partigiano. Aria fresca e
nuova: come la Genova del 1960 ribelle all'MSI contro Tambroni (e poi
"punita" 41 anni dopo), o il Sessantotto di Mario Capanna e degli
studenti. Decenni vissuti a fianco degli ultimi e dei portatori di cambiamento:
e oggi? Oggi «più che mai c'è bisogno di camminare in direzione ostinata e contraria»
dice citando l'amico Fabrizio De André. In fatto di artisti, ha parole
affettuose anche per Manu Chao, mostratosi esemplare e generoso. «Sono qui per
mettermi in discussione, per incontrarvi e tornare a casa più umano» dice, «più
cristiano, più democratico, e anticapitalista». Il ricordo di Genova 2001 è per
flash: Carlo Giuliani «assassinato», don Gallo che urla in tv, i manganelli,
«il deserto» del sabato sera, fino agli orrori della scuola Diaz e alle
indegnità di Bolzaneto. «A Genova comandava la Cia» denuncia il sacerdote:
cacciata in un angolo («non contava niente») la figura dell'allora ministro
dell'Interno Scajola, preso di mira è ancora una volta De Gennaro, oggi a capo
dei servizi segreti. «è saltata la legalità: episodi di squadrismo, tortura. I
cittadini hanno sperimentato il potere puro, arbitrario, esercitato senza
paura, con impunità, da chi pure era filmato da mezzo mondo. Eravamo tanti,
pacifici. Dicevamo: signori del G8, non è una cinica pretesa dirci che l'unico
mondo possibile è il vostro, quello di Banca Mondiale, FMI, WTO?». Cosa resta
oggi? «Magistratura vilipesa, leggi ad personam o xenofobe, un federalismo
sbracato, una Chiesa alleata del potere», un mondo ancora nelle spire di un
neoliberismo «che nella sua malvagità» fa sì che l'80% delle risorse vada al
20% delle persone, «distrugge le istanze collettive, a partire dai sindacati, e
combatte la coscienza critica. Comunque noi non siamo qui per piangere, ma per
accendere un fuoco». Le provocazioni abbondano. è polemica dal linguaggio forte
con le gerarchie: politiche, sindacali, ecclesiastiche. Su Eluana: «Il
movimento per la vita? Andate a farlo là dove 25 milioni di bimbi sotto i tre
anni muoiono ogni anno. Milano, la grande metropoli: 500 euro di multa per uno
spinello... quando abbiamo 2000, dico duemila minori stranieri soli che vivono
di espedienti e prostituzione». In un mondo dove «o sei produttivo o non conti
niente» diventa rivoluzionaria la scelta non violenta, «un'umanità di tribù in
marcia, dai sem terra brasiliani alle coperative agricole d'India o del Burkina
Faso». Ed è tempo di arrivederci, «a Trieste, in Val di Susa, a Vicenza coi No
Dal Molin, con i precari; arrivederci, bandiera rossa». L'ultimo intervento
dell'anziano combattente con la tonaca è un "Bella Ciao" cantato in
coro come un Osanna. Peccato che in troppi già non ricordino le parole, perse
nel vento ostinato e contrario della storia dei vincitori. Giovedi 12 Marzo
2009 SdA
( da "KataWeb News" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
M.O.: Tavola Pace e
Ong, a Gaza è tragedia umanitaria 11 marzo 2009 alle
22:23 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti L'operazione militare israeliana
'Piombo fuso' "ha provocato una tragedia umanitaria
nella Striscia di Gaza". La denuncia arriva da una delegazione della
società civile italiana rappresentata da Coordinamento nazionale degli enti locali per la Pace e i Diritti Umani, Piattaforma delle Ong per il Medio Oriente e Tavola della
pace di ritorno da una missione in Israele e nei Territori Occupati.
"Oltre un milione e mezzo di persone, metà delle quali con meno di 14
anni, sopravvivono in condizioni inumane", scrive la Tavola della pace in
una nota, "rinchiuse in un territorio che non possono lasciare, in
violazione dei più elementari diritti umani".
Soccorrere le vittime di questa tragedia è dunque "un dovere della
comunità internazionale". Per questo, l'Italia "deve esercitare tutta
la pressione necessaria affinché Israele ed Egitto riaprano subito i valichi
della Striscia di Gaza e consentano il pieno accesso degli aiuti e del personale
umanitario nonché di quanto necessario per la
ricostruzione". Questa iniziativa "deve essere parte di un più vasto
e serrato impegno per la cessazione di ogni forma di violenza e per la
conclusione di un accordo di pace bilaterale e regionale". Inoltre,
l'Italia deve agire come "sistema paese" sviluppando un'azione
coordinata e coerente tra ministero degli Esteri, Cooperazione, ong, enti
locali, Regioni e organizzazioni della società civile. La delegazione ha
proposto di realizzare nella Striscia un piano d'interventi a partire dalle
esperienze delle ong italiane e delle organizzazioni internazionali che
lavorano nella Striscia e della rete delle città Euro-Gaza; promuovere la
campagna di adozione a distanza dei bimbi palestinesi; contribuire alla
realizzazione del Programma italiano di sostegno alle municipalità nell'area di
Khan Younis; collaborare con le organizzazioni israeliane impegnate nell'aiuto
alla popolazione di Gaza. AGI
( da "Arena, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 12 Marzo
2009 CRONACA Pagina 17 Faccia a faccia su Gaza tra l'imam e gli ebrei Faccia a
faccia tra l'imam Mohamed Guerfi e il presidente della comunità ebraica Carlo
Rimini sulla questione di Gaza oggi pomeriggio, alle 17.30, in Università,
nell'aula 1.17 della sede dell'Economato in via Paradiso a Veronetta. Il
dibattito, organizzato dall'Udu, l'Unione degli universitari, si intittola
«Strisce di pace» e sarà moderato dal giornalista de «L'Arena» e docente
universitario Giancarlo Beltrame. Parteciperanno anche Enrico Milano, docente
di diritto internazionale e di diritto delle organizzazioni internazionali
della facoltà di Giurisprudenza, che farà un inquadramento storico-giuridico
del conflitto israelo-palestinese; Naoki Tomasini, giornalista di
Peacereporter, sito d'informazione online legato a Emergency, che è stato di
recente proprio a Gaza; Valentina Moretti e Zeno Filippi,
volontari Unicef, che esporranno la documentazione raccolta sulle violazioni
sia israeliane che palestinesi; e Niccolò da Ronco, del gruppo Amnesty di
Verona, che parlerà della posizione dell'associazione circa le violazioni dei
diritti umani e degli
appelli lanciati.
( da "Repubblica, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina IX - Firenze
Polemiche sul ddl sicurezza. I sindacati: costretti a denunciare gli irregolari
Medici e clandestini Toscana contro il governo «Saremo obbligati a denunciare
gli immigrati irregolari». Il grido d´allarme arriva dai medici toscani, dopo che
le principali associazioni sindacali hanno fatto studiare da esperti di diritto
il noto emendamento contenuto nel ddl sulla sicurezza, passato al Senato e ora
all´esame della Camera, sull´assistenza ai clandestini. Quella norma abroga la
legge che stabiliva il divieto di segnalare il clandestino che si presenta
nelle strutture sanitarie. «Il medico è un pubblico ufficiale - spiega Carlo
Palermo dell´Anaao regionale, la sigla con più iscritti - con l´introduzione
del reato di immigrazione clandestina saremo obbligati alla denuncia. Ma non ci
arrendiamo, se necessario porteremo il caso alla Corte Costituzionale». Anche
gli Ordini dei medici si sono schierati contro l´emendamento. «Siamo in pieno
accordo con la posizione della nostra federazione nazionale - spiega il
presidente dell´Ordine fiorentino Antonio Panti - che ha previsto sanzioni per
i colleghi che dovessero denunciare i clandestini». Ieri all´Arci in piazza dei
Ciompi c´è stato un incontro sul tema della sanità degli immigrati. Erano
presenti tra gli altri Riccardo Poli, direttore della società della salute di
Firenze, e l´assessore regionale alla sanità Enrico Rossi, che ha ricordato le
iniziative previste per contrastare la norma del Governo. è già stata fatta una
circolare per tutti i medici in cui si invita a non denunciare, è si stanno
tracciando linee guida di comportamento da inserire in una delibera. Rossi ha
spiegato che certi interventi devono essere anonimi e di iniziativa del sistema
sanitario. Come quelli nei campi rom, quelli contro scabbia o tubercolosi. «La nuova legge non può essere un alibi per non intervenire,
anche in maniera preventiva». E di immigrati si occupano anche i Medici per i
diritti umani (e non Medici
senza frontiere come erroneamente indicato ieri), che hanno portato la loro
unità mobile di assistenza sociosanitaria presso l´ex Meyer occupato. (mi.bo.)
( da "Unita, L'" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
EMANUELE CRIALESE
Uno scoglio in mezzo al mare. Una strada lunga
( da "marketpress.info" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 12 Marzo
2009 ?CITTADINANZA E COSTITUZIONE? NELLE SCUOLE ITALIANE Roma, 12 marzo 2009 -
Il ministro dell?Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha
presentato oggi, 4 marzo
( da "marketpress.info" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 12 Marzo
2009 MATCH, UN PROGETTO DI LAVORO PER I DISABILI Potenza, 12 marzo 2009 - A
distanza di soli due giorni dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti
delle persone con disabilità da parte del Parlamento italiano, avvenuta lo
scorso 24 Febbraio, la Provincia di Potenza può certamente vantare il positivo
primato di aver per prima dato attuazione ai principi fondamentali della
Convenzione. Ha infatti sottoscritto un protocollo d?intesa con il quale è
stato dato l?avvio del progetto ?Match?, un progetto finalizzato
all?inserimento lavorativo di persone con disabilità gestito dal Servizio di
Inclusione Sociale dell?Apof-il. ?La convenzione Onu a cui si ispireranno le
iniziative promosse dal progetto Match ?riferisce Vincenza Ferrarese Presidente
della Fish Basilicata ? afferma il principio della non discriminazione poiché
le persone con disabilità sono persone discriminate ed in quanto tali subiscono
continuamente una violazione dei propri diritti umani?.
La discriminazione è una violenza non fisica e non diretta, ma che limita il
raggiungimento delle pari opportunità: è un trattamento diseguale senza una
giustificazione. È quindi una condizione che va combattuta con il rafforzamento
della persona con disabilità, motivo per il quale le azioni del progetto Match
saranno improntate alla metodologia dell?empowerment. La non discriminazione si
attua attraverso l?inclusione che implica la possibilità di poter accedere e
svolgere le attività al pari degli altri, sia in ambito fisico ma anche in
quello culturale e sociale: accesso di tutti ai diritti umani
per tutti. La Convenzione, diventata oramai legge dello Stato, impone agli
Stati membri che tutte le iniziative che vengono messe in campo nei vari
contesti siano sottoposte al vincolo di inclusione delle persone con
disabilità. Attraverso la politica del main streaming il principio della non
discriminazione deve diventare pervasivo, deve riguardare ogni ambito della
vita sociale: dalla promulgazione di una qualsiasi legge all?erogazione di un
qualsiasi servizio. Prima della Convenzione i diritti delle persone con
disabilità erano esigibili solo a fronte di risorse economiche sufficienti a
coprirne i bisogni o i servizi erogabili. Con la Convenzione, invece, si è
attuato un superamento della dimensione economica come vincolo di esigibilità
del diritto: una persona con disabilità, adesso, può adire verso un tribunale e
rivendicare la violazione di un proprio diritto soggettivo, in ragione della
violazione del proprio ineludibile diritto umano. Il progetto Match avrà sede a
Lauria abbracciando i dodici comuni dell?ambito lagonegrese e sperimenterà le
procedure del collocamento mirato adottate dalle Province di Roma e di Milano
in ottemperanza alle norme della legge 68/99, norme per il diritto al lavoro
dei disabili. . <<BACK
( da "marketpress.info" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 12 Marzo
2009 IMMIGRAZIONE, LA CALABRIA PRIMA REGIONE D?ITALIA A DOTARSI DI UNA LEGGE
PER L?ACCOGLIENZA E L?INSERIMENTO DEI RIFUGIATI Reggio Calabria, 12 marzo 2009
- La Calabria sarà la prima tra le Regioni italiane, a dotarsi di una legge che
promuove l?accoglienza e l?inserimento dei rifugiati sul territorio
coniugandolo allo sviluppo socio-economico delle comunità locali. Il
provvedimento, approvato dalla Giunta e che passerà ora all?esame del
Consiglio, è stato presentato ieri a Palazzo Alemanni dal presidente della
Regione Agazio Loiero nel corso di un incontro con la stampa al quale erano
anche presenti il vicepresidente dell?Esecutivo, Domenico Cersosimo, il
portavoce dell?Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Laura
Boldrini, Gianfranco Schiavone del direttivo nazionale dell?Associazione per
gli studi giuridici sull?immigrazione e i sindaci di Riace e Caulonia, Domenico
Lucano e Ilario Ammendolia. Assente, per impegni istituzionali a Roma, il
capogruppo consiliare del Partito Democratico Nicola Adamo, che ha partecipato
attivamente alla redazione del testo di legge. Il provvedimento nasce dalla
positiva esperienza dei Comuni di Riace, Caulonia e Stignano dove i rifugiati
sono diventati una vera e propria risorsa. Giunti a più riprese nella Locride,
a partire dalla fine degli anni Novanta, sono da tempo impegnati in attività
artigianali e produzioni locali dando così un contributo, in armonia con la
popolazione locale, alla rivitalizzazione dell?economia di borghi segnati da un
passato di emigrazione di massa e altrimenti destinati a un futuro di decadenza
e spopolamento. Un modello di integrazione balzato agli onori della cronaca
nazionale la scorsa estate quando la Locride accolse l?appello disperato che
arrivava da Lampedusa, di farsi carico dei nuovi arrivi visto che il centro
d?accoglienza dell´isola era perennemente stracolmo. L?obiettivo che adesso si
prefigge la Calabria è quello di ?mettere a sistema? il modello Locride, dare
cioè un input alla realizzazione su tutto il territorio regionale di interventi
diretti all?accoglienza e all?integrazione per arrivare a definire un vero e
proprio sistema regionale integrato di accoglienza. Il provvedimento, infatti,
finanzia con risorse regionali e comunitarie i progetti, presentati da Comuni,
Province, Comunità Montane e altre istituzioni, finalizzati all?inserimento
socio-lavorativo dei richiedenti asilo e dei rifugiati, soprattutto nei borghi
interessati da fenomeni di spopolamento e da particolari sofferenze
socio-economiche. La legge prevede anche azioni che favoriscano la conoscenza
reciproca tra i popoli, base fondamentale di una convivenza serena.
