CENACOLO  DEI COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

 


Report "Cultura"   15-16 febbraio

Cultura (75)


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

"Terapia del dolore all'avanguardia" ( da "Stampa, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che si estende su una superficie di 800 metri quadri, è frutto di una collaborazione pubblico-privato. Oltre alla Regione, alla Fondazione Carige ed alla Fondazione De Mari, hanno fornito opere o materiali gratuitamente le società Ecoedile di Magliolo, Trident di Milano e Idea Arredamenti di Ceriale.

Pelizzetti: "Se li mandassi via tutti in due anni perderei 200 docenti" ( da "Stampa, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: via tutti in due anni perderei 200 docenti" «Certo, se la legge fosse stata categorica anziché fumosa, e ci avesse imposto di mandare via tutti i professori a 70 anni, non avremmo di questi problemi». Ne avrebbe di peggiori, l'Università di Torino. Almeno, così la pensa il rettore Ezio Pelizzetti, che si è fatto due conti e ha scoperto che applicando alla lettera la legge Tremonti,

TAMBURINI INCONTRA GLI STUDENTI Domani, lunedì 16 febbraio alle ore 11 presso la facoltà d... ( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: responsabile settore Economia e Centro Studi Aib) e Maurizio Riguzzi (consulente Aib e docente presso le università di Verona e Parma). Le aziende della Valcamonica potranno seguire i lavori in videoconferenza dagli uffici Aib di Darfo in via Lorenzetti, 15. Si ricorda che è necessario registrare l'adesione al sito www.aib.bs.it.

Urbanistica, il sindaco sale in cattedra ( da "Trentino" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università terza età, lezione di Pellegrini su leggi e regolamenti LAVIS La sezione conta ben 107 iscritti ADRIANO MATTIOLI LAVIS. Docente d'eccezione nei giorni scorsi all'Università della terza età e del tempo disponibile di Lavis: una lezione già prevista da tempo quella che il primo cittadino Graziano Pellegrini ha svolto sulle problematiche riguardanti leggi e regolamenti urbanistici.

Spritz, da rito a materia per sociologi ( da "Arena, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università un docente ha avviato una ricerca sul tema Il fenomeno dello spritz, nato in Veneto, ha varcato ormai i confini regionali ed è diventato oggi uno dei riti del consumo giovanile (e non solo) su scala nazionale. A delineare le caratteristiche di questo fenomeno di costume e le abitudini dei consumatori provvede ora uno studio della nostra Università,

Università da record e aumentano i giovani ( da "Arena, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Altro elemento di successo è legato all'età di iscritti e di relatori: accanto a docenti di esperienza decennale ci sono anche giovani laureati e studiosi che spesso hanno approfondito temi locali. È il caso di Andrea Ferrarese e Federico Melotto, i due autori del libro storico sulla fabbrica Perfosfati, entrambi relatori all'università del tempo libero.

ALTO GARDA - Dal primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B del Centro di formazione professionale dell'Università popolare trentina di Varone di Riva del Garda hanno effettuato una ( da "Adige, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con docenti madrelingua. La professionalità e la preparazione didattica dei docenti hanno permesso di aumentare le competenze linguistiche degli studenti. Durante la settimana hanno visitato la città di Colonia con la sua magnifica cattedrale gotica ma soprattutto hanno potuto entrare in contatto con una parte importantissima del mondo culturale ed imprenditoriale tedesco:

Il Perlasca dà i numeri Sfida di matematica ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente del Polivalente, referente locale al progetto per la Bocconi e responsabile dello stesso per la sede di Idro - le sedi saranno 2: una scuola in città, e la nostra appunto». Come è arrivata la Bocconi a Idro? «Grazie alla collaborazione che lega la celebre università milanese al nostro istituto,

istituto commerciale il dirigente scolastico dell'istituto per i servizi commerciali giovanni ... ( da "Nuova Sardegna, La" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: le domande per il personale docente e Ata scadono il 9 marzo, gli uffici Cisl sono aperti a Sassari dal lunedì a venerdì, a Alghero il mercoledì e a Oieri martedì e giovedì per i docenti e mercoledì per gli Ata. Confesercenti Il Caaf-Confesercenti informa che negli uffici di via Bogino 25 è attivo il servizio per richiedere il Bonus sull'energia elettrica.

Un paracadute per le famiglie indebitate ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «Adesso le persone a rischio sono tante», sottolinea Ornella Moro, docente di Economia degli intermediari finanziari nell'università di Sassari e coordinatrice dell'incontro. «Per questo servono interventi mirati e un'educazione finanziaria per evitare che si accendano nuovi debiti prima di estinguere quelli vecchi».

Un corso di studi in tecnologia tessile <Contro la crisi> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A dimostrazione dello stretto collegamento tra il corso di Tecnologie tessili e l'Università ha dato il proprio contributo alla presentazione del nuovo indirizzo Giuseppe Rosace, docente del corso di laurea in Ingegneria tessile a Dalmine: «Oggi nel tessile vengono ampiamente applicate quelle che sono le nanotecnologie e le biotecnologie.

Quando il male è una rivalsa di chi non ha potere ( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ospedale Maggiore di Novara e docente presso l'Università di Vercelli, con una conferenza dal titolo «Non c'è vera conoscenza del bene e del male senza sofferenza». Il corso si concluderà poi il 24 febbraio con Salvatore Veca (Università di Pavia») su «La priorità del male», sempre alle ore 20 al Centro Congressi Giovanni XXIII.

La nuova de-generazione alle elementari ( da "Blogosfere" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie all'università, vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c'è dell'altro ancora: da noi la "riforma Gelmini" presenta delle imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il ritorno al voto numerico.

La nuova fisiognomica: potenza della prima impressione ( da "Blogosfere" del 15-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: scoperto lo psicologo Alex Torodov della Princeton University in una ricerca pubblicata su Psychological Science nel 2006. Il nostro cervello risponderebbe ai volti sconosciuti tanto rapidamente da non dare alla nostra mente razionale il tempo di influenzare le reazione. Decidiamo, praticamente in un battito di ciglia, se una persona possiede tratti di gradevolezza o competenza,

BIO CAPITALE Il RICCO LEGAME TRA FINANZA, RICERCA E CULTO DEL CORPO ( da "Manifesto, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: si può dire che gli investimenti iniziali erano pubblici, ma è indubbio che la possibilità di poter brevettare i risultati delle ricerche è stata la prassi dominante tanto per istituti di ricerca pubblici che privati, fino a quando Bill Clinton e Tony Blair non sono intervenuti per fermare la corsa alla brevettabilità.

Stare troppo tempo soli "atrofizza" il cervello E si prova meno piacere ( da "City" del 16-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: La vita sociale accende di piacere il nostro cervello invece la solitudine sembra modificarne il modo di funzionare: il cervello delle persone sole perde infatti il piacere della socialità. Aree neuronali inertiUn'équipe di ricercatori dell'Università di Chicago ha sottoposto 23 ragazze a precisi questionari psicologici per valutarne il grado di solitudine.

Guida all'Università si parte oggi da Agraria ( da "Gazzetta di Reggio" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Microbiologia degli Alimenti dell'Ateneo modenese reggiano e la professoressa Patrizia Fava, docente di Tecnologie Alimentari. Al termine del seminario i ragazzi saranno accompagnati a far visita ai laboratori del Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti, che si trovano nella sede di via Kennedy a Reggio.

Incompetenti dell'ambiente ( da "Gazzetta di Modena,La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: l'equivalente di un reattore nucleare per l'energia che non siamo in grado di produrci in casa. Tornando alla differenziata: da quando è stata incrementata, i cittadini pagano di più, senza benefici per l'ambiente. Qualcuno ne tragga le conseguenze. * (Docente Chimica Ambientale, Università di Modena)

boom di denunce per gli stranieri ( da "Messaggero Veneto, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il dato della violenza domestica Una ricerca pubblicata nel 2008 ROMA. La quota degli stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi.

museo di san giuliano, evitata la chiusura ( da "Centro, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il docente di archeologia classica ha programmato conferenze sul mondo antico che si svolgeranno di sabato nei locali annessi al convento, «Il sabato a San Giuliano»: il 9 maggio, il 16 maggio e il 13 giugno. Il primo incontro per inaugurare «la rinascita culturale del convento» si terrà il 26 febbraio con una relazione sulla storia della «

Nago-Torbole 16 ( da "Adige, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: seminario a ricordo dello scomparso docente e studioso dell'Università di Trento. Trento 16.30 Prosa e poesia Facoltà di Lettere - Aula 1. «L'esplorazione dei resti: tra poesia e prosa», seminario e letture con Andrea Inglese - poeta, saggista e traduttore - e Paolo Tamassia, dell'Università di Trento.

Poesia e filosofia: tre mercoledì di alto profilo ( da "Arena, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Finalizzato all'aggiornamento dei nostri docenti e all'approfondimento per i nostri studenti di quarta e di quinta, visto l'alto profilo culturale, l'abbiamo proposto alla città, in particolare ai docenti di lettere, filosofia e lingue straniere e agli alunni che affronteranno l'esame di Stato».

Due giorni di incontri per parlare di Salgari ( da "Arena, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: MERCOLEDÌ Due giorni di incontri per parlare di Salgari È in programma mercoledì e giovedì all'università di Liegi un convegno salgariano sul tema «Un po' prima della fine? Ultimi romanzi di Salgari tra novità e ripetizione (1908-1915)». L'iniziativa è promossa dall'università di Liegi e curata dai docenti Luciano Curreri e Fabrizio Foni, fondatori e redattori de «Ilcorsaronero».

le cause dell'inarrestabile declino dell'università italiana ( da "Nuova Sardegna, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è il rapporto numerico fra docenti e studenti, quanti professori e studenti stranieri ci sono in ogni Università. Sono tutti criteri che ci si rivoltano contro. Il declino dell'Università italiana ha tre cause principali: troppi sprechi, troppi baroni, pochi soldi. Gli sprechi nascono da una cattiva organizzazione degli studi e del lavoro,

flavio baroncelli ricordo di un genio - margherita rubino ( da "Repubblica, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La tecnoburocrazia occupa 10 ore al giorno del docente ed è per questo che i Tagliasco e i Barisone tornano alla mente e al cuore come il meglio di una dimensione che non deve passare come giustamente passano, invece, le strutture e le modalità di azione dell´Università quale è stata fino al XX secolo.

ordine del cherubino per 10 docenti ( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'ateneo. L'Ordine del Cherubino è l'unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa e viene conferito su proposta delle singole facoltà con deliberazione del Senato Accademico.

le aziende private che assumono direttamente ( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: UGUAGLIANZA TRA I SESSI PISTOIA. Le ricerche di personale devono parlare sia al maschile che al femminile. Lo ha stabilito la legge 125 del 1991. Non si può cercare solo un operaio ma un operaio o un'operaia. In caso contrario gli annunci non potranno essere pubblicati.

Trasporti, l'Italia imparidal modello svizzero ( da "Secolo XIX, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: periodo a diversi docenti universitari, associati e ordinari con 40 anni di contributi, cordiali inviti del rettore dell'Ateneo genovese ad approfittare dell'articolo 72 c.11 della Legge 133/2008 che consente di lasciare il servizio anticipatamente. L'Università ligure non è virtuosa, avendo speso più del 90% del Fondo di finanziamento ordinario destinato al personale di ruolo e,

<Pio XI e Mussolini, un rapporto burrascoso e difficile> ( da "Eco di Bergamo, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: redattore de La Civiltà Cattolica, docente di Storia Contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana. Padre Sale, lei ha puntualmente ricostruito gli scontri, anche duri, fra fascismo e cattolici negli anni prima della Conciliazione. Come si arriva a una tanto significativa inversione di rotta?

Università, è tempo di cambiarla alle radici ( da "Eco di Bergamo, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: di avere un rapporto docenti studenti non di 1 a 3 come al Mit di Boston, o di 1 a 6 come a Princeton o di 1 a 7 come ad Harvard, ma almeno di 1 a 16 come in Francia (in Germania è di 1 a 12), e non, come accade da noi, di 1 a 27; c) di godere di un servizio di orientamento in ingresso e poi di un tutorato in itinere che sia reale,

E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la cerimonia di confer... ( da "Nazione, La (Pisa)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il Senato Accademico ha consegnato il Cherubino tradizionalmente assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo a due docenti: della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali: Roberto Barale, ordinario di Genetica,

Apertura dell'anno accademico con la protesta dei ricercatori ( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Contemporaneamente in piazza della Signoria, ricercatori, docenti a contratto e stabilizzandi assieme ai sindacati manifesteranno per i tagli e le incertezze sul futuro dell'ateneo: saranno anche distribuiti dei volantini alla cittadinanza per rendere nota la loro situazione professionale molto pesante e incerta.

Quando Firenze cacciò i lavavetri' Serata di riflessione alle Piagge ( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Assieme all'autore, per invitare la città a una riflessione e a un ripensamento interverranno don Alessandro Santoro, la diacona della chiesa valdese Paola Reggiani, l'educatrice Patrizia Barbanotti e il professor Alessandro Simoni, docente dell'Università di Firenze.

Canottaggio e università da sempre camminano insieme. Lo sport del remo, con le sue reg... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: équipe di specialisti della Facoltà di Scienze motorie dell'università di Roma-Tor Vergata guidata dal professor Roberto Colli, docente di Metodologia dell'allenamento. Sotto osservazione i vogatori di alto livello e di interesse azzurro che affollano la società diretta da Valter Molea, ex vogatore azzurro e attuale direttore tecnico delle Fiamme Oro.

Se il Tesoro Usa rischia come un assicuratore ( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La maggiore novità emersa è l'intento di creare una partnership tra pubblico e privato per comprare i titoli tossici. Ma qual è il costo di questa strategia? Se gli investitori privati ritenessero profittevole acquistare questi titoli l'avrebbero già fatto. Come può l'amministrazione Usa far cambiare loro idea?

Poli Bortone in campo Nasce <I love Sud> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 16-02-2009)
Argomenti: Cervelli

Abstract: Dalla fuga dei cervelli è passata alle critiche ad un sistema bancario nordista, alla tutela della salute («con città libere dalla svendita del territorio alla grande industria del Nord»), all'agricoltura («nonsolo parmigiano, ma anche olio di Bitonto » un'ovazione);

NUOVO CORSO PROMO LEGNO AD AOSTA HO LZ: "CORSO SULL'USO STRUTTURALE DEL LEGNO" ( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il Corso è organizzato in collaborazione con le Università di Graz (Austria) e Trento e si articola su due giornate, per 16 ore complessive di lezione, tenute da docenti altamente qualificati (Prof. Ing. Andrea Bernasconi, Prof. Ing. Maurizio Piazza, Ing. Gqnther Gantioler, Ing. Roberto Tomasi).

Se il passato è un conto che resta sempre aperto ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: drammaturgo e docente di materie teatrali, oltre che direttore di collane di testi teatrali. Sotto questo aspetto, sembrerebbe essere semplicemente di un universo parallelo alla poesia. Invece il teatro, checché ne dicano quelli che ne rivendicano un'autonomia assoluta, ha a che fare, fin dagli inizi, con la poesia,

Università, l'ora delle scelte ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sarà possibile confrontarsi in particolare con i docenti universitari. «Non è un'iniziativa mirata a far capire se in una facoltà ci sono professori simpatici o se è più o meno facile dare esami, ma solo a presentare i corsi di studio». STEFANO CORTIS

Il Tesoro Usa rischia come un assicuratore ( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: mille miliardi nel fondo pubblico-privato e altri mille di un programma della Fed. In questo caso il costo per il contribuente sarebbe di " solo" 510 miliardi. Quello che più spaventa, però, è il livello delle perdite che il governo americano rischia di accumulare. Anche con solo 2mila miliardi di investimenti privati, il Tesoro ha il 10% di probabilità di una perdita maggiore di 1.

AOSTA, SPETTACOLO MUSICALE QUESTO CANTO E' IL NOSTRO CANTO ( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la guida di docenti di alto livello qualitativo. Il Cet è un?Associazione no profit fondata da Mogol nel 1994 che ha per oggetto lo svolgimento di corsi di perfezionamento musicale. Per la sua unicità a livello nazionale è riconosciuta come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e particolare importanza riveste la convenzione stipulata con l?

CREMA,INAUGURATE DA FORMIGONI TECNOLOGIE OSPEDALE 3,5 MILIONI DALLA REGIONE, INVESTIMENTI PER ALTRI 37 MILIONI ( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il nosocomio di Crema è anche un "esempio di partnership pubblico-privato" (l´Ospedale Maggiore fu inaugurato nel 1968 grazie anche a un´iniziativa popolare di sottoscrizione). Al contributo regionale (pari al 70%) per le nuove strutture che oggi sono state inaugurate si è aggiunto il contributo delle istituzioni private.

ROMA - "Jobbing". Ovvero, come passare dal lavoro dipendente al lavoro intraprende... ( da "Messaggero, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: inquadrare queste nuove tipologie professionali in una griglia normativa chiara - spiega Guido Scorza, docente di informatica giuridica e diritto dell'informatica all'università la Sapienza di Roma - Ad esempio bisognerà capire come contenere la capacità di controllo assoluto che, in linea teorica, le nuove tecnologie garantiscono oggi ai datori di lavoro».

MARCHE: COMUNICARE LE OPPORTUNITA' EUROPEE ( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti e studenti, seminari dedicati ad associazioni di categoria, in particolare dell´imprenditoria femminile. E poi, mailing list e newsletter per un costante aggiornamento di tutti i potenziali beneficiari delle agevolazioni europee. 'L´esperienza pluriennale di Europedirect nel mondo accademico e nei rapporti con gli enti locali e di Enterprise Network con le piccole e medie

MACERATA Trovarsi stamattina all'auditorium Svoboda, al piano terra dell'Accademia di belle... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università La Sapienza di Roma, parlerà a studenti e docenti dell'Accademia di Macerata dell' "Universo arte". Con la sua idea innovativa di critico d'arte (non un mediatore tra artista e pubblico, ma un "cacciatore"), e nelle vene un passato da poeta nel Gruppo 63, il movimento letterario nato a Palermo nel '63 da alcuni giovani intellettuali (

CONVEGNO: L'ETÀ PENSIONABILE DELLE DONNE ( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università ?Magna Graecia?. I lavori, sono stati introdotti dall?assessore regionale al Lavoro Mario Maiolo e conclusi dal presidente della Regione Agazio Loiero. Le relazioni sono state tenute dai professori Antonio Viscomi, docente di Diritto del Lavoro nell?

MINISTERO DELL'ISTRUZIONE: LIBRI ON LINE ( da "marketpress.info" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: previsti alcuni cambiamenti nella scelta dei libri di testo da parte dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado per il prossimo anno scolastico: a fianco del tradizionale libro a stampa le scuole potranno scegliere testi scaricabili in tutto o in parte da internet. Le scelte, inoltre, non potranno essere cambiate per almeno 5 anni nella scuola primaria e 6 in quella secondaria.

Tutti i membri dell'istituzione ( da "Nuova Ferrara, La" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: è composto da Michele Luzzati, docente di filosofia dell'università di Pisa; Michele Sarfatti, direttore del centro di documentazione ebraica di Milano; Massimo Giuliani, docente di studi ebraici all'Università di Trento; Daniela De Castro, direttore del museo ebraico di Roma e Roberto Della Rocca, rabbino a Roma.

E' morto a 78 anni il professor Luigi Corsini ( da "Corriere del Veneto" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Luigi Corsini, noto docente della facoltà di ingegneria dell'Università di Padova. Il professore lascia tre figli e moltissimi amici, colleghi e studenti che stimavano le sue doti professionali. Nella sua vita, trascorsa tra Padova ed i colli Euganei Corsini ha realizzato moltissime opere in tutto il Veneto.

< Les Roches>, nuove trattative ( da "Corriere del Veneto" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La sede nel Bellunese sarebbe la prima in Italia per la prestigiosa università privata. L'incontro potrebbe portare alla realizzazione di uno studio di fattibilità per insediare l'istituto e la successiva valutazione delle concrete possibilità di attuarlo da parte del Comune e di eventuali partner pubblici e privato. Fe.

La scienza non può dire cosa è bene e cosa è male ( da "Corriere della Sera" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: REDAZIONALE Pubblico&Privato di Francesco Alberoni La scienza non può dire cosa è bene e cosa è male L a vicenda di Eluana è un episodio dell'unico vero grande conflitto del nostro tempo: il conflitto sui valori. La scienza produce una vertiginosa trasformazione del mondo e dell'uomo e ogni progresso apre nuovi dilemmi.

Katyn, la coscienza sporca di Togliatti e compagni ( da "Tempo, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la demonizzazione del docente di medicina legale all'Università di Napoli. Chissà se il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rammenta quella virulenta campagna contro Palmieri; in caso affermativo, potrebbe, oggi, aggiungere particolari sconosciuti su quella terribile infamia commessa dai suoi compagni del Pci.

L'Italia ha scelto un'altra Terza via ( da "Corriere Economia" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: scandinavi come la Finlandia presentano capacità innovativa molto elevata anche in settori emergenti e allo stesso tempo sono dotati da sistemi di protezione sociale e di inclusione tipici del modello renano. Nel nostro Paese le politiche economiche hanno portato bassa crescita, bassa innovazione e aumento della disuguaglianza di SANDRO TRENTO Docente di Economia all'Università di Trento

Da miracolati a desaparecidos: ecco che fine hanno fatto i potenti ritornati nell'ombra ( da "Giornale.it, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ora docente di Economia industriale presso la Luiss di Roma; il banchiere Nerio Nesi, ai Lavori pubblici nel secondo governo Amato; e il diplomatico Renato Ruggiero, ministro degli Esteri per soli sette mesi durante il Berlusconi 2. E ancora, Gian Guido Folloni, giornalista e ministro per i Rapporti con il Parlamento nel D'Alema 1,

Garlasco, i periti nominati dai Poggi "La bicicletta lavata, in bagno tracce Dna" ( da "Repubblica.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di università statale di Milano. Caprara ha cercato inoltre di approfondire le analisi delle microtracce rinvenute sul pedale della bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi, sostenendo che si tratta di sangue della vittima. Dalla relazione di Capra emerge inoltre l'impossibilità che Alberto Stasi indossasse le scarpe '

Bambini: la nuova degenerazione ( da "Opinione, L'" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie all?università, vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c?è dell?altro ancora: da noi la ?riforma Gelmini? presenta delle imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il ritorno al voto numerico.

ANTONIANUM ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: soprattutto per quanto riguarda il ruolo dell'università come preparazione della generazione futura e dell'innovazione. Questa analisi è affidata al prof. Giorgio Brunetti, che è stato docente nell'Università Bocconi (privata) e siede nel Consiglio di amministrazione dell'Università di Ca' Foscari (pubblica).

NICO DE VINCENTIIS LA SCOMMESSA è LAUREARSI A QUALCHE CENTIMETRO DA CASA E POTER LAVORARE IN... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Lo sanno bene i 194 docenti, i 183 operatori tecnico-amministrativi, i 76 dottorandi. Tutti insieme si propongono ai giovani studenti nell'ambito di 4 facoltà (Economia, Ingegneria, Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze economiche e aziendali), 24 corsi di laurea attivi, 5 dipartimenti, 1 centro di eccellenza,

FILIPPO BENCARDINO* L'UNIVERSITà DEGLI STUDI DEL SANNIO SI PRESENTA OGGI COME UN MODELL... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: tra i suoi docenti, studiosi di consolidata ed affermata esperienza. L'Università del Sannio, nata in un momento di forti cambiamenti che hanno investito il mondo della formazione superiore, ha attuato con convinzione ed immediatezza la riforma universitaria, sposando il suo spirito innovativo, aprendosi al mondo del lavoro,

ALESSANDRA GRASSI UN PARCO TECNOLOGICO PER INTENSIFICARE LA RICERCA NEL CAMPO DELLE BIOTECNOLOGIE... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Campania Biotech) che prevede investimenti di fondi pubblici e privati e che già registra l'adesione di 71 imprese. Le finalità del futuro consorzio sono state illustrate dal rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Francesco Rossi, in occasione della presentazione della ricerca sulle imprese biotecnologiche italiane.

Cultura e Spettacoli: A CittadinanzAttiva nuove forme di integrazione ( da "Sannio Online, Il" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente dell?Università del Sannio, Gaspare Lisella... CittadinanzAttiva è il progetto di alta formazione, che il centro Studi V. Bachelet (diretto da Don Franco Piazza) sta portando avanti con successo, coinvolgendo i giovani discenti in incontri con personalità di alto livello, per approfondire la conoscenza dei meccanismi e le prassi che sorreggono il funzionamento di istituzioni

Incontro pubblico per parlare di Gaza ( da "Varesenews" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: cui seguiranno gli interventi di Diana Carminati, già docente di Storia Contemporanea all? Università di Torino; Giorgio S. Frankel, giornalista indipendente, esperto di Israele e Medio Oriente; Alfredo Tradardi, referente dell?International Solidarity Movement – Italia. L?incontro è anche un seguito del seminario internazionale su “

Cesena: giovedì convegno su "gli apprendimenti, le scuole, l'orientamento" ( da "RomagnaOggi.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università di Bologna (Laboratorio LADA, Professoressa Silvana Contento). L'iniziativa si rivolge prioritariamente ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, della formazione professionale e agli operatori sociali e sanitari con l'intento di sollecitare una discussione sui temi relativi alle difficoltà emotive e cognitive in età evolutiva attraverso gli interventi di professionisti

"Villa Oro. Una ricerca per l'abitare" ( da "Napoli.com" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Evelyn Hendreich, docente della Brandenburgischen Technischen Universität di Cottbus, tra i curatori della mostra e del libro su villa Oro, illustrerà metodi e finalità della ricerca svolta. Inoltre, porteranno il loro contributo di riflessioni il prof. Edoardo Cosenza, preside della Facoltà di Ingegneria dell?

Il Taurasi che non ti aspetti all'Abraxas di Pozzuoli ( da "Napoli.com" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: enologo Maurizio De Simone e dal consulente per la ricerca scientifica Giancarlo Moschetti Docente universitario prima a Napoli ed ora a Palermo. La famiglia Lonardo da diverse generazioni lavora nel settore agricolo, negli ultimi tre decenni la famiglia si è concentrata sulla coltura tradizionale della vite e sulla sperimentazione in cantina.

Welfare: all'ateneo di Udine il primo centro di ricerca accademico regionale ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura , Cervelli

Abstract: Scienze economiche e Patologia e medicina sperimentale e clinica dell'università di Udine. Possono inoltre aderirvi docenti e ricercatori di università italiane ed estere, esperti esterni e, come partner, enti, istituzioni, società e assicurazioni, pubbliche e private che, oltre a partecipare alle attività del Centro, ne sostengano l'attività.

Da martedì 17 a sabato 21 febbraio le "Giornate di orientamento" dell'università di Cagliari ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: organizzate con la collaborazione di docenti universitari ed esperti di altre istituzioni, come il RIS dell'Arma dei Carabinieri e la Polizia postale. L'iniziativa è da sempre la prima fase del rapporto Università-Scuole, di carattere prevalentemente informativo, organizzata dalla Università di Cagliari, pur in presenza di forti difficoltà finanziarie,

Cerimonia di Consegna diplomi della Ca' Foscari Harvard Summer School ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università americana di Harvard, l'opportunità di frequentare a Venezia i corsi in lingua inglese tenuti da docenti di entrambi gli Atenei, e vivere fianco a fianco per cinque settimane di lezione più una di prove. La scuola estiva è sostenuta in particolare dalla Fondazione Scuola Studi Avanzati di Venezia e dalla fondazione Coin,

Da Ancona in Inghilterra sulle orme di Florence Nightingale ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Politecnica delle Marche guidati dal professor Mauro Barchiesi, docente di Medical Clinical English. Gli allievi del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche della Università Politecnica delle Marche faranno a marzo un'esperienza di full immersion di una settimana nel sistema sanitario britannico,

Open day 2009, winter edition ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ma anche per ascoltare la testimonianza diretta di docenti, professionisti e studenti. Prende il via martedì 17 febbraio e si concluderà giovedì 19 la winter edition di Open day, open mind, la manifestazione promossa dall'Università Cattolica del Sacro Cuore per orientare gli studenti delle scuole superiori alla scelta del percorso più in linea con le proprie aspirazioni.

Wendell Berry domani all'Università di scienze gastronomiche ( da "Targatocn.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Wendell Berry domani all'Università di scienze gastronomiche 'Mangiare è un atto agricolo': è questo il noto aforisma che racchiude il pensiero di Wendell Berry, agricoltore, docente universitario, scrittore e poeta statunitense che domani 17 febbraio alle 10, sarà all?

Università/ Puglisi(Iulm): piacere dell'etica arma contro ( da "Virgilio Notizie" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: università milanese di lingue e comunicazione Iulm, ha aperto l'anno accademico 2008-2009 con l'auspicio che il mondo degli atenei italiani ritrovi "il piacere dell'etica" per combattere gli "atteggiamenti baronali". Il docente ha parlato di "metastasi accademica" che non può essere debellata "con proclami rivoluzionari o con le norme legislative di facciata:

Fatevi sotto! C'è tempo fino al 16 marzo per partecipare a "Expo dei territori" ( da "e-gazette" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Possono partecipare al concorso soggetti pubblici e misti pubblici-privati senza scopi di lucro, università, centri di ricerca e di formazione, organizzazioni ed associazioni non profit e le operative sociali che lavorano nella ?grande Milano?, cioè nelle province di Milano e Monza Brianza.

La gestione dei rifiuti nelle attività di costruzione e demolizione ( da "Napoli.com" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente del dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione dell?Università degli studi di Napoli ?Federico II?, che illustrerà la Convenzione tra l?ACEN e il dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione (DIMP); Maria Palumbo, coordinatore tecnico dello stesso dipartimento,

Pillola cancella i brutti ricordi cura i traumi, ma è polemica ( da "Repubblica.it" del 16-02-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Etica Medica all'università St Georges di Londra. "Cancellare il passato doloroso muta la nostra individualità perché l'essere umano è legato ai propri ricordi", spiega Sokol alla Bbc. John Harris, dell'University of Manchester, tira in ballo le conseguenze pratiche di un farmaco di questo tipo: "Le vittime di violenza potrebbero voler cancellare il ricordo del doloroso


Articoli

"Terapia del dolore all'avanguardia" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

PIETRA LIGURE TRA I PRIMI IN ITALIA "Terapia del dolore all'avanguardia" [FIRMA]AUGUSTO REMBADO PIETRA LIGURE Dalla terapia del dolore alla medicina del dolore, quest'ultimo inteso come una malattia. Inaugurato ieri al Santo Corona di Pietra, al 4° piano del padiglione 18, il nuovissimo Centro Terapia del dolore e cure palliative. Si tratta di una struttura con pochi eguali in Italia. «Il reparto in effetti è già operativo da tempo, ma oggi cresce in risorse umane e tecnologiche», ha sottolineato il direttore generale dell'Asl 2, Flavio Neirotti. «Con questo Centro cresce il ruolo di struttura d'eccellenza del nostro nosocomio», ha detto il sindaco Luigi De Vincenzi. «Stiamo mantenendo fede a tutti gli impegni presi per il Santa Corona», è stato il commento dell'assessore regionale Claudio Montaldo. Ha spiegato il primario del Centro, Marco Bertolotto: «Il tema del dolore necessita di un'attenzione particolare ed è da trattare come una malattia, seguendo i percorsi dettati dalle più recenti evidenze scientifiche. La lotta al dolore non è solo un fatto di medicine, strutture, specialisti, ma è soprattutto un problema umano e culturale, con importanti risvolti sociali e psicologici che devono essere ricompresi in iniziative che affrontino veramente la centralità di questo problema. Bisogna trovare soluzioni in modo che il paziente possa fruire di terapie moderne ed efficaci». Il Centro, in accordo con le moderne linee guida sul trattamento del dolore, è parte del Dipartimento di riabilitazione e al suo interno operano specialisti in anestesia e terapia del dolore, uno psichiatra, uno psicologo, un esperto di agopuntura e infermieri professionali, che svolgono la loro opera in stretta collaborazione con altri professionisti del Dipartimento, quali fisiatri e tecnici della riabilitazione. Le patologie trattate sono artrosi, artriti, neuropatie, nevralgie, sciatalgie, dolori articolari, dolori alla colonna vertebrale, sindromi dolorose complesse ed altro. «L'approccio e il tipo di trattamento cambia a seconda della natura del dolore. Una volta effettuata la diagnosi, siamo in grado di ottimizzare e personalizzare ogni tipo di terapia», conclude Bertolotto. Il Centro è dotato di 12 letti per attività ambulatoriale e in day hospital, 3 letti per agopuntura, 4 ambulatori medici, una sala radiologica e una sala operatoria. Dalle prossime settimane partirà un sevizio di cure palliative domiciliari su tutto il territorio della provincia. La realizzazione del reparto, che si estende su una superficie di 800 metri quadri, è frutto di una collaborazione pubblico-privato. Oltre alla Regione, alla Fondazione Carige ed alla Fondazione De Mari, hanno fornito opere o materiali gratuitamente le società Ecoedile di Magliolo, Trident di Milano e Idea Arredamenti di Ceriale.

