CENACOLO DEI COGITANTI |
Un piano strategico su
quattro "assi" per Casale e territorio
( da "Stampa, La" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Economia e gestione
delle imprese all'Università di Torino, nella presentazione del Piano
strategico per il territorio organizzata ieri in Comune dall'assessore
all'Urbanistica, Riccardo Coppo e dal sindaco Paolo Mascarino. «Strade» desunte
da un ampio lavoro d'indagine, di monitoraggio delle esigenze della
popolazione,
IL DESERTO DELL'EX COGNE E
I CERVELLI SENZA CASA ( da "Stampa,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: opinione Enrico Martinet IL DESERTO
DELL'EX COGNE E I «CERVELLI» SENZA CASA Cervelli in fuga. Se ne parla così
sovente che ormai la realtà è diventata slogan. E si fanno conti di quanto poco
il nostro paese investa in ricerca, nonostante la scienza e le sue applicazioni
possano rappresentare un volano economico, una reale possibilità di ripresa.
Luiss, Celli incontra gli
studenti savonesi ( da "Stampa,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la Libera Università Internazionale
degli Studi Sociali «Guido Carli» di Roma incontrerà gli studenti dell'ultimo
anno delle scuole superiori cittadine. Obiettivo dell'incontro, aperto anche ai
dirigenti scolastici e ai docenti degli istituti savonesi, è la presentazione
delle opportunità di studio e degli sbocchi professionali offerti dall'
Risparmi miliardari se oggi
fosse in vigore la riforma ( da "Stampa,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: LA RICERCA DEL CERM: DOPO IL
PUBBLICO, TOCCHERÀ AL PRIVATO Risparmi miliardari se oggi fosse in vigore la
riforma Ma che succederebbe se in Italia venisse alzata a 65 anni l'età
pensionabile di tutte le donne che lavorano e non solo le statali? Secondo la
ricerca del Cerm, elaborata da Fabio Pammolli e Nicola Salerno,
La pietra verde
dimenticata che fece bella casa Savoia
( da "Stampa, La" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: anno una società pubblica-privata
(emanazione del parco Orsiera) ci accompagna una ventina di turisti, curiosi
anche di scoprire quel che resta dell'antica cava a cielo aperto. Il professor
Sergio Sacco, bussolenese doc ed esperto di archeologia industriale, accumula
da trent'anni materiale prezioso per la memoria storica del luogo.
In Lombardia è vittima di
violenza una donna su tre ( da "Giornale
di Brescia" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: come fa notare Sonia Stefanizzi,
docente di Sociologia all'Università di Milano, segnalando gli elementi di
novità nel fenomeno: aumento dei maltrattamenti nelle coppie miste, nelle
coppie giovani con stili di vita disturbati e abuso di sostanze alteranti e
aumento delle violenze da parte dei figli sui genitori anziani.
Premio Acerbi, via alla
lettura sulla rotta dell'Argentina
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Verona ed Emilia
Perassi dell'Università di Milano, entrambe docenti di letteratura
ispano-americana. Le due studiose hanno sottolineato come la letteratura
argentina moderna - il cui nome di riferimento è universalmente il grande Jorge
Luis Borges - poggi le sue radici sulla miscellanea tra cultura aulica e
cultura popolare che dall'
Dieci storie al femminile
per un'identità di genere aperta al mondo
( da "Giornale di Brescia"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Luisa Santolini è parlamentare dal
2006, mentre Paola Ricci Sindoni è docente di Filosofia morale e di Etica e
Grandi religioni all'Università di Messina. Tra le voci che si raccontano, ci
sono poi le educatrici della Casa Famiglia S. Omobono di Cremona, una realtà
che offre un servizio di accoglienza a donne in difficoltà.
Una farmacia attesa da 2
anni ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: per sei mesi in attesa di arrivare
a quella definitiva, tramite una società pubblico/privata. Attualmente, in
attesa del bando di concorso, la farmacia è gestita dal dottor Vanni Vranjes.
«Ho sostenuto personalmente le spese - afferma il farmacista, socio dei
Laboratori Vramont di Vignola - spero di rimanere; per ora aspettiamo il
prossimo bando».
La pensione a 65 anni non
é segno di uguaglianza ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il momento si tratta solo delle
donne dipendenti pubbliche, ma il salto dal pubblico al privato sappiamo bene
che è breve. Dire che è la Corte Europea che ce lo impone è una scusa ipocrita,
sarebbe quasi comica se non fosse che è un vero e proprio accanimento contro le
donne. La Corte Europea impone all'Italia una riforma sulla parità di
trattamento pensionistico con gli uomini?
Rovereto, un progetto per
i prossimi decenni ( da "Adige,
L'" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: industriale privato e pubblico, che
possa trovare nella ricerca e nella formazione universitaria quell'aiuto
indispensabile al suo sviluppo. La sinergia tra centri di ricerca industriali
privati e centri di ricerca universitari è alla base di quell'economia della
conoscenza, definita più volte pubblicamente dal Rettore Davide Bassi "
JACOPO VALENTI Roberto
Toniatti, preside della facoltà di giurisprudenza di Trento e professore di
diritto costituzionale, si è dimesso dal suo incarico a qualche mese dalla
scaden ( da "Adige,
L'" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ha attratto a Trento docenti
stranieri - i visiting professor -, ha introdotto il piano di studio su
diritto, società e religioni, e sul decreto Tremonti (quello che prevede che le
università diventino fondazioni private) aveva detto: «Nessuna maggioranza
nazionale, né di centrodestra, né di centrosinistra ci ha mai riservato
qualcosa di buono,
il tirocinio per una
laurea all'iuav? costruire da soli un villaggio in mali
( da "Nuova Venezia, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che insieme a tre 3 docenti
dell'Università di Architettura hanno progettato e costruito dal 16 febbraio al
primo marzo la sede di una Organizzazione non governativa (Ong) italiana in un
villaggio del Mali secondo l'impronta della tradizione costruttiva locale.
L'occasione che è stata colta riguarda la costruzione in tutte le fasi,
Scritte d'amore sui muri
del centro La psicologa: Così si sentono leader
( da "Provincia Pavese, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente dell'università di Pavia,
che tiene un corso sulla psicologia delle emozioni - sia nel capire le emozioni
che nel comunicarle. Cercano l'aggregazione con il gruppo, per staccarsi dai
genitori. Chi dice "ti amo" o porta un fiore viene preso in giro, se
si dà una forma più da bullo e da sfida a questo gesto lo si rende accettabile
dal gruppo.
Sulla musicalità in poesia
la lezione del poeta Fiori ( da "Provincia
Pavese, La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ha poi collaborato come docente di
letteratura italiana contemporanea all'Università di Milano, ma ha anche
partecipato a diverse rassegne di poesia e letteratura. Nel
Medicina al femminile,
convegno a Voghera ( da "Provincia
Pavese, La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Bioetica della facoltà
di Medicina dell'università di Pavia; Laura Lanza, direttore reparto di
Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Voghera e presidente provinciale Aidm,
Associazione italiana donne medico; Elena Valassi, ricercatrice vogherese all'
università di Harvard (Usa) e premio internazionale Anno 2008 «
Gli incontri di PaesAgire
sulla cultura del paesaggio ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: E' docente a contratto alla Facoltà
di Lettere e Filosofia dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Domenica 29
marzo si prosegue con «Sapere e paesaggio» a cui partecipa Renato Rizzi.
Introduce Luisa Cigagna, assessore alla cultura e conduce Luca Mazzero,
assessore all'urbanistica.
Un altro 8 marzo con poche
speranze ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: per altro, costosa: il prezzo dei
nidi pubblici privati è in media di 273 euro mensili. Secondo un'indagine Istat
del 2005, condotta su un campione di 50 mila madri, il 32,7% delle mamme sarde,
che non si avvale di un asilo nido, ha dichiarato che in realtà avrebbe voluto
usufruire dei suoi servizi.
tre famiglie bloccano
" i fenicotteri" ( da "Nuova
Sardegna, La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Se hanno ragione le tre famiglie o la
potente alleanza pubblico-privata sarà il giudice a stabilirlo e lo farà nei
prossimi giorni. In ballo c'è un legittimo interesse privato ma forse anche la
speranza che come negli antichi miti il piccolo Davide possa abbattere, almeno
virtualmente, il gigante Golia.
l'iit prepara il raddoppio
a morego 500 ricercatori - enrico pedemonte
( da "Repubblica, La"
del 08-03-2009)
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Cervelli
Abstract: abbiamo assunto prestigiosi
ricercatori da tutto il mondo e abbiamo trasformato la fuga dei cervelli nel
furto di cervelli come è avvenuto con John Assad (rubato alla Harvard Medical
School di Bolston e Daniele Piomelli, che ha lasciato Irvine, California».
Oggi, dice Cingolani, il centro vanta 400 pubblicazioni su riviste
internazionali e 21 brevetti.
ma moretta lancia
l'allarme "abbiamo perso i trentenni" - costantino malatto
( da "Repubblica, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: Colpa dei "vecchi" troppo
bravi o della fuga dei cervelli? «La verità è che gli istituti di ricerca non
fanno più concorsi e l´università ne fa pochissimi. Questo provoca non tanto la
fuga dei cervelli, ma la perdita di una intera generazione di ricercatori:
quella dei trentenni ormai l´abbiamo persa».
<Il registro è
intoccabile>E il prof sconfigge il preside
( da "Secolo XIX, Il"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: inviolabile" senza il consenso
del docente, perché può essere equiparato a un atto pubblico: non proprio una
sentenza, ma quasi. E poi i presidi devono mettersi in testa che, pur
rappresentando il vertice di ciascun istituto, non possono interferire troppo
nelle questioni disciplinari, delegate invece al consiglio di classe.
una lezione d'ambiente per
capire il mondo - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: anche noi docenti, per il modo
attraverso il quale "ha fatto lezione come stesse con gente normale",
ha detto serio Giuseppe, mio alunno. Perché, per i ragazzi un premio Nobel, un
prof. universitario, è un essere "fuori dalla loro portata". Per cui,
"ascoltare la lezione di quella grande mente di Sachs raccontare perché
l´Europa ha vinto nella storia antica e recente ogni battaglia,
DOMANI e martedì, a
Castelnuovo, due incontri sulla Costituzione Italiana. D...
( da "Nazione, La (Lucca)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Elettra Stradella dell'Università
di Pisa terrà un incontro per docenti delle scuole secondarie. Alle 17 il
professor Panizza, dell'Università di Pisa, guiderà un incontro per insegnanti
della scuola primaria. Martedì 10 marzo, sempre alla scuola elementare in Via
Fabrizi, alle 17,30, il professor Panizza tratterà dell'art.
LE LAVERIE di Monte
Valerio sono state demolite nel 1984, nel 2008 ...
( da "Nazione, La (Livorno)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Archeologia Industriale,
Università di Pisa. "Con un colpo di ruspa se ne sono andate le Laverie
del Monte Valerio, strutture dove per anni decine di lavoratori e lavoratrici
hanno passato i giorni separando lo stagno dalle scorie incalza Cristina Torti
- come se gli edifici e i loro involucri non fossero importanti e
significativi.
GIULIANOVA - La variante,
così com'è, sarà la devastazione della c...
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: con l'intervento di Paolo Berdini,
docente di urbanistica all'università di Tor Vergata di Roma per poi proseguire
il 21 marzo con Piero Bevilacqua, docente di Storia contemporanea
all'università "La Sapienza di Roma, incontri che saranno condotti da Leo
Marchetti, professore dell'Università "D'Annunzio" di Pescara.
Lissone, Meda e Cantù
alleate contro la crisi ( da "Giorno,
Il (Brianza)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Un tavolo che metta insieme enti
pubblici e privati, Comuni, scuole, imprese e artigiani, mondo del lavoro e
mondo della formazione dei 3 principali centri del mobile del territorio, ossia
Lissone, Meda e Cantù. È l'iniziativa promossa dalla Giunta lissonese, che
punta a coinvolgere le altre Amministrazioni comunali.
PERUGIA Una secchiata
d'acqua in faccia al professore: accertamenti della polizia sono in cors...
( da "Messaggero, Il"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: acqua in faccia al professore:
accertamenti della polizia sono in corso dopo che un docente impegnato in una
lezione del corso di Farmacia all'Università di Perugia è stato raggiunto in
aula da una secchiata d'acqua lanciata da tre persone con il volto coperto. Il
docente stava tenendo la lezione di fronte a qualche decina di studenti.
Cambridge e la lingua
inglese ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Cambridge University Press e
Cambridge ESOL, il dipartimento dell'università inglese dedicato
all'insegnamento dell'inglese agli stranieri, hanno organizzato per lunedì a
Bari (Sheraton Nicolaus Hotel) una giornata di formazione con il lingusta David
Crystal (foto) per i docenti di lingua inglese delle scuole e università.
<Io, picchiato perché
nero E nessuno mi ha aiutato> ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
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Cultura
Abstract: è un docente molto stimato dagli
studenti e dai colleghi». Dopo il racconto una domanda: Marco, sei mai stato
vittima di episodi di razzismo in altre parti d'Italia? «No, no. Ma alcuni anni
fa mi è capitato a Praga, mentre ero a bordo di un tram: alcuni skinhead mi
imposero di scendere dal mezzo pubblico.
I rettori: sì, anche da
noi c'è il rischio xenofobia ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: è un nostro studente ed il figlio
di un nostro docente, dunque la reazione emotiva è ancora più forte, ma in
queste ore invito a pensare anche ai tanti che subiscono nel silenzio violenze
ed intimidazioni razziste. Almeno, in questo caso, è scattata immediata la
solidarietà della società civile».
Mezzogiorno a tradimento,
Viesti domani da Laterza ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
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Cultura
Abstract: ultimo saggio dell'economista
barese Gianfranco Viesti (docente all'Università di Bari e presidente
dell'Arti, Agenzia regionale per la tecnologia e l'innovazione), pubblicato
proprio da Laterza. ................................................ GIANFRANCO
VIESTI - Bari Domani (18.30) alla libreria Laterza, via Sparano 136.
Le artiste dal '500 al
'900 Conversazione a Bari ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Interverranno Christine Farese
Sperken, docente di storia dell'arte contemporanea all'Università di Bari, e
Fabrizio Vona, sovrintendente per i Beni storici, artistici ed
etnoantropologici della Puglia. ...............................................
ARTISTE DAL 500 AL 900 - Bari Oggi (ore 17.
Cisco Systems investe in
Italia <Polo europeo per la ricerca>
( da "Corriere della Sera"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: centro per lo sviluppo di nuove
tecnologie al quale contribuiranno ricercatori interni ma anche provenienti da
altre aziende, da università come da istituzioni pubbliche e private. «L'Italia
rappresenta per Cisco la terza "centrale" in Europa - spiega Chambers
- . E' un paese su cui puntiamo molto. Da tempo collaboriamo con il governo in
progetti di e-government come di educazione.
Dimissioni al museo
egizio: c'è l'ombra di Artemidoro
( da "Corriere della Sera"
del 08-03-2009)
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Cultura
Abstract: docente a Pisa e accademica dei
lincei, confermata dal ministro per i Beni culturali Sandro Bondi nel secondo
mandato quadriennale, annuncia con toni educati ma fermi le proprie dimissioni.
Tra i motivi che l'hanno spinta all'irremovibile decisione l'illustre
scienziata lamenta l'abbandono «senza chiarimento alcuno» di alcuni progetti
proposti dal comitato,
di MASSIMO MONTEBOVE
STEFANO MAGGI è docente di storia delle comunicazion...
( da "Nazione, La (Siena)"
del 08-03-2009)
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Cultura
Abstract: 27 di MASSIMO MONTEBOVE STEFANO
MAGGI è docente di storia delle comunicazion... di MASSIMO MONTEBOVE STEFANO
MAGGI è docente di storia delle comunicazioni, del territorio e dello sviluppo
locale all'Università di Siena ed è un esperto di ferrovie e trasporti. Al suo
attivo ha numerose pubblicazioni in merito.
PERUGIA Di fronte alle
cosiddette spese incomprimibili, è difficile trovare vie ...
( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: formazione ed aggiornamento
professionali sostenute da docenti. Invariata la possibilità di detrarre tasse
di iscrizione a scuole secondarie ed università. I genitori possono detrarre
fino ad un massimo di 120 euro anche la retta dell'asilo nido e, nel limite di
210 euro, le spese d'iscrizione a palestre, piscine o altre strutture sportive,
dei figli di età compresa tra 5 e 18 anni.
Reggio dopo l'Alta
velocità Ecco le idee di Calatrava
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il convegno si apre alle 17 al
centro Malaguzzi con Franco Migliorini, docente di Storia e cultura del
territorio presso l'Università Ca' Foscari di Venezia ed autore di un volume
sui "corridoi di comunicazione" europei, che parlerà del «Paradigma
Tav», mentre l'architetto Mauro Severi parlerà delle opportunità che l'area può
offrire a Reggio.
Università Ca' Foscari
Buco da 32 milioni tagli a corsi e docenti
( da "Corriere del Veneto"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: REDAZIONALE Venezia A rischio
lauree di successo Università Ca' Foscari Buco da 32 milioni tagli a corsi e
docenti VENEZIA — Eccolo il conto della crisi: dodici milioni di euro nel 2010,
venti nel 2011. è il disavanzo dei prossimi anni di Ca' Foscari stando al
bilancio di previsione triennale presentato in Senato Accademico.
LA PILLOLA per i celiaci
sarà pronta entro l'anno, al pi&...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cervelli
Abstract: fuga di cervelli" dall'Italia.
Il clinico italiano sottolinea pure gli studi in corso all'Università della
California per mettere a punto un'altra compressa per contrastare la celiachia.
La ricerca ha preso le mosse dalla capacità di alcuni enzimi, derivati da
batteri, di digerire il glutine che così passerebbe dallo stomaco all'
Ca' Foscari, buco da 32
milioni tagli a corsi, docenti e servizi
( da "Corriere del Veneto"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: E ora, per correre ai ripari,
l'università le prova tutte, a cominciare dal corpo docente, il capitolo di
spesa più pesante. La prossima settimana, infatti, il Senato metterà ai voti
l'eliminazione della proroga automatica di due anni per i professori settantenni
giunti all'età del pensionamento.
Anno accademico con corteo
Un nuovo giorno caldo al Bo ( da "Corriere
del Veneto" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università, assolutamente fuori
misura - ha fatto sapere il docente -. Ma la nostra critica ha colto l'aspetto
essenziale dell'evento organizzato, e cioè la sua natura politica che negli
ultimi giorni si è rivelata pienamente». Giovanni Viafora Blindato Piazza del
municipio circondata venerdì pomeriggio dalle forze dell'
Uno spiegamento di forze
degno di miglior causa ( da "Corriere
del Veneto" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: rappresentanza dei docenti,
probabilmente per l'impossibilità di trovare un invito per l'accesso ad una
sede della loro Università. I discorsi che si succedono non sfiorano neppure il
merito dei temi che avrebbero dovuto essere al centro del convegno, confermando
ciò che si era abbondantemente capito anche prima, e cioè che si trattava di
una manifestazione politica e non scientifica.
E' docente all'Università
di Bologna ( da "Nuova
Ferrara, La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: E' docente all'Università di
Bologna Paolo Pombeni, nato a Bolzano nel settembre del 1948, è professore di
storia dei sistemi politici europei e di storia dell'ordine internazionale nel
'900 alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna.
Ricerche cliniche: ora ci
vuole il super infermiere ( da "Corriere
della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: e quindi sono "dottori"
(vedi box), o che insegnano in università (anche ai medici) e quindi
professori. Sono sempre più lontani i tempi in cui infermiere e infermieri
avevano un rigido mansionario da seguire, «la lista della spesa» lo definisce
Rosaria Alvaro, docente di scienze infermieristiche all'università romana di
Tor Vergata.
"il cittadino
governante" parla di politica con docenti universitari
( da "Centro, Il" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La prima conferenza, vedrà la
presenza di Paolo Berdini, docente di urbanistica all'università di Tor Vergata
di Roma, per poi progeguire il 21 marzo con Piero Bevilacqua, docente
universitario di storia contemporanea. Gli incontri, saranno condotti da Leo
Marchetti, docente dell'università "D'Annunzio" di Pescara.
Atenei & fondazioni,
una strada da battere ( da "Avvenire"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: altro grande tema affrontato dello
studioso francese è quello dell'università come luogo dove si vive un legame
tra studiosi: «Nel discorso all'università di Ratisbona, Benedetto XVI ha
parlato dello sua esperienza da docente e dello stretto rapporto con i colleghi
di altre discipline. Quest'idea di comunità oggi si realizza sempre più
raramente».
Dal PD la sfida alla
Gelmini perchè mantenga gli impegni
( da "Varesenews" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ha incontrato genitori, docenti e
studenti di Varese per un confronto sul futuro dell'istruzione Dal PD la sfida
alla Gelmini perchè mantenga gli impegni Erano tanti, circa centinaio, seduti
in una sala del Collegio De Filippi ad ascoltare il senatore del PD Antonio
Rusconi che parlava del futuro della scuola.
XXmiglia: prossimi
incontri di 'Leggere la città medievale'
( da "Sanremo news" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il dottor Benente è docente di
Archeologia del Mediterraneo Medievale presso Corso di Laurea Magistrale in
Archeologia, Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Archeologico,
dell?Università degli Studi di Genova. È inoltre assistente del professor
Varaldo e con quest?
Équipe medica in Africa
per i lavori dell'ospedale ( da "Corriere
Adriatico" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ugandesi e agli investimenti fatti
nel locale ospedale resi possibili anche dalla solidarietà dei civitanovesi, di
medici di Modena, Reggio Emilia, Pesaro, Ancona, Umbria. Una volta rientrato in
città Mobili si ritufferà nella consueta routine pubblico-privata (sindaco ma
anche medico ospedaliero). Ad attenderlo molte questioni delicate. A partire
dalla sua candidatura alle provinciali.
Dossier sulla crisie il
lavoro femminile ( da "Sicilia,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: del corpo docente, e perché la
maestra unica nega una pratica di cooperazione sviluppata negli anni, e
apprezzata in tutto il mondo, per ritornare a modelli autoritari. Ed è un
attacco alle donne perché, con la maestra unica, salta anche il tempo
prolungato e questo significa che le mamme saranno costrette ad andare a
prendere i figli prima di pranzo e,
donne & salute
( da "Sicilia, La" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ma piuttosto un momento di
rifessione e di ascolto del variegato universo femminile. Le relatrici, che
rappresentavano vari settori della società, sono state la docente universitaria
Adriana Ciancio, la psicologa Cecilia Costanzo, l'imprenditrice Mariella
Gennarino, la presidente della Croce Rossa Italiana Nicoletta Accardo.
Metti una sera a cena con
Marinettie i 5 sensi sono chiamati all'appello
( da "Sicilia, La" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente dell'Università di
Princeton, in occasione del terzo seminario organizzato dall'Assessorato alla
Cultura del Comune, nell'ambito delle articolate iniziative varate
dall'assessore Fabio Fatuzzo con la preziosa collaborazione del direttore Salvo
Costanzo, per celebrare il centenario della storica avanguardia.
Una missione tutta al
femminile ( da "Sicilia,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che muoverà attraverso le pagine
del libro della giornalista Silvia Ragusa, interverranno Tullia Giardina,
ricercatrice di cattedra di Storia contemporanea dell'Università di Catania,
Franca Antoci, vice caposervizio del quotidiano ?La Sicilia?, Adriana Cantaro,
docente del liceo ?Spedalieri? ed Elio Camilleri, docente del liceo ?Galilei?.
Carenze della manutenzione
naccio ( da "Sicilia,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: prenderanno parte docenti di tre
atenei che esporranno gli esiti di specifici studi sul tema e presenteranno una
nuova iniziativa formativa riservata a operatori e professionisti del mondo
della produzione e della manutenzione, frutto della collaborazione tra
l'Università degli Studi di Catania, il Mip-Politecnico di Milano e
l'Università degli Studi di Bergamo.
Una <Crisi economica e
morale> ( da "Sicilia,
La" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università di Catania e Firenze, è
stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura ed in seguito anche
deputato e membro della Commissione Giustizia della Camera. Il docente
universitario, prendendo spunto dai ricordi personali e dalle proprie
esperienze di vita, ha tratteggiato, con lucidità e disincanto e con un pizzico
di ironia,
Scuola e famiglia
<serbatoi> di fiduciaMascalucia.
( da "Sicilia, La" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Maria Rosaria Mancinelli, docente
di psicologia dell'orientamento scolastico e professionale all'Università
Cattolica «Sacro Cuore» di Milano, e Maria Luisa Indelicato, dirigente
scolastico del liceo classico e scientifico di Mascalucia. «Avere una meta da
raggiungere sollecita alla positività, anche nei momenti difficili.
