CENACOLO DEI COGITANTI |
IN EVIDENZA - RAI NEWS 24
Roma | 14 febbraio 2009 Classifica del Times: Harvard migliore
università, Italia bocciata
Tredici università americane tra le prime venti
al mondo, con il primato che va ad Harvard. Ma soprattutto una sola università
italiana tra le prime 200: è quella di Bologna che si piazza al 192esimo
posto, perdendo 19 posizioni rispetto allo scorso anno, quando era 173esima. E'
quanto emerge dall'annuale classifica pubblicata oggi dal prestigioso inserto
del Times, Higher Education.
Un gruppo di seimila accademici e duemila imprenditori del settore pubblico e
privato, tenendo conto anche dell'opinione degli studenti, ha dunque assegnato
il primo posto a Harvard, lasciando la piazza d'onore a Yale. Al terzo posto
l'università di Cambridge, che precede l'altra università britannica di Oxford.
Molto male è andata per le università italiane. A parte Bologna, unica tra
le prime 200, 'La Sapienza' di Roma si piazza al 205esimo posto, il Politecnico
di Milano al 291esimo, l'Università di Padova al 296esimo.
Bocciatura per la Bocconi di Milano, che non
figura tra le prime 400.
Gelmini:
la classifica dà ragione al governo
"La classifica pubblicata dal Times dimostra che il sistema universitario
italiano vive una fase veramente difficile". Lo afferma in una nota il
ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini. "I problemi - continua -
sono strutturali e di sistema. Non sono, come qualcuno ha detto più per motivi
di lotta politica che per una analisi tecnica della realtà, legati alla
quantità di risorse che si investono nell'università. Questo è un falso
problema. Tutti gli indicatori internazionali stabiliscono che non c'è
correlazione tra quanto si spende per l'università e la sua qualità".
Secondo la Gelmini il vero problema "non è quanto si spende ma come
si spendono i soldi dei cittadini. L'Italia spende come la Germania eppure ha
un sistema universitario peggiore". Per il ministro si deve
"eliminare gli sprechi, le sedi e i corsi inutili, dobbiamo rivedere
completamente la nostra università: è necessario renderla meritocratica.
Voglio anche osservare che questa impietosa classifica si riferisce agli anni
in cui governava il centrosinistra, quindi molto prima dei famigerati tagli
dell'attuale Governo. Ciò significa che l'università italiana non va bene per
problemi e gestioni non trasparenti che durano da decenni e non certo a causa
del Governo Berlusconi".
Garavaglia:
il Times non giustifica i tagli
"Davvero non si capisce come si possa prendere a pretesto la classifica
annuale del 'Times' per giustificare la sciagurata politica che il governo sta
infliggendo al nostro sistema". Così il ministro dell'Università del
governo ombra del Pd, Maria Pia Garavaglia, commenta le parole del ministro
Gelmini sulla classifica del 'Times' sulle università di tutto il
mondo."Qualunque paragone - aggiunge Garavaglia - con le università
americane è impossibile, per diversi motivi. Innanzitutto, negli Stati
Uniti gli atenei sono tutti, Harvard in testa, fortemente privatizzati. Inoltre
l'ordinamento universitario americano è profondamente diverso dal nostro.
Ricordiamo, a titolo di esempio, i professori tutti a contratto e molto
collegati al mondo dell'impresa". "Certo che è necessario migliorare
e puntare su merito e valutazione - aggiunge la senatrice del Pd -, ma di
sicuro non è attraverso i tagli del governo che è possibile
immaginare risultati piu' lusinghieri". "L'unica vera sfida che farà
tornare l'Università italiana ai massimi livelli - conclude Garavaglia - è
quella per una grande e radicale riforma, per la quale il Pd ribadisce di
essere a disposizione. Aspettiamo il governo a un confronto serrato in
Parlamento per una Università davvero di qualità. Sarà lì che il Paese potrà
misurare la reale volontà del governo di andare oltre slogan e annunci".
Il pedagogista boccia il 5
in pagella: è un errore darlo alle elementari
( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Parla Ezio Frontelli, docente alla facoltà di prima
formazione dell'università di Reggio Emilia e, per 40 anni, maestro nelle
scuole elementari mantovane. Quando gli chiediamo cosa ne pensa del fatto che
in diverse scuole elementari di città sono volati dei
Donne a scuola, che impegno
( da "Corriere
delle Alpi" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che detiene il primato di essere la più giovane docente italiana di storia greca (insegna all'università di Padova). La Coppola ha parlato del ruolo delle donne nel mondo accademico, sottolineando come «ci sia una netta preminenza di uomini tra i professori associati e i docenti». Cosa che si può spiegare, forse, perché l'iter che conduce a assumere il ruolo è lungo,
Festival, i filosofi contro San Carlo e Comune
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: annunciate 15 giorni fa per solidarietà con l'ex direttrice Michelina Borsari - a dire dei docenti costretta a lasciare - pare dunque allontanarsi sempre più. Tempo di incontri messi in calendario, ma non ancora effettuati anche perché le parti paiono molto distanti sui due fronti: la ripresa del rapporto tra Fondazione San Carlo e filosofi dimissionari;
Consorzio acque libere, Sos fondi
( da "Stampa,
La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Quello che chiediamo è di avere la stessa dignità che viene riconosciuta ai gestori pubblico-privati di acqua - spiega Serafia -. Ogni consorzio dà acqua a decine di famiglie, rispettiamo le regole perchè ogni anno effettuiamo quattro analisi, paghiamo una tassa alla Regione per il prelievo ma, a differenza di Cordar e Sii, non riceviamo indietro nulla».
Aiop contro i privilegi nella sanità
( da "MF
Sicilia" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: associazione ospedalità privata, barbara cittadini «Le risorse impiegate servano a garantire un'assistenza che tenga il passo con la ricerca», afferma la vicepresidente di Confindustria Sicilia. «Al paziente non importa nulla del numero delle Asl...» L' Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), rappresenta, in Sicilia 57 strutture,
Una riflessione sugli adolescenti che coinvolge genitori,
insegnanti, preti, catechisti, allenatori, animatori di oratorio
( da "Cittadino,
Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docenti, del sociale , degli oratori, possono trovarsi insieme e coinvolgersi nei "laboratori " instaurando un nuovo modo di affrontare i comuni problemi educativi e costruendo quella rete che non può essere delegata a livelli istituzionali ma deve essere una rete tra persone e con le persone per avere efficacia di trasformazione culturale»
I lettori a rischio allarme all'università
( da "Trentino"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: A sostegno dei docenti hanno preso la parola anche gli studenti. «Denunciamo in coro coi lettori la situazione scandalosa che si sta delineando - ribadisce Anna -. Noi studenti di lettere ogni anno dobbiamo conseguire un livello minimo nelle lingue, che viene poi severamente testato.
Galan boccia le sinergie universitarie
( da "Tribuna
di Treviso, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: figuriamoci l'Università». Tondo aveva lanciato l'idea di una Fondazione per gli Atenei del Friuli Venezia Giulia, «una "cabina di regia" che coinvolga - ha sottolineato - docenti, imprenditori e politici per gestire le risorse, e in prospettiva aprirsi al sistema veneto ma anche - ha aggiunto - di Slovenia e Croazia».
Gli aiuti statali? Premiano le banche peggiori e
danneggiano la concorrenza ( da "Milano Finanza"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Ma i tre autori della ricerca (i docenti Bocconi Giuliano Iannotta, Giacomo Nocera e Andrea Sironi) hanno dimostrato che la sottoscrizione pubblica di strumenti di capitale o di debito modifica il profilo di rischio delle banche coinvolte, con effetti sul costo della raccolta.
A 60 anni ancora si sogna di fare carriera
( da "Stampa,
La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: sostiene un nutrito gruppo di dottori , rivolgendosi al Senato Accademico - hanno giocato al rialzo sulle richieste di deroga, al punto da spingere le altre Facoltà, come Giurisprudenza, a riaprire la trattativa proponendo che le richieste dei singoli docenti venissero prima vagliate dalle singole Facoltà, poi dal Senato Accademico».
Conferenza sul '500
( da "Stampa,
La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ALBENGA Conferenza sul '
animazione per gli anziani oggi esperti a confronto
laboratorio e spettacolo ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e "L'animazione con e per gli adulti/anziani" a cura di Franco Iurlaro, direttore di residenze protette e centri diurni. Il pomeriggio, a partire dalle 13.30, sarà dedicato ai laboratori e alle "buone prassi" tra danza creativa, teatro, musica,
L'Università delle Alpi in corsa per l'eccellenza
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Nelle prossime settimane - ha anticipato il docente - ospiteremo due ricercatori per poter effettuare analisi approfondite delle acque e dei reflui; indagini che serviranno anche per tesi di laurea quinquennali e per tutte quelle attività che possono interessare appunto la concervazione e lo sfruttamento compatibile dell'ambiente montano».
Il dialetto diventa un festival che unisce musica, parole e
teatro ( da "Provincia Pavese, La"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Sarà aiutata nella realizzazione dal Piccolo Teatro e dalla consulenza di Franco Brevini docente di letteratura italiana all'università di Bergamo e grande esperto di dialetti. «Torniamo a riscoprire le identità - ha sottolineato il direttore del Piccolo, Sergio Escobar - svincolandoci da ogni forma di chiusura».
no al parto in casa, è troppo rischioso
( da "Centro,
Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: università e del dipartimento materno-infantile della Asl. L'intervento è scaturito dopo che una donna nel Pescarese ha fatto nascere il proprio figlio in casa. «Un rischio ingiustificabile per la madre e per il neonato», dice il docente universitario che ricorda che il tasso di mortalità perinatale in Abruzzo è al di sopra della media nazionale.
Incontro con l'Istituto Enrico Fermi Tenuto conto dello
slittamento a fine me... ( da "Arena, L'"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: con Giuseppina De Sandre Gasparini, già docente di Storia del cristianesimo e delle chiese dell'Università di Verona. A San Fermo con il TCI Oggi 14 febbraio, con i consoli del Touring Club Italiano, visita guidata ad una delle costruzioni religiose più interessanti della città, la chiesa di San Fermo.
L'ospedale di Motta ora ha un libro che ricorda la sua storia
( da "Tribuna
di Treviso, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Qui nel 1576 nasceva un hospedal per iniziativa del «pubblico», la Comunità, che ne affidò la gestione economica e pratica a un privato, la locale confraternita dei Battuti. In altri termini è quello che succede oggi, e questo ospedale di eccellenza è fra i primi in Italia. I mottensi hanno fatto bene a difenderlo».
Caffè e italiani, un amore di comodo
( da "Italia
Oggi" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Pochi la ricordano Due terzi degli italiani non ha un bar abituale ma prende il caffè dove capita e non si ricorda la marca del caffè. Si sfalda quindi il mito dell'innamoramento degli italiani per il bar e l'espresso. Commenta Glauco Savorgnani, docente di marketing all'università Cattolica, che [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:
Chiavari, 50 anni dopobrilla la necropoli ritrovata
( da "Secolo
XIX, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ordinario di preistoria e protostoria dell'Università Statale di Milano, Giovanni Leonardi, professore di Paleontologia all'Università di padova e Silvia Paltineri, docente di Etruscologia dello stesso ateneo. Ma chi erano questi liguri? Com'era organizzata la loro società? E che aspetto avevano, come si vestivano, di che cosa vivevano?
energia e mare ecco il progetto del politecnico -
costantino malatto ( da "Repubblica, La"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: infatti, la facoltà di Albaro rappresenta in termini di docenti e di studenti il 17% dell´Università, ma da sola porta nelle casse comuni la metà di quanto arriva dal rapporto con i privati. Nel corso della riunione Vernazza spiegherà che il Politecnico ligure sarà centrato sui temi del mare e dell´energia.
l'affondo della corte dei conti "no alle
amministrazioni creative" - marco preve
( da "Repubblica,
La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: incarico per la costituzione di società miste pubblico private, ritenuto del tutto generico ed indeterminato nonché la stessa capacità professionale del soggetto incaricato». Un passaggio della sua relazione il presidente lo ha dedicato all´assenteismo e ha ricordato alcuni episodi: quello di funzionari del servizio di igiene degli alimenti di origine animale di Sanremo,
energia e mare, il politecnico che verrà - costantino
malatto ( da "Repubblica, La"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che è frutto di sei mesi di lavoro da parte di un gruppo di docenti, coadiuvati nel periodo finale da una decina di giovani ricercatori, verrà reso noto in anteprima fra pochi giorni a tutti i docenti di Ingegneria. Il risultato, dice chi ha potuto scorrerlo, è la dimostrazione che il Politecnico di Genova, anzi della Liguria, può diventare realtà.
ordine del cherubino a 10 docenti dell'ateneo
( da "Tirreno,
Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti,
policlinico, guerra sull'accordo i professori pronti allo
sciopero ( da "Repubblica, La"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ha inviato a tutti i docenti una circolare chiedendo loro di comunicare per tempo ogni forma di protesta che intendono attuare contro questa differenza di trattamento con i medici ospedalieri. Il direttore generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli, però esclude che si possa arrivare ad un blocco delle prestazioni sanitarie.
DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza
si terrà la... ( da "Nazione, La (Pisa)"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti,
L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in
edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti, dei consumi e delle
scelte, viene riportata l'intervista fatta al profess
( da "Riformista,
Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di informatica all'Università canadese di Waterloo, relativa ad una recente ricerca, commissionatagli da un colosso della telefonia statunitense, che ha suscitato parecchie polemiche in America e nel nostro Paese L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il settimanale dei diritti,
Manuela Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due
ore di conferenza ( da "Adige, L'"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di letteratura italiana presso l'Università di Verona. «Ho trascorso la parte più consistente della mia vita professionale all'interno dell'università - racconta Asor Rosa - ma ho iniziato il mio percorso come professore di liceo. Ho avuto la possibilità di osservare il passaggio di diverse generazioni e ho capito che un certo modo di insegnare può aiutare la ricerca.
Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica
scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda
Parcheggi e Mobilità, la società pubblico-pr
( da "Adige,
L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: la società pubblico-privata che gestisce il sistema della sosta a Riva del Garda, emetterà nei prossimi giorni due nuove tessere per venire incontro alle esigenze dei residenti Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e Mobilità,
In aula da 40 anni, dal caso <Count down> alla legge
sull'affido ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: come studioso e come docente: ho pubblicato su diverse riviste specializzate almeno una trentina di saggi ed articoli, e sono state pubblicate più di 100 sentenze. Teniamo conto anche che mi sono occupato di questioni di diritto del lavoro nella Milano degli Anni Settanta-Ottanta e fino al '95, e ho trattato perciò delicatissime questioni riguardanti l'
Figli e famiglia: cinque incontri
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità all'Università Salesiana di Roma e, dal 1979, docente di Psicopatologia dello sviluppo in diverse università italiane e scuole post-universitarie di psicoterapia. «E' un curriculum che parla da sé - sottolinea il parroco don Giancarlo Bresciani - e che aiuterà i genitori,
La <differenziata> fa discutere gli studenti
( da "Nazione,
La (Umbria)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: UNIVERSITA' LA SEPARAZIONE DEI RIFIUTI E' LASCIATA ALLA VOLONTA' DEI DOCENTI PERUGIA L'ECOLOGIA fa litigare. E' accaduto ieri pomeriggio al Consiglio degli studenti dell'Università. Sul tavolo del parlamentino d'ateneo la mozione del gruppo di Idee in movimento, appoggiato da Alleanza Universitaria, che propone di «garantire la presenza di contenitori specifici per favorire la differenziazione
VdA/ Presto all'Universita' di Aosta un dottorato in storia
( da "Virgilio
Notizie" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: sottolinea il docente - sono usciti e hanno prodotto grandi testi di interesse internazionale. Esiste invece una nobile e lunga storia di storici valdostani a livello locale che si sono occupati della Valle d'Aosta. Si tratta quindi di congiungere i due livelli: l'attenzione e la finezza che e' presente negli studi eruditi locali con la capacita'
Concorrenza e mercato ci sono, ma le imprese fanno
altrettanto?' ( da "Piccolo di Alessandria, Il"
del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Politica economica a Scienze Politiche di Alessandria) è stata presentata prima a Vercelli (sede del Rettorato) nell'ambito di un convegno che ha focalizzato l'attenzione anche sul Bilancio sociale che l'Università inizierà a predisporre, e poi ad Alessandria dove - in occasione di un recente incontro organizzato a Cultura &
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il
pedagogista boccia il
( da "Corriere delle Alpi" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
L'INCONTRO
Donne a scuola, che impegno Quattro relatrici fra i banchi invitate dal Circolo
«La soglia d'attenzione dei ragazzi è bassa Spesso servono pause» BELLUNO. Il
mondo della scuola è stato protagonista del terzo incontro del ciclo "La
donna nel bellunese", promosso dal Circolo cultura e stampa per riflettere
sulle problematiche, vere o potenziali, connesse all'essere donna lavoratrice
in provincia di Belluno. Le quattro relatrici della serata hanno presentato uno
spaccato del mondo dell'istruzione a tutti i livelli. Ha aperto le danze la
dirigente del secondo circolo didattico, Roberta Dal Farra, che ha parlato dei cambiamenti
che hanno investito il mondo della scuola, e tutti i suoi protagonisti, da
quando lei stessa iniziò a insegnare, trent'anni fa: «Sono cambiati i bambini,
che vengono stimolati da tanti ambienti e attività. Sono cambiate le loro
famiglie, che spesso pretendono che la scuola risolva problemi interni al
contesto familiare, e che chiedono uno spazio in cui il bambino possa stare
anche di pomeriggio. Sono cambiati i programmi, che devono adeguarsi ai tempi
che corrono, e in fretta, per cui oggi diventa fondamentale insegnare
l'informatica e una lingua straniera oltre che a leggere, scrivere e far di
conto». Per tutti questi motivi, oggi, fare l'insegnante non è un mestiere
semplice, «richiede un impegno considerevole e non solo il mattino, e comporta il
creare continuamente relazioni con gli altri docenti e i propri allievi». Di
cambiamenti ha parlato anche Tiziana Bolla, dirigente dell'Itc Calvi: «Anni fa
i ragazzi erano più abituati a risolvere da soli i problemi, oggi non ne sono
tanto capaci e hanno sempre bisogno di un aiuto esterno, da parte della
famiglia e della scuola», ha detto. «Inoltre spesso la famiglia ci chiede aiuto
per risolvere un momento difficile del ragazzo, ma questo crea confusione
perché la scuola può sì ascoltare, ma gli insegnanti non possono sostituirsi ai
genitori». Cambiamenti che investono anche la mente, per Antonella Giacomin,
insegnante di matematica al Renier di Belluno: «Oggi la soglia di attenzione
cala più vistosamente rispetto a un tempo, servono pause più frequenti, e noto
che i ragazzi rinunciano facilmente alle prime difficoltà. Non sempre
raccolgono tutte le sfide che si presentano loro». L'ultima a prendere la
parola è stata Alessandra Coppola, che detiene il primato
di essere la più giovane docente italiana di storia greca (insegna all'università di Padova). La Coppola ha parlato del ruolo delle donne nel
mondo accademico, sottolineando come «ci sia una netta preminenza di uomini tra
i professori associati e i docenti». Cosa che si può spiegare, forse, perché
l'iter che conduce a assumere il ruolo è lungo, e le donne magari
rinunciano per dedicarsi ad altro (la famiglia ad esempio). Donne che, però,
sul lavoro si impegnano sempre più degli uomini, «perché si sentono di dovere,
e volere, dimostrare sempre quel qualcosa in più». Alessia Forzin
( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
di
Stefano Luppi Festival, i filosofi contro San Carlo e Comune Bodei: cda
arroccato, nulla di serio dal sindaco. E Pighi s'arrabbia: ora basta Se non è
una rottura poco ci manca. Il gruppo di filosofi che compongono il Comitato
scientifico della Fondazione San Carlo, organo che si occupa dei contenuti
culturali della Scuola di alti studi in scienze della cultura - una delle più
note in Italia - risponde in maniera decisa al cda dell'istituto. «A questo
punto le autorità locali si assumano tutte le responsabilità che conseguono
alle loro posizioni». Il ritiro delle dimissioni, annunciate
15 giorni fa per solidarietà con l'ex direttrice Michelina Borsari - a dire dei
docenti costretta a lasciare - pare dunque allontanarsi sempre più. Tempo di
incontri messi in calendario, ma non ancora effettuati anche perché le parti
paiono molto distanti sui due fronti: la ripresa del rapporto tra Fondazione
San Carlo e filosofi dimissionari; la riunione tra il sindaco Pighi,
autore della proposta di un ente autonomo per la gestione del Festival
Filosofia, e l'ex direttrice Michelina Borsari. Due giorni fa il consiglio di
amministrazione del San Carlo guidato da Roberto Franchini era stato deciso nel
sentenziare che «Carlo Altini, il nuovo direttore della Scuola alti studi (e
ora anche del festival, ndr), non si tocca perché questo tipo di nomina spetta
a noi». Oggi la risposta dei professori, guidati da Remo Bodei, è altrettanto
diretta: «Il Comitato scientifico - si legge in una nota - pur avendo dato la
propria disponibilità a un incontro civile e senza scelte pregiudiziali con il
presidente e il consiglio di amministrazione della Fondazione San Carlo, allo
scopo di mettere fine alle polemiche dei giorni scorsi e rassicurare gli
studenti della Scuola (e i cittadini di Modena), non ha trovato fin qui alcuna
concreta risposta da parte della Fondazione. Essa si è limitata, due giorni fa,
a rivendicare la propria autonomia statutaria, come se questa fosse stata messa
in discussione. Peraltro, pur non essendo direttamente coinvolto nei problemi del
Festival di filosofia, ma data la situazione che si è venuta a creare, il
comitato non può non rilevare che alle parole del sindaco Pighi relative alla
creazione di una struttura autonoma per la gestione del festival, non ha fatto
seguito alcun impegno scritto, né alcuna iniziativa per costituire un ente cui
affidare la direzione scientifica e organizzativa dellevento. E' stata
semplicemente ventilata la possibilità che fossero messi a disposizione dei
locali presso il Palazzo comunale, senza alcuna definizione di organico,
bilancio, compiti. A questo punto il cda della Fondazione e le autorità locali
si assumano tutte le responsabilità che conseguono alle loro posizioni».
Immediata la reazione del sindaco Giorgio Pighi, irritato dalle parole del
Comitato scientifico: «Questa storia è durata fin troppo. Se si vuole trovare
una soluzione, la proposta del Comitato promotore del festival è sempre valida
e ci si può incontrare anche subito, volendo anche sabato e domenica. Trovo
singolare che si affermi che alle parole del Comitato promotore del Festival
non ha fatto seguito alcuna proposta scritta: quella era già una proposta
scritta, l'unica che si è vista fino a questo momento. C'è nero su bianco che
l'eventuale struttura autonoma del Festival avrebbe avuto a disposizione il
personale, le risorse economiche e, se necessario, anche una sede adeguata».
Non solo, aggiunge il sindaco, «siamo così determinati a realizzare il Festival
della filosofia che in questi giorni abbiamo lavorato per estendere il Comitato
promotore, prendendo contatti con la Regione, l'Università di Modena e la
Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Questi sono i fatti e sono anche gli
impegni assunti pubblicamente dai rappresentanti delle istituzioni modenesi la
cui parola, spero, non si voglia mettere in discussione».
( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
MORTIGLIENGO.APPELLO
A PROVINCIA E REGIONE Consorzio acque libere, Sos fondi [FIRMA]MATTEO PRIA
MEZZANA Il superconsorzio delle acque libere del Mortigliengo e della Valle di
Mosso chiede l'intervento dei consiglieri regionali per realizzare gli
interventi di sistemazione della rete idrica. Una soluzione sembra essere stata
trovata e sarà approfondita nei prossimi giorni coinvolgendo Ato e Comunità
Montane. Il presidente del superconsorzio, Alfio Serafia, ha invitato
all'assemblea straordinaria i consiglieri regionali Wilmer Ronzani e Lorenzo
Leardi. «Siamo 44 consorzi che hanno deciso di unirsi, abbiamo
( da "MF Sicilia" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
MIFI
Sicilia Numero 032 pag. 2 del 14/2/2009 | Indietro Aiop
contro i privilegi nella sanità SICILIA PALAZZI & DENARO Di Antonio
Giordano intervista al presidente dell'associazione ospedalità
privata, barbara cittadini
«Le risorse impiegate servano a garantire un'assistenza che tenga il passo con
la ricerca», afferma la vicepresidente di Confindustria Sicilia. «Al paziente
non importa nulla del numero delle Asl...» L' Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), rappresenta, in Sicilia
57 strutture, di cui 3 di alta specializzazione, con circa 6.000
operatori, tra sanitari medici e non medici. In Italia, 490 case di cura
private per un totale di oltre 54.000 posti letto e 17 centri di riabilitazione
per un totale di 1.362 posti letto. Con 4.300 posti le case di cura private
accreditate con la Regione siciliana erogano circa il 18% delle prestazioni
ospedaliere regionali, «costando il 10% della spesa ospedaliera complessiva ed
il 5% dell'intera spesa sanitaria regionale», sottolinea il presidente
dell'associazione e vicepresidente di Confindustria Sicilia, Barbara Cittadini,
che si è battuta in tema di riforma sanitaria in difesa del sistema privato.
