CENACOLO
DEI COGITANTI |
Iran/ Diplomatico svizzero arrestato, richiamato in
patria ( da "Virgilio
Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La legge islamica vieta
categoricamente alle donne qualsiasi relazioni sessuale al di fuori del
matrimonio, anche nell'eventualità di un prossimo matrimonio. L'oltraggio della
morale viene punito severamente: "Per la donna nell'auto c'è il rischio
della lapidazione", spiega Aaron Rhodes dell'Organizzazione internazionale
per i diritti umani in Iran.
Liberal Pd sul caso Englaro
( da "Trentino" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, delle inviolabili
libertà personali ed individuali e dei dettami costituzionali, come il decreto
del governo sul caso Englaro con il quale si interviene per legge a limitare la
libertà personale di un individuo specifico. Ribadendo tutto il nostro rispetto
per i sentimenti della famiglia e la nostra volontà di non strumentalizzare una
situazione così dolorosa ai fini
una visita che spacca i politici rapporti con la cina
a rischio ( da "Nuova
Venezia, La" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: né tantomeno il generale richiedere
rispetto dei diritti civili e umani in Tibet, piuttosto, è il suo essere il
simbolo di un popolo che ha nella Cina la propria potente avversaria a dividere
le parti. Da una parte, l'accoppiata Vianello-Fincato, paladini di fatto della
realpolitik, pur consapevoli di rischiare di essere bollati come cinici.
il dalai lama in campidoglio "ora è cittadino
romano" - rory cappelli ( da "Repubblica,
La" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: instancabile difesa dei diritti
umani e dei diritti dei popoli. Viviamo in un periodo di crisi culturale,
morale e spirituale, oltre che economica e ambientale» ha continuato Alemanno.
Proprio per questa profonda crisi, «è necessario che le persone migliori ci
siano da esempio e che questo loro esempio raggiunga la consapevolezza di
tutti.
"un poker di attori per un dramma familiare"
- rodolfo di giammarco ( da "Repubblica,
La" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per ridicolizzare istanze di
diritti umani, valori su cui abbiamo costruito la nostra qualità. Ma il bello
qui è un´altra cosa». Cosa è? «Il bello sta nel rapporto che s´è formato tra
gli attori, quattro primattori differenti ma tutti importanti, che ho diretto.
Parlo del rapporto sorto tra loro, tra loro e me, e tra loro e il testo».
Con <Scuolaccademia> parliamo di legalità
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: anniversario della proclamazione
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, avvenuta il 10 dicembre 1948.
La traccia, proprio per favorire la partecipazione di un ampio numero di studenti
di tutti gli istituti, sarà trasversale ai saperi e alle sensibilità dei
ragazzi che hanno scelto diversi percorsi scolastici.
PARLAMENTO EUROPEO: AGEVOLARE L'ACCESSO DELLE PMI AI
MERCATI MONDIALI ( da "marketpress.info"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per questa chiara violazione dei
diritti dei consumatori dell´Unione europea». Invitano quindi gli Stati membri
e la Commissione a accelerare l´entrata in vigore di questa normativa e a
mettere in valore l´origine europea di questi prodotti, «vista sovente dai
consumatori come garanzia di qualità, di sicurezza e di rispetto di elevati
standard produttivi»
non siamo poliziotti né delatori
( da "Nuova Sardegna, La"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il comunicato stampa diffuso da
Francesco Carta, medico del Forum per il diritto alla salute, che parla di «norma
in palese violazione della Carta dei diritti umani, della Costituzione
repubblicana e antifascista e delle leggi sanitarie italiane e vigenti. Questo
emendamento - prosegue Carta - è incompatibile col codice deontologico dei
medici.
studenti e istituzioni: più contatti
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In Senato per i 60 anni della
Dichiarazione universale dei diritti umani Il 30 gennaio alle 8.30 è cominciata
la nostra "avventura" di studenti dell'Istituto tecnico Deganutti al
Senato dove siamo stati chiamati a presentare la relazione da noi svolta
sull'art. 3 della Dichiarazione Universale dei diritti umani in occasione delle
celebrazioni per i 60 anni dalla sua approvazione.
guantanamo: obama, mantieni la promessa
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: vengono torturati in modi diversi.
Uno dei metodi di tortura più terribili che viene adottato è il waterboarding,
che consiste nella simulazione dell'annegamento. Ciò non comporta danni fisici
permanenti, ma la reazione spontanea che ha la persona quando le viene versata
l'acqua sul viso è quella del riflesso faringeo,
Quella prigione particolare a Cuba
( da "Giorno, Il (Como)"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sono sottoposti a torture, quali la
simulazione di annegamento, immissione di sonde nelle narici, imposizione di
cappucci, sedia della tortura. L'ONU e l'ACNUR avrebbero il compito di far
cessare questi episodi brutali, ma finora tutte le proteste sono risultate
vane.
Tra teocrazia e modernità
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ma la comprensione che si ha di
essa è umana e terrena». Cruciale l'interrogativo che Soroush osa esplicitare:
«Se possiamo conciliare islam e rivoluzione, perché non anche islame diritti
umani, democrazia e libertà?». Un altro pensatore iraniano, Dariush Shayegan
(n. 1935), gli fa eco con ancor maggiore chiarezza:«Rivoluzione islamica: quale
dei due termini è il più attivo,
nostro servizio BUENOS AIRES Il Papa lo aveva
perdonato revocandogli la scom... ( da "Messaggero,
Il" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ha attaccato anche i diritti umani
universali. «Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine
obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si
giunge sempre ad una politica anticristiana». Il Papa lo aveva in precedenza
invitato a recedere dalle sue posizioni, ma Williamson non si è mosso di un
millimetro.
Cina si difende all'Onu: noi proteggiamo i diritti
umani ( da "Reuters
Italia" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La Cina è totalmente impegnata
nella promozione e protezione dei diritti umani", ha aggiunto un altro
funzionario della delegazione di Pechino. Altri esponenti del gruppo cinese
hanno preso la parola per affermare che la gente in Cina ha libertà di parola e
di stampa, che tutte le minoranze hanno pieni diritti e che il Paese vive in
pace e in armonia.
film sui diritti dell'uomo anteprima a francavilla
( da "Centro, Il" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Cultura e Spettacoli Film sui
Diritti dell'uomo anteprima a Francavilla Tra gli autori della pellicola
collettiva Antonio Lucifero Trenta corti d'autore per celebrare il sessantesimo
anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. «All human
rights for all: Sguardi del cinema italiano sui diritti umani» è il titolo del
film collettivo no-
Pechino all'Italia: "Avete offeso il popolo
cinese" ( da "Giornale.it,
Il" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il problema del Dalai Lama non è un
problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla
integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang. In esilio dal 1989
Il Dalai Lama, che nel
Dal Tibet il nuovo civis romanus
( da "Tempo, Il" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e soprattutto quelli
dei tibetani. Queste parole sono diventate un gesto concreto con il
conferimento da parte del consiglio comunale della cittadinanza onoraria a
Yeshe Tenzin Gyatzo. Un gesto «simbolico», come ha detto Alemanno, che
ribadisce la richiesta dell'Italia e dell'Ue nei confronti della Cina affinchè
riprenda il dialogo con gli esponenti della nazione tibetana
Eluana è Morta
( da "Clicmedicina.it"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per lei e i famigliari è una
tortura! Mimmo 04 gennaio, 2009 12:05 lasciamo che si spenga serenamente,basta
farla soffrire,per lei e i famigliari è una tortura! Mimmo 04 gennaio, 2009
12:05 Come potete dirvi cattolici se augurate la morte di una persona. Spero
Eluana viva sino a quando il Padreterno vorrà.
Comune approda su un diffuso quotidiano nazionale
( da "Caserta News" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la Solidarietà, i Diritti Umani, la
Mondialità, l' Ambiente, il Sociale & c. Contro tutte le Guerre, Mafie e
Povertà nel mondo. Una storia shoccante che lascerà il Matese, la provincia ,
L'Italia & d letteralmente a bocca aperta. Lo stesso Sangiovanni vedendo
con i propri occhi stentava ad ammetterlo.
Cittadinanza al Dalai Lama, la Cina attacca l'Italia
( da "Affari Italiani (Online)"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: "Il problema del Dalai Lama
non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e
alla integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang. Il Dalai Lama,
che nel
Dalai Lama, Pechino avverte l'Italia
"Cittadinanza offende il popolo cinese"
( da "Repubblica.it"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: "Il problema del Dalai Lama
non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e
alla integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang. Il Dalai Lama,
che nel
Pd a Federici: "Cure sanitarie ai clandestini,
appello a Napolitano" ( da "Cittàdellaspezia.com"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Dichiarazione universale dei
diritti umani . Impegna il Sindaco a farsi promotore di una iniziativa presso i
Comuni e le Province della nostra regione per rivolgere, attraverso la regione
Liguria, un accorato appello al Presidente della Repubblica affinché eserciti
tutti i suoi poteri per evitare che il nostro Paese assuma una legislazione
contraria ai più elementari principi di umanità,
"Camere a gas? Dimostratemi che sono esistite per
davvero" ( da "Stampaweb,
La" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Chiedo a ogni essere umano di
credermi quando dico che non ho mai detto qualcosa di falso deliberatamente.
Ripeto: ero convinto che i miei commenti fossero scrupolosi, basati sulle
ricerche degli anni Ottanta». Almeno riconosce i diritti umani? «Quando i
diritti umani vennero dichiarati in Francia, centinaia di migliaia di persone venivano
massacrate nella stessa Francia.
E le piazze tornano a dividersi
( da "Tempo, Il" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sopravvivenza di Eluana che viene
considerata forzata ed equivalente a una tortura: «Il Governo l'ha decretato,
per Eluana tortura di Stato»; «Ma quale vita, ma quale cura, per Eluana volete
la tortura». E poi insulti contro la «frangia» di governo e cattolica al
Senato. A pochi metri di distanza i gruppi del «Movimento per la Vita»,
dell'Associazione «Comunità Papa Giovanni XXIII»,
VERGOGNAMOCI PER LUI IL NAZI-VESCOVO WILLIAMSON:
"CAMERE A GAS?: LEGGERò, STUDIERò E IN CASO MI CORREGGERò" "SAN
PAOLO DICHIARò GLI EBREI NEMICI DELLA CHIESA" - "CHIESE VUOTE E
( da "Dagospia.com" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Chiedo a ogni essere umano di
credermi quando dico che non ho mai detto qualcosa di falso deliberatamente.
Ripeto: ero convinto che i miei commenti fossero scrupolosi, basati sulle
ricerche degli anni Ottanta». Almeno riconosce i diritti umani? «Quando i
diritti umani vennero dichiarati in Francia, centinaia di migliaia di persone
venivano massacrate nella stessa Francia.
Mani Tese condanna l'attacco del Governo alla
Costituzione ( da "Varesenews"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Asia e America Latina ci hanno
insegnato che senza regole democratiche, in assenza di istituzioni rispettate e
di una cittadinanza vigile ed attenta, non ci può essere tutela dei diritti
umani fondamentali e non si può costruire una società più giusta ed equilibrata
fra tutte le sue componenti. Martedi 10 Febbraio 2009
<Ho fatto da solo, ora lasciatemi stare>
( da "Giornale.it, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E continuava a ripetere: «Se non è
una tortura questa, allora ditemi voi». «Siamo costretti a rivivere il dramma
della morte di nostra figlia per una seconda volta, una tortura disumana che
diventa sopportabile solo pensando che lo stiamo facendo per lei». «Un tormento
senza fine.
DALAI LAMA: PRESIDENTE CONSIGLIO VENETO CONSEGNA
BANDIERA ( da "Virgilio
Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: un patto simbolico che si fonda sul
profondo rispetto per i diritti di tutti i popoli alla liberta', all'autonomia
e alla sicurezza nella convinzione che solo attraverso la via della pace, del
dialogo e del rispetto dei diritti umani si possono avviare a soluzione le
tante situazioni di conflitto che continuano ad affliggere il nostro pianeta''.
Zimbabwe/ Tsvangirai chiede il rilascio dei detenuti
( da "Virgilio Notizie"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Tsvangirai giurerà domani da
premier nel governo di unità nazionale con il presidente Robert Mugabe.
Numerosi attivisti per i diritti umani ed esponenti dell'opposizione restano
però in carcere in quello che gli osservatori indicano come un giro di vite
contro i dissidenti dello Zimbabwe.
PECHINO OFFESA
( da "TGCom" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: "Il problema del Dalai Lama
non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e
alla integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang. Il Dalai Lama,
che nel
"NIENTE CHIESE, I NON MUSULMANI PREGHINO IN
CASA" ( da "TGCom"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La sharia islamica pone particolare
attenzione ai diritti dei gruppi più deboli, come le minoranze etniche e
religiose e garantisce molti diritti alle donne" ha detto. Poi ha concluso
che le numerose violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita sono da imputare
alla responsabilità dei singoli e alle violenze in ambito familiare.
La morte di Eluana divide le coscienze della città
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: conclude il presidente Antonio
Fongaro, «che si possa assistere a una simile tortura. Mentre il presidente
degli Stati Uniti riflette sulle torture e promette la chiusura di Guantanamo,
in Italia assistiamo a uno scadimento del rispetto per la vita. Un atto
imperdonabile che segna fortemente il futuro di noi tutti». Matteo Crestani
Mentre in Usa si riflette sulla tortura e si pensa di
chiudere Guantanamo, in Italia c'è scadimento del rispetto della vita
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «Mentre in Usa si riflette sulla
tortura e si pensa di chiudere Guantanamo, in Italia c'è scadimento del
rispetto della vita» Martedì 10 Febbraio 2009,
Conoscere la tragedia delle foibe: stasera le
testimonianze ( da "Gazzettino,
Il (Rovigo)" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Luca Bellotti, l'assessore
regionale ai Diritti Umani, Isi Coppola, il sindaco Luciano Mengoli e il
capogruppo consiliare Stefano Gazzola. Moderatore della serata, Paola Malasoma,
presidente dell'Associazione «Amici della Fondazione Giuseppe Tatarella».
Gli orrori delle foibe raccontati alla Vittorelli
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I cadaveri trovati mostravano anche
evidenti segni di tortura feroce. Tra i corpi estratti dalle doline venne
trovato anche quello del nonno di Edda. Quarant'anni dopo, la maestra venne a
sapere che suo padre era stato bruciato vivo nel torrione del castello di
Pisino, posto dove i prigionieri venivano radunati prima di essere infoibati.
MERCATO SAN SEVERINO. IL GIORNALISTA MAGDI CRISTIANO
ALLAM, VICEDIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA E ...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Segue un incontro-dibattito sul
tema dei diritti umani. Alle ore 17,30, incontra la cittadinanza presso il
Palazzo Vanvitelli, accolto dal vicesindaco, Giovanni Romano. «É con grande
piacere - dice Romano - che accogliamo il giornalista Allam, una delle firme
più prestigiose del giornalismo.
Edilfin, licenza sospesa dal Tar naccio
( da "Sicilia, La" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: costringendo i detenuti a
condizioni di vita in cui i diritti umani sono negati e la Polizia
penitenziaria non può fare altro che sobbarcarsi stressanti turnazioni». Lo
disse nel novembre scorso il senatore del Pdl Salvo Fleres, garante per la
Tutela dei diritti dei detenuti. Anche in quei giorni venne evidenziata
l'estrema gravità di una situazione insostenibilie.
L'Italia avrebbe dovuto tutelare tutti gli esuli
( da "Gazzettino, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, perché toglierci il
nome del luogo di nascita al quale tutti abbiamo diritto equivale a lasciarci
morire nel dimenticatoio dell'indifferenza. Gentile Onorevole Gianfranco Fini,
e questo è il motivo per cui le scrivo, mi aiuti a difendere la mia identità,
proceda, per cortesia, con ogni mezzo a sua disposizione per ripristinare la
giusta dicitura nei documenti di tutti
Su Youtube valanga di testamenti biologici
( da "Rai News 24" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Italia ha ratificato nel 2001 la
Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (L. 28 marzo 2001, n.145) di
Oviedo del 1997 che stabilisce che i desideri precedentemente espressi a
proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento
non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in
considerazione.
Obama: <Lavoreremo con le banche>
( da "Corriere.it" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: TORTURA - Circa la tortura, il
presidente ha assicurato che gli Stati Uniti nella caccia ai terroristi «non
tortureranno, rispetteranno la Convenzione di Ginevra, non violeranno i loro
valori». «È una posizione che non indebolirà ma piuttosto rafforzerà la
efficacia delle nostre azioni - ha detto Obama -.
Zimbabwe/ Amnesty International chiede rilascio
detenuti ( da "Virgilio
Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei detenuti politici in Zimbabwe e
ha sollecitato il nuovo governo di unità nazionale a rendere una priorità la
salvaguardia dei diritti umani. "Per quasi un decennio la popolazione
dello Zimbabwe ha vissuto endured immense suffering come conseguenza delle
politiche del governo contro chi era percepito come oppositore", ha detto
Simeon Mawanza, esperto per lo Zimbabwe di Amnesty.
Ma il caso di Eluana ci sta davvero a cuore?.
( da "Giornale.it, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama,
ma come la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha
dichiarato ieri Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo
di civiltà, saldamente ancorato ai valori della democrazia e della
Costituzione.
Diritto Umanitario: pubblicati atti Tavola Rotonda
( da "Sanremo news" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritto Umanitario: pubblicati atti
Tavola Rotonda Sono stati pubblicati in questi giorni, a cura del Dott. Gian
Luca Beruto e di Casabianca Grafica gli atti della Tavola Rotonda su 'Diritto
Internazionale Umanitario, Diritti Umani e Operazioni di Pace', organizzata a
Sanremo, dal 4 al 6 settembre 2008,
Il Dalai Lama è "civis romanus". La Cina:
"Offeso il nostro popolo" ( da "Panorama.it"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: quasi una supplica corale, per
rifiutare la violenza, per difendere i diritti umani, i diritti dei popoli e
soprattutto quelli del popolo tibetano. Queste parole sono diventate così un
gesto concreto con il conferimento da parte del consiglio comunale della
cittadinanza onoraria a [1] Yeshe Tenzin Gyatzo, XIV Dalai Lama.
Cittadinanza onoraria al Dalai Lama, la Farnesina
replica a Ministero degli Esteri cinese
( da "Sestopotere.com"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: instancabile difesa dei diritti
umani e dei diritti dei popoli". La decisione di conferire la cittadinanza
onoraria al Dalai Lama è stata presa a settembre scorso dal Consiglio Comunale,
per sottolineare "il suo impegno internazionale nell'aver diffuso il principio
della riaffermazione dei diritti umani e della riappacificazione tra i
popoli".
Russia/ Gay russi denunciano Medvedev: non ha fatto
nulla ( da "Virgilio
Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: appello è il settimo degli
attivisti che si sono appellati alla Corte per i diritti umani per presunta
violazione di diritti. Dopo i disordini degli anni scorsi in piazza e il no
deciso del sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov, gli organizzatori del Gay Pride si
erano rivolti al neopresidente Dmitri Medvedev e la richiesta di permesso a
quanto pare era stata "presa in considerazione",
Turchia/ Gendarmeria "a scuola" di diritti
umani da ( da "Virgilio
Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La Gendarmeria turca andrà a scuola
di diritti umani da Carabinieri e Guardia Civil spagnola. Lo ha annunciato lo
stesso ufficio della commissione europea di Ankara. Il protocollo verrà firmato
domani alla presenza del Capo della Gendarmeria Mustafa Biyik, il
sottosegretario al Ministero dell'Interno Osman Gunes, l'Ambasciatore italiano
Carlo Marsili e Tibod Varadi,
Nazioni Unite: l'Arabia Saudita rispetti i diritti
fondamentali delle donne ( da "Blogosfere"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 03 CET Nazioni Unite: l'Arabia
Saudita rispetti i diritti fondamentali delle donne Mondo Donna Il Consiglio
delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha chiesto che l'Arabia Saudita si
impegni urgentemente e attivamente per porre fine alle violazioni pervasive dei
diritti umani che si registrano nel paese, in particolare, ha sottolineato il.
L'ultima truffa della casta dei banchieri
( da "Giornale.it, Il"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama,
ma come la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha
dichiarato ieri Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo
di civiltà, saldamente ancorato ai valori della democrazia e della
Costituzione.
I sacerdoti della dolce morte
( da "Foglio, Il" del
10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una società in cui i diritti umani
siano davvero uguali per tutti”, perché è nella “costante ambivalenza di noi
esseri umani” che vanno letti “i drammi e le speranze”. Questi sacerdoti, che
auspicano “una chiesa con le porte aperte”
Per la Sinistra si appella a Burlando per il pacchetto
sicurezza ( da "Cittàdellaspezia.com"
del 10-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Costituzione Italiana e con la
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Tale norma non solo viola
brutalmente i diritti umani, ma rischia di promuovere un parallelo canale
clandestino di cura fuori dal servizio sanitario, con effetti devastanti per la
salute di tutti i cittadini. La Regione Puglia ha pertanto già reso
inapplicabile tale norma, altri presidenti di Regione,
Dalai Lama, Cina contro l'Italia
( da "City" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: non si tratta di un problema di
diritti umani, ma di sovranità e integrità territoriale". Da qui la
richiesta di "immediate ed efficaci misure" per "mantenere il
salutare e stabile sviluppo delle relazioni" tra Cina e Italia. In una
situazione simile, dopo l'incontro col Dalai Lama del presidente francese
Nicolas Sarkozy lo scorso anno,
Otro episodio de la infamia, en un banquillo argentino
( da "Pais, El" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Olivera Rovere está acusado de ser
el máximo responsable de los centros clandestinos de detención y tortura que
funcionaron en Buenos Aires durante los años de la dictadura y su juicio es,
quizás, el más importante que se ha desarrollado en Argentina contra los responsables
de aquella barbarie, una vez procesados los integrantes de la propia Junta
Militar, como Videla o Massera.
Caro Berger, ma ci dovremo
( da "Alto Adige" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2007 la Corte Europea dei Diritti
Umani ha confermato la sentenza unanime emessa in aprile dello stesso anno sul
caso "La Chiesa di Scientology di Mosca contro la Russia". In essa si
afferma che la Chiesa di Scientology gode dei diritti e delle tutele di libertà
di religione da accordarsi alle organizzazioni religiose secondo l'Articolo 9
della Convenzione Europea sui Diritti Umani.
Incontri al "Volgger" per capire
( da "Alto Adige" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I diritti umani nella Costituzione
italiana e nelle Convenzioni internazionali". Relatore sarà Fabio Tirio,
docente di Diritto dell'Economia alla Lub di Bolzano e docente di Istituzioni
di diritto pubblico alla Facoltà di Economia di Genova. Sempre venerdì dalle
10,45 alle 13, Raffaella Santolini, docente e ricercatrice presso la Facoltà di
Economia dell'
La vita umana non è disponibile
( da "Italia Oggi" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tra chi si schierava per il diritto
alla vita ad ogni costo e chi teneva per il diritto di libertà della persona
umana. Personalmente, indipendentemente dalla posizione della Chiesa,ho sempre
pensato che non si possa disporre della propria vita. Il nostro ordinamento, è
vero non punisce né reprime il suicidio neppure a livello di tentativo,
Testamento biologico, la situazione
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Italia ha ratificato nel 2001 la
Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (L. 28 marzo 2001, n.145) di
Oviedo del 1997 che stabilisce che i desideri precedentemente espressi a
proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento
dell'intervento non è in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti
in considerazione.
il libro sulla shoah in teatro
( da "Nuova Venezia, La"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e specializzato in istituzioni
tecniche di tutela dei diritti umani, rivolge a un pubblico giovane che
riflettendo assieme ai protagonisti su fatti storici del secolo scorso può
comprendere l'importanza che ognuno ha nell'essere un costruttore di autentica
pace». Il libro è stato presentato nelle scuole e sarà proposto a tutte le
famiglie pianighesi e anche ai ragazzi che quest'
i medici non denuncino gli stranieri
( da "Centro, Il" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Una operazione contro i principi
dei diritti umani e del tutto insensata e irresponsabile. Si annulla il diritto
alla salute delle persone straniere, ma si mettono in pericolo anche le
cittadine e cittadini italiani». La norma che consente ai medici di segnalare
all'autorità giudiziaria gli stranieri che non siano in regola con i documenti
è stata approvata in senato,
tornati gli studenti del treno della memoria
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il percorso educativo che ha
preparato al viaggio i ragazzi e che continuerà fino a maggio con
approfondimenti di tematiche legate al rispetto della dignità umana e dei
diritti fondamentali, è gestito in regione dall'associazione Tenda per la pace
e i diritti.
I medici volontari contro il ddl sicurezza
( da "Metronews" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: camper di Medici per i diritti
umani resterebbe in garage. Perché i volontari dell?associazione fanno proprio
questo: curano quelli che sono ai margini e non hanno accesso alle visite
mediche, per poi avviarli in ospedale. L?emendamento della Lega deve ancora
passare alla Camera, «ma già nel nostro giro di ieri sera ci siamo accorti
quanta paura si era diffusa tra queste persone»
Eluana: la morte, la pietà, la politica
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Sangalli Bergamo Ho pregato perché la
tortura finisse Ci sono cattolici che hanno pregato affinché Eluana continuasse
a vivere una condizione di morte che durava da 17 anni. Ne hanno certamente
diritto. Altri cattolici, come il sottoscritto, avevano però il diritto di
pregare il Signore affinché fosse permesso a Eluana di cessare la tortura e
potesse finalmente riposare in pace.
Arrestato difensore dei diritti umani
( da "Manifesto, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani Arrestato con
l'accusa di di far parte di una associazione a delinquere e di aver partecipato
all'omicidio dell'ambasciatore libico a Roma il 22 gennaio 1984. Ma ora il
fermo dell'avvocato libico Jumaa Attiga sta scatenando polemiche tra le
associazioni che si occupano di diritti umani e che seguono da vicino le
vicende degli immigrati che dalla Libia tenttano di arrivare
Se sale in cattedra il colonnello delle stragi
( da "Manifesto, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani che stanno cercando
di far processare all'estero i soldati israeliani. Questo mese - in base alle
leggi a «giurisdizione universale» - un giudice spagnolo ha iniziato delle
indagini sui crimini di guerra israeliani a Gaza e un pubblico ministero della
Corte internazionale dell'Aja sta considerando la petizione di un gruppo
palestinese per incriminare i comandanti israeliani.
Kashmir, verso la libertà
( da "Manifesto, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: anche quelli contro i diritti
umani. Regna il terrore, l'arresto improvviso, la tortura e la disperazione.
Nella sezione documentaristica di Panorama, a Berlino, è stato presentato
«Kashmir: Journey to freedom», del cineasta israeliano Udi Aloni, da sempre uno
specialista della zona, sul «Fronte di liberazione di Jammu e del Kashmir»,
PARIGI - Rama Yade, l'unica nera del governo di
Francois Fillon, in cui ha la responsabilità de...
( da "Messaggero, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: unica nera del governo di Francois
Fillon, in cui ha la responsabilità dei Diritti Umani, è da questo mese la
ministra più popolare per i francesi, secondo l'istituto di sondaggi Ipsos.
Rama Yade è in testa alla popolarità delle personalità politiche con il 60% di
pareri favorevoli (+2 rispetto a gennaio) e il 23% di negativi.
<Rendition>, sì al segreto di Stato <Obama
conferma la linea Bush> ( da "Corriere
della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: torturati in una prigione segreta
della Cia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Almeno per il momento, sulle
rendition Barack Obama conferma la linea di George W. Bush. Il legale che
rappresenta la nuova Amministrazione ha detto a una Corte d'Appello di San
Francisco che la prosecuzione del dibattimento in un caso di sequestro di
presunti terroristi metterebbe a rischio
Cina <offesa> per l'omaggio al Dalai Lama
( da "Corriere della Sera"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Consiglio Onu per i Diritti umani,
la situazione della Cina in materia. Un appuntamento a rotazione. Difeso da Sri
Lanka e Sudan, ma incalzato da parecchi Paesi occidentali e dal Giappone, Li ha
elencato le tappe percorse sulla via dello Stato di diritto, e qui persino
Amnesty International ha riconosciuto segni di miglioramento (però con la pena
capitale si continua a giocare pesante,
Schiavizza e tortura la compagna
( da "Messaggero, Il (Ostia)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Mercoledì 11 Febbraio 2009 Chiudi
Le indagini scattate sulla scia dell'ennesima violenza che ha portato la
vittima in ospedale dopo anni di soprusi Schiavizza e tortura la compagna
Arrestato un romeno: viveva con la donna al villaggio dell'Idroscalo
A Terni sinergia tra club di diversa matrice per un
'service' alla città.... ( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tutto trasformato in un dibattito
sui diritti umani con interessanti riferimenti agli incontri di Assisi, con
interviste a politici e sostenitori dei diritti umani ospiti di Casa Italia e
alla gente incontrata nelle strade di Pechino. Un momento di ulteriore
riflessione nella relazione di Enrico Prandi, presidente nazionale del
Panathlon International per la prima volta a Terni.
Stati Uniti Obama come Bush: segreto di Stato sui
rapimenti della Cia ( da "Giornale.it,
Il" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che affermano di esser stati rapiti
dalla Cia e trasferiti in Paesi terzi per essere interrogati sotto tortura.
Avvocati del Dipartimento della Giustizia hanno chiesto a una corte d'appello
di San Francisco di archiviare il caso, sostenendo che la sicurezza nazionale e
segreti di Stato sarebbero messi in pericolo nel caso in cui l'azione legale
dovesse proseguire.
TIBET: DALAI LAMA, RIVOLTA POSSIBILE IN QUALUNQUE
MOMENTO ( da "Agi"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: le sottopongono a tortura, e
qualche volta le uccidono", ha denunciato, seppure senza citare
esplicitamente le forze di sicurezza cinesi. "Poiche' e' difficile tenere
esecuzioni in pubblico, quando i tibetani finiscono in carcere loro li
torturano. In molti luoghi", ha aggiunto il leader buddhista,
"chiudono le scuole,
Il Dalai Lama: clima teso in Tibet
( da "Stampaweb, La"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: le persone vengono torturate, e
qualche volta uccise. Per il fatto che le esecuzioni pubbliche sono difficili,
si servono della tortura contro i prigionieri tibetani». Il capo spirituale dei
Tibetani è arrivato ieri nella cittadina termale tedesca di Baden-Baden dove ha
ricevuto il Premio tedesco dei media, assegnato da una giuria di giornalisti e
di editori.
Dalai Lama, la Cina minaccia l'Italia
( da "Avvenire" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il problema del Dalai Lama non è un
problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla
integrità territoriale della Cina», ha concluso Jiang. Dopo Roma, ieri anche la
città di Venezia ha conferito al leader tibetano la cittadinanza onoraria. La
Farnesina, per gettare acqua sul fuoco, ha replicato: il governo italiano
«sostiene la politica di una sola Cina»
Battisti: no a procedura d'urgenza
( da "Avvenire" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è contraria alla Convenzione del
1951 e alla Dichiarazione universale dei diritti umani». Dietro la richiesta di
estradizione italiana, si sottolinea, «non vi è persecuzione politica ma il
perseguimento giudiziario legittimo delle sanzioni penali derivanti da barbari
crimini comuni». E sulla vicenda è intervenuto il ministro della Difesa Ignazio
La Russa.
Zimbabwe, Tsvangirai giura. Ue: passo importante
( da "Affari Italiani (Online)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sostenere la ripresa economica e
sociale del Paese quando il nuovo governo dimostrerà segni tangibili di
rispetto per i diritti umani e lo stato di diritto, e una stabilizzazione
macroeconomica". Lo Zimbabwe è alle prese con una grave crisi economica e
con un'emergenza alimentare a cui si aggiunge quella sanitaria causata di
un'epidemia di colera che ha già coinvolto 70mila persone.
Genocidio ebreoLa scuola ricordale tante vittime
( da "Sicilia, La" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: della piena realizzazione di un
alfabeto universale dei diritti umani, cui aspirano gli alunni delle III A, III
B, III C della scuola secondaria di I grado, i docenti Silvana Gissara, Rita
Spadaro, Francesco Nasonte, Teresa Toro, Rita Maggini, Maria Grazia Di Pietro,
Carmelo Piccione, Salvatore Tralongo, Agata Ragusa che li hanno guidati alunni
in questo intenso percorso formativo.
"Se ha occhi ascolta", tre ragazzi dentro la
storia ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e specializzato in istituzioni
tecniche di tutela dei diritti umani, rivolge a un pubblico giovane che si può
riconoscere nei protagonisti per camminare con loro nella riflessione
consapevole del loro appartenere alla storia e dell'importante ruolo che ognuno
di noi può avere nell'essere costruttore di autentica pace.
La vicenda di Eluana Englaro si è conclusa nel modo
più drammatico e imprevedibile. La rag...
( da "Gazzettino, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tra chi si schierava per il diritto
alla vita ad ogni costo e chi teneva per il diritto di libertà della persona
umana. Personalmente, indipendentemente dalla posizione della chiesa, ho sempre
pensato che non si possa disporre della propria vita. Il nostro ordinamento è
vero non punisce né reprime il suicidio neppure a livello di tentativo,
UN IMMOBILE CONFISCATO ALLA CAMORRA A ERCOLANO
DIVENTERà CENTRO PER RICHIEDENTI ASILO POLITICO....
