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Report "Cultura"  14-2-2009

 

IN EVIDENZA - RAI NEWS 24  Roma | 14 febbraio 2009 Classifica del Times: Harvard migliore università, Italia bocciata

Tredici università americane tra le prime venti al mondo, con il primato che va ad Harvard. Ma soprattutto una sola università italiana tra le prime 200: è quella di Bologna che si piazza al 192esimo posto, perdendo 19 posizioni rispetto allo scorso anno, quando era 173esima. E' quanto emerge dall'annuale classifica pubblicata oggi dal prestigioso inserto del Times, Higher Education.
Un gruppo di seimila accademici e duemila imprenditori del settore pubblico e privato, tenendo conto anche dell'opinione degli studenti, ha dunque assegnato il primo posto a Harvard, lasciando la piazza d'onore a Yale. Al terzo posto l'università di Cambridge, che precede l'altra università britannica di Oxford.
Molto male è andata per le università italiane. A parte Bologna, unica tra le prime 200, 'La Sapienza' di Roma si piazza al 205esimo posto, il Politecnico di Milano al 291esimo, l'Università di Padova al 296esimo.

Bocciatura per la Bocconi di Milano, che non figura tra le prime 400.

Gelmini: la classifica dà ragione al governo
"La classifica pubblicata dal Times dimostra che il sistema universitario italiano vive una fase veramente difficile". Lo afferma in una nota il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. "I problemi - continua - sono strutturali e di sistema. Non sono, come qualcuno ha detto più per motivi di lotta politica che per una analisi tecnica della realtà, legati alla quantità di risorse che si investono nell'università. Questo è un falso problema. Tutti gli indicatori internazionali stabiliscono che non c'è correlazione tra quanto si spende per l'università e la sua qualità".
Secondo la Gelmini il vero problema "non è quanto si spende ma come si spendono i soldi dei cittadini. L'Italia spende come la Germania eppure ha un sistema universitario peggiore". Per il ministro si deve "eliminare gli sprechi, le sedi e i corsi inutili, dobbiamo rivedere completamente la nostra università: è necessario renderla meritocratica. Voglio anche osservare che questa impietosa classifica si riferisce agli anni in cui governava il centrosinistra, quindi molto prima dei famigerati tagli dell'attuale Governo. Ciò significa che l'università italiana non va bene per problemi e gestioni non trasparenti che durano da decenni e non certo a causa del Governo Berlusconi".

Garavaglia: il Times non giustifica i tagli
"Davvero non si capisce come si possa prendere a pretesto la classifica annuale del 'Times' per giustificare la sciagurata politica che il governo sta infliggendo al nostro sistema". Così il ministro dell'Università del governo ombra del Pd, Maria Pia Garavaglia, commenta le parole del ministro Gelmini sulla classifica del 'Times' sulle università di tutto il mondo."Qualunque paragone - aggiunge Garavaglia - con le università americane è impossibile, per diversi motivi. Innanzitutto, negli Stati Uniti gli atenei sono tutti, Harvard in testa, fortemente privatizzati. Inoltre l'ordinamento universitario americano è profondamente diverso dal nostro. Ricordiamo, a titolo di esempio, i professori tutti a contratto e molto collegati al mondo dell'impresa". "Certo che è necessario migliorare e puntare su merito e valutazione - aggiunge la senatrice del Pd -, ma di sicuro non è attraverso i tagli del governo che è possibile immaginare risultati piu' lusinghieri". "L'unica vera sfida che farà tornare l'Università italiana ai massimi livelli - conclude Garavaglia - è quella per una grande e radicale riforma, per la quale il Pd ribadisce di essere a disposizione. Aspettiamo il governo a un confronto serrato in Parlamento per una Università davvero di qualità. Sarà lì che il Paese potrà misurare la reale volontà del governo di andare oltre slogan e annunci".


Report "Cultura"  14-2-2009

Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Il pedagogista boccia il 5 in pagella: è un errore darlo alle elementari ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Parla Ezio Frontelli, docente alla facoltà di prima formazione dell'università di Reggio Emilia e, per 40 anni, maestro nelle scuole elementari mantovane. Quando gli chiediamo cosa ne pensa del fatto che in diverse scuole elementari di città sono volati dei 5 in pagella (prime classi comprese) scuote la testa.

Donne a scuola, che impegno ( da "Corriere delle Alpi" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che detiene il primato di essere la più giovane docente italiana di storia greca (insegna all'università di Padova). La Coppola ha parlato del ruolo delle donne nel mondo accademico, sottolineando come «ci sia una netta preminenza di uomini tra i professori associati e i docenti». Cosa che si può spiegare, forse, perché l'iter che conduce a assumere il ruolo è lungo,

Festival, i filosofi contro San Carlo e Comune ( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: annunciate 15 giorni fa per solidarietà con l'ex direttrice Michelina Borsari - a dire dei docenti costretta a lasciare - pare dunque allontanarsi sempre più. Tempo di incontri messi in calendario, ma non ancora effettuati anche perché le parti paiono molto distanti sui due fronti: la ripresa del rapporto tra Fondazione San Carlo e filosofi dimissionari;

Consorzio acque libere, Sos fondi ( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Quello che chiediamo è di avere la stessa dignità che viene riconosciuta ai gestori pubblico-privati di acqua - spiega Serafia -. Ogni consorzio dà acqua a decine di famiglie, rispettiamo le regole perchè ogni anno effettuiamo quattro analisi, paghiamo una tassa alla Regione per il prelievo ma, a differenza di Cordar e Sii, non riceviamo indietro nulla».

Aiop contro i privilegi nella sanità ( da "MF Sicilia" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: associazione ospedalità privata, barbara cittadini «Le risorse impiegate servano a garantire un'assistenza che tenga il passo con la ricerca», afferma la vicepresidente di Confindustria Sicilia. «Al paziente non importa nulla del numero delle Asl...» L' Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), rappresenta, in Sicilia 57 strutture,

Una riflessione sugli adolescenti che coinvolge genitori, insegnanti, preti, catechisti, allenatori, animatori di oratorio ( da "Cittadino, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, del sociale , degli oratori, possono trovarsi insieme e coinvolgersi nei "laboratori " instaurando un nuovo modo di affrontare i comuni problemi educativi e costruendo quella rete che non può essere delegata a livelli istituzionali ma deve essere una rete tra persone e con le persone per avere efficacia di trasformazione culturale»

I lettori a rischio allarme all'università ( da "Trentino" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A sostegno dei docenti hanno preso la parola anche gli studenti. «Denunciamo in coro coi lettori la situazione scandalosa che si sta delineando - ribadisce Anna -. Noi studenti di lettere ogni anno dobbiamo conseguire un livello minimo nelle lingue, che viene poi severamente testato.

Galan boccia le sinergie universitarie ( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: figuriamoci l'Università». Tondo aveva lanciato l'idea di una Fondazione per gli Atenei del Friuli Venezia Giulia, «una "cabina di regia" che coinvolga - ha sottolineato - docenti, imprenditori e politici per gestire le risorse, e in prospettiva aprirsi al sistema veneto ma anche - ha aggiunto - di Slovenia e Croazia».

Gli aiuti statali? Premiano le banche peggiori e danneggiano la concorrenza ( da "Milano Finanza" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ma i tre autori della ricerca (i docenti Bocconi Giuliano Iannotta, Giacomo Nocera e Andrea Sironi) hanno dimostrato che la sottoscrizione pubblica di strumenti di capitale o di debito modifica il profilo di rischio delle banche coinvolte, con effetti sul costo della raccolta.

A 60 anni ancora si sogna di fare carriera ( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sostiene un nutrito gruppo di dottori , rivolgendosi al Senato Accademico - hanno giocato al rialzo sulle richieste di deroga, al punto da spingere le altre Facoltà, come Giurisprudenza, a riaprire la trattativa proponendo che le richieste dei singoli docenti venissero prima vagliate dalle singole Facoltà, poi dal Senato Accademico».

Conferenza sul '500 ( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ALBENGA Conferenza sul '500 A Palazzo Peloso Cepolla, alle 16,30, conferenza di Valeria Polonio (docente all'Università di Genova), organizzata dagli Studi Liguri, su «Contrasti e innovazioni nella chiesa cinquecentesca».

animazione per gli anziani oggi esperti a confronto laboratorio e spettacolo ( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e "L'animazione con e per gli adulti/anziani" a cura di Franco Iurlaro, direttore di residenze protette e centri diurni. Il pomeriggio, a partire dalle 13.30, sarà dedicato ai laboratori e alle "buone prassi" tra danza creativa, teatro, musica,

L'Università delle Alpi in corsa per l'eccellenza ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nelle prossime settimane - ha anticipato il docente - ospiteremo due ricercatori per poter effettuare analisi approfondite delle acque e dei reflui; indagini che serviranno anche per tesi di laurea quinquennali e per tutte quelle attività che possono interessare appunto la concervazione e lo sfruttamento compatibile dell'ambiente montano».

Il dialetto diventa un festival che unisce musica, parole e teatro ( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sarà aiutata nella realizzazione dal Piccolo Teatro e dalla consulenza di Franco Brevini docente di letteratura italiana all'università di Bergamo e grande esperto di dialetti. «Torniamo a riscoprire le identità - ha sottolineato il direttore del Piccolo, Sergio Escobar - svincolandoci da ogni forma di chiusura».

no al parto in casa, è troppo rischioso ( da "Centro, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università e del dipartimento materno-infantile della Asl. L'intervento è scaturito dopo che una donna nel Pescarese ha fatto nascere il proprio figlio in casa. «Un rischio ingiustificabile per la madre e per il neonato», dice il docente universitario che ricorda che il tasso di mortalità perinatale in Abruzzo è al di sopra della media nazionale.

Incontro con l'Istituto Enrico Fermi Tenuto conto dello slittamento a fine me... ( da "Arena, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con Giuseppina De Sandre Gasparini, già docente di Storia del cristianesimo e delle chiese dell'Università di Verona. A San Fermo con il TCI Oggi 14 febbraio, con i consoli del Touring Club Italiano, visita guidata ad una delle costruzioni religiose più interessanti della città, la chiesa di San Fermo.

L'ospedale di Motta ora ha un libro che ricorda la sua storia ( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Qui nel 1576 nasceva un hospedal per iniziativa del «pubblico», la Comunità, che ne affidò la gestione economica e pratica a un privato, la locale confraternita dei Battuti. In altri termini è quello che succede oggi, e questo ospedale di eccellenza è fra i primi in Italia. I mottensi hanno fatto bene a difenderlo».

Caffè e italiani, un amore di comodo ( da "Italia Oggi" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pochi la ricordano Due terzi degli italiani non ha un bar abituale ma prende il caffè dove capita e non si ricorda la marca del caffè. Si sfalda quindi il mito dell'innamoramento degli italiani per il bar e l'espresso. Commenta Glauco Savorgnani, docente di marketing all'università Cattolica, che [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:

Chiavari, 50 anni dopobrilla la necropoli ritrovata ( da "Secolo XIX, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ordinario di preistoria e protostoria dell'Università Statale di Milano, Giovanni Leonardi, professore di Paleontologia all'Università di padova e Silvia Paltineri, docente di Etruscologia dello stesso ateneo. Ma chi erano questi liguri? Com'era organizzata la loro società? E che aspetto avevano, come si vestivano, di che cosa vivevano?

energia e mare ecco il progetto del politecnico - costantino malatto ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: infatti, la facoltà di Albaro rappresenta in termini di docenti e di studenti il 17% dell´Università, ma da sola porta nelle casse comuni la metà di quanto arriva dal rapporto con i privati. Nel corso della riunione Vernazza spiegherà che il Politecnico ligure sarà centrato sui temi del mare e dell´energia.

l'affondo della corte dei conti "no alle amministrazioni creative" - marco preve ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: incarico per la costituzione di società miste pubblico private, ritenuto del tutto generico ed indeterminato nonché la stessa capacità professionale del soggetto incaricato». Un passaggio della sua relazione il presidente lo ha dedicato all´assenteismo e ha ricordato alcuni episodi: quello di funzionari del servizio di igiene degli alimenti di origine animale di Sanremo,

energia e mare, il politecnico che verrà - costantino malatto ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che è frutto di sei mesi di lavoro da parte di un gruppo di docenti, coadiuvati nel periodo finale da una decina di giovani ricercatori, verrà reso noto in anteprima fra pochi giorni a tutti i docenti di Ingegneria. Il risultato, dice chi ha potuto scorrerlo, è la dimostrazione che il Politecnico di Genova, anzi della Liguria, può diventare realtà.

ordine del cherubino a 10 docenti dell'ateneo ( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti,

policlinico, guerra sull'accordo i professori pronti allo sciopero ( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ha inviato a tutti i docenti una circolare chiedendo loro di comunicare per tempo ogni forma di protesta che intendono attuare contro questa differenza di trattamento con i medici ospedalieri. Il direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli, però esclude che si possa arrivare ad un blocco delle prestazioni sanitarie.

DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si terrà la... ( da "Nazione, La (Pisa)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti,

L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti, dei consumi e delle scelte, viene riportata l'intervista fatta al profess ( da "Riformista, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di informatica all'Università canadese di Waterloo, relativa ad una recente ricerca, commissionatagli da un colosso della telefonia statunitense, che ha suscitato parecchie polemiche in America e nel nostro Paese L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti,

Manuela Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due ore di conferenza ( da "Adige, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di letteratura italiana presso l'Università di Verona. «Ho trascorso la parte più consistente della mia vita professionale all'interno dell'università - racconta Asor Rosa - ma ho iniziato il mio percorso come professore di liceo. Ho avuto la possibilità di osservare il passaggio di diverse generazioni e ho capito che un certo modo di insegnare può aiutare la ricerca.

Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e Mobilità, la società pubblico-pr ( da "Adige, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la società pubblico-privata che gestisce il sistema della sosta a Riva del Garda, emetterà nei prossimi giorni due nuove tessere per venire incontro alle esigenze dei residenti Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e Mobilità,

In aula da 40 anni, dal caso <Count down> alla legge sull'affido ( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come studioso e come docente: ho pubblicato su diverse riviste specializzate almeno una trentina di saggi ed articoli, e sono state pubblicate più di 100 sentenze. Teniamo conto anche che mi sono occupato di questioni di diritto del lavoro nella Milano degli Anni Settanta-Ottanta e fino al '95, e ho trattato perciò delicatissime questioni riguardanti l'

Figli e famiglia: cinque incontri ( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità all'Università Salesiana di Roma e, dal 1979, docente di Psicopatologia dello sviluppo in diverse università italiane e scuole post-universitarie di psicoterapia. «E' un curriculum che parla da sé - sottolinea il parroco don Giancarlo Bresciani - e che aiuterà i genitori,

La <differenziata> fa discutere gli studenti ( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: UNIVERSITA' LA SEPARAZIONE DEI RIFIUTI E' LASCIATA ALLA VOLONTA' DEI DOCENTI PERUGIA L'ECOLOGIA fa litigare. E' accaduto ieri pomeriggio al Consiglio degli studenti dell'Università. Sul tavolo del parlamentino d'ateneo la mozione del gruppo di Idee in movimento, appoggiato da Alleanza Universitaria, che propone di «garantire la presenza di contenitori specifici per favorire la differenziazione

VdA/ Presto all'Universita' di Aosta un dottorato in storia ( da "Virgilio Notizie" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sottolinea il docente - sono usciti e hanno prodotto grandi testi di interesse internazionale. Esiste invece una nobile e lunga storia di storici valdostani a livello locale che si sono occupati della Valle d'Aosta. Si tratta quindi di congiungere i due livelli: l'attenzione e la finezza che e' presente negli studi eruditi locali con la capacita'

Concorrenza e mercato ci sono, ma le imprese fanno altrettanto?' ( da "Piccolo di Alessandria, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Politica economica a Scienze Politiche di Alessandria) è stata presentata prima a Vercelli (sede del Rettorato) nell'ambito di un convegno che ha focalizzato l'attenzione anche sul Bilancio sociale che l'Università inizierà a predisporre, e poi ad Alessandria dove - in occasione di un recente incontro organizzato a Cultura &


Articoli

Il pedagogista boccia il 5 in pagella: è un errore darlo alle elementari (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il pedagogista boccia il 5 in pagella: è un errore darlo alle elementari Frontelli: inutile schedatura che rischia di bruciare i bambini «Un cinque su una pagella di prima elementare è un obbrobrio educativo. E comunque non ha senso, visto che a quell'età il bambino non è ancora in possesso del concetto di numero». Parla Ezio Frontelli, docente alla facoltà di prima formazione dell'università di Reggio Emilia e, per 40 anni, maestro nelle scuole elementari mantovane. Quando gli chiediamo cosa ne pensa del fatto che in diverse scuole elementari di città sono volati dei 5 in pagella (prime classi comprese) scuote la testa. «Il ritorno dei voti nella primaria e nelle medie è di per sé un provvedimento sbagliato, uno dei peggiori tra quelli presi da questo ministero - è la premessa -. Così si vanificano anni di sforzi culturali e professionali d'insegnanti e dirigenti nel dare forme e dignità ad una tipologia valutativa, quella del giudizio, che fa riferimento al processo di crescita dei bambini». I voti in decimi erano scomparsi nelle elementari e nelle medie nel 1977. La riforma Gelmini li ha riesumati in poche settimane, cogliendo impreparati gli insegnanti. «Un provvedimento che svilisce i processi di osservazione su bambine e bambini riducendo tutto ad una ingiusta somma di prestazioni - affonda Frontelli- è una schedatura prematura che rischia di bruciare i bimbi che non corrispondono ai canoni valutativi richiesti». Eppure qualche insegnante ha dato dei 5 anche ad alunni di sei anni. Come si spiega? «Da troppi anni nelle scuole elementari e medie non si fanno corsi d'aggiornamento - dice - quella dei docenti è una categoria lasciata a se stessa negli ultimi anni. In più c'è stata l'introduzione di una grossa fetta di precari che hanno molta volontà ma, in diversi casi, scarsa esperienza professionale. E poi la gli insegnanti, impauriti dalle incertezze introdotte dal ministero, stanno diventando fin troppa ligi». La comparsa dei 5 in qualche pagella di scuola elementare, lascia perplesso anche il dirigente del comprensivo Levi, Roberto Archi. «Anche nelle nostre c'è stato qualche cinque, anche se non nelle prime - dice - evidentemente qualche insegnante ha applicato al 100% la normativa. Certo, tanto più il bambino è piccolo tanto meno è utile dargli un 'brutto voto'». Ma che ne pensa, Archi, del ritorno del voto? «Come uomo di scuola e pedagogista credo che, nelle elementari, la valutazione formativa sfugga dalla logica dei numeri - dice - ma la reintroduzione del voto va incontro alle esigenze delle famiglie, che chiedono chiarezza nelle valutazioni dei figli». A bocciare senza remore il 5 alle elementari è il maestro in pensione Luigi Sguaitzer. «Ho insegnato per 42 anni - dice - e penso di non aver mai dato un 5. In prima e seconda elementare un cinque in pagella non ha alcuna giustificazione educativa. Non ha senso parlare di 'volontà di studiare' per bambini di 6 o 7 anni, se un alunno di quell'età ha dei problemi le cause vanno ricercate altrove: nell'ambiente famigliare, nel suo grado di maturazione e anche negli insegnanti. Il brutto voto non ha alcuna utilità educativa per bimbi così piccoli. Anzi può fare dei danni». Danni? «Un 5 in pagella è demotivante - spiega- darlo ad un alunno di prima è una cosa che non sta né in cielo né in terra». Nessun 5 in condotta nelle pagelle del circolo didattico, del Levi e del Mantova 2. In quest'ultimo comprensivo le valutazioni non positive in comportamento (rare) sono state espresse con un giudizio. (nico)

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Donne a scuola, che impegno (sezione: Cultura)

( da "Corriere delle Alpi" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

L'INCONTRO Donne a scuola, che impegno Quattro relatrici fra i banchi invitate dal Circolo «La soglia d'attenzione dei ragazzi è bassa Spesso servono pause» BELLUNO. Il mondo della scuola è stato protagonista del terzo incontro del ciclo "La donna nel bellunese", promosso dal Circolo cultura e stampa per riflettere sulle problematiche, vere o potenziali, connesse all'essere donna lavoratrice in provincia di Belluno. Le quattro relatrici della serata hanno presentato uno spaccato del mondo dell'istruzione a tutti i livelli. Ha aperto le danze la dirigente del secondo circolo didattico, Roberta Dal Farra, che ha parlato dei cambiamenti che hanno investito il mondo della scuola, e tutti i suoi protagonisti, da quando lei stessa iniziò a insegnare, trent'anni fa: «Sono cambiati i bambini, che vengono stimolati da tanti ambienti e attività. Sono cambiate le loro famiglie, che spesso pretendono che la scuola risolva problemi interni al contesto familiare, e che chiedono uno spazio in cui il bambino possa stare anche di pomeriggio. Sono cambiati i programmi, che devono adeguarsi ai tempi che corrono, e in fretta, per cui oggi diventa fondamentale insegnare l'informatica e una lingua straniera oltre che a leggere, scrivere e far di conto». Per tutti questi motivi, oggi, fare l'insegnante non è un mestiere semplice, «richiede un impegno considerevole e non solo il mattino, e comporta il creare continuamente relazioni con gli altri docenti e i propri allievi». Di cambiamenti ha parlato anche Tiziana Bolla, dirigente dell'Itc Calvi: «Anni fa i ragazzi erano più abituati a risolvere da soli i problemi, oggi non ne sono tanto capaci e hanno sempre bisogno di un aiuto esterno, da parte della famiglia e della scuola», ha detto. «Inoltre spesso la famiglia ci chiede aiuto per risolvere un momento difficile del ragazzo, ma questo crea confusione perché la scuola può sì ascoltare, ma gli insegnanti non possono sostituirsi ai genitori». Cambiamenti che investono anche la mente, per Antonella Giacomin, insegnante di matematica al Renier di Belluno: «Oggi la soglia di attenzione cala più vistosamente rispetto a un tempo, servono pause più frequenti, e noto che i ragazzi rinunciano facilmente alle prime difficoltà. Non sempre raccolgono tutte le sfide che si presentano loro». L'ultima a prendere la parola è stata Alessandra Coppola, che detiene il primato di essere la più giovane docente italiana di storia greca (insegna all'università di Padova). La Coppola ha parlato del ruolo delle donne nel mondo accademico, sottolineando come «ci sia una netta preminenza di uomini tra i professori associati e i docenti». Cosa che si può spiegare, forse, perché l'iter che conduce a assumere il ruolo è lungo, e le donne magari rinunciano per dedicarsi ad altro (la famiglia ad esempio). Donne che, però, sul lavoro si impegnano sempre più degli uomini, «perché si sentono di dovere, e volere, dimostrare sempre quel qualcosa in più». Alessia Forzin

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Festival, i filosofi contro San Carlo e Comune (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

di Stefano Luppi Festival, i filosofi contro San Carlo e Comune Bodei: cda arroccato, nulla di serio dal sindaco. E Pighi s'arrabbia: ora basta Se non è una rottura poco ci manca. Il gruppo di filosofi che compongono il Comitato scientifico della Fondazione San Carlo, organo che si occupa dei contenuti culturali della Scuola di alti studi in scienze della cultura - una delle più note in Italia - risponde in maniera decisa al cda dell'istituto. «A questo punto le autorità locali si assumano tutte le responsabilità che conseguono alle loro posizioni». Il ritiro delle dimissioni, annunciate 15 giorni fa per solidarietà con l'ex direttrice Michelina Borsari - a dire dei docenti costretta a lasciare - pare dunque allontanarsi sempre più. Tempo di incontri messi in calendario, ma non ancora effettuati anche perché le parti paiono molto distanti sui due fronti: la ripresa del rapporto tra Fondazione San Carlo e filosofi dimissionari; la riunione tra il sindaco Pighi, autore della proposta di un ente autonomo per la gestione del Festival Filosofia, e l'ex direttrice Michelina Borsari. Due giorni fa il consiglio di amministrazione del San Carlo guidato da Roberto Franchini era stato deciso nel sentenziare che «Carlo Altini, il nuovo direttore della Scuola alti studi (e ora anche del festival, ndr), non si tocca perché questo tipo di nomina spetta a noi». Oggi la risposta dei professori, guidati da Remo Bodei, è altrettanto diretta: «Il Comitato scientifico - si legge in una nota - pur avendo dato la propria disponibilità a un incontro civile e senza scelte pregiudiziali con il presidente e il consiglio di amministrazione della Fondazione San Carlo, allo scopo di mettere fine alle polemiche dei giorni scorsi e rassicurare gli studenti della Scuola (e i cittadini di Modena), non ha trovato fin qui alcuna concreta risposta da parte della Fondazione. Essa si è limitata, due giorni fa, a rivendicare la propria autonomia statutaria, come se questa fosse stata messa in discussione. Peraltro, pur non essendo direttamente coinvolto nei problemi del Festival di filosofia, ma data la situazione che si è venuta a creare, il comitato non può non rilevare che alle parole del sindaco Pighi relative alla creazione di una struttura autonoma per la gestione del festival, non ha fatto seguito alcun impegno scritto, né alcuna iniziativa per costituire un ente cui affidare la direzione scientifica e organizzativa dellevento. E' stata semplicemente ventilata la possibilità che fossero messi a disposizione dei locali presso il Palazzo comunale, senza alcuna definizione di organico, bilancio, compiti. A questo punto il cda della Fondazione e le autorità locali si assumano tutte le responsabilità che conseguono alle loro posizioni». Immediata la reazione del sindaco Giorgio Pighi, irritato dalle parole del Comitato scientifico: «Questa storia è durata fin troppo. Se si vuole trovare una soluzione, la proposta del Comitato promotore del festival è sempre valida e ci si può incontrare anche subito, volendo anche sabato e domenica. Trovo singolare che si affermi che alle parole del Comitato promotore del Festival non ha fatto seguito alcuna proposta scritta: quella era già una proposta scritta, l'unica che si è vista fino a questo momento. C'è nero su bianco che l'eventuale struttura autonoma del Festival avrebbe avuto a disposizione il personale, le risorse economiche e, se necessario, anche una sede adeguata». Non solo, aggiunge il sindaco, «siamo così determinati a realizzare il Festival della filosofia che in questi giorni abbiamo lavorato per estendere il Comitato promotore, prendendo contatti con la Regione, l'Università di Modena e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Questi sono i fatti e sono anche gli impegni assunti pubblicamente dai rappresentanti delle istituzioni modenesi la cui parola, spero, non si voglia mettere in discussione».