Adesso il testo approda in Aula, è l'occasione giusta per fare sentire,
nuovamente, la propria voce. Domanda. Che tipo di riforma proponete come
operatori della sanità privata? Risposta. Sono anni
che Confindustria e Aiop chiedono alla Regione di mettere finalmente mano alla
riforma di un settore che tocca la salute, stavo per dire la vita, di ogni
cittadino. E lo chiediamo non solo per mettere fine a sprechi e privilegi che
tuttora sopravvivono, ma soprattutto per fare in modo che le ingenti risorse
mobilitare vengano impiegate per garantire ai cittadini una assistenza moderna,
efficiente, in grado di tenere il passo con la ricerca scientifica e con
l'innovazione tecnologica, presupposto essenziale di ogni comparto che voglia
assicurarsi un futuro. D. Ecco. L'esigenza di eliminare sprechi e privilegi...
R. Che esistono di certo e nessuno lo nega. Ma Confindustria e Aiop su questo
terreno non hanno nulla da rimproverarsi. La nostra battaglia per la legalità e
la trasparenza è connaturata alla necessità stessa di ammodernare questa
regione. Direi che è un presupposto inevitabile per lo sviluppo economico di
questa terra. Per questo insistiamo con una riforma che faccia giustizia di
ogni incrostazione burocratica e parassitaria, e che sia sostanzialmente basata
non solo su una virtuosa concorrenza tra pubblico e privato, ma soprattutto su
controlli veri ed effettivi. La nostra battaglia, su questo fronte, si è spinta
in avanti: chiediamo un ente di controllo terzo ed equidistante. Oggi
l'ospedale pubblico è controllato dai suoi gestori, cioè le Asl. Con il
paradosso di dividere in figli e figliastri quelli che sono chiamati ad erogare
lo stesso servizio. D. Però la battaglia politica si è incentrata, in questa
fase, sul numero delle Asl. R. Non credo che per il paziente cambi molto se le
Asl siciliane siano 23,17 o 14. Certo, potrebbero esserci dei risparmi più o
meno apprezzabili, ma può anche darsi che la situazione si ingarbugli a tal
punto da fare esplodere altre contraddizioni e altre incongruenze. Credo che al
paziente interessi avere servizi territorialmente diffusi, accessibili a tutti
e gestiti in maniera efficiente sia da un punto di vista sanitario che da un
punto di vista organizzativo e ospedali in grado di dare una eccellente
risposta sanitaria ad una domanda di salute sempre più esigente ed articolata.
Per il resto, mi sa tanto che dietro lo scontro che da mesi sta paralizzando la
Regione ci siano motivazioni complesse delle quali si colgono caratteristiche
non sempre coerenti ed inerenti con una volontà reale di riforma. Ma arroccamenti
e impuntature non portano da alcuna parte. La Sicilia ha bisogno di decidere e
non solo sulla sanità. E non decidere equivale a condannarla al mantenimento di
quelle contraddizioni che non hanno consentito le riforme strutturali
necessarie per una crescita reale che coinvolga non solo il sistema produttivo
ma anche l'intera società civile. D. E voi cosa avete fatto per spronare la
politica? R. Abbiamo fatto molto, moltissimo. L'Aiop in Sicilia ha accettato
sacrifici indicibili. In cambio ha chiesto all'assessore al ramo un patto
istituzionale che consenta alla Regione di evitare in futuro improvvidi
sforamenti di bilancio e che dia agli imprenditori impegnati in questo
delicatissimo settore le necessarie certezze economiche per programmare non
solo il proprio futuro ma anche gli investimenti in ricerca e qualità.
(riproduzione riservata) Confindustria Sicilia privilegi Sicilia
Asl Aiop Regione
( da "Cittadino, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
«Oggi
è necessaria una rete educativa» Il 18 sarà a Lodi De Natale, pro rettore dell'Università
Cattolica LodiLa città di Lodi ospiterà un importante convegno sul tema
dell'educazione dell'adolescente. Il 18 febbraio alle 21 presso l'aula Paolo VI
alla Casa della Gioventù interverrà Maria Luisa De Natale, pro rettore
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e direttrice scientifico
del Creada sul tema "I luoghi dell'educazione in dialogo. Costruire la
rete educativa attraverso le persone" A lei abbiamo chiesto di illustrarci
il senso dell'incontro dove sono previsti all'inizio due brevi interventi del
vescovo Giuseppe Merisi e del presidente del Creada Goffredo Grassani, che è
anche il presidente nazionale della Confederazione dei consultori d'ispirazione
cristiana.Professoressa De Natale, lei durante la serata presenterà il progetto
educativo del "Creada". Quali novità ci porterà?«Quello del Creada è
un progetto innovativo perché non vuole essere una tradizionale iniziativa di
formazione, ma una provocazione agli adulti interessati perché prendano
coscienza del loro ruolo educativo e siano aiutati a problematizzare i
quotidiani comportamenti con gli adolescenti, figli, alunni,..altro,
coinvolgendosi nei laboratori.operativi».Quale servizio dona il Creada?«Il
Creada è una realtà di servizio educativo che mette a disposizione gli esiti di
studi e ricerche nel campo della pedagogia degli adulti con l'applicazione di
strategie metodologiche innovative perché ciascuno sia aiutato a comprendere
meglio se stesso nel proprio ruolo e nella funzione educativa nei confronti dei
giovani».Che cosa intende offrire al territorio lodigiano?«Il territorio di
Lodi può fruire di questa occasione di promozione di una cultura
dell'educazione , di cui si sente ovunque il bisogno, perché adulti genitori, docenti, del sociale , degli oratori, possono trovarsi insieme e
coinvolgersi nei "laboratori " instaurando un nuovo modo di
affrontare i comuni problemi educativi e costruendo quella rete che non può
essere delegata a livelli istituzionali ma deve essere una rete tra persone e
con le persone per avere efficacia di trasformazione culturale».Quale
giudizio esprime sulla lettera pastorale scritta dal vescovo di Lodi Merisi
sugli adolescenti?«Ho letto con molta attenzione la bellissima lettera del
vescovo Merisi, un documento straordinario di ampia ricchezza culturale e
spirituale». Dopo la relazione in serate successive che saranno comunicate il
18 ci saranno dei laboratori. Come sono strutturati?«L'offerta educativa dei
laboratori, sarà illustrata durante la serata: al termine, chi vorrà potrà
iscriversi a quello che ritiene più interessante per la personale storia
educativa: Ogni laboratorio si svolgerà in tre incontri della durata di due ore
ciascun incontro, gli incontri sono gratuiti ma si chiede di iscriversi e di
frequentarli per tutta la durata. I laboratori sono più di dieci, ciascuno non
può prevedere più di venti iscritti, sono condotti dalle ricercatrici, e al
termine di questa esperienza, tutti coloro che vi avranno partecipato saranno
invitati ad un momento assembleare, nella sede del Creada, Abbazia di Mirasole,
per una giornata conviviale e di socializzazione aperta, ed una riflessione
finale». Giacinto Bosonin Programma della serata del 18Alle 21 i saluti di
Goffredo Grassani, presidente Creada e presidente della Confederazione
Nazionale dei Consultori di Ispirazione cristiana, il vescovo di Lodi monsignor
Giuseppe Merisi; alle 21,30 la relazione sul tema " La città di Lodi e il
progetto "I luoghi dell'educazione in dialogo. Costruire la rete educativa
attraverso le persone", tenuta da Maria Luisa De Natale, direttore
scientifico del Creada, pro-rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Milano. La stessa relatrice illustrerà le strategie e i metodi di intervento
dei laboratori proposti nell'offerta formativa. Interverranno, poi, le ricercatrici
del Creada che raccoglieranno le iscrizioni.Giacinto Bosoni
( da "Trentino" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
I
«lettori» a rischio allarme all'università TRENTO.
Ventisei dei 39 insegnanti madrelingua dell'università
di Trento rischiano il licenziamento. E da giugno il centro linguistico
dell'ateneo non potrà più garantire il sostegno alla didattica di tutte le
facoltà e l'elaborazione e la correzione degli appelli d'esame di lingua. La
Cgil ha ribadito ieri nel corso di una conferenza stampa quanto grave sia la
situazione, tanto per gli insegnanti comunemente chiamati "lettori",
quanto per il futuro degli studenti trentini. «Si è venuto a creare un quadro
di decadimento dell'opinione pubblica - ha accusato il delegato della Flc Cgil
Gabriele Silvestrin -. Coi tagli previsti di 2 milioni di euro per il 2009/10
l'Ateneo non intende provvedere a stabilizzare i lavoratori precari. Chi
coprirà poi le 1.200 ore di insegnamento in lingua?» Di fronte al silenzio del
rettore Silvestrin minaccia un'assemblea cittadina che porti il problema
prepotentemente in primo piano. «Non possiamo vivere né lavorare serenamente in
questa situazione di incertezza - testimonia l'insegnante di inglese Andrew
Hant -, dall'Ateneo non ci viene fornita nessuna spiegazione, veniamo a sapere
le cose dal sindacato, è inconcepibile». Rincara la dose l'insegnante
madrelingua spagnola Maria Ines Sanroman: «Dopo 20 che lavoro qui a Trento
vorrei almeno sapere se posso continuare a farlo oppure no, siamo arrivati a
una situazione quasi ridicola». A sostegno dei docenti
hanno preso la parola anche gli studenti. «Denunciamo in coro coi lettori la situazione
scandalosa che si sta delineando - ribadisce Anna -. Noi studenti di lettere
ogni anno dobbiamo conseguire un livello minimo nelle lingue, che viene poi
severamente testato. Come si pretende che possiamo farlo senza questo
genere di lezioni?» I ragazzi arrivano a mettere in dubbio l'onorificenza
Acquis di cui il Rettore Davide Bassi si fregia. «Frequento giurisprudenza -
ricorda Andrea - che si fa vanto di un'encomiabile apertura alle lingue. In
questo modo si dequalifica la facoltà là dove ha maggior valore». (s.r.)
( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Galan
boccia le sinergie universitarie Respinta la proposta di Tondo «Moltiplicati
solo corsi e sedi» TRIESTE. Sì al corridoio Baltico, no alle sinergie tra università. Sono questi gli orientamenti del Veneto emersi
ieri a Trieste dove il presidente Galan ha incontrato i governatori del Friuli Renzo
Tondo e della Carinzia Gerhard Doerfler ed il commissario Ue Antonio Tajani. La
provocazione sull'università è stata lanciata nel
corso di un dibattito cui hanno preso parte anche i rettori degli Atenei di
Padova, Udine e Trieste. «Non vedo una collaborazione possibile» ha detto
Galan. «Sono 15 anni che sento parlare di collaborazioni e sinergie - ha detto
- abbiamo parlato di aggregazione tra municipalizzate, banche, fiere,
aeroporti, senza capire che una straordinaria opportunità è già passata. Perché
- ha spiegato - perdere il posto in Consiglio di amministrazione è una cosa
impossibile, figuriamoci l'Università». Tondo aveva
lanciato l'idea di una Fondazione per gli Atenei del Friuli Venezia Giulia,
«una "cabina di regia" che coinvolga - ha sottolineato - docenti,
imprenditori e politici per gestire le risorse, e in prospettiva aprirsi al
sistema veneto ma anche - ha aggiunto - di Slovenia e Croazia». «Ti
auguro il miglior bene - gli ha replicato Galan - ma finora siamo stati capaci
solo di moltiplicare sedi e corsi. Mi preoccuperei piuttosto se i soldi che ci
danno fossero sufficienti». In precedenza, a margine del dibattito sulle
infrastrutture, il Commissario europeo ai Trasporti, Antonio Tajani si era
detto «disponibile» a raccogliere indicazioni e proposte per l'inserimento del
Corridoio Baltico all'interno dei progetti prioritari della rete Transeuropee
(Ten). «Siamo - ha sottolineato Tajani - in una fase di transizione per le reti
Ten. Per il corridoio Baltico ascolterò con attenzione le proposte per la sua
trasformazione in prioritario, poi valuteremo senza intenti discriminatori
questa proposta e faremo tutto il necessario per andare incontro alle istanze
delle Regioni, mantenendo fede - ha concluso - agli impegni finanziari e
valutando anche il futuro ingresso della Croazia nell'Ue e il suo interesse al
passaggio di questo corridoio nel suo territorio». Per il presidente del
Veneto, Giancarlo Galan, con il corridoio Baltico «cerchiamo di recuperare un
ritardo e una disattenzione dei "grandi politici" del passato» ha
affermato dopo il pranzo di lavoro «L'attenuante - ha proseguito Galan - è che
erano altri tempi, e chi poteva immaginare nei primi anni Novanta che l'Europa
avrebbe avuto il suo asse centrale non più in Parigi, Milano e Genova ma Berlino
e Venezia?». Interpellato sulla probabilità di successo della richiesta sul
Corridoio Baltico, Galan ha concluso precisando che «si fa fatica, non
illudiamo nessuno». Quindi, mentre Tondo si impegnava a sposare la filosofia
Passante per la terza corsia della A4, attingendo ai fondi europei, ha detto:
«Il miracolo delle infrastrutture come avvenuto a Mestre si può ripetere, ma ci
vogliono le condizioni che hanno reso possibile quel miracolo».