Nonostante la
presentazione di diversi disegni di legge, nel nostro Paese non esiste una
normativa s... ( da "Gazzettino,
Il (Padova)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Molto interessante il contributo
del professor Pietro Petrin, docente di Chirurgia generale nella nostra
università: «In quarant'anni di attività mi sono trovato di fronte a problemi
complessi, soprattutto in due casi. Ho avuto a che fare con un ottantenne,
affetto da tumore, che ha accettato di operarsi solo dopo pressioni da noi
esercitate sulla figlia.
L'inizio della storia
risale al 2005 quando l'allora pro-rettore all'Informatica Aldo...
( da "Gazzettino, Il (Padova)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente al Dipartimento di
Innovazione Meccanica e Gestionale alla Facoltà di Ingegneria, rassegna le sue
dimissioni al rettore ri-eletto, Vincenzo Milanesi. «Non avevamo visioni comuni
sulla gestione dell'ateneo - spiega oggi il docente - ma più che altro avevo
criticato le deleghe di potere del pro-rettore vicario,
Le ragazze leggono il
coraggio delle donne ( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: lettura di alcuni testi
significativi in occasione della festa della donna di oggi, coinvolgendo i
docenti del liceo e, soprattutto, gli alunni di tutti gli indirizzi. Lo
spettacolo, aperto alla cittadinanza venerdì e alle classi terze ieri, è stato
creato da venti studenti, guidati dai professori Carullo, Gobbato e
Postiglione, ed ha visto alternarsi letture a momenti musicali.
Alla scoperta del
municipio ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Mercoledì prossimo gli iscritti
all'Università Pinto andranno in visita al Municipio e ad alcuni suoi uffici:
si tratta di una visita guidata nell'ambito del corso dedicato a "L'ente
locale" e guidato dal docente Carniel. Le altre lezioni della settimana:
lunedì alle 15 ricamo, laboratorio di acquerello e "L'ente locale",
alle 16 letteratura classica;
VENEZIA. RICAVARE LE
CELLULE STAMINALI DAL CAMPIONE RESIDUO DI LIQUIDO AMNIOTICO GIà PRELEVATO ...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Ginecologia presso
l'Università degli Studi dell'Insubria, ha invece sostenuto il ricavo delle
staminali dal residuo di amniocentesi. I materiali, da ricavare da donne che
già si sono autonomamente sottoposte al prelievo, può essere conservato, è
stato detto, «garantendo la salvaguardia del patrimonio biologico che è unico e
irripetibile»
GATY SEPE GLI STATI UNITI
RICOMINCERANNO A FINANZIARE LA RICERCA PUBBLICA SULLE CELLULE STAMINALI...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: GATY SEPE Gli Stati Uniti
ricominceranno a finanziare la ricerca pubblica sulle cellule staminali
embrionali vietata da George Bush che il Vaticano, come ha ribadito ieri,
ritiene «profondamente immorale e superflua». Dopo quello sull'aborto, si
profila dunque il secondo scontro tra il nuovo presidente degli Stati Uniti e
la Chiesa cattolica.
Catia Bastioli,
ricercatrice con il <pallino> dell'ambiente
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: incontro e della conversazione
avviata da Gianluigi Ingletto, docente di Chimica Generale alla Facoltà di
Agraria del nostro ateneo. Tra i presenti, gli assessori all?Ambiente del
Comune, Cristina Sassi, e della Provincia, Giancarlo Castellani, la parlamentare,
Carmen Motta e Sandro Cavirani, dell?Università di Parma che ha portato il
saluto del Rettore.
Conversazioni con Hans
Schlosser ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il seminario si svolgerà alla
presenza di docenti anche di altri atenei e dei dottorandi della Scuola
Internazionale di Dottorato e sarà introdotto dai saluti del direttore del
Dipartimento Pe.Me.Is., Antonella Tartaglia Polcini, e terminerà con le conclusioni
del professore Perlingieri.
"Gli esami qualche
volta finiscono" ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ricercatori e docenti universitari,
che si riconoscono in UniTP, la sezione nata espressamente per raccogliere le
istanze ed i bisogni di chi opera all'interno delle strutture
universitarie.Inoltre TP aderisce a Pubblicità Progresso ed è membro fondatore
dello IAP, l'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, alle cui regole cui
tutti i suoi soci devono attenersi.
TRASPORTI E NUOVE
COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI - Atti del Convegno organizzato dall'Assessorato
ai Trasporti della Provincia di Cagliari - Cagliari, 3 dicembre 2008
( da "SardegnaIndustriale.it"
del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: automobile privata, sviluppando
trasporti pubblici e di qualità». I motivi del minore utilizzo del trasporto
collettivo sono da ricercare non solo nell?aumento del reddito pro capite, ma
anche nella incapacità dell?offerta di trasporto collettivo di adeguarsi ad una
domanda in evoluzione, principalmente in termini di qualità.
Imperia: al via una tre
giorni dedicata ai Santi ( da "Sanremo
news" del 08-03-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Teologia dell?Educazione
presso la facoltà di Scienze della Formazione, Università LUMSA di Roma. -
Ignazio di Loyola, sacerdote e fondatore della Compagnia di Gesù, presentato
dal relatore prof. don Pietro Antonio Ruggiero della diocesi di Nicosia - I
Coniugi Rosetta e Giovanni Gheddo, sposi e genitori di cui è in corso la causa
di beatificazione,
( da "Stampa, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
LO STUDIO.
PRESENTATO IN COMUNE Un piano strategico su quattro "assi" per Casale
e territorio [FIRMA]FRANCA NEBBIA CASALE Sono quattro gli «assi strategici» su
cui il territorio dovrebbe impegnarsi per il suo sviluppo futuro: la qualità
urbana e l'ambiente; l'innovazione; la ricerca e la cultura; il turismo e i
sapori. «Strade maestre» delineate dal professor Filippo Monge, docente di Economia e gestione delle
imprese all'Università di Torino, nella presentazione del Piano strategico per
il territorio organizzata ieri in Comune dall'assessore all'Urbanistica,
Riccardo Coppo e dal sindaco Paolo Mascarino. «Strade» desunte da un ampio
lavoro d'indagine, di monitoraggio delle esigenze della popolazione, di
sensazioni sul futuro e questionari su circa 1500 persone. Qualità urbana,
valore del volontariato, salute e sicurezza dunque, ma anche capacità di
attrazione per gli investimenti, sollecitazione del sistema creditizio locale,
puntare sulle specificità territoriali, non tralasciando l'università
(dottoratti di ricerca, tesi). Individuare un prodotto o una ricetta che
caratterizzi il territorio. E organizzare un convegno internazionale in città
almeno una volta l'anno. Conservare e innovare: queste le parole d'ordine del
Piano, che Coppo ha paragonato a un'orchestra «cui partecipino tutte le
componenti della società per produrre una musica intonata». Similitudine
ripresa dall'ex sindaco torinese, Valentino Castellani, che ha messo l'accento
sulla «governance», costruita dal basso, ma con contatti internazionali, con
relazioni intessute («le fibre ottiche possono far superare le distanze») e
coinvolgendo artigiani, commercianti, volontariato. Conservare dunque:
tradizioni, ambiente, cultura, e innovare nella formazione, nella scuola, nella
produzione, nel terziario. Paolo Filippi, presidente della Provincia, ha
elencato opere realizzate nel Casalese (per strade circa 7 milioni, per
tangenziali 40 milioni, eccetera), progetti avviati sul turismo, sul castello,
sulla scuola, sulla banda larga, di cui ha annunciato un avvio tra tre anni
(notizia che ha fatto saltare sulla sedia il consigliere comunale Roberto
Quirino, perché Casale è pronta con la sua rete di fibre ottiche). Angelo
Miglietta, segretario generale della Fondazione Crt, pur evidenziando criticità
territoriali, fra cui le zanzare, ha sottolineato la capacità imprenditoriale e
la creatività dei casalesi e Mauro Bincoletto, imprenditore e coordinatore del
gruppo di lavoro delle attività produttive l'ampio lavoro ancora da affrontare.
( da "Stampa, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cervelli
L'opinione Enrico Martinet IL DESERTO DELL'EX COGNE E I «CERVELLI» SENZA
CASA Cervelli in fuga. Se
ne parla così sovente che ormai la realtà è diventata slogan. E si fanno conti
di quanto poco il nostro paese investa in ricerca, nonostante la scienza e le sue applicazioni possano
rappresentare un volano economico, una reale possibilità di ripresa.
Così pensa il presidente degli Stati Uniti che ha annunciato fra le sue linee
guida di investimento proprio la ricerca e
l'innovazione tecnologica. Di fronte alla desolazione di capannoni dell'ex area
Cogne a caccia d'imprenditore c'è da domandarsi perché mai non potrebbero
ospitare i «cervelli in fuga»
con in dote un piano capace di avere ricadute economiche. Potrebbero essere
intercettati mentre tentano la via dell'estero attraverso i confini con Francia
e Svizzera. Il silenzio in tal senso è certo. E se idee ci sono non sono ancora
uscite da chi le avrebbe. Eppure la Valle ha due Università, quella di Aosta e
il Politecnico a Verrès. Soprattutto non sa che cosa infilare in quei capannoni
di pregevole fattura, tanto da avere un prezzo di affitto, di uso, insomma,
fuori mercato. Sì, perché regole europee impongono che il prezzo per l'utilizzo
di aree attrezzate siano proporzionali al loro valore di mercato. Come dire che
più il fabbricato e la sua attrezzatura è di qualità e più costa utilizzarli. E
non c'è «prezzo politico» che tenga. Così è. In tempi di evidente crisi
economica varrebbe la pena di smettere i richiami e il tentativo di convincere
questa o quella azienda a fare un passo in più scegliendo la Valle e di
cimentarsi nella ricerca dei ricercatori.
Investire cioè in un settore che ha sempre più difficoltà a trovare denaro e
luoghi per progettare il futuro.
( da "Stampa, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
MARTEDI' ALL'UNIONE
INDUSTRIALI Luiss, Celli incontra gli studenti savonesi SAVONA Martedì prossimo,
alle 11, presso la Sala Convegni dell'Unione Industriali di Savona, Pier Luigi
Celli, Amministratore Delegato della Luiss, la Libera
Università Internazionale degli Studi Sociali «Guido Carli» di Roma incontrerà
gli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori cittadine. Obiettivo
dell'incontro, aperto anche ai dirigenti scolastici e ai docenti degli istituti
savonesi, è la presentazione delle opportunità di studio e degli sbocchi
professionali offerti dall'ateneo privato romano, dove sono presenti le
facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche. Nell'occasione, i
rappresentanti dell'ateneo ospite ricorderanno che il 6 aprile prossimo, prima
degli esami di maturità, gli studenti del quinto anno potranno sostenere la
prova di ammissione alla Luiss nella sua sede principale o in numerose altre
città, anche liguri. Il programma dell'incontro prevede il saluto del
Presidente dell'Unione Industriali Marco Maccio', al quale seguiranno
l'illustrazione dell'offerta didattica della Luiss da parte di Giovanni Fiori,
ordinario di Economia Aziendale e l'intervento di Marta Cerati, studentessa
dell'Ateneo stesso, che parlerà dei servizi e delle opportunità offerte agli
studenti fuori sede, oltre che delle occasioni di inserimento post-laurea nel mondo
del lavoro. Attraverso questi incontri l'Università Luiss, che ha tra i suoi
punti di forza la qualità della didattica, uno stimolante ambiente studentesco,
un forte collegamento con il mondo del lavoro e dove hanno studiato molti
personaggi di spicco del mondo della comunicazione, cerca di attrarre i talenti
più interessanti del panorama studentesco nazionale.
( da "Stampa, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
LA
RICERCA DEL CERM: DOPO IL PUBBLICO, TOCCHERÀ AL PRIVATO Risparmi miliardari se
oggi fosse in vigore la riforma Ma che succederebbe se in Italia venisse alzata
a 65 anni l'età pensionabile di tutte le donne che lavorano e non solo le
statali? Secondo la ricerca del Cerm, elaborata da Fabio Pammolli e Nicola
Salerno, nel
2009 e nel 2010 si realizzerebbero risparmi per 4,6 e 9,2 miliardi. Attenzione,
dice il Cerm: adeguare l'età delle statali porterebbe poi ad aumentare anche
quella di chi lavora nel privato.
( da "Stampa, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
BUSSOLENOLA CAVA
DELLA FUGERA E' COMPLETAMENTE ABBANDONATA Per lo storico è «un patrimonio da
salvare, una vera rarità» La pietra verde dimenticata che fece bella casa
Savoia [FIRMA]MAURO PIANTA BUSSOLENO La cava della Fugera ha un passato nobile,
un presente sbiadito e un futuro che pare non interessare più nessuno. E dire
che da questa spaccatura nelle rocce del massiccio dei Tre Denti, a
( da "Giornale di Brescia" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione: 08/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:brescia e provincia In Lombardia è vittima
di violenza una donna su tre nIn Lombardia, il 34,8% delle donne fra i 16 e i
70 anni è stata vittima di almeno una violenza fisica o sessuale nel corso
della sua vita (di poco inferiore il dato nazionale, il 31,9%). Il 14,8% (dato
nazionale 14,3%) ha subìto violenza all'interno della relazione di coppia, il
18,8% ha subìto atti persecutori (il cosiddetto «stalking»). «Questo problema
richiede un cambiamento culturale profondo - ha detto il presidente del
Consiglio regionale Giulio De Capitani - che va costruito con il contributo di
tutti. La cultura del rispetto e della parità tra gli uomini e le donne deve
essere uno degli obiettivi fondamentali di ogni livello istituzionale. Proprio
in queste settimane è stato finalmente approvato dal Parlamento, e ora passerà
al Senato, un disegno di legge che affronta il tema del maltrattamento e degli
atti persecutori, il cosiddetto "stalking". Resta da superare la
mancanza di un quadro legislativo organico nazionale e regionale, che consenta
di finanziare ed ampliare la rete dei servizi antiviolenza». Solo il 18,2%
delle donne che hanno subìto violenza fisica o sessuale in famiglia la
considera un reato, ma in questo caso la Lombardia si discosta dalla media e la
percentuale sale al 26,8%. Di questo grande numero di violenze (il campione è
di 25.000 donne) che emerge dalla indagine Istat, il 96% (il 93% in Lombardia)
non sono state denunciate. Proprio su questa zona oscura di silenzio e di
sopraffazione si svolge il lavoro dei Servizi e delle associazioni di aiuto, di
cui la ricerca Irer/Università di Milano, commissionata dal Consiglio
regionale, fornisce una mappa aggiornata. In totale, nel
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Premio Acerbi, via
alla lettura sulla rotta dell'Argentina Ieri la presentazione della 17ª
edizione e la consegna dei romanzi alle giurie: premiazione il 4 luglio
Affollata la sala consiliare del municipio di Castel Goffredo per il pomeriggio
letterario di ieri, che apriva le iniziative 2009 legate al Premio letterario
Giuseppe Acerbi. Dopo i saluti del presidente dell'associazione Acerbi, Piero
Gualtierotti, il sindaco Mauro Falchetti ha lodato la scelta della letteratura
argentina come protagonista dell'edizione 2009 e ha ricordato i 25 milioni di
italiani che oggi, nel Paese sudamericano, vantano progenitori italiani. Anche
il critico Alberto Cappi, coordinatore del pomeriggio, ha sottolineato i legami
culturali tra Italia e Argentina, ricordando come si usi parlare di questo
Paese come di una terra «il cui popolo è fatto di italiani che parlano
spagnolo». Hanno poi preso la parola Maria Cecilia Grana dell'Università di Verona ed Emilia Perassi dell'Università di Milano,
entrambe docenti di letteratura ispano-americana. Le due studiose hanno
sottolineato come la letteratura argentina moderna - il cui nome di riferimento
è universalmente il grande Jorge Luis Borges - poggi le sue radici sulla
miscellanea tra cultura aulica e cultura popolare che dall'inizio del
Novecento a oggi hanno segnato le pulsioni letterarie argentine. Entrambe hanno
anche concordato sul fatto che quella argentina è una letteratura nazionale
dalle forti identità e dal respiro assolutamente mondiale. Questi autori ed
opere prescelti per l'edizione 2009: Luisa Valenzuela con "Realtà
nazionale vista dal letto", Elsa Osorio con "Lezioni di tango",
Mempo Giardinelli con "Finale di romanzo in Patagonia", Josè Pablo
Feinmann con "Il giorno della madre". Di questi romanzi, tre fanno
esplicito riferimento al tragico periodo della dittatura e dei desaparecidos.
Si tratta di quattro scrittori ben conosciuti ed apprezzati nel proprio Paese,
che ora il premio Acerbi promuove ai lettori italiani. Alcuni brani tratti dai
quattro romanzi sono stati letti dall'attrice Monica Palma. Ha concluso il
ciclo di relazioni Giorgio Colombo, direttore della rivista "Quaderni del
Premio Acerbi". Al termine dell'incontro i quattro volumi sono stati
distribuiti alla giuria scientifica e a quella popolare in vista della
proclamazione del vincitore, prevista per il 4 luglio.
( da "Giornale di Brescia" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione: 08/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Dieci storie al femminile per
un'identità di genere aperta al mondo Le interviste danno voce ad alcune donne
e alle loro storie. Nei racconti, i fatti, i pensieri e le riflessioni si
intrecciano, mostrando la ricchezza umana che un certo modo di vivere la
propria identità di genere porta con sé. Le dieci donne intervistate da Paola
Bignardi, da sempre impegnata sui temi dell'educazione, in «Donne. 10 storie di
oggi», pubblicato dall'Editrice La Scuola, testimoniano esperienze attraverso
le quali passano i nodi cruciali della condizione femminile: il rapporto della
donna con sé stessa e il proprio corpo, il rapporto tra la famiglia e il
lavoro; la maternità e la carriera; il difficile inserimento nel mondo della
politica; il rapporto con la responsabilità ed esperienze professionali
inconsuete fino a poco tempo fa, ma anche la difficoltà di veder riconosciuta e
di vivere in pieno la propria dignità. L'autrice ha dialogato con donne di età,
di professione e di esperienze di vita diverse. Maria Teresa Pedrocco Biancardi
è psicologa e psicoterapeuta, impegnata da anni nell'osservazione e nello
studio dei temi che riguardano la coppia, il matrimonio, la famiglia. Anna
Maria Cànopi è monaca benedettina e vive da molti anni sull'isola di S. Giulio,
nell'abbazia «Mater Ecclesiae» da lei fondata nel 1973. Pina De Simone, docente universitaria, è una delle tante donne che conoscono
la fatica di tenere assieme casa e lavoro. Chiara Ghezzi, insegnante e mamma,
ha riflettuto sul senso della maternità. Barbara Manfredini lavora come
responsabile in un ente pubblico. Cettina Militello è dottore in Filosofia e
Teologia. Gabriella Reggi vive a Faenza, dove è stata per oltre trent'anni medico
geriatra. Luisa Santolini è parlamentare dal 2006, mentre
Paola Ricci Sindoni è docente di Filosofia morale e di Etica e Grandi religioni all'Università
di Messina. Tra le voci che si raccontano, ci sono poi le educatrici della Casa
Famiglia S. Omobono di Cremona, una realtà che offre un servizio di accoglienza
a donne in difficoltà. Tra le storie delle donne che si raccontano a
Paola Bignardi, si può leggere anche il percorso del femminismo degli ultimi
cinquant'anni, dalle speranze del Sessantotto all'emergere di una coscienza
della propria differenza, dalle lotte per veder riconosciute pari opportunità
con l'uomo all'affacciarsi della cultura della reciprocità. Nelle interviste
delle donne più giovani, emerge come esse non si pongano nemmeno il problema di
un'eventuale scelta tra il lavoro e la famiglia, accettando a volte un
complesso ménage che lascia poco spazio alle loro esigenze. Al tempo stesso, sono
consapevoli dell'importanza del lavoro nel cammino della loro realizzazione
personale. Tra gli aspetti della vita della donna esplorati nel libro, e spesso
meno studiati, anche quello dell'interiorità e del suo mondo religioso che
mostra come sia presente, anche nel vivere la fede, una sensibilità tipicamente
femminile, segnata dal dono di sé. Paola Gregorio
( da "Gazzetta di Modena,La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
CASTELVETRO Una
farmacia attesa da 2 anni Soddisfazione per la riapertura dell'esercizio a
Levizzano CASTELVETRO. Ha riaperto al pubblico la farmacia di Levizzano in via
Bedine 45 con soddisfazione dei cittadini che l'avevano chiesto a gran voce.
Dall'inizio del 2007 la sede era rimasta vacante. Il Comune ha esercitato la
prelazione e la farmacia è stata riaperta, con una gestione provvisoria, per sei mesi in attesa di arrivare a quella definitiva, tramite
una società pubblico/privata. Attualmente, in attesa del bando di concorso, la farmacia è
gestita dal dottor Vanni Vranjes. «Ho sostenuto personalmente le spese -
afferma il farmacista, socio dei Laboratori Vramont di Vignola - spero di
rimanere; per ora aspettiamo il prossimo bando». L'entusiasmo per la
nuova apertura è generale tra i residenti. «Abbiamo sostenuto l'apertura fino
alla fine - afferma Lorenza Belli, insegnante levizzanese - Adesso siamo tutti
molto soddisfatti, abbiamo vinto la nostra battaglia, raccogliendo anche tante
firme a favore della riapertura della farmacia». Sulla stessa lunghezza d'onda
è anche Anna Maria Testa, impiegata levizzanese: «La cura e la salute del
cittadino sono fondamentali - afferma la donna - la riapertura della farmacia è
una fortuna per chi non ha la possibilità di spostarsi e per i molti anziani
che vivono qui. E' una grande comodità». (antonella tropea)
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
08-03-2009)
Argomenti: Cultura
La pensione a 65
anni non é segno di uguaglianza di Susanna Pellegrini (*) Domenica 8 Marzo
2009, Per far fronte alla grave crisi economica che avanza il nostro governo ha
scelto la via più semplice, dare la carità a chi ha niente e spremere chi ha
già poco, chi già stenta ad arrivare a fine mese. Dalla social card, al bonus,
all'imposizione ai lavoratori di un Accordo separato che non tutela i salari,
indebolisce il contratto nazionale, introduce per la prima volta deroghe su
salario e diritti, limita il diritto di sciopero. Ora è arrivato un ulteriore
colpo basso: alzare l'età pensionistica delle donne a 65 anni. Per il momento si tratta solo delle donne dipendenti pubbliche, ma il
salto dal pubblico al privato sappiamo bene che è breve. Dire che è la Corte
Europea che ce lo impone è una scusa ipocrita, sarebbe quasi comica se non
fosse che è un vero e proprio accanimento contro le donne. La Corte Europea
impone all'Italia una riforma sulla parità di trattamento pensionistico con gli
uomini? Quante sono le sentenze della Corte Europea che l'Italia ha
beatamente sbeffeggiato? Quante sono le discriminazioni che vanno sanate?
Tutte, non solo quelle che fanno comodo. La stessa Avvocatura dello Stato
difendendosi da questa sentenza ha affermato che in Italia esiste una profonda
discriminazione lavorativa nei confronti delle donne e dunque l'età
pensionabile più bassa è in realtà una parziale compensazione. Quando le donne
avranno raggiunto la parità sostanziale e non formale ne potremmo riparlare. Le
donne sono le prime a pagare le conseguenze della crisi, le prime espulse dal
mondo del lavoro e spesso senza copertura di ammortizzatori sociali perchè
impiegate in lavori meno protetti. Sono le prime a dover rinunciare al lavoro
per la mancanza di servizi, di asili nido, perchè i figli, il lavoro di cura e
di assistenza familiare sono quasi sempre ancora a loro totale ed esclusivo
carico. Vincolate in un ruolo che spesso non scelgono, ma che diventa quasi un
fatto impropriamente naturale in mancanza di uno stato sociale efficace. Nei
grandi Paesi d'Europa i costi e le fatiche del lavoro di cura delle donne sono
a carico di tutta la comunità. (segue a pagina V) (*) Segreteria Cgil Pordenone
( da "Adige, L'" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Rovereto, un
progetto per i prossimi decenni Il manifesto per la città del 2020:
dall'analisi della situazione alle linee di azione (segue dalla prima pagina)
Il genius loci della società roveretana, come appare dai documenti storici, si
è sempre concretizzato attraverso l'opera di persone, fra cui illuminati
imprenditori, che hanno saputo coniugare gli interessi d'impresa con quelli
collettivi promuovendo iniziative d'interesse sociale e culturale, coinvolgendo
pensatori, erigendo palazzi, facendo bella ed accogliente questa cittadina che
nel '700 contava settemila abitanti e nel 2009 ne annovera 37.000. Non è un
caso che proprio a Rovereto sia stata collocata, allora sotto il governo di
Vienna, la Scuola Reale Elisabettina che fu fucina di brillanti intellettuali,
si pensi a Depero, Libera, Pollini, Melotti, Fontana, Negrelli e altri. Questo
stesso genius loci ha consentito negli anni '80, per impulso di alcuni
professionisti ed uomini di cultura come, tra gli altri, Giulio Andreolli ed
Umberto Savoia, di promuovere quel dibattito e quel progetto culturale che poi
ha dato vita alla costruzione del Mart ed al Polo Culturale Museale. (...)