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Consorzio acque libere, Sos fondi (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

MORTIGLIENGO.APPELLO A PROVINCIA E REGIONE Consorzio acque libere, Sos fondi [FIRMA]MATTEO PRIA MEZZANA Il superconsorzio delle acque libere del Mortigliengo e della Valle di Mosso chiede l'intervento dei consiglieri regionali per realizzare gli interventi di sistemazione della rete idrica. Una soluzione sembra essere stata trovata e sarà approfondita nei prossimi giorni coinvolgendo Ato e Comunità Montane. Il presidente del superconsorzio, Alfio Serafia, ha invitato all'assemblea straordinaria i consiglieri regionali Wilmer Ronzani e Lorenzo Leardi. «Siamo 44 consorzi che hanno deciso di unirsi, abbiamo 200 chilometri di tubature e garantiamo acqua a 1600 utenti - spiega Serafia -. Abbiamo raccolto una serie di interventi che sono indispensabili per continuare a garantire il servizio. Abbiamo provato a bussare alle porte di Provincia e Regione ma non abbiamo avuto risposte». I consorzi privati sono concentrati nella parte del Biellese orientale e sono gli unici ad essersi salvati dalla legge Galli che ha dato vita alla nascita di Sii e Cordar. «Quello che chiediamo è di avere la stessa dignità che viene riconosciuta ai gestori pubblico-privati di acqua - spiega Serafia -. Ogni consorzio dà acqua a decine di famiglie, rispettiamo le regole perchè ogni anno effettuiamo quattro analisi, paghiamo una tassa alla Regione per il prelievo ma, a differenza di Cordar e Sii, non riceviamo indietro nulla». Il consigliere Lorenzo Leardi, di Forza Italia, si era interessato al problema presentando in Consiglio regionale un'interpellanza chiedendo un intervento a favore di questi consorzi. «Questi gruppi hanno una storia importante alle spalle, fatta di volontariato e passione per il proprio territorio - spiega Leardi -. Inoltre nel 2002, in occasione della grande siccità, i consorzi privati sono stati gli unici in grado a continuare a fornire acqua, garantendola anche a chi non aderiva al gruppo». Il consigliere Wilmer Ronzani, del Pd, ha subito scritto al presidente dell'Ato Scaramal, lanciato da subito una proposta coinvolgendo Ato e Comunità Montane: «L'Ato ogni anno ripartisce le risorse con le Comunità Montane che sono obbligate a destinare il 30% di quanto ottenuto ad interventi di ammodernamento della rete idrica. Per la Comunità Montana Prealpi e la Comunità Montana Valsessera si tratta, almeno questo è ciò che si evince dalla delibera che è stata approvata nel 2008, di uno stanziamento complessivo rispettivamente di 181 mila euro e di 131 mila euro, il 30 per cento del quale può e deve essere destinato a realizzare interventi riguardanti anche questa parte della rete idrica». I due consiglieri nei prossimi giorni avranno un incontro con il presidente dell'Ato proprio per rendere percorribile questa strada.

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Aiop contro i privilegi nella sanità (sezione: Cultura)

( da "MF Sicilia" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

MIFI Sicilia Numero 032  pag. 2 del 14/2/2009 | Indietro Aiop contro i privilegi nella sanità SICILIA PALAZZI & DENARO Di Antonio Giordano intervista al presidente dell'associazione ospedalità privata, barbara cittadini «Le risorse impiegate servano a garantire un'assistenza che tenga il passo con la ricerca», afferma la vicepresidente di Confindustria Sicilia. «Al paziente non importa nulla del numero delle Asl...» L' Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), rappresenta, in Sicilia 57 strutture, di cui 3 di alta specializzazione, con circa 6.000 operatori, tra sanitari medici e non medici. In Italia, 490 case di cura private per un totale di oltre 54.000 posti letto e 17 centri di riabilitazione per un totale di 1.362 posti letto. Con 4.300 posti le case di cura private accreditate con la Regione siciliana erogano circa il 18% delle prestazioni ospedaliere regionali, «costando il 10% della spesa ospedaliera complessiva ed il 5% dell'intera spesa sanitaria regionale», sottolinea il presidente dell'associazione e vicepresidente di Confindustria Sicilia, Barbara Cittadini, che si è battuta in tema di riforma sanitaria in difesa del sistema privato. Adesso il testo approda in Aula, è l'occasione giusta per fare sentire, nuovamente, la propria voce. Domanda. Che tipo di riforma proponete come operatori della sanità privata? Risposta. Sono anni che Confindustria e Aiop chiedono alla Regione di mettere finalmente mano alla riforma di un settore che tocca la salute, stavo per dire la vita, di ogni cittadino. E lo chiediamo non solo per mettere fine a sprechi e privilegi che tuttora sopravvivono, ma soprattutto per fare in modo che le ingenti risorse mobilitare vengano impiegate per garantire ai cittadini una assistenza moderna, efficiente, in grado di tenere il passo con la ricerca scientifica e con l'innovazione tecnologica, presupposto essenziale di ogni comparto che voglia assicurarsi un futuro. D. Ecco. L'esigenza di eliminare sprechi e privilegi... R. Che esistono di certo e nessuno lo nega. Ma Confindustria e Aiop su questo terreno non hanno nulla da rimproverarsi. La nostra battaglia per la legalità e la trasparenza è connaturata alla necessità stessa di ammodernare questa regione. Direi che è un presupposto inevitabile per lo sviluppo economico di questa terra. Per questo insistiamo con una riforma che faccia giustizia di ogni incrostazione burocratica e parassitaria, e che sia sostanzialmente basata non solo su una virtuosa concorrenza tra pubblico e privato, ma soprattutto su controlli veri ed effettivi. La nostra battaglia, su questo fronte, si è spinta in avanti: chiediamo un ente di controllo terzo ed equidistante. Oggi l'ospedale pubblico è controllato dai suoi gestori, cioè le Asl. Con il paradosso di dividere in figli e figliastri quelli che sono chiamati ad erogare lo stesso servizio. D. Però la battaglia politica si è incentrata, in questa fase, sul numero delle Asl. R. Non credo che per il paziente cambi molto se le Asl siciliane siano 23,17 o 14. Certo, potrebbero esserci dei risparmi più o meno apprezzabili, ma può anche darsi che la situazione si ingarbugli a tal punto da fare esplodere altre contraddizioni e altre incongruenze. Credo che al paziente interessi avere servizi territorialmente diffusi, accessibili a tutti e gestiti in maniera efficiente sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista organizzativo e ospedali in grado di dare una eccellente risposta sanitaria ad una domanda di salute sempre più esigente ed articolata. Per il resto, mi sa tanto che dietro lo scontro che da mesi sta paralizzando la Regione ci siano motivazioni complesse delle quali si colgono caratteristiche non sempre coerenti ed inerenti con una volontà reale di riforma. Ma arroccamenti e impuntature non portano da alcuna parte. La Sicilia ha bisogno di decidere e non solo sulla sanità. E non decidere equivale a condannarla al mantenimento di quelle contraddizioni che non hanno consentito le riforme strutturali necessarie per una crescita reale che coinvolga non solo il sistema produttivo ma anche l'intera società civile. D. E voi cosa avete fatto per spronare la politica? R. Abbiamo fatto molto, moltissimo. L'Aiop in Sicilia ha accettato sacrifici indicibili. In cambio ha chiesto all'assessore al ramo un patto istituzionale che consenta alla Regione di evitare in futuro improvvidi sforamenti di bilancio e che dia agli imprenditori impegnati in questo delicatissimo settore le necessarie certezze economiche per programmare non solo il proprio futuro ma anche gli investimenti in ricerca e qualità. (riproduzione riservata) Confindustria Sicilia  privilegi  Sicilia  Asl  Aiop  Regione  

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Una riflessione sugli adolescenti che coinvolge genitori, insegnanti, preti, catechisti, allenatori, animatori di oratorio (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

«Oggi è necessaria una rete educativa» Il 18 sarà a Lodi De Natale, pro rettore dell'Università Cattolica LodiLa città di Lodi ospiterà un importante convegno sul tema dell'educazione dell'adolescente. Il 18 febbraio alle 21 presso l'aula Paolo VI alla Casa della Gioventù interverrà Maria Luisa De Natale, pro rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttrice scientifico del Creada sul tema "I luoghi dell'educazione in dialogo. Costruire la rete educativa attraverso le persone" A lei abbiamo chiesto di illustrarci il senso dell'incontro dove sono previsti all'inizio due brevi interventi del vescovo Giuseppe Merisi e del presidente del Creada Goffredo Grassani, che è anche il presidente nazionale della Confederazione dei consultori d'ispirazione cristiana.Professoressa De Natale, lei durante la serata presenterà il progetto educativo del "Creada". Quali novità ci porterà?«Quello del Creada è un progetto innovativo perché non vuole essere una tradizionale iniziativa di formazione, ma una provocazione agli adulti interessati perché prendano coscienza del loro ruolo educativo e siano aiutati a problematizzare i quotidiani comportamenti con gli adolescenti, figli, alunni,..altro, coinvolgendosi nei laboratori.operativi».Quale servizio dona il Creada?«Il Creada è una realtà di servizio educativo che mette a disposizione gli esiti di studi e ricerche nel campo della pedagogia degli adulti con l'applicazione di strategie metodologiche innovative perché ciascuno sia aiutato a comprendere meglio se stesso nel proprio ruolo e nella funzione educativa nei confronti dei giovani».Che cosa intende offrire al territorio lodigiano?«Il territorio di Lodi può fruire di questa occasione di promozione di una cultura dell'educazione , di cui si sente ovunque il bisogno, perché adulti genitori, docenti, del sociale , degli oratori, possono trovarsi insieme e coinvolgersi nei "laboratori " instaurando un nuovo modo di affrontare i comuni problemi educativi e costruendo quella rete che non può essere delegata a livelli istituzionali ma deve essere una rete tra persone e con le persone per avere efficacia di trasformazione culturale».Quale giudizio esprime sulla lettera pastorale scritta dal vescovo di Lodi Merisi sugli adolescenti?«Ho letto con molta attenzione la bellissima lettera del vescovo Merisi, un documento straordinario di ampia ricchezza culturale e spirituale». Dopo la relazione in serate successive che saranno comunicate il 18 ci saranno dei laboratori. Come sono strutturati?«L'offerta educativa dei laboratori, sarà illustrata durante la serata: al termine, chi vorrà potrà iscriversi a quello che ritiene più interessante per la personale storia educativa: Ogni laboratorio si svolgerà in tre incontri della durata di due ore ciascun incontro, gli incontri sono gratuiti ma si chiede di iscriversi e di frequentarli per tutta la durata. I laboratori sono più di dieci, ciascuno non può prevedere più di venti iscritti, sono condotti dalle ricercatrici, e al termine di questa esperienza, tutti coloro che vi avranno partecipato saranno invitati ad un momento assembleare, nella sede del Creada, Abbazia di Mirasole, per una giornata conviviale e di socializzazione aperta, ed una riflessione finale». Giacinto Bosonin Programma della serata del 18Alle 21 i saluti di Goffredo Grassani, presidente Creada e presidente della Confederazione Nazionale dei Consultori di Ispirazione cristiana, il vescovo di Lodi monsignor Giuseppe Merisi; alle 21,30 la relazione sul tema " La città di Lodi e il progetto "I luoghi dell'educazione in dialogo. Costruire la rete educativa attraverso le persone", tenuta da Maria Luisa De Natale, direttore scientifico del Creada, pro-rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La stessa relatrice illustrerà le strategie e i metodi di intervento dei laboratori proposti nell'offerta formativa. Interverranno, poi, le ricercatrici del Creada che raccoglieranno le iscrizioni.Giacinto Bosoni

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I lettori a rischio allarme all'università (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

I «lettori» a rischio allarme all'università TRENTO. Ventisei dei 39 insegnanti madrelingua dell'università di Trento rischiano il licenziamento. E da giugno il centro linguistico dell'ateneo non potrà più garantire il sostegno alla didattica di tutte le facoltà e l'elaborazione e la correzione degli appelli d'esame di lingua. La Cgil ha ribadito ieri nel corso di una conferenza stampa quanto grave sia la situazione, tanto per gli insegnanti comunemente chiamati "lettori", quanto per il futuro degli studenti trentini. «Si è venuto a creare un quadro di decadimento dell'opinione pubblica - ha accusato il delegato della Flc Cgil Gabriele Silvestrin -. Coi tagli previsti di 2 milioni di euro per il 2009/10 l'Ateneo non intende provvedere a stabilizzare i lavoratori precari. Chi coprirà poi le 1.200 ore di insegnamento in lingua?» Di fronte al silenzio del rettore Silvestrin minaccia un'assemblea cittadina che porti il problema prepotentemente in primo piano. «Non possiamo vivere né lavorare serenamente in questa situazione di incertezza - testimonia l'insegnante di inglese Andrew Hant -, dall'Ateneo non ci viene fornita nessuna spiegazione, veniamo a sapere le cose dal sindacato, è inconcepibile». Rincara la dose l'insegnante madrelingua spagnola Maria Ines Sanroman: «Dopo 20 che lavoro qui a Trento vorrei almeno sapere se posso continuare a farlo oppure no, siamo arrivati a una situazione quasi ridicola». A sostegno dei docenti hanno preso la parola anche gli studenti. «Denunciamo in coro coi lettori la situazione scandalosa che si sta delineando - ribadisce Anna -. Noi studenti di lettere ogni anno dobbiamo conseguire un livello minimo nelle lingue, che viene poi severamente testato. Come si pretende che possiamo farlo senza questo genere di lezioni?» I ragazzi arrivano a mettere in dubbio l'onorificenza Acquis di cui il Rettore Davide Bassi si fregia. «Frequento giurisprudenza - ricorda Andrea - che si fa vanto di un'encomiabile apertura alle lingue. In questo modo si dequalifica la facoltà là dove ha maggior valore». (s.r.)