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: di impegno per i diritti umani». E
così, dopo la confisca e l'acquisizione dell'immobile di un esponente del clan
Birra, riadattato a sede di Radio Siani, la città si impadronisce di un altro
pezzo di legalità. Per la webradio ieri dalla Regione sono stati assicurati
aiuti per continuare le trasmissioni nel corso dell'incontro tra il sindaco e
l'
Immigrazione: tramonto del diritto. L'appello di
Amnesty ( da "Articolo21.com"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritto internazionale sui diritti
umani e sui rifugiati obbliga il nostro paese a consentire ad ogni migrante che
si trova a Lampedusa di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e
soddisfacenti”. Un appello come i tanti che Amnesty lancia nel mondo ai governi
di paesi che non si annoverano nel rango delle democrazie e che ogni giorno
mettono a repentaglio e violano
Approvato dal consiglio comunale di Bologna odg sul
diritto di accedere cure mediche senza distinzione nazionalità
( da "Sestopotere.com"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritto fondamentale tutelato dalla
dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed indipendente dall?origine
nazionale e dalla condizione di cittadinanza; escludere di fatto dall?accesso
al servizio sanitario una fascia della popolazione sulla base del possesso o
meno di un titolo di permanenza sul territorio italiano significa favorire la
diffusione di servizi sanitari irregolari
Immigrati/ Pd: Su cure a clandestini gravi danni per
tutti ( da "Virgilio
Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: altro - prosegue l'esponente del Pd
- ricordare che il diritto alla salute oltre che dalla nostra Costituzione
(art. 32) è previsto in diversi strumenti internazionali in materia di tutela
dei diritti umani, inoltre la stessa carta dei diritti fondamentali della Ue
(art. 35) riconosce e garantisce questo diritto universale.
Immigrati/ Amnesty: Deriva politica verso
discriminazione ( da "Virgilio
Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: torture e altre gravi violazioni
dei diritti umani, e questo è già successo negli anni passati. Siamo di fronte
alla possibilità che si ripetano politiche di deportazione di massa, di
espulsione sommarie in paesi dove i diritti umani sono a grande rischio".
Amnesty International ha lanciato un appello mondiale "indirizzato al capo
del governo Silvio Berlusconi e al ministro dell'
Cooperazione allo sviluppo, la regione aderisce al
programma comunitario "Europeaid"
( da "Quotidiano.it, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: altri temi prioritari sono la
riduzione della povertà, la promozione dei diritti umani, la valorizzazione del
ruolo della donna, diritti dei bambini, degli anziani e dei disabili, la lotta
contro l'Aids, l'ambiente e il cambiamento climatico. Le azioni devono aver
luogo in almeno due paesi, con priorità assoluta verso quelli meno sviluppati.
Cina-Usa/ Washington: Preoccupati per sorti di blogger
( da "Virgilio Notizie"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: attivista dei diritti umani e
blogger cinese che ha osato difendere le famiglie dei bambini morti nel
terremoto in Sichuan. Pechino ha infatti spostato a data da definirsi il
processo di Huang lasciandolo intanto in carcere. "Chiediamo al governo
cinese che Huang venga rilasciato il prima possibile", ha detto alla Cnn
Gordon Duguid,
Risarcibile il diritto al lavoro delle casalinghe
( da "CittadinoLex" del
11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: individuato nel diritto delle
vittime al risarcimento totale dei danni, patrimoniali e non patrimoniali,
conseguenti alla lesione dei diritti umani fondamentali (tra cui "la
salute ed il diritto al lavoro,che compete anche alla casalinga"), che
deve essere risarcito non solo nel caso di assoluta certezza del danno, ma in
base ad una fondata e ragionevole previsione del suo prodursi futuro;
Pacificazione per lo Zimbabwe "Mai più fratelli
contro fratelli" ( da "KataWeb
News" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Pacificazione per lo Zimbabwe
"Mai più fratelli contro fratelli" 11 febbraio 2009 alle 20:31 —
Fonte: Esteri">repubblica.it — 0 commenti Davanti al dittatore Mugabe,
ha giurato il nuovo premier Tsvangirai: "Basta violazioni dei diritti
umani" Un paese travolto dalla crisi dopo un anno di scontri e arresti
Daniele Mastrogiacomo
Prestazioni sanitarie agli immigrati irregolari e
segnalazione alle autorità. On the Road non ci sta
( da "Quotidiano.it, Il"
del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: principi dei diritti umani e del
tutto insensata e irresponsabile. Si annulla il diritto alla salute delle
persone straniere, ma si mettono in pericolo anche le cittadine e cittadini
italiani”. La norma che consente ai medici di segnalare all?autorità
giudiziaria gli stranieri che chiedano prestazioni sanitarie e non siano in
regola con i documenti è stata approvata in Senato,
PACIFICAZIONE PER LO ZIMBABWE "MAI PIÙ FRATELLI
CONTRO FRATELLI" ( da "Wall
Street Italia" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Pacificazione per lo Zimbabwe
"Mai più fratelli contro fratelli" -->Davanti al dittatore Mugabe,
ha giurato il nuovo premier Tsvangirai: "Basta violazioni dei diritti
umani" Pacificazione per lo Zimbabwe "Mai più fratelli contro
fratelli" Un paese travolto dalla crisi dopo un anno di scontri e arresti
di DANIELE MASTROGIACOMO (18:54 11/02/2009)
Cina/ Pechino respinge critiche Onu su pena morte e
diritti... ( da "Virgilio
Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Al termine del primo esame di
fronte alla Commissione Onu per i diritti umani, la Cina ha respinto gli
appelli dei paesi occidentali per la messa al bando della pena di morte e per
l'apertura a un maggior rispetto dei diritti umani che comprenda la libertà di
culto e il diritto per i lavoratori ad aderire a sindacati indipendenti.
( da "Virgilio Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Berna, 9 feb. (Ap) -
Il ministero degli Esteri svizzero ha richiamato in patria l'alto diplomatico
elvetico arrestato a Teheran. L'uomo è stato colto in flagrante mentre era
intento "in un atto sessuale indecente" con la fidanzata, una donna
iraniana, all'interno della sua auto. Si tratta del primo segretario della
Sezione Usa presso l'ambasciata svizzera di Teheran - Marco M. Kaempf, come
riferito dal tabloid scandalistico svizzero Blick. La polizia ha notato
l'autovettura con targa diplomatica ferma in un parcheggio della stazione
sciistica di Tochal, alla periferia nord della capitale. La donna era
"vestita in modo improprio e si trovava in atteggiamento indecente",
ha raccontato la televisione Iran Press Tv, aggiungendo che la "relazione
sessuale" avveniva dopo una promessa di matrimonio da parte dell'uomo. Gli
Stati uniti non hanno una rappresentanza diplomatica in Iran dal 1979. I loro
interessi sono rappresentati dall'ambasciata svizzera. La
legge islamica vieta categoricamente alle donne qualsiasi relazioni sessuale al
di fuori del matrimonio, anche nell'eventualità di un prossimo matrimonio.
L'oltraggio della morale viene punito severamente: "Per la donna nell'auto
c'è il rischio della lapidazione", spiega Aaron Rhodes dell'Organizzazione
internazionale per i diritti umani in Iran.
( da "Trentino" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Liberal Pd sul caso
Englaro Dura nota contro l'iniziativa del Governo RIVA. Liberal Pd, la corrente
social-liberale del Pd fondata nel gennaio 2008 da Enzo Bianco, Franco
Bassanini e Valerio Zanone, è rappresenta a Riva da Maria Zaniboni che prende
posizione con una nota sul caso Englaro. Eccone il testo: «Dal dopoguerra ad
oggi non si era mai vista una violazione più cinica e brutale dei diritti umani, delle inviolabili libertà personali ed individuali e dei
dettami costituzionali, come il decreto del governo sul caso Englaro con il
quale si interviene per legge a limitare la libertà personale di un individuo
specifico. Ribadendo tutto il nostro rispetto per i sentimenti della famiglia e
la nostra volontà di non strumentalizzare una situazione così dolorosa ai fini
della battaglia politica, non possiamo consentire un attacco così brutale e
irresponsabile alle libertà democratiche e civili».
( da "Nuova Venezia, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 17 - Cronaca
Una visita che spacca i politici «Rapporti con la Cina a rischio» LA POLEMICA
Boraso: «Dispute davvero sterili» Continua a dividere le coscienze politiche
della città il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama: non è
«Sua Santità» a contrapporre, né tantomeno il generale
richiedere rispetto dei diritti civili e umani in Tibet,
piuttosto, è il suo essere il simbolo di un popolo che ha nella Cina la propria
potente avversaria a dividere le parti. Da una parte, l'accoppiata
Vianello-Fincato, paladini di fatto della realpolitik, pur consapevoli di
rischiare di essere bollati come cinici. La prima a obiettare
sull'opportunità del riconoscimento era stata proprio l'assessora al Piano
strategico Laura Fincato, in prima linea nell'organizzazione della missione
veneziana all'Expo di Shangai. «Non voglio passare per una cinica, pronta a
calpestare i diritti civili delle persone», ha ribadito ieri, «mi appello
semmai al fatto che la politica estera è affidata al governo, non a una singola
città. Tanto di cappello al Dalai Lama rappresentante religioso, ma come capo
di un governo teocratico come è stato il Tibet - che ha poco da insegnare alla
democrazia - sì, avrei da obiettare». E i rapporti con la Cina? «Per ora è
arrivata una lettera del sindaco di Suzhou, città nostra gemellata, che si è
fatto interprete del sentimento cinese di stupore negativo», prosegue Fincato,
«ma ci attendiamo una reazione ufficiale del governo, perché le persone che
stanno lavorando a Shangai hanno colto che ci sarà: certo, non penso che il
governo cinese arriverà a rompere i rapporti con Venezia, perché è un errore
che eviteranno, ma certamente arriverà il loro disappunto. D'altra parte, la
foto del Dalai Lama in Canal Grande farà il giro del mondo». Sulla stessa linea
il vicesindaco Michele Vianello: «Sarebbe stato più accorto tener conto delle
implicazioni che quest'atto potrebbe avere nei rapporti con la Cina. La
solidarietà al popolo tibetano è dovuta, ma c'è un piccolo particolare: Venezia
sta lavorando per l'Expo di Shangai». Di tutt'altro avviso l'assessora alla
Culura, Luana Zanella: «Ognuno ha la propria opinione, ma il Consiglio comunale
si è espresso all'unanimità e anche la giunta. C'è una sensibilità diffusa in
città a favore della difesa dei diritti umani in Tibet
e nessun rapporto economico può spingere Venezia a rinunciare al suo ruolo di
città del dialogo e del libero confronto tra il popolo tibetano e la Cina».
«Sarebbe singolare che una città che ha un Centro Pace e da sempre offre le sue
chiavi a chi lotta per i diritti umani», prosegue
Zanella, «rinunciasse proprio ora a professare pace e solidarietà. Dobbiamo
guardare oltre, come abbiamo sempre fatto». Chi si infervora è il presidente
del Consiglio comunale, Renato Boraso. «Chi fa sterili polemiche su questa
cittadinanza onoraria», incalza il rappresentante Pdl, «è inopportuno,
inadeguato e va contro secoli di storia e cultura di Venezia, è lontano milioni
di anni luce dalla visione della città. Venezia è pace, incontro tra le
culture, come si fa a riportare tutto a un mero calcolo economico?». Prova a
trovare una via di mezzo il presidente della Provincia, Davide Zoggia, anch'egli
nel comitato veneziano per l'Expo 2010: «Il Dalai Lama è un protagonista
riconosciuto di questo tempo e Venezia è una città internazionale, attenta a
riconoscere onorificenze ai protagonisti. Ma non è utile a nessuno mescolare
questo livello con quello che di buono il territorio di Venezia ha creato nei
rapporti con la Cina. Sono due questioni distinte: Venezia non può far finta di
non vedere cosa accade in Tibet, ma non deve rinunciare a difendere i suoi
rapporti costruttivi e proficui con la Cina». (r.d.r.)
( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina II - Roma Il
Dalai Lama in Campidoglio "Ora è cittadino romano" Il leader
tibetano: "Da questa città si leva un grido di giustizia" RORY
CAPPELLI Nella piazza gremita, tra kata bianche, sai rossi e gialli, bandiere
che sventolano, incensi, cori che inneggiano al Tibet Libero, Free Tibet, si
diffondono le note del pianoforte di Giovanni Allevi. «Da Roma, oggi, si è
levato un grido di giustizia, di libertà, di pace che raggiungerà il mondo
intero» dirà poi, al termine della cerimonia di conferimento della cittadinanza
romana onoraria al XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso, un commosso sindaco Gianni
Alemanno, avvolto nella tradizionale kata che il Dalai Lama ha voluto
regalargli. Della cittadinanza onoraria al Dalai Lama si parlava fin dal luglio
dello scorso anno, quando Goffredo Bettini, allora ancora presidente della
Festa del Cinema, aveva lanciato quest´idea. A settembre la giunta poi approvò:
e ieri la cerimonia si è solennemente svolta nell´aula Giulio Cesare, dove
Tenzin Gyatso, avvolto come di consueto nel suo saio rosso e giallo, gli
occhiali sul naso, le infradito ai piedi, le braccia nude, è entrato seguito da
un commosso, partecipato e lunghissimo applauso. «Ha un valore di straordinaria
attualità il gesto simbolico con cui la nostra città accoglie nel suo seno una
figura come la Sua» ha detto il sindaco nel salutare il Dalai Lama, «che ha
dedicato la vita al rifiuto della violenza, alla tolleranza e alla compassione,
all´instancabile difesa dei diritti umani e dei diritti dei popoli. Viviamo in un periodo di crisi
culturale, morale e spirituale, oltre che economica e ambientale» ha continuato
Alemanno. Proprio per questa profonda crisi, «è necessario che le persone
migliori ci siano da esempio e che questo loro esempio raggiunga la
consapevolezza di tutti. Lei è uno di questi esempi». Commosso Alemanno
ha poi conferito l´onorificenza al leader spirituale del popolo tibetano, che
ha giunto le mani, si è inchinato e ha ringraziato sindaco, consiglieri e tutta
la città, «così famosa», «per il sostegno alla giustizia e alla libertà. Perché
gli esseri umani possano vivere in pace bisogna che
regni la verità: dove c´è inganno è pericoloso perché l´inganno porta violenza.
Giustizia e verità portano pace» ha continuato, interrotto continuamente dagli
applausi. «Questa cittadinanza» ha poi spiegato il Dalai Lama «è stata
consegnata in un momento molto particolare per il mio popolo: i tibetani stanno
vivendo in queste ore una situazione drammatica: due giorni fa ho incontrato un
amico tibetano e quello che mi ha detto mi ha rattristato. Il Paese è pronto a
esplodere. Gli ho detto: per favore, state tranquilli, cercate la pace. Questo
è il momento per imparare, per studiare, non per fare confusione. E poi» ha
continuato con il suo sorriso «sono convinto che non appena in Tibet sapranno
che ho ricevuto questa onorificenza per loro sarà molto incoraggiante: sapranno
che il Tibet non è stato dimenticato o abbandonato». Il Dalai Lama ha poi
elencato i suoi «tre commitment, impegni, principali: promuovere il valore
umano, il cuore, perché la felicità nella famiglia, tra amici, sul lavoro, non
può prescindere dal buon cuore, che si sia credenti o meno. Promuovere poi il
dialogo interreligioso, l´armonia tra le religioni. E per impegnarsi in questo,
cosa che io continuerò a fare fino alla morte, non ha importanza il colore
della pelle, il sesso, la nazionalità o che si sia credenti o meno. Il terzo
impegno per me è che si arrivi a una risoluzione del problema del Tibet: anche
se mi ritirerò presto dagli affari del Tibet, questo non significa che mollerò:
continuerò a dare il mio sostegno fino a che vivrò».
( da "Repubblica, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina XX - Roma
"Un poker di attori per un dramma familiare" Teatro Argentina Silvio
Orlando, Anna Bonaiuto, Michela Cescon e Alessio Boni diretti dal regista
Roberto Andò RODOLFO DI GIAMMARCO La ricetta è: prendere in esame un caso di
bullismo infantile, far incontrare e far ragionare i rispettivi genitori del
ragazzino aggressore e di quello colpito, e uscirne però fuori con un doppio
misto ancora più devastante. Autrice Yasmine Reza, Il Dio della carneficina che
in Francia ha visto implicata Isabelle Huppert, e che in Inghilterra ha
coinvolto Ralph Fiennes, ha indotto da noi il regista Roberto Andò ad
affrontare la commedia con un poker di nomi come Anna Bonaiuto e Silvio Orlando
(madre e padre del giovane aggredito) e Michela Cescon e Alessio Boni (il cui
figlio ha alzato le mani sull´altro), e lo spettacolo arriva stasera al teatro
Argentina. «Questo testo registra ed elabora una logica diffusa - spiega Andò -
perché quando un bambino ti arriva a casa ferito in faccia da un suo coetaneo,
ti poni sempre una questione: ho sbagliato io a non dargli le armi per
difendersi? oppure hanno sbagliato i genitori dell´offensore? e interrogativi
del genere sul bullismo compaiono ormai sempre più spesso sui giornali. Le
prepotenze tra giovani o tra giovanissimi fanno riflettere, e il testo crea una
massa d´urto di parole che fa presa sullo spettatore a volte inerte del teatro
di oggi». Una trama all´insegna della tolleranza e della conciliazione adulta,
ma la retorica del buon senso dei grandi che mette a tacere gli strappi dei
figli inquieti e immaturi non regge... «Eh no. Le due coppie di genitori si
incontrano a casa del ragazzo offeso, per iniziativa di Véronique, la madre.
Accade però che man mano vengano fuori cose non proprio tranquille anche a
carico della vittima. E a un certo punto c´è una reazione psicosomatica della
madre del cosiddetto "bullo", lei vomita (vomita sul serio) su un
tavolino: da quel momento si rompono gli equilibri, e nasce un gioco al massacro».
Insomma la violenza non è più micro-generazionale ma riguarda e appesta i
grandi, i benpensanti... «Sì. Si rompono le coppie, si creano alleanze nuove,
ma più che altro tutti sono contro tutti. Senza più buon gusto, senza cultura,
senza civiltà. E il bello è che la pièce rimane un divertissement». Già.
Vediamo cosa c´è dietro l´edizione italiana. «Ero piombato per caso a Parigi, e
la Huppert m´ha invitato a vederla nello spettacolo. Francamente,
inaspettatamente (per me), mi sono divertito. Lei ha detto alla Reza, che era
lì, che io avrei preso i diritti per l´Italia. Non era vero. Poi è prevalso il
"perché no?". Quest´autrice, già nota per Art e per testi di
dibattito interiore o di costume, non è Tennessee Williams, ma lavora benissimo
tra alto e basso, lo fa con intelligenza, ed è una donna cinica e intuitiva che
è stata attrice. Per quanto racconti tutto esplicitamente (senza i misteri di
un Pinter o di uno Stoppard) sa anche manovrare fino in fondo la macchina delle
situazioni, l´artigianato». Eppure è una drammaturga che talora crea polemiche,
scetticismi... «Dà fastidio che lei utilizzi il suo cinismo per combattere cose
che noi amiamo, per ridicolizzare istanze di diritti umani, valori su cui abbiamo costruito la nostra qualità. Ma il bello
qui è un´altra cosa». Cosa è? «Il bello sta nel rapporto che s´è formato tra
gli attori, quattro primattori differenti ma tutti importanti, che ho diretto.
Parlo del rapporto sorto tra loro, tra loro e me, e tra loro e il testo».
( da "Eco di Bergamo, L'" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Con «Scuolaccademia»
parliamo di legalità --> Martedì 10 Febbraio 2009 SPECIALI, pagina 47 e-mail
print C'è tempo fino al 7 marzo per iscriversi alla seconda edizione del Premio
«ScuolAccademia»: concorso letterario sul tema della legalità, bandito
dall'Ufficio scolastico provinciale (ex Provveditorato agli Studi) e
dall'Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, con il sostegno finanziario
della Fondazione Banca di Intra Onlus. Visto il successo della prima edizione
l'iniziativa viene ora riproposta per favorire lo studio e il confronto tra i
giovani sui temi della legalità e del rispetto dei diritti, delle regole, sul
senso di condivisione di azioni di solidarietà e cura reciproca tra cittadini e
nell'interesse dell'intera comunità. Il Concorso anche quest'anno è aperto agli
studenti del quarto anno degli istituti superiori bergamaschi (studenti
singoli, gruppi, intere classi) che devono iscriversi entro il 7 marzo
compilando l'apposita scheda di adesione - sul sito www.istruzione.bergamo.it
insieme al bando - e inviandola al fax 035/242.974 all'attenzione del professor
Giorgio Lanzi (tel. 035/284.211 e-mail: lanzi@istruzione.bergamo.it). Gli
studenti, una volta iscritti, avranno tutto il tempo per prepararsi alla prova
del concorso, cioè la stesura di un tema presso l'Accademia della Guardia di
Finanza di Bergamo, via dello Statuto 21, il giorno 28 marzo 2009 con inizio
alle 9. I candidati avranno a disposizione 4 ore per lo sviluppo dell'elaborato
il cui tema sarà ispirato al 60° anniversario della
proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
avvenuta il 10 dicembre 1948. La traccia, proprio per favorire la
partecipazione di un ampio numero di studenti di tutti gli istituti, sarà
trasversale ai saperi e alle sensibilità dei ragazzi che hanno scelto diversi
percorsi scolastici. La Premiazione dei vincitori avverrà nel corso di
una cerimonia dedicata. Ai vincitori verranno assegnati i seguenti premi: primo
premio 1.000 euro, secondo premio 650 euro, terzo premio: 350 euro. 10/02/2009
nascosto -->
( da "marketpress.info" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 10 Febbraio
2009 PARLAMENTO EUROPEO: AGEVOLARE L´ACCESSO DELLE PMI AI MERCATI MONDIALI
Bruxelles, 10 febbraio 2009 - Maggiore tutela dalle contraffazioni, marchio
d´origine sui beni importati, protezione internazionale di Dop e Igp
alimentari, migliore accesso alle procedure d´indagine sul dumping e norme O
( da "Nuova Sardegna, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
SCOPPIA LA RIVOLTA
DEI MEDICI CONTRO L'EMENDAMENTO «Non siamo poliziotti né delatori» Protestano
Ordine e Forum per il diritto alla salute. «Cure garantite a tutti» ORISTANO.
Scoppia anche in città la rivolta dei camici bianchi contro l'emendamento del
decreto sulla sicurezza che obbliga i medici a denunciare gli immigrati
clandestini che si rivolgono a loro per farsi curare. Ieri la posizione
ufficiale dell'Ordine provinciale dei medici è stata espressa dal presidente
Antonio Sulis, che in una nota stampa afferma che l'Ordine di Oristano si
unisce all'appello degli altri Ordini sardi nel ritenere che sia fondamentale
garantire le cure anche agli immigrati irregolari. "Il medico non è un
delatore - si legge nella nota diffusa da Sulis - e risponde all'obbligo
deontologico di garantire assistenza a tutti senza distinzioni di età, di
sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di
ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni
istituzionali o sociali nelle quali opera. Con questo - prosegue la nota - non
si vuole negare la giusta e condivisibile attenzione che va posta al problema
della sicurezza, ma riteniamo vada coniugata con uguale attenzione con i
principi civili e sociali del nostro Paese, da sempre ispirati alla
solidarietà, all'accoglienza e alla tutela della salute, senza tralasciare la
doverosa attenzione ai principi etici e deontologici fondamentali della professione
medica". Più articolato, e più duro, il comunicato
stampa diffuso da Francesco Carta, medico del Forum per il diritto alla salute,
che parla di «norma in palese violazione della Carta dei diritti umani, della Costituzione repubblicana e antifascista e delle leggi
sanitarie italiane e vigenti. Questo emendamento - prosegue Carta - è
incompatibile col codice deontologico dei medici. Il compito del medico
è curare chiunque lo richieda, compresi gli immigrati, come avviene normalmente
tutti i giorni. Tale norma allontana gli immigrati dalla strutture sanitarie,
ritarda la diagnosi di malattie contratte in Italia (a causa delle precarie
condizioni di vita e di lavoro); può favorire inoltre la diffusione di malattie
infettive e contagiose per la collettività, a causa delle paure di eventuali
denunce per chi è in attesa di regolarizzazione». Il Forum per il diritto alla
salute invita medici e operatori sanitari alla disobbedienza civile e
all'obiezione di coscienza e i parlamentari sardi a respingere l'emendamento
quando sarà discusso alla Camera dei deputati.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Coinvolgere gli
studenti e la scuola nell'elaborazione delle riforme dei diversi governi
Studenti e istituzioni: più contatti In Senato per i 60
anni della Dichiarazione universale dei diritti umani Il 30
gennaio alle 8.30 è cominciata la nostra "avventura" di studenti
dell'Istituto tecnico Deganutti al Senato dove siamo stati chiamati a
presentare la relazione da noi svolta sull'art. 3 della Dichiarazione
Universale dei diritti umani in occasione delle celebrazioni per i 60 anni dalla sua
approvazione. Dopo essere stati accolti nella Sala Maccari, di cui ci
sono stati illustrati i pregevoli e significativi affreschi, ci siamo sistemati
in Aula assieme agli studenti e docenti di altre 10 scuole che partecipavano
alla seduta. Il Presidente del Senato Schifani ha quindi aperto i lavori
pronunciando il discorso di saluto e, sottolineando l'importanza dell'evento
che si celebrava, ha invitato tutti gli studenti presenti a farsi promotori
della diffusione dei principi contenuti nella Dichiarazione Universale; a
questo scopo ha voluto personalmente appuntare sulla giacca di due studenti un
distintivo creato per l'occasione, mentre a tutti ne venivano consegnati due,
uno personale da indossare subito e un altro da portare ad un amico con
l'invito ad usarlo per testimoniare il valore dei principi sottoscritti nel
lontano 1948 ma ancora estremamente attuali. Ogni scuola ha poi esposto la
propria relazione, ciascuna delle quali riguardante uno specifico e diverso
articolo, e sulle quali i senatori presenti in Aula, Presidente e membri della
Commissione per i diritti umani ( fra questi Emilio
Colombo politico di lunga esperienza) hanno svolto i loro interventi di
commento e valutazione sulle varie tematiche, dimostrando grande apprezzamento
per il lavoro svolto da noi studenti. Al termine della parte celebrativa della
seduta ci è stata offerta l'opportunità di formulare quesiti di portata più
generale aprendo così un dibattito con i Senatori. Ne è scaturita una
discussione su temi come l'estradizione di C. Battisti e sulla credibilità
internazionale dell'Italia, le intercettazioni telefoniche ecc. mentre noi
abbiamo preferito spostare l'attenzione sul tema della riforma della scuola.
Molti sarebbero stati gli argomenti di cui parlare ma ci è sembrato importante,
in una situazione così particolare come quella che stavamo vivendo, nella quale
le Istituzioni avvicinano i giovani al mondo della politica, chiedere di
coinvolgere maggiormente gli studenti e la scuola (quella che vive e lavora
nelle aule!) nella progettazione e nell'elaborazione delle riforme che i
diversi Governi tentano con scarso successo di portare avanti. Non ci
aspettavamo certo risposte risolutive ma ci è sembrato già importante sollevare
la questione. Senza dubbio questa nostra esperienza al Senato è stata molto
positiva e per ciascuno di noi rimarrà un significativo momento da ricordare;
riteniamo che simili iniziative vadano realizzate e incentivate più spesso come
forma di contatto costante e attivo fra studenti e istituzioni nelle quali, al
più alto livello, si realizza la vita democratica del Paese. Classi 5° BM e 5°
CE Istituto tecnico Deganutti
( da "Messaggero Veneto, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 12 - Udine
Guantanamo: Obama, mantieni la promessa Avviate le pratiche per chiudere
quell'"inferno" situato sulla costa meridionale di Cuba Bush aveva
chiesto la reclusione di tutti i presunti terroristi: attualmente detenute
centinaia di persone Uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del
neopresidente Obama era la chiusura della prigione di Guantanamo. Appena
insediatosi, infatti, ha voluto tener fede alla parola data agli americani ed
immediatamente ha iniziato le pratiche per mettere fine all'inferno che divampa
dall'11 gennaio
( da "Giorno, Il (Como)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LE NOSTRE INIZIATIVE
pag. 13 Quella prigione particolare a Cuba DI GUANTANAMO NON CONOSCEVAMO
NEPPURE IL NOME: ORA NON LO DIMENTICHEREMO CANZO DALL'11 GENNAIO 2002 il
governo degli Stati Uniti ha aperto un campo di prigionia sull'isola di Cuba,
all'interno della base di Guantanamo, in cui attualmente, dopo 7 anni,
sarebbero detenute ancora 257 persone in qualche modo collegate ad attività
terroristiche. I prigionieri non possono usufruire di nessuno dei diritti
riconosciuti dalla Convenzione di Ginevra. I detenuti non possono avere un
legale che li difenda; i tribunali possono anche servirsi di prove estorte con
la tortura, quindi i processi sono delle farse. Secondo alcune testimonianze,
essi vivono in condizioni disumane: posti in gabbie all'aperto, in isolamento,
in uno spazio appena sufficiente per coricarsi. Indossano divise arancioni o
bianche, per distinguere chi non collabora da chi ammette le sue colpe. Sono sottoposti a torture, quali la simulazione di annegamento,
immissione di sonde nelle narici, imposizione di cappucci, sedia della tortura.
L'ONU e l'ACNUR avrebbero il compito di far cessare questi episodi brutali, ma
finora tutte le proteste sono risultate vane. Occorre la volontà
politica degli USA: il nuovo presidente, Barack Obama, nel suo primo discorso
dopo l'insediamento del 20 gennaio 2009, afferma che entro un anno il carcere
chiuderà e per il momento sono sospese 120 procedure a carico di altrettanti
prigionieri. Nello stesso giorno di insediamento, Israele annuncia il completo
ritiro delle truppe dalla Striscia di Gaza. Sono i segnali di un lento processo
di pacificazione? Per ora il mondo si mantiene cauto, dichiarando di aspettare
fatti concreti, che supportino le parole del presidente, per costruire un
futuro di pace.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Sole-24 Ore
sezione: STORIA E STORIE data: 2009-02-08 - pag: 35 autore: Iran / 3 Tra
teocrazia e modernità di Paolo Branca D opo 30 anni dall'inizio della
rivoluzione iraniana e a causa del più recente conflitto libanese, gli sciiti
sono ritenuti i musulmani più intransigenti ed estremisti, mentre nel corso
della storia è stato spesso il contrario.Inclini all'esoterismo, essi han
sviluppato tendenze teologiche più avanzate e anche politicamente non sempre
sono inclini all'antagonismo.Se l'unico potere legittimo è quello degli Imam,
dopo la scomparsa dell'ultimo nel X secolo, c'è chi considera ogni altra
autorità illegittima, ma anche chi accetta lo status quo come male minore. In
epoca moderna i religiosi sono tuttavia intervenuti direttamente nella vita politica
iraniana: nella guerra contro la Russia, nell'opposizione ai britannici e nella
rivoluzione del 1905 che diede al Paese la prima Costituzione e il primo
Parlamento. Il movimento liberale fu sostenuto dall'ayatollah Na'ini ( morto
nel 1936) ei suoi scritti vennero spesso citati da Bazargan e da altri leader
rivoluzionari. Hasan Modarres (morto nel 1938), ancora un religioso, si oppose
alla svolta autoritaria di Reza Khan, pagandone il prezzo con la sua stessa
vita. La situazione si era aggravata con la restaurazione monarchica dei
Pahlevi che aveva posto fine all'esperimento riformista di Mossadeq. AlÎ
Shariati (morto nel '77)inaugurò una teoria destinata ad avere molta fortuna:
l'islam come «terza via» tra capitalismo e comunismo. Una lunga spirale di
rivolte e repressioni, che ebbero i loro momenti chiave nelle ricorrenze
religiose in memoria del martirio degli antichi Imam, giunsero al loro epilogo
con il ritorno dall'esilio di Khomeini, nel febbraio del '79, e la conseguente
caduta dello Shah. Khomeini ha sviluppato la tendenza a privilegiare l'aspetto
e il ruolo istituzionale dell'islam, propria di tutti i movimenti radicali
musulmani. Sulla velyat-e faqÎh (governo del giurisperito) è così basata la
Costituzione della Repubblica Islamica. Ciò rappresentava però un'innovazione
nella stessa concezione sciita che aveva visto a lungo prevalere una conduzione
collegiale della vita della comunità. L'evoluzione in senso teocratico
dell'ordinamento iraniano faceva così ottenere a Khomeini quello che sul piano
strettamente religioso non gli sarebbe stato possibile raggiungere. Il dopo
rivoluzione ha visto sfaldarsi l'unità del fronte anti-Shah, mentre le
epurazioni interne e la lunga guerra contro l'Irak segnavano pesantemente la
storia del Paese. Emblematico è stato il caso di Bani Sadr, il laico eletto nel
1980 come primo presidente della neonata Repubblica, costretto all'esilio
soltanto un anno dopo. Intanto scomparivano i due maggiori leader dell'ala
moderata: gli ayatollah Taleqani, morto già nel 1979, e Shariat Madari indotto
a ritirarsi. Prese così a salire la stella di Rafsanjani, leader pragmatico che
portò alla fine della guerra con l'Irak nell'88 e successe di fatto a Khomeini,
dopo la breve transizione di Kamenei. Non è un caso se proprio tra intellettuali
iraniani troviamo alcune delle voci più interessanti del pensiero islamico
contemporaneo, come quella di Abdolkarim Soroush ( nato nel 1945). Di
formazione scientifica, fu incaricato di riformare l'insegnamento universitario
dopo la rivoluzione, ma finì ben presto per dimettersi. Nel 1995 giunse ad
accusare gli uomini di religione di essere una sorta di corporazione che
limitava la libera interpretazione delle fonti della fede musulmana, il che gli
valse sulla stampa internazionale l'appellativo di«Lutero dell'Islam». Nel suo
pensiero egli propone una visione storico-critica che concepisce le scienze in
perenne evoluzione e tra esse interdipendenti: «Nei primi anni dopo la
rivoluzione, le scienze sociali e umane vennero attaccate in quanto "impure",
"occidentali" oppure senza senso e inutili. Io invece pensavo che il
futuro del Paese sarebbe dipeso proprio da quanti avrebbero ricevuto una
formazione in tali campi ». Anche se le fonti della religione sono immutabili,
il pensiero religioso è invece – come ogni altro – soggetto all'evoluzione: «La
religione è sacra e divina, ma la comprensione che si ha di
essa è umana e terrena». Cruciale l'interrogativo che Soroush osa esplicitare:
«Se possiamo conciliare islam e rivoluzione, perché non anche islame diritti umani, democrazia e libertà?». Un altro pensatore iraniano, Dariush
Shayegan (n. 1935), gli fa eco con ancor maggiore chiarezza:«Rivoluzione
islamica: quale dei due termini è il più attivo, il più determinante?
