CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

 


Report "Cultura"   24-2-2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Università digitalizzata Roma Tre sarà la prima ( da "City" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che entro tre anni tutte le università italiane dispongano di servizi avanzati per studenti, docenti e personale tecnico ed amministrativo, a partire da una completa copertura Wifi e tecnologia Voip (Voce tramite protocollo Internet) in tutte le sedi.Investimento da 500mila euroNel caso specifico di Roma Tre, i tempi di realizzazione sono stati indicati in circa 12 mesi dall'avvio;

Alla ricerca del Web invisibile ( da "Punto Informatico" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ex docente dell'Università di Washington Alon Halevy, è concettualmente invece molto simile a quello di DeepPeep: ognuno dei database pubblici presenti in rete viene analizzato da uno spider, che ne ricostruisce il contenuto presunto. Ma (almeno per il momento) i risultati raggiunti non hanno soddisfatto i responsabili dell'

Gli stipendi d'oro nelle università Usa ( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il Chronicle non ha condotto alcuna inchiesta sulle università pubbliche. Ma fatte le debite proporzioni, il loro trattamento dei docenti e degli amministratori non è di molto superiore a quello delle università italiane. Ennio Caretto stampa |

Nei negozi è tutta un'altra musica ( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: professore di economia e gestione delle imprese dell'Università degli Studi di Roma 3 e docente alla Bocconi di Milano. «Ma è necessario analizzare in profondità le emozioni che il consumatore collega alle diverse musiche». Uno dei filoni principali è quello che associa la musica all'età, «oppure si può valutare la propensione dei clienti alla nostalgia.

Sinistra universitaria, una lettera di solidarietà: <Dalla parte del presidente e della Costituzione> ( da "Cittadino, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: a rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati» anche per ricerca ed università ed ha detto di condividere l'analisi fatta in sua presenza dal rettore, Francesco Bistoni. Questi aveva tra l'altro auspicato «provvedimenti mirati a favorire i giovani» ed a porre fine alla «fuga di cervelli» in continua crescita.

Il prefetto: Modena tranquilla ( da "Gazzetta di Modena,La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ordine pubblico ai privati (addirittura ai partiti come già accade in alcune realtà del Nord) ma il rafforzamento degli organici delle forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare efficacemente la criminalità». Il segretario del partito ha ricordato che anche a Modena operano da anni «gruppi di volontari che affiancano l'

Napolitano: no ai tagli alla ricerca ( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: presidenziale Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università.

Gardone Una testimonianza da Abu Ghraib ( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di criminologia della facoltà di Giurisprudenza di Brescia e presidente dell'Associazione carcere e territorio, non ha dubbi: considera «preziosa» l'iniziativa della Comunità montana di Valle Trompia che ha sponsorizzato la visita bresciana, con tappa anche a Sarezzo e Gardone, della signora Kholud Al Bassam,

Dai repubblichini agli orfani di Salò che fecero un '68 nero ( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: entrambi intervistati da Paolo Gheda, docente di Storia moderna e contemporanea all'Università della Valle d'Aosta. Esiste un'«anomalia» tutta italiana - ha rilevato l'ambasciatore Sergio Romano - nell'approccio alle complesse tematiche storiografiche: «Tra giornalismo e storia c'è una fondamentale differenza.

Si sta studiando un fondo pensione per i "regionali" ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza, docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del Riconoscimento Speciale Start Cup 2007.

Napolitano contro i tagli alle università ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: ai docenti e agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni: «La ricerca è compito irrinunciabile dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale anche questo è messo in discussione.

napolitano: "basta tagli alla ricerca" - giorgio battistini ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: secondo il quale la fuga dei cervelli, a parte ogni altra considerazione, ha «un costo terribile» per l´erario: ogni anno un miliardo e mezzo di euro, spesi per formare giovani ricercatori che poi se ne andranno oltre confine a guadagnare e spendere. «La ricerca e la formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell´economia»,

L'età dei Nuraghi spiegata in sardo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: iniziativa è stato anche il relatore Giovanni Ugas, docente di Preistoria e protostoria al dipartimento di Scienze archeologiche dell'Università. «Lui stesso ha tenuto lezioni in sardo e mi ha sostenuto in questo progetto. Fin dall'infanzia in famiglia ho sempre parlato il sardo e devo dire che la cosa più difficile è metterlo per iscritto.

camon e la psicanalisi. oggi alle 18 alla libreria feltrinelli di via s.francesco 7, incontro con ... ( da "Mattino di Padova, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Salmann docente di Teologia e Filosofia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e la Pontificia Università Gregoriana di Roma. SCIENZA E FEDE. Un nuovo faccia a faccia tra Scienza e fede, due mondi ancora a confronto. Sarà un ospite d'eccezione, Monsignor Melchor Sànchez de Toca y Alameda, sottosegretario del pontificium consilium de Cultura,

università nel mirino e per il 2010 è pronta la stangata - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Pagina 9 - Interni Il nodo-stipendi dei docenti rischia di portare al collasso gli atenei Università nel mirino e per il 2010 è pronta la stangata MARIO REGGIO ROMA - Università e ricerca. Un buco nero del sistema Italia ancora irrisolto. Passano i governi, cambiano i ministri, ma lo spartito è sempre lo stesso.

il prof. miani riflette sulla crisi finanziaria ( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Miani riflette sulla crisi finanziaria ECONOMIA Domani, mercoledí 25, alle 17 nella sala convegni di Palazzo Antonini in via Petracco 8 si terrà l'incontro La crisi finanziaria mondiale del 2008 con Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'università di Udine.

antropologia giovedì 26 febbraio alle 20 nella sala conferenze del villino ricci, in viale dante, ... ( da "Nuova Sardegna, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Terza Età Giovedì 26 alle ore 16,30 presso l'Aula Magna della Facoltà di Agraria, viale Italia 39, il prof. Gianfranco Atzeni, Docente di Economia Politica nella Facoltà di Giurisprudenza, Università di Sassari, terrà una lezione dal titolo: «La crisi finanziaria: istruzioni per l'uso».

PERUGIA - <Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati> ( da "Adige, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centerario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università.

l'addio a lentini sociologo con amore - piero violante ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: votata quindi a declassarsi, figlio unico, fu allievo all´università di Virgilio Titone. Negli anni Cinquanta, a varie riprese, soggiorna in Spagna e si laurea in filologia ispanica. Di ritorno in Italia è assistente di Titone e libero docente in Filosofia della storia; nel '68 inizia a insegnare, a Lettere, sociologia.

omaggio del suor orsola al giudice paolo grossi ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università di Siena. Seguiranno interventi di Paolisa Nebbia, lettore di Giurisprudenza all´università di Leicester e di Lucilla Gatt, docente di Istituzioni di diritto privato e civile al Suor Orsola. «è motivo di grande orgoglio per me e per il nostro ateneo ritrovare Paolo Grossi da neo giudice costituzionale dopo la recente nomina decisa dal presidente Napolitano»

così benito leoncini spiega cos'è l'evoluzione ( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Classe 1935, nato a Montaione in provincia di Firenze ma pisano d'adozione, libero docente dell'Università di Pisa dal 1971, è stato primario della Divisione di Pneumologia al Santa Chiara. Attualmente è presidente onorario dell'Aimar, l'Associazione italiana interdisciplinare per le malattie respiratorie. R.V.

università il gran rifiuto di gibelli - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: all´Università e alla ricerca. «Le motivazioni che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di ragazzi e hanno spinto presidi, docenti, personale tecnico amministrativo a protestare contro i tagli inflitti all´Università pubblica, sono oggi sempre più concrete», spiega Gibelli, che però sarà presente in via Balbi,

università, i prof over 70 non vogliono andarsene ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università, i prof over 70 non vogliono andarsene Entro la fine dell´anno potrebbero andare in pensione 93 tra i professori più rappresentativi e più influenti dell´Università di Bari. Sono i docenti che hanno dai 70 ai 72 anni e che adesso sono "pensionabili": nell´ultima finanziaria il governo ha inserito un comma con il quale si dà la possibilità agli atenei di pensionare ordinari

ultimatum della regione ai rettori "niente fondi senza codice etico" ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: protesta di alcuni studenti polacchi nei confronti di un docente barese, Gaetano Dammacco. «Chi lo ha visto?» si chiedevano i ragazzi dell´università di Olsztyn, Polonia, dove Dammacco aveva appunto un insegnamento. «Tra i futuri giuristi, ormai si ammanta di leggenda il nome del professore Gaetano Dammacco», scrive la Gazeta di Olsztyn, che riporta anche i commenti degli allievi:

conservazione dell'uomo di altamura il pm: ordina consulenza e sopralluogo - paolo viotti ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il magistrato ha affidato un incarico a due professori dell´università di "Roma III": Paolo Del Vecchio, docente di elettrotecnica di ingegneria informatica e Giuseppe Schirripa Spagnolo docente, invece, di Fondamenti di Fisica alla facoltà di ingegneria meccanica, dovranno stabilire se davvero l´importante testimonianza storica sia stata danneggiata dall´impianto elettrico.

<paghiamocara la fugadi cervelli> ( da "Secolo XIX, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: paghiamocara la fugadi cervelli» il rettore nPerugia. La «fuga dei cervelli» costa all' Italia un miliardo e mezzo di euro all'anno. Lo ha detto ieri il rettore dell' Università di Perugia, Francesco Bistoni. Aumentano «di anno in anno» i giovani che dopo avere conseguito in Italia «una formazione di alta qualita» preferiscono emigrare in Paesi dove «

Maxi aumento in busta paga per i prof berlinesi ( da "Secolo XIX, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: di insegnanti sfornati dalle università, poiché gli studenti preferiscono indirizzarsi verso facoltà che offrono in seguito sbocchi di carriera e di stipendio più redditizi. Mentre è abbastanza facile reperire docenti di materie umanistiche come il tedesco, la storia o le lingue straniere, bisogna girare quasi con il lanternino per riuscire a scovare un professore di matematica,

raimondi, rondoni, elmi e giardinazzo a confronto su canzone d'autore e poesia d'italia ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per la canzone d´autore, Guido Elmi (produttore di Vasco Rossi e general manager dell´etichetta Nopop), che racconterà la sua esperienza, e Francesco Giardinazzo (docente di Ermeneutica testuale). Info www.centrodipoesia.it e www.centrodellacanzone.net. (m. l. l.)

autore-editore, amore e odio ( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Questo universo di rapporti lo sonda il nuovo volume a cura di Gianfranco Tortorelli, docente di Storia dell´editoria all´Università di Bologna, dal titolo L´inchiostro sbiadito (Pendragon). Tra i saggi ospitati nel libro, quello sul legame tra Treves e D´Annunzio e lo scambio di lettere tra Arnoldo Mondadori e i figli.

la crisi dell'universita' - gabriele rizzardi ( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «

docenti in pensione a 70 anni - giovanni parlato ( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: E l'università di Pisa è fra questi atenei. Nella lettera si ricorda che, a differenza degli anni precedenti, non sarà più data alcuna proroga di due anni all'insegnamento. Questi docenti si possono considerare di fatto a un passo dalla pensione.

Napolitano scopre i tagli alla ricerca ( da "Manifesto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il ragionamento dell'inquilina di viale Trastevere non fa una grinza: «La Ricerca e l'Università sono alla base dello sviluppo di un Paese». Però, c'è un però. «In questa fase di difficoltà economica internazionale - aggiunge - è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza». Tradotto: bisogna tagliare.

Se Napolitano rompe il silenzio ( da "Manifesto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Perugia ha partecipato alla cerimonia conclusiva delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'ateneo umbro. L'opposizione: «Ascoltiamo il Colle». Già, ascoltatelo. *** Qualcuno può spiegare ai docenti italiani perché, alla fine, sulle schede di valutazione degli alunni, tutte le materie di scuola quest'

CECINA VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo ... ( da "Nazione, La (Livorno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: affidata al professor Lanfranco Belloni della facoltà di Fisica dell'Università di Milano, curatore delle opere di Torricelli per la Utet, saranno presenti il preside, Giuseppe Franceschi, il professore di storia e filosofia, Vinicio Giannotti coordinatore del Premio, il corpo docente del liceo al completo e centinaia di allievi dell'istituto.

Scienza e società con Giulio Giorello ( da "Giorno, Il (Brianza)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sono i temi di cui si parlerà questo giovedì alle 21 al teatro La Campanella di piazza Anselmo IV insieme al filosofo Giulio Giorello (nella foto), nell'incontro dal titolo «Futuro della scienza e società civile», per la rassegna «Incontrarsi a Babele». Giorello è docente di filosofia della scienza all'Università degli Studi di Milano. L'ingresso è libero.

CorsiEsercitazioni paleografiche Ore 16, sala Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca <Angelo Mai>, corso di esercitazioni paleografiche ( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dedicata alla fotografia di ricerca del milanese Maurizio Montagna (Milano 1964), docente del master di fotografia della nuova Accademia delle Belle Arti di Milano; fino al 4 aprile. Orario: 10-13 e 15-19. Capolavori a Palazzo della Ragione Palazzo della Ragione, esposizione della mostra «L'Accademia Carrara nel cuore della città.

Bornasco, è in programma il raddoppio degli abitanti ( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: potrebbe nascere attraverso la concertazione pubblico-privato un nuovo quartiere più compatibile con l'area circostante. Spostandoci a Gualdrasco, il Pgt dovrà incidere in tema di viabilità per risolvere da un lato gli sbocchi inadeguati verso nord e dall'altro il nodo rappresentato dall'attraversamento della Vigentina.

Prof tedeschi contesi a suon di aumenti ( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: private insegnano docenti di prim'ordine che non sono Beamten». la sassonia protesta Intanto, uno studio pubblicato dal quotidiano «Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha messo infatti in evidenza che a scegliere all'università le facoltà che indirizzano alla professione di insegnante sono gli studenti meno brillanti, già bocciati nei test di ingresso nelle altre facoltà più ambite,

Napolitano dice no ai tagli indiscriminati a università e ricerca ( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: programma Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato accademico, al corpo docente e agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'università.

<Fisichella non sia l'unico relatore> ( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: appello di tre docenti «Fisichella non sia l'unico relatore» PADOVA – Il Bo come la Sapienza? A distanza di poco più di un anno dalla presa di posizione dei 67 docenti dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa Ratzinger all'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso analogo rischia di creare polemiche e discussioni.

Il Pd in prefettura: <No alla difesa fai da te> ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ordine pubblico ai privati, addiritttura ai partiti, come già accade in alcune realtà del nord, ma il rafforzamento degli organici delle forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare efficacemente la criminalità. Anche a Modena operano da anni gruppi di volontari continua Bonaccini che affiancano l'amministrazione segnalando pericoli o casi di degrado.

Vajont, corsa per diventare guida ( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Restauro architettonico presso l'Università degli Studi di Trieste, che ha tentato una lettura oggettiva dei fatti distinguendo la leggenda dalle vicende accertate dai documenti archivistici. Cristina Zaetta, psicologa di Pieve di Cadore, che, in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova,

SI INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica d... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A questo si aggiunge l'informazione, la formazione e il coordinamento dei docenti dell'istituzione scolastica di appartenenza al fine di promuovere metodologie didattiche innovative attraverso anche un uso consapevole e adeguato dell'e-learning e di supportare attività didattiche che si avvalgono delle tecnologie informatiche.

Cardi: dai centri sociali ai graffiti non condannate la cultura giovane ( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Perché vivono delle donazioni e del supporto finanziario dei privati. Da noi si cerca sempre qualcosa in cambio. Serve più interazione fra mondo pubblico e privato». Politica e privati polemizzano anche sugli artisti si strada che lei sostiene, Cardi. «Alcuni graffitari sono artisti e non devono essere catalogati in modo diverso.

Bioetica, Fischella relatore Studenti e prof contestano ( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dalla clamorosa presa di posizione dei 67 docenti dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa Ratzinger nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso analogo rischia di creare polemiche e discussioni. Venerdì 6 marzo alle 17, infatti, in uno degli spazi più prestigiosi a disposizione dell'Ateneo (la Sala dei Giganti del Palazzo del Liviano)

<Un errore pensionarci a 70 anni Io resto, dai ragazzi si impara> ( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Istituzioni di diritto romano e diritto greco antico all'Università Statale di Milano. Ancora per un anno però, dal momento che un articolo della legge Tremonti ha messo in crisi il meccanismo che consentiva, a 70 anni, la proroga di due anni: «Se non l'avessi chiesta l'anno scorso, avrei già finito di insegnare»

Oltre 300 euro a testa per mantenere il Comune ( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: REDAZIONALE Costi della politica La ricerca pubblicata dal Sole24Ore. Le riserve dell'Anci: «Le spese vanno rapportate ai servizi erogati» Oltre 300 euro a testa per mantenere il Comune Si spendono 271 euro per la «burocrazia» e 33 per la rappresentanza. Paloschi: verificherò Verona si piazza poco sopra la metà della classifica.

<Soldi ai più bravi, stile inglese Così si può ridurre la spesa> ( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di economia all'Università di Bologna. «Per la ricerca si può vedere quante volte gli studi di una singola facoltà italiana sono stati citati in lavori di atenei stranieri. Per la didattica si può confrontare quanto tempo impiegano i neolaureati a trovare un lavoro e che tipo di lavoro trovano.

Verona e il diverso Confronto sull'Islam al polo Zanotto ( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mohammad Fanai Nematsara, sciita, docente di Teologia e filosofia all'Istituto Khomeini di Qom (il più importante centro culturale della rivoluzione iraniana); Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista siciliano e Paolo Branca, docente di Lingua araba all'Università Cattolica di Milano.

Scoperto il gene dello smalto: è il segreto dei denti bianchi ( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State University. Si tratta di «Ctip2», il primo gene scoperto ad essere centrale per la formazione delle cellule che producono lo smalto, gli ameloblasti.

Napolitano sull'università <No a tagli indiscriminati> ( da "Riformista, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: le notizie Napolitano sull'università «No a tagli indiscriminati» I mali dell'università italiana sono lo specchio di tante «insufficienze e contraddizioni» del Paese: scarsissimi investimenti per la ricerca, difficoltà nel valorizzare i talenti, con la conseguente fuga dei cervelli all'estero, e anche «tagli indiscriminati».

Al voto per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno ( da "Nazione, La (Firenze)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 6 Al voto per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno UNIVERSITÀ CONVOCATE LE ELEZIONI DEL SUCCESSORE DI MARINELLI. CINQUE I DOCENTI IN CORSA SONO CIRCA 4mila gli universitari fiorentini chiamati alle urne per eleggere il successore di Augusto Marinelli (nella foto). Ieri il decano del corpo accademico, il professor Giorgio Talenti, ha indetto le elezioni per il nuovo rettore,

Emilio Bigi, l'innamorato della letteratura italiana R iservato, ( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Raffaele Cantarella e in seguito per decenni docente di italiano e latino al classico «Carducci». Fu un amore simbiotico. Si sposarono nel '56. Nacquero i figli Paolo (avvocato), Silvia (oggi docente di italiano e latino al «Virgilio»), Marco (fisico), e poi l'adorato nipote Lorenzo. Nel frattempo Emilio iniziò la carriera universitaria insegnando Letteratura italiana a Trieste (

DOPO il successo dell'incontro con il grande Francesco Cito, s... ( da "Nazione, La (La Spezia)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Auto & Fuoristrada, Tutto moto, Gente Viaggi, Itinerari Travel, Marco Polo,Volontari per lo sviluppo, Diario, I viaggi di Repubblica, non disdegnando attività di docenti e tutor in Università e Istituzioni e impegno nel volontariato. Gli incontri al Golfo Foto Festival sono gratuiti e aperti al pubblico.

PERUGIA HANNO contribuito ( da "Nazione, La (Umbria)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, allievi, rappresentanti della società) ha idealmente inviato il caldo saluto alla collettività nazionale che il Presidente rappresenta col decoro di cui è capace. E lui si è rivolto a «tutte le forze del Paese» perché, senza abbandonarsi alla negatività di certi eventi, si adoperino per salvaguardare le risorse umane e per evitare la dispersione dei talenti.

Siena sposa l'Expo di Milano In vetrina le sue eccellenze ( da "Nazione, La (Firenze)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: l'ex ministro Paolo De Castro, docente Università di Bologna e Mauro Rosati direttore generale di Fondazione Qualivita. Assente giustificato il sindaco di Milano e commissario Expo 2015, Letizia Moratti, rimasta nella capitale lombarda proprio per improvvisi impegni legati all'organizzazione dell'evento.

Il premio per i migliori laureati: pergamena e stretta di mano dall'ospite d'onore ( da "Nazione, La (Umbria)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: E la «fuga dei cervelli» era argomento da non sottovalutare. Ammissione e buon auspicio. Eppure sorte destinata a ripetersi, anche a Perugia. BASTA raggiungere, in coda al corteo di ermellini che esce dall'Aula magna, un gruppo di ragazzi eleganti e emozionati.

Le barricate di Francia: prof e studenti contro Sarkozy ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Era un discorso in appoggio alla riforma liberalizzatrice che vuole le università molto più autonome e i docenti ricercatori sottoposti a periodiche valutazioni. Per promuoverla, il presidente non aveva trovato di meglio che fustigare con virulenza quasi ingiuriosa i "cervelli" di Francia. Che da quel giorno, naturalmente, sono in quotidiana rivolta.

Regioni e commercio Un incontro all'Isufi ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la finanziaria pubblico-privata che promuove e supporta lo sviluppo delle imprese italiane all'estero. Giancarlo Lanna, presidente di Simest, nel corso del suo intervento ha sottolineato come le Regioni meridionali possano mettere in campo una capacità di rapporti imprenditoriali e commerciali particolarmente significativa,

L'allarme di Napolitano: non si tagli la ricerca ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Napolitano ha sempre avuto un feeling particolare con il mondo dell'Università e della ricerca come con quello della scuola. In questi mesi, più volte, anche nei giorni della contestazione più dura alle iniziative del governo, lui ha sempre preferito la via del dialogo incontrando docenti e studenti a Roma, a Milano, a Padova.

Solo briciole per la ricerca Gelmini, la verità delle cifre ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: età media dei docenti. «Tremila posti in più per i ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in perdita. Con questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'

Gelmini maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro Brunetta si vanta di aver salvato l’... ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: età media dei docenti. «Tremila posti in più per i ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in perdita. Con questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'

Non c'è futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e trasferte a carico ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e trasferte a carico» Io dall'Università sono fuori. Nonostante continui a fare il tutor a cento studenti, a fare esami e ricevimento, nonostante un libro pubblicato e gli studi in Francia e in Portogallo». Gianluca ha 32 anni e si è laureato all'Alma Mater Studiorum, l'università più antica del mondo.

Alitalia, Ici, Finanziaria Ecco dove sono finiti i soldi sottratti La crisi è mondiale. Ma Francia, Svezia e Stati Uniti investono nell'istruzione, nella formazione e nella scienza ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: combinato disposto avvia la ricerca pubblica verso una morte per inedia. Per fortuna i ricercatori italiani riescono parzialmente a compensare attingeno ai fondi europei e a quelli delle organizzazioni private senza fini di lucro (come Telethon o l'Airc). Molto più gravi sono i tagli al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) per l'università operati dalla Finanziaria per il 2009.

CONFERENZA SUI CAMBIAMENTI NEL PANORAMA DELLA RICERCA E IL POTENZIALE UMANO ( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La conferenza intende incoraggiare le istituzioni di ricerca pubbliche e private ad esaminare il ruolo di una gestione paritaria appropriata nell´assicurare pari opportunità, nonché l´effetto benefico che ciò eserciterebbe sulla scienza e la tecnologia. I gestori delle risorse umane delle università e di altre istituzioni di ricerca, esperti di didattica scientifica scolastica,

Le principali banche americane verranno presto nazionalizzate? Soltanto un anno fa un quesito del ge... ( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che include anche la creazione di fondi pubblico-privati per acquistare titoli "tossici". In base al programma si condurranno degli «stress test» per valutare le potenziali necessità di capitale delle maggiori banche Usa. E ieri a Wall Street, e non solo, è stato un continuo interrogarsi sugli istituti che saranno oggetto delle "attenzioni" del governo federale.

INFRASTRUTTURE IN SICILIA: LOMBARDO INCONTRA DELEGAZIONE INVESTITORI GRUPPO HNA, "PRONTI AD AVVIARE PARTNERSHIP" ( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Kore di Enna, con docenti, esperti, imprenditori ed anche dirigenti regionali. A questa verifica siamo interessati sino al punto di essere pronti ad avviare una collaborazione ed una partnership perché si realizzi questa idea di un approdo per uomini e merci che dalla Cina, passando per la Sicilia,

staminali, niente confronto - stefano allievi ( da "Mattino di Padova, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: in cui su tematiche analoghe e correlate si è acceso un vivo dibattito nella società e in cui ogni idea di possesso esclusivo della verità, da qualunque parte provenga, divide drammaticamente le coscienze, anche all'interno degli stessi settori da cui proviene. * (i tre autori sono docenti di Sociologia Filosofia Giurisprudenza)

DI QUALI PROFILI PROFESSIONALI HA BISOGNO FIRENZE? PUBBLICATO UN BANDO PER IDENTIFICARE IL FABBISOGNO OCCUPAZIONALE DEL TERRITORIO PROVINCIALE ( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Le domande di partecipazione devono essere presentate da agenzie formative accreditate, da società di consulenza, da imprese, enti di ricerca pubblici e privati e da Università, anche in forma associata, e devono pervenire online entro il 26 febbraio, per quanto riguarda la generazione della domanda, e entro il giorno successivo per quanto riguarda il progetto vero e proprio.

INCONTRI PLURALI : "L'INFLUENZA DELLA TRADIZIONE ISLAMICA SULLA CULTURA ITALIANA" GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA ( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Lingua araba all?Università Cattolica di Milano. L´incontro sarà introdotto e moderato da Sergio Noto, docente alla facoltà di Economia e coordinatore di ?Incontri Plurali?. È la prima volta che nella nostra città si svolge un incontro di tale livello con la presenza di studiosi del mondo arabo,

Università, rivediamo i tagli indiscriminati ( da "Tempo, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il VII centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università.

Il rettore della Sapienza: "Basta denaro a pioggia" ( da "Giornale.it, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Destinando fondi alla ricerca e alle università migliori e soprattutto facendo largo ai giovani. Noi siamo riusciti a recuperare i fondi dei pensionamenti riutilizzandone il 90 per cento per fare concorsi per i ricercatori. La classe docente andava "svecchiata" andando incontro al decreto e alle necessità della ricerca».

LA SCHEDA - Il libro nero dell'università da cancellare ( da "Giornale.it, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università. E non si tratta di un caso isolato. Perché in tutte le università i prof hanno a disposizione un budget per viaggi di studio. Chi controlla? Naturalmente i docenti stessi, visto che c'è l'autonomia. Dall'esamificio... Al di là dei singoli scandali, del resto, è la struttura stessa della didattica a essere messa pesantemente in discussione.

napolitano: rivedere i tagli alle università ( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «

Ventimilgia: sabato in Comune il convegno 'Noi e l'Europa' ( da "Sanremo news" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Franco Praussello Docente Economia Internazionale Università di Genova. Polo Jean Monnet ? Centro di Eccellenza ?Altiero Spinelli?; ore 16,50 - ?L?Unione Europea dopo il Trattato di Maastricht?. Dott. Roberto Gimigliano ? Funzionario Servizi Demografici Comune di Ventimiglia.

Savona: "Cuba - 50 anni con Fiedel" con Mimmo Càndito ( da "Savona news" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con Mimmo Càndito Nella sala mostre della Provincia di Savona, sabato 28 febbraio, alle 16, il Circolo degli Inquieti di Savona, propone un incontro per approfondire il tema ?Cuba: 50 anni con Fiedel?. Mimmo Càndito, inviato speciale de La Stampa e docente di Teoria e Linguaggio giornalistico all?università di Torino, racconterà la sua esperienza di inviato.

Il perito della difesa. Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme al genetista ... ( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme al genetista Matteo Fabbri e all'esperto informatico Enrico Cerati. Avato è medico legale e docente all'università di Ferrara. Da un anno e mezzo studia il caso di Garlasco, per trovare elementi a sostegno dell'innocenza di Alberto.

L'avvocato. Giuseppe Colli, 38 anni, difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda ... ( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda e al fratello avvocato Giulio Colli con cui collabora negli studi legali di Vigevano e Mortara. I fratelli Colli sono stati allievi di Giarda all'Università cattolica di Milano e ora affiancano l'ex-docente in questo caso impegnativo e importante.

Scuola, 400mila votanti il 95% boccia il contratto ( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per rinnovare il corpo docente. Invece - ha concluso Epifani - i provvedimenti della Gelmini stanno determinando soltanto una situazione di caos nelle scuole». Polemico con Epifani il segretario generale della Cisl, che non sembra credere all'esito del voto: «Epifani - ha detto infatti Raffaele Bonanni - non è né arbitro né notaio di tutti».

ROMA. Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate ... ( da "Nuova Ferrara, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «

Osservatorio Agici-Accenture 2008. Public Utilities: si consolida il mercato italiano, continua la spinta aggregativa in Europea ( da "watergas.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: afferma Andrea Gilardoni docente dell?Università Bocconi e direttore dell?Osservatorio sulle alleanze e le strategie delle utilities in Italia ?Quello che resta da implementare è l?effettivo sfruttamento dei vantaggi delle aggregazioni in termini di economie di scala e riduzione dei costi, e, soprattutto, il loro trasferimento al cliente finale.

Chi c'è davvero dietro l'attentato al Cairo ( da "Panorama.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente al prestigioso [3] International Institute for Counter Terrorism, uno dei più importanti think tank israeliani, avanza un paio di ipotesi: a colpire è stato o un piccolo gruppo armato che ruota attorno al network di Osama Bin Laden, oppure dietro le bombe del Cairo ci sono formazioni vicine ad Hamas.

Quelle ombre sovietiche sulla Russia di Putin ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di storia contemporanea all'Università di Napoli "Federico II", è stato ospite sabato scorso dell'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza, che l'ha invitato a tenere la prolusione del nuovo anno di attività. Professor Graziosi, la sua relazione era intitolata "Ci vorrebbe una vera democrazia"

Master post laurea, via al bando ( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Contro la fuga dei giovani cervelli, la Regione Campania mette sul piatto 4 milioni di euro per la concessione di borse di studio a neolaureati iscritti a master di specializzazione negli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008. Per accedere ai benefici sarà necessario aver concluso un master di primo o secondo livello,

Salerno, via al Piano energetico ( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tra docenti e ricercatori dell'Università di Salerno, enti territoriali e professionisti. Lo sviluppo del Piano Energetico sarà svolto in stretta collaborazione con l'Energy Manager del Comune di Salerno, Giancarlo Savino. Il gruppo di lavoro, in questa fase iniziale, si è avvalso dei contributi dell'ingegnere Mario Raiola e dell'

Mezzogiorno e un Quarto. Sette incontri per un Mezzogiorno possibile ( da "Napoli.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: della ricerca sociale e della comunicazione, e con loro ha dato vita a una realtà che fa del binomio impresa-ricerca la sua mission, rivolgendo i suoi servizi alle istituzioni pubbliche e alle aziende private. Think Thanks è un luogo dove la ricerca scientifica, antropologica, geografica, economica, politologica,

Che sia chiaro o acceso, è il <rosa> che emoziona il colore degli stilisti ( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: autrice della ricerca pubblicata dalla rivista Current Biology «l'evoluzione potrebbe aver condotto le donne ad amare i colori legati al rosa e al rosso, che segnalano che un frutto è maturo e pronto da cogliere. Anche un uomo dalle guance colorite è probabilmente in buona salute e si candida a essere un valido padre».

La bellezza è femmina Per ammirarla i maschi usano meno il cervello ( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: emisfero sinistro MADRID Davanti alla bellezza le donne usano di più il cervello. Lo stabilisce una ricerca scientifica spagnola, condotta da Camilo José Cela-Conde (il figlio dello scrittore e poeta, Nobel per la Letteratura nel 1989), Università delle Baleari, insieme al biologo dell'evoluzione Francisco Ayala, dell'Università della California.

Crisi economica. Tra nazionalizzazioni e neo-statalismo, brilla l'assenza della sinistra. ( da "Articolo21.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: stando alle recenti ricerche pubblicate anche su libri (Fondamentale “Evasori”, edito da Bompiani, dell?informatissimo giornalista economico Roberto Ippolito), ammonta a 100 miliardi di Euro l?anno. Creazione di un Fondo speciale per il riutilizzo immediato delle somme recuperate a favore delle opere sociali infrastrutturali e per l?

Atenei, l'Onda di Napolitano: "Ricerca per lo sviluppo, no a tagli indiscriminati" ( da "Panorama.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: erario statale ogni anno 1 miliardo e mezzo di euro" - della fuga dei cervelli all'estero, Napolitano ha colto queste osservazioni per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale. Il Capo dello Stato è partito ricordando come siano state le Università, nel Medioevo, a costituire il momento iniziale della nascita dell'Europa.

<Doppia scena>, incontrocon l'attore Luigi Lo Cascio ( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: coordinato dalla docente Giuseppina Basta Donzelli. Interverranno: il direttore del Teatro Giuseppe Dipasquale; il preside della facoltà Enrico Iachello e il docente Ezio Donato, responsabile per lo Stabile dei rapporti con l'Università. Lo spettacolo è stato ideato da Nicola Console, Luigi Lo Cascio, Alice Mangano, Desideria Rayner.

Progetti formativi alla <Da Vinci>Gli alunni ( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del sistema dei crediti urbanistici e di partenariato pubblico privato, che risultano poco attuabili senza che vi sia una revisione del piano in vigore". "Va sottolineata l'assenza ed il silenzio della Amministrazione comunale e dei componenti della maggioranza del Consiglio comunale che, sebbene ripetutamente invitati e sollecitati confrontarsi sulla materia (anche per capire,

Prg ai docentiFrancofonte. ( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: I docenti dell'ateneo catanese avranno il compito di individuare e suggerire le modifiche da apportare al nuovo strumento urbanistico che sarà successivamente redatto dall'ufficio tecnico del comune di Francofonte per poi essere adottato dal consiglio comunale.

Vittoria del cuoreper la compagine gialloverde ( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: di puntare sui migliori studenti e su docenti di valore internazionale. "Anche il mondo dell'impresa deve modificare il suo approccio nei confronti del sistema universitario - ha concluso Lo Bello - acquistando la consapevolezza che la sfida alla competitività si gioca sulla base della qualità del capitale umano e sull'innovazione".

LOGISTIC CITY CENTER ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la struttura pubblico-privata, che sorge in un magazzino all'interno del mercato ortofrutticolo di San Giuseppe, guarda al futuro e studia nuovi progetti. È questo lo spirito dell'informativa che domani l'assessore Ennio Tosetto trasmetterà alla giunta comunale nel corso di una riunione prevista a Palazzo Trissino.

L'Itis "Euganeo" celebra i 40 anni. Ma è più attuale che mai ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 24-02-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura

Abstract: Particolarmente interessante un collegamento in videoconferenza con l'università di Aberdeen, dove l'ex studente Edoardo Pignotti - attualmente ricercatore nella sede universitaria scozzese - ha salutato i presenti via Skype raccontando la propria esperienza all'itis. Altri ex studenti della scuola, oggi docenti universitari o ricercatori, hanno portato le loro esperienze.

Un pool di esperti per un fondo pensione regionale ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza, docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del Riconoscimento Speciale Start Cup 2007.

"Pensare le emozioni", seminario a Modena ( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università La Sapienza di Roma, con un intervento sul tema “La dimensione individuale e sociale delle emozioni”. Seguirà Gabriella Turnaturi, docente di Sociologia all?Università di Bologna, sul tema “Emozioni e legami sociali.

Scoperto negli Usa il gene del bel sorriso ( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: È il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State University. LE PROVE SUI TOPOLINI - Il gene si chiama Ctip2 ed è il primo tra quelli scoperti ad essere centrale per la formazione e la maturazione delle cellule che producono lo smalto dei denti,

Oltre 900 studenti per 'Porte aperte in Unicam' ( da "gomarche.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: grazie alla collaborazione progettuale dei docenti della Facoltà di Architettura, gli studenti potranno vedere all'opera diverse figure professionali calate nelle loro realtà lavorative, quale rappresentazione concreta delle opportunità che i percorsi di studio attivati dalle cinque Facoltà Unicam (Architettura, Farmacia, Giurisprudenza, Medicina Veterinaria,

GIANPAOLO RICCA FISCIANO. FOTOCOPIARE O INFORMATIZZARE I TESTI UNIVERSITARI è UN REATO... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: se dietro al mercato parallelo ci sono interessi occulti degli stessi docenti che quei libri li scrivono, allora la speculazione e la vessazione di cui gli studenti sono vittime sono aspetti ancor più tristi e gravi del reato stesso». E' diretta e sferzante come sempre Caterina Miraglia, presidente dell'Edisu, l'ente per il diritto allo studio dell'Università di Salerno.

PRESENTATA IERI LA PRIMA PARTE DEL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DI QUELLO CHE PASSA AL CON... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: direttore artistico dell'associazione Seventh Degree dell' Università di Salerno, i docenti universitari Alfonso Amendola ed Emilio D'Agostino, il critico d'arte Antonello Tolve con il pierre della musica Toto Valitutti ed il «satirico» irriverente Nicola Vicidomini. Il viaggio inizierà venerdì prossimo con la grande festa del fuoco.

RAFFAELE INDOLFI RIVEDERE I TAGLI INDISCRIMINATI ALLE UNIVERSITà PER SCONGIURARE LA FUGA DEI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: RAFFAELE INDOLFI Rivedere i tagli indiscriminati alle Università per scongiurare la fuga dei cervelli che impoverisce il Paese. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Perugia, dove partecipa alle celebrazioni del settimo centenario dell'Ateneo umbro, lancia l'appello a riesaminare «decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati».

GINO CAVALLO ROMA. LA SENSAZIONE è CHE, PIUTTOSTO DI DAR LA "CACCIA" AI COLPEVOLI,... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: facendone troppi e producendo docenti non sempre di qualità adeguata. Poi nella proliferazione di sedi universitarie distaccate: sono tante e bisognerà decidersi a ridurne il numero». C'è un modello a cui ispirarsi? «C'è un obbligo: quello di puntare sulla qualità. Migliorando i percorsi formativi per gli studenti, accrescendo il numero dei giovani che si laureano nei tempi previsi.

FIRMATA LA CONVENZIONE, STESURA AFFIDATA ALL'UNIVERSITà AL LAVORO DOCENTI E TECNICI. IL DOCUMENTO PRONTO TRA UN ANNO ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Firmata la convenzione, stesura affidata all'Università Al lavoro docenti e tecnici. Il documento pronto tra un anno

FRANCO FICHERA * È DAVVERO UN GRANDE PRIVILEGIO PER IL SUOR ORSOLA BENINCASA OSPITARE ... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: si onora di avere tra i suoi docenti Paolo Grossi a cui è affidata la cattedra di storia del diritto medievale e moderno. Non credo via sia bisogno di presentare Paolo Grossi o di elencare i numerosi e prestigiosi incarichi accademici ricoperti da colui che è, senza dubbio, uno dei massimi storici del diritto sul piano nazionale ed internazionale.

FORMAZIONE. Al via progetto "Università digitale": intesa Brunetta - Roma Tre ( da "HelpConsumatori" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del personale docente e degli studentisemplificare e digitalizzare i rapporti studenti-famiglie e universitàrazionalizzare i flussi informativi tra le università e tra l'università e le amministrazioni centrali, periferiche e locali, anche al fine di allineare le rispettive anagrafi e banche dati I tempi di realizzazione del progetto sono stati calcolati in circa 12 mesi,

Il 9 marzo l'inaugurazione dell'Anno Accademico ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Massimo Bazzocchi, docente di Diagnostica per immagini e radioterapia, parlerà de "L'immagine del corpo umano nel XXI secolo: da Roentgen all'imaging molecolare". Spazio quindi all'intermezzo audiovisivo, cui seguirà la consegna dei riconoscimenti al personale collocato in quiescenza.

Gli allievi del Sant'Anna rappresenteranno l'Italia nella più prestigiosa gara universitaria di diritto internazionale ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di diritto internazionale alla Scuola. Determinante è stato l'aiuto prestato da Alessandro Pizzuti, ex allievo del Master in Human Rights and Conflict Management del Sant'Anna ed ex partecipante alla competizione, che ha messo la sua esperienza e il suo tempo a disposizione degli allievi per prepararli al meglio ad affrontare le altre squadre.

La crisi finanziaria mondiale, conferenza al Centro Irene ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mercoledì 25 febbraio alle 17 nella sala convegni di Palazzo Antonini in via Petracco 8 si terrà l'incontro "La crisi finanziaria mondiale del 2008" con Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università di Udine. BUR.IT 25.02.09

Terzo appuntamento di "Anatomie della mente e altre storie" "Tradotto dal Medichese" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ssa Cristina Lasagni, già docente a Ferrara, attualmente direttrice di Psicoradio e docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università della Svizzera Italiana, che interverrà all'appuntamento con Angela Cristelli, laureata in Scienze della Comunicazione e tutor a Psicoradio.

Open day, open mind ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sicurezza degli alimenti e di biotecnologie con i docenti della Facoltà di Agraria. Crisi finanziaria e diritto: verso nuove forme di tutela giuridica per i risparmiatori è il titolo del seminario proposto da Giurisprudenza, accanto all' "Introduzione all'Unione Europea". I docenti della Facoltà di Economia approfondiranno i temi "Sostenibilità nella gestione dei servizi energetico-

Le cantate seicentesche di Luigi Rossi, conferenza con Alessio Ruffatti ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Alessio Ruffatti è dottore di ricerca in Storia dei beni artistici e musicali all'Università di Padova in cotutela con l'Università Paris Sorbonne-Paris IV. Ha insegnato all'Unità di formazione e ricerca di musica e musicologia dell'Università Paris Sorbonne-Paris IV, al Conservatorio di Benevento, e attualmente è docente all'Université de Provence-Aix Marseille I.

"La performance della ricerca in Italia" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il seminario sarà presieduto da Pietro Tonutti, Direttore della Divisione Ricerche e sarà introdotto da Nicola Bellini, Direttore del Laboratorio MAIN. Durante l'incontro sarà presentato il volume di Emanuela Reale, "La valutazione della ricerca pubblica. Un'analisi della Valutazione Triennale della Ricerca" (Franco Angeli Editore).

Progetto Lissone arreda la mostra dei Samurai ( da "CronacaQui.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Società per Azioni fondata nel 1997 a capitale pubblico-privato, con il Comune di Lissone azionista maggioritario e oltre 230 azionisti - artigiani, commercianti, produttori, professionisti del settore dell'arredo - si è costituita con lo scopo di promuovere e valorizzare a livello nazionale e internazionale l'immagine e l'eccellenza degli operatori lissonesi.

In Provincia di Modena consiglio straordinario sulle infiltrazioni mafiose ( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: una seduta straordinaria con gli interventi di Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all?Università di Roma Tre e Rimini, e di Lucia Musti, sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Bologna, Direzione distrettuale antimafia. L?iniziativa, decisa nelle scorse settimane all?

Radioterapia stereotassica ad Agropoli: nasce una società mista pubblico privata per la gestione ( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico privata per la gestione Ettore Mautone Malzoni radiosurgery center: nasce una società mista tra l'Asl Sa 3 e la clinica di Agropoli. L'accordo, reso possibile dal decreto legislativo n. 502 del 1992, è stato sottoscritto a Napoli dal direttore generale della Salerno 3, Donato Saracino, e dal presidente del consiglio di amministrazione della casa di cura privata Malzoni spa,

I diplomati calabresi? Soddisfatti e bravi ( da "Giornale di Calabria, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: I rapporti con il personale non docente soddisfano il 78% dei diplomati e soprattutto - come prevedibile - sono i rapporti con gli altri studenti a raccogliere i giudizi più positivi: è soddisfatto il 91% dei diplomati. Meno apprezzati sono risultati i laboratori: sono soddisfatti il 41% dei diplomati, il 30% si dichiara invece decisamente insoddisfatto.

Angelo d'Orsi ( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: in uno scambio che ha visto molti docenti diventare successivamente pubblici amministratori, deputati, senatori, ministri. Le «Settimane della Politica» sono dunque una scommessa difficile, e bisognerà attenderne la conclusione, per giudicare se si tratti di scommessa vinta. Eppure, le premesse appaiono favorevoli: fin dalla cerimonia inaugurale in Rettorato,

Rivoluzione Università In pensione 250 prof ( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: CON LE PRIME 89 USCITE Rivoluzione Università In pensione 250 prof Via libera del Senato, il rettore: sembra una rottamazione Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate».

La scure del Senato accademico su 250 professori ( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra pensionamenti "naturali",

"Largo ai giovani L'ateneo deve sfruttare la grande occasione" ( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: uscita dei docenti non prevede automaticamente che i soldi risparmiati vengano reinvestiti in nuove assunzioni di giovani ricercatori. È una possibilità per dare avvio a una nuova fase nella vita dell'università, a patto che il processo sia gestito: qui si misurerà la capacità, anche politica, dell'ateneo di far entrare le forze migliori che oggi premono alle sue porte»

Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso: v... ( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra pensionamenti "naturali",

La Chiesa sempre più presente in Internet: nuovo rapporto tra parrocchie e rete ( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Una ricerca dell'Università di Perugia condotta dal professor Paolo Mancini, docente di Sociologia della Comunicazione all'Università umbra, su un campione di 1338 persone ha rivelato che quasi l'86% delle parrocchie italiane possiede un computer, nel 70% dei casi connesso a Internet;


Articoli

Università digitalizzata Roma Tre sarà la prima (sezione: Cultura)

( da "City" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università digitalizzata Roma Tre sarà la prima entro un anno Roma Tre sarà completamente digitalizzata. Apripista tra gli atenei italiani, che nel giro di tre anni dovranno adeguarsi. Internet senza fili, utilizzato anche al posto della normale rete telefonica sia per la telefonia fissa che mobile; casella postale certificata, iscrizione e verbalizzazione elettronica degli esami, sino alla progressiva eliminazione della carta sostituita da servizi on-line. Sono alcuni dei punti indicati nel protocollo di intesa firmato dal ministro della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, con il rettore dell'Università "Roma tre", Guido Fabiani, per la realizzazione del progetto "Università digitale". Progetto che, nell'ambito del programma e-government 2012 per la digitalizzazione della Pa, prevede che entro tre anni tutte le università italiane dispongano di servizi avanzati per studenti, docenti e personale tecnico ed amministrativo, a partire da una completa copertura Wifi e tecnologia Voip (Voce tramite protocollo Internet) in tutte le sedi.Investimento da 500mila euroNel caso specifico di Roma Tre, i tempi di realizzazione sono stati indicati in circa 12 mesi dall'avvio; la conclusione dei lavori è infatti prevista per aprile 2010. "È un anticipo di quello che avverrà per tutte le università italiane, entro il 2012", ha sottolineato Brunetta. I costi, ha proseguito, si "aggirano sui 500-600 mila euro" e per quanto riguarda in particolare il servizio Voip, "vengono ripagati nell'arco di un paio di anni". Apcom 24 febbraio 2009

Torna all'inizio


Alla ricerca del Web invisibile (sezione: Cultura)

( da "Punto Informatico" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Roma - C'è un mare di informazioni nascoste dentro il mare del Web. Si tratta di informazioni nascoste in profondità, là dove neppure i motori di ricerca possono trovarle, e che gli esperti chiamano Web invisibile (Deep Web). Adesso, Google e gli altri grandi player del settore stanno attrezzando progetti importanti per raggiungere tali abissi: alla ricerca della supremazia nel search che verrà. Dietro l'espressione Web invisibile, spiega il New York Times, ci sono cose molto diverse tra loro come cataloghi commerciali, orari di mezzi pubblici, risultati di indagini scientifiche. I contenuti del web invisibile si trovano in spazi particolari della rete - pagine ad accesso ristretto, repository audiovideo, database strutturati - e per questo non sono raggiungibili dai normali spider dei motori di ricerca, che "navigano" soltanto tra gli hyperlink che collegano le singole pagine. "La porzione di web esplorabile dagli spider è solo la punta dell'iceberg", ha detto al NYT Anand Rajaraman, cofondatore di una delle aziende che per prime si sono lanciate nella caccia al web invisibile, Kosmix. "La maggior parte dei motori di ricerca ti consentono al massimo di trovare un attaccapanni in un armadio. Ma quello che vogliamo consentire ai nostri utenti è esplorare quell'armadio". Per raggiungere tale obiettivo, i motori di nuova generazione dovrebbero acquisire la capacità di comprendere i termini di ricerca degli utenti e svolgere per conto di questi ultimi delle query all'interno dei database. Se per esempio un navigatore digita la parola "Genova", il motore di ricerca dovrebbe mostrarsi in grado di riconoscere tutti i database che (plausibilmente) contengono informazioni sulla città (ad esempio guide di viaggio, o atlanti storici) nonché sapere come formulare delle query automatiche al loro interno. E se dal punto di vista concettuale il problema appare relativamente lineare, in termini pratici le cose sono molto complesse. Ci sono, spiegano gli esperti, i problemi legati alla disambiguazione delle keyword, quelli dovuti alla varietà di architetture impiegate nella strutturazione dei database, quelli collegati all'impossibilità di istituire corrispondenze certe e permanenti nel caso di database con dati debolmente accoppiati (in termini tecnici "loosely coupled"). Le difficoltà tuttavia non sembrano scoraggiare i player del settore, ingolosite dalla prospettiva di poter offrire ai navigatori soluzioni di ricerca più esaustive, per certi versi simili a quelle promesse dal web semantico. La già citata Kosmix, ad esempio, ha sviluppato un software in grado di accoppiare ogni istanza di search con i contenuti dei database che più plausibilmente trattano l'argomento, per poi offrire una panoramica dei risultati insieme con l'indicazione delle fonti cui sono collegati. Diversa la logica di DeepPeep, un progetto sperimentale sviluppato dal professor Juliana Freire presso l'Università dello Utah. In questo caso, il tentativo è quello di indicizzare preventivamente tutti i database presenti nel web pubblico, in modo da indirizzare le successive attività di ricerca degli utenti. "Il modo naif per raggiungere il risultato sarebbe operare una query per ciascuna delle parole presenti sul dizionario", spiega al NYT. Per converso, DeepPeep inizia sottoponendo al sistema un numero circoscritto di query-campione, "che vengono usate poi per ricostruire l'intera architettura dei database e orientare le ricerche". Ma anche i grandi attori del search, ovviamente, si stanno muovendo. Nello scorso dicembre, Yahoo ha lanciato lo sviluppo una versione sviluppata inhouse di SearchMonkey, il tool che consente di automatizzare l'estrazione di informazioni strutturate da archivi anche se di grandi dimensioni. Il progetto di Google per il web invisibile, coordinato dall'ex docente dell'Università di Washington Alon Halevy, è concettualmente invece molto simile a quello di DeepPeep: ognuno dei database pubblici presenti in rete viene analizzato da uno spider, che ne ricostruisce il contenuto presunto. Ma (almeno per il momento) i risultati raggiunti non hanno soddisfatto i responsabili dell'azienda di Mountain View, che nel corso di una recente conferenza hanno detto esplicitamente "non stiamo facendo un buon lavoro nell'offrire i contenuti strutturati ai nostri utenti". Peraltro nel caso di Google le difficoltà intrinseche allo sviluppo di soluzioni per il deep web si accoppiano a quelle collegate alla presentazione degli stessi. Per rendere adeguatamente conto dei risultati derivanti dal browsing di database eterogenei, infatti, i responsabili della Grande G dovrebbero rinunciare (almeno in parte) alla leggendaria semplicità della loro interfaccia, restituendo pagine di record con diciture e icone più differenziate. Ancora non è dato sapere chi, tra tutti gli attori in campo, sarà in grado di fornire una soluzione definitiva al problema del web invisibile. Su una cosa, però, gli addetti ai lavori concordano: i motori di nuova generazione hanno le potenzialità per modificare radicalmente le abitudini di ricerca, ed il modo stesso con il quale viviamo in rete. Ragion per cui, se vuole mantenere l'attuale strapotere in materia di search, Google avrà bisogno di attrezzarsi in fretta per la sfida. Giovanni Arata

Torna all'inizio


Gli stipendi d'oro nelle università Usa (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Aspra polemica sugli stipendi dei rettori degli atenei privati Gli stipendi d'oro nelle università Usa C'è chi guadagna 500mila dollari all'anno, più del presidente Obama, che ne prende 400mila La Columbia University (Afp) WASHINGTON Non è solo Wall Street a elargire stipendi d'oro ai suoi manager, li elargiscono anche le università private americane ai loro professori. Un'inchiesta del Chronicle of higher education in quasi 600 colleges con quasi 4.000 docenti e amministratori ha accertato che due anni fa ben 88 di loro guadagnarono oltre un milione di dollari l'uno. GLI STIPENDI D'ORO - Il record è di Pete Carroll, l'allenatore della famosa squadra di football americano della Southern California University a Los Angeles, 4 milioni 415 dollari, seguito da David Silvers, un dermatologo della Columbia University a New York, 4 milioni 332 mila dollari, da Michael Johns, il preside della facoltà di medicina della Emory University della Georgia, 3 milioni 753 mila dollari, e da Zev Rosenwaks, il biologo della Cornell University, 3 milioni 149 mila dollari. Gli stipendi d'oro delle università private, le cui rette stanno crescendo vertiginosamente quattro anni e una laurea costano fino a 200 mila dollari, talvolta di più - hanno destato enorme scalpore. I professori sono ben pagati, 160 mila dollari in media, ma il divario tra i loro stipendi e quelli delle star del college aumenta. I FINANZIAMENTI - Il motivo è che le star, soprattutto nel campo della medicina, il più prestigioso, procurano alle università grossi finanziamenti e donazioni, e ne sono compensati come a Wall Street. Il Chronicle ha sottolineato che 8 dei 10 docenti più pagati sono medici. Oltre all'allenatore Carroll, l'eccezione è David Swensen della Yale University, l'università degli ex presidenti Clinton e Bush, un economista che ne cura gli investimenti nell'industria e la finanza, con uno stipendio di 3 milioni 75 mila dollari. In America era già stata aspra polemica sugli stipendi dei rettori delle università private, 500 mila dollari in media, più del presidente Obama, che guadagna 400 mila dollari all'anno. Ma nel 2007, il record del rettore più pagato, Gordon Gee della Vanderbilt University, fu di 2 milioni di dollari, non di 4. E Gordon Gee ne restituì la metà quando venne nominato rettore della Ohio University. LA DIFESA - Le università privata si difendono affermando che se le loro star lavorassero a Wall street o per multinazionali intascherebbero molto di più. Ma la crisi finanziaria e gli abusi delle banche, che hanno attinto ai sussidi statali per versare premi di decine di milioni di dollari ai loro big, hanno indisposto gli americani, alle prese con una crescente disoccupazione. Il Chronicle non ha condotto alcuna inchiesta sulle università pubbliche. Ma fatte le debite proporzioni, il loro trattamento dei docenti e degli amministratori non è di molto superiore a quello delle università italiane. Ennio Caretto stampa |

Torna all'inizio


Nei negozi è tutta un'altra musica (sezione: Cultura)

( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

ItaliaOggi Numero 046  pag. 19 del 24/2/2009 | Indietro Nei negozi è tutta un'altra musica MARKETING OGGI Di Irene Greguoli Venini Dall'abbigliamento alla gdo, il marketing scopre il sound design. E il contatto con il marchio cresce Colonne sonore e melodie ad hoc: così si invoglia il cliente Canzoni ad alto volume nei negozi d'abbigliamento per i giovanissimi, così si sceglie senza pensarci troppo. Playlist ad hoc per chi fa la spesa al supermercato. Melodie più rilassanti quando si tratta di meditare su acquisti più impegnativi, magari quelli dell'arredo casalingo. Ma anche musica come elemento che identifica il marchio e come strumento per entrare in contatto emotivo con il consumatore. Comunque sia, i punti vendita non possono fare più a meno di occuparsi delle propria dimensione sonora. E se shopping e musica così vanno d'accordo da tempo, ora l'ultima tendenza la fa il sound designer, una figura che progetta gli spazi commerciali dal punto di vista sonoro. Il principio è quello per cui i suoni funzionano come elementi di arredamento: silenzi, rumori e melodie sono calibrati per creare un ambiente in grado di accogliere i consumatori. «Si tratta della progettazione dell'identità sonora dello spazio, creando una sorta di allineamento della sensazione con tutti gli elementi presenti», spiega Stefano Delle Monache (dottorando allo Iuav di Venezia), fondatore insieme a Giovanni Cospito (docente di musica elettronica e di tecnologia del suono) di Volumi, un'agenzia che si occupa appunto di sound design.bbigliamento, ma non solo: anche nel settore alimentare c'è chi ridisegna lo stile de Uno dei settori all'avanguardia in tal senso è quello della moda e dell'abbigliamento, ma non solo: anche nel settore alimentare c'è chi ridisegna lo stile degli store sulla base della dimensione sonora. Ne è un esempio la catena fgli store sulla base della dimensione sonora. Ne è un esempio la catena francese di supermercati Champion, che ha scelto di identificare i corridoi all'interno dei suoi negozi con suoni della natura, oppure i supermercati a insegna (sempre francese) Monoprix per i quali si è optato per una diffusione bassa, mettendo a disposizione carrelli con ruote non rumorose. «Lo sviluppo di playlist di musiche a seconda dei brand, per esempio all'interno dei negozi Ikea, in cui vengono diffuse canzoni famose rifatte ma in uno stile non impegnativo per far rallentare il consumatore, fanno parte di una strategia comunicativa antica», spiega Delle Monache, che cita come capostipite di quest'idea l'americana Muzak, che si specializzò fin dagli anni '30 del secolo scorso nella diffusione di musica nei negozi. «La novità oggi, visto che c'è un problema di inquinamento del paesaggio sonoro, è riuscire a differenziarsi per sottrazione, componendo letteralmente lo spazio con i suoni». Uno dei contesti in cui il sound design è più richiesto è, ad esempio, quello dei temporary shop, nei quali si punta molto sulla dimensione esperienziale dello shopping, o negli allestimenti fieristici. Per esempio Volumi, all'Expo auto di Parigi, ha lavorato per lo stand di Maserati e ha realizzato, insieme a Pino Pipoli, un'installazione audiovisiva per l'Emilio Pucci Store nel distretto di Ginza, a Tokyo. Anche se l'approccio più “tradizionale” ha ancora i suoi estimatori: si pensi che in una ricerca condotta di recente dall'istituto Gpf per Scf Consorzio fonografici, il 59% degli intervistati ha affermato di associare subito marchi noti a determinate melodie e il 52% di gradire abbastanza che un negozio di marca abbia una propria colonna sonora. La musica infatti coinvolge emotivamente il consumatore, «fa parte dei modi in cui le imprese vendono esperienze», spiega Michela Addis, professore di economia e gestione delle imprese dell'Università degli Studi di Roma 3 e docente alla Bocconi di Milano. «Ma è necessario analizzare in profondità le emozioni che il consumatore collega alle diverse musiche». Uno dei filoni principali è quello che associa la musica all'età, «oppure si può valutare la propensione dei clienti alla nostalgia. Per esempio la catena di negozi Gap negli Usa in cui, dopo aver studiato l'età delle mamme e aver capito cosa andava di moda quando avevano circa 22 anni, si diffondono le canzoni di quel tempo». L'obiettivo immediato è quello di «mantenere il consumatore nel punto vendita e far salire lo scontrino medio, ma se si riesce a gestire bene questo stimolo si può aumentare la differenziazione percepita dei negozi e dei brand, facendo crescere il livello di coinvolgimento», conclude Addis. Un esempio di “music branding”, di utilizzo della musica come strumento di marketing, è offerto da Kiver, realtà focalizzata in quest'ambito, che fra le altre cose, ha curato il progetto di videosonorizzazione nei negozi Guy Degrenne in Francia e ha realizzato varie compilation per diversi marchi, tra cui Alfa Romeo, o la selezione dei brani nei Flagship Store 3. Anche il semiologo Paolo Peverini (docente di semiotica della comunicazione visiva alla LUiss di Roma), sottolinea che «la musica è un elemento fondamentale nella costruzione del contatto tra aziende e consumatori. Ci sono negozi in cui viene utilizzata come tappeto sonoro, oppure in altri è scelta in relazione al pubblico», continua Peverini, «perché aiuta a stabilire un rapporto con il marchio, fa parte del racconto che il brand fa di sé. E' utile a valorizzare l'esperienza dello shopping, perché spesso non compriamo solo il prodotto, ma anche l'esperienza del prodotto. Viene usata così anche da alcuni siti web che riproducono on line il meccanismo dei negozi, con playlist da ascoltare mentre si visita il portale. Un esempio? Fred Perry».

