CENACOLO DEI COGITANTI |
Università
digitalizzata Roma Tre sarà la prima
( da "City"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che entro tre anni tutte le università italiane dispongano
di servizi avanzati per studenti, docenti e personale tecnico ed
amministrativo, a partire da una completa copertura Wifi e tecnologia Voip
(Voce tramite protocollo Internet) in tutte le sedi.Investimento da 500mila
euroNel caso specifico di Roma Tre, i tempi di realizzazione sono stati
indicati in circa 12 mesi dall'avvio;
Alla
ricerca del Web invisibile ( da "Punto Informatico"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ex docente dell'Università di Washington Alon Halevy, è concettualmente
invece molto simile a quello di DeepPeep: ognuno dei database pubblici presenti
in rete viene analizzato da uno spider, che ne ricostruisce il contenuto
presunto. Ma (almeno per il momento) i risultati raggiunti non hanno
soddisfatto i responsabili dell'
Gli
stipendi d'oro nelle università Usa ( da "Corriere.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il Chronicle non ha condotto alcuna inchiesta sulle
università pubbliche. Ma fatte le debite proporzioni, il loro trattamento dei
docenti e degli amministratori non è di molto superiore a quello delle
università italiane. Ennio Caretto stampa |
Nei
negozi è tutta un'altra musica ( da "Italia Oggi (MarketingOggi)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: professore di economia e gestione delle imprese
dell'Università degli Studi di Roma 3 e docente alla Bocconi di Milano. «Ma è
necessario analizzare in profondità le emozioni che il consumatore collega alle
diverse musiche». Uno dei filoni principali è quello che associa la musica
all'età, «oppure si può valutare la propensione dei clienti alla nostalgia.
Sinistra
universitaria, una lettera di solidarietà: <Dalla parte del presidente e
della Costituzione> ( da "Cittadino, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: a rivedere scelte di bilancio improntate a tagli
indiscriminati» anche per ricerca ed università ed ha detto di condividere
l'analisi fatta in sua presenza dal rettore, Francesco Bistoni. Questi aveva
tra l'altro auspicato «provvedimenti mirati a favorire i giovani» ed a porre
fine alla «fuga di cervelli» in continua crescita.
Il
prefetto: Modena tranquilla ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ordine pubblico ai privati (addirittura ai partiti come
già accade in alcune realtà del Nord) ma il rafforzamento degli organici delle
forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare efficacemente la
criminalità». Il segretario del partito ha ricordato che anche a Modena operano
da anni «gruppi di volontari che affiancano l'
Napolitano:
no ai tagli alla ricerca ( da "Giornale di Brescia"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: presidenziale Napolitano ha preso la parola con un
discorso fuori programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli
studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è
stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria
requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito
irrinunciabile dell'Università.
Gardone
Una testimonianza da Abu Ghraib ( da "Giornale di Brescia"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di criminologia della facoltà di Giurisprudenza di
Brescia e presidente dell'Associazione carcere e territorio, non ha dubbi:
considera «preziosa» l'iniziativa della Comunità montana di Valle Trompia che
ha sponsorizzato la visita bresciana, con tappa anche a Sarezzo e Gardone,
della signora Kholud Al Bassam,
Dai
repubblichini agli orfani di Salò che fecero un '68 nero
( da "Giornale
di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: entrambi intervistati da Paolo Gheda, docente di Storia
moderna e contemporanea all'Università della Valle d'Aosta. Esiste
un'«anomalia» tutta italiana - ha rilevato l'ambasciatore Sergio Romano -
nell'approccio alle complesse tematiche storiografiche: «Tra giornalismo e
storia c'è una fondamentale differenza.
Si sta
studiando un fondo pensione per i "regionali"
( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di
Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza,
docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela
Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del Riconoscimento
Speciale Start Cup 2007.
Napolitano
contro i tagli alle università ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: ai docenti e agli studenti riuniti per festeggiare il
settimo centenario dell'ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del
Rettore Francesco Bistoni: «La ricerca è compito irrinunciabile
dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale
anche questo è messo in discussione.
napolitano:
"basta tagli alla ricerca" - giorgio battistini
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: secondo il quale la fuga dei cervelli, a parte ogni altra
considerazione, ha «un costo terribile» per l´erario: ogni anno un miliardo e
mezzo di euro, spesi per formare giovani ricercatori che poi se ne andranno
oltre confine a guadagnare e spendere. «La ricerca e la formazione sono la leva
fondamentale per la crescita dell´economia»,
L'età
dei Nuraghi spiegata in sardo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: iniziativa è stato anche il relatore Giovanni Ugas,
docente di Preistoria e protostoria al dipartimento di Scienze archeologiche
dell'Università. «Lui stesso ha tenuto lezioni in sardo e mi ha sostenuto in
questo progetto. Fin dall'infanzia in famiglia ho sempre parlato il sardo e
devo dire che la cosa più difficile è metterlo per iscritto.
camon e
la psicanalisi. oggi alle 18 alla libreria feltrinelli di via s.francesco 7,
incontro con ... ( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Salmann docente di Teologia e Filosofia presso il
Pontificio Ateneo S. Anselmo e la Pontificia Università Gregoriana di Roma.
SCIENZA E FEDE. Un nuovo faccia a faccia tra Scienza e fede, due mondi ancora a
confronto. Sarà un ospite d'eccezione, Monsignor Melchor Sànchez de Toca y
Alameda, sottosegretario del pontificium consilium de Cultura,
università
nel mirino e per il 2010 è pronta la stangata - mario reggio
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Pagina 9 - Interni Il nodo-stipendi dei docenti rischia di
portare al collasso gli atenei Università nel mirino e per il 2010 è pronta la
stangata MARIO REGGIO ROMA - Università e ricerca. Un buco nero del sistema
Italia ancora irrisolto. Passano i governi, cambiano i ministri, ma lo spartito
è sempre lo stesso.
il
prof. miani riflette sulla crisi finanziaria
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Miani riflette sulla crisi finanziaria ECONOMIA Domani,
mercoledí 25, alle 17 nella sala convegni di Palazzo Antonini in via Petracco 8
si terrà l'incontro La crisi finanziaria mondiale del 2008 con Stefano Miani,
docente di Economia degli intermediari finanziari all'università di Udine.
antropologia
giovedì 26 febbraio alle 20 nella sala conferenze del villino ricci, in viale
dante, ... ( da "Nuova Sardegna, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università Terza Età Giovedì 26 alle ore 16,30 presso
l'Aula Magna della Facoltà di Agraria, viale Italia 39, il prof. Gianfranco
Atzeni, Docente di Economia Politica nella Facoltà di Giurisprudenza,
Università di Sassari, terrà una lezione dal titolo: «La crisi finanziaria:
istruzioni per l'uso».
PERUGIA
- <Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di
bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati>
( da "Adige,
L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori
programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti
per festeggiare il settimo centerario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito
dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria.
«La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile
dell'Università.
l'addio
a lentini sociologo con amore - piero violante
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: votata quindi a declassarsi, figlio unico, fu allievo
all´università di Virgilio Titone. Negli anni Cinquanta, a varie riprese,
soggiorna in Spagna e si laurea in filologia ispanica. Di ritorno in Italia è
assistente di Titone e libero docente in Filosofia della storia; nel '68 inizia
a insegnare, a Lettere, sociologia.
omaggio
del suor orsola al giudice paolo grossi
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: università di Siena. Seguiranno interventi di Paolisa
Nebbia, lettore di Giurisprudenza all´università di Leicester e di Lucilla
Gatt, docente di Istituzioni di diritto privato e civile al Suor Orsola. «è
motivo di grande orgoglio per me e per il nostro ateneo ritrovare Paolo Grossi
da neo giudice costituzionale dopo la recente nomina decisa dal presidente
Napolitano»
così
benito leoncini spiega cos'è l'evoluzione
( da "Tirreno,
Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Classe 1935, nato a Montaione in provincia di Firenze ma
pisano d'adozione, libero docente dell'Università di Pisa dal 1971, è stato
primario della Divisione di Pneumologia al Santa Chiara. Attualmente è
presidente onorario dell'Aimar, l'Associazione italiana interdisciplinare per
le malattie respiratorie. R.V.
università
il gran rifiuto di gibelli - michela bompani
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: all´Università e alla ricerca. «Le motivazioni che hanno
portato in piazza centinaia di migliaia di ragazzi e hanno spinto presidi,
docenti, personale tecnico amministrativo a protestare contro i tagli inflitti
all´Università pubblica, sono oggi sempre più concrete», spiega Gibelli, che
però sarà presente in via Balbi,
università,
i prof over 70 non vogliono andarsene
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università, i prof over 70 non vogliono andarsene Entro la
fine dell´anno potrebbero andare in pensione 93 tra i professori più
rappresentativi e più influenti dell´Università di Bari. Sono i docenti che
hanno dai 70 ai 72 anni e che adesso sono "pensionabili": nell´ultima
finanziaria il governo ha inserito un comma con il quale si dà la possibilità
agli atenei di pensionare ordinari
ultimatum
della regione ai rettori "niente fondi senza codice etico"
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: protesta di alcuni studenti polacchi nei confronti di un
docente barese, Gaetano Dammacco. «Chi lo ha visto?» si chiedevano i ragazzi
dell´università di Olsztyn, Polonia, dove Dammacco aveva appunto un
insegnamento. «Tra i futuri giuristi, ormai si ammanta di leggenda il nome del
professore Gaetano Dammacco», scrive la Gazeta di Olsztyn, che riporta anche i
commenti degli allievi:
conservazione
dell'uomo di altamura il pm: ordina consulenza e sopralluogo - paolo viotti
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il magistrato ha affidato un incarico a due professori
dell´università di "Roma III": Paolo Del Vecchio, docente di
elettrotecnica di ingegneria informatica e Giuseppe Schirripa Spagnolo docente,
invece, di Fondamenti di Fisica alla facoltà di ingegneria meccanica, dovranno
stabilire se davvero l´importante testimonianza storica sia stata danneggiata
dall´impianto elettrico.
<paghiamocara
la fugadi cervelli> ( da "Secolo XIX, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: paghiamocara la fugadi cervelli» il rettore nPerugia. La
«fuga dei cervelli» costa all' Italia un miliardo e mezzo di euro all'anno. Lo
ha detto ieri il rettore dell' Università di Perugia, Francesco Bistoni.
Aumentano «di anno in anno» i giovani che dopo avere conseguito in Italia «una
formazione di alta qualita» preferiscono emigrare in Paesi dove «
Maxi
aumento in busta paga per i prof berlinesi
( da "Secolo
XIX, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: di insegnanti sfornati dalle università, poiché gli
studenti preferiscono indirizzarsi verso facoltà che offrono in seguito sbocchi
di carriera e di stipendio più redditizi. Mentre è abbastanza facile reperire
docenti di materie umanistiche come il tedesco, la storia o le lingue
straniere, bisogna girare quasi con il lanternino per riuscire a scovare un
professore di matematica,
raimondi,
rondoni, elmi e giardinazzo a confronto su canzone d'autore e poesia d'italia
( da "Repubblica,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: per la canzone d´autore, Guido Elmi (produttore di Vasco
Rossi e general manager dell´etichetta Nopop), che racconterà la sua
esperienza, e Francesco Giardinazzo (docente di Ermeneutica testuale). Info
www.centrodipoesia.it e www.centrodellacanzone.net. (m. l. l.)
autore-editore,
amore e odio ( da "Repubblica, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Questo universo di rapporti lo sonda il nuovo volume a
cura di Gianfranco Tortorelli, docente di Storia dell´editoria all´Università di
Bologna, dal titolo L´inchiostro sbiadito (Pendragon). Tra i saggi ospitati nel
libro, quello sul legame tra Treves e D´Annunzio e lo scambio di lettere tra
Arnoldo Mondadori e i figli.
la
crisi dell'universita' - gabriele rizzardi
( da "Tirreno,
Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale
la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e
mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione
per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per
la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «
docenti
in pensione a 70 anni - giovanni parlato
( da "Tirreno,
Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: E l'università di Pisa è fra questi atenei. Nella lettera
si ricorda che, a differenza degli anni precedenti, non sarà più data alcuna
proroga di due anni all'insegnamento. Questi docenti si possono considerare di
fatto a un passo dalla pensione.
Napolitano
scopre i tagli alla ricerca ( da "Manifesto, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il ragionamento dell'inquilina di viale Trastevere non fa
una grinza: «La Ricerca e l'Università sono alla base dello sviluppo di un
Paese». Però, c'è un però. «In questa fase di difficoltà economica
internazionale - aggiunge - è necessario investire il denaro pubblico con
grande attenzione e oculatezza». Tradotto: bisogna tagliare.
Se
Napolitano rompe il silenzio ( da "Manifesto, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università di Perugia ha partecipato alla cerimonia
conclusiva delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'ateneo
umbro. L'opposizione: «Ascoltiamo il Colle». Già, ascoltatelo. *** Qualcuno può
spiegare ai docenti italiani perché, alla fine, sulle schede di valutazione
degli alunni, tutte le materie di scuola quest'
CECINA
VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo ...
( da "Nazione,
La (Livorno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: affidata al professor Lanfranco Belloni della facoltà di
Fisica dell'Università di Milano, curatore delle opere di Torricelli per la
Utet, saranno presenti il preside, Giuseppe Franceschi, il professore di storia
e filosofia, Vinicio Giannotti coordinatore del Premio, il corpo docente del
liceo al completo e centinaia di allievi dell'istituto.
Scienza
e società con Giulio Giorello ( da "Giorno, Il (Brianza)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Sono i temi di cui si parlerà questo giovedì alle 21 al
teatro La Campanella di piazza Anselmo IV insieme al filosofo Giulio Giorello
(nella foto), nell'incontro dal titolo «Futuro della scienza e società civile»,
per la rassegna «Incontrarsi a Babele». Giorello è docente di filosofia della
scienza all'Università degli Studi di Milano. L'ingresso è libero.
CorsiEsercitazioni
paleografiche Ore 16, sala Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca
<Angelo Mai>, corso di esercitazioni paleografiche
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: dedicata alla fotografia di ricerca del milanese Maurizio
Montagna (Milano 1964), docente del master di fotografia della nuova Accademia
delle Belle Arti di Milano; fino al 4 aprile. Orario: 10-13 e 15-19. Capolavori
a Palazzo della Ragione Palazzo della Ragione, esposizione della mostra
«L'Accademia Carrara nel cuore della città.
Bornasco,
è in programma il raddoppio degli abitanti
( da "Provincia
Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: potrebbe nascere attraverso la concertazione
pubblico-privato un nuovo quartiere più compatibile con l'area circostante.
Spostandoci a Gualdrasco, il Pgt dovrà incidere in tema di viabilità per
risolvere da un lato gli sbocchi inadeguati verso nord e dall'altro il nodo
rappresentato dall'attraversamento della Vigentina.
Prof
tedeschi contesi a suon di aumenti ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: private insegnano docenti di prim'ordine che non sono
Beamten». la sassonia protesta Intanto, uno studio pubblicato dal quotidiano
«Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha messo infatti in evidenza che a scegliere
all'università le facoltà che indirizzano alla professione di insegnante sono
gli studenti meno brillanti, già bocciati nei test di ingresso nelle altre
facoltà più ambite,
Napolitano
dice no ai tagli indiscriminati a università e ricerca
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: programma Napolitano ha preso la parola con un discorso
fuori programma davanti al Senato accademico, al corpo docente e agli studenti
riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato
fornito dall'intervento del rettore Francesco Bistoni, una vera e propria
requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile
dell'università.
<Fisichella
non sia l'unico relatore> ( da "Corriere del Veneto"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: appello di tre docenti «Fisichella non sia l'unico
relatore» PADOVA – Il Bo come la Sapienza? A distanza di poco più di un anno
dalla presa di posizione dei 67 docenti dell'Università di Roma, che si
opposerò all'intervento di Papa Ratzinger all'inaugurazione dell'anno
accademico, a Padova un caso analogo rischia di creare polemiche e discussioni.
Il Pd
in prefettura: <No alla difesa fai da te>
( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ordine pubblico ai privati, addiritttura ai partiti, come
già accade in alcune realtà del nord, ma il rafforzamento degli organici delle
forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare efficacemente la
criminalità. Anche a Modena operano da anni gruppi di volontari continua
Bonaccini che affiancano l'amministrazione segnalando pericoli o casi di
degrado.
Vajont,
corsa per diventare guida ( da "Corriere del Veneto"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Restauro architettonico presso l'Università degli
Studi di Trieste, che ha tentato una lettura oggettiva dei fatti distinguendo
la leggenda dalle vicende accertate dai documenti archivistici. Cristina
Zaetta, psicologa di Pieve di Cadore, che, in collaborazione con il
Dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Padova,
SI
INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica d...
( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: A questo si aggiunge l'informazione, la formazione e il
coordinamento dei docenti dell'istituzione scolastica di appartenenza al fine
di promuovere metodologie didattiche innovative attraverso anche un uso
consapevole e adeguato dell'e-learning e di supportare attività didattiche che
si avvalgono delle tecnologie informatiche.
Cardi:
dai centri sociali ai graffiti non condannate la cultura giovane
( da "Corriere
della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Perché vivono delle donazioni e del supporto finanziario
dei privati. Da noi si cerca sempre qualcosa in cambio. Serve più interazione
fra mondo pubblico e privato». Politica e privati polemizzano anche sugli
artisti si strada che lei sostiene, Cardi. «Alcuni graffitari sono artisti e
non devono essere catalogati in modo diverso.
Bioetica,
Fischella relatore Studenti e prof contestano
( da "Corriere
del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: dalla clamorosa presa di posizione dei 67 docenti
dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa Ratzinger nel
giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso analogo
rischia di creare polemiche e discussioni. Venerdì 6 marzo alle 17, infatti, in
uno degli spazi più prestigiosi a disposizione dell'Ateneo (la Sala dei Giganti
del Palazzo del Liviano)
<Un
errore pensionarci a 70 anni Io resto, dai ragazzi si impara>
( da "Corriere
della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Istituzioni di diritto romano e diritto greco
antico all'Università Statale di Milano. Ancora per un anno però, dal momento
che un articolo della legge Tremonti ha messo in crisi il meccanismo che
consentiva, a 70 anni, la proroga di due anni: «Se non l'avessi chiesta l'anno
scorso, avrei già finito di insegnare»
Oltre
300 euro a testa per mantenere il Comune
( da "Corriere
del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: REDAZIONALE Costi della politica La ricerca pubblicata dal
Sole24Ore. Le riserve dell'Anci: «Le spese vanno rapportate ai servizi erogati»
Oltre 300 euro a testa per mantenere il Comune Si spendono 271 euro per la
«burocrazia» e 33 per la rappresentanza. Paloschi: verificherò Verona si piazza
poco sopra la metà della classifica.
<Soldi
ai più bravi, stile inglese Così si può ridurre la spesa>
( da "Corriere
della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di economia all'Università di Bologna. «Per la
ricerca si può vedere quante volte gli studi di una singola facoltà italiana
sono stati citati in lavori di atenei stranieri. Per la didattica si può
confrontare quanto tempo impiegano i neolaureati a trovare un lavoro e che tipo
di lavoro trovano.
Verona
e il diverso Confronto sull'Islam al polo Zanotto
( da "Corriere
del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Mohammad Fanai Nematsara, sciita, docente di Teologia e
filosofia all'Istituto Khomeini di Qom (il più importante centro culturale
della rivoluzione iraniana); Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista
siciliano e Paolo Branca, docente di Lingua araba all'Università Cattolica di
Milano.
Scoperto
il gene dello smalto: è il segreto dei denti bianchi
( da "Corriere
della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: è il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa
Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State University. Si tratta di
«Ctip2», il primo gene scoperto ad essere centrale per la formazione delle
cellule che producono lo smalto, gli ameloblasti.
Napolitano
sull'università <No a tagli indiscriminati>
( da "Riformista,
Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: le notizie Napolitano sull'università «No a tagli
indiscriminati» I mali dell'università italiana sono lo specchio di tante
«insufficienze e contraddizioni» del Paese: scarsissimi investimenti per la
ricerca, difficoltà nel valorizzare i talenti, con la conseguente fuga dei
cervelli all'estero, e anche «tagli indiscriminati».
Al voto
per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: 6 Al voto per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno UNIVERSITÀ
CONVOCATE LE ELEZIONI DEL SUCCESSORE DI MARINELLI. CINQUE I DOCENTI IN CORSA
SONO CIRCA 4mila gli universitari fiorentini chiamati alle urne per eleggere il
successore di Augusto Marinelli (nella foto). Ieri il decano del corpo
accademico, il professor Giorgio Talenti, ha indetto le elezioni per il nuovo
rettore,
Emilio
Bigi, l'innamorato della letteratura italiana R iservato,
( da "Corriere
della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Raffaele Cantarella e in seguito per decenni docente di
italiano e latino al classico «Carducci». Fu un amore simbiotico. Si sposarono
nel '56. Nacquero i figli Paolo (avvocato), Silvia (oggi docente di italiano e
latino al «Virgilio»), Marco (fisico), e poi l'adorato nipote Lorenzo. Nel
frattempo Emilio iniziò la carriera universitaria insegnando Letteratura
italiana a Trieste (
DOPO il
successo dell'incontro con il grande Francesco Cito, s...
( da "Nazione,
La (La Spezia)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Auto & Fuoristrada, Tutto moto, Gente Viaggi,
Itinerari Travel, Marco Polo,Volontari per lo sviluppo, Diario, I viaggi di
Repubblica, non disdegnando attività di docenti e tutor in Università e
Istituzioni e impegno nel volontariato. Gli incontri al Golfo Foto Festival
sono gratuiti e aperti al pubblico.
PERUGIA
HANNO contribuito ( da "Nazione, La (Umbria)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docenti, allievi, rappresentanti della società) ha
idealmente inviato il caldo saluto alla collettività nazionale che il
Presidente rappresenta col decoro di cui è capace. E lui si è rivolto a «tutte
le forze del Paese» perché, senza abbandonarsi alla negatività di certi eventi,
si adoperino per salvaguardare le risorse umane e per evitare la dispersione
dei talenti.
Siena
sposa l'Expo di Milano In vetrina le sue eccellenze
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: l'ex ministro Paolo De Castro, docente Università di
Bologna e Mauro Rosati direttore generale di Fondazione Qualivita. Assente
giustificato il sindaco di Milano e commissario Expo 2015, Letizia Moratti,
rimasta nella capitale lombarda proprio per improvvisi impegni legati
all'organizzazione dell'evento.
Il
premio per i migliori laureati: pergamena e stretta di mano dall'ospite d'onore
( da "Nazione,
La (Umbria)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: E la «fuga dei cervelli» era argomento da non
sottovalutare. Ammissione e buon auspicio. Eppure sorte destinata a ripetersi,
anche a Perugia. BASTA raggiungere, in coda al corteo di ermellini che esce
dall'Aula magna, un gruppo di ragazzi eleganti e emozionati.
Le
barricate di Francia: prof e studenti contro Sarkozy
( da "Unita,
L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Era un discorso in appoggio alla riforma liberalizzatrice
che vuole le università molto più autonome e i docenti ricercatori sottoposti a
periodiche valutazioni. Per promuoverla, il presidente non aveva trovato di
meglio che fustigare con virulenza quasi ingiuriosa i "cervelli" di
Francia. Che da quel giorno, naturalmente, sono in quotidiana rivolta.
Regioni
e commercio Un incontro all'Isufi ( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: la finanziaria pubblico-privata che promuove e supporta lo
sviluppo delle imprese italiane all'estero. Giancarlo Lanna, presidente di
Simest, nel corso del suo intervento ha sottolineato come le Regioni
meridionali possano mettere in campo una capacità di rapporti imprenditoriali e
commerciali particolarmente significativa,
L'allarme
di Napolitano: non si tagli la ricerca
( da "Unita,
L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: Napolitano ha sempre avuto un feeling particolare con il
mondo dell'Università e della ricerca come con quello della scuola. In questi
mesi, più volte, anche nei giorni della contestazione più dura alle iniziative
del governo, lui ha sempre preferito la via del dialogo incontrando docenti e
studenti a Roma, a Milano, a Padova.
Solo
briciole per la ricerca Gelmini, la verità delle cifre
( da "Unita,
L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: età media dei docenti. «Tremila posti in più per i
ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in perdita. Con
questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal
richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di
alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'
Gelmini
maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro Brunetta si vanta di aver salvato
l’... ( da "Unita, L'"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: età media dei docenti. «Tremila posti in più per i
ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in perdita. Con
questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal
richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di
alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'
Non c'è
futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e trasferte a carico
( da "Unita,
L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: è futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e
trasferte a carico» Io dall'Università sono fuori. Nonostante continui a fare
il tutor a cento studenti, a fare esami e ricevimento, nonostante un libro
pubblicato e gli studi in Francia e in Portogallo». Gianluca ha 32 anni e si è
laureato all'Alma Mater Studiorum, l'università più antica del mondo.
Alitalia,
Ici, Finanziaria Ecco dove sono finiti i soldi sottratti La crisi è mondiale.
Ma Francia, Svezia e Stati Uniti investono nell'istruzione, nella formazione e
nella scienza ( da "Unita, L'"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: combinato disposto avvia la ricerca pubblica verso una
morte per inedia. Per fortuna i ricercatori italiani riescono parzialmente a
compensare attingeno ai fondi europei e a quelli delle organizzazioni private
senza fini di lucro (come Telethon o l'Airc). Molto più gravi sono i tagli al
Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) per l'università operati dalla
Finanziaria per il 2009.
CONFERENZA
SUI CAMBIAMENTI NEL PANORAMA DELLA RICERCA E IL POTENZIALE UMANO
( da "marketpress.info"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: La conferenza intende incoraggiare le istituzioni di
ricerca pubbliche e private ad esaminare il ruolo di una gestione paritaria
appropriata nell´assicurare pari opportunità, nonché l´effetto benefico che ciò
eserciterebbe sulla scienza e la tecnologia. I gestori delle risorse umane
delle università e di altre istituzioni di ricerca, esperti di didattica
scientifica scolastica,
Le
principali banche americane verranno presto nazionalizzate? Soltanto un anno fa
un quesito del ge... ( da "Unita, L'"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che include anche la creazione di fondi pubblico-privati
per acquistare titoli "tossici". In base al programma si condurranno
degli «stress test» per valutare le potenziali necessità di capitale delle
maggiori banche Usa. E ieri a Wall Street, e non solo, è stato un continuo
interrogarsi sugli istituti che saranno oggetto delle "attenzioni"
del governo federale.
INFRASTRUTTURE
IN SICILIA: LOMBARDO INCONTRA DELEGAZIONE INVESTITORI GRUPPO HNA, "PRONTI
AD AVVIARE PARTNERSHIP" ( da "marketpress.info"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università Kore di Enna, con docenti, esperti,
imprenditori ed anche dirigenti regionali. A questa verifica siamo interessati
sino al punto di essere pronti ad avviare una collaborazione ed una partnership
perché si realizzi questa idea di un approdo per uomini e merci che dalla Cina,
passando per la Sicilia,
staminali,
niente confronto - stefano allievi ( da "Mattino di Padova, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: in cui su tematiche analoghe e correlate si è acceso un
vivo dibattito nella società e in cui ogni idea di possesso esclusivo della
verità, da qualunque parte provenga, divide drammaticamente le coscienze, anche
all'interno degli stessi settori da cui proviene. * (i tre autori sono docenti
di Sociologia Filosofia Giurisprudenza)
DI
QUALI PROFILI PROFESSIONALI HA BISOGNO FIRENZE? PUBBLICATO UN BANDO PER
IDENTIFICARE IL FABBISOGNO OCCUPAZIONALE DEL TERRITORIO PROVINCIALE
( da "marketpress.info"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Le domande di partecipazione devono essere presentate da
agenzie formative accreditate, da società di consulenza, da imprese, enti di
ricerca pubblici e privati e da Università, anche in forma associata, e devono
pervenire online entro il 26 febbraio, per quanto riguarda la generazione della
domanda, e entro il giorno successivo per quanto riguarda il progetto vero e
proprio.
INCONTRI
PLURALI : "L'INFLUENZA DELLA TRADIZIONE ISLAMICA SULLA CULTURA
ITALIANA" GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
( da "marketpress.info"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Lingua araba all?Università Cattolica di
Milano. L´incontro sarà introdotto e moderato da Sergio Noto, docente alla
facoltà di Economia e coordinatore di ?Incontri Plurali?. È la prima volta che
nella nostra città si svolge un incontro di tale livello con la presenza di
studiosi del mondo arabo,
Università,
rivediamo i tagli indiscriminati ( da "Tempo, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori
programma davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti
per festeggiare il VII centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito
dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria.
«La ricerca - ha detto Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università.
Il
rettore della Sapienza: "Basta denaro a pioggia"
( da "Giornale.it,
Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Destinando fondi alla ricerca e alle università migliori e
soprattutto facendo largo ai giovani. Noi siamo riusciti a recuperare i fondi
dei pensionamenti riutilizzandone il 90 per cento per fare concorsi per i
ricercatori. La classe docente andava "svecchiata" andando incontro
al decreto e alle necessità della ricerca».
LA
SCHEDA - Il libro nero dell'università da cancellare
( da "Giornale.it,
Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università. E non si tratta di un caso isolato. Perché in
tutte le università i prof hanno a disposizione un budget per viaggi di studio.
Chi controlla? Naturalmente i docenti stessi, visto che c'è l'autonomia.
Dall'esamificio... Al di là dei singoli scandali, del resto, è la struttura
stessa della didattica a essere messa pesantemente in discussione.
napolitano:
rivedere i tagli alle università ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale
la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e
mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione
per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per
la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «
Ventimilgia:
sabato in Comune il convegno 'Noi e l'Europa'
( da "Sanremo
news" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Franco Praussello Docente Economia Internazionale
Università di Genova. Polo Jean Monnet ? Centro di Eccellenza ?Altiero
Spinelli?; ore 16,50 - ?L?Unione Europea dopo il Trattato di Maastricht?. Dott.
Roberto Gimigliano ? Funzionario Servizi Demografici Comune di Ventimiglia.
Savona:
"Cuba - 50 anni con Fiedel" con Mimmo Càndito
( da "Savona
news" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: con Mimmo Càndito Nella sala mostre della Provincia di
Savona, sabato 28 febbraio, alle 16, il Circolo degli Inquieti di Savona,
propone un incontro per approfondire il tema ?Cuba: 50 anni con Fiedel?. Mimmo
Càndito, inviato speciale de La Stampa e docente di Teoria e Linguaggio
giornalistico all?università di Torino, racconterà la sua esperienza di
inviato.
Il
perito della difesa. Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme
al genetista ... ( da "Provincia Pavese, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme
al genetista Matteo Fabbri e all'esperto informatico Enrico Cerati. Avato è
medico legale e docente all'università di Ferrara. Da un anno e mezzo studia il
caso di Garlasco, per trovare elementi a sostegno dell'innocenza di Alberto.
L'avvocato.
Giuseppe Colli, 38 anni, difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo
Giarda ... ( da "Provincia Pavese, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda e
al fratello avvocato Giulio Colli con cui collabora negli studi legali di
Vigevano e Mortara. I fratelli Colli sono stati allievi di Giarda
all'Università cattolica di Milano e ora affiancano l'ex-docente in questo caso
impegnativo e importante.
Scuola,
400mila votanti il 95% boccia il contratto
( da "Provincia
Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: per rinnovare il corpo docente. Invece - ha concluso
Epifani - i provvedimenti della Gelmini stanno determinando soltanto una
situazione di caos nelle scuole». Polemico con Epifani il segretario generale
della Cisl, che non sembra credere all'esito del voto: «Epifani - ha detto
infatti Raffaele Bonanni - non è né arbitro né notaio di tutti».
ROMA.
Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio
improntate ... ( da "Nuova Ferrara, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: Università di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale
la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e
mezzo di euro l'anno. Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione
per sottolineare che la ricerca e la formazione sono la «leva fondamentale» per
la crescita dell'economia e per rimarcare che questa è una «
Osservatorio
Agici-Accenture 2008. Public Utilities: si consolida il mercato italiano,
continua la spinta aggregativa in Europea
( da "watergas.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: afferma Andrea Gilardoni docente dell?Università Bocconi e
direttore dell?Osservatorio sulle alleanze e le strategie delle utilities in
Italia ?Quello che resta da implementare è l?effettivo sfruttamento dei
vantaggi delle aggregazioni in termini di economie di scala e riduzione dei
costi, e, soprattutto, il loro trasferimento al cliente finale.
Chi c'è
davvero dietro l'attentato al Cairo ( da "Panorama.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente al prestigioso [3] International Institute for
Counter Terrorism, uno dei più importanti think tank israeliani, avanza un paio
di ipotesi: a colpire è stato o un piccolo gruppo armato che ruota attorno al
network di Osama Bin Laden, oppure dietro le bombe del Cairo ci sono formazioni
vicine ad Hamas.
Quelle
ombre sovietiche sulla Russia di Putin
( da "Giornale
di Vicenza.it, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di storia contemporanea all'Università di Napoli
"Federico II", è stato ospite sabato scorso dell'Istituto per le
ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza, che l'ha invitato a tenere
la prolusione del nuovo anno di attività. Professor Graziosi, la sua relazione
era intitolata "Ci vorrebbe una vera democrazia"
Master
post laurea, via al bando ( da "Denaro, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: Contro la fuga dei giovani cervelli, la Regione Campania
mette sul piatto 4 milioni di euro per la concessione di borse di studio a
neolaureati iscritti a master di specializzazione negli anni accademici
2006-2007 e 2007-2008. Per accedere ai benefici sarà necessario aver concluso
un master di primo o secondo livello,
Salerno,
via al Piano energetico ( da "Denaro, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: tra docenti e ricercatori dell'Università di Salerno, enti
territoriali e professionisti. Lo sviluppo del Piano Energetico sarà svolto in
stretta collaborazione con l'Energy Manager del Comune di Salerno, Giancarlo
Savino. Il gruppo di lavoro, in questa fase iniziale, si è avvalso dei
contributi dell'ingegnere Mario Raiola e dell'
Mezzogiorno
e un Quarto. Sette incontri per un Mezzogiorno possibile
( da "Napoli.com"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: della ricerca sociale e della comunicazione, e con loro ha
dato vita a una realtà che fa del binomio impresa-ricerca la sua mission,
rivolgendo i suoi servizi alle istituzioni pubbliche e alle aziende private.
Think Thanks è un luogo dove la ricerca scientifica, antropologica, geografica,
economica, politologica,
Che sia
chiaro o acceso, è il <rosa> che emoziona il colore degli stilisti
( da "Corriere.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: autrice della ricerca pubblicata dalla rivista Current
Biology «l'evoluzione potrebbe aver condotto le donne ad amare i colori legati
al rosa e al rosso, che segnalano che un frutto è maturo e pronto da cogliere.
Anche un uomo dalle guance colorite è probabilmente in buona salute e si
candida a essere un valido padre».
La
bellezza è femmina Per ammirarla i maschi usano meno il cervello
( da "Corriere.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: emisfero sinistro MADRID Davanti alla bellezza le donne
usano di più il cervello. Lo stabilisce una ricerca scientifica spagnola,
condotta da Camilo José Cela-Conde (il figlio dello scrittore e poeta, Nobel
per la Letteratura nel 1989), Università delle Baleari, insieme al biologo
dell'evoluzione Francisco Ayala, dell'Università della California.
Crisi
economica. Tra nazionalizzazioni e neo-statalismo, brilla l'assenza della
sinistra. ( da "Articolo21.com"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: stando alle recenti ricerche pubblicate anche su libri
(Fondamentale “Evasori”, edito da Bompiani, dell?informatissimo giornalista
economico Roberto Ippolito), ammonta a 100 miliardi di Euro l?anno. Creazione
di un Fondo speciale per il riutilizzo immediato delle somme recuperate a
favore delle opere sociali infrastrutturali e per l?
Atenei,
l'Onda di Napolitano: "Ricerca per lo sviluppo, no a tagli
indiscriminati" ( da "Panorama.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: erario statale ogni anno 1 miliardo e mezzo di euro"
- della fuga dei cervelli all'estero, Napolitano ha colto queste osservazioni
per una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del
bilancio statale. Il Capo dello Stato è partito ricordando come siano state le
Università, nel Medioevo, a costituire il momento iniziale della nascita
dell'Europa.
<Doppia
scena>, incontrocon l'attore Luigi Lo Cascio
( da "Sicilia,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: coordinato dalla docente Giuseppina Basta Donzelli.
Interverranno: il direttore del Teatro Giuseppe Dipasquale; il preside della
facoltà Enrico Iachello e il docente Ezio Donato, responsabile per lo Stabile
dei rapporti con l'Università. Lo spettacolo è stato ideato da Nicola Console,
Luigi Lo Cascio, Alice Mangano, Desideria Rayner.
Progetti
formativi alla <Da Vinci>Gli alunni
( da "Sicilia,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: del sistema dei crediti urbanistici e di partenariato
pubblico privato, che risultano poco attuabili senza che vi sia una revisione
del piano in vigore". "Va sottolineata l'assenza ed il silenzio della
Amministrazione comunale e dei componenti della maggioranza del Consiglio
comunale che, sebbene ripetutamente invitati e sollecitati confrontarsi sulla
materia (anche per capire,
Prg ai
docentiFrancofonte. ( da "Sicilia, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: I docenti dell'ateneo catanese avranno il compito di
individuare e suggerire le modifiche da apportare al nuovo strumento
urbanistico che sarà successivamente redatto dall'ufficio tecnico del comune di
Francofonte per poi essere adottato dal consiglio comunale.
Vittoria
del cuoreper la compagine gialloverde
( da "Sicilia,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: di puntare sui migliori studenti e su docenti di valore
internazionale. "Anche il mondo dell'impresa deve modificare il suo
approccio nei confronti del sistema universitario - ha concluso Lo Bello -
acquistando la consapevolezza che la sfida alla competitività si gioca sulla
base della qualità del capitale umano e sull'innovazione".
LOGISTIC
CITY CENTER ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: la struttura pubblico-privata, che sorge in un magazzino
all'interno del mercato ortofrutticolo di San Giuseppe, guarda al futuro e
studia nuovi progetti. È questo lo spirito dell'informativa che domani
l'assessore Ennio Tosetto trasmetterà alla giunta comunale nel corso di una
riunione prevista a Palazzo Trissino.
L'Itis
"Euganeo" celebra i 40 anni. Ma è più attuale che mai
( da "Gazzettino,
Il (Padova)" del 24-02-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Cultura
Abstract: Particolarmente interessante un collegamento in
videoconferenza con l'università di Aberdeen, dove l'ex studente Edoardo
Pignotti - attualmente ricercatore nella sede universitaria scozzese - ha
salutato i presenti via Skype raccontando la propria esperienza all'itis. Altri
ex studenti della scuola, oggi docenti universitari o ricercatori, hanno
portato le loro esperienze.
Un pool
di esperti per un fondo pensione regionale
( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di
Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza,
docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela
Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del
Riconoscimento Speciale Start Cup 2007.
"Pensare
le emozioni", seminario a Modena
( da "Sestopotere.com"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: università La Sapienza di Roma, con un intervento sul tema
“La dimensione individuale e sociale delle emozioni”. Seguirà Gabriella
Turnaturi, docente di Sociologia all?Università di Bologna, sul tema “Emozioni
e legami sociali.
Scoperto
negli Usa il gene del bel sorriso ( da "Corriere.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: È il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa
Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State University. LE PROVE SUI
TOPOLINI - Il gene si chiama Ctip2 ed è il primo tra quelli scoperti ad essere
centrale per la formazione e la maturazione delle cellule che producono lo
smalto dei denti,
Oltre
900 studenti per 'Porte aperte in Unicam'
( da "gomarche.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: grazie alla collaborazione progettuale dei docenti della
Facoltà di Architettura, gli studenti potranno vedere all'opera diverse figure
professionali calate nelle loro realtà lavorative, quale rappresentazione
concreta delle opportunità che i percorsi di studio attivati dalle cinque
Facoltà Unicam (Architettura, Farmacia, Giurisprudenza, Medicina Veterinaria,
GIANPAOLO
RICCA FISCIANO. FOTOCOPIARE O INFORMATIZZARE I TESTI UNIVERSITARI è UN REATO...
( da "Mattino,
Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: se dietro al mercato parallelo ci sono interessi occulti
degli stessi docenti che quei libri li scrivono, allora la speculazione e la
vessazione di cui gli studenti sono vittime sono aspetti ancor più tristi e
gravi del reato stesso». E' diretta e sferzante come sempre Caterina Miraglia,
presidente dell'Edisu, l'ente per il diritto allo studio dell'Università di
Salerno.
PRESENTATA
IERI LA PRIMA PARTE DEL PROGRAMMA DELLA SECONDA EDIZIONE DI QUELLO CHE PASSA AL
CON... ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: direttore artistico dell'associazione Seventh Degree dell'
Università di Salerno, i docenti universitari Alfonso Amendola ed Emilio
D'Agostino, il critico d'arte Antonello Tolve con il pierre della musica Toto
Valitutti ed il «satirico» irriverente Nicola Vicidomini. Il viaggio inizierà
venerdì prossimo con la grande festa del fuoco.
RAFFAELE
INDOLFI RIVEDERE I TAGLI INDISCRIMINATI ALLE UNIVERSITà PER SCONGIURARE LA FUGA
DEI... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: RAFFAELE INDOLFI Rivedere i tagli indiscriminati alle
Università per scongiurare la fuga dei cervelli che impoverisce il Paese. Il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Perugia, dove partecipa alle
celebrazioni del settimo centenario dell'Ateneo umbro, lancia l'appello a
riesaminare «decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli
indiscriminati».
GINO
CAVALLO ROMA. LA SENSAZIONE è CHE, PIUTTOSTO DI DAR LA "CACCIA" AI
COLPEVOLI,... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: facendone troppi e producendo docenti non sempre di
qualità adeguata. Poi nella proliferazione di sedi universitarie distaccate:
sono tante e bisognerà decidersi a ridurne il numero». C'è un modello a cui
ispirarsi? «C'è un obbligo: quello di puntare sulla qualità. Migliorando i
percorsi formativi per gli studenti, accrescendo il numero dei giovani che si
laureano nei tempi previsi.
FIRMATA
LA CONVENZIONE, STESURA AFFIDATA ALL'UNIVERSITà AL LAVORO DOCENTI E TECNICI. IL
DOCUMENTO PRONTO TRA UN ANNO ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Firmata la convenzione, stesura affidata all'Università Al
lavoro docenti e tecnici. Il documento pronto tra un anno
FRANCO
FICHERA * È DAVVERO UN GRANDE PRIVILEGIO PER IL SUOR ORSOLA BENINCASA OSPITARE
... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: si onora di avere tra i suoi docenti Paolo Grossi a cui è affidata
la cattedra di storia del diritto medievale e moderno. Non credo via sia
bisogno di presentare Paolo Grossi o di elencare i numerosi e prestigiosi
incarichi accademici ricoperti da colui che è, senza dubbio, uno dei massimi
storici del diritto sul piano nazionale ed internazionale.
FORMAZIONE.
Al via progetto "Università digitale": intesa Brunetta - Roma Tre
( da "HelpConsumatori"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: del personale docente e degli studentisemplificare e
digitalizzare i rapporti studenti-famiglie e universitàrazionalizzare i flussi
informativi tra le università e tra l'università e le amministrazioni centrali,
periferiche e locali, anche al fine di allineare le rispettive anagrafi e banche
dati I tempi di realizzazione del progetto sono stati calcolati in circa 12
mesi,
Il 9
marzo l'inaugurazione dell'Anno Accademico
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Massimo Bazzocchi, docente di Diagnostica per immagini e
radioterapia, parlerà de "L'immagine del corpo umano nel XXI secolo: da
Roentgen all'imaging molecolare". Spazio quindi all'intermezzo
audiovisivo, cui seguirà la consegna dei riconoscimenti al personale collocato
in quiescenza.
Gli
allievi del Sant'Anna rappresenteranno l'Italia nella più prestigiosa gara
universitaria di diritto internazionale
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di diritto internazionale alla Scuola.
Determinante è stato l'aiuto prestato da Alessandro Pizzuti, ex allievo del
Master in Human Rights and Conflict Management del Sant'Anna ed ex partecipante
alla competizione, che ha messo la sua esperienza e il suo tempo a disposizione
degli allievi per prepararli al meglio ad affrontare le altre squadre.
La
crisi finanziaria mondiale, conferenza al Centro Irene
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Mercoledì 25 febbraio alle 17 nella sala convegni di
Palazzo Antonini in via Petracco 8 si terrà l'incontro "La crisi
finanziaria mondiale del 2008" con Stefano Miani, docente di Economia
degli intermediari finanziari all'Università di Udine. BUR.IT 25.02.09
Terzo
appuntamento di "Anatomie della mente e altre storie" "Tradotto
dal Medichese" ( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ssa Cristina Lasagni, già docente a Ferrara, attualmente
direttrice di Psicoradio e docente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione
dell'Università della Svizzera Italiana, che interverrà all'appuntamento con
Angela Cristelli, laureata in Scienze della Comunicazione e tutor a Psicoradio.
Open
day, open mind ( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: sicurezza degli alimenti e di biotecnologie con i docenti
della Facoltà di Agraria. Crisi finanziaria e diritto: verso nuove forme di
tutela giuridica per i risparmiatori è il titolo del seminario proposto da
Giurisprudenza, accanto all' "Introduzione all'Unione Europea". I
docenti della Facoltà di Economia approfondiranno i temi "Sostenibilità
nella gestione dei servizi energetico-
Le
cantate seicentesche di Luigi Rossi, conferenza con Alessio Ruffatti
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Alessio Ruffatti è dottore di ricerca in Storia dei beni
artistici e musicali all'Università di Padova in cotutela con l'Università
Paris Sorbonne-Paris IV. Ha insegnato all'Unità di formazione e ricerca di
musica e musicologia dell'Università Paris Sorbonne-Paris IV, al Conservatorio
di Benevento, e attualmente è docente all'Université de Provence-Aix Marseille
I.
