CENACOLO
DEI COGITANTI |
Matematica e giochi: tre
corsi per docenti ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Esperienze didattiche con i giochi
matematici" con il professor Luigi Togliani, docente di matematica e
fisica al liceo Belfiore. I prossimi incontri saranno il 29 aprile, stessa sede
e stessa ora, con il seminario del professor Giuseppe Rosolini dell'università
di Genova sul tema "Allenamento della mente con i giochi matematici".
"L'università va
cambiata" ( da "Stampa,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Non possiamo sfornare laureati solo
per il territorio - ha chiarito - L'università non deve essere un doppione, ma
un'occasione di eccellenza che attiri gente da fuori». Il prossimo passo,
indicato dall'intervento conclusivo del sindaco, sarà coinvolgere docenti,
esperti e istituzioni universitarie, per «stimolare un ragionamento concreto
sulla direzione da intraprendere».
Medicina, guerra tra
Novara e Torino ( da "Stampa,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Aosta ha un rettore che è docente
dell'UniTo e così pure Pollenzo. Non vorrei che in futuro succedesse anche per
il Piemonte Orientale. Si torna al Torino-centrismo». In particolare la facoltà
di Medicina è uno dei fiori all'occhiello dell'«Avogadro»: l'ultimo test per le
matricole ha visto 497 candidati per 75 posti (il 38,1% in più del 2007) di cui
quasi la metà da fuori regione:
Il supporto dell'Ateneo
urbinate all'Università de L'Aquila
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: intera Università che si mette a
disposizione – ha scritto il Rettore nella sua lettera – non soltanto
associandosi alla sottoscrizione della CRUI, ma offrendo le proprie strutture
didattiche e la collaborazione dei propri docenti e del proprio personale per
tutte le attività e le iniziative che in questa situazione di emergenza l?
Campagna contro l'abuso di
alcol ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Economia delle aziende
pubblicitarie – una strategia che, attraverso un?espressione inglese, generi
curiosità spingendo il pubblico a informarsi, ricorrendo a canali come
Internet. Diverse ricerche infatti dimostrano che espressioni inglesi del
linguaggio pubblicitario abituano il pubblico a utilizzare termini come,
Stefano Troiano eletto
nuovo preside di Giurisprudenza ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Unico candidato alle elezioni, il
professor Stefano Troiano è docente ordinario di diritto privato dell?ateneo
scaligero dal 2006. Nato a Firenze l?8 maggio 1971, Troiano è direttore vicario
del dipartimento di Studi Giuridici e nel corso della sua carriera è stato
autore di due monografie e di oltre 50 pubblicazioni.
Progetto ORIUS
Orientamento ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il Counseling nella gestione della
transizione scuola/università”. Da oggi, fino al 20 maggio, presso la Sala
Rossa delle Lauree in Piazza Guerrazzi, esperti in attività di counseling
incontreranno studenti universitari e dell?ultimo anno degli istituti superiori,
accompagnati da docenti. Nell?
l'Ateneo per L'Aquila
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Sono certo di interpretare la
volontà ed il pensiero di tutto l?Ateneo, dei docenti, del personale
tecnico-amministrativo e degli studenti dicendo che non faremo mancare il
nostro sostegno alle famiglie ed alle popolazioni colpite”. BUR.IT 09.04.09
Visita del patriarca Scola
alla mostra "Nigra sum sed formosa"
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: per minori di 15 e maggiori di 60
anni Per gli studenti, i docenti e i dipendenti di Ca' Foscari l'ingresso è
gratuito. Informazioni e prenotazioni: tel. 041.2346947 Email:
info@nigrasum.org . Si ricorda che la mostra resterà aperta anche durante le
Festività pasquali nei giorni di sabato, domenica di Pasqua e lunedì di
Pasquetta.
Villa Levi non serve
all'università ( da "Gazzetta
di Reggio" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti e via discorrendo, al San Lazzaro
arriveranno il Crpa e l'istituto zooprofilattico. Se consideriamo le esigenze
didattiche e di ricerca, l'efficienza organizzativa e dei servizi di supporto,
le disponibilità economiche, è molto più razionale concentrare le poche risorse
nel completamento e nella riorganizzazione del campus universitario piuttosto
che disperdere i soldi dei
Agricoltura e territorio,
un convegno al castello ( da "Cittadino,
Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la tavola rotonda ha radunato a
Melegnano anche diversi docenti della facoltà di veterinaria dell'università di
Milano. Senza contare la presenza di una trentina di studenti dell'istituto di
agraria di Noverasco e dell'università di Milano. Assenti invece Francesca Martini,
sottosegretario al ministero del Lavoro e alle politiche sociali con delega
alla veterinaria,
di Matilde Andolfo La
Campania accoglie in pieno l'appell...
( da "Leggo" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La Seconda Università ha offerto
ospitalità agli studenti e ai docenti dell'Università de L'Aquila. Attivato
anche un "Fondo Università Emergenza Terremoto" (sito www.crui.it).
Solidarietà dai Comuni della Provincia. Aiuti per i terremotati saranno
raccolti da oggi e fino an sabato a Boscoreale in tre piazze: Pace,
Eulo: politici e studenti
pensano al suo futuro ( da "Giornale
di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università Statale a Brescia,
radicato una serie di docenti sul territorio e incentivato la ricerca e la
didattica». Sulla questione Eulo interviene anche Laura Castelletti, capogruppo
dei socialisti in Loggia, che lancia l'idea di una fondazione per riunire le
tante realtà del territorio che già sostengono le nostre università:
Il Santa Corona strizza
l'occhio all'Università ( da "Giornale
di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 26enne docente di informatica,
coordinatore di «Per una nuova Gardone»: «L'idea è quella di trasformare il
presidio ospedaliero in un polo universitario. Ho contattato i rettori e i
presidi di facoltà di tutto il Nord Italia. Quasi tutte le università si sono
dette interessate, in modo particolare l'Università di Verona e la facoltà di
Medicina dell'
Capo di Ponte Centro
studi: c'è più spazio per la storia (
da "Giornale di Brescia"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: che subito lascia il passo alla
ricerca di una sensazione di accoglienza, alla facilità di orientamento,
all'equilibrio tra la sfera pubblica e quella privata. Tirando le somme, la
superficie della nuova struttura è di circa
L'esempio di Gargnano,
Ateneo dal 1954 ( da "Giornale
di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: storia e altre tematiche attinenti
la cultura e alla società italiane, tenute da docenti universitari o da esperti
della disciplina. L'attività didattica svolta dal centro d'Ateneo non solo
contribuisce a conferire maggior smalto all'immagine di internazionalità ed al
prestigio di Gargnano, ma garantisce al paese non trascurabili benefici legati
all'indotto.
Edolo L'istruzione per
rilanciare la montagna ( da "Giornale
di Brescia" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Università con il ministro
Mariastella Gelmini, docenti, politici ed esperti La sede dell'Università della
montagna, a Edolo EDOLOPassa anche dall'istruzione il rilancio delle aree
montane. Questo il messaggio al centro del dibattito che sarà ospitato sabato
11 dall'Università di Edolo e che vedrà la presenza di Mariastella Gelmini,
un mostro della fisica fa
lezione all'isis mattei ( da "Tirreno,
Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: impegno e al rapporto di conoscenza
che lega Tonelli alla professoressa Patrizia Rossi, docente presso il Mattei.
Il professor Tonelli ha incontrato gli studenti, ha spiegato con un linguaggio
il più semplice possibile una materia ed una ricerca di grande complessità come
quella che sta portando avanti, rispondendo anche alle domande degli alunni.
così un batterio cambia il
sesso degli insetti - ottavia giustetti
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: collaborazione con studenti e
docenti delle università di Modena e di Milano. Il loro studio è stato
accettato e sarà pubblicato a breve sulla rivista Proceedings of the Royal
Society B: Biological Sciences. Questa scoperta è ritenuta particolarmente
importante perché conferma una intuizione che negli ultimi anni, si è fatta
sempre più strada: che alla radice di molte gravi patologie,
Global management simula
il mercato reale Quattro studenti di ingegneria dal Friuli alle finali
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La finale si terrà mercoledì 8
aprile all'Università Luiss a Roma. Vi prenderanno parte 24 team, formati al
massimo da cinque unità, composti da studenti, docenti, manager e
professionisti delle principali università e master in business administration
italiani, nonché aziende e banche leader a livello nazionale e internazionale.
diamo casa agli studenti e
vita alla città ( da "Nuova
Sardegna, La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ex preside di Medicina e un docente
di Ingegneria sul progetto alloggio diffuso Ogni anno i fuorisede portano in
città 300 milioni di euro CAGLIARI. I 30 mila studenti fuorisede
dell'università di Cagliari portano nelle tasche degli affittuari, dei
commercianti, dei gestori del trasporto pubblico circa 300 milioni di euro
l'anno.
Riduzione dei corsi di
laurea ( da "Arena,
L'" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: aumento del numero di docenti
necessario per attivare un singolo corso di laurea, la riduzione della
frammentazione degli insegnanti presenti in ciascun corso di studio.
Quest'ultimo punto attraverso l'indicazione di un numero minimo di 6 crediti
formativi per ciascun insegnamento, l'individuazione del numero di insegnamenti
che ciascun ateneo è in grado di sostenere effettivamente,
da giugno lo statino
elettronico online il calendario degli esami
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: la data e le firme dei docenti. Gli
uffici della segreteria studenti, attraverso un lettore ottico, caricheranno in
breve tempo gli statini. «è un passo in avanti per la semplificazione delle
procedure - dice il rettore Roberto Lagalla - , che consentirà di snellire i
tempi di registrazione degli esami sostenuti».
Castelnuovo, buon successo
per il martedì della cultura ( da "Provincia
Pavese, La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 15, nella chiesa parrocchiale Santi
Pietro e Paolo, il primo di quattro incontri dedicati alle letture dantesche.
Dopo l'Inferno e il Purgatorio, tocca ora alla disquisizione sul Paradiso.
Relatore della prima serata: Francesco Spera, docente all'Università degli
Studi di Milano.
I giochi medievali
( da "Provincia Pavese, La"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di storia medievale
all'Università di Siena, è un esperto di giostre e tornei. Ha raccontato
l'evoluzione del gioco e della festa di piazza, a partire dall'età comunale,
attraverso il Rinascimento, fino all'età moderna. Un modo per contestualizzare
meglio la scelta di Mortara di ambientare il Palio nel periodo rinascimentale,
palù, troppi appoggi
politici esterni ( da "Mattino
di Padova, Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Il docente che al Bo insegna Storia
della lingua italiana e dirige il Master in giornalismo, usa inchiostro al
veleno per mettere nero su bianco dubbi, critiche e auspici. Dov'è «il nuovo
che avanza» (slogan, blog e video del prof su YouTube a parte)?
In 10 anni duemila nuovi
abitanti a Ponte ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: unico accordo pubblico-privato
incluso nel Pat resta quello relativo alla riqualificazione del centro di
Negrisia con il trasferimento del campo da baseball. L'architetto Daniele
Pacone, progettista incaricato del piano, ha sottolineato l'opportunità di
incentivare percorsi ciclopedonali magari abbinando bicicletta-treno,
quei professori offesi
dalle pagelle dei ragazzi ( da "Repubblica,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: capita anche a noi docenti (o no?).
Certo, uno studente non ha gli strumenti per stabilire se un docente sia
preparato o no, ma può dire (ed è anzi l´unico a poterlo fare) se sia
autorevole o no. Dunque, quei voti vanno presi per quello che sono: non valutazioni
di una commissione, ma l´apprezzamento per l´insegnamento ricevuto.
Frane, nuovo metodo di
indagine ( da "Tempo,
Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ultima si è aperto un ampio
dibattito tra i docenti ricercatori universitari e gli operatoiri tecnici della
Regione con l'obiettivo che ci possa essere per il futuro una maggiore
collaborazione per la creazione di un sistema di analisi meglio condiviso. Sotto
osservazioni anche il ginepraio di competenze esistente sull'effettuazioone
delle verifiche.
L'Università del Molise
pronta ad ospitare gli studenti abruzzesi
( da "Tempo, Il" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Ateneo tra amministrativi impiegati
e docenti Cannata ha aggiunto «Esprimere solidarietà con l'Università
dell'Aquila e le popolazioni abruzzesi significa per noi perseverare con
serietà e impegno nel costruire le cpondizioni per la crescità umana civile
culturale ed economica del centrro sud attraverso la formazione delle sue
giovani generazioni.
un sisma può essere
previsto? ( da "Nuova
Venezia, La" del 09-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cultura
Abstract: L'università di Bari ha ad esempio
messo a punto un sistema di 25 centraline, che sono però ferme per mancanza di
fondi. «I sistemi per prevedere un terremoto - sostiene Francescio Biagi,
docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi».
povoletto si racconta in
un libro ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Qualso di Reana del
Rojale, acuto studioso di storia e micro-storia locale, e Federico Vicario,
docente di Filologia e Linguistica romanza presso la facoltà di Lingue e
Letterature straniere dell'Università di Udine; infine Elena Costantini di
Salt, giovane laureata in Economia Aziendale all'Università di Udine,
Protagonisti al Festival
del diritto? Si può ( da "Libertà"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Per chi avesse un'idea sul tema
"Pubblico/privato", argomento scelto dal comitato scientifico per la
manifestazione, non dovrà fare altro che compilare la proposta programma
partecipato. Un modulo scaricabile dal sito internet www.festivaldeldiritto.it
oppure rintracciabile all'Urp del Comune.
il ventennio dei gufini
tra feluche, censure e spedizioni - luca sancini
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: con censure quindi sui docenti in
odor di antifascismo). In soli due anni, dal 1930 al 1932, con il monopolio
delle vendite, si passò da un guadagno di 38.109 lire a 87.022 lire. Ma i
gufini bolognesi si distinsero pure per una forte vitalità all´estero, nata
dalla vasta presenza di studenti stranieri qui, nel '34 soprattutto
frequentanti Medicina erano l´
ALESSANDRO FRANCESCHINI
< O bama è un democratico e non uno di sinistra
( da "Adige, L'" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il docente spiega che non ci si
deve aspettare risultati troppo immediati nella politica economica di Obama.
Perché è comunque ostaggio di un Congresso e perché ha già lo spettro delle
prossime elezioni in testa. Senza dimenticare che l'America è «interamente
costruita su un'economia petrolifera e cambiamenti troppo repentini possono far
collassare un intero sistema economico»
Ricerca: accordi Trentino
- Canada Ieri la firma di tre protocolli d'intesa
( da "Adige, L'" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: per lo scambio di docenti,
dottorandi (Phd) e studenti, per lo sviluppo di attività congiunte. Il terzo
protocollo di collaborazione è stato stipulato tra la stessa McMaster
university e centro di ricerche Fiat per lo sviluppo di progetti nel campo
della tecnologia dei materiali, dell'Info-Telematics e dei veicoli
intelligenti.
STORO -
Argomenti:
Cultura
Abstract: la società mista pubblico-privato
di cui fanno parte i 40 comuni giudicariesi, oltre ai due Bim del Sarca e del
Chiese ed alla Municipalizzata di Tione, società nata per gestire servizi vari
di interesse pubblico, fra cui l'energia e l'acqua. Il problema per il CEdiS è
che, prima del responsabile del settore, ha perso il settore stesso.
Il barone e il libro che
non c'è ( da "Stampa,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Tutto comincia qualche anno fa,
quando l'università esamina le domande per destinare i fondi ai professori. A
ottenere i finanziamenti è Gianluigi Ciotta. Nessuno scandalo, si tratta di un
docente stimato. Ma i problemi emergono quando qualcuno si accorge che il libro
indicato da Ciotta non è nel catalogo dell'editore.
"Torino forte anche
senza Milano" ( da "Stampa,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: libertà di essere soggetto proprio
e non trasmettitore di decisioni altrui, in un rapporto pubblico-privato e con
una leadership che abbia il consenso dei cittadini su progetti che emozionino,
rifuggendo i rancori di una popolazione imborghesita. Da Chiamparino due
puntualizzazioni: il ciclo delle strutture non è concluso (Tav, metrò 2,
tangenziale);
Tutti i sapori e le
stagioni del mondo ( da "Salute
(La Repubblica)" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: chiarisce Giorgio Calabrese,
docente di nutrizione umana e di dietetica applicata presso l'Università
Cattolica di Piacenza, "ci permettono di riacquisire cibi e culture
alimentari tradizionali senza rischi per la salute e ci mettono a disposizione
praticamente tutto ciò che esiste di commestibile".
Sale la protesta nelle
università ( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Docenti e studenti in piazza contro
la riforma delle facoltà Sale la protesta nelle università PARIGI. Dal nostro
corrispondente Si radicalizza la protesta nelle università francesi. Contro le
riforme volute da Nicolas Sarkozy hanno sfilato ieri decine di migliaia di
persone in tutto il Paese mentre altre manifestazionisonoprevisteperil28apri-
Anche dai computer
distrutti è possibile recuperare i dati
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: esperto di sicurezza informatica,
consulente e docente universitario alla Statale di Milano, il rischio che si
siano perse informazioni digitali importanti è maggiore soprattutto per quanto
riguarda le piccole imprese, i professionisti e alcuni enti locali. Cosa si può
ancora fare per recuperare questi dati?
Berlusconi vuole fare le
new town Perché no? pubblico/privato
( da "Riformista, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: pubblico/privato In questa
occasione mostra un'imprevista capacità di interpretare il ruolo nazionale del
Governo. Sta facendo quel che è normale che un premier faccia in un Paese
normale. Essere presente, trovare risorse, formulare proposte per il dopo segue
dalla prima pagina Il problema è la civiltà,
Buoni segnali per
l'università ( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: norme che indichino doveri e
diritti dei docenti e che rimodulino le funzioni degli organi di governo delle
università. Questo è veramente un buon segnale. Ora c'è da augurarsi che le
norme che seguiranno definiscano un quadro di principi e non gabbie rigide che
rischierebbero di non essere adeguate all'articolazione e complessità del
sistema universitario nazionale.
Il Rinascimento segreto
della Cattedrale ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Storia dell'Architettura
presso l'Università di Tor Vergata (Roma), è stato protagonista, in Duomo, di
un incontro su «L'età rinascimentale» nell'ambito del ciclo «Un anno in
Cattedrale». «La breve nota della cancelleria ducale - ha spiegato Beltramini,
cita i due attori principali sulla scena: Magistro Antonio da Firenze è Antonio
Averlino,
Due discariche da
bonificare ( da "Nuova
Ferrara, La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Nella commissione mista
pubblico/privata figuravano come membri Claudio Fedozzi, attuale dirigente del
settore Attività produttive del Comune, Roberto Mascellani (che figura nel 1995
come presidente del cda di Cogef, che acquistò l'area nel 1995), Delia Pozzati,
Maurizio Pavani e Ferdinando Visser.
Sms, lingua assediata?
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Linguistica italiana
all'Università di Firenze, l'amo - re degli italiani per il telefono cellulare:
«Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo
apparecchio è più diffuso, ma l'unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così
come ''sms'', acronimo per ''short message service'',
Rettore, elezioni il 9
settembre ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Castoldi È arrivata la
comunicazione ufficiale da parte del decano dell'Università degli Studi di
Bergamo: dal 9 al 16 settembre (con possibile ballottaggio il 18 settembre) si
eleggerà il nuovo rettore dell'ateneo bergamasco. Le elezioni sono state
indette dal professor Antonio Amaduzzi, docente di Storia della ragioneria e
ordinario di Economica aziendale alla Facoltà di Economia,
Amministrative 2009 Lista
Bruni, dopo la Carrara ecco Dolci. Fornasa con i Verdi
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Ecologia dello sviluppo,
Psicologia dell'ambiente e Psicologia dell'educazione alla Facoltà di Scienze
della formazione dell'ateneo orobico. Alla sua prima esperienza in politica,
Fornasa definisce la sua candidatura «un atto di amicizia reciproco con
Marcello (Saponaro, coordinatore provinciale del partito a Bergamo,
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente all'Università Cattolica:
il boom di questo genere di rappresentazioni fa riflettere «Mostra l'interesse
verso le radici cristiane della nostra cultura: una ricerca personale che
diventa sociale» Giovedì 09 Aprile 2009 SPETTACOLI, pagina 51 e-mail print
Ermanna Montanari in «Conversione di Taide» di Rosvita di Gandersheim,
Sms, lingua assediata?
( da "Corriere del Veneto"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Linguistica italiana
all'Università di Firenze, l'amo - re degli italiani per il telefono cellulare:
«Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo
apparecchio è più diffuso, ma l'unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così
come ''sms'', acronimo per ''short message service'',
i docenti di scienze: non
ci hanno consultato - andrea mori
( da "Centro, Il" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: «occorre darsi subito da fare in
modo che studenti e ricercatori possano riprendere il lavoro nell'università.
Se l'attività resta ferma, altre facoltà di altre regioni possono soffiarci gli
stessi docenti». E ieri come primo segnale della ripresa, sono stati riattivati
i computer e il sito internet.
Chiusa la facoltà, è
protesta ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docenti TARANTO Continueranno la
loro protesta fino a quando non avranno la certezza che la facoltà di scienze
infermieristiche di Brindisi (decentrata dall'Ateneo di Bari) non sarà
trasferita a Lecce. Erano circa in duecento gli studenti che ieri mattina, con
questa promessa, si sono ritrovati presso la sede dell'Asl per manifestare
contro la decisione della Regione di trasferire
La solidarietà degli
studenti di Cagliari ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: «L'idea è partita da Giancarlo
Nonnoi, docente di Storia della filosofia moderna - spiega il segretario
dell'Ersu Stefano Basciu - ora abbiamo chiesto agli studenti di realizzare
altre iniziative per raccogliere fondi. Da parte nostra avranno il massimo appoggio».
Da ieri sono già a lavoro.
Alzano Il senso della vita
nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo incontro del percorso
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente alla Facoltà di Scienze
della Formazione all'Università di Bergamo. «La chiave per capire il buddismo -
ha spiegato il giovane monaco Kyoichi Tatsuzawa - è la parola giapponese
"arigato" (tradotto con grazie, ma più correttamente l'ideogramma
significa "l'esistenza è difficile") come forma di ringraziamento per
la fatica compiuta per aiutare qualcuno»
Sviluppo rurale, si tratta
sui nuovi Gal ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: È il bivio davanti al quale si
trovano i futuri Gruppi di azione locale, organismi pubblico-privati
espressione di 13 territori dell'Isola, che avranno l'onore e l'onere di
mettere a frutto quasi 200 milioni di euro destinati allo sviluppo rurale.
Tanti soldi, il 400% in più rispetto ai Gal che hanno appena concluso il loro
mandato di sei anni.
PESARO - Anche la nostra
provincia in prima linea per gli aiuti all'Abruzzo. La protezione civi...
( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: 500 coperte e ospitalità a studenti
e docenti nei collegi universitari. "Ma è l'intera Università che si mette
a disposizione - ha sottolineato il rettore Giovanni Bogliolo - offrendo le
proprie strutture didattiche e collaborazione". Urbino ha infatti cinque
Facoltà e corsi in comune con l'Ateneo aquilano per cui ha offerto di
considerarli come una propria estensione temporanea.
IL PROSSIMO sabato partirà
la prima edizione di <Phc-Photocapalbiofesti...
( da "Nazione, La (Grosseto)"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Roma e docenti presso il Bard
College e l'Università di Yale; dell'italiano Marco Delogu con un nuovo lavoro
a colori sulla natura, evoluzione delle ultime foto presentate a Villa Medici
nell'autunno scorso». Tutte le foto pervenute verranno esposte su di una
parete, il pubblico della manifestazione potrà indicare la propria preferenza
determinando così i 3 vincitori del concorso.
Progetto di due istituti
con il
Argomenti:
Cultura
Abstract: Seguiranno, ora, altri seminari per
la certificazione delle competenze in uscita dalla scuola media e la
preparazione di test di ingresso. Coordinatrice è la professoressa Sabine
Bravi, docente di Francese al «Campedelli». Tutti gli insegnanti sono invitati
a partecipare.
Gli universitari aquilani
sono disorientati, non sanno cosa fare e dove andare. Le loro sedi restera...
( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Anche la Seconda Università di
Napoli s'è mossa: ospitalità per alunni e docenti sfollati e donazioni alle
popolazioni colpite dal sisma. Mentre, il Consiglio Regionale del Lazio ha messo
a disposizione la Casa dello Studente di viale dell'Archeologia a Roma.
Terremoto: la solidarietà
degli abruzzesi della città ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Intanto un docente dell'Università
studia le faglie colpevoli' di aver causato il sisma mentre una donna centese
che vive nella zona devastata racconta l'inferno vissuto negli ultimi giorni.
Solidarietà poi dagli abruzzesi di Ferrara. Servizi alle pagine 7, 11 e 12
In quel letto d'ospedale
dove Paola Coira lotta tra la vita e la morte, non è il d...
( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)"
del 09-04-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cultura
Abstract: Erano sette mesi che Paola e Guido
Zingari, 60 anni, docente di filosofia del linguaggio all'università di Tor
Vergata, non mettevano piede in quel paesino vicino l'Aquila. Venerdì con il
bel tempo si erano detti «andiamo ad aprire un po' casa, dopo tanti mesi...».
Lo facevano ogni fine settimana, d'estate.
SI CHIAMA Riccardo Caputo,
è docente di geologia dei terremoti dell'Uni...
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: 7 SI CHIAMA Riccardo Caputo, è
docente di geologia dei terremoti dell'Uni... SI CHIAMA Riccardo Caputo, è
docente di geologia dei terremoti dell'Università da Ferrara e dall'altro
giorno si trova a nord de L'Aquila per capire cosa abbia innescato il violento
terremoto che ha straziato l'Abruzzo e l'Italia intera.
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Cultura
Abstract: le attività e i servizi per gli
studenti, i docenti e via discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il Crpa e
l'istituto Zooprofilattico. Ma sarebbe molto più razionale concentrare le poche
risorse nel completamento e nella riorganizzazione del campus universitario,
piuttosto che disperdere i soldi dei contribuenti».
La comunità universitaria
si mobilita per i terremotati ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
09-04-2009)
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Cultura
Abstract: 500 coperte e ospitalità a studenti
e docenti nei Collegi universitari. I docenti e gli studenti del Corso di
laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali e
del Corso di laurea specialistica in Conservazione e restauro del patrimonio
storico-artistico si sono messi a disposizione dell'Istituto Centrale del
Restauro,
ALL'ISTITUTO Suore
Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare i p...
( da "Nazione, La (Pistoia)"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: docente di economia all'università
di Firenze, ha analizzato le cause storiche ed economiche dell'attuale crisi
finanziaria, individuando differenze ed analogie con quella del 1929; nelle
altre due il professor Giorgio Petracchi, docente di storia delle relazioni
internazionali all'università di Udine,
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Cultura
Abstract: A Medicina siedono in consiglio 460
docenti e 12 studenti. «A Scienze siamo invece 7 contro 380 prof», notano i
ragazzi. Ma due anni fa era peggio. «La riforma dello Statuto ha portato
all'aumento della nostra rappresentanza nei consigli di facoltà, adesso pari al
due per mille rispetto al numero degli iscritti», dicono gli SdS.
All'ateneo dell'Aquila il
supporto di Urbino ( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
09-04-2009)
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Cultura
Abstract: ospitalità a studenti e docenti tra
gli sfollati del terremoto. «L'intera università ha dichiarato il rettore
Giovanni Bogliolo si mette a disposizione prestando strutture didattiche e
collaborazione dei docenti e del proprio personale». Urbino, inoltre, ha molti
corsi di laurea in comune con l'ateneo aquilano e si è offerta di considerarli
come una propria estensione temporanea.
Si è tenuta sabato scorso
all'interno del Circolo Artistico di Corte Isolani la presentazi...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: Nella foto Il tavolo dei relatori,
il giorno dell'inaugurazione: il presidente del Circolo Bartolomeo De Gioia,
Silvano Conti e Alfredo De Paz, docente di metodologia della critica
dell'Università di Bologna, che ha tenuto la relazione d'apertura.
Pratobello, il mattatoio
fantasma ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
09-04-2009)
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Cultura
Abstract: la gestione doveva andare a una
società pubblico-privata composta dalla Comunità Montana del Nuorese, la
Provincia, i comuni di Fonni, Orgosolo, Mamoiada e un consorzio di allevatori.
Successivamente, a lavori conclusi, è stata consegnata al Comune di Fonni, che
è divenuto responsabile dell'affidamento della gestione della stessa.
L'insondabile mistero del
sorriso di Cristo ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Passano i secoli e le
rappresentazioni si moltiplicano, ma la domanda non cambia e si rinnova: Cristo
crocifisso è scandalo, stoltezza o amore e sapienza di Dio? FRANCESCO MACERI
S.J. Docente di Teologia morale presso la Facoltà Teologica della Sardegna
Alla Libreria Koinè Il
Sardus Pater ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Massimo Pittau, notissimo docente
di Linguistica Sarda, di Glottologia e di Linguistica Generale all'Università
di Sassari e studioso delle lingue etrusca e protosarda, porta nel suo studio
attento e circostanziato prove concrete a dimostrare che i ventiquattro
guerrieri di Monte Prama di Cabras erano le ?
Novità sul pensionamento
per favorire i precari ( da "Arena,
L'" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: La differenza è di 7mila e 500
docenti e mille dipendenti Ata. «Già quest'anno, quasi 32mila insegnanti hanno
chiesto di andare in pensione, 12mila in più dell'anno scorso, e 8mila
richieste di pensionamento sono state presentate dal personale Ata, mentre l'anno
scorso furono 6mila», riferiscono da Viale Trastevere.
