CENACOLO
DEI COGITANTI |
Modena per
"Amnesty" ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 01-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani uguale meno povertà.
E' lo slogan della nuova campagna targata Amnesty International, "Io
pretendo dignità'', in cui anche Modena fa la propria parte. Presso il pub Mr
Brown di via Gallucci a Modena i responsabili di Amnesty International - gruppo
Italia 064 di Modena sono stati impegnati nel lancio della campagna per
sensibilizzare l'
Lamezia Terme, il
Soroptmist: presentato un opuscolo sull'educazione alla salute
( da "Giornale di Calabria, Il"
del 01-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani e condizione
femminile”. All?incontro, moderato dalla giornalista Luigina Pileggi, hanno
relazionato Maria Paola Montesi, responsabile del Centro screening dei tumori
femminili di Lamezia, che ha spiegato l?importanza della prevenzione.
El gobierno de facto
conculca libertades constitucionales
( da "Clarin, El" del
02-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: aseguró en Costa Rica el director
del Centro para la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan
Almendares. El sacerdote Ismael Moreno denunció que varios medios han sido
allanados e intervenidos por las tropas. A la Radio Progreso de Yoro, dirigida
por sacerdotes jesuitas, ingresaron 25 soldados. TamaÑo de textoEnviar
Immigrazione, respinti
altri 89 clandestini ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 02-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: commissario per i Diritti umani del
Consiglio d'Europa. «Il ministro dell'Interno - dice - rende praticamente
impossibile l'accesso alla richiesta d'asilo politico da parte di persone che
ne hanno bisogno. Questa situazione non può continuare». Se questi
respingimenti andranno avanti - assicura - le istituzioni europee
interverranno.
ON FESTIVAL Diritti umani:
3 film-denuncia agli Orti Giuli ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
02-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 3 ON FESTIVAL Diritti umani: 3
film-denuncia agli Orti Giuli PREMERE il pulsante «on» agli Orti Giuli. E questa
volta ad accendersi è il cinema. Istruzioni per l'uso del secondo evento,
atteso per il weekend (domani, sabato e domenica), dell'On Festival della
Provincia, il contenitore dei giovani per i giovani, e non solo,
En Honduras se radicaliza
el control y hay más protestas ( da "Razòn,
La" del 02-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: aseguró el director del Centro para
la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan Almendares, en una
conferencia de prensa por teléfono desde Honduras, según la agencia. El
activista aseguró que los militares se están llevando incluso a menores de edad
para incorporarlos al Ejército en poblados rurales de Olancho, El Progreso y
Colón.
Libro dei Willke e Piedi
preziosi ( da "Avvenire"
del 02-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Questo il tema: 'Bioetica globale,
Scienza, Religioni e Diritti umani in dialogo. Le lezioni di oggi, a partire
dalle 8.30 saranno svolte da Adriano Bompiani, Laura Palazzani e Victor
Pajares. Domani, sempre a partire dalle 8.30 lezioni saranno svolte da Carlo
Casini, Fernando Fabò e Alberto Garcia.
DIRITTI UMANI/ NAPOLITANO:
DIGNITÀ UOMO È VALORE ESSENZIALE ( da "Wall
Street Italia" del 02-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani/ Napolitano: Dignità
uomo è valore essenziale -->Il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, in occasione del convegno 'Diritto internazionale e diritti
dell'uomo in situazioni di conflitto: Caucaso, Balcani, Medio Oriente e Corno
d'Africa' organizzato dal Dipartimento di diritto dell'economia dell'Università
degli studi di Napoli.
scienze politiche
approvata mozione contro il razzismo
( da "Mattino di Padova, Il"
del 03-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: corso di laurea in Diritti umani ha
spruzzato del deodorante spray perché infastidito dalla puzza emanata, secondo
lui, dalla cute di un altro giovane, di nazionalità senegalese. Un avvenimento
su cui, al momento, sta indagando la Digos: l'africano, sporgendo una denuncia
per ingiuria, ha raccontato al funzionario di turno in Questura di essere stato
sottoposto al pubblico scherno.
Azione dei Cristiani per
l'Abolizione della Tortura: e se le vittime fossimo noi?
( da "Blogosfere" del
04-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Lug 09 4 Azione dei Cristiani per
l'Abolizione della Tortura: e se le vittime fossimo noi? Pubblicato da Eleonora
Bianchini, Blogosfere Staff alle 07:00 in In evidenza Francesco Russo su SpotX
ci segnala l'interessante l'effetto scenico (e morale) dell'ambient media di
Acat, un'associazione che si prefigge di cancellare e abolire i sistemi di
tortura.
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Corriere dell'Alto Adige sezione:
BOLZANOEPROV data: 05/07/2009 - pag: 7 Diritti umani Euromediterranea,
assemblea annuale della Fondazione intitolata al pacifista «Alex Langer,
eredità da valorizzare» Girardi: aumenteranno ancora progetti e occasioni di
divulgazione BOLZANO La fondazione Alexander Langer incontra la cittadinanza.
Hu Jintao accolto in
Italia, mentre il regime continua ad uccidere
( da "Blogosfere" del
06-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: mentre il regime continua ad
uccidere Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 13:54 in Diritti umani Il
leader maximo della Cina della repressione e della censura approda in Italia
per il piu' classico dei tour diplomatici, incontra le massime autorità del
nostro sistema istituzionale ed ascolta con la consueta calma le timide
critiche agli aspetti piu' brutali del suo regime.
Questo mondo affamato ha
bisogno di scelte vere ( da "Trentino"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Onu per il diritto al cibo, ed oggi
consigliere per i Diritti umani. Ciò, mentre da noi oltre un quarto dei bambini
hanno problemi di soprappeso. Questo, nell'anno in cui ricorre il 50° della
Dichiarazione sui Diritti dei Fanciulli. Scorrendo i dati del rapporto si ha un
senso di frustrazione, di tristezza, 110 milioni sono oggi i bambini gravemente
malnutriti,
Diritti umani, monito di
Napolitano a Jintao ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
07-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esteri Pagina 109 Incontro al Colle
Diritti umani, monito di Napolitano a Jintao Incontro al Colle --> ROMA Il
giorno dopo il massacro della minoranza uighura nello Xinjiang, il tema del
rispetto dei diritti umani è entrato con forza nell'agenda - prettamente
economica - della visita italiana di Hu Jintao a Roma.
Countdown G8
( da "Vita non profit online"
del 07-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Napolitano richiama i diritti
umani" è lo strillo in prima pagina. A cui segue "Diritti umani, su
Hu Jintao il «pressing» di Napoletano" a pag. 4. Il presidente della
Repubblica ha fatto presente la questione "con molta delicatezza», ci «è
andato con le molle», in un «passaggio breve, ma significativo, in un discorso
per altro molto collaborativo»
Democrazia e diritti umani
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 08-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Democrazia e diritti umani
«Oggi un nuovo grido di aiuto ha interpellato le istituzioni dell'Italia e di
tutti i Paesi democratici ». La senatrice Albertina Soliani ha partecipato alla
commissione Diritti umani del Senato che ha ricevuto Shirin Ebadi, avvocato iraniano,
premio Nobel per la pace per il suo impegno in favore dei diritti umani e della
democrazia.
Denuncian la extradición
de un ex espía ruso que había pedido asilo
( da "Elmundo.es" del
09-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Tortura. La extradición se produjo
el pasado día 3. El ciudadano se llama Alexander Dereka, tiene 31 años y es
oriundo de Krasnodar, al sur de Rusia. Trabajaba en el Servicio Federal de
Seguridad ruso (FSB), sucesor del soviético KGB, y pidió asilo en España porque
aseguró estar siendo perseguido por las autoridades rusas como consecuencia de
las denuncias y la labor que realizó
un premio nobel a scampia
in difesa dei diritti dei bambini - ilaria urbani
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ieri era alla commissione Diritti
umani del Senato), terrà un discorso nella sede della Municipalità per Scampìa
che, per motivi di sicurezza, non sarà aperta al pubblico. Femminista e prima
donna musulmana ad aver ricevuto il Nobel nel 2003, l´avvocata di Teheran alle
18 incontrerà i volontari dell´Unicef al Maschio Angioino,
Europarlamento/ Pronta
lista definitiva presidenze... -Rpt
( da "Virgilio Notizie"
del 09-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Verdi, due presidenze: Sviluppo e
sottocommissione Diritti umani. Gue (Sinistra unitaria europea), una
presidenza: Pari opportunità. L'elezione dei presidenti comincerà giovedì 16
gennaio a Strasburgo, con la costituzione delle prime otto commissioni, per
proseguire nella settimana successiva a Bruxelles.
un viaggio attraverso i
millenni al castello di mazzè dai sotterranei romani alla casaforte del xiii
secolo fino al maniero che ospitò il re vittorio emanuele ii - marina paglieri
( da "Repubblica, La"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: avanzata austriaca nella Seconda
Guerra d´Indipendenza Oggi nel suo sottosuolo ospita il Museo della Tortura, ma
offre al visitatore anche il Bosco protetto e il Military Park per chi ha
spirito d´avventura MARINA PAGLIERI Un uomo, assorto, osserva una carta
geografica e aspetta notizie dal fronte. è il maggio 1859 e quell´uomo è
Vittorio Emanuele II.
Diritto all'acqua. Lettera
aperta a Barack Obama ( da "Blogosfere"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: America su una questione
fondamentale per l'umanità: il diritto all'acqua. ...noi vorremmo sottoporLe
quattro ordini di problemi molto semplici: - alle soglie del XXI secolo le
istituzioni internazionali si rifiutano ancora di dichiarare l'acqua un diritto
umano inalienabile e il suo paese - gli USA - è tra i più decisi sostenitori di
tale rifiuto;
Lo Sri Lanka ordina alla
Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il ministero dei Diritti umani ha
dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna
la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese
guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere
(comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi.
Lo Sri Lanka ordina alla
Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie
( da "Corriere del Veneto"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il ministero dei Diritti umani ha
dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna
la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese
guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere
(comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi.
Lo Sri Lanka ordina alla
Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il ministero dei Diritti umani ha
dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna
la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese
guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere
(comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi.
Europarlamento/ Martedì a
Strasburgo inizia la VII ( da "Virgilio
Notizie" del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sottocommissione Diritti umani. La
Sinistra unitaria europea (Gue), infine, avrà la presidenza della commissione
Pari opportunità. La presidenza della commissione Affari economici e finanziari
è stata al centro di negoziati molto duri. La commissione dovrà esaminare nei
prossimi mesi la legislazione proposta dalla Commissione europea e riguardante
la supervisione dei mercati finanziari,
Sri Lanka, il Times
denuncia: 1400 morti ogni settimana nel...
( da "Virgilio Notizie"
del 10-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ministro per i Disastri ambientali
e i Diritti umani, ha spiegato che "ora la necessità sono differenti"
e che "il trasporto dei cadaveri e dei pazienti non è più
necessario". La Croce Rossa ha dovuto abbandonare il presidio di
Trincomalee dove sono stati curati più di 30 mila civili, durante l'evacuazione
dalle zone del conflitto, e quello di Batticaloa,
Birmania, riparte il
processo a Suu Kyi ( da "Corriere
della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18
Diritti umani Birmania, riparte il processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla
leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di
distanza dall'appello lanciato dagli Usa (e ignorato dalla giunta militare al
governo) di cancellare le accuse contro la premio Nobel.
Diritti umani calpestati
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 11-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani calpestati II Ci sono
Paesi, al mondo, in cui i diritti umani sono tutt'altro che una realtà e
all'Occidente democratico spetta il compito di tenere alta l'attenzione,
ribadendo il suo «no» alla loro violazione. E' con questo spirito che ieri il
gruppo «Impegno per Parma» ha organizzato un incontro al quale ha chiamato,
Birmania, riparte il
processo a Suu Kyi ( da "Corriere
del Veneto" del 11-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18
Diritti umani Birmania, riparte il processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla
leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di
distanza dall'appello lanciato dagli Usa (e ignorato dalla giunta militare al
governo) di cancellare le accuse contro la premio Nobel.
Baghdad in bilico tra
guerra e futuro ( da "Manifesto,
Il" del 13-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dei diritti umani o dei diritti
delle donne, tutte molto attive ma senza clamore. In questo momento è
particolarmente rischioso parlare apertamente di violazioni dei diritti umani,
i timori sono aumentati dopo l'assassinio, il 12 giugno, del leader del Blocco
islamico sunnita in parlamento, Harith al Obeidi,
Auditorium al Foro Boario?
Affascinante ma impossibile Leggo solo oggi la lettera ap...
( da "Gazzettino, Il (Padova)"
del 13-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Paolo Giaretta Violazione dei
diritti umani in Cina: silenzio ingiustificato Almeno 156 persone morte, 900
ferite e 1400 arrestate secondo le fonti governative. Quelle non ufficiali,
parlano di numeri ben più elevati. Ancora una volta è finita nel sangue l'ennesima
repressione messa in atto dalla Cina contro qualunque manifestazione anti-
Al via il "Salento
finibus Terrae" con tanti corti
( da "TGCom" del
14-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani e Mondo Corto. I
vincitori di ogni sezione vinceranno il premio Ben Hur, realizzato dal maestro
Adriano de Angelis. Alla segreteria del film festival sono pervenuti almeno 800
cortometraggi, dei quali, quelli selezionati sono 150 giunti da ogni parte del
mondo: Italia, Francia , Spagna, Belgio fino ad arrivare a Nepal,
Le foto dei diritti negati
( da "Trentino" del
15-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Da domani la mostra alla fondazione
Caritro e il dono di un Mandala di Pace Le foto dei diritti negati Iniziativa
arricchita dalla presenza di sei monaci TRENTO. Da domani al 23 luglio,
l'associazione Samten ChÖling onlus invita a visitare la mostra fotografica
«Diritti umani: quali?» nella sala della fondazione Caritro in via Garibaldi.
SANTUARIO DELLE LASTE
Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50 ...
( da "Trentino" del
16-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: DIRITTI UMANI: QUALI? Alle 16, alla
Fondazione Caritro, in via Garibaldi 32, inaugurazione della mostra fotografica
itinerante "Diritti umani: quali?". L'associazione Samten ChÖling
Onlus organizza un'esposizione che, dai diritti violati del popolo tibetano,
allarga lo sguardo su testimonianze provenienti da altre parti del mondo.
Trento 16 Non solo Tibet
Fondazione Caritro (via Garibaldi)
( da "Adige, L'" del
16-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Inaugurazione della mostra
fotografica e inizio del ciclo di incontri dal titolo «Diritti umani: Quali? -
Realtà dei diritti umani e spunti per la loro applicazione»: dal Tibet al resto
del mondo. Con Michele Nardelli (Forum per la Pace), Gunther Cologna
(consigliere Italia-Tibet), Toni Brandi (presidente Laogai Research Foundation
Italia) e Gianni Festini Brosa (Samten Choling Onlus).