Rivoluzioneo islam?è la religione che cambia la rivoluzione, la santifica, la
risacralizza? Oè al contrario la rivoluzione che storicizza la religione, che
fa di essa una religione impegnata, in breve, un'ideologia politica?». Non si
tratta soltanto di qualche intellettuale originale o bizzarro, lo stesso Primo
ministro Khatami si era posto su questa stessa lunghezza d'onda. La sua linea,
tanto osteggiata dall'attuale leadership al potere, è la riprova della vitalità
culturale di un grande Paese che non cessa di fornire all'intera comunità musulmana
e al mondo un prezioso contributo che sarebbe grave andasse perduto. Gli sciiti
non sono sempre stati i musulmani più intransigenti: tra loro anche pensatori
come Soroush, che propone una visione critica dell'islam
( da "Messaggero, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 10 Febbraio
2009 Chiudi nostro servizio BUENOS AIRES Il Papa lo aveva perdonato
revocandogli la scomunica, insieme agli altri seguaci del vescovo
tradizionalista Marcel Lefebvre, scomunicati da Giovanni Paolo II ventun anni
fa, per disobbedienza alla Chiesa di Roma. Ma lui, il vescovo britannico
negazionista Richard Williamson, 62 anni, direttore del seminario argentino di
La Reja, ha continuato imperterrito a manifestare le sue aberranti convinzioni,
non certo in sintonia con il cattolicesimo. E così il capo della
"Fraternità Pio X" (fondata da Lefebvre nel 1970) per l'America
Latina, Christian Bouchacourt, lo ha rimosso dall'incarico, ma non, va
chiarito, espulso dalla "Fraternità". «Le camere a gas non sono mai
esistite», ha recentemente affermato in una intervista al settimanale redesco
Der Spiegel. «A meno che non emergano prove che dimostrino il contrario. Se le
troverò, mi correggerò, ma ci vorrà del tempo», ha spiegato. Nello stesso
articolo il vescovo lefebvriano ha rinnovato le critiche al Concilio Vaticano
II, che rappresentò a suo tempo la causa della rottura fra Lefebvre e il
Vaticano. Secondo Williamson i testi del Concilio sarebbero equivoci e questo
avrebbe portato al «caos teologico, che oggi esiste» nella chiesa cattolica. Ha attaccato anche i diritti umani universali.
«Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi
imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica
anticristiana». Il Papa lo aveva in precedenza invitato a recedere dalle sue
posizioni, ma Williamson non si è mosso di un millimetro. Da qui la
rimozione dalla guida del seminario La Reja disposta da Bouchacourt, non,
l'espulsione dalla "Fraternità", come è invece accaduto per l'altro
ineffabile sacerdote lefebvriano, capo del Nord Est, Floriano Abrahamowicz.
Quest'ultimo, oltre a criticare pesantemente il Concilio Vaticano II,
definendolo un «cloaca», aveva affermato che le camere a gas dei nazisti «erano
usate per disinfettare». Williamson intanto ha affermato che sta studiando
nuove pubblicazioni sulla Shoah, in particolare «Auschwitz. Tecnica e
funzionamento delle camere a gas», il libro dello studioso Jean-Claude Pressac,
ex fervente negazionista che poi ha completamente rivisto le sue posizioni
sull'Olocausto. R.Es.
( da "Reuters Italia" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
GINEVRA (Reuters) -
La Cina ha difeso oggi davanti a un organismo dell'Onu il suo comportamento
riguardo ai diritti umani, respingendo le accuse da
parte dell'Occidente secondo cui il gigante asiatico usa la tortura e
imprigiona i dissidenti e insistendo che le sue politiche sono a norma di
legge. Sostenuta da un certo numero di nazioni asiatiche e africane, la Cina ha
detto al Consiglio Onu sui diritti umani che le
speculazioni secondo cui opprimerebbe gruppi etnici in Tibet e in altre parti
del Paese sono solo propaganda politica tesa a denigrarla. "Il nostro è
uno stato in cui prevale la legge", ha detto un alto funzionario della
Suprema Corte cinese al Consiglio formato da 47 nazioni. "La Cina è totalmente impegnata nella promozione e protezione dei
diritti umani", ha aggiunto un altro funzionario della delegazione di
Pechino. Altri esponenti del gruppo cinese hanno preso la parola per affermare
che la gente in Cina ha libertà di parola e di stampa, che tutte le minoranze
hanno pieni diritti e che il Paese vive in pace e in armonia. I vari
oratori hanno negato l'esistenza di "prigioni nere" -- carceri
segreti tenuti dal regime comunista dove, dicono dissidenti cinesi, si
torturano gli oppositori -- e le restrizioni contro gruppi religiosi, né hanno
ammesso la pratica del lavoro minorile nel Paese. Le dichiarazioni sono state
effettuate all'interno di un nuovo processo chiamato "Universal Periodic
Review" o UPR, nel quale tutti i membri dell'Onu devono sottoporsi ogni
quattro anni ad uno scrutinio del loro grado di adesione ai diritti umani. La Cina aveva sempre evitato di sottoporsi ad esami
simili in sede Onu, e la sua forte reazione mostra la grande delicatezza del
tema, dicono gli osservatori.
( da "Centro, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli Film sui Diritti dell'uomo
anteprima a Francavilla Tra gli autori della pellicola collettiva Antonio
Lucifero Trenta corti d'autore per celebrare il sessantesimo anniversario della
Dichiarazione universale dei diritti umani. «All human
rights for all: Sguardi del cinema italiano sui diritti umani» è il titolo del film collettivo no-profit che verrà
presentato questa sera, alle ore
( da "Giornale.it, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 6 del 2009-02-09
pagina 0 Pechino all'Italia: "Avete offeso il popolo cinese" di
Redazione Aspre polemiche per il conferimento della cittadinanza onoraria da
parte del Comune di Roma. Oggi il Dalai Lama riceverà la cittadinanza onoraria
di Venezia Roma - La Cina è molto arrabbiata con l'Italia e annuncia
conseguenze nelle relazioni con il nostro Paese per il conferimento della
cittadinanza onoraria al Dalai Lama da parte del Comune di Roma. Il
riconoscimento al leader tibetano in esilio "offende il popolo
cinese" e costituisce "un?interferenza" negli affari interni di
Pechino. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu,
in una conferenza stampa a Pechino. Jiang ha aggiunto che l?Italia deve
prendere "immediate misure" per rimediare al danno apportato alle
relazioni tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. Uomo politico, non
figura religiosa "Le parole e le azioni del Dalai Lama - ha detto la
portavoce - dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico
impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione". I Paesi
stranieri, ha aggiunto, dovrebbero "capire e sostenere" la posizione
della Cina sul Tibet, che è "completamente parte della Cina". "Il problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla integrità
territoriale della Cina", ha concluso Jiang. In esilio dal 1989 Il Dalai
Lama, che nel
( da "Tempo, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa Campidoglio,
cerimonia in Aula per il Dalai Lama Dal Tibet il nuovo «civis romanus» Il Dalai
Lama è cittadino di Roma e da Roma è partito un appello per difendere i diritti umani e soprattutto quelli dei tibetani. Queste parole sono diventate
un gesto concreto con il conferimento da parte del consiglio comunale della
cittadinanza onoraria a Yeshe Tenzin Gyatzo. Un gesto «simbolico», come ha
detto Alemanno, che ribadisce la richiesta dell'Italia e dell'Ue nei confronti
della Cina affinchè riprenda il dialogo con gli esponenti della nazione
tibetana per ottenere l'autonomia del loro popolo. Il leader spirituale
entrando in aula Giulio Cesare è stato accolto da un lungo applauso, e in molti
hanno esposto bandiere tibetane, mentre in piazza si sono radunate alcune
centinaia di persone. (Foto Ces. Mar.)
( da "Clicmedicina.it" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Genova Anno VI -
n°36 - 17.11.2008 Pagine Nazionali del 10/02/2009 Eluana è Morta clicMedicina
-redazione@clicmedicina.it Eluana, la ragazza che da 17 anni era in coma
vegetativo è morta. Morta ma solo dopo aver messo a soqquadro mezzo mondo. Si
se ne andata la ragazza che, nel silenzio del suo stato vegetativo, ha messo in
crisi il sistema istituzionale e i rapporti tra i vertici dello Stato,
incrinato quelli con il Vaticano, lacerato tutte le coscienze. Eluana doveva
essere per i genitori una ragazza unica e cosi, sin dalla nascita sono iniziati
i problemi proprio sul nome. Eluana, è infatti un nome inventato, dopo che gli
avevano rifiutato il nome Etrusca: i genitori volevano una ragazza unica con un
nome unico e così è stato nella vita, a partire dal tragico incidente fino ad
ieri sera, quando i TG, in diretta, annunciavano la morte di Eluana. E anche in
questo è stata unica. A dispetto delle previsioni di professori grandi e
piccoli, la morte è arrivata prima del prevista, come a voler placare gli animi
e gli atteggiamenti bellicosi che si erano sviluppati in questi ultimi tempi.
Addio Eluana e siamo sicuri che la tua morte servirà sicuramente a qualcosa.
Pubblichiamo di seguito tutte le testimonianza che avete scritto, voi
navigatori, sul nostro blog, proprio a proposito della sofferenza di Eluana. Mi
sembra giuso. basta con questi falsi moralismi. lasciamo morire dignitosamente
una persona che soffre e che da anni non ha più vissuto MAriella 18 dicembre,
2008 14:38 Rispettiamo la volontà dei familiari e dei giudici, nessuno di loro
è un criminale . Hanno deciso solo di dire basta a continue sofferenze.
Giuseppina 18 dicembre, 2008 14:40 Io credo che sia nesessario non negare
l'alimentazione a nessuno e quindi nemmeno ad Englaro. Sono però convinto che
Englaro , ma soprattutto i familiari soffrano enormemente... però non
sospenderei l'alimentazione. Giulio 18 dicembre, 2008 22:39 VOrrei esprimere la
mia opinione dicendo che spero che si compia la volontà dei genitori, che poi
era anche la sua giorgio 19 dicembre, 2008 08:12 Io non capisco l'atteggiamento
di alcuni politici. Loro devono fare le leggi e i magistrati devono farle
rispettare. Per Eluana ci sono state delle sentenze. Perchè i politici si
attaccano a tutto. forse solo per compiacere al vaticano e al futuro appoggio
elettorale? Non c'è altra spiegazione. Intanto una famiglia soffre, una ragazza
soffre. E noi discutiamo, anzi i nostri politici continuano a
cavillare...peccato che anche questa volta si sia persa l'occasione di
dimostrare un pò di serietà. Carmelina 19 dicembre, 2008 08:36 Vorrei che si
spegnessero i riflettori per diventare solo un caso privato. Englaro non ha
bisogno di pubblicità 19 dicembre, 2008 18:06 Sono d'accordo per spegnere i
riflettori. non si può interferire in una situazione delicata e tanto
personale. Purtroppo Englaro è un caso a se e non può essere preso a prestesto
per leggi e leggine. L'augurio per questo natale è che finascano tutte le
sofferenze . Marcella 20 dicembre, 2008 10:08 Capisco le sofferenze, ma i miei
principi sono quelli dettati dalla religione cristiana. cristina milano 20
dicembre, 2008 10:55 Anonimo said... la religione cristiana non dice che
necesaziamente bisogna soffrire. io sono cristiano praticante eppure sarei
d'accorda che Eluana smettesse di soffrire. giorgio milano 20 dicembre, 2008
15:03 Vorrei che decisse il proprio tutore, cioè il padre e che ci fosse
rispetto da parte di tutti ...ma , peccato a stonare sono sempre i politici e i
preti. anonimo 21 dicembre, 2008 20:02 questa è una bella notizia....mi pare
che anche i giudici europei abbiano dato ragione a quelli italiani: le
sofferenze di Eluana possono terminare stefano cosenza 23 dicembre, 2008 07:20
ho cercato di sapere chi fosse il neurologo secondo cui eluana sarebbe in grado
di deglutire. ho fatto una ricerca attraverso pubmed...e sono rimasto
deluso...è il caso che stia veramente zitto. non si può cercare notorietà quando
si possiede appena una laurea. giorgino milano 27 dicembre, 2008 15:59 SPERO
CHE NEL CAOS DI QUESTE FESTIVITà ELUANA SI SPENGA SERENAMENTE ESTER D ROMA 27
dicembre, 2008 16:14 lo spero anche io . credo che le sue sofferenze siano
proprio tante. e solo per questo chiedo che la medicina e i supporti tecnici
non vengano messe più a disposizione di Eluana. Sarebbe inutile ogni altra
sofferenza. Naturalmente un abbraccio e un augurio a Lei ma Anche ai genitori.
milly ALessandria 27 dicembre, 2008 23:26 Cara Eluana, spero che il nuovo anno
sia per te soltanto speciale. maria catania 29 dicembre, 2008 09:02 il silenzio
che è calato sulla tua vicenda spero sia "risporatore" per tutto il
resto. Anche io auguro a tuo padre che si avveri quello che lui desideri...considerato
che nessuno ti possa amare più di lui ketty roma 29 dicembre, 2008 17:19 Il mio
pensiero sul caso Eluana è in linea con quasi tutti, spero che si faccia la
volontà del padre e che le sia data una morte dignitosa, la cosa che stupisce,
sono queste continue sentenze che si annullano continuamente. Linda 29
dicembre, 2008 19:35 Penso che il caso di Eluana sia indicativo su quanto la
religione influenzi la nostra politica e la nostra vita, non si deve negare la
vita a nessuno ma se sono loro i primi a parlare di paradiso e di una vita
oltre la morte fatta di amore....Eluana è stata cattiva per non meritarla?
Linda 29 dicembre, 2008 19:40 Non sono un medico e mi chiedo: è assolutamente
vero che le sue funzioni celebrali sono azzerate, cioè lei non è altro che
un'involucro alimentato meccanicamente? se è così non penso che anche i
cattolici praticanti vorrebbero il ritorno delle torture.che senso ha tenerla
in vita? 29 dicembre, 2008 19:46 Forse la vita di Eluana serve a rende
combattivo il padre che in caso diverso non avrebbe una ragione di
vita....lilly 29 dicembre, 2008 19:48 Per me il padre di Eluana ha gli
attributi e molto self control, chiunque sarebbe sbottato in modo plateale. per
me ha dignità e merita ammirazione per come si sta comportando. Per me non
perde un momento l'interesse e 'immagine della figlia. E per me è stato
corretto anche a non divulgare le foto della figlia in ospedale. Devono essere
una cosa orrenda. UN abbraccio forte forte a Eluana ...e buon anno serena
genova 29 dicembre, 2008 23:07 Anche io voglio augurare a Eluana un buon nuovo
anno . anche se questo dovesse significare la fine delle sofferenze . lorella
chiavari 30 dicembre, 2008 11:11 Io da cattolica vorrei fare un altro augurio:
che Eluana continui a vivere anche in questo stato vegetativo e comunque che
non si faccia nulla per accellerarne la morte. giorgia milano 30 dicembre, 2008
16:31 buon anno eluana....vorrei darti l'augurio di non soffrire mai più. la
tua agonia è durata anche troppa. arturo genova 30 dicembre, 2008 23:42 eluana
tanti auguri a te e famiglia e speriamo che il 2009 porti chiarezza,
specialmente nelle teste dei politici. alessandra ramo 01 gennaio, 2009 14:56
MI CHIEDO SE INVECE DI GIUDICARE L'OPERATO DI ALTRI, NON CERCASSIMO DI METTERCI
NELLA STESSA CONDIZIONE DI ELUANA E CHIEDERCI COME VORREMMO CHE GLI ALTRI SI
COMPORTASSERO O MEGLIO, COSA VORREMMO PER NOI SE FOSSIMO IN QUELLO STATO, IO
VORREI CHE MI STACCASSERO L'ALIMENTAZIONE. E VOI? LINDA ROMA 01 gennaio, 2009
16:09 auguri Eluana..... per cio' che è meglio per te, se lo sapessi te lo
direi. giuly 01 gennaio, 2009 23:38 Buongiorno e auguri di cuore ad eluana, ma
anche ai suoi familiari. stefania catania 02 gennaio, 2009 08:40 auguri a
tutti, rispondendo alla domanda se vorrei che mi staccassero l'alimentazione....si
vorrei lasciare un ricordo diverso alla mia famiglia. patty messina 02 gennaio,
2009 12:02 patty condivido pienamente la tua posizione roberto milano
...augugri eluana 03 gennaio, 2009 08:34 auguri Eluana ti penso spesso :
immagino le tue sofferenze, penso a quello, sempre che ti riesca, che potresti
immaginare e pensare. comunque tim voglio bene amanda milano 03 gennaio, 2009
12:43 lasciamo che si spenga serenamente,basta farla soffrire,per lei e i famigliari è una tortura! Mimmo 04 gennaio, 2009
12:05 lasciamo che si spenga serenamente,basta farla soffrire,per lei e i
famigliari è una tortura! Mimmo 04 gennaio, 2009 12:05 Come potete dirvi
cattolici se augurate la morte di una persona. Spero Eluana viva sino a quando
il Padreterno vorrà. Giorgio genova 05 gennaio, 2009 11:59 in questi
giorni non si è sentita alcuna notizia. Come sta Eluana? giuseppe catanzaro 06
gennaio, 2009 15:42 Speriamo che non si scateni la bagarre mediatica,
fomrntata, a mio modo di vedere, dai politici. Spero solo che Eluana sia serena
e non sofferente, indipendentemente dalle schermaglie politico-giudiziarie.
antonio Genova 07 gennaio, 2009 10:15 Vorrei che la spicevole notizia di Eluana
fosse vissuta come un fatto privato e che non si sapesse più nulla. Non è forse
un diritto dei propri genitori? carla avellino 07 gennaio, 2009 22:37 na un
forte abbraccio da cosimo e teresa varese 08 gennaio, 2009 23:07 il caso eluana
è calvario per tutti, per lei e per i genitori, speriamo si risolva presto
anonimo 09 gennaio, 2009 13:20 Volevo sapere come stà Eluana. Se quacuno ha
notizie me le dia . Eluana ti voglio bene. Giovanna Torino 10 gennaio, 2009
09:08 Non sappiamo se Eluana sia stata trasferita in trentino oppure si trova
ancora in lombardia. Trovo comunque assurdo che il nostro govermatore vieti di
staccare il tubicino dell'alimentazione sul territorio lombardo. Ma non poteva
essere diversamente . bisogna soffrire fino all'ultimo. e per morire bisogna
percorrere gli ultimi 300-
( da "Caserta News" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 10 Febbraio
2009 Comune approda su un diffuso quotidiano nazionale GIORNALI | Alife
L'allucinante storia di degrado scoperta dalla cantautrice internazionale per
la Pace Agnese Ginocchio(www.agneseginocchio.it) sarà raccontata con uno
sconcertante reportage fotografico su un noto e diffuso quotidiano nazionale. A
realizzare il brillante servizio il giornalista freelance nazionale Giuseppe
Sangiovanni in seguito alla coraggiosa denuncia esposta di Agnese Ginocchio,
Testimonial e Ambasciatrice internazionale per la Pace, la Legalità, la
Nonviolenza, la Solidarietà, i Diritti Umani, la
Mondialità, l' Ambiente, il Sociale & c. Contro tutte le Guerre, Mafie e
Povertà nel mondo. Una storia shoccante che lascerà il Matese, la provincia ,
L'Italia & d letteralmente a bocca aperta. Lo stesso Sangiovanni vedendo
con i propri occhi stentava ad ammetterlo. Se nell'epoca dell'
evoluzione e del progresso si poteva immaginare di assistere a cose del genere
in una delle più belle città, che rappresenta il vanto del Matese, a tutti nota
per la sua storia per le sue bellezze architettoniche. Dove sono le
istituzioni? Vedere per credere.
( da "Affari Italiani (Online)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Politica Scontro
Cina-Italia sul Dalai Lama Martedí 10.02.2009 10:32 Il conferimento al Dalai
Lama della cittadinanza onoraria di Roma "offende il popolo cinese" e
costituisce un'"interferenza" negli affari interni di Pechino, che
rischia di provocare conseguenze nei rapporti tra i due paesi. Lo ha dichiarato
oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, in una
conferenza stampa a Pechino. Jiang ha detto che l'Italia deve prendere
"immediate misure" per rimediare al danno apportato alle relazioni
tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. "Le parole e le azioni del
Dalai Lama - ha detto - dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un
uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della
religione". IpPaesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero "capire e
sostenere" la posizione della Cina sul Tibet, che è "completamente
parte della Cina". "Il problema del Dalai Lama
non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla
sovranità e alla integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang. Il
Dalai Lama, che nel
( da "Repubblica.it" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PECHINO - Il
conferimento al Dalai Lama della cittadinanza onorarua di Roma "offende il
popolo cinese" e costituisce un'"interferenza" negli affari
interni di Pechino, che rischia di provocare conseguenze nei raapporti tra i
due paesi. Lo ha dichiarato oggi la portavoce del ministero degli Esteri
cinese, Jiang Yu, in una conferenza stampa a Pechino. Jiang ha detto che l'
Italia deve prendere "immediate misure" per rimediare al danno
apportato alle relazioni tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. "Le
parole e le azioni del Dalai Lama - ha detto - dimostrano che non è solo una
figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con
la scusa della religione". IpPaesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero
"capire e sostenere" la posizione della Cina sul Tibet, che è
"completamente parte della Cina". "Il
problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un
problema attinente alla sovranità e alla integrità territoriale della
Cina", ha concluso Jiang. Il Dalai Lama, che nel
( da "Cittàdellaspezia.com" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pd a Federici:
"Cure sanitarie ai clandestini, appello a Napolitano" Sulla sicurezza
ed il dibattito relativo alle cure sanitarie ai clandestini, il Partito
Democratico della Spezia ha presentato una mozione al consiglio comunale
citatdino, nella quale oltre ad esprimere la solidarietà ai medici che
eserciteranno l'obiezione di coscienza, invita il sindaco Massimo federici a
rendersi promotore insieme ai comunid ella provincia e della regione, di un
appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché eserciti
tutti i suoi poteri per evitare che il nostro Paese assuma una legislazione
contraria ai più elementari principi di umanità, dal
rispetto per la vita a quello della dignità delle persone. Ecco il testo
completod ella Mozione: Il Consiglio Comunale Preso atto che il Senato ha
approvato l'emendamento all'articolo 39 del ddl sicurezza a prima firma di un
tale Federico Bricolo della Lega Nord che cancella il comma 5 dell'articolo 35
del decreto legislativo 25 luglio 1998 n.286 che recita:"l'accesso alle
strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul
soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i
casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il
cittadino italiano"; considerato che la Costituzione riconosce il diritto
alla salute come un diritto della persona, un diritto di tutti, compresi gli
stranieri e i clandestini; che è patrimonio comune della cultura laica e
cattolica del nostro paese il convincimento secondo il quale compito del medico
è quello di assistere chi soffre senza guardare alla religione, al colore della
pelle o al certificato penale; che tale provvedimento, con il quale si è
varcato il limite che sta tra la legge e la persecuzione, rappresenta l'apice
di una politica dell'immigrazione come mera questione di polizia che persegue
l'esclusione e non l'integrazione, visione che non appartiene alla storia ed
alla civiltà occidentale ma ha piuttosto riferimenti alle aberranti ideologie
che di quella storia e di quella civiltà hanno infangato il percorso nel secolo
scorso; che, come ha spiegato il presidente della Federazione degli ordini dei
medici (Fno
( da "Stampaweb, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Con la sua negazione
dell?Olocausto il vescovo Richard Williamson ha causato un grave danno alla
Chiesa cattolica. Ma insiste, e dice di voler condurre una ricognizione «delle
prove storiche» e di voler soltanto «cercare la verità». Il Vaticano le chiede
di ritrattare le sue affermazioni sulla Shoah e minaccia di non consentirle di
riprendere la sua attività di vescovo. Come risponde? «Ho sempre cercato la
verità. È per questo che mi sono convertito al cattolicesimo e sono diventato
prete. Posso soltanto dire una cosa, la verità della quale sono convinto.
Poiché ci sono molte persone oneste e intelligenti che la pensano diversamente,
devo riguardare le prove storiche un?altra volta. Se troverò questa prova, mi
correggerò. Ma ci vuole tempo». Come può un uomo colto, cattolico, negare
l?Olocausto? «Ho cominciato a studiare il tema negli Anni Ottanta. Ho letto
vari scritti. Ho citato il Rapporto Leuchter (una teoria oggi smontata, emersa
negli Anni Ottanta, che sosteneva erroneamente che le camere a gas naziste non
potevano funzionare, ndr) in una intervista, mi sembrava plausibile. Ora mi
dicono che è stata confutata a livello scientifico. Ho in programma di
ritornarci». Potrebbe andare ad Auschwitz di persona. «No. Non andrò ad
Auschwitz. Ho ordinato il libro di Jean-Claude Pressac ?Auschwitz. Tecniche e
operazioni delle camere a gas?. Me lo stanno spedendo. Lo leggerò e studierò».
Che cosa ha significato il ritiro della scomunica da parte di Benedetto XVI?
«Volevamo essere cattolici, niente di più. Non abbiamo sviluppato una nostra
dottrina, ma soltanto conservato le cose che la Chiesa ha sempre insegnato e
praticato. Negli Anni Sessanta e Settanta tutto è stato cambiato nel nome di
questo Concilio (il Vaticano II, ndr). Siamo stati costretti a ritirarci ai margini
della Chiesa, mentre ora le chiese vuote e un clero invecchiato dimostrano che
i cambiamenti sono stati un fallimento». Ma il Concilio Vaticano II è
considerato uno dei grandi risultati della Chiesa cattolica. Perché non lo
riconoscete pienamente? «Che cosa dovremmo riconoscere? Un importante
documento, ?Gaudium et spes? magnifica il turismo di massa. Ma è difficile
immaginare come una società conservatrice possa abbracciare i pacchetti
viaggio. Si parla della minaccia di una guerra nucleare tra le superpotenze.
Minaccia superata. Questi documenti del Concilio sono sempre ambigui. E ciò ha
causato il caos teologico in cui stiamo vivendo». E le sue posizioni
antisemite? «San Paolo ha scritto: ?Gli ebrei sono amati in nome di nostro
Padre, ma nostri nemici in nome dei Vangeli?». Intende seriamente usare la
tradizione cattolica per giustificare il suo antisemitismo? «Antisemitismo
significa tante cose oggi, per esempio, uno è antisemita se critica le azioni
di Israele a Gaza. La Chiesa condanna il rifiuto degli ebrei sulla base delle
loro radici ebraiche. È ovvio, in una religione i cui fondatori e tutti gli
importanti esponenti del primo periodo erano ebrei. Ma è anche chiaro, per il
gran numero di ebrei cristiani agli albori del cristianesimo, che tutti gli
uomini hanno bisogno di Cristo per la loro salvezza. Tutti, compresi gli
ebrei». Il Papa presto farà un viaggio in Israele e visiterà il Memoriale della
Shoah, lo Yad Vashem. Lei è contrario? «Fare un pellegrinaggio in Terra Santa è
una grande gioia per i cristiani. Auguro al Santo Padre tutto il bene possibile
durante quel viaggio. Quello che mi turba nello Yad Vashem è che Papa Pio XII
viene attaccato in quel luogo, benché nessun altro ha salvato più ebrei durante
il periodo nazista. Per esempio, concedeva certificati di battesimo a ebrei
perseguitati per proteggerli dall?arresto. Questi fatti sono stati distorti in
senso esattamente opposto. D?altra parte, spero che il Papa abbia anche a cuore
le donne e i bambini feriti nella Striscia di Gaza, e che parli in favore della
popolazione cristiana a Betlemme, che ora vive praticamente rinchiusa». Ma
perché non si scusa con il mondo ebraico per le sue dichiarazioni
sull?Olocausto? «Se mi rendessi conto di aver commesso un errore, chiederò
scusa. Chiedo a ogni essere umano di credermi quando dico
che non ho mai detto qualcosa di falso deliberatamente. Ripeto: ero convinto
che i miei commenti fossero scrupolosi, basati sulle ricerche degli anni
Ottanta». Almeno riconosce i diritti umani? «Quando i
diritti umani vennero dichiarati in Francia, centinaia di migliaia di persone
venivano massacrate nella stessa Francia. Quando i diritti umani vengono considerati un ordine obbiettivo che lo Stato
deve raggiungere e migliorare, sono costantemente anti-cristiani. Quando servono
a garantire la libertà di coscienza dell?individuo contro lo Stato democratico,
allora svolgono un?importante funzione». Copyright Der SpiegelRiforme
contestate
( da "Tempo, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
stampa Il caso Come
negli anni Settanta. Davanti al Senato a un passo dalla rissa E le piazze
tornano a dividersi Giuseppe Grifeo E sul caso Eluana Englaro la piazza torna a
dividersi. La contrapposizione fra i due schieramenti politici in Parlamento si
riflette sulle strade e al centro rimangono le due filosofie opposte fra la
Sacralità della Vita e la possibilità di concretizzare la volontà di morire in caso
di gravissima invalidità mentale. Sembra di rivedere quella divisione che fu
per le vie italiane quando era in discussione la legge per la regolamentazione
dell'aborto. E la piazza forse si seprarerà ancora oggi. A piazza Santi
Apostoli ore 18, dove il Pd ha chiamato a raccolta i cittadini e, alla stessa
ora, ma a piazza del Pantheon, manifestazione con adesione massiccia del
centrodestra, organizzata dalle riviste Tempi e l'Occidentale. O almeno così
dovrebbe essere perché le due manifestazioni non sono confermate. Il primo
round importante in questa fase accesa di contrapposizione, è stata ieri
davanti Palazzo Chigi dove era iniziata la discussione sul disegno di legge del
Governo che vieta di sospendere l'alimentazione forzata nei casi come quello di
Eluana Englaro. Proprio di fronte al Senato già prima delle 17 si erano riuniti
simpatizzanti del Partito Socialista, Sinistra Democratica, Radicali Italiani,
Comunità cristiane di base. Slogan urlati che si sono trasformati in attacchi
al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e contro quella sopravvivenza di Eluana che viene considerata forzata ed
equivalente a una tortura: «Il Governo l'ha decretato, per Eluana tortura di
Stato»; «Ma quale vita, ma quale cura, per Eluana volete la tortura». E poi insulti
contro la «frangia» di governo e cattolica al Senato. A pochi metri di distanza
i gruppi del «Movimento per la Vita», dell'Associazione «Comunità Papa Giovanni
XXIII», guidati dal presidente Don Aldo. Tutti in preghiera, con
striscioni aperti e candele accese, tenuti separati dal corteo avverso grazie a
un cordone di poliziotti e carabinieri. «Avevo chiesto al padre di Eluana di
poter vedere la figlia e il signor Englaro me lo ha concesso - racconta
Pierluigi Radaelli, di Spino d'Adda, con una figlia di 13 anni nelle condizioni
di Eluana da 5 - Alla fine della visita ho accarezzato il viso della ragazza e
lei ha chiuso gli occhi. Come avevo già visto da mia figlia Susy, hanno
reazioni. La mia bambina ha iniziato con un pianto continuo. Non possiamo sapere
quale sarà il loro futuro, né quali i loro pensieri. Staccare l'alimentazione
poi provoca fortissimi crampi già dal primo giorno». La scena si dovrebbe
ripete oggi. A piazza Santi Apostoli la risposta a Silvio Berlusconi che
secondo il Pd avrebbe sfidato il Presidente della Repubblica e la Carta
costituzionale. Come oratore unico, l'ex Presidente della Repubblica Oscar
Luigi Scalfaro. Contemporaneamente, di fronte al Pantheon, i politici del
centrodestra «Per la libertà».