Emblematica anche la vicenda dell'Università, che, nata all'inizio degli anni
'60, solo alla fine del secolo '
( da "Adige, L'" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
JACOPO VALENTI
Roberto Toniatti, preside della facoltà di giurisprudenza di Trento e
professore di diritto costituzionale, si è dimesso dal suo incarico a qualche
mese dalla scadenza naturale del suo secondo ed ultimo mandato JACOPO VALENTI
Roberto Toniatti, preside della facoltà di giurisprudenza di Trento e
professore di diritto costituzionale, si è dimesso dal suo incarico a qualche
mese dalla scadenza naturale del suo secondo ed ultimo mandato. A succedergli
sarà verosimilmente il professor Luca Nogler, direttore del dipartimento
scienze giuridiche della facoltà. Per avere una conferma ufficiale bisognerà
però attendere mercoledì pomeriggio, quando dopo le votazioni sarà reso noto il
nome del prossimo preside di giurisprudenza. La notizia delle dimissioni di
Roberto Toniatti è emersa nei giorni scorsi: «Mi sono dimesso anticipando di
qualche mese la fine del mio mandato - spiega Toniatti - Questo perché bisogna
avviare una riflessione anche di riforme strutturali e mi sembra giusto dare la
possibilità al nuovo preside di partecipare fin dall'inizio, io comunque ad
ottobre non mi sarei potuto ricandidare perché ho fatto due mandati e quindi
lascio spazio a qualcun'altro, ho fatto il preside per dodici anni», dice
ancora il costituzionalista. Il riferimento alle «riforme strutturali» viene da
quanto sta succedendo a livello nazionale con i cambiamenti annunciati dal
ministro Mariastella Gelmini per il mondo universitario, cioè governance,
reclutamento, e diritto allo studio, oltre che i corposi tagli di di risorse,
soprattutto per la ricerca. «Ho deciso di dimettermi - spiega il professor
Toniatti - per permettere al mio successore di prendere sin dall'inizio questi
nuovi percorsi e direttive che arrivano dal ministero». Martedì sarà il giorno
in cui verranno ufficializzate le candidature e discussi i programmi dei vari
candidati. Mercoledì invece sarà giornata di voto, cui hanno diritto i docenti ed
i ricercatori (che a giurisprudenza, il dato è del dicembre2008, sono
sessantasei), oltre che i rappresentanti degli studenti (che invece sono otto).
Roberto Toniatti è professore di diritto costituzionale e comparato. Vanta un
curriculum quarantennale di insegnamento in alcune importanti facoltà italiane
e straniere, con lunghi periodi di studio e di aggiornamento all'estero. Ha
scritto numerose pubblicazioni e i suoi principali interessi di ricerca
comprendono anche i modelli di ripartizione territoriale del potere pubblico,
di legittimità costituzionale e di tutela giudirisdizionale dei diritti e delle
minoranze. È stato membro della commissione incaricata di predisporre la prima
bozza di statuto del comune generale de Fascia dopo l'istituzione delle Comunità
di valle e pochi giorni fa il suo nome è stato fatto dall'Upt come possibile
«tecnico» che vada ad occupare un posto nella Commissione dei dodici,
l'organismo paritetico tra Stato e Regione che si occupa delle norme di
attuazione dello statuto d'autonomia. È stato il preside dei corsi con formula
«4+1», ma anche dell'internazionalizzazione e del «giurista globale». Ha attratto a Trento docenti stranieri - i visiting professor -,
ha introdotto il piano di studio su diritto, società e religioni, e sul decreto
Tremonti (quello che prevede che le università diventino fondazioni private) aveva detto: «Nessuna maggioranza
nazionale, né di centrodestra, né di centrosinistra ci ha mai riservato
qualcosa di buono, le innovazioni mi piacciono purché non siano introdotte
solo per il gusto di cambiare». Quando - all'indomani dell'inaugurazione della
nuova ala di giurisprudenza progettata dall'architetto Mario Botta - gli
studenti ebbero da ridire per alcuni disagi, si mise dalla loro parte girando
le istanze al rettore, quel Davide Bassi che aveva anche «sfidato» quando nel
2004 Toniatti si era candidato proprio per il posto da rettore. 08/03/2009
( da "Nuova Venezia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 16 - Cronaca
Il tirocinio per una laurea all'Iuav? Costruire da soli un villaggio in Mali Il
tirocinio per una laurea magistrale in Architettura Sostenibile fatto sul
posto, nello stato africano del Mali. E' accaduto all'Iuav, il progetto è
partito da 17 studenti, che insieme a tre 3 docenti
dell'Università di Architettura hanno progettato e costruito dal 16 febbraio al
primo marzo la sede di una Organizzazione non governativa (Ong) italiana in un
villaggio del Mali secondo l'impronta della tradizione costruttiva locale. L'occasione
che è stata colta riguarda la costruzione in tutte le fasi,
dall'ideazione alla realizzazione, di una sede dell'Ong italiana, nella
Repubblica del Mali, a Sevarè, nella provincia amministrativa di Moptì nel
centro nord del paese. A fornirla, l'architetto Fabrizio Carola, recentemente
premiato al Global Award for Sustainable Architecture. Gli studenti hanno
acquisito le conoscenze della pratica del progetto e della costruzione,
collaborando attivamente con i docenti Iuav e l'architetto Carola alla
realizzazione di manufatti venendo coinvolti in tutte le attività di cantiere
per la realizzazione di opere di scavo, di fondazioni, di murature.
( da "Provincia Pavese, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Scritte d'amore sui
muri del centro La psicologa: «Così si sentono leader» Dichiarazioni e cuori
davanti alle scuole «Un gesto di sfida che va interpretato» MARIANNA BRUSCHI
PAVIA. Sul muro giallo del dipartimento di Filosofia è comparsa una scritta
rossa: «Ti amo». La lettera «m» la compongono due fidanzatini stilizzati. Il
messaggio è firmato «tuo patato». Di fronte, sempre in piazza Botta, una
scritta verde: «Nina ti amo». I messaggi d'amore si trovano sui muri della
città, aumentano da un giorno all'altro. Alcune sono solo date e iniziali,
altri compaiono appena il muro viene pulito. Davanti alla facoltà di Economia spunta
ancora inchiostro rosso: «Lisottino, se amare vuol dire soffrire voglio morire
tra le tue braccia». Le scritte degli innamorati si trovano soprattutto davanti
alle scuole. «Alice prima A sei la mia vita», ha scritto un ragazzo davanti al
Taramelli. E sulla strada, di fronte al portone del Foscolo, c'è una scritta
blu: «Vita sei troppo importante», ma anche «Elenina ti amo», firmato «Bubi».
Dal cortile di San Giovanni Domnarum si vede un altro messaggio, sul muro di
via san Giovanni al fonte: «Buongiorno stellina». Scritte romantiche, ma pur
sempre atti di vandalismo. Cosa spinge i ragazzi a manifestare così i
sentimenti? «Il periodo dell'adolescenza è difficile - spiega Elisa Frigerio, docente dell'università di Pavia, che tiene un corso sulla psicologia delle emozioni -
sia nel capire le emozioni che nel comunicarle. Cercano l'aggregazione con il
gruppo, per staccarsi dai genitori. Chi dice "ti amo" o porta un
fiore viene preso in giro, se si dà una forma più da bullo e da sfida a questo
gesto lo si rende accettabile dal gruppo. Si sentono deboli nel far
vedere che provano dei sentimenti». La scritta sul muro è anche un gesto di
sfida. «Quando c'è di mezzo un atto di rottura rispetto alle regole - spiega la
docente - c'è qualcosa che deve essere interpretato
dagli adulti. Questi ragazzi si propongono come leader. Anche la ragazzina a
cui è indirizzata la scritta è investita di questo ruolo, perché è la
"tipa" prescelta da chi ha fatto questo gesto». Dalla sfera privata i
ragazzi decidono così di urlare quello che sentono. «Non basta più dire
"sono sicuro di quello che provo" - spiega Frigerio - c'è la ricerca
dell'identità. Mi vengono in mente gli atti di bullismo messi su Youtube: per
avere un'identità hanno bisogno di mostrarlo agli altri». Anche in questo caso
però si ricorre all'infrazione di una regola.
( da "Provincia Pavese, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
IN ATENEO Sulla
musicalità in poesia la lezione del poeta Fiori PAVIA. Cosa si intende per
«musicalità» in poesia? Su questo si rifletterà durante una lezione del corso
di Letteratura italiana, che la docente Gianfranca
Lavezzi tiene per Cim, il corso interfacoltà in Comunicazione interculturale e
multimediale. E se ne parlerà con il musicista e poeta Umberto Fiori. La
lezione dedicata alla nozione di musicalità in poesia si terrà domani alle
( da "Provincia Pavese, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Medicina al
femminile, convegno a Voghera Ad Adolescere l'iniziativa sul fronte delle pari
opportunità VOGHERA. Un anticipo di 8 marzo dedicato a tutte quelle donne che,
ogni giorno, in Italia e all'estero fanno la differenza, nel mondo medico e
della ricerca. Ma anche in quello politico. Comune di Voghera e la commissione
consiliare pari opportunità hanno portato in scena, ieri pomeriggio nella sala
rosa della fondazione Adolescere, una tavola rotonda dal titolo: «Donne e
Medicina». Al tavolo dei relatori Antonella Lottini, consigliere regionale e
presidentessa della commissione Pari opportunità, a raccontare gli ostacoli che
le «quote rosa» devono affrontare per farsi largo anche all'interno degli schieramenti
politici. Si sono raccontate con lei: Maria Giovanna Ruberto, docente di Bioetica della facoltà di
Medicina dell'università di
Pavia; Laura Lanza, direttore reparto di Otorinolaringoiatria dell'ospedale di
Voghera e presidente provinciale Aidm, Associazione italiana donne medico;
Elena Valassi, ricercatrice vogherese all' università di Harvard (Usa) e premio internazionale Anno 2008 «For
Women in Science». A lei il neo istituito premio «Maria Montessori Città di
Voghera». Presente all'evento anche l'assessore vogherese alle Pari
opportunità, Elio Rosada, il collega Maurizio Schiavi e il sindaco Aurelio
Torriani. Il folto pubblico in sala ha potuto avere un saggio di quanto sia
difficile, per quello che una volta era il «sesso debole», superare i retaggi
di una discriminazione che continua, sebbene in maniera più strisciante. Eppure
vincere si può, come dimostrano le sfolgoranti carriere delle donne che ieri
hanno preso posto fra le relatrici. Resta un fatto, ribadito ieri pomeriggio
nel corso di più interventi durante il convegno che si è svolto ad Adolescere:
«Molto è cambiato nel tempo ma dividersi fra casa, lavoro e tempi familiari
resta più faticoso per la donna che per l'uomo, oggi come ieri». Chissà cosa
accadrà domani... (e. b.)
( da "Tribuna di Treviso, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Gli incontri di
«PaesAgire» sulla cultura del paesaggio Riprende con oggi la seconda parte di
«PaesAgire», la rassegna culturale sul tema del paesaggio, promossa dal Comune
di Pieve di Soligo in partnership con la Regione Veneto e organizzata da
Antennacinema. Tutti gli eventi sono ad entrata libera e si terranno a Villa
Brandolini (sede del Centro culturale Fabbri) dove, sino al 19 di aprile e
durante i fine settimana, sarà possibile visitare anche la mostra «Oltre il
paesaggio». Oggi ad aprire (inizio alle 17) è l'incontro «Suolo, territorio,
paesaggio», con Costanza Pratesi. Introduce Luisa Cigagna, assessore alla
cultura, che condurrà la conversazione insieme a Enrico De Mori, architetto e
membro della delegazione FAI di Treviso. Il consumo di suolo è una vera e
propria emergenza. Il territorio integra con sempre maggiore difficoltà opere
dell'uomo e opere della natura. E' possibile orientare i processi speculativi e
immaginare una direzione che ne limiti gli effetti più negativi? Quali i
cambiamenti culturali e politici necessari a fare della qualità del territorio
il nostro futuro? Costanza Pratesi, architetto, ha svolto attività di ricerca
sul rapporto tra qualità ambientale e produzione industriale al Politecnico di
Milano, Facoltà di Design. E' responsabile dell'Ufficio Studi FAI (Fondo per l'
Ambiente Italiano). Il secondo appuntamento si terrà domenica 15 marzo Villa
sul tema «L'area delle parole abitate», reading poetico e incontro con Giovanni
Turra autore di quattro monografie su Francesco Biamonti, Emilio Cecchi,
Luciano Cecchinel, Andrea Zanzotto, e in ambito poetico di Superfici,
Condomini, Planimetrie. E' docente a contratto alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università
Ca' Foscari di Venezia. Domenica 29 marzo si prosegue con «Sapere e paesaggio»
a cui partecipa Renato Rizzi. Introduce Luisa Cigagna, assessore alla cultura e
conduce Luca Mazzero, assessore all'urbanistica. Renato Rizzi è docente di progettazione all'IUAV di Venezia.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Economia Pagina
( da "Nuova Sardegna, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
BATTAGLIA LEGALE PER
IL CAVALCAFERROVIA Tre famiglie bloccano " I Fenicotteri" Ricorso al
giudice contro la demolizione di un cortile privato dove passerà una strada
«Quello spazio è nostro» Ma per le Ferrovie non era stato venduto assieme alle
case CAGLIARI. Tre famiglie cagliaritane di ex ferrovieri capeggiate da un
giovane avvocato lottano in giudizio per difendere il cortile di casa dalla
cancellazione decretata dalle Ferrovie dello Stato, dal Comune e dalla società
'I Fenicotteri' dell'editore Sergio Zuncheddu, che su parte della loro
proprietà vogliono far passare la strada d'appoggio al nuovo cavalcaferrovia
integrato nel megapiano immobiliare di Santa Gilla, con hotel, appartamenti di
lusso e uffici. Le ruspe sono già arrivate al muro di cinta del condominio e i
geometri hanno preso le misure in vista dell'intervento demolitore, Ma Mario
Murgia, Eugenio Acri e Francesco Cadoni attendono con ansia la decisione del
giudice sul ricorso d'urgenza ex articolo 700 presentato per loro dall'avvocato
Fabrizio Murgia: se sarà accolto, il progetto per il cavalcaferrovia dovrà
essere sospeso, secondo la Rfi «con gravissimi pregiudizi nei confronti
dell'interesse pubblico». Altrimenti le tre famiglie dovranno rassegnarsi a
vedersi dimezzare lo spazio condominiale acquistato in via San Paolo 100 con
tre atti di compravendita tra il 1998 e il 2006. E' un po' la vecchia storia di
Davide contro Golia: da una parte tre cittadini qualsiasi, dall'altra uno
schieramento di forze che va dalla società che governa la rete ferroviaria
italiana al costruttore Zuncheddu, passando per il comune di Cagliari. La
convenzione stipulata il 27 marzo 2006 tra Rfi e l'accoppiata 'I
Fenicotteri'-Comune parla chiaro: il passaggio a livello del chilometro 1,534
tra le stazioni di Cagliari e Elmas si può sopprimere. Al suo posto un comodo e
moderno cavalcaferrovia da realizzare a spese dell'imprenditore secondo le
indicazioni dei tecnici incaricati dalle Ferrovie. Eliminate le attese alla
sbarra, l'accesso al nuovo quartiere diverrebbe sicuro e agevole. Tutto bene se
di mezzo non ci fosse un pezzo di cortile che Rfi ha messo a disposizione
dell'impresa Zuncheddu, rappresentata da Carlo Ignazio Fantola, considerandolo
di sua proprietà. Al punto da darne per scontato lo sbancamento. Naturalmente le
famiglie che abitano nella palazzina, acquistata proprio dalle Ferrovie, non
hanno gradito. Prima un tentativo di accordo, raggiunto sulla base di un
risarcimento di circa ventimila euro a testa. Poi la decisione di Rfi: è
un'area nostra, si va avanti comunque. Non restava che ricorrere al giudice ed
è quanto le famiglie Murgia, Acri e Cadoni hanno fatto. Nel ricorso ex articolo
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina VI - Genova
L´Iit prepara il raddoppio a Morego 500 ricercatori
Progetti, assunzioni, obiettivi: i vertici svelano il piano Oggi a Morego
lavorano 350 scienziati di 38 paesi del mondo ENRICO PEDEMONTE Tre anni fa era
un edificio fatiscente, abbandonato dal ministero delle Finanze, sulle colline
di Bolzaneto, a Morego. Oggi è la sede di uno dei più importanti laboratori
europei: ospita 350 ricercatori (che presto saranno
500) da 38 paesi del mondo, sta lanciando nuove linee di ricerca
e si appresta ad annunciare, nei prossimi giorni, i primi "spin off",
cioè le prime piccole iniziative imprenditoriali nate dai risultati della ricerca dell´Iit, l´Istituto Italiano di Tecnologia. Roberto
Cingolani, direttore scientifico dell´Iit, e Simone Ungaro, direttore generale,
raccontano a Repubblica le prospettive del centro di ricerca
a 36 mesi dal suo avvio (era l´inizio del 2006) quando qui a Morego
cominciarono i lavori. Allora l´Istituto italiano di tecnologia sembrava a molti
un´idea destinata al fallimento: voluta dal ministro Giulio Tremonti, era
osteggiata da larghi settori del Cnr e dell´università,
che vedevano in questo enorme investimento (cento milioni di euro all´anno) un
concorrente strategico soprattutto per il tipo di organizzazione creata:
programmi di ricerca a termine, assunzioni con
contratti quinquennali, alti stipendi per attirare cervelli
da tutto il mondo e continue valutazioni dei risultati ottenuti grazie a
comitati internazionali di verifica. Trentasei mesi fa, quando cominciarono i
lavori per creare il centro di ricerca, non esisteva
neppure un programma scientifico, ricorda Cingolani. L´idea portante su cui
nacque il laboratorio fu quella della "robotica umanoide", che si
basava su due grandi punti di eccellenza della tradizione universitaria
genovese, la robotica e le neuroscienze. In pratica il centro fu costruito
intorno a un piccolo robot che oggi - spiega Cingolani - è diventato lo
standard per la ricerca robotica europea. Durante
l´intervista, nei laboratori del centro si stanno montando una dozzina di
piccoli robot da spedire ad altrettanti laboratori europei che li useranno come
modelli standard per una ricerca "open
source", cioè aperta, nella robotica. In pratica come modello di
riferimento sui temi più avanzati della ricerca
industriale: dalla retina artificiale al collegamento tra neuroni e arti
artificiali, dai materiali intelligenti alla pelle artificiale. «Da allora
abbiamo fatto migliaia di colloqui internazionali, abbiamo
assunto prestigiosi ricercatori
da tutto il mondo e abbiamo trasformato la fuga dei cervelli
nel furto di cervelli come
è avvenuto con John Assad (rubato alla Harvard Medical School di Bolston e
Daniele Piomelli, che ha lasciato Irvine, California». Oggi, dice Cingolani, il
centro vanta 400 pubblicazioni su riviste internazionali e 21 brevetti.
In 3 anni sono stati ultimati 36 mila metri quadrati di laboratori e presto
cominceranno i lavori di una nuova palazzina (il Comune ha già concesso
l´autorizzazione) per ospitare altri 150 ricercatori,
che saranno per lo più "visiting professor" provenienti da altri
centri internazionali.
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina VII - Genova
Il direttore scientifico del Gaslini, autore dell´ultima, rivoluzionaria
scoperta sul fronte della battaglia alla leucemia Ma Moretta lancia l´allarme
"Abbiamo perso i trentenni" "I cervelli
vanno via? La mobilità è un valore positivo, il guaio è che da noi gli
stranieri sono solo l´uno per cento" COSTANTINO MALATTO L´ultima ricerca del gruppo genovese coordinato dal professor Lorenzo
Moretta, direttore scientifico dell´Istituto Giannina Gaslini, è diventata nei
giorni scorsi la notizia del giorno. Le scoperte di questi ultimi anni e la
messa a punto di tecnologie avanzate aprono la strada a una rivoluzione nella
cura dei bambini affetti da leucemie acute. Ora il trapianto da genitori non è
più - come veniva chiamato fino a poco tempo fa - il "trapianto della
disperazione" ma può diventare il trattamento di riferimento per la cura
dei bambini affetti da leucemie acute. Professor Moretta, un risultato di
rilievo assoluto per una ricerca tutta genovese. è
l´eccezione o la regola? «La situazione della ricerca
medica a Genova, nonostante tutto, è abbastanza buona. Storicamente c´è in
città un gruppo molto forte. Il problema è quello della mancanza di ricambio». Colpa dei "vecchi" troppo bravi o della fuga dei cervelli? «La verità è che gli istituti di ricerca non fanno più concorsi e l´università ne fa pochissimi. Questo provoca non tanto la fuga dei cervelli, ma la perdita di una intera generazione di ricercatori: quella dei trentenni ormai
l´abbiamo persa». E molti sono costretti ad andarsene... «Certo, però
bisogna considerare che la mobilità internazionale nel mondo della ricerca è un valore positivo, non un male. Solo che i nostri
ricercatori vanno via e non ne arrivano al loro posto.
In Inghilterra, negli Stati Uniti, nei paesi più avanzati la presenza di ricercatori stranieri è molto elevata, da noi raggiunge l´1%
o poco più». Anche il Gaslini soffre di questi problemi? «Il Gaslini è in certo
modo un´isola felice, ma anche da noi sono più i singoli gruppi che le grosse
strutture a richiamare ricercatori dall´estero. E
comunque il nostro istituto ha una attrattiva molto forte per la parte medica,
meno per quella di ricerca». Nonostante questo il suo
gruppo può vantare un risultato, oltre che prestigioso, di grande rilievo per
la cura dei bambini leucemici. Quali strade apre questo studio? «Il trapianto
da genitori potrà diventare il trattamento di riferimento nella cura dei
bambini colpiti da leucemie gravi che non rispondano positivamente alla
chemioterapia. Già oggi un successo quasi nel 75% dei casi trattati è un
risultato di grande importanza. Nel giro di un periodo di tempo abbastanza
breve la percentuale salirà tanto da far diventare il trapianto da genitori un
intervento consolidato. Considerando che già oggi presenta possibilità di
guarigioni superiori ai trapianti tradizionali». Come riuscirete a garantire
una percentuale maggiore di successi? «Nel 25% dei bambini trapiantati da
genitori la morte è provocata o da infezioni virali o da ricadute leucemiche
molto precoci. Ma noi da una parte sappiamo quali virus sono responsabili delle
infezioni e dunque riusciremo a colpirli. Dall´altra accade che le ricadute
avvengano nei due mesi che occorrono alle cellule Natural Killer, quelle che
uccidono le cellule leucemiche, per propagarsi nel corpo del bambino
trapiantato. Chiuderemo questa "finestra di rischio". Come? «Stiamo
lavorando per isolare le cellule Natural Killer direttamente nel donatore, così
potremo trapiantarle direttamente nel corpo del bambino leucemico, senza
aspettare che si formino».
( da "Secolo XIX, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
«Il registro è
intoccabile»E il prof sconfigge il preside in una scuola media di genova Nota
cancellata, il Tar condanna le interferenze del capo d'istituto GENOVA. Il
registro di classe è"inviolabile" senza il
consenso del docente,
perché può essere equiparato a un atto pubblico: non proprio una sentenza, ma
quasi. E poi i presidi devono mettersi in testa che, pur rappresentando il
vertice di ciascun istituto, non possono interferire troppo nelle questioni
disciplinari, delegate invece al consiglio di classe. È destinata a
incidere parecchio nelle "beghe" che animano centinaia di scuole la
sentenza pronunciata nei giorni scorsi dal Tar ligure: il tribunale
amministrativo ha infatti "condannato" un preside che aveva
cancellato la nota scritta dal prof di francese a carico di un alunno, sul
registro appunto. L'intervento del capo d'istituto - scrivono i giudici -
ancorché messo in pratica da un superiore gerarchico, non ha valore perché il
registro è"sacro" e nessuno, se non gli insegnanti della stessa
classe, ci possono mettere mano quando vogliono. Ecco perché i rapporti di
forza ne escono perlomeno "ridisegnati". Il caso è quello della media
genovese "Boccanegra", e oppone il docente
di francese Jean Francois Boudard (assistito in tutta la vicenda dall'avvocato
Roberto Delfino) e il capo d'istituto Sergio Nobile. È stato quest'ultimo, il
20 novembre scorso, a cancellare la nota che Boudard aveva compilato il 29
ottobre ribadendo come uno dei suoi alunni, durante l'orario di lezione, avesse
tenuto un comportamento poco ortodosso. Un provvedimento evidentemente poco
gradito ai genitori, che con i vertici della "Boccanegra" hanno avuto
un colloquio per rimarcare le proprie proteste. E alla fine la nota è sparita.
