CENACOLO DEI COGITANTI |
Cultura (75)
"Terapia del dolore
all'avanguardia" ( da "Stampa, La"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che si estende su una superficie di
Pelizzetti: "Se li mandassi via tutti in due anni
perderei 200 docenti" ( da "Stampa, La"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: via tutti in due anni perderei 200 docenti" «Certo, se la legge fosse stata categorica anziché fumosa, e ci avesse imposto di mandare via tutti i professori a 70 anni, non avremmo di questi problemi». Ne avrebbe di peggiori, l'Università di Torino. Almeno, così la pensa il rettore Ezio Pelizzetti, che si è fatto due conti e ha scoperto che applicando alla lettera la legge Tremonti,
TAMBURINI INCONTRA GLI STUDENTI Domani, lunedì 16 febbraio
alle ore 11 presso la facoltà d...
( da "Giornale
di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: responsabile settore Economia e Centro Studi Aib) e Maurizio Riguzzi (consulente Aib e docente presso le università di Verona e Parma). Le aziende della Valcamonica potranno seguire i lavori in videoconferenza dagli uffici Aib di Darfo in via Lorenzetti, 15. Si ricorda che è necessario registrare l'adesione al sito www.aib.bs.it.
Urbanistica, il sindaco sale in cattedra
( da "Trentino"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università terza età, lezione di Pellegrini su leggi e regolamenti LAVIS La sezione conta ben 107 iscritti ADRIANO MATTIOLI LAVIS. Docente d'eccezione nei giorni scorsi all'Università della terza età e del tempo disponibile di Lavis: una lezione già prevista da tempo quella che il primo cittadino Graziano Pellegrini ha svolto sulle problematiche riguardanti leggi e regolamenti urbanistici.
Spritz, da rito a materia per sociologi
( da "Arena,
L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università un docente ha avviato una ricerca sul tema Il fenomeno dello spritz, nato in Veneto, ha varcato ormai i confini regionali ed è diventato oggi uno dei riti del consumo giovanile (e non solo) su scala nazionale. A delineare le caratteristiche di questo fenomeno di costume e le abitudini dei consumatori provvede ora uno studio della nostra Università,
Università da record e aumentano i giovani
( da "Arena,
L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Altro elemento di successo è legato all'età di iscritti e di relatori: accanto a docenti di esperienza decennale ci sono anche giovani laureati e studiosi che spesso hanno approfondito temi locali. È il caso di Andrea Ferrarese e Federico Melotto, i due autori del libro storico sulla fabbrica Perfosfati, entrambi relatori all'università del tempo libero.
ALTO GARDA - Dal primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B
del Centro di formazione professionale dell'Università popolare trentina di
Varone di Riva del Garda hanno effettuato una
( da "Adige,
L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: con docenti madrelingua. La professionalità e la preparazione didattica dei docenti hanno permesso di aumentare le competenze linguistiche degli studenti. Durante la settimana hanno visitato la città di Colonia con la sua magnifica cattedrale gotica ma soprattutto hanno potuto entrare in contatto con una parte importantissima del mondo culturale ed imprenditoriale tedesco:
Il Perlasca dà i numeri Sfida di matematica
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente del Polivalente, referente locale al progetto per la Bocconi e responsabile dello stesso per la sede di Idro - le sedi saranno 2: una scuola in città, e la nostra appunto». Come è arrivata la Bocconi a Idro? «Grazie alla collaborazione che lega la celebre università milanese al nostro istituto,
istituto commerciale il dirigente scolastico dell'istituto
per i servizi commerciali giovanni ...
( da "Nuova
Sardegna, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: le domande per il personale docente e Ata scadono il 9 marzo, gli uffici Cisl sono aperti a Sassari dal lunedì a venerdì, a Alghero il mercoledì e a Oieri martedì e giovedì per i docenti e mercoledì per gli Ata. Confesercenti Il Caaf-Confesercenti informa che negli uffici di via Bogino 25 è attivo il servizio per richiedere il Bonus sull'energia elettrica.
Un paracadute per le famiglie indebitate
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: «Adesso le persone a rischio sono tante», sottolinea Ornella Moro, docente di Economia degli intermediari finanziari nell'università di Sassari e coordinatrice dell'incontro. «Per questo servono interventi mirati e un'educazione finanziaria per evitare che si accendano nuovi debiti prima di estinguere quelli vecchi».
Un corso di studi in tecnologia tessile <Contro la
crisi> ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: A dimostrazione dello stretto collegamento tra il corso di Tecnologie tessili e l'Università ha dato il proprio contributo alla presentazione del nuovo indirizzo Giuseppe Rosace, docente del corso di laurea in Ingegneria tessile a Dalmine: «Oggi nel tessile vengono ampiamente applicate quelle che sono le nanotecnologie e le biotecnologie.
Quando il male è una rivalsa di chi non ha potere
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Ospedale Maggiore di Novara e docente presso l'Università di Vercelli, con una conferenza dal titolo «Non c'è vera conoscenza del bene e del male senza sofferenza». Il corso si concluderà poi il 24 febbraio con Salvatore Veca (Università di Pavia») su «La priorità del male», sempre alle ore 20 al Centro Congressi Giovanni XXIII.
La nuova de-generazione alle elementari
( da "Blogosfere"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie all'università, vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c'è dell'altro ancora: da noi la "riforma Gelmini" presenta delle imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il ritorno al voto numerico.
La nuova fisiognomica: potenza della prima impressione
( da "Blogosfere"
del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: scoperto lo psicologo Alex Torodov della Princeton University in una ricerca pubblicata su Psychological Science nel 2006. Il nostro cervello risponderebbe ai volti sconosciuti tanto rapidamente da non dare alla nostra mente razionale il tempo di influenzare le reazione. Decidiamo, praticamente in un battito di ciglia, se una persona possiede tratti di gradevolezza o competenza,
BIO CAPITALE Il RICCO LEGAME TRA FINANZA, RICERCA E CULTO
DEL CORPO ( da "Manifesto, Il"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: si può dire che gli investimenti iniziali erano pubblici, ma è indubbio che la possibilità di poter brevettare i risultati delle ricerche è stata la prassi dominante tanto per istituti di ricerca pubblici che privati, fino a quando Bill Clinton e Tony Blair non sono intervenuti per fermare la corsa alla brevettabilità.
Stare troppo tempo soli "atrofizza" il cervello E
si prova meno piacere ( da "City"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: La vita sociale accende di piacere il nostro cervello invece la solitudine sembra modificarne il modo di funzionare: il cervello delle persone sole perde infatti il piacere della socialità. Aree neuronali inertiUn'équipe di ricercatori dell'Università di Chicago ha sottoposto 23 ragazze a precisi questionari psicologici per valutarne il grado di solitudine.
Guida all'Università si parte oggi da Agraria
( da "Gazzetta
di Reggio" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Microbiologia degli Alimenti dell'Ateneo modenese reggiano e la professoressa Patrizia Fava, docente di Tecnologie Alimentari. Al termine del seminario i ragazzi saranno accompagnati a far visita ai laboratori del Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti, che si trovano nella sede di via Kennedy a Reggio.
Incompetenti dell'ambiente
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: l'equivalente di un reattore nucleare per l'energia che non siamo in grado di produrci in casa. Tornando alla differenziata: da quando è stata incrementata, i cittadini pagano di più, senza benefici per l'ambiente. Qualcuno ne tragga le conseguenze. * (Docente Chimica Ambientale, Università di Modena)
boom di denunce per gli stranieri
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il dato della violenza domestica Una ricerca pubblicata nel 2008 ROMA. La quota degli stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi.
museo di san giuliano, evitata la chiusura
( da "Centro,
Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il docente di archeologia classica ha programmato conferenze sul mondo antico che si svolgeranno di sabato nei locali annessi al convento, «Il sabato a San Giuliano»: il 9 maggio, il 16 maggio e il 13 giugno. Il primo incontro per inaugurare «la rinascita culturale del convento» si terrà il 26 febbraio con una relazione sulla storia della «
Nago-Torbole 16
( da "Adige,
L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: seminario a ricordo dello scomparso docente e studioso dell'Università di Trento. Trento 16.30 Prosa e poesia Facoltà di Lettere - Aula 1. «L'esplorazione dei resti: tra poesia e prosa», seminario e letture con Andrea Inglese - poeta, saggista e traduttore - e Paolo Tamassia, dell'Università di Trento.
Poesia e filosofia: tre mercoledì di alto profilo
( da "Arena,
L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Finalizzato all'aggiornamento dei nostri docenti e all'approfondimento per i nostri studenti di quarta e di quinta, visto l'alto profilo culturale, l'abbiamo proposto alla città, in particolare ai docenti di lettere, filosofia e lingue straniere e agli alunni che affronteranno l'esame di Stato».
Due giorni di incontri per parlare di Salgari
( da "Arena,
L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: MERCOLEDÌ Due giorni di incontri per parlare di Salgari È in programma mercoledì e giovedì all'università di Liegi un convegno salgariano sul tema «Un po' prima della fine? Ultimi romanzi di Salgari tra novità e ripetizione (1908-1915)». L'iniziativa è promossa dall'università di Liegi e curata dai docenti Luciano Curreri e Fabrizio Foni, fondatori e redattori de «Ilcorsaronero».
le cause dell'inarrestabile declino dell'università
italiana ( da "Nuova Sardegna, La"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: è il rapporto numerico fra docenti e studenti, quanti professori e studenti stranieri ci sono in ogni Università. Sono tutti criteri che ci si rivoltano contro. Il declino dell'Università italiana ha tre cause principali: troppi sprechi, troppi baroni, pochi soldi. Gli sprechi nascono da una cattiva organizzazione degli studi e del lavoro,
flavio baroncelli ricordo di un genio - margherita rubino
( da "Repubblica,
La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: La tecnoburocrazia occupa 10 ore al giorno del docente ed è per questo che i Tagliasco e i Barisone tornano alla mente e al cuore come il meglio di una dimensione che non deve passare come giustamente passano, invece, le strutture e le modalità di azione dell´Università quale è stata fino al XX secolo.
ordine del cherubino per 10 docenti
( da "Tirreno,
Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'ateneo. L'Ordine del Cherubino è l'unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa e viene conferito su proposta delle singole facoltà con deliberazione del Senato Accademico.
le aziende private che assumono direttamente
( da "Tirreno,
Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: UGUAGLIANZA TRA I SESSI PISTOIA. Le ricerche di personale devono parlare sia al maschile che al femminile. Lo ha stabilito la legge 125 del 1991. Non si può cercare solo un operaio ma un operaio o un'operaia. In caso contrario gli annunci non potranno essere pubblicati.
Trasporti, l'Italia imparidal modello svizzero
( da "Secolo
XIX, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: periodo a diversi docenti universitari, associati e ordinari con 40 anni di contributi, cordiali inviti del rettore dell'Ateneo genovese ad approfittare dell'articolo 72 c.11 della Legge 133/2008 che consente di lasciare il servizio anticipatamente. L'Università ligure non è virtuosa, avendo speso più del 90% del Fondo di finanziamento ordinario destinato al personale di ruolo e,
<Pio XI e Mussolini, un rapporto burrascoso e
difficile> ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: redattore de La Civiltà Cattolica, docente di Storia Contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana. Padre Sale, lei ha puntualmente ricostruito gli scontri, anche duri, fra fascismo e cattolici negli anni prima della Conciliazione. Come si arriva a una tanto significativa inversione di rotta?
Università, è tempo di cambiarla alle radici
( da "Eco
di Bergamo, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: di avere un rapporto docenti studenti non di
E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la
cerimonia di confer... ( da "Nazione, La (Pisa)"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: il Senato Accademico ha consegnato il Cherubino tradizionalmente assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo a due docenti: della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali: Roberto Barale, ordinario di Genetica,
Apertura dell'anno accademico con la protesta dei
ricercatori ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: Contemporaneamente in piazza della Signoria, ricercatori, docenti a contratto e stabilizzandi assieme ai sindacati manifesteranno per i tagli e le incertezze sul futuro dell'ateneo: saranno anche distribuiti dei volantini alla cittadinanza per rendere nota la loro situazione professionale molto pesante e incerta.
Quando Firenze cacciò i lavavetri' Serata di riflessione
alle Piagge ( da "Nazione, La (Firenze)"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Assieme all'autore, per invitare la città a una riflessione e a un ripensamento interverranno don Alessandro Santoro, la diacona della chiesa valdese Paola Reggiani, l'educatrice Patrizia Barbanotti e il professor Alessandro Simoni, docente dell'Università di Firenze.
Canottaggio e università da sempre camminano insieme. Lo
sport del remo, con le sue reg...
( da "Messaggero,
Il (Latina)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: équipe di specialisti della Facoltà di Scienze motorie dell'università di Roma-Tor Vergata guidata dal professor Roberto Colli, docente di Metodologia dell'allenamento. Sotto osservazione i vogatori di alto livello e di interesse azzurro che affollano la società diretta da Valter Molea, ex vogatore azzurro e attuale direttore tecnico delle Fiamme Oro.
Se il Tesoro Usa rischia come un assicuratore
( da "Sole
24 Ore, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: La maggiore novità emersa è l'intento di creare una partnership tra pubblico e privato per comprare i titoli tossici. Ma qual è il costo di questa strategia? Se gli investitori privati ritenessero profittevole acquistare questi titoli l'avrebbero già fatto. Come può l'amministrazione Usa far cambiare loro idea?
Poli Bortone in campo Nasce <I love Sud>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 16-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Abstract: Dalla fuga dei cervelli è passata alle critiche ad un sistema bancario nordista, alla tutela della salute («con città libere dalla svendita del territorio alla grande industria del Nord»), all'agricoltura («nonsolo parmigiano, ma anche olio di Bitonto » un'ovazione);
NUOVO CORSO PROMO LEGNO AD AOSTA HO LZ: "CORSO
SULL'USO STRUTTURALE DEL LEGNO"
( da "marketpress.info"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il Corso è organizzato in collaborazione con le Università di Graz (Austria) e Trento e si articola su due giornate, per 16 ore complessive di lezione, tenute da docenti altamente qualificati (Prof. Ing. Andrea Bernasconi, Prof. Ing. Maurizio Piazza, Ing. Gqnther Gantioler, Ing. Roberto Tomasi).
Se il passato è un conto che resta sempre aperto
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: drammaturgo e docente di materie teatrali, oltre che direttore di collane di testi teatrali. Sotto questo aspetto, sembrerebbe essere semplicemente di un universo parallelo alla poesia. Invece il teatro, checché ne dicano quelli che ne rivendicano un'autonomia assoluta, ha a che fare, fin dagli inizi, con la poesia,
Università, l'ora delle scelte
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: sarà possibile confrontarsi in particolare con i docenti universitari. «Non è un'iniziativa mirata a far capire se in una facoltà ci sono professori simpatici o se è più o meno facile dare esami, ma solo a presentare i corsi di studio». STEFANO CORTIS
Il Tesoro Usa rischia come un assicuratore
( da "Sole
24 Ore, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: mille miliardi nel fondo pubblico-privato e altri mille di un programma della Fed. In questo caso il costo per il contribuente sarebbe di " solo" 510 miliardi. Quello che più spaventa, però, è il livello delle perdite che il governo americano rischia di accumulare. Anche con solo 2mila miliardi di investimenti privati, il Tesoro ha il 10% di probabilità di una perdita maggiore di 1.
AOSTA, SPETTACOLO MUSICALE QUESTO CANTO E' IL NOSTRO CANTO
( da "marketpress.info"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: la guida di docenti di alto livello qualitativo. Il Cet è un?Associazione no profit fondata da Mogol nel 1994 che ha per oggetto lo svolgimento di corsi di perfezionamento musicale. Per la sua unicità a livello nazionale è riconosciuta come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e particolare importanza riveste la convenzione stipulata con l?
CREMA,INAUGURATE DA FORMIGONI TECNOLOGIE OSPEDALE 3,5
MILIONI DALLA REGIONE, INVESTIMENTI PER ALTRI 37 MILIONI
( da "marketpress.info"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Il nosocomio di Crema è anche un "esempio di partnership pubblico-privato" (l´Ospedale Maggiore fu inaugurato nel 1968 grazie anche a un´iniziativa popolare di sottoscrizione). Al contributo regionale (pari al 70%) per le nuove strutture che oggi sono state inaugurate si è aggiunto il contributo delle istituzioni private.
ROMA - "Jobbing". Ovvero, come passare dal lavoro
dipendente al lavoro intraprende...
( da "Messaggero,
Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: inquadrare queste nuove tipologie professionali in una griglia normativa chiara - spiega Guido Scorza, docente di informatica giuridica e diritto dell'informatica all'università la Sapienza di Roma - Ad esempio bisognerà capire come contenere la capacità di controllo assoluto che, in linea teorica, le nuove tecnologie garantiscono oggi ai datori di lavoro».
MARCHE: COMUNICARE LE OPPORTUNITA' EUROPEE
( da "marketpress.info"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docenti e studenti, seminari dedicati ad associazioni di categoria, in particolare dell´imprenditoria femminile. E poi, mailing list e newsletter per un costante aggiornamento di tutti i potenziali beneficiari delle agevolazioni europee. 'L´esperienza pluriennale di Europedirect nel mondo accademico e nei rapporti con gli enti locali e di Enterprise Network con le piccole e medie
MACERATA Trovarsi stamattina all'auditorium Svoboda, al
piano terra dell'Accademia di belle...
( da "Messaggero,
Il (Ancona)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università La Sapienza di Roma, parlerà a studenti e docenti dell'Accademia di Macerata dell' "Universo arte". Con la sua idea innovativa di critico d'arte (non un mediatore tra artista e pubblico, ma un "cacciatore"), e nelle vene un passato da poeta nel Gruppo 63, il movimento letterario nato a Palermo nel '63 da alcuni giovani intellettuali (
CONVEGNO: L'ETÀ PENSIONABILE DELLE DONNE
( da "marketpress.info"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università ?Magna Graecia?. I lavori, sono stati introdotti dall?assessore regionale al Lavoro Mario Maiolo e conclusi dal presidente della Regione Agazio Loiero. Le relazioni sono state tenute dai professori Antonio Viscomi, docente di Diritto del Lavoro nell?
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE: LIBRI ON LINE
( da "marketpress.info"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: previsti alcuni cambiamenti nella scelta dei libri di
testo da parte dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado per il prossimo
anno scolastico: a fianco del tradizionale libro a stampa le scuole potranno
scegliere testi scaricabili in tutto o in parte da internet. Le scelte,
inoltre, non potranno essere cambiate per almeno 5 anni nella scuola primaria e
Tutti i membri dell'istituzione
( da "Nuova
Ferrara, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: è composto da Michele Luzzati, docente di filosofia dell'università di Pisa; Michele Sarfatti, direttore del centro di documentazione ebraica di Milano; Massimo Giuliani, docente di studi ebraici all'Università di Trento; Daniela De Castro, direttore del museo ebraico di Roma e Roberto Della Rocca, rabbino a Roma.
E' morto a 78 anni il professor Luigi Corsini
( da "Corriere
del Veneto" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Luigi Corsini, noto docente della facoltà di ingegneria dell'Università di Padova. Il professore lascia tre figli e moltissimi amici, colleghi e studenti che stimavano le sue doti professionali. Nella sua vita, trascorsa tra Padova ed i colli Euganei Corsini ha realizzato moltissime opere in tutto il Veneto.
< Les Roches>, nuove trattative
( da "Corriere
del Veneto" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: La sede nel Bellunese sarebbe la prima in Italia per la prestigiosa università privata. L'incontro potrebbe portare alla realizzazione di uno studio di fattibilità per insediare l'istituto e la successiva valutazione delle concrete possibilità di attuarlo da parte del Comune e di eventuali partner pubblici e privato. Fe.
La scienza non può dire cosa è bene e cosa è male
( da "Corriere
della Sera" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: REDAZIONALE Pubblico&Privato di Francesco Alberoni La scienza non può dire cosa è bene e cosa è male L a vicenda di Eluana è un episodio dell'unico vero grande conflitto del nostro tempo: il conflitto sui valori. La scienza produce una vertiginosa trasformazione del mondo e dell'uomo e ogni progresso apre nuovi dilemmi.
Katyn, la coscienza sporca di Togliatti e compagni
( da "Tempo,
Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: la demonizzazione del docente di medicina legale all'Università di Napoli. Chissà se il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rammenta quella virulenta campagna contro Palmieri; in caso affermativo, potrebbe, oggi, aggiungere particolari sconosciuti su quella terribile infamia commessa dai suoi compagni del Pci.
L'Italia ha scelto un'altra Terza via
( da "Corriere
Economia" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: scandinavi come la Finlandia presentano capacità innovativa molto elevata anche in settori emergenti e allo stesso tempo sono dotati da sistemi di protezione sociale e di inclusione tipici del modello renano. Nel nostro Paese le politiche economiche hanno portato bassa crescita, bassa innovazione e aumento della disuguaglianza di SANDRO TRENTO Docente di Economia all'Università di Trento
Da miracolati a desaparecidos: ecco che fine hanno fatto i
potenti ritornati nell'ombra ( da "Giornale.it, Il"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: ora docente di Economia industriale presso la Luiss di Roma; il banchiere Nerio Nesi, ai Lavori pubblici nel secondo governo Amato; e il diplomatico Renato Ruggiero, ministro degli Esteri per soli sette mesi durante il Berlusconi 2. E ancora, Gian Guido Folloni, giornalista e ministro per i Rapporti con il Parlamento nel D'Alema 1,
Garlasco, i periti nominati dai Poggi "La bicicletta
lavata, in bagno tracce Dna"
( da "Repubblica.it"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di università statale di Milano. Caprara ha cercato inoltre di approfondire le analisi delle microtracce rinvenute sul pedale della bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi, sostenendo che si tratta di sangue della vittima. Dalla relazione di Capra emerge inoltre l'impossibilità che Alberto Stasi indossasse le scarpe '
Bambini: la nuova degenerazione
( da "Opinione,
L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie all?università, vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c?è dell?altro ancora: da noi la ?riforma Gelmini? presenta delle imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il ritorno al voto numerico.
ANTONIANUM
( da "Gazzettino,
Il (Padova)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: soprattutto per quanto riguarda il ruolo dell'università come preparazione della generazione futura e dell'innovazione. Questa analisi è affidata al prof. Giorgio Brunetti, che è stato docente nell'Università Bocconi (privata) e siede nel Consiglio di amministrazione dell'Università di Ca' Foscari (pubblica).
NICO DE VINCENTIIS LA SCOMMESSA è LAUREARSI A QUALCHE
CENTIMETRO DA CASA E POTER LAVORARE IN...
( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: Lo sanno bene i 194 docenti, i 183 operatori tecnico-amministrativi, i 76 dottorandi. Tutti insieme si propongono ai giovani studenti nell'ambito di 4 facoltà (Economia, Ingegneria, Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze economiche e aziendali), 24 corsi di laurea attivi, 5 dipartimenti, 1 centro di eccellenza,
FILIPPO BENCARDINO* L'UNIVERSITà DEGLI STUDI DEL SANNIO SI
PRESENTA OGGI COME UN MODELL...
( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: tra i suoi docenti, studiosi di consolidata ed affermata esperienza. L'Università del Sannio, nata in un momento di forti cambiamenti che hanno investito il mondo della formazione superiore, ha attuato con convinzione ed immediatezza la riforma universitaria, sposando il suo spirito innovativo, aprendosi al mondo del lavoro,
ALESSANDRA GRASSI UN PARCO TECNOLOGICO PER INTENSIFICARE LA
RICERCA NEL CAMPO DELLE BIOTECNOLOGIE...
( da "Mattino,
Il (Benevento)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Campania Biotech) che prevede investimenti di fondi pubblici e privati e che già registra l'adesione di 71 imprese. Le finalità del futuro consorzio sono state illustrate dal rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Francesco Rossi, in occasione della presentazione della ricerca sulle imprese biotecnologiche italiane.
Cultura e Spettacoli: A CittadinanzAttiva nuove forme di
integrazione ( da "Sannio Online, Il"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente dell?Università del Sannio, Gaspare Lisella... CittadinanzAttiva è il progetto di alta formazione, che il centro Studi V. Bachelet (diretto da Don Franco Piazza) sta portando avanti con successo, coinvolgendo i giovani discenti in incontri con personalità di alto livello, per approfondire la conoscenza dei meccanismi e le prassi che sorreggono il funzionamento di istituzioni
Incontro pubblico per parlare di Gaza
( da "Varesenews"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: cui seguiranno gli interventi di Diana Carminati, già docente di Storia Contemporanea all? Università di Torino; Giorgio S. Frankel, giornalista indipendente, esperto di Israele e Medio Oriente; Alfredo Tradardi, referente dell?International Solidarity Movement – Italia. L?incontro è anche un seguito del seminario internazionale su “
Cesena: giovedì convegno su "gli apprendimenti, le
scuole, l'orientamento" ( da "RomagnaOggi.it"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università di Bologna (Laboratorio LADA, Professoressa Silvana Contento). L'iniziativa si rivolge prioritariamente ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, della formazione professionale e agli operatori sociali e sanitari con l'intento di sollecitare una discussione sui temi relativi alle difficoltà emotive e cognitive in età evolutiva attraverso gli interventi di professionisti
"Villa Oro. Una ricerca per l'abitare"
( da "Napoli.com"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Evelyn Hendreich, docente della Brandenburgischen Technischen Universität di Cottbus, tra i curatori della mostra e del libro su villa Oro, illustrerà metodi e finalità della ricerca svolta. Inoltre, porteranno il loro contributo di riflessioni il prof. Edoardo Cosenza, preside della Facoltà di Ingegneria dell?
Il Taurasi che non ti aspetti all'Abraxas di Pozzuoli
( da "Napoli.com"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: enologo Maurizio De Simone e dal consulente per la ricerca scientifica Giancarlo Moschetti Docente universitario prima a Napoli ed ora a Palermo. La famiglia Lonardo da diverse generazioni lavora nel settore agricolo, negli ultimi tre decenni la famiglia si è concentrata sulla coltura tradizionale della vite e sulla sperimentazione in cantina.
Welfare: all'ateneo di Udine il primo centro di ricerca
accademico regionale ( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Abstract: Scienze economiche e Patologia e medicina sperimentale e clinica dell'università di Udine. Possono inoltre aderirvi docenti e ricercatori di università italiane ed estere, esperti esterni e, come partner, enti, istituzioni, società e assicurazioni, pubbliche e private che, oltre a partecipare alle attività del Centro, ne sostengano l'attività.
Da martedì 17 a sabato 21 febbraio le "Giornate di
orientamento" dell'università di Cagliari
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: organizzate con la collaborazione di docenti universitari ed esperti di altre istituzioni, come il RIS dell'Arma dei Carabinieri e la Polizia postale. L'iniziativa è da sempre la prima fase del rapporto Università-Scuole, di carattere prevalentemente informativo, organizzata dalla Università di Cagliari, pur in presenza di forti difficoltà finanziarie,
Cerimonia di Consegna diplomi della Ca' Foscari Harvard
Summer School ( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università americana di Harvard, l'opportunità di frequentare a Venezia i corsi in lingua inglese tenuti da docenti di entrambi gli Atenei, e vivere fianco a fianco per cinque settimane di lezione più una di prove. La scuola estiva è sostenuta in particolare dalla Fondazione Scuola Studi Avanzati di Venezia e dalla fondazione Coin,
Da Ancona in Inghilterra sulle orme di Florence Nightingale
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Università Politecnica delle Marche guidati dal professor Mauro Barchiesi, docente di Medical Clinical English. Gli allievi del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche della Università Politecnica delle Marche faranno a marzo un'esperienza di full immersion di una settimana nel sistema sanitario britannico,
Open day 2009, winter edition
( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Ma anche per ascoltare la testimonianza diretta di docenti, professionisti e studenti. Prende il via martedì 17 febbraio e si concluderà giovedì 19 la winter edition di Open day, open mind, la manifestazione promossa dall'Università Cattolica del Sacro Cuore per orientare gli studenti delle scuole superiori alla scelta del percorso più in linea con le proprie aspirazioni.
Wendell Berry domani all'Università di scienze
gastronomiche ( da "Targatocn.it"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Wendell Berry domani all'Università di scienze gastronomiche 'Mangiare è un atto agricolo': è questo il noto aforisma che racchiude il pensiero di Wendell Berry, agricoltore, docente universitario, scrittore e poeta statunitense che domani 17 febbraio alle 10, sarà all?
Università/ Puglisi(Iulm): piacere dell'etica arma contro
( da "Virgilio
Notizie" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: università milanese di lingue e comunicazione Iulm, ha aperto l'anno accademico 2008-2009 con l'auspicio che il mondo degli atenei italiani ritrovi "il piacere dell'etica" per combattere gli "atteggiamenti baronali". Il docente ha parlato di "metastasi accademica" che non può essere debellata "con proclami rivoluzionari o con le norme legislative di facciata:
Fatevi sotto! C'è tempo fino al 16 marzo per partecipare a
"Expo dei territori"
( da "e-gazette"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: Possono partecipare al concorso soggetti pubblici e misti pubblici-privati senza scopi di lucro, università, centri di ricerca e di formazione, organizzazioni ed associazioni non profit e le operative sociali che lavorano nella ?grande Milano?, cioè nelle province di Milano e Monza Brianza.