"La
performance della ricerca in Italia"
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il seminario sarà presieduto da Pietro Tonutti, Direttore
della Divisione Ricerche e sarà introdotto da Nicola Bellini, Direttore del
Laboratorio MAIN. Durante l'incontro sarà presentato il volume di Emanuela
Reale, "La valutazione della ricerca pubblica. Un'analisi della
Valutazione Triennale della Ricerca" (Franco Angeli Editore).
Progetto
Lissone arreda la mostra dei Samurai
( da "CronacaQui.it"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Società per Azioni fondata nel
In
Provincia di Modena consiglio straordinario sulle infiltrazioni mafiose
( da "Sestopotere.com"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: una seduta straordinaria con gli interventi di Enzo
Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all?Università di Roma
Tre e Rimini, e di Lucia Musti, sostituto procuratore della Repubblica al
Tribunale di Bologna, Direzione distrettuale antimafia. L?iniziativa, decisa
nelle scorse settimane all?
Radioterapia
stereotassica ad Agropoli: nasce una società mista pubblico privata per la
gestione ( da "Denaro, Il"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: pubblico privata per la gestione Ettore Mautone Malzoni
radiosurgery center: nasce una società mista tra l'Asl Sa 3 e la clinica di
Agropoli. L'accordo, reso possibile dal decreto legislativo n. 502 del 1992, è
stato sottoscritto a Napoli dal direttore generale della Salerno 3, Donato
Saracino, e dal presidente del consiglio di amministrazione della casa di cura
privata Malzoni spa,
I
diplomati calabresi? Soddisfatti e bravi
( da "Giornale
di Calabria, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: I rapporti con il personale non docente soddisfano il 78%
dei diplomati e soprattutto - come prevedibile - sono i rapporti con gli altri
studenti a raccogliere i giudizi più positivi: è soddisfatto il 91% dei
diplomati. Meno apprezzati sono risultati i laboratori: sono soddisfatti il 41%
dei diplomati, il 30% si dichiara invece decisamente insoddisfatto.
Angelo
d'Orsi ( da "Stampa, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: in uno scambio che ha visto molti docenti diventare
successivamente pubblici amministratori, deputati, senatori, ministri. Le
«Settimane della Politica» sono dunque una scommessa difficile, e bisognerà
attenderne la conclusione, per giudicare se si tratti di scommessa vinta.
Eppure, le premesse appaiono favorevoli: fin dalla cerimonia inaugurale in
Rettorato,
Rivoluzione
Università In pensione 250 prof ( da "Stampa, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: CON LE PRIME 89 USCITE Rivoluzione Università In pensione
250 prof Via libera del Senato, il rettore: sembra una rottamazione Due soli
voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha deciso:
via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il
rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate».
La
scure del Senato accademico su 250 professori
( da "Stampa,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i
docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio
Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già
previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre
2009 e novembre 2011, fra pensionamenti "naturali",
"Largo
ai giovani L'ateneo deve sfruttare la grande occasione"
( da "Stampa,
La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: uscita dei docenti non prevede automaticamente che i soldi
risparmiati vengano reinvestiti in nuove assunzioni di giovani ricercatori. È
una possibilità per dare avvio a una nuova fase nella vita dell'università, a
patto che il processo sia gestito: qui si misurerà la capacità, anche politica,
dell'ateneo di far entrare le forze migliori che oggi premono alle sue porte»
Due
soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico dell'Università ha
deciso: v... ( da "Stampa, La"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il Senato accademico dell'Università ha deciso: via i
docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio
Pelizzetti - «saranno poche e solidamente motivate». In via Po hanno già
previsto i numeri dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre
2009 e novembre 2011, fra pensionamenti "naturali",
La
Chiesa sempre più presente in Internet: nuovo rapporto tra parrocchie e rete
( da "Sestopotere.com"
del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Una ricerca dell'Università di Perugia condotta dal
professor Paolo Mancini, docente di Sociologia della Comunicazione
all'Università umbra, su un campione di 1338 persone ha rivelato che quasi
l'86% delle parrocchie italiane possiede un computer, nel 70% dei casi connesso
a Internet;
( da "City" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università
digitalizzata Roma Tre sarà la prima entro un anno Roma Tre sarà completamente
digitalizzata. Apripista tra gli atenei italiani, che nel giro di tre anni
dovranno adeguarsi. Internet senza fili, utilizzato anche al posto della
normale rete telefonica sia per la telefonia fissa che mobile; casella postale
certificata, iscrizione e verbalizzazione elettronica degli esami, sino alla
progressiva eliminazione della carta sostituita da servizi on-line. Sono alcuni
dei punti indicati nel protocollo di intesa firmato dal ministro della Pubblica
amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta, con il rettore
dell'Università "Roma tre", Guido Fabiani, per la realizzazione del
progetto "Università digitale". Progetto che, nell'ambito del
programma e-government 2012 per la digitalizzazione della Pa, prevede che entro tre anni tutte le università italiane dispongano di servizi avanzati per studenti, docenti e
personale tecnico ed amministrativo, a partire da una completa copertura Wifi e
tecnologia Voip (Voce tramite protocollo Internet) in tutte le
sedi.Investimento da 500mila euroNel caso specifico di Roma Tre, i tempi di
realizzazione sono stati indicati in circa 12 mesi dall'avvio; la
conclusione dei lavori è infatti prevista per aprile 2010. "È un anticipo
di quello che avverrà per tutte le università
italiane, entro il 2012", ha sottolineato Brunetta. I costi, ha
proseguito, si "aggirano sui 500-600 mila euro" e per quanto riguarda
in particolare il servizio Voip, "vengono ripagati nell'arco di un paio di
anni". Apcom 24 febbraio 2009
( da "Punto Informatico" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Roma
- C'è un mare di informazioni nascoste dentro il mare del Web. Si tratta di
informazioni nascoste in profondità, là dove neppure i motori di ricerca
possono trovarle, e che gli esperti chiamano Web invisibile (Deep Web). Adesso,
Google e gli altri grandi player del settore stanno attrezzando progetti
importanti per raggiungere tali abissi: alla ricerca della supremazia nel
search che verrà. Dietro l'espressione Web invisibile, spiega il New York
Times, ci sono cose molto diverse tra loro come cataloghi commerciali, orari di
mezzi pubblici, risultati di indagini scientifiche. I contenuti del web
invisibile si trovano in spazi particolari della rete - pagine ad accesso
ristretto, repository audiovideo, database strutturati - e per questo non sono
raggiungibili dai normali spider dei motori di ricerca, che
"navigano" soltanto tra gli hyperlink che collegano le singole
pagine. "La porzione di web esplorabile dagli spider è solo la punta
dell'iceberg", ha detto al NYT Anand Rajaraman, cofondatore di una delle
aziende che per prime si sono lanciate nella caccia al web invisibile, Kosmix.
"La maggior parte dei motori di ricerca ti consentono al massimo di
trovare un attaccapanni in un armadio. Ma quello che vogliamo consentire ai
nostri utenti è esplorare quell'armadio". Per raggiungere tale obiettivo,
i motori di nuova generazione dovrebbero acquisire la capacità di comprendere i
termini di ricerca degli utenti e svolgere per conto di questi ultimi delle
query all'interno dei database. Se per esempio un navigatore digita la parola
"Genova", il motore di ricerca dovrebbe mostrarsi in grado di
riconoscere tutti i database che (plausibilmente) contengono informazioni sulla
città (ad esempio guide di viaggio, o atlanti storici) nonché sapere come
formulare delle query automatiche al loro interno. E se dal punto di vista
concettuale il problema appare relativamente lineare, in termini pratici le
cose sono molto complesse. Ci sono, spiegano gli esperti, i problemi legati
alla disambiguazione delle keyword, quelli dovuti alla varietà di architetture
impiegate nella strutturazione dei database, quelli collegati all'impossibilità
di istituire corrispondenze certe e permanenti nel caso di database con dati
debolmente accoppiati (in termini tecnici "loosely coupled"). Le difficoltà
tuttavia non sembrano scoraggiare i player del settore, ingolosite dalla
prospettiva di poter offrire ai navigatori soluzioni di ricerca più esaustive,
per certi versi simili a quelle promesse dal web semantico. La già citata
Kosmix, ad esempio, ha sviluppato un software in grado di accoppiare ogni
istanza di search con i contenuti dei database che più plausibilmente trattano
l'argomento, per poi offrire una panoramica dei risultati insieme con
l'indicazione delle fonti cui sono collegati. Diversa la logica di DeepPeep, un
progetto sperimentale sviluppato dal professor Juliana Freire presso
l'Università dello Utah. In questo caso, il tentativo è quello di indicizzare
preventivamente tutti i database presenti nel web pubblico, in modo da
indirizzare le successive attività di ricerca degli utenti. "Il modo naif
per raggiungere il risultato sarebbe operare una query per ciascuna delle
parole presenti sul dizionario", spiega al NYT. Per converso, DeepPeep
inizia sottoponendo al sistema un numero circoscritto di query-campione,
"che vengono usate poi per ricostruire l'intera architettura dei database
e orientare le ricerche". Ma anche i grandi attori del search, ovviamente,
si stanno muovendo. Nello scorso dicembre, Yahoo ha lanciato lo sviluppo una
versione sviluppata inhouse di SearchMonkey, il tool che consente di
automatizzare l'estrazione di informazioni strutturate da archivi anche se di
grandi dimensioni. Il progetto di Google per il web invisibile, coordinato
dall'ex docente dell'Università di Washington Alon Halevy, è concettualmente
invece molto simile a quello di DeepPeep: ognuno dei database pubblici presenti
in rete viene analizzato da uno spider, che ne ricostruisce il contenuto
presunto. Ma (almeno per il momento) i risultati raggiunti non hanno soddisfatto
i responsabili dell'azienda di Mountain View, che nel corso di una
recente conferenza hanno detto esplicitamente "non stiamo facendo un buon
lavoro nell'offrire i contenuti strutturati ai nostri utenti". Peraltro
nel caso di Google le difficoltà intrinseche allo sviluppo di soluzioni per il
deep web si accoppiano a quelle collegate alla presentazione degli stessi. Per
rendere adeguatamente conto dei risultati derivanti dal browsing di database
eterogenei, infatti, i responsabili della Grande G dovrebbero rinunciare
(almeno in parte) alla leggendaria semplicità della loro interfaccia,
restituendo pagine di record con diciture e icone più differenziate. Ancora non
è dato sapere chi, tra tutti gli attori in campo, sarà in grado di fornire una
soluzione definitiva al problema del web invisibile. Su una cosa, però, gli
addetti ai lavori concordano: i motori di nuova generazione hanno le
potenzialità per modificare radicalmente le abitudini di ricerca, ed il modo
stesso con il quale viviamo in rete. Ragion per cui, se vuole mantenere
l'attuale strapotere in materia di search, Google avrà bisogno di attrezzarsi
in fretta per la sfida. Giovanni Arata
( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Aspra
polemica sugli stipendi dei rettori degli atenei privati Gli stipendi d'oro
nelle università Usa C'è chi guadagna 500mila dollari
all'anno, più del presidente Obama, che ne prende 400mila La Columbia
University (Afp) WASHINGTON Non è solo Wall Street a elargire stipendi d'oro ai
suoi manager, li elargiscono anche le università
private americane ai loro professori. Un'inchiesta del Chronicle of higher
education in quasi 600 colleges con quasi 4.000 docenti e amministratori ha
accertato che due anni fa ben 88 di loro guadagnarono oltre un milione di
dollari l'uno. GLI STIPENDI D'ORO - Il record è di Pete Carroll, l'allenatore
della famosa squadra di football americano della Southern California University
a Los Angeles, 4 milioni 415 dollari, seguito da David Silvers, un dermatologo
della Columbia University a New York, 4 milioni 332 mila dollari, da Michael
Johns, il preside della facoltà di medicina della Emory University della
Georgia, 3 milioni 753 mila dollari, e da Zev Rosenwaks, il biologo della
Cornell University, 3 milioni 149 mila dollari. Gli stipendi d'oro delle università private, le cui rette stanno crescendo
vertiginosamente quattro anni e una laurea costano fino a 200 mila dollari,
talvolta di più - hanno destato enorme scalpore. I professori sono ben pagati,
160 mila dollari in media, ma il divario tra i loro stipendi e quelli delle
star del college aumenta. I FINANZIAMENTI - Il motivo è che le star,
soprattutto nel campo della medicina, il più prestigioso, procurano alle università grossi finanziamenti e donazioni, e ne sono
compensati come a Wall Street. Il Chronicle ha sottolineato che 8 dei 10
docenti più pagati sono medici. Oltre all'allenatore Carroll, l'eccezione è
David Swensen della Yale University, l'università
degli ex presidenti Clinton e Bush, un economista che ne cura gli investimenti
nell'industria e la finanza, con uno stipendio di 3 milioni 75 mila dollari. In
America era già stata aspra polemica sugli stipendi dei rettori delle università private, 500 mila dollari in media, più del
presidente Obama, che guadagna 400 mila dollari all'anno. Ma nel 2007, il
record del rettore più pagato, Gordon Gee della Vanderbilt University, fu di 2
milioni di dollari, non di 4. E Gordon Gee ne restituì la metà quando venne
nominato rettore della Ohio University. LA DIFESA - Le università
privata si difendono affermando che se le loro star lavorassero a Wall street o
per multinazionali intascherebbero molto di più. Ma la crisi finanziaria e gli
abusi delle banche, che hanno attinto ai sussidi statali per versare premi di
decine di milioni di dollari ai loro big, hanno indisposto gli americani, alle
prese con una crescente disoccupazione. Il Chronicle non ha
condotto alcuna inchiesta sulle università pubbliche. Ma fatte le debite proporzioni, il loro trattamento
dei docenti e degli amministratori non è di molto superiore a quello delle università italiane. Ennio Caretto
stampa |
( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
ItaliaOggi
Numero 046 pag. 19 del 24/2/2009 | Indietro Nei negozi è tutta
un'altra musica MARKETING OGGI Di Irene Greguoli Venini Dall'abbigliamento alla
gdo, il marketing scopre il sound design. E il contatto con il marchio cresce
Colonne sonore e melodie ad hoc: così si invoglia il cliente Canzoni ad alto
volume nei negozi d'abbigliamento per i giovanissimi, così si sceglie senza
pensarci troppo. Playlist ad hoc per chi fa la spesa al supermercato. Melodie
più rilassanti quando si tratta di meditare su acquisti più impegnativi, magari
quelli dell'arredo casalingo. Ma anche musica come elemento che identifica il
marchio e come strumento per entrare in contatto emotivo con il consumatore.
Comunque sia, i punti vendita non possono fare più a meno di occuparsi delle
propria dimensione sonora. E se shopping e musica così vanno d'accordo da
tempo, ora l'ultima tendenza la fa il sound designer, una figura che progetta
gli spazi commerciali dal punto di vista sonoro. Il principio è quello per cui
i suoni funzionano come elementi di arredamento: silenzi, rumori e melodie sono
calibrati per creare un ambiente in grado di accogliere i consumatori. «Si
tratta della progettazione dell'identità sonora dello spazio, creando una sorta
di allineamento della sensazione con tutti gli elementi presenti», spiega
Stefano Delle Monache (dottorando allo Iuav di Venezia), fondatore insieme a
Giovanni Cospito (docente di musica elettronica e di
tecnologia del suono) di Volumi, un'agenzia che si occupa appunto di sound
design.bbigliamento, ma non solo: anche nel settore alimentare c'è chi
ridisegna lo stile de Uno dei settori all'avanguardia in tal senso è quello
della moda e dell'abbigliamento, ma non solo: anche nel settore alimentare c'è
chi ridisegna lo stile degli store sulla base della dimensione sonora. Ne è un
esempio la catena fgli store sulla base della dimensione sonora. Ne è un
esempio la catena francese di supermercati Champion, che ha scelto di
identificare i corridoi all'interno dei suoi negozi con suoni della natura,
oppure i supermercati a insegna (sempre francese) Monoprix per i quali si è
optato per una diffusione bassa, mettendo a disposizione carrelli con ruote non
rumorose. «Lo sviluppo di playlist di musiche a seconda dei brand, per esempio
all'interno dei negozi Ikea, in cui vengono diffuse canzoni famose rifatte ma
in uno stile non impegnativo per far rallentare il consumatore, fanno parte di
una strategia comunicativa antica», spiega Delle Monache, che cita come
capostipite di quest'idea l'americana Muzak, che si specializzò fin dagli anni
'30 del secolo scorso nella diffusione di musica nei negozi. «La novità oggi,
visto che c'è un problema di inquinamento del paesaggio sonoro, è riuscire a
differenziarsi per sottrazione, componendo letteralmente lo spazio con i
suoni». Uno dei contesti in cui il sound design è più richiesto è, ad esempio,
quello dei temporary shop, nei quali si punta molto sulla dimensione
esperienziale dello shopping, o negli allestimenti fieristici. Per esempio
Volumi, all'Expo auto di Parigi, ha lavorato per lo stand di Maserati e ha
realizzato, insieme a Pino Pipoli, un'installazione audiovisiva per l'Emilio
Pucci Store nel distretto di Ginza, a Tokyo. Anche se l'approccio più
“tradizionale” ha ancora i suoi estimatori: si pensi che in una ricerca
condotta di recente dall'istituto Gpf per Scf Consorzio fonografici, il 59%
degli intervistati ha affermato di associare subito marchi noti a determinate
melodie e il 52% di gradire abbastanza che un negozio di marca abbia una
propria colonna sonora. La musica infatti coinvolge emotivamente il
consumatore, «fa parte dei modi in cui le imprese vendono esperienze», spiega
Michela Addis, professore di economia e gestione delle
imprese dell'Università degli Studi di Roma 3 e docente alla Bocconi di Milano. «Ma è necessario analizzare in
profondità le emozioni che il consumatore collega alle diverse musiche». Uno
dei filoni principali è quello che associa la musica all'età, «oppure si può
valutare la propensione dei clienti alla nostalgia. Per esempio la
catena di negozi Gap negli Usa in cui, dopo aver studiato l'età delle mamme e
aver capito cosa andava di moda quando avevano circa 22 anni, si diffondono le
canzoni di quel tempo». L'obiettivo immediato è quello di «mantenere il
consumatore nel punto vendita e far salire lo scontrino medio, ma se si riesce
a gestire bene questo stimolo si può aumentare la differenziazione percepita
dei negozi e dei brand, facendo crescere il livello di coinvolgimento»,
conclude Addis. Un esempio di “music branding”, di utilizzo della musica come
strumento di marketing, è offerto da Kiver, realtà focalizzata in quest'ambito,
che fra le altre cose, ha curato il progetto di videosonorizzazione nei negozi
Guy Degrenne in Francia e ha realizzato varie compilation per diversi marchi,
tra cui Alfa Romeo, o la selezione dei brani nei Flagship Store 3. Anche il
semiologo Paolo Peverini (docente di semiotica della
comunicazione visiva alla LUiss di Roma), sottolinea che «la musica è un
elemento fondamentale nella costruzione del contatto tra aziende e consumatori.
Ci sono negozi in cui viene utilizzata come tappeto sonoro, oppure in altri è
scelta in relazione al pubblico», continua Peverini, «perché aiuta a stabilire
un rapporto con il marchio, fa parte del racconto che il brand fa di sé. E'
utile a valorizzare l'esperienza dello shopping, perché spesso non compriamo
solo il prodotto, ma anche l'esperienza del prodotto. Viene usata così anche da
alcuni siti web che riproducono on line il meccanismo dei negozi, con playlist
da ascoltare mentre si visita il portale. Un esempio? Fred Perry».
( da "Cittadino, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Sinistra
universitaria, una lettera di solidarietà: «Dalla parte del presidente e della
Costituzione» n Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha
partecipato ieri alla cerimonia conclusiva delle celebrazioni per il settimo
centenario della fondazione della Università degli studi di Perugia. Ha
ricevuto il «grazie» degli studenti «per non essersi piegato» davanti a chi
chiede di cambiare principi fondamentali della Costituzione e poi anche della
Conferenza dei rettori «per la sua continua attenzione» ai problemi dell'università. Nel suo intervento nell'aula magna di quella che
con una bolla di papa Clemente quinto nel 1308 fece diventare «Studium
generale», Napolitano ha infatti esortato «a rivedere
scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati» anche per ricerca ed università ed ha detto di condividere l'analisi fatta in sua presenza dal
rettore, Francesco Bistoni. Questi aveva tra l'altro auspicato «provvedimenti
mirati a favorire i giovani» ed a porre fine alla «fuga di cervelli»
in continua crescita. Un fenomeno che costa all'Italia un miliardo e
mezzo di euro all'anno, oltre al loro «mancato apporto» allo sviluppo del
Paese. Prima dell'inizio della cerimonia Tommaso Bori, coordinatore della
Sinistra universitaria-Unione degli universitari, aveva fatto avere a Napolitano
una «lettera di solidarietà» ed a sostegno della difesa della Costituzione,
definita «bellissima, moderna, profonda». «Siamo dalla parte del presidente
Napolitano e della Costituzione italiana - vi è scritto - e con questa lettera
vogliamo dimostrarle la nostra piena solidarietà per le scelte fatte, il lavoro
quotidiano che svolge e l'impegno con cui si dedica al suo ruolo». Poi
nell'aula magna è stato il presidente del consiglio degli studenti Amabile
Fazio a provocare un applauso scrosciante quando nel suo intervento ufficiale
ha ringraziato Napolitano per «non essersi piegato alla volontà di pochi» che
«più volte in questi giorni» hanno invocato provvedimenti che mettono in
discussione la Costituzione.
( da "Gazzetta di Modena,La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
SICUREZZA
Il prefetto: Modena tranquilla Il Pd le ha consegnato 8234 firme per chiedere
agenti «Sì alle forze dell'ordine, no alla sicurezza "fai da te" e
alle ronde appaltate ai privati». A ribadirlo è stato il segretario del Pd
Stefano Bonaccini che ieri mattina ha incontrato il prefetto di Modena
Giuseppina Di Rosa, consegnandogli le 8234 firme raccolte per chiedere di avere
25 uomini in più, a disposizione delle forze dell'ordine del Modenese. Assieme
a Bonaccini, c'erano i parlamentari del Pd Giuliano Barbolini e Giulio
Santagata. Rispetto alla situazione che si attraversa a Modena, il prefetto ha
riferito alla delegazione del Pd che «Modena non vive un momento di allarme e
la situazione sul controllo della sicurezza è sotto controllo». «Oltre otto
mila firme raccolte in pochissimo tempo - ha spiegato Bonaccini - sono il
segnale chiaro di un disagio dei cittadini modenesi che però chiedono risposte
allo Stato e una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. La
risposta non può essere quella delle ronde, che rischiano di consegnare la
gestione dell'ordine pubblico ai privati (addirittura ai
partiti come già accade in alcune realtà del Nord) ma il rafforzamento degli
organici delle forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare
efficacemente la criminalità». Il segretario del partito ha ricordato che anche
a Modena operano da anni «gruppi di volontari che affiancano l'amministrazione
segnalando pericoli o casi di degrado. Ma sono tutt'altra cosa dalle ronde e
hanno solo compiti d'ausilio», ha precisato. Anche per Santagata è
inaccettabile che «lo Stato abdichi alla sua funzione principale, quella di
garantire la sicurezza, e al tempo stesso istituzionalizzi le ronde. E' un
segnale devastante». Tuttavia, ha puntualizzato Barbolini «non vogliamo usare
queste firme come una clava per lo scontro politico, ma per portare alla luce
una preoccupazione diffusa tra i cittadini». Da qui la proposta di un migliore
utilizzo della polizia municipale anche se «è chiaro - ha aggiunto Barbolini -
che mai la polizia municipale potrà sostituirsi alle forze dell'ordine nel
contrasto della criminalità». Proprio sulla polizia municpale Bonaccini ha
aggiunto come l'aumento dei vigili urbani, in ogni comune dove si andrà a
votare alle prossime amministrative, sia uno dei punti del programma
elettorale.
( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Edizione:
24/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Politica Tra
leggi ed aspri confronti Napolitano: no ai tagli alla ricerca
Il Presidente della Repubblica interviene sull'università:
«Leva fondamentale per la crescita dell'economia» Immediata la replica del
ministro Gelmini: «In questa fase delicata, il Governo vuole eliminare gli
sprechi» Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il Rettore
Francesco Bistoni, ieri a Perugia per i 700 anni di quell'Università ROMA«Mi auguro
che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio
ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a
definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni
liquidatorie», guardando i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi
della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che
accade in Europa e nel Mondo in questo settore perché «può suggerire»
soluzioni. Fuori programma presidenziale Napolitano ha
preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico,
al corpo docente agli
studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è
stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria
requisitoria. «La ricerca -
ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università.
È giusto combattere gli sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario
evitare facili e superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni
internazionali. Occorre tenere conto che alle università
italiane sono destinate più esigue risorse per la ricerca,
meno dell'1% del Pil, e a ciò si aggiungono procedure farraginose. Se non si
corre ai ripari, ci sarà un rapido incremento di cervelli
in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5
miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il
presidente - su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione
pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità,
quali mi sono dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del
paese. Una situazione, come sappiamo, di straordinaria difficoltà per la crisi
che ha investito la finanza e l'economia mondiale. E per il peso che hanno
insufficienze e contraddizioni proprie dell'Italia, retaggio, per molti
aspetti, di vicende pluridecennali». Napolitano ha ricordato «che la ricerca e la formazione sono già e stanno per essere leva
fondamentale per la crescita di un'economia e di una società fondate,
specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull'innovazione» le sole risorse
che «potranno reggere alle prove della competizione globale». È molto
importante non abbandonarsi a «facili e superficiali generalizzazioni», ha
sottolineato, né a scelte «negative e liquidatorie da cui possono scaturire
decisioni che mettano a rischio lo sviluppo della ricerca
e delle Università», che sono la «leva dello sviluppo» soprattutto di fronte
alla crisi internazionale. Il presidente ha concluso chiamando «tutte le forze
responsabili del Paese» a impegnarsi per difendere, potenziare, valorizzare
tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di talenti e
risultati troppo spesso sottovalutati». La replica governativa La risposta
dell'esecutivo non si è fatta attendere, con il ministro dell'Istruzione, la
bresciana Mariastella Gelmini che ha rassicurato: «Le preoccupazioni del
Presidente sono anche le preoccupazioni del Governo». Tuttavia, ha aggiunto la
Gelmini «in questa fase di difficoltà economica è necessario investire il
denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza. Per questo bisogna tutelare
al massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia. Ci sono ampi
margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei - ha spiegato il
ministro -. Il problema principale non è quanto si spende ma come vengono spese
le risorse pubbliche». «Il Governo con il decreto legge sull'università
- ha ricordato - ha deciso di destinare più fondi alle università
migliori e di creare 4000 nuovi posti da ricercatore.
Ha deciso inoltre di mettere un freno al moltiplicarsi di corsi e sedi
distaccate». A queste parole si aggiungono anche quelle del ministro Renato
Brunetta: «Non ci sono stati tagli indiscriminati. Non voglio fare nessuna
polemica, il Governo ha la massima attenzione per la ricerca
e questo lo dico da professore universitario».
( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
24/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:valtrompia e lumezzane Gardone
Una testimonianza da Abu Ghraib Venerdì in Comunità montana la consulente
dell'Amministrazione americana per la gestione del carcere iracheno Un'immagine
del carcere iracheno di Abu Ghraib VALTROMPIA «A partire dalle realtà delle
nostre carceri»: temi che non sono sempre all'attenzione, ma che è opportuno lo
siano. Il prof. Carlo Alberto Romano, docente di criminologia della facoltà di Giurisprudenza di Brescia e
presidente dell'Associazione carcere e territorio, non ha dubbi: considera
«preziosa» l'iniziativa della Comunità montana di Valle Trompia che ha
sponsorizzato la visita bresciana, con tappa anche a Sarezzo e Gardone, della
signora Kholud Al Bassam, consulente dell'Amministrazione americana per
la gestione dei detenuti politici nelle carceri irachene. In parole semplici
responsabile dell'arci-tristemente nota galera di Abu Ghraib. La consulente
irachena del Governo americano sarà in Comunità montana la sera del 27 febbraio
alle 20.30 per una testimonianza che sarà corredata dagli interventi di Maria
Grazia Bregoli, direttrice del carcere di Canton Mombello, Mario Fappani
garante dei detenuti del Comune di Brescia, Monica Lazzaroni magistrato di
Sorveglianza di Bergamo, Francesca Paola Lucrezi direttrice della Casa di
reclusione di Verziano, Paolo Pagani, vice presidente della Comunità montana,
del prof. Carlo Alberto Romano e di Alessandro Zaniboni magistrato di
Sorveglianza di Brescia-Verziano. «L'incontro tra privato sociale e istituzioni
quali la Comunità montana e l'Università - ha sottolineato il prof. Romano - dà
luogo a risposte importanti, a bisogni concreti. La presenza della signora Al
Bassam ci farà conoscere una situazione per così dire di trincea e gli sforzi
attuati affinché i diritti fondamentali vengano preservati». L'associazione
Carcere e Territorio, fondata nel 1997 dal dott. Zappa, si è fatta carico di
organizzare gli appuntamenti di Kholud Al Bassam, che tra l'altro visiterà le
carceri bresciane, terrà un incontro in Università, conoscerà realtà legate al
carcere, incontrerà il pubblico. Carcere e territorio oltre a dare vita grazie
all'impegno di detenuti e volontari al periodico bimestrale Zona 508 è
impegnata su altri progetti, dalla tutela della genitorialità alla necessità di
housing. La signora Al Bassam prima della serata in Comunità montana sarà
impegnata, nel corso della mattinata a partire dalle 9.30, in un incontro con
gli studenti delle superiori triumpline all'istituto P. Levi di Sarezzo. Flavia
Bolis
( da "Giornale di Brescia" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
24/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Dai repubblichini agli
orfani di Salò che fecero un '68 nero Facevano irruzione nelle scuole, nelle università e nelle piazze italiane, poco dopo la fine della
guerra, creando una presenza tanto rumorosa quanto inaspettata. Una folla
composta da migliaia di giovani che agitavano i simboli del fascismo e ne
cantavano gli inni, guidando infervorate manifestazioni studentesche e animando
un movimento che, per capacità di mobilitazione e vivacità culturale, può
essere addirittura considerato una specie di «Sessantotto nero». A questi
giovani, protagonisti di un fenomeno che ha lasciato il segno nella vicenda
della destra italiana, lo storico e giornalista Antonio Carioti ha dedicato il
saggio «Gli orfani di Salò» (edito da Mursia), sui cui temi si è aperto il
nuovo ciclo dei Lunedì del Sancarlino curato da Roberto Chiarini, con
l'intervento dell'autore e del noto storico ed editorialista Sergio Romano, entrambi intervistati da Paolo Gheda, docente di Storia moderna e contemporanea all'Università della Valle
d'Aosta. Esiste un'«anomalia» tutta italiana - ha rilevato l'ambasciatore
Sergio Romano - nell'approccio alle complesse tematiche storiografiche: «Tra
giornalismo e storia c'è una fondamentale differenza. Lo storico ha
bisogno di distacco, di verificare le fonti e deve avere il minor numero
possibile di pregiudizi. Il giornalista è profondamente coinvolto nelle vicende
quotidiane e gli si può perdonare una certa partigianeria. In realtà ciascuno
dovrebbe fare il proprio mestiere». Le ragioni dell'anomalia o malattia tutta
italiana, di invasione di campo, stanno nel tasso di ideologia che ha pervaso
la nostra società nel '900, per cui la storia è stata strumentalizzata a fini
della politica e del potere. Un atteggiamento che avrebbe gravato proprio
sull'analisi di quei gruppi giovanili che vissero l'avventura della Repubblica
di Salò come un mito eroico, l'ultimo sussulto di dignità della nazione. «Il
libro di Carioti è stato percepito come mirato a riscattare una generazione -
ha notato Romano -. Egli ha scritto piuttosto una pagina bianca di storia
italiana. I fatti raccontati sono doppiamente clandestini: perché lo furono i
movimenti descritti e perché la storia ufficiale li aveva ignorati: parlarne
significava attribuire loro una dignità cui non avevano diritto». Non aver
studiato fino in fondo il fascismo ha però comportato che non si sia potuto
nemmeno «comprenderne gli eredi». Carioti - che nella sua ricerca ha
intervistato diversi «giovani dell'epoca» - riferisce che la loro era una
condizione psicologica particolare: allevati per lo più nel culto di una
nazione che, sotto la guida di Mussolini (visto come un semidio), avrebbe
dovuto dominare il Mediterraneo e tornare ai fasti dell'antica Roma, accusarono
lo choc della sconfitta bellica e soprattutto dell'8 Settembre 1943. «Questo
esercito di ragazzi certo non aveva una consapevolezza politica forte - osserva
Carioti -. Ma, se in Italia esiste l'esempio unico di un Movimento sociale
italiano che ha rappresentato una presenza stabile in Parlamento per tutta la
prima Repubblica, ciò è dovuto proprio al ruolo determinante giocato dai
giovani che avevano aderito sotto la spinta politica alla Repubblica sociale».
Quanto abbia pesato il marchio di «repubblichini» sul loro futuro e se il
«mancato riconoscimento di combattenti, anche se per una causa sbagliata» abbia
influito sul loro non inserimento nel tessuto repubblicano, alimentando una
sacca di risentimento, è questione - secondo Romano - che involge un aspetto di
«identità» culturale: «L'Italia è purtroppo il Paese in cui i processi
identitari tendono a radicarsi nelle famiglie e divengono fattori di continuità
nel tempo. Ma questa non è più politica: è problema metapolitico». Anita
Loriana Ronchi
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Si
sta studiando un fondo pensione per i "regionali" Martedì 24 Febbraio
2009, Udine Un fondo pensione regionale per i lavoratori pubblici e privati del
Friuli Venezia Giulia. Il progetto, che in passato aveva tentato sia le
amministrazioni di centrodestra che quelle di centrosinistra, torna di
attualità su iniziativa dei due atenei regionali e della Banca di Cividale,
sponsor dello studio di fattibilità che verrà presentato oggi nella sede della
Regione. A curarlo un pool composto da Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari
finanziari all'Università Udine, Paolo Marizza, docente di Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da
Michela Mugherli, esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del
Riconoscimento Speciale Start Cup
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
ISTRUZIONE.
Da Perugia dura critica del presidente della Repubblica alle scelte del governo
Napolitano contro i tagli alle università PERUGIA «Mi
auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio
ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a
definire le riforme per l'Università guardando i singoli atenei in base ai
risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e
considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore perché «può
suggerire» soluzioni. Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori
programma davanti al Senato Accademico, ai docenti e agli
studenti riuniti per festeggiare il settimo centenario dell'ateneo. Lo spunto è
stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni: «La ricerca è compito irrinunciabile
dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione internazionale
anche questo è messo in discussione. È giusto combattere gli sprechi e i
favoritismi, ma è necessario evitare superficiali generalizzazioni. Se non si
corre ai ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli
in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5
miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale» ha commentato il
presidente, «su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione
pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità».
Napolitano ha ricordato «che la ricerca e la
formazione sono leva fondamentale per la crescita di un'economia e di una
società fondate, specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull'innovazione»
le sole risorse che «potranno reggere alle prove della competizione globale». E
ha concluso chiamando «tutte le forze responsabili del Paese» a impegnarsi per
difendere, potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando
la dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». Il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha risposto a distanza al presidente,
definendo «sagge» le sue parole. «Le preoccupazioni del Capo dello Stato» ha
ribadito, «sono anche le preoccupazioni del governo». E riguardo ai margini per
migliorare le modalità di spesa degli atenei e per destinare fondi alla ricerca, il ministro ha spiegato che «qualcosa si è già
cominciato a fare, con il decreto che prevede «una distinzione tra le università virtuose, a cui vengono assegnate delle risorse,
e quelle che hanno invece speso male il denaro pubblico, moltiplicando corsi di
laurea inutili che non garantiscono agli studenti buone possibilità di
un'occupazione».
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Pagina
9 - Interni Napolitano: "Basta tagli alla ricerca"
Il capo dello Stato chiede più risorse. Gelmini: abbiamo eliminato gli sprechi
"Investire nella formazione è una leva fondamentale per la crescita dell´economia"
GIORGIO BATTISTINI ROMA - Secondo rimprovero in pochi giorni del capo dello
Stato al governo. Dopo il no al decreto sul caso Englaro, il presidente della
Repubblica boccia, nei fatti, la politica dei tagli indiscriminati del governo
sulla scuola. Soprattutto alla ricerca. Ponendosi così
dalla parte degli studenti e del corpo accademico. «Mi auguro» si limita a dire
con estrema chiarezza (e tatto diplomatico) il presidente della Repubblica all´università di Perugia, celebrando i settecento anni di
quell´ateneo, che «siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di
bilancio improntate a tagli indiscriminati». Ecco, tagli indiscriminati. Così
Giorgio Napolitano giudica la sostanza della riforma Gelmini all´istruzione
italiana. E formalmente chiede che si ponga rimedio a quella legge con un
appello al mondo della scuola. Nella sostanza il messaggio del presidente
rinnova l´appello a riformare l´università senza per
questo lasciarsi andare a generalizzazioni liquidatorie, guardando ai singoli
atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca
"con coraggio". Secondo Napolitano le università
italiane hanno bisogno di «valutazioni e interventi pubblici puntuali». In ogni
caso servono più risorse pubbliche per gli atenei italiani, altro che tagli.
Nel suo discorso davanti al senato accademico dell´antico ateneo perugino
(sette secoli di storia) il capo dello Stato ha parlato anche di un tema
cruciale, la fuga dei cervelli,
dei giovani cioè che si laureano a spese della collettività nazionale (l´istruzione
costa cara a chi paga le tasse) e poi vanno a lavorare (e guadagnare bene)
all´estero. Il presidente parla di «costo terribile, anche in termini
monetari». Analogo il giudizio del rettore, secondo il
quale la fuga dei cervelli, a parte ogni altra
considerazione, ha «un costo terribile» per l´erario: ogni anno un miliardo e
mezzo di euro, spesi per formare giovani ricercatori che poi se ne andranno oltre confine a guadagnare e
spendere. «La ricerca e la
formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell´economia»,
dice il presidente, notando che questa è una verità «apparentemente non
contestata» del nostro Paese. Il capo dello Stato vorrebbe che «non ci si
ispiri solamente ai tagli quando si parla di università.
Se così fosse vorrebbe dire che ci è sbilanciati. Colpiti sul vivo reagiscono,
il ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini e il collega della Pubblica
amministrazione Renato Brunetta. «Non ci sono stati tagli indiscriminati», dice
quest´ultimo, ma solo 36 miliardi di spesa corrente. Questo governo ha
un´enorme attenzione per la ricerca». Le
preoccupazioni del presidente della Repubblica «sono anche le preoccupazioni
del governo», dice il ministro dell´Istruzione. «Per questo bisogna tutelare al
massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia. Tuttavia è nostro
dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie
a causa di gestioni universitarie poco efficaci. Ci sono ancora ampi margini
per migliorare le modalità di spesa degli atenei».
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Cronaca
di Cagliari Pagina 1017 Università. La prima volta nella facoltà di Lettere.
Precedenti in Economia e Ingegneria L'età dei Nuraghi spiegata in sardo
Università.. La prima volta nella facoltà di Lettere. Precedenti in Economia e
Ingegneria Uno studente di Serrenti discute la tesi di laurea in limba -->
Uno studente di Serrenti discute la tesi di laurea in limba Uno studente di
Serrenti ha deciso di scrivere e discutere la sua tesi di laurea in sardo: è la
prima volta che accade nella facoltà di Lettere. Ha discusso la tesi di laurea
in limba, per la precisione in campidanese: un giovane studente di Lettere ha
scelto di scrivere e illustrare il proprio lavoro in sardo. E così Daniele
Carta, 23 anni, ha conseguito ieri mattina la laurea triennale in Beni
culturali presentando una tesi sul patrimonio archeologico di una zona del
Medio Campidano dal titolo ?Su sattu de Serrenti in s'aedadi prenuraxica e a su
tempu de is nuraxis? (L'agro di Serrenti nell'età prenuragica e al tempo dei
nuraghi). Un momento speciale anche per la facoltà di Lettere e filosofia e i
docenti della commissione, tra i quali c'era anche il preside Roberto Coroneo.
L'INIZIATIVA Quello di Daniele Carta è infatti un caso raro (anche se la legge
482 del 1999 prevede questa possibilità) preceduta soltanto da pochi casi
simili. «Da quand'ero piccolo mi piace scrivere in sardo», racconta lo
studente, nato a Serrenti. A stimolare l'iniziativa è stato
anche il relatore Giovanni Ugas, docente di Preistoria e protostoria al dipartimento di Scienze
archeologiche dell'Università. «Lui stesso ha tenuto lezioni in sardo e mi ha
sostenuto in questo progetto. Fin dall'infanzia in famiglia ho sempre parlato
il sardo e devo dire che la cosa più difficile è metterlo per iscritto.
Ho dovuto fare da autodidatta perché purtroppo nelle scuole non viene
insegnato». L'APPELLO Si tratta di un problema gravissimo, secondo il relatore
Giovanni Ugas, che lancia un appello: «Sono preoccupato perché i giovani non
parlano il sardo e il rischio che la lingua scompaia è forte. Invece
bisognerebbe insegnarlo a partire dalle scuole materne e la Regione dovrebbe
fare uno sforzo maggiore per dare praticità a questo principio, senza discutere
su quale sardo scegliere, ma insegnandolo in tutte le varianti». I PRECEDENTI
Non sono molti i precedenti e riguardano per lo più iniziative isolate: come
quella dello studente Giorgio Demurtas, che nel dicembre 2003 si era laureato
in Ingegneria elettrica discutendo la tesi in sardo. Impresa ripetuta lo stesso
anno dalla studentessa di Economia Giovanna Busu, con una tesi sul linguaggio
giuridico nella lingua sarda. A queste e altre, oggi si aggiunge anche Daniele
Carta il cui lavoro è stato premiato dalla commissione col voto di 103 su 110,
che lo studente ha festeggiato assieme al padre Efisio, alla madre Francesca,
alla sorella Valeria e ai tanti amici e colleghi che ieri hanno seguito la
discussione. Lui ha già deciso di proseguire il percorso verso la laurea
specialistica che, manco a dirsi, scriverà e discuterà in sardo. NICOLA
PERROTTI
( da "Mattino di Padova, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
SEGNALAZIONI
CAMON E LA PSICANALISI. Oggi alle 18 alla libreria Feltrinelli di via
S.Francesco 7, incontro con ... CAMON E LA PSICANALISI. Oggi alle 18 alla
libreria Feltrinelli di via S.Francesco 7, incontro con lo scrittore padovano
Ferdinando Camon (nella foto sopra) che parlerà su "Segreti della
psicanalisi", con riferimento alla nuova ristampa del suo libro: «La
malattia chiamata uomo» (ed. Garzanti, ottobre 2008, pagg. 190, euro 14,60)
Camon racconta il rapporto tra psicanalista e paziente,l'analisi e i suoi
rituali e i mali che punteggiano la vita del protagonista di questo romanzo,
causati da una crisi generale, dalla dissoluzione della famiglia, dalla perdita
di punti fermi. Il libro? soprattutto il lamento del maschio dopo l'avvento del
femminismo. Tra i temi trattai: Com'era una seduta con Cesare Musatti,
presidente degli psicanalisti italiani; la seduta collettiva con Massimo
Fagioli; perché la seduta è un tabù; l'analisi come guerra civile; rivalità fra
psa e letteratura; come finisce un'analisi. Non ci sarà un moderatore. L'autore
cerca un dialogo con lettori che han fatto l'analisi, o han voglia di farla, o
voglion sapere cos'è, o han letto il libro e han domande da fare. TEOLOGIA
PASTORALE. La Facoltà Teologica del Triveneto, biennio di specializzazione in
teologia pastorale, propone una giornata di studio aperta a tutti. Oggi dalle
9.30 alle
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 9 - Interni Il nodo-stipendi dei docenti rischia di
portare al collasso gli atenei Università nel mirino e per il 2010 è pronta la
stangata MARIO REGGIO ROMA - Università e ricerca. Un buco nero del sistema
Italia ancora irrisolto. Passano i governi, cambiano i ministri, ma lo spartito
è sempre lo stesso.
I soldi sono sempre pochi, ma gli atenei devono tagliare gli sprechi. Per la
ricerca, da sempre, tutti auspicano un aumento delle risorse. Ma tutto resta
come prima. Ora i nodi vengono davvero al pettine. Il Fondo di finanziamento
ordinario delle università italiane, 72 atenei
pubblici e 5 privati ma riconosciuti, quest´anno subirà un piccola sforbiciata:
65 milioni di euro in meno. Ma la mazzata arriverà nel 2010: un taglio di quasi
700 milioni di euro, quasi il 10 per cento del totale. Anche i governi del
centrosinistra non avevano brillato per attenzione alla ricerca e alla
formazione universitaria. Molti bei discorsi ma poca sostanza. Il problema
sempre lo stesso: la crisi economica, il debito pubblico. Ma il nuovo governo è
andato giù duro: gli atenei che spenderanno più del 90 per cento dei fondi
assegnati per gli stipendi subiranno tagli agli altri finanziamenti. In realtà
la norma è già prevista da una legge del governo Prodi, Berlinguer ministro,
emanata nel �97. Ma il problema reale è che gli stipendi dei 60 mila docenti
sono automaticamente legati al tasso di inflazione reale, si rivalutano ogni
due anni, e non hanno bisogno di contrattazione alcuna. Se nessuno cambia
meccanismo il problema non si risolve e molti atenei, nel 2010, saranno
obbligati a portare i libri contabili in Tribunale, anche quelli più virtuosi.