Ora è senza dubbio singolare che una storia del genere finisca in tribunale, ma
le scuole sono comunità non proprio piccole, dove un microdramma può
incancrenirsi fino a innescare frizioni all'apparenza insanabili. Così il
professore, per difendere la propria autonomia, ha scelto la strada della
magistratura. Che ne ha decretato il (simbolico) trionfo, facendo probabilmente
sorridere tutti coloro che stanno dalla sua parte, e i prof delle medie o delle
superiori che con il primo dei colleghi non hanno proprio un rapporto
idilliaco. Risultato: il blitz del preside non vale nulla, fatto in quel modo.
E il Ministero dell'Università e della ricerca scientifica (la scuola è
pubblica, non dimentichiamolo) deve pagare le spese legali. MATTEO INDICE
indice@ilsecoloxix.it [+] www.ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul sito del
Secolo XIX 08/03/2009
( da "Repubblica, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XI - Bari Una
lezione d´ambiente per capire il mondo (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) (segue dalla
prima di cronaca) Petrocelli che pur di non sentirsi sempre dire dai benedetti
o maledetti giornalisti che l´università è solo
corruzione, gioisce quando l´istituto didattico e scientifico per eccellenza,
da lui presieduto, diventa luogo di ritrovo per studenti non solo universitari.
Infatti, non sono poche le ottime occasioni, organizzate dall´ateneo barese per
avvicinare gli studenti, ma anche i prof delle scuole superiori all´Università.
E se per i primi tutto è "bellissimo, stare in un posto dove ti gestisci
da solo lo studio", come ha commentato un mio studente, per i secondi
"è un ritorno nostalgico: gli anni della giovinezza". La proposta,
ultima, in ordine di tempo: il Convegno internazionale sul tema "Governare
l´ambiente? La crisi ecologica tra poteri, saperi e conflitti",
organizzato dal Gruppo di Ricerca "Le Tre Ecologie" (Università di
Bari) e dal Centro Studi Interuniversitario su "Biopolitica, Bioeconomia,
Processi di soggettivazione". Alla mia proposta di recarci "per
l´ennesima volta" all´Università di Bari, i ragazzi non hanno reagito
subito positivamente: "Ci spaventano queste tematiche dove si può dire
tanto e non capire nulla", "Prof, ma è alla nostra portata?". E´
chiaro che se il target con cui confrontarsi é quello solito, "tutto va
bene, anche la puntata di Pianeta Gaia, per parlare di ambiente ed ecologia",
come ha tranquillamente sostenuto Alessandra, prossima agli esami di Stato.
Infatti, i temi di attualità, che dovrebbero essere oggetto di studio e di
approfondimento, soprattutto per i ragazzi prossimi agli esami di Stato, spesso
nelle nostre classi si riducono al "riassunto della pagina culturale di
qualche giornale letto in classe", "al tagliaeincolla di qualche tema
svolto, aggiustandolo con sinonimi e contrari". Invece, non così è stato
per i tanti studenti che hanno ascoltato "con molto interesse" la
lezione del professor Ottavio Marzocca, che presentando il convegno ha
"incuriosito" i ragazzi. Termine utilizzato da uno degli alunni che
s´è detto "sorpreso nello scoprire come l´ambiente ha dei collegamenti con
tutte le realtà: dalla politica, all´economia, fino all´etica e ad un possibile
riscontro con il pensiero religioso". Sì, perché, "per la prima volta
prof � Catia di quarto anno - ho sentito utilizzare il termine bio-potere.
Cos´è? Che significa?". In verità, il motivo forte per cui gli alunni sono
accorsi lì curiosi, è stato soprattutto la presenza di uno dei massimi
pensatori dell´ecologia, Wolfgang Sachs, un premio Nobel, che ha stupito tutti,
anche noi docenti, per il modo attraverso il quale "ha
fatto lezione come stesse con gente normale", ha detto serio Giuseppe, mio
alunno. Perché, per i ragazzi un premio Nobel, un prof. universitario, è un
essere "fuori dalla loro portata". Per cui, "ascoltare la
lezione di quella grande mente di Sachs raccontare perché l´Europa ha vinto
nella storia antica e recente ogni battaglia, è stato per me come
ripassare tutto il programma di Storia": Lucia di quinta. "Pensare
alla storia euroatlantica come ad una parentesi storica che non può verificarsi
più, come ha sostenuto il prof. Sachs, mi ha dato molto da pensare, anche in
rapporto alla crisi che vivo anch´io oggi come adolescente". E´ vero anche
che al Convegno erano presenti molti altri docenti, ma di pochi altri i ragazzi
hanno raccontato, rispetto all´entusiasmo con cui ancora in questi giorni
chiedono chiarimenti sugli argomenti affrontati dal premio Nobel. "Prof,
sa una cosa? L´altro giorno, in parrocchia ho discusso con il mio educatore su
quel concetto che non mi lascia in pace, quello di Sachs, sulla �prospettiva
della sufficienza´. Mi ha molto colpito che poi, l´altro prof lì presente non
fosse d´accordo con Sachs. Cavolo, quel �consumare di meno per vivere meglio´
è tosta come proposta, ma vera. Più ci penso e più�".
( da "Nazione, La (Lucca)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
MEDIAVALLE
GARFAGNANA pag. 12 DOMANI e martedì, a Castelnuovo, due incontri sulla
Costituzione Italiana. D... DOMANI e martedì, a Castelnuovo, due incontri sulla
Costituzione Italiana. Domani alle 15, nell'aula magna della scuola elementare
in via Fabrizi, Elettra Stradella dell'Università di Pisa
terrà un incontro per docenti delle scuole secondarie. Alle 17 il professor Panizza,
dell'Università di Pisa, guiderà un incontro per insegnanti della scuola
primaria. Martedì 10 marzo, sempre alla scuola elementare in Via Fabrizi, alle
17,30, il professor Panizza tratterà dell'art. 3 della Costituzione
italiana e del principio di eguaglianza: il faro della democrazia.
( da "Nazione, La (Livorno)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
PIOMBINO VAL DI
CORNIA pag. 11 LE LAVERIE di Monte Valerio sono state demolite nel 1984, nel
2008 ... LE LAVERIE di Monte Valerio sono state demolite nel 1984, nel 2008
sono stati autorizzati lavori di ristrutturazione, ha spiegato l' amministrazione
comunale all'indomani delle critiche del Comitato per Campiglia. Ma arriva
comunque l'attacco di Cristiana Torti, docente di Archeologia Industriale, Università di Pisa. "Con un
colpo di ruspa se ne sono andate le Laverie del Monte Valerio, strutture dove
per anni decine di lavoratori e lavoratrici hanno passato i giorni separando lo
stagno dalle scorie incalza Cristina Torti - come se gli edifici e i loro
involucri non fossero importanti e significativi. Ma a Campiglia,
svuotati da tempo grazie alla poca sensibilità, eppure tracce viventi ancorché
malconce della storia di una miniera che, con i suoi 750 dipendenti, ha fatto
vivere per quasi cinquanta anni tutta Campiglia, anche gli involucri sono stati
distrutti. E' una zona, Campiglia, ricchissima di testimonianze minerarie, che
si legano alla sua netta identità geologica, industriale e sociale. Oltre Monte
Valerio e alle infrastrutture annesse, altri importanti monumenti di
archeologia industriale testimoniano la storia mineraria del territorio. Vorrei
dire al sindaco che nessuno storico, nessun archeologo industriale ha mai
sostenuto che un territorio sia intangibile, e che tutto si debba ingessare.
Ma, al contrario, chiunque abbia un po' di sensibilità e di attenzione verso
quel passato sul quale pure il presente poggia, sa che bisogna portare rispetto
a chi ci ha preceduto, al suo lavoro e alle tracce che hanno costruito un
territorio e la sua identità. Per questa ragione, le tracce di archeologia
industriale (beni culturali pari agli altri) devono essere studiate,
documentate, e per quanto possibile salvaguardate".
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 08 Marzo
2009 Chiudi di FRANCESCO MARCOZZI GIULIANOVA - «La variante, così com'è, sarà
la devastazione della città». Lo ha sostenuto, tra l'altro, il leader de
"Il cittadino governante" ed ex sindaco Franco Arboretti, ricordando
che «ci sono ben 23 nostre osservazioni che devono essere esaminate». Ha
polemizzato a distanza con l'onorevole dell'Italia dei Valori, Augusto Di
Stanislao «il quale - ha detto Arboretti - dapprima ha sostenuto in conferenza
stampa che «l'urbanistica non può essere il sacco della città» e poi ha
invitato la futura amministrazione comunale a portare nel primo Consiglio utile
le circa 500 osservazioni presentate alla variante stessa perchè vengano
approvate». Le dichiarazioni, che avvicinano di più "Il Cittadino
governante" alle posizioni di Rifondazione comunista e l'allontanano dai
partiti del centrosinistra che hanno sostenuto la Giunta Ruffini approvando la
variante stessa, sono state rilasciate nel corso della conferenza stampa di presentazione
di un'iniziativa, denominata "Polis, i saperi per la politica». Si tratta
di periodiche conferenze-dibattito in cui autorevoli personalità della cultura
incontreranno i cittadini su temi cruciali che oggi la politica si trova di
fronte e che si svolgeranno al Museo d'Arte dello Splendore a partire da sabato
prossimo alle 16, con l'intervento di Paolo Berdini, docente di urbanistica all'università di Tor Vergata di Roma per
poi proseguire il 21 marzo con Piero Bevilacqua, docente di Storia contemporanea all'università "La Sapienza di Roma, incontri che saranno condotti da Leo
Marchetti, professore dell'Università "D'Annunzio" di Pescara.
Arboretti ha insistito sul fatto che scelte sbagliate di urbanistica minano
alla base anche la nostra maggiore risorsa, qual è il turismo e annunciando che
«su temi locali ci saranno altre conferenze», ha sostenuto che «attualmente tra
i due schieramenti che si fronteggiano ci sono molte omogeneità», come dire che
sarà necessario doversi presentare alle prossime amministrative». A tale
proposito ha rivelato che si sta stilando un programma della "Giulianova
ideale" con cento persone che si avvicendano in riunione settimanali
offrendo il proprio contributo sui vari settori della vita cittadina.
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
LISSONE SEREGNO pag.
10 Lissone, Meda e Cantù alleate contro la crisi Le città del mobile si
incontrano per unire le forze di FABIO LUONGO LISSONE UN TAVOLO per sostenere,
sviluppare e rilanciare il settore del legno in Brianza. Un
tavolo che metta insieme enti pubblici e privati, Comuni, scuole, imprese e
artigiani, mondo del lavoro e mondo della formazione dei 3 principali centri
del mobile del territorio, ossia Lissone, Meda e Cantù. È l'iniziativa promossa
dalla Giunta lissonese, che punta a coinvolgere le altre Amministrazioni
comunali. Il primo incontro preliminare si terrà domani sera in
municipio, con l'obiettivo di discutere la costituzione stessa del «Tavolo
permanente del settore legno-arredo-mobile-design», nonché una bozza di accordo
per dare vita a questa rete. A lanciare l'idea, gli assessori all'Istruzione
superiore e alla Cultura, Massimo Fraschini e Daniela Ronchi, con lo scopo di
«attivare una governance territoriale composta da scuole, imprese, enti di
formazione, associazioni di categoria e soggetti interessati della Brianza -
spiegano nell'invito agli altri potenziali partner -, al fine di individuare i
fabbisogni formativi del settore, per migliorarne la competitività attraverso
il potenziamento dei sistemi di istruzione e lavoro, e i sistemi educativi in
generale, considerati elemento essenziale di coesione sociale e sviluppo
economico». L'intenzione è cooperare e muoversi per capire in che direzione
vada il mercato nel settore legno-arredo e quali professionalità oggi servano,
e di conseguenza avviare le attività e i percorsi di formazione professionale
adeguati, facendoli anche conoscere ai ragazzi e alle famiglie, per offrire a
studenti, lavoratori e giovani disoccupati la possibilità di avere
un'istruzione la più qualificata possibile e al contempo spendibile nelle
occupazioni più tipiche e numerose del territorio. UN PIANO in cui potrebbero
rientrare anche percorsi di formazione per gli adulti. All'incontro di domani
sera sono stati invitati esponenti delle Giunte di Cantù e Meda; il preside
dell'Ipsia di Lissone; i responsabili del Clac di Cantù, di Enaip Lombardia e
dell'area formazione dell'Associazione Industriali di Monza e Brianza; i
presidenti di Federlegno e del Gruppo Giovani Imprenditori di Federlegno Young;
l'amministratore delegato di Progetto Lissone - la società per azioni mista
pubblico-privato che riunisce oltre 200 tra artigiani, designer e architetti
lissonesi del settore del legno e dell'arredo -, nonché responsabile del nuovo
Osservatorio del Colore, Sergio Allievi; rappresentanti di Confartigianato,
dell'Ufficio scolastico regionale, dell'Associazione Italiana Progettisti in
architettura di Interni e di diversi enti che si occupano di formazione. Image:
20090308/foto/850.jpg
( da "Messaggero, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 08 Marzo
2009 Chiudi PERUGIA Una secchiata d'acqua in faccia al
professore: accertamenti della polizia sono in corso dopo che un docente impegnato in una lezione del
corso di Farmacia all'Università di Perugia è stato raggiunto in aula da una
secchiata d'acqua lanciata da tre persone con il volto coperto. Il docente stava tenendo la lezione di
fronte a qualche decina di studenti. Forse una vendetta.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - BARI - sezione: 1CULTURA - data: 2009-03-08 num: - pag: 18
categoria: BREVI Cambridge e la lingua inglese Per celebrare l'800Ë?
anniversario della fondazione della Università di Cambridge e il 425Ë?
anniversario della pubblicazione del primo libro edito da Cambridge University
Press, la più vecchia casa editrice del mondo fondata nel 1534, Cambridge University Press e Cambridge ESOL, il dipartimento
dell'università inglese
dedicato all'insegnamento dell'inglese agli stranieri, hanno organizzato per
lunedì a Bari (Sheraton Nicolaus Hotel) una giornata di formazione con il
lingusta David Crystal (foto) per i docenti di lingua inglese delle scuole e università.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-08 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE «Io, picchiato perché nero E nessuno mi ha aiutato»
Studente italo-etiope aggredito in piazza del Gesù è il figlio di un professore
dell'Università L'Orientale CAPACCIO — «La denuncia l'ho presentata venerdì
mattina al commissariato di San Biagio dei librai, dove mi sono recato
accompagnato da mia zia. E gli agenti si sono molto preoccupati: da quanto mi
ha spiegato un funzionario la mia aggressione può essere considerato il primo
caso a Napoli di violenza a sfondo razziale». La vittima dell'aggressione è
Marco Beyene, 22 anni, nato a Salerno, cittadino italiano, residente a
Capaccio, domiciliato a Napoli, dove studita Scienze politiche. Nella notte tra
giovedì e venerdì scorsi, all'uscita da un locale nei pressi di Piazza del
Gesù, è stato picchiato selvaggiamente da due giovani che, brandendo una
cinghia, lo hanno colpito più volte gridando «negro, negro di merda». A
scatenare la furia razzista è stato il colore della pelle del ragazzo, figlio
di Paola Raeli, laureata in lingue straniere, e di Yaqob Beyene, professore di
Etiopistica all'Università L'Orientale di Napoli. Marco, ha riportato tagli e
contusioni sul viso e ferite all'interno della bocca, racconta tutto d'un fiato
l'episodio. «Giovedì sera sono andato a ballare con il mio amico Nicola, con il
quale condivido l'alloggio a Napoli, in una discoteca del centro storico nelle
vicinanze di Piazza del Gesù. Verso le 2 siamo usciti dal locale e siamo andati
in giro per la città per vedere se per strada c'era ancora qualcuno, e infatti
abbiamo trovato molta gente. Mentre passeggiavamo, all'improvviso sono stato
avvicinato da due ragazzi, uno di statura normale, l'altro più alto, ambedue
con la testa rasata. Hanno cominciato a fare storie, finché uno non si è tolto
la cintura. Il mio amico è intervenuto cercando di sottrarmi all'aggressione e
l'altro ragazzo gli ha scaricato una raffica di pugni sul volto. Intanto il
primo energumeno mi ha colpito più volte sul viso con la cintura gridando come
un ossesso "negro, negro di merda". Dei presenti, e nelle vicinanze
c'erano parecchie persone, nessun altro ha avuto il coraggio di intervenire
nonostante la scena sia andata avanti per un paio di minuti. Poi, per fortuna,
ho visto una rosticceria dove ci siamo riparati. Nella rosticceria mi hanno
aiutato ad asciugare il sangue per una prima medicazione di fortuna. Dopo ci
siamo accertati che i due teppisti si fossero allontanati e siamo usciti dal
locale. Allora mi sono recato al commissariato di polizia più vicino, a San
Biagio dei librai, che però era chiuso. Il poliziotto di guardia mi ha detto
che avrebbe chiamato una volante, la sola casa che poteva fare. Dopo oltre 15
minuti di inutile attesa la volante non è arrivata. Poiché avvertivo forti
dolori al volto, mi sono recato all'ospedale Ascalesi, dove praticamente mi
sono medicato da solo: i sanitari non mi hanno prestato alcuna attenzione e ho
dovuto chiedere un antidolorifico prima di andarmene. Sono tornato al
commissariato di polizia e ho chiesto di richiamare una volante: a questo
punto, mi hanno consigliato di chiamare il 113. Ho telefonato, ma mi hanno
spiegato che purtroppo non potevano mandare la squadra di pronto intervento: il
giorno dopo ho scoperto che nella zona c'era stata una rapina e quindi per
esigenze di priorità non potevano occuparsi di me». Marco, però, la denuncia
non ha rinunciato a presentarla. Così nella mattinata di venerdì è tornato al
commissariato di San Biagio dei librai, questa volta accompagnato dalla sorella
della mamma. «I poliziotti hanno mostrato molto interesse per il mio caso,
perché da quanto mi hanno spiegato, può essere considerato il primo caso, a
Napoli, di violenza a sfondo razziale. Io stesso — sottolinea Marco Beyene —
nella mia permanenza a Napoli non ho mai avuto di problemi simili. Infatti sono
sorpreso. Tra l'altro, la zona universitaria è unanimamente considerata un
luogo molto aperto alle diversità culturali. In fondo sono note a tutti le
tradizioni di accoglienza consolidata in città anche in virtù della presenza
nel quel quartiere dell'Orientale. Anche il mio amico Nicola, studente in
biologia, mi ha detto che in tre anni di soggiorno a Napoli non ha assistito a
episodi di intolleranza. E mio padre, nato in Etiopia, ordinario all'Orientale,
è un docente molto stimato dagli studenti e dai colleghi». Dopo il racconto
una domanda: Marco, sei mai stato vittima di episodi di razzismo in altre parti
d'Italia? «No, no. Ma alcuni anni fa mi è capitato a Praga, mentre ero a bordo
di un tram: alcuni skinhead mi imposero di scendere dal mezzo pubblico.
E devo dire che, dopo l'aggressione dell'altra sera, mi sono già arrivati
centinaia di attestati di solidarietà dalla Campania e da tutte le parti
d'Italia. Su Facebook sono stato tempestato da messaggi inviati da persone che
conosco e sconosciute. E mi hanno dimostrato affetto sia i miei amici di
Paestum sia quelli di Napoli. In realtà sono dispiaciuto soprattutto dal dolore
che l'aggressione razzista ha provocato ai miei genitori. In ogni caso tornerò
subito all'università, come sempre. Spero che sia il
primo e l'ultimo episodio di razzismo in una città tanto bella e tollerante
come Napoli, anche se da qualche mese respiro un'aria che non mi piace, un'aria
di insofferenza che può essere molto pericolosa ». Ugo Di Pace Al dibattito L'attrice
Denny Mendez ( nel tondo), da anni impegnata da anni in battaglie legate alle
discriminazione razziali, parteciperà questo pomeriggio a un dibattito sul tema
a Caivano in occasione della festa delle donne La famiglia In alto, Marco
Baeyene. A destra i genitori della vittima dell'aggressione
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-03-08 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE Le reazioni / 2 I rettori: sì, anche da noi c'è il
rischio xenofobia NAPOLI — «C'è un clima preoccupante, in Italia come a Napoli.
è un po' che percepisco il montare di intolleranza e razzismo. L'episodio che è
accaduto a Marco purtroppo conferma questa mia impressione. è un nostro studente ed il figlio di un nostro docente, dunque la reazione emotiva è
ancora più forte, ma in queste ore invito a pensare anche ai tanti che
subiscono nel silenzio violenze ed intimidazioni razziste. Almeno, in questo
caso, è scattata immediata la solidarietà della società civile». Lida
Viganoni è il rettore dell'Università l'Orientale, dove Marco Beyene frequenta
Scienze politiche e dove Yaqob Beyene, il papà del ragazzo, ha insegnato per
decenni Lingua e letteratura amarica. «Come Orientale — dice il rettore—
coltiviamo da 300 anni la cultura del dialogo, del confronto, della tolleranza
e dell'incontro. Quel che è accaduto dovrà spingerci ancora di più, motivarci
ulteriormente ad essere un presidio di dialogo e di conoscenza aperto al
mondo». Immagina per un attimo di trovarsi di fronte agli aggressori di Marco,
ai due giovani i quali, secondo il racconto, lo hanno colpito a cinghiate sul
viso gridandogli: Negro di m…. «Cosa direi loro? Che discriminare una persona
sul colore della pelle è di una idiozia senza fine. Che chi non cerca il
confronto con gli altri e non ha stimoli a conoscere realtà diverse vive una esistenza
povera». Viganoni ieri ha telefonato al papà dello studente non appena ha
saputo dell'aggressione di giovedì notte. «Yaqob era tranquillo, pacato come
sempre». Proprio il professore Beyene era stato intervistato lo scorso autunno
dal Corriere del Mezzogiorno, per commentare alcuni casi di intolleranza
razziale riportati dai media nazionali. «Più che il razzismo —aveva detto — il
problema in Campania e in Italia è lo sfruttamento selvaggio della manodopera
immigrata». Aveva ricordato: «Due volte, e non a Napoli, ho percepito
valutazioni negative nei miei confronti dettate dal colore della mia pelle. La
prima a Milano, molti anni fa. Ero appena arrivato in albergo. Un dipendente
dell'hotel mi stava accompagnando a vedere la stanza e ricevette una telefonata
dalla portineria. Sentii che rispondeva: per un negro è anche eccessivo.
Ovviamente cambiai alloggio. Il secondo caso mi è capitato a Torino. Avevo un
appuntamento con alcune persone e, mi riferirono poi taluni conoscenti, una di
esse commentò: tanto i negri non saranno mai puntuali». è molto preoccupato
anche il rettore dell'Università Federico II, Guido Trombetti: «è inutile
nascondersi che in questo momento ci sia un rischio di xenofobia. Sarebbe
veramente deprimente se ciò si verificasse in una città con tradizione di
accoglienza e ospitalità, di miscela delle provenienze come Napoli, dalla quale
sono transitate tante popolazioni». Ricorda: «Ho studiato un pezzo della mia
vita in Francia, dove le Università erano piene di professori di colore e hanno
portato linfa vitale all'educazione di quel Paese. Favorire l'integrazione
rappresenta una risposta soprattutto di carattere culturale». Fabrizio
Geremicca L'Orientale Viganoni
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-03-08 num: - pag: 21
categoria: REDAZIONALE ECONOMIA & POLITICA Mezzogiorno a tradimento, Viesti
domani da Laterza «Se non si abolisce il Mezzogiorno come termine in sé
negativo, l'Italia non potrà che spezzarsi». Si presenta domani alla libreria
Laterza di Bari, alla presenza dell'autore, Mezzogiorno a tradimento. Il Nord,
il Sud e la politica che non c'è, l'ultimo saggio
dell'economista barese Gianfranco Viesti (docente all'Università di Bari e presidente dell'Arti, Agenzia regionale
per la tecnologia e l'innovazione), pubblicato proprio da Laterza. ................................................
GIANFRANCO VIESTI - Bari Domani (18.30) alla libreria Laterza, via Sparano 136.
Ingresso libero. Info 080.521.17.80
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - LECCE - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-03-08 num: - pag: 21
categoria: REDAZIONALE FESTA DELLA DONNA Le artiste dal '500 al '900
Conversazione a Bari Si intitola « Women's dissatisfaction, can it be
beautiful? - Le artiste dal Cinquecento al Novecento» l'incontro in programma
questo pomeriggio al Castello Svevo di Bari in occasione della Festa della
donna. Interverranno Christine Farese Sperken, docente di storia dell'arte
contemporanea all'Università di Bari, e Fabrizio Vona, sovrintendente per i
Beni storici, artistici ed etnoantropologici della Puglia.
