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Report "Diritti umani"  1-17 luglio 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Diritti umani

Modena per "Amnesty" ( da "Gazzetta di Modena,La" del 01-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani uguale meno povertà. E' lo slogan della nuova campagna targata Amnesty International, "Io pretendo dignità'', in cui anche Modena fa la propria parte. Presso il pub Mr Brown di via Gallucci a Modena i responsabili di Amnesty International - gruppo Italia 064 di Modena sono stati impegnati nel lancio della campagna per sensibilizzare l'

Lamezia Terme, il Soroptmist: presentato un opuscolo sull'educazione alla salute ( da "Giornale di Calabria, Il" del 01-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani e condizione femminile”. All?incontro, moderato dalla giornalista Luigina Pileggi, hanno relazionato Maria Paola Montesi, responsabile del Centro screening dei tumori femminili di Lamezia, che ha spiegato l?importanza della prevenzione.

El gobierno de facto conculca libertades constitucionales ( da "Clarin, El" del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: aseguró en Costa Rica el director del Centro para la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan Almendares. El sacerdote Ismael Moreno denunció que varios medios han sido allanados e intervenidos por las tropas. A la Radio Progreso de Yoro, dirigida por sacerdotes jesuitas, ingresaron 25 soldados. TamaÑo de textoEnviar

Immigrazione, respinti altri 89 clandestini ( da "Eco di Bergamo, L'" del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: commissario per i Diritti umani del Consiglio d'Europa. «Il ministro dell'Interno - dice - rende praticamente impossibile l'accesso alla richiesta d'asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno. Questa situazione non può continuare». Se questi respingimenti andranno avanti - assicura - le istituzioni europee interverranno.

ON FESTIVAL Diritti umani: 3 film-denuncia agli Orti Giuli ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 3 ON FESTIVAL Diritti umani: 3 film-denuncia agli Orti Giuli PREMERE il pulsante «on» agli Orti Giuli. E questa volta ad accendersi è il cinema. Istruzioni per l'uso del secondo evento, atteso per il weekend (domani, sabato e domenica), dell'On Festival della Provincia, il contenitore dei giovani per i giovani, e non solo,

En Honduras se radicaliza el control y hay más protestas ( da "Razòn, La" del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: aseguró el director del Centro para la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan Almendares, en una conferencia de prensa por teléfono desde Honduras, según la agencia. El activista aseguró que los militares se están llevando incluso a menores de edad para incorporarlos al Ejército en poblados rurales de Olancho, El Progreso y Colón.

Libro dei Willke e Piedi preziosi ( da "Avvenire" del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Questo il tema: 'Bioetica globale, Scienza, Religioni e Diritti umani in dialogo. Le lezioni di oggi, a partire dalle 8.30 saranno svolte da Adriano Bompiani, Laura Palazzani e Victor Pajares. Domani, sempre a partire dalle 8.30 lezioni saranno svolte da Carlo Casini, Fernando Fabò e Alberto Garcia.

DIRITTI UMANI/ NAPOLITANO: DIGNITÀ UOMO È VALORE ESSENZIALE ( da "Wall Street Italia" del 02-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani/ Napolitano: Dignità uomo è valore essenziale -->Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del convegno 'Diritto internazionale e diritti dell'uomo in situazioni di conflitto: Caucaso, Balcani, Medio Oriente e Corno d'Africa' organizzato dal Dipartimento di diritto dell'economia dell'Università degli studi di Napoli.

scienze politiche approvata mozione contro il razzismo ( da "Mattino di Padova, Il" del 03-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: corso di laurea in Diritti umani ha spruzzato del deodorante spray perché infastidito dalla puzza emanata, secondo lui, dalla cute di un altro giovane, di nazionalità senegalese. Un avvenimento su cui, al momento, sta indagando la Digos: l'africano, sporgendo una denuncia per ingiuria, ha raccontato al funzionario di turno in Questura di essere stato sottoposto al pubblico scherno.

Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura: e se le vittime fossimo noi? ( da "Blogosfere" del 04-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Lug 09 4 Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura: e se le vittime fossimo noi? Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere Staff alle 07:00 in In evidenza Francesco Russo su SpotX ci segnala l'interessante l'effetto scenico (e morale) dell'ambient media di Acat, un'associazione che si prefigge di cancellare e abolire i sistemi di tortura.

( da "Corriere Alto Adige" del 05-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Corriere dell'Alto Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 05/07/2009 - pag: 7 Diritti umani Euromediterranea, assemblea annuale della Fondazione intitolata al pacifista «Alex Langer, eredità da valorizzare» Girardi: aumenteranno ancora progetti e occasioni di divulgazione BOLZANO La fondazione Alexander Langer incontra la cittadinanza.

Hu Jintao accolto in Italia, mentre il regime continua ad uccidere ( da "Blogosfere" del 06-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: mentre il regime continua ad uccidere Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 13:54 in Diritti umani Il leader maximo della Cina della repressione e della censura approda in Italia per il piu' classico dei tour diplomatici, incontra le massime autorità del nostro sistema istituzionale ed ascolta con la consueta calma le timide critiche agli aspetti piu' brutali del suo regime.

Questo mondo affamato ha bisogno di scelte vere ( da "Trentino" del 07-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Onu per il diritto al cibo, ed oggi consigliere per i Diritti umani. Ciò, mentre da noi oltre un quarto dei bambini hanno problemi di soprappeso. Questo, nell'anno in cui ricorre il 50° della Dichiarazione sui Diritti dei Fanciulli. Scorrendo i dati del rapporto si ha un senso di frustrazione, di tristezza, 110 milioni sono oggi i bambini gravemente malnutriti,

Diritti umani, monito di Napolitano a Jintao ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Esteri Pagina 109 Incontro al Colle Diritti umani, monito di Napolitano a Jintao Incontro al Colle --> ROMA Il giorno dopo il massacro della minoranza uighura nello Xinjiang, il tema del rispetto dei diritti umani è entrato con forza nell'agenda - prettamente economica - della visita italiana di Hu Jintao a Roma.

Countdown G8 ( da "Vita non profit online" del 07-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Napolitano richiama i diritti umani" è lo strillo in prima pagina. A cui segue "Diritti umani, su Hu Jintao il «pressing» di Napoletano" a pag. 4. Il presidente della Repubblica ha fatto presente la questione "con molta delicatezza», ci «è andato con le molle», in un «passaggio breve, ma significativo, in un discorso per altro molto collaborativo»

Democrazia e diritti umani ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 08-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 2009 Democrazia e diritti umani «Oggi un nuovo grido di aiuto ha interpellato le istituzioni dell'Italia e di tutti i Paesi democratici ». La senatrice Albertina Soliani ha partecipato alla commissione Diritti umani del Senato che ha ricevuto Shirin Ebadi, avvocato iraniano, premio Nobel per la pace per il suo impegno in favore dei diritti umani e della democrazia.

Denuncian la extradición de un ex espía ruso que había pedido asilo ( da "Elmundo.es" del 09-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Tortura. La extradición se produjo el pasado día 3. El ciudadano se llama Alexander Dereka, tiene 31 años y es oriundo de Krasnodar, al sur de Rusia. Trabajaba en el Servicio Federal de Seguridad ruso (FSB), sucesor del soviético KGB, y pidió asilo en España porque aseguró estar siendo perseguido por las autoridades rusas como consecuencia de las denuncias y la labor que realizó

un premio nobel a scampia in difesa dei diritti dei bambini - ilaria urbani ( da "Repubblica, La" del 09-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ieri era alla commissione Diritti umani del Senato), terrà un discorso nella sede della Municipalità per Scampìa che, per motivi di sicurezza, non sarà aperta al pubblico. Femminista e prima donna musulmana ad aver ricevuto il Nobel nel 2003, l´avvocata di Teheran alle 18 incontrerà i volontari dell´Unicef al Maschio Angioino,

Europarlamento/ Pronta lista definitiva presidenze... -Rpt ( da "Virgilio Notizie" del 09-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Verdi, due presidenze: Sviluppo e sottocommissione Diritti umani. Gue (Sinistra unitaria europea), una presidenza: Pari opportunità. L'elezione dei presidenti comincerà giovedì 16 gennaio a Strasburgo, con la costituzione delle prime otto commissioni, per proseguire nella settimana successiva a Bruxelles.

un viaggio attraverso i millenni al castello di mazzè dai sotterranei romani alla casaforte del xiii secolo fino al maniero che ospitò il re vittorio emanuele ii - marina paglieri ( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: avanzata austriaca nella Seconda Guerra d´Indipendenza Oggi nel suo sottosuolo ospita il Museo della Tortura, ma offre al visitatore anche il Bosco protetto e il Military Park per chi ha spirito d´avventura MARINA PAGLIERI Un uomo, assorto, osserva una carta geografica e aspetta notizie dal fronte. è il maggio 1859 e quell´uomo è Vittorio Emanuele II.

Diritto all'acqua. Lettera aperta a Barack Obama ( da "Blogosfere" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: America su una questione fondamentale per l'umanità: il diritto all'acqua. ...noi vorremmo sottoporLe quattro ordini di problemi molto semplici: - alle soglie del XXI secolo le istituzioni internazionali si rifiutano ancora di dichiarare l'acqua un diritto umano inalienabile e il suo paese - gli USA - è tra i più decisi sostenitori di tale rifiuto;

Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie ( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi.

Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie ( da "Corriere del Veneto" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi.

Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi.

Europarlamento/ Martedì a Strasburgo inizia la VII ( da "Virgilio Notizie" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: sottocommissione Diritti umani. La Sinistra unitaria europea (Gue), infine, avrà la presidenza della commissione Pari opportunità. La presidenza della commissione Affari economici e finanziari è stata al centro di negoziati molto duri. La commissione dovrà esaminare nei prossimi mesi la legislazione proposta dalla Commissione europea e riguardante la supervisione dei mercati finanziari,

Sri Lanka, il Times denuncia: 1400 morti ogni settimana nel... ( da "Virgilio Notizie" del 10-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: ministro per i Disastri ambientali e i Diritti umani, ha spiegato che "ora la necessità sono differenti" e che "il trasporto dei cadaveri e dei pazienti non è più necessario". La Croce Rossa ha dovuto abbandonare il presidio di Trincomalee dove sono stati curati più di 30 mila civili, durante l'evacuazione dalle zone del conflitto, e quello di Batticaloa,

Birmania, riparte il processo a Suu Kyi ( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18 Diritti umani Birmania, riparte il processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di distanza dall'appello lanciato dagli Usa (e ignorato dalla giunta militare al governo) di cancellare le accuse contro la premio Nobel.

Diritti umani calpestati ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 11-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani calpestati II Ci sono Paesi, al mondo, in cui i diritti umani sono tutt'altro che una realtà e all'Occidente democratico spetta il compito di tenere alta l'attenzione, ribadendo il suo «no» alla loro violazione. E' con questo spirito che ieri il gruppo «Impegno per Parma» ha organizzato un incontro al quale ha chiamato,

Birmania, riparte il processo a Suu Kyi ( da "Corriere del Veneto" del 11-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18 Diritti umani Birmania, riparte il processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di distanza dall'appello lanciato dagli Usa (e ignorato dalla giunta militare al governo) di cancellare le accuse contro la premio Nobel.

Baghdad in bilico tra guerra e futuro ( da "Manifesto, Il" del 13-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: dei diritti umani o dei diritti delle donne, tutte molto attive ma senza clamore. In questo momento è particolarmente rischioso parlare apertamente di violazioni dei diritti umani, i timori sono aumentati dopo l'assassinio, il 12 giugno, del leader del Blocco islamico sunnita in parlamento, Harith al Obeidi,

Auditorium al Foro Boario? Affascinante ma impossibile Leggo solo oggi la lettera ap... ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 13-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Paolo Giaretta Violazione dei diritti umani in Cina: silenzio ingiustificato Almeno 156 persone morte, 900 ferite e 1400 arrestate secondo le fonti governative. Quelle non ufficiali, parlano di numeri ben più elevati. Ancora una volta è finita nel sangue l'ennesima repressione messa in atto dalla Cina contro qualunque manifestazione anti-

Al via il "Salento finibus Terrae" con tanti corti ( da "TGCom" del 14-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Diritti umani e Mondo Corto. I vincitori di ogni sezione vinceranno il premio Ben Hur, realizzato dal maestro Adriano de Angelis. Alla segreteria del film festival sono pervenuti almeno 800 cortometraggi, dei quali, quelli selezionati sono 150 giunti da ogni parte del mondo: Italia, Francia , Spagna, Belgio fino ad arrivare a Nepal,

Le foto dei diritti negati ( da "Trentino" del 15-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Da domani la mostra alla fondazione Caritro e il dono di un Mandala di Pace Le foto dei diritti negati Iniziativa arricchita dalla presenza di sei monaci TRENTO. Da domani al 23 luglio, l'associazione Samten ChÖling onlus invita a visitare la mostra fotografica «Diritti umani: quali?» nella sala della fondazione Caritro in via Garibaldi.

SANTUARIO DELLE LASTE Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50 ... ( da "Trentino" del 16-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: DIRITTI UMANI: QUALI? Alle 16, alla Fondazione Caritro, in via Garibaldi 32, inaugurazione della mostra fotografica itinerante "Diritti umani: quali?". L'associazione Samten ChÖling Onlus organizza un'esposizione che, dai diritti violati del popolo tibetano, allarga lo sguardo su testimonianze provenienti da altre parti del mondo.

Trento 16 Non solo Tibet Fondazione Caritro (via Garibaldi) ( da "Adige, L'" del 16-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Inaugurazione della mostra fotografica e inizio del ciclo di incontri dal titolo «Diritti umani: Quali? - Realtà dei diritti umani e spunti per la loro applicazione»: dal Tibet al resto del mondo. Con Michele Nardelli (Forum per la Pace), Gunther Cologna (consigliere Italia-Tibet), Toni Brandi (presidente Laogai Research Foundation Italia) e Gianni Festini Brosa (Samten Choling Onlus).

Europarlamento/ Mazzoni (Pdl) presidente commissione ( da "Virgilio Notizie" del 16-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: Le commissioni dell'Europarlamento sono in tutto 20, più due sottocommissioni (Sicurezza/Difesa e Diritti umani). Altre due commissioni temporanee (sulla crisi economico-finanziaria e sulla riforma del bilancio Ue) saranno costituite dall'Europarlamento dopo l'avvia della legislatura.

la settimana dei diritti e i doveri da rispettare - nando dalla chiesa ( da "Repubblica, La" del 17-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: provvisorio) di una lunga e faticosa vicenda umana, ha allineato dietro di sé generazioni di princìpi che nessuno saprebbe seriamente mettere in discussione, se non che è la realtà stessa a farlo, si tratti delle nuove schiavitù o del risorto mito della censura. Diritti umani e diritti civili, diritti sociali e diritti religiosi.

Il Napoli vince il mini campionato della solidarietà ( da "Giornale.it, Il" del 17-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: fondi da destinare a un progetto per la diffusione dei Diritti umani. Il tifoso napoletano si è così aggiudicato il diritto di assistere a una partita di prima fascia accanto al presidente del Napoli e a una visita allo stadio nel pre-partita sborsando la non modica cifra di 2850 euro. «Sono felice di essere riuscito ad ottenere questa eccezionale opportunità - ha detto il vincitore,

Omicidio Estemirova: mistero russo ( da "Blogosfere" del 17-07-2009)
Argomenti: Diritti umani

Abstract: 50 in Diritti umani Dopo Anna Politkovskaya, Aleksander Litvinenko, Anastasia Baburova e Stanislav Markelov, a cadere nel baratro di morte figlio dell'ultima guerra di Cecenia è un'altra giornalista, Natalya Estemirova. Cominciano ad essere tante, troppe le vittime tra coloro che hanno indagato e cercato di fare luce sulle stragi commesse in Cecenia da alcuni alti gradi dell'


Articoli

Modena per "Amnesty" (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 01-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Attiva una sezione locale della grande organizzazione internazionale Modena per "Amnesty" Samantha Moretti: «Lavoriamo contro le povertà» Diritti umani uguale meno povertà. E' lo slogan della nuova campagna targata Amnesty International, "Io pretendo dignità'', in cui anche Modena fa la propria parte. Presso il pub Mr Brown di via Gallucci a Modena i responsabili di Amnesty International - gruppo Italia 064 di Modena sono stati impegnati nel lancio della campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della povertà. Povertà intesa come negazione dei diritti umani. Lo afferma Samantha Moretti, vice responsabile di Amnesty International gruppo Italia 064 di Modena, la quale aggiunge: «Io pretendo dignità è una campagna che è stata lanciata in occasione del lancio del rapporto annuale 2009 e che ha un obiettivo pretenzioso, ovvero cercare di fare un'operazione sulle coscienze, cercare di pervenire al concetto di povertà legata al rispetto dei diritti umani. La Fao denuncia che in questi periodo di crisi economica si è toccato il miliardo di persone che soffrono la fame». Impossibile rimanere indifferenti nei confronti di simili dati che l'associazione "utilizza'' per non distogliere l'attenzione verso un tema che sembra estraneo al mondo occidentale, ma che interessa una buona fetta di mondo. «Amnesty International - prosegue la Moretti - cerca di declinare la sua campagna in tre punti: la mortalità materna, la responsabilità sociale delle imprese e gli insediamenti abitativi precari. Nei paesi in via di sviluppo una donna su sette muore di mortalità materna e in molti paesi il ruolo della madre è centrale per la sopravvivenza del nucleo familiare. Un miliardo di persone nel mondo vive in insediamenti abitativi precari fra bidonville, baraccopoli, tendopoli, favelas. Ma il dato che ci ha colpito è che milioni di bambini non sono neanche registrati all'anagrafe quando vivono in questi insediamenti e questo significa che non hanno nessun tipo di diritto. Amnesty International cerca quindi di tenere alta l'opinione pubblica e di fare azione di lobby sui governi, per far si che i governi si prendano carico delle proprie responsabilità, nel rispetto dei trattati internazionali ratificati ad esempio e mettere in moto un'azione legislativa tale per cui si legiferi sempre in modo da mantenere al centro il discorso dei diritti umani nel mondo». La Moretti è vice responsabile del gruppo di Modena, presente sul territorio da oltre vent'anni. Anni durante i quali ha tentato di rendersi il più possibile visibile, con serate, conferenze, educazione all'interno delle scuole. E il tutto autofinanziandosi, non potendo richiedere "per statuto'' nessun contributo né pubblico né privato. Ciò che l'associazione chiede è un contributo umano, che si esplichi ad esempio con la firma degli appelli lanciati, che sono alla base del lavoro di Amnesty International «perché - ci spiega Samantha Moretti - possono avere un peso rilevante sulle decisioni che possono prendere i governi». La sede del gruppo di Modena è in via Ganaceto 45, presso la Casa per la pace e «organizza - precisa Moretti - ogni 15 giorni riunioni a cui tutti possono partecipare». E per settembre il gruppo ha organizzato giornate di attivismo. (Felicia Buonomo)

