CENACOLO  DEI  COGITANTI

PRIMA PAGINA

TUTTI I DOSSIER

CRONOLOGICA

 

 


Report "Cultura"  9 aprile 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Cultura

Matematica e giochi: tre corsi per docenti ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Esperienze didattiche con i giochi matematici" con il professor Luigi Togliani, docente di matematica e fisica al liceo Belfiore. I prossimi incontri saranno il 29 aprile, stessa sede e stessa ora, con il seminario del professor Giuseppe Rosolini dell'università di Genova sul tema "Allenamento della mente con i giochi matematici".

"L'università va cambiata" ( da "Stampa, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Non possiamo sfornare laureati solo per il territorio - ha chiarito - L'università non deve essere un doppione, ma un'occasione di eccellenza che attiri gente da fuori». Il prossimo passo, indicato dall'intervento conclusivo del sindaco, sarà coinvolgere docenti, esperti e istituzioni universitarie, per «stimolare un ragionamento concreto sulla direzione da intraprendere».

Medicina, guerra tra Novara e Torino ( da "Stampa, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Aosta ha un rettore che è docente dell'UniTo e così pure Pollenzo. Non vorrei che in futuro succedesse anche per il Piemonte Orientale. Si torna al Torino-centrismo». In particolare la facoltà di Medicina è uno dei fiori all'occhiello dell'«Avogadro»: l'ultimo test per le matricole ha visto 497 candidati per 75 posti (il 38,1% in più del 2007) di cui quasi la metà da fuori regione:

Il supporto dell'Ateneo urbinate all'Università de L'Aquila ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: intera Università che si mette a disposizione – ha scritto il Rettore nella sua lettera – non soltanto associandosi alla sottoscrizione della CRUI, ma offrendo le proprie strutture didattiche e la collaborazione dei propri docenti e del proprio personale per tutte le attività e le iniziative che in questa situazione di emergenza l?

Campagna contro l'abuso di alcol ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Economia delle aziende pubblicitarie – una strategia che, attraverso un?espressione inglese, generi curiosità spingendo il pubblico a informarsi, ricorrendo a canali come Internet. Diverse ricerche infatti dimostrano che espressioni inglesi del linguaggio pubblicitario abituano il pubblico a utilizzare termini come,

Stefano Troiano eletto nuovo preside di Giurisprudenza ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Unico candidato alle elezioni, il professor Stefano Troiano è docente ordinario di diritto privato dell?ateneo scaligero dal 2006. Nato a Firenze l?8 maggio 1971, Troiano è direttore vicario del dipartimento di Studi Giuridici e nel corso della sua carriera è stato autore di due monografie e di oltre 50 pubblicazioni.

Progetto ORIUS Orientamento ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il Counseling nella gestione della transizione scuola/università”. Da oggi, fino al 20 maggio, presso la Sala Rossa delle Lauree in Piazza Guerrazzi, esperti in attività di counseling incontreranno studenti universitari e dell?ultimo anno degli istituti superiori, accompagnati da docenti. Nell?

l'Ateneo per L'Aquila ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sono certo di interpretare la volontà ed il pensiero di tutto l?Ateneo, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti dicendo che non faremo mancare il nostro sostegno alle famiglie ed alle popolazioni colpite”. BUR.IT 09.04.09

Visita del patriarca Scola alla mostra "Nigra sum sed formosa" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per minori di 15 e maggiori di 60 anni Per gli studenti, i docenti e i dipendenti di Ca' Foscari l'ingresso è gratuito. Informazioni e prenotazioni: tel. 041.2346947 Email: info@nigrasum.org . Si ricorda che la mostra resterà aperta anche durante le Festività pasquali nei giorni di sabato, domenica di Pasqua e lunedì di Pasquetta.

Villa Levi non serve all'università ( da "Gazzetta di Reggio" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti e via discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il Crpa e l'istituto zooprofilattico. Se consideriamo le esigenze didattiche e di ricerca, l'efficienza organizzativa e dei servizi di supporto, le disponibilità economiche, è molto più razionale concentrare le poche risorse nel completamento e nella riorganizzazione del campus universitario piuttosto che disperdere i soldi dei

Agricoltura e territorio, un convegno al castello ( da "Cittadino, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la tavola rotonda ha radunato a Melegnano anche diversi docenti della facoltà di veterinaria dell'università di Milano. Senza contare la presenza di una trentina di studenti dell'istituto di agraria di Noverasco e dell'università di Milano. Assenti invece Francesca Martini, sottosegretario al ministero del Lavoro e alle politiche sociali con delega alla veterinaria,

di Matilde Andolfo La Campania accoglie in pieno l'appell... ( da "Leggo" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La Seconda Università ha offerto ospitalità agli studenti e ai docenti dell'Università de L'Aquila. Attivato anche un "Fondo Università Emergenza Terremoto" (sito www.crui.it). Solidarietà dai Comuni della Provincia. Aiuti per i terremotati saranno raccolti da oggi e fino an sabato a Boscoreale in tre piazze: Pace,

Eulo: politici e studenti pensano al suo futuro ( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università Statale a Brescia, radicato una serie di docenti sul territorio e incentivato la ricerca e la didattica». Sulla questione Eulo interviene anche Laura Castelletti, capogruppo dei socialisti in Loggia, che lancia l'idea di una fondazione per riunire le tante realtà del territorio che già sostengono le nostre università:

Il Santa Corona strizza l'occhio all'Università ( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 26enne docente di informatica, coordinatore di «Per una nuova Gardone»: «L'idea è quella di trasformare il presidio ospedaliero in un polo universitario. Ho contattato i rettori e i presidi di facoltà di tutto il Nord Italia. Quasi tutte le università si sono dette interessate, in modo particolare l'Università di Verona e la facoltà di Medicina dell'

Capo di Ponte Centro studi: c'è più spazio per la storia ( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: che subito lascia il passo alla ricerca di una sensazione di accoglienza, alla facilità di orientamento, all'equilibrio tra la sfera pubblica e quella privata. Tirando le somme, la superficie della nuova struttura è di circa 850 metri quadri per i primi due piani e di 750 al secondo, cui vanno aggiunti i circa 400 del sottotetto, per ora lasciato al rustico.

L'esempio di Gargnano, Ateneo dal 1954 ( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: storia e altre tematiche attinenti la cultura e alla società italiane, tenute da docenti universitari o da esperti della disciplina. L'attività didattica svolta dal centro d'Ateneo non solo contribuisce a conferire maggior smalto all'immagine di internazionalità ed al prestigio di Gargnano, ma garantisce al paese non trascurabili benefici legati all'indotto.

Edolo L'istruzione per rilanciare la montagna ( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Università con il ministro Mariastella Gelmini, docenti, politici ed esperti La sede dell'Università della montagna, a Edolo EDOLOPassa anche dall'istruzione il rilancio delle aree montane. Questo il messaggio al centro del dibattito che sarà ospitato sabato 11 dall'Università di Edolo e che vedrà la presenza di Mariastella Gelmini,

un mostro della fisica fa lezione all'isis mattei ( da "Tirreno, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: impegno e al rapporto di conoscenza che lega Tonelli alla professoressa Patrizia Rossi, docente presso il Mattei. Il professor Tonelli ha incontrato gli studenti, ha spiegato con un linguaggio il più semplice possibile una materia ed una ricerca di grande complessità come quella che sta portando avanti, rispondendo anche alle domande degli alunni.

così un batterio cambia il sesso degli insetti - ottavia giustetti ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: collaborazione con studenti e docenti delle università di Modena e di Milano. Il loro studio è stato accettato e sarà pubblicato a breve sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Questa scoperta è ritenuta particolarmente importante perché conferma una intuizione che negli ultimi anni, si è fatta sempre più strada: che alla radice di molte gravi patologie,

Global management simula il mercato reale Quattro studenti di ingegneria dal Friuli alle finali ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La finale si terrà mercoledì 8 aprile all'Università Luiss a Roma. Vi prenderanno parte 24 team, formati al massimo da cinque unità, composti da studenti, docenti, manager e professionisti delle principali università e master in business administration italiani, nonché aziende e banche leader a livello nazionale e internazionale.

diamo casa agli studenti e vita alla città ( da "Nuova Sardegna, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ex preside di Medicina e un docente di Ingegneria sul progetto alloggio diffuso Ogni anno i fuorisede portano in città 300 milioni di euro CAGLIARI. I 30 mila studenti fuorisede dell'università di Cagliari portano nelle tasche degli affittuari, dei commercianti, dei gestori del trasporto pubblico circa 300 milioni di euro l'anno.

Riduzione dei corsi di laurea ( da "Arena, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: aumento del numero di docenti necessario per attivare un singolo corso di laurea, la riduzione della frammentazione degli insegnanti presenti in ciascun corso di studio. Quest'ultimo punto attraverso l'indicazione di un numero minimo di 6 crediti formativi per ciascun insegnamento, l'individuazione del numero di insegnamenti che ciascun ateneo è in grado di sostenere effettivamente,

da giugno lo statino elettronico online il calendario degli esami ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la data e le firme dei docenti. Gli uffici della segreteria studenti, attraverso un lettore ottico, caricheranno in breve tempo gli statini. «è un passo in avanti per la semplificazione delle procedure - dice il rettore Roberto Lagalla - , che consentirà di snellire i tempi di registrazione degli esami sostenuti».

Castelnuovo, buon successo per il martedì della cultura ( da "Provincia Pavese, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 15, nella chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo, il primo di quattro incontri dedicati alle letture dantesche. Dopo l'Inferno e il Purgatorio, tocca ora alla disquisizione sul Paradiso. Relatore della prima serata: Francesco Spera, docente all'Università degli Studi di Milano.

I giochi medievali ( da "Provincia Pavese, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di storia medievale all'Università di Siena, è un esperto di giostre e tornei. Ha raccontato l'evoluzione del gioco e della festa di piazza, a partire dall'età comunale, attraverso il Rinascimento, fino all'età moderna. Un modo per contestualizzare meglio la scelta di Mortara di ambientare il Palio nel periodo rinascimentale,

palù, troppi appoggi politici esterni ( da "Mattino di Padova, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il docente che al Bo insegna Storia della lingua italiana e dirige il Master in giornalismo, usa inchiostro al veleno per mettere nero su bianco dubbi, critiche e auspici. Dov'è «il nuovo che avanza» (slogan, blog e video del prof su YouTube a parte)?

In 10 anni duemila nuovi abitanti a Ponte ( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: unico accordo pubblico-privato incluso nel Pat resta quello relativo alla riqualificazione del centro di Negrisia con il trasferimento del campo da baseball. L'architetto Daniele Pacone, progettista incaricato del piano, ha sottolineato l'opportunità di incentivare percorsi ciclopedonali magari abbinando bicicletta-treno,

quei professori offesi dalle pagelle dei ragazzi ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: capita anche a noi docenti (o no?). Certo, uno studente non ha gli strumenti per stabilire se un docente sia preparato o no, ma può dire (ed è anzi l´unico a poterlo fare) se sia autorevole o no. Dunque, quei voti vanno presi per quello che sono: non valutazioni di una commissione, ma l´apprezzamento per l´insegnamento ricevuto.

Frane, nuovo metodo di indagine ( da "Tempo, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ultima si è aperto un ampio dibattito tra i docenti ricercatori universitari e gli operatoiri tecnici della Regione con l'obiettivo che ci possa essere per il futuro una maggiore collaborazione per la creazione di un sistema di analisi meglio condiviso. Sotto osservazioni anche il ginepraio di competenze esistente sull'effettuazioone delle verifiche.

L'Università del Molise pronta ad ospitare gli studenti abruzzesi ( da "Tempo, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ateneo tra amministrativi impiegati e docenti Cannata ha aggiunto «Esprimere solidarietà con l'Università dell'Aquila e le popolazioni abruzzesi significa per noi perseverare con serietà e impegno nel costruire le cpondizioni per la crescità umana civile culturale ed economica del centrro sud attraverso la formazione delle sue giovani generazioni.

un sisma può essere previsto? ( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cultura

Abstract: L'università di Bari ha ad esempio messo a punto un sistema di 25 centraline, che sono però ferme per mancanza di fondi. «I sistemi per prevedere un terremoto - sostiene Francescio Biagi, docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi».

povoletto si racconta in un libro ( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Qualso di Reana del Rojale, acuto studioso di storia e micro-storia locale, e Federico Vicario, docente di Filologia e Linguistica romanza presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Udine; infine Elena Costantini di Salt, giovane laureata in Economia Aziendale all'Università di Udine,

Protagonisti al Festival del diritto? Si può ( da "Libertà" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Per chi avesse un'idea sul tema "Pubblico/privato", argomento scelto dal comitato scientifico per la manifestazione, non dovrà fare altro che compilare la proposta programma partecipato. Un modulo scaricabile dal sito internet www.festivaldeldiritto.it oppure rintracciabile all'Urp del Comune.

il ventennio dei gufini tra feluche, censure e spedizioni - luca sancini ( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: con censure quindi sui docenti in odor di antifascismo). In soli due anni, dal 1930 al 1932, con il monopolio delle vendite, si passò da un guadagno di 38.109 lire a 87.022 lire. Ma i gufini bolognesi si distinsero pure per una forte vitalità all´estero, nata dalla vasta presenza di studenti stranieri qui, nel '34 soprattutto frequentanti Medicina erano l´

ALESSANDRO FRANCESCHINI < O bama è un democratico e non uno di sinistra ( da "Adige, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il docente spiega che non ci si deve aspettare risultati troppo immediati nella politica economica di Obama. Perché è comunque ostaggio di un Congresso e perché ha già lo spettro delle prossime elezioni in testa. Senza dimenticare che l'America è «interamente costruita su un'economia petrolifera e cambiamenti troppo repentini possono far collassare un intero sistema economico»

Ricerca: accordi Trentino - Canada Ieri la firma di tre protocolli d'intesa ( da "Adige, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per lo scambio di docenti, dottorandi (Phd) e studenti, per lo sviluppo di attività congiunte. Il terzo protocollo di collaborazione è stato stipulato tra la stessa McMaster university e centro di ricerche Fiat per lo sviluppo di progetti nel campo della tecnologia dei materiali, dell'Info-Telematics e dei veicoli intelligenti.

STORO - , scriveva recentemente in un comunicato il Consorzio elettrico di Storo (CEdiS) ( da "Adige, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la società mista pubblico-privato di cui fanno parte i 40 comuni giudicariesi, oltre ai due Bim del Sarca e del Chiese ed alla Municipalizzata di Tione, società nata per gestire servizi vari di interesse pubblico, fra cui l'energia e l'acqua. Il problema per il CEdiS è che, prima del responsabile del settore, ha perso il settore stesso.

Il barone e il libro che non c'è ( da "Stampa, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Tutto comincia qualche anno fa, quando l'università esamina le domande per destinare i fondi ai professori. A ottenere i finanziamenti è Gianluigi Ciotta. Nessuno scandalo, si tratta di un docente stimato. Ma i problemi emergono quando qualcuno si accorge che il libro indicato da Ciotta non è nel catalogo dell'editore.

"Torino forte anche senza Milano" ( da "Stampa, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: libertà di essere soggetto proprio e non trasmettitore di decisioni altrui, in un rapporto pubblico-privato e con una leadership che abbia il consenso dei cittadini su progetti che emozionino, rifuggendo i rancori di una popolazione imborghesita. Da Chiamparino due puntualizzazioni: il ciclo delle strutture non è concluso (Tav, metrò 2, tangenziale);

Tutti i sapori e le stagioni del mondo ( da "Salute (La Repubblica)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: chiarisce Giorgio Calabrese, docente di nutrizione umana e di dietetica applicata presso l'Università Cattolica di Piacenza, "ci permettono di riacquisire cibi e culture alimentari tradizionali senza rischi per la salute e ci mettono a disposizione praticamente tutto ciò che esiste di commestibile".

Sale la protesta nelle università ( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Docenti e studenti in piazza contro la riforma delle facoltà Sale la protesta nelle università PARIGI. Dal nostro corrispondente Si radicalizza la protesta nelle università francesi. Contro le riforme volute da Nicolas Sarkozy hanno sfilato ieri decine di migliaia di persone in tutto il Paese mentre altre manifestazionisonoprevisteperil28apri-

Anche dai computer distrutti è possibile recuperare i dati ( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: esperto di sicurezza informatica, consulente e docente universitario alla Statale di Milano, il rischio che si siano perse informazioni digitali importanti è maggiore soprattutto per quanto riguarda le piccole imprese, i professionisti e alcuni enti locali. Cosa si può ancora fare per recuperare questi dati?

Berlusconi vuole fare le new town Perché no? pubblico/privato ( da "Riformista, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: pubblico/privato In questa occasione mostra un'imprevista capacità di interpretare il ruolo nazionale del Governo. Sta facendo quel che è normale che un premier faccia in un Paese normale. Essere presente, trovare risorse, formulare proposte per il dopo segue dalla prima pagina Il problema è la civiltà,

Buoni segnali per l'università ( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: norme che indichino doveri e diritti dei docenti e che rimodulino le funzioni degli organi di governo delle università. Questo è veramente un buon segnale. Ora c'è da augurarsi che le norme che seguiranno definiscano un quadro di principi e non gabbie rigide che rischierebbero di non essere adeguate all'articolazione e complessità del sistema universitario nazionale.

Il Rinascimento segreto della Cattedrale ( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Storia dell'Architettura presso l'Università di Tor Vergata (Roma), è stato protagonista, in Duomo, di un incontro su «L'età rinascimentale» nell'ambito del ciclo «Un anno in Cattedrale». «La breve nota della cancelleria ducale - ha spiegato Beltramini, cita i due attori principali sulla scena: Magistro Antonio da Firenze è Antonio Averlino,

Due discariche da bonificare ( da "Nuova Ferrara, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nella commissione mista pubblico/privata figuravano come membri Claudio Fedozzi, attuale dirigente del settore Attività produttive del Comune, Roberto Mascellani (che figura nel 1995 come presidente del cda di Cogef, che acquistò l'area nel 1995), Delia Pozzati, Maurizio Pavani e Ferdinando Visser.

Sms, lingua assediata? ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Linguistica italiana all'Università di Firenze, l'amo - re degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l'unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short message service'',

Rettore, elezioni il 9 settembre ( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Castoldi È arrivata la comunicazione ufficiale da parte del decano dell'Università degli Studi di Bergamo: dal 9 al 16 settembre (con possibile ballottaggio il 18 settembre) si eleggerà il nuovo rettore dell'ateneo bergamasco. Le elezioni sono state indette dal professor Antonio Amaduzzi, docente di Storia della ragioneria e ordinario di Economica aziendale alla Facoltà di Economia,

Amministrative 2009 Lista Bruni, dopo la Carrara ecco Dolci. Fornasa con i Verdi ( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Ecologia dello sviluppo, Psicologia dell'ambiente e Psicologia dell'educazione alla Facoltà di Scienze della formazione dell'ateneo orobico. Alla sua prima esperienza in politica, Fornasa definisce la sua candidatura «un atto di amicizia reciproco con Marcello (Saponaro, coordinatore provinciale del partito a Bergamo,

( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente all'Università Cattolica: il boom di questo genere di rappresentazioni fa riflettere «Mostra l'interesse verso le radici cristiane della nostra cultura: una ricerca personale che diventa sociale» Giovedì 09 Aprile 2009 SPETTACOLI, pagina 51 e-mail print Ermanna Montanari in «Conversione di Taide» di Rosvita di Gandersheim,

Sms, lingua assediata? ( da "Corriere del Veneto" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Linguistica italiana all'Università di Firenze, l'amo - re degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l'unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short message service'',

i docenti di scienze: non ci hanno consultato - andrea mori ( da "Centro, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «occorre darsi subito da fare in modo che studenti e ricercatori possano riprendere il lavoro nell'università. Se l'attività resta ferma, altre facoltà di altre regioni possono soffiarci gli stessi docenti». E ieri come primo segnale della ripresa, sono stati riattivati i computer e il sito internet.

Chiusa la facoltà, è protesta ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti TARANTO Continueranno la loro protesta fino a quando non avranno la certezza che la facoltà di scienze infermieristiche di Brindisi (decentrata dall'Ateneo di Bari) non sarà trasferita a Lecce. Erano circa in duecento gli studenti che ieri mattina, con questa promessa, si sono ritrovati presso la sede dell'Asl per manifestare contro la decisione della Regione di trasferire

La solidarietà degli studenti di Cagliari ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: «L'idea è partita da Giancarlo Nonnoi, docente di Storia della filosofia moderna - spiega il segretario dell'Ersu Stefano Basciu - ora abbiamo chiesto agli studenti di realizzare altre iniziative per raccogliere fondi. Da parte nostra avranno il massimo appoggio». Da ieri sono già a lavoro.

Alzano Il senso della vita nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo incontro del percorso ( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente alla Facoltà di Scienze della Formazione all'Università di Bergamo. «La chiave per capire il buddismo - ha spiegato il giovane monaco Kyoichi Tatsuzawa - è la parola giapponese "arigato" (tradotto con grazie, ma più correttamente l'ideogramma significa "l'esistenza è difficile") come forma di ringraziamento per la fatica compiuta per aiutare qualcuno»

Sviluppo rurale, si tratta sui nuovi Gal ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: È il bivio davanti al quale si trovano i futuri Gruppi di azione locale, organismi pubblico-privati espressione di 13 territori dell'Isola, che avranno l'onore e l'onere di mettere a frutto quasi 200 milioni di euro destinati allo sviluppo rurale. Tanti soldi, il 400% in più rispetto ai Gal che hanno appena concluso il loro mandato di sei anni.

PESARO - Anche la nostra provincia in prima linea per gli aiuti all'Abruzzo. La protezione civi... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti nei collegi universitari. "Ma è l'intera Università che si mette a disposizione - ha sottolineato il rettore Giovanni Bogliolo - offrendo le proprie strutture didattiche e collaborazione". Urbino ha infatti cinque Facoltà e corsi in comune con l'Ateneo aquilano per cui ha offerto di considerarli come una propria estensione temporanea.

IL PROSSIMO sabato partirà la prima edizione di <Phc-Photocapalbiofesti... ( da "Nazione, La (Grosseto)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Roma e docenti presso il Bard College e l'Università di Yale; dell'italiano Marco Delogu con un nuovo lavoro a colori sulla natura, evoluzione delle ultime foto presentate a Villa Medici nell'autunno scorso». Tutte le foto pervenute verranno esposte su di una parete, il pubblico della manifestazione potrà indicare la propria preferenza determinando così i 3 vincitori del concorso.

Progetto di due istituti con il ( da "Nazione, La (Lucca)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Seguiranno, ora, altri seminari per la certificazione delle competenze in uscita dalla scuola media e la preparazione di test di ingresso. Coordinatrice è la professoressa Sabine Bravi, docente di Francese al «Campedelli». Tutti gli insegnanti sono invitati a partecipare.

Gli universitari aquilani sono disorientati, non sanno cosa fare e dove andare. Le loro sedi restera... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Anche la Seconda Università di Napoli s'è mossa: ospitalità per alunni e docenti sfollati e donazioni alle popolazioni colpite dal sisma. Mentre, il Consiglio Regionale del Lazio ha messo a disposizione la Casa dello Studente di viale dell'Archeologia a Roma.

Terremoto: la solidarietà degli abruzzesi della città ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Intanto un docente dell'Università studia le faglie colpevoli' di aver causato il sisma mentre una donna centese che vive nella zona devastata racconta l'inferno vissuto negli ultimi giorni. Solidarietà poi dagli abruzzesi di Ferrara. Servizi alle pagine 7, 11 e 12

In quel letto d'ospedale dove Paola Coira lotta tra la vita e la morte, non è il d... ( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 09-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Cultura

Abstract: Erano sette mesi che Paola e Guido Zingari, 60 anni, docente di filosofia del linguaggio all'università di Tor Vergata, non mettevano piede in quel paesino vicino l'Aquila. Venerdì con il bel tempo si erano detti «andiamo ad aprire un po' casa, dopo tanti mesi...». Lo facevano ogni fine settimana, d'estate.

SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Uni... ( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 7 SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Uni... SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Università da Ferrara e dall'altro giorno si trova a nord de L'Aquila per capire cosa abbia innescato il violento terremoto che ha straziato l'Abruzzo e l'Italia intera.

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: le attività e i servizi per gli studenti, i docenti e via discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il Crpa e l'istituto Zooprofilattico. Ma sarebbe molto più razionale concentrare le poche risorse nel completamento e nella riorganizzazione del campus universitario, piuttosto che disperdere i soldi dei contribuenti».

La comunità universitaria si mobilita per i terremotati ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti nei Collegi universitari. I docenti e gli studenti del Corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e del Corso di laurea specialistica in Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico si sono messi a disposizione dell'Istituto Centrale del Restauro,

ALL'ISTITUTO Suore Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare i p... ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di economia all'università di Firenze, ha analizzato le cause storiche ed economiche dell'attuale crisi finanziaria, individuando differenze ed analogie con quella del 1929; nelle altre due il professor Giorgio Petracchi, docente di storia delle relazioni internazionali all'università di Udine,

( da "Nazione, La (Firenze)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: A Medicina siedono in consiglio 460 docenti e 12 studenti. «A Scienze siamo invece 7 contro 380 prof», notano i ragazzi. Ma due anni fa era peggio. «La riforma dello Statuto ha portato all'aumento della nostra rappresentanza nei consigli di facoltà, adesso pari al due per mille rispetto al numero degli iscritti», dicono gli SdS.

All'ateneo dell'Aquila il supporto di Urbino ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ospitalità a studenti e docenti tra gli sfollati del terremoto. «L'intera università ha dichiarato il rettore Giovanni Bogliolo si mette a disposizione prestando strutture didattiche e collaborazione dei docenti e del proprio personale». Urbino, inoltre, ha molti corsi di laurea in comune con l'ateneo aquilano e si è offerta di considerarli come una propria estensione temporanea.

Si è tenuta sabato scorso all'interno del Circolo Artistico di Corte Isolani la presentazi... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Nella foto Il tavolo dei relatori, il giorno dell'inaugurazione: il presidente del Circolo Bartolomeo De Gioia, Silvano Conti e Alfredo De Paz, docente di metodologia della critica dell'Università di Bologna, che ha tenuto la relazione d'apertura.

Pratobello, il mattatoio fantasma ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: la gestione doveva andare a una società pubblico-privata composta dalla Comunità Montana del Nuorese, la Provincia, i comuni di Fonni, Orgosolo, Mamoiada e un consorzio di allevatori. Successivamente, a lavori conclusi, è stata consegnata al Comune di Fonni, che è divenuto responsabile dell'affidamento della gestione della stessa.

L'insondabile mistero del sorriso di Cristo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Passano i secoli e le rappresentazioni si moltiplicano, ma la domanda non cambia e si rinnova: Cristo crocifisso è scandalo, stoltezza o amore e sapienza di Dio? FRANCESCO MACERI S.J. Docente di Teologia morale presso la Facoltà Teologica della Sardegna

Alla Libreria Koinè Il Sardus Pater ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Massimo Pittau, notissimo docente di Linguistica Sarda, di Glottologia e di Linguistica Generale all'Università di Sassari e studioso delle lingue etrusca e protosarda, porta nel suo studio attento e circostanziato prove concrete a dimostrare che i ventiquattro guerrieri di Monte Prama di Cabras erano le ?

Novità sul pensionamento per favorire i precari ( da "Arena, L'" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: La differenza è di 7mila e 500 docenti e mille dipendenti Ata. «Già quest'anno, quasi 32mila insegnanti hanno chiesto di andare in pensione, 12mila in più dell'anno scorso, e 8mila richieste di pensionamento sono state presentate dal personale Ata, mentre l'anno scorso furono 6mila», riferiscono da Viale Trastevere.

La prima scuola che sceglie i prof? È la "Rinascita" al Giambellino ( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Servono docenti di storia, di violino e chitarra Gli insegnanti? Alla media Rinascita, scuola statale ad indirizzo musicale, ci pensa il preside a sceglierli. Con tanto di colloqui e graduatoria finale ad uso e consumo della scuola stessa. La rivoluzione nel reclutamento dei professori parte da qui, da questo storico istituto in fondo a via Giambellino,

( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Il professor Aldo Loris Rossi, docente alla facoltà di architettura dell'Università Federico II di Napoli, lo propone da un decennio. Professore è stato un grido inascoltato? «Purtroppo sì. E la mia proposta viene rispolverata dopo ogni tragedia. I terremoti mettono in evidenza la fragilità del patrimonio edilizio.>

"giornate del tiepolo" scelto il comitato per mostra e spettacolo ( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: il docente delle Università di Udine e Venezia Augusto Romano Burelli, che sovrintenderà all'allestimento della mostra e alle iniziative collaterali, Liliana Cargnelutti e Antonino di Colloredo quali studiosi ed esperti di storia locale del Settecento, il direttore del Museo Civico di Pordenone Gilberto Ganzer,

Insegnanti, 790 posti in meno:protesta a Genova contro i tagli ( da "Secolo XIX, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: previsti dalla legge 133/08 per il personale docente e non docente, l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti, la proproga di tutti i contratti del personale precario attualmente in servizio, il ripristino delle supplenze sugli spezzoni fino a sei ore, il sostegno al reddito per tutti i precari senza contratto.

Spazi pubblici: filo rosso dal NordEst a Ferrara ( da "Comunicatori Pubblici" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Comunicazione internazionale, Università di Padova. Il rapporto difficile tra associazionismo e politica è stato sviscerato anche negli interventi di Emanuele Alecci della Presidenza Nazionale Movi, da Giovanni Silvano, docente di storia sociale e Mario Rodriguez, docente di comunicazione pubblica e giornalista di &

Unità d'Italia: a Casale conferenza per il 150 anniversario ( da "inalessandria.it" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: mettono a disposizione i materiali figurativi e documentari delle loro collezioni a supporto delle conferenze tenute dai docenti dell?Università del Piemonte Orientale. Il dettaglio della conferenza di Casale Giovedì 16 aprile, ore 10,30/12. Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi, via Cavour 5, Casale Monferrato, salone Vitoli, (capienza 80 posti) Prima del mito. La generazione del ?

Giappone, aumentano ordini macchinari settore privato di febbraio ( da "KataWebFinanza" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: L'indicatore stato pubblicato dall'Istituto di Ricerca Economica e Sociale del giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato un decremento del 7,1% dopo il -18,5% del mese precedente. 09/04/2009 - 08:53

Giappone, aumentano ordini macchinari settore privato di febbraio ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: L'indicatore è stato pubblicato dall'Istituto di Ricerca Economica e Sociale del giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato un decremento del 7,1% dopo il -18,5% del mese precedente. 09/04/2009 - 08:53

Sui pianeti delle stelle tiepide la vita nascerebbe da una ( da "Corriere.it" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: dal Max Planck Institute tedesco all'istituto per la ricerca spaziale olandese. Ma nel gruppo ci sono anche due scienziate italiane: anzi il «lead author» della ricerca pubblicata da Astrophysical Journal è Ilaria Pascucci della John Hopkins University di Baltimore (Usa) e poi c'è Antonella Natta dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri.

Un sisma può essere previsto? ( da "Nuova Ferrara, La" del 09-04-2009) + 5 altre fonti
Argomenti: Cultura

Abstract: L'università di Bari ha ad esempio messo a punto un sistema di 25 centraline, che sono però ferme per mancanza di fondi. «I sistemi per prevedere un terremoto - sostiene Francescio Biagi, docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi».

Campobasso: Tutta la solidarietà del Molise all'Abruzzo ( da "Sannio Online, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: 2009 Tanta solidarietà per le vittime del terremoto abruzzese giunge anche dai docenti, dagli studenti, e dal personale tecnico-amministrativo dell?Università del Molise... Tanta solidarietà per le vittime del terremoto abruzzese giunge anche dai docenti, dagli studenti, e dal personale tecnico-amministrativo dell?Università del Molise.

'Rescue' ( da "Napoli.com" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Laureata in antropologia, è docente di disegno grafico presso l'Università di Perugia e Counsellor a mediazione artistica. Tra le sue mostre recenti le mostre personali Rescue, Galleria Montoro di Roma, Frequenze rituali, Galleria 03, Orvieto, e Qui ed ora Galleria 3)5 Arte Contemporanea, Rieti.

La persona nella città: per un nuovo progetto di convivenza ( da "Napoli.com" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: uno dei relatori del Convegno, docente di teologia biblica e decano della Sezione San Tommaso della Facoltà: ?La ricerca si propone di mettere a fuoco tematiche critiche, attraverso diversi approcci, per delineare le cause dell'attuale situazione e le possibili vie per un suo riscatto: la persona umana (genealogia e biografia);

Enti locali pronti a chiedere la sostituzione del prorettore ( da "Corriere Di Como, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sfociate in richieste di trasferimento in massa verso Varese dei docenti di Informatica e in una lettera aperta di alcuni docenti contro lo strapotere della sede varesina su quella comasca, gli amministratori locali lariani hanno scelto di muoversi in blocco e di intavolare una vera e propria trattativa con il rettorato.

MEDIA Ricerca Microsoft: nel 2010 Internet supererà la televisione Giugno 2010 sar... ( da "Gazzettino, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: È il dato più significativo che emerge dalla ricerca pubblicata da Microsoft sul comportamento on line degli utenti europei e sulle tendenze per il futuro. Secondo l'indagine, nel 2010 l'utilizzo di Internet raggiungerà una media di 14,2 ore alla settimana (più di 2,5 giorni al mese), rispetto alle 11,5 ore alla settimana (2 giorni al mese) della tv.

Laurea in Scienze infermieristiche a rischio chiusura ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: da docente universitario, si è sentito quasi punto sul vivo, e ha chiesto già ieri un incontro con l'assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri e con il preside di facoltà per discutere la questione. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Giampietro Marchese.

OSPITALITà PER GLI STUDENTI E I DOCENTI DELL'UNIVERSITà DELL'AQUILA. LA SUN METT... ( da "Mattino, Il (Caserta)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Ospitalità per gli studenti e i docenti dell'Università dell'Aquila. La Sun mette a disposizione dell'ateneo abruzzese le sue sedi e le sue strutture e invita i propri docenti e il personale tecnico amministrativo a contribuire ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.

RITA TRAPANESE BATTIPAGLIA. IERI BATTIPAGLIA è STATA SCONVOLTA DA VIOLENTI AZIONI INSU... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: del docente universitario, Giuseppe Cacciatore, del presidente della "Fondazione Di Vittorio", Carlo Grezzi, e del segretario generale della Cgil Campania, Michele Gravano. Saranno poi le sorelle di Carmine Citro, a portare una loro testimonianza mentre le conclusioni saranno affidate a Stefania Crogi, segretaria generale Flai Cgil.

Più credito e meno burocrazia: il mondo economico firma le richieste ( da "RomagnaOggi.it" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: In questo caso proponiamo una società pubblico-privata che garantisca non tanto l'acquisto delle case, quanto copra le difficoltà dei cittadini", spiega Pasolini, rivolgendosi alle crescenti quote di popolazione che rimangono escluse dai circuiti del credito. Per queste stesse categorie si chiede, inoltre, estensione degli ammortizzatori sociali.

Tatuaggi, piercing e rischi per la salute ( da "Napoli.com" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: équipe di Giorgio Liguori, docente di igiene ed epidemiologia all?università degli studi di Napoli ?Parthenope?. Lo studio fa parte di un progetto biennale di ricerca, realizzato in collaborazione tra il Dipartimento di Studi delle Istituzioni e dei Sistemi Territoriali della ?

Lo statino elettronicooperativo da giugno ( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: sarà la pubblicazione on line del calendario degli esami sul portale docenti e la prenotazione via web. Il sistema dovrebbe essere operativo da settembre. Inoltre, come ha chiarito Raffaele Domanico, coordinatore amministrativo del sistema Gedas, «stiamo lavorando per consentire di poter compilare anche le domande di laurea via internet».

Docenti spagnoli all'Isola Lachea ( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: acicastello Docenti spagnoli all'Isola Lachea e.b.) L'Isola Lachea continua ad essere meta di visitatori interessati come nel caso dei 40 docenti spagnoli di Scienze naturali che, ieri mattina, dopo la tranquilla passeggiata in barca si sono rilassati fra i sentieri della Lachea ammirando i vicini Faraglioni, (riserve gestite dal Cutgana,

Piazza Sciuti riavrà un aspetto decorosoAcicastello. ( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: come recita l'invito rivolto a tutti i docenti, il personale e gli alunni dell'Iiss «De Nicola» di San Giovanni la Punta, gli insegnanti di religione, su impulso del prof. Lazzaro Napolitano, hanno organizzato il prima delle vacanze pasquali una bellissima e singolare manifestazione il cui tema è stato: le icone bizantine.

naccio ( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: per esempio guardando ai docenti universitari che insegnano all'estero e che si sono laureati in Italia, o valutiamo altri indicatori di esito troveremmo che i laureati italiani, che rappresento il prodotto del sistema universitario, hanno un plus notevole che deriva anche dalla buona qualità delle università italiane.>

Iran, Ahmadinejad sfida il mondo Inaugurato primo impianto nucleare ( da "Stampaweb, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mohammad Marandi, docente all?università di Teheran ha sottolineato che l?Iran probabilmente accetterà l?invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune restrizioni». Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l?uso pacifico del nucleare iraniano.

Ahmadinejad inaugura la prima centrale nucleare e apre sull'arricchimento ( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Sì al dialogo ma senza restrizioni Mohammad Marandi, docente all?università di Teheran ha sottolineato che l?Iran probabilmente accetterà l?invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà alcune restrizioni". Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l?uso pacifico del nucleare iraniano.

Iran, ancora una sfida sul nucleare Nuovo impianto per arricchire uranio ( da "Repubblica.it" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Mohammad Marandi, docente all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà l'invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà alcune restrizioni". Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano.

Seminario all'ITC sulla comunicazione ( da "Quotidiano.it, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docenti, studenti e genitori, era centrato sul tema della comunicazione, aspetto complesso e al contempo attuale della società contemporanea. Alesandro Pultrone, esperto in comunicazione, ha animato la prima parte del pomeriggio con il laboratorio "L'anima della parola", coinvolgendo tutto l' uditorio e,

La Gelmini: "Garantito lo svolgimento dell'anno scolastico" ( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: "Le università adottino l'ateneo dell'Aquila". Incentivi per docentie accorpamento di classi L'Aquila - Il ministro dell?Istruzione, Mariastella Gelmini, ha garantito agli studenti dell?area colpita dal terremoto che l?anno scolastico sarà considerato valido anche se i giorni di lezione saranno stati meno di 200,

Sms, lingua assediata? ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente di Linguistica italiana all?Università di Firenze, l?amore degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l?unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short message service'',

"Aule e laboratori a disposizione degli studenti dell'Aquila" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: ovviamente in orari compatibili con il regolare svolgimento delle lezioni della Facoltà di Catania, ed eventualmente con il supporto dei docenti catanesi che intendessero affiancare i propri colleghi aquilani. L?Ersu di Catania (Ente regionale per il diritto allo studio) ha infine messo a disposizione degli studenti e dei docenti dell?Aquila già 50 accomodation. BUR.IT 10.04.09

Sostegno all'Ateneo abruzzese ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Associazione Pugliese Donatori di Sangue in Piazza Umberto presso la Palazzina ex Goccia del latte, sarà possibile per tutto il personale docente e tecnico-amministrativo nonché per gli studenti effettuare una donazione straordinaria di sangue da destinare alle zone terremotate. BUR.IT 10.04.09

Lettera aperta a Mariastella Gelmini ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: docente e di cittadino che ha sempre guardato con fiducia alle Istituzioni; non tradisca, proprio ora, questa mia convinzione. Infine, concordo che è necessario procedere ad una rivisitazione critica dell?attuale strutturazione dell?Università, ma non si neghi il ruolo fondamentale della stessa nella preparazione delle future professionalità cui spetterà il compito di generare cultura,

Disponibilità per accoglienza studenti e docenti ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: Medico Disponibilità per accoglienza studenti e docenti L?Università Campus Bio-Medico di Roma, anche in riferimento alle parole espresse oggi dall?On. Guido Milana, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, con cui s?invitavano gli atenei romani ad “attrezzarsi per accogliere gli studenti che si sono trovati senza sede e strutture”

Squadre di esperti pronte per l' Abruzzo ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: a disposizione il team di dieci docenti e tecnici del progetto “Assess” di valutazione del rischio sismico, finanziato dalla Direzione regionale della Protezione civile e coordinato dall?università di Udine. «L?intervento – spiega Stefano Grimaz, coordinatore della missione di Assess - potrà presumibilmente avviarsi già nella fase immediatamente successiva all?

Approvato il "Codice Etico" ( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: un giurista non universitario indicato di concerto dai Presidenti dei Tribunali di Modena e di Reggio Emilia; un docente di II fascia scelto dal Senato Accademico; un ricercatore scelto dal Senato Accademico; un rappresentante del Consiglio del Personale tecnico-amministrativo e un rappresentante del Consiglio degli Studenti. BUR.IT 10.04.09

Sanità: qualcosa si è rotto ( da "Napoli.com" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura

Abstract: consigliere della Corte dei Conti, docente di Diritto amministrativo ed ex Capo di Gabinetto del Ministro dell?Università e della Ricerca. Forlenza avrà la delega ai lavori pubblici sinora tenuta ad interim da Bassolino. ? Dopo anni ed anni ? dice Enzo Rivellini, presidente del Gruppo di An in Consiglio regionale ?


Articoli

Matematica e giochi: tre corsi per docenti (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

AGGIORNAMENTO Matematica e giochi: tre corsi per docenti La Mathesis, società italiana di scienze matematiche e fisiche, sezione di Mantova, prosegue con il ciclo di conferenze nell'ambito del corso di aggiornamento sul tema "Matematica e giochi" per docenti di ogni ordine e grado. Il prossimo appuntamento sarà il 16 aprile alle 15 nell'aula magna della Mathesis in via Scarsellini 13. Titolo del seminario "Esperienze didattiche con i giochi matematici" con il professor Luigi Togliani, docente di matematica e fisica al liceo Belfiore. I prossimi incontri saranno il 29 aprile, stessa sede e stessa ora, con il seminario del professor Giuseppe Rosolini dell'università di Genova sul tema "Allenamento della mente con i giochi matematici". L'11 maggio relazione del professor Bruno D'Amore dell'università di Bologna con "Giochi matematici: epistemologia e storia". Gli appuntamenti sono stati organizzati in collaborazione con l'accademia nazionale virgiliana.

Torna all'inizio


"L'università va cambiata" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

"L'università va cambiata" L'opposizione: occorre convertire Economia aziendale in vitivinicola La questione dei costi [FIRMA]CLAUDIA CANEGALLO ASTI L'università è arrivata ad una svolta. A dirlo è soprattutto il dibattito che si è aperto in città, all'interno del Consiglio comunale e fra i diversi enti che compongono il Consorzio Astiss. Martedì sera, il Consiglio tematico convocato dal sindaco Giorgio Galvagno è stata la prima partita giocata in campo aperto, sul futuro della sede universitaria: pur non culminando in alcun documento finale, ha comunque posto le basi per un ulteriore approfondimento del tema. Il sindaco ha introdotto l'argomento, illustrando la sua visione sul futuro del polo astigiano, e annunciando la chiusura dei lavori della nuova sede alla Colli di Felizzano entro fine 2009 (il costo di aule e laboratori è stato di 6 milioni di euro). «L'università ha senso se promuove cultura - ha anticipato Galvagno -. L'accesso agli studi superiori deve essere un diritto riconosciuto a tutti, in base alle capacità e non al censo». Sulla base di questa osservazione, si basa il primo punto del progetto di Galvagno: istituire delle borse di studio per aiutare gli astigiani più meritevoli a studiare nelle migliori università del mondo. Quanto al secondo punto, il progetto della maggioranza punta ad «offrire Asti alle più importanti università del mondo, che vogliano organizzare master e corsi di eccellenza nella nostra città, come è accaduto con il Master della Princeton». Il discorso del sindaco ha anche toccato elementi legati ai costi dei corsi, «che pesano sulla fiscalità generale» e sulla necessità di potenziare il finanziamento per Astiss (attualmente si spendono 1,8 milioni di euro), «che dovrà raggiungere i 3 milioni di euro entro un paio di anni». La parola è poi passata ai consiglieri di minoranza. Fabrizio Brignolo e Vittorio Voglino hanno illustrato la proposta del Pd, che punta alla trasformazione del corso di Economia aziendale in uno specifico in chiave vitivinicola, per la gestione di un'azienda enologica e il marketing dei prodotti del territorio. «E' vero che spendiamo dai 150 ai 200 mila euro per ogni corso - ha sottolineato Brignolo - Ma ogni indirizzo costa almeno 10 volte tanto: un investimento che viene finanziato dal sistema pubblico dell'università. I 1057 studenti sono una ricchezza per Asti: vivono, spendono e vivacizzano anche culturalmente la città. Per quale motivo dovremmo decidere di mandarli altrove?». E sulla questione dei master, la posizione dell'opposizione è netta. «Nel deserto non nascono le eccellenze - ha sottolineato Anna Bosia, di Uniti per le Frazioni - Ci vogliono strutture, una casa per gli studenti, che possa accogliere chi sceglie di studiare ad Asti venendo da altre zone d'Italia». Non manca poi una proposta: «Bisogna investire risorse nelle eccellenze che già abbiamo - ha indicato Bosia - A Villa Paolina, dove già si fanno corsi e ricerca, si sta costituendo una Scuola di Biodiversità, che richiede di incardinare un ricercatore». La proposta del sindaco è invece troppo generica per il consigliere Alberto Pasta, che vede con rammarico la chiusura del corso di Economia: «Formava giovani in grado di trovare lavoro in questa provincia, come molti altri dei corsi tuttora attivi». L'università deve invece guardare all'intera nazione e non solo ad Asti, questa l'opinione della consigliera Paola Calosso: «Non possiamo sfornare laureati solo per il territorio - ha chiarito - L'università non deve essere un doppione, ma un'occasione di eccellenza che attiri gente da fuori». Il prossimo passo, indicato dall'intervento conclusivo del sindaco, sarà coinvolgere docenti, esperti e istituzioni universitarie, per «stimolare un ragionamento concreto sulla direzione da intraprendere».