La gestione dei rifiuti nelle attività di costruzione e
demolizione ( da "Napoli.com"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente del dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione dell?Università degli studi di Napoli ?Federico II?, che illustrerà la Convenzione tra l?ACEN e il dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione (DIMP); Maria Palumbo, coordinatore tecnico dello stesso dipartimento,
Pillola cancella i brutti ricordi cura i traumi, ma è
polemica ( da "Repubblica.it"
del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Abstract: docente di Etica Medica all'università St Georges di Londra. "Cancellare il passato doloroso muta la nostra individualità perché l'essere umano è legato ai propri ricordi", spiega Sokol alla Bbc. John Harris, dell'University of Manchester, tira in ballo le conseguenze pratiche di un farmaco di questo tipo: "Le vittime di violenza potrebbero voler cancellare il ricordo del doloroso
( da "Stampa, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
PIETRA LIGURE TRA I
PRIMI IN ITALIA "Terapia del dolore all'avanguardia" [FIRMA]AUGUSTO
REMBADO PIETRA LIGURE Dalla terapia del dolore alla medicina del dolore,
quest'ultimo inteso come una malattia. Inaugurato ieri al Santo Corona di
Pietra, al 4° piano del padiglione 18, il nuovissimo Centro Terapia del dolore
e cure palliative. Si tratta di una struttura con pochi eguali in Italia. «Il
reparto in effetti è già operativo da tempo, ma oggi cresce in risorse umane e
tecnologiche», ha sottolineato il direttore generale dell'Asl 2, Flavio
Neirotti. «Con questo Centro cresce il ruolo di struttura d'eccellenza del
nostro nosocomio», ha detto il sindaco Luigi De Vincenzi. «Stiamo mantenendo
fede a tutti gli impegni presi per il Santa Corona», è stato il commento
dell'assessore regionale Claudio Montaldo. Ha spiegato il primario del Centro,
Marco Bertolotto: «Il tema del dolore necessita di un'attenzione particolare ed
è da trattare come una malattia, seguendo i percorsi dettati dalle più recenti
evidenze scientifiche. La lotta al dolore non è solo un fatto di medicine,
strutture, specialisti, ma è soprattutto un problema umano e culturale, con
importanti risvolti sociali e psicologici che devono essere ricompresi in
iniziative che affrontino veramente la centralità di questo problema. Bisogna
trovare soluzioni in modo che il paziente possa fruire di terapie moderne ed
efficaci». Il Centro, in accordo con le moderne linee guida sul trattamento del
dolore, è parte del Dipartimento di riabilitazione e al suo interno operano
specialisti in anestesia e terapia del dolore, uno psichiatra, uno psicologo,
un esperto di agopuntura e infermieri professionali, che svolgono la loro opera
in stretta collaborazione con altri professionisti del Dipartimento, quali
fisiatri e tecnici della riabilitazione. Le patologie trattate sono artrosi,
artriti, neuropatie, nevralgie, sciatalgie, dolori articolari, dolori alla
colonna vertebrale, sindromi dolorose complesse ed altro. «L'approccio e il
tipo di trattamento cambia a seconda della natura del dolore. Una volta
effettuata la diagnosi, siamo in grado di ottimizzare e personalizzare ogni
tipo di terapia», conclude Bertolotto. Il Centro è dotato di 12 letti per
attività ambulatoriale e in day hospital, 3 letti per agopuntura, 4 ambulatori
medici, una sala radiologica e una sala operatoria. Dalle prossime settimane
partirà un sevizio di cure palliative domiciliari su tutto il territorio della
provincia. La realizzazione del reparto, che si estende su
una superficie di
( da "Stampa, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
IL REBUS DEI
PROFESSORI UNIVERSITARI IN PENSIONE A 70 ANNI Pelizzetti: "Se li mandassi via tutti in due anni perderei 200 docenti" «Certo, se la legge
fosse stata categorica anziché fumosa, e ci avesse imposto di mandare via tutti
i professori a 70 anni, non avremmo di questi problemi». Ne avrebbe di
peggiori, l'Università di Torino. Almeno, così la pensa il rettore Ezio
Pelizzetti, che si è fatto due conti e ha scoperto che applicando alla lettera
la legge Tremonti, in due anni il suo ateneo rischia di perdere quasi il
10 per cento dei docenti. Il calcolo è presto fatto: «89 quest'anno e 79 nel
2010, significa fare a meno di 168 professori e del loro bagaglio di esperienza
e competenza». Il messaggio che arriva da via Po predica prudenza: attenzione a
pensionare senza remore i «baroni». Ecco perché l'Università non ha ancora
preso una posizione definitiva. «Lo faremo il
( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione: 15/02/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:economia TAMBURINI INCONTRA GLI STUDENTI
Domani, lunedì 16 febbraio alle ore 11 presso la facoltà di Ingegneria
dell'Università degli Studi di Brescia (via Branze, 38 aula N5 - primo piano),
il presidente di Aib, Franco Tamburini, incontrerà i laureandi in Ingegneria
gestionale e meccanica. Il ciclo di incontri che si apre domani vedrà
intervenire diversi imprenditori bresciani che dialogheranno con gli studenti
per far conoscere le loro realtà aziendali e per indicare agli studenti la
scelta imprenditoriale come un possibile percorso professionale. CONTRATTI DI
TRASPORTO Le recenti novità legislative in materia di contratti di trasporto
saranno al centro dell'incontro in programma domani, lunedì 16 febbraio, alle
14.30 nella dell'Aib in via Cefalonia,
( da "Trentino" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Urbanistica, il
sindaco sale in cattedra Università terza età, lezione di
Pellegrini su leggi e regolamenti LAVIS La sezione conta ben 107 iscritti
ADRIANO MATTIOLI LAVIS. Docente d'eccezione nei giorni scorsi all'Università
della terza età e del tempo disponibile di Lavis: una lezione già prevista da
tempo quella che il primo cittadino Graziano Pellegrini ha svolto sulle
problematiche riguardanti leggi e regolamenti urbanistici. Materia
piuttosto ostica, che Pellegrini conosce assai bene perché, oltre ad essere il
sindaco, di professione è architetto. è partito dall'inizio, quando la legge
fondamentale dello Stato che interessava tutti i comuni d'Italia valeva solo
per i centri abitati, mentre fuori da questo perimetro ognuno era libero di
edificare purché fosse proprietario del terreno. «La zona condominiale di Lavis
- ha specificato il sindaco - è sorta perché i costruttori hanno utilizzato il
momento propizio in cui il regolamento edilizio non era ancora stato definito.
Il Piano urbanisito provinciale nacque per fermare l'esodo dalla periferia e
dalle campagne verso la città». Graziano Pellegrini si è quindi soffermato
sulla legge riguardante i centri storici e sulla legge di tutela dei beni
ambientali. «Il secondo Pup - ha continuato - fa cenno alla legge di impatto
ambientale, quale premessa a successive leggi di particolare significato nei
confronti della qualità della vita, fino ad arrivare all'ultima tavola
rappresentativa del percorso che il cittadino deve effettuare per leggere
correttamente il Piano regolatore del proprio comune». Nel corso della serata
un particolare ringraziamento è stato rivolto a Patrizia Pegoretti, che l'altro
giorno è stata premiata a Trento per aver superato i 15 anni di referenza
all'interno dell'università di Lavis. Patrizia ne ha
"compiuti" addirittura 19: è infatti la referente da sempre, da
quando anche a Lavis è stata istituita l'Università della terza età e del tempo
disponibile. Oggi la sezione lavisana conta 107 iscritti per il 90% circa
appartenenti al gentil sesso. Un numero stabile che segue con continuità le
lezioni previste dall'attività culturale stabilita ancora in ottobre.
Quest'anno i docenti sono dodici, per i corsi di filosofia, letteratura, storia
dell'arte e scultura, confronto religioso, erboristeria, mentre per il corso
"Parliamo d'Europa!" il docente Franco Beber
si sofferma su cooperazione allo sviluppo, aiuti umanitari e volontariato e
"Trentino, trentini e autonomia: un regalo o un diritto?". Si tengono
inoltre conferenze sulla geologia delle Dolomiti e sulla storia e l'attività
della Lega Pasi Battisti, sezione di Lavis.
( da "Arena, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 15 Febbraio
2009 CRONACA Pagina 15 MODE E SOCIETÀ. Lo studio avviato dagli studenti
veronesi per la prima volta analizza questa nuova abitudine giovanile
intervistando i consumatori Spritz, da rito a materia per sociologi Il fenomeno
nato in Veneto ha varcato i confini regionali. E all'Università
un docente ha avviato una
ricerca sul tema Il fenomeno dello spritz, nato in Veneto, ha varcato ormai i
confini regionali ed è diventato oggi uno dei riti del consumo giovanile (e non
solo) su scala nazionale. A delineare le caratteristiche di questo fenomeno di
costume e le abitudini dei consumatori provvede ora uno studio della nostra
Università, promosso e coordinato da Giorgio Triani, docente
di Sociologia delle comunicazioni di massa e critico televisivo di
[FIRMA]ItaliaOggi, dove tiene la rubrica quotidiana «Fuori dai giochi». Una
ricerca «sponsorizzata» da una delle industrie leader nel settore degli
aperitivi, la Campari, che per una volta ha consentito agli studenti coinvolti
di essere rimborsati. Poco più di un simbolico gettone di presenza, ma
sufficiente a dare una soddisfazione anche concreta ai giovani «ricercatori».
Lo studio degli studenti veronesi è interessante sia perché è il primo che
analizza questa nuova abitudine giovanile, sia perché è stato realizzato
intervistando i consumatori nel momento in cui si dedicavano al nuovo rito. «È
indubbio che nel mondo dell'aperitivo lo spritz ha assunto un ruolo di
riguardo, in termini sociali, di mercato, di re-invenzione di vecchi modi di
bere e di brandizizzazione di un prodotto popolare ma finora privo di marca»,
spiega Triani. Anche se manca ancora uno studio accurato che ne ricostruisca le
origini, dai contorni tuttora incerti, lo spritz ha una storia che risale alla
dominazione asburgica. Inizialmente era semplice vino, di quelli da frasca o da
osteria, allungato con acqua. E il termine, entrato da pochissimo nei dizionari
della lingua italiana, sull'onda della nuova moda, avrebbe un'etimologia che
verrebbe appunto fatta risalire a un termine tedesco, che significa «schizzo» e
anche «frizzare». Ogni città del Nord Est, da Padova a Trieste, da Venezia a
Verona, rivendica poi la nascita del fenomeno. «In realtà», sottolinea Triani,
«la ricerca evidenzia come non esista una formula unica o prevalente dello
spritz. Anzi, si potrebbe quasi dire che ogni campanile ha il proprio spritz,
una variante assolutamente locale. Col passare del tempo, poi, le varianti sono
aumentate, adattandosi sempre ai gusti locali, tanto che oggi ne esistono molte
versioni. A Padova e Venezia, ad esempio, lo spritz è preparato mescolando,
alla base di prosecco e seltz, Campari o Aperol o Cynar, aggiungendo una fetta
di limone se si sceglie il Campari, d'arancia se si preferisce l'Aperol.
Altrove si usano altre bevande analcoliche o a bassissimo grado alcolico. Con
guarnizione o senza guarnizione. E sono accompagnati da un'altrettanto vasta
miriade di stuzzichini. Quello che unifica è solo il rito sociale».
( da "Arena, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Domenica 15 Febbraio
2009 PROVINCIA Pagina 43 Università da record e aumentano i giovani È l'università dei record. Con i suoi 185 gli iscritti, l'università del tempo libero di Cerea sembra non avere eguali
in nessuna parte della provincia. «L'università che
più si avvicina ai nostri numeri», spiega il coordinatore Luigi Manfrin, «è
quella di Santa Lucia che conta 180 iscritti». Un boom preannunciato, quello a
Cerea, dove già nel 2008 i frequentanti erano passati da
( da "Adige, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
ALTO GARDA - Dal
primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B del Centro di formazione
professionale dell'Università popolare trentina di Varone di Riva del Garda
hanno effettuato una settimana linguistica in Germania, accompagnati dal direttore
Paolo Zanlucchi e dai professori Martina Sismondini ed Enrico Gianmoena ALTO
GARDA - Dal primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B del Centro di formazione
professionale dell'Università popolare trentina di Varone di Riva del Garda
hanno effettuato una settimana linguistica in Germania, accompagnati dal
direttore Paolo Zanlucchi e dai professori Martina Sismondini ed Enrico
Gianmoena. Gli studenti sono stati ospitati da famiglie nei dintorni di
Bergisch-Gladbach nel Nordrhein-Westfalen. Il programma della settimana
linguistica prevedeva la frequenza di un corso di lingua tedesca al mattino
presso la «Sprachen-und Wirtschaftsschule Dr. Benedict» con
docenti madrelingua. La professionalità e la preparazione didattica dei docenti
hanno permesso di aumentare le competenze linguistiche degli studenti. Durante
la settimana hanno visitato la città di Colonia con la sua magnifica cattedrale
gotica ma soprattutto hanno potuto entrare in contatto con una parte
importantissima del mondo culturale ed imprenditoriale tedesco: hanno
visitato la Ford, celebre fabbrica di automobili che ha a Colonia una delle sue
sedi principali; di seguito a Leverkusen la Bayer, la nota azienda
chimico-farmaceutica. Gli studenti hanno potuto anche avere un colloquio a
Düsseldorf con un membro del Parlamento del Land Nordrhein-Westfalen.
Nell'ultimo giorno di visita sono stati agli studi televisivi della Wdr. Una
settimana utile e formativa, dunque, non solo dal punto di vista linguistico ma
anche dal punto di vista della maturazione personale nell'ottica di
acquisizione di una coscienza interculturale, aumentando quel bagaglio di
competenze personali che in un prossimo futuro aiuteranno i ragazzi ad entrare
nel mondo del lavoro. 15/02/2009
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
IDRO. L'istituto
valsabbino è stato scelto per ospitare il 21 marzo una semifinale dei
campionati internazionali che si concluderanno alla Bocconi in maggio Il
Perlasca dà i numeri Sfida di matematica L'Iis «G. Perlasca» di Idro sarà
«scuola-polo» e sede di semifinale per i «Campionati internazionali di giochi
matematici» il 21 marzo. Mentre la finale nazionale si svolgerà sabato 23
maggio all'Università Bocconi di Milano, le semifinali si terranno in 90 città
d'Italia (da Aosta a Trapani e Siracusa e da Trento, Udine, Sondrio e Trieste a
Catania e Messina passando per Sassari e Matera), con 3 appuntamenti in scuole
italiane all'estero. «Per Brescia - spiega Grazia Bendotti, docente del Polivalente, referente locale al progetto per la Bocconi e
responsabile dello stesso per la sede di Idro - le sedi saranno 2: una scuola
in città, e la nostra appunto». Come è arrivata la Bocconi a Idro? «Grazie alla
collaborazione che lega la celebre università milanese al nostro istituto, concretizzata nel 2008 sia
dai laboratori su 'Matematica e realtà' dedicati ai ragazzi delle classi 4^ e
5^, sia dal convegno di studi nazionale 'Matematica, la storia in classe'
tenuto a settembre a Idro. Ora la Bocconi ha deciso di stringere ancora di più
il legame con noi, e di individuarci come sede di zona per le semifinali dei
Campionati internazionali di giochi matematici, proposta che abbiamo subito
accettato». I campionati sono aperti a tutti, dalla prima media fino ai... 99
anni: «Serve solo la voglia di mettersi in gioco, o la passione per la
matematica». I partecipanti vengono poi suddivisi in categorie: dalla C1 (per
ragazzi di 1^ e 2^ media) alla C2 (per terza media e 1^ superiore), da L1 (2^,
3^ e 4^ superiore) a L2 (per 5^ superiore e biennio universitario), e GP
(grande pubblico, aperto agli ultimi anni dell'Università ed agli adulti: «Per
partecipare basta versare 8 euro all'Università Bocconi (c/c postale n° 478271)
ed iscriversi poi o alla Bocconi o direttamente all'Istituto Perlasca». Info e
iscrizioni http//matematica.unibocconi.it, o contattare a Idro Daniela o
Roberta allo 0365/83741-83743-83744: «C'è tempo solo fino a venerdì per
iscriversi, versando 8 euro. Per gli studenti del Perlasca poi, per iscriversi
basteranno 3 euro, visto che la quota eccedente se la prenderà in carico, con
fondi propri, direttamente l'Istituto». M.PAS.
( da "Nuova Sardegna, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 28 - Sassari
Istituto Commerciale Il dirigente scolastico dell'Istituto per i servizi
Commerciali «Giovanni ... Istituto Commerciale Il dirigente scolastico
dell'Istituto per i servizi Commerciali «Giovanni XXIII» comunica che lo
sportello informativo-orientamento per genitori e alunni sarà attivo dal 9 al
27 febbraio dalle ore 9 alle 13. Inoltre comunica che la scuola sarà aperta per
informazioni oggi domenica 15 dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19; e lunedì 16
dalle 8.30 alle 12.30. Chiusura scuole L'istituto di istruzione secondaria di
1º grado num.10-Campanedda-Palmadula, comunica che a causa delle elezioni per
il rinnovo del Consiglio regionale della Sardegna, le attività scolastiche
della scuola di via Cedrino
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Economia Pagina 215 Parte
dall'isola un progetto internazionale per migliorare l'educazione finanziaria
degli italiani Un paracadute per le famiglie indebitate Parte dall'isola un
progetto internazionale per migliorare l'educazione finanziaria degli italiani
--> Venti paesi europei in campo contro il sovraindebitamento delle
famiglie. Cagliari ha infatti ospitato l'unica tappa italiana di un progetto
internazionale che in un anno dovrà suggerire alla Commissione europea una
serie di strumenti per far fronte ai sempre più frequenti casi di insolvenza. «Adesso le persone a rischio sono tante», sottolinea Ornella
Moro, docente di Economia
degli intermediari finanziari nell'università di Sassari e coordinatrice dell'incontro. «Per questo servono
interventi mirati e un'educazione finanziaria per evitare che si accendano
nuovi debiti prima di estinguere quelli vecchi». Concorde sulla portata
globale del fenomeno anche l'altro coordinatore del seminario e docente dell'Economia degli Intermediari finanziari
dell'ateneo cagliaritano, Riccardo De Lisa. «Un fenomeno che riguarda tutto il
mondo ma di cui si parla solo dagli ultimi anni», sottolinea. BUONE PRASSI
Durante il seminario sono state illustrate le migliori pratiche attuate nei
diversi Stati che potrebbero essere riunite in un protocollo unificato. Dalla
Germania, ad esempio, arriva l'idea di un osservatorio europeo sulle situazioni
di difficoltà mentre in Inghilterra è stato avviato un progetto pilota con
l'intento di monitorare gli indebitamenti ma anche di far aumentare la capacità
individuale di gestire la propria situazione finanziaria. CONSUMATORI Coinvolta
nel progetto anche l'Adiconsum che sottolinea come gli strumenti ora
disponibili siano pochi. Tra questi il fondo antiusura che, a dire di Giorgio
Vargiu, responsabile per la Sardegna dell'associazione, «ha risorse
insufficienti per coprire tutte le situazioni», dice. «Sarebbe opportuno, ad
esempio, che le imprese attuassero quanto già sperimentato con successo in
altri Paesi. Si potrebbe cioè stilare un quadro delle normative e degli accordi
internazionali da cui le aziende possano attingere». Indispensabile poi
promulgazione quanto prima la legge sul sovraindebitamento, ancora in
commissione Giustizia. BANCHE Punto su cui è d'accordo anche Donata Monti,
responsabile dell'Abi per i rapporti con le associazioni dei consumatori.
«Dobbiamo intervenire subito sulle questioni più critiche. Serve quindi la
legge. Le banche hanno però ideato dei prodotti con cui si può chiedere la
sospensione delle rate». IMPRESE Il fenomeno coinvolge però anche le imprese,
in particolare quelle di piccole dimensioni. Per questo il Banco di Sardegna ha
attivato sin dal 1997 il fondo antiusura. «Purtroppo è ancora poco utilizzato»,
sottolinea Palmiro Sanna, responsabile per l'istituto dei rapporti con i
consorzi fidi, «perché ci sono delle difficoltà: spesso non riceviamo tutte le
informazioni dall'imprenditore che sottovaluta la sua situazione. Problema che
potrebbe essere risolto dai confidi». Tramite i consorzi fidi, infatti, il
Fondo prevede finanziamenti (per un importo massimo di 100 mila euro) e
attualmente assiste un centinaio di aziende sarde. ANNALISA BERNARDINI
( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Un corso di studi in
tecnologia tessile «Contro la crisi» --> Nuove professionalità con
l'iniziativa dell'Esperia Triennio specialistico progettato con le imprese
locali Domenica 15 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 12 e-mail print La
presentazione del nuovo indirizzo tessile all´Esperia foto Bedolis Un progetto,
nato dal confronto e dalla collaborazione con il mondo del lavoro e
dell'industria, per contrastare e vincere la crisi del tessile. È stato
presentato ieri mattina nell'aula magna dell'Istituto tecnico industriale
Paleocapa il nuovo indirizzo «Tecnologie tessili della nobilitazione e della
moda». Un corso che punta a formare nuove competenze partendo dalla forza
creativa del made in Italy nel mondo del tessile e della moda. Il nuovo
indirizzo sarà attivato dal prossimo anno scolastico ed è rivolto agli studenti
delle attuali seconde che entro fine mese devono perfezionare la propria
iscrizione al triennio specialistico. «La vera novità di questo corso - ha
dichiarato il dirigente scolastico Michele Nicastri - è nella didattica». Il
quadro orario infatti prevede lezioni teorico-pratiche in azienda, alcune
settimane di lavoro, tra febbraio e aprile, con orario full time, l'opportunità
di essere seguiti per tutti i tre anni da un tutor presente in tutte le aziende
che hanno dato la propria disponibilità al progetto e la possibilità di
frequentare un tirocinio volontario estivo, sempre in queste aziende, a partire
dal 3° anno. Non ultimo questo nuovo indirizzo si avvale della consulenza di
docenti della facoltà di Ingegneria tessile proprio per favorire l'eventuale
proseguimento degli studi in ambito universitario. Il corso di Tecnologie
tessili nasce dalla sollecitazione degli imprenditori presenti sul nostro
territorio che, proprio per fronteggiare la crisi del settore, sono alla
ricerca di un profilo professionale nuovo: «L'obiettivo di questo triennio
specialistico - ha sottolineato il preside dell'Esperia - è quello di far
acquisire agli studenti una professionalità più ampia rispetto a quella dei due
indirizzi fino a ora esistenti, vale a dire quello per diventare perito tessile
e perito tintore. Una professionalità più in linea con le esigenze del mercato
globale e soprattutto spendibile lungo tutta la filiera tessile, dalla
progettazione del prodotto alla produzione, ma anche all'ufficio acquisti, al
commerciale e al marketing». Per il quadro orario del corso la scuola si è
confrontata con oltre 50 aziende tessili del nostro territorio: «Abbiamo
lavorato a questo progetto due anni - ha precisato Nicastri - e si può dire che
abbiamo anticipato quella che doveva essere la riforma Moratti della scuola
secondaria, in particolare dell'istruzione tecnica. Riforma che prevedeva un
indirizzo unico invece dei due esistenti: tessile e tintore». A dimostrazione dello stretto collegamento tra il corso di
Tecnologie tessili e l'Università ha dato il proprio contributo alla
presentazione del nuovo indirizzo Giuseppe Rosace, docente del corso di laurea in Ingegneria tessile a Dalmine: «Oggi nel
tessile vengono ampiamente applicate quelle che sono le nanotecnologie e le
biotecnologie. Questi nuovi strumenti di ricerca consentono il
miglioramento della qualità dei materiali, come per esempio la maggior
resistenza all'usura, l'altissima protezione dal caldo e dal freddo e la
possibilità di fare da barriera a batteri e germi. Queste nuove tecnologie
alternative sono interdisciplinari e le ricadute sulla società della loro
applicazione sono ampie». Dunque, come ha auspicato Alberto Paccanelli,
presidente Gruppo tessile di Confindustria Bergamo, «il futuro delle aziende
tessili del nostro territorio dipende anche dalla capacità dei giovani studenti
di misurarsi con le opportunità della ricerca». Tiziana Sallese 15/02/2009
nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Quando il male è una
rivalsa di chi non ha potere --> Silvano Petrosino: la distruzione come
scelta di eliminare quello che non si può avere Domenica 15 Febbraio 2009
TERZA, pagina 31 e-mail print Silvano Petrosino foto Thomas Magni Il corso di
filosofia organizzato dall'associazione «Noesis», martedì scorso, con
l'intervento di Silvano Petrosino, docente di
semiotica ed etica all'Università Cattolica di Milano, ha forse raggiunto una
delle sue vette più alte. Il tema di quest'anno, il bene e il male, è tra i più
vertiginosi, una «sfida», dice Petrosino riecheggiando Ricoeur: per questo
occorre non solo una grande perseveranza nello studio e nell'applicazione, ma
anche una buona dose di saggezza, che traspare dalle parole di chi attraversa
le fasi della vita con coraggio e insieme con distacco, nella consapevolezza
che la vita stessa è un mistero «eccedente», non un vuoto a rendere o un pezzo
di ricambio. Nel discorso di Petrosino il termine che compare con più frequenza
è l'aggettivo «bellissimo», che il filosofo appone a esempi tratti da libri,
film, aneddoti che rivelano le fragilità umane, le meschinerie, i pregiudizi:
bello è il momento del riconoscimento, quando si tolgono le maschere e
l'umanità è spogliata degli orpelli che la rendevano boriosa e dominatrice.
Bello è lo stupore generativo di un pensiero ospitale, disincantato ma non
cinico, leggero ma non fatuo. Petrosino non indaga il male assoluto, quello
della rincorsa a chi ne ha viste di più, la «volgarità apocalittica», come
diceva Ivan Illich, con cui certe notizie terribili sono riportate dai mezzi di
comunicazione. Il male non va cercato nemmeno nelle pieghe umane, troppo umane
delle disattenzioni, della fretta o dello stress: quel male, dice Petrosino,
non è interessante, tutt'al più va compreso e ricondotto alla sua contingenza.
Il male interessante è quello che Petrosino, riprendendo la riflessione
psicoanalitica di Lacan, chiama «distruzione». È questo il male che induce a
chiedere: che cosa cerca il soggetto che fa il male? Perché distrugge? Per
rispondere occorre innanzitutto intendersi sui termini. Certo, distruggere è il
mestiere delle guerre, delle azioni violente che caratterizzano le grandi
narrazioni della storia. Ma la pratica del distruggere l'altro è molto più
frequente e legata al quotidiano: nelle riunioni di condominio, nelle équipe,
nelle sale d'attesa, in famiglia, nella vita di coppia, è sempre attiva la
tentazione di anteporre la propria dimensione egocentrica alla voce concreta
dell'altro. Distruggere è anche questo, nella misura in cui si distrugge ciò
che non si può dominare; desidero togliere di mezzo ciò che, con la sua stessa
presenza, rivela il mio non-potere. Questa, suggerisce Petrosino, è la chiave
per comprendere a fondo il problema del male: non si vuole distruggere per
semplice smania di distruzione, ma per recuperare un potere all'interno di un
non potere. Quello che non posso avere, lo devo eliminare, perché così rimango
solo io, con la mia ragione, con i miei diritti, con i miei problemi e i miei
guai che sono sempre più urgenti, sempre più importanti di quelli degli altri.
Il nome che la psicoanalisi dà a questa modalità è narcisismo: il narcisista è
un distruttore perché usa la presenza dell'altro solo per affermare se stesso.
Ora, sostiene Petrosino, la forma estrema della tensione distruttrice del
narcisista non è uccidere l'altro, ma annullare il suo passato, il suo ricordo,
impedire che l'altro sia stato. Questo, al di là delle varie esemplificazioni
che si possono trovare nella vita quotidiana o nella storia, insegna comunque qualcosa:
che nel distruggere si annida una volontà implicita di ricominciare tutto da
capo. In ogni distruttore si agita sempre la speranza di un creatore. Per
questo distruggiamo, perché vorremmo essere noi i creatori, i signori del mondo
e di noi stessi. La filosofia, invece, nonché la grande tradizione teologica,
insegna che l'uomo non è mai signore di sé; l'essere umano, suggerisce
Heidegger, vive il fatto di non essere all'origine di sé come una colpa, una
sconfitta di cui vendicarsi, come nel racconto di Joyce La rivalsa, in cui un
padre picchia il figlio per prendersi una rivincita dai propri fallimenti. La
sfida del male è proprio questa: non siamo i signori di noi stessi. Ma forse
questo è un dono, conclude Petrosino, non è una maledizione. Il segno del Servo
Sofferente di Isaia, cifra di un superamento reale dell'inferno in cui talvolta
gli uomini si condannano, è quello del non-dominatore per eccellenza, quello
che non fagocita gli altri ma li sostiene, li riscatta con la propria mitezza.
Il prossimo appuntamento con il corso di filosofia di «Noesis» è in programma
martedì prossimo, 17 febbraio, alle ore 20 al Centro Congressi Giovanni XXIII.