Torna all'inizio


Sinistra universitaria, una lettera di solidarietà: <Dalla parte del presidente e della Costituzione> (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Sinistra universitaria, una lettera di solidarietà: «Dalla parte del presidente e della Costituzione» n Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha partecipato ieri alla cerimonia conclusiva delle celebrazioni per il settimo centenario della fondazione della Università degli studi di Perugia. Ha ricevuto il «grazie» degli studenti «per non essersi piegato» davanti a chi chiede di cambiare principi fondamentali della Costituzione e poi anche della Conferenza dei rettori «per la sua continua attenzione» ai problemi dell'università. Nel suo intervento nell'aula magna di quella che con una bolla di papa Clemente quinto nel 1308 fece diventare «Studium generale», Napolitano ha infatti esortato «a rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati» anche per ricerca ed università ed ha detto di condividere l'analisi fatta in sua presenza dal rettore, Francesco Bistoni. Questi aveva tra l'altro auspicato «provvedimenti mirati a favorire i giovani» ed a porre fine alla «fuga di cervelli» in continua crescita. Un fenomeno che costa all'Italia un miliardo e mezzo di euro all'anno, oltre al loro «mancato apporto» allo sviluppo del Paese. Prima dell'inizio della cerimonia Tommaso Bori, coordinatore della Sinistra universitaria-Unione degli universitari, aveva fatto avere a Napolitano una «lettera di solidarietà» ed a sostegno della difesa della Costituzione, definita «bellissima, moderna, profonda». «Siamo dalla parte del presidente Napolitano e della Costituzione italiana - vi è scritto - e con questa lettera vogliamo dimostrarle la nostra piena solidarietà per le scelte fatte, il lavoro quotidiano che svolge e l'impegno con cui si dedica al suo ruolo». Poi nell'aula magna è stato il presidente del consiglio degli studenti Amabile Fazio a provocare un applauso scrosciante quando nel suo intervento ufficiale ha ringraziato Napolitano per «non essersi piegato alla volontà di pochi» che «più volte in questi giorni» hanno invocato provvedimenti che mettono in discussione la Costituzione.

Torna all'inizio


Il prefetto: Modena tranquilla (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

SICUREZZA Il prefetto: Modena tranquilla Il Pd le ha consegnato 8234 firme per chiedere agenti «Sì alle forze dell'ordine, no alla sicurezza "fai da te" e alle ronde appaltate ai privati». A ribadirlo è stato il segretario del Pd Stefano Bonaccini che ieri mattina ha incontrato il prefetto di Modena Giuseppina Di Rosa, consegnandogli le 8234 firme raccolte per chiedere di avere 25 uomini in più, a disposizione delle forze dell'ordine del Modenese. Assieme a Bonaccini, c'erano i parlamentari del Pd Giuliano Barbolini e Giulio Santagata. Rispetto alla situazione che si attraversa a Modena, il prefetto ha riferito alla delegazione del Pd che «Modena non vive un momento di allarme e la situazione sul controllo della sicurezza è sotto controllo». «Oltre otto mila firme raccolte in pochissimo tempo - ha spiegato Bonaccini - sono il segnale chiaro di un disagio dei cittadini modenesi che però chiedono risposte allo Stato e una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. La risposta non può essere quella delle ronde, che rischiano di consegnare la gestione dell'ordine pubblico ai privati (addirittura ai partiti come già accade in alcune realtà del Nord) ma il rafforzamento degli organici delle forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare efficacemente la criminalità». Il segretario del partito ha ricordato che anche a Modena operano da anni «gruppi di volontari che affiancano l'amministrazione segnalando pericoli o casi di degrado. Ma sono tutt'altra cosa dalle ronde e hanno solo compiti d'ausilio», ha precisato. Anche per Santagata è inaccettabile che «lo Stato abdichi alla sua funzione principale, quella di garantire la sicurezza, e al tempo stesso istituzionalizzi le ronde. E' un segnale devastante». Tuttavia, ha puntualizzato Barbolini «non vogliamo usare queste firme come una clava per lo scontro politico, ma per portare alla luce una preoccupazione diffusa tra i cittadini». Da qui la proposta di un migliore utilizzo della polizia municipale anche se «è chiaro - ha aggiunto Barbolini - che mai la polizia municipale potrà sostituirsi alle forze dell'ordine nel contrasto della criminalità». Proprio sulla polizia municpale Bonaccini ha aggiunto come l'aumento dei vigili urbani, in ogni comune dove si andrà a votare alle prossime amministrative, sia uno dei punti del programma elettorale.

Torna all'inizio


Napolitano: no ai tagli alla ricerca (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Edizione: 24/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Politica Tra leggi ed aspri confronti Napolitano: no ai tagli alla ricerca Il Presidente della Repubblica interviene sull'università: «Leva fondamentale per la crescita dell'economia» Immediata la replica del ministro Gelmini: «In questa fase delicata, il Governo vuole eliminare gli sprechi» Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il Rettore Francesco Bistoni, ieri a Perugia per i 700 anni di quell'Università ROMA«Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie», guardando i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Fuori programma presidenziale Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università. È giusto combattere gli sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario evitare facili e superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni internazionali. Occorre tenere conto che alle università italiane sono destinate più esigue risorse per la ricerca, meno dell'1% del Pil, e a ciò si aggiungono procedure farraginose. Se non si corre ai ripari, ci sarà un rapido incremento di cervelli in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il presidente - su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità, quali mi sono dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del paese. Una situazione, come sappiamo, di straordinaria difficoltà per la crisi che ha investito la finanza e l'economia mondiale. E per il peso che hanno insufficienze e contraddizioni proprie dell'Italia, retaggio, per molti aspetti, di vicende pluridecennali». Napolitano ha ricordato «che la ricerca e la formazione sono già e stanno per essere leva fondamentale per la crescita di un'economia e di una società fondate, specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull'innovazione» le sole risorse che «potranno reggere alle prove della competizione globale». È molto importante non abbandonarsi a «facili e superficiali generalizzazioni», ha sottolineato, né a scelte «negative e liquidatorie da cui possono scaturire decisioni che mettano a rischio lo sviluppo della ricerca e delle Università», che sono la «leva dello sviluppo» soprattutto di fronte alla crisi internazionale. Il presidente ha concluso chiamando «tutte le forze responsabili del Paese» a impegnarsi per difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». La replica governativa La risposta dell'esecutivo non si è fatta attendere, con il ministro dell'Istruzione, la bresciana Mariastella Gelmini che ha rassicurato: «Le preoccupazioni del Presidente sono anche le preoccupazioni del Governo». Tuttavia, ha aggiunto la Gelmini «in questa fase di difficoltà economica è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza. Per questo bisogna tutelare al massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia. Ci sono ampi margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei - ha spiegato il ministro -. Il problema principale non è quanto si spende ma come vengono spese le risorse pubbliche». «Il Governo con il decreto legge sull'università - ha ricordato - ha deciso di destinare più fondi alle università migliori e di creare 4000 nuovi posti da ricercatore. Ha deciso inoltre di mettere un freno al moltiplicarsi di corsi e sedi distaccate». A queste parole si aggiungono anche quelle del ministro Renato Brunetta: «Non ci sono stati tagli indiscriminati. Non voglio fare nessuna polemica, il Governo ha la massima attenzione per la ricerca e questo lo dico da professore universitario».

Torna all'inizio


Gardone Una testimonianza da Abu Ghraib (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 24/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:valtrompia e lumezzane Gardone Una testimonianza da Abu Ghraib Venerdì in Comunità montana la consulente dell'Amministrazione americana per la gestione del carcere iracheno Un'immagine del carcere iracheno di Abu Ghraib VALTROMPIA «A partire dalle realtà delle nostre carceri»: temi che non sono sempre all'attenzione, ma che è opportuno lo siano. Il prof. Carlo Alberto Romano, docente di criminologia della facoltà di Giurisprudenza di Brescia e presidente dell'Associazione carcere e territorio, non ha dubbi: considera «preziosa» l'iniziativa della Comunità montana di Valle Trompia che ha sponsorizzato la visita bresciana, con tappa anche a Sarezzo e Gardone, della signora Kholud Al Bassam, consulente dell'Amministrazione americana per la gestione dei detenuti politici nelle carceri irachene. In parole semplici responsabile dell'arci-tristemente nota galera di Abu Ghraib. La consulente irachena del Governo americano sarà in Comunità montana la sera del 27 febbraio alle 20.30 per una testimonianza che sarà corredata dagli interventi di Maria Grazia Bregoli, direttrice del carcere di Canton Mombello, Mario Fappani garante dei detenuti del Comune di Brescia, Monica Lazzaroni magistrato di Sorveglianza di Bergamo, Francesca Paola Lucrezi direttrice della Casa di reclusione di Verziano, Paolo Pagani, vice presidente della Comunità montana, del prof. Carlo Alberto Romano e di Alessandro Zaniboni magistrato di Sorveglianza di Brescia-Verziano. «L'incontro tra privato sociale e istituzioni quali la Comunità montana e l'Università - ha sottolineato il prof. Romano - dà luogo a risposte importanti, a bisogni concreti. La presenza della signora Al Bassam ci farà conoscere una situazione per così dire di trincea e gli sforzi attuati affinché i diritti fondamentali vengano preservati». L'associazione Carcere e Territorio, fondata nel 1997 dal dott. Zappa, si è fatta carico di organizzare gli appuntamenti di Kholud Al Bassam, che tra l'altro visiterà le carceri bresciane, terrà un incontro in Università, conoscerà realtà legate al carcere, incontrerà il pubblico. Carcere e territorio oltre a dare vita grazie all'impegno di detenuti e volontari al periodico bimestrale Zona 508 è impegnata su altri progetti, dalla tutela della genitorialità alla necessità di housing. La signora Al Bassam prima della serata in Comunità montana sarà impegnata, nel corso della mattinata a partire dalle 9.30, in un incontro con gli studenti delle superiori triumpline all'istituto P. Levi di Sarezzo. Flavia Bolis

Torna all'inizio


Dai repubblichini agli orfani di Salò che fecero un '68 nero (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 24/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Dai repubblichini agli orfani di Salò che fecero un '68 nero Facevano irruzione nelle scuole, nelle università e nelle piazze italiane, poco dopo la fine della guerra, creando una presenza tanto rumorosa quanto inaspettata. Una folla composta da migliaia di giovani che agitavano i simboli del fascismo e ne cantavano gli inni, guidando infervorate manifestazioni studentesche e animando un movimento che, per capacità di mobilitazione e vivacità culturale, può essere addirittura considerato una specie di «Sessantotto nero». A questi giovani, protagonisti di un fenomeno che ha lasciato il segno nella vicenda della destra italiana, lo storico e giornalista Antonio Carioti ha dedicato il saggio «Gli orfani di Salò» (edito da Mursia), sui cui temi si è aperto il nuovo ciclo dei Lunedì del Sancarlino curato da Roberto Chiarini, con l'intervento dell'autore e del noto storico ed editorialista Sergio Romano, entrambi intervistati da Paolo Gheda, docente di Storia moderna e contemporanea all'Università della Valle d'Aosta. Esiste un'«anomalia» tutta italiana - ha rilevato l'ambasciatore Sergio Romano - nell'approccio alle complesse tematiche storiografiche: «Tra giornalismo e storia c'è una fondamentale differenza. Lo storico ha bisogno di distacco, di verificare le fonti e deve avere il minor numero possibile di pregiudizi. Il giornalista è profondamente coinvolto nelle vicende quotidiane e gli si può perdonare una certa partigianeria. In realtà ciascuno dovrebbe fare il proprio mestiere». Le ragioni dell'anomalia o malattia tutta italiana, di invasione di campo, stanno nel tasso di ideologia che ha pervaso la nostra società nel '900, per cui la storia è stata strumentalizzata a fini della politica e del potere. Un atteggiamento che avrebbe gravato proprio sull'analisi di quei gruppi giovanili che vissero l'avventura della Repubblica di Salò come un mito eroico, l'ultimo sussulto di dignità della nazione. «Il libro di Carioti è stato percepito come mirato a riscattare una generazione - ha notato Romano -. Egli ha scritto piuttosto una pagina bianca di storia italiana. I fatti raccontati sono doppiamente clandestini: perché lo furono i movimenti descritti e perché la storia ufficiale li aveva ignorati: parlarne significava attribuire loro una dignità cui non avevano diritto». Non aver studiato fino in fondo il fascismo ha però comportato che non si sia potuto nemmeno «comprenderne gli eredi». Carioti - che nella sua ricerca ha intervistato diversi «giovani dell'epoca» - riferisce che la loro era una condizione psicologica particolare: allevati per lo più nel culto di una nazione che, sotto la guida di Mussolini (visto come un semidio), avrebbe dovuto dominare il Mediterraneo e tornare ai fasti dell'antica Roma, accusarono lo choc della sconfitta bellica e soprattutto dell'8 Settembre 1943. «Questo esercito di ragazzi certo non aveva una consapevolezza politica forte - osserva Carioti -. Ma, se in Italia esiste l'esempio unico di un Movimento sociale italiano che ha rappresentato una presenza stabile in Parlamento per tutta la prima Repubblica, ciò è dovuto proprio al ruolo determinante giocato dai giovani che avevano aderito sotto la spinta politica alla Repubblica sociale». Quanto abbia pesato il marchio di «repubblichini» sul loro futuro e se il «mancato riconoscimento di combattenti, anche se per una causa sbagliata» abbia influito sul loro non inserimento nel tessuto repubblicano, alimentando una sacca di risentimento, è questione - secondo Romano - che involge un aspetto di «identità» culturale: «L'Italia è purtroppo il Paese in cui i processi identitari tendono a radicarsi nelle famiglie e divengono fattori di continuità nel tempo. Ma questa non è più politica: è problema metapolitico». Anita Loriana Ronchi

Torna all'inizio


Si sta studiando un fondo pensione per i "regionali" (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Si sta studiando un fondo pensione per i "regionali" Martedì 24 Febbraio 2009, Udine Un fondo pensione regionale per i lavoratori pubblici e privati del Friuli Venezia Giulia. Il progetto, che in passato aveva tentato sia le amministrazioni di centrodestra che quelle di centrosinistra, torna di attualità su iniziativa dei due atenei regionali e della Banca di Cividale, sponsor dello studio di fattibilità che verrà presentato oggi nella sede della Regione. A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza, docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del Riconoscimento Speciale Start Cup 2007. L'ipotesi allo studio riguarda l'istituzione di un fondo rivolto sia ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sia a quelli autonomi. De Toma a pagina VI

Torna all'inizio


Napolitano contro i tagli alle università (sezione: Cultura)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

ISTRUZIONE. Da Perugia dura critica del presidente della Repubblica alle scelte del governo Napolitano contro i tagli alle università PERUGIA «Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, ai docenti e agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni: «La ricerca è compito irrinunciabile dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale anche questo è messo in discussione. È giusto combattere gli sprechi e i favoritismi, ma è necessario evitare superficiali generalizzazioni. Se non si corre ai ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale» ha commentato il presidente, «su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità». Napolitano ha ricordato «che la ricerca e la formazione sono leva fondamentale per la crescita di un'economia e di una società fondate, specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull'innovazione» le sole risorse che «potranno reggere alle prove della competizione globale». E ha concluso chiamando «tutte le forze responsabili del Paese» a impegnarsi per difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha risposto a distanza al presidente, definendo «sagge» le sue parole. «Le preoccupazioni del Capo dello Stato» ha ribadito, «sono anche le preoccupazioni del governo». E riguardo ai margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei e per destinare fondi alla ricerca, il ministro ha spiegato che «qualcosa si è già cominciato a fare, con il decreto che prevede «una distinzione tra le università virtuose, a cui vengono assegnate delle risorse, e quelle che hanno invece speso male il denaro pubblico, moltiplicando corsi di laurea inutili che non garantiscono agli studenti buone possibilità di un'occupazione».

Torna all'inizio


napolitano: "basta tagli alla ricerca" - giorgio battistini (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 9 - Interni Napolitano: "Basta tagli alla ricerca" Il capo dello Stato chiede più risorse. Gelmini: abbiamo eliminato gli sprechi "Investire nella formazione è una leva fondamentale per la crescita dell´economia" GIORGIO BATTISTINI ROMA - Secondo rimprovero in pochi giorni del capo dello Stato al governo. Dopo il no al decreto sul caso Englaro, il presidente della Repubblica boccia, nei fatti, la politica dei tagli indiscriminati del governo sulla scuola. Soprattutto alla ricerca. Ponendosi così dalla parte degli studenti e del corpo accademico. «Mi auguro» si limita a dire con estrema chiarezza (e tatto diplomatico) il presidente della Repubblica all´università di Perugia, celebrando i settecento anni di quell´ateneo, che «siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati». Ecco, tagli indiscriminati. Così Giorgio Napolitano giudica la sostanza della riforma Gelmini all´istruzione italiana. E formalmente chiede che si ponga rimedio a quella legge con un appello al mondo della scuola. Nella sostanza il messaggio del presidente rinnova l´appello a riformare l´università senza per questo lasciarsi andare a generalizzazioni liquidatorie, guardando ai singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca "con coraggio". Secondo Napolitano le università italiane hanno bisogno di «valutazioni e interventi pubblici puntuali». In ogni caso servono più risorse pubbliche per gli atenei italiani, altro che tagli. Nel suo discorso davanti al senato accademico dell´antico ateneo perugino (sette secoli di storia) il capo dello Stato ha parlato anche di un tema cruciale, la fuga dei cervelli, dei giovani cioè che si laureano a spese della collettività nazionale (l´istruzione costa cara a chi paga le tasse) e poi vanno a lavorare (e guadagnare bene) all´estero. Il presidente parla di «costo terribile, anche in termini monetari». Analogo il giudizio del rettore, secondo il quale la fuga dei cervelli, a parte ogni altra considerazione, ha «un costo terribile» per l´erario: ogni anno un miliardo e mezzo di euro, spesi per formare giovani ricercatori che poi se ne andranno oltre confine a guadagnare e spendere. «La ricerca e la formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell´economia», dice il presidente, notando che questa è una verità «apparentemente non contestata» del nostro Paese. Il capo dello Stato vorrebbe che «non ci si ispiri solamente ai tagli quando si parla di università. Se così fosse vorrebbe dire che ci è sbilanciati. Colpiti sul vivo reagiscono, il ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini e il collega della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. «Non ci sono stati tagli indiscriminati», dice quest´ultimo, ma solo 36 miliardi di spesa corrente. Questo governo ha un´enorme attenzione per la ricerca». Le preoccupazioni del presidente della Repubblica «sono anche le preoccupazioni del governo», dice il ministro dell´Istruzione. «Per questo bisogna tutelare al massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia. Tuttavia è nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie a causa di gestioni universitarie poco efficaci. Ci sono ancora ampi margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei».

Torna all'inizio


L'età dei Nuraghi spiegata in sardo (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cronaca di Cagliari Pagina 1017 Università. La prima volta nella facoltà di Lettere. Precedenti in Economia e Ingegneria L'età dei Nuraghi spiegata in sardo Università.. La prima volta nella facoltà di Lettere. Precedenti in Economia e Ingegneria Uno studente di Serrenti discute la tesi di laurea in limba --> Uno studente di Serrenti discute la tesi di laurea in limba Uno studente di Serrenti ha deciso di scrivere e discutere la sua tesi di laurea in sardo: è la prima volta che accade nella facoltà di Lettere. Ha discusso la tesi di laurea in limba, per la precisione in campidanese: un giovane studente di Lettere ha scelto di scrivere e illustrare il proprio lavoro in sardo. E così Daniele Carta, 23 anni, ha conseguito ieri mattina la laurea triennale in Beni culturali presentando una tesi sul patrimonio archeologico di una zona del Medio Campidano dal titolo ?Su sattu de Serrenti in s'aedadi prenuraxica e a su tempu de is nuraxis? (L'agro di Serrenti nell'età prenuragica e al tempo dei nuraghi). Un momento speciale anche per la facoltà di Lettere e filosofia e i docenti della commissione, tra i quali c'era anche il preside Roberto Coroneo. L'INIZIATIVA Quello di Daniele Carta è infatti un caso raro (anche se la legge 482 del 1999 prevede questa possibilità) preceduta soltanto da pochi casi simili. «Da quand'ero piccolo mi piace scrivere in sardo», racconta lo studente, nato a Serrenti. A stimolare l'iniziativa è stato anche il relatore Giovanni Ugas, docente di Preistoria e protostoria al dipartimento di Scienze archeologiche dell'Università. «Lui stesso ha tenuto lezioni in sardo e mi ha sostenuto in questo progetto. Fin dall'infanzia in famiglia ho sempre parlato il sardo e devo dire che la cosa più difficile è metterlo per iscritto. Ho dovuto fare da autodidatta perché purtroppo nelle scuole non viene insegnato». L'APPELLO Si tratta di un problema gravissimo, secondo il relatore Giovanni Ugas, che lancia un appello: «Sono preoccupato perché i giovani non parlano il sardo e il rischio che la lingua scompaia è forte. Invece bisognerebbe insegnarlo a partire dalle scuole materne e la Regione dovrebbe fare uno sforzo maggiore per dare praticità a questo principio, senza discutere su quale sardo scegliere, ma insegnandolo in tutte le varianti». I PRECEDENTI Non sono molti i precedenti e riguardano per lo più iniziative isolate: come quella dello studente Giorgio Demurtas, che nel dicembre 2003 si era laureato in Ingegneria elettrica discutendo la tesi in sardo. Impresa ripetuta lo stesso anno dalla studentessa di Economia Giovanna Busu, con una tesi sul linguaggio giuridico nella lingua sarda. A queste e altre, oggi si aggiunge anche Daniele Carta il cui lavoro è stato premiato dalla commissione col voto di 103 su 110, che lo studente ha festeggiato assieme al padre Efisio, alla madre Francesca, alla sorella Valeria e ai tanti amici e colleghi che ieri hanno seguito la discussione. Lui ha già deciso di proseguire il percorso verso la laurea specialistica che, manco a dirsi, scriverà e discuterà in sardo. NICOLA PERROTTI

Torna all'inizio


camon e la psicanalisi. oggi alle 18 alla libreria feltrinelli di via s.francesco 7, incontro con ... (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

SEGNALAZIONI CAMON E LA PSICANALISI. Oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di via S.Francesco 7, incontro con ... CAMON E LA PSICANALISI. Oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di via S.Francesco 7, incontro con lo scrittore padovano Ferdinando Camon (nella foto sopra) che parlerà su "Segreti della psicanalisi", con riferimento alla nuova ristampa del suo libro: «La malattia chiamata uomo» (ed. Garzanti, ottobre 2008, pagg. 190, euro 14,60) Camon racconta il rapporto tra psicanalista e paziente,l'analisi e i suoi rituali e i mali che punteggiano la vita del protagonista di questo romanzo, causati da una crisi generale, dalla dissoluzione della famiglia, dalla perdita di punti fermi. Il libro? soprattutto il lamento del maschio dopo l'avvento del femminismo. Tra i temi trattai: Com'era una seduta con Cesare Musatti, presidente degli psicanalisti italiani; la seduta collettiva con Massimo Fagioli; perché la seduta è un tabù; l'analisi come guerra civile; rivalità fra psa e letteratura; come finisce un'analisi. Non ci sarà un moderatore. L'autore cerca un dialogo con lettori che han fatto l'analisi, o han voglia di farla, o voglion sapere cos'è, o han letto il libro e han domande da fare. TEOLOGIA PASTORALE. La Facoltà Teologica del Triveneto, biennio di specializzazione in teologia pastorale, propone una giornata di studio aperta a tutti. Oggi dalle 9.30 alle 12.30 in via del Seminario 29 si parlerà de «Il cristianesimo come stile» con E. Salmann docente di Teologia e Filosofia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e la Pontificia Università Gregoriana di Roma. SCIENZA E FEDE. Un nuovo faccia a faccia tra Scienza e fede, due mondi ancora a confronto. Sarà un ospite d'eccezione, Monsignor Melchor Sànchez de Toca y Alameda, sottosegretario del pontificium consilium de Cultura, a concludere oggi al Barbarigo il ciclo di incontri dedicati al rapporto tra Scienza e fede da Galileo ai nostri giorni promosso in occasione dell'anno galileiano dal collegio vescovile Barbarigo e dal sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio. L'appuntamento è alle 17 nella sala del teatro del Barbarigo (ingresso da via Rogati 17 o, per le auto, da via Seminario 7). Le conferenze, aperte a tutti, sono dedicate in particolare ai docenti di storia e filosofia, scienze matematiche, fisiche e naturali, ed agli insegnanti di religione delle scuole superiori. Per i docenti infatti la partecipazione all'incontro ha validità di corso di formazione. (fa.p.) IMPARA L'ARTE. Riconosciuto a livello internazionale come uno dei maestri specializzati nella realizzazione di documentari che riguardano la musica e l'arte, Frank Scheffer, olandese di 53 anni, è a Padova ospite della personale a lui dedicata nell'ambito di «Impara l'arte», la rassegna giunta quest'anno all'ottava edizione dedicata agli studenti universitari. «L'arte di filmare la musica» - il filone di «Impara l'arte» dedicato appunto ai grandi autori che hanno fatto della musica l'oggetto della propria indagine cinematografica - contiene appuntamenti, nei quali Frank Scheffer presenta alla multisala Mpx (a Padova in via Bonporti, 22 in zona Duomo) alcuni tra i titoli più significativi della propria filmografia. Stasera in programma alle 21 «A labyrinth of time», film documentario su Elliott Carter. Domani alle 20.15 «Film e musica. Principi di trasformazione o analogie», conferenza di Frank Scheffer; alle 21.30 «Conducting Mahler», film documentario girato al Festival Mahler di Amsterdam nel maggio 1995 con l'Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, l'Orchestra Filarmonica di Berlino, l'Orchestra Filarmonica di Vienna. NOZZE DI DIAMANTE. Festeggiano oggi 60 anni di vita assieme. Si tratta di Romeo Buso e Giovanna Bettella (nella foto sotto). Con loro ci saranno i figli Raffaele e Mauro, nuora e nipoti.

Torna all'inizio


università nel mirino e per il 2010 è pronta la stangata - mario reggio (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 9 - Interni Il nodo-stipendi dei docenti rischia di portare al collasso gli atenei Università nel mirino e per il 2010 è pronta la stangata MARIO REGGIO ROMA - Università e ricerca. Un buco nero del sistema Italia ancora irrisolto. Passano i governi, cambiano i ministri, ma lo spartito è sempre lo stesso. I soldi sono sempre pochi, ma gli atenei devono tagliare gli sprechi. Per la ricerca, da sempre, tutti auspicano un aumento delle risorse. Ma tutto resta come prima. Ora i nodi vengono davvero al pettine. Il Fondo di finanziamento ordinario delle università italiane, 72 atenei pubblici e 5 privati ma riconosciuti, quest´anno subirà un piccola sforbiciata: 65 milioni di euro in meno. Ma la mazzata arriverà nel 2010: un taglio di quasi 700 milioni di euro, quasi il 10 per cento del totale. Anche i governi del centrosinistra non avevano brillato per attenzione alla ricerca e alla formazione universitaria. Molti bei discorsi ma poca sostanza. Il problema sempre lo stesso: la crisi economica, il debito pubblico. Ma il nuovo governo è andato giù duro: gli atenei che spenderanno più del 90 per cento dei fondi assegnati per gli stipendi subiranno tagli agli altri finanziamenti. In realtà la norma è già prevista da una legge del governo Prodi, Berlinguer ministro, emanata nel �97. Ma il problema reale è che gli stipendi dei 60 mila docenti sono automaticamente legati al tasso di inflazione reale, si rivalutano ogni due anni, e non hanno bisogno di contrattazione alcuna. Se nessuno cambia meccanismo il problema non si risolve e molti atenei, nel 2010, saranno obbligati a portare i libri contabili in Tribunale, anche quelli più virtuosi. Che il sistema universitario italiano sia messo male non c´è alcun dubbio. Ma i primi passi del ministro Gelmini, al di là delle affermazioni di principio, non sembrano decisivi. Partiamo dai concorsi a cattedra. Aver ridotto da dodici a quattro gli ordinari da estrarre a sorte tra i docenti della stessa materia, più un docente interno alla facoltà, per formare la rosa delle commissioni non risolve il problema. Negli atenei sono già pronti gli algoritmi per adeguarsi ai nuovi numeri. E i ricercatori? Oltre ai 21 mila di ruolo, età media oltre i 50 anni, tra assegnisti, dottorandi e borsisti il conto dei precari si è trasformato in un rebus non risolvibile. C´è chi dice 50 mila, ma nessuno conferma. Il ministro Gelmini ha aperto uno spiraglio: la metà dei pensionamenti tra i docenti dovranno essere destinati ai giovani ricercatori. Ma si tratta di un pannicello caldo: poco più di 4 mila aspiranti. Ma dopo l´intervento del presidente della Repubblica a Perugia la Conferenza dei rettori spera che il governo cambi rotta: «Il tema toccato dal presidente Napolitano è centrale per il Paese - afferma il presidente della Crui Enrico Decleva - troviamo soluzioni sulla governance, i concorsi, ma tutto questo non può prescindere dagli aspetti finanziari».

Torna all'inizio


il prof. miani riflette sulla crisi finanziaria (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 6 - Udine Il prof. Miani riflette sulla crisi finanziaria ECONOMIA Domani, mercoledí 25, alle 17 nella sala convegni di Palazzo Antonini in via Petracco 8 si terrà l'incontro La crisi finanziaria mondiale del 2008 con Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'università di Udine.

Torna all'inizio


antropologia giovedì 26 febbraio alle 20 nella sala conferenze del villino ricci, in viale dante, ... (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 28 - Sassari Antropologia Giovedì 26 febbraio alle 20 nella sala conferenze del Villino Ricci, in viale Dante, ... Antropologia Giovedì 26 febbraio alle 20 nella sala conferenze del Villino Ricci, in viale Dante, serata dedicata all'antropologia. Il professor Franco Germanà parlerà sul tema «L'uomo: da dove viene? Chi è? Dove va?». Il conferenziere, già docente di Paleontologia umana nell'ateneo cittadino, esaminerà la problematica legata all'evoluzione dagli ominidi al sapiens-sapiens. Franco Germanà risponderà alle domande del pubblico: non soltanto a quelle di carattere strettamente scientifico ma anche a quelle su temi legati alla religione. Auser L'assemblea dei soci Auser-Filo d'argento è convocata per venerdì 27 febbraio alle 17 nella sede di largo Monache Cappuccine 16, al termine è prevista la festa del tesseramento 2009. Per il 1º marzo è fissata la gita a marrubiu per vedere i carri carnascialeschi. Per informazioni 079 246074 o al numero verde 800995988 dalle 9 alle 12. Domeniche del Fai Il Fondo per l'ambiente italiano organizza il 1º marzo una gita culturale a Romanzesu, il villaggio santuario immerso in un paesaggio omerico. Gli iscritti e i simpatizzanti troveranno i profumi e i sapori della tradizione, ma soprattutto ascolteranno le melodie degli aedi sardi, i Tenores di Bitti che canteranno per loro. Info: 320 8005365 o 335 6946944 oppure Punto FAI via Rolando 9. Nino Costa La compagnia teatrale "Nino Costa" informa che è iniziata la prevendita per "Preddu lu lazzaroni", commedia in vernacolo in due atti di Anna Maria Careddu per la regia di Mariella Usai, in scena sabato 28 Febbraio alle ore 21 al Teatro Smeraldo. La prevendita presso la tabaccheria Rubino, centro commerciale "La Piazzetta"; posti numerati, il costo del biglietto è di 7 euro, ridotto 5. Il giorno della rappresentazione il Teatro Smeraldo osserverà il seguente orario 10-13, 17-21. Wilier è in fase di allestimento il Torneo di Primavera Wilier riservato alla categoria esordienti anno 1996/1997. Tutti gli incontri verranno disputati il mercoledì nei campi dalla società a Li Punti. La manifestazione prenderà il via il 18 marzo e si concluderà il 20 maggio. Per info 079 270546 (ore ufficio), le iscrizioni scadono il 2 marzo. Torneo ping pong Sono aperte le iscrizioni al 3º torneo amatoriale di ping pong "Costia Russo" che si svolgerà dal 12 al 15 marzo nei locali dell'oratorio di Santa Maria Bambina. Per info 079 246983, 339 4059446, 338 2697753, oppure dal lunedì al venerdì in oratorio dalle 17 alle 19,30. Ossi speak english L'Istituto comprensivo A. Gramsci di Ossi informa che sono aperte le iscrizioni ai corsi di Sardegna speak english, da presentare entro il 28 febbraio. L'Istituto cerca anche docenti di lingua inglese per i corsi e gli interessati sono invitati a presentare la domanda corredata di curriculum. Club Alpino Italiano Il Cai di Sassari organizza per domenica 1 marzo un'escursione a Santa Teresa Gallura con il seguente percorso: Capo Testa, istmo, Cala Spinosa, Valle della Luna, istmo, durata 6 ore, difficoltà E, partenza in pullman da piazzale Segni alle ore 7,30, info: 328-4665885 e 346-3354002. Università Terza Età Giovedì 26 alle ore 16,30 presso l'Aula Magna della Facoltà di Agraria, viale Italia 39, il prof. Gianfranco Atzeni, Docente di Economia Politica nella Facoltà di Giurisprudenza, Università di Sassari, terrà una lezione dal titolo: «La crisi finanziaria: istruzioni per l'uso». Dopo la lezione, il bassista Gianluigi Dettori presenterà il musicista Sanjay Kansa Banik, maestro di tabla che terrà una lezione dimostrativa. Libreria Mondadori Nella libreria Mondadori Dessì in largo Cavallotti venerdì 27 febbraio alle ore 18 presentazione del libro fotografico di Piero Pes: «La campagna gallurese», a incontrare l'autore saranno Eugenia Tognotti e Antonello Malavasi. Garden club Il Garden Club di Sassari comunica che mercoledi 25 febbraio, alle ore 17.30, nella Biblioteca comunale in piazza Tola, Palazzo d'Usini, il professor Ignazio Camarda, ordinario della facolta di Agraria dell'Università di Sassari, terrà una conferenza su: «Gli alberi monumentali della Sardegna». Forza Dinamo Per la trasferta della Dinamo basket a Casale Monferrato del 22 marzo, il gruppo «La cultura è sport» organizza una trasferta con i tifosi, oltre alla partita sono previste visita a Torino, Venaria reale, Museo egizio, Palazzo madama, e alla Sinagoga di Casale Monferrato, partenza il 21 marzo rientro il 23 con volo da Alghero, info: 347-8821811. Istituto Europa Oltre alle tradizionali attività scolastiche, l'Istituto Europa ha avviato una serie di iniziative pomeridiane orientate al recupero e al rafforzamento dell'apprendimento organizzando corsi gratuiti su varie materie. Le lezioni di lingue gratuite di recupero didattico, riservato ai soli studenti iscritti alla 3ª media, nelle materie di Inglese, Francese e Spagnolo. si svolgeranno nel pomeriggio utilizzando metodologie didattiche di laboratorio dove attraverso le varie forme di comunicazione multimediali gli alunni verranno stimolati all'apprendimento attraverso l'uso pratico e divertente della lingua., info su questi e altri corsi: 079-2825126 ore ufficio. Rosilde Bertolotti La Fidapa ha bandito il concorso di poesia e prosa in sassarese «Rosilde Bertolotti», con le varianti di Porto Torres, Sorso e Sintino ed esteso alla parlata di Castelsardo e Sedini, articolato in tre sezioni: poesia, prosa e giovani, tema libero, info: Fidapa via Muroni 44 presso Museo Bande lunedì e martedì dalle 17 alle 20 e telefonare (dalle 9 alle 10) a: 079-298114, 079-298785 e 079-294054. Tecnico Geometri Il dirigente scolastico dell'Istituto tecnico per Geometri «G.M.Devilla» informa che sono aperte le iscrizioni al corso serale «Sirio» con scadenza 28 febbraio, info: 079-2592016. Istituto tecnico Industriale Verrà avviata da settembre una classe terza di informatica aperta a persone adulte in orario mattutino, dalle 8.30 alle 13.30, in possesso di biennio superiore, il corso è costruito con strategie didattiche specifiche per adulti ed è a numero chiuso, le iscrizioni scadono il 28 febbraio. Info: 347-2417748 o mail: sirio@itiangioy.sassari.it Move in art La collettiva Arte Giovani nel Giardino degli Aranci in via Coppino 2 è visitabile sino al 11 marzo. La personale di pittura di Marco Lay nella «Caffè e teeria Mannoni» in via Asproni è visitabile sino al 4 marzo. La personale di pittura di Cristian Leoni nel negozio "Proposte d'interni" in via Roma 52 è visitabile sino al 3 marzo. 8º Circolo Galileo Galilei L'Ottavo circolo didattico di Sassari nell'ambito del progetto Sardegna speaks english attiverà corsi gratuiti di inglese della durata di 80 ore, da svolgersi in orario serale e rivolto agli adulti dai 18 ai 65 anni, residenti in Sardegna. I moduli di iscrizione sono a disposizione nella segreteria della scuola in via Civitavecchia 65, dovranno entro il 25 febbraio. L'Aquilone Sono aperte fino al 28 febbraio le iscrizioni alla scuola paritaria per l'infanzia L'Aquilone. Info nella scuola in via Marsiglia 50/52, 079 278909. Itc Lamarmora+Einaudi Per le iscrizioni al corso serale Mercurio per adulti, che permette il conseguimento del titolo di ragioniere, la data di scadenza è fissata per il 28 febbraio. Mercoledì 25 febbraio sarà operativo uno sportello informativo per i genitori degli alunni delle medie inferiori, in cui verranno fornite informazioni sull'offerta formativa. Lavoro Il comune di Sassari deve avviare al lavoro per il cantiere manutenzione strade, per 120 giorni, tre muratori e un frabbro specializzato. Presentarsi al centro servizi per il lavoro in via Bottego il 25 febbraio. Lavoro Il Comune di Florinas ha richiesto l'avviamento a selezione a tempo determinato per 6 mesi, 25 ore settimanali: 2 operai comuni e 2 muratori qualificati, riservato prioritariamente ai residenti a Florinas, iscritti nel Centro servizi lavoro di Sassari, giorno chiamata: 6 marzo, avviso integrale su www.silsardegna.it e info: 079-2599600. Gita sociale La sezione di Sassari "Italia Nostra" organizza per domenica 8 marzo un'escursione culturale/gastronomica in autobus (itinerario naturalistico) nell'area protetta della penisola del Sinis, accompagnati da un esperto ambientale che illustrerà la storia,la vita e l'ecosistema degli stagni di Cabras, Mistras e peschiera Pontis, info: 079-231782 e 079-234742 Lavoro Il Comune di Porto Torres nell'ambito del Progetto "Sardegna fatti bella" ha richiesto l'avviamento a selezione a tempo determinato per 6 mesi, 25 ore settimanali, di 2 giardinieri (operai specializzati); 3 operai comuni in possesso di patente B e 1 meccanico manutentore specializzato in possesso di patente C. Giorno di chiamata: 26 febbraio, l'avviso integrale è anche sul sito internet www.sardegnalavoro.it e 079-2599600. Corsi di inglese per adulti Progetto Sardinia Speaks English linea di intervento 3, corsi per adulti dai 18 ai 65 anni al 1º circolo San Donato, Per le domande rivolgersi al plesso di Santa Maria, in via Dei Gremi, oppure collegarsi al sito www.primosassari.it. Info: 079 232516. Istituto Industriale, per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla segreteria, in via Deledda 128. Il modulo è scaricabile dal sito www.ipiass.it. Corsi anche all'Istituto Europa, per info 079 2825126. Scuola media Biasi-Brigata Sassari, domande entro il 25 febbraio, moduli in via Mastino 6. All'Istituto magistrale domande entro il 5 marzo, moduli in segreteria o sul sito www.mcastelvi.ss.it. Unitalsi Sono in corso le iscrizioni al pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, Cascia, Assisi che si svolgerà in nave-pullman dal 31 marzo al 5 aprile. Info: 079 291032. Visite alla Nuova Proseguono le visite delle scolaresche alla redazione della Nuova Sardegna, a Predda Niedda. Per gli appuntamenti telefonare tutti i mercoledì dalle 9,30 alle 12 allo 079 222403 o 222400 e chiedere di Bruno Lubino. Chi trova Smarrita catenina d'oro con croce e fede. Chi l'avesse trovata può chiamare al 347-5285284 Chi avesse trovato una valigetta metallica contenente un trapano in via Marras telefoni al 338-6116797. è stato smarrito un anellino d'oro e di corallo, molto consumato. Tel. 347 9944249. Testimoni Si cercano testimoni che abbiano assistito all'incidente del 15 febbraio, intorno alle 18 in via Don Sturzo (ponte nuovo) tra una Renault Clio scura e una Renault Twingo blu pastello. Chiamare il 320 5707351. Animali Smarrito pastore tedesco maschio con collare in pelle, medaglietta, microchip, zona Eba Giara-Filigheddu, chiamare 340 8466420. Smarrito in zona Lu Traineddu un pincher maschio, vecchio, marroncino, con sciarpetta rossa al collo. Chiamare allo 079-217531. Labrador nero smarrito a Crabulazzi, zona Buddi Buddi, chi avesse notizie chiami il 349-3535523.