Torna all'inizio


Pelizzetti: "Se li mandassi via tutti in due anni perderei 200 docenti" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

IL REBUS DEI PROFESSORI UNIVERSITARI IN PENSIONE A 70 ANNI Pelizzetti: "Se li mandassi via tutti in due anni perderei 200 docenti" «Certo, se la legge fosse stata categorica anziché fumosa, e ci avesse imposto di mandare via tutti i professori a 70 anni, non avremmo di questi problemi». Ne avrebbe di peggiori, l'Università di Torino. Almeno, così la pensa il rettore Ezio Pelizzetti, che si è fatto due conti e ha scoperto che applicando alla lettera la legge Tremonti, in due anni il suo ateneo rischia di perdere quasi il 10 per cento dei docenti. Il calcolo è presto fatto: «89 quest'anno e 79 nel 2010, significa fare a meno di 168 professori e del loro bagaglio di esperienza e competenza». Il messaggio che arriva da via Po predica prudenza: attenzione a pensionare senza remore i «baroni». Ecco perché l'Università non ha ancora preso una posizione definitiva. «Lo faremo il 25, in una seduta straordinaria del Senato accademico», spiega Pelizzetti. Buio totale? «Niente affatto. Abbiamo le idee chiare, ma è prematuro parlarne». Buone notizie arrivano da Roma: il ministero ha certificato che l'ateneo torinese nel 2008 ha speso l'82 per cento del fondo di finanziamento ordinario per il personale: «Siamo ben al di sotto della soglia del 90 per cento - dice Pelizzetti - Possiamo senza l'ansia di dover tagliare a tutti i costi». Lo scoglio - e il rettore non lo nega - resta il rebus Medicina: «Se su tutte le altre facoltà credo non ci saranno problemi. A Medicina dovremo valutare attentamente». In ballo ci sono non solo le cattedre, ma anche la qualifica da primario. Terreno minato. A maggior ragione, perché non lasciare spazio ai giovani? Pelizzetti puntualizza: «Un ordinario non vale sei ricercatori. È un calcolo errato. Per legge il ricercatore è considerato equivalente alla metà di un ordinario. Quindi ogni professore che va via libera due posti da ricercatore al massimo, al netto della nuova legge che prevede di impiegare non più del 50 per cento delle risorse liberate». Ma così l'ateneo non invecchia? «Noi siamo stati lungimiranti. Il 51 per cento dei nostri docenti è entrato negli ultimi dieci anni. Il ricambio c'è stato». La partita è ancora tutta da giocare. E l'asso nella manica del rettore è la borsa di studio da 20mila euro a chi va in pensione ma resta con contratti di didattica o ricerca. C'è chi critica. Pelizzetti si difende: «Abbiamo esteso un meccanismo già funzionante, e applicato con ottimi risultati con una cinquantina di docenti, per mantenere le competenze a costi decisamente inferiori».\

Torna all'inizio


TAMBURINI INCONTRA GLI STUDENTI Domani, lunedì 16 febbraio alle ore 11 presso la facoltà d... (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 15/02/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia TAMBURINI INCONTRA GLI STUDENTI Domani, lunedì 16 febbraio alle ore 11 presso la facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Brescia (via Branze, 38 aula N5 - primo piano), il presidente di Aib, Franco Tamburini, incontrerà i laureandi in Ingegneria gestionale e meccanica. Il ciclo di incontri che si apre domani vedrà intervenire diversi imprenditori bresciani che dialogheranno con gli studenti per far conoscere le loro realtà aziendali e per indicare agli studenti la scelta imprenditoriale come un possibile percorso professionale. CONTRATTI DI TRASPORTO Le recenti novità legislative in materia di contratti di trasporto saranno al centro dell'incontro in programma domani, lunedì 16 febbraio, alle 14.30 nella dell'Aib in via Cefalonia, 60 a Brescia. Interverranno Gianfranco Tosini (responsabile settore Economia e Centro Studi Aib) e Maurizio Riguzzi (consulente Aib e docente presso le università di Verona e Parma). Le aziende della Valcamonica potranno seguire i lavori in videoconferenza dagli uffici Aib di Darfo in via Lorenzetti, 15. Si ricorda che è necessario registrare l'adesione al sito www.aib.bs.it. Info: 030.2292.336 - fax 030.2424.343 - mail economia@aib.bs.it. OSSERVATORIO CONGIUNTURALE Si terrà il prossimo 17 febbraio alle ore 16 in sede il secondo seminario del ciclo «Scenari & Tendenze», l'osservatorio congiunturale promosso dal Comitato Piccola Industria e dal Gruppo Giovani Imprenditori dell'Aib e realizzato con Isfor 2000 e Studio Ambrosetti. Interverranno Alberta Marniga (presidente Comitato Piccola Industria Aib), Francesco Franceschetti (presidente Gruppo Giovani Imprenditori Aib), Achille Fornasini (Isfor), Andrea Beretta Zanoni (Studio Ambrosetti), Emilio Chiesa (responsabile Punto Energia Aib). Le aziende associate possono registrare l'adesione all'iniziativa al sito www.aib.bs.it, mentre gli iscritti al Gruppo Giovani possono collegarsi al sito www.ggi.brescia.it. Info: 030.2292.288 mail: maione@aib.bs.it. «ISTRUZIONI PER L'USO»: INCONTRI Quarto ciclo di incontri del servizio «Istruzioni per l'uso». Nei tre appuntamenti in programma verranno trattati i seguenti temi: del bonus straordinario per famiglie; procedura Durc per la concessione di benefici contributivi; collaborazioni a progetto e nuove indicazioni per l'attività ispettiva; cittadini bulgari e rumeni: proroga del regime transitorio di accesso al mercato del lavoro. Le riunioni si svolgeranno secondo il seguente calendario: mercoledì 18 febbraio, 15.30, presso la Società Italiana Lastre, via F. Lenzi, 26 - Verolanuova; giovedì 19 febbraio, ore 15.30, la Iseo Serrature, via S. Girolamo, 13 - Pisogne; venerdì 20 febbraio, ore 15.30, la Franchi & Kim Industrie vernici - Via Matteotti, 160 - Castenedolo. Per partecipare agli incontri è necessario comunicare online l'adesione e la sede prescelta al sito www.aib.bs.it entro: il 16 febbraio (incontro del 18), il 17 febbraio (incontro del 19), il 18 febbraio (incontro del 20). Info 030.2292.246-258.

Torna all'inizio


Urbanistica, il sindaco sale in cattedra (sezione: Cultura)

( da "Trentino" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Urbanistica, il sindaco sale in cattedra Università terza età, lezione di Pellegrini su leggi e regolamenti LAVIS La sezione conta ben 107 iscritti ADRIANO MATTIOLI LAVIS. Docente d'eccezione nei giorni scorsi all'Università della terza età e del tempo disponibile di Lavis: una lezione già prevista da tempo quella che il primo cittadino Graziano Pellegrini ha svolto sulle problematiche riguardanti leggi e regolamenti urbanistici. Materia piuttosto ostica, che Pellegrini conosce assai bene perché, oltre ad essere il sindaco, di professione è architetto. è partito dall'inizio, quando la legge fondamentale dello Stato che interessava tutti i comuni d'Italia valeva solo per i centri abitati, mentre fuori da questo perimetro ognuno era libero di edificare purché fosse proprietario del terreno. «La zona condominiale di Lavis - ha specificato il sindaco - è sorta perché i costruttori hanno utilizzato il momento propizio in cui il regolamento edilizio non era ancora stato definito. Il Piano urbanisito provinciale nacque per fermare l'esodo dalla periferia e dalle campagne verso la città». Graziano Pellegrini si è quindi soffermato sulla legge riguardante i centri storici e sulla legge di tutela dei beni ambientali. «Il secondo Pup - ha continuato - fa cenno alla legge di impatto ambientale, quale premessa a successive leggi di particolare significato nei confronti della qualità della vita, fino ad arrivare all'ultima tavola rappresentativa del percorso che il cittadino deve effettuare per leggere correttamente il Piano regolatore del proprio comune». Nel corso della serata un particolare ringraziamento è stato rivolto a Patrizia Pegoretti, che l'altro giorno è stata premiata a Trento per aver superato i 15 anni di referenza all'interno dell'università di Lavis. Patrizia ne ha "compiuti" addirittura 19: è infatti la referente da sempre, da quando anche a Lavis è stata istituita l'Università della terza età e del tempo disponibile. Oggi la sezione lavisana conta 107 iscritti per il 90% circa appartenenti al gentil sesso. Un numero stabile che segue con continuità le lezioni previste dall'attività culturale stabilita ancora in ottobre. Quest'anno i docenti sono dodici, per i corsi di filosofia, letteratura, storia dell'arte e scultura, confronto religioso, erboristeria, mentre per il corso "Parliamo d'Europa!" il docente Franco Beber si sofferma su cooperazione allo sviluppo, aiuti umanitari e volontariato e "Trentino, trentini e autonomia: un regalo o un diritto?". Si tengono inoltre conferenze sulla geologia delle Dolomiti e sulla storia e l'attività della Lega Pasi Battisti, sezione di Lavis.

Torna all'inizio


Spritz, da rito a materia per sociologi (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 15 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 15 MODE E SOCIETÀ. Lo studio avviato dagli studenti veronesi per la prima volta analizza questa nuova abitudine giovanile intervistando i consumatori Spritz, da rito a materia per sociologi Il fenomeno nato in Veneto ha varcato i confini regionali. E all'Università un docente ha avviato una ricerca sul tema Il fenomeno dello spritz, nato in Veneto, ha varcato ormai i confini regionali ed è diventato oggi uno dei riti del consumo giovanile (e non solo) su scala nazionale. A delineare le caratteristiche di questo fenomeno di costume e le abitudini dei consumatori provvede ora uno studio della nostra Università, promosso e coordinato da Giorgio Triani, docente di Sociologia delle comunicazioni di massa e critico televisivo di [FIRMA]ItaliaOggi, dove tiene la rubrica quotidiana «Fuori dai giochi». Una ricerca «sponsorizzata» da una delle industrie leader nel settore degli aperitivi, la Campari, che per una volta ha consentito agli studenti coinvolti di essere rimborsati. Poco più di un simbolico gettone di presenza, ma sufficiente a dare una soddisfazione anche concreta ai giovani «ricercatori». Lo studio degli studenti veronesi è interessante sia perché è il primo che analizza questa nuova abitudine giovanile, sia perché è stato realizzato intervistando i consumatori nel momento in cui si dedicavano al nuovo rito. «È indubbio che nel mondo dell'aperitivo lo spritz ha assunto un ruolo di riguardo, in termini sociali, di mercato, di re-invenzione di vecchi modi di bere e di brandizizzazione di un prodotto popolare ma finora privo di marca», spiega Triani. Anche se manca ancora uno studio accurato che ne ricostruisca le origini, dai contorni tuttora incerti, lo spritz ha una storia che risale alla dominazione asburgica. Inizialmente era semplice vino, di quelli da frasca o da osteria, allungato con acqua. E il termine, entrato da pochissimo nei dizionari della lingua italiana, sull'onda della nuova moda, avrebbe un'etimologia che verrebbe appunto fatta risalire a un termine tedesco, che significa «schizzo» e anche «frizzare». Ogni città del Nord Est, da Padova a Trieste, da Venezia a Verona, rivendica poi la nascita del fenomeno. «In realtà», sottolinea Triani, «la ricerca evidenzia come non esista una formula unica o prevalente dello spritz. Anzi, si potrebbe quasi dire che ogni campanile ha il proprio spritz, una variante assolutamente locale. Col passare del tempo, poi, le varianti sono aumentate, adattandosi sempre ai gusti locali, tanto che oggi ne esistono molte versioni. A Padova e Venezia, ad esempio, lo spritz è preparato mescolando, alla base di prosecco e seltz, Campari o Aperol o Cynar, aggiungendo una fetta di limone se si sceglie il Campari, d'arancia se si preferisce l'Aperol. Altrove si usano altre bevande analcoliche o a bassissimo grado alcolico. Con guarnizione o senza guarnizione. E sono accompagnati da un'altrettanto vasta miriade di stuzzichini. Quello che unifica è solo il rito sociale».  

Torna all'inizio


Università da record e aumentano i giovani (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Domenica 15 Febbraio 2009 PROVINCIA Pagina 43 Università da record e aumentano i giovani È l'università dei record. Con i suoi 185 gli iscritti, l'università del tempo libero di Cerea sembra non avere eguali in nessuna parte della provincia. «L'università che più si avvicina ai nostri numeri», spiega il coordinatore Luigi Manfrin, «è quella di Santa Lucia che conta 180 iscritti». Un boom preannunciato, quello a Cerea, dove già nel 2008 i frequentanti erano passati da 80 a 130. Una crescita annuale media del 40 per cento che gli organizzatori si spiegano con la scelta azzeccata di argomenti vicini agli interessi della gente. «I temi di carattere generale sono quelli affrontati da tutti anni fa sui banchi di scuola», afferma Manfrin, «come la storia di Napoleone o la poesia di Leopardi. La maturità spinge molti a riavvicinarsi ad argomenti che quando si dovevano studiare non si affrontavano con la giusta curiosità». Altro elemento di successo è legato all'età di iscritti e di relatori: accanto a docenti di esperienza decennale ci sono anche giovani laureati e studiosi che spesso hanno approfondito temi locali. È il caso di Andrea Ferrarese e Federico Melotto, i due autori del libro storico sulla fabbrica Perfosfati, entrambi relatori all'università del tempo libero. «L'età media degli iscritti si è molto abbassata», rileva l'assessore alla Cultura Rosetta Salmaso, «tanto che ritengo che ad università della terza età oggi sia preferibile sostituire solo la dicitura di università del tempo libero». Le lezioni abitualmente si tengono all'auditorium comunale di via Cesare Battisti, dove il giovedì spesso si devono aggiungere delle sedie per far posto a tutti i frequentanti. «Abbiamo deciso di mettere da parte temi come quelli della malattia o del dolore», prosegue la Salamaso, «perché vogliamo che questi incontri diano impulso positivo a chi li segue. Ed anche questo ha avuto, a mio avviso, un peso rilevante nel successo del corso». Un successo che ha richiamato molti iscritti anche oltre i confini cereani, provenienti ad esempio da Casaleone, Sanguinetto e Legnago. A.C.  

Torna all'inizio


ALTO GARDA - Dal primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B del Centro di formazione professionale dell'Università popolare trentina di Varone di Riva del Garda hanno effettuato una (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

ALTO GARDA - Dal primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B del Centro di formazione professionale dell'Università popolare trentina di Varone di Riva del Garda hanno effettuato una settimana linguistica in Germania, accompagnati dal direttore Paolo Zanlucchi e dai professori Martina Sismondini ed Enrico Gianmoena ALTO GARDA - Dal primo al 7 febbraio 2009 le classi 2 e 2B del Centro di formazione professionale dell'Università popolare trentina di Varone di Riva del Garda hanno effettuato una settimana linguistica in Germania, accompagnati dal direttore Paolo Zanlucchi e dai professori Martina Sismondini ed Enrico Gianmoena. Gli studenti sono stati ospitati da famiglie nei dintorni di Bergisch-Gladbach nel Nordrhein-Westfalen. Il programma della settimana linguistica prevedeva la frequenza di un corso di lingua tedesca al mattino presso la «Sprachen-und Wirtschaftsschule Dr. Benedict» con docenti madrelingua. La professionalità e la preparazione didattica dei docenti hanno permesso di aumentare le competenze linguistiche degli studenti. Durante la settimana hanno visitato la città di Colonia con la sua magnifica cattedrale gotica ma soprattutto hanno potuto entrare in contatto con una parte importantissima del mondo culturale ed imprenditoriale tedesco: hanno visitato la Ford, celebre fabbrica di automobili che ha a Colonia una delle sue sedi principali; di seguito a Leverkusen la Bayer, la nota azienda chimico-farmaceutica. Gli studenti hanno potuto anche avere un colloquio a Düsseldorf con un membro del Parlamento del Land Nordrhein-Westfalen. Nell'ultimo giorno di visita sono stati agli studi televisivi della Wdr. Una settimana utile e formativa, dunque, non solo dal punto di vista linguistico ma anche dal punto di vista della maturazione personale nell'ottica di acquisizione di una coscienza interculturale, aumentando quel bagaglio di competenze personali che in un prossimo futuro aiuteranno i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro. 15/02/2009

Torna all'inizio


Il Perlasca dà i numeri Sfida di matematica (sezione: Cultura)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

IDRO. L'istituto valsabbino è stato scelto per ospitare il 21 marzo una semifinale dei campionati internazionali che si concluderanno alla Bocconi in maggio Il Perlasca dà i numeri Sfida di matematica L'Iis «G. Perlasca» di Idro sarà «scuola-polo» e sede di semifinale per i «Campionati internazionali di giochi matematici» il 21 marzo. Mentre la finale nazionale si svolgerà sabato 23 maggio all'Università Bocconi di Milano, le semifinali si terranno in 90 città d'Italia (da Aosta a Trapani e Siracusa e da Trento, Udine, Sondrio e Trieste a Catania e Messina passando per Sassari e Matera), con 3 appuntamenti in scuole italiane all'estero. «Per Brescia - spiega Grazia Bendotti, docente del Polivalente, referente locale al progetto per la Bocconi e responsabile dello stesso per la sede di Idro - le sedi saranno 2: una scuola in città, e la nostra appunto». Come è arrivata la Bocconi a Idro? «Grazie alla collaborazione che lega la celebre università milanese al nostro istituto, concretizzata nel 2008 sia dai laboratori su 'Matematica e realtà' dedicati ai ragazzi delle classi 4^ e 5^, sia dal convegno di studi nazionale 'Matematica, la storia in classe' tenuto a settembre a Idro. Ora la Bocconi ha deciso di stringere ancora di più il legame con noi, e di individuarci come sede di zona per le semifinali dei Campionati internazionali di giochi matematici, proposta che abbiamo subito accettato». I campionati sono aperti a tutti, dalla prima media fino ai... 99 anni: «Serve solo la voglia di mettersi in gioco, o la passione per la matematica». I partecipanti vengono poi suddivisi in categorie: dalla C1 (per ragazzi di 1^ e 2^ media) alla C2 (per terza media e 1^ superiore), da L1 (2^, 3^ e 4^ superiore) a L2 (per 5^ superiore e biennio universitario), e GP (grande pubblico, aperto agli ultimi anni dell'Università ed agli adulti: «Per partecipare basta versare 8 euro all'Università Bocconi (c/c postale n° 478271) ed iscriversi poi o alla Bocconi o direttamente all'Istituto Perlasca». Info e iscrizioni http//matematica.unibocconi.it, o contattare a Idro Daniela o Roberta allo 0365/83741-83743-83744: «C'è tempo solo fino a venerdì per iscriversi, versando 8 euro. Per gli studenti del Perlasca poi, per iscriversi basteranno 3 euro, visto che la quota eccedente se la prenderà in carico, con fondi propri, direttamente l'Istituto». M.PAS.

Torna all'inizio


istituto commerciale il dirigente scolastico dell'istituto per i servizi commerciali giovanni ... (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 28 - Sassari Istituto Commerciale Il dirigente scolastico dell'Istituto per i servizi Commerciali «Giovanni ... Istituto Commerciale Il dirigente scolastico dell'Istituto per i servizi Commerciali «Giovanni XXIII» comunica che lo sportello informativo-orientamento per genitori e alunni sarà attivo dal 9 al 27 febbraio dalle ore 9 alle 13. Inoltre comunica che la scuola sarà aperta per informazioni oggi domenica 15 dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19; e lunedì 16 dalle 8.30 alle 12.30. Chiusura scuole L'istituto di istruzione secondaria di 1º grado num.10-Campanedda-Palmadula, comunica che a causa delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Sardegna, le attività scolastiche della scuola di via Cedrino 5 a Sassari, sede del seggio, verranno interrotte lunedì 16 febbraio. Lo Scientifico Spano rimane chiuso lunedì 16 febbraio. Carnevale a Bancali L'Eurobar di Bancali per l'apertura del carnevale propone domenica 15 dalle ore 15 una festa in maschera per bimbi e grandi con frittelle e tante sorprese per un piccolo pezzo di carnevale di Rio. Tutti in maschera, info: 079-308029. Liceo Azuni I colloqui con le famiglie si terranno, nella sede centrale del Liceo, nei giorni: martedì 17 febbraio per le classi del biennio (classi quarte: 15,30/17, classi quinte: 17/18,30), mercoledì 18 febbraio classi del triennio (classi prime: 15,30/16,30, classi seconde 16,30/17,30, classi terze 17,30/18.30). Cisl scuola La Cisl scuola comunica che è stato siglato il contratto sulla mobilità (trasferimenti) per l'anno scolastico 2009-2010, le domande per il personale docente e Ata scadono il 9 marzo, gli uffici Cisl sono aperti a Sassari dal lunedì a venerdì, a Alghero il mercoledì e a Oieri martedì e giovedì per i docenti e mercoledì per gli Ata. Confesercenti Il Caaf-Confesercenti informa che negli uffici di via Bogino 25 è attivo il servizio per richiedere il Bonus sull'energia elettrica. Presentarsi muniti di copia di dichiarazione Ise e fattura relativa all'utenza elettrica o per informazioni chiamare i seguenti numeri 079 2592041-2590275. Gli uffici sono aperti dalle 8,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 18 tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Università per la terza età Martedì 17 febbraio alle ore 16,30 nell'aula magna della facoltà di Agraria, viale Italia 39, Anna Depalmas, ricercatore Dipartimento di Scienze umanistiche dell'antichità, facoltà di Lettere e filosofia Università di Sassari, terrà una lezione dal titolo: "Tombe dei giganti e pozzi della Sardegna nuragica" Scout San Ncola è stato realizzato, per i tanti sassaresi che in 40 anni di storia del Sassari 3 sono entrati nel nostro Gruppo Scout, un cd di immagini e musiche che ripercorre le attività fatte insieme dal 1969 ad oggi, il cd è disponile nella sede scout in largo Seminario 1 il mercoledì e venerdì dalle 18,30 alle 20. Giocagin 2009 I biglietti per il Giocagin 2009 che si terrà il 22 febbraio al Palazzetto dello sport, si possono aquistare nei seguenti punti: sede Uisp di Sassari via Zanfarino 8, Nirà via Manno, Cisalfa-Intersport Predda NIedda (fianco Auchan), Pasquali largo Cavallotti, Squitt via Cavour. Ipia colloqui Il dirigente scolastico dell'Ipia, in via Deledda, comunica che i colloqui con i genitori degli alunni si svolgeranno per tutte le classi lunedì 16 dalle ore 16 alle 18. Bridge Inizia lunedì 16 alle ore 18,30 nelle sale del circolo Torres Tennis in viale Adua, il corso di avvicinamento al gioco del bridge. Tessere Agis Sono disponibili nella sede Uisp in via Zanfarino 8 le tessere Agis con cui si può ottenere una riduzione del prezzo del biglietto per l'ingresso nelle sale cinematografiche. Istituto Figlie di Maria Le scuole dell'infanzia e primaria dell'Istituto delle Figlie di Maria, continuano la loro attività didattica. Sono aperte le iscrizioni per tutte le sezioni. Per ulteriori informazioni, per prendere visione del Piano dell'Offerta formativa e per visitare l'Istituto telefonare ai numeri 079/230144 - 079/238277. Istituto Industriale Il dirigente scolastico dell'Iti "Angioy", nell'ambito delle attività di orientamento delle classi terze della scuola media inferiore, comunica che, nei giorni 16-18-20 febbraio dalle ore 15,30 alle 18 e il 21 dalle 9 alle 11, l'istituto rimarrà a disposizione per tutti coloro che avessero bisogno di informazioni riguardanti il piano dell'offerta formativa. Mostra al MoMa Al MoMa in via Sanna prosegue la mostra di pittura curata da M&W che vede protagonista Oscar Solinas. Lavoro Il Comune di Porto Torres nell'ambito del Progetto "Sardegna fatti bella" ha richiesto l'avviamento a selezione a tempo determinato per 6 mesi, 25 ore settimanali, di: 2 giardinieri (operai specializzati); 3 operai comuni in possesso di patente B e 1 meccanico manutentore specializzato in possesso di patente C. (36 ore settimanali), richiesti: iscrizione al Centro servizi lavoro di Sassari e stato di disoccupazione-inoccupazione; giorno di chiamata: 26 febbraio, l'avviso integrale è sul sito www.sardegnalavoro.it e 079-2599600. Tecnico Geometri Il dirigente scolastico dell'Istituto tecnico per Geometri "G.M.Devilla" comunica che i colloqui dei docenti con i genitori degli alunni si svolgeranno martedì 17 dalle ore 15,30 alle 18 per le classi prime e seconde e mercoledì 18 dalle ore 15,30 alle ore 19 per le classi terze, quarte e quinte." Liceo Marconi Il Dirigente scolastico del Liceo scientifico «Marconi» di Sassari informa genitori e alunni interessati alle iscrizioni al primo anno, che il 18 febbraio alle 17 si terrà un incontro per illustrare l'offerta formativa dell'istituto per l'anno scolastico 2009-10. Liceo scientifico Spano Il dirigente scolastico comunica che, nell'ambito dell'attività di Orientamento rivolta agli allievi della scuola media, nel Liceo scientifico n. 1 "Giovanni Spano", nei giovedì 19 e lunedì 23 febbraio, dalle 16 alle 18 si svolgeranno, in aula magna, gli incontri per la presentazione dell'Offerta formativa e sarà possibile visitare i locali e i laboratori della scuola. Società archeologica sassarese Domenica 22 visita culturale ai siti archeologici di Sa Itria, Uniai e Soroeni nei territori di Gavoi e Lodine e alle sfilate del carnevale barbaricino, in autobus con pranzo organizzato, partenza alle ore 8 da piazza Madrid, info: 349-7386479 e 349-3919418 Viaggio in Giordania Sono aperte le adesioni per il viaggio in Giordania (5-12 maggio) alla scoperta delle antiche rovine di Petra, Amman, il deserto di Wadi Rum e il Mar Morto, tel, 079-275473. Tecnico geometri Il dirigente scolastico dell'Istituto tecnico geometri "G.M.Devilla" comunica che all'albo della scuola è affisso il bando pubblico di selezione per la partecipazione al corso di lingua italiana per cittadini extracomunitari. La scadenza delle domande è il 10 marzo. Informazioni e modulo di domandasul sito www.regione.sardegna.it/regione/assessorati/lavoro/, nell'apposita sezione "Concorsi e selezioni". Anmic L'Anmic (associazione mutilati e invalidi civili) comunica che è stata rinnovata la convenzione con l'Axa assicurazioni. Info: uffici Anmic, via Matteotti, 4, tel. 079-210792 dal lunedì al venerdì. Istituto Agrario L'Istituto agrario «Pellegrini» di Sassari, indice una selezione per titoli, per l'individuazione di docenti esperti in aree riguardanti il clima, la metodologia dello studio, la lavorazione della ceramica raku e la micropropagazione, i corsi di 30 ore, si svolgeranno nelle ore pomeridiane, tra febbraio e novembre 2009, come previsto nel progetto relativo alla delibera 51/7 della Regione. Domande di ammissione: consegnate all'ufficio protocollo dell'I.T.A. Pellegrini in via Bellini, 5 07100 Sassari, entro le ore 12 del 20 febbraio. Itc Dessì A tutti i lavoratori, disoccupati o inoccupati che abbiano compiuto i 18 anni di età, l'I.T.C. "G.Dessì" di via Monte Grappa 2, offre la possibilità di conseguire il diploma di Ragioniere e perito commerciale iscrivendosi al corso serale "Prog. Sirio" per l'anno scolastico 2009/10. Le iscrizioni scadono il 28 febbraio. Per maggiori informazioni rivolgersi alla segreteria didattica della scuola. Colloqui con i genitori L'Istituto tecnico commerciale «Dessì» comunica che i colloqui con i genitori si svolgeranno secondo il seguente calendario: 17 febbraio dalle 16 alle 18.30 per le classi del biennio; 18 febbraio, 18 febbraio, stesso orario, per le classi del triennio. Federagenti Cisal Sabato 21 febbraio alle 10 riunione nella sede del sindacato Cisal in viale Umberto 112. Il segretario nazionale Fulvio De Gregorio incontrerà i comitati degli agenti di commercio e si discuterà della gestione e della previdenza Enasarco. Info: 079 274399 e 338 3098843. Confesercenti La Confesercenti ricorda agli associati che il termine per il rinnovo degli abbonamenti annuali Siae è fissato al 28 febbraio. Negli uffici in via Bogino 25 sono disponibili i certificati per l'applicazione della convenzione per le varie federazioni di categoria. Liceo Azuni Il liceo «Azuni» nell'ambito del progetto "Sardinia Speaks English" linea di intervento 3, intende organizzare dei corsi gratuiti di lingua inglese rivolti a cittadini adulti di etàcompresa tra i 18 ed i 65 anni. Si invitano pertanto gli interessati a comunicare la loro adesione entro il 25 febbraio. I moduli di domanda sono disponibili presso la Segreteria della scuola o sono scaricabili dal sito www.liceoazuni.it Tecnico agrario Nell'Istituto tecnico agrario «Pellegrini» in via Bellini 5 nei giorni di martedì e venerdì dalle 16 alle 17 sarà in funzione uno sportello di orientamento per i genitori e gli studenti della scuola media al fine di illustrare i corsi e le attività presenti in istituto. Corso serale Angioy Sono aperte le iscrizioni al corso serale dell'Istituto tecnico industriale Angioy di Sassari per l'anno 2009/10. E possibile iscriversi sino al 28 febbraio al biennio o al triennio per il diploma di perito in elettrotecnica o informatica con riconoscimento di crediti e possibilità di abbreviare il percorso di studi. I corsi sono aperti a lavoratori e lavoratrici o disoccupati, info: 079/219408 o in sede in via Principessa Mafalda dal lunedì al venerdì dalle ore 18 o e-mail: sirio@itiangioy.sassari.it Liceo Canopoleno Prosegue per tutto febbraio al Liceo Canopoleno il servizio dello sportello di orientamento, lunedì e mercoledì dalle 17.30 alle ore 18.30, per fornire informazioni agli studenti delle III medie, interessati alle iscrizioni alla classe IV ginnasiale. Visite alla Nuova Proseguono le visite delle scolaresche alla redazione della Nuova Sardegna, a Predda Niedda. Per gli appuntamenti telefonare tutti i mercoledì dalle 9,30 alle 12 allo 079 222403 o 222400 e chiedere di Bruno Lubino. Chi trova Trovati due valori bollati a Luna e Sole, tel. 33-8311968. Una chiave trovata zona via Rolando via Risorgimento, rivolgersi al centralino della Nuova. Testimoni Cerco il conducente dell'auto che nella notte di venerdì 6 febbraio tra le 22,30 e le 23 ha danneggiato l'Opel Vectra che sostava in piazza Azuni, telefonare 328 9178612. Animali Smarrita gattina bianca con occhi celesti, zona Eurospin Porto Torres, tel. 348-0045360. Smarrita gattina bianca di sei mesi, telefonare 339 7626862. Regalo bellissimi cuccioli bianchi taglia medio-piccola, tel. 338-7781325. Smarrito Bancali pointer bianco e nero con microchip, 347-0149038

Torna all'inizio


Un paracadute per le famiglie indebitate (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Economia Pagina 215 Parte dall'isola un progetto internazionale per migliorare l'educazione finanziaria degli italiani Un paracadute per le famiglie indebitate Parte dall'isola un progetto internazionale per migliorare l'educazione finanziaria degli italiani --> Venti paesi europei in campo contro il sovraindebitamento delle famiglie. Cagliari ha infatti ospitato l'unica tappa italiana di un progetto internazionale che in un anno dovrà suggerire alla Commissione europea una serie di strumenti per far fronte ai sempre più frequenti casi di insolvenza. «Adesso le persone a rischio sono tante», sottolinea Ornella Moro, docente di Economia degli intermediari finanziari nell'università di Sassari e coordinatrice dell'incontro. «Per questo servono interventi mirati e un'educazione finanziaria per evitare che si accendano nuovi debiti prima di estinguere quelli vecchi». Concorde sulla portata globale del fenomeno anche l'altro coordinatore del seminario e docente dell'Economia degli Intermediari finanziari dell'ateneo cagliaritano, Riccardo De Lisa. «Un fenomeno che riguarda tutto il mondo ma di cui si parla solo dagli ultimi anni», sottolinea. BUONE PRASSI Durante il seminario sono state illustrate le migliori pratiche attuate nei diversi Stati che potrebbero essere riunite in un protocollo unificato. Dalla Germania, ad esempio, arriva l'idea di un osservatorio europeo sulle situazioni di difficoltà mentre in Inghilterra è stato avviato un progetto pilota con l'intento di monitorare gli indebitamenti ma anche di far aumentare la capacità individuale di gestire la propria situazione finanziaria. CONSUMATORI Coinvolta nel progetto anche l'Adiconsum che sottolinea come gli strumenti ora disponibili siano pochi. Tra questi il fondo antiusura che, a dire di Giorgio Vargiu, responsabile per la Sardegna dell'associazione, «ha risorse insufficienti per coprire tutte le situazioni», dice. «Sarebbe opportuno, ad esempio, che le imprese attuassero quanto già sperimentato con successo in altri Paesi. Si potrebbe cioè stilare un quadro delle normative e degli accordi internazionali da cui le aziende possano attingere». Indispensabile poi promulgazione quanto prima la legge sul sovraindebitamento, ancora in commissione Giustizia. BANCHE Punto su cui è d'accordo anche Donata Monti, responsabile dell'Abi per i rapporti con le associazioni dei consumatori. «Dobbiamo intervenire subito sulle questioni più critiche. Serve quindi la legge. Le banche hanno però ideato dei prodotti con cui si può chiedere la sospensione delle rate». IMPRESE Il fenomeno coinvolge però anche le imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni. Per questo il Banco di Sardegna ha attivato sin dal 1997 il fondo antiusura. «Purtroppo è ancora poco utilizzato», sottolinea Palmiro Sanna, responsabile per l'istituto dei rapporti con i consorzi fidi, «perché ci sono delle difficoltà: spesso non riceviamo tutte le informazioni dall'imprenditore che sottovaluta la sua situazione. Problema che potrebbe essere risolto dai confidi». Tramite i consorzi fidi, infatti, il Fondo prevede finanziamenti (per un importo massimo di 100 mila euro) e attualmente assiste un centinaio di aziende sarde. ANNALISA BERNARDINI

