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Report "Diritti umani"    10-3-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Viareggio, si cerca il "torturatore di cani" ( da "City" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: torturatore di cani" La procura di Lucca ha aperto un'inchiesta per far luce su diversi episodi in seguito a una denuncia dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Secondo l'associazione, in Versilia ci sarebbe un uomo "responsabile della tortura e dell'uccisione di diversi cani trovati morti e mutilati nella periferia di Viareggio"

Settima edizione del "Riff" a Roma ( da "superEva notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: evento sui Diritti Umani e un omaggio alla musica indipendente, in collaborazione col MEI (Meeting Etichette Indipendenti). fonte cinegiornalisti.com per maggiori info, clicca qui PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma-

Successo degli incontri sui minori ( da "Stampa, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Dello stesso parere è stata la Corte Europea dei Diritti Umani nel caso vinto dalla Chiesa di Scientology di Mosca contro la Russia nel 2007, in cui è emerso che qualsiasi tentativo da parte di governi di trattare la Chiesa di Scientology in maniera diversa da una religione autentica, non potrà resistere ad una attenta indagine.

- TIBET: 50 ANNI DOPO LA RIVOLTA DEL 1959 ANCORA ( da "WindPress.it" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: negazione del diritto di espressione, associazione e riunione nonch del diritto dei tibetani di preservare cultura, linguaggio e religione. "Le autorit cinesi devono immediatamente 'aprire il Tibet', consentire l'ingresso agli osservatori sui diritti umani e alla stampa internazionale e invitare gli esperti dell'Onu sui diritti umani a visitare la regione"

La fiammella liberale ( da "Blogosfere" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Dal che si ricava che uno sciopero dei servizi o dei trasporti è una patente violazione dei diritti di libertà di tutti. Lo sciopero nasce, nell?800, nelle fabbriche, e in quel contesto il danno è tra le parti in causa, tra un prestatore d?opera e il suo datore di lavoro. Invece nell?

El caso AMIA y un ataque a la Justicia ( da "Clarin, El" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: vulnerabilidad de quienes estuvieron o están a cargo de la investigación criminales constituye un serio obstáculo para garantizar el ejercicio de la Justicia y el resguardo de la seguridad. El secuestro y tortura de Claudio Lifschitz se incorpora a la vergonzosa historia del caso de la AMIA. Es necesario investigar con premura para garantizar el ejercicio de la Justicia. TamaÑo de textoEnviar

Christian De Sica (foto) è la voce-testimonial dello spot Bravo! Birth... ( da "Leggo" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Alessandro Gassman, in scena all'Eliseo (fino al 22/03), con La parola ai giurati parlerà insieme ad Amnesty International sul tema Del ragionevole dubbio e altre riflessioni sui diritti umani. Oggi alle 17,30 alla Feltrinelli di galleria Sordi a piazza Colonna. Ingresso libero fino ad esaurim. posti.

ospita due estranei, 75enne condannata a 40 frustate ( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sentenza ha scatenato la protesta delle organizzazioni per i diritti umani che, tra l'altro, sottolineano l'età avanzata della donna. Molti sauditi sperano in una riforma del ministero della giustizia dopo il rimpasto di governo effettuato dal re Adbullah nel quale rappresentanti conservatori, incluso il capo della commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio,

il g8 in sardegna: tra diritti e giustizia ( da "Nuova Sardegna, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: attraverso un sistema organico di servizi a favore delle organizzazioni di volontariato che operano nell'isola per la tutela dei diritti umani e civili, per l'individuazione e la rimozione delle cause che determinano situazioni di disagio e di esclusione sociale, soprattutto nelle fasce più deboli, e infine per il rispetto dell'ambiente e per la crescita della cultura della solidarietà.

difesa e sicurezza nell'ue ( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: di missioni di embargo contro paesi responsabili di violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani in senso lato. Il colonnello Pellegatti ha inoltre ricordato le operazioni condotte o in atto ove sono impiegate unità italiane sotto comando dell'Unione europea. Tra queste, la prima operazione di peacekeeping svolta dall'Unione in Fyrom nel 2003, denominata "Concordia",

uccise gatto a bastonate ( da "Tirreno, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: E la Procura indaga su un presunto torturatore di cani VIAREGGIO. Maltrattamento di animale. Questa l'accusa a carico di un uomo di Capezzano, comparso ieri in Tribunale con l'accusa di aver provocato con alcune bastonate la morte di un gattino di cinque mesi. In aula ha deposto la vicina di casa che afferma di aver visto l'uomo colpire ripetutamente la povera bestiola.

assurdità del comico parola di bergonzoni - rodolfo di giammarco ( da "Repubblica, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Non riuscireste a farvi riassumere da lui Nel neanche sottoponendolo a tortura. Non avrete da lui un cedimento alla tenerezza neanche se è stanco creativamente, se accenna alla solitudine dell´essere umano, se s´abbandona a una pausa tecnica dopo l´immancabile fiume di parole. Non avrete altro Bergonzoni al di fuori di Bergonzoni, nello spettacolo, nel Nel.

gattino ucciso a bastonate ( da "Tirreno, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: cognome e foto del sospetto torturatore. Un'"epidemia" che non si è fermata in riva al Tirreno, visto che volantini dello stesso tenore sono stati affissi nel centro storico e nella prima periferia di Lucca. Non basta. La vicenda - segno dei tempi - è approdata anche su Facebook, dove è stato aperto il gruppo "Fermiamo quel mostro d'uomo che tortura i cani"

Migranti,storie di dirittiviolati ( da "Secolo XIX, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Giovani oggi adulti domani: come comunicare i diritti umani?"che ha ricevuto la collaborazione di importanti associazioni per la difesa dei diritti umani come Amnesty International, l'Ong ASAL, alcune Facoltà dell'Università di Genova e di Urbino, l'Ordine dei Giornalisti della Liguria e l'Associazione Ligure dei Giornalisti.

Israele? Un pretesto Perché l'Italia dice no ( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: il festival del film e foro internazionale sui diritti umani, che si svolge in contemporanea al consiglio dell'Onu sui diritti dell'uomo. Un foro che, alla sua settima edizione, si rivela sempre piu come il vero protagonista della lotta per i diritti umani. Non foss'altro per le personalità che partecipano ai dibattiti che seguono ogni film e documentario.

Adesso processiamo Tel Aviv ( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI CRIMINI DI GUERRA L'atto d'accusa delle ong: un'inchiesta internazionale per i massacri di Gaza «Adesso processiamo Tel Aviv» Parla l'avvocato Devers, rappresentante all'Aja dell'istanza di centinaia di organizzazioni non governative che si sono costituite per portare alla sbarra l'esecutivo Olmert: procedimento necessario perché tutti gli stati comprendano che l'

Indigeni nel mirino ( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Aveva riferito con la determinazione di sempre sulle gravi violazioni dei diritti fondamentali di cui sono vittima le popolazioni originarie nel suo paese. Quel 16 dicembre, mentre si trovava nella sede del Cric - Consiglio Regionale Indigeno del Cauca - un commando dell'esercito sparava contro il fuoristrada della guardia medica del Cric,

Diritti umani nel mondo, scatta la tua foto ( da "Provincia Pavese, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: seguendo la scia del Festival dei Diritti dello scorso anno, ha voluto organizzare e bandire il primo concorso fotografico dedicato ai diritti umani nel mondo. L'intento è promuovere e ricordare i fondamenti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, attraverso una serie di parole chiave quali salute e benessere, diritto alla cura e all'assistenza,

<Solo la democrazia può salvare la mia Africa> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: è sempre stato una voce coraggiosa che si è alzata per affermare i diritti umani e combattere la fine delle tirannie nel mondo. Lo abbiamo incontrato sabato a Senago (Villa Borromeo), Milano, arrivato dagli Stati Uniti, dove vive, per accompagnare la presentazione del libro «Il Castello» (Spirali) scritto dall'amico Massimo Baistrocchi, l'ambasciatore italiano in Nigeria.

Quando la cucina stava accanto alla sala delle torture ( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Quando la cucina stava accanto alla sala delle torture --> Le vicende del Palatium Potestatis in Piazza Vecchia ripercorse in una conferenza di Monica Resmini Martedì 10 Marzo 2009 TERZA, pagina 35 e-mail print Che cosa ci insegna il passato? Che cosa insegna a questa Bergamo che negli ultimi anni è diventata un fervore di cantieri, di restauri, di nuove costruzioni?

Mentre sua santità il Dalai Lama, a cinquant'anni dal suo esilio, parla alla comunità tibetana in esilio a Dharamsala in India, alla presenza anche di una delegazione del Trentino, ( da "Adige, L'" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: opinione pubblica sostenga la richiesta del rispetto dei diritti umani per tutti i tibetani e per tutte le minoranze. «Solo l'azione di tutta la comunità internazionale - si legge in un comunicato del consiglio regionale - potrà portare all'avvio di un processo destinato a far sì che il governo cinese riconosca i diritti dei tibetani.

TERMINANO oggi le iscrizioni al corso di alta formazione promosso dall'Agenz... ( da "Nazione, La (Empoli)" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ambito socio sanitario ed esercitare funzioni di patrocinio dei diritti umani in collaborazione con gli organismi istituzionali preposti. L'attività formativa è in programma per i prossimi mesi di aprile e maggio e si svolgerà nei locali dell'Agenzia dell'Asl 11, in via Oberdan a Sovigliana di Vinci. E' rivolta ai laureati in medicina e chirurgia, nelle professioni sanitarie,

UE: HILLARY CLINTON CONFERMA L'IMPEGNO AMERICANO A COMBATTERE LA "CRISI CLIMATICA" ( da "marketpress.info" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: "Posso solamente sperare che tutti noi vivremo abbastanza per assistere alla fine di ogni tipo di discriminazione ed al riconoscimento dei diritti umani come inalienabili e propri di ciascuna persona, a prescindere dal chi questa persona ami", è la risposta secca di Clinton. . <<BACK

SUDAN: DIRITTI UMANI E COMUNITÀ INTERNAZIONALE ( da "marketpress.info" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI E COMUNITÀ INTERNAZIONALE Milano, 10 marzo 2009 - Il prossimo 19 marzo, alle ore 17. 45, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: ?Sudan Diritti umani e comunità internazionale ? Il dibattito, che si focalizzerà sulle implicazioni del mandato di arresto da parte della Corte Penale Internazionale per il Presidente del Sudan,

Tibet, che fare? ( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sgarra rischia una serie di sanzioni che arrivano direttamente da chii diritti umani non sa neppure che cosa siano. Il castigo più terribile potrebbe essere il blocco delle esportazioni delle merci cinesi dirette verso uno dei tanti cattivi europei. Ben venga! Sarebbe una manna per la nostra economia, messa in ginocchio proprio dal dumping di prodotti cinesi spesso di scarsa qualità.

Adesso sperimentiamo gli esiti disastrosi di questa insana alternativa. Roma, per la propria pec... ( da "Messaggero, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: storicità che ha visto svolgersi affiancate le vicende del suo antico diritto e della fede cristiana, può ancora essere protagonista di un umanesimo rinnovato, in grado di riappropriarsi di una storia, di cui sembrava essere stata definitivamente spossessata. Legalità, diritti umani integrazione, faranno di Roma, ogni giorno di più, il luogo esemplare dell'accoglienza per chiunque,

Lhasa blindata Aria di rivolta Monaci arrestati ( da "Riformista, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: I gruppi per la difesa dei diritti umani denunciano le conseguenze del giro di vite di Pechino nei confronti dei tibetani. Per Amnesty International, il Tibet ha vissuto un anno di continue violazioni dei diritti umani e per la Free Tibet Campaign, che ha il quartier generale a Londra, il Tibet si trova «sotto una legge marziale de facto».

DISCORSI non d'occasione quelli che si sono scambiati il sindaco Alemanno e Benedetto XVI, ... ( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: storicità che ha visto svolgersi affiancate le vicende del suo antico diritto e della fede cristiana, può ancora essere protagonista di un umanesimo rinnovato, in grado di riappropriarsi di una storia, di cui sembrava essere stata definitivamente spossessata. Legalità, diritti umani integrazione, faranno di Roma, ogni giorno di più, il luogo esemplare dell'accoglienza per chiunque,

Havel: democrazia, l'Europa alzi la voce ( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ex presidente ceco VÁclav Havel ha esortato l'Unione europea ad alzare la voce nella difesa dei diritti umani nel mondo. «L'Ue deve dire ad alta voce che non è indifferente a quello che succede e che non ha intenzione di soccombere al male», ha detto l'ex dissidente anti-comunista intervenendo a Praga nel corso di una conferenza sul sostegno alla democrazia.

Gli interrogativi sul fine vita ( da "Nuova Ferrara, La" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Coordinamento per il testamento biologico e contro la tortura di Stato» ha organizzato ieri nella sala dell'Arengo di palazzo municipale un dibattito che ha messo a confronto Bruno Di Lascio, presidente dell'Ordine dei medici di Ferrara, e due docenti della nostra Università, Piero Stefani, che insegna Filosofia della religione, e Paolo Veronesi, professore di Diritto costituzionale.

Se l'Onu vieta di criticare l'Islam ( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Benché redatta in termini che ricalcano il linguaggio dei diritti umani e della condanna di ogni discriminazione, la Risoluzione 62/154 delle Nazioni Unite, non vincolante, sulla «Lotta alla diffamazione delle religioni», in realtà si propone di estendere la protezione non agli esseri umani, bensì alle idee ed opinioni, garantendo esclusivamente a queste ultime l'immunità dalle «

L'INUTILE SPIRITO OLIMPICO ( da "Giornale.it, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: aiuterete lo sviluppo dei diritti umani» disse nel 2001 Kiu Jingmin, buffonesco vice presidente del comitato olimpico cinese. E dopo l'assegnazione, nello stesso anno, il presidente Jacques Rogge disse che la situazione dei diritti umani sarebbe migliorata, e aggiunse che il Cio altrimenti avrebbe preso dei provvedimenti.

LATRONICO (PDL): SUL CASO FALCONE INTERESSATA LA FARNESINA ( da "Basilicanet.it" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: affinché© vengano rispettate le convenzioni internazionali in materia di difesa dei diritti umani e affinché© le condizioni e il trattamento dei prigionieri, all'interno del carcere di Nahan, nello Stato dell'Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi internazionali per la difesa dei diritti umani. Infine, rinnoverò² lâ?

ULSTER SULL'ORLO DELL'ABISSO, ASSASSINATO UN ALTRO POLIZIOTTO TRICHET: RIPRESA DAL 2010 LA CINA BLINDA IL TIBET La Bei dice no alle case automobilistiche - STAMINAL OBAMA E LA ( da "Dagospia.com" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu condanna la Gran Bretagna per alcuni casi di tortura": un rapporto rileva gravi violazioni dei diritti umani e atti illegali ai danni dei detenuti nell'ambito del programma di rendition Usa. "Il sollievo degli scienziati per la nuova politica di ricerca sulle cellule staminali": Harvard dà il benvenuto all'inizio di una nuova epoca di collaborazione con gli Stati uniti.

Tibet: dalla mozione in Parlamento la speranza di un impegno forte ( da "Articolo21.com" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: voto che oggi la Camera dei Deputati esprimerà sulla mozione concernente iniziative per il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche in Tibet sarà, con ogni probabilità, unanime. E? già accaduto qualche settimana fa sullo stesso argomento per la mozione unitaria sulla Birmania, un altro contesto internazionale altrettanto preoccupante, e non possiamo che rimarcarne l?

Italia-Cina: il nostro è "mercantilismo apolitico" ( da "KataWeb News" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: protezionismo è stata più timida di altri paesi nella difesa dei diritti umani in Cina, in Tibet. Fox e Godement vedono nella Germania di Angela Merkel (che ha cambiato nettamente politica rispetto a Schroeder) l' unico paese europeo che ha tenuto testa alla Cina abbastanza bene: sui diritti umani ha una posizione intransigente, senza farsi intimorire dalle minacce di ritorsioni commerciali.

<Adesso processiamo Tel Aviv> ( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI . L'atto d'accusa delle ong: un'inchiesta internazionale per i massacri di Gaza «Adesso processiamo Tel Aviv» CRIMINI DI GUERRA Parla l'avvocato Devers, rappresentante all'Aja dell'istanza di centinaia di organizzazioni non governative che si sono costituite per portare alla sbarra l'esecutivo Olmert: procedimento necessario perché tutti gli stati comprendano che l'

Valle Telesina: Il messaggio e l'incoraggiamento di Don Giovanni alle donne campolesi ( da "Sannio Online, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Risulta chiaro pertanto che la rivendicazione dei diritti della donna si identifica sempre più con l?affermazione dei diritti umani, senza i quali non può esistere civiltà?. Don Giovanni esprime la posizione importante che la Chiesa deve assumere e vuole assumere: ?La Chiesa ha il dovere di schierarsi in prima linea, non soltanto con il lavoro silenzioso ed eroico dei missionari,

Tibet/ Frattini: Nessun dito puntato ma dialogo con Pechino ( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: interpellato sulla questione dei diritti umani in Cina, il capo della diplomazia risponde che "la cosa ci preoccupa molto". "Con la Cina ci sono Paesi che prediligono un approccio puramente commerciale - osserva Frattini - ma è un errore guardare alla Cina solo e unicamente come un interlocutore economico e non considerarla anche un interlocutore politico"

Sostegno al Tibet Per i 50 anni di esilio sit-in silenzioso in piazza ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: e memoria per chi ha perso la vita in nome dei diritti umani in Tibet e per chi ancora subisce le sofferenze di un regime repressivo. Per questo il Centro Tara Cittamani di Padova ha organizzato per oggi un sit-in che si svolgerà dalle 19.30 alle 20.30, in piazza delle Erbe. Gli organizzatori invitano la cittadinanza a partecipare per far sentire la vicinanza al popolo tibetano.

L'assessore Virgili in carcere: Vanno difesi i diritti della donna ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Vanno difesi i diritti della donna» Martedì 10 Marzo 2009, Visita dell'assessore ai Diritti umani ecandidata del Pd alla Provincia Tiziana Virgili alla sezione femminile del carcere in occasione della festa della donna. L'iniziativa, promossa in collaborazione con il gruppo di lavoro a progetto che opera nella casa circondariale,

Caso Troccoli, ambasciatore: Dall'Uruguay arriveranno testimoni ( da "Velino.it, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ex marinaio Jorge Troccoli, indagato per violazioni dei diritti umani. Troccoli, che in ragione delle sue origini gode della cittadinanza italiana, venne nel nostro paese nel 2007 quando la giustizia di Montevideo lo chiamò a deporre per processi legati alla violazione dei diritti umani compiuti durante la dittatura.

Gb/ Rapporto Onu critica Londra per casi tortura ( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: criticato duramente la Gran Bretagna per aver violato diritti umani fondamentali e cercato di "tenere segreti atti illegali" nella lotta contro il terrorismo. Il rapporto, scrive il Guardian, ha censurato in particolare la collaborazione di Londra nel trasferimento di detenuti in posti dove erano elevate le possibilità che subissero torture, nell'ambito del programma statunitense di "

Direzionale, West Bank: tre progetti tra cui Unità diritti umani ( da "Velino.it, Il" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ultimo progetto, infine, riguarda i diritti umani e sarà gestito totalmente dall?Utl di Gerusalemme. Si tratta di un?iniziativa di assistenza tecnica alla costituzione di un?Unità per i diritti umani, “Human Rights Unit”, presso il ministero della Giustizia palestinese.

- ALESSANDRO GASSMAN TESTIMONIAL DELLA CAMPAGNA " ( da "WindPress.it" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: associazione per i diritti umani. Ulteriori informazioniAmnesty International un'organizzazione non governativa indipendente, una comunit globale di difensori dei diritti umani, fondata nel 1961 dall'avvocato inglese Peter Benenson, che lanci una campagna per l'amnistia in favore dei prigionieri di coscienza di tutto il mondo.

Camera, 5 minuti per il primo voto con le impronte ( da "Adnkronos" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Camera, 5 minuti per il primo voto con le impronte La mozione sui diritti umani in Tibet passa senza alcun voto contrario. Ma a tenere banco è il nuovo sistema di voto commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 10 marzo, ore 20:14

Tibet/ Aula Camera approva mozione all'unanimita' ( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: della situazione dei diritti umani, considerando la possibilità di rivolgere loro un invito permanente, standing invitation, in modo da poter contribuire ad accertare quanto avvenuto in quella regione". La mozione, a prima firma del deputato radicale del Pd Matteo Mecacci, impegna inoltre l'esecutivo "a rafforzare la posizione comune in sede europea a favore di un dialogo costante,

Tibet/ Frattini: Sui diritti umani in Cina, l'Europa sia ( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Quella per i diritti umani in Cina è una battaglia che deve essere portata avanti da un'Europa unita. L'Europa è invece divisa sull'approccio nei confronti di Pechino". Lo sostiene il ministro degli Esteri Franco Frattini, in un'intervista pubblicata oggi da 'Ffwebmagazine', periodico online della fondazione 'Farefuturo' presieduta da Gianfranco Fini.

Obama anula todas las órdenes de Bush al margen de la ley ( da "Pais, El" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Bush en relación con el uso de la tortura, las escuchas ilegales y otras medidas de dudosa legalidad ANTONIO CAÑO | Washington 10/03/2009 Vota Resultado 18 votos En un nuevo y relevante paso para poner fin a la era Bush, Barack Obama ha anulado de hecho todas las órdenes dadas por su predecesor al margen de la ley y ha eximido de su cumplimiento a las agencias del Gobierno.

La Casa Bianca spezza una lancia per il Tibet e chiede a Pechino di trattare ( da "Rai News 24" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: diritti umani in Tibet ed ha lanciato un appello per il dialogo fra il Dalai Lama e le autorita' cinesi. "Gli Stati Uniti rispettano l'integrita' territoriale della Cina e considerano il Tibet come parte integrante della Cina: allo stesso tempo, siamo preoccupati per la situazione dei diritti umani e pensiamo che un dialogo serio permetterebbe di fare progressi per trovare soluzione

Brasile/ Lula annuncia l'istituzione del ministero della ( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: uguaglianza razziale e intende fare altrettanto per quelle dei diritti umani e della pesca. Intervenendo allo stesso seminario, la segretaria generale del governo Dilma Roussef, candidata di Lula alle presidenziali del 2010, ha denunciato i pregiudizi che sussistono sulle donne che si ritrovano a coprire incarichi in aree ancora, per prassi, riservate agli uomini.