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Galan boccia le sinergie universitarie (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Galan boccia le sinergie universitarie Respinta la proposta di Tondo «Moltiplicati solo corsi e sedi» TRIESTE. Sì al corridoio Baltico, no alle sinergie tra università. Sono questi gli orientamenti del Veneto emersi ieri a Trieste dove il presidente Galan ha incontrato i governatori del Friuli Renzo Tondo e della Carinzia Gerhard Doerfler ed il commissario Ue Antonio Tajani. La provocazione sull'università è stata lanciata nel corso di un dibattito cui hanno preso parte anche i rettori degli Atenei di Padova, Udine e Trieste. «Non vedo una collaborazione possibile» ha detto Galan. «Sono 15 anni che sento parlare di collaborazioni e sinergie - ha detto - abbiamo parlato di aggregazione tra municipalizzate, banche, fiere, aeroporti, senza capire che una straordinaria opportunità è già passata. Perché - ha spiegato - perdere il posto in Consiglio di amministrazione è una cosa impossibile, figuriamoci l'Università». Tondo aveva lanciato l'idea di una Fondazione per gli Atenei del Friuli Venezia Giulia, «una "cabina di regia" che coinvolga - ha sottolineato - docenti, imprenditori e politici per gestire le risorse, e in prospettiva aprirsi al sistema veneto ma anche - ha aggiunto - di Slovenia e Croazia». «Ti auguro il miglior bene - gli ha replicato Galan - ma finora siamo stati capaci solo di moltiplicare sedi e corsi. Mi preoccuperei piuttosto se i soldi che ci danno fossero sufficienti». In precedenza, a margine del dibattito sulle infrastrutture, il Commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani si era detto «disponibile» a raccogliere indicazioni e proposte per l'inserimento del Corridoio Baltico all'interno dei progetti prioritari della rete Transeuropee (Ten). «Siamo - ha sottolineato Tajani - in una fase di transizione per le reti Ten. Per il corridoio Baltico ascolterò con attenzione le proposte per la sua trasformazione in prioritario, poi valuteremo senza intenti discriminatori questa proposta e faremo tutto il necessario per andare incontro alle istanze delle Regioni, mantenendo fede - ha concluso - agli impegni finanziari e valutando anche il futuro ingresso della Croazia nell'Ue e il suo interesse al passaggio di questo corridoio nel suo territorio». Per il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, con il corridoio Baltico «cerchiamo di recuperare un ritardo e una disattenzione dei "grandi politici" del passato» ha affermato dopo il pranzo di lavoro «L'attenuante - ha proseguito Galan - è che erano altri tempi, e chi poteva immaginare nei primi anni Novanta che l'Europa avrebbe avuto il suo asse centrale non più in Parigi, Milano e Genova ma Berlino e Venezia?». Interpellato sulla probabilità di successo della richiesta sul Corridoio Baltico, Galan ha concluso precisando che «si fa fatica, non illudiamo nessuno». Quindi, mentre Tondo si impegnava a sposare la filosofia Passante per la terza corsia della A4, attingendo ai fondi europei, ha detto: «Il miracolo delle infrastrutture come avvenuto a Mestre si può ripetere, ma ci vogliono le condizioni che hanno reso possibile quel miracolo».

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Gli aiuti statali? Premiano le banche peggiori e danneggiano la concorrenza (sezione: Cultura)

( da "Milano Finanza" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Milano Finanza Numero 032  pag. 8 del 14/2/2009 | Indietro Gli aiuti statali? Premiano le banche peggiori e danneggiano la concorrenza CONGIUNTURA Gli aiuti di Stato possono aiutare le banche in una fase di emergenza, ma è pericoloso considerarli una soluzione di lungo periodo. è quanto emerge da un recente studio del Carefin (Università Bocconi), dove si sottolinea che il sostegno premia le banche peggiori e produce significative distorsioni alla concorrenza. Il tema coinvolge soprattutto le banche italiane, che non hanno usufruito finora delle iniezioni di capitali ricevute dai concorrenti europei. Non a caso il problema è stato recentemente sollevato da Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. è vero, per molti governi non c'erano alternative: il mancato intervento avrebbe portato al collasso del sistema finanziario nazionale. Ma i tre autori della ricerca (i docenti Bocconi Giuliano Iannotta, Giacomo Nocera e Andrea Sironi) hanno dimostrato che la sottoscrizione pubblica di strumenti di capitale o di debito modifica il profilo di rischio delle banche coinvolte, con effetti sul costo della raccolta. Alla base dell'analisi (che ha riguardato un campione di 224 grandi banche europee nel periodo dal 1999 al 2004), c'è la distinzione tra rating degli emittenti (quelli tradizionali delle tre agenzie) e rating individuali (formulati da Moody's e Fitch). I rating individuali differiscono dai tradizionali perché si concentrano sulle caratteristiche finanziarie degli emittenti e non considerano supporti esterni (come quello di governi e autorità di controllo). Ebbene, le banche di proprietà pubblica hanno evidenziato migliori rating dell'emittente (cioè tradizionali), mentre le banche private hanno presentato un migliore profilo di rischio individuale. Detto in altri termini: gli istituti pubblici, grazie alla protezione governativa, hanno ottenuto rating migliori, che però non erano giustificati dai bilanci. Cosa implicano i risultati della ricerca? Secondo Sironi dimostrano che «un elevato numero di banche pubbliche europee, che competono negli stessi mercati degli istituti privati, beneficiano di un vantaggio competitivo iniquo». E così questi istituti non sono penalizzati quando ricorrono al mercato per finanziarsi: una banca più rischiosa, secondo le leggi del libero mercato, dovrebbe pagare tassi più alti. Il meccanismo peraltro è stato enfatizzato da Basilea 2. Ma se il rischio di fallimento di una banca (così come riflesso nel rating di emittente) è indipendente dal rischio di insolvenza (espresso dal rating individuale), allora gli investitori avversi al rischio non avranno alcun incentivo a punire le banche pubbliche (maggiormente rischiose) mediante un incremento del premio richiesto per gli strumenti di debito emessi. Gli autori precisano che la violazione della concorrenza si realizza per ogni tipo di intervento statale: «Se gli organi di vigilanza europei desiderano davvero creare un campo competitivo uniforme all'interno del mercato unico, salvaguardando la qualità degli attivi bancari, migliorando l'efficienza dell'industria bancaria e rafforzando la disciplina di mercato, allora l'eliminazione delle garanzie pubbliche non rappresenta una condizione sufficiente. Anche in assenza di una garanzia esplicita, infatti, la proprietà pubblica verrebbe comunque percepita dal mercato come una forma implicita di garanzia delle passività bancarie». Per questi motivi, quando l'attuale crisi dei mercati finanziari sarà alle spalle e le misure di emergenza a sostegno delle banche potranno essere gradualmente revocate, «le autorità dovranno lavorare perché nessuna banca benefici di un improprio sostegno governativo. In questa direzione, occorrerà realizzare una politica coordinata a livello europeo di divieto di ogni forma di garanzia implicita delle banche pubbliche. Oppure, in alternativa, la semplice abolizione delle banche pubbliche, da realizzarsi mediante un processo di graduale privatizzazione dell'industria bancaria». Anche se per ora i provvedimenti adottati vanno nella direzione opposta. (riproduzione riservata) Francesco Ninfole concorrenza  mercato  banche  rating  aiuti  pubbliche   Alias Prima di lasciare un commento e' necessario scegliere un alias Inserisci Alias* Strumenti Invia il tuo commento  |   Leggi i commenti        Ricevi RSS    |  

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A 60 anni ancora si sogna di fare carriera (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

A 60 anni ancora si sogna di fare carriera In Piemonte, l'età media dei medici senza reparto che aspirano a un primariato è fra le più alte d'Europa: 50 anni circa. Anche professori associati e ricercatori che sognano di proseguire nella carriera si avvicinano - paradossalmente - ai 60 anni. Eppure, sulla questione del pensionamento a 70 dei professori ordinari, l'Università di Torino non ha ancora deciso il da farsi e potrebbe - come Napoli - scegliere infine di concedere a tutti il biennio di proroga. Indistintamente. Questione delicata. Delicatissima. Riguarda soprattutto - ma non solo - Medicina. Il Senato Accademico, per ora, ha deciso di non decidere: rinviato ogni verdetto. Patata bollente. Sono in ballo nomi noti e costi, speranze particolari contro interessi pubblici. Anche rapporti di amicizia, che creano sempre imbarazzi. «Almeno il 70 per cento delle due Facoltà di Medicina - rivela però qualcuno, chiedendo rigorosamente l'anonimato - non condivide la strategia dei presidi, orientati allo slittamento, ma ha paura di dichiararlo apertamente». Così, la tattica di questi giorni è fare pressioni sui rappresentanti nei diversi organi accademici: Ezio Ghigo, Amalia Bosia, Giacomo Buchi e Paolo Simone. Nel frattempo, associati e ricercatori vedono svanire, nella proroga di due anni dell'età pensionabile, il loro ultimo grande sogno. Il che «fa infuriare», perché «alcuni primari sono ancora legati a organizzazioni vecchie, superate, anti-economiche». Nessun nome. E' ciò che colpisce maggiormente e dà la misura della posta in gioco. Da un lato chi parla chiede l'anonimato (altri si rifiutano di dichiarare qualsiasi cosa). Dall'altro l'Università fa altrettanto: impossibile avere l'elenco dei quasi settantenni, papabili alla pensione tra il 2009 e il 2010. Inutile insistere. Solo un numero: «Nove persone tra Molinette e San Luigi». Un fatto è certo. «Un settantenne in pensione vale l'assunzione di sei giovani ricercatori». Ma se da un lato l'errore sarebbe fare di tutta l'erba un fascio, d'altro canto il rischio - prorogando di due anni la «vita» dei prof. ordinari in servizio - è sentirsi dire dal Governo, appena la nostra Università piangerà fondi, che la grande occasione per ridurre i costi c'è stata ed è stata sprecata. Il costo del rinvio di due anni, se l'Università decidesse in tal senso, è infatti stimato attorno ai 20 milioni di euro in tre anni, pur considerando che se il limite fosse fissato a 70 anni si concederebbe comunque a tutti di restare fino al termine dell'anno accademico. Torino e il Piemonte aspettano. Questa è l'impressione diffusa: aspettano il verdetto dei primi ricorsi in altre sedi come Pisa. Il Senato sarebbe in maggioranza orientato verso la proroga, i direttori generali delle aziende miste - ospedaliere e universitarie - attendono un segnale che non è ancora arrivato dalla Regione, prudente per evitare conflitti. Molto, a Torino, riguarda il futuro delle Molinette. Ma anche il San Luigi sarebbe coinvolto nella riorganizzazione post-pensionamenti. Il direttore generale del principale ospedale del Piemonte, Giuseppe Galanzino, ha pronta una delibera per lasciare a casa i settantenni, intanto a una ventina di medici non apicali che hanno raggiunto il tetto dei 40 anni è già stata inviata la lettera di pensionamento, mentre per i primari non universitari si attende di conoscere il destino dei prof per evitare spiacevoli disparità. I nomi. Soltanto alle Molinette, il nome più citato è quello del professor Valerio Gai, direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione. Ma Gai sarebbe anche l'unico professore per il quale molti sarebbero concordi nel sostenere il rinvio della pensione. In Clinica neurologica, il pensionamento del professor Roberto Mutani consentirebbe al professor Leonardo Lopiano (centro del Parkinson) di ottenere il primariato, così come l'uscita del professor Antonio Robecchi aprirebbe la strada al chirurgo Guido Gasparri. Il professor Sergio Sandrucci potrebbe assumere il ruolo che è oggi del professor Antonio Mussa, mentre il pensionamento dei colleghi Alessandro Tizzani e Dario Fontana, urologi, aprirebbe eventualmente la strada delle Molinette a Francesco Porpiglia, considerato un valido urologo dell'équipe di Francesco Scarpa. Siamo lontanissimi da una decisione. Non si sa ancora neppure quale sarà la procedura, in caso di voto. «I presidi di medicina - sostiene un nutrito gruppo di dottori , rivolgendosi al Senato Accademico - hanno giocato al rialzo sulle richieste di deroga, al punto da spingere le altre Facoltà, come Giurisprudenza, a riaprire la trattativa proponendo che le richieste dei singoli docenti venissero prima vagliate dalle singole Facoltà, poi dal Senato Accademico».

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Conferenza sul '500 (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

ALBENGA Conferenza sul '500 A Palazzo Peloso Cepolla, alle 16,30, conferenza di Valeria Polonio (docente all'Università di Genova), organizzata dagli Studi Liguri, su «Contrasti e innovazioni nella chiesa cinquecentesca».