Europarlamento/ Mazzoni
(Pdl) presidente commissione ( da "Virgilio
Notizie" del 16-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Le commissioni dell'Europarlamento
sono in tutto 20, più due sottocommissioni (Sicurezza/Difesa e Diritti umani).
Altre due commissioni temporanee (sulla crisi economico-finanziaria e sulla
riforma del bilancio Ue) saranno costituite dall'Europarlamento dopo l'avvia
della legislatura.
la settimana dei diritti e
i doveri da rispettare - nando dalla chiesa
( da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: provvisorio) di una lunga e
faticosa vicenda umana, ha allineato dietro di sé generazioni di princìpi che
nessuno saprebbe seriamente mettere in discussione, se non che è la realtà
stessa a farlo, si tratti delle nuove schiavitù o del risorto mito della
censura. Diritti umani e diritti civili, diritti sociali e diritti religiosi.
Il Napoli vince il mini
campionato della solidarietà ( da "Giornale.it,
Il" del 17-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fondi da destinare a un progetto
per la diffusione dei Diritti umani. Il tifoso napoletano si è così aggiudicato
il diritto di assistere a una partita di prima fascia accanto al presidente del
Napoli e a una visita allo stadio nel pre-partita sborsando la non modica cifra
di 2850 euro. «Sono felice di essere riuscito ad ottenere questa eccezionale
opportunità - ha detto il vincitore,
Omicidio Estemirova:
mistero russo ( da "Blogosfere"
del 17-07-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract:
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 01-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Attiva una sezione
locale della grande organizzazione internazionale Modena per
"Amnesty" Samantha Moretti: «Lavoriamo contro le povertà» Diritti umani uguale meno povertà. E' lo
slogan della nuova campagna targata Amnesty International, "Io pretendo
dignità'', in cui anche Modena fa la propria parte. Presso il pub Mr Brown di
via Gallucci a Modena i responsabili di Amnesty International - gruppo Italia 064
di Modena sono stati impegnati nel lancio della campagna per sensibilizzare l'opinione
pubblica sul tema della povertà. Povertà intesa come negazione dei diritti umani. Lo afferma Samantha Moretti, vice responsabile di
Amnesty International gruppo Italia 064 di Modena, la quale aggiunge: «Io
pretendo dignità è una campagna che è stata lanciata in occasione del lancio
del rapporto annuale 2009 e che ha un obiettivo pretenzioso, ovvero cercare di
fare un'operazione sulle coscienze, cercare di pervenire al concetto di povertà
legata al rispetto dei diritti umani. La Fao denuncia
che in questi periodo di crisi economica si è toccato il miliardo di persone
che soffrono la fame». Impossibile rimanere indifferenti nei confronti di
simili dati che l'associazione "utilizza'' per non distogliere
l'attenzione verso un tema che sembra estraneo al mondo occidentale, ma che
interessa una buona fetta di mondo. «Amnesty International - prosegue la
Moretti - cerca di declinare la sua campagna in tre punti: la mortalità materna,
la responsabilità sociale delle imprese e gli insediamenti abitativi precari.
Nei paesi in via di sviluppo una donna su sette muore di mortalità materna e in
molti paesi il ruolo della madre è centrale per la sopravvivenza del nucleo
familiare. Un miliardo di persone nel mondo vive in insediamenti abitativi
precari fra bidonville, baraccopoli, tendopoli, favelas. Ma il dato che ci ha
colpito è che milioni di bambini non sono neanche registrati all'anagrafe
quando vivono in questi insediamenti e questo significa che non hanno nessun
tipo di diritto. Amnesty International cerca quindi di tenere alta l'opinione
pubblica e di fare azione di lobby sui governi, per far si che i governi si
prendano carico delle proprie responsabilità, nel rispetto dei trattati
internazionali ratificati ad esempio e mettere in moto un'azione legislativa
tale per cui si legiferi sempre in modo da mantenere al centro il discorso dei
diritti umani nel mondo». La Moretti è vice
responsabile del gruppo di Modena, presente sul territorio da oltre vent'anni.
Anni durante i quali ha tentato di rendersi il più possibile visibile, con
serate, conferenze, educazione all'interno delle scuole. E il tutto
autofinanziandosi, non potendo richiedere "per statuto'' nessun contributo
né pubblico né privato. Ciò che l'associazione chiede è un contributo umano,
che si esplichi ad esempio con la firma degli appelli lanciati, che sono alla
base del lavoro di Amnesty International «perché - ci spiega Samantha Moretti -
possono avere un peso rilevante sulle decisioni che possono prendere i
governi». La sede del gruppo di Modena è in via Ganaceto 45, presso la Casa per
la pace e «organizza - precisa Moretti - ogni 15 giorni riunioni a cui tutti
possono partecipare». E per settembre il gruppo ha organizzato giornate di
attivismo. (Felicia Buonomo)
( da "Giornale di Calabria, Il"
del 01-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Primo piano Lamezia
Terme, il Soroptmist: presentato un opuscolo sulleducazione alla
salute 1 luglio 2009 LAMEZIA TERME. Un opuscolo informativo sulla prevenzione e
sulleducazione alla salute, una sorta di vademecum tascabile da utilizzare e
consultare come pronto intervento nei casi di emergenza e di disagio sociale,
nei casi di violenza contro le donne: violenza non solo fisica ma anche morale
e psicologica. È quanto realizzato dal Soroptimist Club di Lamezia Terme e
presentato in anteprima in occasione del convegno “Donne in salute, donne per
la salute” che si è svolto al Teatro Umberto a Lamezia. Lopuscolo,
tradotto anche in arabo e in inglese per le donne straniere presenti in città e
nellhinterland, fornisce notizie utili circa i consultori familiari, i centri sanitari e i
centri di accoglienza del comune di Lamezia, cui rivolgersi in caso di
necessità; numeri e indirizzi delle forze dellordine a cui
rivolgersi per sporgere denuncia e degli asili nido comunali a cui le donne possono affidare i
loro bimbi nei primi anni di vita. Il vademecum, che sarà distribuito
gratuitamente a settembre alla popolazione, è stato realizzato nellambito
delle attività svolte dal club nellarea programma “Diritti umani e condizione femminile”. Allincontro,
moderato dalla giornalista Luigina Pileggi, hanno relazionato Maria Paola
Montesi, responsabile del Centro screening dei tumori femminili di Lamezia, che
ha spiegato limportanza della prevenzione. In tre anni di attività infatti molte sono le vite salvate
grazie ai programmi di screening; lassessore alle
Politiche sociali e Pari opportunità Elvira Falvo, che ha sottolineato
lattività svolta nellambito dei servizi sociali, soprattutto per
quanto riguarda i servizi integrati socio-sanitari, grazie soprattutto allattuazione
del Piano di Zona. Mentre Lucia Greco coordinatrice dellarea programma
Salute del Soroptimist ha poi illustrato lopuscolo “Prevenzione al
femminile”. Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Marsela Djegsi, mediatore culturale
al Centro per lImpiego di Lamezia, che da giovane albanese
ha raccontato la sua esperienza di integrazione, e soprattutto le difficoltà
che spesso le donne straniere incontrano in città, soprattutto nellambito
sanitario.
( da "Clarin, El" del
02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
LO DISPUSO EL
CONGRESO: SUPRIMIO DERECHO DE REUNION Y DE INFORMACION El gobierno de facto
conculca libertades constitucionales Por: TEGUCIGALPA. ENVIADO ESPECIAL E l
gobierno de facto de Honduras parece dispuesto a redoblar la apuesta: ayer, no
solo rechazó el ultimatum de la OEA (ver págs. 24 y 25) sino que avanzó
totalmente sobre las libertades individuales. El Congreso, el mismo que el
domingo primero aceptó una renuncia inexistente de Manuel Zelaya y luego lo
destituyó, aprobó ayer la supresión de garantías constitucionales, entre las
que se destacan la libertad de reunión, de circulación, de domicilio, de acceso
a la información y el derecho a no ser detenido por más de 24 horas, por un
plazo de 72 horas y entre las 10 de la noche y las 5 de la mañana, lapso en el
que rige el toque de queda. El nivel de desinformación que hay aquí, donde los
grandes medios solo difunden información del gobierno, generó una fuerte
preocupación porque esas decisiones se parecen mucho a la instalación de un
Estado de Sitio. La medida, dijo el gobierno de facto, apunta a mantener la
tranquilidad, aunque algunos opositores sostuvieron que lo que intenta es
amedrentar a la población para que cesen las marchas de protesta contra Roberto
Micheletti. Ayer, en esta capital, hubo una larga marcha en apoyo a Manuel
Zelaya, que en principio iba a dirigirse a la Casa Presidencial en la colonia
Tepeyac, sede del gobierno, pero que ante la fuerte presencia militar optó por
manifestarse por la Alameda y por la Avenida Juan Pablo II, al grito de
"Fuera Micheletti" y "Que vuelva Mel", apodo del derrocado
presidente hondureño. Bajo banderas de organizaciones sociales, unos 3.000
manifestantes evitaron confrontar con las fuerzas de seguridad, mientras la
marcha era seguida desde lo alto por un helicóptero del ejército y otro de la
policía. "Vamos a incrementar las marchas hasta el sábado, cuando vence el
plazo de la OEA para que esta dictadura restituya a Zelaya en el poder",
dijo a Clarín Pedro Miguel, un estudiante que marchaba a la cabeza de la
manifestación. Las organizaciones agrupadas en el Bloque Popular dijeron que
marcharán al aeropuerto para proteger un eventual regreso de Zelaya. El cerco
informativo impide saber con precisión qué es lo que ocurre en los alrededores
de Tegucigalpa, y en el interior del país. Pero, poco a poco, comienzan a
circular mails, mensajes de texto, blogs y hasta comunicaciones con el
exterior, en donde opositores al gobierno de facto denuncian atropellos de las
FF.AA., detenciones arbitrarias y bloqueo de carreteras. "Se está
secuestrando nuevamente a los jóvenes para un servicio compulsivo porque ya el
Ejército no puede contener las protestas populares", aseguró
en Costa Rica el director del Centro para la Prevención y Tratamiento de
Víctimas de Tortura, Juan
Almendares. El sacerdote Ismael Moreno denunció que varios medios han sido
allanados e intervenidos por las tropas. A la Radio Progreso de Yoro, dirigida
por sacerdotes jesuitas, ingresaron 25 soldados. TamaÑo de textoEnviar
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrazione,
respinti altri 89 clandestini --> Giovedì 02 Luglio 2009 GENERALI, pagina 7
e-mail print Altri 89 migranti sono stati respinti in Libia dopo essere stati
intercettati martedì scorso nel canale di Sicilia, a
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)"
del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
PESARO PRIMO PIANO
pag. 3 ON FESTIVAL Diritti umani: 3 film-denuncia agli Orti Giuli PREMERE il pulsante «on» agli
Orti Giuli. E questa volta ad accendersi è il cinema. Istruzioni per l'uso del
secondo evento, atteso per il weekend (domani, sabato e domenica), dell'On
Festival della Provincia, il contenitore dei giovani per i giovani, e non solo,
che propone una riflessione su «grandi temi» sociali e culturali, dai diritti umani alla legalità, dall'ambiente all'economia sostenibile,
fino alla pace. La finestra illuminata sul grande schermo si chiama «Shining»,
questo il titolo della rassegna, e propone tre pellicole denuncia che parlano
di esistenze violate. Proiezioni alle 21,30, ingresso gratuito. Si comincia
domani con «Taxi to the Dark Side» del regista Alex Gibney (Usa, 2007).
Premiata come miglior documentario al Tribeca film festival, la pellicola fa
rivivere l'omicidio del tassista afgano Dilawar avvenuto nella base militare
americana di Bagram. Sabato sera è invece la volta di «Per uno solo dei miei
due occhi» (Francia-Israele 2005), un film di Avi Mograbi che mette a fuoco la
crisi tra Israele e Palestina vista attraverso gli occhi dei palestinesi. Terzo
appuntamento domenica con "Workingman's death" (Austria-Germania
2005) di Michael Glawogger. Un documento sul lavoro manuale nel mondo: dai
minatori in Ucraina, agli addetti ai sulfuri in Indonesia, Nigeria, Pakistan,
dagli operai dell'acciaio in Cina, fino ai lavoratori della civilizzata
Germania. Ogni film sarà presentato da Tommaso Capolicchio, autore e
sceneggiatore, figlio del noto regista Lino Capolicchio.
( da "Razòn, La" del
02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
En Honduras se
radicaliza el control y hay más protestas Medidas
El gobierno de Martinelli reforzó el toque de queda. Hay denuncias de
reclutamiento militar
forzoso y de agresión a los medios. * EN TEGUCIGALPA
Los partidarios de Zelaya detienen a un policía encubierto infiltrado en su
marcha y muestran su pistola. Varias movilizaciones se dieron ayer en ese país.
Imprime esta nota Recomienda esta nota Recomienda en Facebook Opiniones sobre esta Nota El Gobierno
instalado en Honduras reforzó desde ayer el toque de queda y radicalizó algunas
medidas de control, mientras que la censura y las agresiones a la prensa
continúan en medio de protestas a favor y en contra del presidente destituido
el domingo, Manuel Zelaya.El Congreso de Honduras, a instancias del Gobierno,
reforzó ayer el toque de queda, con la supresión de garantías individuales y
colectivas y con la prohibición del ejercicio de derechos como los de
asociación, circulación e información, informó el periodista Pablo Ordaz a El
País de Madrid. Las nuevas medidas, cuyo cumplimiento será
velado por el Ejército, elevan aún más si cabe la tensión en el país
centroamericano, bajo la lupa de la comunidad internacional que rechaza otorgar legitimidad al
nuevo Gobierno salido del golpe de Estado y exige el regreso y la restitución
en el cargo del presidente depuesto Manuel Zelaya, reportó el
diario español. El gobierno de Roberto Micheletti también endureció el toque de queda hasta el viernes
y los límites a los movimientos son ahora entre las 21.00 y las 5.00, hora
local. Esa medida también obligó a suspender algunos vuelos y a modificar el
horario de otros en los aeropuertos . Mientras que desde San José, en Costa
Rica, la agencia AFP informó que hasta ese país llegaron denuncias de
activistas de Derechos Humanos sobre detenciones arbitrarias, reclutamiento
militar forzoso y represión contra medios independientes en Honduras. Se
está secuestrando nuevamente a los jóvenes para un servicio compulsivo porque ya el Ejército no
puede contener las protestas populares, aseguró el
director del Centro para la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan Almendares, en una
conferencia de prensa por teléfono desde Honduras, según la agencia. El
activista aseguró que los militares se están llevando incluso a menores de edad
para incorporarlos al Ejército en poblados rurales de Olancho, El Progreso y
Colón. También hay denuncias de censura a los medios de comunicación. El
sacerdote Ismael Moreno aseguró que varios medios fueron allanados e
intervenidos por las tropas. A la Radio Progreso de Yoro, dirigida por
sacerdotes jesuitas, ingresaron 25 soldados, nos obligaron a
salir y nos amenazaron con que si seguíamos transmitiendo nos iban a destruir los equipos,
dijo Moreno. En tanto que la agencia EFE informó de al menos 42 personas que
fueron detenidas por no acatar el toque de queda impuesto desde el pasado
domingo. Sin embargo, pese al control militar en las calles las protestas en favor y en
contra de Zelaya continúan en ese país. Cerca de 300 miembros de organizaciones
populares se concentraron frente a una entrada posterior de la Casa
Presidencial en Tegucigalpa para exigir el regreso del depuesto mandatario, informó
EFE. Por otro lado, según el diario hondureño El Heraldo, ayer también salieron
a manifestarse en favor del Gobierno dirigido por Micheletti gente de la región
de Choluteca. TESTIMONIOS A favor No vamos a dejar
que los exaltados impidan a Mel (Manuel Zelaya) regresar, dice Laura Pérez, un
ama de casa de 48 años. Si es necesario, me voy a ir al aeropuerto con
mis hijos para asegurar que se pueda bajar del avión, afirma. En contra
Mientras no haya paz, no habrá trabajo y eso es peor para todos, dice Ernesto
Pérez, un camionero que está en contra del regreso del Presidente destituido,
según AFP.