L´esperienza insegna che tutto ciò è possibile se attuato gradualmente e
attraverso la strategia dei piccoli numeri, tenendo conto cioè delle esigenze
di ciascuna comunità locale. Il diritto d?asilo è garantito dall?articolo 10
della nostra Carta Costituzionale che recita: ?Lo straniero, al quale sia
impedito nel suo paese l?effettivo esercizio delle libertà democratiche
garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d?asilo nel territorio della
Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge?. Lo Stato Italiano, pur
avendo ratificato le convenzioni internazionali in materia, e avendo recepito
nel proprio ordinamento le relative direttive dell?Unione Europea, non ha
ancora una normativa organica nazionale. Nonostante l?assenza di una legge
organica il numero di persone che bussano alle porte dell?Italia perché in fuga
dai propri Paesi è in continuo aumento. Alla fine del 2008 le richieste
pervenute alle Commissioni territoriali per il diritto d?asilo sono state 31.
097, quelle esaminate 21. 933 di cui 11. 849 con esito positivo. Nel 2007 le
domande d´asilo erano state 14 mila, l´anno prima circa 10.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-03-12 - pag: 8 autore: STATI UNITI-CINA Il Congresso Usa dà il via libera alla mozione a sostegno
del Tibet L'impegno degli Stati Uniti sui diritti umani in Cina «non è in discussione»: il Segretario di Stato Hillary
Clinton, dopo l'incontro ieri a Washington con il collega cinese Yang Jiechi,
ha così risposto alle critiche che l'amministrazione Obama avrebbe messo la
sordina alla repressione di Pechino. Lo ha fatto nel giorno in cui il
Congresso ha approvato una risoluzione a sostegno del Tibet in occasione del
50Ú anniversario dell'insurrezione tibetana contro la Cina che fu seguita
dall'esilio del Dalai Lama. Pechino ha espresso contrarietà di fronte
all'iniziativa della Camera. La questione dei diritti umani
sarà un punto delicato della visita di Jiechi - che oggi incontra Barack Obama-
insieme agli incidenti navali dei giorni scorsi nel Mar cinese. Incontro.
Hillary Clinton con il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi REUTERS
( da "Corriere Alto Adige" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere dell'Alto
Adige - BOLZANO - sezione: BOLZANOEPROV - data: 2009-03-12 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE Dalla prima Razzismo «Scafati» politici senza scrupoli
accrescono il loro successo, rilanciando ogni giorno nuovi messaggi di paura e
di discriminazione. Due giorni fa un ministro della Repubblica ha ripreso lo
slogan più facile e pericoloso in un'epoca di disoccupazione crescente: «Il
lavoro prima agli italiani». Non serve evocare scenari da anni '30 per rendersi
conto che la miscela di crisi economica e di populismo può portare consenso a
regimi politici fondati sulla discriminazione istituzionalizzata. Pur sapendo
che non sono i ragionamenti razionali a battere i pregiudizi e che per gli
imprenditori politici del razzismo la verità è irrilevante, non si può tuttavia
tacere. Anzi, è un'assunzione di responsabilità ribattere colpo su colpo. Dire
che gli immigrati ci rubano il lavoro, significa pensare che esiste un solo
mercato del lavoro in cui siamo tutti concorrenti: dal posto di dirigente pubblico
o di ingegnere, fino a quello di addetto alle pulizie siamo tutti alla pari, in
lotta per ogni singolo posto di lavoro. Mai immagine è stata più falsa e
tendenziosa ben sapendo che esistono moltissimi mercati del lavoro e che le
lavoratrici e i lavoratori immigrati occupano mercati del lavoro dove la
presenza dei lavoratori italiani è quasi nulla: dai campi di pomodoro pugliesi,
ai campi di mele altoatesini, dall'assistenza alle persone anziane 24 ore su
24, ai lavori più pesanti in edilizia o nelle fabbriche, dalle concerie venete
ai cantieri edili. Gli immigrati occupano posti che gli italiani hanno
abbandonato e che neppure in fase di crisi economica torneranno a volere, visto
che hanno altre aspettative di vita, altra formazione e comunque altre opportunità.
Ma fossero solo dichiarazioni quelle dei nostri governanti. In realtà si stanno
cristallizzando in provvedimenti legislativi che costruiscono un diritto
speciale per gli stranieri, un diritto per una casta inferiore, di
«sotto-cittadini», per non dire di «sotto-uomini». Procede in parlamento
infatti il cammino del sedicente pacchetto sicurezza e ogni giorno si scoprono
perle di razzismo, di cattiveria gratuita e di miopia politica. L'ultima sulla
quale va richiamata l'attenzione riguarda il fatto che dall'approvazione della
legge i bambini che nasceranno in Italia da genitori stranieri irregolari non
potranno più essere registrati allo stato civile. Unite questa norma a quella
che toglie il divieto di segnalazione degli stranieri irregolari che si
rivolgono al servizio sanitario e pensate che disastro umanitario
potrebbe succedere a una donna in gravidanza senza permesso
di soggiorno: a rischio segnalazione da parte delle strutture sanitarie e senza
diritto di registrare il figlio, che sarebbe quindi un neonato inesistente.
Tutela della gravidanza e tutela del minore, due capisaldi della vera civiltà
occidentale, quella dei diritti umani, messi a rischio, anzi, annientati in un colpo solo.
Continuo a pensare, poi, che il danno più grande che questo governo sta facendo
a noi italiani sia quello di attentare alla nostra sicurezza futura. Togliere
diritti basilari alla gente, vessare, discriminare, esercitare cattiverie
gratuite (come quella di far pagare una tassa abnorme sul permesso di
soggiorno), crea una vita triste alle donne e a gli uomini migranti, alle loro
famiglie ai loro figli. Ma contestualmente costruisce astio, recriminazione,
voglia di rivalsa, senso di estraneità. Lo ha riconosciuto anche l'ex ministro
degli Interni, il moderato Pisanu, del centrodestra, in recenti e apprezzabili
dichiarazioni. Se gli immigrati di prima generazione sono disposti a
sacrificare le loro vite per un progetto migratorio e accettano quasi tutto, i
loro figli nati qui o che vivono qui fin dall'infanzia, non accetteranno di
essere discriminati. Conflitti potenzialmente pesanti saranno l'effetto sicuro
delle «politiche dell'insicurezza » di questo governo. Luigi Gallo, assessore
comunale Integrazione La fiera degli immigrati a Bolzano
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
REGGIO pag. 9 di
BENEDETTA SALSI «SONO VENUTO a Reggio a trovare i miei parenti e gli a... di
BENEDETTA SALSI «SONO VENUTO a Reggio a trovare i miei parenti e gli amici e
soprattutto per mangiare. Ma sabato torno a Washington». Andrea Lari è un uomo
sorridente e genuino che parla diretto e dice le cose come stanno. E, in poche
parole, è in grado di dipingere con passione quello che è il suo lavoro e,
forse, tutta la sua vita. Da dove nasce questa sua vocazione'? «Non la
chiamerei vocazione, suona religioso. Piuttosto una scelta etica e
professionale. Per molti anni ho fatto volontariato sociale con l'Avo, qui a
Reggio, al San Lazzaro e all'Opg. Durante l'università ho partecipato a un
campo di lavoro in Bosnia per due settimane. È stato lì che forse ho capito che
potevo coniugare i miei studi con una professione». Studi che però sono
proseguiti. «Sì, la mia tesi sulla situazione dei diritti umani per i rifugiati del Guatemala nel
Sud del Messico, mi ha aiutato a indirizzare il mio futuro. Poi ho preso parte
a una summer school' sui problemi dei rifugiati a Oxford». La prima esperienza
lavorativa? «Sono partito nel 1996 con il servizio dei Gesuiti per i rifugiati'
e sono rimasto cinque anni in Angola. Lì ho fatto varie cose: progetti
di lavoro per i profughi interni aiutandoli a ritornare nelle loro zone
d'origine e, nel secondo periodo, assistenza ai nuovi rifugiati che fuggivano
dal conflitto iniziato a fine '98. Per tre anni sono stato il responsabile
nazionale di tutta l'operazione». Cosa si intende per assistenza'? «Fornire una
formazione sanitaria di base, organizzare scuole per i bambini sfollati,
aiutare i sopravvissuti alle mine anti-uomo a riacquisire una competenza
professionale, ad esempio. Preciso però che non c'era nessun tipo di intento
dottrinale - è una cosa diversa dalla Compagnia del Gesù' - ma una vocazione
esclusivamente umanitaria». Dopo l'Angola? «Nel 2000
sono entrato nella Human Rights Watch', una organizzazione non governativa che
si occupa di diritti umani e ha sede al 34esimo piano
dell'Empire State Building di New York, io però lavoravo a Londra. E nel 2004
sono arrivato alla Refugees International' di Washington». Sul suo biglietto da
visita si legge senior advocate'. Cioè? «Non significa avvocato-legale, che in
inglese si traduce lawyer'. Ma una sorta di spinta e promozione a idee e
cambiamenti politici. Una politica umanitaria'. Io mi
occupo di Colombia, Congo e Sudan». In pratica cosa fa? «Prendo contatto
diretto con la realtà in questione. Sul campo faccio interviste a rifugiati e organizzazioni
locali per analizzare i problemi nel contesto. Tornato a casa redigo bollettini
che serviranno a ottenere raccomandazioni politiche umanitarie:
lobby». È appena tornato dal Sudan accompagnato da una star di Hollywood, Matt
Dillon. Com'è andata? «Siamo stati tre settimane in giro per tutto il Sud del
Sudan, e questo significa aver girato come dei pazzi'. Dormivamo in tende, una
sera anche vicini a un leone in gabbia. Ma era un viaggio fondamentale per
poter attirare l'attenzione sui problemi che ci sono in questa zona. Adesso si
parla solo del Darfur' dove, a causa del conflitto, ci sono stati 300mila
morti. Non è sicuramente il caso di fare delle classifiche, ma nella guerra tra
Nord e Sud del Sudan sono morte più di 2 milioni di persone». Per questo avete
coinvolto Matt Dillon? «Esatto. Lui è nel nostro cda' ed è sempre stato molto
attivo nella raccolta di fondi che, essendo una organizzazione indipendente,
sono sempre fondamentali. Ora parteciperà a programmi televisivi in cui parlerà
della sua esperienza e proverà a fare pressioni sul governo americano perché si
occupi di questo problema». Prossimi viaggi? «In maggio parto per la frontiera
tra la Colombia e il Venezuela. Ci sarà da stare attenti». Come si sta in
America da italiano? «Il mio essere italiano non è mai stato un problema, anzi.
L'accento piace. Da quando c'è Obama poi tutto molto meglio». È proprio un
cervello in fuga'. «Non avrei potuto stare in Italia, qui queste problematiche
non mi sembrano prioritarie. Le competenze che ho acquisito sono molto
richieste nei paesi anglosassoni». Vedo una fede al dito. Una reggiana o
un'americana? «Veramente mia moglie è dell'Angola, l'ho conosciuta mentre
eravamo là. E adesso abbiamo due figlie splendide: Chiara Lueji di dieci anni e
Sofia Luana di due e mezzo. Ma di mia moglie non parlo, sono molto geloso!».
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
REGGIO pag. 9 Un
altro cervello in fuga. E' così che si può sicuramente definire Andrea Lari.