( da "Milano Finanza" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Milano
Finanza Numero 032 pag. 8 del 14/2/2009 | Indietro Gli
aiuti statali? Premiano le banche peggiori e danneggiano la concorrenza
CONGIUNTURA Gli aiuti di Stato possono aiutare le banche in una fase di
emergenza, ma è pericoloso considerarli una soluzione di lungo periodo. è
quanto emerge da un recente studio del Carefin (Università Bocconi), dove si
sottolinea che il sostegno premia le banche peggiori e produce significative
distorsioni alla concorrenza. Il tema coinvolge soprattutto le banche italiane,
che non hanno usufruito finora delle iniezioni di capitali ricevute dai
concorrenti europei. Non a caso il problema è stato recentemente sollevato da
Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo. è vero, per molti
governi non c'erano alternative: il mancato intervento avrebbe portato al collasso
del sistema finanziario nazionale. Ma i tre autori della
ricerca (i docenti Bocconi Giuliano Iannotta, Giacomo Nocera e Andrea Sironi)
hanno dimostrato che la sottoscrizione pubblica di strumenti di capitale o di
debito modifica il profilo di rischio delle banche coinvolte, con effetti sul
costo della raccolta. Alla base dell'analisi (che ha riguardato un
campione di 224 grandi banche europee nel periodo dal 1999 al 2004), c'è la
distinzione tra rating degli emittenti (quelli tradizionali delle tre agenzie)
e rating individuali (formulati da Moody's e Fitch). I rating individuali
differiscono dai tradizionali perché si concentrano sulle caratteristiche
finanziarie degli emittenti e non considerano supporti esterni (come quello di
governi e autorità di controllo). Ebbene, le banche di proprietà pubblica hanno
evidenziato migliori rating dell'emittente (cioè tradizionali), mentre le
banche private hanno presentato un migliore profilo di rischio individuale.
Detto in altri termini: gli istituti pubblici, grazie alla protezione
governativa, hanno ottenuto rating migliori, che però non erano giustificati
dai bilanci. Cosa implicano i risultati della ricerca? Secondo Sironi
dimostrano che «un elevato numero di banche pubbliche europee, che competono
negli stessi mercati degli istituti privati, beneficiano di un vantaggio
competitivo iniquo». E così questi istituti non sono penalizzati quando
ricorrono al mercato per finanziarsi: una banca più rischiosa, secondo le leggi
del libero mercato, dovrebbe pagare tassi più alti. Il meccanismo peraltro è
stato enfatizzato da Basilea 2. Ma se il rischio di fallimento di una banca
(così come riflesso nel rating di emittente) è indipendente dal rischio di
insolvenza (espresso dal rating individuale), allora gli investitori avversi al
rischio non avranno alcun incentivo a punire le banche pubbliche (maggiormente
rischiose) mediante un incremento del premio richiesto per gli strumenti di
debito emessi. Gli autori precisano che la violazione della concorrenza si
realizza per ogni tipo di intervento statale: «Se gli organi di vigilanza
europei desiderano davvero creare un campo competitivo uniforme all'interno del
mercato unico, salvaguardando la qualità degli attivi bancari, migliorando
l'efficienza dell'industria bancaria e rafforzando la disciplina di mercato,
allora l'eliminazione delle garanzie pubbliche non rappresenta una condizione
sufficiente. Anche in assenza di una garanzia esplicita, infatti, la proprietà
pubblica verrebbe comunque percepita dal mercato come una forma implicita di
garanzia delle passività bancarie». Per questi motivi, quando l'attuale crisi
dei mercati finanziari sarà alle spalle e le misure di emergenza a sostegno
delle banche potranno essere gradualmente revocate, «le autorità dovranno
lavorare perché nessuna banca benefici di un improprio sostegno governativo. In
questa direzione, occorrerà realizzare una politica coordinata a livello
europeo di divieto di ogni forma di garanzia implicita delle banche pubbliche.
Oppure, in alternativa, la semplice abolizione delle banche pubbliche, da
realizzarsi mediante un processo di graduale privatizzazione dell'industria
bancaria». Anche se per ora i provvedimenti adottati vanno nella direzione
opposta. (riproduzione riservata) Francesco Ninfole concorrenza mercato
banche rating aiuti pubbliche Alias Prima di
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( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
A
60 anni ancora si sogna di fare carriera In Piemonte, l'età media dei medici senza
reparto che aspirano a un primariato è fra le più alte d'Europa: 50 anni circa.
Anche professori associati e ricercatori che sognano di proseguire nella
carriera si avvicinano - paradossalmente - ai 60 anni. Eppure, sulla questione
del pensionamento a 70 dei professori ordinari, l'Università di Torino non ha
ancora deciso il da farsi e potrebbe - come Napoli - scegliere infine di
concedere a tutti il biennio di proroga. Indistintamente. Questione delicata.
Delicatissima. Riguarda soprattutto - ma non solo - Medicina. Il Senato
Accademico, per ora, ha deciso di non decidere: rinviato ogni verdetto. Patata
bollente. Sono in ballo nomi noti e costi, speranze particolari contro
interessi pubblici. Anche rapporti di amicizia, che creano sempre imbarazzi. «Almeno
il 70 per cento delle due Facoltà di Medicina - rivela però qualcuno, chiedendo
rigorosamente l'anonimato - non condivide la strategia dei presidi, orientati
allo slittamento, ma ha paura di dichiararlo apertamente». Così, la tattica di
questi giorni è fare pressioni sui rappresentanti nei diversi organi
accademici: Ezio Ghigo, Amalia Bosia, Giacomo Buchi e Paolo Simone. Nel
frattempo, associati e ricercatori vedono svanire, nella proroga di due anni
dell'età pensionabile, il loro ultimo grande sogno. Il che «fa infuriare»,
perché «alcuni primari sono ancora legati a organizzazioni vecchie, superate,
anti-economiche». Nessun nome. E' ciò che colpisce maggiormente e dà la misura
della posta in gioco. Da un lato chi parla chiede l'anonimato (altri si rifiutano
di dichiarare qualsiasi cosa). Dall'altro l'Università fa altrettanto:
impossibile avere l'elenco dei quasi settantenni, papabili alla pensione tra il
2009 e il 2010. Inutile insistere. Solo un numero: «Nove persone tra Molinette
e San Luigi». Un fatto è certo. «Un settantenne in pensione vale l'assunzione
di sei giovani ricercatori». Ma se da un lato l'errore sarebbe fare di tutta
l'erba un fascio, d'altro canto il rischio - prorogando di due anni la «vita»
dei prof. ordinari in servizio - è sentirsi dire dal Governo, appena la nostra
Università piangerà fondi, che la grande occasione per ridurre i costi c'è
stata ed è stata sprecata. Il costo del rinvio di due anni, se l'Università
decidesse in tal senso, è infatti stimato attorno ai 20 milioni di euro in tre
anni, pur considerando che se il limite fosse fissato a 70 anni si concederebbe
comunque a tutti di restare fino al termine dell'anno accademico. Torino e il
Piemonte aspettano. Questa è l'impressione diffusa: aspettano il verdetto dei
primi ricorsi in altre sedi come Pisa. Il Senato sarebbe in maggioranza
orientato verso la proroga, i direttori generali delle aziende miste -
ospedaliere e universitarie - attendono un segnale che non è ancora arrivato
dalla Regione, prudente per evitare conflitti. Molto, a Torino, riguarda il
futuro delle Molinette. Ma anche il San Luigi sarebbe coinvolto nella
riorganizzazione post-pensionamenti. Il direttore generale del principale
ospedale del Piemonte, Giuseppe Galanzino, ha pronta una delibera per lasciare a
casa i settantenni, intanto a una ventina di medici non apicali che hanno
raggiunto il tetto dei 40 anni è già stata inviata la lettera di pensionamento,
mentre per i primari non universitari si attende di conoscere il destino dei
prof per evitare spiacevoli disparità. I nomi. Soltanto alle Molinette, il nome
più citato è quello del professor Valerio Gai, direttore del Dipartimento di
emergenza e accettazione. Ma Gai sarebbe anche l'unico professore per il quale
molti sarebbero concordi nel sostenere il rinvio della pensione. In Clinica
neurologica, il pensionamento del professor Roberto Mutani consentirebbe al
professor Leonardo Lopiano (centro del Parkinson) di ottenere il primariato,
così come l'uscita del professor Antonio Robecchi aprirebbe la strada al
chirurgo Guido Gasparri. Il professor Sergio Sandrucci potrebbe assumere il
ruolo che è oggi del professor Antonio Mussa, mentre il pensionamento dei
colleghi Alessandro Tizzani e Dario Fontana, urologi, aprirebbe eventualmente
la strada delle Molinette a Francesco Porpiglia, considerato un valido urologo
dell'équipe di Francesco Scarpa. Siamo lontanissimi da una decisione. Non si sa
ancora neppure quale sarà la procedura, in caso di voto. «I presidi di medicina
- sostiene un nutrito gruppo di dottori , rivolgendosi al
Senato Accademico - hanno giocato al rialzo sulle richieste di deroga, al punto
da spingere le altre Facoltà, come Giurisprudenza, a riaprire la trattativa
proponendo che le richieste dei singoli docenti venissero prima vagliate dalle
singole Facoltà, poi dal Senato Accademico».
( da "Stampa, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
ALBENGA Conferenza sul '
( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
15 - Udine Animazione per gli anziani oggi esperti a confronto laboratorio e
spettacolo GEMONA. Si parlerà di anziani (ma non solo) e di attività di
animazione per loro pensate e a loro rivolte questa mattina, a partire dalle 9,
nel centro Glemonensis, che ospiterà la seconda parte dell'evento
"L'animazione degli anziani nella montagna friulana: le ragioni di un
servizio. Riflessioni, confronti, prospettive socio-antropologiche",
promosso dal Servizio sociale dei Comuni dell'Azienda sanitaria 3 "Alto
Friuli" in collaborazione con l'Università di Udine, l'associazione
Giorgio Ferigo e i familiari e amici di Stefano Rupil, educatore del Servizio
sociale dei Comuni prematuramente scomparso nel dicembre 2007. Tutti gli
interessati al tema dell'animazione, in particolare con e per gli anziani,
potranno dunque ricevere stimoli di carattere culturale e sperimentare concrete
tecniche di animazione. All'intervento introduttivo di Antonella Nazzi,
responsabile del Servizio sociale dell'ambito Gemonese - Canal del Ferro -
Valcanale, seguiranno i due contributi "Tessere reti, costruire relazioni"
a cura di Aluisi Tosolini, docente
presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e "L'animazione
con e per gli adulti/anziani" a cura di Franco Iurlaro, direttore di
residenze protette e centri diurni. Il pomeriggio, a partire dalle 13.30, sarà
dedicato ai laboratori e alle "buone prassi" tra danza creativa,
teatro, musica, arte, narrazione e animazione con gli anziani. Alle
16.45 sarà proiettato il video "L'amôr... une volte - L'amore... una
volta", mentre alle 21 tutta la popolazione potrà partecipare allo
spettacolo teatrale "L'uomo che piantava gli alberi", a cura della
Cooperativa Molino Rosenkranz. (m.d.c.)
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
EDOLO.