Torna all'inizio


Un corso di studi in tecnologia tessile <Contro la crisi> (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Un corso di studi in tecnologia tessile «Contro la crisi» --> Nuove professionalità con l'iniziativa dell'Esperia Triennio specialistico progettato con le imprese locali Domenica 15 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 12 e-mail print La presentazione del nuovo indirizzo tessile all´Esperia foto Bedolis Un progetto, nato dal confronto e dalla collaborazione con il mondo del lavoro e dell'industria, per contrastare e vincere la crisi del tessile. È stato presentato ieri mattina nell'aula magna dell'Istituto tecnico industriale Paleocapa il nuovo indirizzo «Tecnologie tessili della nobilitazione e della moda». Un corso che punta a formare nuove competenze partendo dalla forza creativa del made in Italy nel mondo del tessile e della moda. Il nuovo indirizzo sarà attivato dal prossimo anno scolastico ed è rivolto agli studenti delle attuali seconde che entro fine mese devono perfezionare la propria iscrizione al triennio specialistico. «La vera novità di questo corso - ha dichiarato il dirigente scolastico Michele Nicastri - è nella didattica». Il quadro orario infatti prevede lezioni teorico-pratiche in azienda, alcune settimane di lavoro, tra febbraio e aprile, con orario full time, l'opportunità di essere seguiti per tutti i tre anni da un tutor presente in tutte le aziende che hanno dato la propria disponibilità al progetto e la possibilità di frequentare un tirocinio volontario estivo, sempre in queste aziende, a partire dal 3° anno. Non ultimo questo nuovo indirizzo si avvale della consulenza di docenti della facoltà di Ingegneria tessile proprio per favorire l'eventuale proseguimento degli studi in ambito universitario. Il corso di Tecnologie tessili nasce dalla sollecitazione degli imprenditori presenti sul nostro territorio che, proprio per fronteggiare la crisi del settore, sono alla ricerca di un profilo professionale nuovo: «L'obiettivo di questo triennio specialistico - ha sottolineato il preside dell'Esperia - è quello di far acquisire agli studenti una professionalità più ampia rispetto a quella dei due indirizzi fino a ora esistenti, vale a dire quello per diventare perito tessile e perito tintore. Una professionalità più in linea con le esigenze del mercato globale e soprattutto spendibile lungo tutta la filiera tessile, dalla progettazione del prodotto alla produzione, ma anche all'ufficio acquisti, al commerciale e al marketing». Per il quadro orario del corso la scuola si è confrontata con oltre 50 aziende tessili del nostro territorio: «Abbiamo lavorato a questo progetto due anni - ha precisato Nicastri - e si può dire che abbiamo anticipato quella che doveva essere la riforma Moratti della scuola secondaria, in particolare dell'istruzione tecnica. Riforma che prevedeva un indirizzo unico invece dei due esistenti: tessile e tintore». A dimostrazione dello stretto collegamento tra il corso di Tecnologie tessili e l'Università ha dato il proprio contributo alla presentazione del nuovo indirizzo Giuseppe Rosace, docente del corso di laurea in Ingegneria tessile a Dalmine: «Oggi nel tessile vengono ampiamente applicate quelle che sono le nanotecnologie e le biotecnologie. Questi nuovi strumenti di ricerca consentono il miglioramento della qualità dei materiali, come per esempio la maggior resistenza all'usura, l'altissima protezione dal caldo e dal freddo e la possibilità di fare da barriera a batteri e germi. Queste nuove tecnologie alternative sono interdisciplinari e le ricadute sulla società della loro applicazione sono ampie». Dunque, come ha auspicato Alberto Paccanelli, presidente Gruppo tessile di Confindustria Bergamo, «il futuro delle aziende tessili del nostro territorio dipende anche dalla capacità dei giovani studenti di misurarsi con le opportunità della ricerca». Tiziana Sallese 15/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Quando il male è una rivalsa di chi non ha potere (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Quando il male è una rivalsa di chi non ha potere --> Silvano Petrosino: la distruzione come scelta di eliminare quello che non si può avere Domenica 15 Febbraio 2009 TERZA, pagina 31 e-mail print Silvano Petrosino foto Thomas Magni Il corso di filosofia organizzato dall'associazione «Noesis», martedì scorso, con l'intervento di Silvano Petrosino, docente di semiotica ed etica all'Università Cattolica di Milano, ha forse raggiunto una delle sue vette più alte. Il tema di quest'anno, il bene e il male, è tra i più vertiginosi, una «sfida», dice Petrosino riecheggiando Ricoeur: per questo occorre non solo una grande perseveranza nello studio e nell'applicazione, ma anche una buona dose di saggezza, che traspare dalle parole di chi attraversa le fasi della vita con coraggio e insieme con distacco, nella consapevolezza che la vita stessa è un mistero «eccedente», non un vuoto a rendere o un pezzo di ricambio. Nel discorso di Petrosino il termine che compare con più frequenza è l'aggettivo «bellissimo», che il filosofo appone a esempi tratti da libri, film, aneddoti che rivelano le fragilità umane, le meschinerie, i pregiudizi: bello è il momento del riconoscimento, quando si tolgono le maschere e l'umanità è spogliata degli orpelli che la rendevano boriosa e dominatrice. Bello è lo stupore generativo di un pensiero ospitale, disincantato ma non cinico, leggero ma non fatuo. Petrosino non indaga il male assoluto, quello della rincorsa a chi ne ha viste di più, la «volgarità apocalittica», come diceva Ivan Illich, con cui certe notizie terribili sono riportate dai mezzi di comunicazione. Il male non va cercato nemmeno nelle pieghe umane, troppo umane delle disattenzioni, della fretta o dello stress: quel male, dice Petrosino, non è interessante, tutt'al più va compreso e ricondotto alla sua contingenza. Il male interessante è quello che Petrosino, riprendendo la riflessione psicoanalitica di Lacan, chiama «distruzione». È questo il male che induce a chiedere: che cosa cerca il soggetto che fa il male? Perché distrugge? Per rispondere occorre innanzitutto intendersi sui termini. Certo, distruggere è il mestiere delle guerre, delle azioni violente che caratterizzano le grandi narrazioni della storia. Ma la pratica del distruggere l'altro è molto più frequente e legata al quotidiano: nelle riunioni di condominio, nelle équipe, nelle sale d'attesa, in famiglia, nella vita di coppia, è sempre attiva la tentazione di anteporre la propria dimensione egocentrica alla voce concreta dell'altro. Distruggere è anche questo, nella misura in cui si distrugge ciò che non si può dominare; desidero togliere di mezzo ciò che, con la sua stessa presenza, rivela il mio non-potere. Questa, suggerisce Petrosino, è la chiave per comprendere a fondo il problema del male: non si vuole distruggere per semplice smania di distruzione, ma per recuperare un potere all'interno di un non potere. Quello che non posso avere, lo devo eliminare, perché così rimango solo io, con la mia ragione, con i miei diritti, con i miei problemi e i miei guai che sono sempre più urgenti, sempre più importanti di quelli degli altri. Il nome che la psicoanalisi dà a questa modalità è narcisismo: il narcisista è un distruttore perché usa la presenza dell'altro solo per affermare se stesso. Ora, sostiene Petrosino, la forma estrema della tensione distruttrice del narcisista non è uccidere l'altro, ma annullare il suo passato, il suo ricordo, impedire che l'altro sia stato. Questo, al di là delle varie esemplificazioni che si possono trovare nella vita quotidiana o nella storia, insegna comunque qualcosa: che nel distruggere si annida una volontà implicita di ricominciare tutto da capo. In ogni distruttore si agita sempre la speranza di un creatore. Per questo distruggiamo, perché vorremmo essere noi i creatori, i signori del mondo e di noi stessi. La filosofia, invece, nonché la grande tradizione teologica, insegna che l'uomo non è mai signore di sé; l'essere umano, suggerisce Heidegger, vive il fatto di non essere all'origine di sé come una colpa, una sconfitta di cui vendicarsi, come nel racconto di Joyce La rivalsa, in cui un padre picchia il figlio per prendersi una rivincita dai propri fallimenti. La sfida del male è proprio questa: non siamo i signori di noi stessi. Ma forse questo è un dono, conclude Petrosino, non è una maledizione. Il segno del Servo Sofferente di Isaia, cifra di un superamento reale dell'inferno in cui talvolta gli uomini si condannano, è quello del non-dominatore per eccellenza, quello che non fagocita gli altri ma li sostiene, li riscatta con la propria mitezza. Il prossimo appuntamento con il corso di filosofia di «Noesis» è in programma martedì prossimo, 17 febbraio, alle ore 20 al Centro Congressi Giovanni XXIII. Interverrà Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria dell'Ospedale Maggiore di Novara e docente presso l'Università di Vercelli, con una conferenza dal titolo «Non c'è vera conoscenza del bene e del male senza sofferenza». Il corso si concluderà poi il 24 febbraio con Salvatore Veca (Università di Pavia») su «La priorità del male», sempre alle ore 20 al Centro Congressi Giovanni XXIII. Martino Doni 15/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


La nuova de-generazione alle elementari (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Feb 0915 La nuova de-generazione alle elementari Pubblicato da Paolo di Lautrèamont alle 19:22 in Scuola Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Grande e meritorio lavoro della nuova trasmissione di servizio su Rai3, Presa diretta, condotta da Riccardo Iacona. Siamo di fronte a ciò che l'azienda definisce "Rai educational". L'edizione di questa settimana era dedicata a uno speciale sulla scuola: Iacona non ha cercato di esaltare le rutilanti scintille del sistema scandinavo solo per fustigare le sconcezze degli investimenti pubblici nella scuola italiana. Il nostro sistema educativo è un disastro, ma fare paragoni con quello svedese, se pur ci fa vergognare, è irrealistico. E poi il problema non sono (solo) gli edifici, che lassù sono belli e pieni di strumenti. Il problema sono i contenuti, cioè il sapere che transita da una generazione all'altra. Altrettanto irrealistica la scelta di passare, dalla Scandinavia all'Emilia di Bersani, prossimo Maestro Sostituto di Veltroni. Il modello scolastico emiliano è simile a quello di altre zone del nord Italia, con alcuni punti di eccellenza e dei problemi prossimi venturi, a partire dall'integrazione degli emigrati. Terzo cambio di scenografia: il documentario è passato dall'Emilia obamita alla Calabria dove si costruiscono scuole immerse nelle paludi. Tuttavia i problemi della scuola non si esauriscono con un'edilizia scolastica da obitorio e con la mancanza di laboratori e biblioteche. Non si tratta nemmeno di parlare dello scadente livello culturale dei nostri docenti. Non si tratta di ribadire che costoro vengono pagati troppo poco. In realtà il corpo docente è la quintessenza di un sistema sociopolitico basato sul conferimento di un "posto di lavoro fisso" garantito a vita, ma sottopagato e non basato su criteri di capacità e di richiesta del mercato. Presa Diretta ha "confessato" una cosa, che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie all'università, vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c'è dell'altro ancora: da noi la "riforma Gelmini" presenta delle imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il ritorno al voto numerico. I sindacati hanno opposto rifiuti e anatemi, preferendo, soprattutto per le elementari, continuare con i giudizi: "E' bravo, ma non si applica", "organizza bene il discorso, ma purtuttavia...". E' iniziata una lunga ed estenuante battaglia di Little Big Horn, e in questo caso gli Skinheads, appoggiati dai generali Custer sindacali e dai media del Viva la scuolapubblicaegratuita, hanno vinto contro i caosboys della Gelmini. Di conseguenza il voto non doveva più andare da 1 a 10, com'era ai tempi in cui Togliatti filava, ma da 5 a 10. Questi ipocriti così evitano che la gamma dei voti sia più estesa, per giunta il risultato non cambia, visto che il 5 di ora, corrisponde allo zero di un tempo, col che nulla cambia se non il ridicolo, che cresce, anche se innavertito. Dopo la battaglia tra pellerossa e caosboys liberisti, alla fine però è la prassi applicata in ogni singola scuola a determinare il tutto. In concreto dunque come sta andando a finire? Va a finire che nelle elementari i direttori didattici preferiscono evitare che si diano dei 5 o dei 6, perché questi -equivalendo a gravi insufficienze- dovrebbero comportare un tutoraggio degli alunni più raggrinziti. Il tutoraggio presuppone però un impegno di tempo, organizzazione e denaro che nessuno desidera affrontare. Si trova una soluzione: mancando il tutoraggio, spariscono anche i 5 e i 6. I voti si riducono ai soli 7 oppure 8, perché la cultura leninista che impera ancora pretende che il dieci e il nove non si possano dare, perché offenderebbero gli ignoranti e l'egualitarismo rococò in cui credono i pellerossa. E' vero che ci sono e ci saranno delle sacche di resistenza a questa prassi, ma l'andazzo sembra essere proprio questo. Infine, un altro aspetto di cui le trasmissioni di Rai educational non si occupano: gli alunni delle elementari pubbliche e gratuite tendono a non saper parlare. Fino a qualche anno fa non sapevano più scrivere, e ciò già sembrava grave abbastanza. Adesso non sanno più nemmeno organizzare un pensiero in croce. Il lessico si è ridotto del 90% rispetto ai loro nonni analfabeti. Nelle prime classi tendono a esprimersi a gesti e borborigmi, alla mensa mangiano con le mani. Ciò deriva dall'imposizione cattocomunista di "un lavoro sottopagato -e inutile- a tutti". I genitori sono costretti ad andare a lavorare entrambi, mentre basterebbe liberalizzare il mercato del lavoro, pagando molto di più chi lavora e produce davvero, rendendo possibile la scelta tra il monoreddito, il lavoro da casa e il lavoro a termine. Viceversa tutti sono stressati, semipoveri e stanchi, i bambini stanno 40 ore a scuola (senza guadagnare nulla), le strade e i quartieri sono desertificati e abbandonati. I bambini, non appena escono da scuola, invece di andarsi a fare i cavoli loro con gli amici o nel cortile o sul terrazzo, vengono prelevati e accompagnati nelle palestre o (peggio) nelle scuole-calcio, dove imparano il neanderitaliano e continuano comunque a restare sotto controllo di un Istitutore Urlante adulto. Quando arrivano a casa i Giovani Italiani accendono wii o playstation o tv o tutto ciò contemporaneamente. Parlano coi genitori solo a tavola e sotto l'imperversare della tv, per cui imparano solo il lessico relativo a cibi e telecomando. A scuola parlano solo nell'intervallo, a urla. In classe parla solo il corpo docente, almeno in teoria. Finito il pasto serale si reimmergono nella tv o nei giochi videoinformatici. E l'indomani Play it again, Sam. Non è così per tutti: i ragazzi che hanno famiglie che sanno sostituire la presenza fisica con quella culturale imparano e vanno avanti, ma per gli altri il panorama resta nero. Strana nemesi della scuola pubblica, questa separazione di classe nelle classi degli uguali. Chi non ha il supporto da casa non sa più dire "che cosa è" una settimana, che cosa è la politica, che cosa è la scienza. I più bravi conoscono i giorni della settimana o i nomi di un paio di politici. I più bravi rispondono a memoria, e solo davanti a risposte già predisposte, come in un quiz televisivo. Anni fa, quando già dilagava la scuola a test, in stile robotino, per la risposta c'era almeno uno spazio vuoto da riempire con le parole. Adesso i libri di testo fanno qualche domandina, ma le risposte sono già lì pronte, l'allievo deve solo barrare quella meno imbecille, e vincere una merendina in premio. Dovremmo leggere Charles Fourier, che divideva i bambini in Piccole Orde libere di scorrazzare in magnifici Falansteri. Oggi, invece delle Piccole orde, ci sono dei Piccoli lord impomatati e griffatissimi (perché i genitori hanno il complesso di colpa), e invece dei falansteri di Charles Fourier ci sono gli orridi quartieri che tutti noi abbiamo lasciato costruire. L'esperienza della vita implica la possibilità di esplorare il mondo senza catene, condizione necessaria a raggiungere l'autoconsapevolezza, la conoscenza delle regole di convivenza, l'autocontrollo, il rispetto etc. La nuova generazione rischia di avere soltanto la chance di somigliare a dei mini Neandertal con le scarpe da 90 euro. Mio articolo per L'Opinione .

Torna all'inizio


La nuova fisiognomica: potenza della prima impressione (sezione: Cultura)

( da "Blogosfere" del 15-02-2009)

Argomenti: Cultura

Feb 0915 La nuova fisiognomica: potenza della prima impressione Pubblicato da Giulietta Capacchione alle 17:51 in Psicologia sociale Da qualche tempo sono tornati in auge studi tesi a verificare l'idea che qualche caratteristica di personalità degli esseri umani sia rintracciabile (attendibilmente) sui loro volti. L'idea è antica ed è stata alla base della cosiddetta fisiognomica, una disciplina di studio molto apprezzata fin dall'antichità e poi caduta in disgrazia a causa dell'assenza di riscontri scientifici. La "nuova fisiognomica" è al contrario un filone di ricerca che appare abbastanza promettente e il New Scientist gli dedica la copertina dell'ultimo numero e un lungo articolo on line. Vediamo insieme alcune delle ricerche più interessanti. Prima di tutto è stato dimostrato che quando vediamo una nuova faccia il nostro cervello decide se una persona è affidabile in un decimo di secondo. Lo ha scoperto lo psicologo Alex Torodov della Princeton University in una ricerca pubblicata su Psychological Science nel 2006. Il nostro cervello risponderebbe ai volti sconosciuti tanto rapidamente da non dare alla nostra mente razionale il tempo di influenzare le reazione. Decidiamo, praticamente in un battito di ciglia, se una persona possiede tratti di gradevolezza o competenza, senza aver scambiato con lei neppure una parola. La ricerca è il frutto di uno studio più ampio condotto per indagare gli esiti delle campagne elettorali. I ricercatori avevano infatti verificato che esisteva una correlazione diretta fra una faccia giudicata competente di un politico e il margine della sua vittoria alle elezioni, e il giudizio di competenza risultava emesso rapidissimamente. Da questi risultati era nata la curiosità scientifica di verificare precisamente con quanta velocità ciò accadesse. E' stato così dimostrato che in un decimo di secondo il giudizio era già formulato e fornendo più tempo non mutava: gli osservatori diventavano semplicemente più sicuri dell?accuratezza con cui l?avevano emesso. Perché il cervello faccia così alla svelta non è chiaro, ma ricerche condotte con la risonanza magnetica hanno evidenziato che il cervello attiva le aree deputate alla gestione della paura nel giudizio di affidabilità ed è pertanto possibile ipotizzare che questo tipo di giudizio sia emesso con l'ausilio delle strutture cerebrali più arcaiche bypassando la corteccia. Evoluzionisticamente parlando deve essere risultata particolarmente vantaggiosa questa celerità. Quali aspetti di un volto ispirino il giudizio di affidabilità non è comunque ancora stato chiarito. Simmetria, proporzione delle parti sono elementi noti del giudizio di gradevolezza, ma non è stato ancora individuato cosa renda una faccia “competente” o “affidabile”. E' stata osservata inoltre, su questa e altre dimensioni caratteriali, una certa congruenza delle risposte da parte di individui diversi. Eppure pervenire tutti allo stesso giudizio (il volto X è quello di un uomo religioso, il volto Y è quello di una donna spiritosa) non significa "azzeccarci", ovvero possedere l'abilità di individuare nei volti tratti caratteriali concretamente presenti. In altre parole colui che ci sembra (e sembra a molti) un individuo "dominante", lo è davvero? I politici che eleggeremmo (se potessimo farlo) sulla base di una comune impressione di affidabilità sono davvero affidabili? [continua] Abstract | First Impressions: Making Up Your Mind After a 100-Ms Exposure to a Face Commentary | Princeton University

Torna all'inizio


BIO CAPITALE Il RICCO LEGAME TRA FINANZA, RICERCA E CULTO DEL CORPO (sezione: Cultura)

( da "Manifesto, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

«La politica della vita» di Nikolas Rose sulla trasformazione del vivente in fiorente attività economica. E sulle implicazioni etiche della manipolazione genetica e dell'intervento dello stato che usa la biologia per il controllo sociale BIO CAPITALE Il RICCO LEGAME TRA FINANZA, RICERCA E CULTO DEL CORPO Benedetto Vecchi Il gene come punto di partenza e di arrivo di una nuova «etica somatica» che costituisce, al pari di quella protestante, lo spirito di un capitalismo che rende la vita un settore su cui si concentrano ingenti investimenti di capitale tanto pubblici che di «ventura». E se l'«etica somatica» ha una precisa concezione della «natura umana» basata sulla possibilità di una manipolazione molecolare che «ripara» i guasti del corpo o previene l'insorgenza di terribili patologie, tocca al complesso farmaceutico e alle imprese biotecnologiche far profitti da questa manipolazione genetica. Sono queste le conclusioni a cui giunge Nikolas Rose, studioso inglese da anni impegnato a svelare e radiografare la Politica della vita, come recita il titolo di questo importante saggio pubblicato da Einaudi. Il parallelo stabilito da Rose con il Max Weber dell'«Etica protestante del capitalismo», e il conseguente invito a considerare il suo saggio non esaustivo per la comprensione della politica della vita al pari di come fu pionieristico quello weberiano nello spiegare la genesi del capitalismo industriale, suona come un ripiego politicamente corretto rispetto la radicalità dell'analisi compiuta sul cosiddetto «biocapitalismo». Una radicalità rintracciabile nello stretto legame che l'autore individua tra mutamento epistemologico intervenuto nella biologia, conseguente concezione della «natura umana» e loro traduzione economica. Nikolas Rose propone una lingua e preziosa dissertazione della concezione della malattia e di come la «cura del corpo» sia diventata nel Novecento oggetto dell'intervento statale. Facendo ampio ricorso agli studi di Michel Foucault sulla Nascita della clinica e ai seminari attorno alla biopolitica, lo studioso inglese sostiene che il legame tra biologia e economia c'è sempre stato, ma è con il passaggio dalla concezione funzionalista del «corpo molare» allo «sguardo molecolare» che c'è discontinuità. Se infatti il «corpo molare» era inteso come una serie di organi che interagivano tra loro, è con la genetica che la «natura umana» viene definita a partire dalla combinazione dei geni. La cura del corpo si sposta dunque dal ripristino della corretta funzionalità degli organi alla preliminare «mappatura» il genoma umano e la conseguente manipolazione dei geni per prevenire o correggere patologie. La messa a fuoco dell'affermazione di un nuovo paradigma epistemologico è sorretta da una importante panoramica storica, che va dell'eugenetica - politiche per migliorare la razza - a quell'invito al «governo del sé» in cui i singoli, uomini e donne, diventano «padroni del proprio corpo». La manifestazione di patologie deve dunque essere il più possibile anticipate attraverso una «buona vita», che prevede cura dell'alimentazione, della condizione fisica e screening dei propri geni. La socializzazione del rischio, tipico del welfare state, che interveniva garantendo la cura della malattia, diviene invece faccenda privata, anche se in questo passaggio svolgono un ambivalente ruolo le associazioni di malattie gravi o i gruppi ad esempio per il rispetto dei diritti civili di alcune «minoranze» come i gay o dei malati della Corea di Huntington. Gruppi, infatti, che chiedono allo stato di sviluppare la ricerca scientifica di base, ma anche di garantire l'autogestione individuale delle «tecnologie del sé». Lo «sguardo molecolare» prevede quindi importanti investimenti tanto nella ricerca di base che applicata. La crisi del welfare state, tuttavia, ha come «effetto collaterale» una più o meno drastica riduzione degli investimenti pubblici, mentre nel privato i venture capitalist ricoprono l'indiscusso ruolo di mobilitare risorse, competenze, savoir faire affinché la ricerca scientifica di base diventi produttrice di profitti indipendentemente dalla sua applicazione. A questo proposito è illuminante il «Progetto Genoma Umano» che aveva l'obiettivo di una mappatura del Dna e i cui risultati hanno dato impulso alla costituzione di imprese bio-tech. Certo, si può dire che gli investimenti iniziali erano pubblici, ma è indubbio che la possibilità di poter brevettare i risultati delle ricerche è stata la prassi dominante tanto per istituti di ricerca pubblici che privati, fino a quando Bill Clinton e Tony Blair non sono intervenuti per fermare la corsa alla brevettabilità. Ciò che emerge da saggio di Nikolas Rose e nell'altrettanto importante volume Biocapital: The Constitution of Postgenomic Life di Kaushik Sunder Rajan (Duke University Press) è l'affermarsi dell'intreccio tra governo del sé, finanza e attività produttiva che ha come elemento di valorizzazione le norme della proprietà intellettuale. I brevetti come il copyright non solo rendono produttiva la ricerca di base, ma sono anche norme e dispositivi senza i quali non ci sarebbe biocapitalismo. In altri termini, la finanza attiva e regola la ricerca di base, i risultati della quale sono brevettati, favorendo la nascita di imprese biotecnologiche o la messa a punto di medicine o tecniche manipolatorie dei geni da parte del «complesso chimico-farmaceutico». La trasformazione dei processi vitali in attività economiche prevede dunque solo «nuda vita». Su questo aspetto il volume di Nikolas Rose è però contradditorio. Se da una parte pone, a ragione, con forza la trasformazione del corpo in materia prima di un processo produttivo, colloca la sedimentazione storica, sociale della natura umana in una sfera impermeabile a quello stesso biocapitalismo che analizza . Fattore, inoltre, che entra però in contraddizione con lo screening di massa che si è avuto negli ultimi trent'anni in Svezia, Islanda e in alcune città statunitensi: screening che è stato considerato essenziale all'innovazione e alla produzione di «biovalore», per usare un termine caro a Nikolas Rose, una volta che le si è trovata la cura a alcune patologie. La biopolitica non è quindi solo «governo della vita», ma anche condiziona necessaria per rendere produttivi di profitti la «biologizzazione» dei processi vitali dei viventi. La ricaduta teorica e dunque politica dell'analisi del biocapitalismo non può però essere all'insegna di un «progressismo» che invoca buone regole, come propone Rose. Infatti, non si tratta solo di invocare buone leggi per impedire che la biologia genetica venga usata, come talvolta accade, in strumento di controllo, ma di guardare alle norme in difesa dall'invasività delle tecnologie del controllo e biotecnologiche - ad esempio la privacy - come a strumenti del conflitto che oppone il vivente alla sua riduzione a merce di questo tipo di capitalismo. A patto però che il vivente non sia considerato sono come una materia sì vivente, ma silente. Elemento, quest'ultimo, invece emerso nella tragica vicenda di Eluana Englaro, dove la vita è stata ridotta, da chi voleva perpetuare l'alimentazione, a semplice agglomerato biologico. Il vivente è invece «individuo sociale», cioè uomo o donna che ha una sua precisa individualità solo perché in relazione con con altri: è la cancellazione della dimensione storica, sociale che ha modificato la stessa «struttura genetica» che rende il vivente materia prima del biocapitalismo. Al biocapitalismo non serve una materia vivente che parla, che sia, insomma, inserita in reti sociali. Ma solo un agglomerato di molecole. La caratteristica sociale della natura umana interviene dopo, quando cioè vengono coinvolti i «gruppi portatori» di patologie o di attivisti, come è accaduto con i gay, all'interno dei quali la discussioni su come gestire un patologia o la reazione ad alcuni farmaci diventa stimolo e «conoscenza» per garantire l'innovazione dei propri prodotti. In questo contesto la biopolitica perde così il suo carattere misteriosofico. E diventa infine il contesto in cui si manifesta appunto quel conflitto tra «vivente» e «biocapitalismo».

Torna all'inizio


Stare troppo tempo soli "atrofizza" il cervello E si prova meno piacere (sezione: Cultura)

( da "City" del 16-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Stare troppo tempo soli "atrofizza" il cervello E si prova meno piacere ASOCIALi Le persone non sono fatte per vivere da sole diceva Seneca. Millenni dopo la scienza dà ragione al filosofo: la troppa solitudine "inaridisce" il cervello. ROMA - La vita sociale accende di piacere il nostro cervello invece la solitudine sembra modificarne il modo di funzionare: il cervello delle persone sole perde infatti il piacere della socialità. Aree neuronali inertiUn'équipe di ricercatori dell'Università di Chicago ha sottoposto 23 ragazze a precisi questionari psicologici per valutarne il grado di solitudine. Poi ha mostrato loro immagini che rimandavano a contesti felici - persone che ridevano o scherzavano - scoprendo con l'aiuto della risonanza magnetica che nel cervello delle giovani le aree neurali dell'appagamento erano tanto più inerti quanto più erano sole. Da qui la deduzione che la solitudine "spenga" il piacere della socialità modificando l'attività cerebrale, anche se non è escluso che la "misantropia" possa dipendere da differenze intrinseche (innate) del cervello.Altre ricercheDa anni John Caciappo concentra le sue ricerche sulla solitudine. Al suo attivo ha libri e studi, come quello che sarà pubblicato sulla rivista Health Psychology in cui sostiene che la solitudine induce sedentarietà. Del resto si sospetta da tempo che evitare la socialità possa essere "dannoso" per il corpo - e lo spirito: alcuni studi sostengono che stare soli è deleterio quanto fumare. Un altro studio, firmato dagli italiani Erminio Costa e Alessandro Guidotti sempre dell'Università di Chicago, sostiene che la solitudine mini le nostre difese naturali anti-stress e sia alla base di disturbi come ansia e aggressività. E dunque: andate e socializzate. Perché, come diceva Francis Scott Fitzgerald, "la solitudine genera altra solitudine". City 16 febbraio 2009

Torna all'inizio


Guida all'Università si parte oggi da Agraria (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Reggio" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

L'appuntamento è per questa mattina in via Amendola Guida all'Università si parte oggi da Agraria Ripartono le iniziative di orientamento allo studio promosse dalla facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Modena e Reggio. Di volta in volta studenti delle quinte classi verranno accolti e accompagnati a conoscere l'offerta didattica della facoltà reggiana e, soprattutto, le attività di ricerca condotte nel Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti. Primo appuntamento oggi a Reggio. Per il secondo anno consecutivo la facoltà di Agraria dell'Università degli studi di Modena e Reggio si rivolge agli studenti e propone una serie di incontri di orientamento. Il primo di questi appuntamenti è previsto per oggi alle 9.30 e accoglierà nell'Aula 5 della facoltà di Agraria (via Amendola 2) a Reggio, la quarantina di studenti delle due classi di quinta superiore dell'Istituto Agrario e Alberghiero «Motti» di Castelnovo Monti. Ad accogliere gli studenti sarà il preside professor Domenico Pietro Lo Fiego che illustrerà le caratteristiche dei corsi di laurea. A seguire interverranno il professor Andrea Pulvirenti, docente di Microbiologia degli Alimenti dell'Ateneo modenese reggiano e la professoressa Patrizia Fava, docente di Tecnologie Alimentari. Al termine del seminario i ragazzi saranno accompagnati a far visita ai laboratori del Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti, che si trovano nella sede di via Kennedy a Reggio.

Torna all'inizio


Incompetenti dell'ambiente (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

PORTO FRANCO Incompetenti dell'ambiente di Franco Battaglia * L'assessorato all'Ambiente del Comune è nelle mani di incompetenti. Ora vogliono elevare la già onerosissima tassa sui rifiuti, attribuendo a quella volontà una causa e un obiettivo. La causa, sarebbe l'aumento delle tariffe elettriche; l'obbiettivo, l'aumento della raccolta differenziata. Quanto alla causa, l'assessore Orlando ha prima promosso la diffusione dei pannelli fotovoltaici, causa dell'aumento delle tariffe elettriche; ora vuole aumentare la tassa sui rifiuti per arginare l'aumento del costo del chilowattora, da egli stesso causato. Mi ricorda il resto della Giunta cui appartiene: prima hanno favorito, in nome di un malinteso senso della solidarietà, la microcriminalità, poi sono andati a piangere perché Roma mettesse una pezza sulla falla da loro causata. Quanto all'obbiettivo: la raccolta differenziata spinta è il metodo più stupido di occuparci dei rifiuti. Differenziare ha senso finché si può riciclare e riciclare ha senso finché il prodotto di riciclo ha un mercato. Chiunque percorre l'autostrada verso Bologna non può non notare le montagnole di vetro raccolto in modo differenziato: esuberi inutili, costosi, dannosi all'ambiente. Oppure: che senso ha raccogliere carta (e magari produrne di riciclata) se poi va a finire all'inceneritore perché nessuno la vuole? La verità è che i cittadini non dovrebbero essere tediati - e quindi neanche tassati - con la raccolta differenziata: basterebbe riservarla alle aziende - che hanno già rifiuti selezionati - e con quella si coprirebbe la giusta percentuale da differenziare. In Liguria mandano in discarica oltre il 95% della loro raccolta differenziata; infatti in Liguria non hanno inceneritori, che sono la destinazione più razionale e rispettosa dell'ambiente di gran parte dei nostri rifiuti: l'energia ricavata dall'incenerimento, significa, tra l'altro, risparmio di denaro, perché evita la combustione di gas che acquistiamo all'estero. Purtroppo nessuno toglie dalla mente degli amministratori modenesi che risparmio energetico e raccolta differenziata siano "comportamenti virtuosi". E sono in illustre compagnia. Come dimenticare il fulcro centrale della politica energetica di Prodi? "La prima fonte d'energia è il risparmio", sentenziò. Ho sempre pensato che se vi sono individui capaci da fare affermazioni così stupide, non c'è da meravigliarsi che poi ve ne siano mille volte di più disposti a creder loro. Ma costatare che stupide affermazioni vengano pronunciate da individui intelligenti come Prodi è disarmante. Né l'assessore Orlando è solo quanto a promotore dei pannelli fotovoltaici. Tutti noi stiamo pagando sulle bollette elettriche il prezzo delle conseguenze di questa sbornia. Come d'altra parte abbiamo pagato (e stiamo pagando) sulle bollette elettriche un quarto del parco nucleare francese, visto che diamo alla Francia, ogni anno e da molti anni, l'equivalente di un reattore nucleare per l'energia che non siamo in grado di produrci in casa. Tornando alla differenziata: da quando è stata incrementata, i cittadini pagano di più, senza benefici per l'ambiente. Qualcuno ne tragga le conseguenze. * (Docente Chimica Ambientale, Università di Modena)

Torna all'inizio


boom di denunce per gli stranieri (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 3 - Attualità Boom di denunce per gli stranieri Negli ultimi 20 anni, le notizie di reato sono passate dal 9 al 20 per cento Primi i romeni, poi marocchini e albanesi. Il dato della violenza domestica Una ricerca pubblicata nel 2008 ROMA. La quota degli stranieri sul totale delle persone denunciate per stupro sono passate, negli ultimi 20 anni, dal 9 al 40%. In testa alla classifica degli stupratori, i romeni (più che raddoppiati in tre anni), seguono i marocchini e gli albanesi. Lo rileva il sociologo, Marzio Barbagli, dell'università di Bologna, in una pubblicazione uscita alla fine del 2008, «Immigrazione e sicurezza in Italia» (edizioni Il Mulino), in cui sono stati elaborati dati del ministero dell'Interno. Si tratta - commenta lo studioso - «di una quota altissima» anche se, in generale, «non siamo in grado di conoscere se gli stupri siano realmente aumentati, come appare dalle notizie di cronaca. Va infatti ricordato che solo una piccola parte delle violenze è denunciata». Rispetto alla nazionalità degli autori di violenze sessuali (dal 2004 al 2007) spicca l'avanzamento significativo dei cittadini romeni (da 170 a 447). La classifica segue con i marocchini (243-296), gli albanesi (127-153), i tunisini (80-121), peruviani (22-40), equadoregni ( 30-35), indiani (25-42), algerini (23-19). Per quanto riguarda le vittime, Barbagli sottolinea che nella maggior parte dei casi, le violenze sessuali avvengono all' interno della stessa nazionalità. Ad esempio, dal 2004 al 2006, delle violenze commesse da romeni, il 35,4% ha interessato italiane ma nel 46,6% le stesse romene. Di quelle, invece, commesse da italiani, l'84,2% è stato commesso su connazionali, il 4% su romene, il 3,4% su cittadine di altri paesi europei, il 2,1% su sudamericane e l'1,5% su africane. Le denunce delle donne immigrate, soprattutto se irregolari, sono ancora minori rispetto a quelle delle italiane perchè temono conseguenze. Di fatto poi «la violenza su italiane - commenta Barbagli - trova più spazio sulla stampa, fa più clamore e gli italiani, siano padri o mariti, si identificano di più con i padri e i mariti colpiti. Un clamore che invece non c'è ancora sulla violenza domestica che non riesce ad arrivare alla cronaca e che invece è in aumento spaventoso». Gli ultimi dati dell'Istat sulle violenze, relativi al 2007, segnalano che un milione e 400 mila donne italiane (il 6,6% delle donne con età fra 16-70 anni) hanno subito una violenza fisica e sessuale prima dei 16 anni. I parenti (zii, padri, nonni) sono responsabili nel 23,8% mentre gli sconosciuti del 24,8%. Le vittime del partner per abusi psicologici, fisici e sessuali sono oltre 6 milioni.