Nato ... Un altro cervello in fuga. E' così che si può sicuramente definire
Andrea Lari. Nato a Reggio 39 anni fa, consegue la laurea in Scienze Politiche'
all'Università di Bologna. Durante questo periodo, oltre ad aver sostenenuto un
Progetto Erasmus' a Brighton in Inghilterra, comincia la sua attività di volontariato
sia nella nostra città, che all'estero. A seguire, un master' a Oxford, in
Inghilterra, incentrato sul settore umanitario. Lavora
per cinque anni in Angola presso il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati', e
per gli ultimi tre è il responsabile nazionale di tutta l'operazione. In seguito arriva a Human Rights Watch' (organizzazione non
governativa che si occupa di diritti umani) e dal 2004 lavora nella Refugees International',
un'organizzazione umanitaria
indipendente statunitense, con sede a Washington, dove Lari ora risiede. Oltre
l'italiano, parla inglese, francese, spagnolo e portoghese.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACHE pag. 14
Rossi:«In calo le richieste di cura Un rischio per la salute di tutti» FIRENZE
L'ASSESSORE REGIONALE AL CONVEGNO SU SANITÀ' E SICUREZZA FIRENZE LINEE GUIDA
per l'assistenza sanitaria ai migranti. E' l'obiettivo della Regione, che ha
messo al lavoro un pool di esperti per un documento dall'alto valore civile. E'
quanto dichiarato dall'assessore Enrico Rossi (nella foto), intervenuto ieri a
Firenze, nel corso del convegno «Sani e salvi, la sanità degli immigrati dopo
il pacchetto sicurezza». Oltre alle linee guida, Rossi ha rivolto un invito ai
medici a non utilizzare la possibilità della denuncia dei migranti sprovvisti
di permesso di soggiorno che si presenteranno al pronto soccorso o in qualche
struttura sanitaria per farsi curare. «E' un provvedimento disumano ha detto
Rossi che va contro i principi di base della sanità pubblica e il senso di umanità. La politica si deve tenere il più lontano possibile
dal rapporto medico-paziente, un medico non è un ufficiale di polizia. E poi
così ci saranno conseguenze sanitarie per gli immigrati». E durante l'incontro,
promosso dalle associazioni Nosotras, Medici per i diritti umani e Arci provinciale, è emersa una
certa preoccupazione, perché risultano in calo le richieste di cure e
assistenza da parte degli immigrati, che temono la denuncia. «Sanitarizzare il
problema ha aggiunto Rossi significa alimentare le paure. Il problema di
base, da analizzare a fondo, è il cambiamento radicale nell'approccio cultuale
del paese. E' venuta meno l'attitudine alla presa in carico dei problemi
dell'altro, la cultura del buon samaritano, tanto per fare un esempio. E' una
china pericolosa, soprattutto perché con questa concezione, si perde anche il
riferimento al valore costituzionale che quello alla salute è un diritto
personale, ma di interesse collettivo». Sulla questione del pacchetto
sicurezza, è arrivata anche la presa di posizione da parte dell'Ordine dei
medici, che ha annunciato procedimenti disciplinari nei confronti di quei
sanitari che denunceranno gli immigrati clandestini. «In Toscana ha concluso
l'assessore Rossi l'8% della popolazione residente è immigrata. Si tratta di
circa 300mila persone, giovani, che arrivano nella nostra regione per lavorare.
Per noi costituiscono una risorsa e non è accettabile un provvedimento che
ritengo offensivo, nefasto e distruttivo». C'è attesa tra le associazioni che
si occupano di assistenza ai migranti per capire se l'emendamento passato al
Senato su proposta della Lega, avrà il via libera anche dalla Camera. Perché
secondo quanto riferito all'incontro di ieri, non mancheranno le obiezioni di
coscienza da parte dei medici. «Il rapporto di cura ha detto ancora Rossi si
inquadra infatti in un preciso e imprescindibile codice deontologico a cui i
sanitari devono attenersi e che non può essere piegato a logiche repressive. Le
conseguenze di questa iniziativa, poi, ricadrebbero non solo sulla popolazione
immigrata, di fatto tenuta a distanza dai servizi sanitari, ma sulla
popolazione in generale con possibili rischi per la salute pubblica, perché si
ostacolerebbero la prevenzione e il controllo di malattie anche gravi». morv
( da "Vnunet.it" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Reporter sans
Frontières: Censura online, allarme in Occidente 12-03-2009 Mirella Castigli La
Cina è sempre capofila nella classifica dei paesi che mettono sotto stretta
vigilanza le comunicazioni via Internet. Ma la censura cresce in Australia e
Corea del Sud Contr'ordine, non sono soltanto le dittature a censurare
Internet. Il Web finisce sotto vigilanza e sotto controllo sempre più in
Occidente. L'ultima denuncia di Reporter sans Frontières (Rsf) punta il dito
contro la Cina, che capofila nella classifica dei paesi che mettono sotto
rigida (e ossessiva) vigilanza le comunicazioni via Internet; ma anche contro
Australia e Corea del Sud. Le democrazie australiana e sud-coreana finiscono
sotto monitoraggio da parte di Rsf: in Sud Corea è stato arrestato un blogger,
accusato di creare panico sui mercati finanziari. In Australia il Parlamente ha
esaminato un progetto di legge che mina la confidenzialità dell'email privata,
con la scusa dell'anti terrorismo. Appartengono, però, a Cina, Vietnam e Iran
la maggior parte dei 69 cyber-dissidenti in carcere. Di recente Rsf ha
rilasciato la Guida pratica del blogger e del cyberdissidente, che insegna i
trucchi per aggiornare i blog senza finire nelle maglie della censura. Nella
giornata della cyber-censura, in Italia è bufera per alcuni Ddl (come quelli
D'Alia e Carlucci), che non fanno ben sperare i fan dei cyber-rights nel nostro
paese. La censura è ormai un affare globale, ben due dozzine di paesi al mondo
la applicano sistematicamente a un ampio spettro di informazioni. Rsf ha chiesto ad Amnesty International affinché la Global
Network Initiative, a cui aderiscono anche Google, Yahoo! e Microsof (finora
bersaglio delle associazioni per la difesa dei diritti umani), diano un loro sostegno forte
alla libertà di espressione e contro la censura online. © Copyright 2007 tutti
i diritti riservati | part of vnu.net europe
( da "Articolo21.com" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Manifestazione
sabato 21 febbraio, negata Piazza Navona di Micromega Negata Piazza Navona La
manifestazione di sabato a Roma “SI' ALLA VITA, NO ALLA TORTURA DI STATO” si
terrà a Piazza Farnese. Il gabinetto del sindaco Alemanno ha comunicato agli
organizzatori che non concederà Piazza Navona perché vi devono transitare
alcuni carri allegorici di carnevale. Era però stato lo stesso ufficio – il
gabinetto del sindaco – ad accordare la piazza la settimana scorsa quando gli
organizzatori, con il massimo possibile di anticipo, ne avevano fatto
richiesta. Questo voltafaccia del medesimo ufficio legittima qualche sospetto.
17 sacerdoti aderiscono alla manifestazione di piazza Farnese Hanno aderito
alla manifestazione "SI' ALLA VITA, NO ALLA TORTURA DI STATO", che si
svolgerà sabato 21 febbraio a Roma in piazza Farnese, numerosi sacerdoti della
Chiesa cattolica. Ne diamo un primo elenco, a dimostrazione che è solo la
Chiesa gerarchica, non la Chiesa in quanto tale, impegnata nell?imporre una
legge che toglie ai cittadini la loro vita e il diritto di decidere di fronte
alla malattia terminale. don Franco Barbero (Pinerolo), don Vitaliano della
Sala (Sant?Angelo a Scala, Avellino), don Paolo Farinella (Genova), don Enzo
Mazzi (Firenze), don Raffaele Garofalo (Pacentro, l?Aquila), don Carlo
Carlevaris (Torino), padre Nino Fasullo (Palermo), dom Giovanni Franzoni
(Roma), don Angelo Bertucci (Rovereto), don Mario Signorelli (Bergamo), don
Roberto Fiorini (Mantova), don Luigi Forigo (Verona), don Gianni Alessandria
(Mantova), don Aldo Antonelli (Antrosano, l?Aquila), don Nicola De Blasio
(Benevento), don Angelo Cassano (Bari), padre Pierangelo Marchi (Caserta), don
Renzo Fanfani (Firenze), padre Benito Maria Fusco (Bologna), don Andrea Gallo
(Genova). DICHIARAZIONE DEI PROFESSORI ORDINARI DI DIRITTO COSTITUZIONALE
( da "Articolo21.com" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Un'azione congiunta
per la pace in medioriente di redazione Di fronte alla tragedia di Gaza, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, la Piattaforma delle Ong
per il Medio Oriente e la Tavola della pace stringono un patto d'azione comune
e invitano tutti a lavorare insieme per la pace in Medio Oriente. Decidiamo di
lavorare insieme perché non vogliamo abbandonare la popolazione della Striscia
di Gaza. Nessuno può pensare di costruire la pace in Medio Oriente
continuando a imprigionare più di settecentomila bambini, un milione e mezzo di
persone. Decidiamo di lavorare insieme perché intervenire a Gaza è difficile e
senza un vero coordinamento si rischia di commettere molti errori, di perdere
molto tempo inutilmente e di essere poco efficaci. Ci sono problemi operativi e
politici che non possono essere ignorati e che si possono superare solo unendo
le forze, le competenze e le esperienze. Decidiamo di lavorare insieme perché
il lavoro sarà lungo. E noi possiamo affrontarlo solo operando insieme, con
pazienza e determinazione. Dobbiamo valorizzare le esperienze di ciascuno ma
dobbiamo accrescere lo spirito di collaborazione tra associazioni, gruppi e
amministrazioni locali. Sarà questo a consentirci di avere un maggiore impatto
nelle azioni di solidarietà e di pace. Decidiamo di lavorare insieme perché
vogliamo costruire una politica per la pace in Medio Oriente dell'Italia e
dell'Europa in grado di mettere definitivamente fine al conflitto
israelo-palestinese nel rispetto dei diritti umani e
della legalità internazionale; perché vogliamo che in Italia ci sia
un'informazione sul conflitto libera, attenta alla vita delle persone,
scrupolosa nel racconto dei fatti, capace di valorizzare quanto di positivo si
sta facendo e ancora si può fare per la pace. Vogliamo lavorare insieme in
Italia ma anche in Europa, rafforzando la collaborazione tra le reti delle
organizzazioni della società civile e quelle degli Enti Locali, a partire dal
piano di lavoro definito dalla Terza Conferenza Europea degli Enti Locali per
la pace in Medio Oriente di Venezia e dall'esperienza delle ong italiane ed
europee presenti da anni nei territori palestinesi. Insieme, rinnoviamo
l'invito a costituire, in ogni città, un Comitato per la pace in Medio Oriente
che riunisca gli enti locali, associazioni e ong che condividono l'Appello di
Assisi "Dobbiamo fare la nostra scelta" e intendono sensibilizzare e
coinvolgere la popolazione, promuovere una politica e un'informazione di pace e
praticare una solidarietà fattiva. Nei prossimi giorni definiremo, con il
contributo di tutti gli interessati, un programma nazionale di azioni comuni.
Ci impegniamo, da subito, a raccogliere direttamente le informazioni necessarie
per definire, nel più breve tempo possibile, gli interventi di cui ci possiamo
fare carico in campo sociale e sanitario. Chiediamo a tutte le Regioni, ai
Comuni, alle Province, alle ong, alle associazioni, ai gruppi, ai giovani di
unirsi in questo sforzo. Chiediamo al Ministero degli Affari Esteri e al
Parlamento di raccogliere questa disponibilità, di sostenere economicamente e
diplomaticamente tutte le iniziative di solidarietà e di cooperazione che
saranno definite nelle prossime settimane cercando di agire finalmente insieme
come sistema paese. Per informazioni e comunicazioni: Coordinamento Nazionale
Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani Via della
Viola, 1 (06122) Perugia, Tel: 075/5722479 fax: 075/5721234 email:
info@entilocalipace.it - www.entilocalipace.it Piattaforma delle Ong per il
Medio Oriente - Associazione delle Ong Italiane Via Giovanni Devoti, 16 - 00167
Roma, Tel. +39-06-66019202 Fax +39-06-66032774 e-mail: ong@ong.it Tavola della
Pace Via della viola 1 (06122) Perugia Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - e
mail: segreteria@perlapace.it - www.perlapace.it
( da "AmericaOggi Online" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Usa-Cina. Incontro
tra Clinton e Yang Jechi a Washington 12-03-2009 WASHINGTON. Stati Uniti e Cina
hanno portato avanti il loro dialogo, con un incontro a Washington tra il
segretario di Stato Hillary Clinton e il suo collega cinese Yang Jechi, nonostante il recente incidente navale e le polemiche sul
rispetto dei diritti umani
in Tibet. Al termine del colloquio tra la Clinton e Yang, il secondo in un
mese, Usa e Cina hanno detto di essere "uniti" nella condanna ai
lanci di missili della Corea del Nord e di avere concordato che non debbano
ripetersi in futuro incidenti navali come quello di domenica. Il
segretario di Stato ha inoltre definito "un passo molto positivo" le
misure di stimolo che la Cina intende attuare per il rilancio della sua
economia. E ha sottolineato che l'impegno degli Usa a favore del rispetto dei
diritti umani "non è in discussione". Ieri
la Camera ha approvato una risoluzione a sostegno del Tibet in occasione del
50/mo anniversario della insurrezione tibetana contro la presenza dei cinesi.