La prima scuola che
sceglie i prof? È la "Rinascita" al Giambellino
( da "Giornale.it, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Servono docenti di storia, di
violino e chitarra Gli insegnanti? Alla media Rinascita, scuola statale ad
indirizzo musicale, ci pensa il preside a sceglierli. Con tanto di colloqui e
graduatoria finale ad uso e consumo della scuola stessa. La rivoluzione nel
reclutamento dei professori parte da qui, da questo storico istituto in fondo a
via Giambellino,
Abstract: Il professor Aldo Loris Rossi, docente alla facoltà di architettura dell'Università Federico II di Napoli, lo propone da un decennio. Professore è stato un grido inascoltato? «Purtroppo sì. E la mia proposta viene rispolverata dopo ogni tragedia. I terremoti mettono in evidenza la fragilità del patrimonio edilizio.>
"giornate del
tiepolo" scelto il comitato per mostra e spettacolo
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: il docente delle Università di
Udine e Venezia Augusto Romano Burelli, che sovrintenderà all'allestimento
della mostra e alle iniziative collaterali, Liliana Cargnelutti e Antonino di
Colloredo quali studiosi ed esperti di storia locale del Settecento, il
direttore del Museo Civico di Pordenone Gilberto Ganzer,
Insegnanti, 790 posti in
meno:protesta a Genova contro i tagli
( da "Secolo XIX, Il"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: previsti dalla legge 133/08 per il
personale docente e non docente, l'immissione in ruolo su tutti i posti
vacanti, la proproga di tutti i contratti del personale precario attualmente in
servizio, il ripristino delle supplenze sugli spezzoni fino a sei ore, il
sostegno al reddito per tutti i precari senza contratto.
Spazi pubblici: filo rosso
dal NordEst a Ferrara ( da "Comunicatori
Pubblici" del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: docente di Comunicazione
internazionale, Università di Padova. Il rapporto difficile tra associazionismo
e politica è stato sviscerato anche negli interventi di Emanuele Alecci della
Presidenza Nazionale Movi, da Giovanni Silvano, docente di storia sociale e
Mario Rodriguez, docente di comunicazione pubblica e giornalista di &
Unità d'Italia: a Casale
conferenza per il 150 anniversario
( da "inalessandria.it"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: mettono a disposizione i materiali
figurativi e documentari delle loro collezioni a supporto delle conferenze
tenute dai docenti dell?Università del Piemonte Orientale. Il dettaglio della
conferenza di Casale Giovedì 16 aprile, ore 10,30/12. Museo Civico e Gipsoteca
Bistolfi, via Cavour 5, Casale Monferrato, salone Vitoli, (capienza 80 posti)
Prima del mito. La generazione del ?
Giappone, aumentano ordini
macchinari settore privato di febbraio
( da "KataWebFinanza"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: L'indicatore stato pubblicato
dall'Istituto di Ricerca Economica e Sociale del giappone (ESRI). Il totale
degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato
un decremento del 7,1% dopo il -18,5% del mese precedente. 09/04/2009 - 08:53
Giappone, aumentano ordini
macchinari settore privato di febbraio
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: L'indicatore è stato pubblicato
dall'Istituto di Ricerca Economica e Sociale del giappone (ESRI). Il totale
degli ordinativi, che include anche quelli governativi ed esteri, ha registrato
un decremento del 7,1% dopo il -18,5% del mese precedente. 09/04/2009 - 08:53
Sui pianeti delle stelle
tiepide la vita nascerebbe da una
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Cultura
Abstract: dal Max Planck Institute tedesco
all'istituto per la ricerca spaziale olandese. Ma nel gruppo ci sono anche due
scienziate italiane: anzi il «lead author» della ricerca pubblicata da
Astrophysical Journal è Ilaria Pascucci della John Hopkins University di
Baltimore (Usa) e poi c'è Antonella Natta dell'Osservatorio astrofisico di
Arcetri.
Un sisma può essere
previsto? ( da "Nuova
Ferrara, La" del 09-04-2009) + 5 altre fonti
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Cultura
Abstract: L'università di Bari ha ad esempio
messo a punto un sistema di 25 centraline, che sono però ferme per mancanza di
fondi. «I sistemi per prevedere un terremoto - sostiene Francescio Biagi,
docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi».
Campobasso: Tutta la
solidarietà del Molise all'Abruzzo
( da "Sannio Online, Il"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: 2009 Tanta solidarietà per le
vittime del terremoto abruzzese giunge anche dai docenti, dagli studenti, e dal
personale tecnico-amministrativo dell?Università del Molise... Tanta
solidarietà per le vittime del terremoto abruzzese giunge anche dai docenti,
dagli studenti, e dal personale tecnico-amministrativo dell?Università del
Molise.
'Rescue'
( da "Napoli.com"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: Laureata in antropologia, è docente
di disegno grafico presso l'Università di Perugia e Counsellor a mediazione
artistica. Tra le sue mostre recenti le mostre personali Rescue, Galleria
Montoro di Roma, Frequenze rituali, Galleria 03, Orvieto, e Qui ed ora Galleria
3)5 Arte Contemporanea, Rieti.
La persona nella città:
per un nuovo progetto di convivenza
( da "Napoli.com"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: uno dei relatori del Convegno,
docente di teologia biblica e decano della Sezione San Tommaso della Facoltà:
?La ricerca si propone di mettere a fuoco tematiche critiche, attraverso
diversi approcci, per delineare le cause dell'attuale situazione e le possibili
vie per un suo riscatto: la persona umana (genealogia e biografia);
Enti locali pronti a
chiedere la sostituzione del prorettore
( da "Corriere Di Como, Il"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: sfociate in richieste di
trasferimento in massa verso Varese dei docenti di Informatica e in una lettera
aperta di alcuni docenti contro lo strapotere della sede varesina su quella
comasca, gli amministratori locali lariani hanno scelto di muoversi in blocco e
di intavolare una vera e propria trattativa con il rettorato.
MEDIA Ricerca Microsoft:
nel 2010 Internet supererà la televisione Giugno 2010 sar...
( da "Gazzettino, Il"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: È il dato più significativo che
emerge dalla ricerca pubblicata da Microsoft sul comportamento on line degli
utenti europei e sulle tendenze per il futuro. Secondo l'indagine, nel
Laurea in Scienze
infermieristiche a rischio chiusura
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: da docente universitario, si è
sentito quasi punto sul vivo, e ha chiesto già ieri un incontro con l'assessore
regionale alla Sanità Sandro Sandri e con il preside di facoltà per discutere
la questione. Sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio
regionale, Giampietro Marchese.
OSPITALITà PER GLI
STUDENTI E I DOCENTI DELL'UNIVERSITà DELL'AQUILA. LA SUN METT...
( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: Ospitalità per gli studenti e i
docenti dell'Università dell'Aquila. La Sun mette a disposizione dell'ateneo
abruzzese le sue sedi e le sue strutture e invita i propri docenti e il
personale tecnico amministrativo a contribuire ad aiutare le popolazioni colpite
dal terremoto.
RITA TRAPANESE
BATTIPAGLIA. IERI BATTIPAGLIA è STATA SCONVOLTA DA VIOLENTI AZIONI INSU...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: del docente universitario, Giuseppe
Cacciatore, del presidente della "Fondazione Di Vittorio", Carlo
Grezzi, e del segretario generale della Cgil Campania, Michele Gravano. Saranno
poi le sorelle di Carmine Citro, a portare una loro testimonianza mentre le
conclusioni saranno affidate a Stefania Crogi, segretaria generale Flai Cgil.
Più credito e meno
burocrazia: il mondo economico firma le richieste
( da "RomagnaOggi.it"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: In questo caso proponiamo una
società pubblico-privata che garantisca non tanto l'acquisto delle case, quanto
copra le difficoltà dei cittadini", spiega Pasolini, rivolgendosi alle
crescenti quote di popolazione che rimangono escluse dai circuiti del credito. Per
queste stesse categorie si chiede, inoltre, estensione degli ammortizzatori
sociali.
Tatuaggi, piercing e
rischi per la salute ( da "Napoli.com"
del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: équipe di Giorgio Liguori, docente
di igiene ed epidemiologia all?università degli studi di Napoli ?Parthenope?.
Lo studio fa parte di un progetto biennale di ricerca, realizzato in
collaborazione tra il Dipartimento di Studi delle Istituzioni e dei Sistemi
Territoriali della ?
Lo statino
elettronicooperativo da giugno ( da "Sicilia,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: sarà la pubblicazione on line del
calendario degli esami sul portale docenti e la prenotazione via web. Il
sistema dovrebbe essere operativo da settembre. Inoltre, come ha chiarito
Raffaele Domanico, coordinatore amministrativo del sistema Gedas, «stiamo
lavorando per consentire di poter compilare anche le domande di laurea via
internet».
Docenti spagnoli all'Isola
Lachea ( da "Sicilia,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: acicastello Docenti spagnoli
all'Isola Lachea e.b.) L'Isola Lachea continua ad essere meta di visitatori
interessati come nel caso dei 40 docenti spagnoli di Scienze naturali che, ieri
mattina, dopo la tranquilla passeggiata in barca si sono rilassati fra i
sentieri della Lachea ammirando i vicini Faraglioni, (riserve gestite dal
Cutgana,
Piazza Sciuti riavrà un
aspetto decorosoAcicastello. ( da "Sicilia,
La" del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: come recita l'invito rivolto a
tutti i docenti, il personale e gli alunni dell'Iiss «De Nicola» di San
Giovanni la Punta, gli insegnanti di religione, su impulso del prof. Lazzaro
Napolitano, hanno organizzato il prima delle vacanze pasquali una bellissima e
singolare manifestazione il cui tema è stato: le icone bizantine.
Abstract: per esempio guardando ai docenti universitari che insegnano all'estero e che si sono laureati in Italia, o valutiamo altri indicatori di esito troveremmo che i laureati italiani, che rappresento il prodotto del sistema universitario, hanno un plus notevole che deriva anche dalla buona qualità delle università italiane.>
Iran, Ahmadinejad sfida il
mondo Inaugurato primo impianto nucleare
( da "Stampaweb, La"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Mohammad Marandi, docente
all?università di Teheran ha sottolineato che l?Iran probabilmente accetterà
l?invito al dialogo, ma solo «se non comprenderà alcune restrizioni».
Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l?uso
pacifico del nucleare iraniano.
Ahmadinejad inaugura la
prima centrale nucleare e apre sull'arricchimento
( da "Giornale.it, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Sì al dialogo ma senza restrizioni
Mohammad Marandi, docente all?università di Teheran ha sottolineato che l?Iran
probabilmente accetterà l?invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà
alcune restrizioni". Washington inoltre, secondo il docente, deve
impegnarsi a riconoscere l?uso pacifico del nucleare iraniano.
Iran, ancora una sfida sul
nucleare Nuovo impianto per arricchire uranio
( da "Repubblica.it"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Mohammad Marandi, docente
all'università di Teheran ha sottolineato che l'Iran probabilmente accetterà
l'invito al dialogo, ma solo "se non comprenderà alcune restrizioni".
Washington inoltre, secondo il docente, deve impegnarsi a riconoscere l'uso
pacifico del nucleare iraniano.
Seminario all'ITC sulla
comunicazione ( da "Quotidiano.it,
Il" del 09-04-2009)
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Cultura
Abstract: docenti, studenti e genitori, era
centrato sul tema della comunicazione, aspetto complesso e al contempo attuale
della società contemporanea. Alesandro Pultrone, esperto in comunicazione, ha
animato la prima parte del pomeriggio con il laboratorio "L'anima della
parola", coinvolgendo tutto l' uditorio e,
La Gelmini:
"Garantito lo svolgimento dell'anno scolastico"
( da "Giornale.it, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: "Le università adottino
l'ateneo dell'Aquila". Incentivi per docentie accorpamento di classi
L'Aquila - Il ministro dell?Istruzione, Mariastella Gelmini, ha garantito agli
studenti dell?area colpita dal terremoto che l?anno scolastico sarà considerato
valido anche se i giorni di lezione saranno stati meno di 200,
Sms, lingua assediata?
( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente di Linguistica italiana
all?Università di Firenze, l?amore degli italiani per il telefono cellulare:
«Non per nulla - dice - siamo non solo il Paese del mondo dove questo
apparecchio è più diffuso, ma l?unico popolo che lo chiami ''telefonino'', così
come ''sms'', acronimo per ''short message service'',
"Aule e laboratori a
disposizione degli studenti dell'Aquila"
( da "Bollettino Università & Ricerca"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: ovviamente in orari compatibili con
il regolare svolgimento delle lezioni della Facoltà di Catania, ed
eventualmente con il supporto dei docenti catanesi che intendessero affiancare
i propri colleghi aquilani. L?Ersu di Catania (Ente regionale per il diritto
allo studio) ha infine messo a disposizione degli studenti e dei docenti
dell?Aquila già 50 accomodation. BUR.IT 10.04.09
Sostegno all'Ateneo
abruzzese ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Associazione Pugliese Donatori di
Sangue in Piazza Umberto presso la Palazzina ex Goccia del latte, sarà
possibile per tutto il personale docente e tecnico-amministrativo nonché per
gli studenti effettuare una donazione straordinaria di sangue da destinare alle
zone terremotate. BUR.IT 10.04.09
Lettera aperta a
Mariastella Gelmini ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: docente e di cittadino che ha
sempre guardato con fiducia alle Istituzioni; non tradisca, proprio ora, questa
mia convinzione. Infine, concordo che è necessario procedere ad una
rivisitazione critica dell?attuale strutturazione dell?Università, ma non si
neghi il ruolo fondamentale della stessa nella preparazione delle future
professionalità cui spetterà il compito di generare cultura,
Disponibilità per
accoglienza studenti e docenti ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: Medico Disponibilità per
accoglienza studenti e docenti L?Università Campus Bio-Medico di Roma, anche in
riferimento alle parole espresse oggi dall?On. Guido Milana, Presidente del
Consiglio Regionale del Lazio, con cui s?invitavano gli atenei romani ad “attrezzarsi
per accogliere gli studenti che si sono trovati senza sede e strutture”
Squadre di esperti pronte
per l' Abruzzo ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: a disposizione il team di dieci
docenti e tecnici del progetto “Assess” di valutazione del rischio sismico,
finanziato dalla Direzione regionale della Protezione civile e coordinato
dall?università di Udine. «L?intervento – spiega Stefano Grimaz, coordinatore
della missione di Assess - potrà presumibilmente avviarsi già nella fase
immediatamente successiva all?
Approvato il "Codice
Etico" ( da "Bollettino
Università & Ricerca" del
09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: un giurista non universitario
indicato di concerto dai Presidenti dei Tribunali di Modena e di Reggio Emilia;
un docente di II fascia scelto dal Senato Accademico; un ricercatore scelto dal
Senato Accademico; un rappresentante del Consiglio del Personale tecnico-amministrativo
e un rappresentante del Consiglio degli Studenti. BUR.IT 10.04.09
Sanità: qualcosa si è
rotto ( da "Napoli.com"
del 09-04-2009)
Argomenti:
Cultura
Abstract: consigliere della Corte dei Conti,
docente di Diritto amministrativo ed ex Capo di Gabinetto del Ministro
dell?Università e della Ricerca. Forlenza avrà la delega ai lavori pubblici
sinora tenuta ad interim da Bassolino. ? Dopo anni ed anni ? dice Enzo Rivellini,
presidente del Gruppo di An in Consiglio regionale ?
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
AGGIORNAMENTO
Matematica e giochi: tre corsi per docenti La Mathesis, società italiana di
scienze matematiche e fisiche, sezione di Mantova, prosegue con il ciclo di
conferenze nell'ambito del corso di aggiornamento sul tema "Matematica e
giochi" per docenti di ogni ordine e grado. Il prossimo appuntamento sarà
il 16 aprile alle 15 nell'aula magna della Mathesis in via Scarsellini 13.
Titolo del seminario "Esperienze didattiche con i
giochi matematici" con il professor Luigi Togliani, docente di matematica e fisica al liceo
Belfiore. I prossimi incontri saranno il 29 aprile, stessa sede e stessa ora,
con il seminario del professor Giuseppe Rosolini dell'università di Genova sul tema "Allenamento della mente con i giochi
matematici". L'11 maggio relazione del professor Bruno D'Amore
dell'università di Bologna con "Giochi
matematici: epistemologia e storia". Gli appuntamenti sono stati
organizzati in collaborazione con l'accademia nazionale virgiliana.
( da "Stampa, La" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
"L'università va cambiata" L'opposizione: occorre
convertire Economia aziendale in vitivinicola La questione dei costi [FIRMA]CLAUDIA
CANEGALLO ASTI L'università è arrivata ad una svolta.
A dirlo è soprattutto il dibattito che si è aperto in città, all'interno del
Consiglio comunale e fra i diversi enti che compongono il Consorzio Astiss.
Martedì sera, il Consiglio tematico convocato dal sindaco Giorgio Galvagno è
stata la prima partita giocata in campo aperto, sul futuro della sede
universitaria: pur non culminando in alcun documento finale, ha comunque posto
le basi per un ulteriore approfondimento del tema. Il sindaco ha introdotto
l'argomento, illustrando la sua visione sul futuro del polo astigiano, e
annunciando la chiusura dei lavori della nuova sede alla Colli di Felizzano
entro fine 2009 (il costo di aule e laboratori è stato di 6 milioni di euro).
«L'università ha senso se promuove cultura - ha
anticipato Galvagno -. L'accesso agli studi superiori deve essere un diritto
riconosciuto a tutti, in base alle capacità e non al censo». Sulla base di
questa osservazione, si basa il primo punto del progetto di Galvagno: istituire
delle borse di studio per aiutare gli astigiani più meritevoli a studiare nelle
migliori università del mondo. Quanto al secondo
punto, il progetto della maggioranza punta ad «offrire Asti alle più importanti
università del mondo, che vogliano organizzare master
e corsi di eccellenza nella nostra città, come è accaduto con il Master della
Princeton». Il discorso del sindaco ha anche toccato elementi legati ai costi
dei corsi, «che pesano sulla fiscalità generale» e sulla necessità di
potenziare il finanziamento per Astiss (attualmente si spendono 1,8 milioni di
euro), «che dovrà raggiungere i 3 milioni di euro entro un paio di anni». La
parola è poi passata ai consiglieri di minoranza. Fabrizio Brignolo e Vittorio
Voglino hanno illustrato la proposta del Pd, che punta alla trasformazione del
corso di Economia aziendale in uno specifico in chiave vitivinicola, per la
gestione di un'azienda enologica e il marketing dei prodotti del territorio.
«E' vero che spendiamo dai 150 ai 200 mila euro per ogni corso - ha sottolineato
Brignolo - Ma ogni indirizzo costa almeno 10 volte tanto: un investimento che
viene finanziato dal sistema pubblico dell'università.
I 1057 studenti sono una ricchezza per Asti: vivono, spendono e vivacizzano
anche culturalmente la città. Per quale motivo dovremmo decidere di mandarli
altrove?». E sulla questione dei master, la posizione dell'opposizione è netta.
«Nel deserto non nascono le eccellenze - ha sottolineato Anna Bosia, di Uniti
per le Frazioni - Ci vogliono strutture, una casa per gli studenti, che possa
accogliere chi sceglie di studiare ad Asti venendo da altre zone d'Italia». Non
manca poi una proposta: «Bisogna investire risorse nelle eccellenze che già
abbiamo - ha indicato Bosia - A Villa Paolina, dove già si fanno corsi e ricerca,
si sta costituendo una Scuola di Biodiversità, che richiede di incardinare un
ricercatore». La proposta del sindaco è invece troppo generica per il
consigliere Alberto Pasta, che vede con rammarico la chiusura del corso di
Economia: «Formava giovani in grado di trovare lavoro in questa provincia, come
molti altri dei corsi tuttora attivi». L'università
deve invece guardare all'intera nazione e non solo ad Asti, questa l'opinione
della consigliera Paola Calosso: «Non possiamo sfornare
laureati solo per il territorio - ha chiarito - L'università non deve essere un doppione, ma un'occasione di eccellenza che
attiri gente da fuori». Il prossimo passo, indicato dall'intervento conclusivo
del sindaco, sarà coinvolgere docenti, esperti e istituzioni universitarie, per
«stimolare un ragionamento concreto sulla direzione da intraprendere».
( da "Stampa, La" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
IL CASO.SMENTITA
UNA PRECEDENTE IPOTESI DI INTESA Medicina, guerra tra Novara e Torino
[FIRMA]BARBARA COTTAVOZ NOVARA E' scontro aperto tra Novara e Torino per le
Scuole di specializzazione di Medicina. In pochi giorni il «sistema piemontese»
tanto perseguito negli ultimi anni sembra crollato: oggi l'«Avogadro» si
rivolge a un legale per ricorrere al Tar contro l'Università di Torino e lo
Stato. Il 1° aprile il ministro Gelmini ha firmato il decreto che accorpa le
Scuole di specializzazione con un solo iscritto. I corsi post-laurea, seguiti
dai medici studiando all'università e lavorando in
ospedale a Novara, erano 16: dovevano diventare 26 secondo quanto promesso dal
ministero in autunno e invece il decreto ne istituisce uno solo nuovo (Medicina
dell'emergenza) e ne ha «federati» a Torino ben 8: 7 con un iscritto e uno con
due. Ma non è la sola anomalia: l'«Avogadro» e Foggia sono le uniche università d'Italia in cui le scuole «federate» a un'altra
non sono mai capofila, ma sempre «gregarie». Il rettore Paolo Garbarino e il
preside di Medicina Giovanni Vacca lunedì hanno incontrato gli omologhi
torinesi Ezio Pelizzetti e Giorgio Palestro e hanno concordato un compromesso:
considerare Torino sede amministrativa e Novara «base» formativa. I ragazzi,
secondo la graduatoria, avrebbero scelto se studiare a Torino o Novara.
Garbarino ha portato personalmente martedì mattina a Pelizzetti la bozza. Tutto
ok: l'intesa sarebbe stata firmata e richiamata nel bando in pubblicazione lo
stesso giorno. Ma l'accordo è stato smentito poche ore dopo: «Nel pomeriggio
Pelizzetti mi ha chiamato dicendo che non avrebbe firmato. Il suo staff legale
gli ha detto che avrebbe potuto ledere i diritti degli studenti torinesi - ha
raccontato Garbarino -. Io gli ho preannunciato che andrò dall'avvocato per
intentare causa al ministero e all'Università di Torino». L'incontro con il
legale è oggi, poi Garbarino parlerà con l'assessore regionale Artesio. Per l'università «Avogadro», diventata autonoma da Torino dieci
anni fa, significa un brusco ritorno al passato: «L'ateneo della Valle d'Aosta ha un rettore che è docente dell'UniTo e così pure Pollenzo. Non vorrei che in futuro
succedesse anche per il Piemonte Orientale. Si torna al Torino-centrismo». In
particolare la facoltà di Medicina è uno dei fiori all'occhiello
dell'«Avogadro»: l'ultimo test per le matricole ha visto 497 candidati per 75
posti (il 38,1% in più del 2007) di cui quasi la metà da fuori regione:
«Decapitare così l'offerta formativa rende meno appetibile laurearsi nel nostro
ateneo - ha commentato Vacca -. Sulla retromarcia di Pelizzetti stendo un velo
pietoso: sono nato in un paese nei campi ma là era impensabile che un uomo non
onorasse un impegno». Il problema riguarda pesantemente anche l'ospedale
«Maggiore»: gli specializzandi sono forza lavoro vera. Ora le Scuole «chiuse»
andranno ad esaurirsi facendo progressivamente mancare nei reparti 5 o 10
medici: «La decisione del ministero è un intervento a gamba tesa - dice il
direttore generale Claudio Macchi -. Vengono penalizzati reparti d'eccellenza
come Radioterapia che ha 3 acceleratori e la brachiterapia».
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Urbino Il supporto dellAteneo urbinate allUniversità
de LAquila Tante le iniziative della comunità universitaria urbinate per
aiutare lUniversità de LAquila in questo difficilissimo momento.
Nellesprimere al Rettore dellUniversità de LAquila il sincero
cordoglio e la
commossa vicinanza di tutto lAteneo di Urbino,
Giovanni Bogliolo ha informato delle iniziative assunte ed ha manifestato la
più ampia disponibilità a corrispondere alle esigenze dellAteneo
aquilano. LERSU di Urbino si è subito messa in contatto con la Protezione civile
marchigiana offrendo personale e attrezzature di cucina, 500 coperte e
ospitalità a studenti e docenti nei Collegi universitari. I docenti e gli
studenti del Corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro
dei beni culturali e del Corso di laurea specialistica in Conservazione e
restauro del patrimonio storico-artistico si sono messi a disposizione dellIstituto
Centrale del Restauro, mentre gli studenti che animano Urbino Radio Campus
(URCa), la web radio di Ateneo, si sono raccordati con il Banco alimentare per una
raccolta di generi di prima necessità. >> “Ma è lintera
Università che si mette a disposizione – ha scritto il Rettore nella sua
lettera – non soltanto associandosi alla sottoscrizione della CRUI, ma offrendo le proprie strutture
didattiche e la collaborazione dei propri docenti e del proprio personale per
tutte le attività e le iniziative che in questa situazione di emergenza lUniversità
de LAquila volesse dislocare ad Urbino o nelle quali ritenesse utile coinvolgere il nostro
Ateneo”. Urbino ha infatti cinque Facoltà ed un numero cospicuo di corsi di
laurea in comune con lAteneo aquilano e lUniversità
di Urbino ha offerto di considerarli come una propria estensione temporanea.
BUR.IT 09.04.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Udine Campagna contro labuso di alcol “Stop binge
drinking. Vino, la scelta trendy è la moderazione”. è questo lo slogan
strategico individuato dal Laboratorio di ricerca e pratica pubblicitaria
(ADLAB@GO) dellUniversità di Udine a Gorizia per la campagna contro labuso
di alcol promossa dal Consorzio dei Colli Orientali del Friuli presentata a
Vinitaly a Verona. Il “binge drinking” (binge = baldoria) identifica il consumo
di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in ununica occasione. La diffusione di questo modello di
consumo è in crescita preoccupante tra i giovani del nostro Paese, come segnala
Il rapporto Istat 2008 sulluso e labuso di
alcol. La strategia messa a punto dal Laboratorio dellAteneo friulano
mira a sensibilizzare i giovani attraverso il “passa parola”. Lobiettivo
è riuscire a identificare come trendy uno stile di consumo più vicino alla
cultura mediterranea, che integra il vino senza eccessi pericolosi sia sul
piano individuale che sociale. «Abbiamo sviluppato – spiega il responsabile di ADLAB@GO,
Giovanni Lunghi, docente di Economia delle aziende
pubblicitarie – una strategia che, attraverso unespressione
inglese, generi curiosità spingendo il pubblico a informarsi, ricorrendo a
canali come Internet. Diverse ricerche infatti dimostrano che espressioni inglesi del
linguaggio pubblicitario abituano il pubblico a utilizzare termini come, ad
esempio, smartphone o wellness, che fanno presa soprattutto tra i pubblici più
attenti alle tendenze». >> La campagna coinvolge direttamente il target
di riferimento grazie anche alla collaborazione con i giovani creativi del
Lab-Centro di formazione professionale del Centro solidarietà giovani
“Giovanni. Micesio” di Udine. BUR.IT 09.04.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Verona Stefano Troiano eletto nuovo preside di Giurisprudenza Da oggi la
facoltà di Giurisprudenza dellUniversità degli Studi
di Verona ha un nuovo preside, il professor Stefano Troiano. Nel corso della
prima votazione di questo pomeriggio, il professor Troiano è stato eletto dal
consiglio di facoltà con 34 voti favorevoli su 36. Unico candidato alle elezioni, il
professor Stefano Troiano è docente ordinario di
diritto privato dellateneo scaligero dal 2006. Nato a
Firenze l8 maggio 1971, Troiano è direttore vicario del dipartimento di
Studi Giuridici e nel corso della sua carriera è stato autore di due monografie e di oltre 50
pubblicazioni. >> Il magnifico rettore ha espresso al nuovo preside
assieme alle congratulazioni laugurio di buon lavoro.