( da "Avvenire" del
02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
E' VITA 02-07-
( da "Wall Street Italia"
del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti
umani/
Napolitano: Dignità uomo è valore essenziale -->Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del convegno 'Diritto
internazionale e diritti dell'uomo in situazioni di conflitto: Caucaso,
Balcani, Medio Oriente e Corno d'Africa' organizzato dal Dipartimento di
diritto dell'economia dell'Università degli studi di Napoli.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 03-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 20 - Cronaca
Scienze politiche Approvata mozione contro il razzismo Sradicare i
comportamenti razzisti, manifesti o latenti che siano, allontanare i pregiudizi
e scongiurare le discriminazioni sociali, mal giustificate dal diverso colore
della pelle o esaltate dalle differenze etniche e culturali. All'unanimità,
mercoledì pomeriggio scorso, professori e studenti di Scienze politiche hanno
approvato una mozione contro il razzismo. A partire da ottobre, e durante tutto
il prossimo anno di studi, la facoltà si farà promotrice di un messaggio
educativo allargato alla comunità non accademica attraverso dibattiti e
convegni aperti a chiunque. E' questo il frutto di un profondo esame di
coscienza scaturito da un episodio verificatosi tra il 10 e l'11 giugno
all'interno dell'aula studio di Galleria Tito Livio, in cui un ragazzo iscritto
al corso di laurea in Diritti
umani ha spruzzato del deodorante spray perché
infastidito dalla puzza emanata, secondo lui, dalla cute di un altro giovane,
di nazionalità senegalese. Un avvenimento su cui, al momento, sta indagando la
Digos: l'africano, sporgendo una denuncia per ingiuria, ha raccontato al
funzionario di turno in Questura di essere stato sottoposto al pubblico
scherno. Perché, ad accompagnare il gesto, ci sarebbero state parole
d'umiliazione. «Rispetto al dibattito sviluppatosi in questi giorni in merito a
possibili comportamenti razzisti avvenuti in Università - si legge nella
mozione - il consiglio di facoltà si impegna ad offrire strumenti più efficaci
per il riconoscimento e l'eventuale denuncia di ogni forma di discriminazione».
«I docenti delle materie più affini - prosegue così il documento - proporranno
formule didattiche interattive e confronti pubblici volti a problematizzare il
razzismo e le sue manifestazioni nella società contemporanea». Soddisfatto, il
preside Gianni Riccamboni, che fin da subito si è preso carico dell'analisi del
«caso» aula studio, precisa che si tratta di «una decisione unanime, che ha
coinvolto, oltre ai prof, i rappresentanti degli studenti e i ragazzi del
Collettivo». E aggiunge: «Scienze politiche è da sempre impegnata a combattere
le disuguaglianze in difesa del prossimo attraverso il dialogo e la
conoscenza». (Morena Trolese)
( da "Blogosfere" del
04-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lug
09 4 Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura: e se le
vittime fossimo noi? Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere Staff alle
07:00 in In evidenza Francesco Russo su SpotX ci segnala l'interessante
l'effetto scenico (e morale) dell'ambient media di Acat, un'associazione che si
prefigge di cancellare e abolire i sistemi di tortura. "Le vitime sono proprio
persione come me e te", è il messaggio dell'adesivo speciale che va a
rivestire il retro dei sedili, a prescindere che siano di un cinema o di un
mezzo pubblico. L'operazione è di Advico Y&R Zurigo. Guarda lo spot qui!
( da "Corriere Alto Adige"
del 05-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
dell'Alto Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 05/07/2009 - pag: 7 Diritti umani
Euromediterranea, assemblea annuale della Fondazione intitolata al pacifista
«Alex Langer, eredità da valorizzare» Girardi: aumenteranno ancora progetti e
occasioni di divulgazione BOLZANO La fondazione Alexander Langer incontra la cittadinanza. Nel corso della programmazione di
Euromediterranea 2009, la Onlus bolzanina ha tenuto, presso la sede del vecchio
municipio di Via Portici, la sua canonica assemblea annuale, la quale, oltre a
dirimere questioni burocratiche proprie dell'ente, è servita per rendere note a
tutti i partecipanti le attività svolte nel corso degli ultimi dodici mesi. Tre
i filoni principali lungo i quali la fondazione ha concentrato i propri sforzi:
mediazione dei conflitti, progetto «Adopt Srebrenica»» e promozione culturale.
«Nel corso dell'anno spiega Rainer Girardi, vicepresidente della fondazione
abbiamo promosso numerose iniziative legate alla mediazione dei conflitti, le
quali, principalmente, hanno riguardato l'ambiente scolastico attraverso
incontri tenutisi assieme agli alunni. Con l'attività legata a Srebrenica,
città teatro del terribile massacro del 1995 da parte delle truppe serbo
bosniache, si cerca, grazie alla continua e proficua collaborazione con
amministrazioni del posto, di favorire la riuscita di un dialogo concreto tra
la popolazione, che superi le etnie e le difficoltà oggettive presenti nella
zona. Per quanto concerne l'attività culturale, invece, tra i vari argomenti
trattati interessante può essere il lavoro portato avanti in relazione all'anno
hoferiano: un'analisi di due figure paragonabili, ma anche antagoniste, come
Andreas Hofer, da una parte, e Michael Gaismayr, dall'altra » . Tanto il lavoro
fatto, ma altrettanti gli obiettivi per il prossimo futuro. La fondazione,
infatti, intende intensificare la propria attività in merito alla mediazione
dei conflitti, tematica da sviluppare costantemente, arricchire i motivi di
interesse attorno ad Euromediterranea e sviluppare nuovi e variegati incontri
sul territorio per farsi conoscere ancora di più tra la gente: «La mediazione
dei conflitti continua Rainer Girardi rappresenta una di quelle attività
attorno alle quali vogliamo dedicare ancora molto nel futuro ed allargare la
cerchia degli interventi. Ci sarà molto lavoro anche per quanto concerne il
futuro di Euromediterranea e poi l'obiettivo è quello di integrarsi ancora di
più con la popolazione: ora abbiamo prodotto alcuni volumi sia sulla fondazione
che sulle manifestazioni a noi correlate, ma prossimamente vorremmo promuovere
nuovi incontri, ad esempio come questo, per avere un dialogo costante con il
cittadino, informandolo ancora di più su quanto il nostro ente rappresenti » .
Al termine dell'assemblea è poi proseguito il programma di Euromediterranea
2009. Nel tardo pomeriggio è infatti intervenuta l'iranista e islamologa Anna
Vanzan, accompagnata dalle letture di Barbara Zingerle e Sabri Najafi, mentre
in serata, presso l'archivio storico delle donne in piazza Parrocchia, è stato
proiettato il film «Il giorno in cui sono diventata donna», incentrato sulla
delicata condizione femminile in Iran. Paolo Gaiardelli Cimitero nei Balcani Un
triste teatro di morte a Srebrenica «Accogliere gli stranieri» BOLZANO «Da una
parte il premio Nobel iraniano Shirin Ebadi, dall'altra il ministro degli Interni
Roberto Maroni. Bolzano vive oggi una contraddizione lacerante». È l'opinione
di Pax Christi, che ovviamente contesta al governo il «pacchetto sicurezza» con
il nuovo reato di clandestinità: «Pax Christi si stringe intorno all'appello
della Ebadi e rifiuta con forza la politica del respingimento e della
criminalizzazione dell'immigrazione clandestina». Citando il vescovo Golser,
«considera obbligo morale la continuità di una linea di accoglienza». Pax
Christi
( da "Blogosfere" del
06-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lug 09 6 Hu Jintao
accolto in Italia, mentre il regime continua ad uccidere
Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 13:54 in Diritti
umani Il leader maximo della Cina della repressione
e della censura approda in Italia per il piu' classico dei tour diplomatici,
incontra le massime autorità del nostro sistema istituzionale ed ascolta con la
consueta calma le timide critiche agli aspetti piu' brutali del suo regime.
Nel frattempo, in Cina va in scena l'ennesimo episodio di cruenta repressione,
questa volta nella regione dello Xinjiang, dove alcune settimane fa due
ughuiri, etnia di origine turca e religione prevalentemente musulmana, sono
rimasti uccisi negli scontri avvenuti in quei giorni tra cinesi e ughuiri. Gli
scontri avvenuti nella giornata di ieri e protrattisi fino a tarda notte, hanno
coinvolto manifestanti ughuiri, giovani cinesi ed una cospicua rappresentanza
di forze di polizia e dell'esercito. Secondo le prime ricostruzioni, esercito e
polizia cinesi sarebbero intervenuti brutalmente sparando sulla folla dei
manifestanti e provocando la morte di almeno 140 persone, il ferimento di altri
800 ed un numero imprecisato di arresti. Tra i morti, anche almeno un
rappresentante delle forze dell'ordine.
( da "Trentino" del
07-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL VERTICE
DELL'AQUILA Questo mondo affamato ha bisogno di scelte vere dalle Agenzie delle
Nazioni Unite specializzate in campo agricolo ed alimentare quali la Fao, il
Wfp e l'Ifad, sono terrificanti: ogni 5 secondi muore di fame un bambino,
"e questo deve essere chiamato con il suo nome: assassinio", afferma
Jean Ziegler già relatore speciale dell'Onu per il diritto
al cibo, ed oggi consigliere per i Diritti umani. Ciò, mentre da noi oltre un quarto dei bambini hanno problemi
di soprappeso. Questo, nell'anno in cui ricorre il 50° della Dichiarazione sui Diritti dei Fanciulli. Scorrendo i dati
del rapporto si ha un senso di frustrazione, di tristezza, 110 milioni sono
oggi i bambini gravemente malnutriti, circa 120 quelli malnutriti, e
circa 130 milioni quelli a grave rischio della fame. Questo, mentre noi
assistiamo alla sagra degli sprechi. Due i dati recenti: in Italia ogni giorno
si buttano nelle immondizie 42 mila quintali di cibo, corrispondenti al 15% del
cibo preparato, (nelle mense il 18%), negli Usa il cibo buttato supera ogni
giorno i 220 mila quintali e corrispondente al 25% del cibo preparato. Con i
soli prodotti buttati in Italia - con tutti i problemi che creano alle
discariche - si potrebbero sfamare 3 milioni di persone! Purtroppo in un mondo che
consuma le notizie come l'aria, senza lasciare traccia, la grave denuncia delle
Agenzie dell'Onu dei giorni scorsi, ha fatto discutere per meno di ventiquattro
ore, ma solo perché per la prima volta nella storia si è superata la cifra di
un miliardo di affamati. E questa volta, ricorda il direttore della Fao Jacques
Dionf, non c'entrano né guerre né carestie particolari, ma la situazione è
stata creata esclusivamente dall'uomo. La crisi del cibo, ricorda Ziegler, ha
due motivi principali: la speculazione sui beni di alimentazione primaria, che
ha fatto crescere i prezzi dei cereali di base fino a farli quasi raddoppiare
nell'arco di pochi mesi, fra il 2007 ed il 2008, ma poi, mentre da noi finita
la bolla speculativa, i prezzi delle materie prime si sono quasi dimezzati in
un anno, nei paesi impoveriti sono aumentati ulteriormente del 20-25% creando
problemi enormi per l'alimentazione dei miliardi di persone povere. Ancora una
volta con 265 milioni di affamati è l'Africa Subsahariana, a detenere percentualmente
il record delle persone senza cibo, con una percentuale di un terzo degli
abitanti. La cifra più grossa si trova ancora in Asia-Oceania, con 642 milioni
di persone che soffrono la denutrizione, ma percentualmente la cifra è più
bassa perché si trovano all'interno di una popolazione di oltre 4 miliardi di
persone. Ma, causa la crisi morde anche nei paesi ricchi dove è aumentato più
che altrove la percentuale di chi soffre la fame, la cifra è significativa in
quanto supera i 15 milioni di persone, con un aumento del 15,4% nell'arco di un
anno. Ebbene, cosa propone la Fao? Un altro Summit a Roma a novembre dei capi
di Stato. Abbiamo avuto la ventura di partecipare ad un analogo summit nel
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 07-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Esteri Pagina 109
Incontro al Colle Diritti umani, monito di Napolitano
a Jintao Incontro al Colle --> ROMA Il giorno dopo il massacro della
minoranza uighura nello Xinjiang, il tema del rispetto dei diritti umani è entrato con forza nell'agenda - prettamente
economica - della visita italiana di Hu Jintao a Roma. Il presidente cinese,
ovviamente, non ne ha fatto cenno. Né i cronisti hanno potuto porgli domande in
merito. Ma è stato il capo dello Stato Giorgio Napolitano, durante il colloquio
in mattinata al Quirinale - e subito dopo davanti i giornalisti - ad evocare
«le nuove esigenze in materia di diritti umani» poste
proprio dall'impetuoso progresso economico cinese. «Una questione - ha detto il
presidente della Repubblica - che l'Italia ha sempre affrontato e che intende
continuare ad affrontare nel massimo rispetto delle ragioni» della Cina e della
sua «integrità ed autonomia». Tutto proiettato sull'agenda del G8 e sul
rafforzamento della partnership economica invece l'incontro con il premier
Silvio Berlusconi a Villa Madama. Il premier ha parlato di rapporto «franco e
cordiale» con il leader cinese, spiegando di aver discusso a largo raggio di
tutta una serie di dossier internazionali. E poi ha «preferito concentrarsi»
sul summit dell'Aquila e sullo sviluppo delle relazioni bilaterali nel giorno
in cui un imponente delegazione di imprenditori cinesi ha siglato con la
controparte italiana affari d'oro: 38 accordi dal valore di oltre 2 miliardi di
dollari, in cui la Fiat ha fatto la parte del leone. D'altra parte, hanno fatto
notare le stesse fonti, «il sistema Italia è uno». E la questione dei diritti umani è stata sollevata con autorevolezza. Al Quirinale.