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Lamezia Terme, il Soroptmist: presentato un opuscolo sull'educazione alla salute (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 01-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Primo piano Lamezia Terme, il Soroptmist: presentato un opuscolo sull’educazione alla salute 1 luglio 2009 LAMEZIA TERME. Un opuscolo informativo sulla prevenzione e sull’educazione alla salute, una sorta di vademecum tascabile da utilizzare e consultare come pronto intervento nei casi di emergenza e di disagio sociale, nei casi di violenza contro le donne: violenza non solo fisica ma anche morale e psicologica. È quanto realizzato dal Soroptimist Club di Lamezia Terme e presentato in anteprima in occasione del convegno “Donne in salute, donne per la salute” che si è svolto al Teatro Umberto a Lamezia. L’opuscolo, tradotto anche in arabo e in inglese per le donne straniere presenti in città e nell’hinterland, fornisce notizie utili circa i consultori familiari, i centri sanitari e i centri di accoglienza del comune di Lamezia, cui rivolgersi in caso di necessità; numeri e indirizzi delle forze dell’ordine a cui rivolgersi per sporgere denuncia e degli asili nido comunali a cui le donne possono affidare i loro bimbi nei primi anni di vita. Il vademecum, che sarà distribuito gratuitamente a settembre alla popolazione, è stato realizzato nell’ambito delle attività svolte dal club nell’area programma “Diritti umani e condizione femminile”. All’incontro, moderato dalla giornalista Luigina Pileggi, hanno relazionato Maria Paola Montesi, responsabile del Centro screening dei tumori femminili di Lamezia, che ha spiegato l’importanza della prevenzione. In tre anni di attività infatti molte sono le vite salvate grazie ai programmi di screening; l’assessore alle Politiche sociali e Pari opportunità Elvira Falvo, che ha sottolineato l’attività svolta nell’ambito dei servizi sociali, soprattutto per quanto riguarda i servizi integrati socio-sanitari, grazie soprattutto all’attuazione del Piano di Zona. Mentre Lucia Greco coordinatrice dell’area programma Salute del Soroptimist ha poi illustrato l’opuscolo “Prevenzione al femminile”. Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Marsela Djegsi, mediatore culturale al Centro per l’Impiego di Lamezia, che da giovane albanese ha raccontato la sua esperienza di integrazione, e soprattutto le difficoltà che spesso le donne straniere incontrano in città, soprattutto nell’ambito sanitario.

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El gobierno de facto conculca libertades constitucionales (sezione: Diritti umani)

( da "Clarin, El" del 02-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

LO DISPUSO EL CONGRESO: SUPRIMIO DERECHO DE REUNION Y DE INFORMACION El gobierno de facto conculca libertades constitucionales Por: TEGUCIGALPA. ENVIADO ESPECIAL E l gobierno de facto de Honduras parece dispuesto a redoblar la apuesta: ayer, no solo rechazó el ultimatum de la OEA (ver págs. 24 y 25) sino que avanzó totalmente sobre las libertades individuales. El Congreso, el mismo que el domingo primero aceptó una renuncia inexistente de Manuel Zelaya y luego lo destituyó, aprobó ayer la supresión de garantías constitucionales, entre las que se destacan la libertad de reunión, de circulación, de domicilio, de acceso a la información y el derecho a no ser detenido por más de 24 horas, por un plazo de 72 horas y entre las 10 de la noche y las 5 de la mañana, lapso en el que rige el toque de queda. El nivel de desinformación que hay aquí, donde los grandes medios solo difunden información del gobierno, generó una fuerte preocupación porque esas decisiones se parecen mucho a la instalación de un Estado de Sitio. La medida, dijo el gobierno de facto, apunta a mantener la tranquilidad, aunque algunos opositores sostuvieron que lo que intenta es amedrentar a la población para que cesen las marchas de protesta contra Roberto Micheletti. Ayer, en esta capital, hubo una larga marcha en apoyo a Manuel Zelaya, que en principio iba a dirigirse a la Casa Presidencial en la colonia Tepeyac, sede del gobierno, pero que ante la fuerte presencia militar optó por manifestarse por la Alameda y por la Avenida Juan Pablo II, al grito de "Fuera Micheletti" y "Que vuelva Mel", apodo del derrocado presidente hondureño. Bajo banderas de organizaciones sociales, unos 3.000 manifestantes evitaron confrontar con las fuerzas de seguridad, mientras la marcha era seguida desde lo alto por un helicóptero del ejército y otro de la policía. "Vamos a incrementar las marchas hasta el sábado, cuando vence el plazo de la OEA para que esta dictadura restituya a Zelaya en el poder", dijo a Clarín Pedro Miguel, un estudiante que marchaba a la cabeza de la manifestación. Las organizaciones agrupadas en el Bloque Popular dijeron que marcharán al aeropuerto para proteger un eventual regreso de Zelaya. El cerco informativo impide saber con precisión qué es lo que ocurre en los alrededores de Tegucigalpa, y en el interior del país. Pero, poco a poco, comienzan a circular mails, mensajes de texto, blogs y hasta comunicaciones con el exterior, en donde opositores al gobierno de facto denuncian atropellos de las FF.AA., detenciones arbitrarias y bloqueo de carreteras. "Se está secuestrando nuevamente a los jóvenes para un servicio compulsivo porque ya el Ejército no puede contener las protestas populares", aseguró en Costa Rica el director del Centro para la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan Almendares. El sacerdote Ismael Moreno denunció que varios medios han sido allanados e intervenidos por las tropas. A la Radio Progreso de Yoro, dirigida por sacerdotes jesuitas, ingresaron 25 soldados. TamaÑo de textoEnviar

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Immigrazione, respinti altri 89 clandestini (sezione: Diritti umani)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 02-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Immigrazione, respinti altri 89 clandestini --> Giovedì 02 Luglio 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print Altri 89 migranti sono stati respinti in Libia dopo essere stati intercettati martedì scorso nel canale di Sicilia, a 33 miglia di Lampedusa. Fra questi, anche nove donne e tre bambini. Un nuovo caso che solleva critiche da organismi internazionali e associazioni. Sotto accusa è ancora la politica migratoria del governo, che impedirebbe le procedure per la richiesta di asilo. In un primo momento si era appreso che gli 89 migranti erano stati lasciati su una piattaforma dell'Agip di fronte alle coste libiche, da dove poi una motovedetta li aveva portati sulla terra ferma in Libia. La Marina militare italiana ha invece precisato che, dopo averli raccolti in mare, il pattugliatore «Orione» li ha trasbordati su una motovedetta libica. Il governo ha scelto, dunque, di nuovo la strada del respingimento, contro cui non sono mancate le polemiche. Contro queste procedure punta il dito Thomas Hammarberg, commissario per i Diritti umani del Consiglio d'Europa. «Il ministro dell'Interno - dice - rende praticamente impossibile l'accesso alla richiesta d'asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno. Questa situazione non può continuare». Se questi respingimenti andranno avanti - assicura - le istituzioni europee interverranno. Critiche anche dall'Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr): «È preoccupante vedere - afferma la portavoce Laura Boldrini - che la gestione dei flussi di migranti e dei richiedenti asilo nel Mediterraneo sia stata delegata alla pratica dei respingimenti, che sono quindi diventati la soluzione adottata dal governo per ridurre il numero degli arrivi via mare. In questo approccio non viene tenuto in alcun conto che vi sono alte probabilità che tra le persone respinte vi siano richiedenti asilo, rifugiati, minori e donne incinte. Tutti soggetti, cioè, che in base alla legge sono inespellibili». Secondo Filippo Miraglia, responsabile immigrazione dell'Arci, «il diritto d'asilo in Italia è di fatto cancellato». Purtroppo per il governo, «in Italia vige una Costituzione e una legge che ratifica, dal 1956, la Convenzione di Ginevra, che tutela il diritto d'asilo. Questo vale per tutti, anche per questo governo». Miraglia rivolge anche un appello alla coscienza degli italiani e della stampa perché «si ricordino del rischio di un ritorno al passato quando le persone, se non la pensavano come chi governava, venivano ammazzate». Quello odierno sarebbe il quarto respingimento per circa seicento persone complessivamente rispedite sulle coste africane. Il primo caso si è avuto lo scorso 7 maggio: circa 230 migranti soccorsi su tre barconi nel canale di Sicilia e riportati in Libia. Il giorno dopo un altro barcone con circa ottanta persone a bordo, in difficoltà non lontano dalle coste libiche, è stato rimorchiato nel porto di Tripoli da un mezzo italiano in servizio presso una piattaforma dell'Eni. Il 10 maggio, il pattugliatore «Spica» della Marina ha riportato in Libia oltre duecento persone, che erano state intercettate e soccorse nel canale di Sicilia. Infine, ieri, 89 migranti sono giunti a Tripoli respinti dalle nostre coste. 02/07/2009 nascosto-->

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ON FESTIVAL Diritti umani: 3 film-denuncia agli Orti Giuli (sezione: Diritti umani)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 02-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

PESARO PRIMO PIANO pag. 3 ON FESTIVAL Diritti umani: 3 film-denuncia agli Orti Giuli PREMERE il pulsante «on» agli Orti Giuli. E questa volta ad accendersi è il cinema. Istruzioni per l'uso del secondo evento, atteso per il weekend (domani, sabato e domenica), dell'On Festival della Provincia, il contenitore dei giovani per i giovani, e non solo, che propone una riflessione su «grandi temi» sociali e culturali, dai diritti umani alla legalità, dall'ambiente all'economia sostenibile, fino alla pace. La finestra illuminata sul grande schermo si chiama «Shining», questo il titolo della rassegna, e propone tre pellicole denuncia che parlano di esistenze violate. Proiezioni alle 21,30, ingresso gratuito. Si comincia domani con «Taxi to the Dark Side» del regista Alex Gibney (Usa, 2007). Premiata come miglior documentario al Tribeca film festival, la pellicola fa rivivere l'omicidio del tassista afgano Dilawar avvenuto nella base militare americana di Bagram. Sabato sera è invece la volta di «Per uno solo dei miei due occhi» (Francia-Israele 2005), un film di Avi Mograbi che mette a fuoco la crisi tra Israele e Palestina vista attraverso gli occhi dei palestinesi. Terzo appuntamento domenica con "Workingman's death" (Austria-Germania 2005) di Michael Glawogger. Un documento sul lavoro manuale nel mondo: dai minatori in Ucraina, agli addetti ai sulfuri in Indonesia, Nigeria, Pakistan, dagli operai dell'acciaio in Cina, fino ai lavoratori della civilizzata Germania. Ogni film sarà presentato da Tommaso Capolicchio, autore e sceneggiatore, figlio del noto regista Lino Capolicchio.

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En Honduras se radicaliza el control y hay más protestas (sezione: Diritti umani)

( da "Razòn, La" del 02-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

En Honduras se radicaliza el control y hay más protestas Medidas • El gobierno de Martinelli reforzó el toque de queda. Hay denuncias de reclutamiento militar forzoso y de agresión a los medios. * EN TEGUCIGALPA • Los partidarios de Zelaya detienen a un policía encubierto infiltrado en su marcha y muestran su pistola. Varias movilizaciones se dieron ayer en ese país. Imprime esta nota Recomienda esta nota Recomienda en Facebook Opiniones sobre esta Nota El Gobierno instalado en Honduras reforzó desde ayer el toque de queda y radicalizó algunas medidas de control, mientras que la censura y las agresiones a la prensa continúan en medio de protestas a favor y en contra del presidente destituido el domingo, Manuel Zelaya.El Congreso de Honduras, a instancias del Gobierno, reforzó ayer el toque de queda, con la supresión de garantías individuales y colectivas y con la prohibición del ejercicio de derechos como los de asociación, circulación e información, informó el periodista Pablo Ordaz a El País de Madrid. “Las nuevas medidas, cuyo cumplimiento será velado por el Ejército, elevan aún más si cabe la tensión en el país centroamericano, bajo la lupa de la comunidad internacional que rechaza otorgar legitimidad al nuevo Gobierno salido del golpe de Estado y exige el regreso y la restitución en el cargo del presidente depuesto Manuel Zelaya”, reportó el diario español. El gobierno de Roberto Micheletti también endureció el toque de queda hasta el viernes y los límites a los movimientos son ahora entre las 21.00 y las 5.00, hora local. Esa medida también obligó a suspender algunos vuelos y a modificar el horario de otros en los aeropuertos . Mientras que desde San José, en Costa Rica, la agencia AFP informó que hasta ese país llegaron denuncias de activistas de Derechos Humanos sobre detenciones arbitrarias, reclutamiento militar forzoso y represión contra medios independientes en Honduras. “Se está secuestrando nuevamente a los jóvenes para un servicio compulsivo porque ya el Ejército no puede contener las protestas populares”, aseguró el director del Centro para la Prevención y Tratamiento de Víctimas de Tortura, Juan Almendares, en una conferencia de prensa por teléfono desde Honduras, según la agencia. El activista aseguró que los militares se están llevando incluso a menores de edad para incorporarlos al Ejército en poblados rurales de Olancho, El Progreso y Colón. También hay denuncias de censura a los medios de comunicación. El sacerdote Ismael Moreno aseguró que varios medios fueron allanados e intervenidos por las tropas. A la Radio Progreso de Yoro, dirigida por sacerdotes jesuitas, ingresaron 25 soldados, “nos obligaron a salir y nos amenazaron con que si seguíamos transmitiendo nos iban a destruir los equipos”, dijo Moreno. En tanto que la agencia EFE informó de al menos 42 personas que fueron detenidas por no acatar el toque de queda impuesto desde el pasado domingo. Sin embargo, pese al control militar en las calles las protestas en favor y en contra de Zelaya continúan en ese país. Cerca de 300 miembros de organizaciones populares se concentraron frente a una entrada posterior de la Casa Presidencial en Tegucigalpa para exigir el regreso del depuesto mandatario, informó EFE. Por otro lado, según el diario hondureño El Heraldo, ayer también salieron a manifestarse en favor del Gobierno dirigido por Micheletti gente de la región de Choluteca. TESTIMONIOS A favor • “No vamos a dejar que los exaltados impidan a Mel (Manuel Zelaya) regresar”, dice Laura Pérez, un ama de casa de 48 años. “Si es necesario, me voy a ir al aeropuerto con mis hijos para asegurar que se pueda bajar del avión”, afirma. En contra • “Mientras no haya paz, no habrá trabajo y eso es peor para todos”, dice Ernesto Pérez, un camionero que está en contra del regreso del Presidente destituido, según AFP.

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Libro dei Willke e Piedi preziosi (sezione: Diritti umani)

( da "Avvenire" del 02-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

E' VITA 02-07-2009 IN BREVE Bioetica, corso a Roma È iniziato lunedì a Roma presso la Pontificia Università Regina Apostolorum l'ottavo corso estivo di bioetica. Questo il tema: 'Bioetica globale, Scienza, Religioni e Diritti umani in dialogo. Le lezioni di oggi, a partire dalle 8.30 saranno svolte da Adriano Bompiani, Laura Palazzani e Victor Pajares. Domani, sempre a partire dalle 8.30 lezioni saranno svolte da Carlo Casini, Fernando Fabò e Alberto Garcia. Per info telefonare ai numeri 0666543931 o 3389656333 o scrivere a edileo@upra.org; WEB: www.upra.org Concorso, Arte per la Vita Sabato, Troia (Foggia), scadrà il termine per la partecipazione alla seconda edizione del Concorso 'L'arte per la Vita'. L'evento è organizzato dall'Università Popolare della Terza Età "Madre Teresa di Calcutta", in collaborazione con una serie di associazioni tra le quali il Mpv italiano e con il patrocinio della Provincia di Foggia. Tema del concorso di quest'anno: 'La forza della Vita nella Sofferenza'.È possibile partecipare con opere di pittura, scultura, decorazione e incisione, La mostra degli elaborati pervenuti e la stessa premiazione si terranno a Troia, nel mese di luglio 2009. Per informazioni scrivere all'Ufficio stampa Consorzio OPUS: info@consopus.it Libro dei Willke e Piedi preziosi I 'Piedi preziosi', le spille (perfette riproduzioni dei piedi di un bimbo a dieci settimane dal concepimento), che dagli Usa vengono diffusi in tutto il mondo per denunciare la realtà dell'aborto, continuano il loro cammino anche in Italia. Come riceverli? Vengono spediti dagli 'Amici per la vita' a chi richiede il 'Manuale sull'aborto' di Jack e Barbara Willke. È sufficiente versare Euro 7,85 sul conto corrente postale n. 14600209 intestato alla 'Cooperativa Amici per la vita, Casella postale 1477, 20100 Milano'. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.amicivita.it o scrivere a: info@amicivita.it.

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DIRITTI UMANI/ NAPOLITANO: DIGNITÀ UOMO È VALORE ESSENZIALE (sezione: Diritti umani)

( da "Wall Street Italia" del 02-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Diritti umani/ Napolitano: Dignità uomo è valore essenziale -->Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del convegno 'Diritto internazionale e diritti dell'uomo in situazioni di conflitto: Caucaso, Balcani, Medio Oriente e Corno d'Africa' organizzato dal Dipartimento di diritto dell'economia dell'Università degli studi di Napoli.