Pechino aveva espresso la propria contrarietà di fronte a questa iniziativa
della Camera. Il Dipartimento di Stato aveva espresso "profonda
preoccupazione" per il mancato rispetto dei diritti umani
in Tibet in una dichiarazione che ha provocato immediate reazioni di Pechino
che ha definito "gratuite" tali accuse. Il ministro cinese si recherà
oggi anche alla Casa Bianca per incontrare il presidente Barack Obama ed il
consigliere per la sicurezza nazionale James Jones. In tale occasione sarà discussa
la crisi economica globale ed anche il recente incidente navale nel Mar della
Cina. Non a caso Hillary Clinton ha effettuato in Asia il suo primo viaggio da
segretario di stato e durante la sua visita in Cina ha mostrato molta
attenzione nell'ascoltare il punto di vista dei dirigenti di Pechino su una
serie di questioni bilaterali e internazionali. La partecipazione della Cina
alla soluzione di problemi globali come il mutamento del clima e la crisi
finanziaria è considerata molto importante dalla amministrazione Obama - oggi
il ministro cinese ha incontrato anche il segretario al Tesoro Timothy Geithner
- che vede un ruolo di Pechino anche negli sforzi per dissuadere l'Iran e la
Corea del Nord dal portare avanti i loro programmi nucleari. Hillary Clinton,
ricevendo l'ospite al dipartimento di stato, ha definito oggi "molto
positivo" il fatto che i due ministri siano già al secondo incontro nel
giro di poche settimane. E Yang ha sottolineato, nella stessa occasione, che
l'incontro odierno mirava anche a gettare le basi per il primo faccia a faccia
tra il presidente Obama e il collega cinese Hu Jintao previsto all'inizio di
aprile in margine al G20 di Londra. La importanza di un rafforzamento dei
canali di comunicazione tra i due Paesi è stata confermata dall'incidente
avvenuto domenica nel Mar della Cina Meridionale dove cinque navi cinesi hanno
bloccato una imbarcazione oceanografica Usa in acque considerate
'internazionali' da Washington e nella 'propria zona economica' da Pechino.
L'incidente, definito dal Pentagono "il più grave" da quando nel 2001
un aereo spia Usa venne costretto ad atterrare su territorio cinese, ha
coronato una serie di manifestazioni di crescente aggressività da parte
dell'apparato militare cinese, a giudizio degli esperti americani.
( da "Sanremo news" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Imperia: domani al
Corallo la Cerimonia delle Candele Ci sarà anche la Presidente Nazionale della
Fidapa Giuseppina Bombaci alla suggestiva Cerimonia delle Candele in programma,
domani sera alle 20 all?hotel Corallo di Imperia, dove si riuniranno le sezioni
di Sanremo e del capoluogo. La Fidapa, Federazione Italiana Donne Arti
Professioni e Affari è un movimento di opinione e di promozione della donna i
cui scopi sono:elevare il livello della cultura e della qualificazione delle
donne; risvegliare ed incoraggiare nelle donne il senso della loro responsabilità
verso il proprio paese e verso la società, anche attraverso una partecipazione
attiva alla vita amministrativa e politica; essere portavoce delle donne che
operano nel campo delle arti, delle professioni e degli affari presso le
organizzazioni e le istituzioni nazionali; adoperarsi per rimuovere le
discriminazioni che ancora sussistono a sfavore delle donne sia nell'ambito
della famiglia che nella scelta dell'impiego o della carriera e nella
remunerazione; favorire rapporti amichevoli, reciproca comprensione e proficua
collaborazione fra le persone di tutto il mondo. A fare gli onori di casa
saranno Raffaella Ranise e Maura Grimaldi, rispettivamente Presidenti fidapine
di Imperia e Sanremo. La presidente BPW International Elizabeth Benham, nel suo
messaggio per la cerimonia delle candele ricorda la ricca storia
dell?organizzazione nei settantanove anni di vita. La Cerimonia delle Candele
rappresenta l'unione simbolica fra tutte le socie della BPW International che
oggi vivono in 84 Paesi dei cinque continenti, donne di cultura, etnia, lingua,
fede religiosa e appartenenza politica diversa che si impegnano per realizzare
obiettivi comuni. La Federation of Business and Professional Women nasce nel
( da "Stampaweb, La" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL CAIRO E? un video
sconvolgente. C?è un giovane di 21 anni, Imad El-Kebir, che piange e urla di
dolore, piegato in due, nudo dalla vita in giù. Qualcuno gli tiene i piedi
sospesi in aria lo tortura con un lungo bastone nero. E? la scena di un
interrogatorio in un commissariato del Cairo che, grazie a Internet, milioni di
egiziani hanno potuto vedere. Nel suo rapporto 2008 sui diritti dell?uomo,
Amnesty International spiegava che in Egitto «continuano a essere sistematiche
le torture, le botte, le sevizie, l?elettroshock, l?isolamento, gli abusi
sessuali e le minacce di morte». Anche il rapporto annuale del Dipartimento di
Stato americano sui diritti dell?uomo dice le stesse cose. Due dei quattro
torturatori di Imad El-Kebir, un taxista che aveva cercato di bloccare dei
poliziotti che picchiavano per strada un suo cugino, sono stati identificati e
condannati a tre anni di carcere. Alla vittima, tre mesi per «resistenza alle
forze dell?ordine». L?uomo che ha diffuso questa storia su Internet è uno dei
più celebri blogger d?Egitto: WaËl Abbas. «Il più bravo e il più coraggioso di
noi», ci dirà Shahinaz Adbel Salem, una giovane blogger, ingegnere delle
telecomunicazioni. Abbas ci ha dato appuntamento accanto alla Borsa del Cairo,
il quartiere alla moda, diventato il quartier generale dei blogger della
capitale: «Non tradirà nessun segreto se scrive che la polizia più o meno sa
tutto di noi. E? così: sa chi siamo, dove abitiamo, quando ci incontriamo».
L?Egitto non è l?Iraq di Saddam Hussein. Non si uccidono gli oppositori, non si
arrestano - sarebbero troppi - tutti i critici dell?autocrate militare ottuagenario
che da 27 anni governa il Paese, Hosni Mubarak. Ma esercito e forze di
sicurezza mettono la museruola agli oppositori - laici o islamici -,
impediscono gli scioperi, le manifestazioni, l?organizzazione politica e la
libera espressione. Nelle carceri marciscono 18 mila prigionieri
«amministrativi», cioè incarcerati senza processo. Ovvio che in un Paese dove
l?articolo 179 del codice penale vieta qualunque critica diretta del raÏs, i
media - compresi i tre o quattro giornali detti indipendenti - siano
prudentissimi. Praticamente muti sulla corruzione, i brogli elettorali, gli
abusi di ogni genere. E? in questo contesto - occorre saperlo per capire il
coraggio che ci vuole - che WaËl Abbas e i suoi amici ribelli si danno alla
loro pericolosa attività. Ciascuno ha i suoi motivi. «E? un movimento nato
dalla frustrazione, senza capi né strutture», spiega la star della blogosfera.
«Eravamo stufi di obbedire ai nostri genitori, ai professori, ai poliziotti,
allo Stato, a Mubarak, senza poter mai dire la nostra», dice Shahinaz,
l?ingegnere. Così si apre un blog. In un Egitto che ormai conta 80 milioni di
abitanti, una buona metà dei quali analfabeta, circa 12 milioni di persone
navigano regolarmente, sui loro computer o negli Internet Caffè. Duecentomila hanno
aperto un blog. Meno del 5 per cento, cioè circa diecimila, possono essere
considerati politicamente impegnati. I più famosi possono contare su una media
di 30 mila lettori regolari. E? più di quanti ne abbiano certi giornali di
governo. O anche di opposizione. Mustafa Naggar, un dentista di 29 anni, è
diventato famoso attaccando «l?arcaismo» dei Fratelli musulmani», la principale
opposizione, teoricamente proibita, praticamente e sporadicamente tollerata,
almeno fino a un certo limite. Membro attivo della confraternita, Naggar si è
battuto sul suo blog per «una rinascita islamica moderata, aperta agli altri e
lontana dai valori estremisti del waabismo». Con altri «fratelli» famosi della
rete, come Abdumonen Mahmud, il pioniere che nel 2004 osò mettere in rete un
blog intitolato «sono un fratello musulmano», Naggar è riuscito a lanciare un
dibattito interno alla confraternita sul posto della donna nell?islam, che
vogliono «uguale a quello dell?uomo», la separazione tra Stato e religione -
che vogliono «totale» - e la necessità di istituire «una vera democrazia».
Nulla però è cambiato Idem nel campo laico, piuttosto di sinistra, al quale
appartiene la maggioranza dei blogger. WaËl Abbas è un po? depresso: «Ho
l?impressione che ultimamente siamo meno attivi. I giornali, anche i più
indipendenti, hanno sempre più paura di pubblicare quello che noi scriviamo sui
nostri blog. C?è stanchezza, disillusione, anche paura». Secondo l?avvocato
Gamal Eid, anche lui blogger e difensore di tutti i «fratelli di rete», nel
2008 sono stati interrogati più di 500 blogger e giornalisti. Dal 2002 è attiva
un?unità di polizia con 18 ufficiali specializzati nel controllo di Internet.
«Leggono circa il 15 per cento di quello che scriviamo», dice l?avvocato Eid. A
volte si impuntano su uno e gli piombano addosso: arresto, confisca del
computer, interrogatorio feroce. Mettono paura. Ma stimolano anche la
resistenza. Copyright Le Monde
( da "Denaro, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mediterraneo
giordania Fondi dall'Ue per i diritti umani Il
finanziamento di 1,7 mln e sarà distribuito tra una decina di Ong locali
Consolidare il processo democratico e la cultura dei diritti umani. E' lo scopo
di un finanziamento da 1,7 millioni di euro assegnato da un organismo della Ue,
l'European Instrument for democracy and Human Rights (Eidhr), ad una decina di ong locali.
Operativa già da quest'anno - dice l'ambasciatore della Ue in Giordania Patrick
Renauld - l'iniziativa punta a sostenere il lavoro parlamentare, la
partecipazione politica delle donne e la diffusione della cultura dei diritti umani tra i giovani. ''Il mio messaggio chiave al pubblico
giordano - spiega Renauld - è che la società civile non rappresenta
un'opposizione politica. Rappresenta invece una grande risorsa di dinamicità e
dinamismo che può contribuire allo sviluppo del vostro Paese da tutti i punti
di vista''. ''La Commissione europea - prosegue - crede che le organizzazioni
della società civile in Giordania sono in grado di individuare le sfide e
proporre soluzioni innovative''. I dieci progetti finanziati sono stati scelti
dalla Commissione in base a criteri di qualità operativa e finanziaria,
rilevanza, metodotologia, sostenibilità ed efficacia della spesa. La
Commissione europea condivide la convinzione del governo giordano che lo
sviluppo sostenibile e la stabilità non possono essere raggiunti se non senza
una società civile forte e responsabile, con un maggior coinvolgimento nella
vita politica e sociale giordana. Le organizzazioni premiate sono, oltre
all'Italian Consortium of Solidarity, Arab Woman Organization, Al Hayat Center
for Civil Society Organization, Women for Cultural Development, Jordanian Women
Union, Cdfj, Community Media Centre, Information and Research Center/King
Hussein Foundation, Noor Al Hussein Foundation/Institute for Family Health,
Adaleh. Alcuni progetti riguardano la formazione, il rafforzamento delle
capacità professionali delle donne in linea con le convenzioni internazionali
per l'uguaglianza di genere, la sensibilizzazione contro i delitti d'onore e
quella per aumentare la capacità delle società locali a comprendere meglio le
questioni legate ai diritti umani. L'Eidhr è stata
creata dal Parlamento Europeo nel 1994, e la Giordania ha cominciato a
beneficiare dei suoi programmi dal 2005: sostenute 34 organizzazioni della
società civile, per un finanziamento totale di 5,4 milioni di euro. del
12-03-2009 num.
( da "Velino.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Velino presenta,
in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST -
Perù, “caso Fujimori” apre dibattito su responsabilità capo di Stato Roma, 12
mar (Velino/Velino Latam) - Fino a che punto un capo di Stato può essere
ritenuto responsabile delle azioni di uomini delle forze armate? O, in altre
parole, fino a a che livello della gerarchia di comando può risalire la
responsabilità di queste azioni? è su questo aspetto che si gioca, in Perù, il
destino dell'ex capo di Stato Alberto Fujimori, accusato di aver dato il via
libera a due operazioni compiute da uomini delle forze armate ai danni di
presunti membri del gruppo terrorista Sendero Luminoso che costarono la vita a
25 persone. La procura chiederà per l'ex presidente 30 anni di carcere,
sostenendo che sia stato lui ad autorizzare il massacro, ma ieri il difensore
di Fujimori, l'avvocato Cesar Nakasaki, ha respinto con forza le accuse, sostenendo che a gestire la politica di lotta alla guerriglia era
il Consiglio dei ministri e, in ambito militare, il ministro della Difesa. La
sentenza di primo grado nei confronti dell'ex capo di Stato, coinvolto anche in
altre cause per violazione dei diritti umani e corruzione, è prevista per il mese di aprile. (mat) 12 mar
2009 12:46
( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Città del Vaticano,
12 mar. (Apcom) - I rabbini israeliani chiedono al Papa che il Vaticano
critichi apertamente la dichiarazione della conferenza Onu sul razzismo
'Durban2' in ragione del suo contenuto "evidentemente antisemita".