( da "Dagospia.com" del 10-02-2009)
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articolo --> VERGOGNAMOCI PER LUI ? IL NAZI-VESCOVO WILLIAMSON: ?CAMERE A
GAS?: LEGGERò, STUDIERò E IN CASO MI CORREGGERò? ? ?SAN PAOLO DICHIARò GLI
EBREI NEMICI DELLA CHIESA? - ?CHIESE VUOTE E CLERO VECCHIO: IL CONCILIO
VATICANO II HA FALLITO?? P. Wensierski e S. Winter per "La Stampa"
(copyright "Der Spiegel") Con la sua negazione dell'Olocausto il
vescovo Richard Williamson ha causato un grave danno alla Chiesa cattolica. Ma
insiste, e dice di voler condurre una ricognizione «delle prove storiche» e di
voler soltanto «cercare la verità». RICHARD WILLIAMSON Il Vaticano le chiede di
ritrattare le sue affermazioni sulla Shoah e minaccia di non consentirle di
riprendere la sua attività di vescovo. Come risponde? «Ho sempre cercato la
verità. È per questo che mi sono convertito al cattolicesimo e sono diventato
prete. Posso soltanto dire una cosa, la verità della quale sono convinto.
Poiché ci sono molte persone oneste e intelligenti che la pensano diversamente,
devo riguardare le prove storiche un'altra volta. Se troverò questa prova, mi
correggerò. Ma ci vuole tempo». Come può un uomo colto, cattolico, negare
l'Olocausto? «Ho cominciato a studiare il tema negli Anni Ottanta. Ho letto vari
scritti. Ho citato il Rapporto Leuchter (una teoria oggi smontata, emersa negli
Anni Ottanta, che sosteneva erroneamente che le camere a gas naziste non
potevano funzionare, ndr) in una intervista, mi sembrava plausibile. Ora mi
dicono che è stata confutata a livello scientifico. Ho in programma di
ritornarci». Potrebbe andare ad Auschwitz di persona. «No. Non andrò ad
Auschwitz. Ho ordinato il libro di Jean-Claude Pressac "Auschwitz.
Tecniche e operazioni delle camere a gas". Me lo stanno spedendo. Lo leggerò
e studierò». VESCOVO RICHARD WILLIAMSON Che cosa ha significato il ritiro della
scomunica da parte di Benedetto XVI? «Volevamo essere cattolici, niente di più.
Non abbiamo sviluppato una nostra dottrina, ma soltanto conservato le cose che
la Chiesa ha sempre insegnato e praticato. Negli Anni Sessanta e Settanta tutto
è stato cambiato nel nome di questo Concilio (il Vaticano II, ndr). Siamo stati
costretti a ritirarci ai margini della Chiesa, mentre ora le chiese vuote e un
clero invecchiato dimostrano che i cambiamenti sono stati un fallimento». Ma il
Concilio Vaticano II è considerato uno dei grandi risultati della Chiesa
cattolica. Perché non lo riconoscete pienamente? «Che cosa dovremmo
riconoscere? Un importante documento, "Gaudium et spes" magnifica il
turismo di massa. Ma è difficile immaginare come una società conservatrice
possa abbracciare i pacchetti viaggio. Si parla della minaccia di una guerra
nucleare tra le superpotenze. Minaccia superata. Questi documenti del Concilio
sono sempre ambigui. E ciò ha causato il caos teologico in cui stiamo vivendo».
E le sue posizioni antisemite? «San Paolo ha scritto: "Gli ebrei sono
amati in nome di nostro Padre, ma nostri nemici in nome dei Vangeli"».
Olocausto Intende seriamente usare la tradizione cattolica per giustificare il
suo antisemitismo? «Antisemitismo significa tante cose oggi, per esempio, uno è
antisemita se critica le azioni di Israele a Gaza. La Chiesa condanna il
rifiuto degli ebrei sulla base delle loro radici ebraiche. È ovvio, in una religione
i cui fondatori e tutti gli importanti esponenti del primo periodo erano ebrei.
Ma è anche chiaro, per il gran numero di ebrei cristiani agli albori del
cristianesimo, che tutti gli uomini hanno bisogno di Cristo per la loro
salvezza. Tutti, compresi gli ebrei». Il Papa presto farà un viaggio in Israele
e visiterà il Memoriale della Shoah, lo Yad Vashem. Lei è contrario? «Fare un
pellegrinaggio in Terra Santa è una grande gioia per i cristiani. Auguro al
Santo Padre tutto il bene possibile durante quel viaggio. Quello che mi turba
nello Yad Vashem è che Papa Pio XII viene attaccato in quel luogo, benché
nessun altro ha salvato più ebrei durante il periodo nazista. Per esempio,
concedeva certificati di battesimo a ebrei perseguitati per proteggerli dall'arresto.
Olocausto Questi fatti sono stati distorti in senso esattamente opposto.
D'altra parte, spero che il Papa abbia anche a cuore le donne e i bambini
feriti nella Striscia di Gaza, e che parli in favore della popolazione
cristiana a Betlemme, che ora vive praticamente rinchiusa». Ma perché non si
scusa con il mondo ebraico per le sue dichiarazioni sull'Olocausto? «Se mi
rendessi conto di aver commesso un errore, chiederò scusa. Chiedo
a ogni essere umano di credermi quando dico che non ho mai detto qualcosa di
falso deliberatamente. Ripeto: ero convinto che i miei commenti fossero
scrupolosi, basati sulle ricerche degli anni Ottanta». Almeno riconosce i
diritti umani? «Quando i diritti umani vennero
dichiarati in Francia, centinaia di migliaia di persone venivano massacrate
nella stessa Francia. Quando i diritti umani
vengono considerati un ordine obbiettivo che lo Stato deve raggiungere e
migliorare, sono costantemente anti-cristiani. Quando servono a garantire la
libertà di coscienza dell'individuo contro lo Stato democratico, allora
svolgono un'importante funzione». [10-02-2009] OlocaustoMarcel Lefebvre
( da "Varesenews" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Milano - L'assemblea
dell'associazione denuncia e condanna l'attacco senza precedenti alla
Costituzione Italiana, provocato in questi giorni dal Consiglio dei ministri
Mani Tese condanna l'attacco del Governo alla Costituzione L'assemblea
dell'associazione Mani Tese, impegnata dal 1964 nella costruzione di una
società civile partecipata e democratica nei Paesi del Sud del mondo e in
Italia, denuncia e condanna l'attacco senza precedenti alla Costituzione
Italiana, provocato in questi giorni dal Consiglio dei ministri ed aggravato
dalle dichiarazioni del suo Presidente. E' stato minato il principio
fondamentale della separazione dei poteri. Quaranta anni di esperienza di
cooperazione internazionale con le popolazioni di Africa, Asia
e America Latina ci hanno insegnato che senza regole democratiche, in assenza
di istituzioni rispettate e di una cittadinanza vigile ed attenta, non ci può
essere tutela dei diritti umani fondamentali e non si può
costruire una società più giusta ed equilibrata fra tutte le sue componenti.
Martedi 10 Febbraio 2009
( da "Giornale.it, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 35 del 2009-02-10
pagina 2 «Ho fatto da solo, ora lasciatemi stare» di Manila Alfano LA NOTIZIA
Beppino era nella casa di Lecco quando è stato informato con una telefonata
Beppino ha vinto e ora è rimasto solo. La sua battaglia è finita. Il telefono
ha suonato inatteso e improvviso. Non se lo aspettava Beppino di chiudere tutto
così in fretta, ma in cuor suo forse lo sperava. Una figlia che si contorce nel
dolore per la sete era troppo. Per questo aveva preferito ritirarsi e attendere
l'ultimo respiro a casa, a sfogliare le foto più belle una dopo l'altra. Aveva
paura. Una fine lunga, straziante, così si era immaginato gli ultimi giorni di
Eluana. Pochi mesi prima quel corpo immobile da 17 anni aveva già dato prova di
essere forte. Si era ripreso da un'emorragia senza l'intervento esterno,
stupendo tutti. Questa volta c'erano i medici a rassicurarlo. Dieci, quindici
giorni di agonia. E invece la voce dell'anestesista De Monte ha spezzato il
dormiveglia di Beppino. «Sì. Ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente. Voglio
solo stare solo». Beppino piange e accarezza le foto. Il caso è chiuso. Non ha
più niente da dire, da chiedere, da implorare. «Ho fatto tutto da solo, l'ho
portata a questo livello e voglio finire da solo». Piange e ricorda la voce di
Eluana quando lei stessa diceva che la morte fa parte della vita. «Non dovete
preoccuparvi per me, ora voglio stare solo, non voglio parlare con nessuno.
L'unica cosa che chiedo ai veri amici è di non cercarmi. Sono fatto così,
chiedo che mi rispettino in questo modo». Ieri sera Beppino ha viaggiato da
solo. Si è rimesso in auto, con il peso nel cuore per non aver fatto in tempo a
salutarla, con il sollievo per una figlia che non soffrirà più. Aveva già pensato
a tutto Beppino. La settimana scorsa aveva telefonato al parroco di Paluzza, in
Friuli, per prendere accordi sul funerale. Si era lasciato andare, si era
confidato con il prete. Certe parole della Chiesa lo avevano ferito, gli era
arrivato dritto al cuore anche tutto il rumore attorno a lui. Lui che andava
avanti testardo ripetendo che quella battaglia era solo per lei. Quello scontro
che lui stesso aveva voluto portare alle estreme conseguenze aveva da tempo
lasciato il confine di Lecco. La sua non era più una storia privata, così aveva
lanciato un appello a Napolitano e a Berlusconi «perché vadano in clinica e si
rendano conto di persona delle condizioni». Alla Chiesa invece aveva detto:
«Quello che riguarda la Chiesa riguarda solo loro, non noi che non professiamo
questa confessione». «Nel caso di mia figlia la condanna a vivere senza limiti
è peggio della condanna a morte». Era arrabbiato Beppino, contro quella
maledetta scienza, tecnica, che l'aveva ridotta così, che aveva preso a
tradimento quel corpo e trattenuto per anni in un letto. E
continuava a ripetere: «Se non è una tortura questa, allora ditemi voi». «Siamo
costretti a rivivere il dramma della morte di nostra figlia per una seconda
volta, una tortura disumana che diventa sopportabile solo pensando che lo
stiamo facendo per lei». «Un tormento senza fine. Ormai posso sopportare
tutto, cos'altro ha da patire una persona che ha perso un figlio, quale dolore
potrebbe procurarmi?». E forse per questo ora la sua solitudine sembra quasi
orgoglio testardo di chi da diciassette anni lotta da solo. © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Virgilio Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ASCA) - Venezia, 10
feb - ''Per Venezia e il Veneto la presenza della piu' alta autorita'
spirituale e temporale del Tibet rappresenta una conferma della propria
secolare tradizione di dialogo e di incontro tra Est e Ovest''. E' stato questo
il primo saluto del presidente del Consiglio regionale del Veneto Marino
Finozzi rivolto al Dalai Lama, nel corso dell'incontro pubblico svoltosi nella
sala del Sansovino della Biblioteca Marciana di Venezia, alla presenza del
prefetto, di numerosi consiglieri regionali e comunali, del leader dei radicali
Marco Pannella e di tanti cittadini e sostenitori della causa del popolo
tibetano. Nel consegnargli la bandiera della Regione Veneto, ''simbolo piu'
alto dell'identita', della storia e della cultura della nostra regione''
Finozzi ha spiegato che con tale atto ''sigliamo un ideale gemellaggio tra il
popolo veneto e il popolo tibetano, un patto simbolico che
si fonda sul profondo rispetto per i diritti di tutti i popoli alla liberta',
all'autonomia e alla sicurezza nella convinzione che solo attraverso la via
della pace, del dialogo e del rispetto dei diritti umani si possono
avviare a soluzione le tante situazioni di conflitto che continuano ad
affliggere il nostro pianeta''. Il saluto di Finozzi alla massima
autorita' spirituale e temporale del Tibet, in esilio ormai da cinquant'anni,
ha fatto seguito alla pubblica lettura della pagina del Milione in cui Marco
Polo descrive le genti tibetane e all'illustrazione del mappamondo
quattrocentesco di fra' Mauro che rappresenta il mondo allora conosciuto.
''Otto secoli fa il commerciante Marco Polo e successivamente il geografo
camaldolese dell'isola di Murano - ha sottolineato Finozzi - coglievano la
differenza identitaria, storica, culturale e linguistica del popolo tibetano e ne
davano pubblica testimonianza''. ''Allora, come oggi - ha proseguito Finozzi -
Venezia e il Veneto si connotano come una comunita' aperta alle diverse
culture, pronta a riconoscere i diritti di tutti i popoli e a rispettarne
identita', storia e prerogative''. Nel sottolineare il ''coraggioso impegno''
in favore del suo popolo di Tenzin Gyatso, premio Nobel per la Pace nel 1989,
il presidente della massima assemblea elettiva della Regione ha assicurato che
''il Veneto accoglie e condivide l'aspirazione all'autodeterminazione della
gente tibetana, la volonta' tenace di preservarne la storia, la cultura, il
credo, la specifica identita' nella piena consapevolezza di un'eredita' da
conservare a tramandare e del diritto di ogni popolo all'autonomia e ad avere un
futuro''.
( da "Virgilio Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Harare, 10 feb. (Ap)
- I detenuti politici in Zimbabwe dovrebbero essere rilasciati prima
dell'insediamento di Morgan Tsvangirati, primo ministro del governo di unità
nazionale. Lo ha annunciato lo stesso leader dell'opposizione del Paese
africano. Tsvangirai ha fatto questo appello durante una conferenza stampa. Non
ha chiarito quali decisioni prenderà se i detenuti non fossero rilasciati. Tsvangirai giurerà domani da premier nel governo di unità
nazionale con il presidente Robert Mugabe. Numerosi attivisti per i diritti umani ed esponenti dell'opposizione restano però in carcere in quello
che gli osservatori indicano come un giro di vite contro i dissidenti dello
Zimbabwe.
( da "TGCom" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
10/2/2009 Dalai
Lama, Pechino contro l'Italia "Cittadinanza onoraria offende cinesi"
Dura presa di posizione della Cina contro l'Italia dopo il conferimento della
cittadinanza onoraria al Dalai Lama da parte del Comune di Roma. "La
decisione dell'Italia offende il popolo cinese e costituisce un'interferenza
negli affari interni di Pechino - ha detto la portavoce del ministero degli
Esteri cinese, Jiang Yu, annunciando conseguenze nelle relazioni diplomatiche
-. Roma deve rimediare al danno fatto". Jiang ha detto che l'Italia deve
prendere "immediate misure" per rimediare al danno apportato alle
relazioni tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. "Le parole e le
azioni del Dalai Lama - ha detto la portavoce - dimostrano che non è solo una
figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con
la scusa della religione". I Paesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero
"capire e sostenere" la posizione della Cina sul Tibet, che è
"completamente parte della Cina". "Il
problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un
problema attinente alla sovranità e alla integrità territoriale della
Cina", ha concluso Jiang. Il Dalai Lama, che nel
( da "TGCom" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
9/2/2009 "Non
musulmani preghino in casa" A.Saudita: "Inopportuno erigere
chiese" L'Arabia Saudita offre ai non musulmani garanzie di praticare il
proprio credo religioso a patto che ciò avvenga in privato. Lo ha affermato
Zeid al-Hussein, vice presidente della commissione per i Diritti
Umani, all'agenzia di stampa saudita (Spa). "Essendo poi il Paese il punto
di riferimento del mondo islamico ci sono peculiarità religiose che rendono
difficile l'edificazione di luoghi di culto per altre fedi nella terra sacra"
ha aggiunto. "I non musulmani in Arabia Saudita godono della libertà
religiosa e possono professare la loro fede eseguendo le pratiche rituali a
casa loro" ha detto Zeid al-Hussein. Poi, per spiegare l'assenza di chiese
o di luoghi di culto non islamici nel regno saudita, al-Hussein ha aggiunto che
"l'Islam è il sigillo delle religioni e il regno saudita sia la base
dell'Islam: per questo ci sono peculiarità religiose che rendono difficile
l'edificazione di luoghi di culto per altre fedi nella terra sacra". Ciò
non implica, ha sottolineato, che le altre fedi non possano essere praticate.
"I non musulmani possono godere della libertà religiosa praticando la
propria fede a casa: non ci sono restrizioni per i non musulmani che praticano
la propria fede nei luoghi privati ma bisogna capire che l'Arabia Saudita non è
solo uno stato islamico ma anche il punto di riferimento del mondo
islamico". Il funzionario saudita ha parlato poi dello sforzo del suo
Paese nella direzione del dialogo interreligioso, compiuto dall'iniziativa del
re Abdullah, proprio per dimostrare l'intenzione di rispettare la libertà
religiosa altrui. "La sharia islamica pone particolare
attenzione ai diritti dei gruppi più deboli, come le minoranze etniche e
religiose e garantisce molti diritti alle donne" ha detto. Poi ha concluso
che le numerose violazioni dei diritti umani in Arabia
Saudita sono da imputare alla responsabilità dei singoli e alle violenze in
ambito familiare. Invia un commento Commento (0 caratteri disponibili)
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( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
La morte di Eluana
divide le coscienze della città Il presidente Antonio Fongaro: «Non è un Paese
civile uno Stato che permette di avviare a fine lenta e dolorosa un essere
umano» Martedì 10 Febbraio 2009, Una giornata di tensione e polemiche ieri sul
caso di Eluana Englaro, rinfocolata in serata alla notizia della morte della
giovane. «Non possiamo ammettere che il nostro Paese, che si definisce uno
Stato, permetta che si avvii a morte lenta e dolorosa un essere umano. Se uno
di noi entrasse nella stanza di Eluana Englaro e praticasse l'eutanasia sarebbe
accusato e punito, ma viene tollerato, invece, che si tolga la vita a questa
giovane, che ancora respira, attraverso un vero e proprio percorso di tortura»,
aveva detto nel pomeriggio il presidente del Centro aiuto alla vita di Vicenza,
Antonio Fongaro. La procedura applicata dalla clinica La Quiete di Udine
prevedeva di condurre la giovane Eluana Englaro alla morte attraverso
l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione. Una morte che molti
medici avevano preannunciato dolorosa, con spasmi sopiti soltanto dalla
somministrazione di massicce dosi di morfina. «Come possiamo tollerare»,
prosegue il presidente Antonio Fongaro, «che si accetti la pratica di una
terapia così crudele. Si tratta proprio di un raro esempio di crudeltà: viene
condannata a morte una persona che ancora respira e che, con tutta probabilità,
è in grado di provare dolore e che potrebbe persino avvertire ciò che sta
accadendo attorno a lei». Fongaro aveva parlato di «un calvario che non è
affatto iniziato 17 anni fa, quando Eluana, in un violento incidente cessò di
condurre una vita normale. Non si tratta di un malato terminale - aveva
aggiunto Fongaro - ma di una persona in vita che si sta avviando a morte lenta,
certa e dolorosa». Il Centro di aiuto alla vita di Vicenza ogni giorno si trova
ad affrontare casi in cui riesce a togliere dall'abbandono o dalla morte degli
esseri umani, per dare loro un domani, una speranza per il futuro. «Fa pensare,
in una società che si definisce moderna», conclude il
presidente Antonio Fongaro, «che si possa assistere a una simile tortura.
Mentre il presidente degli Stati Uniti riflette sulle torture e promette la
chiusura di Guantanamo, in Italia assistiamo a uno scadimento del rispetto per
la vita. Un atto imperdonabile che segna fortemente il futuro di noi tutti».
Matteo Crestani
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Mentre
in Usa si riflette sulla tortura e si pensa di chiudere Guantanamo, in Italia
c'è scadimento del rispetto della vita» Martedì 10 Febbraio 2009,
( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Conoscere la
tragedia delle foibe: stasera le testimonianze Martedì 10 Febbraio 2009,
(m.g.b.) Conoscere la storia, anche quella meno lontana e non ancora
sufficientemente studiata a scuola, per appropriarsi del passato vissuto
dolorosamente. E l'esodo degli Istriani che ha fatto seguito alla tragedia
degli infoibati e alla fine della seconda Guerra mondiale, è uno dei momenti
storici più drammatici, del recente passato dell'Italia. Nella «Giornata del
ricordo», stasera alle
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Gli orrori delle
foibe raccontati alla Vittorelli Martedì 10 Febbraio 2009, Bassano «Ieri nella
scuola media "Jacopo Vittorelli", nella sede di via Basso (ex
Fraccaro), gli alunni hanno avuto l'opportunità di incontrare un gruppo di
Alpini della sezione di Alte Ceccato e la maestra Edda Rocco. Gli Alpini hanno
presentato un excursus storico riguardante la Prima Guerra Mondiale e hanno
consegnato un gagliardetto alla responsabile di sede, professoressa Mariarosa
Pellizzari. La maestra Edda Rocco, invitata dalla Responsabile di sede,
professoressa Mariarosa Pellizzari per onorare il "Giorno del
ricordo" di oggi, ha parlato delle foibe e degli orrori compiuti in Istria
verso la fine della Seconda guerra mondiale. La maestra ha raccontato la sua
esperienza personale che corrisponde al dramma di migliaia di altri esuli
istriani. Nel suo racconto, fatto con parole semplici ma toccanti, la maestra
Rocco ha saputo raccontare ciò che non può essere espresso perché troppo
orribile. Edda, all'età di 11 anni abitava a Rovigno (Istria). Orfana di madre,
viveva con il padre, il nonno, il fratello e una zia. Il 16 settembre del 1943
gli uomini di Tito entrarono nella sua casa e, puntandole un mitra contro,
presero suo padre. La stessa sorte toccò al nonno il 1 ottobre del 1943. La
deportazione fu subita anche da tanti altri suoi compaesani. Il motivo fu uno
solo: "Pulizia etnica". Nessuno, all'epoca dei fatti, però, poteva
immaginare cosa effettivamente stesse succedendo ma successivamente molte
persone vennero trovate morte nelle foibe, i crepacci del Carso. I cadaveri trovati mostravano anche evidenti segni di tortura
feroce. Tra i corpi estratti dalle doline venne trovato anche quello del nonno
di Edda. Quarant'anni dopo, la maestra venne a sapere che suo padre era stato
bruciato vivo nel torrione del castello di Pisino, posto dove i prigionieri
venivano radunati prima di essere infoibati. L'avvenimento, di
eccezionale valore storico, ma normalmente "censurato" dai libri di
storia (queste le sue parole) e fino a qualche tempo fa trascurato anche dai
mass-media è stato di grande importanza per noi ragazzi che con silenziosa e
partecipata commozione abbiamo potuto capire la tragedia delle foibe e possiamo
ora unirci con profonda partecipazione e consapevolezza alla commemorazione del
Giorno del Ricordo. Le cifre, 20 mila (ma la cifra è sicuramente in difetto)
vittime torturate e uccise, devono farci riflettere su questa atrocità e su
tutti quei crimini che la ferocia dell'uomo, purtroppo, ha compiuto e continua
a compiere contro i suoi simili. Non solo le cifre, ma i fatti, devono darci la
capacità di capire che se non conosciamo la Storia potremo incorrere nuovamente
negli errori del passato». (testo scritto dall'alunno Enrico Artuso)
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercato San
Severino. Il giornalista Magdi Cristiano Allam, vicedirettore del Corriere
della Sera e promotore del movimento «Protagonisti per l'Europa cristiana», è
ospite oggi della città. L'incontro è promosso dall'istituto scolastico
superiore dei liceii e ragioneria «Publio Virgilio Marone» e
dall'amministrazione comunale. Alle ore 10,30, presso il centro sociale «Marco
Biagi», partecipa alla presentazione del cd sul «Giorno del ricordo», a cura
del professore Francesco Casale, docente di discipline giuridiche ed economiche
presso l'istituto scolastico «Virgilio». Segue un
incontro-dibattito sul tema dei diritti umani. Alle ore
17,30, incontra la cittadinanza presso il Palazzo Vanvitelli, accolto dal
vicesindaco, Giovanni Romano. «É con grande piacere - dice Romano - che
accogliamo il giornalista Allam, una delle firme più prestigiose del
giornalismo. Sarà l'occasione per discutere dei diritti umani, del caso Englaro, della crisi tra Israele e Hamas,
del dialogo fra le religioni.». an.dp.
( da "Sicilia, La" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edilfin, licenza
sospesa dal Tar naccio @@«Rischio idrogeologico e mancanza dei requisiti di
doppia conformità» Nel carcere di contrada Petrusa la situazione non accenna a
migliorare. Anzi. Basta che per un giorno non vengano distribuite le sigarette
ai detenuti per fare saltare i nervi a questi ultimi. E' accaduto che a causa
di un problema tecnico, non è stato possibile commissionare il carico di
«bionde» da assegnare ai reclusi. Ne è nata una contestazione anche rumorosa
che ha costretto il personale a correre ai ripari. La situazione è tornata alla
«normalità» solo quando sono spuntate le sigarette. Qualcuno ha anche parlato
di mancata distribuzione del cibo, notizia però smentita da ambienti carcerari,
ritenuta come priva di ogni fondamento. Tutto questo accade dove ogni giorno si
rischia di sfondare l'allucinante tetto delle 500 persone detenute, in una
struttura aperta nel 1997 per accoglierne al massimo 200. Roba quasi da carcere
sudamericano, dove i delinquenti vengono sistemati alla meno peggio, nella
quasi totale mancanza di condizioni minime di vivibilità. Il «quasi» del caso è
da attribuire agli straordinari sforzi profusi dal personale interno, dalla
polizia penitenziaria e anche grazie magari a qualche aiuto divino. Se il
Petrusa stà per esplodere non è certo colpa di chi lo gestisce e sorveglia. Ad
oggi sono circa 450 i detenuti, costretti a vivere in celle rese ancor più
piccole dall'aggregazione di tanta gente. Detenuti che dormono anche su
materassi posti per terra e che mangiano facendo il turno. Gli unici momenti in
cui il detenuto riesce a stabilire un contatto con l'esterno è quando scatta
l'ora dei colloqui con i parenti o le telefonate ai propri cari. In dieci
minuti il detenuto può comunicare, pagando una tariffa di 50 centesimi per
dieci minuti di conversazione telefonica. I detenuti pagano attraverso il loro
conto corrente interno. I carcerati ritenuti più pericolosi sono sottoposti a
controlli, basati sull'ascolto e registrazione delle telefonate. E il peggio
deve ancora arrivare, se il nuovo decreto anti immigrazione farà rafforzare le
pene per chi si macchia di quello che è sempre più considerato un reato. In
questo caso al Petrusa si rischia maggiormente il collasso, a causa
dell'esponenziale aumento degli immigrati da detenere. Ma c'è un altro problema
non secondario. Rispetto a questa drammatica situazione si registra il totale
disinteressamento pubblico delle istituzioni locali. Tutti tranne uno anche se
un pò datato: «Il caso Agrigento è paradossale. La capienza tollerata è stata
superata, costringendo i detenuti a condizioni di vita in
cui i diritti umani sono negati e la Polizia penitenziaria non può fare altro che
sobbarcarsi stressanti turnazioni». Lo disse nel novembre scorso il senatore
del Pdl Salvo Fleres, garante per la Tutela dei diritti dei detenuti. Anche in
quei giorni venne evidenziata l'estrema gravità di una situazione
insostenibilie. Secondo Fleres «Agrigento non è un caso isolato. Quasi
nessuno dei 27 istituti penitenziari che hanno sede in Sicilia - denuncia -
vive situazioni diverse. Al sovraffollamento si accompagnano carenze
strutturali e di personale che non sono degne di un paese civile. Ho già
sollecitato gli organi competenti e continuerò a farlo affinchè si proceda alla
chiusura di alcune strutture fatiscenti e si provveda con la massima tempestività
alla consegna di quelle già ultimate, ma mai utilizzate». Nulle sono state ad
oggi le ricadute positive derivanti dall'intervento di Fleres. Ad oggi l'unica
novità è stata quella della promessa di ampliamento del penitenziario nei
prossimi anni. Oggi la situazione non accenna affatto ad avere una svolta
positiva. Quando poi per un giorno mancano anche le sigarette i nervi di alcuni
saltano. F.D.M.
( da "Gazzettino, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Italia avrebbe
dovuto tutelare tutti gli esuli Martedì 10 Febbraio 2009, (Segue dalla prima)
Nonostante la mancata solidarietà della Patria italiana al nostro arrivo
(solidarietà che ora sento invocare anche per i clandestini extracomunitari)
noi abbiamo sempre dimostrato una fede incrollabile verso l'Italia e le sue
Istituzioni. Sono nata nell'agosto del
( da "Rai News 24" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma | 10 febbraio
2009 Su Youtube valanga di testamenti biologici Sull'onda emotiva del caso
Englaro e sul legittimo dubbio che la Repubblica italiana su questi argomenti
non riesca a decidere, libera dalle pressioni che arrivano dallo Stato
Vaticano, un gran numero di cittadini italiani ha affidato a Youtube il proprio
testamento biologico per evitare in futuro, nella spiacevole ipotesi di non
essere più in grado di intendere e di volere, di subire l'accanimento
terapeudico. Per vedere i molteplici testamenti basta andare su youtube.it e
digitare "testamento biologico". Sui motori di ricerca si puo'
scaricare in formato Pdf un modulo da compilare per cercare di tutelarsi
dall'ipotesi di finire la propria vita attaccati a una macchina a tempo indeterminato.
Antesignani in tal senso sono stati i responsabili della Fondazione Umberto
Veronesi. Il testamento biologico (detto anche: testamento di vita,
dichiarazione anticipata di trattamento) è l'espressione della volontà da parte
di una persona (testatore), fornita in condizioni di lucidità mentale, in
merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui
dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto
di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte (consenso informato) per
malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie
che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che
impediscano una normale vita di relazione. La Costituzione della Repubblica
Italiana stabilisce che nessuno possa essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge (art. 32) e l'Italia ha ratificato nel 2001 la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina (L. 28 marzo 2001, n.145) di Oviedo del 1997
che stabilisce che i desideri precedentemente espressi a proposito di un
intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento non è
in grado di esprimere la propria volontà, saranno tenuti in considerazione.
è importante sottolineare, tuttavia, che nonostante la legge n. 145 del 2001
abbia autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione,
tuttavia lo strumento di ratifica non è ancora depositato presso il
Segretariato Generale del Consiglio d'Europa non essendo stati emanati i
decreti legislativi previsti dalla legge per l'adattamento dell'ordinamento
italiano ai principi e alle norme della Costituzione. Per questo motivo
l'Italia non fa parte alla Convenzione di Oviedo.
( da "Corriere.it" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
E dal Senato arriva
il primo ok al piano di stimolo Obama: «Lavoreremo con le banche» Prima conferenza
alla Casa Bianca: il presidente parla di economia, ma anche di politica estera
e tortura Barack Obama (Ap) WASHINGTON - La crisi economica e la strategia per
affrontarla, ma anche l'Iran, la tortura e l'Afghanistan: questo gli argomenti
principali affrontati da Barack Obama nella sua prima conferenza stampa alla
Casa Bianca. Un'ora spesa davanti alle telecamere, per ribadire la necessità di
approvare velocemente il piano di incentivi al vaglio del Congresso e che
dovrebbe contribuire a evitare che «la crisi si trasformi in una catastrofe»
per gli Stati Uniti. E a sorpresa il presidente americano sceglie il prime
time, la prima serata televisiva e anche il momento di massimo ascolto, per il
suo messaggio dalla White House, particolare che rappresenta un'ulteriore
dimostrazione della volontà del presidente americano di parlare con la massima
trasparenza possibile, direttamente agli americani, quasi senza il filtro dei
media. «LAVOREREMO CON LE BANCHE» - Nel corso della conferenza stampa, Obama ha
fatto l'esame della crisi in atto «che è reale e conclamata», fornendo anche le
sue ricette: dal piano di stimolo al salvataggio del sistema finanziario per il
quale «non è ancora chiaro» se serviranno o meno ulteriori fondi. «La festa è
finita, dobbiamo fermare la spirale negativa» ha detto il presidente americano.
«È insostenibile» ha aggiunto che l'economia si regga solo sui consumi che,
comunque, non sono i responsabili della crisi in atto. Alla radice della
situazione attuale vi sono i «rischi esorbitanti» ai quali le banche si sono
esposte. Le stesse banche con le quali l'amministrazione americana, questa la
promessa di Obama, intende lavorare gomito a gomito per sbloccare il credito.
POLITICA ESTERA - Nel discorso di Obama, oltre alla crisi, anche la politica
estera in primo piano. Sull'Iran il presidente usa ha detto che «nei prossimi
mesi» gli Stati Uniti «aspetteranno aperture» che possano consentire di
«avviare una diplomazia faccia a faccia» In Afghanistan, d'altro canto, Obama
vede la necessità di un miglior coordinamento tra gli Usa ed i paesi alleati.