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scienze politiche approvata mozione contro il razzismo (sezione: Diritti umani)

( da "Mattino di Padova, Il" del 03-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina 20 - Cronaca Scienze politiche Approvata mozione contro il razzismo Sradicare i comportamenti razzisti, manifesti o latenti che siano, allontanare i pregiudizi e scongiurare le discriminazioni sociali, mal giustificate dal diverso colore della pelle o esaltate dalle differenze etniche e culturali. All'unanimità, mercoledì pomeriggio scorso, professori e studenti di Scienze politiche hanno approvato una mozione contro il razzismo. A partire da ottobre, e durante tutto il prossimo anno di studi, la facoltà si farà promotrice di un messaggio educativo allargato alla comunità non accademica attraverso dibattiti e convegni aperti a chiunque. E' questo il frutto di un profondo esame di coscienza scaturito da un episodio verificatosi tra il 10 e l'11 giugno all'interno dell'aula studio di Galleria Tito Livio, in cui un ragazzo iscritto al corso di laurea in Diritti umani ha spruzzato del deodorante spray perché infastidito dalla puzza emanata, secondo lui, dalla cute di un altro giovane, di nazionalità senegalese. Un avvenimento su cui, al momento, sta indagando la Digos: l'africano, sporgendo una denuncia per ingiuria, ha raccontato al funzionario di turno in Questura di essere stato sottoposto al pubblico scherno. Perché, ad accompagnare il gesto, ci sarebbero state parole d'umiliazione. «Rispetto al dibattito sviluppatosi in questi giorni in merito a possibili comportamenti razzisti avvenuti in Università - si legge nella mozione - il consiglio di facoltà si impegna ad offrire strumenti più efficaci per il riconoscimento e l'eventuale denuncia di ogni forma di discriminazione». «I docenti delle materie più affini - prosegue così il documento - proporranno formule didattiche interattive e confronti pubblici volti a problematizzare il razzismo e le sue manifestazioni nella società contemporanea». Soddisfatto, il preside Gianni Riccamboni, che fin da subito si è preso carico dell'analisi del «caso» aula studio, precisa che si tratta di «una decisione unanime, che ha coinvolto, oltre ai prof, i rappresentanti degli studenti e i ragazzi del Collettivo». E aggiunge: «Scienze politiche è da sempre impegnata a combattere le disuguaglianze in difesa del prossimo attraverso il dialogo e la conoscenza». (Morena Trolese)

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Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura: e se le vittime fossimo noi? (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 04-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lug 09 4 Azione dei Cristiani per l'Abolizione della Tortura: e se le vittime fossimo noi? Pubblicato da Eleonora Bianchini, Blogosfere Staff alle 07:00 in In evidenza Francesco Russo su SpotX ci segnala l'interessante l'effetto scenico (e morale) dell'ambient media di Acat, un'associazione che si prefigge di cancellare e abolire i sistemi di tortura. "Le vitime sono proprio persione come me e te", è il messaggio dell'adesivo speciale che va a rivestire il retro dei sedili, a prescindere che siano di un cinema o di un mezzo pubblico. L'operazione è di Advico Y&R Zurigo. Guarda lo spot qui!

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(sezione: Diritti umani)

( da "Corriere Alto Adige" del 05-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere dell'Alto Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 05/07/2009 - pag: 7 Diritti umani Euromediterranea, assemblea annuale della Fondazione intitolata al pacifista «Alex Langer, eredità da valorizzare» Girardi: aumenteranno ancora progetti e occasioni di divulgazione BOLZANO La fondazione Alexander Langer incontra la cittadinanza. Nel corso della programmazione di Euromediterranea 2009, la Onlus bolzanina ha tenuto, presso la sede del vecchio municipio di Via Portici, la sua canonica assemblea annuale, la quale, oltre a dirimere questioni burocratiche proprie dell'ente, è servita per rendere note a tutti i partecipanti le attività svolte nel corso degli ultimi dodici mesi. Tre i filoni principali lungo i quali la fondazione ha concentrato i propri sforzi: mediazione dei conflitti, progetto «Adopt Srebrenica»» e promozione culturale. «Nel corso dell'anno spiega Rainer Girardi, vicepresidente della fondazione abbiamo promosso numerose iniziative legate alla mediazione dei conflitti, le quali, principalmente, hanno riguardato l'ambiente scolastico attraverso incontri tenutisi assieme agli alunni. Con l'attività legata a Srebrenica, città teatro del terribile massacro del 1995 da parte delle truppe serbo bosniache, si cerca, grazie alla continua e proficua collaborazione con amministrazioni del posto, di favorire la riuscita di un dialogo concreto tra la popolazione, che superi le etnie e le difficoltà oggettive presenti nella zona. Per quanto concerne l'attività culturale, invece, tra i vari argomenti trattati interessante può essere il lavoro portato avanti in relazione all'anno hoferiano: un'analisi di due figure paragonabili, ma anche antagoniste, come Andreas Hofer, da una parte, e Michael Gaismayr, dall'altra » . Tanto il lavoro fatto, ma altrettanti gli obiettivi per il prossimo futuro. La fondazione, infatti, intende intensificare la propria attività in merito alla mediazione dei conflitti, tematica da sviluppare costantemente, arricchire i motivi di interesse attorno ad Euromediterranea e sviluppare nuovi e variegati incontri sul territorio per farsi conoscere ancora di più tra la gente: «La mediazione dei conflitti continua Rainer Girardi rappresenta una di quelle attività attorno alle quali vogliamo dedicare ancora molto nel futuro ed allargare la cerchia degli interventi. Ci sarà molto lavoro anche per quanto concerne il futuro di Euromediterranea e poi l'obiettivo è quello di integrarsi ancora di più con la popolazione: ora abbiamo prodotto alcuni volumi sia sulla fondazione che sulle manifestazioni a noi correlate, ma prossimamente vorremmo promuovere nuovi incontri, ad esempio come questo, per avere un dialogo costante con il cittadino, informandolo ancora di più su quanto il nostro ente rappresenti » . Al termine dell'assemblea è poi proseguito il programma di Euromediterranea 2009. Nel tardo pomeriggio è infatti intervenuta l'iranista e islamologa Anna Vanzan, accompagnata dalle letture di Barbara Zingerle e Sabri Najafi, mentre in serata, presso l'archivio storico delle donne in piazza Parrocchia, è stato proiettato il film «Il giorno in cui sono diventata donna», incentrato sulla delicata condizione femminile in Iran. Paolo Gaiardelli Cimitero nei Balcani Un triste teatro di morte a Srebrenica «Accogliere gli stranieri» BOLZANO «Da una parte il premio Nobel iraniano Shirin Ebadi, dall'altra il ministro degli Interni Roberto Maroni. Bolzano vive oggi una contraddizione lacerante». È l'opinione di Pax Christi, che ovviamente contesta al governo il «pacchetto sicurezza» con il nuovo reato di clandestinità: «Pax Christi si stringe intorno all'appello della Ebadi e rifiuta con forza la politica del respingimento e della criminalizzazione dell'immigrazione clandestina». Citando il vescovo Golser, «considera obbligo morale la continuità di una linea di accoglienza». Pax Christi

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Hu Jintao accolto in Italia, mentre il regime continua ad uccidere (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 06-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lug 09 6 Hu Jintao accolto in Italia, mentre il regime continua ad uccidere Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 13:54 in Diritti umani Il leader maximo della Cina della repressione e della censura approda in Italia per il piu' classico dei tour diplomatici, incontra le massime autorità del nostro sistema istituzionale ed ascolta con la consueta calma le timide critiche agli aspetti piu' brutali del suo regime. Nel frattempo, in Cina va in scena l'ennesimo episodio di cruenta repressione, questa volta nella regione dello Xinjiang, dove alcune settimane fa due ughuiri, etnia di origine turca e religione prevalentemente musulmana, sono rimasti uccisi negli scontri avvenuti in quei giorni tra cinesi e ughuiri. Gli scontri avvenuti nella giornata di ieri e protrattisi fino a tarda notte, hanno coinvolto manifestanti ughuiri, giovani cinesi ed una cospicua rappresentanza di forze di polizia e dell'esercito. Secondo le prime ricostruzioni, esercito e polizia cinesi sarebbero intervenuti brutalmente sparando sulla folla dei manifestanti e provocando la morte di almeno 140 persone, il ferimento di altri 800 ed un numero imprecisato di arresti. Tra i morti, anche almeno un rappresentante delle forze dell'ordine.

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Questo mondo affamato ha bisogno di scelte vere (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 07-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

IL VERTICE DELL'AQUILA Questo mondo affamato ha bisogno di scelte vere dalle Agenzie delle Nazioni Unite specializzate in campo agricolo ed alimentare quali la Fao, il Wfp e l'Ifad, sono terrificanti: ogni 5 secondi muore di fame un bambino, "e questo deve essere chiamato con il suo nome: assassinio", afferma Jean Ziegler già relatore speciale dell'Onu per il diritto al cibo, ed oggi consigliere per i Diritti umani. Ciò, mentre da noi oltre un quarto dei bambini hanno problemi di soprappeso. Questo, nell'anno in cui ricorre il 50° della Dichiarazione sui Diritti dei Fanciulli. Scorrendo i dati del rapporto si ha un senso di frustrazione, di tristezza, 110 milioni sono oggi i bambini gravemente malnutriti, circa 120 quelli malnutriti, e circa 130 milioni quelli a grave rischio della fame. Questo, mentre noi assistiamo alla sagra degli sprechi. Due i dati recenti: in Italia ogni giorno si buttano nelle immondizie 42 mila quintali di cibo, corrispondenti al 15% del cibo preparato, (nelle mense il 18%), negli Usa il cibo buttato supera ogni giorno i 220 mila quintali e corrispondente al 25% del cibo preparato. Con i soli prodotti buttati in Italia - con tutti i problemi che creano alle discariche - si potrebbero sfamare 3 milioni di persone! Purtroppo in un mondo che consuma le notizie come l'aria, senza lasciare traccia, la grave denuncia delle Agenzie dell'Onu dei giorni scorsi, ha fatto discutere per meno di ventiquattro ore, ma solo perché per la prima volta nella storia si è superata la cifra di un miliardo di affamati. E questa volta, ricorda il direttore della Fao Jacques Dionf, non c'entrano né guerre né carestie particolari, ma la situazione è stata creata esclusivamente dall'uomo. La crisi del cibo, ricorda Ziegler, ha due motivi principali: la speculazione sui beni di alimentazione primaria, che ha fatto crescere i prezzi dei cereali di base fino a farli quasi raddoppiare nell'arco di pochi mesi, fra il 2007 ed il 2008, ma poi, mentre da noi finita la bolla speculativa, i prezzi delle materie prime si sono quasi dimezzati in un anno, nei paesi impoveriti sono aumentati ulteriormente del 20-25% creando problemi enormi per l'alimentazione dei miliardi di persone povere. Ancora una volta con 265 milioni di affamati è l'Africa Subsahariana, a detenere percentualmente il record delle persone senza cibo, con una percentuale di un terzo degli abitanti. La cifra più grossa si trova ancora in Asia-Oceania, con 642 milioni di persone che soffrono la denutrizione, ma percentualmente la cifra è più bassa perché si trovano all'interno di una popolazione di oltre 4 miliardi di persone. Ma, causa la crisi morde anche nei paesi ricchi dove è aumentato più che altrove la percentuale di chi soffre la fame, la cifra è significativa in quanto supera i 15 milioni di persone, con un aumento del 15,4% nell'arco di un anno. Ebbene, cosa propone la Fao? Un altro Summit a Roma a novembre dei capi di Stato. Abbiamo avuto la ventura di partecipare ad un analogo summit nel 1996, in quell'occasione le persone che soffrivano la fame erano 800 milioni e si pose l'obiettivo di ridurlo del 50% entro il 2015. A 13 anni di distanza quel numero non solo non è diminuito ma è aumentato ora, come visto supera il miliardo! Cosa possiamo fare? Mai riporre troppa fiducia nei vertici. Nel G8 sulla fame del 2005, a Greaneagles, Berlusconi si impegnò solennemente a stanziare per il 2006 lo 0,33% del rapporto aiuti/Pil, ma si è fermato allo 0,20%, per scendere ulteriormente allo 0,19 nel 2007 ed al 0,22% nel 2008. Quindi, ben lontani da quel 0,51 per il quale il Governo italiano aveva solennemente sottoscritto un patto internazionale. Essendo l'Italia il fanalino di coda sta ora tentando la rimonta con un "piano di riallineamento" in vista del G8 di luglio a L'Aquila dove figura ancora all'ordine del giorno il problema della fame e degli aiuti. Una prima annotazione sulla base dei dati forniti dagli esperti: non è vero che non c'è la possibilità di sfamare i 6 miliardi di persone che abitano il pianeta, secondo la Fao, con la superficie agricola oggi a disposizione si potrebbero sfamare 12 miliardi di persone. L'importante è come ha ricordato Matthew Wyatt vice presidente dell'Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, investire nei piccoli agricoltori, e questa è sta modestamente anche l'esperienza vissuta personalmente in 25 anni d'impegno a favore delle popolazioni impoverite. L'impegno a favore dei piccoli agricoltori, sottolinea, Josette Sheeran, direttore esecutivo del programma alimentare mondiale deve diventare l'impegno con i fatti di tutti i leader protagonisti all'Aquila. Carlo Bridi

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Diritti umani, monito di Napolitano a Jintao (sezione: Diritti umani)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Esteri Pagina 109 Incontro al Colle Diritti umani, monito di Napolitano a Jintao Incontro al Colle --> ROMA Il giorno dopo il massacro della minoranza uighura nello Xinjiang, il tema del rispetto dei diritti umani è entrato con forza nell'agenda - prettamente economica - della visita italiana di Hu Jintao a Roma. Il presidente cinese, ovviamente, non ne ha fatto cenno. Né i cronisti hanno potuto porgli domande in merito. Ma è stato il capo dello Stato Giorgio Napolitano, durante il colloquio in mattinata al Quirinale - e subito dopo davanti i giornalisti - ad evocare «le nuove esigenze in materia di diritti umani» poste proprio dall'impetuoso progresso economico cinese. «Una questione - ha detto il presidente della Repubblica - che l'Italia ha sempre affrontato e che intende continuare ad affrontare nel massimo rispetto delle ragioni» della Cina e della sua «integrità ed autonomia». Tutto proiettato sull'agenda del G8 e sul rafforzamento della partnership economica invece l'incontro con il premier Silvio Berlusconi a Villa Madama. Il premier ha parlato di rapporto «franco e cordiale» con il leader cinese, spiegando di aver discusso a largo raggio di tutta una serie di dossier internazionali. E poi ha «preferito concentrarsi» sul summit dell'Aquila e sullo sviluppo delle relazioni bilaterali nel giorno in cui un imponente delegazione di imprenditori cinesi ha siglato con la controparte italiana affari d'oro: 38 accordi dal valore di oltre 2 miliardi di dollari, in cui la Fiat ha fatto la parte del leone. D'altra parte, hanno fatto notare le stesse fonti, «il sistema Italia è uno». E la questione dei diritti umani è stata sollevata con autorevolezza. Al Quirinale. Dove Napolitano, durante il colloquio di oltre un'ora, ha auspicato il rilancio dei rapporti tra Ue e Cina, individuando come precondizione la necessità che l'Europa riesca a parlare «con una voce sola». Nella Sala degli Specchi, Hu ha ascoltato senza batter ciglio il monito di Napolitano. E quando è toccato a lui prendere la parola, ha espresso «soddisfazione» per lo sviluppo «intensivo» dei rapporti tra Roma e Pechino e ha parlato di «visione condivisa» sui principali dossier.

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Countdown G8 (sezione: Diritti umani)