Torna all'inizio


museo di san giuliano, evitata la chiusura (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il patrimonio della biblioteca (oltre 30.000 volumi) sarà informatizzato e reso consultabile anche a distanza Museo di San Giuliano, evitata la chiusura Tra l'Università e i frati siglata una convenzione per la gestione L'AQUILA. Sul volto dei frati, ormai anziani per gestire il museo, è tornato il sorriso: adesso non si sentono più soli nella «missione» di salvare il loro tesoro. Nei giorni scorsi uno di loro, padre Candido Bafile, ha firmato una convenzione con l'Università per la gestione congiunta del patrimonio culturale del convento di San Giuliano. Una firma che ha scongiurato la possibilità della chiusura definitiva del museo di Scienze naturali ed umane rimasto inattivo più di un mese a cavallo delle feste natalizie. Il museo di San Giuliano aveva chiuso i battenti il 24 dicembre, dopo 40 anni di attività. La struttura, gestita per molto tempo dai frati, con la direzione del compianto padre Gabriele Marini, era stata affidata negli ultimi anni alla cooperativa Aquilarte che l'aveva tenuta aperta grazie a fondi regionali e alla collaborazione volontaria degli studenti di Archeologia classica dell'Università. I fondi regionali da quest'anno sono stati tagliati e l'associazione non ha potuto far altro che chiudere il museo. Dei giorni scorsi la notizia che ha ridato respiro a chi non si era mai arreso alla possibilità di perdere un importante pezzo della cultura aquilana: dopo un iter burocratico durato più di due anni è stata firmata la convenzione tra Università e frati di San Giuliano, richiesta da tempo dal professor Gaetano Messineo. La convenzione triennale (ma rinnovabile) riguarda lo svolgimento di attività didattiche, scientifiche, di ricerca e valorizzazione culturale del museo e della biblioteca. L'Università si assumerà la manutenzione ordinaria dei locali del museo e la gestione del materiale esposto, mentre le visite guidate resteranno a carico della cooperativa Aquilarte. Tutti gli studenti dell'Ateneo potranno visitare gratuitamente il museo ogni mercoledì, inoltre per loro la biblioteca sarà accessibile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12. L'inestimabile patrimonio librario della biblioteca annessa al museo (35mila volumi) sarà schedato informaticamente in modo da poter essere consultato direttamente dalla biblioteca di palazzo Camponeschi. Il convento e l'Università si impegneranno a richiedere al Comune l'istituzione di un collegamento con mezzi pubblici tra il centro della città ed il museo. «E' stato firmato l'accordo». spiega Messineo, «purtroppo, durante le fasi istruttorie, è venuto a mancare uno dei promotori dell'iniziativa, l'indimenticato padre Marini, ma insieme a padre Candido Bafile ne perseguiremo il compimento». Il docente di archeologia classica ha programmato conferenze sul mondo antico che si svolgeranno di sabato nei locali annessi al convento, «Il sabato a San Giuliano»: il 9 maggio, il 16 maggio e il 13 giugno. Il primo incontro per inaugurare «la rinascita culturale del convento» si terrà il 26 febbraio con una relazione sulla storia della «vera croce». Michela Corridore

Torna all'inizio


Nago-Torbole 16 (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Nago-Torbole 16 Nago-Torbole 16.30 Un tipo di topo Casa della Comunità. Teatro per bambini «Che tipo quel topo». Trento 17.30 e 20.45 Cineforum Teatro San Marco. Consueto doppio appuntamento su due giorni per il «Cineforum Trento». Per il ciclo «Giocosa ironia», oggi e domani il film «Il treno per Darjeeling» di Wes Anderson (Usa, 2007). Povo 20.30 La valle di Elah Teatro Concordia. Per la rassegna «LunedìCinema», oggi il film «Nella valle di Elah» di Paul Haggis (Usa, 2007). Il conflitto israelo-palestinese ambientato nella valle che vide lo scontro mitico tra Davide e Golia. Pergine 20.45 Andrea Castelli Teatro don Bosco. In scena lo spettacolo di e con Andrea Castelli «Parole incrociate». Sul palco anche la moglie Nicoletta Girardi per un dialogo minimalista di coppia sulla spiaggia. Chiacchiere sul niente e sul tutto. Replica domani sera alla stessa ora. Trento 21 Vinicio Capossela Auditorium Santa Chiara. Concerto di Vinicio Capossela con brani tratti dal suo ultimo album «Da solo». DOMANI Trento 9 Ensemble Sala Filarmonica - via Verdi. Concerto dell'orchestra da camera «Ensemble Zandonai» per «I martedì in Filarmonica». Trento 10.15 Franco Demarchi Facoltà di Sociologia - piazza Venezia 41. «Franco Demarchi: contributi alla Sociologia», seminario a ricordo dello scomparso docente e studioso dell'Università di Trento. Trento 16.30 Prosa e poesia Facoltà di Lettere - Aula 1. «L'esplorazione dei resti: tra poesia e prosa», seminario e letture con Andrea Inglese - poeta, saggista e traduttore - e Paolo Tamassia, dell'Università di Trento. Per il seminario internazionale sul romanzo. Trento 18 Epiphaneia Palazzo della Regione. Inaugurazione della mostra dell'Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) «Epiphaneia. La speranza per-dono». Con Marco Depaoli (presidente Consiglio regionale), Franco Panizza (assessore alla Cultura provinciale), don Marcello Farina (consulente ecclesiastico Ucai), Romano Perusini (Docente all'Accademia di Brera). E con il Gruppo Vocale Laurence Feininger. Aperta fino al 3 marzo con orario lunedì-venerdì 10-18. Trento 21 Franco Battiato Auditorium Santa Chiara. Concerto di Battiato. Rovereto 21 Rachel Auditorium Melotti. Per il «Nuovo Cineforum», il film «Rachel sta per sposarsi» di Jonathan Demme (Usa, 2008). Riva del Garda 21 Anfitrione Palacongressi. La Compagnia Gank e il Teatro Stabile di Genova portano in scena lo spettacolo «Anfitrione», tratto dalla commedia di Molière. Regia di Antonio Zavatteri. 16/02/2009

Torna all'inizio


Poesia e filosofia: tre mercoledì di alto profilo (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 17 INCONTRI. Fracastoro Poesia e filosofia: tre mercoledì di alto profilo Prenderà il via mercoledì il primo di tre incontri di un progetto didattico del liceo scientifico «Fracastoro», aperto alla città. Intitolato «Voci del pensiero, Itinerari tra filosofia e poesia», è curato da Flavio Ermini, poeta, fondatore del gruppo Anterem, organizzatore del Premio Montano. I tre incontri si terranno nell'aula magna della sede in via Moschini 11/A, dalle 15.30 alle 17.30. Mercoledì Alberto Folin (Università di Napoli) parlerà su:«Il ritorno della voce: tendenze della poesia moderna e contemporanea (da Leopardi a Montale)». Mercoledì 4 marzo Alfonso Cariolato (Università di Padova) terrà una conferenza su «Il cielo della poesia» e venerdì 20 marzo Stefano Guglielmin, docente e poeta, affronterà «L'esperienza della poesia nell'età post-moderna». Il progetto, spiega il dirigente scolastico del «Fracastoro», Marcello Schiavo, «è nato dal nostro Dipartimento di Lettere, in collaborazione del gruppo di poeti e critici di Anterem. Finalizzato all'aggiornamento dei nostri docenti e all'approfondimento per i nostri studenti di quarta e di quinta, visto l'alto profilo culturale, l'abbiamo proposto alla città, in particolare ai docenti di lettere, filosofia e lingue straniere e agli alunni che affronteranno l'esame di Stato».  

Torna all'inizio


Due giorni di incontri per parlare di Salgari (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 CULTURA Pagina 56 LIEGI. DA MERCOLEDÌ Due giorni di incontri per parlare di Salgari È in programma mercoledì e giovedì all'università di Liegi un convegno salgariano sul tema «Un po' prima della fine? Ultimi romanzi di Salgari tra novità e ripetizione (1908-1915)». L'iniziativa è promossa dall'università di Liegi e curata dai docenti Luciano Curreri e Fabrizio Foni, fondatori e redattori de «Ilcorsaronero». Gli interventi di Luciano Curreri e Fabrizio Foni si svolgeranno sul tema «Un po' prima della fine? Appunti per una critica e una cronologia salgariana (1908-1915)». Sono previsti inoltre relazioni di Vittorio Frigerio, Gian Paolo Giudicetti, Pietro Benzoni, Cristina Benussi, Irene Incarico, Roberto Fioraso, Claudio Gallo (università di Verona), Alberto Brambilla, Felice Italo Beneduce, Giuseppe Papponetti, Gianni Turchetta, Donatella de Ferra, Alberto Abruzzese, Mario Tropea, Giuseppe Traina, Marinella Cantelmo.  

Torna all'inizio


le cause dell'inarrestabile declino dell'università italiana (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

di Manlio Brigaglia Le cause dell'inarrestabile declino dell'Università italiana Mentre ancora in Italia si sprecano tante parole sull'Università, ecco che arrivano i fatti. Ma una classifica è un fatto o sono soltanto parole? Quando la classifica è fatta da una istituzione di valutazione tra le più prestigiose del mondo, allora questa classifica - la World University Rankings 2008, cioè la graduatoria di tutte le università del mondo - non è né parole né numeri: è fatti. E i fatti, per quanto riguarda l'Italia, sono tre: uno, nelle 400 Università migliori del mondo, italiane ce ne sono soltanto sette; due, le Università italiane hanno perduto, in questa classifica, qualcosa come venti posti, o giù di lì, rispetto all'anno scorso; tre, la migliore Università italiana è al 192º posto, pronta a uscire dalla speciale classifica delle Top 200. E' l'Università di Bologna, e chi fa l'infausta l'infausta profezia è il suo stesso rettore, Ugo Calzolari, pronto a riconoscere cavallerescamente che forse il ranking sarebbe ancora più basso se l'istituzione universitaria di Bologna la Dotta non godesse di una fama quasi millenaria. Detto rapidamente che tra le prime dieci sei sono Università americane, quattro inglesi, le Università italiane che hanno avuto comunque l'onore di essere incluse nella classifica sono, oltre Bologna, in ordine La Sapienza, il Politecnico di Milano, poi Padova, Pisa, Firenze e la Federico II di Napoli. Tra le prime quattro assolute ci sono le tre Università che vengono considerate, per fama mondiale, le migliori del mondo: Harvard, Cambridge e Oxford (ce n'è un'altra americana, Yale, al secondo posto). Sbrighiamo subito l'obiezione che si portano sempre appresso le classifiche di qualunque tipo: chi le ha fatte, in base a quali criteri sono state stilate. Chi le ha fatte sono 8700 addetti ai lavori, di crediti ineccepibili; i parametri giocano molto a sfavore delle Università italiane, ma hanno una loro ragionevolezza assoluta: la qualità della ricerca e il numero di volte che ogni ricerca è citata nei lavori degli specialisti della disciplina, quanti studenti trovano lavoro dopo la laurea, com'è il rapporto numerico fra docenti e studenti, quanti professori e studenti stranieri ci sono in ogni Università. Sono tutti criteri che ci si rivoltano contro. Il declino dell'Università italiana ha tre cause principali: troppi sprechi, troppi baroni, pochi soldi. Gli sprechi nascono da una cattiva organizzazione degli studi e del lavoro, spesso funzionale al comodo mantemimento dell'esistente; il potere dei baroni impedisce la selezione per merito, o come minimo la limita a casi irrefutabili; i pochi soldi impediscono di fare ricerca, e comunque di farla con la disponibilità di mezzi e la tranquillità sul lavoro che è necessaria. Se dovessimo decidere di attaccare la situazione per cambiarla, da dove bisogna cominciare? In realtà, le tre cause malformanti stanno sullo stesso livello. Delle tre, poi, quella del potere baronale sembra la più difficile da estirpare, quella del deficit di organizzazione che si traduce in mille piccoli e grandi sprechi la più subdola, perché è insita nella stessa legislazione perfino più che nella cattiva volontà degli uomini, quella della ricerca la meno solubile in un momento di triste congiuntura come quello che stiamo vivendo. Se Tremonti dice alla Gelmini che non ci sono soldi per la ricerca, e la Gelmini lo dice ai rettori, e i rettori ai professori, agli studenti, al personale, che cosa si può fare? Si può continuare a ripetere che senza rimettere a posto il sistema istruzione, cioè senza rafforzarlo e soprattutto modernizzarlo, tutto il Paese ne soffrirà, e ne soffrirà non soltanto a breve ma anche nel tempo lungo: nella gradatoria delle Università europee la prima delle italiane (sempre Bologna) è settantottesima e la seconda (ancora La Sapienza) ottantacinquesima. Solo un problema di soldi, allora? No, e per almeno due motivi: il primo è che l'Università aveva già poco da stare allegra anche quando i soldi c'erano (forse non in abbondanza, ma comunque quanti bastavano per sprecarne un bel po'), il secondo è che il problema vero è quello della cultura, cioè del grado di apprezzamento del sapere che c'è in chi governa. E' possibile che i portatori di una visione consumistica della realtà e della società, in cui il Grande Fratello fa aggio su ogni altra filosofia e alla signora Levi Montalcini toccano le ingiurie dei colleghi senatori, mettano al primo posto, scalzandone il Festival di Sanremo, la cultura, la formazione seria e appassionata dei giovani, il culto del leggere, scrivere e cercare? Qui ci vorrebbe un'allegra digressione su che cosa mettevano i Padri nuragici in quei loro misteriosi magazzini, ma è tempo di piangere: e non solo solo per l'Università.

Torna all'inizio


flavio baroncelli ricordo di un genio - margherita rubino (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Genova Flavio baroncelli ricordo di un genio MARGHERITA RUBINO (segue dalla prima di cronaca) Persone come Nicoletta Morello, Mariangela Ripoli, e poi un genio del collegamento e della apertura tra culture come Vincenzo Tagliasco, i nostri Baroncelli e Barisone, mancano ovunque a tutti, ma in Ateneo di più. Quel discorrere senza fretta e con tratto realmente �umanistico´, quell´argomentare sui problemi, quel lavorare silenzioso a diffondere problemi e culture senza pesare mai, quanti pochi eredi trova oggi, se nessuno crea esempio e coltiva il dialogo con i ragazzi più di quanto sia costretto a coltivare, questa volta sì per decreto regio, ciò che con insegnamento, tesi, lezioni, bibliografia specifica, nulla ha a che fare. Si impone e dilaga una modulistica infinita e l´esecuzione immediata di legislazioni cangianti a ogni respiro (vedi caso prepensionamenti, due mesi spesi a lavorare e soffrire, ma un emendamento dell´11/2 prolunga l´agonia; vedi le decine di colleghi che si trasformano in mostra di buroefficientismo ed esauriscono nel calcolo-crediti le proprie risorse scientifico didattiche), oltre alle infinite riunioni per quelle che Umberto Eco chiamava "decisioni sul colore della carta igienica del Dipartimento". La tecnoburocrazia occupa 10 ore al giorno del docente ed è per questo che i Tagliasco e i Barisone tornano alla mente e al cuore come il meglio di una dimensione che non deve passare come giustamente passano, invece, le strutture e le modalità di azione dell´Università quale è stata fino al XX secolo. Il rischio è quello di buttar via, con il ciarpame e la cialtroneria della vecchia università, anche la disponibilità alla discussione e all´insegnamento �continuo´, l´apertura mentale che i docenti avevano tempo e modo di trasmettere ai discenti. A differenza degli altri amici e colleghi fin qui citati, Baroncelli era un po´ impertinente, scherzava con la morte, a partire dalla sua, con irripetibili tratti di filosofica comprensione delle cose, e quando incontrava un professore secondo lui catalogabile tra quelli perbene chiedeva con gli occhi azzurri e scintillanti: " Ma tu! Ma come va che stai ancora bene?"

Torna all'inizio


ordine del cherubino per 10 docenti (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 1 - Pisa Ordine del Cherubino per 10 docenti Assegnato ogni anno nella ricorrenza della nascita di Galileo Il riconoscimento è per i particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'ateneo PISA. Dieci illustri docenti hanno ricevuto l'Ordine del Cherubino nella ricorrenza della nascita di Galileo Galilei. La cerimonia si è svolta nell'aula magna nuova della Sapienza. Il riconoscimento viene assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università di Pisa per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'ateneo. L'Ordine del Cherubino è l'unica onorificenza concessa dall'Università di Pisa e viene conferito su proposta delle singole facoltà con deliberazione del Senato Accademico. L'onorificenza consiste in una spilla in oro che raffigura, su un fondo di smalto celeste, una testa di cherubino con sei ali appesa a un nastro sempre di colore celeste. Il rettore Marco Pasquali ha chiamato a ricevere l'insegna e il diploma i seguenti docenti, disposti secondo l'anzianità di nomina: Roberto Barale, facoltà di Scienze matematiche fisiche naturali; Margherita Galbiati, Scienze matematiche fisiche naturali; Pierlorenzo Secchiari, Agraria; Claudio Casarosa, Ingegneria; Alessandro Casini, Medicina e chirurgia; Giovanna Colombini, Scienze politiche; Lanfranco Lopriore, Ingegneria; Lucia Tomasi Tongiorgi, Lettere e filosofia; Elena Cenderelli, Economia; Lucia Battaglia Ricci, Lingue e letterature straniere. Il professor Roberto Barale ha fondato e diretto per un decennio la Scuola di Specializzazione in Genetica Applicata. è stato Presidente della Società Italiana di Mutagenesi Ambientale, membro del direttivo della Associazione Genetica Italiana per due mandati e rappresentante per l'Italia della Società Europea di Mutagenesi Ambientale. Margherita Galbiati dal 1993 al 1996 è stata presidente del Dottorato di ricerca in Matematica, dal 1987 al 1990 vice direttore del Dipartimento di Matematica "Leonida Tonelli", che ha poi diretto dal 1997 al 2003. è stata responsabile del progetto MaP (Matematica a Pisa) dell'Università e della Scuola Normale Superiore, importante esperienza preliminare alla creazione del Centro "Ennio De Giorgi", nel quale ricopre la carica di membro del Consiglio Scientifico. Il professor Pierlorenzo Secchiari è membro del Comitato Etico di Ateneo per la sperimentazione animale. Fin dall'inizio della sua carriera, ha incentrato la propria attività scientifica sullo studio dell'attività riproduttiva e produttiva dei ruminanti e sulla qualità degli alimenti di origine animale. Il professor Claudio Casarosa, dal 1990 è professore ordinario di Fisica Tecnica alla facoltà di Ingegneria, dove è stato successivamente chiamato alla cattedra di Fisica Tecnica Industriale. Nel 2003 ha assunto la presidenza della Commissione Nazionale Test già attiva al Politecnico di Milano. In conseguenza dei più recenti indirizzi nazionali sull'orientamento all'ingresso universitario, ha contribuito alla trasformazione della commissione in un Centro Interuniversitario per l'accesso alle Scuole di Ingegneria e Architettura (Cisia). Il professor Alessandro Casini 1998 ha diretto il Dipartimento di Biomedicina Sperimentale Infettiva e Pubblica. Si è dedicato per molti anni allo studio del ruolo dello stress ossidativo in patologia sperimentale, partecipando a studi pionieristici che hanno contribuito a costituire la base dottrinale per il successivo sviluppo delle conoscenze sul ruolo dello stress ossidativo nella patologia umana. La professoressa Giovanna Colombini ha assunto nel 1999 l'insegnamento di diritto amministrativo all'ateneo pisano. Dal 2006 ha trasferito la titolarità dell'insegnamento su Diritto pubblico. Dal 1999 al 2007 è stata direttore del Dipartimento "Istituzioni Impresa e Mercato, svolgendo contestualmente le funzioni di membro della Giunta dei Direttori e di referente dell'area giuridica, economica e politologica dell'Ateneo. Dal 2007 è direttore della Scuola di Dottorato in "Diritto pubblico e dell'economia" dell'Università di Pisa. Il professor Lanfranco Lopriore fin dall'inizio della propria carriera accademica, un'intensa attività organizzativa universitaria. Dal 1994 al 2002 è stato vicepresidente del corso di laurea in Ingegneria Informatica, dal 1994 è membro del consiglio della Biblioteca di Ingegneria e dal 1995 è membro del consiglio del dottorato di ricerca in Ingegneria dell'Informazione. La professoressa Lucia Tomasi Tongiorgi ha diretto la Scuola di Specializzazione di Storia dell'Arte e dal 1989 è stata direttore del Corso di Dottorato e quindi della Scuola di Dottorato in Storia dell'Arte e dello Spettacolo, carica che ricopre tuttora. Dal 2003 ricopre la carica di Prorettore Vicario dell'Ateneo. Nel 1997 è stata "Visiting professor" presso il Getty Center for History of Art and umanities, di Malibu in California, e 'Isahia Berlin Visiting professor' presso il Department of History of Art della Oxford University. La professoressa Elena Cenderelli è membro del Comitato Scientifico del Master Universitario in Finanza, socio della "Accademia Italiana di Economia Aziendale", della "Società Italiana di Storia della Ragioneria" e della "Associazione Italiana docenti di Economia degli Intermediari finanziari". La professoressa Lucia Battaglia Ricci dal 1999 al 2003 ha diretto la Scuola di dottorato in Studi italianistici. Studiosa dei capolavori della letteratura italiana, sono da ricordare in particolare gli importanti contributi da lei forniti all'interpretazione e all'attribuzione del ciclo di affreschi del Trionfo della Morte nel Camposanto di Pisa.

Torna all'inizio


le aziende private che assumono direttamente (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 2 - Pistoia Le aziende private che assumono direttamente PISTOIA Venditori anche prima esperienza li cerca Guida Shopping elenco telefonico di Pistoia, Sant'Agostino. Inviare curriculum vitae al numero 0573-532187, selezioni@guidashopping.it. Procacciatore d'affari con partita Iva lo cerca l'agenzia Utet di Pistoia, nell'ottica di uno sviluppo della propria struttura agenti di commercio, lo cerca l'agenzia Utet di Pistoia, via Laudesi 47/A. Il ruolo prevede la responsabilità di gestione di un portafoglio clienti in un contesto dinamico che ingloba Pistoia, Lucca, Massa, Viareggio, Pisa. L'attività consiste nella promozione commerciale delle opere Utet. I candidati devono essere muniti di un'auto propria, fortemente motivati all'attività di vendita e predisposti per i rapporti personali. Preghiamo gli interessati di contattare telefonicamente il signor Michele Mangia allo 0573-20353, 0573-22747. Consulenti finanziari. Finanza & Futuro Banca (Gruppo Deutsche Bank), via Antonini 9, Pistoia, seleziona 5 laureati e 3 diplomati da inserire nella propria struttura distributiva delle zone di Pistoia, Empoli, Montecatini e Prato. I selezionati parteciperanno ad un progetto formativo che porterà all'iscrizione all'albo Consob dei Promotori di servizi finanziari; alla fine del master formativo è garantito l'inserimento all'interno del Gruppo Deutsche Bank. Inviare Cv al fax 0573-5094982 o ic45pistoia@finanzaefuturo.it. Personale alla prima esperienza nel settore commerciale da formare e integrare lo cerca K Group International, via Montalbano 140, Casalguidi. Disponibili mansioni part-time oppure a tempo pieno. Età compresa tra 18 e 55 anni. Per colloquio chiama lo 0573-762191. 3 Candidati di età minima 25 anni e max 40, automuniti li cerca Alleanza Assicurazioni agenzia generale di Pistoia, via Macallè, per le zone di Pistoia, San Marcello, Monsummano, Larciano e Lamporecchio. Si richiede forte predisposizione commerciale, ai contatti con il pubblico, al lavoro per obiettivi e capacità organizzativa. I selezionati saranno inquadrati con prospettiva di assunzione con contratto nazionale di lavoro. Per colloquio inviare curricula all'attenzione del dottor Moreau al numero di fax 02-62367143. VALDINIEVOLE Personale con esperienza che sappia stirare a livello industriale lo cerca Soc. Exnovaservice, corso Indipendenza 132, Borgo a Buggiano, 0572-33748. Per informazioni chiamare il numero 335-8265647. Personale con esperienza che sappia cucire a mano e a macchina piana o lineare lo cerca Soc. Exnovaservice, corso Indipendenza 132, Borgo a Buggiano, 0572-33748. Per informazioni chiamare il numero 335-8265647. Addetta alla reception di importante albergo, la cerca Soc. Exnovaservice, corso Indipendenza 132, Borgo a Buggiano, 0572-33748. Indispensabile conoscenza inglese e tedesco. Età max 24 anni, luogo di lavoro Montecatini. Inviare C.v. correlato da foto a exnovaservice@libero.it. AREA PRATESE Consulenti per la vendita di nuovi e interessantissimi servizi di energia e gas. Cerchiamo giovani candidati, dinamici, brillanti, motivati ad iniziare un'attività di vendita che gli permetta di crescere professionalmente. Grinta, determinazione, capacità di comunicazione e di relazione completano il profilo ricercato. Zone di lavoro in tutta la Toscana, Marche, Lazio e Umbria. Egl Italia, via Francesco Baracca 100/b/c, Prato, settore energia elettrica. Per un contatto chiama lo 0574-693944 o invia un tuo curriculum vitae con il consenso al trattamento dei dati personali a info@consultingandsolution.it. L'azienda, che garantisce la massima riservatezza, contatterà soltanto le candidature più rispondenti al profilo ricercato. Consulenti per la vendita di nuovi e interessantissimi servizi voce e dati, li cerca H3g spa Business agent, via Francesco Baracca 100/b/c, Prato. Cerchiamo giovani candidati, dinamici, brillanti, motivati ad iniziare un'attività di vendita che gli permetta di crescere professionalmente. Grinta, determinazione, capacità di comunicazione e di relazione completano il profilo ricercato. Zone di lavoro in tutta la Toscana. Per un contatto chiama lo 0574-693944 o invia un tuo curriculum vitae con il consenso al trattamento dei dati personali a info@consultingandsolution.it. L'azienda, che garantisce la massima riservatezza, contatterà soltanto le candidature più rispondenti al profilo ricercato. Rappresentanti li cerca Paco srl, azienda nel settore abbigliamento uomo-donna, via F. Baracca 100/c Prato, per lo sviluppo di contatti per la distribuzione dei nostri capi su tutto il territorio nazionale. Si ricerca persone con esperienza nel settore e nella vendita e nei rapporti interpersonali, fortemente motivate allo sviluppo capillare delle nostre linee. Si offre rimborso spese, provvigioni. Si richiede automuniti, determinati nel raggiungere gli obiettivi, creativi e con uno spiccato spirito d'iniziativa, massima serietà. Per info telefonare allo 0574-693944 oppure inviare e-mail di presentazione all'indirizzo info@paco-live.it. Agenti esperti li cerca Vocalis società di servizi alle Pmi di Prato, via Galcianese 63, 0574-611483. Si richiede: auto propria, conoscenza pc. Gli interessati possono inviare curriculum vitae con autorizzazione al trattamento dati in base alla legge 675 e successive modifiche a: selezione@vocalis.it- Chi desidera ulteriori informazioni può chiamare il 333-4543747. ALTRI Personale: capo animatori; animatrici mini club (educatrici); animatori sportivi; istruttori sport acquatici, assistenti bagnanti (brevetto piscina e mare); istruttrici sportive (balli, aerobica, acquagym); istruttori (tiro con l'arco, tennis); dj con esperienza nel campo dell'animazione. Si richiede la conoscenza delle lingue inglese, tedesca oppure olandese. Per colloqui, inviare curriculum con foto a: Life Enterteinment, via del Borghetto 16, 56124 Pisa, via fax al numero 050-9912383, e-mail info@lifeanimazioni.com. Agenti plurimandatari già introdotti presso mobilifici, carpenterie metalliche, vetrerie, marmisti, cantieri navali, carrozzerie, colorifici, rivendite materiali edili, imprese edili, imbianchini, similari ecc. li cerca Tosco Abrasiv, via Carraia 88/b, San Benedetto, Cascina (Pi). Per informazioni telefonare al numero 050-740955 o 393-9239986. Team manager in grado di acquisire clienti diretti poi tramite l'ausilio di 2 hostess intervistatrici da lui selezionate, lo cerca GeoAcque, via Rignano 9/c1, Arezzo, società servizi settore ristorazione e domestico, tel. 0575-595508. Installatore occasionale con conoscenze idrauliche ed elettriche per installazione depuratori sul territorio nazionale lo cerca GeoAcque, via Rignano 9/c1, Arezzo. Si richiede disponibilità totale a spostamenti, partita Iva, auto e attrezzatura propria. Tel. 0575-595508. UGUAGLIANZA TRA I SESSI PISTOIA. Le ricerche di personale devono parlare sia al maschile che al femminile. Lo ha stabilito la legge 125 del 1991. Non si può cercare solo un operaio ma un operaio o un'operaia. In caso contrario gli annunci non potranno essere pubblicati.

Torna all'inizio


Trasporti, l'Italia imparidal modello svizzero (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Trasporti, l'Italia imparidal modello svizzero ALESSANDRO LETO Il dibattito sui sussidi varati dal governo a sostegno del settore automotive ha riacceso il confronto sulla loro reale efficacia. Le esperienze precedenti, come le iniziative analoghe operate da altri governi sugli stessi settori, offrono lo spunto per un ragionamento intorno a questo strumento di intervento a favore dei settori economici in difficoltà. È del tutto chiaro come la crisi economica globale che ha colpito l'economia in generale, abbia richiesto una risposta immediata, contingente rispetto ai danni potenziali che il collasso di questi settori potrebbe determinare, quindi ai ministri economici competenti non è rimasto altro da fare che utilizzare, con le risorse a disposizione e nel quadro normativo di riferimento imposto dall'Unione europea, gli strumenti tattici tradizionali. Ma questo è solo l'inizio, posto che in mancanza di una strategia complessiva di natura industriale specifica da una parte e infrastrutturale dall'altra, senza la determinazione di un nuovo indirizzo economico di fondo, trascorsi pochi mesi ci si troverà di nuovo in una situazione analoga fatta di emergenze e di fiato corto. Come già ricordato proprio da queste colonne, è opinione diffusa che la crisi corrente sia duplice, di natura epocale dal punto di vista storico e di natura contingente dal punto di vista della repentina (per altro annunciata) distruzione di ricchezza, bruciata sull'altare di una finanza le cui proiezioni avevano raggiunto livelli speculativi senza precedenti. Ma ciò che più conta è che la storia ha voltato pagina, imponendo un'accelerazione vistosa a un modello di interazione sociale ed economica basato sul'assunto erroneo della crescita economica senza limiti. Gli analisti più attenti concordano nel ritenere che in futuro la produzione complessiva di beni durevoli, come appunto auto ed elettrodomestici, per troppo tempo colpevolmente proposti e "pompati" alla stregua di beni di consumo, sarà progressivamente ridotta. Ma questo non è un problema se, preso atto dei cambiamenti ormai evidenti, si opta per una ristrutturazione delle imprese in linea con le richieste dei consumatori di domani, molto più attenti ai concetti di efficienza energetica e impatto ambientale rispetto al passato. Non solo in termini di prodotto, ma anche di processo. Questo vuol dire avere il coraggio di programmare una serie di normative che stimolino questo processo, vincolando i produttori e gli operatori economici di tutta la filiera con tempi e metodi precisi. In questo senso ci si augura che nel corso dei prossimi mesi si superino alcuni ostacoli, soprattutto di natura culturale, che per troppo tempo hanno rallentato l'adozione di pratiche autenticamente virtuose, non solo per l'ambiente, ma anche e soprattutto per l'uomo. Viviamo pienamente la nuova epoca del capitalismo coalizionale, basato certamente sulla capacità di persuasione, più che su quella di imposizione e questo ci impone l'adozione di un nuovo metro di valutazione e di considerazione delle conseguenze delle nostre azioni. Ormai tutti siamo cittadini-consumatori e operiamo scelte, di acquisto, come di partecipazione civile, sulla base delle convinzioni che abbiamo maturato. Il confronto con gli altri Paesi europei, soprattutto quelli dell'Europa continentale, ci mostra come la convinzione circa l'adozione di nuovi modelli di produzione e di nuovi comportamenti sociali, sia non meno sentita da noi a livello popolare che ad esempio in Germania o in Svizzera, ma che a mancare sia la risposta istituzionale (l'adesione popolare crescente alle diverse iniziative del commercio equo e solidale e di Km zero, sono un chiaro esempio in questa direzione). Questo ritardo si può colmare offrendo una reale opportunità di scelta fra le diverse opzioni possibili e il caso del trasporto in Italia presenta vistosi ritardi e corpose contraddizioni. Infatti, là dove si trovano in presenza di opportunità di scelta reali, i cittadini-consumatori optano per soluzioni di convenienza individuale e sociale. Il caso del successo strepitoso del nuovo servizio ferroviario veloce lungo la tratta Milano-Roma, ha di fatto incontrato un notevole riscontro al punto di mettere in difficoltà l'alternativa del volo aereo. Con un notevole vantaggio in termini di riduzione del traffico da e per gli aeroporti di partenza e destinazione, di riduzione dell'impatto ambientale e di risparmio per il viaggiatore. Purtroppo si tratta di uno dei pochi casi concreti, passati dalla tormentata fase di progettazione alla realizzazione, che si sono dimostrati capaci di superare gli odiosi obblighi imposti dai tanti monopoli di fatto e di diritto che ancora complicano la vita degli italiani. La Svizzera, Stato certamente infelice dal punto di vista logistico-orografico, ha deciso di superare l'imbarazzante e penoso record di traffico pesante che l'attraversa solo in fase di transito (essendo al centro dell'Europa), varando nel 1997 un grande progetto denominato "Alp Transit". Quando entrerà in funzione, nel 2012, il traffico pesante sarà costretto a lasciare le autostrade per imbarcarsi ai portali ferroviari di ingresso svizzeri e attraverserà tutto il Paese effettuando gran parte del tragitto lungo nuovi tunnel scavati sotto le Alpi. Si tratta di un'opera senza precedenti dal punto di vista ingegneristico, non solo per complessità in sé, ma anche per la capacità di realizzare un vero e proprio piano dei trasporti rivoluzionario, capace di eliminare drasticamente dalle strade i Tir che tanti incidenti provocano e di tanto inquinamento si rendono responsabili transitando per la Svizzera. Si badi bene, non si tratta di vietare il transito, solo di dirottarlo su un valido ed efficiente vettore alternativo, con beneficio di tutti, dato che le autorità elvetiche si sono impegnate a non rendere tale opzione più cara rispetto al costo tradizionale del trasporto su gomma nell'attraversamento del Paese. Ecco quindi che, alla luce di esperienze analoghe adottate da altri Paesi europei, gli interventi di politica industriale che il governo italiano ha potuto fin qui adottare a sostegno delle imprese del trasporto, non sono in grado di tradursi in vantaggi anche per il cittadino, posto che purtroppo, almeno fino ad oggi, sono sganciati da un politica più ampia e complessiva del sistema dei trasporti. Negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, l'Italia seppe dar prova di sé alimentando e sostenendo le imprese del settore auto, allora numerose e non in sostanziale monopolio come oggi, accompagnando a queste misure anche un piano infrastrutturale viario del Paese, dei cui benefici godiamo ancora oggi. Allo stesso modo, con lo stesso rigore, contando proprio sulla saggezza degli italiani che non sono meno convinti e meno sensibili ai temi sociali e di rispetto dell'ambiente dei loro concittadini europei, si dovrebbero adottare piani di conversione delle nostre abitudini in tema di trasporto, vincolando gli aiuti alle imprese a seri e innovativi piani di riallineamento dei loro processi produttivi e dei loro prodotti a quelle che sono de facto le necessità che il prossimo futuro ci imporrà. Se gli svizzeri consentiranno il transito del traffico pesante sul loro territorio solo attraverso il sistema ferroviario di "Alp Transit", perché non dovremmo noi fare lo stesso utilizzando, ad esempio sulla direttrice nord sud, le "Autostrade del Mare", sottoponendo contemporaneamente il nostro sistema ferroviario a una ristrutturazione degna di tale nome? La medicina insegna che se si curano le patologie magari più evidenti, ma meno gravi, a parte qualche miglioramento temporaneo il quadro clinico generale del malato non potrà che peggiorare. L'attuale governo può contare su una solida maggioranza numerica e su una omogenea condivisione degli obiettivi di fondo che lo rendono responsabile dell'adozione di scelte tempestive e lungimiranti, in assenza delle quali ogni futuro intervento potrà risultare tardivo e inefficace. Ma senza una pianificazione strategica che superi il vecchio approccio ai soliti, ben noti problemi, non si otterranno virtuosi risultati stabili e di lungo periodo. Quando la storia volta pagina bisogna innanzitutto avere il coraggio di leggere ciò che è scritto nelle pagine successive, di sintonizzarsi sulla nuova lunghezza d'onda, quella del futuro, fatto di una nuova interazione sociale profonda e di attenta pianificazione strategica complessiva. Carpe diem quindi, perché gli italiani questa volta sono pronti: ora tocca al governo fare la sua parte per trasportarci nel futuro, ricordando alle imprese sostenute in questa fase il profondo valore etico dell'aiuto ricevuto, affinché anch'esse facciano la loro. 16/02/2009 Dino Cofrancesco Dopo le lettere che hanno messo in pensione i ricercatori "anziani", vecchi decrepiti di 57-58 anni, che hanno riscattato gli anni di laurea ed eventuali servizi pre-ruolo, stanno arrivando in questo periodo a diversi docenti universitari, associati e ordinari con 40 anni di contributi, cordiali inviti del rettore dell'Ateneo genovese ad approfittare dell'articolo 72 c.11 della Legge 133/2008 che consente di lasciare il servizio anticipatamente. L'Università ligure non è virtuosa, avendo speso più del 90% del Fondo di finanziamento ordinario destinato al personale di ruolo e, pertanto, per recuperare la "virtù", deve operare dei tagli. È non poco significativo che i giuristi di regime, che ogni giorno levano il grido di dolore per il vulnus inferto dal governo di centrodestra al Diritto, non abbiano detto nulla sullo scempio che, in tal modo, si fa dei diritti. Vediamo in che senso. Innanzitutto si accredita l'idea (aberrante) che le cassi vuote annullino gli obblighi. È come se il compratore di un'auto a rate, a un certo punto, non pagasse più la rata perchéè rimasto al verde. È lo stesso stile di pensiero che ha ispirato le lettere rettorali: la legge consente ai docenti di andare in pensione a settant'anni ma tale facoltà - per ora "sconsigliata", senza che nessuno ravvisi un eccesso di potere, e domani, chissà, imposta - viene annullata per mancanza di sghei. In secondo luogo, si mostra come, nella patria del diritto, non sembri allignare il tabù della irretroattività delle leggi. Le difficoltà della Pubblica amministrazione, l'incapacità di far fronte ai suoi impegni, il bisogno sacrosanto di reclutare nuove energie giovanili possono sì indurre a rivedere il sistema di assunzioni, il trattamento, il pensionamento del personale, ma a partire dall'oggi. A quanti hanno scelto un tipo di impiego anche in considerazione dei vantaggi che esso offriva rispetto ad altri non si può dire di punto in bianco che quei vantaggi vengono aboliti e peggio per loro se il lavoro che hanno scartato oggi li farebbe stare meglio. Come si vede, non solo vengono calpestati i diritti ma non si tengono in alcun conto l'equità, i progetti di vita delle persone. La vicenda genovese, però, rivela quanto mal fece la riforma della Pubblica amministrazione voluta dal tandem Giuliano Amato-Franco Bassanini. Lo stato unitario (e un po' giacobino) messo in piedi dalla Destra storica, e soprattutto dalla sua componente meridionale, da un lato, e il federalismo leghista in parte d'ispirazione cattaneana dall'altro, per quanto criticabili, avevano una loro logica coerenza. Il primo garantiva l'uniformità dei diritti su tutta la penisola, il secondo riaffermava il principio che le spese di una famiglia (leggi: regione o stato membro della Federazione) debbono essere decise in famiglia e debbono essere proporzionate alle entrate dei suoi componenti. Due valori diversi che mettono capo a due diverse dottrine dello Stato. Come spesso accade in Italia, grazie al duo Amato-Bassanini, si sono creati dei mostri che hanno congiunto il peggio dei due sistemi, e con la benedizione dei Catone della giurisprudenza. Se ne vuole una riprova? Eccola. Per alleggerire i loro bilanci, gli Atenei vorrebbero mettere in pensione il personale docente con quarant'anni di contributi e semmai riutilizzarli, se se ne stanno buoni, con contratti d'insegnamento (ma i bandi relativi non sono pubblici e non si configura il reato di promettere agli "obbedienti" di non tener conto di altre eventuali domande?). In tal modo, le pensioni vengono scaricate sullo Stato (l'Inpdap) e le Università spendono solo quei pochi soldi dei contratti: un'operazione che comporterà una spesa complessiva per l'istruzione universitaria maggiorata dell'8%. In sostanza ciò che si risparmia come liguri lo si paga come italiani: un giro conto che farebbe sbellicare i veri federalisti, quelli seri, svizzeri o nordamericani che siano. È sconcertante, con le tante chiacchiere sociologiche che si fanno sui media, che nessuno si sia posto la domanda: il livello culturale dell'Università italiana è migliorato o peggiorato con le autonomie? Non sono un nostalgico dello Stato giacobino, ma le autonomie vanno prese sul serio e, per venir prese sul serio, presuppongono un'etica del mercato ovvero che il servizio pubblico (insegnamento e ricerca) venga pagato realmente dagli utenti (gli studenti) . In tal modo, le Facoltà in grado di rilasciare diplomi di laurea apprezzati e riconosciuti dalla società verrebbero più gettonate e il loro corpo insegnante meglio pagato: la disparità di trattamento economico non è scandalosa dove vigono scambio e concorrenza. Last but non least, le iniziative virtuose dell'Ateneo genovese mettono in luce un altro effetto perverso della filosofia delle autonomie all'italiana: la disparità di trattamento tra i professori delle diverse Università. Uno studioso di grande prestigio potrebbe venir messo in pensione anticipata perché la sua sede è stata in passato troppo prodiga mentre un altro "senza qualità" potrebbe rimanere in servizio diversi anni in più grazie alla buona amministrazione dei rettori e degli uffici. È la fine dell'eguaglianza dinanzi alla legge, orgoglio dello Stato di diritto, ma non è l'inizio del federalismo di Umberto Bossi, che non consiste certo nello scaricare le pensioni sullo Stato, secondo la logica di certe grandi imprese italiane sempre ben disposte a privatizzare i profitti e a socializzare le perdite.Dino Cofrancesco è docente di Storia del pensiero politico all'Università di Genova. 16/02/2009