"Mi permetta di menzionare la nostra profonda preoccupazione sul carattere
evidentemente antisemita del testo proposto per la conferenza dell'Onu di
Durban", ha detto il rabbino capo Shear-Yashuv Cohen ricevuto stamane in
Vaticano, "che oltre a ignorare il significato e le lezioni della Shoah,
punta il dito contro lo Stato di Israele con critiche pregiudiziali, ignorando volontariamente coloro che compiono discriminazioni
istiuzionalizzate e violazione dei diritti umani. Apprezziamo il ruolo costruttivo dell'osservatore vaticano nel
tentare di resistere alla distorta dichiarazione - prosegue il capo della
delegazione del Gran Rabbinato di Israele - e speriamo che la Santa Sede farà
sentire la sua voce nel deplorare questo attacco allo Stato ebreo".
Il rabbino Cohen ha espresso apprezzamento per la condanna di ogni negazionismo
della Shoah pronunciata dal Papa dopo il caso del vescovo lefebvriano Richard
Williamson, e aggiunge: "Mi permetta di suggerire che la Sua
considerazione sul fatto che l'importanza morale e la storia della Shoah siano
'memoria futura' divenga una materia nel curriculum degli studenti di tutte le
scuole cattoliche in giro per il mondo".
( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino, 12 mar.
(AP) - Un famoso professore di diritto dell'Università di Pechino è stato
trasferito senza alcuna spiegazione a insegnare in una remota località dello
Xinjiang, nella Cina occidentale. Benché le autorità non lo abbiano ammesso, è
probabile che dietro il trasferimento di He Weifang ci sia il fatto che
l'insegnante abbia sottoscritto la famigerata Charta 08, il documento redatto
da 300 intellettuali, professori, avvocati e leader locali
e firmato da circa duemila cinesi in favore di una maggior diffusione della
democrazia e rispetto dei diritti umani in Cina. La Charta 08 è stata diffusa il 10 dicembre, in
occasione dell'anniversario della Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo, e si ispira alla Charta 77, il manifesto della dissidenza
cecoslovacca.
( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 12 mar.
(Apcom) - "Dare all'Afghanistan istituzioni pienamente
rispettose dei diritti umani è una strada lunga". Il ministro degli Esteri Franco
Frattini commenta così, a margine di un convegno alla Farnesina, la conferma da
parte della Corte Suprema afgana della condanna a 20 anni di carcere per
blasfemia allo studente-giornalista afgano Sayed Pervez. "Questi
episodi - sostiene il capo della diplomazia - ci mostrano come ci sia ancora
tanta strada da percorrere". Frattini ricorda che l'Italia è stata
"tra quelli che hanno promosso la Costituzione afgana, che l'hanno in
qualche modo costruita insieme alle autorità di Kabul". Ancora oggi, gli
italiani hanno la "responsabilità della formazione della magistratura
afgana: il problema è che ci vuole tempo" constata il titolare della
Farnesina. Il caso di Sayed, insomma, non è solo "un problema di leggi ma
di mentalità, di cultura che va consolidata" secondo Frattini. "Ecco
perchè - aggiunge - per l'Afghanistan ci vuole una soluzione globale, queste
cose non le possono fare i nostri valorosi soldati". "Cambiare un
sistema giudiziario dal profondo - sintetizza il ministro - richiede tempo,
pazienza e formazione". E ancora una volta la realtà afgana ci dimostra
che "la soluzione deve essere politica", conclude Frattini,
ricordando che la "strategia globale" dell'Italia su
Afghanistan-Pakistan parla di "stato di diritto ma ovviamente anche di
come consolidare la democrazia" e di questi temi si discuterà alla
riunione internazionale che si terrà a fine giugno a Trieste, a margine
dell'incontro fra i capi delle diplomazie del G8.
( da "Musicalnews.com" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Interviste
Pubblicato il 12/03/2009 alle 14:58:37 Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci
nuovo Da Francesco Guccini e Vasco Rossi ai Radiohead: con noi Michele Lionello
del festival Voci per la Libertà! - Una Canzone per Amnesty di Patrizia
Busonero Da diverse edizioni diamo una mano alla manifestazione che si svolge a
Villadose (Rovigo) a sostegno di Amnesty International: se riparliamo ancora
una volta con il deus ex machina che e' Michele Lionello da 11 anni in questa
battaglia. Da diverse edizioni diamo una mano alla manifestazione che si svolge
a Villadose (Rovigo) a sostegno di Amnesty International: se riparliamo ancora
una volta con il deus ex machina che e' Michele Lionello da 11 anni in questa
battaglia. Benritrovato a Michele Lionello, uomo che ama definirsi come?
Poliedrico, passionale ma allo stesso tempo razionale, disordinato ma con mille
cose da seguire etc?Se invece dobbiamo dire che cosa faccio: sono insegnante di
religione nelle scuole superiori, sono Assessore nel Comune di Villadose e Direttore
Artistico del Festival ?Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty?, nonche
felicemente sposato da quasi un anno!!! La nostra precedente intervista e' del
6 Luglio 2005: e' passato tanto tempo, ma Voci per la Liberta' come si evoluto
come festival? Abbiamo spento le 10 candeline con un programma fantastico e
siamo già in cantiere per la dodicesima edizione. Sempre di più il rapporto tra
Voci per la Libertà, Amnesty International egli artisti che calcano il nostro
palco è diventato forte e costante, con un impegno di tutti
per promuovere i diritti umani attraverso la musica, uno dei mezzi di comunicazione che più
caratterizza la vita soprattutto dei giovani. Negli ultimi anni oltre ad avere
avuto una grossa cassa di risonanza grazie ai vincitori del Premio Amnesty
Italia: Modena City Ramblers, Paola Turci, Subsonica; grandi
soddisfazioni le abbiamo ottenute per la strade musicalmente importanti che
hanno intrapreso gli artisti emergenti del concorso ?Una Canzone per Amnesty?:
A67?, Chiarastella, Marcosbanda, Elena Vittoria etc? Nell?ultimo anno la cosa
più bella è stata 17X60 la compilation la cd compilation curata dalla
Fondazione Amnesty Italia che contiene 16 brani scelti tra i vincitori e
selezionati del P.A.I. e la nostra Elena Vittoria trionfatrice all?ultima
edizione del concorso Voci per la libertà. Una raccolta e un libretto che
riassumono benissimo 11 meravigliosi anni di Voci per la libertà, ottima musica
italiana e la lotta per i diritti umani universali a
fianco di Amnesty International. 17X60 è davvero una grande soddisfazione!!!
Una compilation così importante nata anche grazie al contributo di Voci per la
Libertà è davvero una cosa bellissima. Riesce Michele Lionello uomo ad avere
ogni tanto il sopravvento su Michele Lionello promoter? Quali hobby riesci a
curare nel tuo tempo libero? Sì, sì! Prima di tutto viene il Michele Lionello
uomo. Dalla nostra ultima intervista mi sono innamorato, mi sono sposato e sto
costruendo casa!!! Direi che il Michele Lionello promoter viene in un secondo
piano anche se il Michele Lionello è l?insieme di tutte queste cose. Come ben
sapete sono costantemente impegnato su più fronti a livello professionale e di
volontariato: insegnante di religione, assessore nel Comune di Villadose,
Direttore Artistico di Voci per la Libertà etc? E quindi spesso il mio tempo
libero si confonde molto facilmente con il mio impegno sociale però tra le cose
che amo di più c?è la lettura, il cinema ed il viaggiare e in tutte queste tre
cose come in tante altre non mi fisso in un genere ma sono proprio onnivoro.
Dimmi che c?è un biglietto d?aereo pronto per qualsiasi posto al mondo e io
parto. Amo davvero visceralmente il conoscere tutto quello che ci circonda!!!
Cosa non funziona in Italia nella pluralita' dell'informazione? Da dove
cominceresti ad operare? Hai hai, tasto dolente!!! La pluralità
dell?informazione e della conoscenza in genere è uno dei problemi più grandi di
questa nostra amata/odiata Italia. Il problema lo riscontro in maniera
particolare soprattutto tra i giovani ed ho il riscontro diretto nei miei
alunni delle superiori. Viviamo in una società in cui l?omologazione
dell?informazione e della conoscenza è presente in tutti i campi. E tutto
questo, con le possibilità tecnologiche che abbiamo oggigiorno è proprio assurdo.
Volendo abbiamo la possibilità di attingere informazioni nella maniera più
vasta possibile però quello che manca è lo stimolo è l?abitudine. Coloro che
ricercano informazioni ?alternative? sono una minoranza. Sicuramente a livello
legislativo e comunicativo bisognerebbe promuovere tutto ciò che non è
omologante però io penso che il lavoro più grande anche se a lungo termine
sarebbe a livello educativo/formativo. Sembra uno slogan ormai logoro ma
bisogna davvero partire dal basso e questo bisogna farlo attraverso la
formazione di coscienze libere!!! Quali gli artisti che hai amato in gioventu'
e quali quelli che segui ora? Musicalmente sono nato con Francesco Guccini e
Vasco Rossi poi nel corso degli anni la mia parte trasgressiva e controcorrente
mi ha portato ad avvicinarmi sempre di più alla musica indie prima provando a
formare un gruppo i ?Mentemobile? poi dopo aver capito che ero più bravo ad
organizzare che non a suonare, organizzando quel piccolo gioiellino che è Voci
per la Libertà!!! Comunque pur essendo onnivoro mi è rimasta sempre una
preferenza per l?italianità, soprattutto linguistica, della musica che ascolto,
giusto per fare qualche nome: Afterhours, Marlene Kuntz, Subsonica, Daniele
Silvestri, Capossela? Il nostro diretur Giancarlo Passarella continua a
sostenere che il lavoro che fai a Villadose andrebbe maggiormente valorizzato e
conosciuto: concordi? Concordo pienamente!!! In questi anni Voci per la Libertà
ha costruito attorno a se un gruppo di volontari in continua crescita, ha realizzato
oltre al concorso diversi eventi musicali e culturali in tutt?Italia, ha dato
spazio a centinaia di gruppi musicali ed ha favorito l?espandersi di una
cultura che parte dal cuore e che vuole essere uno spazio per tutte le voci che
hanno veramente qualcosa da dire. Credo che quello che abbiamo fatto in questi
anni e anche se con fatica stiamo continuando a fare sia qualcosa di veramente
importante e significativo sia a livello artistico-musicale sia a livello
culturale e di valori trasmessi. Però Villadose non è Roma o Milano, i nostri
budget non sono altissimi e ricollegandoci al problema della pluralita'
dell'informazione non abbiamo e non potremo avere la stessa visibilità di altri
festival che hanno queste cose a disposizione. Però non ci lamentiamo perché
essere tutti volontari e realizzare tutto ciò in un paese di poco più di 5.000
anime è proprio la nostra caratteristica!!! Tra i tanti artisti che hai
frequentato (in studio, in radio, su un palco...) quali ti piace ricordare e
perche'? Il concerto dei Radiohead all?arena di Verona mi ha dato emozioni
incredibili, una sorta di ipnosi collettiva; la conoscenza in uno studio
televisivo di Marian Trapassi un?artista non conosciutissima ma dal grandissimo
talento; la consegna del Premio Amnesty Italia a Paola Turci un?Artista con la
A maiuscola ma soprattutto una grandissima persona!!! Ogni italiano si lamenta
della zona dove vive, cercando promised land in modo continuo: come credi si
stia nella tua natia sponda rovigiana del Po? Anche l?italiano Michele Lionello
si lamenta della zona in cui vive, però a differenza dalla maggior parte degli
italiani e dei miei conterranei cerco di fare qualcosa per cercare di
migliorare quello che non mi va. Venendo allo specifico al mio amato Polesine
(zona geografica tra il Po e l?Adige che coincide con la provincia di Rovigo) è
indubbio che si tratta di una zona con non moltissimi stimoli culturali, ancor
meno dal lato musicale. Pochissimi per non dire quasi inesistenti i locali dove
si può fare musica dal vivo di propria produzione, purtroppo spopolano solo le
cover band anzi ormai soprattutto le tribute band; nessuna etichetta
discografica che aiuti i giovani a poter emergere, pochi e piccoli ma di
qualità i festival indipendenti e tantissime feste della birra? Comunque
proprio perché la situazione è questa io cerco di impegnarmi in prima linea per
cercare di proporre qualcosa di nuovo, innovativo che stimoli i nostri giovani
a pensare!!! Una delle cose dell?italianità che mi piace di meno è proprio
quello di lamentarsi continuamente senza fare niente per cambiare, io non ci
sto! Però per ossigenarmi ogni tanto serve una qualche fuga per ricaricarmi.