( da "Vita non profit online" del 07-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Countdown G8 Reading time: 3 minutes --> di Redazione - pubblicato il 07 Luglio 2009 alle 12:18 Domani parte il summit. Intanto Russia e Cina decidono di ridurre il loro arsenale e la Cina usa il pugno duro contro i manifestanti musulmani La vigilia del G8, l'accordo Usa-Russia sulle armi, le anticipazioni dell'enciclica di Benedetto XVI e la strage degli uiguri musulmani in Cina sono i temi portanti della rassegna stampa di oggi. Oggi la rassegna stampa si occupa anche di: RUSSIA-USA ENCICLICA CINA SICUREZZA BADANTI L'arrivo del primo ministro turco al G8 (dove parteciperà alla seconda giornata con un tavolo tutto europeo) è anticipato sul CORRIERE DELLA SERA da un'intervista al premier di Ankara Erdogan. "«Turchia stanca di aspettare il sì dell'Europa»" il titolo in prima, a cui fa da sponda quello a pag9 "«Da 50 anni attendiamo di entrare nell'Ue. Ora chiedo ai leader una risposta chiara»". E ancora: «Vi sono leader che dicono una cosa e poi si correggono, e magari in altre sedi sostengono di non averla detta. è diventato comico e noi siamo stanchi di comiche». Su Berlusconi: «è un collega, un amico, uno di famiglia». Sarkozy: «Nei tete a tete mi tranquillizzava. Poi in pubblico faceva dichiarazioni durissime». Il genocidio armeno: «Sono gli armeni di altri Paesi che diffondono notizie e interpretazioni non corrispondenti alla realtà». Al vertice è dedicata anche pag 11: "Berlusconi, ultimi preparativi. No all'ipotesi di spostare il vertice". Ieri, intanto si sono registrate altre scosse: la soglia di evacuazione è fissata a 4 punti della scala Richter. Ma il Guardian, riporta il CORRIERE, lancia accuse citando fonti europee: preparativi così caotici che gli Usa hanno preso il controllo. LA REPUBBLICA (che apre con "Usa - Russia, patto per il disarmo") dedica due pagine al G8 cominciando dalla protesta: "G8, in manette 21 No Global per gli incidenti di maggio l'Onda occupa gli atenei". Ieri all'alba perquisizioni e manette: in tutta Italia la Digos ha proceduto ad arrestare 21 persone per i disordini al G8 dell'università. Una sorta di arresto preventivo in vista dell'appuntamento dell'Aquila, che ha scatenato la reazione delle università: rettorati occupati a Roma Napoli Milano, mobilitazioni a Pisa, Palermo, Cagliari, Venezia e Bologna. Giancarlo Caselli difende l'operato della procura, che ha agito colpendo i 300 (dei 3mila) manifestanti che hanno provocato deliberatamente disordini. Gli studenti replicano parlando di magistratura asservita a Maroni. In appoggio "E ora l'Aquila teme l'invasione antagonista". Dal capoluogo colpito dal terremoto, Jenner Meletti riferisce dei preparativi. A cominciare da quella che è considerata la tenda della Cgil dove sono arrivati rinforzi per tenere sorvegliata la situazione. Negozi chiusi e tendopoli blindate, mentre cresce la tensione per la manifestazione del 10 luglio. Moltissima attenzione anche nella capitale, dove sono presenti migliaia di uomini. Gli antagonisti saranno in strada da questa mattina. Promettono due giorni di blitz visibili e non violenti. Oggi alle 17 sit in autorizzato a piazza Barberini, a fianco di Via Veneto, strada dell'ambasciata americana e di altre. "Il vertice occasione per il riscatto" è il titolo del Primo Piano "Verso il G8" de LA STAMPA, in un'ottica tutta italiana. Per il premier Silvio Berlusconi «o la va o la spacca» scrive Ugo Magri da Roma «se porta a casa il summit senza disastri planetari» «allora può sperare di mettere tra parentesi il secondo scandalo sessuale della sua carriera (l'altro fu l'estate scorsa, con le telefonate a Saccà)». La critica dei vescovi: il vaticanista de LA STAMPA riporta le parole dette ieri dal segretario generale della Cei mons. Mariano Crociata che ha parlato di «libertinaggio gaio e irresponsabile» dicendo che «non si tratta di un affare privato» e ha stigmatizzato chi si serve strumentalmente «del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi di tipo politico o economico». I riferimenti al premier ci sono tutti, ma nel Pdl, riferisce LA STAMPA, non si dà peso alla «scomunica». Secondo il quotidiano di Torino Palazzo Chigi si aspetta nelle prossime ora «un gesto di fiducia» da parte di Benedetto XVI in occasione del G8. «In cambio Berlusconi è pronto a mettere sul tavolo del G8 i temi dell'enciclica papale che viene resa pubblica oggi» scrive il cronista. LA STAMPA dedica due pagine e un titolo in prima ai 21 arresti decisi dalla procura di Torino per le manifestazioni dello scorso maggio contro il G8 dell'università. Gli ordini di custodia cautelare sono stati eseguiti in varie città d'Italia. Il gip li ha motivati con il pericolo di reiterazione dei reati in vista del G8 de L'Aquila. Proteste nelle principali università italiane, con gruppi di studenti che hanno occupato i rettorati. IL SOLE 24 ORE presenta nel dettaglio il "dodecalogo" di Tremonti sulle nuove regole etiche per la finanza. Lo fa sottolineando innanzitutto che l'OCSE le ha sottoposte a una sorta di "voto partecipato", creando sul suo sito un blog ad hoc, per costruire un'opinione pubblica collettiva ssui comportamenti dei vari operatori economici e ridare fiducia a chi risparmia e investe. In realtà nei legal standard dell'Ocse che verranno presentati al G8, sulla proposta italiana si sono inseriti anche altri contributi, a cominciare dalla stessa Ocse e dal Fmi. In realtà non è scontato che il G8 adotterà o citerà questo documento: molti ancora sono le riserve Usa contro una regolarizzazione a 360 del mercato. E tuttavia IL SOLE presenta questo G8 come "il vertice delle nuove regole". Di spalla interviene Carlo Azeglio Ciampi: «Non mi sembra che le risposte fornite finora siano state all'altezza della crisi». Soluzione? Per Ciampi è una: «L'Europa deve poter parlare con una voce sola. Serve un governo dell'economia, capace di promuovere una crescita del reddito, una sua più equa riparitzione, e milgiori opportunità per l'occupazione». "G-Botto" è il titolo d'apertura de IL MANIFESTO seguito dall'editoriale "Il presidente minato" di Gabriele Polo. Il giornalista sottolinea come il G8 dovesse essere per Berlusconi «la sua settimana trionfale, la vetrina che mostrava al mondo le sue qualità», invece non lo sarà. Non lo sarà per le reazioni del Vaticano alla sua vita dissipata, non lo sarà per le promesse non mantenute sulla soluzione dell'emergenza abruzzese e non lo sarà per il dileggio cui è sottoposto dalla stampa estera chge parla di pubblicare nuove foto imbarazzanti. Il nervosismo del Premier è testimoniato dai 21 arresti di ieri. L'articolo chiude con un poco rassicurante «Berlusconi appare in evidente difficoltà e per sua malasorte questa sarà la sua rappresentazione sul palcoscenico mondiale. Cosa che lo renderà molto nervoso. E, per questo, pericolosamente alla ricerca di qualche nuova emergenza». "L'Aquila blindata attende i Grandi del mondo" titola AVVENIRE in prima. Al tema sono dedicate le prime sette pagine, vetrina compresa. Nel primo piano di pag. 6, «Contro la fame 12 miliardi di dollari», si dice che dalle prime indiscrezioni sul documento finale del vertice emerge un piano per la sicurezza alimentare fatto di investimenti a lungo termine. Lo anticipa il Financial Times, con Usa e Cina impegnati a versare rispettivamente dai 3 ai 4 miliardi per azioni di aiuto allo sviluppo: «meno container di cereali e carne acquistati sui mercati occidentali e più investimenti in loco per promuovere l'indipendenza agroalimentare dei paesi poveri. Applaude la Coldiretti a questa strategia made in Usa. Ma secondo l'economista Simona Beretta il divario fra gli impegni dei Grandi e i bisogni delle popolazioni è troppo ampio, e raffronta gli aiuti con le rimesse dei degli emigrati: 200 miliardi di dollari, molto di più dell'aiuto pubblico. Domenica, Berlusconi ha fatto pubblica ammenda, ammettendo il «torto assoluto» del nostro Paese nei confronti dell'Africa e dicendosi pronto a rimediare. A L'Aquila il Premier proporrà la "de-tax", che consente l'assegnazione di una parte dell'Iva a progetti di cooperazione internazionale e il ritardo africano è in cima all'agenda del G8. Ma in materia di aiuto pubblico allo sviluppo, ragiona Beretta, «l'Italia risponde ancora a logiche diplomatiche: nel biennio 2006-07, per esempio, concentrava le azioni su Iraq e Nigeria e non nei paesi più poveri; tuttora effettua aiuti vincolati agli interessi nazionali e per il 50% dell'impegno finanziario le operazioni sono condoni del debito, cioè non flussi di denaro fresco». Domenica a mezzogiorno, 6mila persone fra giovani, volontari, ambientalisti, missionari, disabili, sindaci, pubblici amministratori, uomini della cultura, ecc., hanno aderito all'iniziativa di Insieme si può e di altre onlus, dandosi appuntamento sulle Tre cime di Lavaredo e abbracciando idealmente l'Africa prendendosi tutti per mano attorno ai muraglioni più belli del mondo. Il GIORNALE titola sulla foto di copertina "Ecco chi prepara la guerra al G8". Il servizio a pagina 2 analizza il rapporto dei Carabinieri del Ros che parte dal «Global meeting network tenutosi a Bologna l'8 febbraio 2009 dove si erano riuniti 150 ex disobbedienti in rappresentanza dei principali centri sociali. In quell'occasione - si legge nel rapporto- avevano deciso di chiamarsi NoLogo, per una piena libertà di azione ai militanti che dovranno ricercare nel proprio territorio gli aspetti peculiari di conflitto e gli interventi adeguati per instaurare un nuovo soggetto politico da organizzare. Il nuovo movimento per farsi pubblicità e per misurare le proprie potenzialità ha in mente diverse strategie coincidenti con l'appuntamento dell'Aquila con azioni di elevato impatto mediatico». IL GIORNALE mette in risalto che c'è anche un'altra fronda: «quella degli anarchico-insurrezionlisti sempre più spesso alleati dei noglobal negli scontri contro le forze dell'ordine. A una delle 11 sigle che compongono la Fai-federazione anarchica informale sarebbero collegati i due presunti bombaroli fermati per il sabotaggio sulla ferrovia Orte-Ancona e alcuni personaggi di rilievo». Spazio anche a uno stralcio di intercettazione fra il brigatista Fallico e il ferroviere Bellomonte a proposito di un attentato al G8 «Bisogna fare qualcosa di grosso». Il pezzo annovera altre sigle che compaiono sempre nel rapporto del Ros, e che in totale sono 60, e conclude con uno sguardo oltre confine. «Frange anarchiche sono in arrivo da Francia, Germania, Spagna e a quel che fa più paura dalla Grecia dove i blackbloc da mesi colpiscono caserme dell'esercito, commissariati di polizia, ministeri, banche, scuole supermercati, giornali». IL GIORNALE pubblica il calendario del controvertice: con le manifestazioni si comincia oggi a Roma a piazza Barberini a qualche metro dall'ambasciata americana, all'Aquila presso il parco Unicef. Per domani i manifestanti promettono una rivolta generale con azioni a sorpresa a Roma, dove è confermato il corteo al centro d'identificazione di Ponte Galera. Così pure confermato il corteo di venerdì all'Aquila che partirà d Paganica, paese lontano almeno 15 km dall'Aquila. IL GIORNALE dà voce anche agli aquilani: «Sono i primi a non voler cortei violenti. Alla fiaccolata di domenica notte il comitato 3.32 ha precisato "Prendiamo le distanze dai manifestanti". A Onna si stanno concludendo i lavori di costruzione delle casette realizzate dalla provincia di Trento e offerte dalla Croce rossa da mostrare ad Angela Merkel poiché i tedeschi hanno adottato il paese aquilano. Alle adozioni a distanza è dedicata un'intera sala della caserma di Coppito . Sono illustrati i monumenti da adottare così le delegazioni straniere possono scegliere il monumento da sostenere. E dalla tendopoli lanciano una proposta: «Adottino anche i quartieri della città, con le case per i suoi abitanti, non solo monumenti». E inoltre sui giornali di oggi: RUSSIA-USA CORRIERE DELLA SERA - "Via un terzo delle armi nucleari", è il titolo di apertura di oggi. Riassume il quotidiano: «Barack Obama e Dmitri Medvedev hanno firmato un accordo quadro sulla riduzione degli armamenti strategici. Stati uniti e Russia si impegnano a limitare il numero di testate dei loro arsenali a 1500-1675 ognuno. Questo comporta un taglio di 700 unità rispetto alle attuali 2.200 testate stabilite dallo Strategic Reduction Treaty. Il memorandum sottoscritto (sullo orme di Nixon e Krusciov servirà da base per il proseguimento dei negoziati sul rinnovo del trattato Start I che scadrà il prossimo dicembre». LA REPUBBLICA - Alle pagine 2 e 3 riferisce Alberto Flores D'Arcais: al Cremlino, tra i due presidenti, scambi di complimenti, molte promesse di collaborazione e due accordi importanti (testate nucleari e Afghanistan). Nulla di fatto sullo scudo. Ma si tratta di un primo disgelo dopo la freddezza tra Putin e Bush. è iniziata una nuova era? Obama sembra pensarlo: «I rapporti tra Russia e Stati Uniti sono andati per un certo periodo alla deriva. Abbiamo deciso di rilanciare questi rapporti. In sei mesi è esattamente quello che abbiamo fatto». Le testate nucleari saranno limitate a 1500 e 1650 per parte e i vettori a 500 e 1100. In pratica riduzione di un terzo (insieme le due superpotenze detengono il 90% delle bombe nucleari esistenti). Particolarmente importante l'accordo sull'Afghanistan: l'accordo consentirà al personale militare americano di transitare lo spazio aereo russo. 4500 voli l'anno senza alcuna tassa. 133 milioni di dollari risparmiati per gli Usa e maggior facilità nel rifornimento alla lotta contro i talibani. In realtà, spiega il titolo del retroscena curato da Leonardo Coen, "L'ombra di Putin sugli accordi è lo ‘zar rosso' il vero regista". Lapsus freudiano per Obama che con accanto Medvedev ha detto ai giornalisti: «domani vedrò il presidente Putin» (che è primo ministro). Un lapsus che però riflette una verità nota a tutti: chi comanda in Russia è sempre Putin. Oggi l'incontro. Che non sarà cordiale come la cena con Medvedev. Putin non ha gradito una battuta di Obama («il primo ministro russo tiene un piede nel passato e uno nel presente») e nemmeno le sue lodi all'amico-rivale Medvedev. Ai russi, di Putin, piace la mano ferma e l'orgoglio imperiale. Del resto il primo ministro ha dalla sua i militari, i servizi segreti, il ministero degli Interni, i poteri forti e occulti, i proventi energetici. IL MANIFESTO - "Obama prova con Mosca" è l'articolo che parla degli accordi di ieri tra il presidente Usa e Medvedev. Il sottotitolo "Il presidente Usa ottiene da Medvedev un accordo per ridurre le atomiche e un aiuto per l'Afghanistan. In cambio di cosa?" lascia intendere il tenore dell'articolo. Astrit Dakil che lo firma infatti sottolinea che l'accordo sull'atomica non cambia di una virgola lo "Start" (accordo precedente) e proprio come lo Start non è detto che venga rispettato. Lo spazio aereo che i russi hanno accettato di aprire gratuitamente agli americani per arrivare più agilmente coi rifornimenti a Kabul lascia trapelare come anche per la Russia il grande nemico oggi sia il fondamentalismo islamico. Il fatto più importante però per Dakil è che «nessun vero progresso invece è stato segnalato dai due presidenti sui temi più spinosi» come lo scudo spaziale. LA STAMPA - "Disarmo, patto Usa-Russia" è il titolo principale della prima pagina di oggi. Accanto alla cronaca dell'accordo, che riduce di un terzo le testate nucleari dei due Paesi, LA STAMPA pubblica un intervista all'ex stratega di Ronald Regan Lawrence Eagleburger che avvisa: frenate gli entusiasmi, l'accordo è importante ma non siamo più ai tempi della guerra fredda, ora «a poter scatenare l'apocalisse nucleare sono piccole nazioni come la Corea del Nord e l'Iran». Usa e Russia si accordano per smantellare «atomiche che nessuno dei due vuole adoperare» e «al fine di risparmiare fondi preziosi». Resta un buon segno, certo, commenta l'intervistato ma bisogna vedere se verrà colto anche da altri: «la realtà è che finora gli Stati Uniti hanno fallio nei ripetuti tentativi di obbligare Pyongyang al disarmo strategico e Teheran a bloccare la propria corsa all'atomo». IL SOLE 24 ORE-La "pace nucleare tra Usa e Russia" - questo il titolo - arriva solo a pagina 8, dopo G8, Cina e badanti. Schiacciato il tasto "reset", anche se sulla rinnovata fiducia pesano i dossier Georgia e Ucraina. Di spalla un pezzo di Clive Crook mette in evidenza i limiti del "soft power" scelto da Obama, mettendo in fila i suoi insuccessi: Iran, Corea del Nord, Russia. Già, perché - scrive Crook - «la Russia corrompe il suo estero-vicino con la stessa sfacciataggine di prima. Sorpresa: il mondo non ricambia il sorriso». Durissima la chiusa: «La questione non è scegliere fra potrere duro e potere morbido. Si usano tutti e due. L'errore è aspettarsi troppo dall'uno o dall'altro. In politica estera Obama cerca di tirare avanti». AVVENIRE - "Usa-Russia, il disarmo possibile. Accordo tra Obama e Medvedev: saranno ridotte le testate nucleari". è l'apertura del quotidiano, ripresa a pag. 8: "Obama e Medvedev «tagliano» le atomiche". Per l'analista Dmitri Simes, presidente del Nixon Center di Washington ed esperto di relazioni fra i due paesi, l'accordo preliminare sul disarmo siglato ieri «è un segnale della volontà sia di Washington che di Mosca di far ripartire le relazioni», e «"può essere un trampolino di lancio" di un dialogo realistico anche in ambiti dove permane il disaccordo». Si è parlato di pulsante del "reset" delle precedenti relazioni bilaterali. E il controllo delle armi strategiche «era l'ambito più facile in cui trovare un punto di contatto», ma «sarà pressoché impossibile» trovare a breve punti di accordo «sull'espansione Nato, sulla difesa anti-missile in Europa e sulle sanzioni contro l'Iran e la Corea del Nord. Ma si può perlomeno creare un nuovo formato di dialogo». ENCICLICA CORRIERE DELLA SERA - Il giornale anticipa alcuni passaggi dell'enciclica Caritas in veritate resa pubblica oggi. «Nell'incipit Benedetto XVI spiega il nesso essenziale tra carità e verità...: dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta dei valori di fondo su cui costruire un futuro migliore». Le anticipazioni occupano le pag 12 e 13 sotto il titolo "L'enciclica sociale: lavoro e solidarietà per uscire dalla crisi". AVVENIRE - "«Caritas in veritate». Oggi la presentazione". è prevista una conferenza stampa per la presentazione dell'Enciclica che domani sarà allegata al quotidiano) con la partecipazione del cardinale Regnato Raffaele Martino, Giampaolo Crepaldi, il cardinale Paul Josef Cordes, e il professor Stefano Zamagni. La Libreria editrice vaticana ne ha già preparate 500mila copie in edizione economica (a 2 euro) e 30mila in edizione cartonata (a 8,5 euro). Altre 50mila copie in lingua straniera (a 3 euro). CINA CORRIERE DELLA SERA - Mentre "Napolitano vede Hu: appello sui diritti umani" si compie una "Strage nella città degli uiguri", la minoranza cinese di fede musulmana: «Una domenica di protesta si trasforma in un'ecatombe: finora almeno 156 morti e oltre 800 feriti. La città è isolata: sono fuori uso Internet, fax e telefonate internazionali». AVVENIRE - "Cina, la protesta diventa strage. Napolitano richiama i diritti umani" è lo strillo in prima pagina. A cui segue "Diritti umani, su Hu Jintao il «pressing» di Napoletano" a pag. 4. Il presidente della Repubblica ha fatto presente la questione "con molta delicatezza», ci «è andato con le molle», in un «passaggio breve, ma significativo, in un discorso per altro molto collaborativo». Nella pagina accanto, la rivolta seguita alla manifestazione a Urumqi, la capitale della regione autonoma del Xinijang: 156 morti, almeno 900 feriti. Il regime cinese accusa l'esule Rebiya Kadeer di aver orchestrato gli incidenti. IL GIORNALE - dedica pagina 6 alla "Violenza di Pechino. Cina, repressa nel sangue rivolta separatista". La cronaca e il bilancio degli scontri nello Xinijang , un commento di Fausto Biloslavo "Petrolio, gas, uranio. Ecco il tesoro che fa gola al regime". Pagina 7 è dedicata alla vista in Italia del leader cinese Hu Jintao. Napolitano dice «Lo sviluppo impone più rispetto dei diritti umani». Ma che la Cina sia un importante partner commerciale è palese. Berlusconi dice «In tre anni fra i primi tre Paesi che investono in Cina » e la notizia con la foto della Marcegaglia "di accordi per 2milairdi di dollari". IL SOLE 24 ORE - Grandissimo spazio, sul giornale degli industriali, alle intese commerciali siglate ieri tra Italia e Cina, dal valore complessivo di 2 miliardi di dollari. è l'apertura del giornale, che poi vi dedica ben due pagine. In evidenza il ritorno della Fiat a Shangai, con la produzione della Linea e le intese strategiche, tra cui si segnalano - non per valore commerciale per significato simbolico - quella della comasca Mantero Seta per la produzione di accessori tessili di alta gamma e Alessi, che produrrà oggetti di designer cinesi. SICUREZZA LA REPUBBLICA - "Ronde, Milano sospende i Blue berets". Da un anno e mezzo facevano vigilanza in città e nessuno si era accorto che a capo di questo gruppo c'è un estremista di destra. L'edizione milanese del quotidiano ha fatto un'inchiesta e portato alla luce i collegamenti fra i Blue e il Msi di Gaetano Saya, il partito che organizza le ronde nere con divise in stile nazista. Il vicesindaco De Corato si difende: «il comune non poteva sapere... l'associazione ha vinto una gara e non si può indagare sul credo politico dei partecipanti». Solo qualche giorno fa lodava i grandi successi dell'associazione. In appoggio: "E Alemanno boccia quelle nere «Fermeremo questa buffonata»". Dice il sindaco capitolino: «a Roma non ci sarà nessuno spazio per le ronde nere». Anche a Roma il gruppo di Saya pretende di occuparsi della sicurezza dei cittadini (scandendo slogan nazionalisti e rinnovando il saluto a braccio teso). BADANTI IL SOLE 24 ORE - Lancio in prima più una pagina intera dedicata al nodo badanti. Il SOLE scatta un'altra foto del sistema del welfare-bandanti: 770mila a tempo pieno e 2 milioni in generale, 8 su 10 straniere, esborso della famiglie pari a 11 miliardi di euro, con un risparmio di 6,9 miliardi di euro rispetto a una istituzionalizzazione. Se si facesse emergere tutto ciò, lo Stato ne ricaverebbe 8 miliardi di euro. AVVENIRE - "«Sanatoria per colf e badanti»". Continua a far discutere la legge sulla sicurezza e la proposta di Giovanardi. Nelle file del Pdl c'è chi non solo ne condivide la posizione, ma annuncia un ddl apposito. Fra gli altri, Alessandra Mussolini. Luigi Bobba parla di proposta in «zona Cesarini» ma che «prende atto di una realtà diffusa cercando di offrire una risposta di buon senso». Mentre l'Udc chiede un emendamento per bocca di Lorenzo Cesa, Savino Pezzotta, Roberto Rao e Rocco Bottiglione. Mentre Acli-colf denuncia una situazione di panico e caos fra le famiglie che hanno in casa colf e badanti: «Ci sono famiglie che, nell'incertezza, non sono andate a ritirare un nulla-osta regolarmente ottenuto, di fatto rimettendo fuori legge l'immigrata». Altri invece si chiedono se la loro «richiesta di regolarizzazione non rischia di essere considerata com un'autodenuncia». Qualcuno ha persino chiesto alla sua badante «di starsene chiusa in casa per un po'». Si cita il caso di una brasiliana, in nero e irregolare che prestava assistenza a domicilio. A un certo punto sente forti dolori lombari, il datore di lavoro non la porta in ospedale, la medica alla meglio senza rivolgersi a nessuno, finchè la sorella dell'immigrata decide di portarla al pronto soccorso. Al rientro, però, la famiglia italiana le comunica che ha perso il lavoro.