Che il sistema universitario italiano sia messo male non c´è alcun dubbio. Ma i
primi passi del ministro Gelmini, al di là delle affermazioni di principio, non
sembrano decisivi. Partiamo dai concorsi a cattedra. Aver ridotto da dodici a
quattro gli ordinari da estrarre a sorte tra i docenti della stessa materia,
più un docente interno alla facoltà, per formare la
rosa delle commissioni non risolve il problema. Negli atenei sono già pronti
gli algoritmi per adeguarsi ai nuovi numeri. E i ricercatori? Oltre ai 21 mila
di ruolo, età media oltre i 50 anni, tra assegnisti, dottorandi e borsisti il
conto dei precari si è trasformato in un rebus non risolvibile. C´è chi dice 50
mila, ma nessuno conferma. Il ministro Gelmini ha aperto uno spiraglio: la metà
dei pensionamenti tra i docenti dovranno essere destinati ai giovani
ricercatori. Ma si tratta di un pannicello caldo: poco più di 4 mila aspiranti.
Ma dopo l´intervento del presidente della Repubblica a Perugia la Conferenza
dei rettori spera che il governo cambi rotta: «Il tema toccato dal presidente
Napolitano è centrale per il Paese - afferma il presidente della Crui Enrico
Decleva - troviamo soluzioni sulla governance, i concorsi, ma tutto questo non
può prescindere dagli aspetti finanziari».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
6 - Udine Il prof. Miani riflette sulla crisi finanziaria
ECONOMIA Domani, mercoledí 25, alle 17 nella sala convegni di Palazzo Antonini
in via Petracco 8 si terrà l'incontro La crisi finanziaria mondiale del 2008
con Stefano Miani, docente
di Economia degli intermediari finanziari all'università di Udine.
( da "Nuova Sardegna, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
28 - Sassari Antropologia Giovedì 26 febbraio alle 20 nella sala conferenze del
Villino Ricci, in viale Dante, ... Antropologia Giovedì 26 febbraio alle 20
nella sala conferenze del Villino Ricci, in viale Dante, serata dedicata
all'antropologia. Il professor Franco Germanà parlerà sul tema «L'uomo: da dove
viene? Chi è? Dove va?». Il conferenziere, già docente
di Paleontologia umana nell'ateneo cittadino, esaminerà la problematica legata
all'evoluzione dagli ominidi al sapiens-sapiens. Franco Germanà risponderà alle
domande del pubblico: non soltanto a quelle di carattere strettamente
scientifico ma anche a quelle su temi legati alla religione. Auser L'assemblea
dei soci Auser-Filo d'argento è convocata per venerdì 27 febbraio alle 17 nella
sede di largo Monache Cappuccine 16, al termine è prevista la festa del tesseramento
2009. Per il 1º marzo è fissata la gita a marrubiu per vedere i carri
carnascialeschi. Per informazioni 079 246074 o al numero verde 800995988 dalle
9 alle 12. Domeniche del Fai Il Fondo per l'ambiente italiano organizza il 1º
marzo una gita culturale a Romanzesu, il villaggio santuario immerso in un
paesaggio omerico. Gli iscritti e i simpatizzanti troveranno i profumi e i
sapori della tradizione, ma soprattutto ascolteranno le melodie degli aedi
sardi, i Tenores di Bitti che canteranno per loro. Info: 320 8005365 o 335
6946944 oppure Punto FAI via Rolando 9. Nino Costa La compagnia teatrale
"Nino Costa" informa che è iniziata la prevendita per "Preddu lu
lazzaroni", commedia in vernacolo in due atti di Anna Maria Careddu per la
regia di Mariella Usai, in scena sabato 28 Febbraio alle ore 21 al Teatro
Smeraldo. La prevendita presso la tabaccheria Rubino, centro commerciale
"La Piazzetta"; posti numerati, il costo del biglietto è di 7 euro,
ridotto 5. Il giorno della rappresentazione il Teatro Smeraldo osserverà il
seguente orario 10-13, 17-21. Wilier è in fase di allestimento il Torneo di
Primavera Wilier riservato alla categoria esordienti anno 1996/1997. Tutti gli
incontri verranno disputati il mercoledì nei campi dalla società a Li Punti. La
manifestazione prenderà il via il 18 marzo e si concluderà il 20 maggio. Per
info 079 270546 (ore ufficio), le iscrizioni scadono il 2 marzo. Torneo ping
pong Sono aperte le iscrizioni al 3º torneo amatoriale di ping pong
"Costia Russo" che si svolgerà dal 12 al 15 marzo nei locali
dell'oratorio di Santa Maria Bambina. Per info 079 246983, 339 4059446, 338
2697753, oppure dal lunedì al venerdì in oratorio dalle 17 alle 19,30. Ossi
speak english L'Istituto comprensivo A. Gramsci di Ossi informa che sono aperte
le iscrizioni ai corsi di Sardegna speak english, da presentare entro il 28
febbraio. L'Istituto cerca anche docenti di lingua inglese per i corsi e gli
interessati sono invitati a presentare la domanda corredata di curriculum. Club
Alpino Italiano Il Cai di Sassari organizza per domenica 1 marzo un'escursione
a Santa Teresa Gallura con il seguente percorso: Capo Testa, istmo, Cala
Spinosa, Valle della Luna, istmo, durata 6 ore, difficoltà E, partenza in
pullman da piazzale Segni alle ore 7,30, info: 328-4665885 e 346-3354002. Università Terza Età Giovedì 26 alle ore 16,30 presso l'Aula
Magna della Facoltà di Agraria, viale Italia 39, il prof. Gianfranco Atzeni,
Docente di Economia Politica nella Facoltà di Giurisprudenza, Università di
Sassari, terrà una lezione dal titolo: «La crisi finanziaria: istruzioni per
l'uso». Dopo la lezione, il bassista Gianluigi Dettori presenterà il
musicista Sanjay Kansa Banik, maestro di tabla che terrà una lezione
dimostrativa. Libreria Mondadori Nella libreria Mondadori Dessì in largo
Cavallotti venerdì 27 febbraio alle ore 18 presentazione del libro fotografico
di Piero Pes: «La campagna gallurese», a incontrare l'autore saranno Eugenia
Tognotti e Antonello Malavasi. Garden club Il Garden Club di Sassari comunica
che mercoledi 25 febbraio, alle ore 17.30, nella Biblioteca comunale in piazza
Tola, Palazzo d'Usini, il professor Ignazio Camarda, ordinario della facolta di
Agraria dell'Università di Sassari, terrà una conferenza su: «Gli alberi
monumentali della Sardegna». Forza Dinamo Per la trasferta della Dinamo basket
a Casale Monferrato del 22 marzo, il gruppo «La cultura è sport» organizza una
trasferta con i tifosi, oltre alla partita sono previste visita a Torino,
Venaria reale, Museo egizio, Palazzo madama, e alla Sinagoga di Casale
Monferrato, partenza il 21 marzo rientro il 23 con volo da Alghero, info:
347-8821811. Istituto Europa Oltre alle tradizionali attività scolastiche,
l'Istituto Europa ha avviato una serie di iniziative pomeridiane orientate al
recupero e al rafforzamento dell'apprendimento organizzando corsi gratuiti su
varie materie. Le lezioni di lingue gratuite di recupero didattico, riservato
ai soli studenti iscritti alla 3ª media, nelle materie di Inglese, Francese e
Spagnolo. si svolgeranno nel pomeriggio utilizzando metodologie didattiche di
laboratorio dove attraverso le varie forme di comunicazione multimediali gli
alunni verranno stimolati all'apprendimento attraverso l'uso pratico e
divertente della lingua., info su questi e altri corsi: 079-2825126 ore
ufficio. Rosilde Bertolotti La Fidapa ha bandito il concorso di poesia e prosa
in sassarese «Rosilde Bertolotti», con le varianti di Porto Torres, Sorso e
Sintino ed esteso alla parlata di Castelsardo e Sedini, articolato in tre
sezioni: poesia, prosa e giovani, tema libero, info: Fidapa via Muroni 44
presso Museo Bande lunedì e martedì dalle 17 alle 20 e telefonare (dalle 9 alle
10) a: 079-298114, 079-298785 e 079-294054. Tecnico Geometri Il dirigente
scolastico dell'Istituto tecnico per Geometri «G.M.Devilla» informa che sono
aperte le iscrizioni al corso serale «Sirio» con scadenza 28 febbraio, info:
079-2592016. Istituto tecnico Industriale Verrà avviata da settembre una classe
terza di informatica aperta a persone adulte in orario mattutino, dalle 8.30
alle 13.30, in possesso di biennio superiore, il corso è costruito con
strategie didattiche specifiche per adulti ed è a numero chiuso, le iscrizioni
scadono il 28 febbraio. Info: 347-2417748 o mail: sirio@itiangioy.sassari.it
Move in art La collettiva Arte Giovani nel Giardino degli Aranci in via Coppino
2 è visitabile sino al 11 marzo. La personale di pittura di Marco Lay nella
«Caffè e teeria Mannoni» in via Asproni è visitabile sino al 4 marzo. La
personale di pittura di Cristian Leoni nel negozio "Proposte
d'interni" in via Roma 52 è visitabile sino al 3 marzo. 8º Circolo Galileo
Galilei L'Ottavo circolo didattico di Sassari nell'ambito del progetto Sardegna
speaks english attiverà corsi gratuiti di inglese della durata di 80 ore, da
svolgersi in orario serale e rivolto agli adulti dai 18 ai 65 anni, residenti
in Sardegna. I moduli di iscrizione sono a disposizione nella segreteria della
scuola in via Civitavecchia 65, dovranno entro il 25 febbraio. L'Aquilone Sono
aperte fino al 28 febbraio le iscrizioni alla scuola paritaria per l'infanzia
L'Aquilone. Info nella scuola in via Marsiglia 50/52, 079 278909. Itc
Lamarmora+Einaudi Per le iscrizioni al corso serale Mercurio per adulti, che
permette il conseguimento del titolo di ragioniere, la data di scadenza è
fissata per il 28 febbraio. Mercoledì 25 febbraio sarà operativo uno sportello
informativo per i genitori degli alunni delle medie inferiori, in cui verranno
fornite informazioni sull'offerta formativa. Lavoro Il comune di Sassari deve
avviare al lavoro per il cantiere manutenzione strade, per 120 giorni, tre
muratori e un frabbro specializzato. Presentarsi al centro servizi per il
lavoro in via Bottego il 25 febbraio. Lavoro Il Comune di Florinas ha richiesto
l'avviamento a selezione a tempo determinato per 6 mesi, 25 ore settimanali: 2
operai comuni e 2 muratori qualificati, riservato prioritariamente ai residenti
a Florinas, iscritti nel Centro servizi lavoro di Sassari, giorno chiamata: 6
marzo, avviso integrale su www.silsardegna.it e info: 079-2599600. Gita sociale
La sezione di Sassari "Italia Nostra" organizza per domenica 8 marzo
un'escursione culturale/gastronomica in autobus (itinerario naturalistico)
nell'area protetta della penisola del Sinis, accompagnati da un esperto ambientale
che illustrerà la storia,la vita e l'ecosistema degli stagni di Cabras, Mistras
e peschiera Pontis, info: 079-231782 e 079-234742 Lavoro Il Comune di Porto
Torres nell'ambito del Progetto "Sardegna fatti bella" ha richiesto
l'avviamento a selezione a tempo determinato per 6 mesi, 25 ore settimanali, di
2 giardinieri (operai specializzati); 3 operai comuni in possesso di patente B
e 1 meccanico manutentore specializzato in possesso di patente C. Giorno di
chiamata: 26 febbraio, l'avviso integrale è anche sul sito internet
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079 232516. Istituto Industriale, per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla
segreteria, in via Deledda 128. Il modulo è scaricabile dal sito www.ipiass.it.
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Biasi-Brigata Sassari, domande entro il 25 febbraio, moduli in via Mastino 6.
All'Istituto magistrale domande entro il 5 marzo, moduli in segreteria o sul
sito www.
( da "Adige, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
PERUGIA
- «Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di
bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati» PERUGIA - «Mi auguro che
stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio ancorate
alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a definire le
riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie»,
guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in
Europa e nel mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Napolitano ha preso la parola con un discorso fuori programma
davanti al Senato Accademico, al corpo docente agli studenti riuniti per festeggiare il settimo centerario
dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco
Bistoni, una vera e propria requisitoria. «La ricerca - ha detto il professor Bistoni - è compito irrinunciabile
dell'Università. Ma nell'inquietante scenario di recessione
internazionale anche questo è messo in discussione. È giusto combattere gli
sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario evitare facili e
superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni internazionali. Occorre
tenere conto che alle università italiane sono
destinate più esigue risorse per la ricerca, meno
dell'1% del pil e a ciò si aggiungono procedure farraginose. Ciò avviene mentre
Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Stati Uniti, di fronte alla crisi,
stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università.
In Italia, nell'assegnazione dei finanziamenti manca una seria ed oggettiva
valutazione degli atenei in base ai risultati ottenuti. Se non si corre ai
ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli in
fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5
miliardi di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il
presidente - su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione,
perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità, quali mi sono
dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del Paese». Napolitano
ha ricordato «che la ricerca e la formazione sono leva
fondamentale per la crescita di un'economia e di una società fondate sulla
conoscenza e sull'innovazione» le sole risorse che «potranno reggere alle prove
della competizione globale». Parole a cui ha subito replicato la ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini: «Le preoccupazioni del presidente
Napolitano sono anche le preoccupazioni del governo e mie». Per il ministro la
crisi economica internazionale «deve trasformarsi in una grande opportunità per
rivedere il sistema di Istruzione in Italia, il cui problema principale non è
quanto si spende ma come vengono spese le risorse pubbliche. La ricerca e l'università sono alla
base dello sviluppo, ma è altrettanto vero, però - ha osservato - che in questa
fase di difficoltà economica è necessario investire il denaro pubblico con
grande attenzione». 24/02/2009
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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X - Palermo è morto il docente universitario,
fondatore della scuola palermitana L´ADDIO A LENTINI SOCIOLOGO CON AMORE
Originario di Castelvetrano fu un socialista fedele e un cultore della Spagna
antifranchista Il suo elogio della confusione PIERO VIOLANTE s e ne vanno. Ci
lasciano a poco a poco. Per decenni hanno profilato il nostro orizzonte
scientifico, culturale, umano. Una generazione forte, quella degli anni Venti,
cresciuta con il fascismo, ammaliata da Croce, tentata da Gentile, conquistata
da Gramsci, in cerca di curiose simbiosi tra liberalismo socialismo e
comunismo. Alcuni ruppero le righe disillusi dal ´56 in Ungheria per divenire
socialisti; altri aspettarono Praga ´68, se non il crollo del muro di Berlino
nell´89 e l´ammaina bandiera del Cremlino. Una generazione di intellettuali di
affermate radici locali, ma istintivamente europei, curiosi, pignoli, ironici,
ferratissimi, ostinati, sempre pronti a prendere posizione, a sfidare il
paradosso, disincantati, ma abbarbicati ai valori della libertà e difensori dei
diritti sociali. Giacinto Lentini, che ci ha lasciato domenica mattina, era uno
di loro. Era nato l´11 gennaio 1925. Fondatore della scuola sociologica di
Palermo; cultore raffinato della Hispanidad e della Spagna antifranchista di
Tierno GalvÁn; storico delle idee. Liberale, poi comunista sino al �56,
quindi socialista anche quando rimase senza partito, anche quando per
garantismo, per anticomunismo, per paradosso, pareva appoggiare il
berlusconismo renforcé dalla diaspora socialista. Si sentiva sempre più un
superstite di quella generazione, quella dei Beppe Fazio, Mario Mineo, Massimo
Ganci, Antonio Guccione Monroy, Marcello Cimino, Napoleone Colajanni, Rosario
La Duca, solo per citare alcuni dei suoi amici, dei nostri amici, tutti
scomparsi, le cui diversità sembrano invalidare qualunque teoria generazionale.
Eppure il tema generazionale è tema scientifico ed esistenziale caro a Lentini.
è vero: ne illustrava sempre i limiti teorici, ma confessava di averne subito
una fascinazione culturale e politica a partire da uno scritto di Ortega e di
un saggio di Mannheim. è questo fascino subìto che gli fa dichiarare che nella
ricerca l´oggetto di studio "deve piacere". Lo diceva a noi giovani
d´una volta, raccomandandoci che bisogna "innamorarsi" di ciò che si
studia. Innamorarsi di un oggetto di ricerca al di là della sua validità
oggettiva. Questa non consueta dichiarazione di metodo, faceva di Lentini un
professore davvero inconsueto. Perché per lui la "quistione" di
metodo era essenzialmente un riflesso esistenziale. Ci diceva Lentini che
rispetto ai suoi coetanei che gli apparivano più rocciosi, pensava in
particolare a Mineo e a Colajanni, si riteneva più fragile, meno coerente, più
"confuso". Ma della confusione faceva un elogio paradossale: «La
confusione, che in me era particolarmente vivace, lo dico con un minimo di
orgoglio misto a sfacciataggine è stata la possibilità di varie scelte, senza
che si dovesse optare subito per una ben precisa; io finivo con lo sceglierne
cinque o sei contemporaneamente. In fondo era come amare l´amore». è
un´asserzione sorprendente, di un Truffaut della filosofia, perché fa
dell´intellettuale un don giovanni indeciso, dallo sguardo relativo, leggero.
Questa leggerezza spirituale che apparenta l´intellettuale all´acrobata che
sorride sul filo, fu spesso scambiata, in un ambiente accademico che apprezza
la pesantezza vuota, come snobismo. Nato a Castelvetrano in una famiglia di
proprietari terrieri "assenteisti", votata quindi a declassarsi,
figlio unico, fu allievo all´università di Virgilio
Titone. Negli anni Cinquanta, a varie riprese, soggiorna in Spagna e si laurea
in filologia ispanica. Di ritorno in Italia è assistente di Titone e libero docente in Filosofia della storia; nel ´68 inizia a
insegnare, a Lettere, sociologia. Nel 1980 diviene ordinario a Napoli di
sociologia della letteratura; rientrato a Palermo insegna sociologia della
letteratura, ma anche sociologia della cultura e storia del pensiero
sociologico. Per i suoi ottanta anni, Giacomo Mulè ed io curammo un volume di
scritti in suo onore "Elogio della confusione", pubblicato da
Flaccovio, e lo convincemmo a scrivere una memoria biografica. Ricordo oggi con
commozione quei pomeriggi che iniziavano ordinatissimi, con tanto di scalette
di domande, e finivano nella più totale confusione mentre i nastri
strasbordavano e Giacinto sempre più divertito ci portava a spasso dalla Spagna
a Praga o dentro i labirinti delle relazioni dei suoi amici, dei flirt, degli
scherzi, dei pranzi. Sono pagine deliziose - che Lentini ha voluto vedere e
rivedere - piene di ironia e autoironia: l´ultima cosa che ha pubblicato. In
esse la Spagna, quella che conobbe da giovane appena laureato e con la tessera
del Pci in tasca (uno dei suoi tratti da buon guascone) vi è disegnata come
luogo fuori dal tempo e dalla storia. Con la sua piccola borghesia povera ma
dignitosa, i suoi hidalgos fuori dal tempo. Ma Lentini accanto ad essa pone la
Spagna di Tierno GalvÁn, politologo e giurista fondatore del clandestino
partito socialista. Nel ´68 GalvÁn pubblicò il saggio "Anatomia della
protesta giovanile" che Lentini tradusse e presentò con l´autore qui a
Palermo nel 1970. Questa compresenza delle due immagini: la Spagna immobile che
a Lentini ricordava la Sicilia anni Trenta restituendogli l´immagine della sua
infanzia e la sua joie de vivre nonostante l´incombenza del fascismo, e la
Spagna clandestina impegnata nell´opposizione interna, segnala in Lentini un
nodo teorico importante per la sociologia ossia la irriducibilità alla politica
di una memoria esistenziale. Il vissuto che non può essere soltanto ridotto ad
ideologia. Nell´anno accademico 1967-68 Lentini tenne il primo corso di
Sociologia alla facoltà di Lettere e nella confusione di quell´anno ci fece
conoscere Wright Mills, "L´immaginazione sociologica". Un libro
fondamentale per la nostra formazione, vera chiave di lettura di quell´anno ora
demonizzato, ma che Lentini giudicava con pacatezza. Del Sessantotto Lentini
aveva capito l´insofferenza antiautoritaria, la trasgressività,
l´immaginazione, cose a lui molto vicine. In quel clima nacque la sociologia a
Palermo e se Sociologia è diventata oggi qui una delle materie più importanti e
più seguite, si deve a quel corso e alla capacità di Lentini di
"reclutare" i futuri docenti. Tutti quelli che oggi insegnano sociologia
sono stati suoi allievi: il che per un antiaccademico non è cosa di poco conto.
Con Giacinto Lentini scompare un buon maestro, leggero, disinteressato, bon
vivant, gentiluomo. Ci mancheranno le sue esse sibilanti, gli accenni di
ruggito che introducevano il suo irrefrenabile bisogno di dire qualcosa di
destra: lui che è stato tra i più coerenti liberalsocialisti che abbia mai
conosciuto. SEGUE A PAGINA VI
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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V - Napoli Incontro alle 18 con il neo-membro della Corte costituzionale
Omaggio del Suor Orsola al giudice Paolo Grossi "L´Europa del
diritto" è il titolo del seminario che sarà tenuto oggi alle 18, nella
sala degli Angeli dell´università degli studi Suor
Orsola Benincasa, da Paolo Grossi, che una settimana fa è stato nominato
giudice costituzionale e ieri ha giurato nelle mani del presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano. Accademico dei Lincei, docente
di Storia del diritto medievale e moderno presso la facoltà di Giurisprudenza
del Suor Orsola, Grossi è autore del libro da cui prende spunto il tema
dell´incontro, "L´Europa del diritto", edito da Laterza. L´incontro
rientra nel ciclo "Cosa sarà il diritto privato?", promosso da
Lucilla Gatt. Interverranno Francesco De Sanctis, rettore del Suor Orsola, Franco
Fichera, preside della facoltà di Giurisprudenza, Aurelio Cernigliaro,
ordinario di Storia del diritto italiano della Federico II, e Pietro Sirena,
ordinario di Diritto privato europeo nell´università di Siena. Seguiranno interventi di Paolisa Nebbia, lettore di
Giurisprudenza all´università di Leicester e di Lucilla Gatt, docente di Istituzioni di diritto privato e civile al Suor Orsola. «è
motivo di grande orgoglio per me e per il nostro ateneo ritrovare Paolo Grossi
da neo giudice costituzionale dopo la recente nomina decisa dal presidente
Napolitano», afferma Francesco De Sanctis. «Un tributo quanto mai
meritato a un giurista e a uomo la cui statura è solo in parte testimoniata
dalle numerosissime cariche accademiche ricoperte e dalle prestigiose accademie,
compresa quella dei Lincei, che lo annoverano tra i loro soci ordinari. In un
periodo così delicato per alcuni dei valori fondamentali della nostra carta
costituzionale non ne avrei immaginato un garante più capace di coniugare il
rispetto dei principÎ e il riconoscimento della necessità di una sempre
cangiante interpretazione storica. E del resto Paolo Grossi - prosegue De
Sanctis - è il vero maestro della storia del diritto intesa come consapevolezza
critica del diritto vigente». La storia del diritto di Grossi, spiega De
Sanctis, «si è imposta, in Italia e fuori, per l´insofferenza per ogni
delimitazione localistica e per ogni eccessiva specializzazione cronologica».
Nato a Firenze nel 1933, nel corso degli anni Grossi ha ottenuto numerose
lauree honoris causa. Nel
( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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7 - Pisa Così Benito Leoncini spiega cos'è l'evoluzione Il medico ha scritto un
saggio dedicato alla teoria di Darwin PISA. L'Accademia Nazionale dell'Ussero
celebra il 150º anniversario della pubblicazione dell'Origine della specie, il
libro di Darwin sull'evoluzione, con la presentazione di un volume del
professor Benito Leoncini: "L'uomo nella natura. Sulle tracce di
Darwin". Il dottor Scarselli, presidente dell'Accademia, ha presentato il
saggio alla Ets di fronte all'assessore alla cultura Panichi e a un nutrito
pubblico. Leoncini sostiene che l'evoluzione è un fatto innegabile,
indipendentemente dalla fede religiosa. La tesi del libro può essere
sintetizzata nella conferma che l'universo è diventato così dopo miliardi di
anni di evoluzione, dove per evoluzione s'intendono anche le conquiste etiche,
morali e della fede. Il pensiero darwiniano, che suscitò tanto scalpore
all'indomani della sua divulgazione, è ormai considerato una realtà acquisita.
C'è una delicata religiosità culturale nel libro di Leoncini: la domanda clou
dei credenti si identifica con chi ha dato avvio al Cosmo, materia ed energia
da cui ha preso origine il Tutto. Il Tutto cambia in continuazione, ovvero si
evolve con la vita. Non c'è contrasto con la fede, dunque, piuttosto si mettono
in discussione le dottrine. Le acquisizioni della mente umana, in sostanza il
concetto dell'anima, sono frutto delle acquisizioni avvenute nel corso dei
secoli per passaggi progressivi. Il sapere è in costante movimento: non
raggiunge mai dei traguardi, ma li considera dei punti fermi da cui ripartire.
Proprio nel momento in cui le visioni sembrano infallibili, diventano dei
grandi problemi. Con una proporzione matematica potremmo sintetizzare che il
potere sta alla staticità come il sapere sta alla dinamicità. Il pensiero
dell'uomo, che altro non è se non un animale sociale, si coniuga con il
pensiero dell'altro uomo. Nonostante la complessità dell'argomento, il libro
promette di rendere accessibile ai più le teorie darwiniane, grazie a uno stile
fresco e scorrevole. L'uscita di "L'uomo nella natura" completa il
percorso dell'autore sull'evoluzione della mente umana iniziato nel 2007 con
"Primi passi". Nei saggi Leoncini trasferisce tutta la sua esperienza
di medico specialista in malattie respiratorie, particolarmente attento sia al
rapporto personale con il paziente che a quello psico-fisico. Classe 1935, nato a Montaione in provincia di Firenze ma pisano
d'adozione, libero docente
dell'Università di Pisa dal 1971, è stato primario della Divisione di
Pneumologia al Santa Chiara. Attualmente è presidente onorario dell'Aimar,
l'Associazione italiana interdisciplinare per le malattie respiratorie. R.V.
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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I - Genova Il caso Università il gran rifiuto di Gibelli MICHELA BOMPANI «Non
indosserò la toga e non parteciperò all´inaugurazione dell´anno accademico
perché questo non è il tempo di celebrare, ma di denunciare che l´Università e
la scuola pubblica tutta, con i tagli inflitti da questo governo, cadrà nel
degrado»: Antonio Gibelli, professore e direttore del Dipartimento di Storia
dell´Università di Genova, annuncia il suo forfait alla cerimonia ufficiale
organizzata dal Rettore Giacomo Deferrari, sabato prossimo. E Gibelli lo fa nel
giorno in cui lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lancia
un appello contro i "tagli indiscriminati" all´Università
e alla ricerca. «Le motivazioni che hanno portato in piazza centinaia di
migliaia di ragazzi e hanno spinto presidi, docenti, personale tecnico
amministrativo a protestare contro i tagli inflitti all´Università pubblica,
sono oggi sempre più concrete», spiega Gibelli, che però sarà presente in via
Balbi, fuori dall´aula magna, in cui, unico ospite extra-Ateneo, terrà
una lectio magistralis il senatore Pd Ignazio Marino. «Andrò a sostenere Marino
e le sue posizione in materia di testamento biologico, credo sia necessario»,
aggiunge. In via Balbi, sabato, saranno in molti. Ieri i rappresentanti degli
studenti dei Giovani democratici hanno deciso di organizzare volantinaggi
contro i tagli Gelmini-Tremonti-Brunetta, ma pure a sostegno del senatore
Marino, giovedì e venerdì, davanti a tutte le facoltà genovesi. E sabato si
uniranno all´Onda che sta organizzando una manifestazione in via Balbi, con
loro ci saranno i precari tecnici amministrativi e probabilmente i precari
della ricerca.
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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I - Bari Il governo stabilisce il pensionamento ma a Bari nessuna accetta Università, i prof over 70 non vogliono andarsene Entro la fine
dell´anno potrebbero andare in pensione 93 tra i professori più rappresentativi
e più influenti dell´Università di Bari. Sono i docenti che hanno dai 70 ai 72
anni e che adesso sono "pensionabili": nell´ultima finanziaria il
governo ha inserito un comma con il quale si dà la possibilità agli atenei di
pensionare ordinari e associati a 70 anni invece che a 72 e i
ricercatori a
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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V - Bari L´assessore Lomelo alla presentazione del libro di Carlucci e Castaldo
Ultimatum della Regione ai rettori "Niente fondi senza codice etico"
Un codice etico pugliese che diventi un modello per tutte le università
italiane. «Il nostro obiettivo - spiega l´assessore all´Istruzione, Mimmo
Lomelo - è quello di avere un codice unico per tutti i nostri atenei e gli enti
di ricerca che poi possa essere esportato fuori dai nostri confini. La Puglia
non è una regione qualsiasi perché qui c´è l´esperienza felice di Bari e
Foggia. All´appello manca solo Lecce e sono certo che l´ateneo salentino
adotterà presto un codice, altrimenti la Regione non potrà che comportarsi di
conseguenza nella concessione dei finanziamenti. Noi abbiamo il diritto e il
dovere di sapere come verranno usati questi finanziamenti». Lomelo esprime la
posizione della Regione a margine della presentazione organizzata ieri sera alla
Feltrinelli del libro "Un paesi di baroni" (editore Chiarelettere, 14
euro e 60) scritto dal giornalista di Repubblica, Davide Carlucci e dal collega
del Corriere della Sera, Antonio Castaldo. Il volume è uno spaccato del mondo
accademico, una lunga inchiesta giornalistica che ripercorre le (poche) virtù e
i (tanti) vizi dell´università italiana. Nella storia
un ruolo centrale è ricoperto dalle università
pugliesi che in questi anni sono stati al centro di una serie di scandali,
molti dei quali hanno suscitato anche l´attenzione della magistratura. E´ il
caso per esempio della presunta "cupola" che gestiva i concorsi di
Cardiologia al Policlinico di Bari: per questo motivo fu arrestato il professor
Paolo Rizzon che però oggi ha distanza di quattro anni non è stato ancora
rinviato a giudizio. Le indagini preliminari sono ancora in corso. Più recenti,
invece, le indagini che Carlucci e Castaldo raccontano sulle università
telematiche aperte dalla procura di Bari: il centro è la campana Giustino
Fortunato che ha finanziato un dottorato di ricerca qui a Bari. Nel libro è poi
raccontata la "bizzarra" protesta di alcuni
studenti polacchi nei confronti di un docente barese, Gaetano Dammacco. «Chi lo ha visto?» si chiedevano i
ragazzi dell´università di
Olsztyn, Polonia, dove Dammacco aveva appunto un insegnamento. «Tra i futuri
giuristi, ormai si ammanta di leggenda il nome del professore Gaetano
Dammacco», scrive la Gazeta di Olsztyn, che riporta anche i commenti degli
allievi: «Abbiamo lezioni con lui da circa due anni. Mai, però, ci è
stato concesso nemmeno di vederlo. Fra gli studenti del nostro anno gira
perfino una voce: che il professor Dammacco non esista».
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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IX - Bari Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Bretone, indagato per
peculato il professore Pesce Delfino Conservazione dell´uomo di Altamura il pm:
ordina consulenza e sopralluogo PAOLO VIOTTI Una consulenza per verificare lo
stato di conservazione dell´Uomo di Altamura. E´ il nuovo atto dell´inchiesta
del sostituto procuratore Francesco Bretone sul reperto paleoantropologico di
Altamura. Il magistrato ha affidato un incarico a due
professori dell´università
di "Roma III": Paolo Del Vecchio, docente di elettrotecnica di ingegneria informatica e Giuseppe Schirripa
Spagnolo docente, invece,
di Fondamenti di Fisica alla facoltà di ingegneria meccanica, dovranno
stabilire se davvero l´importante testimonianza storica sia stata danneggiata
dall´impianto elettrico. I due esperti, prima di stilare la propria
relazione, dovranno eseguire un sopralluogo nell´area in cui è stato scoperto e
si trova ancora l´Uomo di Altamura. Nell´inchiesta, per il momento, è indagato
l´anatomo patologo Vittorio Pesce Delfino. L´accusa è quella di peculato, ma si
tratta di una contestazione generica in attesa che le indagini facciano il
proprio corso. Il professore, in altri termini, secondo l´accusa avrebbe
utilizzato in modo non corretto i fondi per la conservazione e la
valorizzazione del reperto. Accuse che però Pesce ha sempre contestato,
sostenendo invece che il problema fosse tutto nella cattiva gestione del sito
da parte del Comune: «Il progetto - ha denunciato più volte il professore -
prevedeva una manutenzione dell´impianto che invece non è mai stata
effettuata». Proprio questa cattiva manutenzione avrebbe provocato la rovina
del reperto, tra l´altro denunciata per prima proprio dal docente
universitario. Le luci e le telecamere posizionate all´interno della grotta
avrebbero infatti alterato l´ecosistema interno e creato muffe e alghe sul
reperto archeologico. «In alcuni segmenti ossei - aveva spiegato lo studioso
nel corso di un convegno scientifico più di un anno fa - e sulle pareti
calcitiche circostanti è stata osservata la presenza di colorazione verdastra
inequivocabilmente riferibile allo sviluppo di alghe microscopiche
fotosintetiche». Muffa, appunto. C´è poi il problema dello spreco di denaro:
l´impianto, costato all´incirca due miliardi e mezzo di lire, non è
praticamente mai entrato in funzione. Il sistema che regola le otto telecamere
posizionate all´interno della grotta è andato in tilt pochi giorni dopo essere
stato installato. E da allora è inutilizzato e inutilizzabile: e così i
visitatori invece di vedere live quello che c´è nella grotta, guardano un dvd.
L´impianto inoltre è stato cannibalizzato. SEGUE A PAGINA VI
( da "Secolo XIX, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
«paghiamocara la fugadi cervelli»
il rettore nPerugia. La «fuga dei cervelli»
costa all' Italia un miliardo e mezzo di euro all'anno. Lo ha detto ieri il
rettore dell' Università di Perugia, Francesco Bistoni. Aumentano «di anno in
anno» i giovani che dopo avere conseguito in Italia «una formazione di alta
qualita» preferiscono emigrare in Paesi dove «trovano maggiori
possibilità di lavoro - ha detto - più fondi per la ricerca,
migliori retribuzioni». «I dati più recenti - ha spiegato il rettore - dicono
che nel saldo tra uscite ed entrate ogni anno le prime superano di tremila
unità le seconde». Poichè il costo di formazioni di ognuno di questi giovani
(tasse, libri, utilizzo di strutture e laboratori, ecc) è di circa 500mila
euro, il costo economico per l' Italia è nell' ordine di un miliardo e mezzo di
euro all' anno al quale - ha detto il rettore - si deve aggiungere il mancato
apporto di competenze e delle capacità di questi giovani per lo sviluppo del
nostro Paese». Invece «esigua, per non dire irrisoria - secondo Bistoni - è l'
entità delle risorse finanziarie destinate alla ricerca,
insufficienti e mal collocate sono le strutture indispensabili per l'attività
scientifica, lente e farraginose le procedure per l'assegnazione dei
finanziamenti, per nulla affatto chiari e oggettivi i criteri adottati per la
ripartizione delle risorse, poco coordinate le ricerche a livello nazionale,
scarsamente incoraggiate e sostenute quelle a livello internazionale. E questo
- ha detto il rettore - mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania e
Francia stanno invece sostenendo con massicci stanziamenti la ricerca scientifica. Se non si corre al riparo, con qualche
gesto significativo è facile prevedere che questa fuga
di cervelli continuerà a crescere». 24/02/2009
( da "Secolo XIX, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Maxi
aumento in busta paga per i prof berlinesi germania Milleduecento euro in più
al mese per convincere i giovani insegnanti a non cedere alla lusinghe che
arrivano da Stoccarda 24/02/2009 Berlino. Mentre gli insegnanti italiani si
battono disperatamente da anni per ottenere qualche decina di euro in più al
mese, in Germania i loro colleghi tedeschi vengono allettati da ogni parte con
aumenti superiori ai mille euro mensili. Dopo che il land meridionale del
Baden-Württemberg ha tappezzato le strade e le stazioni della metropolitana di
Berlino con una pubblicità che invita i giovani insegnanti a trasferirsi a
Stoccarda e dintorni, al borgomastro socialdemocratico della capitale, Klaus
Wowereit, non è rimasto altro che allargare i cordoni della borsa per riuscire
a parare la mossa, offrendo a partire da agosto un aumento di 1200 euro, che
farà schizzare lo stipendio a 3.890 euro lordi. «Un cordialissimo buongiorno,
signor professore. Faccia presto la domanda di assunzione», questo il canto
delle sirene arrivato da Stoccarda, dove per il nuovo anno scolastico
serviranno a settembre non meno di cinquemila nuovi insegnanti. A causa della
struttura federale del Paese, la forbice degli stipendi dei docenti è
estremamente larga, con quello iniziale che sfiora i quattromila euro lordi al
mese in Baviera e Baden-Württemberg, che al netto si riducono però a circa 2300
euro, a quelli quasi da fame dei cinque länder orientali. In Sassonia,
Brandeburgo, Turingia, Meclemburgo e Sassonia-Anhalt, infatti, si va da un
minimo di 2200 ad un massimo di 2500 euro lordi, che al netto scendono a poco
più della metà. La gara tra i länder a chi offre stipendi più alti è dovuta al
numero insufficiente di insegnanti sfornati dalle università, poiché gli studenti
preferiscono indirizzarsi verso facoltà che offrono in seguito sbocchi di
carriera e di stipendio più redditizi. Mentre è abbastanza facile reperire
docenti di materie umanistiche come il tedesco, la storia o le lingue
straniere, bisogna girare quasi con il lanternino per riuscire a scovare un
professore di matematica, fisica, chimica, biologia, ma anche del sempre
più richiesto latino. Nel frattempo un quinto dei 75 professori dello
"Albert-Schweizer-Gymnasium" di Amburgo è formato da transfughi
arrivati da Berlino, che oltre ad uno stipendio lordo che sfiora i quattromila
euro mensili hanno anche la certezza di essere assunti in pianta stabile come
"Beamten". Oltre a garantire l'illicenziabilità, l'ingresso in questa
categoria privilegiata di funzionari pubblici offre anche maggiori scatti di
stipendio nel corso della carriera e trattamenti pensionistici privilegiati. A
Berlino l'assunzione come "Beamten"è stata abolita nel 2004,
analogamente a quanto già praticato in molti altri länder, per far pesare come
una spada di Damocle sugli insegnanti svogliati o poco capaci la minaccia di un
eventuale licenziamento. Uno studio pubblicato dal quotidiano "Frankfurter
Allgemeine Zeitung" ha messo infatti in evidenza che a scegliere all'università le facoltà che indirizzano alla professione di
insegnante sono gli studenti meno brillanti, già bocciati nei test di ingresso
alle altre facoltà più ambite. Nel prossimo anno scolastico bisognerà coprire
non meno di 23mila cattedre in tutto il paese e per non lasciare le classi
scoperte i ministri dell'Istruzione dei 16 länder non hanno trovato altro
rimedio se non quello di soffiarsi a vicenda gli insegnanti. Ad Amburgo il
ministero si impegna anche a trovare casa ai nuovi arrivati e promette, come la
Baviera e il Baden-Württemberg, l'immediato inserimento in ruolo come
"Beamten", con la certezza di una vita confortevole al riparo da ogni
rischio, fattore non trascurabile in tempi calamitosi come quelli attuali.
Claudio Guidi 24/02/2009
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
XIV - Bologna Accademia di Belle Arti Raimondi, Rondoni, Elmi e Giardinazzo a
confronto su canzone d´autore e poesia d´Italia Due corsi in contemporanea e
che proseguiranno in parallelo, ma accomunati dall´origine: lo sforzo del
"Centro di poesia" dell´Università e il "Centro internazionale
della Canzone d´autore". Sia per il Laboratorio di poesia che per quello
della Canzone d´autore s´inizia oggi alle 15 all´Accademia di Belle Arti
(ingresso libero). Interverranno per la poesia Ezio Raimondi (italianista e
presidente del Centro di poesia) sul tema "Mandel´stam lettore di
Dante", e Davide Rondoni (direttore del Centro); per
la canzone d´autore, Guido Elmi (produttore di Vasco Rossi e general manager
dell´etichetta Nopop), che racconterà la sua esperienza, e Francesco
Giardinazzo (docente di
Ermeneutica testuale). Info www.centrodipoesia.it e www.centrodellacanzone.net.
(m. l. l.)
( da "Repubblica, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
XV - Bologna Editoria Autore-editore, amore e odio Ma quali sono i rapporti tra
l´autore di libri e l´editore? Relazioni professionali, contrasti ideologici,
occasioni per far nascere profondi legami e pure amicizie ? Questo universo di rapporti lo sonda il nuovo volume a cura di
Gianfranco Tortorelli, docente di Storia dell´editoria all´Università di Bologna, dal titolo
L´inchiostro sbiadito (Pendragon). Tra i saggi ospitati nel libro, quello sul
legame tra Treves e D´Annunzio e lo scambio di lettere tra Arnoldo Mondadori e
i figli. Ne esce uno spaccato interessante tra chi (gli editori) si
trasformavano lentamente in imprenditori e gli autori che riaffermavano la loro
percezione di essere "produttori", secondo una autodefinizione di
D´Annunzio. (luca sancini)
( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
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5 - Attualità LA CRISI DELL'UNIVERSITA' La fuga dei cervelli costa 1,5 miliardi l'anno. Brunetta: non abbiamo
ridotto le risorse a pioggia GABRIELE RIZZARDI ROMA. «Mi auguro che siano
maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli
indiscriminati». Intervenendo alla celebrazione per i 700 anni dell'Università
di Perugia, Giorgio Napolitano torna sui risparmi imposti con la finanziaria e
striglia il governo. Davanti al presidente della conferenza dei rettori, Enrico
Decleva, che vede a rischio la «sopravvivenza» della massima istituzione
formativa del paese, il Capo dello Stato lancia un pesante monito alla
maggioranza e rinnova l'appello a definire le riforme per l'Università «senza
abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie», ma guardando ai singoli atenei
in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con
coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore
che «può suggerire» delle soluzioni. Napolitano rivendica il diritto di fare
dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile» e alla crisi, e
ascolta con preoccupazione l'intervento del rettore dell'Università
di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno.
Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che
la ricerca e la formazione
sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che
questa è una «verità difficilmente contestabile» e «apparentemente» non
contestata nel nostro paese. Fatta la precisazione, Napolitano ammette le
difficoltà legate all'«ingente» debito pubblico, ma chiede a «tutte le forze
responsabili del paese» di «salvaguardare» il nostro capitale umano, e di fare
il possibile per evitare la «dispersione di talenti» e dei risultati del nostro
sistema scolastico e universitario. La crisi economica, insomma, è un motivo in
più per considerare gli investimenti in ricerca e
conoscenza come una «leva fondamentale» per lo sviluppo. L'appello è rivolto al
governo e le risposte arrivano da Maria Stella Gelmini e da Renato Brunetta. I
due ministri difendono le scelte del governo e negano che siano stati decisi
tagli a pioggia. Il ministro dell'Istruzione definisce «sagge e condivisibili»
le parole del capo dello Stato, ma sostiene di aver tagliato solo gli sprechi.
«Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del
governo, che vuole premiare le università migliori e
tagliare gli sprechi», spiega la Gelmini, per la quale è necessario investire
il denaro pubblico «con grande attenzione e oculatezza». «E' nostro dovere
amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie
accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci»,
puntualizza poi il ministro dell'Istruzione. A difendere in pieno l'operato del
governo è anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta:
«Non ci sono stati tagli indiscriminati e con la manovra finanziaria da 36
miliardi di euro per il triennio 2009-2011 abbiamo salvato l'Italia». A non
pensarla allo stesso modo sono i partiti dell'opposizione, i sindacati e il
mondo accademico. La critica più dura arriva dall'Italia dei Valori. Massimo
Donadi lancia l'allarme-tagli, denuncia un «gravissimo danno» per tutto il
paese e promette battaglia: «Ci auguriamo che il monito del presidente
Napolitano non rimanga inascoltato e che il governo faccia marcia indietro.
Siamo pronti, se necessario, alla mobilitazione in Parlamento e nelle piazze
per impedire che si faccia scempio della ricerca». Un
plauso «convinto» a Napolitano viene anche dal segretario confederale della
Cgil, Fulvio Fammoni, mentre Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione
Cultura della Camera, chiede al governo di ascoltare il monito di Napolitano e
di fare marcia indietro sui tagli indiscriminati: «Le responsabilità di questo
stato di cose sono del governo che con la politica dei tagli al sapere ha
compromesso la didattica e la ricerca universitaria,
fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni
economia».
( da "Tirreno, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pisa.
Gli Atenei potranno prolungare i contratti di due anni solo in casi eccezionali
Docenti in pensione a 70 anni Niente più proroghe. E si annunciano ricorsi al
Tar Partite le prime lettere. E' l'effetto della legge Tremonti GIOVANNI
PARLATO PISA. Sono partite (e arrivate) le lettere ai docenti che entro il 31
ottobre di quest'anno compieranno 70 anni. E l'università di Pisa è fra questi atenei.
Nella lettera si ricorda che, a differenza degli anni precedenti, non sarà più
data alcuna proroga di due anni all'insegnamento. Questi docenti si possono
considerare di fatto a un passo dalla pensione. Tutto questo grazie alla
legge 133 che il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha varato nell'agosto
dell'anno scorso. Una legge orientata a tagliare là dove si può tagliare. E a
fare le spese di questa politica di restrizione, sono anche i docenti. A 70
anni, tutti in pensione seppur con una serie di distinguo. Differenze destinate
anche a sollevare ricorsi ai Tribunali amministrativi regionali. Tutto nasce
dai tagli della finanziaria alle università. Il Fondo
di finanziamento universitario (Ffo) che viene destinato ai vari atenei, negli
anni, è stato sempre più decurtato. E su ogni ateneo pende la spada di Damocle:
l'ateneo che spende più del 90% del fondo di finanziamento ordinario per il
pagamento del personale sarà penalizzato in quanto si vedrà ridurre i
finanziamenti e non potrà assumere con conseguente blocco dei concorsi. Per non
cadere in questa trappola, ecco che si cerca di bloccare la possibilità per i
docenti di restare in cattedra oltre il limite consentito. La legge Tremonti
blocca i due anni di proroga, ma delega ad ogni ateneo la possibilità di scegliere.