Proiettiamoci in avanti con la macchina del tempo e dimmi come vedi il tuo
lavoro il mese prossimo: e fra un anno? E fra cinque? A livello professionale e
personale sono una persona molto aperta e quindi a parte tra un mese per quanto
riguarda tra un anno o tra cinque tutte le strade sono aperte, davvero!!! Sia
per quanto riguarda l?insegnamento, che la politica che il volontariato vedremo
verso quali strade ci porterà la vita! Per quanto riguarda Voci per la Libertà,
al momento di concreti nuovi progetti futuri non ce ne sono, il nostro impegno
è principalmente quello di stabilizzare la nostra organizzazione interna. Dopo
11 anni ci sarebbe bisogno di un certo rinnovamento che facciamo un po? fatica
a trovare e come ben sai tutto quello che ruota attorno a Voci per la Libertà è
davvero impegnativo, la maggior parte delle persone pensano che sia poco più di
una settimana di Festival a Luglio ed invece le riunioni, i contatti, le
telefonate, i giri sono davvero sempre tantissimi? Però alcuni sogni nel
cassetto ci sono, però al momento li teniamo li e ci sentiremo un?altra volta
per tirarli fuori assieme!!! Logica mi sembra la domanda sul tuo rapporto con
Amnesty International e sulla collaborazione che avete iniziato .... Nell?ormai
lontano 1998, proprio in occasione del 50° Anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani. Amnesty e Voci per la
Libertà sono uno per l?altra una cassa di risonanza. Prima dell?esistenza del
Festival Voci per la Libertà, Amnesty aveva un vuoto generazionale per quanto
riguarda nello specifico e non solo l?aspetto musicale e senza l?apporto di
Amnesty il Festival sarebbe rimasto uno dei tanti concorsi che si svolgono in
tutta la nostra penisola. Ma tutto questo non è comunque stato progettato in
uno studio da chissà quali menti oscure ma da tre normalissime persone che
credendo in quello che pensano 11 anni fa si sono messe attorno ad un tavolo ed
hanno pensato: Ma cosa possiamo fare per i nostri giovani? Come possiamo
cercare di impegnarli per qualcosa di importante e significativo? Come può la
creatività essere messa a disposizione di Diritti
Umani? Il risultato: VOCI PER LA LIBERTA? ? UNA CANZONE PER AMNESTY
( da "Caserta News" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Giovedì 12 Marzo
2009 Premio d'impegno per la Pace a Silvana Fucito LEGALITÀ | Alife In
occasione della Festa Internazionale della Donna l' Ambasciatrice
Internazionale per la Pace Agnese Ginocchio nostra Testimonial di Terra di
lavoro, assegnerà il "Premio internazionale d'Impegno per la Pace - Donna
2009" con: "Attestato di Benemerenza "(che possiede un titolo
internazionale) ad alcune Donne del comprensorio alifano- matesino- provinciale
distintesi per generosità ed altruismo verso il prossimo, per il 'Coraggio' e
la fede con cui hanno ben saputo superare le intemperie della vita, traendone
forza per aiutare e sostenere a loro volta le infermità e le sofferenze del
prossimo, mettendo così in pratica quella norma solidale del 'compartirsi a
vicenda portando l'uno il peso dell'altro'. In questa maniera si pratica la
Pace attiva e la Solidarietà. "Fra le tante ne sono state scelte alcune
simbolo"-ha affermato la testimonial della Pace Agnese Ginocchio- "
ognuna impegnata in un categoria professionale diversa. L'anno prossimo il
premio sarà destinato ad altre che quest'anno per esigenze di spazio non
abbiamo potuto inserire". La Manifestazione patrocinata dalla Città di
Alife e dalla Provincia di Caserta si svolgerà ad Alife il giorno 14 Marzo
( da "Corriere.it" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
TIBET, SE L'ITALIA
SI MUOVE Diritti umani l'ora di
cambiare Nel giorno del cinquantesimo anniversario della rivolta di Lhasa la
Camera dei Deputati ha espresso ieri un sì bipartisan alla mozione proposta dai
Radicali per il rispetto dei diritti umani in Tibet. Il testo impegna il governo italiano, spesso timido in
materia, a chiedere alla Cina garanzie di libero accesso nella regione e un
dialogo costruttivo con il Dalai Lama «nella cornice della Costituzione
cinese». Ma soprattutto, la mozione di Montecitorio riporta in primo piano, e
non soltanto per l'Italia, quell'eterno dilemma tra sfera morale (la difesa dei
diritti umani) e sfera politico-diplomatica (la tutela
degli interessi) che negli ultimi tempi è stato messo a dura prova. Prima
Hillary Clinton va in Cina e «dimentica » la repressione del dissenso interno.
Poi il Tribunale penale internazionale spicca un mandato d'arresto contro il
presidente sudanese al-Bashir e si attira per questo un mare di critiche. E ora
torna alla ribalta la questione del Tibet, nel silenzio, quasi generale, dei
governi. Casi tra loro diversi, che tuttavia ripropongono lo stesso
interrogativo: come deve comportarsi la comunità di valori chiamata Occidente
davanti alla violazione sistematica dei suoi princìpi? Sventolare la bandiera
della propria identità è un diritto- dovere, oppure è un gesto autolesionista
da anime belle? Proprio dall'identità crediamo si debba partire. Sarkozy, che è
abbastanza forte, ha ricevuto nei mesi scorsi il Dalai Lama e le minacce di
rappresaglia cinesi si sono spente senza conseguenze. Barroso, che è più debole
pur rappresentando in teoria tutta l'Europa, si è fatto dare una strigliata
pubblica da Putin per aver sollevato perplessità su una Russia che non trova
gli assassini della Politkovskaya e che sottopone Khodorkovsky a un secondo
processo politico. Ma anche Putin non è andato oltre. E cosa avrebbero mai
fatto i cinesi se la Clinton fosse rimasta fedele alla sua parte? Un comunicato
e basta. Eccolo, il vero problema: l'Occidente si autocensura sottovalutando la
reciprocità degli interessi concreti. E così finisce con il non esprimere
collettivamente e singolarmente quei valori identitari senza i quali rischia di
cessare di esistere. Ma, dirà qualcuno, affermare la giustizia è compito del
Tribunale penale internazionale. Tralasciamo il fatto che l'America non ne ha
sottoscritto la creazione, e andiamo a vedere cosa è accaduto con i l mandato c
o n t r o al-Bashir (il primo contro un capo di Stato in carica). Nella regione
del Darfur sono state massacrate almeno trecentomila persone. I profughi sono
due milioni. Chi è rimasto viene regolarmente attaccato, con una predilezione
(tipica anche della guerra in Congo) per la pulizia etnica a base di stupri. La
responsabilità di al-Bashir è ampiamente provata e documentata. Cosa doveva
fare il Tpi, infilare la testa nella sabbia per non innescare le reazioni
controproducenti che sono regolarmente arrivate dall'uomo forte di Khartum? Non
ci sfugge che queste reazioni (in particolare l'espulsione di un gran numero di
Ong impegnate nella distribuzione di viveri e medicine) porteranno a nuove
sofferenze per la popolazione. Non ci sfugge che arrestare al-Bashir, salvo
colpi di scena, si rivelerà impossibile. Ma siamo davvero davanti a una colpa
del Tpi, a un gesto puramente dimostrativo carico di conseguenze negative? Il
Tribunale, visto che esiste, deve fare il suo mestiere. In maniera ampiamente
incompleta e imperfetta, come accade nella realtà, ma senza abdicare. Dov'è,
piuttosto, la politica? Non è stato approvata, in sede Onu, una formula
interventista chiamata responsability to protect? Non aveva deciso, la stessa
Onu, l'invio in Darfur di una forza vicina ai 20.000 uomini? Non è forse vero
che il suo dispiegamento non ha mai avuto luogo, che pochissimi Paesi offrono
truppe, che mancano gli elicotteri, che insomma al-Bashir può continuare a fare
i suoi comodi? Sostenere che il Tpi sia stato incauto è una foglia di fico per
coprire l'assenza, anzi la fuga della politica. La quale ha ora il dovere di
mantenere i suoi impegni e di reagire alla espulsione delle Ong, senza
colpevolizzare un Tribunale che si è trovato a surrogare governi pavidi. Sul
Tibet bene hanno fatto i nostri Radicali a promuovere la rara convergenza di
ieri alla Camera. Ma alla prima occasione (e le occasioni di certo non
mancheranno) servirà qualcosa di più, proprio perché la Cina, con le sue gravi
carenze in tema di diritti civili, è un terreno di affermazione della nostra
identità liberaldemocratica. Si pecca forse in tal modo di ingenuità, si
dimentica che in tempi di crisi finanziaria i cinesi tengono per il collo gli
Usa, e dunque anche noi? Siamo piuttosto convinti che i cinesi abbiano
anch'essi bisogno degli altri, e che non siano disposti, loro per primi, a
correre troppi rischi nei rapporti con l'Occidente. Sempre che l'Occidente
diventi credibile, e smetta di aver paura di essere se stesso. Franco Venturini
stampa |
( da "Giornale.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 61 del 2009-03-12
pagina 0 Caso Battisti, da Genro accuse all'Italia: "Brasile aggredito
nella sua sovranità" di Redazione Il ministro della Giustizia brasiliano
lancia accuse al governo italiano: "Alcune dichiarazioni hanno leso la
nostra sovranit. Ci hanno detto che il nostro è un Paese di ballerine e non di
giuristi". Poi attacca: "Nei processi a Battisti non sono stati
rispettati i diritti della diefsa" Brasilia - "Il Brasile è stato
aggredito nella sua sovranità per alcune dichiarazioni delle autorità
italiane". Ecco la mossa politica del ministro della Giustizia brasiliano
Tarso Genro nell'affaire Battisti durante un?audizione congiunta alle
commissioni esteri e diritti umani al Senato. In
Brasile, ha proseguito Genro, ci sono stati altri casi simili riguardanti ex
terroristi italiani, ma solo quello sull?ex membro dei Proletari armati per il
comunismo ha avuto tanta ripercussione. "Da parte dell?Italia non c?era
mai stato tanto interesse come nei confronti di questo caso che - ha
sottolineato Genro - deve essere de-ideologizzato e affrontato senza idee
preconcette". In Italia è stato tra l?altro detto che "il Brasile è
un paese di ballerine e non di giuristi. Noi abbiamo l?orgoglio di essere un
paese di ballerine e anche di grandi giuristi" ha aggiunto Genro durante
l?audizione in Senato, che è seguita da numerosi giornalisti. In Italia lesi i
diritti della difesa Nei processi svolti in Italia contro Battisti non sono
stati rispettati del tutto i "diritti alla difesa" ha detto ancora il
ministro della Giustizia brasiliano. Genro ha poi definito
"legittima" la reazione dello Stato italiano contro le organizzazioni
che cercavano di destabilizzare il paese negli anni ?70, precisando però che
anche in uno Stato di diritto esiste il germe dell?eccezione: "Quando
diciamo che l?eccezione convive, eventualmente, con il diritto non stiamo
aggredendo lo stato di diritto in Italia" ha spiegato citando, come
esempio, gli Usa dove c?è democrazia, ma nella precedente amministrazione sono
state dettate norme d?eccezione per ottenere "la confessione sotto
tortura". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "WindPress.it" del 12-03-2009)
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Lampedusa: l'Unione europea fermi le violazioni dei diritti
umani Contenuto della
paginaAmnesty International: l'Unione europea chieda all'Italia di fermare le
violazioni dei diritti umani di migranti e richiedenti asilo a LampedusaCS036:
12/03/2009L'Unione europea deve fare pressioni sull'Italia perch assicuri che i
diritti umani non siano
violati a Lampedusa. Lo ha dichiarato Amnesty International alla vigilia
della visita sull'isola del vicepresidente della Commissione europea.In una
lettera indirizzata al vicepresidente Barrot, Amnesty International ha espresso
le proprie preoccupazioni per il trattamento riservato ai migranti e ai
richiedenti asilo a Lampedusa, a seguito di un decreto emanato dal ministro
dell'Interno Roberto Maroni a gennaio."La decisione di bloccare migranti e
richiedenti asilo a Lampedusa fino alla fine delle procedure amministrative di
espulsione, piuttosto che trasferirli in altri centri sul territorio nazionale,
ha avuto un grave impatto sui diritti umani" - ha
dichiarato Nicolas Beger, direttore dell'Ufficio di Amnesty International
presso l'Unione europea. "L'attuale situazione di Lampedusa ostacola la
costruzione di una vera e propria aera di giustizia, libert e sicurezza basata
sul rispetto dei diritti fondamentali".Amnesty International ha potuto
recentemente visitare i centri di detenzione di Lampedusa. L'organizzazione per
i diritti umani preoccupata per la mancanza di un'equa
e soddisfacente procedura d'asilo, l'illegittimit della detenzione di migranti
e richiedenti asilo, le condizioni inumane dei centri e la mancanza di garanzie
nella procedura di espulsione.Nell'ultimo periodo vi sono stati, sull'isola,
due incendi e condizioni di sostanziale sovraffollamento. Tali condizioni non
corrispondono agli standard minimi stabiliti dal diritto internazionale. La
Commissione europea ha correttamente riconosciuto l'urgenza della situazione.