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Democrazia e diritti umani (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 08-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACHE 08-07-2009 Democrazia e diritti umani «Oggi un nuovo grido di aiuto ha interpellato le istituzioni dell'Italia e di tutti i Paesi democratici ». La senatrice Albertina Soliani ha partecipato alla commissione Diritti umani del Senato che ha ricevuto Shirin Ebadi, avvocato iraniano, premio Nobel per la pace per il suo impegno in favore dei diritti umani e della democrazia. «Shirin Ebadi racconta la senatrice Soliani - ha precisato che non faceva un discorso di parte tra i due contendenti alla presidenza, ma la sua unica parte è il popolo iraniano, privato dei diritti fondamentali. Il suo impegno avviene in condizioni difficilissime: il centro per i diritti umani che ha fondato utilizzando il denaro ricevuto con il premio Nobel è stato chiuso dal regime di Ahmadinejad». Albertina Soliani sottolinea come nell'ex Birmania e in Iran ci siano «due donne che con grande autorità morale denunciano la mancanza di democrazia e libertà dei loro Paesi. Le testimonianze di Aung San Suu Kyi e di Shirin Ebadi ci chiedono di sostenere i loro sforzi con un incessante lavoro sull'opinione pubblica, sia a livello nazionale che locale». Incontro al Senato. Intervento della Soliani

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Denuncian la extradición de un ex espía ruso que había pedido asilo (sezione: Diritti umani)

( da "Elmundo.es" del 09-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

INMIGRACIÓN | Violación de derechos humanos Denuncian la extradición de un ex espía ruso que había pedido asilo La solicitud de asilo todavía no había sido resuelta cuando fue entregado. Cear acusa al Gobierno de "vulnerar la ley". El demandante es Alexander Dereka, ex agente de los servicios secretos. Olga R. Sanmartín | Madrid Actualizado miércoles 08/07/2009 14:52 horas Disminuye el tamaño del texto Aumenta el tamaño del texto La Comisión Española de Ayuda al Refugiado (Cear) ha denunciado hoy que el Gobierno ha extraditado a Rusia a un ciudadano de este país, agente del Servicio Federal de Seguridad (el antiguo KGB), a pesar de que éste había pedido asilo político en España y su demanda no había sido resuelta. La ONG acusa al Ejecutivo de "vulnerar", de esta forma, "con total claridad", el artículo 5 de la Ley de Asilo, que dice que cualquier proceso de extradición debe suspenderse si el afectado ha pedido asilo, hasta que se tome una decisión sobre su solicitud. Cear también denuncia a la Oficina de Asilo y Refugio del Ministerio del Interior por no notificar a la Audiencia Nacional que este ciudadano era demandante de asilo. Y considera, asimismo, que España está vulnerando la "garantía clave" del derecho de asilo, el principio de no devolución establecido en la Convención de Ginebra y podría violar también la Convención de la ONU contra la Tortura. La extradición se produjo el pasado día 3. El ciudadano se llama Alexander Dereka, tiene 31 años y es oriundo de Krasnodar, al sur de Rusia. Trabajaba en el Servicio Federal de Seguridad ruso (FSB), sucesor del soviético KGB, y pidió asilo en España porque aseguró estar siendo perseguido por las autoridades rusas como consecuencia de las denuncias y la labor que realizó en el FSB para desarticular una red de corrupción supuestamente relacionada con el Gobierno regional, según ha explicado a elmundo.es el responsable del servicio jurídico de Cear, Mauricio Valiente. Dereka que también había participado activamente en política sostiene que, como represalia, fue obligado a abandonar su trabajo y acusado de una supuesta estafa, un delito que niega haber cometido y que fue el motivo de la petición de extradición realizada por las autoridades rusas. Dereka, que llegó a España en 2005, se encontraba encarcelado en la prisión madrileña de Soto del Real desde diciembre del año pasado y fue extraditado el pasado viernes, día 3. El servicio jurídico de Cear, que lo representa en su solicitud de asilo, no se enteró hasta ayer martes de que se había ejecutado la extradición. Y eso a pesar de que Dereka estaba pendiente de aportar el relato de sus actividades políticas en Rusia y de la persecución a la que fue sometido para que se evaluaran los hechos por los organismos correspondientes. Es la segunda vez en los últimos meses que España extradita a Rusia a una persona de la que hay indicios de que corre el riesgo de sufrir persecución y antes de que se resuelva su petición de asilo. Cear ha pedido que el Gobierno explique "urgentemente" dónde y cómo se encuentra Dereka. Y ha exigido una "investigación urgente" que "establezca las responsabilidades en este tipo de prácticas, que violan la legalidad internacional y nacional, ponen en peligro a personas que se encuentran bajo protección y dejan muy en entredicho los discursos y declaraciones sobre protección de los derechos humanos en España". La versión del Ministerio del Interior es que hay dos procedimientos en marcha: el de asilo, que corresponde a Interior, y el de extradición, que corresponde a Justicia. Interior ha asegurado que no puede paralizar la extradición, porque ésta es una competencia del otro Departamento. También ha revelado que hoy mismo ha decidido inadmitir la petición de asilo de Dereka. Y ha asegurado que, en contra de lo que dice Cear, sí notificó a la Audiencia Nacional que Dereka era demandante de asilo.

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un premio nobel a scampia in difesa dei diritti dei bambini - ilaria urbani (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 09-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina XII - Napoli Un premio Nobel a Scampia in difesa dei diritti dei bambini L´iraniana Shirin Ebadi ospite del meeting Unicef ILARIA URBANI Il premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi arriva oggi a Scampia, ospite del primo Meeting dei volontari dell´Unicef. La pacifista iraniana sarà accolta in piazza del Municipio da cinquanta ragazzi in t-shirt verde con la scritta "pace", dal sindaco Rosa Russo Iervolino e da Vincenzo Spadafora, presidente dell´Unicef. La Ebadi, in Italia per denunciare le violenze post-elettorali del regime iraniano (ieri era alla commissione Diritti umani del Senato), terrà un discorso nella sede della Municipalità per Scampìa che, per motivi di sicurezza, non sarà aperta al pubblico. Femminista e prima donna musulmana ad aver ricevuto il Nobel nel 2003, l´avvocata di Teheran alle 18 incontrerà i volontari dell´Unicef al Maschio Angioino, fino a sabato sede del meeting dove all´ingresso, da stamattina, campeggerà una "pigatta" (la bambola di pezza simbolo dell´Unicef) alta quattro metri. Ad ascoltare il premio Nobel per la Pace millecinquecento ragazzi, l´80% donne, un quarto under 30. Un esercito rosa cui andranno le parole di una donna che nel suo paese è stata accusata di eversione soltanto per essersi schierata dalla parte della libertà. Nel 1979, durante la rivoluzione islamica, la Ebadi è stata costretta a lasciare l´incarico di magistrato, come tutte le donne. E nel 2003 è stata accusata di aver diffuso in un video la testimonianza di un fondamentalista islamico assoldato dai conservatori per condurre spedizioni violente contro i riformisti. In questo caso la Ebadi se la cavò con una condanna all´interdizione e la sospensione dall´attività di avvocato per cinque anni, in seguito ridotta. La donna, nata ad Hamadan, difende dissidenti e si costituisce spesso parte civile contro membri dei servizi segreti islamici che rivestono un ruolo chiave nel temuto regime di Ahmadinejad. Dopo l´intervento della Ebadi, prenderanno la parola i "goodwill ambassador", ambasciatori della buona volontà dell´Unicef, tra cui gli attori Lino Banfi, Patrizio Rispo, Mario Porfito, i testimonial dell´Unicef Italia Vladimir Luxuria e Alessandra Mastronardi e gli operatori Alfredo Falvo e Gianfranco Rotigliano. A seguire uno spettacolo tradizionale di danza popolare cinese la "Danza del leone", che esprime fortuna e felicità, coordinata dal maestro Gianluca Santoni della scuola genovese di Arti Marziali Moduk. Alle 20.30 inaugurazione mostra "Ex bambini soldato della Repubblica democratica del Congo", del fotografo Alfredo Falvo dell´Agenzia Contrasto.

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Europarlamento/ Pronta lista definitiva presidenze... -Rpt (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 09-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

E' pronta la lista delle attribuzioni ai gruppi politici per le presidenze delle commissioni dell'Europarlamento, mentre continuano i negoziati interni ai gruppi e talvolta alle stesse delegazioni nazionali per decidere le persone da candidare. La lista è definitiva, secondo fonti concordanti sentite da Apcom, perché è stata concordata durante una riunione dei segretari generali dei gruppi, oggi a Bruxelles. La ripartizione delle presidenze, frutto di un accordo politico fra i gruppi maggiori, si fa in base al 'Metodo d'Hondt', che assegna dei punteggi in base ai seggi ottenuti da ciascun gruppo. L'accordo politico serve a garantire che i candidati presidenti vengano poi effettivamente eletti dalla maggioranza dei membri nelle rispettive commissioni, quando queste si costituiranno, a partire dal 16 luglio. Con lo stesso metodo vengono assegnate ai gruppi anche le 14 vicepresidenze del Parlamento europeo e i quattro posti di questore. E' sempre il Metodo d'Hondt, infine, che viene applicato anche all'interno di ciascun gruppo politico per decidere il 'peso' e l'ordine di gerarchia delle scelte di ciascuna delegazione nazionale. In base ai punteggi del d'Hondt, il gruppo politico maggiore (il Ppe, con 265 seggi) ha il diritto alla prima scelta per la commissione che considera più importante (la commissione Bilancio). All'Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici (Asde), secondo gruppo dell'Assemblea con 184 seggi (più della metà di quelli del Ppe) vanno la seconda e la quarta scelta (Ambiente e Libertà pubbliche); il Ppe ottiene ancora la terza e la quinta scelta (la commissione Industria/Ricerca/Energia e gli Affari esteri). E' solo con la sesta opzione che si rompe il duopolio Ppe-Asde: la scelta (Affari economici) tocca in questo caso ai Liberaldemocratici. La settima scelta è di nuovo del Ppe (Affarigiuridici) mentre l'ottava torna all'Asde (Agricoltura). Al nono e al decimo posto subentrano due gruppi più piccoli, entrambi con 55 seggi: la nuova formazione euroscettica creata dai Conservatori britannici ('Conservatori e Riformisti europei) e i Verdi, che prenderanno due commissioni ciascuno. Una presidenza di commissione, come diciassettesima scelta, andrebbe anche alla Sinistra unitaria europea (Gue con 35 seggi), mentre non ne avrebbe nessuna il gruppo più piccolo di Strasburgo, quello dei 'sovranisti' (Europa della Libertà e Democrazia, 33 seggi), in cui siedono gli eurodeputati della Lega Nord. Diamo di seguito, in sintesi, le attribuzioni per gruppo politico delle presidenze delle 20 commissioni europarlamentari e delle due sottocommissioni. Ppe, nove presidenze: Affari costituzionali, Affari esteri, Bilancio, Cultura, Industria/Ricerca/Energia, Affari giuridici, Pesca, Politiche regionali, e sottocommissione Sicurezza e Difesa. Asde (Socialisti e Democratici), sei presidenze: Agricoltura, Occupazione e Affari sociali, Ambiente, Commercio estero, Libertà pubbliche, Trasporti. Alde (Liberlademocratici), due presidenze: Affari economici e Controllo di bilancio. Ecr ('Conservatori e Riformisti europei, euroscettici), due presidenze: Mercato interno e commissione Petizioni. Verdi, due presidenze: Sviluppo e sottocommissione Diritti umani. Gue (Sinistra unitaria europea), una presidenza: Pari opportunità. L'elezione dei presidenti comincerà giovedì 16 gennaio a Strasburgo, con la costituzione delle prime otto commissioni, per proseguire nella settimana successiva a Bruxelles. Fra gli italiani, i nomi emersi finora sono quelli di Paolo De Castro (Pd-Asde), ex ministro di Romano Prodi che sarebbe candidato alla presidenza della commissione Agricoltura (quasi sicuro), del capodelegazione del Pdl (Ppe) Mario Mauro, che potrebbe andare alla commissione Affari esteri (ma non è ancora deciso), di Carlo Casini (Udc-Ppe), per cui non si sa ancora se verrà proposta la Commissione Affari costituzionali, Cultura o Giuridica, e del magistrato Luigi De Magistris (Idv-Alde) per la guida della commissione Controllo di bilancio. Per le vicepresidenze dell'Europarlamento sono candidati gli italiani Gianni Pittella (Pd, ex capodelegazione Ds) e Roberta Angelilli (Pdl, ex capodelegazione di An). E' possibile, inoltre, che al nuovo gruppo dei 'sovranisti' antieuropei venga assegnato uno dei quattro questori, per i quali si è candidato il leghista Roberto Speroni.