All'Hotel Vittoria Matrimonio e pace ( da "superEva notizie" del 10-03-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: assessore alla Pace e ai Diritti Umani, ha ribadito l'importanza di questi incontri, stimoli futuri di relazioni più consolidate, essendo Sorrento nota in tutto il mondo per la sua accoglienza ed ospitalità. Quindi è giusto che da essa parti un messaggio di Pace per quei popoli che hanno difficoltà ad inserirsi nel contesto delle nazioni,


Articoli

Viareggio, si cerca il "torturatore di cani" (sezione: Diritti umani)

( da "City" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Viareggio, si cerca il "torturatore di cani" La procura di Lucca ha aperto un'inchiesta per far luce su diversi episodi in seguito a una denuncia dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Secondo l'associazione, in Versilia ci sarebbe un uomo "responsabile della tortura e dell'uccisione di diversi cani trovati morti e mutilati nella periferia di Viareggio". 10 marzo 2009

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Settima edizione del "Riff" a Roma (sezione: Diritti umani)

( da "superEva notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Settima edizione del "Riff" a Roma Il cinema indipendente di tutto il mondo torna a Roma per la settima edizione del Riff (Rome Independent Film Festival), in programma dal 19 al 27 marzo, al Nuovo Cinema Aquila. Con la direzione[...] Il cinema indipendente di tutto il mondo torna a Roma per la settima edizione del Riff (Rome Independent Film Festival), in programma dal 19 al 27 marzo, al Nuovo Cinema Aquila. Con la direzione artistica di Fabrizio Ferrari, la manifestazione, realizzata col sostegno del MiBac e dell'Assessorato alle Politiche Culturali della Regione Lazio, propone quest'anno numerose anteprime italiane: tra queste, "Appuntamento a ora insolita" di Stefano Coletta, titolo scelto per l'inaugurazione, Sleeping Around di Marco Carniti, con Anna Galiena, Tutto intorno a Linda di Barbara e Monica Sgambellone, Miss Julie di Michael Margotta e Narciso di Marcello e Dario Baldi. Tra i corti italian, invece, Lotta di Daniele Anzellotti, con Giovanna Mezzogiorno, Filippo Nigro, Paolo Briguglia e Rocco Papaleo, Un'infermiera di nome Laura di Stefano Viali, L'ultima volta di Andrea Costantini, Nero apparente di Giuseppe Pizzo, Amiche di Massimo Natale, con Cecilia Dazi, e La Preda di Francesco Apice. Ad assegnare i RIFF Awards 2009 per le diverse sezioni in concorso in cui gareggiano lungometraggi, documentari e cortometraggi provenienti da tutto il mondo e non ancora distribuiti in sala, una giuria composta dalle attrici Valentina Cervi e Sabrina Impacciatore, dai registi Manetti Bros, dal Direttore Generale di Walt Disney Studio Motion Pictures Italia Paul Zonderland, dal produttore Umberto Massa, dal giornalista Ahmad Rafat, dal regista Rachid Ben Hadj e dalla giornalista e documentarista Milena Kaneva, assegnerà i RIFF Awards 2009 per le diverse sezioni in concorso. Tra i titoli internazionali, Hunger di Steve McQueen, vincitore della Camera d'Or a Cannes per la Miglior Opera Prima, Be calm & count to 7 di Ramtin Lavafipour, vincitore del Festival di Rotterdam 2009, e Sing for Darfur di Joan Kramer, molto applaudito al Tokyo International Film Festival. I documentari, infine, che arrivano da Palestina, India, Cina, Ecuador, Cambogia, Mauritania e Cuba, toccano un'ampia la gamma di temi sociali, mentre il cinema ambientale è presente con il tributo allo Short Short Festival di Tokio e al Gecofilmfest. In cartellone, inoltre, workshop e seminari legati alla produzione cinematografica, un Forum Europeo con Produttori aderenti al progetto Producer on Move, l'evento sui Diritti Umani e un omaggio alla musica indipendente, in collaborazione col MEI (Meeting Etichette Indipendenti). fonte cinegiornalisti.com per maggiori info, clicca qui PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 10 marzo 2009 in: Festival News » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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Successo degli incontri sui minori (sezione: Diritti umani)

( da "Stampa, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

La parola ai lettori Successo degli incontri sui minori Lettere ed e-mail vanno inviate a:LA STAMPA REDAZIONE DI IMPERIA via Alfieri,10 - 18100 Imperia Fax: 0183 273.106 - e.mail: imperia@lastampa.it REDAZIONE DI SANREMO via Roma,176 - 18038 Sanremo Fax: 0184 500.765 - e.mail: sanremo@lastampa.it Preghiamo i lettori di essere sintetici. I testi privi di generalità, indirizzo e recapito telefonico non saranno pubblicati.Si è concluso il ciclo di 8 incontri formativi su tematiche relative ai minori, alle famiglie e alla disabilità, che ha visto la partecipazione di circa 60 persone per ogni sera. Il progetto, denominato «Tenendoci per mano» è stato reso possibile grazie al contributo del Cespim (Centro di servizi per il volontariato) e all'impegno dell'associazione capofila, Progetto famiglia onlus che da 12 anni si occupa di minori in stato d'abbandono e semiabbandono utilizzando due percorsi paralleli: la ricerca e formazione di famiglie affidatarie e la sua Casa famiglia Pollicino che ha accolto oltre 60 bambini. L'Associazione progetto famiglia si è avvalsa della collaborazione di Confartigianato Imperia e Associazioni partner quali Cofamili (Coordinamento case famiglia per minori della Liguria) e il Cortile Onlus. Il ciclo è la prima parte di un progetto più ampio per la formazione di volontari nell'accoglienza e accudimento dei minori. La seconda parte, cofinanziata dal Cespim, verrà realizzata in autunno e sarà rivolta alla ricerca e alla formazione di quei nuclei familiari o single che daranno la disponibilità ad accogliere un bambino in emergenza per un massimo di una quindicina di giorni. NAZZARENO COPPOLA PRESIDENTE DELL'APFScientology e il caso di Silke Velten In merito all'articolo pubblicato il 7 marzo 2009 e intitolato «La "verità" di Silke Velten. "Io in fuga dal marito seguace dei Dianetici"», precisiamo quanto segue: non esiste alcuna «setta dei Dianetici», bensì un movimento religioso mondiale conosciuto e riconosciuto come Chiesa di Scientology. Inoltre la nostra Chiesa in Germania viene vista come in ogni paese democratico. Infatti le istituzioni competenti tedesche hanno difeso i membri della Chiesa dai tentativi discriminatori di alcuni singoli funzionari che violavano i principi fondamentali della Costituzione del loro paese. Nel giugno 2004, ad esempio, la Corte Amministrativa di Apello di Amburgo, in un caso di discriminazione nei confronti di una parrocchiana della Chiesa di Scientology, stabilì che «... la ricorrente non solo professa privatamente un credo personale, individuale, religioso filosofico, ma lo condivide con altri in comunità e perciò ricade sotto la protezione dell'Articolo 4 (libertà di religione o credo) della Costituzione». Dello stesso parere è stata la Corte Europea dei Diritti Umani nel caso vinto dalla Chiesa di Scientology di Mosca contro la Russia nel 2007, in cui è emerso che qualsiasi tentativo da parte di governi di trattare la Chiesa di Scientology in maniera diversa da una religione autentica, non potrà resistere ad una attenta indagine. Ciò dovrebbe valere, di conseguenza, anche per gruppi intolleranti e organi di stampa dediti alla divulgazione di informazioni fuorvianti. Per quanto concerne «le critiche recenti all'indirizzo della produzione holliwoodiana che aveva deciso di affidare a Tom Cruise, affiliato a Scientology, la parte del conte Von Stauffenberg nel film Operazione Valkiria», si sono rivelate essere il consueto gossip che accompagna qualsiasi film di un certo rilievo. Infine, il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard dalle cui ricerche sulla vita, sull'uomo e sulla sua natura spirituale ha preso slancio la nascita e la diffusione della Chiesa di Scientology nel mondo, ha sempre sostenuto la libertà di credo, di opinone, di scelta e di pensiero. Quindi uno Scientologo o un «Dianeticist» non esercita alcuna «tremenda forma di coercizione psicologica» su alcuno. I casi sono due: o il marito di Silke Velten non è uno Scientologo osservante, né un «Dianeticist», oppure la «verità» della «... veterinaria fasulla» che si trova «.... sotto mandato di cattura internazionale...» è proprio fasulla. GIUSEPPE CICOGNA CHIESA DI SCIENTOLOGY, TORINO

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- TIBET: 50 ANNI DOPO LA RIVOLTA DEL 1959 ANCORA (sezione: Diritti umani)

( da "WindPress.it" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

09-03-2009 Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Marzo > Tibet: 50 anni dopo la rivolta del 1959 ancora violazioni dei diritti umani Contenuto della paginaAmnesty International chiede alle autorit cinesi di "aprire il Tibet"CS034: 09/03/2009Amnesty International ha chiesto oggi al governo cinese di consentire l'ingresso in Tibet agli osservatori sui diritti umani e ai giornalisti e di porre fine alla campagna "Colpire duro", lanciata in vista delle proteste per il 50 anniversario della fallita rivolta del 1959.L'organizzazione per i diritti umani ha sottolineato che le crescenti misure di sicurezza poste in essere dalle autorit cinesi rischiano di esacerbare una situazione gi tesa. "Misure estreme di sicurezza possono solo aumentare la tensione e causare ulteriori violazioni dei diritti umani" - ha dichiarato Roseann Rife, vicedirettrice del Programma Asia - Pacifico di Amnesty International.Negli ultimi 12 mesi il controllo sulle informazioni provenienti dal Tibet stato rigido. I giornalisti stranieri hanno potuto visitare la regione solo in visite guidate di gruppo organizzate dal governo, mentre agli osservatori dell'Onu sui diritti umani l'accesso stato negato del tutto.Nonostante la chiusura della regione e il recente aumento della presenza militare, Amnesty International sta ricevendo segnalazioni di violazioni dei diritti umani ai danni della popolazione tibetana: detenzioni e arresti arbitrari, prolungati periodi di carcere, negazione del diritto di espressione, associazione e riunione nonch del diritto dei tibetani di preservare cultura, linguaggio e religione. "Le autorit cinesi devono immediatamente 'aprire il Tibet', consentire l'ingresso agli osservatori sui diritti umani e alla stampa internazionale e invitare gli esperti dell'Onu sui diritti umani a visitare la regione" - ha affermato Rife.In un "libro bianco" diffuso un mese fa, il governo di Pechino ha sostenuto che tutte le proteste degli ultimi mesi non sarebbero altro che tentativi, da parte di forze anti-cinesi occidentali, di provocare disordini e di sostenere la "cricca del Dalai Lama", con l'obiettivo di ostacolare e dividere la Cina."Se questa la loro posizione, significa che le autorit cinesi non riescono a riconoscere la profondit del radicato risentimento della popolazione tibetana" - ha concluso Rife.Ulteriori informazioni Negli ultimi 12 mesi contadini, nomadi, studenti, operai e intellettuali si sono uniti alle proteste dei monaci e delle monache contro le crescenti violazioni dei diritti umani, l'intensificazione della campagna di "educazione patriottica" e la repressione.Le autorit cinesi continuano a descrivere le proteste come episodi isolati animati da intenti separatisti e che nulla hanno a che vedere coi diritti umani. FINE DEL COMUNICATO Roma, 9 marzo 2009 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg

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La fiammella liberale (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mar 0910 La fiammella liberale Pubblicato da Giovanni Sena alle 00:41 in Ideologia e liberismo Anche in Italia esiste un pensiero liberale. Bisogna saper guardare con attenzione, bisogna avere pazienza. A volte pero' appare in superficie, con articoli, libri, interviste. La piu' recente divulgazione del pensiero liberale appartiene a Piero Ostellino, con la sua apparizione al CorriereTV per presentare il suo nuovo libro "Lo Stato canaglia" . Qui abbiamo appreso che il giornalista sta preparando niente meno che un vero e proprio manifesto liberale! Rimaniamo in speranzosa attesa. Nei giorni scorsi invece mi e' capitato di incontrare il pensiero liberale in un paio di editoriali d'eccellenza pubblicati dal Corriere della Sera. Il primo e' a firma Angelo Panebianco, in cui si leggeva: [...] Nel momento in cui si radica l'idea secondo cui il mercato è il «Dio che ha fallito», si afferma per ciò stesso la pericolosa illusione che la salvezza possa venire solo dallo Stato. Si dimentica il fatto essenziale che tanto il mercato quanto lo Stato, in quanto istituzioni umane e per ciò imperfette, possono fallire ma che i fallimenti dello Stato sono in genere assai più catastrofici di quelli del mercato. Quando il mercato fallisce provoca grandi, ancorché temporanee, sofferenze (disoccupazione, drastica riduzione del tenore di vita delle persone, povertà). I fallimenti dello Stato, per contro, si chiamano compressione delle libertà (sempre), oppressione politica (spesso) e, nei casi estremi, tirannia e guerre. [...] Tornare all'epoca dello «strapotere dello Stato» è certo un'idea attraente per coloro che detestano il mercato, e la competizione che ne è l'essenza. Ma che succede se lo strapotere dello Stato impedisce di rilanciare la crescita, e ci fa precipitare in un mondo di conflitti neo-protezionisti? Il secondo e' invece di Giovanni Sartori: [...] il diritto di sciopero è una «libertà fondamentale. Sì, nei limiti; ma assolutamente no fuori limiti. La regola fondante di tutte le libertà è che la mia libertà non deve danneggiare né ostacolare la libertà di nessun altro. Cioè, la mia libertà è delimitata dalla libertà degli altri (e viceversa). Dal che si ricava che uno sciopero dei servizi o dei trasporti è una patente violazione dei diritti di libertà di tutti. Lo sciopero nasce, nell?800, nelle fabbriche, e in quel contesto il danno è tra le parti in causa, tra un prestatore d?opera e il suo datore di lavoro. Invece nell?odierno andazzo italico il cittadino diventa ostaggio, e anche vittima, di un conflitto che non lo riguarda. Libertà o sopruso? A me sembra libertà di sopruso. Insomma, a saper guardare bene, tracce di liberalismo esistono anche in Italia. Sta a noi raccoglierle, nutrirle, proteggerle, affinche' lo tzunami di statalismo che si sta per abbattere sull'occidente non travolga questa preziosa fiammella di civilta'. Ditemi voi GS

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El caso AMIA y un ataque a la Justicia (sezione: Diritti umani)

( da "Clarin, El" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

EDITORIAL El caso AMIA y un ataque a la Justicia El sábado pasado fue secuestrado, sometido a agresiones racistas y torturado Claudio Lifschitz, quien fuera secretario del ex juez Juan José Galeano, al cual lo denunciara por delitos que éste habría cometido en la investigación del atentado a la AMIA. Por el diálogo que sostuvo con sus secuestradores, la víctima sospecha que pueden ser agentes de la SIDE. Este hecho se incorpora a la vergonzosa historia del atentado a la AMIA, signada por toda clase de irregularidades y delitos cometidos por diversas instancias del Estado y que permanece aún hoy impune. Es necesario que la Justicia y los organismos involucrados en la investigación de delitos actúen con premura para esclarecer el hecho, especialmente si se sospecha de elementos vinculados con organismos de seguridad. La vulnerabilidad de quienes estuvieron o están a cargo de la investigación criminales constituye un serio obstáculo para garantizar el ejercicio de la Justicia y el resguardo de la seguridad. El secuestro y tortura de Claudio Lifschitz se incorpora a la vergonzosa historia del caso de la AMIA. Es necesario investigar con premura para garantizar el ejercicio de la Justicia. TamaÑo de textoEnviar

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Christian De Sica (foto) è la voce-testimonial dello spot Bravo! Birth... (sezione: Diritti umani)

( da "Leggo" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Christian De Sica (foto) è la voce-testimonial dello spot Bravo! Birth registration for all versus oblivion, programma della comunità di Sant'Egidio per la registrazione anagrafica dei bimbi invisibili, oltre cinquanta milioni di neonati, nel mondo. La presentazione oggi, alle 11,30, a palazzo Venezia in via del Plebiscito 118. Alessandro Gassman, in scena all'Eliseo (fino al 22/03), con La parola ai giurati parlerà insieme ad Amnesty International sul tema Del ragionevole dubbio e altre riflessioni sui diritti umani. Oggi alle 17,30 alla Feltrinelli di galleria Sordi a piazza Colonna. Ingresso libero fino ad esaurim. posti.

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ospita due estranei, 75enne condannata a 40 frustate (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 5 - Attualità Ospita due estranei, 75enne condannata a 40 frustate Arabia Saudita RIAD. Un tribunale saudita ha condannato a 40 frustate una donna di 75 anni per aver ospitato a casa sua due uomini non imparentati con lei. Secondo un quotidiano saudita, citato dalla Cnn, un membro della polizia saudita è entrato a casa della donna, Khamisa Mohammed Sawadi, e l'ha trovato in compagnia di due uomini Fahd e Hadian. Il primo, 24 anni, ha subito spiegato al poliziotto di avere il diritto di essere in casa della donna perchè lei lo aveva allattato. Hadian invece ha dichiarato di essere lì per accompagnare l'amico che doveva consegnare del pane a Khamisa. La polizia ha arrestato i due uomini, in virtù della rigida interpretazione wahabita dell'Islam, vigente in Arabia Saudita, che vieta a uomini e donne non imparentati di avere contatti. La sentenza ha scatenato la protesta delle organizzazioni per i diritti umani che, tra l'altro, sottolineano l'età avanzata della donna. Molti sauditi sperano in una riforma del ministero della giustizia dopo il rimpasto di governo effettuato dal re Adbullah nel quale rappresentanti conservatori, incluso il capo della commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, sono stati sostituiti da rappresentanti più giovani e moderati.

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il g8 in sardegna: tra diritti e giustizia (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Sardegna, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 27 - Sassari Il G8 in Sardegna: tra diritti e giustizia IL CONVEGNO Domani in Comune OZIERI. Si terrà domani nella sala consiliare del Comune di Ozieri un convegno sul tema "Il G8 in Sardegna: globalizzare diritti e giustizia". L'incontro, indetto in occasione della XIV "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", è organizzato dalla sede locale di Sardegna Solidale. Relatore del convegno sarà il sacerdote don Tonio Dell'Olio, responsabile del settore internazionale di Libera, associazione nata nel 1995 con lo scopo di promuovere legalità e giustizia attraverso il coinvolgimento della società civile nella lotta alle mafie. Alla relazione di don Tonio Dall'Olio seguirà un dibattito, coordinato dalla referente locale di Sardegna Solidale Giovanna Pani. Ad esso prenderanno parte il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu, il vicario generale della diocesi monsignor Gavino Leone, il presidente dell'Unione dei Comuni del Logudoro Gavino Appeddu, il dirigente scolastico della scuola media numero 1 Mattia Pericu e il referente di Libera e presidente del Centro di Servizio per il Volontariato di Sardegna Solidale Giampiero Farru. L'occasione del ricordo delle vittime delle mafie offrirà lo spunto per parlare delle attività di Libera, un coordinamento di oltre 1500 gruppi impegnati su tutto il territorio italiano per costruire sinergie capaci di diffondere la cultura della legalità e del diritto. Importante sarà quindi l'apporto di don Tonio Dall'Olio, la cui esperienza internazionale, unita agli anni trascorsi in prima linea nella lotta alle mafie, ne fa un profondo conoscitore delle realtà criminali italiane e di tutto il bacino del Mediterraneo, oltre che del malessere e delle istanze di "fame di giustizia" presenti nelle popolazioni disagiate di tutto il mondo. Problemi che le associazioni internazionali di volontariato affrontano ogni giorno direttamente sul campo, e per i quali occorre un'azione sinergica e coordinata. Ed è proprio la necessità di potenziare la "rete" di associazioni l'argomento principale dell'incontro di domani, che tratterà appunto del ruolo dei Paesi facenti parte del G8 nella promozione di tali valori. Questa necessità è infatti la finalità principale del lavoro di Sardegna Solidale, che promuove il coordinamento attraverso un sistema organico di servizi a favore delle organizzazioni di volontariato che operano nell'isola per la tutela dei diritti umani e civili, per l'individuazione e la rimozione delle cause che determinano situazioni di disagio e di esclusione sociale, soprattutto nelle fasce più deboli, e infine per il rispetto dell'ambiente e per la crescita della cultura della solidarietà. Il convegno, che inizierà alle 16, è aperto a tutta la cittadinanza. Si auspicano in particolare la partecipazione attiva e il contributo di tutte le istituzioni, dei sindacati, delle associazioni culturali e di volontariato e del mondo della scuola, rappresentato da insegnanti, studenti e famiglie. Per tutte le informazioni necessarie si può contattare la segreteria organizzativa, presso la referenza locale di Sardegna Solidale, il SarSol Point 18 di Ozieri, ai numeri 3476840191 e 079786417. (b.m.)

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difesa e sicurezza nell'ue (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il colonnello Pellegatti ha anche ricordato le operazioni in atto delle unità italiane Difesa e sicurezza nell'Ue È stato il tema al centro di una conferenza alla Carigo L'altro giorno si è tenuta, alla Fondazione Carigo, una conferenza di geopolitica sulla politica di difesa e sicurezza in Europa, organizzata dal presidente dell'Unione nazionale ufficiali in congedo di Gorizia, generale Giuseppe Romeo. Relatore è stato il colonnello Federico Maria Pellegatti, capo di Stato maggiore del Comando militare esercito "Friuli Venezia Giulia". Nella sua relazione, dopo un excursus storico sulla difesa europea, che parte dalla prima idea di difesa comune nel lontano 1954, ha evidenziato la necessità per l'Unione europea di disporre di un'efficace sistema di pianificazione e controllo per la sua politica di sicurezza e difesa (Pesd) che rimane uno dei principali nodi dello sviluppo della difesa comune. La questione è di natura fondamentale per lo svolgimento di operazioni militari condotte sotto la bandiera dell'Unione, al fine di assolvere ai compiti previsti dalla dichiarazione di Pettesberg del 1999 che prevede che la forza europea assolva a compiti di aiuto umanitario, gestione dalle crisi internazionali, controllo del cessate il fuoco, lotta al terrorismo e monitoraggio di missioni di embargo contro paesi responsabili di violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani in senso lato. Il colonnello Pellegatti ha inoltre ricordato le operazioni condotte o in atto ove sono impiegate unità italiane sotto comando dell'Unione europea. Tra queste, la prima operazione di peacekeeping svolta dall'Unione in Fyrom nel 2003, denominata "Concordia", alla quale il relatore ha partecipato come capo di Stato maggiore della forza multinazionale e comandante del contingente italiano schierato nell'area di Skopje. Prima di concludere l'intervento è stato ricordato il contributo complessivo che le Forze armate italiane forniscono a favore delle diverse organizzazioni internazionali, Nazioni unite, Alleanza atlantica e la stessa Unione europea, che con 33 missioni in 21 paesi e un impiego di circa diecimila uomini e donne pongono l'Italia ai primi posti delle nazioni contributrici per la gestione delle crisi internazionali. Alla conferenza hanno partecipato numerosi soci dell'Unuci di Gorizia e Monfalcone ed il comandante militare della regione "Friuli Venezia Giulia", generale Andrea Caso.