Il vicepresidente Barrot deve ora valutare se le nuove disposizioni introdotte
dal governo italiano costituiscano una violazione della legislazione
dell'Unione europea e della Carta dei diritti fondamentali. Amnesty
International chiede al vicepresidente Barrot di premere sul governo italiano
affinch: ristabilisca il sistema di rapidi trasferimenti di migranti e
richiedenti asilo da Lampedusa ad altri centri in Italia per la valutazione
individuale dei casi, con piene garanzie procedurali e accesso a un'assistenza
legale efficace; garantisca che le procedure di espulsione verranno condotte
nel pieno rispetto dei diritti dei richiedenti asilo e dei migranti.FINE DEL
COMUNICATO Brussels / Roma, 12 marzo 2009 Per approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 -
cell.348-6974361, e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg
( da "Repubblica.it" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
BRASILIA - "Il
Brasile è stato aggredito nella sua sovranità per alcune dichiarazioni delle
autorità italiane": lo ha detto il ministro della Giustizia brasiliano
Tarso Genro, durante un'audizione congiunta alle commissioni
Esteri e Diritti umani al
Senato, sul caso di Cesare Battisti. In Brasile, ha proseguito Genro, ci sono
stati altri casi simili riguardanti ex terroristi italiani, ma solo quello
sull'ex membro dei Proletari armati per il comunismo ha avuto tanta
ripercussione. "Da parte dell'Italia non c'era mai stato tanto
interesse come nei confronti di questo caso", che - ha sottolineato Genro
- deve essere "de-ideologizzato" e affrontato senza idee
"preconcette". In Italia, ha proseguito, è stato tra l'altro detto che
"il Brasile è un paese di ballerine e non di giuristi. Noi abbiamo
l'orgoglio di essere un paese di ballerine e anche di grandi giuristi", ha
aggiunto Genro durante l'audizione in Senato, seguita da numerosi giornalisti.
Nel merito del caso Battisti, il ministro ha detto che a suo giudizio nei
processi svolti in Italia contro di lui non sono stati rispettati del tutto i
"diritti alla difesa". Genro ha comunque definito
"legittima" la reazione dello Stato italiano contro le organizzazioni
che cercavano di destabilizzare il paese negli anni '70. Precisando, però, che
anche in uno Stato di diritto esiste il germe dell'eccezione: "Quando
diciamo che l'eccezione convive, eventualmente, con il diritto non stiamo
aggredendo lo stato di diritto in Italia", ha spiegato citando come
esempio gli Usa, dove c'è democrazia ma nella precedente amministrazione sono
state dettate norme d'eccezione per ottenere "la confessione sotto
tortura". Di fronte a questa serie di dichiarazioni, la Farnesina ha
replicato così: "Non si ha nulla da commentare se non ribadire gli stretti
legami di amicizia e cooperazione che uniscono Italia e Brasile - è scritto in
una nota - rimaniamo per parte nostra in fiduciosa attesa dell'imparziale
decisione che verrà assunta dal Tribunale supremo di giustizia Brasiliano".
OAS_RICH('Middle'); (12 marzo 2009
( da "Corriere.it" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CASO BATTISTI: «Se
fosse giudicato oggi verrebbe assolto» Il ministro della Giustizia: «Sovranità
del Brasile aggredita dall'Italia» In un'audizione al Senato: «Trattati come un
paese di ballerine ma siamo anche un paese di grandi giuristi» La protesta contro
l'estradizione da parte di un membro del movimento «Free Cesare Battisti
Movement» (Afp) RIO DE JANEIRO - «Il Brasile è stato aggredito nella sua
sovranità per alcune dichiarazioni delle autorità italiane»: lo ha detto il
ministro della giustizia brasiliano durante un'audizione
congiunta alle commissioni esteri e diritti umani al Senato in Brasilia sul caso di Cesare Battisti. «PAESE DI
BALLERINE» - In Brasile, ha proseguito Genro, ci sono stati altri casi simili
riguardanti ex terroristi italiani, ma solo quello sull'ex membro dei Proletari
armati per il comunismo ha avuto tanta ripercussione. «Da parte
dell'Italia non c'era mai stato tanto interesse come nei confronti di questo
caso», che - ha sottolineato Genro - deve essere «de-ideologizzato» e affrontato
senza idee «preconcette». In Italia è stato tra l'altro detto che «il Brasile è
un paese di ballerine e non di giuristi. Noi abbiamo l'orgoglio di essere un
paese di ballerine e anche di grandi giuristi», ha aggiunto Genro durante
l'audizione in senato, che è seguita da numerosi giornalisti. LA REPLICA DELLA
FARNESINA - Alle parole del ministro nel pomeriggio di giovedì arriva la
replica dalla Farnesina: «Da parte italiana - si legge in una nota - non si ha
nulla da commentare se non ribadire gli stretti legami di amicizia e
cooperazione che uniscono Italia e Brasile». «Rimaniamo per parte nostra -
conclude la Farnesina - in fiduciosa attesa dell'imparziale decisione che verrà
assunta dal Tribunale Supremo di Giustizia Brasiliano». stampa |
( da "Giornale.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 61 del 2009-03-12
pagina 0 Battisti, Brasile: "Non siamo Paese di ballerine" di
Redazione Il ministro della Giustizia brasiliano lancia accuse al governo
italiano: "Alcune dichiarazioni hanno leso la nostra sovranità. Ci hanno
detto che il nostro è un Paese di ballerine e non di giuristi". Poi
attacca: "Nei processi a Battisti non sono stati rispettati i diritti
della difesa". La Farnesina: "Confermiamo i rapporti" Brasilia -
"Il Brasile è stato aggredito nella sua sovranità per alcune dichiarazioni
delle autorità italiane". Ecco la mossa politica del ministro della
Giustizia brasiliano Tarso Genro nell'affaire Battisti durante un?audizione
congiunta alle commissioni esteri e diritti umani al
Senato. In Brasile, ha proseguito Genro, ci sono stati altri casi simili
riguardanti ex terroristi italiani, ma solo quello sull?ex membro dei Proletari
armati per il comunismo ha avuto tanta ripercussione. "Da parte
dell?Italia non c?era mai stato tanto interesse come nei confronti di questo
caso che - ha sottolineato Genro - deve essere de-ideologizzato e affrontato
senza idee preconcette". In Italia è stato tra l?altro detto che "il
Brasile è un paese di ballerine e non di giuristi. Noi abbiamo l?orgoglio di
essere un paese di ballerine e anche di grandi giuristi" ha aggiunto Genro
durante l?audizione in Senato, che è seguita da numerosi giornalisti. In Italia
lesi i diritti della difesa Nei processi svolti in Italia contro Battisti non
sono stati rispettati del tutto i "diritti alla difesa" ha detto ancora
il ministro della Giustizia brasiliano. Genro ha poi definito
"legittima" la reazione dello Stato italiano contro le organizzazioni
che cercavano di destabilizzare il paese negli anni ?70, precisando però che
anche in uno Stato di diritto esiste il germe dell?eccezione: "Quando
diciamo che l?eccezione convive, eventualmente, con il diritto non stiamo
aggredendo lo stato di diritto in Italia" ha spiegato citando, come
esempio, gli Usa dove c?è democrazia, ma nella precedente amministrazione sono
state dettate norme d?eccezione per ottenere "la confessione sotto
tortura". La Farnesina: "Rapporti buoni" In relazione alle
dichiarazioni odierne del ministro della giustizia brasiliano, Genro, da parte
italiana - si legge in una nota della Farnesina - "non si ha nulla da commentare
se non ribadire gli stretti legami di amicizia e cooperazione che uniscono
Italia e Brasile. Rimaniamo per parte nostra - conclude la Farnesina - in
fiduciosa attesa dell?imparziale decisione che verrà assunta dal tribunale
Supremo di giustizia brasiliano". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via
G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "HelpConsumatori" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
News
DIRITTI UMANI. Appello di Amnesty all'Ue: "Fermare le violazioni a
Lampedusa" 12/03/2009 - 16:15 "L'Unione europea deve fare pressioni
sull'Italia perché assicuri che i diritti umani non siano
violati a Lampedusa". Lo ha dichiarato Amnesty International alla vigilia
della visita sull'isola del vicepresidente della Commissione europea Jacques
Barrot.
L'organizzazione per i diritti umani ha espresso le
proprie preoccupazioni per il trattamento riservato ai migranti e ai
richiedenti asilo a Lampedusa, a seguito di un decreto emanato dal Ministro
dell'Interno Roberto Maroni a gennaio. La denuncia è contenuta in una lettera
indirizzata a Barrot. "La decisione di bloccare migranti e richiedenti
asilo a Lampedusa fino alla fine delle procedure amministrative di espulsione,
piuttosto che trasferirli in altri centri sul territorio nazionale, ha avuto un
grave impatto sui diritti umani - ha dichiarato
Nicolas Beger, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'Unione
europea - L'attuale situazione di Lampedusa ostacola la costruzione di una vera
e propria aera di giustizia, libertà e sicurezza basata sul rispetto dei
diritti fondamentali". Amnesty International ha ricordato che nell'ultimo
periodo vi sono stati, sull'isola, due incendi e condizioni di
sovraffollamento, che non corrispondono agli standard minimi stabiliti dal
diritto internazionale. La Commissione europea ha correttamente riconosciuto
l'urgenza della situazione. Il vicepresidente Barrot deve ora valutare se le
nuove disposizioni introdotte dal governo italiano costituiscano una violazione
della legislazione dell'Unione europea e della Carta dei diritti fondamentali.
Amnesty International chiede al vicepresidente Barrot di premere sul governo
italiano affinché: ristabilisca il sistema di rapidi trasferimenti di migranti
e richiedenti asilo da Lampedusa ad altri centri in Italia per la valutazione
individuale dei casi, con piene garanzie procedurali e accesso a un'assistenza legale
efficace; garantisca che le procedure di espulsione verranno condotte nel pieno
rispetto dei diritti dei richiedenti asilo e dei migranti. 2009 - redattore: GA
( da "Giornale.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 61 del 2009-03-12
pagina 0 Sicurezza, Fini su denuncia dei medici: "Ingiusta: i clandestini
sono persone" di Redazione Il presidente della Camera, Gianfranco Fini,
spiega che se il medico sarà costretto a denunciare il clandestino "si
creerà un circuito di medicina alternativo". Poi definisce
"gravissima" la proposta di impedire la registrazione anagrafica dei
bambini nati in Italia da genitori clandestini Roma - "Questa cosa non mi
convince. Il medico ha il diritto di curare le persone non di guardare se è un
clandestino o meno". Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, spiega
che se il medico sarà costretto a denunciare il clandestino "si creerà un
circuito di medicina alternativo". Non solo. Giudica "davvero
gravissimo" se fosse impedita la registrazione anagrafica dei bambini nati
in Italia da genitori clandestini. No alla denuncia del clandestino "Non
dico che il clandestino andrà da uno sciamano, ma sicuramente si servirà di
terapie parallele", osserva il presidente della Camera parlando a Porta a
porta. "Questa norma - aggiunge il numero uno di Montecitorio - potrebbe
portare dei rischi per la società, con il diffondersi di patologie pericolose.
Ragioniamo prima di dar vita a provvedimenti che possono
ledere il diritto della persona. Nei confronti del clandestino bisogna
ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della dignità viene prima
di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo". Il presidente della Camera
osserva che "la sicurezza è un bene primario" e si dice preoccupato
dal fatto che "possa diventare un problema etnico", "se
si crea una sorta di pregiudizio nei confronti dell?altro questo è un momento
molto brutto per l?Italia". Il caso Caffarella Poi Fini parla del caso
della Caffarella a Roma: "Lo stupro è sempre un?infamia, non ha
nazionalità". Il presidente della Camera ribadisce il proprio "no ad
etichette etniche, altrimenti siano oltre la xenofobia, siamo al
razzismo". "Ma - osserva Fini - se il dna scagiona i due rumeni è
vergognoso scandalizzarsi. Dobbiamo stare attenti a non dare vita a
provvedimenti che possano portare a ledere i diritti umani".
"In Italia ci deve stare chi ha il permesso di soggiorno - continua Fini -
ma il clandestino è una persona, con una dignità in quanto uomo che non può
essere lesa". La terza carica dello Stato critica in particolare due norme
del ddl del Governo, quella secondo cui sarebbe impossibile registrare un bimbo
nato da stranieri irregolari in Italia e quella che toglie il divieto per i
medici di denunciare i clandestini. I bimbi fantasma Sull'impossibilità di
registrare i bimbi nati da clandestini, il presidente della Camera fa sapere di
aver parlato con il sottosegretario all?Interno Alfredo Mantovano, il quale gli
ha spiegato che "non è vero quanto riportato su quella norma. Tuttavia
impedire la registrazione di un bimbo nato in Italia da clandestini sarebbe di
una gravità inaudita. E non mi convince neanche la norma sui medici: un medico
ha il dovere di curare la persona non di vedere se è clandestino o meno".
Il pericolo, secondo Fini, sarebbe che "tanti clandestini potrebbero
ricorrere a circuiti di medicina alternativa con il rischio di diffusione di
patologie". "La civiltà di un Paese - spiega Fini - si misura con il
rispetto che si ha della dignità della persona che viene prima di qualsiasi
altra connotazione: prima è uomo, poi è altro". Quindi, ha invitato Fini, "ragioniamo
prima di dare vita a norme che ledono il diritto della persona, norme che sono
immorali e ingiuste". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Rai News 24" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma | 12 marzo 2009
Ex sottosegretario di Pinochet eletto presidente del Senato cileno L'ex
dittatore Augusto Pinochet Forti proteste dell?opposizione per la designazione
di Jovino Novoa, ex sottosegretario durante la dittatura di Augusto Pinochet,
come nuovo presidente del Senato cileno. Attuale senatore per il partito 'pinochetista'
Unione Democratica Indipendente, Novoa fu tra il 1979 ed 1982 sottosegretario
generale di Pinochet, anni nei quali, ricorda la stampa cilena, furono commesse almeno 79 violazioni dei diritti umani, tra le quali la brutale
decapitazione del sindacalista Tucapel Jimenez. Durante la cerimonia di
insediamento sono state mostrate foto di 'desaparecidos' e bandiere nere in
segno di lutto, mentre gran parte dei senatori della maggioranza ha abbandonato
l'aula senza ascoltare il primo discorso del nuovo leader della camera alta.