Torna all'inizio


Medicina, guerra tra Novara e Torino (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

IL CASO.SMENTITA UNA PRECEDENTE IPOTESI DI INTESA Medicina, guerra tra Novara e Torino [FIRMA]BARBARA COTTAVOZ NOVARA E' scontro aperto tra Novara e Torino per le Scuole di specializzazione di Medicina. In pochi giorni il «sistema piemontese» tanto perseguito negli ultimi anni sembra crollato: oggi l'«Avogadro» si rivolge a un legale per ricorrere al Tar contro l'Università di Torino e lo Stato. Il 1° aprile il ministro Gelmini ha firmato il decreto che accorpa le Scuole di specializzazione con un solo iscritto. I corsi post-laurea, seguiti dai medici studiando all'università e lavorando in ospedale a Novara, erano 16: dovevano diventare 26 secondo quanto promesso dal ministero in autunno e invece il decreto ne istituisce uno solo nuovo (Medicina dell'emergenza) e ne ha «federati» a Torino ben 8: 7 con un iscritto e uno con due. Ma non è la sola anomalia: l'«Avogadro» e Foggia sono le uniche università d'Italia in cui le scuole «federate» a un'altra non sono mai capofila, ma sempre «gregarie». Il rettore Paolo Garbarino e il preside di Medicina Giovanni Vacca lunedì hanno incontrato gli omologhi torinesi Ezio Pelizzetti e Giorgio Palestro e hanno concordato un compromesso: considerare Torino sede amministrativa e Novara «base» formativa. I ragazzi, secondo la graduatoria, avrebbero scelto se studiare a Torino o Novara. Garbarino ha portato personalmente martedì mattina a Pelizzetti la bozza. Tutto ok: l'intesa sarebbe stata firmata e richiamata nel bando in pubblicazione lo stesso giorno. Ma l'accordo è stato smentito poche ore dopo: «Nel pomeriggio Pelizzetti mi ha chiamato dicendo che non avrebbe firmato. Il suo staff legale gli ha detto che avrebbe potuto ledere i diritti degli studenti torinesi - ha raccontato Garbarino -. Io gli ho preannunciato che andrò dall'avvocato per intentare causa al ministero e all'Università di Torino». L'incontro con il legale è oggi, poi Garbarino parlerà con l'assessore regionale Artesio. Per l'università «Avogadro», diventata autonoma da Torino dieci anni fa, significa un brusco ritorno al passato: «L'ateneo della Valle d'Aosta ha un rettore che è docente dell'UniTo e così pure Pollenzo. Non vorrei che in futuro succedesse anche per il Piemonte Orientale. Si torna al Torino-centrismo». In particolare la facoltà di Medicina è uno dei fiori all'occhiello dell'«Avogadro»: l'ultimo test per le matricole ha visto 497 candidati per 75 posti (il 38,1% in più del 2007) di cui quasi la metà da fuori regione: «Decapitare così l'offerta formativa rende meno appetibile laurearsi nel nostro ateneo - ha commentato Vacca -. Sulla retromarcia di Pelizzetti stendo un velo pietoso: sono nato in un paese nei campi ma là era impensabile che un uomo non onorasse un impegno». Il problema riguarda pesantemente anche l'ospedale «Maggiore»: gli specializzandi sono forza lavoro vera. Ora le Scuole «chiuse» andranno ad esaurirsi facendo progressivamente mancare nei reparti 5 o 10 medici: «La decisione del ministero è un intervento a gamba tesa - dice il direttore generale Claudio Macchi -. Vengono penalizzati reparti d'eccellenza come Radioterapia che ha 3 acceleratori e la brachiterapia».

Torna all'inizio


Il supporto dell'Ateneo urbinate all'Università de L'Aquila (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Urbino Il supporto dell’Ateneo urbinate all’Università de L’Aquila Tante le iniziative della comunità universitaria urbinate per aiutare l’Università de L’Aquila in questo difficilissimo momento. Nell’esprimere al Rettore dell’Università de L’Aquila il sincero cordoglio e la commossa vicinanza di tutto l’Ateneo di Urbino, Giovanni Bogliolo ha informato delle iniziative assunte ed ha manifestato la più ampia disponibilità a corrispondere alle esigenze dell’Ateneo aquilano. L’ERSU di Urbino si è subito messa in contatto con la Protezione civile marchigiana offrendo personale e attrezzature di cucina, 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti nei Collegi universitari. I docenti e gli studenti del Corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e del Corso di laurea specialistica in Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico si sono messi a disposizione dell’Istituto Centrale del Restauro, mentre gli studenti che animano Urbino Radio Campus (URCa), la web radio di Ateneo, si sono raccordati con il Banco alimentare per una raccolta di generi di prima necessità. >> “Ma è l’intera Università che si mette a disposizione – ha scritto il Rettore nella sua lettera – non soltanto associandosi alla sottoscrizione della CRUI, ma offrendo le proprie strutture didattiche e la collaborazione dei propri docenti e del proprio personale per tutte le attività e le iniziative che in questa situazione di emergenza l’Università de L’Aquila volesse dislocare ad Urbino o nelle quali ritenesse utile coinvolgere il nostro Ateneo”. Urbino ha infatti cinque Facoltà ed un numero cospicuo di corsi di laurea in comune con l’Ateneo aquilano e l’Università di Urbino ha offerto di considerarli come una propria estensione temporanea. BUR.IT 09.04.09

Torna all'inizio


Campagna contro l'abuso di alcol (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Udine Campagna contro l’abuso di alcol “Stop binge drinking. Vino, la scelta trendy è la moderazione”. è questo lo slogan strategico individuato dal Laboratorio di ricerca e pratica pubblicitaria (ADLAB@GO) dell’Università di Udine a Gorizia per la campagna contro l’abuso di alcol promossa dal Consorzio dei Colli Orientali del Friuli presentata a Vinitaly a Verona. Il “binge drinking” (binge = baldoria) identifica il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione. La diffusione di questo modello di consumo è in crescita preoccupante tra i giovani del nostro Paese, come segnala Il rapporto Istat 2008 sull’uso e l’abuso di alcol. La strategia messa a punto dal Laboratorio dell’Ateneo friulano mira a sensibilizzare i giovani attraverso il “passa parola”. L’obiettivo è riuscire a identificare come trendy uno stile di consumo più vicino alla cultura mediterranea, che integra il vino senza eccessi pericolosi sia sul piano individuale che sociale. «Abbiamo sviluppato – spiega il responsabile di ADLAB@GO, Giovanni Lunghi, docente di Economia delle aziende pubblicitarie – una strategia che, attraverso un’espressione inglese, generi curiosità spingendo il pubblico a informarsi, ricorrendo a canali come Internet. Diverse ricerche infatti dimostrano che espressioni inglesi del linguaggio pubblicitario abituano il pubblico a utilizzare termini come, ad esempio, smartphone o wellness, che fanno presa soprattutto tra i pubblici più attenti alle tendenze». >> La campagna coinvolge direttamente il target di riferimento grazie anche alla collaborazione con i giovani creativi del Lab-Centro di formazione professionale del Centro solidarietà giovani “Giovanni. Micesio” di Udine. BUR.IT 09.04.09

Torna all'inizio


Stefano Troiano eletto nuovo preside di Giurisprudenza (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Verona Stefano Troiano eletto nuovo preside di Giurisprudenza Da oggi la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Verona ha un nuovo preside, il professor Stefano Troiano. Nel corso della prima votazione di questo pomeriggio, il professor Troiano è stato eletto dal consiglio di facoltà con 34 voti favorevoli su 36. Unico candidato alle elezioni, il professor Stefano Troiano è docente ordinario di diritto privato dell’ateneo scaligero dal 2006. Nato a Firenze l’8 maggio 1971, Troiano è direttore vicario del dipartimento di Studi Giuridici e nel corso della sua carriera è stato autore di due monografie e di oltre 50 pubblicazioni. >> Il magnifico rettore ha espresso al nuovo preside assieme alle congratulazioni l’augurio di buon lavoro. BUR.IT 09.04.09

Torna all'inizio


Progetto ORIUS Orientamento (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università del Sannio Progetto ORIUS Orientamento L’Università degli Studi del Sannio, con il Progetto ORIUS Orientamento Università del Sannio (PON 2000-2006 Misura III. 5 Azione Orientamento), organizza seminari a tema e laboratori guidati riguardanti “Il Counseling nella gestione della transizione scuola/università”. Da oggi, fino al 20 maggio, presso la Sala Rossa delle Lauree in Piazza Guerrazzi, esperti in attività di counseling incontreranno studenti universitari e dell’ultimo anno degli istituti superiori, accompagnati da docenti. Nell’ambito delle iniziative del progetto ORIUS, particolare attenzione è stata, infatti, dedicata alla gestione della transizione “Scuola – Università” e di quella relativa al passaggio “laurea triennale – laurea specialistica/magistrale”, nella convinzione che tali eventi possono essere considerati determinanti per l’indirizzo e lo sviluppo delle potenzialità individuali. Da qui l’interesse a strutturare un’esperienza teorico – pratica che delinei, in maniera specifica ed approfondita, le argomentazioni e gli strumenti da poter utilizzare di fronte a fasi critiche della transizione. Il programma ha preso il via con l’intervento di Gianfranco Buffardi, psichiatra, responsabile UOSM di Maddaloni, esperto in Counseling esistenziale, sul tema: “Le professioni di aiuto nell’apprendimento”. Buffardi terrà altri incontri il 20 aprile su “La cura di sé e l’apprendimento” e il 29 maggio su “Ansia: Riconoscerla e Gestirla”. >> Successivamente, sono programmati gli incontri con Viviana Lo Schiavo, psicologa esistenziale, esperta in Counseling ed Orientamento Universitario: il 15 aprile su “L’autostima”; il 14 maggio su “Genitori – Figli: Il problema della scelta e le difficoltà di percorso”; e il 21 maggio su “La scelta consapevole”. Il 23 aprile interverrà Paola Parlato, psicopedagogista, sul tema: “La narrazione autobiografica”; il 29 aprile su:“Il cambiamento nella metodologia di approccio allo studio”; e il 6 maggio su “Autovalutazione e sviluppo delle potenzialità”. Attraverso lo studio e l’approfondimento di alcuni elementi comuni ai possibili disagi, quali l’ansia, lo stress da esame e la difficoltà metodologica di approccio allo studio, verranno forniti strumenti e strategie d’azione adeguati alla gestione consapevole ed alla risoluzione delle problematiche emerse. BUR.IT 09.04.09

Torna all'inizio


l'Ateneo per L'Aquila (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Modena l’Ateneo per L’Aquila Anche l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia esprime la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto de L’Aquila. Una sottoscrizione è stata lanciata dalla CRUI in favore dell’Università degli studi de L’Aquila e l’Ateneo modenese-reggiano ha dato la disponibilità al Rettore abruzzese per ospitare una ventina di studenti. Gli iscritti aquilani dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia potranno avvalersi dell’esonero dal pagamento della seconda rata delle tasse universitarie e dell’iscrizione gratuita il prossimo anno accademico. Anche l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si mobilita in favore delle popolazioni colpite dal terribile terremoto della provincia dell’Aquila. E lo fa aderendo all’invito della Conferenza dei Rettori (CRUI) che ha lanciato una campagna di versamenti a favore della locale università, uno dei luoghi che più ha sofferto il dramma di questi giorni, con i morti della Casa dello Studente ed il crollo di numerose strutture. Al riguardo la CRUI ha aperto un apposito conto, che si chiama UNIVERSITA' EMERGENZA TERREMOTO il cui IBAN è IT 80 V 03226 03203 000500074995, sul quale è possibile far pervenire il segno dela propria solidarietà. Inoltre, i vertici dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno deciso ed offerto al Rettore dell’Università degli studi de L’Aquila la disponibilità ad ospitare a proprie spese presso il Convitto San Filippo Neri una ventina di studenti, che potranno così avvalersi della possibilità di completare regolarmente a Modena o a Reggio Emilia le lezioni previste per il proprio ciclo di studi, godendo altresì dei benfefici per i servizi relativi a mense, trasporti, ecc. >> Agli iscritti presso l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia provenienti dalla provincia de L’Aquila è stato altresì deciso di applicare l’esonero della seconda rata delle tasse universitarie e l’iscrizione gratuita per il prossimo anno accademico. “Ci rendiamo conto – ha affermato il Rettore prof. Aldo Tomasi – che questi sono piccoli gesti rispetto alla gravità di un evento che non ci può lasciare indifferenti e che ci ha colpiti profondamente. La comunità universitaria tutta avverte il dovere di intervenire e fare qualcosa di concreto per attenuare il senso della tragedia che si è consumata. La nostra attenzione in questo momento è per quei giovani che hanno visto compromessa dal terremoto la speranza di ricevere un’adeguata formazione scientifica e culturale che ne migliorasse la vita. Ci sentiamo particolarmente vicini a loro e vogliamo che la loro speranza non si spenga. Sono certo di interpretare la volontà ed il pensiero di tutto l’Ateneo, dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti dicendo che non faremo mancare il nostro sostegno alle famiglie ed alle popolazioni colpite”. BUR.IT 09.04.09

Torna all'inizio


Visita del patriarca Scola alla mostra "Nigra sum sed formosa" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università "Cà Foscari" Visita del patriarca Scola alla mostra “Nigra sum sed formosa” Su invito del rettore dell’Università Ca’ Foscari, Pier Francesco Ghetti, il Patriarca Angelo Scola si è recato ieri in visita privata alla mostra “Nigra sum sed formosa” presso Ca' Foscari Esposizioni. L’esposizione porta in Italia per la prima volta pitture e icone dell’Etiopia cristiana, con materiali in gran parte inediti e si giova dell’utilizzo di nuove tecnologie multimediali. Il professor Giuseppe Barbieri, curatore della mostra, ha fatto da guida al Patriarca che ha dimostrato di apprezzare le splendide opere esposte e le soluzioni multimediali presenti all’interno della rassegna. Vivo interesse ha suscitato in lui il contributo dato dagli studenti come mediatori culturali e per l’opera prestata nella realizzazione degli apparati multimediali. Gli è stato infatti illustrato l’uso delle guide multimediali con IPOD realizzate con la collaborazione dei Dipartimenti di Informatica e Storia e Conservazioni dei Beni Artistici. Nel corso di un cordiale incontro con il Rettore e i rappresentanti della Regione Veneto e di Banca Popolare FriulAdria - Crédit Agricole, il Patriarca ha dichiarato di aver particolarmente gradito la visita alla mostra all’inizio della Settimana Santa perché, oltre che un approfondimento culturale, si era rivelata anche un’occasione di meditazione spirituale. >> La Mostra, promossa da Università Ca’ Foscari Venezia, da Banca Popolare FriulAdria - Crédit Agricole e da Regione del Veneto, è a cura di Giuseppe Barbieri, Gianfranco Fiaccadori e Mario Di Salvo. Informazioni sul sito: www.nigrasum.org. Apertura: dal 13 marzo al 10 maggio 2009 Orario: 10-18, chiuso il martedì. Ingresso: intero 7 €; ridotto 5 € per minori di 15 e maggiori di 60 anni Per gli studenti, i docenti e i dipendenti di Ca' Foscari l'ingresso è gratuito. Informazioni e prenotazioni: tel. 041.2346947 Email: info@nigrasum.org . Si ricorda che la mostra resterà aperta anche durante le Festività pasquali nei giorni di sabato, domenica di Pasqua e lunedì di Pasquetta. BUR.IT 09.04.09

Torna all'inizio


Villa Levi non serve all'università (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Reggio" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

«Villa Levi non serve all'università» Città Attiva all'attacco sull'acquisto di ulteriori sedi «Il rettore dell'università reggiana, Aldo Tomasi, nei giorni scorsi si è recato in visita a villa Levi, sede del corso di laurea (in chiusura) di Scienze delle produzioni animali dell'università di Bologna. I ben informati sostengono che il rettore potrebbe essere interessato all'acquisto della tenuta Levi. Per farne cosa? Si aggiungerà alle altre sedi universitarie? Da una parte la nostra università si contrae (si veda la chiusura in atto di Scienze dell'amministrazione), dall'altro c'è una proliferazione di sedi». L'atacco arriva da Paolo Giudici (associazione Città Attiva). Città Attiva, lo si ricorda, è guidata da Uris Cantarelli e appoggia Antonella Spaggiari candidato sindaco in vista del voto. «Proviamo a elencarle - dice Giudici -: la caserma Zucchi, il campus del San Lazzaro, i chiostri di San Pietro, le ex Reggiane e, ora, Villa Levi. Insomma, l'università degli immobili, invece che l'università degli studenti. Alla caserma Zucchi sono collocati i corsi di laurea in Scienze della comunicazione e in Scienze della formazione, gli uffici amministrativi della sede, la biblioteca e l'aula magna; nei chiostri di San Pietro, in via di ristrutturazione, si trasferiranno le segreterie e l'ufficio del Prorettore; alle ex Reggiane verrebbe collocato il tecnopolo, su cui avremo occasione di ritornare. Che cosa arriverà, dunque, a Villa Levi? C'è poi la questione del campus del San Lazzaro. Provate a farci una visita: fango quando piove, buche, caos, mancanza di segnaletica coerente e puntuale, parcheggio selvaggio, lavori in corso fra i quali anche un rialzato in compattato per una pista ciclabile. Invece di concentrare al campus, come si fa in tutto il mondo, tutta la didattica, la ricerca, il tecnopolo, le attività e i servizi per gli studenti, i docenti e via discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il Crpa e l'istituto zooprofilattico. Se consideriamo le esigenze didattiche e di ricerca, l'efficienza organizzativa e dei servizi di supporto, le disponibilità economiche, è molto più razionale concentrare le poche risorse nel completamento e nella riorganizzazione del campus universitario piuttosto che disperdere i soldi dei contribuenti in attività immobiliari».

Torna all'inizio


Agricoltura e territorio, un convegno al castello (sezione: Cultura)

( da "Cittadino, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Agricoltura e territorio, un convegno al castello n Il giusto equilibrio tra attività zootecniche e tutela del territorio. È stato questo il tema della 39esima edizione del convegno zootecnico-veterinario che, svoltosi martedì mattina in Castello nell'ambito della Fiera del Perdono (che prenderà il via nella giornata di oggi), ha richiamato decine di agricoltori provenienti dall'intero territorio. Organizzata come sempre dal professor Pietro Bonini in collaborazione con l'amministrazione comunale di Melegnano e il dipartimento di veterinaria dell'Azienda sanitaria locale Milano 2, la tavola rotonda ha radunato a Melegnano anche diversi docenti della facoltà di veterinaria dell'università di Milano. Senza contare la presenza di una trentina di studenti dell'istituto di agraria di Noverasco e dell'università di Milano. Assenti invece Francesca Martini, sottosegretario al ministero del Lavoro e alle politiche sociali con delega alla veterinaria, e Romano Marabelli, membro della direzione generale della sanità veterinaria e degli alimenti, trattenuti a Roma dal drammatico terremoto che ha devastato la terrà d'Abruzzo provocando circa duecento morti. Dopo un toccante minuto di silenzio proprio in ricordo delle vittime del sisma abruzzese e il saluto del sindaco Vito Bellomo, del direttore generale dell'Asl Emilio Triaca, di Eugenio Scanziani, preside di veterinaria dell'università di Milano, e di Andrea Belloli, presidente della Società italiana di sanità pubblica veterinaria, il dibattito si è concentrato sull'impatto ambientale delle attività agro-zootecniche. «Perché - ha chiarito in apertura Luigi Bonizzi, delegato dalla presidenza di veterinaria dell'università di Milano e coordinatore del convegno - secondo alcuni studi le bovine inquinano di più del traffico veicolare». Luigi Navarotto, docente di medicina veterinaria all'università milanese, ha fatto quindi il punto della situazione: «Dopo la direttiva sui nitrati varata nel lontano 1991 - ha affermato -, diventa sempre più fondamentale ottimizzare il rapporto tra gli allevamenti zootecnici e le esigenze ambientali. Mi riferisco ad esempio al numero di capi che dovrebbe essere proporzionato al territorio a disposizione». Dopodiché, è toccato a Salvatore Serù e Alessandro Massone, titolari di due aziende del territorio, illustrare le tecnologie per ridurre l'inquinamento causato dai vari tipi di allevamenti: «In particolare - hanno chiarito -, pensiamo ad una maggior controllo sui cibi destinati agli animali». Ma non è mancato neppure un accenno alle possibili applicazioni dei reflui di stalla nel campo della produzione di energia alternativa. «Ad ogni modo - ha precisato Flavio Sommariva, presente all'appuntamento in qualità di esperto della regione Lombardia -, gli agricoltori del territorio sono pronti a collaborare per migliorare l'ambiente, di cui sono i primi custodi». La conclusione è stata affidata al capitano Paolo Belgi, comandante dei carabinieri dei Nas della regione Lombardia, che ha elencato i controlli più frequenti svolti sul territorio. Ste. Cor.

Torna all'inizio


di Matilde Andolfo La Campania accoglie in pieno l'appell... (sezione: Cultura)

( da "Leggo" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

di Matilde Andolfo La Campania accoglie in pieno l'appello degli sfollati. La Chiesa farà la sua parte. «Non posso non ascoltare il grido di dolore di chi soffre», ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, sottolineando che le offerte del giorno di Pasquetta verranno devolute alle popolazioni terremotate. Non solo. Sepe ha aggiunto che si metterà in contatto con la diocesi aquilana per finanziare i progetti di ricostruzione. Una colletta è stata indetta anche dal Vescovo di Pozzuoli GennaroPascarella: attivato il conto corrente postale n. 22293807 intestato a Caritas-Diocesi di Pozzuoli specificando nella causale: "Terremoto Abruzzo 2009. Questo il conto corrente bancario attivato dal Comune di Napoli:C/C n. 1000/00014980 presso - Banco di Napoli - filiale 00100 di Via Toledo Intestato a: Città di Napoli - fondo solidarietà terremotati Abruzzo IBAN IT33G0101003400100000014980 BICIBSPITNA. Aiuti anche dai presidenti delle municipalità, che si autotasseranno per far recapitare somme in denaro a L'Aquila. Conto corrente anche dalla Regione: c/c1000/00014983 intestato a: Regione Campania Raccolta fondi pro terremotati Abruzzo Banco di Napoli in via Toledo, 177-178 - 80132 Napoli. Per offerte provenienti dall'Italia: IBAN: IT61 J010 1003 4001 0000 0014 983 Dall'estero: IBAN: IT61 J010 1003 4001 0000 0014 983 BIC: IBSPITNA. L'ospedale Cardarelli si è invece attivato per mettere a disposizione generi di conforto e assistenza sanitaria. La Seconda Università ha offerto ospitalità agli studenti e ai docenti dell'Università de L'Aquila. Attivato anche un "Fondo Università Emergenza Terremoto" (sito www.crui.it). Solidarietà dai Comuni della Provincia. Aiuti per i terremotati saranno raccolti da oggi e fino an sabato a Boscoreale in tre piazze: Pace, Vargas e Pellegrini. Gazebo per la raccolta fondi, da Vico Equense, in piazza Umberto. Monte di Procida ha istituito il conto corrente "Gara di Solidarietà dei cittadini di Monte di Procida per i terremotati d'Abruzzo", codice Iban IT21 Z051 4240 0001 2357 1065 966. A Pompei stop ai finanziamenti per manifesti elettorali, la cifra sarà devoluta ai terremotati. I dipendenti di Bagnolifutura hanno deciso di devolvere una giornata di retribuzione e di mettere a disposizione i propri tecnici. L'Ascom promuove la sottoscrizione e un conto corrente intestato alla Fondazione (IBAN IT 17Y 08327 03247 000000048619 presso Banca di Credito Cooperativo di Roma, Ag. 132. Radio Marte sostiene una raccolta di beni di prima necessità consegnati nelle tendopoli. Radio Kiss Kiss ha organizzato la raccolta di acqua, generi alimentari a lunga conservazione e coperte. Il sindacato bancario Falcri-Confsal ha stanziato 50.000 euro del fondo nazionale del settore del credito per progetti di solidarietà. (ass)

Torna all'inizio


Eulo: politici e studenti pensano al suo futuro (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la città Eulo: politici e studenti pensano al suo futuro Castelletti: «Ben venga una fondazione» Il dibattito sul futuro dell'Eulo (Ente universitario per la Lombardia orientale) continua a tenere banco negli ambienti accademici e politici, dopo che sia in Broletto sia in Loggia si è parlato di una possibile recessione dal consorzio a favore di un finanziamento diretto alle università bresciane. «Sulla chiusura dell'Eulo non sono però stati coinvolti gli studenti attraverso i loro rappresentanti», lamenta Ateneo Studenti, la lista universitaria più rappresentata nel Consiglio Studenti della Statale. «Un errore di metodo non averlo fatto», spiega il capogruppo Alessio Mariotti, che aggiunge: «La nostra posizione è dettata da una semplice analisi e non vediamo senso nel dibattito "Eulo sì Eulo no". Il consorzio non ha più senso di esistere perché la funzione per cui è nato, e cioè promuovere l'istituzione dell'Università degli Studi, è venuta meno». Mariotti: «Stop agli sprechi» Il giudizio è dettato anche, continua Mariotti, «dalla lettura dei dati del bilancio: il 50% è destinato all'Università degli Studi di Brescia, il 30% all'Università Cattolica e il 20% viene speso per i compensi agli amministratori e le spese di gestione dell'ente stesso». Meglio, quindi, «destinare direttamente le risorse alle Università cittadine tagliando uno spreco inutile. In questo modo si guadagnerebbe il 20% delle risorse messe a disposizione». Tuttavia, aggiunge Mariotti», «è necessario ricordare che in passato l'Eulo non è stato un ente inutile, ma un consorzio che ha portato l'Università Statale a Brescia, radicato una serie di docenti sul territorio e incentivato la ricerca e la didattica». Sulla questione Eulo interviene anche Laura Castelletti, capogruppo dei socialisti in Loggia, che lancia l'idea di una fondazione per riunire le tante realtà del territorio che già sostengono le nostre università: «Mi pare sia ormai giunto il momento di una riflessione, da parte di tutto il Consiglio comunale, sul futuro dell'Eulo. D'altronde sappiamo che il nostro Paese sta attraversando una forte crisi che, pur nella speranza termini rapidamente, si teme si prolungherà nel tempo. È indubbio che l'attuale situazione derivi in parte da fattori internazionali non correggibili dalla nostra comunità, ma ben prima dell'attuale crisi la fragilità del nostro sistema era evidente». In questo contesto, secondo la Castelletti, «per crescere e rilanciare l'economia si ritiene indispensabile investire anche in formazione e ricerca e non tagliare i fondi a chi le favorisce. In formazione delle future classi dirigenti e dei formatori a vari livelli, compreso quello strategico della formazione permanente. In ricerca per sviluppare innovazione, nuove tecnologie, nuovi materiali, ecc., per sostenere la concorrenza dei Paesi dell'Est europeo e asiatico che dispongono di manodopera a basso costo». Socialisti: «Cambiare vocazione» Principale soggetto delegato alla formazione e alla ricerca è, naturalmente, l'università. Ma «da anni gli stanziamenti ad essa destinati sono insufficienti e l'attuale finanziaria li ha ulteriormente ridotti, tanto da non garantire la copertura delle spese correnti. Se a questo aggiungiamo il fatto che la quota dell'1% del Pil stanziato dal Governo per la ricerca è meno della metà della media dei Paesi dell'Ue, il rischio che a breve si fuoriesca dal novero dei sette Paesi maggiormente industrializzati sarà una realtà». «Una possibile risposta a questi pericoli - sostiene la socialista - nonché un concreto sviluppo dello status quo dell'Eulo può essere, in analogia a quanto avviene in altre realtà forti europee, la realizzazione di un sistema integrato tra una o più università, una fondazione composta da soggetti pubblici (amministratori locali) e da privati, e da un polo per il trasferimento tecnologico. Una Fondazione può riunire le realtà del territorio che già sostengono le nostre università. Oggi può essere il tempo in cui le potenzialità del territorio che, in modo certo positivo ma frammentato, hanno sostenuto l'università, realizzino il luogo di confronto privilegiato dove elaborare e promuovere iniziative di sostegno e risposta alle esigenze del territorio attraverso l'università. In questo contesto vedrei la nuova vocazione dell'Eulo quale catalizzatore dell'operazione. Se non sarà praticabile, il compito che la nostra Amministrazione per quasi 40 anni gli ha affidato può considerarsi esaurito».

Torna all'inizio


Il Santa Corona strizza l'occhio all'Università (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:garda e valsabbia Gardone L'ex ospedale Il Santa Corona strizza l'occhio all'Università Proposta di un gruppo di cittadini per la struttura: per Fasano pensare ad una diversa destinazione nel secondo dopoguerra venne trasformata in ospedale" title="Una veduta dal lago dell'ottocentesca Villa Benvenuti, che nel secondo dopoguerra venne trasformata in ospedale" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090409/foto/full_brescia_332.jpg',600,1002)"> Una veduta dal lago dell'ottocentesca Villa Benvenuti, che nel secondo dopoguerra venne trasformata in ospedale FASANOTrasformare l'ospedale Santa Corona di Fasano in un distaccamento universitario. La proposta, suggestiva, giunge da alcuni giovani gardonesi, riuniti nel gruppo «Per una nuova Gardone». Guardando ad esperienze simili attuate altrove, a cominciare da quella del Centro per la promozione della lingua e della cultura italiana che l'Università di Milano ha attivato a palazzo Feltrinelli, a Gargnano, hanno pensato di proporre una soluzione simile per l'immobile del vecchio centro di riabilitazione cardiologica. Da ospedale a sede universitaria La struttura, di proprietà degli Spedali Civili, appena consolidata e messa a norma grazie ad un contributo di 600mila euro per i danni del terremoto, è prestigiosa. È collocata in posizione particolarmente felice, con un grande giardino affacciato sul lago. Sono quindi fondati i timori che possa finire sul mercato immobiliare e diventare l'ennesima struttura residenziale. Ma a Gardone Riviera, e soprattutto nella frazione di Fasano (che basava buona parte della propria economia sull'indotto dell'ospedale), ci si augura una diversa evoluzione della vicenda. Se proprio l'immobile non potrà tornare ad essere un ospedale (secondo gli Spedali Civili i vincoli architettonici che gravano sull'edificio non consentono i necessari interventi di adeguamento), perché non individuare altre soluzioni che comportino comunque benefici per la comunità? Spiega Stefano Ambrosini, 26enne docente di informatica, coordinatore di «Per una nuova Gardone»: «L'idea è quella di trasformare il presidio ospedaliero in un polo universitario. Ho contattato i rettori e i presidi di facoltà di tutto il Nord Italia. Quasi tutte le università si sono dette interessate, in modo particolare l'Università di Verona e la facoltà di Medicina dell'Università di Brescia». Il progetto è avvincente, ma appena abbozzato. Bisogna innanzi tutto vedere se la proprietà, gli Spedali Civili, è d'accordo. Ragionare sul futuro del Santa Corona attorno a un tavolo cui non sieda l'amministrazione dell'Azienda ospedaliera bresciana è come fare i conti senza l'oste. Ambrosini parlerà con l'Amministrazione degli Spedali Civili nei prossimi giorni. In agenda ha anche un appuntamento con l'Assessorato regionale alla sanità. A confronto con gli Spedali Civili Si tratta di capire se c'è la volontà di sposare un progetto che potrebbe portare lustro, vivacità e indotto a Fasano e Gardone (come del resto è accaduto a Gargnano con palazzo Feltrinelli), ma dal quale non è pensabile attendersi grandi entrate. Le università hanno bilanci ridotti all'osso e i presidi contattati si sono detti sì interessati, ma ad un comodato gratuito. «L'interesse c'è - dice Ambrosini - quindi perché non riunire tutti i soggetti coinvolti e approfondire la questione? È un'occasione irripetibile per riportare all'uso "pubblico" una struttura altrimenti destinata al disuso, o peggio ancora alla speculazione edilizia». Per ora la destinazione urbanistica del Santa Corona è «congelata» da una vecchia delibera del Consiglio comunale. «Nonostante le ripetute richieste dell'Amministrazione locale presso le sedi opportune per ripristinare il sito ospedaliero - dice ancora Ambrosini - nessuna risposta positiva è giunta a Fasano. Il Comune ha comunque dalla sua parte lo strumento del cambio della destinazione dell'immobile e non ha attualmente intenzione di variarla». La parola al Comune Ma, si sa, le Amministrazioni cambiano, e con loro le idee di gestione e sviluppo del territorio. Il Santa Corona dovrà trovare nuove funzioni. L'impegno dei prossimi amministratori sarà quello di individuare una soluzione utile e vantaggiosa per l'intera comunità, evitando di caricare ulteriormente il territorio di residenze di cui non si sente il bisogno. «Quello del Santa Corona è un problema aperto, del quale dovrà occuparsi la nuova Amministrazione». Il sindaco Alessandro Bazzani, che in questi anni è intervenuto spesso in difesa del presidio ospedaliero, è in scadenza dopo due mandati e passa la palla al suo successore. «In Comune è giunta una richiesta degli Spedali Civili - spiega Bazzani - per modificare la destinazione urbanistica dell'immobile e per la concessione di un aumento di volumetria. Evidentemente l'Azienda ospedaliera vuole alienare la struttura. Non abbiamo preso in considerazione la richiesta. È un problema complesso, sul quale si dovrà aprire una attenta riflessione, ma a questo punto se ne occuperà la nuova Amministrazione». Simone Bottura

Torna all'inizio


Capo di Ponte Centro studi: c'è più spazio per la storia (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la provincia Capo di Ponte Centro studi: c'è più spazio per la storia Visita all'edificio che sarà inaugurato il 24 aprile. In 1.600 metri quadrati sala convegni, area espositiva, biblioteca e campus per i ricercatori Le ristrutturazioni sono costate al Bim circa 1,5 milioni di euro" title="La nuova sede del Ccst verrà inaugurata il prossimo 24 aprile Le ristrutturazioni sono costate al Bim circa 1,5 milioni di euro" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090409/foto/full_brescia_306.jpg',600,360)"> La nuova sede del Ccst verrà inaugurata il prossimo 24 aprile Le ristrutturazioni sono costate al Bim circa 1,5 milioni di euro CAPO DI PONTEPubblico e privato, storia e modernità, ricerca e progetti si intrecciano e si fondono a Capo di Ponte, per la nuova vita del Centro camuno di studi preistorici (Ccst). La vecchia sede di via Marconi 7 non esiste più, al suo posto è sorto un modernissimo edificio, che dal 24 aprile sarà pronto a fornire servizi all'intera Valle. È così che, con 1,5 milioni di euro del Bim (di cui 150mila su fondi Secas), il Ccst si è allargato, facendo spazio a una nuova sala convegni, a un'enorme area espositiva, alla biblioteca pubblica, al campus per i ricercatori e ai nuovi uffici del Distretto culturale. Un complesso polifunzionale In quello che in questi giorni è ancora un cantiere, fervono i preparativi perché tutto sia pronto per l'inaugurazione. Il nuovo complesso polifunzionale garantirà l'insediamento di più realtà private e pubbliche e, nel contempo, l'utilizzo per manifestazioni di livello comunale e comprensoriale. Il Bim, proprietario dell'immobile, ha messo mano alla vecchia struttura degli anni Sessanta, ristrutturandola completamente e aggiungendo una nuova ala. I 600 metri quadri della sede storica del Centro camuno (due piani più sottotetto, con anche un deposito libri e sala riunioni) hanno ceduto il passo a una struttura polivalente, che si divide idealmente in due settori: quello privato (la sede del Centro) e quello pubblico (l'ala nuova, con gli uffici del Distretto, le sale a disposizione di cittadini ed enti). Ciascun ambiente ospiterà una realtà diversa, mantenendo comunque inalterata la sua funzionalità e la sua destinazione culturale. Il primo impatto, al visitatore, fornisce un senso d'imponenza e modernità, che subito lascia il passo alla ricerca di una sensazione di accoglienza, alla facilità di orientamento, all'equilibrio tra la sfera pubblica e quella privata. Tirando le somme, la superficie della nuova struttura è di circa 850 metri quadri per i primi due piani e di 750 al secondo, cui vanno aggiunti i circa 400 del sottotetto, per ora lasciato al rustico. Nell'ampio ingresso al pianterreno, inizia la nostra visita in anteprima, accompagnati dai progettisti dell'ufficio tecnico del Bim, che sono anche i direttori dei lavori: Donato Taboni e Tiziano Gaudiosi, abili ciceroni di una struttura che hanno rimodernato da capo a piedi. Servizi aperti al pubblico Sulla sinistra si trova l'ala cosiddetta «istituzionale», sulla destra quella «privata». Al pianterreno ci sono una sala assemblee da 120 posti (con le poltroncine ancora da sistemare e un impianto d'illuminazione futuristico); accanto si trova la biblioteca del Centro studi, che sarà aperta al pubblico tutti i giorni (con anche una sala ricerche e lettura separate) e gli uffici amministrativi e tecnici del Ccst, con gli archivi. Salendo, al primo piano sulla destra si incontra la sala espositiva rossa e nera, e, proseguendo verso sinistra, l'appartamento del direttore del centro e i dieci uffici bianchi del Distretto. Indisturbati dalla nostra visita fervono i preparativi per la prima mostra che sarà ospitata dal 24 aprile. A svelarci i primi dettagli è Tiziana Cittadini: «Questa rassegna si integra con quella di Palazzo Martinengo a Brescia, che riguarda i primi decenni della scoperta delle incisioni. Qui partiremo invece dagli anni Cinquanta e parleremo della metodologia. Nel percorso espositivo multimediale ci saranno chicche di assoluto rilievo, che abbiamo trovato negli archivi del Centro. Ad esempio, un filmato sulla scoperta della Grande Roccia incisa o la prima missione Anati del 1957, e ancora le interviste a Rampinelli e Sandro Fontana sull'ingresso nel sito Unesco quarant'anni fa». In estate pronto il parcheggio Proiettati ai tempi dei primi ritrovamenti delle incisioni, saliamo ancora qualche gradino, per arrivare al secondo piano, dove si apre il grande campus per l'accoglienza di ricercatori, studiosi, studenti e stagisti. Ci sono una cucina, un soggiorno e sei camere: le attività di ricerca a Capo di Ponte avranno una nuova accelerazione. La nostra visita si chiude all'esterno, dove sono in atto gli scavi per realizzare un parcheggio da cinquanta posti più tre per i pullman: non sarà pronto per il 24 aprile, ma per l'estate sì, promettono i tecnici. Giuliana Mossoni

Torna all'inizio


L'esempio di Gargnano, Ateneo dal 1954 (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:garda e valsabbia L'esempio di Gargnano, Ateneo dal 1954 A villa Feltrinelli d'estate si svolgono corsi di lingua e cultura italiana a cui partecipano studenti di tutto il mondo Studenti di tutto il mondo a Villa Feltrinelli GARGNANOConclusa la Seconda guerra mondiale, il conte Giacomo Feltrinelli decise di donare la villa gargnanese costruita a fine Ottocento dalla sua famiglia all'Università degli Studi di Milano. Il 28 settembre del 1948 Giacomo Feltrinelli scrisse al magnifico rettore dell'ateneo milanese: «Offro con piacere a codesta Università la mia casa paterna di Gargnano sul Garda, perché sia adibita a corsi universitari per stranieri, ed in tal caso venga dato alla fondazione il nome dei miei genitori. Desidero che la fondazione serva soltanto all'utile scientifico più alto e superiore a qualsiasi parzialità politica, e a portare nel contempo lustro e beneficio al paese di origine della mia Famiglia». L'università entrò in possesso della villa, affacciata su piazza Vittorio Veneto, nel 1954 e da allora vi organizza, così come richiesto dal conte Feltrinelli, iniziative di carattere didattico e scientifico. L'attività del distaccamento è oggi gestita dal Centro d'Ateneo per la promozione della lingua e della cultura italiana «Chiara e Giuseppe Feltrinelli», creato quasi sei anni fa, nel luglio del 2003, con le finalità istituzionali di attivazione e svolgimento, per conto dell'Università - anche in collaborazione con le Facoltà, con le altre strutture dell'Ateneo interessate e con soggetti esterni che operino con le medesime finalità - di attività rivolte alla promozione ed allo sviluppo delle conoscenze della lingua e della cultura italiana presso stranieri. La sede gargnanese dispone di un'aula magna (120 posti), attrezzata anche per audizioni e proiezioni, tre aule (20 posti ciascuna), una mensa, una biblioteca, una sala giornali e televisione ed è provvista di collegamento Internet wireless. Durante i mesi estivi ospita corsi di lingua e cultura italiana a cui sono ammessi studenti universitari stranieri che già siano in possesso di una buona padronanza della lingua italiana. Ai corsi, che si svolgono durante i mesi di luglio ed agosto, sono ammessi di norma 60 borsisti e 20 studenti a pagamento, nel rispetto della più larga rappresentatività possibile di diversi Paesi. Ogni anno vi partecipano universitari vincitori di borse di studio provenienti, oltre che da tutti i Paesi della Comunità europea, dagli Stati Uniti, dall'Australia, dal Sud America e dall'Asia. Quest'anno i corsi avranno luogo in due turni di tre settimane ciascuno: il primo dal 6 al 24 luglio ed il secondo dal 27 luglio al 14 agosto. I partecipanti ogni giorno seguono 4 ore di didattica di lingua italiana (in tre livelli identificati con test di competenza linguistica) e 2 ore di conferenze di letteratura, arte, teatro, cinema, musica, storia e altre tematiche attinenti la cultura e alla società italiane, tenute da docenti universitari o da esperti della disciplina. L'attività didattica svolta dal centro d'Ateneo non solo contribuisce a conferire maggior smalto all'immagine di internazionalità ed al prestigio di Gargnano, ma garantisce al paese non trascurabili benefici legati all'indotto. Insomma il centro d'Ateneo produce cultura, ma anche economia. Il che, naturalmente, non guasta.s. bott.

Torna all'inizio


Edolo L'istruzione per rilanciare la montagna (sezione: Cultura)

( da "Giornale di Brescia" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Edizione: 09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:valcamonica Edolo L'istruzione per rilanciare la montagna Sabato alle 11 un convegno all'Università con il ministro Mariastella Gelmini, docenti, politici ed esperti La sede dell'Università della montagna, a Edolo EDOLOPassa anche dall'istruzione il rilancio delle aree montane. Questo il messaggio al centro del dibattito che sarà ospitato sabato 11 dall'Università di Edolo e che vedrà la presenza di Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione. L'inizio del convegno è alle 11, nella sede dell'Università della Montagna, in via Morino 8, con gli indirizzi di saluto della prof.ssa Claudia Sorlini, preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Milano, e del commissario straordinario del Comune di Edolo, Attilio Visconti. A seguire i professori Giuseppe Carlo Lozia e Anna Giorgi illustreranno «Risultati e Prospettive dell'Università della Montagna», una storia-racconto che abbraccia passato, presente e futuro del Corso di Laurea in Valorizzazione e Tutela dell'Ambiente e del Territorio Montano, istituito a Edolo nel 1996 per volere del Comune, del Bim, della Comunità Montana di Vallecamonica, della Provincia e della Camera di Commercio di Brescia, gli stessi cinque enti che ogni anno garantiscono con i loro finanziamenti il funzionamento della sede universitaria. L'on. Luigi Olivieri, commissario straordinario dell'Ente Italiano per la Montagna, parlerà in seguito di «Ricerca Scientifica per lo Sviluppo delle Aree Montane», mentre il prof. Giuseppe Colosio, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Brescia, illustrerà le «Linee di intervento dell'Ufficio scolastico provinciale per lo sviluppo del sistema di istruzione e formazione nelle aree montane ed in particolare della Valcamonica». Infine l'on. Davide Caparini, presidente della Commissione Bicamerale per le Questioni regionali, affronterà il tema de «L'Università in Montagna nell'ambito del nuovo assetto istituzionale». Al termine degli interventi prenderà la parola il ministro Mariastella Gelmini, chiamato a trarre le conclusioni del dibattito, a rispondere agli eventuali interrogativi che dovessero emergere nel corso della discussione e a tracciare il futuro dell'istruzione nelle aree montane, lontane dai grandi centri urbani. Concluderà la giornata, attorno alle 12.30, la visita guidata alla sede del «Centro di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna Ge.S.Di.Mont.», inaugurata nell'ottobre del 2007. La partecipazione al convegno è libera. Per informazioni si può contattare lo 036471324. p. t.

Torna all'inizio


un mostro della fisica fa lezione all'isis mattei (sezione: Cultura)

( da "Tirreno, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Guido Tonelli alla sala don Nardini Un mostro della fisica fa lezione all'Isis Mattei ROSIGNANO. A chi non conosce Guido Tonelli (nella foto) bastano queste poche righe di presentazione: professore, ricercatore all'Istituto di Fisica Nucleare, è il coordinatore internazionale di uno dei maggiori esperimenti dell'acceleratoe LHC al laboratorio europeo del Cern di Ginevra. E' infatti a capo del CMS (compact muon solenoid), una collaborazione internazionale che raggruppa circa 2500 scienziati distribuiti in 130 università e Centri di ricerca di 38 paesi del mondo. Cms è un esperimento che grazie a moderne tecnologie, nell'area dell'acceleratore di particelle del Cern, è alla ricerca del bosone di Higgs. In sostanza cerca quei partner asimettrici delle particelleb elementari che potrebbero spiegare l'origine della materia oscura dell'universo. Uno scienziato di primissimo piano, dunque, che sabato scorso ha partecipato, nella sala Don Nardini di Rosignano, ad un incontro con gli studenti delle classi quinte dell'Isis Mattei. Un vero e proprio evento per il nostro mondo scolastico (e non solo) reso possibile grazie all'impegno e al rapporto di conoscenza che lega Tonelli alla professoressa Patrizia Rossi, docente presso il Mattei. Il professor Tonelli ha incontrato gli studenti, ha spiegato con un linguaggio il più semplice possibile una materia ed una ricerca di grande complessità come quella che sta portando avanti, rispondendo anche alle domande degli alunni. Particolare interesse negli studenti hanno suscitato anche i recenti risultati delle ricerche (pubblicate sulla rivista Nature) condotte dallo strumento satellitare Pamela, a caccia di elettroni e positroni, che potrebbero fornire chiavi interpretative per scoprire la natura dell'antimateria. I risultati potrebbero essere testati proprio al Cern di Gudo Tonelli.