Superati i problemi di agibilità è diventato operativo il nuovo spazio per la
ricerca L'Università delle Alpi in corsa per l'eccellenza di Lino Febbrari È
trascorso più di un anno da una inaugurazione ufficiale che non aveva potuto
essere seguita da una immediata operatività. Ma adesso, una volta risolti
alcuni problemi legati alla non perfetta esecuzione delle opere, all'interno
del nuovo «Centro interdipardimentale» dell'Università della montagna di Edolo
è finalmente iniziata la prevista attività didattica; e presto entrerà in scena
anche la ricerca applicata. La struttura, lo ricordiamo, è stata realizzata
dall'amministrazione comune edolese, ed è stata concessa in locazione alla
facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Milano, l'ente che a metà
degli anni '90, trovando il concorso degli enti locali e provinciali, ha creato
in alta Valcamonica il corso di laurea in «Valorizzazione e tutela
dell'ambiente e del territorio montano». Come dicevamo c'è voluto del tempo per
iniziare a sfruttare gli spazi in questione; poi, nei giorni scorsi i nuovi
locali sono stati utilizzati per la prima volta con l'avvio delle lezioni sulle
tecnologie satellitari per la mappatura del territorio. «Dopo tanta attesa e
sofferenza siamo finalmente potuti partire - ha commentato in proposito il
professor Giuseppe Carlo Lozzia -. Quello che abbiamo avviato è un laboratorio
all'avanguardia, che dà la possibilità ai nostri studenti di imparare a
utilizzare attrezzature di prima qualità; strumenti che si dimostreranno
indubbiamente utili quando i ragazzi inizieranno a svolgere le loro
professioni. Nelle prossime settimane - ha anticipato il docente - ospiteremo due ricercatori per
poter effettuare analisi approfondite delle acque e dei reflui; indagini che
serviranno anche per tesi di laurea quinquennali e per tutte quelle attività
che possono interessare appunto la concervazione e lo sfruttamento compatibile
dell'ambiente montano». La strumentazione e gli spazi di cui è dotata la
struttura, che è stata costruita a pochi passi dalla sede storica del piccolo
ateneo, saranno in grado di implementare, per esempio, la filiera delle erbe
officinali: una attività produttiva che da qualche anno è stata riscoperta in
Valcamonica proprio grazie alla passione dei docenti della facoltà di Agraria
decentrata a Edolo. «Ma non solo - ha chiarito la dottoressa Anna Giorni -: con
questa dotazione potremo anche supportare tutto il settore agroalimentare; in
particolare quello dei prodotti lattiero-caseari, da sempre testimoni del
valore e della specificità delle aree montane». [\FIRMA]
( da "Provincia Pavese, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il
dialetto diventa un festival che unisce musica, parole e teatro MILANO. Il
dialetto diventa un festival che unisce parola, musica e teatro. Dal 5 al 9 marzo
studiosi, artisti e poeti come Toni Servillo, Marco Paolini, Davide Van De
Sfroos, Tonino Guerra e Franco Loi si alterneranno in 22 manifestazioni di
quello che l'Unesco ha definito «patrimonio culturale immateriale» cioè
tradizioni e dialetto. L'idea del festival "Volgar'Eloquio" è stata
della Regione Lombardia che la finanzia con oltre 400 mila euro. Sarà aiutata nella realizzazione dal Piccolo Teatro e dalla
consulenza di Franco Brevini docente di letteratura italiana all'università di Bergamo e grande esperto di dialetti. «Torniamo a riscoprire
le identità - ha sottolineato il direttore del Piccolo, Sergio Escobar -
svincolandoci da ogni forma di chiusura».
( da "Centro, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
29 - Cronaca «No al parto in casa, è troppo rischioso» Il direttore della
clinica pediatrica Chiarelli: pericoloso per mamma e neonato Il docente: il tasso di mortalità ancora molto alto in Abruzzo
CHIETI. «No al parto in casa se non con le necessarie garanzie sanitarie e in
un contesto di assoluta sicurezza». Lo dice il professor Francesco Chiarelli,
direttore della clinica pediatrica dell'università e del dipartimento materno-infantile della Asl. L'intervento è
scaturito dopo che una donna nel Pescarese ha fatto nascere il proprio figlio
in casa. «Un rischio ingiustificabile per la madre e per il neonato», dice il docente universitario che ricorda che il
tasso di mortalità perinatale in Abruzzo è al di sopra della media nazionale.
Si parla di circa 3 decessi su mille parti. «Il vero obiettivo», dice il docente della D'Annunzio, «è ridurre il tasso di mortalità
perinatale che insieme a Sardegna, Calabria e Basilicata, si attesta al di
sopra della media nazionale, 2,7 per mille». Un indice che è ben lontano dalle
regioni più virtuose come Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Veneto dove
il tasso è al di sotto dell'1,5 per mille. Si pensi che in Toscana il rischio
di morte perinatale e di uno su mille. Un risultato che è stato ottenuto,
chiarisce il pediatra, perché si sono acentrati i punti nascita in poche
strutture di eccellenza, dotate di personale medico e infermieristico e di una
organizzazione adeguata a far fronte a qualunque complicanza». Tuttavia in una
civiltà altamente tecnologica si sta registrando una voglia di antico, di
tornare alle tradizioni popolari. «Ma», dice ancora Chiarelli, «rischia di
trasformarsi in un pericoloso anacroniscmo se è basato su iniziative
personali». Il docente osserva che il parto in casa è
stato recentemente sperimentato nella Marche, ma aggiunge, «in quella regione
la donna partorisce nella propria abitazione con una equipe del 118 disponibile
e pronta a intervenire per ogni evenienza». Stesso discorso per l'avanzatissima
Svezia dove è stato organizzato un sistema che consente alla mamma di partorire
in casa in tutta sicurezza. Per arrivare ai punti di progresso della regione
scandinava occorrebbero ingenti investimenti della sanità regionale e
nazionale». «Noi dobbiamo fare gli interessi dei bambini e delle mamme»,
sottolinea il direttore della clinica pediatrica. Il professore pur confermando
che il parto è un evento naturale, rimarca che l'obiettivo è quello di ridurre
i rischi per il bambino e per la madre e di tenere sotto controllo le eventuali
complicanze che potrebbero sorgere per entrambi. «Anche il parto che si
immagina il più fisiologico possibile», osserva il docente
universitario, «si può complicare. Nonostante la gravidanza decorra
regolarmente, la donna anche se giovane e senza fattori di rischio può capitare
che l'utero non si contragga efficacemente e che ci sia una emorragia. Per il
neonato l'asfissia rappresenta la patologia più temibile, capace di delimitare
morti e handicap neuromotori a distanza di tempo». E l'asfissia non è sempre
prevedibile, per cui, aggiunge il professore, durante ogni parto è necessaria
la presenza di un neonatologo che sia in grado di rianimare all'evenienza il
neonato. Il parto in casa quindi è un parto a rischio. Le persone più anziane
ben ricordano quando anticamente si moriva facilmente di parto, anche se una
donna era giovane. Dopo la Seconda guerra mondiale, negli anni Cinquanta,
l'Italia era uno dei paesi europei con il più elevato tasso di mortalità
perinatale. Moriva una donna su cento. «Da allora», conclude Chiarelli, «molta
strada è stata fatta, ma l'invito a tornare all'antico, senza prima definire un
percorso di assoluta sicurezza e garanzia per le future mamme e per i neonati,
non è condivisibile dal punto di vista clinico, etico e scientifico». (k.g.)
( da "Arena, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Sabato
14 Febbraio 2009 NECROLOGI Pagina 21 Incontro con l'Istituto «Enrico Fermi»
Tenuto conto dello slittamento a fine me Incontro con l'Istituto «Enrico Fermi»
Tenuto conto dello slittamento a fine mese del termine per l'iscrizione alla
scuola superiore degli allievi frequentanti la terza media, fissato per il 28
febbraio, e in considerazione delle incertezze determinate dalle notizie
relative all'avvio dei nuovi cicli scolastici, l'Istituto Professionale di
Stato per l'Industria e l'Artigianato «Fermi» organizza un ulteriore incontro
di scuola aperta. Pertanto oggi, 14 febbraio, dalle 15 alle 17, nella sede
scolastica del «Fermi» in Piazzale Guardini 2, preside, insegnanti e alunni
sono lieti di accogliere studenti e genitori interessati, per presentare
l'offerta formativa dei corsi per Odontotecnico e Tecnico di Laboratorio
Chimico Biologico. In tale occasione sarà possibile anche visitare laboratori,
strutture e altre attrezzature per la didattica. Corso di Word alla Fondazione
Toniolo Lunedì 16 febbraio, alle 17, alla Fondazione Toniolo, Chiostro di San
Fermo, inizierà un corso di Word, che intende approfondire tutte le varie
possibilità che può offrire questo programma di informatica. Numero massimo di
partecipanti 12. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria della
Fondazione Toniolo tel. 045.803.4474 Scuola aperta al «Mondin» Il liceo
«Lavinia Mondin» di via Valverde 19, presenta i propri percorsi liceali e la
scuola secondaria di 1° grado, ai genitori e a tutti gli alunni che lo
desiderano, oggi, 14 febbraio, dalle 15 alle 18. La preside, un gruppo di
docenti e di alunni illustreranno l'offerta didattico-formativa del liceo
scientifico biologico salute, liceo scientifico biologico ambiente, liceo
europeo linguistico moderno, liceo europeo giuridico-economico. È possibile,
comunque, incontrare la preside anche in altri giorni infrasettimanali, previo
appuntamento telefonico. Orientamento al «G. Giorgi» Domenica 15 febbraio dalle
9.30 alle 12.30 orientamento all'istituto «Giorgi». Dalle 9.30 alle 10 incontro
in Aula Magna di presentazione della scuola e della sua offerta formativa;
dalle 10 alle 12.30 visita in gruppi ai vari laboratori in cui saranno presenti
docenti e studenti che illustreranno la specificità di ogni qualifica. Nello
stesso orario sarà aperta la sede coordinata di Bovolone, in piazzale Aldo Moro
2. Nella sede coordinata di Bovolone, inoltre, verranno fornite informazioni
sul nuovo indirizzo di «Tecnico dell'Industria del Mobile e dell'Arredamento»
che prenderà avvio dall'anno scolastico 2009/2010. Il numero telefonico della
sede centrale è 045.803.3568 e della sede di Bovolone 045.690.9455. Alla
riscoperta della medicina antica L'associazione Erbecedario della Lessinia, con
sede a Sprea di Badia Calavena, in collaborazione con l'erboristeria Città
Antica di vicolo cieco Racchetta
( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
L'ospedale
di Motta ora ha un libro che ricorda la sua storia Il direttore Prandin ha
presentato il volume di Stefanat che traccia le origini del nosocomio MOTTA DI
LIVENZA. L'ospedale di Motta, «un'eccellenza che continua dopo oltre 500 anni
di storia». Così Alberto Prandin, il direttore generale dell'ospedale
riabilitativo di alta specializzazione, ha presentato il volume «L'ospedale di
Motta di Livenza», scritto da Bruno Stefanat. Nel libro l'autore ha messo a
frutto una minuziosa ricerca d'archivio, che ha fatto luce sulle origini
dell'ospedale di Motta: i documenti dicono sia sorto nel 1567 nel Borgo degli
Angeli, ora Borgo Aleandro. La copertina del libro mostra una suggestiva
immagine d'archivio, proprio di quell'antico edificio. Ma la tradizione medica
mottense è ancora più antica, già nel 1200 c'è a Motta una Scuola dei Battuti,
la confraternita che si occupava di curare i malati e soccorrere i pellegrini.
Motta ha punte di eccellenza mondiale con l'anatomo chirurgo Antonio Scarpa,
famoso fra l'altro, per essere stato il medico personale di Napoleone.