BUR.IT 09.04.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università del
Sannio Progetto ORIUS Orientamento LUniversità degli Studi
del Sannio, con il Progetto ORIUS Orientamento Università del Sannio (PON 2000-2006
Misura III. 5 Azione Orientamento), organizza seminari a tema e laboratori
guidati riguardanti “Il Counseling nella gestione della transizione scuola/università”. Da oggi, fino al 20 maggio, presso la Sala
Rossa delle Lauree in Piazza Guerrazzi, esperti in attività di counseling
incontreranno studenti universitari e dellultimo anno degli
istituti superiori, accompagnati da docenti. Nellambito delle iniziative
del progetto ORIUS, particolare attenzione è stata, infatti, dedicata alla
gestione della transizione “Scuola – Università” e di quella relativa al
passaggio “laurea triennale – laurea specialistica/magistrale”, nella
convinzione che tali eventi possono essere considerati determinanti per lindirizzo e lo sviluppo delle potenzialità
individuali. Da qui linteresse a strutturare
unesperienza teorico – pratica che delinei, in maniera specifica ed
approfondita, le argomentazioni e gli strumenti da poter utilizzare di fronte a
fasi critiche della transizione. Il programma ha preso il via con lintervento
di Gianfranco Buffardi, psichiatra, responsabile UOSM di Maddaloni, esperto in
Counseling esistenziale, sul tema: “Le professioni di aiuto
nellapprendimento”. Buffardi terrà altri incontri il 20 aprile su “La cura di sé e lapprendimento”
e il 29 maggio su “Ansia: Riconoscerla e Gestirla”. >> Successivamente, sono
programmati gli incontri con Viviana Lo Schiavo, psicologa esistenziale,
esperta in Counseling ed Orientamento Universitario: il 15 aprile su “Lautostima”;
il 14 maggio su “Genitori – Figli: Il problema della scelta e le difficoltà di
percorso”; e il 21 maggio su “La scelta consapevole”. Il 23 aprile interverrà
Paola Parlato, psicopedagogista, sul tema: “La narrazione autobiografica”; il 29
aprile su:“Il
cambiamento nella metodologia di approccio allo studio”; e il 6 maggio su
“Autovalutazione e sviluppo delle potenzialità”. Attraverso lo studio e lapprofondimento
di alcuni elementi comuni ai possibili disagi, quali lansia, lo stress da
esame e la
difficoltà metodologica di approccio allo studio, verranno forniti strumenti e
strategie dazione adeguati alla gestione consapevole
ed alla risoluzione delle problematiche emerse. BUR.IT 09.04.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università di
Modena lAteneo per LAquila Anche
lUniversità degli studi di Modena e Reggio Emilia esprime la propria vicinanza alle popolazioni
colpite dal terremoto de LAquila. Una
sottoscrizione è stata lanciata dalla CRUI in favore dellUniversità degli
studi de LAquila e lAteneo modenese-reggiano ha dato la
disponibilità al Rettore abruzzese per ospitare una ventina di studenti. Gli
iscritti aquilani dellUniversità degli studi di Modena e
Reggio Emilia potranno avvalersi dellesonero dal pagamento della seconda
rata delle tasse universitarie e delliscrizione gratuita il prossimo anno
accademico. Anche lUniversità degli studi di Modena e Reggio Emilia si
mobilita in favore delle popolazioni colpite dal terribile terremoto della
provincia dellAquila. E lo fa aderendo allinvito
della Conferenza dei Rettori (CRUI) che ha lanciato una campagna di versamenti a favore della locale università, uno dei luoghi che più ha sofferto il dramma di
questi giorni, con i morti della Casa dello Studente ed il crollo di numerose
strutture. Al riguardo la CRUI ha aperto un apposito conto, che si chiama
UNIVERSITA' EMERGENZA TERREMOTO il cui IBAN è IT 80 V 03226 03203 000500074995,
sul quale è possibile far pervenire il segno dela propria solidarietà. Inoltre,
i vertici dellUniversità degli studi di Modena e Reggio
Emilia hanno deciso ed offerto al Rettore dellUniversità degli studi de LAquila
la disponibilità ad ospitare a proprie spese presso il Convitto San Filippo
Neri una ventina di studenti, che potranno così avvalersi della possibilità di
completare regolarmente a Modena o a Reggio Emilia le lezioni previste per il
proprio ciclo
di studi, godendo altresì dei benfefici per i servizi relativi a mense,
trasporti, ecc. >> Agli iscritti presso lAteneo
di Modena e Reggio Emilia provenienti dalla provincia de LAquila è stato
altresì deciso di applicare lesonero della seconda rata delle tasse universitarie e
liscrizione gratuita per il prossimo anno accademico. “Ci
rendiamo conto – ha affermato il Rettore prof. Aldo Tomasi – che questi sono
piccoli gesti rispetto alla gravità di un evento che non ci può lasciare
indifferenti e
che ci ha colpiti profondamente. La comunità universitaria tutta avverte il
dovere di intervenire e fare qualcosa di concreto per attenuare il senso della
tragedia che si è consumata. La nostra attenzione in questo momento è per quei
giovani che hanno visto compromessa dal terremoto la speranza di ricevere unadeguata
formazione scientifica e culturale che ne migliorasse la vita. Ci sentiamo
particolarmente vicini a loro e vogliamo che la loro speranza non si spenga.
Sono certo di interpretare la volontà ed il pensiero di tutto lAteneo,
dei docenti, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti dicendo che
non faremo mancare il nostro sostegno alle famiglie ed alle popolazioni
colpite”. BUR.IT 09.04.09
( da "Bollettino Università &
Ricerca" del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università
"Cà Foscari" Visita del patriarca Scola alla mostra “Nigra sum sed
formosa” Su invito del rettore dellUniversità Ca
Foscari, Pier Francesco Ghetti, il Patriarca Angelo Scola si è recato ieri in
visita privata alla mostra “Nigra sum sed formosa” presso Ca' Foscari
Esposizioni. Lesposizione porta in Italia per la prima volta pitture e icone dellEtiopia
cristiana, con materiali in gran parte inediti e si giova dellutilizzo di
nuove tecnologie multimediali. Il professor Giuseppe Barbieri, curatore della
mostra, ha fatto da guida al Patriarca che ha dimostrato di apprezzare le splendide opere
esposte e le soluzioni multimediali presenti allinterno
della rassegna. Vivo interesse ha suscitato in lui il contributo dato dagli
studenti come mediatori culturali e per lopera prestata nella
realizzazione degli apparati multimediali. Gli è stato infatti illustrato luso
delle guide multimediali con IPOD realizzate con la collaborazione dei
Dipartimenti di Informatica e Storia e Conservazioni dei Beni Artistici. Nel
corso di un cordiale incontro con il Rettore e i rappresentanti della Regione Veneto e di
Banca Popolare FriulAdria - Crédit Agricole, il Patriarca ha dichiarato di aver
particolarmente gradito la visita alla mostra allinizio
della Settimana Santa perché, oltre che un approfondimento culturale, si era
rivelata anche
unoccasione di meditazione spirituale. >> La Mostra, promossa da
Università Ca Foscari Venezia, da Banca Popolare
FriulAdria - Crédit Agricole e da Regione del Veneto, è a cura di Giuseppe
Barbieri, Gianfranco Fiaccadori e Mario Di Salvo. Informazioni sul sito: www.nigrasum.org.
Apertura: dal 13 marzo al 10 maggio 2009 Orario: 10-18, chiuso il martedì.
Ingresso: intero 7 €; ridotto 5 € per minori di 15 e
maggiori di 60 anni Per gli studenti, i docenti e i dipendenti di Ca' Foscari
l'ingresso è gratuito. Informazioni e prenotazioni: tel. 041.2346947 Email:
info@nigrasum.org . Si ricorda che la mostra resterà aperta anche durante le
Festività pasquali nei giorni di sabato, domenica di Pasqua e lunedì di
Pasquetta. BUR.IT 09.04.09
( da "Gazzetta di Reggio"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
«Villa Levi non
serve all'università» Città Attiva all'attacco
sull'acquisto di ulteriori sedi «Il rettore dell'università
reggiana, Aldo Tomasi, nei giorni scorsi si è recato in visita a villa Levi,
sede del corso di laurea (in chiusura) di Scienze delle produzioni animali
dell'università di Bologna. I ben informati sostengono
che il rettore potrebbe essere interessato all'acquisto della tenuta Levi. Per
farne cosa? Si aggiungerà alle altre sedi universitarie? Da una parte la nostra
università si contrae (si veda la chiusura in atto di
Scienze dell'amministrazione), dall'altro c'è una proliferazione di sedi».
L'atacco arriva da Paolo Giudici (associazione Città Attiva). Città Attiva, lo
si ricorda, è guidata da Uris Cantarelli e appoggia Antonella Spaggiari
candidato sindaco in vista del voto. «Proviamo a elencarle - dice Giudici -: la
caserma Zucchi, il campus del San Lazzaro, i chiostri di San Pietro, le ex
Reggiane e, ora, Villa Levi. Insomma, l'università
degli immobili, invece che l'università degli
studenti. Alla caserma Zucchi sono collocati i corsi di laurea in Scienze della
comunicazione e in Scienze della formazione, gli uffici amministrativi della
sede, la biblioteca e l'aula magna; nei chiostri di San Pietro, in via di
ristrutturazione, si trasferiranno le segreterie e l'ufficio del Prorettore;
alle ex Reggiane verrebbe collocato il tecnopolo, su cui avremo occasione di
ritornare. Che cosa arriverà, dunque, a Villa Levi? C'è poi la questione del
campus del San Lazzaro. Provate a farci una visita: fango quando piove, buche,
caos, mancanza di segnaletica coerente e puntuale, parcheggio selvaggio, lavori
in corso fra i quali anche un rialzato in compattato per una pista ciclabile.
Invece di concentrare al campus, come si fa in tutto il mondo, tutta la
didattica, la ricerca, il tecnopolo, le attività e i servizi per gli studenti,
i docenti e via discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il
Crpa e l'istituto zooprofilattico. Se consideriamo le esigenze didattiche e di
ricerca, l'efficienza organizzativa e dei servizi di supporto, le disponibilità
economiche, è molto più razionale concentrare le poche risorse nel
completamento e nella riorganizzazione del campus universitario piuttosto che
disperdere i soldi dei contribuenti in attività immobiliari».
( da "Cittadino, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Agricoltura e
territorio, un convegno al castello n Il giusto equilibrio tra attività
zootecniche e tutela del territorio. È stato questo il tema della 39esima
edizione del convegno zootecnico-veterinario che, svoltosi martedì mattina in
Castello nell'ambito della Fiera del Perdono (che prenderà il via nella
giornata di oggi), ha richiamato decine di agricoltori provenienti dall'intero
territorio. Organizzata come sempre dal professor Pietro Bonini in
collaborazione con l'amministrazione comunale di Melegnano e il dipartimento di
veterinaria dell'Azienda sanitaria locale Milano 2, la
tavola rotonda ha radunato a Melegnano anche diversi docenti della facoltà di
veterinaria dell'università
di Milano. Senza contare la presenza di una trentina di studenti dell'istituto
di agraria di Noverasco e dell'università di Milano. Assenti invece Francesca Martini, sottosegretario al
ministero del Lavoro e alle politiche sociali con delega alla veterinaria,
e Romano Marabelli, membro della direzione generale della sanità veterinaria e
degli alimenti, trattenuti a Roma dal drammatico terremoto che ha devastato la
terrà d'Abruzzo provocando circa duecento morti. Dopo un toccante minuto di
silenzio proprio in ricordo delle vittime del sisma abruzzese e il saluto del
sindaco Vito Bellomo, del direttore generale dell'Asl Emilio Triaca, di Eugenio
Scanziani, preside di veterinaria dell'università di
Milano, e di Andrea Belloli, presidente della Società italiana di sanità
pubblica veterinaria, il dibattito si è concentrato sull'impatto ambientale
delle attività agro-zootecniche. «Perché - ha chiarito in apertura Luigi
Bonizzi, delegato dalla presidenza di veterinaria dell'università
di Milano e coordinatore del convegno - secondo alcuni studi le bovine
inquinano di più del traffico veicolare». Luigi Navarotto, docente
di medicina veterinaria all'università milanese, ha
fatto quindi il punto della situazione: «Dopo la direttiva sui nitrati varata
nel lontano 1991 - ha affermato -, diventa sempre più fondamentale ottimizzare
il rapporto tra gli allevamenti zootecnici e le esigenze ambientali. Mi
riferisco ad esempio al numero di capi che dovrebbe essere proporzionato al
territorio a disposizione». Dopodiché, è toccato a Salvatore Serù e Alessandro
Massone, titolari di due aziende del territorio, illustrare le tecnologie per
ridurre l'inquinamento causato dai vari tipi di allevamenti: «In particolare -
hanno chiarito -, pensiamo ad una maggior controllo sui cibi destinati agli
animali». Ma non è mancato neppure un accenno alle possibili applicazioni dei
reflui di stalla nel campo della produzione di energia alternativa. «Ad ogni
modo - ha precisato Flavio Sommariva, presente all'appuntamento in qualità di
esperto della regione Lombardia -, gli agricoltori del territorio sono pronti a
collaborare per migliorare l'ambiente, di cui sono i primi custodi». La
conclusione è stata affidata al capitano Paolo Belgi, comandante dei
carabinieri dei Nas della regione Lombardia, che ha elencato i controlli più
frequenti svolti sul territorio. Ste. Cor.
( da "Leggo" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
di Matilde
Andolfo La Campania accoglie in pieno l'appello degli sfollati. La Chiesa farà
la sua parte. «Non posso non ascoltare il grido di dolore di chi soffre», ha
detto il cardinale Crescenzio Sepe, sottolineando che le offerte del giorno di
Pasquetta verranno devolute alle popolazioni terremotate. Non solo. Sepe ha
aggiunto che si metterà in contatto con la diocesi aquilana per finanziare i
progetti di ricostruzione. Una colletta è stata indetta anche dal Vescovo di
Pozzuoli GennaroPascarella: attivato il conto corrente postale n. 22293807
intestato a Caritas-Diocesi di Pozzuoli specificando nella causale:
"Terremoto Abruzzo 2009. Questo il conto corrente bancario attivato dal
Comune di Napoli:C/C n. 1000/00014980 presso - Banco di Napoli - filiale 00100
di Via Toledo Intestato a: Città di Napoli - fondo solidarietà terremotati
Abruzzo IBAN IT33G0101003400100000014980 BICIBSPITNA. Aiuti anche dai
presidenti delle municipalità, che si autotasseranno per far recapitare somme
in denaro a L'Aquila. Conto corrente anche dalla Regione: c/c1000/00014983
intestato a: Regione Campania Raccolta fondi pro terremotati Abruzzo Banco di
Napoli in via Toledo, 177-178 - 80132 Napoli. Per offerte provenienti
dall'Italia: IBAN: IT61 J010 1003 4001 0000 0014 983 Dall'estero: IBAN: IT61
J010 1003 4001 0000 0014 983 BIC: IBSPITNA. L'ospedale Cardarelli si è invece
attivato per mettere a disposizione generi di conforto e assistenza sanitaria. La Seconda Università ha offerto ospitalità agli studenti e ai
docenti dell'Università de L'Aquila. Attivato anche un "Fondo Università
Emergenza Terremoto" (sito www.crui.it). Solidarietà dai Comuni della
Provincia. Aiuti per i terremotati saranno raccolti da oggi e fino an sabato a
Boscoreale in tre piazze: Pace, Vargas e Pellegrini. Gazebo per la
raccolta fondi, da Vico Equense, in piazza Umberto. Monte di Procida ha
istituito il conto corrente "Gara di Solidarietà dei cittadini di Monte di
Procida per i terremotati d'Abruzzo", codice Iban IT21 Z051 4240 0001 2357
( da "Giornale di Brescia"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la città Eulo: politici e
studenti pensano al suo futuro Castelletti: «Ben venga una fondazione» Il
dibattito sul futuro dell'Eulo (Ente universitario per la Lombardia orientale)
continua a tenere banco negli ambienti accademici e politici, dopo che sia in
Broletto sia in Loggia si è parlato di una possibile recessione dal consorzio a
favore di un finanziamento diretto alle università
bresciane. «Sulla chiusura dell'Eulo non sono però stati coinvolti gli studenti
attraverso i loro rappresentanti», lamenta Ateneo Studenti, la lista
universitaria più rappresentata nel Consiglio Studenti della Statale. «Un
errore di metodo non averlo fatto», spiega il capogruppo Alessio Mariotti, che
aggiunge: «La nostra posizione è dettata da una semplice analisi e non vediamo
senso nel dibattito "Eulo sì Eulo no". Il consorzio non ha più senso
di esistere perché la funzione per cui è nato, e cioè promuovere l'istituzione
dell'Università degli Studi, è venuta meno». Mariotti: «Stop agli sprechi» Il
giudizio è dettato anche, continua Mariotti, «dalla lettura dei dati del
bilancio: il 50% è destinato all'Università degli Studi di Brescia, il 30%
all'Università Cattolica e il 20% viene speso per i compensi agli
amministratori e le spese di gestione dell'ente stesso». Meglio, quindi,
«destinare direttamente le risorse alle Università cittadine tagliando uno
spreco inutile. In questo modo si guadagnerebbe il 20% delle risorse messe a
disposizione». Tuttavia, aggiunge Mariotti», «è necessario ricordare che in
passato l'Eulo non è stato un ente inutile, ma un consorzio che ha portato l'Università Statale a Brescia, radicato una serie di docenti sul
territorio e incentivato la ricerca e la didattica». Sulla questione Eulo
interviene anche Laura Castelletti, capogruppo dei socialisti in Loggia, che
lancia l'idea di una fondazione per riunire le tante realtà del territorio che
già sostengono le nostre università: «Mi pare sia ormai giunto il momento di una riflessione,
da parte di tutto il Consiglio comunale, sul futuro dell'Eulo. D'altronde
sappiamo che il nostro Paese sta attraversando una forte crisi che, pur nella
speranza termini rapidamente, si teme si prolungherà nel tempo. È indubbio che
l'attuale situazione derivi in parte da fattori internazionali non correggibili
dalla nostra comunità, ma ben prima dell'attuale crisi la fragilità del nostro
sistema era evidente». In questo contesto, secondo la Castelletti, «per
crescere e rilanciare l'economia si ritiene indispensabile investire anche in
formazione e ricerca e non tagliare i fondi a chi le favorisce. In formazione
delle future classi dirigenti e dei formatori a vari livelli, compreso quello
strategico della formazione permanente. In ricerca per sviluppare innovazione,
nuove tecnologie, nuovi materiali, ecc., per sostenere la concorrenza dei Paesi
dell'Est europeo e asiatico che dispongono di manodopera a basso costo».
Socialisti: «Cambiare vocazione» Principale soggetto delegato alla formazione e
alla ricerca è, naturalmente, l'università. Ma «da
anni gli stanziamenti ad essa destinati sono insufficienti e l'attuale
finanziaria li ha ulteriormente ridotti, tanto da non garantire la copertura
delle spese correnti. Se a questo aggiungiamo il fatto che la quota dell'1% del
Pil stanziato dal Governo per la ricerca è meno della metà della media dei
Paesi dell'Ue, il rischio che a breve si fuoriesca dal novero dei sette Paesi
maggiormente industrializzati sarà una realtà». «Una possibile risposta a
questi pericoli - sostiene la socialista - nonché un concreto sviluppo dello
status quo dell'Eulo può essere, in analogia a quanto avviene in altre realtà
forti europee, la realizzazione di un sistema integrato tra una o più università, una fondazione composta da soggetti pubblici
(amministratori locali) e da privati, e da un polo per il trasferimento
tecnologico. Una Fondazione può riunire le realtà del territorio che già
sostengono le nostre università. Oggi può essere il
tempo in cui le potenzialità del territorio che, in modo certo positivo ma
frammentato, hanno sostenuto l'università, realizzino
il luogo di confronto privilegiato dove elaborare e promuovere iniziative di
sostegno e risposta alle esigenze del territorio attraverso l'università. In questo contesto vedrei la nuova vocazione
dell'Eulo quale catalizzatore dell'operazione. Se non sarà praticabile, il
compito che la nostra Amministrazione per quasi 40 anni gli ha affidato può
considerarsi esaurito».
( da "Giornale di Brescia"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:garda e valsabbia Gardone L'ex
ospedale Il Santa Corona strizza l'occhio all'Università Proposta di un gruppo
di cittadini per la struttura: per Fasano pensare ad una diversa destinazione
nel secondo dopoguerra venne trasformata in ospedale" title="Una
veduta dal lago dell'ottocentesca Villa Benvenuti, che nel secondo dopoguerra
venne trasformata in ospedale"
onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090409/foto/full_brescia_332.jpg',600,1002)">
Una veduta dal lago dell'ottocentesca Villa Benvenuti, che nel secondo
dopoguerra venne trasformata in ospedale FASANOTrasformare l'ospedale Santa
Corona di Fasano in un distaccamento universitario. La proposta, suggestiva,
giunge da alcuni giovani gardonesi, riuniti nel gruppo «Per una nuova Gardone».
Guardando ad esperienze simili attuate altrove, a cominciare da quella del
Centro per la promozione della lingua e della cultura italiana che l'Università
di Milano ha attivato a palazzo Feltrinelli, a Gargnano, hanno pensato di
proporre una soluzione simile per l'immobile del vecchio centro di
riabilitazione cardiologica. Da ospedale a sede universitaria La struttura, di
proprietà degli Spedali Civili, appena consolidata e messa a norma grazie ad un
contributo di 600mila euro per i danni del terremoto, è prestigiosa. È
collocata in posizione particolarmente felice, con un grande giardino
affacciato sul lago. Sono quindi fondati i timori che possa finire sul mercato
immobiliare e diventare l'ennesima struttura residenziale. Ma a Gardone
Riviera, e soprattutto nella frazione di Fasano (che basava buona parte della
propria economia sull'indotto dell'ospedale), ci si augura una diversa
evoluzione della vicenda. Se proprio l'immobile non potrà tornare ad essere un
ospedale (secondo gli Spedali Civili i vincoli architettonici che gravano
sull'edificio non consentono i necessari interventi di adeguamento), perché non
individuare altre soluzioni che comportino comunque benefici per la comunità?
Spiega Stefano Ambrosini, 26enne docente di informatica, coordinatore di «Per una nuova Gardone»: «L'idea
è quella di trasformare il presidio ospedaliero in un polo universitario. Ho
contattato i rettori e i presidi di facoltà di tutto il Nord Italia. Quasi
tutte le università si sono
dette interessate, in modo particolare l'Università di Verona e la facoltà di
Medicina dell'Università di Brescia». Il progetto è avvincente, ma
appena abbozzato. Bisogna innanzi tutto vedere se la proprietà, gli Spedali Civili,
è d'accordo. Ragionare sul futuro del Santa Corona attorno a un tavolo cui non
sieda l'amministrazione dell'Azienda ospedaliera bresciana è come fare i conti
senza l'oste. Ambrosini parlerà con l'Amministrazione degli Spedali Civili nei
prossimi giorni. In agenda ha anche un appuntamento con l'Assessorato regionale
alla sanità. A confronto con gli Spedali Civili Si tratta di capire se c'è la
volontà di sposare un progetto che potrebbe portare lustro, vivacità e indotto
a Fasano e Gardone (come del resto è accaduto a Gargnano con palazzo
Feltrinelli), ma dal quale non è pensabile attendersi grandi entrate. Le università hanno bilanci ridotti all'osso e i presidi
contattati si sono detti sì interessati, ma ad un comodato gratuito.
«L'interesse c'è - dice Ambrosini - quindi perché non riunire tutti i soggetti
coinvolti e approfondire la questione? È un'occasione irripetibile per
riportare all'uso "pubblico" una struttura altrimenti destinata al
disuso, o peggio ancora alla speculazione edilizia». Per ora la destinazione
urbanistica del Santa Corona è «congelata» da una vecchia delibera del
Consiglio comunale. «Nonostante le ripetute richieste dell'Amministrazione
locale presso le sedi opportune per ripristinare il sito ospedaliero - dice
ancora Ambrosini - nessuna risposta positiva è giunta a Fasano. Il Comune ha
comunque dalla sua parte lo strumento del cambio della destinazione
dell'immobile e non ha attualmente intenzione di variarla». La parola al Comune
Ma, si sa, le Amministrazioni cambiano, e con loro le idee di gestione e
sviluppo del territorio. Il Santa Corona dovrà trovare nuove funzioni.
L'impegno dei prossimi amministratori sarà quello di individuare una soluzione
utile e vantaggiosa per l'intera comunità, evitando di caricare ulteriormente
il territorio di residenze di cui non si sente il bisogno. «Quello del Santa
Corona è un problema aperto, del quale dovrà occuparsi la nuova
Amministrazione». Il sindaco Alessandro Bazzani, che in questi anni è
intervenuto spesso in difesa del presidio ospedaliero, è in scadenza dopo due
mandati e passa la palla al suo successore. «In Comune è giunta una richiesta
degli Spedali Civili - spiega Bazzani - per modificare la destinazione
urbanistica dell'immobile e per la concessione di un aumento di volumetria. Evidentemente
l'Azienda ospedaliera vuole alienare la struttura. Non abbiamo preso in
considerazione la richiesta. È un problema complesso, sul quale si dovrà aprire
una attenta riflessione, ma a questo punto se ne occuperà la nuova
Amministrazione». Simone Bottura
( da "Giornale di Brescia"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la provincia Capo di Ponte
Centro studi: c'è più spazio per la storia Visita all'edificio che sarà
inaugurato il 24 aprile. In
( da "Giornale di Brescia"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:garda e valsabbia L'esempio di
Gargnano, Ateneo dal
( da "Giornale di Brescia"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Edizione:
09/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:valcamonica Edolo L'istruzione
per rilanciare la montagna Sabato alle 11 un convegno all'Università
con il ministro Mariastella Gelmini, docenti, politici ed esperti La sede
dell'Università della montagna, a Edolo EDOLOPassa anche dall'istruzione il
rilancio delle aree montane. Questo il messaggio al centro del dibattito che
sarà ospitato sabato 11 dall'Università di Edolo e che vedrà la presenza di
Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione. L'inizio del convegno è
alle 11, nella sede dell'Università della Montagna, in via Morino 8, con gli
indirizzi di saluto della prof.ssa Claudia Sorlini, preside della Facoltà di
Agraria dell'Università di Milano, e del commissario straordinario del Comune
di Edolo, Attilio Visconti. A seguire i professori Giuseppe Carlo Lozia e Anna
Giorgi illustreranno «Risultati e Prospettive dell'Università della Montagna»,
una storia-racconto che abbraccia passato, presente e futuro del Corso di
Laurea in Valorizzazione e Tutela dell'Ambiente e del Territorio Montano,
istituito a Edolo nel 1996 per volere del Comune, del Bim, della Comunità
Montana di Vallecamonica, della Provincia e della Camera di Commercio di
Brescia, gli stessi cinque enti che ogni anno garantiscono con i loro
finanziamenti il funzionamento della sede universitaria. L'on. Luigi Olivieri,
commissario straordinario dell'Ente Italiano per la Montagna, parlerà in
seguito di «Ricerca Scientifica per lo Sviluppo delle Aree Montane», mentre il
prof. Giuseppe Colosio, dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di
Brescia, illustrerà le «Linee di intervento dell'Ufficio scolastico provinciale
per lo sviluppo del sistema di istruzione e formazione nelle aree montane ed in
particolare della Valcamonica». Infine l'on. Davide Caparini, presidente della
Commissione Bicamerale per le Questioni regionali, affronterà il tema de
«L'Università in Montagna nell'ambito del nuovo assetto istituzionale». Al termine
degli interventi prenderà la parola il ministro Mariastella Gelmini, chiamato a
trarre le conclusioni del dibattito, a rispondere agli eventuali interrogativi
che dovessero emergere nel corso della discussione e a tracciare il futuro
dell'istruzione nelle aree montane, lontane dai grandi centri urbani.
Concluderà la giornata, attorno alle 12.30, la visita guidata alla sede del
«Centro di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile e la Difesa della
Montagna Ge.S.Di.Mont.», inaugurata nell'ottobre del 2007. La partecipazione al
convegno è libera. Per informazioni si può contattare lo 036471324. p. t.
( da "Tirreno, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Guido Tonelli
alla sala don Nardini Un mostro della fisica fa lezione all'Isis Mattei
ROSIGNANO. A chi non conosce Guido Tonelli (nella foto) bastano queste poche
righe di presentazione: professore, ricercatore all'Istituto di Fisica
Nucleare, è il coordinatore internazionale di uno dei maggiori esperimenti
dell'acceleratoe LHC al laboratorio europeo del Cern di Ginevra. E' infatti a
capo del CMS (compact muon solenoid), una collaborazione internazionale che
raggruppa circa 2500 scienziati distribuiti in 130 università
e Centri di ricerca di 38 paesi del mondo. Cms è un esperimento che grazie a
moderne tecnologie, nell'area dell'acceleratore di particelle del Cern, è alla
ricerca del bosone di Higgs. In sostanza cerca quei partner asimettrici delle
particelleb elementari che potrebbero spiegare l'origine della materia oscura
dell'universo. Uno scienziato di primissimo piano, dunque, che sabato scorso ha
partecipato, nella sala Don Nardini di Rosignano, ad un incontro con gli
studenti delle classi quinte dell'Isis Mattei. Un vero e proprio evento per il
nostro mondo scolastico (e non solo) reso possibile grazie all'impegno e al rapporto di conoscenza che lega Tonelli alla
professoressa Patrizia Rossi, docente presso il Mattei. Il professor Tonelli ha incontrato gli
studenti, ha spiegato con un linguaggio il più semplice possibile una materia
ed una ricerca di grande complessità come quella che sta portando avanti,
rispondendo anche alle domande degli alunni. Particolare interesse negli
studenti hanno suscitato anche i recenti risultati delle ricerche (pubblicate
sulla rivista Nature) condotte dallo strumento satellitare Pamela, a caccia di
elettroni e positroni, che potrebbero fornire chiavi interpretative per scoprire
la natura dell'antimateria. I risultati potrebbero essere testati proprio al
Cern di Gudo Tonelli.
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina VI -
Torino Così un batterio cambia il sesso degli insetti Dalla scoperta dei
ricercatori di Agraria una speranza per la lotta al cancro Il professor Alma:
"Dobbiamo capire se il meccanismo funziona anche nell´uomo" OTTAVIA
GIUSTETTI Esistono alcuni insetti che nascono maschi e, pian piano, nel corso
della loro vita, si trasformano in femmine, non modificando il proprio Dna ma
"camuffandosi", modificando cioè tutte le proprie caratteristiche
morfologiche sessuali e del comportamento fino al "marchio"
epigenetico vero e proprio che viene riconosciuto a tutti gli effetti, anche
dagli altri insetti della stessa comunità, come marchio di genere femminile.