Dove Napolitano, durante il colloquio di oltre un'ora, ha auspicato il rilancio
dei rapporti tra Ue e Cina, individuando come precondizione la necessità che
l'Europa riesca a parlare «con una voce sola». Nella Sala degli Specchi, Hu ha
ascoltato senza batter ciglio il monito di Napolitano. E quando è toccato a lui
prendere la parola, ha espresso «soddisfazione» per lo sviluppo «intensivo» dei
rapporti tra Roma e Pechino e ha parlato di «visione condivisa» sui principali
dossier.
( da "Vita non profit online"
del 07-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Countdown G8 Reading
time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 07 Luglio 2009 alle 12:18
Domani parte il summit. Intanto Russia e Cina decidono di ridurre il loro
arsenale e la Cina usa il pugno duro contro i manifestanti musulmani La vigilia
del G8, l'accordo Usa-Russia sulle armi, le anticipazioni dell'enciclica di
Benedetto XVI e la strage degli uiguri musulmani in Cina sono i temi portanti
della rassegna stampa di oggi. Oggi la rassegna stampa si occupa anche di:
RUSSIA-USA ENCICLICA CINA SICUREZZA BADANTI L'arrivo del primo ministro turco
al G8 (dove parteciperà alla seconda giornata con un tavolo tutto europeo) è
anticipato sul CORRIERE DELLA SERA da un'intervista al premier di Ankara
Erdogan. "«Turchia stanca di aspettare il sì dell'Europa»" il titolo
in prima, a cui fa da sponda quello a pag9 "«Da 50 anni attendiamo di
entrare nell'Ue. Ora chiedo ai leader una risposta chiara»". E ancora: «Vi
sono leader che dicono una cosa e poi si correggono, e magari in altre sedi
sostengono di non averla detta. è diventato comico e noi siamo stanchi di
comiche». Su Berlusconi: «è un collega, un amico, uno di famiglia». Sarkozy:
«Nei tete a tete mi tranquillizzava. Poi in pubblico faceva dichiarazioni
durissime». Il genocidio armeno: «Sono gli armeni di altri Paesi che diffondono
notizie e interpretazioni non corrispondenti alla realtà». Al vertice è
dedicata anche pag 11: "Berlusconi, ultimi preparativi. No all'ipotesi di
spostare il vertice". Ieri, intanto si sono registrate altre scosse: la
soglia di evacuazione è fissata a 4 punti della scala Richter. Ma il Guardian,
riporta il CORRIERE, lancia accuse citando fonti europee: preparativi così
caotici che gli Usa hanno preso il controllo. LA REPUBBLICA (che apre con
"Usa - Russia, patto per il disarmo") dedica due pagine al G8
cominciando dalla protesta: "G8, in manette 21 No Global per gli incidenti
di maggio l'Onda occupa gli atenei". Ieri all'alba perquisizioni e manette:
in tutta Italia la Digos ha proceduto ad arrestare 21 persone per i disordini
al G8 dell'università. Una sorta di arresto preventivo in vista
dell'appuntamento dell'Aquila, che ha scatenato la reazione delle università:
rettorati occupati a Roma Napoli Milano, mobilitazioni a Pisa, Palermo,
Cagliari, Venezia e Bologna. Giancarlo Caselli difende l'operato della procura,
che ha agito colpendo i 300 (dei 3mila) manifestanti che hanno provocato
deliberatamente disordini. Gli studenti replicano parlando di magistratura
asservita a Maroni. In appoggio "E ora l'Aquila teme l'invasione
antagonista". Dal capoluogo colpito dal terremoto, Jenner Meletti
riferisce dei preparativi. A cominciare da quella che è considerata la tenda
della Cgil dove sono arrivati rinforzi per tenere sorvegliata la situazione.
Negozi chiusi e tendopoli blindate, mentre cresce la tensione per la
manifestazione del 10 luglio. Moltissima attenzione anche nella capitale, dove
sono presenti migliaia di uomini. Gli antagonisti saranno in strada da questa
mattina. Promettono due giorni di blitz visibili e non violenti. Oggi alle 17
sit in autorizzato a piazza Barberini, a fianco di Via Veneto, strada
dell'ambasciata americana e di altre. "Il vertice occasione per il
riscatto" è il titolo del Primo Piano "Verso il G8" de LA
STAMPA, in un'ottica tutta italiana. Per il premier Silvio Berlusconi «o la va
o la spacca» scrive Ugo Magri da Roma «se porta a casa il summit senza disastri
planetari» «allora può sperare di mettere tra parentesi il secondo scandalo
sessuale della sua carriera (l'altro fu l'estate scorsa, con le telefonate a
Saccà)». La critica dei vescovi: il vaticanista de LA STAMPA riporta le parole
dette ieri dal segretario generale della Cei mons. Mariano Crociata che ha
parlato di «libertinaggio gaio e irresponsabile» dicendo che «non si tratta di
un affare privato» e ha stigmatizzato chi si serve strumentalmente «del
richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per
altri scopi di tipo politico o economico». I riferimenti al premier ci sono
tutti, ma nel Pdl, riferisce LA STAMPA, non si dà peso alla «scomunica».
Secondo il quotidiano di Torino Palazzo Chigi si aspetta nelle prossime ora «un
gesto di fiducia» da parte di Benedetto XVI in occasione del G8. «In cambio
Berlusconi è pronto a mettere sul tavolo del G8 i temi dell'enciclica papale
che viene resa pubblica oggi» scrive il cronista. LA STAMPA dedica due pagine e
un titolo in prima ai 21 arresti decisi dalla procura di Torino per le
manifestazioni dello scorso maggio contro il G8 dell'università. Gli ordini di
custodia cautelare sono stati eseguiti in varie città d'Italia. Il gip li ha
motivati con il pericolo di reiterazione dei reati in vista del G8 de L'Aquila.
Proteste nelle principali università italiane, con gruppi di studenti che hanno
occupato i rettorati. IL SOLE 24 ORE presenta nel dettaglio il
"dodecalogo" di Tremonti sulle nuove regole etiche per la finanza. Lo
fa sottolineando innanzitutto che l'OCSE le ha sottoposte a una sorta di "voto
partecipato", creando sul suo sito un blog ad hoc, per costruire
un'opinione pubblica collettiva ssui comportamenti dei vari operatori economici
e ridare fiducia a chi risparmia e investe. In realtà nei legal standard
dell'Ocse che verranno presentati al G8, sulla proposta italiana si sono
inseriti anche altri contributi, a cominciare dalla stessa Ocse e dal Fmi. In
realtà non è scontato che il G8 adotterà o citerà questo documento: molti
ancora sono le riserve Usa contro una regolarizzazione a 360 del mercato. E
tuttavia IL SOLE presenta questo G8 come "il vertice delle nuove
regole". Di spalla interviene Carlo Azeglio Ciampi: «Non mi sembra che le
risposte fornite finora siano state all'altezza della crisi». Soluzione? Per
Ciampi è una: «L'Europa deve poter parlare con una voce sola. Serve un governo
dell'economia, capace di promuovere una crescita del reddito, una sua più equa
riparitzione, e milgiori opportunità per l'occupazione». "G-Botto" è
il titolo d'apertura de IL MANIFESTO seguito dall'editoriale "Il presidente
minato" di Gabriele Polo. Il giornalista sottolinea come il G8 dovesse
essere per Berlusconi «la sua settimana trionfale, la vetrina che mostrava al
mondo le sue qualità», invece non lo sarà. Non lo sarà per le reazioni del
Vaticano alla sua vita dissipata, non lo sarà per le promesse non mantenute
sulla soluzione dell'emergenza abruzzese e non lo sarà per il dileggio cui è
sottoposto dalla stampa estera chge parla di pubblicare nuove foto
imbarazzanti. Il nervosismo del Premier è testimoniato dai 21 arresti di ieri.
L'articolo chiude con un poco rassicurante «Berlusconi appare in evidente
difficoltà e per sua malasorte questa sarà la sua rappresentazione sul
palcoscenico mondiale. Cosa che lo renderà molto nervoso. E, per questo,
pericolosamente alla ricerca di qualche nuova emergenza». "L'Aquila
blindata attende i Grandi del mondo" titola AVVENIRE in prima. Al tema
sono dedicate le prime sette pagine, vetrina compresa. Nel primo piano di pag.
6, «Contro la fame 12 miliardi di dollari», si dice che dalle prime
indiscrezioni sul documento finale del vertice emerge un piano per la sicurezza
alimentare fatto di investimenti a lungo termine. Lo anticipa il Financial
Times, con Usa e Cina impegnati a versare rispettivamente dai 3 ai 4 miliardi
per azioni di aiuto allo sviluppo: «meno container di cereali e carne
acquistati sui mercati occidentali e più investimenti in loco per promuovere
l'indipendenza agroalimentare dei paesi poveri. Applaude la Coldiretti a questa
strategia made in Usa. Ma secondo l'economista Simona Beretta il divario fra
gli impegni dei Grandi e i bisogni delle popolazioni è troppo ampio, e
raffronta gli aiuti con le rimesse dei degli emigrati: 200 miliardi di dollari,
molto di più dell'aiuto pubblico. Domenica, Berlusconi ha fatto pubblica
ammenda, ammettendo il «torto assoluto» del nostro Paese nei confronti
dell'Africa e dicendosi pronto a rimediare. A L'Aquila il Premier proporrà la
"de-tax", che consente l'assegnazione di una parte dell'Iva a
progetti di cooperazione internazionale e il ritardo africano è in cima
all'agenda del G8. Ma in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, ragiona
Beretta, «l'Italia risponde ancora a logiche diplomatiche: nel biennio 2006-07,
per esempio, concentrava le azioni su Iraq e Nigeria e non nei paesi più
poveri; tuttora effettua aiuti vincolati agli interessi nazionali e per il 50%
dell'impegno finanziario le operazioni sono condoni del debito, cioè non flussi
di denaro fresco». Domenica a mezzogiorno, 6mila persone fra giovani,
volontari, ambientalisti, missionari, disabili, sindaci, pubblici
amministratori, uomini della cultura, ecc., hanno aderito all'iniziativa di
Insieme si può e di altre onlus, dandosi appuntamento sulle Tre cime di
Lavaredo e abbracciando idealmente l'Africa prendendosi tutti per mano attorno
ai muraglioni più belli del mondo. Il GIORNALE titola sulla foto di copertina
"Ecco chi prepara la guerra al G8". Il servizio a pagina 2 analizza
il rapporto dei Carabinieri del Ros che parte dal «Global meeting network
tenutosi a Bologna l'8 febbraio 2009 dove si erano riuniti 150 ex disobbedienti
in rappresentanza dei principali centri sociali. In quell'occasione - si legge
nel rapporto- avevano deciso di chiamarsi NoLogo, per una piena libertà di
azione ai militanti che dovranno ricercare nel proprio territorio gli aspetti
peculiari di conflitto e gli interventi adeguati per instaurare un nuovo
soggetto politico da organizzare. Il nuovo movimento per farsi pubblicità e per
misurare le proprie potenzialità ha in mente diverse strategie coincidenti con
l'appuntamento dell'Aquila con azioni di elevato impatto mediatico». IL
GIORNALE mette in risalto che c'è anche un'altra fronda: «quella degli
anarchico-insurrezionlisti sempre più spesso alleati dei noglobal negli scontri
contro le forze dell'ordine. A una delle 11 sigle che compongono la
Fai-federazione anarchica informale sarebbero collegati i due presunti
bombaroli fermati per il sabotaggio sulla ferrovia Orte-Ancona e alcuni
personaggi di rilievo». Spazio anche a uno stralcio di intercettazione fra il
brigatista Fallico e il ferroviere Bellomonte a proposito di un attentato al G8
«Bisogna fare qualcosa di grosso». Il pezzo annovera altre sigle che compaiono
sempre nel rapporto del Ros, e che in totale sono 60, e conclude con uno
sguardo oltre confine. «Frange anarchiche sono in arrivo da Francia, Germania,
Spagna e a quel che fa più paura dalla Grecia dove i blackbloc da mesi
colpiscono caserme dell'esercito, commissariati di polizia, ministeri, banche,
scuole supermercati, giornali». IL GIORNALE pubblica il calendario del
controvertice: con le manifestazioni si comincia oggi a Roma a piazza Barberini
a qualche metro dall'ambasciata americana, all'Aquila presso il parco Unicef.
Per domani i manifestanti promettono una rivolta generale con azioni a sorpresa
a Roma, dove è confermato il corteo al centro d'identificazione di Ponte
Galera. Così pure confermato il corteo di venerdì all'Aquila che partirà d
Paganica, paese lontano almeno
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 08-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACHE 08-07-2009 Democrazia e diritti umani «Oggi un nuovo grido di aiuto ha interpellato le istituzioni
dell'Italia e di tutti i Paesi democratici ». La senatrice Albertina Soliani ha
partecipato alla commissione Diritti umani del Senato che ha ricevuto Shirin Ebadi, avvocato iraniano,
premio Nobel per la pace per il suo impegno in favore dei diritti umani e della democrazia. «Shirin
Ebadi racconta la senatrice Soliani - ha precisato che non faceva un discorso
di parte tra i due contendenti alla presidenza, ma la sua unica parte è il
popolo iraniano, privato dei diritti fondamentali. Il suo impegno avviene in
condizioni difficilissime: il centro per i diritti umani
che ha fondato utilizzando il denaro ricevuto con il premio Nobel è stato
chiuso dal regime di Ahmadinejad». Albertina Soliani sottolinea come nell'ex
Birmania e in Iran ci siano «due donne che con grande autorità morale
denunciano la mancanza di democrazia e libertà dei loro Paesi. Le testimonianze
di Aung San Suu Kyi e di Shirin Ebadi ci chiedono di sostenere i loro sforzi
con un incessante lavoro sull'opinione pubblica, sia a livello nazionale che
locale». Incontro al Senato. Intervento della Soliani
( da "Elmundo.es" del
09-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
INMIGRACIÓN |
Violación de derechos humanos Denuncian la extradición de un ex espía ruso que
había pedido asilo La solicitud de asilo todavía no había sido resuelta cuando
fue entregado. Cear acusa al Gobierno de "vulnerar la ley". El
demandante es Alexander Dereka, ex agente de los servicios secretos. Olga R.