Torna all'inizio


PERUGIA - <Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati> (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

PERUGIA - «Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati» PERUGIA - «Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie», guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centerario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale anche questo è messo in discussione. È giusto combattere gli sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario evitare facili e superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni internazionali. Occorre tenere conto che alle università italiane sono destinate più esigue risorse per la ricerca, meno dell'1% del pil e a ciò si aggiungono procedure farraginose. Ciò avviene mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, di fronte alla crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università. In Italia, nell'assegnazione dei finanziamenti manca una seria ed oggettiva valutazione degli atenei in base ai risultati ottenuti. Se non si corre ai ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il presidente - su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità, quali mi sono dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del Paese». Napolitano ha ricordato «che la ricerca e la formazione sono leva fondamentale per la crescita di un'economia e di una società fondate sulla conoscenza e sull'innovazione» le sole risorse che «potranno reggere alle prove della competizione globale». Parole a cui ha subito replicato la ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: «Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo e mie». Per il ministro la crisi economica internazionale «deve trasformarsi in una grande opportunità per rivedere il sistema di Istruzione in Italia, il cui problema principale non è quanto si spende ma come vengono spese le risorse pubbliche. La ricerca e l'università sono alla base dello sviluppo, ma è altrettanto vero, però - ha osservato - che in questa fase di difficoltà economica è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione». 24/02/2009

Torna all'inizio


l'addio a lentini sociologo con amore - piero violante (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina X - Palermo è morto il docente universitario, fondatore della scuola palermitana L´ADDIO A LENTINI SOCIOLOGO CON AMORE Originario di Castelvetrano fu un socialista fedele e un cultore della Spagna antifranchista Il suo elogio della confusione PIERO VIOLANTE s e ne vanno. Ci lasciano a poco a poco. Per decenni hanno profilato il nostro orizzonte scientifico, culturale, umano. Una generazione forte, quella degli anni Venti, cresciuta con il fascismo, ammaliata da Croce, tentata da Gentile, conquistata da Gramsci, in cerca di curiose simbiosi tra liberalismo socialismo e comunismo. Alcuni ruppero le righe disillusi dal ´56 in Ungheria per divenire socialisti; altri aspettarono Praga ´68, se non il crollo del muro di Berlino nell´89 e l´ammaina bandiera del Cremlino. Una generazione di intellettuali di affermate radici locali, ma istintivamente europei, curiosi, pignoli, ironici, ferratissimi, ostinati, sempre pronti a prendere posizione, a sfidare il paradosso, disincantati, ma abbarbicati ai valori della libertà e difensori dei diritti sociali. Giacinto Lentini, che ci ha lasciato domenica mattina, era uno di loro. Era nato l´11 gennaio 1925. Fondatore della scuola sociologica di Palermo; cultore raffinato della Hispanidad e della Spagna antifranchista di Tierno GalvÁn; storico delle idee. Liberale, poi comunista sino al �56, quindi socialista anche quando rimase senza partito, anche quando per garantismo, per anticomunismo, per paradosso, pareva appoggiare il berlusconismo renforcé dalla diaspora socialista. Si sentiva sempre più un superstite di quella generazione, quella dei Beppe Fazio, Mario Mineo, Massimo Ganci, Antonio Guccione Monroy, Marcello Cimino, Napoleone Colajanni, Rosario La Duca, solo per citare alcuni dei suoi amici, dei nostri amici, tutti scomparsi, le cui diversità sembrano invalidare qualunque teoria generazionale. Eppure il tema generazionale è tema scientifico ed esistenziale caro a Lentini. è vero: ne illustrava sempre i limiti teorici, ma confessava di averne subito una fascinazione culturale e politica a partire da uno scritto di Ortega e di un saggio di Mannheim. è questo fascino subìto che gli fa dichiarare che nella ricerca l´oggetto di studio "deve piacere". Lo diceva a noi giovani d´una volta, raccomandandoci che bisogna "innamorarsi" di ciò che si studia. Innamorarsi di un oggetto di ricerca al di là della sua validità oggettiva. Questa non consueta dichiarazione di metodo, faceva di Lentini un professore davvero inconsueto. Perché per lui la "quistione" di metodo era essenzialmente un riflesso esistenziale. Ci diceva Lentini che rispetto ai suoi coetanei che gli apparivano più rocciosi, pensava in particolare a Mineo e a Colajanni, si riteneva più fragile, meno coerente, più "confuso". Ma della confusione faceva un elogio paradossale: «La confusione, che in me era particolarmente vivace, lo dico con un minimo di orgoglio misto a sfacciataggine è stata la possibilità di varie scelte, senza che si dovesse optare subito per una ben precisa; io finivo con lo sceglierne cinque o sei contemporaneamente. In fondo era come amare l´amore». è un´asserzione sorprendente, di un Truffaut della filosofia, perché fa dell´intellettuale un don giovanni indeciso, dallo sguardo relativo, leggero. Questa leggerezza spirituale che apparenta l´intellettuale all´acrobata che sorride sul filo, fu spesso scambiata, in un ambiente accademico che apprezza la pesantezza vuota, come snobismo. Nato a Castelvetrano in una famiglia di proprietari terrieri "assenteisti", votata quindi a declassarsi, figlio unico, fu allievo all´università di Virgilio Titone. Negli anni Cinquanta, a varie riprese, soggiorna in Spagna e si laurea in filologia ispanica. Di ritorno in Italia è assistente di Titone e libero docente in Filosofia della storia; nel ´68 inizia a insegnare, a Lettere, sociologia. Nel 1980 diviene ordinario a Napoli di sociologia della letteratura; rientrato a Palermo insegna sociologia della letteratura, ma anche sociologia della cultura e storia del pensiero sociologico. Per i suoi ottanta anni, Giacomo Mulè ed io curammo un volume di scritti in suo onore "Elogio della confusione", pubblicato da Flaccovio, e lo convincemmo a scrivere una memoria biografica. Ricordo oggi con commozione quei pomeriggi che iniziavano ordinatissimi, con tanto di scalette di domande, e finivano nella più totale confusione mentre i nastri strasbordavano e Giacinto sempre più divertito ci portava a spasso dalla Spagna a Praga o dentro i labirinti delle relazioni dei suoi amici, dei flirt, degli scherzi, dei pranzi. Sono pagine deliziose - che Lentini ha voluto vedere e rivedere - piene di ironia e autoironia: l´ultima cosa che ha pubblicato. In esse la Spagna, quella che conobbe da giovane appena laureato e con la tessera del Pci in tasca (uno dei suoi tratti da buon guascone) vi è disegnata come luogo fuori dal tempo e dalla storia. Con la sua piccola borghesia povera ma dignitosa, i suoi hidalgos fuori dal tempo. Ma Lentini accanto ad essa pone la Spagna di Tierno GalvÁn, politologo e giurista fondatore del clandestino partito socialista. Nel ´68 GalvÁn pubblicò il saggio "Anatomia della protesta giovanile" che Lentini tradusse e presentò con l´autore qui a Palermo nel 1970. Questa compresenza delle due immagini: la Spagna immobile che a Lentini ricordava la Sicilia anni Trenta restituendogli l´immagine della sua infanzia e la sua joie de vivre nonostante l´incombenza del fascismo, e la Spagna clandestina impegnata nell´opposizione interna, segnala in Lentini un nodo teorico importante per la sociologia ossia la irriducibilità alla politica di una memoria esistenziale. Il vissuto che non può essere soltanto ridotto ad ideologia. Nell´anno accademico 1967-68 Lentini tenne il primo corso di Sociologia alla facoltà di Lettere e nella confusione di quell´anno ci fece conoscere Wright Mills, "L´immaginazione sociologica". Un libro fondamentale per la nostra formazione, vera chiave di lettura di quell´anno ora demonizzato, ma che Lentini giudicava con pacatezza. Del Sessantotto Lentini aveva capito l´insofferenza antiautoritaria, la trasgressività, l´immaginazione, cose a lui molto vicine. In quel clima nacque la sociologia a Palermo e se Sociologia è diventata oggi qui una delle materie più importanti e più seguite, si deve a quel corso e alla capacità di Lentini di "reclutare" i futuri docenti. Tutti quelli che oggi insegnano sociologia sono stati suoi allievi: il che per un antiaccademico non è cosa di poco conto. Con Giacinto Lentini scompare un buon maestro, leggero, disinteressato, bon vivant, gentiluomo. Ci mancheranno le sue esse sibilanti, gli accenni di ruggito che introducevano il suo irrefrenabile bisogno di dire qualcosa di destra: lui che è stato tra i più coerenti liberalsocialisti che abbia mai conosciuto. SEGUE A PAGINA VI

Torna all'inizio


omaggio del suor orsola al giudice paolo grossi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Napoli Incontro alle 18 con il neo-membro della Corte costituzionale Omaggio del Suor Orsola al giudice Paolo Grossi "L´Europa del diritto" è il titolo del seminario che sarà tenuto oggi alle 18, nella sala degli Angeli dell´università degli studi Suor Orsola Benincasa, da Paolo Grossi, che una settimana fa è stato nominato giudice costituzionale e ieri ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Accademico dei Lincei, docente di Storia del diritto medievale e moderno presso la facoltà di Giurisprudenza del Suor Orsola, Grossi è autore del libro da cui prende spunto il tema dell´incontro, "L´Europa del diritto", edito da Laterza. L´incontro rientra nel ciclo "Cosa sarà il diritto privato?", promosso da Lucilla Gatt. Interverranno Francesco De Sanctis, rettore del Suor Orsola, Franco Fichera, preside della facoltà di Giurisprudenza, Aurelio Cernigliaro, ordinario di Storia del diritto italiano della Federico II, e Pietro Sirena, ordinario di Diritto privato europeo nell´università di Siena. Seguiranno interventi di Paolisa Nebbia, lettore di Giurisprudenza all´università di Leicester e di Lucilla Gatt, docente di Istituzioni di diritto privato e civile al Suor Orsola. «è motivo di grande orgoglio per me e per il nostro ateneo ritrovare Paolo Grossi da neo giudice costituzionale dopo la recente nomina decisa dal presidente Napolitano», afferma Francesco De Sanctis. «Un tributo quanto mai meritato a un giurista e a uomo la cui statura è solo in parte testimoniata dalle numerosissime cariche accademiche ricoperte e dalle prestigiose accademie, compresa quella dei Lincei, che lo annoverano tra i loro soci ordinari. In un periodo così delicato per alcuni dei valori fondamentali della nostra carta costituzionale non ne avrei immaginato un garante più capace di coniugare il rispetto dei principÎ e il riconoscimento della necessità di una sempre cangiante interpretazione storica. E del resto Paolo Grossi - prosegue De Sanctis - è il vero maestro della storia del diritto intesa come consapevolezza critica del diritto vigente». La storia del diritto di Grossi, spiega De Sanctis, «si è imposta, in Italia e fuori, per l´insofferenza per ogni delimitazione localistica e per ogni eccessiva specializzazione cronologica». Nato a Firenze nel 1933, nel corso degli anni Grossi ha ottenuto numerose lauree honoris causa. Nel 1971 ha promosso e fondato la rivista "Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno", alla cui direzione è stato ininterrottamente riconfermato fino al 2003. Nel 1980 ha creato il "Centro di Studi per la storia del pensiero giuridico moderno" presso l´Università di Firenze. (a.t.)

Torna all'inizio


così benito leoncini spiega cos'è l'evoluzione (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 7 - Pisa Così Benito Leoncini spiega cos'è l'evoluzione Il medico ha scritto un saggio dedicato alla teoria di Darwin PISA. L'Accademia Nazionale dell'Ussero celebra il 150º anniversario della pubblicazione dell'Origine della specie, il libro di Darwin sull'evoluzione, con la presentazione di un volume del professor Benito Leoncini: "L'uomo nella natura. Sulle tracce di Darwin". Il dottor Scarselli, presidente dell'Accademia, ha presentato il saggio alla Ets di fronte all'assessore alla cultura Panichi e a un nutrito pubblico. Leoncini sostiene che l'evoluzione è un fatto innegabile, indipendentemente dalla fede religiosa. La tesi del libro può essere sintetizzata nella conferma che l'universo è diventato così dopo miliardi di anni di evoluzione, dove per evoluzione s'intendono anche le conquiste etiche, morali e della fede. Il pensiero darwiniano, che suscitò tanto scalpore all'indomani della sua divulgazione, è ormai considerato una realtà acquisita. C'è una delicata religiosità culturale nel libro di Leoncini: la domanda clou dei credenti si identifica con chi ha dato avvio al Cosmo, materia ed energia da cui ha preso origine il Tutto. Il Tutto cambia in continuazione, ovvero si evolve con la vita. Non c'è contrasto con la fede, dunque, piuttosto si mettono in discussione le dottrine. Le acquisizioni della mente umana, in sostanza il concetto dell'anima, sono frutto delle acquisizioni avvenute nel corso dei secoli per passaggi progressivi. Il sapere è in costante movimento: non raggiunge mai dei traguardi, ma li considera dei punti fermi da cui ripartire. Proprio nel momento in cui le visioni sembrano infallibili, diventano dei grandi problemi. Con una proporzione matematica potremmo sintetizzare che il potere sta alla staticità come il sapere sta alla dinamicità. Il pensiero dell'uomo, che altro non è se non un animale sociale, si coniuga con il pensiero dell'altro uomo. Nonostante la complessità dell'argomento, il libro promette di rendere accessibile ai più le teorie darwiniane, grazie a uno stile fresco e scorrevole. L'uscita di "L'uomo nella natura" completa il percorso dell'autore sull'evoluzione della mente umana iniziato nel 2007 con "Primi passi". Nei saggi Leoncini trasferisce tutta la sua esperienza di medico specialista in malattie respiratorie, particolarmente attento sia al rapporto personale con il paziente che a quello psico-fisico. Classe 1935, nato a Montaione in provincia di Firenze ma pisano d'adozione, libero docente dell'Università di Pisa dal 1971, è stato primario della Divisione di Pneumologia al Santa Chiara. Attualmente è presidente onorario dell'Aimar, l'Associazione italiana interdisciplinare per le malattie respiratorie. R.V.

Torna all'inizio


università il gran rifiuto di gibelli - michela bompani (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Genova Il caso Università il gran rifiuto di Gibelli MICHELA BOMPANI «Non indosserò la toga e non parteciperò all´inaugurazione dell´anno accademico perché questo non è il tempo di celebrare, ma di denunciare che l´Università e la scuola pubblica tutta, con i tagli inflitti da questo governo, cadrà nel degrado»: Antonio Gibelli, professore e direttore del Dipartimento di Storia dell´Università di Genova, annuncia il suo forfait alla cerimonia ufficiale organizzata dal Rettore Giacomo Deferrari, sabato prossimo. E Gibelli lo fa nel giorno in cui lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia un appello contro i "tagli indiscriminati" all´Università e alla ricerca. «Le motivazioni che hanno portato in piazza centinaia di migliaia di ragazzi e hanno spinto presidi, docenti, personale tecnico amministrativo a protestare contro i tagli inflitti all´Università pubblica, sono oggi sempre più concrete», spiega Gibelli, che però sarà presente in via Balbi, fuori dall´aula magna, in cui, unico ospite extra-Ateneo, terrà una lectio magistralis il senatore Pd Ignazio Marino. «Andrò a sostenere Marino e le sue posizione in materia di testamento biologico, credo sia necessario», aggiunge. In via Balbi, sabato, saranno in molti. Ieri i rappresentanti degli studenti dei Giovani democratici hanno deciso di organizzare volantinaggi contro i tagli Gelmini-Tremonti-Brunetta, ma pure a sostegno del senatore Marino, giovedì e venerdì, davanti a tutte le facoltà genovesi. E sabato si uniranno all´Onda che sta organizzando una manifestazione in via Balbi, con loro ci saranno i precari tecnici amministrativi e probabilmente i precari della ricerca.

Torna all'inizio


università, i prof over 70 non vogliono andarsene (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina I - Bari Il governo stabilisce il pensionamento ma a Bari nessuna accetta Università, i prof over 70 non vogliono andarsene Entro la fine dell´anno potrebbero andare in pensione 93 tra i professori più rappresentativi e più influenti dell´Università di Bari. Sono i docenti che hanno dai 70 ai 72 anni e che adesso sono "pensionabili": nell´ultima finanziaria il governo ha inserito un comma con il quale si dà la possibilità agli atenei di pensionare ordinari e associati a 70 anni invece che a 72 e i ricercatori a 65. A Bari il meccanismo non sarà automatico: il Senato accademico deciderà sulla proroga in base a un criterio stabilito da una commissione ad hoc. A PAGINA V

Torna all'inizio


ultimatum della regione ai rettori "niente fondi senza codice etico" (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Bari L´assessore Lomelo alla presentazione del libro di Carlucci e Castaldo Ultimatum della Regione ai rettori "Niente fondi senza codice etico" Un codice etico pugliese che diventi un modello per tutte le università italiane. «Il nostro obiettivo - spiega l´assessore all´Istruzione, Mimmo Lomelo - è quello di avere un codice unico per tutti i nostri atenei e gli enti di ricerca che poi possa essere esportato fuori dai nostri confini. La Puglia non è una regione qualsiasi perché qui c´è l´esperienza felice di Bari e Foggia. All´appello manca solo Lecce e sono certo che l´ateneo salentino adotterà presto un codice, altrimenti la Regione non potrà che comportarsi di conseguenza nella concessione dei finanziamenti. Noi abbiamo il diritto e il dovere di sapere come verranno usati questi finanziamenti». Lomelo esprime la posizione della Regione a margine della presentazione organizzata ieri sera alla Feltrinelli del libro "Un paesi di baroni" (editore Chiarelettere, 14 euro e 60) scritto dal giornalista di Repubblica, Davide Carlucci e dal collega del Corriere della Sera, Antonio Castaldo. Il volume è uno spaccato del mondo accademico, una lunga inchiesta giornalistica che ripercorre le (poche) virtù e i (tanti) vizi dell´università italiana. Nella storia un ruolo centrale è ricoperto dalle università pugliesi che in questi anni sono stati al centro di una serie di scandali, molti dei quali hanno suscitato anche l´attenzione della magistratura. E´ il caso per esempio della presunta "cupola" che gestiva i concorsi di Cardiologia al Policlinico di Bari: per questo motivo fu arrestato il professor Paolo Rizzon che però oggi ha distanza di quattro anni non è stato ancora rinviato a giudizio. Le indagini preliminari sono ancora in corso. Più recenti, invece, le indagini che Carlucci e Castaldo raccontano sulle università telematiche aperte dalla procura di Bari: il centro è la campana Giustino Fortunato che ha finanziato un dottorato di ricerca qui a Bari. Nel libro è poi raccontata la "bizzarra" protesta di alcuni studenti polacchi nei confronti di un docente barese, Gaetano Dammacco. «Chi lo ha visto?» si chiedevano i ragazzi dell´università di Olsztyn, Polonia, dove Dammacco aveva appunto un insegnamento. «Tra i futuri giuristi, ormai si ammanta di leggenda il nome del professore Gaetano Dammacco», scrive la Gazeta di Olsztyn, che riporta anche i commenti degli allievi: «Abbiamo lezioni con lui da circa due anni. Mai, però, ci è stato concesso nemmeno di vederlo. Fra gli studenti del nostro anno gira perfino una voce: che il professor Dammacco non esista».

Torna all'inizio


conservazione dell'uomo di altamura il pm: ordina consulenza e sopralluogo - paolo viotti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina IX - Bari Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Bretone, indagato per peculato il professore Pesce Delfino Conservazione dell´uomo di Altamura il pm: ordina consulenza e sopralluogo PAOLO VIOTTI Una consulenza per verificare lo stato di conservazione dell´Uomo di Altamura. E´ il nuovo atto dell´inchiesta del sostituto procuratore Francesco Bretone sul reperto paleoantropologico di Altamura. Il magistrato ha affidato un incarico a due professori dell´università di "Roma III": Paolo Del Vecchio, docente di elettrotecnica di ingegneria informatica e Giuseppe Schirripa Spagnolo docente, invece, di Fondamenti di Fisica alla facoltà di ingegneria meccanica, dovranno stabilire se davvero l´importante testimonianza storica sia stata danneggiata dall´impianto elettrico. I due esperti, prima di stilare la propria relazione, dovranno eseguire un sopralluogo nell´area in cui è stato scoperto e si trova ancora l´Uomo di Altamura. Nell´inchiesta, per il momento, è indagato l´anatomo patologo Vittorio Pesce Delfino. L´accusa è quella di peculato, ma si tratta di una contestazione generica in attesa che le indagini facciano il proprio corso. Il professore, in altri termini, secondo l´accusa avrebbe utilizzato in modo non corretto i fondi per la conservazione e la valorizzazione del reperto. Accuse che però Pesce ha sempre contestato, sostenendo invece che il problema fosse tutto nella cattiva gestione del sito da parte del Comune: «Il progetto - ha denunciato più volte il professore - prevedeva una manutenzione dell´impianto che invece non è mai stata effettuata». Proprio questa cattiva manutenzione avrebbe provocato la rovina del reperto, tra l´altro denunciata per prima proprio dal docente universitario. Le luci e le telecamere posizionate all´interno della grotta avrebbero infatti alterato l´ecosistema interno e creato muffe e alghe sul reperto archeologico. «In alcuni segmenti ossei - aveva spiegato lo studioso nel corso di un convegno scientifico più di un anno fa - e sulle pareti calcitiche circostanti è stata osservata la presenza di colorazione verdastra inequivocabilmente riferibile allo sviluppo di alghe microscopiche fotosintetiche». Muffa, appunto. C´è poi il problema dello spreco di denaro: l´impianto, costato all´incirca due miliardi e mezzo di lire, non è praticamente mai entrato in funzione. Il sistema che regola le otto telecamere posizionate all´interno della grotta è andato in tilt pochi giorni dopo essere stato installato. E da allora è inutilizzato e inutilizzabile: e così i visitatori invece di vedere live quello che c´è nella grotta, guardano un dvd. L´impianto inoltre è stato cannibalizzato. SEGUE A PAGINA VI

Torna all'inizio


<paghiamocara la fugadi cervelli> (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

«paghiamocara la fugadi cervelli» il rettore nPerugia. La «fuga dei cervelli» costa all' Italia un miliardo e mezzo di euro all'anno. Lo ha detto ieri il rettore dell' Università di Perugia, Francesco Bistoni. Aumentano «di anno in anno» i giovani che dopo avere conseguito in Italia «una formazione di alta qualita» preferiscono emigrare in Paesi dove «trovano maggiori possibilità di lavoro - ha detto - più fondi per la ricerca, migliori retribuzioni». «I dati più recenti - ha spiegato il rettore - dicono che nel saldo tra uscite ed entrate ogni anno le prime superano di tremila unità le seconde». Poichè il costo di formazioni di ognuno di questi giovani (tasse, libri, utilizzo di strutture e laboratori, ecc) è di circa 500mila euro, il costo economico per l' Italia è nell' ordine di un miliardo e mezzo di euro all' anno al quale - ha detto il rettore - si deve aggiungere il mancato apporto di competenze e delle capacità di questi giovani per lo sviluppo del nostro Paese». Invece «esigua, per non dire irrisoria - secondo Bistoni - è l' entità delle risorse finanziarie destinate alla ricerca, insufficienti e mal collocate sono le strutture indispensabili per l'attività scientifica, lente e farraginose le procedure per l'assegnazione dei finanziamenti, per nulla affatto chiari e oggettivi i criteri adottati per la ripartizione delle risorse, poco coordinate le ricerche a livello nazionale, scarsamente incoraggiate e sostenute quelle a livello internazionale. E questo - ha detto il rettore - mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania e Francia stanno invece sostenendo con massicci stanziamenti la ricerca scientifica. Se non si corre al riparo, con qualche gesto significativo è facile prevedere che questa fuga di cervelli continuerà a crescere». 24/02/2009

Torna all'inizio


Maxi aumento in busta paga per i prof berlinesi (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Maxi aumento in busta paga per i prof berlinesi germania Milleduecento euro in più al mese per convincere i giovani insegnanti a non cedere alla lusinghe che arrivano da Stoccarda 24/02/2009 Berlino. Mentre gli insegnanti italiani si battono disperatamente da anni per ottenere qualche decina di euro in più al mese, in Germania i loro colleghi tedeschi vengono allettati da ogni parte con aumenti superiori ai mille euro mensili. Dopo che il land meridionale del Baden-Württemberg ha tappezzato le strade e le stazioni della metropolitana di Berlino con una pubblicità che invita i giovani insegnanti a trasferirsi a Stoccarda e dintorni, al borgomastro socialdemocratico della capitale, Klaus Wowereit, non è rimasto altro che allargare i cordoni della borsa per riuscire a parare la mossa, offrendo a partire da agosto un aumento di 1200 euro, che farà schizzare lo stipendio a 3.890 euro lordi. «Un cordialissimo buongiorno, signor professore. Faccia presto la domanda di assunzione», questo il canto delle sirene arrivato da Stoccarda, dove per il nuovo anno scolastico serviranno a settembre non meno di cinquemila nuovi insegnanti. A causa della struttura federale del Paese, la forbice degli stipendi dei docenti è estremamente larga, con quello iniziale che sfiora i quattromila euro lordi al mese in Baviera e Baden-Württemberg, che al netto si riducono però a circa 2300 euro, a quelli quasi da fame dei cinque länder orientali. In Sassonia, Brandeburgo, Turingia, Meclemburgo e Sassonia-Anhalt, infatti, si va da un minimo di 2200 ad un massimo di 2500 euro lordi, che al netto scendono a poco più della metà. La gara tra i länder a chi offre stipendi più alti è dovuta al numero insufficiente di insegnanti sfornati dalle università, poiché gli studenti preferiscono indirizzarsi verso facoltà che offrono in seguito sbocchi di carriera e di stipendio più redditizi. Mentre è abbastanza facile reperire docenti di materie umanistiche come il tedesco, la storia o le lingue straniere, bisogna girare quasi con il lanternino per riuscire a scovare un professore di matematica, fisica, chimica, biologia, ma anche del sempre più richiesto latino. Nel frattempo un quinto dei 75 professori dello "Albert-Schweizer-Gymnasium" di Amburgo è formato da transfughi arrivati da Berlino, che oltre ad uno stipendio lordo che sfiora i quattromila euro mensili hanno anche la certezza di essere assunti in pianta stabile come "Beamten". Oltre a garantire l'illicenziabilità, l'ingresso in questa categoria privilegiata di funzionari pubblici offre anche maggiori scatti di stipendio nel corso della carriera e trattamenti pensionistici privilegiati. A Berlino l'assunzione come "Beamten"è stata abolita nel 2004, analogamente a quanto già praticato in molti altri länder, per far pesare come una spada di Damocle sugli insegnanti svogliati o poco capaci la minaccia di un eventuale licenziamento. Uno studio pubblicato dal quotidiano "Frankfurter Allgemeine Zeitung" ha messo infatti in evidenza che a scegliere all'università le facoltà che indirizzano alla professione di insegnante sono gli studenti meno brillanti, già bocciati nei test di ingresso alle altre facoltà più ambite. Nel prossimo anno scolastico bisognerà coprire non meno di 23mila cattedre in tutto il paese e per non lasciare le classi scoperte i ministri dell'Istruzione dei 16 länder non hanno trovato altro rimedio se non quello di soffiarsi a vicenda gli insegnanti. Ad Amburgo il ministero si impegna anche a trovare casa ai nuovi arrivati e promette, come la Baviera e il Baden-Württemberg, l'immediato inserimento in ruolo come "Beamten", con la certezza di una vita confortevole al riparo da ogni rischio, fattore non trascurabile in tempi calamitosi come quelli attuali. Claudio Guidi 24/02/2009

Torna all'inizio


raimondi, rondoni, elmi e giardinazzo a confronto su canzone d'autore e poesia d'italia (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XIV - Bologna Accademia di Belle Arti Raimondi, Rondoni, Elmi e Giardinazzo a confronto su canzone d´autore e poesia d´Italia Due corsi in contemporanea e che proseguiranno in parallelo, ma accomunati dall´origine: lo sforzo del "Centro di poesia" dell´Università e il "Centro internazionale della Canzone d´autore". Sia per il Laboratorio di poesia che per quello della Canzone d´autore s´inizia oggi alle 15 all´Accademia di Belle Arti (ingresso libero). Interverranno per la poesia Ezio Raimondi (italianista e presidente del Centro di poesia) sul tema "Mandel´stam lettore di Dante", e Davide Rondoni (direttore del Centro); per la canzone d´autore, Guido Elmi (produttore di Vasco Rossi e general manager dell´etichetta Nopop), che racconterà la sua esperienza, e Francesco Giardinazzo (docente di Ermeneutica testuale). Info www.centrodipoesia.it e www.centrodellacanzone.net. (m. l. l.)

Torna all'inizio


autore-editore, amore e odio (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XV - Bologna Editoria Autore-editore, amore e odio Ma quali sono i rapporti tra l´autore di libri e l´editore? Relazioni professionali, contrasti ideologici, occasioni per far nascere profondi legami e pure amicizie ? Questo universo di rapporti lo sonda il nuovo volume a cura di Gianfranco Tortorelli, docente di Storia dell´editoria all´Università di Bologna, dal titolo L´inchiostro sbiadito (Pendragon). Tra i saggi ospitati nel libro, quello sul legame tra Treves e D´Annunzio e lo scambio di lettere tra Arnoldo Mondadori e i figli. Ne esce uno spaccato interessante tra chi (gli editori) si trasformavano lentamente in imprenditori e gli autori che riaffermavano la loro percezione di essere "produttori", secondo una autodefinizione di D´Annunzio. (luca sancini)

Torna all'inizio


la crisi dell'universita' - gabriele rizzardi (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Pagina 5 - Attualità LA CRISI DELL'UNIVERSITA' La fuga dei cervelli costa 1,5 miliardi l'anno. Brunetta: non abbiamo ridotto le risorse a pioggia GABRIELE RIZZARDI ROMA. «Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati». Intervenendo alla celebrazione per i 700 anni dell'Università di Perugia, Giorgio Napolitano torna sui risparmi imposti con la finanziaria e striglia il governo. Davanti al presidente della conferenza dei rettori, Enrico Decleva, che vede a rischio la «sopravvivenza» della massima istituzione formativa del paese, il Capo dello Stato lancia un pesante monito alla maggioranza e rinnova l'appello a definire le riforme per l'Università «senza abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie», ma guardando ai singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore che «può suggerire» delle soluzioni. Napolitano rivendica il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile» e alla crisi, e ascolta con preoccupazione l'intervento del rettore dell'Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «verità difficilmente contestabile» e «apparentemente» non contestata nel nostro paese. Fatta la precisazione, Napolitano ammette le difficoltà legate all'«ingente» debito pubblico, ma chiede a «tutte le forze responsabili del paese» di «salvaguardare» il nostro capitale umano, e di fare il possibile per evitare la «dispersione di talenti» e dei risultati del nostro sistema scolastico e universitario. La crisi economica, insomma, è un motivo in più per considerare gli investimenti in ricerca e conoscenza come una «leva fondamentale» per lo sviluppo. L'appello è rivolto al governo e le risposte arrivano da Maria Stella Gelmini e da Renato Brunetta. I due ministri difendono le scelte del governo e negano che siano stati decisi tagli a pioggia. Il ministro dell'Istruzione definisce «sagge e condivisibili» le parole del capo dello Stato, ma sostiene di aver tagliato solo gli sprechi. «Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo, che vuole premiare le università migliori e tagliare gli sprechi», spiega la Gelmini, per la quale è necessario investire il denaro pubblico «con grande attenzione e oculatezza». «E' nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci», puntualizza poi il ministro dell'Istruzione. A difendere in pieno l'operato del governo è anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: «Non ci sono stati tagli indiscriminati e con la manovra finanziaria da 36 miliardi di euro per il triennio 2009-2011 abbiamo salvato l'Italia». A non pensarla allo stesso modo sono i partiti dell'opposizione, i sindacati e il mondo accademico. La critica più dura arriva dall'Italia dei Valori. Massimo Donadi lancia l'allarme-tagli, denuncia un «gravissimo danno» per tutto il paese e promette battaglia: «Ci auguriamo che il monito del presidente Napolitano non rimanga inascoltato e che il governo faccia marcia indietro. Siamo pronti, se necessario, alla mobilitazione in Parlamento e nelle piazze per impedire che si faccia scempio della ricerca». Un plauso «convinto» a Napolitano viene anche dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, mentre Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, chiede al governo di ascoltare il monito di Napolitano e di fare marcia indietro sui tagli indiscriminati: «Le responsabilità di questo stato di cose sono del governo che con la politica dei tagli al sapere ha compromesso la didattica e la ricerca universitaria, fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni economia».

Torna all'inizio


docenti in pensione a 70 anni - giovanni parlato (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pisa. Gli Atenei potranno prolungare i contratti di due anni solo in casi eccezionali Docenti in pensione a 70 anni Niente più proroghe. E si annunciano ricorsi al Tar Partite le prime lettere. E' l'effetto della legge Tremonti GIOVANNI PARLATO PISA. Sono partite (e arrivate) le lettere ai docenti che entro il 31 ottobre di quest'anno compieranno 70 anni. E l'università di Pisa è fra questi atenei. Nella lettera si ricorda che, a differenza degli anni precedenti, non sarà più data alcuna proroga di due anni all'insegnamento. Questi docenti si possono considerare di fatto a un passo dalla pensione. Tutto questo grazie alla legge 133 che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha varato nell'agosto dell'anno scorso. Una legge orientata a tagliare là dove si può tagliare. E a fare le spese di questa politica di restrizione, sono anche i docenti. A 70 anni, tutti in pensione seppur con una serie di distinguo. Differenze destinate anche a sollevare ricorsi ai Tribunali amministrativi regionali. Tutto nasce dai tagli della finanziaria alle università. Il Fondo di finanziamento universitario (Ffo) che viene destinato ai vari atenei, negli anni, è stato sempre più decurtato. E su ogni ateneo pende la spada di Damocle: l'ateneo che spende più del 90% del fondo di finanziamento ordinario per il pagamento del personale sarà penalizzato in quanto si vedrà ridurre i finanziamenti e non potrà assumere con conseguente blocco dei concorsi. Per non cadere in questa trappola, ecco che si cerca di bloccare la possibilità per i docenti di restare in cattedra oltre il limite consentito. La legge Tremonti blocca i due anni di proroga, ma delega ad ogni ateneo la possibilità di scegliere. In pratica, prima il professore ordinario scriveva di volere restare altri due anni e il rettore non poteva rifiutare, quindi andava in pensione a 72 anni. Il professore associato andava in pensione a 65 anni, ma con la proroga terminava la sua carriera a 67 anni. E adesso? «Bisogna distinguere fra coloro che sono entrati in ruolo precedentemente alle legge 230 del 2005 firmata dall'allora ministro Moratti e chi è entrato in ruolo dopo quella legge»», spiega Paolo Gianni, professore di Chimica all'Università di Pisa e segretario nazionale del sindacato Cnu (Comitato nazionale universitario). «I professori ordinari perdono la proroga automatica e vanno in pensione a 70 anni. Gli associati entrati in ruolo prima della legge Moratti e quindi pensionabili a 65 anni - spiega Paolo Gianni - possono avere doveri e diritti pari agli associati entrati in ruolo dopo la stessa legge. Se optano per rientrare in questi requisiti hanno il diritto di allungare l'età pensionabile, secondo la nostra interpretazione, fino a 70 anni, ma secondo quanto pensa il ministero fino a 68 anni». La differenza di vedute sull'età pensionabile dei professori associati dipende dall'interpretazione della legge Moratti dove, in pratica, c'è scritto che i docenti vanno in pensione a 70 anni incluso il biennio di proroga. C'è chi intende, come i sindacati, che 70 anni è il termine ultimo poiché non si può fare la domanda per il biennio ulteriore. A sua volta, il ministero intende che poiché il biennio è incluso dentro i 70 anni, quando i rettori negano il biennio, gli associati vanno in pensione a 68 anni. «è molto probabile - prosegue Paolo Gianni - che proprio su questa differente interpretazione possano nascere dei ricorsi al Tar». Una partita, quindi, destinata a non chiudersi e ad avere strascichi giudiziari. Come già si sono mossi i sindacati in difesa dei ricercatori contrari alla pensione anticipata (alla Camera è passato un emendamento che trasforma i 40 anni di contributi in 40 anni di servizio effettivo), è ipotizzabile che possa nascere un braccio di ferro contro lo sbarramento ai 70 anni. Ma la domanda finale è sull'utilità di questa nuova normativa. «Il professore universitario svolge un lavoro intellettuale ed è lecito pretendere che stia in servizio di più - dice ancora Paolo Gianni -. La soluzione trovata non è un rimedio perenne. Per lo Stato non è un guadagno. Quando il professore è in ruolo paga l'università, ma quando va in pensione paga l'Inpdap, la cassa di previdenza statale. Lo Stato spende soldi in un altro capitolo di spesa».

Torna all'inizio


Napolitano scopre i tagli alla ricerca (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

SCUOLA E UNIVERSITÀ Napolitano scopre i tagli alla ricerca Il capo dello Stato chiede al governo di rivedere le sforbiciate del duo Tremonti-Gelmini. Ma per quest'ultima si tratta solo di spendere meglio i soldi. I rettori ringraziano il Presidente e rinnovano l'allarme sulla sopravvivenza degli atenei che continuano a perdere cervelli Stefano Milani Onda su onda, i tagli all'università risalgono il Colle. Che alla prima occasione utile dà voce al disagio comune, di studenti e professori, e tuona: «Mi auguro che maturino le condizioni per un ripensamento delle decisioni di bilancio ispirate ad una logica dei tagli». Non fatevi abbagliare dalla sua solita eleganza verbale, stavolta Giorgio Napolitano va giù duro e dà una bella strigliata al governo e alla sua politica del taglio indiscriminato dei fondi destinati agli atenei. Intervenuto ieri mattina alla celebrazione per i settecento anni dell'Università di Perugia, il capo dello Stato ha invitato a definire la riforma del sistema universitario senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie». Bisogna guardare i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio». Considerare ciò che accade in questo settore nel resto d'Europa e nel mondo, inoltre, «può suggerire» delle soluzioni. Perché «la ricerca e la formazione - prosegue Napolitano - sono la leva fondamentale per la crescita dell'economia. Questa è una verità difficilmente contestabile». Il messaggio è fin troppo chiaro e mira ad «evitare la dispersione di talenti e dei risultati del nostro sistema scolastico e universitario». Perché questi troppo spesso «non sono tradotti in occasioni di lavoro e di sviluppo». La chiave di volta per risolvere il problema, secondo il presidente, è «una accurata politica che sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità dell'investimento lungimirante». Un discorso applauditissimo dai ragazzi. Uno di loro poi prende la parola. Si chiama Amabile Fazio ed è il rappresentante degli studenti dell'ateneo perugino. Davanti al Presidente lancia l'allarme: diminuiscono gli iscritti nelle università pubbliche mentre aumentano in quelle private e telematiche. Entrando nel merito dei problemi, mette in luce quelli più diffusi tra gli studenti, come il numero chiuso di alcuni corsi di laurea («in contrasto con l'articolo 34 della Costituzione» che «garantisce a tutti l'accesso incondizionato al sapere»), il «mal funzionamento» del sistema universitario del «3+2» e il rischio che le università pubbliche italiane si trasformino in fondazioni private. Ma l'ottimismo per fortuna non manca ai ragazzi, perché «una università migliore è possibile costruirla». Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il ministro Gelmini. Che ieri, due minuti dopo l'affondo del Quirinale, è uscita dal letargo delle ultime settimane precisando che «le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo». Sarà. Il ragionamento dell'inquilina di viale Trastevere non fa una grinza: «La Ricerca e l'Università sono alla base dello sviluppo di un Paese». Però, c'è un però. «In questa fase di difficoltà economica internazionale - aggiunge - è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza». Tradotto: bisogna tagliare. Verbo coniugato in ogni forma anche dal ministro della pubblica amministrazione Brunetta che si affretta a rassicurare tutti: «Non ci sono stati tagli indiscriminati». Certo, ammette, «abbiamo tagliato 36 miliardi di euro per il triennio 2009-2011 di spesa corrente», ma sono stati costretti a farlo. L'hanno fatto per gli italiani, perché «così abbiamo salvato l'Italia». Sembra impossibile ma «il governo ha un'enorme attenzione sulla ricerca», aggiunge senza arrossire l'impavido Brunetta. Governo a parte, il monito di Napolitano è piaciuto proprio a tutti. Ai rettori in particolare. Il finanziamento dell'università «è un tema centrale» dal quale dipende «la sopravvivenza della massima istituzione formativa del nostro Paese», sottolinea il presidente della Conferenza dei rettori (Crui), Enrico Decleva, e ringrazia il presidente della Repubblica «per la sua continua attenzione alle questioni riguardanti il sistema universitario». Un «grazie presidente» arriva anche dagli studenti. «I tagli messi in atto dagli ultimi governi - fa notare Roberto Iovino coordinatore dell'Uds - hanno messo seriamente a rischio la centralità di scuola e università come motore per uno sviluppo sostenibile nel nostro paese». La domanda ora è: il governo ascolterà le parole di Napolitano? Visti i precedenti la risposta pare, ahinoi, piuttosto scontata. GIORGIO NAPOLITANO «Mi auguro che maturino le condizioni per un ripensamento delle decisioni di bilancio ispirate ad una logica dei tagli», ha detto intervenendo all'Università di Perugia MARIASTELLA GELMINI «In questa fase di difficoltà economica è necessario investire il denaro pubblico con attenzione e oculatezza», la risposta del ministro della pubblica Istruzione

Torna all'inizio


Se Napolitano rompe il silenzio (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

APPUNTI DI SCUOLA Se Napolitano rompe il silenzio Giuseppe Caliceti Le università italiane necessitano di «valutazioni e interventi pubblici puntuali» e «mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati». Questo il monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che all'Università di Perugia ha partecipato alla cerimonia conclusiva delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'ateneo umbro. L'opposizione: «Ascoltiamo il Colle». Già, ascoltatelo. *** Qualcuno può spiegare ai docenti italiani perché, alla fine, sulle schede di valutazione degli alunni, tutte le materie di scuola quest'anno sono state giudicate col voto numerico voluto da Gelmini tranne l'educazione alla religione cattolica, per cui è stato deciso di valutare l'alunno con un giudizio? Non è una materia come tutte le altre? *** Nella scuola, oggi, a furia di essere travolti per anni da circolari su circolari, tanti dirigenti dirigenti scolastici e docenti oggi pensano, più o meno in buona fede, che le norme da rispettare e far rispettare non siano date dalle leggi, ma dalle circolari. Una scuola a tempo pieno senza le compresenze non è una scuola a tempo pieno. *** Cisl e Uil, per i lavoratori della scuola, hanno firmato in un momento il rinnovo contrattuale più basso della storia della nostra Repubblica: 13 euro. Peggio della social card. È in questo silenzio stampa che si sta smantellando la scuola primaria italiana. Ormai il governo ha cambiato strategia, ha capito che è meglio fare le cose senza troppo clamore. *** L'unico passo indietro del governo è stato sul finanziamento alle scuole private, che non verrà ridotto. Possiamo dire che questa è stata l'unica vittoria del centrosinistra. *** In questi mesi il ministro ombra dell'istruzione del governo ombra del partito ombra Pd, Garavaglia Mariapia, ha elargito solo due fondamentali dichiarazioni finite sui giornali: in una si lamentava che la destra non avesse voluto accordi sulla scuola con l'opposizione, perché fino a 6 miliardi di tagli su 8 ci si poteva mettere d'accordo. La seconda è stata rilasciata per protestare contro i tagli governativi alle scuole private. L'Onda oggi è sola, questa la triste verità.

Torna all'inizio


CECINA VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo ... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Livorno)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

AGENDA LIVORNO pag. 5 CECINA VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo ... CECINA VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo Fermi di via Ambrogi la presentazione al pubblico ed ai lettori del primo dei due libri di grande qualità selezionati dalla giuria tecnica del Premio "Città di Cecina" per la divulgazione scientifica. E' "L'erede di Galileo" edito da Sironi scritto da Fabio Toscano, autore specializzato in Fisica e filosofia alle università di Bologna ed Urbino e in Comunicazione della scienza all'ateneo di Trieste. Nel quarto centenario dalla nascita esce questa interessante biografia divulgativa di Evangelista Torricelli, dell'allievo di Galileo Galilei e suo degno successore, vissuto nel seicento, scienziato faentino fisico e matematico, fine geometra che affiancò Galilei fino alla sua morte. Alla presentazione, affidata al professor Lanfranco Belloni della facoltà di Fisica dell'Università di Milano, curatore delle opere di Torricelli per la Utet, saranno presenti il preside, Giuseppe Franceschi, il professore di storia e filosofia, Vinicio Giannotti coordinatore del Premio, il corpo docente del liceo al completo e centinaia di allievi dell'istituto. L'ingresso per il pubblico è libero. La presentazione dell'altro volume candidato al Premio Cecina- «Arte e cervello» di Maffei e Fiorentini è il 16 marzo. Info: segreteria del liceo 0586/635041. Roberto Ribechini

Torna all'inizio


Scienza e società con Giulio Giorello (sezione: Cultura)

( da "Giorno, Il (Brianza)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

24 ORE BRIANZA pag. 9 Scienza e società con Giulio Giorello BOVISIO UNA SERATA per discutere di scienza, libertà e implicazioni delle scoperte tecnologiche per l'uomo e la società. Sono i temi di cui si parlerà questo giovedì alle 21 al teatro La Campanella di piazza Anselmo IV insieme al filosofo Giulio Giorello (nella foto), nell'incontro dal titolo «Futuro della scienza e società civile», per la rassegna «Incontrarsi a Babele». Giorello è docente di filosofia della scienza all'Università degli Studi di Milano. L'ingresso è libero.

Torna all'inizio


CorsiEsercitazioni paleografiche Ore 16, sala Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca <Angelo Mai>, corso di esercitazioni paleografiche (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

CorsiEsercitazioni paleografiche Ore 16, sala Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca «Angelo Mai», corso di esercitazioni paleografiche --> Martedì 24 Febbraio 2009 AGENDA, pagina 16 e-mail print CorsiEsercitazioni paleografiche Ore 16, sala Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca «Angelo Mai», corso di esercitazioni paleografiche. Il bene, il male. Per una nuova etica Ore 20, al Centro congressi Papa Giovanni XXIII, viale Papa Giovanni 106, continua il corso di filosofia dal titolo «Il bene, per una nuova etica - Il male» organizzato da Giovan Battista Paninforni e da Noesis, libera associazione per la diffusione e lo studio della cultura filosofica. Salvatore Veca dell'Università di Pavia, parla sul tema «La priorità del male». Alzano Lombardo, primo soccorso Ore 20,30, auditorium del Parco Montecchio, via Paglia, prosegue il corso di educazione sanitaria e addestramento al primo soccorso, organizzato dalla Delegazione della Croce Rossa di Alzano Lombardo, con il patrocinio dell'Amministrazione comunale. Grone, Orto, frutteto, alimentazione Ore 20,30, palestra delle scuola antistante il municipio, Fabio Paganini parla di ortaggi, terreno (cenni sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche, lavorazioni e concimazioni). Ingresso libero. Ponte San Pietro volontari ospedalieri Ore 20,30, al Policlinico San Pietro, prosegue il XIII corso A.V.O. (Associazione volontari ospedalieri) promosso in collaborazione con il gruppo ospedalieri San Donato. Francesco Scanzi e Paola Scovazzi parlano su «Il malato oncologico». feste e tradizioniCarnevale 2009 Bergamo piazza delle meraviglie A conclusione delle iniziative per il Carnevale, ore 15-18, Ridotto del Teatro Donizetti, «La piazza dei giochi» a cura di Ludobus, cooperativa sociale Linus con giochi di legno, trampoli, sedie rotanti, labirinti a disposizione dei bambini. Ore 15-18, nel Foyer del Donizetti, «P...esci in maschera», a cura delle Ludoteche Giocagulp e Parco Locatelli con stand di trucco e costruzione di oggetti carnevaleschi. Carnevale tzigano al Caffè letterario Ore 21, Caffè Letterario, via S. Bernardino 53, festa di Carnevale in stile tzigano, con musica e danze insieme a Roberto Durkovic e i Fantasisti del Metro. Albino, «Carnevale Insieme» con le parrocchie Prima edizione di «Carnevale Insieme» sottotitolato «Le parrocchie fanno Carnevale», festa di Carnevale interparrocchiale degli oratori della Valle del Lujo (Vall'Alta, Abbazia, Dossello, Fiobbio e Casale). In contemporanea, alle 14,30, negli oratori di Abbazia e Vall'Alta, feste in maschera per i bambini. Basella di Urgnano festeggia il Carnevale A chiusura della 33ª edizione de «Ol Carneal de Örgnà» organizzato dagli oratori di Urgnano e Basella con la collaborazione del Comune, ore 14,30, «Il grande Carnevale dei bambini», sfilata allegorica che terminerà nel cortile dell'asilo parrocchiale dove ci sarà la festa conclusiva. Berbenno, «Mascheràda de Berbèn» Rivisitazione del Carnevale contadino organizzata dagli «Amici della mascherata» dell'oratorio con rappresentazione sul tema «La crisi l'é riàda 'nfena 'n Francia» su emigrazione e crisi economica alle ore 20,30 in piazza Calcinate, maschere e rogo della Vecchia Dalle 16,15, in oratorio, pomeriggio di giochi e festa per tutti i bambini mascherati; ore 20,15, festa tutti insieme con il tradizionale rogo della Vecchia che chiuderà i festeggiamenti del martedì grasso. Calusco d'Adda, Carnevale dell'Isola Ore 14,30 ritrovo al piazzale del Comune; ore 15 partenza da piazza S. Fedele della sfilata in maschera; ore 16 spettacolo di animazione per bambini a cura dell'oratorio S.G. Bosco nel salone P. Morosini; ore 19,30 con partenza ed arrivo in oratorio, fiaccolata per le vie del paese con il Gruppo podistico caluschese; ore 20,30 rogo della vecchia al campo sportivo dell'oratorio, tradizionali chiacchiere e vin brulé. Clusone, il Carnevale clusonese 51ª edizione del Carnevale Clusonese Alta Valle Seriana organizzato dalla Turismo Pro Clusone. Ore 14, dal Centro sportivo di viale San Lucio, partenza della tradizionale sfilata dei carri allegorici e gruppi mascherati, aperta dalle ballerine del «Brasil bahia show», che attraverso le vie del centro storico raggiungeranno piazza Orologio. Qui, premiazioni dei carri, gruppi mascherati ed 8ª edizione del concorso «Miss Frittella». Cologno al Serio festeggia il Carnevale Ore 15-18, in oratorio, per iniziativa dell'associazione «Dentro la storia... strada facendo», pomeriggio dedicato ai ragazzi e agli adolescenti con giochi e tornei sempre con una merenda a base di frittelle. Filago, iniziative carnevalesche Ore 15, al Centro polifunzionale di via Locatelli (palestrina delle scuole medie), festa di Carnevale per i bambini con spettacolo d'intrattenimento, animazione e merenda a cura della biblioteca e del Servizio Gioca-ragionando, in collaborazione con gli oratori di Filago e Marne. Foppolo, i 45 anni del «Clan 2» Continua la settimana «Happy Clan 2» con iniziative per festeggiare i 45 anni della fondazione. Ore 17, alla tensostruttura «Palaclan 2» allestita sul piazzale alberghi, festa in maschera per under 14 con i giochi di Gais. Grone in festa per il Carnevale Ore 14, sfilata per le vie del paese, con partenza e arrivo in oratorio; al termine rinfresco per tutti organizzato dal Comitato oratorio e dalle mamme. Orio al Serio, Carnevale all'Orio Center Ore 16, galleria di Orio Center, spettacolo di Carnevale dedicato al mondo di Walt Disney ed esibizione del coro di voci bianche Schola Cantorum Il Flauto Magico diretto da Elisa Fumagalli. Osio Sotto, un Carnevale dedicato alla pace Dalle 14,30, da piazza Giovanni XXIII, partenza della sfilata in maschera dedicata al tema «Il mondo e la pace. Le culture del mondo abbracciano la pace»: ogni quartiere interpreta una zona del mondo con i partecipanti al carnevale vestiti a tema. Conclusione in oratorio con merenda per tutti. Romano di Lombardia, la fiaba ispira il Carnevale Ore 14,30, dall'oratorio di San Pietro, sfilata di Carnevale con carri e mascherine quest'anno incentrata sul tema «Il mondo delle fiabe», per i quartieri nord di Romano, la zona Cappuccini. Al termine, immancabili frittelle e chiacchiere per tutti. San Giovanni Bianco, il Carnevale Ore 20,30, nella piazza del Comune, chiusura dei festeggimamenti carnevaleschi con il «Rogo di Arlecchino». Seriate, grande mascherata Dalle 15, dal piazzale del mercato, raduno di carri e trattori che sfileranno lungo corso Roma, via Paderno e via Italia verso l'oratorio. Qui, alle 16, premiazione delle maschere più originali, spazio ai gonfiabili e merenda per tutti con frittelle e chiacchiere. Verdello, sfilata di Carnevale Dalle 14 partenza della sfilata dall'oratorio San Giovanni per le vie del paese, ritorno in oratorio dove ci sarà una merenda in allegria con i racconti e la fantasia dei cantastorie verdellesi e balli e giochi per tutti, con la «Don Bosco Disco» e i gonfiabili. IncontriIl libro di Anna Baldini Ore 17,30, sala ex consiliare, via Tasso 4, Anna Baldini dell'Università degli studi di Siena presenta il suo libro dal titolo «Il comunista. Una storia letteraria dalla Resistenza agli anni Settanta», che che discute con Daniele Giglioli dell'Università degli Studi di Bergamo e Daniele Balicco, Università degli Studi di Siena. Coordina Luciana Bramati (Isrec Bergamo). Curno, Essere genitori oggi Ore 20,45, in oratorio, continua il percorso educativo proposto dalla parrocchia sul tema «Essere genitori oggi» con don Vittorio Luigi Castellazzi, sacerdote diocesano, psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista. Zingonia, il lato oscuro di Internet Ore 20,30, auditorium della scuola primaria, serata sul tema «Il lato oscuro di Internet», relatori Francesco Francolino, Silvia Beni e Marcandalli Cristian. Mostre«Sugar free» di Milena Popovic Next Art Gallery di via Fara 17, mostra «Sugar free», senza zucchero, dell'artista montenegrina Milena Jovicévic Popovic; fino al 28 febbraio. Orario: 9,30-12,30 e 14,30-18,30. 2° Premio ex aequo Trofeo G.B. Moroni 2008 New Artemisia Gallery, via Moroni 124, mostra 2° Premio ex aequo e 5° concorso di pittura Trofeo G.B. Moroni 2008 «I ricordi» artisti Maffeis Elio, Serinelli Nicola; fino al 27 febbraio. Orario: 9,30-12,30 e 16-19. Al Polaresco Strada a Senso Unico Area espositiva Spazio Polaresco, via Polaresco 15, mostra collettiva di giovani artisti «Strada a Senso Unico - Fuoriscuola. Fuoriuscita dalla formazione»; fino al 28 febbraio. Orario: 16-18. Allegria Al primo piano del Hemingway Café, tra via Borfuro e via Piccinini, mostra dell'artista bergamasca Fiorella della Volta; ultimo giorno. Angeli, manichini e meticci peruviani AGalleria del Tasso, via S. Tomaso, 72, mostra «La Rivoluzione silenziosa degli angeli apocrifi» dell'artista cileno Demian Schopf, visitabile fino a fine marzo. Orario: 10-12,30 e 15-19. Bergamo Futura Urban Center, Piazzale degli Alpini,«Bergamo Futura. Vieni a conoscere oggi come sarà la Bergamo di domani», mostra interattiva visitabile fino al 20 di aprile. Orario: 15-19,30. Prenotazioni visite scolastiche (solo al mattino del mercoledì) e visite guidate per gruppi (negli orari di apertura della msotra), tel. 035.399.010-022 Billboards alla Galleria Manzoni Galleria Manzoni di via S. Tomaso 66, mostra «Billboards» dedicata alla fotografia di ricerca del milanese Maurizio Montagna (Milano 1964), docente del master di fotografia della nuova Accademia delle Belle Arti di Milano; fino al 4 aprile. Orario: 10-13 e 15-19. Capolavori a Palazzo della Ragione Palazzo della Ragione, esposizione della mostra «L'Accademia Carrara nel cuore della città. Capolavori a Palazzo della Ragione» e nuovo allestimento dal titolo «Dal Quattrocento all'Ottocento»; fino al 31 maggio. Orario: 9,30-17,30. Collettiva alla Traffic Gallery Traffic Gallery, Via S. Tomaso 92, mostra collettiva «Aka: also known as» con Karin Andersen, Romano Baratta, Nark Bkb, Clara Luiselli, Christian Rainer, Cosimo Terlizzi e Luca Vannulli; fino al 28 febbraio. Orario: 10-13 e 16-19. Disegni di Manuel Bonfanti Circolino della Malpensata, via Luzzatti, 6, mostra di disegni a carboncino di Manuel Bonfanti dal titolo «People»; fino al 28 febbraio. Enrico Prometti, lamiere, cartoline e libri d'artista Galleria Olim di via Pignolo 9b, mostra di libri d'arte dell'artista bergamasco, recentemente scomparso; fino al 28 febbraio. Orario: 15,30-19. Esposizioni allo Spazio Relogo Spazio Relogo, via S. Caterina 75/a, mostra «Osservatorio» di Cecilia Guastaroba e «Punto smoke» di Armida Gandini; fino al 28 febbraio. Orario: 9,30-12,30 e 15,30-19,30. Giovanni Frangi Mt2425 Ex oratorio di San Lupo, via San Tomaso 7, mostra di Giovanni Frangi, a cura di Simone Facchinetti e Giuliano Zanchi; fino al 15 marzo. Orario: 9,30-12,30 e 15,30-18,30. I colori del sacro. Dal fuoco alla luce Museo Bernareggi, via Pignolo 76, mostra «I colori del sacro. Dal fuoco alla luce» con esposizione d'immagini di novanta illustratori dai cinque continenti; fino al 15 marzo. Orario: 9,30-12,30 e 15-18,30. Installazione di Stefania Lovat Studio Vanna Casati, via Borgo Palazzo, 42, installazione di Stefania Lovat dal titolo «Raccontare, raccontarsi»; fino al 28 febbraio. Orario: 16,30-18,30. La città visibile Museo storico-Convento di San Francesco, piazza Mercato del Fieno 6/a, «La città visibile. Bergamo nell'archivio fotografico Sestini - Omaggio a Domenico Lucchetti»; fino al 20 settembre. Orario: 9,30-13 e 14-17,30. La fauna delle Orobie nelle foto di Midali Museo di Scienze naturali «Enrico Caffi», piazza Cittadella, 10, mostra fotografica di Baldovino Midali dal titolo «Obiettivo animali: la fauna delle Orobie», per scoprire la flora e la fauna delle nostre montagne; fino al 31 maggio. Orario: 9-12,30 e 14,30-17,30. La natura nella Val Grande Palamonti, via Pizzo della Presolana, mostra fotografica curata da Giancarlo Parazzoli dedicata alla Val Grande, un ambiente di grande importanza naturalistica tra il Monte Rosa e i «grandi laghi», visitabile fino al 13 marzo, negli orari di apertura del Palamonti. L'artista americano Marcelino Stuhmer Jade Art Gallery, via Piccinini, 2, prima personale dell'artista Marcelino Stuhmer che presenta il progetto «Get Ready to Shoot Yourself»: installazione, dipinti e lavoro fotografico ispirati al film «La signora di Shanghai»; fino al 26 aprile. Orario: 10-15 e 18,30-23. L'immigrazione senegalese in Italia Sala ex Ateneo, piazza Giuliani, percorso fotografico e didattico «Inmovimento - Storia della migrazione senegalese in Italia», nato da un'idea di Sarah Klingeberg (Officina Griot) e Baye Diouf (Ass. Sunugal). La mostra, promossa dall'Ufficio Pace e Cooperazione Internazionale del Comune di Bergamo e dall'Associazione senegalesi bergamasschi e dall'Agenzia per l'integrazione, sarà visitabile fino al 2 marzo. Orario: 15,30-18 (mattina prenotazione per le scuole). Lorenzo Boggi: arte da indossare omaggio al Futurismo Studio 2B Boggiarte, piazza Risorgimento, con ingresso anche da via Trecourt, collezione permanente delle opere raccolte, a partire dal 1967, dallo Studio «Centro Internazionale Arti Visive», e opera inedita dal titolo «Arte da indossare - omaggio al Futurismo 1909-2009» di Lorenzo Boggi. Fino al 15 marzo, ore 16-19,30. Omaggio al futurismo Studio 2B Boggioarte, piazza Risorgimento con ingresso anche in via Trecourt, sezione di opere specificamente dedicata al movimento futurista; fino al 20 marzo. Orario: 16-19,30. Opere di Antonella Fusili Galleria Borgo d'Oro Arte, via Santa Caterina 35, mostra personale di Antonella Fusili; fino al 27 febbraio. Orario: 9-13 e 16-22. Personale di Rino Carrara Galleria Elleni, via Broseta, 37, mostra di Rino Carrara dal titolo «Ultimamente»; fino all'8 marzo. Treviolo, «Genio e follia» di Manuel Ondei All'interno del locale «Provino wine relax bar» di via Dalla Chiesa, mostra di pittura dell'artista urgnanese Manuel Ondei dal titolo «Genio e follia»; fino all'11 aprile. L'esposizione è un percorso-omaggio in 14 tele dedicato ai grandi geni dell'arte, dello sport e della musica, come Salvador Dalì, Jim Morrison, Albert Einstein e George Best, personaggi eccentrici, anticonformisti e dalla forte personalità. Orario:7-1. MusicaAlzano Lombardo, Martedì note Ore 21,30, al Vecchio Tagliere di Nese, via Marconi 69, per la rassegna «Martedì note», concerto del duo Laura e Francesca Frigeni (voce e pianoforte). Dalmine, Max Prandi Blues Review Ore 21,30, al Paprika di Mariano, esibizione del chitarrista Max Prandi e la sua blues band. Villa d'Ogna, Al Cavallino Bianco Ore 21, al cineteatro Forzenigo, via Beato Alberto 113, la Compagnia italiana di operette presenta «Al cavallino bianco». Tempo liberoPerfezionamento gioco degli scacchi Ore 21, nella sede di via S. Caterina 16, chiusura del ciclo d'incontri di perfezionamento sul gioco degli scacchi, organizzato dal Circolo Scacchistico Excelsior - settore scuola permanente di scacchi. Relatore il maestro internazione Giulio Borgo, componente della squadra nazionale italiana e istruttore della Federazione scacchistica italiana. La partecipazione è libera a tutti gli scacchisti tesserati ai Circolo Bergamaschi, con invito particolare a coloro che svolgono attività agonistica a livello nazionale o magistrale. 24/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Bornasco, è in programma il raddoppio degli abitanti (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Bornasco, è in programma il raddoppio degli abitanti Piano di governo del territorio, previste modifiche alla viabilità e nuovi quartieri BORNASCO. Con la possibilità per tutti gli interessati di prendere visione della documentazione, il Piano di governo del territorio bornaschino brucia un'altra tappa. Tra un mese scatteranno i 30 giorni per eventuali osservazioni e alla fine di aprile, ultimo atto forse della legislatura corrente, il piano tornerà in consiglio comunale per l'approvazione definitiva. Le caratteristiche del futuro assetto urbanistico di Bornasco sottolineano, a previsioni di piano esaurite in cinque anni, l'incremento della popolazione dagli attuali 2.400 abitanti ad oltre, forse, 4.200. Il territorio si compone di due nuclei abitati, il capoluogo e la frazione di Gualdrasco e uno stuolo di cascine. Bornasco ha una configurazione urbanistica semplice e le opportunità di ampliamento non mancheranno seguendo un disegno logico e razionale. Verrà avviato un sistema di nuovi quartieri, nell'area a sud-ovest dell'abitato, chiusa dal completamento della viabilità esistente e di quella che verrà: una circonvallazione ad est già preventivata dal vecchio Piano regolatore. Nell'area dove è in corso l'edificazione della nuova scuola materna potranno sorgere solo altri servizi scolastici, anche nella zona più centrale, dove ora sorge un'azienda agricola, potrebbe nascere attraverso la concertazione pubblico-privato un nuovo quartiere più compatibile con l'area circostante. Spostandoci a Gualdrasco, il Pgt dovrà incidere in tema di viabilità per risolvere da un lato gli sbocchi inadeguati verso nord e dall'altro il nodo rappresentato dall'attraversamento della Vigentina. In questo caso si pensa ad una rotatoria che, si spera, potrà essere realizzata da un privato quando gli si offrirà la prospettiva di un insediamento che potrà essere di tipo commerciale o direzionale ma anche residenziale. Fra le altre previsioni di interesse vi sono il potenziamento del polo produttivo della fornace con 3-4 nuove aree reperibili per un totale di 150mila metri quadri mentre il quadrante di confine con Zeccone al di là della Vigentina potrà essere sfruttato per collocarvi un'attività commerciale di media distribuzione, alimentare o non, con annesse strutture sportive. (g.s.)