Torna all'inizio


<Pio XI e Mussolini, un rapporto burrascoso e difficile> (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

«Pio XI e Mussolini, un rapporto burrascoso e difficile» --> Ottant'anni fa i Patti Lateranensi. Padre Sale: assicurarono al regime il sostegno delle masse cattoliche Lunedì 16 Febbraio 2009 TERZA, pagina 23 e-mail print Piazza San Pietro, Città del Vaticano Ottant'anni fa, l'11 febbraio 1929, tra Stato italiano e Santa Sede venivano firmati i Patti Lateranensi: un Trattato internazionale, che istituiva la nascita dello Stato della Città del Vaticano; e un Concordato, attraverso il quale si regolavano i rapporti tra Stato e Chiesa in Italia. Finalmente, tra i due ordinamenti sovrani, venivano riallacciati regolari rapporti diplomatici, interrotti nel lontano 1855, dopo le leggi di secolarizzazione promulgate dallo Stato piemontese. Fu un evento epocale. Ne parliamo con padre Giovanni Sale, gesuita, redattore de La Civiltà Cattolica, docente di Storia Contemporanea presso la Pontificia Università Gregoriana. Padre Sale, lei ha puntualmente ricostruito gli scontri, anche duri, fra fascismo e cattolici negli anni prima della Conciliazione. Come si arriva a una tanto significativa inversione di rotta? «Momenti significativi del lungo e faticoso percorso che prepararono la Conciliazione furono da un lato gli studi e i progetti di parte governativa sulla nuova regolamentazione della disciplina ecclesiastica, voluta da Mussolini per ingraziarsi la Santa Sede. Dall'altra, il progetto "conciliatorista", fatto "circolare" informalmente dal senatore cattolico Carlo Santucci. Progetto nel quale erano già enunciati i punti che avrebbero fatto parte del Trattato. Nonostante questi tentativi, l'atteggiamento della Santa Sede, in particolare del "granitico" Pio XI, fu di aperto rifiuto dell'impostazione di fondo del problema, fissato secondo la vecchia tradizione liberale: soltanto lo Stato era considerato ordinamento originario e sovrano, soltanto ad esso spettava regolamentare unilateralmente la materia di diritto ecclesiastico». Quali, allora, le condizioni politiche dell'accordo? «Per Pio XI era di fondamentale importanza assicurare alla Santa Sede un'effettiva autonomia dalle autorità secolari. Egli, come i suoi predecessori, era convinto che soltanto la garanzia dell'esistenza di uno Stato, anche se minuscolo, avrebbe assicurato al Papa e alla Curia l'indispensabile libertà di azione nel governo della Chiesa, perché il suo alto ministero non fosse esposto al sospetto di cedimenti di carattere temporale o politico. Mussolini, per conquistare i cattolici al Regime e per guadagnare credito sotto il profilo internazionale, era disposto a concedere al Papa quello che chiedeva: accogliendo, naturalmente, dopo lunghe trattative, la soluzione minimale. Pio XI pose, inoltre, come precondizione, che insieme al Trattato venisse stipulato anche un Concordato: se cade l'uno - minacciò più volte Pio XI - cade anche l'altro. Concordato nel quale riuscì a "strappare" allo Stato condizioni favorevoli alla Chiesa che i precedenti governi liberali avevano insistentemente rifiutato». Le conseguenze politiche? «La stipulazione assicurò al Regime, come Mussolini aveva intuito, l'insperato sostegno delle masse cattoliche italiane e di buona parte della Gerarchia. Sostegno che, sotto il profilo politico, fu suggellato con il Plebiscito del marzo 1929, nel quale il fascismo ottenne la quasi totalità dei consensi. Fu il momento di maggiore vicinanza e sintonia tra governo fascista e Chiesa cattolica: un anno dopo si guastò a motivo del conflitto sull'Azione Cattolica». Mussolini da «uomo della provvidenza» a «villano e fedifrago». «In un discorso ufficiale, pronunciato in occasione dei Patti, Pio XI definì il Duce "L'uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare", non, come erroneamente viene detto, "L'uomo della Provvidenza". In generale va ricordato che il rapporto tra Mussolini e Pio XI fu quasi sempre burrascoso e difficile. Pio XI poche settimane prima di morire definì Mussolini "villano e fedifrago", poiché questi non aveva risposto alla sua lettera (del 4 novembre 1938) nella quale veniva denunciato il progetto di legislazione razziale. In quei giorni cadeva l'anniversario del decennale della Conciliazione, che il Papa voleva celebrare insieme ai vescovi italiani anche senza la partecipazione dei rappresentanti del Governo. Mussolini, risentito per le parole del Papa, che in una recente Allocuzione ai cardinali lo aveva definito, ironicamente, "incomparabile ministro", e temendo nuovi contrattacchi, minacciò di non partecipare alle celebrazioni in Vaticano. Pio XI, anche se molto malato, preparò per l'occasione un discorso molto duro nei confronti del fascismo. Discorso che non avrebbe mai letto, perché morì il giorno precedente (10 febbraio)». Vincenzo Guercio 16/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Università, è tempo di cambiarla alle radici (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università, è tempo di cambiarla alle radici --> Lunedì 16 Febbraio 2009 CRONACA, pagina 11 e-mail print Giuseppe Bertagna Segue da pagina 1 incamminate verso una sempre minore considerazione internazionale. Nella classifica appena pubblicata, infatti, mentre si confermano 13 università americane tra le prime 20 più apprezzate al mondo - con il primato che va ad Harvard, con Yale in seconda posizione e al terzo posto l'università inglese di Cambridge, che precede l'altra tradizionale rivale di Oxford - troviamo una sola università italiana tra le prime 200: quella di Bologna (192°). Università che, tra l'altro, perde ben 19 posizioni rispetto allo scorso anno. Peggio di Bologna poi si piazzano La Sapienza di Roma (205ª), il Politecnico di Milano (291°), l'Università di Padova (296ª). Ancora peggio per le università italiane non statali, alcune delle quali da qualche tempo all'avanguardia, da noi, nell'insegnare alle università statali la cosiddetta «qualità» della didattica e della ricerca. Tra le prime 400, infatti, non risulta la Bocconi (404ª), la Cattolica è solo al 449° posto, la confindustriale Luiss di Roma e lo Iulm di Milano non esistono nemmeno in graduatoria. Tra la 450ª e la 600ª posizione troviamo, poi, ben sgranate, le università di Pavia, Roma Tor Vergata, Siena, Trento, Trieste, Ca' Foscari, Catania, Genova, Milano, Modena, Perugia, Torino, Firenze. Guarda caso quasi la metà di quelle che hanno sforato ogni vincolo di bilancio, che hanno praticato da tempo una finanza allegra e che, adesso, sarebbero classificate tra le università non virtuose, a cui bloccare i concorsi e dare comparativamente meno finanziamenti premiali rispetto a quelli meritati dalle università virtuose (come Bergamo). Come è noto, i difetti di graduatorie di questo tipo sono ben conosciuti tra gli addetti ai lavori. Nascono, infatti, metodologicamente, da comparazioni difficilmente difendibili. Un solo esempio. I Paesi anglosassoni hanno, per storia, tre diversi circuiti di Higher Education. Il primo è costituito dalle cosiddette università di ricerca, il secondo dalle cosiddette università di insegnamento e il terzo da ciò che potremmo chiamare le istituzioni universitarie per l'esercizio delle alte professioni. Risultato: Harvard e Yale e simili, università del primo tipo, consentono agli Usa di essere all'avanguardia in graduatorie come quelle del giornale inglese. Le università del secondo e del terzo tipo consentono sempre agli Usa di essere all'avanguardia anche nella percentuale di popolazione che, nelle classifiche Ocse, possiede un titolo di studio superiore, cioè post secondario. Con i dovuti adattamenti, esistono situazioni analoghe anche nei Paesi francofoni e germanofoni. Del tutto diversa, invece, la situazione da noi. I tre circuiti, infatti, esistevano, si può dire, al tempo della legge Casati (1859), si erano in qualche modo rafforzati fino al fascismo, ma da allora, e con una singolare e implacabile determinazione a partire dal 1969, si sono fatti morire gli ultimi due per scaricare sul primo anche il loro compito. Dimenticando, con queste scelte, però, l'ammonimento hegeliano secondo il quale quando si vuole fare ed essere tutto si è condannati a non fare e a non essere specificamente più niente. Risultato: non solo nessuna delle nostre 94 università sparse in 336 sedi si colloca tra le prime al mondo, ma anche la nostra percentuale di popolazione con un titolo di studio post secondario è tra le minori di tutti i Paesi industrializzati. Domanda: sarà possibile, allora, almeno nel medio periodo, correggere queste distorsioni, sia premiando le università virtuose, sia utilizzando l'occasione fornita dalla revisione costituzionale del Titolo V per costruire una forte istruzione e formazione professionale superiore che sia concorrenziale e di pari dignità con l'istruzione universitaria? Non può del resto non far problema la circostanza per cui se tutte le matricole dell'università italiana (oltre 310 mila all'anno) e tutti gli iscritti (quasi due milioni) decidessero tutti insieme, contemporaneamente e all'improvviso, come sarebbe non solo loro diritto, ma loro preciso dovere: a) di frequentare le lezioni e i laboratori (come si fa ad Harvard, a Oxford?); b) di avere un rapporto docenti studenti non di 1 a 3 come al Mit di Boston, o di 1 a 6 come a Princeton o di 1 a 7 come ad Harvard, ma almeno di 1 a 16 come in Francia (in Germania è di 1 a 12), e non, come accade da noi, di 1 a 27; c) di godere di un servizio di orientamento in ingresso e poi di un tutorato in itinere che sia reale, non cartaceo, e degno di questo nome; d) di sostenere ogni anno gli esami, senza rimandarli, e di non essere al 65% fuori corso: ebbene, allora l'intera «università italiana» andrebbe al collasso strutturale. Quasi a dire che essa lo può evitare solo se continuerà ad avere studenti viziosi che le permettono di nascondere le sue deficienze di sistema, al posto di studenti virtuosi che dovrebbero approfittare al meglio e integralmente del suo servizio, reclamando in maniera inflessibile che alle parole seguano sempre i fatti. Bisogna quindi prendere l'occasione della crisi delle università italiane non per chiedere (peraltro doverosamente) più soldi allo Stato, ai territori e/o alle famiglie al fine di alimentare l'istruzione superiore che c'è, ma semmai, prendendo atto delle cause profonde della sua crisi, avere il coraggio di cominciare a introdurre profonde modifiche sul piano strutturale. Giuseppe Bertagna 16/02/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la cerimonia di confer... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Pisa)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA PISA pag. 2 E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la cerimonia di confer... E' STATO il rettore Marco Pasquali ad inaugurare ieri la cerimonia di conferimento dell'Ordine del Cherubino per dieci docenti e ricercatori dell'Ateneo. Cinque uomini e cinque donne con un 50% di studiose che «è un vanto per l'Università di Pisa ha sottolineato Pasquali -, ateneo che tra l'altro è stato inserito dal Times nei giorni scorsi nella classifica dei migliori 400 del mondo». NELL'AULA Magna Nuova della Sapienza il Senato Accademico ha consegnato il Cherubino tradizionalmente assegnato ai docenti che hanno contribuito ad accrescere il prestigio dell'Università per i loro particolari meriti scientifici e culturali o per il loro contributo alla vita e al funzionamento dell'Ateneo a due docenti: della facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali: Roberto Barale, ordinario di Genetica, e Margherita Galbiati, prorettore alla ricerca del 2003. Insegna e diploma anche per il professor Pierlorenzo Secchiari, ordinario di Zootecnia Generale ad Agraria con 250 pubblicazioni su riviste scientifiche italiane e internazionali, per il professor Claudio Casarosa docente di Fisica Tecnica Industriale alla facoltà di Ingegneri, per Alessandro Casini direttore del Dipartimento di patologia sperimentale, biotecnologie mediche, infettivologia ed epidemiologia dal 1999 al 2006 e protagonista di alcuni studi pionieristici sul ruolo dello stress ossidativo in patologia sperimentale e per il professor Franco Lopriore che alla didattica e alla ricerca presso la Facoltà di Ingegneria ha affiancato negli anni anche un'intensa attività organizzativa universitaria. Ultimi (ma non per importanza) quattro Cherubini a quattro donne: Giovanna Colombini, ordinario di Contabilità dello Stato alla Facoltà di Scienze Politiche dall'anno accademico 1989-1990, Lucia Tomasi Tongiorgi, prorettore vicario dal 2003 con la cattedra di Storia dell'Arte Moderna, Elena Cenderelli, professore di Economia della aziende di credito alla facoltà di Economia e Lucia Battaglia Ricci, professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Italianistici della Facoltà di Lingue e letterature straniere e ricercatrice riconosciuta dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Porta la sua firma il contributo fondamentale all'interpretazione e all'attribuzione del ciclo di affreschi del Trionfo della Morte nel Camposanto Monumentale. Francesca Bianchi

Torna all'inizio


Apertura dell'anno accademico con la protesta dei ricercatori (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

24 ORE FIRENZE pag. 5 Apertura dell'anno accademico con la protesta dei ricercatori UNIVERSITA' OGGI l'Università di Firenze inaugura ufficialmente l'anno accademico. La cerimonia a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, alle 11 con la relazione del rettore Augusto Marinelli. Seguirà un breve intervento di un rappresentante degli studenti. La prolusione è affidata al professor Francesco Saverio Pavone della Facoltà di Agraria sul tema «Biofotonica: la Fisica applicata alle Scienze della Vita». Nel corso della cerimonia saranno consegnati i diplomi di professore emerito a Giorgio Longhi, Giulio Masotti, Franco Paradisi, Adolfo Pazzagli, Isabella Tollaro e Antonio Zanfarino. Saranno, inoltre, conferite le medaglie dell'Ateneo al personale universitario con 40 anni di servizio. Dodici studenti, i migliori di ogni Facoltà, riceveranno dal Rettore il diploma di laurea. In questa occasione saranno anche consegnati i premi Firenze University Press per le tesi di dottorato. Contemporaneamente in piazza della Signoria, ricercatori, docenti a contratto e stabilizzandi assieme ai sindacati manifesteranno per i tagli e le incertezze sul futuro dell'ateneo: saranno anche distribuiti dei volantini alla cittadinanza per rendere nota la loro situazione professionale molto pesante e incerta.

Torna all'inizio


Quando Firenze cacciò i lavavetri' Serata di riflessione alle Piagge (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

24 ORE FIRENZE pag. 5 Quando Firenze cacciò i lavavetri' Serata di riflessione alle Piagge L'APPUNTAMENTO «QUANDO FIRENZE cacciò i lavavetri: una scelta da ripensare» è il titolo dell'incontro in programma venerdì 20 alle 21, al centro sociale Il Pozzo in via Lombardia 1/p alle Piagge. Si parlerà dell'ordinanza che, un anno e mezzo fa, fece discutere e nell'occasione sarà presentato il libro del nostro collega Lorenzo Guadagnucci dal titolo «Lavavetri». Assieme all'autore, per invitare la città a una riflessione e a un ripensamento interverranno don Alessandro Santoro, la diacona della chiesa valdese Paola Reggiani, l'educatrice Patrizia Barbanotti e il professor Alessandro Simoni, docente dell'Università di Firenze.

Torna all'inizio


Canottaggio e università da sempre camminano insieme. Lo sport del remo, con le sue reg... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 Chiudi di ALDO CEPPARULO Canottaggio e università da sempre camminano insieme. Lo sport del remo, con le sue regate lunghe duemila metri d'acqua, è a centro degli studi degli specialisti che analizzano la resistenza umana in uno sport tra i più massacranti per la fasi anaerobiche e aerobiche che lo contraddistinguono. Nei giorni scorsi è stata la struttura sportiva delle Fiamme Oro di Sabaudia, guidata da Elmo Santini, a ospitare un'équipe di specialisti della Facoltà di Scienze motorie dell'università di Roma-Tor Vergata guidata dal professor Roberto Colli, docente di Metodologia dell'allenamento. Sotto osservazione i vogatori di alto livello e di interesse azzurro che affollano la società diretta da Valter Molea, ex vogatore azzurro e attuale direttore tecnico delle Fiamme Oro. Tra gli altri Lorenzo Carboncini, reduce dalla delusione delle Olimpiadi di Pechino 2008 dove il "quattro senza" vicecampione mondiale assoluto non è nemmeno riuscito ad accedere alla finale. Studiati anche i vogatori Livio La Padula, Lorenzo Bertini, Salvatore Amitrano, Fabrizio Gabriele, Davide Riccardi, Martino Moretti, Andrea Caianiello, Armando Dell'Aquila, Jiri Vlacek. I test effettuati dal professor Colli in collaborazione con il dt Valter Molea si sono focalizzati sulla determinazione del massimo consumo di ossigeno, della vam (velocità aerobica massima), del massimo lattato prodotto sotto sforzo e sulla curva della potenza dei colpi in acqua. I test verranno ripetuti in futuro: «L'obiettivo spiega Elmo Santini è affinare e migliorare le tecniche di allenamento».

Torna all'inizio


Se il Tesoro Usa rischia come un assicuratore (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2009-02-15 - pag: 1 autore: LA PARTNERSHIP PUBBLICO-PRIVATO Se il Tesoro Usa rischia come un assicuratore di Pietro Veronesi e Luigi Zingales A d ispetto delle attese, il piano di intervento presentato martedì dal neo-segretario al Tesoro Tim Geithner era molto vago. La maggiore novità emersa è l'intento di creare una partnership tra pubblico e privato per comprare i titoli tossici. Ma qual è il costo di questa strategia? Se gli investitori privati ritenessero profittevole acquistare questi titoli l'avrebbero già fatto. Come può l'amministrazione Usa far cambiare loro idea? Continua u pagina 4 l'articolo prosegue in altra pagina

Torna all'inizio


Poli Bortone in campo Nasce <I love Sud> (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 16-02-2009)

Argomenti: Cervelli

Corriere del Mezzogiorno - BARI - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-02-15 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE Poli Bortone in campo Nasce «I love Sud» Pienone per il lancio del nuovo movimento L'ex sindaca di Lecce: «An lontana dagli iscritti» «Al movimento simpatizzano Udc, gruppi di socialisti, di repubblicani, Mpa e tanti che vengono da esperienze varie» BARI — Da Salvemini a Di Crollalanza. Tutti sotto un'unica bandiera: il Sud. All'ombra dei «padri nobili» di questa parte dell'Italia, la senatrice del Pdl-An, Adriana Poli Bortone, ieri mattina, ha lanciato la sfida più azzardata della sua carriera politica dal teatro Kursaal di Bari: la nascita del Movimento per il Sud. Il via ad un terzo polo (in tempi di bipolarismo quasi perfetto) nel nome della difesa degli interessi del Mezzogiorno. Per il momento, ha chiarito, si tratta solo di «un movimento d'opinione aperto al contributo di chiunque voglia rendersi interprete di un meridionalismo sano e propositivo ». Un'esperienza inedita per la Puglia, che torna a confermarsi laboratorio politico di maniera: l'idea è quella di raccogliere sotto un'unica bandiera le cento, mille istanze (associazioni, movimenti, club) che puntano a far contare il Sud. «Facci contare», le hanno gridato infatti, ieri a squarciagola dalla platea affollata. Nella conferenza stampa che ha preceduto la kermesse di taglio americano (con tanto di spillette e bandierine con su scritto I love Sud, con la parola love sostituita da un cuore rosso), nel giorno di san Valentino Poli Bortone non si è lasciata incastrare nè sulla collocazione politica del movimento, nè sulle possibili alleanze fuori dal Pdl, tenendosi le mani libere. Ma su una cosa è certa: «Non sono io che lascio il mio partito dopo 41 anni di militanza in An, ma è il partito che lascia i suoi iscritti», il 27 marzo prossimo alla nascita del Pdl. Unico rimpianto Berlusconi: «A lui, ma solo a lui, voglio bene». In conferenza stampa (moderata dal vicecaporedattore del Corriere del Mezzogiorno, Carmine Festa) anche l'europarlamentare Beniamino Donnici, Ferdinando Pinto (Mpa), Nicola Frugis, Antonio Lia, Enrico Balducci. Fra il pubblico, tanti imprenditori: Luigi Lobuono, Lorenzo Ranieri, la famiglia Maldarizzi, Tommaso Fidanzia. Professionisti come Gaetano Mossa, Danilo Crastolla, Enzo Lattanzio. E poi Euprepio Curto, Paola Balducci, Tina Fiorentino, Lucio Marengo, Mimmo Magistro, Sergio Fanelli, e tanti esponenti di associazioni e circoli per il Sud arrivati anche da altre regioni. In sala Donato Cippone, Luigi Barnabà del Patto Popolare di Gianni Rivera e, naturalmente, tutto lo stato maggiore dell'Udc con il commissario regionale, Angelo Sanza, in testa: «C'era bisogno di qualcuno che aprisse la strada su questo fronte ». Incuriosito, anche il presidente della Provincia, Enzo Divella. Poi, Poli Bortone arriva sul palco e la scena è tutta sua. Presentata dal sindaco di Bari, Michele Emiliano (entusiasta e pronto a collaborare) è apparsa la lady di ferro, elegante in pantaloni neri e camicetta di seta bianca. Emozionatissima e con la voce rotta più volte fino alle lacrime, Adriana Poli ha stilato il decalogo per risollevare il Sud, suonando la sveglia a politici e sindacato («manca di modernità ») perchè facciano sistema. Dalla fuga dei cervelli è passata alle critiche ad un sistema bancario nordista, alla tutela della salute («con città libere dalla svendita del territorio alla grande industria del Nord»), all'agricoltura («nonsolo parmigiano, ma anche olio di Bitonto » un'ovazione); al recupero dei Fas, risorse addizionali e non sostitutive, al ritorno della centralità della persona, alla valorizzazione della nostra cultura e del nostro passato. Cifre, numeri snocciolati uno dopo l'altro. «E' più di un campanello d'allarme, è uno stop al Governo. Vi sembrano queste le bizze di un'anziana donna politica insoddisfatta nelle sue aspettative?». Ovazione. Sul più bello, un colpo di scena che emoziona soprattutto la sua platea: donna Assunta Almirante chiama per telefono e le dà la benedizione per il nuovo viaggio. E' il viatico che il suo popolo aspettava. Fuori, fra le gente, anche i curiosi del Pdl (Grilli, Posca). Da Roma, il ministro Fitto si informa per telefono: «Come è andata?». E' andata. E da, ieri, Fitto ha un problema in più da risovere. Lorena Saracino Il campanello «Ci auguriamo che il governo si accorga che questo è più di un campanello di allarme» L'appuntamento Un momento della presentazione del movimento per il Sud lanciato ieri a Bari dall'ex sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone

Torna all'inizio


NUOVO CORSO PROMO LEGNO AD AOSTA HO LZ: "CORSO SULL'USO STRUTTURALE DEL LEGNO" (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 NUOVO CORSO PROMO LEGNO AD AOSTA HO LZ: ?CORSO SULL?USO STRUTTURALE DEL LEGNO? Milano, 16 febbraio 2009 - Giovedì 5 e venerdì 6 marzo 2009 si terrà ad Aosta il ?Corso sull?uso strutturale del legno? organizzato da promo legno e dedicato a ingegneri, architetti e professionisti interessati a scoprire le meravigliose potenzialità di questo materiale così versatile e naturale. Scopo del corso è fornire ai partecipanti le basi della progettazione e del calcolo delle strutture in legno, oltre alla capacità di eseguire il predimensionamento di una struttura portante di legno semplice. Il Corso è organizzato in collaborazione con le Università di Graz (Austria) e Trento e si articola su due giornate, per 16 ore complessive di lezione, tenute da docenti altamente qualificati (Prof. Ing. Andrea Bernasconi, Prof. Ing. Maurizio Piazza, Ing. Gqnther Gantioler, Ing. Roberto Tomasi). Il programma comprende i seguenti argomenti: Il materiale legno: caratteristiche fisiche e meccaniche I prodotti di legno per la costruzione disponibili sul mercato Legno e fuoco: comportamento, reazione, resistenza delle strutture di legno Protezione del legno: metodi e principi della protezione costruttiva Costruzione di edifici in legno: i tipi fondamentali di costruzioni in legno Costruire in zona sismica: comportamento delle strutture di legno in caso di sisma Aspetti della fisica tecnica (protezione contro il freddo, il caldo, il rumore. ) Principi di calcolo per il dimensionamento delle strutture in legno, normative attuali Legno e fuoco: comportamento delle strutture, criteri di progettazione Sistemi di connessioni: tipologie, giunzioni di carpenteria e connessioni con elementi a gambo cilindrico. Alcune aziende hanno offerto il proprio contributo per la realizzazione del corso e saranno presenti con uno stand a disposizione dei partecipanti: Celenit (Onara di Tombolo - Pd), Damiani Legnami (Bressanone ? Bz), Haas Hoco Italia (Ora - Bz), Hundegger Italia (Egna - Bz), Ka Konstrukt (Quarto d?Altino - Ve), Rasom Holz & Ko (Pozza di Fassa ? Tn), Riwega (Egna - Bz) e Rubner Haus (Chienes - Bz). Per informazioni ed iscrizioni: www. Promolegno. Com. . <<BACK

Torna all'inizio


Se il passato è un conto che resta sempre aperto (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: TEMPOLIBERO - data: 2009-02-15 num: - pag: 18 categoria: REDAZIONALE La poesia PLAQUETTE DI NACCA, DE CRISTOFARO, CIPRIANO Se il passato è un conto che resta sempre aperto di UGO PISCOPO L' esordio poetico di Giovanni Nacca promette bene. Nel 2006, pubblica la prima raccolta di versi, La linea spezzata (Lieto Colle), a cui fa seguire per Natale 2008 una esile, ma interessante plaquette, Un soffio di luce, Pignataro Maggiore (Ce), senza indicazione della tipografia. I punti a favore, che gli vanno riconosciuti, sono la consapevolezza dell'appartenenza formale della poesia al sistema letterario, l'esigenza per ciascun poeta di inventarsi (non gratuitamente, ma nell'assunzione a bordo di riferimento dell'orizzonte di attesa delle ricerche in atto) un proprio universo stilistico-retorico, l'intreccio del dialogo inventivo (disinfestato da vischiosità feticistiche) con il linguaggio mitopoietico della comunità originaria (che, nel caso specifico, è quella di Pignataro, dove l'autore è nato e cresciuto). Nell'una e nel-l'altra silloge, ma soprattutto (per maggiore densità) nella seconda, affiorano guizzi e tratti incisivi, come nella rievocazione di un addio a un amore, che cerca per pudore di nascondersi in «un sorriso in frantumi» ( La linea spezzata), o come i conti aperti, che, ci piaccia o no, abbiamo col passato e con i morti, che continuano a essere nel presente sotto forme e in espressioni che inventariamo ordinariamente come nostre, ma che non sono solo nostre («A volte li ritrovi in ciò che erano Nel lampo degli occhi di chi vive ancora», Un soffio di luce). Il salernitano Pasquale De Cristofaro appartiene tutto intero al teatro. Basti dire che è attore, regista, direttore artistico, drammaturgo e docente di materie teatrali, oltre che direttore di collane di testi teatrali. Sotto questo aspetto, sembrerebbe essere semplicemente di un universo parallelo alla poesia. Invece il teatro, checché ne dicano quelli che ne rivendicano un'autonomia assoluta, ha a che fare, fin dagli inizi, con la poesia, almeno con il ramo dionisiaco di essa. Comunque, come per squarci ci ricorda De Cristofaro in un suo ultimo volumetto ( Lo sguardo indecente. Miti, scene e figure del teatro nel primo Novecento, prefazione di E. D'Agostino, Salerno, Plectica, 2008), interazioni sinergiche fondamentali con la poesia ha il teatro moderno, soprattutto nelle sue interrogazioni di emendamento, se non di soppressione, dello «spettacolare dello spettacolo», come nel caso di Artaud. Alla macchina per cucire, che già tra secondo Ottocento e primo Novecento ha fatto parte essenziale della scena interna e delle cronache quotidiane del piccolo mondo d'allora, dedica un'icastica plaquette il poeta dell'Alta Irpinia Domenico Cipriano, L'enigma della macchina per cucire, con un pensiero visivo di Prisco De Vivo, Salerno, Edizioni L'Arca Felice, 2008, volume 5 di «Coincidenze», collana diretta da Mario Fresa. Senza, però, soste rievocative, ma unicamente come contattazione e assaggio di un'icona inquietante, che riappare metafisicamente nel presente, veicolando messaggi misteriosi e offrendosi come strumento di potenziamento della metafora. Essa, infatti, suggerisce sé stessa come antefatto, inducendo l'attenzione a osservare piuttosto gli effetti di ricaduta nel processo esistenziale e mimetico della parola. Come in questa mattinata, che stagna in sopravvivenze e sprechi dopo una notte di macerazioni e rappattumazioni dolorose del risveglio: «Consesso di parole Ricuciono le doglie mattutine, poi Sotto l'acerbo sole sperpero le ore». Le raccolte Alle prese con gli enigmi dei vecchi amori e della macchina per cucire. Nel mitico teatro dell'espressione poetica

Torna all'inizio


Università, l'ora delle scelte (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cronaca di Cagliari Pagina 1008 Studio. Tutte le facoltà in vetrina alla Cittadella di Monserrato Università, l'ora delle scelte Studio.. Tutte le facoltà in vetrina alla Cittadella di Monserrato Domani via alle ?Giornate dell'orientamento? --> Domani via alle ?Giornate dell'orientamento? Una cerniera aperta lungo la fronte di un ragazzo, a rappresentare lo slogan ?Apri la tua mente?. È questa una delle tante immagini che promuovono le ?Giornate dell'orientamento?, da domani alla Cittadella universitaria di Monserrato. Un'iniziativa ideata per aiutare a scegliere quale percorso di studi affrontare dopo il diploma. In un periodo in cui la credibilità universitaria è spesso messa in discussione da chi, nonostante la laurea, non trova lavoro. O da chi preferisce studiare lontano dalla Sardegna perché crede che «fuori sia meglio». Pareri non condivisi da Fabrizia Biggio, dirigente e organizzatrice della manifestazione. «La cultura è fondamentale per il mondo del lavoro», sottolinea, «non è vero che qui ci sono meno possibilità rispetto al resto della nazione». Per cinque giorni gli studenti delle quarte e quinte superiori avranno l'occasione di confrontarsi con le realtà dell'ateneo cagliaritano, radunate in aule che accoglieranno tutti i corsi di studi. Non solo: sarà anche possibile esercitarsi con test simili a quelli proposti per accedere alle varie facoltà. FORMAZIONE Non ci sono dubbi. «C'è bisogno di una formazione elevata per trovare sbocchi nel futuro», aggiunge Biggio. E anche a Cagliari le opportunità non mancano. «Le occasioni di lavoro in Sardegna sono identiche a quelle del resto della Penisola», sottolinea. «E non è un'opinione: dati e studi dimostrano che a cinque anni dalla laurea i cagliaritani hanno le stesse possibilità rispetto ai laureati italiani. È vero che per molti è meglio specializzarsi fuori, perché esistono più corsi. Ma tanti arrivano qui a Cagliari per lo stesso motivo». Partire a studiare fuori «può essere un'ottima esperienza di vita», commenta, «ma non sono d'accordo con chi dice che qui non c'è un buon livello ed è meglio andare via». L'INIZIATIVA Durante le ?Giornate dell'orientamento? sarà possibile confrontarsi in particolare con i docenti universitari. «Non è un'iniziativa mirata a far capire se in una facoltà ci sono professori simpatici o se è più o meno facile dare esami, ma solo a presentare i corsi di studio». STEFANO CORTIS