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uccise gatto a bastonate (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

è cominciato il processo a un uomo abitante a Capezzano: è accusato di maltrattamenti «Uccise gatto a bastonate» E la Procura indaga su un presunto torturatore di cani VIAREGGIO. Maltrattamento di animale. Questa l'accusa a carico di un uomo di Capezzano, comparso ieri in Tribunale con l'accusa di aver provocato con alcune bastonate la morte di un gattino di cinque mesi. In aula ha deposto la vicina di casa che afferma di aver visto l'uomo colpire ripetutamente la povera bestiola. Intanto la procura di Lucca ha aperto un'inchiesta in seguito alla denuncia dell'Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) su un uomo che sarebbe «responsabile della tortura e dell'uccisione di diversi cani trovati morti e mutilati nella periferia di Viareggio». In cronaca SEGUE A PAGINA 1

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assurdità del comico parola di bergonzoni - rodolfo di giammarco (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina XIX - Roma Ambra Jovinelli Assurdità del comico parola di Bergonzoni "Nel" regia a quattro mani con Riccardo Rodolfi. Tra monologo e soliloquio RODOLFO DI GIAMMARCO Per arrivare a Nel in scena da stasera all´Ambra Jovinelli, con regia a quattro mani che è sua e di Riccardo Rodolfi, un attore-autore spericolato come Alessandro Bergonzoni fa un percorso che comincia da lontano, nascendo a Bologna nel 1958, frequentando l´Accademia Antoniana, prendendo la laurea in Giurisprudenza e presto debuttando in teatro (era il 1982) nel ruolo appunto già doppio di performer e drammaturgo con Scemeggiata. Rifiuta da subito il reale come riferimento artistico, opta per l´esplorazione linguistica, e mette a fuoco l´assurdo elevandolo a mondo comico. La comicità per lui è una trama esplosa in frammenti, è un lessico destrutturato, è una sinossi sprogrammata, è un puzzle senza necessità di compostezza e soluzione. Non riuscireste a farvi riassumere da lui Nel neanche sottoponendolo a tortura. Non avrete da lui un cedimento alla tenerezza neanche se è stanco creativamente, se accenna alla solitudine dell´essere umano, se s´abbandona a una pausa tecnica dopo l´immancabile fiume di parole. Non avrete altro Bergonzoni al di fuori di Bergonzoni, nello spettacolo, nel Nel. E lui lo sa, e non è detto che non se ne approfitti. E fateci caso: nessun blog lo contiene, è lui a somministrare un lungo blog geniale.

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gattino ucciso a bastonate (sezione: Diritti umani)

( da "Tirreno, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

La Procura apre un fascicolo sui numerosi randagi ammazzati negli anni. La vicenda su Facebook Gattino ucciso a bastonate Viareggio, un cacciatore a processo. E si cerca il killer dei cani VIAREGGIO. C'è Alceo, il gattino di cinque mesi bastonato a morte nel 2006, la cui vicenda è arrivata ora nelle aule del tribunale. E poi ci sono i cani randagi (chi sa quanti) senza nome, rimasti vittima di mutilazioni e di una morte orribile. Una storia arrivata anche su Facebook e sulla quale la Procura di Lucca ha aperto un fascicolo a carico di un uomo. Storie diverse, con il comune denominatore della crudeltà dell'uomo. Il gattino bastonato. Alceo, gattino di cinque mesi di Capezzano (frazione ai piedi delle colline versiliesi) fu ammazzato a bastonate nel settembre di tre anni fa. Secondo quanto raccontato dalla sua padrona, il responsabile di tutto fu il vicino di casa, cacciatore, che l'avrebbe colpito proprio di fronte al suo cancello. Un gesto difficilmente spiegabile, nei confronti di un animale benvoluto da tutti. Un fatto che scosse e indignò il nutrito drappello di associazioni ambientaliste della Versilia che organizzarono anche una manifestazione di protesta. La proprietaria di Alceo fece qualcosa di più, sporgendo una denuncia che - ora - è arrivata nelle aule del tribunale di Viareggio dove l'uomo è accusato per maltrattamenti nei confronti di animali. Un processo che si annuncia lungo e di non facile definizione, visto che l'imputato sostiene (attraverso il legale) di non aver mai colpito la bestiola. A decidere la sorte dell'uomo sarà, probabilmente, la perizia che è stata affidata a un consulente. Il killer dei cani. Più vicina nel tempo la seconda vicenda che ha visto come protagonisti (tragici) gli animali della Versilia. Una vicenda che - secondo l'accusa - sarebbe durata per anni, con numerosi cani di Viareggio scomparsi e poi ritrovati morti, dopo essere stati mutilati, nella periferia della città. Ieri si è appreso che la Procura di Lucca ha aperto un fascicolo contro un uomo che abita, o lavora, nelle vicinanze di Lucca. Ma già da inizio anno il tam-tam delle associazioni aveva sollevato il problema. Non a caso l'indagine della Procura (realizzata in collaborazione con la polizia proviciale) parte da un esposto-denuncia presentato da Lorenzo Croce, presidente dell'Associazione italiana difesa animali e ambiente. A più riprese, poi, gli alberi, le cabine telefoniche, i muri di Viareggio erano stati tappezzati di volantini che invitavano a fare attenzione ai propri cani e davano indizi (talvolta anche contraddittori fra loro) sul possibile killer degli amici a quattro zampe. Fino a spingersi, addirittura, a fornire nome, cognome e foto del sospetto torturatore. Un'"epidemia" che non si è fermata in riva al Tirreno, visto che volantini dello stesso tenore sono stati affissi nel centro storico e nella prima periferia di Lucca. Non basta. La vicenda - segno dei tempi - è approdata anche su Facebook, dove è stato aperto il gruppo "Fermiamo quel mostro d'uomo che tortura i cani". Una bacheca virtuale (ma dove la rabbia dei messaggi è più che reale) che - fino a ieri sera - ha raccolto 4.042 membri. Luca Cinotti

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Migranti,storie di dirittiviolati (sezione: Diritti umani)

( da "Secolo XIX, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Migranti,storie di dirittiviolati Intervista Altri studenti partecipano all'iniziativa della Provincia e del Cedu "Giovani oggi adulti domani" 10/03/2009 «La nostra classe ha aderito al progetto proposto dalla Provincia di Genova in collaborazione con il CEDU "Giovani oggi adulti domani: come comunicare i diritti umani?"che ha ricevuto la collaborazione di importanti associazioni per la difesa dei diritti umani come Amnesty International, l'Ong ASAL, alcune Facoltà dell'Università di Genova e di Urbino, l'Ordine dei Giornalisti della Liguria e l'Associazione Ligure dei Giornalisti. Come previsto dal progetto, abbiamo guardato i due dvd"Una Sfida Vitale" e "Il Secolo dei Diritti" con testimonianze su temi inerenti l'attualità. Abbiamo scelto di approfondire le sezioni riguardanti l'immigrazione e abbiamo visto e ascoltato interviste e i pareri di esperti come il professor Alessandro Dal Lago dell'Università di Genova, l'avvocato Alessandra Ballerini, Giusy d'Alconzo di Amnesty International. Ci è piaciuta la tecnica dell'inchiesta e abbiamo intervistato l'avvocato Alessandra Ballerini. Come sta cambiando la legislazione riguardo l'immigrazione?" «La normativa in tema di immigrazione presenta con le ultime modifiche inquietanti tratti discriminatori se non addirittura razzisti. Il legislatore negli ultimi mesi sta riducendo ogni canale di immigrazione legale come i ricongiungimenti familiari e il diritto all'asilo, ridotti ai minimi termini. E ciòè fatto in spregio anche alle convenzioni internazionali oltre che alla nostra Costituzione, che tutela per tutti i cittadini anche stranieri i diritti fondamentali." Quali aspetti gravi o pericolosi per la società permangono nella legislazione attuale? «Così facendo il legislatore incentiva l'immigrazione illegale rischiando di creare una larga fascia di popolazione irregolare che proprio per questo verrà discriminato» Quali sono i casi più gravi di violazioni dei diritti umani dei cittadini stranieri che lei incontra di frequente nella sua attività? «Lavorando per la CGIL sovente incontro lavoratori immigrati costretti a sopportare trattamenti inumani sul luogo di lavoro, col ricatto del permesso di soggiorno. Questo avviene perché se l'immigrato è irregolare ha paura a difendere i propri diritti nelle sedi istituzionali e teme di essere espulso. Se invece è titolare di permesso di soggiorno sa che il suo diritto a soggiornare è legato al contratto di lavoro. Quindi se protesta e viene licenziato rischia di perdere anche il permesso di soggiorno oltre al lavoro». Ci può indicare una sola iniziativa che a suo parere potrebbe diminuire la criminalità straniera «Regolarizzare gli stranieri. E' statisticamente provato che i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti delinquono molto meno degli irregolari perché ne hanno meno occasione e sanno che delinquere equivale a perdere il permesso di soggiorno. Quando su alcuni giornali si legge che gli stranieri delinquono più degli italiani, si omette spesso di dire che in realtàè il legislatore che crea specifiche ipotesi di reato per gli stranieri. Per esempio oggi è in discussione in Parlamento il reato di clandestinità ma già viene punito con il carcere lo straniero che non mostra i propri documenti alla polizia». la classe 4a SS dell'Istituto Firpo Buonarroti corso geometri serale: i rappresentanti di classe Alessandro Di Naro e Giuseppe Pulvirenti 10/03/2009

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Israele? Un pretesto Perché l'Italia dice no (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

DURBAN II · Parla il relatore dell'Onu Israele? Un pretesto Perché l'Italia dice no Maria-Delfina Bonada GINEVRA «L'Italia è l'esempio di una delle cause della crescita del razzismo nel mondo». Non usa mezzi termini l'osservatore per l'Onu sul razzismo Doudou Diène nel commentare il ritiro dell'Italia dalla conferenza sul razzismo Durban II che si terrà a Ginevra dal 20 al 24 aprile. Non sono parole a vanvera. Il professor Doudou Diéne, senegalese, prima di redigere il suo rapporto «molto critico» precisa, si è recato in Italia per la sua indagine. Ha visitato i campi rom, «oggi la categoria piu vulnerabile», e Lampedusa, e spiega: «Volevo verificare l'impatto della pressione migratoria sulla mentalità della popolazione. Oggi, in Italia c'è un partito, la Lega Nord, che promette, democraticamente, un programma razzista. Questi partiti (vale anche per la Svizzera) grazie ad alleanze, arrivano al potere politico in maniera democratica e sono quindi in grado, tramite il processo elettorale ed il successo del loro programma razzista, di applicare, democraticamente, questo loro programma. Malgrado l'Italia, per la sua storia, sia una società profondamente pluralista, è stata impregnata dalla cultura razzista della Lega Nord e dal partito di Berlusconi nella lotta contro l'immigrazione». Ma allora, chiedo a Doudou Diène, sarebbe questo il vero motivo del ritiro dell'Italia dalla conferenza sul razzismo? «Penso che sia una delle ragioni profonde, risponde -. Ovvio che le misure prese dal governo italiano contro l'immigrazione, anche contro i rom, le impronte digitali dei bambini ad esempio, hanno fatto si che il governo Berlusconi abbia approfittato della controversia su Durban II per ritirarsi». La questione della conferenza sul razzismo Durban II ha ovviamente fatto irruzione al Fifdh, il festival del film e foro internazionale sui diritti umani, che si svolge in contemporanea al consiglio dell'Onu sui diritti dell'uomo. Un foro che, alla sua settima edizione, si rivela sempre piu come il vero protagonista della lotta per i diritti umani. Non foss'altro per le personalità che partecipano ai dibattiti che seguono ogni film e documentario. Insieme a Doudou Diène ad esempio, in materia di diritto di espressione, parlava l'ambasciatore di Francia Stéphane Hessel che fu redattore della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948 e che dall'alto dei suoi 92 anni ammonisce che tra i diritti fondamentali c'è anche quello, di criticare le opinioni o le religioni altrui, «e per fortuna» aggiunge, perché «sono argomenti che appartengono all'evoluzione della società» anche se riconosce che oggi «sarebbe molto difficile redigere un testo cosi ambizioso come lo fu la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo». Per ritornare all'Italia e alla conferenza sul razzismo chiedo a Doudou Diène se sono state le critiche a Israele che sono presenti nel documento a fornire all'Italia il pretesto per ritirarsi dalla conferenza. «Certo che Israele è un pretesto. Intanto Israele non è al centro del documento che, voglio ricordarlo, era stato approvato all'unanimità da tutti i paesi presenti a Durban, quindi anche dall'Italia. Soltanto Stati uniti e Israele si erano ritirati subito. E poi, lasciatemi dire, non è corretto assimilare la critica della politica di uno stato, Israele, all'antisemitismo. Il fatto è che ci sono gruppi ostili alllo svolgimento di questa conferenza. Per questo ribadisco: il ritiro dell'Italia è tragico». Ma quali possono essere le conseguenze? «E' che indebolisce il fronte occidentale proprio mentre sta vivendo tensioni razziste e xenofobe espresse da alcuni partiti politici. Questo è di una gravità estrema, si tenta di demonizzare l'unico tentativo di risposta al razzismo nel mondo. Come ci si puo ritirare da un tentativo di elaborare una strategia mondiale contro il razzismo quando abbiamo assistito ultimamente a crimini di massa come nel Ruanda, a Sebrenica, quando si uccide perché sei nero, perché sei bianco, perché sei musulmano, perché sei ebreo o perchè sei cristiano? Se Durban II sarà boicottato dai paesi occidentali sarà una tragedia . Come potremo intervenire, con quali strumenti, nell'educazione, nell'informazione, nei quartieri, nelle città?». Il professor Diéne spera in una mobilitazione delle forze democratiche, dei media affinché non si lasci al governo Berlusconi la prerogativa di decidere da solo su una questione cosi importante. Il professor Diéne ignora forse che anche alcuni rappresentanti del Pd si sono affrettati ad aderire al boicottaggio della conferenza di Durban II magari senza conoscere i documenti ancora in fase preparatoria. Cosi come il ministro Frattini si è affrettato a seguire le orme di Washington forse senza sapere - come si spiega qui negli ambienti Onu di Ginevra - che gli Usa si sono ritirati dalla conferenza «provvisoriamente» in attesa della definizione finale del documento e che, nuovo segnale della diplomazia di Obama, gli Stati uniti parteciperanno in qualità di «osservatori attivi» al Consiglio dei diritti dell'uomo dell'Onu che finora avevano disertato.

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Adesso processiamo Tel Aviv (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

DIRITTI UMANI CRIMINI DI GUERRA L'atto d'accusa delle ong: un'inchiesta internazionale per i massacri di Gaza «Adesso processiamo Tel Aviv» Parla l'avvocato Devers, rappresentante all'Aja dell'istanza di centinaia di organizzazioni non governative che si sono costituite per portare alla sbarra l'esecutivo Olmert: procedimento necessario perché tutti gli stati comprendano che l'ordine mondiale non può essere fondato su dei crimini contro l'umanità Il procuratore della Corte penale internazionale Ocampo: indagine possibile Michelangelo Cocco ROMA «Esiste una possibilità che ciò accada». Così l'altro ieri Luis Moreno Ocampo sulla possibilità di aprire presso la Corte penale internazionale (Cpi) un'inchiesta su «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità» nei confronti d'Israele per i massacri di palestinesi perpetrati durante l'operazione «Piombo fuso» a Gaza. Si tratterebbe di una rivoluzione, perché - ha sottolineato Perfil, il domenicale di Buenos Aires che ha riportato le dichiarazioni di Ocampo - sarebbe la prima volta che un organismo internazionale riconosce l'Autorità palestinese (Anp) come «stato indipendente». «Stiamo valutando la questione - ha aggiunto Ocampo - siamo in una fase di analisi». L'avvocato Gilles Devers è il legale rappresentante presso la Corte dell'istanza di centinaia di organizzazioni non governative (ong) e associazioni che si sono costituite contro i crimini di guerra. Con Devers - ieri a Roma per illustrare l'iniziativa giuridica della società civile internazionale promossa in Italia dal Network degli Artisti italiani e lanciata dalla Rete dei Traduttori per la diversità linguistica Tlaxcala - abbiamo discusso del procedimento. Avvocato Devers, può spiegarci come è nata la vostra iniziativa? Si tratta di un'iniziativa militante, portata avanti da oltre 350 associazioni - europee, africane, mediorientali e sudamericane - testimoni dell'offensiva «Piombo fuso» contro la Striscia di Gaza. Il 22 gennaio abbiamo depositato la denuncia per «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità» presso La Corte penale internazionale (Cpi). Lo stesso giorno - questo è un elemento molto importante per la procedura - l'Autorità palestinese (Anp) ha dato competenza alla Cpi. Se gliel'avesse negata, solo un intervento del Consiglio di sicurezza dell'Onu avrebbe potuto obbligare la Cpi a indagare, come è avvenuto nel caso del Sudan. Cosa che però nel nostro caso sarebbe stata impossibile, per il veto che sicuramente avrebbero opposto gli Stati Uniti. Per questo prima le organizzazioni non governative (ong) hanno deciso di costituirsi come testimoni del crimine. Poi l'Anp - con un accordo politico tra Hamas e Fatah - ha riconosciuto l'autorità della Cpi Il procuratore Ocampo ha chiesto chiarimenti tra cui quello su chi rappresenti lo Stato a Gaza. A quel punto c'è stata una seconda visita all'Aja, da parte dell'ambasciatore, del ministro della giustizia e degli esteri palestinesi, per riunire tutti gli elementi e mostrare che l'Anp rappresenta il popolo palestinese e che se la Cpi invierà ispettori a Gaza, saranno ben accolti. Ma Israele non è firmatario del Trattato di Roma che nel 1998 istituì la Cpi: ciò non inficia il procedimento? La Cpi agisce nell'ambito del diritto penale, cioè della ricerca del criminale X, Y, o Z. Si occupa prima di tutto dei fatti: dove è stato commesso il crimine? A Gaza, e l'Autorità palestinese le ha dato competenza, dunque il la Corte può indagare a Gaza. Ci sono ancora dei dettagli da esaminare, ma credo si tratti di problemi superabili. Perché rivolgersi alla Cpi e non alle giurisdizioni nazionali, come avvenuto in passato per altri massacri a Gaza? Ci rivolgeremo anche ai giudici di singoli stati: all'inizio di aprile depositeremo a Madrid un dossier su un astrofisico della Nasa che lavora negli Stati Uniti ma ha famiglia nella Striscia. La sua abitazione era conosciuta da tutti i bambini di Gaza, alcuni dei quali hanno imparato a osservare le stelle col telescopio che aveva istallato sul tetto. Il figlio di questo signore è rimasto ucciso a causa del bombardamento della sua casa da parte dall'aviazione israeliana. Ci sono tanti altri casi simili. Faremo altre denunce, presso altre corti, in relazione alla nazionalità delle vittime. Cercheremo di presentare denunce in tutti e 47 i paesi del Consiglio d'Europa che dipendono dalla Convenzione Ue sui diritti dell'uomo. L'ex presidente della Cpi Antonio Cassese, ha detto che la Corte «può svolgere un'azione efficace solo con la cooperazione degli stati» e che «la giustizia internazionale deve essere prudente e saggia, altrimenti rischia di essere considerata poco credibile». La cooperazione c'è nel momento in cui 110 stati hanno firmato la ratifica della Cpi. Susan Rice, la rappresentante dell'Amministrazione statunitense presso l'Onu, nel suo discorso d'investitura ha dichiarato che la Corte è uno strumento degno di stima. Utilizziamo la procedura prevista dal Trattato di Roma e quindi non vedo rischi di minare la credibilità della Corte. Se la procedura divenisse d'ostacolo alla pace - nel caso domani si palesasse un accordo politico ed economico - il Consiglio di sicurezza avrebbe il potere di sospenderla per un anno (rinnovabile). La giustizia deve fare il suo corso affinché Israele e tutto il mondo comprendano che l'ordine mondiale non può essere fondato su dei crimini contro l'umanità. Quali indizi di «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità avete raccolto? Anzitutto una distinzione: i primi fanno riferimento a violazioni delle protezioni stabilite per i civili dalle leggi di guerra, i secondi a un crimine di guerra sistematico in cui, attraverso mezzi militari, si prende di mira la popolazione civile. Ad esempio, il primo giorno di guerra (il 27 dicembre 2008, ndr) è stato dato un ordine di bombardamento, per quaranta caccia, alle 11,30, l'ora in cui i bambini a Gaza escono da scuola. Chi ha impartito quelle istruzioni sapeva che avrebbe ucciso dei bambini. I morti infatti il primo giorno sono stati oltre 200. Ancora, decine di abitanti di un quartiere erano stati rinchiusi in una scuola che il giorno dopo è stata bombardata: questo è un crimine contro l'umanità. Poi l'uso delle munizioni al fosforo bianco in pieno giorno e su aree densamente popolate, il che implica l'intenzione di bruciare e mutilare il maggior numero possibile di persone. C'è ancora nel nostro dossier una cosa che non impressiona come il sangue ma che è altrettanto drammatica: durante «Piombo fuso», il 30% dei terreni di Gaza è stato devastato con i bulldozer. Per evitare che l'esercito sia danneggiato dai processi il governo israeliano ha proibito ai militari che hanno partecipato a «Piombo fuso» di farsi intervistare e fotografare. Come identificarli? Bisogna anzitutto stabilire i fatti, attraverso le testimonianze delle vittime e gli indizi raccolti, poi eserciteremo una forte pressione su Israele. Israele non è un blocco monolitico, ci sono giovani, soldati, giornalisti che ritengono che quello che è stato fatto a Gaza sia abominevole. Diremo a Israele: avete una coscienza, aiutateci a processare i criminali. Inoltre la Cpi ha dei mezzi di pressione, strumenti per indagare e raccogliere testimonianze. E se l'inchiesta dovesse morire perché non saranno stati trovati i responsabili materiali, avremmo comunque dimostrato che ci sono stati dei crimini. Dopo l'azione penale, arriverà quella civile. Israele può nascondere i suoi ufficiali e i suoi ministri, non se stesso. Come si fa a evitare, nel caso del vostro procedimento, accuse di antisemitismo come quelle già rivolte alla conferenza di Durban II? Penso che l'azione giuridica debba essere ben distinta da quella politica. Per non cadere nell'antisemitismo mentre si porta avanti una causa contro Israele è necessario mettere sul tavolo delle prove. Antisemitismo vuol dire generalizzare: Israele, gli ebrei. Questo non è il nostro punto di vista. Se si generalizza, possono sorgere tanti fraintendimenti. Se ci si rifà alla realtà giudiziaria, il discorso diventa chiaro. Bisogna analizzano insomma i fatti, mettendo da parte le ideologie. Ma se non accetterà il confronto, sarà Israele a sollevare il vento dell'antisemitismo. 30% LE TERRE palestinesi devastate dai bulldozer israeliani durante «Piombo fuso», l'ultima offensiva contro la Striscia di Gaza. L'ONG AL MEZAN ha reso noti i dati definitivi di «Piombo fuso»: sono 1342 i palestinesi uccisi dal 27-12-'08 al 18-01-'09 nei raid israeliani contro Gaza. Tra questi 318 bambini, 109 donne, 127 anziani, 235 miliziani e 210 poliziotti. IL CONVOGLIO di aiuti umanitari organizzato da «Viva Palestina» e guidato dal parlamentare britannico George Galloway è entrato ieri a Gaza: i 99 veicoli hanno portato nella Striscia cibo, medicine giocattoli e abiti. Foto: RAFAH, ABITAZIONI PALESTINESI DISTRUTTE DALL'ESERCITO ISRAELIANO /REUTERS