In pratica, prima il professore ordinario scriveva di volere restare altri due
anni e il rettore non poteva rifiutare, quindi andava in pensione a 72 anni. Il
professore associato andava in pensione a 65 anni, ma con la proroga terminava
la sua carriera a 67 anni. E adesso? «Bisogna distinguere fra coloro che sono
entrati in ruolo precedentemente alle legge 230 del 2005 firmata dall'allora
ministro Moratti e chi è entrato in ruolo dopo quella legge»», spiega Paolo
Gianni, professore di Chimica all'Università di Pisa e segretario nazionale del
sindacato Cnu (Comitato nazionale universitario). «I professori ordinari
perdono la proroga automatica e vanno in pensione a 70 anni. Gli associati
entrati in ruolo prima della legge Moratti e quindi pensionabili a 65 anni -
spiega Paolo Gianni - possono avere doveri e diritti pari agli associati
entrati in ruolo dopo la stessa legge. Se optano per rientrare in questi
requisiti hanno il diritto di allungare l'età pensionabile, secondo la nostra
interpretazione, fino a 70 anni, ma secondo quanto pensa il ministero fino a 68
anni». La differenza di vedute sull'età pensionabile dei professori associati
dipende dall'interpretazione della legge Moratti dove, in pratica, c'è scritto
che i docenti vanno in pensione a 70 anni incluso il biennio di proroga. C'è
chi intende, come i sindacati, che 70 anni è il termine ultimo poiché non si
può fare la domanda per il biennio ulteriore. A sua volta, il ministero intende
che poiché il biennio è incluso dentro i 70 anni, quando i rettori negano il
biennio, gli associati vanno in pensione a 68 anni. «è molto probabile -
prosegue Paolo Gianni - che proprio su questa differente interpretazione
possano nascere dei ricorsi al Tar». Una partita, quindi, destinata a non
chiudersi e ad avere strascichi giudiziari. Come già si sono mossi i sindacati
in difesa dei ricercatori contrari alla pensione anticipata (alla Camera è
passato un emendamento che trasforma i 40 anni di contributi in 40 anni di
servizio effettivo), è ipotizzabile che possa nascere un braccio di ferro
contro lo sbarramento ai 70 anni. Ma la domanda finale è sull'utilità di questa
nuova normativa. «Il professore universitario svolge un lavoro intellettuale ed
è lecito pretendere che stia in servizio di più - dice ancora Paolo Gianni -.
La soluzione trovata non è un rimedio perenne. Per lo Stato non è un guadagno.
Quando il professore è in ruolo paga l'università, ma
quando va in pensione paga l'Inpdap, la cassa di previdenza statale. Lo Stato
spende soldi in un altro capitolo di spesa».
( da "Manifesto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
SCUOLA
E UNIVERSITÀ Napolitano scopre i tagli alla ricerca Il capo dello Stato chiede
al governo di rivedere le sforbiciate del duo Tremonti-Gelmini. Ma per
quest'ultima si tratta solo di spendere meglio i soldi. I rettori ringraziano
il Presidente e rinnovano l'allarme sulla sopravvivenza degli atenei che continuano
a perdere cervelli Stefano Milani Onda su onda, i tagli all'università
risalgono il Colle. Che alla prima occasione utile dà voce al disagio comune,
di studenti e professori, e tuona: «Mi auguro che maturino le condizioni per un
ripensamento delle decisioni di bilancio ispirate ad una logica dei tagli». Non
fatevi abbagliare dalla sua solita eleganza verbale, stavolta Giorgio
Napolitano va giù duro e dà una bella strigliata al governo e alla sua politica
del taglio indiscriminato dei fondi destinati agli atenei. Intervenuto ieri
mattina alla celebrazione per i settecento anni dell'Università di Perugia, il
capo dello Stato ha invitato a definire la riforma del sistema universitario
senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie». Bisogna guardare i
singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con coraggio».
Considerare ciò che accade in questo settore nel resto d'Europa e nel mondo,
inoltre, «può suggerire» delle soluzioni. Perché «la ricerca e la formazione -
prosegue Napolitano - sono la leva fondamentale per la crescita dell'economia.
Questa è una verità difficilmente contestabile». Il messaggio è fin troppo
chiaro e mira ad «evitare la dispersione di talenti e dei risultati del nostro
sistema scolastico e universitario». Perché questi troppo spesso «non sono
tradotti in occasioni di lavoro e di sviluppo». La chiave di volta per
risolvere il problema, secondo il presidente, è «una accurata politica che
sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità
dell'investimento lungimirante». Un discorso applauditissimo dai ragazzi. Uno
di loro poi prende la parola. Si chiama Amabile Fazio ed è il rappresentante
degli studenti dell'ateneo perugino. Davanti al Presidente lancia l'allarme:
diminuiscono gli iscritti nelle università pubbliche mentre aumentano in quelle
private e telematiche. Entrando nel merito dei problemi, mette in luce quelli
più diffusi tra gli studenti, come il numero chiuso di alcuni corsi di laurea
(«in contrasto con l'articolo 34 della Costituzione» che «garantisce a tutti
l'accesso incondizionato al sapere»), il «mal funzionamento» del sistema
universitario del «3+2» e il rischio che le università pubbliche italiane si
trasformino in fondazioni private. Ma l'ottimismo per fortuna non manca ai
ragazzi, perché «una università migliore è possibile costruirla». Ma tra il
dire e il fare c'è di mezzo il ministro Gelmini. Che ieri, due minuti dopo
l'affondo del Quirinale, è uscita dal letargo delle ultime settimane precisando
che «le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni
del governo». Sarà. Il ragionamento dell'inquilina di viale
Trastevere non fa una grinza: «La Ricerca e l'Università sono alla base dello sviluppo di un Paese». Però,
c'è un però. «In questa fase di difficoltà economica internazionale - aggiunge
- è necessario investire il denaro pubblico con grande attenzione e
oculatezza». Tradotto: bisogna tagliare. Verbo coniugato in ogni forma
anche dal ministro della pubblica amministrazione
Brunetta che si affretta a rassicurare tutti: «Non ci sono stati tagli
indiscriminati». Certo, ammette, «abbiamo tagliato 36 miliardi di euro per il
triennio 2009-2011 di spesa corrente», ma sono stati costretti a farlo. L'hanno
fatto per gli italiani, perché «così abbiamo salvato l'Italia». Sembra
impossibile ma «il governo ha un'enorme attenzione sulla ricerca», aggiunge
senza arrossire l'impavido Brunetta. Governo a parte, il monito di Napolitano è
piaciuto proprio a tutti. Ai rettori in particolare. Il finanziamento dell'università
«è un tema centrale» dal quale dipende «la sopravvivenza della massima
istituzione formativa del nostro Paese», sottolinea il presidente della
Conferenza dei rettori (Crui), Enrico Decleva, e ringrazia il presidente della
Repubblica «per la sua continua attenzione alle
questioni riguardanti il sistema universitario». Un «grazie presidente» arriva
anche dagli studenti. «I tagli messi in atto dagli ultimi governi - fa notare
Roberto Iovino coordinatore dell'Uds - hanno messo seriamente a rischio la
centralità di scuola e università come motore per uno sviluppo sostenibile nel
nostro paese». La domanda ora è: il governo ascolterà le parole di Napolitano?
Visti i precedenti la risposta pare, ahinoi, piuttosto scontata. GIORGIO
NAPOLITANO «Mi auguro che maturino le condizioni per un ripensamento delle
decisioni di bilancio ispirate ad una logica dei tagli», ha detto intervenendo
all'Università di Perugia MARIASTELLA GELMINI «In questa fase di difficoltà
economica è necessario investire il denaro pubblico con attenzione e
oculatezza», la risposta del ministro della pubblica
Istruzione
( da "Manifesto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
APPUNTI
DI SCUOLA Se Napolitano rompe il silenzio Giuseppe Caliceti Le università italiane necessitano di «valutazioni e interventi
pubblici puntuali» e «mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e
rivedere scelte di bilancio improntate a tagli indiscriminati». Questo il
monito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che all'Università di Perugia ha partecipato alla cerimonia conclusiva
delle celebrazioni del settimo centenario di fondazione dell'ateneo umbro.
L'opposizione: «Ascoltiamo il Colle». Già, ascoltatelo. *** Qualcuno può
spiegare ai docenti italiani perché, alla fine, sulle schede di valutazione
degli alunni, tutte le materie di scuola quest'anno sono state giudicate
col voto numerico voluto da Gelmini tranne l'educazione alla religione
cattolica, per cui è stato deciso di valutare l'alunno con un giudizio? Non è
una materia come tutte le altre? *** Nella scuola, oggi, a furia di essere
travolti per anni da circolari su circolari, tanti dirigenti dirigenti scolastici
e docenti oggi pensano, più o meno in buona fede, che le norme da rispettare e
far rispettare non siano date dalle leggi, ma dalle circolari. Una scuola a
tempo pieno senza le compresenze non è una scuola a tempo pieno. *** Cisl e
Uil, per i lavoratori della scuola, hanno firmato in un momento il rinnovo
contrattuale più basso della storia della nostra Repubblica: 13 euro. Peggio
della social card. È in questo silenzio stampa che si sta smantellando la
scuola primaria italiana. Ormai il governo ha cambiato strategia, ha capito che
è meglio fare le cose senza troppo clamore. *** L'unico passo indietro del
governo è stato sul finanziamento alle scuole private, che non verrà ridotto.
Possiamo dire che questa è stata l'unica vittoria del centrosinistra. *** In
questi mesi il ministro ombra dell'istruzione del governo ombra del partito
ombra Pd, Garavaglia Mariapia, ha elargito solo due fondamentali dichiarazioni
finite sui giornali: in una si lamentava che la destra non avesse voluto
accordi sulla scuola con l'opposizione, perché fino a 6 miliardi di tagli su 8
ci si poteva mettere d'accordo. La seconda è stata rilasciata per protestare
contro i tagli governativi alle scuole private. L'Onda oggi è sola, questa la
triste verità.
( da "Nazione, La (Livorno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
AGENDA
LIVORNO pag. 5 CECINA VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo ... CECINA
VENERDÌ alle 15.30 è in programma al Liceo Fermi di via Ambrogi la
presentazione al pubblico ed ai lettori del primo dei due libri di grande
qualità selezionati dalla giuria tecnica del Premio "Città di Cecina"
per la divulgazione scientifica. E' "L'erede di Galileo" edito da
Sironi scritto da Fabio Toscano, autore specializzato in Fisica e filosofia
alle università di Bologna ed Urbino e in
Comunicazione della scienza all'ateneo di Trieste. Nel quarto centenario dalla
nascita esce questa interessante biografia divulgativa di Evangelista
Torricelli, dell'allievo di Galileo Galilei e suo degno successore, vissuto nel
seicento, scienziato faentino fisico e matematico, fine geometra che affiancò
Galilei fino alla sua morte. Alla presentazione, affidata
al professor Lanfranco Belloni della facoltà di Fisica dell'Università di
Milano, curatore delle opere di Torricelli per la Utet, saranno presenti il
preside, Giuseppe Franceschi, il professore di storia e filosofia, Vinicio
Giannotti coordinatore del Premio, il corpo docente del liceo al completo e centinaia di allievi dell'istituto.
L'ingresso per il pubblico è libero. La presentazione dell'altro volume
candidato al Premio Cecina- «Arte e cervello» di Maffei e Fiorentini è il 16 marzo.
Info: segreteria del liceo 0586/635041. Roberto Ribechini
( da "Giorno, Il (Brianza)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
24
ORE BRIANZA pag. 9 Scienza e società con Giulio Giorello BOVISIO UNA SERATA per
discutere di scienza, libertà e implicazioni delle scoperte tecnologiche per
l'uomo e la società. Sono i temi di cui si parlerà questo
giovedì alle 21 al teatro La Campanella di piazza Anselmo IV insieme al
filosofo Giulio Giorello (nella foto), nell'incontro dal titolo «Futuro della
scienza e società civile», per la rassegna «Incontrarsi a Babele». Giorello è docente di filosofia della scienza
all'Università degli Studi di Milano. L'ingresso è libero.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
CorsiEsercitazioni
paleografiche Ore 16, sala Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca «Angelo
Mai», corso di esercitazioni paleografiche --> Martedì 24 Febbraio 2009
AGENDA, pagina 16 e-mail print CorsiEsercitazioni paleografiche Ore 16, sala
Beato Giovanni XXIII della Civica biblioteca «Angelo Mai», corso di
esercitazioni paleografiche. Il bene, il male. Per una nuova etica Ore 20, al
Centro congressi Papa Giovanni XXIII, viale Papa Giovanni 106, continua il
corso di filosofia dal titolo «Il bene, per una nuova etica - Il male»
organizzato da Giovan Battista Paninforni e da Noesis, libera associazione per
la diffusione e lo studio della cultura filosofica. Salvatore Veca dell'Università
di Pavia, parla sul tema «La priorità del male». Alzano Lombardo, primo
soccorso Ore 20,30, auditorium del Parco Montecchio, via Paglia, prosegue il
corso di educazione sanitaria e addestramento al primo soccorso, organizzato
dalla Delegazione della Croce Rossa di Alzano Lombardo, con il patrocinio
dell'Amministrazione comunale. Grone, Orto, frutteto, alimentazione Ore 20,30,
palestra delle scuola antistante il municipio, Fabio Paganini parla di ortaggi,
terreno (cenni sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche, lavorazioni e
concimazioni). Ingresso libero. Ponte San Pietro volontari ospedalieri Ore
20,30, al Policlinico San Pietro, prosegue il XIII corso A.V.O. (Associazione
volontari ospedalieri) promosso in collaborazione con il gruppo ospedalieri San
Donato. Francesco Scanzi e Paola Scovazzi parlano su «Il malato oncologico».
feste e tradizioniCarnevale 2009 Bergamo piazza delle meraviglie A conclusione
delle iniziative per il Carnevale, ore 15-18, Ridotto del Teatro Donizetti, «La
piazza dei giochi» a cura di Ludobus, cooperativa sociale Linus con giochi di
legno, trampoli, sedie rotanti, labirinti a disposizione dei bambini. Ore
15-18, nel Foyer del Donizetti, «P...esci in maschera», a cura delle Ludoteche
Giocagulp e Parco Locatelli con stand di trucco e costruzione di oggetti
carnevaleschi. Carnevale tzigano al Caffè letterario Ore 21, Caffè Letterario,
via S. Bernardino 53, festa di Carnevale in stile tzigano, con musica e danze
insieme a Roberto Durkovic e i Fantasisti del Metro. Albino, «Carnevale
Insieme» con le parrocchie Prima edizione di «Carnevale Insieme» sottotitolato
«Le parrocchie fanno Carnevale», festa di Carnevale interparrocchiale degli
oratori della Valle del Lujo (Vall'Alta, Abbazia, Dossello, Fiobbio e Casale).
In contemporanea, alle 14,30, negli oratori di Abbazia e Vall'Alta, feste in
maschera per i bambini. Basella di Urgnano festeggia il Carnevale A chiusura
della 33ª edizione de «Ol Carneal de Örgnà» organizzato dagli oratori di
Urgnano e Basella con la collaborazione del Comune, ore 14,30, «Il grande
Carnevale dei bambini», sfilata allegorica che terminerà nel cortile dell'asilo
parrocchiale dove ci sarà la festa conclusiva. Berbenno, «Mascheràda de Berbèn»
Rivisitazione del Carnevale contadino organizzata dagli «Amici della
mascherata» dell'oratorio con rappresentazione sul tema «La crisi l'é riàda
'nfena 'n Francia» su emigrazione e crisi economica alle ore
( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Bornasco,
è in programma il raddoppio degli abitanti Piano di governo del territorio,
previste modifiche alla viabilità e nuovi quartieri BORNASCO. Con la
possibilità per tutti gli interessati di prendere visione della documentazione,
il Piano di governo del territorio bornaschino brucia un'altra tappa. Tra un
mese scatteranno i 30 giorni per eventuali osservazioni e alla fine di aprile,
ultimo atto forse della legislatura corrente, il piano tornerà in consiglio
comunale per l'approvazione definitiva. Le caratteristiche del futuro assetto
urbanistico di Bornasco sottolineano, a previsioni di piano esaurite in cinque
anni, l'incremento della popolazione dagli attuali 2.400 abitanti ad oltre,
forse, 4.200. Il territorio si compone di due nuclei abitati, il capoluogo e la
frazione di Gualdrasco e uno stuolo di cascine. Bornasco ha una configurazione
urbanistica semplice e le opportunità di ampliamento non mancheranno seguendo
un disegno logico e razionale. Verrà avviato un sistema di nuovi quartieri,
nell'area a sud-ovest dell'abitato, chiusa dal completamento della viabilità
esistente e di quella che verrà: una circonvallazione ad est già preventivata
dal vecchio Piano regolatore. Nell'area dove è in corso l'edificazione della
nuova scuola materna potranno sorgere solo altri servizi scolastici, anche
nella zona più centrale, dove ora sorge un'azienda agricola, potrebbe nascere attraverso la concertazione pubblico-privato un
nuovo quartiere più compatibile con l'area circostante. Spostandoci a
Gualdrasco, il Pgt dovrà incidere in tema di viabilità per risolvere da un lato
gli sbocchi inadeguati verso nord e dall'altro il nodo rappresentato
dall'attraversamento della Vigentina. In questo caso si pensa ad una
rotatoria che, si spera, potrà essere realizzata da un privato quando gli si
offrirà la prospettiva di un insediamento che potrà essere di tipo commerciale
o direzionale ma anche residenziale. Fra le altre previsioni di interesse vi
sono il potenziamento del polo produttivo della fornace con 3-4 nuove aree
reperibili per un totale di 150mila metri quadri mentre il quadrante di confine
con Zeccone al di là della Vigentina potrà essere sfruttato per collocarvi
un'attività commerciale di media distribuzione, alimentare o non, con annesse
strutture sportive. (g.s.)
( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Prof
tedeschi contesi a suon di aumenti --> Dai Länder ponti d'oro per accaparrarsi
i migliori Berlino ha offerto incrementi di 1.200 euro mensili Martedì 24
Febbraio 2009 GENERALI, pagina 4 e-mail print Foto nella «metro» di Berlino con
l´invito ai giovani prof a trasferirsi a Stoccarda nostro servizio Claudio
Guidi BerlinoTra i 16 Länder tedeschi è iniziata la gara a suon di aumenti di
stipendio per accaparrarsi i nuovi insegnanti di Medie e Licei. Il singolare
fenomeno, prodotto dal costante calo degli studenti universitari che scelgono
una formazione da docente, si sta trasformando in
un'accanita gara per convincere i professori a trasferirsi nei Länder più
generosi, in particolare in quelli meridionali della Baviera e del
Baden-Wuerttemberg, ma anche nell'estremo Nord, nella città-Stato di Amburgo.
Sui giornali è già polemica per i metodi, giudicati aggressivi, con cui si
cerca di convincere i giovani insegnanti berlinesi, ma anche quelli dei cinque
Länder orientali, a trasferirsi a Stoccarda e nelle altre città del
Baden-Wuerttemberg, che nel frattempo ha tappezzato le strade di Berlino e le
stazioni della metropolitana con questa pubblicità: «Un cordialissimo
buongiorno, signor professore. Faccia presto la domanda di assunzione». salari
falcidiati dalle tasse Per reagire alla fuga di insegnanti, il borgomastro
socialdemocratico della capitale, Klaus Wowereit, ha immediatamente risposto
con l'annuncio di un aumento di 1.200 euro mensili a chi rimarrà nella
capitale. Lo stipendio di chi accetterà salirà ad agosto a 3.800 euro,
praticamente analogo a quello di chi insegna nelle scuole di Stoccarda e
dintorni. Al netto, però, questa cifra si riduce a poco più della metà, in
genere a 2.100 euro mensili, poiché in Germania le tasse falcidiano
implacabilmente ogni tipo di attività, stipendi degli statali compresi.
L'esborso supplementare per i nuovi insegnanti da assumere a partire dal nuovo
anno scolastico verrà a costare alle casse municipali della capitale non meno
di 24 milioni di euro all'anno, se si vuole evitare che molte classi rimangano
senza insegnanti. Nel frattempo, un quinto dei 75 professori dello
«Albert-Schweizer-Gymnasium» di Amburgo è formato da transfughi arrivati da
Berlino, che oltre a uno stipendio lordo che sfiora i quattromila euro mensili
hanno anche la certezza di essere assunti in pianta stabile come «Beamten». Oltre
a garantire l'illicenziabilità, l'ingresso in questa categoria privilegiata di
funzionari pubblici offre anche maggiori scatti di stipendio nel corso della
carriera e trattamenti pensionistici privilegiati. A Berlino l'assunzione come
«Beamten» è stata abolita nel 2004, analogamente a quanto già praticato in
molti altri Länder, per far pesare come una spada di Damocle sugli insegnanti
svogliati o poco capaci la minaccia di un eventuale licenziamento. La misura
era stata adottata anche per far fronte alla crescente fuga di studenti verso
le scuole private, i cui docenti pur percependo stipendi lievemente inferiori a
quelli dei loro colleghi dell'insegnamento pubblico danno prova di una
motivazione molto più elevata e di un livello qualitativo unanimemente
considerato eccellente. Il quotidiano progressista «Tagesspiegel» ha ammonito
ieri a non reintrodurre la clausola dell'illicenziabilità, poiché «anche nelle
scuole private insegnano docenti di prim'ordine che non
sono Beamten». la sassonia protesta Intanto, uno studio pubblicato dal
quotidiano «Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha messo infatti in evidenza che a
scegliere all'università le
facoltà che indirizzano alla professione di insegnante sono gli studenti meno
brillanti, già bocciati nei test di ingresso nelle altre facoltà più ambite,
che dopo la laurea promettono carriere più interessanti e stipendi ben
superiori a quelli offerti dalle scuole. Mentre continua ad abbondare l'offerta
di insegnanti di materie umanistiche come il tedesco, la storia o le lingue, è
ormai sempre più difficile riuscire a reclutare professori di matematica,
fisica, chimica e biologia, attratti dagli stipendi molto più cospicui
dell'industria privata. A protestare per primo contro la concorrenza giudicata
sleale, messa in atto dal Baden-Wuerttemberg, è il ministro dell'Istruzione
della Sassonia, Roland Woeller (Cdu), il quale ha spiegato che per il suo land
«con gli stipendi lordi di 2.200 euro mensili la competizione è persa in
partenza». Con un divario del genere, è dunque assai probabile che dei
cinquemila nuovi assunti il prossimo anno nelle scuole del Baden-Wuerttemberg,
moltissimi parleranno con l'accento berlinese o dei Länder orientali.
24/02/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Napolitano
dice no ai tagli indiscriminati a università e ricerca --> «Spero che vengano riesaminate le decisioni
di bilancio» Il capo dello Stato: si guardi all'Europa, può suggerirci
soluzioni Martedì 24 Febbraio 2009 GENERALI, pagina 5 e-mail print PERUGIA«Mi
auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare decisioni di bilancio
ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Dall'Università di Perugia, il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rinnovato l'appello a
definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie»,
guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in
Europa e nel mondo in questo settore perché «può suggerire» soluzioni. Il
discorso fuori programma Napolitano ha preso la parola con
un discorso fuori programma davanti al Senato accademico, al corpo docente e agli studenti riuniti per
festeggiare il settimo centenario dell'Ateneo. Lo spunto è stato fornito
dall'intervento del rettore Francesco Bistoni, una vera e propria requisitoria.
«La ricerca - ha detto il
professor Bistoni - è compito irrinunciabile dell'università. Ma nell'inquietante scenario di recessione
internazionale, anche questo è messo in discussione. È giusto combattere gli
sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario evitare facili e
superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni internazionali. Occorre
tenere conto che alle università italiane sono
destinate più esigue risorse per la ricerca, meno
dell'1% del Pil, e a ciò si aggiungono procedure farraginose. Ciò avviene
mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania e Stati Uniti, di fronte alla
crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università.
In Italia, nell'assegnazione dei finanziamenti manca una seria e oggettiva
valutazione degli atenei in base ai risultati ottenuti. Se non si corre ai
ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli in
fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi
di euro l'anno». «Si tratta di un tema cruciale - ha commentato il presidente -
su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l'attenzione pubblicamente,
perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità, quali mi sono
dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del Paese. Una
situazione, come sappiamo, di straordinaria difficoltà per la crisi che ha
investito la finanza e l'economia mondiale. E per il peso che hanno
insufficienze e contraddizioni proprie dell'Italia, retaggio, per molti
aspetti, di vicende pluridecennali. E non c'è bisogno che citi a questo
proposito il peso di un ingente debito pubblico, che si fa sentire su tutte le
decisioni di bilancio da prendere di volta in volta». Napolitano ha ricordato
«che la ricerca e la formazione sono già e stanno per
essere leva fondamentale per la crescita di un'economia e di una società
fondate, specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull'innovazione», le sole
risorse che «potranno reggere alle prove della competizione globale». «È una
verità difficilmente contestabile e apparentemente non contestata anche nel
nostro Paese, ma si tarda e si resiste a trarne tutte le necessarie
conseguenze». È molto importante non abbandonarsi a «facili e superficiali
generalizzazioni», ha sottolineato citando l'espressione usata dal rettore
Bistoni, né a scelte «negative e liquidatorie da cui possono scaturire
decisioni che mettano a rischio lo sviluppo della ricerca
e delle Università», che sono la «leva dello sviluppo», soprattutto di fronte alla
crisi internazionale. «serve l'impegno di tutti» Il presidente ha concluso
chiamando «tutte le forze responsabili del Paese» a impegnarsi per difendere,
potenziare, valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la
dispersione di talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». L'invito di
Napolitano ha riaperto il dibattito sulle «sofferenze» del sistema
dell'istruzione. «Spero che le parole autorevoli del capo dello Stato siano
ascoltate dal governo, visto che quelle del Pd sono state, purtroppo,
considerate parole al vento», ha detto ad esempio Tonino Russo, componente
della commissione Cultura della Camera del Pd. 24/02/2009 nascosto-->
( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
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Corriere
del Veneto - PADOVA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-02-24 num: - pag: 1
categoria: REDAZIONALE Il caso Convegno sulla bioetica venerdì al Bo, l'appello
di tre docenti «Fisichella non sia l'unico relatore» PADOVA – Il Bo come la
Sapienza? A distanza di poco più di un anno dalla presa di posizione dei 67
docenti dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa
Ratzinger all'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso analogo
rischia di creare polemiche e discussioni. Venerdì, infatti, monsignor Rino
Fisichella, presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, parlerà dell'etica
nella medicina dei trapianti. E sarà l'unico relatore, senza contraddittorio,
come richiesto dagli organizzatori. A PAGINA 5 Viafora
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
24-02-2009)
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MODENA
PRIMO PIANO pag. 2 Il Pd in prefettura: «No alla difesa fai da te» LE REAZIONI
«SIAMO dalla parte delle forze dell'ordine e delle istituzioni, contro la
sicurezza fai da te e le ronde appaltate' ai privati». È quanto ha ribadito
ieri mattina il segretario provinciale del Pd di Modena Stefano Bonaccini nel
corso dell'incontro con il Prefetto Giuseppina Di Rosa. Bonaccini, assieme ai
parlamentari del Pd Giuliano Barbolini e Giulio Santagata, ha consegnato al
prefetto le 8234 firme raccolte a sostegno della petizione che chiede 25 uomini
in più a disposizione delle forze dell'ordine in provincia di Modena. «Oltre
8mila firme raccolte in pochissimo tempo ha aggiunto Bonaccini sono il segnale
chiaro di un disagio dei cittadini modenesi che però chiedono risposte allo
Stato e una maggiore presenza delle forze dell'ordine sul territorio. La
risposta non può essere quella delle ronde, che rischiano di consegnare la
gestione dell'ordine pubblico ai privati, addiritttura ai
partiti, come già accade in alcune realtà del nord, ma il rafforzamento degli
organici delle forze dell'ordine, le uniche in grado di contrastare
efficacemente la criminalità. Anche a Modena operano da anni gruppi di
volontari continua Bonaccini che affiancano l'amministrazione segnalando
pericoli o casi di degrado. Ma sono tutt'altra cosa dalle ronde e hanno
solo compiti d'ausilio. Nei Comuni chiederemo fa sapere l'assunzione di altri
agenti della polizia municipale». ANCHE per Santagata è lo Stato quello che
deve dare risposta alla domanda di sicurezza che viene dai cittadini. A suo
giudizio è inaccettabile che «lo Stato abdichi alla sua funzione principale,
quella di garantire la sicurezza, e al tempo stesso istituzionalizzi le ronde.
È un segnale devastante. È proprio perchè noi crediamo nello Stato e nelle sue
prerogative dichiara il deputato Pd che abbiamo raccolto le firme a sostegno
della petizione». «Non vogliamo usare queste firme sostiene Giuliano Barbolini
come una clava per lo scontro politico ma portare alla luce una preoccupazione
diffusa tra i cittadini. Viviamo in una realtà complessa che richiede risposte
adeguate. Un migliore utilizzo della polizia municipale, ad esempio, è secondo
noi una strada da seguire e su questo abbiamo anche presentato un importante
disegno di legge di riforma, in discussione al Senato assieme ad altri testi.
Ma è chiaro conclude Barbolini che mai la polizia municipale potrà sostituirsi
alle forze dell'ordine nel contrasto della criminalità».
( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
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Corriere
del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-02-24 num: - pag: 12
categoria: REDAZIONALE L'iniziativa Oltre 60 nuove domande per il ruolo di
«informatore della memoria» Vajont, corsa per diventare guida «Siamo stati
condannati a morte senza avere nessuna colpa. La notte del 9 ottobre del
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
24-02-2009)
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ANCONA
pag. 4 SI INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica d... SI
INAUGURA alla Facoltà di Medicina dell'Università Politecnica delle Marche un
nuovo Corso di perfezionamento in Medicina Palliativa, a numero chiuso (max. 30
allievi), cui sono ammessi cittadini italiani in possesso del diploma di laurea
in Medicina e Chirurgia e dell'abilitazione all'esercizio della professione di
medico-chirurgo, o del diploma di laurea in Scienze Infermieristiche; e
cittadini stranieri dotati di titoli analoghi, riconosciuti idonei dall'Ateneo.
I termini per la presentazione delle domande scadono alle 13 del 13 marzo
prossimo. La durata del corso, che si apre lunedì 23 marzo alle 10 nell'Auletta
del Dipartimento Medicina Clinica Biotecnologie Applicate, è semestrale.
L'importanza del corso consiste nei suoi obiettivi, poiché ha lo scopo di
approfondire i metodi di assistenza ai pazienti. Saranno sfruttate al meglio le
potenzialità interattive della rete e quelle simulative dei software. A questo si aggiunge l'informazione, la formazione e il coordinamento
dei docenti dell'istituzione scolastica di appartenenza al fine di promuovere
metodologie didattiche innovative attraverso anche un uso consapevole e
adeguato dell'e-learning e di supportare attività didattiche che si avvalgono
delle tecnologie informatiche.
( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
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della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-24 num: - pag:
6 categoria: REDAZIONALE Il dibattito «Giù i muri che impediscono la
circolazione delle idee e basta snobismo. Più dialogo pubblico-privato» Cardi:
dai centri sociali ai graffiti non condannate la cultura giovane Il gallerista:
spazio ai nuovi talenti, ma rispettino le regole. Sì all'arte a prezzi ridotti
«Giusto sostenere gli spazi dove si fa arte, teatro, poesia, musica. In cambio,
niente violenze e occupazioni» «Siamo tutti coscienti che il momento sia
difficile, la crisi senza precedenti, ma il pessimismo non ci porta da nessuna
parte. Serve positività...». Lei è fiducioso? «Sono le idee e i progetti a fare
la differenza». Nicolò Cardi, 30 anni, laureato in Bocconi sui Fondi di
investimento nell'arte contemporanea, è un giovane della Milano bene e young,
cresciuto nelle gallerie del padre e gallerista lui stesso, oggi. E dunque
appare sorprendente sentirlo «sostenere i graffitari, ché alcuni sono grandi
artisti» e «difendere i centri sociali». Ecco: «Diamo ai giovani l'occasione di
creare contenuti innovativi, non demonizziamoli». Succede il contrario? «Ci
sono ragazzi fenomenali, a Milano, che si stanno mettendo in mostra, ci
provano. Diamo loro voce, proviamo a sostenerli. O, quanto meno, non perdiamoli
». Voce: cioè spazi e fondi? «I progetti di qualità riescono a trovare persone
pronte a finanziarli ». Cardi inaugura giovedì la sua Black Box in corso di
Porta Nuova 38, poi esporterà il modello della galleria-museo a Londra («Dopo
l'estate») e New York («Fra due anni»). Dice: «Punto tutto sui giovani, il mio
team è composto solo da italiani sotto i 35 anni». Chi fa buona cultura oggi a
Milano: Comune, enti pubblici, privati? «Le galleria d'arte fanno un ottimo
lavoro. I teatri, certo. Ci sono in giro tavole rotonde interessanti, anche
molto affollate, che meriterebbero più visibilità. Ma anche i centri
sociali...». Argomento spinoso, Cardi, in una città che vive da anni la
questione Leoncavallo (sgombero sì o no, Fondazione mista) e sta polemizzando
sul Cox 18, sgomberato e rioccupato dagli attivisti. «Io penso che sia giusto
sostenere questi spazi pubblici in cui si fa arte, teatro, poesia, musica.
Certo, devono rispettare regole certe: no alle occupazioni, nessuna forma di
violenza. Dati questi presupposti, rilancio: perché non mettiamo insieme una
cordata di giovani imprenditori a sostegno dei centri sociali? ». Lei è un
frequentatore? «No. Ma questo non toglie che possa apprezzarne alcuni sforzi,
alcuni risultati. è tempo di togliere questa patina di snobismo da tutte le
espressioni contemporanee». Milano soffre di snobismo? «L'arte contemporanea è
diventata una moda, un mondo ovattato, radical chic. Ecco: è ora di aprire e
dare accessibilità a chiunque, dalla città underground all'imprenditoria. E
dare un taglio ai prezzi». Un calmiere della cultura? «La mia galleria ospiterà
solo opere a costo "ridotto", per tutti, non a sei o nove zeri. Non
solo: penso che sia ormai necessario utilizzare gli strumenti utilizzati dai
giovani. I blog, ad esempio. I social network come Facebook. Vanno abbattuti i
muri che ostacolano la diffusione della cultura». Il presidente della
Triennale, Davide Rampello, ha lanciato un Manifesto basato sul recupero
dell'identità del fare: condivide? «Penso sia un'iniziativa intelligente e
utile. Ma che vada affiancato a un invito ai grandi curatori, ai direttori e
agli artisti che sono andati all'estero o preferiscono essere rappresentati da
istituzioni straniere. Tornate! Del resto, dobbiamo pur chiedercelo: perché
all'estero i musei funzionano?» Lei ha una risposta? «Perché
vivono delle donazioni e del supporto finanziario dei privati. Da noi si cerca
sempre qualcosa in cambio. Serve più interazione fra mondo pubblico e privato».
Politica e privati polemizzano anche sugli artisti si strada che lei sostiene,
Cardi. «Alcuni graffitari sono artisti e non devono essere catalogati in modo
diverso. Chiedo: Keith Haring non ha forse rappresentato la cultura di
strada di New York, non era un artista?». Si possono distinguere artisti di
strada e imbrattatori? «La politica dovrebbe cominciare ad affrontare
seriamente questo nodo. Chi sporca non è un artista e va punito. Ma bisogna pur
imparare a riconoscerli, gli artisti, quando ci sono...». Il personaggio Nicolò
Cardi, 30 anni, è laureato in Bocconi in Fondi di investimento nell'arte
contemporanea. è tra i fondatori dell'associazione benefica Milano Young, della
quale fanno parte anche Barbara Berlusconi e Geronimo La Russa. Cardi, giovedì,
inaugura la sua nuova galleria, Black Box, in corso di Porta Nuova 38
Imprenditore Nicolò Cardi, 30 anni, inaugura giovedì una galleria d'arte in
Porta Nuova Armando Stella
( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
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del Veneto - PADOVA - sezione: REGIONE - data: 2009-02-24 num: - pag: 5
categoria: REDAZIONALE Il caso All'Università di Padova annunciato un incontro
con il prelato della Pontificia Accademia pro vita Bioetica, Fischella relatore
Studenti e prof contestano Al Bo «lezione unica». L'appello: serve
contradditorio I laureandi hanno convocato un'assemblea urgente, allo studio
clamorose forme di protesta PADOVA – Il Bo come la Sapienza? A distanza di poco
più di un anno dalla clamorosa presa di posizione dei 67
docenti dell'Università di Roma, che si opposerò all'intervento di Papa
Ratzinger nel giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico, a Padova un caso
analogo rischia di creare polemiche e discussioni. Venerdì 6 marzo alle 17,
infatti, in uno degli spazi più prestigiosi a disposizione dell'Ateneo (la Sala
dei Giganti del Palazzo del Liviano), Monsignor Rino Fisichella,
presidente della Pontificia Accademia Pro Vita, parlerà del controverso tema
dell'etica nella medicina dei trapianti. Un particolare: l'alto prelato sarà,
come voluto dagli organizzatori, il relatore unico. Prima di lui, infatti, (lo
si evince dall'invito pubblicato sul sito internet dell'Ateneo) è previsto solo
un breve discorso delle autorità (previste le presenze del Magnifico Vincenzo
Milanesi e del preside di Medicina, Giorgio Palù, prossimo a candidarsi alle
elezioni per il rettorato) e poi l'introduzione dell'onorevole Maurizio Lupi,
vicepresidente forzista della Camera e uomo vicino a Comunione e Liberazione.
Ma poi nulla. Nessun contraddittorio, nessuna discussione. E tanto è bastato
dunque a mandare in fermento l'ateneo patavino: la notizia del convegno,
organizzato nell'ambito delle attività promosse dalla Fondazione Marina Minnaja
(una Onlus che promana dalla Scuola di Gastroenterologia dell'Azienda
Ospedaliera e dell'Università), si è sparsa velocemente tra le aule e i
corridoi. Alle 15, al Liviano, si è tenuta una assemblea degli studenti della
facoltà di Lettere (pare siano pronti ad intraprendere manifestazioni di
protesta). Ma la reazione più clamorosa si è concretata poco dopo, quando in
redazione è giunta una «lettera aperta» firmata da tre insigni docenti: il sociologo
Stefano Allievi, il filosofo Umberto Curi e il giurista Paolo Zatti. Le parole
sono chiare. «Sorprende l'articolazione dell'incontro, che non prevede alcuna
discussione – si legge nel comunicato - Quello dell'etica nella medicina dei
trapianti è un tema di grande attualità, controverso, sul quale è aperto uno
scontro sia nel mondo scientifico che nel paese, e di cui è certamente
opportuno informare e discutere – scrivono i tre ordinari -. Sorprende tuttavia
l'articolazione dell'incontro: che prevede, dopo i saluti d'uso, un'unica
relazione di Mons. Rino Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia Pro
Vita. Senza discussione. Questa scelta chiusa al dibattito e di parte, del
tutto legittima in qualunque altro contesto, in sede universitaria, luogo per
eccellenza dell'educazione al pensiero critico, dispiace e sconcerta; perché su
temi così importanti, che coinvolgono ragione ed emozione, fede e scienza, e
producono un intenso dibattito sociale, si preferisce la ricerca dell'egemonia
alla discussione critica». Proseguono dunque Allievi, Curi e Zatti: «Non
intendiamo contestare il diritto di parola di alcuno ma chiediamo che
l'Università si faccia promotrice di una discussione franca e aperta su queste
tematiche, che tenga conto di tutte le opinioni in campo. Tanto più in questi
tempi, in cui su tematiche analoghe e correlate si è acceso un vivo dibattito
nella società, e in cui ogni idea di possesso esclusivo della verità, da
qualunque parte provenga, divide drammaticamente le coscienze, anche all'interno
degli stessi settori da cui proviene». Ora dunque si attende una risposta
ufficiale da parte dell'Ateneo. Ma intanto sarà difficile, come è stato per il
caso Englaro, evitare di nuovo una contrapposizione, l'ennesimo confronto tra
laicità, libertà e religione. Giovanni Viafora Fermento Gli studenti
universitari padovani del Bo contestano l'invito come relatore unico del
prelato
( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
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Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-24 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE La storica Eva Cantarella «Un errore pensionarci a 70
anni Io resto, dai ragazzi si impara» MILANO — «Curare i bilanci degli atenei
sfoltendo i professori con il criterio dell'età non mi pare proprio un'idea
brillantissima » dice Eva Cantarella (foto), docente di Istituzioni di diritto romano e diritto greco antico
all'Università Statale di Milano. Ancora per un anno però, dal momento che un
articolo della legge Tremonti ha messo in crisi il meccanismo che consentiva, a
70 anni, la proroga di due anni: «Se non l'avessi chiesta l'anno scorso, avrei
già finito di insegnare». E le dispiacerebbe così tanto, professoressa?
«Alcuni colleghi sono contenti di potersi dedicare solo allo studio, a me
invece mancherà il non fare più lezione: è un momento formativo anche per chi
insegna; spesso i ragazzi, la prima volta che vengono posti di fronte a una
questione, sono in grado di aprirti delle prospettive davvero interessanti».
Ecco, come sono gli allievi che si trova di fronte oggi? «Capita che non
abbiano mai sentito nominare Agamennone, confondono Tiberio Gracco con
l'imperatore Tiberio. Mi è capitato di sentirli pronunciare espressioni latine
come se fossero inglesi: durante un esame alla domanda sulla forma più antica
di processo romano la risposta di uno studente, invece di legis actiones, fu
legis acscions... ». Un disastro? «Escono dai licei con un bagaglio culturale
addirittura inferiore a quello degli studenti di dieci anni fa. Però no, non li
definirei un disastro: una volta stimolati dimostrano di avere tanta curiosità
e un notevole senso critico». E cosa ne pensa dei giovani studiosi che scelgono
la carriera universitaria? «Vivono un'insicurezza lavorativa a dir poco
frustrante. Per questo spingo i miei allievi a dare anche gli esami da
procuratore, in modo che possano guadagnare i soldi che l'università
non è in grado di garantirgli. Bene, i ragazzi che lavorano con me sono tutti
avvocati, ma preferiscono dedicarsi completamente alla ricerca e alla didattica
tirando avanti con poco più di mille euro al mese. Che posso dire? Li ammiro». Si
sente un docente migliore rispetto a quando aveva
cinquant'anni? «è un giudizio che non spetta a me, però credo di sì. Si dice
che il matematico se è un genio si vede già a trent'anni, per lo storico a
volte bisogna aspettare i sessanta ». Ma il pensionare i settantenni non
significa ringiovanire il parco docenti? «Affatto, perché l'idea è mandar via i
vecchi impedendo però ai giovani di fare carriera. Infatti solo uno o due
docenti su dieci che se ne vanno saranno sostituiti. Ciò vuol dire che si creeranno
tanti posti di ricercatori che non arriveranno mai alle cattedre. Quindi
l'unico risultato sarà di lasciare fuori dalle università
pubbliche studiosi del calibro, ad esempio, di Valerio Onida». E lei come farà
senza la sua, di cattedra? «Non sarà un trauma. Sa, io insegno da anni anche a
New York, lì i professori non li scelgono in base all'età. E se vorrò farlo in
Italia, mi posso anche permettere di lavorare gratis». \\ I giovani docenti
sono frustrati, non faranno mai carriera Fabio Cutri
( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
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Corriere
del Veneto - VERONA - sezione: CRONACAVERONA - data: 2009-02-24 num: - pag: 8
categoria: REDAZIONALE Costi della politica La ricerca pubblicata dal Sole24Ore. Le riserve
dell'Anci: «Le spese vanno rapportate ai servizi erogati» Oltre 300 euro a testa
per mantenere il Comune Si spendono 271 euro per la «burocrazia» e 33 per la
rappresentanza. Paloschi: verificherò Verona si piazza poco sopra la metà della
classifica. L'assessore al Bilancio sperava in una performance migliore
VERONA — Quanto costa ai cittadini la macchina burocratica locale e i suoi
amministratori? Per quelli veronesi più di 300 euro all'anno. Il dato proviene
da una ricerca pubblicata ieri sul Sole24Ore. Il
giornale economico stila, infatti una classifica che mette a confronto i
certificati consuntivi dei comuni italiani, riferiti al 2007. Due le voci prese
in esame. La prima riguarda i costi delle funzioni generali
dell'amministrazione locale. In pratica la spesa per segreterie, gestione del
personale, ragionerie, uffici tributi, gestione dei beni demaniali, uffici
tecnici e anagrafe. Una sfilza di capitoli che, in riva all'Adige, fa segnare i
72,3 milioni di euro. Totale che, spalmato su tutti i residenti del Comune,
raggiunge un costo pro capite di 277 euro. Cifra parziale questa, perché deve
ancora essere aggiunta la spesa per gli organi istituzionali. Che tradotti non
sono altri che stipendi, indennità, rimborsi e gettoni di chi è stato eletto
dai cittadini per gestire al cosa pubblica. In poche
parole il sindaco Flavio Tosi, la sua squadra di assessori e i consiglieri
comunali e di circoscrizione. In questo caso la quota raggiunge gli 8,84
milioni di euro pari a poco meno che 40 euro se suddivisi per ogni abitante del
Comune. Soldi che, sommati ai 277 euro di costi della burocrazia, arrivano ad
un netto di 317 euro: è questo quanto ogni veronese deve sborsare ogni anno per
«essere ammini-strato » dai propri rappresentanti. Un totale che, tutto sommato,
sfora di poco la media delle città con più di 30mila abitanti: 260 euro per le
funzioni generali e 34 per gli organi istituzionali. Nella classifica generale
palazzo Barbieri si piazza 31esimo in riferimento alle spese di funzionamento
(prima è la città di Napoli, con 593 euro pro capite). Mentre per quanto
riguarda il costo della politica, Verona si trova nove posizioni più in basso,
al 40esimo gradino. Ben 45 posizioni prima di Milano, che nonostante le
dimensioni, riesce tuttavia a contenere meglio del comune scaligero queste
spese, inferiori di 13 euro. In tutti i casi la ricerca dimostra che la
«macchina » veronese resta tra le più costose del Veneto, battuta solo da
Venezia che, tra uffici e politici, fa pagar un conto ben più salato ai propri
cittadini: 424 euro. Scorrendo poi la lista delle altre città venete, in
rapporto alle spese burocratiche, troviamo Treviso, (al 38Ë? posto), Rovigo (al
53Ë?), Padova, un gradino sotto, poi Vicenza (al 68Ë?) e a chiudere Belluno (al
72Ë?). Nella graduatoria parallela del Sole24ore, quella riferita ai costi
della politica, sopravanzano Verona sia Venezia (capolista al primo posto) che
Padova (18esima). Si piazzano sotto, invece, Vicenza (al 66Ë? posto), Rovigo
(70Ë?), Belluno (95Ë?) e Treviso (96Ë?). Chi non è molto contento del risultato
è l'assessore al Bilancio, Pier Luigi Paloschi che immaginava per Verona
qualche posto più in basso nella classifica pubblicata.