Sulla questione nucleare infine il successore di George W. Bush ha sottolineato
che Stati Uniti e Russia devono essere i primi a dare il buon esempio in tema
di riduzione degli armamenti. «Bisogna far ripartire la conversazione» con
Mosca, ha detto Obama. TORTURA - Circa la tortura, il
presidente ha assicurato che gli Stati Uniti nella caccia ai terroristi «non
tortureranno, rispetteranno la Convenzione di Ginevra, non violeranno i loro
valori». «È una posizione che non indebolirà ma piuttosto rafforzerà la
efficacia delle nostre azioni - ha detto Obama -. Dobbiamo sempre
ricordare che nessuno è al di sopra della legge». CRISI, PRIMO VIA LIBERA DEL
SENATO - Prende forma intanto il rilancio dell'economia americana: dal Senato
infatti arriva il primo via libera al piano di stimolo, mentre quello per
favorire il credito e stabilizzare i mercati finanziari «è praticamente pronto».
Il piano sarà svelato nel pomeriggio (ore 17 italiane) dal segretario al Tesoro
Timothy Geithner. Lunedì giornata in sordina a Wall Street, con gli indici poco
variati. stampa |
( da "Virgilio Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Londra, 10 feb. (Ap)
- Amnesty International ha chiesto il rilascio dei detenuti
politici in Zimbabwe e ha sollecitato il nuovo governo di unità nazionale a
rendere una priorità la salvaguardia dei diritti umani. "Per
quasi un decennio la popolazione dello Zimbabwe ha vissuto endured immense
suffering come conseguenza delle politiche del governo contro chi era percepito
come oppositore", ha detto Simeon Mawanza, esperto per lo Zimbabwe di
Amnesty. Ha sottolineato che è contro questo scenario che Amnesty ha
chiesto al presidente Robert Mugabe e al primo ministro Morgan Tsvangirai di
"intraprendere iniziative concrete per dimostrare l'impegno del loro
governo verso i diritti umani riconosciuti a livello
internazionale".
( da "Giornale.it, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lo confesso: non ne
posso più della straripante retorica che accompagna la morte di Eluana Englaro.
"Ci auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per
tutti di riflessione pacata e di ricerca responsabile", ha dichiarato
subito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico
Lombardi. "Questo è un momento di dolore e turbamento nazionale che può
diventare occasione di una sensibile e consapevole riflessione comune", ha
rilanciato stamattina il presidente Napolitano. Dopo giorni di polemiche, il
messaggio è univoco e improntato al buon senso. Invece la caciara continua.
Anzi, aumenta di volume. La direttrice dell'Unità, Concita de Gregorio, con il
consueto lirismo scrive: "Tu vai, per fortuna. Noi restiamo, ci tocca
farlo". Ma come: si rammarica di essere in vita? Secondo il senatore
Giovanni Collino (Pdl) la morte di Eluana è «per il Friuli Venezia Giulia una
morte collettiva, come nel terremoto del 1976». Addirittura Salvatore Martinez,
presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns) ammonisce che è
"a rischio la democrazia", un'opinione condivisa a sinistra da
Margherita Hack, mentre sul sito del Manifesto Iaia Vantaggiato titola "il
miracolo di Eluana che ha beffato Berlusconi", con ilare, soave
delicatezza. Sembra una gara a chi la spara più grossa, e chi pensa che
l'Italia sia sconvolta e commossa, dia un'occhiata all'audience televisiva di
ieri. Gli speciali dedicati alla vicenda della Englaro sono stati seguiti da
5,6 milioni di persone, mentre il Grande Fratello è stato visto da quasi 9
milioni di telespettatori e altri tre milioni hanno preferito X factor. Il
rapporto è di uno a due a favore dei reality. Giorgio Gaber nella canzone Il
tutto è falso, scriveva: Ma noi siamo talmente toccati da chi sta soffrendo ci
fa orrore la fame, la guerra le ingiustizie del mondo. Com'è bello occuparsi
dei dolori di tanta, tanta gente dal momento che in fondo non ce ne frega
niente. Che avesse ragione Gaber? Agli italiani importa davvero la vicenda di
Eluana? Scritto in società, democrazia, notizie nascoste, Italia, giornalismo
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( da "Sanremo news" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritto
Umanitario: pubblicati atti Tavola Rotonda Sono stati pubblicati in questi
giorni, a cura del Dott. Gian Luca Beruto e di Casabianca Grafica gli atti
della Tavola Rotonda su 'Diritto Internazionale Umanitario, Diritti Umani e
Operazioni di Pace', organizzata a Sanremo, dal 4 al 6 settembre 2008, dall?Istituto Internazionale di
Diritto Umanitario. Il volume, di oltre 400 pagine, contiene l?integralità
degli interventi, delle comunicazioni e dei messaggi presentati in occasione
dei lavori a cui hanno preso parte oltre 400 persone. La Tavola Rotonda di
Sanremo costituisce ormai da 30 anni un importante appuntamento per la comunità
giuridica, scientifica e diplomatica che si rinnova di anno in anno, nel mese
di settembre, per approfondire, nello ?Spirito di Sanremo?, i temi di attualità
dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Il volume edito dall?Istituto contiene, tra gli
altri, testi del Presidente del Comitato Internazionale di Croce Rossa, Dr.
Jakob Kellenberger; del Sottosegretario agli Affari Esteri, On. Stefania Craxi;
dell?ex Ministro degli Esteri australiano, Dr. Gareth Evans; dell?ex
Rappresentante Permanente degli Stati Uniti alla NATO, Ambasciatore William
Taft; del Prof. Theodor Meron, giudice al Tribunale Penale Internazionale per
l?ex Yugoslavia; del Prof. Fausto Pocar, già Presidente del Tribunale Penale
Internazionale per l?ex Yugoslavia.
( da "Panorama.it" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Il Dalai Lama è "civis romanus". La
Cina: "Offeso il nostro popolo" Posted By redazione On 10/2/2009 @
8:46 In Headlines | No Comments Il Dalai Lama è cittadino di Roma e la Cina
insorge. Da Roma è partito un appello, quasi una supplica
corale, per rifiutare la violenza, per difendere i diritti umani, i diritti dei popoli e soprattutto quelli del popolo tibetano.
Queste parole sono diventate così un gesto concreto con il conferimento da
parte del consiglio comunale della cittadinanza onoraria a [1] Yeshe Tenzin
Gyatzo, XIV Dalai Lama. Un gesto "simbolico", come ha detto il
sindaco di Roma [2] Gianni Alemanno, che ribadisce la richiesta dell'Italia e
dell'Unione Europea nei confronti della Repubblica Popolare Cinese affinchè
riprenda il dialogo con gli esponenti della nazione tibetana per ottenere [3]
l'autonomia del Tibet. Il leader spirituale del Tibet entrando in Campidoglio
nell'aula Giulio Cesare è stato accolto da un lungo applauso e grida:
"free Tibet" ed in molti hanno esposto bandiere tibetane, mentre in
piazza del Campidoglio si sono radunate alcune centinaia di persone con
cartelli e striscioni pro Tibet, tra cui uno di Foro 753, centro sociale di
destra, "contro l'oppressione comunista boicotta il made in Cina".
L'aula era gremita, con un parterre d'eccezione con molti politici, tra i quali
il [4] ministro della Gioventù Giorgia [5] Meloni, il ministro delle Politiche
[6] comunitarie Andrea Ronchi e il capogruppo dei senatori Pdl Maurizio
Gasparri. Il Dalai Lama ha ammesso che "questi premi", riferendosi
alla cittadinanza onoraria di Roma e al Nobel, "sono un incoraggiamento a
sostegno dell'azione non violenta e ciò mi dà coraggio. Penso che i tibetani
sapendo che io sono qui a Roma a prendere la cittadinanza onoraria non si
sentiranno abbandonati". Il leader spirituale del Tibet ha detto che sono
tre gli impegni a cui si dedicherà fino alla sua morte: "Promuovere il
valore umano, l'incontro e l'armonia interreligiosa e risolvere la causa del
Tibet". Tenzin Gyatzo ha ricordato che sta invecchiando ma che non può
ùritirarsi perchè andrà il mio sostegno al Tibet finché vivrò". Una
presenza quella del Dalai Lama in Campidoglio che rappresenta" ha sottolineato
Alemanno "la nostra rivolta morale di fronte all'ingiustizia, alla
violenza, all'oppressione. Una rivolta morale a difesa dell'identità dei popoli
e del diritto che ha ognuno di noi di esprimere la sua spiritualità e la sua
cultura". Un messaggio non violento lanciato dal colle capitolino che
acquista ancora più valore in un momento in cui la repressione della Cina in
Tibet è sempre più dura, come ha detto lo stesso il Dalai Lama durante un
incontro svoltosi prima della cerimonia in Campidoglio con l'intergruppo parlamentare
per il Tibet. Un segnale di pace e di dialogo che parte "dal centro ideale
della romanità", come ha affermato il sindaco, proprio in vista del
cinquantesimo anniversario dell'insurrezione pacifica del popolo tibetano,
avvenuta a Lhasa il 10 marzo 1959. Un messaggio di pace non compreso, anzi
respinto, da Pechino. Il conferimento al Dalai Lama, il leader tibetano in
esilio, della cittadinanza di Roma "offende il popolo cinese" e
costituisce "un'interferenza" negli affari interni di Pechino, ha
detto oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu. La Cina ha
annunciato conseguenze nelle relazioni con l'Italia per la decisione del Comune
di Roma di conferire la cittadinanza onoraria al Dalai Lama. L'anno scorso
Pechino cancellò una summit franco-cinese dopo che Nicolas Sarkozy aveva
incontrato il leader spirituale tibetano. La concessione della cittadinanza
onoraria di Roma al Dalai Lama, ha detto Jiang Yu, "ferisce profondamente
la sensibilità del popolo cinese. Manifestiamo il nostro forte malcontento e la
nostra contrarietà".
( da "Sestopotere.com" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cittadinanza
onoraria al Dalai Lama, la Farnesina replica a Ministero degli Esteri cinese
(10/2/2009 17:00) | (Sesto Potere) - Roma - 10 febbraio 2009 - In relazione
alle dichiarazioni del portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu,
circa la decisione del Comune di Roma di concedere la cittadinanza onoraria al
Dalai Lama, la Farnesina sottolinea come sia stato già chiarito in altre
numerose occasioni all?Ambasciatore cinese in Italia che i comuni italiani sono
autonomi e assumono le loro decisioni in assoluta indipendenza dal Governo. La
Farnesina ricorda il fermo sostegno del Governo italiano alla politica di una
sola Cina, politica che il Presidente Berlusconi e il Ministro degli Esteri
Frattini hanno ribadito ai loro omologhi anche in occasione degli ultimi
incontri avuti.
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Cittadinanza onoraria di Roma al Dalai Lama (Sesto Potere) - Roma - 10 febbraio
2009 - Conferita il 9 febbraio dal sindaco Alemanno la cittadinanza onoraria di
Roma al Dalai Lama. La cerimonia si è tenuta in Campidoglio, nell'Aula Giulio
Cesare, alla presenza di una numerosa delegazione interparlamentare e
dell'intero Consiglio Comunale. Alla città di Roma, prima tappa del suo viaggio
in Europa, il Dalai Lama ha lasciato sul Libro d'Onore questa dedica:
"Sono estremamente onorato per avere potuto visitare questa storica città
e per aver avuto il privilegio di riceverne la cittadinanza onoraria. Aggiungo
la mia preghiera affinché la città e i suoi abitanti godano di eterna
prosperità". Dal suo canto, il sindaco Alemanno ha pronunciato un discorso
che rende omaggio al leader religioso "che ha dedicato la vita al rifiuto
della violenza, alla tolleranza e alla compassione, all'instancabile
difesa dei diritti umani e dei diritti dei popoli". La decisione di conferire la
cittadinanza onoraria al Dalai Lama è stata presa a settembre scorso dal
Consiglio Comunale, per sottolineare "il suo impegno internazionale
nell'aver diffuso il principio della riaffermazione dei diritti umani e della riappacificazione tra i popoli". All'evento
in Campidoglio si sono accreditati circa 200 giornalisti. La cerimonia sarà
visibile in streaming all'indirizzo web www.videoconsigliocr.it, sezione
"Eventi", a partire dall'11 febbraio.
( da "Virgilio Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mosca, 10 feb.
(Apcom-Nuova Europa) - Gli omosessuali russi se la prendono con il presidente
Dmitri Medvedev per non essere stato abbastanza "attivo"
nell'accogliere le loro richieste. Gli organizzatori del Gay Pride hanno
presentato una denuncia contro contro il capo di Stato presso la Corte europea
dei diritti dell'uomo e accusano il presidente di "inattività" in
seguito alla loro richiesta di uno stadio per organizzare una manifestazione
dell'orgoglio omosessuale nella capitale russa a maggio 2008, ossia quando
Dmitri Anatolevic era entrato in carica da pochi giorni. Il movimento gay ha
deciso di cercare giustizia a Strasburgo dopo che i tribunali russi hanno
respinto la loro denunce. L'ultimo appello è il settimo
degli attivisti che si sono appellati alla Corte per i diritti umani per presunta violazione di diritti. Dopo i disordini degli anni
scorsi in piazza e il no deciso del sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov, gli
organizzatori del Gay Pride si erano rivolti al neopresidente Dmitri Medvedev e
la richiesta di permesso a quanto pare era stata "presa in
considerazione", secondo quanto dichiarato a maggio 2008 dagli
stessi. Ma tuttora non è chiara la posizione del Cremlino che si ritrova senza
dubbio di fronte a una "vexata quaestio". A fronte di un Paese dove
l'omofobia è comunque diffusa e radicata nella cultura. Anche al di là della
fede ortodossa.
( da "Virgilio Notizie" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Istanbul, 10 feb.
(Apcom-Nuova Europa) - La Gendarmeria turca andrà a scuola
di diritti umani da Carabinieri e Guardia Civil spagnola. Lo ha annunciato lo
stesso ufficio della commissione europea di Ankara. Il protocollo verrà firmato
domani alla presenza del Capo della Gendarmeria Mustafa Biyik, il
sottosegretario al Ministero dell'Interno Osman Gunes, l'Ambasciatore italiano
Carlo Marsili e Tibod Varadi, capo delegazione della Commissione Europea
in Turchia. Stando a quanto si apprende dagli uffici della Commissione europea
ad Ankara, il progetto aiuterà ad accrescere tra gli agenti le conoscenze e le
competenze sui diritti umani e sulle leggi collegate
in vigore nell'Unione Europea. Il progetto sarà portato avanti a livello
nazionale su 200 ufficiali reclutati su tutto il paese e durerà circa 18 mesi.
( da "Blogosfere" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
10/02/2009 13:25:03 CET Nazioni Unite: l'Arabia Saudita rispetti i diritti
fondamentali delle donne Mondo Donna Il Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha chiesto che l'Arabia Saudita si impegni urgentemente e
attivamente per porre fine alle violazioni pervasive dei diritti umani che si registrano nel paese, in particolare, ha sottolineato il...
Il Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani
ha chiesto che l'Arabia Saudita si impegni urgentemente e attivamente per porre
fine alle violazioni pervasive dei diritti umani che
si registrano nel paese, in particolare, ha sottolineato il Consiglio, quelle
relative alle donne. Secondo la Reuters , la Gran Bretagna, la Svizzera, il
Canada e Israele si sono lamentati della situazione. La delegazione israeliana
ha accusato l'Arabia Saudita di portare avanti "pesanti discriminazioni
contro le donen e le minoranze, punizioni corporali, tortura, lavori forzati e
sfruttamento sessuale di minori". Continua a leggere Nazioni Unite:
l'Arabia Saudita rispetti i diritti fondamentali delle donne...
( da "Giornale.it, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lo confesso: non ne
posso più della straripante retorica che accompagna la morte di Eluana Englaro.
"Ci auguriamo che la sua vicenda, dopo tante discussioni, sia motivo per tutti
di riflessione pacata e di ricerca responsabile", ha dichiarato subito il
direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
"Questo è un momento di dolore e turbamento nazionale che può diventare
occasione di una sensibile e consapevole riflessione comune", ha
rilanciato stamattina il presidente Napolitano. Dopo giorni di polemiche, il
messaggio è univoco e improntato al buon senso. Invece la caciara continua.
Anzi, aumenta di volume. La direttrice dell'Unità, Concita de Gregorio, con il
consueto lirismo scrive: "Tu vai, per fortuna. Noi restiamo, ci tocca
farlo". Ma come: si rammarica di essere in vita? Secondo il senatore
Giovanni Collino (Pdl) la morte di Eluana è «per il Friuli Venezia Giulia una
morte collettiva, come nel terremoto del 1976». Addirittura Salvatore Martinez,
presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns) ammonisce che è
"a rischio la democrazia", un'opinione condivisa a sinistra da
Margherita Hack, mentre sul sito del Manifesto Iaia Vantaggiato titola "il
miracolo di Eluana che ha beffato Berlusconi", con ilare, soave
delicatezza. Sembra una gara a chi la spara più grossa, e chi pensa che
l'Italia sia sconvolta e commossa, dia un'occhiata all'audience televisiva di
ieri. Gli speciali dedicati alla vicenda della Englaro sono stati seguiti da
5,6 milioni di persone, mentre il Grande Fratello è stato visto da quasi 9
milioni di telespettatori e altri tre milioni hanno preferito X factor. Il
rapporto è di uno a due a favore dei reality. Giorgio Gaber nella canzone Il
tutto è falso, scriveva: Ma noi siamo talmente toccati da chi sta soffrendo ci
fa orrore la fame, la guerra le ingiustizie del mondo. Com'è bello occuparsi
dei dolori di tanta, tanta gente dal momento che in fondo non ce ne frega
niente. Che avesse ragione Gaber? Agli italiani importa davvero la vicenda di
Eluana? Scritto in società, democrazia, notizie nascoste, Italia, giornalismo
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( da "Foglio, Il" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
10 febbraio 2009 I
sacerdoti della dolce morte Secondo il quotidiano La Repubblica sono “semplici
parroci e preti di frontiera che si ribellano al pensiero unico vaticano che
vorrebbe negare a Eluana il diritto di spegnersi serenamente”. Il Messaggero
Veneto, il giornale più letto a Udine che fa parte del gruppo Espresso, li
chiama idealisticamente “dieci vite spese a fianco degli ultimi”. Sono una
parte importante della storia del cattolicesimo nel nord est italiano. Un
sacerdote di Udine ci dice che sono “i figli della teologia della liberazione
che hanno fatto impazzire Paolo VI e in nome di Gesù si fanno profeti”. Loro
sono i dieci preti autori di una lettera pro eutanasia che da molte parti è
descritta come “il documento cristiano più significativo sul caso Englaro”.
Forse l?enfasi è dovuta al clamore suscitato dalla lettera rispetto a un certo
attendismo delle autorità ecclesiali locali sul caso Englaro. Resta il fatto
che la loro missiva ai fedeli ha dato voce a un sentire cattolico molto diffuso
nella popolazione friulana e non solo. I dieci preti si dicono vicini alla
sofferenza di Beppino Englaro e alla decisione di questo padre di “liberare”
sua figlia Eluana, “perché non è possibile obbligare qualcuno a vivere in
condizioni estreme”. Sono anche favorevoli a una legge che disciplini il
testamento biologico. Ma anche perplessi sull?atteggiamento di coloro che
definiscono “omicidio” la scelta “drammatica vissuta nell?ambito di una relazione
d?amore”. La loro lettera ha avuto un impatto molto forte sull?opinione
pubblica, sulla stampa locale e sulla stessa classe politica friulana. Sono
sacerdoti dal grande seguito popolare, dirigono o hanno diretto le riviste
ufficiali della chiesa, sono stati collaboratori della classe politica
regionale, fanno parte dello star system, scrivono libri, elaborano ogni anno
una lettera natalizia ai fedeli e alle parrocchie. I dieci preti esordiscono
denunciando “la crescente ostilità nei confronti dell?altro e del diverso”, si
esprimono a favore di “una società in cui i diritti umani
siano davvero uguali per tutti”, perché è nella “costante ambivalenza di noi
esseri umani” che vanno letti “i drammi e le
speranze”. Questi sacerdoti, che auspicano “una chiesa con le porte aperte”,
non sono liquidabili come un fenomeno marginale. Sono una realtà friulana da
almeno vent?anni, rappresentano quattro diocesi e la curia non ha mai avviato
procedimenti disciplinari contro di loro. La lettera dei dieci preti distilla
un pensiero cristiano sociale diffuso a livello nazionale. I sacerdoti si
rifanno alle “comunità di base” e all?esperienza dei “preti operai” iniziata in
Francia nel 1943, quando due sacerdoti, Daniel e Godin, denunciarono la
frattura fra la chiesa e le masse popolari nelle periferie. I dieci sono
espressione di un cattolicesimo moraleggiante e spirituale che dice di voler
“registrare” e “declinare”, che parla del “compito di elaborare”, che dice di
rivolgersi a “categorie di fedeli”. Veniamo allora alla parte sul caso Englaro,
in cui i sacerdoti si dichiarano, nei fatti, a favore della “buona morte”. “I
diritti fondamentali delle persone riguardano la vita e la morte nel loro
intrecciarsi continuo” scrivono i sacerdoti. “Situazioni emblematiche, di cui i
mezzi di informazione si sono ampiamente occupati, provocano in noi una
riflessione sofferta e rispettosa della storia delle persone e alcuni
interrogativi etici laceranti. Il primato oggettivo della ?verità?, comunque
sempre da cercare ed approfondire, è tale da sopprimere la libertà di coscienza
personale? E come questa può essere rapportata al sentire di una società, nel
pluralismo delle ispirazioni e delle convinzioni?”. Si arriva all?annullamento
del principio della sacralità della vita. “La sacralità della vita riguarda la
sua totalità: la corporeità e la dimensione profonda dell?anima, dello spirito.
L?attenzione e la cura alla vita umana inducono ad una prudenza nei confronti
della scienza e delle sue tecnologie, a una sorta di timore che non intende
limitare la ricerca e la sperimentazione, ma continuamente riporre la questione
etica, senza apriorismi e fanatismi. Proprio a motivo di lancinanti
interrogativi ci pare di non condividere né l?esultanza nei confronti di
decisioni che sostituiscono di fatto il ritardo legislativo riguardo il
testamento biologico, né la posizione di chi definisce omicidio una scelta
drammatica vissuta nell?ambito di una relazione di amore. Avvertiamo l?esigenza
di porsi molto di più in ascolto della vita e di tutte le sue situazioni e per
questo di aprirci con rispetto a diverse possibilità”. Poi i sacerdoti
giustificano l?eutanasia in quanto liberazione dal dolore, come più volte si è
letto per Eluana Englaro. “Come è vero che nessuno dovrebbe sollecitare,
tantomeno obbligare qualcuno ad anticipare la propria morte biologica, ci
chiediamo se altrettanto è possibile che nessuno sia obbligato a vivere anche
in quelle condizioni estreme che inducono a desiderare la morte come una
liberazione da una vita considerata impossibile”. Ma chi sono questi preti? Il
più noto è certamente Don Pierluigi Di Piazza, detto anche “dottore in
solidarietà”, è il fondatore del centro Balducci di Rugliano, intitolato al
frate degli scolopi. Con lo scoppio della guerra nei Balcani, Di Piazza ha
trasformato la sua canonica di Zugliano in un centro di prima accoglienza per i
profughi che arrivavano nella regione. E? autore di molti libri e quando viene
a Udine a presentare i suoi saggi, fa sempre il pienone al teatro di Udine. E?
chiamato a dialogare accanto al filosofo nicciano Massimo Cacciari. Il suo
centro ha ospitato un convegno dal titolo “Eutanasia? L?etica e la buone
morte”. Tra gli oratori c?era, guarda caso, Alberto De Fanti, l?ormai famoso
neurologo di Eluana, designato dal padre della donna, che con lui ha combattuto
per consegnarla alla morte per disidratazione. E poi ancora Maria Di Chio,
vicepresidente nazionale di “Libera Uscita”, associazione per la depenalizzazione
dell?eutanasia, il teologo Giovanni Franzoni autore de “La morte condivisa”,
l?astrofisica Margherita Hack, componente del comitato di presidenza
dell?Unione atei e agnostici razionalisti, e il pastore e teologo valdese Paolo
Ricca, estensore di un progetto di legge sulla depenalizzazione dell?eutanasia.
Tutti riconoscono a Di Piazza un grande carisma, è lettore di poesie in
pubblico, ispira spettacoli, è legato al sindaco di Udine Furio Honsell, ex
rettore universitario e anche lui attivo dalla parte di Beppino Englaro. “Al
liceo, dove insegnava, tutti pendono ancora dalle sue labbra, insegnanti e
studenti” ci racconta un suo ex collega. Dopo gli studi al Seminario di Udine,
il pasoliniano Di Piazza ha conseguito, nel 1973, la licenza in Teologia
all?Università San Tommaso d?Aquino di Roma. Insegnante di religione dal 1973,
ordinato sacerdote nel 1975, dice di essere impegnato nella diffusione della
cultura della pace, della non violenza e della solidarietà. Il suo Centro
abbina a una concreta ospitalità a decine di ospiti che necessitano di sostegno
e accoglienza, un?intensa attività di politiche culturali. L?Università di
Udine gli ha conferito una laurea honoris causa e di tanto in tanto Di Piazza
organizza strani eventi multiculturali, come la volta in cui ha fatto una
seduta di yoga con tanto di tappetini per i fedeli. Di Piazza ha il privilegio
di scrivere un editoriale ogni domenica sul quotidiano più letto del Friuli, il
Messaggero Veneto. L?ex salesiano Don Federico Schiavon opera da anni
all?interno dello storico campo rom udinese di via Monte Sei Busi. Don Franco
Saccavini è il parroco di San Domenico a Udine, “ha ideato una messa inventata
e la comunione la distribuisce con fantasia” racconta un sacerdote udinese. Don
Giacomo Tolot, parroco di Vallenoncello, ha 68 anni ed è un celebre esponente
del mondo pacifista, animatore delle manifestazioni davanti alla base americana
di Aviano. Don Piergiorgio Rigolo, 64 anni, è cappellano del carcere di
Pordenone, noto come il “prete dei galeotti”. Don Alessandro Paradisi è stato
parroco del santuario Madonna delle Grazie di Pordenone fino a marzo
( da "Cittàdellaspezia.com" del 10-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Per la Sinistra si
appella a Burlando per il pacchetto sicurezza Stefano Quaranta e Simone
Leoncini, responsabili regionali rispettivamente di Sinistra Democratica e del
Movimento Per la Sinistra, elementi costitutivi dell'associazione per la
sinistra ligure hanno rivolto questo appello al presidente della regione:
"Caro Burlando, fai come Vendola, vieta la denuncia dei pazienti immigrati.
La norma contenuta nel pacchetto sicurezza, che prevede la possibilità per il
medico di denunciare il paziente immigrato sprovvisto di permesso di soggiorno,
contraddice con i principi scritti nel Codice Deontologico dei Medici Italiani,
con l'Art. 32 della Costituzione Italiana e con la
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. Tale norma non
solo viola brutalmente i diritti umani, ma rischia
di promuovere un parallelo canale clandestino di cura fuori dal servizio
sanitario, con effetti devastanti per la salute di tutti i cittadini. La
Regione Puglia ha pertanto già reso inapplicabile tale norma, altri presidenti
di Regione, hanno espresso la volontà di agire in tal senso. Chiediamo
pertanto, che anche la Regione Liguria, adotti tempestivamente i provvedimenti
necessari per rendere inefficace sul nostro territorio tale norma, qualora
fosse approvata in via definitiva. L'Associazione Per la Sinistra - La Spezia
sottoscrive l'appello e chiede anche agli amministratori locali di attivarsi
affinché questa norma del pacchetto sicurezza sia resa inapplicabile."
( da "City" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Dalai Lama, Cina
contro l'Italia PECHINO - "Offesa al popolo cinese" e
"interferenza" nelle questioni interne. Nuove frizioni diplomatiche
tra Cina e Italia dopo l'arrivo in Italia del Dalai Lama (leader tibetano in
esilio) a cui il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha conferito la cittadinanza
onoraria. Mentre il Nobel per la pace torna a denunciare il "genocidio
culturale" in Tibet, Pechino ribadisce al governo italiano che "non si tratta di un problema di diritti umani, ma di
sovranità e integrità territoriale". Da qui la richiesta di
"immediate ed efficaci misure" per "mantenere il salutare e
stabile sviluppo delle relazioni" tra Cina e Italia. In una situazione
simile, dopo l'incontro col Dalai Lama del presidente francese Nicolas Sarkozy
lo scorso anno, Pechino annullò un importante summit. City 11 febbraio
2009
( da "Pais, El" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Otro episodio de la
infamia, en un banquillo argentino El general Olivera protagoniza el juicio más
importante a la dictadura después de los procesos a Videla y Massera SOLEDAD
GALLEGO-DÍAZ - Buenos Aires - 11/02/2009 Vota Resultado 21 votos El general
argentino Jorge Carlos Olivera Rovere compareció ayer ante el Tribunal Oral
Federal Número 5 de Buenos Aires con un impecable terno gris y paso reposado,
propio de sus 82 años de edad. Miró de frente, casi sin pestañear, a los
familiares de los asesinados y desaparecidos, y se sentó con la espalda rígida,
sin hacer caso a los murmullos de "asesino" que recorrieron la sala.
El general Olivera Rovere está acusado de ser el máximo
responsable de los centros clandestinos de detención y tortura que funcionaron
en Buenos Aires durante los años de la dictadura y su juicio es, quizás, el más
importante que se ha desarrollado en Argentina contra los responsables de
aquella barbarie, una vez procesados los integrantes de la propia Junta
Militar, como Videla o Massera. Argentina A FONDO Capital: Buenos Aires.
Gobierno: RepÚblica. PoblaciÓn: 40.482 millones (est. 2008) Ver cobertura
completa --> La noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas
Olivera y los otros cinco altos mandos que comparecieron ayer con él (dos
generales, dos coroneles y un teniente coronel, subjefes de la misma zona
militar) representan al terrible Primer Cuerpo del Ejército que encabezó la
represión política en Buenos Aires a partir de 1976. En concreto, y para esta
causa, Olivera está acusado de cuatro asesinatos (cuatro refugiados uruguayos,
entre ellos los diputados Zelmar Michelini y Héctor Gutiérrez, que fueron arrebatados
a la puerta de sus hoteles el 18 de mayo de 1976 y cuyos cuerpos aparecieron
tres días después en un coche abandonado), 116 secuestros y desapariciones, y
numerosos delitos de tortura. Entre sus víctimas puede figurar también el
escritor y periodista Haroldo Conti. El general Olivera casi logró salir
impune, a pesar de la larga lista de crímenes que se le imputan. Con la llegada
de la democracia fue procesado, pero su eventual condena quedó interrumpida
gracias a las leyes de perdón y amnistía. Reabiertas las causas en 2003, fue de
nuevo detenido y estuvo preso durante tres años, hasta que la Cámara de
Casación lo puso en libertad a la espera de juicio. Así pues, Jorge Carlos
Olivera llegó ayer al Tribunal tranquilamente, desde su domicilio porteño. El
secretario de Derechos Humanos del Ministerio de Justicia, Eduardo Luis
Duhalde, que asistió a la sesión, aseguró que "las pruebas colectadas son
tan abrumadoras" que considera que la condena está asegurada. "Espero
que sea condenado al máximo de la pena prevista", añadió. Dada su edad es,
sin embargo, poco probable que vuelva a pisar la cárcel. El juicio, que durará
varios meses debido al gran número de testigos citados, empezó en medio de una
fuerte polémica porque los jueces del Tribunal Federal impidieron la entrada de
cámaras de televisión y fotográficas, en contra, se supone, de las órdenes ya
dadas por la Corte Suprema que ampara el derecho a la publicidad de los
juicios. Los jueces de este tribunal decidieron autorizar únicamente a un
cámara del canal público de televisión y a un fotógrafo para que entraran en la
sala durante tres minutos. La televisión rechazó el acuerdo y el fotógrafo no
pudo hacer ninguna foto sensata, porque los jueces decidieron sorprendentemente
que los tres minutos habían acabado antes de que el procesado entrara en la
sala. "Queremos ver la cara del asesino", protestaban en la puerta
familiares de las víctimas. El tribunal, integrado por los jueces Daniel
Obligado, Guillermo Gordo y Ricardo Frías, se mostraron también inflexibles al
exigir a las representantes de las Abuelas de la Plaza de Mayo que se
despojaran de sus famosos pañuelos blancos, por considerarlos
"símbolos" inapropiados. Entre los testigos figuran algunas de las
víctimas que consiguieron sobrevivir a su paso por alguno de los centros de
detención controlados por el Primer Cuerpo del Ejército, cuyo jefe era el
tristemente célebre general Carlos Suárez Mason, el más despiadado de los
despiadados, muerto en
( da "Alto Adige" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Caro Berger, ma ci
dovremo Caro Berger, ma ci dovremo mangiare 4 miliardi di mele? Il nostro
assessore all'agricoltura Berger, anche se a scoppio ritardato, ha scopiazzato
il collega ministro Zaia, il quale sotto le feste natalizie invitò gli italiani
a mangiare frutta italiana piuttosto che ananas o banane. Anche egli auspica
infatti il consumo di prodotti nostrani. Queste fantasie di economia
autarchica, che ci ricordano tempi passati, sono, in questo secolo, fuori da
ogni contesto di mercato globale e di logica commerciale. Se questo fosse lo
scenario futuro, per citare solo un caso, il neanche mezzo milione di abitanti
dell'Alto Adige dovrebbe autoconsumare gli oltre quattro miliardi di mele che
vengono prodotti annualmente in Sudtirolo. Buon appetito assessore! Alfred Fill
BOLZANO Quell'istrice che morì di stenti e di fame Qualche anno fa, in un bel
agriturismo della Maremma Toscana il vecchio contadino si lamentava perché
un'istrice gli mangiava la verdura del campo. Dopo qualche giorno lo catturò e
lo tenne prigioniero in un'angusta gabbia di lamiera. Gli feci conoscere il mio
pensiero (che era divergente dal suo). Mi disse che aveva ricevuto la giusta
punizione. La fine della povera bestia avvenuta dopo alcuni giorni, sotto
un'implacabile sole estivo: per fame e sete. Fa ribrezzo, ma non è un fatto
eclatante. Nello stesso periodo incontrai un gattino all'estremo delle forze e
gravemente ferito. Lo salvai ed è ancora con me. Per riguardo non faccio
paragoni con la cronaca attuale, ma ci sto molto male pensando a quanto sta
accadendo. Scusatemi. Renzo Magagnin BOLZANO A proposito di Tom Cruise e di
Scientology Nell'articolo dal titolo "Tom Cruise è un nazista, ma
eroe", pubblicato il 3 febbraio sull'Alto Adige, si afferma che
Scientology è "fuorilegge in Germania". La verità è l'esatto opposto.