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Indigeni nel mirino (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

TerraTerra Indigeni nel mirino Marica Di Pierri Il 16 dicembre 2008 Aida Quilcuè era appena tornata in Colombia da Ginevra, dove aveva partecipato al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Aveva riferito con la determinazione di sempre sulle gravi violazioni dei diritti fondamentali di cui sono vittima le popolazioni originarie nel suo paese. Quel 16 dicembre, mentre si trovava nella sede del Cric - Consiglio Regionale Indigeno del Cauca - un commando dell'esercito sparava contro il fuoristrada della guardia medica del Cric, per uccidere lei. Ma nell'autovettura crivellata di colpi, di ritorno da una brigata sanitaria, si trovava e rimaneva ucciso suo marito, Edwin Legarda. Il culmine di una lunga serie di violenze e intimidazioni di cui è stata bersaglio per il suo impegno sociale e politico. Aida è una leader indigena colombiana, una indigena Nasa, con una lunga storia di resistenza, la stessa del suo popolo, e da alcuni anni è leader del Cric. È nata e vive nel Cauca, la regione colombiana in cui il movimento indigeno è nato e si è rafforzato, e dove si resiste per difendere il territorio e la dignità dei popoli che lo abitano. Una vita di lotta quella di Aida, ma anche di intimidazioni e minacce come è per tutti quelli che in Colombia difendono i diritti umani e la pace. In Italia poche settimane fa per un ciclo di iniziative, Aida ha parlato del genocidio indigeno, della resistenza dei popoli originari in difesa della Madre Terra e dei diritti collettivi di quei popoli che l'hanno difesa per millenni e che con essa vivono in armonia. Ha raccontato la straordinaria esperienza della Minga (mobilitazione) indigena che dal 12 ottobre scorso e per due mesi ha percorso a piedi il paese per chiedere rispetto degli accordi firmati dal governo: la restituzione delle terre indigene, il diritto di consulta previa sancito dalla Convenzione 169 dell'Ilo ma anche la ratifica (rifiutata fino a oggi dalla Colombia) della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni approvata dall'Onu nel settembre 2007 come risultato di decenni di lotta e di rivendicazione. Una Minga che ha dimostrato la forza del movimento indigeno in Colombia, ma che ha anche significato una nuova ondata di repressione per i leader sociali e le popolazioni originarie e contadine, mentre nel paese continuano i massacri, le sparizioni forzate, le segnalazioni e molte comunità si trovano in situazione di continua emergenza umanitaria. La storia di Aida ha spinto 22 europarlamentari a inviare una lettera ad Uribe nella quale si chiede di costituire una commissione internazionale per monitorare le indagine sull'attentato del 16 dicembre e allo Stato di operare affinché siano garantiti la vita dei leader sociali e indigeni e il rispetto delle leggi nazionali e degli accordi internazionali ratificati dalla Colombia. «Dobbiamo liberare la Terra» ha ripetuto Aida «Per questo abbiamo lanciato un appello affinché da quest'anno il 12 ottobre diventi una Giornata Mondiale di mobilitazione in difesa della Madre Terra e contro la mercificazione della vita». Una proposta lanciata dal movimento indigeno a Belem - Brasile, durante l'ultimo Social Forum, e fatta propria immediatamente da tutto il movimento. «Difendiamo la Terra, perché dalla sua salvezza dipende la nostra, ma sosteniamo e non dimentichiamo chi lotta contro la guerra e la barbarie, come molti fratelli e sorelle in Colombia e nel mondo». Lo hanno ricordato nelle piazze di molte città anche le tante manifestazioni celebrate venerdì scorso 6 marzo, dal 2008 dichiarata Giornata contro la violenza di stato e paramilitare in Colombia. (per informazioni: www.asud.net )

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Diritti umani nel mondo, scatta la tua foto (sezione: Diritti umani)

( da "Provincia Pavese, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Diritti umani nel mondo, scatta la tua foto Il concorso per immagini proposto dal Csv scade il 20 marzo PAVIA. La fotografia racconta attraverso la magia dell'immagine, la storia dell'uomo: le nascite, le guerre, attimi di vita quotidiana fissati in una lastra. Il Centro Servizi Volontariato di Pavia, seguendo la scia del Festival dei Diritti dello scorso anno, ha voluto organizzare e bandire il primo concorso fotografico dedicato ai diritti umani nel mondo. L'intento è promuovere e ricordare i fondamenti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, attraverso una serie di parole chiave quali salute e benessere, diritto alla cura e all'assistenza, all'istruzione, all'ordine sociale, al lavoro e al riposo, fino ad arrivare a temi più alti come il diritto alla vita e alla libertà. L'obiettivo della macchina fotografica può orientarsi in continenti diversi, America, Africa, Europa, Asia e Australia; è necessario inviare il proprio materiale entro le 17 del 20 di marzo per essere ammessi al giudizio della giuria. Per i vincitori è previsto un premio di mille euro. Alcuni utili riferimenti: Csv, via Taramelli, Pavia, 0382/526328.

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<Solo la democrazia può salvare la mia Africa> (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

«Solo la democrazia può salvare la mia Africa» --> Il Nobel Soyinka parla delle tragedie della sua terra: «Molti non credono possibile difendere i diritti. È blasfemo» Finalmente una Corte internazionale ha condannato Bashir ma il Sudan purtroppo conta su troppi appoggi interessati» Martedì 10 Marzo 2009 SOCIETA, pagina 9 e-mail print nostro servizio Mariella Radaelli MILANO«Ancora molti pensano che le masse africane non abbiano gli stessi diritti delle altre e che la parola democrazia non possa essere proposta in Africa. È blasfemo», dice il grande scrittore nigeriano Wole Soyinka (1934), la cui prolifica attività va dalla drammaturgia teatrale alla poesia, dalla narrativa alla saggistica, dalla sceneggiatura cinematografica alla diaristica. Primo africano a ricevere il Nobel per la Letteratura (nel 1986), è sempre stato una voce coraggiosa che si è alzata per affermare i diritti umani e combattere la fine delle tirannie nel mondo. Lo abbiamo incontrato sabato a Senago (Villa Borromeo), Milano, arrivato dagli Stati Uniti, dove vive, per accompagnare la presentazione del libro «Il Castello» (Spirali) scritto dall'amico Massimo Baistrocchi, l'ambasciatore italiano in Nigeria. Soyinka, un commento sul mandato d'arresto contro il presidente del Sudan, Omar Hasam Ahmad al Bashir, emesso dalla Corte internazionale penale dell'Aja. Soddisfatto? «Sì. La Corte ha agito in maniera assolutamente oggettiva, in difesa delle vittime, senza distinzione né di razza né di religione. Ha portato all'evidenza i crimini di Omar al Bashir che è un criminale ricercato a livello internazionale. Voglio raccontarle una cosa. L'Organizzazione "Genocide Watch", assieme ad altre associazioni per i diritti umani, due anni fa organizzò a New York un processo simbolico a Omar al Bashir. Quel processo si svolse di fronte al quartiere generale delle Nazioni Unite, in un appartamento scelto accuratamente di fronte alla bandiera delle Nazione Unite che non hanno fatto niente per la tragedia del Darfur se non passare la palla alla Corte dell'Aja. Vi parteciparono testimoni che giunsero segretamente dal Sudan, tra i quali molti giornalisti di diversa provenienza. E poi molti sopravvissuti alle torture del governo sudanese. Io fui nominato presidente di una squadra di giudici altamente qualificati a livello internazionale. Venne mandata una lettera ad Omar al Bashir. Era invitato a comparire, magari attraverso un suo rappresentante. Alla fine di quel processo simbolico, Bashir venne ritenuto all'unanimità colpevole di crimini contro l'umanità e di seria violazione dei diritti civili». È la prima volta che un capo di Stato ancora in carica finisce nel mirino della giustizia internazionale. «C'è sempre una prima volta per tutto». La comunità internazionale è spaccata in due. La Cina e la Russia lo appoggiano e pure la Lega Araba e persino l'Unione africana. Come può quest'ultima tacere sul massacro di suoi stessi figli? «È un'eterna vergogna. L'Unione africana parla contro un tribunale internazionale che direttamente dal suolo sudanese ha evidenziato che questi gravi crimini sono stati commessi. Non mi interessa da dove venga questa Corte. Potrebbe venire dalla Luna, Marte o Venere. L'unica cosa importante è che sia arrivata a conclusioni oggettive. Ha intervistato le vittime, e anche alcuni ufficiali di Omar al Bashir». Forse la maggior parte dei membri dell'Unione africana teme lo stesso trattamento? «Questo è il punto. In rarissime circostanze l'Unione africana ha agito per rappresentare veramente il benessere e la dignità della nostra gente. L'Unione africana è solo interessata a mantenere un comportamento disonesto e immorale. Esprime una solidarietà tra leadership, specialmente se criminale. Questa sua posizione non è una sorpresa, ma una tragedia, una tragedia continua». Quanto alla Lega araba, profondamente preoccupata per questa mossa? «Avrebbe dovuto essere la prima a dare l'esempio essendo il Sudan un suo membro. La prima a ripudiare Omar al Bashir, sanzionarlo, sospenderlo o espellerlo, allo stesso modo in cui a suo tempo il Commonwealth fece nei confronti del dittatore nigeriano Abacha. Stanno cercando di rendere i cittadini africani non cittadini. Quanto alle nazioni che appoggiano il dittatore sudanese è ovvio che temono per i loro investimenti, le opportunità perse, gli accordi, i voti... . Il Sudan ha alleati nelle Nazioni Unite». Che cosa pensa dell'incidente d'auto che ha coinvolto il premier dello Zimbawe Tsvangirai e la moglie che è morta? Dietro questo incidente si nasconde qualcos'altro? «Attendiamo le inchieste, ma il mio istinto mi dice che è stato ordinato all'interno del governo. Ricordiamoci che negli ultimi anni hanno tentato di assassinarlo già molte volte, come leader rivale di Mugabe». Quando lei è ritornato in Nigeria dopo la morte del dittatore Sani Abacha (che nel '97 aveva condannato a morte lo scrittore, imprigionato alla fine degli anni Sessanta sotto la dittatura di Gowon, ndr), ha ricevuto diverse proposte per candidarsi alla presidenza del suo Paese, come riporta nel suo memoriale politico «You Must Set Forth at Dawn». Ma ha sempre rifiutato. Perché? «Quelle candidature venivano da gentaglia che non crede nella democrazia. L'Africa è mal governata. Solo il Ghana sta mostrando la via. E la Nigeria rimane una nazione divisa da conflitti interetnici». La scorsa settimana lei ha accusato l'Assemblea nazionale nigeriana di insincerità nell'affrontare i problemi costituzionali. Lei propone una revisione della Costituzione? «Sì, perché quel documento del '99 è frutto del regime militare. Dobbiamo dare ai nigeriani un pezzo di carta che sia espressione della loro volontà. E poi basta con queste divisioni interetniche. Dalla cosiddetta restaurazione della democrazia nel '99, sono morte 14 mila persone. La Nigeria vive ancora un periodo d'oscurità». Al di là della piaga dell'Aids che interessa tutta l'Africa, la meningite nel suo Paese ha ucciso 333 persone. E i casi registrati sarebbero oltre 5 mila. «Sì. La sanità è un'altra tragedia. C'è tutto un mercato di falsi medicinali comprati in Cina e in India, ma anche fabbricati a livello locale come quello sciroppo che ha recentemente provocato la morte di quasi un centinaio di bambini. Corruzione e burocrazia. C'è un'intera città che fabbrica falsi medicinali. Il ministro della Sanità è stato mandato via. Usava i soldi pubblici per i ritiri internazionali dei suoi collaboratori. Li spediva in Europa a frequentare corsi di politica». 10/03/2009 nascosto-->

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Quando la cucina stava accanto alla sala delle torture (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Quando la cucina stava accanto alla sala delle torture --> Le vicende del Palatium Potestatis in Piazza Vecchia ripercorse in una conferenza di Monica Resmini Martedì 10 Marzo 2009 TERZA, pagina 35 e-mail print Che cosa ci insegna il passato? Che cosa insegna a questa Bergamo che negli ultimi anni è diventata un fervore di cantieri, di restauri, di nuove costruzioni? Ha detto Maria Mencaroni Zoppetti, presidente dell'Ateneo: «Bergamo è un grande cantiere, la città si sta trasformando e allora bisogna considerare che i muri restano nel tempo, segnano la città più di una fontana o di una statua e allora sicuramente occorre grande cautela, attenta riflessione davanti ai cambiamenti forti». E la riflessione ha introdotto la relazione di Monica Resmini, tenuta nella ex sala consiliare di via Tasso, sulla storia del Palazzo del Podestà, in Piazza Vecchia, fra i secoli XV e XVII, palazzo dove da alcuni anni sono in corso lavori di restauro e di indagine archeologica avviati su impulso del compianto architetto Andrea Tosi. Monica Resmini insegna Storia dell'Architettura al Politecnico di Milano, collabora con l'Università di Bergamo e quella di Cremona, è stata fra gli stretti collaboratori del compianto Lelio Pagani, docente all'Università di Bergamo e per molti anni presidente dell'Ateneo. La docente ha illustrato lo sviluppo del palazzo scendendo nei dettagli, mostrando interessanti mappe relative alla sistemazione delle stanze nel XV e poi nel XVII secolo partendo da inventari e da disegni fra cui quello dell'Isabello. Ha detto Monica Resmini: «L'area del palazzo corrisponde a quella che dal Campanone abbraccia tutta l'odierna Università, una parte del Teatro Sociale. Nei secoli ha ospitato le famiglie nobili più potenti, poi il podestà della città, la sua abitazione, quindi è stato luogo pubblico e privato. La Serenissima nei primi anni della sua egemonia ebbe un atteggiamento rispettoso, abbastanza distaccato rispetto ai suoi domini sulla terraferma. Ma già nel secolo XV, con l'insediamento del podestà, la Piazza Vecchia diviene il cuore della vita cittadina, mentre in precedenza era stata sede del Mercato delle Biade. L'importanza del palazzo e della piazza appare chiara nel 1477, quando viene chiamato il Bramante ad affrescarne la facciata con le figure dei sette savi dell'antichità». L'edificio ha subito diverse modifiche nel tempo, non tanto «secondo una strategia complessiva, ma per un adattamento alle esigenze che di volta in volta si presentavano». Il podestà si insediò nel palazzo che era stato dei Suardi, degli Avogadri, più avanti della Mia a cui per gli uffici e l'abitazione del podestà venivano versati di affitto sessanta ducati d'oro. Del palazzo resta una pianta dell'Isabello e un inventario dettagliato, un'altra cartina seicentesca. Si sa che affreschi vennero realizzati dall'Oloferne attorno al 1470. Una piantina del 1627 pone in evidenza la suddivisione delle varie stanze, era il tempo del podestà Giulio Valier. Così con un certo raccapriccio si scopre che una camera era il «loco della tortura» e che confinante era il tinello dell'abitazione privata del podestà, dove di norma si pranzava e cenava. Nell'ala verso la Piazza Vecchia si trovavano le camere private, numerate: prima camera, seconda camera. E poi la «cusina», la «chiesola», la grande «sala delle udienze». Che cosa è rimasto di riconoscibile di quella organizzazione del palazzo? Poco, forse soltanto la «scala comoda» che ancora oggi si apre all'ingresso della sede universitaria di Piazza Vecchia. P. A. 10/03/2009 nascosto-->

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Mentre sua santità il Dalai Lama, a cinquant'anni dal suo esilio, parla alla comunità tibetana in esilio a Dharamsala in India, alla presenza anche di una delegazione del Trentino, (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Mentre sua santità il Dalai Lama, a cinquant'anni dal suo esilio, parla alla comunità tibetana in esilio a Dharamsala in India, alla presenza anche di una delegazione del Trentino, presso il consiglio regionale verrà esposta la bandiera tibetana alla presenza dei tibetani che vivono in Trentino Mentre sua santità il Dalai Lama, a cinquant'anni dal suo esilio, parla alla comunità tibetana in esilio a Dharamsala in India, alla presenza anche di una delegazione del Trentino, presso il consiglio regionale verrà esposta la bandiera tibetana alla presenza dei tibetani che vivono in Trentino. A partire da questo pomeriggio alle 15 la bandiera sventolerà sul lato di piazza Dante. Il consiglio regionale negli ultimi anni ha intrattenuto rapporti con le istituzioni in esilio del popolo tibetano, che riconosce nel modello autonomistico della nostra Regione un esempio per quella che potrebbe essere la soluzione dell'annosa questione tibetana. Il Trentino Alto Adige ha ospitato anche, alcuni anni fa, Il Dalai Lama, massimo rappresentante dei tibetani. Esporre una bandiera che non può essere mostrata in Tibet rappresenta un gesto di solidarietà, in ottemperanza a quanto stabilito da una mozione approvata lo scorso aprile dal consiglio regionale, in un momento in cui è necessario che l'opinione pubblica sostenga la richiesta del rispetto dei diritti umani per tutti i tibetani e per tutte le minoranze. «Solo l'azione di tutta la comunità internazionale - si legge in un comunicato del consiglio regionale - potrà portare all'avvio di un processo destinato a far sì che il governo cinese riconosca i diritti dei tibetani.» 10/03/2009

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TERMINANO oggi le iscrizioni al corso di alta formazione promosso dall'Agenz... (sezione: Diritti umani)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACA EMPOLI pag. 2 TERMINANO oggi le iscrizioni al corso di alta formazione promosso dall'Agenz... TERMINANO oggi le iscrizioni al corso di alta formazione promosso dall'Agenzia per la formazione dell'Asl 11 sul tema «Etica e bioetica nelle professioni della salute». Il corso si propone di sviluppare competenze nell'analisi e progettazione dei processi di cura e nei modelli sperimentali dei processi di cura in un'ottica di eticità. Inoltre, ha l'obiettivo di formare esperti in grado di fronteggiare controversie di natura etica nell'ambito socio sanitario ed esercitare funzioni di patrocinio dei diritti umani in collaborazione con gli organismi istituzionali preposti. L'attività formativa è in programma per i prossimi mesi di aprile e maggio e si svolgerà nei locali dell'Agenzia dell'Asl 11, in via Oberdan a Sovigliana di Vinci. E' rivolta ai laureati in medicina e chirurgia, nelle professioni sanitarie, in farmacia, psicologia, scienze dell'educazione, scienze della comunicazione, filosofia, sociologia e ai componenti dei comitati etici fino ad un numero massimo di 40 iscritti. Per iscrizioni e informazioni: segreteria organizzativa Agenzia per la Formazione dell'Asl 11, tel. 0571 704333, fax 0571 704339, e-mail stage@usl11.toscana.