«Leggendo questo libro - prosegue Alberto Prandin - ho trovato sorprendenti
analogie fra l'antica tradizione ospedaliera mottense e l'attuale eccellenza. Qui nel 1576 nasceva un hospedal per iniziativa del «pubblico»,
la Comunità, che ne affidò la gestione economica e pratica a un privato, la
locale confraternita dei Battuti. In altri termini è quello che succede oggi, e
questo ospedale di eccellenza è fra i primi in Italia. I mottensi hanno fatto
bene a difenderlo». «L'attuale nosocomio riabilitativo - ha spiegato il
sindaco Paolo Speranzon - oltre ad essere uno fra i pochi esempi in Italia di
ideale sperimentazione pubblico-privata, è un vanto e
punto di riferimento per l'intera sanità nazionale». Il libro raccoglie
documenti antichi di secoli, ma anche una ricca documentazione relativa alla
morte di Italo Svevo, conseguente a un incidente stradale, avvenuta proprio
nell'ospedale di Motta. Il volume, presentato dagli storici Sergio Momesso e Lazzaro
Marini, si conclude con una sezione dedicata alle tecnologie avanzate per la
riabilitazione, e allo stato attuale: «Provengono da fuori Usl il 50% dei
ricoverati, con punte del 75% per la riabilitazione cardiologia». (Giuseppina
Piovesana)
( da "Italia Oggi" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
Numero 038 pag. 12 del 14/2/2009 | Indietro Caffè e
italiani, un amore di comodo MARKETING Di Carlo Russo Le bevande al Pianeta
Birra & co. di Rimini. Fuori casa i consumi della bionda giù del 10, il
vino a -6% La scelta del bar? A caso. La marca? Pochi la
ricordano Due terzi degli italiani non ha un bar abituale ma prende il caffè
dove capita e non si ricorda la marca del caffè. Si sfalda quindi il mito
dell'innamoramento degli italiani per il bar e l'espresso. Commenta Glauco
Savorgnani, docente di
marketing all'università
Cattolica, che [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:
6
( da "Secolo XIX, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Chiavari,
50 anni dopobrilla la necropoli ritrovata l'evento Oggi un convegno ricorda la
sensazionale scoperta del 10 marzo 1959 chiavari. Piace immaginare che non sia
accaduto per caso che la necropoli preromana scoperta a circa due metri sotto
il livello della Chiavari di oggi, esattamente cinquant'anni fa, sia stata
ricoperta e "coccolata" per secoli da uno spesso strato di sabbia e
da materiale alluvionale, plasmati dai rivolgimenti climatici e dai conseguenti
adattamenti della natura, per consegnarci in maniera quasi perfetta centinaia
di sepolture dei nostri antichi progenitori. E non c'è che dire, la necropoli
di Chiavari - il principale monumento dell'età del ferro conosciuto in Liguria
- nacque proprio sotto una buona stella, se il fato ha voluto che a riportarla
in luce il 10 marzo 1959 fosse il piccone di una ditta edile sensibile non
soltanto al cemento, ma anche alle testimonianze del passato. Fu durante i
saggi per verificare la consistenza del terreno dove sarebbe sorto un nuovo
palazzo in viale Millo, infatti, che la protostoria venne alla luce dapprima
con una piccola sepoltura e poi con un'intera necropoli organizzata in tre aree
distinte, ricca di corredi, monili e oggetti vari. Quel palazzo dovette
aspettare almeno dieci anni, quanto durò la straordinaria campagna di scavo
avviata da Nino Lamboglia e dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della
Liguria, nulla in confronto agli oltre duemilacinquecento anni che aveva saputo
attendere la storia più remota delle antiche genti liguri. Per dare ancora voce
a quella eccezionale scoperta archeologica, l'Istituto internazionale di studi
liguri in collaborazione con il Comune di Chiavari ha organizzato una tavola
rotonda dal titolo significativo: "Chiavari e la sua necropoli
preromana", che si terrà oggi (ore 15), nella sala consiliare del palazzo
municipale. Vi partecipano, tra gli altri, Maria Giovanna Bacci, soprintendente
per i Beni archeologici della Liguria, Raffaele De Marinis, ordinario di preistoria e protostoria dell'Università Statale di
Milano, Giovanni Leonardi, professore di Paleontologia all'Università di padova
e Silvia Paltineri, docente
di Etruscologia dello stesso ateneo. Ma chi erano questi liguri? Com'era
organizzata la loro società? E che aspetto avevano, come si vestivano, di che
cosa vivevano? «La polis, l'antica Tigullia, non è mai stata trovata -
spiega Roberto Maggi, uno dei relatori del convegno moderato da Fabrizio
Benente e Giovanni Mennella, dell'Istituto studi liguri - ma si possono fare
numerose ipotesi partendo dalle diverse caratteristiche della necropoli e dei
manufatti. Dobbiamo immaginare l'area della necropoli in riva al mare, protetta
da dune di sabbia, formatesi dopo le ultime grandi glaciazioni di circa 20 mila
anni fa. Si trattava con ogni probabilità di un'area di interscambi,
commerciali e culturali, dove le popolazioni autoctone entravano in contatto
con quelle del mondo etrusco e padano. In base al ritrovamento di frammenti di
alcuni manufatti, certamente non di uso quotidiano, ma destinati al trasporto
di merci, si può ipotizzare, con un parallelismo moderno, che in quest'area
venisse stoccata merce frutto di una sorta di attività protostorica di
import-export. Grossi vasi di terracotta, per tipologia e dimensioni, si pensa
potessero avere una funzione simile ai nostri attuali container, il che attesta
un'attività di scambio e commercio in quest'area del Tigullio». Paola
Pastorelli 14/02/2009
( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
I - Genova La svolta Energia e mare ecco il progetto del Politecnico COSTANTINO
MALATTO PER il Politecnico di Genova l´appuntamento fissato per lunedì 2
febbraio sarà quello che per le giovani fanciulle era il debutto in società.
Anche la cornice sarà prestigiosa ed elegante, la Villa Cambiaso in Albaro che
accoglie la sede di Ingegneria. Però a fare da cornice non saranno giovani
cadetti, ma severi rappresentanti delle istituzioni. A partire dal presidente
della Regione, Claudio Burlando, poi i delegati delle quattro province liguri,
dei Comuni sede di Ateneo, delle Camere di Commercio, delle locali
Confindustrie, delle Autorità portuali. A loro l´ex preside di Ingegneria e
attuale prorettore delegato al progetto Politecnico, Gianni Vernazza,
illustrerà nei dettagli il documento che spiega come e perché la nuova
Università ligure deve vedere la luce. E alle istituzioni chiederà di dare vita
a un Comitato Promotore che rafforzi l´iniziativa. Superando anche le ostilità
non troppo sommerse di una parte del mondo accademico genovese. Questo
atteggiamento negativo nasce prima di tutto dal timore che se Ingegneria se ne
andasse per la sua strada l´Ateneo genovese ne risulterebbe impoverito in
maniera pericolosa. Oggi, infatti, la facoltà di Albaro
rappresenta in termini di docenti e di studenti il 17% dell´Università, ma da
sola porta nelle casse comuni la metà di quanto arriva dal rapporto con i
privati. Nel corso della riunione Vernazza spiegherà che il Politecnico ligure
sarà centrato sui temi del mare e dell´energia. Mare significa
cantieristica, navigazione, logistica, portualità commerciale e turistica,
studio dei fondali. Energia è il marchio di gran parte dell´industria hi-tech
genovese e ligure, a cominciare da Ansaldo e Abb. SEGUE A PAGINA V
( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
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II - Genova L´affondo della Corte dei Conti "No alle amministrazioni
creative" Contratti, appalti e convenzioni, anche l´ateneo nel mirino MARCO
PREVE UN tempo non lontano l´aggettivo si accompagnava ai funambolismi della
finanza, ma oggi sono i fenomeni di "amministrazione creativa" sui
quali si concentra l´attenzione della Corte dei Conti della Liguria. Questo
tema importantissimo, perché è quello che riguarda le tasche di tutti gli
abitanti della regione, ha fatto da sfondo ieri mattina alla cerimonia per
l´inaugurazione del nuovo anno giudiziario della Corte dei Conti. Negli
interventi e nei dati forniti dal presidente della sezione Giurisdizionale
Salvatore Greco e dal procuratore capo Luciano Coccoli emerge un ritratto degli
amministratori liguri per i quali, nonostante un lungo elenco di comportamenti
già sanzionati e di vicende sulle quali sono in corso indagini, «è giusto
presumere che la loro condotta sia conforme alle attese dei cittadini e ai
canoni della buona amministrazione». Detto questo, i magistrati snocciolano
numeri e tipologie di procedimenti che, da un lato evidenziano un ricorrente
abuso di posizioni di privilegio, mentre dall´altro sottolineano casi assai più
difficili da valutare. Sono quelli, ad esempio, relativi alle inchieste sulla
scissione Ami e Amt e sull´affidamento dell´informatizzazione della sanità
regionale alla controllata Datasiel. Ci si ritrova così di fronte ad
architetture finanziarie per le quali il sospetto degli investigatori non è
quello che porta alle bustarelle o alla negligenza. Qui, in ballo, ci sono le
nuove soluzioni societarie e gestionali con cui gli enti pubblici affrontano la
drammatica crisi delle risorse. La magistratura contabile vuol però capire se i
percorsi intrapresi siano solide autostrade o, piuttosto, scorciatoie
temporanee che in futuro richiederanno manutenzioni ancor più onerose.
«Numerose sono le indagini in materia di società partecipate - ha detto il
procuratore - . .. società che devono essere costituite solo per attività
coerenti con le attività istituzionali proprie dell´ente». Tra gli altri casi
emblematici, il procuratore Coccoli ha evidenziato l´inchiesta sull´Università di
Genova dove sono nel mirino - Repubblica lo ha
raccontato proprio nei giorni scorsi - «il mancato rispetto delle normative in
materia di contratti e di pubblici appalti, la sottoscrizione di convenzioni
senza il preventivo assenso del cda, spesso neppure informato». L´ex rettore
Pontremoli e altri due funzionari sono già stati raggiunti da comunicazione per
l´acquisto dell´ex palazzo dell´Eridania. Altro fenomeno preoccupante, le frodi
comunitarie per le quali la procura ha depositato nel 2008 sette atti di
citazione. «Si tratta - ha spiegato Coccoli - per lo più di finanziamenti
ottenuti con documenti irregolari o addirittura falsi». Spesso l´azione
contabile si accompagna a denunce per truffa. Singolare poi il caso, ricordato
dal presidente Greco, in cui è stato contestata ad una giunta comunale la spesa
sostenuta per pagare ad amministratori e funzionari dell´ente alcune polizze
assicurative che servivano, guarda caso, a coprire il «rischio per la
responsabilità amministrativa». Altro settore di particolare interesse per la
Corte quello del ricorso sempre più frequente da parte delle amministrazioni ai
consulenti esterni, spesso frutto di rapporti di amicizia o clientelari. In una
vicenda che ha portato alla condanna del sindaco e della giunta che avevano firmato
la delibera di spesa è stata stabilita «l´illegittimità dell´incarico per la costituzione di società miste pubblico private,
ritenuto del tutto generico ed indeterminato nonché la stessa capacità
professionale del soggetto incaricato». Un passaggio della sua relazione il
presidente lo ha dedicato all´assenteismo e ha ricordato alcuni episodi: quello
di funzionari del servizio di igiene degli alimenti di origine animale di
Sanremo, di un militare della Marina e di un dipendente Asl che si
assentava dal lavoro per gestire un bar, tra l´altro senza autorizzazione.
( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
V - Genova Dopo sei mesi di lavoro sarà presentato mercoledì il documento che
spiega come realizzare il progetto Energia e mare, il Politecnico che verrà
Indispensabile la collaborazione con Torino e Milano, che però danno valutazioni
diverse COSTANTINO MALATTO (segue dalla prima di cronaca) Il documento, che è frutto di sei mesi di lavoro da parte di un gruppo di
docenti, coadiuvati nel periodo finale da una decina di giovani ricercatori,
verrà reso noto in anteprima fra pochi giorni a tutti i docenti di Ingegneria.
Il risultato, dice chi ha potuto scorrerlo, è la dimostrazione che il
Politecnico di Genova, anzi della Liguria, può diventare realtà. Anche
una delle perplessità maggiori, quella del ridotto numero di studenti, verrebbe
superata: i 5.000 attuali di Ingegneria a Genova sembrano in effetti ben poca
cosa rispetto ai 26.000 del Politecnico di Torino e ai 38.000 di quello di
Milano. Ma Vernazza sostiene da tempo che il problema sarebbe superabile
inizialmente dando vita a un Politecnico "leggero", privo di
strutture e di spese che ne condizionino l´operatività. E che nel giro di pochi
anni l´istituzione della nuova Università genovese porterebbe ad un raddoppio
degli iscritti. D´altra parte la collaborazione con i due Politecnici del Nord
Ovest è un fattore indispensabile, senza il quale il nuovo Ateneo genovese è
destinato a non vedere la luce o ad abortire rapidamente. Per questo il
documento relativo al progetto Politecnico a Genova verrà discusso fra poche
settimane anche con i "cugini" milanesi e torinesi. A quanto si dice
i contatti sarebbero positivi con Milano, meno sereni con Torino. Ma i
promotori del progetto genovese si dicono certi che la nuova Università ligure
rafforzerebbe la rete dei Politecnici interregionali. La caratterizzazione del
nuova Ateneo genovese, infatti, è talmente marcata verso due settori specifici
che solo marginalmente potrebbe scontrarsi contro gli interessi degli altri due
Politecnici. Molto del destino futuro del Politecnico di Genova, comunque,
dipenderà da fattori che al momento sono solo parzialmente prevedibili. A
partire dall´intenzione manifestata dal ministero di non dare il via libera ad
alcuna nuova Università, dopo il proliferare di piccoli e discussi Atenei negli
ultimi anni. «Ma il nostro è un progetto ben diverso, di alto livello» ha
sempre sostenuto Vernazza. Poi ci sono i problemi legati al trasferimento di
Ingegneria a Erzelli: non sembra agevole, in un momento complesso come questo,
aggiungere una difficile iniziativa a un´altra che già ha non pochi ostacoli da
superare.