In Germania vi è un consolidato orientamento giurisprudenziale che riconosce a
Scientology la natura religiosa ed alle sue chiese e missioni la legalità delle
loro attività. All'autore dell'articolo deve essere sfuggita la notizia di
agenzia Apcom del 21 novembre 2008 che annunciava che il Vice Ministro Federale
dell'Interno, August Hanning, durante la riunione coi ministri dell'Interno dei
vari lander, ha pubblicamente dichiarato che la Germania non avvierà nessuna
indagine sulla Chiesa di Scientology in quel paese poiché non è stato trovato
nulla che giustifichi un tale procedimento. In Germania ci sono otto Chiese di
Scientology e una decina di missioni che si occupano della crescita spirituale
di migliaia di cittadini tedeschi. La Chiesa di Scientology ha ottenuto finora
il riconoscimento ufficiale dello status di ente religioso da 24 governi del
mondo, quali: Stati Uniti d'America, Canada, Australia, Nuova Zelanda,
Tanzania, Sud Africa, Venezuela, Ecuador, Argentina, Brasile, Costa Rica,
Filippine, India, Sri Lanka, Kazakistan, Albania, Taiwan, Croazia, Slovenia,
Ungheria, Svezia, Scozia, Portogallo e Spagna. Il 24 settembre 2007 la Corte Europea dei Diritti Umani ha
confermato la sentenza unanime emessa in aprile dello stesso anno sul caso
"La Chiesa di Scientology di Mosca contro la Russia". In essa si
afferma che la Chiesa di Scientology gode dei diritti e delle tutele di libertà
di religione da accordarsi alle organizzazioni religiose secondo l'Articolo 9
della Convenzione Europea sui Diritti Umani. Alessandro
Gentilini VERONA Privilegi 1 / La commissione dei tagli lavorerà gratis? E'
tempo che leggo sul quotidiano Alto Adige argomenti che riguardano i costi
della politica, tutti chi più chi meno propongono tagli agli stipendi di
presidenti, assessori e/o consiglieri, ma per la miseria infame toh che viene
proposta una commissione ad hoc per studiare come e quanto diminuire i
stralauti compensi. Ma la commissione lavorerà gratis? Non ci posso credere!!!!
Mi spieghino lor signori perchèéper ridurre i sussidi ad associazioni di
volontariato, le quali, gratuitamente e con sacrifici e alle volte rimettendoci
di tasca propria portano cultura, sport e/o spettacolo agli altoatesini o
sudtirolesi lo fate senza troppi complimenti!!! Un po' di pudore non
guasterebbe.... Recentemente leggo che ad ex consiglieri regionali vengono
regalati 200.000 (duecentomila) per una sola legislatura corredata da una serie
di agevolazioni. Ma non provate vergogna, non vi imbarazzano queste cifre
assurde per essere stati consiglieri per una legislatura, ma fatemi il piacere:
fareste meglio a tacere su argomenti di tagli ai vostri mensili. Antonio Boito
Privilegi 2 / Ex consiglieri una buonuscita di vergogna Vergognatevi! Questa è
l'unica affermazione stizzita che mi balena in mente leggendo i quotidiani
locali, che riportano la notizia del ricco "premio di consolazione"
elargito ai nostri ex-consiglieri. In questo periodo di crisi diffusa, quando
parecchi lavoratori della nostra Provincia si trovano, o stanno rischiando di
trovarsi a breve, senza posto di lavoro, i nostri politici pensano bene di
premiare i cosiddetti "trombati"; anziché devolvere almeno
l'equilavente somma di denaro per venire incontro alle famiglie in difficoltà.
Come si suol dire: il danno ed addirittura le beffe a carico dei cittadini.
Un'ultima considerazione, sul fatto che decisioni di questo tipo non possano
far altro che aumentare il distacco tra mondo reale e mondo politico,
incrementando la disaffezione della gente. Cordiali saluti da un trentino
negativamente sbalordito da cotale sfacciataggine. Paolo Bongiovanni Privilegi
3 / Ogni giorno ne scopriamo di nuovi Ogni giorno una nuova notizia sugli
sprechi, sui privilegi su... come diavolo definirli... questi stipendi dei
nostri consiglieri regionali. Una cosa sconcia. L'aumento di 300 euro su una
paga già ricchissima, e poi i milioni di euro che ogni anno servono per i
vitalizi degli ex consiglieri. Ma davvero questi politici non capiscono in quale
crisi siamo. E, soprattutto, non capiscono che si avvicinerà alla politica
(come già si avvicinano, ma sarà sempre peggio) gente che guarda al puro lucro
personale, senza più alcun neppur minimo senso di servizio per la collettività?
E poi dicono tutti che è giusto, che qualcosa bisogna fare. E poi si danno sei
mesi di tempo. Campa cavallo... Mario Avalloni La medicina di famiglia è
accoglienza, non delazione La medicina di famiglia è medicina dell'accoglienza
e non della delazione. Non desidero che le cure ai clandestini divengano
clandestine esse stesse. Noi curiamo gli esseri umani
e abbiamo comprensione e rispetto per la sofferenza degli uomini"I medici
sono tenuti, in quanto cittadini e professionisti, al rispetto dei principi
deontologici e della legge. Ritengo che i principi ispiratori della medicina
siano in conflitto con le indicazioni contenute nelle modifiche introdotte dal
Senato in materia di segnalazione delle persone bisognose di cure ma
clandestine. Uno Stato etico non ci può chiedere di abiurare l'etica della
professione". I medici di famiglia, "ispirano la loro etica
professionale al rispetto della persona umana, alla tutela della salute degli
individui, indipendentemente da età, sesso, stato sociale, censo, orientamento
politico e religioso ed appartenenza etnica. I principi ispiratori devono
essere considerati elementi fondanti della professione e costituiscono la
pregiudiziale irrinunciabile per qualunque professionista si occupi dell'essere
umano. Senza questi principi ritengo sia impossibile la pratica stessa della
medicina. Chiunque si rivolga al medico deve essere certo che il professionista
anteporrà la cura della sua persona ad ogni altra circostanza. Jose Castrejon
Gonzales medico di Medina Generale BOLZANO Ellecosta paghi di tasca sua i
traslochi dei monumenti Al signor Ellecosta. Alle sue ripetute proposte di
referendum qualcuno ha già scritto una lettera sull'«Alto Adige» invitandola a
che, per mettere tale proposito personale (certamente contrario alla
distensione) lei paghi il dovuto di sua tasca. Sarà giusto, inoltre, aggiungere
a quel conto, anche quello che riguarda il suo fantasioso smantellamento e/o
trasferimento di quelle opere d'arte, che saranno anche «relitti fascisti»,
vedi monumento di Piazza della Vittoria che però a parer di molti, non inneggia
alla Vittoria perché al suo interno non esiste il Bollettino che, come la vera
storia narra, finì la Guerra 15/18. Ricorda invece i Caduti per quella guerra,
ed altri martiri (non del fascismo) che non è necessario menzionare. O invece
sono proprio quelle Erme esposte nel suo interno che danno fastidio? Comunque
bisogna tenere ben presente, che tutto questo è proprietà dei cittadini di
Bolzano conseguentemente, indiscutibilmente dello Stato Italia, come lo sono lo
stadio Mussolini e il Colosseo a Roma, l'Arena a Verona e tanti altri sparsi in
questo territorio. Tutti hanno la loro storia (anche se a qualcuno non piace) e
i monumenti sono riconosciuti come opere d'arte intoccabili. Ciò che sto per
esprimere, non ha nulla di politico, ma da cittadino di buon cuore ad un altro
cittadino e, con tutto il rispetto, un consiglio: la smetta di irritare i
cittadini continuamente offendendoli anche con l'epiteto di «fascisti». Mi
creda, molte cose fanno pensare al nazismo e alla dittatura in questa
provincia. Non esageri nelle sue strampalate proposte, altrettanto dicasi agli
SchÜtzen che queste non sono altro che manifestazioni deleterie, fanno pensare
ad una malattia: la mania di persecuzione. Non avete null'altro a cui pensare?
SchÜtzen fate un poco come gli alpini e siate d'aiuto a chi ne ha bisogno
invece che seminare discordia, malumore e odio. Adieu. Nino Malesan Ipes, i
canoni dei magazzini sono sul libero mercato In merito alla lettera della
signora Barbara Bianchi intitolata: "Anche i magazzini in affitto
dell'Ipes sono aumentati" mi permetto di illustrare quanto segue.
L'aggiornamento annuale del canone per gli alloggi IpES tiene conto di
eventuali variazioni della capacitÁ economica del nucleo familiare e della
percentuale dell'aumento del costo di costruzione convenzionale degli alloggi,
come disciplinato dall'art. 112 c. 8 della L.P. 17 dicembre 1998 nº 13. I
canoni dei negozi si definiscono secondo le offerte presentate nelle gare dagli
interessati. Il canone a base d'asta viene calcolato dall'Ufficio Estimo della
Provincia Autonoma di Bolzano. Il canone degli immobili con destinazione
commerciale è orientato ai prezzi del mercato libero, per non creare
concorrenza sleale. Inoltre non è compito istituzionale dell'Ipes agevolare
attività commerciali di soggetti privati. Franz Stimpfl direttore generale Ipes
( da "Alto Adige" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Studenti a recupero
Incontri al "Volgger" per capire BRESSANONE. Gli Istituti superiori
di lingua italiana, il liceo Alighieri e l'Ipsct Falcone e Borsellini,
organizzano tre interessanti incontri nell'ambito della settimana dei recuperi
e degli approfondimenti. Si tratta di tre conferenze che si terranno presso
l'Auditorium "Erica Volgger". Si inizia venerdì 13 febbraio alle 8,30
con la conferenza dal titolo: "I diritti umani nella Costituzione italiana e nelle Convenzioni internazionali".
Relatore sarà Fabio Tirio, docente di Diritto dell'Economia alla Lub di Bolzano
e docente di Istituzioni di diritto pubblico alla Facoltà di Economia di
Genova. Sempre venerdì dalle 10,45 alle 13, Raffaella Santolini, docente e
ricercatrice presso la Facoltà di Economia dell'Università delle Marche
parlerà di "Globalizzazione e crisi dei mercati finanziari". Sabato
14 febbraio, infine, dalle 8 alle 12, conferenza dal titolo: "Lo straniero
nella letteratura italiana contemporanea" e la relatrice sarà la
professoressa G. Negro, docente di Italiano e Latino presso il Liceo
"Dante Alighieri" di Bressanone, ricercatrice di letteratura
comparata presso la Paris London UniversitÄt di Salzburg e presso l'Università
La Sapienza di Roma. Al termine della conferenza verrà proiettato il film dello
scrittore tunisino Mohsen Melliti dal titolo: "Io, l'altro" (2006)
Gli incontri sono aperti anche ai cittadini interessati. (t.c.)
( da "Italia Oggi" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ItaliaOggi Numero
035 pag. 4 del 11/2/2009 | Indietro La vita umana non è disponibile
PRIMO PIANO Di Ennio Fortuna* * Procuratore generale della repubblica di
Venezia Il modo migliore per onorare la memoria di Eluana è una legge sul
testamento biologico Le norme vigenti sono chiare nel senso
dell'indisponibilità L a vicenda di Eluana Englaro si è conclusa nel modo più
drammatico e imprevedibile.La ragazza è uscita di scena in punta di piedi
proprio nel momento in cui più accanito e sconvolgente diventava la disputa sul
suo futuro. Il paese si è diviso in due: come è stato detto con rara precisione
e sensibilità,tra chi si schierava per il diritto alla vita
ad ogni costo e chi teneva per il diritto di libertà della persona umana.
Personalmente, indipendentemente dalla posizione della Chiesa,ho sempre pensato
che non si possa disporre della propria vita. Il nostro ordinamento, è vero non
punisce né reprime il suicidio neppure a livello di tentativo, ma le
norme vigenti sono chiarissime nel senso dell'indisponibilità. Basterà
riflettere sul delitto di omicidio del consenziente,sull'aiuto o istigazione al
suicidio, sul divieto di disposizione del proprio corpo se ne deriva una
rilevante menomazione. Anche senza disturbare i grandi principi religiosi della
nostra tradizione cristiana,nessuna può privare un altro della vita o menomarne
l'incolumità,e nessuno può consentire alla propria uccisione o rilevante
menomazione. Il principio di libertà individuale ha trovato ingresso
nell'ordinamento quando si è riconosciuto il diritto dell'infermo di rifiutare
un trattamento medico indesiderato e da questo tronco si è sviluppata la
filosofia secondo cui ognuno potrebbeg iudicare la propria volontà in materia
dettando disposizioni anticipate in modo solenne e impegnativo ovvero nominando
un fiduciario per l'ipotesi di incoscienza o di eventuale incapacità di
esprimersi. Il caso di Eluana nasce proprio dall'incapacità del nostro
ordinamento di introdurre una normativa valida e operante in materia.Come
sempre accade in simili casi, la lacuna è stata colmata dai giudici e come
spesso si verifica le relative sentenze sono state elogiate o criticate a
seconda del particolare punto di vista del singolo osservatore. Ma su un punto
si dovrebbe essere tutti d'accordo: non si può accettare che sia pure in nome
di un preteso diritto di libertà un essere umano venga sottoposto a un
trattamento (medico o no, non ha importanza almeno dal mio punto di vista) che
lo privi del cibo e dell'acqua. Qui non si tratta di staccare la spina di una
macchina che tiene in vita un malato terminale, avviandolo a una morte pietosa comunque
inevitabile e imminente, qui si tratta dell'accettabilità o meno di
un'iniziativa sicuramente disumana quella che condanna a morte un essere umano
per fame e per sete. Credo che la stragrande maggioranza delle persone
sensibili abbia convenuto su questo principio basilare ed è soprattutto per
questo che il dibattito su Eluana è stato tanto accanito e appassionato. Anche
chi trovava giusta e condivisibile la sentenza che riconosceva alla ragazza il
diritto di morire , pur se la sua volontà è stata ricostruita e stimata in base
a discutibili presunzioni o incerte testimonianze, ha in generale ritenuto
troppo crudele e disumana una morte per fame e per sete. Proprio o anche per
questo ha sostenuto la necessità di una legge e poi di un decreto legge per
evitare ad Eluana una morte tanto spietata, e moltissimi hanno ragionato come
me più o meno istintivamente. Il dibattito è stato appassionato e
appassionante. Per la prima volta in Italia si è discusso civilmente su uno
scottante problema di diritti umani. Anche per questo
dobbiamo essere grati ad Eluana per la sua odissea e per la sua morte dignitosa
e in punta di piedi. Il modo migliore per onorarne la memoria è ora la
sollecita discussione di una buona legge sul testamento biologico e una rapida
approvazione di saldi principi che riconoscano a tutti il diritto di scelta
consapevole di vivere ma anche di morire,se si tratta di rifiutare un
trattamento indesiderato (medico o no), ma tenendoci ben lontani da forme
dirette o indirette di eutanasia e soprattutto mettendo al bando ogni
spietatezza e disumanità nelle modalità con cui si
assicura doverosamente l'assistenza al morente.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
cultura pag. 45
Testamento biologico, la situazione Il testamento biologico è l'espressione
della volontà da parte di una persona (il testatore) fornita in condizioni di
lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare
nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di
esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure
proposte (consenso informato) per malattie o lesioni traumatiche cerebrali
irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti
con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di
relazione. La Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che nessuno
possa essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge (art. 32) e l'Italia ha ratificato
nel 2001 la Convenzione sui diritti umani e la
biomedicina (L. 28 marzo 2001, n.145) di Oviedo del 1997 che stabilisce che i
desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte
di un paziente che, al momento dell'intervento non è in grado di esprimere la
propria volontà, saranno tenuti in considerazione. È importante
sottolineare, tuttavia, che nonostante la legge n. 145 del 2001 abbia
autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione,
tuttavia lo strumento di ratifica non è ancora depositato presso il
Segretariato Generale del Consiglio d'Europa non essendo stati ancora emanati i
decreti legislativi previsti dalla legge per l'adattamento dell'ordinamento
italiano ai principi e alle norme della Costituzione. Per questo motivo
l'Italia non è parte alla Convenzione di Oviedo. Per la prima volta in Italia,
il 5 novembre 2008, il Tribunale di Modena ha emesso un decreto di nomina di
amministratore di sostegno in favore di un soggetto qualora questo, in un
futuro, sia incapace di intendere e di volere.
( da "Nuova Venezia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
PIANIGA Il libro
sulla Shoah in teatro PIANIGA. Sarà presentato oggi, alle 20.30, al Teatro
comunale di Pianiga il libro sulla Shoah di Riccardo Abati «Se hai occhi
ascolta». «Il romanzo - spiega l'insegnante delle medie di Pianiga, Germana
Groppi - è la seconda opera che Abati, insegnante di scuola secondaria e specializzato in istituzioni tecniche di tutela dei diritti umani, rivolge a un pubblico giovane che riflettendo assieme ai
protagonisti su fatti storici del secolo scorso può comprendere l'importanza
che ognuno ha nell'essere un costruttore di autentica pace». Il libro è stato
presentato nelle scuole e sarà proposto a tutte le famiglie pianighesi e anche
ai ragazzi che quest'anno sono stati ospitati al Quirinale in occasione
della giornata della Memoria. Intanto a Campagna Lupia sulla Giornata della
Memoria scoppia la polemica. «Il 27 gennaio - spiega il capogruppo dell'Ulivo
per Campagna Lupia Vittorino Zecchin - del 1945 sono stati aperti i cancelli
del campo di sterminio di Auschwitz e il mondo ha potuto conoscere l'orrore
nazifascista della persecuzione e dello sterminio del popolo ebraico. Ricordare
quel giorno è il dovere di una pubblica amministrazione, ma è prima di tutto un
obbligo morale e civile. Non farlo, dimenticarsi colpevolmente di quella data,
come ha fatto il comune di Campagna Lupia, significa non considerare che quel
dramma c'è stato». (a.ab.)
( da "Centro, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'associazione On
the road «I medici non denuncino gli stranieri» MARTINSICURO. Prestazioni
sanitarie agli immigrati irregolari e segnalazione alle autorità: "On the
road" lancia l'allarme e una campagna per un "patto etico" con i
medici. «Delle quasi 6mila persone contattate in strada dalla nostra unità
mobile negli ultimi 8 anni, circa 3mila sono state accompagnate ai servizi
sanitari, trovando risposte anche nei casi in cui si trattasse di stranieri non
in regola con i documenti», dice Marco Bufo, coordinatore dell'associazione, «con
l'approvazione del Ddl sulla sicurezza il nostro lavoro con gli immigrati per
la prevenzione sanitaria rischia di essere vanificato. Una
operazione contro i principi dei diritti umani e del tutto
insensata e irresponsabile. Si annulla il diritto alla salute delle persone
straniere, ma si mettono in pericolo anche le cittadine e cittadini italiani».
La norma che consente ai medici di segnalare all'autorità giudiziaria gli
stranieri che non siano in regola con i documenti è stata approvata in senato,
adesso la discussione si sposta alla camera dei deputati. A dare il via alla
protesta è stata Medici senza frontiere e posizioni analoghe sono state
espresse dagli Ordini e dai Collegi professionali. L'impegno che On the Road
assume sul territorio è di coinvolgere localmente i medici, gli infermieri e le
associazioni che li rappresentano in una sorta di "patto etico" per
condurre insieme una battaglia tesa a scongiurare l'approvazione di questa
norma, nella convinzione che, fra gli altri effetti, «spingerà verso
l'invisibilità una fetta di popolazione straniera che in tal modo sfuggirà ad
ogni tutela sanitaria; incentiverà la nascita e la diffusione di percorsi e
organizzazioni sanitarie "parallele", al di fuori dei sistemi di
controllo e di verifica della sanità pubblica; creerà condizioni di salute
particolarmente gravi poiché gli stranieri non accederanno ai servizi se non in
situazioni di urgenza indifferibile; avrà ripercussioni sulla salute collettiva
con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 6 - Gorizia
Tornati gli studenti del Treno della memoria Una delegazione di 250 giovani di
30 istituti ha visitato i campi di sterminio nazisti È rientrato domenica
scorsa il Treno della memoria 2009. Partito il 3 febbraio dalla Risiera di San
Sabba, il treno ha portato una delegazione di circa 250, tra studenti e
accompagnatori del Friuli Venezia Giulia, a Cracovia e ai campi di sterminio di
Auschwitz e Birkenau. Composta da ragazzi rappresentanti oltre trenta istituti
scolastici delle quattro province, tra cui tredici goriziani, la delegazione è
dapprima giunta a Cracovia, dove ai ragazzi sono stati offerti diversi spunti
di riflessione dalla visione di uno spettacolo teatrale, di un film e dalla
partecipazione ad assemblee con delegazioni di studenti provenienti da Cesena e
dal Trentino. Ma il momento più significativo si è avuto durante la visita ai
campi di Auschwitz e Birkenau, con un percorso guidato fatto di letture e
testimonianze del periodo nazista. In particolare, a Birkenau si è svolta una
toccante cerimonia in cui ogni ragazzo ha ricordato il nome di una delle
vittime della ferocia nazista scelta all'interno del museo di Auschwitz,
aggiungendo anche il ricordo delle vittime della Risiera di San Sabba. La
visita è stata arricchita dalla presenza di Vilma Braini, Mario Candotto e
Riccardo Goruppi, tre ex deportati rispettivamente di Gorizia, Ronchi e
Trieste, che hanno partecipato all'intero viaggio condividendo la loro
esperienza con i ragazzi presenti. Erano anche presenti l'assessore provinciale
Marko Marincic, la consigliera della Provincia di Trieste Carla Melli, lo
scrittore e poeta italo-istriano Giacomo Scotti, Marino Vocci della Fondazione
Langer e Marco Reglia, responsabile del settore Memoria dell'Arcigay nazionale.
Nel corso dell'intero viaggio, la delegazione regionale ha avuto modo di
confrontarsi su quali siano oggi le situazioni di rischio e di scarso rispetto
dei diritti umani, soprattutto in contesti sociali
quali l'immigrazione. Il Treno della memoria, progetto dell'associazione
torinese Terra del fuoco, vede il supporto e il coinvolgimento della Regione
Friuli Venezia Giulia e delle quattro Province regionali. Il
percorso educativo che ha preparato al viaggio i ragazzi e che continuerà fino
a maggio con approfondimenti di tematiche legate al rispetto della dignità
umana e dei diritti fondamentali, è gestito in regione dall'associazione Tenda
per la pace e i diritti.
( da "Metronews" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
I medici volontari
contro il ddl sicurezza uscito su Metro il 11/02/2009 Lascia il tuo commento!
Se i dottori denunciassero gli immigrati irregolari, il camper di Medici per i
diritti umani resterebbe in garage. Perché i volontari
dell?associazione fanno proprio questo: curano quelli che sono ai margini e non
hanno accesso alle visite mediche, per poi avviarli in ospedale. L?emendamento
della Lega deve ancora passare alla Camera, «ma già nel nostro giro di ieri
sera ci siamo accorti quanta paura si era diffusa tra queste persone», racconta
un operatore dell?unità mobile che assiste i rom, o gli occupanti dell?ex
Meyer. E aggiunge: «Ma smentiamo i falsi allarmi: le patologie dei nostri
pazienti sono quelle di tutta la popolazione e le infezioni, dovute alle condizioni
igienico-sanitarie pessime in cui vivono, non costituiscono un pericolo. Sono
le malattie più diffuse, come bronchiti e pressione alta, quelle che dobbiamo
seguire con costanza». «Abbiamo curato circa 500 pazienti », dice il legale
dell?associazione, Marco Zanchetta. «Se passasse la legge dovremmo dire “Vai in
ospedale, ma a tuo rischio”. Perché i medici delle Asl sono anche pubblici
ufficiali. In quanto tali, potrebbero essere obbligati a segnalare i
clandestini». Manifesti di dissenso alla legge, intanto, sono pronti per essere
messi davanti agli ambulatori. (LUISA PAMPALONI)
( da "Eco di Bergamo, L'" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Eluana: la morte, la
pietà, la politica --> A confronto le diverse opinioni dei lettori. Con una
convinzione in comune: la vicenda tocca tutti I dubbi sull'operato dei medici,
le strumentalizzazioni del Palazzo, il dramma umano dei genitori Mercoledì 11
Febbraio 2009 GENERALI, pagina 6 e-mail print Io non credente e le laiche
pretese La questione di Eluana, conclusasi con la morte della povera donna, ha
scatenato polemiche roventi e coinvolge in contrapposizione persino le
istituzioni dello Stato. Sono necessarie alcune succinte osservazioni. Innanzitutto
la Chiesa ha tutto il diritto di intervenire. Depositaria di una visione
globale dell'esistenza e dei suoi principi ontologici e trascendentali, di Dio
e del perché della vita, non può che adempiere al dovere del suo alto magistero
ed indicare ai propri adepti e a tutti gli altri i cardini della propria
dottrina. Il governo legittimamente è intervenuto. Il decreto legge è quel
provvedimento che in casi di urgenza la nostra Costituzione permette
all'esecutivo di emanare in via provvisoria, e immediatamente operante, e che
deve entro sessanta giorni essere approvato definitivamente dal Parlamento. È
proprio solo del governo stabilirne l'oggetto. È pretestuoso e fuorviante
affermare che con questo provvedimento si può vanificare una decisione del magistrato,
perché tutte le volte che, ad esempio, viene emanata una legge o un decreto
legge che depenalizzi, poniamo, un reato, vengono automaticamente vanificate
tutte quelle migliaia di sentenze che nel frattempo in base alla precedente
normativa siano state emesse e ciò non suscita alcun scandalo perché è la
norma. Infine il capo dello Stato, a mio avviso, non poteva rifiutare la
sottoscrizione del decreto legge emanato dal governo perché esso era
costituzionalmente legittimo. In primis perché ricorrevano le condizioni
richieste dell'urgenza e non si vede come essa si possa negare nel caso della
Englaro. Poi, perché formalmente emanato dal governo che è l'organo competente
per la Costituzione ad emanarlo. Nel merito, in assenza di una legge
sull'eutanasia e di una sul testamento biologico, i principi da osservare sono
quelli della norma, costituzionalmente protetta, che impone di prestare
soccorso a chi è incapace di provvedere a se stesso. Eluana per vivere, per
quanto consta, non dipendeva da sofisticati macchinari che ne garantivano la
respirazione o la circolazione del sangue, ma semplicemente non poteva
autonutrirsi. Era nella situazione di un tetraplegico che non può imboccarsi da
solo. Nella fattispecie, e nella visione più eufemistica, potremmo essere, sottraendo
cibo e acqua a un paziente, in presenza di una omissione di soccorso. Tale
tristissima vicenda, comunque, mi ha fatto scrivere questi modestissimi, ma
sinceri versi. Ius vitae ac necis Eluana, la gente, che dice avere senno e che
ha il senso dello stato, ha decretato che tu dovevi rimaner senza più fiato, e,
poiché non potevi parlare, che tu dovevi restar senza mangiare e, se soffrivi
non si potea sapere, tu dovevi allor non aver più da bere. Se qualcuno
aspirava, in un prossimo futuro, a veder riapparire sul tuo emaciato viso
l'ombra d'un pallido sorriso o il luccicar di larme dentro agli occhi, costui è
dannato a far parte della schiera degli sciocchi. Tre lustri e più eran tanti a
vederti senza risa e senza pianti, e per andar avanti ci voleva la costanza e
la pazienza sol dei santi. Io, che son un non credente, auspico che dal tuo
paradiso, ritrovato il celestial sorriso, tu possa perdonare, da cristiana,
tutti quanti color che, laicamente, hanno avuto la pretesa di decider la tua
sorte il pollice volgendo in segno di tua morte, e il modo ancor m'offende.
Luciano Andreucci Quella strana coincidenza Vorrei solo esprimere un personale
pensiero riguardo la vicenda di Eluana: è cinico e forte... Chissà perché
proprio mentre si stava discutendo al governo sulla vicenda, Eluana è volata
per quella sconosciuta meta chiamata Paradiso. Una coincidenza? Sarà. Solo Dio
sa dare una risposta che a noi non arriverà mai. Cristiano Pedrengo La
politica? Sordità lunga cinque anni Cinque anni fa, non ieri, il padre di
Eluana ha iniziato a chiedere aiuto alla politica. Avesse torto o ragione, la
politica ha di fatto ignorato la sua richiesta di aiuto. A torto o a ragione il
padre di Eluana si è appellato ai diversi gradi di giudizio previsti dalle
leggi italiane. La sentenza della Cassazione ha solo preso atto che la
politica, in questi cinque anni, non ha avuto la forza e il coraggio di
affrontare l'argomento e ha lasciato al potere giudiziario l'onere di decidere.
La politica si è svegliata ora, dopo cinque anni. Tardi. Tanto tardi da rendere
legittimo il sospetto che cinismo e opportunismo prendessero il sopravvento
sulla storia umana di un padre che aveva chiesto aiuto alla politica e che ha
avuto, cinque anni dopo, dalla politica, solo accuse infamanti. Opportunismo e
cinismo faranno sì che nei prossimi giorni non sarà processata l'insipienza
della politica ma si discuterà, inutilmente, se le 72 ore di interruzione
dell'alimentazione sono state la causa della morte di Eluana. Settantadue ore
che assolvono cinque anni di sordità della politica. Non so se è stato Dio a
stendere un velo pietoso, triste, sulla vicenda. Forse sì. A me resta la
tristezza, l'amarezza, il vuoto. Mi resta la convinzione che questo Paese
meriterebbe una classe dirigente politica meno cinica e opportunista e più
capace di affrontare a viso aperto questioni spinose e difficili, ma non
marginali. Se tre giorni di sospensione dell'alimentazione basteranno come
alibi alla politica, questo Paese perderà un'altra occasione per iniziare a
crescere. Claudio Arici Circolo «L'anno che verrà» Partito democratico Un fatto
privato e tanti sciacalli La tragica vicenda di Eluana Englaro mi permette
alcune riflessioni generali sulla situazione di degrado della nostra «società»
e sulla classe politica che la rappresenta. Un fatto di natura squisitamente
umana, privata, intima che ha coinvolto una famiglia, è diventato l'occasione
di sciacallaggio e di contrapposizione ideologica funzionale unicamente alla
visione degli interessi di partito. Nella nostra Costituzione, che ricordo
ossessivamente, sono previsti i diritti individuali che i cittadini possono
esercitare; sono contenute le «regole» per i rapporti tra lo Stato, laico, e le
diverse religioni, idee politiche, etnie, che compongono la nostra società.