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UE: HILLARY CLINTON CONFERMA L'IMPEGNO AMERICANO A COMBATTERE LA "CRISI CLIMATICA" (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 10 Marzo 2009 UE: HILLARY CLINTON CONFERMA L´IMPEGNO AMERICANO A COMBATTERE LA "CRISI CLIMATICA" Bruxelles, 10 marzo 2009 - Prima di andare nella town-hall con i ragazzi, Hillary Clinton ha avuto un incontro formale con il presidente del Parlamento Europeo Hans-gert Pöttering Hillary Clinton: "Non ho mai capito la democrazia multi-partitica. È già difficile abbastanza quella con due partiti" Hillary Clinton: "Incontro spesso degli europei che sono confusi su come il governo americano lavori" Hillary Clinton sul cambiamento climatico: "Gli Usa sono stati negligenti nell´assumersi le proprie responsabilità" Max, un attivista della Moldavia per i diritti dei gay, attira l´attenzione della Clinton con la sua maglietta La sala dell´incontro è così affollata che molte persone devono seguire l´evento in video conferenza o tramite Internet. In un´atmosfera elettrizzante il segretario di Stato americano è stato accolto da 800 giovani al Parlamento Europeo. Al centro del dibattito, fatto di botte e risposte, il futuro della prossima generazione di Europei. Sala gremita per l´evento. Migliaia di persona hanno seguito l´incontro tramite Internet. Hans-gert Pöttering ha dato il benvenuto ufficiale al Segretario di Stato Americano: "In un momento di crisi come oggi, tutti noi abbiamo bisogno di leader che abbiano una visione lunga del futuro, tenaci, con esperienza e saggezza. Signor Segretario, personalmente credo che lei sia un leader di questo tipo". "Gli Stati Uniti dimostrano come un libero continente possa essere qualcosa di più che la mera somma dei suoi Stati", ha aggiunto Pöttering. Hillary Clinton, ha ribattuto che "oggi l´Europa é vista da molti come un miracolo, dal momento che sta attraversando il periodo di pace più lungo dai tempi degli antichi Romani". "Questo è uno di quei momenti nella storia in cui bisogna fare delle scelte, e noi dobbiamo essere uniti in questo". Dopo il benvenuto ufficiale, la Clinton ha risposto alle domande dei giovani presenti in sala. In poco tempo i ragazzi hanno posto delle domande tutt´altro che innocenti, spaziando dall´economia al cambiamento climatico, passando per il terrorismo, il Medio Oriente ed i diritti degli omosessuali. Cambiamento climatico Bram, giovane socialista dal Belgio, chiede come combinare due grosse sfide: il cambiamento climatico e la crisi economica. Clinton risponde che sarebbe un errore non affrontare immediatamente il problema del cambiamento climatico. "L´amministrazione Obama è impegnata su questo tema al 100 per cento. Cercheremo di recuperare al meglio il tempo perduto in passato". "La domanda che dobbiamo porci è come condurre l´intero mondo a quanto stabilito a Copenhagen. Dobbiamo convincere Cina, India, Indonesia e gli altri Paesi in via di sviluppo dell´importanza di questo accordo, perché non è sufficiente la partecipazione di Europa e Stati Uniti". A questo proposito Clinton ha citato una dichiarazione del capo staff del presidente Obama: "Mai sprecare una buona crisi". Russia Anna dalla Russia ha fatto una domanda via Internet riguardante le relazioni tra Russia e Stati Uniti "Ci tengo a sottolineare (. ) che le nostre relazioni con la Russia non mineranno in alcun modo il supporto alla Georgia, ai Paesi balcanici e a qualunque altra regione in Europa che chieda di essere indipendente, libera, di prendere le proprie decisioni e disegnare da sola il proprio futuro senza interferenze dalla Russia". In riferimento alla recente crisi del gas, la Clinton si è detta "assolutamente contraria a usare questi strumenti intimidatori". Medio Oriente Daniel dalla Scozia chiede lumi sulla posizione americana rispetto al recente conflitto di Gaza. Il Segretario di Stato fa sapere di supportare la risoluzione tra i due Stati e giudica la posizione di Israele "di poco aiuto". Inoltre aggiunge che "la soluzione del conflitto in Medio Oriente costituisce un mio personale impegno". Diritti degli omosessuali Max dalla Moldavia, un attivista per i diritti dei gay con indosso una maglietta che riporta lo slogan "I love Hillary", pone una domanda su cosa conta di fare la nuova amministrazione Obama nella lotta alla discriminazione sessuale. "Posso solamente sperare che tutti noi vivremo abbastanza per assistere alla fine di ogni tipo di discriminazione ed al riconoscimento dei diritti umani come inalienabili e propri di ciascuna persona, a prescindere dal chi questa persona ami", è la risposta secca di Clinton. . <<BACK

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SUDAN: DIRITTI UMANI E COMUNITÀ INTERNAZIONALE (sezione: Diritti umani)

( da "marketpress.info" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 10 Marzo 2009 SUDAN: DIRITTI UMANI E COMUNITÀ INTERNAZIONALE Milano, 10 marzo 2009 - Il prossimo 19 marzo, alle ore 17. 45, l´Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: ?Sudan Diritti umani e comunità internazionale ? Il dibattito, che si focalizzerà sulle implicazioni del mandato di arresto da parte della Corte Penale Internazionale per il Presidente del Sudan, trarrà spunto anche dal volume di Marcello Flores "Storia dei diritti umani" (Il Mulino). Www. Ispionline. It . <<BACK

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Tibet, che fare? (sezione: Diritti umani)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-03-10 - pag: 12 autore: Tibet, che fare? La Cina sta iniziando a fare la voce grossa minacciando di rompere le relazioni con tutti i Paesi che incontreranno il Dalai Lama. Siccome la dittatura cinese non accetta alcuna interferenza sul problema Tibet, questa volta chi sgarra rischia una serie di sanzioni che arrivano direttamente da chii diritti umani non sa neppure che cosa siano. Il castigo più terribile potrebbe essere il blocco delle esportazioni delle merci cinesi dirette verso uno dei tanti cattivi europei. Ben venga! Sarebbe una manna per la nostra economia, messa in ginocchio proprio dal dumping di prodotti cinesi spesso di scarsa qualità.Se finisse l'invasione,le nostre poche imprese che non hanno chiuso i battenti potrebbero ricominciare a produrre con il marchio made in Ue. Giorgios Psofoskily Grecia R icorreappuntooggiil50 Úanniversario della rivolta del Tibet: da allora, e soprattutto negli ultimi anni, dopo che la Cinaè diventata un protagonista insostituibile del commercio e dell'economia mondiale, il Tibet rappresenta uno dei simboli della "coscienza infelice" di chi percepisce la difficoltà (e non certo solo in Cina) a conciliare diritti umani e business. Secondo lei, con Pechino potremmo preoccuparci di meno, perché, anzi, una rottura potrebbe troncare il flusso di prodotti cinesi sotto costo che minacciano le nostre imprese. Ci sono però anche le aziende che in Cina esportano: non a caso, tutto il mondo tira il fiato quando le prospettive di ripresa economica cinese si fanno più concrete. E dunque il conflitto con la ragion di Stato è destinato a durare; il che rende tanto più importanti le iniziative della società civile di tutto il mondo, per rafforzare la sensibilità, trasmettere solidarietà e alimentare anche in Cina i germi della critica e del dissenso. • Obama due mesi dopo Non è normale che la Borsa italiana fra giovedì e venerdì perda il 10% mentre le altre Borse perdono circa la metà. Ancor meno normale è che la perdita sia dovuta soprattutto alle grandi Banche, che perdono circa il 20% in due giorni. A questo punto con un pugno di miliardi si possono scalare le poche grandi banchee grandi aziende italiane e quindi preoccupano i dubbi che serpeggiano dall'articolo di Marco Onado («Quei reati nell'ombra che colpiscono il listino»,sul Sole 24 Ore dell'8 marzo). Però se tutte le autorità preposte continuano a lasciare in vigore le regole che ci hanno portato allo sfacelo finanziarioe non si cerca di recuperarei capitali di chi ci ha guadagnato, che ci si lamenta a fare? Quasi pietoso pare quindi il fervorino di Obama che vuole colpire i ricchi: però si è circondato di Hillary Clinton, Summers e Geithner. "Mala tempora currunt", anche Obama dopo solo due mesi non sembra più il messia. Giorgio Ortu email I nuovi pianeti è partito "Keplero", gigantesco occhio nello spazio che avrà il compito di trovare nuovi pianeti simili al nostro, sui quali la vita sarebbe in via puramente teorica possibile. Nessuno ci ha informato sul dopo. Per bene che vada, il pianeta più vicino potrebbe orbitare attorno alla stella più vicina ad appena 4 anni luce da noi. Il rischio è che il candidato ideale possa essere ben più lontano, già solo per inviare fin là un segnale radio (l'unico strumento attualmente in nostro possesso per comunicare nello spazio) potrebbero servire qualche decina di anni. Di arrivare fin là fisicamente neanche a parlarne comunque. L'unica cosa che siamo in grado di fare al momento è di inviare agli omini verdi un invito a cena, sperando che almeno loro siano in grado di intraprendere un viaggio del genere. "Keplero" è un ottimo strumento, ma al momento avere queste informazioni può servire unicamente a soddisfare la nostra curiosità e ad alimentare le nostre fantasie, nulla più. Libero Burpelli email

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Adesso sperimentiamo gli esiti disastrosi di questa insana alternativa. Roma, per la propria pec... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 10 Marzo 2009 Chiudi di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA Adesso sperimentiamo gli esiti disastrosi di questa insana alternativa. Roma, per la propria peculiare storicità che ha visto svolgersi affiancate le vicende del suo antico diritto e della fede cristiana, può ancora essere protagonista di un umanesimo rinnovato, in grado di riappropriarsi di una storia, di cui sembrava essere stata definitivamente spossessata. Legalità, diritti umani integrazione, faranno di Roma, ogni giorno di più, il luogo esemplare dell'accoglienza per chiunque, uomo, donna, bambino, anziano, ricco o povero, di qualunque razza, popolo, cultura, religione, cerchi quella dignità della persona oggi più proclamata che effettiva. Ad una tale visione universalistica del Pontefice corrisponde l'iniziativa del sindaco di creare un Osservatorio per la libertà religiosa "dal quale si leverà un costante messaggio a difesa della libertà dei credenti nel mondo, perché cessi l'indifferenza e il silenzio sui tanti crimini che ancora purtroppo si compiono per motivi ideologici e di odio fondamentalista".

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Lhasa blindata Aria di rivolta Monaci arrestati (sezione: Diritti umani)

( da "Riformista, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lhasa blindata Aria di rivolta Monaci arrestati di Junko Terao Esattamente un anno dopo gli scontri violenti di Lhasa, tutto è pronto per il cinquantesimo anniversario della fallita rivolta tibetana contro Pechino. Le forze di polizia presidiano le città e i templi nella regione autonoma del Tibet e nelle altre a presenza tibetana, teatro delle proteste anti-cinesi nel marzo 2008. Le misure di sicurezza sono state intensificate nelle ultime settimane, rafforzato il controllo dell'esercito ai confini «per prevenire attività di sabotaggio da parte della 'cricca del Dalai Lama'» - come hanno fatto sapere le autorità -, banditi giornalisti stranieri e turisti, interrotti i collegamenti ad internet. Da Pechino ieri è arrivato l'appello di Hu Jintao ai dirigenti tibetani per la costruzione di una «grande muraglia nella lotta contro il separatismo per la salvaguardia della madrepatria». Un anno fa le autorità cinesi si sono fatte prendere in contropiede. Stavolta nulla di tutto ciò si ripeterà. I primi segnali di dissenso, seppur isolati, si sono però fatti sentire. Ieri Pechino ha diffuso la notizia di alcune esplosioni a bassa intensità che durante la notte precedente hanno colpito due vetture, tra cui un'auto della polizia nella provincia di Qinghai, nel sud del Tibet, dopo dei tafferugli tra le forze dell'ordine e alcuni abitanti. Solo una settimana prima, in un monastero della stessa provincia, oltre cento monaci erano stati arrestati dopo aver partecipato ad una manifestazione in occasione del capodanno tibetano. L'hanno riferito ieri alcuni monaci a due giornalisti italiani in visita al monastero. Il corrispondente dell'Ansa (Beniamino Natale) e di Sky Tg24 (Gabriele Barbati) ieri sono stati poi fermati dalla polizia cinese per tre ore e infine rilasciati. Il 27 febbraio, l'episodio più tragico: Thapey, un monaco ventenne del monastero di Kirti, contea di Aba nella provincia di Sichuan, è sceso per strada urlando slogan con il ritratto del Dalai Lama in mano e si è dato fuoco. I testimoni raccontano che la polizia è intervenuta sparandogli, particolare che Pechino ha smentito, e pare che il monaco sia adesso fuori pericolo. Episodi lontani dalle rivolte massicce di un anno fa, ma che parlano di una rabbia mai sopita e di una tensione costante, alimentata dall'eccezionale presenza militare diventata sempre più ingombrante negli ultimi mesi. A Daofu, nello Sichuan, dove un anno fa le monache di un monastero locale si riversarono per le strade a protestare, adesso tutto è tranquillo, i centri di preghiera hanno chiuso i portoni al pubblico, ma gli abitanti si lamentano: «Dall'anno scorso sono arrivati migliaia di poliziotti e soldati e la loro presenza si fa sentire. Il cibo è più caro e difficile da acquistare perché i soldati mangiano molto». Misure per scongiurare una replica delle rivolte del marzo scorso che, però, non hanno scoraggiato del tutto i tibetani. Anche se Pechino sostiene che in Tibet è tornata la tranquillità e che la regione «vive un periodo di stabilità e crescita sociale», le proteste sono già iniziate. Le prime, silenziose, in occasione del Losar, che cade il 25 febbraio. Quest'anno, su appello del Dalai Lama, le celebrazioni sono state decisamente sottotono. Nonostante le autorità di Pechino avessero esortato a «festeggiare in grande stile», invece che partecipare a canti, corse di cavalli, danze e soliti rituali, monaci e monache si sono raccolti in preghiera per ricordare le vittime degli scontri di un anno fa e «accompagnarle nel loro passaggio verso le loro rinascite future». Non senza imbarazzo, le autorità della regione di Kardze sono dovute ricorrere ai dirigenti e ai quadri governativi in pensione per le performance musicali e danzanti, boicottate però dal pubblico tibetano. I gruppi per la difesa dei diritti umani denunciano le conseguenze del giro di vite di Pechino nei confronti dei tibetani. Per Amnesty International, il Tibet ha vissuto un anno di continue violazioni dei diritti umani e per la Free Tibet Campaign, che ha il quartier generale a Londra, il Tibet si trova «sotto una legge marziale de facto». L'International Campaign for Tibet ha pubblicato ieri un rapporto in cui snocciola i numeri della repressione: 600 i prigionieri politici arrestati nel corso dell'ultimo anno, 1200 i tibetani che mancano all'appello, semplicemente scomparsi nel nulla, centinaia i monaci dei grandi monasteri di Sera, Drepung e Ganden, da cui erano partite le proteste del 2008, arrestati dalle autorità negli ultimi mesi. Amnesty ha chiesto ieri al governo di Pechino di consentire l'ingresso agli osservatori e ai giornalisti internazionali, e di «mettere fine alle misure estreme di sicurezza che possono solo aumentare la tensione e causare ulteriori violazioni dei diritti umani» come ha dichiarato Roseann Rife, vicedirettrice del Programma Asia - Pacifico di Amnesty. L'organizzazione denuncia «detenzioni e arresti arbitrari, prolungati periodi di carcere, negazione del diritto di espressione, associazione e riunione nonchè del diritto dei tibetani di preservare cultura, linguaggio e religione». 10/03/2009

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DISCORSI non d'occasione quelli che si sono scambiati il sindaco Alemanno e Benedetto XVI, ... (sezione: Diritti umani)

( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Martedì 10 Marzo 2009 Chiudi di FRANCESCO PAOLO CASAVOLA DISCORSI non d'occasione quelli che si sono scambiati il sindaco Alemanno e Benedetto XVI, in visita al Campidoglio, ma profondamente radicati nella realtà di Roma, quale si è venuta delineando in questi ultimi anni. Città multietnica, multireligiosa, afflitta da violenza, da insicurezza per gli abitanti, da sacche di emarginazione sociale, da povertà. Certo è città universale, non una capitale nazionale soltanto. Ma proprio per questo le sue caratteristiche, nel bene e nel male, si riverberano nel mondo e lo rispecchiano. Realismo è quello del sindaco, quando dice di farsi "interprete dei sentimenti di chi vive le condizioni difficili delle nostre periferie, degli anziani soli e degli ammalati, dei disabili, delle famiglie in difficoltà, dei giovani che guardano con preoccupazione al loro avvenire, degli immigrati che cercano di integrarsi, di chi vive ai margini delle nostre comunità, di chi non ha voce". Il Papa si è sentito in totale sintonia con l'impegno degli amministratori capitolini, dichiarando ch'egli è venuto per incoraggiarli, per "condividere le attese e le speranze degli abitanti ed ascoltarne le preoccupazioni e i problemi". Ma l'accento del Pontefice cade soprattutto sulla funzione che Roma assolve come centro di cultura e di studi per giovani provenienti da tutti i continenti e che ritornano nei loro paesi per svolgervi ruoli di alta responsabilità, e su quanti scelgono Roma per continuare qui la loro vita e chiedono ch'essa sia di esempio per una integrazione fondata sul rispetto, la promozione, la tutela dei diritti fondamentali della persona umana. Dunque integrazione nella legalità sono le parole guida che Benedetto XVI consegna agli amministratori di Roma, assicurando il sostegno delle 335 parrocchie che operano nella diocesi, di cui egli è vescovo. Egli è però investito di una missione rivolta a tutta l'umanità e perciò la diagnosi delle cause che ostacolano l'osservanza delle regole di una civile convivenza, dando luogo ad intolleranza e discriminazione, raggiunge una quota più alta del panorama romano. La violenza, che dà un volto di dolore al mondo che chiamiamo post-moderno, ha origine nella "povertà spirituale che affligge il cuore dell'uomo contemporaneo". Si è immaginato che per la felicità dell'uomo occorresse eliminare Dio. Adesso sperimentiamo gli esiti disastrosi di questa insana alternativa. Roma, per la propria peculiare storicità che ha visto svolgersi affiancate le vicende del suo antico diritto e della fede cristiana, può ancora essere protagonista di un umanesimo rinnovato, in grado di riappropriarsi di una storia, di cui sembrava essere stata definitivamente spossessata. Legalità, diritti umani integrazione, faranno di Roma, ogni giorno di più, il luogo esemplare dell'accoglienza per chiunque, uomo, donna, bambino, anziano, ricco o povero, di qualunque razza, popolo, cultura, religione, cerchi quella dignità della persona oggi più proclamata che effettiva. Ad una tale visione universalistica del Pontefice corrisponde l'iniziativa del sindaco di creare un Osservatorio per la libertà religiosa "dal quale si leverà un costante messaggio a difesa della libertà dei credenti nel mondo, perché cessi l'indifferenza e il silenzio sui tanti crimini che ancora purtroppo si compiono per motivi ideologici e di odio fondamentalista".

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Havel: democrazia, l'Europa alzi la voce (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-10 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE L'ex presidente Havel: democrazia, l'Europa alzi la voce PRAGA — L'ex presidente ceco VÁclav Havel ha esortato l'Unione europea ad alzare la voce nella difesa dei diritti umani nel mondo. «L'Ue deve dire ad alta voce che non è indifferente a quello che succede e che non ha intenzione di soccombere al male», ha detto l'ex dissidente anti-comunista intervenendo a Praga nel corso di una conferenza sul sostegno alla democrazia. «Non dobbiamo chiudere gli occhi su ciò che sta succedendo in Cina, Russia, Birmania, Cuba, Bielorussia e in altri Paesi», ha aggiunto Havel mettendo in guardia dal rischio di anteporre la difesa degli interessi economici alla tutela dei diritti umani. «Ogni partnership deve essere fondata sulla sincerità», ha dichiarato riferendosi all'iniziativa della presidenza ceca dell'Ue di tenere a Praga il vertice Ue-Cina e di invitare la Bielorussia a una conferenza nella capitale. Havel compariva per la prima volta in pubblico dopo un ricovero per infiammazione polmonare.

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Gli interrogativi sul fine vita (sezione: Diritti umani)

( da "Nuova Ferrara, La" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Gli interrogativi sul fine vita Ieri dibattito sul testamento biologico Il «Coordinamento per il testamento biologico e contro la tortura di Stato» ha organizzato ieri nella sala dell'Arengo di palazzo municipale un dibattito che ha messo a confronto Bruno Di Lascio, presidente dell'Ordine dei medici di Ferrara, e due docenti della nostra Università, Piero Stefani, che insegna Filosofia della religione, e Paolo Veronesi, professore di Diritto costituzionale. Tema dell'incontro, i provvedimenti in corso di approvazione al Senato, sul fine vita, sulla libertà per il cittadino che si trovi in condizioni simili a quelle di Eluana Englaro.

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Se l'Onu vieta di criticare l'Islam (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2009-03-10 num: - pag: 34 autore: di CHRISTOPHER HITCHENS categoria: REDAZIONALE RISOLUZIONE DELL'ASSEMBLEA Se l'Onu vieta di criticare l'Islam L a religione musulmana avanza pretese particolarmente ambiziose. Tutte le religioni lo fanno, è ovvio, in quanto rivendicano la conoscenza della volontà di un essere supremo e se ne fanno interpreti esclusive. Ma solo l'Islam si dichiara depositaria della rivelazione ultima e finale della parola di Dio, l'eccelsa somma di tutti gli spiragli di verità concessi alle altre fedi, a portata di tutti i credenti grazie al testo inscalfibile e immutabile della «recitazione», o Corano. Se si ha talvolta l'impressione di avvertire, in tale pretesa, echi implicitamente assolutisti o persino totalitari, questo potrebbe derivare non da una lettura intransigente del libro sacro, bensì dalla religione stessa. Oggi sono i cosiddetti musulmani tradizionali, raggruppati nell'Organizzazione della Conferenza islamica, a chiedere alle Nazioni Unite non solo di consentire all'Islam di proclamare verità inconfutabili, ma anche di tutelarlo ufficialmente da qualsiasi critica o divergenza di opinione. Benché redatta in termini che ricalcano il linguaggio dei diritti umani e della condanna di ogni discriminazione, la Risoluzione 62/154 delle Nazioni Unite, non vincolante, sulla «Lotta alla diffamazione delle religioni», in realtà si propone di estendere la protezione non agli esseri umani, bensì alle idee ed opinioni, garantendo esclusivamente a queste ultime l'immunità dalle «offese». La prefazione del testo è infarcita di falsità che ormai non fanno più ridere, come nel seguente passaggio, in cui si dichiara che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite: «Ribadisce l'importanza di sviluppare contatti ad ogni livello allo scopo di approfondire il dialogo e favorire la comprensione tra diverse culture, religioni, credenze e civiltà, e accoglie a questo proposito la Dichiarazione e Programma di azione adottato dall'incontro ministeriale sui diritti umani e la diversità culturale del movimento dei Paesi non allineati, tenutosi a Teheran il 3 e 4 settembre 2007». Si capisce subito a che cosa si vuole arrivare (mi rammarico di non aver potuto partecipare a questo incontro per riferire direttamente sulle sue ricche e variegate sfumature culturali, ma il visto mi è stato negato). Le clausole che seguono il preambolo ampolloso appaiono ancor più tendenziose e i toni si fanno perentori con il delinearsi della risoluzione vera e propria. Per esempio, il Paragrafo 5 «esprime la profonda preoccupazione che l'Islam venga frequentemente ed erroneamente associato alle violazioni dei diritti umani e al terrorismo», mentre il Paragrafo 6 «sottolinea con crescente sdegno l'intensificarsi della campagna di diffamazione delle religioni e degli appartenenti alle minoranze musulmane in seguito ai tragici eventi dell'11 settembre 2001». Avete capito come funziona il trucco? Nelle stesse settimane in cui la risoluzione viene presentata alle Nazioni Unite per il rinnovo annuale, il principale Paese promotore dell'iniziativa (il Pakistan) firma un accordo con i talebani per chiudere le scuole femminili nella valle di Swat (a meno di 200 km dalla capitale Islamabad) e imporre ai suoi abitanti la Sharia, o legge islamica. Questa capitolazione è conseguenza diretta di una campagna di inaudite violenze e intimidazioni, comprese le decapitazioni pubbliche, ma è vietato menzionare la religione dei responsabili di tante atrocità, per evitare che la fede venga «associata» alle violazioni dei diritti umani e al terrorismo. Nel Paragrafo 6 si avverte il tentativo esplicito di confondere l'etnia con la religione. Tale insinuazione (che per inciso respinge gli attentati criminali dell'11 settembre, di palese ispirazione religiosa, come semplici «tragici eventi») è in realtà essenziale all'intero progetto. Se si riesce ad abbinare razza e religione, allora la condanna indiscussa della discriminazione razziale potrà essere subdolamente estesa anche alla discriminazione religiosa. è una mossa goffa, ma funziona: la prova del suo successo è il termine assurdo e inutile di islamofobia, oggi di uso corrente come arma di ricatto morale. Per chiarezza, la fobia è una paura o un'avversione istintiva e invincibile per qualcosa. Ma alcuni di noi sanno spiegare con relativa calma e lucidità perché ritengono che la «fede» sia la più sopravvalutata delle virtù. (E non chiamateci «fobici», altrimenti protesteremo anche noi per l'«offesa»). L'intero scenario sarebbe molto meno intricato e confuso se il Pakistan, mettiamo, non insistesse nell'affermazione assurda e ripetutamente screditata che la religione possa determinare la nazionalità. Sono proprio queste rozze fusioni — che cosa distingue un saudita da un pachistano, la religione o l'etnia? — a suggerire una sovrapposizione tra religione e razza. Sarebbe di grande aiuto se gli hadith musulmani non prescrivessero la pena di morte per coloro che rinunciano all'Islam: ciò permetterebbe, anzi, di distinguere il credente sincero dall'ipocrita, e (nel caso delle donne con il velo o il chador) chi agisce con convinzione da chi subisce le pressioni della famiglia. Anziché fare ordine in casa propria e affrontare questioni ben più gravi, come il massacro dei musulmani sciiti per mano dei musulmani sunniti (e viceversa), la profanazione dei luoghi sacri musulmani da parte di malfattori musulmani, la discriminazione contro i musulmani Ahmadi da parte degli altri musulmani, la Risoluzione delle Nazioni Unite si propone di allargare l'area dell'oscurantismo dalla sua attuale patria nel mondo islamico fino al cuore delle democrazie postilluministiche, dove sono gli individui a vantare diritti, non le religioni. Andiamo a vedere dove ci porta il Paragrafo 10. Dopo aver elogiato superficialmente il diritto alla libertà di espressione, si afferma che «l'esercizio di tale diritto comporta doveri e responsabilità speciali e pertanto potrà essere soggetto a limitazioni imposte dalla legge o rese necessarie per il rispetto dei diritti e della reputazione altrui, per la sicurezza nazionale e la tutela dell'ordine pubblico, della salute pubblica, della morale e del rispetto per le fedi e le credenze religiose». Il pensiero sepolto in questa prosa tanto stereotipata è orrendo quanto la lingua che lo esprime e significa: attenti a come parlate, perché è nostra esplicita intenzione incriminare tutte le opinioni che dissentono dall'unica vera fede. E poi non dite che non siete stati avvertiti. traduzione di Rita Baldassarre