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animazione per gli anziani oggi esperti a confronto laboratorio e spettacolo (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 15 - Udine Animazione per gli anziani oggi esperti a confronto laboratorio e spettacolo GEMONA. Si parlerà di anziani (ma non solo) e di attività di animazione per loro pensate e a loro rivolte questa mattina, a partire dalle 9, nel centro Glemonensis, che ospiterà la seconda parte dell'evento "L'animazione degli anziani nella montagna friulana: le ragioni di un servizio. Riflessioni, confronti, prospettive socio-antropologiche", promosso dal Servizio sociale dei Comuni dell'Azienda sanitaria 3 "Alto Friuli" in collaborazione con l'Università di Udine, l'associazione Giorgio Ferigo e i familiari e amici di Stefano Rupil, educatore del Servizio sociale dei Comuni prematuramente scomparso nel dicembre 2007. Tutti gli interessati al tema dell'animazione, in particolare con e per gli anziani, potranno dunque ricevere stimoli di carattere culturale e sperimentare concrete tecniche di animazione. All'intervento introduttivo di Antonella Nazzi, responsabile del Servizio sociale dell'ambito Gemonese - Canal del Ferro - Valcanale, seguiranno i due contributi "Tessere reti, costruire relazioni" a cura di Aluisi Tosolini, docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e "L'animazione con e per gli adulti/anziani" a cura di Franco Iurlaro, direttore di residenze protette e centri diurni. Il pomeriggio, a partire dalle 13.30, sarà dedicato ai laboratori e alle "buone prassi" tra danza creativa, teatro, musica, arte, narrazione e animazione con gli anziani. Alle 16.45 sarà proiettato il video "L'amôr... une volte - L'amore... una volta", mentre alle 21 tutta la popolazione potrà partecipare allo spettacolo teatrale "L'uomo che piantava gli alberi", a cura della Cooperativa Molino Rosenkranz. (m.d.c.)

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L'Università delle Alpi in corsa per l'eccellenza (sezione: Cultura)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

EDOLO. Superati i problemi di agibilità è diventato operativo il nuovo spazio per la ricerca L'Università delle Alpi in corsa per l'eccellenza di Lino Febbrari È trascorso più di un anno da una inaugurazione ufficiale che non aveva potuto essere seguita da una immediata operatività. Ma adesso, una volta risolti alcuni problemi legati alla non perfetta esecuzione delle opere, all'interno del nuovo «Centro interdipardimentale» dell'Università della montagna di Edolo è finalmente iniziata la prevista attività didattica; e presto entrerà in scena anche la ricerca applicata. La struttura, lo ricordiamo, è stata realizzata dall'amministrazione comune edolese, ed è stata concessa in locazione alla facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Milano, l'ente che a metà degli anni '90, trovando il concorso degli enti locali e provinciali, ha creato in alta Valcamonica il corso di laurea in «Valorizzazione e tutela dell'ambiente e del territorio montano». Come dicevamo c'è voluto del tempo per iniziare a sfruttare gli spazi in questione; poi, nei giorni scorsi i nuovi locali sono stati utilizzati per la prima volta con l'avvio delle lezioni sulle tecnologie satellitari per la mappatura del territorio. «Dopo tanta attesa e sofferenza siamo finalmente potuti partire - ha commentato in proposito il professor Giuseppe Carlo Lozzia -. Quello che abbiamo avviato è un laboratorio all'avanguardia, che dà la possibilità ai nostri studenti di imparare a utilizzare attrezzature di prima qualità; strumenti che si dimostreranno indubbiamente utili quando i ragazzi inizieranno a svolgere le loro professioni. Nelle prossime settimane - ha anticipato il docente - ospiteremo due ricercatori per poter effettuare analisi approfondite delle acque e dei reflui; indagini che serviranno anche per tesi di laurea quinquennali e per tutte quelle attività che possono interessare appunto la concervazione e lo sfruttamento compatibile dell'ambiente montano». La strumentazione e gli spazi di cui è dotata la struttura, che è stata costruita a pochi passi dalla sede storica del piccolo ateneo, saranno in grado di implementare, per esempio, la filiera delle erbe officinali: una attività produttiva che da qualche anno è stata riscoperta in Valcamonica proprio grazie alla passione dei docenti della facoltà di Agraria decentrata a Edolo. «Ma non solo - ha chiarito la dottoressa Anna Giorni -: con questa dotazione potremo anche supportare tutto il settore agroalimentare; in particolare quello dei prodotti lattiero-caseari, da sempre testimoni del valore e della specificità delle aree montane». [\FIRMA]

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Il dialetto diventa un festival che unisce musica, parole e teatro (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il dialetto diventa un festival che unisce musica, parole e teatro MILANO. Il dialetto diventa un festival che unisce parola, musica e teatro. Dal 5 al 9 marzo studiosi, artisti e poeti come Toni Servillo, Marco Paolini, Davide Van De Sfroos, Tonino Guerra e Franco Loi si alterneranno in 22 manifestazioni di quello che l'Unesco ha definito «patrimonio culturale immateriale» cioè tradizioni e dialetto. L'idea del festival "Volgar'Eloquio" è stata della Regione Lombardia che la finanzia con oltre 400 mila euro. Sarà aiutata nella realizzazione dal Piccolo Teatro e dalla consulenza di Franco Brevini docente di letteratura italiana all'università di Bergamo e grande esperto di dialetti. «Torniamo a riscoprire le identità - ha sottolineato il direttore del Piccolo, Sergio Escobar - svincolandoci da ogni forma di chiusura».

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no al parto in casa, è troppo rischioso (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 29 - Cronaca «No al parto in casa, è troppo rischioso» Il direttore della clinica pediatrica Chiarelli: pericoloso per mamma e neonato Il docente: il tasso di mortalità ancora molto alto in Abruzzo CHIETI. «No al parto in casa se non con le necessarie garanzie sanitarie e in un contesto di assoluta sicurezza». Lo dice il professor Francesco Chiarelli, direttore della clinica pediatrica dell'università e del dipartimento materno-infantile della Asl. L'intervento è scaturito dopo che una donna nel Pescarese ha fatto nascere il proprio figlio in casa. «Un rischio ingiustificabile per la madre e per il neonato», dice il docente universitario che ricorda che il tasso di mortalità perinatale in Abruzzo è al di sopra della media nazionale. Si parla di circa 3 decessi su mille parti. «Il vero obiettivo», dice il docente della D'Annunzio, «è ridurre il tasso di mortalità perinatale che insieme a Sardegna, Calabria e Basilicata, si attesta al di sopra della media nazionale, 2,7 per mille». Un indice che è ben lontano dalle regioni più virtuose come Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Veneto dove il tasso è al di sotto dell'1,5 per mille. Si pensi che in Toscana il rischio di morte perinatale e di uno su mille. Un risultato che è stato ottenuto, chiarisce il pediatra, perché si sono acentrati i punti nascita in poche strutture di eccellenza, dotate di personale medico e infermieristico e di una organizzazione adeguata a far fronte a qualunque complicanza». Tuttavia in una civiltà altamente tecnologica si sta registrando una voglia di antico, di tornare alle tradizioni popolari. «Ma», dice ancora Chiarelli, «rischia di trasformarsi in un pericoloso anacroniscmo se è basato su iniziative personali». Il docente osserva che il parto in casa è stato recentemente sperimentato nella Marche, ma aggiunge, «in quella regione la donna partorisce nella propria abitazione con una equipe del 118 disponibile e pronta a intervenire per ogni evenienza». Stesso discorso per l'avanzatissima Svezia dove è stato organizzato un sistema che consente alla mamma di partorire in casa in tutta sicurezza. Per arrivare ai punti di progresso della regione scandinava occorrebbero ingenti investimenti della sanità regionale e nazionale». «Noi dobbiamo fare gli interessi dei bambini e delle mamme», sottolinea il direttore della clinica pediatrica. Il professore pur confermando che il parto è un evento naturale, rimarca che l'obiettivo è quello di ridurre i rischi per il bambino e per la madre e di tenere sotto controllo le eventuali complicanze che potrebbero sorgere per entrambi. «Anche il parto che si immagina il più fisiologico possibile», osserva il docente universitario, «si può complicare. Nonostante la gravidanza decorra regolarmente, la donna anche se giovane e senza fattori di rischio può capitare che l'utero non si contragga efficacemente e che ci sia una emorragia. Per il neonato l'asfissia rappresenta la patologia più temibile, capace di delimitare morti e handicap neuromotori a distanza di tempo». E l'asfissia non è sempre prevedibile, per cui, aggiunge il professore, durante ogni parto è necessaria la presenza di un neonatologo che sia in grado di rianimare all'evenienza il neonato. Il parto in casa quindi è un parto a rischio. Le persone più anziane ben ricordano quando anticamente si moriva facilmente di parto, anche se una donna era giovane. Dopo la Seconda guerra mondiale, negli anni Cinquanta, l'Italia era uno dei paesi europei con il più elevato tasso di mortalità perinatale. Moriva una donna su cento. «Da allora», conclude Chiarelli, «molta strada è stata fatta, ma l'invito a tornare all'antico, senza prima definire un percorso di assoluta sicurezza e garanzia per le future mamme e per i neonati, non è condivisibile dal punto di vista clinico, etico e scientifico». (k.g.)

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Incontro con l'Istituto Enrico Fermi Tenuto conto dello slittamento a fine me... (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Sabato 14 Febbraio 2009 NECROLOGI Pagina 21 Incontro con l'Istituto «Enrico Fermi» Tenuto conto dello slittamento a fine me Incontro con l'Istituto «Enrico Fermi» Tenuto conto dello slittamento a fine mese del termine per l'iscrizione alla scuola superiore degli allievi frequentanti la terza media, fissato per il 28 febbraio, e in considerazione delle incertezze determinate dalle notizie relative all'avvio dei nuovi cicli scolastici, l'Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato «Fermi» organizza un ulteriore incontro di scuola aperta. Pertanto oggi, 14 febbraio, dalle 15 alle 17, nella sede scolastica del «Fermi» in Piazzale Guardini 2, preside, insegnanti e alunni sono lieti di accogliere studenti e genitori interessati, per presentare l'offerta formativa dei corsi per Odontotecnico e Tecnico di Laboratorio Chimico Biologico. In tale occasione sarà possibile anche visitare laboratori, strutture e altre attrezzature per la didattica. Corso di Word alla Fondazione Toniolo Lunedì 16 febbraio, alle 17, alla Fondazione Toniolo, Chiostro di San Fermo, inizierà un corso di Word, che intende approfondire tutte le varie possibilità che può offrire questo programma di informatica. Numero massimo di partecipanti 12. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria della Fondazione Toniolo tel. 045.803.4474 Scuola aperta al «Mondin» Il liceo «Lavinia Mondin» di via Valverde 19, presenta i propri percorsi liceali e la scuola secondaria di 1° grado, ai genitori e a tutti gli alunni che lo desiderano, oggi, 14 febbraio, dalle 15 alle 18. La preside, un gruppo di docenti e di alunni illustreranno l'offerta didattico-formativa del liceo scientifico biologico salute, liceo scientifico biologico ambiente, liceo europeo linguistico moderno, liceo europeo giuridico-economico. È possibile, comunque, incontrare la preside anche in altri giorni infrasettimanali, previo appuntamento telefonico. Orientamento al «G. Giorgi» Domenica 15 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 orientamento all'istituto «Giorgi». Dalle 9.30 alle 10 incontro in Aula Magna di presentazione della scuola e della sua offerta formativa; dalle 10 alle 12.30 visita in gruppi ai vari laboratori in cui saranno presenti docenti e studenti che illustreranno la specificità di ogni qualifica. Nello stesso orario sarà aperta la sede coordinata di Bovolone, in piazzale Aldo Moro 2. Nella sede coordinata di Bovolone, inoltre, verranno fornite informazioni sul nuovo indirizzo di «Tecnico dell'Industria del Mobile e dell'Arredamento» che prenderà avvio dall'anno scolastico 2009/2010. Il numero telefonico della sede centrale è 045.803.3568 e della sede di Bovolone 045.690.9455. Alla riscoperta della medicina antica L'associazione Erbecedario della Lessinia, con sede a Sprea di Badia Calavena, in collaborazione con l'erboristeria Città Antica di vicolo cieco Racchetta 6, in città, organizzano una serie di 12 incontri, tutti di lunedì, a partire dal 16 febbraio, alla riscoperta della medicina antica, da Ippocrate fino al all'Illuminismo. Gli incontri si svolgeranno nella parrocchia di Stra' di Colognola ai Colli dalle 15.30 alle 17.30. Relatore sarà il fitopreparatore ed erborista Amedeo Oliosi. Per informazioni telefonare allo 045.8002826 (erboristeria Città Antica) oppure allo 045.6510043 (Erbecedario, chiedere di Sara). Anziani del Cai Martedì 24 febbraio il Gruppo Anziani Battistini apre la stagione escursionistica 2009 con un'ecursione «Da Prun a Torbe (attraverso le antiche contrade dell'alta Valpolicella)». L'escursione si svolge su facili sentiri, mulattiere e brevi tratti di strada asfaltata. Per motivi organizzativi (pranzo in un ristorante) si prega di provvedere all'iscrizione sollecitamente. Iscrizioni ed informazioni in sede, via San Nazaro 15, dalle 17 alle 19 di martedì e giovedì o telefonando allo 045.801.3466. Gli Ordini mendicanti L'Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, nell'ambito del secondo ciclo di conferenze «Verona: che storia!», organizza per martedì 17 febbraio, alle 17,30 nella sala «Berto Perotti», in via Cantarane 26, a ingresso libero, l'incontro su «Gli ordini mendicanti nel medioevo veronese: la storia», con Giuseppina De Sandre Gasparini, già docente di Storia del cristianesimo e delle chiese dell'Università di Verona. A San Fermo con il TCI Oggi 14 febbraio, con i consoli del Touring Club Italiano, visita guidata ad una delle costruzioni religiose più interessanti della città, la chiesa di San Fermo. Per informazioni e prenotazioni: Punto Touring di Corso Cavour 31, telefono 045.595697  