( da "Tirreno, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
4 - Pisa Ordine del Cherubino a 10 docenti dell'ateneo La cerimonia domani
nell'aula magna nuova della Sapienza PISA. Domani, alle 10.30, nell'Aula Magna
Nuova della Sapienza si terrà la cerimonia di conferimento dell'Ordine del
Cherubino, il riconoscimento che viene assegnato ai docenti
che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i
loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla
vita e al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore
Marco Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti,
che saranno disposti secondo l'anzianità di nomina: Roberto Barale, facoltà di
Scienze matematiche fisiche naturali; Margherita Galbiati, facoltà di Scienze
matematiche fisiche naturali; Pierlorenzo Secchiari, facoltà di Agraria;
Claudio Casarosa, facoltà di Ingegneria. Toccherà poi ai dicenti: Alessandro
Casini, della facoltà di Medicina e chirurgia; Giovanna Colombini, facoltà di
Scienze politiche; Lanfranco Lopriore, facoltà di Ingegneria; Lucia Tomasi
Tongiorgi, facoltà di Lettere e filosofia; Elena Cenderelli, facoltà di
Economia; Lucia Battaglia Ricci, facoltà di Lingue e letterature straniere.
Secondo tradizione, la cerimonia si svolge nella ricorrenza della data di
nascita di Galileo Galilei. L'Ordine del Cherubino è l'unica onorificenza
concessa dall'Università di Pisa e viene conferito su proposta delle singole
facoltà, con deliberazione del Senato Accademico. L'onorificenza consiste in
una spilla in oro che raffigura, su un fondo di smalto celeste, una testa di
cherubino con sei ali appesa a un nastro sempre di colore celeste.
( da "Repubblica, La" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
V - Bari La polemica Policlinico, guerra sull´accordo i professori pronti allo
sciopero I professori del Policlinico sono pronti allo sciopero. Ma dal consiglio
d´amministrazione dell´Università arrivano segnali positivi sull´adeguamento
degli stipendi dei professori. Dopo il parere negativo del consiglio di facoltà
di Medicina che ha respinto l´accordo normativo e finanziario tra azienda
ospedaliera e l´università relativo all´adeguamento
degli stipendi dei medici universitari, i professori sono pronti a clamorose
forme di protesta. Per questo, il preside di Medicina, Antonio Quaranta, ha inviato a tutti i docenti una circolare chiedendo loro di
comunicare per tempo ogni forma di protesta che intendono attuare contro questa
differenza di trattamento con i medici ospedalieri. Il direttore generale del
Policlinico, Vitangelo Dattoli, però esclude che si possa arrivare ad un blocco
delle prestazioni sanitarie. «Lo sciopero potrebbe riguardare l´attività
didattica». Intanto la vicenda è tornata ieri in consiglio d´amministrazione
dell´Università di Bari chiamato ad esprimersi sull´accordo e sulle criticità
evidenziate dal consiglio di facoltà di Medicina. "Abbiamo fatto dei passi
avanti decisivi - precisa il rettore Corrado Petrocelli - ci sono ancora degli
elementi da definire. Noi formalmente teniamo in piedi il ricorso ma siamo
certo che si giungerà in tempi brevi alla definizione della trattativa. (p.
rus.)
( da "Nazione, La (Pisa)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
AGENDA
PISA pag. 12 DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si
terrà la... DOMANI alle ore 10.30, nell'Aula Magna Nuova della Sapienza si
terrà la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino, il riconoscimento che viene assegnato ai docenti che hanno
contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro
particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e
al funzionamento dell'Ateneo. Dopo il saluto introduttivo, il rettore Marco
Pasquali chiamerà a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti,
disposti secondo l'anzianità di nomina: Roberto Barale, facoltà di Scienze
matematiche fisiche naturali; Margherita Galbiati, facoltà di Scienze
matematiche fisiche naturali; Pierlorenzo Secchiari, facoltà di Agraria;
Claudio Casarosa, facoltà di Ingegneria; Alessandro Casini, facoltà di Medicina
e chirurgia; Giovanna Colombini, facoltà di Scienze politiche; Lanfranco
Lopriore, facoltà di Ingegneria; Lucia Tomasi Tongiorgi, facoltà di Lettere e
filosofia; Elena Cenderelli, facoltà di Economia; Lucia Battaglia Ricci,
facoltà di Lingue e letterature straniere.
( da "Riformista, Il" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
L'amore
costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il Salvagente, il
settimanale dei diritti, dei consumi e delle scelte, viene riportata
l'intervista fatta al professore Srinivasan Keshav, docente di informatica all'Università canadese di Waterloo, relativa ad
una recente ricerca, commissionatagli da un colosso della telefonia
statunitense, che ha suscitato parecchie polemiche in America e nel nostro
Paese L'amore costa caro Nell'ultimo numero attualmente in edicola de Il
Salvagente, il settimanale dei diritti, dei consumi e delle scelte,
viene riportata l'intervista fatta al professore Srinivasan Keshav, docente di informatica all'Università canadese di Waterloo,
relativa ad una recente ricerca, commissionatagli da un colosso della telefonia
statunitense, che ha suscitato parecchie polemiche in America e nel nostro
Paese. Al centro della questione lo "Short Message Service" ovvero
l'SMS. Ebbene, secondo il docente, per gli operatori
il costo del fantomatico messaggino se "non proprio zero, costa al massimo
3 centesimi" quindi la forbice tra il costo industriale e quello sostenuto
dal consumatore è davvero alto se pensiamo che, in Italia come in America, non
è al di sotto dei 15 centesimi. Mentre si attendono i risultati dell'indagine
conoscitiva aperta da l'Agcom (Autorità Garante per le comunicazioni) e
dall'Antitrust, per San Valentino sono previsti circa 2 milioni di sms d'amore!
Kristiana Cufari 14/02/2009
( da "Adige, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Manuela
Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due ore di conferenza Manuela
Pellanda TRENTO - Partire dal fondo, dopo quasi due ore di conferenza. E
comprendere che Alberto Asor Rosa (nella foto) , protagonista assoluto
dell'incontro di ieri al liceo classico Prati, a dispetto dei suoi oltre
settant'anni ha davvero lo sguardo rivolto al futuro. All'importanza sempre
crescente delle scrittrici donne, (troppo) a lungo lasciate nell'oscurità, alla
forza dirompente degli autori più giovani, agli esempi di giornalismo che
travalicano i confini e si intersecano con la letteratura, alla canzone
d'autore che si mescola alla poesia. E fa sorridere immaginarlo a tavola con
Tullio De Mauro e Carlo Bernardini, di fronte ad un bel piatto di pastasciutta
e a due bottiglie di vino - così ha raccontato - intento a convincere i suoi
interlocutori della bontà delle sue posizioni. Quelle di una «storia europea
della letteratura italiana» , riprendendo il titolo della sua ultima opera,
edita da Einaudi. Un «racconto lungo» che mette al centro l'opera e l'autore e
che non può tuttavia prescindere dalla localizzazione storica, culturale e
geografica dei suoi protagonisti, che deve tener conto anche delle realtà
cosiddette periferiche (in primis il Trentino, tramite e veicolo di suggestioni
europee), necessarie, proprio per la loro diversità, alla composizione di un
quadro unitario. Una e molteplice: questa per Asor Rosa l'identità letteraria
nazionale, un genus italicum che si snoda tra fratture ed elementi di
continuità. Ed è proprio la letteratura, in Italia, a farsi volano di un'unità
per secoli impensabile dal punto di vista storico politico. Dal «De vulgari eloquentia»
di Dante alle «Prose della volgar lingua» di Bembo , fino all'edizione
definitiva dei Promessi Sposi. Letteratura come «spina dorsale
dell'italianità», spiega, ma non sgombra da propulsioni periferiche e
centrifughe. E da interpretare all'interno di un più vasto contesto europeo (da
qui il titolo). Al bando dunque, puntualizza, strutturalismo e semiotica, che,
nonostante i decisivi contributi, hanno un grave limite: quello di considerare
l'opera come prodotto isolato, decontestualizzato, leggibile in ogni tempo e in
ogni luogo. In sala numerosi studenti, che hanno seguito con interesse il
dialogo tra Asor Rosa e Mario Allegri , docente di letteratura italiana presso l'Università di Verona. «Ho
trascorso la parte più consistente della mia vita professionale all'interno
dell'università - racconta
Asor Rosa - ma ho iniziato il mio percorso come professore di liceo. Ho avuto
la possibilità di osservare il passaggio di diverse generazioni e ho capito che
un certo modo di insegnare può aiutare la ricerca. Il docente
non è soltanto colui che trasmette il proprio sapere, ma anche colui che,
grazie ai propri studenti, arricchisce se stesso». Un ascolto che riempie il
pensiero, un'umiltà che si basa sulla consapevolezza di poter imparare anche
dai propri studenti. Cosa che è avvenuta puntualmente ieri: uno di loro ha
chiesto ad Asor Rosa cosa pensasse dei nuovi mezzi di comunicazione, se la
letteratura potesse essere scossa in qualche modo dall'era di internet. E
l'eminente storico della letteratura ha ammesso candidamente di non saper
rispondere. Perché il suo rapporto con il computer si risolve in un totale
disastro. «La casa editrice mi ha informato che il mio ultimo lavoro consisteva
in più di quattro milioni di battute. Che sono state consegnate da me scritte
rigorosamente a mano, scritte con la penna stilografica». E infine una
raccomandazione, e una speranza: «Anche oggi esistono buoni scrittori. Pensiamo
ad Ammaniti con "Io non ho paura" . Finché ci sarà qualcuno che
eviterà di farsi cronista insensibile e utilizzerà la parola per denunciare,
anche in maniera velata, le ingiustizie, per rappresentare la realtà con
spirito critico, la letteratura non morirà». 14/02/2009
( da "Adige, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Come
avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa riferendo
dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda Parcheggi e
Mobilità, la società pubblico-privata che gestisce il sistema della sosta a Riva del Garda, emetterà
nei prossimi giorni due nuove tessere per venire incontro alle esigenze dei
residenti Come avevamo annunciato sulla nostra edizione di domenica scorsa
riferendo dell'assemblea dei soci svoltasi il giorno prima, Alto Garda
Parcheggi e Mobilità, la società pubblico-privata
che gestisce il sistema della sosta a Riva del Garda, emetterà nei prossimi
giorni due nuove tessere per venire incontro alle esigenze dei residenti. Si
tratta della «Tessera Unica» (di colore rosso) che consentirà di parcheggiare
nell'interrato Terme Romane allo stesso prezzo degli stalli di superficie. È
una tessera prepagata con tagli da 10, 25 e 50 euro che può essere ricaricata
sia ai parcometri che alle casse automatiche: attenzione, non è rimborsabile e
quindi se viene smarrita addio credito residuo. L'altra tessera che verrà
emessa sempre nei prossimi giorni è la cosiddetta «Tessera Mamma» dedicata ai
genitori che accompagnano o vanno a prelevare i propri bambini al Giardino
d'Infanzia di viale Roma. La tessera, di colore rosa, costa 12 euro all'anno
(più Iva) ed è utilizzabile dalle 9 alle 9.30 e dalla 15.45 alle 16.15. Nel
caso di sforamenti dell'orario l'utente dovrà logicamente integrare alle casse
il costo della sosta sulla base della tariffa oraria residenti. Un'altra novità
già in vigore da un paio di giorni riguarda la possibilità, prevista però solo
per i residenti, di frazionare l'ora pagando per mezz'ora 25 centesimi. Un
correttivo richiesto a gran voce visto che sino ad ora bastava uno sforamento
di pochi minuti per vedersi costretti a pagare la tariffa intera. Prossimamente
Apm intende attivare alcuni ponti radio all'interno del parcheggio Terme Romane
per estendere l'utilizzo dei telefonini a tutti e tre i piani ed un sistema che
consentirà di utilizzare carte di credito e bancomat (per i non residenti) ai
portali di ingresso e di uscita della struttura. 14/02/2009
( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
In
aula da 40 anni, dal caso «Count down» alla legge sull'affido --> Sabato 14