Interverrà Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria dell'Ospedale Maggiore di Novara e docente presso l'Università di Vercelli, con una conferenza dal titolo
«Non c'è vera conoscenza del bene e del male senza sofferenza». Il corso si
concluderà poi il 24 febbraio con Salvatore Veca (Università di Pavia») su «La
priorità del male», sempre alle ore 20 al Centro Congressi Giovanni XXIII.
Martino Doni 15/02/2009 nascosto-->
( da "Blogosfere" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Feb 0915 La nuova
de-generazione alle elementari Pubblicato da Paolo di Lautrèamont alle 19:22 in
Scuola Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Grande e
meritorio lavoro della nuova trasmissione di servizio su Rai3, Presa diretta,
condotta da Riccardo Iacona. Siamo di fronte a ciò che l'azienda definisce
"Rai educational". L'edizione di questa settimana era dedicata a uno
speciale sulla scuola: Iacona non ha cercato di esaltare le rutilanti scintille
del sistema scandinavo solo per fustigare le sconcezze degli investimenti
pubblici nella scuola italiana. Il nostro sistema educativo è un disastro, ma
fare paragoni con quello svedese, se pur ci fa vergognare, è irrealistico. E
poi il problema non sono (solo) gli edifici, che lassù sono belli e pieni di
strumenti. Il problema sono i contenuti, cioè il sapere che transita da una
generazione all'altra. Altrettanto irrealistica la scelta di passare, dalla
Scandinavia all'Emilia di Bersani, prossimo Maestro Sostituto di Veltroni. Il
modello scolastico emiliano è simile a quello di altre zone del nord Italia,
con alcuni punti di eccellenza e dei problemi prossimi venturi, a partire
dall'integrazione degli emigrati. Terzo cambio di scenografia: il documentario
è passato dall'Emilia obamita alla Calabria dove si costruiscono scuole immerse
nelle paludi. Tuttavia i problemi della scuola non si esauriscono con
un'edilizia scolastica da obitorio e con la mancanza di laboratori e
biblioteche. Non si tratta nemmeno di parlare dello scadente livello culturale
dei nostri docenti. Non si tratta di ribadire che costoro vengono pagati troppo
poco. In realtà il corpo docente è la quintessenza di
un sistema sociopolitico basato sul conferimento di un "posto di lavoro
fisso" garantito a vita, ma sottopagato e non basato su criteri di
capacità e di richiesta del mercato. Presa Diretta ha "confessato"
una cosa, che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie
all'università, vengono
scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c'è
dell'altro ancora: da noi la "riforma Gelmini" presenta delle
imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente
imposto il ritorno al voto numerico. I sindacati hanno opposto rifiuti e
anatemi, preferendo, soprattutto per le elementari, continuare con i giudizi:
"E' bravo, ma non si applica", "organizza bene il discorso, ma
purtuttavia...". E' iniziata una lunga ed estenuante battaglia di Little
Big Horn, e in questo caso gli Skinheads, appoggiati dai generali Custer
sindacali e dai media del Viva la scuolapubblicaegratuita, hanno vinto contro i
caosboys della Gelmini. Di conseguenza il voto non doveva più andare da
( da "Blogosfere" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura
Feb 0915 La nuova
fisiognomica: potenza della prima impressione Pubblicato da Giulietta Capacchione
alle 17:51 in Psicologia sociale Da qualche tempo sono tornati in auge studi
tesi a verificare l'idea che qualche caratteristica di personalità degli esseri
umani sia rintracciabile (attendibilmente) sui loro volti. L'idea è antica ed è
stata alla base della cosiddetta fisiognomica, una disciplina di studio molto
apprezzata fin dall'antichità e poi caduta in disgrazia a causa dell'assenza di
riscontri scientifici. La "nuova fisiognomica" è al contrario un
filone di ricerca che appare abbastanza promettente e il New Scientist gli
dedica la copertina dell'ultimo numero e un lungo articolo on line. Vediamo
insieme alcune delle ricerche più interessanti. Prima di tutto è stato
dimostrato che quando vediamo una nuova faccia il nostro cervello decide se una
persona è affidabile in un decimo di secondo. Lo ha scoperto
lo psicologo Alex Torodov della Princeton University in una ricerca pubblicata su Psychological Science nel
2006. Il nostro cervello risponderebbe ai volti sconosciuti tanto rapidamente
da non dare alla nostra mente razionale il tempo di influenzare le reazione.
Decidiamo, praticamente in un battito di ciglia, se una persona possiede tratti
di gradevolezza o competenza, senza aver scambiato con lei neppure una
parola. La ricerca è il frutto di uno studio più ampio condotto per indagare
gli esiti delle campagne elettorali. I ricercatori avevano infatti verificato
che esisteva una correlazione diretta fra una faccia giudicata competente di un
politico e il margine della sua vittoria alle elezioni, e il giudizio di
competenza risultava emesso rapidissimamente. Da questi risultati era nata la
curiosità scientifica di verificare precisamente con quanta velocità ciò
accadesse. E' stato così dimostrato che in un decimo di secondo il giudizio era
già formulato e fornendo più tempo non mutava: gli osservatori diventavano
semplicemente più sicuri dell?accuratezza con cui l?avevano emesso. Perché il
cervello faccia così alla svelta non è chiaro, ma ricerche condotte con la
risonanza magnetica hanno evidenziato che il cervello attiva le aree deputate
alla gestione della paura nel giudizio di affidabilità ed è pertanto possibile
ipotizzare che questo tipo di giudizio sia emesso con l'ausilio delle strutture
cerebrali più arcaiche bypassando la corteccia. Evoluzionisticamente parlando
deve essere risultata particolarmente vantaggiosa questa celerità. Quali
aspetti di un volto ispirino il giudizio di affidabilità non è comunque ancora
stato chiarito. Simmetria, proporzione delle parti sono elementi noti del giudizio
di gradevolezza, ma non è stato ancora individuato cosa renda una faccia
“competente” o “affidabile”. E' stata osservata inoltre, su questa e altre
dimensioni caratteriali, una certa congruenza delle risposte da parte di
individui diversi. Eppure pervenire tutti allo stesso giudizio (il volto X è
quello di un uomo religioso, il volto Y è quello di una donna spiritosa) non
significa "azzeccarci", ovvero possedere l'abilità di individuare nei
volti tratti caratteriali concretamente presenti. In altre parole colui che ci
sembra (e sembra a molti) un individuo "dominante", lo è davvero? I
politici che eleggeremmo (se potessimo farlo) sulla base di una comune
impressione di affidabilità sono davvero affidabili? [continua]
Abstract | First Impressions: Making Up Your Mind After a 100-Ms Exposure to a
Face Commentary | Princeton University
( da "Manifesto, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
«La politica della
vita» di Nikolas Rose sulla trasformazione del vivente in fiorente attività
economica. E sulle implicazioni etiche della manipolazione genetica e
dell'intervento dello stato che usa la biologia per il controllo sociale BIO
CAPITALE Il RICCO LEGAME TRA FINANZA, RICERCA E CULTO DEL CORPO Benedetto
Vecchi Il gene come punto di partenza e di arrivo di una nuova «etica somatica»
che costituisce, al pari di quella protestante, lo spirito di un capitalismo
che rende la vita un settore su cui si concentrano ingenti investimenti di
capitale tanto pubblici che di «ventura». E se l'«etica somatica» ha una
precisa concezione della «natura umana» basata sulla possibilità di una manipolazione
molecolare che «ripara» i guasti del corpo o previene l'insorgenza di terribili
patologie, tocca al complesso farmaceutico e alle imprese biotecnologiche far
profitti da questa manipolazione genetica. Sono queste le conclusioni a cui
giunge Nikolas Rose, studioso inglese da anni impegnato a svelare e
radiografare la Politica della vita, come recita il titolo di questo importante
saggio pubblicato da Einaudi. Il parallelo stabilito
da Rose con il Max Weber dell'«Etica protestante del capitalismo», e il
conseguente invito a considerare il suo saggio non esaustivo per la
comprensione della politica della vita al pari di come fu pionieristico quello
weberiano nello spiegare la genesi del capitalismo industriale, suona come un
ripiego politicamente corretto rispetto la radicalità dell'analisi compiuta sul
cosiddetto «biocapitalismo». Una radicalità rintracciabile nello stretto legame
che l'autore individua tra mutamento epistemologico intervenuto nella biologia,
conseguente concezione della «natura umana» e loro traduzione economica.
Nikolas Rose propone una lingua e preziosa dissertazione della concezione della
malattia e di come la «cura del corpo» sia diventata nel Novecento oggetto
dell'intervento statale. Facendo ampio ricorso agli studi di Michel Foucault
sulla Nascita della clinica e ai seminari attorno alla biopolitica, lo studioso
inglese sostiene che il legame tra biologia e economia c'è sempre stato, ma è
con il passaggio dalla concezione funzionalista del «corpo molare» allo
«sguardo molecolare» che c'è discontinuità. Se infatti il «corpo molare» era
inteso come una serie di organi che interagivano tra loro, è con la genetica
che la «natura umana» viene definita a partire dalla combinazione dei geni. La
cura del corpo si sposta dunque dal ripristino della corretta funzionalità
degli organi alla preliminare «mappatura» il genoma umano e la conseguente
manipolazione dei geni per prevenire o correggere patologie. La messa a fuoco
dell'affermazione di un nuovo paradigma epistemologico è sorretta da una
importante panoramica storica, che va dell'eugenetica - politiche per
migliorare la razza - a quell'invito al «governo del sé» in cui i singoli,
uomini e donne, diventano «padroni del proprio corpo». La manifestazione di
patologie deve dunque essere il più possibile anticipate attraverso una «buona
vita», che prevede cura dell'alimentazione, della condizione fisica e screening
dei propri geni. La socializzazione del rischio, tipico del welfare state, che
interveniva garantendo la cura della malattia, diviene invece faccenda privata, anche se in questo passaggio svolgono un
ambivalente ruolo le associazioni di malattie gravi o i gruppi ad esempio per
il rispetto dei diritti civili di alcune «minoranze» come i gay o dei malati
della Corea di Huntington. Gruppi, infatti, che chiedono allo stato di
sviluppare la ricerca scientifica di base, ma anche di garantire l'autogestione
individuale delle «tecnologie del sé». Lo «sguardo molecolare» prevede quindi
importanti investimenti tanto nella ricerca di base che applicata. La crisi del
welfare state, tuttavia, ha come «effetto collaterale» una più o meno drastica
riduzione degli investimenti pubblici, mentre nel privato i venture capitalist
ricoprono l'indiscusso ruolo di mobilitare risorse, competenze, savoir faire
affinché la ricerca scientifica di base diventi produttrice di profitti
indipendentemente dalla sua applicazione. A questo proposito è illuminante il
«Progetto Genoma Umano» che aveva l'obiettivo di una mappatura del Dna e i cui
risultati hanno dato impulso alla costituzione di imprese bio-tech. Certo, si può dire che gli investimenti iniziali erano pubblici, ma è
indubbio che la possibilità di poter brevettare i risultati delle ricerche è
stata la prassi dominante tanto per istituti di ricerca pubblici che privati,
fino a quando Bill Clinton e Tony Blair non sono intervenuti per fermare la
corsa alla brevettabilità. Ciò che emerge da saggio di Nikolas Rose e
nell'altrettanto importante volume Biocapital: The Constitution of Postgenomic
Life di Kaushik Sunder Rajan (Duke University Press) è l'affermarsi
dell'intreccio tra governo del sé, finanza e attività produttiva che ha come
elemento di valorizzazione le norme della proprietà intellettuale. I brevetti
come il copyright non solo rendono produttiva la ricerca di base, ma sono anche
norme e dispositivi senza i quali non ci sarebbe biocapitalismo. In altri
termini, la finanza attiva e regola la ricerca di base, i risultati della quale
sono brevettati, favorendo la nascita di imprese biotecnologiche o la messa a
punto di medicine o tecniche manipolatorie dei geni da parte del «complesso
chimico-farmaceutico». La trasformazione dei processi vitali in attività
economiche prevede dunque solo «nuda vita». Su questo aspetto il volume di
Nikolas Rose è però contradditorio. Se da una parte pone, a ragione, con forza
la trasformazione del corpo in materia prima di un processo produttivo, colloca
la sedimentazione storica, sociale della natura umana in una sfera impermeabile
a quello stesso biocapitalismo che analizza . Fattore, inoltre, che entra però
in contraddizione con lo screening di massa che si è avuto negli ultimi
trent'anni in Svezia, Islanda e in alcune città statunitensi: screening che è
stato considerato essenziale all'innovazione e alla produzione di «biovalore»,
per usare un termine caro a Nikolas Rose, una volta che le si è trovata la cura
a alcune patologie. La biopolitica non è quindi solo «governo della vita», ma
anche condiziona necessaria per rendere produttivi di profitti la
«biologizzazione» dei processi vitali dei viventi. La ricaduta teorica e dunque
politica dell'analisi del biocapitalismo non può però essere all'insegna di un
«progressismo» che invoca buone regole, come propone Rose. Infatti, non si
tratta solo di invocare buone leggi per impedire che la biologia genetica venga
usata, come talvolta accade, in strumento di controllo, ma di guardare alle
norme in difesa dall'invasività delle tecnologie del controllo e
biotecnologiche - ad esempio la privacy - come a strumenti del conflitto che oppone
il vivente alla sua riduzione a merce di questo tipo di capitalismo. A patto
però che il vivente non sia considerato sono come una materia sì vivente, ma
silente. Elemento, quest'ultimo, invece emerso nella tragica vicenda di Eluana
Englaro, dove la vita è stata ridotta, da chi voleva perpetuare
l'alimentazione, a semplice agglomerato biologico. Il vivente è invece
«individuo sociale», cioè uomo o donna che ha una sua precisa individualità
solo perché in relazione con con altri: è la cancellazione della dimensione
storica, sociale che ha modificato la stessa «struttura genetica» che rende il
vivente materia prima del biocapitalismo. Al biocapitalismo non serve una
materia vivente che parla, che sia, insomma, inserita in reti sociali. Ma solo
un agglomerato di molecole. La caratteristica sociale della natura umana
interviene dopo, quando cioè vengono coinvolti i «gruppi portatori» di
patologie o di attivisti, come è accaduto con i gay, all'interno dei quali la
discussioni su come gestire un patologia o la reazione ad alcuni farmaci
diventa stimolo e «conoscenza» per garantire l'innovazione dei propri prodotti.
In questo contesto la biopolitica perde così il suo carattere misteriosofico. E
diventa infine il contesto in cui si manifesta appunto quel conflitto tra
«vivente» e «biocapitalismo».
( da "City" del 16-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Stare troppo tempo
soli "atrofizza" il cervello E si prova meno piacere ASOCIALi Le
persone non sono fatte per vivere da sole diceva Seneca. Millenni dopo la
scienza dà ragione al filosofo: la troppa solitudine "inaridisce" il
cervello. ROMA - La vita sociale accende di piacere il
nostro cervello invece la solitudine sembra modificarne il modo di funzionare:
il cervello delle persone sole perde infatti il piacere della socialità. Aree
neuronali inertiUn'équipe di ricercatori dell'Università di Chicago ha sottoposto 23 ragazze a
precisi questionari psicologici per valutarne il grado di solitudine.
Poi ha mostrato loro immagini che rimandavano a contesti felici - persone che
ridevano o scherzavano - scoprendo con l'aiuto della risonanza magnetica che
nel cervello delle giovani le aree neurali dell'appagamento erano tanto più
inerti quanto più erano sole. Da qui la deduzione che la solitudine
"spenga" il piacere della socialità modificando l'attività cerebrale,
anche se non è escluso che la "misantropia" possa dipendere da
differenze intrinseche (innate) del cervello.Altre ricercheDa anni John
Caciappo concentra le sue ricerche sulla solitudine. Al suo attivo ha libri e
studi, come quello che sarà pubblicato sulla rivista Health Psychology in cui
sostiene che la solitudine induce sedentarietà. Del resto si sospetta da tempo
che evitare la socialità possa essere "dannoso" per il corpo - e lo
spirito: alcuni studi sostengono che stare soli è deleterio quanto fumare. Un
altro studio, firmato dagli italiani Erminio Costa e Alessandro Guidotti sempre
dell'Università di Chicago, sostiene che la solitudine mini le nostre difese
naturali anti-stress e sia alla base di disturbi come ansia e aggressività. E
dunque: andate e socializzate. Perché, come diceva Francis Scott Fitzgerald,
"la solitudine genera altra solitudine". City 16 febbraio 2009
( da "Gazzetta di Reggio" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
L'appuntamento è per
questa mattina in via Amendola Guida all'Università si parte oggi da Agraria
Ripartono le iniziative di orientamento allo studio promosse dalla facoltà di
Agraria dell'Università degli studi di Modena e Reggio. Di volta in volta
studenti delle quinte classi verranno accolti e accompagnati a conoscere
l'offerta didattica della facoltà reggiana e, soprattutto, le attività di
ricerca condotte nel Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti. Primo
appuntamento oggi a Reggio. Per il secondo anno consecutivo la facoltà di
Agraria dell'Università degli studi di Modena e Reggio si rivolge agli studenti
e propone una serie di incontri di orientamento. Il primo di questi
appuntamenti è previsto per oggi alle 9.30 e accoglierà nell'Aula 5 della
facoltà di Agraria (via Amendola 2) a Reggio, la quarantina di studenti delle
due classi di quinta superiore dell'Istituto Agrario e Alberghiero «Motti» di
Castelnovo Monti. Ad accogliere gli studenti sarà il preside professor Domenico
Pietro Lo Fiego che illustrerà le caratteristiche dei corsi di laurea. A
seguire interverranno il professor Andrea Pulvirenti, docente di Microbiologia degli Alimenti dell'Ateneo modenese reggiano e
la professoressa Patrizia Fava, docente di Tecnologie Alimentari. Al termine del seminario i ragazzi
saranno accompagnati a far visita ai laboratori del Dipartimento di Scienze
Agrarie e degli Alimenti, che si trovano nella sede di via Kennedy a Reggio.
( da "Gazzetta di Modena,La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
PORTO FRANCO
Incompetenti dell'ambiente di Franco Battaglia * L'assessorato all'Ambiente del
Comune è nelle mani di incompetenti. Ora vogliono elevare la già onerosissima
tassa sui rifiuti, attribuendo a quella volontà una causa e un obiettivo. La
causa, sarebbe l'aumento delle tariffe elettriche; l'obbiettivo, l'aumento
della raccolta differenziata. Quanto alla causa, l'assessore Orlando ha prima
promosso la diffusione dei pannelli fotovoltaici, causa dell'aumento delle
tariffe elettriche; ora vuole aumentare la tassa sui rifiuti per arginare
l'aumento del costo del chilowattora, da egli stesso causato. Mi ricorda il
resto della Giunta cui appartiene: prima hanno favorito, in nome di un
malinteso senso della solidarietà, la microcriminalità, poi sono andati a
piangere perché Roma mettesse una pezza sulla falla da loro causata. Quanto
all'obbiettivo: la raccolta differenziata spinta è il metodo più stupido di
occuparci dei rifiuti. Differenziare ha senso finché si può riciclare e
riciclare ha senso finché il prodotto di riciclo ha un mercato. Chiunque
percorre l'autostrada verso Bologna non può non notare le montagnole di vetro
raccolto in modo differenziato: esuberi inutili, costosi, dannosi all'ambiente.
Oppure: che senso ha raccogliere carta (e magari produrne di riciclata) se poi
va a finire all'inceneritore perché nessuno la vuole? La verità è che i
cittadini non dovrebbero essere tediati - e quindi neanche tassati - con la
raccolta differenziata: basterebbe riservarla alle aziende - che hanno già
rifiuti selezionati - e con quella si coprirebbe la giusta percentuale da
differenziare. In Liguria mandano in discarica oltre il 95% della loro raccolta
differenziata; infatti in Liguria non hanno inceneritori, che sono la
destinazione più razionale e rispettosa dell'ambiente di gran parte dei nostri
rifiuti: l'energia ricavata dall'incenerimento, significa, tra l'altro,
risparmio di denaro, perché evita la combustione di gas che acquistiamo
all'estero. Purtroppo nessuno toglie dalla mente degli amministratori modenesi
che risparmio energetico e raccolta differenziata siano "comportamenti
virtuosi". E sono in illustre compagnia. Come dimenticare il fulcro
centrale della politica energetica di Prodi? "La prima fonte d'energia è
il risparmio", sentenziò. Ho sempre pensato che se vi sono individui
capaci da fare affermazioni così stupide, non c'è da meravigliarsi che poi ve
ne siano mille volte di più disposti a creder loro. Ma costatare che stupide
affermazioni vengano pronunciate da individui intelligenti come Prodi è
disarmante. Né l'assessore Orlando è solo quanto a promotore dei pannelli
fotovoltaici. Tutti noi stiamo pagando sulle bollette elettriche il prezzo
delle conseguenze di questa sbornia. Come d'altra parte abbiamo pagato (e
stiamo pagando) sulle bollette elettriche un quarto del parco nucleare
francese, visto che diamo alla Francia, ogni anno e da molti anni, l'equivalente di un reattore nucleare per l'energia che non siamo
in grado di produrci in casa. Tornando alla differenziata: da quando è stata
incrementata, i cittadini pagano di più, senza benefici per l'ambiente.
Qualcuno ne tragga le conseguenze. * (Docente Chimica Ambientale, Università di
Modena)
( da "Messaggero Veneto, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 3 - Attualità
Boom di denunce per gli stranieri Negli ultimi 20 anni, le notizie di reato
sono passate dal 9 al 20 per cento Primi i romeni, poi marocchini e albanesi. Il dato della violenza domestica Una ricerca pubblicata nel 2008 ROMA. La quota degli
stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli
ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i
romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi.
Lo rileva il sociologo, Marzio Barbagli, dell'università di Bologna, in una pubblicazione uscita alla fine del 2008, «Immigrazione e
sicurezza in Italia» (edizioni Il Mulino), in cui sono stati elaborati dati del
ministero dell'Interno. Si tratta - commenta lo studioso - «di una quota
altissima» anche se, in generale, «non siamo in grado di conoscere se gli
stupri siano realmente aumentati, come appare dalle notizie di cronaca. Va
infatti ricordato che solo una piccola parte delle violenze è denunciata».
Rispetto alla nazionalità degli autori di violenze sessuali (dal 2004 al 2007)
spicca l'avanzamento significativo dei cittadini romeni (da
( da "Centro, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il patrimonio della
biblioteca (oltre 30.000 volumi) sarà informatizzato e reso consultabile anche
a distanza Museo di San Giuliano, evitata la chiusura Tra l'Università e i
frati siglata una convenzione per la gestione L'AQUILA. Sul volto dei frati,
ormai anziani per gestire il museo, è tornato il sorriso: adesso non si sentono
più soli nella «missione» di salvare il loro tesoro. Nei giorni scorsi uno di
loro, padre Candido Bafile, ha firmato una convenzione con l'Università per la
gestione congiunta del patrimonio culturale del convento di San Giuliano. Una
firma che ha scongiurato la possibilità della chiusura definitiva del museo di
Scienze naturali ed umane rimasto inattivo più di un mese a cavallo delle feste
natalizie. Il museo di San Giuliano aveva chiuso i battenti il 24 dicembre,
dopo 40 anni di attività. La struttura, gestita per molto tempo dai frati, con
la direzione del compianto padre Gabriele Marini, era stata affidata negli
ultimi anni alla cooperativa Aquilarte che l'aveva tenuta aperta grazie a fondi
regionali e alla collaborazione volontaria degli studenti di Archeologia
classica dell'Università. I fondi regionali da quest'anno sono stati tagliati e
l'associazione non ha potuto far altro che chiudere il museo. Dei giorni scorsi
la notizia che ha ridato respiro a chi non si era mai arreso alla possibilità
di perdere un importante pezzo della cultura aquilana: dopo un iter burocratico
durato più di due anni è stata firmata la convenzione tra Università e frati di
San Giuliano, richiesta da tempo dal professor Gaetano Messineo. La convenzione
triennale (ma rinnovabile) riguarda lo svolgimento di attività didattiche,
scientifiche, di ricerca e valorizzazione culturale del museo e della
biblioteca. L'Università si assumerà la manutenzione ordinaria dei locali del
museo e la gestione del materiale esposto, mentre le visite guidate resteranno
a carico della cooperativa Aquilarte. Tutti gli studenti dell'Ateneo potranno
visitare gratuitamente il museo ogni mercoledì, inoltre per loro la biblioteca
sarà accessibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle
( da "Adige, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Nago-Torbole 16 Nago-Torbole
16.30 Un tipo di topo Casa della Comunità. Teatro per bambini «Che tipo quel
topo». Trento 17.30 e 20.45 Cineforum Teatro San Marco. Consueto doppio
appuntamento su due giorni per il «Cineforum Trento». Per il ciclo «Giocosa
ironia», oggi e domani il film «Il treno per Darjeeling» di Wes Anderson (Usa,
2007). Povo 20.30 La valle di Elah Teatro Concordia. Per la rassegna
«LunedìCinema», oggi il film «Nella valle di Elah» di Paul Haggis (Usa, 2007).
Il conflitto israelo-palestinese ambientato nella valle che vide lo scontro
mitico tra Davide e Golia. Pergine 20.45 Andrea Castelli Teatro don Bosco. In
scena lo spettacolo di e con Andrea Castelli «Parole incrociate». Sul palco
anche la moglie Nicoletta Girardi per un dialogo minimalista di coppia sulla
spiaggia. Chiacchiere sul niente e sul tutto. Replica domani sera alla stessa
ora. Trento 21 Vinicio Capossela Auditorium Santa Chiara. Concerto di Vinicio
Capossela con brani tratti dal suo ultimo album «Da solo». DOMANI Trento 9
Ensemble Sala Filarmonica - via Verdi. Concerto dell'orchestra da camera
«Ensemble Zandonai» per «I martedì in Filarmonica». Trento 10.15 Franco
Demarchi Facoltà di Sociologia - piazza Venezia 41. «Franco Demarchi:
contributi alla Sociologia», seminario a ricordo dello
scomparso docente e
studioso dell'Università di Trento. Trento 16.30 Prosa e poesia Facoltà di
Lettere - Aula 1. «L'esplorazione dei resti: tra poesia e prosa», seminario e
letture con Andrea Inglese - poeta, saggista e traduttore - e Paolo Tamassia,
dell'Università di Trento. Per il seminario internazionale sul romanzo.
Trento 18 Epiphaneia Palazzo della Regione. Inaugurazione della mostra
dell'Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) «Epiphaneia. La speranza
per-dono». Con Marco Depaoli (presidente Consiglio regionale), Franco Panizza
(assessore alla Cultura provinciale), don Marcello Farina (consulente
ecclesiastico Ucai), Romano Perusini (Docente all'Accademia di Brera). E con il
Gruppo Vocale Laurence Feininger. Aperta fino al 3 marzo con orario
lunedì-venerdì 10-18. Trento 21 Franco Battiato Auditorium Santa Chiara.
Concerto di Battiato. Rovereto 21 Rachel Auditorium Melotti. Per il «Nuovo
Cineforum», il film «Rachel sta per sposarsi» di Jonathan Demme (Usa, 2008).
Riva del Garda 21 Anfitrione Palacongressi. La Compagnia Gank e il Teatro
Stabile di Genova portano in scena lo spettacolo «Anfitrione», tratto dalla
commedia di Molière. Regia di Antonio Zavatteri. 16/02/2009
( da "Arena, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 CRONACA Pagina 17 INCONTRI. Fracastoro Poesia e filosofia: tre mercoledì
di alto profilo Prenderà il via mercoledì il primo di tre incontri di un
progetto didattico del liceo scientifico «Fracastoro», aperto alla città.
Intitolato «Voci del pensiero, Itinerari tra filosofia e poesia», è curato da
Flavio Ermini, poeta, fondatore del gruppo Anterem, organizzatore del Premio
Montano. I tre incontri si terranno nell'aula magna della sede in via Moschini
11/A, dalle 15.30 alle 17.30. Mercoledì Alberto Folin (Università di Napoli)
parlerà su:«Il ritorno della voce: tendenze della poesia moderna e
contemporanea (da Leopardi a Montale)». Mercoledì 4 marzo Alfonso Cariolato
(Università di Padova) terrà una conferenza su «Il cielo della poesia» e
venerdì 20 marzo Stefano Guglielmin, docente e poeta,
affronterà «L'esperienza della poesia nell'età post-moderna». Il progetto,
spiega il dirigente scolastico del «Fracastoro», Marcello Schiavo, «è nato dal
nostro Dipartimento di Lettere, in collaborazione del gruppo di poeti e critici
di Anterem. Finalizzato all'aggiornamento dei nostri
docenti e all'approfondimento per i nostri studenti di quarta e di quinta,
visto l'alto profilo culturale, l'abbiamo proposto alla città, in particolare
ai docenti di lettere, filosofia e lingue straniere e agli alunni che
affronteranno l'esame di Stato».
( da "Arena, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 CULTURA Pagina 56 LIEGI. DA MERCOLEDÌ Due giorni di incontri
per parlare di Salgari È in programma mercoledì e giovedì all'università di Liegi un convegno
salgariano sul tema «Un po' prima della fine? Ultimi romanzi di Salgari tra
novità e ripetizione (1908-1915)». L'iniziativa è promossa dall'università di Liegi e curata dai docenti
Luciano Curreri e Fabrizio Foni, fondatori e redattori de «Ilcorsaronero».