Torna all'inizio


così un batterio cambia il sesso degli insetti - ottavia giustetti (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina VI - Torino Così un batterio cambia il sesso degli insetti Dalla scoperta dei ricercatori di Agraria una speranza per la lotta al cancro Il professor Alma: "Dobbiamo capire se il meccanismo funziona anche nell´uomo" OTTAVIA GIUSTETTI Esistono alcuni insetti che nascono maschi e, pian piano, nel corso della loro vita, si trasformano in femmine, non modificando il proprio Dna ma "camuffandosi", modificando cioè tutte le proprie caratteristiche morfologiche sessuali e del comportamento fino al "marchio" epigenetico vero e proprio che viene riconosciuto a tutti gli effetti, anche dagli altri insetti della stessa comunità, come marchio di genere femminile. Tutto questo, per la presenza nell´organismo di un batterio chiamato Wolbachia che riesce, appunto, a cambiare il sesso dell´insetto ospite, femminizzando i maschi. Lo ha scoperto un gruppo di giovani ricercatori della facoltà di Agraria di Torino, coordinati dal professore Alberto Alma, e in collaborazione con studenti e docenti delle università di Modena e di Milano. Il loro studio è stato accettato e sarà pubblicato a breve sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Questa scoperta è ritenuta particolarmente importante perché conferma una intuizione che negli ultimi anni, si è fatta sempre più strada: che alla radice di molte gravi patologie, fra cui anche i tumori, non vi siano alterazioni a livello genetico - vale a dire semplici mutazioni nella sequenza del Dna - ma piuttosto a livello epigenetico (dal greco "sopra i geni"), cioè a carico dei meccanismi di regolazione dei geni. Lo studio dell´epigenetica sta diventando, infatti, di primaria importanza, anche perché, tra le cause di tali alterazioni, oltretutto trasmissibili ai figli, ci sono pure i fattori ambientali. L´insetto ospite, nel caso studiato alla facoltà di Agraria, dipartimento di valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali, è una piccola cicala chiamata Zyginidia pullula. Il batterio che vive nel suo organismo e che determina il cambiamento di sesso di alcuni maschi in femmine, si chiama invece Wolbachia. Questo trae un fondamentale vantaggio dal mutamento di cui è l´autore: favorisce cioè la propria trasmissione alla progenie dell´insetto ospite, attraverso il citoplasma della cellula uovo. La trasmissione dell´infezione, quindi la sopravvivenza e la proliferazione del batterio, non sarebbe invece possibile da padre a figlio. Ma esistono nell´organismo umano microrganismi come Wolbachia? C´è la concreta possibilità che qualcuno di questi sia responsabile di gravi malattie? «La ricerca apre una strada in questo senso ma siamo ancora lontani da poter rispondere con sicurezza a questa domanda - dice Alberto Alma - nel corpo umano convivono decine di batteri che non provocano apparentemente alcuna malattia ma che potrebbero essere responsabili di mutamenti di tipo epigenetico e quindi di malattie ereditarie».

Torna all'inizio


Global management simula il mercato reale Quattro studenti di ingegneria dal Friuli alle finali (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Global management simula il mercato reale Quattro studenti di ingegneria dal Friuli alle finali Giovedì 9 Aprile 2009, La squadra dell'Università di Udine composta da quattro studenti di Ingegneria, unica rappresentante del Friuli Venezia Giulia, parteciperà alla finale nazionale del Global management challenge (Gmc). Si tratta del più importante torneo internazionale di strategia d'impresa: una simulazione di management basata su condizioni di mercato realistiche e continuamente aggiornate. Quest'anno alla competizione hanno preso parte circa 700 squadre. Il gruppo dell'ateneo friulano è formato da Michela Liberale e Alberto Rosati di Cividale, Margherita Monai di Buttrio e Daniele Stefanutti di Trasaghis. La finale si terrà mercoledì 8 aprile all'Università Luiss a Roma. Vi prenderanno parte 24 team, formati al massimo da cinque unità, composti da studenti, docenti, manager e professionisti delle principali università e master in business administration italiani, nonché aziende e banche leader a livello nazionale e internazionale. La squadra dell'Ateneo udinese, assieme a quella del Politecnico di Torino, è l'unica a rappresentare esclusivamente l'università. Per arrivare a Roma, gli studenti di Ingegneria friulani hanno vinto la gara interna all'Ateneo, superato le preselezioni e conquistato il primo posto del proprio girone di qualificazione nazionale che dava accesso alla finalissima. Il Global management challenge è uno strumento formativo avanzato in cui ogni partecipante ha la possibilità di sperimentarsi direttamente come se fosse in un contesto aziendale reale. I partecipanti gestiscono una impresa virtuale con l'obiettivo di posizionarla ai più elevati livelli del settore di riferimento. La gara tiene conto di tutti i principali settori dell'impresa e simula in tutto e per tutto una reale situazione di business. Un software rielabora le scelte effettuate evidenziandone immediatamente le conseguenze in termini di efficacia gestionale. Attraverso cinque tappe decisionali, che simulano cinque trimestri di attività dell'azienda, i partecipanti dovranno utilizzare leve d'intervento e tecniche gestionali per risolvere le criticità dell'impresa, collocandola ai vertici del mercato di riferimento. Vince la squadra che, a partire dalle medesime condizioni, ottiene il valore azionario più alto. I campioni italiani parteciperanno poi alla finale internazionale del Gmc che incoronerà il team campione mondiale. A livello internazionale, dalla nascita, nel 1980 ad oggi, alla competizione hanno partecipato oltre 375 mila fra manager, professionisti e studenti di 29 Paesi.

Torna all'inizio


diamo casa agli studenti e vita alla città (sezione: Cultura)

( da "Nuova Sardegna, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

di Alessandra Sallemi Diamo casa agli studenti e vita alla città L'ex preside di Medicina e un docente di Ingegneria sul progetto alloggio diffuso Ogni anno i fuorisede portano in città 300 milioni di euro CAGLIARI. I 30 mila studenti fuorisede dell'università di Cagliari portano nelle tasche degli affittuari, dei commercianti, dei gestori del trasporto pubblico circa 300 milioni di euro l'anno. In cambio di questo fiume di denaro, la città li tiene a distanza: gli studenti non si vedono in giro di giorno e tantomeno di notte. Il libro del docente universitario Antonello Tramontin svela che la maggior parte abita fuori dal capoluogo e nel fine settimana fugge a casa. Gavino Faa, candidato rettore, racconta di Lovanio, dove è stato fino al 1989: una città cresciuta attorno all'università. Faa, ordinario di anatomia patologica, ha un progetto che comincia dalla realtà analizzata da Tramontin (il libro è stato presentato nel settembre 2008 dal rettore Pasquale Mistretta e dal sindaco Emilio Floris) e la risolve in parallelo alle linee di lavoro individuate dal collega, docente di architettura delle grandi strutture nella facoltà di Architettura di Cagliari. «A Lovanio tutto questo era stato realizzato - ricorda Faa -, ma anche a Pisa, a Bologna: alle 23 il centro è popolato di studenti, qui, alle 23, Castello è buio. Mi sono sempre chiesto perché Cagliari non dovesse essere come le altre città con un'università fatta soprattutto di fuorisede. Qui gli studenti sono abbandonati a un mercataccio dove, per una stanzetta, c'è chi vuole 350 euro al mese in nero e se lo studente chiede la ricevuta per avere il rimborso dall'Ersu di 100 euro il prezzo diventa 450. E dove sono i luoghi per stare assieme? L'università non è solo l'apprendimento nelle sedi delle facoltà: è incontro con gli altri, è aprirsi alle esperienze positive. Dove può succedere tutto questo a Cagliari?». Tramontin chiama gli studente fuorisede cagliaritani «il popolo fuggente»: abitano fuori città perché trovano casa a minor prezzo, lasciano il capoluogo il venerdì appena finiscono le lezioni. Dunque il progetto Faa comincia dalla casa: per dare alloggio agli studenti si avvia la ristrutturazione dei palazzi del centro storico (linee di finanziamento europee), durante l'anno accademico le stanze, i bed&breakfast vengono abitati dagli studenti, d'estate restano aperti ai turisti. Ristoro, intrattenimento, tempo libero, sport sono il terreno dell'autofinanziamento: chi promuove un'attività la gestisce per un determinato tempo. I quartieri storici di Cagliari sono una naturale casa dello studente, tutt'attorno come si trovano su viale fra Ignazio e dintorni. Alla metropolitana di superficie il compito di collegare il centro con il policlinico di Monserrato e anche il campus dell'ex Semoleria, se il Comune deciderà di approvare il progetto dopo l'allargamento richiesto degli spazi verdi e comuni verso le aree che il porto storico potrebbe dismettere. Faa spiega che il campus progettato dall'architetto brasiliano non è alternativo al suo alloggio diffuso. «Anzi - precisa - porta mille, 1.500 posti a una città che non ne ha e funzionerebbe di certo per richiamare gli studenti al centro di Cagliari». E poi c'è un'altra sfida: «Far diventare l'università un'impresa culturale - spiega Tramontin -. L'istruzione è considerata l'affare del secolo, vari stati hanno cominciato a investire il 20 per cento del pil su questo, in Italia no. In Sardegna la struttura degli atenei è obsoleta e bisogna costruire due nuove università: una che insegni i mestieri (professionalizzante) e un'altra, un politecnico sardo, composta da Cagliari, Sassari e l'eccellenza dei centri di ricerca, scopo: proseguire e moltiplicare le ricerca».

Torna all'inizio


Riduzione dei corsi di laurea (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giovedì 09 Aprile 2009 INSERTI Pagina 58 UNA NOVITÀ INTRODOTTA DALLA RIFORMA GELMINI, CHE CAMBIERÀ VOLTO A MOLTE FACOLTÀ Riduzione dei corsi di laurea TAGLIATI QUELLI CON POCHI ISCRITTI E QUELLI DISTANTI DALLE ESIGENZE DEL MERCATO DEL LAVORO Nell'Università, dal prossimo anno accademico, scatterà la razionalizzazione dei corsi di laurea. Gli obiettivi del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca sono di disattivare i percorsi formativi non essenziali e rendere più razionale l'organizzazione delle attività didattiche. Il motivo che ha spinto il ministro Mariastella Gelmini ad annunciare una nota di indirizzo vincolante è la proliferazione dei corsi di laurea non sempre motivata da reali esigenze del mercato del lavoro. All'inizio dell'anno accademico 2007/2008, i corsi di laurea triennale e di laurea specialistica erano 5mila e 879. In particolare, nel pacchetto si prevede la "disattivazione di corsi di studio con un numero basso di iscritti, qualora nella stessa regione risultino già attivi corsi con analoghi obiettivi formativi, l'aumento del numero di docenti necessario per attivare un singolo corso di laurea, la riduzione della frammentazione degli insegnanti presenti in ciascun corso di studio. Quest'ultimo punto attraverso l'indicazione di un numero minimo di 6 crediti formativi per ciascun insegnamento, l'individuazione del numero di insegnamenti che ciascun ateneo è in grado di sostenere effettivamente, in base alle strutture e ai docenti di ruolo disponibili. Una novità davvero importante, che cambierà volto a numeroso atenei italiani.  

Torna all'inizio


da giugno lo statino elettronico online il calendario degli esami (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina V - Palermo L´annuncio Da giugno lo statino elettronico online il calendario degli esami Dal primo giugno sarà attivo nelle facoltà dell´Università di Palermo lo statino elettronico. Lo studente che dovrà sostenere un esame dovrà stampare lo statino su un foglio in formato A4, dopo essersi collegato al portale studenti http://studenti. unipa. it. Dopo l´esame, la commissione completerà lo statino con il voto, la data e le firme dei docenti. Gli uffici della segreteria studenti, attraverso un lettore ottico, caricheranno in breve tempo gli statini. «è un passo in avanti per la semplificazione delle procedure - dice il rettore Roberto Lagalla - , che consentirà di snellire i tempi di registrazione degli esami sostenuti». Obbligatoria anche la pubblicazione del calendario degli esami sul portale http:/studenti. unipa. it/docenti, con possibilità di prenotarsi direttamente on line. Questa procedura entrerà in vigore a partire dal prossimo primo settembre.

Torna all'inizio


Castelnuovo, buon successo per il martedì della cultura (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Castelnuovo, buon successo per il martedì della cultura CASTELNUOVO. E' stato Salvatore Rizzello, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Alessandria, a concludere i «Martedì dell'economia», organizzati dalla Biblioteca di Castelnuovo Scrivia. Una conferenza chiarissima: il relatore ha illustrato i sottili meccanismi psicologici che interessano le scelte economiche ed i molteplici legami tra economia ed altre discipline sociologiche, giuridiche e politiche. Ora la biblioteca castelnovese scalda i motori della cultura su un altro fronte: prenderà il via, infatti, il prossimo 8 maggio, alle ore 21.15, nella chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo, il primo di quattro incontri dedicati alle letture dantesche. Dopo l'Inferno e il Purgatorio, tocca ora alla disquisizione sul Paradiso. Relatore della prima serata: Francesco Spera, docente all'Università degli Studi di Milano.

Torna all'inizio


I giochi medievali (sezione: Cultura)

( da "Provincia Pavese, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

MORTARA I giochi medievali MORTARA. Uno dei massimi esperti di giochi medievali, Duccio Balestracci, ha incontrato a Palazzo Cambieri le sette contrade mortaresi in una serata aperta al pubblico: l'iniziativa rientrava nel percorso culturale che le contrade stanno portando avanti per rendere sempre più accurati il Palio dell'Oca e il corteo storico. Balestracci, docente di storia medievale all'Università di Siena, è un esperto di giostre e tornei. Ha raccontato l'evoluzione del gioco e della festa di piazza, a partire dall'età comunale, attraverso il Rinascimento, fino all'età moderna. Un modo per contestualizzare meglio la scelta di Mortara di ambientare il Palio nel periodo rinascimentale, anche se la manifestazione lomellina, a differenza di quella senese, non ha riferimenti certi ad analoghi eventi dell'epoca. (s.m.)

Torna all'inizio


palù, troppi appoggi politici esterni (sezione: Cultura)

( da "Mattino di Padova, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

ELEZIONE DEL NUOVO RETTORE «Palù, troppi appoggi politici esterni» Attacco di Paccagnella al preside di Medicina, candidato al Bo «E' una corsa al potere che va molto al di là della legittima e normale ambizione» A due mesi e mezzo dalla chiamata alle urne, la campagna elettorale per l'elezione del nuovo rettore dell'Ateneo entra nel vivo. A suon di accuse e repliche. Il primo candidato preso di mira è Giorgio Palù: ieri, dalle colonne del Corriere del Veneto, il preside di Medicina e chirurgia è stato attaccato dalla penna dal professore Ivano Paccagnella. Il docente che al Bo insegna Storia della lingua italiana e dirige il Master in giornalismo, usa inchiostro al veleno per mettere nero su bianco dubbi, critiche e auspici. Dov'è «il nuovo che avanza» (slogan, blog e video del prof su YouTube a parte)? Dov'è il faccia a faccia con i colleghi e i giornalisti? E dov'è il confine tra ambizione personale e opera di politicizzazione esterna della gestione universitaria? Un corsivo spinoso, a cui l'ordinario di Microbiologia e virologia ribatte: «La mia, lo ammetto, è un'idea nuova di Ateneo ma per dialogare bisogna anzitutto superare diffidenze culturali e di ruolo». L'ACCUSA. Pur con la premessa che «la sua candidatura mi pare meritoria per la sua caratura culturale e scientifica, perché anima una corsa che sembrava ristretta a due candidati (Giovanni Bittante e Giuseppe Zaccaria, ndr)», ecco che Paccagnella sferza il primo attacco. «Devo rilevare che il «nuovo che avanza» mi sembra ridursi a slogan che mi auguro vengano riempiti di contenuto di qui a giugno. Mi stupisce vedere invocata la salvaguardia della laicità del sapere da chi ha sposato la scelta di un convegno su temi sensibili quali «Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali» riservato ad ecclesiastici di alto rango» (per quanto professori... ma di una pontificia università)». E poi «vedo che i temi cui Palù punta dovrebbero essere discussi in un workshop: come mai non ci si può/deve confrontare a viso aperto nel naturale ambito universitario, nelle assemblee già convocate dal decano?». La domanda retorica del prof di Lettere pare trovare duplice risposta nel secondo capoverso: affidare la campagna ad un professionista della comunicazione qual è il giornalista Walter Gatti, addetto stampa della Federazione nazionale dell'Ordine dei medici e membro del Consiglio direttivo della Compagnia delle Opere NordEst, e il convincimento diffuso che «la posta in gioco non sia solo il rettorato, con in più una fortissima politicizzazione esterna della gestione universitaria, una «corsa al potere» che va al di là della normale e legittima ambizione». Paccagnella punta il dito contro «il grande interesse e dispiego di forze all'esterno dell'Università a supporto di un medico-rettore». E si chiede: «Quale potrebbe essere il grado di dipendenza di un rettorato Palù dall'entourage sanitario, e locale e nazionale?». LA REPLICA. Quella di Palù è una risposta a tutto tondo. «Lavorare per costruire un Ateneo internazionale, contemporaneo, aperto, dialogico e dialogante, avanzato nella ricerca e solido nella didattica, affidabile e capace di entrare in relazione con la società intera, non è una cosa facile. Occorre superare diffidenze culturali e di ruolo, preconcetti e frazionismi, ruggini e muffe sparse tra corridoi e biblioteche». «Perciò mi sono permesso un programma che - me ne rendo conto - può creare disagio in chi preferisce lo stile antico dei compartimenti stagni, dei dialoghi prevedibili». E a chi fosse convinto che il docente volesse evitare il confronto face-to-face a priori, dice: «Presenterò il mio programma con correttezza e trasparenza nelle prossime settimane, utilizzando, oltre agli incontri istituzionali, tutte le forme «utili» e tutti i contributi di spessore». (Morena Trolese)

Torna all'inizio


In 10 anni duemila nuovi abitanti a Ponte (sezione: Cultura)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Presentato il Pat in Consiglio. Obiettivi dichiarati: riqualificazione e mobilità sostenibile In 10 anni duemila nuovi abitanti a Ponte PONTE DI PIAVE. Nel 2020 il territorio pontepiavense potrebbe passare dagli attuali 8.100 a 10 mila abitanti. A dirlo le stime contenute nei documenti tecnici collegati al piano di assetto del territorio presentati lunedì scorso in Consiglio. Tre le linee guida sulle quali si impernia il Pat, come illustrato dal sindaco Roberto Zanchetta. «Puntiamo in primo luogo alla riqualificazione intesa come crescita del paese - dice - Poi alla città verde o fluviale, vale a dire una città dotata di servizi e infrastrutture a servizio del territorio attraversato da corridoi ecologici lungo le direttrici fluviali. Ed infine alla mobilità sostenibile con la realizzazione della tangenziale e l'auspicato potenziamento della linea ferroviaria». Rispetto a questo progetto è stato identificato un nuovo scalo ferroviario a Levada, al confine con Oderzo, a servizio in particolare della Nice spa. Congelato per ora il progetto di trasferimento della Cantina sociale, l'unico accordo pubblico-privato incluso nel Pat resta quello relativo alla riqualificazione del centro di Negrisia con il trasferimento del campo da baseball. L'architetto Daniele Pacone, progettista incaricato del piano, ha sottolineato l'opportunità di incentivare percorsi ciclopedonali magari abbinando bicicletta-treno, mentre l'agronomo Leoni ha messo in evidenza la prevalenza dell'attività vitivinicola. Oltre cinquanta le aziende del settore la cui presenza garantisce la tutela del territorio agricolo. Il piano verrà presentato in Regione verso la fine del mese dopo di che i cittadini avranno 60 giorni per presentare eventuali osservazioni. (b.b.)

Torna all'inizio


quei professori offesi dalle pagelle dei ragazzi (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina XIV - Milano Quei professori offesi dalle pagelle dei ragazzi I colleghi del liceo Carducci hanno reagito male alla "pagella" datagli dai loro studenti. Un anno fa, reazione analoga la ebbero i colleghi della mia facoltà, di fronte ad una simile iniziativa del giornale "Acido Politico". Mi sembrano reazioni sbagliate. I ragazzi hanno diritto di dire se il servizio offerto da ciascun docente li soddisfa o no. Nessuno può sentirsi offeso, perché chi esercita una funzione pubblica deve rispondere di quel che fa: se il giudizio è negativo, servirà un esame di coscienza. Può darsi che i giudizi siano sbagliati o ingiusti: errare è umano, capita anche a noi docenti (o no?). Certo, uno studente non ha gli strumenti per stabilire se un docente sia preparato o no, ma può dire (ed è anzi l´unico a poterlo fare) se sia autorevole o no. Dunque, quei voti vanno presi per quello che sono: non valutazioni di una commissione, ma l´apprezzamento per l´insegnamento ricevuto. è anche un´utile indicazione per il collegio dei docenti per offrire un servizio migliore. In questo paese c´è la pessima abitudine per cui insegnanti, magistrati, medici, politici ecc., pretendono di non dover rispondere a nessuno del loro operato, perché gli altri non hanno le conoscenze necessarie per giudicarli. è una reazione corporativa e, nel caso della scuola, diseducativa perché non abitua i ragazzi all´idea di ricevere con umiltà le critiche. Non trova che il preside dovrebbe premiare questi ragazzi per aver fatto una cosa giusta e coraggiosa? Aldo Giannuli (ricercatore di storia contemporanea, facoltà di Scienze Politiche, Università Statale) Carissimo Colaprico, un vero uomo è di poche parole quindi non sarò prolisso e di conseguenza non entrerò dentro le polemiche, però trovo simpaticissimo e bellissimo il nome del giornalino «Oblò sul cortile» dei ragazzi del liceo classico Carducci, non crede? Vincenzo Gatto Cari lettori, pensate ai giornalisti: oggi fai un clic sul computer, vedi cosa uno ha scritto in vent´anni e puoi valutarlo da solo. Ci vuole trasparenza, siamo tutti d´accordo. Però anche la valutazione dei ragazzi dev´essere trasparente. Mi spiego: può essere che il professore che fumi la canna abbia voti più positivi di quello che sta passando un brutto periodo e a volte piange in classe? Come capisco «il voto»? Invece d´accordo totalmente sul titolo: è forte e simpatico, bravo chi l´ha inventato.

Torna all'inizio


Frane, nuovo metodo di indagine (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Frane, nuovo metodo di indagine Regione In Molise rilevati 24.000 fenomeni. La Commissione idrogeologica propone l'istituzione di una «banca dati» per l'analisi del rischio smottamento Aldo Ciaramella CAMPOBASSO Ventiquattromila frane rilevate in Molise. Una regione groviera che ha, quindi, bisogno di metodiche veloci ed efficaci per non ingolfare un percorso tecnico ricognitivo su cui spesso bisogna arrivare prima che si scatenino smottamenti che producono danni irreparabili. Di ciò si è discusso ieri mattina presso l'Università del Molise dove è stato presentato un nuovo studio sul monitoraggio del dissesto idrogeologico dai prof.ri Mauriello e Rosskpof in un confronto a tema organizzato dalla Commissione sul dissesto idrogeologico della Regione presieduta da Gennaro Chierchia. A cui hanno partecipato anche i responsabili regionali di settori e il presidente dell'ordine dei geologi. La nuova tecnica ovviamente sperimentale messa a punto dai prof.ri Mauriello e Rossokpof sul rilevamento di tre frane storiche relative ai Comuni di Castellino del Biferno Tufara e Oratino si basa sul sistema tridimensionale. Una tecnica che come è stato riferito costa poco ed è senz'altro più veloce. Su quest'ultima si è aperto un ampio dibattito tra i docenti ricercatori universitari e gli operatoiri tecnici della Regione con l'obiettivo che ci possa essere per il futuro una maggiore collaborazione per la creazione di un sistema di analisi meglio condiviso. Sotto osservazioni anche il ginepraio di competenze esistente sull'effettuazioone delle verifiche. Troppi soggetti con gli stessi compiti, è stato sottolineato da Chierchia, il cui impegno al momento produce troppo dispendio di risorse. I prossimi obiettivi della Commissione consiliare, come è stato illustrato da Chierchia, sono anche quelli riferiti all'istituzione di una banca dati relativa al rischio idrogeologico e all'approvazione di due proposte di legge. Una che risarcisca chi perde la casa per frane e la seconda che preveda un responsabile ambientale, un coltivatore esperto, che avvisti sul nascere gli smottamenti.

Torna all'inizio


L'Università del Molise pronta ad ospitare gli studenti abruzzesi (sezione: Cultura)

( da "Tempo, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

stampa Corsi l ragazzi potranno continuare a seguire le lezioni per non perdere tempo prezioso L'Università del Molise pronta ad ospitare gli studenti abruzzesi Dopo il sisma Garantita la disponibilità di aule, laboratori ed insegnanti Aldo Ciaramella CAMPOBASSO Disponibilità anche ad accogliere corsi similari. L'Università del Molise offre aule laboratori ed insegnanti nel caso ce ne fosse bisogno, agli studenti dell'Università aquilana danneggiata dal terremoto di lunedì mattina. Il rettore Giovanni Cannata ha scritto al magnifico rettore dell'Aquila Ferdinando Di Orio in cui esperimendo la sua solidarietà per il dolore che ha colpito l'Abruzzo e l'Ateneo locale sottolinea che «Puoi contare sulla immediata e completa disponibilità di tutte le competenze del nostro Ateneo per garantire a te ai colleghi tutte le misure concrete e gli interventi operativi che riterrai più utili e che possano in qualche maniera essere d'aiuto per una rapida ripresa delle attività». Partecipe delle iniziative della Conferenza dei Rettori Cannata si dichiara a disposizione per qualsiasi intervento richiesto. Intanto i docenti della facoltà di Ingegneria dell'Univesrità del Molise con i loro collaboratori nell'ambito del consorzio interuniversitario ReLUIS unitamente al Dipartimento della Protezione civile sono già all'opera per misurare la stabilità degli edifici colpiti dal sisma e quindi per suggerire gli interventi necessari. Sulla solidarietà che è stata subito stabilita attraverso la raccolta di fondi all'interno dell'Ateneo tra amministrativi impiegati e docenti Cannata ha aggiunto «Esprimere solidarietà con l'Università dell'Aquila e le popolazioni abruzzesi significa per noi perseverare con serietà e impegno nel costruire le cpondizioni per la crescità umana civile culturale ed economica del centrro sud attraverso la formazione delle sue giovani generazioni. Come deciso dalla Conferenza dei Rettori, l'Ateneo molisano ha istitutito il fondo «Università Emergenza e Terremoto» con un codice specifico dove versare ognuno il proprio contributo. Oltre ad aule e attrezzature didattiche anche alloggi universitari. Li mette a servizio degli studenti dell'Università dell'Aquila il sindaco di Isernia Melogli «In questo momento di profondo dolore e di preoccupazione per le popolazioni terremotate abbiamo inteso agire in favore dei giovani universitari, concedendo loro la possibilità di stabilirsi a Isernia ora che la Casa dello Studente aquilana è crollata causando un bilancio di vittime che ha commosso l'Italia intera. A tal fine, ho già preso contatti con il Dipartimento nazionale della protezione civile, nella speranza di poter aiutare gli universitari che ne facciano richiesta, assicurando completa ospitalità e ogni possibile sostegno».

Torna all'inizio


un sisma può essere previsto? (sezione: Cultura)

( da "Nuova Venezia, La" del 09-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino di Padova, Il) (Nuova Sardegna, La)

Argomenti: Cultura

Le università di Pisa e Bari percorrono strade scientifiche simili a quelle del ricercatore abruzzese Un sisma può essere previsto? Ci sono due scuole di pensiero. Ma pochi soldi per la ricerca Boschi oggi non ha dubbi: è impossibile Però nel 1985 lanciò l'allarme in Garfagnana ROMA. La polemica sulla prevedibilità o meno dei terremoti continua a tenere banco. Martedì sera a «Porta a Porta» si è assistito a un confronto-scontro tra Giampaolo Giuliani, il tecnico che avrebbe previsto il terremoto, e il presidente dell'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia Enzo Boschi. «Boschi non voleva il confronto - ha detto ieri Giuliani - e mi hanno telefonato tantissime persone che hanno seguito la trasmissione e mi hanno chiesto scusa a nome loro, di Boschi, di Bertolaso e di tutti quelli che hanno parlato contro di me». Le tesi di Giuliani vengono apprezzate da diversi ricercatori italiani che da anni studiano il gas radon. L'università di Bari ha ad esempio messo a punto un sistema di 25 centraline, che sono però ferme per mancanza di fondi. «I sistemi per prevedere un terremoto - sostiene Francescio Biagi, docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi». L'università di Pisa ha invece elaborato un progetto per il monitoraggio nel radon nelle acque sotterranee. Con Giuliani si è schierato ieri il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli che ha chiesto che «la Regione Calabria adotti e finanzi il modello di studio e di ricerche di Giampaolo Giuliani per prevedere in tempo utile terremoti particolarmente violenti» perchè «Giuliani ha invece dimostrato che è possibile poter prevedere un forte sisma» e la Calabria è «la regione a più forte rischio sismico del Paese, deve subito avvalersi delle ricerche, della metodologia di studio e della collaborazione di Giuliani». Sul fronte opposto vi sono invece scienziati come Mario Tozzi, geologo del Cnr che insistono: «Nessun terremoto è prevedibile. E ciò che ha detto il ricercatore abruzzese è una cosa priva di qualsiasi fondamento, non si basa su alcun dato scientifico. E' più che altro una sensazione. Fino adesso al mondo nessuno è riuscito a realizzare strumenti in grado di prevedere terremoti. Se ci fosse un sistema ben venga ma quello non lo è, e non ha alcuna validazione scientifica. Peraltro Giuliani non è nè un geologo nè un geofisico». D'altronde lo studio dei precursori sismici il 23 gennaio 1985 indusse l'allora ministro della Protezione civile Giuseppe Zamberletti a ordinare lo stato d'allerta per 10 comuni della Garfagnana. Centomila persone abbandonarono le loro abitazioni, ma il terremoto non arrivò. La previsione era stata fatta dopo una scossa e sulla base di un'analisi statistica. E lo scienziato che aveva lanciato l'allarme era proprio Enzo Boschi. (m.v.)

Torna all'inizio


povoletto si racconta in un libro (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il volume sul paese è ora a disposizione di tutti i cittadini in biblioteca Povoletto si racconta in un libro POVOLETTO. Dopo la presentazione del libro "Povoletto", realizzato dall'amministrazione comunale con il sostegno della Regione, della Fondazione Crup e del Credito Cooperativo Friuli, e curato da Giuseppe Bergamini in coordinamento con altri ricercatori locali, il volume è ora a disposizione del paese nella sede della biblioteca comunale, dietro versamento di cinque euro a copia come contributo per le spese sostenute. L'idea di pubblicare un libro nel quale fossero delineate le caratteristiche del Comune nelle sue componenti fondamentali e l'evoluzione socio-economica verificatasi negli ultimi cinquanta anni nasce oltre due anni fa: è stata fortemente voluta dall'attuale amministrazione comunale, presieduta da Alfio Cecutti, ed è stata costantemente seguita e sostenuta dall'assessore alla cultura Roberto Specogna. A Giuseppe Bergamini, già direttore dei civici musei di Udine e ora del museo Diocesano, è stata affidata la redazione dell'opera, il coordinamento dei ricercatori e lo sviluppo dei temi specifici relativi all'arte, all'architettura rurale ed alle ville storiche. I ricercatori sono stati individuati in studiosi locali, noti per la loro professionalità, come Mario Martinis di Savorgnano, profondo conoscitore della storia del Friuli, autore recente de "La Domus Magna dei Partistagno e Qualso e le sue colline", Luigino Merluzzi di Povoletto, appassionato ricercatore di storia locale ed autore di numerose pubblicazioni, Elpidio Ellero, docente di Qualso di Reana del Rojale, acuto studioso di storia e micro-storia locale, e Federico Vicario, docente di Filologia e Linguistica romanza presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Udine; infine Elena Costantini di Salt, giovane laureata in Economia Aziendale all'Università di Udine, alla sua prima pubblicazione. (d.a.)

Torna all'inizio


Protagonisti al Festival del diritto? Si può (sezione: Cultura)

( da "Libertà" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Protagonisti al Festival del diritto? Si può Chi avesse un'idea ha tempo fino all'8 maggio per proporla in Comune Il diritto di partecipare. L'incontro dello scorso martedì sera ospitato nell'auditorium di Sant'Ilario, è stato promosso dall'amministrazione comunale con l'intenzione di aggiornare e coinvolgere la cittadinanza negli eventi che contraddistingueranno la II° edizione del Festival del Diritto. Alla presenza degli assessori Anna Maria Fellegara e Paolo Dosi, rappresentanti di associazioni, consulte, ordini e collegi professionali, e scuole cittadine, si sono ritrovati per capire come poter intervenire alle quattro giornate - dal 24 al 27 settembre - del Festival. Per chi avesse un'idea sul tema "Pubblico/privato", argomento scelto dal comitato scientifico per la manifestazione, non dovrà fare altro che compilare la proposta programma partecipato. Un modulo scaricabile dal sito internet www.festivaldeldiritto.it oppure rintracciabile all'Urp del Comune. Per entrare a far parte del calendario del Festival, sarà necessario superare una rigorosa selezione. Non tutti i progetti quindi, diverranno appuntamenti dell'evento. «I criteri di selezione sono pochi ma ben definiti - ha spiegato l'assessore Fellegara - anzitutto desideriamo inserire nel programma testimonianze di esperienze e progetti originali attivati nel territorio, e anche azioni realizzate in altre zone ma sempre da associazioni piacentine». Le proposte selezionate potranno avvalersi di un piccolo finanziamento da parte dell'amministrazione, «quello che possiamo fornire alle associazioni - ha aggiunto Fellegara - va dalle spese di rimborso degli ospiti, a forme di ospitalità, passando per la concessione delle sale, l'uso degli impianti, la disponibilità e l'assistenza dei tecnici, fino alla promozione dell'iniziativa». Spese che verranno sostenute dal Fondo per la realizzazione creato apposta dall'amministrazione, anche se «il budget dell'intero Festival, così come quello dedicato alle iniziative partecipate, è inferiore rispetto alla somma stanziata nello scorso anno». Ovviamente la proposta dovrà essere coerente con gli argomenti affrontati nel programma scientifico. Il termine per la presentazione delle domande è fissato per venerdì 8 maggio. «Data stabilita per poter avere un buon margine temporale indispensabile per preparare con anticipo il calendario dell'evento», ha proseguito Fellegara. Infine, una novità sul fronte della comunicazione: «Mentre nella prima edizione non abbiamo divulgato alcuna informazione prima dell'inaugurazione, questa volta allestiremo durante la Fiera di Sant'Antonino un info point, e presenteremo ufficialmente il Festival nei primi giorni di luglio». Chiara Cecutta 09/04/2009

Torna all'inizio


il ventennio dei gufini tra feluche, censure e spedizioni - luca sancini (sezione: Cultura)

( da "Repubblica, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina X - Bologna Il Ventennio dei gufini tra feluche, censure e spedizioni Simona Salustri, ricercatrice dell´Alma Mater, nel libro "La nuova guardia" racconta rapporti, poteri, azioni degli studenti in camicia nera all´Università LUCA SANCINI La gioventù di Stato, l´élite in pectore della società che frequentava le aule universitarie doveva avere l´imprimatur del regime. E´ così che nasce anche a Bologna il fenomeno della fascistizzazione degli Atenei: il periodo, le vicende, i personaggi e le dinamiche di potere sviluppatesi in quegli anni dentro Alma Mater sono ripercorse nelle 194 pagine del libro di Simona Salustri, ricercatrice all´Università di Bologna, "La nuova guardia, gli universitari fascisti tra le due guerre" edito da Clueb. «I giovani studenti inquadrati nei Gruppi universitari fascisti nel disegno del regime furono oggetto e soggetto di politiche che avevano appunto il duplice scopo da una parte di controllare la generazione del futuro lungo i percorsi di studio e dall´altra di farne strumento della fascistizzazione dell´Università - dice Salustri - Rappresentavano la futura classe dirigente e furono parte integrante dell´opera di creazione del consenso, un aspetto non ancora approfondito appieno dalla storiografia». Finì così che i gufini come erano stati ribattezzati e la loro rivista bolognese "La nuova guardia", diventarono un secondo potere all´interno dell´Università, con le loro feluche e le camice nere sfoggiate pure a lezione e non solo alle adunate, calmierati solamente dalla fermezza del rettore (dal 1930 al 1942) Alessandro Ghigi, che secondo la ricostruzione di Salustri seppe mantenere la barra virata verso un contenimento dell´eccessivo "contropotere" della gioventù mussoliniana. Questo però non impedì mai un cospicuo trasferimento di fondi pubblici verso il Guf per il sostentamento delle attività: dalle feste, alle attività sportive, agli accessi a locali pubblici e impianti come il Littoriale (l´attuale stadio Dall´Ara). Nel 1934 con 4.070 iscritti ad Alma Mater e 1.961 gufini (pari al 48%), l´Università versò nelle casse del Guf per opere assistenziali e sportive la cifra di 65.000 lire. C´era poi il quasi totale controllo del mercato delle dispense per gli universitari che permettevano un potere decisionale sul prezzo, esautorando di fatto le case editrici come Patron, controllo esteso anche sui contenuti (con censure quindi sui docenti in odor di antifascismo). In soli due anni, dal 1930 al 1932, con il monopolio delle vendite, si passò da un guadagno di 38.109 lire a 87.022 lire. Ma i gufini bolognesi si distinsero pure per una forte vitalità all´estero, nata dalla vasta presenza di studenti stranieri qui, nel ´34 soprattutto frequentanti Medicina erano l´8% degli iscritti, e dalla volontà di "esportare" gli ideali anche oltre oceano. Emblematica una spedizione di 350 studenti fascisti bolognesi negli Stati Uniti per mostrare l´immagine di una gioventù forte e vigorosa. Secondo l´autrice infine anche la svolta "anti-regime" del Guf bolognese agli inizi degli anni ´40 con l´apparizione della rivista "L´Architrave" e gli articoli di Eugenio Facchini, futuro federale della città poi giustiziato dai partigiani, restano in realtà in un quadro di pensiero fascista. Ne sono testimonianza i toni assunti davanti alla guerra, le critiche più o meno velate al regime ma più in chiave anti-gerarchi che nel segno di un cambio di campo. Una lettura, maggioritaria sino ad oggi, dove nelle aule universitarie si siano sviluppati percorsi di massa verso l´antifascismo va quindi, anche alla luce del lavoro di Salustri, riveduta.

Torna all'inizio


ALESSANDRO FRANCESCHINI < O bama è un democratico e non uno di sinistra (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

ALESSANDRO FRANCESCHINI « O bama è un democratico e non uno di sinistra ALESSANDRO FRANCESCHINI « O bama è un democratico e non uno di sinistra. I suoi consiglieri sono dei liberisti e il suo sforzo è teso a rilanciare l'economia. Ma non sta riconvertendo l'economia, bensì cercando di guarire l'economia tradizionale con metodi tutto sommato tradizionali: più regole finanziarie e più morale bancaria». Sono parole di Raymond J. La Raja, professore associato di Scienze politiche presso l'Università del Massachussetts , che sta passando un periodo di studio all'Università di Trento per capire come in Europa siano regolati i finanziamenti ai partiti. Sollecitato a fare un bilancio dei primi «cento giorni» del presidente americano, il docente spiega che non ci si deve aspettare risultati troppo immediati nella politica economica di Obama. Perché è comunque ostaggio di un Congresso e perché ha già lo spettro delle prossime elezioni in testa. Senza dimenticare che l'America è «interamente costruita su un'economia petrolifera e cambiamenti troppo repentini possono far collassare un intero sistema economico». Professor La Raja, facciamo un passo indietro. Ci può descrivere in quale contesto politico e culturale è avvenuta l'elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti? «Si tratta certamente della "big question", ovvero di una questione cruciale della storia recente degli Stati Uniti. La ragione fondamentale va probabilmente ricercata nella insoddisfacente esperienza amministrativa dei repubblicani che aveva creato il malcontento in tutti i ceti sociali. In una situazione simile di scontentezza avrebbe avuto gioco facile qualsiasi candidato di parte democratica e la schiacciante vittoria di Obama ne è stata la conferma più evidente». Eppure si è parlato di un fatto epocale… «La vera sorpresa - il fatto storico, diciamo - è stata la vittoria di Obama alle primarie del Partito Democratico, sconfiggendo la favoritissima Hillary Rodham Clinton, moglie dell'ex presidente Bill. L'America è un grande paese e per vincere le elezioni è necessario essere molto conosciuti e trovare persone disposte a finanziare una campagna elettorale. Obama ha vinto la sfida con molta eleganza, puntando sulle debolezze dell'avversaria. Ha raccolto 700 milioni di dollari in donazioni via internet per sostenere la propria campana. È una persona carismatica, molto intelligente e ha molto più talento politico di un talentuoso come Bill Clinton». In che senso? «Diciamo che Barack Obama ha ben presente l'etica dell'uomo di stato. Di certo non si farà sorprendere a "dormire" con qualche stagista…». C hi erano i più grandi oppositori di Obama all'interno del Partito Democratico? «La Clinton era sostenuta dalle donne e da quella che possiamo definire la parte "tradizionalista" dei democratici: ovvero le persone più mature e gli intellettuali. Inoltre l'ex first lady era sostenuta anche dalla "classe operaia" caratterizzata da una visione un po' razzista della società. Obama è un nero, e un nero anomalo, giacchè figlio di un padre africano. Ma questo non lo ha fermato nella lunga corsa verso la Casa Bianca». Tuttavia le primarie si sono concluse con un ricompattamento del partito democratico americano. «L'incoronamento di Obama ha coinciso con la fusione delle due correnti. Si tratta di un evento assolutamente straordinario, come del resto straordinaria è stata la nomina della "rivale", Hillary Clinton, a segretario di stato. Ma se queste mosse sono state inusuali, quello che è certo è che la presidenza di Obama non sarà così rivoluzionaria come può sembrare». Si spieghi meglio, professore. «La visione dall'Europa è quella di un presidente orientato a sinistra, mentre egli sta perseguendo e perseguirà una politica di centro. Inoltre non va dimenticato che in America i poteri del presidente non sono così illimitati, come si possa pensare. Obama ha sempre bisogno dell'investitura del Congresso che può essere messa in crisi anche da uno o due senatori». Eppure il Congresso è a maggioranza democratica. «Sì, ma le agende non coincidono perfettamente. Da una parte ci sono i programmi di lunga scadenza, volti alla riconversione economica. Dall'altra parte i bisogni dei piccoli stati, che magari si sorreggono interamente su economie industriali tradizionali. Nessun senatore metterebbe in pericolo l'economia dello stato che rappresenta». Quindi la riconversione economica non sarà così immediata. «Obama si è posto l'obiettivo di ridurre del 30% il consumo di petrolio entro venticinque anni. Il progetto può sembrare poco ambizioso, ma bisogna tener presente che oggi l'America è interamente costruita sul petrolio». Veniamo alla politica estera. Cosa ha fatto Obama delle promesse elettorali in questi primi cento giorni? «Anzitutto ha avviato il processo di "uscita" dalla guerra in Iraq. Il presidente americano ha dato ordine ai suoi generali di abbandonare entro due anni quella terra. Poi c'è la questione di Guantanamo, il carcere per i terroristi islamici, che Obama ha annunciato di chiudere entro l'anno». Però ha rafforzato l'offensiva in Afghanistan… «L'Afghanistan è considerata una questione urgente, inaugurata dall'11 settembre. Si tratta di una missione militare di alto profilo morale. Obama, tra l'altro, considera necessario un impegno diretto in Afghanistan anche da parte degli stati europei. E chiederà soldati e risorse con sempre crescente pressione». P er quali ragioni? «Nell'ultimo G20 europeo abbiamo visto un Obama teso alla mediazione. È probabile che questa sia una faccia della sua strategia politica. Se l'Europa non ascolterà le sue richieste è sicuro che cambierà strategia e diventerà più duro e determinato. Questo per almeno due ragioni: la prima, di ordine politico, è lo spettro delle prossime elezioni presidenziali. Gli americani sicuramente non gli perdonerebbero di non aver fatto abbastanza per combattere il terrorismo islamico. La seconda di natura strategia: Obama e gli americani sono convinti che la Nato possa essere legittimata solo con il coinvolgimento di tutti gli stati membri». Come definirebbe l'entourage di Obama? «Se Bush si era circondato da consiglieri esperti di petrolio - i cow-boy texani - Obama ha preferito gli esperti di finanza provenienti dal mondo di Wall Street. La classe dirigente è comunque formata da democratici che si erano formati durante la presidenza di Clinton. Allora giovanissimi, oggi sono dei dirigenti competitivi: giovani, ma con già alle spalle esperienze significative. Ad esempio il "capo di gabinetto" della presidenza è Rahm Emmanuel. Molto vicino a Bill Clinton proviene da Chicago, la città di Obama. Insomma, un ponte perfetto tra passato e presente». 09/04/2009

Torna all'inizio


Ricerca: accordi Trentino - Canada Ieri la firma di tre protocolli d'intesa (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università Nanotecnologie e scambi di competenze Ricerca: accordi Trentino - Canada Ieri la firma di tre protocolli d'intesa Alex Himelfarb, ambasciatore del Canada in Italia, è giunto ieri in visita a Trento per presenziare alla firma di tre importanti accordi di collaborazione tra università e centri di ricerca trentini e canadesi. In questo contesto particolare rilevanza assume l'avvio di un innovativo fronte di collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento e la British Columbia, grazie alla firma nel novembre 2007 di un accordo di collaborazione scientifica e tecnologica nel campo dell'edilizia sostenibile e delle energie rinnovabili. L'accordo ha portato al conseguente varo di due progetti di ricerca che prevedono un cofinanziamento paritario per un importo complessivo pari a 1.364.000 euro. Altro accordo vede l'università di Trento e la McMaster university di Hamilton porre le basi per lo sviluppo di progetti di collaborazione scientifica e tecnologica in aree di comune interesse (tra le prime possibili aree identificate vi sono le nanotecnologie), per lo scambio di docenti, dottorandi (Phd) e studenti, per lo sviluppo di attività congiunte. Il terzo protocollo di collaborazione è stato stipulato tra la stessa McMaster university e centro di ricerche Fiat per lo sviluppo di progetti nel campo della tecnologia dei materiali, dell'Info-Telematics e dei veicoli intelligenti. 09/04/2009

Torna all'inizio


STORO - , scriveva recentemente in un comunicato il Consorzio elettrico di Storo (CEdiS) (sezione: Cultura)

( da "Adige, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

STORO - «Abbiamo deciso di potenziare il servizio acqua», scriveva recentemente in un comunicato il Consorzio elettrico di Storo (CEdiS) STORO - «Abbiamo deciso di potenziare il servizio acqua», scriveva recentemente in un comunicato il Consorzio elettrico di Storo (CEdiS). Per ora l'unica notizia riguarda il responsabile del settore che se ne va. Giuliano Santolini , ledrense in Consorzio da 14 anni, da ieri ha preso servizio alla Geas, la società mista pubblico-privato di cui fanno parte i 40 comuni giudicariesi, oltre ai due Bim del Sarca e del Chiese ed alla Municipalizzata di Tione, società nata per gestire servizi vari di interesse pubblico, fra cui l'energia e l'acqua. Il problema per il CEdiS è che, prima del responsabile del settore, ha perso il settore stesso. Negli anni scorsi, infatti, aveva acquisito il controllo dell'acqua potabile di tutti i comuni delle Giudicarie e della valle di Ledro. Da qualche tempo è iniziata una emorragia, per cui ora gli sono rimasti solo Storo e Bondone. Quando dieci anni fa il Consorzio decise di lanciarsi in questo delicato ed innovativo settore affidò la responsabilità a Santolini, il quale, come dice oggi, «ci ho provato, perché io sono perito elettronico e non sapevo granché di acqua». Il modo migliore per partire fu andare lentamente: prima Storo, poi i comuni limitrofi, infine un progressivo allargamento al territorio giudicariese e a quello ledrense. Ora perché Santolini cambia parrocchia? «Perché - come replica l'interessato - qui non vedevo sbocco. Da quando è andato via il direttore Mario Eccli sono stato lasciato in balia di me stesso. Ho passione per questo servizio, che è cresciuto assieme a me ed alla mia professionalità. È un servizio importante perché riguarda il controllo della qualità, che significa prelievo, ma soprattutto gestione dei potabilizzatori e via dicendo». Ma dov'è il problema? «Che ho chiesto all'azienda di affidarmi qualcuno, perché mettiamo il caso che mi rompa una gamba... Ho una grande passione - ripete - ma sono stato lasciato solo. Per me andare via è un passo difficile, dopo 14 anni, d'altra parte non vedevo via d'uscita». Santolini ha una preghiera, per concludere: «Attenzione, non voglio fare polemiche sul giornale. Sono cresciuto nel Consorzio e sono grato al Consorzio per avermi dato l'occasione di acquisire una professionalità. Però se volevo crescere ho dovuto fare questo passo». 09/04/2009

Torna all'inizio


Il barone e il libro che non c'è (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

La storia Ombre a Genova sul candidato preside di Architettura Il barone e il libro che non c'è Ottiene fondi dall'Università ma il testo citato nel suo curriculum non esiste FERRUCCIO SANSA GENOVA Architettura carolingia e asturiana», è il titolo del libro. Un volume prezioso in Italia dove non esistono molti studi in materia. L'unico difetto, si potrebbe forse dire, è la sua leggerezza. Il testo è talmente leggero che non esiste. Niente di male, se il libro in questione non fosse stato inserito nella bibliografia di uno stimato professore di architettura di Genova che grazie a quel titolo ha ottenuto dei fondi. Ma non basta: l'autore del libro fantasma adesso sta per candidarsi alle elezioni per diventare preside. La storia del libro inesistente non è un segreto negli ambienti universitari, ma, come tante altre, non ha mai superato gli spessi muri dell'ateneo. E' scritta nero su bianco e protocollata (documento n.188/2006, in possesso de La Stampa) in una missiva ufficiale inviata a tutte le autorità accademiche genovesi il 15 marzo 2006. Tutto comincia qualche anno fa, quando l'università esamina le domande per destinare i fondi ai professori. A ottenere i finanziamenti è Gianluigi Ciotta. Nessuno scandalo, si tratta di un docente stimato. Ma i problemi emergono quando qualcuno si accorge che il libro indicato da Ciotta non è nel catalogo dell'editore. Deve per forza trattarsi di un errore, si dicono i colleghi. La commissione, però, decide di scavare. Ed ecco la sorpresa: il volume proprio non esiste. Ma se gli amanti dell'architettura carolingia e asturiana possono rassegnarsi, l'università no. Ci sono altri punti da chiarire: «Per ottenere i fondi - spiegano oggi dall'Ateneo - il professore doveva anche indicare i nomi dei dottorandi. Bene, le persone citate non erano dottorandi presso l'università genovese». Così Ciotta alla fine restituì i fondi. Scrive il documento protocollato: «Si è provveduto alla rideterminazione dell'attribuzione dei fondi assegnati a Ciotta e alla conseguente richiesta di restituzione di gran parte della cifra. La commissione ha stabilito che la differenza tra quanto illegittimamente ricevuto dal professore e quanto determinato è pari a 10.481 euro». Il documento ci va giù pesante: «Va comunque precisato che non si tratta di semplici errori di compilazione ma di dichiarazioni infedeli riproposte per due anni consecutivi». Ce ne sarebbe abbastanza per una denuncia per falso o altrimenti per una querela nei confronti dell'università. Invece che cosa succede? Nulla. Ciotta non sporge querela e continua a insegnare, anzi, si è già candidato una volta alla presidenza. Ma lui, Ciotta, come la spiega? «E' una storia complessa, ci vorrebbe tempo per spiegarla». Abbiamo tutto il tempo che vuole... «No, è un episodio che viene tirato fuori adesso per le elezioni». E' vero che tra i titoli ha indicato un libro inesistente? «Il libro era pronto, ma non è stato pubblicato per questioni economiche». Ma è stato indicato per due anni consecutivi... «Ho sbagliato in buona fede». E i nomi dei dottorandi? «Un altro errore, ho barrato la casella sbagliata, mi sono confuso tra dottorandi e dottorati». Ma l'architettura carolingia e asturiana adesso non è più solo una questione accademica. Del resto non è la prima volta che le elezioni universitarie genovesi finiscono in polemica. E' successo nel giugno 2008 quando si doveva votare il nuovo rettore. Di fronte c'erano Giacomo Deferrari (allora preside di Medicina e già direttore del Dipartimento di Medicina Interna, Dimi) e Maria Benedetta Spadolini (preside tuttora in carica di Architettura). Dai documenti emerse che l'università e il Dimi avevano pagato consulenze per 260 mila euro alla società di comunicazione di cui è socia la moglie di Deferrari. «I pagamenti riguardavano consulenze prestate prima che io e mia moglie ci conoscessimo. E' vero, c'è stato un periodo di sovrapposizione, ma è durato poco. Per una questione di opportunità smisi di affidare incarichi a quella società», respinse le accuse Deferrari. Ci furono altri contratti stipulati dai dipartimenti della facoltà, anche se non dipendevano amministrativamente da Deferrari. Neanche Maria Benedetta Spadolini, però, uscì indenne dalle polemiche. Tra i professori assunti a contratto dalla sua facoltà c'era anche Tommaso Spadolini. «E' mio fratello. Ma non mi ricordo che abbia ricevuto un incarico, e comunque è un professionista apprezzato», raccontò la preside di Architettura. Nella lista dei ricercatori risultavano anche una cugina e una nuora (ricercatrice senza borsa) della Preside: «La scelta dei ricercatori non dipende da me», spiegò Spadolini. E la socia di studio contrattista della facoltà? «E' un'ottima professionista». Una bufera, insomma. E il mondo universitario genovese reagì: Deferrari fu eletto a furor di popolo con 801 voti su 1.306.