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L'INUTILE SPIRITO OLIMPICO (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

n. 59 del 2009-03-10 pagina 1 L'INUTILE SPIRITO OLIMPICO di Filippo Facci Dite, accade qualcosa che non sapevamo? Prendiamoci qualche responsabilità, allora: prendiamocele noi cittadini che puerilmente dicevamo che sport e politica non andavano mischiati e buonasera, tutti davanti alla tv; prendiamole noi imprenditori che passando da quelle parti non ci lamentiamo perché ci pare sempre tutto abbastanza normale, o non esagerato come dicono; o ancora noi governo incapace semplicemente di disertare una cerimonia d'apertura che era farlocca come tutto il resto, coi tibetani trucidati mentre una bambina fantastica cantava l'Ode alla madrepatria ma con la voce di un'altra, che aveva denti meno perfetti, mentre i fuochi d'artificio in tv erano generati al computer e scorrevano immagini con laghi azzurri e foreste verdi e panda giocosi e vie della seta e insomma tutto, fuorché il Partito che storicamente ha distrutto tutto questo; noi atleti incapaci di fare come la tedesca Imke Duplitzer, che ha disertato perlomeno la cerimonia d'apertura e si è chiesta se fosse più importante la giustizia o la sua medaglia, incapaci di parlare anche solo come Margherita Granbassi, secondo la quale «per il Tibet libero rinuncerei ai giochi»; le responsabilità prendiamocele noi ministero degli Esteri o se volete del Commercio estero, capace di far la voce grossa solo con chi non conta niente, e attentissimo, solo pochi giorni fa, a prender le distanze dai sindaci Alemanno e Cacciari perché colpevoli di una mera ospitata a quel reietto del Dalai Lama: mentre noi, noi Farnesina, «ribadiamo il nostro sostegno alla politica di una sola Cina». Quale Cina? Quella che arrestava la 79enne Wu Dianyuan perché aveva chiesto il permesso di protestare durante le Olimpiadi, condannata perciò a un anno di lavoro forzato? O quella del 24enne tibetano Pema Tsepak, morto di percosse della polizia qualche giorno fa? Oh, ma di elenchi ne abbiamo davvero abbastanza. Dov'è l'elenco delle multinazionali che hanno sospinto Pechino in barba a qualsiasi spirito Olimpico? Dov'è, colleghi, una bella inchiesta sulle motivazioni olimpiche di Coca-Cola, Kodak, Visa, Samsung, Swatch e Panasonic? O una sulle due ditte canadesi, Bombardier e SNC-Lavalin, che sostennero la candidatura di Pechino anche contro la loro connazionale Toronto? E perché il 21 giugno non fece gran rumore, durante il passaggio della torcia a Lhasa, quel capo del Partito comunista del Tibet che urlò «Possiamo sconfiggere in modo definitivo la cricca del Dalai Lama»? Di che ci lamentiamo? Ce l'hanno raccontata, ce la siamo fatta raccontare. «Se assegnerete i Giochi a Pechino, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani» disse nel 2001 Kiu Jingmin, buffonesco vice presidente del comitato olimpico cinese. E dopo l'assegnazione, nello stesso anno, il presidente Jacques Rogge disse che la situazione dei diritti umani sarebbe migliorata, e aggiunse che il Cio altrimenti avrebbe preso dei provvedimenti. Da allora, letteralmente inventando, il Cio ha sostenuto per anni che la Cina avesse fatto progressi: ha smesso i primi di settembre. Poco prima delle Olimpiadi c'era poi quell'altro fenomeno, Wang Wei, il segretario del Comitato promotore di Pechino, che assicurava come «i giochi miglioreranno tutte le condizioni sociali, compresa l'educazione, la salute e i diritti umani». Non hanno garantito niente, non è migliorato niente. La repressione, in Tibet, è tornata ai livelli della Rivoluzione culturale. E il Cio, come massima esposizione, se l'è presa col giamaicano Usain Bolt per il suo stile nel festeggiare le vittorie. E tutte le organizzazioni umanitarie non smettevano di documentare come la Cina stesse tradendo qualsiasi spirito olimpico. Prendiamocela, qualche responsabilità: sono tutte libere e disponibili. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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LATRONICO (PDL): SUL CASO FALCONE INTERESSATA LA FARNESINA (sezione: Diritti umani)

( da "Basilicanet.it" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

LATRONICO (PDL): SUL CASO FALCONE INTERESSATA LA FARNESINA 10/03/2009 09.20.49 [Basilicata] ''Incontrerò² nelle prossime ore il sottosegretario agli esteri Enzo Scotti per chiedere un interessamento del governo nazionale sulle condizioni di vita nelle quali attualmente si trovano Angelo Falcone e Simone Nobili, arrestati in India due anni fa, mentre erano in vacanza, con l'accusa di essere in possesso di stupefacenti, in quanto le celle in India sono in condizioni assolutamente precarie, sovraffollate e in pessime condizioni igieniche e i due ragazzi patiscono evidenti difficoltà  di comunicazione e di relazione con la polizia locale, e non riescono a comunicare con i familiari in Italia''. Lo ha annunciato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, cofirmatario di una lettera inviata nei giorni scorsi dal senatore Guido Viceconte al ministro degli esteri, Franco Frattini. â??Chiederò² direttamente al sottosegretario Scotti di attivarsi, attraverso le autorità  italiane in India, affinché© vengano rispettate le convenzioni internazionali in materia di difesa dei diritti umani e affinché© le condizioni e il trattamento dei prigionieri, all'interno del carcere di Nahan, nello Stato dell'Himachal Pradesh, siano conformi con gli obblighi internazionali per la difesa dei diritti umani. Infine, rinnoverò² lâ??invito a lavorare nel più¹ breve tempo possibile alla stipula di accordi bilaterali con l'India in materia di diritto penale e per il trasferimento dei detenuti in Italiaâ? . bas 02

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ULSTER SULL'ORLO DELL'ABISSO, ASSASSINATO UN ALTRO POLIZIOTTO TRICHET: RIPRESA DAL 2010 LA CINA BLINDA IL TIBET La Bei dice no alle case automobilistiche - STAMINAL OBAMA E LA (sezione: Diritti umani)

( da "Dagospia.com" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

HomePage | Segnala articolo --> ULSTER SULL?ORLO DELL?ABISSO, ASSASSINATO UN ALTRO POLIZIOTTO ? TRICHET: RIPRESA DAL 2010 ?LA CINA BLINDA IL TIBET ? La Bei dice no alle case automobilistiche - STAMINAL OBAMA E LA NUOVA DIPLOMAZIA USA - MERCK COMPRA SCHERING (41 MLD $)? Rassegna stampa internazionale a cura di Apcom Terrorismo in Irlanda 1 - SPAGNA EL PAIS - "L'assassinio di un poliziotto pone l'Ulster sull'orlo dell'abisso". Apertura dedicata al nuovo attentato nel Nord Irlanda contro agenti inglesi, argomento di interesse alla luce delle analogie con il terrorismo nei Paesi Baschi. "Gli Stati Uniti cercano un nuovo equilibrio nella loro diplomazia". Dalla Cina a Cuba, dall'Europa all'Estremo oriente, Clinton in meno di un mese ha cercato di ristabilire e rafforzare la posizione internazionale degli Usa. Intervista al presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini. "Non sono il delfino di Berlusconi". EL MUNDO - Titolo principale dedicato all'attacco in Nord Irlanda. "Assassinato un agente a Craigavon in un nuovo attacco in Irlanda del Nord". In un documento esclusivo rileva che"La caccia all'immigrato è arrivata in Catalua y Castilla-La Mancha". Alcuni commissariati iberici hanno stabilito un numero di arresti mensili di 'sin papeles'. Intervista al padre del Gilad Shalit, il soldato israeliano nelle mani dei miliziani di Hamas da tre anni. "Temo che mio figlio non tornerà mai". Jean-Claude Trichet 2 - FRANCIA LE FIGARO - "Trichet annuncia la ripresa a partire dal 2010": per il presidente della Banca centrale europea i mercati sottovalutano l'importanza delle misure di rilancio. "Il quadro che svela il vero volto di Shakespeare": lo sostiene un inglese, il proprietario della tela che risale al 1610, sei anni prima della morte del drammaturgo. "Gruppo di lavoro franco-messicano per studiare il trasferimento in Francia di Florence Cassez", la donna francese condannata in Messico a 60 anni di prigione. "Obama dice sì alla ricerca sulle cellule staminali": ieri il presidente americano ha firmato un decreto che autorizza il finanziamento della ricerca da parte dello stato federale, vietato da Bush per ragioni etiche. Tibet: "Cinquant'anni di esilio per il Dalai Lama": la Cina in stato di massima allerta. LIBERATION - Apertura sulla legge che sanziona il download illegale": il testo esaminato dall'Assemblea nazionale prevede il blocco dell'accesso alla Rete: un sistema, secondo Liberation, basato sulla repressione. Caso Florence Cassez: istituito un gruppo di lavoro sul caso della francese in carcere in Messico: Sarkozy e Calderon si impegnano a rispettarne le conclusioni. "I deputati autorizzano la pubblicità per l'alcol su internet": il ministro della salute, Roselyne Bachelot, evoca "un'apertura controllata e regolamentata". 3 - GRAN BRETAGNA THE GUARDIAN - "Escalation di violenza in Ulster" con l'omicidio di un poliziotto: secondo attacco in tre giorni in Irlanda del nord; anche per questo attentato si attribuisce la responsabilità agli irriducibili cattolici. "L'Onu condanna la Gran Bretagna per alcuni casi di tortura": un rapporto rileva gravi violazioni dei diritti umani e atti illegali ai danni dei detenuti nell'ambito del programma di rendition Usa. "Il sollievo degli scienziati per la nuova politica di ricerca sulle cellule staminali": Harvard dà il benvenuto all'inizio di una nuova epoca di collaborazione con gli Stati uniti. Dalai Lama THE INDEPENDENT - "Ucciso un poliziotto in un nuovo attacco in Ulster": l'Irlanda del Nord in allarme con l'omicidio di un terzo membro delle forze di sicurezza in tre giorni. "Fede e cervello": un gruppo di scienziati annuncia di aver individuato quella zona del cervello che regola la fede religiosa. "L'Onu condanna la Gran Bretagna per le rendition": il rapporto accusa Londra e la sua complicità con gli Stati uniti. THE TIMES - "La mente degli attentati di Lahore sfuggito alla polizia": Mohammed Ageel è considerato l'organizzatore dell'attacco terroristico contro la squadra di cricket. "La Cina parla di 'Grande Muraglia' per preservare l'unità" del Paese, in occasione dell'anniversario della rivolta tibetana. "La Bei dice no alle case automobilistiche": respinta la richiesta di prestiti per 40 miliardi di euro in prestiti a tassi agevolati. THE FINANCIAL TIMES - "Previsioni di recessione per il 2010": il rischio di recessione in Europa durerà anche per il prossimo anno secondo un rapporto della Commissione europea, di cui il Ft ha ottenuto il testo. "La Cina blinda le città tibetane" in occasione dell'anniversario della rivolta. L'azienda farmaceutica "Merck & Co acquista la concorrente Schering-Plough per 41,1 miliardi di dollari": se sommati tra loro, i ricavi complessivi delle due societa' arrivano quasi a 50 miliardi di dollari. Nella pagina dei commenti un intervento del presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva: "Il futuro dell'umanità è ciò che interessa veramente". Barack Obama 4 - STATI UNITI NEW YORK TIMES - "La finanziaria di Obama affronta l'esame dei baroni dei partiti": il presidente degli Stati Uniti farà affidamento sui 'gatekeeper' (Guardiani) delle commissioni al Congresso per determinare come i suoi piani su imposte e spesa possano procedere. "I giudici della Corte suprema fissano un limite alla portata della legge elettorale": la decisione ha scatenato un aspro dibattito tra i giudici della Corte Suprema sulla protezione del diritto di voto per le minoranze. "Gli Stati Uniti hanno bloccato alcune operazioni in Afghanistan per timori su morti civili": lo stop, durato circa due settimane, è arrivato dopo una serie di raid notturni delle truppe per le operazioni speciali nei mesi recenti in cui sono rimasti uccisi donne e bambini. michelle obama per i senza tetto WASHINGTON POST - "La politica sul commercio di Obama si concentrerà sulle questioni sociali": l'amministrazione americana si prepara ad assumere una posizione più rigida con i suoi partner commerciali, sottolineando aspetti che variano dal dislocamento dei lavoratori statunitensi al cambiamento climatico. "I dissidenti 'punzecchiano' i democratici": mentre si avvicina il voto sulla finanziaria, la rivolta interna si offre all'inseguimento dei programmi di vasta portata del presidente. [10-03-2009] Terrorismo in IrlandaVIGNETTA OBAMA

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Tibet: dalla mozione in Parlamento la speranza di un impegno forte (sezione: Diritti umani)

( da "Articolo21.com" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Tibet: dalla mozione in Parlamento la speranza di un impegno forte di Fabio Evangelisti Il voto che oggi la Camera dei Deputati esprimerà sulla mozione concernente iniziative per il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche in Tibet sarà, con ogni probabilità, unanime. E? già accaduto qualche settimana fa sullo stesso argomento per la mozione unitaria sulla Birmania, un altro contesto internazionale altrettanto preoccupante, e non possiamo che rimarcarne l?aspetto positivo. In questi giorni dal Tibet non arrivano certo notizie rassicuranti: oltre 100 monaci tibetani del monastero di An Tuo sono stati arrestati dopo una manifestazione avvenuta due settimane fa in occasione del Capodanno tibetano e non si hanno notizie sul loro ritorno al monastero. Ed è forte la tensione che si avverte anche per la doppia ricorrenza legata al 10 marzo: cinquant'anni fa, infatti, il movimento di resistenza tibetano culminò con una sollevazione contro i cinesi che fu duramente repressa con migliaia di morti, mentre quest?anno è l'anniversario delle manifestazioni che nel 2008 hanno coinvolto i monaci, le suore, i cittadini tibetani, nella lotta contro la repressione cinese, anche queste finite in un bagno di sangue. A nessuno, però, può sfuggire che una mozione non ha altro potere che quello di continuare a stimolare, a tenere vivi l'attenzione e l'impegno, in questo caso del Governo italiano, su una questione che ancora per molto tempo si trascinerà, purtroppo, tra repressione e normalizzazione. Ed è proprio su questo che ci aspettiamo impegni forti e decisi che dovranno puntare a favorire soprattutto una soluzione rispettosa e garante dell'autonomia culturale, politica e religiosa dei tibetani, attraverso segnali politici chiari da parte del nostro Governo alle autorità cinesi. Ma alcuni di questi auspicati segnali, delle ultime settimane e degli ultimi mesi, non sono i più incoraggianti, per quanto riguarda la nostra politica estera, a cominciare dal non aver programmato incontri ufficiali proprio con il capo spirituale dei tibetani a livello governativo durante la consegna della cittadinanza onoraria che la città di Roma gli ha tributato lo scorso 9 febbraio. In altre stagioni politiche si sono sempre manifestate una sensibilità e un'attenzione maggiori verso una situazione oggi definita da più parti preoccupante quale è quella della repressione cinese in Tibet. Non vorremmo davvero che questo silenzio possa aver significato una sorta di delegittimazione o marginalizzazione del ruolo del Dalai Lama, percepito infine come una fastidiosa incombenza. Ma più in generale, la sensazione che si ha è che ci si stia, in qualche modo, marginalizzando rispetto al contesto internazionale. La nostra politica estera soffre di mancanza di personalità, di autonomia politica perché siamo o marginali o al traino. Le difficoltà in cui si dibatte la nostra diplomazia appaiono evidenti da vari segnali: è stato annunciato in queste ultime ore il prossimo viaggio in Europa del Presidente Obama, ma nelle sue varie tappe Roma non è prevista; la telefonata di rito del presidente americano eletto al premier italiano è arrivata nella seconda metà di febbraio, mentre vi erano anni in cui ciò accadeva pochi giorni dopo dal primo martedì di novembre successivo all?elezione; nelle scorse settimane, dopo aver rifiutato risolutamente come Governo italiano qualsiasi contatto con l'Iran di Ahmadinejad, è bastato che il nuovo Presidente Obama e il Segretario di Stato Clinton avessero accenti nuovi nei confronti dell'Iran perché subito, appunto, il nostro Governo si accodasse, però un conto è quando siamo i primi o fra i primi, un conto è quando siamo in scia; non abbiamo avuto un'iniziativa politica autonoma e coraggiosa nemmeno quando si è verificata la gravissima crisi di Gaza dove siamo stati spettatori mentre il presidente francese ha avuto iniziative autonome di carattere internazionale. Insomma, occorre che al più presto l'Italia possa tornare a svolgere un ruolo positivo e propositivo sullo scenario internazionale e, nel caso specifico della mozione in questione, che il nostro Governo garantisca un impegno diretto, con più autonomia politica, a maggior ragione oggi in qualità di Presidente di turno del G8, che potrebbe allargarsi ad altri soggetti, su una questione come quella tibetana che è l'emblema della violazione dei diritti umani.

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Italia-Cina: il nostro è "mercantilismo apolitico" (sezione: Diritti umani)

( da "KataWeb News" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Italia-Cina: il nostro è "mercantilismo apolitico" 10 marzo 2009 alle 09:18 — Fonte: rampini.blogautore.repubblica.it — 0 commenti John Fox e François Godement hanno presentato ieri a Roma il loro rapporto di analisi " China power audit" , elaborato per lo European Council of Foreign Relations. E' uno studio pregevole, di cui riassumo molto schematicamente la tesi principale: influenzare la Cina non è facile (anche gli Stati Uniti fanno fatica, e ottengono risultati modesti), ma di certo riesce impossibile all' Unione europea finché affronta i rapporti con Pechino in ordine sparso. Un' immagine presa da quello studio: la Cina ha capito che le relazioni con l' Unione europea assomigliano a una partita a scacchi in cui da una parte c' è un giocatore solo (Pechino), dall' altro un gruppo di giocatori che litigano pubblicamente tra loro sulle mosse da farsi. I dirigenti cinesi giocano su queste divisioni, distribuendo " premi" e " castighi" ai vari paesi: come nel caso della clamorosa cancellazione del vertice Ue-Cina sul finire dell' anno scorso decisa per punire Sarkozy (allora presidente di turno Ue) che aveva ricevuto il Dalai Lama. Secondo gli autori del rapporto l' Italia ha avuto verso la Repubblica Popolare un atteggiamento di " mercantilismo apolitico" : da una parte ha coltivato tentazioni protezionistiche sperando di poter attutire l' impatto della concorrenza cinese sui settori industriali più esposti (tessile-abbigliamento, calzaturiero), d' altro lato quasi per farsi " perdonare" il protezionismo è stata più timida di altri paesi nella difesa dei diritti umani in Cina, in Tibet. Fox e Godement vedono nella Germania di Angela Merkel (che ha cambiato nettamente politica rispetto a Schroeder) l' unico paese europeo che ha tenuto testa alla Cina abbastanza bene: sui diritti umani ha una posizione intransigente, senza farsi intimorire dalle minacce di ritorsioni commerciali. La Cina ha bisogno delle tecnologia made in Germany, e pur facendo la voce grossa non ha mai veramente dato seguito alle sue minacce. L' industria tedesca non è stata penalizzata malgrado l' incontro tra la Merkel e il Dalai Lama abbia provocato un periodo di gelo nelle relazioni diplomatiche bilaterali. Resta il fatto che anche la Germania da sola pesa troppo poco. In mancanza di una posizione comune dell' Unione europea, continueremo ad assistere a questo paradosso: l' Ue è ormai il partner commerciale più importante della Repubblica Popolare (abbiamo sorpassato gli Stati Uniti come mercato di sbocco per il made in China) ma Pechino non prende sul serio il ruolo europeo. rampini

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<Adesso processiamo Tel Aviv> (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