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L'ospedale di Motta ora ha un libro che ricorda la sua storia (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

L'ospedale di Motta ora ha un libro che ricorda la sua storia Il direttore Prandin ha presentato il volume di Stefanat che traccia le origini del nosocomio MOTTA DI LIVENZA. L'ospedale di Motta, «un'eccellenza che continua dopo oltre 500 anni di storia». Così Alberto Prandin, il direttore generale dell'ospedale riabilitativo di alta specializzazione, ha presentato il volume «L'ospedale di Motta di Livenza», scritto da Bruno Stefanat. Nel libro l'autore ha messo a frutto una minuziosa ricerca d'archivio, che ha fatto luce sulle origini dell'ospedale di Motta: i documenti dicono sia sorto nel 1567 nel Borgo degli Angeli, ora Borgo Aleandro. La copertina del libro mostra una suggestiva immagine d'archivio, proprio di quell'antico edificio. Ma la tradizione medica mottense è ancora più antica, già nel 1200 c'è a Motta una Scuola dei Battuti, la confraternita che si occupava di curare i malati e soccorrere i pellegrini. Motta ha punte di eccellenza mondiale con l'anatomo chirurgo Antonio Scarpa, famoso fra l'altro, per essere stato il medico personale di Napoleone. «Leggendo questo libro - prosegue Alberto Prandin - ho trovato sorprendenti analogie fra l'antica tradizione ospedaliera mottense e l'attuale eccellenza. Qui nel 1576 nasceva un hospedal per iniziativa del «pubblico», la Comunità, che ne affidò la gestione economica e pratica a un privato, la locale confraternita dei Battuti. In altri termini è quello che succede oggi, e questo ospedale di eccellenza è fra i primi in Italia. I mottensi hanno fatto bene a difenderlo». «L'attuale nosocomio riabilitativo - ha spiegato il sindaco Paolo Speranzon - oltre ad essere uno fra i pochi esempi in Italia di ideale sperimentazione pubblico-privata, è un vanto e punto di riferimento per l'intera sanità nazionale». Il libro raccoglie documenti antichi di secoli, ma anche una ricca documentazione relativa alla morte di Italo Svevo, conseguente a un incidente stradale, avvenuta proprio nell'ospedale di Motta. Il volume, presentato dagli storici Sergio Momesso e Lazzaro Marini, si conclude con una sezione dedicata alle tecnologie avanzate per la riabilitazione, e allo stato attuale: «Provengono da fuori Usl il 50% dei ricoverati, con punte del 75% per la riabilitazione cardiologia». (Giuseppina Piovesana)

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Caffè e italiani, un amore di comodo (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi Numero 038  pag. 12 del 14/2/2009 | Indietro Caffè e italiani, un amore di comodo MARKETING Di Carlo Russo Le bevande al Pianeta Birra & co. di Rimini. Fuori casa i consumi della bionda giù del 10, il vino a -6% La scelta del bar? A caso. La marca? Pochi la ricordano Due terzi degli italiani non ha un bar abituale ma prende il caffè dove capita e non si ricorda la marca del caffè. Si sfalda quindi il mito dell'innamoramento degli italiani per il bar e l'espresso. Commenta Glauco Savorgnani, docente di marketing all'università Cattolica, che [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 6      

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Chiavari, 50 anni dopobrilla la necropoli ritrovata (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Chiavari, 50 anni dopobrilla la necropoli ritrovata l'evento Oggi un convegno ricorda la sensazionale scoperta del 10 marzo 1959 chiavari. Piace immaginare che non sia accaduto per caso che la necropoli preromana scoperta a circa due metri sotto il livello della Chiavari di oggi, esattamente cinquant'anni fa, sia stata ricoperta e "coccolata" per secoli da uno spesso strato di sabbia e da materiale alluvionale, plasmati dai rivolgimenti climatici e dai conseguenti adattamenti della natura, per consegnarci in maniera quasi perfetta centinaia di sepolture dei nostri antichi progenitori. E non c'è che dire, la necropoli di Chiavari - il principale monumento dell'età del ferro conosciuto in Liguria - nacque proprio sotto una buona stella, se il fato ha voluto che a riportarla in luce il 10 marzo 1959 fosse il piccone di una ditta edile sensibile non soltanto al cemento, ma anche alle testimonianze del passato. Fu durante i saggi per verificare la consistenza del terreno dove sarebbe sorto un nuovo palazzo in viale Millo, infatti, che la protostoria venne alla luce dapprima con una piccola sepoltura e poi con un'intera necropoli organizzata in tre aree distinte, ricca di corredi, monili e oggetti vari. Quel palazzo dovette aspettare almeno dieci anni, quanto durò la straordinaria campagna di scavo avviata da Nino Lamboglia e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Liguria, nulla in confronto agli oltre duemilacinquecento anni che aveva saputo attendere la storia più remota delle antiche genti liguri. Per dare ancora voce a quella eccezionale scoperta archeologica, l'Istituto internazionale di studi liguri in collaborazione con il Comune di Chiavari ha organizzato una tavola rotonda dal titolo significativo: "Chiavari e la sua necropoli preromana", che si terrà oggi (ore 15), nella sala consiliare del palazzo municipale. Vi partecipano, tra gli altri, Maria Giovanna Bacci, soprintendente per i Beni archeologici della Liguria, Raffaele De Marinis, ordinario di preistoria e protostoria dell'Università Statale di Milano, Giovanni Leonardi, professore di Paleontologia all'Università di padova e Silvia Paltineri, docente di Etruscologia dello stesso ateneo. Ma chi erano questi liguri? Com'era organizzata la loro società? E che aspetto avevano, come si vestivano, di che cosa vivevano? «La polis, l'antica Tigullia, non è mai stata trovata - spiega Roberto Maggi, uno dei relatori del convegno moderato da Fabrizio Benente e Giovanni Mennella, dell'Istituto studi liguri - ma si possono fare numerose ipotesi partendo dalle diverse caratteristiche della necropoli e dei manufatti. Dobbiamo immaginare l'area della necropoli in riva al mare, protetta da dune di sabbia, formatesi dopo le ultime grandi glaciazioni di circa 20 mila anni fa. Si trattava con ogni probabilità di un'area di interscambi, commerciali e culturali, dove le popolazioni autoctone entravano in contatto con quelle del mondo etrusco e padano. In base al ritrovamento di frammenti di alcuni manufatti, certamente non di uso quotidiano, ma destinati al trasporto di merci, si può ipotizzare, con un parallelismo moderno, che in quest'area venisse stoccata merce frutto di una sorta di attività protostorica di import-export. Grossi vasi di terracotta, per tipologia e dimensioni, si pensa potessero avere una funzione simile ai nostri attuali container, il che attesta un'attività di scambio e commercio in quest'area del Tigullio». Paola Pastorelli 14/02/2009

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energia e mare ecco il progetto del politecnico - costantino malatto (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Genova La svolta Energia e mare ecco il progetto del Politecnico COSTANTINO MALATTO PER il Politecnico di Genova l´appuntamento fissato per lunedì 2 febbraio sarà quello che per le giovani fanciulle era il debutto in società. Anche la cornice sarà prestigiosa ed elegante, la Villa Cambiaso in Albaro che accoglie la sede di Ingegneria. Però a fare da cornice non saranno giovani cadetti, ma severi rappresentanti delle istituzioni. A partire dal presidente della Regione, Claudio Burlando, poi i delegati delle quattro province liguri, dei Comuni sede di Ateneo, delle Camere di Commercio, delle locali Confindustrie, delle Autorità portuali. A loro l´ex preside di Ingegneria e attuale prorettore delegato al progetto Politecnico, Gianni Vernazza, illustrerà nei dettagli il documento che spiega come e perché la nuova Università ligure deve vedere la luce. E alle istituzioni chiederà di dare vita a un Comitato Promotore che rafforzi l´iniziativa. Superando anche le ostilità non troppo sommerse di una parte del mondo accademico genovese. Questo atteggiamento negativo nasce prima di tutto dal timore che se Ingegneria se ne andasse per la sua strada l´Ateneo genovese ne risulterebbe impoverito in maniera pericolosa. Oggi, infatti, la facoltà di Albaro rappresenta in termini di docenti e di studenti il 17% dell´Università, ma da sola porta nelle casse comuni la metà di quanto arriva dal rapporto con i privati. Nel corso della riunione Vernazza spiegherà che il Politecnico ligure sarà centrato sui temi del mare e dell´energia. Mare significa cantieristica, navigazione, logistica, portualità commerciale e turistica, studio dei fondali. Energia è il marchio di gran parte dell´industria hi-tech genovese e ligure, a cominciare da Ansaldo e Abb. SEGUE A PAGINA V

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l'affondo della corte dei conti "no alle amministrazioni creative" - marco preve (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina II - Genova L´affondo della Corte dei Conti "No alle amministrazioni creative" Contratti, appalti e convenzioni, anche l´ateneo nel mirino MARCO PREVE UN tempo non lontano l´aggettivo si accompagnava ai funambolismi della finanza, ma oggi sono i fenomeni di "amministrazione creativa" sui quali si concentra l´attenzione della Corte dei Conti della Liguria. Questo tema importantissimo, perché è quello che riguarda le tasche di tutti gli abitanti della regione, ha fatto da sfondo ieri mattina alla cerimonia per l´inaugurazione del nuovo anno giudiziario della Corte dei Conti. Negli interventi e nei dati forniti dal presidente della sezione Giurisdizionale Salvatore Greco e dal procuratore capo Luciano Coccoli emerge un ritratto degli amministratori liguri per i quali, nonostante un lungo elenco di comportamenti già sanzionati e di vicende sulle quali sono in corso indagini, «è giusto presumere che la loro condotta sia conforme alle attese dei cittadini e ai canoni della buona amministrazione». Detto questo, i magistrati snocciolano numeri e tipologie di procedimenti che, da un lato evidenziano un ricorrente abuso di posizioni di privilegio, mentre dall´altro sottolineano casi assai più difficili da valutare. Sono quelli, ad esempio, relativi alle inchieste sulla scissione Ami e Amt e sull´affidamento dell´informatizzazione della sanità regionale alla controllata Datasiel. Ci si ritrova così di fronte ad architetture finanziarie per le quali il sospetto degli investigatori non è quello che porta alle bustarelle o alla negligenza. Qui, in ballo, ci sono le nuove soluzioni societarie e gestionali con cui gli enti pubblici affrontano la drammatica crisi delle risorse. La magistratura contabile vuol però capire se i percorsi intrapresi siano solide autostrade o, piuttosto, scorciatoie temporanee che in futuro richiederanno manutenzioni ancor più onerose. «Numerose sono le indagini in materia di società partecipate - ha detto il procuratore - . .. società che devono essere costituite solo per attività coerenti con le attività istituzionali proprie dell´ente». Tra gli altri casi emblematici, il procuratore Coccoli ha evidenziato l´inchiesta sull´Università di Genova dove sono nel mirino - Repubblica lo ha raccontato proprio nei giorni scorsi - «il mancato rispetto delle normative in materia di contratti e di pubblici appalti, la sottoscrizione di convenzioni senza il preventivo assenso del cda, spesso neppure informato». L´ex rettore Pontremoli e altri due funzionari sono già stati raggiunti da comunicazione per l´acquisto dell´ex palazzo dell´Eridania. Altro fenomeno preoccupante, le frodi comunitarie per le quali la procura ha depositato nel 2008 sette atti di citazione. «Si tratta - ha spiegato Coccoli - per lo più di finanziamenti ottenuti con documenti irregolari o addirittura falsi». Spesso l´azione contabile si accompagna a denunce per truffa. Singolare poi il caso, ricordato dal presidente Greco, in cui è stato contestata ad una giunta comunale la spesa sostenuta per pagare ad amministratori e funzionari dell´ente alcune polizze assicurative che servivano, guarda caso, a coprire il «rischio per la responsabilità amministrativa». Altro settore di particolare interesse per la Corte quello del ricorso sempre più frequente da parte delle amministrazioni ai consulenti esterni, spesso frutto di rapporti di amicizia o clientelari. In una vicenda che ha portato alla condanna del sindaco e della giunta che avevano firmato la delibera di spesa è stata stabilita «l´illegittimità dell´incarico per la costituzione di società miste pubblico private, ritenuto del tutto generico ed indeterminato nonché la stessa capacità professionale del soggetto incaricato». Un passaggio della sua relazione il presidente lo ha dedicato all´assenteismo e ha ricordato alcuni episodi: quello di funzionari del servizio di igiene degli alimenti di origine animale di Sanremo, di un militare della Marina e di un dipendente Asl che si assentava dal lavoro per gestire un bar, tra l´altro senza autorizzazione.