Ieri non si è sbilanciato in nessun commento, rimandato ad oggi dopo le
verifiche del caso. Dubbi sulla ricerca anche dall'Anci, l'associazione
nazionale dei comuni italiani, che sottolinea come le spese dovrebbero essere
rapportate ai servizi erogati, e non prese come valori assoluti. Francesco
Marchi
( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
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Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-02-24 num: - pag: 9 categoria:
REDAZIONALE Gli esperti Perotti: in Inghilterra la valutazione degli atenei c'è
da 20 anni. Andrea Ichino: i criteri su ricerca e didattica «Soldi ai più
bravi, stile inglese Così si può ridurre la spesa» ROMA — Gira e rigira la
parola magica è sempre quella, valutazione. Controllare, cioè, la qualità del
lavoro fatto dalle singole università dal punto di
vista della ricerca e dell'insegnamento. E poi, al momento di spartire una
torta che la crisi economica rischia di ridurre ad un pasticcino, dare più
soldi a chi ha fatto bene e meno soldi a chi ha fatto male. Il risultato?
Spendere meno e alla lunga, in rigida applicazione della legge di Darwin, far
sopravvivere i migliori. Sembra semplice la ricetta degli esperti che conoscono
il mondo dell'università ma ne criticano l'attuale
assetto. Semplice in teoria perché la pratica è tutta un'altra storia. Fu
proprio quella parolina, valutazione, a costare la poltrona a Luigi Berlinguer.
Ministro nel primo governo Prodi voleva anche lui «misurare» il lavoro fatto
dai professori. E per questo finì in castigo dietro la lavagna con l'accusa di
aver fatto perdere simpatie e voti tra gli insegnanti, da sempre cassaforte
elettorale della sinistra. Ecco, in teoria l'operazione dovrebbe essere più
facile per un governo di colore diverso. Questo, però, è un problema della
politica. «In Inghilterra la valutazione esiste da 20 anni e le loro facoltà
sono certo migliori delle nostre», dice Roberto Perotti, professore di
Macroeconomia alla Bocconi e autore del libro «L'università
truccata ». Il modello, per lui, è proprio quello british: «La valutazione
viene fatta ogni cinque anni. Poi, sulla base della graduatoria che ne esce,
viene distribuito il 30 per cento dei fondi assegnati dallo Stato». Una
meritocrazia ben temperata, visto che il restante 70 per cento viene diviso in
fette democraticamente uguali. Nel decreto Gelmini proprio questa spartizione
70/30 viene fissata come obiettivo da raggiungere entro la fine della
legislatura. «è chiaro — dice ancora Perotti — che molti rettori si oppongono
ad un sistema di questo tipo. Perché la maggior parte di loro non fa ricerca e
non ha mai fatto ricerca. Ma bisogna avere la forza di vincere le resistenze
corporative». Più soldi a chi fa bene, meno soldi a chi fa male: in linea di
principio è difficile essere contrari. I problemi sono due: chi giudica e come
giudica. «Gli indicatori a disposizione sono infiniti» dice Andrea Ichino, docente di economia all'Università di
Bologna. «Per la ricerca si può vedere quante volte gli studi di una singola
facoltà italiana sono stati citati in lavori di atenei stranieri. Per la
didattica si può confrontare quanto tempo impiegano i neolaureati a trovare un
lavoro e che tipo di lavoro trovano. Se ne possono provare altri di
criteri e magari cominciare con una sperimentazione per poi correggere il
tiro». Chi giudica? «In Inghilterra la valutazione viene fatta da un organismo
indipendente con esperti anche stranieri. Mi sembra un buon modello». Il
problema vero, secondo Ichino, è far passare il principio: «Visti i tempi che
stiamo vivendo e gli sprechi del passato i tagli sono ineluttabili. E allora
bisogna decentralizzare le scelte. Ogni ateneo ha un budget e decide di usarlo
come crede. Solo che poi vengono valutati i risultati dei singoli dipartimenti,
premiando chi ha fatto bene». Valutazione, sempre quella. Su questo punto è
d'accordo anche Attilio Oliva, ex amministratore delegato della Luiss e
presidente di TreLLLe, associazione che da anni studia i problemi dell'istruzione.
Lui, però, rovescia il ragionamento: «In realtà, rispetto ai Paesi europei
avanzati le nostre università sono sottofinanziate.
Destiniamo loro lo 0,8 per cento del Pil contro una media dell'1,2 per cento ».
Questo non vuol dire che Oliva proponga adesso, in tempo di crisi, di spendere
di più: «Per carità. Così come sono organizzate le università
sono delle strepitose macchine mangiasoldi». E per fare un esempio ricorda che
dal 1998 al 2006 il numero dei professori è passato da 48 mila a 62 mila mentre
quello degli studenti è rimasto fermo. «Oggi il sistema di governo delle università è all'insegna della irresponsabilità collettiva.
Per ogni decisione c'è il rettore, il senato accademico, il consiglio di
facoltà... Vogliamo scimmiottare il Parlamento e alla fine non si sa chi decide
cosa mentre ognuno sistema le sue cose come vuole. No, serve un consiglio
d'amministrazione con pochi elementi, una decina in tutto con qualche
rappresentante esterno, che abbia la responsabilità diretta della gestione di
tutte le risorse, docenti inclusi. E naturalmente una seria valutazione
esterna». Solo a quel punto sarebbe utile investire di più. Oliva dice che
bisogna pescare dal settore più vicino che si possa immaginare: «Oggi la scuola
costa 50 miliardi di euro l'anno, l'università solo
10. Basterebbe risparmiare poco nella scuola, dove abbiamo troppi insegnanti
per alunno, il 30 per cento in più rispetto alla media europea, per avere tanti
soldi in più per le università». Meno prof nella
scuola Oliva (TreLLLe): «Riduciamo gli insegnanti nella scuola e destiniamo
agli atenei il denaro risparmiato» Lorenzo Salvia
( da "Corriere del Veneto" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
del Veneto - VERONA - sezione: NOTTEEGIORNO - data: 2009-02-24 num: - pag: 14
categoria: REDAZIONALE Incontri plurali Verona e il diverso Confronto
sull'Islam al polo Zanotto «Verona è nell'occhio del ciclone come città
intollerante alla cultura del "diverso": noi vogliamo dimostrare il
contrario». Sorretta dallo spirito del dialogo, la rassegna «Incontri plurali »
propone giovedì al Polo Zanotto (alle 17) un tavolo dedicato all'Islam e la sua
influenza sulla cultura italiana. Di primo piano gli ospiti, alcuni per la
prima volta a Verona: Abdallah Redouane, sunnita, responsabile del Centro
culturale islamico a cui è affidata la gestione della Moschea di Roma; Mohammad Fanai Nematsara, sciita, docente di Teologia e filosofia all'Istituto Khomeini di Qom (il più
importante centro culturale della rivoluzione iraniana); Pietrangelo
Buttafuoco, scrittore e giornalista siciliano e Paolo Branca, docente di Lingua araba all'Università Cattolica
di Milano. A coordinare i dibattiti è Sergio Noto, docente
di Economia dell'ateneo scaligero. «Dall'11 settembre
( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-02-24 num: - pag: 20
categoria: REDAZIONALE Medicina Scoperto il gene dello smalto: è il segreto dei
denti bianchi MILANO — Scoperto il segreto del «sorriso smagliante»: è un gene
che «dà vita» alle cellule produttrici di quel tessuto bianco e lucente che
forma lo strato esterno della corona del dente, lo smalto. è
il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences
(Pnas) e diretta da Chrissa Kioussi, del College of Pharmacy alla Oregon State
University. Si tratta di «Ctip2», il primo gene scoperto ad essere centrale per
la formazione delle cellule che producono lo smalto, gli ameloblasti. La
scoperta permetterà di produrre smalto in laboratorio a partire da cellule
staminali, per curare carie o problemi dello smalto tipici di chi beve o fuma.
( da "Riformista, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
le notizie Napolitano sull'università «No a tagli
indiscriminati» I mali dell'università italiana sono
lo specchio di tante «insufficienze e contraddizioni» del Paese: scarsissimi
investimenti per la ricerca, difficoltà nel valorizzare i
talenti, con la conseguente fuga dei cervelli all'estero, e
anche «tagli indiscriminati». Ci va giù duro, da Perugia, il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano nel chiedere, per l'ennesima volta, che tutte le
«forze responsabili» del paese tutelino e difendano il patrimonio di saperi e
conoscenze degli atenei italiani. Anche con adeguate scelte di bilancio. La
risposta del governo non tarda ad arrivare, con il ministro direttamente
interessato, Mariastella Gelmini. «Le preoccupazioni del presidente Napolitano
sono anche le preoccupazioni del governo» spiega la Gelmini, aggiungendo che
«in questa fase di difficoltà economica internazionale è necessario investire
il denaro pubblico con grande attenzione e oculatezza». Inflazione giù ma spesa
sempre cara. A gennaio cala l'inflazione, che ha registrato, secondo l'Istat il
-0,1 per cento mensile. Anche su base annuale, e cioè rispetto a gennaio 2008,
il trend è al ribasso visto che l'incremento è dell'1,6 contro il 2,2 di
dicembre. Ma il Codacons lancia l'allarme spesa: ogni famiglia spenderà 480
euro in più per mangiare, visto che la voce alimentari sale ancora del 3,8 per
cento su base annua, un dato - secondo l'associazione dei consumatori - che
«dovrebbe preoccupare anche il governo». Borse rosse con i bancari. Dopo il
brutto scivolone di venerdì, in molti si aspettavano almeno un rimbalzo nella
prima seduta della settimana delle Borse europee e invece è arrivata un'altra
giornata negativa. A trascinare in basso sono stati i titoli del settore auto e
quelli bancari: a parte gli abituali scossoni di alcuni gruppi britannici (Bank
of Ireland -10 per cento, Royal Bank of Scotland +9), il calo peggiore è stato
registrato dalla svizzera Ubs, che ha ceduto il 9,09. Credit Suisse ha chiuso
in ribasso del 5,24 e Deutsche Bank del 5,12. In controtendenza il titolo
Natixis, e quello di Unicredit e Barclays, che hanno guadagnato entrambe il
3,68 per cento. Cgil, sciopero generale a marzo. La bocciatura di massa del
nuovo contratto, espressa dal 95 per cento dei lavoratori attraverso un
referendum durato oltre un mese, ha convinto la Flc-Cgil che la misura è colma
e i tempi per indire un altro sciopero generale sono maturi: la mobilitazione
si svolgerà il prossimo 18 marzo e abbraccerà tutto il comparto della
conoscenza, università compresa. L'iniziativa si
muoverà anche contro l'accordo quadro del 22 gennaio sul modello contrattuale
relativo a tutti i contratti pubblici. Romeno investito da italiano ubriaco. Un
cittadino romeno di 31 anni, residente a Roma, operaio in una ditta di Capena,
vicino alla Capitale, è morto dopo essere stato investito da un'auto guidata da
un giovane italiano, ubriaco, poi denunciato dai carabinieri. E' successo lungo
la strada provinciale che dalla Tiberina conduce a Capena. Catanzaro, ucciso
per uno scherzo. Massimiliano Citriniti, studente universitario di 24 anni, è
morto dopo essere stato accoltellato da due ragazzi di etnia rom. Motivo
dell'aggressione, avvenuta a Catanzaro, è stato lo scherzo di carnevale fatto
dalla vittima, che ha spruzzato ai due ragazzi rom della schiuma contenuta in
una bomboletta spray. L'indagine è stata chiusa nel giro di poche ore, con il
fermo dei due presunti responsabili, di 23 e 17 anni. Pavia, è morta l'anziana
violentata. Non ce l'ha fatta l'anziana pavese di 83 anni, non vedente, che
nella notte tra il 14 e il 15 febbraio era stata aggredita e violentata nella
sua abitazione da un romeno ubricaco di 26 anni, ora in carcere. È morta
domenica sera stroncata da una crisi improvvisa, dopo che da giorni era
ricoverata all'ospedale di Belgioioso, dove era stata trasferita in seguito
all'aggravarsi delle sue condizioni. Undicenne molestata, un arresto. È stata
la sorella maggiore della ragazzina undicenne a mettere in allarme la polizia e
a far scoprire gli abusi subiti dalla piccola. Il fatto a Bari. A finire agli
arresti domiciliari un uomo di 55 anni, domestico che godeva della fiducia
della famiglia della ragazza, incastrato grazie a intercettazioni e
pedinamenti. La ragazzina sarebbe stata invitata a compiere giochi particolari
che dovevano rimanere segreti. la stampa contro ddl Alfano. «Intercettazioni,
no al bavaglio all'informazione». Questo il tema della manifestazione in
programma, oggi, dalle
( da "Nazione, La (Firenze)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA
FIRENZE pag. 6 Al voto per il nuovo rettore il 3 e 4 giugno
UNIVERSITÀ CONVOCATE LE ELEZIONI DEL SUCCESSORE DI MARINELLI. CINQUE I DOCENTI
IN CORSA SONO CIRCA 4mila gli universitari fiorentini chiamati alle urne per
eleggere il successore di Augusto Marinelli (nella foto). Ieri il decano del
corpo accademico, il professor Giorgio Talenti, ha indetto le elezioni per il
nuovo rettore, che resterà in carica per il quadriennio accademico
2009-2013. La prima votazione sarà il 3 e il 4 giugno. E se non parteciperà la
maggioranza degli aventi diritto, si procederà con la seconda consultazione una
settimana dopo. Qualora si rendesse necessario il ballottaggio, le date
indicate sono quelle del 22 e 23 giugno. Ad aver diritto al voto sono i
professori di ruolo e fuori ruolo, i ricercatori e i rappresentanti degli
studenti nel CdA, nel Senato e nei consigli di facoltà. Alle urne andranno
anche i tecnici amministrativi, gli esperti linguistici e i dirigenti in
servizio all'Ateneo. Con la particolarità che il voto di queste ultime
categorie conterà come sempre nella misura del 10%. Intanto, i cinque professori
in corsa per la poltrona Sandro Rogari, Alberto Del Bimbo, Guido Chelazzi,
Alberto Tesi e Paolo Caretti , dalla scorsa settimana hanno iniziato gli
incontri nelle varie facoltà con tutte le componenti universitarie. Sono,
questi, giorni cruciali per i candidati, impegnati a sondare i delicati
equilibri dell'Ateneo. Ma una cosa pare certa: anche questa volta il grande
arbitro sarà Medicina che, da sola, rappresenta circa un quarto
dell'elettorato. Nel frattempo Giovanni Donzelli, presidente nazionale di Azione
Universitaria, si rivolge al presidente Napolitano: «Continuiamo a vedere
gruppetti minoritari autoproclamarsi portavoce del mondo studentesco; chiediamo
per questo al Presidente della Repubblica di incontrare chi democraticamente
rappresenta la totalità della popolazione universitaria per comprendere le
assurdità che quotidianamente vivono i nostri studenti». Elettra Gullè
( da "Corriere della Sera" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-02-24 num: - pag:
7 categoria: REDAZIONALE ADDII di FRANCO MANZONI Emilio Bigi, l'innamorato della
letteratura italiana R iservato, umile, geniale, sensibile, insigne studioso
della letteratura italiana e critico di grande acume, rigorosamente attento
alle ragioni del testo che con limpida finezza sapeva indagare e restituire.
Marito e padre esemplare, attaccatissimo alla famiglia, fu uno degli ultimi
maestri della generazione postcrociana riconosciuto in Italia e all'estero,
autorevole e apprezzato docente. Nato il 19 giugno
( da "Nazione, La (La Spezia)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
AGENDA
LA SPEZIA pag. 15 DOPO il successo dell'incontro con il grande Francesco Cito,
s... DOPO il successo dell'incontro con il grande Francesco Cito, sarà questa
ancora una settimana ricca di appuntamenti per il Golfo Foto Festival
organizzato dalla Confartigianato con la regia del fotografo Mauro Fioravanti.
Domani all'Urban Center in via Fazio, si terrà l'incontro con Andrea Rontini.
Fotografo, autore, editore Rontini nasce e vive a Antella (Bagno a Ripoli)
vicino a Firenze. I suoi paesaggi sono famosi in tutto il mondo e dopo avere
pubblicato Toscana Poetica (1999) e Fotografia del Chianti (2003), domani
presenterà la sua ultima fatica Incantevole Umbria. Nel 2000 è stato chiamato
da Minolta a rappresentare la sua fotografia al Photo Show di Roma;
nell'ottobre
( da "Nazione, La (Umbria)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
PERUGIA
pag. 3 PERUGIA HANNO contribuito in molti (a partire proprio dal Presidente
della Repubblica) per garantire alla cerimonia di chiusura del settecentesimo
anno dello Studium perugino la forza accademica di un'Istituzione capace di far
garrire il vessillo aristocratico della cultura senza, peraltro, rinserrare
l'Ateneo al'interno di una antistorica campana di vetro. Sarebbe tanto piaciuta
al vecchio e prestigioso Rettore Giuseppe Rufo Ermini una manifestazione come
quella che l'Ateneo ha voluto programmare alla presenza del primo degli
italiani: poca retorica, molta consapevolezza del ruolo da attribuire
all'Università ieri, oggi e domani, un evidente e stimolante senso dello Stato,
inteso nella sua migliore accezione, concepito, cioè, come alto simbolo delle
attese e degli interessi di tutti noi, non di questa o di quella fazione.
Sfrondando umori e interventi da implicazioni di bassa bottega, si è reso
omaggio per un verso all'Università (motore del sapere e nobile spinta verso un
domani migliore), per l'altro alla Repubblica, vissuta da tutti i presenti nel
significato più esaltante di Res Pubblica, cosa di tutti quelli che, malgrado
amarezze e bocconi indigesti, amano sentirsi italiani. Eloquente il lungo,
spontaneo applauso che ha preceduto l'inizio del telegrafico intervento di
Giorgio Napolitano. Per parecchie decine di secondi l'Aula magna (parlamentari,
amministratori locali, docenti, allievi, rappresentanti
della società) ha idealmente inviato il caldo saluto alla collettività
nazionale che il Presidente rappresenta col decoro di cui è capace. E lui si è
rivolto a «tutte le forze del Paese» perché, senza abbandonarsi alla negatività
di certi eventi, si adoperino per salvaguardare le risorse umane e per evitare
la dispersione dei talenti. Proprio perché «è tempo cruciale, tempo di
difficoltà, di insufficienze e di contraddizioni». Significativo il rispettoso
silenzio col quale è stato accolto l'ingresso del Capo dello Stato: poi altre
note, non l'Inno di Mameli (superfluo, prescrive il Protocollo, in presenza del
Presidente: il senso di quelle emozioni viene affidato direttamente a chi le
simboleggia agli occhi dell'intera collettività). E un altro applauso,
spontaneo, iniziato dal fondo dell'Aula, è risuonato quando il rappresentante
degli studenti, Amabile Fazio, ha scandito: «La Costituzione più volte in
questi giorni è stata messa in discussione con provvedimenti che minano la
libertà di scelta di ciascun cittadino; la ringrazio per non essersi piegato
alla volontà di pochi». Gianfranco Ricci
( da "Nazione, La (Firenze)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACHE
pag. 15 Siena sposa l'Expo di Milano In vetrina le sue eccellenze D'Alema:
l'agroalimentare punto di forza contro la crisi MEETING I partecipanti:
Gabriello Mancini, Giuseppe Mussari, Massimo D'Alema, Paolo De Castro, Mauro
Rosati e Giuseppe Mascamburno di FRANCESCO MEUCCI SIENA LA TERRA delle
eccellenze diventa il simbolo di come un'utopia possa e debba trasformarsi in
realtà. Nutrire il pianeta è il tema centrale dell'Expo di Milano, argomento
attorno al quale sarà costruito il grande evento del 2015 e che riceverà un
contributo determinante proprio da Siena. Ieri pomeriggio è stato sancito il
primo atto del protocollo di intesa firmato da Expo 2015 con la Fondazione
Qualivita, la Fondazione Monte dei Paschi e il gruppo bancario Monte dei
Paschi, vale a dire il «sistema» delle eccellenza senesi. L'OCCASIONE è stata
dalla tavola rotonda al Santa Maria della Scala e moderata dal direttore de La
Nazione, Giuseppe Mascambruno. Per discuterne si sono dati appuntamento Massimo
D'Alema, nella veste di presidente della Fondazione Italianieuropei, Giuseppe
Mussari, presidente di Banca Mps, Gabriello Mancini presidente della Fondazione
Mps, l'ex ministro Paolo De Castro, docente Università di Bologna e Mauro
Rosati direttore generale di Fondazione Qualivita. Assente giustificato il
sindaco di Milano e commissario Expo 2015, Letizia Moratti, rimasta nella
capitale lombarda proprio per improvvisi impegni legati all'organizzazione
dell'evento. La Moratti è comunque intervenuta telefonicamente e ha
ribadito l'importanza del protocollo «per la valorizzazione in ottica
internazionale del sistema delle eccellenze senesi». «Il diritto ad
un'alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta ha aggiunto
non deve essere un'utopia, ma deve trasformarsi in realtà». Era di ottimo
umore: il governo ha confermato il finanziamento di 1,889 miliardi euro per le
opere connesse all'Expo che sembravano in forse. Sull'agroalimnentare gli ha
fatto eco D'Alema: «E'fondamentale per il rilancio dell'economia, è uno dei
settori nei quali i consumi tengono di più perché sono meno suscettibili
rispetto agli andamenti congiunturali e poi si tratta di un punto di forza
straordinario del nostro Paese». Concetti attorno cui ha ruotato la tavola
rotonda e il cui senso ultimo è stato quello di avviare un grande sforzo
collettivo partendo proprio dal sistema di eccellenze senesi. E non parliamo
solo dell'agroalimentare, settore rappresentato da Qualivita, ma anche della
banca e dal grande «collante» rappresentato dalla Fondazione Monte dei Paschi.
Image: 20090224/foto/562.jpg
( da "Nazione, La (Umbria)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
PRIMO
PIANO pag. 4 Il premio per i migliori laureati: pergamena e stretta di mano
dall'ospite d'onore LUCI E OMBRE SOLO UNA TRENTINA GLI ISCRITTI AMMESSI A
ASCOLTARE IL DISCORSO PERUGIA «POCHI giorni fa mi ha scritto un laureato in
Medicina nella nostra Università che è emigrato negli Stati Uniti dove a giugno
riceverà un prestigioso riconoscimento. Così conclude: Una grande gioia per il
dovere assolto (...) e una grande amarezza per un Paese che trscura i figli
migliori'». Parola del rettore Francesco Bistoni. Un passo del discorso di ieri
davanti al Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano è venuto apposta a
chiudere i festeggiamenti per i Settecento anni dello Studium. E la «fuga
dei cervelli» era argomento
da non sottovalutare. Ammissione e buon auspicio. Eppure sorte destinata a
ripetersi, anche a Perugia. BASTA raggiungere, in coda al corteo di ermellini
che esce dall'Aula magna, un gruppo di ragazzi eleganti e emozionati.
Sono gli undici premiati per «i migliori risultati negli studi»: hanno appena
ricevuto la pergamena di benemerito dalle mani del capo dello Stato.
Orgogliosi, imbarazzati. Ma anche concreti. «Me ne andrò all'estero . Lancia
uno sguardo in alto, rassegnata, Cristina Flamini : Ho preso i contatti con
l'Università di Davis, in Canada». Lei, laureata in Veterinaria. MA LE PAROLE
escono con difficoltà. Sono ancora stupiti, questi ragazzi: il momento è stato
molto forte. Oltre che bravi, hanno avuto fortuna. Di laurearsi nell'anno del
Settecentenario. La selezione è stata fatta in via eccezionale, proprio in
occasione dell'anniversario. Ovvi i trenta e lode, nei loro curriculum, come
garanzia. «Ci è arrivata a casa una lettera di invito spiega soddisfatto
Francesco Ragni, eccellente' di Lettere e filosofia , un'autografa del Rettore,
glielo assicuro». «Auguri, congratulazioni», ha detto loro Napolitano. A
Daniele Bartoli, di Scienze, ha poi chiesto: «Fai matematica?». E lui,
lusingato, ha assentito. Ha già conquistato un dottorato, nel suo dipartimento
di via Pascoli. «Vede, due folignati», si complimenta una mamma, stringendolo
insieme al compagno insignito per Ingegneria, Valter Cecchini. Una quota da
primato, per Foligno, visto che i maschi sono schiacciati dalla maggioranza di
«brave» ragazze. «Se lo meritano», fa il diplomatico Giacomo Giulietti, non a
caso laureato a pieni voti a Scienze politiche. Ma ora, per lui, una sola
risposta sul futuro: «Il disoccupato». Le prospettive, domanda impegnativa. Se
la maggior parte dei ragazzi pensa alla carriera universitaria, tentando
dottorati in giro per l'Italia, l'ingegnere è già a lavoro, in uno studio. Gli
altri lodevoli' che hanno incontrato il Presidente di fronte a una platea
attenta sono Maria Teresa Amatulli per Agraria, Silvia Penta, premiata di
Economia, Marina Santi, studente meritevole di Farmacia, Adriano Felici, di
Giurisprudenza, Chiara Ferranti, Scienze della formazine e Danika Di Giacomo di
Medicina. PECCATO che oltre a loro, e a una decina di rappresentanti del
Consiglio degli studenti la maggioranza Udu al completo , non c'erano altri
studenti in Aula. Non solo le lezioni sospese durante la mattinata, in tutto
l'ateneo, appositamente per la venuta del Presidente, lasciavano credere il
contrario. Anche gli inviti dai professori rafforzavano le aspettative. Ma i
giovani sono dovuti rimaner fuori. Senza «permessi» non si entra. «Problemi di
spazio», hanno spiegato dall'organizzazione. Se l'associazione di precari della
ricerca, non invitata, è riuscita comunque a
assicurare la su apresenza. Le decine di studenti radunati sulle scale sotto
l'Aula magna hanno potuto vedere il Presidente solo in uscita. Senza poterlo
ascoltare mentre li difendeva. Marta Gara
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Le
barricate di Francia: prof e studenti contro Sarkozy GIANNI MARSILLI Era il 22
gennaio scorso e Nicolas Sarkozy illustrava all'Eliseo le piste «per una
strategia nazionale della ricerca». Come gli capita spesso, ne disse qualcuna
di troppo: che la ricerca francese era malata di "immobilismo", di
"paura", di "ripiego su sé stessa", di "strutture
obsolete", di scarsa competitività. Era un discorso in
appoggio alla riforma liberalizzatrice che vuole le università molto più autonome e i docenti ricercatori sottoposti a
periodiche valutazioni. Per promuoverla, il presidente non aveva trovato di
meglio che fustigare con virulenza quasi ingiuriosa i "cervelli" di
Francia. Che da quel giorno, naturalmente, sono in quotidiana rivolta.
Hanno dalla loro qualche buona ragione: la ricerca francese - ha fatto notare
subito la venerabile Accademia delle Scienze - si pone ai primi ranghi
mondiali, e non merita di essere sculacciata come un bambino viziato.
Centoquaranta membri del prestigioso Istituto universitario di Francia, che
raccoglie la crema della ricerca, hanno denunciato seccamente il "sarcasmo"
del presidente: «Passerà molto tempo - gli hanno scritto - prima che i docenti
ricercatori del nostro paese ritrovino una parvenza di fiducia in chi lo
dirige». La mobilitazione Giorno dopo giorno la mobilitazione si è allargata
nel mondo universitario. Prendi un treno alla Gare d'Austerlitz a Parigi e ti
ritrovi nel grande atrio a seguire una lezione di fisica quantistica, portata
tra la gente in segno di protesta. Passeggi ai giardini del Lussemburgo e
t'imbatti in una pubblica e critica lettura di Montaigne, il professore in
mezzo e una cinquantina di allievi accucciati intorno a prendere appunti. Si
accumulano sul tavolo della signora ministro Valerie Pecresse, inguaiata dal
capo dello Stato, petizioni di attempati presidenti di università,
docenti, organizzazioni studentesche. Il movimento investe ormai tutto l'ambito
educativo: si protesta anche contro i nuovi criteri di formazione degli
insegnanti delle superiori e la minaccia di sopprimere un ulteriore migliaio di
posti di lavoro. Ci sono state anche due giornate di cortei: nelle strade della
capitale, il 12 febbraio, erano in trentamila. Sarkozy è riuscito a compattare
un fronte inedito: con i ricercatori si sono schierati i docenti, a loro volta
seguiti dagli studenti. Che per una serata, la scorsa settimana, hanno anche
simbolicamente occupato la Sorbona. Le parti in gioco La situazione attuale
vede ormai due principali interlocutori: da una parte il governo, dall'altra la
Conferenza dei presidenti di università. Questi ultimi
hanno costruito una piattaforma rivendicativa: chiedono in particolare, a nome
di tutto il mondo accademico, il ritiro del decreto che modifica lo statuto dei
ricercatori, restituendo loro autonomia e mezzi adeguati, e il recupero di 450
posti di docente universitario soppressi nella
finanziaria 2009. Esigono, su questi e altri punti, una "risposta
chiara" entro il 5 marzo da parte dell'esecutivo. Sarkozy rischia cosi' di
rimangiarsi i suoi giudizi sprezzanti e i suoi intenti di riforma a colpi di
spada. Un'altra giornata di mobilitazione è prevista per oggi in tutto il
paese. Il 19 marzo, inoltre, sarà giorno di sciopero generale per salari e
occupazione. Da mesi in Francia c'è la mobilitazione dei ricercatori. Sarkozy
vara un decreto con il quale si sottopongono i docenti, che non ci stanno, a
controlli periodici. Una manifestazione anche oggi.
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere
del Mezzogiorno - LECCE - sezione: LECCE - data: 2009-02-24 num: - pag: 7
categoria: REDAZIONALE I mercati internazionali Regioni e commercio Un incontro
all'Isufi LECCE — «Le Regioni e il commercio internazionale». Questo il tema
del convegno organizzato ieri, a Lecce, dall'Isufi e dalla Simest, la finanziaria pubblico-privata che promuove e supporta lo sviluppo delle imprese italiane
all'estero. Giancarlo Lanna, presidente di Simest, nel corso del suo intervento
ha sottolineato come le Regioni meridionali possano mettere in campo una
capacità di rapporti imprenditoriali e commerciali particolarmente
significativa, soprattutto nell'ambito dei Paesi del Mediterraneo.
«Simest intende sostenere questa capacità - ha concluso il presidente Lanna
attraverso gli strumenti finanziari che può offrire alle imprese, primi tra
tutti i fondi di venture capital, per i quali sono auspicabili e sono in via di
definizione significative sinergie con le Regioni». ( r. l.) Giancarlo Lanna Il
presidente di Simest ieri a Lecce al convegno dell'Isufi
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
L'allarme
di Napolitano: non si tagli la ricerca «Mi auguro che
stiano maturando le condizioni anche per riesaminare decisioni di bilancio
ancorate alla logica di tagli indiscriminati». Le parole del presidente della
Repubblica risuonano nell'Aula Magna dell'Università di Perugia a 700 anni
dalla fondazione. Non ci poteva essere luogo migliore per ribadire tutte le
preoccupazioni, peraltro più volte espresse dal presidente, sui destini dell'Università
e della ricerca, a cui una innegabile crisi economica
mondiale rischia di dare un colpo mortale anche per responsabilità del governo
Berlusconi che ha scelto la facile via dei tagli «indiscriminati» piuttosto che
quella di una programmazione responsabile. E vale anche per tutti gli altri
settori. Allarme fuga dei cervelli
La relazione del professor Francesco Bistoni, il rettore dell'Ateneo, ha appena
sottolineato i livelli di eccellenza delle università
italiane nonostante il costo terribile, anche in termini di danaro, della fuga dei cervelli all'estero che
costa alla collettività un miliardo e mezzo di euro. Il Capo dello Stato lancia
un allarme che va in questa direzione. Lo fa con l'autorevolezza di chi, anche
a costo di rischiare l'incomprensione di qualcuno, ha sempre ribadito nei mesi
scorsi che «non si possono dire solo dei no» quando si tratta di fare
interventi per cercare di sanare la situazione economica del Paese,
specialmente «in una situazione di straordinaria difficoltà». Ma in un momento
in cui il governo non sembra orientato agli interventi di qualità promessi ma,
piuttosto, a «generalizzazioni liquidatorie» ecco che il Presidente fa sentire
la sua voce in difesa della conoscenza e della ricerca
che sono «leva fondamentale per la crescita economica e sociale». Parla davanti
al corpo accademico. Davanti agli studenti. Un loro rappresentante, Amato Fazio
rappresenterà a Napolitano tutta la solidarietà per la sua strenua difesa dei
principi della Costituzione. Azione che ancora ieri il Capo dello Stato ha
rivendicato come un diritto collegato alle sue responsabilità che sono scritte
proprio nella carta costituzionale ed a cui non intende derogare. Il sapere
«leva dello sviluppo» «Solo il sapere e l'innovazione» possono rappresentare
l'argine nella sfida che la globalizzazione lancia ad ogni Paese ed essere
«leva dello sviluppo». Bisogna, quindi, che «tutte le forze responsabili» si
impegnino a «salvaguardare, potenziare, valorizzare le risorse di capitale
umano e di sapere, di cui disponiamo evitando quella dispersione di talenti e
di risultati troppo spesso sottovalutati e non tradotti in una più alta qualità
dell'occupazione e dello sviluppo». Napolitano ha sempre
avuto un feeling particolare con il mondo dell'Università e della ricerca come con quello della scuola. In
questi mesi, più volte, anche nei giorni della contestazione più dura alle
iniziative del governo, lui ha sempre preferito la via del dialogo incontrando
docenti e studenti a Roma, a Milano, a Padova. Anche nel discorso di
fine anno sollecitò «attenzione verso le esigenze del sistema formativo, del
mondo della ricerca, e delle Università che ne
rappresentano un presidio fondamentale. E' indispensabile, per il nostro
futuro, un forte impegno in questa direzione, operando le scelte di
razionalizzazione e di riforma che s'impongono sia per ottenere risultati di
qualità sia per impiegare in modo produttivo le risorse pubbliche». Le parole
del Presidente hanno avuto il plauso convinto del mondo accademico e delle
associazioni degli studenti. Il governo ha storto il naso. Il presidente della
Repubblica fa sentire ancora una volta la sua voce in difesa dell'Università e
della ricerca. A Perugia per celebrare i 700 anni
dell'Ateneo lancia il suo monito al governo: «No a tagli indiscriminati».
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Solo
briciole per la ricerca Gelmini, la verità delle cifre
MARISTELLA IERVASI Gelmini maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro
Brunetta si vanta di «aver salvato l'Italia» e precisa che al governo sta a
cuore la ricerca: «Del resto sono un professore
universitario...» aggiunge. Resta il fatto che il presidente Napolitano ha
parlato a ragion veduta: occorrerebbe proprio rimettere mano alle scelte di
bilancio sugli Atenei e «salvare» dalle sofferenze la ricerca.
Tagli indiscriminati Con un decreto finanziario, ora legge 133, Tremonti ha
imposto tagli durissimi ai fondi di finanziamento ordinari (Ffo) degli atenei.
Quasi 1500 milioni di euro nei prossimi cinque anni (2009-2013), gravando su un
bilancio già anoressico. Una pesante cura dimagrante dalle conseguenze
immediate: riduzione dei servizi agli studenti e dei laboratori, manutenzione
di aule e biblioteche, peggioramento della qualità della didattica, forte
riduzione delle attività di ricerca. Già perché a
tutto questo bisogna abbinare la drastica riduzione del turn over del personale
e l'incognita che pesa come un macigno di trasformare le Università in
fondazioni. Non solo. Poi è arrivato il decreto Gelmini, meglio noto come legge
180. Con tutta una serie di norme e regole volte a privilegiare quasi
esclusivamente gli atenei virtuosi lasciando in cattive acque le università con bilanci o quasi vicino al rosso. E per la ricerca solo uno specchietto per l'allodole: l'annuncio dal
2009 di 150milioni di euro per favorire l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei docenti. «Tremila posti in più per i ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti
atenei hanno i bilanci in perdita. Con questo scenario sarà proprio difficile
per un ricercatore
resistere dal richiamo dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le
sospensioni di alcuni bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'aumento delle tasse d'iscrizione.
Forse l'Onda non aveva tutti i torti nel sostenere che oltre alla «fuga dei cervelli» si arriverà alla
fuga degli studenti universitari. La ricerca bistrattata. L'Italia ha sottoscritto l'agenda di
Lisbona dell'Unione Europea, in cui gli Stati membri si impegnavano a investire
in ricerca e sviluppo il 3% del prodotto interno
lordo. Ebbene, tra i paesi del G8 l'Italia ha una delle spese per ricerca e sviluppo più basse: raggiunge a malapena l'1,1%,
meno della metà di quanto spendono Francia e Germania. Nature, la prestigiosa
rivista scientifica criticò il governo Berlusconi: «Attacchi insensati e miopi.
Farebbe meglio a considerare la ricerca un
investimento nell'economia della conoscencza del ventunesimo secolo». Gli spot
Mentre da un lato si compromette l'aspirazione di chi voglia intraprendere la
strada della ricerca e dell'insegnamento
universitario, dall'altra si corre ai ripari con misure di facciata. Dopo gli
scandali sacrosanti della parentopoli universitaria ecco le nuove regole per i
concorsi: peccato però che la tanta auspicata trasparenza è solo uno spot. Per
ogni concorso ci saranno infatti sempre 2 vincitori: uno che prenderà possesso
della cattedra bandita e l'altro che potrà essere chiamato da altri atenei.
Dunque, la protezione del «cocco» del barone non viene eliminata. Sprechi e
numeri della Gelmini «In Italia si laureano meno studenti che in Cile, questo
anche se nel nostro Paese ci sono 95 università» tra
sedi centrali e distaccate. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500.
Le materie insegnante sono circa 170mila, contro una media europea di 90mila.
«Nessun ateneo italiano è entrato nella graduatoria delle migliori 150 università del mondo stilata dal Times: Bologna è al
192esimo posto. Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza
tener conto delle reali esigenze degli studenti, aumentando la spesa in maniera
incontrollata. Molte università hanno i conti in
rosso. Siena spende per il personale il 104% del suo finanziamento; la Federico
II di Napoli il 101% con decine di milioni di euro di passivo». La Gelmini
cerca di replicare elencando la lotta agli sprechi. Ma non convince. I tagli
alla ricerca e alle università
ci sono tutti. La cura dimagrante imposta da Tremonti non è stata spostata di
un millimetro.
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Gelmini
maestra unica elenca gli sprechi. Il ministro Brunetta si vanta di «aver
salvato l'Italia» e precisa che al governo sta a cuore la ricerca:
«Del resto sono un professore universitario...» aggiunge. Resta il fatto che il
presidente Napolitano ha parlato a ragion veduta: occorrerebbe proprio
rimettere mano alle scelte di bilancio sugli Atenei e «salvare» dalle
sofferenze la ricerca. Tagli indiscriminati Con un
decreto finanziario, ora legge 133, Tremonti ha imposto tagli durissimi ai
fondi di finanziamento ordinari (Ffo) degli atenei. Quasi 1500 milioni di euro
nei prossimi cinque anni (2009-2013), gravando su un bilancio già anoressico.
Una pesante cura dimagrante dalle conseguenze immediate: riduzione dei servizi
agli studenti e dei laboratori, manutenzione di aule e biblioteche,
peggioramento della qualità della didattica, forte riduzione delle attività di ricerca. Già perché a tutto questo bisogna abbinare la
drastica riduzione del turn over del personale e l'incognita che pesa come un
macigno di trasformare le Università in fondazioni. Non solo. Poi è arrivato il
decreto Gelmini, meglio noto come legge 180. Con tutta una serie di norme e
regole volte a privilegiare quasi esclusivamente gli atenei virtuosi lasciando
in cattive acque le università con bilanci o quasi
vicino al rosso. E per la ricerca solo uno specchietto
per l'allodole: l'annuncio dal 2009 di 150milioni di euro per favorire
l'assunzione di giovani e diminuire l'età media dei
docenti. «Tremila posti in più per i ricercatori», disse la Gelmini. Ma molti atenei hanno i bilanci in
perdita. Con questo scenario sarà proprio difficile per un ricercatore resistere dal richiamo
dell'estero, visti i vincoli alle nuove assunzioni, le sospensioni di alcuni
bandi di dottorati di ricerca e il pericolo dell'aumento delle tasse d'iscrizione.
Forse l'Onda non aveva tutti i torti nel sostenere che oltre alla «fuga dei cervelli» si arriverà alla
fuga degli studenti universitari. La ricerca bistrattata. L'Italia ha sottoscritto l'agenda di
Lisbona dell'Unione Europea, in cui gli Stati membri si impegnavano a investire
in ricerca e sviluppo il 3% del prodotto interno
lordo. Ebbene, tra i paesi del G8 l'Italia ha una delle spese per ricerca e sviluppo più basse: raggiunge a malapena l'1,1%,
meno della metà di quanto spendono Francia e Germania. Nature, la prestigiosa
rivista scientifica criticò il governo Berlusconi: «Attacchi insensati e miopi.
Farebbe meglio a considerare la ricerca un
investimento nell'economia della conoscencza del ventunesimo secolo». Gli spot
Mentre da un lato si compromette l'aspirazione di chi voglia intraprendere la
strada della ricerca e dell'insegnamento
universitario, dall'altra si corre ai ripari con misure di facciata. Dopo gli
scandali sacrosanti della parentopoli universitaria ecco le nuove regole per i
concorsi: peccato però che la tanta auspicata trasparenza è solo uno spot. Per
ogni concorso ci saranno infatti sempre 2 vincitori: uno che prenderà possesso
della cattedra bandita e l'altro che potrà essere chiamato da altri atenei.
Dunque, la protezione del «cocco» del barone non viene eliminata. Sprechi e
numeri della Gelmini «In Italia si laureano meno studenti che in Cile, questo
anche se nel nostro Paese ci sono 95 università» tra
sedi centrali e distaccate. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500.
Le materie insegnante sono circa 170mila, contro una media europea di 90mila.
«Nessun ateneo italiano è entrato nella graduatoria delle migliori 150 università del mondo stilata dal Times: Bologna è al
192esimo posto. Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza
tener conto delle reali esigenze degli studenti, aumentando la spesa in maniera
incontrollata. Molte università hanno i conti in
rosso. Siena spende per il personale il 104% del suo finanziamento; la Federico
II di Napoli il 101% con decine di milioni di euro di passivo».
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
«Non
c'è futuro Facciamo i docenti a 2.500 euro l'anno e
trasferte a carico» Io dall'Università sono fuori. Nonostante continui a fare
il tutor a cento studenti, a fare esami e ricevimento, nonostante un libro
pubblicato e gli studi in Francia e in Portogallo». Gianluca ha 32 anni e si è
laureato all'Alma Mater Studiorum, l'università più antica del mondo. Pur lavorandoci fisicamente sa
benissimo che il suo futuro sarà altrove. Perché tanto pessimismo? «Perché con
i tagli del governo, con il blocco del turn-over, con la norma che ogni 5
docenti che se ne vanno solo uno viene rimpiazzato, oramai di concorsi non ce
ne sono più. E anche quei pochi sono blindatissimi». Ma tagli e merito secondo
la Gelmini dovrebbero andare a braccetto... «Non è così. La mia storia è uguale
a quella di migliaia e migliaia di assegnisti, di ricercatori che in questi
anni sono andati avanti con sacrifici. Io ad esempio ho vinto il Dottorato di
ricerca a Siena nel 2003, ma non ho mai avuto la Borsa del dottorato. Solo
grazie ad un contatto col docente con cui mi sono
laureato ne ho avuto una a Bologna di mille euro al mese, ma solo per un anno.
Poi dal 2004 fino ad oggi prendo 2.500 all'anno per fare il tutor». In cosa
consiste il tuo lavoro? «Siamo quelli che di fatto reggono la didattica:
facciamo lezione, seguiamo i "tesisti", correggiamo i compiti degli
esami, abbiamo un centinaio di studenti a testa per un rimborso irrisorio. E
poi noi dovremmo fare riferimento ad un solo corso, ma siccome il personale è
carente spesso collaboriamo anche con altri docenti». E all'estero? Com'è la
situazione? «Quelli come me hanno la carriera tracciata: un ufficio e rimborsi
spese. Sono stato invitato al congresso della Associazione internazionale di
Scienza di Politica a Santiago. Ci andrò a spese mie». MASSIMO FRANCHI
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Alitalia,
Ici, Finanziaria Ecco dove sono finiti i soldi «sottratti» La crisi è mondiale.