DIRITTI UMANI . L'atto d'accusa delle ong: un'inchiesta internazionale per i massacri di Gaza «Adesso processiamo Tel Aviv» CRIMINI DI GUERRA Parla l'avvocato Devers, rappresentante all'Aja dell'istanza di centinaia di organizzazioni non governative che si sono costituite per portare alla sbarra l'esecutivo Olmert: procedimento necessario perché tutti gli stati comprendano che l'ordine mondiale non può essere fondato su dei crimini contro l'umanità Il procuratore della Corte penale internazionale Ocampo: indagine possibile Michelangelo Cocco ROMA «Esiste una possibilità che ciò accada». Così l'altro ieri Luis Moreno Ocampo sulla possibilità di aprire presso la Corte penale internazionale (Cpi) un'inchiesta su «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità» nei confronti d'Israele per i massacri di palestinesi perpetrati durante l'operazione «Piombo fuso» a Gaza. Si tratterebbe di una rivoluzione, perché - ha sottolineato Perfil, il domenicale di Buenos Aires che ha riportato le dichiarazioni di Ocampo - sarebbe la prima volta che un organismo internazionale riconosce l'Autorità palestinese (Anp) come «stato indipendente». «Stiamo valutando la questione - ha aggiunto Ocampo - siamo in una fase di analisi». L'avvocato Gilles Devers è il legale rappresentante presso la Corte dell'istanza di centinaia di organizzazioni non governative (ong) e associazioni che si sono costituite contro i crimini di guerra. Con Devers - ieri a Roma per illustrare l'iniziativa giuridica della società civile internazionale promossa in Italia dal Network degli Artisti italiani e lanciata dalla Rete dei Traduttori per la diversità linguistica Tlaxcala - abbiamo discusso del procedimento. Avvocato Devers, può spiegarci come è nata la vostra iniziativa? Si tratta di un'iniziativa militante, portata avanti da oltre 350 associazioni - europee, africane, mediorientali e sudamericane - testimoni dell'offensiva «Piombo fuso» contro la Striscia di Gaza. Il 22 gennaio abbiamo depositato la denuncia per «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità» presso La Corte penale internazionale (Cpi). Lo stesso giorno - questo è un elemento molto importante per la procedura - l'Autorità palestinese (Anp) ha dato competenza alla Cpi. Se gliel'avesse negata, solo un intervento del Consiglio di sicurezza dell'Onu avrebbe potuto obbligare la Cpi a indagare, come è avvenuto nel caso del Sudan. Cosa che però nel nostro caso sarebbe stata impossibile, per il veto che sicuramente avrebbero opposto gli Stati Uniti. Per questo prima le organizzazioni non governative (ong) hanno deciso di costituirsi come testimoni del crimine. Poi l'Anp - con un accordo politico tra Hamas e Fatah - ha riconosciuto l'autorità della Cpi Il procuratore Ocampo ha chiesto chiarimenti tra cui quello su chi rappresenti lo Stato a Gaza. A quel punto c'è stata una seconda visita all'Aja, da parte dell'ambasciatore, del ministro della giustizia e degli esteri palestinesi, per riunire tutti gli elementi e mostrare che l'Anp rappresenta il popolo palestinese e che se la Cpi invierà ispettori a Gaza, saranno ben accolti. Ma Israele non è firmatario del Trattato di Roma che nel 1998 istituì la Cpi: ciò non inficia il procedimento? La Cpi agisce nell'ambito del diritto penale, cioè della ricerca del criminale X, Y, o Z. Si occupa prima di tutto dei fatti: dove è stato commesso il crimine? A Gaza, e l'Autorità palestinese le ha dato competenza, dunque il la Corte può indagare a Gaza. Ci sono ancora dei dettagli da esaminare, ma credo si tratti di problemi superabili. Perché rivolgersi alla Cpi e non alle giurisdizioni nazionali, come avvenuto in passato per altri massacri a Gaza? Ci rivolgeremo anche ai giudici di singoli stati: all'inizio di aprile depositeremo a Madrid un dossier su un astrofisico della Nasa che lavora negli Stati Uniti ma ha famiglia nella Striscia. La sua abitazione era conosciuta da tutti i bambini di Gaza, alcuni dei quali hanno imparato a osservare le stelle col telescopio che aveva istallato sul tetto. Il figlio di questo signore è rimasto ucciso a causa del bombardamento della sua casa da parte dall'aviazione israeliana. Ci sono tanti altri casi simili. Faremo altre denunce, presso altre corti, in relazione alla nazionalità delle vittime. Cercheremo di presentare denunce in tutti e 47 i paesi del Consiglio d'Europa che dipendono dalla Convenzione Ue sui diritti dell'uomo. L'ex presidente della Cpi Antonio Cassese, ha detto che la Corte «può svolgere un'azione efficace solo con la cooperazione degli stati» e che «la giustizia internazionale deve essere prudente e saggia, altrimenti rischia di essere considerata poco credibile». La cooperazione c'è nel momento in cui 110 stati hanno firmato la ratifica della Cpi. Susan Rice, la rappresentante dell'Amministrazione statunitense presso l'Onu, nel suo discorso d'investitura ha dichiarato che la Corte è uno strumento degno di stima. Utilizziamo la procedura prevista dal Trattato di Roma e quindi non vedo rischi di minare la credibilità della Corte. Se la procedura divenisse d'ostacolo alla pace - nel caso domani si palesasse un accordo politico ed economico - il Consiglio di sicurezza avrebbe il potere di sospenderla per un anno (rinnovabile). La giustizia deve fare il suo corso affinché Israele e tutto il mondo comprendano che l'ordine mondiale non può essere fondato su dei crimini contro l'umanità. Quali indizi di «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità avete raccolto? Anzitutto una distinzione: i primi fanno riferimento a violazioni delle protezioni stabilite per i civili dalle leggi di guerra, i secondi a un crimine di guerra sistematico in cui, attraverso mezzi militari, si prende di mira la popolazione civile. Ad esempio, il primo giorno di guerra (il 27 dicembre 2008, ndr) è stato dato un ordine di bombardamento, per quaranta caccia, alle 11,30, l'ora in cui i bambini a Gaza escono da scuola. Chi ha impartito quelle istruzioni sapeva che avrebbe ucciso dei bambini. I morti infatti il primo giorno sono stati oltre 200. Ancora, decine di abitanti di un quartiere erano stati rinchiusi in una scuola che il giorno dopo è stata bombardata: questo è un crimine contro l'umanità. Poi l'uso delle munizioni al fosforo bianco in pieno giorno e su aree densamente popolate, il che implica l'intenzione di bruciare e mutilare il maggior numero possibile di persone. C'è ancora nel nostro dossier una cosa che non impressiona come il sangue ma che è altrettanto drammatica: durante «Piombo fuso», il 30% dei terreni di Gaza è stato devastato con i bulldozer. Per evitare che l'esercito sia danneggiato dai processi il governo israeliano ha proibito ai militari che hanno partecipato a «Piombo fuso» di farsi intervistare e fotografare. Come identificarli? Bisogna anzitutto stabilire i fatti, attraverso le testimonianze delle vittime e gli indizi raccolti, poi eserciteremo una forte pressione su Israele. Israele non è un blocco monolitico, ci sono giovani, soldati, giornalisti che ritengono che quello che è stato fatto a Gaza sia abominevole. Diremo a Israele: avete una coscienza, aiutateci a processare i criminali. Inoltre la Cpi ha dei mezzi di pressione, strumenti per indagare e raccogliere testimonianze. E se l'inchiesta dovesse morire perché non saranno stati trovati i responsabili materiali, avremmo comunque dimostrato che ci sono stati dei crimini. Dopo l'azione penale, arriverà quella civile. Israele può nascondere i suoi ufficiali e i suoi ministri, non se stesso. Come si fa a evitare, nel caso del vostro procedimento, accuse di antisemitismo come quelle già rivolte alla conferenza di Durban II? Penso che l'azione giuridica debba essere ben distinta da quella politica. Per non cadere nell'antisemitismo mentre si porta avanti una causa contro Israele è necessario mettere sul tavolo delle prove. Antisemitismo vuol dire generalizzare: Israele, gli ebrei. Questo non è il nostro punto di vista. Se si generalizza, possono sorgere tanti fraintendimenti. Se ci si rifà alla realtà giudiziaria, il discorso diventa chiaro. Bisogna analizzano insomma i fatti, mettendo da parte le ideologie. Ma se non accetterà il confronto, sarà Israele a sollevare il vento dell'antisemitismo.

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Valle Telesina: Il messaggio e l'incoraggiamento di Don Giovanni alle donne campolesi (sezione: Diritti umani)

( da "Sannio Online, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Valle Telesina: Il messaggio e l?incoraggiamento di Don Giovanni alle donne campolesi Pubblicato il 10-03-2009 In occasione della Festa della Donna don Giovanni Rossi ha lasciato un messaggio a tutta la comunità parrocchiale di Campoli del Monte Taburno in particolare a quella femminile... In occasione della Festa della Donna don Giovanni Rossi ha lasciato un messaggio a tutta la comunità parrocchiale in particolare a quella femminile. Un messaggio di auguri nel quale esordisce affermando che ?la vera vittoria del femminismo consisterebbe, paradossalmente, nel non aver più bisogno di parlare di femminismo e di diritti della donna; purtroppo però dobbiamo constatare che la lotta per l?effettiva parità fra i due sessi è ancora tutta da vincere?. Il parroco campolese continua ribadendo una positiva constatazione: ?Gli ultimi quarant?anni hanno segnato un continuo miglioramento della condizione femminile, registrando un processo evolutivo che si spera sia irreversibile. Oggi le donne occidentali studiano, lavorano, hanno opportunità di fare carriera ed hanno ormai per mariti uomini civili e sensibili, che non rifiutano collaborazione nei lavori domestici e nell?educazione dei figli?. Don Giovanni comunque aggiunge: ?Le donne sono comunque le più esposte alla disoccupazione, mentre la loro presenza nei posti dirigenziali è tuttora sporadica, nonostante non esista più una disparità di competenze. Per molte risulta oneroso conciliare lavoro e famiglia, tanto che alla fine esse si trovano di fronte al dilemma se devono sacrificare la possibilità di dimostrare il proprio talento oppure la gioia di amare e di essere amate?. Il parroco di Campoli tocca un tema attuale che sta martoriando la società: ?Troppe donne sono vittime di violenze e di maltrattamenti persino nell?ambito familiare; e troppe sono quelle costrette a vendere, assieme al loro corpo, la loro dignità. Al di fuori del mondo occidentale la donna non ha accesso né all?istruzione, né all?assistenza sanitaria, mentre tradizioni assurde e crudeli impongono la pena di morte per le vittime di violenza sessuale. Risulta chiaro pertanto che la rivendicazione dei diritti della donna si identifica sempre più con l?affermazione dei diritti umani, senza i quali non può esistere civiltà?. Don Giovanni esprime la posizione importante che la Chiesa deve assumere e vuole assumere: ?La Chiesa ha il dovere di schierarsi in prima linea, non soltanto con il lavoro silenzioso ed eroico dei missionari, ma anche con tutta l?autorità di cui essa gode a livello internazionale. Nelle sedi appropriate i cristiani devono affermare con chiarezza e coraggio che non si possono giustificare abusi e vessazioni nei confronti delle donne in nome della tolleranza e del pluralismo. Questo deve essere chiaro anche quando si tende ad instaurare un dialogo con religioni tradizionalmente maschiliste?. Ribadisce il giovane parroco: ?Le Sacre Scritture sono a dirci che l?uomo e la donna sono ontologicamente uguali. La Genesi ci riferisce nell?Inno della Creazione dell?universo che Dio creò l?uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse. Se l?uomo e la donna sono immagine di Dio e le Sacre Scritture ce lo ribadiscono chi siamo noi per mettere in discussione tutto ciò?! Perciò ogni discriminazione rappresenta una offesa a Dio. Gesù è molto più esplicito Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me! Il testo biblico aggiunge un particolare importantissimo Li benedisse!. Sia uomo che donna sono benedetti da Dio dalla creazione. Le Sacre Scritture affermano inoltre che uomo e donna sono chiamati a diventare una sola carne. Il marito e la moglie devono considerarsi parte di se stessi; a livello più alto tale unione impone ai coniugi di amarsi secondo il modello di Gesù, che per amore ha sacrificato la sua divinità, ha spezzato il proprio corpo, ha versato il proprio sangue ed ha donato la sua vita. Creati ad immagine di Dio per essere una sola carne, benedetti e redenti, eletti a dimora dello Spirito; l?uomo e la donna si trovano ad essere coautori del progetto di Dio, che riguarda la salvezza del genere umano e di tutto il creato. Di fronte a tale progetto, le differenze biologiche sono del tutto irrilevanti e riguardano esclusivamente la continuità della vita. Invocarle per giustificare qualsiasi altra forma di discriminazione è un attentato alla sacralità della vita. Il femminismo cristiano non è ostilità nei confronti degli uomini, ma piuttosto opposizione verso tutto ciò che impedisce alla dona di realizzare pienamente la sua vocazione. E? opposizione a qualsiasi forma di schiavitù, di violenza e di oppressione in quanto violazione dei diritti umani. E? affermazione di dignità e sacralità della vita.. In tal senso anche gli uomini devono sentirsi pienamente partecipi alla lotta per i diritti della donna?.

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Tibet/ Frattini: Nessun dito puntato ma dialogo con Pechino (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 10 mar. (Apcom) - Con la Cina "bisogna adottare la strategia del dialogo e non la politica del dito puntato", ed è necessario passare da un approccio "puramente commerciale" a un aperto confronto sul piano politico. E' il messaggio che emerge da un'intervista rilasciata dal ministro degli Esteri Franco Frattini al Riformista. Nel 50esimo anniversario della rivolta in Tibet, interpellato sulla questione dei diritti umani in Cina, il capo della diplomazia risponde che "la cosa ci preoccupa molto". "Con la Cina ci sono Paesi che prediligono un approccio puramente commerciale - osserva Frattini - ma è un errore guardare alla Cina solo e unicamente come un interlocutore economico e non considerarla anche un interlocutore politico". I dossier internazionali in cui una collaborazione con Pechino si impone sono tanti: "Dalla non proliferazione nucleare fino all'Africa, dove la Cina sta penetrando velocemente" elenca il titolare della Farnesina. "In questo ventaglio di indicazioni rientra anche la questione dei diritti umani - assicura - ma siamo convinti che sulla governance globale, la Cina non possa essere chiamata in causa solo quando conviene".

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Sostegno al Tibet Per i 50 anni di esilio sit-in silenzioso in piazza (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Sostegno al Tibet Per i 50 anni di esilio sit-in silenzioso in piazza Martedì 10 Marzo 2009, Oggi 10 marzo ricorre il 50° anniversario dell'insurrezione di Lhasa, evento che rispose drammaticamente all'invasione cinese del Tibet e fu soffocato dall'esercito cinese, causando migliaia di vittime e immani sofferenze al popolo tibetano. E' anche l'anniversario delle manifestazioni spontanee che lo scorso anno iniziarono in tutto il territorio tibetano e furono poi via via sostenute in tutto il mondo. Il 10 marzo è un giorno di ricordo e memoria per chi ha perso la vita in nome dei diritti umani in Tibet e per chi ancora subisce le sofferenze di un regime repressivo. Per questo il Centro Tara Cittamani di Padova ha organizzato per oggi un sit-in che si svolgerà dalle 19.30 alle 20.30, in piazza delle Erbe. Gli organizzatori invitano la cittadinanza a partecipare per far sentire la vicinanza al popolo tibetano. I partecipanti siederanno in silenzio e saranno letti brevi passaggi di storie di esuli tibetani oltre ovviamente alle indicazioni provenienti da Sua Santità il XIV Dalai Lama. Durante la manifestazione sarà organizzato un punto di raccolta delle firme di quanti volessero essere informati sulla questione tibetana.

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L'assessore Virgili in carcere: Vanno difesi i diritti della donna (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

L'assessore Virgili in carcere: «Vanno difesi i diritti della donna» Martedì 10 Marzo 2009, Visita dell'assessore ai Diritti umani ecandidata del Pd alla Provincia Tiziana Virgili alla sezione femminile del carcere in occasione della festa della donna. L'iniziativa, promossa in collaborazione con il gruppo di lavoro a progetto che opera nella casa circondariale, ha visto le detenute partecipare con naturalezza all'incontro. L'assessore Virgili ha rotto il ghiaccio con un richiamo al valore simbolico della mimosa: «Rappresenta bene la donna, perché è un fiore umile ma bello, non si mette in mostra ed è delicato perché dura poco». Ha poi invitato le donne detenute a non perdere mai la loro dignità, perché «Le prime a non doversi svalutare devono essere proprio le donne. Lottiamo invece con grinta per difendere i nostri diritti». La presenza di donne di diverse nazionalità ha permesso di raccontare come nei vari Paesi viene celebrata la giornata dedicata alle donne. Anche se in tante nazioni le donne non hanno voce, non hanno diritti, sono sottomesse e sfruttate. Le testimonianze e le esperienze personali delle donne detenute hanno confermato come la voglia di riscatto e il bisogno di riaffermare i propri diritti passi anche attraverso l'ascolto e la condivisione di una realtà come il canrcere spesso dimenticata. L'incontro è iniziato con la messa celebrata dal cappellano del carcere don Marino Zorzan. Al termine l'assessore Virgili e le detenute hanno concluso la giornata con un brindisi.

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Caso Troccoli, ambasciatore: Dall'Uruguay arriveranno testimoni (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Caso Troccoli, ambasciatore: Dall?Uruguay arriveranno testimoni Roma, 10 mar (Velino/Velino Latam) - L?ambasciatore uruguaiano in Italia, Alberto Breccia, ha detto che alcuni testimoni potrebbero volare a Roma per partecipare al processo contro l?ex marinaio Jorge Troccoli, indagato per violazioni dei diritti umani. Troccoli, che in ragione delle sue origini gode della cittadinanza italiana, venne nel nostro paese nel 2007 quando la giustizia di Montevideo lo chiamò a deporre per processi legati alla violazione dei diritti umani compiuti durante la dittatura. La mancata concessione dell?estradizione suscitò un certo clamore soprattutto nei media uruguaiani e qualche frizione tra Roma e Montevideo. Le autorità uruguaiane presentarono il conto all?ex ambasciatore a Roma, Carlos AbÍn, sostituendolo con Breccia. Il ministero della Giustizia italiano, da parte sua, ha già reso nota la posizione di Roma che si fonda sul trattato, firmato nel 1879, che i due paesi hanno in tema di estradizione. Un documento che spiega senza equivoci che non è concessa l?estradizione per quei cittadini che, pur avendo commesso un reato nell?altro paese, si siano rifugiati nel proprio paese d?origine. (red/fae) 10 mar 2009 12:37

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Gb/ Rapporto Onu critica Londra per casi tortura (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 10 mar. (Apcom) - Un rapporto delle Nazioni Unite ha criticato duramente la Gran Bretagna per aver violato diritti umani fondamentali e cercato di "tenere segreti atti illegali" nella lotta contro il terrorismo. Il rapporto, scrive il Guardian, ha censurato in particolare la collaborazione di Londra nel trasferimento di detenuti in posti dove erano elevate le possibilità che subissero torture, nell'ambito del programma statunitense di "extraordinary rendition" (il trasporto clandestino di presunti terroristi da parte dei servizi segreti di Washington). Ha accusato gli agenti dei servizi segreti britannici di aver interrogato detenuti tenuti in isolamento in Pakistan nei "cosiddetti rifugi in cui erano torturati". Secondo il rapporto, la Gran Bretagna e numerosi altri Paesi hanno inviato inquirenti nella Base di Guantanamo in un esempio ulteriore di quello "che può essere ragionevolmente percepito come implicito perdono" della tortura e del maltrattamento. Ha aggiunto che gli Stati Uniti sono riusciti a creare il loro sistema per il trasferimento di terroristi in carceri all'estero soltanto con il sostegno dei loro alleati.

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Direzionale, West Bank: tre progetti tra cui Unità diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Velino.it, Il" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Il Velino presenta, in esclusiva per gli abbonati, le notizie via via che vengono inserite. EST - Direzionale, West Bank: tre progetti tra cui Unità diritti umani Roma, 10 mar (Velino) - Al Direzionale, tra le altre cose, sono stati approvati tre progetti importanti nei Territori Palestinesi, finanziati dal ministero degli Esteri. Due verranno svolti da Organizzazioni non governative (Ong) e il terzo dall?Unità tecnica locale (Utl) di Gerusalemme della direzione generale per la operazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina. Il primo è relativo a “Sostenere l?emergenza educativa nei Territori dell?Autonomia Palestinese” ed sarà l?Ong Avsi a svilupparlo. Si tratta di aumentare e migliorare le opportunità educative favorendo una crescita culturale dei giovani, degli educatori e delle famiglie con una particolare attenzione ai soggetti più poveri e in situazioni di particolare difficoltà. Le attività principali del progetto includono interventi di ristrutturazione degli edifici scolastici e acquisto di attrezzature; miglioramento delle capacità professionali degli insegnanti e degli adulti coinvolti (operatori e genitori); sostegno alla frequenza scolastica per gli studenti più poveri; miglioramento dell?offerta didattica ed incremento delle attività extra scolastiche. Le attività di ristrutturazione mirano inoltre a rendere dignitoso e sicuro l?ambiente scolastico, l?acquisto di materiale didattico e l?organizzazione di attività formative. Queste ultime si rivolgeranno ai docenti e agli studenti: per i primi si lavorerà per implementare la gestione delle scuole e l?approccio pedagogico degli insegnanti e per introdurre nuovi metodi didattici anche con l?uso di strumenti informatici. Per i secondi, le attività mirano a incoraggiare il senso civico con attività di sensibilizzazione sulla tutela dell?ambiente e problematiche legate al contesto locale. Il progetto opererà in stretta collaborazione con l?organizzazione “Custodia di Terra Santa”, partner garante di sostenibilità e continuità considerato dai residenti una vera istituzione a servizio dei più poveri, presente da secoli in Palestina e da secoli attiva in ambito educativo offrendo servizi rivolti a tutti senza distinzione di genere, etnia e religione. Il secondo programma, invece, sarà svolto dall?Ong Aispo ed è teso al “Supporto alle strutture chirurgiche palestinesi mediante l?utilizzo di tecniche laparoscopiche e mini invasive”. Il progetto ha come obiettivo generale quello di migliorare le condizioni di salute della popolazione palestinese della Cisgiordania mediante il potenziamento del servizio laparoscopico offerto dagli ospedali pubblici e la conseguente riduzione dei costi sanitari. Inoltre, mira a migliorare qualitativamente e quantitativamente l?offerta diagnostica e terapeutica per la popolazione palestinese attraverso attività mini invasiva e laparoscopica in chirurgia generale e ginecologica di base, da svolgersi negli ospedali pubblici di Ramallah, Nablus ed Hebron. Circa 2.350 pazienti beneficieranno del progetto usufruendo di nuovi e migliorati servizi diagnostici e terapeutici e circa 200 operatori sanitari ( medici, tecnici ed operatori ) acquisiranno nuove competenze mediante una intensa attività formativa in loco ed in Italia di carattere teorico e pratico. Beneficiaria indiretta sarà l?intera popolazione palestinese della Cisgiordania, che potrà beneficiare di liste d?attesa ospedaliere più brevi e di maggiori di risorse per le spese sanitarie, dovuta ai minori costi sostenuti dall?Autorità nazionale palestinese. Le principali attività previste sono la creazione di tre presidi laparoscopici , l? intensa attività formativa teorica e pratica a beneficio di medici, operatori e managers ospedalieri locali, l?attivazione di connessione Adsl e di un sito web per l? “e-teaching” e per la formazione a distanza dall?Italia, l?organizzazione di un seminario scientifico internazionale, il coinvolgimento scientifico ed operativo del mondo accademico medico italiano ed internazionale. L?ultimo progetto, infine, riguarda i diritti umani e sarà gestito totalmente dall?Utl di Gerusalemme. Si tratta di un?iniziativa di assistenza tecnica alla costituzione di un?Unità per i diritti umani, “Human Rights Unit”, presso il ministero della Giustizia palestinese. Il progetto si inserisce nel contesto del Piano di riforma e sviluppo palestinese (Prdp) definito dal ministero del Piano palestinese per il triennio 2008-2010 e presentato alla comunità internazionale durante la Conferenza dei donatori a Parigi, il 17 Dicembre 2007. Il progetto si propone di rafforzare il ruolo del ministero della Giustizia, in particolare per ciò che riguarda le tematiche dei diritti umani, mediante la creazione di un?Unità responsabile della promozione dei diritti umani presso lo stesso ministero che ha sede a Ramallah. L?iniziativa intende sostenere il settore istituzionale per conseguire nuove conoscenze legislative e organizzative mediante corsi di formazione rivolti ai membri dell?Unità, la creazione di un coordinamento interministeriale e seminari per l?avvio dell?analisi sulla legislazione relativa ai diritti umani. (fbu) 10 mar 2009 16:58