Febbraio 2009 CRONACA, pagina 19 e-mail print Studioso in prima battuta, e poi
magistrato con convinzione: «La mia esperienza è stata soprattutto giuridica:
mi sento un giurista fin dall'inizio». Ezio Siniscalchi non ha dubbi nel
ripercorrere quasi quarant'anni di attività, tutti a Milano: «La mia carriera è
cominciata come assistente alla cattedra di diritto del Lavoro all'università di Napoli, dove ero borsista - rievoca -. Nasco
quindi come studioso di diritto del lavoro prima che come magistrato. Poi ho
vinto il concorso in magistratura: sono stato assegnato a Milano ed è stata una
scelta definitiva. Ho cominciato come giudice del lavoro, in Pretura poi in
Tribunale. In questo settore ho acquisito esperienza e, credo, anche notorietà,
perché me ne sono occupato come giudice, come studioso e
come docente: ho pubblicato
su diverse riviste specializzate almeno una trentina di saggi ed articoli, e
sono state pubblicate più di 100 sentenze. Teniamo conto anche che mi sono
occupato di questioni di diritto del lavoro nella Milano degli Anni
Settanta-Ottanta e fino al '95, e ho trattato perciò delicatissime questioni
riguardanti l'Alfa Romeo, la ristrutturazione del Corriere della Sera e
il ruolo dei giornalisti». Un impegno durato oltre vent'anni ma che non lo ha
allontanato dal mondo dello studio, visto che negli stessi anni ha insegnato
nelle Università di Milano e Parma, e ha svolto lezioni ed interventi alla
Cattolica e alla Bocconi, con numerose pubblicazioni di diritto del lavoro,
costituzionale e di procedura civile. «Mi sarebbe piaciuto, questa sembrava
anzi una strada obbligata, approdare in Cassazione e occuparmi di diritto
civile. Alla fine però questa materia aveva perso interesse - racconta tra il
serio e il faceto - e così nel 1995 ho vinto il concorso per presidente di
sezione e sono stato assegnato alla Corte di Assise, dove sono rimasto fino al
2000. Qui, pur cominciando veramente da zero col diritto penale, ho presieduto
numerosi grossi processi, tra cui quello che ha riguardato la malavita
organizzata, il processo "Count Down", in cui sono stati giudicati
circa un centinaio di imputati appartenenti a tutte le organizzazioni
criminali, e quello per la bomba alla Questura di Milano». L'esperienza
pluridecennale di Siniscalchi non si è però fermata: «Nel 2000 sono tornato al
Civile, questa volta come presidente della sesta sezione, che si occupa di
diritto bancario - ricorda -. Ho cominciato così a studiare e approfondire il
diritto commerciale, che tra l'altro proprio in quel periodo era in una fase di
forti cambiamenti. L'ho fatto fino al 2002, e a quel punto sono passato alla
nona sezione civile, che si occupa di diritto di famiglia». Qui la voce si
carica di una punta d'orgoglio: «Sono stato mandato a presiederla senza aver
mai fatto il giudice della famiglia, eppure si tratta di una sezione con 15
giudici, più grande di molti tribunali italiani. Fui l'unico a fare domanda
nonostante fosse una sezione di grande prestigio: era tutta da riorganizzare, e
credo di esserci riuscito, con l'aiuto di tutti i colleghi. Ho contribuito come
giudice alle prime applicazioni della legge sull'affido condiviso, inserendomi
in un dibattito di dimensione nazionale». L'ultimo passaggio avviene con il
cambio di presidenza del Tribunale meneghino: «Con l'arrivo della presidente
Livia Pomodoro, sono passato a presiedere la prima sezione civile e sono stato
un suo stretto collaboratore. Mi sono occupato di tutto il settore civile e ho
svolto le funzioni di presidente vicario». T. T. 14/02/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Figli
e famiglia: cinque incontri --> Psicoterapeuta in oratorio: parlerà del
ruolo dei genitori Sabato 14 Febbraio 2009 VITABERGAM, pagina 30 e-mail print È
arrivato al giro di boa il percorso educativo proposto dalla parrocchia di
Curno. Quest'anno, il terzo di cinque, il tema conduttore è «Essere genitori
oggi» e a guidare la riflessione, a partire da martedì prossimo, sarà don
Vittorio Luigi Castellazzi, sacerdote diocesano, psicologo clinico,
psicoterapeuta e psicoanalista, docente di Tecniche proiettive e psicodiagnosi della personalità
all'Università Salesiana di Roma e, dal 1979, docente di Psicopatologia dello sviluppo in diverse università italiane e scuole
post-universitarie di psicoterapia. «E' un curriculum che parla da sé -
sottolinea il parroco don Giancarlo Bresciani - e che aiuterà i genitori,
le giovani coppie e i fidanzati ad approfondire le dinamiche psicologiche della
vita famigliare». Per cinque martedì, nell'ambito del programma «Vivere
insieme: la coppia, la famiglia e le relazioni genitori-figli» verranno
analizzate le seguenti tematiche: il primo figlio e la nascita della
genitorialità; essere madre; essere padre; la genitorialità condivisa; la
genitorialità a rischio. «È un'occasione da non perdere - conclude don
Bresciani -: tutto ciò che facciamo per prepararci ad accogliere la vita è un
investimento sul futuro delle nostre famiglie e di tutta la comunità. Una nuova
nascita è sempre la più grande avventura umana, ci deve appassionare tutti».
Sarà dunque questo il percorso di riflessione guidato da don Vittorio Luigi
Castellazzi perché «nonostante se ne sottolinei l'importanza e la centralità -
precisa lo psicoterapeuta -, la nostra società è ancora poco attenta alle
esigenze di fondo del bambino. A partire dalla nascita, non sempre
l'organizzazione della sua vita è programmata tenendo presenti i suoi ritmi di
crescita». Gli incontri si terranno il 17 e 24 febbraio e il 3, 10 e 17 marzo,
con inizio alle 20,45, in oratorio. L'ingresso è libero. M. M. 14/02/2009
nascosto-->
( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACHE
pag. 15 La «differenziata» fa discutere gli studenti UNIVERSITA'
LA SEPARAZIONE DEI RIFIUTI E' LASCIATA ALLA VOLONTA' DEI DOCENTI PERUGIA
L'ECOLOGIA fa litigare. E' accaduto ieri pomeriggio al Consiglio degli studenti
dell'Università. Sul tavolo del parlamentino d'ateneo la mozione del gruppo di
Idee in movimento, appoggiato da Alleanza Universitaria, che propone di
«garantire la presenza di contenitori specifici per favorire la
differenziazione dei rifiuti nelle strutture dell'Ateneo, considerando
anche tutte le sedi distaccate». «Riduttiva», hanno ribattuto dalla maggioranza
dell'Udu: «Noi vogliamo produrre un dispositivo più completo. C'è disponibilità
a colaborare sull'argomento». La mozione, così, non si è più votata, rinviata
alla prossima seduta per un progetto «più condiviso». FATTO sta che il problema
rimane: in ateneo non si separano i rifiuti in maniera sistematica. Palese in
un luogo dove tanta carta finisce nella spazzatura. «La facoltà non ha alcun
protocollo in merito alla differenziata», fa sapere il preside di Agraria,
Francesco Pennacchi. Tutto è lasciato alla volontà dei singoli dipartimenti. E
dei professori. Ma sono «mosche bianche». A Lettere i tradizionali cassonetti
Gesenu sono all'esterno. E così nel più dei plalazzi. Chimica eccelle:
contenitori per la differenziata a ogni piano. Oltre ai protocolli di
smaltimento dei materiali previsti per i materiali.
( da "Virgilio Notizie" del 14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Aosta,
14 feb. (Apcom) - Per tre giorni, da giovedi' fino ad oggi, alcuni tra i
migliori storici d'Europa si sono riuniti in convegno all'Universita' di Aosta,
per confrontarsi su "I dottorati di Storia". "E' la prima volta
che Aosta ospita un incontro della "Societa' italiana per gli studi contemporanei",
che e' la maggiore associazione di storici contemporaneisti presenti in Italia
- spiega Paolo Gheda, direttore del Centro Studi Storici "Ettore Passerin
d'Entreves" dell'Universita' della Valle d'Aosta - e quindi ha messo a
confronto alcuni dei maggiori storici non solo italiani ma a livello
internazionale. E' particolarmente di rilievo la presenza dell'inglese Joseph
Stuart Woolf, di chiara fama internazionale, e che e' tra i viventi quello che
si e' maggiormente occupato di storia della Valle d'Aosta". L'ateneo valdostano,
il piu' recente in Italia, data la sua fondazione nel 2000, al momento ha
cinque facolta' attivate, di Scienze della Formazione, Scienze dell'Economia e
della Gestione aziendale, Psicologia, Lingue e Comunicazione, Scienze politiche
e delle Relazioni internazionali, e alcuni percorsi di specializzazione:
"come prima realta' di studi e di ricerca - prosegue Gheda - il
"Centro di studi storici" intitolato a Ettore Passerin d'Entreves,
grande storico valdostano del '900, sta attivando una serie di progetti per
valorizzare l'identita' valdostana e per rendere il piu' possibile aderente il
progetto didattico dell'Univda con il territorio. La nostra volonta' e' appunto
dedicarci al territorio con i nostri strumenti di indagine e anche di formare
nuovi studiosi valdostani, e qui si spiega la ragione di questo convegno
dedicato ai dottorati di ricerca in storia, che vuole anche approfondire la
possibilita' per i giovani studiosi, in particolare della Valle d'Aosta, di
formarsi e di diventare a loro volta in seguito degli studiosi riconosciuti a
livello nazionale di storia dell'identita' valdostana". Dalla piu' piccola
regione italiana nel corso del XX secolo sono emerse alcune tra la maggiori
figure culturali, storici di grande rilievo come Alessandro Passerin d'Entreves
e Federico Chabod, ma anche grandi letterati come Natalino Sapegno:
"questi personaggi, pero', si sono occupati tutti sempre poco di Valle
d'Aosta - sottolinea il docente - sono usciti e hanno prodotto grandi testi di interesse
internazionale. Esiste invece una nobile e lunga storia di storici valdostani a
livello locale che si sono occupati della Valle d'Aosta. Si tratta quindi di
congiungere i due livelli: l'attenzione e la finezza che e' presente negli
studi eruditi locali con la capacita' pero' di dare una visibilita' e un
inquadramento a livello nazionale, soprattutto far questo affinche' questi
studi abbiano una maggior ampiezza di diffusione e siano conosciuti in Italia e
in tutto il mondo". E' dunque realistica l'ipotesi dell'istituzione di un
dottorato in storia all'Universita' della Valle d'Aosta: "Noi stiamo
lavorando in questo senso - conclude il direttore del Centro studi Passerin
d'Entreves -, ci stiamo impegnando perche' questi dottorati partano al piu'
presto. L'Universita' della Valle d'Aosta e' naturalmente debitrice delle
iniziative regionali, la Regione crede molto nell'Universita' e noi le siamo
molto grati e ci auguriamo che tra le varie cose che si potranno valorizzare
nei prossimi tempi ci sia anche quella di attivare un percorso che valorizzi i
giovani studiosi valdostani, ovverosia un dottorato di ricerca in storia che
possa appunto dare spazio ai giovani laureati, che potranno approfondire la
propria formazione, "viverla" curando progetti di ricerca destinati
al territorio, cioe' studiare la storia della Valle d'Aosta".
( da "Piccolo di Alessandria, Il" del
14-02-2009)
Argomenti: Cultura
Articolo
di Economia e finanza Concorrenza e mercato ci sono, ma le imprese fanno
altrettanto?' Alessandria - 09/02/2009 Che la ricaduta economica, media,
dell'Ateneo sul territorio alessandrino oscilli fra i 25 e i 35 milioni di euro
(dai 64 ai 100 milioni nelle province di Alessandria, Vercelli e Novara) ormai
si sa. La ricerca (un anno e mezzo di lavoro, un costo di circa 40.000 euro)
coordinata dal professor Alberto Cassone (docente di Politica economica a Scienze Politiche di Alessandria) è
stata presentata prima a Vercelli (sede del Rettorato) nell'ambito di un
convegno che ha focalizzato l'attenzione anche sul Bilancio sociale che
l'Università inizierà a predisporre, e poi ad Alessandria dove - in occasione
di un recente incontro organizzato a Cultura & Sviluppo nella sede
associativa di piazza De Andrè - è stata approfondita la ricaduta locale. I
numeri, quindi, ci sono. A testimonianza che l'Ateneo non è solo presenza
formale o di pura facciata, bensì "pesi" e non poco sulla comunità
locale. Un peso che arriva da lontano, come aveva evidenziato lo stesso Cassone
nella prima ricerca sulla ricaduta economica nell'alessandrino dell'università realizzata nel 1997 e che veniva stimava da un
minimo di