Torna all'inizio


Prof tedeschi contesi a suon di aumenti (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Prof tedeschi contesi a suon di aumenti --> Dai Länder ponti d'oro per accaparrarsi i migliori Berlino ha offerto incrementi di 1.200 euro mensili Martedì 24 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 4 e-mail print Foto nella «metro» di Berlino con l´invito ai giovani prof a trasferirsi a Stoccarda nostro servizio Claudio Guidi BerlinoTra i 16 Länder tedeschi è iniziata la gara a suon di aumenti di stipendio per accaparrarsi i nuovi insegnanti di Medie e Licei. Il singolare fenomeno, prodotto dal costante calo degli studenti universitari che scelgono una formazione da docente, si sta trasformando in un'accanita gara per convincere i professori a trasferirsi nei Länder più generosi, in particolare in quelli meridionali della Baviera e del Baden-Wuerttemberg, ma anche nell'estremo Nord, nella città-Stato di Amburgo. Sui giornali è già polemica per i metodi, giudicati aggressivi, con cui si cerca di convincere i giovani insegnanti berlinesi, ma anche quelli dei cinque Länder orientali, a trasferirsi a Stoccarda e nelle altre città del Baden-Wuerttemberg, che nel frattempo ha tappezzato le strade di Berlino e le stazioni della metropolitana con questa pubblicità: «Un cordialissimo buongiorno, signor professore. Faccia presto la domanda di assunzione». salari falcidiati dalle tasse Per reagire alla fuga di insegnanti, il borgomastro socialdemocratico della capitale, Klaus Wowereit, ha immediatamente risposto con l'annuncio di un aumento di 1.200 euro mensili a chi rimarrà nella capitale. Lo stipendio di chi accetterà salirà ad agosto a 3.800 euro, praticamente analogo a quello di chi insegna nelle scuole di Stoccarda e dintorni. Al netto, però, questa cifra si riduce a poco più della metà, in genere a 2.100 euro mensili, poiché in Germania le tasse falcidiano implacabilmente ogni tipo di attività, stipendi degli statali compresi. L'esborso supplementare per i nuovi insegnanti da assumere a partire dal nuovo anno scolastico verrà a costare alle casse municipali della capitale non meno di 24 milioni di euro all'anno, se si vuole evitare che molte classi rimangano senza insegnanti. Nel frattempo, un quinto dei 75 professori dello «Albert-Schweizer-Gymnasium» di Amburgo è formato da transfughi arrivati da Berlino, che oltre a uno stipendio lordo che sfiora i quattromila euro mensili hanno anche la certezza di essere assunti in pianta stabile come «Beamten». Oltre a garantire l'illicenziabilità, l'ingresso in questa categoria privilegiata di funzionari pubblici offre anche maggiori scatti di stipendio nel corso della carriera e trattamenti pensionistici privilegiati. A Berlino l'assunzione come «Beamten» è stata abolita nel 2004, analogamente a quanto già praticato in molti altri Länder, per far pesare come una spada di Damocle sugli insegnanti svogliati o poco capaci la minaccia di un eventuale licenziamento. La misura era stata adottata anche per far fronte alla crescente fuga di studenti verso le scuole private, i cui docenti pur percependo stipendi lievemente inferiori a quelli dei loro colleghi dell'insegnamento pubblico danno prova di una motivazione molto più elevata e di un livello qualitativo unanimemente considerato eccellente. Il quotidiano progressista «Tagesspiegel» ha ammonito ieri a non reintrodurre la clausola dell'illicenziabilità, poiché «anche nelle scuole private insegnano docenti di prim'ordine che non sono Beamten». la sassonia protesta Intanto, uno studio pubblicato dal quotidiano «Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha messo infatti in evidenza che a scegliere all'università le facoltà che indirizzano alla professione di insegnante sono gli studenti meno brillanti, già bocciati nei test di ingresso nelle altre facoltà più ambite, che dopo la laurea promettono carriere più interessanti e stipendi ben superiori a quelli offerti dalle scuole. Mentre continua ad abbondare l'offerta di insegnanti di materie umanistiche come il tedesco, la storia o le lingue, è ormai sempre più difficile riuscire a reclutare professori di matematica, fisica, chimica e biologia, attratti dagli stipendi molto più cospicui dell'industria privata. A protestare per primo contro la concorrenza giudicata sleale, messa in atto dal Baden-Wuerttemberg, è il ministro dell'Istruzione della Sassonia, Roland Woeller (Cdu), il quale ha spiegato che per il suo land «con gli stipendi lordi di 2.200 euro mensili la competizione è persa in partenza». Con un divario del genere, è dunque assai probabile che dei cinquemila nuovi assunti il prossimo anno nelle scuole del Baden-Wuerttemberg, moltissimi parleranno con l'accento berlinese o dei Länder orientali. 24/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Napolitano dice no ai tagli indiscriminati a università e ricerca (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Napolitano dice no ai tagli indiscriminati a università e ricerca --> «Spero che vengano riesaminate le decisioni di bilancio» Il capo dello Stato: si guardi all'Europa, può suggerirci soluzioni Martedì 24 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 5 e-mail print PERUGIA«Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie», guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Il discorso fuori programma Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato accademico, al corpo docente e agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale, anche questo è messo in discussione. È giusto combattere gli sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario evitare facili e superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni internazionali. Occorre tenere conto che alle università italiane sono destinate più esigue risorse per la ricerca, meno dell'1% del Pil, e a ciò si aggiungono procedure farraginose. Ciò avviene mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania e Stati Uniti, di fronte alla crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università. In Italia, nell'assegnazione dei finanziamenti manca una seria e oggettiva valutazione degli atenei in base ai risultati ottenuti. Se non si corre ai ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il presidente - su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità, quali mi sono dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del Paese. Una situazione, come sappiamo, di straordinaria difficoltà per la crisi che ha investito la finanza e l'economia mondiale. E per il peso che hanno insufficienze e contraddizioni proprie dell'Italia, retaggio, per molti aspetti, di vicende pluridecennali. E non c'è bisogno che citi a questo proposito il peso di un ingente debito pubblico, che si fa sentire su tutte le decisioni di bilancio da prendere di volta in volta». Napolitano ha ricordato «che la ricerca e la formazione sono già e stanno per essere leva fondamentale per la crescita di un'economia e di una società fondate, specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull'innovazione», le sole risorse che «potranno reggere alle prove della competizione globale». «È una verità difficilmente contestabile e apparentemente non contestata anche nel nostro Paese, ma si tarda e si resiste a trarne tutte le necessarie conseguenze». È molto importante non abbandonarsi a «facili e superficiali generalizzazioni», ha sottolineato citando l'espressione usata dal rettore Bistoni, né a scelte «negative e liquidatorie da cui possono scaturire decisioni che mettano a rischio lo sviluppo della ricerca e delle Università», che sono la «leva dello sviluppo», soprattutto di fronte alla crisi internazionale. «serve l'impegno di tutti» Il presidente ha concluso chiamando «tutte le forze responsabili del Paese» a impegnarsi per difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». L'invito di Napolitano ha riaperto il dibattito sulle «sofferenze» del sistema dell'istruzione. «Spero che le parole autorevoli del capo dello Stato siano ascoltate dal governo, visto che quelle del Pd sono state, purtroppo, considerate parole al vento», ha detto ad esempio Tonino Russo, componente della commissione Cultura della Camera del Pd. 24/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


<Fisichella non sia l'unico relatore> (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-02-24 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Il caso Convegno sulla bioetica venerdì al Bo, l'appello di tre docenti «Fisichella non sia l'unico relatore» PADOVA – Il Bo come la Sapienza? A distanza di poco più di un anno dalla presa di posizione dei 67 docenti dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa Ratzinger all'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso analogo rischia di creare polemiche e discussioni. Venerdì, infatti, monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, parlerà dell'etica nella medicina dei trapianti. E sarà l'unico relatore, senza contraddittorio, come richiesto dagli organizzatori. A PAGINA 5 Viafora

Torna all'inizio


Il Pd in prefettura: <No alla difesa fai da te> (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

MODENA PRIMO PIANO pag. 2 Il Pd in prefettura: «No alla difesa fai da te» LE REAZIONI «SIAMO dalla parte delle forze dell'ordine e delle istituzioni, contro la sicurezza fai da te e le ronde appaltate' ai privati». È quanto ha ribadito ieri mattina il segretario provinciale del Pd di Modena Stefano Bonaccini nel corso dell'incontro con il Prefetto Giuseppina Di Rosa. Bonaccini, assieme ai parlamentari del Pd Giuliano Barbolini e Giulio Santagata, ha consegnato al prefetto le 8234 firme raccolte a sostegno della petizione che chiede 25 uomini in più a disposizione delle forze dell'ordine in provincia di Modena. «Oltre 8mila firme raccolte in pochissimo tempo ha aggiunto Bonaccini sono il segnale chiaro di un disagio dei cittadini modenesi che però chiedono risposte allo Stato e una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. La risposta non può essere quella delle ronde, che rischiano di consegnare la gestione dell'ordine pubblico ai privati, addiritttura ai partiti, come già accade in alcune realtà del nord, ma il rafforzamento degli organici delle forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare efficacemente la criminalità. Anche a Modena operano da anni gruppi di volontari continua Bonaccini che affiancano l'amministrazione segnalando pericoli o casi di degrado. Ma sono tutt'altra cosa dalle ronde e hanno solo compiti d'ausilio. Nei Comuni chiederemo fa sapere l'assunzione di altri agenti della polizia municipale». ANCHE per Santagata è lo Stato quello che deve dare risposta alla domanda di sicurezza che viene dai cittadini. A suo giudizio è inaccettabile che «lo Stato abdichi alla sua funzione principale, quella di garantire la sicurezza, e al tempo stesso istituzionalizzi le ronde. È un segnale devastante. È proprio perchè noi crediamo nello Stato e nelle sue prerogative dichiara il deputato Pd che abbiamo raccolto le firme a sostegno della petizione». «Non vogliamo usare queste firme sostiene Giuliano Barbolini come una clava per lo scontro politico ma portare alla luce una preoccupazione diffusa tra i cittadini. Viviamo in una realtà complessa che richiede risposte adeguate. Un migliore utilizzo della polizia municipale, ad esempio, è secondo noi una strada da seguire e su questo abbiamo anche presentato un importante disegno di legge di riforma, in discussione al Senato assieme ad altri testi. Ma è chiaro conclude Barbolini che mai la polizia municipale potrà sostituirsi alle forze dell'ordine nel contrasto della criminalità».

Torna all'inizio


Vajont, corsa per diventare guida (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-02-24 num: - pag: 12 categoria: REDAZIONALE L'iniziativa Oltre 60 nuove domande per il ruolo di «informatore della memoria» Vajont, corsa per diventare guida «Siamo stati condannati a morte senza avere nessuna colpa. La notte del 9 ottobre del 1963 a Longarone in pochi minuti abbiamo perso tutto, famiglie, parenti, amici, spazzati via dall'acqua del Vajont insieme alle nostre case». Quando a raccontare la storia sono i protagonisti che l'hanno vissuta, la memoria rivive un'altra volta e si tramanda nelle generazioni. Quando a continuare a narrarla sono i più giovani, che la tragedia del Vajont non l'hanno vissuta direttamente, la memoria finisce per non essere dimenticata. A raggiungere il duplice scopo la Fondazione Vajont, che in accordo con le Pro Loco di Longarone, di Erto e Casso e con il Parco delle Dolomiti friulane, ha aperto un corso per educare gli «informatori della memoria », che racconteranno la tragedia ai visitatori alla diga. Un successo strepitoso, visto che al corso hanno aderito 61 nuovi aspiranti narratori, che si aggiungono ai 22 informatori che avevano già ricoperto questo ruolo in passato. Tutti volontari, sopravvissuti alla tragedia o giovani di seconda generazione, nati in un territorio profondamente trasformato, in cui tutto quel che c'era «prima» sembra perduto per sempre. «Dopo lo straordinario eco mediatico che il monologo di Marco Paolini del 1997 e il film di Renzo Martinelli del 2001 hanno portato alla tragedia del Vajont - spiega il coordinatore del corso, Giovanni De Lorenzi - contiamo più di 100mila visitatori all'anno, e il flusso di visitatori è incrementato ancora da quando, nel 2007, abbiamo aperto il passaggio del cordone superiore della diga. è urgente formare nuovi volontari in grado di dare una testimonianza univoca, seria, concreta e autorevole di quanto è accaduto ». Il corso, distribuito in otto lezioni, è tenuto da un'equipe professionisti affermati: Gioacchino Bratti, superstite, storico sindaco di Longarone, Sergio Pratali Maffei, di origine veneziana, docente di Restauro architettonico presso l'Università degli Studi di Trieste, che ha tentato una lettura oggettiva dei fatti distinguendo la leggenda dalle vicende accertate dai documenti archivistici. Cristina Zaetta, psicologa di Pieve di Cadore, che, in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova, ha studiato le conseguenze a lungo termine sulla salute fisica e psichica dei sopravvissuti. «Voglio tramandare la mia esperienza diretta -spiega Gianni Olivier, sopravvissuto - perché desidero che ogni visitatore sappia veramente cos'è accaduto e che cosa non è stato fatto per evitare la tragedia. Nei miei racconti infondo la rabbia che continuo a provare, a distanza di 45 anni, e l'impotenza di un'intera comunità che, tenuta all'oscuro di tutto, è stata ammazzata senza preavviso». Un messaggio diretto ai giovani, che sappiano «che la natura non deve essere violata per pura sete di denaro». Sorprende la partecipazione al corso dei giovani locali, che la tragedia non l'hanno vissuta direttamente, ma che vogliono continuare tramandarla. Perché? «Il bisogno di ricostruire una comunità, ancora oggi divisa tra una generazione e l'altra - spiega Denis D'Incà, 30 anni, di Longarone -. La vecchia Longarone non esiste più. Tutto quello che c'era prima del 9 ottobre 1963 è scomparso. Noi siamo nati dopo. Questo corso per noi è l'unico modo per saldare la rottura tra due generazioni, quella dei sopravvissuti e quella di coloro che sono nati dopo. Siamo tutti volontari, come è giusto che sia». A sostegno dell'iniziativa si è espresso anche Renzo Martinelli, il regista del cinema della memoria, che nel 2001 portò la tragedia del Vajont sul grande schermo. Elena Placitelli La diga del Vajont: la tragedia è avvenuta il 9 ottobre 1963

Torna all'inizio


SI INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica d... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

ANCONA pag. 4 SI INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica d... SI INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica delle Marche un nuovo Corso di perfezionamento in Medicina Palliativa, a numero chiuso (max. 30 allievi), cui sono ammessi cittadini italiani in possesso del diploma di laurea in Medicina e Chirurgia e dell'abilitazione all'esercizio della professione di medico-chirurgo, o del diploma di laurea in Scienze Infermieristiche; e cittadini stranieri dotati di titoli analoghi, riconosciuti idonei dall'Ateneo. I termini per la presentazione delle domande scadono alle 13 del 13 marzo prossimo. La durata del corso, che si apre lunedì 23 marzo alle 10 nell'Auletta del Dipartimento Medicina Clinica Biotecnologie Applicate, è semestrale. L'importanza del corso consiste nei suoi obiettivi, poiché ha lo scopo di approfondire i metodi di assistenza ai pazienti. Saranno sfruttate al meglio le potenzialità interattive della rete e quelle simulative dei software. A questo si aggiunge l'informazione, la formazione e il coordinamento dei docenti dell'istituzione scolastica di appartenenza al fine di promuovere metodologie didattiche innovative attraverso anche un uso consapevole e adeguato dell'e-learning e di supportare attività didattiche che si avvalgono delle tecnologie informatiche.

Torna all'inizio


Cardi: dai centri sociali ai graffiti non condannate la cultura giovane (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-24 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il dibattito «Giù i muri che impediscono la circolazione delle idee e basta snobismo. Più dialogo pubblico-privato» Cardi: dai centri sociali ai graffiti non condannate la cultura giovane Il gallerista: spazio ai nuovi talenti, ma rispettino le regole. Sì all'arte a prezzi ridotti «Giusto sostenere gli spazi dove si fa arte, teatro, poesia, musica. In cambio, niente violenze e occupazioni» «Siamo tutti coscienti che il momento sia difficile, la crisi senza precedenti, ma il pessimismo non ci porta da nessuna parte. Serve positività...». Lei è fiducioso? «Sono le idee e i progetti a fare la differenza». Nicolò Cardi, 30 anni, laureato in Bocconi sui Fondi di investimento nell'arte contemporanea, è un giovane della Milano bene e young, cresciuto nelle gallerie del padre e gallerista lui stesso, oggi. E dunque appare sorprendente sentirlo «sostenere i graffitari, ché alcuni sono grandi artisti» e «difendere i centri sociali». Ecco: «Diamo ai giovani l'occasione di creare contenuti innovativi, non demonizziamoli». Succede il contrario? «Ci sono ragazzi fenomenali, a Milano, che si stanno mettendo in mostra, ci provano. Diamo loro voce, proviamo a sostenerli. O, quanto meno, non perdiamoli ». Voce: cioè spazi e fondi? «I progetti di qualità riescono a trovare persone pronte a finanziarli ». Cardi inaugura giovedì la sua Black Box in corso di Porta Nuova 38, poi esporterà il modello della galleria-museo a Londra («Dopo l'estate») e New York («Fra due anni»). Dice: «Punto tutto sui giovani, il mio team è composto solo da italiani sotto i 35 anni». Chi fa buona cultura oggi a Milano: Comune, enti pubblici, privati? «Le galleria d'arte fanno un ottimo lavoro. I teatri, certo. Ci sono in giro tavole rotonde interessanti, anche molto affollate, che meriterebbero più visibilità. Ma anche i centri sociali...». Argomento spinoso, Cardi, in una città che vive da anni la questione Leoncavallo (sgombero sì o no, Fondazione mista) e sta polemizzando sul Cox 18, sgomberato e rioccupato dagli attivisti. «Io penso che sia giusto sostenere questi spazi pubblici in cui si fa arte, teatro, poesia, musica. Certo, devono rispettare regole certe: no alle occupazioni, nessuna forma di violenza. Dati questi presupposti, rilancio: perché non mettiamo insieme una cordata di giovani imprenditori a sostegno dei centri sociali? ». Lei è un frequentatore? «No. Ma questo non toglie che possa apprezzarne alcuni sforzi, alcuni risultati. è tempo di togliere questa patina di snobismo da tutte le espressioni contemporanee». Milano soffre di snobismo? «L'arte contemporanea è diventata una moda, un mondo ovattato, radical chic. Ecco: è ora di aprire e dare accessibilità a chiunque, dalla città underground all'imprenditoria. E dare un taglio ai prezzi». Un calmiere della cultura? «La mia galleria ospiterà solo opere a costo "ridotto", per tutti, non a sei o nove zeri. Non solo: penso che sia ormai necessario utilizzare gli strumenti utilizzati dai giovani. I blog, ad esempio. I social network come Facebook. Vanno abbattuti i muri che ostacolano la diffusione della cultura». Il presidente della Triennale, Davide Rampello, ha lanciato un Manifesto basato sul recupero dell'identità del fare: condivide? «Penso sia un'iniziativa intelligente e utile. Ma che vada affiancato a un invito ai grandi curatori, ai direttori e agli artisti che sono andati all'estero o preferiscono essere rappresentati da istituzioni straniere. Tornate! Del resto, dobbiamo pur chiedercelo: perché all'estero i musei funzionano?» Lei ha una risposta? «Perché vivono delle donazioni e del supporto finanziario dei privati. Da noi si cerca sempre qualcosa in cambio. Serve più interazione fra mondo pubblico e privato». Politica e privati polemizzano anche sugli artisti si strada che lei sostiene, Cardi. «Alcuni graffitari sono artisti e non devono essere catalogati in modo diverso. Chiedo: Keith Haring non ha forse rappresentato la cultura di strada di New York, non era un artista?». Si possono distinguere artisti di strada e imbrattatori? «La politica dovrebbe cominciare ad affrontare seriamente questo nodo. Chi sporca non è un artista e va punito. Ma bisogna pur imparare a riconoscerli, gli artisti, quando ci sono...». Il personaggio Nicolò Cardi, 30 anni, è laureato in Bocconi in Fondi di investimento nell'arte contemporanea. è tra i fondatori dell'associazione benefica Milano Young, della quale fanno parte anche Barbara Berlusconi e Geronimo La Russa. Cardi, giovedì, inaugura la sua nuova galleria, Black Box, in corso di Porta Nuova 38 Imprenditore Nicolò Cardi, 30 anni, inaugura giovedì una galleria d'arte in Porta Nuova Armando Stella

Torna all'inizio


Bioetica, Fischella relatore Studenti e prof contestano (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: REGIONE - data: 2009-02-24 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Il caso All'Università di Padova annunciato un incontro con il prelato della Pontificia Accademia pro vita Bioetica, Fischella relatore Studenti e prof contestano Al Bo «lezione unica». L'appello: serve contradditorio I laureandi hanno convocato un'assemblea urgente, allo studio clamorose forme di protesta PADOVA – Il Bo come la Sapienza? A distanza di poco più di un anno dalla clamorosa presa di posizione dei 67 docenti dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa Ratzinger nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso analogo rischia di creare polemiche e discussioni. Venerdì 6 marzo alle 17, infatti, in uno degli spazi più prestigiosi a disposizione dell'Ateneo (la Sala dei Giganti del Palazzo del Liviano), Monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, parlerà del controverso tema dell'etica nella medicina dei trapianti. Un particolare: l'alto prelato sarà, come voluto dagli organizzatori, il relatore unico. Prima di lui, infatti, (lo si evince dall'invito pubblicato sul sito internet dell'Ateneo) è previsto solo un breve discorso delle autorità (previste le presenze del Magnifico Vincenzo Milanesi e del preside di Medicina, Giorgio Palù, prossimo a candidarsi alle elezioni per il rettorato) e poi l'introduzione dell'onorevole Maurizio Lupi, vicepresidente forzista della Camera e uomo vicino a Comunione e Liberazione. Ma poi nulla. Nessun contraddittorio, nessuna discussione. E tanto è bastato dunque a mandare in fermento l'ateneo patavino: la notizia del convegno, organizzato nell'ambito delle attività promosse dalla Fondazione Marina Minnaja (una Onlus che promana dalla Scuola di Gastroenterologia dell'Azienda Ospedaliera e dell'Università), si è sparsa velocemente tra le aule e i corridoi. Alle 15, al Liviano, si è tenuta una assemblea degli studenti della facoltà di Lettere (pare siano pronti ad intraprendere manifestazioni di protesta). Ma la reazione più clamorosa si è concretata poco dopo, quando in redazione è giunta una «lettera aperta» firmata da tre insigni docenti: il sociologo Stefano Allievi, il filosofo Umberto Curi e il giurista Paolo Zatti. Le parole sono chiare. «Sorprende l'articolazione dell'incontro, che non prevede alcuna discussione – si legge nel comunicato - Quello dell'etica nella medicina dei trapianti è un tema di grande attualità, controverso, sul quale è aperto uno scontro sia nel mondo scientifico che nel paese, e di cui è certamente opportuno informare e discutere – scrivono i tre ordinari -. Sorprende tuttavia l'articolazione dell'incontro: che prevede, dopo i saluti d'uso, un'unica relazione di Mons. Rino Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia Pro Vita. Senza discussione. Questa scelta chiusa al dibattito e di parte, del tutto legittima in qualunque altro contesto, in sede universitaria, luogo per eccellenza dell'educazione al pensiero critico, dispiace e sconcerta; perché su temi così importanti, che coinvolgono ragione ed emozione, fede e scienza, e producono un intenso dibattito sociale, si preferisce la ricerca dell'egemonia alla discussione critica». Proseguono dunque Allievi, Curi e Zatti: «Non intendiamo contestare il diritto di parola di alcuno ma chiediamo che l'Università si faccia promotrice di una discussione franca e aperta su queste tematiche, che tenga conto di tutte le opinioni in campo. Tanto più in questi tempi, in cui su tematiche analoghe e correlate si è acceso un vivo dibattito nella società, e in cui ogni idea di possesso esclusivo della verità, da qualunque parte provenga, divide drammaticamente le coscienze, anche all'interno degli stessi settori da cui proviene». Ora dunque si attende una risposta ufficiale da parte dell'Ateneo. Ma intanto sarà difficile, come è stato per il caso Englaro, evitare di nuovo una contrapposizione, l'ennesimo confronto tra laicità, libertà e religione. Giovanni Viafora Fermento Gli studenti universitari padovani del Bo contestano l'invito come relatore unico del prelato

Torna all'inizio


<Un errore pensionarci a 70 anni Io resto, dai ragazzi si impara> (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-24 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE La storica Eva Cantarella «Un errore pensionarci a 70 anni Io resto, dai ragazzi si impara» MILANO — «Curare i bilanci degli atenei sfoltendo i professori con il criterio dell'età non mi pare proprio un'idea brillantissima » dice Eva Cantarella (foto), docente di Istituzioni di diritto romano e diritto greco antico all'Università Statale di Milano. Ancora per un anno però, dal momento che un articolo della legge Tremonti ha messo in crisi il meccanismo che consentiva, a 70 anni, la proroga di due anni: «Se non l'avessi chiesta l'anno scorso, avrei già finito di insegnare». E le dispiacerebbe così tanto, professoressa? «Alcuni colleghi sono contenti di potersi dedicare solo allo studio, a me invece mancherà il non fare più lezione: è un momento formativo anche per chi insegna; spesso i ragazzi, la prima volta che vengono posti di fronte a una questione, sono in grado di aprirti delle prospettive davvero interessanti». Ecco, come sono gli allievi che si trova di fronte oggi? «Capita che non abbiano mai sentito nominare Agamennone, confondono Tiberio Gracco con l'imperatore Tiberio. Mi è capitato di sentirli pronunciare espressioni latine come se fossero inglesi: durante un esame alla domanda sulla forma più antica di processo romano la risposta di uno studente, invece di legis actiones, fu legis acscions... ». Un disastro? «Escono dai licei con un bagaglio culturale addirittura inferiore a quello degli studenti di dieci anni fa. Però no, non li definirei un disastro: una volta stimolati dimostrano di avere tanta curiosità e un notevole senso critico». E cosa ne pensa dei giovani studiosi che scelgono la carriera universitaria? «Vivono un'insicurezza lavorativa a dir poco frustrante. Per questo spingo i miei allievi a dare anche gli esami da procuratore, in modo che possano guadagnare i soldi che l'università non è in grado di garantirgli. Bene, i ragazzi che lavorano con me sono tutti avvocati, ma preferiscono dedicarsi completamente alla ricerca e alla didattica tirando avanti con poco più di mille euro al mese. Che posso dire? Li ammiro». Si sente un docente migliore rispetto a quando aveva cinquant'anni? «è un giudizio che non spetta a me, però credo di sì. Si dice che il matematico se è un genio si vede già a trent'anni, per lo storico a volte bisogna aspettare i sessanta ». Ma il pensionare i settantenni non significa ringiovanire il parco docenti? «Affatto, perché l'idea è mandar via i vecchi impedendo però ai giovani di fare carriera. Infatti solo uno o due docenti su dieci che se ne vanno saranno sostituiti. Ciò vuol dire che si creeranno tanti posti di ricercatori che non arriveranno mai alle cattedre. Quindi l'unico risultato sarà di lasciare fuori dalle università pubbliche studiosi del calibro, ad esempio, di Valerio Onida». E lei come farà senza la sua, di cattedra? «Non sarà un trauma. Sa, io insegno da anni anche a New York, lì i professori non li scelgono in base all'età. E se vorrò farlo in Italia, mi posso anche permettere di lavorare gratis». \\ I giovani docenti sono frustrati, non faranno mai carriera Fabio Cutri

Torna all'inizio


Oltre 300 euro a testa per mantenere il Comune (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: CRONACAVERONA - data: 2009-02-24 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Costi della politica La ricerca pubblicata dal Sole24Ore. Le riserve dell'Anci: «Le spese vanno rapportate ai servizi erogati» Oltre 300 euro a testa per mantenere il Comune Si spendono 271 euro per la «burocrazia» e 33 per la rappresentanza. Paloschi: verificherò Verona si piazza poco sopra la metà della classifica. L'assessore al Bilancio sperava in una performance migliore VERONA — Quanto costa ai cittadini la macchina burocratica locale e i suoi amministratori? Per quelli veronesi più di 300 euro all'anno. Il dato proviene da una ricerca pubblicata ieri sul Sole24Ore. Il giornale economico stila, infatti una classifica che mette a confronto i certificati consuntivi dei comuni italiani, riferiti al 2007. Due le voci prese in esame. La prima riguarda i costi delle funzioni generali dell'amministrazione locale. In pratica la spesa per segreterie, gestione del personale, ragionerie, uffici tributi, gestione dei beni demaniali, uffici tecnici e anagrafe. Una sfilza di capitoli che, in riva all'Adige, fa segnare i 72,3 milioni di euro. Totale che, spalmato su tutti i residenti del Comune, raggiunge un costo pro capite di 277 euro. Cifra parziale questa, perché deve ancora essere aggiunta la spesa per gli organi istituzionali. Che tradotti non sono altri che stipendi, indennità, rimborsi e gettoni di chi è stato eletto dai cittadini per gestire al cosa pubblica. In poche parole il sindaco Flavio Tosi, la sua squadra di assessori e i consiglieri comunali e di circoscrizione. In questo caso la quota raggiunge gli 8,84 milioni di euro pari a poco meno che 40 euro se suddivisi per ogni abitante del Comune. Soldi che, sommati ai 277 euro di costi della burocrazia, arrivano ad un netto di 317 euro: è questo quanto ogni veronese deve sborsare ogni anno per «essere ammini-strato » dai propri rappresentanti. Un totale che, tutto sommato, sfora di poco la media delle città con più di 30mila abitanti: 260 euro per le funzioni generali e 34 per gli organi istituzionali. Nella classifica generale palazzo Barbieri si piazza 31esimo in riferimento alle spese di funzionamento (prima è la città di Napoli, con 593 euro pro capite). Mentre per quanto riguarda il costo della politica, Verona si trova nove posizioni più in basso, al 40esimo gradino. Ben 45 posizioni prima di Milano, che nonostante le dimensioni, riesce tuttavia a contenere meglio del comune scaligero queste spese, inferiori di 13 euro. In tutti i casi la ricerca dimostra che la «macchina » veronese resta tra le più costose del Veneto, battuta solo da Venezia che, tra uffici e politici, fa pagar un conto ben più salato ai propri cittadini: 424 euro. Scorrendo poi la lista delle altre città venete, in rapporto alle spese burocratiche, troviamo Treviso, (al 38Ë? posto), Rovigo (al 53Ë?), Padova, un gradino sotto, poi Vicenza (al 68Ë?) e a chiudere Belluno (al 72Ë?). Nella graduatoria parallela del Sole24ore, quella riferita ai costi della politica, sopravanzano Verona sia Venezia (capolista al primo posto) che Padova (18esima). Si piazzano sotto, invece, Vicenza (al 66Ë? posto), Rovigo (70Ë?), Belluno (95Ë?) e Treviso (96Ë?). Chi non è molto contento del risultato è l'assessore al Bilancio, Pier Luigi Paloschi che immaginava per Verona qualche posto più in basso nella classifica pubblicata. Ieri non si è sbilanciato in nessun commento, rimandato ad oggi dopo le verifiche del caso. Dubbi sulla ricerca anche dall'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani, che sottolinea come le spese dovrebbero essere rapportate ai servizi erogati, e non prese come valori assoluti. Francesco Marchi

Torna all'inizio


<Soldi ai più bravi, stile inglese Così si può ridurre la spesa> (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-24 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Gli esperti Perotti: in Inghilterra la valutazione degli atenei c'è da 20 anni. Andrea Ichino: i criteri su ricerca e didattica «Soldi ai più bravi, stile inglese Così si può ridurre la spesa» ROMA — Gira e rigira la parola magica è sempre quella, valutazione. Controllare, cioè, la qualità del lavoro fatto dalle singole università dal punto di vista della ricerca e dell'insegnamento. E poi, al momento di spartire una torta che la crisi economica rischia di ridurre ad un pasticcino, dare più soldi a chi ha fatto bene e meno soldi a chi ha fatto male. Il risultato? Spendere meno e alla lunga, in rigida applicazione della legge di Darwin, far sopravvivere i migliori. Sembra semplice la ricetta degli esperti che conoscono il mondo dell'università ma ne criticano l'attuale assetto. Semplice in teoria perché la pratica è tutta un'altra storia. Fu proprio quella parolina, valutazione, a costare la poltrona a Luigi Berlinguer. Ministro nel primo governo Prodi voleva anche lui «misurare» il lavoro fatto dai professori. E per questo finì in castigo dietro la lavagna con l'accusa di aver fatto perdere simpatie e voti tra gli insegnanti, da sempre cassaforte elettorale della sinistra. Ecco, in teoria l'operazione dovrebbe essere più facile per un governo di colore diverso. Questo, però, è un problema della politica. «In Inghilterra la valutazione esiste da 20 anni e le loro facoltà sono certo migliori delle nostre», dice Roberto Perotti, professore di Macroeconomia alla Bocconi e autore del libro «L'università truccata ». Il modello, per lui, è proprio quello british: «La valutazione viene fatta ogni cinque anni. Poi, sulla base della graduatoria che ne esce, viene distribuito il 30 per cento dei fondi assegnati dallo Stato». Una meritocrazia ben temperata, visto che il restante 70 per cento viene diviso in fette democraticamente uguali. Nel decreto Gelmini proprio questa spartizione 70/30 viene fissata come obiettivo da raggiungere entro la fine della legislatura. «è chiaro — dice ancora Perotti — che molti rettori si oppongono ad un sistema di questo tipo. Perché la maggior parte di loro non fa ricerca e non ha mai fatto ricerca. Ma bisogna avere la forza di vincere le resistenze corporative». Più soldi a chi fa bene, meno soldi a chi fa male: in linea di principio è difficile essere contrari. I problemi sono due: chi giudica e come giudica. «Gli indicatori a disposizione sono infiniti» dice Andrea Ichino, docente di economia all'Università di Bologna. «Per la ricerca si può vedere quante volte gli studi di una singola facoltà italiana sono stati citati in lavori di atenei stranieri. Per la didattica si può confrontare quanto tempo impiegano i neolaureati a trovare un lavoro e che tipo di lavoro trovano. Se ne possono provare altri di criteri e magari cominciare con una sperimentazione per poi correggere il tiro». Chi giudica? «In Inghilterra la valutazione viene fatta da un organismo indipendente con esperti anche stranieri. Mi sembra un buon modello». Il problema vero, secondo Ichino, è far passare il principio: «Visti i tempi che stiamo vivendo e gli sprechi del passato i tagli sono ineluttabili. E allora bisogna decentralizzare le scelte. Ogni ateneo ha un budget e decide di usarlo come crede. Solo che poi vengono valutati i risultati dei singoli dipartimenti, premiando chi ha fatto bene». Valutazione, sempre quella. Su questo punto è d'accordo anche Attilio Oliva, ex amministratore delegato della Luiss e presidente di TreLLLe, associazione che da anni studia i problemi dell'istruzione. Lui, però, rovescia il ragionamento: «In realtà, rispetto ai Paesi europei avanzati le nostre università sono sottofinanziate. Destiniamo loro lo 0,8 per cento del Pil contro una media dell'1,2 per cento ». Questo non vuol dire che Oliva proponga adesso, in tempo di crisi, di spendere di più: «Per carità. Così come sono organizzate le università sono delle strepitose macchine mangiasoldi». E per fare un esempio ricorda che dal 1998 al 2006 il numero dei professori è passato da 48 mila a 62 mila mentre quello degli studenti è rimasto fermo. «Oggi il sistema di governo delle università è all'insegna della irresponsabilità collettiva. Per ogni decisione c'è il rettore, il senato accademico, il consiglio di facoltà... Vogliamo scimmiottare il Parlamento e alla fine non si sa chi decide cosa mentre ognuno sistema le sue cose come vuole. No, serve un consiglio d'amministrazione con pochi elementi, una decina in tutto con qualche rappresentante esterno, che abbia la responsabilità diretta della gestione di tutte le risorse, docenti inclusi. E naturalmente una seria valutazione esterna». Solo a quel punto sarebbe utile investire di più. Oliva dice che bisogna pescare dal settore più vicino che si possa immaginare: «Oggi la scuola costa 50 miliardi di euro l'anno, l'università solo 10. Basterebbe risparmiare poco nella scuola, dove abbiamo troppi insegnanti per alunno, il 30 per cento in più rispetto alla media europea, per avere tanti soldi in più per le università». Meno prof nella scuola Oliva (TreLLLe): «Riduciamo gli insegnanti nella scuola e destiniamo agli atenei il denaro risparmiato» Lorenzo Salvia

Torna all'inizio


Verona e il diverso Confronto sull'Islam al polo Zanotto (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: NOTTEEGIORNO - data: 2009-02-24 num: - pag: 14 categoria: REDAZIONALE Incontri plurali Verona e il diverso Confronto sull'Islam al polo Zanotto «Verona è nell'occhio del ciclone come città intollerante alla cultura del "diverso": noi vogliamo dimostrare il contrario». Sorretta dallo spirito del dialogo, la rassegna «Incontri plurali » propone giovedì al Polo Zanotto (alle 17) un tavolo dedicato all'Islam e la sua influenza sulla cultura italiana. Di primo piano gli ospiti, alcuni per la prima volta a Verona: Abdallah Redouane, sunnita, responsabile del Centro culturale islamico a cui è affidata la gestione della Moschea di Roma; Mohammad Fanai Nematsara, sciita, docente di Teologia e filosofia all'Istituto Khomeini di Qom (il più importante centro culturale della rivoluzione iraniana); Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista siciliano e Paolo Branca, docente di Lingua araba all'Università Cattolica di Milano. A coordinare i dibattiti è Sergio Noto, docente di Economia dell'ateneo scaligero. «Dall'11 settembre 2001 in poi – spiega è cambiata la visione del mondo islamico, associato solo a terroristi, estremisti e radicali. Stiamo parlando invece di una cultura importante che ha profondamente segnato quella italiana. Pensiamo al viaggio dantesco, copiato da quello di Maometto a Gerusalemme, oppure alla cultura greca, arrivata sino a noi grazie agli islamici che tradussero in arabo i grandi filosofi: senza di loro non conosceremmo Aristotele». Il tema è «caldo», specialmente a Verona. Così il sindaco di Oppeano e deputato leghista Alessandro Montagnoli: «L'Islam è incompatibile con i principi della Costituzione italiana». A ruota il primo cittadino Flavio Tosi: «Basti pensare alla poligamia, alla discriminazione delle donne, alla lapidazione... e poi non hanno una gerarchia, quindi non c'è possibilità di intesa». Noto non ha dubbi: «E' un diritto dei politici, dai quali non possiamo pretendere grande cultura, avere questa visione ed esporla pubblicamente. Ma dire queste cose significa non rispettare la realtà. Basterebbe conoscere meglio la storia del proprio Paese: se sapessimo quanto la nostra conoscenza è debitrice verso il mondo islamico, non avremmo posizioni di questo tipo. E' l'ignoranza che mette le persone contro. Oggi servono risposte su integrazione, accoglienza e tolleranza, e a ispirarle deve essere il rispetto per il prossimo. Perché gli scontri possono avvenire solo tra eserciti, non fra culture». Matteo Sorio Le critiche all'Islam Sergio Noto «Se sapessimo quanto la nostra conoscenza è debitrice verso l'Islam non avremo posizioni critiche»

Torna all'inizio


Scoperto il gene dello smalto: è il segreto dei denti bianchi (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-24 num: - pag: 20 categoria: REDAZIONALE Medicina Scoperto il gene dello smalto: è il segreto dei denti bianchi MILANO — Scoperto il segreto del «sorriso smagliante»: è un gene che «dà vita» alle cellule produttrici di quel tessuto bianco e lucente che forma lo strato esterno della corona del dente, lo smalto. è il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State University. Si tratta di «Ctip2», il primo gene scoperto ad essere centrale per la formazione delle cellule che producono lo smalto, gli ameloblasti. La scoperta permetterà di produrre smalto in laboratorio a partire da cellule staminali, per curare carie o problemi dello smalto tipici di chi beve o fuma.

Torna all'inizio


Napolitano sull'università <No a tagli indiscriminati> (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

le notizie Napolitano sull'università «No a tagli indiscriminati» I mali dell'università italiana sono lo specchio di tante «insufficienze e contraddizioni» del Paese: scarsissimi investimenti per la ricerca, difficoltà nel valorizzare i talenti, con la conseguente fuga dei cervelli all'estero, e anche «tagli indiscriminati». Ci va giù duro, da Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel chiedere, per l'ennesima volta, che tutte le «forze responsabili» del paese tutelino e difendano il patrimonio di saperi e conoscenze degli atenei italiani. Anche con adeguate scelte di bilancio. La risposta del governo non tarda ad arrivare, con il ministro direttamente interessato, Mariastella Gelmini. «Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo» spiega la Gelmini, aggiungendo che «in questa fase di difficoltà economica internazionale è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza». Inflazione giù ma spesa sempre cara. A gennaio cala l'inflazione, che ha registrato, secondo l'Istat il -0,1 per cento mensile. Anche su base annuale, e cioè rispetto a gennaio 2008, il trend è al ribasso visto che l'incremento è dell'1,6 contro il 2,2 di dicembre. Ma il Codacons lancia l'allarme spesa: ogni famiglia spenderà 480 euro in più per mangiare, visto che la voce alimentari sale ancora del 3,8 per cento su base annua, un dato - secondo l'associazione dei consumatori - che «dovrebbe preoccupare anche il governo». Borse rosse con i bancari. Dopo il brutto scivolone di venerdì, in molti si aspettavano almeno un rimbalzo nella prima seduta della settimana delle Borse europee e invece è arrivata un'altra giornata negativa. A trascinare in basso sono stati i titoli del settore auto e quelli bancari: a parte gli abituali scossoni di alcuni gruppi britannici (Bank of Ireland -10 per cento, Royal Bank of Scotland +9), il calo peggiore è stato registrato dalla svizzera Ubs, che ha ceduto il 9,09. Credit Suisse ha chiuso in ribasso del 5,24 e Deutsche Bank del 5,12. In controtendenza il titolo Natixis, e quello di Unicredit e Barclays, che hanno guadagnato entrambe il 3,68 per cento. Cgil, sciopero generale a marzo. La bocciatura di massa del nuovo contratto, espressa dal 95 per cento dei lavoratori attraverso un referendum durato oltre un mese, ha convinto la Flc-Cgil che la misura è colma e i tempi per indire un altro sciopero generale sono maturi: la mobilitazione si svolgerà il prossimo 18 marzo e abbraccerà tutto il comparto della conoscenza, università compresa. L'iniziativa si muoverà anche contro l'accordo quadro del 22 gennaio sul modello contrattuale relativo a tutti i contratti pubblici. Romeno investito da italiano ubriaco. Un cittadino romeno di 31 anni, residente a Roma, operaio in una ditta di Capena, vicino alla Capitale, è morto dopo essere stato investito da un'auto guidata da un giovane italiano, ubriaco, poi denunciato dai carabinieri. E' successo lungo la strada provinciale che dalla Tiberina conduce a Capena. Catanzaro, ucciso per uno scherzo. Massimiliano Citriniti, studente universitario di 24 anni, è morto dopo essere stato accoltellato da due ragazzi di etnia rom. Motivo dell'aggressione, avvenuta a Catanzaro, è stato lo scherzo di carnevale fatto dalla vittima, che ha spruzzato ai due ragazzi rom della schiuma contenuta in una bomboletta spray. L'indagine è stata chiusa nel giro di poche ore, con il fermo dei due presunti responsabili, di 23 e 17 anni. Pavia, è morta l'anziana violentata. Non ce l'ha fatta l'anziana pavese di 83 anni, non vedente, che nella notte tra il 14 e il 15 febbraio era stata aggredita e violentata nella sua abitazione da un romeno ubricaco di 26 anni, ora in carcere. È morta domenica sera stroncata da una crisi improvvisa, dopo che da giorni era ricoverata all'ospedale di Belgioioso, dove era stata trasferita in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni. Undicenne molestata, un arresto. È stata la sorella maggiore della ragazzina undicenne a mettere in allarme la polizia e a far scoprire gli abusi subiti dalla piccola. Il fatto a Bari. A finire agli arresti domiciliari un uomo di 55 anni, domestico che godeva della fiducia della famiglia della ragazza, incastrato grazie a intercettazioni e pedinamenti. La ragazzina sarebbe stata invitata a compiere giochi particolari che dovevano rimanere segreti. la stampa contro ddl Alfano. «Intercettazioni, no al bavaglio all'informazione». Questo il tema della manifestazione in programma, oggi, dalle 10.30 a Roma, alla quale prenderanno parte, oltre alla Federazione della Stampa, anche l'Ordine dei giornalisti, l'Unci (Unione Cronisti) e la Fieg (Federazione degli editori). «Il ddl Alfano - si legge in un comunicato della Fnsi-Fieg - avrebbe l'effetto di espropriare i cittadini del diritto costituzionale a essere informati in modo corretto». 24/02/2009

Torna all'inizio


Al voto per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA FIRENZE pag. 6 Al voto per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno UNIVERSITÀ CONVOCATE LE ELEZIONI DEL SUCCESSORE DI MARINELLI. CINQUE I DOCENTI IN CORSA SONO CIRCA 4mila gli universitari fiorentini chiamati alle urne per eleggere il successore di Augusto Marinelli (nella foto). Ieri il decano del corpo accademico, il professor Giorgio Talenti, ha indetto le elezioni per il nuovo rettore, che resterà in carica per il quadriennio accademico 2009-2013. La prima votazione sarà il 3 e il 4 giugno. E se non parteciperà la maggioranza degli aventi diritto, si procederà con la seconda consultazione una settimana dopo. Qualora si rendesse necessario il ballottaggio, le date indicate sono quelle del 22 e 23 giugno. Ad aver diritto al voto sono i professori di ruolo e fuori ruolo, i ricercatori e i rappresentanti degli studenti nel CdA, nel Senato e nei consigli di facoltà. Alle urne andranno anche i tecnici amministrativi, gli esperti linguistici e i dirigenti in servizio all'Ateneo. Con la particolarità che il voto di queste ultime categorie conterà come sempre nella misura del 10%. Intanto, i cinque professori in corsa per la poltrona Sandro Rogari, Alberto Del Bimbo, Guido Chelazzi, Alberto Tesi e Paolo Caretti , dalla scorsa settimana hanno iniziato gli incontri nelle varie facoltà con tutte le componenti universitarie. Sono, questi, giorni cruciali per i candidati, impegnati a sondare i delicati equilibri dell'Ateneo. Ma una cosa pare certa: anche questa volta il grande arbitro sarà Medicina che, da sola, rappresenta circa un quarto dell'elettorato. Nel frattempo Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione Universitaria, si rivolge al presidente Napolitano: «Continuiamo a vedere gruppetti minoritari autoproclamarsi portavoce del mondo studentesco; chiediamo per questo al Presidente della Repubblica di incontrare chi democraticamente rappresenta la totalità della popolazione universitaria per comprendere le assurdità che quotidianamente vivono i nostri studenti». Elettra Gullè

Torna all'inizio


Emilio Bigi, l'innamorato della letteratura italiana R iservato, (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-24 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE ADDII di FRANCO MANZONI Emilio Bigi, l'innamorato della letteratura italiana R iservato, umile, geniale, sensibile, insigne studioso della letteratura italiana e critico di grande acume, rigorosamente attento alle ragioni del testo che con limpida finezza sapeva indagare e restituire. Marito e padre esemplare, attaccatissimo alla famiglia, fu uno degli ultimi maestri della generazione postcrociana riconosciuto in Italia e all'estero, autorevole e apprezzato docente. Nato il 19 giugno 1916 a Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, da famiglia marchigiana, Emilio Bigi si iscrisse nel '34 alla Normale di Pisa, dove fu allievo di Luigi Russo, con cui si laureò su «La poesia del Boiardo». Nel dopoguerra rimase influenzato dall'incontro con Mario Fubini, il suo secondo maestro in scansione temporale. Difatti, mentre Emilio era docente al liceo «Foscolo» di Pavia, ebbe modo di seguire le sue lezioni in Statale e soprattutto di ricevere da Fubini precisi e utili suggerimenti, come raramente accade. L'insegnamento alle superiori fu un'ottima palestra che gli consentì di possedere un'approfondita esperienza didattica. In quegli anni Emilio conobbe Sandra Canobbio, laureata in greco con Raffaele Cantarella e in seguito per decenni docente di italiano e latino al classico «Carducci». Fu un amore simbiotico. Si sposarono nel '56. Nacquero i figli Paolo (avvocato), Silvia (oggi docente di italiano e latino al «Virgilio»), Marco (fisico), e poi l'adorato nipote Lorenzo. Nel frattempo Emilio iniziò la carriera universitaria insegnando Letteratura italiana a Trieste (1961-62), a Pisa ('62-'71) e all'Università degli Studi di Milano, dal 1971 all'uscita dal ruolo nel '91. In Statale fu inoltre direttore dell'istituto di Filologia moderna e coordinatore del dottorato di ricerca in Storia della lingua e della letteratura italiana. Restano fondamentali i suoi studi su Dante, Petrarca, Boiardo, Lorenzo il Magnifico, Poliziano, Ariosto, Leopardi. Dal 1962 Emilio fu condirettore del «Giornale storico della letteratura italiana». Nel 2001 il Centro nazionale di studi leopardiani e Recanati gli attribuirono il premio «Leopardi», ogni anno assegnato a una personalità di spicco della cultura internazionale. Nel tempo libero Emilio amava passeggiare per Milano, ascoltare Mozart, Beethoven, Bach, la lirica, ed era un appassionato fotografo. Il ricordo di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo va al suo costante rifuggire dalle mode e dagli esibizionismi, alla sua coerenza intellettuale e morale. Studioso Emilio Bigi, esperto di letteratura e appassionato di musica classica addii@francomanzoni.it

Torna all'inizio


DOPO il successo dell'incontro con il grande Francesco Cito, s... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (La Spezia)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

AGENDA LA SPEZIA pag. 15 DOPO il successo dell'incontro con il grande Francesco Cito, s... DOPO il successo dell'incontro con il grande Francesco Cito, sarà questa ancora una settimana ricca di appuntamenti per il Golfo Foto Festival organizzato dalla Confartigianato con la regia del fotografo Mauro Fioravanti. Domani all'Urban Center in via Fazio, si terrà l'incontro con Andrea Rontini. Fotografo, autore, editore Rontini nasce e vive a Antella (Bagno a Ripoli) vicino a Firenze. I suoi paesaggi sono famosi in tutto il mondo e dopo avere pubblicato Toscana Poetica (1999) e Fotografia del Chianti (2003), domani presenterà la sua ultima fatica Incantevole Umbria. Nel 2000 è stato chiamato da Minolta a rappresentare la sua fotografia al Photo Show di Roma; nell'ottobre 2002, in Belgio, alla 20ma edizione della biennale Fiap, ha fatto parte della squadra italiana composta da 10 fotografi, vincitrice della coppa del mondo per stampe a colori sul paesaggio. Pubblica su riviste fotografiche e periodici italiani ed esteri. Come editore e solo con le sue immagini, pubblica calendari, cartoline, segnalibri. All'estero le sue opere sono state esposte negli Stati Uniti (1998 Sonoma in California) e in Francia (2001); è in corso una mostra alla New Arts Gallery in Litchfield (CT, Usa). VENERDÌ 27 febbraio l'appuntamento è con Federica Botta e Alessandro De Rossi. Federica Botta nasce nella nostra città nel 1976 e risiede a Perugia con Alessandro De Rossi (nato a Roma nel 1970). Fotografi freelance e giornalisti hanno lavorato per PleinAir, Itinerari e Luoghi, Auto & Fuoristrada, Tutto moto, Gente Viaggi, Itinerari Travel, Marco Polo,Volontari per lo sviluppo, Diario, I viaggi di Repubblica, non disdegnando attività di docenti e tutor in Università e Istituzioni e impegno nel volontariato. Gli incontri al Golfo Foto Festival sono gratuiti e aperti al pubblico.