Gli interventi di Luciano Curreri e Fabrizio Foni si svolgeranno sul tema «Un
po' prima della fine? Appunti per una critica e una cronologia salgariana (1908-1915)».
Sono previsti inoltre relazioni di Vittorio Frigerio, Gian Paolo Giudicetti,
Pietro Benzoni, Cristina Benussi, Irene Incarico, Roberto Fioraso, Claudio
Gallo (università di Verona), Alberto Brambilla,
Felice Italo Beneduce, Giuseppe Papponetti, Gianni Turchetta, Donatella de
Ferra, Alberto Abruzzese, Mario Tropea, Giuseppe Traina, Marinella Cantelmo.
( da "Nuova Sardegna, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
di Manlio Brigaglia
Le cause dell'inarrestabile declino dell'Università italiana Mentre ancora in
Italia si sprecano tante parole sull'Università, ecco che arrivano i fatti. Ma
una classifica è un fatto o sono soltanto parole? Quando la classifica è fatta
da una istituzione di valutazione tra le più prestigiose del mondo, allora
questa classifica - la World University Rankings 2008, cioè la graduatoria di
tutte le università del mondo - non è né parole né
numeri: è fatti. E i fatti, per quanto riguarda l'Italia, sono tre: uno, nelle
400 Università migliori del mondo, italiane ce ne sono soltanto sette; due, le
Università italiane hanno perduto, in questa classifica, qualcosa come venti posti,
o giù di lì, rispetto all'anno scorso; tre, la migliore Università italiana è
al 192º posto, pronta a uscire dalla speciale classifica delle Top 200. E'
l'Università di Bologna, e chi fa l'infausta l'infausta profezia è il suo
stesso rettore, Ugo Calzolari, pronto a riconoscere cavallerescamente che forse
il ranking sarebbe ancora più basso se l'istituzione universitaria di Bologna
la Dotta non godesse di una fama quasi millenaria. Detto rapidamente che tra le
prime dieci sei sono Università americane, quattro inglesi, le Università
italiane che hanno avuto comunque l'onore di essere incluse nella classifica
sono, oltre Bologna, in ordine La Sapienza, il Politecnico di Milano, poi
Padova, Pisa, Firenze e la Federico II di Napoli. Tra le prime quattro assolute
ci sono le tre Università che vengono considerate, per fama mondiale, le
migliori del mondo: Harvard, Cambridge e Oxford (ce n'è un'altra americana,
Yale, al secondo posto). Sbrighiamo subito l'obiezione che si portano sempre
appresso le classifiche di qualunque tipo: chi le ha fatte, in base a quali
criteri sono state stilate. Chi le ha fatte sono 8700 addetti ai lavori, di
crediti ineccepibili; i parametri giocano molto a sfavore delle Università
italiane, ma hanno una loro ragionevolezza assoluta: la qualità della ricerca e
il numero di volte che ogni ricerca è citata nei lavori degli specialisti della
disciplina, quanti studenti trovano lavoro dopo la laurea, com'è il rapporto numerico fra docenti e studenti, quanti professori
e studenti stranieri ci sono in ogni Università. Sono tutti criteri che ci si
rivoltano contro. Il declino dell'Università italiana ha tre cause principali:
troppi sprechi, troppi baroni, pochi soldi. Gli sprechi nascono da una cattiva
organizzazione degli studi e del lavoro, spesso funzionale al comodo
mantemimento dell'esistente; il potere dei baroni impedisce la selezione per
merito, o come minimo la limita a casi irrefutabili; i pochi soldi impediscono
di fare ricerca, e comunque di farla con la disponibilità di mezzi e la tranquillità
sul lavoro che è necessaria. Se dovessimo decidere di attaccare la situazione
per cambiarla, da dove bisogna cominciare? In realtà, le tre cause malformanti
stanno sullo stesso livello. Delle tre, poi, quella del potere baronale sembra
la più difficile da estirpare, quella del deficit di organizzazione che si
traduce in mille piccoli e grandi sprechi la più subdola, perché è insita nella
stessa legislazione perfino più che nella cattiva volontà degli uomini, quella
della ricerca la meno solubile in un momento di triste congiuntura come quello
che stiamo vivendo. Se Tremonti dice alla Gelmini che non ci sono soldi per la
ricerca, e la Gelmini lo dice ai rettori, e i rettori ai professori, agli
studenti, al personale, che cosa si può fare? Si può continuare a ripetere che
senza rimettere a posto il sistema istruzione, cioè senza rafforzarlo e
soprattutto modernizzarlo, tutto il Paese ne soffrirà, e ne soffrirà non
soltanto a breve ma anche nel tempo lungo: nella gradatoria delle Università
europee la prima delle italiane (sempre Bologna) è settantottesima e la seconda
(ancora La Sapienza) ottantacinquesima. Solo un problema di soldi, allora? No,
e per almeno due motivi: il primo è che l'Università aveva già poco da stare
allegra anche quando i soldi c'erano (forse non in abbondanza, ma comunque
quanti bastavano per sprecarne un bel po'), il secondo è che il problema vero è
quello della cultura, cioè del grado di apprezzamento del sapere che c'è in chi
governa. E' possibile che i portatori di una visione consumistica della realtà
e della società, in cui il Grande Fratello fa aggio su ogni altra filosofia e
alla signora Levi Montalcini toccano le ingiurie dei colleghi senatori, mettano
al primo posto, scalzandone il Festival di Sanremo, la cultura, la formazione
seria e appassionata dei giovani, il culto del leggere, scrivere e cercare? Qui
ci vorrebbe un'allegra digressione su che cosa mettevano i Padri nuragici in
quei loro misteriosi magazzini, ma è tempo di piangere: e non solo solo per
l'Università.
( da "Repubblica, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V - Genova Flavio
baroncelli ricordo di un genio MARGHERITA RUBINO (segue dalla prima di cronaca)
Persone come Nicoletta Morello, Mariangela Ripoli, e poi un genio del
collegamento e della apertura tra culture come Vincenzo Tagliasco, i nostri
Baroncelli e Barisone, mancano ovunque a tutti, ma in Ateneo di più. Quel
discorrere senza fretta e con tratto realmente �umanistico´,
quell´argomentare sui problemi, quel lavorare silenzioso a diffondere problemi
e culture senza pesare mai, quanti pochi eredi trova oggi, se nessuno crea
esempio e coltiva il dialogo con i ragazzi più di quanto sia costretto a
coltivare, questa volta sì per decreto regio, ciò che con insegnamento, tesi,
lezioni, bibliografia specifica, nulla ha a che fare. Si impone e dilaga una
modulistica infinita e l´esecuzione immediata di legislazioni cangianti a ogni
respiro (vedi caso prepensionamenti, due mesi spesi a lavorare e soffrire, ma
un emendamento dell´11/2 prolunga l´agonia; vedi le decine di colleghi che si
trasformano in mostra di buroefficientismo ed esauriscono nel calcolo-crediti
le proprie risorse scientifico didattiche), oltre alle infinite riunioni per
quelle che Umberto Eco chiamava "decisioni sul colore della carta igienica
del Dipartimento". La tecnoburocrazia occupa 10 ore al
giorno del docente ed è per
questo che i Tagliasco e i Barisone tornano alla mente e al cuore come il
meglio di una dimensione che non deve passare come giustamente passano, invece,
le strutture e le modalità di azione dell´Università quale è stata fino al XX
secolo. Il rischio è quello di buttar via, con il ciarpame e la
cialtroneria della vecchia università, anche la
disponibilità alla discussione e all´insegnamento �continuo´, l´apertura
mentale che i docenti avevano tempo e modo di trasmettere ai discenti. A differenza
degli altri amici e colleghi fin qui citati, Baroncelli era un po´
impertinente, scherzava con la morte, a partire dalla sua, con irripetibili
tratti di filosofica comprensione delle cose, e quando incontrava un professore
secondo lui catalogabile tra quelli perbene chiedeva con gli occhi azzurri e
scintillanti: " Ma tu! Ma come va che stai ancora bene?"
( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 1 - Pisa
Ordine del Cherubino per 10 docenti Assegnato ogni anno nella ricorrenza della
nascita di Galileo Il riconoscimento è per i particolari meriti scientifici e
culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'ateneo
PISA. Dieci illustri docenti hanno ricevuto l'Ordine del Cherubino nella
ricorrenza della nascita di Galileo Galilei. La cerimonia si è svolta nell'aula
magna nuova della Sapienza. Il riconoscimento viene assegnato
ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di
Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro
contributo alla vita e al funzionamento dell'ateneo. L'Ordine del Cherubino è
l'unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa e viene conferito su
proposta delle singole facoltà con deliberazione del Senato Accademico.
L'onorificenza consiste in una spilla in oro che raffigura, su un fondo di
smalto celeste, una testa di cherubino con sei ali appesa a un nastro sempre di
colore celeste. Il rettore Marco Pasquali ha chiamato a ricevere l'insegna e il
diploma i seguenti docenti, disposti secondo l'anzianità di nomina: Roberto
Barale, facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Margherita Galbiati,
Scienze matematiche fisiche naturali; Pierlorenzo Secchiari, Agraria; Claudio
Casarosa, Ingegneria; Alessandro Casini, Medicina e chirurgia; Giovanna
Colombini, Scienze politiche; Lanfranco Lopriore, Ingegneria; Lucia Tomasi
Tongiorgi, Lettere e filosofia; Elena Cenderelli, Economia; Lucia Battaglia
Ricci, Lingue e letterature straniere. Il professor Roberto Barale ha fondato e
diretto per un decennio la Scuola di Specializzazione in Genetica Applicata. è
stato Presidente della Società Italiana di Mutagenesi Ambientale, membro del
direttivo della Associazione Genetica Italiana per due mandati e rappresentante
per l'Italia della Società Europea di Mutagenesi Ambientale. Margherita
Galbiati dal 1993 al 1996 è stata presidente del Dottorato di ricerca in
Matematica, dal 1987 al 1990 vice direttore del Dipartimento di Matematica
"Leonida Tonelli", che ha poi diretto dal 1997 al 2003. è stata
responsabile del progetto MaP (Matematica a Pisa) dell'Università e della
Scuola Normale Superiore, importante esperienza preliminare alla creazione del
Centro "Ennio De Giorgi", nel quale ricopre la carica di membro del
Consiglio Scientifico. Il professor Pierlorenzo Secchiari è membro del Comitato
Etico di Ateneo per la sperimentazione animale. Fin dall'inizio della sua carriera,
ha incentrato la propria attività scientifica sullo studio dell'attività
riproduttiva e produttiva dei ruminanti e sulla qualità degli alimenti di
origine animale. Il professor Claudio Casarosa, dal 1990 è professore ordinario
di Fisica Tecnica alla facoltà di Ingegneria, dove è stato successivamente
chiamato alla cattedra di Fisica Tecnica Industriale. Nel
( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 2 - Pistoia
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elettriche per installazione depuratori sul territorio nazionale lo cerca
GeoAcque, via Rignano 9/c1, Arezzo. Si richiede disponibilità totale a
spostamenti, partita Iva, auto e attrezzatura propria. Tel. 0575-595508. UGUAGLIANZA TRA I SESSI PISTOIA. Le ricerche di personale devono
parlare sia al maschile che al femminile. Lo ha stabilito la legge 125 del
1991. Non si può cercare solo un operaio ma un operaio o un'operaia. In caso
contrario gli annunci non potranno essere pubblicati.
( da "Secolo XIX, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Trasporti, l'Italia
imparidal modello svizzero ALESSANDRO LETO Il dibattito sui sussidi varati dal
governo a sostegno del settore automotive ha riacceso il confronto sulla loro
reale efficacia. Le esperienze precedenti, come le iniziative analoghe operate
da altri governi sugli stessi settori, offrono lo spunto per un ragionamento
intorno a questo strumento di intervento a favore dei settori economici in
difficoltà. È del tutto chiaro come la crisi economica globale che ha colpito
l'economia in generale, abbia richiesto una risposta immediata, contingente
rispetto ai danni potenziali che il collasso di questi settori potrebbe
determinare, quindi ai ministri economici competenti non è rimasto altro da
fare che utilizzare, con le risorse a disposizione e nel quadro normativo di
riferimento imposto dall'Unione europea, gli strumenti tattici tradizionali. Ma
questo è solo l'inizio, posto che in mancanza di una strategia complessiva di
natura industriale specifica da una parte e infrastrutturale dall'altra, senza
la determinazione di un nuovo indirizzo economico di fondo, trascorsi pochi
mesi ci si troverà di nuovo in una situazione analoga fatta di emergenze e di
fiato corto. Come già ricordato proprio da queste colonne, è opinione diffusa
che la crisi corrente sia duplice, di natura epocale dal punto di vista storico
e di natura contingente dal punto di vista della repentina (per altro
annunciata) distruzione di ricchezza, bruciata sull'altare di una finanza le
cui proiezioni avevano raggiunto livelli speculativi senza precedenti. Ma ciò
che più conta è che la storia ha voltato pagina, imponendo un'accelerazione vistosa
a un modello di interazione sociale ed economica basato sul'assunto erroneo
della crescita economica senza limiti. Gli analisti più attenti concordano nel
ritenere che in futuro la produzione complessiva di beni durevoli, come appunto
auto ed elettrodomestici, per troppo tempo colpevolmente proposti e
"pompati" alla stregua di beni di consumo, sarà progressivamente
ridotta. Ma questo non è un problema se, preso atto dei cambiamenti ormai
evidenti, si opta per una ristrutturazione delle imprese in linea con le
richieste dei consumatori di domani, molto più attenti ai concetti di
efficienza energetica e impatto ambientale rispetto al passato. Non solo in
termini di prodotto, ma anche di processo. Questo vuol dire avere il coraggio
di programmare una serie di normative che stimolino questo processo, vincolando
i produttori e gli operatori economici di tutta la filiera con tempi e metodi
precisi. In questo senso ci si augura che nel corso dei prossimi mesi si
superino alcuni ostacoli, soprattutto di natura culturale, che per troppo tempo
hanno rallentato l'adozione di pratiche autenticamente virtuose, non solo per
l'ambiente, ma anche e soprattutto per l'uomo. Viviamo pienamente la nuova
epoca del capitalismo coalizionale, basato certamente sulla capacità di persuasione,
più che su quella di imposizione e questo ci impone l'adozione di un nuovo
metro di valutazione e di considerazione delle conseguenze delle nostre azioni.
Ormai tutti siamo cittadini-consumatori e operiamo scelte, di acquisto, come di
partecipazione civile, sulla base delle convinzioni che abbiamo maturato. Il
confronto con gli altri Paesi europei, soprattutto quelli dell'Europa
continentale, ci mostra come la convinzione circa l'adozione di nuovi modelli
di produzione e di nuovi comportamenti sociali, sia non meno sentita da noi a
livello popolare che ad esempio in Germania o in Svizzera, ma che a mancare sia
la risposta istituzionale (l'adesione popolare crescente alle diverse
iniziative del commercio equo e solidale e di Km zero, sono un chiaro esempio
in questa direzione). Questo ritardo si può colmare offrendo una reale
opportunità di scelta fra le diverse opzioni possibili e il caso del trasporto
in Italia presenta vistosi ritardi e corpose contraddizioni. Infatti, là dove
si trovano in presenza di opportunità di scelta reali, i cittadini-consumatori
optano per soluzioni di convenienza individuale e sociale. Il caso del successo
strepitoso del nuovo servizio ferroviario veloce lungo la tratta Milano-Roma,
ha di fatto incontrato un notevole riscontro al punto di mettere in difficoltà
l'alternativa del volo aereo. Con un notevole vantaggio in termini di riduzione
del traffico da e per gli aeroporti di partenza e destinazione, di riduzione
dell'impatto ambientale e di risparmio per il viaggiatore. Purtroppo si tratta
di uno dei pochi casi concreti, passati dalla tormentata fase di progettazione
alla realizzazione, che si sono dimostrati capaci di superare gli odiosi
obblighi imposti dai tanti monopoli di fatto e di diritto che ancora complicano
la vita degli italiani. La Svizzera, Stato certamente infelice dal punto di
vista logistico-orografico, ha deciso di superare l'imbarazzante e penoso
record di traffico pesante che l'attraversa solo in fase di transito (essendo
al centro dell'Europa), varando nel 1997 un grande progetto denominato
"Alp Transit". Quando entrerà in funzione, nel 2012, il traffico
pesante sarà costretto a lasciare le autostrade per imbarcarsi ai portali
ferroviari di ingresso svizzeri e attraverserà tutto il Paese effettuando gran
parte del tragitto lungo nuovi tunnel scavati sotto le Alpi. Si tratta di
un'opera senza precedenti dal punto di vista ingegneristico, non solo per
complessità in sé, ma anche per la capacità di realizzare un vero e proprio
piano dei trasporti rivoluzionario, capace di eliminare drasticamente dalle
strade i Tir che tanti incidenti provocano e di tanto inquinamento si rendono
responsabili transitando per la Svizzera. Si badi bene, non si tratta di
vietare il transito, solo di dirottarlo su un valido ed efficiente vettore
alternativo, con beneficio di tutti, dato che le autorità elvetiche si sono
impegnate a non rendere tale opzione più cara rispetto al costo tradizionale
del trasporto su gomma nell'attraversamento del Paese. Ecco quindi che, alla
luce di esperienze analoghe adottate da altri Paesi europei, gli interventi di
politica industriale che il governo italiano ha potuto fin qui adottare a
sostegno delle imprese del trasporto, non sono in grado di tradursi in vantaggi
anche per il cittadino, posto che purtroppo, almeno fino ad oggi, sono
sganciati da un politica più ampia e complessiva del sistema dei trasporti.
Negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, l'Italia seppe dar prova di
sé alimentando e sostenendo le imprese del settore auto, allora numerose e non
in sostanziale monopolio come oggi, accompagnando a queste misure anche un
piano infrastrutturale viario del Paese, dei cui benefici godiamo ancora oggi.
Allo stesso modo, con lo stesso rigore, contando proprio sulla saggezza degli
italiani che non sono meno convinti e meno sensibili ai temi sociali e di
rispetto dell'ambiente dei loro concittadini europei, si dovrebbero adottare
piani di conversione delle nostre abitudini in tema di trasporto, vincolando
gli aiuti alle imprese a seri e innovativi piani di riallineamento dei loro
processi produttivi e dei loro prodotti a quelle che sono de facto le necessità
che il prossimo futuro ci imporrà. Se gli svizzeri consentiranno il transito
del traffico pesante sul loro territorio solo attraverso il sistema ferroviario
di "Alp Transit", perché non dovremmo noi fare lo stesso utilizzando,
ad esempio sulla direttrice nord sud, le "Autostrade del Mare",
sottoponendo contemporaneamente il nostro sistema ferroviario a una ristrutturazione
degna di tale nome? La medicina insegna che se si curano le patologie magari
più evidenti, ma meno gravi, a parte qualche miglioramento temporaneo il quadro
clinico generale del malato non potrà che peggiorare. L'attuale governo può
contare su una solida maggioranza numerica e su una omogenea condivisione degli
obiettivi di fondo che lo rendono responsabile dell'adozione di scelte
tempestive e lungimiranti, in assenza delle quali ogni futuro intervento potrà
risultare tardivo e inefficace. Ma senza una pianificazione strategica che
superi il vecchio approccio ai soliti, ben noti problemi, non si otterranno
virtuosi risultati stabili e di lungo periodo. Quando la storia volta pagina
bisogna innanzitutto avere il coraggio di leggere ciò che è scritto nelle
pagine successive, di sintonizzarsi sulla nuova lunghezza d'onda, quella del
futuro, fatto di una nuova interazione sociale profonda e di attenta
pianificazione strategica complessiva. Carpe diem quindi, perché gli italiani
questa volta sono pronti: ora tocca al governo fare la sua parte per
trasportarci nel futuro, ricordando alle imprese sostenute in questa fase il
profondo valore etico dell'aiuto ricevuto, affinché anch'esse facciano la loro.
16/02/2009 Dino Cofrancesco Dopo le lettere che hanno messo in pensione i ricercatori
"anziani", vecchi decrepiti di 57-58 anni, che hanno riscattato gli
anni di laurea ed eventuali servizi pre-ruolo, stanno arrivando in questo periodo a diversi docenti universitari, associati e ordinari con
40 anni di contributi, cordiali inviti del rettore dell'Ateneo genovese ad
approfittare dell'articolo 72 c.11 della Legge 133/2008 che consente di
lasciare il servizio anticipatamente. L'Università ligure non è virtuosa,
avendo speso più del 90% del Fondo di finanziamento ordinario destinato al personale
di ruolo e, pertanto, per recuperare la "virtù", deve operare
dei tagli. È non poco significativo che i giuristi di regime, che ogni giorno
levano il grido di dolore per il vulnus inferto dal governo di centrodestra al
Diritto, non abbiano detto nulla sullo scempio che, in tal modo, si fa dei
diritti. Vediamo in che senso. Innanzitutto si accredita l'idea (aberrante) che
le cassi vuote annullino gli obblighi. È come se il compratore di un'auto a
rate, a un certo punto, non pagasse più la rata perchéè rimasto al verde. È lo
stesso stile di pensiero che ha ispirato le lettere rettorali: la legge
consente ai docenti di andare in pensione a settant'anni ma tale facoltà - per
ora "sconsigliata", senza che nessuno ravvisi un eccesso di potere, e
domani, chissà, imposta - viene annullata per mancanza di sghei. In secondo
luogo, si mostra come, nella patria del diritto, non sembri allignare il tabù
della irretroattività delle leggi. Le difficoltà della Pubblica
amministrazione, l'incapacità di far fronte ai suoi impegni, il bisogno
sacrosanto di reclutare nuove energie giovanili possono sì indurre a rivedere
il sistema di assunzioni, il trattamento, il pensionamento del personale, ma a
partire dall'oggi. A quanti hanno scelto un tipo di impiego anche in considerazione
dei vantaggi che esso offriva rispetto ad altri non si può dire di punto in
bianco che quei vantaggi vengono aboliti e peggio per loro se il lavoro che
hanno scartato oggi li farebbe stare meglio. Come si vede, non solo vengono
calpestati i diritti ma non si tengono in alcun conto l'equità, i progetti di
vita delle persone. La vicenda genovese, però, rivela quanto mal fece la
riforma della Pubblica amministrazione voluta dal tandem Giuliano Amato-Franco
Bassanini. Lo stato unitario (e un po' giacobino) messo in piedi dalla Destra
storica, e soprattutto dalla sua componente meridionale, da un lato, e il
federalismo leghista in parte d'ispirazione cattaneana dall'altro, per quanto
criticabili, avevano una loro logica coerenza. Il primo garantiva l'uniformità
dei diritti su tutta la penisola, il secondo riaffermava il principio che le
spese di una famiglia (leggi: regione o stato membro della Federazione) debbono
essere decise in famiglia e debbono essere proporzionate alle entrate dei suoi
componenti. Due valori diversi che mettono capo a due diverse dottrine dello
Stato. Come spesso accade in Italia, grazie al duo Amato-Bassanini, si sono
creati dei mostri che hanno congiunto il peggio dei due sistemi, e con la
benedizione dei Catone della giurisprudenza. Se ne vuole una riprova? Eccola.
Per alleggerire i loro bilanci, gli Atenei vorrebbero mettere in pensione il
personale docente con quarant'anni di contributi e
semmai riutilizzarli, se se ne stanno buoni, con contratti d'insegnamento (ma i
bandi relativi non sono pubblici e non si configura il reato di promettere agli
"obbedienti" di non tener conto di altre eventuali domande?). In tal
modo, le pensioni vengono scaricate sullo Stato (l'Inpdap) e le Università
spendono solo quei pochi soldi dei contratti: un'operazione che comporterà una
spesa complessiva per l'istruzione universitaria maggiorata dell'8%. In
sostanza ciò che si risparmia come liguri lo si paga come italiani: un giro
conto che farebbe sbellicare i veri federalisti, quelli seri, svizzeri o
nordamericani che siano. È sconcertante, con le tante chiacchiere sociologiche
che si fanno sui media, che nessuno si sia posto la domanda: il livello
culturale dell'Università italiana è migliorato o peggiorato con le autonomie?
Non sono un nostalgico dello Stato giacobino, ma le autonomie vanno prese sul
serio e, per venir prese sul serio, presuppongono un'etica del mercato ovvero
che il servizio pubblico (insegnamento e ricerca) venga pagato realmente dagli
utenti (gli studenti) . In tal modo, le Facoltà in grado di rilasciare diplomi
di laurea apprezzati e riconosciuti dalla società verrebbero più gettonate e il
loro corpo insegnante meglio pagato: la disparità di trattamento economico non
è scandalosa dove vigono scambio e concorrenza. Last but non least, le
iniziative virtuose dell'Ateneo genovese mettono in luce un altro effetto
perverso della filosofia delle autonomie all'italiana: la disparità di
trattamento tra i professori delle diverse Università. Uno studioso di grande
prestigio potrebbe venir messo in pensione anticipata perché la sua sede è
stata in passato troppo prodiga mentre un altro "senza qualità"
potrebbe rimanere in servizio diversi anni in più grazie alla buona
amministrazione dei rettori e degli uffici. È la fine dell'eguaglianza dinanzi
alla legge, orgoglio dello Stato di diritto, ma non è l'inizio del federalismo
di Umberto Bossi, che non consiste certo nello scaricare le pensioni sullo
Stato, secondo la logica di certe grandi imprese italiane sempre ben disposte a
privatizzare i profitti e a socializzare le perdite.Dino Cofrancesco è docente di Storia del pensiero politico all'Università di
Genova. 16/02/2009
( da "Eco di Bergamo, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
«Pio XI e Mussolini,
un rapporto burrascoso e difficile» --> Ottant'anni fa i Patti Lateranensi. Padre
Sale: assicurarono al regime il sostegno delle masse cattoliche Lunedì 16
Febbraio 2009 TERZA, pagina 23 e-mail print Piazza San Pietro, Città del
Vaticano Ottant'anni fa, l'11 febbraio 1929, tra Stato italiano e Santa Sede
venivano firmati i Patti Lateranensi: un Trattato internazionale, che istituiva
la nascita dello Stato della Città del Vaticano; e un Concordato, attraverso il
quale si regolavano i rapporti tra Stato e Chiesa in Italia. Finalmente, tra i
due ordinamenti sovrani, venivano riallacciati regolari rapporti diplomatici,
interrotti nel lontano 1855, dopo le leggi di secolarizzazione promulgate dallo
Stato piemontese. Fu un evento epocale. Ne parliamo con padre Giovanni Sale,
gesuita, redattore de La Civiltà Cattolica, docente di Storia Contemporanea presso
la Pontificia Università Gregoriana. Padre Sale, lei ha puntualmente
ricostruito gli scontri, anche duri, fra fascismo e cattolici negli anni prima
della Conciliazione. Come si arriva a una tanto significativa inversione di
rotta? «Momenti significativi del lungo e faticoso percorso che
prepararono la Conciliazione furono da un lato gli studi e i progetti di parte
governativa sulla nuova regolamentazione della disciplina ecclesiastica, voluta
da Mussolini per ingraziarsi la Santa Sede. Dall'altra, il progetto
"conciliatorista", fatto "circolare" informalmente dal
senatore cattolico Carlo Santucci. Progetto nel quale erano già enunciati i
punti che avrebbero fatto parte del Trattato. Nonostante questi tentativi,
l'atteggiamento della Santa Sede, in particolare del "granitico" Pio
XI, fu di aperto rifiuto dell'impostazione di fondo del problema, fissato
secondo la vecchia tradizione liberale: soltanto lo Stato era considerato
ordinamento originario e sovrano, soltanto ad esso spettava regolamentare
unilateralmente la materia di diritto ecclesiastico». Quali, allora, le
condizioni politiche dell'accordo? «Per Pio XI era di fondamentale importanza
assicurare alla Santa Sede un'effettiva autonomia dalle autorità secolari.