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- ALESSANDRO GASSMAN TESTIMONIAL DELLA CAMPAGNA " (sezione: Diritti umani)

( da "WindPress.it" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

10-03-2009 Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Marzo > Alessandro Gassman testimonial della campagna " 5 x 1000" di Amnesty InternationalContenuto della pagina"Una dichiarazione d'amore per i diritti umani". Alessandro Gassman testimonial della campagna per destinare il 5x1000 ad Amnesty InternationalCS035: 10/03/2009Alessandro Gassman il testimonial della campagna per destinare il 5x1000 ad Amnesty International e alle sue attivit in favore dei diritti umani. Il 5x1000 uno strumento di autofinanziamento fondamentale per Amnesty International che, per mantenere la propria voce indipendente, non accetta alcun tipo di finanziamento da parte dei governi. La campagna di comunicazione, prodotta dall'agenzia ZowArt di Roma, prevede un annuncio stampa che sar pubblicato gratuitamente su mensili, settimanali e quotidiani; uno spot radiofonico che verr diffuso a livello nazionale e locale attraverso il circuito Area; un banner che sar veicolato attraverso portali e circuiti web durante tutti i mesi "caldi" della campagna. Infine Amnesty International ha realizzato un sito apposito per la campagna. "Anche quest'anno ho deciso di destinare il mio 5x1000 ad Amnesty International. Scegliere Amnesty significa sostenere la lotta contro le violazioni dei diritti umani nel mondo. Trasforma anche tu la dichiarazione dei redditi in una dichiarazione d'amore" - afferma Alessandro Gassman nello spot radiofonico. Alessandro Gassman, testimonial di Amnesty International dal 2007, attualmente in scena al Teatro Eliseo di Roma con lo spettacolo "La parola ai giurati", patrocinato dall'associazione per i diritti umani. Ulteriori informazioniAmnesty International un'organizzazione non governativa indipendente, una comunit globale di difensori dei diritti umani, fondata nel 1961 dall'avvocato inglese Peter Benenson, che lanci una campagna per l'amnistia in favore dei prigionieri di coscienza di tutto il mondo. Conta attualmente due milioni e duecentomila soci, sostenitori e donatori in pi di 150 paesi. La Sezione Italiana di Amnesty International, costituitasi nel 1975, conta oltre 80.000 soci. La visione di Amnesty International quella di un mondo dove i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e dagli altri documenti sulla protezione internazionale siano riconosciuti, garantiti e tutelati. Nel perseguimento di questa visione, la missione di Amnesty International di svolgere attivit di ricerca e azione finalizzate a prevenire ed eliminare gravi violazioni di tali diritti. Nei moduli della Dichiarazione dei redditi (730, Unico e CUD) possibile devolvere il 5x1000 del gettito Irpef alle Onlus: basta firmare nella casella "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilit sociale, delle associazioni di promozione sociale, ecc..".e scrivere nell'apposito spazio il codice fiscale della Onlus scelta. Il codice fiscale di Amnesty International 03031110582. FINE DEL COMUNICATO Roma, 10 marzo 2009 Per approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361, e-mail: press@amnesty.it?EmailFacebookDeliciousMySpaceTechnoratiDigg

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Camera, 5 minuti per il primo voto con le impronte (sezione: Diritti umani)

( da "Adnkronos" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Camera, 5 minuti per il primo voto con le impronte La mozione sui diritti umani in Tibet passa senza alcun voto contrario. Ma a tenere banco è il nuovo sistema di voto commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 10 marzo, ore 20:14

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Tibet/ Aula Camera approva mozione all'unanimita' (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 10 mar. (Apcom) - L'Aula della Camera ha approvato all'unanimità una mozione che impegna il governo "a reiterare al Governo cinese le richieste del Parlamento europeo di aprire in via stabile e permanente il Tibet alla stampa, ai diplomatici, in particolare ai rappresentanti dell'Unione europea, ed agli stranieri in generale ed a raccomandare alle autorità cinesi di rispondere positivamente alle richieste di visita avanzate dagli organismi Onu di monitoraggio della situazione dei diritti umani, considerando la possibilità di rivolgere loro un invito permanente, standing invitation, in modo da poter contribuire ad accertare quanto avvenuto in quella regione". La mozione, a prima firma del deputato radicale del Pd Matteo Mecacci, impegna inoltre l'esecutivo "a rafforzare la posizione comune in sede europea a favore di un dialogo costante, aperto, veritiero e costruttivo tra le autorità di Pechino ed i rappresentanti del Dalai Lama, essendo questi ultimi interlocutori essenziali, al fine di giungere ad una soluzione mutuamente soddisfacente della questione tibetana, che, nella cornice della Costituzione cinese e nel rispetto dell'integrità territoriale della Cina, assicuri il massimo grado di tutela e di autonomia per preservare la cultura, le tradizioni e la religione tibetane".

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Tibet/ Frattini: Sui diritti umani in Cina, l'Europa sia (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 10 mar. (Apcom) - "Quella per i diritti umani in Cina è una battaglia che deve essere portata avanti da un'Europa unita. L'Europa è invece divisa sull'approccio nei confronti di Pechino". Lo sostiene il ministro degli Esteri Franco Frattini, in un'intervista pubblicata oggi da 'Ffwebmagazine', periodico online della fondazione 'Farefuturo' presieduta da Gianfranco Fini. Sulla situazione in Tibet a 50 anni dalla fuga del Dalai Lama, Frattini si dice convinto che la Cina possa collaborare su questa strada "a patto di essere considerata, quale è, un partner strategico e non solo economico". Questo vuol dire che "dobbiamo impegnarla in prospettive positive, penso alle grandi crisi regionali del mondo, al dossier nucleare, alle regole per fronteggiare il terrorismo internazionale" ribadisce il capo della diplomazia. Sull'Unione per il Mediterraneo, Frattini chiede "un impulso politico forte, un impulso per rilanciare una collaborazione economica, politica, ma anche culturale fra le due rive" del Mare Nostrum per non finire come con il 'Processo di Barcellona', che è stato "avaro di risultati concreti". Il ministro degli Esteri ricorda l'impegno dell'Italia con iniziative concrete, attraverso la proposta di "un'agenzia euro-mediterranea per le piccole e medie imprese, per promuovere un volano di sviluppo basato su quel modello che ha fatto la fortuna e la storia dell'economia italiana" e della "costituzione di un forum permanente euro-mediterraneo, che ospiteremo a Milano in estate, e che ci permetterà di fare ogni anno il punto su come procede lo sviluppo del Mediterraneo". C'è poi una terza proposta, riferisce il titolare della Farnesina, che è "quella di lavorare alla creazione di una rete di sicurezza marittima mediterranea: quella 'rete delle guardie costiere' che noi ospiteremo a Genova fra qualche settimana e che sarà il lancio di unprogetto tanto ambizioso quanto concreto". Passando al futuro della Nato, Frattini fa notare che "c'è un nuovo documento di policy che individua il ruolo politico della Nato, un suo ruolo nuovo per il Mediterraneo, e che individua in essa il perdurante pilastro della nostra sicurezza". Il ministro riafferma che "non verremo mai meno a questo credo molto fermo" pur precisando che, riguardo ai rapporti a est, "il dialogo con la Federazione russa debba essere forte e strutturato". Infine, sulla situazione dell'Onu il capo della diplomazia mette in evidenza la "debolezza di decisioni e lentezza delle procedure" e invita a fare della riforma di cui si sta iniziando a discutere "un modo per dare più efficacia, più rappresentatività e più inclusività all'organismo" e per renderlo un'istituzione "più rispettosa delle varie aree regionali del mondo".

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Obama anula todas las órdenes de Bush al margen de la ley (sezione: Diritti umani)

( da "Pais, El" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Obama anula todas las órdenes de Bush al margen de la ley El presidente norteamericano firma una orden que invalida todas las instrucciones impartidas por George W. Bush en relación con el uso de la tortura, las escuchas ilegales y otras medidas de dudosa legalidad ANTONIO CAÑO | Washington 10/03/2009 Vota Resultado 18 votos En un nuevo y relevante paso para poner fin a la era Bush, Barack Obama ha anulado de hecho todas las órdenes dadas por su predecesor al margen de la ley y ha eximido de su cumplimiento a las agencias del Gobierno. El presidente norteamericano firmó el lunes una orden que invalida todas las instrucciones impartidas por George W. Bush en relación con el uso de la tortura, las escuchas ilegales y otras medidas de dudosa legalidad puestas en marcha durante la guerra contra el terrorismo. La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas "Las declaraciones firmadas no deben ser utilizadas para que el presidente desatienda las exigencias legales con la excusa de diferencias políticas", afirma la orden emitida por Obama. Las llamadas declaraciones firmadas son un instrumento, cuya legalidad está en discusión, que los presidentes han utilizado de forma muy esporádica desde hace más de un siglo. Se trata de un documento escrito por el que el presidente autoriza a los funcionarios del Estado a ignorar determinados apartados de una ley que él considera inconstitucionales. Numerosos juristas se han pronunciado desde hace tiempo en contra de esa práctica, que podría sobrepasar los poderes que la Constitución otorga al Ejecutivo frente al Legislativo; esto es, firmar o vetar las leyes que el Congreso ponga sobre su mesa. Con las declaraciones firmadas no se veta toda la ley, pero se impide el cumplimiento de alguno de sus apartados o se crean excepciones que pueden permitir ignorarla. Por ejemplo, Bush firmó la ley de 2005 que prohibía el uso de la tortura, pero emitió a continuación una "declaración firmada" que autorizaba a los empleados del Gobierno a desobedecerla en determinadas circunstancias. De esa forma, Bush esquivó más de un millar de disposiciones aprobadas por el Congreso, más del doble que todos sus predecesores juntos. Bush había, en realidad, convertido el instrumento de las declaraciones firmadas simplemente en una maniobra de uso común para saltarse la ley. Obama ha ordenado ahora que, antes de obedecer lo que digan esas declaraciones -que siguen todavía, técnicamente, en vigor-, cualquier funcionario consulte antes a la fiscalía general. Aunque en el caso de la tortura y otros, la situación ya ha sido esclarecida por Obama con nuevos decretos, esta última decisión del presidente supone la liquidación de hecho del régimen excepcional montado por Bush. Es, por tanto, una decisión que ha satisfecho a los amantes de la ley. Una satisfacción que no es, sin embargo, completa porque Obama no ha llegado a poner fin para siempre a una práctica que se presta a los abusos cometidos en estos últimos años. Obama se reserva el derecho a las declaraciones firmadas, pero promete usarlas sólo de forma muy extraordinaria. La explicación que la Casa Blanca ha dado para el mantenimiento de este recurso es la de que, con los métodos legislativos actuales, son frecuentes los casos de leyes que el presidente apoya pero que llegan al Despacho Oval con una larga lista de resoluciones añadidas con las que el jefe del Ejecutivo no está de acuerdo. En esos casos, la opción firmar o vetar podría ralentizar enormemente el proceso.

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La Casa Bianca spezza una lancia per il Tibet e chiede a Pechino di trattare (sezione: Diritti umani)

( da "Rai News 24" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Tibet | 10 marzo 2009 La Casa Bianca spezza una lancia per il Tibet e chiede a Pechino di trattare La Camera approva una mozione per il Tibet La Casa Bianca ha espresso "preoccupazione" per il rispetto dei diritti umani in Tibet ed ha lanciato un appello per il dialogo fra il Dalai Lama e le autorita' cinesi. "Gli Stati Uniti rispettano l'integrita' territoriale della Cina e considerano il Tibet come parte integrante della Cina: allo stesso tempo, siamo preoccupati per la situazione dei diritti umani e pensiamo che un dialogo serio permetterebbe di fare progressi per trovare soluzione a problemi irrisolti da molto tempo e rappresenterebbe il miglior modo di giungere ad una stabilita' effettiva e durevole", ha spiegato il portavoce Robert Gibbs. Durante il viaggio in Asia del segretario di stato Hillary Clinton, che ha aperto il suo mandato nella nuova amministrazione di Barak Obama, la questione dei diritti umani era passata un po' secondo piano oscurata dalla necessità di mantenere buoni rapporti con la Cina in tempi di crisi economica. Oggi, nell'anniversario della rivolta fallita in Tibet per conquistare l'autonomia dalla Cina e nella ricorrenza della sua fuga in India, il leader spirituale tibetano ha fatto un discorso duro di denuncia della repressione cinese ma senza chiudere al dialogo con il governo cinese. Il Dalai Lama ha accusato il regime di Pechino di aver portato "l'inferno sulla terra" in Tibet, causando la morte di "centinaia di migliaia di persone". Nella giornata di oggi la bandiera tibetana ha sventolato su centinaia di edifici, in varie parti del mondo si è ricordato il cinquantenario, a Roma con un raduno davanti a Montecitorio. La Camera ha votato con un sì unanime una mozione bipartisan per il rispetto dei diritti umani e delle liberta' democratiche in Tibet. Si tratta del primo atto della Camera ad essere votato con il nuovo meccanismo 'anti-pianisti' attivato mediante il rilevamento delle impronte digitali. Il testo impegna il governo italiano "a reiterare al Governo cinese le richieste del Parlamento europeo di aprire in via stabile e permanente il Tibet alla stampa, ai diplomatici, in particolare ai rappresentanti dell'Ue, ed agli stranieri in generale ed a raccomandare alle autorita' cinesi di rispondere positivamente alle richieste di visita avanzate dagli organismi Onu di monitoraggio della situazione dei diritti umani." Ma da Pechino il segnale che arriva non va nel senso della distensione: la cricca del Dalai Lama, dice il governo cinese, confonde il nero con il bianco. Questi i principali eventi degli ultimi cinquant'anni: - 10 marzo 1959: Scoppia una rivolta a Lhasa, capitale del Tibet, contro il governo cinese. Pechino invoca la legge marziale. Il governo tibetano parla di decine di migliaia di persone uccise dall'esercito cinese. - 30 marzo 1959: Il Dalai Lama, la guida spirituale tibetana, arriva in India dopo due settimane di viaggio, e inizia la sua vita in esilio dopo il tentativo, fallito, di rivoluzione. - 1965: La Cina crea la regione autonoma tibetana, che include circa la meta' del territorio originario. Le altre aree dell'ex Tibet vengono incorporate in province cinesi preesistenti. - 1988: Il futuro presidente cinese, Hu Jintao, diventa capo del partito comunista del Tibet e controlla che non avvengano ulteriori tentativi di rivoluzione nella Regione. - Ottobre 1989: Il Dalai Lama vince il premio Nobel per la Pace. Il riconoscimento fa infuriare Pechino che dichiara il Tibet "territorio inviolabile" appartenente alla "madrepatria". - 10 marzo 2008: Monaci buddhisti e cittadini tibetani manifestano per il 49.mo anniversario della fallita rivoluzione. Manifestazioni si susseguono in tutto il mondo. - 14 marzo 2008: Scoppiano rivolte anticinesi a Lhasa e nell'ovest della Cina. Secondo il governo tibetano in esilio, oltre 200 persone vengono uccise. La Cina replica di aver ucciso solo un "insorgente" tibetano e afferma che i "rivoltosi" sono responsabili di 21 omicidi.

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Brasile/ Lula annuncia l'istituzione del ministero della (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

Roma, 10 mar. (Apcom) - Il presidente brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva ha annunciato la creazione di un dicastero 'ad hoc' incaricato di sviluppare politiche specifiche per le donne e promuovere la parità di genere. Lo riferisce l'agenzia Misna. Il nuovo ministero della Donna seguirà inizialmente i lavori dell'omonima segreteria speciale della presidenza, istituita non appena Lula si insediò per il suo primo mandato, nel gennaio 2003, ed affidata a Nilcéa Freire. In seguito, ha spiegato Lula parlando a Brasilia a un seminario sul ruolo della donna nelle istituzioni pubbliche, sostituirà la segreteria, acquisendo anche maggiori risorse economiche. Il governo ha già trasformato in ministero la segreteria per l'uguaglianza razziale e intende fare altrettanto per quelle dei diritti umani e della pesca. Intervenendo allo stesso seminario, la segretaria generale del governo Dilma Roussef, candidata di Lula alle presidenziali del 2010, ha denunciato i pregiudizi che sussistono sulle donne che si ritrovano a coprire incarichi in aree ancora, per prassi, riservate agli uomini. "Dobbiamo partecipare tutti a un processo politico comune in cui anche le donne possano accedere a ruoli di prestigio", ha detto Roussef, distaccando in particolare tre qualità della donna brasiliana, "generosità, senso di responsabilità ed etica".

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All'Hotel Vittoria Matrimonio e pace (sezione: Diritti umani)

( da "superEva notizie" del 10-03-2009)

Argomenti: Diritti umani

All'Hotel Vittoria Matrimonio e pace Un binomio che accomuna amore e rispetto, evento organizzato dall'associazione culturale a Cypraea a Sorrento nell'ambito della kermesse Idee Sposi di Carolina Ciampa All'interno della kermesse Gli Eventi di Carolina Ciampa anche quest'anno l'Associazione Culturale Cypraea con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Campania Assessorato all'Istruzione, Assessorato alla Pace, del Comune di Sorrento ha organizzato la manifestazione " Matrimonio e Pace : un binomio che ha in comune amore e rispetto" facendo sue le parole di sua Santità Benedetto XVI "quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta la pace stessa è minacciata". L'evento ha avuto un' eco vasta e profonda divulgata dai mass media nazionali e internazionali che ne hanno appoggiato la validità del contenuto culturale e sociale. Momenti fondamentali sono stati l'incontro al Comune di Sorrento con le delegazioni della Palestina, della Germania, dell'Italia e di Taiwan il cui Ambasciatore Yih Jung Tzung ha puntualizzato -quanto il Matrimonio influenzi ogni civiltà e, sebbene si celebri in diversi modi e riti, ha in comune con ogni popolo il desiderio di formare una famiglia e nell'amore si rafforza anche la Pace. Ha inoltre illustrato il rito nuziale del suo popolo e come il colore rosso dell'abito tradizionale degli sposi sia simbolo di passione e di forte legame, inoltrate ha auspicato di rafforzare i legami culturali e di avviare iniziative turistiche ed economiche con la città di Sorrento, che ha definito la più bella del mondo-. All'Ambasciatore è stata donata una targa realizzata in argento e corallo dal maestro orafo Elvido Campaniello a nome della Cypraea della quale è socio e sostenitore. Souzan Fatayer, rappresentante per la Palestina, premio per la Pace, ha illustrato come il matrimonio nella sua terra è una pietra miliare e il rito tradizionale si tramanda ancora da madre a figlia e quando si scelgono gli sposi nel campo profugo avviene una ricerca di appartenenza allo stesso villaggio. La celebrazione del matrimonio è diversa da villaggio in villaggio e una festa in piazza raggruppa tutta la popolazione. La ragazza si deve sottoporre alla cerimonia dell'hennè che accomuna parenti e vicini di casa che si dipingono braccia, mani e piedi e come buon augurio si riversa sugli sposi riso con petali di rose. "Il matrimonio è famiglia e la famiglia è patria, quella che ogni palestinese desidera avere e spera di costruirla in un futuro prossimo " Nel saluto delle Istituzioni nel Comune di Sorrento Rosario Fiorentino, assessore alla Pace e ai Diritti Umani, ha ribadito l'importanza di questi incontri, stimoli futuri di relazioni più consolidate, essendo Sorrento nota in tutto il mondo per la sua accoglienza ed ospitalità. Quindi è giusto che da essa parti un messaggio di Pace per quei popoli che hanno difficoltà ad inserirsi nel contesto delle nazioni, perché private della propria individualità e del proprio territorio. Questi scambi e conoscenze consentiranno di legare amicizia fra i popoli, di diverse culture e religioni e faranno capire che essere uniti e conoscersi preparano alla Pace. Cecilia Coppola, presidente della Cypraea, ha dichiarato: - "Il matrimonio è una cellula importante per il futuro dei popoli nel respiro della fratellanza e della libertà e l Associazione Cypraea mette, nel corso di questi incontri, piccole gocce di acqua di amicizia e solidarietà, per colmare il calice della libertà. Momenti come queste manifestazioni aiutano a crescere ogni comunità e invitano a credere che ogni coppia ha la responsabilità di continuare e coltivare l'amore che li spinge ad unirsi per creare la famiglia". Renate Markoff rappresentante della Germania ed esperta di relazioni internazionali, ha ribadito: - "I nostri ragazzi attraverso la Festa della Primavera della Cypraea hanno conosciuto Sorrento e la penisola da ben otto anni, ne hanno apprezzato la storia e la cultura e hanno potuto sperimentare l'amicizia fra i popoli. Il matrimonio è simbolo di continuità di valori importanti quale la famiglia che, purtroppo, sta perdendo forza fra i giovani.". Francesca Piccolo, portavoce dell'Assessore Regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Corrado Gabriele, ha illustrato le motivazione del patrocinio come promozione dell'intercultura e del dialogo di Pace fra i popoli del mondo,e soprattutto fra le popolazioni che sono più tribolate e tormentate da guerre e per sostenere i mestieri antichi e le identità culturali quindi gli abiti da sposa e quanto è di corredo al rito matrimonio. Lidia Fiorentino, proprietaria dell'Excelsior Vittoria, palcoscenico storico dell'evento, si è rallegrata per l'alta qualità della manifestazione mentre Carolina Ciampa ha spiegato che la sua idea di creare un evento riguardante gli sposi è stata per avvalorare la bellezza di questa istituzione perché faccia sempre sognare e battere il cuore di ogni coppia che avanza nella vita. Mauro Adami, celebre stilista milanese, Lucia Cilento esperta di moda sposa, hanno detto che quando preparano e creano l'abito da sposa pensano alla dolcezza delle donne del passato e all'abnegazione da loro dimostrata verso la famiglia. Ha concluso la manifestazione un canto di Pace struggente creato dalla musica di Francesco Blaiotta, ispirato alla poesia " Il mio è un canto dell'universo" erecitato dalla voce di Angela Russo. PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL | Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato il 10 marzo 2009 in: Sorrento » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA--> » Le vostre opinioni

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