Torna all'inizio


"Torino forte anche senza Milano" (sezione: Cultura)

( da "Stampa, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Dibattito De Rita presidente del Censis "Nel futuro, soggetti poliedrici e terziario" LUCIANO BORGHESAN "Torino forte anche senza Milano" Torino ha un futuro di grande città se crede e punta (ancora) sulle sue forze. Può apparire elementare, ma è la ricetta che il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, ha consegnato, con dovizia di capitoli, ai cento soci di Torino Internazionale. Enti e istituzioni, soggetti economici e culturali, imprese private e comuni dell'area metropolitana si sono riuniti, ieri, all'Archivio di Stato, in piazza Mollino, per l'assemblea annuale dell'associazione. Dunque, la «cura De Rita»: prima ha avvertito sulla consistenza di una crisi che questa volta lascerà il segno, poi il coordinatore del Comitato scientifico ha sottolineato come le città siano tornate a essere al centro dello sviluppo. Dopo i cicli Castellani-Chiamparino, dopo la fase olimpica e strutturale del 2006, in vista dei 150 anni dell'Unità d'Italia del 2011, Torino - per De Rita - è in grado di fare a meno a processi di integrazione con Milano: «Ha diversificato le sue attività, i soggetti da monocratici stanno diventando poliedrici». In quali settori? Le «eccellenze» che ha segnalato De Rita, seduto tra il sindaco Sergio Chiamparino e il vicepresidente di Torino Internazionale Giuseppe Berta, sono il turismo, la cultura, il grande commercio, la ricerca. Positivi, ma da calibrare per la «risorgenza» del capoluogo. Ad esempio: «Il Politecnico è di prestigio, ma quale politica fare per il resto dell'Università?». Domande e progetti che il «cervello» del Censis ha lanciato per stimolare i «cento» nell'elaborazione del futuro piano strategico per Torino Internazionale. «Penso che una delle scelte - ha aggiunto - sia quella di operare per una cultura terziaria, dove lo start up è decisivo». L'avvio di impresa riguarderebbe eventi, sport, turismo. Nel contempo «la città dovrà imparare ad affrontare ristrutturazioni di aziende fatte di impiegati» ha osservato. E la crisi dell'industria? «L'industria sa innovarsi da sola, è un impianto collaudato», ha precisato De Rita citando l'intrapresa dell'ad Fiat, Marchionne, e anche gli sforzi degli ingegneri Motorola. In e per tutto ciò, De Rita ha indicato l'amministrazione civica come motore, perno, «imprenditore del territorio». Ma con nuove caratteristiche: autonomia finanziaria, capacità di spesa, libertà di essere soggetto proprio e non trasmettitore di decisioni altrui, in un rapporto pubblico-privato e con una leadership che abbia il consenso dei cittadini su progetti che emozionino, rifuggendo i rancori di una popolazione imborghesita. Da Chiamparino due puntualizzazioni: il ciclo delle strutture non è concluso (Tav, metrò 2, tangenziale); «Il territorio: nove città metropolitane in rapporto diretto col governo centrale, e le altre città in rapporto con la Regione».

Torna all'inizio


Tutti i sapori e le stagioni del mondo (sezione: Cultura)

( da "Salute (La Repubblica)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 09 Aprile 2009 pag. 24 Tutti i sapori e le stagioni del mondo Surgelati Offrono garanzie sempre più elevate in termini di sicurezza, affidabilità e gusto. Sono i prodotti surgelati. Il freddo infatti protegge gli alimenti dal deterioramento della struttura, del sapore e dell'aroma e rallenta moltissimo, senza tuttavia completamente inibirli, i processi chimici, microbiologici ed enzimatici che conducono al deterioramento del prodotto. "I surgelati", chiarisce Giorgio Calabrese, docente di nutrizione umana e di dietetica applicata presso l'Università Cattolica di Piacenza, "ci permettono di riacquisire cibi e culture alimentari tradizionali senza rischi per la salute e ci mettono a disposizione praticamente tutto ciò che esiste di commestibile". Negli anni il mercato si è arricchito di ulteriori proposte, alcune delle quasi assai variegate, tanto per forma (vari tipi di pasta, secondi, contorni, sughi pronti), quanto per sapori (piatti ricettati regionali, esteri, classici), per confezionamento (buste mini e maxi ) o derivazione (da biologico, da agricoltura integrata). Per il 2008, spiega Vittorio Gagliardi, presidente dell'Istituto Italiano Alimenti Surgelati, "benché i dati non siano ancora definitivi, possiamo affermare che nell'ambito dei piatti "ricettati" un 58/60% delle vendite riguardano i primi, un 6% i secondi e il resto i contorni. Da un punto di vista geografico il nord Italia viaggia su un 68/70%, il centro e la Sardegna su un 23/24%, il sud su un 6/9%". Un contributo fondamentale allo scenario dei ricettati è da attribuire alle tecniche IQF (individually quick frozen), utilizzate dalle maggiori aziende del settore soprattutto per i piatti pronti. Queste tecniche permettono di surgelare singolarmente i componenti del prodotto a vantaggio di una qualità assai più vicina alle preparazioni gastronomiche domestiche. (i. e.)

Torna all'inizio


Sale la protesta nelle università (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: MONDO data: 2009-04-09 - pag: 10 autore: Docenti e studenti in piazza contro la riforma delle facoltà Sale la protesta nelle università PARIGI. Dal nostro corrispondente Si radicalizza la protesta nelle università francesi. Contro le riforme volute da Nicolas Sarkozy hanno sfilato ieri decine di migliaia di persone in tutto il Paese mentre altre manifestazionisonoprevisteperil28apri-le e il 1Ú maggio. Epicentro dell'agitazione è il mondo accademico, con l'appoggio degli studenti. I docenti ricercatori - contrari alla riforma del loro statuto e alle modifiche nella formazione dei professori incaricati così come sono state presentate in ottobre dal ministro della Ricerca e dell'insegnamento superiore Valérie Pécresse - bloccano da due mesi e mezzo corsi ed esami in molti atenei francesi. Martedì il presidente della Repubblica è intervenuto sulla questione affermando che il Governo non può e non vuole fare marcia indietro sull'autonomia delle università, introdotta per la prima volta nell'agosto del 2007. Oltre a questo, vi è il braccio di ferro su una serie di cambiamenti proposti dal ministro Pécresse nell'educazione superiore: accesso all'insegnamento con un diploma più cinque anni di studi universitari, il che equivarrebbe alla frequenza di un master; diversa ripartizione per i docenti ricercatori tra ricerca, insegnamento e compiti amministrativi; tagli al personale. Nonostante alcuni punti siano stati modificati dal governo e i tagli siano stati congelati per i prossimi due anni, la protesta non rientra. La mancanza di un accordo nelle prossime due settimane comporterebbe, di fatto, la perdita del semestre. Negli ultimi giorni, inoltre, si sono moltiplicati nei campus gli episodi di tensione, con i rettori di alcune università (Rennes II e Orléans) bloccati dagli studenti nei loro uffici. A.Ger. © RIPRODUZIONE RISERVATA ESCALATION Corsi ed esami sospesi in molti atenei da due mesi e mezzo. E si moltiplicano gli episodi di rettori bloccati dai ragazzi nei loro uffici

Torna all'inizio


Anche dai computer distrutti è possibile recuperare i dati (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-04-09 - pag: 5 autore: INTERVISTA Dario Forte Università Statale di Milano «Anche dai computer distrutti è possibile recuperare i dati» Antonio Dini è il momento di cominciare a stilare una prima lista dei danni economici, anche per quanto riguarda le banche dati delle aziende e degli enti locali. Facendo attenzione: adesso si possono ancora recuperare i dati dai computer sepolti sotto le macerie grazie ad avanzate tecniche informatiche, per mitigare i danni nel caso non fossero state realizzate di copie di sicurezza in altre località non toccate dal sisma. Secondo Dario Forte, esperto di sicurezza informatica, consulente e docente universitario alla Statale di Milano, il rischio che si siano perse informazioni digitali importanti è maggiore soprattutto per quanto riguarda le piccole imprese, i professionisti e alcuni enti locali. Cosa si può ancora fare per recuperare questi dati? Dipende dai casi. Innanzitutto bisogna fare attenzione a non aggravare i danni passandoci sopra con la ruspa. Le aziende grandi e piccole, i professionisti, hanno veri e propri patrimoni di informazioni in formato digitale che sono fondamentali ad esempio in ambito fiscale, per la continuità dell'attività lavorativa, per la realizzazione dei prodotti e l'erogazione dei servizi. Non sempre c'è una copia di sicurezza (backup) disponibile, ma con le moderne tecniche informatiche esperti certificati possono recuperare i dati anche da computer sfasciati che sembrano a prima vista irrecuperabili. Quali sono le prime informazioni che provengono dalle zone colpite dal sisma: quali soggetti appaiono più esposti ai danni? Sono più a rischio i piccoli, cioè le piccole imprese e i professionisti, e gli enti locali. Le grandi aziende e, ad esempio, gli istituti bancari, hanno da tempo messo in atto strategie di copie di sicurezza in altre località. Il vincolo normativo che lo impone è quello della legge sulla privacy, ma non specifica le modalità, quindi per i più piccoli non c'è mai stato l'obbligo di effettuare backup in località remote, più costosi ma estremamente più sicuri nel caso di disastri naturali. La situazione va valutata caso per caso. Quali sono i passi da fare adesso? Molti dati saranno andati persi, ma non è detto che non si possano recuperare dalle copie di sicurezza o dai computer danneggiati. Quale potrebbe essere l'impatto per le piccole aziende e i professionisti di una eventuale perdita dei dati legati all'attività aziendale o alla vita lavorativa? A prescindere dall'impatto finanziario, che dipende caso per caso, in una situazione di emergenza come questa viene naturale mette in essere delle misure che mitighino le conseguenze. Da un lato ci sono una serie di normative molto tecniche per valutare la portata delle responsabilità, dall'altro per esempio l'agenzia delle entrate ha concesso una sospensione dei pagamenti fiscali per dare tempo alle persone fisiche e giuridiche di prendere fiato vista la drammatica situazione che si sta vivendo nella regione. antoniodini@me.com © RIPRODUZIONE RISERVATA «Maggiormente a rischio i sistemi di piccole aziende, professionisti, enti pubblici e locali»

Torna all'inizio


Berlusconi vuole fare le new town Perché no? pubblico/privato (sezione: Cultura)

( da "Riformista, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Berlusconi vuole fare le new town Perché no? pubblico/privato In questa occasione mostra un'imprevista capacità di interpretare il ruolo nazionale del Governo. Sta facendo quel che è normale che un premier faccia in un Paese normale. Essere presente, trovare risorse, formulare proposte per il dopo segue dalla prima pagina Il problema è la civiltà, la nostra civiltà incivile, che amplifica le conseguenze della catastrofe naturale. Detto ai tempi nostri: inutile sperare di prevedere, inutile prendersela con Dio o con la scienza, meglio sarebbe utilizzare tutte le tecnologie più avanzate e costruire edifici che non crollino per le scosse. Come avviene in America e in Giappone. Oggi, come a ogni terremoto, tutti deploriamo la lunga tradizione di speculazione edilizia del nostro Paese, il lassismo dei controlli, lo scambio politico tra libertà di costruzione (anche abusiva) e consenso. Al quale non si è sottratto nessun governo, e certo non l'attuale, il cui piano casa sembrava muoversi esattamente in quella scia. Oggi però il tragico evento dell'Aquila potrebbe avere come conseguenza un improvviso quanto felice ripensamento. Il rinvio del decreto sul piano casa dovrebbe indicare che si è riconosciuta l'opportunità di introdurre vincoli alle norme antisismiche nella costruzione o ristrutturazione degli edifici. Se questa condizione venisse generalizzata, e se inoltre si avviasse una seria campagna di messa a norma degli edifici esistenti, questa sì sarebbe una riforma di rilevanza storica nella condizione materiale del Paese. Il Governo ha una maggioranza solida (nonostante i problemi con la Lega siano destinati a crescere) e su un tema del genere l'opposizione non potrebbe negare il suo contributo. La questione che si pone oggi ha però anche un altro aspetto: quello della ricostruzione. Anche questo è stato in passato un tema dolente della vicenda politica del Paese: basti pensare al caso dell'Irpinia e al suo strascico di veleni. Si dovrebbe poter sperare che la misura e l'unità di sentimenti mostrata in questa primissima fase continui anche nella fase della ricostruzione; ma qualche motivo di dubbio c'è, se si guarda al modo in cui è stata accolta l'idea della new town. Il centro storico dell'Aquila dovrà essere ricostruito, ma non si vede perché questo obiettivo - assolutamente irrinunciabile - debba essere alternativo a quello di ricostruire in modo tecnologicamente avanzato e confortevole un quartiere periferico, per farne un insediamento significativo per i suoi abitanti e per la cultura urbanistica del Paese. Ammesso che si sia in grado di farlo, s'intende: ma per l'appunto è sui modi, i principi urbanistici, le strategie esecutive che si deve esercitare la critica e il controllo, anziché sparare sull'idea in quanto tale. Berlusconi sta mostrando in questa occasione una imprevista capacità di interpretare il ruolo nazionale del Governo, come gli viene implicitamente riconosciuto dalla mancanza (almeno finora) di polemiche sulla sua costante presenza nei luoghi della tragedia. Sta facendo, con la sua cifra personale, quel che è normale che un capo di Governo faccia in un Paese normale. Essere presente, trovare risorse, formulare proposte per il dopo: proposte che verranno poi elaborate e discusse nelle sedi proprie, anzitutto il Parlamento, col contributo critico di tutti. Il carattere esuberante dell'uomo, il suo istintivo populismo, fonte così spesso di errori e di gaffes, per una volta svolge un ruolo positivo. In questo è certamente aiutato dalla straordinaria prova di dignità e compostezza data dal popolo abruzzese, che non si lascia andare alle scontate proteste, credo non perché non ve ne siano motivi, ma perché sarebbero inadeguate alla grandezza della tragedia. Può darsi che questa scelta di vicinanza alle popolazioni colpite gli porterà dei vantaggi in termini di voti alle prossime elezioni europee. Sarebbe però miope utilizzare solo questa chiave di lettura. Piuttosto si potrebbe pensare che, assumendo così decisamente una funzione di leader nazionale, Berlusconi colga un'opportunità di rafforzare la sua posizione rispetto alla Lega, di cui soffre la pressione. In questo senso l'incidente parlamentare di ieri non è certamente casuale. Si tratta di prove tecniche di possibili conflitti lungo quello che è certamente l'asse politico principale della legislatura in corso. Per quanto riguarda il terremoto, superata questa prima drammatica fase, il Governo sarà giudicato sulla effettiva capacità di realizzare la ricostruzione nei tempi e nei modi migliori; e sarà compito dell'opposizione, nonché dei messi di comunicazione, sorvegliare e informare sulla sua efficacia. di Claudia Mancina 09/04/2009

Torna all'inizio


Buoni segnali per l'università (sezione: Cultura)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-09 - pag: 14 autore: Buoni segnali per l'università di Guido Fabiani * I n contrasto con tanti segnali negativi, oggi si stanno forse creando le condizioni perché si affermi la convinzione che una nuova università non sia solo necessaria ma anche possibile. Una nuova università è necessaria per almeno due ordini di ragioni. In primo luogo, perché alla fine di questa crisi non tutto sarà uguale all'oggi, e non ci sarà alcuno spazio per un sistema Paese che non abbia saputo fare del capitale umano la leva fondamentale dello sviluppo. In secondo luogo perché bisogna dare una risposta alle richieste che vengono da un pezzo importante della società, dagli studenti; da coloro che dovranno gestirne le sorti future. Per chi vive l'università e sperimenta il rapporto quotidiano con gli studenti, è nettamente palpabile il senso di angoscia, di sfiducia e di rabbia che attanaglia tanti giovani, al di là delle differenziazioni ideali o politiche. Nella maggior parte dell'attuale movimento degli studenti non c'è il rifiuto del rigore e della serietà negli studi. Al contrario, essi stanno denunciando che il proprio impegno nel processo formativo è reso vano da una prospettiva di precarietà assoluta nella società che viene. L'ultima indagine di AlmaLaurea, analizzando le prospettive di lavoro di quasi i due terzi dei laureati post riforma ha sostenuto che «una generazione di giovani fra i meglio preparati, e quelle che seguiranno, rischiano di rimanere schiacciate fra un sistema produttivo che non assume e un mondo della ricerca privo di mezzi per valorizzarle». Siamo di fronte a un possibile dramma generazionale che esige una risposta seria e immediata sia del sistema universitario che del sistema politico. Il sistema universitario non può sfuggire alle proprie responsabilità. Esso, non sempre a torto, viene percepito come un sistema di poteri e competenze autoreferenziali, poco finalizzati alle aspettative dei giovani e alle esigenze del Paese. Ma si sbaglierebbe a credere che nel mondo accademico non sia cresciuta la sensibilità a queste critiche, assieme alla diffusa convinzione della necessità di una profonda azione di riforma e autoriforma. C'è sicuramente fastidio e scoramento per il ripetersi di attacchi indistinti e per la recita di ricette fondate sulla scarsa conoscenza del sistema o su concezioni punitive, ma è ben percepibile nei singoli atenei la volontà di impegnarsi affinché l'università non sia più vista come luogo di chiusure corporative e di difesa di interessi di settore e " castali". Si è fatta strada e si sta consolidando la convinzione per cui la valutazione del merito è necessaria per determinare l'accesso e le carriere dei docenti. Viene richiesto, soprattutto da parte dei più giovani, un saldo collegamento tra didattica e ricerca, accompagnato da un radicamento della cultura della valutazione, della efficienza e della efficacia dei servizi per sostenere la pratica di un'autonomia responsabile. Si è ben compreso che solo con una determinata e visibile azione in queste direzioni l'universitas studiorum può rimanere il luogo riconosciuto dell'accumulazione e della diffusione della conoscenza; il luogo designato alla formazione della classe colta e dirigente del Paese; il luogo che non prevede barriere di nazionalità. Ma l'università da sola, con risorse insufficienti e ulteriormente ridotte, senza una garanzia sulle prospettive, non può farcela. Come non riconoscere che il mondo della politica, nella sua interezza e senza distinzioni, si è da tempo dimostrato estraneo alla visione di una politica mirata alla tutela e allo sviluppo del capitale umano del Paese? Si deve però registrare che nelle ultime settimane si è realizzato un fatto molto positivo: lo scorso 24 marzo si è svolto un seminario promosso dal ministro Mariastella Gelmini con tema «Un patto virtuoso tra università e istituzioni». In quella sede è stato distribuito un serio documento introduttivo denso di problemi da affrontare sulla governance e sul reclutamento. è stato un importante momento di confronto, di ascolto e di proposte che è stato successivamente ripetuto con discrezione, avviando una costruttiva fase di lavoro. Si prospettano, quindi, interventi sulla governance degli atenei, sui meccanismi di accesso e di progressione nella carriera accademica, norme che indichino doveri e diritti dei docenti e che rimodulino le funzioni degli organi di governo delle università. Questo è veramente un buon segnale. Ora c'è da augurarsi che le norme che seguiranno definiscano un quadro di principi e non gabbie rigide che rischierebbero di non essere adeguate all'articolazione e complessità del sistema universitario nazionale. I megatenei, le piccole e medie università, gli atenei con facoltà di medicina e quelli senza, quelli che operano da soli nel territorio di riferimento e quelli che convivono con altre importanti realtà universitarie nelle grandi città, i politecnici e le università generaliste, quelli più giovani e quelli di tradizione plurisecolare: tutto questo rappresenta una ricchezza di risorse e di specificità territoriali da mettere a valore attraverso un sistema di regole fondamentali comuni e un esercizio di autonomia responsabile rigorosamente monitorata dal centro. Tre condizioni sono però irrinunciabili per rendere sostenibile un quadro di questa valenza. In primo luogo va avviata una Agenzia di valutazione del sistema universitario che sia realmente autonoma. In secondo luogo all'intervento di riforma deve corrispondere un impegno programmatico di risorse definito su scala pluriennale e mirato al raggiungimento di obiettivi di sistema e di ateneo. In terzo luogo, sul tema che riguarda lo sviluppo e la tutela del capitale umano l'intero mondo politico deve lavorare con una visione comune. I giovani debbono percepire chiaramente che ci si sta tutti impegnando in una azione per costruire e preparare il loro futuro. Il loro contributo è essenziale. Non sarà facile, ma bisogna provarci. * Rettore Università Roma Tre © RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna all'inizio


Il Rinascimento segreto della Cattedrale (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Il Rinascimento segreto della Cattedrale --> Nel 1457 l'architetto Filarete, all'apice della fama, era conteso tra Bergamo e Milano Giovedì 09 Aprile 2009 TERZA, pagina 49 e-mail print Maria Beltramini foto Yuri Colleoni Magistro Antonio de Florentia, per compiacere ad quello Reverendo Monsignore de Bergomo…te concedemo licentia che possi ancora demorare lì a li soy servicij per sey dì…». Milano, 26 aprile 1457. Nell'aprile di mezzo millennio e mezzo secolo fa, questo documento segnava «l'inizio di quanto sappiamo della vicenda rinascimentale della cattedrale di Bergamo». Maria Beltramini, docente di Storia dell'Architettura presso l'Università di Tor Vergata (Roma), è stato protagonista, in Duomo, di un incontro su «L'età rinascimentale» nell'ambito del ciclo «Un anno in Cattedrale». «La breve nota della cancelleria ducale - ha spiegato Beltramini, cita i due attori principali sulla scena: Magistro Antonio da Firenze è Antonio Averlino, detto il Filarete, «scultore e architetto fiorentino». Il Reverendo Monsignore è il vescovo di Bergamo Giovanni Barozzi, «eletto nel '49 da Niccolò V per por rimedio alla cattiva amministrazione del suo predecessore». La decisione di costruire una nuova cattedrale, «in sostituzione di San Vincenzo di origine altomedioevale e non più adatta alle esigenze del culto, dovette rappresentare un capitolo importante della sua azione riformatrice». «Essendo vescovo uno il quale desiderava che la chiesa fusse bella, e cognoscendomi, mi domandò ch'io dovessi fare uno disegno». Così il Filarete ricorda l'investitura del progetto. Egli interviene a Bergamo «nel momento del suo massimo successo professionale, quando era all'apice della fama». Infatti, già dal 1451, egli era al servizio del Duca di Milano Francesco Sforza, impegnato nel «cantiere chiave della signoria sforzesca»: la fabbrica dello Spedale Novo. Così, il 10 maggio 1457, il Duca lo fa rientrare sollecitamente a Milano: «Tu say che ad rechesta del… vescovo de Bergamo te mandassemo lì, per dare la forma allo edificio de la chiesa chatedrale,… per alcuni pochi dì». Ma, «siando mo passato lo dicto termino ne maravigliamo che tu non sii retornato…». Dopo quei pochi giorni trascorsi a Bergamo il Filarete avrà comunque continuato ad affinare il progetto del Duomo, dato che la fabbrica venne «solennemente fondata», con posa della prima pietra, nel maggio del 1459. «Del cantiere del duomo nella sua fase quattrocentesca - ha continuato Beltramini citando gli studi di Graziella Colmuto Zanella - sono rimaste solo poche tracce, dato che restò a lungo incompiuto e venne poi completamente riplasmato, pur nel rispetto dello schema planimetrico e dimensionale, dalle ricostruzioni delle epoche successive, soprattutto secentesche». Scomparsa dunque la fabbrica filaretiana, scomparsi modello ligneo schizzi disegno sagome, fonte preziosa è il trattato che l'architetto cominciò a stendere nel '60, contenente racconto «abbastanza dettagliato di vicenda e progetto bergamasco». Notevole la somiglianza fra la facciata lì disegnata dal fiorentino, fra un suo altro disegno che propone «fantasiosa ricostruzione di un teatro antico», e la fronte della cappella Colleoni. Pìù che probabile, insomma, che «Antonio Amadeo si sia ispirato ai materiali filaretiani elaborati per il Duomo, che dovevano essere conservati nel cantiere a due passi dal suo teatro di intervento». Quanto alla ricostruzione della fabbrica quattrocentesca, infine, «i recenti ritrovamenti nel sottosuolo della cattedrale, e in particolare il rinvenimento di alcuni grafici murari con profili di modanature, potrebbero aggiungere nuovi tasselli a questa vicenda così lacunosa e complessa». Prossimo incontro 16 aprile, sempre in Duomo, alle 21: Antonio Mazzotta, della National Gallery di Londra, su «La pala di S. Benedetto di Andrea Previtali». Vincenzo Guercio 09/04/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Due discariche da bonificare (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Barbara Diolaiti: una relazione del 1986 sconsigliava di edificare nell'area dellex Fornace Sef «Due discariche da bonificare» I Verdi al Comune: faccia chiarezza sul Quadrante Est Due discariche e due trattamenti diversi. La vicenda del Quadrante Est di Ferrara si arricchisce di nuovi particolari. Nessuno dei quali porta con sé buone notizie, ma anzi contribuiscono a infittire il mistero attorno all'inquinamento nella zona di via Caretti e via del Salice. In questa due aree, questo è noto, sorgevano altrettante discariche, riempite negli anni Sessanta e Settanta del XX secolo da rifiuti solidi urbani e, secondo alcuni, anche da rifiuti di origine industriale. La loro esistenza è diventata di pubblico dominio nel 2002 e 2003. Quando cioè era già in vigore il decreto Ronchi che impone al proprietario dell'area inquinata di assumersi gli oneri della relativa bonifica. Tutto questo rientra nell'interpellanza protocollata ieri da Barbara Diolaiti (foto in alto), capogruppo dei Verdi in Comune. Una interpellanza incentrata tutta sui problemi del Quadrante Est: «Quell'area - spiega Diolaiti - nasconde due grandi misteri: chi ha inquinato e come bonificarla. Purtroppo questi enigmi sono collegati tra loro, perché chi è responsabile del primo deve provvedere al secondo». Nell'interpellanza si rileva come nel 2005 l'allora assessore all'ambiente Alessandro Bratti promise di esaminare i documenti e assumere testimonianze tra i residenti per individuare le responsabilità. Oggi l'unica cosa certa - spiega la capogruppo consiliare - «è che il Comune ha predisposto delle indagini per approfondire lo stato di rischio sanitario dell'area e predisporre gli interventi di bonifica delle falde inquinate. In realtà l'esistenza di almeno una delle discariche era nota da tempo. Esattamente dal 1986». A quella data risale infatti la Relazione geognostica e geotecnica preliminare per il recupero dell'ex fornace Sef attraverso un Piano particolareggiato di iniziativa pubblica. In quel documento si legge, ricorda Diolaiti, «che risulta un "riempimento successivo con rifiuti solidi urbani immessi in falda". La relazione sconsigliava poi l'uso dell'area "per qualsiasi intervento edificatorio". Quella relazione venne aggiornata nel 1991. Nella commissione mista pubblico/privata figuravano come membri Claudio Fedozzi, attuale dirigente del settore Attività produttive del Comune, Roberto Mascellani (che figura nel 1995 come presidente del cda di Cogef, che acquistò l'area nel 1995), Delia Pozzati, Maurizio Pavani e Ferdinando Visser. L'assessore competente era Romeo Savini». Intanto ieri la giunta ha formalmente adottato la risoluzione del centrosinistra (Verdi in testa) che stabilisce di trasferire il contributo di 8 milioni di euro per il nuovo palasport alla bonifica dell'area dove sorge il nuovo asilo nido di via del Salice, inquinata da cvm. Marco Zavagli

Torna all'inizio


Sms, lingua assediata? (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

CULTURA 09-04-2009 Cultura Intervista Marco Biffi Docente all'Ateneo di Firenze-Accademia della Crusca Sms, lingua assediata? «I messaggini hanno contagiato le scritte murali e certa narrativa giovanile: nessun problema, purché ciò non accada in un tema o in una lettera di lavoro» di Maria Pia Forte G li italiani, si sa, sono grandi parlatori. Persino un luogo anonimo come il supermercato diventa, in Italia, spunto di animate conversazioni con la cassiera, per non parlare del bar, o del ristorante, o del treno. Questo gusto della parola spiega, secondo Marco Biffi, docente di Linguistica italiana all'Università di Firenze, l'amo - re degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l'unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short message service'', viene tradotto con ''messaggino'': diminutivi che indicano bene l'affetto che l'italiano nutre per queste novità. Il cellulare offre agli italiani la possibilità di fare in modo nuovo ciò che hanno sempre fatto: comunicare». Su questo modo nuovo di comunicare il professor Biffi e la sua collega Vera Gheno (entrambi membri del Clieo, Centro di Linguistica storica e teorica dell'Università di Firenze - Accademia della Crusca) hanno svolto uno studio che ha messo a fuoco l'influenza del telefono in generale e del cellulare in particolare nell'evoluzione della lingua e della società». Professor Biffi, il telefono tradizionale ha influito molto sulla lingua italiana? «Non in maniera determinante, ma in parte sì, perché parlando al telefono si rinuncia a tutte le informazioni extralinguistiche come mimica facciale, gesti, riferimenti a oggetti visibili a entrambi gli interlocutori. Per questo motivo le conversazioni telefoniche sono un utile laboratorio per studiare l'oralità nella sua essenzialità, a prescindere da tutti gli aspetti suddetti. Al telefono, poi, è davvero particolare il momento di apertura della comunicazione: si comincia con un ''pronto'', si prosegue con una fase sociolinguistica di approccio e soltanto dopo si arriva al nocciolo del discorso. La procedura di congedo, invece, non è molto diversa da quella di una conversazione normale. Il telefono mette in luce anche le tra culture. I giapponesi, per esempio, sono molto cerimoniosi con le persone che conoscono, mentre sono bruschi con gli sconosciuti: tutto l'opposto degli italiani». Veniamo al telefono cellulare... «Il cellulare ha portato diverse novità. La prima è che mentre col telefono tradizionale non sappiamo chi sia colui che ci risponde ma sappiamo dov'è, col cellulare accade il contrario: sappiamo chi è ma non dov'è, e dunque siamo incerti sulla sua disponibilità a parlare. Alla chiamata del cellulare, inoltre, si risponde sempre, magari con un messaggio per far capire che in quel momento si è occupati, mentre al telefono tradizionale si può non rispondere. Tutto questo influisce sul modo di parlare al cellulare. Ma la vera grande novità è costituita dai ''messaggini''». Di questa inedita forma di comunicazione la professoressa Gheno e lei avete messo in luce molti dettagli, come l'aper - tura senza forme di saluto o con formule poco formali, la chiusura veloce e spesso priva di firma, l'uso frequente di soprannomi, la sintassi elementare e l'abbon - danza di errori, la punteggiatura «emotiva » con largo impiego di punti esclamativi e interrogativi, punti di sospensione e «faccine» per dare alla comunicazione un'intonazione scherzosa o seria, l'omis - sione delle vocali e il troncamento delle parole per motivi di brevità, la commistione di dialetti, gerghi giovanili e altre lingue e così via. Il linguaggio piuttosto primitivo degli ''sms'' rischia di contagiare la lingua di Dante? «E' presto per saperlo. Certamente ha contagiato alcune forme di comunicazione giovanile, come scritte murali e perfino romanzi, come quello di Luana Modini, del 2007, tutto scritto in ''SMSese'', ossia col linguaggio degli ''sms''. Finché esso rimane limitato a questi ambiti, non ci sono problemi; ma se lo si trasferisce anche nel tema di italiano o in una lettera di lavoro, non va più bene. Spetta alla scuola far capire ai ragazzi che questo non deve accadere, che l'adeguamento dev'essere non verso il basso ma verso l'alto, in modo che il linguaggio degli ''sms'' sia un arricchimento della lingua, un registro in più, non causa d'imbarbari - mento. Secondo una ricerca dell'Uni - versità di Cambridge, gli ''sms'' fanno bene alla lingua, perché costringono a una sintesi di ciò che si vuole dire e richiedono una notevole creatività linguistica. Un risultato positivo, intanto, il cellulare l'ha avuto: il ricorso intensivo ai ''messaggini'', molto più praticati delle e-mail, ha spinto molte persone a scrivere. Non solo i giovani si servono di questo mezzo di comunicazione, ma anche signore ultrasessantenni con la terza elementare». Dunque il «messaggino» è uno strumento democratico? «No, lo è molto meno di una telefonata, perché richiede la conoscenza di una lingua e di regole specifiche. Tutti possono comunicare per telefono, non tutti hanno la competenza necessaria per inviare un ''messaggino''». Esortazione «La scuola educhi a un italiano adeguato non verso il basso, ma verso l'alto»

Torna all'inizio


Rettore, elezioni il 9 settembre (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Rettore, elezioni il 9 settembre --> Giovedì 09 Aprile 2009 CRONACA, pagina 16 e-mail print Ultimi mesi da rettore per il professor Alberto Castoldi È arrivata la comunicazione ufficiale da parte del decano dell'Università degli Studi di Bergamo: dal 9 al 16 settembre (con possibile ballottaggio il 18 settembre) si eleggerà il nuovo rettore dell'ateneo bergamasco. Le elezioni sono state indette dal professor Antonio Amaduzzi, docente di Storia della ragioneria e ordinario di Economica aziendale alla Facoltà di Economia, in università dal 1979. La prima votazione, ha fatto sapere in via ufficiosa, si terrà mercoledì 9 settembre dalle 9 alle 16, ne seguiranno altre due lunedì 14 settembre e mercoledì 16 settembre sempre alla stessa ora. La sede prescelta per le votazioni è quella di via Caniana. Se si renderà necessario un eventuale ballottaggio si terrà venerdì 18 settembre. Per quella data dunque si saprà il nome del successore di Alberto Castoldi, in carica da 10 anni (dal primo novembre 1999). Il decano, seguendo scrupolosamente le indicazioni dello Statuto accademico, ha rispettato i tempi previsti per la convocazione del corpo elettorale accademico, almeno 30 giorni prima della data stabilita per le votazioni e non più di 180 giorni prima della scadenza del rettore in carica. Tenendo conto che il mandato di Alberto Castoldi si chiude il 30 settembre, i tempi dunque ci sono tutti. E per l'attuale rettore ancora un appuntamento importante: quello della celebrazione dei 40 anni dell'ateneo bergamasco. Sarà compito del decano ora provvedere alla costituzione del seggio elettorale e alla designazione del professore ordinario che dovrà presiederlo. E qui va detto che tutti i docenti di ruolo saranno chiamati a votare. Il rettore deve essere eletto tra i professori di ruolo di prima fascia a tempo pieno, dura in carica quattro anni ed è immediatamente rieleggibile una sola volta. L'elezione è a scrutinio segreto e nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta degli aventi diritto, alla terza votazione è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti. In caso di mancata elezione si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno avuto il maggior numero di voti. A seguito delle votazioni il ministro Gelmini con proprio decreto provvederà alla proclamazione del nuovo rettore. El. Cat. 09/04/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Amministrative 2009 Lista Bruni, dopo la Carrara ecco Dolci. Fornasa con i Verdi (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Amministrative 2009 Lista Bruni, dopo la Carrara ecco Dolci. Fornasa con i Verdi --> Giovedì 09 Aprile 2009 CRONACA, pagina 17 e-mail print Umberto Dolci Il (candidato) sindaco Roberto Bruni lo definisce «una spina nel fianco», lui sogghigna serafico e avverte che «alla mia età ormai non si cambia, non diventerò di sicuro uno a cui va bene tutto». Presidente di Federconsumatori Bergamo dal '98, Umberto Dolci è uno degli assi nella manica del primo cittadino uscente. Il suo nome è stato ufficialmente inserito nella lista civica che sosterrà Bruni alle amministrative. È stato lo stesso Dolci a proporsi, per «dare un contributo critico» ma anche un segno di apprezzamento per un'amministrazione con la quale «come rappresentante dei consumatori non mi sono mai sentito un peso e un fastidio, come invece era accaduto in precedenza». Prima che la lista Bruni, a cui manca ancora qualche tassello, venga depositata ufficialmente (il termine ultimo è il 6 maggio), Dolci si dimetterà dal suo incarico in Federconsumatori, anche se assicura che continuerà a lavorare nell'associazione come volontario. Con soddisfazione di Bruni: «È un fatto significativo che il presidente di un'organizzazione di tutela dei consumatori veda la lista del sindaco uscente come possibilità di portare avanti le proprie battaglie». Vera Carrara alla prima uscita ufficiale come candidata della lista Bruni si presenta elegantissima e altrettanto emozionata: «Sono orgogliosa di aver ricevuto questa proposta di impegnarmi attivamente in politica. È il modo più inaspettato di rendere merito alla mia carriera sportiva - commenta ¬. Viaggiando all'estero per le gare ho conosciuto dinamiche sportive molto diverse da quelle italiane, idee e iniziative interessanti che si potrebbero importare. Bergamo è già una realtà di buon livello nel panorama sportivo, ma spero di poter portare un contributo nuovo». «Contento e fiero» della presenza in lista della plurimedagliata campionessa di ciclismo, Bruni l'ha definita «una ragazza in gamba, che porterà freschezza e un sostegno importante allo sport come pratica attiva». Walter Fornasa E se la lista Bruni acquista la giovane sportiva e il paladino dei consumatori, i Verdi scoprono un'altra carta nella loro partita verso Palafrizzoni a sostegno del sindaco uscente. Questa volta si pesca nell'ambito universitario: il nome proposto dai «Verdi per Bruni» è quello di Walter Fornasa, classe 1951, docente di Ecologia dello sviluppo, Psicologia dell'ambiente e Psicologia dell'educazione alla Facoltà di Scienze della formazione dell'ateneo orobico. Alla sua prima esperienza in politica, Fornasa definisce la sua candidatura «un atto di amicizia reciproco con Marcello (Saponaro, coordinatore provinciale del partito a Bergamo, ndr), che conosco da molto tempo. È un'occasione che mi incuriosisce molto». Le sue parole d'ordine? Ecologia sociale e inclusione. Ovvero, «un mondo abitabile per tutti e attento all'uguaglianza dei diritti». Temi di cui Fornasa si è ampiamente occupato nelle sue ricerche sulla disabilità e la pedagogia speciale (al centro anche della rivista «Milieu», in cui è attivo come componente del comitato scientifico) e nel laboratorio universitario «Cosmos», che conduce ricerche sull'impatto dell'ambiente («e di un ambiente degradato») sui nostri stili di vita, emozioni, comportamenti. Naturalmente, se riuscirà ad accedere in Consiglio comunale, il prof dedicherà un'attenzione particolare al tema della formazione e al rapporto tra università e città. Per esempio «è da consolidare il rapporto dell'ateneo con le scuole superiori - osserva Fornasa -. Il legame dell'università con il capoluogo è lento da costruire, ma Bergamo ha un potenziale enorme da sviluppare, anche come città universitaria. Su questo fronte si può ancora crescere: le ultime operazioni, per esempio quella del Collegio Baroni, sono molto positive in questo senso». Fausta Morandi 09/04/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


(sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

«Il teatro sacro fonde estetica e religione» --> Claudio Bernardi, docente all'Università Cattolica: il boom di questo genere di rappresentazioni fa riflettere «Mostra l'interesse verso le radici cristiane della nostra cultura: una ricerca personale che diventa sociale» Giovedì 09 Aprile 2009 SPETTACOLI, pagina 51 e-mail print Ermanna Montanari in «Conversione di Taide» di Rosvita di Gandersheim, messa in scena nella chiesa ... Qualche anno fa - commentando l'affermazione, tra Bergamo e Brescia, di rassegne o festival di teatro sacro come «Crucifixus» e «DeSidera» - osservavamo come si trattasse di un fenomeno impetuoso ma sostanzialmente circoscritto. Poche erano le altre esperienze italiane, a parte lo storico festival di Todi, il cui ruolo non era certo paragonabile a quello dei primi tre decenni di vita. Da qualche stagione il panorama sta invece mutando, e aumentano autori e compagnie interessate alla tematica sacra, anche al di fuori delle rassegne specializzate. È un fatto nuovo, che richiede una riflessione. Ne parliamo con Claudio Bernardi, docente all'Università Cattolica, uno dei massimi esperti delle manifestazioni teatrali e parateatrali legate alla Settimana Santa, incontrato in occasione della sua conferenza «La rivolta del Carnevale, la rivoluzione della Quaresima», tenuta per il Teatro Donizetti. Bernardi - che ha fondato e dirige, con la studiosa Carla Bino, «Crucifixus» - intreccia la ricognizione attuale con una lettura in chiave antropologica del nesso tra teatro, cultura cristiana e esperienza del sacro. Come valuta il ritorno del teatro sacro? «Ne traggo una prima conferma dell'intuizione che ha guidato sia "Crucifixus" che "DeSidera". Oltre tutto, mi piace ricordare come entrambe le manifestazioni discendano dalle idee di Benvenuto Cuminetti. Detto questo, il fenomeno indica una generale ripresa d'interesse per il sacro, da valutare con attenzione». Cosa intende? «Chi scrive o mette in scena testi a soggetto sacro, al di fuori di ipotesi di produzioni su commissione, non è mosso da preoccupazioni confessionali o di appartenenza. Al centro c'è invece un sincero interesse verso la dimensione del sacro e le radici cristiane della nostra cultura. È una ricerca personale, che il teatro rende sociale. Ed è confronto». Quanto incidono iniziative come «Crucifixus», «DeSidera» o il Todi Arte Festival? «Senz'altro hanno riacceso un interesse e offerto un punto di riferimento. Non per caso "Crucifixus" ospita le selezioni del progetto "Il teatro del sacro", sostenuto tra gli altri dalla Cei e dall'Ente Teatrale Italiano. Ma forse è più interessante guardare agli autori e alle compagnie che si sono mossi al di fuori dei circuiti »specializzati. Sono il termometro di un interesse spontaneo». L'interesse per il teatro sacro si accompagna a una nuova attenzione per i «tempi forti» dell'anno, come la Quaresima. «È un aspetto essenziale. Spesso si pensa al teatro come la messa in scena di un testo, a beneficio di un pubblico separato dagli attori. Il teatro contemporaneo ha superato questa concezione, ma il teatro cristiano delle origini neppure la conosceva. Il teatro cristiano è il teatro della pietà: realistico, crudo, rituale, partecipativo, che congiunge l'estetica del teatro con l'etica della religione. Come il teatro greco, ricompatta la comunità e ne scongiura la disgregazione. Ma per altre vie». Quali? «Dal Basso Medioevo, il teatro della pietà rifluisce negli apparati delle processioni, si esprime nelle Passioni e nelle sacre rappresentazioni, ritorna nei teatri permanenti dei Sacri Monti. Si tende sempre a guardarli come musei a cielo aperto. In realtà erano dei veri e propri teatri, la cui fruizione presupponeva l'azione dello spettatore, che si spostava lungo il loro percorso, compiendo una vera esperienza devozionale totale». Le finalità del teatro cristiano non sono mai state solo apologetiche o propagandistiche: il sacro accoglieva elementi che oggi diremmo profani. «Quello che andava in scena era l'esperienza organica dell'umanità, riunita intorno al corpo martoriato del Cristo. C'è l'elemento crudele del teatro romano. C'è l'elemento sociale e rituale del teatro greco. Ma c'è soprattutto un elemento nuovo: l'emozione provocata dallo spettacolo del martirio deve tradursi in azione, diretta a cambiare la realtà». Che ruolo giocavano i «tempi forti» dell'anno? «Un ruolo centrale. La Quaresima viene dopo il Carnevale, e non per caso. Il Carnevale è la sovversione, temporanea e controllata, di società dominate da strutture gerarchiche politiche, religiose ed economiche: il crescendo di violenza che l'accompagna sfocia alla fine, attraverso il sacrificio rituale, nel ritorno all'ordine. Il Carnevale consolida l'assetto costituito, mostrando il pericolo dell'uguaglianza come fattore degenerativo della coesione sociale». E la Quaresima? «La Quaresima ripropone l'uguaglianza, ma evita il ritorno alla discriminazione gerarchica delle classi, dei corpi e delle persone. La Quaresima promuove un cammino, che richiede fatica e lavoro, verso l'unità nella diversità, l'uguaglianza nella solidarietà, la libertà nella fraternità. Sono proprio loro: i fatidici principi di libertà, uguaglianza e fraternità della Rivoluzione francese. E sono valori cristiani, anche se, storicamente, l'emancipazione e la democrazia si sono spesso affermate al di fuori o contro la Chiesa-istituzione». Pier Giorgio Nosari 09/04/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Sms, lingua assediata? (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Veneto" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

CULTURA 09-04-2009 Cultura Intervista Marco Biffi Docente all'Ateneo di Firenze-Accademia della Crusca Sms, lingua assediata? «I messaggini hanno contagiato le scritte murali e certa narrativa giovanile: nessun problema, purché ciò non accada in un tema o in una lettera di lavoro» di Maria Pia Forte G li italiani, si sa, sono grandi parlatori. Persino un luogo anonimo come il supermercato diventa, in Italia, spunto di animate conversazioni con la cassiera, per non parlare del bar, o del ristorante, o del treno. Questo gusto della parola spiega, secondo Marco Biffi, docente di Linguistica italiana all'Università di Firenze, l'amo - re degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l'unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short message service'', viene tradotto con ''messaggino'': diminutivi che indicano bene l'affetto che l'italiano nutre per queste novità. Il cellulare offre agli italiani la possibilità di fare in modo nuovo ciò che hanno sempre fatto: comunicare». Su questo modo nuovo di comunicare il professor Biffi e la sua collega Vera Gheno (entrambi membri del Clieo, Centro di Linguistica storica e teorica dell'Università di Firenze - Accademia della Crusca) hanno svolto uno studio che ha messo a fuoco l'influenza del telefono in generale e del cellulare in particolare nell'evoluzione della lingua e della società». Professor Biffi, il telefono tradizionale ha influito molto sulla lingua italiana? «Non in maniera determinante, ma in parte sì, perché parlando al telefono si rinuncia a tutte le informazioni extralinguistiche come mimica facciale, gesti, riferimenti a oggetti visibili a entrambi gli interlocutori. Per questo motivo le conversazioni telefoniche sono un utile laboratorio per studiare l'oralità nella sua essenzialità, a prescindere da tutti gli aspetti suddetti. Al telefono, poi, è davvero particolare il momento di apertura della comunicazione: si comincia con un ''pronto'', si prosegue con una fase sociolinguistica di approccio e soltanto dopo si arriva al nocciolo del discorso. La procedura di congedo, invece, non è molto diversa da quella di una conversazione normale. Il telefono mette in luce anche le tra culture. I giapponesi, per esempio, sono molto cerimoniosi con le persone che conoscono, mentre sono bruschi con gli sconosciuti: tutto l'opposto degli italiani». Veniamo al telefono cellulare... «Il cellulare ha portato diverse novità. La prima è che mentre col telefono tradizionale non sappiamo chi sia colui che ci risponde ma sappiamo dov'è, col cellulare accade il contrario: sappiamo chi è ma non dov'è, e dunque siamo incerti sulla sua disponibilità a parlare. Alla chiamata del cellulare, inoltre, si risponde sempre, magari con un messaggio per far capire che in quel momento si è occupati, mentre al telefono tradizionale si può non rispondere. Tutto questo influisce sul modo di parlare al cellulare. Ma la vera grande novità è costituita dai ''messaggini''». Di questa inedita forma di comunicazione la professoressa Gheno e lei avete messo in luce molti dettagli, come l'aper - tura senza forme di saluto o con formule poco formali, la chiusura veloce e spesso priva di firma, l'uso frequente di soprannomi, la sintassi elementare e l'abbon - danza di errori, la punteggiatura «emotiva » con largo impiego di punti esclamativi e interrogativi, punti di sospensione e «faccine» per dare alla comunicazione un'intonazione scherzosa o seria, l'omis - sione delle vocali e il troncamento delle parole per motivi di brevità, la commistione di dialetti, gerghi giovanili e altre lingue e così via. Il linguaggio piuttosto primitivo degli ''sms'' rischia di contagiare la lingua di Dante? «E' presto per saperlo. Certamente ha contagiato alcune forme di comunicazione giovanile, come scritte murali e perfino romanzi, come quello di Luana Modini, del 2007, tutto scritto in ''SMSese'', ossia col linguaggio degli ''sms''. Finché esso rimane limitato a questi ambiti, non ci sono problemi; ma se lo si trasferisce anche nel tema di italiano o in una lettera di lavoro, non va più bene. Spetta alla scuola far capire ai ragazzi che questo non deve accadere, che l'adeguamento dev'essere non verso il basso ma verso l'alto, in modo che il linguaggio degli ''sms'' sia un arricchimento della lingua, un registro in più, non causa d'imbarbari - mento. Secondo una ricerca dell'Uni - versità di Cambridge, gli ''sms'' fanno bene alla lingua, perché costringono a una sintesi di ciò che si vuole dire e richiedono una notevole creatività linguistica. Un risultato positivo, intanto, il cellulare l'ha avuto: il ricorso intensivo ai ''messaggini'', molto più praticati delle e-mail, ha spinto molte persone a scrivere. Non solo i giovani si servono di questo mezzo di comunicazione, ma anche signore ultrasessantenni con la terza elementare». Dunque il «messaggino» è uno strumento democratico? «No, lo è molto meno di una telefonata, perché richiede la conoscenza di una lingua e di regole specifiche. Tutti possono comunicare per telefono, non tutti hanno la competenza necessaria per inviare un ''messaggino''». Esortazione «La scuola educhi a un italiano adeguato non verso il basso, ma verso l'alto» Salvo per uso personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.

Torna all'inizio


i docenti di scienze: non ci hanno consultato - andrea mori (sezione: Cultura)

( da "Centro, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pagina 20 - Altre I docenti di Scienze: non ci hanno consultato Riprende l'attività in Facoltà, a rischio vent'anni di ricerca ANDREA MORI L'AQUILA. «Questo terremoto ricorda quello dell'Ottanta in Irpinia, quando collassarono i primi piani delle abitazioni e i tetti vi caddero sopra». Antonio Moretti e Gianluca Ferrini sono docenti della facoltà di Scienze dell'Aquila: il primo è un geologo stratigrafico, il secondo sismotettonico. Due esperti, con esperienze anche nelle tragedie della Campania e delle Marche, che mentre cercano di riattivare quel che resta della Facoltà, provano un grande rammarico: quello di non essere stati chiamati, nei giorni dello sciame sismico precedenti alla scossa di lunedì mattina, per un consulto o sia pure un semplice parere su ciò che stava avvenendo: «Incredibile, c'è un'intera facoltà di Scienze all'Aquila che non è stata chiamata». Della serie, gli esperti erano sotto casa e non sono stati consultati. «Vedete», riprendono i due docenti indicando la zona di Pettino, «la faglia è ben evidente, viene da lì e si è mossa in direzione di Roio attraversando la valle dell'Aquila dieci chilometri sotto terra per un'estensione di circa quaranta. Dopo la faglia principale c'è stata quella antitetica che ha sprigionato l'energia. Volete sapere se il terremoto era prevedibile? Diciamo che occorre valutare una serie di indizi i quali complessivamente possono dare un'indicazione. E fra questo indizi c'è la misurazione del Radon». I due professori sono ora impegnati nella riattivazione della Facoltà. I danni non riguardano tanto la struttura in cemento armato - dove si sono verificati crolli di muri non portanti e di controsoffitature - bensì ciò che concerne l'attività di ricerca e studio. Materiale di laboratorio è caduto dagli armadi ed è andato disperso, apparecchiature sono andate in tilt, congelatori si sono temporaneamente bloccati. «C'è il rischio di veder compromesso il lavoro di vent'anni», afferma il professor Moretti, «occorre darsi subito da fare in modo che studenti e ricercatori possano riprendere il lavoro nell'università. Se l'attività resta ferma, altre facoltà di altre regioni possono soffiarci gli stessi docenti». E ieri come primo segnale della ripresa, sono stati riattivati i computer e il sito internet.

Torna all'inizio


Chiusa la facoltà, è protesta (sezione: Cultura)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Corriere del Mezzogiorno sezione: BRINDISI data: 09/04/2009 - pag: 9 Università I corsi verranno trasferiti a Lecce ma gli allievi svolgeranno il tirocinio a Brindisi Chiusa la facoltà, è protesta Scienze infermieristiche, manifestazione di 200 studenti Contestata la decisione della Regione Puglia, che non può farsi carico dei dodici docenti TARANTO Continueranno la loro protesta fino a quando non avranno la certezza che la facoltà di scienze infermieristiche di Brindisi (decentrata dall'Ateneo di Bari) non sarà trasferita a Lecce. Erano circa in duecento gli studenti che ieri mattina, con questa promessa, si sono ritrovati presso la sede dell'Asl per manifestare contro la decisione della Regione di trasferire le lezioni nell'ateneo leccese. Di fatto gli studenti brindisini dal prossimo anno dovrebbero seguire i corsi a Lecce e svolgere il tirocinio a Brindisi, nell'ospedale «Perrino», con tutti i disagi derivanti dalla difficoltà di spostamento quotidiano per il quale non sarebbe previsto neppure un servizio di navetta. La decisione della giunta regionale, che interessa solo gli studenti che si immatricoleranno nel prossimo anno accademico, sarebbe una conseguenza dei tagli ministeriali: per rispettare i requisiti previsti dalla legge 270 del 2004, per i tre anni di corso, nelle strutture decentrate occorrono dodici docenti di cui però la Regione non può farsi carico. Da qui la scelta di accorpare la parte didattica dei due poli universitari, quello brindisino e quello leccese, lasciando a Brindisi solo il corso di scienze riabilitative che conta circa quaranta iscritti. «Dopo tutti i disagi che abbiamo dovuto affrontare in questi anni - racconta Fabrizio Scoditti, rappresentante degli studenti - dal prossimo anno ognuno di noi dovrebbe venire a fare il tirocinio a Brindisi e, nel pomeriggio spostarsi a Lecce per le lezioni. Senza contare che ogni studente versa 77 euro all'anno per servizi di mensa e biblioteca che a Brindisi non esistono ». I ragazzi, nel corso dell'assemblea, hanno ricevuto anche l'appoggio del direttore sanitario dell'Asl, Emanuele Vinci, e dei consiglieri regionali Giuseppe Romano e Vincenzo Cappellini. «Una soluzione - precisa Vinci - potrebbe essere quella di clinicizzare alcuni reparti dell'ospedale Perrino e usare quei ricercatori per le lezioni ». Francesca Cuomo Il gruppo all'Asl Gli allievi della facoltà di scienze infermieristiche hanno protestato ieri nella sede dell'Asl

Torna all'inizio


La solidarietà degli studenti di Cagliari (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Primo Piano Pagina 106 università La solidarietà degli studenti di Cagliari Università --> Gli universitari di Cagliari sono pronti ad aiutare i colleghi abruzzesi. Su invito del cda dell'Ersu, un gruppo di studenti ha costituito un coordinamento per avviare una serie di iniziative volte a una raccolta fondi per l'università dell'Aquila. Verranno istituite borse di studio di solidarietà a favore degli studenti più meritevoli del capoluogo abruzzese. Non solo: si cercano volontari specializzati disposti a operare nelle aree colpite dal sisma. Verranno poi messi a disposizione degli studenti dell'Aquila alloggi nelle residenze dell'Ersu. «L'idea è partita da Giancarlo Nonnoi, docente di Storia della filosofia moderna - spiega il segretario dell'Ersu Stefano Basciu - ora abbiamo chiesto agli studenti di realizzare altre iniziative per raccogliere fondi. Da parte nostra avranno il massimo appoggio». Da ieri sono già a lavoro. «Abbiamo formato tre gruppi - spiega Matteo Murgia, dell'associazione Don Chisciotte - uno si occuperà di organizzare eventi, un altro coordinerà le raccolte fondi e un terzo seguirà i volontari». ST. CO.

Torna all'inizio


Alzano Il senso della vita nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo incontro del percorso (sezione: Cultura)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Alzano Il senso della vita nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo incontro del percorso «Fedi in dialogo --> Giovedì 09 Aprile 2009 BERGAMONDO, pagina 41 e-mail print Alzano Il senso della vita nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo incontro del percorso «Fedi in dialogo. Educare al dialogo interreligioso» nella casa dei Missionari Saveriani ad Alzano Lombardo e organizzato dal gruppo Cem (Centro Educazione alla Mondialità). Sul tema «Chi è il mio prossimo?» hanno dialogato Janique Perrin, pastora della comunità cristiana evangelica di Bergamo e Kyoichi Tatsuzawa, monaco della scuola buddista Nichiren coordinati da Fulvio Cesare Manara, docente alla Facoltà di Scienze della Formazione all'Università di Bergamo. «La chiave per capire il buddismo - ha spiegato il giovane monaco Kyoichi Tatsuzawa - è la parola giapponese "arigato" (tradotto con grazie, ma più correttamente l'ideogramma significa "l'esistenza è difficile") come forma di ringraziamento per la fatica compiuta per aiutare qualcuno». Le regole semplici del buddismo riguardano una forma quadruplice di ringraziamento: ai genitori, agli antenati, al maestro e alla società. Questi aspetti sono stati ripresi dalla pastora per evidenziare la vicinanza con alcuni elementi del cristianesimo, in particolare nei comandamenti. «Per l'ecumenismo - ha concluso la teologa Janique Perrin - il dialogo è fondamentale». L'incontro si è chiuso in modo suggestivo con il canto buddista «voce di luce», eseguito dal monaco Kyoichi Tatsuzawa. Il percorso si concluderà il 17 aprile con un colloquio tra Islam e Oriente sul tema: «Cosa dà senso alla mia vita?» con la presenza di Boumchita Hamid, docente e traduttore di lingua araba in scuole lombarde e una testimonianza di spiritualità giapponese. Per informazioni: tel 035/513343 o cem.alzano@gmail.com. Gli appuntamenti Il margine e la strada Lotta alla prostituzione Ha preso avvio giovedì 2 aprile il percorso formativo «Geografia del margine: una cartografia della tratta e dello sfruttamento sessuale femminile» promosso dall'associazione «Melarancia» in collaborazione con il Centro Servizi Bottega del Volontariato e con il parternariato del Comune di Bergamo e l'Università. In via Pignolo sono stati proposti due interventi di esperti provenienti dal mondo universitario coordinati da Ivo Lizzola, preside della facoltà di Scienze della Formazione che ha sottolineato l'importanza di creare sinergie tra il mondo dell'università e il territorio: «Significativo che in quest'occasione la richiesta di collaborazione sia venuta dal mondo sociale a cui l'università ha risposto con slancio». «La strada» è stato il tema di questo primo incontro durante il quale le relazioni sono state introdotte dall'attrice Silvia Briozzo con la lettura di testimonianze raccolte tratte dal testo «La Prostituta» di Paolo Cattaneo e da scritti di Fabio Donarini. Bruna Dighera del Centro di Ricerca interdisciplinare scienze umane salute e malattia dell'Università degli Studi di Bergamo, ha affrontato il tema del «margine sociale come realtà e rappresentazione». La riflessione ha approfondito il concetto di margine, che si contrappone inevitabilmente a un'idea di centro. «Chi vive al margine - ha continuato Bruna Dighera - si avvicina al limite della devianza sociale, e affronta rischi che hanno a che fare con la propria vita, la salute, l'appartenenza». Stefano Becucci, sociologo dell'Università di Firenze, ha delineato le caratteristiche del traffico della prostituzione, distinguendo tra i reati di «smuggling of migrants» (introduzione illegale di persone) e traffiking (tratta e compravendita di persone). L'analisi della situazione attuale è stata accompagnata da un richiamo alle scelte politiche compiute in merito al fenomeno. «La legge attuale che mira alla scomparsa della prostituzione dalle strade, in realtà rischia di mettere più in difficoltà le ragazze costrette alla prostituzione, perché, rendendole invisibili, riduce la possibilità di raggiungerle». Il corso proseguirà con altri due appuntamenti: il 23 aprile (alle 15 a Sant'Agostino) sul tema «Oltre la strada»; l'8 maggio «Tolleranza dell'occhio» (alle 17,30 a Sant'Agostino). Il percorso include anche lo spettacolo teatrale «Le parole e i gesti» in scena il 19 aprile al Polaresco (alle 16,30). I pullman No agli infortuni sul lavoro In piazza a Taranto In Italia aumentano gli infortuni di immigrati sul lavoro: per protestare contro queste «morti bianche» e contro lo sfruttamento sul lavoro degli stranieri (spesso vittime di incidenti), saranno in partenza anche da Bergamo pullman per la manifestazione nazionale che si terrà sabato 18 aprile a Taranto. Per informazioni: si può telefonare al numero 335/5244902 oppure si può scrivere all'indirizzo e-mail bastamortesullavoro@domeus.org. 09/04/2009 nascosto-->

Torna all'inizio


Sviluppo rurale, si tratta sui nuovi Gal (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Economia Pagina 214 Agricoltura Sviluppo rurale, si tratta sui nuovi Gal Agricoltura --> Correggere in corsa la macchina dei Gal o fare inversione e ripercorrere dall'inizio un tragitto che appare tortuoso? È il bivio davanti al quale si trovano i futuri Gruppi di azione locale, organismi pubblico-privati espressione di 13 territori dell'Isola, che avranno l'onore e l'onere di mettere a frutto quasi 200 milioni di euro destinati allo sviluppo rurale. Tanti soldi, il 400% in più rispetto ai Gal che hanno appena concluso il loro mandato di sei anni. LO SCENARIO Il bivio era stato prospettato il 30 marzo a Sassari dall'assessore all'Agricoltura Andrea Prato. Ieri, dopo un confronto serrato su diversi tavoli andato avanti per giorni, non si è riusciti a far sintesi. L'assessore Prato resta sulle sue posizioni: vuole dare una nuova mission politica ai Gal, diversa da quella indicata dalla Giunta Soru. In particolare, sostiene che gli investimenti vanno canalizzati verso il settore primario (l'agricoltura), valorizzando il lavoro delle aziende multifunzionali ma che conservano il loro ruolo fondamentale: produrre derrate alimentari. Prato chiede anche una rappresentanza qualificata, sostenendo che il voto di un singolo imprenditore non può valere quando quello di un'associazione (come Coldiretti, Cia, Confagricoltura), che hanno migliaia di iscritti. La Regione sta valutando la possibilità di nomine assessoriali per inserire nei consigli di amministrazione dei Gal rappresentanti di categoria. LA SINTESI La ricerca di una soluzione è stata affidata a un gruppo di lavoro ristretto. La sensazione è che se non si trovasse il modo di correggere il bando aperto, la Regione bloccherà tutto e ripartirà da zero. Perdendo qualche mese ma gettando le basi per centrare il suo obiettivo politico. ( e. d. )

Torna all'inizio


PESARO - Anche la nostra provincia in prima linea per gli aiuti all'Abruzzo. La protezione civi... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giovedì 09 Aprile 2009 Chiudi PESARO - Anche la nostra provincia in prima linea per gli aiuti all'Abruzzo. La protezione civile di Pesaro è pronta con trenta volontari. Le squadre sono formate da 4 volontari e sono dotate di automezzi, attrezzature e dispositivi di protezione individuale. La partenza, prevista a breve, sarà disposta dalla Regione Marche. Intanto il prefetto ha scritto una lettera a tutti i sindaci della provincia in cui li invita a far sì che le associazioni di volontariato e la cittadinanza inoltrino le loro offerte di sostegno e aiuto alla Prefettura per evitare confusione e sovrapposizioni. Ma la mobilitazione non si ferma qui. Attiva la Confartigianato di Pesaro e Urbino. Nella sede in Statale Adriatica 35 è stato istituito un punto di stoccaggio della merce (viveri di prima necessità, carne, alimenti sottovuoto) che aziende ed imprenditori intenderanno devolvere: info allo 0721.437228. Inoltre, è stato istituito un conto corrente bancario intestato a "Confartigianato - Raccolta fondi terremoto Abruzzo", presso la Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 24, Via San Giovanni in Laterano 51/A, 00184 Roma, con le seguenti coordinate: IT98 C056 9603 2240 0000 2852 X43. Anche l'Ersu di Urbino si è subito messa in contatto con la Protezione civile marchigiana offrendo personale e attrezzature di cucina, 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti nei collegi universitari. "Ma è l'intera Università che si mette a disposizione - ha sottolineato il rettore Giovanni Bogliolo - offrendo le proprie strutture didattiche e collaborazione". Urbino ha infatti cinque Facoltà e corsi in comune con l'Ateneo aquilano per cui ha offerto di considerarli come una propria estensione temporanea. Lu.Ben.

Torna all'inizio


IL PROSSIMO sabato partirà la prima edizione di <Phc-Photocapalbiofesti... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Grosseto)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

COSTA / ISOLE pag. 13 IL PROSSIMO sabato partirà la prima edizione di «Phc-Photocapalbiofesti... IL PROSSIMO sabato partirà la prima edizione di «Phc-Photocapalbiofestival», festival di fotografia che si svolgerà, a cadenza annuale, ogni primavera negli spazi della galleria del Frantoio di Capalbio. L'idea e di Maria Concetta Monaci, Marco Delogu e Ado Lupinetti. Un festival che a partire dal territorio ragionerà su problemi e identità della fotografia d'autore, e che ospiterà grandi nomi internazionali uniti a giovanissimi talenti. La mostra principale della prima edizione è una collettiva dal titolo «Just around the corner», che riunirà 40 immagini di fotografi internazionali, e sarà dedicata a un tipo di fotografia più intima e familiare. «In questa esposizione a più voci dice la Monaci proponiamo fra gli altri i lavori del grande reporter di guerra Don McCullin che da anni fotografa il paesaggio accanto alla sua casa nel Somerset; della fotografa messicana Graciela Iturbide, vincitrice nel 2008 del prestigioso Hasselblad Prize; degli americani Tim Davis e Matthew Montheith, borsisti dell'American Accademy di Roma e docenti presso il Bard College e l'Università di Yale; dell'italiano Marco Delogu con un nuovo lavoro a colori sulla natura, evoluzione delle ultime foto presentate a Villa Medici nell'autunno scorso». Tutte le foto pervenute verranno esposte su di una parete, il pubblico della manifestazione potrà indicare la propria preferenza determinando così i 3 vincitori del concorso. La premiazione avverrà nelle sale del Frantoio sabato 23 maggio alle 19. Ulteriori informazioni al 335 7504436.

Torna all'inizio


Progetto di due istituti con il (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Lucca)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

MEDIAVALLE GARFAGNANA pag. 13 Progetto di due istituti con il «Campedelli» SCUOLE CAMPORGIANO E PIAZZA TRA GLI ISTITUTI Comprensivi di Piazza al Serchio e Camporgiano e l'Itcg «Campedelli» di Castelnuovo si è costituita una collaborazione operativa sul tema della continuità fra scuole medie e superiori, con i rispettivi dirigenti Umberto Bertolini, Carlo Popaiz e Massimo Fontanelli, che hanno organizzato un corso di formazione per insegnanti, tenuto dal professor Giuntoli dell'Università di Firenze sul tema dell'apprendimento e dalla professoressa Bickel, sempre dell'Università di Firenze, sui percorsi disciplinari, sul «discorso scolastico» e sugli schemi logici delle discipline. Seguiranno, ora, altri seminari per la certificazione delle competenze in uscita dalla scuola media e la preparazione di test di ingresso. Coordinatrice è la professoressa Sabine Bravi, docente di Francese al «Campedelli». Tutti gli insegnanti sono invitati a partecipare.

Torna all'inizio


Gli universitari aquilani sono disorientati, non sanno cosa fare e dove andare. Le loro sedi restera... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giovedì 09 Aprile 2009 Chiudi Gli universitari aquilani sono disorientati, non sanno cosa fare e dove andare. Le loro sedi resteranno sbarrate perché crollate o dichiarate inagibili. E' di ieri mattina la notizia che più di qualche allievo di Ingegneria de L'Aquila già si è recato a Cassino per chiedere informazioni. E lo ha fatto all'indomani delle dichiarazioni rese sulla stampa dal professor Paolo Vigo. Il rettore, nel pomeriggio di ieri, ha confermato la massima disponibilità ad accogliere gli studenti, sia nel polo di Sora (il più vicino al capoluogo abruzzese) che in tutte le altre strutture. "E' un atto di solidarietà dovuto e aggiungo che ho già inoltrato al Ministero una richiesta di convenzione fra l'Università di Cassino e quella de L'Aquila per iniziare ad accogliere gli studenti. Ora spetta ai vertici romani farci sapere in che modo ci dobbiamo muovere. In questo particolare momento, con tutto quello che è accaduto - ha ricordato il rettore - non si può assolutamente fare sciacallaggio". Intanto, anche altre accademie si stanno muovendo per L'Aquila. L'Ateneo Modena-Reggio Emilia ha già deliberato di esonerare dal pagamento della seconda rata universitaria e offerto l'iscrizione gratuita al prossimo anno accademico a tutti gli studenti abruzzesi. Anche la Seconda Università di Napoli s'è mossa: ospitalità per alunni e docenti sfollati e donazioni alle popolazioni colpite dal sisma. Mentre, il Consiglio Regionale del Lazio ha messo a disposizione la Casa dello Studente di viale dell'Archeologia a Roma. L. De L.

Torna all'inizio


Terremoto: la solidarietà degli abruzzesi della città (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

VETRINA FERRARA pag. 1 Terremoto: la solidarietà degli abruzzesi della città CONTINUA la catena di solidarietà per aiutare l'Abruzzo: mentre dall'Alto Ferrarese giungeranno 5mila euro, in città diversi eventi devolveranno parte del ricavato per i terremotati: si va dal concerto del 18 aprile di Nick The Nightfly al Nuovo allo spettacolo di cabaret in programma domani alla Sala Estense con l'associazione Vola nel cuore'. Intanto un docente dell'Università studia le faglie colpevoli' di aver causato il sisma mentre una donna centese che vive nella zona devastata racconta l'inferno vissuto negli ultimi giorni. Solidarietà poi dagli abruzzesi di Ferrara. Servizi alle pagine 7, 11 e 12

Torna all'inizio


In quel letto d'ospedale dove Paola Coira lotta tra la vita e la morte, non è il d... (sezione: Cultura)

( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 09-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Metropolitana)) (Messaggero, Il)

Argomenti: Cultura

Giovedì 09 Aprile 2009 Chiudi di VERONICA CURSI In quel letto d'ospedale dove Paola Coira lotta tra la vita e la morte, non è il dolore al bacino, al braccio, non sono le ferite che le hanno massacrato il viso a farle più male. Ma la consapevolezza che suo marito non c'è più. Rimasto schiacciato tra le macerie della loro casa di montagna, a Tempera, la casa dei ricordi più belli. Un dolore troppo grande per lei, ricoverata nel reparto di Nefrologia dell'ospedale di Chieti, bendata e immobile, che adesso piange e urla tutto il suo dolore, ripete «ditemi che non è vero». Chissà, forse avrà provato a salvarlo Guido mentre le mura venivano giù e la terra tremava. Non c'è stato niente da fare: suo marito è stato estratto dalle macerie di quel terremoto. Senza vita. Erano sette mesi che Paola e Guido Zingari, 60 anni, docente di filosofia del linguaggio all'università di Tor Vergata, non mettevano piede in quel paesino vicino l'Aquila. Venerdì con il bel tempo si erano detti «andiamo ad aprire un po' casa, dopo tanti mesi...». Lo facevano ogni fine settimana, d'estate. Lunedì mattina il professor Zingari aveva una lezione all'università. «Insegnare era la sua passione - ricorda il preside della facoltà di Lettere, Rino Caputo, che con lui aveva condiviso la nascita di quell'Ateneo - Amava stare a contatto con gli studenti. Era un uomo buono, oltre che uno studioso dal valore scientifico, culturale e didattico inestimabile». Forse avevano deciso di rimanere lì anche domenica notte per godersi la serata e ripartire lunedì mattina presto. Il terremoto li ha colpiti nel sonno. Solo Paola è riuscita a salvarsi. «E' in condizioni difficili - dice un medico dell'ospedale - ma non rischia la vita. In questi giorni verrà sottoposta a diversi esami medici. Ma oltre che fisicamente e distrutta psicologicamente, non riesce a farsi una ragione di quello che è successo». Paola e Guido erano inseparabili. All'università, dove il professor Zingari ricopriva dal 1994 la cattedra di filosofia del linguaggio, li ricordano ancora, «sempre insieme». Insieme avevano superato tutto. «La malattia che aveva colpito Zingari e che gli aveva lasciato conseguenze dal punto di vista motorio. Nonostante le difficoltà - ricorda ancora il preside di Lettere di Tor Vergata - Guido aveva sempre portato avanti il suo lavoro con immensa dedizione». Zingari era uno dei massimi conoscitori italiani di filosofia tedesca. Sin dal 1974 le sue ricerche si erano orientate su temi teorici, problemi di logica, linguaggio e interpretazione, da Leibniz a Hegel e Haidegger. Membro della G.W. Leibniz-Geselleschaft di Hannover ha condotto i propri studi in Germania, Monaco e Hannover. Ed era conosciuto nel mondo universitario, e non solo, per la pubblicazione di numerosi saggi. Il 22 aprile nel consiglio di facoltà dell'Ateneo, proprio per ricordare la sua attività, verrà proposta un giornata di commemorazione in suo onore. Oggi, alle 15.30, si svolgeranno invece i funerali nella chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi in via Giovanni Battista de Rossi, al Nomentano. Tra gli amici e i colleghi di Zingari rimane solo il dolore per la perdita «di un collega, di un amico straordinario». «Un uomo buono - ripete chi lo conosceva - Classe, cultura, sensibilità, ironia, discrezione. In tutte le cose che faceva, ci metteva una passione indescrivibile. Amava il suo lavoro, confrontarsi con gli studenti. Per tutti è una perdita incolmabile».

Torna all'inizio


SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Uni... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

FERRARA CRONACA pag. 7 SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Uni... SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Università da Ferrara e dall'altro giorno si trova a nord de L'Aquila per capire cosa abbia innescato il violento terremoto che ha straziato l'Abruzzo e l'Italia intera. «Sono sceso per vedere la situazione spiega e controllare le faglie che in passato avevo già cartografato. In particolare sto cercando di capire quale delle faglie si sia mossa, provocando di fatto il sisma». Caputo, geologo, è in contatto con altri colleghi, e dopo l'ispezione, si è reso conto che il terremoto «è stato paradossalmente troppo piccolo perché la rottura arrivasse in superficie. E' possibile che questo si verifichi nel giro di qualche settimana e dunque sarà possibile solo fra qualche tempo sapere esattamente quale faglia abbia generato il terremoto». In questo senso, il geologo ha in programma una seconda missione in Abruzzo. «La situazione che ho trovato è difficile spiega ma ero insieme ai residenti quando si è verificata la nuova scossa, e devo dire che li ho visti molto composti». NEL FRATTEMPO, a seguito del terremoto che ha squassato la regione del centro, gli abruzzesi residenti a Ferrara (club costituito da circa 30 persone, molte anche personalità note) «manifestano vivo cordoglio e profonda tristezza per le vittime della tragedia. Pertanto, nell'imminente ricorrenza Pasquale rinunciano a ogni diversa attività associativa per assumere le più opportune iniziative di solidarietà, fra cui una raccolta fondi». Fra i componenti (ne citiamo solo alcuni), la viceprefetto Pinuccia Niglio. l'avvocato Sergio Rosato, i professori Francesco D'Agostino, Paolo Mannella, Piero Rosati, l'ex Questore Luigi Savina, i dirigenti delle forze dell'ordine Pietro Scroccarello e Fulvio Bernabei, Giuseppe Ucci, Alfonso Basile, Donato Candolfo, il dottor Bruno Tilli, l'avvocato Raffaele D'Orazio. Ieri pomeriggio sono infine arrivati nella sede del Prc di Bologna i furgoni provenienti da Ferrara per la raccolta di prodotti e beni di prima necessità. va.ba. Nelle foto, il campo coi volontari ferraresi a Villa Sant'Angelo

Torna all'inizio


(sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

REGGIO PRIMO PIANO pag. 3 «L'ateneo vuole la tenuta Levi?» UNIVERSITA', CITTA' ATTIVA ATTACCA «I BENE INFORMATI sostengono che il Rettore dell'Università di Modena e Reggio, nei giorni scorsi, si è recato in visita a Villa Levi, sede del corso di laurea (in chiusura) di Scienze delle produzioni animali dell'Università di Bologna. E che potrebbe essere interessato all'acquisto della tenuta Levi. Per farne cosa? Si aggiungerà alle altre sedi universitarie?» Paolo Giudici, esponente di Città Attiva, teme l'aumento della dispersione delle sedi del nostro ateneo. «Da una parte la nostra Università si contrae (è da pochi giorni l'annuncia della chiusura di Scienze dell'amministrazione), dall'altro c'è una proliferazione di sedi. Proviamo a elencarle: la caserma Zucchi, il campus del San Lazzaro, i chiostri di San Pietro, le ex Reggiane e, ora, Villa Levi. Insomma, l'Università degli immobili, invece che l'Università degli studenti». «C'è poi la questione del San Lazzaro - attacca Giudici -. Provate a farci una visita: fango quando piove, buche, caos, mancanza di segnaletica coerente e puntuale, parcheggio selvaggio, lavori in corso fra i quali anche un rialzato in compattato per una pista ciclabile. Invece di concentrare al campus, come si fa in tutto il mondo, tutta la didattica, la ricerca, il tecnopolo, le attività e i servizi per gli studenti, i docenti e via discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il Crpa e l'istituto Zooprofilattico. Ma sarebbe molto più razionale concentrare le poche risorse nel completamento e nella riorganizzazione del campus universitario, piuttosto che disperdere i soldi dei contribuenti».

Torna all'inizio


La comunità universitaria si mobilita per i terremotati (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

URBINO E MONTEFELTRO pag. 15 La comunità universitaria si mobilita per i terremotati TANTE le iniziative della comunità universitaria urbinate per aiutare l'Università dell'Aquila in questo difficilissimo momento. Nell'esprimere sincero cordoglio e la commossa vicinanza, il rettore Giovanni Bogliolo ha informato delle iniziative assunte e ha manifestato la più ampia disponibilità a corrispondere alle esigenze dell'Ateneo aquilano. L'Ersu di Urbino si è subito messa in contatto con la Protezione civile marchigiana offrendo personale e attrezzature di cucina, 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti nei Collegi universitari. I docenti e gli studenti del Corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e del Corso di laurea specialistica in Conservazione e restauro del patrimonio storico-artistico si sono messi a disposizione dell'Istituto Centrale del Restauro, mentre gli studenti che animano Urbino Radio Campus (URCa) si sono raccordati con il Banco alimentare per una raccolta di generi di prima necessità. Urbino ha infatti cinque Facoltà ed un numero cospicuo di corsi di laurea in comune con l'Ateneo aquilano e l'Università di Urbino ha offerto di considerarli come una propria estensione temporanea. Gli studenti di Urbino e tutta la cittadinanza sono invitati dal Comitato studentesco solidarietà per l'Abruzzo a dare il proprio contributo alla raccolta di beni di prima necessità per gli sfollati colpiti dal terremoto in Abruzzo; acqua minerale, zucchero, fette biscottate, latte a lunga conservazione, infanzia, frutta in scatola, confettura, tonno in scatola, pasta, riso, saranno raccolti dalle ore 10 alle ore 19 negli Studi di Radio Urca al collegio Tridente piano mensa e all'aula C1 autogestita Nuovo Magistero. Info www.radio-campus.it, uniurbinlotta.blogspot.com. l. o.

Torna all'inizio


ALL'ISTITUTO Suore Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare i p... (sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

24 ORE PISTOIA pag. 7 ALL'ISTITUTO Suore Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare i p... ALL'ISTITUTO Suore Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare i propri contenuti e a rinnovare le metodologie, si è tenuto un ciclo di tre conferenze. Nella prima il professor Piero Tani, docente di economia all'università di Firenze, ha analizzato le cause storiche ed economiche dell'attuale crisi finanziaria, individuando differenze ed analogie con quella del 1929; nelle altre due il professor Giorgio Petracchi, docente di storia delle relazioni internazionali all'università di Udine, ha ben inquadrato le molteplici condizioni che portarono alla caduta del muro di Berlino esaminando le conseguenze sull'Europa e sui rapporti tra Usa e Russia. I tre incontri sono stati di grande spessore ed hanno coinvolto gli studenti del triennio del liceo socio-psico-pedagogico. Al primo hanno partecipato anche i ragazzi del Forteguerri.

Torna all'inizio


(sezione: Cultura)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA FIRENZE pag. 12 «Siamo pochi e non ci ascoltano Il nostro è un ruolo di garanzia» COSA PENSANO GLI UNIVERSITARI di ELETTRA GULLE' «SIAMO pochi numericamente. E poco ascoltati. Abbiamo però dalla nostra parte la capacità di mobilitare un gran numero di studenti. Insomma, più che con la nostra voce negli organi d'ateneo riusciamo a vincere grazie alle mobilitazioni che siamo in grado di organizzare, come si è visto per la questione delle tasse e del costo della mensa». Non hanno dubbi gli Studenti di Sinistra, che detengono la quasi totalità dei seggi riservati agli studenti negli organi centrali dell'Università di Firenze. «Purtroppo la rappresentanza che ci viene concessa è bassissima. Un controsenso, perché senza di noi l'Università non esisterebbe neppure», evidenziano gli SdS. Basti pensare che nei consigli di facoltà - dove si parla di argomenti essenziali per gli studenti, come i piani di studio - i rapporti sono quantomai sbilanciati a favore dei professori. A Medicina siedono in consiglio 460 docenti e 12 studenti. «A Scienze siamo invece 7 contro 380 prof», notano i ragazzi. Ma due anni fa era peggio. «La riforma dello Statuto ha portato all'aumento della nostra rappresentanza nei consigli di facoltà, adesso pari al due per mille rispetto al numero degli iscritti», dicono gli SdS. Sono tre gli studenti nel CdA. E quattro al Senato. «Ma prima anche lì eravamo tre, perché non veniva applicata una norma che lega il peso' della rappresentanza studentesca sia al numero degli allievi che a quello delle facoltà presenti in Ateneo», ricorda Catia Disabato, eletta al CdA. «Purtroppo allargano le braccia gli studenti, - il lavoro che si svolge all'interno del CdA è esclusivamente di cordata. E ciò fa spesso diventare sterile l'analisi. Per questo auspichiamo che si perda un po' di autoreferenzialità». «Anche il Senato è molto corporativo», continuano i rappresentanti, che il 3 e 4 giugno andranno a votare per il rettore. Ma anche in quel caso la voce degli studenti conterà poco. Saranno solo 130 i ragazzi che potranno esprimersi riguardo alla successione di Marinelli, contro i 2.259 docenti e i 1664 tecnici amministrativi, anche se i voti di questi ultimi conteranno nella misura del 10%. «Abbiamo un ruolo di garanzia, ma scarso potere di voto. Alla fine a decidere sono sempre altri», conferma il neo-senatore Enrico Bartolini di SU!'. Unico rappresentante del centrodestra approdato agli organi centrali è Diego Longo di Studenti per le Libertà, che siederà nel Consiglio territoriale Ardsu. «Un organismo nuovo e ancora un po' misterioso, dato che non è chiaro il suo grado di potere nei confronti del CdA», risponde Matteo. Che sospira: «Il potere studentesco è scarso in generale. Io poi sarò da solo insieme a Lista Aperta. Saremo in due contro i cinque rappresentanti dei collettivi. Insomma, la vedo doppiamente dura».

Torna all'inizio


All'ateneo dell'Aquila il supporto di Urbino (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACHE MARCHE pag. 11 All'ateneo dell'Aquila il supporto di Urbino SOLIDARIETA' IL RETTORE BOGLIOLO HA OFFERTO LE STRUTTURE DIDATTICHE SI MOLTIPLICANO in tutte le Marche iniziative e varie forme di solidarietà. Gli sfollati dell'Aquila riceveranno aiuto, ad esempio, anche dall'Ente per il diritto allo studio (Ersu) di Urbino. L'offerta consiste in personale e attrezzature da cucina, 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti tra gli sfollati del terremoto. «L'intera università ha dichiarato il rettore Giovanni Bogliolo si mette a disposizione prestando strutture didattiche e collaborazione dei docenti e del proprio personale». Urbino, inoltre, ha molti corsi di laurea in comune con l'ateneo aquilano e si è offerta di considerarli come una propria estensione temporanea. E si chiamerà Eliporto Vittime del terremoto in Abruzzo' il nuovo approdo per i mezzi di emergenza, attivo 24 ore su 24 alla Torraccia di Pesaro che verrà inaugurato proprio oggi alle 16 dalla massime autorità provinciali e regionali. E a proposito di Regione i consiglieri delle Marche si ridurranno gli emolumenti derivanti dalla propria carica per aiutare le popolazioni abruzzesi. Il presidente dell'assemblea legislativa delle Marche Raffaele Bucciarelli ha scritto al presidente dell'assemblea legislativa abruzzese dichiarando la disponibilità a «tutte quelle forme di collaborazione e solidarietà che saranno ritenute più opportune».

Torna all'inizio


Si è tenuta sabato scorso all'interno del Circolo Artistico di Corte Isolani la presentazi... (sezione: Cultura)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

PERSONE E FATTI pag. 30 Si è tenuta sabato scorso all'interno del Circolo Artistico di Corte Isolani la presentazi... Si è tenuta sabato scorso all'interno del Circolo Artistico di Corte Isolani la presentazione della nuova mostra collettiva, allestita all'interno degli spazi espositivi. Qui le opere di ben dieci artisti rimarranno a disposizione del pubblico fino al 16 aprile. Nella foto Il tavolo dei relatori, il giorno dell'inaugurazione: il presidente del Circolo Bartolomeo De Gioia, Silvano Conti e Alfredo De Paz, docente di metodologia della critica dell'Università di Bologna, che ha tenuto la relazione d'apertura.