Egli, come i suoi predecessori, era convinto che soltanto la garanzia
dell'esistenza di uno Stato, anche se minuscolo, avrebbe assicurato al Papa e
alla Curia l'indispensabile libertà di azione nel governo della Chiesa, perché
il suo alto ministero non fosse esposto al sospetto di cedimenti di carattere
temporale o politico. Mussolini, per conquistare i cattolici al Regime e per
guadagnare credito sotto il profilo internazionale, era disposto a concedere al
Papa quello che chiedeva: accogliendo, naturalmente, dopo lunghe trattative, la
soluzione minimale. Pio XI pose, inoltre, come precondizione, che insieme al
Trattato venisse stipulato anche un Concordato: se cade l'uno - minacciò più
volte Pio XI - cade anche l'altro. Concordato nel quale riuscì a
"strappare" allo Stato condizioni favorevoli alla Chiesa che i
precedenti governi liberali avevano insistentemente rifiutato». Le conseguenze
politiche? «La stipulazione assicurò al Regime, come Mussolini aveva intuito,
l'insperato sostegno delle masse cattoliche italiane e di buona parte della
Gerarchia. Sostegno che, sotto il profilo politico, fu suggellato con il
Plebiscito del marzo 1929, nel quale il fascismo ottenne la quasi totalità dei
consensi. Fu il momento di maggiore vicinanza e sintonia tra governo fascista e
Chiesa cattolica: un anno dopo si guastò a motivo del conflitto sull'Azione
Cattolica». Mussolini da «uomo della provvidenza» a «villano e fedifrago». «In
un discorso ufficiale, pronunciato in occasione dei Patti, Pio XI definì il
Duce "L'uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare", non, come
erroneamente viene detto, "L'uomo della Provvidenza". In generale va
ricordato che il rapporto tra Mussolini e Pio XI fu quasi sempre burrascoso e
difficile. Pio XI poche settimane prima di morire definì Mussolini
"villano e fedifrago", poiché questi non aveva risposto alla sua
lettera (del 4 novembre 1938) nella quale veniva denunciato il progetto di
legislazione razziale. In quei giorni cadeva l'anniversario del decennale della
Conciliazione, che il Papa voleva celebrare insieme ai vescovi italiani anche
senza la partecipazione dei rappresentanti del Governo. Mussolini, risentito
per le parole del Papa, che in una recente Allocuzione ai cardinali lo aveva
definito, ironicamente, "incomparabile ministro", e temendo nuovi
contrattacchi, minacciò di non partecipare alle celebrazioni in Vaticano. Pio
XI, anche se molto malato, preparò per l'occasione un discorso molto duro nei
confronti del fascismo. Discorso che non avrebbe mai letto, perché morì il
giorno precedente (10 febbraio)». Vincenzo Guercio 16/02/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università, è tempo
di cambiarla alle radici --> Lunedì 16 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 11
e-mail print Giuseppe Bertagna Segue da pagina 1 incamminate verso una sempre
minore considerazione internazionale. Nella classifica appena pubblicata,
infatti, mentre si confermano 13 università americane
tra le prime 20 più apprezzate al mondo - con il primato che va ad Harvard, con
Yale in seconda posizione e al terzo posto l'università
inglese di Cambridge, che precede l'altra tradizionale rivale di Oxford -
troviamo una sola università italiana tra le prime
200: quella di Bologna (192°). Università che, tra l'altro, perde ben 19
posizioni rispetto allo scorso anno. Peggio di Bologna poi si piazzano La
Sapienza di Roma (205ª), il Politecnico di Milano (291°), l'Università di
Padova (296ª). Ancora peggio per le università
italiane non statali, alcune delle quali da qualche tempo all'avanguardia, da
noi, nell'insegnare alle università statali la
cosiddetta «qualità» della didattica e della ricerca. Tra le prime 400,
infatti, non risulta la Bocconi (404ª), la Cattolica è solo al 449° posto, la
confindustriale Luiss di Roma e lo Iulm di Milano non esistono nemmeno in
graduatoria. Tra la 450ª e la 600ª posizione troviamo, poi, ben sgranate, le università di Pavia, Roma Tor Vergata, Siena, Trento,
Trieste, Ca' Foscari, Catania, Genova, Milano, Modena, Perugia, Torino,
Firenze. Guarda caso quasi la metà di quelle che hanno sforato ogni vincolo di
bilancio, che hanno praticato da tempo una finanza allegra e che, adesso,
sarebbero classificate tra le università non virtuose,
a cui bloccare i concorsi e dare comparativamente meno finanziamenti premiali
rispetto a quelli meritati dalle università virtuose
(come Bergamo). Come è noto, i difetti di graduatorie di questo tipo sono ben
conosciuti tra gli addetti ai lavori. Nascono, infatti, metodologicamente, da
comparazioni difficilmente difendibili. Un solo esempio. I Paesi anglosassoni
hanno, per storia, tre diversi circuiti di Higher Education. Il primo è
costituito dalle cosiddette università di ricerca, il
secondo dalle cosiddette università di insegnamento e
il terzo da ciò che potremmo chiamare le istituzioni universitarie per
l'esercizio delle alte professioni. Risultato: Harvard e Yale e simili, università del primo tipo, consentono agli Usa di essere
all'avanguardia in graduatorie come quelle del giornale inglese. Le università del secondo e del terzo tipo consentono sempre
agli Usa di essere all'avanguardia anche nella percentuale di popolazione che,
nelle classifiche Ocse, possiede un titolo di studio superiore, cioè post
secondario. Con i dovuti adattamenti, esistono situazioni analoghe anche nei
Paesi francofoni e germanofoni. Del tutto diversa, invece, la situazione da
noi. I tre circuiti, infatti, esistevano, si può dire, al tempo della legge
Casati (1859), si erano in qualche modo rafforzati fino al fascismo, ma da
allora, e con una singolare e implacabile determinazione a partire dal 1969, si
sono fatti morire gli ultimi due per scaricare sul primo anche il loro compito.
Dimenticando, con queste scelte, però, l'ammonimento hegeliano secondo il quale
quando si vuole fare ed essere tutto si è condannati a non fare e a non essere
specificamente più niente. Risultato: non solo nessuna delle nostre 94 università sparse in 336 sedi si colloca tra le prime al
mondo, ma anche la nostra percentuale di popolazione con un titolo di studio
post secondario è tra le minori di tutti i Paesi industrializzati. Domanda:
sarà possibile, allora, almeno nel medio periodo, correggere queste
distorsioni, sia premiando le università virtuose, sia
utilizzando l'occasione fornita dalla revisione costituzionale del Titolo V per
costruire una forte istruzione e formazione professionale superiore che sia
concorrenziale e di pari dignità con l'istruzione universitaria? Non può del
resto non far problema la circostanza per cui se tutte le matricole dell'università italiana (oltre 310 mila all'anno) e tutti gli
iscritti (quasi due milioni) decidessero tutti insieme, contemporaneamente e
all'improvviso, come sarebbe non solo loro diritto, ma loro preciso dovere: a)
di frequentare le lezioni e i laboratori (come si fa ad Harvard, a Oxford?); b)
di avere un rapporto docenti studenti non di
( da "Nazione, La (Pisa)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA PISA pag. 2
E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la cerimonia di confer...
E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la cerimonia di
conferimento dell'Ordine del Cherubino per dieci docenti e ricercatori
dell'Ateneo. Cinque uomini e cinque donne con un 50% di studiose che «è un
vanto per l'Università di Pisa ha sottolineato Pasquali -, ateneo che tra
l'altro è stato inserito dal Times nei giorni scorsi nella classifica dei
migliori 400 del mondo». NELL'AULA Magna Nuova della Sapienza il Senato Accademico ha consegnato il Cherubino tradizionalmente
assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio
dell'Università per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il
loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo a due docenti: della
facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali: Roberto Barale, ordinario di
Genetica, e Margherita Galbiati, prorettore alla ricerca del 2003.
Insegna e diploma anche per il professor Pierlorenzo Secchiari, ordinario di
Zootecnia Generale ad Agraria con 250 pubblicazioni su riviste scientifiche
italiane e internazionali, per il professor Claudio Casarosa docente
di Fisica Tecnica Industriale alla facoltà di Ingegneri, per Alessandro Casini
direttore del Dipartimento di patologia sperimentale, biotecnologie mediche,
infettivologia ed epidemiologia dal 1999 al 2006 e protagonista di alcuni studi
pionieristici sul ruolo dello stress ossidativo in patologia sperimentale e per
il professor Franco Lopriore che alla didattica e alla ricerca presso la
Facoltà di Ingegneria ha affiancato negli anni anche un'intensa attività
organizzativa universitaria. Ultimi (ma non per importanza) quattro Cherubini a
quattro donne: Giovanna Colombini, ordinario di Contabilità dello Stato alla
Facoltà di Scienze Politiche dall'anno accademico 1989-1990, Lucia Tomasi
Tongiorgi, prorettore vicario dal 2003 con la cattedra di Storia dell'Arte
Moderna, Elena Cenderelli, professore di Economia della aziende di credito alla
facoltà di Economia e Lucia Battaglia Ricci, professore ordinario presso il
Dipartimento di Studi Italianistici della Facoltà di Lingue e letterature
straniere e ricercatrice riconosciuta dalla comunità scientifica nazionale e
internazionale. Porta la sua firma il contributo fondamentale
all'interpretazione e all'attribuzione del ciclo di affreschi del Trionfo della
Morte nel Camposanto Monumentale. Francesca Bianchi
( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
24 ORE FIRENZE pag. 5
Apertura dell'anno accademico con la protesta dei ricercatori
UNIVERSITA' OGGI l'Università di Firenze inaugura ufficialmente l'anno
accademico. La cerimonia a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, alle 11
con la relazione del rettore Augusto Marinelli. Seguirà un breve intervento di
un rappresentante degli studenti. La prolusione è affidata al professor
Francesco Saverio Pavone della Facoltà di Agraria sul tema «Biofotonica: la
Fisica applicata alle Scienze della Vita». Nel corso della cerimonia saranno
consegnati i diplomi di professore emerito a Giorgio Longhi, Giulio Masotti,
Franco Paradisi, Adolfo Pazzagli, Isabella Tollaro e Antonio Zanfarino.
Saranno, inoltre, conferite le medaglie dell'Ateneo al personale universitario
con 40 anni di servizio. Dodici studenti, i migliori di ogni Facoltà,
riceveranno dal Rettore il diploma di laurea. In questa occasione saranno anche
consegnati i premi Firenze University Press per le tesi di dottorato. Contemporaneamente in piazza della Signoria, ricercatori, docenti a contratto e
stabilizzandi assieme ai sindacati manifesteranno per i tagli e le incertezze
sul futuro dell'ateneo: saranno anche distribuiti dei volantini alla
cittadinanza per rendere nota la loro situazione professionale molto pesante e
incerta.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
24 ORE FIRENZE pag.
5 Quando Firenze cacciò i lavavetri' Serata di riflessione alle Piagge
L'APPUNTAMENTO «QUANDO FIRENZE cacciò i lavavetri: una scelta da ripensare» è
il titolo dell'incontro in programma venerdì 20 alle 21, al centro sociale Il
Pozzo in via Lombardia 1/p alle Piagge. Si parlerà dell'ordinanza che, un anno
e mezzo fa, fece discutere e nell'occasione sarà presentato il libro del nostro
collega Lorenzo Guadagnucci dal titolo «Lavavetri». Assieme
all'autore, per invitare la città a una riflessione e a un ripensamento interverranno
don Alessandro Santoro, la diacona della chiesa valdese Paola Reggiani,
l'educatrice Patrizia Barbanotti e il professor Alessandro Simoni, docente dell'Università di Firenze.
( da "Messaggero, Il (Latina)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 Chiudi di ALDO CEPPARULO Canottaggio e università
da sempre camminano insieme. Lo sport del remo, con le sue regate lunghe
duemila metri d'acqua, è a centro degli studi degli specialisti che analizzano
la resistenza umana in uno sport tra i più massacranti per la fasi anaerobiche
e aerobiche che lo contraddistinguono. Nei giorni scorsi è stata la struttura
sportiva delle Fiamme Oro di Sabaudia, guidata da Elmo Santini, a ospitare un'équipe di specialisti della Facoltà di Scienze motorie dell'università di Roma-Tor Vergata guidata
dal professor Roberto Colli, docente di Metodologia dell'allenamento. Sotto osservazione i vogatori
di alto livello e di interesse azzurro che affollano la società diretta da
Valter Molea, ex vogatore azzurro e attuale direttore tecnico delle Fiamme Oro.
Tra gli altri Lorenzo Carboncini, reduce dalla delusione delle Olimpiadi di
Pechino 2008 dove il "quattro senza" vicecampione mondiale assoluto
non è nemmeno riuscito ad accedere alla finale. Studiati anche i vogatori Livio
La Padula, Lorenzo Bertini, Salvatore Amitrano, Fabrizio Gabriele, Davide
Riccardi, Martino Moretti, Andrea Caianiello, Armando Dell'Aquila, Jiri Vlacek.
I test effettuati dal professor Colli in collaborazione con il dt Valter Molea
si sono focalizzati sulla determinazione del massimo consumo di ossigeno, della
vam (velocità aerobica massima), del massimo lattato prodotto sotto sforzo e
sulla curva della potenza dei colpi in acqua. I test verranno ripetuti in
futuro: «L'obiettivo spiega Elmo Santini è affinare e migliorare le tecniche di
allenamento».
( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore sezione:
PRIMA data: 2009-02-15 - pag: 1 autore: LA PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO Se il
Tesoro Usa rischia come un assicuratore di Pietro Veronesi e Luigi Zingales A d
ispetto delle attese, il piano di intervento presentato martedì dal
neo-segretario al Tesoro Tim Geithner era molto vago. La
maggiore novità emersa è l'intento di creare una partnership tra pubblico e
privato per comprare i titoli tossici. Ma qual è il costo di questa strategia?
Se gli investitori privati ritenessero profittevole acquistare questi titoli
l'avrebbero già fatto. Come può l'amministrazione Usa far cambiare loro idea?
Continua u pagina
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 16-02-2009)
Argomenti: Cervelli
Corriere del
Mezzogiorno - BARI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-02-15 num: - pag: 2
categoria: REDAZIONALE Poli Bortone in campo Nasce «I love Sud» Pienone per il
lancio del nuovo movimento L'ex sindaca di Lecce: «An lontana dagli iscritti»
«Al movimento simpatizzano Udc, gruppi di socialisti, di repubblicani, Mpa e
tanti che vengono da esperienze varie» BARI — Da Salvemini a Di Crollalanza.
Tutti sotto un'unica bandiera: il Sud. All'ombra dei «padri nobili» di questa
parte dell'Italia, la senatrice del Pdl-An, Adriana Poli Bortone, ieri mattina,
ha lanciato la sfida più azzardata della sua carriera politica dal teatro
Kursaal di Bari: la nascita del Movimento per il Sud. Il via ad un terzo polo
(in tempi di bipolarismo quasi perfetto) nel nome della difesa degli interessi
del Mezzogiorno. Per il momento, ha chiarito, si tratta solo di «un movimento
d'opinione aperto al contributo di chiunque voglia rendersi interprete di un
meridionalismo sano e propositivo ». Un'esperienza inedita per la Puglia, che
torna a confermarsi laboratorio politico di maniera: l'idea è quella di
raccogliere sotto un'unica bandiera le cento, mille istanze (associazioni, movimenti,
club) che puntano a far contare il Sud. «Facci contare», le hanno gridato
infatti, ieri a squarciagola dalla platea affollata. Nella conferenza stampa
che ha preceduto la kermesse di taglio americano (con tanto di spillette e
bandierine con su scritto I love Sud, con la parola love sostituita da un cuore
rosso), nel giorno di san Valentino Poli Bortone non si è lasciata incastrare
nè sulla collocazione politica del movimento, nè sulle possibili alleanze fuori
dal Pdl, tenendosi le mani libere. Ma su una cosa è certa: «Non sono io che
lascio il mio partito dopo 41 anni di militanza in An, ma è il partito che
lascia i suoi iscritti», il 27 marzo prossimo alla nascita del Pdl. Unico
rimpianto Berlusconi: «A lui, ma solo a lui, voglio bene». In conferenza stampa
(moderata dal vicecaporedattore del Corriere del Mezzogiorno, Carmine Festa)
anche l'europarlamentare Beniamino Donnici, Ferdinando Pinto (Mpa), Nicola
Frugis, Antonio Lia, Enrico Balducci. Fra il pubblico, tanti imprenditori:
Luigi Lobuono, Lorenzo Ranieri, la famiglia Maldarizzi, Tommaso Fidanzia.
Professionisti come Gaetano Mossa, Danilo Crastolla, Enzo Lattanzio. E poi
Euprepio Curto, Paola Balducci, Tina Fiorentino, Lucio Marengo, Mimmo Magistro,
Sergio Fanelli, e tanti esponenti di associazioni e circoli per il Sud arrivati
anche da altre regioni. In sala Donato Cippone, Luigi Barnabà del Patto
Popolare di Gianni Rivera e, naturalmente, tutto lo stato maggiore dell'Udc con
il commissario regionale, Angelo Sanza, in testa: «C'era bisogno di qualcuno
che aprisse la strada su questo fronte ». Incuriosito, anche il presidente
della Provincia, Enzo Divella. Poi, Poli Bortone arriva sul palco e la scena è
tutta sua. Presentata dal sindaco di Bari, Michele Emiliano (entusiasta e
pronto a collaborare) è apparsa la lady di ferro, elegante in pantaloni neri e
camicetta di seta bianca. Emozionatissima e con la voce rotta più volte fino
alle lacrime, Adriana Poli ha stilato il decalogo per risollevare il Sud,
suonando la sveglia a politici e sindacato («manca di modernità ») perchè
facciano sistema. Dalla fuga dei cervelli
è passata alle critiche ad un sistema bancario nordista, alla tutela della
salute («con città libere dalla svendita del territorio alla grande industria
del Nord»), all'agricoltura («nonsolo parmigiano, ma anche olio di Bitonto »
un'ovazione); al recupero dei Fas, risorse addizionali e non
sostitutive, al ritorno della centralità della persona, alla valorizzazione
della nostra cultura e del nostro passato. Cifre, numeri snocciolati uno dopo l'altro.
«E' più di un campanello d'allarme, è uno stop al Governo. Vi sembrano queste
le bizze di un'anziana donna politica insoddisfatta nelle sue aspettative?».
Ovazione. Sul più bello, un colpo di scena che emoziona soprattutto la sua
platea: donna Assunta Almirante chiama per telefono e le dà la benedizione per
il nuovo viaggio. E' il viatico che il suo popolo aspettava. Fuori, fra le
gente, anche i curiosi del Pdl (Grilli, Posca). Da Roma, il ministro Fitto si
informa per telefono: «Come è andata?». E' andata. E da, ieri, Fitto ha un
problema in più da risovere. Lorena Saracino Il campanello «Ci auguriamo che il
governo si accorga che questo è più di un campanello di allarme» L'appuntamento
Un momento della presentazione del movimento per il Sud lanciato ieri a Bari
dall'ex sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone
( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 NUOVO CORSO PROMO LEGNO AD AOSTA HO LZ: ?CORSO SULL?USO STRUTTURALE DEL
LEGNO? Milano, 16 febbraio 2009 - Giovedì 5 e venerdì 6 marzo 2009 si terrà ad
Aosta il ?Corso sull?uso strutturale del legno? organizzato da promo legno e
dedicato a ingegneri, architetti e professionisti interessati a scoprire le
meravigliose potenzialità di questo materiale così versatile e naturale. Scopo
del corso è fornire ai partecipanti le basi della progettazione e del calcolo
delle strutture in legno, oltre alla capacità di eseguire il predimensionamento
di una struttura portante di legno semplice. Il Corso è
organizzato in collaborazione con le Università di Graz (Austria) e Trento e si
articola su due giornate, per 16 ore complessive di lezione, tenute da docenti
altamente qualificati (Prof. Ing. Andrea Bernasconi, Prof. Ing. Maurizio
Piazza, Ing. Gqnther Gantioler, Ing. Roberto Tomasi). Il programma
comprende i seguenti argomenti: Il materiale legno: caratteristiche fisiche e
meccaniche I prodotti di legno per la costruzione disponibili sul mercato Legno
e fuoco: comportamento, reazione, resistenza delle strutture di legno
Protezione del legno: metodi e principi della protezione costruttiva
Costruzione di edifici in legno: i tipi fondamentali di costruzioni in legno
Costruire in zona sismica: comportamento delle strutture di legno in caso di
sisma Aspetti della fisica tecnica (protezione contro il freddo, il caldo, il
rumore. ) Principi di calcolo per il dimensionamento delle strutture in legno,
normative attuali Legno e fuoco: comportamento delle strutture, criteri di
progettazione Sistemi di connessioni: tipologie, giunzioni di carpenteria e
connessioni con elementi a gambo cilindrico. Alcune aziende hanno offerto il proprio
contributo per la realizzazione del corso e saranno presenti con uno stand a
disposizione dei partecipanti: Celenit (Onara di Tombolo - Pd), Damiani Legnami
(Bressanone ? Bz), Haas Hoco Italia (Ora - Bz), Hundegger Italia (Egna - Bz),
Ka Konstrukt (Quarto d?Altino - Ve), Rasom Holz & Ko (Pozza di Fassa ? Tn),
Riwega (Egna - Bz) e Rubner Haus (Chienes - Bz). Per informazioni ed
iscrizioni: www. Promolegno. Com. . <<BACK
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-02-15 num: - pag: 18 categoria:
REDAZIONALE La poesia PLAQUETTE DI NACCA, DE CRISTOFARO, CIPRIANO Se il passato
è un conto che resta sempre aperto di UGO PISCOPO L' esordio poetico di
Giovanni Nacca promette bene. Nel 2006, pubblica la prima raccolta di versi, La
linea spezzata (Lieto Colle), a cui fa seguire per Natale 2008 una esile, ma
interessante plaquette, Un soffio di luce, Pignataro Maggiore (Ce), senza
indicazione della tipografia. I punti a favore, che gli vanno riconosciuti,
sono la consapevolezza dell'appartenenza formale della poesia al sistema
letterario, l'esigenza per ciascun poeta di inventarsi (non gratuitamente, ma
nell'assunzione a bordo di riferimento dell'orizzonte di attesa delle ricerche
in atto) un proprio universo stilistico-retorico, l'intreccio del dialogo
inventivo (disinfestato da vischiosità feticistiche) con il linguaggio
mitopoietico della comunità originaria (che, nel caso specifico, è quella di
Pignataro, dove l'autore è nato e cresciuto). Nell'una e nel-l'altra silloge,
ma soprattutto (per maggiore densità) nella seconda, affiorano guizzi e tratti
incisivi, come nella rievocazione di un addio a un amore, che cerca per pudore
di nascondersi in «un sorriso in frantumi» ( La linea spezzata), o come i conti
aperti, che, ci piaccia o no, abbiamo col passato e con i morti, che continuano
a essere nel presente sotto forme e in espressioni che inventariamo
ordinariamente come nostre, ma che non sono solo nostre («A volte li ritrovi in
ciò che erano Nel lampo degli occhi di chi vive ancora», Un soffio di luce). Il
salernitano Pasquale De Cristofaro appartiene tutto intero al teatro. Basti
dire che è attore, regista, direttore artistico, drammaturgo
e docente di materie
teatrali, oltre che direttore di collane di testi teatrali. Sotto questo
aspetto, sembrerebbe essere semplicemente di un universo parallelo alla poesia.
Invece il teatro, checché ne dicano quelli che ne rivendicano un'autonomia
assoluta, ha a che fare, fin dagli inizi, con la poesia, almeno con il
ramo dionisiaco di essa. Comunque, come per squarci ci ricorda De Cristofaro in
un suo ultimo volumetto ( Lo sguardo indecente. Miti, scene e figure del teatro
nel primo Novecento, prefazione di E. D'Agostino, Salerno, Plectica, 2008),
interazioni sinergiche fondamentali con la poesia ha il teatro moderno,
soprattutto nelle sue interrogazioni di emendamento, se non di soppressione,
dello «spettacolare dello spettacolo», come nel caso di Artaud. Alla macchina
per cucire, che già tra secondo Ottocento e primo Novecento ha fatto parte
essenziale della scena interna e delle cronache quotidiane del piccolo mondo
d'allora, dedica un'icastica plaquette il poeta dell'Alta Irpinia Domenico
Cipriano, L'enigma della macchina per cucire, con un pensiero visivo di Prisco
De Vivo, Salerno, Edizioni L'Arca Felice, 2008, volume 5 di «Coincidenze»,
collana diretta da Mario Fresa. Senza, però, soste rievocative, ma unicamente
come contattazione e assaggio di un'icona inquietante, che riappare
metafisicamente nel presente, veicolando messaggi misteriosi e offrendosi come strumento
di potenziamento della metafora. Essa, infatti, suggerisce sé stessa come
antefatto, inducendo l'attenzione a osservare piuttosto gli effetti di ricaduta
nel processo esistenziale e mimetico della parola. Come in questa mattinata,
che stagna in sopravvivenze e sprechi dopo una notte di macerazioni e
rappattumazioni dolorose del risveglio: «Consesso di parole Ricuciono le doglie
mattutine, poi Sotto l'acerbo sole sperpero le ore». Le raccolte Alle prese con
gli enigmi dei vecchi amori e della macchina per cucire. Nel mitico teatro
dell'espressione poetica
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Cronaca di Cagliari
Pagina 1008 Studio. Tutte le facoltà in vetrina alla Cittadella di Monserrato
Università, l'ora delle scelte Studio.. Tutte le facoltà in vetrina alla
Cittadella di Monserrato Domani via alle ?Giornate dell'orientamento? -->
Domani via alle ?Giornate dell'orientamento? Una cerniera aperta lungo la
fronte di un ragazzo, a rappresentare lo slogan ?Apri la tua mente?. È questa
una delle tante immagini che promuovono le ?Giornate dell'orientamento?, da
domani alla Cittadella universitaria di Monserrato. Un'iniziativa ideata per
aiutare a scegliere quale percorso di studi affrontare dopo il diploma. In un
periodo in cui la credibilità universitaria è spesso messa in discussione da
chi, nonostante la laurea, non trova lavoro. O da chi preferisce studiare
lontano dalla Sardegna perché crede che «fuori sia meglio». Pareri non
condivisi da Fabrizia Biggio, dirigente e organizzatrice della manifestazione.
«La cultura è fondamentale per il mondo del lavoro», sottolinea, «non è vero
che qui ci sono meno possibilità rispetto al resto della nazione». Per cinque
giorni gli studenti delle quarte e quinte superiori avranno l'occasione di
confrontarsi con le realtà dell'ateneo cagliaritano, radunate in aule che
accoglieranno tutti i corsi di studi. Non solo: sarà anche possibile
esercitarsi con test simili a quelli proposti per accedere alle varie facoltà.
FORMAZIONE Non ci sono dubbi. «C'è bisogno di una formazione elevata per
trovare sbocchi nel futuro», aggiunge Biggio. E anche a Cagliari le opportunità
non mancano. «Le occasioni di lavoro in Sardegna sono identiche a quelle del
resto della Penisola», sottolinea. «E non è un'opinione: dati e studi
dimostrano che a cinque anni dalla laurea i cagliaritani hanno le stesse
possibilità rispetto ai laureati italiani. È vero che per molti è meglio
specializzarsi fuori, perché esistono più corsi. Ma tanti arrivano qui a
Cagliari per lo stesso motivo». Partire a studiare fuori «può essere un'ottima
esperienza di vita», commenta, «ma non sono d'accordo con chi dice che qui non
c'è un buon livello ed è meglio andare via». L'INIZIATIVA Durante le ?Giornate
dell'orientamento? sarà possibile confrontarsi in
particolare con i docenti universitari. «Non è un'iniziativa mirata a far
capire se in una facoltà ci sono professori simpatici o se è più o meno facile
dare esami, ma solo a presentare i corsi di studio». STEFANO CORTIS
( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: SYSTEM data: 2009-02-15 - pag: 4 autore: DALLA PRIMA Il Tesoro Usa
rischia come un assicuratore Guardando all'operato diGeithner come governatore
della Fed di New York è facile indovinare che il Tesoro cercherà di attirare
gli investitori fissando un limite alle loro possibili perdite. All'apparenza è
una strategia brillante. Coprendo le perdite in caso di eventi estremi il
governo può calmare la paura degli investitori e attirarli a comprare. Se
questa garanzia è sufficientemente elevata, gli investitori privati sono in
grado di pagare un prezzo vicino al valore di bilancio di questi titoli,
evitando alle banche grosse perdite. Per di più, il governo può fare tutto
questo limitando l'ammontare di fondi che deve richiedere al Congresso ( e
quindi limitando l'opposizione politica al piano). Per capire l'idea basta
analizzare la garanzia offerta congiuntamente dal Tesoro e dalla Fed a
Citigroup in novembre. Su un pool di 306 miliardi di dollari di prestiti e
titoli garantiti da finanziamenti immobiliari il governo si è impegnato a farsi
carico del 90% delle perdite al di sopra di 39,5 miliardi di dollari. A sua
volta la perdita del governo è divisa strategicamente tra il Tesoro (primi 5
miliardi), l'Fdic (i 10 successivi) e la Federal Reserve (tutto il resto). Così
facendo per questa garanzia il Tesoro ha dovuto impegnare solo 5 miliardi di
dollari del Troubled Assets Relief Program (Tarp). Ma il vero valore (e quindi
il suo costo per i contribuenti) di questa garanzia è molto molto più elevato.
Se il Tesoro americano fosse tenuto alle stesse regole contabili a cui sono
tenute le imprese private,il costo che avrebbe dovuto riportare in bilancio
sarebbe stato di 66 miliardi di dollari. Questa stima è basata semplicemente
sulla durata della garanzia (dieci anni) e la volatilità dei titoli
sottostanti. In particolare, assume che si tratti di un pool tipico di prestiti
immobiliari valutati a prezzi di mercato. Ma nessuna di queste due ipotesi è
realistica. Citigroup ha tutto l'incentivo a inserire in questo pool i peggiori
titoli e quelli più sopravvalutati. I termini dell'accordo non sono molto
rassicuranti. Dice semplicemente che «la valutazione è concordata tra la banca
e il Tesoro». Nel caso di Bank of America (che ha ricevuto una garanzia simile)
è perfino peggio, visto che l'accordo prevede che il pool di 118 miliardi di
dollari «comprende titoli il cui valore contabile corrente è di 37 miliardi e
derivati la cui perdita massima è pari a 81 miliardi». In altre parole, i
titoli hanno un valore contabile, non di mercato, pari a 37 miliardi e gli 81
miliardi di derivati potrebbero avere un valore di mercato pari a zero. Siccome
non abbiamo alcun modo di valutare in modo sistematico quanto il pool sia
peggio della media, assumiamo che il valore dei titoli conferiti sia
sovrastimato di un 20 per cento. Questo aumenta ilcosto della garanzia a 78
miliardi di dollari. In cambio di questa garanzia il Tesoro americano ha
ottenuto titoli Citigroup per un valore stimato di 7 miliardi. Quindi il costo
netto per i contribuenti è di 71 miliardi di dollari, non i cinque
contabilizzati da Tarp. Per ripristinare la solvibilità delle prime dieci
banche comprando titoli tossici abbiamo stimato che il sistema bancario
americano ha bisogno di acquisti per 4,5 trilioni. Questo ammontare è fuori
dalla portata anche del Tesoro americano. Per questo Paulson abbandonò l'idea
di comprare i titoli tossici. La strategia di Geithner sembra molto più furba.