Tutto questo, per la presenza nell´organismo di un batterio chiamato Wolbachia
che riesce, appunto, a cambiare il sesso dell´insetto ospite, femminizzando i
maschi. Lo ha scoperto un gruppo di giovani ricercatori della facoltà di
Agraria di Torino, coordinati dal professore Alberto Alma, e in collaborazione con studenti e docenti delle università di Modena e di Milano. Il
loro studio è stato accettato e sarà pubblicato a breve sulla rivista
Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences. Questa scoperta è
ritenuta particolarmente importante perché conferma una intuizione che negli
ultimi anni, si è fatta sempre più strada: che alla radice di molte gravi
patologie, fra cui anche i tumori, non vi siano alterazioni a livello
genetico - vale a dire semplici mutazioni nella sequenza del Dna - ma piuttosto
a livello epigenetico (dal greco "sopra i geni"), cioè a carico dei
meccanismi di regolazione dei geni. Lo studio dell´epigenetica sta diventando,
infatti, di primaria importanza, anche perché, tra le cause di tali alterazioni,
oltretutto trasmissibili ai figli, ci sono pure i fattori ambientali. L´insetto
ospite, nel caso studiato alla facoltà di Agraria, dipartimento di
valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali, è una piccola cicala
chiamata Zyginidia pullula. Il batterio che vive nel suo organismo e che
determina il cambiamento di sesso di alcuni maschi in femmine, si chiama invece
Wolbachia. Questo trae un fondamentale vantaggio dal mutamento di cui è
l´autore: favorisce cioè la propria trasmissione alla progenie dell´insetto
ospite, attraverso il citoplasma della cellula uovo. La trasmissione
dell´infezione, quindi la sopravvivenza e la proliferazione del batterio, non
sarebbe invece possibile da padre a figlio. Ma esistono nell´organismo umano
microrganismi come Wolbachia? C´è la concreta possibilità che qualcuno di
questi sia responsabile di gravi malattie? «La ricerca apre una strada in
questo senso ma siamo ancora lontani da poter rispondere con sicurezza a questa
domanda - dice Alberto Alma - nel corpo umano convivono decine di batteri che
non provocano apparentemente alcuna malattia ma che potrebbero essere
responsabili di mutamenti di tipo epigenetico e quindi di malattie ereditarie».
( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Global management
simula il mercato reale Quattro studenti di ingegneria dal Friuli alle finali
Giovedì 9 Aprile 2009, La squadra dell'Università di Udine composta da quattro
studenti di Ingegneria, unica rappresentante del Friuli Venezia Giulia, parteciperà
alla finale nazionale del Global management challenge (G
( da "Nuova Sardegna, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
di Alessandra
Sallemi Diamo casa agli studenti e vita alla città L'ex
preside di Medicina e un docente di Ingegneria sul progetto alloggio diffuso Ogni anno i
fuorisede portano in città 300 milioni di euro CAGLIARI. I 30 mila studenti
fuorisede dell'università
di Cagliari portano nelle tasche degli affittuari, dei commercianti, dei
gestori del trasporto pubblico circa 300 milioni di euro l'anno. In
cambio di questo fiume di denaro, la città li tiene a distanza: gli studenti
non si vedono in giro di giorno e tantomeno di notte. Il libro del docente universitario Antonello Tramontin svela che la
maggior parte abita fuori dal capoluogo e nel fine settimana fugge a casa.
Gavino Faa, candidato rettore, racconta di Lovanio, dove è stato fino al 1989:
una città cresciuta attorno all'università. Faa,
ordinario di anatomia patologica, ha un progetto che comincia dalla realtà
analizzata da Tramontin (il libro è stato presentato nel settembre 2008 dal
rettore Pasquale Mistretta e dal sindaco Emilio Floris) e la risolve in
parallelo alle linee di lavoro individuate dal collega, docente
di architettura delle grandi strutture nella facoltà di Architettura di
Cagliari. «A Lovanio tutto questo era stato realizzato - ricorda Faa -, ma
anche a Pisa, a Bologna: alle 23 il centro è popolato di studenti, qui, alle
23, Castello è buio. Mi sono sempre chiesto perché Cagliari non dovesse essere
come le altre città con un'università fatta
soprattutto di fuorisede. Qui gli studenti sono abbandonati a un mercataccio
dove, per una stanzetta, c'è chi vuole 350 euro al mese in nero e se lo
studente chiede la ricevuta per avere il rimborso dall'Ersu di 100 euro il
prezzo diventa 450. E dove sono i luoghi per stare assieme? L'università non è solo l'apprendimento nelle sedi delle
facoltà: è incontro con gli altri, è aprirsi alle esperienze positive. Dove può
succedere tutto questo a Cagliari?». Tramontin chiama gli studente fuorisede
cagliaritani «il popolo fuggente»: abitano fuori città perché trovano casa a
minor prezzo, lasciano il capoluogo il venerdì appena finiscono le lezioni. Dunque
il progetto Faa comincia dalla casa: per dare alloggio agli studenti si avvia
la ristrutturazione dei palazzi del centro storico (linee di finanziamento
europee), durante l'anno accademico le stanze, i bed&breakfast vengono
abitati dagli studenti, d'estate restano aperti ai turisti. Ristoro,
intrattenimento, tempo libero, sport sono il terreno dell'autofinanziamento:
chi promuove un'attività la gestisce per un determinato tempo. I quartieri
storici di Cagliari sono una naturale casa dello studente, tutt'attorno come si
trovano su viale fra Ignazio e dintorni. Alla metropolitana di superficie il
compito di collegare il centro con il policlinico di Monserrato e anche il
campus dell'ex Semoleria, se il Comune deciderà di approvare il progetto dopo
l'allargamento richiesto degli spazi verdi e comuni verso le aree che il porto
storico potrebbe dismettere. Faa spiega che il campus progettato
dall'architetto brasiliano non è alternativo al suo alloggio diffuso. «Anzi -
precisa - porta mille, 1.500 posti a una città che non ne ha e funzionerebbe di
certo per richiamare gli studenti al centro di Cagliari». E poi c'è un'altra
sfida: «Far diventare l'università un'impresa
culturale - spiega Tramontin -. L'istruzione è considerata l'affare del secolo,
vari stati hanno cominciato a investire il 20 per cento del pil su questo, in
Italia no. In Sardegna la struttura degli atenei è obsoleta e bisogna costruire
due nuove università: una che insegni i mestieri
(professionalizzante) e un'altra, un politecnico sardo, composta da Cagliari,
Sassari e l'eccellenza dei centri di ricerca, scopo: proseguire e moltiplicare
le ricerca».
( da "Arena, L'" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Giovedì 09 Aprile
2009 INSERTI Pagina 58 UNA NOVITÀ INTRODOTTA DALLA RIFORMA GELMINI, CHE
CAMBIERÀ VOLTO A MOLTE FACOLTÀ Riduzione dei corsi di laurea TAGLIATI QUELLI
CON POCHI ISCRITTI E QUELLI DISTANTI DALLE ESIGENZE DEL MERCATO DEL LAVORO
Nell'Università, dal prossimo anno accademico, scatterà la razionalizzazione
dei corsi di laurea. Gli obiettivi del ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca sono di disattivare i percorsi formativi non
essenziali e rendere più razionale l'organizzazione delle attività didattiche.
Il motivo che ha spinto il ministro Mariastella Gelmini ad annunciare una nota
di indirizzo vincolante è la proliferazione dei corsi di laurea non sempre
motivata da reali esigenze del mercato del lavoro. All'inizio dell'anno
accademico 2007/2008, i corsi di laurea triennale e di laurea specialistica
erano 5mila e
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina V -
Palermo L´annuncio Da giugno lo statino elettronico online il calendario degli
esami Dal primo giugno sarà attivo nelle facoltà dell´Università di Palermo lo
statino elettronico. Lo studente che dovrà sostenere un esame dovrà stampare lo
statino su un foglio in formato A4, dopo essersi collegato al portale studenti
http://studenti. unipa. it. Dopo l´esame, la commissione completerà lo statino
con il voto, la data e le firme dei docenti. Gli uffici
della segreteria studenti, attraverso un lettore ottico, caricheranno in breve
tempo gli statini. «è un passo in avanti per la semplificazione delle procedure
- dice il rettore Roberto Lagalla - , che consentirà di snellire i tempi di
registrazione degli esami sostenuti». Obbligatoria anche la
pubblicazione del calendario degli esami sul portale http:/studenti. unipa.
it/docenti, con possibilità di prenotarsi direttamente on line. Questa
procedura entrerà in vigore a partire dal prossimo primo settembre.
( da "Provincia Pavese, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Castelnuovo, buon
successo per il martedì della cultura CASTELNUOVO. E' stato Salvatore Rizzello,
preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Alessandria, a
concludere i «Martedì dell'economia», organizzati dalla Biblioteca di Castelnuovo
Scrivia. Una conferenza chiarissima: il relatore ha illustrato i sottili
meccanismi psicologici che interessano le scelte economiche ed i molteplici
legami tra economia ed altre discipline sociologiche, giuridiche e politiche.
Ora la biblioteca castelnovese scalda i motori della cultura su un altro
fronte: prenderà il via, infatti, il prossimo 8 maggio, alle ore 21.15, nella chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo, il primo di
quattro incontri dedicati alle letture dantesche. Dopo l'Inferno e il Purgatorio,
tocca ora alla disquisizione sul Paradiso. Relatore della prima serata:
Francesco Spera, docente
all'Università degli Studi di Milano.
( da "Provincia Pavese, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
MORTARA I giochi
medievali MORTARA. Uno dei massimi esperti di giochi medievali, Duccio
Balestracci, ha incontrato a Palazzo Cambieri le sette contrade mortaresi in
una serata aperta al pubblico: l'iniziativa rientrava nel percorso culturale
che le contrade stanno portando avanti per rendere sempre più accurati il Palio
dell'Oca e il corteo storico. Balestracci, docente di storia medievale all'Università di Siena, è un esperto di
giostre e tornei. Ha raccontato l'evoluzione del gioco e della festa di piazza,
a partire dall'età comunale, attraverso il Rinascimento, fino all'età moderna.
Un modo per contestualizzare meglio la scelta di Mortara di ambientare il Palio
nel periodo rinascimentale, anche se la manifestazione lomellina, a
differenza di quella senese, non ha riferimenti certi ad analoghi eventi
dell'epoca. (s.m.)
( da "Mattino di Padova, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
ELEZIONE DEL
NUOVO RETTORE «Palù, troppi appoggi politici esterni» Attacco di Paccagnella al
preside di Medicina, candidato al Bo «E' una corsa al potere che va molto al di
là della legittima e normale ambizione» A due mesi e mezzo dalla chiamata alle
urne, la campagna elettorale per l'elezione del nuovo rettore dell'Ateneo entra
nel vivo. A suon di accuse e repliche. Il primo candidato preso di mira è
Giorgio Palù: ieri, dalle colonne del Corriere del Veneto, il preside di
Medicina e chirurgia è stato attaccato dalla penna dal professore Ivano
Paccagnella. Il docente che al Bo insegna Storia della lingua italiana e dirige il
Master in giornalismo, usa inchiostro al veleno per mettere nero su bianco
dubbi, critiche e auspici. Dov'è «il nuovo che avanza» (slogan, blog e video
del prof su YouTube a parte)? Dov'è il faccia a faccia con i colleghi e
i giornalisti? E dov'è il confine tra ambizione personale e opera di
politicizzazione esterna della gestione universitaria? Un corsivo spinoso, a
cui l'ordinario di Microbiologia e virologia ribatte: «La mia, lo ammetto, è
un'idea nuova di Ateneo ma per dialogare bisogna anzitutto superare diffidenze
culturali e di ruolo». L'ACCUSA. Pur con la premessa che «la sua candidatura mi
pare meritoria per la sua caratura culturale e scientifica, perché anima una
corsa che sembrava ristretta a due candidati (Giovanni Bittante e Giuseppe
Zaccaria, ndr)», ecco che Paccagnella sferza il primo attacco. «Devo rilevare che
il «nuovo che avanza» mi sembra ridursi a slogan che mi auguro vengano riempiti
di contenuto di qui a giugno. Mi stupisce vedere invocata la salvaguardia della
laicità del sapere da chi ha sposato la scelta di un convegno su temi sensibili
quali «Etica nella medicina dei trapianti e delle cellule staminali» riservato
ad ecclesiastici di alto rango» (per quanto professori... ma di una pontificia università)». E poi «vedo che i temi cui Palù punta
dovrebbero essere discussi in un workshop: come mai non ci si può/deve
confrontare a viso aperto nel naturale ambito universitario, nelle assemblee
già convocate dal decano?». La domanda retorica del prof di Lettere pare
trovare duplice risposta nel secondo capoverso: affidare la campagna ad un
professionista della comunicazione qual è il giornalista Walter Gatti, addetto
stampa della Federazione nazionale dell'Ordine dei medici e membro del
Consiglio direttivo della Compagnia delle Opere NordEst, e il convincimento
diffuso che «la posta in gioco non sia solo il rettorato, con in più una
fortissima politicizzazione esterna della gestione universitaria, una «corsa al
potere» che va al di là della normale e legittima ambizione». Paccagnella punta
il dito contro «il grande interesse e dispiego di forze all'esterno
dell'Università a supporto di un medico-rettore». E si chiede: «Quale potrebbe
essere il grado di dipendenza di un rettorato Palù dall'entourage sanitario, e
locale e nazionale?». LA REPLICA. Quella di Palù è una risposta a tutto tondo.
«Lavorare per costruire un Ateneo internazionale, contemporaneo, aperto,
dialogico e dialogante, avanzato nella ricerca e solido nella didattica,
affidabile e capace di entrare in relazione con la società intera, non è una
cosa facile. Occorre superare diffidenze culturali e di ruolo, preconcetti e
frazionismi, ruggini e muffe sparse tra corridoi e biblioteche». «Perciò mi
sono permesso un programma che - me ne rendo conto - può creare disagio in chi
preferisce lo stile antico dei compartimenti stagni, dei dialoghi prevedibili».
E a chi fosse convinto che il docente volesse evitare
il confronto face-to-face a priori, dice: «Presenterò il mio programma con
correttezza e trasparenza nelle prossime settimane, utilizzando, oltre agli
incontri istituzionali, tutte le forme «utili» e tutti i contributi di
spessore». (Morena Trolese)
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Presentato il Pat
in Consiglio. Obiettivi dichiarati: riqualificazione e mobilità sostenibile In
10 anni duemila nuovi abitanti a Ponte PONTE DI PIAVE. Nel 2020 il territorio
pontepiavense potrebbe passare dagli attuali
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina XIV -
Milano Quei professori offesi dalle pagelle dei ragazzi I colleghi del liceo
Carducci hanno reagito male alla "pagella" datagli dai loro studenti.
Un anno fa, reazione analoga la ebbero i colleghi della mia facoltà, di fronte
ad una simile iniziativa del giornale "Acido Politico". Mi sembrano
reazioni sbagliate. I ragazzi hanno diritto di dire se il servizio offerto da
ciascun docente li soddisfa o no. Nessuno può sentirsi
offeso, perché chi esercita una funzione pubblica deve rispondere di quel che
fa: se il giudizio è negativo, servirà un esame di coscienza. Può darsi che i
giudizi siano sbagliati o ingiusti: errare è umano, capita
anche a noi docenti (o no?). Certo, uno studente non ha gli strumenti per
stabilire se un docente sia
preparato o no, ma può dire (ed è anzi l´unico a poterlo fare) se sia
autorevole o no. Dunque, quei voti vanno presi per quello che sono: non
valutazioni di una commissione, ma l´apprezzamento per l´insegnamento ricevuto.
è anche un´utile indicazione per il collegio dei docenti per offrire un
servizio migliore. In questo paese c´è la pessima abitudine per cui insegnanti,
magistrati, medici, politici ecc., pretendono di non dover rispondere a nessuno
del loro operato, perché gli altri non hanno le conoscenze necessarie per
giudicarli. è una reazione corporativa e, nel caso della scuola, diseducativa
perché non abitua i ragazzi all´idea di ricevere con umiltà le critiche. Non
trova che il preside dovrebbe premiare questi ragazzi per aver fatto una cosa
giusta e coraggiosa? Aldo Giannuli (ricercatore di storia contemporanea,
facoltà di Scienze Politiche, Università Statale) Carissimo Colaprico, un vero
uomo è di poche parole quindi non sarò prolisso e di conseguenza non entrerò
dentro le polemiche, però trovo simpaticissimo e bellissimo il nome del
giornalino «Oblò sul cortile» dei ragazzi del liceo classico Carducci, non
crede? Vincenzo Gatto Cari lettori, pensate ai giornalisti: oggi fai un clic
sul computer, vedi cosa uno ha scritto in vent´anni e puoi valutarlo da solo.
Ci vuole trasparenza, siamo tutti d´accordo. Però anche la valutazione dei
ragazzi dev´essere trasparente. Mi spiego: può essere che il professore che
fumi la canna abbia voti più positivi di quello che sta passando un brutto
periodo e a volte piange in classe? Come capisco «il voto»? Invece d´accordo
totalmente sul titolo: è forte e simpatico, bravo chi l´ha inventato.
( da "Tempo, Il" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
stampa Frane,
nuovo metodo di indagine Regione In Molise rilevati 24.000 fenomeni. La
Commissione idrogeologica propone l'istituzione di una «banca dati» per
l'analisi del rischio smottamento Aldo Ciaramella CAMPOBASSO Ventiquattromila
frane rilevate in Molise. Una regione groviera che ha, quindi, bisogno di
metodiche veloci ed efficaci per non ingolfare un percorso tecnico ricognitivo
su cui spesso bisogna arrivare prima che si scatenino smottamenti che producono
danni irreparabili. Di ciò si è discusso ieri mattina presso l'Università del
Molise dove è stato presentato un nuovo studio sul monitoraggio del dissesto
idrogeologico dai prof.ri Mauriello e Rosskpof in un confronto a tema
organizzato dalla Commissione sul dissesto idrogeologico della Regione
presieduta da Gennaro Chierchia. A cui hanno partecipato anche i responsabili
regionali di settori e il presidente dell'ordine dei geologi. La nuova tecnica
ovviamente sperimentale messa a punto dai prof.ri Mauriello e Rossokpof sul
rilevamento di tre frane storiche relative ai Comuni di Castellino del Biferno
Tufara e Oratino si basa sul sistema tridimensionale. Una tecnica che come è
stato riferito costa poco ed è senz'altro più veloce. Su quest'ultima si è aperto un ampio dibattito tra i docenti ricercatori
universitari e gli operatoiri tecnici della Regione con l'obiettivo che ci
possa essere per il futuro una maggiore collaborazione per la creazione di un
sistema di analisi meglio condiviso. Sotto osservazioni anche il ginepraio di
competenze esistente sull'effettuazioone delle verifiche. Troppi
soggetti con gli stessi compiti, è stato sottolineato da Chierchia, il cui
impegno al momento produce troppo dispendio di risorse. I prossimi obiettivi
della Commissione consiliare, come è stato illustrato da Chierchia, sono anche
quelli riferiti all'istituzione di una banca dati relativa al rischio
idrogeologico e all'approvazione di due proposte di legge. Una che risarcisca
chi perde la casa per frane e la seconda che preveda un responsabile
ambientale, un coltivatore esperto, che avvisti sul nascere gli smottamenti.
( da "Tempo, Il" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
stampa Corsi l
ragazzi potranno continuare a seguire le lezioni per non perdere tempo prezioso
L'Università del Molise pronta ad ospitare gli studenti abruzzesi Dopo il sisma
Garantita la disponibilità di aule, laboratori ed insegnanti Aldo Ciaramella
CAMPOBASSO Disponibilità anche ad accogliere corsi similari. L'Università del
Molise offre aule laboratori ed insegnanti nel caso ce ne fosse bisogno, agli
studenti dell'Università aquilana danneggiata dal terremoto di lunedì mattina.
Il rettore Giovanni Cannata ha scritto al magnifico rettore dell'Aquila
Ferdinando Di Orio in cui esperimendo la sua solidarietà per il dolore che ha
colpito l'Abruzzo e l'Ateneo locale sottolinea che «Puoi contare sulla
immediata e completa disponibilità di tutte le competenze del nostro Ateneo per
garantire a te ai colleghi tutte le misure concrete e gli interventi operativi
che riterrai più utili e che possano in qualche maniera essere d'aiuto per una
rapida ripresa delle attività». Partecipe delle iniziative della Conferenza dei
Rettori Cannata si dichiara a disposizione per qualsiasi intervento richiesto.
Intanto i docenti della facoltà di Ingegneria dell'Univesrità del Molise con i
loro collaboratori nell'ambito del consorzio interuniversitario ReLUIS
unitamente al Dipartimento della Protezione civile sono già all'opera per
misurare la stabilità degli edifici colpiti dal sisma e quindi per suggerire
gli interventi necessari. Sulla solidarietà che è stata subito stabilita
attraverso la raccolta di fondi all'interno dell'Ateneo tra
amministrativi impiegati e docenti Cannata ha aggiunto «Esprimere solidarietà
con l'Università dell'Aquila e le popolazioni abruzzesi significa per noi
perseverare con serietà e impegno nel costruire le cpondizioni per la crescità
umana civile culturale ed economica del centrro sud attraverso la formazione
delle sue giovani generazioni. Come deciso dalla Conferenza dei Rettori,
l'Ateneo molisano ha istitutito il fondo «Università Emergenza e Terremoto» con
un codice specifico dove versare ognuno il proprio contributo. Oltre ad aule e
attrezzature didattiche anche alloggi universitari. Li mette a servizio degli
studenti dell'Università dell'Aquila il sindaco di Isernia Melogli «In questo
momento di profondo dolore e di preoccupazione per le popolazioni terremotate
abbiamo inteso agire in favore dei giovani universitari, concedendo loro la
possibilità di stabilirsi a Isernia ora che la Casa dello Studente aquilana è
crollata causando un bilancio di vittime che ha commosso l'Italia intera. A tal
fine, ho già preso contatti con il Dipartimento nazionale della protezione
civile, nella speranza di poter aiutare gli universitari che ne facciano
richiesta, assicurando completa ospitalità e ogni possibile sostegno».
( da "Nuova Venezia, La"
del 09-04-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino
di Padova, Il) (Nuova Sardegna, La)
Argomenti: Cultura
Le università di Pisa e Bari percorrono strade scientifiche
simili a quelle del ricercatore abruzzese Un sisma può essere previsto? Ci sono
due scuole di pensiero. Ma pochi soldi per la ricerca Boschi oggi non ha dubbi:
è impossibile Però nel 1985 lanciò l'allarme in Garfagnana ROMA. La polemica
sulla prevedibilità o meno dei terremoti continua a tenere banco. Martedì sera
a «Porta a Porta» si è assistito a un confronto-scontro tra Giampaolo Giuliani,
il tecnico che avrebbe previsto il terremoto, e il presidente dell'Istituto
nazionale di geologia e vulcanologia Enzo Boschi. «Boschi non voleva il
confronto - ha detto ieri Giuliani - e mi hanno telefonato tantissime persone
che hanno seguito la trasmissione e mi hanno chiesto scusa a nome loro, di
Boschi, di Bertolaso e di tutti quelli che hanno parlato contro di me». Le tesi
di Giuliani vengono apprezzate da diversi ricercatori italiani che da anni
studiano il gas radon. L'università di Bari ha ad esempio messo a punto un sistema di 25 centraline,
che sono però ferme per mancanza di fondi. «I sistemi per prevedere un
terremoto - sostiene Francescio Biagi, docente dell'università di Bari - ci sono è che mancano i fondi». L'università di Pisa ha invece elaborato un progetto per il
monitoraggio nel radon nelle acque sotterranee. Con Giuliani si è schierato
ieri il leader del Movimento diritti civili, Franco Corbelli che ha chiesto che
«la Regione Calabria adotti e finanzi il modello di studio e di ricerche di
Giampaolo Giuliani per prevedere in tempo utile terremoti particolarmente
violenti» perchè «Giuliani ha invece dimostrato che è possibile poter prevedere
un forte sisma» e la Calabria è «la regione a più forte rischio sismico del Paese,
deve subito avvalersi delle ricerche, della metodologia di studio e della
collaborazione di Giuliani». Sul fronte opposto vi sono invece scienziati come
Mario Tozzi, geologo del Cnr che insistono: «Nessun terremoto è prevedibile. E
ciò che ha detto il ricercatore abruzzese è una cosa priva di qualsiasi
fondamento, non si basa su alcun dato scientifico. E' più che altro una
sensazione. Fino adesso al mondo nessuno è riuscito a realizzare strumenti in
grado di prevedere terremoti. Se ci fosse un sistema ben venga ma quello non lo
è, e non ha alcuna validazione scientifica. Peraltro Giuliani non è nè un
geologo nè un geofisico». D'altronde lo studio dei precursori sismici il 23
gennaio 1985 indusse l'allora ministro della Protezione civile Giuseppe Zamberletti
a ordinare lo stato d'allerta per 10 comuni della Garfagnana. Centomila persone
abbandonarono le loro abitazioni, ma il terremoto non arrivò. La previsione era
stata fatta dopo una scossa e sulla base di un'analisi statistica. E lo
scienziato che aveva lanciato l'allarme era proprio Enzo Boschi. (m.v.)
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Il volume sul
paese è ora a disposizione di tutti i cittadini in biblioteca Povoletto si
racconta in un libro POVOLETTO. Dopo la presentazione del libro
"Povoletto", realizzato dall'amministrazione comunale con il sostegno
della Regione, della Fondazione Crup e del Credito Cooperativo Friuli, e curato
da Giuseppe Bergamini in coordinamento con altri ricercatori locali, il volume
è ora a disposizione del paese nella sede della biblioteca comunale, dietro
versamento di cinque euro a copia come contributo per le spese sostenute.
L'idea di pubblicare un libro nel quale fossero delineate le caratteristiche
del Comune nelle sue componenti fondamentali e l'evoluzione socio-economica
verificatasi negli ultimi cinquanta anni nasce oltre due anni fa: è stata
fortemente voluta dall'attuale amministrazione comunale, presieduta da Alfio
Cecutti, ed è stata costantemente seguita e sostenuta dall'assessore alla
cultura Roberto Specogna. A Giuseppe Bergamini, già direttore dei civici musei
di Udine e ora del museo Diocesano, è stata affidata la redazione dell'opera,
il coordinamento dei ricercatori e lo sviluppo dei temi specifici relativi
all'arte, all'architettura rurale ed alle ville storiche. I ricercatori sono
stati individuati in studiosi locali, noti per la loro professionalità, come
Mario Martinis di Savorgnano, profondo conoscitore della storia del Friuli,
autore recente de "La Domus Magna dei Partistagno e Qualso e le sue
colline", Luigino Merluzzi di Povoletto, appassionato ricercatore di
storia locale ed autore di numerose pubblicazioni, Elpidio Ellero, docente di Qualso di Reana del Rojale,
acuto studioso di storia e micro-storia locale, e Federico Vicario, docente di Filologia e Linguistica
romanza presso la facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di
Udine; infine Elena Costantini di Salt, giovane laureata in Economia Aziendale
all'Università di Udine, alla sua prima pubblicazione. (d.a.)