Torna all'inizio


Il Tesoro Usa rischia come un assicuratore (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: SYSTEM data: 2009-02-15 - pag: 4 autore: DALLA PRIMA Il Tesoro Usa rischia come un assicuratore Guardando all'operato diGeithner come governatore della Fed di New York è facile indovinare che il Tesoro cercherà di attirare gli investitori fissando un limite alle loro possibili perdite. All'apparenza è una strategia brillante. Coprendo le perdite in caso di eventi estremi il governo può calmare la paura degli investitori e attirarli a comprare. Se questa garanzia è sufficientemente elevata, gli investitori privati sono in grado di pagare un prezzo vicino al valore di bilancio di questi titoli, evitando alle banche grosse perdite. Per di più, il governo può fare tutto questo limitando l'ammontare di fondi che deve richiedere al Congresso ( e quindi limitando l'opposizione politica al piano). Per capire l'idea basta analizzare la garanzia offerta congiuntamente dal Tesoro e dalla Fed a Citigroup in novembre. Su un pool di 306 miliardi di dollari di prestiti e titoli garantiti da finanziamenti immobiliari il governo si è impegnato a farsi carico del 90% delle perdite al di sopra di 39,5 miliardi di dollari. A sua volta la perdita del governo è divisa strategicamente tra il Tesoro (primi 5 miliardi), l'Fdic (i 10 successivi) e la Federal Reserve (tutto il resto). Così facendo per questa garanzia il Tesoro ha dovuto impegnare solo 5 miliardi di dollari del Troubled Assets Relief Program (Tarp). Ma il vero valore (e quindi il suo costo per i contribuenti) di questa garanzia è molto molto più elevato. Se il Tesoro americano fosse tenuto alle stesse regole contabili a cui sono tenute le imprese private,il costo che avrebbe dovuto riportare in bilancio sarebbe stato di 66 miliardi di dollari. Questa stima è basata semplicemente sulla durata della garanzia (dieci anni) e la volatilità dei titoli sottostanti. In particolare, assume che si tratti di un pool tipico di prestiti immobiliari valutati a prezzi di mercato. Ma nessuna di queste due ipotesi è realistica. Citigroup ha tutto l'incentivo a inserire in questo pool i peggiori titoli e quelli più sopravvalutati. I termini dell'accordo non sono molto rassicuranti. Dice semplicemente che «la valutazione è concordata tra la banca e il Tesoro». Nel caso di Bank of America (che ha ricevuto una garanzia simile) è perfino peggio, visto che l'accordo prevede che il pool di 118 miliardi di dollari «comprende titoli il cui valore contabile corrente è di 37 miliardi e derivati la cui perdita massima è pari a 81 miliardi». In altre parole, i titoli hanno un valore contabile, non di mercato, pari a 37 miliardi e gli 81 miliardi di derivati potrebbero avere un valore di mercato pari a zero. Siccome non abbiamo alcun modo di valutare in modo sistematico quanto il pool sia peggio della media, assumiamo che il valore dei titoli conferiti sia sovrastimato di un 20 per cento. Questo aumenta ilcosto della garanzia a 78 miliardi di dollari. In cambio di questa garanzia il Tesoro americano ha ottenuto titoli Citigroup per un valore stimato di 7 miliardi. Quindi il costo netto per i contribuenti è di 71 miliardi di dollari, non i cinque contabilizzati da Tarp. Per ripristinare la solvibilità delle prime dieci banche comprando titoli tossici abbiamo stimato che il sistema bancario americano ha bisogno di acquisti per 4,5 trilioni. Questo ammontare è fuori dalla portata anche del Tesoro americano. Per questo Paulson abbandonò l'idea di comprare i titoli tossici. La strategia di Geithner sembra molto più furba. Se 5 miliardi di dollari di garanzia sono bastati a sostenere 306 miliardi di titoli, per attirare 4,5 trilioni di capitale bastano garanzie sostenute da solo 75 miliardi di Tarp.Ma,propriamente contabilizzato, il costo di questa strategia per i contribuenti sarebbe di 1.200 miliardi! In verità, il piano di Geithner parla di solo mille miliardi nel fondo pubblico-privato e altri mille di un programma della Fed. In questo caso il costo per il contribuente sarebbe di " solo" 510 miliardi. Quello che più spaventa, però, è il livello delle perdite che il governo americano rischia di accumulare. Anche con solo 2mila miliardi di investimenti privati, il Tesoro ha il 10% di probabilità di una perdita maggiore di 1.300 miliardi e il 5%di probabilità di una perdita superiore a 1.400 miliardi. Anche se questi sono eventi relativamente rari, la dimensione delle perdite è tale da minare la fiducia nella solvibilità del governo americano, causando una crisi valutaria. Sicuramente alcuni diranno che queste valutazioni sono solo ipotetiche. Dopo tutto al momento il governo non ha tirato fuori neppure un centesimo per queste garanzie, anzi ha ricevuto dei titoli come pagamento. Per di più, il governo può essere fortunato e non pagare mai un centesimo,anzi guadagnarci. Ma questo è un ragionamento miope. Come le perdite di molti hedge fund impegnati in strategie simili ci hanno insegnato, sottoscrivere assicurazioni contro eventi improbabili sembra un business molto profittevole, fintantoché gli eventi improbabili non si realizzano. Tanto per fare un esempio nel giugno 2007 assicurare Lehman contro il rischio di fallimento sembrava un affare. A quell'epoca il mercato attribuiva solo lo 0,6% di probabilità di fallimento (meno della metà della probabilità che oggi attribuisce al fallimento del Tesoro americano). Ma solo 15 mesi dopo chi ha incassato quei premi "sicuri" deve pagare 92 centesimi per ogni dollaro di debito assicurato. Ignorare questi rischi è quello che ha portato Aig,la più grande assicurazione al mondo, al fallimento. Vogliamo seguire la stessa strategia e mettere in ginocchio anche lo Stato più potente del pianeta? Pietro Veronesi Luigi Zingales

Torna all'inizio


AOSTA, SPETTACOLO MUSICALE QUESTO CANTO E' IL NOSTRO CANTO (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 AOSTA, SPETTACOLO MUSICALE QUESTO CANTO E? IL NOSTRO CANTO Aosta, 16 febbraio 2009 - L´assessorato istruzione e cultura e la Fondazione Istituto Musicale della Valle d?Aosta propongono, lunedì 16 febbraio 2009, alle ore 20. 30, al Théâtre de la Ville di Aosta, lo spettacolo musicale Questo canto è il nostro canto - Aperçu de musique populaire en Vallée d?Aoste. Organizzato nell?ambito del progetto Les Chants de la terre, il concerto prevede le esibizioni dei giovani autori, compositori e interpreti valdostani che hanno frequentato nell?anno 2008 i corsi organizzati dal Cet - Centro Europeo di Toscolano e dal Centrad - Centre de Formation et de Documentation sur les Cultures, les Langages et les Traditions Musicales di Valgrisenche. I percorsi formativi organizzati dal Cet e da Centrad permettono ai giovani valdostani, che praticano la musica popolare in tutte le sue espressioni, di perfezionarsi e completare la loro formazione in ambiti qualificati e sotto la guida di docenti di alto livello qualitativo. Il Cet è un?Associazione no profit fondata da Mogol nel 1994 che ha per oggetto lo svolgimento di corsi di perfezionamento musicale. Per la sua unicità a livello nazionale è riconosciuta come Centro di Interesse Pubblico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e particolare importanza riveste la convenzione stipulata con l?Università di Viterbo, grazie alla quale vengono riconosciuti crediti formativi ai corsisti validi presso le Facoltà universitarie di Lettere. Centrad, invece, è un centro di formazione e documentazione su culture, linguaggi e tradizioni musicali e organizza principalmente corsi di formazione su strumenti e repertori etnici. La performance di gruppo, presentata nello spettacolo Questo canto è il nostro canto, ha l?obiettivo di raccontare con la musica l?esperienza vissuta dagli allievi che hanno frequentato i corsi nel 2008. L?ingresso è libero. Per ulteriori informazioni: tel. 0165/273431 . <<BACK

Torna all'inizio


CREMA,INAUGURATE DA FORMIGONI TECNOLOGIE OSPEDALE 3,5 MILIONI DALLA REGIONE, INVESTIMENTI PER ALTRI 37 MILIONI (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 CREMA,INAUGURATE DA FORMIGONI TECNOLOGIE OSPEDALE 3,5 MILIONI DALLA REGIONE, INVESTIMENTI PER ALTRI 37 MILIONI Crema/cr, 16 febbraio 2009 - Ristrutturazione del reparto di neurologia; nuova unità di terapia neurovascolare (stroke unit) con tutte le dotazioni necessarie; sistema Pacs per la digitalizzazione delle immagini radiografiche; risonanza magnetica nucleare; ecotomografo per ostetricia (che permette anche una visione tridimensionale); laser ad olmio per urologia (per il trattamento e la frantumazione della calcolosi renale, uretrale e vescicole); colonna operatoria e microchirurgia del naso; sistema Muse per la trasmissione via web degli elettrocardiogrammi; una nuova ambulanza per il trasporto di malati cronici. Sono questi gli interventi e le nuove tecnologia dell´Ospedale Maggiore di Crema (Cr) inaugurate 13 febbraio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel corso di una cerimonia cui hanno partecipato il vice presidente della Regione, Gianni Rossoni, il presidente della Provincia di Cremona, Giuseppe Torchio, il sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso e il direttore dell´Azienda ospedaliera, Luigi Ablondi. Per tutte queste opere, Regione Lombardia ha messo a disposizione 3,5 milioni di euro su una spesa complessiva di 5 milioni. "Questo ospedale - ha detto Formigoni - rappresenta un modello nel nostro sistema sanitario e una eccellenza per varie ragioni". Innanzitutto il capitale umano, "riconosciuto come una punta di eccellenza nel sistema regionale lombardo": il grande livello di preparazione del personale (su 1. 333 dipendenti, 880 sono laureati e diplomati) ha permesso all´Ospedale Maggiore di diventare punto di riferimento per un bacino più ampio rispetto a quello naturale. Crema è sede della scuola europea di endoscopia digestiva, referente a livello italiano per la malattia genetica rara di Rendu-osler (telangectasia emorragica) nonché centro importante di cura per quanti soffrono di cardiopatie, compresi atleti di alto livello. "Crema - ha detto Rossoni - contribuisce all´eccellenza sanitaria lombarda grazie al fondamentale apporto di tutto il personale". Quanto all´eccellenza tecnologica, Formigoni nel ricordare le nuove dotazioni inaugurate oggi ha ricordato che "Regione Lombardia è consapevole che per assicurare la promozione della salute e del benessere un ospedale debba restare al passo con i tempi e, proprio per questo, a Crema abbiamo stanziato notevoli investimenti". Il nosocomio di Crema è anche un "esempio di partnership pubblico-privato" (l´Ospedale Maggiore fu inaugurato nel 1968 grazie anche a un´iniziativa popolare di sottoscrizione). Al contributo regionale (pari al 70%) per le nuove strutture che oggi sono state inaugurate si è aggiunto il contributo delle istituzioni private. Sul fondamentale capitolo della presa in carico delle persone Formigoni ha sottolineato che "Dare a ogni singola persona la cura e l´amore di cui ha bisogno è la vera eccellenza che supera quella delle prestazioni sanitarie". La rete delle cure palliative a domicilio dell´Ospedale di Crema (5 medici, 11 infermieri, 7 operatori socio-sanitari, 2 psicologi), "è un caso - ha aggiunto il presidente - di best practice di cui occorre parlare e che occorre promuovere nel resto del Paese". "Prendersi cura dei pazienti più gravi - ha detto ancora Formigoni - rappresenta un compito prioritario per la sanità lombarda, il punto più alto della nostra eccellenza. Sappiamo cosa significa farsi carico di garantire l´assistenza a tutti i malati. Non deve mai mancare a nessun paziente la cura e l´affetto anche quando la sua malattia dovesse rivelarsi incurabile. Questo è uno dei fondamenti della medicina occidentale fin dal Giuramento di Ippocrate". Quanto al futuro, Formigoni, annunciando la disponibilità di ulteriori 37 milioni di euro per lo sviluppo sanitario del territorio di Crema, ha indicato tre importanti capitoli su cui si sta lavorando concretamente: la messa in sicurezza e la riqualificazione dell´Ospedale (lavori per 19,3 milioni di euro); il problema legato al sottodimensionamento della struttura: la Direzione generale regionale ha dato il via libera all´attivazione di 20 posti di riabilitazione neuromotoria a Rivolta D´adda e all´attivazione di altrettanti posti letti di oncologia medica; la Cittadella della salute di Soresina: accanto alle attività ambulatoriali saranno attivati 31 nuovi posti letto di geriatria. . <<BACK

Torna all'inizio


ROMA - "Jobbing". Ovvero, come passare dal lavoro dipendente al lavoro intraprende... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 Chiudi di PAOLA ANCORA ROMA - "Jobbing". Ovvero, come passare dal lavoro dipendente al lavoro intraprendente al tempo della crisi. Alessandro Rimassa e Antonio Incorvaia, autori di "Generazione mille euro" il primo reality book distribuito gratuitamente on line, tradotto in sette lingue e approdato poi nelle librerie, firmano anche "Jobbing", una guida pratica alle cento professioni più richieste sul mercato. In uscita domani, il volume di 250 pagine si presenta come l'enciclopedia dei nuovi mestieri. Accanto alle professioni intramontabili ma inflazionate, come l'avvocato o lo scienziato della comunicazione moderna, l'orizzonte lavoro si arricchisce infatti di nuove professioni, fino a ieri impensabili. Come il personal shopper, che si occupa degli acquisti di chi lo assume; il wedding planner, cioè l'organizzatore di matrimoni che dà forma ai desideri di ogni coppia, lasciandole il piacere di godersi la festa o, ancora, il travel designer, che costruisce pacchetti vacanze su misura per clienti facoltosi. Mestieri già diffusi in America e Nord Europa, ma che faticano ad attecchire nel nostro Paese. «Non si tratta di professioni che possono accogliere la domanda di centinaia di persone - spiega Rimassa - ma è questa la direzione verso cui orientarsi per stare su un mercato del lavoro in continuo mutamento e sempre più flessibile». "Jobbing" aiuta a veder premiati spirito di iniziativa e sensibilità nel leggere le tendenze del mercato, supplendo così a ciò che spesso le università non riescono a fare. La Generazione mille euro, che i due giovani autori raccontano e rappresentano, boccia senza appello gli atenei che «hanno convogliato i giovani verso professioni ormai inflazionate, che non potranno fare». Molte università stanno però invertendo la rotta, come testimonia l'elenco dei nuovi corsi di laurea pubblicato sul sito www.studenti.it. Se i consumatori chiedono prodotti biologici, le università di Pisa, Torino e Palermo "sfornano" esperti in agricoltura biologica. Se nel mondo ci sono più guerre che uomini disposti a combatterle, per gestire i processi di pace e formare persone esperte in cooperazione ecco i corsi in Pace, diritti umani e cooperazione allo sviluppo negli atenei di Roma, Bologna, Bari e Genova. Il settore della moda, e le 70 mila imprese che vi lavorano, è a corto di professionisti? Ecco che nelle università di Biella e Bergamo nasce la laurea in Ingegneria tessile. Novità del panorama accademico che non contemplano però le immense opportunità offerte da internet. Del resto, il nostro Paese conta soltanto 23 milioni di persone connesse alla rete. A non avere internet in casa sono sei persone su dieci. Un ritardo, soprattutto infrastrutturale, che piazza il Belpaese al penultimo posto in Europa per uso del web. Su sei milioni di utenti italiani di Facebook, soltanto poche centinaia di migliaia sfruttano il web per fare business, meritandosi l'appellativo inglese di "early adopter", cioè pioneri di un nuovo modo di fare impresa. Ad avvicinarsi alle nuove professioni "virtuali" sono davvero in pochi. "I commercianti italiani su E-bay sono appena 16 mila", spiega Marco Montemagno, amministratore delegato di Blogosfere, la rete di informazione via web che conta già 210 blog professionali attivi. «La rete - dice - ha aperto un ventaglio di opportunità ancora inesplorate, eppure premia rapidamente le buone idee e lo spirito imprenditoriale». Sul web ci si può proporre e trovare tutto ciò di cui si ha bisogno, dal programmatore al montatore video, dai grafici agli assistenti personali. Il sito www.rentacoder.com conta già 250 mila utenti e consente di affittare un professionista grazie ad un'asta, risparmiando notevolmente sul costo del servizio e sui tempi di consegna dei lavori più diversi. «Questo perché si vende - spiega Montemagno - direttamente al cliente finale». Ancora: www.elance.com e www.odesk.com. Chi cerca o si propone come assistente tuttofare può connettersi al sito www.getfriday.com. E chi, cerca o lavora come designer creativo, può offrire la propria professionalità su www.ponoko.com. Un ostacolo da superare, oltre al necessario miglioramento delle infrastrutture per consentire a tutti di avere una connessione web e cimentarsi nel nuovo mercato del lavoro, è «inquadrare queste nuove tipologie professionali in una griglia normativa chiara - spiega Guido Scorza, docente di informatica giuridica e diritto dell'informatica all'università la Sapienza di Roma - Ad esempio bisognerà capire come contenere la capacità di controllo assoluto che, in linea teorica, le nuove tecnologie garantiscono oggi ai datori di lavoro». Il nuovo universo dei mestieri insomma non ha regole e garanzie, eccetto quelle assicurate da chi fa dell'intraprendenza la stella polare del proprio futuro professionale.

Torna all'inizio


MARCHE: COMUNICARE LE OPPORTUNITA' EUROPEE (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 MARCHE: COMUNICARE LE OPPORTUNITA´ EUROPEE Ancona, 16 Febbraio 2009 - Si e` tenuta, il 13 febbraio in Regione Marche una conferenza stampa sulle attivita` di informazione e comunicazione legate alle opportunita` previste dai fondi europei. Hanno partecipato Sergio Bozzi, responsabile dell´Autorita` di gestione regionale per il fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), Vilberto Stocchi, pro rettore dell´Universita` di Urbino e presidente di Europedirect, Graziano Di Battista, presidente di Enterprise Europe Network, azienda speciale della Camera di commercio di Ascoli Piceno, esperti e operatori del settore. Europedirect e Enterprise Network sono le realta` con cui l´Autorita` di gestione del Fesr stipulera` convenzioni per realizzare il piano di comunicazione legato alle opportunita` offerte nelle Marche dai fondi europei. Per utilizzare al meglio risorse indispensabili per lo sviluppo locale, soprattutto in tempi di crisi, verra` messa a frutto l´esperienza delle due strutture, soprattutto verso piccole e medie imprese ed enti locali. ´I fondi europei sono oggi determinanti per lo sviluppo locale. Per questo prevediamo il coinvolgimento stretto di associazioni di categoria ed enti locali, il coordinamento con l´Autorita` di gestione della Regione, il coinvolgimento dei beneficiari, anche attraverso canali informativi innovativi, saranno le caratteristiche della comunicazione sui fondi europei. Per divulgare al massimo le opportunita` legate a queste risorse, prevediamo anche la collaborazione con universita`, insegnanti, studenti e associazioni no profit´ commenta il vicepresidente e assessore alle Politiche comunitarie, Paolo Petrini, impegnato all´apertura dell´anno giudiziario presso la Corte dei Conti in rappresentanza della Regione Marche. Nel corso del 2009 verranno realizzate diverse iniziative divulgative e informative, tra cui il secondo convegno sul tema ricerca e innovazione, incontri didattici rivolti a docenti e studenti, seminari dedicati ad associazioni di categoria, in particolare dell´imprenditoria femminile. E poi, mailing list e newsletter per un costante aggiornamento di tutti i potenziali beneficiari delle agevolazioni europee. ´L´esperienza pluriennale di Europedirect nel mondo accademico e nei rapporti con gli enti locali e di Enterprise Network con le piccole e medie imprese, sara` utile, assieme alle attivita` informative che attueremo noi, a dare la massima diffusione alle tante opportunita` legate all´Europa´ ha detto Bozzi, che ha concluso ricordando come ´nelle Marche le risorse europee gestite dalla Regione hanno sempre visto una percentuale di utilizzazione pari al cento per cento´. . <<BACK

Torna all'inizio


MACERATA Trovarsi stamattina all'auditorium Svoboda, al piano terra dell'Accademia di belle... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 Chiudi di VALENTINA POLCI MACERATA Trovarsi stamattina all'auditorium Svoboda, al piano terra dell'Accademia di belle arti, in via Berardi, significherà aprire lo sguardo e la mente su due realtà di per sé diverse, unite da un forte senso di dinamicità, velocità e concretezza. Alle 10 Saverio Vinciguerra, docente di Pittura dell'Accademia, presenterà "pictofresk", un nuovo supporto ultraleggero per l'affresco messo a punto proprio da lui nel 2003 dopo tre anni di prove e ricerche. Pictofresk scardina le tradizionali coordinate del tempo e lancia la tecnica antica dell'affresco nell'orizzonte dei linguaggi artistici contemporanei. Realizzato con componenti minerali che consentono una perfetta "carbonatazione" del dipinto, questo prodotto svincola l'affresco dai limiti imposti dalla parete: la sua leggerezza, infatti, permette all'artista una libertà d'azione altrimenti impensabile. «Questa è la nostra ricerca sottolinea Anna Verducci, direttore dell'Accademia Non creiamo artisti bohémien. La nostra attività ha molti risvolti nella tecnica e nella tecnologia dell'arte contemporanea». Alle 13, poi, sarà di scena Achille Bonito Oliva. Critico d'arte tra i più importanti in Italia, fondatore del movimento artistico della Transavanguardia, oggi professore di Storia dell'arte contemporanea all'Università La Sapienza di Roma, parlerà a studenti e docenti dell'Accademia di Macerata dell' "Universo arte". Con la sua idea innovativa di critico d'arte (non un mediatore tra artista e pubblico, ma un "cacciatore"), e nelle vene un passato da poeta nel Gruppo 63, il movimento letterario nato a Palermo nel '63 da alcuni giovani intellettuali (tra cui Furio Colombo, Umberto Eco, Edoardo Sanguineti, Alberto Arbasino) fortemente critici nei confronti delle opere letterarie legate a modelli tradizionali. Bonito Oliva, tra l'altro, è stato proposto dal consiglio accademico di Macerata per il titolo di accademico honoris causa.

Torna all'inizio


CONVEGNO: L'ETÀ PENSIONABILE DELLE DONNE (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 CONVEGNO: L?ETÀ PENSIONABILE DELLE DONNE Catanzaro, 16 febbraio 2009 - Si è svolto il 13 febbraio a Catanzaro, nella sala consiliare del Comune, il convegno ?Non ho l?età? Donne, lavoro ed età pensionabile? promosso dalla consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta in collaborazione con il dipartimento Dopes dell?Università ?Magna Graecia?. I lavori, sono stati introdotti dall?assessore regionale al Lavoro Mario Maiolo e conclusi dal presidente della Regione Agazio Loiero. Le relazioni sono state tenute dai professori Antonio Viscomi, docente di Diritto del Lavoro nell?Ateneo di Catanzaro, e Valeria Maione, docente di Economia nell?Università di Genova. E Genova. Al convegno hanno partecipato tra gli altri, Giuseppe Fragomeni, dirigente generale del dipartimento Presidenza della Regione, Antonio Carnevale, dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Antonia Lanucara, presidente della commissione regionale Pari Opportunità, Benedetto Di Iacovo, presidente della commissione calabrese per l?Emersione del lavoro non regolare. ?La recente sentenza della Corte di Giustizia europea che ha condannato l?Italia per non avere ancora adeguato il sistema pensionistico in relazione all?innalzamento dell?età pensionabile delle donne ? ha affermato la consigliera Stella Ciarletta ? ha acceso un dibattito a livello nazionale sul tema e sulle possibili conseguenze sia in termini di impatto economico che sociale?. . <<BACK

Torna all'inizio


MINISTERO DELL'ISTRUZIONE: LIBRI ON LINE (sezione: Cultura)

( da "marketpress.info" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Lunedì 16 Febbraio 2009 MINISTERO DELL?ISTRUZIONE: LIBRI ON LINE Con la circolare n. 16 del 10 febbraio 2009 il Ministero dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca ha emanato nuovi chiarimenti sulle adozioni dei libri di testo per l?anno scolastico 2009/2010 finalizzate al contenimento dei costi per i testi scolastici, zainetti meno pesanti, libri scaricabili da internet. Con questa circolare vengono previsti alcuni cambiamenti nella scelta dei libri di testo da parte dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado per il prossimo anno scolastico: a fianco del tradizionale libro a stampa le scuole potranno scegliere testi scaricabili in tutto o in parte da internet. Le scelte, inoltre, non potranno essere cambiate per almeno 5 anni nella scuola primaria e 6 in quella secondaria. Rimane, comunque, la possibilità per gli editori di integrare i testi con appendici di aggiornamento, se necessario in relazione a modifiche dei programmi di insegnamento. Per limitare al massimo la spesa a carico delle famiglie le scuole potranno continuare a ricorrere al comodato d?uso gratuito e al noleggio dei testi scolastici. Le adozioni dei testi, che le scuole renderanno pubbliche, dovranno essere effettuate entro il 15 aprile 2009 per le classi di scuola secondaria di I grado (scuole medie) ed entro la fine di maggio 2009 per tutte le classi di scuola primaria (scuola elementare) e secondaria di Ii grado (scuola superiore). Per tutte le classi in cui sono presenti alunni con disabilità visiva, invece, le adozioni dovranno essere effettuate entro il 31 marzo 2009. I libri di testo sono gratuiti per tutti gli alunni delle scuole elementari e vengono forniti attraverso la consegna di cedole librarie. Per gli studenti delle scuole medie e dei primi due anni delle scuole superiori appartenenti a famiglie meno abbienti è invece possibile richiedere borse di studio e rimborsi parziali della spesa sostenuta per l?acquisto dei libri. A tal fine, le risorse finanziarie disponibili, assegnate complessivamente alle amministrazioni comunali, sono pari a ? 103. 291. 000 per i rimborsi alle famiglie e a ? 154. 937. 070 per le borse di studio agli alunni in obbligo scolastico. Con un successivo decreto di prossima emanazione saranno definite le caratteristiche tecniche e tecnologiche dei libri di testo e i tetti di spesa per ciascuna classe di scuola secondaria di primo e di secondo grado . <<BACK

Torna all'inizio


Tutti i membri dell'istituzione (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

LE CARICHE Tutti i membri dell'istituzione Il 16 gennaio 2008 è nato il consiglio di amministrazione del museo nazionale dell'Ebraismo e della Shoah dopo un incontro a Roma. Presidente è stato eletto Riccardo Calimani, veneziano. Il consiglio di amministrazione è poi composto dai consiglieri Cesare De Seta, Bruno De Santis, Renzo Gattegna, Gad Lerner, Saul Meghnagi, Antonio Paolucci, Paolo Ravenna e Michele Sacerdoti, questi ultimi due sono di Ferrara. Lo scorso dicembre, in una riunione del Cda, è stato eletto il ferrarese Piero Stefani direttore scientifico del museo. Il comitato scientifico del museo, presieduto da Riccardo Calimani, è composto da Michele Luzzati, docente di filosofia dell'università di Pisa; Michele Sarfatti, direttore del centro di documentazione ebraica di Milano; Massimo Giuliani, docente di studi ebraici all'Università di Trento; Daniela De Castro, direttore del museo ebraico di Roma e Roberto Della Rocca, rabbino a Roma.

Torna all'inizio


E' morto a 78 anni il professor Luigi Corsini (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA - data: 2009-02-15 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE Lutto al Bo E' morto a 78 anni il professor Luigi Corsini PADOVA — E' scomparso improvvisamente, all'età di 78 anni, Luigi Corsini, noto docente della facoltà di ingegneria dell'Università di Padova. Il professore lascia tre figli e moltissimi amici, colleghi e studenti che stimavano le sue doti professionali. Nella sua vita, trascorsa tra Padova ed i colli Euganei Corsini ha realizzato moltissime opere in tutto il Veneto. Tra le più conosciute sicuramente l'Istituto tecnico commerciale di Piazza Mazzini, le scuole di Camposampiero, Cittadella, Altichiero. Apprezzate anche le chiese di Maserà, San Donà di Piave, Bresseo, Calcroce, Santa Sofia, da lui realizzate o restaurate. Con ogni probabilità l'estremo saluto sarà dato al docente martedì o mercoledì alla chiesa di Santa Sofia.

Torna all'inizio


< Les Roches>, nuove trattative (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Veneto - TREVISO - sezione: BELLUNO - data: 2009-02-15 num: - pag: 15 categoria: REDAZIONALE Nevegal « Les Roches», nuove trattative BELLUNO - Di nuovo i riflettori sono puntati sul Colle. A quasi un anno esatto dalla «fumata nera» del marzo 2008, il sindaco di Belluno, Antonio Prade, venerdì sera ha incontrato un delegato della International school of hotel management Les Roche, la prestigiosa università svizzera con sedi anche a Marbella, Shangai, Chicago, Manila. L'idea è sempre la stessa: una cordata pubblico-privata per il rilancio del Nevegal. La proposta era arrivata lo scorso anno dall'Associazione industriali che aveva già in mano un progetto. All'inizio di marzo una delegazione composta, tra gli altri, dal direttore generale delle scuole Les Roches, Arie van der Spek e dalla referente per le relazioni internazionali, Vana Najjar, aveva effettuato un sopralluogo in città e in Nevegal per verificare l'ipotesi di insediarvi una sede distaccata della prestigiosa università. Prima di partire Van Der Spek aveva premesso che il sito avrebbe dovuto rispondere a precise indicazioni per poter prendere in considerazione il proseguimento del progetto: regia unica e prospettiva a lungo termine, nonché la suddivisione delle spese. Prade si era dimostrato consapevole delle difficoltà. «Abbiamo sondato e sonderemo ogni possibilità - aveva detto il sindaco - ma non per questo non ce ne facciamo carico. Sappiamo che per ottenere dei risultati serviranno tenacia e umiltà e siamo pronti a fare la nostra parte, senza lasciare nulla di intentato». Il Comune ha mantenuto aperti i contatti con i vertici di Les Roches. In questi giorni, infatti, si è verificato un secondo sopralluogo della scuola. La sede nel Bellunese sarebbe la prima in Italia per la prestigiosa università privata. L'incontro potrebbe portare alla realizzazione di uno studio di fattibilità per insediare l'istituto e la successiva valutazione delle concrete possibilità di attuarlo da parte del Comune e di eventuali partner pubblici e privato. Fe.Fa.

Torna all'inizio


La scienza non può dire cosa è bene e cosa è male (sezione: Cultura)

( da "Corriere della Sera" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-02-16 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Pubblico&Privato di Francesco Alberoni La scienza non può dire cosa è bene e cosa è male L a vicenda di Eluana è un episodio dell'unico vero grande conflitto del nostro tempo: il conflitto sui valori. La scienza produce una vertiginosa trasformazione del mondo e dell'uomo e ogni progresso apre nuovi dilemmi. La scoperta dell'energia atomica ha reso possibile una guerra termonucleare. Gli uomini hanno scelto di non farla. Negli anni Sessanta i contraccettivi hanno consentito alle donne di evitare una gravidanza indesiderata. Le donne li hanno usati anche quando le tradizionali leggi morali lo proibivano. Poi si sono diffuse numerose droghe ma, in questo campo è prevalsa la proibizione. Fra non molti anni i genitori potranno decidere il corredo genetico dei figli, la neuroscienza consentirà di modificare idee, sentimenti e passioni agendo sui processi fisicochimici del cervello. E ogni volta si porrà il quesito: farlo o non farlo? E' bene o è male? Ma la scienza non può dire cosa è bene e cosa è male. Può parlarti di fatti, di processi, dirti cosa puoi fare ma non può dirti assolutamente nulla su cosa e giusto fare, cosa devi fare, sui valori. L'universo scientifico non ha categorie morali. Certo il singolo scienziato può avere criteri etici ma li ha in quanto uomo non in quanto scienziato. Lo scienziato atomico ti dice quali effetti devastanti ha una guerra atomica. Ma se farla o non farla la scienza non te lo sa dire. Chi ci dice allora cosa e bene e cosa e male? In alcuni casi la religione, in altri l'ideologia politica, in altri la civiltà in cui sei stato allevato. Ma oggi tutti e tre questi fattori sono indeboliti e sotto accusa. Prevale la tesi che siano validi tutti i punti di vista. Ma una società in cui tutti i giudizi hanno lo stesso peso non può decidere, non può fare leggi, cade in preda al disordine. Però, oltre una certa soglia di disordine, si crea un disagio intollerabile e gli uomini alla fine scoprono in se stessi cosa è bene e cosa è male, e si raccolgono in movimenti collettivi che si scontrano finché non prevale una delle due alternative. E' gia successo: pensiamo ai movimenti a favore e contro la contraccezione, gli OGM, le droghe, l'aborto, il divorzio, la vivisezione, la clonazione umana, l'eutanasia. Col progredire della scienza e della tecnica questi scontri sono destinati a diventare sempre più violenti. Non solo in Italia dove c'è la Chiesa o nei paesi Paesi islamici, ma dappertutto. E ci saranno partiti politici in cui i valori diventeranno più importanti dei tradizionali temi economici. www.corriere.it/alberoni \\ E la scienza non ci può dire cosa è bene e cosa è male

Torna all'inizio


Katyn, la coscienza sporca di Togliatti e compagni (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Il film e la storia Palmieri, commissario medico sul massacro dei polacchi, accusò Stalin Katyn, la coscienza sporca di Togliatti e compagni Tutti gli italiani di qualsiasi età, a cominciare dal presidente Giorgio Napolitano, dovrebbero vedere il film di Andrzej Wajda, "Katyn". E' quasi un dovere, anzi, perché i massacri di Katyn e dintorni, circa 25 mila innocenti assassinati, hanno molto a che fare con la storia d'Italia e con la nostra lunga condizione di plagiati, disinformati, utili idioti. Katyn in un certo senso ci appartiene, ci fotografa e ci denuda. Ben prima prima delle rivelazioni di Gorbaciov e dell carte che l'ottimo Boris Eltsin consegnò a Lech Walesa, gli italiani potevano essere messi in condizione di conoscere la verità su Katyn. Potevamo sapere, quasi in tempo reale, che non si trattò di un crimine nazista, bensì dell'ennesimo fiotto di sangue sgorgato dall'industria comunista della morte. Non Hitler, ma Stalin e Berija ordinarono il genocidio degli ufficiali e dell'intelligencija polacca, allo scopo di cancellare per più di una generazione le temutissime classi dirigenti di una nazione cristiana, cattolica, contadina, culturalmente aliena dal delirio marxista-leninista. Ebbene, uno scienziato napoletano, Vincenzo Mario Palmieri, già autorevole membro della Commissione medica su Katyn, sapeva chi fossero i veri carnefici, solo che nel primo dopoguerra Stalin e Berija erano i punti di riferimento del socialcomunismo italiano. Così, la menzogna prese il posto della verità. Non a caso, dal Kremlino partì l'ordine di far tacere Palmieri. Fu lanciata, con la regìa di Mario Alicata e dei massimi dirigenti del Pci partenopeo, la demonizzazione del docente di medicina legale all'Università di Napoli. Chissà se il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rammenta quella virulenta campagna contro Palmieri; in caso affermativo, potrebbe, oggi, aggiungere particolari sconosciuti su quella terribile infamia commessa dai suoi compagni del Pci. Napolitano, certo, sa che il docente non poté più tenere le sue lezioni, essendo insultato, contestato, minacciato, accusato di connivenza col nazifascismo. Soltanto un fascista, gli urlavano gli attivisti comunisti, avrebbe potuto denigrare la santissima Armata rossa, insomma gli eroi di Stalingrado, attribuendole non opere di bene, bensì la strage di Katyn. Palmieri, che aveva moglie e figli, scelse la vita e, spaventato a morte, seppellì la relazione finale della Commissione Naville, contenuta in una scatola di scarpe, in un terreno di sua proprietà presso Cassino, proprio là dove millecinquecento soldati polacchi erano morti per liberare dai tedeschi l'ingrata Italia disinformata dai togliattiani. Diedero del nazista a chi poteva rivelare, già nel 1947-1948, la verità sui tentativi di soluzione finale ai danni del popolo polacco che Molotov aveva definito "il bastardo di Versailles". Eppure, a diffamare furono proprio i complici di Togliatti, il quale, nel 1939 -1940, scrisse parole di aperto sostegno al Terzo Reich e ad Hitler, vittima, secondo lui, degli imperialisti inglesi e francesi. Il film di Wajda disvela alla maggioranza degli italiani non solo un segmento dell'orribile mattatoio messo su dai comunisti, ma evoca anche la vergogna di chi ci ha negato per mezzo secolo la possibilità di conoscere la storia, da Katyn sino alle foibe.