............................................... ARTISTE DAL 500 AL 900 - Bari
Oggi (ore 17.30) al Castello Svevo, piazza Federico II di Svevia.
Ingresso libero. Info 080.528.52.31
( da "Corriere della Sera" del 08-03-2009)
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Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-03-08 num: - pag: 28 categoria:
REDAZIONALE Hi-tech Il big Usa guarda alla telefonia web. «Ho votato McCain, ma
gli Stati devono intervenire» Cisco Systems investe in Italia «Polo europeo per
la ricerca» Chambers: «Crisi? Nel 2001 e 2003 stavamo peggio» Cisco stima un
calo del fatturato nel trimestre, ma per il manager «la sensazione che arriva
dai clienti chiave è buona» MILANO — Nel 2001, svanita l'illusione della new
economy, il problema di Cisco Systems era, tout court, quello di sopravvivere.
In questo 2009, invece, il leader del colosso mondiale delle apparecchiature di
rete, John Chambers, affronta la crisi seduto su una montagna di denaro
disponibile: oltre 29 miliardi di dollari pronti per l'uso. In otto anni ha
completamente riorganizzato il gruppo, trasformando Cisco nella prima azienda
globale dove i tradizionali schemi gerarchici hanno lasciato il posto al «social
networking» del web 2.0. Un «nuovo modello» basato alla collaborazione
permanente, scandito da gruppi di lavoro, da progetti «partecipati», da ruoli
manageriali informali come i «micro amministratori delegati» temporanei. Sotto
la guida di Chambers, insomma, Cisco si ritrova paragonata alla General
Electric del «cambiamento continuo » imposto da Jack Welch. E anche in questi
tempi difficili, non smette di investire. Non solo nei mercati emergenti come
l'India, ma anche in paesi a sviluppo «maturo » come l'Italia, dove domani
verrà inaugurato a Vimercate il nuovo Center for Business Collaboration
concepito dall'amministratore delegato italiano Stefano Venturi. Si tratta di
un centro per lo sviluppo di nuove tecnologie al quale
contribuiranno ricercatori interni ma anche provenienti da altre aziende, da
università come da istituzioni pubbliche e private. «L'Italia rappresenta per
Cisco la terza "centrale" in Europa - spiega Chambers - . E' un paese
su cui puntiamo molto. Da tempo collaboriamo con il governo in progetti di
e-government come di educazione. A Monza possiamo già contare su un
importante centro di ricerche con oltre 200 scienziati e adesso apriamo a
Vimercate il nuovo polo sulla business collaboration». I rigori della crisi si
fanno comunque sentire. Cisco ha appena annunciato un taglio di personale del
3%, che potrebbe moltiplicarsi se la situazione economica mondiale peggiorerà
ancora. «Per il trimestre in corso abbiamo preannunciato al mercato un calo del
fatturato del 15%-20%, fra 7,8 e 8,3 miliardi di dollari - ammette
l'amministratore delegato - . Ma, in generale, la sensazione che continuiamo a
ricevere dai clienti chiave resta buona. Nel 2001 e 2003 stavamo molto peggio.
Oggi possiamo contare su molti nuovi prodotti, nuove aree di business e un
consistente cash flow. Possiamo essere particolarmente aggressivi sul mercato
». Chambers prende però le distanze delle indiscrezioni secondo cui il gruppo
starebbe preparando un'acquisizione multimiliardaria. «Non è il caso di
trattenere il fiato in attesa di un nostro colpo grosso - , cherza - .
Guardiamo piuttosto verso aziende di media taglia, con prodotti molto
innovativi. E' questa la dimensione giusta, purché rappresentino il numero uno
o due in ogni singolo mercato cui ci rivolgiamo». Di certo Cisco appare sempre
più orientata ad ampliare gli orizzonti verso il mercato consumer. Circa il 75%
del fatturato deriva dai router, gli switches, le apparecchiature che
permettono ai dati digitali di viaggiare in rete, ma alcune delle ultime
acquisizioni, da Scientific Atlanta a Linksys, portano verso i set top boxes
come le telecomunicazioni su protocollo internet. «Stiamo puntando a portare le
nostre architetture di rete, a partire dai sistemi di "telepresence",
nelle case e nei piccoli uffici», sintetizza Chambers. Disporre di network a
banda larga in ogni paese diventa dunque fondamentale. Ma, di fronte a
investimenti da decine di miliardi di dollari, chi può essere in grado di
realizzarle? I governi? Le imprese private. Secondo il ceo di Cisco, «le reti
broaband, sia fisse che mobili, sono necessarie al business ma anche ai sistemi
educativi e sanitari nazionali, così come a rendere più efficiente la pubblica amministrazione ». Conclusione? «Direi che il primo
compito di un governo dovrebbe essere quello di stimolare la competizione fra
aziende per accelerare la realizzazione di queste infrastrutture ». Chambers si
spinge poi anche più in là quando si affronta il tema del crescente «dirigismo
» statale di fronte alla crisi finanziaria mondiale. Lui un repubblicano convinto, tanto da aver appoggiato la campagna
elettorale di John McCain, ma oggi si ritrova a fare i conti con un liberismo
che sembra aver ceduto il campo a interventi pubblici di stampo keynesiano.
«Con i consumatori che smettono di spendere e le aziende che non sono più in
grado di investire, sono convinto anch'io che gli Stati debbano muoversi in
prima persona - ammette - . Stiamo affrontando una di quelle crisi che capitano
solo una volta nella vita». Giancarlo Radice Innovazione Acquisizioni?
«Guardiamo verso aziende di media taglia, con prodotti molto innovativi. E'
questa la dimensione giusta» Vendite Circa il 75% del fatturato deriva dai
router, gli switches, le apparecchiature che permettono ai dati digitali di
viaggiare in rete Business John Chambers, alla guida di Cisco Systems
( da "Corriere della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Terza Pagina - data: 2009-03-08 num: - pag: 35
categoria: REDAZIONALE Il caso Lo strappo di Edda Bresciani, presidente del
Comitato scientifico Dimissioni al museo egizio: c'è l'ombra di Artemidoro G
aleotto fu il papiro di Artemidoro. Nella lettera di dimissioni da presidente
del comitato scientifico del museo egizio di Torino, pubblicata mercoledì
scorso a sorpresa sul sito di Archaeogate, la professoressa Edda Bresciani non
ne fa mai cenno ma vedremo che in questa storia il controverso reperto —
secondo alcuni esperti una delle più originali testimonianze del mondo greco,
databile tra il primo secolo avanti Cristo e il primo dopo Cristo, secondo
altri un falso creato nel secondo Ottocento — c'entra, eccome. In una lunga
lettera rivolta al presidente della Fondazione del museo egizio, Alain Elkann,
Edda Bresciani, docente a Pisa e
accademica dei lincei, confermata dal ministro per i Beni culturali Sandro
Bondi nel secondo mandato quadriennale, annuncia con toni educati ma fermi le
proprie dimissioni. Tra i motivi che l'hanno spinta all'irremovibile decisione
l'illustre scienziata lamenta l'abbandono «senza chiarimento alcuno» di alcuni
progetti proposti dal comitato, come la mostra sul «Ritratto » per cui
«si erano già fatti venire i massimi esperti mondiali dell'argomento». Ma
soprattutto la decisione presa dal Consiglio di amministrazione, di cui Elkann
è presidente, anche lui al secondo mandato quadriennale, di sostituire tre
membri del comitato scientifico. «Avrei desiderato — scrive la Bresciani — che
mi si fosse consultata, o almeno informata preliminarmente». Tra i membri
sostituiti c'è il professor Claudio Gallazzi, il papirologo dell'università statale di Milano che assieme a Salvatore Settis,
direttore della Normale di Pisa, e a BÄrbel Kramer, dell'università
di Treviri, certificò l'autenticità del papiro. «è chiaro — spiega Elkann — che
poiché il museo egizio di Torino, sentiti il parere della direttrice Eleni
Vassilika, della sovrintendenza archeologica e del comitato scientifico, deve
decidere sull'accettazione in comodato d'uso del papiro di Artemidoro, non può deliberare
serenamente se nel comitato scientifico siede l'eminente studioso che ne ha
certificato l'autenticità. Personalmente sono felice se il papiro viene a
Torino, ma la sostituzione di Gallazzi è un fatto di deontologia oltre che di
eleganza». La questione è molto delicata perché la Fondazione del museo egizio
fa capo a Stato, Regione, Provincia, Comune, Cassa di Risparmio di Torino e
Compagnia di San Paolo, che acquisì il papiro. Quanto alle dimissione di Edda
Bresciani, Elkann esprime tutto il suo rammarico: «Le ho chiesto tre volte di
ritirare le dimissioni. Inutilmente. Probabilmente il ministero la sostituirà
con uno studioso di grande valore da lei stessa indicato: Alessandro Roccati.
Certo, avrei preferito che tutti questi annunci non si facessero sui siti
internet o sui giornali». E sui tagli alle mostre? «è in atto una grave crisi
economica e abbiamo dovuto fare delle scelte, puntando sul grande progetto di
allargare il museo». Dino Messina
( da "Nazione, La (Siena)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
PROVINCIA /
VALDICHIANA / AMIATA / VALD'ORCIA pag. 27 di MASSIMO
MONTEBOVE STEFANO MAGGI è docente di storia delle comunicazion... di MASSIMO MONTEBOVE STEFANO
MAGGI è docente di storia
delle comunicazioni, del territorio e dello sviluppo locale all'Università di
Siena ed è un esperto di ferrovie e trasporti. Al suo attivo ha numerose
pubblicazioni in merito. Professore, l'ipotesi di una stazione in linea
dell'alta velocità tra Firenze e Roma è davvero percorribile? E, in
particolare, la localizzazione a Montallese è la più indicata? «L'ipotesi della
stazione in linea non è priva di fondamento e potrebbe rappresentare un
rilancio del nodo di Chiusi, qualora fosse adeguatamente attrezzata come nodo
di scambio con i treni verso Siena, che già passano in quella sede, e
realizzando pure un raccordo verso Perugia». Ma in quale modo si può coniugare
l'alta velocità ai territori "periferici"? Tecnicamente è possibile?
«Non solo è possibile, direi che è indispensabile, altrimenti l'alta velocità
sarà come un fiume privo di affluenti e dunque un fiume destinato a seccarsi.
L'alta velocità deve essere il settore di punta di una rete su ferro che abbia
nodi di scambio con tutto il resto dei trasporti, a partire dai treni
regionali, per proseguire con i bus e ovviamente le automobili. Chiusi deve
rimanere un nodo di scambio, come era concepito sulla Direttissima quando fu
progettata negli anni '70». Che tempi potrebbe avere, realizzare una stazione
per gli Eurostar nei pressi di Chiusi? «Una nuova stazione sulla Direttissima
non è tecnicamente difficile da realizzare perché gli spazi ci sono presso lo
svincolo di Montallese, dove sarebbe da attrezzare un piccolo scalo più vicino
al paese rispetto alla stazione attuale, dotato di parcheggi e di interscambio
con i treni locali. Si tratta di un'infrastruttura che potrebbe essere
realizzata in 2-3 anni, ma molto dipenderà dalle decisioni tempestive in
merito». Ci sono esempi di questo tipo, oppure progetti che legano l'alta
velocità ai centri minori? «Sì, l'ipotesi della stazione in linea nasce da
un'esperienza analoga in corso di realizzazione a Reggio Emilia, dove esiste
una struttura attualmente attiva come posto di movimento, ma in corso di
trasformazione in stazione con due binari di corsa e due di precedenza. Tale
scalo, che dovrebbe chiamarsi Stazione Mediopadana, prevede anche
l'interscambio con la ferrovia locale Reggio-Guastalla. Si tratta in pratica
della stessa situazione di Chiusi, perché la Mediopadana rappresenta una
stazione intermedia fra Milano e Bologna sulla linea ad alta velocità,
esattamente come Chiusi potrebbe rappresentare la stazione intermedia fra
Firenze e Roma, con il collegamento ferroviario locale della linea di Siena,
che in quel punto (a Montallese) passa sotto la Direttissima». Che possibilità
può offrire una stazione a Montallese, realisticamente, a Siena e alla sua
provincia? «Purché i treni ad alta velocità si fermino in quantità sufficiente
- più degli Intercity di oggi che sono decisamente pochi - sarebbe
un'opportunità di grande rilievo perché aggancerebbe Siena all'alta velocità
verso sud. Verso nord la città sarà invece allacciata alla nuova stazione AV di
Firenze. Occorreranno però interventi sulle ferrovie senesi perché i due nodi
di Firenze e di Chiusi dovranno essere raggiunti in 60' al massimo, con treni
frequenti e veloci, per superare quella percezione di isolamento che già oggi
crea tanti danni a Siena e al suo territorio».
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 08 Marzo
2009 Chiudi di FABIO NUCCI PERUGIA - Di fronte alle cosiddette spese
incomprimibili, è difficile trovare vie d'uscita, ma in tempi di crisi si
aguzza l'ingegno e ci si informa per cercare sconti e agevolazioni anche sul
versante imposte e tasse. E quando si parla di fisco, specie per le famiglie,
non è sempre è facile destreggiarsi tra deduzioni, detrazioni, bonus o
incentivi. Una piccola giungla nella quale i cittadini si ritrovano alla
vigilia della compilazione della dichiarazione dei redditi. E anche se,
soprattutto nelle situazioni più complicate, il consiglio è quello di
rivolgersi ad un commercialista di fiducia o ad un Caf, la prima regola per
evitare errori o mancanze nella compilazione è quella di essere informati. Ecco
quindi un piccolo vademecum. Sanità e salute Sul versante spese sanitarie, il
modello Unico 2009 non propone variazioni rispetto al passato con la franchigia
che resta a quota 129,11 euro. È possibile detrarre (portare cioè in riduzione
dell'imposta da versare) il 19% del totale tra spese per analisi ed esami
cliniche, interventi chirurgici, sedute di riabilitazione, prestazioni
specialistiche e protesi. Dal gennaio 2008 si può includere anche la spesa per
medicinali, a patto che l'acquisto sia documentato da fattura o scontrino
indicante il proprio codice fiscale, il cosiddetto "scontrino
parlante". È prevista anche la detrazione, sempre al 19%, delle spese
veterinarie oltre la soglia minima di 129,11 euro e nei limiti di 387,34 euro.
Per quanto riguarda i disabili, le spese detraibili comprendono anche quelle
sostenute per l'acquisto di mezzi di trasporto speciali o per l'assistenza,
compresi personal computer e relativo software. Sono considerate, invece,
deducibili (ovvero vanno a ridurre l'ammontare dell'imponibile) le spese
mediche e per l'assistenza. Polizze, contributi e donazioni Rimasto a 1.291,34
euro il limite massimo fissato per le polizze di assicurazione contro
infortuni, vita, invalidità e non autosufficienza. È invece aumentato a
3.615,20 euro il limite di deducibilità dei contributi versati ai fondi
integrativi del Servizio sanitario nazionale. Per quanto riguarda la previdenza
complementare, sono deducibili fino a 5.164,57 ma i neo diplomati o neo
laureati che hanno trovato lavoro dopo il primo gennaio 2007, il limite si alza
a 7.746,86 euro per i 20 anni successivi al quinto di partecipazione al fondo
pensione. Il reddito imponibile può essere ridotto anche dalle donazioni:
deducibili fino a 1.032,91 euro se a favore di istituzioni religiose; nei
limiti del 2% del reddito complessivo se a favore di organizzazioni non
governative, del 10% del " dichiarato", fino a un massimo di 70mila
euro, se a favore di associazioni di promozione sociale; senza limiti, invece,
quelle a favore di università ed enti di ricerca. Per
le donazioni
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
08-03-2009)
Argomenti: Cultura
REGGIO pag. 11
Reggio dopo l'Alta velocità Ecco le idee di Calatrava Borghi (Industriali):
«Mancasale e centro non siano isolati» «NODI e rete urbana: Tav, Area Nord e
centro storico, la necessità di una visione d'insieme». E' questo il titolo del
convegno che Industriali Reggio promuove per giovedì prossimo per riflettere
sul metodo con cui legare tra loro i diversi interventi urbanistici che il
capoluogo è chiamato a realizzare nei prossimi anni. Ospite di eccezione
dell'iniziativa degli imprenditori, chiamato a concludere i lavori, sarà
l'architetto Santiago Calatrava, come anticipato dal Carlino. Una scelta che
rafforza l'obiettivo degli industriali: riflettere in maniera pratica sulla
trasformazione dell'intera area nord della città, fortemente improntata dalle
opere di Calatrava. «La presenza della Tav assume un ruolo estremamente
importante sostiene Gianni Borghi, presidente degli imprenditori reggiani
perché, se opportunamente valorizzata nelle sue numerose potenzialità
strategiche fornirà l'opportunità per ridefinire le vocazioni e le funzioni
dell'intera area all'interno della quale insisterà la nuova stazione progettata
da Calatrava. Tuttavia la vera riflessione che ci sentiamo di sottoporre alla
comunità reggiana è che l'area direttamente interessata dalla stazione Tav,
così come i nuovi ponti e il casello autostradale, l'ex area Reggiane,
l'attualmente critica area Nord e soprattutto il centro storico, vengano
assunti non come eventi urbanistici isolati, ma come "nodi"
appartenenti ad un'unica rete urbana e quindi ad una precisa idea di città». Il convegno si apre alle 17 al centro Malaguzzi con Franco
Migliorini, docente di
Storia e cultura del territorio presso l'Università Ca' Foscari di Venezia ed
autore di un volume sui "corridoi di comunicazione" europei, che
parlerà del «Paradigma Tav», mentre l'architetto Mauro Severi parlerà delle
opportunità che l'area può offrire a Reggio. Il convegno presenterà
inoltre contributi video realizzati per l'occasione sull'impatto della Tav
sulle economie locali (intervista registrata con Oliviero Baccelli
dell'Università Bocconi, che ha svolto una ricerca sul tema). Il semiologo
Marco Belpoliti parlerà invece dei "non luoghi", mentre concluderà
Santiago Calatrava che presenterà annunciano gli Industriali «inediti materiali
e considerazioni progettuali riferiti proprio all'area interessata dalla
stazione Tav». Nel corso del convegno verranno anche prodotti rilevazioni e
studi tridimensionali sulle aree. «Con l'evento del 12 marzo la nostra
associazione sottolinea ancora Borghi intende offrire un'opportunità di
confronto attraverso la quale rilanciare un tema di grande rilievo urbanistico,
economico e sociale. Un'operazione che configura non solo una precisa politica
di sviluppo economico di lungo periodo, ma anche una consapevole e coerente
azione di marketing territoriale».
( da "Corriere del Veneto" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- VENEZIA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-03-08 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Venezia A rischio lauree di successo Università Ca' Foscari Buco da
32 milioni tagli a corsi e docenti VENEZIA — Eccolo il conto della crisi:
dodici milioni di euro nel 2010, venti nel 2011. è il disavanzo dei prossimi
anni di Ca' Foscari stando al bilancio di previsione triennale presentato in
Senato Accademico. E ora, per correre ai ripari, l'università
le prova tutte, a cominciare dal corpo docente, il
capitolo di spesa più pesante. La preside Antonella Basso: «Rischiamo di
chiudere corsi di laurea di successo ». A PAGINA 8 Vescovi
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
08-03-2009)
Argomenti: Cervelli
REGGIO pag. 9 LA
PILLOLA per i celiaci sarà pronta entro l'anno, al pi&... LA PILLOLA per i
celiaci sarà pronta entro l'anno, al più tardi nei primi mesi del 2010. Questa
volta l'attesa di tante persone costrette a dieta ferrea non sarà delusa.
Beninteso: non sarà possibile al medico dire al paziente: "Prenda questa
pillola tutti i giorni e non starà più a dieta", ma consentirà al celiaco
una tantum uno strappo alla regola potendo cibarsi saltuariamente di pane,
pasta, pizza "normali" (ovvero con glutine) abbinando il pasto con la
compressa. E' un po' reggiana la voce dello studioso che ieri ne ha parlato al
convegno Aic, il prof. Stefano Guandalini, direttore della gastroenterologia
pediatrica dell'Università di Chicago dove ha fondato un centro per la
celiachia. Guandalini è infatti figlio di un reggiano ed ha insegnato
all'Università di Napoli fino a 12 anni fa. Alessio Fasano, il ricercatore che all'Università di Baltimora sta mettendo a
punto la pillola a base di antizonulina, è suo allievo. Anche loro sono stati
protagonisti della "fuga di cervelli" dall'Italia. Il clinico
italiano sottolinea pure gli studi in corso all'Università della California per
mettere a punto un'altra compressa per contrastare la celiachia. La ricerca ha preso le mosse dalla capacità
di alcuni enzimi, derivati da batteri, di digerire il glutine che così
passerebbe dallo stomaco all'intestino "degradato in piccolissime
unità, in modo da prevenire qualsiasi reazione immunitaria". "Anche
questa preparazione precisa il clinico non rappresenterà una cura vera e
propria, ma consentirà al celiaco pasti un poco più normali". Tempi più
lunghi comporterà invece la preparazione di un vaccino, cui a Chicago lavora
anche una ricercatrice collega di Guandalini. Il
vaccino, al contrario delle pillole, sarebbe una soluzione definitiva. Parlando
di prevenzione, Guandalini al convegno ha delineato interessanti prospettive
legate alle basi genetica e ambientale della celiachia. Una volta identificati
tutti i geni necessari allo sviluppo della malattia, la persona potrebbe
iniziare da subito la dieta senza glutine e non sviluppare il disturbo. Il
vaccino contro il rotavirus, responsabile di tanti malanni infantili, potrebbe
ridurre anche il rischio di celiachia. Infine potrebbe essere utile la
somministrazione precoce di probiotici ben scelti a soggetti geneticamente a
rischio. Confermato il fattore protettivo dell'allattamento al seno prolungato
anche durante lo svezzamento. Bruno Cancellieri
( da "Corriere del Veneto" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- VENEZIA - sezione: VENEZIA - data: 2009-03-08 num: - pag: 8 categoria:
REDAZIONALE Ca' Foscari, buco da 32 milioni tagli a corsi, docenti e servizi La
preside di Economia: a rischio le lauree di successo Il Senato blocca il
rinnovo dei professori settantenni. Penso: i conti andavano messi in ordine un
po' prima VENEZIA — Eccolo il conto della crisi: dodici milioni di euro nel
2010, venti nel 2011. E' il disavanzo dei prossimi anni di Ca' Foscari stando
al bilancio di previsione triennale presentato in Senato Accademico. E ora, per correre ai ripari, l'università le prova tutte, a cominciare dal corpo docente, il capitolo di spesa più pesante. La prossima settimana,
infatti, il Senato metterà ai voti l'eliminazione della proroga automatica di
due anni per i professori settantenni giunti all'età del pensionamento.