Se 5 miliardi di dollari di garanzia sono bastati a sostenere 306 miliardi di
titoli, per attirare 4,5 trilioni di capitale bastano garanzie sostenute da
solo 75 miliardi di Tarp.Ma,propriamente contabilizzato, il costo di questa
strategia per i contribuenti sarebbe di 1.200 miliardi! In verità, il piano di
Geithner parla di solo mille miliardi nel fondo
pubblico-privato e altri mille di un programma della Fed. In questo caso il
costo per il contribuente sarebbe di " solo" 510 miliardi. Quello che
più spaventa, però, è il livello delle perdite che il governo americano rischia
di accumulare. Anche con solo 2mila miliardi di investimenti privati, il Tesoro
ha il 10% di probabilità di una perdita maggiore di 1.300 miliardi e il
5%di probabilità di una perdita superiore a 1.400 miliardi. Anche se questi
sono eventi relativamente rari, la dimensione delle perdite è tale da minare la
fiducia nella solvibilità del governo americano, causando una crisi valutaria.
Sicuramente alcuni diranno che queste valutazioni sono solo ipotetiche. Dopo
tutto al momento il governo non ha tirato fuori neppure un centesimo per queste
garanzie, anzi ha ricevuto dei titoli come pagamento. Per di più, il governo
può essere fortunato e non pagare mai un centesimo,anzi guadagnarci. Ma questo
è un ragionamento miope. Come le perdite di molti hedge fund impegnati in
strategie simili ci hanno insegnato, sottoscrivere assicurazioni contro eventi
improbabili sembra un business molto profittevole, fintantoché gli eventi
improbabili non si realizzano. Tanto per fare un esempio nel giugno 2007
assicurare Lehman contro il rischio di fallimento sembrava un affare. A
quell'epoca il mercato attribuiva solo lo 0,6% di probabilità di fallimento
(meno della metà della probabilità che oggi attribuisce al fallimento del Tesoro
americano). Ma solo 15 mesi dopo chi ha incassato quei premi "sicuri"
deve pagare 92 centesimi per ogni dollaro di debito assicurato. Ignorare questi
rischi è quello che ha portato Aig,la più grande assicurazione al mondo, al
fallimento. Vogliamo seguire la stessa strategia e mettere in ginocchio anche
lo Stato più potente del pianeta? Pietro Veronesi Luigi Zingales
( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 AOSTA, SPETTACOLO MUSICALE QUESTO CANTO E? IL NOSTRO CANTO Aosta, 16
febbraio 2009 - L´assessorato istruzione e cultura e la Fondazione Istituto
Musicale della Valle d?Aosta propongono, lunedì 16 febbraio 2009, alle ore 20.
30, al Théâtre de la Ville di Aosta, lo spettacolo musicale Questo canto è il
nostro canto - Aperçu de musique populaire en Vallée d?Aoste. Organizzato
nell?ambito del progetto Les Chants de la terre, il concerto prevede le
esibizioni dei giovani autori, compositori e interpreti valdostani che hanno
frequentato nell?anno 2008 i corsi organizzati dal Cet - Centro Europeo di
Toscolano e dal Centrad - Centre de Formation et de Documentation sur les Cultures,
les Langages et les Traditions Musicales di Valgrisenche. I percorsi formativi
organizzati dal Cet e da Centrad permettono ai giovani valdostani, che
praticano la musica popolare in tutte le sue espressioni, di perfezionarsi e
completare la loro formazione in ambiti qualificati e sotto la guida di docenti
di alto livello qualitativo. Il Cet è un?Associazione no profit fondata da
Mogol nel 1994 che ha per oggetto lo svolgimento di corsi di perfezionamento
musicale. Per la sua unicità a livello nazionale è riconosciuta come Centro di
Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e
particolare importanza riveste la convenzione stipulata con l?Università di
Viterbo, grazie alla quale vengono riconosciuti crediti formativi ai corsisti
validi presso le Facoltà universitarie di Lettere. Centrad, invece, è un centro
di formazione e documentazione su culture, linguaggi e tradizioni musicali e
organizza principalmente corsi di formazione su strumenti e repertori etnici.
La performance di gruppo, presentata nello spettacolo Questo canto è il nostro
canto, ha l?obiettivo di raccontare con la musica l?esperienza vissuta dagli
allievi che hanno frequentato i corsi nel
( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 CREMA,INAUGURATE DA FORMIGONI TECNOLOGIE OSPEDALE 3,5 MILIONI DALLA
REGIONE, INVESTIMENTI PER ALTRI 37 MILIONI Crema/cr, 16 febbraio 2009 -
Ristrutturazione del reparto di neurologia; nuova unità di terapia
neurovascolare (stroke unit) con tutte le dotazioni necessarie; sistema Pacs
per la digitalizzazione delle immagini radiografiche; risonanza magnetica
nucleare; ecotomografo per ostetricia (che permette anche una visione
tridimensionale); laser ad olmio per urologia (per il trattamento e la
frantumazione della calcolosi renale, uretrale e vescicole); colonna operatoria
e microchirurgia del naso; sistema Muse per la trasmissione via web degli
elettrocardiogrammi; una nuova ambulanza per il trasporto di malati cronici. Sono
questi gli interventi e le nuove tecnologia dell´Ospedale Maggiore di Crema
(Cr) inaugurate 13 febbraio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, nel corso di una cerimonia cui hanno partecipato il vice presidente
della Regione, Gianni Rossoni, il presidente della Provincia di Cremona,
Giuseppe Torchio, il sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso e il direttore
dell´Azienda ospedaliera, Luigi Ablondi. Per tutte queste opere, Regione
Lombardia ha messo a disposizione 3,5 milioni di euro su una spesa complessiva
di 5 milioni. "Questo ospedale - ha detto Formigoni - rappresenta un
modello nel nostro sistema sanitario e una eccellenza per varie ragioni".
Innanzitutto il capitale umano, "riconosciuto come una punta di eccellenza
nel sistema regionale lombardo": il grande livello di preparazione del
personale (su 1. 333 dipendenti, 880 sono laureati e diplomati) ha permesso
all´Ospedale Maggiore di diventare punto di riferimento per un bacino più ampio
rispetto a quello naturale. Crema è sede della scuola europea di endoscopia
digestiva, referente a livello italiano per la malattia genetica rara di
Rendu-osler (telangectasia emorragica) nonché centro importante di cura per
quanti soffrono di cardiopatie, compresi atleti di alto livello. "Crema -
ha detto Rossoni - contribuisce all´eccellenza sanitaria lombarda grazie al
fondamentale apporto di tutto il personale". Quanto all´eccellenza
tecnologica, Formigoni nel ricordare le nuove dotazioni inaugurate oggi ha
ricordato che "Regione Lombardia è consapevole che per assicurare la
promozione della salute e del benessere un ospedale debba restare al passo con
i tempi e, proprio per questo, a Crema abbiamo stanziato notevoli
investimenti". Il nosocomio di Crema è anche un
"esempio di partnership pubblico-privato" (l´Ospedale Maggiore fu
inaugurato nel 1968 grazie anche a un´iniziativa popolare di sottoscrizione).
Al contributo regionale (pari al 70%) per le nuove strutture che oggi sono
state inaugurate si è aggiunto il contributo delle istituzioni private.
Sul fondamentale capitolo della presa in carico delle persone Formigoni ha
sottolineato che "Dare a ogni singola persona la cura e l´amore di cui ha
bisogno è la vera eccellenza che supera quella delle prestazioni
sanitarie". La rete delle cure palliative a domicilio dell´Ospedale di
Crema (5 medici, 11 infermieri, 7 operatori socio-sanitari, 2 psicologi),
"è un caso - ha aggiunto il presidente - di best practice di cui occorre
parlare e che occorre promuovere nel resto del Paese". "Prendersi
cura dei pazienti più gravi - ha detto ancora Formigoni - rappresenta un
compito prioritario per la sanità lombarda, il punto più alto della nostra
eccellenza. Sappiamo cosa significa farsi carico di garantire l´assistenza a
tutti i malati. Non deve mai mancare a nessun paziente la cura e l´affetto
anche quando la sua malattia dovesse rivelarsi incurabile. Questo è uno dei
fondamenti della medicina occidentale fin dal Giuramento di Ippocrate".
Quanto al futuro, Formigoni, annunciando la disponibilità di ulteriori 37
milioni di euro per lo sviluppo sanitario del territorio di Crema, ha indicato
tre importanti capitoli su cui si sta lavorando concretamente: la messa in
sicurezza e la riqualificazione dell´Ospedale (lavori per 19,3 milioni di
euro); il problema legato al sottodimensionamento della struttura: la Direzione
generale regionale ha dato il via libera all´attivazione di 20 posti di
riabilitazione neuromotoria a Rivolta D´adda e all´attivazione di altrettanti
posti letti di oncologia medica; la Cittadella della salute di Soresina:
accanto alle attività ambulatoriali saranno attivati 31 nuovi posti letto di
geriatria. . <<BACK
( da "Messaggero, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 Chiudi di PAOLA ANCORA ROMA - "Jobbing". Ovvero, come passare dal
lavoro dipendente al lavoro intraprendente al tempo della crisi. Alessandro
Rimassa e Antonio Incorvaia, autori di "Generazione mille euro" il
primo reality book distribuito gratuitamente on line, tradotto in sette lingue
e approdato poi nelle librerie, firmano anche "Jobbing", una guida
pratica alle cento professioni più richieste sul mercato. In uscita domani, il
volume di 250 pagine si presenta come l'enciclopedia dei nuovi mestieri.
Accanto alle professioni intramontabili ma inflazionate, come l'avvocato o lo
scienziato della comunicazione moderna, l'orizzonte lavoro si arricchisce
infatti di nuove professioni, fino a ieri impensabili. Come il personal
shopper, che si occupa degli acquisti di chi lo assume; il wedding planner,
cioè l'organizzatore di matrimoni che dà forma ai desideri di ogni coppia,
lasciandole il piacere di godersi la festa o, ancora, il travel designer, che
costruisce pacchetti vacanze su misura per clienti facoltosi. Mestieri già
diffusi in America e Nord Europa, ma che faticano ad attecchire nel nostro
Paese. «Non si tratta di professioni che possono accogliere la domanda di
centinaia di persone - spiega Rimassa - ma è questa la direzione verso cui
orientarsi per stare su un mercato del lavoro in continuo mutamento e sempre
più flessibile». "Jobbing" aiuta a veder premiati spirito di
iniziativa e sensibilità nel leggere le tendenze del mercato, supplendo così a
ciò che spesso le università non riescono a fare. La
Generazione mille euro, che i due giovani autori raccontano e rappresentano,
boccia senza appello gli atenei che «hanno convogliato i giovani verso
professioni ormai inflazionate, che non potranno fare». Molte università stanno però invertendo la rotta, come testimonia
l'elenco dei nuovi corsi di laurea pubblicato sul sito www.studenti.it. Se i
consumatori chiedono prodotti biologici, le università
di Pisa, Torino e Palermo "sfornano" esperti in agricoltura
biologica. Se nel mondo ci sono più guerre che uomini disposti a combatterle,
per gestire i processi di pace e formare persone esperte in cooperazione ecco i
corsi in Pace, diritti umani e cooperazione allo sviluppo negli atenei di Roma,
Bologna, Bari e Genova. Il settore della moda, e le 70 mila imprese che vi
lavorano, è a corto di professionisti? Ecco che nelle università
di Biella e Bergamo nasce la laurea in Ingegneria tessile. Novità del panorama
accademico che non contemplano però le immense opportunità offerte da internet.
Del resto, il nostro Paese conta soltanto 23 milioni di persone connesse alla
rete. A non avere internet in casa sono sei persone su dieci. Un ritardo,
soprattutto infrastrutturale, che piazza il Belpaese al penultimo posto in
Europa per uso del web. Su sei milioni di utenti italiani di Facebook, soltanto
poche centinaia di migliaia sfruttano il web per fare business, meritandosi
l'appellativo inglese di "early adopter", cioè pioneri di un nuovo
modo di fare impresa. Ad avvicinarsi alle nuove professioni
"virtuali" sono davvero in pochi. "I commercianti italiani su
E-bay sono appena 16 mila", spiega Marco Montemagno, amministratore
delegato di Blogosfere, la rete di informazione via web che conta già 210 blog
professionali attivi. «La rete - dice - ha aperto un ventaglio di opportunità
ancora inesplorate, eppure premia rapidamente le buone idee e lo spirito
imprenditoriale». Sul web ci si può proporre e trovare tutto ciò di cui si ha
bisogno, dal programmatore al montatore video, dai grafici agli assistenti
personali. Il sito www.rentacoder.com conta già 250 mila utenti e consente di
affittare un professionista grazie ad un'asta, risparmiando notevolmente sul
costo del servizio e sui tempi di consegna dei lavori più diversi. «Questo
perché si vende - spiega Montemagno - direttamente al cliente finale». Ancora:
www.elance.com e www.odesk.com. Chi cerca o si propone come assistente
tuttofare può connettersi al sito www.getfriday.com. E chi, cerca o lavora come
designer creativo, può offrire la propria professionalità su www.ponoko.com. Un
ostacolo da superare, oltre al necessario miglioramento delle infrastrutture
per consentire a tutti di avere una connessione web e cimentarsi nel nuovo
mercato del lavoro, è «inquadrare queste nuove tipologie
professionali in una griglia normativa chiara - spiega Guido Scorza, docente di informatica giuridica e
diritto dell'informatica all'università la Sapienza di Roma - Ad esempio bisognerà capire come contenere
la capacità di controllo assoluto che, in linea teorica, le nuove tecnologie
garantiscono oggi ai datori di lavoro». Il nuovo universo dei mestieri
insomma non ha regole e garanzie, eccetto quelle assicurate da chi fa
dell'intraprendenza la stella polare del proprio futuro professionale.
( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 MARCHE: COMUNICARE LE OPPORTUNITA´ EUROPEE Ancona, 16 Febbraio 2009 - Si
e` tenuta, il 13 febbraio in Regione Marche una conferenza stampa sulle attivita`
di informazione e comunicazione legate alle opportunita` previste dai fondi
europei. Hanno partecipato Sergio Bozzi, responsabile dell´Autorita` di
gestione regionale per il fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), Vilberto
Stocchi, pro rettore dell´Universita` di Urbino e presidente di Europedirect,
Graziano Di Battista, presidente di Enterprise Europe Network, azienda speciale
della Camera di commercio di Ascoli Piceno, esperti e operatori del settore.
Europedirect e Enterprise Network sono le realta` con cui l´Autorita` di
gestione del Fesr stipulera` convenzioni per realizzare il piano di
comunicazione legato alle opportunita` offerte nelle Marche dai fondi europei.
Per utilizzare al meglio risorse indispensabili per lo sviluppo locale, soprattutto
in tempi di crisi, verra` messa a frutto l´esperienza delle due strutture,
soprattutto verso piccole e medie imprese ed enti locali. ´I fondi europei sono
oggi determinanti per lo sviluppo locale. Per questo prevediamo il
coinvolgimento stretto di associazioni di categoria ed enti locali, il
coordinamento con l´Autorita` di gestione della Regione, il coinvolgimento dei
beneficiari, anche attraverso canali informativi innovativi, saranno le
caratteristiche della comunicazione sui fondi europei. Per divulgare al massimo
le opportunita` legate a queste risorse, prevediamo anche la collaborazione con
universita`, insegnanti, studenti e associazioni no profit´ commenta il
vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, impegnato
all´apertura dell´anno giudiziario presso la Corte dei Conti in rappresentanza
della Regione Marche. Nel corso del 2009 verranno realizzate diverse iniziative
divulgative e informative, tra cui il secondo convegno sul tema ricerca e
innovazione, incontri didattici rivolti a docenti e studenti, seminari dedicati
ad associazioni di categoria, in particolare dell´imprenditoria femminile. E
poi, mailing list e newsletter per un costante aggiornamento di tutti i
potenziali beneficiari delle agevolazioni europee. ´L´esperienza pluriennale di
Europedirect nel mondo accademico e nei rapporti con gli enti locali e di
Enterprise Network con le piccole e medie imprese, sara` utile, assieme alle
attivita` informative che attueremo noi, a dare la massima diffusione alle tante
opportunita` legate all´Europa´ ha detto Bozzi, che ha concluso ricordando come
´nelle Marche le risorse europee gestite dalla Regione hanno sempre visto una
percentuale di utilizzazione pari al cento per cento´. . <<BACK
( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 Chiudi di VALENTINA POLCI MACERATA Trovarsi stamattina all'auditorium
Svoboda, al piano terra dell'Accademia di belle arti, in via Berardi,
significherà aprire lo sguardo e la mente su due realtà di per sé diverse,
unite da un forte senso di dinamicità, velocità e concretezza. Alle 10 Saverio
Vinciguerra, docente di Pittura dell'Accademia,
presenterà "pictofresk", un nuovo supporto ultraleggero per
l'affresco messo a punto proprio da lui nel 2003 dopo tre anni di prove e
ricerche. Pictofresk scardina le tradizionali coordinate del tempo e lancia la
tecnica antica dell'affresco nell'orizzonte dei linguaggi artistici
contemporanei. Realizzato con componenti minerali che consentono una perfetta
"carbonatazione" del dipinto, questo prodotto svincola l'affresco dai
limiti imposti dalla parete: la sua leggerezza, infatti, permette all'artista
una libertà d'azione altrimenti impensabile. «Questa è la nostra ricerca
sottolinea Anna Verducci, direttore dell'Accademia Non creiamo artisti
bohémien. La nostra attività ha molti risvolti nella tecnica e nella tecnologia
dell'arte contemporanea». Alle 13, poi, sarà di scena Achille Bonito Oliva.
Critico d'arte tra i più importanti in Italia, fondatore del movimento
artistico della Transavanguardia, oggi professore di Storia dell'arte contemporanea
all'Università La Sapienza di Roma, parlerà a studenti e
docenti dell'Accademia di Macerata dell' "Universo arte". Con la sua
idea innovativa di critico d'arte (non un mediatore tra artista e pubblico, ma
un "cacciatore"), e nelle vene un passato da poeta nel Gruppo 63, il
movimento letterario nato a Palermo nel '63 da alcuni giovani intellettuali (tra
cui Furio Colombo, Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino)
fortemente critici nei confronti delle opere letterarie legate a modelli tradizionali.
Bonito Oliva, tra l'altro, è stato proposto dal consiglio accademico di
Macerata per il titolo di accademico honoris causa.
( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 CONVEGNO: L?ETÀ PENSIONABILE DELLE DONNE Catanzaro, 16 febbraio 2009 - Si
è svolto il 13 febbraio a Catanzaro, nella sala consiliare del Comune, il
convegno ?Non ho l?età? Donne, lavoro ed età pensionabile? promosso dalla
consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta in collaborazione con il
dipartimento Dopes dell?Università ?Magna Graecia?. I lavori, sono stati
introdotti dall?assessore regionale al Lavoro Mario Maiolo e conclusi dal
presidente della Regione Agazio Loiero. Le relazioni sono state tenute dai
professori Antonio Viscomi, docente di Diritto del
Lavoro nell?Ateneo di Catanzaro, e Valeria Maione, docente
di Economia nell?Università di Genova. E Genova. Al convegno hanno partecipato
tra gli altri, Giuseppe Fragomeni, dirigente generale del dipartimento
Presidenza della Regione, Antonio Carnevale, dirigente generale del
Dipartimento Lavoro, Antonia Lanucara, presidente della commissione regionale
Pari Opportunità, Benedetto Di Iacovo, presidente della commissione calabrese
per l?Emersione del lavoro non regolare. ?La recente sentenza della Corte di
Giustizia europea che ha condannato l?Italia per non avere ancora adeguato il
sistema pensionistico in relazione all?innalzamento dell?età pensionabile delle
donne ? ha affermato la consigliera Stella Ciarletta ? ha acceso un dibattito a
livello nazionale sul tema e sulle possibili conseguenze sia in termini di impatto
economico che sociale?. . <<BACK
( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Lunedì 16 Febbraio
2009 MINISTERO DELL?ISTRUZIONE: LIBRI ON LINE Con la circolare n. 16 del 10
febbraio 2009 il Ministero dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca ha
emanato nuovi chiarimenti sulle adozioni dei libri di testo per l?anno
scolastico 2009/2010 finalizzate al contenimento dei costi per i testi
scolastici, zainetti meno pesanti, libri scaricabili da internet. Con questa
circolare vengono previsti alcuni cambiamenti nella scelta
dei libri di testo da parte dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado per
il prossimo anno scolastico: a fianco del tradizionale libro a stampa le scuole
potranno scegliere testi scaricabili in tutto o in parte da internet. Le
scelte, inoltre, non potranno essere cambiate per almeno 5 anni nella scuola
primaria e
( da "Nuova Ferrara, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
LE CARICHE Tutti i
membri dell'istituzione Il 16 gennaio 2008 è nato il consiglio di
amministrazione del museo nazionale dell'Ebraismo e della Shoah dopo un
incontro a Roma. Presidente è stato eletto Riccardo Calimani, veneziano. Il
consiglio di amministrazione è poi composto dai consiglieri Cesare De Seta,
Bruno De Santis, Renzo Gattegna, Gad Lerner, Saul Meghnagi, Antonio Paolucci,
Paolo Ravenna e Michele Sacerdoti, questi ultimi due sono di Ferrara. Lo scorso
dicembre, in una riunione del Cda, è stato eletto il ferrarese Piero Stefani
direttore scientifico del museo. Il comitato scientifico del museo, presieduto
da Riccardo Calimani, è composto da Michele Luzzati, docente di filosofia dell'università di Pisa; Michele Sarfatti,
direttore del centro di documentazione ebraica di Milano; Massimo Giuliani, docente di studi ebraici all'Università
di Trento; Daniela De Castro, direttore del museo ebraico di Roma e Roberto
Della Rocca, rabbino a Roma.
( da "Corriere del Veneto" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2009-02-15 num: - pag: 8 categoria:
REDAZIONALE Lutto al Bo E' morto a 78 anni il professor Luigi Corsini PADOVA —
E' scomparso improvvisamente, all'età di 78 anni, Luigi
Corsini, noto docente della
facoltà di ingegneria dell'Università di Padova. Il professore lascia tre figli
e moltissimi amici, colleghi e studenti che stimavano le sue doti
professionali. Nella sua vita, trascorsa tra Padova ed i colli Euganei Corsini
ha realizzato moltissime opere in tutto il Veneto. Tra le più conosciute
sicuramente l'Istituto tecnico commerciale di Piazza Mazzini, le scuole di
Camposampiero, Cittadella, Altichiero. Apprezzate anche le chiese di Maserà,
San Donà di Piave, Bresseo, Calcroce, Santa Sofia, da lui realizzate o
restaurate. Con ogni probabilità l'estremo saluto sarà dato al docente martedì o mercoledì alla chiesa di Santa Sofia.
( da "Corriere del Veneto" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del Veneto
- TREVISO - sezione: BELLUNO - data: 2009-02-15 num: - pag: 15 categoria:
REDAZIONALE Nevegal « Les Roches», nuove trattative BELLUNO - Di nuovo i
riflettori sono puntati sul Colle. A quasi un anno esatto dalla «fumata nera»
del marzo 2008, il sindaco di Belluno, Antonio Prade, venerdì sera ha
incontrato un delegato della International school of hotel management Les
Roche, la prestigiosa università svizzera con sedi anche a Marbella, Shangai,
Chicago, Manila. L'idea è sempre la stessa: una cordata pubblico-privata per il rilancio del Nevegal. La proposta era
arrivata lo scorso anno dall'Associazione industriali che aveva già in mano un
progetto. All'inizio di marzo una delegazione composta, tra gli altri, dal
direttore generale delle scuole Les Roches, Arie van der Spek e dalla referente
per le relazioni internazionali, Vana Najjar, aveva effettuato un sopralluogo
in città e in Nevegal per verificare l'ipotesi di insediarvi una sede
distaccata della prestigiosa università. Prima di partire Van Der Spek aveva
premesso che il sito avrebbe dovuto rispondere a precise indicazioni per poter
prendere in considerazione il proseguimento del progetto: regia unica e
prospettiva a lungo termine, nonché la suddivisione delle spese. Prade si era
dimostrato consapevole delle difficoltà. «Abbiamo sondato e sonderemo ogni
possibilità - aveva detto il sindaco - ma non per questo non ce ne facciamo
carico. Sappiamo che per ottenere dei risultati serviranno tenacia e umiltà e
siamo pronti a fare la nostra parte, senza lasciare nulla di intentato». Il Comune
ha mantenuto aperti i contatti con i vertici di Les Roches. In questi giorni,
infatti, si è verificato un secondo sopralluogo della scuola. La sede nel Bellunese sarebbe la prima in Italia per la
prestigiosa università privata. L'incontro potrebbe portare alla realizzazione di uno studio di
fattibilità per insediare l'istituto e la successiva valutazione delle concrete
possibilità di attuarlo da parte del Comune e di eventuali partner pubblici e
privato. Fe.Fa.
( da "Corriere della Sera" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-16 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Pubblico&Privato di Francesco Alberoni La
scienza non può dire cosa è bene e cosa è male L a vicenda di Eluana è un
episodio dell'unico vero grande conflitto del nostro tempo: il conflitto sui
valori. La scienza produce una vertiginosa trasformazione del mondo e dell'uomo
e ogni progresso apre nuovi dilemmi. La scoperta dell'energia atomica ha
reso possibile una guerra termonucleare. Gli uomini hanno scelto di non farla.
Negli anni Sessanta i contraccettivi hanno consentito alle donne di evitare una
gravidanza indesiderata. Le donne li hanno usati anche quando le tradizionali
leggi morali lo proibivano. Poi si sono diffuse numerose droghe ma, in questo
campo è prevalsa la proibizione. Fra non molti anni i genitori potranno
decidere il corredo genetico dei figli, la neuroscienza consentirà di
modificare idee, sentimenti e passioni agendo sui processi fisicochimici del
cervello. E ogni volta si porrà il quesito: farlo o non farlo? E' bene o è
male? Ma la scienza non può dire cosa è bene e cosa è male. Può parlarti di
fatti, di processi, dirti cosa puoi fare ma non può dirti assolutamente nulla
su cosa e giusto fare, cosa devi fare, sui valori. L'universo scientifico non
ha categorie morali. Certo il singolo scienziato può avere criteri etici ma li
ha in quanto uomo non in quanto scienziato. Lo scienziato atomico ti dice quali
effetti devastanti ha una guerra atomica. Ma se farla o non farla la scienza
non te lo sa dire. Chi ci dice allora cosa e bene e cosa e male? In alcuni casi
la religione, in altri l'ideologia politica, in altri la civiltà in cui sei
stato allevato. Ma oggi tutti e tre questi fattori sono indeboliti e sotto
accusa. Prevale la tesi che siano validi tutti i punti di vista. Ma una società
in cui tutti i giudizi hanno lo stesso peso non può decidere, non può fare
leggi, cade in preda al disordine. Però, oltre una certa soglia di disordine,
si crea un disagio intollerabile e gli uomini alla fine scoprono in se stessi
cosa è bene e cosa è male, e si raccolgono in movimenti collettivi che si
scontrano finché non prevale una delle due alternative. E' gia successo:
pensiamo ai movimenti a favore e contro la contraccezione, gli OGM, le droghe,
l'aborto, il divorzio, la vivisezione, la clonazione umana, l'eutanasia. Col
progredire della scienza e della tecnica questi scontri sono destinati a
diventare sempre più violenti. Non solo in Italia dove c'è la Chiesa o nei
paesi Paesi islamici, ma dappertutto. E ci saranno partiti politici in cui i
valori diventeranno più importanti dei tradizionali temi economici.
www.corriere.it/alberoni \\ E la scienza non ci può dire cosa è bene e cosa è
male
( da "Tempo, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
stampa Il film e la
storia Palmieri, commissario medico sul massacro dei polacchi, accusò Stalin
Katyn, la coscienza sporca di Togliatti e compagni Tutti gli italiani di
qualsiasi età, a cominciare dal presidente Giorgio Napolitano, dovrebbero
vedere il film di Andrzej Wajda, "Katyn". E' quasi un dovere, anzi,
perché i massacri di Katyn e dintorni, circa 25 mila innocenti assassinati,
hanno molto a che fare con la storia d'Italia e con la nostra lunga condizione
di plagiati, disinformati, utili idioti. Katyn in un certo senso ci appartiene,
ci fotografa e ci denuda. Ben prima prima delle rivelazioni di Gorbaciov e dell
carte che l'ottimo Boris Eltsin consegnò a Lech Walesa, gli italiani potevano
essere messi in condizione di conoscere la verità su Katyn. Potevamo sapere,
quasi in tempo reale, che non si trattò di un crimine nazista, bensì
dell'ennesimo fiotto di sangue sgorgato dall'industria comunista della morte.