Torna all'inizio


L'Italia ha scelto un'altra Terza via (sezione: Cultura)

( da "Corriere Economia" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere Economia - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2009-02-16 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Ricette anticrisi: diversi da Usa e Germania, ma senza risultati L'Italia ha scelto un'altra Terza via l Fondo monetario nel suo recente aggiornamento del I World economic outlook prevede, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, che il Pil subisca una contrazione in tutti i Paesi avanzati. Ma ciò che sorprende è che i Paesi che maggiormente risentiranno della crisi sono quelli a maggiore vocazione manifatturiera: Giappone -2,6 per cento; Germania -2,5; Italia -2,1; Francia -1,9. Gli Stati Uniti, l'epicentro del terremoto finanziario, nel 2009 subiranno una decrescita pari a «solo » -1,6 e già nel 2010 avranno una crescita positiva pari a +1,6 per cento il triplo della crescita prevista per gran parte degli altri grandi paesi industrializzati. Ma com'è possibile una cosa simile? Da settimane non sentiamo altro che l'esaltazione dell'economia reale contro l'economia intangibile. In tanti si affannano da mesi a spiegare che il punto di forza dell'Europa continentale e dell'Italia è proprio l'elevato peso della manifattura. Eppure proprio il maggior peso dell'industria sul Pil rende Giappone, Germania, Italia e Francia più sensibili al ciclo negativo. In questa fase è proprio la domanda di beni di consumo (durevoli e no) quella che risente di più del crollo della fiducia e del reddito disponibile. La caduta del commercio mondiale incide negativamente proprio sui paesi che maggiormente dipendono dalle esportazioni piuttosto che sulle economie terziarizzate postindustriali. Sta tornando di moda il dibattito sui «modelli di capitalismo» e con troppa rapidità Angela Merkel e Sarkozy si sono lanciati nella difesa orgogliosa del modello renano. Il capitalismo americano ha conosciuto un lungo e sorprendente periodo di crescita a partire dagli anni Novanta. Si è trattata di una crescita prevalentemente trainata dalla domanda interna spinta certo anche dal forte indebitamento del settore privato (famiglie e imprese). Del resto gli Stati Uniti hanno spesso utilizzato questa strategia da grande potenza economica. I Paesi europei e il Giappone invece hanno ragionato e ragionano come «piccoli paesi aperti», la cui crescita non può essere autopropulsiva ma deve dipendere dalla domanda mondiale. Ecco allora la forte vocazione manifatturiera di questi Paesi, l'ossessione per la stabilità dei prezzi interni come condizione indispensabile per mantenere competitive le merci da vendere all'estero. La nascita dell'euro consentirebbe anche all'Europa di giocare una strategia autopropulsiva centrata sulla domanda interna. Ma manca il coraggio politico per realizzarla. E così la Germania accumula inutilmente avanzi di bilancia commerciale e lascia che la propria economia ristagni per un decennio e con essa quella di tutta l'area dell'euro. Anche il Giappone si ritiene troppo piccolo per poter autotrascinarsi. Ma ci sono altri aspetti che vanno ricordati. L'economia statunitense rimane un'economia a forte capacità innovativa, nella quale continuo è il processo di introduzione di nuovi prodotti. Avviene ciò proprio perché il consumo è il motore dello sviluppo. Nessun altro paese riesce a generare così tanta innovazione in tanti settori. Questo processo conduce alla rottura delle posizioni acqui site e a un ricambio continuo delle imprese di successo. Se si guarda alle 25 più grandi imprese statunitensi nel 1998 si scopre che 8 di queste non esistevano o non erano nella classifica nel 1960. Le 25 più grandi imprese europee nel 1998 erano già grandi nel 1960. E così l'America entra in crisi ma ha maggiore velocità di aggiustamento e buone chances di uscirne prima di altri paesi. Certo il capitalismo anglosassone ha gravi difetti: l'eccesso di potere dei top manager che si appropriano di ricchezza ai danni degli azionisti e dei lavoratori e la forte crescita della disuguaglianza sociale. Il modello renano, d'altro lato, da oltre un decennio non produce crescita sufficiente. Non riesce a raggiungere livelli di innovazione adeguati, nei settori più vicini alla frontiera tecnologica. E si concentra soprattutto nell'innovazione di processo. Rimane un sistema chiuso, nel quale si va avanti per circoli di cooptazione e per relazioni personali. D'altro lato, si assicura una maggiore equità nella distribuzione del reddito e della ricchezza. L'Italia, com'è noto, non rientra in nessuno dei due modelli citati. Così abbiamo bassa crescita e bassa innovazione (come i paesi renani) ma anche forte aumento della disuguaglianza (come gli Stati Uniti). Nel sistema italiano sembrano convivere i difetti di ambedue i modelli di capitalismo: quello americano e quello renano. Esistono invece Paesi europei nei quali si sommano elementi positivi dei due modelli di capitalismo. Paesi scandinavi come la Finlandia presentano capacità innovativa molto elevata anche in settori emergenti e allo stesso tempo sono dotati da sistemi di protezione sociale e di inclusione tipici del modello renano. Nel nostro Paese le politiche economiche hanno portato bassa crescita, bassa innovazione e aumento della disuguaglianza di SANDRO TRENTO Docente di Economia all'Università di Trento

Torna all'inizio


Da miracolati a desaparecidos: ecco che fine hanno fatto i potenti ritornati nell'ombra (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

n. 7 del 2009-02-16 pagina 12 Da miracolati a desaparecidos: ecco che fine hanno fatto i potenti ritornati nell'ombra di Mariateresa Conti Nei governi del dopo-Tangentopoli i loro volti hanno riempito le cronache politiche. Ma alla fine hanno lasciato aule e palazzi Desaparecidos, scomparsi, spariti dalla scena politica nazionale, dopo una più o meno breve parentesi nel ruolo di «signor ministro»: perché sono tornati per scelta alla propria professione; oppure perché hanno deciso di continuare a fare politica a livello locale o nelle associazioni; o, semplicemente, perché gli elettori non hanno più dato loro fiducia, ricacciandoli nell'oblio. Sono una trentina i ministri che come una meteora hanno attraversato la storia recente d'Italia. Specie nel passaggio dalla prima alla seconda Repubblica, nel pieno della bufera post Tangentopoli, l'ansia di rinnovamento catapultò alla ribalta del panorama politico personalità di spicco cooptate come tecnici ma pure illustri sconosciuti, miracolati dal momento storico. Che fine hanno fatto? Dove sono? Hanno chiuso con la politica o il richiamo del Palazzo potrebbe tentarli ancora? Noi abbiamo cercato di stanarne alcuni. A cominciare dal recordman, il professor Augusto Barbera, ministro una sola volta per circa 12 ore - il mandato in effetti sulla carta durò cinque giorni - nel governo Ciampi (28 aprile 1993-10 maggio 1994). «Fu una giornata agitata - ricorda oggi il costituzionalista, professore ordinario all'università di Bologna - era la prima volta che tre esponenti del Pds - io, Visco e Berlinguer - venivamo nominati ministri. Io avrei dovuto avere le Riforme elettorali e istituzionali. Invece furono date al dc Elia, a me fu affidata la delega per i Rapporti con il Parlamento. Io dissi subito che non avrei giurato, fu un putiferio. La situazione era così incerta che fu bloccata la diretta tv del giuramento. Poi ci fu un incontro, partecipammo io, Ciampi, Scalfaro, Elia e Maccanico. Io insistevo, non volevo accettare. Fu Maccanico a trovare il compromesso: a me i Rapporti col Parlamento di concerto con il ministro Elia per le Riforme istituzionali. E così giurai. Erano le 17 del 29 aprile del '93. Ma quel giorno accadeva un altro evento epocale: il "no" all'autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. A quel punto Occhetto riunì la segreteria e fece una cosa priva di senso: decise che noi del Pds dovevamo uscire dal governo. E così in serata mi dimisi, e finì la mia esperienza di ministro». Pentito di avere accettato? «Ma no, rifiutare sarebbe stato peggio. Rimasi in Parlamento sino al '94, poi tornai all'attività universitaria e non mi ricandidai. Quando Berlusconi diventò presidente del Consiglio fui contattato da Speroni e Tatarella che mi proposero di presiedere la commissione per le Riforme costituzionali. Ma non accettai». Sono tanti, proprio del Berlusconi 1 (10 maggio 1994-17 gennaio 1995) i ministri «scomparsi» dopo soli otto mesi di mandato: da Domenico Comino (Politiche Ue) che ha ripreso l'insegnamento a Giorgio Bernini (Commercio con l'estero), giurista tornato alla professione di avvocato dopo quella parentesi politica, e Sergio Berlinguer (Italiani nel mondo), diplomatico. «La mia esperienza di ministro - ricorda il professor Stefano Podestà, delega all'Università nel primo Berlusconi, poi transitato nel Ppi e nel Pds, quindi, lasciato in polemica pure il partito della Quercia, via dalla politica per tornare a fare il professore alla Bocconi di Milano - nacque in modo del tutto casuale. Conoscevo Giuliano Urbani, che mi propose di entrare in lista. Poi, visto che l'università era il mio mondo, mi fu proposto il ministero. Accettai con entusiasmo, e fu un'esperienza super- positiva. Ho solo il rammarico di non essere riuscito ad andare fino in fondo, quel governo non aveva una maggioranza solida come adesso». C'è poi chi ha lasciato per sempre Roma ma continua a battagliare negli enti locali. Come il "vecchio Paglia", al secolo Giancarlo Pagliarini, ministro del Bilancio per la Lega nel Berlusconi 1, ora consigliere del Gruppo misto al comune di Milano. «Appresi che stavo per diventare ministro - racconta - da mia figlia, che lo sentì in tv. Poi mi chiamò pure Berlusconi. Accettai con entusiasmo, mi divertii un mondo. Lavoravo come un matto, davo gli appuntamenti a partire dalle 7 del mattino, uno ogni 15 minuti. Restavo al ministero fino a tardi, la mia cena era, alle 23, patatine con ketchup. Ricordo che col mio sistema di impegni a incastro non riuscimmo mai a incontrarci con l'allora presidente della Regione Campania (Giovanni Grasso, Dc, ndr): lui arrivava sempre in ritardo, ma io ero già impegnato con altri. Ci provammo sette volte. Invano». Rimpianti? «Nessuno. Riuscii a ottenere risultati importanti, come quello sulle quote latte. Ma non tornerei a Roma a fare il ministro neanche morto». Sono proprio il Berlusconi I e il successivo governo guidato da Lamberto Dini (17 gennaio 1995-17 maggio 1996) quelli che fanno registrare il maggior numero di desaparecidos dalla politica: da Walter Luchetti, ministro dell'Agricoltura con Dini, al giurista Agostino Gambino (Poste), tornato a insegnare all'Università europea di Roma. Andando avanti, già a partire dal primo governo Prodi (17 maggio 1996-21 ottobre 1998), il numero di ministri «nuovi» diminuisce. Tra i desaparecidos «eccellenti» l'ex presidente del Senato e ex ministro della Difesa nel governo D'Alema 1 (21 ottobre 1998-22 dicembre 1999) Carlo Scognamiglio, ora docente di Economia industriale presso la Luiss di Roma; il banchiere Nerio Nesi, ai Lavori pubblici nel secondo governo Amato; e il diplomatico Renato Ruggiero, ministro degli Esteri per soli sette mesi durante il Berlusconi 2. E ancora, Gian Guido Folloni, giornalista e ministro per i Rapporti con il Parlamento nel D'Alema 1, dc e popolare "doc" passato adesso alla Rosa per l'Italia dopo la mancata rielezione alle politiche del 2006; Angelo Piazza, ministro della Funzione pubblica nel D'Alema 1, tornato a insegnare a Bologna; o Michele Pinto, ministro delle Politiche agricole del Prodi 1. Gli esecutivi più recenti non hanno, in pratica, regalato sorprese. Finita l'era dei tecnici, il governo è tornato ai professionisti della politica. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


Garlasco, i periti nominati dai Poggi "La bicicletta lavata, in bagno tracce Dna" (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

MILANO - La bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi sarebbe stata lavata e sul dispenser trovato nel bagno della villetta della famiglia Poggi a Garlasco non solo ci sono tracce del giovane ma anche quelle 'riportate' di Chiara, in quanto è stato rinvenuto il suo Dna. Sono questi alcuni elementi di una delle due consulenze presentate dagli esperti nominati dai genitori di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Dalla perizia inoltre emerge che nella casa dei Poggi non poteva esserci alcuna persona al di fuori di Alberto Stasi, e che il giovane si sarebbe cambiato le scarpe dopo il delitto per cancellare le tracce. "Le mani di Stasi evidentemente intrise di materia organica possono essere state il nesso attraverso il quale è stato posto il materiale della vittima sul dispenser", si legge nella relazione firmata da Marzio Capra, docente di università statale di Milano. Caprara ha cercato inoltre di approfondire le analisi delle microtracce rinvenute sul pedale della bicicletta sequestrata ad Alberto Stasi, sostenendo che si tratta di sangue della vittima. Dalla relazione di Capra emerge inoltre l'impossibilità che Alberto Stasi indossasse le scarpe 'Lacoste' quando ritrovò il cadavere della fidanzata e il fatto che, nella villetta teatro dell'assassinio, non potessero esserci altre persone all'infuori di lui. Secondo Capra, "non ci sono dubbi scientificamente nell'escludere che Alberto Stasi indossasse le scarpe Lacoste" con le quali si presentò dai carabinieri per denunciare la morte di Chiara. Non è credibile, infatti, stando alle analisi da lui effettuate, che Stasi non si sia sporcato le calzature sul pavimento intriso di sangue della vittima. Quanto al secondo aspetto, Capra osserva che le analisi dei Ris "totalmente affidabili secondo parametri internazionalmente riconosciuti" siano "totalmente attendibili e coerenti con l'esclusiva presenza di evidenze riconducibili sono a Stasi, alla vittima, ai familiari e un operaio che effettuò lavori di manutenzione". OAS_RICH('Middle'); Nella consulenza informatica, invece, stesa dall'ingegnere informatico Paolo Reale, si sostiene, in base alle analisi effettuate, che il computer portatile di Alberto la sera prima del delitto è stato chiuso improvvisamente ('crash'), e che non esistono evidenze di attività tra le ore 10:37 e le 11:57 della mattina del delitto di Chiara Poggi. Inoltre, secondo l'esperto informatico, quella sera sarebbero state usate due chiavette Usb. Una, quella di Chiara, sarebbe servita per scaricare le foto del week end in cui Chiara raggiunse Alberto a Londra, qualche settimana prima; l'altra chiavetta, invece, non è mai stata trovata. Le due relazioni, spiega l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale dei familiari di Chiara Poggi, mirano a dare un contributo "all'accertamento dei fatti e delle responsabilità" in relazione all'omicidio per il quale il prossimo 24 febbraio si aprirà l'udienza preliminare in cui l'unico imputato è Alberto Stasi, l'allora fidanzato della vittima. Le due relazioni, conclude l'avvocato, "aderiscono sostanzialmente alle conclusioni dei consulenti della Procura di Vigevano ed hanno il pregio di essersi soffermate su alcuni aspetti di sicuro interesse". (16 febbraio 2009

Torna all'inizio


Bambini: la nuova degenerazione (sezione: Cultura)

( da "Opinione, L'" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Oggi è Lun, 16 Feb 2009 Edizione 28 del 14-02-2009 Bambini: la nuova degenerazione di Paolo Della Sala Grande e meritorio lavoro della nuova trasmissione di servizio su Rai3, ?Presa diretta?, condotta da Riccardo Iacona. Siamo di fronte a ciò che l?azienda definisce ?Rai educational?. L?edizione di questa settimana era dedicata a uno speciale sulla scuola: Iacona non ha cercato di esaltare le rutilanti scintille del sistema scandinavo solo per fustigare le sconcezze degli investimenti pubblici nella scuola italiana. Il nostro sistema educativo è un disastro, ma fare paragoni con quello svedese, se pur ci fa vergognare, è irrealistico. E poi il problema non sono (solo) gli edifici, che lassù sono belli e pieni di strumenti. Il problema sono i contenuti, cioè il sapere che transita da una generazione all?altra. Altrettanto irrealistica la scelta di passare, dalla Scandinavia all?Emilia di Bersani, prossimo Maestro Sostituto di Veltroni. Il modello scolastico emiliano è simile a quello di altre zone del nord Italia, con alcuni punti di eccellenza e dei problemi prossimi venturi, a partire dall?integrazione degli emigrati. Terzo cambio di scenografia: il documentario è passato dall?Emilia obamita alla Calabria dove si costruiscono scuole immerse nelle paludi. Tuttavia i problemi della scuola non si esauriscono con un?edilizia scolastica da obitorio e con la mancanza di laboratori e biblioteche. Non si tratta nemmeno di parlare dello scadente livello culturale dei nostri docenti. Non si tratta di ribadire che costoro vengono pagati troppo poco. In realtà il corpo docente è la quintessenza di un sistema sociopolitico basato sul conferimento di un ?posto di lavoro fisso? garantito a vita, ma sottopagato e non basato su criteri di capacità e di richiesta del mercato. ?Presa Diretta? ha ?confessato? una cosa, che in Svezia i docenti, dalle scuole primarie all?università, vengono scelti dai presidi in base proprio alle necessità e alle competenze. Ma c?è dell?altro ancora: da noi la ?riforma Gelmini? presenta delle imbarazzanti distorsioni numeriche. Come ognuno sa, la riforma ha giustamente imposto il ritorno al voto numerico. I sindacati hanno opposto rifiuti e anatemi, preferendo, soprattutto per le elementari, continuare con i giudizi: ?È bravo, ma non si applica?, ?organizza bene il discorso, ma purtuttavia...?. È iniziata una lunga ed estenuante battaglia di Little Big Horn, e in questo caso gli Skinheads, appoggiati dai generali Custer sindacali e dai media del Viva la scuolapubblicaegratuita, hanno vinto contro i caosboys della Gelmini. Di conseguenza il voto non doveva più andare da 1 a 10, com?era ai tempi in cui Togliatti filava, ma da 5 a 10. Questi ipocriti così evitano che la gamma dei voti sia più estesa, per giunta il risultato non cambia, visto che il 5 di ora, corrisponde allo zero di un tempo, col che nulla cambia se non il ridicolo, che cresce, anche se inavvertito. Dopo la battaglia tra pellerossa e caosboys liberisti, alla fine però è la prassi applicata in ogni singola scuola a determinare il tutto. In concreto dunque come sta andando a finire? Va a finire che nelle elementari i direttori didattici preferiscono evitare che si diano dei 5 o dei 6, perché questi -equivalendo a gravi insufficienze- dovrebbero comportare un tutoraggio degli alunni più raggrinziti. Il tutoraggio presuppone però un impegno di tempo, organizzazione e denaro che nessuno desidera affrontare. Si trova una soluzione: mancando il tutoraggio, spariscono anche i 5 e i 6. I voti si riducono ai soli 7 oppure 8, perché la cultura leninista che impera ancora pretende che il dieci e il nove non si possano dare, perché offenderebbero gli ignoranti e l?egualitarismo rococò in cui credono i pellerossa. E? vero che ci sono e ci saranno delle sacche di resistenza a questa prassi, ma l?andazzo sembra essere proprio questo. Infine, un altro aspetto di cui le trasmissioni di Rai educational non si occupano: gli alunni delle elementari pubbliche e gratuite tendono a non saper parlare. Fino a qualche anno fa non sapevano più scrivere, e ciò già sembrava grave abbastanza. Adesso non sanno più nemmeno organizzare un pensiero in croce. Il lessico si è ridotto del 90% rispetto ai loro nonni analfabeti. Nelle prime classi tendono a esprimersi a gesti e borborigmi, alla mensa mangiano con le mani. Ciò deriva dall?imposizione cattocomunista di ?un lavoro sottopagato - e inutile- a tutti?. I genitori sono costretti ad andare a lavorare entrambi, mentre basterebbe liberalizzare il mercato del lavoro, pagando molto di più chi lavora e produce davvero, rendendo possibile la scelta tra il monoreddito, il lavoro da casa e il lavoro a termine. Viceversa tutti sono stressati, semipoveri e stanchi, i bambini stanno 40 ore a scuola (senza guadagnare nulla), le strade e i quartieri sono desertificati e abbandonati. I bambini, non appena escono da scuola, invece di andarsi a fare i cavoli loro con gli amici o nel cortile o sul terrazzo, vengono prelevati e accompagnati nelle palestre o (peggio) nelle scuole-calcio, dove imparano il neanderitaliano e continuano comunque a restare sotto controllo di un Istitutore Urlante adulto. Quando arrivano a casa i giovani italiani accendono wii o playstation o tv o tutto ciò contemporaneamente. Parlano coi genitori solo a tavola e sotto l?imperversare della tv, per cui imparano solo il lessico relativo a cibi e telecomando. A scuola parlano solo nell?intervallo, a urla. In classe parla solo il corpo docente, almeno in teoria. Finito il pasto serale si reimmergono nella tv o nei giochi videoinformatici. E l?indomani Play it again, Sam. Non è così per tutti: i ragazzi che hanno famiglie che sanno sostituire la presenza fisica con quella culturale imparano e vanno avanti, ma per gli altri il panorama resta nero. Strana nemesi della scuola pubblica, questa separazione di classe nelle classi degli uguali. Chi non ha il supporto da casa non sa più dire ?che cosa è? una settimana, che cosa è la politica, che cosa è la scienza. I più bravi conoscono i giorni della settimana o i nomi di un paio di politici. I più bravi rispondono a memoria, e solo davanti a risposte già predisposte, come in un quiz televisivo. Anni fa, quando già dilagava la scuola a test, in stile robotino, per la risposta c?era almeno uno spazio vuoto da riempire con le parole. Adesso i libri di testo fanno qualche domandina, ma le risposte sono già lì pronte, l?allievo deve solo barrare quella meno imbecille, e vincere una merendina in premio. Dovremmo leggere Charles Fourier, che divideva i bambini in Piccole Orde libere di scorrazzare in magnifici Falansteri. Oggi, invece delle Piccole orde, ci sono dei Piccoli lord impomatati e griffatissimi (perché i genitori hanno il complesso di colpa), e invece dei falansteri di Charles Fourier ci sono gli orridi quartieri che tutti noi abbiamo lasciato costruire. L?esperienza della vita implica la possibilità di esplorare il mondo senza catene, condizione necessaria a raggiungere l?autoconsapevolezza, la conoscenza delle regole di convivenza, l?autocontrollo, il rispetto etc. La nuova generazione rischia di avere soltanto la chance di somigliare a dei mini Neandertal con le scarpe da 90 euro.

Torna all'inizio


ANTONIANUM (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

ANTONIANUM Lunedì 16 Febbraio 2009, QUALE UNIVERSITÀ "Quale università per l'Italia" è il titolo della conferenza organizzata dall'associazione Ex Alunni dell'Antonianum nell'ambito del Corso di Cultura dell'anno 2009 alle 21 nell'aula Morgagni del Policlinico, in via Giustiniani 2. Il corso ha per titolo "Crisi e Speranza". Non poteva certo mancare, nella rassegna, un'analisi della crisi del mondo giovanile, soprattutto per quanto riguarda il ruolo dell'università come preparazione della generazione futura e dell'innovazione. Questa analisi è affidata al prof. Giorgio Brunetti, che è stato docente nell'Università Bocconi (privata) e siede nel Consiglio di amministrazione dell'Università di Ca' Foscari (pubblica). Brunetti è nato a Venezia nel 1937. Nel 1975 è stato chiamato come straordinario di Ragioneria applicata dall'Università Ca' Foscari e ne è diventato ordinario di Economia aziendale nel 1978. Dal 1992 insegna Economia aziendale alla Bocconi.

Torna all'inizio


NICO DE VINCENTIIS LA SCOMMESSA è LAUREARSI A QUALCHE CENTIMETRO DA CASA E POTER LAVORARE IN... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

NICO DE VINCENTIIS La scommessa è laurearsi a qualche centimetro da casa e poter lavorare in città. Frenare la fuga dei cervelli e contribuire così allo sviluppo del territorio è la missione alla quale Unisannio è stata chiamata dalla storia, prima ancora che dalle istituzioni e dalle amministrazioni che riuscirono a creare le condizioni perché nascesse. Tutto quello che viene concepito nella cittadella degli studi (non a caso è tutta concentrata nel centro storico di Benevento) ha un sapore naturale, frutto di idee sfornate quasi in famiglia ma capaci di proporsi sul piano internazionale. Quel «piccolo» a cui si ispira l'ateneo sannita (gli iscritti sono 7.369) è capace di respirare la globalizzazione e starci dentro in chiave di produttività. Lo sanno bene i 194 docenti, i 183 operatori tecnico-amministrativi, i 76 dottorandi. Tutti insieme si propongono ai giovani studenti nell'ambito di 4 facoltà (Economia, Ingegneria, Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze economiche e aziendali), 24 corsi di laurea attivi, 5 dipartimenti, 1 centro di eccellenza, 3 scuole di specializzazione e 3 master di primo e secondo livello. Didattica, ricerca, internazionalizzazione, e un costante rapporto con il mondo imprenditoriale sono gli aspetti centrali su cui punta l'ateneo che, già dal 2006, ha avviato una riorganizzazione che ha portato alla riduzione della sua offerta formativa. Non ha aperto percorsi formativi di area umanistica ma ha sperimentato, sempre nel settore tecnico-scientifico, corsi di laurea innovativi come Scienze ambientali ed Ingegneria energetica. Sorta per essere uno dei settori primari dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio, l'Università del Sannio, da tempo persegue una fattiva collaborazione con le istituzioni locali e regionali, politiche e imprenditoriali, per promuovere una visione condivisa dello sviluppo, anche attraverso la formazione imprenditoriale dei propri studenti. Se a questo si aggiunga l'alto livello raggiunto nel settore della ricerca, l'organizzazione della resistenza nei confronti dello spettro dell'emigrazione giovanile, si può dire bene avviato. Oggi l'azione portata avanti dall'ateneo è un elemento di riequilibrio tra la desertificazione delle aree interne e il sovraffollamento delle aree costiere. Scelte originali e di prospettiva come quella del corso di studi triennale in Ingegneria energetica, seguito dalla laurea specialistica attivata nel 2006, hanno già prodotto una cinquantina di specialisti in questo settore strategico. È targato Sannio, oggi, forse il più consistente contributo offerto ai vertici nazionali nel campo della riduzione dei consumi di energia non rinnovabile e nell'azione portata avanti per cercare di ridurre l'inquinamento ambientale ed ampliare il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili, in sintonia con le indicazioni provenienti da organismi e conferenze internazionali. Rapporto con il mondo delle imprese. Da un anno vengono valorizzate le tesi di laurea più interessanti con borse di studio per i neo laureati e stage presso aziende internazionali dove applicare i loro studi. Incontri periodici intitolati «Laureati e laureandi» valorizzano lo sforzo degli studenti mettendoli a confronto con alcuni dei massimi esponenti del mondo imprenditoriale nazionale. Due su tutti, il master per la gestione dei beni confiscati alle mafie e quello di secondo livello in «Governo clinico e gestione del rischio», rappresentano un esempio di quanto un ateneo possa contribuire a favorire in concreto la crescita e l'attuazione di programmi di alto profilo sociale e culturale. Con i tempi che corrono, creare figure professionali di elevata qualificazione nell'area della direzione strategica delle aziende sanitarie è un servizio reso all'intera collettività. C'è, infine, una strategia, discreta ma testarda, che conduce alla internazionalizzazione. Nel grande aeropago targato Erasmus, gli studenti sanniti sono ben presenti. Un crocevia di arrivi e partenze, scambi di dottorati con gli Stati Uniti e la Cina. Finanche missioni di docenti beneventani in Slovacchia, Turchia e altri Paesi, con corsi intensivi di lingua e cultura italiana, per i ragazzi stranieri che scelgono il Sannio per il loro programma di studi.

Torna all'inizio


FILIPPO BENCARDINO* L'UNIVERSITà DEGLI STUDI DEL SANNIO SI PRESENTA OGGI COME UN MODELL... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

FILIPPO BENCARDINO* L'Università degli Studi del Sannio si presenta oggi come un modello sperimentale di moderno Politecnico dove si integrano tutte le componenti tecnologiche, scientifiche ed economiche. Nonostante sia il più piccolo ed il più giovane degli Atenei della Campania, si caratterizza per la sua dinamicità e per il suo spiccato orientamento al mercato del lavoro. Preparare i giovani al mondo del lavoro è uno dei principali compiti a cui siamo chiamati. Allo stesso tempo, insegnare loro l'amore per la libertà, la responsabilità verso gli altri, la conoscenza, l'indipendenza dai poteri è un obbligo che dovrebbe impegnare ogni educatore. In tal senso, l'Università ha un'importante responsabilità: preparare gli studenti agli impegni civici, ai cambiamenti della società, ai dilemmi etici. In un momento in cui le istituzioni statali del sapere vivono serie difficoltà per il progressivo disimpegno degli investimenti pubblici, e mentre si comincia a ragionare su nuovi modelli organizzativi e di interazione, avvertiamo ancora più forte la responsabilità nei confronti dei giovani. Le attività culturali che abbiamo intrapreso, i momenti di incontro con gli studenti, e di confronto con l'imprenditoria, puntano a costruire una rete di rapporti e sollecitazioni positive che vanno oltre il normale percorso di studio nelle aule. Anche per questo ci impegniamo perché siano garantiti maggiori servizi, luoghi da vivere e possibilità per fare esperienza nel mondo del lavoro, attraverso l'attivazione di tirocini formativi in Italia e all'estero. Particolarmente intenso è il rapporto con la città di Benevento, ricca di storia e di cultura, che offre condizioni ideali per lo studio e la ricerca e che ambisce a diventare «città-universitaria», con un campus integrato nel centro storico. L'ateneo sannita è una istituzione giovane, anche per l'età media del suo corpo accademico, pur contando, tra i suoi docenti, studiosi di consolidata ed affermata esperienza. L'Università del Sannio, nata in un momento di forti cambiamenti che hanno investito il mondo della formazione superiore, ha attuato con convinzione ed immediatezza la riforma universitaria, sposando il suo spirito innovativo, aprendosi al mondo del lavoro, attraverso un rapporto attivo con le imprese, e favorendo creazione di spin-off. Crediamo nella funzione sociale del nostro centro di studi e nel contributo che la formazione può dare al complessivo sviluppo di un territorio dal debole capitale umano. Nelle realtà del Mezzogiorno diventa essenziale l'apporto garantito dall'Università, come elemento necessario per recuperare la competitività territoriale e una coscienza comune. Ma crediamo anche che gli orizzonti internazionali possano essere uno scenario per nulla secondario nei processi di sviluppo che vedano protagonisti i nostri studenti. Quest'anno l'Agenzia nazionale per lo sviluppo del programma Erasmus ci ha concesso un nuovo contributo che permetterà di incrementare e sostenere i periodi di studio in un'altra università europea senza gravare ulteriormente sulle famiglie degli studenti. Ricordo che il miglior progetto, presentato per accedere ai finanziamenti regionali, per la promozione e la valorizzazione delle Università della Campania, è stato quello presentato dall'ateneo sannita proprio per attività di internazionalizzazione. Un bel risultato che premia la nostra progettualità, pensando non solo alla mobilità degli studenti, ma soprattutto alla collaborazione internazionale per la ricerca e la creazione di dottorati. *rettore Università degli Studi del Sannio

Torna all'inizio


ALESSANDRA GRASSI UN PARCO TECNOLOGICO PER INTENSIFICARE LA RICERCA NEL CAMPO DELLE BIOTECNOLOGIE... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

ALESSANDRA GRASSI Un parco tecnologico per intensificare la ricerca nel campo delle biotecnologie e creare una "filiera del farmaco" in Campania. Un'aggregazione tra i tre centri di competenza regionali - Bioteknet, Gear e Dfm, che fanno capo rispettivamente alla Seconda Università degli Studi di Napoli, Federico II e Cnr - per creare nuove molecole e rafforzare il settore biomedicale sul territorio. È il progetto CamBio (Campania Biotech) che prevede investimenti di fondi pubblici e privati e che già registra l'adesione di 71 imprese. Le finalità del futuro consorzio sono state illustrate dal rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Francesco Rossi, in occasione della presentazione della ricerca sulle imprese biotecnologiche italiane. Lo studio - patrocinato dall'Assobiotec e curato dal professore Mario Sorrentino, ordinario di Imprenditorialità e business plan presso la Sun - ha fotografato la situazione tra la seconda metà del 2007 e il primo trimestre del 2008. In Italia le aziende del comparto sono 228, di cui 9 in Campania con 212 addetti impiegati in attività di ricerca e sviluppo. La Lombardia è la regione con la più alta concentrazione di imprese: per la precisione 78, dove trovano lavoro 3.472 unità impegnate nel campo della ricerca e sviluppo. «Soprattutto in Campania i dati confermano un settore ancora giovane ma con buone potenzialità di crescita», chiarisce il professore Sorrentino. «Per rafforzarsi le imprese devono raccordarsi con capitali privati - continua - intensificare i rapporti con l'industria tecnologica e farmaceutica e trovare partners solidi per sviluppare eventuali progetti e brevetti». La Campania punta sulle nuove tecnologie e sulla ricerca industriale. A cominciare dal CamBio che prevede due linee di intervento: da un lato dare vita ad un campus dedicato alla ricerca biomedica, dall'altro creare una sinergia tra i poli scientifici presenti in Campania e il sistema industriale. «Una delle azioni principali del parco tecnologico sarà la filiera del farmaco - spiega il rettore Rossi - per sperimentare nuovi studi e molecole per la cura delle malattie ed avvicinare la ricerca alle imprese. Si tratta inoltre di un progetto che apre le porte soprattutto ai giovani ricercatori». E proprio la ricerca di nuove terapie occupa le imprese del settore. Dallo studio emerge che il 70% delle aziende del campione opera nel campo della cura della salute. E sono tutte abbastanza giovani: il 73% è sorto negli ultimi dieci anni.

Torna all'inizio


Cultura e Spettacoli: A CittadinanzAttiva nuove forme di integrazione (sezione: Cultura)

( da "Sannio Online, Il" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura e Spettacoli: A CittadinanzAttiva nuove forme di integrazione Pubblicato il 16-02-2009 Il principio di sussidiarietà e il suo ruolo cardinale nel mondo contemporaneo nella lezione tenuta dal docente dell?Università del Sannio, Gaspare Lisella... CittadinanzAttiva è il progetto di alta formazione, che il centro Studi V. Bachelet (diretto da Don Franco Piazza) sta portando avanti con successo, coinvolgendo i giovani discenti in incontri con personalità di alto livello, per approfondire la conoscenza dei meccanismi e le prassi che sorreggono il funzionamento di istituzioni e società civile. Ricordiamo che l?incontro con Giuseppe Acocella (previsto per il 7 febbraio) è stato rimandato a data da stabilire. Prossimo appuntamento quello con il prefetto di Benevento, Antonella De Miro, il prossimo 28 marzo alle 16, nell?auditorium dell?Itcg ?M. Carafa? di Cerreto Sannita. Grande il successo per l?ultima lezione del ciclo di incontri, quella con Gaspare Lisella, dedicata al principio di sussidiarietà. Un principio fondamentale, nell?Europa contemporanea, che vede l?Unione e gli Stati membri costruire, nella reciproca integrazione, un nuovo modello di governo e organizzazione. Alla interessante e intensa relazione di Lisella si riferiscono gli elaborati che seguono.