Sanmartín | Madrid Actualizado miércoles 08/07/2009 14:52 horas Disminuye el
tamaño del texto Aumenta el tamaño del texto La Comisión Española de Ayuda al
Refugiado (Cear) ha denunciado hoy que el Gobierno ha extraditado a Rusia a un
ciudadano de este país, agente del Servicio Federal de Seguridad (el antiguo
KGB), a pesar de que éste había pedido asilo político en España y su demanda no
había sido resuelta. La ONG acusa al Ejecutivo de "vulnerar", de esta
forma, "con total claridad", el artículo 5 de la Ley de Asilo, que
dice que cualquier proceso de extradición debe suspenderse si el afectado ha
pedido asilo, hasta que se tome una decisión sobre su solicitud. Cear también
denuncia a la Oficina de Asilo y Refugio del Ministerio del Interior por no
notificar a la Audiencia Nacional que este ciudadano era demandante de asilo. Y
considera, asimismo, que España está vulnerando la "garantía clave"
del derecho de asilo, el principio de no devolución establecido en la
Convención de Ginebra y podría violar también la Convención de la ONU contra la
Tortura. La extradición se produjo
el pasado día 3. El ciudadano se llama Alexander Dereka, tiene 31 años y es
oriundo de Krasnodar, al sur de Rusia. Trabajaba en el Servicio Federal de
Seguridad ruso (FSB), sucesor del soviético KGB, y pidió asilo en España porque
aseguró estar siendo perseguido por las autoridades rusas como consecuencia de
las denuncias y la labor que realizó en el FSB para desarticular una red
de corrupción supuestamente relacionada con el Gobierno regional, según ha
explicado a elmundo.es el responsable del servicio jurídico de Cear, Mauricio
Valiente. Dereka que también había participado activamente en política sostiene
que, como represalia, fue obligado a abandonar su trabajo y acusado de una
supuesta estafa, un delito que niega haber cometido y que fue el motivo de la
petición de extradición realizada por las autoridades rusas. Dereka, que llegó
a España en 2005, se encontraba encarcelado en la prisión madrileña de Soto del
Real desde diciembre del año pasado y fue extraditado el pasado viernes, día 3.
El servicio jurídico de Cear, que lo representa en su solicitud de asilo, no se
enteró hasta ayer martes de que se había ejecutado la extradición. Y eso a
pesar de que Dereka estaba pendiente de aportar el relato de sus actividades
políticas en Rusia y de la persecución a la que fue sometido para que se
evaluaran los hechos por los organismos correspondientes. Es la segunda vez en
los últimos meses que España extradita a Rusia a una persona de la que hay
indicios de que corre el riesgo de sufrir persecución y antes de que se
resuelva su petición de asilo. Cear ha pedido que el Gobierno explique
"urgentemente" dónde y cómo se encuentra Dereka. Y ha exigido una
"investigación urgente" que "establezca las responsabilidades en
este tipo de prácticas, que violan la legalidad internacional y nacional, ponen
en peligro a personas que se encuentran bajo protección y dejan muy en
entredicho los discursos y declaraciones sobre protección de los derechos
humanos en España". La versión del Ministerio del Interior es que hay dos
procedimientos en marcha: el de asilo, que corresponde a Interior, y el de
extradición, que corresponde a Justicia. Interior ha asegurado que no puede
paralizar la extradición, porque ésta es una competencia del otro Departamento.
También ha revelado que hoy mismo ha decidido inadmitir la petición de asilo de
Dereka. Y ha asegurado que, en contra de lo que dice Cear, sí notificó a la
Audiencia Nacional que Dereka era demandante de asilo.
( da "Repubblica, La"
del 09-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina XII - Napoli
Un premio Nobel a Scampia in difesa dei diritti dei bambini L´iraniana Shirin
Ebadi ospite del meeting Unicef ILARIA URBANI Il premio Nobel per la Pace
Shirin Ebadi arriva oggi a Scampia, ospite del primo Meeting dei volontari
dell´Unicef. La pacifista iraniana sarà accolta in piazza del Municipio da
cinquanta ragazzi in t-shirt verde con la scritta "pace", dal sindaco
Rosa Russo Iervolino e da Vincenzo Spadafora, presidente dell´Unicef. La Ebadi,
in Italia per denunciare le violenze post-elettorali del regime iraniano (ieri era alla commissione Diritti umani del Senato), terrà un discorso nella sede della Municipalità per
Scampìa che, per motivi di sicurezza, non sarà aperta al pubblico. Femminista e
prima donna musulmana ad aver ricevuto il Nobel nel 2003, l´avvocata di Teheran
alle 18 incontrerà i volontari dell´Unicef al Maschio Angioino, fino a
sabato sede del meeting dove all´ingresso, da stamattina, campeggerà una
"pigatta" (la bambola di pezza simbolo dell´Unicef) alta quattro metri.
Ad ascoltare il premio Nobel per la Pace millecinquecento ragazzi, l´80% donne,
un quarto under 30. Un esercito rosa cui andranno le parole di una donna che
nel suo paese è stata accusata di eversione soltanto per essersi schierata
dalla parte della libertà. Nel 1979, durante la rivoluzione islamica, la Ebadi
è stata costretta a lasciare l´incarico di magistrato, come tutte le donne. E
nel 2003 è stata accusata di aver diffuso in un video la testimonianza di un
fondamentalista islamico assoldato dai conservatori per condurre spedizioni
violente contro i riformisti. In questo caso la Ebadi se la cavò con una
condanna all´interdizione e la sospensione dall´attività di avvocato per cinque
anni, in seguito ridotta. La donna, nata ad Hamadan, difende dissidenti e si
costituisce spesso parte civile contro membri dei servizi segreti islamici che
rivestono un ruolo chiave nel temuto regime di Ahmadinejad. Dopo l´intervento
della Ebadi, prenderanno la parola i "goodwill ambassador",
ambasciatori della buona volontà dell´Unicef, tra cui gli attori Lino Banfi,
Patrizio Rispo, Mario Porfito, i testimonial dell´Unicef Italia Vladimir
Luxuria e Alessandra Mastronardi e gli operatori Alfredo Falvo e Gianfranco
Rotigliano. A seguire uno spettacolo tradizionale di danza popolare cinese la
"Danza del leone", che esprime fortuna e felicità, coordinata dal
maestro Gianluca Santoni della scuola genovese di Arti Marziali Moduk. Alle
20.30 inaugurazione mostra "Ex bambini soldato della Repubblica
democratica del Congo", del fotografo Alfredo Falvo dell´Agenzia
Contrasto.
( da "Virgilio Notizie"
del 09-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
E' pronta la lista
delle attribuzioni ai gruppi politici per le presidenze delle commissioni
dell'Europarlamento, mentre continuano i negoziati interni ai gruppi e talvolta
alle stesse delegazioni nazionali per decidere le persone da candidare. La
lista è definitiva, secondo fonti concordanti sentite da Apcom, perché è stata
concordata durante una riunione dei segretari generali dei gruppi, oggi a
Bruxelles. La ripartizione delle presidenze, frutto di un accordo politico fra
i gruppi maggiori, si fa in base al 'Metodo d'Hondt', che assegna dei punteggi
in base ai seggi ottenuti da ciascun gruppo. L'accordo politico serve a
garantire che i candidati presidenti vengano poi effettivamente eletti dalla
maggioranza dei membri nelle rispettive commissioni, quando queste si
costituiranno, a partire dal 16 luglio. Con lo stesso metodo vengono assegnate
ai gruppi anche le 14 vicepresidenze del Parlamento europeo e i quattro posti
di questore. E' sempre il Metodo d'Hondt, infine, che viene applicato anche all'interno
di ciascun gruppo politico per decidere il 'peso' e l'ordine di gerarchia delle
scelte di ciascuna delegazione nazionale. In base ai punteggi del d'Hondt, il
gruppo politico maggiore (il Ppe, con 265 seggi) ha il diritto alla prima
scelta per la commissione che considera più importante (la commissione
Bilancio). All'Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici (Asde),
secondo gruppo dell'Assemblea con 184 seggi (più della metà di quelli del Ppe)
vanno la seconda e la quarta scelta (Ambiente e Libertà pubbliche); il Ppe
ottiene ancora la terza e la quinta scelta (la commissione
Industria/Ricerca/Energia e gli Affari esteri). E' solo con la sesta opzione
che si rompe il duopolio Ppe-Asde: la scelta (Affari economici) tocca in questo
caso ai Liberaldemocratici. La settima scelta è di nuovo del Ppe
(Affarigiuridici) mentre l'ottava torna all'Asde (Agricoltura). Al nono e al
decimo posto subentrano due gruppi più piccoli, entrambi con 55 seggi: la nuova
formazione euroscettica creata dai Conservatori britannici ('Conservatori e
Riformisti europei) e i Verdi, che prenderanno due commissioni ciascuno. Una
presidenza di commissione, come diciassettesima scelta, andrebbe anche alla
Sinistra unitaria europea (Gue con 35 seggi), mentre non ne avrebbe nessuna il
gruppo più piccolo di Strasburgo, quello dei 'sovranisti' (Europa della Libertà
e Democrazia, 33 seggi), in cui siedono gli eurodeputati della Lega Nord. Diamo
di seguito, in sintesi, le attribuzioni per gruppo politico delle presidenze
delle 20 commissioni europarlamentari e delle due sottocommissioni. Ppe, nove
presidenze: Affari costituzionali, Affari esteri, Bilancio, Cultura,
Industria/Ricerca/Energia, Affari giuridici, Pesca, Politiche regionali, e
sottocommissione Sicurezza e Difesa. Asde (Socialisti e Democratici), sei
presidenze: Agricoltura, Occupazione e Affari sociali, Ambiente, Commercio
estero, Libertà pubbliche, Trasporti. Alde (Liberlademocratici), due
presidenze: Affari economici e Controllo di bilancio. Ecr ('Conservatori e
Riformisti europei, euroscettici), due presidenze: Mercato interno e
commissione Petizioni. Verdi, due presidenze: Sviluppo e
sottocommissione Diritti umani. Gue (Sinistra unitaria europea), una presidenza: Pari
opportunità. L'elezione dei presidenti comincerà giovedì 16 gennaio a
Strasburgo, con la costituzione delle prime otto commissioni, per proseguire
nella settimana successiva a Bruxelles. Fra gli italiani, i nomi emersi
finora sono quelli di Paolo De Castro (Pd-Asde), ex ministro di Romano Prodi
che sarebbe candidato alla presidenza della commissione Agricoltura (quasi
sicuro), del capodelegazione del Pdl (Ppe) Mario Mauro, che potrebbe andare
alla commissione Affari esteri (ma non è ancora deciso), di Carlo Casini
(Udc-Ppe), per cui non si sa ancora se verrà proposta la Commissione Affari
costituzionali, Cultura o Giuridica, e del magistrato Luigi De Magistris
(Idv-Alde) per la guida della commissione Controllo di bilancio. Per le
vicepresidenze dell'Europarlamento sono candidati gli italiani Gianni Pittella
(Pd, ex capodelegazione Ds) e Roberta Angelilli (Pdl, ex capodelegazione di
An). E' possibile, inoltre, che al nuovo gruppo dei 'sovranisti' antieuropei
venga assegnato uno dei quattro questori, per i quali si è candidato il
leghista Roberto Speroni.
( da "Repubblica, La"
del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina XV - Torino
Un viaggio attraverso i millenni al Castello di Mazzè dai sotterranei romani
alla casaforte del XIII secolo fino al maniero che ospitò il re Vittorio
Emanuele II Nel maggio 1859 il capo di casa Savoia lo scelse come quartier
generale per cercare di arginare l´avanzata austriaca nella
Seconda Guerra d´Indipendenza Oggi nel suo sottosuolo ospita il Museo della Tortura, ma offre al visitatore anche il
Bosco protetto e il Military Park per chi ha spirito d´avventura MARINA
PAGLIERI Un uomo, assorto, osserva una carta geografica e aspetta notizie dal
fronte. è il maggio 1859 e quell´uomo è Vittorio Emanuele II. Gli
austriaci, appena iniziata quella passerà alla storia come "Seconda Guerra
d´Indipendenza", avanzano verso Torino. Occupano Novara, Mortara, Gozzano,
Vercelli, Biella, giungendo fino a
( da "Blogosfere" del
10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lug 0910 Diritto
all'acqua. Lettera aperta a Barack Obama Pubblicato da Luigi Gallo alle 11:28
in Benessere, Diritti umani, Società Illustri
personaggi del mondo scientifico, artistico e culturale hanno scritto una
lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti dAmerica su una
questione fondamentale per l'umanità: il diritto
all'acqua. ...noi vorremmo sottoporLe quattro ordini di problemi molto
semplici: - alle soglie del XXI secolo le istituzioni internazionali si
rifiutano ancora di dichiarare l'acqua un diritto umano inalienabile e il suo
paese - gli USA - è tra i più decisi sostenitori di tale rifiuto; - le linee guida della politica
mondiale dell'acqua vengono definite ogni tre anni dal Forum Mondiale
dell'Acqua, una sede privata e non legittima, retta dalle grandi
multinazionali; - l'acqua è mercificata, venduta e quotata in borsa, in tutti i
suoi usi anche i più indispensabili; - nei negoziati sui cambiamenti climatici
la crisi dell'acqua è del tutto ignorata, l'acqua viene considerata un bene
economico e la priorità nei suoi usi va alla produzione energetica... Leggi il
testo completo della lettera qui. LG Image courtesy fullbellyfilms.org
( da "Corriere della Sera"
del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 10/07/2009 - pag: 18 Dopoguerra Lo Sri Lanka ordina alla
Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie COLOMBO
Per 26 anni è stata una guerra quasi ignorata dal mondo. Ora che è finita da
oltre un mese, la stessa sorte sta capitando ai 300 mila profughi tamil tenuti
di fatto prigionieri nei campi dal governo di Colombo. E la situazione sta
adesso peggiorando: ieri la Croce Rossa e le altre agenzie internazionali hanno
infatti ricevuto l'«invito» a ridurre sensibilmente le loro attività
nell'isola. Il ministero dei Diritti
umani ha dichiarato che di loro «non c'è più
bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate».
I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa
(foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da
mesi molto tesi. L'offensiva finale che ha portato all'annientamento
delle Tigri Tamil, ma causato anche la morte di migliaia di civili, aveva
provocato forti proteste. Finita la guerra, Colombo aveva ostacolato l'accesso
ai campi profughi, dove il rispetto dei diritti umani
era (e resta) teorico. La Croce Rossa e le altre organizzazioni internazionali
avevano parlato di «catastrofe umanitaria», provocando
le ire di Rajapaksa. La Croce Rossa ha già dichiarato di aver iniziato a
ridurre le sue postazioni nell'isola, in particolare nell'Est, tornato sotto il
controllo del governo già prima dell'offensiva finale. Gli oppositori tamil e
gli operatori umanitari sul posto ieri hanno
denunciato l'ultima mossa del governo: se la Croce Rossa se ne andrà, dicono,
non resteranno più osservatori indipendenti a monitorare cosa succede davvero
nei campi profughi.