Non Hitler, ma Stalin e Berija ordinarono il genocidio degli ufficiali e
dell'intelligencija polacca, allo scopo di cancellare per più di una
generazione le temutissime classi dirigenti di una nazione cristiana,
cattolica, contadina, culturalmente aliena dal delirio marxista-leninista.
Ebbene, uno scienziato napoletano, Vincenzo Mario Palmieri, già autorevole
membro della Commissione medica su Katyn, sapeva chi fossero i veri carnefici,
solo che nel primo dopoguerra Stalin e Berija erano i punti di riferimento del
socialcomunismo italiano. Così, la menzogna prese il posto della verità. Non a
caso, dal Kremlino partì l'ordine di far tacere Palmieri. Fu lanciata, con la
regìa di Mario Alicata e dei massimi dirigenti del Pci partenopeo, la demonizzazione del docente di medicina legale all'Università di Napoli. Chissà se il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rammenta quella virulenta
campagna contro Palmieri; in caso affermativo, potrebbe, oggi, aggiungere
particolari sconosciuti su quella terribile infamia commessa dai suoi compagni
del Pci. Napolitano, certo, sa che il docente
non poté più tenere le sue lezioni, essendo insultato, contestato, minacciato,
accusato di connivenza col nazifascismo. Soltanto un fascista, gli urlavano gli
attivisti comunisti, avrebbe potuto denigrare la santissima Armata rossa,
insomma gli eroi di Stalingrado, attribuendole non opere di bene, bensì la
strage di Katyn. Palmieri, che aveva moglie e figli, scelse la vita e,
spaventato a morte, seppellì la relazione finale della Commissione Naville,
contenuta in una scatola di scarpe, in un terreno di sua proprietà presso
Cassino, proprio là dove millecinquecento soldati polacchi erano morti per
liberare dai tedeschi l'ingrata Italia disinformata dai togliattiani. Diedero
del nazista a chi poteva rivelare, già nel 1947-1948, la verità sui tentativi
di soluzione finale ai danni del popolo polacco che Molotov aveva definito
"il bastardo di Versailles". Eppure, a diffamare furono proprio i
complici di Togliatti, il quale, nel 1939 -1940, scrisse parole di aperto
sostegno al Terzo Reich e ad Hitler, vittima, secondo lui, degli imperialisti
inglesi e francesi. Il film di Wajda disvela alla maggioranza degli italiani
non solo un segmento dell'orribile mattatoio messo su dai comunisti, ma evoca
anche la vergogna di chi ci ha negato per mezzo secolo la possibilità di
conoscere la storia, da Katyn sino alle foibe.
( da "Corriere Economia" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere Economia -
NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-02-16 num: - pag: 13 categoria:
REDAZIONALE Ricette anticrisi: diversi da Usa e Germania, ma senza risultati
L'Italia ha scelto un'altra Terza via l Fondo monetario nel suo recente
aggiornamento del I World economic outlook prevede, per la prima volta dalla
fine della seconda guerra mondiale, che il Pil subisca una contrazione in tutti
i Paesi avanzati. Ma ciò che sorprende è che i Paesi che maggiormente
risentiranno della crisi sono quelli a maggiore vocazione manifatturiera:
Giappone -2,6 per cento; Germania -2,5; Italia -2,1; Francia -1,9. Gli Stati
Uniti, l'epicentro del terremoto finanziario, nel 2009 subiranno una decrescita
pari a «solo » -1,6 e già nel 2010 avranno una crescita positiva pari a +1,6
per cento il triplo della crescita prevista per gran parte degli altri grandi
paesi industrializzati. Ma com'è possibile una cosa simile? Da settimane non
sentiamo altro che l'esaltazione dell'economia reale contro l'economia
intangibile. In tanti si affannano da mesi a spiegare che il punto di forza
dell'Europa continentale e dell'Italia è proprio l'elevato peso della
manifattura. Eppure proprio il maggior peso dell'industria sul Pil rende
Giappone, Germania, Italia e Francia più sensibili al ciclo negativo. In questa
fase è proprio la domanda di beni di consumo (durevoli e no) quella che risente
di più del crollo della fiducia e del reddito disponibile. La caduta del
commercio mondiale incide negativamente proprio sui paesi che maggiormente
dipendono dalle esportazioni piuttosto che sulle economie terziarizzate
postindustriali. Sta tornando di moda il dibattito sui «modelli di capitalismo»
e con troppa rapidità Angela Merkel e Sarkozy si sono lanciati nella difesa
orgogliosa del modello renano. Il capitalismo americano ha conosciuto un lungo
e sorprendente periodo di crescita a partire dagli anni Novanta. Si è trattata
di una crescita prevalentemente trainata dalla domanda interna spinta certo
anche dal forte indebitamento del settore privato (famiglie e imprese). Del
resto gli Stati Uniti hanno spesso utilizzato questa strategia da grande
potenza economica. I Paesi europei e il Giappone invece hanno ragionato e
ragionano come «piccoli paesi aperti», la cui crescita non può essere
autopropulsiva ma deve dipendere dalla domanda mondiale. Ecco allora la forte
vocazione manifatturiera di questi Paesi, l'ossessione per la stabilità dei
prezzi interni come condizione indispensabile per mantenere competitive le
merci da vendere all'estero. La nascita dell'euro consentirebbe anche
all'Europa di giocare una strategia autopropulsiva centrata sulla domanda
interna. Ma manca il coraggio politico per realizzarla. E così la Germania
accumula inutilmente avanzi di bilancia commerciale e lascia che la propria
economia ristagni per un decennio e con essa quella di tutta l'area dell'euro.
Anche il Giappone si ritiene troppo piccolo per poter autotrascinarsi. Ma ci
sono altri aspetti che vanno ricordati. L'economia statunitense rimane
un'economia a forte capacità innovativa, nella quale continuo è il processo di
introduzione di nuovi prodotti. Avviene ciò proprio perché il consumo è il
motore dello sviluppo. Nessun altro paese riesce a generare così tanta
innovazione in tanti settori. Questo processo conduce alla rottura delle
posizioni acqui site e a un ricambio continuo delle imprese di successo. Se si
guarda alle 25 più grandi imprese statunitensi nel 1998 si scopre che 8 di
queste non esistevano o non erano nella classifica nel 1960. Le 25 più grandi
imprese europee nel 1998 erano già grandi nel 1960. E così l'America entra in
crisi ma ha maggiore velocità di aggiustamento e buone chances di uscirne prima
di altri paesi. Certo il capitalismo anglosassone ha gravi difetti: l'eccesso
di potere dei top manager che si appropriano di ricchezza ai danni degli
azionisti e dei lavoratori e la forte crescita della disuguaglianza sociale. Il
modello renano, d'altro lato, da oltre un decennio non produce crescita
sufficiente. Non riesce a raggiungere livelli di innovazione adeguati, nei
settori più vicini alla frontiera tecnologica. E si concentra soprattutto
nell'innovazione di processo. Rimane un sistema chiuso, nel quale si va avanti
per circoli di cooptazione e per relazioni personali. D'altro lato, si assicura
una maggiore equità nella distribuzione del reddito e della ricchezza.
L'Italia, com'è noto, non rientra in nessuno dei due modelli citati. Così
abbiamo bassa crescita e bassa innovazione (come i paesi renani) ma anche forte
aumento della disuguaglianza (come gli Stati Uniti). Nel sistema italiano
sembrano convivere i difetti di ambedue i modelli di capitalismo: quello
americano e quello renano. Esistono invece Paesi europei nei quali si sommano
elementi positivi dei due modelli di capitalismo. Paesi scandinavi
come la Finlandia presentano capacità innovativa molto elevata anche in settori
emergenti e allo stesso tempo sono dotati da sistemi di protezione sociale e di
inclusione tipici del modello renano. Nel nostro Paese le politiche economiche
hanno portato bassa crescita, bassa innovazione e aumento della disuguaglianza
di SANDRO TRENTO Docente di Economia all'Università di Trento
( da "Giornale.it, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
n. 7 del 2009-02-16
pagina 12 Da miracolati a desaparecidos: ecco che fine hanno fatto i potenti
ritornati nell'ombra di Mariateresa Conti Nei governi del dopo-Tangentopoli i
loro volti hanno riempito le cronache politiche. Ma alla fine hanno lasciato
aule e palazzi Desaparecidos, scomparsi, spariti dalla scena politica
nazionale, dopo una più o meno breve parentesi nel ruolo di «signor ministro»:
perché sono tornati per scelta alla propria professione; oppure perché hanno
deciso di continuare a fare politica a livello locale o nelle associazioni; o,
semplicemente, perché gli elettori non hanno più dato loro fiducia,
ricacciandoli nell'oblio. Sono una trentina i ministri che come una meteora
hanno attraversato la storia recente d'Italia. Specie nel passaggio dalla prima
alla seconda Repubblica, nel pieno della bufera post Tangentopoli, l'ansia di rinnovamento
catapultò alla ribalta del panorama politico personalità di spicco cooptate
come tecnici ma pure illustri sconosciuti, miracolati dal momento storico. Che
fine hanno fatto? Dove sono? Hanno chiuso con la politica o il richiamo del
Palazzo potrebbe tentarli ancora? Noi abbiamo cercato di stanarne alcuni. A
cominciare dal recordman, il professor Augusto Barbera, ministro una sola volta
per circa 12 ore - il mandato in effetti sulla carta durò cinque giorni - nel
governo Ciampi (28 aprile 1993-10 maggio 1994). «Fu una giornata agitata -
ricorda oggi il costituzionalista, professore ordinario all'università
di Bologna - era la prima volta che tre esponenti del Pds - io, Visco e
Berlinguer - venivamo nominati ministri. Io avrei dovuto avere le Riforme
elettorali e istituzionali. Invece furono date al dc Elia, a me fu affidata la
delega per i Rapporti con il Parlamento. Io dissi subito che non avrei giurato,
fu un putiferio. La situazione era così incerta che fu bloccata la diretta tv
del giuramento. Poi ci fu un incontro, partecipammo io, Ciampi, Scalfaro, Elia
e Maccanico. Io insistevo, non volevo accettare. Fu Maccanico a trovare il
compromesso: a me i Rapporti col Parlamento di concerto con il ministro Elia
per le Riforme istituzionali. E così giurai. Erano le 17 del 29 aprile del '93.
Ma quel giorno accadeva un altro evento epocale: il "no"
all'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. A quel punto
Occhetto riunì la segreteria e fece una cosa priva di senso: decise che noi del
Pds dovevamo uscire dal governo. E così in serata mi dimisi, e finì la mia
esperienza di ministro». Pentito di avere accettato? «Ma no, rifiutare sarebbe
stato peggio. Rimasi in Parlamento sino al '94, poi tornai all'attività
universitaria e non mi ricandidai. Quando Berlusconi diventò presidente del
Consiglio fui contattato da Speroni e Tatarella che mi proposero di presiedere
la commissione per le Riforme costituzionali. Ma non accettai». Sono tanti,
proprio del Berlusconi 1 (10 maggio 1994-17 gennaio 1995) i ministri
«scomparsi» dopo soli otto mesi di mandato: da Domenico Comino (Politiche Ue)
che ha ripreso l'insegnamento a Giorgio Bernini (Commercio con l'estero),
giurista tornato alla professione di avvocato dopo quella parentesi politica, e
Sergio Berlinguer (Italiani nel mondo), diplomatico. «La mia esperienza di
ministro - ricorda il professor Stefano Podestà, delega all'Università nel
primo Berlusconi, poi transitato nel Ppi e nel Pds, quindi, lasciato in
polemica pure il partito della Quercia, via dalla politica per tornare a fare
il professore alla Bocconi di Milano - nacque in modo del tutto casuale.
Conoscevo Giuliano Urbani, che mi propose di entrare in lista. Poi, visto che
l'università era il mio mondo, mi fu proposto il
ministero. Accettai con entusiasmo, e fu un'esperienza super- positiva. Ho solo
il rammarico di non essere riuscito ad andare fino in fondo, quel governo non
aveva una maggioranza solida come adesso». C'è poi chi ha lasciato per sempre
Roma ma continua a battagliare negli enti locali. Come il "vecchio
Paglia", al secolo Giancarlo Pagliarini, ministro del Bilancio per la Lega
nel Berlusconi 1, ora consigliere del Gruppo misto al comune di Milano.
«Appresi che stavo per diventare ministro - racconta - da mia figlia, che lo sentì
in tv. Poi mi chiamò pure Berlusconi. Accettai con entusiasmo, mi divertii un
mondo. Lavoravo come un matto, davo gli appuntamenti a partire dalle 7 del
mattino, uno ogni 15 minuti. Restavo al ministero fino a tardi, la mia cena
era, alle 23, patatine con ketchup. Ricordo che col mio sistema di impegni a
incastro non riuscimmo mai a incontrarci con l'allora presidente della Regione
Campania (Giovanni Grasso, Dc, ndr): lui arrivava sempre in ritardo, ma io ero
già impegnato con altri. Ci provammo sette volte. Invano». Rimpianti? «Nessuno.
Riuscii a ottenere risultati importanti, come quello sulle quote latte. Ma non
tornerei a Roma a fare il ministro neanche morto». Sono proprio il Berlusconi I
e il successivo governo guidato da Lamberto Dini (17 gennaio 1995-17 maggio
1996) quelli che fanno registrare il maggior numero di desaparecidos dalla
politica: da Walter Luchetti, ministro dell'Agricoltura con Dini, al giurista
Agostino Gambino (Poste), tornato a insegnare all'Università europea di Roma.
Andando avanti, già a partire dal primo governo Prodi (17 maggio 1996-21
ottobre 1998), il numero di ministri «nuovi» diminuisce. Tra i desaparecidos
«eccellenti» l'ex presidente del Senato e ex ministro della Difesa nel governo
D'Alema 1 (21 ottobre 1998-22 dicembre 1999) Carlo Scognamiglio, ora docente
di Economia industriale presso la Luiss di Roma; il banchiere Nerio Nesi, ai
Lavori pubblici nel secondo governo Amato; e il diplomatico Renato Ruggiero,
ministro degli Esteri per soli sette mesi durante il Berlusconi 2. E ancora,
Gian Guido Folloni, giornalista e ministro per i Rapporti con il Parlamento nel
D'Alema 1, dc e popolare "doc" passato adesso alla Rosa per
l'Italia dopo la mancata rielezione alle politiche del 2006; Angelo Piazza,
ministro della Funzione pubblica nel D'Alema 1, tornato a insegnare a Bologna;
o Michele Pinto, ministro delle Politiche agricole del Prodi 1. Gli esecutivi
più recenti non hanno, in pratica, regalato sorprese. Finita l'era dei tecnici,
il governo è tornato ai professionisti della politica. © SOCIETà EUROPEA DI
EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Repubblica.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
MILANO - La
bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi sarebbe stata lavata e sul dispenser
trovato nel bagno della villetta della famiglia Poggi a Garlasco non solo ci
sono tracce del giovane ma anche quelle 'riportate' di Chiara, in quanto è
stato rinvenuto il suo Dna. Sono questi alcuni elementi di una delle due
consulenze presentate dagli esperti nominati dai genitori di Chiara Poggi, la
giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Dalla perizia inoltre emerge che
nella casa dei Poggi non poteva esserci alcuna persona al di fuori di Alberto
Stasi, e che il giovane si sarebbe cambiato le scarpe dopo il delitto per
cancellare le tracce. "Le mani di Stasi evidentemente intrise di materia
organica possono essere state il nesso attraverso il quale è stato posto il
materiale della vittima sul dispenser", si legge nella relazione firmata
da Marzio Capra, docente di università statale di Milano. Caprara ha
cercato inoltre di approfondire le analisi delle microtracce rinvenute sul
pedale della bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi, sostenendo che si tratta
di sangue della vittima. Dalla relazione di Capra emerge inoltre
l'impossibilità che Alberto Stasi indossasse le scarpe 'Lacoste' quando
ritrovò il cadavere della fidanzata e il fatto che, nella villetta teatro
dell'assassinio, non potessero esserci altre persone all'infuori di lui.
Secondo Capra, "non ci sono dubbi scientificamente nell'escludere che
Alberto Stasi indossasse le scarpe Lacoste" con le quali si presentò dai
carabinieri per denunciare la morte di Chiara. Non è credibile, infatti, stando
alle analisi da lui effettuate, che Stasi non si sia sporcato le calzature sul
pavimento intriso di sangue della vittima. Quanto al secondo aspetto, Capra
osserva che le analisi dei Ris "totalmente affidabili secondo parametri
internazionalmente riconosciuti" siano "totalmente attendibili e
coerenti con l'esclusiva presenza di evidenze riconducibili sono a Stasi, alla
vittima, ai familiari e un operaio che effettuò lavori di manutenzione".
OAS_RICH('Middle'); Nella consulenza informatica, invece, stesa dall'ingegnere
informatico Paolo Reale, si sostiene, in base alle analisi effettuate, che il
computer portatile di Alberto la sera prima del delitto è stato chiuso
improvvisamente ('crash'), e che non esistono evidenze di attività tra le ore
10:37 e le 11:57 della mattina del delitto di Chiara Poggi. Inoltre, secondo
l'esperto informatico, quella sera sarebbero state usate due chiavette Usb.
Una, quella di Chiara, sarebbe servita per scaricare le foto del week end in
cui Chiara raggiunse Alberto a Londra, qualche settimana prima; l'altra
chiavetta, invece, non è mai stata trovata. Le due relazioni, spiega l'avvocato
Gian Luigi Tizzoni, legale dei familiari di Chiara Poggi, mirano a dare un
contributo "all'accertamento dei fatti e delle responsabilità" in
relazione all'omicidio per il quale il prossimo 24 febbraio si aprirà l'udienza
preliminare in cui l'unico imputato è Alberto Stasi, l'allora fidanzato della
vittima. Le due relazioni, conclude l'avvocato, "aderiscono
sostanzialmente alle conclusioni dei consulenti della Procura di Vigevano ed
hanno il pregio di essersi soffermate su alcuni aspetti di sicuro interesse".
(16 febbraio 2009
( da "Opinione, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Oggi è Lun, 16 Feb 2009
Edizione 28 del 14-02-2009 Bambini: la nuova degenerazione di Paolo Della Sala
Grande e meritorio lavoro della nuova trasmissione di servizio su Rai3, ?Presa
diretta?, condotta da Riccardo Iacona. Siamo di fronte a ciò che l?azienda
definisce ?Rai educational?. L?edizione di questa settimana era dedicata a uno
speciale sulla scuola: Iacona non ha cercato di esaltare le rutilanti scintille
del sistema scandinavo solo per fustigare le sconcezze degli investimenti
pubblici nella scuola italiana. Il nostro sistema educativo è un disastro, ma
fare paragoni con quello svedese, se pur ci fa vergognare, è irrealistico. E
poi il problema non sono (solo) gli edifici, che lassù sono belli e pieni di
strumenti. Il problema sono i contenuti, cioè il sapere che transita da una
generazione all?altra. Altrettanto irrealistica la scelta di passare, dalla
Scandinavia all?Emilia di Bersani, prossimo Maestro Sostituto di Veltroni. Il
modello scolastico emiliano è simile a quello di altre zone del nord Italia,
con alcuni punti di eccellenza e dei problemi prossimi venturi, a partire
dall?integrazione degli emigrati. Terzo cambio di scenografia: il documentario
è passato dall?Emilia obamita alla Calabria dove si costruiscono scuole immerse
nelle paludi. Tuttavia i problemi della scuola non si esauriscono con
un?edilizia scolastica da obitorio e con la mancanza di laboratori e
biblioteche. Non si tratta nemmeno di parlare dello scadente livello culturale
dei nostri docenti. Non si tratta di ribadire che costoro vengono pagati troppo
poco. In realtà il corpo docente è la quintessenza di
un sistema sociopolitico basato sul conferimento di un ?posto di lavoro fisso?
garantito a vita, ma sottopagato e non basato su criteri di capacità e di
richiesta del mercato. ?Presa Diretta? ha ?confessato? una cosa, che in Svezia
i docenti, dalle scuole primarie all?università,
vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma
c?è dell?altro ancora: da noi la ?riforma Gelmini? presenta delle imbarazzanti
distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il
ritorno al voto numerico. I sindacati hanno opposto rifiuti e anatemi,
preferendo, soprattutto per le elementari, continuare con i giudizi: ?È bravo,
ma non si applica?, ?organizza bene il discorso, ma purtuttavia...?. È iniziata
una lunga ed estenuante battaglia di Little Big Horn, e in questo caso gli
Skinheads, appoggiati dai generali Custer sindacali e dai media del Viva la
scuolapubblicaegratuita, hanno vinto contro i caosboys della Gelmini. Di
conseguenza il voto non doveva più andare da
( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
ANTONIANUM Lunedì 16
Febbraio 2009, QUALE UNIVERSITÀ "Quale università
per l'Italia" è il titolo della conferenza organizzata dall'associazione
Ex Alunni dell'Antonianum nell'ambito del Corso di Cultura dell'anno 2009 alle
21 nell'aula Morgagni del Policlinico, in via Giustiniani 2. Il corso ha per
titolo "Crisi e Speranza". Non poteva certo mancare, nella rassegna,
un'analisi della crisi del mondo giovanile, soprattutto per
quanto riguarda il ruolo dell'università come preparazione della generazione futura e dell'innovazione.
Questa analisi è affidata al prof. Giorgio Brunetti, che è stato docente nell'Università Bocconi
(privata) e siede nel Consiglio di amministrazione dell'Università di Ca'
Foscari (pubblica). Brunetti è nato a Venezia nel 1937. Nel 1975 è stato
chiamato come straordinario di Ragioneria applicata dall'Università Ca' Foscari
e ne è diventato ordinario di Economia aziendale nel 1978. Dal 1992 insegna
Economia aziendale alla Bocconi.
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
NICO DE VINCENTIIS
La scommessa è laurearsi a qualche centimetro da casa e poter lavorare in
città. Frenare la fuga dei cervelli
e contribuire così allo sviluppo del territorio è la missione alla quale
Unisannio è stata chiamata dalla storia, prima ancora che dalle istituzioni e dalle
amministrazioni che riuscirono a creare le condizioni perché nascesse. Tutto
quello che viene concepito nella cittadella degli studi (non a caso è tutta
concentrata nel centro storico di Benevento) ha un sapore naturale, frutto di
idee sfornate quasi in famiglia ma capaci di proporsi sul piano internazionale.
Quel «piccolo» a cui si ispira l'ateneo sannita (gli iscritti sono 7.369) è
capace di respirare la globalizzazione e starci dentro in chiave di
produttività. Lo sanno bene i 194 docenti, i 183 operatori
tecnico-amministrativi, i 76 dottorandi. Tutti insieme si propongono ai giovani
studenti nell'ambito di 4 facoltà (Economia, Ingegneria, Scienze matematiche,
fisiche e naturali, Scienze economiche e aziendali), 24 corsi di laurea attivi,
5 dipartimenti, 1 centro di eccellenza, 3 scuole di specializzazione e 3
master di primo e secondo livello. Didattica, ricerca,
internazionalizzazione, e un costante rapporto con il mondo imprenditoriale
sono gli aspetti centrali su cui punta l'ateneo che, già dal
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
FILIPPO BENCARDINO*
L'Università degli Studi del Sannio si presenta oggi come un modello
sperimentale di moderno Politecnico dove si integrano tutte le componenti
tecnologiche, scientifiche ed economiche. Nonostante sia il più piccolo ed il
più giovane degli Atenei della Campania, si caratterizza per la sua dinamicità
e per il suo spiccato orientamento al mercato del lavoro. Preparare i giovani
al mondo del lavoro è uno dei principali compiti a cui siamo chiamati. Allo
stesso tempo, insegnare loro l'amore per la libertà, la responsabilità verso
gli altri, la conoscenza, l'indipendenza dai poteri è un obbligo che dovrebbe
impegnare ogni educatore. In tal senso, l'Università ha un'importante
responsabilità: preparare gli studenti agli impegni civici, ai cambiamenti
della società, ai dilemmi etici. In un momento in cui le istituzioni statali
del sapere vivono serie difficoltà per il progressivo disimpegno degli
investimenti pubblici, e mentre si comincia a ragionare su nuovi modelli
organizzativi e di interazione, avvertiamo ancora più forte la responsabilità
nei confronti dei giovani. Le attività culturali che abbiamo intrapreso, i momenti
di incontro con gli studenti, e di confronto con l'imprenditoria, puntano a
costruire una rete di rapporti e sollecitazioni positive che vanno oltre il
normale percorso di studio nelle aule. Anche per questo ci impegniamo perché
siano garantiti maggiori servizi, luoghi da vivere e possibilità per fare
esperienza nel mondo del lavoro, attraverso l'attivazione di tirocini formativi
in Italia e all'estero. Particolarmente intenso è il rapporto con la città di
Benevento, ricca di storia e di cultura, che offre condizioni ideali per lo
studio e la ricerca e che ambisce a diventare «città-universitaria», con un
campus integrato nel centro storico. L'ateneo sannita è una istituzione
giovane, anche per l'età media del suo corpo accademico, pur contando, tra i suoi docenti, studiosi di consolidata ed affermata
esperienza. L'Università del Sannio, nata in un momento di forti cambiamenti
che hanno investito il mondo della formazione superiore, ha attuato con
convinzione ed immediatezza la riforma universitaria, sposando il suo spirito
innovativo, aprendosi al mondo del lavoro, attraverso un rapporto attivo
con le imprese, e favorendo creazione di spin-off. Crediamo nella funzione
sociale del nostro centro di studi e nel contributo che la formazione può dare
al complessivo sviluppo di un territorio dal debole capitale umano. Nelle
realtà del Mezzogiorno diventa essenziale l'apporto garantito dall'Università,
come elemento necessario per recuperare la competitività territoriale e una
coscienza comune. Ma crediamo anche che gli orizzonti internazionali possano
essere uno scenario per nulla secondario nei processi di sviluppo che vedano
protagonisti i nostri studenti. Quest'anno l'Agenzia nazionale per lo sviluppo
del programma Erasmus ci ha concesso un nuovo contributo che permetterà di
incrementare e sostenere i periodi di studio in un'altra università
europea senza gravare ulteriormente sulle famiglie degli studenti. Ricordo che
il miglior progetto, presentato per accedere ai finanziamenti regionali, per la
promozione e la valorizzazione delle Università della Campania, è stato quello
presentato dall'ateneo sannita proprio per attività di internazionalizzazione.
Un bel risultato che premia la nostra progettualità, pensando non solo alla
mobilità degli studenti, ma soprattutto alla collaborazione internazionale per
la ricerca e la creazione di dottorati. *rettore Università degli Studi del
Sannio
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
ALESSANDRA GRASSI Un
parco tecnologico per intensificare la ricerca nel campo delle biotecnologie e
creare una "filiera del farmaco" in Campania. Un'aggregazione tra i
tre centri di competenza regionali - Bioteknet, Gear e Dfm, che fanno capo
rispettivamente alla Seconda Università degli Studi di Napoli, Federico II e
Cnr - per creare nuove molecole e rafforzare il settore biomedicale sul
territorio. È il progetto CamBio (Campania Biotech) che
prevede investimenti di fondi pubblici e privati e che già registra l'adesione
di 71 imprese. Le finalità del futuro consorzio sono state illustrate dal
rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Francesco Rossi, in
occasione della presentazione della ricerca sulle imprese biotecnologiche
italiane. Lo studio - patrocinato dall'Assobiotec e curato dal
professore Mario Sorrentino, ordinario di Imprenditorialità e business plan
presso la Sun - ha fotografato la situazione tra la seconda metà del 2007 e il
primo trimestre del
( da "Sannio Online, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Cultura e
Spettacoli: A CittadinanzAttiva nuove forme di integrazione Pubblicato il
16-02-2009 Il principio di sussidiarietà e il suo ruolo cardinale nel mondo
contemporaneo nella lezione tenuta dal docente dell?Università
del Sannio, Gaspare Lisella... CittadinanzAttiva è il progetto di alta
formazione, che il centro Studi V. Bachelet (diretto da Don Franco Piazza) sta
portando avanti con successo, coinvolgendo i giovani discenti in incontri con
personalità di alto livello, per approfondire la conoscenza dei meccanismi e le
prassi che sorreggono il funzionamento di istituzioni e società civile.
Ricordiamo che l?incontro con Giuseppe Acocella (previsto per il 7 febbraio) è
stato rimandato a data da stabilire. Prossimo appuntamento quello con il
prefetto di Benevento, Antonella De Miro, il prossimo 28 marzo alle 16,
nell?auditorium dell?Itcg ?M. Carafa? di Cerreto Sannita. Grande il successo
per l?ultima lezione del ciclo di incontri, quella con Gaspare Lisella, dedicata
al principio di sussidiarietà. Un principio fondamentale, nell?Europa
contemporanea, che vede l?Unione e gli Stati membri costruire, nella reciproca
integrazione, un nuovo modello di governo e organizzazione. Alla interessante e
intensa relazione di Lisella si riferiscono gli elaborati che seguono.