Torna all'inizio


PERUGIA HANNO contribuito (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

PERUGIA pag. 3 PERUGIA HANNO contribuito in molti (a partire proprio dal Presidente della Repubblica) per garantire alla cerimonia di chiusura del settecentesimo anno dello Studium perugino la forza accademica di un'Istituzione capace di far garrire il vessillo aristocratico della cultura senza, peraltro, rinserrare l'Ateneo al'interno di una antistorica campana di vetro. Sarebbe tanto piaciuta al vecchio e prestigioso Rettore Giuseppe Rufo Ermini una manifestazione come quella che l'Ateneo ha voluto programmare alla presenza del primo degli italiani: poca retorica, molta consapevolezza del ruolo da attribuire all'Università ieri, oggi e domani, un evidente e stimolante senso dello Stato, inteso nella sua migliore accezione, concepito, cioè, come alto simbolo delle attese e degli interessi di tutti noi, non di questa o di quella fazione. Sfrondando umori e interventi da implicazioni di bassa bottega, si è reso omaggio per un verso all'Università (motore del sapere e nobile spinta verso un domani migliore), per l'altro alla Repubblica, vissuta da tutti i presenti nel significato più esaltante di Res Pubblica, cosa di tutti quelli che, malgrado amarezze e bocconi indigesti, amano sentirsi italiani. Eloquente il lungo, spontaneo applauso che ha preceduto l'inizio del telegrafico intervento di Giorgio Napolitano. Per parecchie decine di secondi l'Aula magna (parlamentari, amministratori locali, docenti, allievi, rappresentanti della società) ha idealmente inviato il caldo saluto alla collettività nazionale che il Presidente rappresenta col decoro di cui è capace. E lui si è rivolto a «tutte le forze del Paese» perché, senza abbandonarsi alla negatività di certi eventi, si adoperino per salvaguardare le risorse umane e per evitare la dispersione dei talenti. Proprio perché «è tempo cruciale, tempo di difficoltà, di insufficienze e di contraddizioni». Significativo il rispettoso silenzio col quale è stato accolto l'ingresso del Capo dello Stato: poi altre note, non l'Inno di Mameli (superfluo, prescrive il Protocollo, in presenza del Presidente: il senso di quelle emozioni viene affidato direttamente a chi le simboleggia agli occhi dell'intera collettività). E un altro applauso, spontaneo, iniziato dal fondo dell'Aula, è risuonato quando il rappresentante degli studenti, Amabile Fazio, ha scandito: «La Costituzione più volte in questi giorni è stata messa in discussione con provvedimenti che minano la libertà di scelta di ciascun cittadino; la ringrazio per non essersi piegato alla volontà di pochi». Gianfranco Ricci

Torna all'inizio


Siena sposa l'Expo di Milano In vetrina le sue eccellenze (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACHE pag. 15 Siena sposa l'Expo di Milano In vetrina le sue eccellenze D'Alema: l'agroalimentare punto di forza contro la crisi MEETING I partecipanti: Gabriello Mancini, Giuseppe Mussari, Massimo D'Alema, Paolo De Castro, Mauro Rosati e Giuseppe Mascamburno di FRANCESCO MEUCCI SIENA LA TERRA delle eccellenze diventa il simbolo di come un'utopia possa e debba trasformarsi in realtà. Nutrire il pianeta è il tema centrale dell'Expo di Milano, argomento attorno al quale sarà costruito il grande evento del 2015 e che riceverà un contributo determinante proprio da Siena. Ieri pomeriggio è stato sancito il primo atto del protocollo di intesa firmato da Expo 2015 con la Fondazione Qualivita, la Fondazione Monte dei Paschi e il gruppo bancario Monte dei Paschi, vale a dire il «sistema» delle eccellenza senesi. L'OCCASIONE è stata dalla tavola rotonda al Santa Maria della Scala e moderata dal direttore de La Nazione, Giuseppe Mascambruno. Per discuterne si sono dati appuntamento Massimo D'Alema, nella veste di presidente della Fondazione Italianieuropei, Giuseppe Mussari, presidente di Banca Mps, Gabriello Mancini presidente della Fondazione Mps, l'ex ministro Paolo De Castro, docente Università di Bologna e Mauro Rosati direttore generale di Fondazione Qualivita. Assente giustificato il sindaco di Milano e commissario Expo 2015, Letizia Moratti, rimasta nella capitale lombarda proprio per improvvisi impegni legati all'organizzazione dell'evento. La Moratti è comunque intervenuta telefonicamente e ha ribadito l'importanza del protocollo «per la valorizzazione in ottica internazionale del sistema delle eccellenze senesi». «Il diritto ad un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta ha aggiunto non deve essere un'utopia, ma deve trasformarsi in realtà». Era di ottimo umore: il governo ha confermato il finanziamento di 1,889 miliardi euro per le opere connesse all'Expo che sembravano in forse. Sull'agroalimnentare gli ha fatto eco D'Alema: «E'fondamentale per il rilancio dell'economia, è uno dei settori nei quali i consumi tengono di più perché sono meno suscettibili rispetto agli andamenti congiunturali e poi si tratta di un punto di forza straordinario del nostro Paese». Concetti attorno cui ha ruotato la tavola rotonda e il cui senso ultimo è stato quello di avviare un grande sforzo collettivo partendo proprio dal sistema di eccellenze senesi. E non parliamo solo dell'agroalimentare, settore rappresentato da Qualivita, ma anche della banca e dal grande «collante» rappresentato dalla Fondazione Monte dei Paschi. Image: 20090224/foto/562.jpg

Torna all'inizio


Il premio per i migliori laureati: pergamena e stretta di mano dall'ospite d'onore (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

PRIMO PIANO pag. 4 Il premio per i migliori laureati: pergamena e stretta di mano dall'ospite d'onore LUCI E OMBRE SOLO UNA TRENTINA GLI ISCRITTI AMMESSI A ASCOLTARE IL DISCORSO PERUGIA «POCHI giorni fa mi ha scritto un laureato in Medicina nella nostra Università che è emigrato negli Stati Uniti dove a giugno riceverà un prestigioso riconoscimento. Così conclude: Una grande gioia per il dovere assolto (...) e una grande amarezza per un Paese che trscura i figli migliori'». Parola del rettore Francesco Bistoni. Un passo del discorso di ieri davanti al Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano è venuto apposta a chiudere i festeggiamenti per i Settecento anni dello Studium. E la «fuga dei cervelli» era argomento da non sottovalutare. Ammissione e buon auspicio. Eppure sorte destinata a ripetersi, anche a Perugia. BASTA raggiungere, in coda al corteo di ermellini che esce dall'Aula magna, un gruppo di ragazzi eleganti e emozionati. Sono gli undici premiati per «i migliori risultati negli studi»: hanno appena ricevuto la pergamena di benemerito dalle mani del capo dello Stato. Orgogliosi, imbarazzati. Ma anche concreti. «Me ne andrò all'estero . Lancia uno sguardo in alto, rassegnata, Cristina Flamini : Ho preso i contatti con l'Università di Davis, in Canada». Lei, laureata in Veterinaria. MA LE PAROLE escono con difficoltà. Sono ancora stupiti, questi ragazzi: il momento è stato molto forte. Oltre che bravi, hanno avuto fortuna. Di laurearsi nell'anno del Settecentenario. La selezione è stata fatta in via eccezionale, proprio in occasione dell'anniversario. Ovvi i trenta e lode, nei loro curriculum, come garanzia. «Ci è arrivata a casa una lettera di invito spiega soddisfatto Francesco Ragni, eccellente' di Lettere e filosofia , un'autografa del Rettore, glielo assicuro». «Auguri, congratulazioni», ha detto loro Napolitano. A Daniele Bartoli, di Scienze, ha poi chiesto: «Fai matematica?». E lui, lusingato, ha assentito. Ha già conquistato un dottorato, nel suo dipartimento di via Pascoli. «Vede, due folignati», si complimenta una mamma, stringendolo insieme al compagno insignito per Ingegneria, Valter Cecchini. Una quota da primato, per Foligno, visto che i maschi sono schiacciati dalla maggioranza di «brave» ragazze. «Se lo meritano», fa il diplomatico Giacomo Giulietti, non a caso laureato a pieni voti a Scienze politiche. Ma ora, per lui, una sola risposta sul futuro: «Il disoccupato». Le prospettive, domanda impegnativa. Se la maggior parte dei ragazzi pensa alla carriera universitaria, tentando dottorati in giro per l'Italia, l'ingegnere è già a lavoro, in uno studio. Gli altri lodevoli' che hanno incontrato il Presidente di fronte a una platea attenta sono Maria Teresa Amatulli per Agraria, Silvia Penta, premiata di Economia, Marina Santi, studente meritevole di Farmacia, Adriano Felici, di Giurisprudenza, Chiara Ferranti, Scienze della formazine e Danika Di Giacomo di Medicina. PECCATO che oltre a loro, e a una decina di rappresentanti del Consiglio degli studenti la maggioranza Udu al completo , non c'erano altri studenti in Aula. Non solo le lezioni sospese durante la mattinata, in tutto l'ateneo, appositamente per la venuta del Presidente, lasciavano credere il contrario. Anche gli inviti dai professori rafforzavano le aspettative. Ma i giovani sono dovuti rimaner fuori. Senza «permessi» non si entra. «Problemi di spazio», hanno spiegato dall'organizzazione. Se l'associazione di precari della ricerca, non invitata, è riuscita comunque a assicurare la su apresenza. Le decine di studenti radunati sulle scale sotto l'Aula magna hanno potuto vedere il Presidente solo in uscita. Senza poterlo ascoltare mentre li difendeva. Marta Gara

Torna all'inizio


Le barricate di Francia: prof e studenti contro Sarkozy (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Le barricate di Francia: prof e studenti contro Sarkozy GIANNI MARSILLI Era il 22 gennaio scorso e Nicolas Sarkozy illustrava all'Eliseo le piste «per una strategia nazionale della ricerca». Come gli capita spesso, ne disse qualcuna di troppo: che la ricerca francese era malata di "immobilismo", di "paura", di "ripiego su sé stessa", di "strutture obsolete", di scarsa competitività. Era un discorso in appoggio alla riforma liberalizzatrice che vuole le università molto più autonome e i docenti ricercatori sottoposti a periodiche valutazioni. Per promuoverla, il presidente non aveva trovato di meglio che fustigare con virulenza quasi ingiuriosa i "cervelli" di Francia. Che da quel giorno, naturalmente, sono in quotidiana rivolta. Hanno dalla loro qualche buona ragione: la ricerca francese - ha fatto notare subito la venerabile Accademia delle Scienze - si pone ai primi ranghi mondiali, e non merita di essere sculacciata come un bambino viziato. Centoquaranta membri del prestigioso Istituto universitario di Francia, che raccoglie la crema della ricerca, hanno denunciato seccamente il "sarcasmo" del presidente: «Passerà molto tempo - gli hanno scritto - prima che i docenti ricercatori del nostro paese ritrovino una parvenza di fiducia in chi lo dirige». La mobilitazione Giorno dopo giorno la mobilitazione si è allargata nel mondo universitario. Prendi un treno alla Gare d'Austerlitz a Parigi e ti ritrovi nel grande atrio a seguire una lezione di fisica quantistica, portata tra la gente in segno di protesta. Passeggi ai giardini del Lussemburgo e t'imbatti in una pubblica e critica lettura di Montaigne, il professore in mezzo e una cinquantina di allievi accucciati intorno a prendere appunti. Si accumulano sul tavolo della signora ministro Valerie Pecresse, inguaiata dal capo dello Stato, petizioni di attempati presidenti di università, docenti, organizzazioni studentesche. Il movimento investe ormai tutto l'ambito educativo: si protesta anche contro i nuovi criteri di formazione degli insegnanti delle superiori e la minaccia di sopprimere un ulteriore migliaio di posti di lavoro. Ci sono state anche due giornate di cortei: nelle strade della capitale, il 12 febbraio, erano in trentamila. Sarkozy è riuscito a compattare un fronte inedito: con i ricercatori si sono schierati i docenti, a loro volta seguiti dagli studenti. Che per una serata, la scorsa settimana, hanno anche simbolicamente occupato la Sorbona. Le parti in gioco La situazione attuale vede ormai due principali interlocutori: da una parte il governo, dall'altra la Conferenza dei presidenti di università. Questi ultimi hanno costruito una piattaforma rivendicativa: chiedono in particolare, a nome di tutto il mondo accademico, il ritiro del decreto che modifica lo statuto dei ricercatori, restituendo loro autonomia e mezzi adeguati, e il recupero di 450 posti di docente universitario soppressi nella finanziaria 2009. Esigono, su questi e altri punti, una "risposta chiara" entro il 5 marzo da parte dell'esecutivo. Sarkozy rischia cosi' di rimangiarsi i suoi giudizi sprezzanti e i suoi intenti di riforma a colpi di spada. Un'altra giornata di mobilitazione è prevista per oggi in tutto il paese. Il 19 marzo, inoltre, sarà giorno di sciopero generale per salari e occupazione. Da mesi in Francia c'è la mobilitazione dei ricercatori. Sarkozy vara un decreto con il quale si sottopongono i docenti, che non ci stanno, a controlli periodici. Una manifestazione anche oggi.

Torna all'inizio


Regioni e commercio Un incontro all'Isufi (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2009-02-24 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE I mercati internazionali Regioni e commercio Un incontro all'Isufi LECCE — «Le Regioni e il commercio internazionale». Questo il tema del convegno organizzato ieri, a Lecce, dall'Isufi e dalla Simest, la finanziaria pubblico-privata che promuove e supporta lo sviluppo delle imprese italiane all'estero. Giancarlo Lanna, presidente di Simest, nel corso del suo intervento ha sottolineato come le Regioni meridionali possano mettere in campo una capacità di rapporti imprenditoriali e commerciali particolarmente significativa, soprattutto nell'ambito dei Paesi del Mediterraneo. «Simest intende sostenere questa capacità - ha concluso il presidente Lanna attraverso gli strumenti finanziari che può offrire alle imprese, primi tra tutti i fondi di venture capital, per i quali sono auspicabili e sono in via di definizione significative sinergie con le Regioni». ( r. l.) Giancarlo Lanna Il presidente di Simest ieri a Lecce al convegno dell'Isufi

Torna all'inizio


L'allarme di Napolitano: non si tagli la ricerca (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

L'allarme di Napolitano: non si tagli la ricerca «Mi auguro che stiano maturando le condizioni anche per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Le parole del presidente della Repubblica risuonano nell'Aula Magna dell'Università di Perugia a 700 anni dalla fondazione. Non ci poteva essere luogo migliore per ribadire tutte le preoccupazioni, peraltro più volte espresse dal presidente, sui destini dell'Università e della ricerca, a cui una innegabile crisi economica mondiale rischia di dare un colpo mortale anche per responsabilità del governo Berlusconi che ha scelto la facile via dei tagli «indiscriminati» piuttosto che quella di una programmazione responsabile. E vale anche per tutti gli altri settori. Allarme fuga dei cervelli La relazione del professor Francesco Bistoni, il rettore dell'Ateneo, ha appena sottolineato i livelli di eccellenza delle università italiane nonostante il costo terribile, anche in termini di danaro, della fuga dei cervelli all'estero che costa alla collettività un miliardo e mezzo di euro. Il Capo dello Stato lancia un allarme che va in questa direzione. Lo fa con l'autorevolezza di chi, anche a costo di rischiare l'incomprensione di qualcuno, ha sempre ribadito nei mesi scorsi che «non si possono dire solo dei no» quando si tratta di fare interventi per cercare di sanare la situazione economica del Paese, specialmente «in una situazione di straordinaria difficoltà». Ma in un momento in cui il governo non sembra orientato agli interventi di qualità promessi ma, piuttosto, a «generalizzazioni liquidatorie» ecco che il Presidente fa sentire la sua voce in difesa della conoscenza e della ricerca che sono «leva fondamentale per la crescita economica e sociale». Parla davanti al corpo accademico. Davanti agli studenti. Un loro rappresentante, Amato Fazio rappresenterà a Napolitano tutta la solidarietà per la sua strenua difesa dei principi della Costituzione. Azione che ancora ieri il Capo dello Stato ha rivendicato come un diritto collegato alle sue responsabilità che sono scritte proprio nella carta costituzionale ed a cui non intende derogare. Il sapere «leva dello sviluppo» «Solo il sapere e l'innovazione» possono rappresentare l'argine nella sfida che la globalizzazione lancia ad ogni Paese ed essere «leva dello sviluppo». Bisogna, quindi, che «tutte le forze responsabili» si impegnino a «salvaguardare, potenziare, valorizzare le risorse di capitale umano e di sapere, di cui disponiamo evitando quella dispersione di talenti e di risultati troppo spesso sottovalutati e non tradotti in una più alta qualità dell'occupazione e dello sviluppo». Napolitano ha sempre avuto un feeling particolare con il mondo dell'Università e della ricerca come con quello della scuola. In questi mesi, più volte, anche nei giorni della contestazione più dura alle iniziative del governo, lui ha sempre preferito la via del dialogo incontrando docenti e studenti a Roma, a Milano, a Padova. Anche nel discorso di fine anno sollecitò «attenzione verso le esigenze del sistema formativo, del mondo della ricerca, e delle Università che ne rappresentano un presidio fondamentale. E' indispensabile, per il nostro futuro, un forte impegno in questa direzione, operando le scelte di razionalizzazione e di riforma che s'impongono sia per ottenere risultati di qualità sia per impiegare in modo produttivo le risorse pubbliche». Le parole del Presidente hanno avuto il plauso convinto del mondo accademico e delle associazioni degli studenti. Il governo ha storto il naso. Il presidente della Repubblica fa sentire ancora una volta la sua voce in difesa dell'Università e della ricerca. A Perugia per celebrare i 700 anni dell'Ateneo lancia il suo monito al governo: «No a tagli indiscriminati».

Torna all'inizio


Solo briciole per la ricerca Gelmini, la verità delle cifre (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Solo briciole per la ricerca Gelmini, la verità delle cifre MARISTELLA IERVASI Gelmini maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro Brunetta si vanta di «aver salvato l'Italia» e precisa che al governo sta a cuore la ricerca: «Del resto sono un professore universitario...» aggiunge. Resta il fatto che il presidente Napolitano ha parlato a ragion veduta: occorrerebbe proprio rimettere mano alle scelte di bilancio sugli Atenei e «salvare» dalle sofferenze la ricerca. Tagli indiscriminati Con un decreto finanziario, ora legge 133, Tremonti ha imposto tagli durissimi ai fondi di finanziamento ordinari (Ffo) degli atenei. Quasi 1500 milioni di euro nei prossimi cinque anni (2009-2013), gravando su un bilancio già anoressico. Una pesante cura dimagrante dalle conseguenze immediate: riduzione dei servizi agli studenti e dei laboratori, manutenzione di aule e biblioteche, peggioramento della qualità della didattica, forte riduzione delle attività di ricerca. Già perché a tutto questo bisogna abbinare la drastica riduzione del turn over del personale e l'incognita che pesa come un macigno di trasformare le Università in fondazioni. Non solo. Poi è arrivato il decreto Gelmini, meglio noto come legge 180. Con tutta una serie di norme e regole volte a privilegiare quasi esclusivamente gli atenei virtuosi lasciando in cattive acque le università con bilanci o quasi vicino al rosso. E per la ricerca solo uno specchietto per l'allodole: l'annuncio dal 2009 di 150milioni di euro per favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti. «Tremila posti in più per i ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in perdita. Con questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'aumento delle tasse d'iscrizione. Forse l'Onda non aveva tutti i torti nel sostenere che oltre alla «fuga dei cervelli» si arriverà alla fuga degli studenti universitari. La ricerca bistrattata. L'Italia ha sottoscritto l'agenda di Lisbona dell'Unione Europea, in cui gli Stati membri si impegnavano a investire in ricerca e sviluppo il 3% del prodotto interno lordo. Ebbene, tra i paesi del G8 l'Italia ha una delle spese per ricerca e sviluppo più basse: raggiunge a malapena l'1,1%, meno della metà di quanto spendono Francia e Germania. Nature, la prestigiosa rivista scientifica criticò il governo Berlusconi: «Attacchi insensati e miopi. Farebbe meglio a considerare la ricerca un investimento nell'economia della conoscencza del ventunesimo secolo». Gli spot Mentre da un lato si compromette l'aspirazione di chi voglia intraprendere la strada della ricerca e dell'insegnamento universitario, dall'altra si corre ai ripari con misure di facciata. Dopo gli scandali sacrosanti della parentopoli universitaria ecco le nuove regole per i concorsi: peccato però che la tanta auspicata trasparenza è solo uno spot. Per ogni concorso ci saranno infatti sempre 2 vincitori: uno che prenderà possesso della cattedra bandita e l'altro che potrà essere chiamato da altri atenei. Dunque, la protezione del «cocco» del barone non viene eliminata. Sprechi e numeri della Gelmini «In Italia si laureano meno studenti che in Cile, questo anche se nel nostro Paese ci sono 95 università» tra sedi centrali e distaccate. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500. Le materie insegnante sono circa 170mila, contro una media europea di 90mila. «Nessun ateneo italiano è entrato nella graduatoria delle migliori 150 università del mondo stilata dal Times: Bologna è al 192esimo posto. Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze degli studenti, aumentando la spesa in maniera incontrollata. Molte università hanno i conti in rosso. Siena spende per il personale il 104% del suo finanziamento; la Federico II di Napoli il 101% con decine di milioni di euro di passivo». La Gelmini cerca di replicare elencando la lotta agli sprechi. Ma non convince. I tagli alla ricerca e alle università ci sono tutti. La cura dimagrante imposta da Tremonti non è stata spostata di un millimetro.

Torna all'inizio


Gelmini maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro Brunetta si vanta di aver salvato l’... (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Gelmini maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro Brunetta si vanta di «aver salvato l'Italia» e precisa che al governo sta a cuore la ricerca: «Del resto sono un professore universitario...» aggiunge. Resta il fatto che il presidente Napolitano ha parlato a ragion veduta: occorrerebbe proprio rimettere mano alle scelte di bilancio sugli Atenei e «salvare» dalle sofferenze la ricerca. Tagli indiscriminati Con un decreto finanziario, ora legge 133, Tremonti ha imposto tagli durissimi ai fondi di finanziamento ordinari (Ffo) degli atenei. Quasi 1500 milioni di euro nei prossimi cinque anni (2009-2013), gravando su un bilancio già anoressico. Una pesante cura dimagrante dalle conseguenze immediate: riduzione dei servizi agli studenti e dei laboratori, manutenzione di aule e biblioteche, peggioramento della qualità della didattica, forte riduzione delle attività di ricerca. Già perché a tutto questo bisogna abbinare la drastica riduzione del turn over del personale e l'incognita che pesa come un macigno di trasformare le Università in fondazioni. Non solo. Poi è arrivato il decreto Gelmini, meglio noto come legge 180. Con tutta una serie di norme e regole volte a privilegiare quasi esclusivamente gli atenei virtuosi lasciando in cattive acque le università con bilanci o quasi vicino al rosso. E per la ricerca solo uno specchietto per l'allodole: l'annuncio dal 2009 di 150milioni di euro per favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti. «Tremila posti in più per i ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in perdita. Con questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'aumento delle tasse d'iscrizione. Forse l'Onda non aveva tutti i torti nel sostenere che oltre alla «fuga dei cervelli» si arriverà alla fuga degli studenti universitari. La ricerca bistrattata. L'Italia ha sottoscritto l'agenda di Lisbona dell'Unione Europea, in cui gli Stati membri si impegnavano a investire in ricerca e sviluppo il 3% del prodotto interno lordo. Ebbene, tra i paesi del G8 l'Italia ha una delle spese per ricerca e sviluppo più basse: raggiunge a malapena l'1,1%, meno della metà di quanto spendono Francia e Germania. Nature, la prestigiosa rivista scientifica criticò il governo Berlusconi: «Attacchi insensati e miopi. Farebbe meglio a considerare la ricerca un investimento nell'economia della conoscencza del ventunesimo secolo». Gli spot Mentre da un lato si compromette l'aspirazione di chi voglia intraprendere la strada della ricerca e dell'insegnamento universitario, dall'altra si corre ai ripari con misure di facciata. Dopo gli scandali sacrosanti della parentopoli universitaria ecco le nuove regole per i concorsi: peccato però che la tanta auspicata trasparenza è solo uno spot. Per ogni concorso ci saranno infatti sempre 2 vincitori: uno che prenderà possesso della cattedra bandita e l'altro che potrà essere chiamato da altri atenei. Dunque, la protezione del «cocco» del barone non viene eliminata. Sprechi e numeri della Gelmini «In Italia si laureano meno studenti che in Cile, questo anche se nel nostro Paese ci sono 95 università» tra sedi centrali e distaccate. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500. Le materie insegnante sono circa 170mila, contro una media europea di 90mila. «Nessun ateneo italiano è entrato nella graduatoria delle migliori 150 università del mondo stilata dal Times: Bologna è al 192esimo posto. Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze degli studenti, aumentando la spesa in maniera incontrollata. Molte università hanno i conti in rosso. Siena spende per il personale il 104% del suo finanziamento; la Federico II di Napoli il 101% con decine di milioni di euro di passivo».

Torna all'inizio


Non c'è futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e trasferte a carico (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

«Non c'è futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e trasferte a carico» Io dall'Università sono fuori. Nonostante continui a fare il tutor a cento studenti, a fare esami e ricevimento, nonostante un libro pubblicato e gli studi in Francia e in Portogallo». Gianluca ha 32 anni e si è laureato all'Alma Mater Studiorum, l'università più antica del mondo. Pur lavorandoci fisicamente sa benissimo che il suo futuro sarà altrove. Perché tanto pessimismo? «Perché con i tagli del governo, con il blocco del turn-over, con la norma che ogni 5 docenti che se ne vanno solo uno viene rimpiazzato, oramai di concorsi non ce ne sono più. E anche quei pochi sono blindatissimi». Ma tagli e merito secondo la Gelmini dovrebbero andare a braccetto... «Non è così. La mia storia è uguale a quella di migliaia e migliaia di assegnisti, di ricercatori che in questi anni sono andati avanti con sacrifici. Io ad esempio ho vinto il Dottorato di ricerca a Siena nel 2003, ma non ho mai avuto la Borsa del dottorato. Solo grazie ad un contatto col docente con cui mi sono laureato ne ho avuto una a Bologna di mille euro al mese, ma solo per un anno. Poi dal 2004 fino ad oggi prendo 2.500 all'anno per fare il tutor». In cosa consiste il tuo lavoro? «Siamo quelli che di fatto reggono la didattica: facciamo lezione, seguiamo i "tesisti", correggiamo i compiti degli esami, abbiamo un centinaio di studenti a testa per un rimborso irrisorio. E poi noi dovremmo fare riferimento ad un solo corso, ma siccome il personale è carente spesso collaboriamo anche con altri docenti». E all'estero? Com'è la situazione? «Quelli come me hanno la carriera tracciata: un ufficio e rimborsi spese. Sono stato invitato al congresso della Associazione internazionale di Scienza di Politica a Santiago. Ci andrò a spese mie». MASSIMO FRANCHI

Torna all'inizio


Alitalia, Ici, Finanziaria Ecco dove sono finiti i soldi sottratti La crisi è mondiale. Ma Francia, Svezia e Stati Uniti investono nell'istruzione, nella formazione e nella scienza (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Alitalia, Ici, Finanziaria Ecco dove sono finiti i soldi «sottratti» La crisi è mondiale. Ma Francia, Svezia e Stati Uniti investono nell'istruzione, nella formazione e nella scienza Sbagliano? A sbagliare, forse, siamo noi No ai tagli alla ricerca e all'università, ha detto ieri il Presidente della Repubblica, perché ricerca e formazione sono la leva per lo sviluppo. Il governo è d'accordo, ha ribadito il ministro Mariastella Gelmini. Un po' avventatamente. Perché i tagli ci sono e così sostanziosi da mettere pesantissimo piombo sulle deboli ali dello sviluppo. I tagli riguardano la ricerca scientifica. Il finanziamento dei Prin, i Progetti di ricerca di interesse nazionale, sono stati ridotti da 150 milioni a 97,5 milioni per l'anno 2007 (finanziato nel 2008) e portati, lo scorso 3 dicembre, a 94 milioni per il 2008 (più un altro milione per il referaggio). In più è stato cassato anche il 10% per finanziare i progetti degli under quarantenni. A questi tagli si aggiunge il parziale blocco del turn over dei ricercatori degli Enti pubblici: ogni due che escono, solo uno può entrare. Andrebbe aggiunto il taglio dell'inflazione. E quello della crescita dei costi del personale, che riduce la possibilità di spesa nella ricerca. Il combinato disposto avvia la ricerca pubblica verso una morte per inedia. Per fortuna i ricercatori italiani riescono parzialmente a compensare attingeno ai fondi europei e a quelli delle organizzazioni private senza fini di lucro (come Telethon o l'Airc). Molto più gravi sono i tagli al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) per l'università operati dalla Finanziaria per il 2009. Secondo le tabelle dell'Ufficio Studi della Camera i tagli alle spese per il funzionamento delle università ammonteranno a 702 milioni di euro nel 2010, rispetto al 2008, e a 835,5 milioni di euro nel 2011. I tagli al programmma «istruzione universitaria» saranno addirittura maggiori: di 838,5 milioni nel 2010 e di 1645,5 milioni nel 2011. Secondo il Sole24Ore, nel 2009 le università riceveranno 105,8 milioni in meno rispetto al 2008; 1541,5 milioni in meno nel 2009; 2481,0 milioni in meno nel 2011. Queste sforbiciate sono il frutto della Finanziaria, della riduzione lineare del 6,85% dei fondi previssta dal decreto Ici e da un'ulteriore riduzione di 30 milioni l'anno prevista dal decreto Alitalia. Questo, sostiene il ministro Brunetta, avviene perché l'Italia deve affrontare la crisi internazionale e ridurre il bilancio. Ma in Francia la destra di Sarkozy riforma l'università non tagliando i fondi, ma aumentandoli (di 5 miliardi secondo il governo, di soli 800 milioni secondo i critici). In Svezia i conservatori aumentano i fondi per l'università di 1,5 miliardi in 5 anni. E in America Obama aumenterà di 21 miliardi di dollari gli investimenti federali nella ricerca e di 80 miliardi in due anni per la scuola. Chi sbaglia, noi o loro?

Torna all'inizio


CONFERENZA SUI CAMBIAMENTI NEL PANORAMA DELLA RICERCA E IL POTENZIALE UMANO (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Martedì 24 Febbraio 2009 CONFERENZA SUI CAMBIAMENTI NEL PANORAMA DELLA RICERCA E IL POTENZIALE UMANO Praga, 24 febbraio 2009 - Il 14 e 15 maggio la Commissione europea organizza a Praga (Repubblica ceca) una conferenza intitolata "Cambiare il panorama della ricerca per sfruttare al meglio il potenziale umano". La conferenza intende incoraggiare le istituzioni di ricerca pubbliche e private ad esaminare il ruolo di una gestione paritaria appropriata nell´assicurare pari opportunità, nonché l´effetto benefico che ciò eserciterebbe sulla scienza e la tecnologia. I gestori delle risorse umane delle università e di altre istituzioni di ricerca, esperti di didattica scientifica scolastica, ricercatori, rappresentanti degli Stati membri dell´Ue e paesi non europei, responsabili delle politiche e altre parti interessate, si riuniranno per vedere come si possono attirare i giovani alla ricerca. È anche in programma il tema di come le organizzazioni di ricerca possono migliorare il loro ambiente di lavoro per fare in modo che questi uomini e donne non abbandonino la carriera scientifica. Per ulteriori informazioni, scaricare il programma della conferenza: qui ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/sis/docs/sis_programme_160209_en. Pdf Per iscriversi: https://webgate. Ec. Europa. Eu/fmi/scic/womensc09/start. Php . <<BACK

Torna all'inizio


Le principali banche americane verranno presto nazionalizzate? Soltanto un anno fa un quesito del ge... (sezione: Cultura)

( da "Unita, L'" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

MARCO VENTIMIGLIA Le principali banche americane verranno presto nazionalizzate? Soltanto un anno fa un quesito del genere avrebbe autorizzato l'arrivo di un'autombulanza, ieri invece il drammatico interrogativo ha gravato come un macigno sui mercati finanziari, tanto più che una prima autorevolissima risposta arriverà non presto ma prestissimo, per la precisione domani. E già si mette nel conto il suo più clamoroso risvolto, ovvero la nazionalizzazione del colosso Citigroup con l'ingresso dello Stato fino al 40% del capitale. La Casa Bianca si è detta pronta ad immettere nuovi capitali e nuova liquidità nel sistema bancario, nonché a mantenere vitali i principali istituti, attraverso un nuovo programma di valutazione dei capitali che sarà lanciato domani. PESANTI INTERROGATIVI «Il governo Usa - si legge nel comunicato del ministero del Tesoro - resta con forza accanto al sistema bancario in questo periodo di difficoltà finanziarie per assicurarsi che le banche siano i grado di svolgere la loro funzione base di fornire credito ai cittadini e alle imprese». Un messaggio che è al tempo stesso rassicurante ed inquietante, poiché sottintende che non tutti gli istituti di credito sono al momento in grado di reggersi sulle proprie gambe. «Il governo - prosegue la nota - si assicurerà che le banche abbiano la liquidità e i capitali per fornire il credito necessario a restaurare la crescita economica. Inoltre ribadiamo la nostra determinazione a garantire la vitalità delle istituzioni sistematicamente più importanti affinchè siano in grado di far fronte agli impegni». In particolare, il programma offrirà azioni privilegiate convertibili che potranno essere trasformate in azioni ordinarie solo per il tempo necessario a mantenere le banche in una posizione di buona capitalizzazione. Una rassicurazione che però non esclude, ma anzi suggerisce, una conduzione "pubblica" delle banche americane se la crisi in corso dovesse ulteriormente aggravarsi. Di qui il valore relativo dell'ulteriore precisazione del Tesoro: «Poiché la nostra economia funziona meglio quando le istituzioni finanziarie sono gestite bene nel privato, la forte presunzione del Capital Assistance Program è che le banche debbano restare in mani private». REAZIONI A WALL STREET In pratica il Capital Assistence Program che sarà lanciato domani consiste in un articolato piano di salvataggio, che include anche la creazione di fondi pubblico-privati per acquistare titoli "tossici". In base al programma si condurranno degli «stress test» per valutare le potenziali necessità di capitale delle maggiori banche Usa. E ieri a Wall Street, e non solo, è stato un continuo interrogarsi sugli istituti che saranno oggetto delle "attenzioni" del governo federale. Una delle previsioni più accreditate, riportata dall'autorevole Wall Street Journal, vede l'ingresso dello Stato fino al 40% del capitale Citigroup. È non a caso il titolo corrispondente, insieme a quello dell'altro colosso ceditizio Bank of America, ha navigato in controtendenza nell'ennesima giornata negativa di Borsa. Intanto, anche sulla nostra sponda dell'Atlantico non mancano i motivi di preoccupazione. Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha dichiarato che Eurolandia comincia a mostrare «segni di una flessione del credito, che se dovessero consolidarsi potrebbero precipitare il sistema bancario, già in grave tensione, in una spirale negativa». Ed a far sentire la sua voce c'è stato anche Giulio Tremonti. Il ministro dell'Economia ha commentato gli ultimi eventi americani con un laconico: «La nazionalizzazione delle banche? Meglio se la facevano prima». Domani la Casa Bianca presenterà il suo nuovo piano d'emergenza per la crisi degli istituti di credito e Citigroup dovrebbe essere il primo colosso bancario a venire temporaneamente nazionalizzato.

Torna all'inizio


INFRASTRUTTURE IN SICILIA: LOMBARDO INCONTRA DELEGAZIONE INVESTITORI GRUPPO HNA, "PRONTI AD AVVIARE PARTNERSHIP" (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Martedì 24 Febbraio 2009 INFRASTRUTTURE IN SICILIA: LOMBARDO INCONTRA DELEGAZIONE INVESTITORI GRUPPO HNA, "PRONTI AD AVVIARE PARTNERSHIP" Catania, 21 febbraio 2009 - ?La Regione siciliana è pronta ad avviare un progetto di compartecipazione con la holding cinese Hna?. Lo ha affermato il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo al termine del tavolo tecnico tenutosi, il 21 febbraio pomeriggio negli uffici di Catania della Presidenza della Regione, nel quale la folta e qualificata delegazione di investitori cinesi della holding Hna è stata guidata da mr. Tan Xiangdong, direttore generale del gruppo. La riunione odierna conclude la serie di incontri istituzionali e tecnici degli investitori cinesi del gruppo Hna (che opera nel settore del trasporto aereo, nel settore turistico e in quello della logistica navale), interessati alla realizzazione di un sistema di trasporto intermodale in Sicilia e, in particolare, alla costruzione di un aeroporto intercontinentale nell?entroterra ennese e all?utilizzo dell?interporto e del porto di Augusta per l?approdo della navi container. ?Gli incontri di questi giorni con i vertici della holding cinese - ha continuato Lombardo - sono stati preceduti da un fitto scambio di informazioni e valutazioni con l?Università Kore di Enna, con docenti, esperti, imprenditori ed anche dirigenti regionali. A questa verifica siamo interessati sino al punto di essere pronti ad avviare una collaborazione ed una partnership perché si realizzi questa idea di un approdo per uomini e merci che dalla Cina, passando per la Sicilia, possano arrivare in Europa e nel Mediterraneo?. ?Nella realizzazione di questo progetto - ha concluso Lombardo - la posizione geografica strategica della nostra terra, la disponibilità economica derivante dai fondi strutturali, l?autonomia speciale di cui godiamo possono candidare la Sicilia ad un ruolo importante?. . <<BACK

Torna all'inizio


staminali, niente confronto - stefano allievi (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 20 - Altre STAMINALI, NIENTE CONFRONTO STEFANO ALLIEVI Umberto Curi e Paolo Zatti * Gentile direttore, il 6 marzo si svolgerà all'Università di Padova, nella Sala dei Giganti di Palazzo Liviano, un convegno su «Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali». Tema di grande attualità, controverso, sul quale è aperto uno scontro sia nel mondo scientifico che nel Paese, e di cui è certamente opportuno informare e discutere. Sorprende tuttavia l'articolazione dell'incontro: che prevede, dopo i saluti d'uso, solo un'introduzione del vicepresidente della Camera dei Deputati Maurizio Lupi, esponente di Comunione e liberazione, e un'unica relazione di monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia accademia pro vita. Nessuna discussione è prevista. Questa scelta chiusa al dibattito e di parte, del tutto legittima in qualunque altro contesto, in sede universitaria, luogo per eccellenza dell'educazione al pensiero critico, dispiace e sconcerta; perché su temi così importanti, che coinvolgono ragione ed emozione, fede e scienza, e producono un intenso dibattito sociale, si preferisce la ricerca dell'egemonia alla discussione critica. Non intendiamo contestare il diritto di parola di alcuno. L'Università non è un luogo dove esso si nega. Al contrario, è semmai, ed eminentemente, un luogo in cui la parola si analizza, si approfondisce, si discute, dove non si fugge il confronto, ma lo si ricerca programmaticamente; non è invece il luogo per promuovere l'aggregazione per bandiere identitarie, oggi fin troppo praticata nella società italiana. Chiediamo quindi che l'Università si faccia promotrice di una discussione franca e aperta su queste tematiche, che tenga conto di tutte le opinioni in campo, senza dare ad alcuno il diritto di definirne in esclusiva i temi e i limiti. Tanto più in questi tempi, in cui su tematiche analoghe e correlate si è acceso un vivo dibattito nella società e in cui ogni idea di possesso esclusivo della verità, da qualunque parte provenga, divide drammaticamente le coscienze, anche all'interno degli stessi settori da cui proviene. * (i tre autori sono docenti di Sociologia Filosofia Giurisprudenza)

Torna all'inizio


DI QUALI PROFILI PROFESSIONALI HA BISOGNO FIRENZE? PUBBLICATO UN BANDO PER IDENTIFICARE IL FABBISOGNO OCCUPAZIONALE DEL TERRITORIO PROVINCIALE (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Martedì 24 Febbraio 2009 DI QUALI PROFILI PROFESSIONALI HA BISOGNO FIRENZE? PUBBLICATO UN BANDO PER IDENTIFICARE IL FABBISOGNO OCCUPAZIONALE DEL TERRITORIO PROVINCIALE Firenze, 24 febbraio 2009 - La Provincia di Firenze ha pubblicato un bando per azioni di assistenza a strutture e sistemi per aiutare l´indentificazione dei profili professionali richiesti dal tessuto produttivo del territorio. Le domande di partecipazione devono essere presentate da agenzie formative accreditate, da società di consulenza, da imprese, enti di ricerca pubblici e privati e da Università, anche in forma associata, e devono pervenire online entro il 26 febbraio, per quanto riguarda la generazione della domanda, e entro il giorno successivo per quanto riguarda il progetto vero e proprio. Le aree sulle quali realizzare le attività integrate di ricerca sono chiaramente indicate nel bando (scaricabile all?indirizzo http://formazione. Provincia. Fi. It/download/ob3-2006-aass-bando. Pdf ) e sono state individuate sulla base di due criteri: sono stati scelti settori trainanti dell?economia provinciale che stanno attraversando un periodo di crisi per supportarne i processi di adeguamento e trasformazione e settori che manifestano una tendenza di crescita positiva, per favorire l?inserimento di nuova occupazione. La cifra complessiva messa a disposizione dall?Amministrazione Provinciale per il bando è di ? 500. 000. Sulla base dei risultati delle azioni integrate di ricerca, la Provincia finanzierà da settembre corsi di formazione professionale mirati. ?Il bando - spiega l?assessore alla Formazione della Provincia di Firenze, Elisa Simoni - punta a far avvicinare il più possibile domanda e offerta di formazione, cercando di ascoltare e analizzare con attenzione le necessità dei nostri territori. D?altra parte le dinamiche occupazionali e del mondo del lavoro sono in continuo e costante mutamento, per diverse cause, non ultima la crisi profonda che sta attraversando l?economia mondiale e che sta mostrando già in modo palese i primi segnali anche sul nostro tessuto produttivo. Come amministrazione provinciale dobbiamo essere pronti ad intervenire anche con interventi come questo per rafforzare settori in crisi e per favorire lo sviluppo di nuove possibilità e occasioni di crescita. ? . <<BACK

Torna all'inizio


INCONTRI PLURALI : "L'INFLUENZA DELLA TRADIZIONE ISLAMICA SULLA CULTURA ITALIANA" GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Martedì 24 Febbraio 2009 INCONTRI PLURALI : ?L?INFLUENZA DELLA TRADIZIONE ISLAMICA SULLA CULTURA ITALIANA? GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Verona, 24 febbraio 2009 - Le radici della cultura e della storia italiana, l?influenza araba, e il concetto che oggi abbiamo di essa. Momento nevralgico che ha cambiato la visione dell?Occidente: 11 settembre 2001. Oggi, più che mai, sorge prepotentemente l?esigenza di risposte negli ambiti di integrazione, accoglienza e tolleranza, nel rispetto del prossimo, soprattutto nei confronti della cultura islamica, che ha influenzato per secoli, segnandola, la nostra cultura. Questo il tema del quarto appuntamento di ?Incontri Plurali?, dibattito aperto al pubblico che si terrà giovedì 26 febbraio alle 17, nell?Aula Magna dell?Università degli Studi di Verona, Polo Zanotto. A discutere de ?L? influenza della tradizione islamica sulla cultura italiana?, questo il titolo dell?incontro, quattro personaggi di primissimo piano, che per la prima volta in Italia, a Verona, scelgono di confrontarsi apertamente sulla questione: Abdallah Redouane, sunnita, responsabile del Centro Culturale Islamico a cui è affidata la gestione della Moschea di Roma dal 1995. Mohammad Fanai Nematsara, sciita, docente di teologia e filosofia presso l?Istituto Khomeini di Qom, il più importante centro culturale della rivoluzione iraniana; Pietrangelo Buttafuoco, scrittore italiano di grande fama, autore di un recentissimo saggio dal significativo titolo «Cabaret Voltaire. L´islam, il sacro, l´Occidente» edito da Bompiani; Paolo Branca, docente di Lingua araba all?Università Cattolica di Milano. L´incontro sarà introdotto e moderato da Sergio Noto, docente alla facoltà di Economia e coordinatore di ?Incontri Plurali?. È la prima volta che nella nostra città si svolge un incontro di tale livello con la presenza di studiosi del mondo arabo, provenienti dai maggiori centri culturali del mondo arabo, in grado di offrire un profilo non distorto di una fede, che coinvolgendo centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, impone un´approfondita riflessione anche in Occidente. . . <<BACK

Torna all'inizio


Università, rivediamo i tagli indiscriminati (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

stampa Discorso del presidente Napolitano a Perugia "Università, rivediamo i tagli indiscriminati" il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a "generalizzazioni liquidatorie", guardando i singoli atenei in base ai risultati. «Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie», guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il VII centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale anche questo è messo in discussione. è giusto combattere gli sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario evitare facili e superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni internazionali.Occorre tenere conto che alle università italiane sono destinate più esigue risorse per la ricerca, meno dell'1% del PIL. Ciò avviene mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, di fronte alla crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università. In Italia, nell'assegnazione dei finanziamenti manca una seria ed oggettiva valutazione degli atenei in base ai risultati ottenuti. Se non si corre ai ripari, ci sarà un rapido incremento di cervelli in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il presidente - su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità, quali mi sono dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del Paese».