Torna all'inizio


Pratobello, il mattatoio fantasma (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Provincia di Nuoro Pagina 5021 Fonni. Costato 5 miliardi di lire, è passato dalla Comunità montana al Comune Pratobello, il mattatoio fantasma Fonni.. Costato 5 miliardi di lire, è passato dalla Comunità montana al Comune La struttura per la macellazione non ha ancora un gestore --> La struttura per la macellazione non ha ancora un gestore Il frigomacello fu progettato per la lavorazione delle carni degli allevamenti barbaricini. Pasqua alle porte, superlavoro ovviamente nei centri per la macellazione dove vengono sacrificati gli agnelli che saranno consumati per le festività. Ma qualcuno si domanda: che fine ha fatto la struttura del frigomacello adiacente al villaggio-fantasma di Pratobello? Lo chiede Dionigi Deledda, capogruppo della minoranza di Orgosolo e ex consigliere dell'ormai defunta Comunità montana del Nuorese, ente che a suo tempo aveva realizzato l'opera. LA DENUNCIA «Sarebbe interessante conoscere i motivi - dice Deledda - per cui la struttura, della quale usufruirebbe anche Orgosolo, non è stata ancora data in gestione». Il frigomacello è figlio di un finanziamento regionale di ben 5 miliardi di vecchie lire stanziato nel 2002 nell'ambito dell'Accordo di programma quadro per la Sardegna centrale e gestito dalla ex Comunità montana del Nuorese. L'opera nelle intenzioni dei promotori rappresentava la possibilità concreta per tutti gli allevatori di avere la disponibilità di una struttura operativa per la produzione, la lavorazione e la commercializzazione delle carni del Gennargentu. L'imponente stabilimento che sorge in un punto strategico, adiacente alla strada a scorrimento veloce Nuoro-Lanusei, è predisposto per la lavorazione di quattro linee di macellazione: bovino, caprino, ovino e suino. LA STRUTTURA Secondo alcune stime effettuate qualche anno fa, mentre l'opera era ancora in fase di realizzazione, la capacità produttiva annuale delle sole due linee bovini e ovini, facendo riferimento a 250 giorni lavorativi all'anno e a un turno di 7 ore giornaliere, è di 140 mila fra agnelli e pecore e 1.500 bovini. La struttura è importante, anche per il bacino di utenza che secondo il progetto è quello della Asl. All'inizio, la gestione doveva andare a una società pubblico-privata composta dalla Comunità Montana del Nuorese, la Provincia, i comuni di Fonni, Orgosolo, Mamoiada e un consorzio di allevatori. Successivamente, a lavori conclusi, è stata consegnata al Comune di Fonni, che è divenuto responsabile dell'affidamento della gestione della stessa. A oggi però, il frigomacello rimane nel catalogo delle incompiute. LA GESTIONE Il consiglio comunale, qualche tempo fa, ha provveduto alla nomina di una commissione incaricata di predisporre il bando per la concessione della gestione. «La commissione per il frigomacello - spiega l'assessore comunale ai Lavori pubblici Antioco Urrai - si è riunita due mesi fa per delineare le linee guida del bando, che non è ancora pronto. Nel frattempo, stiamo tastando il mercato per individuare qualche azienda interessata a gestire la struttura». L'impianto di Pratobello andrebbe ad aggiungersi alla miriade di macelli sorti nella provincia di Nuoro. Chiusi i mattatoi di Oliena, Dorgali e Nuoro (Pratosardo), permangono altri a capacità limitata come Sarule, Bitti, Orosei e Orune. Per questi c'è il termine del 31 dicembre entro il quale devono adeguarsi alla normativa europea sul pacchetto igiene. Altri sono regolari: Sindia e Macomer che ne contano due ciascuna, Bortigali, Ottana, Siniscola e Lula, mentre a Meana Sardo è già pronto un altro impianto. LE REAZIONI L'apertura di una struttura analoga è utile? «Nessuno ci ha chiesto l'autorizzazione. Per la Asl - spiega Franco Sechi del servizio di igiene alimentare - il frigomacello di Pratobello non esiste. Vero è che, se costruire macelli è facile, non è semplice coprire gli elevati costi di gestione». «L'apertura dell'impianto andrebbe a vantaggio degli allevatori - dice il presidente della Coldiretti Salvatore Mastio - le strutture esistenti sono insufficienti per far fronte alle richieste. Tanti sono costretti a recarsi in strutture lontane, sostenendo di tasca anche i costi di trasporto. Auspichiamo con il nuovo Gal che la struttura diventi operativa». SALVATORA MULAS

Torna all'inizio


L'insondabile mistero del sorriso di Cristo (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura Pagina 344 Tra arte e fede. Solo chi guarda dal basso quel Crocifisso (e tutti gli altri) può coglierne la vera essenza L'insondabile mistero del sorriso di Cristo Tra arte e fede.. Solo chi guarda dal basso quel Crocifisso (e tutti gli altri) può coglierne la vera essenza --> I cristiani insieme a molti non credenti ritengono Cristo in croce l'emblema dell'umanità oppressa dal dolore e dalla sofferenza. Alla sventura che si abbatte su un uomo o su una donna diamo spontaneamente il nome di croce. Eppure, più che innalzarsi dalla terra cospersa di sangue innocente e produttiva della zizzania delle ingiustizie, la croce di Cristo pende dal Cielo: come abbraccio divino che stringe l'universo; come amore che si dona e non fa calcoli, si diffonde e non discrimina. Così la contempla l'evangelista Giovanni, così la Chiesa la canta in uno dei suoi inni più belli. O croce beata che apristi / le braccia a Gesù redentore / bilancia del grande riscatto / che tolse la preda all'inferno. Uno scultore anonimo del XIII sec. ci ha lasciato una testimonianza unica di questa fede: un crocifisso ligneo, conservato nel castello della famiglia di san Francesco Saverio. Che cosa ha di speciale questo crocifisso? Sembra simile a molti altri: il capo è circondato da una corona di spine, le mani e i piedi sono fissati dai chiodi a un aspro legno e il fianco è squarciato. Solo sul volto appare la differenza: un sorriso. “El Cristo de la sonrisa”, così lo chiamano gli spagnoli. Chi lo guarda per la prima volta potrebbe allontanarsene urtato: si può rappresentare il Cristo sulla croce sorridente senza mancare di rispetto ai crocifissi della terra? Quel sorriso è un affronto ai muti e ai silenziosi, ai traditi, agli oppressi e agli imprigionati dalle ferite della vita! Si sentiranno più soli, ora che Dio non muore con il petto gonfio dallo spasimo e il corpo teso sui piedi deformati. Altri invece potranno ritenerlo grottesco o oscuro, proprio come considerano la fede di chi lo venera. Ma il Cristo, sorride davvero? In effetti, il sorriso in questo crocifisso non è visibile a tutti, ma solo a coloro che guardano il volto dal basso verso l'alto. Al contrario, più l'osservatore si alza a misura dell'immagine e più il sorriso svanisce. Chi si innalza se ne priva. Colui che sa di essere polvere - humus - e alza lo sguardo a Colui che è nei cieli, comprende e crede. Il sorriso del Crocifisso è il bacio del Padre al prodigo e la gioia del Pastore che reca sulle spalle la pecora perduta (Luca 15,4-7.11-32). La bocca socchiusa e tranquilla sembra esalare lo Spirito (Giovanni 19,30), e con lui effondere il dono della pace e della riconciliazione che supera la giustizia. Passano i secoli e le rappresentazioni si moltiplicano, ma la domanda non cambia e si rinnova: Cristo crocifisso è scandalo, stoltezza o amore e sapienza di Dio? FRANCESCO MACERI S.J. Docente di Teologia morale presso la Facoltà Teologica della Sardegna

Torna all'inizio


Alla Libreria Koinè Il Sardus Pater (sezione: Cultura)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Cultura Pagina 345 Alla Libreria Koinè Il Sardus Pater --> La libreria Koinè di Sassari presenta questo pomeriggio alle 17.30, nella Biblioteca Comunale, il nuovo libro di Massimo Pittau, Il Sardus Pater e i guerrieri di Monte Prama (Edes, Editrice Democratica Sarda). Massimo Pittau, notissimo docente di Linguistica Sarda, di Glottologia e di Linguistica Generale all'Università di Sassari e studioso delle lingue etrusca e protosarda, porta nel suo studio attento e circostanziato prove concrete a dimostrare che i ventiquattro guerrieri di Monte Prama di Cabras erano le “guardie del corpo” del Sardus Pater, nel suo grande tempio del Sinis già citato dal celebre geografo ed astronomo greco-alessandrino Claudio Tolomeo. (g.m.)

Torna all'inizio


Novità sul pensionamento per favorire i precari (sezione: Cultura)

( da "Arena, L'" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giovedì 09 Aprile 2009 INSERTI Pagina 61 UNA PROPOSTA ELABORATA CONGIUNTAMENTE DAI MINISTRI GELMINI E BRUNETTA Novità sul pensionamento per favorire i precari SERVIREBBERO 40 ANNI DI ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA E NON 40 ANNI DI SERVIZIO Scuola, al via iniziative a favore dell'ingresso di giovani e precari. Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, e il ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta presentano un emendamento che, se approvato, manderà in pensione dopo 40 anni di anzianità contributiva e non più dopo 40 anni di servizio. In questo modo, il pensionamento riguarderà più persone, in quanto saranno conteggiati anche gli anni della laurea e ci saranno maggiori possibilità per i precari e per i giovani di entrare nel mondo della scuola. Con l'attuale sistema pensionistico, nel corso di quest'anno, andrebbero in pensione mille e 500 insegnanti e mille del personale Ata con 40 anni di effettivo servizio. Nel caso contrario, con i 40 anni di anzianità contributiva, sarebbero 9mila gli insegnanti e 2mila gli Ata che andrebbero in pensione. La differenza è di 7mila e 500 docenti e mille dipendenti Ata. «Già quest'anno, quasi 32mila insegnanti hanno chiesto di andare in pensione, 12mila in più dell'anno scorso, e 8mila richieste di pensionamento sono state presentate dal personale Ata, mentre l'anno scorso furono 6mila», riferiscono da Viale Trastevere. «Questo significa che, con 32mila pensionamenti, i 42mila posti in meno per i precari previsti ad inizio anno si riducono notevolmente». Il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca sta lavorando su alcune misure per l'assorbimento dei precari che prevedono un intervento normativo per favorire chi è più prossimo al lavoro. «Questo vuole dire che ai precari che fino all'anno scorso avevano una supplenza annuale sarà garantita, per quest'anno, priorità sulle altre supplenze temporanee di durata consistente, congedi e aspettative di vario tipo», riferisce un comunicato del Ministero. «I periodi non coperti da supplenza potrebbero trovare parziale copertura con l'indennità di disoccupazione ai sensi della normativa vigente. Sarà favorita la mobilità territoriale dei precari, offrendo loro la possibilità di fare più richieste di supplenze in più province del territorio nazionale e, a breve, sul sito del Ministero dell'Istruzione all'indirizzo Internet www.istruzione.it saranno rese pubbliche le disponibilità di posti sul territorio».  

Torna all'inizio


La prima scuola che sceglie i prof? È la "Rinascita" al Giambellino (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

n. 85 del 2009-04-09 pagina 4 La prima scuola che sceglie i prof? è la "Rinascita" al Giambellino di Alessandra Pasotti La media ha ottenuto un decreto di sperimentazione dal governo Il preside: «Tra i requisiti utili, avere personalità e capacità di ascolto». Via libera al bando: 15 i posti vacanti. Servono docenti di storia, di violino e chitarra Gli insegnanti? Alla media Rinascita, scuola statale ad indirizzo musicale, ci pensa il preside a sceglierli. Con tanto di colloqui e graduatoria finale ad uso e consumo della scuola stessa. La rivoluzione nel reclutamento dei professori parte da qui, da questo storico istituto in fondo a via Giambellino, 350 studenti 65 insegnanti che, primo in Italia, ha ottenuto dal Ministero un decreto di sperimentazione, quello di poter gestire in autonomia la scelta dei propri docenti. è qui la scuola del futuro perché nel disegno di legge Aprea sulla riforma scolastica un capitolo è dedicato all’abolizione delle assegnazioni di cattedra per trasferimenti e la possibilità per i dirigenti scolastici di scegliere in autonomia i collaboratori scolastici. Alla Rinascita si fa già. Per l’anno prossimo mancano 15 docenti. Quindici insegnanti tra lettere, storia, tedesco, matematica, scienze, violino, chitarra da sostituire per il normale turn over. Il preside Pietro Calascibetta, per riempire le cattedre vacanti non ha aspettato settembre. Ieri ha pubblicato il bando di concorso. I curriculum dovranno arrivare alla scuola entro il 30 aprile. Poi cominceranno i colloqui. Già, ma quali sono le caratteristiche dell’ottimo insegnante? I titoli accademici vanno bene. Pubblicazioni scientifiche e la partecipazione a corsi di formazione anche. Non solo. Tra i requisiti richiesti dalla commissione della Rinascita c’è anche «la disponibilità ad ascoltare gli studenti» o il «saper rispettare i ritmi dell’apprendimento di ciascuno». Ma fa punteggio anche il «Saper collaborare coi genitori degli alunni» e l’essere «flessibili negli orari». «Requisiti che non si imparano all’università, ma sul campo e non tutti li possiedono - spiega il dirigente scolastico Pietro Calascibetta. Che aggiunge: «Il reclutamento degli insegnanti in proprio è un valore in più per la scuola e attualmente è un privilegio di cui godiamo, ma che potrebbe servire per altre scuole in futuro». La Rinascita è una media sperimentale che accoglie ogni anno molti tirocinanti. «Un periodo di formazione in questo istituto è stimolante e ricco di risorse». Per questo tra i requisiti richiesti ai candidati c’è anche la capacità di «saper insegnare come si insegna». «Chi viene a lavorare da noi firma un patto professionale con la scuola - spiega -. Non deve solo conoscere la sua materia, deve anche avere personalità. Caratteristiche che non sono sempre facili da individuare». «La pecca maggiore che ho riscontrato nei docenti? Nella relazione educativa. Molti non sanno gestire le dinamiche di gruppo, sia con gli studenti, sia con i colleghi. Vivono la loro professione come un fatto privato». Scuole migliori con questo sistema? «In molti istituti l’autonomia delle scuole che è stata una conquista importantissima si è ridotta alla chiusura per settimana bianca. Un cambiamento nel sistema di reclutamento sarà un fatto positivo. Bisognerà saperlo applicare bene». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


(sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

n. 85 del 2009-04-09 pagina 6 «Rottamare l'edilizia post bellica per salvarsi da crisi e nuovi crolli» di Enza Cusmai L'architetto e docente universitario: «Demolire e riedificare con criteri antisismici. Così si ridà slancio all'economia» Ci sono milioni di case a rischio in Italia, dove il cemento è mescolato con il filo spinato, oppure con le reti da pollaio. Case vecchie, costruite nel Dopoguerra e non antisismiche. Che vanno rottamate, come le automobili o gli elettrodomestici. >Il professor Aldo Loris Rossi, docente alla facoltà di architettura dell'Università Federico II di Napoli, lo propone da un decennio. Professore è stato un grido inascoltato? «Purtroppo sì. E la mia proposta viene rispolverata dopo ogni tragedia. I terremoti mettono in evidenza la fragilità del patrimonio edilizio. Ma dopo il primo impatto emotivo tutto cade nel dimenticatoio». Pensa che succeda anche questa volta? «Questa volta sono fiducioso perché il presidente Berlusconi è più sensibile a questi problemi dell'edilizia di altri e ha capito che questa rottamazione potrebbe dare molto ossigeno all'economia». Ma cosa intende per rottamazione? «Dobbiamo mandare al macero la spazzatura edilizia post bellica priva di qualità e non antisismica. Gli edifici vanno buttati giù e ricostruiti con criteri moderni». In che ordine di numeri siamo? «Ci sono 30 milioni di vani nei centri storici intoccabili perché rappresentano l'identità culturale italiana: 3000 anni di storia». E questi non si toccano. «Vanno salvaguardati integralmente, restaurati, senza sopraelevazioni, perché sono unici e irriproducibili. Però ne restano altri 90 milioni. E 45 milioni sono stati costruiti tra il '45 e il '75». Tutti fuori norma? «Praticamente sì. Se si rottamasse almeno la metà, cioè venti milioni di vani, ci sarebbe una grande spinta economica». In che regioni interverrebbe prima? «Man mano che si scende verso il sud, l'emergenza del Dopoguerra ha fatto cose terrificanti. Ho visto reti di pollaio dentro il cemento. O tubi di ferro ridotti a sola ruggine. Insomma, le case del primo decennio post-bellico vanno prese con le pinze». E quelle dopo il '74? «Negli ultimi 30 anni tutta l'edilizia costruita in generale è teoricamente antisismica». Come selezionare i palazzi da scartare? «Bisogna fare una carta di identità degli edifici, schedarli come in molti Paesi d'Europa e in Giappone. L'ordine nazionale con architetti e ingegneri aveva iniziato questo lavoro sei-sette anni fa». E perché vi siete fermati? «I Comuni, Molise e Abruzzo compresi, si sono tirati indietro, hanno sabotato l'idea». Perché? «Se un edificio viene schedato come scadente perde valore commerciale». E come si convince a rottamare? «Offrendo incentivi fino al 35% della volumetria. A Roma c'è un progetto pilota dove si concedono parcheggi interrati in deroga, uffici e vani commerciali». Lei ha un'esperienza in Irpinia. Che consigli darebbe per la ricostruzione in Abruzzo? «I tempi delle nuove costruzioni saranno lunghi, almeno 2 o 3 anni. Ma c'è un modo per attivare la ricostruzione in fretta». Come? «Facendo ripartire la costruzione di case sparse, che all'Aquila sono un terzo, con il 30-35% di incentivi della volumetria». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


"giornate del tiepolo" scelto il comitato per mostra e spettacolo (sezione: Cultura)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Le decisioni della giunta comunale "Giornate del Tiepolo" scelto il comitato per mostra e spettacolo Cultura a Udine UDINE. Diana Barillari, Augusto Romano Burelli, Liliana Cargnelutti, Antonino di Colloredo, Gilberto Ganzer, Maurizio Buora, Vania Gransinigh e Donatella Quendolo. Sono gli otto componenti del comitato organizzativo per le "Giornate del Tiepolo", in programma dal 29 al 31 maggio. Questo gruppo - come ha deciso ieri la giunta comunale - sarà responsabile della realizzazione della manifestazione, che si articolerà in una mostra dal titolo Consilium in arena: genesi di un dipinto da allestirsi in Castello, in una lezione magistrale tenuta da un esperto di fama internazionale e in uno spettacolo teatrale ispirato alla presenza udinese dei Tiepolo. A far parte del Comitato sono stati chiamati Diana Barillari, in rappresentanza dell'Accademia Nico Pepe per l'allestimento dello spettacolo, il docente delle Università di Udine e Venezia Augusto Romano Burelli, che sovrintenderà all'allestimento della mostra e alle iniziative collaterali, Liliana Cargnelutti e Antonino di Colloredo quali studiosi ed esperti di storia locale del Settecento, il direttore del Museo Civico di Pordenone Gilberto Ganzer, per la consulenza storico-artistica. A loro si affiancheranno, come membri interni all'amministrazione, il direttore dei Musei Civici, Maurizio Buora, la conservatrice Vania Gransinigh, e la responsabile delle attività culturali Donatella Quendolo. Tutti i componenti esterni garantiranno la partecipazione gratuita. Tornano i cannocchiali. Riecco i cannocchiali sul colle del castello, "spariti" dal 1976. La giunta comunale ha deciso di accogliere la richiesta della stessa ditta che li aveva allora in gestione e che, in seguito al sisma, fu costretta a toglierli. Musei a Pasqua. Musei udinesi aperti anche a Pasqua e Pasquetta. Palazzo Morpurgo, dove c'è la mostra "Teatri e cinematografi nella prima metà del Novecento. Quattro progetti per la città di Udine", sarà chiuso a Pasqua, ma aperto a Pasquetta dalle 10.30 alle 17. La Galleria d'Arte Moderna, invece, aprirà domenica e non il giorno successivo, mentre i Musei del castello accoglieranno i visitatori il lunedì, ma non la domenica. Aperitivi friulani. La giunta comunale ha risposto positivamente alla proposta di collaborazione avanzata dalla Friulibris e dal bar Feeling di Udine, che tra metà aprile e giugno organizzeranno "gli aperitivi" con vari autori friulani. Tra i personaggi figureranno Dario Zampa, Stefano Montello, Gino Dorigo, Gianfranco D'Aronco, Lino Leggio, Pierluigi Cappello.

Torna all'inizio


Insegnanti, 790 posti in meno:protesta a Genova contro i tagli (sezione: Cultura)

( da "Secolo XIX, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Insegnanti, 790 posti in meno:protesta a Genova contro i tagli manifestazione in prefettura Genova. I tagli alla scuola decisi dal Governo colpiranno nel prossimo anno scolastico almeno 790 docenti liguri. Lo ha annunciato il responsabile della Flc-Cgil Paolo Quattrida illustrando i dati forniti dalla Direzione Scolastica Regionale. Che a sua volta ha ricevuto queste indicazioni dal Ministero. «Ci hanno annunciato, per il prossimo anno scolastico, 170 insegnanti in meno nella scuola primaria, 260 nella scuola media e 168 in quella superiore, cui si aggiungono altri 200 posti in meno tra gli ammnistrativi e gli ausiliari». La Flc Cgil ieri pomeriggio ha organizzato un presidio davanti alla Prefettura di Genova con il personale precario della scuola, dell'università, della ricerca, e della formazione professionale per manifestare contro le politiche del governo. Per evitare la perdita di posti di lavoro Filt Cgil ha chiesto il ritiro di questi tagli, previsti dalla legge 133/08 per il personale docente e non docente, l'immissione in ruolo su tutti i posti vacanti, la proproga di tutti i contratti del personale precario attualmente in servizio, il ripristino delle supplenze sugli spezzoni fino a sei ore, il sostegno al reddito per tutti i precari senza contratto. A maggio si saprà se questi numeri riceveranno una conferma dal Ministero dell'Istruzione. 09/04/2009

Torna all'inizio


Spazi pubblici: filo rosso dal NordEst a Ferrara (sezione: Cultura)

( da "Comunicatori Pubblici" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pubblicato il: 09-04-2009 Spazi pubblici: filo rosso dal NordEst a Ferrara Momenti di riappropriazione degli spazi pubblici da parte di chi li vive. Lo scorso weekend il NordEst è stato attraversato in lungo e in largo da dibattiti e confronti grazie a due festival legati al tema della cittadinanza. Uno è il Festival delle Città Impresa promosso da Nordesteuropa e dal Corriere della Sera. L’altro il Festival della cittadinanza accolto nella città di Padova con una specie di grande abbraccio simbolico dei cittadini. La comunità è stata messa al centro di una rete costituita da imprese, istituzioni, organismi di ricerca e organizzazioni della società civile. Una comunità che ha nella città il suo punto di riferimento. E oggi, che di fronte alla tragedia in Abruzzo riemergono i problemi di come si edifica, del rispetto delle regole e dei criteri più avanzati per la sicurezza degli abitanti, il dibattito riguarda anche come ricostruire da capo: dare vita a una new town come proposto dal Presidente del Consiglio o ridare continuità abitativa ai luoghi, restituire alla città le proprie funzioni ritrovando la memoria di quanto è stato distrutto? Su queste tematiche abbiamo cercato alcuni spunti di approfondimento negli eventi dello scorso weekend e nella seconda edizione del Città Territorio Festival, in programma a Ferrara dal 16 al 19 aprile, che ha scelto come slogan proprio “Gli spazi della comunità”. Festival della Cittadinanza, l’abbraccio della comunità Più di 2mila cittadini, tra giovani e adulti, casacca arancione e braccia aperte, si sono stretti le mani in un grande abbraccio collettivo nel cuore del centro storico di Padova. Un messaggio positivo, un gesto simbolico per richiamare i valori del festival stesso: responsabilità, incontro, confronto. Circa 200mila visitatori hanno calpestato il Listòn, il lungo viale pedonale nel centro della città che ha ospitato l'area espositiva del Festival della Cittadinanza. Oltre 40mila presenze invece ai tanti convegni, seminari, mostre, laboratori e spettacoli allestiti durante il weekend della manifestazione. Segno che la voglia dei cittadini di interrogarsi sulla piena realizzazione del principio di cittadinanza e dei diritti connessi è estremamente attuale, soprattutto oggi che siamo cittadini europei e questo si traduce in nuove sfide e problematiche legate al mondo della formazione e del lavoro. Tra i dibattiti una tavola rotonda è stata organizzata per presentare il “Civil Society Index: la Società Civile tra Eredità e Nuove Sfide”: Giovanni Moro, Presidente di Fondaca, e Teresa Petrangolini, Segretario Generale Cittadinanzattiva hanno illustrato i punti chiave emersi in questa prima grande mappatura delle organizzazioni della Società Civile in Europa e in Italia (leggi la recensione). Molta fiducia ricevuta dai cittadini ma poca rilevanza nelle scelte politiche dei Governi uno dei problemi emersi nel rapporto, così come la difficoltà a rendere conto del proprio operato e la scarsa rilevanza del ruolo delle donne, ribadita anche da altre ricerche presentate da Claudia Padovani, docente di Comunicazione internazionale, Università di Padova. Il rapporto difficile tra associazionismo e politica è stato sviscerato anche negli interventi di Emanuele Alecci della Presidenza Nazionale Movi, da Giovanni Silvano, docente di storia sociale e Mario Rodriguez, docente di comunicazione pubblica e giornalista di “Europa”. Tra i punti di forza delle associazioni va registrata la loro sempre maggiore capacità di influenzare le politiche di welfare e quelle ambientali, sia a livello nazionale che strettamente locale. Festival Città Impresa, innovare si può Al centro dell’attenzione del Festival Città Impresa cinque centri urbani di media e piccola grandezza (Rovereto, Schio, Montebelluna, Maniaco e i Comuni dell’Unione Camposampierese), una sorta di nucleo della "metropoli nordestina", simbolo della trasformazione industriale avvenuta negli scorsi decenni e oggi modello rappresentativo di un sistema imprenditoriale radicato, che rimane luogo di sperimentazione anche di fronte alla crisi. Si è scoperto un tessuto vivissimo di imprese che in molti casi, anche se molto piccole, persino familiari, sopravvivono alla crisi innovando. E pur in un clima difficile di recessione il Nordest si interroga sul paesaggio, il rispetto dell’ambiente, la sostenibilità, persino la bellezza da preservare contro capannoni e edificazioni sorti senza regole. Lo ha fatto interpellando nomi come Jeremy Rifkin e Colin Campbell, fondatore Association for the Study of Peak Oil and Gas (Aspo), e Fareed Zakaria, direttore di Newsweek. Sala gremita anche nel convegno di domenica mattina al Mart di Rovereto: “Uomo e natura. L’armonia possibile” con Edoardo Boncinelli, Giulio Giorello e Mario Tozzi, geologo più volte interpellato in questi giorni sul terremoto in Abruzzo. Per innovare a volte può essere utile passare attraverso la creazione di reti come nel caso di undici comuni dell’Alta Padovana che hanno deciso di consorziarsi per gestire in un unico bilancio servizi importanti come la protezione civile, la polizia municipale, il catasto, lo sportello unico per le imprese e le paghe dei dipendenti. In altre parole, la sfida dell’innovazione è colta anche dalle PA (su questo segnaliamo l’intervento di Dario di Vico sul Corriere della Sera). Gli spazi pubblici al prossimo appuntamento di Ferrara Anche il Festival Città Territorio si concentra sul tema della comunità. Identità, inclusione sociale e differenze: su questi argomenti si confronteranno architetti e urbanisti, ma anche a sociologi, storici, economisti e filosofi. L'argomento offre ancora una volta preziosi spunti perché gli organizzatori, di fronte a spazi pubblici sempre più ridotti, rilevano ancora una grande "voglia di comunità" che a volte riemerge “in modi del tutto estemporanei, non prevedibili”. Al Festival si potrà ragionare su tutto questo privilegiando la modalità comunicativa del racconto. Il racconto della città e del paesaggio in primo luogo. A mettersi in gioco sono chiamati soprattutto i giovani: gruppi di studenti, ferraresi e non ferraresi, si organizzeranno in laboratori. Sono studenti universitari e di scuole superiori che dall'autunno lavorano a ricerche le cui conclusioni saranno verificate assieme a personalità esterne durante i giorni del festival. Negli spazi della comunità quindi non è letà che conta ma la capacità di confrontarsi sulle buone idee. Giorgia Iazzetta

Torna all'inizio


Unità d'Italia: a Casale conferenza per il 150 anniversario (sezione: Cultura)

( da "inalessandria.it" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

(0) 9 Aprile 2009 Unità d’Italia: a Casale conferenza per il 150° anniversario Il Museo Civico di Casale Monferrato protagonista giovedì 16 aprile di un incontro dedicato al periodo risorgimentale piemontese. L’iniziativa nasce dalle Prefetture vercellesi ed alessandrina, fattesi portavoce della volontà del Ministero dell’Interno di attuare sinergie e azioni per la valorizzazione della cultura della Repubblica. Grazie al Comitato provinciale apposito costituitosi a Vercelli, il 2009 vede due appuntamenti primaverili di approfondimento legati alla figura di Carlo Alberto, che degli ideali risorgimentali fu propugnatore. Il primo incontro si è svolto a Vercelli martedì 7 aprile u.s. mentre il secondo avrà luogo giovedì 16 aprile a Casale Monferrato. Entrambi sono promossi dalle Prefettura di Vercelli e Prefettura di Alessandria con la collaborazione dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale – Dipartimento Studi Umanistici, con la collaborazione dell’USP di Vercelli e dell’Istituto Superiore “La Grangia” di Vercelli. Dedicati in particolare alle scuole superiori, gli incontri nascono in piena collaborazione con il Museo Borgogna di Vercelli e il Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato, che mettono a disposizione i materiali figurativi e documentari delle loro collezioni a supporto delle conferenze tenute dai docenti dell’Università del Piemonte Orientale. Il dettaglio della conferenza di Casale Giovedì 16 aprile, ore 10,30/12. Museo Civico e Gipsoteca Bistolfi, via Cavour 5, Casale Monferrato, salone Vitoli, (capienza 80 posti) Prima del mito. La generazione del ’48 nel Piemonte carloalbertino. A cura di Adriano Viarengo. In genere si ha una immagine molto solenne del Risorgimento, con i suoi “Padri della Patria” solennemente rappresentati in statue e quadri, pronti per essere riprodotti ed imprigionati nella manualistica scolastica. Il Risorgimento fu, invece, un movimento di giovani e giovanissimi che amarono e sognarono, scrissero e lessero romanzi e poesie, imposero nuovi modi di pensare e persino di vestire, diedero vita a riviste e giornali, furono studenti contestatori e cospiratori, furono imprigionati e, talora, giustiziati, combatterono e morirono per gli ideali nei quali ebbero fede. Il 1848 fu la “primavera dei popoli” e quella della loro vita. Vederli all’opera nel Piemonte di Carlo Alberto, prendendo anche spunto da alcune opere presenti nel Museo, costituisce lo scopo dell’incontro. ADRIANO VIARENGO Insegnante, condirettore e redattore della “Rivista storica italiana”, si occupa di storia del Risorgimento Italiano, con particolare riferimento alla storia del movimento liberale e democratico nel Regno di Sardegna. Per la Fondazione ‘Luigi Einaudi’ di Torino sta curando la pubblicazione del Carteggio di Lorenzo Valerio (1810-1865). INFO E PRENOTAZIONI: Museo Civico di Casale Monferrato Via Cavour 5, 15033 Casale Monferrato, 0142 - 444249 cultura@comune.casale-monferrato.al.it Leggi i

Torna all'inizio


Giappone, aumentano ordini macchinari settore privato di febbraio (sezione: Cultura)

( da "KataWebFinanza" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giappone, aumentano ordini macchinari settore privato di febbraio (Teleborsa) - Roma, 9 apr - Crollano a febbraio gli ordini dei macchinari del settore privato in Giappone. Il dato, al netto delle componenti volatili, ha registrato infatti un decremento dell'1,4% m/m, dopo il -3,2% del mese precedente. Il dato complessivo che include anche queste componenti registra un incremento dell'1,6% (-7,5% a gennaio). L'indicatore stato pubblicato dall'Istituto di Ricerca Economica e Sociale del giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato un decremento del 7,1% dopo il -18,5% del mese precedente. 09/04/2009 - 08:53

Torna all'inizio


Giappone, aumentano ordini macchinari settore privato di febbraio (sezione: Cultura)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giappone, aumentano ordini macchinari settore privato di febbraio (Teleborsa) - Roma, 9 apr - Crollano a febbraio gli ordini dei macchinari del settore privato in Giappone. Il dato, al netto delle componenti volatili, ha registrato infatti un decremento dell'1,4% m/m, dopo il -3,2% del mese precedente. Il dato complessivo che include anche queste componenti registra un incremento dell'1,6% (-7,5% a gennaio). L'indicatore è stato pubblicato dall'Istituto di Ricerca Economica e Sociale del giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato un decremento del 7,1% dopo il -18,5% del mese precedente. 09/04/2009 - 08:53

Torna all'inizio


Sui pianeti delle stelle tiepide la vita nascerebbe da una (sezione: Cultura)

( da "Corriere.it" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

La scoperta di un gruppo internazionale di astrofisici guidato da un'italiana Sui pianeti intorno alle stelle tiepide la vita nascerebbe da una «zuppa fredda» Si apre un nuovo filone di studio che amplia la già difficile ricerca delle origini della vita Il telescopio Spitzer, della Nasa MILANO - La vita sulla Terra è ancora un enigma ma si pensa sia nata da una «zuppa calda» primordiale. Questo perché c'è di mezzo di Sole che irradia un'abbondante quantità di energia. Ma se la stella è meno calda ? La zuppa cambia e forse bisognerebbe parlare di un «minestrone freddo», comunque di una minestra diversa. Lo dimostra una interessante ricerca condotta da un gruppo di astrofisici americani ed europei appartenenti a varie istituzioni. C'è dallo Space Telescope Science Institute, alle università dell'Arizona e della Pennsylvania, dal Max Planck Institute tedesco all'istituto per la ricerca spaziale olandese. Ma nel gruppo ci sono anche due scienziate italiane: anzi il «lead author» della ricerca pubblicata da Astrophysical Journal è Ilaria Pascucci della John Hopkins University di Baltimore (Usa) e poi c'è Antonella Natta dell'Osservatorio astrofisico di Arcetri. CONFRONTI - Tutto parte dalle osservazioni compiute con il telescopio Spitzer della Nasa che ha scrutato i dischi di materia esistenti attorno a 17 stelle fredde e intorno a 44 astri analoghi al nostro Sole. Facendo un confronto. Da questi anelli di materia si formerebbero i pianeti: così è nato anche il nostro sistema solare. Bene. Intorno agli astri caldi hanno rilevato la presenza di molecole di acido cianidrico come materiale pre-biotico. Questo acido è un componente dell'adenina la quale è un mattone del DNA presente in ogni organismo vivente sulla Terra. Invece intorno alle stelle più fredde della classe M (nane) e «nane brune» non c'è acido cianidrico ma hanno trovato traccia di acetilene. Cosa significa? «La chimica pre-biotica dalla quale può svilupparsi la vita può manifestarsi in modo diverso nel circondario dei astri più freddi» nota Ilaria Pascucci. «Forse aggiunge la luce ultravioletta, indubbiamente emessa in maggiore quantità dalle stelle calde può favorire una più elevata produzione di acido cianidrico». Quindi la possibile zuppa della vita intorno alle stelle fredde deve essere per forza diversa, concludono gli astrofisici. NUOVO FILONE DI STUDIO - Così si apre un nuovo filone di studio che amplia la già difficile ricerca delle origini della vita, però rendendola ancora più appassionante. Però segnalano un ostacolo per quanto riguarda gli sviluppi intorno alla stelle della classe M. Queste sprigionano un così intenso campo magnetico che un pianeta nei dintorni vedrebbe ogni possibile reazione di vita morire sul nascere. Ma ci sono tante altre possibilità, altrove. Giovanni Caprara stampa |

Torna all'inizio


Un sisma può essere previsto? (sezione: Cultura)

( da "Nuova Ferrara, La" del 09-04-2009)
Pubblicato anche in: (Provincia Pavese, La) (Gazzetta di Modena,La) (Tribuna di Treviso, La) (Gazzetta di Reggio) (Corriere delle Alpi)

Argomenti: Cultura

Le università di Pisa e Bari percorrono strade scientifiche simili a quelle del ricercatore abruzzese Un sisma può essere previsto? Ci sono due scuole di pensiero. Ma pochi soldi per la ricerca Boschi oggi non ha dubbi: è impossibile Però nel 1985 lanciò l'allarme in Garfagnana ROMA. La polemica sulla prevedibilità o meno dei terremoti continua a tenere banco. Martedì sera a «Porta a Porta» si è assistito a un confronto-scontro tra Giampaolo Giuliani, il tecnico che avrebbe previsto il terremoto, e il presidente dell'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia Enzo Boschi. «Boschi non voleva il confronto - ha detto ieri Giuliani - e mi hanno telefonato tantissime persone che hanno seguito la trasmissione e mi hanno chiesto scusa a nome loro, di Boschi, di Bertolaso e di tutti quelli che hanno parlato contro di me». Le tesi di Giuliani vengono apprezzate da diversi ricercatori italiani che da anni studiano il gas radon. L'università di Bari ha ad esempio messo a punto un sistema di 25 centraline, che sono però ferme per mancanza di fondi. «I sistemi per prevedere un terremoto - sostiene Francescio Biagi, docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi». L'università di Pisa ha invece elaborato un progetto per il monitoraggio nel radon nelle acque sotterranee. Con Giuliani si è schierato ieri il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli che ha chiesto che «la Regione Calabria adotti e finanzi il modello di studio e di ricerche di Giampaolo Giuliani per prevedere in tempo utile terremoti particolarmente violenti» perchè «Giuliani ha invece dimostrato che è possibile poter prevedere un forte sisma» e la Calabria è «la regione a più forte rischio sismico del Paese, deve subito avvalersi delle ricerche, della metodologia di studio e della collaborazione di Giuliani». Sul fronte opposto vi sono invece scienziati come Mario Tozzi, geologo del Cnr che insistono: «Nessun terremoto è prevedibile. E ciò che ha detto il ricercatore abruzzese è una cosa priva di qualsiasi fondamento, non si basa su alcun dato scientifico. E' più che altro una sensazione. Fino adesso al mondo nessuno è riuscito a realizzare strumenti in grado di prevedere terremoti. Se ci fosse un sistema ben venga ma quello non lo è, e non ha alcuna validazione scientifica. Peraltro Giuliani non è nè un geologo nè un geofisico». D'altronde lo studio dei precursori sismici il 23 gennaio 1985 indusse l'allora ministro della Protezione civile Giuseppe Zamberletti a ordinare lo stato d'allerta per 10 comuni della Garfagnana. Centomila persone abbandonarono le loro abitazioni, ma il terremoto non arrivò. La previsione era stata fatta dopo una scossa e sulla base di un'analisi statistica. E lo scienziato che aveva lanciato l'allarme era proprio Enzo Boschi. (m.v.)

Torna all'inizio


università di Ulm con cui ho appena concluso un accordo per la ricerca biomedica nell'ambito di un dottorato congiunto che coinvolge ricercatori da tutta Europa. Lo sa Ann Weaver Hart, presidente della Temple University di Filadelfia, dove ho l'onore di insegnare. Ann Weaver Hart è una delle prime donne rettore degli Stati Uniti. Laureata in storia, il suo settore di ricerca è la libertà di parola negli ambienti di educazione universitaria e post-laurea. Ciò che ho condiviso con questi come con altri docenti e ricercatori italiani e stranieri, l'ho messo nel bagaglio dei miei insegnamenti: vivendo in un settore dinamico dell'insegnamento e della ricerca la microbiologia e la ricerca biomedica ho poi fatto tesoro di quegli autorevoli incontri che rendono chi è effettivamente laico, aperto a ogni nuova possibilità di costruzione. Per questo mi sono permesso di stendere e presentare un programma che me ne rendo conto può creare disagio in chi preferisce lo stile antico dei compartimenti stagni, dei dialoghi prevedibili. I quattro punti programmatici Dimensione internazionale dell'Ateneo, Responsabilità per lo Sviluppo, Nuovo stile di Governo, Rapporti con le Istituzioni e la Società sono a mio parere ricchi e intendo presentarli e sostenerli con correttezza e trasparenza nelle prossime settimane che ci conducono al voto di giugno, utilizzando oltre agli incontri istituzionali già programmati tutte le forme «utili» e tutti i contributi di spessore. Un programma che ho la netta sensazione sia stato accolto con grande attenzione e che sul Web vale a dire il canale di informazione preferito da oltre 30 milioni di italiani ha già avuto circa 5.500 lettori. Aggiungo una cosa: il mio programma è rivolto in primis ai colleghi docenti, al personale dell'Ateneo e agli studenti, ma lo sto proponendo pur nel rispetto assoluto delle forme istituzionali a tutta la società veneta. Intuisco che proprio in questo «abbattimento di barriere» stia uno dei punti di maggior novità della mia candidatura e anche uno dei punti che suscitano maggiori reazioni. Solo chi ha idee è disposto a proporle senza barriere, chiedendo un confronto. Giorgio Palù Preside della facoltà di Medicina e candidato per le elezioni a Rettore

Torna all'inizio


Gara di solidarietà tra gli atenei (sezione: Cultura)

( da "Avvenire" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

CRONACA 09-04-2009 IN CAMPO LA CRUI Gara di solidarietà tra gli atenei U na vera e propria gara di solidarietà è scattata all'interno del mondo universitario per aiutare l'ateneo dell'Aquila. «Facciamo appello alle università, al personale docente e a quello tecnico amministrativo dichiara il presidente della Conferenza dei rettori italiani, Enrico Decleva , ma anche agli studenti, alle loro famiglie e a tutti i cittadini, affinché partecipino alla raccolta di fondi che la Crui ha voluto attivare proprio per aiutare l'ateneo dell'Aquila, che ha subito danni gravissimi, di poter riprendere la propria attività». Ma non è l'unico atto che la Crui mette in campo: 100 ingegneri del consorzio interuniversitario ReLuis (Rete dei laboratori universitari di ingegneria sismica) sono al lavoro nelle zone colpite per coadiuvare l'azione del Dipartimento della Protezione civile. Il loro lavoro sarà indispensabile per misurare la stabilità degli edifici e suggerire gli interventi necessari. Solidarietà e vicinanza sono espresse da tutte le altre università italiane. Il rettore dell'Università di Trieste Francesco Peroni ha dato disposizioni affinché gli iscritti al suo ateneo, provenienti dalle zone colpite dal sisma, siano sollevati dalle tasse universitarie. Ma è soprattutto l'offerta di mettere a disposizione strutture, laboratori, aule e anche posti letto, quella che viene dagli atenei più vicini alla zona del disastro. Dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma sono stati messi a disposizione 20 posti letto, mentre è stato inviato materiale sanitario di prima necessità. Gli studenti della Luiss di Roma hanno avviato una raccolta di sangue e hanno offerto alloggio ai loro colleghi aquilani. Gli atenei della Puglia, a iniziare da quello di Foggia, si sono dichiarati pronti a iniziative per venire incontro alle esigenze del personale docente, amministrativo e degli studenti dell'università abruzzese. Enrico Lenzi

Torna all'inizio


Reti mesh: liberi da cavi per parlare ai cittadini (sezione: Cultura)

( da "Comunicatori Pubblici" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Pubblicato il: 08-04-2009 Reti mesh: liberi da cavi per parlare ai cittadini Sono la nuova frontiera delle connessioni: reti wireless mesh, grazie ad una gestione più semplice rispetto a reti wireless tradizionali e IP, consentono di abbassare molto i costi. Si prestano a ridurre il digital divide e sono uno strumento nuovo di cui le pubbliche amministrazioni possono disporre. Il Comune di Bagnara Calabra, per esempio, ha scelto la rete mesh per portare in rete i cittadini e comunicare con loro. Il caso è stato segnalato nel primo numero dalla rivista Wired Italia e Comunicatori Pubblici ha voluto capirne di più intervistando il Prof. Antonio Capone, docente presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano e responsabile del sistema MobiMESH, società spin-off del Politecnico fondata da un gruppo di docenti e ricercatori insieme a Voismart, partner industriale e commerciale che realizza reti wireless mesh. D: Prof. Capone, può spiegarci in breve che cosa sono le reti mesh? R: Le reti MESH sono reti interamente senza fili. Le tecnologie radio tradizionali sviluppate nel corso degli anni (GSM, UMTS, WiFi, WiMax) sono molto diverse tra loro, ma per tutte il collegamento senza fili è solo l’ultimo tra il terminale d’utente e una stazione di accesso, denominata stazione radio base o access point in base alla tecnologia. Il resto della rete dietro la stazione d’accesso è costituita da collegamenti cablati che rappresentano uno dei costi più rilevanti dell’intera infrastrutture di rete e il limite principale allo sviluppo della sua capacità di traffico verso sistemi a larghissima banda. Per queste ragioni, negli ultimi anni la ricerca scientifica si è concentrata nella ricerca di una soluzione che consenta di sostituire in tutto o in parte l’infrastruttura cablata con una rete anch’essa wireless come quella d’accesso. Le reti mesh sono il frutto di questo lavoro di ricerca e la nuova frontiera delle reti wireless. Solo alcuni apparati mesh sono collegati alla reti cablata (i gateway) mentre gli altri sono completamente wireless e necessitano solo dell’alimentazione che se necessario può essere fornita da un pannello solare. Alla rete mesh si può accedere con un normale terminale WiFi, come la maggior parte dei telefonini più recenti e i computer portatili, o con dei piccoli apparati appositi da mettere sul tetto per portare il collegamento Internet in casa. La caratteristica principale di questa nuova tecnologia è l’estrema adattabilità alle condizioni operative che consente di creare velocemente la rete e di limitare al minimo le operazioni di gestione degli apparati, che devono essere in grado di configurarsi autonomamente e di reagire velocemente ad ogni cambiamento del sistema (guasti di apparati o collegamenti, modifiche delle condizioni di propagazione o di traffico ecc.). D: Che cosa può fare la tecnologia mesh per la Pubblica Amministrazione e quindi a vantaggio del cittadino? R: La vera novità abilitata dalla nuova tecnologia mesh è proprio il ruolo che può svolgere la Pubblica Amministrazione che ha estremo bisogno di servizi di comunicazione per i suoi addetti e per i cittadini. Come sanno le amministrazioni che ci hanno provato, ottenere servizi personalizzati sulle proprie esigenze dai grandi operatori usando le loro infrastrutture è difficile e costoso. Con questa tecnologia la PA possono creare con costi contenuti loro infrastrutture e usare le tante piccole aziende che operano sul territorio per farsi sviluppare servizi ad hoc. D: Qualche esempio? R: Noi al Politecnico di Milano, per esempio, lavoriamo non solo sugli apparati di rete ma anche su alcuni dei tanti servizi di pubblica utilità che possono essere sviluppati per reti cittadine. In particolare, tre sono i principali progetti attivi. Il primo, svolto in collaborazione con il mio collega Prof. Matteo Cesana, è relativo al monitoraggio di anziani con dei piccoli sensori indossabili in grado di rilevare i loro movimenti e alcuni parametri vitali e di riconoscere automaticamente situazioni di emergenza allertando i soccorsi e indicando la posizione esatta della persona. Il secondo, svolto in collaborazione con il gruppo del mio collega Prof. Stefano Tubaro, è relativo alla video sorveglianza intelligente della città in cui gli apparati di rete non solo trasmettono il flusso video alla centrale operativa, ma analizzano i suoni e le immagini catturate nella città per rilevare e localizzare in tempo reale possibili situazioni di pericolo per la sicurezza dei cittadini. Il terzo, svolto in collaborazione con molti miei studenti pieni di idee, è relativo al mobile social networking in cui le reti sociali (alla facebook tanto per capirci) diventano parte della città che con i suoi luoghi d’attrazione e i suoi locali può partecipare alla creazione di quel mondo di collegamenti sociali, commenti, informazioni utili che popola oggi solo il ciberspazio e che noi vogliamo portare a mescolarsi con lo spazio fisico reale in cui viviamo ogni giorno. D: Parliamo dell’esperienza di Bagnara Calabra: cosa è stato creato nel comune calabrese e che cosa di questo sistema rappresenta una novità rispetto alle tecnologie precedenti? R: La rete di Bagnara è stata la prima esperienza di rete mesh che abbiamo realizzato. Grazie alla grande disponibilità dell’amministrazione locale e alla loro sensibilità verso le nuove tecnologie abbiamo realizzato una rete che oggi consente l’accesso ad Internet nomadico ai cittadini e ai tanti turisti che in estate in particolare visitano questa bella cittadina. Sulla rete, inoltre, sono stati sviluppati alcuni servizi di sorveglianza video sia per uso privato che pubblico oltre alla fornitura di servizi di comunicazione per le scuole e gli edifici pubblici. D: Su quali innovazioni della tecnologia mesh state lavorando oggi? R: Oltre ai nuovi servizi e applicazioni di cui abbiamo già parlato, stiamo lavorando all’evoluzione della tecnologia. In particolare abbiamo appena sviluppato il nuovo sistema di rete HyMESH che consente di utilizzare collegamenti di tipo eterogeneo tra i nodi con tecnologie wireless che arrivano a velocità di 1Gb/s e oltre. D: Fino ad oggi solo pochi piccoli comuni hanno adottato il mesh in Italia. Come mai secondo Lei c’è ancora tanta riluttanza da parte degli Enti pubblici a investire nelle nuove tecnologie digitali? R: Paghiamo una certa difficoltà a far conoscere le possibilità e le applicazioni offerte dalle nuove tecnologie e una certa avversione naturale nei confronti degli investimenti in infrastrutture di comunicazione digitali che in generale sono spesso viste come opere pubbliche di serie B. Purtroppo, la cultura tecnica in Italia è tradizionalmente di minoranza, in particolare nella classe dirigente privata e pubblica, e trovare ascolto non è quasi mai facile. D’altra parte siamo un paese in cui i cittadini sono molto sensibili ai vari gadget elettronici e quindi tendenzialmente ben disposto ad usare le nuove tecnologie. Spero che nella crisi attuale con l’impulso agli investimenti pubblici, oltre alle grandi opere di cui tanto si parla, non ci si dimentichi delle tante piccole opere delle tecnologie digitali che possono realmente cambiare la qualità di vita nelle nostre città. Gaia Tomasi

Torna all'inizio


Clinton: Usa pronti al negoziato con l'Iran. Teheran: valuteremo l'offerta dei Grandi (sezione: Cultura)

( da "Rai News 24" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Washington | 9 aprile 2009 Clinton: Usa pronti al negoziato con l'Iran. Teheran: valuteremo l'offerta dei Grandi Mahmoud Ahmadinejad L'Iran valuterà l'invito al dialogo offerto dal '5+1' sul programma nucleare, ma intanto si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro per la produzione di energia atomica. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un incontro. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha detto ieri a Washington che gli Stati Uniti parteciperanno "pienamente" ai colloqui a sei con l'Iran sul programma nucleare iraniano. Secondo Hillary Clinton, "non c'è niente di più importante" che cercare di convincere l'Iran "a recedere dal suo programma nello sforzo di ottenere un arma nucleare". Per questo gli Stati Uniti ritengono "abbia senso cercare di perseguire l'obiettivo di raggiungere un impegno molto attento con l'Iran su una serie di questioni che toccano i nostri interessi e gli interessi del mondo", ha precisato Hillary Clinton. "Valuteremo e poi decideremo", ha replicato Ali Akbar Javanfekr, alto consigliere del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Mohammad Marandi, docente all'universita' di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà l'invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà alcune restrizioni". Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano. Ribadendo la determinazione di Teheran a proseguire con il suo programma nucleare per scopi civili, Ahmadinejad annuncerà nella città centrale di Isfahan che l'Iran ha completato il passaggio finale della produzione di energia atomica. L'Occidente sospetta invece che si tratti dello sviluppo dell'ordigno nucleare.