Ma Francia, Svezia e Stati Uniti investono nell'istruzione, nella formazione e
nella scienza Sbagliano? A sbagliare, forse, siamo noi No ai tagli alla ricerca
e all'università, ha detto ieri il Presidente della Repubblica,
perché ricerca e formazione sono la leva per lo sviluppo. Il governo è
d'accordo, ha ribadito il ministro Mariastella Gelmini. Un po' avventatamente.
Perché i tagli ci sono e così sostanziosi da mettere pesantissimo piombo sulle
deboli ali dello sviluppo. I tagli riguardano la ricerca scientifica. Il
finanziamento dei Prin, i Progetti di ricerca di interesse nazionale, sono
stati ridotti da 150 milioni a 97,5 milioni per l'anno 2007 (finanziato nel
2008) e portati, lo scorso 3 dicembre, a 94 milioni per il 2008 (più un altro
milione per il referaggio). In più è stato cassato anche il 10% per finanziare
i progetti degli under quarantenni. A questi tagli si aggiunge il parziale blocco
del turn over dei ricercatori degli Enti pubblici: ogni due che escono, solo
uno può entrare. Andrebbe aggiunto il taglio dell'inflazione. E quello della
crescita dei costi del personale, che riduce la possibilità di spesa nella
ricerca. Il combinato disposto avvia la ricerca pubblica verso una morte per inedia. Per
fortuna i ricercatori italiani riescono parzialmente a compensare attingeno ai
fondi europei e a quelli delle organizzazioni private senza fini di lucro (come
Telethon o l'Airc). Molto più gravi sono i tagli al Fondo di finanziamento
ordinario (Ffo) per l'università operati dalla Finanziaria per il 2009.
Secondo le tabelle dell'Ufficio Studi della Camera i tagli alle spese per il
funzionamento delle università ammonteranno a 702 milioni di euro nel 2010,
rispetto al 2008, e a 835,5 milioni di euro nel 2011. I tagli al programmma
«istruzione universitaria» saranno addirittura maggiori: di 838,5 milioni nel
2010 e di 1645,5 milioni nel 2011. Secondo il Sole24Ore, nel 2009 le università
riceveranno 105,8 milioni in meno rispetto al 2008; 1541,5 milioni in meno nel
2009; 2481,0 milioni in meno nel 2011. Queste sforbiciate sono il frutto della
Finanziaria, della riduzione lineare del 6,85% dei fondi previssta dal decreto
Ici e da un'ulteriore riduzione di 30 milioni l'anno prevista dal decreto
Alitalia. Questo, sostiene il ministro Brunetta, avviene perché l'Italia deve
affrontare la crisi internazionale e ridurre il bilancio. Ma in Francia la
destra di Sarkozy riforma l'università non tagliando i fondi, ma aumentandoli
(di 5 miliardi secondo il governo, di soli 800 milioni secondo i critici). In
Svezia i conservatori aumentano i fondi per l'università di 1,5 miliardi in 5
anni. E in America Obama aumenterà di 21 miliardi di dollari gli investimenti
federali nella ricerca e di 80 miliardi in due anni per la scuola. Chi sbaglia,
noi o loro?
( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Martedì
24 Febbraio 2009 CONFERENZA SUI CAMBIAMENTI NEL PANORAMA DELLA RICERCA E IL
POTENZIALE UMANO Praga, 24 febbraio 2009 - Il 14 e 15 maggio la Commissione
europea organizza a Praga (Repubblica ceca) una
conferenza intitolata "Cambiare il panorama della ricerca per sfruttare al
meglio il potenziale umano". La conferenza intende
incoraggiare le istituzioni di ricerca pubbliche e private ad esaminare il
ruolo di una gestione paritaria appropriata nell´assicurare pari opportunità,
nonché l´effetto benefico che ciò eserciterebbe sulla scienza e la tecnologia.
I gestori delle risorse umane delle università e di altre istituzioni di
ricerca, esperti di didattica scientifica scolastica, ricercatori,
rappresentanti degli Stati membri dell´Ue e paesi non europei, responsabili
delle politiche e altre parti interessate, si riuniranno per vedere come si
possono attirare i giovani alla ricerca. È anche in programma il tema di come
le organizzazioni di ricerca possono migliorare il loro ambiente di lavoro per
fare in modo che questi uomini e donne non abbandonino la carriera scientifica.
Per ulteriori informazioni, scaricare il programma della conferenza: qui
ftp://ftp. Cordis. Europa. Eu/pub/fp7/sis/docs/sis_programme_160209_en. Pdf Per
iscriversi: https://webgate. Ec. Europa. Eu/fmi/scic/womensc09/start. Php .
<<BACK
( da "Unita, L'" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
MARCO
VENTIMIGLIA Le principali banche americane verranno presto nazionalizzate?
Soltanto un anno fa un quesito del genere avrebbe autorizzato l'arrivo di
un'autombulanza, ieri invece il drammatico interrogativo ha gravato come un
macigno sui mercati finanziari, tanto più che una prima autorevolissima
risposta arriverà non presto ma prestissimo, per la precisione domani. E già si
mette nel conto il suo più clamoroso risvolto, ovvero la nazionalizzazione del
colosso Citigroup con l'ingresso dello Stato fino al 40% del capitale. La Casa
Bianca si è detta pronta ad immettere nuovi capitali e nuova liquidità nel
sistema bancario, nonché a mantenere vitali i principali istituti, attraverso
un nuovo programma di valutazione dei capitali che sarà lanciato domani.
PESANTI INTERROGATIVI «Il governo Usa - si legge nel comunicato del ministero
del Tesoro - resta con forza accanto al sistema bancario in questo periodo di
difficoltà finanziarie per assicurarsi che le banche siano i grado di svolgere
la loro funzione base di fornire credito ai cittadini e alle imprese». Un
messaggio che è al tempo stesso rassicurante ed inquietante, poiché sottintende
che non tutti gli istituti di credito sono al momento in grado di reggersi
sulle proprie gambe. «Il governo - prosegue la nota - si assicurerà che le
banche abbiano la liquidità e i capitali per fornire il credito necessario a
restaurare la crescita economica. Inoltre ribadiamo la nostra determinazione a
garantire la vitalità delle istituzioni sistematicamente più importanti
affinchè siano in grado di far fronte agli impegni». In particolare, il
programma offrirà azioni privilegiate convertibili che potranno essere trasformate
in azioni ordinarie solo per il tempo necessario a mantenere le banche in una
posizione di buona capitalizzazione. Una rassicurazione che però non esclude,
ma anzi suggerisce, una conduzione "pubblica"
delle banche americane se la crisi in corso dovesse ulteriormente aggravarsi.
Di qui il valore relativo dell'ulteriore precisazione del Tesoro: «Poiché la
nostra economia funziona meglio quando le istituzioni finanziarie sono gestite
bene nel privato, la forte presunzione del Capital Assistance Program è che le
banche debbano restare in mani private». REAZIONI A WALL STREET In pratica il
Capital Assistence Program che sarà lanciato domani consiste in un articolato
piano di salvataggio, che include anche la creazione di
fondi pubblico-privati per acquistare titoli "tossici". In base al
programma si condurranno degli «stress test» per valutare le potenziali
necessità di capitale delle maggiori banche Usa. E ieri a Wall Street, e non
solo, è stato un continuo interrogarsi sugli istituti che saranno oggetto delle
"attenzioni" del governo federale. Una delle previsioni più
accreditate, riportata dall'autorevole Wall Street Journal, vede l'ingresso
dello Stato fino al 40% del capitale Citigroup. È non a caso il titolo
corrispondente, insieme a quello dell'altro colosso ceditizio Bank of America,
ha navigato in controtendenza nell'ennesima giornata negativa di Borsa.
Intanto, anche sulla nostra sponda dell'Atlantico non mancano i motivi di
preoccupazione. Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha dichiarato che
Eurolandia comincia a mostrare «segni di una flessione del credito, che se
dovessero consolidarsi potrebbero precipitare il sistema bancario, già in grave
tensione, in una spirale negativa». Ed a far sentire la sua voce c'è stato
anche Giulio Tremonti. Il ministro dell'Economia ha commentato gli ultimi
eventi americani con un laconico: «La nazionalizzazione delle banche? Meglio se
la facevano prima». Domani la Casa Bianca presenterà il suo nuovo piano d'emergenza
per la crisi degli istituti di credito e Citigroup dovrebbe essere il primo
colosso bancario a venire temporaneamente nazionalizzato.
( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Martedì
24 Febbraio 2009 INFRASTRUTTURE IN SICILIA: LOMBARDO INCONTRA DELEGAZIONE
INVESTITORI GRUPPO HNA, "PRONTI AD AVVIARE PARTNERSHIP" Catania, 21
febbraio 2009 - ?La Regione siciliana è pronta ad avviare un progetto di
compartecipazione con la holding cinese Hna?. Lo ha affermato il presidente
della Regione siciliana Raffaele Lombardo al termine del tavolo tecnico
tenutosi, il 21 febbraio pomeriggio negli uffici di Catania della Presidenza
della Regione, nel quale la folta e qualificata delegazione di investitori
cinesi della holding Hna è stata guidata da mr. Tan Xiangdong, direttore
generale del gruppo. La riunione odierna conclude la serie di incontri
istituzionali e tecnici degli investitori cinesi del gruppo Hna (che opera nel
settore del trasporto aereo, nel settore turistico e in quello della logistica
navale), interessati alla realizzazione di un sistema di trasporto intermodale
in Sicilia e, in particolare, alla costruzione di un aeroporto
intercontinentale nell?entroterra ennese e all?utilizzo dell?interporto e del
porto di Augusta per l?approdo della navi container. ?Gli incontri di questi giorni
con i vertici della holding cinese - ha continuato Lombardo - sono stati
preceduti da un fitto scambio di informazioni e valutazioni con l?Università Kore di Enna, con docenti, esperti, imprenditori ed
anche dirigenti regionali. A questa verifica siamo interessati sino al punto di
essere pronti ad avviare una collaborazione ed una partnership perché si
realizzi questa idea di un approdo per uomini e merci che dalla Cina, passando
per la Sicilia, possano arrivare in Europa e nel Mediterraneo?. ?Nella
realizzazione di questo progetto - ha concluso Lombardo - la posizione
geografica strategica della nostra terra, la disponibilità economica derivante
dai fondi strutturali, l?autonomia speciale di cui godiamo possono candidare la
Sicilia ad un ruolo importante?. . <<BACK
( da "Mattino di Padova, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina
20 - Altre STAMINALI, NIENTE CONFRONTO STEFANO ALLIEVI Umberto Curi e Paolo
Zatti * Gentile direttore, il 6 marzo si svolgerà all'Università di Padova,
nella Sala dei Giganti di Palazzo Liviano, un convegno su «Etica nella medicina
dei trapianti e delle cellule staminali». Tema di grande attualità,
controverso, sul quale è aperto uno scontro sia nel mondo scientifico che nel
Paese, e di cui è certamente opportuno informare e discutere. Sorprende
tuttavia l'articolazione dell'incontro: che prevede, dopo i saluti d'uso, solo
un'introduzione del vicepresidente della Camera dei Deputati Maurizio Lupi,
esponente di Comunione e liberazione, e un'unica relazione di monsignor Rino
Fisichella, presidente della Pontificia accademia pro vita. Nessuna discussione
è prevista. Questa scelta chiusa al dibattito e di parte, del tutto legittima
in qualunque altro contesto, in sede universitaria, luogo per eccellenza
dell'educazione al pensiero critico, dispiace e sconcerta; perché su temi così
importanti, che coinvolgono ragione ed emozione, fede e scienza, e producono un
intenso dibattito sociale, si preferisce la ricerca dell'egemonia alla
discussione critica. Non intendiamo contestare il diritto di parola di alcuno.
L'Università non è un luogo dove esso si nega. Al contrario, è semmai, ed
eminentemente, un luogo in cui la parola si analizza, si approfondisce, si
discute, dove non si fugge il confronto, ma lo si ricerca programmaticamente;
non è invece il luogo per promuovere l'aggregazione per bandiere identitarie, oggi
fin troppo praticata nella società italiana. Chiediamo quindi che l'Università
si faccia promotrice di una discussione franca e aperta su queste tematiche,
che tenga conto di tutte le opinioni in campo, senza dare ad alcuno il diritto
di definirne in esclusiva i temi e i limiti. Tanto più in questi tempi, in cui su tematiche analoghe e correlate si è acceso un vivo
dibattito nella società e in cui ogni idea di possesso esclusivo della verità,
da qualunque parte provenga, divide drammaticamente le coscienze, anche
all'interno degli stessi settori da cui proviene. * (i tre autori sono docenti
di Sociologia Filosofia Giurisprudenza)
( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Martedì
24 Febbraio 2009 DI QUALI PROFILI PROFESSIONALI HA BISOGNO FIRENZE? PUBBLICATO
UN BANDO PER IDENTIFICARE IL FABBISOGNO OCCUPAZIONALE DEL TERRITORIO
PROVINCIALE Firenze, 24 febbraio 2009 - La Provincia di Firenze ha pubblicato un bando per azioni di assistenza a strutture e
sistemi per aiutare l´indentificazione dei profili professionali richiesti dal
tessuto produttivo del territorio. Le domande di
partecipazione devono essere presentate da agenzie formative accreditate, da
società di consulenza, da imprese, enti di ricerca pubblici e privati e da
Università, anche in forma associata, e devono pervenire online entro il 26
febbraio, per quanto riguarda la generazione della domanda, e entro il giorno
successivo per quanto riguarda il progetto vero e proprio. Le aree sulle
quali realizzare le attività integrate di ricerca sono chiaramente indicate nel
bando (scaricabile all?indirizzo http://formazione. Provincia. Fi.
It/download/ob3-2006-aass-bando. Pdf ) e sono state individuate sulla base di
due criteri: sono stati scelti settori trainanti dell?economia provinciale che
stanno attraversando un periodo di crisi per supportarne i processi di
adeguamento e trasformazione e settori che manifestano una tendenza di crescita
positiva, per favorire l?inserimento di nuova occupazione. La cifra complessiva
messa a disposizione dall?Amministrazione Provinciale per il bando è di ? 500.
000. Sulla base dei risultati delle azioni integrate di ricerca, la Provincia
finanzierà da settembre corsi di formazione professionale mirati. ?Il bando -
spiega l?assessore alla Formazione della Provincia di Firenze, Elisa Simoni -
punta a far avvicinare il più possibile domanda e offerta di formazione,
cercando di ascoltare e analizzare con attenzione le necessità dei nostri
territori. D?altra parte le dinamiche occupazionali e del mondo del lavoro sono
in continuo e costante mutamento, per diverse cause, non ultima la crisi
profonda che sta attraversando l?economia mondiale e che sta mostrando già in
modo palese i primi segnali anche sul nostro tessuto produttivo. Come
amministrazione provinciale dobbiamo essere pronti ad intervenire anche con
interventi come questo per rafforzare settori in crisi e per favorire lo
sviluppo di nuove possibilità e occasioni di crescita. ? . <<BACK
( da "marketpress.info" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Martedì
24 Febbraio 2009 INCONTRI PLURALI : ?L?INFLUENZA DELLA TRADIZIONE ISLAMICA
SULLA CULTURA ITALIANA? GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Verona, 24 febbraio 2009 - Le radici della cultura e della storia italiana,
l?influenza araba, e il concetto che oggi abbiamo di essa. Momento nevralgico
che ha cambiato la visione dell?Occidente: 11 settembre 2001. Oggi, più che
mai, sorge prepotentemente l?esigenza di risposte negli ambiti di integrazione,
accoglienza e tolleranza, nel rispetto del prossimo, soprattutto nei confronti
della cultura islamica, che ha influenzato per secoli, segnandola, la nostra
cultura. Questo il tema del quarto appuntamento di ?Incontri Plurali?,
dibattito aperto al pubblico che si terrà giovedì 26 febbraio alle 17, nell?Aula
Magna dell?Università degli Studi di Verona, Polo Zanotto. A discutere de ?L?
influenza della tradizione islamica sulla cultura italiana?, questo il titolo
dell?incontro, quattro personaggi di primissimo piano, che per la prima volta
in Italia, a Verona, scelgono di confrontarsi apertamente sulla questione:
Abdallah Redouane, sunnita, responsabile del Centro Culturale Islamico a cui è
affidata la gestione della Moschea di Roma dal 1995. Mohammad Fanai Nematsara,
sciita, docente di teologia e filosofia presso
l?Istituto Khomeini di Qom, il più importante centro culturale della
rivoluzione iraniana; Pietrangelo Buttafuoco, scrittore italiano di grande
fama, autore di un recentissimo saggio dal significativo titolo «Cabaret
Voltaire. L´islam, il sacro, l´Occidente» edito da Bompiani; Paolo Branca, docente di Lingua araba all?Università Cattolica di Milano.
L´incontro sarà introdotto e moderato da Sergio Noto, docente
alla facoltà di Economia e coordinatore di ?Incontri Plurali?. È la prima volta
che nella nostra città si svolge un incontro di tale livello con la presenza di
studiosi del mondo arabo, provenienti dai maggiori centri culturali del mondo
arabo, in grado di offrire un profilo non distorto di una fede, che
coinvolgendo centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, impone
un´approfondita riflessione anche in Occidente. . . <<BACK
( da "Tempo, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
stampa
Discorso del presidente Napolitano a Perugia "Università, rivediamo i
tagli indiscriminati" il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha
rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a
"generalizzazioni liquidatorie", guardando i singoli atenei in base
ai risultati. «Mi auguro che stiano maturando le condizioni per riesaminare
decisioni di bilancio ancorate alla logica di tagli indiscriminati».
Dall'Università di Perugia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
ha rinnovato l'appello a definire le riforme per l'Università senza
abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie», guardando i singoli atenei in
base ai risultati e i problemi della ricerca «con
coraggio», e considerando ciò che accade in Europa e nel Mondo in questo
settore perché «può suggerire» soluzioni. Napolitano ha
preso la parola con un discorso fuori programma davanti al Senato Accademico,
al corpo docente agli
studenti riuniti per festeggiare il VII centenario dell'Ateneo. Lo spunto è
stato fornito dall'intervento del Rettore Francesco Bistoni, una vera e propria
requisitoria. «La ricerca -
ha detto Bistoni - è compito irrinunciabile dell'Università. Ma nell'inquietante
scenario di recessione internazionale anche questo è messo in discussione. è
giusto combattere gli sprechi e i favoritismi negli atenei, ma è necessario
evitare facili e superficiali generalizzazioni anche nelle comparazioni
internazionali.Occorre tenere conto che alle università
italiane sono destinate più esigue risorse per la ricerca,
meno dell'1% del PIL. Ciò avviene mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra,
Germania, Stati Uniti, di fronte alla crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi
per le loro università. In Italia, nell'assegnazione
dei finanziamenti manca una seria ed oggettiva valutazione degli atenei in base
ai risultati ottenuti. Se non si corre ai ripari, ci sarà un rapido incremento
di cervelli in fuga,
un'emorragia che già costa all'Italia 1,5 miliardi di euro l'anno». «Si tratta
di un tema cruciale - ha commentato il presidente - su cui ho ritenuto di dover
più volte richiamare l'attenzione pubblicamente, perché credo che ciò faccia
parte delle mie responsabilità, quali mi sono dettate dalla Costituzione e
richieste dalla situazione del Paese».
( da "Giornale.it, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
n.
47 del 2009-02-24 pagina
( da "Giornale.it, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
n.
47 del 2009-02-24 pagina 4 Viaggi a scrocco e corsi senza studenti Il libro
nero dell'università da cancellare Adesso gli atenei
chiedono più fondi, ma come li hanno utilizzati finora? I prof trentini si sono
fatti gratis le vacanze all'estero, a Firenze s'insegna «trofeistica» di
Giuseppe Marino La batosta finale è stata la graduatoria pubblicata dal Times
di Londra: nemmeno un'università italiana in cima alla
classifica mondiale degli atenei. Attenzione, con «in cima» non si intende la
top ten. E neanche le prime cento. L'intero mondo accademico italiano, quello
dell'autonomia e delle autogestioni, dell'Onda studentesca e dei prof di lotta
e di governo, quello dei crediti omaggio per regalare una laurea breve a chi può
pagare ma non studiare, con uno scatto di reni è riuscito a malapena a
rientrare nelle prime 200 piazze: l'Università di Bologna è 192ª. Un risultato
che l'ambasciatore americano uscente Ronald Spogli, accomiatandosi, ha definito
«tragedia nazionale». Una «tragedia» che i docenti, hanno costruito con le
proprie mani, essendo i signori assoluti dell'università
nell'era dell'intoccabile autonomia. Basta passare in rassegna alcune delle più
clamorose miserie emerse in questi mesi (e che continuano a emergere) per
rendersene conto. E inorridire pensando che gli stessi autori dello sfascio ora
urlano contro i tagli agli sprechi e, anzi, chiedono più fondi «per la
ricerca». I viaggi dei prof L'ultimo capitolo della sprecopoli in cattedra
arriva dall'Università del Trentino, di certo non una delle più disastrate.
Eppure anche qui il faro della Guardia di finanza ha illuminato cattive
abitudini finite in un dossier della Corte dei conti. Frugando tra le «spese di
viaggio e di missione» dei prof di Trento, le Fiamme gialle hanno trovato
traccia di soggiorni di studio all'estero pagati dall'ateneo trentino e
giustificati in modo piuttosto traballante: niente lettera di invito da parte
di università straniere e programmi sugli studi da
approfondire scarsamente approfonditi, fino al picco di viaggi giustificati con
un secco: «Per studio». In altri casi, i docenti avrebbero prolungato la
permanenza all'estero oltre la durata dei convegni ai quali partecipavano. Per
carità, se ti trovi a Parigi o a Praga, una gita dopo il lavoro ci sta, se
pagata di tasca propria. Ma, secondo la Finanza, il conto dei «ponti» extra
sarebbe finito a carico dell'Università. E non si tratta di
un caso isolato. Perché in tutte le università i prof hanno a disposizione un budget per viaggi di studio. Chi
controlla? Naturalmente i docenti stessi, visto che c'è l'autonomia.
Dall'esamificio... Al di là dei singoli scandali, del resto, è la struttura
stessa della didattica a essere messa pesantemente in discussione. Dalla
riforma del 3+2, quella che ha creato le lauree brevi nel '99, il numero dei
corsi di laurea è esploso fino a toccare 5.412. Prima della riforma erano
3.000. Tutti indispensabili? E sono indispensabili i 180.000 insegnamenti che
hanno generato? Anche la fisiologia del fitness che si insegna a Camerino al
corso di laurea in Scienze e tecnologie del fitness? E la Trofeistica, materia
del corso di laurea in Scienze faunistiche a Firenze? E che mercato avranno i
dottori in aiuole del corso di Scienze del verde di Pavia? Per non parlare dei
corsi in Scienze della pace, da Pisa a Macerata. Corsi, in 37 casi, frequentati
da un solo studente. ... allo stipendificio Già, se c'è un corso c'è un
professore. Ovvero un posto di lavoro. E di potere, visto che a sua volta il docente può investire i fondi a propria disposizione per
impiegare altri docenti a contratto per tenere seminari di ogni genere. Il
tutto, ovviamente, sempre col solo controllo di altri colleghi, a loro volta
con protetti da sistemare. È così che il numero dei professori ordinari è passato
in dieci anni da 13mila a quasi 20mila: +48 per cento. E dal
( da "Messaggero Veneto, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Brunetta
conferma la riduzione di 36 miliardi: ma sono serviti in Finanziaria per
salvare il paese Napolitano: rivedere i tagli alle università
Solidarietà dagli studenti. Il ministro Gelmini replica: eliminati solo gli
sprechi ISTRUZIONE IN ROSSO Il monito del capo dello Stato alle celebrazioni
dell'ateneo di Perugia «Stop a generalizzazioni liquidatorie. La ricerca è leva di sviluppo» ROMA. «Mi auguro che siano
maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli
indiscriminati». Intervenendo alla celebrazione per i 700 anni dell'Università
di Perugia, Giorgio Napolitano, torna sui risparmi imposti con la finanziaria e
striglia il governo. Davanti al presidente della conferenza dei rettori, Enrico
Decleva, che vede a rischio la «sopravvivenza» della massima istituzione
formativa del paese, il capo dello Stato lancia un pesante monito alla
maggioranza e rinnova l'appello a definire le riforme per l'Università «senza
abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie», ma guardando ai singoli atenei
in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con
coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore
che «può suggerire» delle soluzioni. Napolitano rivendica il diritto di fare
dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile» e alla crisi, e
ascolta con preoccupazione l'intervento del rettore dell'Università
di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno.
Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che
la ricerca e la formazione
sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che
questa è una «verità difficilmente contestabile» e «apparentemente» non
contestata nel nostro paese. Fatta la precisazione, Napolitano ammette le
difficoltà legate all'«ingente» debito pubblico, ma chiede a «tutte le forze
responsabili del paese» di «salvaguardare» il nostro capitale umano, e di fare
il possibile per evitare la «dispersione di talenti» e dei risultati del nostro
sistema scolastico e universitario. La crisi economica, insomma, è un motivo in
più per considerare gli investimenti in ricerca e
conoscenza come una «leva fondamentale» per lo sviluppo. L'appello è rivolto al
governo e le risposte arrivano da Mariastella Gelmini e da Renato Brunetta. I
due ministri difendono le scelte del governo e negano che siano stati decisi
tagli a pioggia. Il ministro dell'Istruzione definisce «sagge e condivisibili»
le parole del capo dello Stato, ma sostiene di aver tagliato solo gli sprechi.
«Le preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del
governo, che vuole premiare le università migliori e
tagliare gli sprechi», spiega la Gelmini, per la quale è necessario investire
il denaro pubblico «con grande attenzione e oculatezza». «E' nostro dovere
amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie
accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci»,
puntualizza poi il ministro dell'Istruzione. A difendere in pieno l'operato del
governo è anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta:
«Non ci sono stati tagli indiscriminati e con la manovra finanziaria da 36
miliardi di euro per il triennio 2009-2011 abbiamo salvato l'Italia». A non
pensarla allo stesso modo sono i partiti dell'opposizione, i sindacati e il
mondo accademico. La critica più dura arriva dall'Italia dei valori. Massimo
Donadi lancia l'allarme-tagli, denuncia un «gravissimo danno» per tutto il
paese e promette battaglia: «Ci auguriamo che il monito del presidente
Napolitano non rimanga inascoltato e che il governo faccia marcia indietro.
Siamo pronti, se necessario, alla mobilitazione in Parlamento e nelle piazze
per impedire che si faccia scempio della ricerca». Un
plauso «convinto» a Napolitano viene anche dal segretario confederale della
Cgil, Fulvio Fammoni, mentre Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione
Cultura della Camera, chiede al governo di ascoltare il monito di Napolitano e di
fare marcia indietro sui tagli indiscriminati: «Le responsabilità di questo
stato di cose sono del governo che con la politica dei tagli al sapere ha
compromesso la didattica e la ricerca universitaria,
fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni
economia». Gabriele Rizzardi
( da "Sanremo news" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Ventimilgia:
sabato in Comune il convegno 'Noi e l'Europa' Sabato prosimo alle 16, presso la
Sala del Consiglio Comunale di Ventimiglia convegno 'Noi e l'Europa', a cura
del Movimento Federalista Europeo. Questo il programma della giornata: ore
16,00 - Presentazione del Convegno. Saluti del Sindaco di Ventimiglia Gaetano
Antonio Scullino; ore 16,15 - ?Crisi del sistema monetario mondiale. Quale
ruolo può avere l?Europa?? Prof. Franco Praussello Docente Economia
Internazionale Università di Genova. Polo Jean Monnet ? Centro di Eccellenza
?Altiero Spinelli?; ore 16,50 - ?L?Unione Europea dopo il Trattato di
Maastricht?. Dott. Roberto Gimigliano ? Funzionario Servizi Demografici Comune
di Ventimiglia. ore 17,10 - ?Verso le elezioni europee del giugno 2009?. Prof.ssa
Maria Pia Bozzo ? Segretario Federazione ligure AICCRE (Associazione Italiana
Consigli Comuni Regioni d?Europa); ore 17,30 - Interventi; ore 18,00 -
Conclusioni.
( da "Savona news" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Savona:
"Cuba - 50 anni con Fiedel" con Mimmo Càndito Nella sala mostre della
Provincia di Savona, sabato 28 febbraio, alle 16, il Circolo degli Inquieti di
Savona, propone un incontro per approfondire il tema ?Cuba: 50 anni con
Fiedel?. Mimmo Càndito, inviato speciale de La Stampa e docente
di Teoria e Linguaggio giornalistico all?università di
Torino, racconterà la sua esperienza di inviato.
( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il
perito della difesa. Francesco Maria Avato è consulente della difesa, insieme
al genetista ... Il perito della difesa. Francesco Maria
Avato è consulente della difesa, insieme al genetista Matteo Fabbri e
all'esperto informatico Enrico Cerati. Avato è medico legale e docente all'università di Ferrara. Da un anno e mezzo studia il caso di Garlasco, per
trovare elementi a sostegno dell'innocenza di Alberto.
( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
L'avvocato.
Giuseppe Colli, 38 anni, difende Alberto Stasi insieme al professor Angelo
Giarda ... L'avvocato. Giuseppe Colli, 38 anni, difende
Alberto Stasi insieme al professor Angelo Giarda e al fratello avvocato Giulio
Colli con cui collabora negli studi legali di Vigevano e Mortara. I fratelli
Colli sono stati allievi di Giarda all'Università cattolica di Milano e ora
affiancano l'ex-docente in
questo caso impegnativo e importante.
( da "Provincia Pavese, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Referendum
della Cgil. Sciopero il 18 marzo Scuola, 400mila votanti il 95% boccia il
contratto CARLO ROSSO ROMA.Su un totale di più di un milione di lavoratori
della scuola, circa 400 mila hanno partecipato al referendum sul nuovo
contratto e il 95% lo ha bocciato. Per la Cgil è la conferma che la scelta di
non firmare il contratto della scuola è stata condivisa dai suoi iscritti, così
come la decisione di indire per il 18 marzo lo sciopero generale dell'intero
settore, dalla scuola all'università, alla ricerca e
alla formazione artistica e musicale. I risultati non lasciano spazio a dubbi e
danno soddisfazione al sindacato di Corso d'Italia anche grazie all'affluenza
al voto: una partecipazione andata ben oltre gli iscritti alla sola Flc-Cgil
(150 mila), ma addirittura di quanti nel 2007 parteciparono al referendum sul
protocollo per il welfare. «Soprattutto nella scuola si esprime la
contraddizione della politica del governo», ha detto ieri il segretario
generale della Cgil Guglielmo Epifani che ha presentato i risultati del
referendum insieme al segretario della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo. «Non si può
dire vogliamo efficienza, formazione, innovazione e poi pensare che 60 euro al
mese di aumento rappresentino il volano per farlo. Per non parlare del capitolo
precari: poiché sono previsti tanti prepensionamenti, si sarebbe potuta fare
una programmazione per le uscite, per rinnovare il corpo docente. Invece - ha concluso Epifani -
i provvedimenti della Gelmini stanno determinando soltanto una situazione di
caos nelle scuole». Polemico con Epifani il segretario generale della Cisl, che
non sembra credere all'esito del voto: «Epifani - ha detto infatti Raffaele
Bonanni - non è né arbitro né notaio di tutti». Il risultato ottenuto
nel referendum sarà un utile trampolino per le iniziative politiche della Cgil,
soprattutto in vista dalle manifestazione nazionale organizzata per il 4 aprile
dal sindacato. Al centro dell'opposizione espressa dai lavoratori è soprattutto
la parte economica del contratto (hanno firmato Cisl, Uil, Gilda Unams, Snals e
Confsal) e che prevede un aumento medio di 70 euro nelle buste paga di docenti
e personale Ata. Aumento che corrisponde all'inflazione programmata dal
governo, pari al 3,2%, e che dalla prossima tornata sarà sostituita dal nuovo
indice previsionale indicato con la riforma del modello contrattuale. «Vanno
rimesse radicalmente in discussione tutte le politiche del governo in materia
di istruzione», ha spiegato Mimmo Pantaleo. «Vogliamo che si torni a parlare di
investimenti e ribadiamo che i diritti del mondo del lavoro non possono essere
considerati merci». Pantaleo ha poi denunciato presunti tentativi di ostacolare
lo svolgimento del referendum. «Abbiano notato con dispiacere e con rabbia - ha
detto - che ci sono stati tentativi di ostacolare lo svolgimento della
consultazione: pressioni sui dirigenti scolastici e sui direttori regionali,
perché impedissero di costituire i seggi, lettere e volantini delle altro
organizzazioni sindacali».
( da "Nuova Ferrara, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
ROMA.
«Mi auguro che siano maturi i tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio
improntate ... L'allarme del mondo accademico: è a rischio la stessa
sopravvivenza dell'istituzione scolastica ROMA. «Mi auguro che siano maturi i
tempi per ripensare e rivedere scelte di bilancio improntate a tagli
indiscriminati». Intervenendo alla celebrazione per i 700 anni dell'Università
di Perugia, Giorgio Napolitano torna sui risparmi imposti con la finanziaria e
striglia il governo. Davanti al presidente della conferenza dei rettori, Enrico
Decleva, che vede a rischio la «sopravvivenza» della massima istituzione
formativa del paese, il Capo dello Stato lancia un pesante monito alla
maggioranza e rinnova l'appello a definire le riforme per l'Università «senza
abbandonarsi a generalizzazioni liquidatorie», ma guardando ai singoli atenei
in base ai risultati e ai problemi della ricerca «con
coraggio» e considerando ciò che accade in Europa e nel mondo in questo settore
che «può suggerire» delle soluzioni. Napolitano rivendica il diritto di fare
dei richiami pubblici rispetto alla «situazione difficile» e alla crisi, e
ascolta con preoccupazione l'intervento del rettore dell'Università
di Perugia, Francesco Bistoni, secondo il quale la cosiddetta «fuga dei cervelli all'estero» costa allo Stato un miliardo e mezzo di euro l'anno.
Il presidente della Repubblica coglie questa osservazione per sottolineare che
la ricerca e la formazione
sono la «leva fondamentale» per la crescita dell'economia e per rimarcare che
questa è una «verità difficilmente contestabile» e «apparentemente» non
contestata nel nostro paese. Fatta la precisazione, Napolitano ammette le difficoltà
legate all'«ingente» debito pubblico, ma chiede a «tutte le forze responsabili
del paese» di «salvaguardare» il nostro capitale umano, e di fare il possibile
per evitare la «dispersione di talenti» e dei risultati del nostro sistema
scolastico e universitario. La crisi economica, insomma, è un motivo in più per
considerare gli investimenti in ricerca e conoscenza
come una «leva fondamentale» per lo sviluppo. L'appello è rivolto al governo e
le risposte arrivano da Maria Stella Gelmini e da Renato Brunetta. I due
ministri difendono le scelte del governo e negano che siano stati decisi tagli
a pioggia. Il ministro dell'Istruzione definisce «sagge e condivisibili» le
parole del capo dello Stato, ma sostiene di aver tagliato solo gli sprechi. «Le
preoccupazioni del presidente Napolitano sono anche le preoccupazioni del
governo, che vuole premiare le università migliori e
tagliare gli sprechi», spiega la Gelmini, per la quale è necessario investire
il denaro pubblico «con grande attenzione e oculatezza». «E' nostro dovere
amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie
accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci»,
puntualizza poi il ministro dell'Istruzione. A difendere in pieno l'operato del
governo è anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta:
«Non ci sono stati tagli indiscriminati e con la manovra finanziaria da 36
miliardi di euro per il triennio 2009-2011 abbiamo salvato l'Italia». A non
pensarla allo stesso modo sono i partiti dell'opposizione, i sindacati e il
mondo accademico. La critica più dura arriva dall'Italia dei Valori. Massimo
Donadi lancia l'allarme-tagli, denuncia un «gravissimo danno» per tutto il
paese e promette battaglia: «Ci auguriamo che il monito del presidente
Napolitano non rimanga inascoltato e che il governo faccia marcia indietro.
Siamo pronti, se necessario, alla mobilitazione in Parlamento e nelle piazze
per impedire che si faccia scempio della ricerca». Un
plauso «convinto» a Napolitano viene anche dal segretario confederale della
Cgil, Fulvio Fammoni, mentre Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione
Cultura della Camera, chiede al governo di ascoltare il monito di Napolitano e
di fare marcia indietro sui tagli indiscriminati: «Le responsabilità di questo
stato di cose sono del governo che con la politica dei tagli al sapere ha
compromesso la didattica e la ricerca universitaria,
fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni
economia». (g.r.)
( da "watergas.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
OSSERVATORIO
AGICI-ACCENTURE 2008. PUBLIC UTILITIES: SI CONSOLIDA IL MERCATO ITALIANO,
CONTINUA LA SPINTA AGGREGATIVA IN EUROPEA 275 alleanze in Europa (+26% rispetto
al 2007),
( da "Panorama.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
-
Mondo - http://blog.panorama.it/mondo - Chi c'è davvero dietro l'attentato al
Cairo Posted By michele.zurleni On 23/2/2009 @ 11:06 In Headlines, Apertura#4,
NotiziaHome | No Comments Il Cairo non veniva violata da anni. La[1] bomba
esplosa nel centro turistico della città, tra il mercato di Khan al Khalili e
la Moschea di Hussein, uno dei luoghi più importanti dell'Islam, [2] ha
riportato il terrore nella capitale egiziana. Il bilancio parla di una una
giovane donna francese di 17 anni morta nelle deflagrazione che ha colpito
altre diciassette persone, tra cui altri nove turisti francesi, di cui uno
ferito in gravi condizioni, un tedesco, tre sauditi e un egiziano. L'obiettivo
erano loro: gli stranieri occidentali. Ma attraverso loro, gli attentatori
volevano colpire il regime di Hosni Mubarak, il Rais egiziano considerato
troppo morbido con Israele e i governi europei e statunitense. Ma chi ha
compiuto l'attentato? Eli Karmon, esperto di terrorismo islamico, docente al prestigioso [3] International
Institute for Counter Terrorism, uno dei più importanti think tank israeliani,
avanza un paio di ipotesi: a colpire è stato o un piccolo gruppo armato che
ruota attorno al network di Osama Bin Laden, oppure dietro le bombe del Cairo
ci sono formazioni vicine ad Hamas. "Già alcuni anni fa ci fu un
tentativo di piccoli gruppi vicini a Al Qaeda di riaprire un fronte di guerra
in Egitto" dice l'esperto di terrorismo. "Ricordo i sanguinosi
attentati nel Sinai del 2004, quando una trentina di persone vennero uccise in un
attacco concentrico a hotel pieni di turisti israeliani; e poi, la bomba che fu
piazzata un anno dopo proprio nella zona colpita domenica, quando il bazar di
Khan el-Khalili fu teatro di un attentato suicida costatola vita a due turisti
francesi e a un americano. Gli autori di quelle carneficine, furono arrestati,
la rete venne sgominata dalle autorità egiziane". La strategia è sempre
quella, conferma Eli Karmon: gli islamisti cercano di colpire il turismo perchè
è una delle maggiori industrie del paese. Metterla in ginocchio, significa
mettere in grosse difficoltà Hosni Mubarak. Così, ripete il docente
di Tel Aviv, ciclicamente, gli jihadisti tornano a colpire. "Anche perchè
- prosegue - il numero due di Al Qaeda, Al Zawahiri, è egiziano, non
dimentichiamolo. Per lui, la battaglia del Cairo è strategica nella sua guerra
contro i regimi arabi moderati". Ma quando si pensa all'Egitto, ora non
può non venire in mente Gaza e il conflitto che ha visto impegnata Israele
contro Hamas. Anche il professore dell'università di Herzliya
pensa a questo collegamento. "Il Cairo è stato molto duro nei confronti
del partito che governa la Striscia, lo accusato di aver scatenato la guerra
delle scorse settimane. Hamas, a sua volta, ha accusato l'Egitto di aver
appoggiato Israele e di essere contro la causa palestinese". Ma è solo
un'ipotesi, una supposizione. Se analizza la modalità dell'attentato di
domenica, Eli Karmon pensa a un'azione "artigianale", non da veri e
propri professionisti. Le bombe sarebbero state lanciate dai piani alti di uno
stabile, colpendo la folla. In serata, tre persone sospette, un uomo e due
donne che indossavano il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi,
sono state arrestate. Tutti particolari che fanno dire all'esperto israeliano
che, probabilmente, ci troviamo di fronte a un attentato portato avanti da un
piccolo gruppo, magari con lo scopo (tra gli altri) di accreditarsi come
fazione armata: "Era già successo, proprio nel 2005, quando un piccolo
gruppo, addirittura famigliare, marito, moglie e sorella, fecero un attentato
nella zona della capitale in cui si trova il museo egizio". Non è
difficile, anzi, al contrario, spiega Karmon, riuscire a procurarsi o costruire
un piccolo ordigno "primitivo" come quello usato nel mercato di Khan
al Khalili. "Alla fine, credo che questa ipotesi sia la più credibile.
Probabilmente si ci troviamo di fronte a una piccola cellula composta da
persone inesperte, ma ovviamente pericolose". Con un'incognita - chiosa il
docente di Tel Aviv: "E se l'Egitto dovesse
fronteggiare una nuova ondata di attentati, a causa della politica seguita a
Gaza?". E' l'ipotesi a cui sta pensando, con timore - e non solo da ieri
sera - anche Hosni Mubarak.
( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
ANDREA
GRAZIOSI 24/02/2009 rss e-mail print Andrea Graziosi, storico all'università di Napoli. COLORFOTO I suoi due ultimi volumi,
"L'Urss di Lenin e Stalin" (Il Mulino, 2007) e "L'Urss dal
trionfo al degrado" (Il Mulino, 2008), compongono una monumentale storia
dell'Unione Sovietica nel corso del Novecento, basata in buona parte su
documentazione resa accessibile solo dopo l'apertura degli ex archivi
sovietici. Andrea Graziosi, docente di storia contemporanea all'Università di Napoli "Federico
II", è stato ospite sabato scorso dell'Istituto per le ricerche di storia
sociale e religiosa di Vicenza, che l'ha invitato a tenere la prolusione del
nuovo anno di attività. Professor Graziosi, la sua relazione era intitolata
"Ci vorrebbe una vera democrazia". Cosa significa? La frase è
presa dal colloquio tra due generali sovietici, registrato nel
( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Campania
formazione Master post laurea, via al bando Sul piatto 4 mln di euro: le
domande vanno presentate entro il prossimo 25 marzo Public managment,
cooperazioone, internazionalizzazione e servizi a supporto, risparmio
energetico e fonti rinnovabili, aerospazio, moda, economia del mare, turismo. Contro la fuga dei giovani cervelli, la Regione Campania mette sul piatto 4 milioni di euro per la
concessione di borse di studio a neolaureati iscritti a master di
specializzazione negli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008. Per accedere ai
benefici sarà necessario aver concluso un master di primo o secondo livello,
non aver superato i 32 anni, essere in possesso di laurea almeno quadriennale,
non aver usufruito di altre borse di studio assegnate dalla Regione. Le domande
vanno presentate o inoltrate entro le 12 del prossimo 25 marzo al seguente
indirizzo: Regione Campania - Settore Politiche Giovanili e del Forum Regionale
della Gioventù Misura 3.7 Azione c) - Centro Direzionale Isola A/6 80143
Napoli. Antonella Autero Per essere più competitivi nella ricerca
e nello sviluppo tecnologico occorre puntare sui giovani. Specie se l'obiettivo
è far crescere settori ad elevata specializzazione come l'energia, la
comunicazione, le biotecnologie in ambito ambientale e agroalimentare, il
trasporto, la moda, l'aerospazio, l'economia del mare, il turismo. Lo ha capito
bene la Regione Campania che ha deciso di assegnare un contributo complessivo
di 4 milioni di euro ai giovani neolaureati per la frequentazione di master di primo
e secondo livello negli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008.
RICHIESTE?DI?FINANZIAMENTO Le domande vanno presentate entro le ore 12 del
prossimo 25 marzo. Potranno richiedere la borsa di studio i giovani che, alla
data di ieri (giorno di pubblicazione del bando sul bollettino ufficiale della
Regione Campania), hanno concluso un master di primo o secondo livello; non
hanno superato i trentadue anni; sono residenti in Campania da almeno un anno;
sono in possesso di laurea, almeno quadriennale; non hanno già usufruito di
altre borse di studio per master post laurea assegnate dalla Regione Campania
negli ultimi tre anni; non hanno già usufruito di altre borse di studio, anche
parziali, a qualunque titolo, per la partecipazione allo stesso master. Saranno
accolte, comunque, solo le istanze di finanziamento per master approvati e
organizzati dai competenti organi accademici di Università pubbliche e private,
politecnici, libere università, istituti universitari,
scuole normali di studi superiori, riconosciuti dal Miur e di Istituzioni
estere universitarie riconosciute dagli organismi competenti nei singoli Stati
sia nei paesi dell'Ue che in quelli extraeuropei; master approvati e
organizzati da Enti privati accreditati dalle rispettive regioni nella formazione
superiore. Non saranno, invece, accolte domande per la frequenza di master
rientranti nell'ambito delle professioni sanitarie; master collegati alla
materia dell' Information & Comunication Technology; corsi finalizzati
esclusivamente alla preparazione ai concorsi professionali o ad essi
assimilabili; master che alla data di scadenza del bando non risultino
approvati dagli organi accademici o comunque competenti alla approvazione.
GRADUATORIA Ai fini della valutazione delle domande di finanziamento verrà costituito
un Nucleo di valutazione che provvederà a stilare un'apposita graduatoria
formata dalle istanze che totalizzeranno un risultato superiorea 40 punti e
pertanto ammesse al finanziamento fino ad esaurimento delle risorse
disponibili. In base al punteggio ottenuto, sarà compilata una distinta
graduatoria per ciascun anno accademico.Entro 10 giorni dalla pubblicazione
della graduatoria sul Burc sarà possibile presentare ricorso amministrativo.