( da "Corriere del Veneto"
del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
sezione: Esteri data: 10/07/2009 - pag: 18 Dopoguerra Lo Sri Lanka ordina alla
Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie COLOMBO
Per 26 anni è stata una guerra quasi ignorata dal mondo. Ora che è finita da
oltre un mese, la stessa sorte sta capitando ai 300 mila profughi tamil tenuti
di fatto prigionieri nei campi dal governo di Colombo. E la situazione sta
adesso peggiorando: ieri la Croce Rossa e le altre agenzie internazionali hanno
infatti ricevuto l'«invito» a ridurre sensibilmente le loro attività
nell'isola. Il ministero dei Diritti
umani ha dichiarato che di loro «non c'è più
bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate».
I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa
(foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da
mesi molto tesi. L'offensiva finale che ha portato all'annientamento
delle Tigri Tamil, ma causato anche la morte di migliaia di civili, aveva
provocato forti proteste. Finita la guerra, Colombo aveva ostacolato l'accesso
ai campi profughi, dove il rispetto dei diritti umani
era (e resta) teorico. La Croce Rossa e le altre organizzazioni internazionali
avevano parlato di «catastrofe umanitaria», provocando
le ire di Rajapaksa. La Croce Rossa ha già dichiarato di aver iniziato a
ridurre le sue postazioni nell'isola, in particolare nell'Est, tornato sotto il
controllo del governo già prima dell'offensiva finale. Gli oppositori tamil e
gli operatori umanitari sul posto ieri hanno denunciato
l'ultima mossa del governo: se la Croce Rossa se ne andrà, dicono, non
resteranno più osservatori indipendenti a monitorare cosa succede davvero nei
campi profughi.
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del
Mezzogiorno sezione: Esteri data: 10/07/2009 - pag: 18 Dopoguerra Lo Sri Lanka
ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie
COLOMBO Per 26 anni è stata una guerra quasi ignorata dal mondo. Ora che è
finita da oltre un mese, la stessa sorte sta capitando ai 300 mila profughi
tamil tenuti di fatto prigionieri nei campi dal governo di Colombo. E la
situazione sta adesso peggiorando: ieri la Croce Rossa e le altre agenzie
internazionali hanno infatti ricevuto l'«invito» a ridurre sensibilmente le
loro attività nell'isola. Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro
«non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora
sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente
Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni
Unite) sono da mesi molto tesi. L'offensiva finale che ha portato
all'annientamento delle Tigri Tamil, ma causato anche la morte di migliaia di
civili, aveva provocato forti proteste. Finita la guerra, Colombo aveva
ostacolato l'accesso ai campi profughi, dove il rispetto dei diritti umani era (e resta) teorico. La Croce Rossa e le altre
organizzazioni internazionali avevano parlato di «catastrofe umanitaria»,
provocando le ire di Rajapaksa. La Croce Rossa ha già dichiarato di aver
iniziato a ridurre le sue postazioni nell'isola, in particolare nell'Est,
tornato sotto il controllo del governo già prima dell'offensiva finale. Gli
oppositori tamil e gli operatori umanitari sul posto
ieri hanno denunciato l'ultima mossa del governo: se la Croce Rossa se ne
andrà, dicono, non resteranno più osservatori indipendenti a monitorare cosa
succede davvero nei campi profughi.
( da "Virgilio Notizie"
del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Secondo gli accordi
fra i gruppi (che però saranno definitivi solo lunedì prossimo, essendo ancora
possibile qualche scambio) il Ppe dovrebbe avere nove presidenze: Affari
costituzionali (Casini o Mauro), Affari esteri (Mauro o Casini), Bilancio,
Cultura, Industria/Ricerca/Energia, Affari giuridici, Pesca, Politiche
regionali (che andarà all'ex commissario Ue Danuta Huebner, polacca), e
sottocommissione Sicurezza e Difesa. All'Asde (Socialisti e Democratici)
toccheranno sei presidenze: Agricoltura, Occupazione e Affari sociali
(probabilmente alla francese Pervenche Beres), Ambiente (al tedesco Jo Leinen),
Commercio estero, Libertà pubbliche, Trasporti. Le presidenze dell'Alde
(Liberaldemocratici), saranno due: Affari economici (che andrà alla britannica
Sharon Bowles) e Controllo di bilancio (a De Magistris). Il nuovo gruppo
euroscettico Ecr ('Conservatori e Riformisti europei'), dovrebbe avere due
presidenze: il Mercato interno (a al britannico Malcom Harbour), e la
commissione Petizioni. Per i Verdi sono pronte due presidenze: Sviluppo e sottocommissione Diritti umani. La Sinistra unitaria europea (Gue), infine, avrà la presidenza
della commissione Pari opportunità. La presidenza della commissione Affari
economici e finanziari è stata al centro di negoziati molto duri. La
commissione dovrà esaminare nei prossimi mesi la legislazione proposta dalla
Commissione europea e riguardante la supervisione dei mercati finanziari,
le remunerazioni dei manager e le misure di controllo dei fondi speculativi,
alla luce degli insegnamenti della crisi finanziaria. E' significativo il fatto
la sua presidenza - detenuta nella scorsa legislatura dalla socialista francese
Pervenche Beres - vada ora a una liberale britannica, Sharon Bowles, facendo
supporre un'operazione di limitazione dei danni messa in atto dagli ambienti
della City, che vedono come il fumo negli occhi i tentativi di riforma in
profondità del sistema finanziario. E non è certamente un caso che a un altro
britannico, questa volta conservatore (Malcom Harbour), vada la presidenza
della commissione Mercato interno, che vigilerà su qualunque tentazione
protezionista come risposta alla crisi. E' molto probabile, infine, che venga
creata una nuova commissione temporanea proprio sulla crisi economica e
finanziaria. Secondo indiscrezioni, la presidenza di questa commissione
straordinaria andrebbe al liberale tedesco Wolf Klinz. Questa presidenza
sarebbe stata la moneta di scambio pagata dal Ppe e dal Pse per ottenere
l'appoggio dell'Alde all'accordo 'tecnico' che ha garantito la ripartizione fra
i gruppi dei posti dei presidenti di commissione.
( da "Virgilio Notizie"
del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Colombo starebbe
cercando di invertire il rapporto fra abitanti tamil e singalesi nella regione
- Circa mille quattrocento persone di etnia tamil muoiono ogni settimana nel
gigantesco campo profughi di Manik Farm. La denuncia arriva dal giornale
britannico Times che in un'inchiesta avanza anche l'ipotesi che il governo di
Colombo abbia costruito dei campi in cui concentrare la popolazione tamil.
"Ci sono accuse che il governo stia cercando di cambiare il rapporto
numerico fra la popolazione tamil e quella singalese che abita la regione.
Persone influenti vicine al governo hanno discusso questa soluzione" ha
rivelato al Times Mangala Samaraweera, ex ministro degli Esteri, ora
all'opposizione. Il campo profughi di Mannik Farm è stato costruito per
ospitare più di 300 mila civili tamil, costretti a lasciare la costa
nordorienatale dell'isola, a causa dell'avanzata delle forze governative in
guerra contro i ribelli delle Tigri Tamil. Il giornalista del Times ha raccolto
testimonianze di cooperanti e funzionari del governo britannico che hanno
denunciato le pessime condizioni di vita all'interno del campo. Molte delle
morti sarebbero dovute alla diarrea o correlate all'acqua che vi si beve,
mentre altre testimonianze raccolte dal giornale in maggio, raccontavano di
lotte per accaparrarsi il cibo, dal quale donne, vecchi e bambini restavano
esclusi. La denuncia del Times segue di un giorno il comunicato della Croce
Rossa internazionale che ha fatto sapere di aver dovuto ridurre i propri
interventi sull'isola, su precisa richiesta del governo di Colombo, che ha
dichiarato di avere "la situazione sotto controllo". Mahinda
Samarasinghe, ministro per i Disastri ambientali e i Diritti umani, ha spiegato che "ora
la necessità sono differenti" e che "il trasporto dei cadaveri e dei
pazienti non è più necessario". La Croce Rossa ha dovuto abbandonare il
presidio di Trincomalee dove sono stati curati più di 30 mila civili, durante
l'evacuazione dalle zone del conflitto, e quello di Batticaloa, che
provvedeva invece ad accogliere le denunce di rapimenti e uccisioni
extragiudiziarie.
( da "Corriere della Sera"
del 11-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18 Diritti umani Birmania, riparte il
processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla leader democratica birmana Aung San
Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di distanza dall'appello lanciato dagli
Usa (e ignorato dalla giunta militare al governo) di cancellare le accuse
contro la premio Nobel. La corte distrettuale di Yangon ha sentito la
testimonianza dell'esperto legale Khin Moe Moe, che ha difeso Suu Kyi
dichiarandola innocente e comunque impossibile da condannare in base a una
costituzione abolita 20 anni fa. Il processo a Suu Kyi, 64 anni, si concluderà
il 24 luglio. La leader democratica rischia 5 anni di carcere se giudicata colpevole
di avere infranto la legge che protegge lo Stato da «elementi sovversivi». Il
segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in una recente visita di due giorni
in Birmania, aveva chiesto di vedere Suu Kyi, ma il permesso gli è stato
negato.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 11-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA 11-07-2009
INCONTRO «IMPEGNO PER PARMA» Diritti umani calpestati II Ci sono Paesi, al mondo, in cui i diritti umani sono tutt'altro che una realtà e
all'Occidente democratico spetta il compito di tenere alta l'attenzione,
ribadendo il suo «no» alla loro violazione. E' con questo spirito che ieri il
gruppo «Impegno per Parma» ha organizzato un incontro al quale ha chiamato,
come relatore d'eccezione, il collaboratore della Gazzetta, Pino Agnetti.
Inviato di guerra, Agnetti conosce da vicino alcune delle realtà più disumane
che questo millennio sta consegnando alla storia, dal Kosovo alla Cecenia,
dalla Birmania all'Iran; proprio per l'esperienza maturata sul campo e per
l'impegno umanitario che lo contraddistingue, Matteo
Agoletti lo ha invitato all'incontro, «un'occasione di conoscenza - ha spiegato
il consigliere - necessaria per tenere alta l'attenzione sul tema dei diritti umani». «Per milioni di persone - ha ricordato il
vicesindaco, Paolo Buzzi - il riconoscimento dei propri diritti è ancora un
miraggio e chi vive in un Paese democratico ha il dovere di vigilare su quanto
accade nel mondo». Quello iraniano, raccontato da Agnetti, è un popolo «al
capolinea », che non può più sopportare i soprusi del regime teocratico al
potere dal 1979: «Quasi il 70% degli iraniani - spiega il giornalista - ha
circa trent'anni; ciò significa che la maggior parte della popolazione non ha
mai conosciuto la libertà. E questa situazione, soprattutto dopo le ultime
elezioni, è divenuta insostenibile ». «Le proteste a Teheran non sono solo
manifestazioni: è una vera e propria rivoluzione che il regime cercherà di
bloccare con ogni mezzo». Nei giorni scorsi, Agnetti ha incontrato proprio la
pacifista iraniana e Nobel per la Pace, Shirin Ebadi, che il giornalista ha
intervistato e ufficialmente invitato a Parma non appena gli impegni glielo
consentiranno. Ma ieri Pino Agnetti ha ricordato anche un altro premio Nobel
per la Pace, Aung San Suu Kyi, politica e cittadina onoraria di Parma, ancora
costretta agli arresti domiciliari dal regime birmano. L.U. Incontro Agnetti e
Buzzi.
( da "Corriere del Veneto"
del 11-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del Veneto
sezione: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18 Diritti umani Birmania, riparte il
processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla leader democratica birmana Aung San
Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di distanza dall'appello lanciato dagli
Usa (e ignorato dalla giunta militare al governo) di cancellare le accuse
contro la premio Nobel. La corte distrettuale di Yangon ha sentito la
testimonianza dell'esperto legale Khin Moe Moe, che ha difeso Suu Kyi
dichiarandola innocente e comunque impossibile da condannare in base a una
costituzione abolita 20 anni fa. Il processo a Suu Kyi, 64 anni, si concluderà
il 24 luglio. La leader democratica rischia 5 anni di carcere se giudicata
colpevole di avere infranto la legge che protegge lo Stato da «elementi
sovversivi». Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in una recente
visita di due giorni in Birmania, aveva chiesto di vedere Suu Kyi, ma il
permesso gli è stato negato.