Torna all'inizio


Il rettore della Sapienza: "Basta denaro a pioggia" (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

n. 47 del 2009-02-24 pagina 4 L'INTERVISTA IL RETTORE DELLA SAPIENZA di Tiziana Paolocci RomaArchiviare la vecchia politica dei «baroni», puntando su ricercatori giovani. Destinare fondi e risorse solo a favore di chi si impegna. Questa è la ricetta del Magnifico rettore della Sapienza, Luigi Frati, toscano di Siena classe 1943 (eletto pochi mesi fa nel pieno della contestazione degli studenti contro la riforma del governo), per far marciare gli atenei italiani in questo periodo di crisi economica. Frati, per diciotto anni preside della facoltà di Medicina, da quattro mesi alla guida della più grande università d'Europa almeno fino al 2012, si schiera dalla parte del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Rettore Frati, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano critica i «tagli indiscriminati» del decreto Gelmini. Cosa ne pensa? «Non sono d'accordo con lui. Il primo decreto, quello di luglio, andava in quella direzione. Poi il tiro è stato corretto e ritengo che il decreto dell'8 gennaio 2009 sia una buona legge». Il ministro sostiene che la politica del governo premia i migliori tagliando gli sprechi. È della stessa opinione? «Sì. Visto il quadro economico internazionale, non si può dare denaro a pioggia, com'è accaduto in passato. Le facoltà con basso numero di iscritti non devono continuare a vivere a spese della "comunità" e corsi di laurea con pochi studenti, specie se non sono strategici come ad esempio fisica o matematica, devono essere penalizzati più di altri dal punto di vista economico». Alla Sapienza avete raggiunto gli obiettivi fissati dal decreto? «Certamente. Abbiamo ridotto i corsi con bassa frequenza del 18 per cento e ora puntiamo a salire fino al 20 per cento. Il ministro chiedeva il 10 per cento. Sto pilotando la mia università per farla diventare più virtuosa e meritare le risorse, perché credo che i finanziamenti vadano dati solo a chi produce davvero. Il ministero, però, a mio parere deve rivedere gli indicatori usati in passato, che penalizzano le facoltà umanistiche e la medicina a favore di quelle tecnologiche. Questo non è giusto». Come si possono tutelare le realtà di eccellenza presenti in Italia? «Destinando fondi alla ricerca e alle università migliori e soprattutto facendo largo ai giovani. Noi siamo riusciti a recuperare i fondi dei pensionamenti riutilizzandone il 90 per cento per fare concorsi per i ricercatori. La classe docente andava "svecchiata" andando incontro al decreto e alle necessità della ricerca». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


LA SCHEDA - Il libro nero dell'università da cancellare (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

n. 47 del 2009-02-24 pagina 4 Viaggi a scrocco e corsi senza studenti Il libro nero dell'università da cancellare Adesso gli atenei chiedono più fondi, ma come li hanno utilizzati finora? I prof trentini si sono fatti gratis le vacanze all'estero, a Firenze s'insegna «trofeistica» di Giuseppe Marino La batosta finale è stata la graduatoria pubblicata dal Times di Londra: nemmeno un'università italiana in cima alla classifica mondiale degli atenei. Attenzione, con «in cima» non si intende la top ten. E neanche le prime cento. L'intero mondo accademico italiano, quello dell'autonomia e delle autogestioni, dell'Onda studentesca e dei prof di lotta e di governo, quello dei crediti omaggio per regalare una laurea breve a chi può pagare ma non studiare, con uno scatto di reni è riuscito a malapena a rientrare nelle prime 200 piazze: l'Università di Bologna è 192ª. Un risultato che l'ambasciatore americano uscente Ronald Spogli, accomiatandosi, ha definito «tragedia nazionale». Una «tragedia» che i docenti, hanno costruito con le proprie mani, essendo i signori assoluti dell'università nell'era dell'intoccabile autonomia. Basta passare in rassegna alcune delle più clamorose miserie emerse in questi mesi (e che continuano a emergere) per rendersene conto. E inorridire pensando che gli stessi autori dello sfascio ora urlano contro i tagli agli sprechi e, anzi, chiedono più fondi «per la ricerca». I viaggi dei prof L'ultimo capitolo della sprecopoli in cattedra arriva dall'Università del Trentino, di certo non una delle più disastrate. Eppure anche qui il faro della Guardia di finanza ha illuminato cattive abitudini finite in un dossier della Corte dei conti. Frugando tra le «spese di viaggio e di missione» dei prof di Trento, le Fiamme gialle hanno trovato traccia di soggiorni di studio all'estero pagati dall'ateneo trentino e giustificati in modo piuttosto traballante: niente lettera di invito da parte di università straniere e programmi sugli studi da approfondire scarsamente approfonditi, fino al picco di viaggi giustificati con un secco: «Per studio». In altri casi, i docenti avrebbero prolungato la permanenza all'estero oltre la durata dei convegni ai quali partecipavano. Per carità, se ti trovi a Parigi o a Praga, una gita dopo il lavoro ci sta, se pagata di tasca propria. Ma, secondo la Finanza, il conto dei «ponti» extra sarebbe finito a carico dell'Università. E non si tratta di un caso isolato. Perché in tutte le università i prof hanno a disposizione un budget per viaggi di studio. Chi controlla? Naturalmente i docenti stessi, visto che c'è l'autonomia. Dall'esamificio... Al di là dei singoli scandali, del resto, è la struttura stessa della didattica a essere messa pesantemente in discussione. Dalla riforma del 3+2, quella che ha creato le lauree brevi nel '99, il numero dei corsi di laurea è esploso fino a toccare 5.412. Prima della riforma erano 3.000. Tutti indispensabili? E sono indispensabili i 180.000 insegnamenti che hanno generato? Anche la fisiologia del fitness che si insegna a Camerino al corso di laurea in Scienze e tecnologie del fitness? E la Trofeistica, materia del corso di laurea in Scienze faunistiche a Firenze? E che mercato avranno i dottori in aiuole del corso di Scienze del verde di Pavia? Per non parlare dei corsi in Scienze della pace, da Pisa a Macerata. Corsi, in 37 casi, frequentati da un solo studente. ... allo stipendificio Già, se c'è un corso c'è un professore. Ovvero un posto di lavoro. E di potere, visto che a sua volta il docente può investire i fondi a propria disposizione per impiegare altri docenti a contratto per tenere seminari di ogni genere. Il tutto, ovviamente, sempre col solo controllo di altri colleghi, a loro volta con protetti da sistemare. È così che il numero dei professori ordinari è passato in dieci anni da 13mila a quasi 20mila: +48 per cento. E dal 2000 a oggi il peso delle buste paga degli ordinari è aumentato del 63%. Numeri ancor più scandalosi se si pensa che nello stesso periodo l'università ha subito una lenta ma continua emorragia di studenti: i docenti sono cresciuti il triplo degli studenti. E per il 2009 si parla addirittura di un calo delle matricole del 4,4%. Le assunzioni oltretutto non sono servite a fare spazio ai giovani. Il numero dei ricercatori, primo gradino d'ingresso negli atenei, è infatti cresciuto molto meno di quello degli ordinari. In sostanza nella maggior parte dei casi si è trattato di promozioni di docenti che già erano dentro all'università al rango di ordinari. Tutte decise, naturalmente, con un sistema di concorsi che ha dimostrato di essere una fabbrica di clientele e nepotismo. Assunzioni «à gogo» I prof però non sono poi così egoisti. Tra quelli che oggi gridano contro i tagli che penalizzerebbero la ricerca, ci sono senz'altro anche i fautori dell'ondata di assunzioni di personale non docente. A Palermo, ad esempio, i tecnici sono arrivati a quota 2.530 contro i 2.103 prof. E a Siena, con il bilancio in coma, si erano concessi un Centro comunicazione e marketing con 14 uffici e 48 persone a lavorarci dentro. Il bello è che nell'estate 2008, quando la Gelmini ha annunciato lo stop al turnover a partire da gennaio 2009, le università che ora piangono miseria hanno reagito con una vera corsa all'assunzione: 700 posti per personale non docente banditi in tre mesi, mentre nello stesso periodo dell'anno precedente erano stati una quarantina. Ma non erano alla canna del gas? © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


napolitano: rivedere i tagli alle università (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Brunetta conferma la riduzione di 36 miliardi: ma sono serviti in Finanziaria per salvare il paese Napolitano: rivedere i tagli alle università Solidarietà dagli studenti. Il ministro Gelmini replica: eliminati solo gli sprechi ISTRUZIONE IN ROSSO Il monito del capo dello Stato alle celebrazioni dell'ateneo di Perugia «Stop a generalizzazioni liquidatorie. La ricerca è leva di sviluppo» ROMA. «Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati». Intervenendo alla celebrazione per i 700 anni dell'Università di Perugia, Giorgio Napolitano, torna sui risparmi imposti con la finanziaria e striglia il governo. Davanti al presidente della conferenza dei rettori, Enrico Decleva, che vede a rischio la «sopravvivenza» della massima istituzione formativa del paese, il capo dello Stato lancia un pesante monito alla maggioranza e rinnova l'appello a definire le riforme per l'Università «senza abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie», ma guardando ai singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore che «può suggerire» delle soluzioni. Napolitano rivendica il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile» e alla crisi, e ascolta con preoccupazione l'intervento del rettore dell'Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «verità difficilmente contestabile» e «apparentemente» non contestata nel nostro paese. Fatta la precisazione, Napolitano ammette le difficoltà legate all'«ingente» debito pubblico, ma chiede a «tutte le forze responsabili del paese» di «salvaguardare» il nostro capitale umano, e di fare il possibile per evitare la «dispersione di talenti» e dei risultati del nostro sistema scolastico e universitario. La crisi economica, insomma, è un motivo in più per considerare gli investimenti in ricerca e conoscenza come una «leva fondamentale» per lo sviluppo. L'appello è rivolto al governo e le risposte arrivano da Mariastella Gelmini e da Renato Brunetta. I due ministri difendono le scelte del governo e negano che siano stati decisi tagli a pioggia. Il ministro dell'Istruzione definisce «sagge e condivisibili» le parole del capo dello Stato, ma sostiene di aver tagliato solo gli sprechi. «Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo, che vuole premiare le università migliori e tagliare gli sprechi», spiega la Gelmini, per la quale è necessario investire il denaro pubblico «con grande attenzione e oculatezza». «E' nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci», puntualizza poi il ministro dell'Istruzione. A difendere in pieno l'operato del governo è anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: «Non ci sono stati tagli indiscriminati e con la manovra finanziaria da 36 miliardi di euro per il triennio 2009-2011 abbiamo salvato l'Italia». A non pensarla allo stesso modo sono i partiti dell'opposizione, i sindacati e il mondo accademico. La critica più dura arriva dall'Italia dei valori. Massimo Donadi lancia l'allarme-tagli, denuncia un «gravissimo danno» per tutto il paese e promette battaglia: «Ci auguriamo che il monito del presidente Napolitano non rimanga inascoltato e che il governo faccia marcia indietro. Siamo pronti, se necessario, alla mobilitazione in Parlamento e nelle piazze per impedire che si faccia scempio della ricerca». Un plauso «convinto» a Napolitano viene anche dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, mentre Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, chiede al governo di ascoltare il monito di Napolitano e di fare marcia indietro sui tagli indiscriminati: «Le responsabilità di questo stato di cose sono del governo che con la politica dei tagli al sapere ha compromesso la didattica e la ricerca universitaria, fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni economia». Gabriele Rizzardi

Torna all'inizio


Ventimilgia: sabato in Comune il convegno 'Noi e l'Europa' (sezione: Cultura)

( da "Sanremo news" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Ventimilgia: sabato in Comune il convegno 'Noi e l'Europa' Sabato prosimo alle 16, presso la Sala del Consiglio Comunale di Ventimiglia convegno 'Noi e l'Europa', a cura del Movimento Federalista Europeo. Questo il programma della giornata: ore 16,00 - Presentazione del Convegno. Saluti del Sindaco di Ventimiglia Gaetano Antonio Scullino; ore 16,15 - ?Crisi del sistema monetario mondiale. Quale ruolo può avere l?Europa?? Prof. Franco Praussello Docente Economia Internazionale Università di Genova. Polo Jean Monnet ? Centro di Eccellenza ?Altiero Spinelli?; ore 16,50 - ?L?Unione Europea dopo il Trattato di Maastricht?. Dott. Roberto Gimigliano ? Funzionario Servizi Demografici Comune di Ventimiglia. ore 17,10 - ?Verso le elezioni europee del giugno 2009?. Prof.ssa Maria Pia Bozzo ? Segretario Federazione ligure AICCRE (Associazione Italiana Consigli Comuni Regioni d?Europa); ore 17,30 - Interventi; ore 18,00 - Conclusioni.

Torna all'inizio


Savona: "Cuba - 50 anni con Fiedel" con Mimmo Càndito (sezione: Cultura)

( da "Savona news" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Savona: "Cuba - 50 anni con Fiedel" con Mimmo Càndito Nella sala mostre della Provincia di Savona, sabato 28 febbraio, alle 16, il Circolo degli Inquieti di Savona, propone un incontro per approfondire il tema ?Cuba: 50 anni con Fiedel?. Mimmo Càndito, inviato speciale de La Stampa e docente di Teoria e Linguaggio giornalistico all?università di Torino, racconterà la sua esperienza di inviato.

Torna all'inizio


Il perito della difesa. Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme al genetista ... (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il perito della difesa. Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme al genetista ... Il perito della difesa. Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme al genetista Matteo Fabbri e all'esperto informatico Enrico Cerati. Avato è medico legale e docente all'università di Ferrara. Da un anno e mezzo studia il caso di Garlasco, per trovare elementi a sostegno dell'innocenza di Alberto.

Torna all'inizio


L'avvocato. Giuseppe Colli, 38 anni, difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda ... (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

L'avvocato. Giuseppe Colli, 38 anni, difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda ... L'avvocato. Giuseppe Colli, 38 anni, difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda e al fratello avvocato Giulio Colli con cui collabora negli studi legali di Vigevano e Mortara. I fratelli Colli sono stati allievi di Giarda all'Università cattolica di Milano e ora affiancano l'ex-docente in questo caso impegnativo e importante.

Torna all'inizio


Scuola, 400mila votanti il 95% boccia il contratto (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Referendum della Cgil. Sciopero il 18 marzo Scuola, 400mila votanti il 95% boccia il contratto CARLO ROSSO ROMA.Su un totale di più di un milione di lavoratori della scuola, circa 400 mila hanno partecipato al referendum sul nuovo contratto e il 95% lo ha bocciato. Per la Cgil è la conferma che la scelta di non firmare il contratto della scuola è stata condivisa dai suoi iscritti, così come la decisione di indire per il 18 marzo lo sciopero generale dell'intero settore, dalla scuola all'università, alla ricerca e alla formazione artistica e musicale. I risultati non lasciano spazio a dubbi e danno soddisfazione al sindacato di Corso d'Italia anche grazie all'affluenza al voto: una partecipazione andata ben oltre gli iscritti alla sola Flc-Cgil (150 mila), ma addirittura di quanti nel 2007 parteciparono al referendum sul protocollo per il welfare. «Soprattutto nella scuola si esprime la contraddizione della politica del governo», ha detto ieri il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani che ha presentato i risultati del referendum insieme al segretario della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo. «Non si può dire vogliamo efficienza, formazione, innovazione e poi pensare che 60 euro al mese di aumento rappresentino il volano per farlo. Per non parlare del capitolo precari: poiché sono previsti tanti prepensionamenti, si sarebbe potuta fare una programmazione per le uscite, per rinnovare il corpo docente. Invece - ha concluso Epifani - i provvedimenti della Gelmini stanno determinando soltanto una situazione di caos nelle scuole». Polemico con Epifani il segretario generale della Cisl, che non sembra credere all'esito del voto: «Epifani - ha detto infatti Raffaele Bonanni - non è né arbitro né notaio di tutti». Il risultato ottenuto nel referendum sarà un utile trampolino per le iniziative politiche della Cgil, soprattutto in vista dalle manifestazione nazionale organizzata per il 4 aprile dal sindacato. Al centro dell'opposizione espressa dai lavoratori è soprattutto la parte economica del contratto (hanno firmato Cisl, Uil, Gilda Unams, Snals e Confsal) e che prevede un aumento medio di 70 euro nelle buste paga di docenti e personale Ata. Aumento che corrisponde all'inflazione programmata dal governo, pari al 3,2%, e che dalla prossima tornata sarà sostituita dal nuovo indice previsionale indicato con la riforma del modello contrattuale. «Vanno rimesse radicalmente in discussione tutte le politiche del governo in materia di istruzione», ha spiegato Mimmo Pantaleo. «Vogliamo che si torni a parlare di investimenti e ribadiamo che i diritti del mondo del lavoro non possono essere considerati merci». Pantaleo ha poi denunciato presunti tentativi di ostacolare lo svolgimento del referendum. «Abbiano notato con dispiacere e con rabbia - ha detto - che ci sono stati tentativi di ostacolare lo svolgimento della consultazione: pressioni sui dirigenti scolastici e sui direttori regionali, perché impedissero di costituire i seggi, lettere e volantini delle altro organizzazioni sindacali».

Torna all'inizio


ROMA. Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate ... (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

ROMA. «Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate ... L'allarme del mondo accademico: è a rischio la stessa sopravvivenza dell'istituzione scolastica ROMA. «Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati». Intervenendo alla celebrazione per i 700 anni dell'Università di Perugia, Giorgio Napolitano torna sui risparmi imposti con la finanziaria e striglia il governo. Davanti al presidente della conferenza dei rettori, Enrico Decleva, che vede a rischio la «sopravvivenza» della massima istituzione formativa del paese, il Capo dello Stato lancia un pesante monito alla maggioranza e rinnova l'appello a definire le riforme per l'Università «senza abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie», ma guardando ai singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore che «può suggerire» delle soluzioni. Napolitano rivendica il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile» e alla crisi, e ascolta con preoccupazione l'intervento del rettore dell'Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «verità difficilmente contestabile» e «apparentemente» non contestata nel nostro paese. Fatta la precisazione, Napolitano ammette le difficoltà legate all'«ingente» debito pubblico, ma chiede a «tutte le forze responsabili del paese» di «salvaguardare» il nostro capitale umano, e di fare il possibile per evitare la «dispersione di talenti» e dei risultati del nostro sistema scolastico e universitario. La crisi economica, insomma, è un motivo in più per considerare gli investimenti in ricerca e conoscenza come una «leva fondamentale» per lo sviluppo. L'appello è rivolto al governo e le risposte arrivano da Maria Stella Gelmini e da Renato Brunetta. I due ministri difendono le scelte del governo e negano che siano stati decisi tagli a pioggia. Il ministro dell'Istruzione definisce «sagge e condivisibili» le parole del capo dello Stato, ma sostiene di aver tagliato solo gli sprechi. «Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo, che vuole premiare le università migliori e tagliare gli sprechi», spiega la Gelmini, per la quale è necessario investire il denaro pubblico «con grande attenzione e oculatezza». «E' nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci», puntualizza poi il ministro dell'Istruzione. A difendere in pieno l'operato del governo è anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta: «Non ci sono stati tagli indiscriminati e con la manovra finanziaria da 36 miliardi di euro per il triennio 2009-2011 abbiamo salvato l'Italia». A non pensarla allo stesso modo sono i partiti dell'opposizione, i sindacati e il mondo accademico. La critica più dura arriva dall'Italia dei Valori. Massimo Donadi lancia l'allarme-tagli, denuncia un «gravissimo danno» per tutto il paese e promette battaglia: «Ci auguriamo che il monito del presidente Napolitano non rimanga inascoltato e che il governo faccia marcia indietro. Siamo pronti, se necessario, alla mobilitazione in Parlamento e nelle piazze per impedire che si faccia scempio della ricerca». Un plauso «convinto» a Napolitano viene anche dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, mentre Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, chiede al governo di ascoltare il monito di Napolitano e di fare marcia indietro sui tagli indiscriminati: «Le responsabilità di questo stato di cose sono del governo che con la politica dei tagli al sapere ha compromesso la didattica e la ricerca universitaria, fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni economia». (g.r.)

Torna all'inizio


Osservatorio Agici-Accenture 2008. Public Utilities: si consolida il mercato italiano, continua la spinta aggregativa in Europea (sezione: Cultura)

( da "watergas.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

OSSERVATORIO AGICI-ACCENTURE 2008. PUBLIC UTILITIES: SI CONSOLIDA IL MERCATO ITALIANO, CONTINUA LA SPINTA AGGREGATIVA IN EUROPEA 275 alleanze in Europa (+26% rispetto al 2007), 70 in Italia (-25%). I processi di aggregazione in Italia e nelle 41 maggiori utilities europee discussi durante il convegno di presentazione dell?OSSERVATORIO SULLE ALLEANZE E LE STRATEGIE NEL MERCATO PAN-EUROPEO DELLE UTILITIES dal titolo ?Crisi finanziaria e delle materie prime: quale impatto sulle strategie delle utilities??. Milano, 19 febbraio 2009 ? La crisi non ferma la crescita delle alleanze e delle aggregazioni delle public utilities europee 275 nel 2008, con un incremento del 26% rispetto all?anno precedente. In Italia al contrario il numero delle operazioni scende da 92 del 2007 a 70 nel 2008 a causa di un mercato che appare già consolidato soprattutto nel Nord e nel Centro. E? quanto emerge dall?indagine annuale sulle Strategie e le Aggregazioni delle utilities condotta da Agici Finanza d?Impresa in collaborazione con Accenture. Secondo lo studio tuttavia il valore medio delle prime 17 transazioni in Europa è sceso a 3 miliardi di euro contro gli 8 miliardi del 2007 e nei prossimi anni non si esclude un?ulteriore riduzione generata dalla crisi finanziaria e dell?economia reale. L?Osservatorio, giunto quest?anno alla nona edizione, propone due volumi: il primo si focalizza sulle alleanze e le aggregazioni delle utilities italiane; il secondo analizza le operazioni con rilevanza strategica di 41 aziende rappresentative del mercato europeo delle utilities. BOOK I ? AGGREGAZIONE DELLE UTILITIES ITALIANE ? QUALI SPAZI RESIDUI? Nel 2008 ?Osservatorio ha rilevato 70 nuovi accordi in Italia che, aggiunti a quelli registrati nei cinque anni precedenti, portano ad un totale di 812. Si tratta di una diminuzione del 25% rispetto al 2007, legata principalmente all?elevato grado di consolidamento a livello locale. Il numero di operazioni è anche influenzato dai maggiori gruppi italiani e da quelli internazionali che stanno investendo in Italia. Particolarmente importanti sono state le acquisizioni effettuate da Eni, in particolare Distrigas e First Calgary. In particolare Edison è passata dai 5 accordi siglati nel 2007 ai 10 del 2008. Enel rimane la National utility più attiva anche se sigla 5 accordi in meno rispetto al 2007; Eni infine ha concluso 10 accordi, alcuni molto importanti dal punto di vista strategico. AscoPiave ed A2A si confermano le Local Utility più attive, mentre per la prima volta dal 2000 rientrano nella classifica dei player più attivi nel mercato italiano due gruppi stranieri: E.ON (con l?acquisizione di MPE) e GdF Suez. ?Anche nel 2008 l?Osservatorio ha registrato un elevato attivismo dei grandi gruppi italiani? - afferma Claudio Arcudi Senior Executive di Accenture Responsabile del settore Utilities Italia ?I leader italiani - continua Arcudi - limitati nella loro presenza in Italia dai decreti di liberalizzazione del mercato elettrico e del gas naturale, si espandono all?estero per mantenere, e in molti casi rafforzare, la loro leadership in Europa?. Per quanto riguarda le local utilities, continua, anche se a ritmi più ridotti, il consolidamento del settore, soprattutto al Nord, dove sono avvenute le principali operazioni.come la fusione tra Iride ed Enia,tra Agam e Acsm Como e la nascita di Amiacque (Cap, Tam e Sinomi). Nel centro e sopratutto nel Sud, aree in cui permangono gli spazi più ampi per concentrazioni, poco o nulla sembra muoversi. Tra le questioni rimaste aperte, le più rilevanti sono: il ruolo di Hera, quello di Acea e l?effettivo formarsi di un grande polo del Nord Est. ?Con la fusione tra Iride ed Enia, a questo punto quasi certa, è ormai netto il delinearsi di 5/6 poli di riferimento, leader per territorio e/o per settore? afferma Andrea Gilardoni docente dell?Università Bocconi e direttore dell?Osservatorio sulle alleanze e le strategie delle utilities in Italia ?Quello che resta da implementare è l?effettivo sfruttamento dei vantaggi delle aggregazioni in termini di economie di scala e riduzione dei costi, e, soprattutto, il loro trasferimento al cliente finale. I top manager delle principali utilities affermano che ancora molto resta da fare, soprattutto nell?idrico e rifiuti?. BOOK II ? UTILITIES STRATEGY FACING FINANCIAL AND COMMODITIES SHOCK Il volume analizza gli accordi e le strategie dei 41 maggiori player europei nei settori energetici ed ambientali. Le aziende in esame hanno portato a termine ben 275 accordi nel 2008, 57 in più dello scorso anno, nonostante le importanti aggregazioni nel 2006 e 2007: segno che gli spazi per ulteriori consolidamenti sono tutt?altro che esauriti e che i player del settore intendono sfruttarli con decisione e rapidità. Rispetto al 2007 il valore delle operazioni è minore, anche se non mancano deals molto rilevanti. L?operazione più importante è stata l?acquisizione di British Energy da parte di EdF (15 miliardi di ?); molto rilevanti anche i take-over di BG su Queensland Gas (3,3 miliardi di ?), di RWE su Enova (2,8 miliardi di ?) e di EnBW su EWE (2 miliardi di ?). Il trend in atto non fa che confermare la tesi del formarsi di 5, al massimo 7, grandi gruppi di rilevanza europea. Le aziende che sembrano candidarsi a questo ruolo sono: EdF, GdF Suez, E.ON, RWE e Iberdrola. ?Per le società minori - commenta Gilardoni ? sarà molto difficile competere con questi nuovi e aggressivi soggetti: potranno, infatti, cercare di colmare il gap con una forte politica M&A oppure rassegnarsi ad essere inglobate. Sembra, quindi, di assistere a un fenomeno simile a quello italiano, dove i player più piccoli si stanno progressivamente consolidando attorno ai leader regionali di riferimento: in Europa i grandi gruppi stanno progressivamente acquisendo le attività dei campioni nazionali degli Stati minori oppure facendoli entrare nella loro sfera d?influenza?. Le incertezze riguardanti l?approvvigionamento di gas naturale hanno poi portato le maggiori società europee a investire in nuove infrastrutture d?importazione. Un trend emergente è l?entrata nell?E&P delle principali utilities europee che stanno acquisendo gli asset nel Mare del Nord delle grandi International Oil Companies. ?Secondo il nostro Osservatorio - conferma Luca Cesari Managing Partner di Accenture Responsabile del settore utilities a livello mondiale ? i maggiori gruppi petroliferi mondiali stanno progressivamente abbandonando il Mare del Nord, area che offre meno opportunità di crescita rispetto a Medio Oriente o Africa. Al loro posto stanno entrando gruppi utilities che, attraverso queste operazioni, intendono rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti, ridurre la dipendenza dall?estero e il rischio del prezzo?. Dal rapporto emerge la forte crescita degli M&A nel settore delle fonti d?energia rinnovabili ed in particolare nell?eolico, dinamica peraltro già piuttosto consistente nel 2007. Il numero delle operazioni in questo settore è cresciuto da 42 nel 2007 a 65 nel 2008. ?Il pacchetto 20-20-20 - commenta Gilardoni ?ha portato un ulteriore, notevole dinamismo nel settore elettrico Europeo. I grandi gruppi elettrici hanno colmato il gap di know-how nelle rinnovabili, acquisendo società specializzate e utilizzandole come base per lo sviluppo nel settore o per la penetrazione in determinate aree. In molti casi, dopo diverse acquisizioni nel settore, vi è stato un accorpamento di tutti gli asset e i progetti in un unico veicolo societario, spesso quotato poi in Borsa?. La Francia conferma anche quest?anno la leadership in Europa con 57 accordi raggiunti seguono Uk (42), Spagna (28), Italia (27) e Germania (27). Dal punto di vista degli equilibri economici però l?Europa non è più l?arena competitiva di riferimento: il mercato delle utilities sta diventando sempre più globale a causa del peso sempre maggiore di Cina, India, Stati Uniti e Sud America, anche a causa dello sfruttamento di sinergie e di know-how che consentono l?espansione in mercati non confinanti. Tra i relatori che hanno partecipato al convegno di presentazione dell?OSSERVATORIO SULLE ALLEANZE E LE STRATEGIE NEL MERCATO PAN-EUROPEO DELLE UTILITIES - si segnalano: Giuliano Zuccoli - A2A, Presidente Tomaso Tommasi di Vignano ? Hera, Presidente Klaus Schaefer - E.ON, Presidente e Amministratore Delegato Andrea Viero ? Enìa, Amministratore Delegato Francesco Giunti - Eni Carlo Tamburi - Enel Marco Andreasi - Edison Fabrizio Palenzona - UniCredit Group Valerio Camerano - GdF Suez Roberto Malaman - AEEG Roberto Bazzano - FederUtility Giuseppe Tiranti - Linea Group Andrea Bressani - BIIS Hans Meissner - Fortis Investments Andrea Gilardoni - Università Bocconi Massimo Pagella - Accenture -------------------------------------------------------- Agici Finanza d?Impresa Agici Finanza d?impresa, costituita da professionisti indipendenti specializzati nella consulenza strategica e finanziaria, offre un?assistenza completa e flessibile, caratterizzata da un taglio operativo unito a una solida base teorica per supportare i processi di sviluppo delle imprese. La società, attiva nelle aree business strategy, corporate finance ed environmental strategy, ha sviluppato importanti progetti in molteplici industries, tra le quali: ambiente, commercio e servizi, editoria, elettronica, componentistica, immobiliare, Internet, utilities. In particolare, nei vari comparti delle utilities Agici vanta una consolidata esperienza, sia accademica che professionale, ed un?ampia conoscenza del business italiano ed internazionale. www.agici.it Agici Studi & Ricerche Agici Studi & Ricerche fornisce a operatori e ad investitori un supporto alle decisioni, attraverso ricerche e analisi sulla situazione e sui trend di mercato. L?attività spazia dalla consulenza strategica alle ricerche di mercato, dalle pubblicazioni su riviste specializzate ai libri di settore. www.agici.it/guru.htm Accenture Accenture è un?azienda globale di Consulenza Direzionale, System Integration & Technology e Servizi alle Imprese. Combinando un?esperienza unica, competenze in tutti i settori di mercato e nelle funzioni di business con un?ampia attività di ricerca sulle aziende di maggior successo al mondo, Accenture collabora con i suoi clienti, aziende e pubbliche amministrazioni, per aiutarli a raggiungere performance d?eccellenza. Accenture conta più di 186 mila professionisti che servono clienti in oltre 120 paesi. A livello globale, i ricavi netti per l?anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2008 ammontano a 23,39 miliardi di dollari. In Italia è presente con 9.500 persone e nell?anno fiscale conclusosi il 31 agosto 2008 ha registrato ricavi netti per 1,02 miliardi di euro. www.accenture.com ? www.accenture.it -------------------------------------------------------- Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Dott.ssa Valeria Mazzanti Agici Finanza d?Impresa S.r.l. Via Brentano 2, 20121 Milano 02 54.55.801 Andrea.gilardoni@agici.it Accenture Media & Analyst Relations Amelia Venegoni 02.7775. 8511 amelia.venegoni@accenture.com Gianmaria Gissi 02.7775. 8050 gianmaria.gissi@accenture.com

Torna all'inizio


Chi c'è davvero dietro l'attentato al Cairo (sezione: Cultura)

( da "Panorama.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

- Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Chi c'è davvero dietro l'attentato al Cairo Posted By michele.zurleni On 23/2/2009 @ 11:06 In Headlines, Apertura#4, NotiziaHome | No Comments Il Cairo non veniva violata da anni. La[1] bomba esplosa nel centro turistico della città, tra il mercato di Khan al Khalili e la Moschea di Hussein, uno dei luoghi più importanti dell'Islam, [2] ha riportato il terrore nella capitale egiziana. Il bilancio parla di una una giovane donna francese di 17 anni morta nelle deflagrazione che ha colpito altre diciassette persone, tra cui altri nove turisti francesi, di cui uno ferito in gravi condizioni, un tedesco, tre sauditi e un egiziano. L'obiettivo erano loro: gli stranieri occidentali. Ma attraverso loro, gli attentatori volevano colpire il regime di Hosni Mubarak, il Rais egiziano considerato troppo morbido con Israele e i governi europei e statunitense. Ma chi ha compiuto l'attentato? Eli Karmon, esperto di terrorismo islamico, docente al prestigioso [3] International Institute for Counter Terrorism, uno dei più importanti think tank israeliani, avanza un paio di ipotesi: a colpire è stato o un piccolo gruppo armato che ruota attorno al network di Osama Bin Laden, oppure dietro le bombe del Cairo ci sono formazioni vicine ad Hamas. "Già alcuni anni fa ci fu un tentativo di piccoli gruppi vicini a Al Qaeda di riaprire un fronte di guerra in Egitto" dice l'esperto di terrorismo. "Ricordo i sanguinosi attentati nel Sinai del 2004, quando una trentina di persone vennero uccise in un attacco concentrico a hotel pieni di turisti israeliani; e poi, la bomba che fu piazzata un anno dopo proprio nella zona colpita domenica, quando il bazar di Khan el-Khalili fu teatro di un attentato suicida costatola vita a due turisti francesi e a un americano. Gli autori di quelle carneficine, furono arrestati, la rete venne sgominata dalle autorità egiziane". La strategia è sempre quella, conferma Eli Karmon: gli islamisti cercano di colpire il turismo perchè è una delle maggiori industrie del paese. Metterla in ginocchio, significa mettere in grosse difficoltà Hosni Mubarak. Così, ripete il docente di Tel Aviv, ciclicamente, gli jihadisti tornano a colpire. "Anche perchè - prosegue - il numero due di Al Qaeda, Al Zawahiri, è egiziano, non dimentichiamolo. Per lui, la battaglia del Cairo è strategica nella sua guerra contro i regimi arabi moderati". Ma quando si pensa all'Egitto, ora non può non venire in mente Gaza e il conflitto che ha visto impegnata Israele contro Hamas. Anche il professore dell'università di Herzliya pensa a questo collegamento. "Il Cairo è stato molto duro nei confronti del partito che governa la Striscia, lo accusato di aver scatenato la guerra delle scorse settimane. Hamas, a sua volta, ha accusato l'Egitto di aver appoggiato Israele e di essere contro la causa palestinese". Ma è solo un'ipotesi, una supposizione. Se analizza la modalità dell'attentato di domenica, Eli Karmon pensa a un'azione "artigianale", non da veri e propri professionisti. Le bombe sarebbero state lanciate dai piani alti di uno stabile, colpendo la folla. In serata, tre persone sospette, un uomo e due donne che indossavano il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi, sono state arrestate. Tutti particolari che fanno dire all'esperto israeliano che, probabilmente, ci troviamo di fronte a un attentato portato avanti da un piccolo gruppo, magari con lo scopo (tra gli altri) di accreditarsi come fazione armata: "Era già successo, proprio nel 2005, quando un piccolo gruppo, addirittura famigliare, marito, moglie e sorella, fecero un attentato nella zona della capitale in cui si trova il museo egizio". Non è difficile, anzi, al contrario, spiega Karmon, riuscire a procurarsi o costruire un piccolo ordigno "primitivo" come quello usato nel mercato di Khan al Khalili. "Alla fine, credo che questa ipotesi sia la più credibile. Probabilmente si ci troviamo di fronte a una piccola cellula composta da persone inesperte, ma ovviamente pericolose". Con un'incognita - chiosa il docente di Tel Aviv: "E se l'Egitto dovesse fronteggiare una nuova ondata di attentati, a causa della politica seguita a Gaza?". E' l'ipotesi a cui sta pensando, con timore - e non solo da ieri sera - anche Hosni Mubarak.

Torna all'inizio


Quelle ombre sovietiche sulla Russia di Putin (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

ANDREA GRAZIOSI 24/02/2009 rss e-mail print Andrea Graziosi, storico all'università di Napoli. COLORFOTO I suoi due ultimi volumi, "L'Urss di Lenin e Stalin" (Il Mulino, 2007) e "L'Urss dal trionfo al degrado" (Il Mulino, 2008), compongono una monumentale storia dell'Unione Sovietica nel corso del Novecento, basata in buona parte su documentazione resa accessibile solo dopo l'apertura degli ex archivi sovietici. Andrea Graziosi, docente di storia contemporanea all'Università di Napoli "Federico II", è stato ospite sabato scorso dell'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza, che l'ha invitato a tenere la prolusione del nuovo anno di attività. Professor Graziosi, la sua relazione era intitolata "Ci vorrebbe una vera democrazia". Cosa significa? La frase è presa dal colloquio tra due generali sovietici, registrato nel 1946, in cui facevano critiche pesanti al regime di Stalin. I due generali furono peraltro fucilati, anche a motivo di queste affermazioni. La situazione nell'Unione Sovietica, dopo la fine della seconda guerra mondiale, era piuttosto contraddittoria: da una parte, infatti, la vittoria della guerra aveva legittimato il regime stesso agli occhi di molti; dall'altra, però, si coltivava la speranza che il regime potesse cambiare, che fiorisse una vera democrazia. Stalin tradì subito le aspettative con le sanguinose repressioni che conosciamo. Dopo la sua morte, nel 1953, le cose cambiarono? I suoi successori lo denunciarono subito come assassino, e dieci giorni dopo la sua morte si diede il via a una serie di riforme. Però il gruppo dirigente, critico verso Stalin, era convinto che il sistema sovietico fosse buono. C'era la convinzione che se il sistema fosse stato gestito bene, sarebbe stato in grado di superare gli occidentali. Convinzione alimentata da alcuni successi clamorosi, come il primo uomo mandato nello spazio, Gagarin, nel 1961. I dirigenti continuarono a pensarla così, anche fino a Gorbaciov. Il quale aveva fatto di verità e democrazia alcuni dei valori di riferimento. Gorbaciov ha ereditato un sistema che arrivava da almeno 17 anni di putrefazione. Era un politico più sofisticato di Kruscev, ma era convinto che, tolta la parte superficiale di corruzione, lo scheletro fosse sano. Il suo merito maggiore, soprattutto dal punto di vista morale, è stato quello di aver evitato la guerra nel processo di dissoluzione dell'Unione Sovietica. Non era affatto scontato, si è visto cos'è accaduto nell'ex Jugoslavia. Nemmeno nelle repubbliche ex sovietiche tutto si è risolto in modo pacifico, però i conflitti hanno riguardato aree periferiche. Qual è il suo giudizio su Gorbaciov politico? Non esito a definirlo un fallimento. Ha scelto la glasnost, la trasparenza, anche per far emergere quanto era successo sotto il regime staliniano: ma quel passato costituiva il fondamento del sistema in cui lo stesso Gorbaciov continuava a credere. Quindi, si ebbe il paradosso di un sistema che si auto-delegittimava proprio perché sceglieva di dire la verita su se stesso. Fu una sorta di elettroshock su un corpo già morto, quindi fatto con un enorme ritardo. Alla fine, e questo è invece un merito di Gorbaciov, si è risolto con un divorzio consensuale, anziché con le armi. Quanto è presente il retaggio sovietico nella politica di Putin? Gli elementi sono molti. Putin ha scelto come mito legittimante la Russia come "potenza umiliata" dopo la seconda guerra mondiale, che pure aveva contibuito a vincere. È un concetto che venne introdotto da Breznev. Molti funzionari provengono dall'ex Kgb e dimostrano una certa propensione a metodi sbrigativi, se non all'uso della violenza. La Russia, inoltre, non ha bisogno della popolazione: le risorse naturali di cui dispone sono tali da renderla economicamente autosufficiente, senza bisogno delle tasse. Quindi, non si vuole che la popolazione si interessi della politica. La politica in Russia è il potere sui soldi, a cui si accede solo per cooptazione. Le similitudini ci sono, anche se non si può parlare certo di un ritorno all'Urss o alla guerra fredda. L'Unione Sovietica e la sua storia sono argomenti non proprio di moda, ultimamente. Perché questa rimozione? Alcuni si sono fermati a un giudizio negativo preesistente, per altri c'è stata una fortissima delusione. Tuttavia, dentro la storia dell'Urss di Kruscev, di Breznev, di Gorbaciov ci sono tratti che potrebbero farci capire alcuni aspetti della situazione odierna. Valori non piccoli per la comprensione di ciò che siamo oggi.

Torna all'inizio


Master post laurea, via al bando (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Campania formazione Master post laurea, via al bando Sul piatto 4 mln di euro: le domande vanno presentate entro il prossimo 25 marzo Public managment, cooperazioone, internazionalizzazione e servizi a supporto, risparmio energetico e fonti rinnovabili, aerospazio, moda, economia del mare, turismo. Contro la fuga dei giovani cervelli, la Regione Campania mette sul piatto 4 milioni di euro per la concessione di borse di studio a neolaureati iscritti a master di specializzazione negli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008. Per accedere ai benefici sarà necessario aver concluso un master di primo o secondo livello, non aver superato i 32 anni, essere in possesso di laurea almeno quadriennale, non aver usufruito di altre borse di studio assegnate dalla Regione. Le domande vanno presentate o inoltrate entro le 12 del prossimo 25 marzo al seguente indirizzo: Regione Campania - Settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale della Gioventù Misura 3.7 Azione c) - Centro Direzionale Isola A/6 80143 Napoli. Antonella Autero Per essere più competitivi nella ricerca e nello sviluppo tecnologico occorre puntare sui giovani. Specie se l'obiettivo è far crescere settori ad elevata specializzazione come l'energia, la comunicazione, le biotecnologie in ambito ambientale e agroalimentare, il trasporto, la moda, l'aerospazio, l'economia del mare, il turismo. Lo ha capito bene la Regione Campania che ha deciso di assegnare un contributo complessivo di 4 milioni di euro ai giovani neolaureati per la frequentazione di master di primo e secondo livello negli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008. RICHIESTE?DI?FINANZIAMENTO Le domande vanno presentate entro le ore 12 del prossimo 25 marzo. Potranno richiedere la borsa di studio i giovani che, alla data di ieri (giorno di pubblicazione del bando sul bollettino ufficiale della Regione Campania), hanno concluso un master di primo o secondo livello; non hanno superato i trentadue anni; sono residenti in Campania da almeno un anno; sono in possesso di laurea, almeno quadriennale; non hanno già usufruito di altre borse di studio per master post laurea assegnate dalla Regione Campania negli ultimi tre anni; non hanno già usufruito di altre borse di studio, anche parziali, a qualunque titolo, per la partecipazione allo stesso master. Saranno accolte, comunque, solo le istanze di finanziamento per master approvati e organizzati dai competenti organi accademici di Università pubbliche e private, politecnici, libere università, istituti universitari, scuole normali di studi superiori, riconosciuti dal Miur e di Istituzioni estere universitarie riconosciute dagli organismi competenti nei singoli Stati sia nei paesi dell'Ue che in quelli extraeuropei; master approvati e organizzati da Enti privati accreditati dalle rispettive regioni nella formazione superiore. Non saranno, invece, accolte domande per la frequenza di master rientranti nell'ambito delle professioni sanitarie; master collegati alla materia dell' Information & Comunication Technology; corsi finalizzati esclusivamente alla preparazione ai concorsi professionali o ad essi assimilabili; master che alla data di scadenza del bando non risultino approvati dagli organi accademici o comunque competenti alla approvazione. GRADUATORIA Ai fini della valutazione delle domande di finanziamento verrà costituito un Nucleo di valutazione che provvederà a stilare un'apposita graduatoria formata dalle istanze che totalizzeranno un risultato superiorea 40 punti e pertanto ammesse al finanziamento fino ad esaurimento delle risorse disponibili. In base al punteggio ottenuto, sarà compilata una distinta graduatoria per ciascun anno accademico.Entro 10 giorni dalla pubblicazione della graduatoria sul Burc sarà possibile presentare ricorso amministrativo. L'istruttoria e la valutazione delle domande di ammissione verrà effettuata entro l' 8 maggio 2009 sulla base di precisi criteri di valutazione che tengono conto del voto di laurea, il profitto universitario, la durata complessiva del master. (vedere tabella in pagina). Settori strategici Gestione d'impresa/management; Public management Cooperazione Sviluppo locale e territoriale Internazionalizzazione e servizi a supporto Risparmio energetico e fonti rinnovabili ( es. eolico, biomasse, fotovoltaico) Comunicazione e relazioni con il pubblico Biotecnologie in ambito ambientale e agroalimentare Trasporto Moda Aerospazio Economia del mare Agroalimentare e Agroindustria Enogastronomico Sociale Turismo I requisiti per essere ammessi Possono presentare la domanda di finanziamento della Borsa di studio i giovani che, alla data di scadenza, a pena di esclusione, risultino: Aver concluso entro e non oltre la data di pubblicazione dell'avviso sul Burc, un Master di I o II livello nell'anno accademico 2006-2007 o 2007-2008; non avere superato l'età di trentadue anni alla data di presentazione della domanda di iscrizione al Master; essere residenti in Regione Campania da almeno 1 anno alla data di iscrizione al master; essere in possesso di laurea, almeno quadriennale non avere già usufruito di altre borse di studio per Master post laurea assegnate dalla Regione Campania negli ultimi tre anni; non avere già usufruito di altre borse di studio, anche parziali, a qualunque titolo e da chiunque concessi, per la partecipazione al medesimo master La valutazione delle domande I criteri Criteri di valutazione Punteggio minimo e massimo 1 Voto di laurea Da 10 a 35 2 Profitto universitario Da 5 a 15 3 Durata complessiva del Master Da 4 a 12 4 Durata degli studi universitari Da 0 a 12 5 Altri Eventuali 6 TOTALE Massimo 80 La determinazione dei contributi Valore dell'indicatore Percentuale di contributo della situazione calcolato sulle spese di economica equivalente (ISEE) iscrizione e di frequenza Inferiore a 3.000 100 % Oltre 3.000 fino a 11.000 90 % Oltre 11.000 fino a 19.000 80 % Oltre 19.000 fino a 27.000 70 % Oltre 27.000 fino a 35.000 60 % Oltre 35.000 fino a 43.000 50 % Oltre 43.000 fino a 51.000 40 % Oltre 51.000 non si ha diritto nemmeno all'indennità giornaliera di frequenza del 24-02-2009 num.

Torna all'inizio


Salerno, via al Piano energetico (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Salerno ambiente Salerno, via al Piano energetico Il Sindaco Vincenzo De Luca: Puntiamo ad essere ancora d'esempio in Italia Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ed il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Università di Salerno, Vincenzo D'Agostino, hanno siglato ieri la convenzione che affida all'Ateneo salernitano la redazione del Piano Energetico Comunale. Caterina La Bella E' affidata all'Università degli Studi di Salerno la realizzazione del Pieno Energetico comunale di Salerno: un adempimento obbligatorio in base alla Legge 10/91 per i Comuni con oltre 50mila abitanti, finalizzato alla individuazione del bilancio energetico attuale ed alla programmazione di interventi tesi al risparmio energetico ed all'uso di fonti rinnovabili. Il Piano Energetico costituirà un'importante opportunità per studiare, stimolare, raccordare e mettere in rete iniziative e buone pratiche nell'ambito energetico ed ambientale, come l'installazione di parchi fotovoltaici, l'uso integrato del verde e del fotovoltaico sui terrazzi, l'uso delle auto di gruppo, i parcheggi solari per alimentare flotte di auto elettriche o ibride, la produzione di bio-Diesel da rifiuti per alimentare i mezzi pubblici, l'istituzione di gruppi di acquisto, la eventuale utilizzazione del calore residuo del futuro termovalorizzatore, ed altre che emergeranno nel corso del lavoro. "Autonomia energetica, risparmio energetico e uso di fonti alternative: sono i tre obiettivi su cui punta il Comune di Salerno per essere, ancora una volta, esempio in Italia", spiega il sindaco Vincenzo De Luca nel corso della conferenza di presentazione del Piano. La stesura del Piano Energetico Comunale, coordinata dal professor Gianfranco Rizzo del DiMec, sarà il frutto di un lavoro di gruppo, tra docenti e ricercatori dell'Università di Salerno, enti territoriali e professionisti. Lo sviluppo del Piano Energetico sarà svolto in stretta collaborazione con l'Energy Manager del Comune di Salerno, Giancarlo Savino. Il gruppo di lavoro, in questa fase iniziale, si è avvalso dei contributi dell'ingegnere Mario Raiola e dell'architetto Enrico Auletta, ed ha mantenuto contatti con la Commissione Energia dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Salerno. Il progetto, anche in linea con le politiche comunitarie in tema di energia ed ambiente, è aperto ai contributi ed ai suggerimenti degli operatori, delle associazioni, dei professionisti e dei cittadini. "L'obiettivo", aggiunge De Luca, "è accrescere l'autonomia energetica della nostra città fino ad azzerare la bolletta del Comune per la pubblica illuminazione e l'energia consumata negli edifici pubblici. Stiamo anche lavorando ad un polo energetico vero e proprio che punta alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a Monte di Eboli in una proprietà del Comune di Salerno. Inoltre puntiamo a realizzare impianti fotovoltaici in tutte le nuove costruzioni che si realizzeranno in città". Caterina La Bella del 24-02-2009 num.