L'istruttoria e la valutazione delle domande di ammissione verrà effettuata
entro l' 8 maggio 2009 sulla base di precisi criteri di valutazione che tengono
conto del voto di laurea, il profitto universitario, la durata complessiva del
master. (vedere tabella in pagina). Settori strategici Gestione d'impresa/management;
Public management Cooperazione Sviluppo locale e territoriale
Internazionalizzazione e servizi a supporto Risparmio energetico e fonti
rinnovabili ( es. eolico, biomasse, fotovoltaico) Comunicazione e relazioni con
il pubblico Biotecnologie in ambito ambientale e agroalimentare Trasporto Moda
Aerospazio Economia del mare Agroalimentare e Agroindustria Enogastronomico
Sociale Turismo I requisiti per essere ammessi Possono presentare la domanda di
finanziamento della Borsa di studio i giovani che, alla data di scadenza, a
pena di esclusione, risultino: Aver concluso entro e non oltre la data di
pubblicazione dell'avviso sul Burc, un Master di I o II livello nell'anno
accademico 2006-2007 o 2007-2008; non avere superato l'età di trentadue anni
alla data di presentazione della domanda di iscrizione al Master; essere
residenti in Regione Campania da almeno 1 anno alla data di iscrizione al
master; essere in possesso di laurea, almeno quadriennale non avere già
usufruito di altre borse di studio per Master post laurea assegnate dalla
Regione Campania negli ultimi tre anni; non avere già usufruito di altre borse
di studio, anche parziali, a qualunque titolo e da chiunque concessi, per la
partecipazione al medesimo master La valutazione delle domande I criteri Criteri
di valutazione Punteggio minimo e massimo 1 Voto di laurea Da
( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Salerno
ambiente Salerno, via al Piano energetico Il Sindaco Vincenzo De Luca: Puntiamo
ad essere ancora d'esempio in Italia Il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ed
il Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Università di
Salerno, Vincenzo D'Agostino, hanno siglato ieri la convenzione che affida
all'Ateneo salernitano la redazione del Piano Energetico Comunale. Caterina La
Bella E' affidata all'Università degli Studi di Salerno la realizzazione del
Pieno Energetico comunale di Salerno: un adempimento obbligatorio in base alla
Legge 10/91 per i Comuni con oltre 50mila abitanti, finalizzato alla
individuazione del bilancio energetico attuale ed alla programmazione di
interventi tesi al risparmio energetico ed all'uso di fonti rinnovabili. Il Piano
Energetico costituirà un'importante opportunità per studiare, stimolare,
raccordare e mettere in rete iniziative e buone pratiche nell'ambito energetico
ed ambientale, come l'installazione di parchi fotovoltaici, l'uso integrato del
verde e del fotovoltaico sui terrazzi, l'uso delle auto di gruppo, i parcheggi
solari per alimentare flotte di auto elettriche o ibride, la produzione di
bio-Diesel da rifiuti per alimentare i mezzi pubblici, l'istituzione di gruppi
di acquisto, la eventuale utilizzazione del calore residuo del futuro
termovalorizzatore, ed altre che emergeranno nel corso del lavoro.
"Autonomia energetica, risparmio energetico e uso di fonti alternative:
sono i tre obiettivi su cui punta il Comune di Salerno per essere, ancora una
volta, esempio in Italia", spiega il sindaco Vincenzo De Luca nel corso
della conferenza di presentazione del Piano. La stesura del Piano Energetico
Comunale, coordinata dal professor Gianfranco Rizzo del DiMec, sarà il frutto
di un lavoro di gruppo, tra docenti e ricercatori
dell'Università di Salerno, enti territoriali e professionisti. Lo sviluppo del
Piano Energetico sarà svolto in stretta collaborazione con l'Energy Manager del
Comune di Salerno, Giancarlo Savino. Il gruppo di lavoro, in questa fase
iniziale, si è avvalso dei contributi dell'ingegnere Mario Raiola e dell'architetto
Enrico Auletta, ed ha mantenuto contatti con la Commissione Energia dell'Ordine
degli Ingegneri della Provincia di Salerno. Il progetto, anche in linea con le
politiche comunitarie in tema di energia ed ambiente, è aperto ai contributi ed
ai suggerimenti degli operatori, delle associazioni, dei professionisti e dei
cittadini. "L'obiettivo", aggiunge De Luca, "è accrescere
l'autonomia energetica della nostra città fino ad azzerare la bolletta del
Comune per la pubblica illuminazione e l'energia consumata negli edifici
pubblici. Stiamo anche lavorando ad un polo energetico vero e proprio che punta
alla realizzazione di un impianto fotovoltaico a Monte di Eboli in una
proprietà del Comune di Salerno. Inoltre puntiamo a realizzare impianti
fotovoltaici in tutte le nuove costruzioni che si realizzeranno in città".
Caterina La Bella del 24-02-2009 num.
( da "Napoli.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
24/2/2009
Mezzogiorno e un Quarto. Sette incontri per un Mezzogiorno possibile Mercoledì
25 febbraio alle ore 18,00, presso il Centro di documentazione Think Thanks,
via Caio Mario
( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
c'è
anche l'occhiale rosa di Moschino con tanto di pietre incastonate Che sia
chiaro o acceso, è il «rosa» che emoziona, il colore degli stilisti MILANO -
Non è il rosso Valentino. Né il grigio Armani. Tanto meno un colore dalla forte
personalità. Anzi. Il rosa è così, una tinta tanto amata quanto mal sopportata
che immediatamente si associa a pensieri e oggetti infantili, ai confetti, allo
zucchero a velo e a tutto quanto è dolce come melassa. Per usare le parole di
The Indipendent «a quelle persone con il complesso di Peter Pan». E il
quotidiano inglese va giù pesante: colore per «non illuminati», frivolo, quasi
ignorante, troppo «bella ragazza» e basta. Eppure questa tinta alla saccarina
fa il suo dovere (eccome se lo fa!) in questo periodo di grande crisi: tira su
il morale, da una sferzata di ottimismo e voglia di vivere. ALLA FACCIA DEL
COLORE PALLIDO - Se si crede alla cromoterapia il rosa rappresenta la
sensibilità, la dolcezza e il calore. E per dirla da psicologi, chiunque scelga
questo colore rifiuterà presumibilmente tutto ciò che è arrogante e
disarmonico. Perché il rosa è il colore delle emozioni. Secondo la
professoressa Anya Hurlbert, autrice della ricerca pubblicata dalla rivista Current Biology
«l'evoluzione potrebbe aver condotto le donne ad amare i colori legati al rosa
e al rosso, che segnalano che un frutto è maturo e pronto da cogliere. Anche un
uomo dalle guance colorite è probabilmente in buona salute e si candida a
essere un valido padre». Forse non è troppo lungo il percorso che il
genere femminile ha compiuto passando dalle mele rosse ai fiocchi rosa. LA MODA
- Non si sa se è nato prima l'uovo o la gallina, sta di fatto che gli stilisti,
per questa stagione (invogliare all'acquisto?), hanno molto giocato con il
rosa. Che si divide in due strade ben distinte: da un lato c'è il rosa chiaro
dall'altra il rosa acceso. Comunque sia «un futuro roseo per il colore rosa»,
per dirla all'«Indipendent». Il primo rosa è quello della pelle, per
intenderci. Che si intravede attraverso trasparenze più o meno accentuate, più
o meno osè. Il perenne intrigo del vedo-non-vedo la fa quasi da padrone. Non
c'è stilista (da Cavalli a Dior, da Byblos ad Alessandro Dell'Acqua a Calvin
Klein) che non abbia usato voile e chiffon color carne. Uno svolazzo che ha
reso sexy il colore più fanciullesco che ci sia. E poi c'è il rosa che non
tentenna e non si confonde con le altre tinte pastellate. L'ha scelto Lanvin ma
anche Antonio Marras e John Galliano, Anna Molinari per Blugirl, Ferragamo e
Maurizio Pecoraro, Pringle e Max Mara. ROSA ROSAE - Se sul colore rosa ci sono
dei tentennamenti, i dubbi spariscono completamente quando si parla del fiore.
Da Fendi le rose sono applicate su certi abiti che paiono vere, da cogliere. Da
Ermanno Scervino fanno capolino degli straordinari boccioli di seta tra i
plissè e le arricciature. Teneramente rosa ma con carattere. Gli accessori non
sono da meno . Borse e scarpe si sono pitturate alla Pink Panther: da Tod's a
Hogan, da Giuseppe Zanotti a Rene Cavilla, da Le Silla a Pollini a Philosophy
di Alberta Ferretti a Versace a Dolce e Gabbana a Christian Louboutin che sia
coccodrillo, o pelle o tessuto è tutto un fiorire di rosa. Se si vuol esagerare
c'è l'occhiale rosa di Moschino con tanto di pietre incastonate o la borsa
scultura con mega fibbia di Roger Vivier. CRISI E ROSA - Ci aiuterà a uscire
dalla crisi il colore rosa? Mah! Non c'è dubbio però che sia un colore che
armonizza, addirittura definito un colore «guaritore». Potremmo aggiungere
vincente se pensiamo alla maglia rosa del Giro d'Italia, passionale se lo si
abbina ai romanzi «rosa», quelli dove l'amore e i buoni sentimenti trionfano
sempre. Senz'altro in un momento nero come questo, vedere rosa aiuta a
rilassarsi e a rasserenarsi. Una vera manna per il cervello, insomma. A
completare l'opera, allora, perché non spruzzarsi un profumo alla rosa:
avvolgeremmo anche gli altri nel nostro alone di positività. Paola Bulbarelli
stampa |
( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
la
RICERCA condotta da Camilo José Cela-Conde, il figlio del poeta PREMIO Nobel La
bellezza? È femmina: per ammirarla gli uomini usano meno il cervello Uno studio
spagnolo: il cervello delle donne reagisce alla bellezza usando anche l'emisfero sinistro MADRID Davanti alla bellezza le donne usano di
più il cervello. Lo stabilisce una ricerca scientifica spagnola, condotta da Camilo José Cela-Conde (il
figlio dello scrittore e poeta, Nobel per la Letteratura nel 1989), Università
delle Baleari, insieme al biologo dell'evoluzione Francisco Ayala,
dell'Università della California. Invitati a esprimersi su un'immagine
comunemente considerata bella (sia essa la riproduzione di un quadro esposto al
Prado o una fotografia) i due generi reagiscono in modo diverso: il cervello
maschile mostra reazioni solo nell'emisfero destro; quello femminile coinvolge
anche il sinistro. MAGNETOENCEFALOGRAFIA - L'esperimento è stato condotto su 10
uomini e 10 donne di 25 anni. Per rilevare l'attività cerebrale è stata usata
non la risonanza magnetica, come in altri casi analoghi, ma la
magnetoencefalografia. «Questa tecnica misura i campi elettromagnetici prodotti
dall'attività elettrica dei neuroni spiega Fernando Maestù, dell'Università
Complutense di Madrid - e non il flusso sanguigno, come fa la risonanza. Inoltre,
può farlo in frazioni di tempo minori di un secondo, per cui risulta molto più
sensibile». Alla vista del "Paesaggio di Capri" di Francisco Pradilla
Ortiz (1878), per esempio, il rilevatore ha dimostrato che solo le ragazze
accendevano anche l'emisfero sinistro. «Non è stata una gran sorpresa dice Cela
al quotidiano El Mundo - perché già in altre funzioni cognitive era stata
dimostrata la maggiore bilateralità delle donne. Finora, però aggiunge - mai si
era cercato di dare una spiegazione scientifica di questo tipo a un'esperienza
tanto complessa come l'arte». ANCHE LA BELLEZZA HA UN SESSO - Anche la bellezza
ha un sesso. Il perché scientificamente non è ancora dimostrabile, ma i ricercatori hanno un'ipotesi, che rimanda all'origine
dell'uomo e della donna: «Sospettiamo che abbia a che vedere con una pressione
selettiva nel corso dell'evoluzione dovuta ai diversi ruoli che ebbero i nostri
antenati ominidi quando erano cacciatori e raccoglitori», continua Cela. Dalla
notte dei tempi, la strategia cognitiva delle donne si è centrata nell'emisfero
sinistro, che riguarda la tendenza a verbalizzare tutto più spesso. «Potremmo
dire che le donne sono più semantiche conclude il professor Maestù - e questo
potrebbe applicarsi anche alla loro maggiore capacità di apprezzare la
bellezza». Alessandra Coppola stampa |
( da "Articolo21.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Crisi
economica. Tra nazionalizzazioni e neo-statalismo, brilla l'assenza della
sinistra. di Gianni Rossi C?è un fantasma che si aggira al capezzale della
crisi economica del mondo capitalistico: è quello della nazionalizzazione e
della statalizzazione. In assenza di ricette neo-keynesiane e di progettualità
della sinistra riformista europea, proprio mentre la stessa crisi offre su un
piatto d?argento le possibilità di coinvolgere larghi strati sociali in un
movimento per cambiare gli assetti di potere conservatori, che da decenni
governano gli stati dell?Unione, ecco che le leaderships del G8 e G20
riscoprono proprio strumenti osteggiati dall'iper-liberismo, come la
partecipazione degli stati nel capitale celle banche e dei maggiori gruppi
industriali in forte dissesto.Non c?è dubbio che le banche vadano rifinanziate,
per far “girare” moneta e crediti alle imprese di ogni livello e ridare fiato
ai consumatori, strozzati dai mutui e dai debiti. Ma occorre anche rilanciare i
consumi e dare prospettive di sicureza a stipendi, pensioni e ammortizzatori
sociali, oltre che rilanciare settori produttivi in grado di creare nuova
occupazione.Come commenta il neo-Premio Nobel per l?economia, l?americano Paul
Krugman, non significa abbracciare tesi socialiste tout court, quanto scegliere
un mix di strumenti neo-keynesiani e sociali che insieme alla partecipazione
diretta e indiretta dello Stato mettano in primo piano anche finanziamenti a
programmi per lo sviluppo di un' industria “ecocompatibile”, alla ricerca e
sviluppo di nuove tecnologie, al rilancio di opere infrastrutturali, a scelte
di riforma fiscale e previdenziale finora osteggiate.Soprattutto per l?Italia
ancora "stregata" dai messaggi consolatori e rassicuranti del governo
Berlusconi e "distratta" mediaticamente da un'emergenza criminalità,
che non ha riscontri statistici, ma che gioca a favore della "distrazione
di massa" dai veri problemi. Riforma previdenziale. E? necessario mettere
mano alla riforma delle pensioni, non solo equiparando l?età pensionabile
femminile a quella maschile, ma anche allungando l?età generale. Da subito,
perchè in questo modo i risparmi per le spese dello Stato sarebbero
considerevoli e, grazie a quei risparmi, si potrebbero finanziare sia gli
ammortizzatori sociali per i disoccupati, sia per i precari. Ovvero si
aiuterebbero così i salari più bassi e coloro che sono privi di qualsiasi
copertura assistenziale: milioni di giovani e meno giovani assunti negli ultimi
anni con contratti atipici e a tempo determinato. Con la prospettiva di
allungamento dell?età sempre più elevata, è assurdo che milioni di persone
vengano espluse dal ciclo produttivo prima dei 65 anni. Non solo, ma proprio in
virtù di minori contributi versati all?INPS e alle altre casse di istituti
previdenziali, in questo modo, con la permanenza al lavoro per più anni, le
pensioni potrebbero mantenere livelli adeguati al costo della vita. Non si
comprendono le posizioni antistoriche di CGIL e movimenti femministi che
vogliono controstare una scelta decisa già dall'Unione Europea. Non è sulle
pensioni che va incentrata la battaglia per rinnovare un parte del
"Welfare state", ma sullo sviluppo di nuovi servizi di assistenza
alle famiglie con entrambi i coniugi che lavorano o per le madri occupate che
devono da sole mantenere dei figli. Creazioni di innovativi servizi sociali
domiciliari per incrementare anche nuova occupazione a tempo determinato per
giovani, cooperative e immigrati. Infrastrutture. I grandi lavori, come la
“cura del ferro”, ovvero ferrovie dentro e fuori le grandi città, per
alleggerire l?intasamento del traffico urbano e l?inquinamento dovuto all?uso
massiccio delle auto private, per consentire migliori condizioni di vita ai
pendolari e abbattere i costi delle tariffe viaggiatori e ridurre i prezzi
delle materie prime e delle dettare alimentari, per ridurre il trasporto su
gomma nelle autostrade di merci e persone, sono un?occasione per creare nuova
occupazione e preservare l?ambiente. Ci sono poi da migliorare i porti e gli
aeroporti, i collegamenti tra questi e le città di partenza. Minore traffico,
ma anche minore permanenza sulle strade e, quindi, anche meno incidenti
stradali ( che costano alla comunità miliardi di Euro l?anno per morti e
invalidà permanenti). La messa in opera di opere ferroviarie al Sud, dove
ancora esistono reti ad solo binario e spesso neppure elettricizzata, ancora
con treni a trazione diesel! Grandi opere paesaggistiche. Le frane, i
disboscamenti, le rovine del territorio ferito a morte, con le intemperie
annuali che trasformano in una specie di “groviera” il Sud, ma anche il Nord,
possono essere combattute con opere di rimboschimento, creazione di squadre
stagionali con giovani occupati per la tutela, il controllo e la salvaguardia
del territorio ( boschi, laghi, parchi nazionali e regionali,fiumi spesso
depauperati dai drenaggi clandestini e intensivi dei letti per estrarre
materiale edile). L?abbattimento dei tantissimi “eco-mostri” lungo le coste e,
quindi, il risanamento dei territori e la creazione di località turistiche dove
incrementare l?industria del settore. Banche e sistema finanziario. Le maggiori
banche oggi sono governate da Fondazioni, dove i CDA vengono scelti col
“bilancino” politico anche dalle "consorterie partitiche locali".
Occorerebbe prevedere la presenza nel 25-30% del capitale la presenza del
Tesoro (attraverso la Cassa Depositi e Prestiti), con una forte riduzione dei
membri dei Cda sia nelle Fondazioni e negli organi di Sorveglianza, sia ai
vertici operativi delle banche, con il corollario "all?Obama" di
mettere un tetto agli emolumenti dei top manager, non superiore ai 500 mila
dollari l?anno, ovvero poco più di 420 mila Euro. Creazione di un Fondo di
Garanzia Mutui per aiutare tutti quei consumatori che hanno cotratto mutui
ormai da “strozzini” e che non ce la fanno a pagare le rate, col rischio di
vedersi requisire le case. Revisione semestrele, quindi, degli indici di
interesse per mutui variabili, ma anche per quelli a tassi fissi, ormai anche
questi superiori di almeno il doppio rispetto al costo del danaro, fissato
dalla BCE. Norme più trasparenti per i conti correnti e per gli “scoperti
bancari”, i cui tassi d?interesse non dovrebbero superare il doppio del tasso
creditore elargito ai depositi. Alzare la tassazione sulle rendite finanziarie,
a livello europeo (oltre il 21% almeno). Detassazione per gli utili reinvestiti
in occupazione e ricerca e sviluppo per le aziende “virtuose”. Immedaita
introduzione della “class action”. Maggiori controlli sulle società quotate in
Borsa e più strumenti e finanziamenti alle Autorità Antitrust. Riforma fiscale.
Il nostro sistema è progressivo, ma è assurdamente punitivo. Ridurre
l?imposizione fiscale immediatamente, introducendo una soglia di “reddito
minimo” non tassabile, che arrivi ai 20 mila euro annuali, per poi creare tre
al massimo quattro aliquote fino al 40% max, per redditi che superano i 200
mila Euro annuali. Sarebbe un modo per rimettere subito in circolo una massa
monetaria in grado di riattivare i consumi. Introduzione di alcune novità
“anglosassoni” come il coefficiente familiare ( il carico fiscale suddiviso sui
membri delle famiglie, favorendo quindi quelle monoreddito e con più
componenti) e l?introduzione della detraibilità, anche per i salariati e
pensionati, dell?IVA sulle spese di qualsiasi genere ( oggi solo liberi
professionisti, aziende, commercianti e artigiani possono farlo), oltre che per
le spese "di aggiornamento professionale, uintellettuale, culturale e
l?istruzione dei figli”. Riduzione genearalizzata dell?IVA. Siamo il paese
europeo con la più alta pressione fiscale, che supera in concreto per i redditi
fissi il 47% sui salari superiori ai 120 mila euro, ma che
"taglieggia" anche quelli tra i 70 e i 90 mila euro, che sono "drenati"
in termini reali per il 43%. Peggio che al Nord Europa, dove però alla forte
tassazione corrispondono servizi sociali efficienti, gratuiti, che coprono dai
sussidi alla disoccupazione per lungo tempo, alle forme di reinserimento nel
lavoro e alla formazione professionale obbligatoria, all'assisstenza
domiciliare e sanitaria capillare, al sostegno fiscale per chi contrae mutui o
intende sviluppare un'attività professionale. Piano di sviluppo per le Reti
TLC. Un grande sforzo finanziario e produttivo-occupazionale per
sviluppareanche in Italia la cablatura del paese, ovvero l?introduzione di una
grande Rete a fibre ottiche, dove passeranno le nuove “autostrade” della
comunicazione e dell?interscambio formativo e commerciale del futuro, grazie
alla digitalizzazione e all?incremento dell?uso di Internet e dei new-media. Da
qui passano anche nuove forme non solo flessibili di occupazione sia
individuali sia sotto forma di associazioni produttive o cooperativistiche.
Rottamazioni. Non siano solo le auto e le moto i beneficiari di sconti, ma
anche i computer, i televisori di nuova generazione e i telefonini cellulari.
Sono questi i mercati di grande opportunità per aumentare occupazione
soprattutto nei servizi collegati ai settori delle TLC e dei new-media. Lotta
all?evasione ed elusione fiscale. Un nuovo e più vigoroso sforzo verso questa
piaga del tutto italiana, che, stando alle recenti ricerche pubblicate
anche su libri (Fondamentale “Evasori”, edito da Bompiani, dell?informatissimo
giornalista economico Roberto Ippolito), ammonta a 100 miliardi di Euro l?anno.
Creazione di un Fondo speciale per il riutilizzo immediato delle somme
recuperate a favore delle opere sociali infrastrutturali e per l?adeguamento
dei salari più bassi e delle pensioni minime. Minor pressione fiscale
sifgnifica un maggiore introito di tasse e, nel tempo una riduzione progressivo
anche dell aliquote fiscali. E' finita l'era dello Stato che drena fisco da
qualsiasi utile da lavoro dipendente. Per questa strada non si va da nessuna
parte. E' meglio tornare ad una tassazione equilibrata indiretta, sui consumi e
sulle attività non fondamentali, aggiornando costantemente l'elenco di queste.
Rivedere le tassazioni su prime case, sugli affitti, sulle attività
commerciali, il bollo auto e moto e sullo smaltimento dei rifiuti. Insomma,
occorre un progetto moderno, che unisca opportunità fornite dall?innovazione
tecnologica, dal mercato regolato in maniera più sistematica e non più
neo-liberista, ma neppure legato a ricette “neo-sovietiche”, che troppo spesso
si sentono proporre da parte di alcuni settori sindacali e della sinistra
“radicale”. E?questa la sfida epocale per una nuova sinistra moderna,
riformista, che voglia creare nuove alleanze sociali e sconfiggere il
conervatorismo al potere nel nostro paese e nel resto d'Europa. La crisi
economica e finanziaria, lo scrivevamo già alla fine del
( da "Panorama.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
-
Italia - http://blog.panorama.it/italia - Atenei, l'Onda di Napolitano:
"Ricerca per lo sviluppo, no a tagli indiscriminati" Posted By
redazione On 23/2/2009 @ 14:24 In Headlines, NotiziaHome | 3 Comments Le università italiane necessitano di "valutazioni e
interventi pubblici puntuali" ed è necessario rivedere alcuni tagli che,
sebbene dettati da motivi di bilancio, sono risultati
"indiscriminati". Eccolo, il nuovo richiamo del presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, che stavolta invoca più risorse pubbliche per
gli atenei italiani. Un intervento che pare così avallare (solo nei contenuti)
le proteste che [1] gli studenti universitari dell'Onda inscenarono, tra
ottobre e novembre scorsi, in [2] varie città d'Italia contro la [3] riforma
del minsitro Gelmini. Dall'[4] università di Perugia,
dove partecipa alla cerimonia per il [5] VII centenario della fondazione
dell'ateneo, Napolitano si augura che "siano maturi i tempi per un riesame
e un ripensamento di decisioni di bilancio ancorate a una logica di tagli
indiscriminati". Bisogna "guardare con coraggio a quel che oggi è in
Italia il mondo della ricerca, e quello che
all'estero, nel mondo, ci si aspetta da noi". Infatti, ha aggiunto
Napolitano, "La ricerca e la formazione sono la
leva fondamentale per la crescita dell'economia. Questa è una verità
difficilmente contestabile, e apparentemente non contestata nel nostro
Paese". Parola chiave, che Napolitano sottolinea leggermente con il tono
della voce, è "apparentemente". E questo è "un tema
cruciale", data la "situazione del Paese che è di straordinaria
difficoltà per via della crisi economica e finanziaria e dei pesi che l'Italia
si porta" da molto tempo. Tra questi "l'ingente debito
pubblico". "Ma proprio per questo, a maggior ragione tutte le forze
responsabili del Paese devono salvaguardare il nostro capitale umano, evitando la
dispersione di talenti e dei risultati" del nostro sistema scolastico e
universitario. Questi troppo spesso "non sono tradotti in occasioni di
lavoro e di sviluppo". La leva di tutto deve essere una accurata politica
che sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la
necessità dell'investimento lungimirante. Per questo il Capo dello Stato si
augura che non ci si ispiri solamente ai tagli quando si parla di università. Vorrebbe dire che si è sbilanciati. Napolitano
rivendica il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla
"situazione difficile" determinata dalla grave crisi economica e
finanziaria. "Fa parte" dice "delle mie responsabilità dettate
dalla Costituzione e richieste da una situazione di straordinaria difficoltà del
Paese per una crisi che ha investito la finanza e l'economia mondiale e che in
Italia sconta il retaggio, per molti aspetti, di vicende pluridecennali".
Dopo aver ascoltato con grande attenzione la relazione del [6] rettore
dell'Università perugina, il quale ha sottolineato i livelli di eccellenza
ancora presenti negli atenei italiani nonostante il costo terribile - in
termini anche monetari: "Costa all'erario statale ogni
anno 1 miliardo e mezzo di euro" - della fuga dei cervelli
all'estero, Napolitano ha colto queste osservazioni per una riflessione
sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio statale. Il Capo
dello Stato è partito ricordando come siano state le Università, nel Medioevo,
a costituire il momento iniziale della nascita dell'Europa. E allora
bisogna "coltivare il senso delle nostre radici". Il VIDEO servizio:
( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
«Doppia
scena», incontro con l'attore Luigi Lo Cascio Luigi Lo Cascio torna sulle scene
catanesi con «La caccia» e inaugura al contempo «Doppia scena». L'artista
palermitano è ospite dello Stabile con il suo nuovo spettacolo e apre, per
l'occasione, il quarto ciclo di incontri realizzato in collaborazione con la
facoltà di Lettere e Filosofia. «La caccia» - di cui Lo Cascio è autore,
regista e protagonista - è ispirato a Baccanti di Euripide. Realizzata da Css
Teatro Stabile di Innovazione del Friuli Venezia Giulia, sarà in scena al
Teatro Ambasciatori da oggi all'11 marzo. Giovedì, alle 11 - nell'auditorium De
Carlo dell'ex Monastero dei Benedettini - è stato fissato l'incontro di «Doppia
scena», coordinato dalla docente Giuseppina Basta Donzelli. Interverranno: il direttore del
Teatro Giuseppe Dipasquale; il preside della facoltà Enrico Iachello e il docente Ezio Donato, responsabile per lo
Stabile dei rapporti con l'Università. Lo spettacolo è stato ideato da Nicola
Console, Luigi Lo Cascio, Alice Mangano, Desideria Rayner. Scene e art
direction sono di Alice Mangano, scene e disegni di Nicola Console, suoni e
montaggio video di Desideria Rayner, musiche originali di Andrea Rocca, disegno
luci di Stefano Mazzanti, ideazione sonora di Mauro Forte. Con Lo Cascio, in
scena, Pietro Rosa. Nella tragedia classica, Euripide mette in scena lo scontro
micidiale tra un uomo, Penteo, tiranno di Tebe, e un dio, Dioniso, che lamenta
di non essere stato riconosciuto e venerato nella sua città d'origine. «Il
conflitto - sottolinea Lo Cascio - coinvolge tutta la comunità e il corpo
sociale è sconvolto. Alla fine, Dioniso si vendicherà in maniera smisurata. La
sconfitta dei suoi avversari si configura come morte, esilio, distruzione,
impazzimento. Sembra che non rimanga nulla sulla scena, se non macerie o
deserto. Cadmo, fondatore di Tebe e nonno sia di Penteo che di Dioniso,
rivolgendosi al dio gli dice: riconosciamo di averti ignorato? hai tuttavia
ecceduto nella punizione. In che cosa consiste questo eccesso? La caccia è lo
svolgimento di questo interrogativo». L'indagine è portata avanti da Penteo,
rimasto solo sulla scena e visitato solo da fantasmi, ora solitari, ora
raccolti nel coro delle sue allucinazioni. Penteo, che vorrebbe identificarsi
con la propria maschera di tiranno e cacciatore, è in realtà animato da una
forte contraddizione. Da un lato respinge Dioniso, ma dall'altro ne subisce il
fascino. «Comincia per lui - osserva Lo Cascio - una notte di tormenti e rivelazioni
che lo conducono ad affrontare il dio in un corpo a corpo definitivo. Da
cacciatore, Penteo sarà ridotto a preda. E in questa nuova condizione,
transitando dalla regalità iniziale all'inedito ruolo di vittima, andrà
incontro a un terribile destino di frammentazione». L'operazione sul testo
mediata da Lo Cascio si presta all'approfondimento critico, storico,
letterario, da sempre parte integrante del programma di attività dello Stabile
di Catania, che con le facoltà di Lettere e Lingue propone la 4ª edizione di
«Doppia scena», mirata a indagare sulle ragioni di un testo e della sua
messinscena. L'iniziativa, realizzata nell'ambito del protocollo d'intesa
stretto tra lo Stabile e l'Ateneo per promuovere la cultura teatrale tra i
giovani, si avvale degli interventi di esperti accademici e prevede la
partecipazione dei noti protagonisti che animano il cartellone. Appuntamenti
destinati non solo agli studenti e al personale docente
e non docente dell'ateneo, ma concepiti per il folto
pubblico degli appassionati.
( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Progetti
formativi alla «Da Vinci»Gli alunni della scuola primaria al centro di
programmi che riguardano conoscenza del territorio e lettura Confronto sul
piano regolatore generale di Scicli promosso dal Partito Democratico. Il Pd in
un documento parla di "perequazione, compensazione, del
sistema dei crediti urbanistici e di partenariato pubblico privato, che
risultano poco attuabili senza che vi sia una revisione del piano in
vigore". "Va sottolineata l'assenza ed il silenzio della
Amministrazione comunale e dei componenti della maggioranza del Consiglio
comunale che, sebbene ripetutamente invitati e sollecitati confrontarsi sulla
materia (anche per capire, finalmente, qual è idea guida della giunta
Venticinque per affrontare il tema in questione), hanno preferito omettere di
esporsi pubblicamente sulla problematica - dice Fabio
Rinzivillo del Pd di Scicli -. In ragione di quanto discusso, peraltro, il PD
di Scicli chiede all'Amministrazione ed al Consiglio comunale di mettere in
atto tutti gli adempimenti necessari per avviare il percorso che porterà ad
attuare la nuova variante al Prg o la revisione di quello esistente. Si rileva,
in particolare, l'urgenza a che il tema del Prg rientri nell'agenda politica
della Giunta Venticinque, perché la scadenza dei vincoli prescrittivi avvenuta
da più di due anni espone il territorio di Scicli alla speculazione dei singoli
interessi, senza che le ipotesi di sviluppo costruttivo abbiano alcun confronto
con l'interesse pubblico che deve guidare lo sviluppo dell'intero territorio.
Si rileva, al riguardo, la validità della struttura del Piano vigente, mentre
appare poco utile la semplice riattivazioni dei vincoli in esso contenuti e
ormai scaduti, poiché i cambiamenti economici-sociali del nostro territorio
potrebbero aver reso gli stessi superati. Riteniamo, inoltre, che la
determinazione della Variante al Piano non possa prescindere da un confronto
aperto con la Città, da cui possa scaturire un indirizzo di sviluppo e
salvaguardia del nostro territorio, senza che si rechi danno alcuno alle
attività economiche che in esso vi operano. L'operare in deroga a colpi di
maggioranza consiliare non farebbe altro che alimentare i sospetti di
favoritismi a tutela di interessi di singoli senza tenere conto degli interessi
collettivi della comunità". La Giunta Venticinque, dal canto suo, ha già
annunciato che procederà a una revisione dell'attuale variante, e non a un
piano nuovo, che avrebbe costi esosi per le casse comunali. Giuseppe Savà
( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Prg
ai docentiFrancofonte. Dall'Università le modifiche Francofonte. Il comune di
Francofonte ha affidato al dipartimento di architettura e urbanistica
dell'Università di Catania la revisione del Prg. Il costo della consulenza
affidata all'università di Catania è di circa 50 mila
euro e risulta essere più economico rispetto al passato. «Il Prg di Francofonte
dev'essere revisionato perché sono scaduti i termini di validità di quello in
vigore, sono passati i cinque anni previsti dalla legge -ha detto il presidente
del consiglio comunale Giovanni Di Maiuta- . La normativa in vigore ci impone
di revisionarlo secondo nuove direttive e apportare delle modifiche sulla
destinazione di alcune aree». I docenti dell'ateneo
catanese avranno il compito di individuare e suggerire le modifiche da
apportare al nuovo strumento urbanistico che sarà successivamente redatto
dall'ufficio tecnico del comune di Francofonte per poi essere adottato dal
consiglio comunale. I professionisti del dipartimento di architettura
potranno inoltre avvalersi anche dalla collaborazione della commissione
consiliare, composta da Ivano Bonavita (Pdl), Massimo Gallo (Vivi Francofone),
Giovanni De Petro (Obiettivo Francofone) e Tuccio Giuffrida (Pd). Antonella
Frazzetto
( da "Sicilia, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Enna
calcio. Vittoria del cuore per la compagine gialloverde Dopo le ultime due
sconfitte, l'affermazione contro la capolista Milazzo riporta serenità e
certezze nella squadra 29 "L'Università siciliana deve cambiare se vuole
veramente essere struttura portante nella formazione e nelle crescita generale
del territorio puntando su una sistema regionale delle Università Siciliane, sull'innovazione,
sulle eccellenze e sulle residente universitarie". Lo ha detto Ivan Lo
Bello , presidente regionale di Confindustria, nel corso di un incontro,
svoltosi nella sala del rettorato della Kore, presenti Salvo Andò, rettore
della Kore e coordinatore delle quattro Università siciliane, il professor
Tomasello, rettore dell'Università di Messina, il professor Franco la Mantia,
delegato del rettore di Palermo, mentre il professor Recca, rettore
dell'Università di Catania, è stato in contatto continuo telefonico. La
Confindustria, oltre che dal presidente Lo Bello, era rappresentata dal vice
presidente Giuseppe Catanzaro di Agrigento, il presidente regionale dei giovani
imprenditori, il ragusnao Giorgio Cappello e l'avvocato Nino Grippaldi,
componente di giunta e presidente di Confindustria ennese. Importanti i temi
posti in discussione ed introdotti da Salvo Andò che vanno dall'innovazione
nell'offerta formativa , alla creazione di residenze universitarie per ospitare
al meglio gli studenti provenienti dall'area del mediterraneo. Il rettore Andò
si è soffermato sull'importanza della promozione delle politiche di
internazionalizzazione nell'offerta formativa e l'importanza di potenziare la
partnership di tutti gli atenei siciliani già avviata con Confindustria per
dare vita ad un progetto comune che possa rappresentare il vero cambiamento del
sistema universitario. Il presidente regionale di Confindustria Lo Bello ha
lanciato alcune proposte, sottolineando l'importanza dell'innovazione nel
settore universitario. L'ipotesi di Lo Bello è quella di dare vita ad un
"Consorzio tra le quattro università siciliane e
Confindustria Sicilia", sia per fronteggiare la richiesta di alloggi, sia
per attrarre gli studenti nell'isola sia anche per creare progetti concreti di
inserimento lavorativo dei giovani laureati. Sulla base di questi accordi è
stato deciso di organizzare un tavolo di concertazione permanente tra università ed impresa con il coinvolgimento della Regione.
"Pensiamo - ha detto Ivan Lo Bello - ad una vera e propria alleanza
strategica tra mondo dell'impresa e mondo universitario, perché riteniamo che
il rapporto tra queste due istituzioni sia fondamentale per lo sviluppo della
Sicilia". "Credo che l'incontro di oggi debba diventare un tavolo
permanente - ha proseguito Lo Bello - e servirà a sollecitare il sistema
universitario a una maggiore capacità di dialogo e convergenza tra le diverse
realtà universitarie". Il presidente di Confindustria Sicilia,
sottolineando la necessità di potenziare le risorse siciliane, ma anche la
necessità di creare strutture di eccellenza , di puntare
sui migliori studenti e su docenti di valore internazionale. "Anche il
mondo dell'impresa deve modificare il suo approccio nei confronti del sistema
universitario - ha concluso Lo Bello - acquistando la consapevolezza che la
sfida alla competitività si gioca sulla base della qualità del capitale umano e
sull'innovazione". Alla riunione, nella seconda parte ,hanno
partecipato i segretari regionali delle organizzazioni sindacali ed il professore
Gino Musacchia, commissario dell'Ersu. Flavio Guzzone
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
LOGISTIC
CITY CENTER Martedì 24 Febbraio 2009, (r.c.) Dal possibile ampliamento della
sede allo sviluppo organizzativo. Il Logistic city center si appresta a voltare
pagina. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha dato al Comune il via
libera alla gestione della consegna ecologica delle merci in centro storico, la struttura pubblico-privata, che sorge in un magazzino all'interno del mercato
ortofrutticolo di San Giuseppe, guarda al futuro e studia nuovi progetti. È
questo lo spirito dell'informativa che domani l'assessore Ennio Tosetto
trasmetterà alla giunta comunale nel corso di una riunione prevista a Palazzo
Trissino. L'assessore farà il punto della situazione alla luce della
decisione dei giudici romani che hanno accolto il ricorso dell'amministrazione
contro la sentenza del Tar che aveva dato ai corrieri internazionali la
possibilità di operare negli orari di franchigia. «Abbiamo l'opportunità di
incentivare il servizio - spiega l'assessore - Vedremo se sarà fattibile un
accordo con altre società». Insomma, per il centro logistico, che opera
attraverso sette mezzi elettrici, le prospettive di espansione sono
innumerevoli. Senza contare che è diventato un "modello" a cui si
stanno ispirando molti capouoghi italiani. Il Consiglio di Stato, del resto,
sostiene che l'obiettivo del Comune «è salvaguardare la salubrità dell'ambiente
e il patrimonio storico» e che «il servizio è svolto esclusivamente a vantaggio
della collettività». Per i giudici, insomma, i ricorsi dei corrieri aerei sono
inammissibili «nella parte in cui pretendono di sindacare l'adeguatezza delle
scelte operate dall'amministrazione rispetto agli scopi di tutela ambientale e
paesaggistica». Probabile, tuttavia, che restino le deroghe per le consegne
effettuate con mezzi dotati di frigorifero (catena del freddo), blindati e per
il trasporto di medicinali.
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 24-02-2009)
Pubblicato anche in: (Gazzettino, Il (Rovigo))
Argomenti: Cultura
L'Itis
"Euganeo" celebra i 40 anni. Ma è più attuale che mai Martedì 24
Febbraio 2009, Este 40 anni e non sentirli, parafrasando una vecchia pubblicità
televisiva, è lo slogan ideale per l'Itis "Euganeo" di Este, dove
sono iniziati i festeggiamenti per il quarantennale della scuola. Presenti alla
manifestazione celebrativa l'assessore provinciale all'edilizia scolastica,
Luciano Salvò, il sindaco Giancarlo Piva e la preside Mara Aldrighetti. Particolarmente interessante un collegamento in videoconferenza
con l'università di
Aberdeen, dove l'ex studente Edoardo Pignotti - attualmente ricercatore nella
sede universitaria scozzese - ha salutato i presenti via Skype raccontando la
propria esperienza all'itis. Altri ex studenti della scuola, oggi docenti
universitari o ricercatori, hanno portato le loro esperienze. È stata
anche lanciata l'idea di fondare un'associazione degli ex studenti,
all'americana, che possa sostenere sotto tutti i punti di vista l'attività
della scuola. Alla conferenza, tenutasi nell'aula magna della scuola, hanno
partecipato centinaia di vecchi frequentanti della scuola, studenti attuali e
futuri. Le aule e i laboratori erano infatti aperti al pubblico, che ha potuto
toccare con mano l'offerta formativa dell'istituto tecnico, che ha saputo
rinnovarsi negli ultimi 40 anni ed affrontare le sfide del mondo
dell'istruzione. L'istituto in realtà è nato nel 1963, come sezione staccata
del "Marconi" di Padova, nella sede di palazzo Sartori Borotto in
piazza Trento, messo a disposizione della nuova scuola dal Comune. Inizialmente
la sezione atestina, partita con 127 allievi, offriva soltanto il biennio e
solo tre anni dopo fu istituita la terza classe con le specializzazioni di
elettrotecnica e metalmeccanica. Finalmente nel 1969 la sezione ottenne
l'autonomia da Padova e proprio in quell'anno il collegio dei docenti deliberò
di attribuire all'istituto il nome "Euganeo". (f.g.)
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Un
pool di esperti per un fondo pensione regionale Martedì 24 Febbraio 2009, Udine
Un fondo pensione regionale per i lavoratori pubblici e privati del Fvg. Il
progetto, che in passato aveva tentato sia le Amministrazioni di centrodestra
che quelle di centrosinistra, torna di attualità su iniziativa dei due atenei regionali
e della Banca di Cividale, sponsor dello studio di fattibilità che verrà
presentato oggi nella sede della Regione. A curarlo un pool
composto da Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università Udine,
Paolo Marizza, docente di
Organizzazione aziendale all'Università di Trieste, e da Michela Mugherli,
esperta di welfare e management assicurativo e vincitrice del Riconoscimento
Speciale Start Cup 2007. Obiettivo finale dell'iniziativa, affidata al
Centro interdipartimentale di ricerca sul welfare dell'ateneo friulano,
definire una proposta operativa sulla costituzione di un fondo pensione
regionale, «in grado di coniugare - spiegano i curatori - criteri di
innovatività, profittabilità, efficienza ed efficacia gestionale con un
orientamento al singolo aderente, al territorio ed ai suoi caratteri
distintivi». L'ipotesi allo studio riguarda l'istituzione di un fondo rivolto
sia ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sia a quelli autonomi. «Con
percentuali di adesione - spiega la curatrice Michela Mugherli - che a regime
abbiamo stimato al 25% nell'ambito del lavoro dipendente e al 40% in quello
autonomo». Questa l'ipotesi media, che considera realistico un obiettivo di
circa 150mila iscritti, a regime, per una raccolta annua di 480 milioni di
euro. Dati che non arrivano ai livelli record del Trentino Alto Adige, dove le
adesioni al fondo Laborfonds sono arrivate al 45% dei lavoratori dipendenti
operanti nelle province di Trento e Bolzano. Molto più modeste le adesioni a
Fopadiva, il fondo istituito dalla Regione Val d'Aosta, che supera di poco i
6.000 aderenti. «In entrambi i casi - chiarisce Mugherli - si tratta di fondi
destinati ai soli lavoratori dipendenti. Il nostro progetto, invece, punta
anche ai lavoratori autonomi». Aperto ai lavoratori autonomi anche il fondo
regionale Solidarietà Veneto, attestato però su un livello di iscrizioni
piuttosto modesto (al 31 dicembre 2007 le adesioni erano 44mila). «Si tratta di
un fondo - spiega ancora Mugherli - di natura contrattuale, istituito in
seguito a un accordo tra le associazioni di rappresentanza delle aziende e dei
lavoratori (tra l'altro senza la firma della Cgil, ndr): il fondo regionale,
invece, nascerebbe da una legge istitutiva». Attualmente, dati Covip alla mano,
la percentuale di lavoratori iscritti alla previdenza complementare in rapporto
agli occupati si attesta al 19,5% in Fvg, al 16% in Italia. Solo un lavoratore
su
( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
?Pensare
le emozioni", seminario a Modena (24/2/2009 16:06) | (Sesto Potere) -
Modena - 24 febbraio 2009 - Quanto incidono le emozioni nello sviluppo della
conoscenza e della coscienza? Rispondere a questa domanda approfondendo la
relazione tra emozioni, mente e corpo è l?obiettivo del seminario “Pensare le
emozioni” in programma venerdì 27 febbraio alla Camera di Commercio di Modena.
Il seminario, promosso dalla Provincia di Modena nell?ambito del progetto
triennale “L?arte di apprendere, l?arte di creare”, è rivolto a insegnanti,
educatori e operatori dei servizi culturali, inizierà alle 9,30 e durerà tutta
la giornata. Per informazioni e iscrizioni: tel. 059 200025. Dopo i saluti di
Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura, la giornata di studio
sarà aperta da Anna Oliverio Ferraris, ordinario di Psicologia dello sviluppo
all?università La Sapienza di Roma, con un intervento
sul tema “La dimensione individuale e sociale delle emozioni”. Seguirà
Gabriella Turnaturi, docente di Sociologia all?Università
di Bologna, sul tema “Emozioni e legami sociali. Il valore dell?indignazione”.
A chiudere la mattinata sarà lo scrittore Eraldo Affinati con un intervento
sulla “potenza dell?insegnamento”. Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30,
coordinati dal saggista Davide Bregola, interverranno Angela Vettese, storica
dell?arte e direttrice della Galleria civica di Modena, sul tema “Sentire la
natura dentro di noi” e Davide Ferrario, regista e critico cinematografico, con
una “Lode all?ambiguità”.