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energia e mare, il politecnico che verrà - costantino malatto (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Genova Dopo sei mesi di lavoro sarà presentato mercoledì il documento che spiega come realizzare il progetto Energia e mare, il Politecnico che verrà Indispensabile la collaborazione con Torino e Milano, che però danno valutazioni diverse COSTANTINO MALATTO (segue dalla prima di cronaca) Il documento, che è frutto di sei mesi di lavoro da parte di un gruppo di docenti, coadiuvati nel periodo finale da una decina di giovani ricercatori, verrà reso noto in anteprima fra pochi giorni a tutti i docenti di Ingegneria. Il risultato, dice chi ha potuto scorrerlo, è la dimostrazione che il Politecnico di Genova, anzi della Liguria, può diventare realtà. Anche una delle perplessità maggiori, quella del ridotto numero di studenti, verrebbe superata: i 5.000 attuali di Ingegneria a Genova sembrano in effetti ben poca cosa rispetto ai 26.000 del Politecnico di Torino e ai 38.000 di quello di Milano. Ma Vernazza sostiene da tempo che il problema sarebbe superabile inizialmente dando vita a un Politecnico "leggero", privo di strutture e di spese che ne condizionino l´operatività. E che nel giro di pochi anni l´istituzione della nuova Università genovese porterebbe ad un raddoppio degli iscritti. D´altra parte la collaborazione con i due Politecnici del Nord Ovest è un fattore indispensabile, senza il quale il nuovo Ateneo genovese è destinato a non vedere la luce o ad abortire rapidamente. Per questo il documento relativo al progetto Politecnico a Genova verrà discusso fra poche settimane anche con i "cugini" milanesi e torinesi. A quanto si dice i contatti sarebbero positivi con Milano, meno sereni con Torino. Ma i promotori del progetto genovese si dicono certi che la nuova Università ligure rafforzerebbe la rete dei Politecnici interregionali. La caratterizzazione del nuova Ateneo genovese, infatti, è talmente marcata verso due settori specifici che solo marginalmente potrebbe scontrarsi contro gli interessi degli altri due Politecnici. Molto del destino futuro del Politecnico di Genova, comunque, dipenderà da fattori che al momento sono solo parzialmente prevedibili. A partire dall´intenzione manifestata dal ministero di non dare il via libera ad alcuna nuova Università, dopo il proliferare di piccoli e discussi Atenei negli ultimi anni. «Ma il nostro è un progetto ben diverso, di alto livello» ha sempre sostenuto Vernazza. Poi ci sono i problemi legati al trasferimento di Ingegneria a Erzelli: non sembra agevole, in un momento complesso come questo, aggiungere una difficile iniziativa a un´altra che già ha non pochi ostacoli da superare.

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ordine del cherubino a 10 docenti dell'ateneo (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 4 - Pisa Ordine del Cherubino a 10 docenti dell'ateneo La cerimonia domani nell'aula magna nuova della Sapienza PISA. Domani, alle 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si terrà la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino, il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti, che saranno disposti secondo l'anzianità di nomina: Roberto Barale, facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Margherita Galbiati, facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Pierlorenzo Secchiari, facoltà di Agraria; Claudio Casarosa, facoltà di Ingegneria. Toccherà poi ai dicenti: Alessandro Casini, della facoltà di Medicina e chirurgia; Giovanna Colombini, facoltà di Scienze politiche; Lanfranco Lopriore, facoltà di Ingegneria; Lucia Tomasi Tongiorgi, facoltà di Lettere e filosofia; Elena Cenderelli, facoltà di Economia; Lucia Battaglia Ricci, facoltà di Lingue e letterature straniere. Secondo tradizione, la cerimonia si svolge nella ricorrenza della data di nascita di Galileo Galilei. L'Ordine del Cherubino è l'unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa e viene conferito su proposta delle singole facoltà, con deliberazione del Senato Accademico. L'onorificenza consiste in una spilla in oro che raffigura, su un fondo di smalto celeste, una testa di cherubino con sei ali appesa a un nastro sempre di colore celeste.

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policlinico, guerra sull'accordo i professori pronti allo sciopero (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Bari La polemica Policlinico, guerra sull´accordo i professori pronti allo sciopero I professori del Policlinico sono pronti allo sciopero. Ma dal consiglio d´amministrazione dell´Università arrivano segnali positivi sull´adeguamento degli stipendi dei professori. Dopo il parere negativo del consiglio di facoltà di Medicina che ha respinto l´accordo normativo e finanziario tra azienda ospedaliera e l´università relativo all´adeguamento degli stipendi dei medici universitari, i professori sono pronti a clamorose forme di protesta. Per questo, il preside di Medicina, Antonio Quaranta, ha inviato a tutti i docenti una circolare chiedendo loro di comunicare per tempo ogni forma di protesta che intendono attuare contro questa differenza di trattamento con i medici ospedalieri. Il direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli, però esclude che si possa arrivare ad un blocco delle prestazioni sanitarie. «Lo sciopero potrebbe riguardare l´attività didattica». Intanto la vicenda è tornata ieri in consiglio d´amministrazione dell´Università di Bari chiamato ad esprimersi sull´accordo e sulle criticità evidenziate dal consiglio di facoltà di Medicina. "Abbiamo fatto dei passi avanti decisivi - precisa il rettore Corrado Petrocelli - ci sono ancora degli elementi da definire. Noi formalmente teniamo in piedi il ricorso ma siamo certo che si giungerà in tempi brevi alla definizione della trattativa. (p. rus.)

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DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si terrà la... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

AGENDA PISA pag. 12 DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si terrà la... DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si terrà la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino, il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti, disposti secondo l'anzianità di nomina: Roberto Barale, facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Margherita Galbiati, facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Pierlorenzo Secchiari, facoltà di Agraria; Claudio Casarosa, facoltà di Ingegneria; Alessandro Casini, facoltà di Medicina e chirurgia; Giovanna Colombini, facoltà di Scienze politiche; Lanfranco Lopriore, facoltà di Ingegneria; Lucia Tomasi Tongiorgi, facoltà di Lettere e filosofia; Elena Cenderelli, facoltà di Economia; Lucia Battaglia Ricci, facoltà di Lingue e letterature straniere.

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L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti, dei consumi e delle scelte, viene riportata l'intervista fatta al profess (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti, dei consumi e delle scelte, viene riportata l'intervista fatta al professore Srinivasan Keshav, docente di informatica all'Università canadese di Waterloo, relativa ad una recente ricerca, commissionatagli da un colosso della telefonia statunitense, che ha suscitato parecchie polemiche in America e nel nostro Paese L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti, dei consumi e delle scelte, viene riportata l'intervista fatta al professore Srinivasan Keshav, docente di informatica all'Università canadese di Waterloo, relativa ad una recente ricerca, commissionatagli da un colosso della telefonia statunitense, che ha suscitato parecchie polemiche in America e nel nostro Paese. Al centro della questione lo "Short Message Service" ovvero l'SMS. Ebbene, secondo il docente, per gli operatori il costo del fantomatico messaggino se "non proprio zero, costa al massimo 3 centesimi" quindi la forbice tra il costo industriale e quello sostenuto dal consumatore è davvero alto se pensiamo che, in Italia come in America, non è al di sotto dei 15 centesimi. Mentre si attendono i risultati dell'indagine conoscitiva aperta da l'Agcom (Autorità Garante per le comunicazioni) e dall'Antitrust, per San Valentino sono previsti circa 2 milioni di sms d'amore! Kristiana Cufari 14/02/2009

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Manuela Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due ore di conferenza (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Manuela Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due ore di conferenza Manuela Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due ore di conferenza. E comprendere che Alberto Asor Rosa (nella foto) , protagonista assoluto dell'incontro di ieri al liceo classico Prati, a dispetto dei suoi oltre settant'anni ha davvero lo sguardo rivolto al futuro. All'importanza sempre crescente delle scrittrici donne, (troppo) a lungo lasciate nell'oscurità, alla forza dirompente degli autori più giovani, agli esempi di giornalismo che travalicano i confini e si intersecano con la letteratura, alla canzone d'autore che si mescola alla poesia. E fa sorridere immaginarlo a tavola con Tullio De Mauro e Carlo Bernardini, di fronte ad un bel piatto di pastasciutta e a due bottiglie di vino - così ha raccontato - intento a convincere i suoi interlocutori della bontà delle sue posizioni. Quelle di una «storia europea della letteratura italiana» , riprendendo il titolo della sua ultima opera, edita da Einaudi. Un «racconto lungo» che mette al centro l'opera e l'autore e che non può tuttavia prescindere dalla localizzazione storica, culturale e geografica dei suoi protagonisti, che deve tener conto anche delle realtà cosiddette periferiche (in primis il Trentino, tramite e veicolo di suggestioni europee), necessarie, proprio per la loro diversità, alla composizione di un quadro unitario. Una e molteplice: questa per Asor Rosa l'identità letteraria nazionale, un genus italicum che si snoda tra fratture ed elementi di continuità. Ed è proprio la letteratura, in Italia, a farsi volano di un'unità per secoli impensabile dal punto di vista storico politico. Dal «De vulgari eloquentia» di Dante alle «Prose della volgar lingua» di Bembo , fino all'edizione definitiva dei Promessi Sposi. Letteratura come «spina dorsale dell'italianità», spiega, ma non sgombra da propulsioni periferiche e centrifughe. E da interpretare all'interno di un più vasto contesto europeo (da qui il titolo). Al bando dunque, puntualizza, strutturalismo e semiotica, che, nonostante i decisivi contributi, hanno un grave limite: quello di considerare l'opera come prodotto isolato, decontestualizzato, leggibile in ogni tempo e in ogni luogo. In sala numerosi studenti, che hanno seguito con interesse il dialogo tra Asor Rosa e Mario Allegri , docente di letteratura italiana presso l'Università di Verona. «Ho trascorso la parte più consistente della mia vita professionale all'interno dell'università - racconta Asor Rosa - ma ho iniziato il mio percorso come professore di liceo. Ho avuto la possibilità di osservare il passaggio di diverse generazioni e ho capito che un certo modo di insegnare può aiutare la ricerca. Il docente non è soltanto colui che trasmette il proprio sapere, ma anche colui che, grazie ai propri studenti, arricchisce se stesso». Un ascolto che riempie il pensiero, un'umiltà che si basa sulla consapevolezza di poter imparare anche dai propri studenti. Cosa che è avvenuta puntualmente ieri: uno di loro ha chiesto ad Asor Rosa cosa pensasse dei nuovi mezzi di comunicazione, se la letteratura potesse essere scossa in qualche modo dall'era di internet. E l'eminente storico della letteratura ha ammesso candidamente di non saper rispondere. Perché il suo rapporto con il computer si risolve in un totale disastro. «La casa editrice mi ha informato che il mio ultimo lavoro consisteva in più di quattro milioni di battute. Che sono state consegnate da me scritte rigorosamente a mano, scritte con la penna stilografica». E infine una raccomandazione, e una speranza: «Anche oggi esistono buoni scrittori. Pensiamo ad Ammaniti con "Io non ho paura" . Finché ci sarà qualcuno che eviterà di farsi cronista insensibile e utilizzerà la parola per denunciare, anche in maniera velata, le ingiustizie, per rappresentare la realtà con spirito critico, la letteratura non morirà». 14/02/2009

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Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e Mobilità, la società pubblico-pr (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e Mobilità, la società pubblico-privata che gestisce il sistema della sosta a Riva del Garda, emetterà nei prossimi giorni due nuove tessere per venire incontro alle esigenze dei residenti Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e Mobilità, la società pubblico-privata che gestisce il sistema della sosta a Riva del Garda, emetterà nei prossimi giorni due nuove tessere per venire incontro alle esigenze dei residenti. Si tratta della «Tessera Unica» (di colore rosso) che consentirà di parcheggiare nell'interrato Terme Romane allo stesso prezzo degli stalli di superficie. È una tessera prepagata con tagli da 10, 25 e 50 euro che può essere ricaricata sia ai parcometri che alle casse automatiche: attenzione, non è rimborsabile e quindi se viene smarrita addio credito residuo. L'altra tessera che verrà emessa sempre nei prossimi giorni è la cosiddetta «Tessera Mamma» dedicata ai genitori che accompagnano o vanno a prelevare i propri bambini al Giardino d'Infanzia di viale Roma. La tessera, di colore rosa, costa 12 euro all'anno (più Iva) ed è utilizzabile dalle 9 alle 9.30 e dalla 15.45 alle 16.15. Nel caso di sforamenti dell'orario l'utente dovrà logicamente integrare alle casse il costo della sosta sulla base della tariffa oraria residenti. Un'altra novità già in vigore da un paio di giorni riguarda la possibilità, prevista però solo per i residenti, di frazionare l'ora pagando per mezz'ora 25 centesimi. Un correttivo richiesto a gran voce visto che sino ad ora bastava uno sforamento di pochi minuti per vedersi costretti a pagare la tariffa intera. Prossimamente Apm intende attivare alcuni ponti radio all'interno del parcheggio Terme Romane per estendere l'utilizzo dei telefonini a tutti e tre i piani ed un sistema che consentirà di utilizzare carte di credito e bancomat (per i non residenti) ai portali di ingresso e di uscita della struttura. 14/02/2009

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In aula da 40 anni, dal caso <Count down> alla legge sull'affido (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