Una misura d'emergenza (nel Veneto lo ha fatto Verona) per recuperare quattrini
e tentare di risanare il passivo previsto. Dentro l'ateneo da settimane si
susseguono le riunioni e gli incontri con la direzione amministrativa e il
rettore per capire che ne sarà di tutta la macchina. La batosta più grossa
viene dai tagli ministeriali (oltre cinque milioni di euro nel 2010 e altri tre
e mezzo l'anno successivo), tutte riduzioni che non consentiranno di rientrare
nelle spese. Basti pensare che nel 2010 fra rinnovi contrattuali, avanzamenti
automatici e incrementi di stipendio il personale verrà a costare tre milioni
di euro in più e altri due milioni e mezzo nel 2011. Ca' Foscari dovrà decidere
presto cosa vuol fare di se stessa. E soprattutto dove tagliare. Dalla
negazione della proroga automatica l'ateneo potrebbe recuperare un milione e
mezzo nei prossimi due anni, ma è ancora troppo poco. L'altra strada è
razionalizzare le spese amministrative accorpando servizi ed uffici, ovvero
intervenire sul personale tecnico-amministrativo. Che però mette in guardia:
«La situazione è grave ma non si pensi di scaricare i problemi sempre e
soltanto sui dipendenti non docenti — dice Alberto Penso, Flc —. I sacrifici
non possono essere chiesti soltanto ad una parte, forse i conti andavano messi
in ordine un po' prima». Mentre le organizzazioni sindacali temono per le
persone con contratto a termine in scadenza alla fine del 2009, i presidi delle
quattro facoltà si dicono preoccupati del futuro dell'ateneo veneziano. Il
dibattito è acceso, in gioco ci sono corsi di laurea, cattedre e prestigio,
individuare le priorità senza scontentare nessuno non sarà indolore: «La
Facoltà di Economia — spiega la preside Antonella Basso — quest'anno avrà
tredici pensionamenti sicuri, cioè il 10 per cento dei professori. Ma siamo
anche la Facoltà col grosso carico di studenti, la crisi pertanto va affrontata
chiedendoci quali sono le priorità, mi auguro che le facoltà non si chiudano
nella propria nicchia ma ragionino secondo l'interesse dell'ateneo. Rischiamo
di chiudere corsi di laurea di successo». Il Senato, per esempio, dovrà
decidere come spartire gli undici posti per ricercatore cofinanziati dal
ministero, operazione non facile quando la torta da dividere è piccola. «Sono
convinta che le crisi debbano servire a reinventarsi il futuro — afferma Alide
Cagidemetrio, preside della Facoltà di Lingue —. Occorre investire sui giovani
altrimenti fra dieci anni non so dove saremo». Secondo la preside i tagli
colpiscono gli atenei di tradizione dove c'è una certa anzianità, «noi nei
prossimi tre anni perderemo 25 docenti ». «La negazione della proroga
automatica non risolverà certo la situazione, rischiamo di chiudere i corsi di
laurea più frequentati — dice — una soluzione potrebbe essere il reclutamento
di ricercatori a contratto che non incidono sul fondo di finanziamento
ordinario». Paola Vescovi In biblioteca Studenti di Ca' Foscari, futuro incerto
( da "Corriere del Veneto" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PADOVA2A - data: 2009-03-08 num: - pag: 9 categoria:
REDAZIONALE Anno accademico con corteo Un nuovo giorno caldo al Bo Domani
l'inaugurazione. Dopo Fisichella l'Onda ci riprova PADOVA - Scampata la
contestazione degli studenti, disarmati nel giorno della relazione di Monsignor
Rino Fisichella presidente della Pontifcia Accademia Pro Vita dalla massiccia
presenza di forze dell'ordine, non c'è tempo di tirare il fiato. Domani,
infatti, si attende un'altra giornata calda: in programma in Aula Magna (alle
10,30) c'è la cerimonia di apertura del 787simo anno accademico, che ospiterà
l'intervento della professoressa Margherita Hack. Ma i rappresentanti dell'Onda
hanno promesso di far sentire la loro voce. «Toglieremo la scena al rettore» ha
fatto sapere Omid Firouzi, leader del movimento studentesco. La protesta
insomma questa volta ci sarà. «Partiremo alle 10 dal Liviano e poi
pacificamente ci dirigeremo fino al Bo, dove andremo a dire al Magnifico quello
che pensiamo - ha proseguito lo studente - Non è al top una università
che ospita senza contraddittorio e senza dialogo l'intervento di un prelato ».
Cerimonia blindata quindi l'ultima da rettore di Vincenzo Milanesi. Assente al
convegno sull'etica nella medicina dei trapianti per un impegno istituzionale
il rettore del Bo venerdì sera di ritorno da Roma è riuscito comunque ad
incontrare monsignor Rino Fisichella al Papa Luciani. Ma sul convegno il
dibattito ancora non si spegne. Se da una parte sono da registrare le parole
entusiastiche di Patrizia Burra, presidente della Fondazione «Marina Minnaja»
promotrice dell'evento, che parla di «grande successo» e di "una relazione
esaustiva del monsignore »; dall'altra parte va raccolto il pensiero del
professor Paolo Zatti uno dei tre firmatari della lettera aperta che due
settimane fa aprì il caso. «Non parliamo della militarizzazione dell'Università, assolutamente fuori misura - ha fatto sapere il docente -. Ma la nostra critica ha colto
l'aspetto essenziale dell'evento organizzato, e cioè la sua natura politica che
negli ultimi giorni si è rivelata pienamente». Giovanni Viafora Blindato Piazza
del municipio circondata venerdì pomeriggio dalle forze dell'ordine
( da "Corriere del Veneto" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: NOTTEEGIORNO - data: 2009-03-08 num: - pag: 14 categoria:
REDAZIONALE L'intervento IL CONVEGNO DI PADOVA Uno spiegamento di forze degno
di miglior causa di UMBERTO CURI P oco dopo le 16, arrivo in piazza dei Signori,
dove gli studenti hanno convocato quello che avrebbe dovuto essere un
controconvegno. Ci sono una cinquantina di ragazze e ragazzi. Cercano di darsi
da fare, aiutandosi con il megafono per far sentire la loro voce. Ma la
mobilitazione in cui si sperava non c'è. Dopo un quarto d'ora, al grido di
«Vergogna!», gli studenti formano un minuscolo corteo, incamminandosi verso il
Bo'. Ma quando giungono in prossimità del cordone di polizia che chiude la
piazza, si voltano e tornano indietro, senza neppure sfiorare il contatto con
le forze dell'ordine. Mentre a mia volta vado verso la sede del convegno, un
ragazzo e una ragazza, provvisti di una piccola telecamera, mi chiedono se
possono seguirmi. All'uscita della piazza, un signore in abito borghese,
provvisto di un distintivo della polizia, blocca i due giovani e con le maniere
brusche intima loro di tornare indietro. Alla mia richiesta di spiegazioni, mi
si dice in maniera altrettanto perentoria di non preoccuparmi. Allora alzo la
voce: «Certo che mi preoccupo, sono molto preoccupato! Lei sta calpestando i
diritti costituzionali di normali cittadini, impedendo loro di circolare
liberamente». Vengo immediatamente circondato da altri 5 o 6 poliziotti in
borghese, con aria poco benevola. Ne nasce una discussione dai toni molto
accesi, al termine della quale i due ragazzi vengono lasciati passare. Durante
l'alterco vengo a sapere — esterrefatto — per quali motivi (rivelatisi tra
l'altro infondati) erano stati bloccati. «Appartengono al Collettivo di Scienze
Politiche» — una rivelazione che avrebbe dovuto placarmi, e che invece accresce
la mia indignazione. Come se il semplice far parte di un gruppo studentesco
possa essere considerato un reato. In prossimità del Bo', interamente
transennato, per un'area di quasi cinquecento metri, con poliziotti in assetto
antisommossa e perfino con alcuni blindati, vi è il secondo check-point.
L'impressione è di trovarsi a Beirut, o a Baghdad, non a Padova. Non può
passare nessuno, a meno che non sia provvisto di un invito. Per la seconda
volta, sono costretto ad alzare la voce, ricordando che, come docente universitario, sono io stesso l'anfitrione, e non
l'ospite, di quel palazzo. Arrivo così al terzo filtro, davanti al cancello del
cortile antico, e poi al quarto, subito dopo l'ingresso, l'uno e l'altro
presidiati con ingente spiegamento di forze dell'ordine. Mi domandano ancora
una volta l'invito. Esibisco il pieghevole stampato del convegno, sul quale è
scritto a caratteri cubitali: «Ingresso libero ». Al mio rifiuto di
qualificarmi in modo da ottenere il privilegio dell'invito, nasce un piccolo
parapiglia, interrotto dall'arrivo della presidente della Fondazione
promotrice, la quale mi conduce al centro del cortile, interrompendo lo
sgradevole faccia a faccia con un funzionario di polizia in borghese. Dopo
pochi minuti, accompagnati da uno sciame di giornalisti e operatori televisivi,
arrivano l'onorevole Lupi e Monsignor Fisichella. La manifestazione ha inizio.
Mi guardo intorno. Nell'aula vi sono i volti noti della politica locale, il
folto stuolo di coloro che hanno ottenuto di poter «portare un saluto», a vario
titolo, non meno di una cinquantina di giornalisti e un bel numero di agenti in
borghese. Di studenti, neppure l'ombra. Scarsissima anche la rappresentanza dei docenti, probabilmente per l'impossibilità di
trovare un invito per l'accesso ad una sede della loro Università. I discorsi
che si succedono non sfiorano neppure il merito dei temi che avrebbero dovuto
essere al centro del convegno, confermando ciò che si era abbondantemente
capito anche prima, e cioè che si trattava di una manifestazione politica e non
scientifica. Mentre prosegue la sfilata dei comprimari, mi domando
perché mai una iniziativa con questo taglio, senza studenti e senza docenti,
debba svolgersi in Università. Arriva il momento tanto atteso della lectio di
Monsignor Fisichella: un diligente compitino di taglio politico e metodologico
generale, imperniato sulla distinzione fra la scienza e i suoi usi (già
ammuffito alla fine degli anni settanta), lontanissimo dalla complessità di un
approccio bioetico, e ovviamente del tutto irrilevante per quanto riguarda la
declinazione tecnica del tema della medicina dei trapianti. Al termine — come
annunciato — nessun barlume di dibattito e meno ancora di contraddittorio.
Tutti a casa. Quando esco dal Bo', in prossimità del crepuscolo, il cielo è di
azzurro intenso, l'aria frizzante, le luci dei negozi sono molto vivide. Passo
oltre i cordoni di polizia, giro alla larga da un blindato, sposto una
transenna. Per quanto ci pensi, non afferro le ragioni di questa massiccia
repressione preventiva. Non riesco a individuare la minaccia dalla quale questo
spiegamento di forze doveva difendere. Poi capisco. La minaccia era
rappresentata dal rischio che, attraverso la discussione, si facesse strada il
ragionamento, anziché l'emotività. O forse, più semplicemente, la minaccia da
cui proteggersi era il ridicolo.
( da "Nuova Ferrara, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
E'
docente all'Università
di Bologna Paolo Pombeni, nato a Bolzano nel settembre del 1948, è professore
di storia dei sistemi politici europei e di storia dell'ordine internazionale
nel '900 alla facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Si occupa, per lavoro e per
passione, dei movimenti, dei partiti e di tutto ciò che fa politica in Italia e
nel vecchio continente (ha lavorato in Spagna e in Germania). Dal 1998 è membro
del comitato di direzione della rivista Il Mulino, è editorialista (dal 1999)
del quotidiano Il Messaggero e partecipa a numerose attività e premi ispirati
dalla figura di Alcide De Gasperi.
( da "Corriere della Sera" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Salute - data: 2009-03-08 num: - pag: 56 categoria:
REDAZIONALE Nuove professioni Dalla «nursery» al laboratorio Ricerche cliniche:
ora ci vuole il super infermiere Con i medici ma più vicino ai malati Lontani i
tempi del mansionario: ora tra i compiti dell'«infermiere di ricerca»
l'attuazione dei protocolli di studio La dottoressa? è impegnata con dei
pazienti. La professoressa? La richiamerà a breve...Credete che a risponderci
siano medici? Sbagliato si tratta dei "nuovi" infermieri che si sono
laureati, e quindi sono "dottori" (vedi box), o
che insegnano in università
(anche ai medici) e quindi professori. Sono sempre più lontani i tempi in cui
infermiere e infermieri avevano un rigido mansionario da seguire, «la lista
della spesa» lo definisce Rosaria Alvaro, docente di scienze infermieristiche all'università romana di Tor Vergata. E oggi possiamo contare anche
sugli "infermieri di ricerca". Ma chi è questo infermiere e cosa fa?
Che si sia formato sul campo, abbia seguito corsi o abbia lavorato all'estero
in questo settore, o sia stato allievo di un master specifico, il suo compito è
fare qualcosa che rimanda più facilmente a un medico che a una
"nurse". Eppure nel mondo anglosassone questa figura esiste dalla
metà del secolo scorso. Chiarisce la professoressa Alvaro: «Il lavoro
dell'infermiere di ricerca è di due tipi. O lavora, con l'equipe medica, sulle
sperimentazioni farmacologiche, seguendo il paziente nei controlli previsti dal
protocollo, e quindi si occupa di prelievi, esami strumentali, tiene aggiornate
le schede del malato, raccoglie i dati, contatta eventuali altri centri
coinvolti nello studio e le case farmaceutiche. Oppure si occupa della sua
stessa disciplina cercando il modo miglior di fornire le prestazioni. Per andare
sul concreto, ci si chiede: qual è il modo migliore per posizionare un
catetere? O per evitare piaghe da decubito? Come prevenire errori nella
somministrazione di farmaci? Ci sono pratiche condivise a livello
internazionale e vengono applicate nella pratica quotidiana? Il compito
dell'infermiere di ricerca è rispondere a questa domanda e fare poi da
consulente ai colleghi per ridurre al minimo lo scollamento tra pratica e
evidenza scientifica». «E d'ora in poi gli infermieri potranno fare anche di
più. Stanno infatti per uscire dalle università i
primi "dottori in ricerca sulle scienze infermieristiche" che avranno
le capacità necessarie per progettare studi che vadano ad individuare il
modello assistenziale migliore, confrontandone vari sul campo. Crediamo molto a
questa figura, tanto che abbiano fornito alle università
i primi finanziamenti » sottolinea Annalisa Silvestro, presidente dell'Ipasvi,
la Federazione dei consigli degli infermieri. Dalla formazione alla pratica.
Racconta Paola di Giulio, antesignana delle infermiere di ricerca, ora docente all'università di Torino:
«Ho cominciato vent'anni fa grazie al lavoro al Mario Negri e,
soprattutto,all'incoraggiamento del professor Gianni Tognoni». Paola di Giulio
ha fatto parte dei Gissi, "Gruppo di studio italiano per lo studio della
sopravvivenza nell'infarto", la serie di lavori che, dal 1984 ad oggi, ha
cambiato la terapia dell'infarto e il modo di fare scienza in Italia,
"scoprendo" la ricerca multicentrica. Il suo lavoro: occuparsi di
parametri di solito trascurati dai medici. «E cioè — spiega— qualità della
vita, valutazione delle capacità cognitive e presenza di depressione. «Ho
partecipato anche a studi specifici sul nostro lavoro in particolare, uno per
lo studio delle piaghe da decubito e uno, che ha coinvolto 100 tra residenze
assistenziali e centri di assistenza domiciliare, per analizzare il miglior
modello di assistenza in caso di eventi imprevisti ». «Vorrei sottolineare —
commenta Lucia Tornaghi, infermeria all'Unità di ricerca clinica del San
Gerardo di Monza, dove si lavora su protocolli di studio sulla leucemia
mieloide cronica, seguendo 150 pazienti — che per noi il malato viene sempre
prima della ricerca. Il nostro ruolo è quello di affiancare la persona, di
farcene carico con continuità, anche quando torna a casa. Controlliamo il
rispetto delle procedure ma soprattutto soddisfiamo i bisogni assistenziali: è
questo che fa la differenza e consente di non "perdere" i pazienti
per strada». Daniela Natali Miglioramenti Gli infermieri fanno anche ricerca
sul proprio lavoro cercando il modo migliore di fornire le prestazioni Gli infermieri
di ricerca si formano in università o sul «campo»
( da "Centro, Il" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Dibattiti al Museo
dello Splendore "Il Cittadino governante" parla di politica con
docenti universitari GIULIANOVA. "Polis, i saperi per la politica".
E' il titolo del progetto ideato dall'associazione di cultura politica "Il
Cittadino Governante" e presentato ieri mattina, nella sede
dell'associazione, dal leader ed ex sindaco Franco Arboretti. Si tratta di una
serie di conferenze per affrontare temi di attualità. Gli incontri si terranno
a cominciare da sabato prossimo al Museo dello Splendore (ore 16). La prima conferenza, vedrà la presenza di Paolo Berdini, docente di urbanistica all'università di Tor Vergata di Roma, per
poi progeguire il 21 marzo con Piero Bevilacqua, docente universitario di storia contemporanea. Gli incontri, saranno
condotti da Leo Marchetti, docente dell'università "D'Annunzio" di Pescara. «Sui temi locali
programmeremo tante altre conferenze», ha annunciato il leader de "Il
Cittadino Governante". Arboretti è tornato su due argomenti che stanno a
cuore all'associazione: piazza Buozzi e la variante al Piano Regolatore. «Oltre
alla cisterna di cui eravamo già a conoscenza», ha spiegato Arboretti, «sotto
piazza Buozzi è stata ritrovata anche una botola, e per questo continuamo a
dire che c'è la necessità di svolgere studi più approfonditi». Sulla variante
invece, Arboretti è tornato a polemizzare con il deputato dell'Italia dei
Valori, Augusto Di Stanislao. «Di Stanislao dapprima ha sostenuto in conferenza
stampa che l'urbanistica non può essere il sacco della città», ha detto
Arboretti, «e poi ha invitato la futura amministrazione comunale a portare nel
primo consiglio le circa 500 osservazioni presentate alla variante perchè
vengano approvate». Azzurra Marcozzi Droga, arrestato Di Rocco. I carabinieri
hanno arrestato, su ordine della procura, Achille Di Rocco, momade giuliese
residente in via Lombardi. L'uomo era stato arrestato il 4 maggio del 2006
perchè sorpreso in flagranza di reato mentre cedeva dell'eroina ad un giovane
tossicodipendente del luogo e dopo un periodo di 8 mesi di reclusione era stato
rimesso in libertà. Ieri i carabinieri lo hanno nuovamente arrestato in quanto
l'uomo, condannato per questo episodio di spaccio, doveva ancora scontare la
pena residua di un mese e 27 giorni e pagare una multa di 4mila euro.
( da "Avvenire" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA 08-03-2009
Atenei & fondazioni, una strada da battere DA ROMA MARCO IASEVOLI L' università che cerca la sua identità ha due strade: da un
lato tornare a interrogarsi sul rapporto con la verità, parola quasi messa al
bando nel mondo accademico, dall'altro avviare percorsi per una reale autonomia
degli atenei. Sono le due proposte rilanciate da Universitas University,
associazione di docenti che in questi giorni si è riunita per fare il punto
sulla situazione del sistema formativo italiano. Proprio sul secondo punto, il
presidente Daniele Bassi, ordinario presso la facoltà di Agraria dell'università di Milano, è molto deciso: «Siamo scettici
rispetto al dibattito in corso, il ministro Gelmini deve affrontare le vere
questioni che possono sbloccare il mondo universitario: eliminare i concorsi,
dare la possibilità agli atenei di selezionare i docenti, reperire fondi. Una
libertà che sia esercitata, ovviamente, insieme all'assunzione di
responsabilità ». Anche l'idea della fondazioni non dispiace: «Non è detto che
tutti debbano obbligatoriamente avviare strade del genere, ma occorre che
almeno chi si sente pronto possa iniziare a batterle». E ieri mattina, a
rafforzare questo concetto, ha preso la parola Alfredo Marra, dell'università di Milano-Bicocca, che ha innanzitutto segnalato,
di fronte alla crisi degli atenei, il «procedere a singhiozzo del livello
politico-legislativo». È una constatazione che fa propria anche Giorgio
Vittadini, docente di Statistica alla Bicocca e
presidente della Fondazione per la sussidiarietà, secondo il quale «è molto
grave che la misurazione dell'efficacia dell'istruzione non sia obiettivo di
uno studio sistematico in Italia». Le questioni essenziali, riprende Marra,
ruotano sempre «attorno al rapporto tra ministero e autonomie », visto che
negli anni l'Italia «ha mantenuto inalterato il suo assetto tradizionale
fortemente centralistico». È intervenuto anche Nicola Rossi, senatore del Pd,
relatore in passato di una proposta di legge sulle fondazioni: il parlamentare
ha ribadito la «profonda convinzione» che esse rappresentino «una grande
potenzialità per le università », anche se, nel testo
recentemente approvato (che pure «apre una strada») la via delle fondazioni
«risulta non ancora pienamente percorribile ». Nella sessione di venerdì
pomeriggio, al centro della riflessione c'era il rapporto con la verità. Ne ha
parlato il matematico francese Laurent Lafforgue, dell'Istituto di studi
scientifici di Parigi. Vibrante la sua testimonianza personale sugli effetti
del relativismo: «Quando dico la parola 'verità' molti miei colleghi restano
come scioccati, eppure la matematica è una disciplina dove spesso si usano i
termini 'vero' e 'falso'». L'altro grande tema affrontato
dello studioso francese è quello dell'università come luogo dove si vive un legame tra studiosi: «Nel discorso
all'università di
Ratisbona, Benedetto XVI ha parlato dello sua esperienza da docente e dello stretto rapporto con i
colleghi di altre discipline. Quest'idea di comunità oggi si realizza sempre
più raramente». I docenti di Universitas University chiedono un assetto
che superi il centralismo Il matematico francese Lafforgue denuncia gli effetti
del relativismo: non si può più parlare di verità
( da "Varesenews" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Varese - Il senatore
Rusconi, capogruppo del PD in commissione scuola, ha
incontrato genitori, docenti e studenti di Varese per un confronto sul futuro
dell'istruzione Dal PD la sfida alla Gelmini perchè mantenga gli impegni Erano
tanti, circa centinaio, seduti in una sala del Collegio De Filippi ad ascoltare
il senatore del PD Antonio Rusconi che parlava del futuro della scuola.
Dalle 15 fino alle 19 per tentare di capire cosa sarà della Riforma Gelmini,
delle trenta ore nelle primarie, dell'abolizione delle compresenze, del modello
futuro di scuola in un periodo di vacche magre. A testimoniare i problemi di
oggi e le difficoltà di domani c'erano il direttore della paritaria Manfredini
Giulio Cova, quello dell'istituto di Malnate, nonchè presidente
dell'associazione ASVA Lucio Valli, e la vicepreside del liceo linguistico Manzoni
Luisa Oprandi. Lo scenario che ne è emerso non è confortante: la crisi
economica e la politica dei tagli colpisce tutto il settore dell'istruzione,
pubblico e privato, riducendo gli strumenti per realizzare un'istruzione di
qualità che non lasci indietro nessuno. Il Senatore, pur ammettendo la scarsa
attenzione del PD sul problema scuola nell'ultima campagna elettorale, ha
spiegato le difficoltà nel fare opposizione in un processo di riforma che è
avvenuto con decreti legge, che hanno saltato, quindi, ogni forma di confronto
e di dialogo democratico. Dalle denunce si è passati alla fase propositiva. La
volontà è quella del coinvolgimento consapevole di genitori, studenti, docenti,
per raccogliere firme che richiamino il Ministro Gelmini al rispetto degli
impegni presi con le famiglie ( il modulo delle trenta ore settimanali delle
primarie sembra a rischio pur avendo ottenuto la maggio parte delle preferenze
). La volontà è quella di un riscatto che sia innanzitutto politico, che vada a
salvaguardare ciò che si può ancora recuperare ma che, soprattutto, non perda
di vista i due obiettivi futuri, quello delle superiori e dell'università, su cui il confronto è ancora aperto. Sabato 7
Marzo
( da "Sanremo news" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
XXmiglia: prossimi
incontri di 'Leggere la città medievale' Continuano gli appuntamenti del corso
'Leggere la città medievale. Introduzione all?archeologia del Costruito' in
corso di svolgimento presso l?Auditorium del Liceo Scientifico-Classico
'Angelico Aprosio' di Ventimiglia. Il primo di questi è rappresentato dalla
lezione di Fabrizio Benente, dedicata al tema 'Abitare in Terrasanta in età
crociata (XI-XIII secolo): tipologia e forme dell'edilizia privata tra fonti
scritte e documentazione archeologica', che si terrà lunedì 9, alle ore 15.00.
Il dottor Benente è docente di Archeologia del
Mediterraneo Medievale presso Corso di Laurea Magistrale in Archeologia,
Gestione e Valorizzazione del Patrimonio Archeologico, dell?Università degli
Studi di Genova. È inoltre assistente del professor Varaldo e con quest?ultimo
ha condiviso lo svolgimento di decine di campagne di scavo in area mediterranea
e non. L?altro incontro invece è atteso per mercoledì 11 marzo. Questa volta il
relatore sarà Marc Bouiron, che ricopre due prestigiosi incarichi nella vicina
Costa Azzurra: è infatti Conservateur du Patrimoine e Directeur du Pôle
Patrimoine Historique de la Ville de Nice). L?archeologo francese, incentrando
la sua lezione sempre attorno a quella che quest?anno è la tematica centrale (e
cioè l?edificio privato nel Basso Medioevo), esporrà su 'L?habitat de Nice et
de Marseille d'après les fouilles archéologiques et les textes d'archives (ss.
XIIe-XVe)'B>. La partecipazione del pubblico ad ogni singola lezione è
libera e gradita.