( da "Manifesto, Il"
del 13-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
RITORNO IN IRAQ
Baghdad in bilico tra guerra e futuro Voci da Karada, la zona commerciale della
capitale, dove hanno sede molte Ong irachene che si battono per i diritti umani e delle donne, contro la corruzione e per la libertà
di stampa. Nervi scoperti per il governo, che rende loro la vita difficile
Giuliana Sgrena BAGHDAD Karada è la zona commerciale di Baghdad. Zona centrale,
sulla sponda orientale del Tigri, che si estende dopo la famosa piazza Firdaus
(Paradiso, resa celebre dalle televisioni occidentali dopo la caduta di Saddam
come scenario dell'abbattimento della statua). Sulla piazza si affacciano, o si
affacciavano, due dei principali alberghi, il Palestine e lo Sheraton, ora
completamente isolati da enormi pareti di cemento, così come altri edifici
sulla Sadoun street, che dalla Firdaus porta alla piazza della Libertà e poi al
ponte sul Tigri. Su un lato della via si succedono numerosi negozi che espongono
sedie a rotelle per le numerose vittime della guerra. È impressionante come
basti una piazza per dividere due mondi, da una parte la Baghdad con tutte le
ferite di guerra e dall'altra una città che cerca di costruire un futuro
basandosi esclusivamente sull'iniziativa privata. Non senza difficoltà: spesso
Karada è stata colpita, anche recentemente, da bombe e attentati. Nonostante i
rischi Karada pullula di mercati, negozi, cambiavalute (gli hotel si continuano
a pagare in dollari, che è quasi moneta corrente), ristoranti, bar moderni che
si contendono i clienti con le più tradizionali bancarelle. I negozi che vanno
per la maggiore sono quelli che vendono cellulari e carte Sim, le reti della
telefonia mobile si sono moltiplicate, si è estesa a Baghdad anche la kurda
Asiacell che fa concorrenza all'Iraqna, ma spesso le varie reti non comunicano
tra di loro e quindi gli iracheni sono costretti a girare con almeno due
cellulari, senza avere la garanzia di poter comunicare al momento opportuno. A
Karada si trovano anche molte delle sedi delle Ong irachene, che tuttavia non
segnalano la loro presenza all'esterno per motivi di sicurezza. La sicurezza,
sostengono tutti gli iracheni che incontriamo è certamente migliorata, ma la
stabilità è tutt'altro che garantita. E poi le minacce non vengono solo dal
terrorismo ma anche dal governo che vuole tenere sotto controllo le ong e la
stampa. In parlamento è in discussione una legge che dovrebbe regolare il
funzionamento delle ong e un'altra relativa alla stampa. Vietati i
finanziamenti stranieri In attesa che queste leggi - già contestate dagli
interessati - siano varate, alcune solerti amministrazioni locali, come quella
di Diwanya, a sud di Baghdad, hanno già emesso un «order» che vieta alle ong di
ricevere direttamente finanziamenti dall'estero, spesso gli unici a garantire
un sostegno alle organizzazioni di volontariato. «Se noi rispettassimo questa
imposizione cesseremmo di funzionare», afferma una rappresentante di
un'organizzazione per i diritti delle donne. Per ora le ong ignorano tali
provvedimenti e finché uno stato di diritto non esiste vi sono margini di
manovra, che però possono essere utilizzati anche per la repressione. Ong che
si occupano della libertà di stampa, dei diritti umani o dei diritti delle donne, tutte
molto attive ma senza clamore. In questo momento è particolarmente rischioso
parlare apertamente di violazioni dei diritti umani, i timori sono aumentati dopo l'assassinio, il 12 giugno, del
leader del Blocco islamico sunnita in parlamento, Harith al Obeidi, al
termine di un sermone alla moschea in cui aveva denunciato la situazione. Diritti umani, corruzione, mancanza di democrazia sono i
nervi scoperti di un governo nato su elezioni basate sulla divisione
etnico-confessionale. Lo stato nuovo, del dopo Saddam, non è ancora nato anche
perché i partiti non lavorano nell'interesse dell'Iraq, ma del loro tornaconto
politico, denuncia il presidente della Commissione cultura del parlamento,
Mufid al Jazairi, già ministro della cultura, comunista. Non esiste una cultura
della mediazione politica che possa far superare la divisione in blocchi
consolidati, conferma il nuovo (da aprile) portavoce del parlamento, Iyad al
Samarraie, anche se ritiene che la situazione stia cambiando e dopo anni di
paralisi il parlamento stia acquisendo il proprio ruolo propositivo e di
controllo sull'operato del governo. Dunque non solo più cinghia di trasmissione
delle decisioni del governo al Maliki. «La situazione cambierà con le prossime
elezioni, afferma il sunnita del Partito islamico al Samarraie, anche perché
usciranno di scena personaggi che hanno pesato sulla politica del paese, vista
attraverso la lente dell'appartenenza religiosa, tribale o etnica. I nomi più
noti in uscita, cita Samarraie, sono quelli del presidente Jalal Talabani,
anziano e malato, leader dell'Unione patriottica del Kurdistan (Upk) che prima
ancora che le elezioni politiche irachene del prossimo gennaio dovrà affrontare
quelle kurde il 25 luglio. E già all'interno dell'Upk la lotta per la
successione è accesa da tempo. Anche il leader dello Sciiri (Consiglio supremo
islamico dell'Iraq) Abdelaziz al Hakim sarebbe ormai fuori gioco per condizioni
di salute, ma continua a lavorare per mantenere un blocco islamico sciita da
cui invece l'alleato di governo, Dawa, cerca di smarcarsi, visto il venir meno
della popolarità della religione in politica. «Nelle ultime elezioni gli
iracheni hanno cominciato a votare maggiormente i partiti che non usavano la
religione nei loro slogan, ora nessuno porta più il corano in piazza», sostiene
al Jazairi. Governo senza controllo Si tratta di un cambiamento importante che potrebbe
consolidarsi nelle prossime elezioni, giustificando le speranza di molti
osservatori politici, come l'editorialista di al Mahda, il quotidiano
indipendente iracheno, Nazar Abdul Settar, che pensa a un nuovo bilanciamento
dei poteri istituzionali. Ora il governo è fuori da qualsiasi controllo, anche
se il parlamento comincia a convocare i ministri per riferire sulla loro
politica. Questo non ha impedito che il ministro del petrolio, Hussein al
Shahrastani, aprisse la gara d'appalto per le assegnazioni petrolifere prima
che sia varata la legge in discussione in parlamento. C'è chi spera
nell'entrata in scena di nuovi partiti politici per sparigliare i blocchi
costituiti, ma non sempre a forze nuove corrisponde un atteggiamento nuovo,
soprattutto se si tratta di forze tribali. È quanto sta succedendo nella
provincia di Anbar, la più insanguinata negli anni passati e poi «pacificata»
dai tribali dei Consigli del risveglio (al Sahwa) con l'eliminazione di al
Qaeda. La lista di al Sahwa è risultata prima alle elezioni della provincia,
superando il Partito islamico che invece ancora controlla l'amministrazione
comunale di Falluja. La gestione del potere provinciale è quindi complicata
dalla presenza ancora consistente sul territorio degli islamisti con i quali al
Sahwa non vuol scendere a patti, ci racconta un giornalista di Falluja. E
commenta: «Continua a prevalere la logica tribale per cui i dissidi si
risolvono con le armi e non con il dialogo». Il rischio è che la situazione
torni a precipitare anche in Anbar con uno scontro armato, alcuni attacchi
hanno già portato alle prime vittime. È in questo limbo istituzionale che la
popolazione di Baghdad ha ricominciato a vivere anche se i timori per le
violazioni dei diritti sono ancora molte e non sono terminate le minacce del
terrorismo. «In generale la situazione è migliorata, ma gli iracheni hanno
ancora paura delle autorità, perché non c'è una prigione dove non avvengano
violazioni dei diritti dei detenuti», commenta il presidente di una delle
organizzazioni per i diritti umani, conosciuta anni
fa, che non vuole che si pubblichi né il suo nome vero (lo chiameremo Hussein)
né quello della Ong. Questo dà il segno delle contraddizioni irachene. Da tempo
Hussein, che è avvocato, lavora per diffondere la cultura dei diritti, che gli
iracheni ignoravano alla caduta di Saddam. Ma anche l'attuale governo sembra in
parte ignorarli, quali sono le ragioni? «Credo sia dovuto a una vecchia
cultura, all'autoritarismo, gli investigatori continuano a credere che la cosa
più importante sia ottenere informazioni anche con la tortura. E così magari
una persona innocente ma debole cade sotto la tortura mentre il vero colpevole
può anche passare attraverso le pressioni e cavarsela». Le violazioni più
evidenti avvengono nelle carceri, ma non sono le uniche, osservo. «Non c'è
ancora una legge sui partiti politici e nemmeno sulla libertà di stampa, la
libertà di espressione non è garantita. E questo nonostante il nostro governo
abbia firmato accordi e convenzioni internazionali (compresa quella contro la
tortura), le nostre leggi non vengono adeguate a questi impegni
internazionali», aggiunge Hussein. Occorre dunque un lavoro di «addestramento»
al rispetto dei diritti umani? «Noi cerchiamo di
parlare sia con i politici che con le forze dell'ordine, ma non sono tutti
uguali. E poi è difficile entrare nelle carceri, quelle americane sono ancora
chiuse mentre altre cominciano ad essere aperte alle organizzazioni umanitarie. Molti prigionieri sono in carcere senza nessuna
imputazione a loro carico. Anche i processi non sono indipendenti: come nella
maggior parte dei procedimenti in Medio oriente, vi sono errori, ritardi.
Soprattutto ci sono corti speciali per i terroristi. E poi, fino a non molto
tempo fa era il ministro della giustizia a nominare i giudici, quindi non erano
indipendenti». Quanto ai loro obiettivi «Ne abbiamo soprattutto due: il primo
riguarda ricerche e studi per comparare le nostre leggi agli standard
internazionali sul rispetto dei diritti umani.
Secondo: osserviamo le violazioni dei diritti umani e
per farlo andiamo nelle prigioni a parlare con i detenuti e cerchiamo di
garantire l'accesso di medici, la possibilità di ricevere visite, soprattutto
dei familiari, e la possibilità di telefonare. Cerchiamo anche di
sensibilizzare le guardie di custodia». E poi c'è un problema dei minori.
«Naturalmente, in Iraq si va in carcere a partire dagli 8 anni e fino ai 18 la
detenzione è diversa rispetto agli adulti, ma si tratta sempre di reclusione. A
Diwaniya abbiamo trovato un ragazzino di 14 anni che aveva già scontato la
condanna ma non poteva uscire perché la famiglia non aveva i soldi per pagare
la pena pecuniaria, così noi abbiamo raccolto i soldi, circa 1.200 dollari, e
l'abbiamo liberato. A volte siamo noi ad individuare dei casi di violazioni,
altre volte sono gli interessati a denunciarli. La nostra attività si svolge in
tutto l'Iraq, escluso il Kurdistan, abbiamo il contributo di molti avvocati e
siamo sostenuti anche da alcune organizzazioni a livello internazionale».
Tuttavia esiste un problema di impunità per crimini commessi dalle truppe
straniere, l'Iraq non ha aderito alla Corte di giustizia internazionale.
«Quando al governo c'era Iyad Allawi (nominato a capo del Consiglio governativo
a guida americana nel 2004, ndr) aveva aderito ma dopo tre giorni ha dovuto
ritirare l'adesione a causa delle pressioni Usa che temevano di finire anche
loro giudicati da questa Corte». Foto: ALCUNE DONNE MOSTRANO I LORO COUPON
ALIMENTARI AI DIPENDENTI DELLA MEZZA LUNA ROSSA A BAGHDAD /
( da "Gazzettino, Il (Padova)"
del 13-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì 13 Luglio
2009, Auditorium al Foro Boario? Affascinante ma impossibile Leggo solo oggi la
lettera aperta degli Amissi del Piovego in merito al progetto di un Auditorium
di Oscar Niemeyer da collocarsi nell'ex Foro Boario. Rispondo volentieri anche
se mi sembra di averlo fatto parecchie volte a voce e già per iscritto. In
effetti nel 1988 (sono passati 21 anni.) mi furono consegnate alcune fotocopie
di schizzi di Niemeyer (chiamarlo progetto è naturalmente improprio, diciamo,
come si dice oggi, che era un "concept", una possibile idea) e un
plastico , per la verità mi sembra di ricordare con notevoli difformità
rispetto agli schizzi e comunque non inquadrato nell'ambiente unico del Prato.
L'idea era naturalmente affascinante, ma non ho potuto darle seguito per un
insieme di motivi. L'Amministrazione Comunale era impegnata in quel periodo in
un rilevante ciclo di opere pubbliche (Nuovo Tribunale, Stadio, fognature,
grande viabilità) che non consentivano di immaginare di poter finanziare,
neppure nel medio periodo, un'opera di quella dimensione finanziaria. Impegnare
un architetto, già allora più che ottantenne, in una progettazione per la quale
non si era in grado di prevedere alcun concreto esito per il successivo
decennio mi pareva sbagliato. Non ho cambiato idea su questo punto, perché in
particolare l'Auditorium non è solo un'opera architettonica, ma una complessa
macchina tecnologica che richiede una presenza costante nella fase
realizzativa. Le tecniche poi in questo campo sono in costante evoluzione, non
penso che sarebbe stato utile per la città realizzare oggi un progetto vecchio
di vent'anni. Forse ero un po' pessimista sulla longevità del grande
architetto. Niemeyer ha continuato a progettare e ha superato felicemente la
soglia dei 100 anni: penso al bellissimo Museo di Niteroi, vicino a Rio,
realizzato negli anni '
( da "TGCom" del
14-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
14/7/2009 Al via il "Salento
finibus Terrae" I corti protagonisti del festival Dall11,
sino al 26 luglio 2009, si svolgerà la settima edizione del festival del
cortometraggio del Salento, organizzata a San Vito dei Normanni, in Puglia.
Fondatore e Direttore artistico della rassegna Romeo Conte; Sanvitese di nascita già regista di
cinema e publicità, innamorato della sua terra, ha ritenuto che la formula del
festival nelle piazze fosse il modo migliore per la distribuzione di un evento
di grande successo. Il festival, di levatura internazionale ha lo scopo di
presentare, promuovere e premiare cortometraggi e questanno
le sezioni saranno: Ambiente, Danza & Musica, Animazione, Panorama corti Puglia,
Bullismo, Noir-thriller-Horror, corti cortissimi, children world, laboratorio
cinema giovani, Diritti umani e
Mondo Corto. I vincitori di ogni sezione vinceranno il premio Ben Hur,
realizzato dal maestro Adriano de Angelis. Alla segreteria del film festival
sono pervenuti almeno 800 cortometraggi, dei quali, quelli selezionati sono 150
giunti da ogni parte del mondo: Italia, Francia , Spagna, Belgio fino ad
arrivare a Nepal, Uzbekistan e Nuova Zelanda. La prima tappa si è svolta
nelle giornata dell11 e 12 luglio, sulla spiaggia di Torre
Pali e sono state proiettate le sezioni Ambiente e Danza&Musica; sempre nella giornata di ieri
sono stati premiati con il Sreamit.it Salento Finibus
Terrae due eccellenti esponenti del salento, celebri per le loro pizziche
e tarante, Uccio Aloisi e Lamberto Probo. Da oggi fino al 17 luglio a Carovingio (Br) avrà sede la terza tappa del
festival; le mproiezioni avranno luogo nel cortile del Castello Dentice di
Frasso. Verranno presentate le sezioni: Animazione, panorama Corti Puglia,
Bullismo e Noir-Thriller-Horror. Per la quarta tappa ci si sposterà a Messagne
con la presentazione delle sezioni CortiCortissimi e Childrens
World, che sarà patrocinata dallUNICEF. Per la sua ultima tappa, il
festival farà ritorno a San Vito dei Normanni, dove il 21 luglio sarà
presentatala sezione laboratorio Cinema Giovani San Vito con ospite il famoso regista Ben Gazzarra,
che inoltre riceverà la targa Città San Vito dei Normanni.
Nelle giornate conclusive del 25 e del 26 luglio saranno proiettate le sezioni
mondo corto e Diritti Umani, patrocinata dallUNESCO,
e premiate le relative
sezioni. I media partners del festival saranno TGCOM Iris, Lastampa.it e
streamit.it che trasmetteranno in parallelo la maggior parte dei cortometraggi
in gara.
( da "Trentino" del
15-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Da
domani la mostra alla fondazione Caritro e il dono di un Mandala di Pace Le
foto dei diritti negati Iniziativa arricchita dalla presenza di sei monaci
TRENTO. Da domani al 23 luglio, l'associazione Samten ChÖling onlus invita a
visitare la mostra fotografica «Diritti umani: quali?» nella
sala della fondazione Caritro in via Garibaldi. L'anno scorso, in questo periodo,
la Samten ChÖling aveva organizzato l'esposizione «L'ereditÁ del Tibet: quale
futuro? - Problematiche di un popolo in esilio tra politica e socialità».