In aula da 40 anni, dal caso «Count down» alla legge sull'affido --> Sabato 14 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 19 e-mail print Studioso in prima battuta, e poi magistrato con convinzione: «La mia esperienza è stata soprattutto giuridica: mi sento un giurista fin dall'inizio». Ezio Siniscalchi non ha dubbi nel ripercorrere quasi quarant'anni di attività, tutti a Milano: «La mia carriera è cominciata come assistente alla cattedra di diritto del Lavoro all'università di Napoli, dove ero borsista - rievoca -. Nasco quindi come studioso di diritto del lavoro prima che come magistrato. Poi ho vinto il concorso in magistratura: sono stato assegnato a Milano ed è stata una scelta definitiva. Ho cominciato come giudice del lavoro, in Pretura poi in Tribunale. In questo settore ho acquisito esperienza e, credo, anche notorietà, perché me ne sono occupato come giudice, come studioso e come docente: ho pubblicato su diverse riviste specializzate almeno una trentina di saggi ed articoli, e sono state pubblicate più di 100 sentenze. Teniamo conto anche che mi sono occupato di questioni di diritto del lavoro nella Milano degli Anni Settanta-Ottanta e fino al '95, e ho trattato perciò delicatissime questioni riguardanti l'Alfa Romeo, la ristrutturazione del Corriere della Sera e il ruolo dei giornalisti». Un impegno durato oltre vent'anni ma che non lo ha allontanato dal mondo dello studio, visto che negli stessi anni ha insegnato nelle Università di Milano e Parma, e ha svolto lezioni ed interventi alla Cattolica e alla Bocconi, con numerose pubblicazioni di diritto del lavoro, costituzionale e di procedura civile. «Mi sarebbe piaciuto, questa sembrava anzi una strada obbligata, approdare in Cassazione e occuparmi di diritto civile. Alla fine però questa materia aveva perso interesse - racconta tra il serio e il faceto - e così nel 1995 ho vinto il concorso per presidente di sezione e sono stato assegnato alla Corte di Assise, dove sono rimasto fino al 2000. Qui, pur cominciando veramente da zero col diritto penale, ho presieduto numerosi grossi processi, tra cui quello che ha riguardato la malavita organizzata, il processo "Count Down", in cui sono stati giudicati circa un centinaio di imputati appartenenti a tutte le organizzazioni criminali, e quello per la bomba alla Questura di Milano». L'esperienza pluridecennale di Siniscalchi non si è però fermata: «Nel 2000 sono tornato al Civile, questa volta come presidente della sesta sezione, che si occupa di diritto bancario - ricorda -. Ho cominciato così a studiare e approfondire il diritto commerciale, che tra l'altro proprio in quel periodo era in una fase di forti cambiamenti. L'ho fatto fino al 2002, e a quel punto sono passato alla nona sezione civile, che si occupa di diritto di famiglia». Qui la voce si carica di una punta d'orgoglio: «Sono stato mandato a presiederla senza aver mai fatto il giudice della famiglia, eppure si tratta di una sezione con 15 giudici, più grande di molti tribunali italiani. Fui l'unico a fare domanda nonostante fosse una sezione di grande prestigio: era tutta da riorganizzare, e credo di esserci riuscito, con l'aiuto di tutti i colleghi. Ho contribuito come giudice alle prime applicazioni della legge sull'affido condiviso, inserendomi in un dibattito di dimensione nazionale». L'ultimo passaggio avviene con il cambio di presidenza del Tribunale meneghino: «Con l'arrivo della presidente Livia Pomodoro, sono passato a presiedere la prima sezione civile e sono stato un suo stretto collaboratore. Mi sono occupato di tutto il settore civile e ho svolto le funzioni di presidente vicario». T. T. 14/02/2009 nascosto-->

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Figli e famiglia: cinque incontri (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Figli e famiglia: cinque incontri --> Psicoterapeuta in oratorio: parlerà del ruolo dei genitori Sabato 14 Febbraio 2009 VITABERGAM, pagina 30 e-mail print È arrivato al giro di boa il percorso educativo proposto dalla parrocchia di Curno. Quest'anno, il terzo di cinque, il tema conduttore è «Essere genitori oggi» e a guidare la riflessione, a partire da martedì prossimo, sarà don Vittorio Luigi Castellazzi, sacerdote diocesano, psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista, docente di Tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità all'Università Salesiana di Roma e, dal 1979, docente di Psicopatologia dello sviluppo in diverse università italiane e scuole post-universitarie di psicoterapia. «E' un curriculum che parla da sé - sottolinea il parroco don Giancarlo Bresciani - e che aiuterà i genitori, le giovani coppie e i fidanzati ad approfondire le dinamiche psicologiche della vita famigliare». Per cinque martedì, nell'ambito del programma «Vivere insieme: la coppia, la famiglia e le relazioni genitori-figli» verranno analizzate le seguenti tematiche: il primo figlio e la nascita della genitorialità; essere madre; essere padre; la genitorialità condivisa; la genitorialità a rischio. «È un'occasione da non perdere - conclude don Bresciani -: tutto ciò che facciamo per prepararci ad accogliere la vita è un investimento sul futuro delle nostre famiglie e di tutta la comunità. Una nuova nascita è sempre la più grande avventura umana, ci deve appassionare tutti». Sarà dunque questo il percorso di riflessione guidato da don Vittorio Luigi Castellazzi perché «nonostante se ne sottolinei l'importanza e la centralità - precisa lo psicoterapeuta -, la nostra società è ancora poco attenta alle esigenze di fondo del bambino. A partire dalla nascita, non sempre l'organizzazione della sua vita è programmata tenendo presenti i suoi ritmi di crescita». Gli incontri si terranno il 17 e 24 febbraio e il 3, 10 e 17 marzo, con inizio alle 20,45, in oratorio. L'ingresso è libero. M. M. 14/02/2009 nascosto-->

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La <differenziata> fa discutere gli studenti (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACHE pag. 15 La «differenziata» fa discutere gli studenti UNIVERSITA' LA SEPARAZIONE DEI RIFIUTI E' LASCIATA ALLA VOLONTA' DEI DOCENTI PERUGIA L'ECOLOGIA fa litigare. E' accaduto ieri pomeriggio al Consiglio degli studenti dell'Università. Sul tavolo del parlamentino d'ateneo la mozione del gruppo di Idee in movimento, appoggiato da Alleanza Universitaria, che propone di «garantire la presenza di contenitori specifici per favorire la differenziazione dei rifiuti nelle strutture dell'Ateneo, considerando anche tutte le sedi distaccate». «Riduttiva», hanno ribattuto dalla maggioranza dell'Udu: «Noi vogliamo produrre un dispositivo più completo. C'è disponibilità a colaborare sull'argomento». La mozione, così, non si è più votata, rinviata alla prossima seduta per un progetto «più condiviso». FATTO sta che il problema rimane: in ateneo non si separano i rifiuti in maniera sistematica. Palese in un luogo dove tanta carta finisce nella spazzatura. «La facoltà non ha alcun protocollo in merito alla differenziata», fa sapere il preside di Agraria, Francesco Pennacchi. Tutto è lasciato alla volontà dei singoli dipartimenti. E dei professori. Ma sono «mosche bianche». A Lettere i tradizionali cassonetti Gesenu sono all'esterno. E così nel più dei plalazzi. Chimica eccelle: contenitori per la differenziata a ogni piano. Oltre ai protocolli di smaltimento dei materiali previsti per i materiali.

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VdA/ Presto all'Universita' di Aosta un dottorato in storia (sezione: Cultura)

( da "Virgilio Notizie" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Aosta, 14 feb. (Apcom) - Per tre giorni, da giovedi' fino ad oggi, alcuni tra i migliori storici d'Europa si sono riuniti in convegno all'Universita' di Aosta, per confrontarsi su "I dottorati di Storia". "E' la prima volta che Aosta ospita un incontro della "Societa' italiana per gli studi contemporanei", che e' la maggiore associazione di storici contemporaneisti presenti in Italia - spiega Paolo Gheda, direttore del Centro Studi Storici "Ettore Passerin d'Entreves" dell'Universita' della Valle d'Aosta - e quindi ha messo a confronto alcuni dei maggiori storici non solo italiani ma a livello internazionale. E' particolarmente di rilievo la presenza dell'inglese Joseph Stuart Woolf, di chiara fama internazionale, e che e' tra i viventi quello che si e' maggiormente occupato di storia della Valle d'Aosta". L'ateneo valdostano, il piu' recente in Italia, data la sua fondazione nel 2000, al momento ha cinque facolta' attivate, di Scienze della Formazione, Scienze dell'Economia e della Gestione aziendale, Psicologia, Lingue e Comunicazione, Scienze politiche e delle Relazioni internazionali, e alcuni percorsi di specializzazione: "come prima realta' di studi e di ricerca - prosegue Gheda - il "Centro di studi storici" intitolato a Ettore Passerin d'Entreves, grande storico valdostano del '900, sta attivando una serie di progetti per valorizzare l'identita' valdostana e per rendere il piu' possibile aderente il progetto didattico dell'Univda con il territorio. La nostra volonta' e' appunto dedicarci al territorio con i nostri strumenti di indagine e anche di formare nuovi studiosi valdostani, e qui si spiega la ragione di questo convegno dedicato ai dottorati di ricerca in storia, che vuole anche approfondire la possibilita' per i giovani studiosi, in particolare della Valle d'Aosta, di formarsi e di diventare a loro volta in seguito degli studiosi riconosciuti a livello nazionale di storia dell'identita' valdostana". Dalla piu' piccola regione italiana nel corso del XX secolo sono emerse alcune tra la maggiori figure culturali, storici di grande rilievo come Alessandro Passerin d'Entreves e Federico Chabod, ma anche grandi letterati come Natalino Sapegno: "questi personaggi, pero', si sono occupati tutti sempre poco di Valle d'Aosta - sottolinea il docente - sono usciti e hanno prodotto grandi testi di interesse internazionale. Esiste invece una nobile e lunga storia di storici valdostani a livello locale che si sono occupati della Valle d'Aosta. Si tratta quindi di congiungere i due livelli: l'attenzione e la finezza che e' presente negli studi eruditi locali con la capacita' pero' di dare una visibilita' e un inquadramento a livello nazionale, soprattutto far questo affinche' questi studi abbiano una maggior ampiezza di diffusione e siano conosciuti in Italia e in tutto il mondo". E' dunque realistica l'ipotesi dell'istituzione di un dottorato in storia all'Universita' della Valle d'Aosta: "Noi stiamo lavorando in questo senso - conclude il direttore del Centro studi Passerin d'Entreves -, ci stiamo impegnando perche' questi dottorati partano al piu' presto. L'Universita' della Valle d'Aosta e' naturalmente debitrice delle iniziative regionali, la Regione crede molto nell'Universita' e noi le siamo molto grati e ci auguriamo che tra le varie cose che si potranno valorizzare nei prossimi tempi ci sia anche quella di attivare un percorso che valorizzi i giovani studiosi valdostani, ovverosia un dottorato di ricerca in storia che possa appunto dare spazio ai giovani laureati, che potranno approfondire la propria formazione, "viverla" curando progetti di ricerca destinati al territorio, cioe' studiare la storia della Valle d'Aosta".

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Concorrenza e mercato ci sono, ma le imprese fanno altrettanto?' (sezione: Cultura)

( da "Piccolo di Alessandria, Il" del 14-02-2009)

Argomenti: Cultura

Articolo di Economia e finanza Concorrenza e mercato ci sono, ma le imprese fanno altrettanto?' Alessandria - 09/02/2009 Che la ricaduta economica, media, dell'Ateneo sul territorio alessandrino oscilli fra i 25 e i 35 milioni di euro (dai 64 ai 100 milioni nelle province di Alessandria, Vercelli e Novara) ormai si sa. La ricerca (un anno e mezzo di lavoro, un costo di circa 40.000 euro) coordinata dal professor Alberto Cassone (docente di Politica economica a Scienze Politiche di Alessandria) è stata presentata prima a Vercelli (sede del Rettorato) nell'ambito di un convegno che ha focalizzato l'attenzione anche sul Bilancio sociale che l'Università inizierà a predisporre, e poi ad Alessandria dove - in occasione di un recente incontro organizzato a Cultura & Sviluppo nella sede associativa di piazza De Andrè - è stata approfondita la ricaduta locale. I numeri, quindi, ci sono. A testimonianza che l'Ateneo non è solo presenza formale o di pura facciata, bensì "pesi" e non poco sulla comunità locale. Un peso che arriva da lontano, come aveva evidenziato lo stesso Cassone nella prima ricerca sulla ricaduta economica nell'alessandrino dell'università realizzata nel 1997 e che veniva stimava da un minimo di 13 a un massimo di 26 miliardi lire. Un peso sociale e un peso economico di cui il tessuto sociale continua a dichiarare a parole di essere ben consapevole, un po' meno nei fatti. Illuminante, per certi versi, il dibattito organizzato a Cultura & Sviluppo al quale hanno partecipato, oltre allo stesso Cassone, Bruno Lulani (presidente di Confindustria Alessandria), Piero Martinotti (presidente della Camera di Commercio), Gherardo Caraccio (presidente dell'Ordine degli avvocati di Alessandria), Luciano Vandone (assessore al Bilancio e ai rapporti con l'Università del Comune di Alessandria), Maria Rita Rossa (assessore provinciale alle Attività produttive). La serata ha evidenziato in modo abbastanza chiaro e incontrovertibile come accanto a esempi virtuosi di collaborazione (è il caso di Informatica giuridica, un corso unico in Italia organizzato da Giurisprudenza insieme a Scienze, o della Scuola Forense: esperienze che hanno trovato un partner importante proprio negli Ordini professionali), manchi una conoscenza approfondita e dettagliata del mondo universitario

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