Torna all'inizio


Incontro pubblico per parlare di Gaza (sezione: Cultura)

( da "Varesenews" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Varese - Il comitato varesino per la Palestina e MusVarese organizzano l'incontro alle ore 21 di mercoledì 18 febbraio al Gulliver di via Albani Incontro pubblico per parlare di Gaza Il comitato varesino per la Palestina e MusVarese (associazione dei musulmani varesini) un mese dopo la fine dei bombardamenti israeliani su Gaza, durante i quali la nostra città ha saputo esprimere attenzione e sensibilità verso il dramma palestinese con ben due manifestazioni di piazza, che sono state caratterizzate da grande partecipazione di cittadini italiani ma soprattutto stranieri, uniti da un comune sentimento di dolore e di sdegno, organizzano alle ore 21 di mercoledì 18 febbraio al Gulliver di via Albani a Varese (zona Ippodromo) la prima occasione cittadina di informazione e dibattito “dedicato a 1300 persone uccise a sangue freddo da uno dei più potenti eserciti del mondo, che per settimane ha sparato nel mucchio contro una popolazione inerme, stremata da due anni di assedio ed impedita persino di scappare. Un crimine folle, perpetrato sotto gli occhi di tutti, che ha riempito le piazze di tutto il mondo ma non ha smosso i governi, ultimo atto di un? occupazione che dura da decenni e sempre più si fa sterminio”. La serata si aprirà con un intervento di saluto da parte del presidente della Comunità Palestinese di Lombardia, cui seguiranno gli interventi di Diana Carminati, già docente di Storia Contemporanea all? Università di Torino; Giorgio S. Frankel, giornalista indipendente, esperto di Israele e Medio Oriente; Alfredo Tradardi, referente dell?International Solidarity Movement – Italia. L?incontro è anche un seguito del seminario internazionale su “La guerra israelo-occidentale contro Gaza” svoltosi a Roma il 24 gennaio e i cui atti possono essere scaricati dal sito www.forumpalestina.org. Lunedi 16 Febbraio 2009

Torna all'inizio


Cesena: giovedì convegno su "gli apprendimenti, le scuole, l'orientamento" (sezione: Cultura)

( da "RomagnaOggi.it" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

16 febbraio 2009 - 13.19 (Ultima Modifica: 16 febbraio 2009) CESENA - Giovedì prossimo 19 febbraio 2009, con inizio alle ore 14.00, presso l' "Anfiteatro" della Facoltà di Psicologia, in Piazza Aldo Moro 90 Cesena, si svolge il convegno dal titolo "Gli apprendimenti, le scuole, l'orientamento". Si tratta di un'occasione per presentare i risultati di una ricerca finalizzata alla valutazione degli aspetti emotivi e cognitivi sottesi allo sviluppo dei processi di apprendimento. La ricerca è stata condotta in Istituti Superiori e presso corsi di Formazione Professionale in collaborazione tra la Provincia di Forlì-Cesena (Assessorato alle Politiche per l'Istruzione e la Formazione) e la Facoltà di Psicologia dell'Università di Bologna (Laboratorio LADA, Professoressa Silvana Contento). L'iniziativa si rivolge prioritariamente ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, della formazione professionale e agli operatori sociali e sanitari con l'intento di sollecitare una discussione sui temi relativi alle difficoltà emotive e cognitive in età evolutiva attraverso gli interventi di professionisti che lavorano in ambiti diversi (Università, Sanità, Orientamento, Scuola). Si ritiene infatti che solo da tale cooperazione può emergere la prevenzione e la gestione del disagio e la promozione dello sviluppo di ciascun adolescente.

Torna all'inizio


"Villa Oro. Una ricerca per l'abitare" (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

16/2/2009 "Villa Oro. Una ricerca per l?abitare" Mostra documentaria e grafica di Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky Luigi Cosenza, Bernard Rudofsky Villa Oro Una ricerca per l?abitare mostra documentaria e grafica a cura di: Giancarlo Mainini, Alfredo Buccaro, Francesco Viola, Evelyn Hendreich Napoli, Palazzo Reale, Sala Dorica. Inaugurazione: sabato 21 febbraio ore 17.00 nella sala conferenze di Palazzo Reale e - a seguire - la visita alla mostra nella Sala Dorica. 21 febbraio ? 13 marzo 2009 orari: 10.00 ? 15.00 chiusura: tutti i sabato e domenica ingresso gratuito Costruita su un alto costone in tufo della collina di Posillipo, Villa Oro (1934-37) è la più significativa opera ideata da Luigi Cosenza in collaborazione con Bernard Rudofsky e, a ragione, annoverata fra le principali opere dell?architettura moderna in Italia. Il rapporto fra l?edificio e lo straordinario paesaggio del golfo, la nitida e chiara articolazione dei volumi, la compenetrazione fra spazi interni ed esterni, le soluzioni costruttive e di dettaglio, l?elegante disegno di alcuni arredi e dei pavimenti in maiolica sono gli aspetti di maggiore qualità che concordemente vengono riconosciuti al progetto di questa casa. La mostra e la monografia che la accompagna illustrano i  risultati di una ricerca svolta da professori della Facoltà di Architettura, della Brandenburgischen Technischen Universität di Cottbus, offrendo l?opportunità di accrescere la documentazione sugli aspetti più significativi di questa singolare casa, di collocarla nel suo particolare momento storico e di tratteggiarne la vicenda. Nella tappa di Napoli, l?esposizione, organizzata dal Centro interdipartimentale ?L. Pisciotti? e dalla Facoltà di Ingegneria di Napoli ?Federico II?, con il contributo degli Ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti della provincia di Napoli, è stata arricchita da alcuni materiali originali, gentilmente concessi  dall?Archivio Cosenza, che vanno a integrare il racconto del complesso iter progettuale di questa straordinaria architettura, dai primi schizzi, agli elaborati per il modello, ai disegni esecutivi per il cantiere, ad alcune tavole del progetto di restauro in corso di elaborazione da parte dell?arch. Andrea Cosenza. La mostra, allestita nella Sala Dorica del Palazzo Reale, rimarrà aperta dal 21 febbraio al 13 marzo. L?inaugurazione sarà preceduta, alle ore 17,00 nella Sala delle Conferenze, dalla presentazione dei materiali esposti e della pubblicazione alla quale interverranno l?arch. Stefano Gizzi, Soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici per Napoli e provincia e il prof. Giancarlo Mainini, direttore del Centro interdipartimentale ?L. Pisciotti? e curatore con il prof. Alfredo Buccaro del volume Luigi Cosenza oggi, 1905/2005, pubblicato in occasione del centenario della nascita del grande ingegnere-architetto napoletano. L?arch. Evelyn Hendreich, docente della Brandenburgischen Technischen Universität di Cottbus, tra i curatori della mostra e del libro su villa Oro, illustrerà metodi e finalità della ricerca svolta. Inoltre, porteranno il loro contributo di riflessioni il prof. Edoardo Cosenza, preside della Facoltà di Ingegneria dell?Università di Napoli ?Federico II?, l?arch. Paolo Pisciotta e l?ing. Luigi Vinci, rispettivamente presidenti dell?Ordine degli Architetti e di quello degli Ingegneri di Napoli e provincia. Concluderanno gli interventi del prof. Lucio V. Barbera, presidente della Conferenza dei presidi delle Facoltà di Architettura, l?arch. Paola Ascione, responsabile della sezione Campania del Do.Co.Mo.Mo. Italia e il prof. Francesco D. Moccia, assessore all?Urbanistica della Provincia di Napoli, tra i primi e più attenti studiosi dell?opera di Luigi Cosenza.

Torna all'inizio


Il Taurasi che non ti aspetti all'Abraxas di Pozzuoli (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

16/2/2009 Il Taurasi che non ti aspetti all'Abraxas di Pozzuoli I professori dell'azienda Contrade incontrano la cucina flegrea A circa 10 gg dall'inizio di Anteprima Taurasi 2005 (7 e 8 marzo 2009 a Taurasi, taurasi2005@libero.it), il programma della Rassegna di Vigne e Sapori da Sud di Officine Gourmet e Osteria Abraxas si arricchisce di un'appuntamento per veri intenditori. Incontreremo l'azienda Contrade di Taurasi di Sandro Lonardo, accompagnato dall'enologo Maurizio De Simone e dal consulente per la ricerca scientifica Giancarlo Moschetti Docente universitario prima a Napoli ed ora a Palermo. La famiglia Lonardo da diverse generazioni lavora nel settore agricolo, negli ultimi tre decenni la famiglia  si è concentrata sulla coltura tradizionale della vite e sulla sperimentazione in cantina. Nasce nel 1998 il marchio "Contrade di Taurasi", la cui filosofia aziendale si basa su princìpi imprescindibili: - Utilizzare uve provenienti soltanto da vigneti aziendali; - Sperimentare nuove tecniche agronomiche ed enologiche nel rispetto della tradizione; - Ottimizzare i processi di produzione al fine di raggiungere un giusto rapporto di prezzo qualità; - Utilizzare lieviti autoctoni per esaltare le caratteristiche organolettiche tipiche del vino. Contrade di Taurasi, pur a conduzione familiare, si avvale di uno staff tecnico-scientifico di notevole spessore. Responsabile di cantina: Prof. Alessandro Lonardo Enologo: Maurizio de Simone della Pro.Vite Microbiologi: Prof. Giancarlo Moschetti, Università di Palermo Dott. Nicola Francesca, Università di Palermo Chimico enologico: Prof. Raffaele Romano, Università Federico II di Napoli Ampelografa: Antonella Monaco, Università Federico II di Napoli Agronomo: dott. Antonio Di Pietro La cantina produce quattro tipi di vini. L'unico bianco è il Grecomusc', dal sapore deciso e dalla grande personalità, mentre i rossi sono l'Aglianico, fresco e fruttato, ed il Taurasi, armonico ed aristocratico che affina un'anno in piu' rispetto ai dettami del disciplinare; chiude la gamma il Taurasi Riserva, il fiore all'occhiello della  produzione: elegante e al contempo potente, prodotto soltanto in alcune annate con un affinamento di 6 anni in legno, 2 anni in piu' rispetto alla regola.   Da non perdere la visita alle cantine per partecipare a degustazioni guidate delle varie annate. I Vini in degustazione Greco Musc' 2007 * Aglianico Igt Campania  2006 * Taurasi docg 2004 * Taurasi docg 2003 Riserva * Taurasi docg 1999 Le annate 1999, 2003 e 2004 hanno caratteristiche diverse e molto peculiari. Il '99 conserva ancora le caratteristiche di ruvida "rusticità", dotato di una possente spalla acida e tannica è l' unico che già rivela l'elegante  e nobile sentore di goudron proprio dei grandi vini rossi da invecchiamento, non a caso quest'annata è stata definita la migliore dl secolo per i vini di questa tipologia in tutta Italia.Il clima nel '99 fu molto caldo in estate e freddo durante la vendemmia, che, a Taurasi, per l'Aglianico comincia sempre ai primi di novembre. Il 2003, annata notoriamente siccitosa e di uve cotte in tante regioni, per Contrade di Taurasi è stata favorita dalle piogge autunnali di ottobre, e i vignaioli che ebbero il coraggio di attendere fino a novembre hanno avuto grandi risultati. Non a caso il Taurasi 2003 di Sandro Lonardo è uscito solo in versione Riserva. Le uve quasi passite hanno dato un concentrato di alcol, tannini e acidità, facendone un vino austero e complesso da degustare. Si avvertono già sentori di liquirizia ed altri terziari di evoluzione che si avviano al goudron. La 2004, annata molto secca e con il rating di 5 stelle per il Taurasi cioè l'eccellenza: Austerità, potenza, eleganza e promessa di longevità. Tra tutte le annate di Contrade di Taurasi si puo' definire senz'altro la piu' fine, elegante ed armonica, vicinissima al pieno equilibrio. IL MENU'dello Chef Tommaso Di Meo Entrèe Zucca napoletana in agrodolce su sbriciolata di pane cafone  * Tortino di baccalà su salsa di patate e pomodori del piennolo  * Guanciale di maiale e  caprino cilentano  * Polenta con salsiccia e friarielli  * I Primi Fusilloni di Gragnano con patate, broccoli e acciughe di Sciacca  * Mezzanini  di patate  fatti a mano con gustoso di maiale e pomodori secchi di casa  * Il Secondo  Locena di maiale a lunga cottura con il suo fondo * Scarolella alla carrettiera  * Il Dessert Crema di canditi con biscotto al cioccolato e meringa di grano * Quota di partecipazione ?40,00 Solo su prenotazione 081.8549347. 3392236700 info@abraxasosteria.it Credits www.abraxasosteria.it www.leofficinegourmet.it www.contradeditaurasi.it provite@tin.it

Torna all'inizio


Welfare: all'ateneo di Udine il primo centro di ricerca accademico regionale (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura , Cervelli

Università di Udine Welfare: all'ateneo di Udine il primo centro di ricerca accademico regionale Assistenza, previdenza, sanità. Sono i tre comparti sui quali il nuovo "Centro interdipartimentale di ricerca sul welfare" istituito dall'università di Udine intende svolgere un ruolo di primo piano al servizio del territorio regionale. Obiettivo, attivare, con un approccio multidisciplinare, studi, progetti, iniziative di divulgazione e di sviluppo delle conoscenze nel settore delle politiche pubbliche e private rivolte ai bisogni primari dei cittadini, apportando significativi contributi all'elaborazione e attuazione di politiche pubbliche di settore. «Il tema del welfare - spiega uno dei promotori del Centro, Stefano Miani, docente di Economia degli intermediari finanziari all'ateneo friulano - è oggi di grande rilievo. In regione non ci sono centri di ricerca che se ne occupano a livello accademico. In un momento come questo, è centrale il comparto dell'assistenza, su cui concentreremo parte del nostro interesse». Altro argomento su cui il Centro si confronterà «è - continua Miani - quello della previdenza. In particolare, analizzeremo la possibilità di creare un fondo pensioni regionale». Infine, «il fatto - afferma Miani -che la Regione FVG abbia un'ampia autonomia in materia sanitaria, favorisce opportunità di studio e di approfondimento anche in questo settore». Con l'istituzione del nuovo Centro, l'ateneo di Udine, dunque, sarà in prima linea sul fronte dello studio e della ricerca nell'ambito dello studio di politiche sociali. L'attività del Centro, oltre che concretizzarsi in seminari, convegni, pubblicazioni scientifiche e momenti di alta formazione, «potrà essere un punto di riferimento - conclude Miani - per enti pubblici e istituzioni, dalla Regione agli enti locali, alle aziende di servizi». Il nuovo Centro è stato costituito per iniziativa dei dipartimenti di Finanza dell'impresa e dei mercati finanziari, Scienze economiche e Patologia e medicina sperimentale e clinica dell'università di Udine. Possono inoltre aderirvi docenti e ricercatori di università italiane ed estere, esperti esterni e, come partner, enti, istituzioni, società e assicurazioni, pubbliche e private che, oltre a partecipare alle attività del Centro, ne sostengano l'attività. Figurano tra i promotori del "Cento interdipartimentale di ricerca sul welfare" economisti, aziendalisti, attuari, statistici e medici dell'ateneo udinese, a garanzia di un elevato profilo tecnico. BUR.IT 17.02.09

Torna all'inizio


Da martedì 17 a sabato 21 febbraio le "Giornate di orientamento" dell'università di Cagliari (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Cagliari Da martedì 17 a sabato 21 febbraio le "Giornate di orientamento" dell'università di Cagliari Prevista la presenza di oltre 100 scuole e 10.000 studenti provenienti da tutta la Sardegna. Saranno due le novità della decima edizione delle Giornate di Orientamento che prenderanno il via martedì prossimo, 17 febbraio. La "Settimana Unica Open Day", si propone ancora una volta di offrire agli studenti delle superiori il supporto informativo per l'individuazione del percorso universitario e professionale da intraprendere: hanno già aderito più di 100 scuole da tutta l'Isola. La Direzione Orientamento e Comunicazione, che organizza l'evento, prevede di superare quest'anno le 10 mila presenze della precedente edizione. La prima novità è la simulazione dei test di selezione: negli spazi della Cittadella universitaria di Monserrato, gli studenti del quarto e quinto anno delle superiori potranno infatti cimentarsi con le prove di verifica della preparazione iniziale, ormai obbligatorie in tutti i corsi dell'ateneo. E potranno farlo su moduli a lettura ottica - ogni giorno - con l'aiuto dei docenti delle undici facoltà cagliaritane che presenteranno l'offerta formativa, mentre i tutor e i manager didattici forniranno informazioni sull'accesso ai corsi di studio e ai servizi generali di Ateneo. I risultati saranno poi illustrati agli insegnanti delle scuole superiori che accompagnano gli studenti. La seconda innovazione è rappresentata da una postazione di counseling in cui i ragazzi potranno accedere a brevi colloqui personalizzati con psicologi che ne verificheranno aspirazioni e aspettative, per giungere ad una scelta più consapevole e precisa del corso giusto e ridurre così abbandoni e ritardi negli studi. Fino al 21 febbraio saranno cinque giorni di incontri di presentazione di ciascuna facoltà, e di conferenze divulgative su temi di interesse generale, organizzate con la collaborazione di docenti universitari ed esperti di altre istituzioni, come il RIS dell'Arma dei Carabinieri e la Polizia postale. L'iniziativa è da sempre la prima fase del rapporto Università-Scuole, di carattere prevalentemente informativo, organizzata dalla Università di Cagliari, pur in presenza di forti difficoltà finanziarie, per non disattendere le aspettative delle scuole e dei ragazzi, alle prese con una scelta che può rivelarsi decisiva per la carriera professionale. Durante l'anno sono previste altre forme di interazione con il mondo della scuola, proposte dalle facoltà e dalla direzione Orientamento. BUR.IT 17.02.09

Torna all'inizio


Cerimonia di Consegna diplomi della Ca' Foscari Harvard Summer School (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Università "Cà Foscari" Cerimonia di Consegna diplomi della Ca' Foscari Harvard Summer School Mercoledì 18 febbraio, alle ore 16.30, presso l'Auditorium Santa Margherita, si tiene la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti cafoscarini che hanno seguito i corsi della edizione 2008 di Ca' Foscari Harvard Summer School, prima scuola estiva d'eccellenza nata in accordo con il prestigioso ateneo americano. Consegnerà i diplomi la Prof.ssa Alide Cagidemetrio, Preside della Facoltà di Lingue e letterature straniere di Ca' Foscari e Direttrice della summer school. Saranno presenti inoltre tre studenti dell'edizione passata, che racconteranno la loro esperienza alla scuola estiva, sia formativa sia di crescita personale. In occasione della cerimonia sarà presentato il programma della quarta edizione di Ca' Foscari-Harvard Summer School, che dal 22 giugno al 31 luglio 2009 offrirà a 120 studenti, 60 iscritti a Ca' Foscari e 60 provenienti dall'Università americana di Harvard, l'opportunità di frequentare a Venezia i corsi in lingua inglese tenuti da docenti di entrambi gli Atenei, e vivere fianco a fianco per cinque settimane di lezione più una di prove. La scuola estiva è sostenuta in particolare dalla Fondazione Scuola Studi Avanzati di Venezia e dalla fondazione Coin, nell'ambito del loro impegno a contribuire alla creazione di una eccellenza degli studi universitari. BUR.IT 17.02.09

Torna all'inizio


Da Ancona in Inghilterra sulle orme di Florence Nightingale (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Politecnico delle Marche Da Ancona in Inghilterra sulle orme di Florence Nightingale Full immersion di una settimana nel sistema sanitario britannico per gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche dell'Università Politecnica delle Marche guidati dal professor Mauro Barchiesi, docente di Medical Clinical English. Gli allievi del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche della Università Politecnica delle Marche faranno a marzo un'esperienza di full immersion di una settimana nel sistema sanitario britannico, guidati dal docente di Inglese Medico Clinico (Medical Clinical English), professor Mauro Barchiesi. Si tratta in realtà di alcuni neolaureati in Infermieristica dell'Università Politecnica delle Marche, coordinatori responsabili dei percorsi sanitari all'interno degli ospedali marchigiani, in particolare degli Ospedali Riuniti di Ancona. L'esperienza inizierà il 16, per concludersi il 20 marzo, con il viaggio accademico al King's College di Londra, una delle migliori 25 università del mondo, con annessa visita alla famosa scuola di infermieristica "Florence Nightingale". In questa occasione, sentiranno parlare dell'evoluzione dell'infermieristica e dell'ostetricia fino ai nostri giorni; incontreranno importanti team di docenti di infermieristica, per seguire, in sede universitaria, lo sviluppo del sistema sanitario inglese. Sono previsti dibattiti in aula con i colleghi inglesi neolaureati, oltre alla visita ai reparti del St Thomas' Hospital, eccellenza ospedaliera, punto di riferimento per la ricerca clinica. Nell'ultima giornata si parlerà, con ricercatori specializzati in ambito infermieristico, di EBN (Evidence-based Nursing, ovvero come integrare nella pratica infermieristica quotidiana le prove d'efficacia scientificamente più fondate fra quelle disponibili) e dei suoi recenti sviluppi. Durante la permanenza a Londra l'intero gruppo alloggerà al Guy's, grazie a un accordo tra il docente e i suoi colleghi londinesi. Grande supporto all'iniziativa è stato fornito dal Clinical Tutor, il dottor Maurizio Mercuri e dal professor Marcello D'Errico. BUR.IT 17.02.09

Torna all'inizio


Open day 2009, winter edition (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Univ. Cattolica di Milano Open day 2009, winter edition Tre giornate di incontri per conoscere da vicino le nove facoltà milanesi e i singoli corsi di laurea triennale e a ciclo unico. Ma anche per ascoltare la testimonianza diretta di docenti, professionisti e studenti. Prende il via martedì 17 febbraio e si concluderà giovedì 19 la winter edition di Open day, open mind, la manifestazione promossa dall'Università Cattolica del Sacro Cuore per orientare gli studenti delle scuole superiori alla scelta del percorso più in linea con le proprie aspirazioni. Un appuntamento ormai consolidato, che ogni anno registra 5mila presenze nelle due edizioni previste nei mesi di febbraio e luglio. E si traduce anche con un'alta percentuale di iscrizioni: nel 2008 circa la metà di coloro che hanno compilato la scheda di partecipazione distribuita durante l'Open day si è immatricolata in Cattolica. Tra le novità di questa edizione invernale, l'opportunità, per chi si iscrive sul sito www.unicatt.it/openday, di effettuare colloqui gratuiti di orientamento con gli psicologi del Cross (Centro di ricerca sull'orientamento scolastico-professionale e sullo sviluppo delle organizzazioni). Nel corso dell'Open day, articolato in tre pomeriggi dalle 14.30 alle 18, presidi e docenti di ciascuna facoltà dell'Ateneo milanese illustreranno l'offerta formativa per l'anno accademico 2009/2010, descrivendo il tipo di preparazione e i possibili sbocchi occupazionali. Alcuni laureati in Cattolica - professionisti di aziende come Coca Cola, Fastweb, Moleskine, Philips, H3G e Universal Music oltre che magistrati, giornalisti e consulenti - racconteranno come si è sviluppata la loro esperienza lavorativa dopo gli studi nei chiostri di largo Gemelli. Per tutta la durata dell'evento, nel Cortile d'onore di largo Gemelli, sarà a disposizione un Welcome Desk per la raccolta del materiale informativo. Negli appositi point informativi studenti e personale dell'Università forniranno informazioni sulla vita universitaria e chiarimenti necessari sui molteplici servizi offerti: borse di studio, collegi, mense, tutorato, stage, programmi di studio e lavoro all'estero. Gli incontri si svolgeranno nell'Aula Franceschini (GA03) di largo A. Gemelli, 1 Milano martedì 17 febbraio 14.30 Scienze della formazione - 15.45 Scienze politiche - 17.00 Scienze linguistiche e letterature straniere mercoledì 18 febbraio 14.30 Economia - 15.45 Scienze bancarie, finanziarie e assicurative - 17.00 Giurisprudenza giovedì 19 febbraio 14.30 Lettere e filosofia - 15.45 Sociologia - 17.00 Psicologia Per il programma dettagliato: http://www.unicatt.it/ openday/milano.asp Open day - Brescia (20 febbraio) e Piacenza-Cremona (26 febbraio): www.unicatt.it/openday BUR.IT 17.02.09

Torna all'inizio


Wendell Berry domani all'Università di scienze gastronomiche (sezione: Cultura)

( da "Targatocn.it" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Wendell Berry domani all'Università di scienze gastronomiche 'Mangiare è un atto agricolo': è questo il noto aforisma che racchiude il pensiero di Wendell Berry, agricoltore, docente universitario, scrittore e poeta statunitense che domani 17 febbraio alle 10, sarà all?Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cascina Albertina, Via Amedeo di Savoia 8, Pollenzo ? Bra). Un appuntamento che rappresenta una rara occasione per incontrare questo interessante personaggio. I suoi temi sono quelli delle economie locali, del valore della comunità, dei saperi tradizionali, della manualità, della sostenibilità ecologica. Riflessioni mai svincolate dalla pratica, e per questo straordinariamente efficaci. Tra i suoi scritti, Slow Food Editore ha pubblicato in Italia, nel 2006, per la collana Terra Madre, 'La risurrezione della rosa'. Agricoltura, luoghi, comunità, raccolta di saggi tratti da 'What are people for?' e 'The art of commonplace'. Scrive Carlo Petrini nella prefazione: "Il grande pubblico italiano non conosce ancora l?importanza che quest?uomo ha avuto e ha nella società americana, soprattutto nella sua parte più sensibile alle tematiche ambientaliste e ruraliste. (...) Berry prende come spunto per le sue riflessioni l?osservatorio del Kentucky, dove vive. Proprio partendo dal suo specifico riesce ad analizzare in modo radicale le distorsioni del modello produttivistico industriale che ha sconvolto profondamente la società rurale americana. Il percorso di Berry è molto originale: dopo gli studi di letteratura, nel 1964 ha preso a condurre una fattoria vicino ai suoi luoghi natii ma, oltre a essere sempre stato contadino, ha insegnato inglese a New York, ha viaggiato molto in Europa grazie a borse di studio ed è stato docente all?Università del Kentucky. Alla fine però il suo è stato un vero ritorno alla terra, perché ha finito con il dedicarsi soprattutto all?attività di agricoltore, pur rimanendo un autore prolifico".

Torna all'inizio


Università/ Puglisi(Iulm): piacere dell'etica arma contro (sezione: Cultura)

( da "Virgilio Notizie" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Milano, 16 feb. (Apcom) - Giovanni Puglisi, rettore dell'università milanese di lingue e comunicazione Iulm, ha aperto l'anno accademico 2008-2009 con l'auspicio che il mondo degli atenei italiani ritrovi "il piacere dell'etica" per combattere gli "atteggiamenti baronali". Il docente ha parlato di "metastasi accademica" che non può essere debellata "con proclami rivoluzionari o con le norme legislative di facciata: ciononostante ben venga - ha detto - la 'riforma Gelmini' dei concorsi universitari, anche se qualche cosa in più forse si sarebbe potuta fare". "Ciò che manca e che non si può restituire né all'università, né ad alcuno per legge - ha detto di fronte al ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi - è il piacere dell'etica, quel gusto della virtù che, libero da schematismi o stereotipi ideologici e confessionali, dia al comportamento individuale la rotondità della giustizia, la bellezza del risultato, la dignità del messaggio educativo. Il rettore ha chiesto anche a Bondi "di tenere sempre duro sul registro dell'impegno finanziario verso la cultura, la formazione superiore e la ricerca: capisco le ragioni di Stato, che richiamano il senso di responsabilità politica e sociale in un momento difficile dell'economia mondiale e italiana in particolare, ritengo però irrinunciabile, per storia e per sviluppo socioeconomico, per di più sostenibile, che il nostro Paese non abbatta oltre la soglia di resistenza, per altro già superata, nell'investimento in queste aree". Nella sua relazione Puglisi ha sottolineato anche l'importanza della "valutazione incentivante", elemento indispensabile per fare sì che, anche in Italia, ogni ateneo ottenga le risorse che merita in termini di personale e, sulla base delle capacità e dei risultati scientifici ottenuti, anche in termini finanziari. Durante l'inaugurazione è stata conferita un laurea honoris causa in "Giornalismo, editoria e multimedialità" a Maurizio Costanzo.

Torna all'inizio


Fatevi sotto! C'è tempo fino al 16 marzo per partecipare a "Expo dei territori" (sezione: Cultura)

( da "e-gazette" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

Fatevi sotto! C?è tempo fino al 16 marzo per partecipare a ?Expo dei territori? Prolungati i bandi per l?ambiente della Provincia di Milano. Cercasi idee per un?energia pulita ed efficiente in vista della Esposizione universale del 2015. Milano, 16 febbraio ? Aaa. Cercasi 39 buone idee per tutelare l?ambiente in vista dell?Expo milanese del 2015. La provincia del capoluogo meneghino e Milano metropoli Agenzia di sviluppo, con il supporto della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, hanno infatti bandito un concorso chiamato ?Expo dei territori: verso il 2015? al fine di promuovere le progettualità locali più in linea con l?esposizione universale. Energia e ambiente; alimentazione; cultura, accoglienza e turismo sono i tre campi scelti dal bando. Questa settimana al Politecnico di Milano si è fatto il punto sul primo campo, presente il coordinatore della giuria, il professor Ennio Macchi, docente di Conversione dell?energia e direttore del dipartimento Energia allo stesso Politecnico. ?Cerchiamo soluzioni innovative in edilizia, industria, agricoltura e mobilità - ha spiegato Macchi. - Nel settore energetico i progetti devono riguardare le fonti rinnovabili, quelle fossili purché utilizzino sistemi efficienti, soluzioni ibride che integrano più fonti e il recupero di energia derivante da sistemi industriali?. Particolarmente interessante, secondo il professore, sono le tematiche della biomassa e dell?agricoltura energetica, vista la vocazione di una parte importante dell?economia lombarda. D?altronde, il futuro dipende da come saremo in grado di affrontare il grande fabbisogno energetico che tenderà ad aumentare nei prossimi anni. La strada suggerita in vista dell?Expo è dunque quella dell?uso razionale e sostenibile delle risorse, il maggior ricorso alle fonti rinnovabili e l?uso di energie pulite. Visto il grande interesse, la scadenza per la presentazione dei progetti è stata posticipata al 16 marzo. Possono partecipare al concorso soggetti pubblici e misti pubblici-privati senza scopi di lucro, università, centri di ricerca e di formazione, organizzazioni ed associazioni non profit e le operative sociali che lavorano nella ?grande Milano?, cioè nelle province di Milano e Monza Brianza. Le imprese private possono associarsi come partner ai progetti. Scarica subito il bando ?Expo dei territori?: www.milanomet.it E-GAZETTE - 16/02/2009 e-gazette.it -->

Torna all'inizio


La gestione dei rifiuti nelle attività di costruzione e demolizione (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

16/2/2009 La gestione dei rifiuti nelle attività di costruzione e demolizione Mercoledì 18 febbraio la presentazione del vademecum all?Acen Mercoledì 18 febbraio, alle 9.30, nella sede dell?ACEN sarà  presentato il vademecum ?La gestione dei rifiuti nelle attività di costruzione e demolizione". La guida pratica, realizzata dall?ACEN e finanziata dalla Camera di Commercio di Napoli  nell?ambito del progetto ?Sportello Edilizia per l?ambiente?,  illustra e schematizza gli adempimenti previsti per le imprese del settore edile, alla luce delle recenti disposizioni normative ambientali che hanno esteso anche alle imprese del comparto obblighi e procedure. I lavori saranno aperti da Gaetano Cola, Presidente della Camera di Commercio di Napoli e Ambrogio Prezioso, Presidente dell?ACEN; a seguire i contributi di Donato Carlea, provveditore alle Opere pubbliche di Campania e Molise e Paolo Gaetano Giacomelli, assessore all?Igiene della Città del Comune di Napoli. Entreranno nel dettaglio Marcello Cruciani, dirigente dell?area Mercato Privato dell?ANCE, con un focus su aspetti peculiari per l?attività edilizia;  Fabrizio Memola Capece Minutolo, docente del dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione dell?Università degli studi di Napoli ?Federico II?, che illustrerà la Convenzione tra l?ACEN e il dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione (DIMP);  Maria Palumbo, coordinatore tecnico dello stesso dipartimento, che si soffermerà sulle attività in aree potenzialmente inquinate, sulla presenza di amianto e sulla classificazione dei rifiuti; il generale Roberto Jucci, Commissario delegato per il superamento dell?emergenza socio-economico-ambientale nel bacino idrografico del fiume Sarno, che presenterà la sua esperienza e Massimo Menegozzo, Commissario delegato per le Bonifiche e Tutela delle acque nella Regione Campania, che illustrerà l?accordo con l?ASI della Provincia di Napoli.   Prevista, inoltre, l?esperienza di un rappresentante del settore Ambiente della Provincia di Napoli. Le conclusioni sono affidate a Giuliana Di Fiore, assessore all?Ambiente della Provincia di Napoli.

Torna all'inizio


Pillola cancella i brutti ricordi cura i traumi, ma è polemica (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 16-02-2009)

Argomenti: Cultura

UNA PILLOLA per cancellare i traumi e i brutti ricordi: uno stupro, un lutto, ma anche la fine di una storia d'amore. Sembra fantascienza e invece questa potrebbe diventare realtà: un gruppo di ricercatori dell'università di Amsterdam ha sperimentato gli effetti di un farmaco betabloccante, di solito usato per curare i pazienti con problemi cardiaci, e ha scoperto che riesce a influire sui meccanismi cerebrali legati ai ricordi traumatici. Una notizia pubblicata sulla versione online di Nature Neuroscience che dà grandi speranze a chi soffre di ansie, fobie e sindromi post-traumatiche, ma che ha acceso le polemiche. I giornali inglesi riportano i dubbi degli esperti: una medicina di questo tipo è accettabile dal punto di vista etico? C'è il rischio, avvertono gli oppositori, che si snaturi l'identità degli uomini, la cui essenza è costituita da ricordi, belli o brutti che siano. E soprattutto, attaccano i detrattori, come faranno le persone a imparare dai loro errori? "Milioni di persone soffrono di disturbi emotivi legati alla paura, che non riescono a superare con le terapie psicologiche", afferma invece il dottor Merel Kindt, che ha coordinato il gruppo di scienziati olandesi. Kindt spiega, inoltre, che non è il ricordo stesso ad essere cancellato, ma è la sua intensità emotiva ad essere diminuita. Precedenti ricerche condotte sugli animali avevano mostrato come i farmaci betabloccanti possano interferire sul processo con cui il cervello costruisce e richiama alla memoria gli eventi terribili. L'equipe di Kindt ha sperimentato una pillola di questa famiglia su 60 volontari sani - uomini e donne - e ora ne conferma il funzionamento. OAS_RICH('Middle'); I ricercatori hanno indotto nei partecipanti ricordi tutt'altro che piacevoli, facendo loro vedere immagini di ragni, mentre li sottoponevano a piccole scosse elettriche ai polsi. In questo modo creavano una forte associazione fra il fastidio e le foto degli insetti. Poi i volontari sono stati divisi in due gruppi: alcuni prendevano l'antipertensivo, altri il placebo. Quando sono stati messi di nuovo davanti a immagini di ragni, le reazioni sono state minori nei "pazienti" che avevano assunto il farmaco. I test sono stati ripetuti varie volte: dopo 24 ore, nel gruppo trattato con il medicinale era svanita la paura degli insetti e, dunque, anche il ricordo spiacevole indotto dal trauma delle scosse elettriche. Il prossimo passo del team olandese sarà quello di vedere quanto dura l'effetto del medicinale sulla memoria e testarlo su persone con fobie o disturbi di vario tipo, come quello da stress post-traumatico. "Rimuovere i cattivi ricordi non è come togliere una verruca o un neo", taglia corto Daniel Sokol, docente di Etica Medica all'università St Georges di Londra. "Cancellare il passato doloroso muta la nostra individualità perché l'essere umano è legato ai propri ricordi", spiega Sokol alla Bbc. John Harris, dell'University of Manchester, tira in ballo le conseguenze pratiche di un farmaco di questo tipo: "Le vittime di violenza potrebbero voler cancellare il ricordo del doloroso evento, e in tal modo perdere la capacità di riconoscere i responsabili". La paura è che succeda quel che descrive il film Se mi lasci ti cancello, con Kate Winslet e Jim Carrey, cioè che il processo di rimozione sfugga di mano. Paul Farmer, responsabile di Mind, un'organizzazione che si occupa di salute mentale, evoca il rischio di "una cancellazione, insieme ai cattivi ricordi, anche quelli più belli". E allora c'è proprio da chiedersi: ne vale la pena? (16 febbraio 2009

Torna all'inizio