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un viaggio attraverso i millenni al castello di mazzè dai sotterranei romani alla casaforte del xiii secolo fino al maniero che ospitò il re vittorio emanuele ii - marina paglieri (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina XV - Torino Un viaggio attraverso i millenni al Castello di Mazzè dai sotterranei romani alla casaforte del XIII secolo fino al maniero che ospitò il re Vittorio Emanuele II Nel maggio 1859 il capo di casa Savoia lo scelse come quartier generale per cercare di arginare l´avanzata austriaca nella Seconda Guerra d´Indipendenza Oggi nel suo sottosuolo ospita il Museo della Tortura, ma offre al visitatore anche il Bosco protetto e il Military Park per chi ha spirito d´avventura MARINA PAGLIERI Un uomo, assorto, osserva una carta geografica e aspetta notizie dal fronte. è il maggio 1859 e quell´uomo è Vittorio Emanuele II. Gli austriaci, appena iniziata quella passerà alla storia come "Seconda Guerra d´Indipendenza", avanzano verso Torino. Occupano Novara, Mortara, Gozzano, Vercelli, Biella, giungendo fino a 50 chilometri dalla capitale. Il re va incontro all´esercito absburgico nel tentativo di contenere l´avanzata del nemico. Come quartier generale, roccaforte da dove pianificare la resistenza piemontese contro il generale Gyulai, ha scelto uno storico maniero tra Chivasso e Caluso: il castello di Mazzè. Ma non c´è solo il Risorgimento nel bagaglio storiche del castello, che affonda le sue radici nel periodo celtico e poi romano e presenta anche più recenti tracce del gusto gotico romantico in voga nel XIX secolo. In tempi remoti fu l´antico maniero dei conti del Canavese, per passare nel 1141 al Comune di Vercelli, poi fino al 1840 ai Valperga di Mazzé, quindi ai Brunetta d´Usseaux e infine ai Salino di Cavaglià, gli attuali proprietari che ne hanno curato il ventennale restauro. Furono i Valperga di Mazzé, ottenuta da Enrico IV di Sassonia l´investitura del feudo, a elevare sugli antichi ruderi l´attuale struttura nel 1316. Il castello si trovò al centro delle guerre tra guelfi e ghibellini nel XV secolo, fu poi occupato da Francesco I di Francia nel 1515. E non finiscono qui gli episodi storici in cui si trovò coinvolto. Vi soggiornarono tra gli altri Camillo Cavour, lo zar Nicola II di Russia, gli ultimi Savoia, Mussolini. Durante l´ultima guerra fu sede del comando nazista, qui nel maggio del 1945 fu trattata la resa dei 60 mila soldati tedeschi e 12 mila fascisti presenti nell´Italia nord occidentale e ancora qui si insediò la missione alleata Cherokee. Oggi, dimenticati gli episodi più drammatici (o per lo meno relegate le atmosfere più cupe nei sotterranei, dove ancora si conservano i resti del forte eretto nel 175 a. C. dal console Appio Claudio e dove è allestito un Museo della Tortura), il castello è ingentilito nell´aspetto, con merli "alla ghibellina" e torri e torrette che non incutono troppo timore. Il complesso è formato da due costruzioni: una più piccola, del secolo XIV, dai caratteri tardo gotici, e un´altra più estesa che testimonia il variare del gusto architettonico e decorativo, con gli interventi ottocenteschi indirizzati a rendere funzionali e più piacevoli gli interni, togliendo al maniero la cupa fisionomia di casaforte ereditata dal passato. Il castello grande, recentemente restaurato, è visitabile con percorso guidato. Dalla corte si accede ai due piani nobili dove si trovano gli ambienti più significativi, tra cui, al primo, due sale gotiche e tre settecentesche. Sul fronte sud si trova la corte dell´Orangerie, con due sale dove si possono organizzare eventi. Al secondo piano sale e salette di varie epoche portano al quattrocentesco Salone delle Armi. A pochi metri si trova il Rivellino, bastione difensivo dal quale si spazia con lo sguardo su Monferrato e Canavese e sulle montagne dell´arco alpino. Il Museo della Tortura ospita nei sotterranei una collezione proveniente in buona parte dalla Spagna. Si passa attraverso la cripta celtica del X secolo a. C., i sotterranei romani, la cisterna d´assedio, le prigioni e la ghiacciaia del XIV secolo, l´Antro degli eretici e la Cappella funeraria del XV. Disseminati nei vari ambienti, strumenti dai nomi orribili, utilizzati dalla Santa Inquisizione per convincere eretici e ribelli a ritornare sulla retta via dell´ortodossia. Ecco allora tavoli da stiramento, sedie inquisitorie, gogne verticali, "spezza arti", fruste, manette, mannaie, garrote, le cosiddette "sedie delle streghe", ferri roventi da marchio e persino cinture di castità. Tra le altre mete c´è il Bosco parco, una vasta area protetta che si estende intorno al castello, con un percorso segnalato di oltre 5 chilometri, tra boschetti, sentieri, scorci panoramici, aree di interesse floro-faunistico e ruderi romanici. All´interno della tenuta si trova il Military Park, un parco avventura che offre attrazioni e simulazioni in grigioverde all´interno di un campo militare inglese degli anni Sessanta ricostruito (aperto le prime due domeniche del mese). Il Castello di Mazzé con il museo è aperto domenica e nei giorni festivi con orario 14-17 (visite guidate per gruppi su prenotazione). A 34 km da Torino, si raggiunge dall´autostrada A5 (uscita San Giorgio Canavese) e A4 (uscita Rondissone). Info tel. 011/9835250, 347/2236300, infocastellodimazze. it, www. castellodimazze. it.

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Diritto all'acqua. Lettera aperta a Barack Obama (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lug 0910 Diritto all'acqua. Lettera aperta a Barack Obama Pubblicato da Luigi Gallo alle 11:28 in Benessere, Diritti umani, Società Illustri personaggi del mondo scientifico, artistico e culturale hanno scritto una lettera aperta al Presidente degli Stati Uniti dAmerica su una questione fondamentale per l'umanità: il diritto all'acqua. ...noi vorremmo sottoporLe quattro ordini di problemi molto semplici: - alle soglie del XXI secolo le istituzioni internazionali si rifiutano ancora di dichiarare l'acqua un diritto umano inalienabile e il suo paese - gli USA - è tra i più decisi sostenitori di tale rifiuto; - le linee guida della politica mondiale dell'acqua vengono definite ogni tre anni dal Forum Mondiale dell'Acqua, una sede privata e non legittima, retta dalle grandi multinazionali; - l'acqua è mercificata, venduta e quotata in borsa, in tutti i suoi usi anche i più indispensabili; - nei negoziati sui cambiamenti climatici la crisi dell'acqua è del tutto ignorata, l'acqua viene considerata un bene economico e la priorità nei suoi usi va alla produzione energetica... Leggi il testo completo della lettera qui. LG Image courtesy fullbellyfilms.org

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Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 10/07/2009 - pag: 18 Dopoguerra Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie COLOMBO Per 26 anni è stata una guerra quasi ignorata dal mondo. Ora che è finita da oltre un mese, la stessa sorte sta capitando ai 300 mila profughi tamil tenuti di fatto prigionieri nei campi dal governo di Colombo. E la situazione sta adesso peggiorando: ieri la Croce Rossa e le altre agenzie internazionali hanno infatti ricevuto l'«invito» a ridurre sensibilmente le loro attività nell'isola. Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi. L'offensiva finale che ha portato all'annientamento delle Tigri Tamil, ma causato anche la morte di migliaia di civili, aveva provocato forti proteste. Finita la guerra, Colombo aveva ostacolato l'accesso ai campi profughi, dove il rispetto dei diritti umani era (e resta) teorico. La Croce Rossa e le altre organizzazioni internazionali avevano parlato di «catastrofe umanitaria», provocando le ire di Rajapaksa. La Croce Rossa ha già dichiarato di aver iniziato a ridurre le sue postazioni nell'isola, in particolare nell'Est, tornato sotto il controllo del governo già prima dell'offensiva finale. Gli oppositori tamil e gli operatori umanitari sul posto ieri hanno denunciato l'ultima mossa del governo: se la Croce Rossa se ne andrà, dicono, non resteranno più osservatori indipendenti a monitorare cosa succede davvero nei campi profughi.

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Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Veneto" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Veneto sezione: Esteri data: 10/07/2009 - pag: 18 Dopoguerra Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie COLOMBO Per 26 anni è stata una guerra quasi ignorata dal mondo. Ora che è finita da oltre un mese, la stessa sorte sta capitando ai 300 mila profughi tamil tenuti di fatto prigionieri nei campi dal governo di Colombo. E la situazione sta adesso peggiorando: ieri la Croce Rossa e le altre agenzie internazionali hanno infatti ricevuto l'«invito» a ridurre sensibilmente le loro attività nell'isola. Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi. L'offensiva finale che ha portato all'annientamento delle Tigri Tamil, ma causato anche la morte di migliaia di civili, aveva provocato forti proteste. Finita la guerra, Colombo aveva ostacolato l'accesso ai campi profughi, dove il rispetto dei diritti umani era (e resta) teorico. La Croce Rossa e le altre organizzazioni internazionali avevano parlato di «catastrofe umanitaria», provocando le ire di Rajapaksa. La Croce Rossa ha già dichiarato di aver iniziato a ridurre le sue postazioni nell'isola, in particolare nell'Est, tornato sotto il controllo del governo già prima dell'offensiva finale. Gli oppositori tamil e gli operatori umanitari sul posto ieri hanno denunciato l'ultima mossa del governo: se la Croce Rossa se ne andrà, dicono, non resteranno più osservatori indipendenti a monitorare cosa succede davvero nei campi profughi.

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Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Mezzogiorno sezione: Esteri data: 10/07/2009 - pag: 18 Dopoguerra Lo Sri Lanka ordina alla Croce Rossa di ridurre le attività umanitarie COLOMBO Per 26 anni è stata una guerra quasi ignorata dal mondo. Ora che è finita da oltre un mese, la stessa sorte sta capitando ai 300 mila profughi tamil tenuti di fatto prigionieri nei campi dal governo di Colombo. E la situazione sta adesso peggiorando: ieri la Croce Rossa e le altre agenzie internazionali hanno infatti ricevuto l'«invito» a ridurre sensibilmente le loro attività nell'isola. Il ministero dei Diritti umani ha dichiarato che di loro «non c'è più bisogno, visto che ormai nell'isola regna la pace. Le sfide ora sono cambiate». I rapporti tra il governo singalese guidato dal presidente Mahinda Rajapaksa (foto) e le agenzie straniere (comprese quelle delle Nazioni Unite) sono da mesi molto tesi. L'offensiva finale che ha portato all'annientamento delle Tigri Tamil, ma causato anche la morte di migliaia di civili, aveva provocato forti proteste. Finita la guerra, Colombo aveva ostacolato l'accesso ai campi profughi, dove il rispetto dei diritti umani era (e resta) teorico. La Croce Rossa e le altre organizzazioni internazionali avevano parlato di «catastrofe umanitaria», provocando le ire di Rajapaksa. La Croce Rossa ha già dichiarato di aver iniziato a ridurre le sue postazioni nell'isola, in particolare nell'Est, tornato sotto il controllo del governo già prima dell'offensiva finale. Gli oppositori tamil e gli operatori umanitari sul posto ieri hanno denunciato l'ultima mossa del governo: se la Croce Rossa se ne andrà, dicono, non resteranno più osservatori indipendenti a monitorare cosa succede davvero nei campi profughi.

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Europarlamento/ Martedì a Strasburgo inizia la VII (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Secondo gli accordi fra i gruppi (che però saranno definitivi solo lunedì prossimo, essendo ancora possibile qualche scambio) il Ppe dovrebbe avere nove presidenze: Affari costituzionali (Casini o Mauro), Affari esteri (Mauro o Casini), Bilancio, Cultura, Industria/Ricerca/Energia, Affari giuridici, Pesca, Politiche regionali (che andarà all'ex commissario Ue Danuta Huebner, polacca), e sottocommissione Sicurezza e Difesa. All'Asde (Socialisti e Democratici) toccheranno sei presidenze: Agricoltura, Occupazione e Affari sociali (probabilmente alla francese Pervenche Beres), Ambiente (al tedesco Jo Leinen), Commercio estero, Libertà pubbliche, Trasporti. Le presidenze dell'Alde (Liberaldemocratici), saranno due: Affari economici (che andrà alla britannica Sharon Bowles) e Controllo di bilancio (a De Magistris). Il nuovo gruppo euroscettico Ecr ('Conservatori e Riformisti europei'), dovrebbe avere due presidenze: il Mercato interno (a al britannico Malcom Harbour), e la commissione Petizioni. Per i Verdi sono pronte due presidenze: Sviluppo e sottocommissione Diritti umani. La Sinistra unitaria europea (Gue), infine, avrà la presidenza della commissione Pari opportunità. La presidenza della commissione Affari economici e finanziari è stata al centro di negoziati molto duri. La commissione dovrà esaminare nei prossimi mesi la legislazione proposta dalla Commissione europea e riguardante la supervisione dei mercati finanziari, le remunerazioni dei manager e le misure di controllo dei fondi speculativi, alla luce degli insegnamenti della crisi finanziaria. E' significativo il fatto la sua presidenza - detenuta nella scorsa legislatura dalla socialista francese Pervenche Beres - vada ora a una liberale britannica, Sharon Bowles, facendo supporre un'operazione di limitazione dei danni messa in atto dagli ambienti della City, che vedono come il fumo negli occhi i tentativi di riforma in profondità del sistema finanziario. E non è certamente un caso che a un altro britannico, questa volta conservatore (Malcom Harbour), vada la presidenza della commissione Mercato interno, che vigilerà su qualunque tentazione protezionista come risposta alla crisi. E' molto probabile, infine, che venga creata una nuova commissione temporanea proprio sulla crisi economica e finanziaria. Secondo indiscrezioni, la presidenza di questa commissione straordinaria andrebbe al liberale tedesco Wolf Klinz. Questa presidenza sarebbe stata la moneta di scambio pagata dal Ppe e dal Pse per ottenere l'appoggio dell'Alde all'accordo 'tecnico' che ha garantito la ripartizione fra i gruppi dei posti dei presidenti di commissione.

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Sri Lanka, il Times denuncia: 1400 morti ogni settimana nel... (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 10-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Colombo starebbe cercando di invertire il rapporto fra abitanti tamil e singalesi nella regione - Circa mille quattrocento persone di etnia tamil muoiono ogni settimana nel gigantesco campo profughi di Manik Farm. La denuncia arriva dal giornale britannico Times che in un'inchiesta avanza anche l'ipotesi che il governo di Colombo abbia costruito dei campi in cui concentrare la popolazione tamil. "Ci sono accuse che il governo stia cercando di cambiare il rapporto numerico fra la popolazione tamil e quella singalese che abita la regione. Persone influenti vicine al governo hanno discusso questa soluzione" ha rivelato al Times Mangala Samaraweera, ex ministro degli Esteri, ora all'opposizione. Il campo profughi di Mannik Farm è stato costruito per ospitare più di 300 mila civili tamil, costretti a lasciare la costa nordorienatale dell'isola, a causa dell'avanzata delle forze governative in guerra contro i ribelli delle Tigri Tamil. Il giornalista del Times ha raccolto testimonianze di cooperanti e funzionari del governo britannico che hanno denunciato le pessime condizioni di vita all'interno del campo. Molte delle morti sarebbero dovute alla diarrea o correlate all'acqua che vi si beve, mentre altre testimonianze raccolte dal giornale in maggio, raccontavano di lotte per accaparrarsi il cibo, dal quale donne, vecchi e bambini restavano esclusi. La denuncia del Times segue di un giorno il comunicato della Croce Rossa internazionale che ha fatto sapere di aver dovuto ridurre i propri interventi sull'isola, su precisa richiesta del governo di Colombo, che ha dichiarato di avere "la situazione sotto controllo". Mahinda Samarasinghe, ministro per i Disastri ambientali e i Diritti umani, ha spiegato che "ora la necessità sono differenti" e che "il trasporto dei cadaveri e dei pazienti non è più necessario". La Croce Rossa ha dovuto abbandonare il presidio di Trincomalee dove sono stati curati più di 30 mila civili, durante l'evacuazione dalle zone del conflitto, e quello di Batticaloa, che provvedeva invece ad accogliere le denunce di rapimenti e uccisioni extragiudiziarie.

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Birmania, riparte il processo a Suu Kyi (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere della Sera" del 11-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere della Sera sezione: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18 Diritti umani Birmania, riparte il processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di distanza dall'appello lanciato dagli Usa (e ignorato dalla giunta militare al governo) di cancellare le accuse contro la premio Nobel. La corte distrettuale di Yangon ha sentito la testimonianza dell'esperto legale Khin Moe Moe, che ha difeso Suu Kyi dichiarandola innocente e comunque impossibile da condannare in base a una costituzione abolita 20 anni fa. Il processo a Suu Kyi, 64 anni, si concluderà il 24 luglio. La leader democratica rischia 5 anni di carcere se giudicata colpevole di avere infranto la legge che protegge lo Stato da «elementi sovversivi». Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in una recente visita di due giorni in Birmania, aveva chiesto di vedere Suu Kyi, ma il permesso gli è stato negato.

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Diritti umani calpestati (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 11-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

CRONACA 11-07-2009 INCONTRO «IMPEGNO PER PARMA» Diritti umani calpestati II Ci sono Paesi, al mondo, in cui i diritti umani sono tutt'altro che una realtà e all'Occidente democratico spetta il compito di tenere alta l'attenzione, ribadendo il suo «no» alla loro violazione. E' con questo spirito che ieri il gruppo «Impegno per Parma» ha organizzato un incontro al quale ha chiamato, come relatore d'eccezione, il collaboratore della Gazzetta, Pino Agnetti. Inviato di guerra, Agnetti conosce da vicino alcune delle realtà più disumane che questo millennio sta consegnando alla storia, dal Kosovo alla Cecenia, dalla Birmania all'Iran; proprio per l'esperienza maturata sul campo e per l'impegno umanitario che lo contraddistingue, Matteo Agoletti lo ha invitato all'incontro, «un'occasione di conoscenza - ha spiegato il consigliere - necessaria per tenere alta l'attenzione sul tema dei diritti umani». «Per milioni di persone - ha ricordato il vicesindaco, Paolo Buzzi - il riconoscimento dei propri diritti è ancora un miraggio e chi vive in un Paese democratico ha il dovere di vigilare su quanto accade nel mondo». Quello iraniano, raccontato da Agnetti, è un popolo «al capolinea », che non può più sopportare i soprusi del regime teocratico al potere dal 1979: «Quasi il 70% degli iraniani - spiega il giornalista - ha circa trent'anni; ciò significa che la maggior parte della popolazione non ha mai conosciuto la libertà. E questa situazione, soprattutto dopo le ultime elezioni, è divenuta insostenibile ». «Le proteste a Teheran non sono solo manifestazioni: è una vera e propria rivoluzione che il regime cercherà di bloccare con ogni mezzo». Nei giorni scorsi, Agnetti ha incontrato proprio la pacifista iraniana e Nobel per la Pace, Shirin Ebadi, che il giornalista ha intervistato e ufficialmente invitato a Parma non appena gli impegni glielo consentiranno. Ma ieri Pino Agnetti ha ricordato anche un altro premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, politica e cittadina onoraria di Parma, ancora costretta agli arresti domiciliari dal regime birmano. L.U. Incontro Agnetti e Buzzi.