Torna all'inizio


Campobasso: Tutta la solidarietà del Molise all'Abruzzo (sezione: Cultura)

( da "Sannio Online, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Campobasso: Tutta la solidarietà del Molise all’Abruzzo Pubblicato il 09-04-2009 Tanta solidarietà per le vittime del terremoto abruzzese giunge anche dai docenti, dagli studenti, e dal personale tecnico-amministrativo dell’Università del Molise... Tanta solidarietà per le vittime del terremoto abruzzese giunge anche dai docenti, dagli studenti, e dal personale tecnico-amministrativo dell’Università del Molise. Tutti si stringono ai colleghi dell’Università dell’Aquila con i quali condividono una scommessa sul presente e sul futuro dei giovani di due regioni che fino a poco tempo fa erano una sola. La perdita delle vite preziose degli studenti dell’Università abruzzese e di tante persone rimaste sotto le macerie e lo sgomento di chi ha visto distrutte le proprie case e i propri paesi colpisce ed addolora profondamente. Esprimere solidarietà con l’Università dell’Aquila e le popolazioni abruzzesi significa per l’Ateneo molisano perseverare con serietà e impegno nel costruire le condizioni per la crescita umana, civile, culturale ed economica del centro sud attraverso la formazione delle sue giovani generazioni. In particolare l’Università del Molise sollecita tutti a partecipare alla iniziativa promossa dalla Conferenza dei Rettori che ha istituito il fondo “Università Emergenza e Terremoto” con il codice Iban It 80 V 03226 03203 000500074995 sul quale potranno essere versati i propri contributi. Alcuni docenti della Facoltà di Ingegneria del nostro Ateneo con i loro collaboratori, nell’ambito del consorzio interuniversitario ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica) sono all’opera per collaborare con il Dipartimento della Protezione Civile per misurare la stabilità degli edifici colpiti dal sisma e suggerire gli interventi necessari, così come i docenti della Facoltà di Scienze Umane e Sociali sono a disposizione del Ministero dei Beni Culturali per analisi e diagnostica dell’enorme patrimonio artistico e architettonico gravemente danneggiato dal sisma. Diverse, inoltre le associazioni che sono scese in campo per offrire il proprio supporto. L’Associazione Culturale “La Fonte” di Palata si sta attivando per offrire solidarietà alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Tra le principali iniziative, una raccolta fondi da destinare all’acquisto di materiale didattico e giocattoli per bambini e la richiesta di utilizzabilità alla popolazione palatese e dei comuni limitrofi di appartamenti da destinare temporaneamente  alle famiglie che hanno perso la propria abitazione a causa del sisma. Chiunque si sentisse motivato a offrire il proprio contributo a quanto segnalato, può farlo contattando i componenti dell’associazione culturale oppure presso il “Gazebo Solidale” che verrà istituito per tutta la giornata di sabato 11 aprile in via San Rocco a Palata. Intensa solidarietà manifestata, poi, dall’associazione Ultrantirazzista onlus su indicazione della Protezione Civile molisana per far fronte alle emergenze di questi giorni. Per l’intera giornata di ieri, in Piazza Municipio a Campobasso, raccolta di coperte, e beni di prima necessità. Altri punti di raccolta sono stati allestiti da Rifondazione comunista nel Capoluogo in via Trieste 17, a Campomarino, Palata ed Oratino.

Torna all'inizio


'Rescue' (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

9/4/2009 ‘Rescue’ Personale di Valentina Crivelli alla Libreria Mondadori di Pompei Sabato 18 aprile 2009 la Libreria Mondadori di Pompei in via Sacra, 23, presenta nei propri spazi un evento d’arte contemporanea di grande prestigio. Si inaugura infatti (alle ore 19.00) ‘Rescue’, la mostra personale di Valentina Crivelli, a cura di MonnaLisa Salvati e Barbara Pavan, coordinata da Studio7.it, con il Patrocinio del Comune di Pompei. Rescue è ciò che recuperi quando perdi tutti i dati. File senza ordine e nome. Sopravvivono tuo malgrado alla formattazione e al crash di sistema. Si impongono sul tuo hard disk. Ti seducono e ti intrappolano. Non puoi sapere cosa contengono se non li apri uno ad uno. E devi farlo, se sei alla ricerca dei file che non vuoi perdere. “I computer – scrive il Prof.Alberto Cecchi dell’Università di Perugia - memorizzano dati. E fanno il proprio lavoro egregiamente: memorizzano le informazioni e non le dimenticano. Inizializzate un disco rigido e poi provate a recuperare le informazioni che vi erano contenute prima. Scoprirete che quando il computer vi dice di avere cancellato un file, in realtà vi sta mentendo come un bambino che si vergogna di dire la verità. Il computer riesce solo a memorizzare: per cancellare scrive nuove informazioni sopra alle vecchie. Ora, analizziamo il computer multimediale di Valentina Crivelli e cerchiamo le informazioni al suo interno. Troviamo strati successivi di memorizzazioni: lettere, immagini, suoni, odori, emozioni. Valentina scopre che il computer le ha mentito per anni: al suo interno sono presenti infinite informazioni che credeva (sperava?) perse. Ma il computer non cancella: al massimo nasconde oppure mescola. Il computer non si comporta in modo troppo diverso dalla nostra mente, e il motivo non è mistico o scientifico ma estremamente banale: vive con noi ed è gestito, programmato, usato da noi. Ecco allora che da questa assenza di confine tra il dentro e il fuori, emergono i rescue: il computer ha comunque in memoria ciò che abbiamo voluto cancellare e prima o poi ci riconsegna ciò che non ci serve e ci sottrae ciò che ci sembra molto importante. Può sembrare ingiusto, ma così funziona. Per questo, guardando stupiti i rescue di Valentina Crivelli, riscopriamo i nostri e realizziamo che la memoria che credevamo persa è scomparsa solo in apparenza. Illuminante verità contemporanea.” Note biografiche: Valentina Crivelli è nata ad Amelia in Umbria. Laureata in antropologia, è docente di disegno grafico presso l'Università di Perugia e Counsellor a mediazione artistica. Tra le sue mostre recenti le mostre personali Rescue, Galleria Montoro di Roma, Frequenze rituali, Galleria 03, Orvieto, e Qui ed ora Galleria 3)5 Arte Contemporanea, Rieti. Tra le mostre collettive recenti segnaliamo la VII Biennale Internazionale di Roma; Rintracciarti 2007, Palazzo della Ragione, Mantova; Ass. Cult.Satura, Palazzo Stella, Genova Esposizione opere selezione 12° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea Saturarte; Galleria La Pergola Arte, Firenze, Ritratto contemporaneo; Galleria ARS HABITAT, Genova, Intuizione globale forma e colore; Galleria Ronchini Arte Contemporanea, Terni; Galleria Itinerari 80 Center, Mestre, Mostra Internazionale Collettiva di Arti Visive Internazionalità nella diversità. Fiere d’arte: MiArt, ArtVerona, Arte Fiera Bologna. Scheda tecnica Artista:   Valentina Crivelli Titolo:   Rescue A cura di:   MonnaLisa Salvati e Barbara Pavan Inaugurazione:  Sabato 18 aprile 2009 ore 19:00 Date:  18 aprile – 31 maggio 2009 Sede espositiva:  Libreria Mondadori Via Sacra,23 Pompei (Na) Info:  320.4571690 monnalisa.salvati@tiscali.it Orari:   lunedì 16:30/21 da martedì a sabato 9:30/13:45; 16:30/21 domenica 10:30/13:45; 17:30/21 Patrocinio:  Comune di Pompei

Torna all'inizio


La persona nella città: per un nuovo progetto di convivenza (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

9/4/2009 La persona nella città: per un nuovo progetto di convivenza È impegnativo e coinvolgente il progetto a cui sta lavorando da tempo la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Si intitola “La persona nella città: per un nuovo progetto di convivenza” ed è articolato in una serie di iniziative culturali volte a un unico sostanziale obiettivo: attraverso l’integrazione e l’interazione tra saperi e discipline, giungere a una visione più critica della realtà in modo da sollecitare un'azione più incisiva sul territorio in cui viviamo e operiamo. Nucleo dell’intero progetto è il Convegno di studio, che si svolgerà il 22 e 23 aprile nell’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (corso Umberto I) e che avrà come momento clou il concerto-spettacolo nel Duomo di Napoli la sera del 22 aprile alle ore 21. Ospite d’onore nel Duomo l’attrice Pamela Villoresi tra luci, musica e parole che emozionerà in una straordinaria rappresentazione. Direttore artistico del concerto-spettacolo è il maestro Vincenzo De Gregorio. Saranno contemporaneamente offerti agli studiosi e alla cittadinanza altri eventi culturali, in grado di fornire ulteriori approfondimenti delle tematiche esaminate in chiave artistica, come mostre e visite guidate a musei cittadini. Relatori al convegno – che si aprirà con i saluti di S.E.R. Card. Crescenzio Sepe, del prefetto Alessandro Pansa e del rettore della “Federico II” Guido Trombetti - saranno: Francesco Barbagallo, Raffaele Cananzi, Gaetano Castello, Silvio D’Ascia, Giovanni De Renzis, Mario Di Costanzo, Giuseppina De Simone, Nunzio Galantino, Giovanni Mazzillo, Giustina Orientale Caputo, Giulio Parnofiello, Valerio Petrarca, Adolfo Russo. Moderatori, Gennaro Ferrara, rettore Università di Napoli “Parthenope”; Francesco Rossi, rettore Seconda Università di Napoli; Lida Viganoni, rettore Università di Napoli “L’Orientale”. Il progetto proseguirà fino a dicembre 2009 con una tavola rotonda conclusiva ("Prospettive per la persona nella città") – che si propone di raccogliere le idee e gli spunti prospettici emersi durante il convegno e la successiva ricerca – e con la pubblicazione degli atti del convegno. “Muovendo da un’analisi critica della situazione di degrado che caratterizza la vita delle persone nella nostra città, come in molte altre città del Mezzogiorno, il progetto intende elaborare le linee di una nuova e più umana convivenza, avvalendosi dell’apporto e dell’interazione di molteplici discipline e di particolari esperienze artistiche”, sottolinea il preside della Pontificia Facoltà Teologica, padre Carlo Greco, S.J. Sullo status quaestionis interviene don Gaetano Castello, uno dei relatori del Convegno, docente di teologia biblica e decano della Sezione San Tommaso della Facoltà: “La ricerca si propone di mettere a fuoco tematiche critiche, attraverso diversi approcci, per delineare le cause dell'attuale situazione e le possibili vie per un suo riscatto: la persona umana (genealogia e biografia); la città dell'uomo (società, ambiente); la visione delle scienze (scoperte, invenzioni, tecnologie); creatività e memoria (storia, lingue, letteratura, arti). Il percorso mira ad integrare in modo proficuo e competente culture e saperi diversi.

Torna all'inizio


Enti locali pronti a chiedere la sostituzione del prorettore (sezione: Cultura)

( da "Corriere Di Como, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Enti locali pronti a chiedere la sostituzione del prorettore UNIVERSITA' DELL'INSUBRIA Rimuovere il prorettore e riprendersi gli spazi lasciati liberi nel consiglio di amministrazione dell'Insubria. La provincia lariana torna a occuparsi di università e lancia un altro segnale chiarissimo all'indirizzo dei vertici dell'ateneo. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, sfociate in richieste di trasferimento in massa verso Varese dei docenti di Informatica e in una lettera aperta di alcuni docenti contro lo strapotere della sede varesina su quella comasca, gli amministratori locali lariani hanno scelto di muoversi in blocco e di intavolare una vera e propria trattativa con il rettorato. Oggetto, ovviamente, il futuro (incerto) delle sedi comasche dell'Insubria e in particolare della facoltà di Scienze, "minacciata" dall'esodo annunciato di una dozzina di insegnanti del corso di laurea in informatica. Ieri mattina, Provincia, Comune capoluogo e Camera di commercio hanno concordato due passi formali da intraprendere nel giro di pochissimi giorni. Il primo è la richiesta del sindaco di Como e del presidente della Camera di commercio di rientrare nel consiglio di amministrazione dell'ateneo. Stefano Bruni e Paolo De Santis, in passato, hanno sempre di fatto "delegato" il presidente della Provincia, Leonardo Carioni, a rappresentare il territorio nel cda dell'Insubria. Dopo le ultime polemiche e anche per rafforzare la presenza comasca nel cda, oggi obiettivamente "sovrastata" politicamente da quella varesina, Bruni e De Santis hanno adesso deciso di esercitare il loro diritto di sedere nel consiglio. Il secondo passo che gli enti locali faranno rischia invece di essere molto più dirompente. Anche se si tratta di indiscrezioni, filtrate al termine della riunione, sembra che Comune, Provincia e Camera di commercio siano intenzionati a chiedere al rettore, Renzo Dionigi, la rimozione del vice di quest'ultimo, Giorgio Conetti. La cosa non è semplice, tutt'altro. Si annuncia in realtà come molto delicata, anche perché la prerogativa del rettore di nominare i propri collaboratori è piena e rientra nei poteri di autonomia riservati ai vertici dell'ateneo. Tuttavia, il sindaco, il presidente della Provincia e il presidente della Camera di commercio di Como sembrano intenzionati a far notare al rettore la difficoltà di dialogo che caratterizza i rapporti tra le istituzioni locali e il prorettore. Difficoltà che hanno portato al corto circuito dei giorni scorsi e alle molte polemiche sul futuro della sede comasca dell'Insubria. Un modo elegante, insomma, per sollecitare un cambio altrimenti destinato a rimanere lettera morta. Dario Campione Home Brunetta mette online gli stipendi lariani Bruni sfida Pastore e i liberal «Se volete le elezioni ditelo» Nuova stima sul valore dei capannoni ex Falck Denuncia il rivale in amore Ma il giudice non gli crede Letti nuovi, maggiore tecnologia e più comfort Il reparto di Nefrologia si porta all'avanguardia Il vescovo Coletti annuncia oggi la sua prima visita pastorale Altolà di Molteni (Lega) sul compenso di Stanca Gli antiabortisti: «Tutti devono sapere»

Torna all'inizio


MEDIA Ricerca Microsoft: nel 2010 Internet supererà la televisione Giugno 2010 sar... (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Giovedì 9 Aprile 2009, MEDIA Ricerca Microsoft: nel 2010 Internet supererà la televisione Giugno 2010 sarà la data del sorpasso: per la prima volta Internet sottrarrà alla tv tradizionale il primato di mezzo di comunicazione più utilizzato. È il dato più significativo che emerge dalla ricerca pubblicata da Microsoft sul comportamento on line degli utenti europei e sulle tendenze per il futuro. Secondo l'indagine, nel 2010 l'utilizzo di Internet raggiungerà una media di 14,2 ore alla settimana (più di 2,5 giorni al mese), rispetto alle 11,5 ore alla settimana (2 giorni al mese) della tv. Da un mezzo di comunicazione a senso unico, la tv diventerà un'esperienza interattiva resa accessibile da più schermi grazie alla banda larga: tv, personal computer, cellulari.

Torna all'inizio


Laurea in Scienze infermieristiche a rischio chiusura (sezione: Cultura)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Laurea in Scienze infermieristiche a rischio chiusura Giovedì 9 Aprile 2009, Mirano Rischia di chiudere il corso di Laurea in Scienze infermieristiche di Mirano. La notizia, fresca di questi giorni, è frutto di una delibera approvata dall'ateneo patavino lo scorso 26 marzo. Zero posti a Mirano, sede distaccata della facoltà da 9 anni che conta ad oggi 216 studenti, con una richiesta di iscrizioni che annualmente raggiunge quota 180. Motivo? Trasferire l'intero corso a Mestre. A Mirano si lascerebbe solo terminare chi ha già cominciato il proprio percorso accademico, e quindi l'anno prossimo solo secondo e terzo anno, per poi andare a chiudere definitivamente. In tempi di crisi è necessario tagliare i costi e l'ateneo sta optando per la riduzione le sedi periferiche, concentrandole nei capoluoghi di provincia. Un'eventualità che non va giù all'amministrazione comunale e in particolare al sindaco Roberto Cappelletto. Il primo cittadino, da docente universitario, si è sentito quasi punto sul vivo, e ha chiesto già ieri un incontro con l'assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri e con il preside di facoltà per discutere la questione. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Giampietro Marchese. «A Mestre - sottolinea - già esiste una scuola attivata in collaborazione tra Ulss 12 e Università di Udine. Perché allora non potenziarla mantenendo attiva la struttura miranese? L'Università di Padova giustifica la scelta con la necessità di ridurre le sedi periferiche concentrandole nei capoluoghi di provincia: e allora perché ad esempio la scuola per infermieri di Feltre, dove la formazione avviene in teleconferenza, continua a rimanere in piedi e non viene assorbita da Belluno?. Non vorrei che sia in atto il tentativo da parte dell'Ulss 12 veneziana, con la complicità della Regione, di "cannibalizzare" le altre Ulss della provincia di Venezia, in barba anche agli eccellenti risultati dimostrati da quella di Mirano». Davide Tamiello

Torna all'inizio


OSPITALITà PER GLI STUDENTI E I DOCENTI DELL'UNIVERSITà DELL'AQUILA. LA SUN METT... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Caserta)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Ospitalità per gli studenti e i docenti dell'Università dell'Aquila. La Sun mette a disposizione dell'ateneo abruzzese le sue sedi e le sue strutture e invita i propri docenti e il personale tecnico amministrativo a contribuire ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto. «Per dimostrare in modo partecipato il cordoglio del mondo universitario ai colleghi e agli studenti dell'Università dell'Aquila - dice il rettore della Sun, Francesco Rossi - la Crui ha istituito un "fondo Università emergenza terremoto" come contributo specifico alle emergenze immediate e agli interventi futuri. Partecipare concretamente con una personale, anche simbolica donazione, è il modo migliore per manifestare la propria solidarietà a chi è stato colpito dal dolore ed essere impegnati accanto a quanti portano soccorso».

Torna all'inizio


RITA TRAPANESE BATTIPAGLIA. IERI BATTIPAGLIA è STATA SCONVOLTA DA VIOLENTI AZIONI INSU... (sezione: Cultura)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

RITA TRAPANESE Battipaglia. «Ieri Battipaglia è stata sconvolta da violenti azioni insurrezionali», titolava così Il Mattino del 10 Aprile 1969, all'indomani dei moti che costarono la vita a due cittadini. Carmine Citro e Teresa Ricciardi, e che hanno segnato un punto di svolta nella storia della comunità. A quaranta anni da quella tragica giornata, per ricordare gli avvenimenti che la contraddistinsero e per discutere delle ripercussioni sullo sviluppo socio-economico del territorio sono in programma due distinte iniziative. La prima, organizzata dalla Cgil in collaborazione con la Fondazione "Di Vittorio", si svolgerà questa mattina nella sala giunta del municipio di piazza Moro (ore 9,30). Con la proiezione di vecchi filmati con interviste a persone che rimasero ferite negli scontri di piazza partirà una riflessione su quanto accadde in città. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi del senatore dell'epoca Mario Vignola, del docente universitario, Giuseppe Cacciatore, del presidente della "Fondazione Di Vittorio", Carlo Grezzi, e del segretario generale della Cgil Campania, Michele Gravano. Saranno poi le sorelle di Carmine Citro, a portare una loro testimonianza mentre le conclusioni saranno affidate a Stefania Crogi, segretaria generale Flai Cgil. In esposizione poi anche alcune significative fotografie scattate in quelle ore, in attesa poi di una più organica mostra in programma a maggio a Salerno nell'ambito di una iniziativa nella quale sarà possibile ammirare anche una tela ispirata agli avvenimenti del 9 aprile e solitamente esposta in un museo di Mantova. A palazzo di città saranno inoltre presenti alcuni dipendenti dell'Alcatel in agitazione per il loro incerto futuro occupazionale. Così come erano in agitazione, nel 1969, i tanti addetti al Tabacchificio e allo Zuccherificio, di cui si paventava la chiusura. Lavoratori per i quali fu indetta la manifestazione di protesta che poi degenerò in blocchi stradali, in occupazione della stazione ferroviaria, in scontri di piazza, in assalti al municipio e al Commissariato. Un fil-rouge dunque che unisce i lavoratori di oggi e di ieri impegnati nella lotta per la salvaguardia del posto di lavoro. La manifestazione del pomeriggio è invece stata curata dal periodico battipagliese "La Voce", diretto da Carmine Galdi, sul tema "Battipaglia negli ultimi quaranta anni". Il punto di partenza della discussione sarà la tesi di Giacomo Strizzi: «Evoluzione socio-ambientale di un territorio: Battipaglia». Sarà poi Alberto Cicatelli, ricercatore dell'Università di Salerno, a illustrare, dati alla mano, gli effetti degli eventi del 9 aprile e come questi ultimi abbiano inciso sull'evoluzione della comunità. Relativamente ai risvolti politici di quegli accadimenti saranno il professore Alfonso Pace, attuale segretario cittadino del Pd, e il professore Fernando Di Mieri, esponente storico della destra battipagliese, a dare una chiave di lettura di quel tragico evento da contrapposte angolature. Infine toccherà alla professoressa Maria Albrizio, sociologa dell'Università degli Studi di Napoli, tracciare un quadro della realtà cittadina scaturita da quelle vicende.

Torna all'inizio


Più credito e meno burocrazia: il mondo economico firma le richieste (sezione: Cultura)

( da "RomagnaOggi.it" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

9 aprile 2009 - 13.49 (Ultima Modifica: 09 aprile 2009) Mauro Pasolini (Legacoop) ha parlato in nome di tutte le imprese Bulbi: "Con la crisi dobbiamo proteggere le imprese locali" Lucchi (Pd): "Presto serviranno più risorse per i consorzi fidi" FORLI' - Le associazioni che rappresentano l'economia locale fanno la lista dei problemi urgenti che le amministrazioni locali devono risolvere, per far fronte alla crisi economica. Difficoltà con gli appalti pubblici, scarsità di politiche abitative, troppa burocrazia, un sistema bancario che non eroga più il credito, estensione degli ammortizzatori sociali e più politiche di sviluppo: queste le richieste di un documento unitario sottoscritto da tutti i soggetti economici. A sottoscrivere il documento ci sono proprio tutte le associazioni di impresa di Forlì-Cesena: dagli industriali (Confindustria, Api), agli artigiani (Cna e Federimpresa-Confartigianato), dalla cooperazione (Legacoop, Confcooperative, Agci) ai commercianti (Confcommercio Forlì, Confesercenti Forlì e Confesercenti Cesena). "Tutti crediamo nell'equazione che non c'è sviluppo economico se non c'è sviluppo civile del territorio, ed è per questo che ci troviamo tutti naturalmente assieme", rileva a nome dei firmatari del documento Mauro Pasolini, presidente di Legacoop Forlì-Cesena. Il documento ha peso proprio perché rappresenta la posizione unica di tutto lo spettro imprenditoriale provinciale. Appalti pubblici, no al massimo ribasso. Queste le richieste nello specifico. Sugli appalti pubblici si lamentano investimenti insufficienti, scarsa tutela della competitività del territorio ed eccessivo ricorso al massimo ribasso. "Gli enti continuano ad abbondare con l'idea del massimo ribasso, le promesse della politica non trovano spesso seguito nell'azione degli apparati amministrativi", critica Pasolini. Più politiche abitative e ammortizzatori sociali. C'è poi la questione della casa, con i pochi investimenti sull'edilizia abitativa sovvenzionata. "In questo caso proponiamo una società pubblico-privata che garantisca non tanto l'acquisto delle case, quanto copra le difficoltà dei cittadini", spiega Pasolini, rivolgendosi alle crescenti quote di popolazione che rimangono escluse dai circuiti del credito. Per queste stesse categorie si chiede, inoltre, estensione degli ammortizzatori sociali. Semplificazione della burocrazia. "Lo abbiamo ripetutamente richiesto e ci è stato ripetutamente garantito", continua il presidente di Legacoop, ma la situazione ancora non cambia in fatto di lacci e lacciuoli della pubblica amministrazione. "Non vogliamo deregulation, ma semplificazione", dice da parte sua Aurelio Cicognani, vice-presidente di Confindustria. Accesso al credito. Le imprese denunciano in questo caso ancora gravi problemi: le banche riducono il factoring (la cessione del credito), la rinegoziazione dei mutui, il supporto alle spese correnti delle imprese e gli investimenti. Tra i "cattivi pagatori", inoltre, le imprese ci mettono anche le istituzioni pubbliche, che pagano lavori e servizi sempre più in ritardo. Politiche di sviluppo. Servono, infine, secondo Pasolini "investimenti di lungo periodo in sistemi energetici ed ambientali con criteri di mantenimento della qualità della vita". Aggiunge Tiziano Alessandrini, presidente della Camera di commercio: "Attenzione particolare a quelle imprese che si trovano nel circuito della responsabilità sociale ed ambientale". Alla presentazione del documento erano presenti i sindaci di Forlì Nadia Masini e di Cesena Giordano Conti, oltre ai candidati sindaci Paolo Lucchi, Roberto Balzani e Alessandro Rondoni.

Torna all'inizio


Tatuaggi, piercing e rischi per la salute (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

9/4/2009 Tatuaggi, piercing e rischi per la salute Un’indagine sui giovani della Campania Quindicimila questionari in oltre trenta scuole superiori di Napoli e provincia per conoscere il fenomeno “Tattoo” sul territorio campano e promuovere una corretta informazione con il coinvolgimento diretto degli operatori. A che età il primo tatuaggio? I tuoi genitori lo sapevano? Lo hai fatto in condizioni di sicurezza igienica? Conosci gli eventuali rischi per la salute? Queste alcune delle domande rivolte ai ragazzi tra i 13 e 20 anni grazie a uno studio epidemiologico, voluto e finanziato dall’assessore alla sanità della Regione Campania Angelo Montemarano e condotto dall’équipe di Giorgio Liguori, docente di igiene ed epidemiologia alluniversità degli studi di Napoli “Parthenope”. Lo studio fa parte di un progetto biennale di ricerca, realizzato in collaborazione tra il Dipartimento di Studi delle Istituzioni e dei Sistemi Territoriali della “Parthenope” e l’Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria dell’Assessorato, coordinata da Antonio Gambacorta. Secondo i primi dati raccolti il 96 per cento dei ragazzi conosce i rischi infettivi legati a queste attività ma solo il 2 per cento individua tutte le patologie trasmissibili. Un ragazzo su dieci tatuato o con il piercing, inoltre, dichiara di aver avuto complicazioni: dermatiti o episodi infettivi. I dati preliminari saranno presentati al pubblico giovedì 16 aprile (ore 9.00) presso l’aula magna dell’assessorato alla sanità, isola C3 Centro direzionale di Napoli. Alla tavola rotonda parteciperanno tra gli altri docenti di chiara fama di entrambe le facoltà mediche napoletane (Mario Delfino, dermatologo della “Federico II”; Paolo Marinelli, igienista, Luigi Palmieri, medico legale, ed Evangelista Sagnelli infettivologo della SUN) e per l’ufficio scolastico regionale, partner del progetto, il direttore Alberto Bottino, Bruno Galzerano e Giuseppina Iommelli. Per comprendere meglio il fenomeno Tattoo anche nei suoi aspetti culturali interverrà il presidente nazionale dell’associazione italiana tatuatori riuniti (Atir) Giuseppe Serra che insieme a Gaetano Maria Fara, ordinario di Igiene alla Sapienza di Roma traccerà un quadro storico sulle tecniche di ornamento del corpo nel corso degli anni. Durante l’incontro, moderato dal giornalista Marco De Marco, sarà distribuito anche l’opuscolo informativo su tatuaggi e piercing realizzato nell’ambito delle attività del progetto.

Torna all'inizio


Lo statino elettronicooperativo da giugno (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Universita' Lo statino elettronico operativo da giugno Dal primo giugno diventerà operativo lo statino elettronico. A rendere possibile questa piccola rivoluzione informatica un team di esperti della Segreteria studenti e del Cuc, il Centro universitario di calcolo, che ha realizzato una nuova procedura per la stampa degli statini e per il caricamento dell'esame sostenuto. In pratica lo studente che volesse sostenere un esame dovrà stampare lo statino su foglio A4, scaricandolo dal portale studenti. Quindi, la commissione lo completerà con il voto, la data e le firme. Infine il caricamento, che avverrà con un lettore ottico. La carriera universitario sarà aggiornata in tempo reale. Il prossimo passo, voluto dal rettore Roberto Lagalla, sarà la pubblicazione on line del calendario degli esami sul portale docenti e la prenotazione via web. Il sistema dovrebbe essere operativo da settembre. Inoltre, come ha chiarito Raffaele Domanico, coordinatore amministrativo del sistema Gedas, «stiamo lavorando per consentire di poter compilare anche le domande di laurea via internet». Soddisfazione ha espresso il rettore che ha parlato di «passo avanti importante nell'ambito della semplificazione delle procedure che consentirà di snellire i tempi di registrazione degli esami sostenuti, garantire trasparenza e ridurre al minimo i disagi per i nostri studenti». Roberto Valguarnera

Torna all'inizio


Docenti spagnoli all'Isola Lachea (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

acicastello Docenti spagnoli all'Isola Lachea e.b.) L'Isola Lachea continua ad essere meta di visitatori interessati come nel caso dei 40 docenti spagnoli di Scienze naturali che, ieri mattina, dopo la tranquilla passeggiata in barca si sono rilassati fra i sentieri della Lachea ammirando i vicini Faraglioni, (riserve gestite dal Cutgana, il Centro interfacoltà universitario diretto da Concetto Amore) ed il lontano Castello di Aci. I docenti, membri dell'Associazione spagnola per l'insegnamento delle Scienze della terra presieduta da Xavier Gassiot, particolarmente interessati ai reperti del museo naturalistico che sorge in cima all'Isola, sono stati guidati dal docente di Geologia dell'Università Diego Puglisi e dallo staff del Cutgana guidato dal geologo Sandro Privitera e dagli operatori Natalia Leonardi, Emanuele Puglia e Mauro Contarino.

Torna all'inizio


Piazza Sciuti riavrà un aspetto decorosoAcicastello. (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Piazza Sciuti riavrà un aspetto decorosoAcicastello. Consegnati i lavori, 120 giorni per sistemare l'area sulla Statale 114 all'altezza di Cannizzaro S. G. LA PUNTA. Raccolta beni prima necessità per l'Abruzzo c.d.m.) "Alleanza universitaria" e "Donne in azione" collaborano con l'associazione "Mo.Da.Vi." per la raccolta di beni prima necessità e indumenti da inviare in Abruzzo a favore dei terremotati. I centri di raccolta sono presso la sede dell'associazione, in corso Sicilia 11, e il Supermercato Despar di via Fisichelli, a San Giovanni La Punta. Una delegazione delle associazioni si è resa disponibile per il servizio d'emergenza sul luogo e ha bisogno di attrezzature specifiche di soccorso. Chi volesse contribuire può contattare direttamente Laura Iraci al 347 83 28 378. S.P. Clarenza. Progetto per prevenire l'obesità infantile Organizzato dall'istituto comprensivo «Vittorini» di S. Michele di Ganzaria, diretto dalla professoressa Luisa Amantia, è stato presentato il progetto «Food Dudes», riguardante la prevenzione sulla obesità infantile. Vi hanno aderito 17 classi di scuola primaria di S. Pietro Clarenza, che è stata sede di controllo del progetto; dieci classi di scuola primaria di Caporotondo etneo, istituto in cui si è sperimentato il metodo del progetto che tende a modificare stili alimentari promuovendone sani. Il progetto è stato illustrato alle autorità locali dal prof. Giovanbattista Presti, dell'università di Milano e dal prof. Fergus Lowe, promotore europeo. Erano presenti il sindaco di Camporotondo etneo Antonino Rapisarda, gli assessori alla Pubblica Istruzione di Camporotondo e S. Michele di Ganzeria, rispettivamente Antonio Vitale e Andrea Cavarra, entrambi sensibili alle problematiche scolastiche, nonché il vice provveditore agli studi Beniamino Rametta. Il dirigente scolastico Luisa Amantia, nel ringraziare tutto il personale, genitori compresi, per la loro disponibilità ed impegno, ha rilevato che si tratta di un progetto «estramamente utile dal momento che agisce sul comportamento facendo acquisire abilità capaci di trasformare l'alunno di passivo esecutore in responsabile modificatore della salute propria e di quella collettiva». Da parte sua, Rametta, ha sottolineato il valore educativo del progetto per il mantenimento e miglioramento della salute e la prevenzione di disturbi e malattie alimentari. MARIO CASTRO s.g. la punta. Icone pasquali, manifestazione al De Nicola a.p.) «Per fare memoria della Pasqua», come recita l'invito rivolto a tutti i docenti, il personale e gli alunni dell'Iiss «De Nicola» di San Giovanni la Punta, gli insegnanti di religione, su impulso del prof. Lazzaro Napolitano, hanno organizzato il prima delle vacanze pasquali una bellissima e singolare manifestazione il cui tema è stato: le icone bizantine. Un'arte antica, spiritualissima e per certi versi ancora immutata nei luoghi in cui il cristianesimo ortodosso ha potestà. Si sono presi l'incarico di illustrarne la storia, le tecniche espressive, il messaggio sotteso ad alcuni dipinti, regolarmente esposti o proiettati sullo schermo gigante, i prof. Benedetto Battiato e Vera Zuccarello, mentre un esperto esecutore, il maestro Tommaso Contarino, è entrato nel merito della loro difficile e quasi ascetica realizzazione. Luogo dell'incontro l'auditorium del Polivalente puntese dove le classi, accompagnati dai loro docenti, sono state coinvolte per oltre due ore in questo suggestivo viaggio dentro le icone, in cui fra l'altro la storia, la cultura, l'arte, le religioni si ritrovano nel tentativo di rappresentare il divino e l'ascesi. Brillante e coinvolgente è stata la sapiente spiegazione fatta dal prof. Battiato sul quadro di Marc Chagal: La crocifissione bianca che il prof. Napolitano aveva già affisso nei punti più importanti del «De Nicola», come insegnamento e monito ai ragazzi affinché la morte di Cristo sia esempio di resurrezione e di Pasqua per tutti gli uomini. La vice preside, prof. Agata Tomarchio, che ha appoggiato la iniziativa dei docenti di religione, ha espresso il suo più convinto compiacimento perché la scuola, oltre al compito di istruire, ha pure l'obbligo di educare i giovani ai sentimenti più alti e nobili che l'umanità ha saputo esprimere.

Torna all'inizio


naccio (sezione: Cultura)

( da "Sicilia, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

«Ritardando la crescita dell'Università si ipotecano le potenzialità di sviluppo» naccio @@Il prof. Francesco Forte, ospite della «Kore» per un ciclo di letture politiche economiche, parla del ruolo che gli atenei devono avere oggi in Italia per garantire la produttività Il professore Francesco Forte, emerito di Scienze delle Finanze dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", ospite della Kore per un ciclo di letture di politica economica a margine dell'incontro con gli studenti abbiamo rivolto alcune domande sul ruolo dell'università. Recentemente si è messo in discussione il ruolo del sistema universitario e la sua capacita di contribuire allo sviluppo del paese evidenziando le distorsioni che presenta proponendo l'impiego di indicatori di performance ai quali il sistema si deve adeguare. "Gli indicatori attuali - dice Forte - sono basati su un concetto di università completamente errato come, tra l'altro, dimostrato dall'attuale crisi anche di credibilità culturale dei paesi anglosassoni e del loro modello di sviluppo economico. Cioè la tesi dell'università di elite che rappresenta un modello errato della funzione universitaria in quanto genera una cultura distaccata dalla società. Questo ha come conseguenza, almeno nel campo economico, una cultura incapace di gestire i nuovi modelli di sviluppo economico e sociale. L'università di elite non serve a formare i grandi cervelli, serve a formare persone che sono guidate, nei loro comportamenti, da un modello culturale spesso completamente distaccato dalla realtà e che produce modelli culturali che non sono in grado di costituire una guida per la società. Quello che è importante per un paese è l'università di massa, se vogliamo anche di qualità ma non di elite, inserita nella società e che abbia effetti sulla società. In questo senso bisogna innanzitutto confutare questa terribile confusione tra ricerca, didattica e ruolo sociale del sistema universitario. La ricerca è infatti un compito importante dell'università ma secondario rispetto alla sua funzione principale che è di insegnare e diffondere la cultura. La presenza di un sistema di istruzione universitaria di massa ha un effetto economico positivo perché accresce il capitale umano e culturale di una società e questo dovrebbe essere incluso tra gli indicatori di performance del sistema universitario». Nel dibattito attuale sembra che l'unico elemento per valutare il sistema sia quello delle graduatorie internazionali? «Le graduatorie internazionali sono fondate su rilevazioni per le quali le informazioni possono anche essere deformate. Se si guarda alla posizione dell'Italia dal punto di vista della numerosità dei posti in graduatoria intermedi si vede che è ben piazzata. Se poi adottiamo altri indicatori di efficacia, per esempio guardando ai docenti universitari che insegnano all'estero e che si sono laureati in Italia, o valutiamo altri indicatori di esito troveremmo che i laureati italiani, che rappresento il prodotto del sistema universitario, hanno un plus notevole che deriva anche dalla buona qualità delle università italiane. L'indicatore internazionale prova ben poco perché riguarda un particolare aspetto che viene visto solo rispetto ad una specifica finalità. In questo senso gli indici misurano quello che si vuol misurare e occorre valutare attentamente le implicazioni connesse con l'adozione di un particolare indicatore. Certamente il nostro sistema universitario dovrebbe valutare l'adozione anche di altri indicatori che potrebbero mostrarsi utili per comprendere, oltre che le performance in un particolare ambito, il rapporto tra università e la società nella quale questa si colloca. Ci vorrebbero in particolare indicatori in grado di valutare il contributo, che a parità di risorse, è in grado di offrire un'università all'area circostante dal punto di vista sociale, economico e culturale o che mostrassero l'effetto che ha l'educazione di questi studenti in generale sullo sviluppo di un territorio». Non potenziare l'università nel meridione non rischia di essere un rischio per lo sviluppo complessivo? «Ritardare lo sviluppo dell'università nel meridione significa ritardare la liberazione dalle presenze negative sul territorio e costituire una grossa ipoteca sulle potenzialità di sviluppo. Nello sviluppo economico del mezzogiorno l'università può avere un grande ruolo perché contribuisce significativamente alla costruzione del capitale umano di una regione che rappresenta la base di qualunque sviluppo imprenditoriale ed economico». Attualmente lei è ospite della Kore di Enna per un ciclo di letture di Politica economica. Ritiene che la costituzione dell'università abbia rappresentato una significativa occasione di sviluppo di una delle aree economiche più svantaggiate del paese? «Debbo dire che sono stato particolarmente colpito dell'impatto che sembra avere avuto l'istituzione dell'università sulla realtà economica e sociale delle provincia. Proprio ad Enna mediante l'istituzione di un osservatorio economico e lo sviluppo di analisi si potrebbero studiare gli effetti della presenza dell'Università sulla realtà imprenditoriale e sullo sviluppo complessivo di un'area. Questi studi potrebbero anche contribuire al dibattito nazionale sulla costruzione di indicatori sull'efficacia dell'università in rapporto al territorio e quindi fare in modo che anche questi aspetti entrino nelle classifiche di valutazione».

Torna all'inizio


Iran, Ahmadinejad sfida il mondo Inaugurato primo impianto nucleare (sezione: Cultura)

( da ">Stampaweb, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

ISFAHAN (IRAN) Il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, ha inaugurato il primo impianto di produzione di combustibile nucleare del Paese a Ispahan segnando un nuovo punto di rottura con la comunità internazionale che vorrebbe che la Repubblica islamica abbandonasse il suo programma di arricchimento dell’uranio. Con l’inaugurazione dell’impianto, l’Iran completa il suo ciclo per la fabbricazione di combustibile nucleare. Questa struttura ha una capacità produttiva, all’anno, di 10 tonnellate di combustibile nucleare per il reattore di ricerca ad acqua pesante di 40 megawatt di Arac, attualmente in costruzione nella provincia di Markezi, e di 30 tonnellate di combustibile per i futuri reattori ad acqua leggera. Lo ha riportato l’agenzia Mehr. L’Iran valuterà in ogni caso l’invito al dialogo offerto dal "5+1" sul programma nucleare, anche se si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro per la produzione di energia atomica. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all’alto rappresentante dell’Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un incontro. «Chiediamo con forza all’Iran di approfittare di questa opportunità per impegnarsi seriamente con tutti noi in uno spirito di mutuo rispetto». «Valuteremo e poi decideremo», ha replicato Ali Akbar Javanfekr, alto consigliere del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Mohammad Marandi, docente alluniversità di Teheran ha sottolineato che l’Iran probabilmente accetterà l’invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune restrizioni». Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l’uso pacifico del nucleare iraniano. Ribadendo la determinazione di Teheran a proseguire con il suo programma nucleare per scopi civili, Ahmadinejad annuncerà nella città centrale di Isfahan che l’Iran ha completato il passaggio finale della produzione di energia atomica. L’Occidente sospetta invece che si tratti dello sviluppo dell’ordigno nucleare. I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza e la Germania avevano «salutato con grande favore la nuova direzione assunta dalla politica Usa nei confronti del’Iran» e ribadito la loro determinazione a rispondere attraverso le vie diplomatiche ai timori creati dal programma nucleare iraniano, in linea con il pacchetto di incentivi funzionari e diplomatici offerti l’anno scorso per convincere Teheran ad abbandonare il programma di arricchimento dell’uranio.