( da "Corriere Adriatico" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Il primo cittadino
Mobili rientra martedì Équipe medica in Africa per i lavori dell'ospedale
Civitanova Rientrerà martedì, l'equipe medica composta dal sindaco Massimo
Mobili, Mimmo Sicolo, la caposala Stefania Laici, Anna Morganti, Simona
Pistilli e Gigi Barbaresi, missionari da due settimane in Africa. "A
Moshono, in Tanzania - ha fatto sapere telefonicamente Mobili - i lavori
dell'ospedale stanno procedendo speditamente ed entro marzo potrà cominciare ad
ospitare una quindicina di pazienti. Nella stessa struttura sono stati
realizzati spazi per il Pronto Soccorso, per visite mediche, vaccinazioni e un
reparto maternità. Indubbiamente un bel risultato". L'equipe ha prestato
la loro opera prima, anche a Kisubi, in Uganda, dove hanno avviato un
efficiente ospedale. La missione sanitaria rientra nel progetto di solidarietà
dell'Associazione Pro African Hospitals che si occupa di questi due centri
africani. Sono quattro anni che il sindaco partecipa alla missione, che ha
contribuito a concretizzare insieme al primario chirurgo Giancarlo Piccinini e
a Mimmo Sicolo, portando a casa molti risultati. A partire dall'ospedale di
Kisubi realizzato grazie ad alcuni stage fatti in città per giovani medici ugandesi e agli investimenti fatti nel locale ospedale resi
possibili anche dalla solidarietà dei civitanovesi, di medici di Modena, Reggio
Emilia, Pesaro, Ancona, Umbria. Una volta rientrato in città Mobili si
ritufferà nella consueta routine pubblico-privata (sindaco ma anche medico ospedaliero). Ad attenderlo molte
questioni delicate. A partire dalla sua candidatura alle provinciali.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Dossier sulla crisi
e il lavoro femminile Pinella Leocata Un «pacchetto bellezza» contro il
«pacchetto sicurezza» del governo, un insieme di misure che nega l'autonomia e
l'originalità del pensare e del fare femminile. Un approccio che il movimento
femminista rifiuta assieme alla filosofia che sottende: quella di considerare
le donne, di nuovo e ancora, come soggetto di tutela, come bisognose di
protezione. Un aspetto della più ampia volontà politica di strappare alle donne
le competenze sulla vita, dalla fecondazione assistita al testamento biologico.
Contro questo approccio, che alimentando la paura spinge le donne a ritornare a
casa, il «Movimento delle femministe e lesbiche catanesi» si batte rivendicando
la signoria delle donne nel governo della propria vita, della città, del Paese.
«Noi donne - spiega Anna Di Salvo della Città Felice - sappiamo cosa dire
rispetto all'economia, perché siamo abituate a gestire il denaro per vivere,
non il denaro per il denaro. Sappiamo che cosa serve alla città e come evitare
gli sprechi perché partiamo dall'esperienza, dalla vita, dai corpi, a
differenza degli uomini che pensano in astratto. Il nostro è un sapere che
nasce dal paradigma e dall'etica della cura, quella che sperimentiamo nel
crescere i figli come nel gestire un'azienda, un lavoro. Noi non vogliamo le
grandi opere, ma infrastrutture e servizi. Noi rivendichiamo la bellezza del
pensiero e della filosofia che abbiamo elaborato a partire dagli anni Settanta
nelle relazione tra donne». Per mostrare le proprie competenze, e la lunga
storia attraverso le quali sono state acquisite, le donne del movimento ieri si
sono acquartierate in un angolo di piazza Mazzini («l'amministrazione non ha
autorizzato l'uso di piazza Università sostenendo che vi avrebbe tenuto un
propria manifestazione che poi non c'è stata»). Qui, sotto i portici, su tavoli
coperti di drappi arcobaleno, le femministe hanno esposto le riviste, i libri e
le campagne che hanno fatto la storia delle donne, qui hanno messo in mostra le
attività di ieri e di oggi. C'è il Wwf con il suo «obiettivo rifiuti zero» e le
sue iniziative per «un consumo critico sostenibile». Perché anche il Wwf, come
le donne, ama e rispetta le «biodiversità». Ci sono le giovani del
«Coordinamento precari della ricerca». Hanno steso un filo tra le colonne
romane e vi hanno appeso una a fianco all'altra tante foto che le ritraggono in
vari momenti di lotta. «La ricerca siamo noi», dice il logo reinterpretato
dell'ateneo, un modo per ribadire la propria opposizione al decreto legge
180-2008 del ministero dell'Università vorrebbe rimandarle a casa. I loro
volti, sorridenti e arrabbiati, dicono che tutte le idee camminano su gambe
umane, che la ricerca non è disincarnata, astratta, ma è fatta da persone. Ci
sono le insegnanti dei Cobas che denunciano che i tagli nella scuola sono un
attacco alle donne, perché è donna il 90% del corpo docente, e perché la maestra unica nega
una pratica di cooperazione sviluppata negli anni, e apprezzata in tutto il
mondo, per ritornare a modelli autoritari. Ed è un attacco alle donne perché,
con la maestra unica, salta anche il tempo prolungato e questo significa che le
mamme saranno costrette ad andare a prendere i figli prima di pranzo e,
per farlo, dovranno rinunciare al proprio lavoro. C'è l'associazione Thamaia
che ricorda come la «casa rifugio ad indirizzo segreto» per donne che hanno
subito violenza e maltrattamenti è chiusa dal dicembre 2007. Il Comune non ha
fondi. Ma di questo il «pacchetto sicurezza» non si occupa né preoccupa. C'è
l'Udi con la sua campagna «Stop al femminicio» che, partita da Niscemi, è in
corso in tutta italia. E c'è l'associazione Rita Atria contro le mafie
(www.ritaatria.it) che ricorda la tragica vicenda della ragazza che si è
rifiutata alle pratiche sanguinarie della propria famiglia pagando questa
scelta con la morte, e quella della cognata Piera Aiello, oggi presidente
dell'associazione sebbene questo nome, il suo nome, per la legge, non esiste
più, sostituito da un altro per proteggerne l'identità. In piazza Mazzini, in
questo freddo anticipo dell'8 marzo, ragazze, adulte e anziane ballano insieme,
diverse, ma unite in un cammino comune.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
donne & salute
Parlare delle donne tra donne. Questo l'obiettivo del convegno "Donne a
confronto" voluto da Marco Belluardo, assessore alle Famiglia e alle Pari
Opportunità, organizzato dai funzionari dell'assessorato diretti da Corrado
Persico e svoltosi alla presenza del sindaco Stancanelli, nella splendida
cornice del Foyer del Teatro Massimo Bellini. Per scandagliare lo sfaccettato
universo femminile l'assessorato ha realizzato un progetto composito intitolato
" I volti del Femminile". «Credo fortemente - ha detto il sindaco
Raffaele Stancanelli - che le donne debbano avere pari opportunità nella vita
di una famiglia e in quella lavorativa. Non è un caso che l'assessorato di
Belluardo sia dedicato alla Famiglia, il nucleo dove è essenziale la presenza
femminile. Nella mia esperienza di sindaco, alle prese con la macro struttura,
ho valorizzato il ruolo delle funzionarie e dirigenti che lavorano con
risultati eccellenti nei nostri uffici comunali». All'incontro, cui hanno
partecipato anche tutte le consigliere comunali donna, Belluardo si è
soffermato, nel dare il benvenuto sul significato storico della giornata nata
da un evento tragico, il rogo delle operaie americane dell'industria Cotton.
«Il riscatto della città passa anche dalle donne - ha detto Belluardo - motore
essenziale, tra l'altro, per il riscatto delle periferie a cui l'assessorato si
sta dedicando. Le donne già abituate a lottare riusciranno a gestire ancora una
volta contesti difficili». Brillante moderatrice del convegno è stata la
giornalista Rossella Jannello, per la quale l'Otto marzo non si celebra «nè una
festa nè un funerale», ma piuttosto un momento di
rifessione e di ascolto del variegato universo femminile. Le relatrici, che
rappresentavano vari settori della società, sono state la docente universitaria Adriana Ciancio,
la psicologa Cecilia Costanzo, l'imprenditrice Mariella Gennarino, la
presidente della Croce Rossa Italiana Nicoletta Accardo. Hanno dato
toccanti testimonianze la salesiana suor Lucia, la mediatrice culturale Saurina
Gomez e la consulente professionale in allattamento Grazia De Fiore.
L'incontro, seguitissimo dalle donne, è terminato con un intrattenimento
musicale con due allievi dell'Istituto Musicale "Bellini", Antonino
Spina (pianista) ed Emilia Belfiore (violinista).
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Metti una sera a
cena con Marinetti e i 5 sensi sono chiamati all'appello Tra i rivoluzionari
«manifesti» che il Futurismo dedicò alle varie discipline artistiche e
scientifiche, quello dedicato alla cucina è giocoforza ipernutriente, profumato
e non poco sensuale. Un credo dei fornelli per uomini che non devono chiedere
mai, sempre ispirato a quella vitalistica energia che fu la bandiera del
manifesto: velocità, forza, aggressività richiedono una dieta iperproteica.
Tanto da bandire la pastasciutta, come postulava inflessibile Marinetti, assecondato
a malincuore dai suoi seguaci. Come rinunciare all'adorato piatto nazionale?
Tant'è! Per il resto la gastronomia futurista è un godimento totale che invade
e stordisce non solo il palato. Degustare è tutt'uno con guardare, sentire,
odorare e - perché no? - toccare, magari la seta di una bella scollatura.
Questo ed altro ha svelato Pietro Frassica, docente dell'Università di Princeton, in occasione del terzo seminario
organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune, nell'ambito delle
articolate iniziative varate dall'assessore Fabio Fatuzzo con la preziosa
collaborazione del direttore Salvo Costanzo, per celebrare il centenario della
storica avanguardia. A tutt'oggi l'unico progetto organico e di ampio
respiro varato in Sicilia, già a partire dal 20 febbraio, per rievocare
l'importante anniversario della storica avanguardia, originale anche
nell'alimentazione. La critica ai pasti defatiganti - che offuscano
produttività, creatività e virile possanza - cede il passo a menu raffinati
quando le pause della vita frenetica lo consentono. Ma la realtà supera
l'immaginazione e nella rievocazione della cena futurista, realizzata sotto il
cielo stellato nella corte barocca del Palazzo della Cultura, spicca la tavola
imbandita con vettovaglie geometriche - prismi, cubi, sfere - che ricordano la
scomposizione delle forme dei quadri di Carrà e Boccioni. Eleganti signore in
abiti charleston, uomini in marsina, effluvi profumati, luci soffuse e musica
d'epoca commentano la pantomima delle portate. Ad interpretarla sono i giovani
allievi dell'Istituto alberghiero Karol Woityla, che con felice cura ha
costruito una raffinata simbiosi tra cousine, couture, culture. Quanto basta
per incuriosire il folto uditorio pronto infine a scoprire le sorprese del
buffet. Ventuno portate, dagli antipasti ai dolci, ma nelle porzioni minimali
previste dal salutismo futurista; pietanze che rievocano già nei nomi l'arte
che intendono veicolare e da cui hanno rubato colori, volumi e suggestioni.
Basta seguire la «listavivande» che comprende (per usare le «parolelibere»
sperimentate dal movimento) curiosità gastronomiche come la «la carne cruda
squarciata dal suono di tromba», «il pollo di acciaio» o il più evocativo
«promontorio siciliano», per non parlare dell'impalpabile gelatina di mela
verde, ribattezzata «La noia che sfugge». Manicaretti ? va detto ? che hanno
incontrano i palati più esigenti. Merito delle giovani leve dell'Alberghiero,
coordinati dal dirigente scolastico Lorenzo Zingale, con l'apporto del Dsga
Liliana Sciuto, dell'executive chef Alfio Galati, del docente
di cucina e storico dell'alimentazione Calogero Matina, del beverage manager
Giovanni Sapienza. E con l'accoglienza scenica studiata da Paolo Sidoti per una
tavola bandita in perfetto stile futurista. Insomma, per i marinettiani, il
pasto non deve volgarmente soddisfare la fame, ma diventa un rito in cui i
commensali si trasformano in attori di uno spettacolo a sorpresa, in cui i
cinque sensi vengono tutti chiamati all'appello. Il cibo deve nutrire gli occhi
ed eccitare la fantasia prima di tentare le labbra. Il pranzo ideale esige
«l'originalità assoluta delle vivande», «l'uso dell'arte dei profumi per
favorire la degustazione», «l'uso della poesia e della musica come ingredienti
improvvisi per accendere con la loro intensità sensuale i sapori di una
vivanda». Parola di Marinetti.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Una missione tutta
al femminile La madre e la moglie di Kakà si blindano a Villa Orchidea mentre
Vittoria festeggia la sua mamma speciale Personaggi Maria, la ribelle In
occasione della giornata internazionale della donna sarà presentato lunedì 9
marzo, alle 16.30, presso l'aula magna del liceo classico ?Spedalieri? di
Catania, la vita straordinariamente ricca di esperienze e di solidarietà
raccontata nel libro ?Maria Occhipinti, una ribelle del Novecento?, edito da
Prospettiva editrice. E' la storia di Maria Occhipinti, donna ragusana,
autentica ribelle che non esitò, pur essendo incinta di 5 mesi, il 4 gennaio
1945, all'età di 23 anni, a distendersi davanti alle ruote di un camion carico
di ragazzi rastrellati per essere mandati in guerra, provocando la rivolta
dell'intera città di Ragusa nel contesto del movimento del "Non si
parte" che interessò numerose città siciliana. Al convegno, che muoverà
attraverso le pagine del libro della giornalista Silvia Ragusa, interverranno
Tullia Giardina, ricercatrice di cattedra di Storia contemporanea
dell'Università di Catania, Franca Antoci, vice caposervizio del quotidiano ?La
Sicilia?, Adriana Cantaro, docente del liceo
?Spedalieri? ed Elio Camilleri, docente del liceo
?Galilei?.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Carenze della
manutenzione naccio @@E' necessario migliorare il livello di qualificazione
professionale dei tecnici Migliorare il livello di qualificazione
professionale, sia gestionale che tecnica, del personale addetto alle attività
di manutenzione degli impianti. Se ne parlerà mercoledì prossimo nel corso di
un convegno che si svolgerà nella sede di Confindustria. Si tratta di un
convegno che metterà a confronto la realtà imprenditoriale con il mondo
accademico. All'incontro, infatti, prenderanno parte
docenti di tre atenei che esporranno gli esiti di specifici studi sul tema e
presenteranno una nuova iniziativa formativa riservata a operatori e
professionisti del mondo della produzione e della manutenzione, frutto della
collaborazione tra l'Università degli Studi di Catania, il Mip-Politecnico di
Milano e l'Università degli Studi di Bergamo. «In un contesto in cui
l'accresciuta complessità dei sistemi tecnologici, le nuove esigenze di
produttività, sicurezza, qualità e flessibilità richiedono impianti sempre più
efficienti e ad alte prestazioni, la manutenzione merita di essere riscoperta e
valorizzata per il fondamentale contributo che può dare alla sicurezza ed alla
competitività aziendale. E in questa ottica, il fattore umano rappresenta un elemento
chiave, richiedendo pertanto l'urgente adozione di adeguati sistemi
organizzativi». Per questo motivo Confindustria ha organizzato un calendario di
seminari con l'obiettivo di creare diversi momenti di incontro e discussione
tra esponenti del mondo accademico e industriale. Nell'appuntamento di
mercoledì, in particolare, il dibattito sarà incentrato su quali competenze
tecniche, quali comportamenti organizzativi e su quali leve manageriali
scommettere per elevare la manutenzione dal suo rango di mera funzione tecnica
a processo integrato con le altre attività gestionali e strategie aziendali.
Oltre ai docenti universitari saranno presenti i responsabili delle imprese del
polo industriale. m. t. g.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
conferenza alla
marina di augusta Una «Crisi economica e morale» j. s.) Si è tenuta nei giorni
scorsi nei locali del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Augusta a cura
del Lions Club Augusta Host, presieduto da Piero Monticchio (nella foto al
centro), una conferenza dal tema: ?Crisi Economica e crisi morale?. Il relatore
è stato il docente universitario dell'ateneo catanese,
Pietro Barcellona (foto a sinistra). I lavori sono stati aperti dal Presidente
del Club service megarese, Monticchio. Pietro Barcellona, intellettuale
filosofo, scrittore, già docente di Diritto Privato
all'Università di Catania e Firenze, è stato membro del
Consiglio Superiore della Magistratura ed in seguito anche deputato e membro
della Commissione Giustizia della Camera. Il docente universitario, prendendo spunto dai ricordi personali e dalle
proprie esperienze di vita, ha tratteggiato, con lucidità e disincanto e con un
pizzico di ironia, i problemi dell'uomo e della società, la povertà
intellettuale, la crisi di identità che colpisce gli individui. Innumerevoli
sono stati gli spunti di riflessione che Barcellona ha offerto alla platea.
( da "Sicilia, La" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Scuola e famiglia
«serbatoi» di fiduciaMascalucia. Numerosi studenti al convegno organizzato
dall'Istituto d'istruzione superiore «Concetto di sé e costruzione del futuro:
ruolo della famiglia nel contesto sociale». Organizzato dall'Istituto
d'istruzione superiore di Mascalucia, con il patrocinio del Comune, il
convegno, che si è svolto all'auditorium San Nicolò, ha visto la partecipazione
del sindaco, Salvatore Maugeri, e di due relatrici d'eccezione: Maria Rosaria Mancinelli, docente di psicologia dell'orientamento scolastico e professionale
all'Università Cattolica «Sacro Cuore» di Milano, e Maria Luisa Indelicato,
dirigente scolastico del liceo classico e scientifico di Mascalucia. «Avere una
meta da raggiungere sollecita alla positività, anche nei momenti difficili.
Lo dico per esperienza personale», ha esordito Maugeri. «Il contesto culturale
e sociale nel quale si muove l'adolescente - ha sottolineato Mancinelli -
influisce non poco per la sua crescita». Per la psicologa è proprio un certo
tipo di contesto sociale che non stimola a dovere gli adolescenti, che si
dimostrano svogliati, indifferenti, demotivati e disinteressati. «E' chiaro -
ha concluso Mancinelli - che concentrarsi unicamente su modelli vacui e sterili
come la bellezza produce inevitabilmente un impoverimento di se stessi e del
proprio io». Ma bisogna fare i conti anche con l'ansia. «Gli studenti - ha
evidenziato Maria Luisa Indelicato - dovrebbe vivere con maggiore serenità le
cosiddette "verifiche" di apprendimento, impropriamente definite
"interrogazioni". Il voto spesso lo si considera come una sentenza, invece
che uno stimolo per migliorarsi o una gratificazione per chi ha fatto bene».
Dall'incontro, al quale hanno partecipato numerosi studenti delle scuole
mascaluciesi, è emerso che è possibile arrivare a una piena consapevolezza di
sé, «ma solo attraverso un allenamento continuo, con l'aiuto insostituibile dei
docenti e delle famiglie». C. D. M.
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 8 Marzo
2009, Nonostante la presentazione di diversi disegni di legge, nel nostro Paese
non esiste una normativa sul Testamento biologico, diversamente dagli Stati
Uniti e da altri Paesi europei come Olanda, Belgio, Danimarca, Germania. Non
c'è una legge, ma i notai sono da un pezzo al lavoro. In due anni, nel solo
Triveneto, hanno ricevuto ben cinquecento richieste. I testamenti biologici
finora redatti sono 54. È questa la notizia emersa ieri nell'Aula Nievo del Bo
nell'ambito di un incontro promosso dal Lions Abano Terme Gaspara Stampa, la
cui presidente Mariolina Benettolo Mosco ne ha illustrato i contenuti. Si
avverte l'esigenza di riappropriarsi delle scelte che riguardano la propria
esistenza, anche nella fase finale, per garantirne qualità e dignità. Il
cittadino vorrebbe poter mettere per iscritto una dichiarazione di rifiuto
all'accanimento terapeutico in caso di malattia, di lesione traumatica
irreversibile o invalidante, che costringa alla dipendenza da macchine. Sono i
notai a raccogliere i testamenti biologici, come ha stabilito il Consiglio
nazionale Forense, iniziativa volta a colmare un vuoto legislativo. Il dottor
Ernesto Marciano, presidente del Comitato Interregionale dei Consigli Notarili
del Triveneto, ha ricordato «l'iniziativa provocatoria del 2007: il testamento
biologico ad un euro, per attirare l'attenzione sull'argomento. Sono possibili
anche in assenza di un legge specifica: lo ha dichiarato con molta chiarezza la
Cassazione, anche relativamente al caso di Eluana Englaro». «Condivido
ampiamente - ha dichiarato la professoressa Elisabetta Palermo, docente di Diritto Penale nel nostro Ateneo - le più recenti
sentenze sia della Cassazione che della Corte d'appello di Milano e del gup di
Roma - quest'ultima relativa al caso Welby - nelle quali viene con molta
chiarezza ribadito il diritto del paziente a rifiutare qualsiasi atto medico
ritenuto lesivo della propria dignità personale e il diritto del legale
rappresentante a farsi portavoce di tale volontà, quando il paziente è incapace,
ma sia possibile ricostruire con certezza la sua volontà al riguardo. Si tratta
di conclusioni solidamente ancorate a indiscussi principi costituzionali e
patrimonio di buona parte della comunità scientifica, sia medica che
giuridica». Molto interessante il contributo del professor
Pietro Petrin, docente di
Chirurgia generale nella nostra università: «In quarant'anni di attività mi sono trovato di fronte a
problemi complessi, soprattutto in due casi. Ho avuto a che fare con un
ottantenne, affetto da tumore, che ha accettato di operarsi solo dopo pressioni
da noi esercitate sulla figlia. Per sopravvenute complicazioni è
deceduto: è stata forzata la sua volontà e ho provato un senso di colpa. Un
altro paziente, fidandosi ciecamente di noi, ha voluto essere operato per la
seconda volta. È finito in rianimazione, poi in un centro di riabilitazione
respiratoria, infine in un istituto. Perchè lo avete salvato? ci ha detto la
moglie, che lo aveva accudito. È difficile decidere sugli altri. Quando esco
dalla sala operatoria, i parenti, rassicurati, tentano di baciarmi: ha fatto un
miracolo! No. È solo un decorso favorevole della malattia. Ma può essere un
miracolo anche il contrario. Ecco, non vorrei un giorno dover credere ai
miracoli per legge». Maria Pia Codato
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 8 Marzo
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Le ragazze leggono
il coraggio delle donne Dal mito di Medea ai versi di celebri poetesse alle
canzoni di Jovanotti Domenica 8 Marzo 2009, Bassano "Il coraggio è fatto
di paura". È una frase di Oriana Fallaci che affiora più volte durante il
reading-spettacolo "Voci di ragazze, parole di donne" che ha avuto
luogo ieri e venerdì sera al salone nobile del liceo Brocchi. Il comitato pari
opportunità della scuola ha organizzato un incontro di riflessione incentrato
sulla lettura di alcuni testi significativi in occasione
della festa della donna di oggi, coinvolgendo i docenti del liceo e,
soprattutto, gli alunni di tutti gli indirizzi. Lo spettacolo, aperto alla
cittadinanza venerdì e alle classi terze ieri, è stato creato da venti
studenti, guidati dai professori Carullo, Gobbato e Postiglione, ed ha visto
alternarsi letture a momenti musicali. La prima parte, intitolata
"Diventare, al momento giusto, cattiva, veramente cattiva", si
focalizzava su testi in prosa di autrici che hanno trattato nelle loro opere la
condizione della donna, nel passato remoto (per esempio, Medea, nel caso di
Christa Wolf), recente (le sessantottine) e di oggi. La seconda sezione,
"Il coraggio delle donne", è il punto di forza dello spettacolo.
"E' la parte creativa, interamente realizzata dagli studenti- spiega
Antonella Carullo- Ha partecipato al concorso nazionale omonimo (i cui
vincitori sono stati premiati ieri dal Presidente della Repubblica) ed ha vinto
la fase regionale. Il dvd in particolare-continua la docente-evidenzia
la lotta che le donne hanno dovuto sempre sostenere in nome di ideali, per
difendere le proprie opinioni o la stessa vita, come Giovanna d'Arco, Ingrid
Betancourt e Madre Teresa di Calcutta, donne-simbolo che, però, sono l'immagine
di tutte noi". La terza ed ultima parte è stata invece dedicata alla
poesia, in quanto espressione privilegiata dell'esperienza sentimentale, con
testi di Rosita Capioli, Wislawa Szymborska ed Elizabeth Barrett Browning:
autrici molto diverse tra loro, per luogo di nascita, epoca e vicende, ma
accomunate dall'essere donne, e di sentirsi donne nell'esperienza d'amore. Come
stacco e collegamento tra le varie sezioni, alcuni ragazzi hanno cantato
canzoni dedicate all'universo femminile (Ligabue e Jovanotti) e dato vita ad
intermezzi musicali con pianoforte, chitarra, basso, sax e voce, molto
apprezzati dal pubblico. "E' un lavoro ben riuscito soprattutto grazie al
desiderio degli studenti, non solo ragazze, ma anche ragazzi, di dar voce alle
donne, alle autrici, molto spesso ignorate proprio perché donne-spiegano le
docenti. Il progetto, il terzo realizzato in occasione dell'8 marzo dal
comitato, nonostante quest'ultimo esista dal '95, è stato abbozzato già
quest'estate, ma il periodo di prove intenso è cominciato a gennaio".