( da "Libertà" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Protagonisti al
Festival del diritto? Si può Chi avesse un'idea ha tempo fino all'8 maggio per
proporla in Comune Il diritto di partecipare. L'incontro dello scorso martedì
sera ospitato nell'auditorium di Sant'Ilario, è stato promosso
dall'amministrazione comunale con l'intenzione di aggiornare e coinvolgere la
cittadinanza negli eventi che contraddistingueranno la II° edizione del
Festival del Diritto. Alla presenza degli assessori Anna Maria Fellegara e
Paolo Dosi, rappresentanti di associazioni, consulte, ordini e collegi
professionali, e scuole cittadine, si sono ritrovati per capire come poter
intervenire alle quattro giornate - dal 24 al 27 settembre - del Festival. Per chi avesse un'idea sul tema "Pubblico/privato",
argomento scelto dal comitato scientifico per la manifestazione, non dovrà fare
altro che compilare la proposta programma partecipato. Un modulo scaricabile
dal sito internet www.festivaldeldiritto.it oppure rintracciabile all'Urp del
Comune. Per entrare a far parte del calendario del Festival, sarà
necessario superare una rigorosa selezione. Non tutti i progetti quindi,
diverranno appuntamenti dell'evento. «I criteri di selezione sono pochi ma ben
definiti - ha spiegato l'assessore Fellegara - anzitutto desideriamo inserire
nel programma testimonianze di esperienze e progetti originali attivati nel
territorio, e anche azioni realizzate in altre zone ma sempre da associazioni
piacentine». Le proposte selezionate potranno avvalersi di un piccolo
finanziamento da parte dell'amministrazione, «quello che possiamo fornire alle
associazioni - ha aggiunto Fellegara - va dalle spese di rimborso degli ospiti,
a forme di ospitalità, passando per la concessione delle sale, l'uso degli
impianti, la disponibilità e l'assistenza dei tecnici, fino alla promozione
dell'iniziativa». Spese che verranno sostenute dal Fondo per la realizzazione
creato apposta dall'amministrazione, anche se «il budget dell'intero Festival,
così come quello dedicato alle iniziative partecipate, è inferiore rispetto
alla somma stanziata nello scorso anno». Ovviamente la proposta dovrà essere
coerente con gli argomenti affrontati nel programma scientifico. Il termine per
la presentazione delle domande è fissato per venerdì 8 maggio. «Data stabilita
per poter avere un buon margine temporale indispensabile per preparare con
anticipo il calendario dell'evento», ha proseguito Fellegara. Infine, una
novità sul fronte della comunicazione: «Mentre nella prima edizione non abbiamo
divulgato alcuna informazione prima dell'inaugurazione, questa volta
allestiremo durante la Fiera di Sant'Antonino un info point, e presenteremo
ufficialmente il Festival nei primi giorni di luglio». Chiara Cecutta
09/04/2009
( da "Repubblica, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina X -
Bologna Il Ventennio dei gufini tra feluche, censure e spedizioni Simona
Salustri, ricercatrice dell´Alma Mater, nel libro "La nuova guardia"
racconta rapporti, poteri, azioni degli studenti in camicia nera all´Università
LUCA SANCINI La gioventù di Stato, l´élite in pectore della società che
frequentava le aule universitarie doveva avere l´imprimatur del regime. E´ così
che nasce anche a Bologna il fenomeno della fascistizzazione degli Atenei: il
periodo, le vicende, i personaggi e le dinamiche di potere sviluppatesi in
quegli anni dentro Alma Mater sono ripercorse nelle 194 pagine del libro di
Simona Salustri, ricercatrice all´Università di Bologna, "La nuova
guardia, gli universitari fascisti tra le due guerre" edito da Clueb. «I
giovani studenti inquadrati nei Gruppi universitari fascisti nel disegno del
regime furono oggetto e soggetto di politiche che avevano appunto il duplice
scopo da una parte di controllare la generazione del futuro lungo i percorsi di
studio e dall´altra di farne strumento della fascistizzazione dell´Università -
dice Salustri - Rappresentavano la futura classe dirigente e furono parte
integrante dell´opera di creazione del consenso, un aspetto non ancora
approfondito appieno dalla storiografia». Finì così che i gufini come erano
stati ribattezzati e la loro rivista bolognese "La nuova guardia",
diventarono un secondo potere all´interno dell´Università, con le loro feluche
e le camice nere sfoggiate pure a lezione e non solo alle adunate, calmierati
solamente dalla fermezza del rettore (dal 1930 al 1942) Alessandro Ghigi, che
secondo la ricostruzione di Salustri seppe mantenere la barra virata verso un
contenimento dell´eccessivo "contropotere" della gioventù
mussoliniana. Questo però non impedì mai un cospicuo trasferimento di fondi
pubblici verso il Guf per il sostentamento delle attività: dalle feste, alle
attività sportive, agli accessi a locali pubblici e impianti come il Littoriale
(l´attuale stadio Dall´Ara). Nel 1934 con 4.070 iscritti ad Alma Mater e 1.961
gufini (pari al 48%), l´Università versò nelle casse del Guf per opere
assistenziali e sportive la cifra di 65.000 lire. C´era poi il quasi totale
controllo del mercato delle dispense per gli universitari che permettevano un
potere decisionale sul prezzo, esautorando di fatto le case editrici come
Patron, controllo esteso anche sui contenuti (con censure quindi sui docenti in
odor di antifascismo). In soli due anni, dal 1930 al 1932, con il monopolio
delle vendite, si passò da un guadagno di 38.109 lire a 87.022 lire. Ma i
gufini bolognesi si distinsero pure per una forte vitalità all´estero, nata
dalla vasta presenza di studenti stranieri qui, nel ´34 soprattutto
frequentanti Medicina erano l´8% degli iscritti, e dalla volontà di
"esportare" gli ideali anche oltre oceano. Emblematica una spedizione
di 350 studenti fascisti bolognesi negli Stati Uniti per mostrare l´immagine di
una gioventù forte e vigorosa. Secondo l´autrice infine anche la svolta
"anti-regime" del Guf bolognese agli inizi degli anni ´40 con
l´apparizione della rivista "L´Architrave" e gli articoli di Eugenio
Facchini, futuro federale della città poi giustiziato dai partigiani, restano
in realtà in un quadro di pensiero fascista. Ne sono testimonianza i toni
assunti davanti alla guerra, le critiche più o meno velate al regime ma più in
chiave anti-gerarchi che nel segno di un cambio di campo. Una lettura,
maggioritaria sino ad oggi, dove nelle aule universitarie si siano sviluppati
percorsi di massa verso l´antifascismo va quindi, anche alla luce del lavoro di
Salustri, riveduta.
( da "Adige, L'" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
ALESSANDRO
FRANCESCHINI « O bama è un democratico e non uno di sinistra ALESSANDRO
FRANCESCHINI « O bama è un democratico e non uno di sinistra. I suoi
consiglieri sono dei liberisti e il suo sforzo è teso a rilanciare l'economia.
Ma non sta riconvertendo l'economia, bensì cercando di guarire l'economia
tradizionale con metodi tutto sommato tradizionali: più regole finanziarie e
più morale bancaria». Sono parole di Raymond J. La Raja, professore associato
di Scienze politiche presso l'Università del Massachussetts , che sta passando
un periodo di studio all'Università di Trento per capire come in Europa siano
regolati i finanziamenti ai partiti. Sollecitato a fare un bilancio dei primi
«cento giorni» del presidente americano, il docente spiega che non ci si deve
aspettare risultati troppo immediati nella politica economica di Obama. Perché
è comunque ostaggio di un Congresso e perché ha già lo spettro delle prossime
elezioni in testa. Senza dimenticare che l'America è «interamente costruita su
un'economia petrolifera e cambiamenti troppo repentini possono far collassare
un intero sistema economico». Professor La Raja, facciamo un passo
indietro. Ci può descrivere in quale contesto politico e culturale è avvenuta
l'elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti? «Si tratta
certamente della "big question", ovvero di una questione cruciale
della storia recente degli Stati Uniti. La ragione fondamentale va
probabilmente ricercata nella insoddisfacente esperienza amministrativa dei repubblicani
che aveva creato il malcontento in tutti i ceti sociali. In una situazione
simile di scontentezza avrebbe avuto gioco facile qualsiasi candidato di parte
democratica e la schiacciante vittoria di Obama ne è stata la conferma più
evidente». Eppure si è parlato di un fatto epocale
«La vera sorpresa - il fatto storico, diciamo - è stata la vittoria di Obama
alle primarie del Partito Democratico, sconfiggendo la favoritissima Hillary
Rodham Clinton, moglie dell'ex presidente Bill. L'America è un grande paese e per vincere le
elezioni è necessario essere molto conosciuti e trovare persone disposte a
finanziare una campagna elettorale. Obama ha vinto la sfida con molta eleganza,
puntando sulle debolezze dell'avversaria. Ha raccolto 700 milioni di dollari in
donazioni via internet per sostenere la propria campana. È una persona
carismatica, molto intelligente e ha molto più talento politico di un
talentuoso come Bill Clinton». In che senso? «Diciamo che Barack Obama ha ben
presente l'etica dell'uomo di stato. Di certo non si farà sorprendere a
"dormire" con qualche stagista
». C hi erano i
più grandi oppositori di Obama all'interno del Partito Democratico? «La Clinton
era sostenuta dalle donne e da quella che possiamo definire la parte
"tradizionalista" dei democratici: ovvero le persone più mature e gli
intellettuali. Inoltre l'ex first lady era sostenuta anche dalla "classe
operaia" caratterizzata da una visione un po' razzista della società.
Obama è un nero, e un nero anomalo, giacchè figlio di un padre africano. Ma
questo non lo ha fermato nella lunga corsa verso la Casa Bianca». Tuttavia le
primarie si sono concluse con un ricompattamento del partito democratico
americano. «L'incoronamento di Obama ha coinciso con la fusione delle due
correnti. Si tratta di un evento assolutamente straordinario, come del resto
straordinaria è stata la nomina della "rivale", Hillary Clinton, a
segretario di stato. Ma se queste mosse sono state inusuali, quello che è certo
è che la presidenza di Obama non sarà così rivoluzionaria come può sembrare».
Si spieghi meglio, professore. «La visione dall'Europa è quella di un
presidente orientato a sinistra, mentre egli sta perseguendo e perseguirà una
politica di centro. Inoltre non va dimenticato che in America i poteri del presidente
non sono così illimitati, come si possa pensare. Obama ha sempre bisogno
dell'investitura del Congresso che può essere messa in crisi anche da uno o due
senatori». Eppure il Congresso è a maggioranza democratica. «Sì, ma le agende
non coincidono perfettamente. Da una parte ci sono i programmi di lunga
scadenza, volti alla riconversione economica. Dall'altra parte i bisogni dei
piccoli stati, che magari si sorreggono interamente su economie industriali
tradizionali. Nessun senatore metterebbe in pericolo l'economia dello stato che
rappresenta». Quindi la riconversione economica non sarà così immediata. «Obama
si è posto l'obiettivo di ridurre del 30% il consumo di petrolio entro
venticinque anni. Il progetto può sembrare poco ambizioso, ma bisogna tener
presente che oggi l'America è interamente costruita sul petrolio». Veniamo alla
politica estera. Cosa ha fatto Obama delle promesse elettorali in questi primi
cento giorni? «Anzitutto ha avviato il processo di "uscita" dalla
guerra in Iraq. Il presidente americano ha dato ordine ai suoi generali di
abbandonare entro due anni quella terra. Poi c'è la questione di Guantanamo, il
carcere per i terroristi islamici, che Obama ha annunciato di chiudere entro
l'anno». Però ha rafforzato l'offensiva in Afghanistan
«L'Afghanistan è considerata una questione urgente, inaugurata dall'11
settembre. Si tratta di una missione militare di alto profilo morale. Obama,
tra l'altro, considera necessario un impegno diretto in Afghanistan anche da
parte degli stati europei. E chiederà soldati e risorse con sempre crescente
pressione». P er quali ragioni? «Nell'ultimo G20 europeo abbiamo visto un Obama
teso alla mediazione. È probabile che questa sia una faccia della sua strategia
politica. Se l'Europa non ascolterà le sue richieste è sicuro che cambierà
strategia e diventerà più duro e determinato. Questo per almeno due ragioni: la
prima, di ordine politico, è lo spettro delle prossime elezioni presidenziali.
Gli americani sicuramente non gli perdonerebbero di non aver fatto abbastanza
per combattere il terrorismo islamico. La seconda di natura strategia: Obama e
gli americani sono convinti che la Nato possa essere legittimata solo con il
coinvolgimento di tutti gli stati membri». Come definirebbe l'entourage di
Obama? «Se Bush si era circondato da consiglieri esperti di petrolio - i
cow-boy texani - Obama ha preferito gli esperti di finanza provenienti dal
mondo di Wall Street. La classe dirigente è comunque formata da democratici che
si erano formati durante la presidenza di Clinton. Allora giovanissimi, oggi
sono dei dirigenti competitivi: giovani, ma con già alle spalle esperienze
significative. Ad esempio il "capo di gabinetto" della presidenza è
Rahm Emmanuel. Molto vicino a Bill Clinton proviene da Chicago, la città di Obama.
Insomma, un ponte perfetto tra passato e presente». 09/04/2009
( da "Adige, L'" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Università
Nanotecnologie e scambi di competenze Ricerca: accordi Trentino - Canada Ieri
la firma di tre protocolli d'intesa Alex Himelfarb, ambasciatore del Canada in
Italia, è giunto ieri in visita a Trento per presenziare alla firma di tre
importanti accordi di collaborazione tra università e
centri di ricerca trentini e canadesi. In questo contesto particolare rilevanza
assume l'avvio di un innovativo fronte di collaborazione tra la Provincia autonoma
di Trento e la British Columbia, grazie alla firma nel novembre 2007 di un
accordo di collaborazione scientifica e tecnologica nel campo dell'edilizia
sostenibile e delle energie rinnovabili. L'accordo ha portato al conseguente
varo di due progetti di ricerca che prevedono un cofinanziamento paritario per
un importo complessivo pari a 1.364.000 euro. Altro accordo vede l'università di Trento e la McMaster university di Hamilton
porre le basi per lo sviluppo di progetti di collaborazione scientifica e
tecnologica in aree di comune interesse (tra le prime possibili aree
identificate vi sono le nanotecnologie), per lo scambio di
docenti, dottorandi (Phd) e studenti, per lo sviluppo di attività congiunte. Il
terzo protocollo di collaborazione è stato stipulato tra la stessa McMaster
university e centro di ricerche Fiat per lo sviluppo di progetti nel campo
della tecnologia dei materiali, dell'Info-Telematics e dei veicoli
intelligenti. 09/04/2009
( da "Adige, L'" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
STORO - «Abbiamo
deciso di potenziare il servizio acqua», scriveva recentemente in un comunicato
il Consorzio elettrico di Storo (CEdiS) STORO - «Abbiamo deciso di potenziare
il servizio acqua», scriveva recentemente in un comunicato il Consorzio
elettrico di Storo (CEdiS). Per ora l'unica notizia riguarda il responsabile
del settore che se ne va. Giuliano Santolini , ledrense in Consorzio da 14
anni, da ieri ha preso servizio alla Geas, la società mista
pubblico-privato di cui fanno parte i 40 comuni giudicariesi, oltre ai due Bim
del Sarca e del Chiese ed alla Municipalizzata di Tione, società nata per
gestire servizi vari di interesse pubblico, fra cui l'energia e l'acqua. Il
problema per il CEdiS è che, prima del responsabile del settore, ha perso il
settore stesso. Negli anni scorsi, infatti, aveva acquisito il controllo
dell'acqua potabile di tutti i comuni delle Giudicarie e della valle di Ledro.
Da qualche tempo è iniziata una emorragia, per cui ora gli sono rimasti solo
Storo e Bondone. Quando dieci anni fa il Consorzio decise di lanciarsi in
questo delicato ed innovativo settore affidò la responsabilità a Santolini, il
quale, come dice oggi, «ci ho provato, perché io sono perito elettronico e non
sapevo granché di acqua». Il modo migliore per partire fu andare lentamente:
prima Storo, poi i comuni limitrofi, infine un progressivo allargamento al
territorio giudicariese e a quello ledrense. Ora perché Santolini cambia
parrocchia? «Perché - come replica l'interessato - qui non vedevo sbocco. Da
quando è andato via il direttore Mario Eccli sono stato lasciato in balia di me
stesso. Ho passione per questo servizio, che è cresciuto assieme a me ed alla
mia professionalità. È un servizio importante perché riguarda il controllo
della qualità, che significa prelievo, ma soprattutto gestione dei
potabilizzatori e via dicendo». Ma dov'è il problema? «Che ho chiesto
all'azienda di affidarmi qualcuno, perché mettiamo il caso che mi rompa una
gamba... Ho una grande passione - ripete - ma sono stato lasciato solo. Per me
andare via è un passo difficile, dopo 14 anni, d'altra parte non vedevo via
d'uscita». Santolini ha una preghiera, per concludere: «Attenzione, non voglio
fare polemiche sul giornale. Sono cresciuto nel Consorzio e sono grato al
Consorzio per avermi dato l'occasione di acquisire una professionalità. Però se
volevo crescere ho dovuto fare questo passo». 09/04/2009
( da "Stampa, La" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
La storia Ombre a
Genova sul candidato preside di Architettura Il barone e il libro che non c'è
Ottiene fondi dall'Università ma il testo citato nel suo curriculum non esiste
FERRUCCIO SANSA GENOVA Architettura carolingia e asturiana», è il titolo del libro.
Un volume prezioso in Italia dove non esistono molti studi in materia. L'unico
difetto, si potrebbe forse dire, è la sua leggerezza. Il testo è talmente
leggero che non esiste. Niente di male, se il libro in questione non fosse
stato inserito nella bibliografia di uno stimato professore di architettura di
Genova che grazie a quel titolo ha ottenuto dei fondi. Ma non basta: l'autore
del libro fantasma adesso sta per candidarsi alle elezioni per diventare
preside. La storia del libro inesistente non è un segreto negli ambienti
universitari, ma, come tante altre, non ha mai superato gli spessi muri
dell'ateneo. E' scritta nero su bianco e protocollata (documento n.188/2006, in
possesso de La Stampa) in una missiva ufficiale inviata a tutte le autorità
accademiche genovesi il 15 marzo 2006. Tutto comincia
qualche anno fa, quando l'università esamina le domande per destinare i fondi ai professori. A
ottenere i finanziamenti è Gianluigi Ciotta. Nessuno scandalo, si tratta di un docente stimato. Ma i problemi emergono
quando qualcuno si accorge che il libro indicato da Ciotta non è nel catalogo
dell'editore. Deve per forza trattarsi di un errore, si dicono i
colleghi. La commissione, però, decide di scavare. Ed ecco la sorpresa: il
volume proprio non esiste. Ma se gli amanti dell'architettura carolingia e
asturiana possono rassegnarsi, l'università no. Ci
sono altri punti da chiarire: «Per ottenere i fondi - spiegano oggi dall'Ateneo
- il professore doveva anche indicare i nomi dei dottorandi. Bene, le persone
citate non erano dottorandi presso l'università
genovese». Così Ciotta alla fine restituì i fondi. Scrive il documento
protocollato: «Si è provveduto alla rideterminazione dell'attribuzione dei
fondi assegnati a Ciotta e alla conseguente richiesta di restituzione di gran
parte della cifra. La commissione ha stabilito che la differenza tra quanto
illegittimamente ricevuto dal professore e quanto determinato è pari a 10.481
euro». Il documento ci va giù pesante: «Va comunque precisato che non si tratta
di semplici errori di compilazione ma di dichiarazioni infedeli riproposte per
due anni consecutivi». Ce ne sarebbe abbastanza per una denuncia per falso o
altrimenti per una querela nei confronti dell'università.
Invece che cosa succede? Nulla. Ciotta non sporge querela e continua a
insegnare, anzi, si è già candidato una volta alla presidenza. Ma lui, Ciotta,
come la spiega? «E' una storia complessa, ci vorrebbe tempo per spiegarla».
Abbiamo tutto il tempo che vuole... «No, è un episodio che viene tirato fuori
adesso per le elezioni». E' vero che tra i titoli ha indicato un libro
inesistente? «Il libro era pronto, ma non è stato pubblicato per questioni
economiche». Ma è stato indicato per due anni consecutivi... «Ho sbagliato in
buona fede». E i nomi dei dottorandi? «Un altro errore, ho barrato la casella
sbagliata, mi sono confuso tra dottorandi e dottorati». Ma l'architettura
carolingia e asturiana adesso non è più solo una questione accademica. Del
resto non è la prima volta che le elezioni universitarie genovesi finiscono in
polemica. E' successo nel giugno 2008 quando si doveva votare il nuovo rettore.
Di fronte c'erano Giacomo Deferrari (allora preside di Medicina e già direttore
del Dipartimento di Medicina Interna, Dimi) e Maria Benedetta Spadolini
(preside tuttora in carica di Architettura). Dai documenti emerse che l'università e il Dimi avevano pagato consulenze per 260 mila
euro alla società di comunicazione di cui è socia la moglie di Deferrari. «I
pagamenti riguardavano consulenze prestate prima che io e mia moglie ci
conoscessimo. E' vero, c'è stato un periodo di sovrapposizione, ma è durato
poco. Per una questione di opportunità smisi di affidare incarichi a quella
società», respinse le accuse Deferrari. Ci furono altri contratti stipulati dai
dipartimenti della facoltà, anche se non dipendevano amministrativamente da
Deferrari. Neanche Maria Benedetta Spadolini, però, uscì indenne dalle
polemiche. Tra i professori assunti a contratto dalla sua facoltà c'era anche
Tommaso Spadolini. «E' mio fratello. Ma non mi ricordo che abbia ricevuto un
incarico, e comunque è un professionista apprezzato», raccontò la preside di
Architettura. Nella lista dei ricercatori risultavano anche una cugina e una
nuora (ricercatrice senza borsa) della Preside: «La scelta dei ricercatori non
dipende da me», spiegò Spadolini. E la socia di studio contrattista della
facoltà? «E' un'ottima professionista». Una bufera, insomma. E il mondo
universitario genovese reagì: Deferrari fu eletto a furor di popolo con 801
voti su 1.306.
( da "Stampa, La" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Dibattito De Rita
presidente del Censis "Nel futuro, soggetti poliedrici e terziario"
LUCIANO BORGHESAN "Torino forte anche senza Milano" Torino ha un
futuro di grande città se crede e punta (ancora) sulle sue forze. Può apparire
elementare, ma è la ricetta che il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, ha
consegnato, con dovizia di capitoli, ai cento soci di Torino Internazionale.
Enti e istituzioni, soggetti economici e culturali, imprese private e comuni
dell'area metropolitana si sono riuniti, ieri, all'Archivio di Stato, in piazza
Mollino, per l'assemblea annuale dell'associazione. Dunque, la «cura De Rita»:
prima ha avvertito sulla consistenza di una crisi che questa volta lascerà il
segno, poi il coordinatore del Comitato scientifico ha sottolineato come le
città siano tornate a essere al centro dello sviluppo. Dopo i cicli
Castellani-Chiamparino, dopo la fase olimpica e strutturale del
( da "Salute (La Repubblica)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
SUPPLEMENTO
SALUTE ultimo aggiornamento 09 Aprile 2009 pag. 24 Tutti i sapori e le stagioni
del mondo Surgelati Offrono garanzie sempre più elevate in termini di
sicurezza, affidabilità e gusto. Sono i prodotti surgelati. Il freddo infatti
protegge gli alimenti dal deterioramento della struttura, del sapore e
dell'aroma e rallenta moltissimo, senza tuttavia completamente inibirli, i
processi chimici, microbiologici ed enzimatici che conducono al deterioramento
del prodotto. "I surgelati", chiarisce Giorgio
Calabrese, docente di
nutrizione umana e di dietetica applicata presso l'Università Cattolica di
Piacenza, "ci permettono di riacquisire cibi e culture alimentari
tradizionali senza rischi per la salute e ci mettono a disposizione
praticamente tutto ciò che esiste di commestibile". Negli anni il
mercato si è arricchito di ulteriori proposte, alcune delle quasi assai
variegate, tanto per forma (vari tipi di pasta, secondi, contorni, sughi
pronti), quanto per sapori (piatti ricettati regionali, esteri, classici), per
confezionamento (buste mini e maxi ) o derivazione (da biologico, da
agricoltura integrata). Per il 2008, spiega Vittorio Gagliardi, presidente
dell'Istituto Italiano Alimenti Surgelati, "benché i dati non siano ancora
definitivi, possiamo affermare che nell'ambito dei piatti "ricettati"
un 58/60% delle vendite riguardano i primi, un 6% i secondi e il resto i
contorni. Da un punto di vista geografico il nord Italia viaggia su un 68/70%,
il centro e la Sardegna su un 23/24%, il sud su un 6/9%". Un contributo
fondamentale allo scenario dei ricettati è da attribuire alle tecniche IQF
(individually quick frozen), utilizzate dalle maggiori aziende del settore
soprattutto per i piatti pronti. Queste tecniche permettono di surgelare
singolarmente i componenti del prodotto a vantaggio di una qualità assai più
vicina alle preparazioni gastronomiche domestiche. (i. e.)
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-04-09 - pag: 10 autore: Docenti e
studenti in piazza contro la riforma delle facoltà Sale la protesta nelle università PARIGI. Dal nostro
corrispondente Si radicalizza la protesta nelle università francesi. Contro le riforme volute da Nicolas Sarkozy hanno
sfilato ieri decine di migliaia di persone in tutto il Paese mentre altre
manifestazionisonoprevisteperil28apri-le e il 1Ú maggio. Epicentro
dell'agitazione è il mondo accademico, con l'appoggio degli studenti. I docenti
ricercatori - contrari alla riforma del loro statuto e alle modifiche nella
formazione dei professori incaricati così come sono state presentate in ottobre
dal ministro della Ricerca e dell'insegnamento superiore Valérie Pécresse -
bloccano da due mesi e mezzo corsi ed esami in molti atenei francesi. Martedì
il presidente della Repubblica è intervenuto sulla questione affermando che il
Governo non può e non vuole fare marcia indietro sull'autonomia delle università, introdotta per la prima volta nell'agosto del
2007. Oltre a questo, vi è il braccio di ferro su una serie di cambiamenti
proposti dal ministro Pécresse nell'educazione superiore: accesso
all'insegnamento con un diploma più cinque anni di studi universitari, il che
equivarrebbe alla frequenza di un master; diversa ripartizione per i docenti
ricercatori tra ricerca, insegnamento e compiti amministrativi; tagli al
personale. Nonostante alcuni punti siano stati modificati dal governo e i tagli
siano stati congelati per i prossimi due anni, la protesta non rientra. La
mancanza di un accordo nelle prossime due settimane comporterebbe, di fatto, la
perdita del semestre. Negli ultimi giorni, inoltre, si sono moltiplicati nei
campus gli episodi di tensione, con i rettori di alcune università
(Rennes II e Orléans) bloccati dagli studenti nei loro uffici. A.Ger. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA ESCALATION Corsi ed esami sospesi in molti atenei da due
mesi e mezzo. E si moltiplicano gli episodi di rettori bloccati dai ragazzi nei
loro uffici
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-04-09 - pag: 5 autore: INTERVISTA Dario
Forte Università Statale di Milano «Anche dai computer distrutti è possibile
recuperare i dati» Antonio Dini è il momento di cominciare a stilare una prima
lista dei danni economici, anche per quanto riguarda le banche dati delle
aziende e degli enti locali. Facendo attenzione: adesso si possono ancora
recuperare i dati dai computer sepolti sotto le macerie grazie ad avanzate
tecniche informatiche, per mitigare i danni nel caso non fossero state realizzate
di copie di sicurezza in altre località non toccate dal sisma. Secondo Dario
Forte, esperto di sicurezza informatica, consulente e docente universitario alla Statale di
Milano, il rischio che si siano perse informazioni digitali importanti è
maggiore soprattutto per quanto riguarda le piccole imprese, i professionisti e
alcuni enti locali. Cosa si può ancora fare per recuperare questi dati?
Dipende dai casi. Innanzitutto bisogna fare attenzione a non aggravare i danni
passandoci sopra con la ruspa. Le aziende grandi e piccole, i professionisti,
hanno veri e propri patrimoni di informazioni in formato digitale che sono
fondamentali ad esempio in ambito fiscale, per la continuità dell'attività
lavorativa, per la realizzazione dei prodotti e l'erogazione dei servizi. Non
sempre c'è una copia di sicurezza (backup) disponibile, ma con le moderne
tecniche informatiche esperti certificati possono recuperare i dati anche da
computer sfasciati che sembrano a prima vista irrecuperabili. Quali sono le
prime informazioni che provengono dalle zone colpite dal sisma: quali soggetti
appaiono più esposti ai danni? Sono più a rischio i piccoli, cioè le piccole imprese
e i professionisti, e gli enti locali. Le grandi aziende e, ad esempio, gli
istituti bancari, hanno da tempo messo in atto strategie di copie di sicurezza
in altre località. Il vincolo normativo che lo impone è quello della legge
sulla privacy, ma non specifica le modalità, quindi per i più piccoli non c'è
mai stato l'obbligo di effettuare backup in località remote, più costosi ma
estremamente più sicuri nel caso di disastri naturali. La situazione va
valutata caso per caso. Quali sono i passi da fare adesso? Molti dati saranno
andati persi, ma non è detto che non si possano recuperare dalle copie di
sicurezza o dai computer danneggiati. Quale potrebbe essere l'impatto per le
piccole aziende e i professionisti di una eventuale perdita dei dati legati all'attività
aziendale o alla vita lavorativa? A prescindere dall'impatto finanziario, che
dipende caso per caso, in una situazione di emergenza come questa viene
naturale mette in essere delle misure che mitighino le conseguenze. Da un lato
ci sono una serie di normative molto tecniche per valutare la portata delle
responsabilità, dall'altro per esempio l'agenzia delle entrate ha concesso una
sospensione dei pagamenti fiscali per dare tempo alle persone fisiche e
giuridiche di prendere fiato vista la drammatica situazione che si sta vivendo
nella regione. antoniodini@me.com © RIPRODUZIONE RISERVATA «Maggiormente a
rischio i sistemi di piccole aziende, professionisti, enti pubblici e locali»
( da "Riformista, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Berlusconi vuole
fare le new town Perché no? pubblico/privato In questa
occasione mostra un'imprevista capacità di interpretare il ruolo nazionale del
Governo. Sta facendo quel che è normale che un premier faccia in un Paese
normale. Essere presente, trovare risorse, formulare proposte per il dopo segue
dalla prima pagina Il problema è la civiltà, la nostra civiltà incivile,
che amplifica le conseguenze della catastrofe naturale. Detto ai tempi nostri:
inutile sperare di prevedere, inutile prendersela con Dio o con la scienza,
meglio sarebbe utilizzare tutte le tecnologie più avanzate e costruire edifici
che non crollino per le scosse. Come avviene in America e in Giappone. Oggi,
come a ogni terremoto, tutti deploriamo la lunga tradizione di speculazione
edilizia del nostro Paese, il lassismo dei controlli, lo scambio politico tra
libertà di costruzione (anche abusiva) e consenso. Al quale non si è sottratto
nessun governo, e certo non l'attuale, il cui piano casa sembrava muoversi
esattamente in quella scia. Oggi però il tragico evento dell'Aquila potrebbe
avere come conseguenza un improvviso quanto felice ripensamento. Il rinvio del
decreto sul piano casa dovrebbe indicare che si è riconosciuta l'opportunità di
introdurre vincoli alle norme antisismiche nella costruzione o ristrutturazione
degli edifici. Se questa condizione venisse generalizzata, e se inoltre si avviasse
una seria campagna di messa a norma degli edifici esistenti, questa sì sarebbe
una riforma di rilevanza storica nella condizione materiale del Paese. Il
Governo ha una maggioranza solida (nonostante i problemi con la Lega siano
destinati a crescere) e su un tema del genere l'opposizione non potrebbe negare
il suo contributo. La questione che si pone oggi ha però anche un altro
aspetto: quello della ricostruzione. Anche questo è stato in passato un tema
dolente della vicenda politica del Paese: basti pensare al caso dell'Irpinia e
al suo strascico di veleni. Si dovrebbe poter sperare che la misura e l'unità
di sentimenti mostrata in questa primissima fase continui anche nella fase
della ricostruzione; ma qualche motivo di dubbio c'è, se si guarda al modo in
cui è stata accolta l'idea della new town. Il centro storico dell'Aquila dovrà
essere ricostruito, ma non si vede perché questo obiettivo - assolutamente
irrinunciabile - debba essere alternativo a quello di ricostruire in modo
tecnologicamente avanzato e confortevole un quartiere periferico, per farne un
insediamento significativo per i suoi abitanti e per la cultura urbanistica del
Paese. Ammesso che si sia in grado di farlo, s'intende: ma per l'appunto è sui
modi, i principi urbanistici, le strategie esecutive che si deve esercitare la
critica e il controllo, anziché sparare sull'idea in quanto tale. Berlusconi
sta mostrando in questa occasione una imprevista capacità di interpretare il
ruolo nazionale del Governo, come gli viene implicitamente riconosciuto dalla
mancanza (almeno finora) di polemiche sulla sua costante presenza nei luoghi
della tragedia. Sta facendo, con la sua cifra personale, quel che è normale che
un capo di Governo faccia in un Paese normale. Essere presente, trovare
risorse, formulare proposte per il dopo: proposte che verranno poi elaborate e
discusse nelle sedi proprie, anzitutto il Parlamento, col contributo critico di
tutti. Il carattere esuberante dell'uomo, il suo istintivo populismo, fonte
così spesso di errori e di gaffes, per una volta svolge un ruolo positivo. In
questo è certamente aiutato dalla straordinaria prova di dignità e compostezza
data dal popolo abruzzese, che non si lascia andare alle scontate proteste,
credo non perché non ve ne siano motivi, ma perché sarebbero inadeguate alla
grandezza della tragedia. Può darsi che questa scelta di vicinanza alle
popolazioni colpite gli porterà dei vantaggi in termini di voti alle prossime
elezioni europee. Sarebbe però miope utilizzare solo questa chiave di lettura.