“Non c?è posto per la politica del passato quando la disoccupazione è in
crescita”, recita il discorso d?insediamento di Novoa.
( da "Affari Italiani (Online)" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cronache
Clandestini/ Fini: "No ai medici che denunciano" Giovedí 12.03.2009
19:09 E' arrivato il no del presidente della Camera"Questa cosa non mi
convince. Il medico ha il diritto di curare le persone non di guardare se e' un
clandestino o meno". Gianfranco Fini spiega che se il medico sara'
costretto a denunciare il clandestino "si creera' un circuito di medicina
alternativo". "Non dico che il clandestino andra' da uno sciamano, ma
sicuramente si servira' di terapie parallele", osserva il presidente della
Camera parlando a 'Porta a porta'. "Questa norma - aggiunge Fini -
potrebbe portare dei rischi per la societa', con il diffondersi di patologie
pericolose. Ragioniamo prima di dar vita a provvedimenti
che possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del clandestino
bisogna ricordare che e' sempre una persona umana. Il rispetto della dignita'
viene prima di qualsiasi connotazione. Prima e' un uomo", conclude Fini.
Il presidente della Camera osserva che "la sicurezza e' un bene primario.
Mi preoccupa - aggiunge - il fatto che possa diventare un problema
etnico", "se si crea una sorta di pregiudizio nei confronti
dell'altro questo e' un momento molto brutto per l'Italia". Poi Fini parla
del caso della Caffarella a Roma: "lo stupro e' sempre un'infamia, non ha
nazionalita'". Il presidente della Camera ribadisce "il suo no ad
etichette etniche, altrimenti siano oltre la xenofobia, siamo al razzismo. Ma -
osserva Fini - se il dna scagiona i due rumeni e' vergognoso scandalizzarsi.
Dobbiamo stare attenti a non dare vita a provvedimenti che possano portare a
ledere i diritti umani". tags: medici fini
( da "Virgilio Notizie" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 12 mar.
(Apcom) - La Calabria sarà la prima tra le Regioni italiane, a dotarsi di una
legge che promuove l'accoglienza e l'inserimento dei rifugiati sul territorio
coniugandolo allo sviluppo socio-economico delle comunità locali. Il
provvedimento, approvato dalla giunta e che passerà ora all'esame del
Consiglio, è stato presentato oggi a Palazzo Alemanni dal presidente della
Regione Agazio Loiero nel corso di un incontro con la stampa al quale erano
anche presenti il vicepresidente dell'esecutivo, Domenico Cersosimo e il
portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Laura
Boldrini. Il provvedimento nasce dall'esperienza dei Comuni di Riace, Caulonia
e Stignano dove i rifugiati sono diventati una vera e propria risorsa. Giunti a
più riprese nella Locride, a partire dalla fine degli anni Novanta, sono da
tempo impegnati in attività artigianali e produzioni locali dando così un
contributo, in armonia con la popolazione locale, alla rivitalizzazione
dell'economia di borghi segnati da un passato di emigrazione di massa e altrimenti
destinati a un futuro di decadenza e spopolamento. Un modello di integrazione
balzato agli onori della cronaca nazionale la scorsa estate quando la Locride
accolse l'appello disperato che arrivava da Lampedusa, di farsi carico dei
nuovi arrivi visto che il centro d'accoglienza dell'isola era perennemente
stracolmo. L'obiettivo che adesso si prefigge la Calabria è quello di
"mettere a sistema" il modello Locride, dare cioè un input alla
realizzazione su tutto il territorio regionale di interventi diretti
all'accoglienza e all'integrazione per arrivare a definire un vero e proprio
sistema regionale integrato di accoglienza. Il provvedimento, infatti, finanzia
con risorse regionali e comunitarie i progetti, presentati da Comuni, Province,
Comunità Montane e altre istituzioni, finalizzati all'inserimento
socio-lavorativo dei richiedenti asilo e dei rifugiati, soprattutto nei borghi
interessati da fenomeni di spopolamento e da particolari sofferenze
socio-economiche. La legge prevede anche azioni che favoriscano la conoscenza
reciproca tra i popoli, base fondamentale di una convivenza serena. La legge
prevede anche "interventi in favore di comunità interessate da fenomeni di
spopolamento e declino che intendano avviare percorsi di riqualificazione e di
rilancio socio-economico collegato all'accoglienza di rifugiati". Viene
data priorità ai "progetti che valorizzino le produzioni artigianali, le
competenze e le tradizioni locali, che prevedano forme di commercio equo e
solidale e di turismo responsabile; alla promozione di eventi culturali volti a
sensibilizzare l'opinione pubblica sulla cultura dell'accoglienza allo scopo di
prevenire situazioni di intolleranza e razzismo; a programmi di formazione
rivolti alla pubblica amministrazione". I beneficiari sono i Comuni, le
Province, e le Comunità Montane per ciò che riguarda gli interventi di
riqualificazione e di rilancio socio-economico e culturale collegati
all'accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati, e dei titolari di misure
di protezione sussidiaria o umanitaria. Nasce anche un
Comitato dei garanti che ha compiti di "formulare proposte per
l'attuazione del piano regionale, esprimere una valutazione dei progetti sotto
il profilo della coerenza e sostenibilità, operare un monitoraggio
sull'andamento dei progetti finanziati, formulare proposte per l'attuazione di
studi e ricerche oggetto della legge. Il Comitato, inoltre, ha il compito di
valutare l'attuazione degli interventi e di redigere un rapporto. L'organismo è
formato da 5 componenti, individuati dall'amministrazione
regionale tra gli enti e le associazioni maggiormente significative sul piano
nazionale nelle materie attinenti la tutela del diritto d'asilo, la tutela dei
diritti umani, il dialogo
interculturale, lo sviluppo di modelli di economia solidale nelle comunità
locali e nelle relazioni internazionali.
( da "Giornale.it, Il" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 61 del 2009-03-12
pagina 0 Stranieri, Fini: immorale la denuncia dei medici di Redazione Il
presidente della Camera critica due norme del ddl sicurezza. Contro la denuncia
dei medici spiega che si rischia di "creare un circuito di medicina
alternativo". Poi definisce "gravissima" la proposta di impedire
la registrazione anagrafica dei bambini nati in Italia da genitori clandestini
Roma - "Questa cosa non mi convince. Il medico ha il diritto di curare le
persone non di guardare se è un clandestino o meno". Il presidente della
Camera, Gianfranco Fini, spiega che se il medico sarà costretto a denunciare il
clandestino "si creerà un circuito di medicina alternativo". Non
solo. Giudica "davvero gravissimo" se fosse impedita la registrazione
anagrafica dei bambini nati in Italia da genitori clandestini. No alla denuncia
del clandestino "Non dico che il clandestino andrà da uno sciamano, ma
sicuramente si servirà di terapie parallele", osserva il presidente della
Camera parlando a Porta a porta. "Questa norma - aggiunge il numero uno di
Montecitorio - potrebbe portare dei rischi per la società, con il diffondersi
di patologie pericolose. Ragioniamo prima di dar vita a
provvedimenti che possono ledere il diritto della persona. Nei confronti del
clandestino bisogna ricordare che è sempre una persona umana. Il rispetto della
dignità viene prima di qualsiasi connotazione. Prima è un uomo". Il
presidente della Camera osserva che "la sicurezza è un bene primario"
e si dice preoccupato dal fatto che "possa diventare un problema
etnico", "se si crea una sorta di pregiudizio nei confronti
dell?altro questo è un momento molto brutto per l?Italia". Il caso
Caffarella Poi Fini parla del caso della Caffarella a Roma: "Lo stupro è
sempre un?infamia, non ha nazionalità". Il presidente della Camera
ribadisce il proprio "no ad etichette etniche, altrimenti siano oltre la
xenofobia, siamo al razzismo". "Ma - osserva Fini - se il dna
scagiona i due rumeni è vergognoso scandalizzarsi. Dobbiamo stare attenti a non
dare vita a provvedimenti che possano portare a ledere i diritti umani". "In Italia ci deve stare chi ha il
permesso di soggiorno - continua Fini - ma il clandestino è una persona, con
una dignità in quanto uomo che non può essere lesa". La terza carica dello
Stato critica in particolare due norme del ddl del Governo, quella secondo cui
sarebbe impossibile registrare un bimbo nato da stranieri irregolari in Italia
e quella che toglie il divieto per i medici di denunciare i clandestini. I
bimbi fantasma Sull'impossibilità di registrare i bimbi nati da clandestini, il
presidente della Camera fa sapere di aver parlato con il sottosegretario
all?Interno Alfredo Mantovano, il quale gli ha spiegato che "non è vero
quanto riportato su quella norma. Tuttavia impedire la registrazione di un
bimbo nato in Italia da clandestini sarebbe di una gravità inaudita. E non mi
convince neanche la norma sui medici: un medico ha il dovere di curare la
persona non di vedere se è clandestino o meno". Il pericolo, secondo Fini,
sarebbe che "tanti clandestini potrebbero ricorrere a circuiti di medicina
alternativa con il rischio di diffusione di patologie". "La civiltà
di un Paese - spiega Fini - si misura con il rispetto che si ha della dignità
della persona che viene prima di qualsiasi altra connotazione: prima è uomo,
poi è altro". Quindi, ha invitato Fini, "ragioniamo prima di dare
vita a norme che ledono il diritto della persona, norme che sono immorali e
ingiuste". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Corriere.it" del 12-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CASO BATTISTI: «Se
fosse giudicato oggi verrebbe assolto» Il ministro della Giustizia: «Sovranità
del Brasile aggredita dall'Italia» In un'audizione al Senato: «Trattati come un
paese di ballerine ma siamo anche un paese di grandi giuristi» La protesta
contro l'estradizione da parte di un membro del movimento «Free Cesare Battisti
Movement» (Afp) RIO DE JANEIRO - L'Italia ha «aggredito la sovranità» del
Brasile, trattandolo come «un Paese di ballerine». Torna all'attacco sul caso
Battisti il ministro della giustizia brasiliano Tarso Genro; ma le sue parole,
che rischiano per qualche ora di riaccendere lo scontro tra Italia e Brasile
sulla sorte dell'ex terrorista rosso, si infrangono stavolta contro il «no
comment» della Farnesina, che anzi ribadisce «gli stretti legami di amicizia e
cooperazione» tra i due Paesi, rinviando alla decisione che sul caso Battisti
dovrà prendere il Supremo tribunale federale (Stf) del Paese sudamericano.
FARNESINA - «Rimaniamo in fiduciosa attesa dell'imparziale decisione» del
Tribunale, ha fatto sapere il ministero degli Esteri in una nota, riferendosi
all'attesa pronuncia della Corte suprema chiamata a confermare l'asilo dato da
Genro oppure ad accogliere la richiesta di estradizione presentata dall'Italia.
Anche il ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, ha segnalato che
Genro attacca Roma «in ogni occasione utile per condizionare la magistratura
del suo Paese, magistratura che noi rispettiamo». GENRO - Chiamato a riferire
sull'asilo politico concesso all'ex terrorista italiano, Genro è intervenuto
durante un'udienza congiunta delle commissioni Esteri e dei
diritti umani del senato
brasiliano. Il ministro ha respinto con determinazione le affermazioni
provenienti dall'Italia che ledono la «sovranità» del Brasile, ricordando in
particolare le illazioni provenienti dall'Italia secondo le quali il Brasile
sarebbe «un paese di ballerine, non di giuristi. Siamo orgogliosi di
essere un paese di ballerine e - ha puntualizzato Genro - anche di grandi
giuristi». Proprio sul piano strettamente giuridico, il ministro ha detto di
ritenere che nei processi in Italia, dopo gli anni di piombo, Battisti non ha
avuto «un'ampia difesa», visto tra l'altro che in tali procedimenti «ha dato
una procura in bianco, fornita successivamente ad un avvocato che lui non
conosceva». Nel sottolineare di ritenere che l'Italia abbia agito
«legittimamente» nei confronti del terrorismo, Genro ha precisato che quando il
governo brasiliano dice che «l'eccezione convive, eventualmente, con il diritto
non stiamo aggredendo lo stato di diritto in Italia». Subito dopo il ministro
ha fatto l'esempio degli Usa dove - ha detto - c'è democrazia, anche se nella
precedente amministrazione sono state dettate norme d'eccezione per ottenere la
confessione anche sotto tortura. A conferma dell'imparzialità di Brasilia nella
concessione dell'asilo politico, Genro ha inoltre annunciato che è in attesa di
ricevere una richiesta di asilo da parte di un uomo accusato di fascismo. Se
dall'analisi del caso verificherà che ci sono le condizioni per l'asilo, lo
stesso ministro sarà «pronto a dare via libera» a tale status. Di parere
opposto Heraclito Fortes, uno dei parlamentari dell'opposizione anti-Lula, per
il quale Genro ha avuto un trattamento di favore nei confronti di Battisti.
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