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Birmania, riparte il processo a Suu Kyi (sezione: Diritti umani)

( da "Corriere del Veneto" del 11-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Corriere del Veneto sezione: Esteri data: 11/07/2009 - pag: 18 Diritti umani Birmania, riparte il processo a Suu Kyi RANGOON Il processo alla leader democratica birmana Aung San Suu Kyi è ripreso ieri, a una settimana di distanza dall'appello lanciato dagli Usa (e ignorato dalla giunta militare al governo) di cancellare le accuse contro la premio Nobel. La corte distrettuale di Yangon ha sentito la testimonianza dell'esperto legale Khin Moe Moe, che ha difeso Suu Kyi dichiarandola innocente e comunque impossibile da condannare in base a una costituzione abolita 20 anni fa. Il processo a Suu Kyi, 64 anni, si concluderà il 24 luglio. La leader democratica rischia 5 anni di carcere se giudicata colpevole di avere infranto la legge che protegge lo Stato da «elementi sovversivi». Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, in una recente visita di due giorni in Birmania, aveva chiesto di vedere Suu Kyi, ma il permesso gli è stato negato.

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Baghdad in bilico tra guerra e futuro (sezione: Diritti umani)

( da "Manifesto, Il" del 13-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

RITORNO IN IRAQ Baghdad in bilico tra guerra e futuro Voci da Karada, la zona commerciale della capitale, dove hanno sede molte Ong irachene che si battono per i diritti umani e delle donne, contro la corruzione e per la libertà di stampa. Nervi scoperti per il governo, che rende loro la vita difficile Giuliana Sgrena BAGHDAD Karada è la zona commerciale di Baghdad. Zona centrale, sulla sponda orientale del Tigri, che si estende dopo la famosa piazza Firdaus (Paradiso, resa celebre dalle televisioni occidentali dopo la caduta di Saddam come scenario dell'abbattimento della statua). Sulla piazza si affacciano, o si affacciavano, due dei principali alberghi, il Palestine e lo Sheraton, ora completamente isolati da enormi pareti di cemento, così come altri edifici sulla Sadoun street, che dalla Firdaus porta alla piazza della Libertà e poi al ponte sul Tigri. Su un lato della via si succedono numerosi negozi che espongono sedie a rotelle per le numerose vittime della guerra. È impressionante come basti una piazza per dividere due mondi, da una parte la Baghdad con tutte le ferite di guerra e dall'altra una città che cerca di costruire un futuro basandosi esclusivamente sull'iniziativa privata. Non senza difficoltà: spesso Karada è stata colpita, anche recentemente, da bombe e attentati. Nonostante i rischi Karada pullula di mercati, negozi, cambiavalute (gli hotel si continuano a pagare in dollari, che è quasi moneta corrente), ristoranti, bar moderni che si contendono i clienti con le più tradizionali bancarelle. I negozi che vanno per la maggiore sono quelli che vendono cellulari e carte Sim, le reti della telefonia mobile si sono moltiplicate, si è estesa a Baghdad anche la kurda Asiacell che fa concorrenza all'Iraqna, ma spesso le varie reti non comunicano tra di loro e quindi gli iracheni sono costretti a girare con almeno due cellulari, senza avere la garanzia di poter comunicare al momento opportuno. A Karada si trovano anche molte delle sedi delle Ong irachene, che tuttavia non segnalano la loro presenza all'esterno per motivi di sicurezza. La sicurezza, sostengono tutti gli iracheni che incontriamo è certamente migliorata, ma la stabilità è tutt'altro che garantita. E poi le minacce non vengono solo dal terrorismo ma anche dal governo che vuole tenere sotto controllo le ong e la stampa. In parlamento è in discussione una legge che dovrebbe regolare il funzionamento delle ong e un'altra relativa alla stampa. Vietati i finanziamenti stranieri In attesa che queste leggi - già contestate dagli interessati - siano varate, alcune solerti amministrazioni locali, come quella di Diwanya, a sud di Baghdad, hanno già emesso un «order» che vieta alle ong di ricevere direttamente finanziamenti dall'estero, spesso gli unici a garantire un sostegno alle organizzazioni di volontariato. «Se noi rispettassimo questa imposizione cesseremmo di funzionare», afferma una rappresentante di un'organizzazione per i diritti delle donne. Per ora le ong ignorano tali provvedimenti e finché uno stato di diritto non esiste vi sono margini di manovra, che però possono essere utilizzati anche per la repressione. Ong che si occupano della libertà di stampa, dei diritti umani o dei diritti delle donne, tutte molto attive ma senza clamore. In questo momento è particolarmente rischioso parlare apertamente di violazioni dei diritti umani, i timori sono aumentati dopo l'assassinio, il 12 giugno, del leader del Blocco islamico sunnita in parlamento, Harith al Obeidi, al termine di un sermone alla moschea in cui aveva denunciato la situazione. Diritti umani, corruzione, mancanza di democrazia sono i nervi scoperti di un governo nato su elezioni basate sulla divisione etnico-confessionale. Lo stato nuovo, del dopo Saddam, non è ancora nato anche perché i partiti non lavorano nell'interesse dell'Iraq, ma del loro tornaconto politico, denuncia il presidente della Commissione cultura del parlamento, Mufid al Jazairi, già ministro della cultura, comunista. Non esiste una cultura della mediazione politica che possa far superare la divisione in blocchi consolidati, conferma il nuovo (da aprile) portavoce del parlamento, Iyad al Samarraie, anche se ritiene che la situazione stia cambiando e dopo anni di paralisi il parlamento stia acquisendo il proprio ruolo propositivo e di controllo sull'operato del governo. Dunque non solo più cinghia di trasmissione delle decisioni del governo al Maliki. «La situazione cambierà con le prossime elezioni, afferma il sunnita del Partito islamico al Samarraie, anche perché usciranno di scena personaggi che hanno pesato sulla politica del paese, vista attraverso la lente dell'appartenenza religiosa, tribale o etnica. I nomi più noti in uscita, cita Samarraie, sono quelli del presidente Jalal Talabani, anziano e malato, leader dell'Unione patriottica del Kurdistan (Upk) che prima ancora che le elezioni politiche irachene del prossimo gennaio dovrà affrontare quelle kurde il 25 luglio. E già all'interno dell'Upk la lotta per la successione è accesa da tempo. Anche il leader dello Sciiri (Consiglio supremo islamico dell'Iraq) Abdelaziz al Hakim sarebbe ormai fuori gioco per condizioni di salute, ma continua a lavorare per mantenere un blocco islamico sciita da cui invece l'alleato di governo, Dawa, cerca di smarcarsi, visto il venir meno della popolarità della religione in politica. «Nelle ultime elezioni gli iracheni hanno cominciato a votare maggiormente i partiti che non usavano la religione nei loro slogan, ora nessuno porta più il corano in piazza», sostiene al Jazairi. Governo senza controllo Si tratta di un cambiamento importante che potrebbe consolidarsi nelle prossime elezioni, giustificando le speranza di molti osservatori politici, come l'editorialista di al Mahda, il quotidiano indipendente iracheno, Nazar Abdul Settar, che pensa a un nuovo bilanciamento dei poteri istituzionali. Ora il governo è fuori da qualsiasi controllo, anche se il parlamento comincia a convocare i ministri per riferire sulla loro politica. Questo non ha impedito che il ministro del petrolio, Hussein al Shahrastani, aprisse la gara d'appalto per le assegnazioni petrolifere prima che sia varata la legge in discussione in parlamento. C'è chi spera nell'entrata in scena di nuovi partiti politici per sparigliare i blocchi costituiti, ma non sempre a forze nuove corrisponde un atteggiamento nuovo, soprattutto se si tratta di forze tribali. È quanto sta succedendo nella provincia di Anbar, la più insanguinata negli anni passati e poi «pacificata» dai tribali dei Consigli del risveglio (al Sahwa) con l'eliminazione di al Qaeda. La lista di al Sahwa è risultata prima alle elezioni della provincia, superando il Partito islamico che invece ancora controlla l'amministrazione comunale di Falluja. La gestione del potere provinciale è quindi complicata dalla presenza ancora consistente sul territorio degli islamisti con i quali al Sahwa non vuol scendere a patti, ci racconta un giornalista di Falluja. E commenta: «Continua a prevalere la logica tribale per cui i dissidi si risolvono con le armi e non con il dialogo». Il rischio è che la situazione torni a precipitare anche in Anbar con uno scontro armato, alcuni attacchi hanno già portato alle prime vittime. È in questo limbo istituzionale che la popolazione di Baghdad ha ricominciato a vivere anche se i timori per le violazioni dei diritti sono ancora molte e non sono terminate le minacce del terrorismo. «In generale la situazione è migliorata, ma gli iracheni hanno ancora paura delle autorità, perché non c'è una prigione dove non avvengano violazioni dei diritti dei detenuti», commenta il presidente di una delle organizzazioni per i diritti umani, conosciuta anni fa, che non vuole che si pubblichi né il suo nome vero (lo chiameremo Hussein) né quello della Ong. Questo dà il segno delle contraddizioni irachene. Da tempo Hussein, che è avvocato, lavora per diffondere la cultura dei diritti, che gli iracheni ignoravano alla caduta di Saddam. Ma anche l'attuale governo sembra in parte ignorarli, quali sono le ragioni? «Credo sia dovuto a una vecchia cultura, all'autoritarismo, gli investigatori continuano a credere che la cosa più importante sia ottenere informazioni anche con la tortura. E così magari una persona innocente ma debole cade sotto la tortura mentre il vero colpevole può anche passare attraverso le pressioni e cavarsela». Le violazioni più evidenti avvengono nelle carceri, ma non sono le uniche, osservo. «Non c'è ancora una legge sui partiti politici e nemmeno sulla libertà di stampa, la libertà di espressione non è garantita. E questo nonostante il nostro governo abbia firmato accordi e convenzioni internazionali (compresa quella contro la tortura), le nostre leggi non vengono adeguate a questi impegni internazionali», aggiunge Hussein. Occorre dunque un lavoro di «addestramento» al rispetto dei diritti umani? «Noi cerchiamo di parlare sia con i politici che con le forze dell'ordine, ma non sono tutti uguali. E poi è difficile entrare nelle carceri, quelle americane sono ancora chiuse mentre altre cominciano ad essere aperte alle organizzazioni umanitarie. Molti prigionieri sono in carcere senza nessuna imputazione a loro carico. Anche i processi non sono indipendenti: come nella maggior parte dei procedimenti in Medio oriente, vi sono errori, ritardi. Soprattutto ci sono corti speciali per i terroristi. E poi, fino a non molto tempo fa era il ministro della giustizia a nominare i giudici, quindi non erano indipendenti». Quanto ai loro obiettivi «Ne abbiamo soprattutto due: il primo riguarda ricerche e studi per comparare le nostre leggi agli standard internazionali sul rispetto dei diritti umani. Secondo: osserviamo le violazioni dei diritti umani e per farlo andiamo nelle prigioni a parlare con i detenuti e cerchiamo di garantire l'accesso di medici, la possibilità di ricevere visite, soprattutto dei familiari, e la possibilità di telefonare. Cerchiamo anche di sensibilizzare le guardie di custodia». E poi c'è un problema dei minori. «Naturalmente, in Iraq si va in carcere a partire dagli 8 anni e fino ai 18 la detenzione è diversa rispetto agli adulti, ma si tratta sempre di reclusione. A Diwaniya abbiamo trovato un ragazzino di 14 anni che aveva già scontato la condanna ma non poteva uscire perché la famiglia non aveva i soldi per pagare la pena pecuniaria, così noi abbiamo raccolto i soldi, circa 1.200 dollari, e l'abbiamo liberato. A volte siamo noi ad individuare dei casi di violazioni, altre volte sono gli interessati a denunciarli. La nostra attività si svolge in tutto l'Iraq, escluso il Kurdistan, abbiamo il contributo di molti avvocati e siamo sostenuti anche da alcune organizzazioni a livello internazionale». Tuttavia esiste un problema di impunità per crimini commessi dalle truppe straniere, l'Iraq non ha aderito alla Corte di giustizia internazionale. «Quando al governo c'era Iyad Allawi (nominato a capo del Consiglio governativo a guida americana nel 2004, ndr) aveva aderito ma dopo tre giorni ha dovuto ritirare l'adesione a causa delle pressioni Usa che temevano di finire anche loro giudicati da questa Corte». Foto: ALCUNE DONNE MOSTRANO I LORO COUPON ALIMENTARI AI DIPENDENTI DELLA MEZZA LUNA ROSSA A BAGHDAD / REUTERS

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Auditorium al Foro Boario? Affascinante ma impossibile Leggo solo oggi la lettera ap... (sezione: Diritti umani)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 13-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lunedì 13 Luglio 2009, Auditorium al Foro Boario? Affascinante ma impossibile Leggo solo oggi la lettera aperta degli Amissi del Piovego in merito al progetto di un Auditorium di Oscar Niemeyer da collocarsi nell'ex Foro Boario. Rispondo volentieri anche se mi sembra di averlo fatto parecchie volte a voce e già per iscritto. In effetti nel 1988 (sono passati 21 anni.) mi furono consegnate alcune fotocopie di schizzi di Niemeyer (chiamarlo progetto è naturalmente improprio, diciamo, come si dice oggi, che era un "concept", una possibile idea) e un plastico , per la verità mi sembra di ricordare con notevoli difformità rispetto agli schizzi e comunque non inquadrato nell'ambiente unico del Prato. L'idea era naturalmente affascinante, ma non ho potuto darle seguito per un insieme di motivi. L'Amministrazione Comunale era impegnata in quel periodo in un rilevante ciclo di opere pubbliche (Nuovo Tribunale, Stadio, fognature, grande viabilità) che non consentivano di immaginare di poter finanziare, neppure nel medio periodo, un'opera di quella dimensione finanziaria. Impegnare un architetto, già allora più che ottantenne, in una progettazione per la quale non si era in grado di prevedere alcun concreto esito per il successivo decennio mi pareva sbagliato. Non ho cambiato idea su questo punto, perché in particolare l'Auditorium non è solo un'opera architettonica, ma una complessa macchina tecnologica che richiede una presenza costante nella fase realizzativa. Le tecniche poi in questo campo sono in costante evoluzione, non penso che sarebbe stato utile per la città realizzare oggi un progetto vecchio di vent'anni. Forse ero un po' pessimista sulla longevità del grande architetto. Niemeyer ha continuato a progettare e ha superato felicemente la soglia dei 100 anni: penso al bellissimo Museo di Niteroi, vicino a Rio, realizzato negli anni '90. A Ravello si sta realizzando, con molte difficoltà, un suo interessante progetto. In ogni caso devo dire, ma questa è una idea del tutto personale, che mi parve il segno di Niemeyer poco adatto al contesto del Prato, ma naturalmente su questo punto se vi fossero state le compatibilità economiche si sarebbe potuto aprire un dibattito ed un confronto. Non condivido l'idea che il progetto Crotti segni una regressione, penso che sia una interessante occasione, anche se ho sempre ritenuto che la collocazione dell'Auditorium per la Musica nell'ex Foro Boario sarebbe stato un modo di completare in modo decisivo le funzioni urbane del Prato. Circa la attuale ubicazione del plastico e delle fotocopie degli schizzi occorre rivolgersi all'attuale Amministrazione. Immagino che siano rintracciabili nell'Archivio Comunale. Di certo non furono trattenuti né da me, né dal mio Gabinetto, ma trasmessi ai competenti Uffici. Paolo Giaretta Violazione dei diritti umani in Cina: silenzio ingiustificato Almeno 156 persone morte, 900 ferite e 1400 arrestate secondo le fonti governative. Quelle non ufficiali, parlano di numeri ben più elevati. Ancora una volta è finita nel sangue l'ennesima repressione messa in atto dalla Cina contro qualunque manifestazione anti-regime. Dopo le innumerevoli stragi in Tibet, nei giorni scorsi è toccato a Urumqi, nella provincia nord-occidentale dello Xinjiang che da sempre rappresenta una spina nel fianco del gigante asiatico. In quell'area, ai confini con l'Asia centrale, vivono in maggioranza ben 8,3 milioni di uiguri di fede musulmana che da anni denunciano la repressione politica e religiosa condotta dalla Cina dietro la scusa della lotta al terrorismo. È bastata una marcia di 300 giovani uiguri, in gran parte donne che chiedevano notizie dei loro cari arrestati, per scatenare nuovamente la violenza del Governo di Pechino che già tante vittime aveva fatto nei giorni precedenti. Quanto a diritti umani, quindi, l'indifferenza cinese è purtroppo ormai una non-notizia. Ciò che stupisce, tuttavia, non è solo la barbara reazione anti-democratica della Cina. Bensì, il quasi totale silenzio del mondo che si accontenta di tiepidi e sempre più timidi commenti. In Italia, le voci che si sono levate contro tali continui soprusi si contano sulle dita di una mano. Gli unici a richiamare in qualche modo il presidente Hu Jintao al rispetto dei diritti umani in occasione del G8 che si è svolto nei giorni scorsi all'Aquila, sono stati il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro degli Esteri Franco Frattini. Troppo poco. Sicuramente l'atteggiamento sottomesso dei maggiori partner mondiali nei confronti della Cina, deriva dai forti interessi economici in atto. A febbraio, la Cina ha fatto acquisti in Germania, Inghilterra e Svizzera per 11,5 miliardi di euro. Ma l'Italia? La bilancia commerciale è in passivo: importiamo dalla Cina prodotti per un valore di 23,5 miliardi di euro, ne esportiamo 6,5 miliardi di euro, con una differenza, a nostro svantaggio, di 17 miliardi di euro. L'export è in crescita, ma non in maniera così rilevante da colmare questa distanza. Tutte queste grandi opportunità di mercato e commercio con la Repubblica cinese coinvolgono in realtà un numero di imprese italiane e venete ben inferiore alla stragrande maggioranza delle aziende presenti. Ma poiché i numeri parlano chiaro, nemmeno sulla base di un presunto e strategico interesse economico che, attualmente, è di gran lunga inferiore alle aspettative, si giustifica la mancata "levata di voci" verso i continui soprusi e le violenze perpetrate dalla Repubblica cinese nei confronti delle minoranze etniche e dei suoi stessi cittadini. Quanto meno quelle dell'Italia. Mauro Fecchio Assessore all'Ambiente e alla Protezione civile della Provincia di Padova

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Al via il "Salento finibus Terrae" con tanti corti (sezione: Diritti umani)

( da "TGCom" del 14-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

14/7/2009 Al via il "Salento finibus Terrae" I corti protagonisti del festival Dall’11, sino al 26 luglio 2009, si svolgerà la settima edizione del festival del cortometraggio del Salento, organizzata a San Vito dei Normanni, in Puglia. Fondatore e Direttore artistico della rassegna Romeo Conte; Sanvitese di nascita già regista di cinema e publicità, innamorato della sua terra, ha ritenuto che la formula del festival nelle piazze fosse il modo migliore per la distribuzione di un evento di grande successo. Il festival, di levatura internazionale ha lo scopo di presentare, promuovere e premiare cortometraggi e quest’anno le sezioni saranno: Ambiente, Danza & Musica, Animazione, Panorama corti Puglia, Bullismo, Noir-thriller-Horror, corti cortissimi, children world, laboratorio cinema giovani, Diritti umani e Mondo Corto. I vincitori di ogni sezione vinceranno il premio Ben Hur, realizzato dal maestro Adriano de Angelis. Alla segreteria del film festival sono pervenuti almeno 800 cortometraggi, dei quali, quelli selezionati sono 150 giunti da ogni parte del mondo: Italia, Francia , Spagna, Belgio fino ad arrivare a Nepal, Uzbekistan e Nuova Zelanda. La prima tappa si è svolta nelle giornata dell’11 e 12 luglio, sulla spiaggia di Torre Pali e sono state proiettate le sezioni Ambiente e Danza&Musica; sempre nella giornata di ieri sono stati premiati con il “Sreamit.it Salento Finibus Terrae” due eccellenti esponenti del salento, celebri per le loro pizziche e tarante, Uccio Aloisi e Lamberto Probo. Da oggi fino al 17 luglio a Carovingio (Br) avrà sede la terza tappa del festival; le mproiezioni avranno luogo nel cortile del Castello Dentice di Frasso. Verranno presentate le sezioni: Animazione, panorama Corti Puglia, Bullismo e Noir-Thriller-Horror. Per la quarta tappa ci si sposterà a Messagne con la presentazione delle sezioni CortiCortissimi e Children’s World, che sarà patrocinata dall’UNICEF. Per la sua ultima tappa, il festival farà ritorno a San Vito dei Normanni, dove il 21 luglio sarà presentatala sezione laboratorio Cinema Giovani San Vito con ospite il famoso regista Ben Gazzarra, che inoltre riceverà la targa “Città San Vito dei Normanni”. Nelle giornate conclusive del 25 e del 26 luglio saranno proiettate le sezioni mondo corto e Diritti Umani, patrocinata dall’UNESCO, e premiate le relative sezioni. I media partners del festival saranno TGCOM Iris, Lastampa.it e streamit.it che trasmetteranno in parallelo la maggior parte dei cortometraggi in gara.