Torna all'inizio


Mezzogiorno e un Quarto. Sette incontri per un Mezzogiorno possibile (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

24/2/2009 Mezzogiorno e un Quarto. Sette incontri per un Mezzogiorno possibile Mercoledì 25 febbraio alle ore 18,00, presso il Centro di documentazione Think Thanks, via Caio Mario 8 a Napoli, parte Mezzogiorno e un Quarto. Sette incontri per un Mezzogiorno possibile, con un dibattito tra gli storici Gabriella Gribaudi e Adolfo Scotto Di Luzio. Il progetto nasce da Think Thanks, giovane società di ricerca e comunicazione fondata da Lucio Iaccarino, politologo, editorialista di Repubblica Napoli e adesso anche imprenditore. Iaccarino ha chiamato a raccolta un gruppo di giovani professionisti del mondo universitario ed editoriale, della ricerca sociale e della comunicazione, e con loro ha dato vita a una realtà che fa del binomio impresa-ricerca la sua mission, rivolgendo i suoi servizi alle istituzioni pubbliche e alle aziende private. Think Thanks è un luogo dove la ricerca scientifica, antropologica, geografica, economica, politologica, sociologica, viene considerata un valore aggiunto da declinare nella progettazione di un grande evento, nella promozione di un territorio, nella comunicazione di una impresa, nella rigenerazione di una città, nella realizzazione dei suoi servizi sociali. In virtù di tale approccio, Think Thanks crede che il fare impresa non possa essere slegato da un interesse per i fenomeni sociali complessivi, per gli stimoli di ordine culturale che provengono dal territorio in cui si opera. La scelta stessa della sede aziendale, individuata nel quartiere Italsider di Bagnoli, luogo fortemente simbolico della storia industriale e imprenditoriale meridionale, tradisce la vocazione culturale di Think Thanks, la sua voglia di farsi protagonista delle riflessioni che ruotano intorno al Sud, alle politiche di sviluppo e al ruolo che le imprese private possono ricoprire nel processo di modernizzazione del Mezzogiorno. Per questo Think Thanks si è fatta promotrice della rassegna Mezzogiorno e un Quarto, dove i quindici minuti in più a cui tende la lancetta dei minuti stanno a significare la voglia di spostare un poco più in là il dibattito. Il ciclo di incontri è occasione per tornare a riflettere sulla questione Mezzogiorno, analizzandola da molteplici punti di vista. Con tre obiettivi, piuttosto ambiziosi: contestare la idea della cultura come attività esclusivamente non-profit, poiché è invece una enorme occasione per creare capitale, creare reti tra persone e strutture, creare partecipazione, e quindi fare impresa. Secondo, riportare la discussione a Napoli: non per riaffermare un primato da capitale del Mezzogiorno, a scapito delle altre regioni, ma per invertire la tendenza alla normalizzazione e acquiescenza politica che ha caratterizzato il dibattito tra gli intellettuali negli ultimi quindici anni. Intellettuali che, in verità, si sono improvvisamente risvegliati: la crisi dei rifiuti ha prodotto un vivace confronto pubblico, rilanciato tra libri e carta stampata. Un fenomeno da salutare positivamente, ma ancora scomposto e disorganico: la terza ambizione di Mezzogiorno e un Quarto è, allora, di sistematizzare la discussione in atto e darle un ordine concettuale. Ogni volta due esperti verranno pungolati su temi di stringente attualità. Si parte, come si accennava prima, con la STORIA, insieme alla Gribaudi e Scotto Di Luzio, perché solo gli storici sono in grado di rispondere a una domanda essenziale: esiste ancora il Mezzogiorno, esiste ancora la questione meridionale? A questo seguiranno altri sei appuntamenti: SVILUPPO, politiche pubbliche per la crescita economica; IMPRESA, le aziende private come attori del cambiamento; FEDERALISMO, il futuro prossimo venturo; CRIMINALITÀ, ipocrita ormai definirla emergenza; CULTURA, intesa come opportunità imprenditoriale; LETTERATURA, il Sud tra realtà e immaginario. Con Mezzogiorno e un Quarto la questione Sud si riprende il centro della ribalta: facendo tesoro di una grande tradizione intellettuale e cercando di sciogliere i nodi metodologici irrisolti, per ripartire con slancio verso nuovi obiettivi.   Programma della manifestazione   Mercoledì 25 febbraio ore 18,00 Storia. Meridionali: perché no! Gabriella Gribaudi e Adolfo Scotto Di Luzio   Giovedì 19 marzo ore 18,00 Sviluppo. A ciascuno il suo Paola De Vivo e Carlo Donolo Lunedì 30 marzo ore 18,00 Impresa. Cantiere aperto Giovanni Lettieri e Isaia Sales Martedì 14 aprile ore 18,00 Federalismo. Di necessità virtù Luca Meldolesi e Massimo Villone Martedì 12 maggio ore 18,00 Criminalità. Guerra tra bande Amato Lamberti e Maria Cristina Ribera Martedì 19 maggio ore 18,00 Cultura. Non di solo pane Domenico De Masi e Gioacchino Lanza Tomasi   Martedì 9 giugno ore 18,00            Letteratura. Terra mia Francesco Durante e Massimo Onofri

Torna all'inizio


Che sia chiaro o acceso, è il <rosa> che emoziona il colore degli stilisti (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

c'è anche l'occhiale rosa di Moschino con tanto di pietre incastonate Che sia chiaro o acceso, è il «rosa» che emoziona, il colore degli stilisti MILANO - Non è il rosso Valentino. Né il grigio Armani. Tanto meno un colore dalla forte personalità. Anzi. Il rosa è così, una tinta tanto amata quanto mal sopportata che immediatamente si associa a pensieri e oggetti infantili, ai confetti, allo zucchero a velo e a tutto quanto è dolce come melassa. Per usare le parole di The Indipendent «a quelle persone con il complesso di Peter Pan». E il quotidiano inglese va giù pesante: colore per «non illuminati», frivolo, quasi ignorante, troppo «bella ragazza» e basta. Eppure questa tinta alla saccarina fa il suo dovere (eccome se lo fa!) in questo periodo di grande crisi: tira su il morale, da una sferzata di ottimismo e voglia di vivere. ALLA FACCIA DEL COLORE PALLIDO - Se si crede alla cromoterapia il rosa rappresenta la sensibilità, la dolcezza e il calore. E per dirla da psicologi, chiunque scelga questo colore rifiuterà presumibilmente tutto ciò che è arrogante e disarmonico. Perché il rosa è il colore delle emozioni. Secondo la professoressa Anya Hurlbert, autrice della ricerca pubblicata dalla rivista Current Biology «l'evoluzione potrebbe aver condotto le donne ad amare i colori legati al rosa e al rosso, che segnalano che un frutto è maturo e pronto da cogliere. Anche un uomo dalle guance colorite è probabilmente in buona salute e si candida a essere un valido padre». Forse non è troppo lungo il percorso che il genere femminile ha compiuto passando dalle mele rosse ai fiocchi rosa. LA MODA - Non si sa se è nato prima l'uovo o la gallina, sta di fatto che gli stilisti, per questa stagione (invogliare all'acquisto?), hanno molto giocato con il rosa. Che si divide in due strade ben distinte: da un lato c'è il rosa chiaro dall'altra il rosa acceso. Comunque sia «un futuro roseo per il colore rosa», per dirla all'«Indipendent». Il primo rosa è quello della pelle, per intenderci. Che si intravede attraverso trasparenze più o meno accentuate, più o meno osè. Il perenne intrigo del vedo-non-vedo la fa quasi da padrone. Non c'è stilista (da Cavalli a Dior, da Byblos ad Alessandro Dell'Acqua a Calvin Klein) che non abbia usato voile e chiffon color carne. Uno svolazzo che ha reso sexy il colore più fanciullesco che ci sia. E poi c'è il rosa che non tentenna e non si confonde con le altre tinte pastellate. L'ha scelto Lanvin ma anche Antonio Marras e John Galliano, Anna Molinari per Blugirl, Ferragamo e Maurizio Pecoraro, Pringle e Max Mara. ROSA ROSAE - Se sul colore rosa ci sono dei tentennamenti, i dubbi spariscono completamente quando si parla del fiore. Da Fendi le rose sono applicate su certi abiti che paiono vere, da cogliere. Da Ermanno Scervino fanno capolino degli straordinari boccioli di seta tra i plissè e le arricciature. Teneramente rosa ma con carattere. Gli accessori non sono da meno . Borse e scarpe si sono pitturate alla Pink Panther: da Tod's a Hogan, da Giuseppe Zanotti a Rene Cavilla, da Le Silla a Pollini a Philosophy di Alberta Ferretti a Versace a Dolce e Gabbana a Christian Louboutin che sia coccodrillo, o pelle o tessuto è tutto un fiorire di rosa. Se si vuol esagerare c'è l'occhiale rosa di Moschino con tanto di pietre incastonate o la borsa scultura con mega fibbia di Roger Vivier. CRISI E ROSA - Ci aiuterà a uscire dalla crisi il colore rosa? Mah! Non c'è dubbio però che sia un colore che armonizza, addirittura definito un colore «guaritore». Potremmo aggiungere vincente se pensiamo alla maglia rosa del Giro d'Italia, passionale se lo si abbina ai romanzi «rosa», quelli dove l'amore e i buoni sentimenti trionfano sempre. Senz'altro in un momento nero come questo, vedere rosa aiuta a rilassarsi e a rasserenarsi. Una vera manna per il cervello, insomma. A completare l'opera, allora, perché non spruzzarsi un profumo alla rosa: avvolgeremmo anche gli altri nel nostro alone di positività. Paola Bulbarelli stampa |

Torna all'inizio


La bellezza è femmina Per ammirarla i maschi usano meno il cervello (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

la RICERCA condotta da Camilo José Cela-Conde, il figlio del poeta PREMIO Nobel La bellezza? È femmina: per ammirarla gli uomini usano meno il cervello Uno studio spagnolo: il cervello delle donne reagisce alla bellezza usando anche l'emisfero sinistro MADRID Davanti alla bellezza le donne usano di più il cervello. Lo stabilisce una ricerca scientifica spagnola, condotta da Camilo José Cela-Conde (il figlio dello scrittore e poeta, Nobel per la Letteratura nel 1989), Università delle Baleari, insieme al biologo dell'evoluzione Francisco Ayala, dell'Università della California. Invitati a esprimersi su un'immagine comunemente considerata bella (sia essa la riproduzione di un quadro esposto al Prado o una fotografia) i due generi reagiscono in modo diverso: il cervello maschile mostra reazioni solo nell'emisfero destro; quello femminile coinvolge anche il sinistro. MAGNETOENCEFALOGRAFIA - L'esperimento è stato condotto su 10 uomini e 10 donne di 25 anni. Per rilevare l'attività cerebrale è stata usata non la risonanza magnetica, come in altri casi analoghi, ma la magnetoencefalografia. «Questa tecnica misura i campi elettromagnetici prodotti dall'attività elettrica dei neuroni spiega Fernando Maestù, dell'Università Complutense di Madrid - e non il flusso sanguigno, come fa la risonanza. Inoltre, può farlo in frazioni di tempo minori di un secondo, per cui risulta molto più sensibile». Alla vista del "Paesaggio di Capri" di Francisco Pradilla Ortiz (1878), per esempio, il rilevatore ha dimostrato che solo le ragazze accendevano anche l'emisfero sinistro. «Non è stata una gran sorpresa dice Cela al quotidiano El Mundo - perché già in altre funzioni cognitive era stata dimostrata la maggiore bilateralità delle donne. Finora, però aggiunge - mai si era cercato di dare una spiegazione scientifica di questo tipo a un'esperienza tanto complessa come l'arte». ANCHE LA BELLEZZA HA UN SESSO - Anche la bellezza ha un sesso. Il perché scientificamente non è ancora dimostrabile, ma i ricercatori hanno un'ipotesi, che rimanda all'origine dell'uomo e della donna: «Sospettiamo che abbia a che vedere con una pressione selettiva nel corso dell'evoluzione dovuta ai diversi ruoli che ebbero i nostri antenati ominidi quando erano cacciatori e raccoglitori», continua Cela. Dalla notte dei tempi, la strategia cognitiva delle donne si è centrata nell'emisfero sinistro, che riguarda la tendenza a verbalizzare tutto più spesso. «Potremmo dire che le donne sono più semantiche conclude il professor Maestù - e questo potrebbe applicarsi anche alla loro maggiore capacità di apprezzare la bellezza». Alessandra Coppola stampa |

Torna all'inizio


Crisi economica. Tra nazionalizzazioni e neo-statalismo, brilla l'assenza della sinistra. (sezione: Cultura)

( da "Articolo21.com" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Crisi economica. Tra nazionalizzazioni e neo-statalismo, brilla l'assenza della sinistra. di Gianni Rossi C?è un fantasma che si aggira al capezzale della crisi economica del mondo capitalistico: è quello della nazionalizzazione e della statalizzazione. In assenza di ricette neo-keynesiane e di progettualità della sinistra riformista europea, proprio mentre la stessa crisi offre su un piatto d?argento le possibilità di coinvolgere larghi strati sociali in un movimento per cambiare gli assetti di potere conservatori, che da decenni governano gli stati dell?Unione, ecco che le leaderships del G8 e G20 riscoprono proprio strumenti osteggiati dall'iper-liberismo, come la partecipazione degli stati nel capitale celle banche e dei maggiori gruppi industriali in forte dissesto.Non c?è dubbio che le banche vadano rifinanziate, per far “girare” moneta e crediti alle imprese di ogni livello e ridare fiato ai consumatori, strozzati dai mutui e dai debiti. Ma occorre anche rilanciare i consumi e dare prospettive di sicureza a stipendi, pensioni e ammortizzatori sociali, oltre che rilanciare settori produttivi in grado di creare nuova occupazione.Come commenta il neo-Premio Nobel per l?economia, l?americano Paul Krugman, non significa abbracciare tesi socialiste tout court, quanto scegliere un mix di strumenti neo-keynesiani e sociali che insieme alla partecipazione diretta e indiretta dello Stato mettano in primo piano anche finanziamenti a programmi per lo sviluppo di un' industria “ecocompatibile”, alla ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, al rilancio di opere infrastrutturali, a scelte di riforma fiscale e previdenziale finora osteggiate.Soprattutto per l?Italia ancora "stregata" dai messaggi consolatori e rassicuranti del governo Berlusconi e "distratta" mediaticamente da un'emergenza criminalità, che non ha riscontri statistici, ma che gioca a favore della "distrazione di massa" dai veri problemi. Riforma previdenziale. E? necessario mettere mano alla riforma delle pensioni, non solo equiparando l?età pensionabile femminile a quella maschile, ma anche allungando l?età generale. Da subito, perchè in questo modo i risparmi per le spese dello Stato sarebbero considerevoli e, grazie a quei risparmi, si potrebbero finanziare sia gli ammortizzatori sociali per i disoccupati, sia per i precari. Ovvero si aiuterebbero così i salari più bassi e coloro che sono privi di qualsiasi copertura assistenziale: milioni di giovani e meno giovani assunti negli ultimi anni con contratti atipici e a tempo determinato. Con la prospettiva di allungamento dell?età sempre più elevata, è assurdo che milioni di persone vengano espluse dal ciclo produttivo prima dei 65 anni. Non solo, ma proprio in virtù di minori contributi versati all?INPS e alle altre casse di istituti previdenziali, in questo modo, con la permanenza al lavoro per più anni, le pensioni potrebbero mantenere livelli adeguati al costo della vita. Non si comprendono le posizioni antistoriche di CGIL e movimenti femministi che vogliono controstare una scelta decisa già dall'Unione Europea. Non è sulle pensioni che va incentrata la battaglia per rinnovare un parte del "Welfare state", ma sullo sviluppo di nuovi servizi di assistenza alle famiglie con entrambi i coniugi che lavorano o per le madri occupate che devono da sole mantenere dei figli. Creazioni di innovativi servizi sociali domiciliari per incrementare anche nuova occupazione a tempo determinato per giovani, cooperative e immigrati. Infrastrutture. I grandi lavori, come la “cura del ferro”, ovvero ferrovie dentro e fuori le grandi città, per alleggerire l?intasamento del traffico urbano e l?inquinamento dovuto all?uso massiccio delle auto private, per consentire migliori condizioni di vita ai pendolari e abbattere i costi delle tariffe viaggiatori e ridurre i prezzi delle materie prime e delle dettare alimentari, per ridurre il trasporto su gomma nelle autostrade di merci e persone, sono un?occasione per creare nuova occupazione e preservare l?ambiente. Ci sono poi da migliorare i porti e gli aeroporti, i collegamenti tra questi e le città di partenza. Minore traffico, ma anche minore permanenza sulle strade e, quindi, anche meno incidenti stradali ( che costano alla comunità miliardi di Euro l?anno per morti e invalidà permanenti). La messa in opera di opere ferroviarie al Sud, dove ancora esistono reti ad solo binario e spesso neppure elettricizzata, ancora con treni a trazione diesel! Grandi opere paesaggistiche. Le frane, i disboscamenti, le rovine del territorio ferito a morte, con le intemperie annuali che trasformano in una specie di “groviera” il Sud, ma anche il Nord, possono essere combattute con opere di rimboschimento, creazione di squadre stagionali con giovani occupati per la tutela, il controllo e la salvaguardia del territorio ( boschi, laghi, parchi nazionali e regionali,fiumi spesso depauperati dai drenaggi clandestini e intensivi dei letti per estrarre materiale edile). L?abbattimento dei tantissimi “eco-mostri” lungo le coste e, quindi, il risanamento dei territori e la creazione di località turistiche dove incrementare l?industria del settore. Banche e sistema finanziario. Le maggiori banche oggi sono governate da Fondazioni, dove i CDA vengono scelti col “bilancino” politico anche dalle "consorterie partitiche locali". Occorerebbe prevedere la presenza nel 25-30% del capitale la presenza del Tesoro (attraverso la Cassa Depositi e Prestiti), con una forte riduzione dei membri dei Cda sia nelle Fondazioni e negli organi di Sorveglianza, sia ai vertici operativi delle banche, con il corollario "all?Obama" di mettere un tetto agli emolumenti dei top manager, non superiore ai 500 mila dollari l?anno, ovvero poco più di 420 mila Euro. Creazione di un Fondo di Garanzia Mutui per aiutare tutti quei consumatori che hanno cotratto mutui ormai da “strozzini” e che non ce la fanno a pagare le rate, col rischio di vedersi requisire le case. Revisione semestrele, quindi, degli indici di interesse per mutui variabili, ma anche per quelli a tassi fissi, ormai anche questi superiori di almeno il doppio rispetto al costo del danaro, fissato dalla BCE. Norme più trasparenti per i conti correnti e per gli “scoperti bancari”, i cui tassi d?interesse non dovrebbero superare il doppio del tasso creditore elargito ai depositi. Alzare la tassazione sulle rendite finanziarie, a livello europeo (oltre il 21% almeno). Detassazione per gli utili reinvestiti in occupazione e ricerca e sviluppo per le aziende “virtuose”. Immedaita introduzione della “class action”. Maggiori controlli sulle società quotate in Borsa e più strumenti e finanziamenti alle Autorità Antitrust. Riforma fiscale. Il nostro sistema è progressivo, ma è assurdamente punitivo. Ridurre l?imposizione fiscale immediatamente, introducendo una soglia di “reddito minimo” non tassabile, che arrivi ai 20 mila euro annuali, per poi creare tre al massimo quattro aliquote fino al 40% max, per redditi che superano i 200 mila Euro annuali. Sarebbe un modo per rimettere subito in circolo una massa monetaria in grado di riattivare i consumi. Introduzione di alcune novità “anglosassoni” come il coefficiente familiare ( il carico fiscale suddiviso sui membri delle famiglie, favorendo quindi quelle monoreddito e con più componenti) e l?introduzione della detraibilità, anche per i salariati e pensionati, dell?IVA sulle spese di qualsiasi genere ( oggi solo liberi professionisti, aziende, commercianti e artigiani possono farlo), oltre che per le spese "di aggiornamento professionale, uintellettuale, culturale e l?istruzione dei figli”. Riduzione genearalizzata dell?IVA. Siamo il paese europeo con la più alta pressione fiscale, che supera in concreto per i redditi fissi il 47% sui salari superiori ai 120 mila euro, ma che "taglieggia" anche quelli tra i 70 e i 90 mila euro, che sono "drenati" in termini reali per il 43%. Peggio che al Nord Europa, dove però alla forte tassazione corrispondono servizi sociali efficienti, gratuiti, che coprono dai sussidi alla disoccupazione per lungo tempo, alle forme di reinserimento nel lavoro e alla formazione professionale obbligatoria, all'assisstenza domiciliare e sanitaria capillare, al sostegno fiscale per chi contrae mutui o intende sviluppare un'attività professionale. Piano di sviluppo per le Reti TLC. Un grande sforzo finanziario e produttivo-occupazionale per sviluppareanche in Italia la cablatura del paese, ovvero l?introduzione di una grande Rete a fibre ottiche, dove passeranno le nuove “autostrade” della comunicazione e dell?interscambio formativo e commerciale del futuro, grazie alla digitalizzazione e all?incremento dell?uso di Internet e dei new-media. Da qui passano anche nuove forme non solo flessibili di occupazione sia individuali sia sotto forma di associazioni produttive o cooperativistiche. Rottamazioni. Non siano solo le auto e le moto i beneficiari di sconti, ma anche i computer, i televisori di nuova generazione e i telefonini cellulari. Sono questi i mercati di grande opportunità per aumentare occupazione soprattutto nei servizi collegati ai settori delle TLC e dei new-media. Lotta all?evasione ed elusione fiscale. Un nuovo e più vigoroso sforzo verso questa piaga del tutto italiana, che, stando alle recenti ricerche pubblicate anche su libri (Fondamentale “Evasori”, edito da Bompiani, dell?informatissimo giornalista economico Roberto Ippolito), ammonta a 100 miliardi di Euro l?anno. Creazione di un Fondo speciale per il riutilizzo immediato delle somme recuperate a favore delle opere sociali infrastrutturali e per l?adeguamento dei salari più bassi e delle pensioni minime. Minor pressione fiscale sifgnifica un maggiore introito di tasse e, nel tempo una riduzione progressivo anche dell aliquote fiscali. E' finita l'era dello Stato che drena fisco da qualsiasi utile da lavoro dipendente. Per questa strada non si va da nessuna parte. E' meglio tornare ad una tassazione equilibrata indiretta, sui consumi e sulle attività non fondamentali, aggiornando costantemente l'elenco di queste. Rivedere le tassazioni su prime case, sugli affitti, sulle attività commerciali, il bollo auto e moto e sullo smaltimento dei rifiuti. Insomma, occorre un progetto moderno, che unisca opportunità fornite dall?innovazione tecnologica, dal mercato regolato in maniera più sistematica e non più neo-liberista, ma neppure legato a ricette “neo-sovietiche”, che troppo spesso si sentono proporre da parte di alcuni settori sindacali e della sinistra “radicale”. E?questa la sfida epocale per una nuova sinistra moderna, riformista, che voglia creare nuove alleanze sociali e sconfiggere il conervatorismo al potere nel nostro paese e nel resto d'Europa. La crisi economica e finanziaria, lo scrivevamo già alla fine del 2006, ha origini lontane, da quando l'amministrazione Bush risolse con la guerra in Iraq l'avvicinarsi del disastro fiscale, finanziario e industriale degli USA; la crisi di progettualità della sinistra riformista europea si è acuita nello stesso periodo. Oggi il movimento riformatore in Europa è "afasico", non ha voce ed è spappolato in mille rivoli autoreferenziali. Lìesempio americano di Obama potrebbe essere di aiuto. Ma mai come oggi, l'unica strada è contare sulle proprie forze, cercare di ritrovare punti di coesionenazionali ed europei; di "pensare l'impossibile ed immaginare la felicità", perchè l'occasione fornita da questa crisi epocale è davvero irripetibile. Come incredibile fino ad un anno fa ci appariva l'ascesa del primo afro-americano alla presidenza degli Stati Uniti con un programma talmente avanzato da far gridare, negli States, al "socialismo"!

Torna all'inizio


Atenei, l'Onda di Napolitano: "Ricerca per lo sviluppo, no a tagli indiscriminati" (sezione: Cultura)

( da "Panorama.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Atenei, l'Onda di Napolitano: "Ricerca per lo sviluppo, no a tagli indiscriminati" Posted By redazione On 23/2/2009 @ 14:24 In Headlines, NotiziaHome | 3 Comments Le università italiane necessitano di "valutazioni e interventi pubblici puntuali" ed è necessario rivedere alcuni tagli che, sebbene dettati da motivi di bilancio, sono risultati "indiscriminati". Eccolo, il nuovo richiamo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che stavolta invoca più risorse pubbliche per gli atenei italiani. Un intervento che pare così avallare (solo nei contenuti) le proteste che [1] gli studenti universitari dell'Onda inscenarono, tra ottobre e novembre scorsi, in [2] varie città d'Italia contro la [3] riforma del minsitro Gelmini. Dall'[4] università di Perugia, dove partecipa alla cerimonia per il [5] VII centenario della fondazione dell'ateneo, Napolitano si augura che "siano maturi i tempi per un riesame e un ripensamento di decisioni di bilancio ancorate a una logica di tagli indiscriminati". Bisogna "guardare con coraggio a quel che oggi è in Italia il mondo della ricerca, e quello che all'estero, nel mondo, ci si aspetta da noi". Infatti, ha aggiunto Napolitano, "La ricerca e la formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell'economia. Questa è una verità difficilmente contestabile, e apparentemente non contestata nel nostro Paese". Parola chiave, che Napolitano sottolinea leggermente con il tono della voce, è "apparentemente". E questo è "un tema cruciale", data la "situazione del Paese che è di straordinaria difficoltà per via della crisi economica e finanziaria e dei pesi che l'Italia si porta" da molto tempo. Tra questi "l'ingente debito pubblico". "Ma proprio per questo, a maggior ragione tutte le forze responsabili del Paese devono salvaguardare il nostro capitale umano, evitando la dispersione di talenti e dei risultati" del nostro sistema scolastico e universitario. Questi troppo spesso "non sono tradotti in occasioni di lavoro e di sviluppo". La leva di tutto deve essere una accurata politica che sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità dell'investimento lungimirante. Per questo il Capo dello Stato si augura che non ci si ispiri solamente ai tagli quando si parla di università. Vorrebbe dire che si è sbilanciati. Napolitano rivendica il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla "situazione difficile" determinata dalla grave crisi economica e finanziaria. "Fa parte" dice "delle mie responsabilità dettate dalla Costituzione e richieste da una situazione di straordinaria difficoltà del Paese per una crisi che ha investito la finanza e l'economia mondiale e che in Italia sconta il retaggio, per molti aspetti, di vicende pluridecennali". Dopo aver ascoltato con grande attenzione la relazione del [6] rettore dell'Università perugina, il quale ha sottolineato i livelli di eccellenza ancora presenti negli atenei italiani nonostante il costo terribile - in termini anche monetari: "Costa all'erario statale ogni anno 1 miliardo e mezzo di euro" - della fuga dei cervelli all'estero, Napolitano ha colto queste osservazioni per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale. Il Capo dello Stato è partito ricordando come siano state le Università, nel Medioevo, a costituire il momento iniziale della nascita dell'Europa. E allora bisogna "coltivare il senso delle nostre radici". Il VIDEO servizio:

Torna all'inizio


<Doppia scena>, incontrocon l'attore Luigi Lo Cascio (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

«Doppia scena», incontro con l'attore Luigi Lo Cascio Luigi Lo Cascio torna sulle scene catanesi con «La caccia» e inaugura al contempo «Doppia scena». L'artista palermitano è ospite dello Stabile con il suo nuovo spettacolo e apre, per l'occasione, il quarto ciclo di incontri realizzato in collaborazione con la facoltà di Lettere e Filosofia. «La caccia» - di cui Lo Cascio è autore, regista e protagonista - è ispirato a Baccanti di Euripide. Realizzata da Css Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, sarà in scena al Teatro Ambasciatori da oggi all'11 marzo. Giovedì, alle 11 - nell'auditorium De Carlo dell'ex Monastero dei Benedettini - è stato fissato l'incontro di «Doppia scena», coordinato dalla docente Giuseppina Basta Donzelli. Interverranno: il direttore del Teatro Giuseppe Dipasquale; il preside della facoltà Enrico Iachello e il docente Ezio Donato, responsabile per lo Stabile dei rapporti con l'Università. Lo spettacolo è stato ideato da Nicola Console, Luigi Lo Cascio, Alice Mangano, Desideria Rayner. Scene e art direction sono di Alice Mangano, scene e disegni di Nicola Console, suoni e montaggio video di Desideria Rayner, musiche originali di Andrea Rocca, disegno luci di Stefano Mazzanti, ideazione sonora di Mauro Forte. Con Lo Cascio, in scena, Pietro Rosa. Nella tragedia classica, Euripide mette in scena lo scontro micidiale tra un uomo, Penteo, tiranno di Tebe, e un dio, Dioniso, che lamenta di non essere stato riconosciuto e venerato nella sua città d'origine. «Il conflitto - sottolinea Lo Cascio - coinvolge tutta la comunità e il corpo sociale è sconvolto. Alla fine, Dioniso si vendicherà in maniera smisurata. La sconfitta dei suoi avversari si configura come morte, esilio, distruzione, impazzimento. Sembra che non rimanga nulla sulla scena, se non macerie o deserto. Cadmo, fondatore di Tebe e nonno sia di Penteo che di Dioniso, rivolgendosi al dio gli dice: riconosciamo di averti ignorato? hai tuttavia ecceduto nella punizione. In che cosa consiste questo eccesso? La caccia è lo svolgimento di questo interrogativo». L'indagine è portata avanti da Penteo, rimasto solo sulla scena e visitato solo da fantasmi, ora solitari, ora raccolti nel coro delle sue allucinazioni. Penteo, che vorrebbe identificarsi con la propria maschera di tiranno e cacciatore, è in realtà animato da una forte contraddizione. Da un lato respinge Dioniso, ma dall'altro ne subisce il fascino. «Comincia per lui - osserva Lo Cascio - una notte di tormenti e rivelazioni che lo conducono ad affrontare il dio in un corpo a corpo definitivo. Da cacciatore, Penteo sarà ridotto a preda. E in questa nuova condizione, transitando dalla regalità iniziale all'inedito ruolo di vittima, andrà incontro a un terribile destino di frammentazione». L'operazione sul testo mediata da Lo Cascio si presta all'approfondimento critico, storico, letterario, da sempre parte integrante del programma di attività dello Stabile di Catania, che con le facoltà di Lettere e Lingue propone la 4ª edizione di «Doppia scena», mirata a indagare sulle ragioni di un testo e della sua messinscena. L'iniziativa, realizzata nell'ambito del protocollo d'intesa stretto tra lo Stabile e l'Ateneo per promuovere la cultura teatrale tra i giovani, si avvale degli interventi di esperti accademici e prevede la partecipazione dei noti protagonisti che animano il cartellone. Appuntamenti destinati non solo agli studenti e al personale docente e non docente dell'ateneo, ma concepiti per il folto pubblico degli appassionati.

Torna all'inizio


Progetti formativi alla <Da Vinci>Gli alunni (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Progetti formativi alla «Da Vinci»Gli alunni della scuola primaria al centro di programmi che riguardano conoscenza del territorio e lettura Confronto sul piano regolatore generale di Scicli promosso dal Partito Democratico. Il Pd in un documento parla di "perequazione, compensazione, del sistema dei crediti urbanistici e di partenariato pubblico privato, che risultano poco attuabili senza che vi sia una revisione del piano in vigore". "Va sottolineata l'assenza ed il silenzio della Amministrazione comunale e dei componenti della maggioranza del Consiglio comunale che, sebbene ripetutamente invitati e sollecitati confrontarsi sulla materia (anche per capire, finalmente, qual è idea guida della giunta Venticinque per affrontare il tema in questione), hanno preferito omettere di esporsi pubblicamente sulla problematica - dice Fabio Rinzivillo del Pd di Scicli -. In ragione di quanto discusso, peraltro, il PD di Scicli chiede all'Amministrazione ed al Consiglio comunale di mettere in atto tutti gli adempimenti necessari per avviare il percorso che porterà ad attuare la nuova variante al Prg o la revisione di quello esistente. Si rileva, in particolare, l'urgenza a che il tema del Prg rientri nell'agenda politica della Giunta Venticinque, perché la scadenza dei vincoli prescrittivi avvenuta da più di due anni espone il territorio di Scicli alla speculazione dei singoli interessi, senza che le ipotesi di sviluppo costruttivo abbiano alcun confronto con l'interesse pubblico che deve guidare lo sviluppo dell'intero territorio. Si rileva, al riguardo, la validità della struttura del Piano vigente, mentre appare poco utile la semplice riattivazioni dei vincoli in esso contenuti e ormai scaduti, poiché i cambiamenti economici-sociali del nostro territorio potrebbero aver reso gli stessi superati. Riteniamo, inoltre, che la determinazione della Variante al Piano non possa prescindere da un confronto aperto con la Città, da cui possa scaturire un indirizzo di sviluppo e salvaguardia del nostro territorio, senza che si rechi danno alcuno alle attività economiche che in esso vi operano. L'operare in deroga a colpi di maggioranza consiliare non farebbe altro che alimentare i sospetti di favoritismi a tutela di interessi di singoli senza tenere conto degli interessi collettivi della comunità". La Giunta Venticinque, dal canto suo, ha già annunciato che procederà a una revisione dell'attuale variante, e non a un piano nuovo, che avrebbe costi esosi per le casse comunali. Giuseppe Savà

Torna all'inizio


Prg ai docentiFrancofonte. (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Prg ai docentiFrancofonte. Dall'Università le modifiche Francofonte. Il comune di Francofonte ha affidato al dipartimento di architettura e urbanistica dell'Università di Catania la revisione del Prg. Il costo della consulenza affidata all'università di Catania è di circa 50 mila euro e risulta essere più economico rispetto al passato. «Il Prg di Francofonte dev'essere revisionato perché sono scaduti i termini di validità di quello in vigore, sono passati i cinque anni previsti dalla legge -ha detto il presidente del consiglio comunale Giovanni Di Maiuta- . La normativa in vigore ci impone di revisionarlo secondo nuove direttive e apportare delle modifiche sulla destinazione di alcune aree». I docenti dell'ateneo catanese avranno il compito di individuare e suggerire le modifiche da apportare al nuovo strumento urbanistico che sarà successivamente redatto dall'ufficio tecnico del comune di Francofonte per poi essere adottato dal consiglio comunale. I professionisti del dipartimento di architettura potranno inoltre avvalersi anche dalla collaborazione della commissione consiliare, composta da Ivano Bonavita (Pdl), Massimo Gallo (Vivi Francofone), Giovanni De Petro (Obiettivo Francofone) e Tuccio Giuffrida (Pd). Antonella Frazzetto

Torna all'inizio


Vittoria del cuoreper la compagine gialloverde (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Enna calcio. Vittoria del cuore per la compagine gialloverde Dopo le ultime due sconfitte, l'affermazione contro la capolista Milazzo riporta serenità e certezze nella squadra 29 "L'Università siciliana deve cambiare se vuole veramente essere struttura portante nella formazione e nelle crescita generale del territorio puntando su una sistema regionale delle Università Siciliane, sull'innovazione, sulle eccellenze e sulle residente universitarie". Lo ha detto Ivan Lo Bello , presidente regionale di Confindustria, nel corso di un incontro, svoltosi nella sala del rettorato della Kore, presenti Salvo Andò, rettore della Kore e coordinatore delle quattro Università siciliane, il professor Tomasello, rettore dell'Università di Messina, il professor Franco la Mantia, delegato del rettore di Palermo, mentre il professor Recca, rettore dell'Università di Catania, è stato in contatto continuo telefonico. La Confindustria, oltre che dal presidente Lo Bello, era rappresentata dal vice presidente Giuseppe Catanzaro di Agrigento, il presidente regionale dei giovani imprenditori, il ragusnao Giorgio Cappello e l'avvocato Nino Grippaldi, componente di giunta e presidente di Confindustria ennese. Importanti i temi posti in discussione ed introdotti da Salvo Andò che vanno dall'innovazione nell'offerta formativa , alla creazione di residenze universitarie per ospitare al meglio gli studenti provenienti dall'area del mediterraneo. Il rettore Andò si è soffermato sull'importanza della promozione delle politiche di internazionalizzazione nell'offerta formativa e l'importanza di potenziare la partnership di tutti gli atenei siciliani già avviata con Confindustria per dare vita ad un progetto comune che possa rappresentare il vero cambiamento del sistema universitario. Il presidente regionale di Confindustria Lo Bello ha lanciato alcune proposte, sottolineando l'importanza dell'innovazione nel settore universitario. L'ipotesi di Lo Bello è quella di dare vita ad un "Consorzio tra le quattro università siciliane e Confindustria Sicilia", sia per fronteggiare la richiesta di alloggi, sia per attrarre gli studenti nell'isola sia anche per creare progetti concreti di inserimento lavorativo dei giovani laureati. Sulla base di questi accordi è stato deciso di organizzare un tavolo di concertazione permanente tra università ed impresa con il coinvolgimento della Regione. "Pensiamo - ha detto Ivan Lo Bello - ad una vera e propria alleanza strategica tra mondo dell'impresa e mondo universitario, perché riteniamo che il rapporto tra queste due istituzioni sia fondamentale per lo sviluppo della Sicilia". "Credo che l'incontro di oggi debba diventare un tavolo permanente - ha proseguito Lo Bello - e servirà a sollecitare il sistema universitario a una maggiore capacità di dialogo e convergenza tra le diverse realtà universitarie". Il presidente di Confindustria Sicilia, sottolineando la necessità di potenziare le risorse siciliane, ma anche la necessità di creare strutture di eccellenza , di puntare sui migliori studenti e su docenti di valore internazionale. "Anche il mondo dell'impresa deve modificare il suo approccio nei confronti del sistema universitario - ha concluso Lo Bello - acquistando la consapevolezza che la sfida alla competitività si gioca sulla base della qualità del capitale umano e sull'innovazione". Alla riunione, nella seconda parte ,hanno partecipato i segretari regionali delle organizzazioni sindacali ed il professore Gino Musacchia, commissario dell'Ersu. Flavio Guzzone

Torna all'inizio


LOGISTIC CITY CENTER (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

LOGISTIC CITY CENTER Martedì 24 Febbraio 2009, (r.c.) Dal possibile ampliamento della sede allo sviluppo organizzativo. Il Logistic city center si appresta a voltare pagina. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha dato al Comune il via libera alla gestione della consegna ecologica delle merci in centro storico, la struttura pubblico-privata, che sorge in un magazzino all'interno del mercato ortofrutticolo di San Giuseppe, guarda al futuro e studia nuovi progetti. È questo lo spirito dell'informativa che domani l'assessore Ennio Tosetto trasmetterà alla giunta comunale nel corso di una riunione prevista a Palazzo Trissino. L'assessore farà il punto della situazione alla luce della decisione dei giudici romani che hanno accolto il ricorso dell'amministrazione contro la sentenza del Tar che aveva dato ai corrieri internazionali la possibilità di operare negli orari di franchigia. «Abbiamo l'opportunità di incentivare il servizio - spiega l'assessore - Vedremo se sarà fattibile un accordo con altre società». Insomma, per il centro logistico, che opera attraverso sette mezzi elettrici, le prospettive di espansione sono innumerevoli. Senza contare che è diventato un "modello" a cui si stanno ispirando molti capouoghi italiani. Il Consiglio di Stato, del resto, sostiene che l'obiettivo del Comune «è salvaguardare la salubrità dell'ambiente e il patrimonio storico» e che «il servizio è svolto esclusivamente a vantaggio della collettività». Per i giudici, insomma, i ricorsi dei corrieri aerei sono inammissibili «nella parte in cui pretendono di sindacare l'adeguatezza delle scelte operate dall'amministrazione rispetto agli scopi di tutela ambientale e paesaggistica». Probabile, tuttavia, che restino le deroghe per le consegne effettuate con mezzi dotati di frigorifero (catena del freddo), blindati e per il trasporto di medicinali.

Torna all'inizio


L'Itis "Euganeo" celebra i 40 anni. Ma è più attuale che mai (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 24-02-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzettino, Il (Rovigo))

Argomenti: Cultura

L'Itis "Euganeo" celebra i 40 anni. Ma è più attuale che mai Martedì 24 Febbraio 2009, Este 40 anni e non sentirli, parafrasando una vecchia pubblicità televisiva, è lo slogan ideale per l'Itis "Euganeo" di Este, dove sono iniziati i festeggiamenti per il quarantennale della scuola. Presenti alla manifestazione celebrativa l'assessore provinciale all'edilizia scolastica, Luciano Salvò, il sindaco Giancarlo Piva e la preside Mara Aldrighetti. Particolarmente interessante un collegamento in videoconferenza con l'università di Aberdeen, dove l'ex studente Edoardo Pignotti - attualmente ricercatore nella sede universitaria scozzese - ha salutato i presenti via Skype raccontando la propria esperienza all'itis. Altri ex studenti della scuola, oggi docenti universitari o ricercatori, hanno portato le loro esperienze. È stata anche lanciata l'idea di fondare un'associazione degli ex studenti, all'americana, che possa sostenere sotto tutti i punti di vista l'attività della scuola. Alla conferenza, tenutasi nell'aula magna della scuola, hanno partecipato centinaia di vecchi frequentanti della scuola, studenti attuali e futuri. Le aule e i laboratori erano infatti aperti al pubblico, che ha potuto toccare con mano l'offerta formativa dell'istituto tecnico, che ha saputo rinnovarsi negli ultimi 40 anni ed affrontare le sfide del mondo dell'istruzione. L'istituto in realtà è nato nel 1963, come sezione staccata del "Marconi" di Padova, nella sede di palazzo Sartori Borotto in piazza Trento, messo a disposizione della nuova scuola dal Comune. Inizialmente la sezione atestina, partita con 127 allievi, offriva soltanto il biennio e solo tre anni dopo fu istituita la terza classe con le specializzazioni di elettrotecnica e metalmeccanica. Finalmente nel 1969 la sezione ottenne l'autonomia da Padova e proprio in quell'anno il collegio dei docenti deliberò di attribuire all'istituto il nome "Euganeo". (f.g.)

Torna all'inizio


Un pool di esperti per un fondo pensione regionale (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Un pool di esperti per un fondo pensione regionale Martedì 24 Febbraio 2009, Udine Un fondo pensione regionale per i lavoratori pubblici e privati del Fvg. Il progetto, che in passato aveva tentato sia le Amministrazioni di centrodestra che quelle di centrosinistra, torna di attualità su iniziativa dei due atenei regionali e della Banca di Cividale, sponsor dello studio di fattibilità che verrà presentato oggi nella sede della Regione. A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza, docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del Riconoscimento Speciale Start Cup 2007. Obiettivo finale dell'iniziativa, affidata al Centro interdipartimentale di ricerca sul welfare dell'ateneo friulano, definire una proposta operativa sulla costituzione di un fondo pensione regionale, «in grado di coniugare - spiegano i curatori - criteri di innovatività, profittabilità, efficienza ed efficacia gestionale con un orientamento al singolo aderente, al territorio ed ai suoi caratteri distintivi». L'ipotesi allo studio riguarda l'istituzione di un fondo rivolto sia ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sia a quelli autonomi. «Con percentuali di adesione - spiega la curatrice Michela Mugherli - che a regime abbiamo stimato al 25% nell'ambito del lavoro dipendente e al 40% in quello autonomo». Questa l'ipotesi media, che considera realistico un obiettivo di circa 150mila iscritti, a regime, per una raccolta annua di 480 milioni di euro. Dati che non arrivano ai livelli record del Trentino Alto Adige, dove le adesioni al fondo Laborfonds sono arrivate al 45% dei lavoratori dipendenti operanti nelle province di Trento e Bolzano. Molto più modeste le adesioni a Fopadiva, il fondo istituito dalla Regione Val d'Aosta, che supera di poco i 6.000 aderenti. «In entrambi i casi - chiarisce Mugherli - si tratta di fondi destinati ai soli lavoratori dipendenti. Il nostro progetto, invece, punta anche ai lavoratori autonomi». Aperto ai lavoratori autonomi anche il fondo regionale Solidarietà Veneto, attestato però su un livello di iscrizioni piuttosto modesto (al 31 dicembre 2007 le adesioni erano 44mila). «Si tratta di un fondo - spiega ancora Mugherli - di natura contrattuale, istituito in seguito a un accordo tra le associazioni di rappresentanza delle aziende e dei lavoratori (tra l'altro senza la firma della Cgil, ndr): il fondo regionale, invece, nascerebbe da una legge istitutiva». Attualmente, dati Covip alla mano, la percentuale di lavoratori iscritti alla previdenza complementare in rapporto agli occupati si attesta al 19,5% in Fvg, al 16% in Italia. Solo un lavoratore su 5 in regione e 1 su 6 in Italia. Su queste basi ci si attende una forte espansione delle iscrizioni, anche se nel biennio 2007-2008 il cattivo andamento del mercato finanziario ha portato spesso in territorio negativo i tassi di rendimento dei fondi. Riccardo De Toma

Torna all'inizio


"Pensare le emozioni", seminario a Modena (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

?Pensare le emozioni", seminario a Modena (24/2/2009 16:06) | (Sesto Potere) - Modena - 24 febbraio 2009 - Quanto incidono le emozioni nello sviluppo della conoscenza e della coscienza? Rispondere a questa domanda approfondendo la relazione tra emozioni, mente e corpo è l?obiettivo del seminario “Pensare le emozioni” in programma venerdì 27 febbraio alla Camera di Commercio di Modena. Il seminario, promosso dalla Provincia di Modena nell?ambito del progetto triennale “L?arte di apprendere, l?arte di creare”, è rivolto a insegnanti, educatori e operatori dei servizi culturali, inizierà alle 9,30 e durerà tutta la giornata. Per informazioni e iscrizioni: tel. 059 200025. Dopo i saluti di Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura, la giornata di studio sarà aperta da Anna Oliverio Ferraris, ordinario di Psicologia dello sviluppo all?università La Sapienza di Roma, con un intervento sul tema “La dimensione individuale e sociale delle emozioni”. Seguirà Gabriella Turnaturi, docente di Sociologia all?Università di Bologna, sul tema “Emozioni e legami sociali. Il valore dell?indignazione”. A chiudere la mattinata sarà lo scrittore Eraldo Affinati con un intervento sulla “potenza dell?insegnamento”. Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30, coordinati dal saggista Davide Bregola, interverranno Angela Vettese, storica dell?arte e direttrice della Galleria civica di Modena, sul tema “Sentire la natura dentro di noi” e Davide Ferrario, regista e critico cinematografico, con una “Lode all?ambiguità”.

Torna all'inizio


Scoperto negli Usa il gene del bel sorriso (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

In futuro potrà essere prodotto in laboratorio partendo da cellule staminali Scoperto il gene del bel sorriso Individuato il Ctip2, responsabile della formazione dello smalto. Le prove effettuate su alcuni topi (Ansa) MILANO - Scoperto il «gene del bianco sorriso», ovvero quello che permette la formazione dello smalto dei denti. Il gene in questione «dà vita» alle cellule produttrici di quel tessuto bianco e lucente che forma lo strato esterno della corona del dente, lo smalto appunto. È il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State University. LE PROVE SUI TOPOLINI - Il gene si chiama Ctip2 ed è il primo tra quelli scoperti ad essere centrale per la formazione e la maturazione delle cellule che producono lo smalto dei denti, gli ameloblasti. Finora altri scienziati avevano scoperto i geni che regolano la parte interna del dente ed erano anche riusciti a ricostruirla in laboratorio con la promessa di denti nuovi «fabbricati» in provetta. Ma per completare l'opera mancava la conoscenza di come si forma lo smalto dei denti. Gli esperti l'hanno compreso inattivando il gene Ctip2 in embrioni di topolini. In questi si forma la radice del dente e l'abbozzo, ma poi questo non viene ricoperto di smalto perchè le cellule fabbricatrici di smalto non si formano. SMALTO IN LABORATORIO - «Lo smalto è uno dei materiali di rivestimento più forti esistenti in natura - ha spiegato Chrissa Kioussi -, evolutosi per dare ai carnivori denti resistenti e durevoli, indispensabili per la loro sopravvivenza». La scoperta permetterà in futuro di produrre smalto in laboratorio a partire da cellule staminali, per curare carie o anche i problemi dello smalto tipici di chi beve o fuma. (Ansa) stampa |

Torna all'inizio


Oltre 900 studenti per 'Porte aperte in Unicam' (sezione: Cultura)

( da "gomarche.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

navigazione: Home > Cultura > Oltre 900 studenti per 'Porte aperte in Unicam' Martedì 24 Febbraio 2009 15:25 Oltre 900 studenti per 'Porte aperte in Unicam' Tutto pronto in Ateneo per accogliere gli oltre 900 studenti delle scuole superiori provenienti da tutta la Regione Marche e non solo che hanno deciso di partecipare all'iniziativa "Porte Aperte in Unicam", in programma a Camerino i prossimi 26 e 27 febbraio. CAMERINO Tutto pronto in Ateneo per accogliere gli oltre 900 studenti delle scuole superiori provenienti da tutta la Regione Marche e non solo che hanno deciso di partecipare all'iniziativa "Porte Aperte in Unicam", in programma a Camerino i prossimi 26 e 27 febbraio. Giunge quest'anno alla sesta edizione l'iniziativa dedicata ai ragazzi delle scuole superiori organizzata nell'ambito delle attività di orientamento pre-universitario, con lo scopo di fornire agli studenti informazioni utili per la scelta del corso di studi più adatto ai propri obiettivi e alle proprie capacità. "Porte aperte in Unicam sottolinea la prof.ssa Daniela Accili, ProRettore agli Studenti di Unicam è una delle iniziative più importanti che l'Università di Camerino organizza in tema di orientamento pre-universitario e negli anni ha ottenuto un sempre maggiore consenso da parte delle scuole e degli studenti". L'iniziativa si svilupperà nel corso dell'intera giornata e tutti i partecipanti saranno accolti presso il Centro Culturale Benedetto XIII di Camerino per una introduzione alla scelta di un percorso universitario da parte del Pro Rettore agli Studenti, prof.ssa Daniela Accili. Seguirà poi il trasferimento verso il Complesso Universitario Sportivo "S. Sabbieti" dove sarà possibile visitare il percorso "La mia città" per un interessante viaggio nelle professioni. In uno scenario ideato come un gioco, grazie alla collaborazione progettuale dei docenti della Facoltà di Architettura, gli studenti potranno vedere all'opera diverse figure professionali calate nelle loro realtà lavorative, quale rappresentazione concreta delle opportunità che i percorsi di studio attivati dalle cinque Facoltà Unicam (Architettura, Farmacia, Giurisprudenza, Medicina Veterinaria, Scienze e Tecnologie) possono offrire. Tra le molteplici figure professionali, sarà possibile incontrare e vedere all'opera l'informatico, il naturalista, il geologo, il chimico, il biotecnologo, l'architetto, il chimico farmaceutico, il biologo della nutrizione, il farmacologo, l'esperto del fitness, il fisico ambientale, il giudice, il pubblico ministero, l'operatore delle parità e dell'orientamento. "Lo scopo di questo percorso sottolinea la prof.ssa Iolanda Grappasonni, Responsabile delle attività di orientamento pre-universitario di Unicam è quello di far comprendere nella maniera migliore agli studenti quale potrà essere il loro futuro lavorativo sulla base del percorso di studi che sceglieranno: credo che Porte Aperte rappresenti quindi un'opportunità da non perdere". Sarà inoltre possibile visitare anche i Dipartimenti ed il Polo museale dell'Ateneo. Gli studenti possono partecipare singolarmente, a gruppi, o con l'intera classe accompagnati dai loro insegnanti. E' possibile inoltre venire a conoscere Unicam anche insieme ai propri genitori o amici. Per maggiori informazioni e dettagli del programma è possibile consultare le pagine web dedicate all'iniziativa. Vedi anche... Nella rete Maggiori informazioni

Torna all'inizio


GIANPAOLO RICCA FISCIANO. FOTOCOPIARE O INFORMATIZZARE I TESTI UNIVERSITARI è UN REATO... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

GIANPAOLO RICCA Fisciano. «Fotocopiare o informatizzare i testi universitari è un reato ma, se dietro al mercato parallelo ci sono interessi occulti degli stessi docenti che quei libri li scrivono, allora la speculazione e la vessazione di cui gli studenti sono vittime sono aspetti ancor più tristi e gravi del reato stesso». E' diretta e sferzante come sempre Caterina Miraglia, presidente dell'Edisu, l'ente per il diritto allo studio dell'Università di Salerno. Un commento a caldo il suo, dopo l'imponente sequestro effettuato ieri di circa 400 testi universitari commercializzati attraverso l'ormai sempre più fiorente sistema dell'e-book. Il mercato parallelo dei libri è quanto di più antico esista nell'ambiente universitario ma, le operazioni di polizia volte a stroncarlo, oltre al dato concreto dei sequestri, sembrano nascondere situazioni ben più complesse. «L'attività principale di un docente - afferma Caterina Miraglia - è appunto quella di pubblicare testi. La distorsione nasce laddove più che attenzione per la ricerca, in molti sembrano avere attenzione per la ricerca di proventi. Il costo elevato e l'imposizione dei libri da parte dei professori come indispensabile vademecum per il sostenimento dell'esame, inducono gli studenti ad una spasmodica ricerca del libro a buon mercato. E poco importa che sia fotocopiato o informatizzato. E' un fenomeno di larghissima diffusione - prosegue il numero uno dell'Edisu - che spesso nasconde l'interesse dei docenti che, in taluni casi, arrivano a manovrare lo stesso mercato parallelo e questa è una cosa gravissima». «Gli interessi sono tanti - conclude la Miraglia - e come Edisu noi avvertiamo oggi più che mai l'urgenza di porre dei correttivi. Uno di questi potrebbe essere quello di consentire agli studenti che si servono delle biblioteche d'ateneo di fotocopiare parte dei libri per arginare intanto il mercato delle dispense».

Torna all'inizio


PRESENTATA IERI LA PRIMA PARTE DEL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DI QUELLO CHE PASSA AL CON... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Presentata ieri la prima parte del programma della seconda edizione di «Quello che passa al convento», il ricchissimo cartellone d'incontri, dibattiti, proiezioni, mostre, concerti, promossi dal «Convivio delle Arti dei Rozzi e degli Accordati», presieduto da Vito Puglia nell'ex cenobio di via San Michele alle spalle del Duomo, A battezzare il nuovo anno di eventi è stato l'assessore comunale al Turismo, Enzo Maraio, reduce dalla Bit di Milano dove gli è stato consegnato il prestigioso premio Excellent. Ad affiancare Puglia i «conviviali» Maria Grazia Caso ideatrice del Mediterraneo Video Festival, Antonello Mercurio, direttore artistico dell'associazione Seventh Degree dell' Università di Salerno, i docenti universitari Alfonso Amendola ed Emilio D'Agostino, il critico d'arte Antonello Tolve con il pierre della musica Toto Valitutti ed il «satirico» irriverente Nicola Vicidomini. Il viaggio inizierà venerdì prossimo con la grande festa del fuoco. Protagonisti la fucina raku di Livio Ceccarelli, Eduardo Giannattasio, Augusto Pandolfi, le percussioni dei Picarielli e le zampogne di Daltrocanto. La prima parte del cartellone verrà articolato nella sezione «Cose di terra» curata da Vito Puglia, che punterà il 4 marzo i riflettori sullo stile mediterraneo, con un omaggio a Carmine Battipede. Il 7 si inaugura la sezione «Spazio ai corti», curata da Maria Grazia Caso. Il 18 marzo taglio del nastro per i «Percorsi di Analisi» sulla polis, curati da Antonello Mercurio. Due gli appuntamenti di marzo, il 12 e il 26 per la sezione «Arte e Musica» affidata ad Antonello Tolve e Toto Valitutti: il primo saluterà una performance di Pierpaolo Costabile e il secondo sarà dedicato a Colors of Rovì. L'aprile del convento sarà aperto il 1 da una interessante performance di Nicola Vicidomini «Trapasso inanatonico:dell'arrosto solo il fumo». Il cabarettista promette il suo ritorno in convento accompagnato da Cochi Ponzoni ed Enzo Iannacci per rievocare il celebre Derby di Milano in un omaggio a Felice Andreasi. Il 7 marzo per la sezione «Cinema che racconta», curata dalla Caso, «Callas Cooking, ingredients of a legend» di Anthony Shargool, con la partecipazione dell'autore e una conversazione tenuta da Marco Kuveiller e Bruno Tosi biografo della Divina, per ricostruire il rapporto alterno con il cibo della grande Maria.

Torna all'inizio


RAFFAELE INDOLFI RIVEDERE I TAGLI INDISCRIMINATI ALLE UNIVERSITà PER SCONGIURARE LA FUGA DEI... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cervelli

RAFFAELE INDOLFI Rivedere i tagli indiscriminati alle Università per scongiurare la fuga dei cervelli che impoverisce il Paese. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Perugia, dove partecipa alle celebrazioni del settimo centenario dell'Ateneo umbro, lancia l'appello a riesaminare «decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Le riforme per l'Università vanno definite, ammonisce il capo dello Stato, senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie», guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo settore perchè «può suggerire» soluzioni. Napolitano prende la parola con un discorso fuori programma dopo il saluto del rettore dell'Università di Perugia, Francesco Bistoni che aveva sottolineato come l'Italia destina alla ricerca meno dell'1 per cento del Pil, mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, di fronte alla crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università. Bistoni aveva concluso, denunciando che «se non si corre ai ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». Napolitano parte dalle osservazioni del rettore per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale, rivendicando il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile». La conoscenza e la ricerca, sostiene il capo dello Stato, sono «leva fondamentale per la crescita economica e sociale» perché «solo il sapere e l'innovazione» rappresentano un argine e una carta vincente nella sfida dei mercati globali. Ma in Italia, aggiunge Napolitano, si tarda a trarre le dovute conseguenze di questa che sembra una verità riconosciuta da tutti. «Questa è una verità difficile da contestare e apparentemente non contestata anche nel nostro Paese. Ma si tarda a trarne le conseguenze», rileva il capo dello Stato che fa appello a tutte le forze responsabili del Paese» affinché si impegnino a difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». Il presidente della Repubblica conclude auspicando «una accurata politica che sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità dell'investimento lungimirante». Napolitano a Perugia riceve il «grazie» della Conferenza dei rettori «per la sua continua attenzione» ai problemi dell' università e anche degli studenti «per non essersi piegato» davanti a chi chiede di cambiare principi fondamentali della Costituzione. Poco prima dell'inizio della cerimonia Tommaso Bori, coordinatore della Sinistra universitaria-Unione degli universitari, aveva fatto avere a Napolitano una «lettera di solidarietà» ed a sostegno della difesa della Costituzione, definita «bellissima, moderna, profonda». A Napolitano replica da Roma il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Quelle del capo dello Stato, dice, sono «parole sagge e condivisibili». «Il presidente Napolitano - aggiunge il ministro - è da sempre attento al tema della formazione, dell'Università e della ricerca, e credo quindi che siano parole da ascoltare con attenzione. Le preoccupazioni del capo dello Stato sono anche le preoccupazioni del governo», che ha però, sostiene, anche il dovere «ammistrativo e morale» di «eliminare gli sprechi». Replica anche il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta: «Senza nessuna polemica, ma non ci sono stati tagli indiscriminati, anzi, abbiamo salvato l'Italia con la manovra di luglio 2009-2011 pari a 36 miliardi di euro». Pd e rettori invitano il governo a dare ascolto al capo dello Stato.