Questa nuova proposta allarga lo sguardo dal Tibet al resto del mondo, per
segnalare altre situazioni di diritti umani violati o
negati e per promuovere interventi per il ripristino di quei diritti. A
sostegno dell'iniziativa, sei monaci tibetani faranno dono di un Mandala di
Pace, che verrà realizzato durante la mostra per portare buon auspicio «per
l'operato di tutta la città in direzione di una pace comune». Domani,
l'apertura della mostra è attesa alle 16, alle 17 cerimonia di inaugurazione,
alle 18 conferenza di apertura con Michele Nardelli (presidente Forum per la
Pace e i Diritti Umani), Gunther Cologna (consigliere
Italia-Tibet), Toni Brandi (presidente Laogai Research Foundation Italia),
Khando Zhetsa (studentessa tibetana), Geshe Lodoe Gyatso (Lama Tibetano in
esilio), Gianni Festini Brosa (presidente Associazione Samten Choling onlus).
Da venerdì, apertura con orario 16-22. Vi sarà inoltre la proiezione di diversi
filmati sui diritti umani.
( da "Trentino" del
16-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
SANTUARIO DELLE
LASTE Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50º ... SANTUARIO
DELLE LASTE Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50º della
dichiarazione del Santuario delle Laste "santuario mariano della città e
della diocesi", monsignor Lauro Tisi presiede l'eucarestia. Alle 19.30,
messa, fiaccolata e festa sul sagrato. E' presente l'arcivescovo Luigi Bressan.
SPORT NEL VERDE Ore 10-12, per le attività di Sport nel verde, al giardino di
Mattarello attività ludico sportiva con l'associazione La Libellula (per
bambini dai 6 ai 14 anni). Ore 16.30-18.30, a Maso Ginocchio torneo di calcio
balilla con l'Appm onlus (per ragazzi dagli 11 ai 18 anni). Ore 16.30-19, al
campo sportivo di Sardagna giochi d'aria con la palla con il Cag l'Area Appm
onlus (per ragazzi dagli 11 anni). Ore 17-19, al giardino della Clarina,
scacchi con la Fsi comitato trentino Scacchi (per bambini e giovani dai 6
anni). Ore 19-22.30, al campo sportivo di Sardagna triangolare di calcio con il
Cag l'Area Appm onlus (per ragazzi dai 14 anni). «PREMIO SAN VIGILIO» Alle 11,
al Grand hotel Trento, premiazione del 1º concorso di scultura del legno
"Premio San Vigilio". LE PROPOSTE DEI MUSEI Ore 15-18, al Museo di
scienze, si ammirano le uova deposte dalle tartarughe di "Tartarughe al
Museo". DIRITTI UMANI: QUALI? Alle 16, alla Fondazione
Caritro, in via Garibaldi 32, inaugurazione della mostra fotografica itinerante
"Diritti umani:
quali?". L'associazione Samten ChÖling Onlus organizza un'esposizione che,
dai diritti violati del popolo tibetano, allarga lo sguardo su testimonianze
provenienti da altre parti del mondo. Alle 18, conferenza di apertura
sul tema "Diritti umani: quali? Realtà dei
diritti umani e spunti per la loro applicazione".
LA LUNA A DONDOLO Ore 17-19, alla Casetta del parco di Canova "La Luna a
dondolo" con il Gioco degli specchi. L'iniziativa è dedicata a donne,
bambini, persone anziane e donne di origine straniera in Italia per lavoro. Gli
incontri sono a titolo gratuito. BIBLIOTECHE CHIUSE Sono chiuse le sedi della
Biblioteca comunale in Clarina, Meano, Gardolo, Povo, Romagnano e Argentario di
Cognola. Il Bibliobus è fermo fino al 25 luglio. Il punto prestito di
Montevaccino è aperto tutta l'estate. GLOBAL DYNAMICS Scadono venerdì le
domande per partecipare alla scuola di dottorato internazionale di ricerca
"Local development and global dynamics". Settori
scientifico-disciplinari: economia, giurisprudenza, ingegneria e sociologia.
Info: 0461 883385.
( da "Adige, L'" del
16-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Trento 16 Non solo
Tibet Fondazione Caritro (via Garibaldi) Trento 16 Non solo Tibet Fondazione
Caritro (via Garibaldi). Inaugurazione della mostra
fotografica e inizio del ciclo di incontri dal titolo «Diritti umani: Quali? - Realtà dei diritti
umani e spunti per la loro
applicazione»: dal Tibet al resto del mondo. Con Michele Nardelli (Forum per la
Pace), Gunther Cologna (consigliere Italia-Tibet), Toni Brandi (presidente
Laogai Research Foundation Italia) e Gianni Festini Brosa (Samten Choling
Onlus). Martignano 20 Doc Maso Martis. Visita guidata alla cantina con
degustazione di vini, poi la proiezione del film «Be kind, rewind». Per i
giovedì di «Doc, Denominazione di Origine Cinematografica». Trento 20.45 e 23
Cinema Museo Tridentino di Scienze Naturali - via Calepina 14. Proiezione del
film «La felicità porta fortuna - Happy go lucky» (Gb 2008) di M. Leigh. Trento
20.45 Schumann Castello del Buonconsiglio. «Invito romantico al castello»,
concerto di musica da camera attorno a Robert Schumann. Mezzolombardo 21
Vincere Cortile del cinema S. Pietro. Si proietta il film di Marco Bellocchio
«Vincere»: la drammatica relazione tra Ida Dalser e Benito Mussolini. Trento 21
Itinerari folk Piazza Battisti. Proiezione dei documentari «Mariza e la storia
del Fado» di S. Broughton (Portogallo 2006) e «Craj (Domani)» di D. Marengo
(Italia 2005). Calavino 21 Banda Casa della Musica. Per «Madruzziane New
Generation Prospective», laboratori e musica con il Corpo Bandistico di
Calavino. Trento 21.30 3i0 Pub Ventuno-uno (via dei Ventuno). Concerto della
band «3i0», trio che offre la musica di Richard Maggioni. 16/07/2009
( da "Virgilio Notizie"
del 16-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Erminia Mazzoni
(Pdl) è stata eletta, oggi a Strasburgo, presidente della commissione Petizioni
dell'Europarlamento. Si tratta di una sopresa delle ultime ore. Fino a ieri
sera, infatti, al suo posto era stata data per certa la collega Elisabetta
Gardini, che sembra abbia rinunciato. Presidere la commissione Petizioni, ha
detto Mazzoni all'Apcom subito dopo la fine della riunione costitutiva,
"sarà un lavoro enorme. Quest'organismo è uno degli strumenti più utili
per gli eurodeputati del Mezzogiorno d'Italia, perché è un ponte che collega
direttamente i cittadini alle istituzioni Ue. Anche il singolo cittadino,
infatti, può rivolgersi alla commissione Petizione per far rilevare le cose che
non vanno nelle materie di competenza comunitaria", ha osservato
l'europarlamentare di Benevento. Con la commissione Petizioni sono tre le
presidenze collezionate dalla delegazione italiana nel Ppe: l'ex sindaco di
Milano Gabriele Albertini (Pdl) è stato già eletto, sempre oggi a Strasburgo,
per la guida della prestigiosa commissione Affari esteri, mentre è prevista per
lunedì, a Bruxelles, l'elezione di Carlo Casini (Udc) alla presidenza della
commissione Affari costituzionali. Italiani saranno anche il presidente della
commissione Agricoltura, con l'ex ministro Paolo De Castro (Pd-S&D), e il
presidente della commissione Controllo di bilancio, con il magistrato Luigi De
Magistris (Idv-Alde). Le commissioni dell'Europarlamento
sono in tutto 20, più due sottocommissioni (Sicurezza/Difesa e Diritti umani). Altre due commissioni
temporanee (sulla crisi economico-finanziaria e sulla riforma del bilancio Ue)
saranno costituite dall'Europarlamento dopo l'avvia della legislatura.
( da "Repubblica, La"
del 17-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina III - Genova
L´intervento La settimana dei diritti e i doveri da rispettare NANDO DALLA
CHIESA LA SETTIMANA dei diritti è incominciata e, insieme a tanta attenzione e
curiosità, circola nei canali informali un ritornello: diritti, sempre diritti,
quando si parlerà di doveri? L´argomento, non c´è dubbio, ha un suo fascino. E
siccome il sottoscritto crede molto nei doveri (di tutti), sente un po´
l´obbligo di entrare nel merito di un refrain che gode di una formidabile
rendita di posizione: la stanchezza per tanti diritti invocati a vanvera e
senza alcun fondamento costituzionale, dal 18 politico alle richieste di
amnistia per gli anni di piombo o per Tangentopoli, fino al famigerato indulto
del 2006. Diritti. E´ una parola chiave della nostra
civiltà. Che essendo il punto di arrivo (provvisorio) di
una lunga e faticosa vicenda umana, ha allineato dietro di sé generazioni di
princìpi che nessuno saprebbe seriamente mettere in discussione, se non che è
la realtà stessa a farlo, si tratti delle nuove schiavitù o del risorto mito
della censura. Diritti umani e diritti civili, diritti sociali e diritti religiosi. E
non solo. Il fatto è che i diritti hanno normalmente come loro corrispettivo
proprio dei doveri, spesso impegnativi. Forse non ce ne accorgiamo proprio
perché abbiamo una scarsa dimestichezza con i doveri, ma è esattamente così: i
diritti non si sommano indefinitamente, ma segnano limiti e obblighi fino a
quel momento inesistenti o non percepiti. SEGUE A P
( da "Giornale.it, Il"
del 17-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
articolo di venerdì
17 luglio 2009 Il Napoli vince il mini campionato della solidarietà di Stefano
Giani All'asta su E-Bay con incasso a favore della Fondazione Kennedy per i
diritti umani vince un tifoso partenopeo che spende
2850 euro per vedere una partita di campionato con De Laurentiis È un giovane
tifoso napoletano (e forse c'era da scommetterci) il vincitore dei due
biglietti battuti all'asta per assistere a una partita di calcio della propria
squadra del cuore (in questo caso il Napoli, appunto) accanto al presidente De
Laurentiis in tribuna d'onore. Come si ricorderà i biglietti, messi a
disposizione da alcuni dei club più titolati del campionato italiano di calcio,
erano stati battuti all'asta su E-Bay e il ricavato devoluto a favore della
Fondazione Kennedy (www.rfkennedyeurope.org) intenta a raccogliere fondi da destinare a un progetto per la diffusione dei Diritti umani. Il tifoso napoletano si è
così aggiudicato il diritto di assistere a una partita di prima fascia accanto
al presidente del Napoli e a una visita allo stadio nel pre-partita sborsando
la non modica cifra di 2850 euro. «Sono felice di essere riuscito ad ottenere
questa eccezionale opportunità - ha detto il vincitore, Luca G. -.
Questo sarà il regalo più bello per mio papà, come me appassionato del Napoli
da sempre. Sono felice di poter condividere con lui un'esperienza così
emozionante e nel frattempo contribuire a raccogliere fondi per una causa
importante». Il lotto infatti comprendeva due biglietti che ora Luca G.
dividerà col papà. Il derby della solidarietà invece se lo è aggiudicato un
tifoso interista che, con l'offerta di 1590 euro si è assicurato il diritto di
sedere accanto a Moratti per assistere al prossimo Inter-Milan. Il vincitore
sul fronte rossonero ha offerto infatti «solo» 1411 euro garantendosi così un
doppio ingresso (che il vincitore condividerà con un amico) per vedere un match
di prima fascia vicino a Galliani. La Sampdoria ha fatto incassare alla
Fondazione Kennedy 2509 euro totali così ripartiti: 1398 euro sono stati
offerti da chi ha voluto aggiudicarsi i due biglietti per sedere accanto a
Garrone in una partita di primo livello, mentre 1111 euro sono stati l'ultimo
prezzo per poter visitare gli allenamenti a Bogliasco e conoscere una dei
giocatori più rappresentativi della rosa blucerchiata. La Juve ha portato nella
cassa della Fondazione 1100 euro per i due biglietti messi all'asta per
assistere a una partita importante con il presidente Cobolli Gigli. Infine la
Fiorentina, fanalino di coda di questa insolita classifica, che ha totalizzato
i 705 euro offerti da un tifoso per vedere una partita dei Viola con Della
Valle. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA
05524110961
( da "Blogosfere" del
17-07-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lug 0917 Omicidio
Estemirova: mistero russo Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 12:50 in Diritti umani Dopo Anna Politkovskaya, Aleksander Litvinenko, Anastasia
Baburova e Stanislav Markelov, a cadere nel baratro di morte figlio dell'ultima
guerra di Cecenia è un'altra giornalista, Natalya Estemirova. Cominciano ad
essere tante, troppe le vittime tra coloro che hanno indagato e cercato di fare
luce sulle stragi commesse in Cecenia da alcuni alti gradi dell'esercito
russo. Troppe perché si riesca ancora a non vedere il comune filo che le lega,
e troppe perché si possa realisticamente immaginare davvero una diretta
responsabilità del Cremlino in questa serie di omicidi mirati. Un omicidio di
una giornalista fa sempre piu' rumore, molto piu' rumore di quanto ne potrebbe
mai fare un articolo di giornale. A meno di ritenere che ai vertici del
Cremlino siedano degli idioti, è logico desumere che ad ordinare questi
assassinii sia stato qualcun altro. Qualcuno che vuole nascondere verità
scomode, forse perché vi ha avuto un ruolo diretto, qualcuno che a quella
guerra ha partecipato, magari guidando una qualche improvvisata squadra della
morte, qualcuno che ha abbastanza potere e coperture per poter commettere
questi crimini, ma non abbastanza potere per poter insabbiare i fatti in modo
piu' sottile e meno pericoloso. Il governo russo ha tutto da perdere da questo
ennesimo omicidio, che arriva peraltro in un momento particolarmente felice per
la Russia sul piano internazionale, con il rinnovato clima di collaborazione
con gli Stati Uniti e la sostanziale accettazione da parte degli stessi Stati
Uniti e dell'UE del nuovo assetto delle regioni d'Ossetia ed Abkhazia. Siamo
stati qui molto critici con certe dinamiche interne al potere russo, ma quando
si superano certi limiti è doveroso tornare a chiedersi a chi giova davvero
questa scia di sangue. Se sia davvero verosimile che un governo solidissimo
come quello russo abbia bisogno di certi mezzi per risolvere i propri eventuali
problemi, o se invece non appaia piu' logico indirizzare l'attenzione verso
altre teorie investigative. Ad esempio, perché no, verso altri gruppi di potere
dello scacchiere russo che hanno giocato un ruolo importante in Cecenia, ma che
magari vorrebbero indebolire l'attuale governo. In Russia, per quanto
l'accoppiata Putin-Medvedev possa apparire a noi europei una coppia di
"falchi" esistono componenti nazionaliste enormemente piu' estreme e
radicali, fortemente integrate nei servizi segreti e nell'esercito che
vorrebbero una drastica svolta "a destra" delle politiche russe e che
guardano con sospetto a qualsiasi riavvicinamento con Stati Uniti ed UE.