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Le foto dei diritti negati (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 15-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Da domani la mostra alla fondazione Caritro e il dono di un Mandala di Pace Le foto dei diritti negati Iniziativa arricchita dalla presenza di sei monaci TRENTO. Da domani al 23 luglio, l'associazione Samten ChÖling onlus invita a visitare la mostra fotografica «Diritti umani: quali?» nella sala della fondazione Caritro in via Garibaldi. L'anno scorso, in questo periodo, la Samten ChÖling aveva organizzato l'esposizione «L'ereditÁ del Tibet: quale futuro? - Problematiche di un popolo in esilio tra politica e socialità». Questa nuova proposta allarga lo sguardo dal Tibet al resto del mondo, per segnalare altre situazioni di diritti umani violati o negati e per promuovere interventi per il ripristino di quei diritti. A sostegno dell'iniziativa, sei monaci tibetani faranno dono di un Mandala di Pace, che verrà realizzato durante la mostra per portare buon auspicio «per l'operato di tutta la città in direzione di una pace comune». Domani, l'apertura della mostra è attesa alle 16, alle 17 cerimonia di inaugurazione, alle 18 conferenza di apertura con Michele Nardelli (presidente Forum per la Pace e i Diritti Umani), Gunther Cologna (consigliere Italia-Tibet), Toni Brandi (presidente Laogai Research Foundation Italia), Khando Zhetsa (studentessa tibetana), Geshe Lodoe Gyatso (Lama Tibetano in esilio), Gianni Festini Brosa (presidente Associazione Samten Choling onlus). Da venerdì, apertura con orario 16-22. Vi sarà inoltre la proiezione di diversi filmati sui diritti umani.

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SANTUARIO DELLE LASTE Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50 ... (sezione: Diritti umani)

( da "Trentino" del 16-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

SANTUARIO DELLE LASTE Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50º ... SANTUARIO DELLE LASTE Dalle 10, alla festa della Madonna del Carmine e nel 50º della dichiarazione del Santuario delle Laste "santuario mariano della città e della diocesi", monsignor Lauro Tisi presiede l'eucarestia. Alle 19.30, messa, fiaccolata e festa sul sagrato. E' presente l'arcivescovo Luigi Bressan. SPORT NEL VERDE Ore 10-12, per le attività di Sport nel verde, al giardino di Mattarello attività ludico sportiva con l'associazione La Libellula (per bambini dai 6 ai 14 anni). Ore 16.30-18.30, a Maso Ginocchio torneo di calcio balilla con l'Appm onlus (per ragazzi dagli 11 ai 18 anni). Ore 16.30-19, al campo sportivo di Sardagna giochi d'aria con la palla con il Cag l'Area Appm onlus (per ragazzi dagli 11 anni). Ore 17-19, al giardino della Clarina, scacchi con la Fsi comitato trentino Scacchi (per bambini e giovani dai 6 anni). Ore 19-22.30, al campo sportivo di Sardagna triangolare di calcio con il Cag l'Area Appm onlus (per ragazzi dai 14 anni). «PREMIO SAN VIGILIO» Alle 11, al Grand hotel Trento, premiazione del 1º concorso di scultura del legno "Premio San Vigilio". LE PROPOSTE DEI MUSEI Ore 15-18, al Museo di scienze, si ammirano le uova deposte dalle tartarughe di "Tartarughe al Museo". DIRITTI UMANI: QUALI? Alle 16, alla Fondazione Caritro, in via Garibaldi 32, inaugurazione della mostra fotografica itinerante "Diritti umani: quali?". L'associazione Samten ChÖling Onlus organizza un'esposizione che, dai diritti violati del popolo tibetano, allarga lo sguardo su testimonianze provenienti da altre parti del mondo. Alle 18, conferenza di apertura sul tema "Diritti umani: quali? Realtà dei diritti umani e spunti per la loro applicazione". LA LUNA A DONDOLO Ore 17-19, alla Casetta del parco di Canova "La Luna a dondolo" con il Gioco degli specchi. L'iniziativa è dedicata a donne, bambini, persone anziane e donne di origine straniera in Italia per lavoro. Gli incontri sono a titolo gratuito. BIBLIOTECHE CHIUSE Sono chiuse le sedi della Biblioteca comunale in Clarina, Meano, Gardolo, Povo, Romagnano e Argentario di Cognola. Il Bibliobus è fermo fino al 25 luglio. Il punto prestito di Montevaccino è aperto tutta l'estate. GLOBAL DYNAMICS Scadono venerdì le domande per partecipare alla scuola di dottorato internazionale di ricerca "Local development and global dynamics". Settori scientifico-disciplinari: economia, giurisprudenza, ingegneria e sociologia. Info: 0461 883385.

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Trento 16 Non solo Tibet Fondazione Caritro (via Garibaldi) (sezione: Diritti umani)

( da "Adige, L'" del 16-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Trento 16 Non solo Tibet Fondazione Caritro (via Garibaldi) Trento 16 Non solo Tibet Fondazione Caritro (via Garibaldi). Inaugurazione della mostra fotografica e inizio del ciclo di incontri dal titolo «Diritti umani: Quali? - Realtà dei diritti umani e spunti per la loro applicazione»: dal Tibet al resto del mondo. Con Michele Nardelli (Forum per la Pace), Gunther Cologna (consigliere Italia-Tibet), Toni Brandi (presidente Laogai Research Foundation Italia) e Gianni Festini Brosa (Samten Choling Onlus). Martignano 20 Doc Maso Martis. Visita guidata alla cantina con degustazione di vini, poi la proiezione del film «Be kind, rewind». Per i giovedì di «Doc, Denominazione di Origine Cinematografica». Trento 20.45 e 23 Cinema Museo Tridentino di Scienze Naturali - via Calepina 14. Proiezione del film «La felicità porta fortuna - Happy go lucky» (Gb 2008) di M. Leigh. Trento 20.45 Schumann Castello del Buonconsiglio. «Invito romantico al castello», concerto di musica da camera attorno a Robert Schumann. Mezzolombardo 21 Vincere Cortile del cinema S. Pietro. Si proietta il film di Marco Bellocchio «Vincere»: la drammatica relazione tra Ida Dalser e Benito Mussolini. Trento 21 Itinerari folk Piazza Battisti. Proiezione dei documentari «Mariza e la storia del Fado» di S. Broughton (Portogallo 2006) e «Craj (Domani)» di D. Marengo (Italia 2005). Calavino 21 Banda Casa della Musica. Per «Madruzziane New Generation Prospective», laboratori e musica con il Corpo Bandistico di Calavino. Trento 21.30 3i0 Pub Ventuno-uno (via dei Ventuno). Concerto della band «3i0», trio che offre la musica di Richard Maggioni. 16/07/2009

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Europarlamento/ Mazzoni (Pdl) presidente commissione (sezione: Diritti umani)

( da "Virgilio Notizie" del 16-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Erminia Mazzoni (Pdl) è stata eletta, oggi a Strasburgo, presidente della commissione Petizioni dell'Europarlamento. Si tratta di una sopresa delle ultime ore. Fino a ieri sera, infatti, al suo posto era stata data per certa la collega Elisabetta Gardini, che sembra abbia rinunciato. Presidere la commissione Petizioni, ha detto Mazzoni all'Apcom subito dopo la fine della riunione costitutiva, "sarà un lavoro enorme. Quest'organismo è uno degli strumenti più utili per gli eurodeputati del Mezzogiorno d'Italia, perché è un ponte che collega direttamente i cittadini alle istituzioni Ue. Anche il singolo cittadino, infatti, può rivolgersi alla commissione Petizione per far rilevare le cose che non vanno nelle materie di competenza comunitaria", ha osservato l'europarlamentare di Benevento. Con la commissione Petizioni sono tre le presidenze collezionate dalla delegazione italiana nel Ppe: l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini (Pdl) è stato già eletto, sempre oggi a Strasburgo, per la guida della prestigiosa commissione Affari esteri, mentre è prevista per lunedì, a Bruxelles, l'elezione di Carlo Casini (Udc) alla presidenza della commissione Affari costituzionali. Italiani saranno anche il presidente della commissione Agricoltura, con l'ex ministro Paolo De Castro (Pd-S&D), e il presidente della commissione Controllo di bilancio, con il magistrato Luigi De Magistris (Idv-Alde). Le commissioni dell'Europarlamento sono in tutto 20, più due sottocommissioni (Sicurezza/Difesa e Diritti umani). Altre due commissioni temporanee (sulla crisi economico-finanziaria e sulla riforma del bilancio Ue) saranno costituite dall'Europarlamento dopo l'avvia della legislatura.

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la settimana dei diritti e i doveri da rispettare - nando dalla chiesa (sezione: Diritti umani)

( da "Repubblica, La" del 17-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Pagina III - Genova L´intervento La settimana dei diritti e i doveri da rispettare NANDO DALLA CHIESA LA SETTIMANA dei diritti è incominciata e, insieme a tanta attenzione e curiosità, circola nei canali informali un ritornello: diritti, sempre diritti, quando si parlerà di doveri? L´argomento, non c´è dubbio, ha un suo fascino. E siccome il sottoscritto crede molto nei doveri (di tutti), sente un po´ l´obbligo di entrare nel merito di un refrain che gode di una formidabile rendita di posizione: la stanchezza per tanti diritti invocati a vanvera e senza alcun fondamento costituzionale, dal 18 politico alle richieste di amnistia per gli anni di piombo o per Tangentopoli, fino al famigerato indulto del 2006. Diritti. E´ una parola chiave della nostra civiltà. Che essendo il punto di arrivo (provvisorio) di una lunga e faticosa vicenda umana, ha allineato dietro di sé generazioni di princìpi che nessuno saprebbe seriamente mettere in discussione, se non che è la realtà stessa a farlo, si tratti delle nuove schiavitù o del risorto mito della censura. Diritti umani e diritti civili, diritti sociali e diritti religiosi. E non solo. Il fatto è che i diritti hanno normalmente come loro corrispettivo proprio dei doveri, spesso impegnativi. Forse non ce ne accorgiamo proprio perché abbiamo una scarsa dimestichezza con i doveri, ma è esattamente così: i diritti non si sommano indefinitamente, ma segnano limiti e obblighi fino a quel momento inesistenti o non percepiti. SEGUE A PAGINA VII

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Il Napoli vince il mini campionato della solidarietà (sezione: Diritti umani)

( da "Giornale.it, Il" del 17-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

articolo di venerdì 17 luglio 2009 Il Napoli vince il mini campionato della solidarietà di Stefano Giani All'asta su E-Bay con incasso a favore della Fondazione Kennedy per i diritti umani vince un tifoso partenopeo che spende 2850 euro per vedere una partita di campionato con De Laurentiis È un giovane tifoso napoletano (e forse c'era da scommetterci) il vincitore dei due biglietti battuti all'asta per assistere a una partita di calcio della propria squadra del cuore (in questo caso il Napoli, appunto) accanto al presidente De Laurentiis in tribuna d'onore. Come si ricorderà i biglietti, messi a disposizione da alcuni dei club più titolati del campionato italiano di calcio, erano stati battuti all'asta su E-Bay e il ricavato devoluto a favore della Fondazione Kennedy (www.rfkennedyeurope.org) intenta a raccogliere fondi da destinare a un progetto per la diffusione dei Diritti umani. Il tifoso napoletano si è così aggiudicato il diritto di assistere a una partita di prima fascia accanto al presidente del Napoli e a una visita allo stadio nel pre-partita sborsando la non modica cifra di 2850 euro. «Sono felice di essere riuscito ad ottenere questa eccezionale opportunità - ha detto il vincitore, Luca G. -. Questo sarà il regalo più bello per mio papà, come me appassionato del Napoli da sempre. Sono felice di poter condividere con lui un'esperienza così emozionante e nel frattempo contribuire a raccogliere fondi per una causa importante». Il lotto infatti comprendeva due biglietti che ora Luca G. dividerà col papà. Il derby della solidarietà invece se lo è aggiudicato un tifoso interista che, con l'offerta di 1590 euro si è assicurato il diritto di sedere accanto a Moratti per assistere al prossimo Inter-Milan. Il vincitore sul fronte rossonero ha offerto infatti «solo» 1411 euro garantendosi così un doppio ingresso (che il vincitore condividerà con un amico) per vedere un match di prima fascia vicino a Galliani. La Sampdoria ha fatto incassare alla Fondazione Kennedy 2509 euro totali così ripartiti: 1398 euro sono stati offerti da chi ha voluto aggiudicarsi i due biglietti per sedere accanto a Garrone in una partita di primo livello, mentre 1111 euro sono stati l'ultimo prezzo per poter visitare gli allenamenti a Bogliasco e conoscere una dei giocatori più rappresentativi della rosa blucerchiata. La Juve ha portato nella cassa della Fondazione 1100 euro per i due biglietti messi all'asta per assistere a una partita importante con il presidente Cobolli Gigli. Infine la Fiorentina, fanalino di coda di questa insolita classifica, che ha totalizzato i 705 euro offerti da un tifoso per vedere una partita dei Viola con Della Valle. © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Omicidio Estemirova: mistero russo (sezione: Diritti umani)

( da "Blogosfere" del 17-07-2009)

Argomenti: Diritti umani

Lug 0917 Omicidio Estemirova: mistero russo Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 12:50 in Diritti umani Dopo Anna Politkovskaya, Aleksander Litvinenko, Anastasia Baburova e Stanislav Markelov, a cadere nel baratro di morte figlio dell'ultima guerra di Cecenia è un'altra giornalista, Natalya Estemirova. Cominciano ad essere tante, troppe le vittime tra coloro che hanno indagato e cercato di fare luce sulle stragi commesse in Cecenia da alcuni alti gradi dell'esercito russo. Troppe perché si riesca ancora a non vedere il comune filo che le lega, e troppe perché si possa realisticamente immaginare davvero una diretta responsabilità del Cremlino in questa serie di omicidi mirati. Un omicidio di una giornalista fa sempre piu' rumore, molto piu' rumore di quanto ne potrebbe mai fare un articolo di giornale. A meno di ritenere che ai vertici del Cremlino siedano degli idioti, è logico desumere che ad ordinare questi assassinii sia stato qualcun altro. Qualcuno che vuole nascondere verità scomode, forse perché vi ha avuto un ruolo diretto, qualcuno che a quella guerra ha partecipato, magari guidando una qualche improvvisata squadra della morte, qualcuno che ha abbastanza potere e coperture per poter commettere questi crimini, ma non abbastanza potere per poter insabbiare i fatti in modo piu' sottile e meno pericoloso. Il governo russo ha tutto da perdere da questo ennesimo omicidio, che arriva peraltro in un momento particolarmente felice per la Russia sul piano internazionale, con il rinnovato clima di collaborazione con gli Stati Uniti e la sostanziale accettazione da parte degli stessi Stati Uniti e dell'UE del nuovo assetto delle regioni d'Ossetia ed Abkhazia. Siamo stati qui molto critici con certe dinamiche interne al potere russo, ma quando si superano certi limiti è doveroso tornare a chiedersi a chi giova davvero questa scia di sangue. Se sia davvero verosimile che un governo solidissimo come quello russo abbia bisogno di certi mezzi per risolvere i propri eventuali problemi, o se invece non appaia piu' logico indirizzare l'attenzione verso altre teorie investigative. Ad esempio, perché no, verso altri gruppi di potere dello scacchiere russo che hanno giocato un ruolo importante in Cecenia, ma che magari vorrebbero indebolire l'attuale governo. In Russia, per quanto l'accoppiata Putin-Medvedev possa apparire a noi europei una coppia di "falchi" esistono componenti nazionaliste enormemente piu' estreme e radicali, fortemente integrate nei servizi segreti e nell'esercito che vorrebbero una drastica svolta "a destra" delle politiche russe e che guardano con sospetto a qualsiasi riavvicinamento con Stati Uniti ed UE.

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