Piuttosto si potrebbe pensare che, assumendo così decisamente una funzione di
leader nazionale, Berlusconi colga un'opportunità di rafforzare la sua
posizione rispetto alla Lega, di cui soffre la pressione. In questo senso
l'incidente parlamentare di ieri non è certamente casuale. Si tratta di prove
tecniche di possibili conflitti lungo quello che è certamente l'asse politico
principale della legislatura in corso. Per quanto riguarda il terremoto,
superata questa prima drammatica fase, il Governo sarà giudicato sulla
effettiva capacità di realizzare la ricostruzione nei tempi e nei modi
migliori; e sarà compito dell'opposizione, nonché dei messi di comunicazione,
sorvegliare e informare sulla sua efficacia. di Claudia Mancina 09/04/2009
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-09 - pag: 14 autore: Buoni segnali
per l'università di Guido Fabiani * I n contrasto con
tanti segnali negativi, oggi si stanno forse creando le condizioni perché si
affermi la convinzione che una nuova università non
sia solo necessaria ma anche possibile. Una nuova università
è necessaria per almeno due ordini di ragioni. In primo luogo, perché alla fine
di questa crisi non tutto sarà uguale all'oggi, e non ci sarà alcuno spazio per
un sistema Paese che non abbia saputo fare del capitale umano la leva
fondamentale dello sviluppo. In secondo luogo perché bisogna dare una risposta
alle richieste che vengono da un pezzo importante della società, dagli
studenti; da coloro che dovranno gestirne le sorti future. Per chi vive l'università e sperimenta il rapporto quotidiano con gli
studenti, è nettamente palpabile il senso di angoscia, di sfiducia e di rabbia
che attanaglia tanti giovani, al di là delle differenziazioni ideali o
politiche. Nella maggior parte dell'attuale movimento degli studenti non c'è il
rifiuto del rigore e della serietà negli studi. Al contrario, essi stanno
denunciando che il proprio impegno nel processo formativo è reso vano da una
prospettiva di precarietà assoluta nella società che viene. L'ultima indagine
di AlmaLaurea, analizzando le prospettive di lavoro di quasi i due terzi dei
laureati post riforma ha sostenuto che «una generazione di giovani fra i meglio
preparati, e quelle che seguiranno, rischiano di rimanere schiacciate fra un
sistema produttivo che non assume e un mondo della ricerca privo di mezzi per
valorizzarle». Siamo di fronte a un possibile dramma generazionale che esige
una risposta seria e immediata sia del sistema universitario che del sistema
politico. Il sistema universitario non può sfuggire alle proprie
responsabilità. Esso, non sempre a torto, viene percepito come un sistema di
poteri e competenze autoreferenziali, poco finalizzati alle aspettative dei
giovani e alle esigenze del Paese. Ma si sbaglierebbe a credere che nel mondo
accademico non sia cresciuta la sensibilità a queste critiche, assieme alla diffusa
convinzione della necessità di una profonda azione di riforma e autoriforma.
C'è sicuramente fastidio e scoramento per il ripetersi di attacchi indistinti e
per la recita di ricette fondate sulla scarsa conoscenza del sistema o su
concezioni punitive, ma è ben percepibile nei singoli atenei la volontà di
impegnarsi affinché l'università non sia più vista
come luogo di chiusure corporative e di difesa di interessi di settore e "
castali". Si è fatta strada e si sta consolidando la convinzione per cui
la valutazione del merito è necessaria per determinare l'accesso e le carriere
dei docenti. Viene richiesto, soprattutto da parte dei più giovani, un saldo
collegamento tra didattica e ricerca, accompagnato da un radicamento della
cultura della valutazione, della efficienza e della efficacia dei servizi per
sostenere la pratica di un'autonomia responsabile. Si è ben compreso che solo
con una determinata e visibile azione in queste direzioni l'universitas
studiorum può rimanere il luogo riconosciuto dell'accumulazione e della
diffusione della conoscenza; il luogo designato alla formazione della classe
colta e dirigente del Paese; il luogo che non prevede barriere di nazionalità.
Ma l'università da sola, con risorse insufficienti e
ulteriormente ridotte, senza una garanzia sulle prospettive, non può farcela.
Come non riconoscere che il mondo della politica, nella sua interezza e senza
distinzioni, si è da tempo dimostrato estraneo alla visione di una politica
mirata alla tutela e allo sviluppo del capitale umano del Paese? Si deve però
registrare che nelle ultime settimane si è realizzato un fatto molto positivo:
lo scorso 24 marzo si è svolto un seminario promosso dal ministro Mariastella
Gelmini con tema «Un patto virtuoso tra università e
istituzioni». In quella sede è stato distribuito un serio documento
introduttivo denso di problemi da affrontare sulla governance e sul
reclutamento. è stato un importante momento di confronto, di ascolto e di
proposte che è stato successivamente ripetuto con discrezione, avviando una
costruttiva fase di lavoro. Si prospettano, quindi, interventi sulla governance
degli atenei, sui meccanismi di accesso e di progressione nella carriera
accademica, norme che indichino doveri e diritti dei
docenti e che rimodulino le funzioni degli organi di governo delle università. Questo è veramente un buon
segnale. Ora c'è da augurarsi che le norme che seguiranno definiscano un quadro
di principi e non gabbie rigide che rischierebbero di non essere adeguate
all'articolazione e complessità del sistema universitario nazionale. I
megatenei, le piccole e medie università, gli atenei
con facoltà di medicina e quelli senza, quelli che operano da soli nel
territorio di riferimento e quelli che convivono con altre importanti realtà
universitarie nelle grandi città, i politecnici e le università
generaliste, quelli più giovani e quelli di tradizione plurisecolare: tutto
questo rappresenta una ricchezza di risorse e di specificità territoriali da
mettere a valore attraverso un sistema di regole fondamentali comuni e un
esercizio di autonomia responsabile rigorosamente monitorata dal centro. Tre
condizioni sono però irrinunciabili per rendere sostenibile un quadro di questa
valenza. In primo luogo va avviata una Agenzia di valutazione del sistema
universitario che sia realmente autonoma. In secondo luogo all'intervento di
riforma deve corrispondere un impegno programmatico di risorse definito su
scala pluriennale e mirato al raggiungimento di obiettivi di sistema e di
ateneo. In terzo luogo, sul tema che riguarda lo sviluppo e la tutela del
capitale umano l'intero mondo politico deve lavorare con una visione comune. I
giovani debbono percepire chiaramente che ci si sta tutti impegnando in una
azione per costruire e preparare il loro futuro. Il loro contributo è essenziale.
Non sarà facile, ma bisogna provarci. * Rettore Università Roma Tre ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Il Rinascimento
segreto della Cattedrale --> Nel
( da "Nuova Ferrara, La"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Barbara Diolaiti:
una relazione del 1986 sconsigliava di edificare nell'area dellex Fornace Sef
«Due discariche da bonificare» I Verdi al Comune: faccia chiarezza sul
Quadrante Est Due discariche e due trattamenti diversi. La vicenda del
Quadrante Est di Ferrara si arricchisce di nuovi particolari. Nessuno dei quali
porta con sé buone notizie, ma anzi contribuiscono a infittire il mistero
attorno all'inquinamento nella zona di via Caretti e via del Salice. In questa
due aree, questo è noto, sorgevano altrettante discariche, riempite negli anni
Sessanta e Settanta del XX secolo da rifiuti solidi urbani e, secondo alcuni,
anche da rifiuti di origine industriale. La loro esistenza è diventata di
pubblico dominio nel 2002 e 2003. Quando cioè era già in vigore il decreto
Ronchi che impone al proprietario dell'area inquinata di assumersi gli oneri
della relativa bonifica. Tutto questo rientra nell'interpellanza protocollata
ieri da Barbara Diolaiti (foto in alto), capogruppo dei Verdi in Comune. Una
interpellanza incentrata tutta sui problemi del Quadrante Est: «Quell'area -
spiega Diolaiti - nasconde due grandi misteri: chi ha inquinato e come
bonificarla. Purtroppo questi enigmi sono collegati tra loro, perché chi è
responsabile del primo deve provvedere al secondo». Nell'interpellanza si
rileva come nel
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
CULTURA
09-04-2009 Cultura Intervista Marco Biffi Docente all'Ateneo di
Firenze-Accademia della Crusca Sms, lingua assediata? «I messaggini hanno
contagiato le scritte murali e certa narrativa giovanile: nessun problema,
purché ciò non accada in un tema o in una lettera di lavoro» di Maria Pia Forte
G li italiani, si sa, sono grandi parlatori. Persino un luogo anonimo come il
supermercato diventa, in Italia, spunto di animate conversazioni con la
cassiera, per non parlare del bar, o del ristorante, o del treno. Questo gusto
della parola spiega, secondo Marco Biffi, docente di Linguistica italiana all'Università di Firenze, l'amo - re
degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non
solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l'unico
popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short
message service'', viene tradotto con ''messaggino'': diminutivi che
indicano bene l'affetto che l'italiano nutre per queste novità. Il cellulare
offre agli italiani la possibilità di fare in modo nuovo ciò che hanno sempre
fatto: comunicare». Su questo modo nuovo di comunicare il professor Biffi e la
sua collega Vera Gheno (entrambi membri del Clieo, Centro di Linguistica
storica e teorica dell'Università di Firenze - Accademia della Crusca) hanno
svolto uno studio che ha messo a fuoco l'influenza del telefono in generale e
del cellulare in particolare nell'evoluzione della lingua e della società».
Professor Biffi, il telefono tradizionale ha influito molto sulla lingua
italiana? «Non in maniera determinante, ma in parte sì, perché parlando al
telefono si rinuncia a tutte le informazioni extralinguistiche come mimica
facciale, gesti, riferimenti a oggetti visibili a entrambi gli interlocutori.
Per questo motivo le conversazioni telefoniche sono un utile laboratorio per
studiare l'oralità nella sua essenzialità, a prescindere da tutti gli aspetti
suddetti. Al telefono, poi, è davvero particolare il momento di apertura della
comunicazione: si comincia con un ''pronto'', si prosegue con una fase
sociolinguistica di approccio e soltanto dopo si arriva al nocciolo del
discorso. La procedura di congedo, invece, non è molto diversa da quella di una
conversazione normale. Il telefono mette in luce anche le tra culture. I
giapponesi, per esempio, sono molto cerimoniosi con le persone che conoscono,
mentre sono bruschi con gli sconosciuti: tutto l'opposto degli italiani».
Veniamo al telefono cellulare... «Il cellulare ha portato diverse novità. La
prima è che mentre col telefono tradizionale non sappiamo chi sia colui che ci
risponde ma sappiamo dov'è, col cellulare accade il contrario: sappiamo chi è
ma non dov'è, e dunque siamo incerti sulla sua disponibilità a parlare. Alla
chiamata del cellulare, inoltre, si risponde sempre, magari con un messaggio
per far capire che in quel momento si è occupati, mentre al telefono
tradizionale si può non rispondere. Tutto questo influisce sul modo di parlare
al cellulare. Ma la vera grande novità è costituita dai ''messaggini''». Di
questa inedita forma di comunicazione la professoressa Gheno e lei avete messo
in luce molti dettagli, come l'aper - tura senza forme di saluto o con formule
poco formali, la chiusura veloce e spesso priva di firma, l'uso frequente di soprannomi,
la sintassi elementare e l'abbon - danza di errori, la punteggiatura «emotiva »
con largo impiego di punti esclamativi e interrogativi, punti di sospensione e
«faccine» per dare alla comunicazione un'intonazione scherzosa o seria, l'omis
- sione delle vocali e il troncamento delle parole per motivi di brevità, la
commistione di dialetti, gerghi giovanili e altre lingue e così via. Il
linguaggio piuttosto primitivo degli ''sms'' rischia di contagiare la lingua di
Dante? «E' presto per saperlo. Certamente ha contagiato alcune forme di
comunicazione giovanile, come scritte murali e perfino romanzi, come quello di
Luana Modini, del 2007, tutto scritto in ''SMSese'', ossia col linguaggio degli
''sms''. Finché esso rimane limitato a questi ambiti, non ci sono problemi; ma
se lo si trasferisce anche nel tema di italiano o in una lettera di lavoro, non
va più bene. Spetta alla scuola far capire ai ragazzi che questo non deve
accadere, che l'adeguamento dev'essere non verso il basso ma verso l'alto, in
modo che il linguaggio degli ''sms'' sia un arricchimento della lingua, un
registro in più, non causa d'imbarbari - mento. Secondo una ricerca dell'Uni -
versità di Cambridge, gli ''sms'' fanno bene alla lingua, perché costringono a
una sintesi di ciò che si vuole dire e richiedono una notevole creatività
linguistica. Un risultato positivo, intanto, il cellulare l'ha avuto: il
ricorso intensivo ai ''messaggini'', molto più praticati delle e-mail, ha
spinto molte persone a scrivere. Non solo i giovani si servono di questo mezzo
di comunicazione, ma anche signore ultrasessantenni con la terza elementare».
Dunque il «messaggino» è uno strumento democratico? «No, lo è molto meno di una
telefonata, perché richiede la conoscenza di una lingua e di regole specifiche.
Tutti possono comunicare per telefono, non tutti hanno la competenza necessaria
per inviare un ''messaggino''». Esortazione «La scuola educhi a un italiano
adeguato non verso il basso, ma verso l'alto»
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Rettore, elezioni
il 9 settembre --> Giovedì 09 Aprile 2009 CRONACA, pagina 16 e-mail print
Ultimi mesi da rettore per il professor Alberto Castoldi È
arrivata la comunicazione ufficiale da parte del decano dell'Università degli
Studi di Bergamo: dal 9 al 16 settembre (con possibile ballottaggio il 18
settembre) si eleggerà il nuovo rettore dell'ateneo bergamasco. Le elezioni
sono state indette dal professor Antonio Amaduzzi, docente di Storia della ragioneria e ordinario di Economica aziendale
alla Facoltà di Economia, in università dal 1979.
La prima votazione, ha fatto sapere in via ufficiosa, si terrà mercoledì 9
settembre dalle 9 alle 16, ne seguiranno altre due lunedì 14 settembre e
mercoledì 16 settembre sempre alla stessa ora. La sede prescelta per le
votazioni è quella di via Caniana. Se si renderà necessario un eventuale
ballottaggio si terrà venerdì 18 settembre. Per quella data dunque si saprà il
nome del successore di Alberto Castoldi, in carica da 10 anni (dal primo
novembre 1999). Il decano, seguendo scrupolosamente le indicazioni dello
Statuto accademico, ha rispettato i tempi previsti per la convocazione del
corpo elettorale accademico, almeno 30 giorni prima della data stabilita per le
votazioni e non più di 180 giorni prima della scadenza del rettore in carica.
Tenendo conto che il mandato di Alberto Castoldi si chiude il 30 settembre, i
tempi dunque ci sono tutti. E per l'attuale rettore ancora un appuntamento
importante: quello della celebrazione dei 40 anni dell'ateneo bergamasco. Sarà
compito del decano ora provvedere alla costituzione del seggio elettorale e
alla designazione del professore ordinario che dovrà presiederlo. E qui va
detto che tutti i docenti di ruolo saranno chiamati a votare. Il rettore deve
essere eletto tra i professori di ruolo di prima fascia a tempo pieno, dura in
carica quattro anni ed è immediatamente rieleggibile una sola volta. L'elezione
è a scrutinio segreto e nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza
assoluta degli aventi diritto, alla terza votazione è sufficiente la
maggioranza assoluta dei votanti. In caso di mancata elezione si procede al
ballottaggio tra i due candidati che hanno avuto il maggior numero di voti. A
seguito delle votazioni il ministro Gelmini con proprio decreto provvederà alla
proclamazione del nuovo rettore. El. Cat. 09/04/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Amministrative
2009 Lista Bruni, dopo la Carrara ecco Dolci. Fornasa con i Verdi -->
Giovedì 09 Aprile 2009 CRONACA, pagina 17 e-mail print Umberto Dolci Il
(candidato) sindaco Roberto Bruni lo definisce «una spina nel fianco», lui
sogghigna serafico e avverte che «alla mia età ormai non si cambia, non
diventerò di sicuro uno a cui va bene tutto». Presidente di Federconsumatori
Bergamo dal '98, Umberto Dolci è uno degli assi nella manica del primo
cittadino uscente. Il suo nome è stato ufficialmente inserito nella lista
civica che sosterrà Bruni alle amministrative. È stato lo stesso Dolci a
proporsi, per «dare un contributo critico» ma anche un segno di apprezzamento
per un'amministrazione con la quale «come rappresentante dei consumatori non mi
sono mai sentito un peso e un fastidio, come invece era accaduto in
precedenza». Prima che la lista Bruni, a cui manca ancora qualche tassello,
venga depositata ufficialmente (il termine ultimo è il 6 maggio), Dolci si
dimetterà dal suo incarico in Federconsumatori, anche se assicura che
continuerà a lavorare nell'associazione come volontario. Con soddisfazione di
Bruni: «È un fatto significativo che il presidente di un'organizzazione di
tutela dei consumatori veda la lista del sindaco uscente come possibilità di
portare avanti le proprie battaglie». Vera Carrara alla prima uscita ufficiale
come candidata della lista Bruni si presenta elegantissima e altrettanto
emozionata: «Sono orgogliosa di aver ricevuto questa proposta di impegnarmi
attivamente in politica. È il modo più inaspettato di rendere merito alla mia
carriera sportiva - commenta ¬. Viaggiando all'estero per le gare ho conosciuto
dinamiche sportive molto diverse da quelle italiane, idee e iniziative
interessanti che si potrebbero importare. Bergamo è già una realtà di buon
livello nel panorama sportivo, ma spero di poter portare un contributo nuovo».
«Contento e fiero» della presenza in lista della plurimedagliata campionessa di
ciclismo, Bruni l'ha definita «una ragazza in gamba, che porterà freschezza e
un sostegno importante allo sport come pratica attiva». Walter Fornasa E se la
lista Bruni acquista la giovane sportiva e il paladino dei consumatori, i Verdi
scoprono un'altra carta nella loro partita verso Palafrizzoni a sostegno del
sindaco uscente. Questa volta si pesca nell'ambito universitario: il nome
proposto dai «Verdi per Bruni» è quello di Walter Fornasa, classe 1951, docente di Ecologia dello sviluppo,
Psicologia dell'ambiente e Psicologia dell'educazione alla Facoltà di Scienze
della formazione dell'ateneo orobico. Alla sua prima esperienza in politica,
Fornasa definisce la sua candidatura «un atto di amicizia reciproco con
Marcello (Saponaro, coordinatore provinciale del partito a Bergamo,
ndr), che conosco da molto tempo. È un'occasione che mi incuriosisce molto». Le
sue parole d'ordine? Ecologia sociale e inclusione. Ovvero, «un mondo abitabile
per tutti e attento all'uguaglianza dei diritti». Temi di cui Fornasa si è
ampiamente occupato nelle sue ricerche sulla disabilità e la pedagogia speciale
(al centro anche della rivista «Milieu», in cui è attivo come componente del
comitato scientifico) e nel laboratorio universitario «Cosmos», che conduce
ricerche sull'impatto dell'ambiente («e di un ambiente degradato») sui nostri
stili di vita, emozioni, comportamenti. Naturalmente, se riuscirà ad accedere
in Consiglio comunale, il prof dedicherà un'attenzione particolare al tema
della formazione e al rapporto tra università e città.
Per esempio «è da consolidare il rapporto dell'ateneo con le scuole superiori -
osserva Fornasa -. Il legame dell'università con il
capoluogo è lento da costruire, ma Bergamo ha un potenziale enorme da
sviluppare, anche come città universitaria. Su questo fronte si può ancora
crescere: le ultime operazioni, per esempio quella del Collegio Baroni, sono
molto positive in questo senso». Fausta Morandi 09/04/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
«Il teatro sacro
fonde estetica e religione» --> Claudio Bernardi, docente all'Università Cattolica: il boom di questo genere di
rappresentazioni fa riflettere «Mostra l'interesse verso le radici cristiane
della nostra cultura: una ricerca personale che diventa sociale» Giovedì 09
Aprile 2009 SPETTACOLI, pagina 51 e-mail print Ermanna Montanari in
«Conversione di Taide» di Rosvita di Gandersheim, messa in scena nella
chiesa ... Qualche anno fa - commentando l'affermazione, tra Bergamo e Brescia,
di rassegne o festival di teatro sacro come «Crucifixus» e «DeSidera» -
osservavamo come si trattasse di un fenomeno impetuoso ma sostanzialmente
circoscritto. Poche erano le altre esperienze italiane, a parte lo storico
festival di Todi, il cui ruolo non era certo paragonabile a quello dei primi
tre decenni di vita. Da qualche stagione il panorama sta invece mutando, e
aumentano autori e compagnie interessate alla tematica sacra, anche al di fuori
delle rassegne specializzate. È un fatto nuovo, che richiede una riflessione.
Ne parliamo con Claudio Bernardi, docente
all'Università Cattolica, uno dei massimi esperti delle manifestazioni teatrali
e parateatrali legate alla Settimana Santa, incontrato in occasione della sua
conferenza «La rivolta del Carnevale, la rivoluzione della Quaresima», tenuta
per il Teatro Donizetti. Bernardi - che ha fondato e dirige, con la studiosa
Carla Bino, «Crucifixus» - intreccia la ricognizione attuale con una lettura in
chiave antropologica del nesso tra teatro, cultura cristiana e esperienza del
sacro. Come valuta il ritorno del teatro sacro? «Ne traggo una prima conferma
dell'intuizione che ha guidato sia "Crucifixus" che
"DeSidera". Oltre tutto, mi piace ricordare come entrambe le
manifestazioni discendano dalle idee di Benvenuto Cuminetti. Detto questo, il
fenomeno indica una generale ripresa d'interesse per il sacro, da valutare con
attenzione». Cosa intende? «Chi scrive o mette in scena testi a soggetto sacro,
al di fuori di ipotesi di produzioni su commissione, non è mosso da
preoccupazioni confessionali o di appartenenza. Al centro c'è invece un sincero
interesse verso la dimensione del sacro e le radici cristiane della nostra
cultura. È una ricerca personale, che il teatro rende sociale. Ed è confronto».
Quanto incidono iniziative come «Crucifixus», «DeSidera» o il Todi Arte
Festival? «Senz'altro hanno riacceso un interesse e offerto un punto di
riferimento. Non per caso "Crucifixus" ospita le selezioni del
progetto "Il teatro del sacro", sostenuto tra gli altri dalla Cei e dall'Ente
Teatrale Italiano. Ma forse è più interessante guardare agli autori e alle
compagnie che si sono mossi al di fuori dei circuiti »specializzati. Sono il
termometro di un interesse spontaneo». L'interesse per il teatro sacro si
accompagna a una nuova attenzione per i «tempi forti» dell'anno, come la
Quaresima. «È un aspetto essenziale. Spesso si pensa al teatro come la messa in
scena di un testo, a beneficio di un pubblico separato dagli attori. Il teatro
contemporaneo ha superato questa concezione, ma il teatro cristiano delle
origini neppure la conosceva. Il teatro cristiano è il teatro della pietà:
realistico, crudo, rituale, partecipativo, che congiunge l'estetica del teatro
con l'etica della religione. Come il teatro greco, ricompatta la comunità e ne
scongiura la disgregazione. Ma per altre vie». Quali? «Dal Basso Medioevo, il
teatro della pietà rifluisce negli apparati delle processioni, si esprime nelle
Passioni e nelle sacre rappresentazioni, ritorna nei teatri permanenti dei
Sacri Monti. Si tende sempre a guardarli come musei a cielo aperto. In realtà
erano dei veri e propri teatri, la cui fruizione presupponeva l'azione dello
spettatore, che si spostava lungo il loro percorso, compiendo una vera
esperienza devozionale totale». Le finalità del teatro cristiano non sono mai
state solo apologetiche o propagandistiche: il sacro accoglieva elementi che
oggi diremmo profani. «Quello che andava in scena era l'esperienza organica
dell'umanità, riunita intorno al corpo martoriato del Cristo. C'è l'elemento
crudele del teatro romano. C'è l'elemento sociale e rituale del teatro greco.
Ma c'è soprattutto un elemento nuovo: l'emozione provocata dallo spettacolo del
martirio deve tradursi in azione, diretta a cambiare la realtà». Che ruolo
giocavano i «tempi forti» dell'anno? «Un ruolo centrale. La Quaresima viene
dopo il Carnevale, e non per caso. Il Carnevale è la sovversione, temporanea e
controllata, di società dominate da strutture gerarchiche politiche, religiose
ed economiche: il crescendo di violenza che l'accompagna sfocia alla fine,
attraverso il sacrificio rituale, nel ritorno all'ordine. Il Carnevale
consolida l'assetto costituito, mostrando il pericolo dell'uguaglianza come
fattore degenerativo della coesione sociale». E la Quaresima? «La Quaresima
ripropone l'uguaglianza, ma evita il ritorno alla discriminazione gerarchica
delle classi, dei corpi e delle persone. La Quaresima promuove un cammino, che
richiede fatica e lavoro, verso l'unità nella diversità, l'uguaglianza nella
solidarietà, la libertà nella fraternità. Sono proprio loro: i fatidici
principi di libertà, uguaglianza e fraternità della Rivoluzione francese. E
sono valori cristiani, anche se, storicamente, l'emancipazione e la democrazia
si sono spesso affermate al di fuori o contro la Chiesa-istituzione». Pier
Giorgio Nosari 09/04/2009 nascosto-->
( da "Corriere del Veneto"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
CULTURA
09-04-2009 Cultura Intervista Marco Biffi Docente all'Ateneo di
Firenze-Accademia della Crusca Sms, lingua assediata? «I messaggini hanno
contagiato le scritte murali e certa narrativa giovanile: nessun problema,
purché ciò non accada in un tema o in una lettera di lavoro» di Maria Pia Forte
G li italiani, si sa, sono grandi parlatori. Persino un luogo anonimo come il
supermercato diventa, in Italia, spunto di animate conversazioni con la
cassiera, per non parlare del bar, o del ristorante, o del treno. Questo gusto
della parola spiega, secondo Marco Biffi, docente di Linguistica italiana all'Università di Firenze, l'amo - re
degli italiani per il telefono cellulare: «Non per nulla - dice - siamo non
solo il Paese del mondo dove questo apparecchio è più diffuso, ma l'unico
popolo che lo chiami ''telefonino'', così come ''sms'', acronimo per ''short
message service'', viene tradotto con ''messaggino'': diminutivi che
indicano bene l'affetto che l'italiano nutre per queste novità. Il cellulare
offre agli italiani la possibilità di fare in modo nuovo ciò che hanno sempre
fatto: comunicare». Su questo modo nuovo di comunicare il professor Biffi e la
sua collega Vera Gheno (entrambi membri del Clieo, Centro di Linguistica
storica e teorica dell'Università di Firenze - Accademia della Crusca) hanno
svolto uno studio che ha messo a fuoco l'influenza del telefono in generale e
del cellulare in particolare nell'evoluzione della lingua e della società».
Professor Biffi, il telefono tradizionale ha influito molto sulla lingua
italiana? «Non in maniera determinante, ma in parte sì, perché parlando al
telefono si rinuncia a tutte le informazioni extralinguistiche come mimica
facciale, gesti, riferimenti a oggetti visibili a entrambi gli interlocutori.
Per questo motivo le conversazioni telefoniche sono un utile laboratorio per
studiare l'oralità nella sua essenzialità, a prescindere da tutti gli aspetti
suddetti. Al telefono, poi, è davvero particolare il momento di apertura della
comunicazione: si comincia con un ''pronto'', si prosegue con una fase
sociolinguistica di approccio e soltanto dopo si arriva al nocciolo del
discorso. La procedura di congedo, invece, non è molto diversa da quella di una
conversazione normale. Il telefono mette in luce anche le tra culture. I
giapponesi, per esempio, sono molto cerimoniosi con le persone che conoscono,
mentre sono bruschi con gli sconosciuti: tutto l'opposto degli italiani».