Definisce altresì i rapporti che devono intercorrere tra le diverse istituzioni
e le responsabilità di ciascuna di esse. Detto questo, che già mi parrebbe
sufficiente per dichiararmi indignato sull'evoluzione dei recenti fatti, vorrei
porre alcune considerazioni di carattere umano che mi hanno profondamente
sconvolto e deluso: con quanta considerazione è stato considerato il caso di
una famiglia sconvolta da una tragedia che, come padre e nonno, ritengo
angosciosa e sconvolgente? Come è possibile un simile accanimento «illuminante»
e improvviso su una situazione che si protrae da ben 17 anni e che solo la
pervicacia di un padre, rispettoso dei desideri della figlia, ha potuto
raggiungere l'obiettivo che sua figlia aveva prospettato? Com'è possibile che
in uno Stato che si definisce laico, i diritti individuali siano regolati da
leggi illiberali e impositive? Com'è possibile che una religione, che
fortunatamente in Italia non è religione di Stato ma considerata con pari
dignità a tutte le altre religioni, possa intromettersi nelle decisioni della
magistratura di uno «Stato indipendente e sovrano», di un governo e, peggio
ancora, in quelle autonome del capo dello Stato? Come è possibile che un alto
esponente della maggioranza di governo definisca la morte di Eluana un
«assassinio» e ne imputi le responsabilità al capo dello Stato? Come è
possibile giustificare chi trae l'occasione per porre una nuova divisione nella
nostra società distinguendo in modo «manicheo» due culture: quella della morte
in contrapposizione a quella della vita? Mi chiedo, e lo pongo come
riflessione: ma la cultura della morte non fa parte di coloro che dichiarano le
guerre o che massacrano persone deboli e indifese? Non mi pare che sino ad oggi
il popolo italiano abbia avuto tale atteggiamento, al contrario ritengo sia che
il popolo italiano culturalmente abbia sempre aborrito, fatto salvo il periodo
fascista con il silenzio della Chiesa, la presunzione di «razza superiore» e
scelta da Dio per «salvare» il prossimo. Concludo con una mia interpretazione,
della quale mi assumo tutte le responsabilità: abbiamo una classe politica
inadeguata, pasticciona e irriverente verso una regola generale. L'osservanza
ai dettati Costituzionali, fonti primarie del nostro Stato e del nostro
patrimonio democratico. Alberto Sangalli Bergamo Ho pregato
perché la tortura finisse Ci sono cattolici che hanno pregato affinché Eluana
continuasse a vivere una condizione di morte che durava da 17 anni. Ne hanno
certamente diritto. Altri cattolici, come il sottoscritto, avevano però il
diritto di pregare il Signore affinché fosse permesso a Eluana di cessare la
tortura e potesse finalmente riposare in pace. Mi fa male leggere la
prima pagina de «L'Eco» di oggi: morta la pietà insieme a Eluana? C'era
qualcuno ad accarezzarla? Il Signore perdoni chi l'ha portata a questo? Con
molto rispetto per opinioni diverse, anche io chiedo a nostro Signore di
perdonare chi scrive certe cose. Mario Cavatorta Bergamo 11/02/2009 nascosto
-->
( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
LIBIA/IMMIGRAZIONE
Arrestato difensore dei diritti umani Arrestato
con l'accusa di di far parte di una associazione a delinquere e di aver
partecipato all'omicidio dell'ambasciatore libico a Roma il 22 gennaio 1984. Ma
ora il fermo dell'avvocato libico Jumaa Attiga sta scatenando polemiche tra le
associazioni che si occupano di diritti umani e che
seguono da vicino le vicende degli immigrati che dalla Libia tenttano di
arrivare in Europa. Attiga, infatti, è conosciuto per essere una delle
più autorevoli voci della società civile libica: ha presieduto la
Organizzazione per i diritti umani della Fondazione
Gheddafi, finanziata dal figlio primogenito del Colonnello, Saif el Islam, per
poi dimettersi un anno fa. Si è occupato in questi anni di monitorare le
condizioni delle persone detenute nei carceri libici, che anche lui conosce
essendo già stato condannato a sette anni per reati politici. Attiga era stato
una delle persone intervistate da Fortress Europe per i reportage sulla
condizione degli immigrati nel paese africano. Ora, il sito di informazione
chiede con forza a Amnesty International di occuparsi del caso. Lo stesso Saif
el Islam ha dichiarato: «Il procuratore generale di Tripoli ha emesso un
mandato d'arresto per Attiga, è incredibile, è ridicolo, è inaccettabile».
Intanto i rapporti di collaborazione tra la Libia e l'Europa vanno avanti a
gonfie vele. Proprio ieri il commissario europeo alle Relazioni esterne Benita
Ferrero Waldner ha partecipato al secondo round di negoziati a Tripoli:
«Abbiamo offerto 20 milioni di euro al governo libico per realizzare progetti
di gestione delle frontiere sud», ha dichiarato.
( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
TEL AVIV Sharvit
assunta, l'ateneo protesta Se sale in cattedra il colonnello delle stragi
Jonathan Cook Il governo israeliano si è mosso velocemente per soffocare le
proteste scatenate dalla nomina di un alto consigliere militare alla cattedra
di diritto internazionale dell'Università di Tel Aviv. Il colonnello Pnina
Sharvit-Baruch è sospettata di aver fornito copertura legale ai crimini di
guerra commessi durante la recente offensiva di Gaza. Gli ufficiali del governo
temono che le ultime rivelazioni dei media sul ruolo del col. Sharvit-Baruch
nelle operazioni di Gaza possano essere utilizzate dagli attivisti dei diritti umani che stanno cercando di far processare all'estero i soldati
israeliani. Questo mese - in base alle leggi a «giurisdizione universale» - un
giudice spagnolo ha iniziato delle indagini sui crimini di guerra israeliani a
Gaza e un pubblico ministero della Corte internazionale dell'Aja sta
considerando la petizione di un gruppo palestinese per incriminare i comandanti
israeliani. Dopo la pubblicazione, nei media locali, dei dettagli dei
piani militari dell'offensiva di Gaza, lo stesso staff universitario ha dato il
via alla protesta contro la decisione dell'Università di Tel Aviv di assumere
il colonnello Sharvit-Baruch. Nell'operazione sono stati uccisi più di 1300
palestinesi, la maggioranza dei quali civili, e migliaia sono stati feriti.
Secondo critici citati dal quotidiano israeliano Ha'aretz, il colonnello
Sharvit-Baruch e il suo staff avrebbero distorto le tradizionali interpretazioni
delle leggi internazionali, per allargare il raggio delle operazioni militari
legittime e includervi anche gli obiettivi civili. Haim Ganz, professore della
facoltà di legge, sta guidando la protesta. Ganz ritiene che l'approccio del
colonnello alle leggi internazionali sia «giurisprudenza deviata per consentire
le uccisioni di massa». La settimana scorsa il primo ministro Ehud Olmert ha
minacciato di tagliare i fondi governativi alla facoltà di legge nel caso in
cui l'assunzione del colonnello Sharvit-Baruch venga bloccata. Secondo quanto
riportato dai media israeliani, il colonnello avrebbe approvato personalmente
la prima ondata di incursioni aeree su Gaza, nel corso delle quali un'accademia
di polizia fu colpita durante una cerimonia di diploma, e furono uccisi 40
cadetti. Sebbene le forze di polizia abbiano, secondo la legge internazionale,
status di civili, e siano dunque protette dalla rappresaglia militare, il
colonnello Sharvit-Baruch - nel corso dei mesi di pianificazione dell'attacco a
Gaza - ha modificato l'interpretazione delle norme sulla legalità dell'attacco.
L'alta ufficiale dell'esercito è inoltre accusata di aver «rilassato» le regole
del diritto bellico, di aver approvato le numerose demolizioni di case e
distruzioni di terreni agricoli, nonché di aver permesso l'uso di armi
incendiarie (come il fosforo bianco) su aree densamente popolate.
Sharvit-Baruch ha pure escogitato la giustificazione legale che le ha permesso
di attaccare edifici nei quali era accertata la presenza di civili. L'escamotage
è stato quello di lanciare gli avvisi che invitavano i residenti ad evacuare le
abitazioni. Scuole, moschee, e un'università sono nella lista degli edifici
civili bombardati da Israele nei 22 giorni di offensiva. Il prof. Yuval Shany,
che insegna diritto pubblico internazionale alla Hebrew University di
Gerusalemme, ha definito «flessibile» l'interpretazione del diritto bellico del
colonnello. Il professore, a proposito dell'attacco contro i cadetti di polizia
ha affermato: «Se si segue la sua linea di argomentazione, non c'è una grande
differenza tra i cadetti, i riservisti israeliani o addirittura dei sedicenni
che saranno arruolati nell'esercito israeliano tra due anni». Nonostante le
proteste all'Università di Tel Aviv, la gran parte del personale accademico
israeliano sta col colonnello e appoggia la sua nomina, ha riferito Daphna
Golan, direttrice del Centro Minerva per i diritti umani
alla Hebrew Univesity. L'episodio, sottolinea Golan, mette in luce il legame
tra esercito e università in Israele, così come la dipendenza delle università
dai finanziamenti militari. Ciò è testimoniato anche dall'esistenza di numerosi
programmi speciali studiati per inserire il personale dell'esercito e dei
servizi di sicurezza in corsie privilegiate per la laurea. «Molti dei
professori dei dipartimenti dei paesi mediorientali - gli "esperti di
cultura araba" che formano la percezione delle nuove generazioni -
provengono dall'esercito o dai servizi di sicurezza», ha aggiunto Golan. Omar
Barghouti, coordinatore della Campagna palestinese per il boicottaggio
accademico e culturale di Israele, ha affermato: «Questo è solo l'ultimo
militare che si aggiunge ad una lunga lista di criminali di guerra che si
aggirano liberamente per le università israeliane, insegnando impunemente
l'odio, il razzismo e la propaganda bellica». La settimana scorsa l'università
di Al-Quds, che ha campus a Gerusalemme est e nel West bank, ha troncato i
contatti con le università israeliane: si trattava dell'ultima università
palestinese a non averlo ancora fatto. Contemporaneamente un gruppo di docenti
statunitensi ha annunciato la sua campagna per il boicottaggio accademico di
Israele - per la prima volta un appello del genere è partito dagli Usa.
Barghouti ha sottolineato che un coro di critiche senza precedenti si è
sollevato nell'opinione pubblica, e ha portato a nuove campagne attive in paesi
come Australia, Spagna, Svezia, Canada, Sudafrica e Nuova zelanda. Tratto da
Counterpunch Traduzione di Nicola Vincenzoni
( da "Manifesto, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Kashmir, verso la
libertà C'è una regione, tra India, Pakistan e Cina, multietnica e
multiregiosa, per secoli autonoma, ma dal 1950 militarmente conquistata, che il
Mahatma Gandhi descriveva come «un luogo splendente in un mare di oscurità». Ma
oggi in questa terra la guerra tra le super potenze indù e musulmane della zona
non ha fine, la minaccia di una catastrofe nucleare è seria, il terrorismo
armato impazzisce e sconfina, fino a Bombay, con l'assalto degli hotel nei mesi
scorsi. Ogni dieci abitanti, qui, uno è un soldato «d'occupazione» indiano.
Oggi, in questa regione verde e lussureggiante, si moltiplicano gli attentati, anche quelli contro i diritti umani. Regna il
terrore, l'arresto improvviso, la tortura e la disperazione. Nella sezione
documentaristica di Panorama, a Berlino, è stato presentato «Kashmir: Journey
to freedom», del cineasta israeliano Udi Aloni, da sempre uno specialista della
zona, sul «Fronte di liberazione di Jammu e del Kashmir», un'ex
organizzazione armata, oggi pacifista, che, ci spiega il suo leader, Yasin Malik,
assieme a avvocati, intellettuali e militanti, molti dei quali donne, è
diventata il rappresentante legittimo delle aspirazioni di un popolo che tutti
vogliono strumentalizzare, «Prima quando sparavamo tutti parlavano di noi. Oggi
che le armi tacciono siamo dimenticati».
( da "Messaggero, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì 11
Febbraio 2009 Chiudi PARIGI - Rama Yade, l'unica nera del
governo di Francois Fillon, in cui ha la responsabilità dei Diritti Umani, è da questo mese la ministra più popolare per i francesi,
secondo l'istituto di sondaggi Ipsos. Rama Yade è in testa alla popolarità
delle personalità politiche con il 60% di pareri favorevoli (+2 rispetto a
gennaio) e il 23% di negativi. Di un punto supera il titolare del Quai
d'Orsay, Bernard Kouchner (59%), ministro al quale fa riferimento. Voluta dal
presidente Nicolas Sarkozy come simbolo di apertura alle minoranze, Rama Yade è
caduta in disgrazia nelle ultime settimane proprio presso il capo dell'Eliseo,
dopo il suo rifiuto di presentarsi alle elezioni europee.
( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-11 num: - pag: 14 categoria:
REDAZIONALE Terrorismo Bloccato il processo in corso alla Corte d'Appello di
San Francisco «Rendition», sì al segreto di Stato «Obama conferma la linea
Bush» Invocata la sicurezza nazionale sui detenuti rapiti all'estero Mohammed e
altri quattro detenuti hanno denunciato di essere stati torturati in una
prigione segreta della Cia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Almeno per il
momento, sulle rendition Barack Obama conferma la linea di George W. Bush. Il
legale che rappresenta la nuova Amministrazione ha detto a una Corte d'Appello
di San Francisco che la prosecuzione del dibattimento in un caso di sequestro
di presunti terroristi metterebbe a rischio la sicurezza nazionale. è lo stesso
argomento usato dal precedente governo americano, per bloccare il processo in
prima istanza. Il caso coinvolge un etiope, Binyam Mohammed, e altri quattro
detenuti, che hanno portato in Tribunale una sussidiaria della Boeing, che
avrebbe fornito gli aerei a bordo dei quali la Cia li aveva trasportati
all'estero, dopo averli rapiti, consegnandoli a Paesi terzi nei quali sarebbero
stati torturati. La decisione conferma la cautela con cui l'Amministrazione
Obama si muove sul campo minato delle rendition, nonostante abbia rotto con
altri aspetti importanti delle pratiche del governo Bush nella lotta al
terrorismo, annunciando la chiusura di GuantÁnamo e approvando le nuove direttive,
che proibiscono l'uso della tortura negli interrogatori. Lo stop al processo di
San Francisco avviene mentre il nuovo ministro della Giustizia, Eric Holder, ha
avviato una revisione generale sull'uso del privilegio del segreto di Stato,
con lo scopo di evitare che venga opposto per coprire verità che gli americani
hanno diritto di conoscere. Ma alle rendition, una pratica che risale già
all'Amministrazione Clinton, Obama non sembra intenzionato a rinunciare. La
sola modifica allo studio, secondo il Wall Street Journal, sarebbe quella di
assicurarsi che, una volta portati all'estero, i sospetti non vengano
torturati. La scelta di invocare la sicurezza nazionale, per ottenere
l'archiviazione del caso, ha provocato reazioni negative negli ambienti progressisti.
«Questo non è un cambiamento, ma la continuazione di ciò che c'era prima — ha
dichiarato Anthony Romero, direttore esecutivo dell'American Civil Liberties
Union, che rappresenta i cinque querelanti —, il candidato Obama ha corso
contro l'abuso dei segreti di Stato, ma il Dipartimento della Giustizia del
presidente Obama ha rinnegato quella promessa. Se questo è un indizio per il
futuro, la strada per riavere un Paese del quale siamo fieri si presenta molto
lunga e accidentata ». Un portavoce del Dipartimento della Giustizia, Matt
Miller, non ha voluto far commenti su un procedimento in corso, ma ha spiegato
che il nuovo presidente «intende far ricorso al segreto di Stato solo quando
sarà necessario e legalmente appropriato». Nelle carte del processo di San
Francisco, la denuncia parla di durissimi trattamenti in una prigione segreta
del Marocco, dove Mohammed sarebbe stato regolarmente bastonato, sfregiato nel
corpo con uno scalpello e le ferite cosparse di un liquido caldo irritante.
L'accusa L'American Civil Liberties Union: «Nessun cambiamento, continua ciò
che c'era prima» P. Val.
( da "Corriere della Sera" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-02-11 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE Diplomazia Pechino, irritata, minaccia conseguenze. La Farnesina: i
comuni sono autonomi rispetto al governo Cina «offesa» per l'omaggio al Dalai
Lama La reazione dopo la cittadinanza onoraria di Roma: «Forte disappunto» Il
ministro degli Esteri cinese: «Speriamo che l'Italia prenda misure immediate
per rimuovere l'impatto negativo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — Come da
copione. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, conferisce la cittadinanza
onoraria al Dalai Lama e Pechino reagisce con la consueta irritazione. Ci sono
«forte disappunto » e «contrarietà» per l'iniziativa presa dal Consiglio
comunale della capitale. La portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu, ha
attinto le parole da un repertorio familiare: «Speriamo che l'Italia faccia
attenzione alle profonde preoccupazioni della Cina e prenda misure immediate ed
efficaci per rimuovere l'impatto negativo » dell'iniziativa e «mantenere sano,
stabile lo sviluppo dei legami bilaterali». Il popolo della Cina «si sente
offeso». Messaggio inequivocabile di un Paese che considera la vicenda tibetana
«una questione interna» e il territorio «parte integrante della Cina». Poca
differenza fa che Alemanno abbia sottolineato che la speranza è sì un «Tibet
libero», ma in una condizione di «autonomia » all'interno della Repubblica
popolare (non di indipendenza), prospettiva che è poi quella del Dalai Lama e
del suo governo in esilio. Il regime cinese, tuttavia, considera il Premio
Nobel per la pace non tanto o non solo una guida spirituale ma una figura che
«fomenta attività politiche separatiste ». Quanto alla proposta di autonomia
fatta dal Dalai Lama, per la Cina non è compatibile con la Costituzione mentre
il Dalai Lama, a sua volta, ha dichiarato inutili i colloqui dei suoi emissari
con i funzionari del regime. Anche se rituale nella forma, il fastidio di
Pechino è reale nella sostanza. «Qualche conseguenza l'iniziativa ce l'avrà»,
sostiene Fei Anling, della Chinese University of Political Sciences and Law di
Pechino, una giurista che tra l'altro ha coordinato la traduzione del nostro
codice civile. «Per i cinesi — dice al Corriere — la cittadinanza onoraria è un
titolo riservato a personaggi di carisma riconosciuto. Stavolta l'opinione
pubblica, che ormai segue parecchio la politica, non capisce il senso
dell'iniziativa ». La Farnesina ha replicato insistendo sull'«assoluta
indipendenza dal governo » dei Comuni italiani. Un concetto lontano dal sistema
politico-istituzionale cinese che in sostanza, al di là dei meccanismi formali,
resta basato sulla cooptazione. Il comunicato del nostro ministero degli Esteri
menziona poi il «fermo sostegno» italiano alla politica di una sola Cina. Sul
Tibet la Cina sa essere durissima. Proprio ora è tornato a Pechino l'ex premier
francese Jean-Pierre Raffarin, spedito da Nicolas Sarkozy a medicare relazioni
bilaterali lacerate dall'incontro del presidente con il Dalai Lama a dicembre.
Per un'ironica coincidenza, da lunedì l'ambasciatore Li Baodong è a Ginevra per
illustrare, davanti al Consiglio Onu per i Diritti umani, la situazione della Cina in materia. Un appuntamento a
rotazione. Difeso da Sri Lanka e Sudan, ma incalzato da parecchi Paesi
occidentali e dal Giappone, Li ha elencato le tappe percorse sulla via dello
Stato di diritto, e qui persino Amnesty International ha riconosciuto segni di
miglioramento (però con la pena capitale si continua a giocare pesante,
ieri l'ex general manager degli aeroporti di Pechino, Li Peiying, è stato
condannato a morte per corruzione). Li ha anche sostenuto che «mai abbiamo
ridotto la libertà d'espressione, non esiste censura dei media, garantiamo la
piena libertà religiosa, nessuno viene punito se esprime le sue opinioni». E,
su questo, non proprio tutti erano d'accordo. Sorrisi Il sindaco di Roma Gianni
Alemanno, con il Dalai Lama su un balcone del Campidoglio. Accanto a loro, la
moglie del primo cittadino, Isabella Rauti. Alemanno ha chiarito che l'omaggio
al Dalai Lama è nella speranza di un «Tibet libero» ma in una condizione di
«autonomia», non di indipendenza Marco Del Corona
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì
11 Febbraio 2009 Chiudi Le indagini scattate sulla scia dell'ennesima violenza
che ha portato la vittima in ospedale dopo anni di soprusi Schiavizza e tortura
la compagna Arrestato un romeno: viveva con la donna al villaggio
dell'Idroscalo
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì 11
Febbraio 2009 Chiudi di LUIGI FOGLIETTI A Terni sinergia tra club di diversa
matrice per un 'service' alla città. Infatti l'intenzione di effettuare un
incontro tra i Panathleti Ternani ed i Lions del Club Terni San Valentino era
in aria da tempo e si è concretizzata grazie al presidente Panathlon Manuela
Beltrame e a quello Lions Mauro De Angelis. Coinvolta quindi anche la
cittadinanza, invitata nella sala Bleu di Palazzo Gazzoli. Tema scelto per
l'interclub è stata una riflessione su "Il Movimento Olimpico dopo Pechino
2008". L'incontro ha visto un momento centrale nella proiezione del
filmato "Otto Giorni a Pechino" che il giornalista sportivo Corrado
Attili ha realizzato e presentato, per illustrare non tanto gli eventi
sportivi, ma il 'clima' intorno ad essi. Il tutto
trasformato in un dibattito sui diritti umani con
interessanti riferimenti agli incontri di Assisi, con interviste a politici e
sostenitori dei diritti umani ospiti di Casa Italia e alla gente incontrata nelle strade di
Pechino. Un momento di ulteriore riflessione nella relazione di Enrico Prandi,
presidente nazionale del Panathlon International per la prima volta a Terni.
Grande sportivo e manager, ha sottolineato «come le Olimpiadi di Pechino
segnino una grande svolta nella storia del movimento olimpico, perché
espressione irrepetibile di un momento particolare della globalizzazione e pure
di un tessuto sociale, basta pensare al facile reperimento della risorse umane
nella società cinese, che avrà pochi uguali nelle edizioni successive». Altro
scenario, altro convegno su "L'ambiente e la ricerca di energie
alternative" questo oganizzato dai club della zona "A" dell'8a
circoscrizione Marsciano, presieduto da Paolo Zucconi, Orvieto da Aniello
Palmieri, Todi da Massimo Mattioli che ha avuto come sede la sala sant'Agostino
a Città della Pieve, il cui club è presieduto da Daniela Castellani.
Intervenuto Augusto Angeli, del Lions Club di Narni, componente del comitato
ambiente, per i Lions quest'anno tema di studio nazionale, coordinatore scientifico
Luca Cesaretti. Relatori Livia Arcioni, ricercatrice all'Università di Perugia,
Rosalba Maria Farnesi, docente presso la Facoltà di Agraria di Perugia, Patric
Gerardin, ingegnere esperto in energia solare, Elena Palmieri, docente presso
all'Istituto Universitario di Tecnologia di Valence, Andrea Principe,
consulente ricerca e sviluppo di Angelantoni Industrie. Otto i club lions che
stanno sostenendo un progetto per la realizzazione di una campagna di
assistenza oculistica in Malawi basato sulla collaborazione con il Lions Sight
First Eye hospital di Blantyre. Coordinatori del progetto sono per il Malawi K.
Kalua, del Lions club di Limbe del distretto 412 Africa, e per l'Italia Marco
Terzetti, del Lions Club Perugia Concordia del distretto
( da "Giornale.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 36 del 2009-02-11
pagina 17 Stati Uniti Obama come Bush: segreto di Stato sui rapimenti della Cia
di Redazione L'amministrazione Obama si è schierata con l'amministrazione Bush
e ha invocato il segreto di Stato in una azione legale avviata da cinque uomini
- tra questi l'italo-marocchino Abou Elkassim Britel - che
affermano di esser stati rapiti dalla Cia e trasferiti in Paesi terzi per
essere interrogati sotto tortura. Avvocati del Dipartimento della Giustizia
hanno chiesto a una corte d'appello di San Francisco di archiviare il caso,
sostenendo che la sicurezza nazionale e segreti di Stato sarebbero messi in
pericolo nel caso in cui l'azione legale dovesse proseguire.
L'intervento del governo ha coinciso con l'ordine del ministro della Giustizia
Eric Holder di avviare una revisione di tutti i casi in cui il governo Bush ha
invocato il segreto di Stato. «L'amministrazione Obama - ha detto l'avvocato
del governo Douglas Letter - prende esattamente la posizione del governo
precedente», chiedendo l'archiviazione del caso contro una sussidiaria della
Boeing: la società di charter è accusata di aver fornito gli aerei che
sarebbero serviti alla Cia per trasportare i cinque individui, due dei quali
detenuti a Guantanamo, in Paesi terzi dove sarebbero stati torturati. I cinque
uomini sono, oltre a Britel, un etiope, un egiziano sequestrato in Svezia, uno
yemenita rapito in Giordania e Bisher Rawi, un iracheno residente in Gran
Bretagna rapito in Gambia. Britel è stato arrestato in Pakistan nel 2002 per
poi essere trasferito nel 2004 dai servizi segreti americani in Marocco dove è
tuttora detenuto. La presa di posizione conferma che, a fronte della determinazione
di Obama di chiudere Guantanamo il nuovo governo si sta muovendo coi piedi di
piombo per quanto riguarda le cosiddette «rendition». © SOCIETà EUROPEA DI
EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Agi" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
TIBET: DALAI LAMA,
RIVOLTA POSSIBILE IN QUALUNQUE MOMENTO (AGI) - Baden Baden (Germania), 11 feb.
- In Tibet la tensione e' sempre piu' alle stelle, al punto che e' possibile vi
scoppi una rivolta: e' il monito lanciato oggi dal Dalai Lama, a margine di una
visita nella citta' tedesca di Baden Baden. "In questo momento c'e' troppa
rabbia", ha affermato della madrepatria il leader spirituale dei buddhisti
tibetani, "e la situazione e' estremamente tesa. Un'esplosione potrebbe
verificarsi in qualsiasi momento". Il Dalai Lama non ha nascosto che
l'eventualita' costituisce per lui motivo di "preoccupazione", in
quanto "piu' ci sara' insurrezione, maggiore sara' la repressione":
come quelle che lo scorso anno, in marzo, stronco' nel sangue le manifestazioni
di protesta guidate dai monaci buddhisti. "E' un quadro molto
triste", ha proseguito il premio Nobel per la Pace 1989. "Non appena
le persone sono arrestate, le sottopongono a tortura, e
qualche volta le uccidono", ha denunciato, seppure senza citare esplicitamente
le forze di sicurezza cinesi. "Poiche' e' difficile tenere esecuzioni in
pubblico, quando i tibetani finiscono in carcere loro li torturano. In molti
luoghi", ha aggiunto il leader buddhista, "chiudono le scuole,
specialmente quelle finanziate da privati". A Baden Baden il Dalai Lama ha
ricevuto il 'Deutsche MedienPreis', riconoscimento esistente dal '92 e
conferito ogni anno a una personalita' particolarmente distintasi sul piano
politico e sociale.
( da "Stampaweb, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
BERLINO La
situazione in Tibet è «molto tesa» e potrebbe «esplodere in qualsiasi momento»:
lo ha detto oggi il Dalai Lama conversando con i giornalisti a Baden-Baden,
dove si trova nell?ambito della sua visita in Germania. Con l?approssimarsi del
50esimo anniversario della sollevazione nel Tibet del 10 marzo 1959, la
situazione appare «molto tesa» e «dei disordini possono scoppiare in ogni
momento». Lo ha detto il Dalai Lama oggi nel corso di un incontro con dei
giornalisti a Baden-Baden in Germania.«Oggi, c?è troppa rabbia», ha detto
ancora il capo spirituale dei Tibetani. «La situazione è molto tesa, dei
disordini possono scoppiare in ogni momento», ha dichiarato. «Sono preoccupato
perché nuove rivolte, porteranno ancora più repressione e tutto questo è molto
triste», ha aggiunto il Dalai Lama che ha spiegato: «Una volta arrestate, le persone vengono torturate, e qualche volta uccise. Per il
fatto che le esecuzioni pubbliche sono difficili, si servono della tortura
contro i prigionieri tibetani». Il capo spirituale dei Tibetani è arrivato ieri
nella cittadina termale tedesca di Baden-Baden dove ha ricevuto il Premio tedesco
dei media, assegnato da una giuria di giornalisti e di editori. Dopo la
visita a Baden-Baden, il Dalai Lama, 73 anni, farà ritorno a Dharamsala, nel
nord dell?India, suo luogo di residenza da quando fuggì in esilio nel
( da "Avvenire" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO 11-02-2009
Dalai Lama, la Cina minaccia l'Italia PECHINO. Il conferimento al Dalai Lama,
il leader tibetano in esilio, della cittadinanza di Roma «offende il popolo
cinese» e costituisce un'«interferenza» negli affari interni di Pechino. Lo ha
dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu. L'Italia,
ha detto Jiang, deve prendere «immediate misure» per rimediare al danno
apportato alle relazioni tra i due Paesi. «Le parole e le azioni del Dalai Lama
ha detto la portavoce dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un
uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della
religione». I Paesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero «capire e sostenere» la
posizione della Cina sul Tibet, che è «completamente parte della Cina». «Il problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla integrità
territoriale della Cina», ha concluso Jiang. Dopo Roma, ieri anche la città di
Venezia ha conferito al leader tibetano la cittadinanza onoraria. La Farnesina,
per gettare acqua sul fuoco, ha replicato: il governo italiano «sostiene la
politica di una sola Cina» e ricorda che la concessione della
cittadinanza onoraria è una scelta autonoma di un ente locale. «È stato già
chiarito in altre numerose occasioni all'Ambasciatore cinese in Italia che i
comuni italiani sono autonomi e assumono le loro decisioni in assoluta
indipendenza dal Governo» fa sapere il ministero degli Esteri. ( E.A.) Il Dalai
Lama (Reuters)
( da "Avvenire" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA 11-02-2009
Battisti: no a procedura d'urgenza BRASILIA. Il relatore della Corte suprema
brasiliana, Cezar Peluso, ha respinto la richiesta italiana di un intervento
d'urgenza contro l'asilo politico a Cesare Battisti. La richiesta era stata
presentata dall'avvocato che rappresenta l'Italia nel processo di estradizione
all'ex militante dei Pac, condannato a quattro ergastoli per omicidi commessi
alla fine degli anni Settanta. Si tratta di una decisione procedurale che non
pregiudica in alcun modo il giudizio finale sulla concessione dello status di
rifugiato e l'estradizione di Battisti in Italia. Ma, secondo Peluso, non vi
sono i «requisiti» per avviare la procedura d'urgenza. La decisione di
concedere l'asilo politico a Cesare Battisti è 'illegale e incostituzionale' e
viola la Convenzione di Ginevra sui rifugiati. È quanto si legge nella memoria
presentata dall'avvocato, Antonio Nabor Areias Bulhoes, che rappresenta
l'Italia. La concessione dell'asilo politico a Battisti, «è
contraria alla Convenzione del 1951 e alla Dichiarazione universale dei diritti
umani». Dietro la richiesta di estradizione italiana, si sottolinea,
«non vi è persecuzione politica ma il perseguimento giudiziario legittimo delle
sanzioni penali derivanti da barbari crimini comuni». E sulla vicenda è
intervenuto il ministro della Difesa Ignazio La Russa. chidendo che il
Paese sudamricano estradi l'ex terrorista. Cesare Battisti (Ansa)
( da "Affari Italiani (Online)" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Politica Zimbabwe/
Tsvangirai giura da premier. Ue: "Passo importante" Mercoledí
11.02.2009 12:58 Il leader dell'opposizione, Morgan Tsvangirai, ha prestato
giuramento come primo ministro del nuovo governo di unità nazionale con il
presidente Robert Mugabe. L'insediamento del leader Movimento democratico per
il cambiamento (Mdc) segna una svolta in un decennio di lotte per cacciare
l'uomo forte di Harare. Tsvangirai ha giurato nelle mani di Mugabe nel corso di
una cerimonia nella residenza presidenziale a cui hanno assistito il presidente
sudafricano Thabo Mbeki, quello mozambicano Armando Guebuza e il re swazi
Mswati III. In un comunicato l'Ue ha definito il giuramento di Tsvangirai
"un passo importante verso un governo democratico nel Paese" e ha
espresso l'auspicio che la nascita del nuovo esecutivo "porti
all'immediata cessazione delle violenze e delle intimidazioni politiche".
Per ora non si fa cenno a un allentamento delle sanzioni, inasprite dai
Ventisette a gennaio, ma l'Ue si è detta pronta a "sostenere
la ripresa economica e sociale del Paese quando il nuovo governo dimostrerà
segni tangibili di rispetto per i diritti umani e lo stato
di diritto, e una stabilizzazione macroeconomica". Lo Zimbabwe è alle prese
con una grave crisi economica e con un'emergenza alimentare a cui si aggiunge
quella sanitaria causata di un'epidemia di colera che ha già coinvolto 70mila
persone. La decisione del 56enne leader dell'opposizione di entrare
nell'esecutivo di unità nazionale ha sollevato dubbi all'estero e ha innescato
un acceso dibattito nel suo stesso partito, che aveva boicottato il
ballottaggio per le presidenziali dopo le violenze e le intimidazioni seguite
al successo di Tsvangirai al primo turno. "Gli scettici - ha spiegato alla
vigilia del giuramento - devono comprendere perché abbiamo fatto questo e qual
è la linea migliore per affrontare le sfide della transizione in questo clima
politico".