Torna all'inizio


Ahmadinejad inaugura la prima centrale nucleare e apre sull'arricchimento (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

n. 85 del 2009-04-09 pagina 0 Ahmadinejad inaugura la prima centrale nucleare e apre sull'arricchimento di Redazione Inaugurato il primo impianto di produzione di combustibile nucleare del paese. Ma Ahmadinejad apre al dialogo con l’Occidente se sarà basato "sulla giustizia e sul rispetto". Teheran - Il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, ha inaugurato il primo impianto di produzione di combustibile nucleare del Paese a Ispahan. Con l’inaugurazione dell’impianto, l’Iran completa il suo ciclo per la fabbricazione di combustibile nucleare. Questa struttura ha una capacità produttiva, all’anno, di 10 tonnellate di combustibile nucleare per il reattore di ricerca ad acqua pesante di 40 megawatt di Arac, attualmente in costruzione nella provincia di Markezi, e di 30 tonnellate di combustibile per i futuri reattori ad acqua leggera. Lo ha riportato l’agenzia Mehr. "No ai negoziati di parte" L’Iran è pronto al dialogo con l’Occidente se sarà basato "sulla giustizia e sul rispetto". Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha teso le mani ai Sei Grandi che ieri lo avevano invitato ad aprirsi sul suo programma nucleare. Una tiepida apertura dietro la quale il presidente iraniano ha comunque ribadito la sua ferma decisione di avviare una nuova fase nucleare positiva nel paese. "La nazione iraniana ha fin dall’inizio seguito la logica e i negoziati, ma basati sulla giustizia e sul completo rispetto dei i diritti e le regole", ha affermato il presidente iraniano. "I negoziati di parte, condizionati e in un’atmosfera di minaccia non sono un qualcosa che una persona libera può accettare", ha aggiunto Ahmadinejad. Sì al dialogo ma senza restrizioni Mohammad Marandi, docente alluniversità di Teheran ha sottolineato che l’Iran probabilmente accetterà l’invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà alcune restrizioni". Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l’uso pacifico del nucleare iraniano. Ribadendo la determinazione di Teheran a proseguire con il suo programma nucleare per scopi civili. Sono ancora forti i sospetti in Occidente che l’Iran voglia nascondere sotto quest’operazione lo sviluppo di un ordigno nucleare. I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza e la Germania avevano «salutato con grande favore la nuova direzione assunta dalla politica Usa nei confronti dell’Iran» e ribadito la loro determinazione a rispondere attraverso le vie diplomatiche ai timori creati dal programma nucleare iraniano, in linea con il pacchetto di incentivi funzionari e diplomatici offerti l’anno scorso per convincere Teheran ad abbandonare il programma di arricchimento dell’uranio. La Repubblica islamica ha installato circa settemila centrifughe nell’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, nella provincia di Isfahan, si tratta, come ha spiegato lo stesso presidente, del completamento dell’ultima fase del ciclo di produzione di energia nucleare e ottenuto la tecnologia per produrre centrifughe più «accurate». Stamane Ahmadinejad aveva risposto all’invito dei 5+1 proprio ribadendo che il Paese si appresta ad avviare una nuova fase di lavoro per la produzione di energia atomica. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


Iran, ancora una sfida sul nucleare Nuovo impianto per arricchire uranio (sezione: Cultura)

( da "Repubblica.it" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

TEHERAN - L'Iran è riuscito ad ottenere nuovi progressi nella tecnologia nucleare nonostante "le pressioni, la propaganda e le minacce militari del nemico". Lo ha detto oggi il presidente Mahmud Ahmadinejad. Che ha inaugurato ad Isfahan, nella 'Giornata nazionale dell'energia atomica', il primo impianto per la produzione di combustibile per alimentare centrali nucleari. Ahmadinejad ha sottolineato le due principali novità annunciate oggi: la produzione per la prima volta di combustibile nucleare pronto per essere immesso nei reattori e la produzione di due nuovi tipi di centrifughe "capaci di fornire uranio arricchito ad un ritmo diverse volte superiore" a quello finora ottenuto con le centrifughe già installate. Successivamente il capo dell'energia atomica iraniana Gholam Reza Aghazadeh ha dichiarato che nell'impianto inaugurato oggi sono state installate circa settemila centrifughe. L'Iran, secondo un alto funzionario iraniano, ha completato l'ultima fase del ciclo di produzione di energia nucleare e ottenuto la tecnologia per produrre centrifughe più "accurate". La ricorrenza odierna è stata istituita nell'anniversario dell'annuncio fatto nel 2006 da Ahmadinejad che Teheran era riuscita ad arricchire per la prima volta uranio proprio nel suo impianto di Natanz, con lo scopo dichiarato di alimentare centrali nucleari per la produzione di energia elettrica. Gli Usa e altri Paesi occidentali, invece, sospettano la Repubblica islamica di volere dotarsi di armi nucleari. Un'accusa respinta ancora una volta da Ahmadinejad. OAS_RICH('Middle'); I responsabili del programma nucleare iraniano hanno sottolineato che la nuova iniziativa di Isfahan dimostra che Teheran ha ormai il controllo di tutto il processo per l'arricchimento dell'uranio necessario per produrre energia atomica. Una dichiarazione che sembra voler riequilibrare la mezza apertura al dialogo offerto dal '5+1' sul programma nucleare. Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Germania e Gran Bretagna avevano fatto sapere con una nota di voler chiedere all'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, di invitare Teheran a un incontro: "Chiediamo con forza all'Iran di approfittare di questa opportunità per impegnarsi seriamente con tutti noi in uno spirito di mutuo rispetto". "Valuteremo e poi decideremo", è stata la replica di Ali Akbar Javanfekr, alto consigliere del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Mohammad Marandi, docente all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà l'invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà alcune restrizioni". Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso pacifico del nucleare iraniano. Ribadendo la determinazione di Teheran a proseguire con il suo programma nucleare per scopi civili, Ahmadinejad annuncerà nella città centrale di Isfahan che l'Iran ha completato il passaggio finale della produzione di energia atomica. L'Occidente sospetta invece che si tratti dello sviluppo dell'ordigno nucleare. I cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza e la Germania avevano "salutato con grande favore la nuova direzione assunta dalla politica Usa nei confronti del'Iran" e ribadito la loro determinazione a rispondere attraverso le vie diplomatiche ai timori creati dal programma nucleare iraniano, in linea con il pacchetto di incentivi funzionari e diplomatici offerti l'anno scorso per convincere Teheran ad abbandonare il programma di arricchimento dell'uranio. (9 aprile 2009

Torna all'inizio


Seminario all'ITC sulla comunicazione (sezione: Cultura)

( da "Quotidiano.it, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Seminario all'ITC sulla comunicazione San Benedetto del Tronto | Si è tenuto venerdì 3 aprile, presso l'ITC "Capriotti", il seminario di studi dal titolo "I tempi e i modi della comunicazione". Istituto tecnico commerciale "Capriotti" Si è tenuto venerdì 3 aprile, presso l'aula magna dell'ITC "Capriotti", il seminario di studi dal titolo "I tempi e i modi della comunicazione". Il progetto, in collaborazione con l'Osservatorio Regionale istituito dall' Ufficio Scolastico Regionale delle Marche per contrastare il fenomeno del bullismo, con la Consulta degli studenti e i Forum - regionale e provinciali - dei genitori, ha lo scopo di condividere con i diversi soggetti del territorio la riflessione su alcune tematiche educative relative alla promozione della salute e del "ben ... essere", per la realizzazione di un ecosistema educativo. La scuola, la famiglia, il territorio tutto concorrono alla formazione integrale dello studente e, ognuno, in qualche misura deve farsi carico delle responsabilità educative che ne conseguono. Il seminario, a cui hanno partecipato Dirigenti Scolastici, docenti, studenti e genitori, era centrato sul tema della comunicazione, aspetto complesso e al contempo attuale della società contemporanea. Alesandro Pultrone, esperto in comunicazione, ha animato la prima parte del pomeriggio con il laboratorio "L'anima della parola", coinvolgendo tutto l' uditorio e, in particolare, gli studenti che sono rimasti incantati dal suo approccio spiritoso, originale e creativo. Nella seconda parte, poi, è intervenuta la dott.ssa Angela Giallongo dell' Università di Urbino. "L'arte della parola" è stato il titolo della sua relazione che ha ottenuto grandi consensi da tutti. La conclusione è stata affidata a un ragazzo, il vice presidente della Consulta Provinciale degli studenti, che , senza tradire l'emozione, ha prima illustrato le funzioni della Consulta, poi ha chiuso egregiamente i lavori. 09/04/2009

Torna all'inizio


La Gelmini: "Garantito lo svolgimento dell'anno scolastico" (sezione: Cultura)

( da "Giornale.it, Il" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

n. 85 del 2009-04-09 pagina 0 La Gelmini: "Garantito lo svolgimento dell'anno scolastico" di Redazione Il ministro dell’Istruzione ha garantito che l’anno scolastico sarà considerato valido anche se i giorni di lezione saranno meno di 200 e che saranno messi in condizione di sostenere gli esami di terza media e di maturità. "Le università adottino l'ateneo dell'Aquila". Incentivi per docentie accorpamento di classi L'Aquila - Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha garantito agli studenti dell’area colpita dal terremoto che l’anno scolastico sarà considerato valido anche se i giorni di lezione saranno stati meno di 200, e che saranno messi in condizione di sostenere gli esami di terza media e di maturità. Il ministro ha promesso anche 110 milioni di euro per ricostruire e riorganizzare le scuole colpite dal sisma, e ha parlato di 16 milioni di euro per ricostruire la Casa dello studente all’Aquila. "Il ritorno alla normalità sarà lungo e faticoso, ma è l’obiettivo che ci siamo posti. E il ritorno alla normalità passa dalla scuola", ha detto Gelmini in una conferenza stampa, dopo avere visitato le zone colpite dal sisma. Le scuole abruzzesi potranno adottare soluzioni organizzative per recuperare il mancato svolgimento delle attività didattiche a causa dell’inagibilità degli edifici, come flessibilità dell’orario, composizione delle classi, adattamento del calendario scolastico e modalità di svolgimento degli esami. Potranno inoltre attivare insegnamenti integrativi e aggiuntivi anche nei mesi estivi, come prevede un’apposita ordinanza di Protezione civile. Gelmini ha spiegato che gli studenti potranno "iscriversi in tutte le scuole della regione" per facilitare le famiglie sfollate. "Almeno nelle zone non direttamente coinvolte dal sisma l’obiettivo è di riaprire le scuole", ha detto Gelmini, precisando che nell’area maggiormente colpita "si farà ricorso a delle tensostrutture". Un aiuto verrà anche da Internet: "In rete vorremmo organizzare corsi per l’esame di maturità e di terza media. Società come Microsoft hanno offerto aiuti importanti". "Non avremo pace finché qui non sarà ripristinata una normalità, una buona qualità di vita". "Le università adottino l'ateneo dell'Aquila" è questa, in sintesi, la proposta che il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha avanzato al Senato accademico dell’università abruzzese. "Come Berlusconi ha proposto che ogni provincia adotti un cantiere - ha spiegato il ministro Gelmini - cosi potremmo utilizzare un metodo simile anche per luniversità. Gli atenei, che numerosi, in questi giorni si sono detti disponibili, potrebbero adottare un cantiere, un progetto preciso". Il ministro Gelmini ha aggiunto, parlando al Senato accademico, presieduto dal rettore Ferdinando Di Orio, che "il commissario straordinario Bertolaso ha passato tutta la notte per recuperare tutte le tensostrutture disponibili in Italia, cosi da consentire l’inizio delle lezioni in contemporanea all’apertura dei cantieri". "è un metodo che ci trova d’accordo - è stata la risposta del rettore Di Orio - se c’è una priorità in questa città è l’università. Noi vogliamo stare qui: lo dobbiamo - ha concluso - ai nostri 27 mila studenti e alla città". Incentivi per docenti e accorpamenti di classi Il ministro ha illustrato i provvedimenti contenuti nell’ordinanza di protezione civile presentata in Consiglio dei ministri. Oltre ai provvedimenti presentati in Cdm saranno avviate una serie di iniziative a sostegno degli studenti. Si stanno, fra l’altro studiando provvedimenti e iniziative per riorganizzare la didattica dell’Università dell’Aquila. Strutture e classi Si allestiranno tensostrutture per riprendere l’attività scolastica. Allo studio l’accorpamento nelle stesse classi dei bambini di prima e seconda elementare e di terza, quarta e quinta elementare. è in corso una verifica per capire se qualche struttura è agibile per utilizzarla con turni durante tutta la giornata. Incentivi per straordinari e doppi turni Vengono poi introdotti speciali incentivi per favorire gli straordinari e i doppi turni di professori e personale amministrativo ed aumentare le ore di lezione, per recuperare i ritardi nell’attività didattica. Casa dello studente è previsto lo stanziamento straordinario di 16 milioni di euro per la ricostruzione della Casa dello Studente de L’Aquila. Il Miur ed il ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Tecnologica, in collaborazione con Microsoft e con le principali aziende di settore, attueranno la riorganizzazione delle piattaforme informatiche (collegamenti di computer, internet e software) per garantire il supporto alla didattica anche nelle strutture provvisorie d’emergenza. Maturità: computer e internet A tutti gli studenti che dovranno sostenere a breve l’esame di maturità a L’Aquila, verranno forniti un pc portatile ed una chiave per la connessione a internet, per poter seguire corsi a distanza su tutte le materie base, come italiano, matematica, fisica, latino. Grazie al pc connesso a internet, tramite l’utilizzo di cuffia e microfono, i ragazzi saranno suddivisi in "classi virtuali" dove si terranno lezioni e si svolgeranno compiti, grazie al contributo di solidarietà di docenti di tutta Italia, che faranno lezione via web. Si tratta dell’anticipazione di un progetto che i ministri Gelmini e Brunetta intendono proporre in tutte le scuole italiane per il prossimo anno scolastico. Sarà presto on line lo spazio web "la scuola per l’Abruzzo" dove saranno raccolte le centinaia di offerte che arrivano da parte delle scuole, delle associazioni degli studenti, dei genitori e degli insegnanti, delle consulte e del volontariato. Scuole: rete solidale A questo si aggiungono altre iniziative. è in fase di organizzazione un punto di raccolta del materiale didattico che le scuole di tutta Italia stanno inviando per le scuole abruzzesi. Si sta attivando un servizio di gemellaggio tra le scuole abruzzesi e quelle del resto del Paese per ospitare studenti di zone colpite dal sisma nelle famiglie e nelle scuole delle altre regioni. Gli studenti delle Consulte, poi, stanno preparando un piano di attività estive per i bambini da realizzare nei campi o nelle scuole allestite nei campi. Lavagne interattive Saranno disponibili da subito 15 lavagne interattive multimediali per le scuole da campo. Le lavagne potranno anche essere utilizzate per attività non didattiche (proiezioni di film, dvd, cartoni animati). Al via laboratorio didattico con biblioteche itineranti: tante scuole stanno inviando libri per gli studenti abruzzesi. Sarà aperto un punto permanente della Direzione Generale dello Studente del Miur a L’Aquila per dare sostegno agli studenti fino alla fine dell’emergenza. è stato infine chiesto alle Consulte studentesche di rinunciare alla giornata nazionale dell’arte e della creatività. I soldi risparmiati verranno destinati alla ricognizione delle scuole colpite dal terremoto. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Torna all'inizio


Sms, lingua assediata? (sezione: Cultura)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Sms, lingua assediata? Maria Pia Forte Gli italiani, si sa, sono grandi parlatori. Persino un luogo anonimo come il supermercato diventa, in Italia, spunto di animate conversazioni con la cassiera, per non parlare del bar, o del ristorante, o del treno. Questo gusto della parola spiega, secondo Marco Biffi, docente di Linguistica italiana all’Università di Firenze, l’amore degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l’unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short message service'', viene tradotto con ''messaggino'': diminutivi che indicano bene l’affetto che l’italiano nutre per queste novità. Il cellulare offre agli italiani la possibilità di fare in modo nuovo ciò che hanno sempre fatto: comunicare». Su questo modo nuovo di comunicare il professor Biffi e la sua collega Vera Gheno (entrambi membri del Clieo, Centro di Linguistica storica e teorica dell’Università di Firenze - Accademia della Crusca) hanno svolto uno studio che ha messo a fuoco l’influenza del telefono in generale e del cellulare in particolare nell’evoluzione della lingua e della società». Professor Biffi, il telefono tradizionale ha influito molto sulla lingua italiana? «Non in maniera determinante, ma in parte sì, perché parlando al telefono si rinuncia a tutte le informazioni extralinguistiche come mimica facciale, gesti, riferimenti a oggetti visibili a entrambi gli interlocutori. Per questo motivo le conversazioni telefoniche sono un utile laboratorio per studiare l’oralità nella sua essenzialità, a prescindere da tutti gli aspetti suddetti. Al telefono, poi, è davvero particolare il momento di apertura della comunicazione: si comincia con un ''pronto'', si prosegue con una fase sociolinguistica di approccio e soltanto dopo si arriva al nocciolo del discorso. La procedura di congedo, invece, non è molto diversa da quella di una conversazione normale. Il telefono mette in luce anche le differenze tra culture. I giapponesi, per esempio, sono molto cerimoniosi con le persone che conoscono, mentre sono bruschi con gli sconosciuti: tutto l’opposto degli italiani». Veniamo al telefono cellulare... «Il cellulare ha portato diverse novità. La prima è che mentre col telefono tradizionale non sappiamo chi sia colui che ci risponde ma sappiamo dov'è, col cellulare accade il contrario: sappiamo chi è ma non dov'è, e dunque siamo incerti sulla sua disponibilità a parlare. Alla chiamata del cellulare, inoltre, si risponde sempre, magari con un messaggio per far capire che in quel momento si è occupati, mentre al telefono tradizionale si può non rispondere. Tutto questo influisce sul modo di parlare al cellulare. Ma la vera grande novità è costituita dai ''messaggini''». Di questa inedita forma di comunicazione la professoressa Gheno e lei avete messo in luce molti dettagli, come l’apertura senza forme di saluto o con formule poco formali, la chiusura veloce e spesso priva di firma, l’uso frequente di soprannomi, la sintassi elementare e l’abbondanza di errori, la punteggiatura «emotiva» con largo impiego di punti esclamativi e interrogativi, punti di sospensione e «faccine» per dare alla comunicazione un’intonazione scherzosa o seria, l’omissione delle vocali e il troncamento delle parole per motivi di brevità, la commistione di dialetti, gerghi giovanili e altre lingue e così via. Il linguaggio piuttosto primitivo degli ''sms'' rischia di contagiare la lingua di Dante? «E' presto per saperlo. Certamente ha contagiato alcune forme di comunicazione giovanile, come scritte murali e perfino romanzi, come quello di Luana Modini, del 2007, tutto scritto in ''SMSese'', ossia col linguaggio degli ''sms''. Finché esso rimane limitato a questi ambiti, non ci sono problemi; ma se lo si trasferisce anche nel tema di italiano o in una lettera di lavoro, non va più bene. Spetta alla scuola far capire ai ragazzi che questo non deve accadere, che l’adeguamento dev'essere non verso il basso ma verso l’alto, in modo che il linguaggio degli ''sms'' sia un arricchimento della lingua, un registro in più, non causa d’imbarbarimento. Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge, gli ''sms'' fanno bene alla lingua, perché costringono a una sintesi di ciò che si vuole dire e richiedono una notevole creatività linguistica. Un risultato positivo, intanto, il cellulare l’ha avuto: il ricorso intensivo ai ''messaggini'', molto più praticati delle e-mail, ha spinto molte persone a scrivere. Non solo i giovani si servono di questo mezzo di comunicazione, ma anche signore ultrasessantenni con la terza elementare». Dunque il «messaggino» è uno strumento democratico? «No, lo è molto meno di una telefonata, perché richiede la conoscenza di una lingua e di regole specifiche. Tutti possono comunicare per telefono, non tutti hanno la competenza necessaria per inviare un ''messaggino''».

Torna all'inizio


"Aule e laboratori a disposizione degli studenti dell'Aquila" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Catania “Aule e laboratori a disposizione degli studenti dell’Aquila” Le strutture e i laboratori della Facoltà d’Ingegneria di Catania e i dipartimenti ad essa afferenti (Architettura e urbanistica, Ingegneria civile e ambientale, Ingegneria elettrica, elettronica e dei sistemi, Ingegneria industriale e meccanica, Ingegneria informatica e delle telecomunicazioni, Metodologie fisiche e chimiche per l’ingegneria) sono disponibili ad accogliere presso i loro laboratori gli studenti dell’ultimo anno dei corsi di studio della facoltà d’Ingegneria dell’Università dell’Aquila, per permettere loro di completare tesi di laurea o di svolgere attività di tirocinio. E’ quanto ha stabilito il preside Luigi Fortuna, a seguito dell’accertata inagibilità delle strutture della Facoltà d’Ingegneria dell’Aquila dopo il sisma che ha colpito nei giorni scorsi l’area del capoluogo abruzzese. Nel corso della seduta del consiglio della Facoltà catanese di mercoledì 8 aprile, è stata inoltre comunicata la disponibilità da parte dei direttori di tutti i dipartimenti. Di tale decisione è stato subito informato il preside della Facoltà d’Ingegneria dell’Aquila, prof. Pierluigi Foscolo. Gli studenti che svolgeranno a Catania tali attività, riceveranno un contributo a parziale rimborso spese che graverà sul capitolo “Spese di rappresentanza del Preside” ed eventualmente su apposito capitolo di spesa creato a posteriori sul bilancio di previsione 2009 a seguito dell’emergenza.>> A nome della facoltà, il prof. Fortuna ha già dato, inoltre, la disponibilità a docenti e studenti abruzzesi di fruire delle aule nel periodo che va dal 20 maggio al 20 luglio 2009 per svolgere attività didattica, ovviamente in orari compatibili con il regolare svolgimento delle lezioni della Facoltà di Catania, ed eventualmente con il supporto dei docenti catanesi che intendessero affiancare i propri colleghi aquilani. L’Ersu di Catania (Ente regionale per il diritto allo studio) ha infine messo a disposizione degli studenti e dei docenti dell’Aquila già 50 accomodation. BUR.IT 10.04.09

Torna all'inizio


Sostegno all'Ateneo abruzzese (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Bari Sostegno all'Ateneo abruzzese Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bari, riunito nell’adunanza del 7 aprile 2009, ha espresso ogni solidarietà alle popolazioni dell’Abruzzo e in particolare alla Comunità Universitaria aquilana, osservando anche un minuto di raccoglimento per onorare la memoria delle vittime del sisma. Il Senato Accademico ha ribadito piena disponibilità a sostegno delle esigenze dei colleghi e degli studenti dell’ateneo aquilano, sposando senza riserve la decisione assunta ieri dai rettori delle Università pugliesi, e ha ratificato l’iniziativa dell’Università di Bari di accendere un conto corrente presso l’Istituto Cassiere Unicredit Banca di Roma S.p.A. (Università di Bari pro Ateneo dell’Aquila – Piazza Umberto I, 70121 Bari – IBAN: IT 82 V 03002 04030 000401122588) al fine di raccogliere risorse. Come prima e significativa testimonianza di adesione, tutti i componenti del Senato Accademico hanno deciso di devolvere il corrispettivo del gettone di presenza della seduta odierna a favore dell’iniziativa.>> Inoltre i rappresentanti degli studenti in Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione hanno pianificato un’articolata e capillare campagna di raccolta di fondi con postazioni dedicate in tutte le facoltà. Infine da ieri, a partire dalle ore 8,30 nella sede FIDAS dellAssociazione Pugliese Donatori di Sangue in Piazza Umberto presso la Palazzina ex Goccia del latte, sarà possibile per tutto il personale docente e tecnico-amministrativo nonché per gli studenti effettuare una donazione straordinaria di sangue da destinare alle zone terremotate. BUR.IT 10.04.09

Torna all'inizio


Lettera aperta a Mariastella Gelmini (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università "Magna Graecia" Lettera aperta a Mariastella Gelmini Gentile Ministro, mi permetto di richiamare la Sua attenzione sul ben noto problema dell’accorpamento delle Scuole di Specializzazione dell’area biomedica che tante preoccupazioni sta suscitando nei giovani neolaureati e nei docenti degli Atenei interessati.Mi consenta di esprimere alcune perplessità sulla metodologia adottata e di condividere alcune riflessioni sulle inevitabili ricadute che tutto ciò comporterà sui neolaureati e sulla vita stessa dei piccoli Atenei che si vedono chiudere un congruo numero di Scuole di specializzazione. Perché arrivare a tutto questo? Quali sono le finalità? Si intende, forse, contenere il budget annuale previsto per gli specializzandi? L’accorpamento non induce alcuna economia gestionale dal momento che i docenti delle Scuole di specializzazione sono gli stessi del Corso di Laurea in Medicina e non è prevista alcuna indennità aggiuntiva per l’espletamento della didattica post-laurea. Si intende, forse, migliorare la qualità della formazione? Anche questo non risponde al vero perché è ampiamente risaputo che il miglior rapporto docenti/studenti si realizza proprio negli Atenei di piccola e media grandezza. Tra l’altro, in queste realtà, sicuramente diverse dai mega Atenei, è possibile privilegiare il rapporto interpersonale che ha l’indubbio vantaggio di arricchire il processo formativo di elementi umani ed emozionali che vanno ben oltre il rispetto del monte orario previsto dalla normativa vigente. Si intende, forse, rendere omogeneo il percorso formativo degli specializzandi? Anche questa motivazione non risulta essere plausibile dal momento che nel recente passato, durante la fase di riscrittura degli Statuti e la definizione della rete formativa, sono pervenute, da parte delle Istituzioni competenti, raccomandazioni pressanti per caratterizzare l’offerta formativa delle Scuole della stessa tipologia, proprio per offrire una scelta didattica ampia e differenziata. L’integrazione di saperi diversi, che rappresenta un elemento irrinunciabile per una medicina moderna ed efficace, non solo non viene tenuta in nessun considerazione dall’accorpamento delle Scuole ma, anzi, ne viene fortemente penalizzata. Tutto ciò, peraltro, cozza con la forte spinta federativa voluta dall’attuale Governo. Federalismo che, da cittadino del Sud, considero una opportunità irrinunciabile per avviare, anche nelle Regioni meridionali, meccanismi virtuosi nella gestione della res pubblica, sempre a patto che tale federalismo sia solidale. L’accorpamento va, purtroppo, in direzione opposta dal momento che toglie molto a chi ha poco per dare a chi ha già tanto! Non sarebbe stato meglio, mantenendo immodificato il numero totale dei contratti, ridistribuire i posti in maniera tale da consentire a tutte le Scuole di avere la dotazione minima di 3 posti, necessaria per mantenere la propria autonomia? Autonomia, già! Questo è un altro problema su cui bisogna fare chiarezza. Negli anni passati, la politica ha voluto che gli Atenei avessero autonomia didattica e gestionale per armonizzare le risorse mediante meccanismi di autocontrollo. Il recente decreto che accorpa parte delle Scuole di Specializzazione rispetta il principio dell’autonomia? Infine, gentile Ministro, mi perdoni se ora le rappresento la realtà locale in cui vivo ed opero, quella della mia Calabria. Come ella sa, in Calabria, così come in altre 3 regioni d’Italia, vi è una sola Facoltà di Medicina cui compete la formazione pre- e post-laurea. Ciò avviene in un territorio già in forte sofferenza sia dal punto di vista economico che sociale. Allora, perché depauperare ancora di più, di risorse intellettuali ed economiche, una terra già tanto provata? Come si può pensare di promuovere la crescita del Sud penalizzandolo proprio in alcuni settori strategici, qual è quello della formazione e della promozione della cultura? Non dimentichiamo che fare formazione e generare cultura significa promuovere anche la crescita sociale ed economica, strumenti essenziali per la lotta alla criminalità organizzata.>> Poi, allargando l’orizzonte delle riflessioni, è legittimo chiedersi se l’Ateneo Magna Graecia di Catanzaro, fortemente depotenziato nella sua offerta formativa, continuerà a mantenere la stessa forza attrattiva degli anni precedenti o, come temo, assisteremo ad un nuovo esodo verso sedi universitarie extraregione. Il costo sociale ed economico non sarà sostenibile per molte delle famiglie calabresi e si vanificherà quanto di positivo l’Ateneo catanzarese era riuscito a fare negli anni passati. Non si può affermare di volere sostenere la crescita del Mezzogiorno, se poi lo si priva di strumenti essenziali come quello della formazione universitaria. Eppure, pensavo che compito della politica fosse quello di ascoltare i bisogni della gente e di restituire, poi, la speranza! Ma quale speranza si intende dare ai giovani calabresi, oggi? In questi giovani vi è solo la certezza di avere subito un torto enorme, di essere stati penalizzati rispetto a quelli di altre regioni con minori tensioni sociali e con una situazione economica ben diversa. Caro Ministro, per dare quella speranza di cui sopra bisogna iniziare con le piccole cose, con quelle cose che scandiscono il quotidiano e non solo le grandi opere come il ponte sullo stretto. Bisogna dare la certezza del lavoro, la consapevolezza che si è strumenti di un reale processo di rinnovamento culturale, sociale ed economico. Le ricordo, gentile Ministro, che i laureati in medicina non possono accedere ad alcun concorso ospedaliero se non sono specialisti; pensi, quindi, al danno che ne deriverà loro. Laureati, ma impossibilitati ad utilizzare il titolo di studio! Pensavo che la politica fosse capace di armonizzare ed attenuare le diseguaglianze e non ad accentuarle! Raccolga l’appello dei tanti giovani che, in questi giorni, sono precipitati nello sconforto e restituisca loro il sorriso e la speranza di un futuro diverso, la certezza che non sono soli, che le Istituzioni sono accanto a loro. Dia un senso reale anche al mio ruolo istituzionale di docente e di cittadino che ha sempre guardato con fiducia alle Istituzioni; non tradisca, proprio ora, questa mia convinzione. Infine, concordo che è necessario procedere ad una rivisitazione critica dell’attuale strutturazione dell’Università, ma non si neghi il ruolo fondamentale della stessa nella preparazione delle future professionalità cui spetterà il compito di generare cultura, idee, innovazione e benessere sociale. Non si guardi all’Accademia con diffidenza e sospetti, come un avversario da combattere ad ogni costo; al contrario, le si riconosca quel ruolo fondamentale ed irrinunciabile di fucina inesauribile di quei processi culturali ed ideologici che rappresentano la vera ricchezza di una Nazione moderna che vuole proiettarsi nel futuro! Grato per l’attenzione che mi dedicherà, mi è gradita l’occasione di inviarle tante cordialità. BUR.IT 10.04.09

Torna all'inizio


Disponibilità per accoglienza studenti e docenti (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Campus Bio-Medico Disponibilità per accoglienza studenti e docenti L’Università Campus Bio-Medico di Roma, anche in riferimento alle parole espresse oggi dall’On. Guido Milana, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, con cui s’invitavano gli atenei romani ad “attrezzarsi per accogliere gli studenti che si sono trovati senza sede e strutture” in Abruzzo, conferma di essersi attivata per mettere a disposizione le strutture didattiche e i laboratori delle proprie Facoltà (Medicina e Chirurgia e Ingegneria) agli studenti e ai docenti dell’Università dell’Aquila, colpiti dalla sciagura del terremoto. La disponibilità dell’UCBM è stata comunicata già ieri al Rettore dell’Ateneo abruzzese, Prof. Francesco Di Orio. >> “Con questa offerta di collaborazione – ha spiegato il Prof. Vincenzo Lorenzelli, Rettore dell’UCBM – desideriamo dare il nostro contributo affinché studenti e docenti dell’Università dell’Aquila, per quanto possibile, possano tornare al più presto alla normalità della loro vita universitaria”. BUR.IT 10.04.09

Torna all'inizio


Squadre di esperti pronte per l' Abruzzo (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Udine Squadre di esperti pronte per l' Abruzzo Sono due le squadre di esperti delluniversità di Udine pronte per l’intervento in Abruzzo. In particolare, sette professori e ingegneri strutturisti del dipartimento di Ingegneria civile e architettura (Dica) dell’ateneo sono allertati per unirsi agli ingegneri provenienti da più di 40 atenei italiani del consorzio interuniversitario ReLUIS (Rete dei laboratori universitari in ingegneria sismica), già al lavoro nelle zone colpite dal terremoto. Il dipartimento di Georisorse e territorio (Dige) dell’ateneo ha invece messo a disposizione il team di dieci docenti e tecnici del progetto “Assess” di valutazione del rischio sismico, finanziato dalla Direzione regionale della Protezione civile e coordinato dalluniversità di Udine. «L’intervento – spiega Stefano Grimaz, coordinatore della missione di Assess - potrà presumibilmente avviarsi già nella fase immediatamente successiva all’emergenza acuta, una volta concluse le fasi di recupero delle vittime e di sistemazione delle popolazioni nelle tendopoli». «Per questo - aggiunge il rettore, Cristiana Compagno - siamo in contatto diretto con la Direzione della Protezione civile regionale già operativa in Abruzzo, da cui riceviamo gli aggiornamenti relativi alla messa in opera della task-force dell’ateneo». «Si tratta infatti – precisa Grimaz – di interventi che, per ovvi motivi, devono essere coordinati con grande precisione nei tempi e nei modi all’interno di operazioni ampie e complesse, pena la mancata efficacia delle operazioni messe in campo sui diversi fronti».Il Consorzio ReLUIS, chiamato presso l’Unità di crisi del Dipartimento della Protezione civile nazionale, «ha richiesto ai responsabili di unità di ricerca ReLUIS – spiega Gaetano Russo, responsabile per tre anni, con Stefano Sorace, di un progetto in ambito ReLUIS - l’apporto di persone con le necessarie competenze per le verifiche di agibilità degli edifici, disponibili a recarsi in Abruzzo». Il team del progetto “Assess”, la cui peculiarità è dare risposte operative attraverso un approccio interdisciplinare al rischio sismico per valutare la sicurezza, strutturale e non strutturale, e le criticità geo-morfologiche del sito al fine di definire le strategie di intervento, è già preparato ad operare in modo organico ed integrato con il sistema di Protezione Civile. Il team mette a disposizione il suo know-how per fornire supporto esperto alle attività di valutazione della sicurezza sismica nelle aree danneggiate. >> Nell’ambito di ReLUIS al momento, hanno dato la loro adesione Stefano Sorace, Alessandra Gubana, Paolo Angeli, Elena Frattolin, Denis Mitri, Fabio Fadi e Andrea Cortesia. I primi quattro hanno già partecipato alle indagini strutturali sugli edifici colpiti dal terremoto dell’Umbria-Marche nel 1997. «L’ultima comunicazione di ReLUIS da L’Aquila – dice Russo – è che le attività di verifica che coinvolgeranno il gruppo del Dica non cominceranno prima di martedì prossimo». La squadra Assess è costituita da Stefano Grimaz, che nel 1997 ha coordinato le operazioni di rilevamento dell’agibilità nel post-terremoto dell’Umbria-Marche presso il Com di Frabriano, Alberto Moretti, Petra Malisan, Fausto Barazza, affiancati da Antonino Morassi, Eliana Poli e Adriano Zanferrari. Partecipano e danno supporto alla missione anche gli altri componenti delle unità di ricerca del progetto “Assess”, tra cui Fabio Crosilla, Alberto Beinat e Domenico Visentini sempre del Dige delluniversità di Udine, Natalino Gattesco e Franco Cucchi, dell’ateneo giuliano, Dario Slejko e Alessandro Rebez dell’OGS di Trieste. Al team potranno aggiungersi, a seconda delle necessità, altri esperti dell’ateneo friulano. BUR.IT 10.04.09

Torna all'inizio


Approvato il "Codice Etico" (sezione: Cultura)

( da "Bollettino Università & Ricerca" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

Università di Modena Approvato il “Codice Etico” Il Senato Accademico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha varato all’unanimità l’approvazione del “Codice Etico”. L’obiettivo del testo che si va ad integrare alle leggi e regolamenti esistenti è di declinare più puntualmente le responsabilità in capo alla comunità accademica e di rendere più efficace e trasparente il legame necessario in questo momento tra le Università ed il territorio. Una Commissione etica vigilerà sul rispetto delle norme e dei principi contenuti nei 14 articoli approvati.Anche l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia adotta un suo proprio “Codice Etico”, una sorta di regolamento interno capace di declinare puntualmente le responsabilità in capo alla comunità accademica e di rendere più efficace e trasparente il legame necessario in questo momento tra le Università ed il territorio. “L'Ateneo – si legge nel preambolo del documento approvato - , consapevole delle risalenti origini storiche dell’Università, eredita da quelle origini i valori dell’autonomia, della libertà di ricerca e d’insegnamento, della collaborazione con la comunità civile e le istituzioni”. L’approvazione unanime da parte del Senato Accademico è giunta il 31 marzo scorso al termine di una discussione che ha visto impegnate nell’esame della proposta formulata dalla Commissione incaricata alla fine del 2007 e presieduta dal prof. Ferdinando Taddei, tutte le 12 facoltà dell’Ateneo, lo stesso Senato Accademico, che vi ha dedicato diverse sedute, ed il Rettore e i Pro Rettori cui era stato demandato il compito di valutare eventuali modifiche sulla “composizione e sulle attività della Commissione etica”. Sarà affidato, infatti, a questo nuovo organismo consultivo (art. 14 del Codice Etico) il compito di indagine e di controllo in merito all’attuazione e al rispetto delle norme di questo codice; di favorire, ove possibile, la composizione amichevole delle eventuali controversie; di segnalare agli organi competenti i responsabili di eventuali inadempienze e, altresì, proporre provvedimenti disciplinari, nonché di sottoporre agli organi competenti proposte di revisione o di integrazione del medesimo. “La volontà che ci ha sorretto nel proporre per la comunità accademica un Codice Etico – ha affermato il Rettore prof. Aldo Tomasi – muove dalla consapevolezza di esaltare sempre meglio le nostre finalità nella promozione della ricerca e della formazione superiore, in un’ottica sempre di eccellenza, di spirito critico, di libera condivisione dei risultati, col proposito di instaurare un legame profondo con il territorio e, in particolare, con le realtà produttive, gli enti locali, i centri culturali, le associazioni private. E per adempiere a questa vocazione che ci porta ad intrattenere un dialogo più stretto coi soggetti che possono e debbono partecipare alla vita ed alle sorti dell’Ateneo abbiamo ritenuto opportuno, per rendere più saldo, credibile ed efficace questo legame, dotarci di una sorta di codice di autodisciplina, che non scavalca le leggi ed i regolamenti esistenti, bensì si propone di definire un patrimonio condiviso di valori e di regole di condotta tali da restituire trasparenza ai nostri atti ed alla nostra azione”. Il Codice Etico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, da questo punto di vista, trae ispirazione dallo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare dagli art. 9 (sviluppo della cultura e della ricerca scientifica) – 33 (libertà d’insegnamento) -34 (diritto per i capaci ed i meritevoli di raggiungere i gradi più alti degli studi), della Magna Charta Universitatum, della Carta europea dei Ricercatori, dello Statuto dei diritti e dei doveri degli Studenti universitari, dello Statuto generale dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, del Codice di comportamento dei dipendenti della Pubblica Amministrazione (d.m. 28 novembre 2000), del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (d.l. 11 aprile 2006 n° 198), del Codice di condotta per la prevenzione e la lotta contro il mobbing, già fatto proprio in passato dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. >> “La Commissione incaricata dal Senato Accademico di redigere una proposta di Codice Etico – ha dichiarato il Presidente della Commissione prof. Ferdinando Taddei - ha individuato preliminarmente le finalità che può verosimilmente raggiungere l’adozione di un Codice Etico, strumento che, non volendo e non potendo sostituirsi e sovrapporsi alle leggi ed ai regolamenti vigenti, miri a salvaguardare il livello di credibilità ed integrità morale dell’Istituzione universitaria. Rifacendosi alla tutela della libertà per lo svolgimento dei compiti istituzionali la Commissione ha inteso porre l’accento, condannandoli, tutti quei comportamenti, di singoli o di organismi collegiali, che di tali compiti possono intaccare il corretto svolgimento e minare la credibilità che deve essere propria dell’Istituto al quale la Nazione ha affidato il più elevato compito di educazione, qualificazione e di contributo al progresso economico e sociale. Ciò che renderà efficace l’applicazione del Codice Etico, a parere della Commissione, non sarà tanto la possibilità di intervenire con provvedimenti sanzionatori, ma il radicamento nella coscienza dei componenti la comunità universitaria dei principi che in esso si enunciano. Sarà pertanto importante l’azione di diffusione e di continuo monitoraggio del livello di recepimento di questi principi”. Nel complesso sono 14 gli articoli che compongono il Codice Etico e si rifanno ai doveri di rispetto della dignità umana, di rifiuto di ogni forma di discriminazione (art. 4), di piena e trasparente responsabilità individuale nei confronti della comunità accademica e della società civile, di onestà, correttezza e trasparenza, di giusto tributo al merito e all’eccellenza, di equità, imparzialità e professionalità, respingendo abusi, fastidi e molestie di natura sessuale (art. 5), l’abuso di ruolo dominante (art. 6), le molestie sessuali ed il mobbing (art. 7), il conflitto di interessi (art. 11) ed il familismo, nepotismo e favoritismo (art. 12), tutto questo salvaguardando la libertà di critica e comunicazione pubblica (art. 13). Anche se ogni decisione riguardo alla violazione dei principi contenuti nel documento è rimandata agli organi accademici la vigilanza sul rispetto delle norme sarà affidata ad una Commissione etica composta da: il decano dei professori di I fascia; un giurista non universitario indicato di concerto dai Presidenti dei Tribunali di Modena e di Reggio Emilia; un docente di II fascia scelto dal Senato Accademico; un ricercatore scelto dal Senato Accademico; un rappresentante del Consiglio del Personale tecnico-amministrativo e un rappresentante del Consiglio degli Studenti. BUR.IT 10.04.09

Torna all'inizio


Sanità: qualcosa si è rotto (sezione: Cultura)

( da "Napoli.com" del 09-04-2009)

Argomenti: Cultura

9/4/2009 Sanità: qualcosa si è rotto L’assesore alla Sanità è stato sostituito, al suo posto il professore Mario Santangelo direttore scientifico dell’Istituto dei Tumori “Fondazione Pascale” che così entra a far parte dell’altalenante Giunta Regionale della Campania. Questo il dispositivo della “sentenza”, auspicata, attesa, finanche sognata! Qualche considerazione: Bassolino, a poche ore dal commissariamento predisposto dal Governo, ancora una volta ha evitato che “sconosciuti” allungassero le mani su Napoli. Il popolino deve essere informato: l’assessore, attore e spettatore del disastro sanità, va via unicamente perché dovrà presentare la sua candidatura alle prossime elezioni europee nel Pd, come rappresentante della componente che fa capo alla Bindi. Il governatore per ammorbidire il suo “fai da te” ha chiamato in Giunta anche Oberdan Forlenza, consigliere della Corte dei Conti, docente di Diritto amministrativo ed ex Capo di Gabinetto del Ministro dell’Università e della Ricerca. Forlenza avrà la delega ai lavori pubblici sinora tenuta ad interim da Bassolino. “ Dopo anni ed anni – dice Enzo Rivellini, presidente del Gruppo di An in Consiglio regionale – di fallimenti nelle politiche sanitarie del centrosinistra i nodi vengono al pettine, un epilogo inevitabile di un ciclo clientelare. Bassolino dopo aver ridotto le Asl da 13 a 7 ha provveduto poi a chiamare al comando i “bassoliniani di ferro”, dirigenti della Regione. Uomini e donne di grandissime virtù, espertissimi nel settore sanità. Sanno tutto, sono già al lavoro per risolvere la questione-crediti che riguarda il settore delle strutture accreditate. Il professore Mario Santangelo è un bravissimo chirurgo e negli ultimi cinque-sei anni ha dimostrato una grande capacità amministrativa. La sanità campana deve voltare pagina, Asl in grado di lavorare bene, ospedali nelle mani di manager di alto livello, produttori di informazione pagati per indossare il camice bianco ma in realtà  alle dipendenze dell’Assessorato.   “Quella in giunta regionale è una svolta fuori tempo massimo. Le risorse c’erano, l’innesto di personalità di così alto profilo come il giudice Forlenza e il professor Santangelo poteva avvenire molto prima”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Pdl, Ermanno Russo, dopo la sostituzione dell’assessore alla Sanità Montemarano e l’ingresso di una nuova figura nell’esecutivo di Palazzo Santa Lucia. Il presidente della Commissione speciale di controllo sulle Politiche giovanili, disagio sociale e occupazione ha dunque affermato: “Prendiamo atto che Bassolino si è liberato dalla morsa dei piccoli partiti, che evidentemente lo tenevano sotto ricatto politico. Certe scelte dovevano avvenire negli anni passati, quando la situazione dei conti della sanità regionale non era ancora arrivata ad un punto limite come oggi dimostrano i verbali del tavolo tecnico nazionale. A fare il loro ingresso in giunta sono due tecnici, che singolarmente stimo molto per le pregresse carriere e i traguardi raggiunti nella professione, ma che entrano in giunta tardi ed in un momento catastrofico, con una macchina amministrativa con seri problemi e spaventose voragini nei conti”. Il giudice Forlenza rappresenta – ha dichiarato ancora Ermanno Russo – un esempio nell’ambito della magistratura amministrativa. Saprà senz’altro imprimere una svolta al settore dei lavori pubblici, peraltro orfano di un assessore da oltre un anno. Una professionalità ed una risorsa, quindi, che si poteva impiegare molto prima, con risultati sicuramente migliori di quelli che oggi possiamo constatare. Stesso discorso vale per il professor Mario Santangelo, che ha già ricoperto egregiamente questo ruolo qualche consiliatura fa e della cui competenza sono testimone diretto, essendo stato io suo collega in Giunta quando ero assessore, tra l’altro, anche alla Ricerca Scientifica. Tuttavia, il tempo negherà l’impegno e i risultati che Santangelo saprà sicuramente raggiungere, visto il brevissimo tempo che ci separa dalla chiusura della legislatura.

Torna all'inizio