Veniamo al telefono cellulare... «Il cellulare ha portato diverse novità. La
prima è che mentre col telefono tradizionale non sappiamo chi sia colui che ci
risponde ma sappiamo dov'è, col cellulare accade il contrario: sappiamo chi è
ma non dov'è, e dunque siamo incerti sulla sua disponibilità a parlare. Alla
chiamata del cellulare, inoltre, si risponde sempre, magari con un messaggio
per far capire che in quel momento si è occupati, mentre al telefono
tradizionale si può non rispondere. Tutto questo influisce sul modo di parlare
al cellulare. Ma la vera grande novità è costituita dai ''messaggini''». Di questa
inedita forma di comunicazione la professoressa Gheno e lei avete messo in luce
molti dettagli, come l'aper - tura senza forme di saluto o con formule poco
formali, la chiusura veloce e spesso priva di firma, l'uso frequente di
soprannomi, la sintassi elementare e l'abbon - danza di errori, la
punteggiatura «emotiva » con largo impiego di punti esclamativi e
interrogativi, punti di sospensione e «faccine» per dare alla comunicazione
un'intonazione scherzosa o seria, l'omis - sione delle vocali e il troncamento
delle parole per motivi di brevità, la commistione di dialetti, gerghi
giovanili e altre lingue e così via. Il linguaggio piuttosto primitivo degli
''sms'' rischia di contagiare la lingua di Dante? «E' presto per saperlo.
Certamente ha contagiato alcune forme di comunicazione giovanile, come scritte
murali e perfino romanzi, come quello di Luana Modini, del 2007, tutto scritto
in ''SMSese'', ossia col linguaggio degli ''sms''. Finché esso rimane limitato
a questi ambiti, non ci sono problemi; ma se lo si trasferisce anche nel tema
di italiano o in una lettera di lavoro, non va più bene. Spetta alla scuola far
capire ai ragazzi che questo non deve accadere, che l'adeguamento dev'essere
non verso il basso ma verso l'alto, in modo che il linguaggio degli ''sms'' sia
un arricchimento della lingua, un registro in più, non causa d'imbarbari -
mento. Secondo una ricerca dell'Uni - versità di Cambridge, gli ''sms'' fanno
bene alla lingua, perché costringono a una sintesi di ciò che si vuole dire e
richiedono una notevole creatività linguistica. Un risultato positivo, intanto,
il cellulare l'ha avuto: il ricorso intensivo ai ''messaggini'', molto più
praticati delle e-mail, ha spinto molte persone a scrivere. Non solo i giovani
si servono di questo mezzo di comunicazione, ma anche signore ultrasessantenni
con la terza elementare». Dunque il «messaggino» è uno strumento democratico?
«No, lo è molto meno di una telefonata, perché richiede la conoscenza di una
lingua e di regole specifiche. Tutti possono comunicare per telefono, non tutti
hanno la competenza necessaria per inviare un ''messaggino''». Esortazione «La
scuola educhi a un italiano adeguato non verso il basso, ma verso l'alto» Salvo
per uso personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza
autorizzazione.
( da "Centro, Il" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Pagina 20 - Altre
I docenti di Scienze: non ci hanno consultato Riprende l'attività in Facoltà, a
rischio vent'anni di ricerca ANDREA MORI L'AQUILA. «Questo terremoto ricorda
quello dell'Ottanta in Irpinia, quando collassarono i primi piani delle abitazioni
e i tetti vi caddero sopra». Antonio Moretti e Gianluca Ferrini sono docenti
della facoltà di Scienze dell'Aquila: il primo è un geologo stratigrafico, il
secondo sismotettonico. Due esperti, con esperienze anche nelle tragedie della
Campania e delle Marche, che mentre cercano di riattivare quel che resta della
Facoltà, provano un grande rammarico: quello di non essere stati chiamati, nei
giorni dello sciame sismico precedenti alla scossa di lunedì mattina, per un
consulto o sia pure un semplice parere su ciò che stava avvenendo:
«Incredibile, c'è un'intera facoltà di Scienze all'Aquila che non è stata
chiamata». Della serie, gli esperti erano sotto casa e non sono stati
consultati. «Vedete», riprendono i due docenti indicando la zona di Pettino,
«la faglia è ben evidente, viene da lì e si è mossa in direzione di Roio
attraversando la valle dell'Aquila dieci chilometri sotto terra per
un'estensione di circa quaranta. Dopo la faglia principale c'è stata quella
antitetica che ha sprigionato l'energia. Volete sapere se il terremoto era
prevedibile? Diciamo che occorre valutare una serie di indizi i quali
complessivamente possono dare un'indicazione. E fra questo indizi c'è la
misurazione del Radon». I due professori sono ora impegnati nella riattivazione
della Facoltà. I danni non riguardano tanto la struttura in cemento armato -
dove si sono verificati crolli di muri non portanti e di controsoffitature -
bensì ciò che concerne l'attività di ricerca e studio. Materiale di laboratorio
è caduto dagli armadi ed è andato disperso, apparecchiature sono andate in
tilt, congelatori si sono temporaneamente bloccati. «C'è il rischio di veder
compromesso il lavoro di vent'anni», afferma il professor Moretti, «occorre darsi subito da fare in modo che studenti e ricercatori possano
riprendere il lavoro nell'università. Se l'attività resta ferma, altre facoltà di altre regioni
possono soffiarci gli stessi docenti». E ieri come primo segnale della ripresa,
sono stati riattivati i computer e il sito internet.
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Corriere del
Mezzogiorno sezione: BRINDISI data: 09/04/2009 - pag: 9 Università I corsi
verranno trasferiti a Lecce ma gli allievi svolgeranno il tirocinio a Brindisi
Chiusa la facoltà, è protesta Scienze infermieristiche, manifestazione di 200
studenti Contestata la decisione della Regione Puglia, che non può farsi carico
dei dodici docenti TARANTO Continueranno la loro protesta
fino a quando non avranno la certezza che la facoltà di scienze
infermieristiche di Brindisi (decentrata dall'Ateneo di Bari) non sarà
trasferita a Lecce. Erano circa in duecento gli studenti che ieri mattina, con
questa promessa, si sono ritrovati presso la sede dell'Asl per manifestare
contro la decisione della Regione di trasferire le lezioni nell'ateneo
leccese. Di fatto gli studenti brindisini dal prossimo anno dovrebbero seguire
i corsi a Lecce e svolgere il tirocinio a Brindisi, nell'ospedale «Perrino»,
con tutti i disagi derivanti dalla difficoltà di spostamento quotidiano per il
quale non sarebbe previsto neppure un servizio di navetta. La decisione della
giunta regionale, che interessa solo gli studenti che si immatricoleranno nel
prossimo anno accademico, sarebbe una conseguenza dei tagli ministeriali: per
rispettare i requisiti previsti dalla legge 270 del 2004, per i tre anni di
corso, nelle strutture decentrate occorrono dodici docenti di cui però la
Regione non può farsi carico. Da qui la scelta di accorpare la parte didattica
dei due poli universitari, quello brindisino e quello leccese, lasciando a
Brindisi solo il corso di scienze riabilitative che conta circa quaranta
iscritti. «Dopo tutti i disagi che abbiamo dovuto affrontare in questi anni -
racconta Fabrizio Scoditti, rappresentante degli studenti - dal prossimo anno
ognuno di noi dovrebbe venire a fare il tirocinio a Brindisi e, nel pomeriggio
spostarsi a Lecce per le lezioni. Senza contare che ogni studente versa 77 euro
all'anno per servizi di mensa e biblioteca che a Brindisi non esistono ». I
ragazzi, nel corso dell'assemblea, hanno ricevuto anche l'appoggio del
direttore sanitario dell'Asl, Emanuele Vinci, e dei consiglieri regionali
Giuseppe Romano e Vincenzo Cappellini. «Una soluzione - precisa Vinci -
potrebbe essere quella di clinicizzare alcuni reparti dell'ospedale Perrino e
usare quei ricercatori per le lezioni ». Francesca Cuomo Il gruppo all'Asl Gli
allievi della facoltà di scienze infermieristiche hanno protestato ieri nella
sede dell'Asl
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Primo Piano
Pagina 106 università La solidarietà degli studenti di
Cagliari Università --> Gli universitari di Cagliari sono pronti ad aiutare
i colleghi abruzzesi. Su invito del cda dell'Ersu, un gruppo di studenti ha
costituito un coordinamento per avviare una serie di iniziative volte a una
raccolta fondi per l'università dell'Aquila. Verranno
istituite borse di studio di solidarietà a favore degli studenti più meritevoli
del capoluogo abruzzese. Non solo: si cercano volontari specializzati disposti
a operare nelle aree colpite dal sisma. Verranno poi messi a disposizione degli
studenti dell'Aquila alloggi nelle residenze dell'Ersu. «L'idea
è partita da Giancarlo Nonnoi, docente di Storia della filosofia moderna - spiega il segretario
dell'Ersu Stefano Basciu - ora abbiamo chiesto agli studenti di realizzare
altre iniziative per raccogliere fondi. Da parte nostra avranno il massimo
appoggio». Da ieri sono già a lavoro. «Abbiamo formato tre gruppi -
spiega Matteo Murgia, dell'associazione Don Chisciotte - uno si occuperà di
organizzare eventi, un altro coordinerà le raccolte fondi e un terzo seguirà i
volontari». ST. CO.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Alzano Il senso
della vita nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo incontro del percorso
«Fedi in dialogo --> Giovedì 09 Aprile 2009 BERGAMONDO, pagina 41 e-mail
print Alzano Il senso della vita nell'islam e in Oriente Si è svolto il secondo
incontro del percorso «Fedi in dialogo. Educare al dialogo interreligioso» nella
casa dei Missionari Saveriani ad Alzano Lombardo e organizzato dal gruppo Cem
(Centro Educazione alla Mondialità). Sul tema «Chi è il mio prossimo?» hanno
dialogato Janique Perrin, pastora della comunità cristiana evangelica di
Bergamo e Kyoichi Tatsuzawa, monaco della scuola buddista Nichiren coordinati
da Fulvio Cesare Manara, docente
alla Facoltà di Scienze della Formazione all'Università di Bergamo. «La chiave
per capire il buddismo - ha spiegato il giovane monaco Kyoichi Tatsuzawa - è la
parola giapponese "arigato" (tradotto con grazie, ma più
correttamente l'ideogramma significa "l'esistenza è difficile") come
forma di ringraziamento per la fatica compiuta per aiutare qualcuno». Le
regole semplici del buddismo riguardano una forma quadruplice di ringraziamento:
ai genitori, agli antenati, al maestro e alla società. Questi aspetti sono
stati ripresi dalla pastora per evidenziare la vicinanza con alcuni elementi
del cristianesimo, in particolare nei comandamenti. «Per l'ecumenismo - ha
concluso la teologa Janique Perrin - il dialogo è fondamentale». L'incontro si
è chiuso in modo suggestivo con il canto buddista «voce di luce», eseguito dal
monaco Kyoichi Tatsuzawa. Il percorso si concluderà il 17 aprile con un
colloquio tra Islam e Oriente sul tema: «Cosa dà senso alla mia vita?» con la
presenza di Bou
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Economia Pagina
214 Agricoltura Sviluppo rurale, si tratta sui nuovi Gal Agricoltura -->
Correggere in corsa la macchina dei Gal o fare inversione e ripercorrere
dall'inizio un tragitto che appare tortuoso? È il bivio
davanti al quale si trovano i futuri Gruppi di azione locale, organismi
pubblico-privati espressione di 13 territori dell'Isola, che avranno l'onore e
l'onere di mettere a frutto quasi 200 milioni di euro destinati allo sviluppo
rurale. Tanti soldi, il 400% in più rispetto ai Gal che hanno appena concluso
il loro mandato di sei anni. LO SCENARIO Il bivio era stato prospettato
il 30 marzo a Sassari dall'assessore all'Agricoltura Andrea Prato. Ieri, dopo
un confronto serrato su diversi tavoli andato avanti per giorni, non si è
riusciti a far sintesi. L'assessore Prato resta sulle sue posizioni: vuole dare
una nuova mission politica ai Gal, diversa da quella indicata dalla Giunta
Soru. In particolare, sostiene che gli investimenti vanno canalizzati verso il
settore primario (l'agricoltura), valorizzando il lavoro delle aziende
multifunzionali ma che conservano il loro ruolo fondamentale: produrre derrate
alimentari. Prato chiede anche una rappresentanza qualificata, sostenendo che
il voto di un singolo imprenditore non può valere quando quello di
un'associazione (come Coldiretti, Cia, Confagricoltura), che hanno migliaia di
iscritti. La Regione sta valutando la possibilità di nomine assessoriali per
inserire nei consigli di amministrazione dei Gal rappresentanti di categoria. LA
SINTESI La ricerca di una soluzione è stata affidata a un gruppo di lavoro
ristretto. La sensazione è che se non si trovasse il modo di correggere il
bando aperto, la Regione bloccherà tutto e ripartirà da zero. Perdendo qualche
mese ma gettando le basi per centrare il suo obiettivo politico. ( e. d. )
( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Giovedì 09 Aprile
2009 Chiudi PESARO - Anche la nostra provincia in prima linea per gli aiuti
all'Abruzzo. La protezione civile di Pesaro è pronta con trenta volontari. Le
squadre sono formate da 4 volontari e sono dotate di automezzi, attrezzature e
dispositivi di protezione individuale. La partenza, prevista a breve, sarà
disposta dalla Regione Marche. Intanto il prefetto ha scritto una lettera a
tutti i sindaci della provincia in cui li invita a far sì che le associazioni
di volontariato e la cittadinanza inoltrino le loro offerte di sostegno e aiuto
alla Prefettura per evitare confusione e sovrapposizioni. Ma la mobilitazione
non si ferma qui. Attiva la Confartigianato di Pesaro e Urbino. Nella sede in
Statale Adriatica 35 è stato istituito un punto di stoccaggio della merce
(viveri di prima necessità, carne, alimenti sottovuoto) che aziende ed
imprenditori intenderanno devolvere: info allo 0721.437228. Inoltre, è stato
istituito un conto corrente bancario intestato a "Confartigianato -
Raccolta fondi terremoto Abruzzo", presso la Banca Popolare di Sondrio,
Agenzia n. 24, Via San Giovanni in Laterano 51/A, 00184 Roma, con le seguenti
coordinate: IT98 C056 9603 2240 0000 2852 X43. Anche l'Ersu di Urbino si è
subito messa in contatto con la Protezione civile marchigiana offrendo
personale e attrezzature di cucina, 500 coperte e
ospitalità a studenti e docenti nei collegi universitari. "Ma è l'intera
Università che si mette a disposizione - ha sottolineato il rettore Giovanni
Bogliolo - offrendo le proprie strutture didattiche e collaborazione".
Urbino ha infatti cinque Facoltà e corsi in comune con l'Ateneo aquilano per
cui ha offerto di considerarli come una propria estensione temporanea.
Lu.Ben.
( da "Nazione, La (Grosseto)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
COSTA / ISOLE
pag. 13 IL PROSSIMO sabato partirà la prima edizione di
«Phc-Photocapalbiofesti... IL PROSSIMO sabato partirà la prima edizione di
«Phc-Photocapalbiofestival», festival di fotografia che si svolgerà, a cadenza
annuale, ogni primavera negli spazi della galleria del Frantoio di Capalbio.
L'idea e di Maria Concetta Monaci, Marco Delogu e Ado Lupinetti. Un festival
che a partire dal territorio ragionerà su problemi e identità della fotografia
d'autore, e che ospiterà grandi nomi internazionali uniti a giovanissimi talenti.
La mostra principale della prima edizione è una collettiva dal titolo «Just
around the corner», che riunirà 40 immagini di fotografi internazionali, e sarà
dedicata a un tipo di fotografia più intima e familiare. «In questa esposizione
a più voci dice la Monaci proponiamo fra gli altri i lavori del grande reporter
di guerra Don McCullin che da anni fotografa il paesaggio accanto alla sua casa
nel Somerset; della fotografa messicana Graciela Iturbide, vincitrice nel 2008
del prestigioso Hasselblad Prize; degli americani Tim Davis e Matthew
Montheith, borsisti dell'American Accademy di Roma e
docenti presso il Bard College e l'Università di Yale; dell'italiano Marco
Delogu con un nuovo lavoro a colori sulla natura, evoluzione delle ultime foto
presentate a Villa Medici nell'autunno scorso». Tutte le foto pervenute
verranno esposte su di una parete, il pubblico della manifestazione potrà
indicare la propria preferenza determinando così i 3 vincitori del concorso.
La premiazione avverrà nelle sale del Frantoio sabato 23 maggio alle 19.
Ulteriori informazioni al 335 7504436.
( da "Nazione, La (Lucca)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
MEDIAVALLE
GARFAGNANA pag. 13 Progetto di due istituti con il «Campedelli» SCUOLE
CAMPORGIANO E PIAZZA TRA GLI ISTITUTI Comprensivi di Piazza al Serchio e
Camporgiano e l'Itcg «Campedelli» di Castelnuovo si è costituita una
collaborazione operativa sul tema della continuità fra scuole medie e
superiori, con i rispettivi dirigenti Umberto Bertolini, Carlo Popaiz e Massimo
Fontanelli, che hanno organizzato un corso di formazione per insegnanti, tenuto
dal professor Giuntoli dell'Università di Firenze sul tema dell'apprendimento e
dalla professoressa Bickel, sempre dell'Università di Firenze, sui percorsi
disciplinari, sul «discorso scolastico» e sugli schemi logici delle discipline.
Seguiranno, ora, altri seminari per la certificazione delle
competenze in uscita dalla scuola media e la preparazione di test di ingresso.
Coordinatrice è la professoressa Sabine Bravi, docente di Francese al «Campedelli». Tutti gli insegnanti sono invitati
a partecipare.
( da "Messaggero, Il (Frosinone)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Giovedì 09 Aprile
2009 Chiudi Gli universitari aquilani sono disorientati, non sanno cosa fare e
dove andare. Le loro sedi resteranno sbarrate perché crollate o dichiarate
inagibili. E' di ieri mattina la notizia che più di qualche allievo di
Ingegneria de L'Aquila già si è recato a Cassino per chiedere informazioni. E
lo ha fatto all'indomani delle dichiarazioni rese sulla stampa dal professor
Paolo Vigo. Il rettore, nel pomeriggio di ieri, ha confermato la massima
disponibilità ad accogliere gli studenti, sia nel polo di Sora (il più vicino
al capoluogo abruzzese) che in tutte le altre strutture. "E' un atto di
solidarietà dovuto e aggiungo che ho già inoltrato al Ministero una richiesta
di convenzione fra l'Università di Cassino e quella de L'Aquila per iniziare ad
accogliere gli studenti. Ora spetta ai vertici romani farci sapere in che modo
ci dobbiamo muovere. In questo particolare momento, con tutto quello che è
accaduto - ha ricordato il rettore - non si può assolutamente fare
sciacallaggio". Intanto, anche altre accademie si stanno muovendo per
L'Aquila. L'Ateneo Modena-Reggio Emilia ha già deliberato di esonerare dal
pagamento della seconda rata universitaria e offerto l'iscrizione gratuita al
prossimo anno accademico a tutti gli studenti abruzzesi. Anche
la Seconda Università di Napoli s'è mossa: ospitalità per alunni e docenti
sfollati e donazioni alle popolazioni colpite dal sisma. Mentre, il Consiglio
Regionale del Lazio ha messo a disposizione la Casa dello Studente di viale
dell'Archeologia a Roma. L. De L.
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
VETRINA FERRARA
pag. 1 Terremoto: la solidarietà degli abruzzesi della città CONTINUA la catena
di solidarietà per aiutare l'Abruzzo: mentre dall'Alto Ferrarese giungeranno
5mila euro, in città diversi eventi devolveranno parte del ricavato per i
terremotati: si va dal concerto del 18 aprile di Nick The Nightfly al Nuovo
allo spettacolo di cabaret in programma domani alla Sala Estense con
l'associazione Vola nel cuore'. Intanto un docente dell'Università studia le faglie
colpevoli' di aver causato il sisma mentre una donna centese che vive nella
zona devastata racconta l'inferno vissuto negli ultimi giorni. Solidarietà poi
dagli abruzzesi di Ferrara. Servizi alle pagine 7, 11 e 12
( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)"
del 09-04-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero,
Il (Metropolitana)) (Messaggero, Il)
Argomenti: Cultura
Giovedì 09 Aprile
2009 Chiudi di VERONICA CURSI In quel letto d'ospedale dove Paola Coira lotta
tra la vita e la morte, non è il dolore al bacino, al braccio, non sono le
ferite che le hanno massacrato il viso a farle più male. Ma la consapevolezza
che suo marito non c'è più. Rimasto schiacciato tra le macerie della loro casa
di montagna, a Tempera, la casa dei ricordi più belli. Un dolore troppo grande
per lei, ricoverata nel reparto di Nefrologia dell'ospedale di Chieti, bendata
e immobile, che adesso piange e urla tutto il suo dolore, ripete «ditemi che
non è vero». Chissà, forse avrà provato a salvarlo Guido mentre le mura
venivano giù e la terra tremava. Non c'è stato niente da fare: suo marito è
stato estratto dalle macerie di quel terremoto. Senza vita. Erano sette mesi che Paola e Guido Zingari, 60 anni, docente di filosofia del linguaggio all'università di Tor Vergata, non mettevano
piede in quel paesino vicino l'Aquila. Venerdì con il bel tempo si erano detti
«andiamo ad aprire un po' casa, dopo tanti mesi...». Lo facevano ogni fine
settimana, d'estate. Lunedì mattina il professor Zingari aveva una
lezione all'università. «Insegnare era la sua passione
- ricorda il preside della facoltà di Lettere, Rino Caputo, che con lui aveva
condiviso la nascita di quell'Ateneo - Amava stare a contatto con gli studenti.
Era un uomo buono, oltre che uno studioso dal valore scientifico, culturale e
didattico inestimabile». Forse avevano deciso di rimanere lì anche domenica
notte per godersi la serata e ripartire lunedì mattina presto. Il terremoto li
ha colpiti nel sonno. Solo Paola è riuscita a salvarsi. «E' in condizioni
difficili - dice un medico dell'ospedale - ma non rischia la vita. In questi
giorni verrà sottoposta a diversi esami medici. Ma oltre che fisicamente e
distrutta psicologicamente, non riesce a farsi una ragione di quello che è
successo». Paola e Guido erano inseparabili. All'università,
dove il professor Zingari ricopriva dal 1994 la cattedra di filosofia del
linguaggio, li ricordano ancora, «sempre insieme». Insieme avevano superato
tutto. «La malattia che aveva colpito Zingari e che gli aveva lasciato
conseguenze dal punto di vista motorio. Nonostante le difficoltà - ricorda
ancora il preside di Lettere di Tor Vergata - Guido aveva sempre portato avanti
il suo lavoro con immensa dedizione». Zingari era uno dei massimi conoscitori
italiani di filosofia tedesca. Sin dal 1974 le sue ricerche si erano orientate
su temi teorici, problemi di logica, linguaggio e interpretazione, da Leibniz a
Hegel e Haidegger. Membro della G.W. Leibniz-Geselleschaft di Hannover ha
condotto i propri studi in Germania, Monaco e Hannover. Ed era conosciuto nel
mondo universitario, e non solo, per la pubblicazione di numerosi saggi. Il 22
aprile nel consiglio di facoltà dell'Ateneo, proprio per ricordare la sua
attività, verrà proposta un giornata di commemorazione in suo onore. Oggi, alle
15.30, si svolgeranno invece i funerali nella chiesa di Nostra Signora del
Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi in via Giovanni Battista de
Rossi, al Nomentano. Tra gli amici e i colleghi di Zingari rimane solo il
dolore per la perdita «di un collega, di un amico straordinario». «Un uomo
buono - ripete chi lo conosceva - Classe, cultura, sensibilità, ironia,
discrezione. In tutte le cose che faceva, ci metteva una passione
indescrivibile. Amava il suo lavoro, confrontarsi con gli studenti. Per tutti è
una perdita incolmabile».
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
FERRARA CRONACA
pag. 7 SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti
dell'Uni... SI CHIAMA Riccardo Caputo, è docente di geologia dei terremoti dell'Università da Ferrara e
dall'altro giorno si trova a nord de L'Aquila per capire cosa abbia innescato
il violento terremoto che ha straziato l'Abruzzo e l'Italia intera.
«Sono sceso per vedere la situazione spiega e controllare le faglie che in
passato avevo già cartografato. In particolare sto cercando di capire quale
delle faglie si sia mossa, provocando di fatto il sisma». Caputo, geologo, è in
contatto con altri colleghi, e dopo l'ispezione, si è reso conto che il terremoto
«è stato paradossalmente troppo piccolo perché la rottura arrivasse in
superficie. E' possibile che questo si verifichi nel giro di qualche settimana
e dunque sarà possibile solo fra qualche tempo sapere esattamente quale faglia
abbia generato il terremoto». In questo senso, il geologo ha in programma una
seconda missione in Abruzzo. «La situazione che ho trovato è difficile spiega
ma ero insieme ai residenti quando si è verificata la nuova scossa, e devo dire
che li ho visti molto composti». NEL FRATTEMPO, a seguito del terremoto che ha
squassato la regione del centro, gli abruzzesi residenti a Ferrara (club
costituito da circa 30 persone, molte anche personalità note) «manifestano vivo
cordoglio e profonda tristezza per le vittime della tragedia. Pertanto,
nell'imminente ricorrenza Pasquale rinunciano a ogni diversa attività
associativa per assumere le più opportune iniziative di solidarietà, fra cui
una raccolta fondi». Fra i componenti (ne citiamo solo alcuni), la viceprefetto
Pinuccia Niglio. l'avvocato Sergio Rosato, i professori Francesco D'Agostino,
Paolo Mannella, Piero Rosati, l'ex Questore Luigi Savina, i dirigenti delle
forze dell'ordine Pietro Scroccarello e Fulvio Bernabei, Giuseppe Ucci, Alfonso
Basile, Donato Candolfo, il dottor Bruno Tilli, l'avvocato Raffaele D'Orazio.
Ieri pomeriggio sono infine arrivati nella sede del Prc di Bologna i furgoni
provenienti da Ferrara per la raccolta di prodotti e beni di prima necessità.
va.ba. Nelle foto, il campo coi volontari ferraresi a Villa Sant'Angelo
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
REGGIO PRIMO
PIANO pag. 3 «L'ateneo vuole la tenuta Levi?» UNIVERSITA', CITTA' ATTIVA ATTACCA
«I BENE INFORMATI sostengono che il Rettore dell'Università di Modena e Reggio,
nei giorni scorsi, si è recato in visita a Villa Levi, sede del corso di laurea
(in chiusura) di Scienze delle produzioni animali dell'Università di Bologna. E
che potrebbe essere interessato all'acquisto della tenuta Levi. Per farne cosa?
Si aggiungerà alle altre sedi universitarie?» Paolo Giudici, esponente di Città
Attiva, teme l'aumento della dispersione delle sedi del nostro ateneo. «Da una
parte la nostra Università si contrae (è da pochi giorni l'annuncia della
chiusura di Scienze dell'amministrazione), dall'altro c'è una proliferazione di
sedi. Proviamo a elencarle: la caserma Zucchi, il campus del San Lazzaro, i
chiostri di San Pietro, le ex Reggiane e, ora, Villa Levi. Insomma,
l'Università degli immobili, invece che l'Università degli studenti». «C'è poi
la questione del San Lazzaro - attacca Giudici -. Provate a farci una visita:
fango quando piove, buche, caos, mancanza di segnaletica coerente e puntuale,
parcheggio selvaggio, lavori in corso fra i quali anche un rialzato in
compattato per una pista ciclabile. Invece di concentrare al campus, come si fa
in tutto il mondo, tutta la didattica, la ricerca, il tecnopolo, le attività e i servizi per gli studenti, i docenti e via
discorrendo, al San Lazzaro arriveranno il Crpa e l'istituto Zooprofilattico.
Ma sarebbe molto più razionale concentrare le poche risorse nel completamento e
nella riorganizzazione del campus universitario, piuttosto che disperdere i
soldi dei contribuenti».
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
URBINO E
MONTEFELTRO pag. 15 La comunità universitaria si mobilita per i terremotati
TANTE le iniziative della comunità universitaria urbinate per aiutare
l'Università dell'Aquila in questo difficilissimo momento. Nell'esprimere
sincero cordoglio e la commossa vicinanza, il rettore Giovanni Bogliolo ha
informato delle iniziative assunte e ha manifestato la più ampia disponibilità
a corrispondere alle esigenze dell'Ateneo aquilano. L'Ersu di Urbino si è
subito messa in contatto con la Protezione civile marchigiana offrendo
personale e attrezzature di cucina, 500 coperte e
ospitalità a studenti e docenti nei Collegi universitari. I docenti e gli
studenti del Corso di laurea in Tecnologie per la conservazione e il restauro
dei beni culturali e del Corso di laurea specialistica in Conservazione e
restauro del patrimonio storico-artistico si sono messi a disposizione
dell'Istituto Centrale del Restauro, mentre gli studenti che animano
Urbino Radio Campus (URCa) si sono raccordati con il Banco alimentare per una
raccolta di generi di prima necessità. Urbino ha infatti cinque Facoltà ed un
numero cospicuo di corsi di laurea in comune con l'Ateneo aquilano e
l'Università di Urbino ha offerto di considerarli come una propria estensione
temporanea. Gli studenti di Urbino e tutta la cittadinanza sono invitati dal
Comitato studentesco solidarietà per l'Abruzzo a dare il proprio contributo
alla raccolta di beni di prima necessità per gli sfollati colpiti dal terremoto
in Abruzzo; acqua minerale, zucchero, fette biscottate, latte a lunga
conservazione, infanzia, frutta in scatola, confettura, tonno in scatola,
pasta, riso, saranno raccolti dalle ore 10 alle ore 19 negli Studi di Radio
Urca al collegio Tridente piano mensa e all'aula C1 autogestita Nuovo
Magistero. Info www.radio-campus.it, uniurbinlotta.blogspot.com. l. o.