( da "Sicilia, La" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Genocidio ebreo La
scuola ricorda le tante vittime La storia non si legge soltanto tra le pagine
di un libro. La memoria di una triste pagina della storia mondiale rivendica il
diritto di essere celebrata e tramandata alle future generazioni. È affidato a loro
il compito di non dimenticare le vittime del genocidio ebreo, ricordato ogni 27
gennaio, di quello italiano, celebrato ogni 10 febbraio con una solenne
cerimonia. Per non lasciar passare inosservate queste ricorrenze l'istituto
scolastico "Danilo Dolci" di Priolo ha partecipato a un progetto che
ha coinvolto alunni, insegnanti e dirigenti scolastici. Da un'idea della
preside Angela Fontana è nato un percorso formativo sul significato storico, ma
anche umano, della Shoah. «Il corso di formazione su queste tematiche svolto
all'università di Roma e promosso dal ministero della Pubblica Istruzione mi ha
aperto gli occhi sulle sue opportunità didattiche - ha spiegato la dirigente
scolastica Angela Fontana -. Mi ha consentito di riflettere sulla promozione nell'istituto
di un percorso di istruzione e di educazione che in seno al curriculum potesse
promuovere, attraverso approfondimenti interdisciplinari, la trasmissione del
ricordo mediante l'elaborazione della tragedia della Shoah nei suoi aspetti,
psicologici, religiosi, letterari, storici e artistici. Una memoria tramandata
alle nuove generazioni che fondano i propri principi educativi sul rispetto dei
diritti inalienabili dell'uomo». Il risultato di questo percorso ha permesso la
realizzazione di elaborati artistici, scritti e dipinti che hanno impegnato gli
alunni. Esposti in istituto, i lavori hanno reso possibile l'allestimento di
una mostra. Quello ritenuto meritevole di particolare attenzione è stato
presentato al territorio e ai genitori degli alunni delle classi terze in una
conferenza tenuta al centro giovanile del Comune di Priolo il 26 gennaio in
presenza delle autorità politiche del territorio. Il progetto sulla Shoah
realizzato dall'istituto "Danilo Dolci" si è classificato al primo posto
al concorso regionale bandito dall'Ufficio Scolastico Provinciale e al quinto
di quello nazionale "I giovani incontrano la Shoah". Il messaggio del
progetto è di speranza ai fini della piena realizzazione di
un alfabeto universale dei diritti umani, cui
aspirano gli alunni delle III A, III B, III C della scuola secondaria di I
grado, i docenti Silvana Gissara, Rita Spadaro, Francesco Nasonte, Teresa Toro,
Rita Maggini, Maria Grazia Di Pietro, Carmelo Piccione, Salvatore Tralongo,
Agata Ragusa che li hanno guidati alunni in questo intenso percorso formativo.
Mariolina Lo Bello
( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Se ha occhi
ascolta", tre ragazzi dentro la storia Mercoledì 11 Febbraio 2009, Pianiga
"Se hai occhi ascolta" - Tre ragazzi dentro la storia, (Editore Il
Filo - Roma) è il libro di Riccardo Abati che viene presentato questa sera,
mercoledì 11 febbraio, alle 20.45, al Teatro-Sala Polivalente del Comune di
Pianiga. Il romanzo, uscito in concomitanza con la Giornata della Memoria il 27
gennaio, è la seconda opera che Abati, insegnante di scuola secondaria,
attualmente presso l'Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" di
Pianiga, e specializzato in istituzioni tecniche di tutela
dei diritti umani, rivolge a un pubblico giovane che si può riconoscere nei
protagonisti per camminare con loro nella riflessione consapevole del loro
appartenere alla storia e dell'importante ruolo che ognuno di noi può avere
nell'essere costruttore di autentica pace. Tre ragazzi (Aaron, Azimuth e
Isacco), tre culture, tre religioni che scoprono, nella ricerca delle proprie
origini familiari, la profonda sofferenza della Shoah. Nel libro si cita anche,
per la prima volta in un testo di narrativa, il genocidio dei popoli Herero e
Nama nell'Africa tedesca del Sudovest (oggi Namibia) fra il 1904 e il 1907.
Questo si aggiunse a quello del popolo armeno e dei gulag a segnare una
escalation dentro l'abisso della follia che vide il suo culmine nello sterminio
del popolo ebreo. L'importanza della memoria viene vissuta attraverso la
testimonianza di una sopravvissuta ad Auschwitz, la quale superato il dolore di
rivivere raccontando la sua deportazione, aiuta i ragazzi a comprendere che non
si possono dimenticare o ignorare pagine dolorose della storia per rispetto di
chi le ha vissute e soprattutto per dare occhi all'umanità
di oggi, affinché consideri quali atrocità l'essere umano può essere in grado
di compiere. Il testo invita a riflettere su alcuni valori fondamentali della
convivenza democratica: l'accoglienza, il dialogo, la promozione delle libertà
fondamentali e di tutti i diritti umani universalmente
riconosciuti. Il libro è coronato da molte note esplicative sull'ebraismo e da
una ricca appendice contenente schede storiche oltre a due sceneggiature di
spettacoli teatrali.
( da "Gazzettino, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì 11
Febbraio 2009, La vicenda di Eluana Englaro si è conclusa nel modo più
drammatico e imprevedibile. La ragazza è uscita di scena in punta di piedi
proprio nel momento in cui più accanito e sconvolgente diventava la disputa sul
suo futuro. Il paese si è diviso in due: come è stato detto con rara precisione
e sensibilità, tra chi si schierava per il diritto alla
vita ad ogni costo e chi teneva per il diritto di libertà della persona umana.
Personalmente, indipendentemente dalla posizione della chiesa, ho sempre
pensato che non si possa disporre della propria vita. Il nostro ordinamento è
vero non punisce né reprime il suicidio neppure a livello di tentativo,
ma le norme vigenti sono chiarissime nel senso dell'indisponibilità. Basterà
riflettere sul delitto di omicidio del consenziente, sull'aiuto o istigazione al
suicidio, sul divieto di disposizione del proprio corpo se ne deriva una
rilevante menomazione. Anche senza disturbare i grandi principi religiosi della
nostra tradizione cristiana, nessuno può privare un altro della vita o
menomarne l'incolumità, e nessuno può consentire alla propria uccisione o
rilevante menomazione. Il principio di libertà individuale ha trovato ingresso
nell'ordinamento quando si è riconosciuto il diritto dell'infermo di rifiutare
un trattamento medico indesiderato e da questo tronco si è sviluppata la
filosofia secondo cui ognuno potrebbe giudicare la propria volontà in materia
dettando disposizioni anticipate in modo solenne e impegnativo ovvero nominando
un fiduciario per l'ipotesi di incoscienza o di eventuale incapacità di esprimersi.
Il caso di Eluana nasce proprio dall'incapacità del nostro ordinamento di
introdurre una normativa valida e operante in materia. Come sempre accade in
simili casi, la lacuna è stata colmata dai giudici e come spesso si verifica le
relative sentenze sono state elogiate o criticate a seconda del particolare
punto di vista del singolo osservatore. Ma su un punto si dovrebbe essere tutti
d'accordo: non si può accettare che sia pure in nome di un preteso diritto di
libertà un essere umano venga sottoposto ad un trattamento (medico o no, non ha
importanza almeno dal mio punto di vista) che lo privi del cibo e dell'acqua.
Qui non si tratta di staccare la spina di una macchina che tiene in vita un
malato terminale, avviandolo ad una morte pietosa comunque inevitabile e
imminente, qui si tratta dell'accettabilità o meno di un'iniziativa sicuramente
disumana, quella che condanna a morte un essere umano per fame e per sete.
Credo che la stragrande maggioranza delle persone sensibili abbia convenuto su
questo principio basilare ed è soprattutto per questo che il dibattito su
Eluana è stato tanto accanito e appassionato. Anche chi trovava giusta e
condivisibile la sentenza che riconosceva alla ragazza il diritto di morire,
pur se la sua volontà è stata ricostruita e stimata in base a discutibili
presunzioni o incerte testimonianze, ha in generale ritenuto troppo crudele e
disumana una morte per fame e per sete. Proprio o anche per questo ha sostenuto
la necessità di una legge e poi di un decreto legge per evitare ad Eluana una
morte tanto spietata, e moltissimi hanno ragionato come me più o meno
istintivamente. Il dibattito è stato appassionato appassionante. Per la prima
volta in Italia si è discusso civilmente su uno scottante problema di diritti umani. Anche per questo dobbiamo essere grati ad Eluana per
la sua odissea e per la sua morte dignitosa e in punta di piedi. Il modo
migliore per onorarne la memoria è ora la sollecita discussione di una buona
legge sul testamento biologico e una rapida approvazione di saldi principi che
riconoscano a tutti il diritto di scelta consapevole di vivere ma anche di
morire, se si tratta di rifiutare un trattamento indesiderato (medico o no), ma
tenendoci ben lontani da forme dirette o indirette di eutanasia e soprattutto
mettendo al bando ogni spietatezza e disumanità nelle
modalità con cui si assicura doverosamente l'assistenza al morente.
( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del
11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Un immobile
confiscato alla camorra a Ercolano diventerà centro per richiedenti asilo
politico. L'annuncio è stato dato dal sindaco Nino Daniele. Il Demanio ha
assegnato al Comune un appartamento al corso Resina nella disponibilità di un
esponente dei clan: il progetto di recupero, finanziato dal ministero degli
Interni, prevede la nascita di un centro gestito dall'Arci dove verrà data
ospitalità, su segnalazione della Prefettura, a coloro che richiedono asilo
politico. Mancano gli ultimi dettagli tecnici e, salvo complicazioni,
l'apertura dovrebbe avvenire tra poco più di un mese. «È un bellissimo esempio
di civiltà - dice il sindaco - di accoglienza, di impegno
per i diritti umani». E così, dopo la confisca e l'acquisizione dell'immobile di un
esponente del clan Birra, riadattato a sede di Radio Siani, la città si
impadronisce di un altro pezzo di legalità. Per la webradio ieri dalla Regione
sono stati assicurati aiuti per continuare le trasmissioni nel corso
dell'incontro tra il sindaco e l'assessore regionale Andrea Cozzolino
per i fondi di risanamento del corso Resina.
( da "Articolo21.com" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrazione:
tramonto del diritto. L'appello di Amnesty di Nello Trocchia Il razzismo non
cova più sotto la cenere è parte integrante dell?agire politico è nell?agenda
del governo. E? questo l?atto di accusa di Famiglia Cristiana nei confronti del
governo, nell?ultimo editoriale la rivista dei Paolini denuncia:
“"L'Italia precipita, unico Paese occidentale, verso il baratro di leggi
razziali, con medici invitati a fare la spia e denunciare i clandestini,
cittadini che si organizzano in associazioni paramilitari, al pari dei 'Bravi'
di don Rodrigo, registri per i barboni”. Il ministro degli interni Roberto
Maroni ha minacciato di querelare il giornale, Veltroni, leader del pd ha
replicato 'mi associo alla denuncia di FC ora il ministro denunci anche me'.
Intanto ,sottolinea l'europarlamentare Giusto Catania, i migranti richidenti
asilo a Lampedusa sono chiusi in una caserma ridotta a topaia mentre quelli in
attesa di rimpatrio tentano il suicidio. L'attacco senza quartiere ai diritti
dei migranti è il fronte più caldo della politica del governo, contentino alla
Lega dirà qualcuno, ma il contentino si è trasformato in politica di governo
che ci riporta indietro di anni in una segregazione e imbarbarimento senza
precedenti. Su Lampedusa, Amnesty International ha lanciato un appello
mondiale. “ Indirizzato al capo del governo Silvio Berlusconi e al ministro
degli interni Roberto Maroni – spiega il portavoce Riccardo Noury - dove si
ricorda che il diritto internazionale sui diritti umani
e sui rifugiati obbliga il nostro paese a consentire ad ogni migrante che si
trova a Lampedusa di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e
soddisfacenti”. Un appello come i tanti che Amnesty lancia nel mondo ai governi
di paesi che non si annoverano nel rango delle democrazie e che ogni giorno
mettono a repentaglio e violano il diritto internazionale. Ascolta l'intervista
a Noury prima parte ( La denuncia di Fc, la situazione dei richiedenti asilo)
Ascolta l'intervista a Noury seconda parte ( Trattato Italia-Libia, la
bocciatura del reato di tortura) Il paese sembra viaggiare verso un diritto
diviso in due, uno riservato agli italiani di buon censo e con avvocati (semmai
parlamentari) ed un altro riservato alle categorie più deboli con sospensione
dei benefici e carcere facile. Il tramonto dello stato di diritto. Una
situazione al limite con un vento razzista che attraversa il paese, l'apartheid
ha trovato casa in Italia, nelle comunità, nei territori? A fine ottobre è
uscito il libro del giornalista Tony Fontana che ha proprio questo titolo
l'Apartheid, edito da Nutrimenti. Ascolta l'intervista a Fontana prima parte
Ascolta l'intervista a Fontana seconda parte
( da "Sestopotere.com" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Approvato dal
consiglio comunale di Bologna odg sul diritto di accedere cure mediche senza
distinzione nazionalità (11/2/2009 16:31) | (Sesto Potere) - Bologna - 11
febbraio 2009 - Nella seduta odierna il Consiglio Comunale ha approvato con 20
voti favorevoli (gruppi PD e SD), 2 voti contrarii (LTB, FI-PDL) e un astenuto
(AN-PDL), un ordine del giorno in merito al Decreto 733 "Disposizioni in
materia di sicurezza pubblica", presentato dai consiglieri Melega, Milena
Naldi, Lo Giudice, Mumolo, Barcelò, Delli Quadri, Lombardelli, Suprani, Natali,
Pinelli, Sofri. IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA PREMESSO CHE Il Decreto 733 “Disposizioni
in materia di sicurezza pubblica” approvato dal Senato il 5 febbraio scorso
introduce nuove norme che, lontane dal fornire nuovi strumenti utili ad
affrontare in modo efficace il fenomeno dell?immigrazione irregolare,
intervengono con misure propagandistiche ed inutilmente vessatorie, come la
nuova tassa sul permesso di soggiorno o l?attesa di due anni per la
cittadinanza per i coniugi di cittadini italiani; Fra le misure che sarebbero
introdotte dal decreto, se approvato in via definitiva, risulta particolarmente
ingiusta e pericolosa l?abolizione, all?art. 39, del comma 5 dell?art.35 del
Decreto legislativo 286 del 1998, che vieta al personale medico e ospedaliero
la segnalazione alle autorità degli stranieri non in regola con il permesso di soggiorno
che accedano alle strutture sanitarie; CONSIDERATO CHE L?accesso alle cure
mediche è un diritto fondamentale tutelato dalla dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed indipendente dall?origine nazionale e dalla
condizione di cittadinanza; escludere di fatto dall?accesso al servizio
sanitario una fascia della popolazione sulla base del possesso o meno di un
titolo di permanenza sul territorio italiano significa favorire la diffusione
di servizi sanitari irregolari e non controllati, così come la pratica di
gravidanze o aborti clandestini; una tale misura inoltre, come segnalato fra
gli altri dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio e da diverse
associazione come Medici senza Frontiere metterebbe a rischio l?incolumità
generale della popolazione data la maggiore difficoltà di tenere sotto
controllo malattie infettive come la tubercolosi, la sifilide o l?AIDS;
l?abolizione del divieto di denuncia da parte dei medici, unita
all?introduzione del reato di immigrazione clandestina, fa sì che l?abolizione
del divieto diventi di fatto l?introduzione di un obbligo; INVITA La Camera dei
Deputati a rivedere il decreto, con particolare riferimento all?art.
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 11 feb.
(Apcom) - "La legge che prevede la denuncia degli immigrati clandestini
che ricorrono a cure sta già facendo danni gravissimi alla salute di
tutti". E' la critica che arriva da Vittoria Franco, ministro delle Pari
opportunità nel governo ombra del Pd. "I dati - dice - indicano che solo a
Torino si è registrato un calo del 20% dei ricoveri tra stranieri. Si tratta di
numeri impressionanti. Che fine faranno tutte queste persone? Chi le curerà?
Chi impedirà che si diffondano patologie in maniera incontrollata? Non è
possibile assoggettare le cure al rischio di essere denunciati se clandestini.
Non solo si violano diritti fondamentali ma si mette a rischio la salute degli
immigrati e di tutti coloro che si trovano a vivere e ad operare nello stesso
ambiente". "Quante famiglie - si domanda la Franco - si avvalgono di
aiuti irregolari, o quanti irregolari lavorano nei servizi trovandosi in
ambienti molto frequentati? Tantissimi. La norma che prevede la possibilità di
denuncia degli immigrati irregolari dimostra come razzismo e irresponsabilità
possano creare danni a tutti quanti. E' bene, tra l'altro -
prosegue l'esponente del Pd - ricordare che il diritto alla salute oltre che
dalla nostra Costituzione (art. 32) è previsto in diversi strumenti
internazionali in materia di tutela dei diritti umani, inoltre la
stessa carta dei diritti fondamentali della Ue (art. 35) riconosce e garantisce
questo diritto universale. Esso impone agli stati di proteggere la
salute e il benessere della popolazione e richiede un quadro politico e legale
che garantisca la non discriminazione, l'equità di genere e promuova l'accesso
universale alle risorse e ai servizi. Ciò che è stato approvato dal governo -
conclude - viola apertamente tutto ciò".
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 11 feb.
(Apcom) - "La sensazione, che non è di oggi, che Amnesty percepisce è una
deriva politica e di parte dei mezzi di informazione orientata verso
discriminazione, xenofobia e razzismo. Lo dicono organismi internazionali ed
europei, che ,concordi con Amnesty, hanno rilevato che più la politica usa un
linguaggio e una legislazione discriminatoria più aumentano i rischi per le
categorie di persone deboli". Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty
italia, in una intervista ai microfoni dell'agenzia radiofonica Econews.
"L'obiettivo delle norme in discussione - prosegue - è rendere la vita per
gli immigrati, per i richiedenti asilo, per i rifugiati sempre più difficile
nel nostro paese con l'obiettivo di non averne se non in minima parte". Su
Lampedusa e il centro per i richiedenti asilo, Noury aggiunge: "Siamo in
una situazione a forte rischio perché la politica adottata dal governo italiano
che considera Lampedusa come luogo nel quale si svolgono le procedure di
identificazione e di asilo, ha fatto in modo che il numero delle persone del
centro aumentasse a dismisura. Il rischio è che vengano adottate procedure
sommarie ed affrettate che potrebbero far finire persone espulse dal nostro
paese in paesi nei quali rischierebbe di subire torture e
altre gravi violazioni dei diritti umani, e questo è
già successo negli anni passati. Siamo di fronte alla possibilità che si
ripetano politiche di deportazione di massa, di espulsione sommarie in paesi
dove i diritti umani sono a grande rischio". Amnesty International ha lanciato
un appello mondiale "indirizzato al capo del governo Silvio Berlusconi e
al ministro dell'interno Roberto Maroni - continua Noury - dove si
ricorda che il diritto internazionale sui diritti umani
e sui rifugiati obbliga il nostro paese a consentire ad ogni migrante che si
trova a Lampedusa di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e
soddisfacenti".
( da "Quotidiano.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cooperazione allo
sviluppo, la regione aderisce al programma comunitario "Europeaid"
Ancona | L'adesione della Giunta regionale al "Europeaid", con i
paesi in via di sviluppo, ha l'obiettivo di promuovere una società inclusiva
migliorando i processi decisionali delle autorità locali dei paesi partners. L?Assessore
regionale all?Ambiente Marco Amagliani La Giunta regionale aderisce al
"Programma comunitario di cooperazione della Commissione europea
denominato EuropeAid (*External cooperation programmes*) con i paesi in via di
sviluppo e i paesi emergenti nella tematica 'Attori non statali e autorità
locali in sviluppo' (*Non-state actors and local authorities in development*).
Tre in particolare, i settori di cooperazione: azioni nei Paesi
partner(multi-paese) per attori non statali e autorità locali; sensibilizzazione
dell'opinione pubblica ed educazione allo sviluppo in Europa;
coordinamento,cooperazione e creazione di reti tra organizzazioni europee in
materia di sviluppo. Il programma si inserisce nell'ambito delle iniziative di
solidarietà e di cooperazione internazionale disciplinate dal Regolamento CE
n.1905/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, e dalla legge regionale n.
9 del 2002 "Attività regionali di promozione dei diritti umani, della cultura della pace, della cooperazione allo
sviluppo e della solidarietà internazionale". "Un impegno pluriennale
– sottolinea Marco Amagliani, assessore regionale alla cooperazione allo
sviluppo – che si caratterizza per la capacità di coinvolgere e valorizzare, in
una logica di sistema e di messa in rete, il patrimonio di esperienza, di
competenza e di 'buone pratiche' di tutti gli attori pubblici e privati: enti
locali, associazioni del volontariato, organizzazioni di categoria,
Università". Obiettivo dei progetti di cooperazione allo sviluppo contenuti
nel programma comunitario è promuovere, nell'ambito di una strategia globale,
una società inclusiva, migliorando i processi decisionali delle autorità locali
dei paesi partners. In questa logica, particolare attenzione è rivolta ai temi
della panificazione territoriale, del trasporto pubblico e della prevenzione
dei rischi; altri temi prioritari sono la riduzione della
povertà, la promozione dei diritti umani, la
valorizzazione del ruolo della donna, diritti dei bambini, degli anziani e dei
disabili, la lotta contro l'Aids, l'ambiente e il cambiamento climatico. Le
azioni devono aver luogo in almeno due paesi, con priorità assoluta verso
quelli meno sviluppati. I progetti di educazione allo sviluppo sono
destinati a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle questioni dello sviluppo
dell'Unione Europea, in particolare dei 12 nuovi stati membri, e a promuovere
relazioni più eque tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo. Anche in
questo caso, particolare attenzione è rivolta a settori di rilevante interesse
sociale, quali: emigrazione, lavoro, ambiente, commercio, compreso quello equo
e solidale, sicurezza, lavoro, diritti umani, ambiente
e tutela della salute, mezzi di comunicazione; di rilievo il tema della
riduzione della povertà nel contesto dello sviluppo sostenibile,compreso il
perseguimento degli "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" nei paesi
dell'Africa sub-sahariana. I progetti di networking in Europa puntano,infine, a
rafforzare le reti e le piattaforme degli attori non statali e associazioni di
enti locali, consolidare gli scambi di "buone pratiche" con le
istituzioni comunitarie attraverso una migliore integrazione delle politiche
attive di sviluppo. 11/02/2009
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 11 feb.
(Apcom) - Pochi giorni prima del viaggio in Asia del Segretario di Stato
statunitense, Hillary Clinton, il Dipartimento di Stato americano ha espresso
preoccupazione per le sorti di Huang Qi, attivista dei
diritti umani e blogger cinese che ha osato difendere le famiglie dei bambini
morti nel terremoto in Sichuan. Pechino ha infatti spostato a data da definirsi
il processo di Huang lasciandolo intanto in carcere. "Chiediamo al governo
cinese che Huang venga rilasciato il prima possibile", ha detto alla Cnn
Gordon Duguid, uno dei portavoce del dipartimento. Huang è stato
arrestato lo scorso giugno dopo aver preso le difese di quei genitori i cui
figli erano morti nel crollo degli edifici scolastici durante il sisma che ha
colpito la regione del Sichuan in marzo. I genitori hanno accusato le autorità
di aver costruito le scuole con materiali scadenti per intascare tangenti.
Huang è stato accusato di possesso illegale di segreti di Stato dopo aver
pubblicato sul suo blog le lamentele e gli appelli delle famiglie. Il processo
si sarebbe dovuto tenere il 3 febbraio ma il giorno stesso è stato rimandato
senza precisare la data. Duguid ha detto che gli Stati Uniti hanno manifestato
preoccupazione più volte su questo caso chiedendo a Pechino di poter mandare un
ufficiale americano al processo. La settimana prossima Hillary Clinton sarà in
Asia per il suo primo viaggio ufficiale da Segretario di Stato e, stando a
quanto riferito dal suo portavoce Robert Wood, il rispetto dei diritti umani sarà tra le questioni principali che affronterà con i
dirigenti cinesi. La nuova amministrazione Obama ha già ricevuto critiche per
il tiepido, se non nullo, approccio nei confronti delle tematiche umanitarie. In particolare è stato puntato il dito contro la
mancata partecipazione alla riunione della Commissione Onu sui Diritti Umani che si sta svolgendo in questi giorni a
Ginevra.
( da "CittadinoLex" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
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| Famiglia | Testo Chi subisce un incidente stradale ha diritto al risarcimento
del danno da perdita di chances Risarcibile il diritto al lavoro delle
casalinghe (Cassazione 1343/2009) di Roberto Codini Anche la casalinga ha
diritto di essere risarcita per i danni patrimoniali e non patrimoniali causati
da un incidente stradale perché deve essere tutelato anche il diritto al lavoro
di chi si occupa di faccende domestiche. Questa la decisione della Terza
Sezione Civile della Corte di Cassazione annullando una sentenza della Corte di
Appello di Napoli che aveva riconosciuto solo in parte i danni ad una casalinga
rimasta vittima di un incidente stradale. Nel 1994 una signora napoletana, di
professione casalinga, mentre era alla guida di un motociclo ad Anacapri, era
stata investita da un motofurgone che usciva in retromarcia da uno stretto
vicolo per immettersi sulla strada provinciale, riportando danni fisici e
numerose lesioni che le avevano impedito una corretta deambulazione. Per tale
motivo si era rivolta al Tribunale di Napoli chiedendo la condanna in solido
del conducente e della compagnia assicuratrice al risarcimento dei danni subiti
a causa dell'imprudenza del conducente del motofurgone. Nel 2001 il Tribunale
aveva condannato le parti convenute in solido al pagamento dei danni, in misura
inferiore al chiesto, accertando il pari concorso di colpe ed addebitando alle
convenute la metà delle spese legali. Contro la sentenza la signora aveva
proposto appello contestando il danno e la misura del risarcimento
riconosciuti. Nel 2004 la Corte di Appello di Napoli aveva respinto l'appello
compensando le spese di giudizio. La signora si era allora rivolta alla Corte
di Cassazione, chiedendo il risarcimento del danno derivante dalla
"perdita di chances" lavorative causata dall'incidente subito. Nel
caso in questione, infatti, la ricorrente aveva subito una parziale perdita
della deambulazione che le aveva impedito di svolgere agevolmente le faccende
domestiche ma anche di svolgere una attività lavorativa (la signora aveva
tentato di farsi assumere come contabile). La Suprema Corte, accogliendo il
ricorso e rinviando nuovamente la questione alla Corte di Appello di Napoli, ha
stabilito i seguenti principi: 1) il risarcimento del danno per la
"perdita di chances" deve essere ricondotto nell'ambito della
bipolarità prevista dal codice vigente, tra danno patrimoniale e danno non
patrimoniale, con la puntualizzazione, ormai acquisita che" il danno non
patrimoniale va risarcito non solo nei casi previsti dalla legge , ma anche nei
casi di lesione dei valori della persona umana costituzionalmente protetti, tra
cui va ricompreso il danno da chance perduta la cui tutela è apprestata dal
combinato disposto degli artt. 2, 3, 4, 32, 35 e 36 della Costituzione, tra di
loro correlati, posto che nella specie il danno è inerente alla perdita
rilevante della capacità lavorativa per la riduzione funzionale della
deambulazione"; 2) il principio che consente di risarcire un danno futuro
ed incerto deve essere individuato nel diritto delle
vittime al risarcimento totale dei danni, patrimoniali e non patrimoniali,
conseguenti alla lesione dei diritti umani fondamentali
(tra cui "la salute ed il diritto al lavoro,che compete anche alla
casalinga"), che deve essere risarcito non solo nel caso di assoluta
certezza del danno, ma in base ad una fondata e ragionevole previsione del suo
prodursi futuro; 3) per consolidata giurisprudenza (condivisa dalle
Sezioni Unite) anche il cosiddetto danno estetico deve essere ricompreso nel
danno biologico (salvo la ulteriore prova di un danno patrimoniale per talune
categorie di persone che utilizzano l'aspetto fisico per ragioni di lavoro). In
buona sostanza, la perdita di chances lavorative che consegue ad un incidente
deve essere risarcita non solo a chi svolge una attività lavorativa ma a tutti
i soggetti in quanto titolari di diritti fondamentali previsti e tutelati dalla
Costituzione, e pertanto anche alle casalinghe in quanto titolari di un
"diritto al lavoro".(11 febbraio 2009)
( da "KataWeb News" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pacificazione per lo
Zimbabwe "Mai più fratelli contro fratelli" 11 febbraio 2009 alle
20:31 — Fonte: Esteri">repubblica.it — 0 commenti Davanti al dittatore
Mugabe, ha giurato il nuovo premier Tsvangirai: "Basta violazioni dei diritti
umani" Un paese travolto dalla crisi dopo un anno
di scontri e arresti Daniele Mastrogiacomo
( da "Quotidiano.it, Il" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Prestazioni
sanitarie agli immigrati irregolari e segnalazione alle autorità. On the Road
non ci sta Martinsicuro | La nota associazione lancia l?allarme e una campagna
per un ?patto etico? con i medici. “Delle quasi seimila persone contattate in
strada dalla nostra unità mobile negli ultimi otto anni, circa tremila sono
state accompagnate ai servizi sanitari, trovando risposte anche nei casi in cui
si trattasse di persone straniere non in regola con i documenti”. Marco Bufo,
coordinatore di On the Road non ha dubbi: “Con l?approvazione del ddl sulla
sicurezza, il nostro lavoro con gli immigrati per la prevenzione sanitaria
rischia di essere vanificato. Una operazione contro i principi dei diritti umani e del tutto insensata e irresponsabile. Si annulla il
diritto alla salute delle persone straniere, ma si mettono in pericolo anche le
cittadine e cittadini italiani”. La norma che consente ai medici di segnalare
all?autorità giudiziaria gli stranieri che chiedano prestazioni sanitarie e non
siano in regola con i documenti è stata approvata in Senato, adesso la
discussione si sposta alla Camera dei Deputati e le associazioni si mobilitano.
A dare il via alla protesta è stata Medici Senza Frontiere, promotrice
dell?appello “Divieto di segnalazione” e posizioni analoghe sono state espresse
dagli Ordini ed i Collegi che rappresentano, su base nazionale, le principali
categorie di operatori impegnati nell?assistenza socio-sanitaria alle persone
immigrate. L?impegno che On the Road assume sul territorio, in vista del
dibattito alla Camera, è quello di coinvolgere localmente i medici, gli
infermieri e le associazioni che li rappresentano in una sorta di “patto etico”
per condurre insieme una battaglia tesa a scongiurare l?approvazione di questa
norma, nella convinzione che essa spingerà verso l'invisibilità una fetta di
popolazione straniera che in tal modo sfuggirà ad ogni tutela sanitaria;
incentiverà la nascita e la diffusione di percorsi sanitari ed organizzazioni
sanitarie “parallele”, al di fuori dei sistemi di controllo e di verifica della
sanità pubblica (gravidanze non tutelate, rischio di aborti clandestini, minori
non assistiti, ...). Inoltre, creerà condizioni di salute particolarmente gravi
poiché gli stranieri non accederanno ai servizi se non in situazioni di urgenza
indifferibile; avrà ripercussioni sulla salute collettiva con il rischio di
diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili, a causa dei ritardi
negli interventi e della probabile irreperibilità dei destinatari di interventi
di prevenzione; produrrà un significativo aumento dei costi, in quanto comunque
le prestazioni di pronto soccorso dovranno essere garantite e, in ragione dei
mancati interventi precedenti di terapia e di profilassi, le condizioni di
arrivo presso tali strutture saranno verosimilmente più gravi e necessiteranno
di interventi più complessi e prolungati. "L?auspicio - si legge nel
comunicato mandato dall'associazione - è che i servizi sanitari di Marche e
Abruzzo, regioni in cui il lavoro delle unità di strada di On the Road ha
prodotto prevenzione e cura per tante persone straniere irregolari in
situazione di grave marginalità, comprese le vittime di tratta e di
sfruttamento, dimostrino, attraverso il proprio personale, di saper reagire e
resistere, anche con l?obiezione di coscienza, ad una scelta che sancisce la
caduta del principio del segreto professionale e impedisce la tutela del
paziente come essere umano indipendentemente da ogni altra
considerazione". 11/02/2009
( da "Wall Street Italia" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pacificazione per lo
Zimbabwe "Mai più fratelli contro fratelli" -->Davanti al
dittatore Mugabe, ha giurato il nuovo premier Tsvangirai: "Basta
violazioni dei diritti umani" Pacificazione per
lo Zimbabwe "Mai più fratelli contro fratelli" Un paese travolto
dalla crisi dopo un anno di scontri e arresti di DANIELE MASTROGIACOMO (18:54
11/02/2009)
( da "Virgilio Notizie" del 11-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra, 11 feb.
(Ap) - Al termine del primo esame di fronte alla
Commissione Onu per i diritti umani, la Cina ha respinto gli
appelli dei paesi occidentali per la messa al bando della pena di morte e per
l'apertura a un maggior rispetto dei diritti umani che
comprenda la libertà di culto e il diritto per i lavoratori ad aderire a
sindacati indipendenti. Tra le raccomandazioni respinte da Pechino anche
la fine della tortura, il rispetto delle minoranze etniche e il permesso a
osservatori stranieri di aprire inchieste sugli abusi dei diritti umani. La Cina ha invece detto che sostiene quei
provvedimenti, per lo più promossi da paesi in via di sviluppo, che prevedono
l'incremento di diritti economici e sociali, come la creazione di posti di
lavoro nelle aree rurali e maggiori sforzi per integrare persone diversamente
abili. La Cina è stata difesa da diversi paesi, a loro volta accusati di
mancato rispetto dei diritti umani, secondo cui la
discussione è stata politicizzata dall'Occidente: il Pakistan sostiene che
Pechino non ha bisogno di alcun consiglio esterno sul tema, lo Sri Lanka,
criticato dalle Nazioni Unite per il trattamento riservato alla minoranza
Tamil, afferma che la Cina assicura i diritti politici e deve respingere
"le critiche maligne" delle ex potenze coloniali. Anche Cuba si è
schierata a favore di Pechino.