Torna all'inizio


GINO CAVALLO ROMA. LA SENSAZIONE è CHE, PIUTTOSTO DI DAR LA "CACCIA" AI COLPEVOLI,... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

GINO CAVALLO Roma. La sensazione è che, piuttosto di dar la "caccia" ai colpevoli, ora è tempo di mettersi al lavoro. Tutti insieme, forze politiche e addetti ai lavori. Nel caso specifico le componenti di un mondo, l'università italiana, sempre più visibilmente in sofferenza. Non ha dubbi Francesco Rossi, rettore della Seconda università degli studi di Napoli. Che giudica pienamente condivisibile il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Anche se c'è molto da fare, spiega Rossi, e a ciascuno toccherà fare la propria parte. Un'università sprecona la nostra? «Un'università che deve profondamente ripensare la propria organizzazione. Ma che di certo, con questo governo e con quello che l'ha preceduto sconta una riduzione delle risorse che la sta mettendo in gravi difficoltà». Intanto ora bisogna fare i conti con una crisi economica di dimensioni epocali. «E dalla quale non si esce senza puntare sulla ricerca, su un sistema formativo all'avanguardia. Cosa che non sta avvenendo». Ma un sistema formativo all'avanguardia ha proprio bisogno di tante sedi universitarie? «Se vogliamo essere seri, dobbiamo riconoscere che anche il sistema universitario italiano ha abusato. Intanto dei concorsi, facendone troppi e producendo docenti non sempre di qualità adeguata. Poi nella proliferazione di sedi universitarie distaccate: sono tante e bisognerà decidersi a ridurne il numero». C'è un modello a cui ispirarsi? «C'è un obbligo: quello di puntare sulla qualità. Migliorando i percorsi formativi per gli studenti, accrescendo il numero dei giovani che si laureano nei tempi previsi. Su questo il governo ha ragione, dobbiamo fare di più». Cosa che in altre parti d'Europa sta già avvenendo? «Appunto, dobbiamo metterci in testa che è necessario internazionalizzarsi. Sono convinto, ad esempio, che la praticabilità di un sistema formativo europeo vada testata fino in fondo. Guardare in casa d'altri non è un delitto e uniformarsi ad altre esperienze condivise è una prospettiva che non deve farci paura». L'università ce l'ha la forza di rifondarsi? «Sono ottimista di natura, ma di certo c'è bisogno anche di nuove regole che in qualche modo guidino questo processo di cambiamento. Dobbiamo premiare i migliori, lasciare per sempre alle nostre spalle ogni residua forma di favoritismo». Costa una rivoluzione di questa portata? «Costa e costa cara. Insomma, le risorse di cui disponiamo non sono assolutamente adeguate. Non bastano a far andare avanti l'esistente, figurarsi se sono sufficienti a ricostruire daccapo». E il rapporto con il privato, con il mercato? «Lo ripetiamo tutti che la ricerca deve coinvolgere pubblico e privato, che lo Stato non può fare tutto da solo. Resta il fatto che la percentuale di pil destinata alla ricerca, nel pubblico come nel privato, è a livelli assolutamente deludenti». E quindi serve concentrare gli investimenti? «Distribuire risorse a pioggia è un errore madornale che continuiamo a commettere. E c'è da tener conto di una specificità, purtroppo negativa, che riguarda proprio le università meridionali. C'è poco da dialogare purtroppo in una realtà come la nostra, parlo di Caserta, in cui un sistema produttivo fragile di ricerca sembra talvolta nemmeno voler parlare».

Torna all'inizio


FIRMATA LA CONVENZIONE, STESURA AFFIDATA ALL'UNIVERSITà AL LAVORO DOCENTI E TECNICI. IL DOCUMENTO PRONTO TRA UN ANNO (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Firmata la convenzione, stesura affidata all'Università Al lavoro docenti e tecnici. Il documento pronto tra un anno

Torna all'inizio


FRANCO FICHERA * È DAVVERO UN GRANDE PRIVILEGIO PER IL SUOR ORSOLA BENINCASA OSPITARE ... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Franco Fichera * È davvero un grande privilegio per il «Suor Orsola Benincasa ospitare oggi, con l'incontro dedicato al tema dell'Europa del diritto - alle 18 nella Sala degli Angeli, interverranno il rettore Francesco De Sanctis, Aurelio Cernigliaro, Pietro Sirena, Paolisa Nebbia, Lucilla Gatt - la prima iniziativa pubblica di Paolo Grossi dopo il giuramento , avvenuto ieri, al Quirinale da nuovo giudice costituzionale. E del resto è ormai da più anni che la facoltà di Giurisprudenza del «Suor Orsola» si onora di avere tra i suoi docenti Paolo Grossi a cui è affidata la cattedra di storia del diritto medievale e moderno. Non credo via sia bisogno di presentare Paolo Grossi o di elencare i numerosi e prestigiosi incarichi accademici ricoperti da colui che è, senza dubbio, uno dei massimi storici del diritto sul piano nazionale ed internazionale. Ed è quindi un motivo di grande orgoglio per la nostra facoltà che il presidente Napolitano abbia scelto proprio Paolo Grossi per un compito così importante e delicato quale quello di giudice costituzionale. Ma del resto guardando alla sua vastissima produzione scientifica ed al ruolo determinante che ha avuto nel panorama giuridico internazionale, la scelta del Capo dello Stato si rivela particolarmente lungimirante in quanto nessuno meglio di Paolo Grossi saprà apportare il suo contributo per quella «lotta per il diritto» e per la salvaguardia dei principi supremi del nostro ordinamento di cui si avverte l'importanza nel nostro paese. In tutti questi anni di insegnamento al «Suor Orsola Benincasa» ho avuto il privilegio di tante occasioni di confronto con Paolo Grossi e posso essere testimone non solo della sua indiscussa statura giuridica ma anche e soprattutto dell'alto profilo umano con cui svolge il suo ruolo di docente ed in particolare con cui cura un legame speciale con gli studenti e con cui si impegna per la crescita culturale e formativa della nostra facoltà. Per quanto mi consta Paolo Grossi affronterà con grande slancio e con massima determinazione questo suo nuovo incarico seppure, come già ha tenuto a rivelarmi, col rammarico di perdere il rapporto quotidiano con gli studenti, con i colleghi, con l'università che ne ha caratterizzato tanto profondamente la vita. L'affermazione dei principi costituzionali troverà nella cultura delle istituzioni, nella profondità del suo pensiero storico e nei valori, che hanno da sempre ispirato gli studi e le opere di Paolo Grossi, un sicuro garante. Perché è solo grazie a questi valori che la nostra carta costituzionale potrà trovare piena realizzazione e rinsaldarlsi nella coscienza nazionale. Debbo alla fine segnalare il particolare legame di Paolo Grossi con la città di Napoli. Da lungo tempo ormai è partecipe della vita del nostro ateneo in un ruolo primario, portando un contributo che va ben oltre l'università e si rivolge alla crescita ed al rinnovamento della cultura giuridica e della vita civile di questa città, che egli ha voluto scegliere quasi come sua città di adozione. * Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Istituto «Suor Orsola Benincasa».

Torna all'inizio


FORMAZIONE. Al via progetto "Università digitale": intesa Brunetta - Roma Tre (sezione: Cultura)

( da "HelpConsumatori" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

News FORMAZIONE. Al via progetto "Università digitale": intesa Brunetta - Roma Tre 24/02/2009 - 15:55 Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, ha firmato un Protocollo d'intesa con il Rettore dell'Università Roma Tre, Guido Fabiani, per la realizzazione del progetto "Università digitale" che prevede l'accelerazione del processo di semplificazione amministrativa e di razionalizzazione dei servizi per gli studenti, per i docenti ed il personale tecnico e amministrativo, al fine di rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Tra gli obiettivi del Protocollo: completare e potenziare la copertura Internet dell'intera area dell'ateneo e del territorio limitrofo, anche attraverso l'adozione di tecnologie wireless di nuova generazioneintrodurre la tecnologia VoIP a favore del personale amministrativo, del personale docente e degli studentisemplificare e digitalizzare i rapporti studenti-famiglie e universitàrazionalizzare i flussi informativi tra le università e tra l'università e le amministrazioni centrali, periferiche e locali, anche al fine di allineare le rispettive anagrafi e banche dati I tempi di realizzazione del progetto sono stati calcolati in circa 12 mesi, quindi la conclusione dei lavori è prevista per aprile 2010. 2009 - redattore: VC

Torna all'inizio


Il 9 marzo l'inaugurazione dell'Anno Accademico (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Udine Il 9 marzo l'inaugurazione dell'Anno Accademico L'Università di Udine inaugurerà il suo XXXI anno accademico 2008/2009 alla presenza dell'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, e del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. La cerimonia si terrà lunedì 9 marzo a partire dalle 11 nell'aula magna di piazzale Kolbe 4, in via Chiusaforte, a Udine. Prima dell'inizio della cerimonia, alle 9.30, l'arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo, celebrerà la Santa Messa nella chiesa di S. Giacomo, in piazza San Giacomo, a Udine. Il rettore Cristiana Compagno nella relazione di apertura traccerà bilancio il dell'anno accademico trascorso e indicherà obiettivi e prospettive dell'ateneo friulano. Seguiranno gli interventi del presidente del Consiglio degli studenti, Giovanni Benedetti, e del rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Carla Bressani. La prolusione, affidata ogni anno a rotazione alle dieci facoltà d'Ateneo, toccherà quest'anno alla facoltà di Medicina e chirurgia. Massimo Bazzocchi, docente di Diagnostica per immagini e radioterapia, parlerà de "L'immagine del corpo umano nel XXI secolo: da Roentgen all'imaging molecolare". Spazio quindi all'intermezzo audiovisivo, cui seguirà la consegna dei riconoscimenti al personale collocato in quiescenza. A chiusura della cerimonia, gli interventi del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e dell'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi. Seguirà il tradizionale canto del Gaudeamus. L'università di Udine è stata attivata nel 1978. Oggi gli studenti iscritti sono circa 17 mila. Conta 10 facoltà e una Scuola Superiore, una ventina di master, 31 Scuole di specializzazione, 28 dipartimenti e 20 corsi di dottorato di ricerca. Inoltre, l'impegno nel campo della ricerca, di base e applicata, è testimoniato da diverse strutture ad alta specializzazione come l'Azienda agraria universitaria, l'Azienda ospedaliero-universitaria, i consorzi Friuli Formazione e Cirmont e Friuli Innovazione - Centro di ricerca e di trasferimento tecnologico, che dal 2004 gestisce il Parco scientifico e tecnologico di Udine. BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


Gli allievi del Sant'Anna rappresenteranno l'Italia nella più prestigiosa gara universitaria di diritto internazionale (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Scuola Superiore "Sant'Anna" Gli allievi del Sant'Anna rappresenteranno l'Italia nella più prestigiosa gara universitaria di diritto internazionale Saranno gli allievi della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa a rappresentare l'Italia alle finali della più prestigiosa gara di diritto internazionale a livello universitario al mondo, la "Jessup International Law Moot Court Competition", in programma a Washington dal 22 al 28 marzo 2009 e giunta ormai alla cinquantesima edizione. L'accesso alla fase finale è stato conquistato grazie all'affermazione nelle eliminatorie italiane che si sono tenute a Milano nei giorni scorsi presso lo studio legale Gottlieb Steen & Hamilton. Qui la squadra della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha superato, in un "agone" dialettico accesissimo, le preparate e agguerrite rappresentative delle Università di Teramo e di Torino. Per la Scuola Superiore Sant'Anna la partecipazione alle eliminatorie italiane si è peraltro conclusa con un doppio successo: oltre all'accesso alle finali negli Stati Uniti, Damiano De Felice, uno dei componenti della squadra, ha conseguito il premio di miglior partecipante. La squadra della Scuola Superiore Sant'Anna (composta dagli allievi ordinari Anna Bulzomi, Damiano De Felice, Carolina De Simone, Alessandra La Vaccara, Cinzia Morrone, Giovanni Stanghellini e Tommaso Virgili) ha preso parte alle fasi italiane della "Jessup International Law Moot Court Competition" grazie al supporto di Andrea de Guttry, docente di diritto internazionale alla Scuola. Determinante è stato l'aiuto prestato da Alessandro Pizzuti, ex allievo del Master in Human Rights and Conflict Management del Sant'Anna ed ex partecipante alla competizione, che ha messo la sua esperienza e il suo tempo a disposizione degli allievi per prepararli al meglio ad affrontare le altre squadre. Anche Emanuele Sommario, assegnista di ricerca alla Scuola, ha svolto il ruolo di "coach". Alle squadre che partecipano alle eliminatorie nazionali della "Jessup International Law Moot Court Competition" viene sottoposto un caso che riguarda una disputa fra due stati fittizi e viene loro richiesto di risolverlo individuando argomenti giuridici che supportano la legalità del comportamento dell'uno e dell'altro stato. In una prima fase, i team devono redigere delle memorie scritte contenenti le argomentazioni che ritengono più convincenti, una per lo stato ricorrente e l'altra per lo stato convenuto. Le memorie vengono valutate nella forma e nei contenuti da tre giudici anonimi e il punteggio riportato costituisce poi la base di partenza per la seconda fase. Quest'ultima prende la forma di dibattiti fra le varie squadre, che sono chiamate a difendere uno dei due stati in un dibattito simulato. Giudici della contesa sono professori di diritto internazionale, avvocati internazionalisti ed altri esperti di diritto, che valutano la performance dei team seguendo le stesse regole procedurali e di diritto della Corte Internazionale di Giustizia. In attesa di partire per gli Stati Uniti, prosegue senza interruzioni la preparazione della squadra della Scuola Superiore Sant'Anna, che diventa quindi la rappresentativa italiana. Per saperne di più sulla "Jessup International Law Moot Court Competition": www.ilsa.org/jessup/ BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


La crisi finanziaria mondiale, conferenza al Centro Irene (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Udine La crisi finanziaria mondiale, conferenza al Centro Irene Prosegue il ciclo di conferenze "Oltre il neoliberismo", organizzato dal Centro interdipartimentale di ricerca sulla pace "Irene" dell'Università di Udine in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune. Mercoledì 25 febbraio alle 17 nella sala convegni di Palazzo Antonini in via Petracco 8 si terrà l'incontro "La crisi finanziaria mondiale del 2008" con Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università di Udine. BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


Terzo appuntamento di "Anatomie della mente e altre storie" "Tradotto dal Medichese" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Ferrara Terzo appuntamento di "Anatomie della mente e altre storie" "Tradotto dal Medichese" Nuove tecniche di comunicazione con il paziente in Medicina Giovedì 26 febbraio alle ore 16.30 al Teatro Anatomico della Biblioteca Ariostea. La comunicazione Medico-Paziente è il tessuto relazionale sul quale ogni azione medica si sviluppa. Le capacità tecniche del medico nel comunicare con il paziente sono entrate di prepotenza nel curriculum degli studi medici perché ci si è resi conto che comunicare bene con il paziente significa aumentare la compliance, ovvero la compartecipazione alla cura e la condivisione nelle decisioni da prendere (Shared-Decision-Making). Curare oggi infatti è un processo da condividere con il paziente, all'insegna di una alleanza terapeutica che si fonda sulla comunicazione, verbale e non verbale. E' questo il tema che verrà affrontato giovedì 26 febbraio alle ore 16,30 nella cornice del Teatro Anatomico della Biblioteca Ariostea (Via Scienze, 17) nel corso dell'appuntamento "Tradotto dal Medichese. Nuove tecniche di comunicazione con il paziente in Medicina" del ciclo "Anatomie della mente e altre storie" a cura di Stefano Caracciolo dell'Università di Ferrara e di Enrico Spinelli della Biblioteca Ariostea. "In campo di salute mentale - spiega il Prof. Stefano Caracciolo della Sezione di Psicologia di Unife - la comunicazione assume aspetti di grande rilevanza sociale, come esplorato nella ricerca sulle parole usate nella stampa quotidiana in tema di salute mentale, condotta dalla Prof.ssa Cristina Lasagni, già docente a Ferrara, attualmente direttrice di Psicoradio e docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università della Svizzera Italiana, che interverrà all'appuntamento con Angela Cristelli, laureata in Scienze della Comunicazione e tutor a Psicoradio. Psicoradio è un'incredibile esperienza di comunicazione radiofonica". Psicoradio. La radio della mente Psicoradio nasce nel marzo 2006, come corso di formazione tenuto da professionisti della comunicazione, della cultura, dell'arte, della psichiatria e rivolto a utenti dei servizi di salute mentale dell'area di Bologna e Provincia. Psicoradio non è una radio. O meglio non è solo una radio. è un progetto comunicativo che coinvolge persone che hanno o hanno avuto problemi psichici nella convinzione che, rispetto ad alcuni territori, (lo star bene/star male, la differenza, la fantasia, la malinconia, il sogno, e quindi i temi della psichiatria, del disagio sociale, dell'arte ecc.) la sensibilità di chi ha vissuto la sofferenza psichica può produrre, se opportunamente formata, una comunicazione meno prevedibile. Psicoradio è, prima ancora di una testata radiofonica, un corso di formazione che vuole fornire ai suoi utenti i saperi tecnici, giornalistici, redazionali e culturali utili a raccontare professionalmente il mondo da un punto di vista "psi". Con il solo fatto di esistere come redazione giornalistica e di fare programmi che vanno regolarmente in onda, sfatiamo l'idea che una persona con disturbi psichici sia per questo un incapace o non sia in grado di produrre nulla di interessante. (C. Lasagni, direttrice responsabile di Psicoradio) BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


Open day, open mind (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Univ. Cattolica di Piacenza Open day, open mind E' ora di riflettere sulla scelta universitaria per gli studenti di quinta superiore. Per far "assaggiare" loro un po' del mondo universitario che li aspetta, il Servizio Orientamento dell'Università Cattolica di Piacenza ha organizzato Open day, open mind, che si terrà presso l'ateneo piacentino il prossimo giovedì 26 febbraio dalle 9.00. Per conoscere più da vicino le facoltà di Agraria, Economia, Giurisprudenza e Scienze della Formazione, le future matricole potranno assistere a seminari che affronteranno argomenti di studio e ricerca delle quattro facoltà attivate a Piacenza e che, allo stesso tempo, toccheranno temi di grande attualità, utili da approfondire anche in vista dell'esame di Stato. Si parlerà di rischi microbiologici e sicurezza degli alimenti e di biotecnologie con i docenti della Facoltà di Agraria. Crisi finanziaria e diritto: verso nuove forme di tutela giuridica per i risparmiatori è il titolo del seminario proposto da Giurisprudenza, accanto all' "Introduzione all'Unione Europea". I docenti della Facoltà di Economia approfondiranno i temi "Sostenibilità nella gestione dei servizi energetico-ambientali: una chiave di lettura" e "La transizione dalla scuola al lavoro: le nuove forme contrattuali". Per gli studenti interessati a valutare una formazione universitaria internazionale, sarà possibile assistere alla relazione "Economic downturn and challenges for management strategy from an international perspective: the German experience", che si terrà in inglese e sarà curata dal prof. Juergen Roth dell'Università di Reutlingen, partner della Facoltà di Economia piacentina nell'ambito del progetto Double Degree. De "La scuola dei Balilla: maestri, libri e scolari nell'Italia fascista" si parlerà alla Facoltà di Scienze della Formazione, che propone anche il seminario "Gli 'altri' siamo noi: identità, culture, educazione" . I ragazzi che parteciperanno all'Open day potranno anche assistere ad un incontro di presentazione dei servizi che l'Università mette a disposizione, confrontarsi con tutor e studenti universitari presso il punto informativo allestito nell'atrio dell'università, raccogliere materiale e indicazioni su corsi di laurea, indirizzi ed esami, avere notizie su borse di studio e agevolazioni, conoscere le opportunità di studio all'estero e di stage, informarsi sullo stretto collegamento tra la sede di Piacenza dell'Università Cattolica ed il mondo del lavoro. BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


Le cantate seicentesche di Luigi Rossi, conferenza con Alessio Ruffatti (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Udine Le cantate seicentesche di Luigi Rossi, conferenza con Alessio Ruffatti "L'edizione critica delle cantate di Luigi Rossi (1597-1653)" è il tema dell'incontro-conferenza con Alessio Ruffatti dell'Université de Provence-Aix Marseille I che si terrà giovedì 26 febbraio alle 13.30 nell'aula Spazio Musica di palazzo Alvarez in via Diaz 5 a Gorizia. L'incontro, organizzato dal Dams Musica dell'Università di Udine e inserito nell'ambito delle attività di dottorato, è aperto a tutti gli studenti dell'Ateneo e consentirà di approfondire la produzione di cantate da camera di uno dei più importanti compositori del Seicento romano. Alessio Ruffatti è dottore di ricerca in Storia dei beni artistici e musicali all'Università di Padova in cotutela con l'Università Paris Sorbonne-Paris IV. Ha insegnato all'Unità di formazione e ricerca di musica e musicologia dell'Università Paris Sorbonne-Paris IV, al Conservatorio di Benevento, e attualmente è docente all'Université de Provence-Aix Marseille I. Numerose le pubblicazioni su periodici internazionali di settore e le partecipazioni a convegni internazionali organizzati, tra l'altro, dall'Accademia di Santa Cecilia, Università di Parma, Baroque Biennial Conference (Università di Leeds). La conferenza affronterà i temi relativi alle fonti che tramandano il repertorio da camera di Luigi Rossi, considerazioni storico-culturali e analitiche sulla scelta dei testimoni-guida per l'edizione critica e l'analisi di alcuni casi specifici. Musicista alle dipendenze dei Borghese e dei Barberini, Rossi è considerato il più importante esponente della sua generazione nella produzione di cantate da camera, il cui corpus delle fonti musicali è quasi interamente manoscritto e testimonia l'importante diffusione della musica italiana in Europa nella seconda metà del Seicento. Il corpus, probabilmente in gran parte posteriore alla morte del compositore, presenta non solo fonti redatte a Roma, ma anche diverse copiate in Francia, Inghilterra, Svezia e Germania nella seconda metà del Seicento e per tutto il Settecento. BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


"La performance della ricerca in Italia" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Scuola Superiore "Sant'Anna" "La performance della ricerca in Italia" "La performance della ricerca in Italia" è il titolo del seminario in programma mercoledì 25 febbraio 2009 alle ore 18.00 presso l'aula magna della Scuola Superiore Sant'Anna. Il seminario sarà presieduto da Pietro Tonutti, Direttore della Divisione Ricerche e sarà introdotto da Nicola Bellini, Direttore del Laboratorio MAIN. Durante l'incontro sarà presentato il volume di Emanuela Reale, "La valutazione della ricerca pubblica. Un'analisi della Valutazione Triennale della Ricerca" (Franco Angeli Editore). BUR.IT 25.02.09

Torna all'inizio


Progetto Lissone arreda la mostra dei Samurai (sezione: Cultura)

( da "CronacaQui.it" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il progetto dei mobilieri brianzoli è risultato quello vincente Progetto Lissone arreda la mostra dei Samurai LISSONE - Un pezzo di Brianza nella terra dei Samurai. Progetto Lissone ha realizzato l'allestimento della mostra Samurai, che si terrà a Palazzo Reale a Milano dal 25 febbraio al 2 giugno 2009. Il progetto - curato dall'Architetto Carlo Sangalli di Progetto Lissone - ha privilegiato una scelta di allestimento basata su linee essenziali e sobrie, con l'impiego di materiali quali ferro, legno, vetro e plexiglass, lasciati sia al naturale sia trattati con effetti lucidi che richiamano la tradizione orientale dell'utilizzo delle lacche, per valorizzare al massimo le opere esposte nelle sale settecentesche di Palazzo Reale ricche di arredi e decori originali. La realizzazione dell'allestimento della grande mostra Samurai a Palazzo Reale, sede museale tra le più prestigiose e autorevoli a livello internazionale, costituisce per Progetto Lissone motivo di orgoglio e soddisfazione per avere realizzato, come di consueto, un progetto a regola d'arte grazie alla perizia dei maestri artigiani di Lissone, coordinati con cura e competenza dagli architetti e dai professionisti di Progetto Lissone. "Abbiamo portato la cultura dell'arredo in molti dei luoghi più prestigiosi al mondo - sottolinea il Presidente di Progetto Lissone - con progetti e allestimenti di particolare rilievo come questo, negli spazi di Palazzo Reale, realizzato per la prima grande mostra in Europa dedicata alla cultura e al mito dei Samurai. Progetto Lissone, Società per Azioni fondata nel 1997 a capitale pubblico-privato, con il Comune di Lissone azionista maggioritario e oltre 230 azionisti - artigiani, commercianti, produttori, professionisti del settore dell'arredo - si è costituita con lo scopo di promuovere e valorizzare a livello nazionale e internazionale l'immagine e l'eccellenza degli operatori lissonesi. Progetto Lissone ha saputo porsi ed imporsi come interlocutore unico, per ottenere consulenze, servizi, interventi e progetti completi ad hoc' nel campo dell'arredamento e dell'allestimento, diventando punto di riferimento strategico." 24/02/2009 - Daniele Bianchi

Torna all'inizio


In Provincia di Modena consiglio straordinario sulle infiltrazioni mafiose (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

In Provincia di Modena consiglio straordinario sulle infiltrazioni mafiose (24/2/2009 16:47) | (Sesto Potere) - Modena - 24 febbraio 2009 - Lotta alla criminalità e rischio di infiltrazioni mafiose e camorristiche nel tessuto economico modenese. A questi temi il Consiglio provinciale di Modena dedica mercoledì 25 febbraio, dalle 15,30, una seduta straordinaria con gli interventi di Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all?Università di Roma Tre e Rimini, e di Lucia Musti, sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Bologna, Direzione distrettuale antimafia. L?iniziativa, decisa nelle scorse settimane all?unanimità dalla conferenza dei capigruppo, sarà introdotta dall?intervento del presidente del Consiglio Luca Gozzoli che sottolinea «la necessità di approfondire il tema anche in sede istituzionale: vogliamo comprendere meglio il fenomeno e farne crescere la consapevolezza con l?obiettivo di tenere alta la guardia rispetto ai tentativi di infiltrazione in un tessuto sociale ed economico ricco, e quindi appetibile da parte della criminalità organizzata, ma sano e in grado di reagire». Il programma delle seduta prevede anche gli interventi e dei gruppi consiliari e le conclusioni del presidente della Provincia Emilio Sabattini.

Torna all'inizio


Radioterapia stereotassica ad Agropoli: nasce una società mista pubblico privata per la gestione (sezione: Cultura)

( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

News sanità Radioterapia stereotassica ad Agropoli: nasce una società mista pubblico privata per la gestione Ettore Mautone Malzoni radiosurgery center: nasce una società mista tra l'Asl Sa 3 e la clinica di Agropoli. L'accordo, reso possibile dal decreto legislativo n. 502 del 1992, è stato sottoscritto a Napoli dal direttore generale della Salerno 3, Donato Saracino, e dal presidente del consiglio di amministrazione della casa di cura privata Malzoni spa, architetto Maria Malzoni. Si tratta del primo passo per convertire l'ospedale cilentano in un centro specialistico oncologico in alternativa alla attuale destinazione di presidio ospedaliero (sede di Pronto soccorso) in linea con quanto previsto dal nuovo Piano ospedaliero approvato per legge regionale il 28 novembre scorso. del 24-02-2009 num.

Torna all'inizio


I diplomati calabresi? Soddisfatti e bravi (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

I diplomati calabresi? Soddisfatti e bravi Sarà presentato all?Unical il seminario sui risultati di due distinte indagini eseguite per conto della Regione CATANZARO. Si tiene venerdì 27 febbraio all?Università della Calabria (aula Caldora, dalle ore 9 la giornata di studi ?I diplomati calabresi del 2008. Qualità dell?istruzione superiore ed anagrafe degli studenti?. Il seminario presenta i risultati di due indagini realizzate grazie alla collaborazione tra il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea e l?Università della Calabria e condotte nell?ambito del progetto Oracolo 2 - Avvicina-Menti per conto della Regione Calabria. Dalle indagini emergono le performance negli studi dei diplomati calabresi usciti dalle scuole secondarie superiori a luglio 2008, le loro attitudini e aspirazioni, le conoscenze del mercato del lavoro e dell?università che hanno alla vigilia della Maturità: aspetti importanti che sono sempre più all?attenzione di chi governa i processi della scuola. La giornata di studi sarà aperta dal Rettore dell?Università della Calabria Giovanni Latorre. Le conclusioni (ore 12) saranno affidate al vice presidente della Giunta regionale della Calabria Domenico Cersosimo. Dal Profilo dei diplomati 2008 emergono le caratteristiche di studio degli studenti calabresi. L?analisi è stata circoscritta, per motivi di rappresentatività, a 2.206 studenti usciti a luglio 2008 dalle scuole della Regione Calabria. In particolare: 880 liceali, 1.079 diplomati negli istituti tecnici, 127 nei professionali, 120 diplomati di altri istituti. Nella lettura dei risultati occorre evidenziare la diversa provenienza dei diplomati: rispetto al panorama nazionale sono maggiormente rappresentati gli studenti dei licei e degli istituti tecnici. La media nazionale fa riferimento al Profilo dei Diplomati AlmaDiploma che prende in considerazione i 114 Istituti scolastici aderenti (11.932 diplomati). La riuscita negli studi. Il voto medio di diploma è di 78,7/100; voto più alto per le femmine (82,3/100) rispetto ai maschi (75,2/100). Chi ottiene i risultati massimi (da 81 a 100 su 100) rappresenta il 43%. Il voto medio è di 84,3 (su cento) nei licei, di 74,7 negli indirizzi tecnici e di 73 nei professionali. I promossi e i bocciati. L?86% ha concluso gli studi senza nessuna ripetenza, mentre il 13% è stato bocciato un anno. Percentuali in linea con la media nazionale. Così giudico la scuola. Soddisfatti? ?Decisamente sì? 38 diplomati su cento. Promossi gli insegnanti. Nel complesso, i diplomati calabresi si dimostrano piuttosto soddisfatti della propria esperienza scolastica. Le valutazioni risultano positive per quanto riguarda la percezione dell?esperienza scolastica complessiva: 41 studenti su 100 si dichiarano moderatamente soddisfatti e ben 38 su 100 lo sono decisamente, per complessivi 79 diplomati su 100 soddisfatti. Opinioni favorevoli sono state espresse nei confronti degli insegnanti. Il 77% dei diplomati è soddisfatto della loro competenza, il 72% della chiarezza espositiva, il 73% della loro disponibilità al dialogo. I giudizi più critici sui professori riguardano la loro capacità di valutazione ritenuta adeguata dal 57% dei diplomati. I rapporti con il personale non docente soddisfano il 78% dei diplomati e soprattutto - come prevedibile - sono i rapporti con gli altri studenti a raccogliere i giudizi più positivi: è soddisfatto il 91% dei diplomati. Meno apprezzati sono risultati i laboratori: sono soddisfatti il 41% dei diplomati, il 30% si dichiara invece decisamente insoddisfatto. Le aule sono ritenute adeguate dal 57% dei diplomati, mentre il 54% promuove l?organizzazione scolastica. Il 45% cambierebbe la scelta fatta a 14 anni. E 28 su cento non rifarebbero più lo stesso corso e la stessa scuola. Un elemento che sembra contrastare con la soddisfazione generalmente espressa dagli studenti è la proporzione dei diplomati che, se tornassero ai tempi dell?iscrizione alla scuola superiore, sceglierebbero un corso di studi o un istituto diversi da quello che hanno appena concluso. AlmaDiploma ha interrogato i diplomati al momento dell?esame di Stato chiedendo di riflettere sulla bontà di una decisione presa a 14 anni. Quali sono le risposte? 53 diplomati su cento confermano la propria scelta: si iscriverebbero allo stesso indirizzo o corso nella stessa scuola. Una percentuale leggermente superiore alla media nazionale (51%). Quasi il 45% cambierebbe la scelta fatta a 14 anni: 11 su cento ripeterebbero il corso, ma in un?altra scuola, e un altro 5,5% sceglierebbe un diverso indirizzo o corso della propria scuola; il 28% sceglierebbe sia un?altra scuola che un altro indirizzo di studi. Un dato preoccupante che chiama direttamente in causa l?azione di orientamento da parte del sistema di istruzione nel passaggio alla scuola secondaria superiore. Occorre tenere presente, inoltre, che rispondendo alla domanda probabilmente i diplomati hanno preso in considerazione non solo il vissuto a scuola, ma anche le prospettive formative e professionali future. Stage, esperienze all?estero, sport e volontariato Il 18% ha svolto stage riconosciuti dalla scuola (la media nazionale è del 55%). Il 16% ha effettuato soggiorni di studio all?estero: il 6% organizzati dalla scuola, il 10% su iniziativa personale. Risultati che vanno letti in relazione alla particolare composizione del collettivo. Ben oltre la metà dei diplomati (68) pratica un?attività sportiva. Le esperienze di volontariato coinvolgono il 17% dei diplomati. Prospettive future: studio o lavoro? Conclusi gli studi secondari superiori, i diplomati che intendono proseguire gli studi sono il 76% (96% tra i licei, 63% tra i tecnici, 39% tra i professionali); chi vuole iscriversi all?università rappresenta il 69,5%. Anche in questo caso occorre non dimenticare la particolare composizione del collettivo preso in esame. Chi aspira agli studi universitari mostra interesse soprattutto per Ingegneria (11%) e le discipline del gruppo economico-statistico (9%). Seguono Giurisprudenza e Medicina (intorno al 7%). Perché scelgo l?università. Ormai è noto, dalle indagini AlmaLaurea (confermate a livello internazionale dalle indagini Ocse), che i laureati hanno più chance dal punto di vista occupazionale e questa evidenza viene filtrata anche dalla percezione che il diplomato ha del futuro proprio lavorativo in Italia e in Europa. I diplomati che intendono iscriversi all?università hanno, nell?ordine, tre obiettivi: - completare la formazione per svolgere la professione a cui sono interessati; - poter trovare in futuro un lavoro ben retribuito. - approfondire i propri interessi culturali. Come immagino il lavoro: il posto fisso è l?obiettivo. La popolazione complessiva osservata, interrogata sulle prospettive di lavoro, che pure per il 76%, come si è visto, si realizzeranno dopo diversi anni, esprime il massimo interesse per l?area aziendale marketing, comunicazione, pubbliche relazioni, l?area ricerca e sviluppo e l?area commerciale e vendite. Sebbene il mercato del lavoro tenda a chiedere flessibilità e inviti spesso i giovani a divenire ?imprenditori di se stessi?, i diplomati cercano in particolare stabilità del lavoro e acquisizione di professionalità e indicano il contratto a tempo indeterminato più di qualsiasi altra tipologia contrattuale. Preoccupante è lo scarso interesse per una professione coerente con gli studi e con i propri interessi culturali, manifestato in modo particolare proprio dai ragazzi che hanno concluso un percorso professionalizzante. AlmaOrièntati: i punti di forza e le aspettative dei diplomati calabresi I risultati del percorso AlmaOrièntati riguardano oltre 800 studenti che hanno effettuato il test direttamente proposto dalla loro scuola e che contemporaneamente hanno compilato, anche solo parzialmente, il questionario AlmaDiploma. Emergono così i punti di forza e di debolezza dei diplomati calabresi e le loro aspettative nei confronti del lavoro ?immaginato?. Tra i punti di forza dei diplomati calabresi risulta una prevalenza di giovani di grandi prospettive, con buona capacità di rispondere agli imprevisti e con curiosità per il futuro; insieme risulta la scarsa autostima che tali giovani hanno di loro stessi circa i risultati ottenuti nella loro carriera e nella loro vita. L?esame delle risposte ai quesiti ?cosa vuoi fare da grande?, sintetizzati con la rappresentazione di dieci animaletti, porta a risultati ugualmente diversificati tra il collettivo dei diplomati AlmaOrientati-AlmaDiploma e il totale nazionale. Poco più di un quinto dei giovani calabresi (22 per cento), contro il 13 per cento del complesso dei diplomati, si riconosce in un profilo da ?lupo di appartamento?: contano, nel ?lavoro ideale? il guadagno, la possibilità di fare carriera, di essere autonomo e indipendente; di contro, il ?lupo d?appartamento? non è interessato alla coerenza tra il lavoro e gli studi universitari, alla stabilità del proprio lavoro, alla corrispondenza tra attività lavorativa e interessi culturali, alla possibilità di avere tempo libero. (24-02-09)

Torna all'inizio


Angelo d'Orsi (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

IL CASO Angelo d'Orsi Non è usuale che l'Università, senza rinunciare al suo compito istituzionale di formazione dei giovani, e a quello culturale di centro di elaborazione di saperi critici, si apra al mondo esterno. Non è usuale neppure in un Ateneo, come quello di Torino che ha nella sua storia una particolare vocazione, almeno dall'età risorgimentale in avanti, di dialogo con la cittadinanza e di apertura al mondo della politica di professione, in uno scambio che ha visto molti docenti diventare successivamente pubblici amministratori, deputati, senatori, ministri. Le «Settimane della Politica» sono dunque una scommessa difficile, e bisognerà attenderne la conclusione, per giudicare se si tratti di scommessa vinta. Eppure, le premesse appaiono favorevoli: fin dalla cerimonia inaugurale in Rettorato, tutt'altro che formale, perché tutti gli intervenuti hanno affrontato sia pure per suggestioni, alcuni dei temi essenziali relativi a un urgente ritorno alla politica, a una politica "altra", ed "alta, una politica che non soltanto deve avere uno scopo, ma a cui occorre restituire un senso. E anche prima della lezione magistrale di Luciano Gallino - magistrale davvero per ricchezza di dati, lucidità di analisi, e sobrietà di giudizi: i fatti, ahinoi, parlano da soli -, si è affacciato il "caso Italia", un Paese che forse è sull'orlo di un baratro, ove si pensi che un terzo del territorio è in mano al crimine organizzato; che la quota di lavoro sommerso nelle stime più attendibili è del 18%, ma in altre valutazioni si aggira sul 30%; che l'abusivismo edilizio ha trasformato milioni di nostri concittadini in complici attivi dello scempio del paesaggio; che l'evasione fiscale sottrae un centinaio di miliardi di euro l'anno a ospedali, scuole, infrastrutture. Eppure, v'è chi avendo contato gli studenti che iscritti (una trentina), ha sentenziato il fallimento dell'iniziativa. Ebbene è esattamente il contrario. Gli studenti iscritti sono coloro che chiedono di poter accedere alla concessione di un piccolo gruzzolo di "crediti formativi", seguendo l'intera manifestazione (che prevede una quarantina di ore di lezioni e discussioni), e presentando poi una relazione scritta su un tema a scelta. Tutti gli altri sono venuti "gratis": per amore della scienza? Forse soprattutto, credo, per amore della Politica, con la maiuscola. La Sala Lauree di Scienze Politiche - la Facoltà sede e motore dell'iniziativa - ha 90 posti a sedere, e sono stati occupati per l'intero pomeriggio, della prima sessione dedicata al tema scottante della "Cittadinanza". Docenti universitari di varia disciplina, un operatore sindacale, un prete, lo hanno affrontato senza remore, fornendo analisi e dati precisi. La "cultura positiva", humus della "torinesità", ancora una volta è affiorata beneficamente. E ha contagiato il pubblico, che era non solo di studenti (ahimè, i docenti sono più latitanti), ma di cittadini, come le domande hanno dimostrato. Cittadini che hanno voglia di capire, ma per capire devono sapere. E le Settimane della Politica a ciò ambiscono: suscitare la volontà di sapere.

Torna all'inizio


Rivoluzione Università In pensione 250 prof (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

LA SCURE DEI TAGLI SI COMINCIA IL PRIMO NOVEMBRE, CON LE PRIME 89 USCITE Rivoluzione Università In pensione 250 prof Via libera del Senato, il rettore: sembra una rottamazione Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra pensionamenti «naturali», prepensionamenti e abbandoni (solo nei primi due mesi dell'anno ce ne sono stati sette del tutto imprevisti). Quest'anno saranno 89, l'anno prossimo 79. Così l'ateneo conta di risparmiare, in tutto, circa 30 milioni di euro. Ma è un provvedimento sofferto. «La possibilità di concedere la proroga verrà attuata con il contagocce - spiega il rettore Pelizzetti -. Questa legge lascia molte perplessità. Ha il sapore di una rottamazione. Per di più, con il blocco dei concorsi rischiamo di perdere due generazioni di giovani». Andrea Rossi ALLE PAGINE 56 E 57

Torna all'inizio


La scure del Senato accademico su 250 professori (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Inchiesta ANDREA ROSSI La scure del Senato accademico su 250 professori Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra pensionamenti "naturali", prepensionamenti e abbandoni (solo nei primi due mesi dell'anno ce ne sono stati sette del tutto imprevisti). Quest'anno saranno 89, l'anno prossimo 79. Così l'ateneo conta di risparmiare, in tutto, circa 30 milioni di euro. Ecco la vera ragione della decisione di ieri. All'Università, per effetto dei tagli al finanziamento ordinario, prevedono una riduzione degli introiti di 23 milioni di euro nel 2010 e 4 nel 2011. Il verbo «tagliare» è già stato declinato in tutti i modi possibili; questo è l'ultimo. «Diversamente non credo che avremmo deciso così», confessa la preside di Scienza della Formazione Anna Maria Poggi, «perché ci prepariamo a perdere competenze importanti». I nomi «di peso» che circolano sono parecchi, dal sociologo Arnaldo Bagnasco agli economisti Giovanni Zanetti e Franco Reviglio, dalla latinista Giovanna Garbarino all'esercito dei primari di Medicina: Valerio Gai, direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione delle Molinette, e poi Roberto Mutani, Antonio Robecchi, Antonio Mussa, Alessandro Tizzani e Dario Fontana. Difficile immaginare salvacondotti. Il Senato è stato chiaro: «Solo in casi eccezionali e dopo un'attenta valutazione». Pelizzetti ribadisce: «La direzione è questa, la possibilità di concedere la proroga esiste sulla carta ma verrà attuata con il contagocce», solo per chi dietro di sé lascerebbe il vuoto (si parla di Valerio Gai). Nelle scorse settimane in ateneo è circolata una petizione perché il Senato escludesse esplicitamente dai «salvabili» i docenti che ricoprono incarichi istituzionali: presidi e direttori di dipartimento. Indicazione non raccolta, ma (è il ritornello di via Po) la selezione sarà spietata. Le facoltà sono alle prese con l'ennesima tegola, dopo l'annuncio di robusti tagli ai fondi. «Dovremo privarci di 13 docenti su 93», spiega a Lettere Lorenzo Massobrio. «La nostra attività era stata programmata su altre basi. Ora non sappiamo come fare. Nel giro di due anni l'università sarà decimata». Il rettore Pelizzetti è dello stesso avviso: «Questa legge lascia molte perplessità. Ha il sapore di una rottamazione. Per di più, con il blocco dei concorsi rischiamo di perdere due generazioni di giovani ricercatori». Non è tutto. «Non si può mettere un ricercatore al posto di un ordinario - dice Massobrio - Non è lo stesso. Il ricercatore ha bisogno di anni di rodaggio». Il vero guaio, però, è un altro ancora. Là dove la scure dei pensionamenti si farà sentire con più forza il rischio è che venga a mancare il numero minimo di docenti per attivare i corsi di laurea. «Il dramma non è la perdita dei 70enni, ma il blocco del turnover al 50 per cento e lo stop ai concorsi. Questi tre fattori, saldati, potrebbero mettere in crisi qualcuno», racconta Anna Maria Poggi. Pericolo per ora scampato. Ma in alcune facoltà - Economia e Giurisprudenza su tutte - si vive con il fiato sospeso. L'Università consentirà ai docenti di restare in ateneo con un contratto biennale per la didattica, continuando così l'insegnamento. «In più, se in primavera verranno sbloccati i concorsi potremmo bandire 70 posti da ricercatore», spiega il preside di Economia Sergio Bortolani. «Il problema, piuttosto, è: che cosa succede se uno dei docenti fa ricorso al Tar? In attesa della sentenza può continuare a insegnare o no?». La questione è stata sollevata in Senato, ma per ora è rimasta senza risposta. L'ultimo rebus.

Torna all'inizio


"Largo ai giovani L'ateneo deve sfruttare la grande occasione" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il ricercatore "Largo ai giovani L'ateneo deve sfruttare la grande occasione" Marco Tamietto, 33 anni, è un ricercatore del dipartimento di Psicologia. Ha firmato, tra l'altro, insieme con un gruppo di colleghi stranieri uno studio sul sesto senso pubblicato sulla rivista Usa «Current Biology». Tamietto, l'Università ha deciso: via tutti i settantenni. Largo ai giovani, dunque? «Andiamoci piano. E cominciamo con il dire che questa misura si è resa necessaria visti i tagli imposti dal governo. È un provvedimento doloroso, forse indispensabile, e tuttavia tra i meno "cruenti"». Resta il fatto che potrebbe aprire al tanto invocato ricambio generazionale, non subito ma tra qualche anno, no? «Insisto: apre prospettive molto interessanti di ricambio generazionale in un sistema universitario che ne ha assoluta necessità. Però questa fase va governata con intelligenza». In che senso? «È importante che il provvedimento non preveda "eccezioni" più o meno discutibili che, in ogni caso, lascerebbero spazio a possibili polemiche. Poi, l'uscita dei docenti non prevede automaticamente che i soldi risparmiati vengano reinvestiti in nuove assunzioni di giovani ricercatori. È una possibilità per dare avvio a una nuova fase nella vita dell'università, a patto che il processo sia gestito: qui si misurerà la capacità, anche politica, dell'ateneo di far entrare le forze migliori che oggi premono alle sue porte». Ci riuscirà? «Spero di sì. Un ricambio è necessario». C'è chi sostiene che i dipartimenti perderanno un patrimonio di esperienza e sapere. È così? «In parte sì. Alcuni docenti sono una risorsa scientifica e umana enorme. La loro uscita sarà una perdita e, se non compensata con forze fresche e qualificate, produrrà altre conseguenze negative». Quali? «L'aumento dei carichi di lavoro per chi resta. E, quindi, meno possibilità per i giovani di dedicarsi alla ricerca se dovranno spendere più tempo con lezioni, tesisti, ricevimento studenti». Come si risolve? «Accettando l'essenza vera della sfida: investendo in ricerca più di quel che l'ateneo sembra disposto a fare per il prossimo anno. Selezionando i progetti da finanziare sulla base del merito e con procedure trasparenti che magari implichino la valutazione da parte di scienziati di fama internazionale». \

Torna all'inizio


Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso: v... (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra pensionamenti "naturali", prepensionamenti e abbandoni (solo nei primi due mesi dell'anno ce ne sono stati sette del tutto imprevisti). Quest'anno saranno 89, l'anno prossimo 79. Così l'ateneo conta di risparmiare, in tutto, circa 30 milioni di euro. Ecco la vera ragione della decisione di ieri. All'Università, per effetto dei tagli al finanziamento ordinario, prevedono una riduzione degli introiti di 23 milioni di euro nel 2010 e 4 nel 2011. Il verbo «tagliare» è già stato declinato in tutti i modi possibili; questo è l'ultimo. «Diversamente non credo che avremmo deciso così», confessa la preside di Scienza della Formazione Anna Maria Poggi, «perché ci prepariamo a perdere competenze importanti». I nomi «di peso» che circolano sono parecchi, dal sociologo Arnaldo Bagnasco agli economisti Giovanni Zanetti e Franco Reviglio, dalla latinista Giovanna Garbarino all'esercito dei primari di Medicina: Valerio Gai, direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione delle Molinette, e poi Roberto Mutani, Antonio Robecchi, Antonio Mussa, Alessandro Tizzani e Dario Fontana. Difficile immaginare salvacondotti. Il Senato è stato chiaro: «Solo in casi eccezionali e dopo un'attenta valutazione». Pelizzetti ribadisce: «La direzione è questa, la possibilità di concedere la proroga esiste sulla carta ma verrà attuata con il contagocce», solo per chi dietro di sé lascerebbe il vuoto (si parla di Valerio Gai). Nelle scorse settimane in ateneo è circolata una petizione perché il Senato escludesse esplicitamente dai «salvabili» i docenti che ricoprono incarichi istituzionali: presidi e direttori di dipartimento. Indicazione non raccolta, ma (è il ritornello di via Po) la selezione sarà spietata. Le facoltà sono alle prese con l'ennesima tegola, dopo l'annuncio di robusti tagli ai fondi. «Dovremo privarci di 13 docenti su 93», spiega a Lettere Lorenzo Massobrio. «La nostra attività era stata programmata su altre basi. Ora non sappiamo come fare. Nel giro di due anni l'università sarà decimata». Il rettore Pelizzetti è dello stesso avviso: «Questa legge lascia molte perplessità. Ha il sapore di una rottamazione. Per di più, con il blocco dei concorsi rischiamo di perdere due generazioni di giovani ricercatori». Non è tutto. «Non si può mettere un ricercatore al posto di un ordinario - dice Massobrio - Non è lo stesso. Il ricercatore ha bisogno di anni di rodaggio». Il vero guaio, però, è un altro ancora. Là dove la scure dei pensionamenti si farà sentire con più forza il rischio è che venga a mancare il numero minimo di docenti per attivare i corsi di laurea. «Il dramma non è la perdita dei 70enni, ma il blocco del turnover al 50 per cento e lo stop ai concorsi. Questi tre fattori, saldati, potrebbero mettere in crisi qualcuno», racconta Anna Maria Poggi. Pericolo per ora scampato. Ma in alcune facoltà - Economia e Giurisprudenza su tutte - si vive con il fiato sospeso. L'Università consentirà ai docenti di restare in ateneo con un contratto biennale per la didattica, continuando così l'insegnamento. «In più, se in primavera verranno sbloccati i concorsi potremmo bandire 70 posti da ricercatore», spiega il preside di Economia Sergio Bortolani. «Il problema, piuttosto, è: che cosa succede se uno dei docenti fa ricorso al Tar? In attesa della sentenza può continuare a insegnare o no?». La questione è stata sollevata in Senato, ma per ora è rimasta senza risposta. L'ultimo rebus.

Torna all'inizio


La Chiesa sempre più presente in Internet: nuovo rapporto tra parrocchie e rete (sezione: Cultura)

( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)

Argomenti: Cultura

La Chiesa sempre più presente in Internet: nuovo rapporto tra parrocchie e rete (24/2/2009 11:00) | (Sesto Potere) - Roma - 24 febbraio 2009 -Si è svolto a Roma nei giorni scorsi il convegno "Chiesa in rete 2.0", promosso dall'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico della Conferenza Episcopale Italiana (CEI); l?incontro si è svolto presso il Centro Convegni di Via Aurelia, 796 a Roma. In una fase di accresciuta consapevolezza di partecipazione ad un fenomeno ampio che offre nuove e diffuse possibilità di supportare l?azione pastorale e culturale delle diocesi il Convegno intendeva contribuire a collocare più saldamente le iniziative diocesane in questo contesto generale, evidenziando anche il contributo della CEI in termini di piattaforme comuni, strumenti, servizi e competenze. Nell'era di Internet anche la Chiesa adotta le nuove tecnologie ed è presente in modo consistente nella rete; nel nostro Paese esistono attualmente circa 12.000 siti cattolici, la metà dei quali espressioni di parrocchie (24,2%), associazioni e movimenti (20%). A lato di questi espressioni di realtà collettive, aumentano progressivamente i blog e le pagine personali dei fedeli (7%). Una ricerca dell'Università di Perugia condotta dal professor Paolo Mancini, docente di Sociologia della Comunicazione all'Università umbra, su un campione di 1338 persone ha rivelato che quasi l'86% delle parrocchie italiane possiede un computer, nel 70% dei casi connesso a Internet; il 16% delle parrocchie ha un proprio sito. Il 62% delle comunità parrocchiali ha inoltre un indirizzo di posta elettronica, "nonostante l'età piuttosto avanzata della maggior parte dei parroci italiani", ha osservato la ricercatrice Rita Marchetti, che ha collaborato allo studio. Quasi la metà dei parroci ha infatti più di 60 anni. Secondo Daniel Arasa, docente di Struttura dell'Informazione e Comunicazione Digitale presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, "qualsiasi istituzione che desideri trasmettere una sua immagine pubblica d'accordo con l'identità di se stessa, non può fare a meno dell'uso di Internet e, concretamente, di avere un sito web". Nel corso del convegno è emerso che il problema non è avere o meno un sito web, ma quale tipologia di sito costruire, perché il web 2.0 ha fatto sì che questi elementi siano sottomessi ad una nuova dinamica: alla diffusione dell'informazione si sono aggiunti lo scambio e il feedback. La ricerca dell'Università di Perugia, intitolata "Parrocchie e Internet", si è articolata in due fasi: la prima è stata volta a fornire un panorama completo a carattere campionario relativo alle parrocchie italiane e all'uso che fanno delle nuove tecnologie informatiche e di Internet ed è consistita in 1338 interviste telefoniche a un campione rappresentativo delle parrocchie selezionate in base a dislocazione territoriale e ampiezza della popolazione parrocchiale. Sulla base dei risultati di questa fase, si è proceduto ad approfondire la ricerca su un campione delle parrocchie che disponevano di un sito Internet, raccogliendo 165 interviste. Accanto a grandi potenzialità, riconoscono gli organizzatori, le nuove tecnologie presentano anche numerose sfide, come quelle sottolineate dal direttore dell'Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali della CEI, don Domenico Pompili: come relazionare reale e virtuale sui social network, come impedire l'individualismo può derivarne e come essere su Internet mantenendo la propria natura e il proprio linguaggio. Giuseppe Mazza, docente di teologia fondamentale e di comunicazioni sociali alla Pontificia Università Gregoriana intervenuto al convegno "Chiesa in rete 2.0", ha affermato dal canto suo che non è la nuova tecnologia a inventare nuove socialità nell'era del Web 2.0. Essa, infatti, "si limita ad amplificare l'esperienza dell'uomo nel suo mondo, esaltando entrambi i termini in gioco - l'uomo e il mondo, appunto - ed enfatizzandone le occasioni d'incontro", ma "le relazioni mediate da computer risultano spesso anomiche", il che comporta "instabilità, interazioni scarse, se non distorte, tra identità fittizie e ambiguità", con la socialità che "risulta ridotta". La Chiesa, ad ogni modo, è pronta ad affrontare queste situazioni, consapevole del grande potere di Internet sulla società attuale, e soprattutto sui giovani, e delle possibilità che offre di diffondere messaggi a livello mondiale e immediato. Articolo Floriano Roncarati

Torna all'inizio