( da "Varesenews" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Varese - Il comitato
varesino per la Palestina e MusVarese organizzano l'incontro alle ore 21 di
mercoledì 18 febbraio al Gulliver di via Albani Incontro pubblico per parlare
di Gaza Il comitato varesino per la Palestina e MusVarese (associazione dei
musulmani varesini) un mese dopo la fine dei bombardamenti israeliani su Gaza,
durante i quali la nostra città ha saputo esprimere attenzione e sensibilità
verso il dramma palestinese con ben due manifestazioni di piazza, che sono
state caratterizzate da grande partecipazione di cittadini italiani ma
soprattutto stranieri, uniti da un comune sentimento di dolore e di sdegno,
organizzano alle ore 21 di mercoledì 18 febbraio al Gulliver di via Albani a
Varese (zona Ippodromo) la prima occasione cittadina di informazione e
dibattito “dedicato a 1300 persone uccise a sangue freddo da uno dei più
potenti eserciti del mondo, che per settimane ha sparato nel mucchio contro una
popolazione inerme, stremata da due anni di assedio ed impedita persino di
scappare. Un crimine folle, perpetrato sotto gli occhi di tutti, che ha
riempito le piazze di tutto il mondo ma non ha smosso i governi, ultimo atto di
un? occupazione che dura da decenni e sempre più si fa sterminio”. La serata si
aprirà con un intervento di saluto da parte del presidente della Comunità
Palestinese di Lombardia, cui seguiranno gli interventi di Diana Carminati, già
docente di Storia Contemporanea all? Università di
Torino; Giorgio S. Frankel, giornalista indipendente, esperto di Israele e Medio
Oriente; Alfredo Tradardi, referente dell?International Solidarity Movement –
Italia. L?incontro è anche un seguito del seminario internazionale su “La
guerra israelo-occidentale contro Gaza” svoltosi a Roma il 24 gennaio e i cui
atti possono essere scaricati dal sito www.forumpalestina.org. Lunedi 16
Febbraio 2009
( da "RomagnaOggi.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
16 febbraio 2009 -
13.19 (Ultima Modifica: 16 febbraio 2009) CESENA - Giovedì prossimo 19 febbraio
2009, con inizio alle ore 14.00, presso l' "Anfiteatro" della Facoltà
di Psicologia, in Piazza Aldo Moro 90 Cesena, si svolge il convegno dal titolo
"Gli apprendimenti, le scuole, l'orientamento". Si tratta di
un'occasione per presentare i risultati di una ricerca finalizzata alla
valutazione degli aspetti emotivi e cognitivi sottesi allo sviluppo dei
processi di apprendimento. La ricerca è stata condotta in Istituti Superiori e
presso corsi di Formazione Professionale in collaborazione tra la Provincia di
Forlì-Cesena (Assessorato alle Politiche per l'Istruzione e la Formazione) e la
Facoltà di Psicologia dell'Università di Bologna
(Laboratorio LADA, Professoressa Silvana Contento). L'iniziativa si rivolge
prioritariamente ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, della
formazione professionale e agli operatori sociali e sanitari con l'intento di
sollecitare una discussione sui temi relativi alle difficoltà emotive e
cognitive in età evolutiva attraverso gli interventi di professionisti
che lavorano in ambiti diversi (Università, Sanità, Orientamento, Scuola). Si
ritiene infatti che solo da tale cooperazione può emergere la prevenzione e la
gestione del disagio e la promozione dello sviluppo di ciascun adolescente.
( da "Napoli.com" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
16/2/2009
"Villa Oro. Una ricerca per l?abitare" Mostra documentaria e grafica
di Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky Luigi Cosenza, Bernard Rudofsky Villa Oro Una
ricerca per l?abitare mostra documentaria e grafica a cura di: Giancarlo
Mainini, Alfredo Buccaro, Francesco Viola, Evelyn Hendreich Napoli, Palazzo
Reale, Sala Dorica. Inaugurazione: sabato 21 febbraio ore 17.00 nella sala
conferenze di Palazzo Reale e - a seguire - la visita alla mostra nella Sala
Dorica. 21 febbraio ? 13 marzo 2009 orari: 10.00 ? 15.00 chiusura: tutti i
sabato e domenica ingresso gratuito Costruita su un alto costone in tufo della
collina di Posillipo, Villa Oro (1934-37) è la più significativa opera ideata
da Luigi Cosenza in collaborazione con Bernard Rudofsky e, a ragione,
annoverata fra le principali opere dell?architettura moderna in Italia. Il
rapporto fra l?edificio e lo straordinario paesaggio del golfo, la nitida e
chiara articolazione dei volumi, la compenetrazione fra spazi interni ed
esterni, le soluzioni costruttive e di dettaglio, l?elegante disegno di alcuni
arredi e dei pavimenti in maiolica sono gli aspetti di maggiore qualità che
concordemente vengono riconosciuti al progetto di questa casa. La mostra e la
monografia che la accompagna illustrano i risultati di una ricerca svolta
da professori della Facoltà di Architettura, della Brandenburgischen
Technischen Universität di Cottbus, offrendo l?opportunità di accrescere la
documentazione sugli aspetti più significativi di questa singolare casa, di
collocarla nel suo particolare momento storico e di tratteggiarne la vicenda.
Nella tappa di Napoli, l?esposizione, organizzata dal Centro
interdipartimentale ?L. Pisciotti? e dalla Facoltà di Ingegneria di Napoli
?Federico II?, con il contributo degli Ordini professionali degli Ingegneri e
degli Architetti della provincia di Napoli, è stata arricchita da alcuni
materiali originali, gentilmente concessi dall?Archivio Cosenza, che
vanno a integrare il racconto del complesso iter progettuale di questa
straordinaria architettura, dai primi schizzi, agli elaborati per il modello,
ai disegni esecutivi per il cantiere, ad alcune tavole del progetto di restauro
in corso di elaborazione da parte dell?arch. Andrea Cosenza. La mostra,
allestita nella Sala Dorica del Palazzo Reale, rimarrà aperta dal 21 febbraio
al 13 marzo. L?inaugurazione sarà preceduta, alle ore 17,00 nella Sala delle
Conferenze, dalla presentazione dei materiali esposti e della pubblicazione
alla quale interverranno l?arch. Stefano Gizzi, Soprintendente per i Beni
architettonici e paesaggistici per Napoli e provincia e il prof. Giancarlo
Mainini, direttore del Centro interdipartimentale ?L. Pisciotti? e curatore con
il prof. Alfredo Buccaro del volume Luigi Cosenza oggi, 1905/2005, pubblicato
in occasione del centenario della nascita del grande ingegnere-architetto
napoletano. L?arch. Evelyn Hendreich, docente della
Brandenburgischen Technischen Universität di Cottbus, tra i curatori della
mostra e del libro su villa Oro, illustrerà metodi e finalità della ricerca
svolta. Inoltre, porteranno il loro contributo di riflessioni il prof. Edoardo
Cosenza, preside della Facoltà di Ingegneria dell?Università di Napoli
?Federico II?, l?arch. Paolo Pisciotta e l?ing. Luigi Vinci, rispettivamente
presidenti dell?Ordine degli Architetti e di quello degli Ingegneri di Napoli e
provincia. Concluderanno gli interventi del prof. Lucio V. Barbera, presidente
della Conferenza dei presidi delle Facoltà di Architettura, l?arch. Paola
Ascione, responsabile della sezione Campania del Do.Co.Mo.Mo. Italia e il prof.
Francesco D. Moccia, assessore all?Urbanistica della Provincia di Napoli, tra i
primi e più attenti studiosi dell?opera di Luigi Cosenza.
( da "Napoli.com" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
16/2/2009 Il Taurasi
che non ti aspetti all'Abraxas di Pozzuoli I professori dell'azienda Contrade
incontrano la cucina flegrea A circa 10 gg dall'inizio di Anteprima Taurasi
2005 (7 e 8 marzo
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli
Università di Udine
Welfare: all'ateneo di Udine il primo centro di ricerca
accademico regionale Assistenza, previdenza, sanità. Sono i tre comparti sui
quali il nuovo "Centro interdipartimentale di ricerca
sul welfare" istituito dall'università di Udine
intende svolgere un ruolo di primo piano al servizio del territorio regionale.
Obiettivo, attivare, con un approccio multidisciplinare, studi, progetti,
iniziative di divulgazione e di sviluppo delle conoscenze nel settore delle politiche
pubbliche e private rivolte ai bisogni primari dei cittadini, apportando
significativi contributi all'elaborazione e attuazione di politiche pubbliche
di settore. «Il tema del welfare - spiega uno dei promotori del Centro, Stefano
Miani, docente di Economia degli intermediari
finanziari all'ateneo friulano - è oggi di grande rilievo. In regione non ci
sono centri di ricerca che se ne occupano a livello
accademico. In un momento come questo, è centrale il comparto dell'assistenza,
su cui concentreremo parte del nostro interesse». Altro argomento su cui il
Centro si confronterà «è - continua Miani - quello della previdenza. In
particolare, analizzeremo la possibilità di creare un fondo pensioni
regionale». Infine, «il fatto - afferma Miani -che la Regione FVG abbia
un'ampia autonomia in materia sanitaria, favorisce opportunità di studio e di
approfondimento anche in questo settore». Con l'istituzione del nuovo Centro,
l'ateneo di Udine, dunque, sarà in prima linea sul fronte dello studio e della ricerca nell'ambito dello studio di politiche sociali.
L'attività del Centro, oltre che concretizzarsi in seminari, convegni, pubblicazioni scientifiche e momenti di alta formazione,
«potrà essere un punto di riferimento - conclude Miani - per enti pubblici e
istituzioni, dalla Regione agli enti locali, alle aziende di servizi». Il nuovo
Centro è stato costituito per iniziativa dei dipartimenti di Finanza
dell'impresa e dei mercati finanziari, Scienze economiche e
Patologia e medicina sperimentale e clinica dell'università di Udine. Possono inoltre aderirvi docenti e ricercatori di università italiane ed estere, esperti esterni e, come partner, enti,
istituzioni, società e assicurazioni, pubbliche e private che, oltre a
partecipare alle attività del Centro, ne sostengano l'attività. Figurano
tra i promotori del "Cento interdipartimentale di ricerca
sul welfare" economisti, aziendalisti, attuari, statistici e medici
dell'ateneo udinese, a garanzia di un elevato profilo tecnico. BUR.IT 17.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università di Cagliari
Da martedì
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Università "Cà
Foscari" Cerimonia di Consegna diplomi della Ca' Foscari Harvard Summer
School Mercoledì 18 febbraio, alle ore 16.30, presso l'Auditorium Santa
Margherita, si tiene la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti
cafoscarini che hanno seguito i corsi della edizione 2008 di Ca' Foscari
Harvard Summer School, prima scuola estiva d'eccellenza nata in accordo con il
prestigioso ateneo americano. Consegnerà i diplomi la Prof.ssa Alide
Cagidemetrio, Preside della Facoltà di Lingue e letterature straniere di Ca'
Foscari e Direttrice della summer school. Saranno presenti inoltre tre studenti
dell'edizione passata, che racconteranno la loro esperienza alla scuola estiva,
sia formativa sia di crescita personale. In occasione della cerimonia sarà
presentato il programma della quarta edizione di Ca' Foscari-Harvard Summer
School, che dal 22 giugno al 31 luglio 2009 offrirà a 120 studenti, 60 iscritti
a Ca' Foscari e 60 provenienti dall'Università americana di
Harvard, l'opportunità di frequentare a Venezia i corsi in lingua inglese
tenuti da docenti di entrambi gli Atenei, e vivere fianco a fianco per cinque
settimane di lezione più una di prove. La scuola estiva è sostenuta in
particolare dalla Fondazione Scuola Studi Avanzati di Venezia e dalla
fondazione Coin, nell'ambito del loro impegno a contribuire alla
creazione di una eccellenza degli studi universitari. BUR.IT 17.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Politecnico delle
Marche Da Ancona in Inghilterra sulle orme di Florence Nightingale Full
immersion di una settimana nel sistema sanitario britannico per gli studenti
del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche dell'Università Politecnica delle Marche guidati dal professor Mauro
Barchiesi, docente di
Medical Clinical English. Gli allievi del Corso di Laurea Magistrale in Scienze
Infermieristiche ed Ostetriche della Università Politecnica delle Marche
faranno a marzo un'esperienza di full immersion di una settimana nel sistema
sanitario britannico, guidati dal docente di
Inglese Medico Clinico (Medical Clinical English), professor Mauro Barchiesi.
Si tratta in realtà di alcuni neolaureati in Infermieristica dell'Università
Politecnica delle Marche, coordinatori responsabili dei percorsi sanitari
all'interno degli ospedali marchigiani, in particolare degli Ospedali Riuniti
di Ancona. L'esperienza inizierà il 16, per concludersi il 20 marzo, con il
viaggio accademico al King's College di Londra, una delle migliori 25 università del mondo, con annessa visita alla famosa scuola
di infermieristica "Florence Nightingale". In questa occasione,
sentiranno parlare dell'evoluzione dell'infermieristica e dell'ostetricia fino
ai nostri giorni; incontreranno importanti team di docenti di infermieristica,
per seguire, in sede universitaria, lo sviluppo del sistema sanitario inglese.
Sono previsti dibattiti in aula con i colleghi inglesi neolaureati, oltre alla
visita ai reparti del St Thomas' Hospital, eccellenza ospedaliera, punto di
riferimento per la ricerca clinica. Nell'ultima giornata si parlerà, con
ricercatori specializzati in ambito infermieristico, di EBN (Evidence-based
Nursing, ovvero come integrare nella pratica infermieristica quotidiana le
prove d'efficacia scientificamente più fondate fra quelle disponibili) e dei
suoi recenti sviluppi. Durante la permanenza a Londra l'intero gruppo alloggerà
al Guy's, grazie a un accordo tra il docente e i suoi
colleghi londinesi. Grande supporto all'iniziativa è stato fornito dal Clinical
Tutor, il dottor Maurizio Mercuri e dal professor Marcello D'Errico. BUR.IT
17.02.09
( da "Bollettino Università & Ricerca" del
16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Univ. Cattolica di
Milano Open day 2009, winter edition Tre giornate di incontri per conoscere da vicino
le nove facoltà milanesi e i singoli corsi di laurea triennale e a ciclo unico.
Ma anche per ascoltare la testimonianza diretta di docenti,
professionisti e studenti. Prende il via martedì 17 febbraio e si concluderà
giovedì 19 la winter edition di Open day, open mind, la manifestazione promossa
dall'Università Cattolica del Sacro Cuore per orientare gli studenti delle
scuole superiori alla scelta del percorso più in linea con le proprie
aspirazioni. Un appuntamento ormai consolidato, che ogni anno registra
5mila presenze nelle due edizioni previste nei mesi di febbraio e luglio. E si
traduce anche con un'alta percentuale di iscrizioni: nel 2008 circa la metà di
coloro che hanno compilato la scheda di partecipazione distribuita durante
l'Open day si è immatricolata in Cattolica. Tra le novità di questa edizione
invernale, l'opportunità, per chi si iscrive sul sito www.unicatt.it/openday,
di effettuare colloqui gratuiti di orientamento con gli psicologi del Cross
(Centro di ricerca sull'orientamento scolastico-professionale e sullo sviluppo
delle organizzazioni). Nel corso dell'Open day, articolato in tre pomeriggi
dalle 14.30 alle 18, presidi e docenti di ciascuna facoltà dell'Ateneo milanese
illustreranno l'offerta formativa per l'anno accademico 2009/2010, descrivendo
il tipo di preparazione e i possibili sbocchi occupazionali. Alcuni laureati in
Cattolica - professionisti di aziende come Coca Cola, Fastweb, Moleskine,
Philips, H3G e Universal Music oltre che magistrati, giornalisti e consulenti -
racconteranno come si è sviluppata la loro esperienza lavorativa dopo gli studi
nei chiostri di largo Gemelli. Per tutta la durata dell'evento, nel Cortile
d'onore di largo Gemelli, sarà a disposizione un Welcome Desk per la raccolta
del materiale informativo. Negli appositi point informativi studenti e
personale dell'Università forniranno informazioni sulla vita universitaria e
chiarimenti necessari sui molteplici servizi offerti: borse di studio, collegi,
mense, tutorato, stage, programmi di studio e lavoro all'estero. Gli incontri
si svolgeranno nell'Aula Franceschini (GA03) di largo A. Gemelli, 1 Milano
martedì 17 febbraio 14.30 Scienze della formazione - 15.45 Scienze politiche -
17.00 Scienze linguistiche e letterature straniere mercoledì 18 febbraio 14.30
Economia - 15.45 Scienze bancarie, finanziarie e assicurative - 17.00
Giurisprudenza giovedì 19 febbraio 14.30 Lettere e filosofia - 15.45 Sociologia
- 17.00 Psicologia Per il programma dettagliato: http://www.unicatt.it/
openday/milano.asp Open day - Brescia (20 febbraio) e Piacenza-Cremona (26
febbraio): www.unicatt.it/openday BUR.IT 17.02.09
( da "Targatocn.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Wendell Berry domani
all'Università di scienze gastronomiche 'Mangiare è un atto agricolo': è questo
il noto aforisma che racchiude il pensiero di Wendell Berry, agricoltore, docente universitario, scrittore e poeta statunitense che
domani 17 febbraio alle 10, sarà all?Università di Scienze Gastronomiche di
Pollenzo (Cascina Albertina, Via Amedeo di Savoia 8, Pollenzo ? Bra). Un
appuntamento che rappresenta una rara occasione per incontrare questo
interessante personaggio. I suoi temi sono quelli delle economie locali, del
valore della comunità, dei saperi tradizionali, della manualità, della
sostenibilità ecologica. Riflessioni mai svincolate dalla pratica, e per questo
straordinariamente efficaci. Tra i suoi scritti, Slow Food Editore ha
pubblicato in Italia, nel 2006, per la collana Terra Madre, 'La risurrezione
della rosa'. Agricoltura, luoghi, comunità, raccolta di saggi tratti da 'What
are people for?' e 'The art of commonplace'. Scrive Carlo Petrini nella prefazione:
"Il grande pubblico italiano non conosce ancora l?importanza che
quest?uomo ha avuto e ha nella società americana, soprattutto nella sua parte
più sensibile alle tematiche ambientaliste e ruraliste. (...) Berry prende come
spunto per le sue riflessioni l?osservatorio del Kentucky, dove vive. Proprio
partendo dal suo specifico riesce ad analizzare in modo radicale le distorsioni
del modello produttivistico industriale che ha sconvolto profondamente la
società rurale americana. Il percorso di Berry è molto originale: dopo gli
studi di letteratura, nel
( da "Virgilio Notizie" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Milano, 16 feb.
(Apcom) - Giovanni Puglisi, rettore dell'università milanese di lingue e comunicazione Iulm, ha aperto l'anno
accademico 2008-2009 con l'auspicio che il mondo degli atenei italiani ritrovi
"il piacere dell'etica" per combattere gli "atteggiamenti
baronali". Il docente
ha parlato di "metastasi accademica" che non può essere debellata
"con proclami rivoluzionari o con le norme legislative di facciata:
ciononostante ben venga - ha detto - la 'riforma Gelmini' dei concorsi
universitari, anche se qualche cosa in più forse si sarebbe potuta fare".
"Ciò che manca e che non si può restituire né all'università,
né ad alcuno per legge - ha detto di fronte al ministro dei Beni culturali,
Sandro Bondi - è il piacere dell'etica, quel gusto della virtù che, libero da
schematismi o stereotipi ideologici e confessionali, dia al comportamento individuale
la rotondità della giustizia, la bellezza del risultato, la dignità del
messaggio educativo. Il rettore ha chiesto anche a Bondi "di tenere sempre
duro sul registro dell'impegno finanziario verso la cultura, la formazione
superiore e la ricerca: capisco le ragioni di Stato, che richiamano il senso di
responsabilità politica e sociale in un momento difficile dell'economia
mondiale e italiana in particolare, ritengo però irrinunciabile, per storia e
per sviluppo socioeconomico, per di più sostenibile, che il nostro Paese non
abbatta oltre la soglia di resistenza, per altro già superata,
nell'investimento in queste aree". Nella sua relazione Puglisi ha
sottolineato anche l'importanza della "valutazione incentivante",
elemento indispensabile per fare sì che, anche in Italia, ogni ateneo ottenga
le risorse che merita in termini di personale e, sulla base delle capacità e
dei risultati scientifici ottenuti, anche in termini finanziari. Durante
l'inaugurazione è stata conferita un laurea honoris causa in "Giornalismo,
editoria e multimedialità" a Maurizio Costanzo.
( da "e-gazette" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
Fatevi sotto! C?è
tempo fino al 16 marzo per partecipare a ?Expo dei territori? Prolungati i
bandi per l?ambiente della Provincia di Milano. Cercasi idee per un?energia
pulita ed efficiente in vista della Esposizione universale del 2015. Milano, 16
febbraio ? Aaa. Cercasi 39 buone idee per tutelare l?ambiente in vista
dell?Expo milanese del 2015. La provincia del capoluogo meneghino e Milano
metropoli Agenzia di sviluppo, con il supporto della Fondazione Banca del Monte
di Lombardia, hanno infatti bandito un concorso chiamato ?Expo dei territori:
verso il 2015? al fine di promuovere le progettualità locali più in linea con
l?esposizione universale. Energia e ambiente; alimentazione; cultura,
accoglienza e turismo sono i tre campi scelti dal bando. Questa settimana al
Politecnico di Milano si è fatto il punto sul primo campo, presente il
coordinatore della giuria, il professor Ennio Macchi, docente di Conversione
dell?energia e direttore del dipartimento Energia allo stesso Politecnico.
?Cerchiamo soluzioni innovative in edilizia, industria, agricoltura e mobilità
- ha spiegato Macchi. - Nel settore energetico i progetti devono riguardare le
fonti rinnovabili, quelle fossili purché utilizzino sistemi efficienti,
soluzioni ibride che integrano più fonti e il recupero di energia derivante da
sistemi industriali?. Particolarmente interessante, secondo il professore, sono
le tematiche della biomassa e dell?agricoltura energetica, vista la vocazione
di una parte importante dell?economia lombarda. D?altronde, il futuro dipende
da come saremo in grado di affrontare il grande fabbisogno energetico che
tenderà ad aumentare nei prossimi anni. La strada suggerita in vista dell?Expo
è dunque quella dell?uso razionale e sostenibile delle risorse, il maggior
ricorso alle fonti rinnovabili e l?uso di energie pulite. Visto il grande
interesse, la scadenza per la presentazione dei progetti è stata posticipata al
16 marzo. Possono partecipare al concorso soggetti pubblici e misti
pubblici-privati senza scopi di lucro, università, centri di ricerca e di
formazione, organizzazioni ed associazioni non profit e le operative sociali
che lavorano nella ?grande Milano?, cioè nelle province di Milano e Monza
Brianza. Le imprese private possono associarsi come partner ai progetti.
Scarica subito il bando ?Expo dei territori?: www.milanomet.it E-GAZETTE -
16/02/2009 e-gazette.it -->
( da "Napoli.com" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
16/2/2009 La
gestione dei rifiuti nelle attività di costruzione e demolizione Mercoledì 18
febbraio la presentazione del vademecum all?Acen Mercoledì 18 febbraio, alle 9.30,
nella sede dell?ACEN sarà presentato il vademecum ?La gestione dei
rifiuti nelle attività di costruzione e demolizione". La guida pratica,
realizzata dall?ACEN e finanziata dalla Camera di Commercio di Napoli
nell?ambito del progetto ?Sportello Edilizia per l?ambiente?, illustra e
schematizza gli adempimenti previsti per le imprese del settore edile, alla
luce delle recenti disposizioni normative ambientali che hanno esteso anche
alle imprese del comparto obblighi e procedure. I lavori saranno aperti da
Gaetano Cola, Presidente della Camera di Commercio di Napoli e Ambrogio
Prezioso, Presidente dell?ACEN; a seguire i contributi di Donato Carlea,
provveditore alle Opere pubbliche di Campania e Molise e Paolo Gaetano
Giacomelli, assessore all?Igiene della Città del Comune di Napoli. Entreranno
nel dettaglio Marcello Cruciani, dirigente dell?area Mercato Privato dell?ANCE,
con un focus su aspetti peculiari per l?attività edilizia; Fabrizio
Memola Capece Minutolo, docente del dipartimento di
Ingegneria dei Materiali e della Produzione dell?Università degli studi di
Napoli ?Federico II?, che illustrerà la Convenzione tra l?ACEN e il
dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione (DIMP); Maria
Palumbo, coordinatore tecnico dello stesso dipartimento, che si soffermerà
sulle attività in aree potenzialmente inquinate, sulla presenza di amianto e
sulla classificazione dei rifiuti; il generale Roberto Jucci, Commissario
delegato per il superamento dell?emergenza socio-economico-ambientale nel bacino
idrografico del fiume Sarno, che presenterà la sua esperienza e Massimo
Menegozzo, Commissario delegato per le Bonifiche e Tutela delle acque nella
Regione Campania, che illustrerà l?accordo con l?ASI della Provincia di Napoli.
Prevista, inoltre, l?esperienza di un rappresentante del settore
Ambiente della Provincia di Napoli. Le conclusioni sono affidate a Giuliana Di
Fiore, assessore all?Ambiente della Provincia di Napoli.
( da "Repubblica.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura
UNA PILLOLA per
cancellare i traumi e i brutti ricordi: uno stupro, un lutto, ma anche la fine
di una storia d'amore. Sembra fantascienza e invece questa potrebbe diventare
realtà: un gruppo di ricercatori dell'università di
Amsterdam ha sperimentato gli effetti di un farmaco betabloccante, di solito
usato per curare i pazienti con problemi cardiaci, e ha scoperto che riesce a influire
sui meccanismi cerebrali legati ai ricordi traumatici. Una notizia pubblicata
sulla versione online di Nature Neuroscience che dà grandi speranze a chi
soffre di ansie, fobie e sindromi post-traumatiche, ma che ha acceso le
polemiche. I giornali inglesi riportano i dubbi degli esperti: una medicina di
questo tipo è accettabile dal punto di vista etico? C'è il rischio, avvertono
gli oppositori, che si snaturi l'identità degli uomini, la cui essenza è
costituita da ricordi, belli o brutti che siano. E soprattutto, attaccano i
detrattori, come faranno le persone a imparare dai loro errori? "Milioni
di persone soffrono di disturbi emotivi legati alla paura, che non riescono a
superare con le terapie psicologiche", afferma invece il dottor Merel
Kindt, che ha coordinato il gruppo di scienziati olandesi. Kindt spiega,
inoltre, che non è il ricordo stesso ad essere cancellato, ma è la sua
intensità emotiva ad essere diminuita. Precedenti ricerche condotte sugli
animali avevano mostrato come i farmaci betabloccanti possano interferire sul
processo con cui il cervello costruisce e richiama alla memoria gli eventi
terribili. L'equipe di Kindt ha sperimentato una pillola di questa famiglia su
60 volontari sani - uomini e donne - e ora ne conferma il funzionamento.
OAS_RICH('Middle'); I ricercatori hanno indotto nei partecipanti ricordi
tutt'altro che piacevoli, facendo loro vedere immagini di ragni, mentre li
sottoponevano a piccole scosse elettriche ai polsi. In questo modo creavano una
forte associazione fra il fastidio e le foto degli insetti. Poi i volontari
sono stati divisi in due gruppi: alcuni prendevano l'antipertensivo, altri il
placebo. Quando sono stati messi di nuovo davanti a immagini di ragni, le
reazioni sono state minori nei "pazienti" che avevano assunto il
farmaco. I test sono stati ripetuti varie volte: dopo 24 ore, nel gruppo
trattato con il medicinale era svanita la paura degli insetti e, dunque, anche
il ricordo spiacevole indotto dal trauma delle scosse elettriche. Il prossimo
passo del team olandese sarà quello di vedere quanto dura l'effetto del
medicinale sulla memoria e testarlo su persone con fobie o disturbi di vario
tipo, come quello da stress post-traumatico. "Rimuovere i cattivi ricordi
non è come togliere una verruca o un neo", taglia corto Daniel Sokol, docente di Etica Medica all'università St Georges di Londra.
"Cancellare il passato doloroso muta la nostra individualità perché
l'essere umano è legato ai propri ricordi", spiega Sokol alla Bbc. John
Harris, dell'University of Manchester, tira in ballo le conseguenze pratiche di
un farmaco di questo tipo: "Le vittime di violenza potrebbero voler
cancellare il ricordo del doloroso evento, e in tal modo perdere la
capacità di riconoscere i responsabili". La paura è che succeda quel che
descrive il film Se mi lasci ti cancello, con Kate Winslet e Jim Carrey, cioè
che il processo di rimozione sfugga di mano. Paul Farmer, responsabile di Mind,
un'organizzazione che si occupa di salute mentale, evoca il rischio di
"una cancellazione, insieme ai cattivi ricordi, anche quelli più
belli". E allora c'è proprio da chiedersi: ne vale la pena? (16 febbraio
2009