( da "Corriere.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
In
futuro potrà essere prodotto in laboratorio partendo da cellule staminali Scoperto
il gene del bel sorriso Individuato il Ctip2, responsabile della formazione
dello smalto. Le prove effettuate su alcuni topi (Ansa) MILANO - Scoperto il
«gene del bianco sorriso», ovvero quello che permette la formazione dello
smalto dei denti. Il gene in questione «dà vita» alle cellule produttrici di
quel tessuto bianco e lucente che forma lo strato esterno della corona del
dente, lo smalto appunto. È il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of
the National Academy of Sciences (Pnas) e diretta da Chrissa Kioussi, del
College of Pharmacy alla Oregon State University. LE PROVE SUI TOPOLINI - Il
gene si chiama Ctip2 ed è il primo tra quelli scoperti ad essere centrale per
la formazione e la maturazione delle cellule che producono lo smalto dei denti,
gli ameloblasti. Finora altri scienziati avevano scoperto i geni che regolano
la parte interna del dente ed erano anche riusciti a ricostruirla in
laboratorio con la promessa di denti nuovi «fabbricati» in provetta. Ma per
completare l'opera mancava la conoscenza di come si forma lo smalto dei denti.
Gli esperti l'hanno compreso inattivando il gene Ctip2 in embrioni di topolini.
In questi si forma la radice del dente e l'abbozzo, ma poi questo non viene
ricoperto di smalto perchè le cellule fabbricatrici di smalto non si formano.
SMALTO IN LABORATORIO - «Lo smalto è uno dei materiali di rivestimento più
forti esistenti in natura - ha spiegato Chrissa Kioussi -, evolutosi per dare
ai carnivori denti resistenti e durevoli, indispensabili per la loro
sopravvivenza». La scoperta permetterà in futuro di produrre smalto in
laboratorio a partire da cellule staminali, per curare carie o anche i problemi
dello smalto tipici di chi beve o fuma. (Ansa) stampa |
( da "gomarche.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
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Home > Cultura > Oltre 900 studenti per 'Porte aperte in Unicam' Martedì
24 Febbraio 2009 15:25 Oltre 900 studenti per 'Porte aperte in Unicam' Tutto
pronto in Ateneo per accogliere gli oltre 900 studenti delle scuole superiori
provenienti da tutta la Regione Marche e non solo che hanno deciso di
partecipare all'iniziativa "Porte Aperte in Unicam", in programma a
Camerino i prossimi 26 e 27 febbraio. CAMERINO Tutto pronto in Ateneo per
accogliere gli oltre 900 studenti delle scuole superiori provenienti da tutta
la Regione Marche e non solo che hanno deciso di partecipare all'iniziativa
"Porte Aperte in Unicam", in programma a Camerino i prossimi 26 e 27
febbraio. Giunge quest'anno alla sesta edizione l'iniziativa dedicata ai
ragazzi delle scuole superiori organizzata nell'ambito delle attività di
orientamento pre-universitario, con lo scopo di fornire agli studenti
informazioni utili per la scelta del corso di studi più adatto ai propri
obiettivi e alle proprie capacità. "Porte aperte in Unicam sottolinea la
prof.ssa Daniela Accili, ProRettore agli Studenti di Unicam è una delle
iniziative più importanti che l'Università di Camerino organizza in tema di
orientamento pre-universitario e negli anni ha ottenuto un sempre maggiore
consenso da parte delle scuole e degli studenti". L'iniziativa si
svilupperà nel corso dell'intera giornata e tutti i partecipanti saranno
accolti presso il Centro Culturale Benedetto XIII di Camerino per una
introduzione alla scelta di un percorso universitario da parte del Pro Rettore
agli Studenti, prof.ssa Daniela Accili. Seguirà poi il trasferimento verso il
Complesso Universitario Sportivo "S. Sabbieti" dove sarà possibile
visitare il percorso "La mia città" per un interessante viaggio nelle
professioni. In uno scenario ideato come un gioco, grazie
alla collaborazione progettuale dei docenti della Facoltà di Architettura, gli
studenti potranno vedere all'opera diverse figure professionali calate nelle
loro realtà lavorative, quale rappresentazione concreta delle opportunità che i
percorsi di studio attivati dalle cinque Facoltà Unicam (Architettura,
Farmacia, Giurisprudenza, Medicina Veterinaria, Scienze e Tecnologie)
possono offrire. Tra le molteplici figure professionali, sarà possibile
incontrare e vedere all'opera l'informatico, il naturalista, il geologo, il
chimico, il biotecnologo, l'architetto, il chimico farmaceutico, il biologo
della nutrizione, il farmacologo, l'esperto del fitness, il fisico ambientale,
il giudice, il pubblico ministero, l'operatore delle parità e
dell'orientamento. "Lo scopo di questo percorso sottolinea la prof.ssa
Iolanda Grappasonni, Responsabile delle attività di orientamento
pre-universitario di Unicam è quello di far comprendere nella maniera migliore
agli studenti quale potrà essere il loro futuro lavorativo sulla base del
percorso di studi che sceglieranno: credo che Porte Aperte rappresenti quindi
un'opportunità da non perdere". Sarà inoltre possibile visitare anche i
Dipartimenti ed il Polo museale dell'Ateneo. Gli studenti possono partecipare
singolarmente, a gruppi, o con l'intera classe accompagnati dai loro
insegnanti. E' possibile inoltre venire a conoscere Unicam anche insieme ai
propri genitori o amici. Per maggiori informazioni e dettagli del programma è
possibile consultare le pagine web dedicate all'iniziativa. Vedi anche... Nella
rete Maggiori informazioni
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
GIANPAOLO
RICCA Fisciano. «Fotocopiare o informatizzare i testi universitari è un reato
ma, se dietro al mercato parallelo ci sono interessi
occulti degli stessi docenti che quei libri li scrivono, allora la speculazione
e la vessazione di cui gli studenti sono vittime sono aspetti ancor più tristi
e gravi del reato stesso». E' diretta e sferzante come sempre Caterina
Miraglia, presidente dell'Edisu, l'ente per il diritto allo studio
dell'Università di Salerno. Un commento a caldo il suo, dopo l'imponente
sequestro effettuato ieri di circa 400 testi universitari commercializzati
attraverso l'ormai sempre più fiorente sistema dell'e-book. Il mercato
parallelo dei libri è quanto di più antico esista nell'ambiente universitario
ma, le operazioni di polizia volte a stroncarlo, oltre al dato concreto dei
sequestri, sembrano nascondere situazioni ben più complesse. «L'attività
principale di un docente - afferma Caterina Miraglia -
è appunto quella di pubblicare testi. La distorsione nasce laddove più che
attenzione per la ricerca, in molti sembrano avere attenzione per la ricerca di
proventi. Il costo elevato e l'imposizione dei libri da parte dei professori
come indispensabile vademecum per il sostenimento dell'esame, inducono gli
studenti ad una spasmodica ricerca del libro a buon mercato. E poco importa che
sia fotocopiato o informatizzato. E' un fenomeno di larghissima diffusione -
prosegue il numero uno dell'Edisu - che spesso nasconde l'interesse dei docenti
che, in taluni casi, arrivano a manovrare lo stesso mercato parallelo e questa
è una cosa gravissima». «Gli interessi sono tanti - conclude la Miraglia - e
come Edisu noi avvertiamo oggi più che mai l'urgenza di porre dei correttivi.
Uno di questi potrebbe essere quello di consentire agli studenti che si servono
delle biblioteche d'ateneo di fotocopiare parte dei libri per arginare intanto
il mercato delle dispense».
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Presentata
ieri la prima parte del programma della seconda edizione di «Quello che passa
al convento», il ricchissimo cartellone d'incontri, dibattiti, proiezioni,
mostre, concerti, promossi dal «Convivio delle Arti dei Rozzi e degli Accordati»,
presieduto da Vito Puglia nell'ex cenobio di via San Michele alle spalle del
Duomo, A battezzare il nuovo anno di eventi è stato l'assessore comunale al
Turismo, Enzo Maraio, reduce dalla Bit di Milano dove gli è stato consegnato il
prestigioso premio Excellent. Ad affiancare Puglia i «conviviali» Maria Grazia
Caso ideatrice del Mediterraneo Video Festival, Antonello Mercurio, direttore artistico dell'associazione Seventh Degree dell'
Università di Salerno, i docenti universitari Alfonso Amendola ed Emilio
D'Agostino, il critico d'arte Antonello Tolve con il pierre della musica Toto
Valitutti ed il «satirico» irriverente Nicola Vicidomini. Il viaggio inizierà
venerdì prossimo con la grande festa del fuoco. Protagonisti la fucina
raku di Livio Ceccarelli, Eduardo Giannattasio, Augusto Pandolfi, le
percussioni dei Picarielli e le zampogne di Daltrocanto. La prima parte del
cartellone verrà articolato nella sezione «Cose di terra» curata da Vito
Puglia, che punterà il 4 marzo i riflettori sullo stile mediterraneo, con un
omaggio a Carmine Battipede. Il 7 si inaugura la sezione «Spazio ai corti»,
curata da Maria Grazia Caso. Il 18 marzo taglio del nastro per i «Percorsi di
Analisi» sulla polis, curati da Antonello Mercurio. Due gli appuntamenti di
marzo, il 12 e il 26 per la sezione «Arte e Musica» affidata ad Antonello Tolve
e Toto Valitutti: il primo saluterà una performance di Pierpaolo Costabile e il
secondo sarà dedicato a Colors of Rovì. L'aprile del convento sarà aperto il 1
da una interessante performance di Nicola Vicidomini «Trapasso
inanatonico:dell'arrosto solo il fumo». Il cabarettista promette il suo ritorno
in convento accompagnato da Cochi Ponzoni ed Enzo Iannacci per rievocare il
celebre Derby di Milano in un omaggio a Felice Andreasi. Il 7 marzo per la
sezione «Cinema che racconta», curata dalla Caso, «Callas Cooking, ingredients
of a legend» di Anthony Shargool, con la partecipazione dell'autore e una
conversazione tenuta da Marco Kuveiller e Bruno Tosi biografo della Divina, per
ricostruire il rapporto alterno con il cibo della grande Maria.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cervelli
RAFFAELE INDOLFI Rivedere i tagli indiscriminati alle
Università per scongiurare la fuga dei cervelli che
impoverisce il Paese. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da
Perugia, dove partecipa alle celebrazioni del settimo centenario dell'Ateneo
umbro, lancia l'appello a riesaminare «decisioni di bilancio ancorate alla
logica di tagli indiscriminati». Le riforme per l'Università vanno definite, ammonisce il
capo dello Stato, senza abbandonarsi a «generalizzazioni liquidatorie»,
guardando i singoli atenei in base ai risultati e i problemi della ricerca «con coraggio», e considerando ciò che accade in
Europa e nel Mondo in questo settore perchè «può suggerire» soluzioni.
Napolitano prende la parola con un discorso fuori programma dopo il saluto del
rettore dell'Università di Perugia, Francesco Bistoni che aveva sottolineato
come l'Italia destina alla ricerca meno dell'1 per
cento del Pil, mentre Spagna, Portogallo, Inghilterra, Germania, Stati Uniti,
di fronte alla crisi, stanziano ingenti fondi aggiuntivi per le loro università. Bistoni aveva concluso, denunciando che «se non
si corre ai ripari, ci sarà un un rapido incremento di cervelli
in fuga, un'emorragia che già costa all'Italia 1,5
miliardi di euro l'anno». Napolitano parte dalle osservazioni del rettore per
una riflessione sull'Università, la crisi economica e i problemi del bilancio
statale, rivendicando il diritto di fare dei richiami pubblici rispetto alla
«situazione difficile». La conoscenza e la ricerca,
sostiene il capo dello Stato, sono «leva fondamentale per la crescita economica
e sociale» perché «solo il sapere e l'innovazione» rappresentano un argine e
una carta vincente nella sfida dei mercati globali. Ma in Italia, aggiunge
Napolitano, si tarda a trarre le dovute conseguenze di questa che sembra una
verità riconosciuta da tutti. «Questa è una verità difficile da contestare e
apparentemente non contestata anche nel nostro Paese. Ma si tarda a trarne le
conseguenze», rileva il capo dello Stato che fa appello a tutte le forze
responsabili del Paese» affinché si impegnino a difendere, potenziare,
valorizzare tutte le risorse di capitale umano «evitando la dispersione di
talenti e risultati troppo spesso sottovalutati». Il presidente della
Repubblica conclude auspicando «una accurata politica che sappia tenersi
saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità
dell'investimento lungimirante». Napolitano a Perugia riceve il «grazie» della
Conferenza dei rettori «per la sua continua attenzione» ai problemi dell' università e anche degli studenti «per non essersi piegato»
davanti a chi chiede di cambiare principi fondamentali della Costituzione. Poco
prima dell'inizio della cerimonia Tommaso Bori, coordinatore della Sinistra
universitaria-Unione degli universitari, aveva fatto avere a Napolitano una
«lettera di solidarietà» ed a sostegno della difesa della Costituzione,
definita «bellissima, moderna, profonda». A Napolitano replica da Roma il
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Quelle del capo dello Stato,
dice, sono «parole sagge e condivisibili». «Il presidente Napolitano - aggiunge
il ministro - è da sempre attento al tema della formazione, dell'Università e
della ricerca, e credo quindi che siano parole da
ascoltare con attenzione. Le preoccupazioni del capo dello Stato sono anche le
preoccupazioni del governo», che ha però, sostiene, anche il dovere
«ammistrativo e morale» di «eliminare gli sprechi». Replica anche il ministro
della Funzione Pubblica Renato Brunetta: «Senza nessuna polemica, ma non ci
sono stati tagli indiscriminati, anzi, abbiamo salvato l'Italia con la manovra
di luglio 2009-2011 pari a 36 miliardi di euro». Pd e rettori invitano il
governo a dare ascolto al capo dello Stato.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
GINO
CAVALLO Roma. La sensazione è che, piuttosto di dar la "caccia" ai
colpevoli, ora è tempo di mettersi al lavoro. Tutti insieme, forze politiche e
addetti ai lavori. Nel caso specifico le componenti di un mondo, l'università italiana, sempre più visibilmente in sofferenza.
Non ha dubbi Francesco Rossi, rettore della Seconda università
degli studi di Napoli. Che giudica pienamente condivisibile il monito del
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Anche
se c'è molto da fare, spiega Rossi, e a ciascuno toccherà fare la propria
parte. Un'università sprecona la nostra? «Un'università che deve profondamente ripensare la propria
organizzazione. Ma che di certo, con questo governo e con quello che l'ha
preceduto sconta una riduzione delle risorse che la sta mettendo in gravi
difficoltà». Intanto ora bisogna fare i conti con una crisi economica di
dimensioni epocali. «E dalla quale non si esce senza puntare sulla ricerca, su
un sistema formativo all'avanguardia. Cosa che non sta avvenendo». Ma un sistema
formativo all'avanguardia ha proprio bisogno di tante sedi universitarie? «Se
vogliamo essere seri, dobbiamo riconoscere che anche il sistema universitario
italiano ha abusato. Intanto dei concorsi, facendone troppi
e producendo docenti non sempre di qualità adeguata. Poi nella proliferazione
di sedi universitarie distaccate: sono tante e bisognerà decidersi a ridurne il
numero». C'è un modello a cui ispirarsi? «C'è un obbligo: quello di puntare
sulla qualità. Migliorando i percorsi formativi per gli studenti, accrescendo
il numero dei giovani che si laureano nei tempi previsi. Su questo il
governo ha ragione, dobbiamo fare di più». Cosa che in altre parti d'Europa sta
già avvenendo? «Appunto, dobbiamo metterci in testa che è necessario
internazionalizzarsi. Sono convinto, ad esempio, che la praticabilità di un
sistema formativo europeo vada testata fino in fondo. Guardare in casa d'altri
non è un delitto e uniformarsi ad altre esperienze condivise è una prospettiva
che non deve farci paura». L'università ce l'ha la
forza di rifondarsi? «Sono ottimista di natura, ma di certo c'è bisogno anche
di nuove regole che in qualche modo guidino questo processo di cambiamento.
Dobbiamo premiare i migliori, lasciare per sempre alle nostre spalle ogni
residua forma di favoritismo». Costa una rivoluzione di questa portata? «Costa
e costa cara. Insomma, le risorse di cui disponiamo non sono assolutamente
adeguate. Non bastano a far andare avanti l'esistente, figurarsi se sono
sufficienti a ricostruire daccapo». E il rapporto con il privato, con il
mercato? «Lo ripetiamo tutti che la ricerca deve coinvolgere pubblico e
privato, che lo Stato non può fare tutto da solo. Resta il fatto che la
percentuale di pil destinata alla ricerca, nel pubblico come nel privato, è a
livelli assolutamente deludenti». E quindi serve concentrare gli investimenti?
«Distribuire risorse a pioggia è un errore madornale che continuiamo a
commettere. E c'è da tener conto di una specificità, purtroppo negativa, che
riguarda proprio le università meridionali. C'è poco
da dialogare purtroppo in una realtà come la nostra, parlo di Caserta, in cui
un sistema produttivo fragile di ricerca sembra talvolta nemmeno voler
parlare».
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Firmata la convenzione, stesura affidata all'Università Al
lavoro docenti e tecnici. Il documento pronto tra un anno
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Franco
Fichera * È davvero un grande privilegio per il «Suor Orsola Benincasa ospitare
oggi, con l'incontro dedicato al tema dell'Europa del diritto - alle 18 nella
Sala degli Angeli, interverranno il rettore Francesco De Sanctis, Aurelio
Cernigliaro, Pietro Sirena, Paolisa Nebbia, Lucilla Gatt - la prima iniziativa
pubblica di Paolo Grossi dopo il giuramento , avvenuto ieri, al Quirinale da
nuovo giudice costituzionale. E del resto è ormai da più anni che la facoltà di
Giurisprudenza del «Suor Orsola» si onora di avere tra i
suoi docenti Paolo Grossi a cui è affidata la cattedra di storia del diritto
medievale e moderno. Non credo via sia bisogno di presentare Paolo Grossi o di
elencare i numerosi e prestigiosi incarichi accademici ricoperti da colui che
è, senza dubbio, uno dei massimi storici del diritto sul piano nazionale ed
internazionale. Ed è quindi un motivo di grande orgoglio per la nostra
facoltà che il presidente Napolitano abbia scelto proprio Paolo Grossi per un
compito così importante e delicato quale quello di giudice costituzionale. Ma
del resto guardando alla sua vastissima produzione scientifica ed al ruolo
determinante che ha avuto nel panorama giuridico internazionale, la scelta del
Capo dello Stato si rivela particolarmente lungimirante in quanto nessuno
meglio di Paolo Grossi saprà apportare il suo contributo per quella «lotta per
il diritto» e per la salvaguardia dei principi supremi del nostro ordinamento
di cui si avverte l'importanza nel nostro paese. In tutti questi anni di
insegnamento al «Suor Orsola Benincasa» ho avuto il privilegio di tante
occasioni di confronto con Paolo Grossi e posso essere testimone non solo della
sua indiscussa statura giuridica ma anche e soprattutto dell'alto profilo umano
con cui svolge il suo ruolo di docente ed in
particolare con cui cura un legame speciale con gli studenti e con cui si
impegna per la crescita culturale e formativa della nostra facoltà. Per quanto
mi consta Paolo Grossi affronterà con grande slancio e con massima
determinazione questo suo nuovo incarico seppure, come già ha tenuto a
rivelarmi, col rammarico di perdere il rapporto quotidiano con gli studenti,
con i colleghi, con l'università che ne ha
caratterizzato tanto profondamente la vita. L'affermazione dei principi
costituzionali troverà nella cultura delle istituzioni, nella profondità del
suo pensiero storico e nei valori, che hanno da sempre ispirato gli studi e le
opere di Paolo Grossi, un sicuro garante. Perché è solo grazie a questi valori
che la nostra carta costituzionale potrà trovare piena realizzazione e
rinsaldarlsi nella coscienza nazionale. Debbo alla fine segnalare il
particolare legame di Paolo Grossi con la città di Napoli. Da lungo tempo ormai
è partecipe della vita del nostro ateneo in un ruolo primario, portando un
contributo che va ben oltre l'università e si rivolge
alla crescita ed al rinnovamento della cultura giuridica e della vita civile di
questa città, che egli ha voluto scegliere quasi come sua città di adozione. *
Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Istituto «Suor Orsola Benincasa».
( da "HelpConsumatori" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
News
FORMAZIONE. Al via progetto "Università digitale": intesa Brunetta -
Roma Tre 24/02/2009 - 15:55 Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e
l'Innovazione, Renato Brunetta, ha firmato un Protocollo d'intesa con il
Rettore dell'Università Roma Tre, Guido Fabiani, per la realizzazione del
progetto "Università digitale" che prevede l'accelerazione del
processo di semplificazione amministrativa e di razionalizzazione dei servizi
per gli studenti, per i docenti ed il personale tecnico e amministrativo, al
fine di rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Tra gli obiettivi
del Protocollo: completare e potenziare la copertura Internet dell'intera area
dell'ateneo e del territorio limitrofo, anche attraverso l'adozione di
tecnologie wireless di nuova generazioneintrodurre la tecnologia VoIP a favore
del personale amministrativo, del personale docente e degli studentisemplificare e
digitalizzare i rapporti studenti-famiglie e universitàrazionalizzare i flussi informativi tra le università e tra l'università e le amministrazioni
centrali, periferiche e locali, anche al fine di allineare le rispettive
anagrafi e banche dati I tempi di realizzazione del progetto sono stati
calcolati in circa 12 mesi, quindi la conclusione dei lavori è prevista
per aprile 2010. 2009 - redattore: VC
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Udine Il 9 marzo l'inaugurazione dell'Anno Accademico L'Università di Udine
inaugurerà il suo XXXI anno accademico 2008/2009 alla presenza
dell'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Antonio Zanardi Landi, e del
presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. La cerimonia si
terrà lunedì 9 marzo a partire dalle 11 nell'aula magna di piazzale Kolbe
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Scuola
Superiore "Sant'Anna" Gli allievi del Sant'Anna rappresenteranno
l'Italia nella più prestigiosa gara universitaria di diritto internazionale
Saranno gli allievi della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa a rappresentare
l'Italia alle finali della più prestigiosa gara di diritto internazionale a
livello universitario al mondo, la "Jessup International Law Moot Court
Competition", in programma a Washington dal 22 al 28 marzo 2009 e giunta
ormai alla cinquantesima edizione. L'accesso alla fase finale è stato
conquistato grazie all'affermazione nelle eliminatorie italiane che si sono
tenute a Milano nei giorni scorsi presso lo studio legale Gottlieb Steen &
Hamilton. Qui la squadra della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha superato,
in un "agone" dialettico accesissimo, le preparate e agguerrite
rappresentative delle Università di Teramo e di Torino. Per la Scuola Superiore
Sant'Anna la partecipazione alle eliminatorie italiane si è peraltro conclusa
con un doppio successo: oltre all'accesso alle finali negli Stati Uniti,
Damiano De Felice, uno dei componenti della squadra, ha conseguito il premio di
miglior partecipante. La squadra della Scuola Superiore Sant'Anna (composta
dagli allievi ordinari Anna Bulzomi, Damiano De Felice, Carolina De Simone,
Alessandra La Vaccara, Cinzia Morrone, Giovanni Stanghellini e Tommaso Virgili)
ha preso parte alle fasi italiane della "Jessup International Law Moot
Court Competition" grazie al supporto di Andrea de Guttry, docente di diritto internazionale alla
Scuola. Determinante è stato l'aiuto prestato da Alessandro Pizzuti, ex allievo
del Master in Human Rights and Conflict Management del Sant'Anna ed ex
partecipante alla competizione, che ha messo la sua esperienza e il suo tempo a
disposizione degli allievi per prepararli al meglio ad affrontare le altre
squadre. Anche Emanuele Sommario, assegnista di ricerca alla Scuola, ha
svolto il ruolo di "coach". Alle squadre che partecipano alle
eliminatorie nazionali della "Jessup International Law Moot Court
Competition" viene sottoposto un caso che riguarda una disputa fra due
stati fittizi e viene loro richiesto di risolverlo individuando argomenti
giuridici che supportano la legalità del comportamento dell'uno e dell'altro stato.
In una prima fase, i team devono redigere delle memorie scritte contenenti le
argomentazioni che ritengono più convincenti, una per lo stato ricorrente e
l'altra per lo stato convenuto. Le memorie vengono valutate nella forma e nei
contenuti da tre giudici anonimi e il punteggio riportato costituisce poi la
base di partenza per la seconda fase. Quest'ultima prende la forma di dibattiti
fra le varie squadre, che sono chiamate a difendere uno dei due stati in un
dibattito simulato. Giudici della contesa sono professori di diritto
internazionale, avvocati internazionalisti ed altri esperti di diritto, che
valutano la performance dei team seguendo le stesse regole procedurali e di
diritto della Corte Internazionale di Giustizia. In attesa di partire per gli
Stati Uniti, prosegue senza interruzioni la preparazione della squadra della
Scuola Superiore Sant'Anna, che diventa quindi la rappresentativa italiana. Per
saperne di più sulla "Jessup International Law Moot Court
Competition": www.ilsa.org/jessup/ BUR.IT 25.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Udine La crisi finanziaria mondiale, conferenza al Centro Irene Prosegue il
ciclo di conferenze "Oltre il neoliberismo", organizzato dal Centro
interdipartimentale di ricerca sulla pace "Irene" dell'Università di
Udine in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune. Mercoledì 25 febbraio alle 17 nella sala convegni di Palazzo
Antonini in via Petracco 8 si terrà l'incontro "La crisi finanziaria
mondiale del 2008" con Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'Università di
Udine. BUR.IT 25.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Ferrara Terzo appuntamento di "Anatomie della mente e altre
storie" "Tradotto dal Medichese" Nuove tecniche di comunicazione
con il paziente in Medicina Giovedì 26 febbraio alle ore 16.30 al Teatro
Anatomico della Biblioteca Ariostea. La comunicazione Medico-Paziente è il
tessuto relazionale sul quale ogni azione medica si sviluppa. Le capacità
tecniche del medico nel comunicare con il paziente sono entrate di prepotenza
nel curriculum degli studi medici perché ci si è resi conto che comunicare bene
con il paziente significa aumentare la compliance, ovvero la compartecipazione
alla cura e la condivisione nelle decisioni da prendere
(Shared-Decision-Making). Curare oggi infatti è un processo da condividere con
il paziente, all'insegna di una alleanza terapeutica che si fonda sulla
comunicazione, verbale e non verbale. E' questo il tema che verrà affrontato
giovedì 26 febbraio alle ore 16,30 nella cornice del Teatro Anatomico della
Biblioteca Ariostea (Via Scienze, 17) nel corso dell'appuntamento
"Tradotto dal Medichese. Nuove tecniche di comunicazione con il paziente
in Medicina" del ciclo "Anatomie della mente e altre storie" a
cura di Stefano Caracciolo dell'Università di Ferrara e di Enrico Spinelli
della Biblioteca Ariostea. "In campo di salute mentale - spiega il Prof.
Stefano Caracciolo della Sezione di Psicologia di Unife - la comunicazione
assume aspetti di grande rilevanza sociale, come esplorato nella ricerca sulle
parole usate nella stampa quotidiana in tema di salute mentale, condotta dalla
Prof.ssa Cristina Lasagni, già docente a Ferrara, attualmente direttrice di Psicoradio e docente alla Facoltà di Scienze della
Comunicazione dell'Università della Svizzera Italiana, che interverrà
all'appuntamento con Angela Cristelli, laureata in Scienze della Comunicazione
e tutor a Psicoradio. Psicoradio è un'incredibile esperienza di
comunicazione radiofonica". Psicoradio. La radio della mente Psicoradio
nasce nel marzo 2006, come corso di formazione tenuto da professionisti della
comunicazione, della cultura, dell'arte, della psichiatria e rivolto a utenti
dei servizi di salute mentale dell'area di Bologna e Provincia. Psicoradio non
è una radio. O meglio non è solo una radio. è un progetto comunicativo che coinvolge
persone che hanno o hanno avuto problemi psichici nella convinzione che,
rispetto ad alcuni territori, (lo star bene/star male, la differenza, la
fantasia, la malinconia, il sogno, e quindi i temi della psichiatria, del
disagio sociale, dell'arte ecc.) la sensibilità di chi ha vissuto la sofferenza
psichica può produrre, se opportunamente formata, una comunicazione meno
prevedibile. Psicoradio è, prima ancora di una testata radiofonica, un corso di
formazione che vuole fornire ai suoi utenti i saperi tecnici, giornalistici,
redazionali e culturali utili a raccontare professionalmente il mondo da un
punto di vista "psi". Con il solo fatto di esistere come redazione
giornalistica e di fare programmi che vanno regolarmente in onda, sfatiamo l'idea
che una persona con disturbi psichici sia per questo un incapace o non sia in
grado di produrre nulla di interessante. (C. Lasagni, direttrice responsabile
di Psicoradio) BUR.IT 25.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Univ.
Cattolica di Piacenza Open day, open mind E' ora di riflettere sulla scelta
universitaria per gli studenti di quinta superiore. Per far "assaggiare"
loro un po' del mondo universitario che li aspetta, il Servizio Orientamento
dell'Università Cattolica di Piacenza ha organizzato Open day, open mind, che
si terrà presso l'ateneo piacentino il prossimo giovedì 26 febbraio dalle 9.00.
Per conoscere più da vicino le facoltà di Agraria, Economia, Giurisprudenza e
Scienze della Formazione, le future matricole potranno assistere a seminari che
affronteranno argomenti di studio e ricerca delle quattro facoltà attivate a
Piacenza e che, allo stesso tempo, toccheranno temi di grande attualità, utili
da approfondire anche in vista dell'esame di Stato. Si parlerà di rischi
microbiologici e sicurezza degli alimenti e di
biotecnologie con i docenti della Facoltà di Agraria. Crisi finanziaria e
diritto: verso nuove forme di tutela giuridica per i risparmiatori è il titolo
del seminario proposto da Giurisprudenza, accanto all' "Introduzione
all'Unione Europea". I docenti della Facoltà di Economia approfondiranno i
temi "Sostenibilità nella gestione dei servizi energetico-ambientali:
una chiave di lettura" e "La transizione dalla scuola al lavoro: le
nuove forme contrattuali". Per gli studenti interessati a valutare una
formazione universitaria internazionale, sarà possibile assistere alla
relazione "Economic downturn and challenges for management strategy from
an international perspective: the German experience", che si terrà in
inglese e sarà curata dal prof. Juergen Roth dell'Università di Reutlingen,
partner della Facoltà di Economia piacentina nell'ambito del progetto Double
Degree. De "La scuola dei Balilla: maestri, libri e scolari nell'Italia
fascista" si parlerà alla Facoltà di Scienze della Formazione, che propone
anche il seminario "Gli 'altri' siamo noi: identità, culture, educazione"
. I ragazzi che parteciperanno all'Open day potranno anche assistere ad un
incontro di presentazione dei servizi che l'Università mette a disposizione,
confrontarsi con tutor e studenti universitari presso il punto informativo
allestito nell'atrio dell'università, raccogliere
materiale e indicazioni su corsi di laurea, indirizzi ed esami, avere notizie
su borse di studio e agevolazioni, conoscere le opportunità di studio
all'estero e di stage, informarsi sullo stretto collegamento tra la sede di
Piacenza dell'Università Cattolica ed il mondo del lavoro. BUR.IT 25.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università
di Udine Le cantate seicentesche di Luigi Rossi, conferenza con Alessio
Ruffatti "L'edizione critica delle cantate di Luigi Rossi
(1597-1653)" è il tema dell'incontro-conferenza con Alessio Ruffatti
dell'Université de Provence-Aix Marseille I che si terrà giovedì 26 febbraio
alle 13.30 nell'aula Spazio Musica di palazzo Alvarez in via Diaz
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Scuola
Superiore "Sant'Anna" "La performance della ricerca in
Italia" "La performance della ricerca in Italia" è il titolo del
seminario in programma mercoledì 25 febbraio 2009 alle ore 18.00 presso l'aula
magna della Scuola Superiore Sant'Anna. Il seminario sarà
presieduto da Pietro Tonutti, Direttore della Divisione Ricerche e sarà
introdotto da Nicola Bellini, Direttore del Laboratorio MAIN. Durante
l'incontro sarà presentato il volume di Emanuela Reale, "La valutazione
della ricerca pubblica.
Un'analisi della Valutazione Triennale della Ricerca" (Franco Angeli Editore). BUR.IT 25.02.09
( da "CronacaQui.it" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il
progetto dei mobilieri brianzoli è risultato quello vincente Progetto Lissone
arreda la mostra dei Samurai LISSONE - Un pezzo di Brianza nella terra dei
Samurai. Progetto Lissone ha realizzato l'allestimento della mostra Samurai,
che si terrà a Palazzo Reale a Milano dal 25 febbraio al 2 giugno 2009. Il
progetto - curato dall'Architetto Carlo Sangalli di Progetto Lissone - ha
privilegiato una scelta di allestimento basata su linee essenziali e sobrie,
con l'impiego di materiali quali ferro, legno, vetro e plexiglass, lasciati sia
al naturale sia trattati con effetti lucidi che richiamano la tradizione
orientale dell'utilizzo delle lacche, per valorizzare al massimo le opere
esposte nelle sale settecentesche di Palazzo Reale ricche di arredi e decori
originali. La realizzazione dell'allestimento della grande mostra Samurai a
Palazzo Reale, sede museale tra le più prestigiose e autorevoli a livello
internazionale, costituisce per Progetto Lissone motivo di orgoglio e
soddisfazione per avere realizzato, come di consueto, un progetto a regola
d'arte grazie alla perizia dei maestri artigiani di Lissone, coordinati con
cura e competenza dagli architetti e dai professionisti di Progetto Lissone.
"Abbiamo portato la cultura dell'arredo in molti dei luoghi più
prestigiosi al mondo - sottolinea il Presidente di Progetto Lissone - con
progetti e allestimenti di particolare rilievo come questo, negli spazi di
Palazzo Reale, realizzato per la prima grande mostra in Europa dedicata alla
cultura e al mito dei Samurai. Progetto Lissone, Società per
Azioni fondata nel
( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
In
Provincia di Modena consiglio straordinario sulle infiltrazioni mafiose
(24/2/2009 16:47) | (Sesto Potere) - Modena - 24 febbraio 2009 - Lotta alla
criminalità e rischio di infiltrazioni mafiose e camorristiche nel tessuto
economico modenese. A questi temi il Consiglio provinciale di Modena dedica
mercoledì 25 febbraio, dalle 15,30, una seduta straordinaria con gli interventi
di Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità
organizzata all?Università di Roma Tre e Rimini, e di Lucia Musti, sostituto
procuratore della Repubblica al Tribunale di Bologna, Direzione distrettuale
antimafia. L?iniziativa, decisa nelle scorse settimane all?unanimità dalla
conferenza dei capigruppo, sarà introdotta dall?intervento del presidente del
Consiglio Luca Gozzoli che sottolinea «la necessità di approfondire il tema
anche in sede istituzionale: vogliamo comprendere meglio il fenomeno e farne
crescere la consapevolezza con l?obiettivo di tenere alta la guardia rispetto
ai tentativi di infiltrazione in un tessuto sociale ed economico ricco, e
quindi appetibile da parte della criminalità organizzata, ma sano e in grado di
reagire». Il programma delle seduta prevede anche gli interventi e dei gruppi
consiliari e le conclusioni del presidente della Provincia Emilio Sabattini.
( da "Denaro, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
News
sanità Radioterapia stereotassica ad Agropoli: nasce una società mista pubblico privata per la gestione Ettore Mautone Malzoni radiosurgery center:
nasce una società mista tra l'Asl Sa 3 e la clinica di Agropoli. L'accordo,
reso possibile dal decreto legislativo n. 502 del 1992, è stato sottoscritto a
Napoli dal direttore generale della Salerno 3, Donato Saracino, e dal
presidente del consiglio di amministrazione della casa di cura privata Malzoni spa, architetto
Maria Malzoni. Si tratta del primo passo per convertire l'ospedale cilentano in
un centro specialistico oncologico in alternativa alla attuale destinazione di
presidio ospedaliero (sede di Pronto soccorso) in linea con quanto previsto dal
nuovo Piano ospedaliero approvato per legge regionale il 28 novembre scorso.
del 24-02-2009 num.
( da "Giornale di Calabria, Il" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
I
diplomati calabresi? Soddisfatti e bravi Sarà presentato all?Unical il
seminario sui risultati di due distinte indagini eseguite per conto della
Regione CATANZARO. Si tiene venerdì 27 febbraio all?Università della Calabria
(aula Caldora, dalle ore 9 la giornata di studi ?I diplomati calabresi del
2008. Qualità dell?istruzione superiore ed anagrafe degli studenti?. Il
seminario presenta i risultati di due indagini realizzate grazie alla
collaborazione tra il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea e l?Università
della Calabria e condotte nell?ambito del progetto Oracolo 2 - Avvicina-Menti
per conto della Regione Calabria. Dalle indagini emergono le performance negli
studi dei diplomati calabresi usciti dalle scuole secondarie superiori a luglio
2008, le loro attitudini e aspirazioni, le conoscenze del mercato del lavoro e
dell?università che hanno alla vigilia della Maturità:
aspetti importanti che sono sempre più all?attenzione di chi governa i processi
della scuola. La giornata di studi sarà aperta dal Rettore dell?Università
della Calabria Giovanni Latorre. Le conclusioni (ore 12) saranno affidate al
vice presidente della Giunta regionale della Calabria Domenico Cersosimo. Dal
Profilo dei diplomati 2008 emergono le caratteristiche di studio degli studenti
calabresi. L?analisi è stata circoscritta, per motivi di rappresentatività, a
2.206 studenti usciti a luglio 2008 dalle scuole della Regione Calabria. In
particolare: 880 liceali, 1.079 diplomati negli istituti tecnici, 127 nei
professionali, 120 diplomati di altri istituti. Nella lettura dei risultati
occorre evidenziare la diversa provenienza dei diplomati: rispetto al panorama
nazionale sono maggiormente rappresentati gli studenti dei licei e degli
istituti tecnici. La media nazionale fa riferimento al Profilo dei Diplomati
AlmaDiploma che prende in considerazione i 114 Istituti scolastici aderenti
(11.932 diplomati). La riuscita negli studi. Il voto medio di diploma è di
78,7/100; voto più alto per le femmine (82,3/100) rispetto ai maschi
(75,2/100). Chi ottiene i risultati massimi (da
( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
IL
CASO Angelo d'Orsi Non è usuale che l'Università, senza rinunciare al suo
compito istituzionale di formazione dei giovani, e a quello culturale di centro
di elaborazione di saperi critici, si apra al mondo esterno. Non è usuale
neppure in un Ateneo, come quello di Torino che ha nella sua storia una
particolare vocazione, almeno dall'età risorgimentale in avanti, di dialogo con
la cittadinanza e di apertura al mondo della politica di professione, in uno scambio che ha visto molti docenti diventare
successivamente pubblici amministratori, deputati, senatori, ministri. Le
«Settimane della Politica» sono dunque una scommessa difficile, e bisognerà
attenderne la conclusione, per giudicare se si tratti di scommessa vinta.
Eppure, le premesse appaiono favorevoli: fin dalla cerimonia inaugurale in
Rettorato, tutt'altro che formale, perché tutti gli intervenuti hanno
affrontato sia pure per suggestioni, alcuni dei temi essenziali relativi a un
urgente ritorno alla politica, a una politica "altra", ed "alta,
una politica che non soltanto deve avere uno scopo, ma a cui occorre restituire
un senso. E anche prima della lezione magistrale di Luciano Gallino -
magistrale davvero per ricchezza di dati, lucidità di analisi, e sobrietà di
giudizi: i fatti, ahinoi, parlano da soli -, si è affacciato il "caso
Italia", un Paese che forse è sull'orlo di un baratro, ove si pensi che un
terzo del territorio è in mano al crimine organizzato; che la quota di lavoro
sommerso nelle stime più attendibili è del 18%, ma in altre valutazioni si
aggira sul 30%; che l'abusivismo edilizio ha trasformato milioni di nostri
concittadini in complici attivi dello scempio del paesaggio; che l'evasione
fiscale sottrae un centinaio di miliardi di euro l'anno a ospedali, scuole,
infrastrutture. Eppure, v'è chi avendo contato gli studenti che iscritti (una
trentina), ha sentenziato il fallimento dell'iniziativa. Ebbene è esattamente
il contrario. Gli studenti iscritti sono coloro che chiedono di poter accedere
alla concessione di un piccolo gruzzolo di "crediti formativi",
seguendo l'intera manifestazione (che prevede una quarantina di ore di lezioni
e discussioni), e presentando poi una relazione scritta su un tema a scelta.
Tutti gli altri sono venuti "gratis": per amore della scienza? Forse
soprattutto, credo, per amore della Politica, con la maiuscola. La Sala Lauree
di Scienze Politiche - la Facoltà sede e motore dell'iniziativa - ha 90 posti a
sedere, e sono stati occupati per l'intero pomeriggio, della prima sessione
dedicata al tema scottante della "Cittadinanza". Docenti universitari
di varia disciplina, un operatore sindacale, un prete, lo hanno affrontato
senza remore, fornendo analisi e dati precisi. La "cultura positiva",
humus della "torinesità", ancora una volta è affiorata beneficamente.
E ha contagiato il pubblico, che era non solo di studenti (ahimè, i docenti
sono più latitanti), ma di cittadini, come le domande hanno dimostrato.
Cittadini che hanno voglia di capire, ma per capire devono sapere. E le
Settimane della Politica a ciò ambiscono: suscitare la volontà di sapere.
( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
LA
SCURE DEI TAGLI SI COMINCIA IL PRIMO NOVEMBRE, CON LE PRIME
89 USCITE Rivoluzione Università In pensione 250 prof Via libera del Senato, il
rettore: sembra una rottamazione Due soli voti contrari, nessun astenuto. Il
Senato accademico dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E
nessuno sconto: le eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno
poche e solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri
dell'esodo. Cifre pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre
2011, fra pensionamenti «naturali», prepensionamenti e abbandoni (solo nei
primi due mesi dell'anno ce ne sono stati sette del tutto imprevisti).
Quest'anno saranno
( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Inchiesta
ANDREA ROSSI La scure del Senato accademico su 250 professori Due soli voti
contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico
dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le
eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e
solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre
pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra
pensionamenti "naturali", prepensionamenti e abbandoni (solo
nei primi due mesi dell'anno ce ne sono stati sette del tutto imprevisti).
Quest'anno saranno
( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il
ricercatore "Largo ai giovani L'ateneo deve sfruttare la grande
occasione" Marco Tamietto, 33 anni, è un ricercatore del dipartimento di
Psicologia. Ha firmato, tra l'altro, insieme con un gruppo di colleghi
stranieri uno studio sul sesto senso pubblicato sulla rivista Usa «Current
Biology». Tamietto, l'Università ha deciso: via tutti i settantenni. Largo ai
giovani, dunque? «Andiamoci piano. E cominciamo con il dire che questa misura
si è resa necessaria visti i tagli imposti dal governo. È un provvedimento
doloroso, forse indispensabile, e tuttavia tra i meno "cruenti"».
Resta il fatto che potrebbe aprire al tanto invocato ricambio generazionale,
non subito ma tra qualche anno, no? «Insisto: apre prospettive molto
interessanti di ricambio generazionale in un sistema universitario che ne ha
assoluta necessità. Però questa fase va governata con intelligenza». In che
senso? «È importante che il provvedimento non preveda "eccezioni" più
o meno discutibili che, in ogni caso, lascerebbero spazio a possibili
polemiche. Poi, l'uscita dei docenti non prevede
automaticamente che i soldi risparmiati vengano reinvestiti in nuove assunzioni
di giovani ricercatori. È una possibilità per dare avvio a una nuova fase nella
vita dell'università, a
patto che il processo sia gestito: qui si misurerà la capacità, anche politica,
dell'ateneo di far entrare le forze migliori che oggi premono alle sue porte».
Ci riuscirà? «Spero di sì. Un ricambio è necessario». C'è chi sostiene che i
dipartimenti perderanno un patrimonio di esperienza e sapere. È così? «In parte
sì. Alcuni docenti sono una risorsa scientifica e umana enorme. La loro uscita
sarà una perdita e, se non compensata con forze fresche e qualificate, produrrà
altre conseguenze negative». Quali? «L'aumento dei carichi di lavoro per chi
resta. E, quindi, meno possibilità per i giovani di dedicarsi alla ricerca se
dovranno spendere più tempo con lezioni, tesisti, ricevimento studenti». Come
si risolve? «Accettando l'essenza vera della sfida: investendo in ricerca più
di quel che l'ateneo sembra disposto a fare per il prossimo anno. Selezionando
i progetti da finanziare sulla base del merito e con procedure trasparenti che
magari implichino la valutazione da parte di scienziati di fama
internazionale». \
( da "Stampa, La" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
Due
soli voti contrari, nessun astenuto. Il Senato accademico
dell'Università ha deciso: via i docenti di 70 anni. E nessuno sconto: le
eccezioni - garantisce il rettore Ezio Pelizzetti - «saranno poche e
solidamente motivate». In via Po hanno già previsto i numeri dell'esodo. Cifre
pesanti: 250 docenti a casa tra novembre 2009 e novembre 2011, fra
pensionamenti "naturali", prepensionamenti e abbandoni (solo
nei primi due mesi dell'anno ce ne sono stati sette del tutto imprevisti).
Quest'anno saranno
( da "Sestopotere.com" del 24-02-2009)
Argomenti: Cultura
La
Chiesa sempre più presente in Internet: nuovo rapporto tra parrocchie e rete
(24/2/2009 11:00) | (Sesto Potere) - Roma - 24 febbraio 2009 -Si è svolto a
Roma nei giorni scorsi il convegno "Chiesa in rete 2.0", promosso
dall'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio informatico
della Conferenza Episcopale Italiana (CEI); l?incontro si è svolto presso il
Centro Convegni di Via Aurelia,