( da "Nazione, La (Pistoia)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
24 ORE PISTOIA
pag. 7 ALL'ISTITUTO Suore Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare
i p... ALL'ISTITUTO Suore Mantellate, una scuola sempre impegnata ad aggiornare
i propri contenuti e a rinnovare le metodologie, si è tenuto un ciclo di tre
conferenze. Nella prima il professor Piero Tani, docente di economia all'università di Firenze, ha analizzato le cause storiche ed economiche
dell'attuale crisi finanziaria, individuando differenze ed analogie con quella
del 1929; nelle altre due il professor Giorgio Petracchi, docente di storia delle relazioni
internazionali all'università di Udine, ha ben inquadrato le molteplici condizioni che
portarono alla caduta del muro di Berlino esaminando le conseguenze sull'Europa
e sui rapporti tra Usa e Russia. I tre incontri sono stati di grande spessore
ed hanno coinvolto gli studenti del triennio del liceo socio-psico-pedagogico.
Al primo hanno partecipato anche i ragazzi del Forteguerri.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACA FIRENZE
pag. 12 «Siamo pochi e non ci ascoltano Il nostro è un ruolo di garanzia» COSA
PENSANO GLI UNIVERSITARI di ELETTRA GULLE' «SIAMO pochi numericamente. E poco
ascoltati. Abbiamo però dalla nostra parte la capacità di mobilitare un gran
numero di studenti. Insomma, più che con la nostra voce negli organi d'ateneo
riusciamo a vincere grazie alle mobilitazioni che siamo in grado di
organizzare, come si è visto per la questione delle tasse e del costo della
mensa». Non hanno dubbi gli Studenti di Sinistra, che detengono la quasi
totalità dei seggi riservati agli studenti negli organi centrali
dell'Università di Firenze. «Purtroppo la rappresentanza che ci viene concessa
è bassissima. Un controsenso, perché senza di noi l'Università non esisterebbe
neppure», evidenziano gli SdS. Basti pensare che nei consigli di facoltà - dove
si parla di argomenti essenziali per gli studenti, come i piani di studio - i
rapporti sono quantomai sbilanciati a favore dei professori. A Medicina siedono in consiglio 460 docenti e 12 studenti. «A
Scienze siamo invece 7 contro 380 prof», notano i ragazzi. Ma due anni fa era
peggio. «La riforma dello Statuto ha portato all'aumento della nostra
rappresentanza nei consigli di facoltà, adesso pari al due per mille rispetto al
numero degli iscritti», dicono gli SdS. Sono tre gli studenti nel CdA. E
quattro al Senato. «Ma prima anche lì eravamo tre, perché non veniva applicata
una norma che lega il peso' della rappresentanza studentesca sia al numero
degli allievi che a quello delle facoltà presenti in Ateneo», ricorda Catia
Disabato, eletta al CdA. «Purtroppo allargano le braccia gli studenti, - il
lavoro che si svolge all'interno del CdA è esclusivamente di cordata. E ciò fa
spesso diventare sterile l'analisi. Per questo auspichiamo che si perda un po'
di autoreferenzialità». «Anche il Senato è molto corporativo», continuano i
rappresentanti, che il 3 e 4 giugno andranno a votare per il rettore. Ma anche
in quel caso la voce degli studenti conterà poco. Saranno solo 130 i ragazzi
che potranno esprimersi riguardo alla successione di Marinelli, contro i 2.259
docenti e i 1664 tecnici amministrativi, anche se i voti di questi ultimi
conteranno nella misura del 10%. «Abbiamo un ruolo di garanzia, ma scarso
potere di voto. Alla fine a decidere sono sempre altri», conferma il
neo-senatore Enrico Bartolini di SU!'. Unico rappresentante del centrodestra
approdato agli organi centrali è Diego Longo di Studenti per le Libertà, che
siederà nel Consiglio territoriale Ardsu. «Un organismo nuovo e ancora un po'
misterioso, dato che non è chiaro il suo grado di potere nei confronti del
CdA», risponde Matteo. Che sospira: «Il potere studentesco è scarso in
generale. Io poi sarò da solo insieme a Lista Aperta. Saremo in due contro i
cinque rappresentanti dei collettivi. Insomma, la vedo doppiamente dura».
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
CRONACHE MARCHE
pag. 11 All'ateneo dell'Aquila il supporto di Urbino SOLIDARIETA' IL RETTORE
BOGLIOLO HA OFFERTO LE STRUTTURE DIDATTICHE SI MOLTIPLICANO in tutte le Marche
iniziative e varie forme di solidarietà. Gli sfollati dell'Aquila riceveranno
aiuto, ad esempio, anche dall'Ente per il diritto allo studio (Ersu) di Urbino.
L'offerta consiste in personale e attrezzature da cucina, 500 coperte e ospitalità a studenti e docenti tra gli sfollati del terremoto.
«L'intera università ha dichiarato
il rettore Giovanni Bogliolo si mette a disposizione prestando strutture
didattiche e collaborazione dei docenti e del proprio personale». Urbino,
inoltre, ha molti corsi di laurea in comune con l'ateneo aquilano e si è
offerta di considerarli come una propria estensione temporanea. E si
chiamerà Eliporto Vittime del terremoto in Abruzzo' il nuovo approdo per i
mezzi di emergenza, attivo 24 ore su 24 alla Torraccia di Pesaro che verrà
inaugurato proprio oggi alle 16 dalla massime autorità provinciali e regionali.
E a proposito di Regione i consiglieri delle Marche si ridurranno gli
emolumenti derivanti dalla propria carica per aiutare le popolazioni abruzzesi.
Il presidente dell'assemblea legislativa delle Marche Raffaele Bucciarelli ha
scritto al presidente dell'assemblea legislativa abruzzese dichiarando la
disponibilità a «tutte quelle forme di collaborazione e solidarietà che saranno
ritenute più opportune».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
PERSONE E FATTI
pag. 30 Si è tenuta sabato scorso all'interno del Circolo Artistico di Corte
Isolani la presentazi... Si è tenuta sabato scorso all'interno del Circolo
Artistico di Corte Isolani la presentazione della nuova mostra collettiva,
allestita all'interno degli spazi espositivi. Qui le opere di ben dieci artisti
rimarranno a disposizione del pubblico fino al 16 aprile. Nella
foto Il tavolo dei relatori, il giorno dell'inaugurazione: il presidente del
Circolo Bartolomeo De Gioia, Silvano Conti e Alfredo De Paz, docente di metodologia della critica
dell'Università di Bologna, che ha tenuto la relazione d'apertura.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Provincia di
Nuoro Pagina 5021 Fonni. Costato 5 miliardi di lire, è passato dalla Comunità
montana al Comune Pratobello, il mattatoio fantasma Fonni.. Costato 5 miliardi
di lire, è passato dalla Comunità montana al Comune La struttura per la
macellazione non ha ancora un gestore --> La struttura per la macellazione
non ha ancora un gestore Il frigomacello fu progettato per la lavorazione delle
carni degli allevamenti barbaricini. Pasqua alle porte, superlavoro ovviamente
nei centri per la macellazione dove vengono sacrificati gli agnelli che saranno
consumati per le festività. Ma qualcuno si domanda: che fine ha fatto la
struttura del frigomacello adiacente al villaggio-fantasma di Pratobello? Lo
chiede Dionigi Deledda, capogruppo della minoranza di Orgosolo e ex consigliere
dell'ormai defunta Comunità montana del Nuorese, ente che a suo tempo aveva
realizzato l'opera. LA DENUNCIA «Sarebbe interessante conoscere i motivi - dice
Deledda - per cui la struttura, della quale usufruirebbe anche Orgosolo, non è
stata ancora data in gestione». Il frigomacello è figlio di un finanziamento
regionale di ben 5 miliardi di vecchie lire stanziato nel 2002 nell'ambito
dell'Accordo di programma quadro per la Sardegna centrale e gestito dalla ex
Comunità montana del Nuorese. L'opera nelle intenzioni dei promotori
rappresentava la possibilità concreta per tutti gli allevatori di avere la
disponibilità di una struttura operativa per la produzione, la lavorazione e la
commercializzazione delle carni del Gennargentu. L'imponente stabilimento che
sorge in un punto strategico, adiacente alla strada a scorrimento veloce
Nuoro-Lanusei, è predisposto per la lavorazione di quattro linee di
macellazione: bovino, caprino, ovino e suino. LA STRUTTURA Secondo alcune stime
effettuate qualche anno fa, mentre l'opera era ancora in fase di realizzazione,
la capacità produttiva annuale delle sole due linee bovini e ovini, facendo
riferimento a 250 giorni lavorativi all'anno e a un turno di 7 ore giornaliere,
è di 140 mila fra agnelli e pecore e 1.500 bovini. La struttura è importante,
anche per il bacino di utenza che secondo il progetto è quello della Asl.
All'inizio, la gestione doveva andare a una società
pubblico-privata composta
dalla Comunità Montana del Nuorese, la Provincia, i comuni di Fonni, Orgosolo,
Mamoiada e un consorzio di allevatori. Successivamente, a lavori conclusi, è
stata consegnata al Comune di Fonni, che è divenuto responsabile
dell'affidamento della gestione della stessa. A oggi però, il
frigomacello rimane nel catalogo delle incompiute. LA GESTIONE Il consiglio
comunale, qualche tempo fa, ha provveduto alla nomina di una commissione
incaricata di predisporre il bando per la concessione della gestione. «La commissione
per il frigomacello - spiega l'assessore comunale ai Lavori pubblici Antioco
Urrai - si è riunita due mesi fa per delineare le linee guida del bando, che
non è ancora pronto. Nel frattempo, stiamo tastando il mercato per individuare
qualche azienda interessata a gestire la struttura». L'impianto di Pratobello
andrebbe ad aggiungersi alla miriade di macelli sorti nella provincia di Nuoro.
Chiusi i mattatoi di Oliena, Dorgali e Nuoro (Pratosardo), permangono altri a
capacità limitata come Sarule, Bitti, Orosei e Orune. Per questi c'è il termine
del 31 dicembre entro il quale devono adeguarsi alla normativa europea sul
pacchetto igiene. Altri sono regolari: Sindia e Macomer che ne contano due
ciascuna, Bortigali, Ottana, Siniscola e Lula, mentre a Meana Sardo è già
pronto un altro impianto. LE REAZIONI L'apertura di una struttura analoga è
utile? «Nessuno ci ha chiesto l'autorizzazione. Per la Asl - spiega Franco
Sechi del servizio di igiene alimentare - il frigomacello di Pratobello non
esiste. Vero è che, se costruire macelli è facile, non è semplice coprire gli
elevati costi di gestione». «L'apertura dell'impianto andrebbe a vantaggio
degli allevatori - dice il presidente della Coldiretti Salvatore Mastio - le
strutture esistenti sono insufficienti per far fronte alle richieste. Tanti
sono costretti a recarsi in strutture lontane, sostenendo di tasca anche i
costi di trasporto. Auspichiamo con il nuovo Gal che la struttura diventi
operativa». SALVATORA MULAS
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Cultura Pagina
344 Tra arte e fede. Solo chi guarda dal basso quel Crocifisso (e tutti gli
altri) può coglierne la vera essenza L'insondabile mistero del sorriso di
Cristo Tra arte e fede.. Solo chi guarda dal basso quel Crocifisso (e tutti gli
altri) può coglierne la vera essenza --> I cristiani insieme a molti non
credenti ritengono Cristo in croce l'emblema dell'umanità oppressa dal dolore e
dalla sofferenza. Alla sventura che si abbatte su un uomo o su una donna diamo
spontaneamente il nome di croce. Eppure, più che innalzarsi dalla terra
cospersa di sangue innocente e produttiva della zizzania delle ingiustizie, la
croce di Cristo pende dal Cielo: come abbraccio divino che stringe l'universo;
come amore che si dona e non fa calcoli, si diffonde e non discrimina. Così la
contempla l'evangelista Giovanni, così la Chiesa la canta in uno dei suoi inni
più belli. O croce beata che apristi / le braccia a Gesù redentore / bilancia
del grande riscatto / che tolse la preda all'inferno. Uno scultore anonimo del XIII
sec. ci ha lasciato una testimonianza unica di questa fede: un crocifisso
ligneo, conservato nel castello della famiglia di san Francesco Saverio. Che
cosa ha di speciale questo crocifisso? Sembra simile a molti altri: il capo è
circondato da una corona di spine, le mani e i piedi sono fissati dai chiodi a
un aspro legno e il fianco è squarciato. Solo sul volto appare la differenza:
un sorriso. El Cristo de la sonrisa, così lo
chiamano gli spagnoli. Chi lo guarda per la prima volta potrebbe allontanarsene urtato: si può rappresentare il
Cristo sulla croce sorridente senza mancare di rispetto ai crocifissi della
terra? Quel sorriso è un affronto ai muti e ai silenziosi, ai traditi, agli
oppressi e agli imprigionati dalle ferite della vita! Si sentiranno più soli,
ora che Dio non muore con il petto gonfio dallo spasimo e il corpo teso sui
piedi deformati. Altri invece potranno ritenerlo grottesco o oscuro, proprio
come considerano la fede di chi lo venera. Ma il Cristo, sorride davvero? In
effetti, il sorriso in questo crocifisso non è visibile a tutti, ma solo a
coloro che guardano il volto dal basso verso l'alto. Al contrario, più
l'osservatore si alza a misura dell'immagine e più il sorriso svanisce. Chi si
innalza se ne priva. Colui che sa di essere polvere - humus - e alza lo sguardo
a Colui che è nei cieli, comprende e crede. Il sorriso del Crocifisso è il
bacio del Padre al prodigo e la gioia del Pastore che reca sulle spalle la
pecora perduta (Luca 15,4-7.11-32). La bocca socchiusa e tranquilla sembra
esalare lo Spirito (Giovanni 19,30), e con lui effondere il dono della pace e
della riconciliazione che supera la giustizia. Passano i
secoli e le rappresentazioni si moltiplicano, ma la domanda non cambia e si
rinnova: Cristo crocifisso è scandalo, stoltezza o amore e sapienza di Dio?
FRANCESCO MACERI S.J. Docente di Teologia morale presso la Facoltà Teologica
della Sardegna
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Cultura Pagina
345 Alla Libreria Koinè Il Sardus Pater --> La libreria Koinè di Sassari
presenta questo pomeriggio alle 17.30, nella Biblioteca Comunale, il nuovo
libro di Massimo Pittau, Il Sardus Pater e i guerrieri di Monte Prama (Edes,
Editrice Democratica Sarda). Massimo Pittau, notissimo docente
di Linguistica Sarda, di Glottologia e di Linguistica Generale all'Università
di Sassari e studioso delle lingue etrusca e protosarda, porta nel suo studio
attento e circostanziato prove concrete a dimostrare che i ventiquattro
guerrieri di Monte Prama di Cabras erano le guardie
del corpo del Sardus Pater, nel suo grande tempio del Sinis già citato
dal celebre geografo ed astronomo greco-alessandrino Claudio Tolomeo. (g.m.)
( da "Arena, L'" del
09-04-2009)
Argomenti: Cultura
Giovedì 09 Aprile
2009 INSERTI Pagina 61 UNA PROPOSTA ELABORATA CONGIUNTAMENTE DAI MINISTRI
GELMINI E BRUNETTA Novità sul pensionamento per favorire i precari SERVIREBBERO
40 ANNI DI ANZIANITÀ CONTRIBUTIVA E NON 40 ANNI DI SERVIZIO Scuola, al via
iniziative a favore dell'ingresso di giovani e precari. Il ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, e il
ministro per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta
presentano un emendamento che, se approvato, manderà in pensione dopo 40 anni
di anzianità contributiva e non più dopo 40 anni di servizio. In questo modo,
il pensionamento riguarderà più persone, in quanto saranno conteggiati anche
gli anni della laurea e ci saranno maggiori possibilità per i precari e per i
giovani di entrare nel mondo della scuola. Con l'attuale sistema pensionistico,
nel corso di quest'anno, andrebbero in pensione mille e 500 insegnanti e mille
del personale Ata con 40 anni di effettivo servizio. Nel caso contrario, con i
40 anni di anzianità contributiva, sarebbero 9mila gli insegnanti e 2mila gli
Ata che andrebbero in pensione. La differenza è di 7mila e
500 docenti e mille dipendenti Ata. «Già quest'anno, quasi 32mila insegnanti
hanno chiesto di andare in pensione, 12mila in più dell'anno scorso, e 8mila
richieste di pensionamento sono state presentate dal personale Ata, mentre
l'anno scorso furono 6mila», riferiscono da Viale Trastevere. «Questo
significa che, con 32mila pensionamenti, i 42mila posti in meno per i precari
previsti ad inizio anno si riducono notevolmente». Il Ministero
dell'Istruzione, Università e Ricerca sta lavorando su alcune misure per
l'assorbimento dei precari che prevedono un intervento normativo per favorire
chi è più prossimo al lavoro. «Questo vuole dire che ai precari che fino
all'anno scorso avevano una supplenza annuale sarà garantita, per quest'anno,
priorità sulle altre supplenze temporanee di durata consistente, congedi e
aspettative di vario tipo», riferisce un comunicato del Ministero. «I periodi non
coperti da supplenza potrebbero trovare parziale copertura con l'indennità di
disoccupazione ai sensi della normativa vigente. Sarà favorita la mobilità
territoriale dei precari, offrendo loro la possibilità di fare più richieste di
supplenze in più province del territorio nazionale e, a breve, sul sito del
Ministero dell'Istruzione all'indirizzo Internet www.istruzione.it saranno rese
pubbliche le disponibilità di posti sul territorio».
( da "Giornale.it, Il"
del 09-04-2009)
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n. 85 del
2009-04-09 pagina 4 La prima scuola che sceglie i prof? è la
"Rinascita" al Giambellino di Alessandra Pasotti La media ha ottenuto
un decreto di sperimentazione dal governo Il preside: «Tra i requisiti utili,
avere personalità e capacità di ascolto». Via libera al bando: 15 i posti
vacanti. Servono docenti di storia, di violino e chitarra
Gli insegnanti? Alla media Rinascita, scuola statale ad indirizzo musicale, ci
pensa il preside a sceglierli. Con tanto di colloqui e graduatoria finale ad
uso e consumo della scuola stessa. La rivoluzione nel reclutamento dei
professori parte da qui, da questo storico istituto in fondo a via Giambellino,
350 studenti 65 insegnanti che, primo in Italia, ha ottenuto dal Ministero un
decreto di sperimentazione, quello di poter gestire in autonomia la scelta dei
propri docenti. è qui la scuola del futuro perché nel disegno di legge Aprea
sulla riforma scolastica un capitolo è dedicato allabolizione
delle assegnazioni di cattedra per trasferimenti e la possibilità per i dirigenti scolastici di
scegliere in autonomia i collaboratori scolastici. Alla Rinascita si fa già.
Per lanno prossimo mancano 15 docenti. Quindici insegnanti tra
lettere, storia, tedesco, matematica, scienze, violino, chitarra da sostituire
per il normale
turn over. Il preside Pietro Calascibetta, per riempire le cattedre vacanti non
ha aspettato settembre. Ieri ha pubblicato il bando di concorso. I curriculum
dovranno arrivare alla scuola entro il 30 aprile. Poi cominceranno i colloqui.
Già, ma quali sono le caratteristiche dellottimo
insegnante? I titoli accademici vanno bene. Pubblicazioni scientifiche e la
partecipazione a corsi di formazione anche. Non solo. Tra i requisiti richiesti
dalla commissione della Rinascita cè anche «la disponibilità ad ascoltare gli studenti» o il
«saper rispettare i ritmi dellapprendimento di
ciascuno». Ma fa punteggio anche il «Saper collaborare coi genitori degli
alunni» e lessere «flessibili negli orari». «Requisiti che non si
imparano alluniversità, ma sul campo e non tutti li possiedono - spiega il
dirigente scolastico Pietro Calascibetta. Che aggiunge: «Il reclutamento degli
insegnanti in proprio è un valore in più per la scuola e attualmente è un
privilegio di cui godiamo, ma che potrebbe servire per altre scuole in futuro».
La Rinascita è una media sperimentale che accoglie ogni anno molti tirocinanti.
«Un periodo di formazione in questo istituto è stimolante e ricco di risorse».
Per questo tra i requisiti richiesti ai candidati cè
anche la capacità
di «saper insegnare come si insegna». «Chi viene a lavorare da noi firma un
patto professionale con la scuola - spiega -. Non deve solo conoscere la sua
materia, deve anche avere personalità. Caratteristiche che non sono sempre
facili da individuare». «La pecca maggiore che ho riscontrato nei docenti?
Nella relazione educativa. Molti non sanno gestire le dinamiche di gruppo, sia
con gli studenti, sia con i colleghi. Vivono la loro professione come un fatto
privato». Scuole migliori con questo sistema? «In molti istituti lautonomia
delle scuole che è stata una conquista importantissima si è ridotta alla
chiusura per settimana bianca. Un cambiamento nel sistema di reclutamento sarà
un fatto positivo. Bisognerà saperlo applicare bene». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
(
da "Giornale.it, Il"
del 09-04-2009)
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n. 85 del 2009-04-09 pagina 6 «Rottamare l'edilizia post bellica per salvarsi da crisi e nuovi crolli» di Enza Cusmai L'architetto e docente universitario: «Demolire e riedificare con criteri antisismici. Così si ridà slancio all'economia» Ci sono milioni di case a rischio in Italia, dove il cemento è mescolato con il filo spinato, oppure con le reti da pollaio. Case vecchie, costruite nel Dopoguerra e non antisismiche. Che vanno rottamate, come le automobili o gli elettrodomestici. >Il
professor Aldo Loris Rossi, docente alla facoltà di architettura
dell'Università Federico II di Napoli, lo propone da un decennio. Professore è
stato un grido inascoltato? «Purtroppo sì. E la mia proposta viene rispolverata
dopo ogni tragedia. I terremoti mettono in evidenza la fragilità del patrimonio
edilizio. Ma dopo il primo
impatto emotivo tutto cade nel dimenticatoio». Pensa che succeda anche questa
volta? «Questa volta sono fiducioso perché il presidente Berlusconi è più
sensibile a questi problemi dell'edilizia di altri e ha capito che questa
rottamazione potrebbe dare molto ossigeno all'economia». Ma cosa intende per
rottamazione? «Dobbiamo mandare al macero la spazzatura edilizia post bellica
priva di qualità e non antisismica. Gli edifici vanno buttati giù e ricostruiti
con criteri moderni». In che ordine di numeri siamo? «Ci sono 30 milioni di
vani nei centri storici intoccabili perché rappresentano l'identità culturale
italiana: 3000 anni di storia». E questi non si toccano. «Vanno salvaguardati
integralmente, restaurati, senza sopraelevazioni, perché sono unici e
irriproducibili. Però ne restano altri 90 milioni. E 45 milioni sono stati
costruiti tra il '45 e il '75». Tutti fuori norma? «Praticamente sì. Se si
rottamasse almeno la metà, cioè venti milioni di vani, ci sarebbe una grande
spinta economica». In che regioni interverrebbe prima? «Man mano che si scende
verso il sud, l'emergenza del Dopoguerra ha fatto cose terrificanti. Ho visto
reti di pollaio dentro il cemento. O tubi di ferro ridotti a sola ruggine.
Insomma, le case del primo decennio post-bellico vanno prese con le pinze». E
quelle dopo il '74? «Negli ultimi 30 anni tutta l'edilizia costruita in
generale è teoricamente antisismica». Come selezionare i palazzi da scartare?
«Bisogna fare una carta di identità degli edifici, schedarli come in molti
Paesi d'Europa e in Giappone. L'ordine nazionale con architetti e ingegneri
aveva iniziato questo lavoro sei-sette anni fa». E perché vi siete fermati? «I
Comuni, Molise e Abruzzo compresi, si sono tirati indietro, hanno sabotato
l'idea». Perché? «Se un edificio viene schedato come scadente perde valore
commerciale». E come si convince a rottamare? «Offrendo incentivi fino al 35%
della volumetria. A Roma c'è un progetto pilota dove si concedono parcheggi
interrati in deroga, uffici e vani commerciali». Lei ha un'esperienza in
Irpinia. Che consigli darebbe per la ricostruzione in Abruzzo? «I tempi delle nuove
costruzioni saranno lunghi, almeno 2 o 3 anni. Ma c'è un modo per attivare la
ricostruzione in fretta». Come? «Facendo ripartire la costruzione di case
sparse, che all'Aquila sono un terzo, con il 30-35% di incentivi della
volumetria». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
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«Ritardando la crescita dell'Università si ipotecano le potenzialità di sviluppo» naccio @@Il prof. Francesco Forte, ospite della «Kore» per un ciclo di letture politiche economiche, parla del ruolo che gli atenei devono avere oggi in Italia per garantire la produttività Il professore Francesco Forte, emerito di Scienze delle Finanze dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", ospite della Kore per un ciclo di letture di politica economica a margine dell'incontro con gli studenti abbiamo rivolto alcune domande sul ruolo dell'università. Recentemente si è messo in discussione il ruolo del sistema universitario e la sua capacita di contribuire allo sviluppo del paese evidenziando le distorsioni che presenta proponendo l'impiego di indicatori di performance ai quali il sistema si deve adeguare. "Gli indicatori attuali - dice Forte - sono basati su un concetto di università completamente errato come, tra l'altro, dimostrato dall'attuale crisi anche di credibilità culturale dei paesi anglosassoni e del loro modello di sviluppo economico. Cioè la tesi dell'università di elite che rappresenta un modello errato della funzione universitaria in quanto genera una cultura distaccata dalla società. Questo ha come conseguenza, almeno nel campo economico, una cultura incapace di gestire i nuovi modelli di sviluppo economico e sociale. L'università di elite non serve a formare i grandi cervelli, serve a formare persone che sono guidate, nei loro comportamenti, da un modello culturale spesso completamente distaccato dalla realtà e che produce modelli culturali che non sono in grado di costituire una guida per la società. Quello che è importante per un paese è l'università di massa, se vogliamo anche di qualità ma non di elite, inserita nella società e che abbia effetti sulla società. In questo senso bisogna innanzitutto confutare questa terribile confusione tra ricerca, didattica e ruolo sociale del sistema universitario. La ricerca è infatti un compito importante dell'università ma secondario rispetto alla sua funzione principale che è di insegnare e diffondere la cultura. La presenza di un sistema di istruzione universitaria di massa ha un effetto economico positivo perché accresce il capitale umano e culturale di una società e questo dovrebbe essere incluso tra gli indicatori di performance del sistema universitario». Nel dibattito attuale sembra che l'unico elemento per valutare il sistema sia quello delle graduatorie internazionali? «Le graduatorie internazionali sono fondate su rilevazioni per le quali le informazioni possono anche essere deformate. Se si guarda alla posizione dell'Italia dal punto di vista della numerosità dei posti in graduatoria intermedi si vede che è ben piazzata. Se poi adottiamo altri indicatori di efficacia, per esempio guardando ai docenti universitari che insegnano all'estero e che si sono laureati in Italia, o valutiamo altri indicatori di esito troveremmo che i laureati italiani, che rappresento il prodotto del sistema universitario, hanno un plus notevole che deriva anche dalla buona qualità delle università italiane. L'indicatore internazionale prova ben poco perché riguarda un particolare aspetto che viene visto solo rispetto ad una specifica finalità. In questo senso gli indici misurano quello che si vuol misurare e occorre valutare attentamente le implicazioni connesse con l'adozione di un particolare indicatore. Certamente il nostro sistema universitario dovrebbe valutare l'adozione anche di altri indicatori che potrebbero mostrarsi utili per comprendere, oltre che le performance in un particolare ambito, il rapporto tra università e la società nella quale questa si colloca. Ci vorrebbero in particolare indicatori in grado di valutare il contributo, che a parità di risorse, è in grado di offrire un'università all'area circostante dal punto di vista sociale, economico e culturale o che mostrassero l'effetto che ha l'educazione di questi studenti in generale sullo sviluppo di un territorio». Non potenziare l'università nel meridione non rischia di essere un rischio per lo sviluppo complessivo? «Ritardare lo sviluppo dell'università nel meridione significa ritardare la liberazione dalle presenze negative sul territorio e costituire una grossa ipoteca sulle potenzialità di sviluppo. Nello sviluppo economico del mezzogiorno l'università può avere un grande ruolo perché contribuisce significativamente alla costruzione del capitale umano di una regione che rappresenta la base di qualunque sviluppo imprenditoriale ed economico». Attualmente lei è ospite della Kore di Enna per un ciclo di letture di Politica economica. Ritiene che la costituzione dell'università abbia rappresentato una significativa occasione di sviluppo di una delle aree economiche più svantaggiate del paese? «Debbo dire che sono stato particolarmente colpito dell'impatto che sembra avere avuto l'istituzione dell'università sulla realtà economica e sociale delle provincia. Proprio ad Enna mediante l'istituzione di un osservatorio economico e lo sviluppo di analisi si potrebbero studiare gli effetti della presenza dell'Università sulla realtà imprenditoriale e sullo sviluppo complessivo di un'area. Questi studi potrebbero anche contribuire al dibattito nazionale sulla costruzione di indicatori sull'efficacia dell'università in rapporto al territorio e quindi fare in modo che anche questi aspetti entrino nelle classifiche di valutazione».
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La" del
09-04-2009)
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del 09-04-2009)
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da "Giornale.it, Il"
del 09-04-2009)
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Online, La" del 09-04-2009)
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Università & Ricerca" del 09-04-2009)
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