Quale la finalità di questi eventi, alla luce della più stretta attualità,
fatta di soprusi spesso a danno delle donne o, dal lato opposto, di donne che
si fanno giustizia da sole dopo aver subito per anni la violenza, come nel caso
Nichele? "Con i loro interventi le ragazze hanno ribadito quanto la
violenza sulle donne sia frequente, nel passato ma ancora oggi. Il fine di
questo reading non è quello di suggerire la prevaricazione di un sesso o la
netta separazione del maschile dal femminile: è necessaria l'integrazione, la
compenetrazione dei generi, a tutti i livelli sociali, affinché non ci sia più
discriminazione". Francesca Donazzan
( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Alla scoperta del
municipio Domenica 8 Marzo 2009, VITTORIO VENETO - Mercoledì
prossimo gli iscritti all'Università Pinto andranno in visita al Municipio e ad
alcuni suoi uffici: si tratta di una visita guidata nell'ambito del corso
dedicato a "L'ente locale" e guidato dal docente Carniel. Le altre lezioni della settimana: lunedì alle 15
ricamo, laboratorio di acquerello e "L'ente locale", alle 16
letteratura classica; martedì alle 9 laboratorio di intaglio, alle 15
inglese 2, alle 16 "Storie di emigrazione veneta"; mercoledì alle 15
storia medievale, inglese 1 e laboratorio di incisione. Lezioni all'Itis da
lunedì a giovedì, all'Ipsia il venerdì; laboratori al patronato della
parrocchia di Sant'Andrea.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Venezia. Ricavare le
cellule staminali dal campione residuo di liquido amniotico già prelevato per
effettuare l'amniocentesi: è il protocollo non invasivo ipotizzato nell'ambito
del 13/o Congresso Mondiale sulla Riproduzione Umana in corso a Venezia. Secondo
i ricercatori di due società lombarde, le staminali embrionali avrebbero «una
marcia in più». Per Giuseppe Simoni, di Biocell Center, «si tratta di cellule
multipotenti, molto giovani e in grado di differenziarsi in vari tessuti del
futuro individuo che aprono prospettive finora sconosciute». «Data l'alta
capacità di riprodursi, non c'è il dilemma etico tra donazione e conservazione
per se stessi, anzi i familiari compatibili possono avvantaggiarsi delle
cellule del nascituro», ha rilevato da parte sua la dottoressa Francesca Grati,
del laboratorio Toma. Fabio Ghezzi, docente di Ginecologia presso l'Università degli Studi dell'Insubria, ha
invece sostenuto il ricavo delle staminali dal residuo di amniocentesi. I
materiali, da ricavare da donne che già si sono autonomamente sottoposte al
prelievo, può essere conservato, è stato detto, «garantendo la salvaguardia del
patrimonio biologico che è unico e irripetibile».
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
GATY
SEPE Gli Stati Uniti ricominceranno a finanziare la ricerca pubblica sulle cellule
staminali embrionali vietata da George Bush che il Vaticano, come ha ribadito
ieri, ritiene «profondamente immorale e superflua». Dopo quello sull'aborto, si
profila dunque il secondo scontro tra il nuovo presidente degli Stati Uniti e
la Chiesa cattolica. Barack Obama aveva annunciato in campagna elettorale che avrebbe
abolito il divieto imposto da George Bush a questo filone di studi - ritenuto
da gran parte della comunità scientifica strategico per la terapia di molte
malattie oggi incurabili - e ha mantenuto la promessa. Secondo quanto lo stesso
presidente ha fatto anticipare già venerdì dai suoi collaboratori, l'atto
esecutivo verrà firmato domani. Nel corso della cerimonia alla Casa Bianca
Obama spiegherà la decisione di accelerare i tempi - fino a qualche giorno fa
aveva detto di voler preferire che su un tema come questo, che innesca
divisioni e battaglie ideologiche si pronunciasse prima il Congresso - sulla
ricerca con le staminali per «riportare l'integrità scientifica nel campo delle
scelte politiche sulla salute». D'altronde, era stato con un ordine esecutivo
che Bush, nel 2001, aveva vietato il finanziamento pubblico a questo tipo di
studi, limitandolo alle linee embrionali già esistenti, che si sono poi
rivelate in gran parte inutilizzabili, e incoraggiando invece la ricerca sulle
staminali adulte. Adesso, saranno necessari alcuni mesi - il National Institute
oh Health dovrà sviluppare nuove linee guida - prima che i finanziamenti
comincino ad arrivare alle università e agli altri centri di ricerca. Ma la
Chiesa Cattolica, che già in passato aveva definito «molto deludente» Obama per
alcune sue sortite troppo libertarie in tema di aborto, si è affrettata a
riportare sull'Osservatore Romano il giudizio dei vescovi statunitensi che hanno
definito quella sulle cellule embrionali ricerca «profondamente immorale e
superflua». «Una volta oltrepassata la fondamentale linea morale che ci
impedisce di trattare gli esseri umani come meri oggetti di ricerca - scrive il
giornale del Papa - non ci sarà più un punto di arresto». Critiche alla
decisione Usa arrivano anche dal Pdl: «Registriamo una regressione culturale -
sottolinea il senatore Stefano De Lillo - la sperimentazione sulle cellule
staminali embrionali riapre un capitolo che l'etica aveva chiuso, perchè la
sperimentazione scientifica deve mirare a tutelare la vita e non alla sua
distruzione». La notizia è stata invece accolta da un lungo applauso a
Bruxelles, nel corso del secondo congresso sulla libertà di ricerca scientifica
promosso dall'Associazione Luca Coscioni: «È un segnale di speranza - commenta
il deputato europeo radicale Marco Cappato - per la comunità scientifica
internazionale, e per tutti i cittadini, nonchè una battuta d'arresto per i
fondamentalismi che operano su scala globale». A livello scientifico, «non si
tratta di una rivoluzione - ha detto Giulio Cossu, ordinario di istologia
all'Università di Milano - L'importanza è concettuale, ovvero l'aver ribadito
il fatto che bisogna studiare tutte le cellule staminali e non escluderne
alcune su base ideologica».
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Catia Bastioli,
ricercatrice con il «pallino» dell'ambiente La cerimonia è stata semplice ma
carica di significati. A Palazzo Soragna, Catia Bastioli ha ricevuto ieri la
Mimosa d?oro
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Università del
Sannio Conversazioni con Hans Schlosser Domani alle ore 16.00, presso
l?Università degli Studi del Sannio si terrà un seminario dal titolo “La crisi
della dottrina del diritto come «teoria delle norme» e i problemi
dell?aggiornamento giuridico dei magistrati”. Sarà presente Hans Schlosser,
professore emerito di Diritto civile e Storia del diritto privato presso
l?Università tedesca di Augsburg.Martedì 10 marzo, alle ore 16.00, presso
l?Università degli Studi del Sannio si terrà un seminario dal titolo “La crisi
della dottrina del diritto come «teoria delle norme» e i problemi dell?aggiornamento
giuridico dei magistrati”. Sarà presente Hans Schlosser, professore emerito di
Diritto civile e Storia del diritto privato presso l?Università tedesca di
Augsburg. L?incontro, che si svolgerà, nella sala lettura della Biblioteca del
Dipartimento Pe.Me.Is, “Persona, Mercato e Istituzioni”, in Piazza Arechi II,
si inserisce nel ciclo di “Conversazioni”, inaugurate nel gennaio 2008 presso
il Pe.Me.Is e presso la Scuola di Dottorato Internazionale sede del corso di
Dottorato di ricerca in “I problemi civilistici della persona”, coordinato dal
Preside della Facoltà di Economia, prof. Pietro Perlingieri. Il seminario si svolgerà alla presenza di docenti anche di altri
atenei e dei dottorandi della Scuola Internazionale di Dottorato e sarà
introdotto dai saluti del direttore del Dipartimento Pe.Me.Is., Antonella
Tartaglia Polcini, e terminerà con le conclusioni del professore Perlingieri.L?incontro
apre un ciclo di appuntamenti dedicato dal prof. Schlosser, che continueranno
nella mattina di mercoledì 11 marzo, alle ore 9.30, presso l?Auditorium di
Sant?Agostino dell?Università del Sannio, con una lectio magistralis su “Lo
Stato costituzionale come precursore della moderna democrazia”. L?evento è
rivolto a tutti gli studenti dei Corsi di laurea Magistrale e Specialistica in
Giurisprudenza della Facoltà di Economia ed è valido anche ai fini del
conseguimento di cfu per altre attività formative previste nel piano di
studi.>> Il ciclo di incontri si concluderà con due seminari di Storia,
moderati dalla professoressa Cristina Ciancio, che avranno luogo mercoledì
pomeriggio dalle ore 16.00 e giovedì mattina dalle ore 9.00 nell?Aula Magna
della Facoltà di Economia in via Calandra. Le due lezioni seminariali,
destinate agli studenti del Corso di Storia dell?esperienza giuridica moderna,
saranno incentrate la prima, sul tema della denegata giustizia e sulle relative
problematiche, inquadrate in un rigoroso sfondo storico, e la seconda su
tematiche di storia del diritto penale, con particolare riferimento al rapporto
tra sistema punitivo e ordine pubblico nei secoli XVIII e XIX.Il ciclo di
incontri con il prof. Hans Schlosser si inserisce in un programma di scambi
internazionali, scientifici e culturali, volto ad offrire occasioni di
confronto e di riflessione con studiosi di chiara fama. BUR.IT 09.03.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Padova
"Gli esami qualche volta finiscono" L'Associazione Italiana
Pubblicitari Professionisti (TP) offre la disponibilità a far accedere
direttamente i laureati in Scienze della Comunicazione dell?Università degli
Studi di Padova, all'associazione senza sostenere l'esame obbligatorio, per
chiunque sia interessato a farne parte.Questa opportunità sarà illustrata
direttamente dal neo-presidente dell?associazione, Biagio Vanacore, nel corso
di un incontro che si terrà domani alle ore 14.30, in aula A del Palazzo Liviano.
L?appuntamento sarà anche l?occasione per gli studenti di confrontarsi con il
presidente nazionale sui temi loro cari: che cosa significa oggi fare questo
mestiere? Quali sono le richieste del mercato e come arrivare preparati?TP è
una associazione di persone costituita nel
( da "SardegnaIndustriale.it" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
TRASPORTI E NUOVE
COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI - Atti del Convegno organizzato dall'Assessorato
ai Trasporti della Provincia di Cagliari - Cagliari, 3 dicembre 2008 TRASPORTI
E NUOVE COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI Atti del Convegno organizato dall'Assessorato
ai Trasporti della Provincia di Cagliari Cagliari, 3 dicembre 2008 APERTURA DEI
LAVORI Marina Cattina, assessore ai Trasporti della Provincia di Cagliari:
Dall?inizio del mandato il Presidente Milia, la Giunta ed io abbiamo sempre
cercato di operare, anche se fra tante difficoltà, verso il miglioramento della
comunicazione, della mobilità, dell?integrazione, dell?adeguatezza dei servizi
decentrati, dedicando una particolare attenzione a quei territori compresi
nelle zone più lontane dal capoluogo, come il Sarcidano o, comunque, più
isolate e svantaggiate, come il Gerrei. Abbiamo creduto fermamente che
l?isolamento delle nostre zone interne, che fino ad oggi hanno costituito un
ostacolo per lo sviluppo, possano invece diventare fonti di ricchezza se si realizza
una mobilità adeguata; una mobilità pubblica che sia
accessibile a tutti. Se raggiungiamo questi obbiettivi ? e sono sicura che
collaborando insieme ce la possiamo fare ? non solo possiamo combattere lo
spopolamento delle zone interne, ma possiamo promuovere e mettere a frutto
quelle specificità impareggiabili dei nostri territori. Il cammino verso il
raggiungimento di un sistema di trasporto efficiente, tarato sulle vere
esigenze del territorio, è iniziato oltre un decennio fa e sono certa che gli amministratori,
gli operatori del settore, gli utenti desiderano veramente vedere presto il
traguardo. Tutti conosciamo quanto questo ultimo decennio sia stato
caratterizzato da una forte innovazione legislativa, finalizzata a modificare
profondamente le modalità di governo e di gestione della pubblica
amministrazione ed in particolare degli enti locali. Uno degli obbiettivi è
quello di migliorare l?efficienza degli enti affinché siano in grado di
provvedere ai bisogni dei cittadini, delle imprese e della produttività in
genere. La materia dei trasporti nei suoi ultimi sviluppi, in tema di
decentramento e di federalismo in senso regionalista, risulta ancora di estrema
complessità ed è resa ancora più difficile dalle diverse norme sopranazionali,
comunitarie ed internazionali concernenti la regolarizzazione del settore. Con
la legge 59 del 1997 è stato articolato il processo di decentramento con
l?individuazione delle funzioni e delle modalità di attuazione dei compiti
amministrativi statali da attribuire alle regioni e agli enti locali ed in
particolare, poi, attraverso il decreto legislativo 112 del ?98, si è attuato
il conferimento in tema di territorio, di urbanistica, di ambiente, delle opere
pubbliche, della viabilità, dei trasporti e anche della Protezione civile. Il
settore dei trasporti, ed in particolare quello del trasporto pubblico locale,
è stato oggetto negli ultimi anni di un?attivatà legislativa tesa ad attuare,
in un primo momento, il decentramento amministrativo mediante il trasferimento
alle regioni di funzioni e di compiti statali e, successivamente, la
trasformazione delle aziende speciali e dei consorzi in società di capitali o
anche in cooperative a responsabilità limitata tra dipendenti e l?eventuale
frazionamento societario derivante da esigenze funzionali o di gestione. Il
percorso di riforma tracciato con il decreto legislativo 422 del ?97, recepito
poi dalla Regione Sardegna con la legge 21 del 2005, delinea un modello di
governo del Tpl che si basa proprio sull?introduzione della coerenza di
mercato. Per la prima volta, dopo anni di stagnazione, si fa un?opera di
rilancio del trasporto pubblico locale, mediante la ricerca di nuove condizioni
di funzionamento e di efficacia che consentano, a parità di risorse, di
migliorare l?offerta e pervenire ad un?organizzazione complessiva del servizio
che utilizzi al meglio le risorse ad esso destinate e faccia sì che ampie quote
di spostamenti quotidiani utilizzino finalmente il mezzo pubblico. Negli ultimi
quaranta anni la crescita del reddito ha generato una diminuzione in termini
reali del costo monetario del trasporto ed un aumento del valore assegnato al
tempo e al disagio connessi con lo spostamento. La conseguenza è stato un
incremento dell?utilizzo dell?auto privata, più
costosa ma che offre spostamenti sicuramente più rapidi e confortevoli. Il
soddisfacimento della domanda avviene dunque sempre più con l?auto privata facendo registrare un andamento allarmante, tanto
dal punto di vista dei disavanzi delle aziende che offrono i servizi collettivi,
gomma e ferro, quanto dal punto di vista ambientale. Il Libro bianco sulla
politica europea dei trasporti del settembre 2001, con riferimento al trasporto
pubblico locale, ha proposto agli Stati e agli enti locali che, «al fine di
evitare un deterioramento della qualità della vita, le autorità nazionali e
locali devono risolvere il controllo della mobilità, con particolare riguardo
al ruolo dell?automobile privata, sviluppando
trasporti pubblici e di qualità». I motivi del minore utilizzo del trasporto collettivo
sono da ricercare non solo nell?aumento del reddito pro capite, ma anche nella
incapacità dell?offerta di trasporto collettivo di adeguarsi ad una domanda in
evoluzione, principalmente in termini di qualità. Il Tpl sembra quasi
comportarsi come un bene secondario e perché questo non sia devono essere
attuate nuove politiche per un adeguamento dell?offerta di servizi collettivi
di trasporto in grado di sottrarre quote di domanda alla mobilità privata e di portare il Tpl verso un nuovo status, compreso
quello del risanamento. La riforma del Tpl, voluta dal decreto legislativo 422,
afferma anche il principio dell?intermodalità del sistema della mobilità,
prefigurando in tal modo la possibilità di programmare e di organizzare una
rete di servizi che superi le barriere e le difficoltà presenti nel vigente
sistema normativo creando le premesse per superare la frammentazione delle
competenze amministrative e gestionali, la duplicazione di servizi e le
inefficienze. Tale indirizzo va nella direzione della programmazione e
dell?organizzazione di una rete di servizi di stretto coordinamento fra le
aziende operanti, enti locali, Regione, per garantire le esigenze complessive
di mobilità dei cittadini e non semplicemente il loro puro trasporto. Seguendo
questi indirizzi, il Consiglio provinciale ha approvato il Piano dei servizi
minimi. Il Piano ha messo in luce che, a fronte di un?offerta di trasporto
pubblico sovrabbondante per numero di posti offerti, non fa riscontro un
effettivo utilizzo del sistema pubblico da parte dell?utente. Per cui ne è
scaturito un progetto che vede un diverso assetto del servizio eliminando le
sovrapposizioni, la semplificazione dell?offerta e portando ad un miglioramento
del sistema. In particolare, la creazione di un sistema a pettine, con la
realizzazione di fermate attrezzate in corrispondenza dello scambio, la
possibilità in zone a bassa domanda di spostamenti di mezzi pubblici mirati,
l?individuazione di servizi minimi quantitativamente e qualitativamente
sufficienti a soddisfare la domanda del pendolarismo scolastico e lavorativo,
l?accesso ai servizi amministrativi, socio sanitari e culturali. Lo schema di
rete prevede l?utilizzo delle due modalità, ferro-gomma, e di due tipologie di
linea: le linee ?sistematiche?, che servono bacini con domanda rilevante, e le
linee ?a chiamata? per le zone a bassa domanda o a domanda specifica: un
sistema di Tpl progettato e organizzato a supporto della rete ferroviaria.
Questa, infatti, copre gran parte del territorio provinciale, lasciando scoperta
solamente la parte a est. Vengono quindi eliminate le sovrapposizioni
ferro-gomma con possibilità di muoversi con orari e in tempi certamente più
attrattivi della situazione attuale, dando luogo ad un?offerta tesa a
soddisfare le esigenze dell?utenza e catturare una quota di domanda che oggi
predilige l?autovettura privata al trasporto
collettivo. Inoltre, il Consiglio provinciale ha ritenuto importante che il
Piano venga arricchito con l?individuazione delle necessità dei territori,
relativamente alla specifica mobilità scolastica e dei disabili, creando gli
spazi necessari per recepire le esigenze dei comuni al fine di offrire un
servizio adeguato ad ogni tipo di utenza in ogni ambito territoriale. L?augurio
è che quanto prima si creino le condizioni affinché il nostro progetto possa
trovare attuazione, diventando oggetto quindi di un contratto di servizio. Ma
per arrivare a ciò occorre ancora qualche passaggio. Infatti, con il
trasferimento delle competenze legislative dallo Stato alle Regioni e agli enti
locali è stato introdotto il meccanismo di gara per l?affidamento dei servizi
con l?obbligo di disciplinare i rapporti tra regolatore e gestore attraverso un
contratto di servizio. Al decreto Burlando, chiaro nei suoi obbiettivi, ha
fatto seguito tutta una serie di interventi ed un?infinità di proroghe che ne
hanno complicato l?attuazione ed inibito l?efficacia, rendendo sempre più
incerto il quadro normativo di riferimento. La liberalizzazione e
l?introduzione della concorrenza nei sistemi di trasporto locale è proprio uno
dei temi forti dell?agenda politica dell?economia dell?Unione europea, che ben
chiaramente si è espressa in merito agli obblighi di servizio pubblico e di
aggiudicazione dei contratti nel settore del trasporto pubblico locale di passeggeri.
Il contratto di servizio rappresenta ancora l?unico strumento a disposizione
degli enti pubblici committenti e delle imprese per gestire e affrontare il
tema del cambiamento e dello sviluppo strategico del sistema del Tpl con
efficacia. Il contratto consente di incidere significativamente sulla quantità
delle prestazioni assicurate alle collettività locali e favorisce anche la
progettazione e la gestione di processi corretti e trasparenti fra le parti. Se
correttamente impostato e gestito, infatti, il contratto offre un indiscutibile
contributo alla conformazione del servizio, diventando volano per le
innovazioni delle performances e degli scambi relazionali, così come il
legislatore aveva individuato con l?ammodernamento ed il rinnovamento del settore.
Con delibera di Giunta n. 44 del 6 agosto del 2008, la Regione Sardegna ha
predisposto un modello di contratto di servizio ponte, cioè semplificato
rispetto alle prescrizioni previste dalla legislazione vigente, dalle direttive
di attuazione, in quanto pensato come sostitutivo delle concessioni in essere
in una fase antecedente all?affidamento dei servizi tramite gara. La delibera
definisce inoltre una nuova metodologia per il calcolo del corrispettivo da
riconoscere per lo svolgimento del servizio, che considera gli effetti e le
caratteristiche ambientali della linea, relazionando il suo costo alla
tipologia di linea e alla tipologia di territorio attraversato, quindi alla
velocità di percorrenza media quale parametro unico, rappresentativo nel contesto
operativo, superando in tal modo l?attuale situazione e sistema contributivo
previsti invece dalla legge 16. Questo, a grandi linee, è il quadro del
trasporto pubblico locale, il quadro di riferimento che oggi abbiamo ed entro
il quale gli enti locali ed in particolare proprio le Province devono agire per
rispondere alla domanda di mobilità che proviene dai territori, senza però
perdere di vista l?efficienza e l?efficacia del servizio, la competitività
delle imprese della nostra regione per la maggior parte di limitata dimensione.
Per le Province, pertanto, è importante coniugare le nuove competenze con i
bisogni di giusto protagonismo dei territori ed agire come soggetti
coordinatori e facilitatori dei processi di governance del territorio. Una
funzione in cui più che i poteri contano l?autorevolezza, la credibilità, la
capacità di aggregazione, l?attivazione di reti tra diversi soggetti, la
identificazione di visioni condivise su cui attivare enti, istituzioni,
soggetti pubblici e privati, cittadini, per un maggiore utilizzo del trasporto
pubblico. È vero che molte persone ormai non salgono da decenni su un mezzo
pubblico e non prendono neanche in considerazione più la possibilità di
viaggiare in modo diverso dall?auto privata. Sono
certa però che se tutti ci impegniamo a costruire la cultura dell?uso del mezzo
pubblico e tutti insieme, enti di governo locali, parti sociali e singoli
vettori interagiscono costantemente per la determinazione di un punto di
equilibrio che garantisca, da un lato, soddisfacimento di condizioni di
mobilità e, dall?altro, sempre migliori condizioni di fruibilità del sistema,
gli utenti del Tpl potranno crescere. Così facendo il tema del Tpl potrà
assumere un ruolo più incisivo perché dalla sua organizzazione e fruibilità
dipende la rottura delle marginalità esterne ed interne dell?isola. Un sistema
di collegamenti fruibili, con porti ed aeroporti ricondotti agli standard
definiti dal Piano generale dei trasporti e della logistica, può esplicitare
effettivi momenti di integrazione territoriale consentendo una maggiore
apertura verso l?Italia, l?Europa, il Mediterraneo, all?interno di un sistema
funzionale delle reti di trasporto. Reti di trasporto che, come afferma Jacques
Delors, nel
( da "Sanremo news" del 08-03-2009)
Argomenti: Cultura
Imperia: al via una
tre giorni dedicata ai Santi Si ripete anche quest?anno ad Imperia il consueto
appuntamento dell?Itinerario di spiritualità 'Sulle orme dei santi', promosso
dal Movimento Pro Sanctitate in collaborazione con le sorelle Clarisse del Monastero
di santa Chiara, occasione preziosa per entrare a contatto con profili di
autentici testimoni di Vangelo e di umanità. I tre incontri in programma,
validi anche come corso di aggiornamento per gli insegnanti di religione, si
svolgeranno presso il Monastero Santa Chiara ad Imperia Porto Maurizio nei
giorni mercoledì 11, lunedì 16 e mercoledì 25 marzo alle ore 21.00. Verranno
presentate, e arricchite da testimonianze di vita, le figure esemplari di: -
Don Andrea Santoro, sacerdote romano ucciso in Turchia nel 2006, e per il quale
sarà presente la sorella prof.ssa Maddalena Santoro, docente
di Teologia dell?Educazione presso la facoltà di Scienze della Formazione,
Università LUMSA di Roma. - Ignazio di Loyola, sacerdote e fondatore della
Compagnia di Gesù, presentato dal relatore prof. don Pietro Antonio Ruggiero
della diocesi di Nicosia - I Coniugi Rosetta e Giovanni Gheddo, sposi e
genitori di cui è in corso la causa di beatificazione, per i quali interverrà
don Fabrizio Fabbris, responsabile della pastorale familiare della nostra
diocesi. Gli incontri sono aperti a tutti e offrono l?opportunità di fermarsi,
di concedersi uno spazio di arricchimento spirituale alla scuola di tre
validissime storie di vita, segnate dal coraggio, dall?apertura agli altri, dalla
fedeltà all?amore. Particolarmente significativa sarà la presenza di Maddalena
Santoro, sorella di don Andrea Santoro, per la testimonianza più diretta che
offrirà sulla vicenda ancora recente del fratello ucciso tre anni fa da un
giovane killer a Trabzon e di cui è ancora viva la memoria di un impegno totale
per l?incontro tra uomini di culture e religioni diverse, impegno pagato con il
sacrificio della vita.